SE Zl O~E
Je 1ne dernan rlc si dan.s un. cas de ce genre la splénectomie ne serait pas le nieilleur nioyen d'obtenir la guérison, comnie da~: s l'ictère hémolitiqu.e dit l~1 pe congénital ». A disporre mag-
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giormente l 'animo d ell ' ammalato a!la operazione il prof. Pietra della clinica medica di Torino gli parlava ii1 una lettera di un caso si~i l e al su o
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PRA TJ CA
così l a splen ectomia fu decisa . L ' ammal a to preferì cli farsi op er ar e a Ron1a e l 'operazione fu eseg uita nella sua casa. di salute dal prof. Raffae Je Bastianelli, al qual e esprirno la più viva riconoscenza p er l 'op er azione eseguita e p er l e cure e le pren1ure all ' operato. Pri111 a d ella operazione l 'esan1.e del sangue dava
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Sedimento delle urine (cilindri e cellule renali) con la reazione d el Ferro 1luglio 1929).
osservato d al prof. Alessandro Donati a Sa11 Paolo n el Bras ile e g uarito con la splenectomia (1) . E
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seg· ucn.te risultato : G. R. 1.600.000; G.. B. 2.000 ; Em ogl,. 20. F ormula leucocj taria : Polin. n eut. 30.
(1) Per l a g r a11de cortesia del prof. ALES~ANDRO DoN.\TI ho potuto conoscer e la s toria d el caso, che riass u1no assai hreveme11le co11 il suo p ermesso. Si tratta di un g iovine 111ediro il quale · n ell 'agosto 1921 ebbe una crisi di en1og·lohjnuria co,n brividi e febbre, cui ~eguirono attacchi più leggeri ogni tre o quattro mesi. Nel m arzo 1922, dopo una iniezione di 914, si inaniiest ò en1oglobinurica vjolenta, dopo l a qt1 al e sj ebl1e p eggioramento d ello stato ane11tico e comparve un li eve e variabile ittero. Nel febbraio 1923, il prof. A. Donat~ ebbe i seguenti risultati : Sangue: G. R. 2.187.000. E111og. 35 p er cento. V. G. O, . Leu cociti 2. 700. Rari G. R. 11ucl eati; vari G . R. con sost anza granulofila1rlentosa ; p oichilocitosi ; a11isocitosi , l infocitosi. Resi t enza g lobular e : ~Ix. 9,28, Mn . 0,40 su G. R. lavati. Reazione Hijman s v. Ber gh: · positiva ritardata. Ori11e: colore g iallo scuro, con sedi1t1P-n to abbo1lda11 te di color bruno, urobilina aumentata. Il sedi1n ento è fatto di granuli giallastri , cl1e dàn110 la reazione del ferro . Nel! 'april e 1929, dopo t1na Yiol e11ta crjsi etnoglobinurica, p eg-
gio r amen ~o
dello stato ane111ico, depres io11e f j ica e n1ora.le. Nelle orir1e lo st esso r eper to e di più cilin.clri con eniosiderirta. .t\.d una iniezio11 e ipoder1nica di p ochi em e., di sa11gt1e seguì una cri i em ocl:::t s]ca . In quegli a11ni 1'ammalato visitò clinici e sp ecialisti ematologi in Fran cia , i n Isv jzzera, in Ger rrta nia, ma senza alcun rj sulta to. In seguito j manifestò sp lenomegalia e i fece più intensa l a itterizia . Si r ecò quindi a Vj en11a, d ove si fece la diagnosi di itterizia emolitica e s i e eg uì l a splenectomia g i à co11siglial a dal }Jrof. Donati. L a rriilza pesava due chili ! Dopo la ple11ec to1nia il gio~ane medico p o tè ritornare <ill 'eser cizio professionale nella sen sazione di j)ie110 benessere. Ri1nase p er altro un p o ' p all ido e 1'esam e del sangue d ava : G. R. 4.000.000; En1.ogl. 50 per cento . Intorno a questo caso i111p orlanle, 11el quale si osservò l a en1osiderinuria, con Jo svil UJJpo di u11a notabile sple11on1egalia in u11 periodo g ià n.Ya 11z:l lo d t-lla 111a latti a, il prof. Donali farà p oi Je tte ron sidern zio1li.
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IL POLICLINICO
Mononucleari grandi e forme di passaggio 10. Linfociti 60. Anisocitosi con macrociti e microciti, po~chilocitosi . Non si vedono globuli rossi nucleati nè piastrine. Reazione di Hijmans v. d. Bergh nel siero del san g ue: reazione diretta, negativa; r eazioll{e indiretta, ipositiva debole. Tempo· di emorragia 7 minuti. La coagul azione del sangue inizia dopo 2' ed è completa dopo 8',30". La operazione fu eseguita in 20 minuti senza alcuna difficoltà, perchè 1a milza era libera da aderenze, nè si ebbero emorragie. Il decorso postoperatorio n on fu peraltro come noi speravamo. La sera dcl gior110 della operazione, che fu il 6 inarzo, iniziò la febbre , che doveva durare per circa quattro mesi a tipo continuo con esacerbazioni vespertine precedute spesso da brividi e seguite da sudorj notturni ; nell 'ultimo periodo a tipo intermittente, con polso sempre molto frequente. Alln metà di marzo si manifestarono i si11tomi di ·una pleurite essudativa sinistra con esst1dato sieroso, leggermente t orbido con prevalenza di leucociti polinucleari. Alla pleurite si accompagnarono epistassi frequenti ed emorragie gen givali. La pleurite, dopo tre settimane, era risolul.L Se non ch e la febbre continuò elevata e co n polso sen1pre molto frequente. Una e1nocoltura riuscì i1egati\·a e mancò la leucocitosi. l,·1 niente si mantenne sen1pre lucida e si potè dare un 'alimentazione sufficiente. Nel cuore si ascoltava u11 forte soffio sistolico ovunque, prevalente alla base. Si m anifestarono disturbi visivi maggiormente nell 'occhio sinistro, dovuti ad emorragie retinich e premaculari come fu riconosci uto dal! 'esame oftalmoscopico eseguito nella clinica oculistica. Il giorno .S aprile, continuando la febbre., Je emorragie nasali e gengivali e peggiorando I 'an emia (G. R. 800.000), il prof. Bastianelli pensò di fare una trasfu sione di sangue fraterno riconosciuto idon eo; ma la operazione si dovè interrompere dopo la trasfu sione di appena 90 crnc. di sangue per difficoltà tecniche dovute all 'angustia delle vene del do·n atore. Dopo la piccola trasfusione l 'ammalato provò un brivido prolungato con maggiore elevazione della temperatura, le orine mantenendosi cliiare senza alcuna t raccia di emoglobinuria. Nei giorni seguenti si ebbe un miglioramento con diminuzione della febbre senzn brividi, sen za sudori, con cessazione dell e epistassi. A questo miglioramento, durato pochi giorni, seguì un peggior amento con nuova esacerbazione della febbre, grande frequenza del polso (120-140), con pallore impressionar1te, co11 attacchi di cardiopalmo ad ogni movimento, senso di amb:iscia, affanno, insonnia, incapacità di sedersi sul letto, anoressia, gTavissima prostrazione. Il numero dei globuli rossi era di 750.000 ! L'esito letale pareva imminente, quando il giorno 6 maggio, alle ore 11,30, si fece dal prof. Rasti "nelli una seconda trasfusione di sangue da un giovi11e aviatore di sana costituzione, perfettamente idoneo; questa volta la trasfusione ft1 abbondante, di circa 900 em e. perfettamente eseguita da vena a vena. Dopo mezz'ora dalla trasfusione i ebbe un brivido intenso della durata di ln ezz 'ora ed elevazion e della temperatura à 40,2. La sera la temp eratura era discesa a 38,5, il polso 94, il colorito della pelle e delle inucose, pallidissime prima dell a trasfusione, era roseo, non i ascol taYano più ru1nori Slll cuor e, si aveva sensaz ione rli ])ene ere, le orine copiose
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XXXVI, KuM. -!OJ
cliiarissin1e. Più larcli I 'an1malato sentì dolori articolari specialmente negli arti inferiori, ch e si calmarono con poca aspirina e p-0i cadde in un sonno Lrnr1(p1illo, riparatore, dal quale si risvegliò al mattino con se11so di sollievo ch e non· aveva provato da tanto tempo. Non senza preoccupazione ho segt1ito le Lrasfu sio11i del sangue fatte all 'amn1a1ato, me1nore delle conseguenze della trasfusione esegui~a prima della splenecto1nia, le quali, se si fossero ripetute nella seconda, sarebbero state indubbiamente la morte. Ma invece il su ccesso fu compJeto e la trasfusione fu verarne11te salvatrice della vita. Nei giorni su ccessivi, mantenendosi le orine chiare, U buon colore della pelle e delle mucose, diminuirono gradata1nente la felibre e la freque11za del polso e della respirazione rilorr;.arono alle condizioni normali. Con la sensazione di benessere si risYegliò l 'appetito. Dunqt1e tutto il sangue trasfuso è rimasto nel sangue del ricevitore e non v'è stata traccia di emolisi intercorrente, come si dimostrò per l 'assenza di emoglobinuria, d 'itterizia e di urobilinuria; risultato ben diverso da quello prin1a della splenectomia. Il giorno 17 maggio, cioè otto giorni dopo la trasfusione, l 'ammala ~o cominciò a levarsi e a· camminare. Il mig'lioramenLo nelle condizioni generali nella nutrizione e n el colore della pelle e delle mucose, con appetito vivace, progredì rapidamente così che il giorno· 3 giugno, dopo tot cl;scrimina rerum , potè u scire dalla clinica e andare al mare. Delle vicende post -operatorie no11 ha fatto che un brevissimo riassunto e soltanto delle più importanti. Ora quale fu il comportamento del sangu e e delle orine, dopo la splenectomia ? Per il sangue, il n11n1ero dei G. R. ch e era di 1.600.000 pri1na della operazione, andò din1inuendo fino a scendere so tto 800.000 prima della seconda trasfusione. I/esame microscopico del sang·ue rivelò l 'anisocitosi già veduta, l'aumento dei linfociti con la seguente for1nula leucocitaria: Polinucleati, 37,5. '!\1ononucl ea ti e forma di passaggio, 8,5. Linfociti. 54. Nella metà di aprile, dopo J.a splenecto111ia si cominciarono a vedere globuli rossi nucleati normoblasti, che non si erano veduti mai negli esami precedenti cominciati dal giugno 1927 e le piastrine, che non si era riuscito a vedere nei preparati di sangue dal primo giorno della nostra osser:vazione, però scarsissime e isolate. I..'esame del sa11gu e fatto il 1° giugno, 24 giorni dopo la seconda trasfusione, quando, cioè, i globuli rossi trasfusi avevano già compiuto il loro ciclo vitale, dimostrò: G. R. 2.400.000 ; G. B. :3 .000; Emogl. 30. 1\.ll 'esame microsc;opico si videro anisocitosi, poichilocitosi lieYe, rara e lieve policromasia, parecchi globuli rossi nucleati normoblasti (Rnch e due in lln solo campo di un preparato di . triscio so ttile), ma si videro anche pochi eritrolJlasti di volume maggiore e di volume minore del normale; e si ehbe la seg uente formula leu cocitaria: Let1cociti polinucl. 29,5. Mononu clea ti e for1ne di passaggio, 14,5. Linfociti, 56. Le piastrine . i vedevano scar sissjme e isolate. L 'aumento dei globuli rossi n on era certo dovuto ai globuli rossi trasfusi, già mprti, ma alla attività riparatrice eritropoietica del miclollo delle ossa dell 'a111malato, della quale veniva sjcuro indizio dall'esame 1n icroscopico del san g ue, specialmente dalla preenza di globuli rossi nucleati norn1oblasti. Com ·
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SEZIONE PRATICA
parvero in seguito, ~e~ preparati di sangue (colorazione di Giemsa), numerosi globuli rossi più spesso ortocromatici co11 que~ corpicciuoli rotondi di colore nucleare intenso rosso violetto, talora circondati da un alone chia,ro, detti corpi di Jolly.JIowel l e che furor10 già osservati dopo la splenectomia. Quando alle orine; queste, dopo la splenectomia, furono sempre abbondanti ~ chiare, ottenendosi se1r1pre con la centrifugazior1e di pochi eme. di ori11e, anche appena emesse, il solito deposito più o meno abbondante di colore ruggine formato di granulazio11i rugginose libere ma in gran parte incluse nelle cellule renali e nei cilindri, le quali ham10 dato sempre la, reazione del f~rro, che· si 111ette facilmente i~ evidenza aggiungendo una goccia dei due reagent~ ad una particella del sedimento rugg~1~oso deposta, sopra un porta-oggetti. Il peso specifico, secondo la quant~tà, fra 1010 e 1018 .. Spesso si manifestarono piccole quantità di albumina. La reazione della urobili11a fu debole o assente. Continuando adunque la emos iderinuria dopo la spl enecto1n~a nei tre mesi che l 'amn1alato fu nella casa di salute e, dopo, uscitone fino al 22 g~ugno, non si ebbero più crisi di emoglobinuria· con sedimento cioccolata, neppure nei periodi di febbre alta, neppure nei giorni più critici d~ vera di.atesi emorrag·ica, con emorragie dalle mucose del naso, delle gengive, nella retina, r1eppure dopo la generosa trasfusione di sangue I Le orine si mantennero sempre chiare in tutto quel lungo periodo; onde non era ardita la speranza che, se persisteva la emosiderinuria, dalla splenectomia si fosse ottent...lo almeno il beneficio della cessazione d~lle crisi ricorrenti di emoglobinuria. Ma la speranza fu vana; perchè nlentre l'ammalato si trovava in campagna in condizioni piuttosto buone (G. R .. 2 ..445.000, Emoglobina 35, secor1do un esame fatto dal dott. A11giolani di Ancona) s~ ebbe il giorno 22 giugno u11a nuova crfsi di emoglobinuria con gli stessi sintom~ degli attacchi precedenti (malessere, esacerbazione dei dolor·i lombo-sacrali con diffusione agl~ arti inferiori specialmente al sinistro, insonnia angosciosa, ecc.), senza alcuna causa occasionale mar1ifesta. Le orine s~ fecero colore rosso marrone, con abbondante sedimento, che, all'esame inicrosçopico, risultava d~ polvere rossigna, nella quale si vedono cellule renali e cilindri di coloro rugginoso; aggiu11gendo, come si è detto, i reagenti del ferro, la polvere rimane rossigna o j)rend~ un colore turchiniccio, mentre le cellule renali e ~ cilindri divengor10 più o meno intensa1nente turchini. L'esame accurato dei cil~ndri di111ostra c11e in alcuni la reazio11e è completa mentre in altri si vedono globett~ e zolle turchini m e.scolati a parti di colore rossigno; t~lora i globetti turchini sono alla periferia dei cilindri e la parte centrale è rossigna ~ si vedono a~che cilindri con pochi granuli turchini. Allrettanto si osserva nelle cellule r enali. Così i1elle crisi em oglobinuriche la eliminazione della emog·lobina in fo,r ma di gra11uli o di cilindri si aggiunge alla emosiderinuria <)Ostante e supera questa e, almeno all'esame ma~roscopico, la nasconde. La eliminazione di orine più o m eno scure con non rare crisi emoglobi1 nuriche, è continuata dopo la crisi del 22 giugno. L'esame del sangue, fatto un mese dopo il ritorno delle crisi emoglol1inl1riche, dimostrò una din1inuzione del numero dei G. R. (1. 712.593. Emogl . 30) . L'ultima crisi emoglobinurica avvenne il 24
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agosto .. Ora s~ è in un periodo d~ tregua con miglioramento .. L 'esame d~l sangue dimostra un i1uovo aumer1to del n11mero de~ globuli rossi (1.915.000. Emogl . 35) al quale si è unito un au1nenlo del numero de~ .g·lobuli bianchi (8.000) con una pe.J;.centuale non mplto diversa dei leucociti neutrofili polinucleat~ e dei linfociti (48 %-41 %) mantenendosi l 'anisocitosi, la debole e rara policrornasia, la presenza de~ corpi di J olly-Howell in molti globuli rossi e il gra11de numero di globuli rossi nucleat~ normoblasti, con scarsissime piastrine isolate. Rimane ora a dire poche parole intorno la milza, che fu tolta all'ammalato. La milzéli non era aumentata di volume, come già si era accertato all'esame clinico e corne risulta dai dati seguenti: peso, g . 130; lunghezza, cm. 10; larghezza cm. 7, 7; spessore, cn1. 3,5. La capsula è liscia non ~spessita, senza segni di aderenze, con tre piccole incisure sul 3° inferiore del margine anteriore. Sulla st1perficie di sezio11e sopra un fondo r~so vinoso spiccano nettamente i corpuscoli di Malpighi numerosi, d~ varia grandezza. Non si vede nel p arenchi1na splenico il minimo segno di emosiderosi. I vasi sanguigni sono di aspetto normale;
be.n visibili le trabecole, che si dipartono dalla caps11la. Negli . strisci della polpa splenica, fra le varie cellule della polpa e d el sangue, non si vedorio cel lule globuli/ere o cellule pigmenti/ere.
Sebbene all 'esa1ne macroscop~co la milza apparisse normaìe, l'esame microscopico ha rivelato parecchie alterazioni, delle quali la più manifesta e che si riconosce ad un pri1110 esame è la degenerazione jalina delle arteriole d ei follicol~ ora uniformeme11te diffusa in tutta la sezione del vaso ora circoscritta o prevaler1te in un segmento delle p areti vasali .. Alla jalinosi delle arteriole si accompagnano parziali sclerosi del t essuto di alcun~ dei follicoli, di regola alla periferia della membrana esterna dell~ arteriole. A q11este alterazioni, che sono le più vistose, si aggiungono altre più sottili, osservate dal collega prof .. Dionisi, nel contenuto dei seni dove !:>~ vedono copiose cellule eosinofile, negli endoteli di rivestimenti rigonfi e desquan1anti, nei cordoni di B~llroth con principio di sclerosi; alterazioni le quali, sebbene importanti, non ebbero 9.lcun rapporto genetico con la inalattia e devono essere considerate come secondarie analogamente alle alterazioni, che si ritrovano in vari organi nell 'anemia perniciosa come .le degenerative nei cordoni posteriori del midollo spinale. L'asse1iza di emosiderosi rilevata all'esame macroscopico viene confermata dall 'esame microscopico. Con tutta la ernosiderina, che, da anni,
veniva giornalmente eliminata per i r eni, non u11 solo granello se ne trovò nella milza. Se non che, a proposito della cmosiderosi della milza devo ripetere, c~ò che dissi n ella prima nota, che il grado d ella emosiderosi 1s1)lenica non è in rapporlo con la funzione a])nor1ne e1nolitica dell'organo co1ne è dimostrato dai casi di Antonelli (Policlin ico, 1913) e di Greppi (Policlinico, 1927), nel prin1.o con emosiderosi irrlensa, nel secondo con emos1, derosi lieve, ambedue guar~ti con la splenectomia.
Dopo questa breve esposizione dei fatti, ricordo che, due anni or sono, n ell.a discussione del caso, si affacciò l'ipotesi che la malattia con la lenta e perenne emolisi, onde l'emosi-
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IL POLICLINICO
derinuria perpetua, e con la ricorrente copiosa e tumultuaria emolisi, onde le crisi emoglobinuriche, fosse in rapporto con una funzione abnorme, con una iperfunzione emolitica della milza, onde l 'abnorme emolisi anche fuori del parenchima splenico; e si aggiunse che la ipotesi poteva passare nel campo dei fatti quando si potesse ·eliminare la funzione splenica ed osservarne gli effetti. Ora la eliminazione della funzione splenioa è avvenuta con I.a splenectomia; ma la malattia è rimasta con la emosiderinuri.a perpetua e con le ricorrenti crisi ., emoglobinuriche, queste assenti per circa quattro mesi dopo la splenectomia. Dunque la etiologia e la g·e nesi della malattia non procedono dalla milza, come in altri casi di anemia e d ' ittero emolitici : la distruzione abnorme dei globuli rossi non è cessata con la eliminazione della milza. Poichè l'insuccesso della splenectomia h a dimostrato che la emolisi non è di orig·ine splenica, quale ne saranno la ·etiologia e la genesi? La emolisi nel sangue circolante mal si con cilierebbe con l 'assenza di tumore splenico spodogeno, dimostrata dall'esame della milza e, nel oaso presente, di assenza d 'itterizia e di copiosa urobilinuria. Si potrà pensare con Dionisi e con Ceconi ad ·una funzion·e emocateretica delle linfoglandole, onde Ceconi si rendeva conto dell'insuccesso completo o parziale di alcune splenectomie? Io devo confessare che il mio pensiero inclina verso la genesi e la sede della -e molisi nel letto vasale dei reni; emolisi lenta, continua, non abbondante, nella quale la emoglobina assorbita dagli epiteli d el la se- · zione secernente e trasformata in emosiderina viene eliminata con le cellule epiteliali e con i cilindri, che ne sono carichi; all.a quale emolisi lenta perenne si aggiungono ricorrenti copiose distruzioni di g·lobuli rossi I.a cui emoglobina vien e eliminata libera con le orine. Con questa congettura si conciliano I 'insuccesso della spl enectomia e I 'insieme dei sintomi fra i quali non devono dime nticarsi i dolori lombo-sacrali , onde soffre l 'ammalato e che esacerbano prima e durante le crisi emoglobinuriche. Se non che, quando anche fosse dimostrata la origine renale della emolisi, sar ebbero forse risoluti tutti i . problemi che si affacciano in questa forma di anen1ia emolitica? Quale l.a spiegazione d ella lunga tregua delle crisi emoglobinuriche, pur nel periodo delle condizioni più gravi dell'ammalato? Si è detto che prima della splenectomia la trasfusione del sangue dello stesso gruppo sanguigno dell'ammalato fu un completo insuccesso. Questo insuccesso non si è ripetuto nelle trasfusioni di sangue idoneo dopo la splenecto.
ini.a, anzi, come si è detto, la seconda fu veramente salvatrice della vita. Ora la intolleranza della trasfusione prima e la tolleranza dopo la splenecto1nia si sono osser,rate in altri casi come in quello ricord.a to da Greppi, nel quale la dimostrazione che la intolleranza alla trasfusione fosse veramente di origine splenica venne data dal fatto che la trasfusione 'ebbe effetto certamente benefica quando fu eseguita dopo la splenectomia. Se la tolleranza e il b enefizio della trasfusion·e del sangue fo ssero il solo guadagno della eseguita splenectomia, non sarebbe s1)regevole, perchè ci ha dato nelle mani una cura sicura e pronta da ripetersi quando ne ritornasse la indicazione. E ciò è un conforto per l'ammalato, il giovine intelligente e bravo avi.a tore, il qu.a le ha compreso la sua condizio11e e fu delu~o nella speranza di aver conseg11itu con la splenectomia, se non la guarigione, aìmeno la scomparsa delle crisi emog lobinurich e. Se non che a quel benefizio derivato d.alla splenectomia si deve aggiungere la più energ'ica attività riparatrice, sebbene non del tipo normale, del midollo delle ossa rivelata dall'esame morfologico del sangue specialmente per il grande numero di eritrociti nucleati e dalla oligocitemia meno grave di qi1ella pi :operatoria e con ciò sono d 'accordo la scomparsa dei rumori anemici nel cuore e il relativo b enessere subiettivo ed obiettivo del1'infermo. Dopo la splenectomia non è cessata la emolisi ma si è resa più atti, a la riparazione midollare eritropoietiéa. Per Lu.tt<> ciò, che si è detto, alla conclusione fatta nella r1·ima nota d ella esistenza di una forma di ane1nia emolitica, · senza itterizia, senz.a splenornegali.a, con emosiderinuria perpetua; si deve .aggiungere che tale forma di ane- · mia e111olitic.a, nel caso presente, . si è dimostrata in(lj1)endente da una t"ùnzione abnorme della milza (I). • RIASSlJNTO. 1
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L'A. richiama un caso già descritto di anemia emolitica senza itterizia nè splenomegalia, con emosiderinuria perpetua e crisi ricorrenti di emoglobinuria. Ne riferisce ora la storia ulteriore. La splenectomia non ha recato alcu11 miglioramento. La tr.asfusione di sangue, mal tollerata: prima della splenectomia, ha determinato poi un emend.amento m .a rcato, ma temporaneo, dei sintomi. (1) I vari esami, dei qt1ali ho riferito alcuni dati, furor10 eseguiti nell'Istituto di anatomia pat. della R. Università; nella Clinica del prof. R. Bastianelli; uno nel laboratorio dei dott. Zanon, Scelba; due ne.I laboratorio del dott. Angiolani in Ancona.
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SEZIONE PRATICA
NOTE E CONTRIBUTI. OSPEDALE CIVICO S. SAVERIO DI PALERMO I REPARTO CHIRURGIA DONNE diretto dal prim.a rio prof. FLORIO.
L'autovaccino-terapia negli epiteliomi ulcerati del collo
d'ute1~0
per il dott. !F . SPECIALE. l\folti AA. hanno studiato la flora batterica vaginale negli epiteliomi ulcerati d el collo , sia allo scopo di inv6stigare l' agente etiologico sia -ancora e più frequ entemente i germi in prevalenz.a in detta flora come d el pari l ' influenza di alcune cure su le modificazioni eventuali di d etta flor,a. Troppo lungq sarebbe riportare quanto è stato a ccertato sui germi · con pretesa azione patogenetica, ci limiteremo quindi a riportare le conclusioni .alle quali sono venuti i ricercatori della flora b.atteri,ca vaginale n ei cancri uterini inoperabili', come pure l e modificazioni di detta flora in seguito .a l tr.attamento con vaccinazioni locali. Lo studio della flora batterica d ei tumori maligni ulcerati è stato fatto da molto tempo con risultati non molto concordi. Accenniamo ai lavori di Regaud, Muttermilch, Lun1ier, Montoloy, dai quali ri sultano quasi sem pre presenti degli streptococci, anzi H eiman ritien e che questi abbiano una parte preponde, rante nella evoluzione · degli stessi epiteliomi. Limitando l'osservazione allo studio d ella flora nlicrobica sia aerobica che anaerobica Grandcl.aude, Ligeois hanno trovato appunto uno streptococco -anaerobico quale germe predomin.ant-e nella flora batterica di questi tumori. Questi AA. procedendo all'isolamento sistematico della flora batterica vag·inale, trovarono nelle -culture aerobiche: stafiloco cci tetrageni ; pseudodifterici, colibacilli, streptoenterococci; nelle culture anaerobiche: streptococci , bac. perfrigens, putrificus, ai qu.a li attribuiscono pure importanza per spiegare il d ecorso delle complicanze di tali neoplasie. Assai recentemente Hartmann , Aitoff, Fabre , 11anno ripreso questi studi ed hanno cercato di apportare un contributo terapeutico di un discreto valore, servendosi d elle applicazioni locali alla Besredka. I germi identificati da questi AA. per mezzo d elle culture, erano rappresentati da colibacilli, protei,' piocianei, bac . fluorescens, pseudo. difterici e grossi diplococci g·ram-positivi ch e g li AA. non sono riusciti a bene identificare. Parallelamente al decorso. clinico d egli epiteliomi ulcerati, nel senso della diminuzione d el-
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la secrezion e, n ella scomparsa d el fetore , ecc., lo studio d ella compo izione microbica fatto d.a questi AA., ha a ccertato una diminuzione progressiva d ella polivalenza di d etta flora che riesce acl esser e quasi monovalente, quando 1 segni clinici d epon evano per una sosta d el processo ulcerativo. Dal punto di vista batteriologico concludono come tutti g li an1malati da loro studiati affetti d.a epitelioma ul cerato d el1'utero, erano d ei portatori di una flora batterica ricca ,e v.a ri.ata e conirariamente a quanto . da .altri prima era ritenuto, non sono gli str eptococci i germi che predomina110 in d el ta flora. Se l 'identificazione d ella flora b.a tterica ,rag inale n el cancro dell'utero ha condotto a dei risultati quasi concordi nel se11so della sua costituziqne polivalente, l'accordo non vi è qua11do si tratta di d eterminare quale ·è il germe in prevalenza. Così mentre alcuni AA. riten, gono ch e gli streptococci predominino, Hartmann è venuto a conclusioni contrarie dirno• strando inoltre la persistenza di un diplococco. Data la diver genza dei risultati abbiamo creduto opportuno riprendere le ricerch e, studiando la flora batteri ca vaginale tanto prima che dopo l'applicazione d ella vaçcino-terapia local e. RICERCHE PERSONALI. Dirò breven1ente la tecnica eseguita: Le ri·c erche sono state fatte 1 in cancri ulcerati' del collo d 'utero assolutamente inoperabili . Preparato un comune tampone di cotone sterilizzato all'autoclave, lo abbiamo introdotto in vagina -e tenuto in sito p er 12 ore. Dopo si è estratto e con questo si è preparato un autobrodo-vaccino e contemporaneamente a mezzo di semine nei comuni terreni di cultura, si è determinata la flora microbica . Pronto l 'autobrodo-vaccino, si sono fatte a mezzo di u11 tampone sterile imbevuto completamente di circa 20 eme . del filtrato, dell e applicazioni locali p er la durata di 12 ore. Dopo 4 applicazioni si.amo tornati a prelevare la flora inicrobica vaginale, continuando in eguito le esperienze con l '.auto-brodo-v.accino: D~ s?li t~ abbiamo praticato 4 serie di appl1caz1on1 d1 4 giorni , controllando sempre le eventuali n10dificazio11i n1icrobiche l ocali. Le ammalate 11anno sopportato assai bene tali m edicature. CASISTIC.A.. CAso I . -
A. Rosalia, di anni 65, da Paler1no. È degente al Principe Umberto per epitelioma ulcerato del collo d 'utero con ~nfiltrazione estesa dei p arametri. Utero fisso, dolente. Secrezione vagj11ale abbon dante, fetida.
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IL POLICLINICO
8-II-29 : L'esame della flora batterica vaginale ci dà la presenza di diplococchi, ovalari, obl unghi, delle forme bacillari corte, .tozze, bac. coli, streptococchi, stafilococchi. Dal 20 al 23 febbraio medicature con l'autofiltrato. · ' 21!-II: L'esame batteriologico dopo le prime ap})licazioni ci inostra la flora batterica quasi identica al primo esame. Si nota la scomparsa dello streptococco.. Dal 25 al 28 medicature con l 'autofiltrato . 1-III : Esame batteriologico che dà solamente due forrne hacillar~ date dal coli e dallo stafilococco. La secrezione è diminuita e l'emorragia ..l· quasi scomparsa. Dal 2 al 5 marzo, 3a. serie di applicazioni. .:>-III : L 'esame batteriologico ci dà la presenza dì una flora monomicrobica costituì ta da stafilococchi. Dal 7 al 10 applicazione dell 'autofiltrato. 11-III : I caratteri della flora batterica non sono 111utati. l)ersistenza dello stafilococco. La secrezione nor1 è 'p iù purulenta 1na è diventata come sierosa e meno fetida . CAso II. - P. Concetta, di anni 69, da Palermo. J'~ degente al Pri11cipe Umberto per epitelioma ulcerato del collo d'utero con invasione della vag ina. Ila perdite dai g·enitali abbondanti e fetide. 4-II-29: Prelevan1ento della flora vaginale che risulta da: cocchi isolati con te11denza a riunirsi a due; stafilococchi; streptococchi; forme . bacillari so1niglia11ti molto al coli .. Dal 16 al 19 applicazione dell 'autofiltrato. 20-II : Esan1e batteriologico: assenza dello streptococco, persistenza degl~ altri germi. Dal 21 al 24 medicature con l 'autofiltrato. 25-11 : L 'esame batteriologico mostra la presenza di soli stafilococchi. Dal 26 febbraio al 11) marzo, applicazioni del1'auto·f iltrato . 2-III : li'lora monomicrobica che persiste anche clopo applicazioni continuate di autofiltrato. CAso III. - A. G~useppa, di anni 62, da Palermo. Viene all'ospedale per epitelioma ulcerato del collo d'utero con infiltrazione estesa dei fornici. L 'inferma accusa forti dolori al basso ventre con irr.a diazione lombare . Dalle vie genitali abbondanti p erdite assai fetide miste a sangue. 12-III: Prelevamento della flora batterica. È costituita da diplococchi ovalari, oblunghi; microstafilococchi, bac. coli; streptococchi. Dal 21 al 24, medicature con autofiltrato. 25-III: La flora vaginale risulta costituita dagli stessi germi. Dal 26 al 30 marzo, applicazioni dell 'autofiltrato. 31-llI: L'esame batteriologico mostra la scom-: parsa dello streptococco, del bac. coli, mentre i diplococchi sono assai rari. Dal 2 al 5 aprile, medicature con autofiltrato. 16-IV: L'esame batteriologico mostra la riduzione della flora costituita da soli stafilococchi e r ari diplococchi, e ciò anche i11 seguito ad altre i11edica ture. CASO IV. - C. Giovanna, di anni 5G, da Palermo. È affetta da epitelioma del collo d'utero con estesa infiltrazione.
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Utero fisso, dolente, perdite abbondanti, purul~nti.
26-III: Prelevamento flora vaginale. È costituita da bac. coli; diplococchi; stafilococchi; forme bacillari corte .. Dal 6 al 10 aprile, nledicature con autofiltrato. 11-IV: Notasi diminuzione dello scolo vaginale e la flora batterica persiste costituita dai germi accennati. Dal 12 al 16, applicazioni del filtrato. 17-IV : Esame batteriologico che ci dà la presenza di due soli germi : stafilococchi e bac. coli. 18-22-IV: 3a. serie applicazioni dell''a utofiltrato. 23-lV: AJl 'esame batter~ologico si notano soltanto stafilococchi. . . 24-27-lV: l\iledicature con l 'autofiltrato. 30-IV: Flora monomocrobica data da stafilococchi. CAso V.. - R. _L\melia, di anni 71, da Palermo. Presenta epiteJio1na del collo d 'utero in isfacel o ed invasione della vagina. Perdite abbondanti, felide. 26-III: Prelevamento della flora Yaginale che al· I 'esame risulta data da diplococchi; stafilococchi, streptococchi, bac. coli. 8-12-I'r: Medicature con autofiltrato. 13-IV: L'esame batteriologico dà microstafilococchi, diplococchi, haé. coli. · 14-17-IV : Medicature. 18-IV: Esame batteriologico: riscontriamo solamente stafilococchi. 19-22-IV: Medicature con autofiltrato. 23-VI: Flora monomicrobica (stafilococchi). 24-27-IV: Medicature. 28-IV: La flora persiste monomicrobica. 1
CAso VI. - G. Caterir1a, di a1111i 59, da Ter1nini. È affetta da cancro del collo d 'utero con i11filtrazione dei parametri. Utero grosso fisso. 29-III: Prelevamento della flora vaginale: diplococchi, stafilococchi, bac. coli, forme bacillari corte. Dall '11 al 14-IV, applicazioni dell 'autofiltrato. 15-IV: L'esame batteriologico ci dà una flora sii;nile alla precedente. 16-19-IV: Medicature. 20-IV: L 'esa1ne batteriolog·ico dà la presenza del bac . . coli e stafilococco. 22-25-IV: Applicazione dell 'autofiltrato. 26-IV: L 'esame batteriologico ci mostra solamente degli stafilococchi e questo reperto torniamo a trovarlo il 12-V dopo la 4a serie di applicazioni dell 'autofiltrato. L 'infe;rma sente di stare n1eglio, specialn1ente nei riguardi della secrezione Yaginale che è assai di1ninuita e meno fetida .. CASO VII. - R. rreresa, cli anni 53, da Alcamo. Viene all'ospedale per epitelioma del collo d 'utero con infiltrazione dei parametri. Ha dolori diffusi al basso ventre . J>erdite purulenti e fetide. 2-IV : Pre]evamento flora batteriça. Notiamo dei diplococchi ovalari oblunghi dei microstafilococchi, Goli, delle forme bacillari corte con margini arrotondati e somiglianti al coli, n1a molto più corte. Dal 14 al 17, medicature con autofiltrato. 18-IV: L 'esame batteriologico ci dà la riduzio11e della flora ai diplocqcchi e stafilococchi. 19-22-IV: 2a serie medicature.
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SEZIONE PR.A TICA
23-IV : La flora ba tterica è cos titl'!-i:a da stafiJococchi , diplococchi oblungl1i . 24-27-IV: Medicature con autofiltrato. 28-IV: Esan1e batteriologico come il precedente. 29-IV-2-V: Medicature co,n autofiltrato. 3-V: Si preleva l a flora vagi_nale ch e è rappresentata d a diplococcl1i u11 po ' alJungati e stafilococchi. La secr ez ion e vagin ale è n o tevolmente ridotta, l 'inferma non h a avuto em orragie.
CA so VIII. - T . Rosa, di anni 65, da Palermo. Presenta epitelioma ul cerato del coll o d ' utero con infjJ trazione d elle pare ti vagin ali . Soffr e di abbondanti p erdite assai fetide . 4-IV: Prelevamento flora batterica ch e risulta formata da microdiplococchi, str eptococchi a catenelle corte, coli, stafilococchi. 16-J9-IV: ~Iedica ture con au lofiJtr ato. 20-IV: Esame batteriologico. Scomparsa d ello s treptococco. 22-25-IV: Medica ture con autofiltrato. 26-IV: Esame batteriologico : djploco<;chi , bacterium coli, stafilococchi. 27-30-IV: Applicazione dell 'autofiltrato . 1-V: L 'esam e batteriolog·ico d à una fl ora mono111icr obi <:>a costituita con autofiltrato. G-V: L 'esnme b atteriologico vaginale ci dà la presenza di soli s tafilococchi .
Dalle esperienze fatte risulta ch e ]a fl ora rr1icrobica vaginale prima del} 'au to-vacc in o- tera~ })ia risulta costituita di solito da : diplococchi abbondanti , ovalari, oblunghi ; da forme b acill ari corte, tozze, alle volte con margini arrof onda ti , e ~omigli anti molto al coli ma niolto più corti , da cocci isolati e con tendenza a riunirsi a due; da stafilococc i; da microstafi1ococci; da streptococci a catenelle più o m en o lunghe (la prevalen za era delle forme corte); dal coli. Si osserva subito cl1e dopo le prime seri e dell 'applicazion e dell 'auto-brodo-vaccino, la flor.a mictobica è notevolmente modifi cata, corninciando a notarsi una m.arcata diminuzione r1ell o sviluppo delle colonie e man mano ch e si procedeva n eg1i esperimenti, la modificazione era sempre 1Jiù notevole. Ne j prim i preparati abbiamo riscontrato sino a 6 SJJecie bacillari , i1l seguito· abbiamo notato la g r.a duale riduzione sin o ad una sola specie. È da rilevare com e fr.a i primi a scomparire sono proprio gli streptococci. Dopo la terza seri e di applicazioni il tipo di batteri ch e prevale e r e~ i ·te sono g·li stafilo cocci. In due soli casi (:3° e 7°) .a bbiamo riscontrato anche la presenza di diplococci. · Da l punto di vista Qlinico .abbiamo constatato un rapido n1iglioramento locale con sistente i11 din1jnuzione della secrezione ch e appare ancl1c modifi cata n ei suoi caratteri, essendo più sierosa, n1eno fetida e quindi meno fastidiosa })er le amn1alate. Le emorr.agie sono molto più rare. P ertanto J') Ur non potendo· attribuire al la presenza dei g·ermi studi ati alcun valore etio-
logico p er la comparsa del tumore, senza dubbio, e ciò è sta to da tanti sostenuto , la presenza di questi nurr1erosi germi ch e pullulano sulle ulcer.a zioni, contribuiscono a peggior.are lo stato locale e· (lare i sintomi dei quali più si lam entano le inferme. Per controllo h o trattato due casi di epitelioma ulcera to del collo d ' utero con semplici applicazioni di ta1r1pone imbevuto in filtrat o di brodo comune sterile e non h o osservato modificazione di 'sorta n è n el d ecorso . clinico del tipo dell ' ul ceraz ionc n è sull a composizio11e della flora rn.icrobi ca. Credia m o quind i di }JOt e r con cluder e : 1) ch e la flora microbica del cancro ulcera to del coll o d 'u ter o subisce n otevoli modifich e con l 'applicaz ion e dell 'auto-vaccino-terapia locale; 2) ch e. ]a pr~ma modifica è data dalla scomparsa deg] i streptococci; 3) cl1e la flora t end e a diventare m on o1rticrobica; 4.) ch e res istono pilì di tl1tti i sta filo cocci e di plococc i. · RIASSUNTO. L 'A. studiando le modificaz ioni della flora batterica vaginale n el can cro d 'utero , in seguito all 'auto-vaccino-terapia alla Be redka, 11a i1otato Sl1bito la scomparsa degli streptococci e la ridl1zione m on omicrobica della flora. I germi ch e più resistono sono stafil ococci e diplococci . BIBI,IOGRAFIA. 1)
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Medico dell a. Fa miglia Reale, Direttore e PN.mal'lio del Preventorio ver lat t a n t i « E. Marainl n , Med ico prt. mario n ell'O ~peda.le infantile « Bambino. Geeù ». Docente di Clinica pediatrica nella R. Univereità dJ Rom.a.
Consultazioni di Cllnlca. Dietetica e Terapia Infantile Terza edizione completamente rifatta e notevolmente ampliati
Prefazione di AUCUSTO MURRI Un volume in-8, di pag. VIT-488, nitid am ent~ stam. pato su carta diet inta. con 42 figure intercalate nel t~t"' e fini saii ma quatricromia sulla eonertina. Prezzo L. 3 6. Per i nostri abbonati sole L. 3 2. 5 O in port-O fr anco. Inviare VagLia P ostale all'editore LUIGI POZZI. via Sistina. n. 14 - ROMA.
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I L POLICLINICO
LEZIONI. La psicologia individuale nella dottrina della neurosi. (1\..
ADLER.
Deut. med. vVoclienschrift, Vienna,
8 febbr. 1929) . Il nostro pensiero cosciente incomincia sem])re in occasione di una difficoltà per un atto di concentrazione, cioè con l 'esclusione di sin· gole parti non essen ziali cl1e ci disturbano o ci ostacola no quando · ci trovian10 di fronte a problemi importanti. E difficoltà di ogni g e11ere ci troviamo sempre davanti , sicch è il nos tro pensiero cosciente si estenòe largam ente. e un individuo fosse completam ente adattato a tutte le occasioni ed a tutti gli incidenti ch e ])UÒ offrire la vita e fra gli esseri viventi, · l'uomo lo è forse meno di tutti - la sua vita ])Olrebbe decorrere al pari di un processo m ecca11 ico incosciente e perfetto. Ma , i)oich è fortur~.atamen te non accade così, noi ci troviamo se1111)re dinnanzi a problemi cl1e si presentano co111e delle prove e la risposta ch e noi diamo ind ica il g rado della nostra preparazione, I 'abil ità cl1e .abbi.a mo acquisito, la cap.a cità di pre, s tazione, il coraggio, l 'intellig·enza, il caratt ere, la morale. _Per qu~nte questioni e. difficoltà possa offrire la vita, esse potrebbero risolversi abba .. tanza facilmente se noi fossim o ben e prepaTati ed in tal caso daremmo la soluzione giusta. La questione della psicolog·ia individuale rigu.arda quindi: I ) di qu.a le specie sono i problem i della vita; 2) se, n ella · molteplicità di quest i, vi sia un.a premessa indispen sabile, · 3) che cosa possa accadere quando tale pre111essa non è soddisfatta. Per la prima questione, si è avuta una solu . . zione sorprendente. Si può dire che non ve n e sia110 a ltre tanto .importanti nella vita quanto la questione della presa di· posizione sociale. In qualsiasi lavoro, sco1)erta o ricerca scientifica, è importante il fatto ch e esso debb.a esser e util e alla generalità. Nel modo con cu1 un . individuo , fra . . . si' comporta . . ., fra . camerati . an11c1, in soc1eta, 1n tutti i suoi tratti caratteristici, le virtù, l 'amore i)er la verità, il caratter e aperto , l 'inter essamento per gli altri, il po1)olo, I 'umanità, in tutte queste prese di posizio11e, vibra il grado della sua disposizione ai rapporti soci.ali , della sua preparazione p er la vita. Servono come conn essione gli organi dei en si, rnentre il ling11a ggio ed i' n1ovimenti dc]I 'cspres ione rispecchiano il grado della djpo. izione a tali rapporti socia li . L'intelligenz.a l1a u11 valore gen erale, ogni n1ora1e fornisce le rcg·ole per il b ene d ella comunità, il senso r ~ tcl ico ed i g iudizi cl1e vi on o conn essi sono 11erYa i dalla vi ion e n el futuro dell'umanità i11 ql1a11to e sa h a di eterno e sog nano ad un 111011do . . an o e b ello, m entre le pre. e d i posi1io11e 11oliti r l1 e e relig iose con siclerano il bene
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della generalità . L'amore ed il matrimonio n el loro significato n aturale, sono legami so: ciali dei sessi .a llo scopo del r ec!proco appaga, mento e d ella conLinuazione della razza.
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SENTIMENTO DI SOCIABILITÀ.
_La debolezza fisic.a dell'uomo singolo di fronte a lla n.a tura rende necessari il perfezionam ento d ella coltura e l 'organizzazione del la~oro, presupponend? 1'unione di tutti per . tali scopi. Questo sentimento di contatto interum.ano si eleva davanti alle necessità di cure per la donna gravida e per il bambino e prob.a bilmente sono proprio la debolezza del1'u omo stesso e la sua conoscenza della morte o di un pericolo cl1e minacciano, che generano e completano questo sentimento di socia bilità. Esso è indubbiamente innato, poichè nulla si può sviluppare della vita p sichica dell 'uomo se non preesistano delle disposizioni o delle possibilità ch e, in seguito, l 'educazione metodica potrà· portare ad ampio sviluppo. Già al primo giorno di vita, il bambino, nèlla sua sfera pur tanto limitata, incomincia ad educ.a re le su e possibilità psichiche. I rapporti con i genitori, con gli altri fratelli, con g li estran ei, con quello che esso d esidera o gli viene proibito glien e forniscono l 'occasione e portano a d una meccanizzazione delle forme di vita, in modo che egli, in seguito, di fron te ad analogh e condizioni si comporterà sempre allo stesso modo. Naturalmente, ne viene escluso il bambino deficiente o con ma lattie cer ebrali, nell ' educazione del quale poco si può contare sulle circostanze di fatto . Negli a ltri, l 'ambiente con i suoi maestri, con gli esempi ed, ancor più, con tante influenze che sfuggono, agisce n el senso di tracciare una direttiv.a . Problema molto complicato questo dello sviluppo psichico, in cui entrano le incognite delle proprietà innate, dell'ambie11te, dell'educazione, per cui non è possibile risol,rerlo . con mezzi, per così dire m atem atj ci, nè prevedere quale piega prenderà i) in goio individuo. Dagli errori nella costruzion e dello stile della ,-ita, ne verranno urti e tensioni, che si renderanno sen sibili, più tardi , con determinati fenomeni o sintomi. E qui, possiamo già dire quanto segue : quando, nella vita vi sono delle questioni per la soluzione delle quali è n ecessario un certo grado del sen timento di sociabilità, se tale grado viene già precoce' n1ente a ssodato e passa nello stile di vita mec~ canizzato, ne seguirà indubbiamente l'urto di form e di , rita erroneamente preparate e troppo lontan e dal sentimento di sociabilità, quando l 'individuo si trova d inn.anzi a questioni gravi in cui è n ecessario l 'interesse per gli altri; su uon1ini di tal fatta , non si potrà mai contare. Invece, il probl ema delle qualità psichiche innate, dell e variazioni in più od in meno,
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degli impulsi, degli istinti e soprattutto del1'eredità, appare qu,a si senza v.a lore. Quando ci è possibile (e, secondo le esperienze educative della psicologia individuale lo è certamente) sviluppare l 'aniffi:o d el bambino nella direzione verso il prossimo, ci riuscirà anche fa cile utilizzare le disposizioni ereditarie per il b ene comune, sublim.arle secondo l 'e8pressione di Nietzsch e, o foggiarle in m odo da rend erle a datte allo scopo, come d escrive Fourier per il suo sistema dei falan steri. Gli psicologi che b.a sano tutto sull 'eredità , sull 'impulso, sull 'istinto considerano tutto questo con troppa fa cilità e, dove si r endono visibili delle deficienze, invocano l 'influenza d el)' eredità o d ell'impulso. E non si accorgono che è invece la defi cienza del sentimento di sociabilità che h a la parte maggiore; essi sono 1)ersuasi di spjngersi b en profondamente fino alla radice del m ale, senza vedere che, più tardi, dinnanzi a lle questioni sociali, agisce soltanto ciò che si ha com e consegu enza della 1nancanza di interesse interumano. Davanti al1'individuo n on sano, anormale, amorale, essi ,·edono soltanto l 'impulso o l'eredità, trascurando il fattore principale come chi, di fronte ad un 'inondazione considerasse soltanto la forza della corrente e non già la debolezza delle digh e.
. LA E
PSI COLOG IA I NDIVIDUALE QUELLA DELLE
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SEZIONE PRATICA
NEUROSI.
Cade qui acconcio rilevare com e la psicologia individuale ha potuto arricchire di nuovi punti di vista la psicolog·ia della n eurosi, stabilendo come in tutte le defi cienze della psich e umana vi sia sempre a lla radi ce la m.a ncanza di quel fa~tore che stabilisce i rapporti fra gli uomini e fa sì ch e essi viv.a no, amino, lavorino in comune. La diffi coltà di educazione, le neurosi, le n europsicosi , il suicidio, ecc., ~tanno ad indicare ch e la corrente della vita 11a lasci.ate il suo letto poichè le dighe erano troppo deboli . La psicologia individua le si è a ssunta il com})Ìto di rafforzare tali dighe, sen za per questo, battere nuove vie, ma forse segu endo soltanto quella ch e l 'umanità, n elle sue aspirazioni, ha tentato di battere con la religion e, i sistemi educativi, la politica. Forse noi abbiamo avuto una migliore visione dei rapporti in quanto che la neurosi ci mostra b en sì le stesse cose cl ella vita, ma straordinariam ente ingrandite. E la psicologia individuale persegue lo scopo di rafforzare ]e dighe, di dom inare le forze elementari, elevandole verso il bene gen erale , mentre altri riti en e inutili le digh e e, forse in buona fede, ' 'orrebbe anzi abbatterle per meglio lavorare. No i abbiamo Yeduto ch e, un giorno o l 'altro, crolla quegli ch e era origin ariamente dehole, l 'uomo cioè, ch e vive entro i margini della comunità , ma distaccato da essa. E quel-
lo ch e n oi vediamo nel crollo è degn o di considerazione, non tanto per il fenom en o stesso, ma poichè si rende apparente la ragione p er cui il sentimento di sociabilità non era in pieno valore. Nei sintomi di angoscia, noi ved iamo lo stesso senso di d ebolezza e di manca nza di sicurezza ch e, nella disposizione al panico, difficilmente con cede un interessamento per gli altri. Nei fenomeni coatti, troviamo il debole tentativo per arrivare a lla padronanza, tentativo che si esplica in un lavoro inutile (senza valore per .la comunità) poichè la fiducia in un lavoro utile per la gen eralità è ritenuta troppo fiacca. Nella malinconia, si mo~ stra una temibile ostilità contro gli altri, ch e poi passa, come n el suicidio, allo strazio della propria persona. Nella mania, il fuoco di paglia di una appassionata e convulsiv.a fiducia in sè stesso, il grido di chi si innalza per af~ fermare sè stesso. Nella schizofrenia, l'esclusione degli altri è spinta al massimo. La società , la professione, l 'amore , le tre grandi questioni vitali, ven gono escluse con amarezza e si perde, con esse, il senso della vita sociale. E sempre ritroviamo in queste m alattie la espressione dell'assenza di sociabilità e, quindi, an ch e quella della sfiducia n elle proprie aspirazioni coscienti. La favilla ch e h a appiccato l'incendio non va m ai ricercata. n el passato. La neurosi scop~ pia sempre per una delle questioni sociali menzion.ate, la società , la professione, l 'amore ed · i sintomi provengono sempre dallo stato d1 ten sione in cui si trova jl paziente, simile a que~Io di uno ch e non può pagare. Le for1ne più importanti di questa tensione son o l 'an goscia, l 'ira e la tristezza; così, il maniaco, nei suoi atti sfrenati n on compie ch e un tentativo di vincere l'angoscia. LE DIVER SE REAZIONI I NDIVID UALI.
In questa tensione, che prende il sistema vegetativo, i diversi tipi umani reagiscono differentemente : l'uno con l'apparato gastro-inte .. stinale, l'altro col sistema circolatorio, o con la vescica o gli organi sessuali. Nel suo sistema psichico scosso, il neurotico va alla ricerca di un punto di appoggio per la sua avversione alla comunità e lo giustifica , fino ad un certo punto (p. es., dominio sugli altri n ell'agorafobia, ecc.). P er quanto rigu.arda p·o i I 'eccitazione emotiva del simpatico e d el parasimpatico, ci troviamo dinnanzi ad un 'ultima questione insolubile, in quanto che sappiamo che essa si verifica, ma ignoriamo il come. Anche se si dovesse assodare che le emozioni .agiscono sulle ghiandole endocrine (surreni , tiroide, ghiandole sessuali) e, più ch e per la loro eccitabilità, per la loro deficienza o p er la deficienza delle vie adducenti del sistema vegetativo, non si sarebbe concluso nulla. Ma la n1assima parte dei sintomi nervosi che noi' vediamo si trO\'ano radicati n ello stile di '
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IL POLICLJ!'TICO
vita già precedente1nente n1eccanizzato. È appunto stato questo uno dei primi reperti d ella psicologia individuale e noi abbiamo potuto assod.are la fr eqt1enza con cui i disturbi nervosi e le neurosi funzionali si installano nel territorio di organi e sistemi organici ereditariamente minorati. Spesso, abbiamo potuto dimostrare che il quadro d ella neurosi si è stabilito nella funzione neurotica di organi orig inari.amente minorati e siamo venuti così alJ.a conclusione che il possesso di organi deficienti, anch e se si tratta di ghiandol e end ocrine, costituisce una disposizione alla neurosi. l\1a un altro fatto più importante abbi.amo assodato che, cioè, il possesso di organi d eficienti da parte di un ban1bino tarato per malattie o sofferenze ostacola lo sviluppo dell'interesse pe1 g·li altri, del sentimento di sociabilità. Ed abbiamo così potuto abbassare ancora il significato dell'eredità ch e potrebbe invece, in questo campo, apparire di una certa importanza. È facile, p . es., comprend·ere che i mancini soffrano per la stessa tara ereditaria e corrano un certo pericolo per il loro interessamento alla comunità, ma noi, con l'uso di metodi adatti, possiamo ovviare a tale pericolo. Lo stesso vale, fino a un certo punto, per le nostre conoscenze mediche in riguardo ad altri organi deficienti. Inoltre, noi abbiamo potuto rilevare che un bambino quasi normale, in conseguenza di una nutrizione non adatta, può acquistare I.a stessa tara di un ,a ltro con un sistema gastro-intestinale deficiente. Ed appare, qui nuovamente il concetto fondamentale della psicologia indi,riduale, secondo cui n è l'organo, nè l 'ambiente posso110 essere la sola causa delle d efi cienze, ma la tensione derivante da entrambi, oltre a ll 'azione delle errate ;azioni psichiche. In questo n1odo ' 1eni, 1a segnato l 'ulteriore cammino. Noi doveYamo ricercare la tara psichica di neurotici, nella loro fanciullezz,a, anche in altre situazioni, tara che agisce nel senso di ostacolare il sentimento della sociabilità. E l'abbiamo trovata, in modi diversi , in altri tipi, n ei bambini viziati ed in quelli odiati. Agli uni ed agli altri fu impossibil e aderire alla comunità e, n ello stile di vita già m eccanizzato a 4-5 anni, non vi fu più posto per essa. Soltanto una g·iusta comprensione di questa n1ancanza può permettere una nuova educazione del sentimento di sociabilità. Proseg·uendo ancor più nel nostro cammino, siamo arrivati anche a rifiutare il trauma, ed anche quello sessuale ch e, in altre dottrine, sta alla base della neurosi. Tutte le vicende della vita si dimostrarono assimilate dallo stile di vita precocemente meccanizzato; e là dove noi abbiamo trovato delle violente vicende affettive connesse con J.a neurosi, le abbiamo trovate, non già come cause, ma uortate nello stile di vita preformato, in un funesto legame. Per tal modo, noi possiamo a]tresì limitare il s ig nificato dell 'inco cie11te per la neuro i. Tutte
[ANNO
XXXVI, NuM. i:O]
le impressioni risvegliatesi, le disposizioni di animo - sempre riconoscibili n el cosciente si sono mostrate come fran1menti n ella strt1ttura dello stile di viLa, sempre apparte11enti all 'aumentato senso di deficienza, originato dalla deficienza degli erg.ani, da m .a]e abitudini, dalla compressione. Il contrasto apparente fra cosciente ed incosciente, l'apparente an1bivalenza del sentimento, delle tendenze, dei tratti caratteristici sono scomparsi tostochè si è com1)resa l 'unità dello stile di vita. Nelle espressioni coscienti, come n elle incoscienti, nei movimenti espressivi, nelle vicende, ecc. risorgenti dal buio dei ricordi, si 1110tra se1npre lo stesso stile di vita in uno col sentimento di social)ilità, sempre molto abbassato nella neurosi. ~ ai)punto questo abbassa-
mento che costitizisce l'inadattabilità alla soluzione delle qizestioni della vita sociale. E questa si nota d.a ll 'aumento di tensione ch e porta ai sintomi fisici r. psichici detti cli cc tensione »; questi, a loro volta, atri vano ad un blocco. ii1 conségu enza del quale, il paziente, come gli è comandato dal suo stile di ' 1 ita, esita (b.albuzie, ang·o~cia, fenomeni coatti, fobie), s'impunta (eritrofobia, agor.a fobia, ecc.) oppure devia verso u11 lato inutil e di vita (per,rersioni sessuali, psicosi, suicidio , delitto, ecc.). Contemporaneamente. nel quadro dei fenomeni, compare lo scorag.Q' iamento e la richiesta di condizioni 1)iù miti . In tutti i casi di neurosi, questa sensazio11e della siru.azione n1orbosa ha una parte notevole e fin qui troppo misconosciuta, per la determinazione dell'attitudine esitante, corne, in diverso grado , lo ha l'intelligenza pri,rata del buon senso. Voglio qui brevemente accennare ad un merito che viene riconosciuto alla psicologia individu.a le, di .avere cioè messo acutamente in rilievo il « modo di appercezione finalistico ». Si ritiene, con questo, ch e ogni individuo, dal sentimento di debolezza o di deficienza, quale si ha anche nello sviluppo fisico, aspiri allo scopo di una « forma ideale », cioè a vincere tutte le difficoltà della vita. Questo può dare una certa soddisfazion e ed .avere un giusto valore, sol ta11to se è diretto dal lato utile della vita, con un sentimento sviluppàto di sociabilità, qu.ando l'individuo sente di avere un certo valore (serr1pre per la comunità). Invece, nella i1eurosi, ritrovian10 la sensazione di deficienza originatasi fin dalla prima fan ciullezza, in conSt'guenza della quale il paziente ' 1 a sempre all a ricerca di facilitazioni (n ella professione, nella società, nelle relazioni sessuali), restringe notevol111ente il suo cerchio di azione e non raramente porLa questa aspirazione alle agevolazioni, verso un desiderio di morte. l\1a anche verso il lato inutile della 'ita lo incita e lo sprona il suo au1nentato senso dt deficienza verso uno scopo di superiorità o di apparenza di superiorit~. cli~ viene per l? .Pi~ ricercata a spese degli altr1. Le d1spos1zton1 d '.anin10 e gli affetti, che servono a ciò (ango-
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SEZIONE PRATICA
· -scia, ira , tristezza , sensazione di colpa) mostrano nella loro propria dinamica la ricerca ·convulsa di un superiore ·e di un inferiore .p er ...arrivare, dalla d efi ci enza ch e vien·e risentita, ..alla superiorità sull 'a vversario. In ogni movimento psichico dell'espressione , si deve dun-que ricercare , a lato del grado d el sentimento -di sociabilità, lo sforzo individuale per affermare la propria superiorità. Questo doppio dinami smo, nei sintomi neurotici, si esplica n ello ·stesso modo, come in q1i.alsiasi altra estrinse.cazion e di vita. L ' I NCOS CIENTE E LA DOTTRINA DI if RE U D.
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Con queste considerazioni e con questi rilie·vi, la dottrin'.a dell 'incosciente vj en e ad es:Ser e scossa . .Il vole r vi trasferire l 'impulsivo ~liminandolo dal coscierite e m etter e questo ìn contrapposto con il complesso d ell'inca.sciente, costituisce batter e una fal sa strada . ·P er lo psicolog o individual e questa · differenza non esiste; così pure egli tien e poco conto del ·concetto di ambivalenza. Il sentimento di so~iabilità , fin dal primo g iorno dalla n ascita , ..a ffer ra l a vita d egli 1mpulsi in modo tale ch e il con siderarla isolatamente sarebbe assurdo; 'tluello ch e vi appar e di .an orma l e, di morboso ~ ·di str ano è diventato tale per la mancanza d1 tale sentimento. Questo e I '.a spirazione verso un a forma ideale appaion o quindi gli impulsi p iù pr o fondi d ella vita psichica d ell'uomo. Con tutto ciò, g li importanti lavori di Freud non h.a nno perduto nulla d el loro valore. Soltanto ch e, quello ch e egli h.a trovato n ell 'in·Cosciente non è un impul so motor e, b en sì una .as1) irazione alla forza, devia ta ed assimilata dal] 'erra to s tile di vita . Se, dal n o tro punto di "'1ista , ci rivolgia mo ai simboli d el complesso -edi pico , a lla teoria d ella. permutazione d egli s tin1oli , d ella censu ra d el compon ente sessual e, ecc. si troverà ch e i presupposti di tale au tore consist ono sempre in un a umen to del ·sentimento di defici en za , nell '.a spirazione verso una superiorità per sonale e n ella m an canza del se11 timento di socia bilità. 1\.n cl1e l 'accenno alle condizioni arcaich e non può g iustificare questa idea dell'impiilso m aligno nell 'uomo, poichè tutte le ricer ch e d egn e -di fed e ci mostrano ch e << il selvaggio » è un · esse re soc . ievole ch e aspira a rafforzar e ]a vita um ana in comune . Per q uanto r ig uarda poi il sogno , ~i può dire ·c h e esso ha il compito di indebolire o di tog liere, con la produzione di sen sazioni , .l 'in flu enza d el « buon sen so ». Esso d e,re r ima n ere, p er ciò incompren sibile e frammischiarsi t enden ziosam ente con lo stile di vita del sog na tor e in occasion e cli qualch e cosa ch e g11 s tia .a cu or e ed a r riva a lJo scopo sol tanto con 1'i11ganno d ei en si e non g ià com e u na r ifl esione b asata · lll r ae-iona m ento. · _ A. Pozzi. ...
SUNTI E. RASSEGNE. RICAMBIO . Sulla patogenesi del diabete genuino. ~liinch.
m ed. liVoch. , 28 giu. 1929). L 'A., fin dal 1910, ha ricl1iamato l 'atte.nzio-
(C . F uNcK.
n e sulle mal.a ttie, ch e possono condurre al dia b ete, m ettendo fra le cau se d el dia b ete g enuino , le discinesie del sisterna n ervoso vegetativo e le mala ttie del fegato e d ell 'apparato gastro-in testina l e, facendo rilevar e la coincidenz.a d el di.abete con l 'insufficien za d ell 'apparato gastro-intestinale e con u·n 'insufficen z.a ep.a tica, n on dimostrab ile a n atomicam en te. · L 'affermazion e d.i questi principi ha una certa impor tanza p oich è, in base a d essi , si può istituire un~ terapia cau sal e del dia b ete, a lmen o se le condizioni son o tali d a per metterl a. A tale scopo egli ha u sato particolarm ente l ' introd11 zion e p ercu tan e,a di pr oteine ch e gli si sareb be dimo trata utile n el dia b ete associa to a coleci, stopatie, m etodo segu) to a11cl1e da Singer cori l e su e iniezi oni di protein e e l 'au toemoterapia d i alcu n i casi di diabete. In generale, non si d eve r iten er e ch e il di.ab ete genuino o criptog,en etico (escludendon e n atura ln1ente quello con n esso con la lues o l 'arteriosclerosi) sia sempre d a ricondursi a colecistopatie od a processi localizzati n ell 'ad d om e d estro superiore. Già Castronuovo h a d escritto un 'appen dicite u b dola , con scarsa rea- . zion e locale, di origin e biliar·e o subepatog·ena. An ch e in tal caso, vi son o delle vie linfatjch e, ch e servono da ponte fra questi due d istret ti, d a un l ato; ed il pan cr eas, d.all 'altro. Per ogni in dividuo, es e. son o dif ferenti d i n un1ero e di p erme.abilità ; tali differ enze son o cbn nesse con la costitu zion e individuale, a cu i i deve dare un substrato a natomico . Secondo l 'A. , con a da tte ed accu rate ricerch e ra diologich e, si può spes o metter e in r ilievo , nell e colecisto- · patie cronich e, la compartecipazion e d ell 'ap- • p endice o di or gani vicini , ..an alogam~nte. come in certi casi di pseudoan g1na pector1s, s1 possono r iconoscer e d elle a ffezioni del sistema: cieco-c.olon-cistifelle.a e legamento epato-duode, nale ; processi accompagnat~ da una discinesia d el sistema nervoso vegetat1, 1 0, che non porta a spasmi colici od a colich e bil i.ari , ma ad . accessi di pseudoa n g ina , che sono .da con sid erarsi com e g li equ ivalenti dell<i colica. In en t ra n1be queste indromi sono da prender si in con siderazi on e i due g·ruppi di m a lattie fra loro con nesse, cioè il processo anatomopatolocrico cellulare infet ti,ro n el] 'addome, d a un latg e q u ello vegetativo-n eurotico, dall '~]tr~. A dimostrazi one d ell 'i n1portanza degli stim oli viscer ali come fattori d iabetogehi , l 'A. riporta u n 'osservazion e ~i .un dia.bete . orpre~o all 'in izio. La patoge nesi d1 questi casi ~ arebhe
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da r iferir i al fatto ch e g·li stadi irri iativi della ci I i feIJ ea portano un 'i ch emia r efl e . . a nel pancr ea , la quale agisce aumentando la g licogeno li i.. Tratla'"' i di una donila di 27 anni, g ravida al 7° n1e e, con d olori esacerbantisi al quadrante inferiore destro; esame del1 'urin.a negativo. E Lirpazione dell 'appendice; r eperto di esudato torbido, quasi purulento , con focolai infiamn1atori , ch e raggiui1gono la sierosa . Dopo 5-6 giorni, inizio di dolori addominali ed alla cl1iena , t emperatura 38°,3, m eteorismo. I dolori si .a nd.arono l ocalizzando sotto l '.a rco costale destro , dove sj <tvverti,ra una tumefazione d ol ente. In seguito, dolori alla r egione della ci tifellea, ch e è sen sibile alla pre sione, febbre irregolar e, inqui etudine, pol o fra 110 e 130, r e })iri 28. Nell 'urina, 29 per n1iJle di zuccJ1ero, urobilina , tracce di albumina, non ele1nen ti renali. Lo tes o stato di colecistite e peri colecistite continua per qual che g iorno; g licernia a O, 22 per cento. Si ordinano dei cardiotonici , d ei cataplas111i, ~ lJecialmente all a region e epatica; la dieta, in con siderazio11e .delJ.a febbre, è sempre ricca in carboidrati. Si pr.atic.a u11 'iniez ione di novoprotim..a ; due giorni dopo , la · glicosuria è a 1/ 1000, la temperatura 38°,6. Nuova iniezion e di novoprotina. Il giorno dopo , zucchero assente dall 'urina, glicemia a 0,11 %, ten1pera tura di cesa all.a r1orn1.a] e e tale rimasta. La d ol or abilità locale n11dò gradatamente . . compar endo; la g licosuria non ricomparve n o110 .. lante la somministrazion e anch e di zucch er o in sostan za. Evidentem ente, il processo infian1m atorio si era este o, dall '.appendice, per le vie linfatich e, alla r egione della cistifellea e, di qua , all'app.a rato delle isole di Langorhans . Si deve escluder e una glicosuria da gravidanza, in considerazione d el suo decor so e così pure va esclusa la possibilità di un processo infettivo che abbia dato la glicosuria, p er il fatto ch e I.a guari g ione si è avuta rapidamente. Piuttosto, si d eve e ser trattato di caso orpreso in statii nascendi di r eazione consen suale d ell 'apparato jnsuJ.are, al processo infiammatorio della vicina r egion e della cistifell ea. In questo caso , la discinesia del i tema nervo o veaetativo venne vinta m ediante la desen~ ibilizzazi one prima ch e la causa patogena a'iesse portato modificazioni irreversibili. L 'A. .amn1ette pertanto un.a duplice patogen e i del diab ete, la cellula-infettiva e la vascolovegetativa. Nel caso presente, in conseguenza dei processi infiammatori n ell 'addome, si è avuta una en sibilizzazione del sistema n ervoso cg·e tati,ro, sen sibilizzazione ch e può aver si per 111ezzo di prodotti di degradazione del] 'albumin a introd otti per via orale ed in ufficientem en1e filtra1 i d alla mucosa intestinal e e dal fegato . Prati cain ente, si pos ono trarre le segu ent1 con cln ioni. Le col ecistopatie e le epatopatie, \ 1
[1\~No
IL POLICLINICO
XÀXVI, NuM. ±0);
~i cui da qualcl1e ter11po si è veduto aun1entare· ll. nun1~ro,. ono .frequenten1ente in dipendenza d1 ~ ffez 1on1. cron1c? e, quali tiflite, appendicite,
c?l1te ... pa t1ca e, in u11a proporzione notevole· d 1 ca~ 1 , pre~orrono e cost~tuiscono la cau&a pri . . ma d1 "?n ~1abete « gen~1no », che si sviluppa ~opo g1.o~n.1 o dopo anni e porta a condizioni irr~vers1b1l1 . . Con D:n.a diagnosi tempestiva, si ~uo spes.so r1s.parm1are al paziente una malattia del rican1b10 ch e si svilupperà più tardi. A tale scopo, sono raccomandabili l 'esame radio-logi co, l '8:n~li si ·~ell 'urina e della glicemia dopo. la somministrazion e di zucchero, nonch è l eprove ~~lJ.a !unzionali tà epatica (eliminazione· della b1lirub1na, pro,ra di carico col levulosio crisi e moclasica), ricerca della bilirubina nei siero, della ' rel ocità di sedimentazione ed ' eventualmente, della frazion e di albumina e-' dell 'ematogr.amm~. Tut~o questo: si comprende, dopo lo studio accurato della funzionalità ga tro- jn te ti11.ale. Dal concet to g·c11e rico d ella 0o-rande domi ... n.ante costituzionale, i ven gono così differen ziando altre possibilità n ell a g·en esi d el diab ete ~er ].a qu.ale risulta sempre più netto il dua~ l1smo , ta11to più se teniamo presente tutto iI complesso delle nostre conoscenze sul sistemai ~e :voso vegetativo , sui processi al] ergici e ses1 introdu cono n ello tudio d el n1alato i m etodi· di ricer ca funzionale ed i m icrometodi. Importante è poi, otto tale punto di vista, la fu_nzione del n1edico di fan1iglia, il quale cono. ce bene l 'er edità, la rostit11zione e l'anan1nesi _ FILIPPINI.
L'insulina in sospensione oleosa. •
( LEYTON .
Biill.
Soc. l\lfed. Hop. Paris, 21 ,
1929)~
.U no degli inconvenienti della insulii1oteraJ)ia è dato dal modo con cui essa viene facil·mente .assorbita, donde la possib1lità degli acci.. · denti ipog·licemici . L 'A. riporta i risultati di alcune su e esperienze fatte adoperando n ei diabetici insulina in sospensior1e oleo a. Sotto questa forn1a il prodotto è a sorbito più lentamente, IJer cui si può fare a m eno delle iniezioni quotidiane· multiple ed inoltre la curva glicemica è più regolare. L 'A. dopo aver abbandonato, per la sua instabilità , l 'emul jone fatta con la lecitina, ha adoperato l)er eccipiente l'olio di ricino , che· può contenere in o pen sione 100 unità per em e . La soluzione è stabile e non si alter~ troppo rapidamente . Data la viscosità dell'olio di ricino, occorre· adoperare un ago non molto sottile per l 'inie-zione ch e deve esser e sottocutanea e non intra,_ muscolare, al mattino prim.a ch e il malato si" alzi. Il m etodo di oltoporre tt1tti i malati alle· ste e r egole per quan·to rig uarda la somn1ini:.-
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[A~No XXXVI, NuM. :l:UJ
SEZIONE PRATICA
: traz ione dell 'insulina, è errato p erch è non tutti i inalati l 'assorbo110 con la stessa rapidità ·e nor1 tutti h.anno bisog·n o della stessa diffusione di insulina n ei loro tessuti, ragione i)er cui l 'A. sosti en e ch e q uando è possibile, ·i deve studiare la con centrazione di sospen_ion e migliore per ogni individuo. Il miglior m etodo è quello dei do aggi deJla glieemia a int erv.alli regolari, ma quando ciò non è pos~ ibile, l 'A. propone alcune tecnich e delle quali la più semplice è la segu ente : s i conservano per tre g iorni · con secutivi le urine di 24 ore, con una çlose ed una concentrazione d 'insulina tabilite , e poi si raccolgon o le urine, per altri tre giorni, con la stessa dose, ma con concentrazione differen te. Determinando la q uantità di zu cch ero secr eta , si può tabilire fa cilmente il tasso d 'insulina sufficiente a sopprimer e la glicosuri.a. L 'A. riporta le curve glicemich e di tre diabeti ci dalle quali è facile veder e i] diverso comportamento della curva a seconda della somn1ini ·trazione dell 'insuli n.a .in soluzione acq ua-· sa od oleosa . Con que t 'ultima l 'abbassamento è in gen ere p iù forte sen za ch e IJertanto si abbiano a n otare disturbi ipoglicem ici . A. Pozzi .
T UMORI. Sulla linfangioite carcinomatosa generalizzata del polmone. (P.
SISTO.
il1inerva l\1edica, n. ±9, 1928).
l\ilentre son o numer ose le relazion i casistich e sul . can . cr o. primitivo . . . del poln1one,. rimangono . rari i casi in cu1 s1 osserva una 1nvas1one secondaria del polmone i)er pa-rte di elementi i1eoplastici , trasmigrati da altri organi seguendo le vie linfatich e. Della linfang ioite carcino, n1atosa poln1on are , ch e occupa infatti assai carsamente la nostra letteratura m edica insie111e con la carcir1osi iniliare del polmon e colla t1u ale sorge spesso confu sione, traccia l 'A. un lluadro com1)leto m ettendo in rilievo tutte le j)artico.Ja rità di ordine diagnostico utilizzabili n ei singoli casi, integrando con l 'osservazione accurata di due casi p-e rson.a li la classica de· ~ cr izione di al tri AA . La sintomatologia ch e ci può indirizzare ad u11a diag·n os i di grande probabilità della ]infangioite ca rcinomatosa del polmone, si im}Je rnia tutta sulla comparsa più o m eno rapid3. n el decor so di una n eor)lasia addominale e pecialmente di una n eoplasia gastrica, di una sindrome a carico dell 'apparato respiratorio dominata dai seguenti fenomeni: dispnea, tosse, eventualmente dolori al torace, cianosi. La dispn ea è il sinton10 più importante, più evidente e ch e riesce 11iù penoso · ai pazienti: l'aspetto del paziente, cl1e ha necessità del decubito orto11noi co, rivela ~al massimo g rado il
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senso della diffi co]tata res1Jirazion e, la fame d 'aria, con agitazion e g·enerale, ang·o eia ; ricorda l ' acces ~ o di a m.a cardiaco e Ja : teno i laring·ea senza p erò lo tridor e; d if feri ~ce da quello del inalato di tubercolo. i in iliare o di 1Joln1onite a cuta, ch e giace abbandon ato sul letto con un r espiro superfic iale e fr equer1te. Tale differenza h a in1portan za per ch è la di ~ c ri min.azione diag·no t ic.a i1 ei rigu.ardi d ella tbc. in iliare non è se1111)r e agevole. Il var io modo d i pre e11tarsi del si11ton10 deve tro\r.a re Je sue ragioni nella forma _peciale a sunta dal proces o a n atomico ch e pur seg·uendo e111r>re la stes a v ia, la linfat ica , ]) UÒ IJre entar e e tenione e decorso differe11ti. Secondo sintomo per [reque11za e 1)er importanza è la tosse ch e da Lutti , ·ic11 e descri tta com e particolarn1ente secca e stizzosa , molestissima agli ammalati anch e 1)er ch è associata alla dispn ea . L '.espettorato quando e iste è scar so, e al l 'esa1ne microscopico n on n1ostra evidenti elen1enti ch e pos-ano i ndirizzare \1erso una di agnosi di affezion e neoplasti ca . H.a importanza la cosLante n eg·ati,1ità della ricerca dei bacilli della tuber colos i, con1e pure quell a delle fibre ela,sticlte. Accompag n a spesso ]a di spnea e la tosse un dolòre puntorio senza sede fis a, talora molto forte e continuat ivo, a tipo nevralgico, ora leggero e diffuso, ora vagar1te. , La cianosi non è descritta con n1 olta frequenza . L 'esan1e obb iettivo del torace offre ele1ne11ti diag·n ostici m olto scarsi , .il valore dei quali sta essenzialn1cnte i1elJa neg·atività, r1eJl 'a sen za cioè di quei seg·ni ch e abitualme11te t.rovian10 n elle affezion i polmonari })iù con1une1nente note. 111 presenza di tali cas i, l 'in sorge11za imIJr ovvisa di una grave sintom atolog ia pol1nonare costitu ita da dispnea, tosse, dolore toracico, cianosi, in un individuo in cui in r)receden za era stata fatta la diagnosi di tu1nore addomina le, deve far pensare alla co111plicazione ch e si descrive, in n1odo peciali irn o poi se, come qua si sempre accade, n1 an ca la febbre. L 'esan1e radiologi co b e11e in ter1)reta lo i1u0 venire in aiuto al clini co. Il modo di diffusion e del processo p orta ad un ispessimen to di tutte le trabecol e co11nettive, di tutti i vasi , di tutte le diramazioni bronch iali , cir condate con1 e sono da una g uai11a di linfatici. Que ti fatti anaton1ici i i11anifestano n el radiogramma in mod-0 molto esplicito con la presenza di on1bre a trie ch e variamente si inter secano a r eticolo u tutto l 'ambito polmonare, oltre ad una più s1) icca ta ombra dell e ghian dole ilari j ng randi te. Il reperto radiografico si differen zia nettan1r11t e da q uell o della tbc. mili are e da quello dell à carcinosi miliare del pol n1one, delle quali è propria la di s eminazio11e delle 0111bre a n odi r ini
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IL POLICLINI CO ,
tond egg ianti , e la m a n canza d elle stria ture e d ella r e te car atteristica so1Jr a d escritta. La sed e d ella lesione primitiva è diversa, tutta,ria quasi sempre è nello stomaco . La frequen za con cui il tumore primitivo risiede n ello ston1aco, e la straordinaria rarità con cui esso ha sede ~-n · altri organi dell 'addome, è probabil e che trovino una giustificazione n ella diversa frequ enza d ella sed e primitiva d el n eo~ plasm a . Si è voluto an·che vedere la rag ione di ciò in particolari connessioni linfatich e tra stomaco e polmone. Il Bard d istingue- tre modalità n el d eco.rso e n ella forma anatomica d el processo. In un certo numero di casi si tratterebb e di una linfang ite fini ssim a con granulazioni più piccole ancora d ei tubercoli miliari che possono ad un occhio non eser citato facilmente sfuggi1r e. Un secondo g rado d el processo ar ebbe dato da u.n a linfan g·ite più appariscente, facilmente riconoscibile sulle sezioni come n oduletti e strie bi anchicce, che spremute lasciano d eflui re un liquido torbido, differenziabile d all a tbc. miliare precisamente per la diffusione a trie ed a r eticolo, difficilmente d ifferenziabile da una linfangite suppurata di origine settica. Un terzo gruppo comprenderebb e quei casi in cui il tumore h a varcato in molti punti la P:'irete d ei ~asi per diffondersi al parenchima c1rcostan te. I casi d ella Jetteratura sono in forte maggioranza di pazienti in g iovan e età , fra i 30 e i 35 a nni , quasi tutti maschi.
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A.
Prc CINELLI.
Recenti prog1·essi nel campo del canc1·0 del polinone. '
(F. I\.01rLER. Zen.tr.
f. inn .
~if ed. , ·n. 2, 1929).
La frequenza d el carcinoma d el polmone sembra a umen tata; 1a maggior parte ha punto di partenza dai bronchi. La· m .a l.attia è 4 v olte più frequ ente n egli uomini ch e nelle donne, essa si osserva dj solito d opo i 35 anni. Nel 9 % d ei ca-s i l 'affezione è bilaterale. IJ quadro clinico è caratter izzato dalla rapidità d ell 'accrescimento , d ell 'ulcer azione e d ella stenosi, dai fenomeni di compressione su org·ani vi cini , emorr ag ie, espettorazio11 e, i nfezion i miste, formazione di ascesso , m etastasi locale e gen er.a le. Diffi cile è spesso la diagnosi differenziale c on la tubercolosi, specialmente in casi di carc inomi. ad ,a ccresciinento lento; un esa1ne acc urato d ello sputo dimostra l 'assen za di b acilli di Koch e talvolta la presenza di elem enti tumorali. Molto importante per la diagn o i è l 'esame r.adiologico; il reperto varia a secondo d el tipo del tumore , d ell e conseguenze meccaniche d ella compressione. dei fenomeni reattivi e d ei processi d egen erativi secondari. Anaton1i cam ente si distinguono le forn1e nodulari '-' (l i111iti 11ctti), le forn1 e infiltrat i, c (]imiti poco 1
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netti) e le forme n1iliari (piccoli noduli si, tuati lungo i vasi l infatic.i). Le forn1 e ilari hanno punto di partenza dai bronchi , l e forme parenchimali dall 'epitelio alveolare o dai b ron ch ioli , le forme pleuriche dall 'endotelio. La forma d el tumor e varia molto. Dal foco]àio di orig:ine esso si. può esten d ere a tutto il polmone in forma d1 noduletti , oppure può invadere .altre sezioni d el .polmone, o proliferare lun~o l e P.ar~ti d ei ~asi l~n~ati ci o sanguigni per1bronch1ali. , Quasi tutti 1 tumori detern1inano negli stadi successivi una broncos tenosi; cons~gu enz.a di 9ue.sta sono l 'atelettasia, la polmonite da stasi di secr eto , la retrazione d el medi.astino verso la parte .an1malata. Processi reattivi avvengono nel tessuto circostante: broncopolmoniti, polrp.oniti inter stiziali con bronchiettasi e, spesso essudati plastici con dei:>ositi calcar ei , versamenti p leurici sierosi o purulenti. Proce si degen erativi secondari sono n-e crosi con formazion e di caverne, che infet" tate possono dar luogo ad ascessi. Oltre a l1'esam e radiolocrico , è irnportante per la diagnosi la broncoscop ia. Carcinomi n ello stadi o iniziale in prossimità d ella periferia d el polmone possono venire ope· r.ati; 1'operabilità dei tumori endotoracici si J) UÒ calcolare al 35 %. La radioterapia può essere utile per i tumori d el m ediastino o vicini all'ilo , cl1e difficilmente si possono rag. ·giun gere chirt1rgicam en te. P or.t.ITZER.
· IGIE NE . Intossicazione da cloruro di metile dei i·efrige1--atori domestici. (A. H. l\.EGEL, W. McNALLY e A. S. PoPE. Jou.rn . Amer. ~1ed. Ass. , 3 .a g. 1929). Le intossicazioni d.a cloruro di m etile erano abbastanza rare . n el passato; attualmente , però, col diffonder si d ell 'u so di questo gas n egli appar ecchi r efrigeranti domestici, i casi di avvelena m ento, a n ch e g·r.avi, si sono fatti più frequenti . Roth , nel 1923, n e pubblicò 10 casi; altri 10 con 1 morto , Schwartz (1926); 21 ne riportò , nel 1927, Baker. Gli AA., dal 1928, ne ha nno osservato a Chicago 29 casi con I O morti, e tutti accaduti p er d elle fughe nei piccoli .apparecchi do1nestici, salvo 3 ch e i verificaron o in lln a fabbrica di apparecchi refri geranti. Il cloruro di n1etile è un gas, che b olle a -24°, incoloro e tr.aspar ente, dall'odore d ebolmente dolce, eter eo, ch e n on irrita n è gl i occhi, n è le vie respiratorie. È appunto questa mancanza di potere irritante che rende difficile scoprire le fughe e costituisce il princi1)ale pericolo n el su o u so. In quasi tutti i ca i i era tentata una dia-
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[Ai\xo XXXVI, Nu1vt. ±0]
gno i di intossicazione alimentare; in due si pen ò ad avvelenan1ento da stricnina; in 5 bambi11i si era sospettato un avv·e len.a mento. metallico; 2 altri casi vennero , all'inizio, diagnosticati come avvelenar11ento da funghi. Parecchie diagno ·i ve11nero fatte retrospettivame11te, poichè soltan~o il presentarsi contemporaneo d ei 3 casi in cui vi era stata un.a sicl1ra esposizione al gas ha convinto gli AA. ch e si trattava realmente di intossicazione da cloruro di ni.etile. SINTOMI.
L 'inizio è c ontrassegnato da onnolenza progressiva, confusione m entale, stupore, debolezza, nausea, dolori addominali e ' ron1 ito. In casi più gr.a vi, vi ~uron o convulsioni e cianosi alternanti, con coma. Nella maggior parte vi furono tremori muscolari e singhiozzo durar1te lo stadio acuto. Per quanto riguarda la cefalea , 6 se n e lamentarono fin d.a i prin1i giorni, altri si ricordarono soltanto dopo la con valescenza di averne so fferto .e molti non ne accusarono a ffatto. In considerazione d ei disturbi mèn tal i, parecchi furono inviati d.allo psichiatra i)er la diagnosi. In 11 si ebbero ambliopia e vertig ini, che in alcuni persistettero anche d opo ottenuta la guarigione clinica per il resto. Segni fisici. Pupille la r gamente n1idriatich e e r eagenti len tam ente; in qualche ca o, legg ero strabismo , ni tagmo e ptosi. Pol o, temperatura, numero di respiri au. m entati; n egli adulti , talvolta i notarono ·150 pulsazioni e 32 respiri, i1ei bambini , rispettivament e fino a 164 a 56. Anuria, g·en eralmente presente, talora durata fin o a 48 ore. Circa 36 ore d opo l'esposizione al gas ele,·a111ento di temperatura fino a 40° n ei casi non letali e, in 2 casi , fino a 42° poco prima del.l a morte. Quasi co tante il coma, durato ancl1e 36-72 ore prima della guarigione. · La morte fu preceduta da convuls ioni g ravi , ge n ~ralm ente toniche ed accompagn.ate da profonda cianosi ; durante lo spasmo , si notò forte opistotono. La causa ·immediata de lla inorte i a ttr ibul alla paralisi r espiratoria. L ' esa1ne del sangue dimostrò in qu.a i .tutti i pazienti . . un 'anemia . .. . primaria, con i segu enti n1.ass1m1 e m1n1m1 . Emoglobina E1T1azie Leucociti Polinucleari n eutrofili Eosinofili T.Ji11fociti piccoli Grandi linfociti e form,e di tran izione Basofili
da 50 a 90 % da 3.100. 000 a 4. 990. 000 da 8 .500 a 22 .200 da 60 a ·89 % da 2a 6 %'. da 16 a 35 % . ,;
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1 ~35
SEZIONE PR.i\TI CA.
3 a Oa
4% 1%
L ' indice di ittero d el ang·u e, ii1 un p.azier1te 3 g· i orni dopo l 'inizio, era 13, 4: (normale 4'-6); la prova di van d en B ergh diede 2,2 (normale 0, 1-0,5). Nello stes~o p aziente, a 3 gio rni dall 'inizio, non s i avevano r eticolociti e si aveva notevole acron1ia con poichilocitosi e n1olte emazi e framm entate; dopo altri 3 g·iorni incominciava la rigeneraz ione delle emazie. Il liquor esamin.ato in 5 pazienti era, in 3, con pressione aumentata;· in un caso era i1ubecolare; in un .altro d,a va reazione positiva della g lobulina; in tutti i casi contenuto cellulare n ormal e. La pressione sanguigna era abbassata in tutti i casi ; in · 2 pazienti s i ebh e risp ettivamente: sistolica 84: e diastolica 8-!-86 ; la pressione più spesso osser\rata fu dì 100 (sistolica) e 60 (distaolica). Urina. Come si è accenn.ato si ebbe anuria n ello stadio acuto, e poi, in convalesce11za, frequentemente incontinenz.a , Urine acide, con acetone in 8 casi (su 11) e acido diacetico in 4:. Quasi nella metà, pre enz<.l di albumina; ir1 8 pazienti, cilindri granulqsi o jalini ; in 6 leu cociti, in 5 poche em.azie. L 'acido formico , ch e Baker aveva trovato in qua i tutti i suoi pazienti fu trovato d agli AA. soltanto in 3; in 2 di essi la quantità era di 6,8-9,8 m g . per 100 em e . Dr A GNO SI.
La diagno ... i è ba ·ata sui intorni a cce11nati, sulla i)r e -e11za di forn1i.a t i e di a cetone n el] ' urin a e s ull 'anamnesi. Può aiutare nella diagnosi l ' odore particolare di a cido e di acetone nell 'alito dei pazienti, quando si vedono la prima volta. Caratteristico è l'inizio graduale di due giorni o più, con sonnolenza e confusione m entale. In tutti i casi ch e presentano tale sindrome , si dovrà investigare se vi è tata espos izione al cloruro di m etil e. La condizione che più si è pre tata a confu1one è l'intossicazione alimentare; a ltre intosicazioni si terranno presenti : alcool etilico, m etilico, ossido di carbo11io, stri cnina, m et alli i)esanti , en cefalite e mening·ite ep idemica.
TE RAPI:\. Il paziente ·va ricoverato in o p edale. i farà subito un trattamento con al cali , dando d el bicarbonato di sodio p er b occa . Se il pazient e n on può inghiottire, si farà un goccia a gocci rr. rettale con una soluzione di bircarbonato di sodio (5 %) e d e trosio (3 %) . L ' introduzion e endo,renosa di 500 em e. di oluzion e di Ringer con1b atterà l 'acidosi e ] a di sidrat azion e. ul) ito sul principio i faran110 inalazioni di os io-e110 . even tu aln1ente n1 ediante una ~onda n a. 0 ale; Ir1 . . omn1ini traz ione di o~ s i o-eno verr à continl1a l a fino al la sco n11)ar sa de11 'o dor e cada,·er i eo o cl i a e et o i1 e cl el 1·a 1i t o .
• I
,
IL .POLlCLI N JCO
C:o11 lro le COn\ uJ ~jo11j , ~OlllJl1Jl1 1 lrare del brortL uro di pota ... io (g. ±) in acqua (c1nc . 120J ...:0111n1i11istrato con1e clistere da ril en er . . i. In,
nessun, caso si darà cloroformio o cloralio. e ' i è bi ogno di . . li i110 la11 Li , i userà b en zoalo di sodio e caffei11a. I11 ca_o di lJol_o debole e freque11te, la digifolina (una fiala) O· g11 i ± ore fino a ch e il polso abb ia ragg iunto i 100. lJ paziente v.a poi tenuto in letto fino a ~campar a dei sintomi nervosi acuti ed al ritorn o a ll.a n orm.a del polso e dell a tem1Jeratura. IJ trattamento d el conval escent e va so1)ratutto diretto .a con1battere 1'anemia. Il successo del trattamento dipende es c11zial n1en Le clal riconoscer e prontam e1rte la cau . a , dall 'all on tanarne il pazier1te e dalla rapida eli n1inaz ion e del gas. Ora, j l cloruro di r11 etile ,-iene 1)rontan1ente elin1 jna lo quar1do ·i allon1.a11a il i)aziente da esso ed i ._ir1lon1i JJrogre ·siYi son o do uti alla. conti11t1a espos izio11e al g·a ~·, ai uoi prodotti di os i·dazi 01 1e ed all a deg·e11craz ion e dell e cellul e nervo e. SEQUE:.E l>E L L ' I ~ TOS S I CA ZI ONE .
c:o11 istono essen zialmente n ell e lesioni del istem a n ervoso. Urio dei paz ienti , alla dirr1i ·ione dall 'ospedal e, si lam entava di estren1a debolezz.a e, 2 1n~ s i dopo , aveva and.atura atass ica di tal grado da essere in capace di far e pocl1i ])a si sen za ap poggio. Una donna , 3 m esi d opo, a\'eva n otevole n er vosismo e instabilità e111oz ion ale; n el far e acquisti in n egozi , essa di n1enticò il suo indirizzo e dovette e ser e ricondott.n a casa dalla polizi a . Aveva n1idriasi ed era incapace di leggere i giornali ; offriva di irL on ni a e di a11oressia. l -11 terzo pazient e, 3 .m es i dOJ)O s i Jan1entava di d eb olezza generale e di a r\ or e, ia ; aveva viione oscurata , diffj coltà di legg·ere ed attacchi di ertig ine, non cl1 è tremore intenzi on ale delle mani. l Tn })ambin o di G ann i, 3 ~ et tim ane dopo l ' inizio, aveva difficoltà di r eg·oJare i · movim enti delle 111.nni e dell e braccia; dopo a ltri 10 g iorni nol cvole debol ezza ed in coordinazion e dell e g·n1nbc: ta b en e in tutto il r esto, ma 6 etti111a11c dopo l ' ini zio è incapace di camn1inare, 111C'n l re J)ri m a era n ormale. !,, 'an oressia pers istente n el la ron valescen za e dopo , 11uò e sere, in parte, la rat1~a clelJ.a de])olez7él . A. i\ T Ol\ITIA
PATOLO C ICA.
f,c !!ro e le io11i sono si1r1 ili i11 lutti i rasi. • Pol111oni .1T1olto iperen1ici ed eclcr11a lo. i ; J)iccole. e1r1orragic so ttopl euri ch e e iniezion e dell a mucosa dei grossi bro11 chi . Cu0re cli lata Lo, con . angue nr ro , fll1ido; en1orTa~g- i e 1)e lccchiali n ell 'c11ir nrdio. Tn 1111 ra~o, en1orragia di r irca ~e n1111. n ell 'C' n(lornrclio della 11arete ,-en lri r olar C' ed e111orrn!!iC' nC' i n111$r oli l1a11illari .
lANNO XXXVI, NuM. ±Cl]
. F egato congesto, con principio di degenerazione grass~. N?tevol~ congestione ed ingro .. sam ento dei reni. V.a L dello stomaco e dell 'int estino· ingorgati e n1ucosa con nu1nerose e111orragie petecchiali. l\1ilza m olle. Dura madre molto con gestionata cer\ ello iperemico ed edematoso, con circo~voluzioni appiattite; in un caso, un piccolo ematoma n el lobo anteriore destro. Negativa la ricerca chin1ica, ciò che si comprende tenuto conto del b.asso punto di ebol1izione del cloruro di rr1etil e. I reperti istologici furono i seguenti: Reni. Iper emia capi]J ate notevole; ca1)illari glomerulari e interstiz ial i dilatati e ripi e11i di en1azie; eJ)itelio dei t11J)111i contorti in ri o-onfiamer1to torbido ; ni ente gr.as o. <:::> Fegato. otcvole i1>e ren1ia , cellul e epatiche co n ervate; presenza cli 11ig1 n en to n elJa parte centrale degli acin i; qua e là, ir1 qual ch e cellula, gocc iolin e di g rasso. In qualcuna dell e cellule di I<.upffer , gra11uli di lipoidi. Capsula e setto gli ssoniano in i1essi ti con accumulo di leucociti. Cervello. Nurnerosi ist ioc iti pieni di Jipoide r1 elle leptomeningi degli en1isferi , con grupJ)Ì di li11fo citi. c:ortecc ia iper erni ca; goccioline di lipoidi n ell e cellul e avventiz ie dei capillari. · Polmoni. pilatazione diff11sa degli s1?azi alveolari e notevole iperen1ia capillare con stravasi sanguigni jntraalveolari. I ca i degli AA . aJ)pa iono di gravità be1l r11aggiore ch e quelli riportati dagli autori te de ~chi sopra cit ati e da Baker , poichè in tutti qu est i si ebbe, alvo 11er t1n caso, la gu.ar ig ione abbasta11za rapidament e e senza con segu en ze. La gravità dei cas i dcg·li AA. indica l ' impor-ta11za del probl ema , s ia per Ja grande diffusione degli a pp.arecch i refri geranti (si calcola cl1e a Chicago ve n e sian o 75.000, del alo tipo domestico), si.a per il ca ra ttere insidi oso dcl g·as, sia infine per i s i11to1r1i cl1e si prestano a confusion e co11 qu elli di intossicazioni a1i1nentari (in un caso ft1 persin o sommini stra ta l 'antitossina botulini ca). I 29 casi degli AA. probabilmen te 11on indicano ch e una parte dcl peri colo so\1ras1ante, tanto più ch e, data Ja g rande pressione sotto cui- si trova il g a_ (4 5 atmosfere), da una p iccolissima fu ga può fu or it1scire una forte quantità di g.as. In due cas i le fjn e.str e aperte non offTirono una \rentilazion e sufficiente per proteggere gli abitanti dall e qua ntità letali del gas. Gli esp erimenti d el l l . S. Bureau of Mines l1ann o mostr.ato ch e, con .alte con centrazioni, si h a morte rapida per edcn1a respiratorio ed em orrag·ie; con èsfJos izione di parecchi e ore a basse con centrazio11i , ~ i ha mort e do]JO diversi giorni , con degen erazion e' e11ati ra della ini] za e dei reni , non ch è en1orragie della dura e del tratto inle_tinal-r. o] t1 r all e en 1 o rrn~ic l1oln10nar1.• 1
F11 TPPJ~T .
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{ANNO
XXXVI,
UM.
40]
SEZIONE PRATICA
CENNI BIBLIOORAFICI. (1) H . .~~ CHHOLD .. Die . Kolloide in Biologie u. t.1 eed1z. d1 pagg. 588 e 87 figure. Th. 'tej11ko1Jff, Dre a.a , 1929 .
clizi1i. V
.La preg·evol e opera del prof. H. Bechhold lJie /{ olloide in Biologie u. Prl edizin è final:t11e11te riapparsa n ella sua V edizione, rielabor.rata dal! 'autore e da valenti collaboratori del s uo I stituto. L.' A. , pres'"'ato da tempo perchè l 'edizion<:; ,·e11tsse .all.a . luce, ha preferito ritard.a rne il licenzian1 ento per }JOter attingere anche a fonti J1011 ted e ch e e in corporare n el testo il contrib~to internazionale , non escluso in congrua 11:1sura quello italiano. D 'altra parte la materia trattata n el! ' opera è oggetto di tale conti·Il t10 e profondo lavorìo di r evisione, di con111letan1ento, di ritrovamento nuo,ro ch e 11en . ' -.s1 con1prende com e ques ta edizione, per non e ere una r·istampa ma una rielaborazione -0.el contenut o, si.a stata di n ecessità ritardata s inora. L'A: non l1a n1utato per nulla .a ll 'opera attual e 11 uo caratter e fondam ental e, nel qual e -. ta ap1)unto la in consueta fortuna editoria le. La n1at eria , n el pregevole tratta.t e, è, come i1ell e preced enti edizioni , così s uddivis.a: ·un.a l)rima }Jarte introduttiva contien e le premessE 1 eorj cl1e sull o stato colloid.ale e sui m etodi di . tudio di esso, ed è arricchita di un abbon"<lant e e chia r o materiale illustra tivo. La se<'on cla parte con idera analiticamente i bioco]. l oi di: sono quindi separatamente trattati i com'J)On enti organici fondam entali , idrati di ca rl)onio, proteine, lipoidi; a parte poi g li enzimi <'011 un chiaro specchietto dei più noti ; quindi 1e r.eazioni imm unj tarie. La terz.a parte, 1'erga 111s1110 com e sistema colloidale, r ealizza il 11roceclimento inver so : il lettore, g ià .ammae.. t rl\to dalle conoscenze preced.e nti , è portato a ll o . tudio d ei fenon1eni complessi: così il rican11)io idrico, quello minerale, l 'ed ema , g li sca111])i nutritizi , le funzioni d elle n1embr.a ne ì ~enomeni di accrescimento ·e di sviluppo d e: ~·l 1 e ~ eri organizzati, I '.attività protoplasn1.a ti . ca , tanto d egli esseri unicellulari quanto d ell.e celllJl e costituenti tessuti; e, passando .ai fenon1en i superi or i, sono con siderate la funzion e mt1scolare, quella circolatoria, r espir.atori a, di gere11te; i fen om.e ni di secrezione ed escr ezion e, con. .accenni a lla composizione urinaria e pato1og1ca ed alla composizione d el latte. Que La parte comprende a n ch e interessanti n otizie sui n erv i e stilla funzion e n ervosa, sul liquor cerebro-spi n.ale. La quarta ed ultima parte è d edicata all a to. ~ i colog ia , .alla farmacolog·ia e all.a terapia , 11 l t in1 a è la tecnica microscopica consid erata d al punto di vista d ella tecnologia colloidale : Ira l 'altro i proce si di fi ssazion e e di colora7. ione. 'Cna p·arte è fatt a a n ch e al 11robl en1a 'Sj
(1) Si preg t1 d 'invjare due copie dei libri di c ui d esidera la r ecen sione.
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mode.rnissimo e, come i Jirebbe, a ll ' ordine del g iorno , del istema r eti colo-endoLeliale i1ei rigua rdi particola rmen te de lle colorazio ni ,-i~li e d ella ter a pi.a. Tutte queste parti sono , !n confronto d elle preced . . enti edizioni, .a rricch ile ' oltre ch e di not1z1e r ecenti , di fig ure e cl1emi ch e a o·eyola no la comprensione spesso complessa d el bte ... to . I l volume è chiuso da un o ttimo indice biJ)J iografico ed .analitico. L 'apprezzamento sos tanziale ch e i J)UÒ fare dopo questa breve e son1 mari.a (necessar i.an1e11te sommaria p er l 'innumerevole quan ti1 à di fatti e di notizie espo ti) cor sa attraverso il 1 ' olume, è eh -e esso, attorno al concetto centrale a,·ente un valore teorico 5aen erale ' acrita o una. gra~~e massa di que ... i ti e problemi i11inut1 ch e interessano, oltre al cl1imico ed al fi sico, lo zoologo, il botanico, il biologo cren el"ale, il medico , l 'igieni ta e n1olti altrib studios i d elle discipline naturali e mediche spec i.al i , ciascuno d ei quali v i trova tt.a l 'altro ' fenomeni o fatti noti , m a considerati econdo' un criterio di studio ch e n on sen1pre g li t' con u eto o familiare , e ch e innegabilmente g iova ad un .a pprofondimen to d elle conoscenze tes e. L. V rLLA . ·
E. KRAuss. Leli rbuch der Stofftvechselmethodi k. 1. Theil . lltfethodik der Energie- iirid Stoffw echsels. HirzeJ, J_,c i pz ig·, 1928 . Fra i libri ch e tratta110 ~ u1lc tecnich e di ricer ca n el campo del ricambi o , libri oggi or n 1ai nun1erosi n ella letteratura 111edica mondiale e sopratutto nella lettera tura ted esca, il libro d el Krauss si disting u e per la diligenza e p er. la completezz.a di trattazione d e.i diversi argon1en ti, e sopra tu Lto per il en o }Jra tic o d.a cui in ogni suo capitolo e o è informato, nello scopo di porre in grado il clinico , anch e· se poco JJratico delle minu.zie d ella tecnica sperimentale n ella materia , di lavor ar e con le neressarie comp etenza e precisione. A questo . copo perciò il libro tiene conto, inizialn1ente, d ei fonda·m enti teorici di chimica biologica, ui quali tutta la ricerca è imperniata, e I i , rolge con sobri.a ma e auriente semplicità. E aurito il compito d ella preparazione teori ca. !:3 en za oltrepa sare , con vero ~cn so dell a r11i ... u ra , all ' eccesso d ella mi11uzia. i] libro lJa . sa a lla trattazione della tecnica d elle diverse ricerch e ~ ulla calorimetri.a diretta, ull 'analisi d ei g as sia d el r espiro ch e del . angt1e; ai m etodi di calorin1etri.a indiretta applicati ~ ia .alle diver se e . . perienze sul ricambio, ia alla a.e terminazion e del ricamb io b.asale . L'A. , i1ella tratt-azion e. descrive minutamente apparecchi, tecniche di u~o. metodi di calcolo , tenendo conto sopra1trt1o di quelle minuzi e di tecn ica che il più d e Ile volte costituiscono i l segr eto del ricercator e e il pregio del competente. La trattazione d ei di,·er i metodi è la più completa: dai m etodi più an ticJ1i. ancora in uso, fin o ai j)iù 111oder11 i. Il l ibro 71u ò e. ~e re ,·eram cnte util e al clin ico. il q11al e ' 'og-lia ini ziare lo s tt1di o di
IL P OLICLINI CO
tali iln1)or Lantissimi problemi: ma , oltre a ciò, all o "' tl1dio o ch e, pur avendo esp erienza in materia, abbia bisogno di un libro di consultazione, ricco di tabelle per calcoli e per correzioni, di riferimenti bibliografici. ~ un libro ch e va con sigliato , perch è scritto da un clinico di vera competenza n ella materia. G. MELDOLESI . CH.
RI CH ET
FrLs. Précis de pathologie expéri-
nie ritale. Un vol. in-8° di pag. 330. Baillière et Fjls. Paris, 1929. Fr. 40.
l:: un libro, nuovo n el suo gen ere, ch e l 'A. ha voluto offrire agli studiosi, oggi che la patologia sperimentale è divenuta una branca assai importante della Medicina. In una prima parte l 'A. tratta la patologia sperin1enta]e gen erale, descrive ndo le tecniche di e perimento e le nozioni gen erali delle questioni più comuni come l 'immunità, la fagocitosi, la virulenza microbica, l 'anafilassi e lo ch oc, le ma la ttie infettive sp erimentali (tubercolosi , sifilide, cancro , tetano), le m~lattie per car en z.a come il rachitismo sp erimentale. La seconda parte è dedicata alla patologia sperim e11tale dei diversi appar.a t~ e or gani , in particolare delle ghiandole a secrezione interna. L 'esposizion e di tutti questi inter essanti argomenti è corretj.,ata da numerose fotografie e da ch emi. A. P.
RIVENDICAZIONI ITALICHE Una cent111·ia 'di rivendicazioni di prio1·ità ad italiani in contributi scientifici nella Medicina e Chi1·u1·gia. (Co nl;n,uazione )· vedi 1i u1nero p.recederite). B) ANATOi\'IIA. 16) Le iridagini anatomiche. L 'an atomia nel Medio EYo e n el Rinasci1nento fu iniziata e restau-
r ata in ILali a da Italiani, e alle nostr e Università ve11nero a studiarla gli stranieri. Ma anche prima, se ri alian10 alle più r emote su e origini, almeno a q11elle a noi note, nacquer o sul suolo italiano, nella ~1agna Grecia e in Sicilia, Alcmeon e di Co tron e, Empedocle di Agrigento, Filistione e Fjlonide di Calania che s_ono i più antichi che noi sappiamo ch e avessero conoscen za delle archi tetture somatiche umane. Ammesso pure che Cl audi o Galen o di Pergamo (131-201 d . C.) dissecasse cadaveri umani (ma vi è chi lo inette in dubb io), fu Mondino dei Liuzzi (di famiglia fior entina, 1270-1326) che nel 1306 e 1315 dissecò pel primo 11el l\1edjoevo cadaveri umani. Poi Berengario da Carpi e tanti altri , fino a Colui ch e su tutti sovr asta, il maraviglioso Leonard o da Vinci . Egl i e 11011 il s11ccessivo Vesalio bruxellese, professore n Padova, fu il vero, g r ande, immenso anzi, r e la11ralore dell'Anatomia (17) . (17) ' 'ed i i l avori d i FAV.\RO e di CASTALDI ch e l o di1noslra110 (per l a bibliogr afia r elativa vedi Scritti biologici, Yol. II, pag. 257, 1927).
[ Al'iNO ÀXX Vl,
NUl\1.
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E per i rami dell 'A11uto111ia, come l 'Analon1i~ topografica , ho già de tto che fu u11 ilaliano, ~Ia lacarne, l'iniziatore; e così ho detto dell 'E111briologia ; e così della Istologia furono gli iniziatori due italiani, Malpighi e Fontana; e così d ell<ll ~Io1~fologia sperimental e furono Redi e Spallanzani. · 17) L e glaridole inlestinal i del Lieberkiihn. Queste glandole così importanti nella funziona-lità dell 'intestino sono sempre all 'estero e quasi. sempre tra noi chiamate del Lieberl{tihn (17111756) che le descrisse nel 1745 (Diss . anat. phys. de fabrica et actione villorum i.ntest., Lugd. Bat.)~ Al cuni però tr~ noi le chiamano del Galeati. E' infatti colui cl1e si vuole indicare con questo cog nome le vide n el 1731 a Bologna. Ma A. Corti~ ha di r ecente esaurientemente dimostrato cheegli si chiamava Domenico l\1aria Gusmano Ga-· leazzi: .l e gl andole d evono quindi chiamarsi cc del. Galeazzi n (18) . 18) L e valvole del K erkring. Le pieghe cir col ari del tenue, det ~e « valvole conniventi del Kerkring », non furono vis~ e per l a prima volta d a Theodorus Kerkring (di Amsterdam, n1a al; servizio del Granduca di Toscana, 1640-1693), ma furono vedute prima da queg-Ii che si chiama con1unemente Falloppio, ma che, come ha din10s trato quest 'anno· il Favaro, deve chiamarsi Gabr ielle Falloppia (di Modena, 1523-1562) vissuto· pri1na d ella nascita di Kerkring ! 19), La valvola ileocecale di Bauhin. Altrettanto la valvola ileocecale di cui si attribuisce la· scoperta a Cnspar Bauhin (di Basilea, 1560-1624) e da altri a Tulpius (di Amsterdam, 1593-1674) è-stat a vista da Costanzo Varolio (1544-1575), professore a Bolog na e Rom a, medico di Gregori0> XIII. Il Busi (19) n el rivendicarlo dice di esser esicuro , n11zi « autorizzato » a chiamarla valYola di Varolio. 20)° L e « Gil lerf aserrt » di Oppel nel fegato. ~e llo studio del tess11to r elicol ar e del fegat o (fibr~ a graticciata, Gitterfasern) tut~i sogliono dovunque rifarsi dalla descrizione che ne dette Oppel n el J 89J. Si dimenticano cosi ch e nel 1882 il' Colucci, professore di veterinaria a Napoli, aveva> dato, dice il Castaldi : « una d escrizione così si mile alle mod erne, come nessuno aveva fi110 allora dato, e. ch e può st ar e a paragone di quella· di Oppel ». La rivendicazione d el Colucci fu fatta d al Castaldi (20) n ella su a monografia sul tessutor eticolare epatico, e ripetuta da quest a :fonte da· ~. Favilli (21). 21) La bulla etlimoidalis di Zuckerk.andl. Giovanni Zoja (di Castelbelforte, 1832-1899), professor e· a Pavia, descrisse n el 1870 nel m eato medio dellefosse n asali un « promontorio » (22) . Dodici anni· più tardi E . Zuckerkandl (1849-1910) professore· a Vienna, descrisse l a stessa formazione col nome di « bulla ethmoidalis » . Bilancioni ne ha ultimam ente p arlato n el ;$ ll O periodico (Valsalva, n . 1, 1928), m a l 'aveva g ià riesumato Giulio Valenti 1
(18) Arch. it . An. e Embriol ., n. 19, p. 407-434, 1922. (19) In TADDEI. Tratt ato di Semeiot"bca fisica edi agnostica chirurgica, II, p. 1208, 1927. (20) Arcb. i tal. An. e ErnJ1riol. , vol. XVII, pag ine 377-378, 1920. (21) L'anatom;a del fegato cle i principali animali don1estici Pisa, Cesarj, 1923. (22) Rend. I st. Lombaròo Scienze e Lett., 19' maggio 1870.
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SEZIONE PRATICA
(Atti Progr. Scienze, V Riunio11e., 1911-1912, pazionale di l\!Iedicina a Londra, 1922, propose che· si gina 532) . chiami corda di L eonar do il legamento modera22) La regiorie rt(U)ale del Ki esselbach. Non è tore ch e egli vide p erfettamente. Speriamo che altro che il locus Valsalvae preferito dalle e1norgli italiani i~vece che chiamarlo cc moderator band ragie nasali e da chiamarsi così perchè studiato di King », « tralJecola regolatrice di Milne Ed"' e descritto tanto· prima d el Kiesselbach da Anto"'rards », cc arcade i11feriet1re de Parchappe », cc ban.. nio Maria Valsalva di Imola (1666-1723). La rive·n dellette ansiforme de Poirier », « faisceau arqué de dicazione più dettagliata di ciò la dobbiamo a Testut », cc funicolo trasverso di Paladino », cc coC. A. Torrigiani (23) il quale ha· bene indagato lonna carnosa intermediaria <li Versari » , scelgano le cause della epistassi più frequente in questa il glorioso sinonimo di cc corda, o trave inuscolare zona (24), trovando tali particolari di struttura di Leonardo da Vinci », il massimo genio di no(~apillari intraepiteliali), che una serie di ricercastra stirpe l tori hanno esteso ultimamente in seguito a ciò 28) Le zolle cromo/ile di Niss l. I blocchi ero .. le ricerche su questo reperto dei capillari intraemofili delle cellule nervose chi è che n o11 li chia.. piteliali (Galletti, Catania, Zanetti, Bozza, Bianma di Nissl, dallo studente d el 1° anno di medichi, ecc.). cina al cattedratico? Orbene, li aveva visti prima 23) L 'a ritro di fligrnoro. Nathanael Hig·111ore, di. Nissl, Magini, che tenne un corso· di tecnica medico a Shrewsbury e professo.re a Oxford, visse microscopica a Roma nella seconda metà dello scorso secolo. Pare impossibile,. ma, fuori che il dal 1613 al 1684. Leonardo da Vinci aveva g·ià segato l 'osso 1na · Grassi (1. c.), n o11 ho trovato che n emmeno a scellare, e figuratovi il suo seno, che disse « vacuo Roma si ricordi il Magini e tanto m eno le sue scoperte (vedi appresso). · dell 'osso sostenitore o armadura della guancia ». La rivendicazio.n e è del Castaldi (25). 29) Metodo delle atrofie nervose di Gudden. 24) La piega lacrimale dell 'flasner. Questa pieTut~i sogliono chiamare « di Gudden » il metodo ga del canale nasolacrimale, che l 'Hasner descrisdi studio mediante atrofie di parti nervose, che se nel 1847-48, fu da alcuni denominata cc di Mortanti preziosi contributi ha recato alla conoscenza d el sistema nervoso. Ciò p erchè Gudde11 (Arch. f. gagni » . L 'Ovio però fa notare come sia curioso che la si attrjbuisca al Morgagni, che fu proprio . Psych. , 1870; Graefe 's _L\.rch. 1874) constatò macro .. queg·li che negò l 'esistenza di qualunque valvola scopicam ente che con la enucleazione di un. occhio si h a atrofia di una quadrigemella anteriore con- · lungo le vie lacrimali. Invece chi l 'osservò per il trolaterale. • l\1a ciò era stato visto benissin10 fin pri1110 nel 1715 fu Giovanni Battista Bianchi, cedal 1355 da Bartolomrneo Pa11izza a PaYia, speri .. lebre medico e anatomista di Torino (1681-1761) ; mentando in conigli, cani, cavalli, e da Albi11i a la rivendicazione fu fatta da Castaldi (26) . Napoli, nel 1868. · 25) Le cartilagini cuneiformi del Wrisberg. Lei Chè se si vuole da alcu110 aggiungere che an .. cartilagini cuneiformi laringee, cui si lega il nocora prima altri avevano veduto ciò, come Gall e 1ne di Heinrich August Wrisberg (1739-1808), proSpurzheim (1810) , Vrolich (183p) , Magendie (1839) , fessore a Gottinga, erano st.ale viste prima da va premesso a tutti ciò che ha fatto osservare il wiorgagni (27) . È curioso ch e nlalgrado due Castaldi, che dopo aver rive11dicato· Panizza e AJ .. stranieri, Sappey e Frankel, abbiano proposto di bini di fronte a Gudden (29)j ha saputo or a tro .. chiamarle cc cartilagini del Morgagni », è ancora vare (30) che n el 1771 Vincenzo Malacarne di Sadiffusissimo all'estero e da noi l 'attribuirne il meluzzo aveva, accecando un cane, constatato in rito della scoperta al Wrisberg. esso dopo due anni impiccolimento del nervo ot26) L 'ovaio. Si legge pressochè ovu nque ch e il tico, alterazioni vascolari e d el talamo ottico, ciò primo ch e dette all'ovaio della donna il suo siche rilevò anche .in un altro· cane .cieco di un oc.. gnificato di organo produttore di uova (prjma si chio da 1nolto tempo. Dt1nque Gudden viene buon chiamava « testicolo femminile » da Falloppio, ultimo dopo molti altri; nè egli dette di ciò di« Yesicarium » da Vesalio), fu nel 1667 il danese mostr azione istolog ica: questa la d ette pel primo Niels Stensen (Nikolaus S~eno) , u su almente detto Ferruccio Tartuferi n el 1880-81, che precisamente cc Stenone » (1638-1686), seguito da Regniero de vide le fibre ottiche portarsi nelle quadrigemelle Graaf cc propter vescict1larum similitudinem cum in uno strato ch e deve chiamarsi del Tnrtuovis 'lvium ». Invece il prin10 che u sò ]a parola feri (31) . cc ovaio >> per l 'ovaio della donna , cioè ne comprese E già che ho parlato di Panizza, va ricordato il significato, fu Matteo Ferrari da Graòi, profes· che egli fin dal 1855 dimostrò l 'esist en za della sore a Pavia dal 1432 al 1472 (28) . zona visiva nella corteccia cerebrale, m entre solo 27) Alcuni reperli cardiaci. Un 'altra priorità nel 1860 il Broca e nel 1870 Fritsch e Hitzig, poi da togliere al predetto Stensen o Slenone: non Golz e t anti altri d imostrarono l 'esistenza d ei cen .. fu egli, ma Malpighi e Borrelli che primi dimotri corticali motori e sensoriali . strarono 1a natura muscolare del cuore. Del quale 30) I.a decussazione delle piramidi. Ft1 Yeduta viscere già Leonardo da ' 'in ci aveva così profon~ Fermo nel 1709 da Domenico l\1istichelli , u11 sedamente st11 cliato e ben figurato l 'arch itettura. colo prima di Gall, al quale n e fu attribl1ito il Mi piace segnalare, rara avis davvero, che uno merito (32) . straniero, il Wright, nel III Congresso Interna31) JZ ganglio otico d i Arnold. Frieclri cl1 Arno]d (1803-1890), professore in Heidelberg. de, r ris(23) Val salva, ottobre 1926. (24) :Jionitore zool . ital. , 37, 252, 1926. (29) Bollettino d 'Oculistjca, II, f. 7, 1923. (25) Scritti biologici, II, p. 230, 1927. (30) Rivista di storia delle Scienze mediche e na (26) Il canale nasolacrimale secortdo Giovan Batturali , a. 19, pag. 72, 1928 . tista Bianchi. Il Valsalva, 1H26. (31) Vedi CASTALDI, 1923, l . c. (27) Adv., I, 1, 2. (32) CASTTGL IONI. Storia della Jledicin a. l\Iilano. (28) Vedi anch e AL·F1ER1. Riv. oste tr. e gin. prat., Unita , 1927, p. 648. n 7, n. 12, pag. 542, 1925.
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IL POLICLINICO
se queslo ganglio nel 1834 (Icones ner' oru111 capiti in I\. labulis perfectis totidemque linearibus, Heidelberg· 1834) . ~Ia A. Co1nparetli lo aveva descri ~ t o a PadoYa nel 1789 (Observatione a11alomicas de a ure interna compar ata. Patavii, 1789) . 32) Le fibre dello harpeJ. Lo Sharpey descrisse i1el 185ù le fibre perforanti le la111e11e os ee. l\la l\ilichele Troja di Napoli (1747-1828) i1el 1814 (33) le aveva b ene descritte, n on solo, ina a11zi fi11 dal 1689 Do1nenico Gagliardi le aveva nel su o <trattatello « A11atomes ossium (Roma, 1689) » non sol o v iste, ma così bene interpretate, da chia111arle « c1avicoli ossei », cioè da dar loro quel signifi ca Lo ch e 11oi oggi loro diamo di fibre che incl1i aYardano le ]ani.elle ossee come le cc chiavi » -ch e l11eltiamo 11ei n1uri d egli edifici· da rinfor- . zare (34) . Da Gagliardi a Sharpey corrono l67 an11 i ! 1\gg·i u11go cl1e i\lichele Troja, chir11rgo d el Re di .\ a1)oli, inseg·na11t e nell '1\.~eneo napole la110, chirurgo dell 'Os1)edal e d i S. Giacomo, chiaro urologo, precedette Floure11s 11ell 'u sare la robbi a per st.udiare l 'accrescir1i.ento delle ossa e s i occupò pt1 re di rigenerazione ossea (vedi appr esso). 3;~ì Ini ezioni di vasi e cavità; inclusioni. Si crede p os t e ri or'~ ad HarYey la tecnica delle i11j ezio11i con. masse liquide o semisolide, poi sol idifica11ti s i i11 YRsi e cavità; e 11on parlia1no po i clella leL· 11icC1 (lel le incl u sio·n i per tag li serial i, so ttj] i, ì11 i>art icol are 111.icr oscopici. Ma Leonard o da Vjncj , l n C' LLi ope ra d est a a col or o che d a pochi anni ]n · Lurli nno la più straordi11aria 1ncraviglia, aveva g ià faL~o e l 'u11a e l 'altra cosa ! Eglj adoprò, forse a])i tuaJn1e11te, varie essendo le fi gure che ue ha lasci nle, cera o<l altre sostanze sol jdificantisi per i1li e tlare i g r ossi vasi i1on solo, ma ne seguì le .folle e o ttili r amificazioni fin d entro i parenchimi Yi cer al i. Fece e figurò getti di ver1tricoli cer ebrali (e< geltato di cera pel fondo della base del era r1io pel buso pri1na che si segasse il cranio »), e, co a ancor }) it1 portentosa, per sezio11are so ttiJ111enle 1'occhio, ideò di includerlo « jn cjar a d 'ovo ·e fai bollire n, quasi intuendo i nostri metodi di i1tcl1ts jorte. Egli fu a n ch e il primo, a fare tagli seri n li 1nacroscopici di arti j n tieri sezionati a rotell e s uccessive per studiarne la to1Jog·ra fia ai vari livelli (3.5). 34ì ivie lodo dei tagli seriali· microscopici. E poicl1è' 110 ricordato il primato di Leonardo da ' Ti nei nelle sezioni seriali inacroscopiche, rilevo per le rrt icroscopiche ch e il rr1erilo di averle i11au,gt1ra le t1el 1875 è <li Francesco Todaro, di Tripi ( ~le ·si11aJ, professore a Roma , vissu to dal 1839 al 191 e , e he se ne ser vì pei su o i famosi s~ud i su]le alpe. ,.f anto fu innovatore che l 'americano Bro,vn _gl iene i11osse un aspro rin1provero come metodo erra to! ~ Oggi negli Istituti biologici che si ri s pettano i fanno solo t agli in serie I La fetta presa qt1n e là s poradicamente fa troppo poco rilevare, o fa dedurre degli errori, evitabili se s i srz ionasse i11 erie . 35) 11 liquido di Orth. Oggi l ' uso della formai i 11 n e del b icron1ato di K n ell a tecnica microsco('.3~1ì
Osser11azioni ell esperime11li sulle ossa. Na-
poli, ì914. (:34) TnA~IO:'\TANO-Gl-ERRITOHI: G. Ace. dci r.·isiocr il ic i. Sie11n, 1928: c. \ T\LDI L. l\iv. di .. Loria d. Se. l11ecl. e 11at., 11. 6, 1928. (30 ) C\RT\I,nr L. Sc ritti biologici. II, p . 230, ] 027.
pica è diffusissin10. Si dà a Or~h (Berl. Kli11. \ i\,-och. , 30 Marz 1896) il merito di a' ere unito forn1alina e bicromalo di K in un ottimo fissatore, modificato poi i11 al Lre varie forn1ule (per es. da \tViesel) . ~1a nel fase. I del « I\1onitore Zoologico italiano » del 1895, Pilade Lachi (di Siena, a. J 852) professore a Ge11ova, in un articolo cc Sul valore c.l ella forn1alina in microscopia » (25 gen· i1aio .i 8~5) oltre acl esser e u110 dei primissimi a u sare Ja form alina per l a fis sazione dei pezzi istol ogici , aveva jnsieme al Dell'Isola ideato e provato con su ccesso la fissazione co11 !a 1ni::;cela cli fo-r1nalina e bicromato <li K ; F. Federici l1a proposto che si parli di cc 'liquido di Lachi )) (36). 36) I muscoli rnimi ci. Parlando di muscoli n1iu1ici e d ella loro fun zio11e vengono alla inen~e i no1ui di D11cl1enne, di Dar,vin, seguiti da l\Ia11tegazza, per I 'analisi delle espressioni nlimiche d elle diYerse einozioni ; di De Superville e Dt1Yal l)er la sch e1na ti zzazione del gioco d ei muscoli i11i111ici. l\1a Leonard o da , . i n ei dalle sue dissezioni falte co11 preci ione miral)ife di settore, aYeYa cleclotto, egli ch e per studiare I 'azione d ei i11uscoli li sostituiva con fili che Lirava (cc m a - agg1ung·eva acttta1nente - ricor clali di far li fili ne ]i l1leclesimi siti ch e son o. l e lin ee centrali di ciasc un r11uscolo )1): quali muscoli si contraeva110 per da~ e espressioni, e li aveva con esattezza chia1nati tnuscoli cc d ell iirn », o c< d el dolore » o « d el el 111orso », ave a ir1dicato il inuscolo del riso e 11e aveva co1npresa la ft1nzione prima di Santorini (J G81-1734) , aveYa riconosciuto l 'orbicolare d elle labbra, la funzione del triangolare e del quadr ato de1 labbro inf,~riore, ecc., i11 modo ch e il Ca talcli dice « che oggi stesso 110 11 se ne saprebbe clare 1111a sintesi pii1 efficace nella sua co11cisione » (37 ). 37) Il legamento inguinale di Poupart. Fal1op1)ja lo a veYa clescritto esa t ta1nente nel 1516 (OlJ . ana t ., Venetiis, 1516, p. 85). François Poupart (1616-1708.J , anato1nista e chirurgo a Parigi, « eb11e sol a1nente dice con arguta ironia il Ro111itj n torto cli crederlo scoperta sua ». 33) L ·anello tertdineo dJ,ello Zinn. Joha11n Gottfried ZiI1n, anatomista in Gottinga, visse dal 1727 al 1759. L 'anello tendineo con1t1ne clei i11uscoli oculari era st ato egregiamen"!;e Yedu lo })rjma di lui (38) dal Val~alva e da G. B. Morgagni di Forll (1G82-l 771ì. I.o Zinn non fece r l1e com1)l e tar11e l a descrizio11e. Il l\iiorgagni vicle anche, 111a i11e110 con1pletamente, l a capsula del Teno11 (che il Tenon descrisse nel 1805), e la zon11Ja dello Zinn. 39ì "' ui r apf> Orli dei linfatici colle cavità sierose. Chi se ne è occt1pato (cito come più lo11t ar1i da oggi Dybko,vsl(y , Rekling ha11sen, L11d,Yig, Sch,Yeiger-Sejdell , Dogiel, Foà, Maffucci, Zin con e) ha taciuto l e osserYazioni in proposito di Paol o l\t1ascagni, ch e se ne occupò coll a s tessa t ecnica dei moderni e nel corpo umano (39) . .Alla fig·. t) della Tav I delle tina figura jn ·prOJ)Osito do.p o aver jnietta to « in al)dominis cavu1n aqu a1n ca]ente1n atramento tinctam », il quale cc a lramento n n on er a r J1c I ' inchiostro di China ch e
(36; Mo11 zool. il. , n. 39, p. 49, 192 . (37) • crif li biologici . II, J). 253, 1927. ~ BS) B1L.-\~c 1 ox1. Ili'. · tor ia delle se. n1ed. e na L., J4, J) . .3~.3, 1~23: B\notzz1. Jd e1n, 12, 12P, 1928. (:39 1 \\fASC.\GXI, l. C.
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SEZIONE PRATICA
noi i11ocl erni credia1110 cli i11iettare come progresso dei te n11Ji 11LtO\ i. 40J I precursort della Bioli7Joloyia. llicordo come prec ursori delle 111oder11e Scuole cos litt1zionalisticl1e ilaliana 1 vie11nese 1 tedesca, francese, nordamerica11a1 Gia1nbattista della l'orta 1 (Na1)oli1 15351615; 1 e E lsholtius, il quale nel 1654 pub})licò a PadoYa il trat Lato <' .'\ J1t hropo111e lria » (P a tavii 1 Pasqualfl1 co11ia11clo cru cs ta 1Jarola ch e è ri1nasta nella biologia. Ma so1Jra tut.to il De lla Porta 11el suo libro « Physiogno1nia hun1ana » d imostrò come dalle for111e est erne del corpo umano si possono desu111ere le r1aturali disposizioni dei tempera1ne11 ~ i clegli individui. Richian1ando l 'in1portanza ch e la Scuol a costituzio11ali stica francese del Sigaud clà co11 Mac Auliffe e Chaillo11 all a fisionon1ia 11ei suoi quattro tipi diges tivo cerebrale, respiratorio, nluscolare, tar1to che l)er illu Lrarll ci si pttò li111ilare a presen Lar e les te di i11dividui dei ' ari tipi (40) , io domando se lutta ques~a importanza costituzionalistica della « facies » non avesse più che un precursore 11el Della Po·r ta. 41) I tipi morfologici costiiuzioriali clello Slockard. Lo Slockarrl, anato1t1i st a i11 Te'v York, ha di r ece11te (1922) cl assificato e d escritto le costituzio11i umane in gruppi di ind ividui cl1e chi ama « laterali » e << linearj » . Il Castaldi ( 41) ha dimostralo che ciò r1on è altro cl1e la classifi cazio11e e descrjzione, .sotto denomi11azioni diverse 1 dei tip i inorfolog"ici fatta da Giacinto Viola , principe dei ~ostilt1zionalisti italiani, fi1t dal 1904-05 . _Il Viola stesso n ei suoi reçenti scritti h a sen1pre 1nostrnto viva g·ratitudine al Cas lalcli p er qt1esta s u a ri ven<licaz io11e. ( ,') l ì'ISIOLOGJA.
~2 l
L u scoperla della circo lazio ne ci el sa.riyu e ~ rlellu li·r ifa. A questa g·ra11dissi111a glori a della
Biologia Italiana ba la che io accenni. Il De Re11zi , il Cer~dini , il Luciani , il Cas tig·lio11i , il Cardini J1anno· din1ostralo a sufficie11za e co11 esatta <lor u111cntazione la priorilà dj llealdo Colon1})0 (15j91, cli Andrea Cesalpino •(1571 e 1593) , di Paolo Sarpi, di Gas11are .1\ sel1i (1G22) s u Gu gliel1110 H arvey (1628) . Ag·g'iung·o solo un 'acuta osservazio11e cli Dél Yicle Giorda110 (42), cioè cl1e <J.ualcl1e accen110 all a circolazione sang uig na si trova già ir1 ·Giova1111i Da Vi:z o (145{l-152G) . Al ~ 'Har vey spelta 11 111e ri ~o di aYer p e rfeziona to tale dotlrj11a nella su a « Exercitatio a11a torni ca de inot.u cordis e l sa11g n ì11is i11 a11in1alibus >> . Come pt1re il Ceradin i di1no8lrò cl1e Colombo no11 fu pl agiario di Niich ele Ser\ e l y Reves p er quel che riguarda il piccolo c ircolo, cb 6, se mai, fu Se rvet ch e appre e da Colotn bo . Cesalpino poi ft1 aéldirittt1ra il prjmo ch e -a<lo11rò l a parola « circolazione », ]) rima di Harvey 'LH l u l lo c iò è r1oto, o i11eg·lio rlo Yrebbe essere arr j 110 lo (111olli però i1e taccjo110), i1011 solo p er le pt1h hl icazjo11i speciali d ei sopracitati Au~ori , i11a per i n1ol ti articol i in prop osjto apparsi n ella no, tra ::; 1a111pa m edica. SOJ)ri.l lt1tto J)reziosa opera cli prop ag·n11cl a Sll ciò fa il b el capitolo cl erlicatoYi rla (40; P er es . vedi FERR.\ NN rN J A. Prontu ario rli ~'lerlì c in a int erna. Napoli Iclelson , 1927 , figg . 27
Luig i L u ciani nella sua <( Fisiolog·ia »1 l'opera ma· gnifica .così diffusa fra stucle11ti e i11ed ici i1ostri. 43) La cir colazione collalerale di Co h.n.l1ein1. Luig·i Porta (1800-1875) 11on solo fu illus tre chirurgo1 ina nel campo della Fisiopatolo,g ia lasciò tracce 11011 cancellabili. Co11 le su e r icer ch e s1)erimentali (1848-1859) su ll e arlerie dimos trò a sai prima di Cohr1heim l a circolazione coll aterale (43) . 44) La corrente muscolare di Dii Boys R e}'1nond. Fu invece il forlivese Carlo ~1alleucci (1 111868) cl1e scoprì questo feno111eno. Dopo che nel 1825 il nostro Leopoldo Nobjli (178 4-18 34) ebbe ideato il g nlvanon1e lro 1 seg11e11do l a ,-ia aperta da Stefano l\tlaria11ini (1790-1866), il l\iiatteucci n el 1838-1840: ampula11do l a coscia di u11a rana d ecorticat a e ponendo sull a s11perficie d i sezione un ele t trodo e un altro s ulla superficie es lerna della muscolalura della coscia, vide, chiuso il circuito, ch e il galvanome tro indicava una corrente ch e 11el muscolo era dire tta dall 'interno all 'es terno ( 44) . el 1841 climos lrò (e n el febbraio del 1842 lo co1nunicò all 'Accademia rlelle Scienze di Parig i) ch e 1ne tle ndo un 11ervo d i u11a za1npa <li rana a co11Lallo di 1t1uscoli e.li t111 'al tra cosci a 1 ed ecc ita11clo jl nervo di quest 'ultima, ol tre la scossa primarja dei 1nuscoli dell a zan111a eccita ta si nola un a c.:011trazi one seco11daria dei 1nuscoli dell "al tra za111pa . Fu quindi il l\!Iatteucci il pri1no a (la re Ja prov a i11discutj]Jile del fatto. che og·ni at tiv j là 111uscoJ are Yie11e accompagnata da u11 fe11omeno ele ttrico. Du Boys l\eymond (1818-1896) cominciò i suoi ep erin1e11Li 11el 1841; ed è mo l~ o interessanle cruanto il (:ì-rassi (1. c .) racconta 1 cioè cl1e Giovar1ni l\luller i11ise in J11a110 del suo scolaro Du Bo le oper e cli l\ilatteu cci per i 11vjtarlo a trovarvi m a teria Der lilt er iori scoperte ! 45) L a (( l egg e d el 1"\Iagi11i n i11 E le llrofi si olog i a. Il ~Iagini (r.he ho g ià citato per le zolle cr o n1ofile d elle cellule n ervose) trovò che la eccitazio11 e t11ìipolare indotta dei nervi è efficace solo jn <ljrezio11e trasver sale. Fu d etto ciò « Jegge d el wi agjni » 111a è cadt1ta in piena clime11ticar1za . Nem111euo il Luciani 1 che pur er a a Ron1a, la r ico rda ! L 'acce11ua il Grassi (1 . c.), ina a nch e ques t 'o1Jer a d el Gra si è pochj ssimo conoscjttla, sepolta i1ell e pubJ)licaz ioni 1 alla inaggior a 11z: 1 i 11accessj}JjJ i 1 cle11 '.1\ ccad en1ia d ei Lince i. 46) llelrnholtz e l 'a.u cliziorie . L a d o tlrin a d ell 'at1dizion e, per c ui l 'or g·ano d el Cortj rappreenta un sistema g radu a lo di rj so11a lori capace di vibrare p er influenza coi singoli t oni della ga111111a1 si at~ribui sce all 'liel111l101tz1 che pen.sò a 4200 risonatori per p er cepire le se t~e oltave i11usicn.li . wia un secolo prima circa Dome nico Cotug110 (di Napol i , 1736-1822) aveva em esso t ale id ea (1760·1 . Infa tti egli paragonava la chiocciol a acl un liuto, ritenendo ch e l a p e,rcezione d ei toni più acuti dipendesse dal g iro b asilar e, e quell a cl e i lonj ·p iù gravi dal g iro ap ic<1le. 1Iel1n hollz 110 11 fece ch e sYol ger e la tessa ipo ~ esi , ras 0111igliando l 'or g a110 ciel Corti ad t1n i1 i tl n1ocl erno pia n ofort e. Il ron1pian lo Gr ad enig o si occt1pò rli qu rs la ri ve n d i cazion e, m a purtroppo an ch 'eg·li in _\ t li ;\ rcad e111ici p oco diffusi ( 45) . 47) Il corn o acusti co. Paolo Apro ino per qn Rn to ig n or a to d ngli il ali a11i st essi ~ u o i ciu nsi con-
a 31. (41) RiY. , cril. clin.
1923. ( 42) RiY .... loria cl . 1 926.
111ecl. , a.
~e . 1111? cl .
24, p . 3]7-319,
e n a t. , a . 17 , }) . 17,
(43) CA ST IGL IONI (l. C.). ( 44) L l · c r A_'I L . P isio l oqia del z ·uon10, l\1ila110, oc . ed . libr . , 1912. p ag. 82. (45ì 1\tti R. _\ cc. di 'f orino, 1919.
YO I.
III'
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IL POLI CLINICO
temporanei (così dal CaYalieri 1650) , e non parliamo poi dai successivi, fu quegli che nel 1613 ideò (46) uno « str11mento per audizione » cioè cc un tul.Jo a figura di conoide parabolico, nella cavità d el quale per tante linee parallele si rappreser1lano i r~f~gi sonori, i quali vanno tutti insieme a COI?-COrrer nel fqco presso all'apice spuntato d el conoide, che d ee chi ascolta introdurre n ella cavità del suo orecchio >> . 48) Il 1neccanismo d ell ' accomodazion.e ottica.
Di recente il prof. Lodato ha rilevato nel << Convivio >> di Dante un cenno preciso all Jacco111odazione visiva. Ma i11 forma srien tifica chi primo· affer1nò che l 'accomodazione dell'occh io dipende d alle modificazion i di forn1a <lel cristallino i1on fu Descartes, ina Francesco l\1aurolico (1494-1575) i1e l su o libro « Photismi de lumine e~ u1nbra n (Ven etiis, 1597) , . dove parland o del cristallino, (libr. III) afferma che cc ad hui11 s forn1a depend et qualilas visu s sive ])revi s sive long i » (47) . 49) Il prirno en<locrin.ologo. Si s uol . ripetere dovunque eh~ l 'E11docrinologia i1acque co11 BrovvnSéquard quando nel 1889-90 fece i suoi esperi111e11Li ul valore dello sperma. Ma già nel 1866 Paolo ~Iantegazza (1831-1910) , quell 'alto ingegno proteiforrne che dovunque loccò (e Loccò argon1e1tli d isparati.ssimi, spesso ciascu110 per poco tempo) lasciò orme incar1cellabili di g·eniali tà, dalla scoperta delle spore dei batteri (vedi oltre), al la inlroduzio11e d ella coca; dalla fondaz ione del~ l 'A11 Lrop o.logia in Italia agli innesti di org·a11i, se11za con tare la sua attività prodig iosa di psicofj iolog·o, di igienista, di etnologo, di leilerato; g·ià di co n el 1866 in segu ito ad esperi111en~i di iniezioni di sperma sotto la pell e e nella cavità addo111inale, enun ziò pel primo il con cetto ch e le gonadi inaschili secer110110 sos tanze particolari, che, i1nmesse 11el san g u e, d a11no impl1lso alle caratteristiche seconrlarie morfologich e e funzion ali d ell a sessualità. Così egli ebbe d11c meriti gra11d i : 1) fece i primi esperimenti opoterapici 23 an11i avanti Brown-Séquard; 2) precorse le attuali conosce rf'ze sul testicolo: oggi, d opo i p.it1 recenti studi, quelli d ello Stieve (1921-23) sopratutto, si sta ritor11ando proprio ai co11ce lli d el Manlegazza, cioè l ' i11flu en za gonadale orn1onica (11egandosi la natura endocrina delle cellul e d el Leyd ig, ritenute sol tanto trofiche per l 'epitelio semir1ifero) avverrebbe at1raverso il riassorbimento di mat~riali specifici d el tessuto germina tivo. « Naturalmente » n on si pen sa al Mantegazza; e il Castaldi che aYeva m esso avanti il suo n ome (48), si è veduto rinfacciato ciò con ironia m ordace dal Di amare (49), ch e sa cosa vuol d ire essere misconosciuto, e che deve tanto lottare per rivendicare a sè le su e in1portanti scoperte (vedi appresso). Anzi è curioso come in questa sua critica alla citazione di Montegazza il Diamare dom anòi cc perch è non r isali amo addirittura a Bro,vn-Séquard, anzichè a Manteg azza » cadendo 11 ell 'erro re ch e Bro'''n-Séquard s ia an terrclente a l\ilnn l egazza I 1
(Co n.tin11a) .
(1. c . . I, p. 514) . (47 ) GnEGon10 S. _.\rLl1. torico i11e s~ i11ese, a. 26, ' ryy . (4 ) Ras . i ntern. Clin . e ter. , 7, 70.5, 1926. (49) Icl ., 8. 170, 1927. (4())
C.\\ERNT
[ ANNO
XXXVI , NuM. 40).
ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSL VIII Congresso Internazionale di Chiru1·gi a. (Continuazion.e; vedi numero preceden.te).
Il seco11do te tna d i relazione era :
I risultati della resezione dello stomaco per ulcera gastrica o duodenale. I rel a tor~ ~ono se tte . . La prima relazione è dei. proff. sen. B .. lloss1 e I. SCALONE (Milano). - Il problema del traLlame.n to della malattia ulcerosa dello stomaco e del duodeno a ttende ancora oggi. la sua definitiva risoluzione poichè le nostre conoscenze sull 'etiologia ~ la patogenesi sono ancora n1olto incomplete. C~ò nonostante, con i n1ezzi terapeutici oggi a i1ostra disposizione, ci è pern1esso d i combattere cori su ccesso la malattia, fino a ottenere, nella. gr ande maggioranza dei casi, la guarigione altrettanto buona co1r1e definitiva. Il trattarne11to medico, che nel periodo inizialedcll 'u lcera può dare dei risultati soddisfacenti ed an che portare alla guarigio11e di un certo numero. di inala ti , diminuisce della su~ efficacia nei period i s uccessiYi del! 'evoluzione della malattia e dive11ta del .tutto impotente quando questa ha dato. luogo ad alterazioni or ganich e tali da alterare profondan1ente il mecca11is1no funzionale dello. sto1naco. Il trattan1ento chir11rgico, basato sul tentativoen1pirico, se vog·lia1no, ina anche logico, di. cercare, colla g. e. di ristabilire la canalizzazione intestinale quando la n eoproduzione infia1nn1atoria p er i ulcerosa o gli esiti cicatriziali d ell 'ulcera hanno d etermir1ato la s tenosi del piloro, ha estesograd a tan1e.11Le le su e applicazioni associandosi al t.ra!.tame11to m edico o sos tituendosi completamente ad esso·. Il trattamento chirurgico è poco a poco passat<> dalla cura delle manifestazioni tardive dell 'ulcera· alla rnal attia ulcerosa in atto in qualsiasi periodo della sua evol uzione, ancl1 e n el più precoce. Attraverso il progressjvo estendersi delle indicazioni o·p eratorie si è potuto consta~are che se la g. e, rappresenta un eccellente mezzo per migliorare o per ristabilire la canalizzazione fra lo stomaco ed il dig iuno, può ri t1l tare tuttavia inefficace con1e trattam ento della malattia ulcerosa allostadio attivo, opra tul~o n el periodo iniziale. Si sono proposte j)er questo delle modificazioni alla te ;nica e dei nuovi processi operatori come l 'esclusio11e del piloro unita alla g. e., la r esezione dell 'ulcera e delle regioni cir'costanti associata O· no alla g . e., 1a resezione gastroduodenale. I relatori 1iiscutono le ragioni per le quali laresezione g . d. a1npia d eve esser e considerata l 'intervento d i scelta d ella ma latti a u lcerosa in quasi tutti i suoi periodi di evoluzione, e portano in appoggio alle loro asserzioni i risultati lontani di 200 casi d Cl J-or P ~ t 11 él in li efl opera ti. Essi non escludono d 'altra parte ch e una più perfetta con oscenza d ella patogen esi d ella malattia :ulcerosa possa, jn aYvenire, indirizzare la chirurgia versoun trattamento e verso rlegli interventi più fisiologici e meno gr avi. 1
[AN NO
XXXVI, NrJM. ±UJ
SEZIONE PRATICA
2° llelatore: J. ScHOEìvrArruR (La Haye). - Le osservazioni riguardano 350 malati operati p er ul.cera dello stomaco e del duodeno. Le r esezioni furono sempre praticate secondo il 1° n1etodo del Ilillroth. Descrizione della tecnica spec~ale dell 'O. la cui mortalità operatoria è de.1 5 %. Le cause di m orte .f urono : ferita del coledoco, 2; ferita del p an cr eas, l; e1norragia nel cavo addominale, l; collasso, 2; .emorragia nello stomaco e nell 'intestino, 2; polmonite, 3; emorragia del fegato , l; ~nfluenza, l; ~nfe.zione, l; d ebolezza generale, l;. ignote, 2. Risulta da questo che la resezio·n e è più p ericolosa della gastro-enterostomia, poichè le tre prime cau se di inor te non sai·ebbero state possibili .in ques lo inter vento, e a nche il collasso molto probal>i lcnente non sarebbe sopravvenuto. La Billroth I non è più pericolosa della Billrotl1 JI, p er ch è la sutura ha se1npre tenuto . Ac•cade ch e l a nuova via d 'uscita d ello stomaco si trovo leggermente ristretta in capo a 10-14 g iorni p er infiammazione della sutura . Si. cloYette reintervenire chirurgicamente tre volte p et Y0111jti ripetuti e 2 volte fu praticata una .gastro-enlerost omia e una volta si riaprì la sutura nella })arte inferiore sino alla mucosa con sutt1ra .consecu~iva della sierosa a punti staccatj. I)arecchi i11alati furono esaminati r adiogr aficam e11te dopo un certo t empo. Si constatò che la forma dello· stomaco er a modificata per l a man-ca11za d ell 'antro pilorico . La nuova via d 'u scita si trova va a sinistr a, e somigliava un po ' ad un piloro n or1nale, ma non interamente formata. Sul film dava l 'impression e di essere m olto ri:Stretta, mentre i n realtà non lo er a, come fu p ossibile ved ere J1el corso d i un nuovo intervento. La peristalsi era normale nella parte superiore dello stomaco, ma minore verso l 'u scita: L 'evacuazione è proporzionalmente lenta in modo ch e il contenuto gastrico, arriva nell 'intestino convenientemen lc preparato. L 'esame funzionale d el ch imismo gastrico è stat o· praticalo col metodo fr azionato. Men tre 'prima dell 'op erazione la curva present.ava· t1n andam~nto a tre cuspidi con tassi di aci-Oità elevati, la grafica post-operatoria è stat a qua-si orizzontale con valori di acidità molto b assi. La causa di q11esto fenomeno probabilmente er a dovuta al su cco duodenale, che pen etrando n ello st omaco, neutralizzava costantemente la sua aci<lità. La forma del diagramma h a un valore prog nostico, perch.è un solleva1nento irregolare con cu spidj elevate implica sempre la possibilità di r ec idiva. Gli esami clinici ul~eriori detter o 1'82 % di gua1 igio11i assolute, il 7 % degli operati accusava an~ora leggeri disturbi, il 13 % non otteneva alcun miglior a1nen to. I migliori risultati si ebbero nell 'ulçer a d ella ·p iccola curvatura, furono meno buoni nell 'ulcera ·d el piloro e èattivi per le duodenali. Inver samente n ell a g·as tro-enterostomia i migliori risultati si <>tten go110 n ell'ul cera duodenale. L 'O. propo·n e q~i n di c1 i ricorrere di prefer en za alla G. E. n ella Jocal izznzione duoden ale dell'ulcera e alla resezion e per la localizzazione gastrica. Per I ' ulcera del piloro la scelta fra le due operazioni d ipende dalle lesioni Yicine e dalla dimen-
1443
sione del duoden o. La Billroth I sembra preferibile perchè ristabilisce n el! 'addome le condizioni più vicine al n orn1ale. Lo stomaco è soltanto più piccolo, n1a la sua forma ~ la sua posizior1e rimangon o n orn1ali. Il conte11uto gastrico ripre11de lo stesso cor so che prima dell 'operazione e viene abbondantemente mescolato alla bile e al su cco pancreatico prima di arrivare nel (figiuno. · L 'ulcera pept jca digiunale non si produce mai. L 'op erazione non è più pericolosa della Billroth II ; l 'O. non ha mai veduto sopravvenir e un 'insufficienza della sutura. l Tna speciale ristre ttezza d el duodeno può r endere l 'operazione difficile, per ch è allor a l 'apertura d ello sto1naco non può essere abbastanza larga; ques ta eventualità non si verifica mai nelle ulcere lontane d al piloro. Se si h a una recidiva, si può .fare urta seconda resezione o aggiungere una gastro-enter ostomia se la nuova ulcera h a ristretto. il duod en o o prodotto delle gr avi lesioni di vic1nanza. 3° Relatore: J . BARTRI~A (Barcell ona). -
1) La
resezione dello stomaco per ul cera è indicata nel 30 % dei casi di localizzazione g·as trica e nel 2 % d elle localizzazioni duodenali o juxta-pilorich e, oltre ch e nelle affezio·n i epiteliali e m aligne. 2) La p iloro-gastrectomia è un 'oper azione grave. Nello st11dio tlei suoi risultati no·n si può non tener co1tto d All 'éllta mortalità che essa comporta. 3) Il pror.esso. di Reich el-Polya e le su e varianti (processo d i Finsterer El a11astomosi antiperistaltica d i l\1Ioynihan ) sor10 quelle che meglio garantiscono i l rj sul tnto operatorio. L 'impianto laterale d el djgiuno vien e ad effettu are una specie di plastica s ulla linea di sezione gastrica. 4~ Le r esezioni gastrich e lasc ia110 per un certo tempo lo stomaco paralizzato, in con seguenza dello stupore locale provocalo dal trauma operatorio e della legge di Stokes. 5) Il primo fattore ch e intervien e dopo l 'operazion e p er provocare il vuotamento dello stomaco è la peristalsi intes tinale che eser c ita in un certo senso, un 'aspirazione del contenuLo gastr ico. 6) .Nel metodo Reichel-Polya e su e varianti, il volume e l 'evacuazione d ello stomaco (lipendono dalle contrazioni ritn1ich e. clel segmento d i digiuno distale all 'an astomosi; Ja distensione· pii1 o ine no grande dello stomacò può aversi fino a un certo punto. 7) Il vuotan1ento dello stomaco, n el processo Reichel-Polya e su e varianti, si compie rapidan1enLe e quest a rapidità di svuotamento, invece di essere un incon veniente, sembra costituir e un vantaggio. Dopo l 'operazione, il periodo di gastroplegi::i viene accorciato ; più tardi sembra che i buoni risultati d ell 'operazione si mantengano. 8) I gastro-pilorecto1nizzati sono anacloridrici dopo l 'operazione. Però n on vi è sempre rapporto costante fra i risultati lontani favorevoli e la presenza di acido cloridrico. Talora dei malati rimangono in buone condizioni e vuoLano facilment e lo stomaco, pur restando ana- o ipocloridrici. Altri, in ct1i l '0perazione è stata favorevole, ha11no qualche ritorno di mobilità o un 'acidità superiore a quella ch e avevano .s ubito dopo l 'ope: razione. Assai spesso soffrono s1n1t1ltaneamente di queste due cau se morbose.
[L POLI CLI I CO
4" 1\elato re: G .
LAllDE~ 1 0 1s
(Parig·i) . - La scrup olosa prep arazion e del! 'op erato, l 'impiego d el1'anestesia local e eGl i progressi della tecnica ha11n o rido t to con sider evolmente la nlortalità opera·· toria d ella r esezion e p er t1l cera. Numerose statis ~ i che dimos trano ch 'essa l)UÒ non sorpassare ed a11che 11011 r aggiungere il 5 %, all 'ir1fuori d el caso eccezionale di r esezione urge11 te p er j)erforazione O· e111orragia n1i11acciante . 11 proceclimento più impieg·ato attualmente è il Reich el-Polya con d iverse varia11ti. De tto procedimento p ern1ette una r esezione molto estesa, e più l a r eselione è estesa, })iù sicuri so110 i risultati Jo11"!,ani. Dopo gastrectomia subtotal e, il seg1nento gastrico rimanente si dilala p oco a poco. 1 'evacuazione è ordinaria1nen le rapida; essa è rit1nica, se la bocca non è troppo l arga. La secrezione cloridrica diminuisce progr essi:van1ente, alle volle lino all 'a11acloridria. Que te son o l e condizio ni pii1 favorevoli per sopprimer e l a gastrite co11 ipersecrezione , per imp edire il .formarsi d 'una r1uova ulcera, e per evitare l a Iormazione rlell ' t1lcera peplica gastrodigiu11ale. I m ediocri o cattivi risullati , lontani so110 inolto pii1 rari ch e do.p o gastro-enterosto,n1ia. J~ ssi so110 dovuti sia a delle ad ere11ze pos t-operatorie, sia alla persistenza delle cau se ch e 11anno originato la gastrite e l :ulcer a; i11 pri1t10 luo,g o g·li ostacol i al passnggio d el content1lo ir1teslinale corne adere11ze, briglie, inginocchi n1nenti, ecc ., sia a livello d el duodeno, sia più lontnno sul .~enue , l 'angolo ileo-cecale sopratutto ed anche il colon destro. Allorquando queste cau se ct ' irritabilità gastrica persistono, ~ loro effett i si fanno sentire molto di pi-L1 , naturalme11te dopo gastroenterostomia, che dopo resezione . La resezione è indicata for1t1a lmen~e i11 casi di ulcere callose, a cat1sa dell a fref{t1enza d ell 'ulceracan cro (25 9~ dei casi~ E' rlell 'impossibilità d ella diag·11osi differ enzial e nel cor so clell 'operazione. Questi sono ~ casi n ei quali la resezione d ello s L0111al'.'o, ordinariamente, è nìol to difficile. In casi d 'ulcera semplice, essa è facile e può essere eseguila senza molti riscl1i operatori, sia in un temp o che in cl11e tem1)i. L 'u lcera d el duodeno, quando non può essere es t.irpata, sembra p o tersi guarire più sic uramente dopo r ésezio11e, ch e dopo gastroenteros tomia. La resezione palliativa di Finst.erer, senza interv~nto direlto sull '11lcera, è particolarmente ben1gna (1,80 % di mortalità) . _i\llorc.1uando· esist e una larga apertura del piloro con infiammazione pron:inziata dell'antro prepilorico (arLtrite) e d elle pr1m~ parti del d 11odeno (duodenite) ,.la r esezione., cosi prnticata p are sia attualmente l Jntervento p1u log ico e più efficace.
:,o Reìuto rP: E. R1BAS-RJBAS (Barcellona) . l ; I risultali della r esr. zione gastrica dipendono da un 'esa lta dia g11o~i. cl al] 'ind icnzione nll 'inte~
Yenlo, d all a prepar azione df!l inalato , dalla tecnica cguita e 1ial trat la111L\n lo di e~eti co e terape11tiro '110 t-opcratorio. . 2) La o·a Lr ec to1nja è un 'eccéllente operazione, 1Tia comp~rla una m ortalità eccessiva. Tutti i chirt1rO'l1i hanno avuto ]a soddisfazione di r11igliorarr l~ loro s tatistiche nl:ln 1u:1n<• ch e la lecnj ca si lJ""rfezj0n:l ' a e l e irlrlica:t io11i ei·ano }Jiù }Jr erise:
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11er ch è le cljtlìcoltà tecniche sono ei1or1ni e g randi l e probabiljtà d ·insu ccesso n elle ulcere· duode11ali, in q11elle juxtacardiali e in quelle della piccol a curvatura cori estese infiltrazioni cro11icl1e periulcerative; b ) perch è in questi casi l 'esperjenza l1a dim os trato che la resezione d el piloro e dell 'a11tro, seguita da anas tomosi alla Polya, lasciando l 'ulcera, dà otti1ni risultati lontani co11 un inini1no di mortalità. 3) Nei casi in cui l a g·astrecton1ia è indicat a, i 1nigliori risultali si so ttei 0ttenuti colla gastrectomia es tesa con es tirpazione dell 'ulcera e resezione del piloro e dell 'antro, seg11ita da a11aston1osi alla Polya . La inor~ alitil. immediata oscilla fra il 6 e 1,8 %. I risullati lontani sono ottimi r1ell '80 % d ei casi, inedi ocri n el 12 %, cattivi nell '8 9~ . 4) La ricer ca del tasso cloridric-0 degli operati, lo st11dio radioscopico e radiografico e l 'esame clinj co so no i soli m ezzi, cl1e, ripetuti freque11te-· 1nente, diano l a certezza s11i risultati lonta11i. La diminuzione o la cessazione dell 'i1Jerclori<lria, l a buona motilità e il drenaggio gastrico coincidono · col be11esser e d egli operati e col ritor110 d ella lor o energia, e si troYa negli operati con risultati. buoni; ma al cuni presentano talora ad i nlervalli dei dis turbi d i secr ezione e di m o tilità, ch e cedor10 generalme11te al rP.g11ne e all a cura l11ecl ica . 5) I ca ttivi risultati so110 doYuLi o all 'ulcera pep~ica o alla r ecidiva dell 'ulcera o ad acler e11ze ch e s tira110 e (lefor111a110 lo sto111aco. 6) Vi sono anche alcur1i operati, che, senza rag ione, si lagnano sempre; sono dej n europatici , degli a])ulici o soffrono per altre ragioni P 7 ) Non ci si può e non ci si deve basare su s ta Listi che çh e mettono insieme dei casi e terogenei. Occorre separare le statistiche dj gastrectornie praticate per ulcere non complicate e ch e· d a11no u11a mortalità mir1or e, da quelle di resezioni p er ulcere complicate (ulcere pepticl1e, perforazioni, e1norragie) che comportano u11 massi1no di mortalità. L 'esp erienza dimostra che in questi casi è necessario ag ire più pres to possibile col trauma mini1no. 8) La g·astro-enterostomi a va riser ata ag·li obej, ai cardio-vascolo-renali, ai diabetici, ai cachettici; la si u serà come o·p erazione palliativa nelle ttlcer e infette, nei sogg·etti intossicati per jnanizione a cui si può praticare l 'operazione radicale i 11 secondo tempo e in migliori condizioni. 9) Ogni operato rli s tomaco deve sorvegliarsi e so ltoporsi ad u n reg ime e a una cura medica aclatla . u)
6° Relatore: ZAORSKI (Varsavia). L 'efficacia della cura i11edjca è limitata n el ten1po e nel suo potere cli azione . La cura chirurgica con la g. e. segue la stessa via della cura medica con un 'azione indire tta. La resezione gastrica è l a sola cura log ica come quella che con l 'ulcerazione al lontana an ch e i fa~tori che ne sono causa. · Il inetodo più fisiologico di anaslo111osi dopo re ezio11c, è qt1e.llo di P éai1-R)1 il ygier, d e11 on1inato ingiustamente metodo Billroth I. 7° Relatore: P u rG SuREDA (Bar cell ona). - Poco o nulla sa·ppiam•) dell a gen es i clell 't11 cera gastrica e duod enale, poss iamo supporre sol tanto ch e esi-
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AXXVI,
Ul\1.
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SEZIONE PRATICA
sta u11a patog\J nesi p olivale11te ch e l)iega come talora l "11lcera sia una n1al a ttia l ocale e altre volte co111e sia più giusto parlar e di una inalattia ulcero.:>1. L 'unico r!ato di fatto che abbiamo ricavato dal1'esperienza è che sol o la cura chirurgici è capace di sopprimere o annullare l 'ulcera. Non si può negare che la G.. E .. in un discreto nu1nero di casi guarisca l 'ulcera; p erò l 'esperienza dimostra che la resezionf3 è quella che meglio e in una inaggior percentuale di casi, assicura la g·uarigione . .A.n che dopo resezione si presenta il proble1na dell'ulcera digiunale post-opetatòria; a q11esto proposito afferma: 1) l 'U. d. p. si presenta a11ch e clopo resezione estesa; 2) l 'iperacidità può per1nanere dopo resezione del] 'a11tro e della pri111a parte cl el duodeno; 3) U. p. posson o presentarsi anche con i}Joacitlilà e asse11za di acido cloridr jco libero. .È oppor~uno distinguere due ordi11i d i ulcere: quelle djpendenti da tat1se locali e quelle con tendenza a generalizzazione. La prima categoria è l a pit1 nuroerosa e in qt1esti casi è sufficente limit arsi all 'exeresi d ell'ulcera duod enale e alla dis truLione dello sfintere pilorico per facilitare l a evacuazione gastrica ~ l a neutralizzazione acida . _A nche nei casi simili a sede gastrica sono suffioenti resezioni limitate. Nei casi non bene localizzati bisogna ricorrere alle resezioni estese. L 'esj to t1lteriore dipende dallo stato d ella mucosa resid11a : se questa è sana i malati sono guar iti p erfe ttamente con l 'intervento, se è m al ata Ja guarigione definitiva si avrà quartdo, do1)0 1111 certo tempo, le lesioni d ella mucosa saranno guarite. Qu Ps to è i11 relazione ai due tipi di lesioni uJcerè1tiYe. Purtrop1)0 non abb iamo modo di riconoscerli all 'atlo d ell ' i11terYent.o. Lo sforzo del chirurgo de,·e esser e quindi non 11el r esecare in tutti i casi una parte sempre pit1 estesa dello stomaco nla r1el trovare ~ mezzi che dia110 l'indicazione in 11n determinato caso a u11 intervento limitato, in un altro coso invece a u11a resezione ampia. Oggi, il non poter distinguere i due tipi di ulcere ci obbl iga a rico rrere sistematicamente a resezioni a11ch e eccessive perchè occorre ricordare che la pri111a operazior1e decide spesso d ell 'avvenire e cl1e . e 11on sAr à s Lata sufficente sarà più grave che inutile e s i sarà aggiunto un male importante all a 1nala ttia gastrica. 1
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ii1esatta perch è se p er l a for111a la lesione può ras .. so111igliare all 'ulcera, è i11 reallà un ca11cro. La espressio11e cela un error e diag·n ostico 111a n on · corrispo11de g. i1essu11a entità anatomo-pa tolog ica. R d a osservare solo c:l1e con la sola laparotomia talvolta è difficile decidere se si tratti di un 'ulcer~ callosa o· di n11 ca11cro e l'errore può essers \ molto facile. Non deve e ~se re solo questa la r agione della preferenza alla resez jo11e piutlos~o ch e alla G. E. ma sopratutto il fatto che solo con la resezione si ottiene un 'azione con1pleta sul chin1ismo ga . . strico e su quelle condiz]on i che sono in rapporto alla genesi dell 'ulcera . In tutte le statisticl1e, l a 111orlalità dopo r ese... zione è più alta; però n o11 hisog·na esagerare nella benig·ni tà delle o perazio11i di G. E. Il decorso, postopera torio è certamente più sen1plice dopo reezione menlré le complicazioni bro11co-polmonari mostrano la stessa frequ en za. Anche una resezicn e es tesa dello s tomaco può divenire un jntervento ill1e110 gr ave se praticato in anes tesia local e della parete e con anestesia. per infiltrazione d egli epiploon. La r esezione è invece interYento d ifficile e g·rave n elle ulceri duodenali callose e in quelle piloriche con infiltrazione del duodeno. In questi casi, in ge11ere, pratica un.a G. E. o u1Ya . resezione del . . I 'antro e del corpo d ell o stom aco, lasciando l 'ul-. cera. Per facilitare l a chiusura del nloncone duodenale seziona lo stomaco a sin. del piloro, . distrugge la mucosa gastrica d ell a parte r esidua e· chiude senza difficoltà il n1oncone. Il tipo· di rEr sezione preferito è l a Reich el-Polya precolica. Cre.. d e un buon interY.ento anche la resezione a ma . . nica che ha eseguito con successo in 43 casi. Sull a questigne della patogenesi dell'ulcera peptica· ha fatto eseguire numer ose ricerche sperimentali e cl iniche. :È da tener conto di due fattori: a11zitutto il suo, rapporto con il tasso di aci . . dità che r esta dopo l 'intcrvento e i11 secondo luo. . go la sua freqt1enza dopo l a G. E. sp ecie con esclu . . sione pilorica , mentrr. è eccezionale d opo r esezione. Questi datti di fatto per l'ulcera peptica e l 'au . . mento progressivo nella frequ enza sono un altro argome11to in favore · de]Ja r esezione. Nell 'ulcera peptica postoperatoria P, 1a r esezione estesa ch e d à i migliori risultati . (Continua) .
. - Importante pubblicazione: .Alla discu ssiorte so110 iscritti 41 ora lori. In grande maggioranza co11cordano con i relatori nella tendenzn r nsezio11istica, e portano i risultati della loro esperienza p ersonale. Nell 'ulcera gastrica la resezione è accettata incondizionatamente da tutti, mentre p er l 'ulcera duodenale i pareri sul1'intervento sono discordi. Notevoli i co11lr)buti italiani fra i quali segnalia1no quel] i dei proff. 1\.1 essa11dri , Donati, Giordano. Il prof. R. ALESSANDRI illustra con u11a estesa statis tica le direttive della Scuola Romana . Affern1a anzitutto che a differenza dell 'affermazione ' . dei RR. ha osservalo raramente la trasforn1az1one can cerosa dell 'ulcera, il ch e è addirittura eccezio~ nale i1elln localizzazione duodenale. La trasforma .. zione can cer osa di 1.ln 'ulcera è u11a cosa ben differente dalla rosidet~a u lcera-cancr o, espressione
Prof. CINO FRONTALI Direttore della R. Clinica Pediatrica dell'Università di Cagliari.
L'alimentazione del bambino Lezioni dettate per I Corsi di Puericultura ai medici. sotto gli auspici dall 'Opera Nazionale per la Prote. zio ne della Maternità e infanzia. Prefazione òel prof. Carlo Comba
della R. u .ndversità ·di Firenze. Introduzione del prof. Francesco Valagussa Sub-Commissario dell'Opera Nazionale . · per la Protezione della Maternità e Infanzia. Un · volume in-8° di pagg. XVI-248 (N. 30 della ~l· lana dei manuali del << Policlinico n) . con 38 fi~re I~ nero e a eolol'li nel testo e una tavola a. eol'>r1 fuori testo nitidamente stampato su cart:a. patinata .. Pr&Zz<?· L. 4 O più le spese nos~ali ru spedizione. Per i noetJj. abbonati sole L. 3 6 in porto fran co. Inviare Vaglia Postale all'Editore LUIGI POZZI · Via Sietina.. 14 - ROMA.
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IL POLICLINICO
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APPUNTI PER .IL MEDICO PRATICO. . ~
DIAGNOSTICA.
se invece i dolori aumentano, si pensi ad una perforazione. Le emorragie dello stomaco e dell'intestino Oltr~ alle emorragie profuse, le ulcere dello e la loro diagnosi differenziale. ... ton1aco e del duodeno possono dare anche delle · emorrag·ie occulte. La con1parsa di err1orragie dalla bocca o dalQueste ultirne sono però assai più frequenti }'ano risvegliano ogni volta la necessità impe- nel cancro dello stomaco, e vanno sempre ririosa di stabilirne l 'origine e il punto di par- cercate, · m .a gari limitandosi .a ll 'ematoporfitenza, onde determinarne la terapia e stabilir- rina: si tenga poi conto dell'età, dei disturbi ne la prognosi. accusati, delle condizioni generali e del re1)erto Il prof. Julius Dor1ath (Wiener J(lin. Woch., del succo gastrico. n. 21, 1929) distingue le cause anatomo-patoVengono poi, per importanza, le cirrosi del logiche in tre grandi gruppi diversi, e cioè: fegato in cui le varici esofagee, prodottesi per I) disturbi di circolo o dei vasi; 2) alterazioni il disturbo del circolo venoso, possono romdelle . pareti; 3) modificazioni della crasi san- persi dando luogo ad emorragie anche mor. gu1gn.a. tali: talora invece le emorragie sono dovute ad Clinicamente l ' emorragia può essere profusa una congestione passiva della mucosa dello stood occulta: l 'A. si occupa di questi due estre- n1a co, conseguente a scompen so di cuore, fami ch e racchiudono, naturalmente, tutte le al- cile nei cirrotici. tre possibilità. C.a use rr1eno frequenti di emorragie sono: le Emorragie profuse possono aversi dalla .bocca diatesi emorragiche, la leucemia e l 'anemia (em.a ten1esi) e il sangu e conserva il suo colore perniciosa, la colemia, l 'uremi,a , la tabe (crisi o è brunastro·; possono aversi dall 'ano, e an- nere dei tabetici), le alterazioni luetiche o arche in questo caso le f.eci possono a:rere un teriosclerotiche dei vasi, .e le operazioni chirurcolore rosso rutilante od esser nere, picee. Sl gich e specialmente sulla cistifellea o sull 'in tericordi che questo colore piceo può essere dato stino cieco. da altre cause: preparati di ferro , di carbone, Tra le cause rarissime di emorragie vanno di bismuto, ecc.; il pigmento sanguigno sarà ricordate: la rottura di un aneurisma nello storicercato sempre spettroscopicamente. maco l'invasione della parete gastrica o inteDel r esto all'emorragia profusa si a sociano stinal~ esterna da un neoplasma eh~ intacca i sempre una serie di .sinto.mi cl~ni ~i.: . d~bolez vasi; il passaggio di calcoli biliari nel duodeza . p·allore tachicardia, d1sturb1 v1s1v1 , ecc. n o, con lesione dei vasi; una stasi venos.a, per In n etto' contrasto sono le emorragie occul- ernia diaframmatica. te; il a spetto che esse si verifi c~in?, sor~e alLe emorragie nelle isteriche vanno sempre lorcl1è il paziente, ch e soffre d1. d1sturb1 del- accolte con scetticismo. }' apparato digerente, si lamenta di male sere, Causa assai frequente di inelena, senza e~a di debolezza, di cardiopalmo, e nel san~ue pre- temesi è la ch iusura cl.ella vena mesenterica sen tn il quadro di un,'anemia secondaria: . superi~re ch e si accompagna a dolo~i vio~enti~ A velare tali emorragie giova, oltre 1 clas- simi e a gonfiore dell'addome, a vivo risentisici n1etodi del guaiaco, della benzidina, e~c., m ento peritoneale : si penserà ad un ' embo~i a la pre enza della ematoporfirina, derivato privo se esiste un vizio di cuore, o un'endocardite di ferro d ell 'emoglobina, ch e si forma quando capaci di spiegarla , o ad una trombosi , la cui il san gu e ha ristagnato anche per breve .tempo, origine è spesso oscura. entro I 'intestino: ciò permette anche d1 escluAltra causa è la trombosi della porta, o da d er e le emorragie emorroidarie. Lo stom.a co e il duodeno possono essere sede lues, o da compressione ester~a: p~ù ~ar~ è la di profuse emorragie:· si tratta generalrnente trombosi della v. splenica. D1sturb1 d1 ~1rcolo ono anche responsabili per le ~morr.ag1e. che di ulceri dello stomaco o del duodeno: la re:, gola scolastica che ·1a prima dà solo ematemesi si verificano nel volvulo o nella inv.ag1naz1one. Emorragie in t~stinali profuse possono .esser? e ]a seconda solo melena, ha scarso valore: macrcrior e importanza va data all'anamnesi, che d.ate dal tifo addominale , nel qual caso g1ovei:a riv~l~ n el primo caso acidità, eruttazioni, au- a stabi lire la diagnosi l '.a11an1ne i, il quadro clim ento dei dolori dopo i pasti, ecc.'. n~l. secon~ ni co, il criterio epidemiol ogico, l'esame del . . do i tipici dolori da fame, la p~rio~ic1tà. d~1 sangue. Anch e dall'intestino pos~on? or1g1nare eT?.o:disturbi in somma la sindrome pilorica: s1 ricordi p~rò che la diagnosi differenzia!~ . ~ra ragie occulte, legate assai d~ sovente ~I l iniquesti due processi, sulla base .sol~anto dei sin- ziarsi di un processo neoplastico; talora il sano-ue è misto a muco e a pus, nella tubercolosi tomi ubbi ettivi , è oltremodo infida. Generalmente l' emorragia profusa è accom- e n ella sifilide dell 'intestino, e in tutte le n1aJattie catarrali e infiammatorie. pagn ata da un sen so di sollievo, di leggerezra:
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SEZIONE PRAT1CA.
La diagnosi differenziale tr.a emorragia derivante d all 'intestino tenue ed emorragia deri vante dall 'intestino cr.asso non è f.acile : e in linea gener ale I '.e same delle fec~ non riesce a permetterci la diagnosi dì tutte queste m.a l at~ tie su el en cate. La stes§a dissenteria è· accer tata solo qu.a11do si trovi l 'agente provocatore, o le agglutinazioni siano positive: altre malattie possono infatti presentare il suo quadro, pure così carat-teristico, .ad es. l'avvelenamento gr.a ve da sublimato e le intossicazioni da u s.o prolunga to di diuretici (nov.a surol .e salyrg.an) . In tutti i casi in cui s i sospetta u n tumore dell'intestino, la diagnosi ·va accertata non tanto con l 'esplorazione digitale che è fallace, ma colla rettoscopia e l 'igroscopia : tali ind.agini servono ancl1e a stabilire una di fferenziazione netta tra un,a poliposi del1 'intestino e varic i delle v ene d ella mucosa intestinale, cau sa entrambe di emorragie profuse: e . infine vanno applicate anche negli emorroidari, in cui la faci le diagnosi di emorroidi ·copre spesso la con comitanza di un pr.ocesso n eoplastico.
V.
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·SERRA.
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Nuovo segno dell'appendicite cronica. .
B. Ch atzkelson (Miinoh . M ed. Wooh. , 19 apr. 1929) h.a osserv.a to ch e sogg·etti .colpiti da appendicite cr onica presentavano un ;a ndatura << cauta ». Ha voluto ind.agare perch è. Ad u n esame attento, h a trovato ch e il tessuto sottocutaneo clella regione ipogastrica dal lato malato è ipotrofico. Pe r rendere b en e m .anifesto il fatto, conviene sollevar e la cute dai due lati, form.andon e un.a pieg.a. L 'A. crede che l 'ipotrofia si .e stenda allo strato muscolare sottotante della parete .addomin.ale . L 'A. spiega il fatto così: l 'appendicite cronica determina u ho stato costante di difesa n1uscol.are, che tiene i vasi sanguigni in stato di compressione; quindi r i duce la nutrizione e provoca ipotrofia dei tessuti; questa porta .a modificare anche la • 1narc1a.
- L. V.
CASISTICA. La fossetta coccigea: distrofia ei:edoluetica.
Secondo 'f our.aine e Marceron (Paris 1\1 éd., 2 marzo 1929) nei due terzi degli eredoluetici distrofici, si trova, · alla unione della prima Edella seconda porzione d el coccige, cioè pressappoco alla sua metà, u na depressione mediana dei tessuti a forma di fossetta , ch e sem bra assai rara, se non assente, a l di fuori della lues. Essa costituirebbe il grado })iù attenua.to di una spina bifida. Descrizione : è se111pre median.a, n el sol co
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,
intergluteo cl1e interrompe bruscamente . La pelle è ivi d el tutto normale. Nei casi b en netti, .il fondo è b ene aderente al coccige; con ll.no stiletto si può giungere sull' osso da Clli 11on si è tenuti lontani che da una pelle assai sottile . · Sesso: non vi è differen za di frequenza trn i due sessi . Età : è b en visibile ·e netta fin dalla nascita. Pa r e che si vada legg·erm ente attenuando con l 'età~ · Associazione con altre distrofie: è rara la coincidenza con fatti clinici di sifilide atti va (2 casi su 124). ~ invece spesso associata ad altre distrofie : tubercolo del Carabelli , denti di Hutchinson , disodontiasi, fronte olimpica, palato ogivale, periostite d el cal'e agno, morl)o di Roger , convulsioni, cher.a titi cicatrizzate, splen9megalie, criptorchidie, ritardi di svil11p.. po, ecc. Reazioni sanguigrte : in 6 casi su 78 vi ft. positi·vità completa : nel 50 % vi fu reazione n egativa, ciò secondo g·Ji AA. non d eve meraviglia re trattandòsi di sifilide distrofica. Ma la eredolues si potè in tutti i casi considerare certa, o per essere .a ccertata nei p.arenti o per i cla·ssici suoi segni clini'c i . Le ricerche sulla })8.togen esi non h an dato risulta ti a tten dib i li. Le ind,agiJ?-i radiolog·iche non han fornit) el ementi importanti : tuttavia si ritien e che la fo ssetta coccidien.a no11 rappresenti che il grado più attenu ato, larvato; per così dire, dell·~ spin.a bifid.a occulta.
. L.
T ONELLI.
Le fratture dell'acetabolo.
E. L. E liason e M. ' i\Tright (Surg . Gyriec. a. Obst., aprile 1928) riconoscono tre g ruppi di fr.atture centrali dell '.a cetabolo : 1) frattur e del1' orlo; 2) fratture rag·gian ti, com prese quelle con separazione epifisaria d el fondo; 3) fratture })enetranti con o se11za spostamento intrapelvico d ella testa del fen1ore. Nel , 50 % e più d ei • casi, sono poi complicate da altr e frattur e pel' riche con svari.ate n1anifestazioni pelvich e od addominali. La diagnosi di n.atura e di grarlo rimane basata sull'esame ai ragg·i X; ·dal JJt1nto di vista sintomatolog·ico , l)UÒ esservi .appiattimento del trocantere, accorciamento dell'arto, flession e, abduzione e rotazione esterna. Possono aversi inoltre : dolore ottura torio alla pre sione sul n ervo , crepitìo e sintomi proveni enti da lesioni dei ,rasi e della vescica; costante è la dolor.abilità a lla pressione l.aterale sul tra· canter e. Tutti i movimenti d ella coscia son o limitati; vi sono p erò d ei pazienti ch e sono stati capaci di cammin are subito dopo la frattura. Le lesioni del nervo sciatico possono determi· n are paralisi di vario graclo.
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Jlr POLICLINICO
Nella 111aggior parte dei casi, la causa ne è un trauma diretto sul gran trocantere (60 % dei casi degli AA. e 97 ,5 ~~ di quelli riportati n ella / letteratura). "' Le lesioni associate richiedono un trattam ento d '11rgenza; la rid.u zione si fa meglio a cielo cl1iuso sotto a11estesia eterea, in completo rilascia111en to muscolare; l'operazione a cielo aperto è controindicata. La riduzione può es. ere n1antenuta con una spica di cerotto, mentre la coscia è in abduzione, leggera flessione e rotazione esterna. fil. Su di una rara complicazione della frattura . di Schlatter-Osgood. '
Cerrito (Am. ital. di chir., a nno VII,· fase. 9) d escri,re un caso di frattura della tuberosità a~teri ore d ell~ ~ibia con lesione leggera sulla p1attaforn1a t1b1al e diretta verso il condilo esterno. Dopo . 2 g ior11i l 'A. osservò, sulla regione traumat tzzata del paz., delle vescicole o ecchim osi. Il giorno successivo notò raffreddamento del piede, raffreddan1ento pii1 intenso con sensibilità attutita dopo un giorno. Ta li di sturbi andarono ag·gravandosi fino ad a\'ersi cangrena delle dita dopo i O giorni. Fu neces ario un intervento mutilante. L .\.lla biopsia fu trovato un grosso coagulo lungo circa 10 cm. ~ella. a . tibial e anteriore. L 'A. spiega ]a compl1caz1one con1e un processo artritico legato {tl fattore generale. A . CroFFI.
TERAPIA. Contributo alla terapia della pleurite sierosa nel bambino. Se~ondo
Bentivoglio (La Clinica Pediatrica, f. 1O, 1928) la somministrazion e di cloruro di calcio per via orale, esplica azione favorevole sul decorso delle pleuriti sierose, sia di origine sp ecifica, sia di origine extra-tuber colare. Si ottiene un sollecito miglioramento dello s L.a to gen erale d ei pazienti, generalmente un riassorbimento rapido del liquido, e perciò e p er la ii111ocuità e facilità di somministrazione merita d i es ere larg«1.m ente u~ato a questo scopo. Il cloruro di calcio deve esser e somministra~ to allo stato di assoluta purezza e in dosi ini, zialmente elevate (±-6 gr. n ei piccoli, 10-12 gr. i1ei più gra ndicelli), le dosi devono poi essere mantenute o ridotte a seconda dei casi. Per il fatto ch e il cloruro di calcio mostra azione 1)iù pronta nelle form e recenti, è con._ igliabile i tituire questa cura il più precoce111ente 11os ibile. I~a benefica azion e del cloruro di calcio n on è tale da din1inuire o impedire
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la frequenza dei comuni reliquati pleurici, e J)erciò sarà utile anche in questo senso l 'introduz~one. di aria fra i due foglietti pleurici in sost1tuz1one, anche parziale, del liquido in via di riassorbimento o estratto m ediante toracentesi . •
MAURIZIO .
Emiplegia plenrica mortale con rammollimento bianco della regione temporo-occipitale. Il caso descritto da Tixier, Bertrand, De Sèze, Ducas (Rev. Neurologique, n. I, 1929) è istru ttivo, perch è ammonisce ad usare là massima prudenza quando si punge una raccolta purulenta endopolmonare o. localizzazione in" certa . Pungendo , con un ago grosso, alla ricerca di una simile raccolta, in un malato in cui era stata fatta diagnosi di ascesso streptococcico del lobo polmonare superiore destro, gli AA. provocarono una sincope prima, un 'emiplegia totale sinistra poi, e la morte in 15a. ora. Al! 'au topsia si riscontrò un r.ammollimento bianco del cervello n ella r egione temporo-parietale. V. SERRA.
POSTA DEGLI ABBONATI. Iniezioni di luminal sodico1 nella cisterna m agria. - Al dott. E. C., abh. n. 287-4 . Lin1a: Le indicazioni e la tecnica del luminal sodico n ella cisterna magna sono descritte da Ayala , autore del m etodo, nei numeri 31 e 32 del1'anno 1926 della Sezione Pratica del « Policlinico ». . La t~cnica è la seguente: la cist~rna magna s1 r.agg1ung·e attraverso lo spazio occipito-atlantoideo. Si introduce un ago di platino iridato a punta cortissima. Qualora il liquor non fluisca spontaneamente, se ne aspjrano ·m ediante s~ring.a, da innestare all 'ago già introdotto, circa 2 em e. Con altra siringa s' iniettano lentam ente 22 centigrammi di luminal sodico sciolti in 2-3 cn1c. di acqua distillata. La solu zione deve esser e di recente preparata, sterile e tepida (30°). :È inutile avvertire ch e si tratta di un m etodo di cura molto delicato, che richiede una certa prati ca da parte dell'operatore ed abile assisten za . D 'altra parte v.a riservato a lle forme convulsi,re gravi, subentranti o n ello stato di · male, quando gli ordinari metodi di cura rimangono senza effetto.
DR. ;1cetilcolina. - Al dott. A. G., Padova : L'acetilcolin.a non è ancora rnolto diffusa . in commercio. Si può tro,varla l)resso le mj-
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SEZIONE PRATICA
gliori farm.a cie preparata in soluzione al 5 per 111ille in fiale da un em e . DR. All 'ahb. n. 12560: Non conosco il valore della F.abbrica di microscopi Otto Himler di Berlino, che non ap~ partien~ al novero di quelle note. Ad ogni modo, per chi ha un po' di pratica di microscopi, non è difficile dare un giudizio sul loro valore e sulle loro condizioni. Si osserva dapprima la parte meccanica (cremagliera, vite micrometrica, ecc.) e poi quella ottica , soprattutto facendo qualche osservazione di preparati con i diversi obbiettivi ed oculari. Il pot ere di risolµzione viene poi es.amin.a to m ediante i consueti pr~parati di diatomee (Pleuros ig n1a angulatum). Nell'esame della parte ottica , guardare soprattutto se vi sono opacamenti , strie o difetti del genere che altèrino la visione netta . fil. Al dott. G. B. G. , da Latisana, abb . n. 2809: Consulti : L. FERRANNINI. La 1nedicina del lavoro. F. Vall.ardi ed., Milano. L. 95. fil. Al dott. N. B., da A.:
Si consiglia : l~a tub ercolosi malattia sociale d el prof. A. 11,VENTO. G. l\1. All ' abb . n. 3810-1:
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I limiti d 'iscrizione sul quadro di ava11zam ento dei capitani medici del ruolo speciale sia ad anzianità che a · scelta sono : })el 1929 : 30-11-1915; i)el 1930: 16-1-1916.
1~49
All 'e tà di 18 anni, o più t.ardi , incomincia la calvizie che segue ineluttabilmente il s!10 corso, talvolta ritardata, ma non mai a rrestata. Nella terza o quarta decade della vita, com pare la rosacea e, con ·essa, i così de tti porri -s eborroici, che persistono fino alla morte. Questi ultimi, considerati d.a Darier come naevi tardivi, devono essere distinti dalle ver e ch eratosi senili, pittorescamente chia mate dai francesi « fleurs de cimetière » , in conside razione della loro tend.enza alla degenerazione cancerosa. , È ovvio che l 'evoluzione delle varie complicazioni dello stato seborroico è strettamente connesso con quello degli .o rg.ani sessuali ; la influenza della pub·e rtà, della mestruazione e della m enopausa è talora evidente. L'accrescimento dei peli e l'attività . d elle g hiandole sebacee h anno stretti rapporti; sul cuoio capelluto, quanto maggiore è la seconda , tanto più scarso è il primo. Che in questo ,,i sia un rapporto con la differe n ziazione sessu.a le è evidente, m a il significato di que.? ta è oscuro. Con la virilità, si tende a p erder e : p elo sul cuoio capelluto e ad aumentare quell o della barba e del corpo; il femminilismo tende ad un.a distribuzione inve r sa. Sabouraud osserva che i satiri sono rappresentati calvi e p elosi invece sulle a ltre parti del corpo; ]n. vece, n egli eunuchi orientali , non si os er,ra il tipo m.ascolino di calvizie. L 'influenza del sesso è dimostrata da un caso d ell 'A. di un tumore surrenale in una donna , connesso con lo sviluppo di b arba e baffi, cess.azione dell e m estrua zioni e sviluppo di un tipo di calvizie mascolino. Asportato il · t umor,e, ritornarono le n1estrua·zioni , scompar,·ero i peli della bar ba è d ei b affi e ricompar,·ero· invece i capelli. fi l.
c. PU BBLìCAZION I PERVENUTECI
VARIA. Influenza dell'età e dell'evoluzione sessuale sulle manif·estazioni seborriche. Come osserva H. W. Barber (Lancet , 24 ago.sto 1929), n ell 'infanzia, l.a crosta la ttea riv-e la il fut11ro seborroico; l 'inevitabile infezione d el .c u~io cap elluto , da parte dei genitori o d ella ba]ia, con il Pi tyrosporon , si radica e può dare l a ,·arietà seborroica dell 'eczema infantile. Questa infezione per siste, come forfor a secca d c I cu oio cap elluto, fino .a lla pubertà , cioè fin o .a quando l e g hiandole sebacee entrano in a t tivit~ . Allora il c uoio capelluto diventa grasso e ricoperto dalla così detta pitiriasi steatoide; il n1icrobacillo dell'acn e a ttecchisce e forma l'acn e g·iovanile che continua fino all 'età d i 25 a n11i o più ed è sp esso associata o seguìta dalla d ermatite seborroica.
F.
CAi~TANI .e
V.
Contribulo sp erimentale e clin.i co al l o stu d i o del n1eccan ismo di azione della imni unità locate. Tip. P. Calosi , NaSCALA.
p oli, 1929 .
R.
Nozi on,i d i m edicina popolar e sulla b leno rragia. Sup er gr aijca G. Loll i, Ro1na, SABAT UCCI .
1929 . l~ . SrGN ORI S.
L egg e d i L i rit e gravida11za bigen1ina.
- Tip. ~d. ~1inerva, Tor ino, 1929 . R. SAR.\T uccr. 'Nl ezzi moderni di cura delle uretriti . 'fip. Con s. Naz . Emigr. e Lavoro, Rom a, 1929 . A. C. ALvAnEz . J,as altcr aciones del r itmo cardiaco en l os h ip er l i r oideos. ID. L as al ter aci ones sensiii1 as 1
del
corazon.. -
Imp . G-r afica TJn iv., ~1ad r1 d, 1929. ID . Taquicardia p aroxistica :Y fibrilacion auricul ar en u n m isnio enf er mo. - I nd u s t . Graficas Uriarte, Sar agozza, 1929. l\.
A.lcuni r ecen ii or ientamenti nel la chirurgia delle nefriti. - I J. Cappell i, Bologna , C AssuTo.
1929.
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1-!50
IL POLICLINICO
[ANNO
XXXVI,
-NUl\I.
-!O]
NELL A VITA PROF'E SSION ALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Dispen~ari
antitubercola1·i.
Il Ministero dell 'Interno - Direzio11e Generale della Sanità Pubblica - ha diretto ai Prefetti la circolare seguente: Con la circolare 16 febbraio 1928 num . 20.30020.686, il Ministero, dopo aver rilevato che il funzion am ento dei Dispensari antitubercolari no11 corrispor1òc va in molti casi alla grandissi1na in1portan za ]oro assegnata, faceva invito ai Con sorzi provinciali antitubercolari di procedere alla accurata revisio·n e dei Dispen sari esistenti,' modifica11do o migliorando la loro azione, ove occorresse, in m odo da renderli pari al loro c6n1pito. Il ~1Iinistero ha ora voluto essere r aggu agliato ron la inaggiore possibile unità di impressioni sul 1nodo corn e sono state attuate le prescrizioni in1partite con la circolare sopracitata, ed ha dovuto ril evare come m olti Disp ensari non rispondano ancora alle indispens~bili e fondamentali itrcessità tecniche per potere in modo acleguato· e completo ade1npiere alla loro importantissima fun zione i1ella lotta antitt1berrolare. · Per agevolare la r edazion e dei progetti di adattamento dei Dispen sari esistenti o di costruzione cli quelli nuovi, il Ministero ha ritenuto p e:rtRn lo opportuno di fare redig·ere un tipo medio cli Dispen sario, il quale possa servire di g uida ai . Consorzi provinciali antitubercolari e agli altri enti da cui dipende la g·estiono di detti Istituti. Il tipo, di cui si uniscono alcuni esen1plari per la djstribuzione agli enti interessati, dovrà essere naturalmente adattato, caso per caso, alle circos tanze locali, ed è suscettibile quindi di ampljanter1ti o di riduzioni secondo la inaggior~ o minore estensione che la attività dispensar1ale dovrà avere in r elazione alle esigenze del luogo. In tutti i casi dovranno essere tenute presenti le norme che in argomento f11rono impartite con la su ccitata circolare 16 febbraio 1928 e le EE. LL. , n el rilasciare l'autorizzazione di cui all 'art. 13 della Legge 23 giu g no 1927, n . 1070, doYranno sempre previan1ente accertarsi ch e ogni Di spe11snrio risponda alle norm e suddette.
La riforma dell'istituto peritale. Alla ""ocietà di Medicina legale il prof. S. Otlolong-hi ha fatto t1na co1n11nicazione inerente all a perizia in conlraddittorio che, in vigore nel Codice di P. P. attuale, vie11e col i1t10Yo progetto oppressa. « Il p rogetto Rocco, al cap itolo III, articolo 3~5 e ~eguenti , sopprime la <e perizia in contraddittor io» in vigore nel Coclj ce attt1a1e, la quale nrrnnetlendo i periti di parte che sono la negaziortc della Giustizia e del la Scienza è l 'espres-
sione tipica. del procedime11to odierno ch e i11 omaggio ad un malinteso pregiudizio liberale san cisce ~l principio della più libera difesa del delinquente, sia pure a sca1)ito della scoperta del vero. « L 'art. 315 del progetto Rocco, ch e a1n1nette un unico perito, il perito del giudice, ina cc dà facoltà alla parte di nomi11are a proprie spese a 1nezzo del suo difensore un consulente tecnico » dirnostra che la nuova proceclura, mentre sancisce n ell 'i11tcr esse della g·iustizia: il diritto di revisione dell 'opera del perito del giudice, moltiplica l 'efficacia clelle indagini perjlali a tutto Yantaggio d e.Ila Giustizia ». Proceduto ad una minuta analisi delle n UO\ e prog~ tta te disposizioni, l 'Ottolenghi parla delle funzjoni medico-legali oggi tanto deprezzate special1n ente negli istituti attuali che permettono agli inetti e agli jnfidi di mal collaborare ad una delle più delicate funzi oni di inedicina politica . ~Jette ' infine , in rilievo che tale riforma èl 'espressione tipica di un procedimento penal e corrisponde·n te alle esigenze di uno Stato fascista ch e in t en1a di gil1slizia sociale n-0n può an1 1nettere il prevale.re delle azioni di parte e si int er essa n ella òifesa della sua integrità e della salute fis1ca e morale dei cittadini non ~eno del1'assoluzione dell 'innocente che della condanna del colpevole. Alla r elazione dell 'Oltolenghi è seguita un 'an1pia discu ssjor1e alla quale hanno preso parte specialmente il presidente, on. Dore, il prof . Ascarelli, il d-0tt. l\tlassari , l 'avv. Toscano, in seguito al1a ql1ale si è votato all 't1nanimità il seguente ordine del giorno : « La Società di medicina Legale di Ro1na appla11de al concetto informatore della r~forma d.ell 'Istitl1to peritale nel progetto Rocco del Codice di P. P. , riforma di carattere veramente fascista, corrispondente ai pit1 vitali interessi di Statot primo difensor e dell 'integrità morale e materiale dei cittadini e fa voti che I 'opera del consulente tecnico possa essere prestata in tali condizioni da poter realmente riuscire efficace nella ricerca del vero e che una rigorosa scelta dei periti del gi udice assicuri lina provvida opera- peritale in faYOre della Giustizia-». Alla Società delle Na1zioni. La lotta contro gli stu· pefacenti. In sen-0 alla ql1inta commissione del Con siglio è stata decisa la q~est ione della i?tta . ~o~tro l '011pio e gli st.upefacent.1, della. quale 1 ~t~l1.a e da 1 tre anni il portabandiera. Fin dall ~n1~10 :sset basò la sua azione sul principio della 11m1taz1011c t1iretta della fal)}Jricazione delle droghe manifn l · turate, separando tale questione da q.uella <le~ la lir11itazion e della produzio11e dell 'opp10 grrgg10.
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S E ZIONE PRATICA
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-ch e è problema meno urgente e meno grave. Dopò ripetute e infruttuose trattative per far pre·· -valere c1uesto principio, si è gtt1nti questo anno a raggruppare intorno alla nos~ra tesi una forte maggioranza. Ciò ha fatto sì che i paesi produttori abbiano dovuto assentire all'accoglimento di tale prir1~ip·io·. s~ trattava ora di determinare le inisure JJratich e- per attuare tale criterio, e sui metodi da segt1ire è sorto in commissione un vivo di.battito, del quale sono stati protagonisti da una parte la delegazione inglese e dall 'altra quella italiana, rappresenta:ia dall 'on . Sardi. · La delegazione britannica sosteneva che gl~ ac.cordi per realizzare l a limitazione diretta . doves.seTo intervenire esclusivamente fra Stat~ ID:ani.fatturieri; la delegazione ~taliana, per contro, facendo valere il p11nto di vista che finora fu, Iono gli Stati const1n1atori a cadere vittima della sovraproduzione di droghe, ha sostenuto che agli .accordi dovevano interv~nire anche i rapprese11tanti di questi ultimi. La nostra tesi ha, infine, otten~to pieno sue.cesso e si è decisa Ja con vocazione di una conferenza per ricercare un accordo, in base al quale g li Stati rrtanifatturie'rf si trnpegnino a limitare Ja produzione delle droghe manifatturate ai loro .bisogni d~ ordine scient~fico· ~ medico. L'on. Sardi ha brillantemente sostenuto, dur ante tl1 tta la diseussione, che . è continuata per parecchie sedute, la nostra tesi, rne.ttend-0 in rilievo gli scopi socialt e morali che essa intencfe di perseguire ~ conducendola a piena vittoria.
L'educazione fisica nella marina. Il 1\1inistero della Marina ha inviato ai Coman, . . . di dipendenti una circqlare nella quale rileva l 'utilità che gli ufficiali ~ specie ~ giovani, dimostrino una maggiore pass~one per gli esercizi sporlivi e t engano sempre presente che, dedicandosi con entusiasmo~ e con fede1 allo sviluppo· delle prop.r.ie energie fis~che, ·non solo concorreranno a · migliorare se stessi, ma v~rranno ad acquistare un sempre }naggiore prestigio· sui dipendent~. Così pure occorre indirizzare i sottufficiali ad una maggiore attiv,i tà sportiva ed esigere che tutti ~ militari, senza eccezione, inter-· Yengano alle esercitazioni ginniche, avendo ben presente che lo scopo da raggiungere non è già quello di f.ormare dei céllnpioni, ma bensì quello di migliorate ~ perfez~o,nare la massa.
Provvidenze per i feriti di guerra. È stato presentat.o alla Camera déi Deputati un disegno di legge riguardante ~1 riconoscimento,
ai fini del computo de'1le campag·ne di guerra, del tempo passato i.n luoghi di cura, in licenza d~ conYalescenza, in as11ettativa, ecc., per ferite e 1nalattie nella guerra nazionale 1915-18. Il diseg110 di legge è accompagnato da una chiara relazione dei Capo del Governo.
Cronaca del movimento prolessionale.
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OrdJni dei Medici. Roma. ·-
È stato eletto il nuovo Consiglio nel-
le persone dei dottori Umberto Mo·n aco, Guido Liebman, Aug·usto Lugli e · Giacinto Fornaca. Il Sindacato, da parte sua, ha designato 1 come per legge, gli on. proff. Amedeo Perna ed Erman110 F'ioretti, ~l dott .. Nicola Trulli ed il dott. Gi'qseppe Grossi. 1
Ila a,vuto luogo l 'insediamento del nuovo Consiglio. Il Commissario Straordinario sen. prof. Giacin to Viola, assistito dai membri l)rof. Beretta, dott. Capellini e dott . Francesconi, ha rivolto !l saluto al nuovo Presidente nominato da S .. E. il Pref~tto nella persor1a del prof. comm. C. F. Zanelli, nonchè ai neo-consiglieri, dottori Capellini, Cenni, di Me11to , Fabi, Francesconi, J asonni e Moreschi; e ha riassunto quindi. l 'opera svolta dalla Con1missione Prefettizia dura11te il periodo del suo funzionamento.
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Bologna. -
I
Il prof. Cavallaro entra n el Consiglio di Amministrazio·n e· quale rappresentante del Sindacato· Medico . Firenze . -·
CONCORSI ·. l 10STI
VACANTI .
BELLUNO.
Ospedale Civile.
pediatra; al 31 ott., ore 17; L. dee. ; età lim . 35 a.; tassa L. fettivo servizio in R. Clinica Ospedale; doc .. a 3 mesi dal pro·v a . BERGAMO.
Medico primario 8000 e 4 quadrienni 50,05; 4 anni d,i efpediatrica o grande 17 sett .; 2 anni di
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Consiglio degli Istituti Ospitalier:i.
Il concorso a primario radiologo dirigente l 'Istituto Fisioterapico è sospeso . BRINDISI. ·Amministrazione Provinc ial e. - Direttore d~ìla Sezione Chimica del Laboratorio provjnciale di Igiene e Profilassi. Per titoli ed esami. Stipe11dio L. 13.500 aumentabile di un decimo al termine del 3°, 6?, 9°, 14° e 19° anno dalla n omina. Indennità servizio attivo L. 3500 ed il 30 % sui proventi delle ricerche ed analisi a pagamento. Scade11za 30 ottobre. Per altri chiarip1enti rivolgersi alla Segreter~a dell 'Amministraz. Provinciale. BusTo Ans1z10 ( Vares e) . Ospedale di Circolo. Scad. 31 ott.; medico prin1ario; ~ . 11.000 oltre .. compete11ze a tariffa p'er c11re a paganti. Chied . avviso all 'lTfficio amministrativo. CANDELA (Foggia) . - Scadenza ore 13 clel 10 ottobre. Rivolgersi Segreteria.
Rio (Bologna) . - A tutto 15 ott.; età lim. 35 a. ; irrepre11sibile condotta poli t. ; ta ssa L. 50,15; doc. a 3 mesi dal 14 sett. ; stip. L. 8800 e ~ quadrienni dee., oltre c ..-v.; L. 3000 cav. CASTEL DE L
CATANIA. R.' Prefettura. Il termine per la presentazione delle domande pel col].corso al posto di Ufficiale Sanitario nei comuni di Aci S. An•
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1452
IJ, POLICLINICO
tonio, Calatabiano, Fiumefreddo di Sic., Gravina di Cat., 1vlascaluc~a, e l\-1otta S. Anastasia, è prorogato al 20 ottobre, ferme restando le altre co11dizior1i stabilite nel precedente avviso del 27 luglio 1929.
[ANNO
XXXVI,
NUì\1:,
40]
S. STINO n1 L1vENZA (Ve nezia) . - Scad. 20 olt.; 1° reparto; L. 9000, c. -v., trasp.; L. 1400 se uff. san . comprensive trasferte.
GENOVA. Co1nune. - Medico batteriologo assistente; L. 14.500 e 10 bienni di L. 450, c.-v.; età Lim. 35 a.; scad . 15 nov .. Rivolger si Ufficio Personale.
SERRADECONTI (Ancona). - A tutto 15 ott.; ab. 3700; L. 9000 p er 1/4 della popolaz.; addizion. L. 3; 5 quadrienni dee.; L. 3000 trasp.; c. -v.; L. 700 uff. san.; tassa L. 50, 15; buona condotta politi.ca; doc. a 3 mesi dal 12 sett.; serv . entro 40 ·g g.
LAVIANO (Salerno). - Per titoJi. Scadenza 20 noYe1nhre. Per chiarimenti circa stipendio ed altre 1nodalità d el concorso, rivolg·er si alla Segreteria Comunale.
TEnRAGNOLO (Trento). - Scad. 30 ott .; ab. 2443 ; L. 9500 e i5 quadrien11i dee., oltre L. 1000 indennità di via, L. 3000 cavallo, L. 950 uff. san.; abiLazionc g·ratuil a; età li1n. 35 a.; tassa L. 50, 15.
MARTANA (Perugia). - Scad. 15 ott.; due condotte; L .. 8000 e 5 sessenni dee:, oltre L. 600 serv. att., L. 500-2"00-4000 trasp.; tassa L .. 50.
Ton1No. Brefotrofio Provinciale (Ospizio Provinciale per gli Esposti ed Infanzia abbandonata) . Direttore sa11itario; L. 10.000 e 3 trienni dee.; scad. 16 ott. Almeno 4 anni quale direttore sanitario o medico prin1ario di Brefotrofio in ci·ttà capoluogo di prov in eia. Rivolgersi all'Amministrazione (piazza Castello 9).
l\fASSA
MATERA. R. Prefettura. - Ufficiale sanitario per 18 co1nuni; L. 3000-4000; scad. 1° nov. MoNzA. Ospedale Ur1ibf>rto I. - Chirurgo prin1ario; al 30 ott., ore 18; titoli ed eventualmente esami; no1nina e confern1e quinquennali; lire 10.000, oltre partecipazione introiti; età lim . 40 a.; doc. a 90 gg. dal 12 sett.
TonRITA TIBEHIN\ (Ronta). - A tutto il 3 nov. ; L. 10.500 e 5 quadrienni dee., oltre L. 400 uff. san.; doc. a 3 m esi dal 15 set t.: tassa L. 50 15; chiedere annunzio. '
NovI DI MODENA (.\1oderta) . - Scad. 10 ott .; 3a. cond. ; L. 8000 e 10 bienni ve11tes.; addizionale L. 2 oltre i 100 pov., fino a L . 1000; trasp. L. 6002500; età lim. 35 a.; tassa L. 50.
TRì\PANI. Municipio . - Medico scolastico; a 30 giorni dal 15 sett. ; L. 10.000; 3 quadrienni e 3 quinquenni di L. 850; età lim. 35 a.; tassa lire 50,10; titoli ed esa1ni; 2 anni di prova; chiedere annunzio.
OnTE (Viterbo) . Chirurg·o-Direttore degli Ospec:lali Uniti. Stipendio iniziale lordo L. 18.000, aumentabile di un decimo sullo stipendio base ogni qt1adrie11nio e p er quattro quadrienni. Diritto al 50 % degli 011orari sulle prestazioni operatorie sia all 'Ospedale che all 'Ambulatorio. Scadenza ore 12 del 4 novemÌJre. Per ulteriori chiarin1enti sui documenti ecc. rivolgersi alla locale Segr eteria deg'li Ospedali l Jniti. ORTEZZANO (Asco li Pie. ) . Scad. 10 o~t.; con ì\1onterinaldo; L. 8700 e 5 qt1adrienni dee., oltre L. 500 indenn. laurea, L .. 500 t1ff. san ., L. 4001700-2700 trasp·.; età lim. 40 a .; tassa L. 50, 15. RoccALBEGNA (Grosseto) . Scad. 20 ott.; lire 10.500 e 5 quadrienni dee., oltre L. 2000 cavale., c. -v . Rol\-IA. l\1inistero dell'Jntern,o. - La Gazz. Uff. del 18 sett., N. 214, pu.b blica il b ando di concorso })er esami a 10 posti di medico provinciale agg iunto di 2a. classe nella Amministrazione della anilà Pubblica. Le domande di ammissione, corredate di tutti i documenti prescrit ti, dovranno pervenire al ~[in islcro d ell 'Interno (Direzione Generale d ella Sanità Pubblica) entro due mesi dalla data sudde tta. Per infor1nazioni gli interessati polra11r10 rivolgersi alle Prefetture del Regno. RoMA. Conso r zio Provinciale Antitubercolare. Ispettore generale. Proroga ore 19 del 20 ottobre. Vedi N. 38. SAN ~1INIATO (Firenze). - L .. 9000 e 5 quadrienni dee., oltre trasp. e c.-v.; tassa L. 50,15; età lim. 35 a. Scad. 19 ott. S. l~LI<\ F1ul\IÈRAPmo (Frosinone) . Scad. 11 ott.; 2a. cond.; L. 7000 e 5 quadrienni dee. , oltre L . 2400 cav.
.
Quando non è altrimenti indicato .i concorsi si riferiscono a condotte mediche, i compensi allo stipendio base. Avvertenza. -
CONCORSI
A
PREl\fI.
Concorso per un Afan.uale di Igiene della fanciul lezza.
La Reale Società d'Igiene di Milano (Sezione d ell 'Associaz~one Nazionale Fascista per l 'Igie11e) a nome e p er incarico della Cooperativa Farmaceutica di Milano apre un concorso tra i medici italiani per un Manuale d 'Igiene della Fanciullezza intesa dall 'ottavo al quindicesimo anno di vita. Il Concorso è stato dotato di un unico pren1io di L .. 5000. Il lavoro dovrà essere di mole no11 eccessiva, e cioè all 'incirca di 200 pagine di formato in 16°. Nel Manuale dovranno trovare adeguato svolgimento tutti gli argomenti riguardanti lo sviluppo del ragazzo, l'alimentazione, il ,·estiario, l 'istruzione, I 'educazione fisica e p sichica, i giuochi, lo sport, i pericoli del tabacco e dell'alcool; i problemi della vita sessuale; l 'orientamento professionale e la scelta del mestiere o dell'indirizzo di volontà, le eventuali deficienze intellettuali e morali e i provvedimenti più indicati a ripararvi, ecc ., ecc. Il Manuale dovrà essere scritto in forma piana, semplice, attraente, comprensibile anche alle persone di coltura modesta; non do'9'rà essere un · lavoro mera1nente espositivo, ma una guida chiara e precisa che dovrà servire a genitori, insegnanti, direttori di istituti, fiduciari di associazioni nazionali, ecc., per il razionale olleYamento fisico e la preparazione morale delle nuove generazioni d 'Italia. I lavori destinati al Concorso do,Tanno essere inediti. \
[ANNO
XXXv1, N-uM. 40]
I concorrenti dovr anno inviarli, in almeno tre esemplari dattilografati, a mezzo raccomandata, oppure consegn arli direttamente alla Sezione Editoriale della Cooperativa Farmaceutica in Milano (113), via Passione, 8 non più _tardi ,delle ore 12 del giorno 31 dicembre 1929. Il nome dell 'autore dovrà essere presentato contemporaneamente, in busta st1ggellata e contrassegnata con un n1otto· che sarà ripetuto sul manoscritto. •
1453
SEZIONE PRATICA
Premio Alberto Mi chelangelo Luzzatto.
L'Amministrazione dell'Arei spedale S. Anna di Ferrara porta a conoscenza ch e, presso la s.u a sede (Co·r so Giovecca, n. 203), ad onorare la memoria del compianto prQf. A. M. Luzzatto, è istituito un premio di L, 2000, da conferire ogni du~ anni, all 'autore di un l avoro o di un gruppo d1 l avori, st1 temi liberamente scelti nel campo della Clinica o della Patologia, che sarà riconosciuto più dcguo da apposita Co1nmissione giudicaitrice. I lavori devono: a) essere presentati a stampa; b) costituire, almeno prevalentemente, il risultato di studi e di ricerche compiute n el Laboratorio che si ir1titola al nome del prof. Luzzatto, da lui fondato e già diretto; e) portare tale indicazione; d) essere pubblicati da n o-n 9ltre un biennio, dalia data di chiusura del co·n corso. Possono aspirare al premio tutti i medici chirurghi e gli studenti di medicina, ad eccezione dei medici primari di Ospedale e dei professori titoìari, aiuti o assistenti di Università. Il concorso per il corrente biennio scade il 31 marzo 1930. · . Gli aspiranti devono presentare istanza, in carta bollat a d a l:µ-e due, all 'Amministrazio·n e dell 'Arcispedale e unire quattro esemplari del lavoro o dei lavori, insieme con i documenti atti é! provare : 1). che l 'aspirante ha i requisiti sovra indicati: 2) che i lavori prodotti costituiscono, alme.n o prevalentemente, il compendio di studi e di ricerche attt1ati nel Labor atorio prof. A. M. Luzzatto. Eventuali chiarimenti saranno forniti, a richiesta, dalla Segreteria dell 'Amminisitrazione ospitaliera, ove è visibile lo statuto 'del premio di studio. Fon.dazione Piero Puricelli .
istituito un premio di I,. 1250 (milleduecentocinqu anta) per la migliore t esi di laurea compiuta nella Clinica delle malattie nervose e m entali della B .. Università di ~filano. Potranno co·n corrervi gli studenti laureandi in medicina e chirurgia della R. Università di Milano, che abbiano frequentato come inter11i la Clinica delle malattie nervose e mentali della Università stessa. È
BORSE DI STUDIO.
Fondazione Ambrogio Bertarelli.
Presso la R .. TJniversità di l\1ilano è indetto il concorso .a d un posto di perfezionamento a favore di un cittadino italiano laureato in medicina e chirurgia da non più di cinque anni. Il Yincitore del concorso avrà funzione di medico praticante interno e dovrà prestare I 'opera sua per un anno solare presso la• Clinica Dermosifilopatica della R. l.·11jversità di Milano, sarà tenuto
ad esplicare attività scientifica. A p arità di n1erito sarà data la preferenza a chi già appar teng·a alla suddetta Clinica od aJl Ospedale ~1aggiore di Milar10. È in faco]tà de] direttore della Clinica di usufruire di detta borsa anche p er inviare il vincitore, a scopo di studio speciale, in al tra clinica nazior.lale od estera, nel qual caso potrà essere diminuito il tempo di godimento del premio. Il vincitore godrà di un premio di lire cinquemila, che sar à corrisposto in rate trimestrali, posticipa.te, dietro presentazione di attestato di approvazio·n e del direttore della Clinica presso la quale co1npie la pratica. Rivolgersi alla Segreteria (Corso Roma, 10) . NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
·11 dott. Italo F .. Volini è nominato professore di cl~nica m0<lica a,lla Séuola Medica dell'Università Loyola di Chicago. i11 sostituzione del dottor Charles L.. Mix, dimissionario e no111inato emer~to.. Il dott. William E. Gallie· è nominato professore <ii clin ica chirurgica alla Facoltà Medica dell 'Univer sità d~ Toronto (Canadà) . Il clott . J ohn Farquhar Fulton · jr. è norr1inato professore di. fjsiolo gia alla Scu ola di Medicina dell 'Università Yale, del Connecticut, a partire dal 1° luglio 1930 .. Il neo-professore non ha ancora 30 anni. 1
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Il dott. J amcs l ". McCartney è nomi11ato capo della Sezione d 'Igiene mentale presso 1'Ufficio Statale d'Igiene del Co nnecticut. 1
Il corpo accademico dell'Università J ohns Hopkins di Baltimora ha eletto decano il sig. Ecl"vard Wiber Berry, ~l quale non è laureato 11è fornito di grado .accademico ad honorem, ma ha acquistato una solida fama di scienziato nel ca1npo della paleontoil ogia. Questa nomina vuol essere un simbolo avvalorare 1'auto-didattisn10, il quale può condurre ai risultati più notevoli, fuori delle vie b attute dalla maggioranza n elle scuole. Il Berry, già commerciante e gio.r nalista , si dedicò poi ai suoi studi preferiti; nel 1907 fu nominato assistente e d'allora occupa tale modesta posizione ufficiale. 1
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..- Importante pubblicazione: Dott. AZECLIO FILIPPINI
Dirigente il Reparto di Igiene applicata nell'Istitu·t o sperimentale delle FF. SS. in Roma.
Prontuario dell'igienista Prefazione del Prof. Cl USEPPE SANARELLI
Direttore del R. Iatituw d'Igiene .dell'Università di Roma }Ianuale com.p ilato con criteri e minentemente pratici ad uso dei m·e dici condotti. degli ufficiali sanitari t7 di tutti d. funzionari addetti alla vigilanza igienica. Un volume in-8, di pag. XVI-564. stampa.t o su carta. di lUS6o in nitidissimi tipi tipografici e rilegato .arti. stieamente in tutta tela, con iscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 5 2. Per i nostri abbonati sole Li· re 4 8, 5 O franco di porto. Inviare Vaglia Postale all'editore LUIGI POZZI Via Sistitta, 14 - ROMA.
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IL POLICLINICO
JYOTIZIE DIVERSE. L' '' Ospedale al mare ,, sul Lido di •Vcnezia.
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1\011 esiste in Italia un 'opera assistenziale di lanla in1pon ente struttura e di così p erfetta organizzazione, che possa paragonarsi a quella di cui si vanta con giustissin10 orgoglio il Lido di Ve11ezia. Sulla più b ella spiaggia del mondo, che ospita ogni anno n ei suoi ll1ssuosi alberghi i p iù sonanti nomi dell 'aristocrazia del sangue e del] a ricch ezza, è• sorto nel giro di ·pochi anni, al p osto di un veccliip e disadatto edificio, un complesso iinponente di r1uovi fabbricati che riunisce n ella denominazione ge11erica di Osp edale al 1\tlar e, varie istituzioni: le Opere Pie riunite, l '0spizio l\Iarino Veneto; ! 'Educatorio Rachitici « Regina !\fargherita ». Da oltre quarant 'anni la benefica impresa è viva , n1a soltan~o nell 'ultimo quadriennio ha potuto fiorire e svilupparsi con tanto suggestiva imponen za. Trasferita dall 'a11tica sede in un ·area di 96.000 mq., aperta su 350 m etri di fronte, cinta d a l111 Yasto terreno ho~chivo, comprende numerosi })adiglioni costruiti secondo i concetti pii1 inoderni della tecnica ospedaliera, perfettamente orientati, arieggiati, lu1ninosi e culminanti con vaste terrazze e una serie di grandi fabbricati in cui si svolgono vari servizi. Se n e può apprezzare la destinazione tenendo presente il caratter e sempre più definitivo che l 'Istituto va prendendo come Ospedale per cure permanen·t i di an1malati clinici e climatici, i quali ven gono invia ti anche durante il periodo invernale. Durante il 1928, vennero costruiti il Padiglione dei Gabinetti scientifici, che ospita l 'ambulatorio, ~ gabinetti radiologico e fotografico, l 'archivio fotoradiologico, la sala operatoria, una stanza per i gessi, una d 'isolamento, i gabinetti microg·rafico e batteriologico; il Padiglion.e Mario Mari noni destinato in parte a ricreatorio e in , parte a infermerie e a terrazze per la cura elioterapica; i clu~ padiglioni gemelli, ~ntitolati al Lanificio Rossi e a V. E. Atfarzotto-Lanificio Valdagno che sono acl un piano con bellissimi dormitori, refettori, stanzette per il personale. Una vera riYoluzione si è .iniziata nel 1928, man inano sviluppatasi nel campo assistenziale circa la degenza dei malati. Le direttive del movimento furono tenute dall 'Opera Nazionale p er la pro,tezione della Maternità e dell 'Infanzia che svolge una sa11ta cr ociata contro la tubercolosi e per la rigenerazione della razza . ~lal grado i suoi padiglioni, capaci di oltre 2000 posli-lclto, l 'Ospedale al l\1are è ben lontano, durante l 'cs tate, d;\lla possibilità di ricevere tutti gli an1n1alati che aspirano é\d esservi accolti. Ma non sono le alti ssi.me quote di presen za raggiunte in luglio ed ago,sto, quelle ch e per l 'Istilulo h .:il1110 inaggiore importanza. Sono invece lnolto significative le quote raggiunte nei i11esi i11vernali: è la m edia giornaliera di 656 presenze accertate nell 'ultin1.o tri1nestre 1928 in confronlo della media di 282 presen ze accertate n ello stesso trimestre 1927. ·cl 1928, l 'Istituto potè registrar e un t otale <li 304.000 presenze, ospitando bambini ch e proYeniYa110 da oltre ottanta residenze, in confronto clell e 233. 223 presenze del 1927 . •
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Un numero così ragguardevole di ricoverati determinò a risolvere il problema della Scuola. È s~a ta pure curata dall 'Istituto la edu cazione fisica. ~1a la salutare altissima funzione medica dell 'Is tituto ne cos tituisce il pregio più notevole.
Ambulatori neuro-psichiatrici nella provincia di Roma. A cura del Commissario straordinario per la }Jrovincia di Roma, prefetto Umberto Ricci, assistito dal prof. Augusto Giannelli, dirett..ore delr l 'Ospedale psichiatrico di S. Maria della Pietà, sono stati istituiti, n ei principali centri della provincia, degli a1nbulatori per malattie n ervose e inentali: a Roma, Civitavecchia, Gaeta, Palestri11a, 'ferracina, Velle tri, ecc. Essi sono destinati all 'esa tne gratuito dei colpiti da disturbi nervosi e p sichici lievi od iniziali, così da provvedere a trattamenti te111pestivi; alla cura preventiva dei i1ati cla anormali psichici; alle visite prenuziali di soggetti tarati del sistema n ervoso, così da impartire loro con s igli e direttive utili; all'assistenza post-manicomiale, che ha lo scopo di evitare ricadute e complicazioni, alleggerendo i còmpiti del Manicomio provinciale e raggiungendo anche le zone rurali. .
Centro di studi sulla fangoterapia e Clinica ad Aequi. L '8 settembre si è riunito
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Comitato di Consulenza delle 'ferme di Acqui sqtto la presidenza del pro,f. Mario Do·n ati. Erano intervcnl1ti i proff. G .. Acconci, U. Calamida, D. Cesabianchi, I .. Clivio, A. Ferrata, A. Pasini, N. l)ende, G. Viola. Dopo il saluto del Podestà e del presidente della Società c;t>.e ha assunto ora per quarant'anni dal Comune di Acqui, la concessione della Stazione Termale, il prof. Donati espose a1npiamente il programtna d'innovazione di studi che, d'accordo col prof. j\1icheli, si è iniziato presso le 'ferme per dare alla SLazione 1'ermale di Acqui, insieme al magg10r sviluppo edilizio che ora assumerà, un rinnovato indirizzo scientifico. L 'azione della fango terapia sarà oggetto di un esame scienrtifico, sia nei rig·uardi della casistica clinica, che più ne risente vantaggio, sia nei rigu ardi del meccanismo intimo d 'azione del1a fangoter apia stessa. Gli studi sono iniziati e si è addivenuti già al! 'istituzione di laboratori moder11amente attrezzati co11 indirizzo biochimico. Degli interYenuti parlò prima il prof. Viola: si con gr atulò ch e la Stazione Termale si prepari ad offrire la possibilità di studiare bene gli ammalati e di d ar modo che1 sia utilizzato un m ateriale di studio così numeroso ed interessante a11ch e dal punto di vista clinico . Il prof. Clivio ricordò poi le applicazioni assai vantaggiose della fangoterapia nel campo gi11ecologico. Il prof. Pende parlò sulla possibiliLà di l1n1 f,1ngolerapia anche in malattie· interne fin 'ora non trattate. Il prof. Ferrata fece rilevare le possibilità di studio di varii problemi riflettenti le affezioni articolari, esponendo alcu11i indirizzi r ecenti. Il prof. Pasini, come altri oratori , svolse il con cetto dell'opportunità ch e nella Stazione Termale vi sia la possibilità di un tra~tamento medico clinico completo t en endo ancl1e conto che molte delle affezioni presentano alterazioni del ricambio.
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Dopo una breve discussione si stabilì la fo,n d azione presso le Terme di Acqui , di un Centro di Studi s ulla l='a11got erapia con annessa Clinica, plaudenclo alla Società delle Terme per l'iniziativa di ù are una l arga base scientifica alla Stazione 1·ermale.
Consorzio di due Enti a Napoli. Con Decr eto dell 'Alto Commissario di Napoli Yenivano uniti in consorzio le due importanti Is tituzioni: << Asilo Vittorio Emanuele III » e cc Asilo Tropeano », p el migliore coordinamento delle loro co111uni finalità. Il Con sorzio comprenderà, in un prossimo avvenire, tutte le altre istituzioni congeneri cittadine.
La demanializzazione delle fonti Levico· Vetriolo. I l Con siglio dei Ministri ha approvato uno chen1a di provvedirnento per la demanializzazione delle F'onti di Levi co-Vetriolo. Il I>rOYYedimento tende a riportare quella celebrata talione ter male allo splendore raggiunto pri111a clell a guerra; è altresì diretto a sollevare il co1n l1ne di Levico d alle passività incont rate per ri ca ttare l 'azienda dal capitale straniero ed a dare nlle popolazioni del rrrentino una prova della sol leciluclii1e ch e il Governo F ascista pone nel co11servare e n el valorizzare le loro risorse 11atural i.
Le colonie estive pei figli d' italiani nll'esteru. I piccoli ital iani ospiti d 'Ital ja dal giugno al sett en1hre ammontarono al numero complessivo di 13. 2D (Jo scor so a11no, ·n e erano affiuiti 7200)_; son o Yenuti da 27 Stati diversi di quat·~ro contin enti ; 3200 giovan etti di età superioTe ai 15 anni h a11no partecipa to ai campeggi montani e al mare dell 'O. :\". B. I bimbi e le g iovine tte sono stati ospiti n elle colonie dei Fasci femminili e in alcun e col o1lie d i comuni e di grandi c ittà. Ecco la sta~is tica d elle provenienze: Alb ania 160, Auslrja 290, Belgio 150 , Bulgaria 60 , Cecoslovacchia cO, Fr an cia 6185, Germania 450, Inghilterr a 260, ~Iall a 90 , Grecia 345, Lusse1n J; u rgo 435, Monaco 803, Colonia 40, Portogallo 25, Romania 180 , Uris 60, Dal1r1azia 509, Spag·n a 80, Svjzzera 1890, Turchia 20, Un gheria 85, Algeria 80 , Egitto 609, Marocco 180 , Tunisja 730, Siria GO, Stali l T11iti 204.
18° Congresso italiano delle Scienze. Il 2:3 corr . si è eh i u so a Firenze il 18° Co11gr esso d ellFt ,ocietà Italiana p er il progresso delle Scienze, co11 uri elevato discorso d ell 'on. prof. Alberto Blanc. Il prossin10· Congresso si adun erà a Trento. 1'ra i temi a Sezioni rit1nite seg·n aliamo : (( Lotta a11li111a1arica e bo u ifica integrale », svol to dal prof. Da11te De Bl asi ; nella classe B: « Leggi f isich e e teoria bjolog ica n ~G. Brunelli) ; cc Concezioni l)iolog'ich e nel llin ascimento italiano >) (A. Cas ligli oni) ; cc L 'or ecr hio e il sen so dello spazjo » (G. Bil nn r ionj) .
18°
Coogr~sso i~aliano
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SEZIONE PRATICA.
di Pediatria.
Si <\ s,·ol lo negli scorsi g iorni a Torino. L 'inauguraz io 11e e bbe luogo il 23 sett. , nell 'aula magna della J~. niYer ità ; alla cerimonia assistettero le autorit à p oliticl1c. cittadine e mili~ari , numerosi p eclia tri e per sonalità medich e.
Daremo in un rr( Ss11no 11u111er o il resoconto dei l avori. 1
8 , Congresso della Società romena d'oto·rino-laringologia. Si SYolger à dal 26 al 28 ottobre, nel grande anfiteatro dell 'Ospedale Colteo, sotto l a presidenza del dott . Oresco; tema : cc La cefalea rinogena »; relatori Costinin, Ezetzon e Bu zoiano . Rivolgersi al segretario gen erale, dott. L. Mayersohn, cal eo1 Ivfosilor 81, Bucarest I , Rumania.
Al Congresso internazionale di Of&almologia. ella i1otizia d a ta s ul Congresso internazionale di Oftal1nologia adunatosi ad Amsterdam, tra i nomi d egli oculisti italiani intervenuti, omettemn10 q t1elli dei proff. de Rosa e de Vincentiis, di Napoli, ch e parteciparono fattivamente all 'impor tante convegno scientifico, comunicando il prin10 s u ricerc he chimico-fisiche sul vitreo ed il secondo su di un a nuova metodica di esplorazion e minuta del campo visivo.
Giornate mediche d'Évian. Hanno avuto luogo il 14 e il 15 settembre, riportando un grande su ccesso: i partecipanti superarono il numero di 600. L 'importanza della rjur1ione venne accr esciuta dal fatto ch e essa cojn cideva quest 'anno con il 22° viaggio di studi m edici (V. E .. M.), ~l quale si è chiuso appunto ad Évian. Unico tema delle relazioni e comunicazioni fu « L 'azotemia e l 'iperten sion e )> : esso l1a importanza notevole per quella stazione idrolog ica e r. litnatica; rela tori furono Lemierre , Roch , Hall s Dally e La ubry. 1
Alla Facoltà medica di Vienna. È i1n1ninen te il ri tiro del clinico chirurgo A.
Frli11kel, il quale ha r aggiunto l 'età limite (che per i paesi ·t edeschi è di 70 anni) e sta ora facenclo l 'anno d 'onore. La perdita dell 'insigne cancerologo sarà molto sentita dalla facoltà. Anch e gli altri due cl inici chirurgi, Eiselsb erg e Hoch en egg, i qual i h anno comp.juto 25 anni di insegnan1en to, n on h anno più avanti a loro che una brevissima carriera. Il riliro volontario di Wenckebach prima che fosse rag·g'iunto dai limiti d 'età lasci a disponibile la cattedra di clinica medica illustrata dal val en Le cardiologo. Alla cattedra di clinica psichiatrica, dopo il ritiro di vVagner-Jauregg, è stato, chiam ato da Praga il prof. Otto Poetzl . Son o state create due nuove cattedre : chirurg·i a dei denti e delle mascelle (stomatolog ia) , affidata al prof. R~chler; e chimica medica, affidata al prof. von Furth. Dopo l a morte di Paltauf, avven t1ta nel 1924, è rimasta scoperta l a cattedra di p atologia sperimentale.
Nelle Facoltà medi(\he dell'Argentina. La Facoltà Jnedica di Rosario 11a is tituito l 'insegr1an1 e11. to di storia della m edicina e l 'ha affi<lato al dott. Ricardo Caballero. ~i\.lla Facoltà m edica del Litorale, l a quale è un ramo della p recedente, s-0n o state soppresse le due ca Ltedre di t erapia e di clinica terapeutica; al loro pos to è istituito l 'insegnamento della farn1acolog ia, affid a to al prof. Enrique Hug. È il prim o in"'eg11a1nen to del gener e in _i\.rgentin a.
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IL POLICLINICO
A decano della Facoltà medica di Buenos Aires è stato eletto il prof. Julio Gribarne, il quale aveYa gi.à coperto la stessa carica.
Deficienza di denlis\i in Inghilterra. Alla Conferenza annu a della cc Britisth Dental Associa tion· », tenuta nell 'Università di Birmingham, sir Gilbert Barling, prorettore dell 'Università, mise in luce l 'attuale deficienza di dentisti in Inghilterra. Essa sarebbe tanto più grave, in quanto il po 1~01o inglese dimostra una scarsa resistenza del sist~ma d entario e in quan·t o è or1nai provato ch e attraverso le lesioni dentarie pe11etrano varie 1nalattic infettive a localizzazioni varie, come le endocarditi. L 'oratore cr ede che l 'attuale cor so di studi per conseguire il diploma di dentista sia troppo lungo e gravoso e che, nel1'interesse della società, converrebbe ridurlo e semplificarlo, così da attrarre un maggior numero di st11òenti.
Una campagna per gli esami medici periodici negli Stati Uniti. Le cinque societ à inediche di New York hanno stabilito di pro1nuovere una campagna che si svolgerà durante il mese di novembre prossimo, a favore degli esami medici periodici. All 'uopo è st~to costituito un comita to, presieduto dal dott. A. J. Rongy. Il Comitato si varr à del concorso delle scuole, dei cinemat.ografi , dei teatri, della radio, della stampa, dei corpi religiosi, di Enti pubblici od a fi11alità sociali. f.: preventivata u11a spesa di circa 10.000 doll arj .
Le pellicole al nitrato di cellulosa vietate a New York. Una Commissione no1ninata dal Governatore di New York, in seguito al disastro di Cleveland, per studiare l 'impiego delle pellicole al nitrato di cellulosa nella roenLg·enologia , ha raccomandato che fosse vietato addirittura tale i mpieg·o. Qu esto, voto è stato approvato dal Con sig·lio di ig·iene pubblica dello Stato. Pertanto il Codice Sanitario è st ato modificato, introducendovi la regolazior1e n. 17 che è andata in vigor e1 col 1° settembre e che dice: cc La vendita o la distribuzione di pellicole al nitrato di cellulosa per l 'impiego d ei raggi X è d 'ora in poi vietata ».
Protezione dalle pellicole radiologi<'he in Inghilterra. Il Comitato inglese per la protezione dai raggi X e dal radium si è adunato a Londra, sotto l a presidenza di sir Humphrey Rolleston, in seg uito al disa tro di Cleveland, ed ha dettato del~e norme élirette a ridurre i pericoli derivanti dall e pellicole radiografiche . Tra l 'altro ha st abilito ch e, se le pellicole devono essere accumulate in gran numero, si destinerà ad esse un edifizio speciale ; dove sono accumula le delle pellicole, deve essere vietato di fun1are e di accendere o portare delle fiamme; in ogni caso l'immagazzinamento dev'esser fa~to in modo da ridurre al minimo i. pericoli d 'incendio: per es. ben chiuse, non ammassate, ma in custodie a prova d'aria.
Raccolte di pellicole radiologiche. La Società Roentgen di Chicago ha approvato un ordine del giorno secondo cui le r accolte di pellicole devono ridursi al minimo, poichè importano spesa notevole per i locali e per l 'assicurazione e fanno correre gravi rischi . I reperti roentgenologici fanno sempre ogget1o di descrizio1li e di relazioni; quindi appare superflua la doc11mentazione di tutti i casi, per durate superiori ai sei mesi. I roentgenologi devono fornire le p ellicole ai medici che vi avessero speciale interesse, invece di conservarle.
Esplosione in un ospedale. Nella sala operatoria dello Spencer Hospital a \tVynnard in Tasn1ania si è prodotta un 'esplosion e dello sterilizzatore, il quale era riscaldato mediante una stufa a gasolina. Le pareti ed il p aYimento d ella vasta sala furono schiantati e tutti i vetri rimasero roLti; per una circostanza fortunata, non si deve d eplorare nessuna vittima.
Infortuni di sanitari. Jl dott . Negali, inedico italiano che esercita con su ccesso la profess ione a Nemur (Belgio), ex-combattente, è stato assalito e percosso da una turba di facinorosi an tifascisti; che gli produssero lesioni varie e l 'asportazione quasi completa del pacliglion e dell 'or~cchio destro. Al valente collega esprin1ia1no il nostro rammarico e la nostra solidarietà.
Autolesionisti. Die·~ro
dc11u11zia d ella Società Anonima Assicurazione e Jliassi.curnzi.one cc San Giorgio », son o sta ti tratt j in arresto a Roma venti individui respor1sabili di truffe ai danni della suaccennata socje tà col sis lema dell 'autolesione.
_i.\J1 ·apogeo tlell .a ltività sc1entifica, in età di 56 anni, la inorte h a colpi! o il prof. ALESSANDRO 1VIAXI~10\V, che occupava u n posto dei più emi11enti tra gli ematologi. Egli h a specialmente indagato. il vasto e complesso pro blema d ella g·enesi delle cellule sanguigne, valendosi dapprima di metodi istologici, poi di metodi sperimentaii : trapianti di tessuti emopoietici e coltivazioni in vitro. Egli divenne il capo del1a s··11ola t1nitaria , secondo cui tutte le cellule sangt11gne hanno origine comune. Nel 1903 era stato nominato professore d 'istologia ed embriologia all'Accademia militare di medici11a in Pietroburgo. Dt1rante la gu erra e dopo·, nelle condizioni più sfavorevoli, cont~nu~ a compiere ricerche e accumulare osservaz1on1, col con corso di allievi e collabor atori ; nel 1922 trasportò a Chicago la su a attività scientifica e la sua famiglia, aggruppando una nuova squadra di studiosi . Aveva da poco licenziato la sua gr ande opera cc Tessuto connettivo e tessuto emopoietico », il quale fa parte del trattato di Von Mollendorff. I.ascia anche un Manuale d 'istolo~ gia, in r11sso, molto apprezzato; preparava un Nuovo l\1anuale n'istologia, in inglese, ma non l1a potuto ultimarlo. P. 1
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SEZIONE PRATICA
RASSEGNA DELLA STAMPA. MEDICA. . Quaderni P sichiatr ia, 5-6. CANZAMALLI. Biofisica cer ebral e. Journ. Nerv . 1VJ.enf. Diseas., ag·. ELLIOTT e IIoGEN. Siringomielia. - CLARK. Istituto p sicoan a litico e analisi d ei profani. IlRUNS\VICK. L ' an alisi di un caso d i paranoia. A m er ican M ed., 1ug. - To\VY. L a n1obilizzazion e precoce dopo le op erazioni addon1inali. - BAsSIER. Infez. paratific,a cronica. Rev. Espan. ~led. y Cir ., ag. - V1LLACJAN. Le forrne sensitive del r eum. vertebrale osteopatico . - BANNELOS. Riflesso- terapia nasal e. Ned. Tijd. v. Gen eesk., 10 ag. - L ' ist ologia al servi zio della clinica p er l a diagnosi di tumori n1aligni. Norsk Mag. f. L aeger., ag. DAHL. Ricer che sulla gastrite cronica. }i-1 ed. Klinik, 9 ag. IIERlVIAN NSDORFER. Influenza di speciali diete s ulle forn1e gravi di tbc. MoLL. Qu estioni m edich e sul soggiorno dei bambini in montagna od al inare. Dv,roRZAK. Il trattam. dell ' app. acuta i11 g·ravidan za. Acta Vener eo-Derm. , n. 3. -- BRAUDE e SARCHI. La sier osj non p a ra ssitaria. - PERKEL e TARSIS. Sintomi m eningei dopo l a puntura lombare. Miinch. Med. Wochen., 9 ag. FR1EDEMAI'1N. 'fopodi agnostica batteriologica delle sep si . HAMBARGER. Il lavoro muscolare i1el trattam. d el diab. infantile. -- ScHWARztvIANN. uovi orientam enti nella c ura d el } 'an g ina }Jecloris. Riv. ! tal. della tb c., 30 lug . - CoRSO;\ELLO. La cura d ella t.bc. polm. Atted. l-i' elt., 10 ag. - 0PPEL. L a chirurg ia d elle g hiand,ol e endocrin e. Br.RNKE. I dolori al g·i nocchio nelle affezioni al pied e ed all 'anca. Wiener Klin. Wocli., 8 ag. GoLDHAMER. Rontgenologia ed anatomia. - M1KULO\'VSK1. L 'u so dell 'ossigeno in terapia infantile. J our n. Trop. Med. a. f[J'g., 1 ag. - MARSH. La dissenteria b acillare. L ancet, 10 ag. - H1LL. Esperimen ti sulle r ane
e sul l 'uo1110. -- ì\if cDoNAGH. Asrn a e f eJ)bre da fieno . Bri t ish Nled. Jou rrt ., 10 ag. - ScoTT WARTHEN. Lesioni d ella sifilide l at ente. v\' YNNE ed altri. L a propaganda per la salu~e. Gazz. Osp. e Clin. , 11 ag. ~IAnGRETH. Complicazioni meningee ed endocardich e n el paratifo A. DELLA VEDOVA. Patologia e Lerapia d el1' orecchio . Journ. Am. 1W.ed. Assoc., 27 l ug. J ECK. Il trattamento inoderno d ella blen orrag ia. H AMELL. L'enuresi. SHIPl\IIAN. Tub . industriale. Bull. 1Vled., 10 ag. Scelta di met odi per il trattam. delle pleuriti purulente. ;l cad. de fitféd., 30 l ug. - MARINESCO ed altri . Tossicità degli alcool etilico e Jnetilico. fu:GNIER . Il poter e anestesico della cocaina e d ei principali succedanei. Presse Aféd,. 10 ag. S1vonr, REBAUD e MENNITI. L 'cn zimoreazior1e. RrcAnD . L a gastroenterostomia nel tratta1ner1to d elle u lceri duodenali perforate. Folia Medica, 30 lug. - AIELLO. La costituzione nella corea e tetania. - GoGLIA . La tbc. senile. Riv. di Clin. Ped. , ag. DARDANI. Cura dell 'e1npiema n ell 'infanzi a. - BENVENUTI. En cefalomielite e vaccinaz. jenneriana. c;lin. Chir. , giu. Rossi. L iti asi silente del coledoco. - QuARELLA. I vari me~od i di anes tesia chir11rgica. ~'fin, . Atfedica. DE CANDIA. Bradicardia perma11enle d i òiffìcile interpretaz. VoGEL EvsERN. .... a rnrefazio n e del! 'oss igeno con1e principio terap. Gaz. Hop. , 10 ag. Trss1ER e DE SÈzE. Nevrassite acuta e gr avidanza. Morga.gni, 4 ag. CARBONARA. Mil za soprannumeraria. - JANNONI. La diagnosi d e ll 'echinococcosi. Rivista Terap. A1od. e Med. Prati ca, Milano, settembre 1929. - Lavori premiati al Concorso Rivendicazi.on i scient. italian e Idrologia e Cli1natologia Ico11og r afia Medica Ita]iana Notizia r io.
Indice alfabetico per materie. An c 1nia emolitica con emosi d erin u ria p erpe tua . Pag . 1421 )) 1447 Appendicite cronica: nuovo segno . Ascesso poln1onare : complicazio·n e di )) p ttn lura . 1448 )) Bibliog rafia 1437 )) Cr onaca del ni:ovimenlo p rofessionale 1451 )) D iabete genuino: patogenesi . 1431 Emorragie dallo st o1naco e dall 'intestino e loro diag·n osi differ. . . . . )) 1446 Epiteliomi ulcerati del collo dell 'utero: at1to-vaccin oterapia . . . . )) 1425 Eredolue: dis trofia (fossetta coccigea) . )) 1447 Frat tura di Schlatter-Osgood: rara com )) p licazione 1448 )) Fra tttire d ell 'nreta))olo . . . 1447 )) Insulina in ·ospen sione oleosa 1432 lllrltti di rsroprietà riservati. - Non y~couito ad auto-rizzazione acTitta dalla
ftoma - St&b. Tipo-Lit. ArmMJi
Intossicazione da cloruro di ni.etile dei r efriger a tori d om estici . Pag . 1434 Lt1minal sodico: iniezioni nella cister1448 n a 1nagna . » Net1rosi: p·s icologia indiv iduale nella 1428 dottrina delle » Pleurite sier osa nel bambino: terapia » 1448 1434 Polmone : carcmoma » Pol mo11e: linfangioite carcinomatosa 1433 g·en eralizzata » Seborrea: influen za dell 'età e dell 'evo1449 luzione sessuale . » 1450 Serv i 2i igienico-sani l ari . » Stoma co: risultati della resezione per 1442 ulcera g·astrica e duodenale » S toria della m edicina: rivendicazioni 1438 italicl1e »
E) consentita la -ristampa di lavo-ri -reda~ione. • vietata la pubblicasione
d~
M. Courrier.
pubblicati nel Poliolinioo se non in di aunti di essi senza citarne Za fonte .
V,. AeooL1, Red. resp..
1458
IL PùLlCLINlCO
[A'1'\0 XX.XVI, NuM. 40.
17i n ostri Signori 17bbonati r icordiamo l'in teressan te libro del
PROFi · CARLO BASILE
Dipiomato in
Me~ic i na
tropical.e a l Roy~l Ool.lege of Pl~ i s! cians Y. Sur~eons di Londra Libero docente 1n Pa.rass1tolog1a - R. Ol1n1ca Mea1c~ d1 Roma
Diagnostica delle malattie parassitarie
•
Prefazione del prof. VITTORI() A SCOLI • Direttore della R . Cli11ica J\1:edica di Ro~a R iportiamo alcuni brani dei giudi7.i espressi dalla stampa medica italiana su questo Manuale: cc L 'alta compele11za dell'A. si riflette su tutta l 'opera. Scrivendo per i medici, egli si è lin1itato alle nozioni che li inter essan o, cioè ai p arassiti più i111porLanti p er la patologia untana, e si è lasciato ;g"uidare unicamente dall'importanza pratica legu ta ad ogni capitolo. La praticità è Io scopo da cui nullu lo svia: elimina citazioni , dissertazioni, dottri11e: si attiene ai fatti. V arie tabelle condensano e sistemano le nozio11i esp oste. Il lavoro è correda to di abbondanti e dimostrative illustrazioni, in parte schematiche. rnolte originali. · · Esso riunisce tutte le co11dizioni l)er rendersi utile: e nessun inedico colto dovrebbe privarsene. 1 e lla tecnica d ell 'al1 e ti 1nento editoriale non è s tata trascurata nessuna spesa. Una lode va alla (Da A nriali d'Igiene, Roma). corag·g·iosa Casa editrice». « Il prof. BASILE h a d ato una brillante prova d el come si possa110 sormon[are le gravi difficoltà didattich e i11erenti alla trattazione sistematica di una materia tra le più agitate La parte diagnos tica differenziale - d i grandissima importanza qua11do si con sideri il lvlan.ua.le i11 una <le11e sue funzioni essenziali, quella di consultazione -- è svolta dal BASILE con svariati e spesso nuovi artificii didattici: fig·ure , tabelle, schemi; ne con segu e urta forma co11cisa, attraente, che dà ai lettori u11 sen so euforico di chiarezza e di ordine. i~ella trattazione di contenuto particolarmente medico, abbian10 consta lato uno scrupoloso aggiornamento dei dati più importanti. Molto selezionata, la parte t ec11ico-diagnos tica di laboratorio che rivela un ricer catore consumato; pochi metodi, n1a pratici e attendibili. Così, conciso e serra to nella· elaborazione della 1nateria, l j mpiflo e chiaro nella esposizio·n e, correda_to d ai più opfJOrluni su ssicli g rafici, questo Manuale si rresenta ag·li studiosi italiani i11 un opportuno mon1en lo ed è destinato ad un lungo cammino ». (Da Pathologica, Genova). « Il libro del BASILE mira ai ]?isogni dello studio o e gli offre i n1ezzi di diagnostica diretti: una esposizione i1i.1da ma con1pendiosa delle nozioni certe, una esposizione stringa~a ma precisa che, in l)Oche parole, con<lensa dei ca pitoli ; e, invece, molte figure djmostrative , che parlano per la lor" nrecisio;1e, a11che sulla sola gu ida d ell a l e~genda Per l 'i.1lilità della i11ateria, per le doti peculiari di chiarezza e di cliòat tica, il libro riuscirà di somn10 giovamento al medico pratico e agli stud enti ». t l)a Mirierva Medica, Torino). cc Alla· insdfficienza ed inlctrlpestjvità dello studio della parass i tologja animale, in1.parLilo nei pri1ni ssi111i anni d 'Universi là a g ioY:.i11i corrlpletamente digiuni di medicina , fa contrasto la sua grande importanza e vastità sempre più crescente 11el campo clinico. Il trattato quindi del l)rof. BASILE arriva a buon puntQ, l)Or la11do a piene mani la larga messe di mod erni stl1di e di ricerche pratiche. La breve e chiara sinto1natologia, le considerazioni diagnostiche e differen ziali affiancate dall 'enuncinzione dei mezzi clinici di laboratorio, concorrono a com-Pletare e ravvivare i diversi quadri morbosi. Si può con piena coscienza e con giusto orgoglio affern1are che questo l\Tanu01le, di pura marca italiana, forse l'unico nel mo11do librario , è una ottirna e necessaria guida, n ello intricalo problema parassi~ lnri o, agli slt1d e11ti ed ai 1nedici ». (Da L 'Itali a anitaria, Roma). SAGGIO
DELLE ILLUSTRAZIONI
Leptospira iotero-ha6niorragiae (N~chi, Microfotografia. Leishmania i-ntantum. Originale. Ingr. 3000 diam. Di~ "'f'n teria
1917). - A.gente patogeno della Spi rn<'netosi ittero-emorragica o
itrero-jinfetti vo.
antehica . Sezione di intestino cra~~o. Notasi l'E1itamoeba histolit)'<'a tessuti e lo stato di con ge'lti cne tlei vasi sangui gni. (Da un .p reparato S\'Uto gentiln1ente da Wenyon). Un volun1e in-8°, di pagg. XII-262 (N. 8 della Colla11a Manuali deJ « Poli<-linico »), stampato su carta s.e.; mipatinata, con 91 figurP e 1~ tavole intercalate n el testo, più 2 tavole a colori fuori testo . Prezzo L. 3 3 piu le spese postali di spedizion e. Per i nostri abbonati sole L. 29.50, in porto franco. ==-
nP·
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Ron1a, 14 Ottob1·e 1929
ANNO XXXVI
Num. 41
'
fondato dal professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANT.E
SEZIONE REDATTORE CAPO:
•
PROF.
PRATICA
VITTORIO ASCOLI
------~-=-iz=m--=-=-====================-======================-======-===~
SOMMARIO. Questioni del giorno : A . F i lippini: Il tratt a m e nto d:ie_ tetiioo della t u bercolosi. Osserva zioni cliniche : G. Rizz·o : Conaiderazion i ain.atomo-p·atologiche e clinich,e , sopTia due casi idi 1sal'oom1a primitivo de11o stomaco. - L. _l\Jle-gri : Di un fibrom a iuxtapilorico del•l-0 stomaco. Dalla pratica corrente : G. Puleo : I niezio11 e intraieardia.ca di a·drenalina in ein•o op e da a nigina p ectocis. Comn1enti : E. Ci otola: n ecapsulaz.ione renale in eolamptica. Sunti e t'assegnc1 : SEMEIOTICA: La rgeau: L'ee·a m e clinico del sistema niervoso vegetativo. - F . Modenesi: Con t ributQt alla semiolog i a p upillare e presenta zione d'un nu ovo (( pupilloscopio IJ . - VASI SANGUIGNI : H. Schlesinger: L'a:riterioscler osi. · Ohavannaz e Ma.. gnant: Su•l trattamento delle :flebiti obliteranti. ORGAN I DIGERENTI : ~Tein·berg, P rev-0t, Da,veSIIle e Renard : Ricerch e sulla 1batteriolo.gia e la sierologia delle appendic!iti acu t e. - U. HammeT: L 'appen·dici.te <JStSÌUTica. Cenni bibliografici.
Rivendicazioni italiche : L. Castaldi: Una centu ria d:i r ivendicazioni di prio ri1tà ?-d dt~Jiani in -contr ib·uti scient.i fici nellR Medioinia e Ohirurgia. Accadem,ie, Società Mediche, Congressi : VIII Oon gresso Inte r 11az.ion.ale di Ch irurgi a. Appunti per il medico pratico : CAS ISTICA: L e m ialgie r eum ati·cbe. - L 'ind'ilt r azione cellulitrica degli arti inf erioTi. - Affezioni dinfia mmatorie ed ·e m atomi della parete ~d domin ale . - TERAPIA : L a cur a dell a .colica 1nefritica. - Effet ti della i-01S1ci1na e della m-arfin·a s ulla .fun1zione renale. - L 'azione diu retica del ciitra to di soda. - La terapi a delle nefr osi con e stratti epar t i ci. ·- MEDICINA SOCIALE : Questioni m edi ch e -cir ca la permanenza dei bam biind. ?.l m l:1.re e in mo ntagna. POSTA DEGLI ABBONATI· - VARIA. Ne lla vita professio n a le : Cronaca del movi m ento profe.ssionale. -- Servizi tgi enioo..sanitari. - Coo corsi. Nomine, promozion·i ed on'Ori•ficen.ze. N·otizie diverse. Rasseg na della s tampa medica . Indi ce alfa~etico per materie.
QUESTIONI DEL GIORNO.
un n1edi co pr.atico , M. Ger son , d.a ll '.a lLl'o, avevano fatto in p rop osito d elle osservaz ioni ch e collim avano e, d a circa qua ttro anni , h anno iniziato un lavoro in com une, di cui e posero i prin1i risulta ti a lla l{iunion e dei m edici baYare .. i, tenutas i in Monaco n el 1926 .
Il trattamento dietetico della
tube1~colosi.
Un a co1nunicazione di A. H ermannsdorfer su que .. t o ar gon1ento fatta il 3 luglio u. . a li.a oc ietà 1nedi ca di iBerlino h a u scitato grand0 sc.alpore n ei p aesi di ling u.a tedesca. Se 11e è i1111>a dronita la stampa politica, n e h .anno parla to i .. ettima n.ali illu .. trati e, d al pri1no con1u11 ic.a lo scienti fico ch e espon eva emplice111ente 1 ri sultati ottenu Li , la n otizia si è venuta colo.randa fino a di,re11t ar e sen saz ion.a l e, qu.asi ch e ~ i 11ot e .. e ormai con iderare risolto .il prob len1a d ella g·u.a rig·ione d ella tubercol osi . Illt1~ ion e e' 1 identen1 ente d estinata a g·en er.are t1na ])en arnara di .. i11usio11e e ch e g· iustamente F . .."' au erbrucl1 (1) d eplora, osservando ch e, . . e i sorprenden.ti ri ultati otte11uti non pos ono esser e ..in e i i11 dubbio, sono n ecessar i .an cor a studi e prove per a rrivar e alla ... i t en1atizzazione di questo me todo. 11 qual e 11on è del 1t1tto nuovo ed è g ià :o;t at o og·getto di precedenti pubblic.azioni e di~cu ion i. Indipendentem ente gli uni dagli al Lri , F. at1erbr11 ch ed i suoi coll aboratori, sp ec ialm ente A. Ilern1 anns dorfer, d a un Ja to, ecl
-
(1) l\fiirtr l'1 . l\fed. ' ''ocl1 e11s., 16 agosto 1929.
J
FONDAMENTI
PRATICI E
TEORETICI.
I J)rimi te11tat1v1 di Ger son
ono st ati fatti s u se lesso, per la g·uarigione di un 'o ' tin ata emi cr.ani a ch e lo tormentava. Buoni ri sul tati egli ottenn e anch e in altri individui offerenti di emicrania, mentre in pazienti pure affetti di _emicrania o ttenne ancl1e la g uarig ion e d ellt lesioni di lupus e di tuber colosi ossea. Da ciò , il tentativo di appl icare i] i t ema anch e ad a ltri tubercolotici , adattandolo e n1odi fi candolo opportuna111ente (2). flern.1.annsd orfer , poi , mise in rapporto i risultati di Ger on con le o ervazioni fatt e 1)ar ticola rmente n ella clini ca di Sauerbruch ul·· ]' i11f1uen z.a de]]a dieta n ell a g u arig io n e d ell e ferit e. Dalle ricerche sperimentali , si ri] eYa che la somm inistraz ione di u11a certa quan tità dj al bun1 ina diminuisce la en ibilità a ll e i11fezioni ; d 'altra parte, è noto ch e i gra ... i ecl i 1
(2) ~le <lizjni sche ' '' elt , 14 sett . 1929.
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lL P OLICLINICO
[A No XXXVI, Nul\1. 41 J 1
lipoidi aume11t,ano la resistenza, mentre una Alime1iti proibiti. Sale da ct1cina, conserve alimentazione eccessiva1nente ricca in idrati di di ogni specie, carni affumicate o drogate, salcarbonio favorisce la diffusione del processo siccie e prosciutto, pesci affumicati o salati, tubercolare. dadi di brodo od estratti, salvo quelli permessi Ultima, ma es enziale osservazione, di domi·· (vedi in seguito). nio principalme11te chirurgico, .si è che dal Alimenti permessi limitatamente. Farine di contenuto in acqua dei tessuti dipende in gran ogni specie, pane senza sale, pane integrale, parte la predisposizione a lle infezioni, sicch è Pumpernickel (pane n ero della Westfalia), spal 'infiammazione e la suppurazion e delle ferite ghetti, macch eroni , preparati di Kufel(e, bipossono combattersi col disseccamento dei teS·· scotti . Zucchero, specialmente quello ca11dito suti. Con la limitazione della qu.a ntità di sal~ bruno, miele puro e genuino, lieviti irradiatj , nella dieta (3), si pùò limitare il con tenuto in pepe, a ceto, estratti di carne « Liebig » o acqua d ei tessuti , specialmente n el poppa11te. cc Dardex » . Birra, marsala, mad.e ra, malaga, Czerny e Finkelstein poterono in tal modu vino rosso (come aggiunta alle vivande), caffè. disseccare e portare a g uarig·ione degli eczemi tè, cacao. umidi e delle suppurazioni d~lla pelle. Alimenti permessi~ Carne fresca (circa 600 Ma lo studio e l 'importanza del ricambio gr.ammi .alla settiman a), visceri (cervello , feminerale non si limitano a questo . Se lo jone gato , i)olmoni , milza), pesci freschi. Lalte sodio .attira l 'acqua, invece quello potassio agi- . (circa litri 1-1 1/ 2, a l g iorno, in qualunque sce deacquificando; quelli di calcio e magnesio forma (latte crudo se di provenienza sicura: hanno proprietà diuretiche, disseccanti, anti- latte acido, al cacao, in budini o con riso infiammatorie e provocano acidificazione. Si i)anna, Kefir, formaggio senza sale, g iuncata , hanno poi azioni reciproche e complesse. Lo ricotta). Grassi (burro non salato, ol io di uliva , strutspostamento dell 'equilibrio .a cido-base dal la to acido agisce pure nel sen so di d eacquificare, to I.ardo non salato). Frutta, possibiln1ente cruda, ma anch e cotta. mentre gli alcali tendono a dare edemi . Di grande importanza per la lotta contro Je i11arn1ell.a te, gelatine, uccl1i di frutta, limoinfezioni sono anch e le vitamine, le quali di- nate, mb to di mele, vini di frutta, mele arminuiscono la sensibilità a lle in fezioni stesse, rostite. · Verdure, da non far bollire, ma soltanto aumentano la forza di resistenza e favoriscono passare .a v.apore. Somministrarne molte di la g·u.a rig·ione delle ferite e delle fratture. La dieta è caratterizzala da elevate quantit~ crude, ed anche in forma di su cchi, da agdi g:r.ass i e di albumina, con rel.a tivamente g·iungere alle altre vivande. Pomidoro, carote, pochi carboidrati; essa non tende affatto al- barbabietole, r.adicchi, patate , cavoli , cavolfiori, crautj dissalati, asparagi , crescion e, in1'ingrassamento dei n1alati e, tostochè è rag·giun to il peso normale , i limita la quantità divia ed al tre insalate, spin.aci, piselli, fagioli , lenticchie, funghi , cetrioli, meloni, zucche. degli a limenti. Uova , .anc]1e· in forma di ma.io nnaise, ptidIn n1edia, si danno gior11a]mente circa 3000 calorie, con 90 g. di albun1ina, 160 di gr.asso ding, ecc. Riso (non sbramato), semolino, tapioca, e 220 di carboidrati. Si deve rinunziare al sale ed a i condimenti , e si abbassa così di inoltu fiocchi di avena e simili. Condimenti. Tutte le erbe, maiorana, menta, il contenuto in sodio. l.on l 'uso abbondante di legumi , insalate e frutta, si fornisce abbon- cipolle, porri, aglio, rosmarino, basilico, radantemente del potassio. Il calcio ed il mag·n e- dicchi, finocchio , mandorle , noci , prezzemolo, sio vengono amministrati con una m iscela prug·ne, lievito nutritivo cc Ceno,ris », senza di sali inorganici, all estita da Gerson che le sale, estratto vitaminico cc Ceno, i s », senza dà il nome di « Mineralog·en ». La sottrazione sale, limoni, vaniglia. "f\1 edioamenti. ..Olio d i merluzzo fosforato di sale da cu cina e l 'aggiunta di potassio e (25 mg. di fosforo in 300 g. di olio), 45 g. a l di alca] i terrosi agiscono nel sen o di sottrarre del] 'acqua. Una parte degl i alimenti vegetalr giorno. cc Mineralogen »; 3 volte al giorno u11 ed animali viene somministrata allo stato cru~ cu cchiaino da tè ricolmo , sciogli ere in acqua do ; in tal modo, si introducono vitamine, fer- n1e colando con un cuccl1iaio di legno. La ripartizione dei pa.sli può essere ]a sem enti e catala i. I di,rersi modi di cottura deg·uente. vono es ere limitati al puro n ecessario. Ore 7. Una pappa o purée (circa 1/ 2 litro di latte, fiocchi d.i avena o riso o semolino , o L.i\. DIETA NELLA PRATICA. tapioca, o simili). Mezzo uovo, un cucchiaino Hermannsdorfer (4) dà il ~ eguente sche111a da tè di burro, zucchero candito, limone o cannella o ' raniglia. dietetico: Ore 9. Caffè debole (principal111 ente di i11alto) con molto latte. Pane, burro, o n1ar111el · (3) u questo punto , ri<.:llia1na la priorità H. lata o miele. STnAuss (~ledizinische J\.li11ik., 9 sett. 1929) che Ore 10. Frutta cruda o verdt1re crurle, op·· si dirhinra fo1tdatore della cljeta ipoclor1.irata. pure u11 rO::' "O d 'uovo co11 ~ liceo cli lin1one (4.) ~ff'dii'ini sche Kli11ik. 9 agosto 1929. 1
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S EZIONE PRATICA
·Ore 12 1 12. Colazione : minestra , un piattu frutta. Un cucchiaio da tè di cc Mineralogen ». Ore 16 . Latte (caca·o od un po' di caffè), pa ~ ti cceria, o biscotti, burro o marmellata o pane è miele . Ore 18 112 . Cen a : un pi.atto e frutta. cc Mi · n eralogen >> . Ore 20. Un.a p.appa come al mattino . D 'est.ate, i può dare del latte a cido. cc Mineralogen >> . Come : i è d etto , i cibi non d evono essere colti ch e appena il n ecessario , non mai · riscald.ati. U ar e il più ch e possibile cibi crudi! Una . imile dieta richied e da parte d el medico , d el! 'infermier a, d ella cuoca e d el malato t111 'attiva collaborazione. Ma sopra ttutt-0 la CU·· cina d eve es er e all 'altezza d ella situazione per pot er e r ender e gu tosa una dieta enza sale. Come buon consig·liere in proposito , Hermann~dorfer consig lia , a tal e scopo, un libriccino edito da A. Barth , di Lipsia: cc Pr.aJ~ti sche An·· leitung zur koch salzfreien Ern ahrung· Tuberkuloser ». CON1.' M S TI E RISULTATI.
A queste prescrizioni vennero mosse molte obbiezioni e la dieta ve1111e da alcuni rifiutata , n1 e11tre da altri si ottennero buoni ri sultati, S}Jecialn1 ente in sana tori di luposi . Il rifiuto , ro111e o er va IIer111a1m dorfe r , pes o trova la sua causa n ella d e fi cienza di tecnica e di orga .. nizzazione. Si p os ono otten er e de i t1ccessi sol · tanto a ·patto di .aver e .a more p er jl mala to e i)er la propria · op era e m ediante un 'attiva colla·b or azione fra nìedico, infermi era e cuoca. l Jn 'obbiezione n on infondata rig uarda il cost o elevato di questa di eta. Il principio fo11dam entale di u sar e sempre soltanto cibi di prin·u\ qt1.a lità e b en fr eschi innalza indubbiam ente i I prezzo d ella dieta , ch e può riten er si d ella n1elà circa più alto ch e l e consu et e diete. Ta] e que sti on e però , n on p u ò dir i d ecisiva ~e il valore ter ap eutic o n e è sicuro . Secondo le osservazioni clinich e di Iler111a11nsdorfer ch e h a trattato circa 300 mal a ti di ogni forma e di ogni g r avità, arebbero d avvero im · pression.anti i risultati ch e s i otten g ono n ella tubercolo i d ell e parti 1nolli, d elle ghiandole . delle ossa, d ella pelle. Rapidamente r etroce · dono i fenomeni infiammat or i, scompare l 'ed eJn<l, si disseccan o l e ul ceri e le fi st ol e, ~ i cicatrizzano i focola i. Più diffi cile è il rileva r e j st1cce si tera peutici n ella tuber colo i p olm o11a re e, certam ente, se si vuole otten er e 1t11 pien o u ccesso ,_n on si devono trascu t .':l r e i. m etodi della collassoterapi a. Ma ]a ct1ra dieteti ca in quest o campo, ha porta to d ei vantaggi , alimen tando le possibilità di molte cure chirurg iche ; p esso , per m ezzo di es a, si può , n elle forme bilater ali , portar e a gua rig ion e la parte m eno a ffetta , in n1 odo ch e, poi , si può intervenire chirurgica111ente .. t1ll 'a]tro p oln1one. Nella forma, poi , cl1e decorre enza distruzione di tessuto, si a rriva a produrr€ il tessuto cicatrizia le invece clell e m odificazioni produttive ed essudati,re, .
an alogamen te a quan to si verifica per la tu.b er colosi est erna. Gli AA . hanno ,a n ch e seguìto i m a la ti dopo la guarig ione ed hanno veduto ch e,· quando la tuber colosi era re.a ln1ente g·uarita ed il paziente -i,1eva in condizioni favorevoli, le ricadute son o a ai rare . Si comprende ch e, a n ch e nel pro1)rio ambiente, il m alato d ovrà eguire un« di eta pecia le ch e i d ovrà avvicina re il più p ossib.i1 e a quella adotta ta. Nei m a lati dimessi non d el tutto gua riti , si ebbero pegg ioramenti , specialmente quando essi dovevano lottar e con l 'iponutri zion e e ]e cattive condizi oni ambien ta li , ciò ch e, d el r esto, si comprende. · La sp ieg.azione scientifi ca d·ei su ccessi che si o tten gon o con la dieta d egl i AA . è assai diffici1 e, p er n on dire i1n possibile. Su certi pun · ti , le ricer ch e di labora t orio portano qualch e lume, n1a la ricer ca d elle basi teoretich e può farsi soltanto studiando 1'azione dei sing oli con1p on en ti ; ed .a nch e conosciuta questa , rim a rrebbe oscura la ragione p er cui, dall 'uni-0 . n e de lle sing·ole azioni si ottiene un 'influen za sul ricam bio e sulle facoltà difen sive e ,~_i gu a r ig·ion e d ell 1 org,anis1no. Ad og·ni modo, per quanto inter esse si r)ossa ammetter e alla : :;piegazio11e t eor etica, è b en pjù in11)ortante il ricon oscer e il fatto ch e esis ton o d elle forme di di eta c11e po ono ve nire utili zzate com e diete ter ap euticl1 e ri el trattam ento di m alattie infiarnrr1 a lori e. l ,3 re]azion e di H ermannsdorfer venne a cr.011rpag·n ata da l r esoconto di 28 storie di m .ala ti , con p roiezione di radiografie, fotogra .. fi e, ecc.
I r i ul tati ottenuti da Ger son, Sau erbr u ch e llf' rn1ann. d orfer V·ennero conferm.ati d.a a ltri , co m e, p. es. da S. Bomm ,e r (5), ch e ot tenne costantem ente I.a g·u.a rig ion e n ei casi di lupus e ch e osser vò ch e 1a diet a vien e b en e sopporJa La da i m a lati, ch e, in u na quindicina di g iorni , vi si abituano . Su 13 malati di tubercolosi cu tan ea, P. Vichmann (6), os ervò 9 guarig·ioni e così a ltri . Non m an can o per ò voci discordi , fra cui citia m o H . Schmitz (7) ch e con sidera la dieta com e insuffi ci ente, special .. m ent e in p r ot eine, nonch è n el tot ale delle calori e, cl1 e in san atorio i esige di -1000-±500. Qu est o a utor e in 13 casi di forma polm ona r e n on ottenne risultati mig·liori di qt1elli ch e si h ann o abi tualmente in sanatorio. Altri (Bettrnann) ebber o r isultati d ecisam ente cattivi. rt1oce cer tam ente a l met odo 1'aria di mist er o con cui i spaccia il cc l\f ineralogen », che f.a l 'imJ>r ession e di tino specifi co segreto a scopi commerciali. Qu ando si voglia fare opera di ver.a scien z.a, n on si ten gono nascoste le forn1ul e dei n1e dicam en ti usati e si r ende pos~ibil e il pi eno con tr oll o da parte di a ltri ricer cat ori . (5) (6) g ina (7)
Mi1nch . n1ediz. W och ensch r ift , J928 , n. 37. Deitr . z. Klin . òer T11berk . vol . LXXI , pa1
464.
Zeit schri f t f . Tuberk., 1927, vol . 47, p. 461 .
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IL POLICLINICO
D 'altra 1)arte , 11on è d etto poi ch e sia com})Je lo }'accordo sulla convenienza d ella dieta j])O- od aclorura ta , i1 è ch e le basi teorich e su c ui --i fo11da ·iano b en icure . D el r esto, la di eta i1)oc lorura ta, anch e p er l{l tuber colosi, n on è una novità, es endo tata g ià u sata da a llri. E co ì pure non è una novità l 'altru pu11to in11)orlante d el m etodo, cioè la ommini traz ione di alin1enti ricchi in vitamine , già prati cata da t empo dai ti iol ogi più compet enti ed avveduti. Nulla quindi g·iustifica il chiasso ch e si è fa tto a ttorno .a questo m etodo, il quale p er ò Illerita di esser e preso -in considera zione p er i ri , ultati .a cui sono giunti a lcuni di quelli ch e · l 'ha11no u sato. Jt eriori contributi e s tudi si_t err1atic i ci J)Ol ran110 d.ar e an ch e in quest o ca1n j)O quelle inforn1azioni ch e, lonta11e d a esager az ioni o dG\ Tlr econoetti c i l)ern1ettano di portar e un g iudizi o equan)n1e su questo m etodo c}1e potrà fa r.e contribuire a ll '.aff<t nnoso probl e n1.a d el] a te ra pia d ella tuber colos i. A. FILIPPINI.
·OSSERVAZIONI CLINICHE. Istituto di Anatomia Patologica della R. Università di Roma.
Direttore : Prof. AN1:'0N IO D10N1s r. •
Ospedale di S. Giovanni - Reparto Chirurgico.
Primario : Prof. CESARE ANTONUCCT.
Considerazioni au.atomo-patologiche e cliniche sopra due casi di sarco1na p1·imitivo dello stomaco p er il dott . GIOVANN I Rizzo .
I ca si di sarcoma primitivo d ello stomaco ~ 0 11 0
progressivamente cr esciuti di nun1ero mail m an o ch e si è sempre più affina ta l 'indag·i11e clinica ed is tologica , sicch è ogg i oon può più dirsi che essi costituiscano una evenienza eccezi ona le od una curiosa sorpresa di laparo1omia . ogli on si dis tin g u ere in sa.rcomi inlraparietali (a caratter e infiltrante c ircoscrit to o diffu so), .sa.rcomi a sviluppo endogastrico e sarconii a sviluppo esogastrico (Seb en styèn e Kolo), ten endo p erò presente ch e spesso le suddette ' arie tà si combinano , ass11r11en.d o il tumore un o ~Y ilu ppo 111isto e~o - ed endogastrico insie1n e, e ù ando luog o a tume fazion e ed a d eformazion e d ello s tom aco inter essanti , e spesso cara Ller istich e. l sar comi esogastric i sono i più r ari: dal1'e~ ame d ella lettera tura risulta ch e essi, ses $ili o p eduncola ti , impiantati sulla g rande curva tura, o sull 'una o l 'altra d elle faccie d ello "ton1aco in vic ina n za d elle curvature, r aggiun• ~ono spesso g r andi d im en si oni (fin o a l p eso
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[ANNO XXÀ'' I, ì\ul\1. 41]
di 6 kg .), possono insinuarsi tra i due foglietti d el grande omento, formandosene come una pecie di cap sula, oppure possono svilupparsi n ella r etrocavità d egli epiploon, ricoprendosi d el me~ocolon trasverso e passando dietro al colon : possono guadagnare le parti più declivi d ella cavità .addominale, discendere fino al pube, invadere anch e il bacino, e , sotto l ' influ en za d el peso, possono stirarsi nel loro punto di origine fino a costituirsi un peduncolo, talor a n1olto sottile (Hayem, Lyon , Staeh elin) : qualch e ' 'a lta anch e trascinano la n1ucosa gatrica , ch e presenta , a livello del loro impia nto, una depres~ ion e infundibuliforn1e (Ziesché e Davidsohn). Frequenti sono , e più n egli esogastric i, le altera zioni r egr es iYe, particolarmente la d ege11era zione cistica 1 d ovute a di ~ Lurbi di nutrizione degli elementi cellulari, a n ecrosi, a d emorrag ie (Zesas); e Maylor, .H andcr son , A1nelung ed altri hanno d escritto osservazioni di sar coma g a strico, in cui il tumore è ra ppresen ta to da g rossa cisti uniloculare conte1lente liquido e mas e ,ang·uinolente e dei coag·uli organi zz.ati. Circa la clinica dei sar co1ni di stomaco, si l) UÒ p arla r e di una forma l(ltente (frequente 11ei soggetti g iov.a ni), di una forma con sintom atologia gastrica (dolori precoci, sordi o t er ebranti , r ara n1ente ~otto forn1a di colich e , p er lo più con ecutivi a d ingestion e di alimenti; tume fazion e a sed e epi ga strica; eruttazioni ; talora vomito; rari i egni di stenosi pil orica; ra r e la em a t em .e si e la m el ena, e di solito n el p eriodo t erminale, a ]lor chè vi sono ulcerazioni d ella n1u co.._ a), di iina terza forma con tumore
addomina.le senza sintomi gastrici . La di.agnosi (a parte il casuale reperto di particell e del tumore nel liquido di lavatura o n el vomitato), è difficili ssim a a d e finirsi col olo esan1 e clinico , tuttavia non raram e11te vi sono segni ch e, se non a~soluti , p ermettono con llna certa fonda t ezza di sosp ettare il sarcom a anzi ch è j} car cinom.a : l 'età , la o-ra nde est en s ione d el tumor e, la sua sede extraorifiziale per lung o o alm eno p er parecchio tcml:JO , la superficie notevolmente liscia , la gra nde mobilità (Bastianelli Pietro) . '\Ta la r e incerto h anno l 'albuminuri a (Burgand), e l 'i p er g lobt1li a, g iacch è le osservazioni dei diver si autori sono spesso contraddit tori e: qualch e importanza ha for~e la iperl eu cocitosi.
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. . I dis turbi ga tri c i 111an can o n et a r con11 e. a ga trici , icch è qt1e ti son o di diagn ogi nn ror p iù difficile ch e gli a ltri sar con1i di stom aco : n ell e varie pubbli cazioni s i legge cl1 e son o
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I ANNO
XXXVI, NuM. 41 J
SEZIONE PRATI CA
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.stati confusi con ogni sorta di tumore addo.minale (cisti dell 'ovaio 1 del mesentere, del fegato, del pancreas, d el rene, tumore della mil. za o dello epiploon, ecc., M. A. Masche, Lo:faro, V. Graff), e C. Frazier rileva che mai la -diagnosi di sarcoma esogastrico fu fatta pri·ma della operazione o della autopsia. Ziesch e e Davidsohn raccomandano, quali _mezzi diagnostici le due manovre già preco...nizz,a te da Hartmann, cioè la insufflazione dello stomaco e l 'esame in posizione di Trende.lenburg. Zesas insiste sull'assenza della leucocitosi di~gesti va, ·e sulla presenza in vece di lieve tume'faz ione d ella milza, di iperemia e tumefazione <!elle anligdale e dei follicoli della base della ·l ingua, e crede ch e, l 'esistenza di un tumore ;esogastrico, accon1pagnato dai detti segni, pos-.sa dare, i11 molti casi , delle serie i)resunzioni ·sulla diagnosi. La eziologia dei sarcomi primitivi dello ston1aco è oscura: l 'azione del trauma è discutinile : tutto .affatto recentemente Fetrero h a "desc'r itto un caso di sarcoma gastrico in cui i disturbi (gastralgia , vomito, ,~ima g ramento, ·m elena) insorsero un mese dopo una g rave ~ontusione della regione epigastrica. J>ossibile è lo sviluppo del sarcoma su 11na ~ecchìa ulcera e sembra ch e ciò sia stato dimostrato in qualche caso (Ziesché e David·sohn). Lo sviluppo del sarcoma su un tu!llore benig no dello stomaco (fibro-mioma , leiomiom a) è st ato osser cato: V. Hacher , M. Scl1iller, J(aufmann n e· hanno descritto dell e osserva. . :z1on1. I,a perforazion e complica il sar con1a nel 12 % dei casi secondo Fenvvicks, n el 6 % se<;011do Ziesché e Davidshon, i quali riferiscono ] ' o servazione di un sarcoma ch e si 'Perforò ·dopo l 'esame radioscopico dello stomaco. Tal-volta ))Ossono sopravvenire fenomeni infettivi, ·e l\f. Sciller cita il caso di un tumore a sviluppo misto , 1endo- ed esogastrico , che ave11do tleterminato una suppurazione peritumorale, fu .:scambiato e curato qual e una ciste suppurata del fegato; l 'infermo morì in ioa. giornata dopo 1'oper.azione, ed all'autopsia si riscontrò un ·sarcoma di stomaco . 1
<)ssERVAZIO~E
I. - M. Clelia, anni 63, ricoverata in ospedale il 10 oltohre 1924 dimessa il giorno 27 n ovembre J 924. Broncopolmonite nel 1918; m enopausa a 43 anni. Da sei mesi ha febbre preceduta da brivido, -cl1e rtt1ra 7-8 ore, ed insorge ad inAervallo di qualcl1e giorn o. Un n1ese prima di ve11ire in ospedale si è accorta cli una tumefazione n cll 'addome, dolente
alla l) ressione, ch e le procura i'astidio, specie durante la tlef·ecaLione e la deambulazione : tale tumefazione è progressivam.ente aumentata di volume . E. O. Condizioni generali discrete. Torace, cuore: nulla . . Addome: appare coll 'ispezione rigonfio nella parte superiore della metà sinistra, ove con la palpazione si avverte una tumefazione ovoide, grande quanto una 11oce di cocco 1 a superficie liscia, lievemen te irregolare in corrispondenza al suo contorno mediale, di ·consistenza duro-elastica, spostabile , e ch e pare non si estenda sotto l ' jpocondrio sinistro . Non si percepisce il ballottamento renale . Esame ginecologico. - Non si riesce a mettere . in evide11za relazione o connessione fra la tumefazione e gli organi ge11itali. Durante i pri1ni tre giorni di degenza in ospedale (10-11 e 12 ottobre 1924) l 'inferma ha avuto febbre i11.~o rn o ai 38°, n ettamente intermittente. Esame del sangue: Negativo per la malaria; globuli rossi 4.200.000 ; globuli bianchi 11.800. Operazione il giorno 13 ottobe 1924 (prof. ANTONUCCI).
Eteronarcosi regolare: laparotomia mediana xifombellicale prolungata alql1anto sotto il bellico: si scopre nell 'addome uria tumefazione del volume e forma di una grossa arancia, fasciata in basso d al colon trasverso, e ricopeta dall 'omento, il ql1ale è d 'altra parte aderente alla parete addominal e: si distacca l 'omento e si riesce così a portar fuori dell 'addome la tumefazione : si riconosce che essa è in continuità con la grande curvatura dello stomaco ed attraverso la parete stomacale, si constata che la furr1efazione com11nica con la cavi1tà gastrica mediante un 'apertura a bordi duri, callosi ; non si riscontrano gangli di aspetto neoplastico. Mediante scollamento coloe1)iploico si riesce a 1ibera re la retro-cavità degli epiploon - cautamente, tra pinze, si libera 1'aderenza fra la tumefazione e la nletà destra del trasver so . Resez ion e dell 'om ento e vast a r esezio11 e m ediogas.trica. Sutura capo a capo delle porzioni resid11ali di stomaco. Sutura a strati della parete. )~S Al\iIE J\NATOl\IO-PATOLOGICO DEL PEZZO ASPORTATO.
Esame macroscopico : la tumefazion e è costituì· ta da un gr osso tumore vegetante ch e h a for· inat o una specie di cavità su ccenturiata, ripiena <li detrito con odore putrido. Esame microscopico : l'esame micr oscopico della parele dello stomaco dimostra al di sotto della ·muscolari s mucosae, al posto della soLto-mucosa, un infiltrato (li elementi cellulari, del tipo di quelli del sarcoma a celll1le r otond e, o con i1ucleo pic11oti.co, o con nucleo in cui è distinguibilè la str11·t tura cr om atinica. Scar so è lo stroma, invece numerosissin1i sono i capillari san guigni ch e solcano il tumore a sottilissime pareti e ad ampio lume. . . In varie zone del tumore appaiono estes1 focolai di n ecr osj, specialmente Yer so la superficie ·in rapporto con la parete mt1scolare dell o stom aco. Diagnosi -: sarcoma a piccole cell ule r otonde. Decorso post-operatorio: dopo il .7° giorn o del1'operazjone I 'inferma h a pre enlato delle punte febbrili irregol ari , t a1Yol·~a <listanziate l 't1na dal! 'altra da p arecch i g-iorni . e rl1e solo raram ente
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IL POLICLlNICO
han.no superato i 39 gradi. L 'esa~1e del sangue ripetuto più volte è stato sempre negativo per la inalaria. Sei mesi circa clopo essere stata dimessa dall 'ospeda1e la p. è morta. Mancano notizie dettagliate circa i cljsturbi che hanno provoca,~o la morte; non fu fatta I 'autopsia.
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Os ERVAZIONE II. - D. Luigi, an11i 52, ricoverato in ospedale il 22 gennaio 1929, dimesso il giorno 27 marzo 1929r el 1923 appendicite di cui non fu operato. Il giorno prima dell 'ingresso in ospedale è stato còlto da dolore violento al quadrante i11feriore destro dell 'addome, da vomito e da febbre: malgrado un clistere ed un purgante l'alvo è rimas~o chiuso; le condizioni sono peggiorate fino a renderlo quasi incosciente. E. O. Ore 21 ,30 del giorno 22 gennaio 1929. Condizio11i generali gravi; l 'infermo è semicoma toso, ed ha respiro stertoroso di tanto i11 tanto; polso rnolto piccolo e frequen te (124). 'Temperatura 40, 1 .. Faccia lieve1nente congesta ; naso e l 'estrem ità calde; non si apprezzano deficit funzionali degli ar li, coi qt1ali in cerli mon1e11ti · 1'infermo reagisce con discreta forza agli stimoli dolorosi; riflessi normali; pupille iniopiche ma reagenti . . Torace, cuore: nulla di notevole. Addon1e : non è meteorico; è trattabile in tutta la sua melà sinistra; nella metà destra si nota n1odica resi&tenza della pareite, e si palpa una grossa tumefazione, a guisa d'impacco, modicame11te dolente: aia epatica conservata ; la milza non appare ingrandita. , Ricerche spec iali: urine (raccolte col catetere), album ina : presente in traccie; zucchero : assente; acetone ed acido · diacetico: assenti; reazione di Sga1nbati : lievemente positiva; sedim ento: nulla d'importante. L 'inferI110 è lenuto in osservazione e durante i primi 10 giorni di degenza in ospedale, i fenon1eni generali e locali, la febbré sono progressiva1nente migliorati: l 'ammalato ha riacquistato a poco a poco piena coscienza, e la temperatura ha dato una curva febbrile, quasi intermit~ente , con delle punte massime intorno ai 38 %; man ma110 che i fenomeni acu ti addominali si emendano, si apprezza sempre meglio n ella metà destra dell 'addome t1na tumefazione grande quanto una grossa testa di adulto, vagamente tondeggiante, a superficie lieYemen te irregol are, di consiste117a duro-ela&~ica in alcuni punti, alquanto molliccia in altri, poco dolente. Durante tal periodo si eseguiscono altre ricer che: Esame d..el. sangue : globuli rossi 3.800.000, globu1i J)ianchi 22.000; formula leu cocitaria : neutrofili 66 %, eosinofili 2 %, mastzellen 1 %, linfociti 24 %, grossi mononucleati 5 %, forme di passaggio 2 %. 1\zote1nia: 0,56. Reazior1e di Wassermann : positi~a + + +. Reazione di Meinicke: positiva + + +. i ottopone l'infermo ad una serie di neosalvarsan endovenoso, ed il giorno 11 marzo 1929 si oper a. Operazione : 11-3-1929 (prof. CESARE ANTONUCCI). Rarl1ian eslesia tutocainica positiva (0,04) . Lapar oton1ia m ediana sottombellicale. Si rinviene un g ro~ o tu1nore di aspetto mixomatoso, a super-
ficie irregolare, a forma di focaccia e che con la· s~a parte concava s'impianta sulla parete anteriore dello stomaco in vicinanza della grande curvatura, donde prende i vasi per la sua nutrizione, con uri peduncolo di circa 3 centimetri dt diameilro. Non si riscontra110 gangli infiltrati. Asportazione del tumore e di u11 grosso disco· della parete anteriore dello stomaco, su cui decorrono grossi vasi che penetrano poi nel pedunc?lo: emostasi scrupolosa. Si trova l 'appendicer1~urya ed affondata i1~ ader:e11ze; appendicecto1n1a: s ut11ra a strati della parete. ESAl\IB ANATOl\IO-PATOLOG ICO DEL PEZZO ASPORTATO.
Esame macroscopico: g rosso tumore di colore g·rigiastro, duro in t aluni punti , di apparenz& 1n icroci&tica in altri, dove si rinvengono delle piccole cavit à contenenti del liquido rossastro. Peso: Kg. 1,250. Esame m.icro scopico: l 'esame istologico della parete gastrica dimos~ra qua e là infiltrazione del derma della mucosa con elen1enti mononucleati che si accu111 ulano tra le gland ole senz~
apparen temente danneg·giar1e : 11ella parte profonda della mucosa si t rova110 scarse forn1azioni follicolari: la muscolarjs n1ucosae e la sottomucosa non sono in alcun tratto interrotte. I vasi clclla so tton1urosa sono a1n11Iissimi: al di sottodi essa ed in essa , separ ata dalla muscolare propria, si trova una zona di infiltrazione in cui prevalgono, nella strutlt1ra, il poli1norfismo degli elementi e la ricchezza della cromatina neJ nuclei: in ta1e zona decorrono vasi sangujgz;ii e gli elementi cell ul ~ri polimorfi si riscontrano specie alla periferia delle vene: inol ti elementi sono necrotici, e si trovano, in seno al tessuto, processi e11doarteritici che condu cono fino alla occlusione dei vasi, e cellule giganti con parecchi nuclei; fatti questi che fanno discuter e il giudizio di un granulon1a. L 'osservazione di altri campi dimòstra che il polimorfismo degli elementi cede il posto alla predomina11le forma fusata , tanto che in tali tratti si è condotti alla diagnosi di sarcorua a cellule fu sate. Dato di fatto degno d 'interesse è l'isolamento completo della zona blastomatosa dalla m u scolare propria dello stomaco, e la sua scarsa estensione nella sottomucosa. Una sezione praticata nella massa del tumore mostra una struttura a cellule fusate con gran ricchezza di vasi~ La ricchezza dei vasi è caratteristica del tumore, ma non &i nota nella massa di esso alcun rapporto dei suoi elementi con quelli degli angiosarcomi.
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[ANNO
xxx VI'
NU _\IJ. -11J
SEZIONE
Esame microscopico dell 'appendice: r1ote di apf>endicite cronica granulegg·ia11te co11 residuì glandolari , e ten~ativi di riformazio11e dello epitelio, nonchè piccoli neurinomi nella mucosa: è interessante la scarsa formazio11e di striscie e nidi di tessuto linfatico descritti recentemente dagli autori n elle varie tonache d e ll 'appe11dice. Predomina invece l a rigenerazione d e ll'epitelio e delle gla11dole. Decorso post-operatorio : 11ei primi giorni dopo i 'operazione l 'infern10 l1n avuto ematemesi piuttosto a bboncfa11te, che però ha ceduto ai comuni n1ezzi emostatici. Guarig ione per prima. L'infer1110 es_çe dal! 'ospeda le il g iorno. 21 marzo 1929, in l 7a gior11ata dopo I 'op erazione. Pre5entemen,te vive e non soffre alcun disturbo.
A parte la r elativa rarità dell 'affezione ed il n1odesto contributo che le due o. servazioni _urriferìte possono portare ad una sé rnpre più chiara con oscenza di essa, credo opportuno richia111are ancora una volta l 'a ttenzion e degli studiosi sulla proteifor111e veste ch e i sarcomi pri111itivi dello stomaco, specie gli est>gastrici, po!'sono assumere. Nella prima osservazione il tumore formava una specie di diverticolo comunicante con la cavità ga~trica, con sLatazione questa , oltrechè curi osa, interessante per l 'assenza di turbe gastrich e inten se e sopratutto del vomito, quando si con sideri ch e, log· ica n1ente , il vomito s.a rebbe dovuto essere fra i primi e più importa11Li sintomi. ella seco nda o seryazione l1na s indrome appen<li colare acuta m.aschera per un certo tempo la grossa tum efazion e, poi il quadro clini co si delinea, rr1a non si riesce a prec isare il viscere su cui essa s' impianta, e. la diagnosi ri01.ane dubbia fin chè non si ha il r eperto operatorio. L 'esam e istologico fa classificare il tua1ore fra i sarcomi esogastrici fuso cellullari: degna di rilievo la zona d 'infiltrazione n ella ·ottom11cosa dello storr1aco, zona, cl1e, per il carattere e la particolare dis1)osizione degli elerr1enti che la costituiscono, permette di essere interpretata, quale zona di origine d el tumore. Degni di rilievo .anche 1'isol.amento completo della zona di infiltrazione del tumore della mu colare propria dello stomaco, e la sua scar sa este11sione nelle sotton1ucose, costatazio11 i queste ch e fann o azzardare una prognosi relati,·amen te favorevole. RI.<\.SSUNTO.
L'A. ha tudiato clue .casi di arcoma primitivo dello ston1aco, n1eltendo in rilievo ch e nel l caso il tumore pur fo.r mando una specie di diverticolo, comunicante con la cavità ga-
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PRA.TICA.
strica, non aveva i1rovocato i1e un · disturbo di stomaco e n eppure il ,·omito. Nel II caso, l 'origir1e del tun1ore dalla ·otto·n1ucosa dello stomaco e la sua carsa e tensione n ella parete ga tri ca, ono con statazioni ch e fa111lo avanzare una prog·no i favorevole BIBLIOGRAFIA .
Sor>ra un criso di sarcoma peduncolato dello stomaco. Policlinico, vol. II, J 903. B u nGAND. L e sarcome prirn itif de l 'eslomac. PaALESSA 1 DRI.
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BASTIANELLI PIETRO.
1927 .
Ospedale Civile Vittorio Emanuele Il - La Spezia REPARTI C HIRURG I CI
d~re tti
dal prof. dott. R. CASSANELLO
Di un t•ib1·oma iuxtapilo1·ico dello stomaco(*) per il dott. LUIGI ALLEGRI ai ul o e vice-prin1ario cl1irt1rg·o .
T tu11 lori benigni dello stoma co co titui scon o una g rande rarità in confronto del carcin oma g·astrico, e fra i tumori b eni gni , una vera rarità è costituita dai fibromi puri , isto-
Zogicaniente accertati. In questi ultir11i anni la loro ca istica si è arriccl1ita aumentando pur e l 'interesse intorno ad e si . Casi di puri fibron1i hanno riferito Tyovi ty Spenser, Birch er , l(onj etjkg·, Wil d e, Lieblein, Halber lsma , I\..lose, Goetze, A. J. Blaxland. Fra i casi più recenti sono quelli di Scharapol , 1\{il onov, Spamer pubblicati n e] Zentralblatt fii r Cl1irurgie del! '.anno scorso e di Carl, ri fcrit o n ell e Verein fiir ftllissenschaftlische 1
(") Co111un icaz ione fatta all a Società di Colll1 ra ì\fe(l ica ciell a Spezia e Lu11igiana il 26 ottobre 1928.
Heilhiz1ide, di
[.\.:'i ~~ o l\. èi ni g~ J)e rg,
XX\: \ TI, N u M
.
-11]
nella seduta del 3
gennajo 1928 . In Ita l ia il (:alal)r<\ e cli Bo10Q·11a J1c l1a ro... municato un caso aJ congresso di cl1i 1 urg·ia dell 'an110 scor o. La .. i11ton1atologia e l ' obbi t ltività clinica di questi tumori , in r agio11e preYal er1temcr1tc dc11.1 loro rarit?i, è anco~·a r11 o~ro osc11ra. Soltant.o quando essi g iacci·o n o in vicina n za dell 'ost io pilorico come nel caso clt Carl, d i Calabrese, e come n el caso mio che ora esporrò, r ipetono }) LÙ o n1eno la sir~ toma ~ tologia d ella stenosi pilorica. In qualch e caso obbiett~vam ente si riesce a i1al pare i l tumore, e ]a i)r e enza del]a più o n1eno grossa tun1efazione contrasta , con1e nel caso m io, con le buon e condizion i generali del paziente . Un grande au ilio alla 1>i ù vrecisa conoscenza clinica d i questi tum or i b en igni, credo sarà devoluto alla rad iologia. Nel n1io caso essa è stata di una g·rand e evid e11za. Onde p·ortare un contrib uto alla magg· iore conosce11za del fibroma dell o s1om-aco r ifer isco i l caso presente : G. l\1aria, dj anni 44, n11bile, nata a Chi11sola :Sesta Godano), casalinga A 13 anni an1111alò di i t tero catarrale. Prima n1 es truazione a 14 anni, le successiYe irregol ari, dolorose e scar se. • A 27 anni ebbe febbri tifoidee con una lu11ga convalescen.za. A 36 anni ammalò di spagnola. B d i car atter e taciturno, ipoco11driaco, e dall'età di 20 anni soffre, a p eriodi irregolari, di bolo jsterico, ch 'e sp esso cessa dopo una crisi di · piatlto. Dal in ar zo 1927 accusa dis turbi gastrici con sistentj 1J1 se1lso d j p eso all 'epig·ast r io, bocca amar a, i11appeten za, i1ausee, dolori che si irradiano alla schjena, facile von1i.to, specie dopo abbonclante ingestione di cibj , e crisi gastriche interJnittenti e saltuarje. La p aziente non è però ·d imagrala eccessiYamente, presenta sempre un pannicolo ad iposo sufficjente, il colorito del]e mucose Jeggern1ente p alli<l o. Lo sviluppo scl1e1e trico è regolare, il torace piu~tosto alll1J1g·a to, organi toracici sani. Ston1aco ectasico e ptosico. Alla p ::i.Jpazjone profon<l a si aYYerle llna tu111cfazion e d ella gr and ezza di t1n u ovo di g-allina, <lura, n on bernoccoll.1la, alquanto i11obile. in corrisJJondenza dell a r egione pilorica . La radiogr afia ci mette in evidenza ltno stomaco allungato e a calza, in cui il b ario riempie l a porzion e <l iscenclente e passa nel] 'antro pilorico e n el ]Ju l bo <iuo<lenal e lasciando però una macchia chiara, ovale della grandezza quasi di un mar1ciarino, vicino al piloro; macchia , corrispondente al tumore. m esso in evidenza coll 'es<lme clinico. La macchia mostra st1periorriìente un picciuolo col quale si attacca alla piccola curvatura . Fra essa ed il margine inferior e dello stomaco rim nne lln tratto nhha~tn n 7n so ttile. impregn ato Cf al
SEZIONE
b ario e ch e sta a clin1os lrar e la 11011 completa chius ura d e1 pi] or o d a !)arte d el t umore. L 'esame d el su cco g as trico dà un r ep erto nor-
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• 1na le . Diag11osi fa lla: « 'j'11 i11ore ler1osan te del piloro » . • t ito op er at ivo: 12 g il1g·n o 1928 . Gastrolusi,
c lcro ttar cosi previa ir1iezj o11e di rnorfina. Lapara lon1ia rn cdiana d a tre d ita trasver se al di sotto del l 'n.11ofi i er1sifor1ne fin o alla cicatrice ombellj cale. Aperto il p eriton ro si esplor a la r egion e l)ilorica e st1l >ito, in corri sponden za d ella piccola c11r va tl1ra a 2 cm. e 1/2 rl al piloro, si p alpa il tu11 tor e cli co ns is tenza fibrosa, d ella gr andezza di n n p iccolo n1<l nd ariJ.10, pedur1colato, ch e si con stata situato n ell 'inte rno dello stomaco. Ap erto lo c;tom.aco con u 11 a sufficiente i n cisio11e giust a-pil orica, si co11 stat a ch e il tumore è <1 i consisten za fibrosa e c.l1e nasce con un · p eif uncolo dello sp essor e di un cent ime tro, d alla p iccola curv::t tt1ra dell o st01naco, pressorh è i1n mecl iatam ente vicino all'osti o pilor ico. Questo n on è p er ò comp1e tarn en te ocr.l1pato d a e so: rin-1an e inferiormente un a picrol n zona p er via, ch e vien e p er ò a scomp ~rire. anch 'essa quando il tumore Yien e nei movime nti p eristaltici dello st om aco spin to contro l 'ostio pilorico stesso, in mocio d a r im an er e esso comµJ et an1ente occupat o dal tun1or e. Nel r esto dello storn aco nulla di anorm ale. Con un 'incisione eli ttica, si reseca a t1Jtto sp essor e 1a porzion e dello st omaco dove è in serito il 1umor e e si richiude l a br('cr.ja stom acale con t1n Òl1-plire strat o di sutura : mucosa-muscolar e e sier o a-n1u scolar e. Sutura delle p ar eti addomin ali . Decor so post -operat orio n ormale; R"UariR"ion e n er prim a. Sezion at o il t i 1more n P r isulta evi<lente la sua coc;tit11zionr fibrosél. Tl t u m or P fihroso f> <r nasi tutto sitt1ato tra ln ml1cosél clell o
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PRATI C.~
stom aco ch e r e p ing·e Yer so l 'inler no di esso e la in u scolar e ch e r espinge all 'cste rno, rna la sezion e d el tumore lascia evide11ten1e11te con s tatar e la in sor gen za del tumor e stesso con un t r alcio denso e sp esso, come lln dito i11clice, dal connettivo sottomucoso gastrico. L 'esam e micr oscopico din1ostra t ra ttar si di fibroma i1urò.
Nel n ostro caso ]a sede clel tumore in vicin an za dell 'osti o pilorico ch e veni,ra ad essere intermittentem e11te chiuso in rn aniera completa dagli ondulamenti del tum ore coi m ovimenti peri taltici dello stomaco, dà la spieg.azione clinica delle interrn ittenti, salt uarie crisi di stenosi pilo_rica, presentate dalla paziente, m entre la m an can za, a malg r ado di essa, della · denutrizione e più della cach essia ed a 111alg rado de11a non piccola massa, m essa in rilievo dall a pa]pazior1 e, è stata colla b iopsia operatoria , largam ente suffragata dall a natura benign a del tumor e. Questi ultimi dati , unitam ente al resultàto favorevole dell 'esam e• del contenuto ed il cl1ia • ro r ep erto r adiologico, possono per ~ 'avvenire sempre più indir izzar e il sanitario l I lla diag n osi di tumor e benign o prepilorico. La diag n osi precisa della natura istologica è però devol nta uni cam ente a11 'esam e m icroscopico.
RIASSUNTO. L 'A. r i ferisce il caso i11teressante di un fibrom.a puro dell o stom aco, da lui operato con gu ari a ione. Richiama l'importanza sul lato diagnostico della r<"l r.a a ffezion e g.astrica e sul contributo , spesso deci ivo, ch e può dare l 'esam e r.adiolog·ico. Interessante pubblicazione: Prof. Cl USEPPE CALLICARIS
nocente di neuropa tologia n ella R . Università di
Roma.
Le Catene lineari del corpo e dello spirito SOMMARIO. f.n. cn tena. Ji n car a
dell'a m or e (lin ea mediana d el dito J)ollice) - L a caten a l ineare dell'oblio (I• interdi oitale) - La catena lineare della me moria (linea m edir1:na dei dito i ndir.e) - La catena lineare dell'odio (II• interd igital e) - La -0atena lineare del dolor e <I l l "' interdigit·1l e) - La catena lineare del piacere (linea mediana del. dito anulare) - La catena linear e del sonno (IV" i n terdigitale) - La catena lineare dell'em ozio n e (l inea mediana del dito mionolo) - La cat ena linear e dell'rus.sociazione mentale (linea assiale del dito medio) - La cat ena lineare della disso.ciar zione m en tale (linea laterale del corpo}.
Volume in-8° di p agine 62, con 6 figu re nel testo, in n itidissima veste t ipografica. P r ezzo L. 1 2. P er i nostri abbon.ati sole L . 1 O in p orto fran co. Tn,iare Va~lia P ostale all'editore L UIGt Si5tina , n. 14 - RO:JI A.
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IL POLICLINICO
DALLA PRATICA CORRENTE. • Iniezione int1·aca1·diaca di ad1·enalina ID sincope da angina pectoris
p el dot1.
n1ed.-cl1ir. condotto. Bivona (Ag·rig·ento).
PuLEO GrusEPPE,
mezz'ora non ricompariva polS'o, nè respiro. Lfl iniezione potè essere praticata clopo circa 10 minuti dall 'arresto del polso.
Il. - S. L., di anni 59, contadino, sposato co11 figli . Abito Jlletorico con ipertensione arteriosa, soggetto a p olmoniti frequenti, h a .ricorso dietro consiglio medico a frequenti salassi con b eneficio. Niente lue. Modico fumatore, discreto bevitore. Una 11otte improvvisamente ~ ebbe a sentire C:rolore vivo retrosternale, irradiantesi al collo ed al braccio sinistro, con senso di s~rittq.: 1 all a gola. Tale senso di angoscia fu così vivo che il p. riferiva che se il dolore fosse durato un altro minuto, sarebbe morto. E r1on avcv~ torto in quanto dopo alcune ore un altro acces~o identico ne provocavn ia 1norte. Chiama to di nuovo all'inizio dell 'accesso, trovai il p. senza polso e respiro, facjes ippocratica. Ritornato a casa e for11llon1i d el n ecessario, pratica i col co11senso d ei fan1il iari 1a in. intr . di adr. (2 cc. dop0 circa 10 n1inuti dallo ar resto del polso) . Esito n egatiYo. CASO
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La rj a11imazio11e del cuore colla iniezione intracard iaca di adrenali11a, 11a assunto, per i succe ~ i ottenuti , tale importanz.a in pratica, cl1e ... arebbe opportuno praticarla in tutti i casi di arre to repentino d el cuore, s ia di dominio chirurgico, ch e medico . I m .a ggiori su ccessi si sono otlenuti n el campo cl1irurg ico, IJerchè in tal i casi si tratta di n1iocardio non a lterato da affezioni in corso, n1entre nel campo m edico i successi sono in minor numero e meno dura turi. I casi in cui è stata pratica la in. intr. di adrenalina sono stati ordinariamente : sincope d.a cloron.a rcosi o r achi.anestesia; collasso cardiaco p er anes tesia; ch oc pleurico; choc peritoneal e; choc tr.a umatico; embolia g.assosa da J)lleu111o torace artificiale; asfissia, intossicazio11e; a rre ·to d el cuore per scarica elettrica di d ebol e , roltaggio; cardiopazienti in agonia; feti i11 ·111 orl e ap1)ar ente; iposurren ali mo acuto da n1a la ria. Ilo avu to occasione di praticare la in. intr. di aclr. in due casi di sincope da angina pec-
tori s. Se})b e11e con e"ito n egativo, l10 cr eduto tutt aYia o pportuno comunicarli. CAso I. - C. rvr., d i anni 45, casali11ga, sposata, se n za prole, luet ica da molti anni. Vengo un g·iorno chiamato perchè la paziente accu sa forte dolore ad accessi al fianco sinistro con diffusio11e all 'emitor ace sini s tro e lieve senso di costrizione alla gola . Toni cardiaci jmpuri, aia cardiaca leggern1ente ir1gra ll di la. bue g ior11i dopo vengo chiamato di urgenza. L 'a. fu colta da improvviso malore, accusava forti ~i n1 0 dolore al cuore, su cui _teneva forte, ~1c nle la In a 110. Perdita di urine e feci . Arri Yato dopo circa 4 minuti dall 'inizio dello acre. o, trOYO la p. con facies ippocr atica, polso i1nperceltibil e, r es1)iro ridobto a qualche penoso ti r:ig·e inspiratorio. No11 l1er crp ibi.li t o11i o rumori alla. regjone cardi aca . Per la sintomatologia ed i segni obbiettivi . feci <iiagnosi cli accesso di angina pectoris con sincope. Tentn i irtiezioni di olio cantorato, digalen, senza al cun effetto, sicchè dopo 2 o 3 minuti non polr' o cl1e cl ic hiar are inorta la pazienle. Col con cn so dei farniliari praticai la ir1 . 1ntr. di arlr . con la tecnica a tutti nota. Ini ettai 2 cc. di soluzione al m1llesimo o fratLn ilo e C!!t ri' o In re ~ pirazio1te artificiale. Dopo
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Siccome no11 ho Lrovato des.c ritti n ella lettera tura da m e constlltata casi di applicazione dell a i11. intr. di adr . in casi di sincope da angina. pectoris, h o cr eduto opportuno riferire le mie due osservazioni. L'esito negativo d e]1'intervento, ch e avvenne n ei 15 minuti trascorsi dall 'assenza del ])Olso, dovrebbe signifi car,e ch e la ini ezione venne praticata tardi o ch e _nell e sincopi da arigi11a pectoris la puntura rianim .atrice n on 11a effetto; p er cl1è il miocardio n on sarebbr l1iì1 ra11are di eccitazione. Da ulteriori osserYazi o11i i a' r.anno d ati l)lÙ certi. 1
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R TASSl 1NTO.
L 'A. l1 a ·p ra ti cat o in (}u c ra si d i s in cOJ)8 d a angina 11ectori . . la i11. inlr. d. adr enalina co11 e. . ito n eg-a tivo. _.. Rammentiamo l'Interessante libro del oott. ANTONIO SEBASTIANI Medico aàuto negli Ospedali di Roma
I disturbi del ritmo cardiaco Prefazione deil prof. Ciuseppe Bastianelli.
Th•p oue dn modo chiaro e c;emplice l'argomento in appa r~nza oosì complesso delle ~.ritmie. Il manua1e che è dedicato e ssenzia lm·e nte ~,l medi co p'I'~Jtico, è corredato da numerosi e niti.di elettrocar.diogrammi (tutti oo.si osservati -per.son·almente òall'A.), .spe cialmente allo 560po idd. far intendere meglio .i n obe ·c osa rc onsiste il diGturbo· vi &::>no riferite le vedute più re-e.enti riguardo a lla p~togene~d ; ed ogni capit·olo è chiuso dai « dati clinici» ·c he si niferiscono allo speciale disturbo trattato. Un volume in-8 CN. 7 delle nostre "~onografìe }iedico· Ohirurgiche d'attnalità ») , con 73 figure intercalate nel testo, nitida TPP.nte stampn to eu cart~ ~eminat i n::i.ta . Prezzo L. 1 8. - Per gli abbonati al 11 Policlinico 0 so·l e L . 1 6, 2 5 in porto franco. 1
Inviare Yag l i a P ostal è Via Sistitta. 14 - ROMA.
n Il eci it c""e
LUIGI
POZZI
!ANNO
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SEZIONE PRATI C.-\
COMMENTI Decapsulazione renale in eclamptica. Ricorro a lla cortese ospitalità del cc Policlinico », p er riferirmi al! 'articolo pubblicato n el n. 23 dal dott. Francesco Tondo. R elata l 'autore ch e il 30. maggio 1929 fu ·c hiamato a esaminare una donna di 24 anni :a.11'8° mese di ·gravidanza che presentava attacchi eclamptici, e che, mancando J.a dilata. .zione completa , alle ore 22 eg·li praticò l ' opera.zione cesarea sotto ombelica lé, estraendo due bambini; dopo, eseguì l 'isterectomia modifi.cando il metodo di Porro . Continuando le convulsioni durante tutta Ja notte e presentandos-i al mattino n ella operata :anuria , vomito in i stente ed a lvo chiu so, praticò abbond.ante salasso e clister e evacuativo; ma si~c om e le condizioni d ell 'ammalata si ag:gravav.ano prog r essivamente, decise di intervenire una seconda volta decapsulando ambo i i-eni ed asportandone la capsula. · Dice : cc L 'operazione da me fatta p er la prima volta non trova tr.a cc ia in tutta la letteratura . Lo s tesso Victor Iloffn1ann ch e l 'ha lJroposta n el suo lavoro per ragioni t eorj ch e e p er il grande intuito c linico , pro1Jrio d ei g randi maestri , non di ce ch e l 'operazion e è stata da 1ui fatta n è da altri ». Conclude : · « Io ho avuto l 'opportunità di :avere un ca so di eclampsia g ravissimo e ho -operato di d ecap sulazion e bilater a le otten endo un effetto. mirabile » . La d·ecapsulazione n ell 'eclampsia fu prati-cata p er la prima volta da Edebohls n·e l 1902 ·e se ne pr.ati ~arono a lcune centinaia. La nefrotomia n e]] 'eclampsia fu esegujta p er la prima volt.a da Pousson n el 1906 ~ se ne sono fatte pochissim e ; n el 1927 e nel 1928 pra tir,.ai due nefrotomie di eclampsia post-p.a rtum , con esito mirabile; r ecentem ente ho visto una d elle ammala te e la trovai in p erfette condizioni di -salute. Furono le prime operazioni praticate nel P erù , e le d escris~i nella « Cronica Me-dica n, n. 777, marzo 1928 . La r ecensione di questo articolo fu fatta n ella cc Clinica Ostetrica n di Roma, n . 12 , dicembre 1928. E NRICO CIOTOLA. Lima (Peri1), 22 lu glio 1929. Importante pubblicazione: Prof. CARLO FRUCIUELE
Docente di Ott almoi atria n ella Univere.i tà. di Na.p oli
Compendio di Ottalmologia AD USO DE~LI STUDENTI E DEI MEDICI PRATICI
{T er z.a erlivio ne r i ve dl.ttél. e ampliata ) Un volu m e rile~ato in tela, di p agg. I V-507, co n 271 tgurt rnel tes to P 6 tavole a oolori. Prezzo L . 4 5 più 1e· s p èse p 06t a li di E'fPedizione. Per gl i ab bon ati a l << Po1ie1in ico n sole L . 4 3, 2 5 fr a n co di p orto. I nvinre Vag lia ·P ost ?.le all'ed itore LUI GI P OZZl . \ia ~ietin a, n. 14 - ROJ'I.t\..
SUNTI E RASSEGNE. SEMEIOTICA. L'esame clinico del sistema nervoso vegetativo. (LARGEAU . Jour. ,d es p1'aticiens, 3 a g·osto 1929). Il sistema nervoso végetativo consta di due parti: l 'appar.ato paras impati co o vag.,a le e l 'appa rato ortosimpatico o simpatico propriamente d·e tto. . La mag·gior parte d ei centri vegetativi sono localizzati n egli en1is fer i cerebrali , n ei t alami ottici , n ei peduncoli cer ebrali, n elle parti an tero-laterali d el midollo. . Le due parti so_n o funzionalmente a11tagonist e. Questo fenom,eno è molto eYidente n ella pupilla ch e è innervato d al vago e da l impatico. L '-e ccitazione d el primo provoca miosi, l 'eccitazione del secondo midria si. An alogam ente il vag o h.a un.a funzion e inibitrice , moçleratrice d ell 'attività cardiaca, inentre il s impatico l'ha eccitatrice. Il vago innerv.a i polmoni , ]a r egione d el! '.arteria polmonare , parte d ell 'aorta , l 'eso fago,. la trach ea , il cardia s d ello st on1a co , m en tr e il impatico innerva I.a p arte pjl orica d ello to111aco e l 'intestino t enue, e l ' er ettor e sacr a le innerva il colon ed il r etto . Il impatico inn er va inoltre una piccola p arte dei visceri add om \nali , il rene, l 'uret er e, la ' rescica e tutte le fibre lisce che circondano non solo alcuni. ,,i ceri , ma tutti i vasi. Il impatico è un ' 'asocostrittor e, m en tr e il vago è nn vasodil at at ore. I l v~g o simpati co è in conti 11ui rappor ti anaton1ici e funzionali c on le g landol e endocrine , con le qu.a li esistono inler-re.az ioni intime : la eccitazion,e o l 'inibizione vagos i1npatica aum·enta o modera , o vicever sa, I '.attività delle , singole g landole , m entre le modificazioni umorali prodotte da quest e h anno un 'azione timo latrice o p ara lizz<lnte u l sistem a n euro. vegetativo . La p erfetta funziona lità· d el sistem a v.agos impa tico dipende d all 'equilibrio d ell 'attività de lle due parti ch e lo co titui scon o . Qua ndo I ',attività di uno di essi pr ev.ale s i 11a11n o di. sordini vari con m a nife tazioni clinich e ch e Ep11inger ed Hess h anno raggrup pato in due tipi: la vagotonia e la simpaticotonia . L 'individuo .a tipo vagot on ico è pallido , qua si empre timido, a gest i lenti , con r eazioni ]ente e fia cche, con sudorazion e e salivazione abbondante. Il simpaticotonico ~ individu o a gest icola zione en erg ica , r apida , occhi brillan ti , idea· zion e r apida, umor e o-ai o , deci . . o , con al ternati,re ra pide di pallor e e ros~orc del ,-i. o . con secr ezioni p oco a bbon danti. I m ezzi p er l 'esplorazion e d e1 . isten1 a ,·agosin11)a ti co son o rnercani ci e fa rn1 aco l o~ i r i .
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IL POLICLINICO
Tra i mezzi meccan1c1 più in1portanti sono il rifles"'o oculo-cardiaco, i riflessi pilo111otori, i rifl essi vasomotori. Il riflesso oculo-cardiaco consiste nella compre sione dei due bulbi oculari con i polpastrelli dei pollici., la quale attraverso i trigemini provoca un 'eccitazione dei centri bulbari d el vago, e quindi un rallentan1e11to del ritr110 cardiaco e respiratorio; conten1 pora11earnente si 11a pa 1110 d ella parte superiore dello ston1aco e iper secr ez ion e g·astrica . Negli individui ad eq uilibrio vag·osin1patico norm.ale il rallent.a111ento del polso è di circa 8il0 battiti , m entre n ei vagotonici queste cifre so110 1nolto p iù alte e i po ono a\rere rallentamenti perfi110 di 50 battiti a l minuto con fenomeni di angoscia e egli ipersimpaticotonici il ralle11tavo111ito. m ento è inolto d ebole, può nia11 care d el tutto, ed anche aversi un 'accelerazione del polso. Il riflesso solare si provoca così: si inette il sog·getto in posizione orizzontale in condizio11i di riposo e calma, ta li da n1ettere il ritmo cardiaco in stato normale , quindi si esercita u11a press ione sull 'epigastrio in corrisponde11za della reg·ione sottoxifoide, e fino a sentire la pulsazione dell'aorta. Si eser cita così un 'eccitazione del plesso solare, cl1e provoca un.a diminuzione dell 'ampiezza ed u11'accelerazione del polso. P er J)rovocare il riflesso pilon1otore si fa spog·liare il soggetto fino alla c intola o anche d el tutto nudo, evitando tutte le cause di raffreddamento. Quindi si palpano i muscoli dell r s1)al le µizzi c a11doli senz.a però provocare dolore. Dopo mezzo n1inuto circa compare negli individui normali la pelle d'oca sulle regioni mammarie e sulle spalle con orripilazione dei JJeli. Il riflesso v.asomotore si provoca passando legg·ermente un ago o l 'l1nghia su lla pelle, specie del torace e dell'addome. In corrispond enza n ei vagotonici appare dopo qualche tempo una striscia rossa che talvolta si a llarga prog·ressivamente (roseola emotiva), mentre n ei in1paticotonici si ha una strisc ia rossa molto sottile o anche nulla. La ri cer ca di queste reazioni ha interesse n on solo per saggiare il tono vagosimpatico generale, ma anche per del imi tare al c une lesioni midollari. Le ,prove farmacologiche si praticano r.on 1'adrenalina, l'atropina, la pilocarpina, l 'eserina, la colina o l'acetilcolina. L'atropina dà i risultati J)iù interessanti. E sa riduce o paralizz.a tempor.aneamente l 'eccitabilità vagale. Dopo una mezz'ora dall'inie · zione sottocutanea di atropina si l1a accelerazion e d el polso , fenomeni di- leggera eccitazion e p icl1ica, secch ezza della bocca, e diminuzione d el sudore. Si può misurare il grado del tono del vago da lla dose di atropina necessaria per pro, ocare questi fenomeni. La pilocarpina, ch e ha azione inversa , non dà sempre ri ultati probativj. Ri l1ll a ti l)iù i1recisi dà l'eserina, che da #
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a?ch 'e sa u11 'eccitazio11e d el ,-ago. Con l 'i11ie-· z1one sottocular1ea di salicilato neutro di ese-rina al millesimo si ha dopo 10-30 minuti una considerevole riduzione della frequenza del i)olso. L 'eserina è stata sopratutto in1piegata . per calmare le ·crisi solari. Anche l 'acetilcolina è un eccitante del va o·o. L'adren.a lina è un eccitante del simpati~o. Queste indagini oltre all 'interesse dottrinale-e clinico hanno uno scopo terai:Jeutico, in; quanto stabilita la natura dello squilibrio vago .. simpatico si può, rr1ediante gli stessi n1edièamenti, ristabilire l 'equilibrio. Ai vagoto11ici si darà I '.atropina, la b elladonna, l'adrenalina, n1entre ai sin1paticotonici· si darà l 'eserina.
DR.
Conti-·ibuto alla semiologia pupilla1·e, &· p1~esentazione d'un nuovo ''pupilloscopio,,... (F. MODENESI. Bull. Scie1ize 11/ed ., f. 2, marzo-aprile 1929). Anticame11te IJer i)upilloscopia s 'intendeva la determinazione obbietti,ra· della refrazione oculare statica, quella ch e attualmente si chiama.; retinoscopi.a o schiascopia; l 'apparecchio presentato dal Modenesi in, ece serve · all'esplorazione della sola pupilla . Per bene intendere la n1orfologia della puIJill.a, bisog·na conoscere i rapporti a11aton1jci d el complesso apparato irido-motore ; e l 'A. srdiffonde su tale argo1nento con d ettag liat&· • • espos121one. Della pupilla . . i d eYc o - ' ervare la. forma e· l' ampiezza; le a lterazioni di quest 'ultinra possono essere uni- e bilaterali, e sono caratterizzate dalla midriasi e dall.a miosi, entrambe a.. Lipo spastico o paralitico, e dall 'hyppus. A c.a rico della pupilla si notano i riflessi: riflesso fotomotore o basilare o visivo di Gras-set ; le reazioni all 'acco1nodameJ!to e alla convergenza (riflessi superiori o corticali); il riflesso doloroso o di Schiff o midoll.are·, ed infine i riflessi pupillari ideo-sensitivi. Tutti questi riflessi costituiscono talora se-gni diagnostici d efinitivi , sui quali l 'A. s'indugia a sufficienza. Molte di queste alterazioni· sono di pratica corrente , come la dissociazione dei riflessi pupillari (s. di Argyl-Robertson); Inolte di esse entrano a far parte della sintomatologia della paralisi progressi,ra e della tabe. La ricerca dell 'alter.azione dell 'ampìezza pu-pillare e dei riflessi è delica ta, ed i metodi suggeriti dagli oculisti o da i n euro1)alolog·i non empre permettono di ap11r ezzare le 1nini1ne modificazioni. P er ovviare a tali difficoltà l 'r\. I1a creato un apparecchio speciale, d enominato pupilloscopio, il quale per mezzo di due lan1pade ch_e eliminano l 'in1magine lumino. a speculare ~1f]e ~a, e per la dispo izione di un apparecchi<> 1
SEZIONE PRATI OA
a sta11ghetta i)ern1ette di poter esplorare simultaneamente, co11 una illuminazione bil.aterale, simmetrica ed ug·uale, e sing·olarmente le pupille, e di fissarne · i caratteri della forma e della figura globale, come dei contorni della pupilla, e stabilire se sono r egolari o frasta~ gli.ati, e se es]ste anisocori.a o no, mercè J.a illuminazione laterale. Anche i rifle i che abbian10 ricordati pos. sono essere ricercati con profitto dal pupilloscòpio, p ern1ettendo deduzio11i imoortanti su lla morfologia J)Upillare. (~A Hl:J ST.
VASI SANGUIGNI. L'a1~teriosclei·osi.
{H. S c nLESJ Nf;EH. J)eiit scliL! 1\l ed. Woche1iscli. , 5 luglio 1929).
L 'arteriosclerosi è un processo progressivo, iperplastico e contemporaneamente degenerativo dei vasi, il quale conduce a ll 'indurimento, alla perdita di elasticità ed all 'allungamento delle pareti. Queste lesioni determin.an-o un.a din1inuzione dell a funzionalità delle arterie e in con segu enza disordini della nutrizione. on è esatta l 'opinione che l 'arteriosclerosi sia una n1.alattia propria della vecchiaia. Non .è raro incontrare vecchi le cui arterie accessibili non presentano a lcuna rig idità ed i cu i gro~si vasi all'autopsia non dimostrano alcun processo ateromatoso. Sono r egistrati casi di novantenari e centenari le cui arterie sono mollj. L'ateron1.a può prendere notevol e sviluppo ed abbre·viare la vita, così ch e solo gli individui con i vasi sani possono raggiungere le avanzate età bibliche. Come fattori etiologici dell 'arteriosclerosi vanno annoverati : l 'eccessivo lavoro fisico e psichico, le intossicazioni croniche d.a .a lcool, tabacco, da eccitanti di varie specie, da piombo, l'intossicazione acuta da ossido di carbonio, la tubercolosi, il diabete , la polisarcia, · la gotta, l 'eccesso come il difetto di alimentazione, le influenze nervose ed in ispecie la n eurastenia ch e non di rado sbocca n ell 'arteriosclerosi cerebrale. D.al punto di vista an.a tomico oltre la le ione delle })areti arteriose è -a notare l 'alterazione dell'ampiezza . del lume vasale , ch e può essere diffusamente più ampio o anch e più stretto d el norm.ale. Di solito questa dilatazione è più notevol e nell 'aorta, dove può essere pre ente anche quando le più piccole arterie presentano un restringinìento del loro lume. La prima lesione è costituita da un isp essimen.to del] 'intima con u ura della m embrana elastica , che dipende d.a una forte proliferazione d el con· nettivo. Conten1poraneamente si ha degenera. zione gra a n elle altre parti dell 'intim.a e forn1azione di te..suto ateromatoso . Le alterazioni d ella m edia, 1)revalentemente di natt1r.a dege ~ 11crativa, 110~.sono precedere ql1ell e dell ' inti111a
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con. deposito di s~ li calcarei talvolta con ipertrofia della media musculare e sclèrosi dei tessuti .a vventiziali. L 'arteriosclerosi può essere diffusa o circoscritta (arteriosclerosi nodosa). Quando I.a dege11erazione ateromatosa dell 'intin1a è molto pronunziata si parla anche di a~·teri te deformans. L 'arteriosclerosi spesso colpisce solo alcu11i distretti vasali e con varia inten sità nelle diverse p.arti. Per modo che dalla gravità dell 'alterazione delle arterie periferiche non si può apprezzare l 'inten sità del1'affezione nell 'aorta e n ei grossi vasi. Le alterazioni sclerotiche dei . v.asi più piccoli (.arteriolosclerosi) si ri scontr.a no in determinati territori vasali ancl1e in individui giovani. 11 quadro clinico varia n elle diverse tappe del 1Jrocesso arteriosclerotico. Lo stadio inizialè spessissimo è caratterizz.ato da disturbi a carico del sistema n ervoso . inson11ia, esauribilità, diminuzione della mèmoria, irritabilità ed .a nche alterazione del cal"attere. Si hanno anche disordini vason1otori: facile a rrossam ento del viso, sen so di caldo o di freddo alle m ani o ai piedi , fa cile sudorazio11e. Le cefalee e le vertigini sono i primi sintomi dell '.arteriosclerosi cerebrale. In queto periodo son o a n ch é frequenti stati n eural·gici , n evralgie brachiali , inter costali, sciatiche. Tr.a i di sturbi degli org.a ni sensoriali sono da annoverarsi i ronzii e gli scotomi. Spesso si h.anno palpitazioni, tachicardia ed iperten ione a crisi o persistenti. La respirazione può essere ansim.ante. Molti pazienti lamentano inoltre en o di pienezza , disturbi dell 'appetito e flatulen ze. I disturbi sopra ccennati sono spesso accomµagn.ati da sinton1i locali , che dimostran·o l 'alterazion.e di determinati distretti vasali. Si Lrat ta di disordini vasali riflessi in quanto le arterie sclerosa te rispondono ·agli stimoli in modo inverso così ch e là dove si dovrebbe avere una vasodila tazione si ba vasocostrizione. Questo· modo di comportarsi è visibil e a]le n ~ trem itl\ ed ar1alogam.ente si ha n ei vasi coron ari , cerebrali e viscerali. In seguito alla formazione dell 'ateroma le arterie diventano serpigginose, le loro pareti s'inspessiscono e s' induriscono. Aumen ta l 'an1piezza dell 'osci]l.azione della pression e pecie per I 'abbassamento della minima , mentre, i1 ° i casi non co1nplicati , ]a massima è poco o ni.en te a ffatto aumentata. Circa il comportam ento del volume del cuore l 'accordo degli autori non è completo. Mentre .alcuni ritengono ch e e ' è un 'ipertrofia massiva, altri pensano ch e questa .. i riscontra solo nel· l 'ateroma grave dell 'aorta o n elle affezioni ' ra~ ali splan cnich e. Il secondo tono aortico è chiaramente accentu.a to, ed in molti casi si h a anch e un rum ore si tolico. La localizzazio11e del processo ateron1atoso n elle coronarie J1roduce l 'an gina pectori o la diSJ)n ea cardiaca e la diffusione all e ,·alvoJe
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aorliche provoca la loro insufficienza e solo ger). La ricerca del polso a rterioso din1ostra eccezionalmente la loro stenosi. Talvolta l 'affe- un'anomala pienezza di uno o più arterie, speszione dalle valvole aortiche si diffonde a quelle so maneanza del battito dell 'arteria dorsalis mitrali che, e si ha così un 'insufficienza doppia. pedis, della tibialis postica e anche della poL 'ateroma delle arterie cerebrali nelle sue plitea. Il polso della femorale non di rado è fa si iniziali suole provocare sindromi neurastemolto piccolo e talvolta si ascolta sulla femoniformi che progressivamente si a ccentuano rale stessa. un soffio sistolico. L 'affezione di sino a dare scarsa capacità intellettuale, ridu- regola .è bilaterale anche quando sono presenti zione della possibilità di nuove acquisizioni, sintomi ad un lato solo. Si riscontrano spe ~ so mentre rimane bene con servata la memoria tremori fibrilari dei piccoli muscoli dei piedi dei fatti precedenti, alterazione del carattere, e disturbi della sensibilità nelle parti Q.istali facile distraibilità, mancanza di cura per la delle estremità in conseguenza di processi n eupropria persona, e simili. ritici. Con il tempo si· hanno gangrene, tal,rolta 01tr·e questi fenomeni generali possono aver- nel dominio di piccoli distretti vasali, specie si intorni a fo colaio da rammollimenti trom- alle dita dei piedi e a n che a i calcagni, pi1ì botici e da emorragia in seguito a rottura di raramente ai margini dei piedi, e alle volte un 'arteria. Si può avere anch e l'epilessia tar- anche gangrene improvvise a tipo apoplettico diva o senile ed in seguito a rammollimenti diffuse ad un 'ampia parte delle estremità. La multipli, degen erazion,e cerebrale arterioscle:o- gangrena è per lo più accompagnata da dolori tica e gliosi perivascolare: la scena si può. chiu- violenti. dere con il quadro della demenza arterioscleNon si conoscono ancora medicamenti sicuri rotica -0 senile. contro l 'arteriosclerosi e la terapia con siste Le alterazioni arteriosclerotich e del midollo quindi solo n ella eliminazione delle influenze spinale sono :rare . Più frequentemente si ri- dannose e n el combattere i fenomeni sintoscontrano piccoli focolai di rammollimento nel matici. bulbo e n el ponte, ch e producono sintomi di Nello stadio presclerotico si ca1meranno i paralisi subacuta dei nervi bulbari e dei loro disturbi nervosi con l'uso di due gran1111i di nuclei. bromuro di sodio pro di.e o di bromural una L 'arteriosclerosi dei vasi gastro-intestinali volta la settimana; l'insonnia si combatterà produce p·a rti col.ari disturbi ch e sono stati st';l- · con il sedobrol , il luminal , l 'adalina ed altri diati da Schnitzler e da Ortner. La dyspragia ipnotici. In molti casi occorre la limitazione intermitten s intestinalis è caratterizzata da medell 'alimentazione carnea, l 'u so di cibi piccanti teorism o doloroso accessionale e g ravi feno· o eccitanti nonch è dell '.alcool e del fumo. So110 m eni generali (tenden za al collasso), stimo}~ an che da evitar si gli eccessi sessuali. L ·idro. al vomito e sen so di pien ezza n el ventre. Tali terapi.a calma nte ha b en efi ca influenza sul le ecces i di solito sono attribuiti a stenosi intesoffer enze subiettive e sul l ' iperten sione. Gl ~ stinale e per tale sospetto i malati vengono e ercizi fi sici leggeri non sono controindi cati oper.ati. Come medicamento è stato raccomandato Il r en e raggrinzito arteriosclerotico è do:ruto a ·sclerosi dell e piccole .a rterie e delle ~rter1ole : l 'iodio, sotto form.a di ioduro di sodio n e]] a Le relazioni tra ipertensione e malattie r enali quantità di mezzo ad un gramma al giorno. sono an cora in discussione, in quanto è sem- Agirebbe diminuendo la vi scosità del sang·l1e. . '. . Quando e' è ipertensione rende utili ser,·ig i pre incerto se pos a su ssistere un iperte:ns1one la teobromin.a , somministr.a ta, .a secondo j persistente senza .a lcuna lesio.ne ~en.al ~, come casi, isolatamente o insieme ad altri pre1)arat i ha dimostrato Pal in una serie d1 casi. L 'arteriosclerosi delle estr emità h.a comé pri- (calcio , chinina, oppiacei, nitriti , vischio , ecc. ). .mo . intoma la claudicazione intermittente. I l L 'arteriosclerosi dell e estremità richiede un paziente è di tanto in tanto costretto a fermar si trattamento speciale. Sono .assolu tamen.te ~a da una ensazione sgra devole, da uno spasm o proscriversi il fum o e gli alimenti ecc1tant~. mu colare o çla una 'd ebolezza paralitiforrn~ Le applicazioni calde d 'ogni specie sono perialle gan1be. Dopo poch1, minut~ può ficar~\mj colose in quanto po sono determinare uno ~i)a na·r e, n1a dopo un P. C}r1odo . di te.mpo p1u .o smo arterioso pern1anen te e produrre co~ì ìa mèno lungo i ripeton o gli stessi fenomeni: gan gren a . La elettricità gal,ranica agisce ~ome TaTi di turbi i h ann o-quasi esclusivamente n et vasodilatatore e facilita così I.a circolaz1011e. fumatori nei non fumatori possono mancare ·com e m edicamento si adoperano la teobromina anche q~ànd9· I.a sclerosi del~e ~rterie. dell e ·ed i nitriti 1)er via orale ed ~nch~ il .ni tr il~ ga.m be ia m olto avanz~t3:. I p1ed1 ~on ~1 mo- sodico p er via sottocutanea. Nei casi n ei qual~ vimento diveritano pall1d1 , le arterie si co11- esiston o dolori forti e pericolo di g.a ngrerta ~1 traggono sotto· l 'azioi;ie · d.el c~ ld~ ed ~nch~ de I- può tentare la den crvazio,n e dell '~rteria fe1110la pre sione (in·v er ione de1 r1fle s1 econdo rale per cir ca 15 r n1. e l a sportazione del le ~Erb). Il freddo può produrre uno pa n10 cluuto p eriarterio o. raturo clelle arlerie una r eazione traordinaDR. ria111 ente acccntuat~ (di~re fles .. ia di Schlesin -
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SEZIONE PRATIC..\
Sul trattamento delle flebiti obliteranti. (CHAVANNAZ e MAGNANT. Rev. d. Chir., n. 6, 1928). L 'embolia è una d elle p r incipali cau se di mortalità postoperatoria anche dopo interventi ben condotti. Da ciò gli sforzi per sopprimere le cau se dell'embolia e lo s tudio del trattamento profilattico delle flebiti. Uno dei rimedi proposti è l 'irudinizzazione. Fin dai primi sintomi di flebite si pratica alla radice dell 'arto l'applicazione di 3-6 sanguis\lghe che viene rinnovata due volte a 4-8 ore di distanza. Con tale tecnica la flebite non arriverebbe all 'obliterazione, l 'eden1a non si svilupperebbe e la febbre cadre bbe in pochi giorni. Fra gli incidenti è da ricordare l'emorragia, l 'embolia, n1olto rara , e l 'orticaria generalizzata in rap· porto a una sensibilizzazione irudinica. I processi infettivi costituiscono una controindicazione. Questo m etodo è fondato sulla presen_z a di una sostanza anticoagulante, l 'irudina , n ella testa d ella san guisuga. Tale sostanza, facilmente estraibile p er mac·erazionè, è stata studiata da diver si .a utori. Le opinioni non sono con cordi circa la sua natura e il suo modo di .az-ione. Pare in ultima a nalisi ch e essa sia da considerare come una potente an ti trombina e che agisca con un m eccani smo complesso . dove entrano in g iuoco .anche la su.a azione linfa .. goga, antispasmodica ·e d attivante ]a leu cocitosi. Gli AA. riferiscono 10 casi di fl ebite postoperatoria trattati con l 'irudinizzazione con scarsi risultati . Due m .ala ti m orirono per emb olia polmonare, ma uno era affetto da gravi fenomeni infettivi . on h anno notato e1norrag ie, n è prurito, n è orti.cari.a. Hanno osserv.ato diminuzione del dolore ma n essun miglioramento d ell 'edema e i m al.ati sono g ua riti in un lasso di tempo u guale a quello d el trattam ento classico. Gli. AA. pensano ch e nei l oro casi il trattan1 ento possa esser e stato non troppo precoce, perchè hanno ·.a tteso, priIT}.a di i stituir!~ , i se: gni netti d ell a fl ebite. D 'altra parte la d1ag nos1 di. flebite n ell e prime ore è assai incerta ed espon e al rischio di far applicare il trattamento irudinico a casi in cui l.a fl ebite non esiste. La questione r esta quindi insoluta e fino a ora il trattàm en to classico con ser va tutte l e sue indicazioni. G. PACETTO.
ORGANI DIGERENTI. Ricerche sulla batteriologia e la sierologia delle appendiciti acute. (vVEINBERG , PnEvoT, DAVESNE e RENARn. Ann. Tnst. Pasteiir, n. 10, ott. 1928, p. 1167). Gli AA. h a11n o tudi.ato speci.a lm,e nte le forn1 e can grenose e subacu te dell 'appendicite, perchè in tali for111e la percentu ale d el]e morti è
più alta. Così le ricerche d egli AA. si riferi scono a 200 o più casi. di appendicite a cuta:· gangrena 1/ 3; acuta o subacuta 2/ 3. In merito, . .a l tempo d ell'operazione dall 'insorgenza della· colica solo in 94 casi n e poterono ottenere i dati dai chirurgi: 58 di appendicite gangrenosa :e 36 di appendicite suhacuta. Sui 94 casi 7 furon o opera ti n elle prime· 12 ·ore, 37 tra 12 e 24 ore, 16 tra 24 e 36 ore, . 13 tra 36 e 48 ore, 21 da 2 a 5 giorni dopCY· l 'insorgen za dell 'attacco appendicolare . Non sempre vi fu rapporto tra il tempo del! 'intervento · con la g ravità, esten sione e putridità· d~lle lesioni g.a ngrenose. In 20 casi vi erano· le 'ioni p eriappendicolari, peritonite più o meno gener.a lizzata. In 12 casi vi era perforazione. In gen er e le lesi oni gan g ren ose estesissim e· coincidono con la presenza di materie fecali o di cal coli stercoracei n ella cavità appendico~· lare; infatti su 58 casi di .appendici te cangrenosa 17 volte rinvenne d ei calcoli, e 7 ' 'olte· m .a terie fecali . Contrariamente a ll e con clusioni di altri AA. g li AA. ritengono ch e l 'appendjcite a cuta senza microbi nella cavità appendicolare è rara .. Una sola volta non hanno r invenuti microbi liberi nel p u s dell 'appendicit'e a cu ta: si trattava di un . .caso cl1e e,rolve,ra rapid.amente ' 'er o la g1:lar1g1on·e. Nell 'appendicite a cut.a rinvennero gli AA. quasi se1npre una flora polimicrobica: rarissi .. n1amente l'infezione era cau ata da un sol germe. In tali casi si trattava sen1pre di germi .a erobici. I ell 'appendicite ·'" i po · ono rin,Tenire tutti i n 1icrobi d ell.a flora intestin.ale. Più frequente.. n1ente il B. coli (87 %), l 'enterococco (il 30 %), il B. pe1j,-igeris (30 %) , i bacilli gramnegativ1 (39 %), ma ancl1e i coccl1i anaerobici (18 %), i B. subtilis (9 %). B. ra1nosus (10 %), te trag eno, B. piocianico, . B. settico , B. istoliti co ecc. I n1icrobi aerobici furono rin,renuti tanto n ella forma g angren osa che n ella non gangrenosa. Quelli ana·erobici son o qua i costanti nell a forma g an gr·e nosa. Per l 'azione comune d ei g ern1i , ch e con1pongon o l 'assoc.i.azion e inicròbica , 'ri l1a un 'i tolisi putrida dei diver si strati d ella parete .appendicol.a re; i11 tt1tte queste .a soc iazioni microbich e vi è una o più pecie di anaerobi ; so1)r.atutto i bacilli anae.r obìci g·r a mneg·a ti'ri. i po._._ on o r in,-enire an.aerobici i11olto ])atog·e11i n e Ila for1r1a acuta n on gan gr eno . . a dell 'ap1)e11dicite. A volte . . i rin,ren g·ono an ch e d egli spirilli o ... piroch etj 11e1 pus a ppendicolar c. Le associazioni n1i cr obi ch e ono tanto più ,-ari e qua11to ]a fl ora appendi colar e di,1 enta più co1111)les ... a. P er lo più ~j tratta di a soci.azioni d el B. coli col B. perfrige ns, uniti o n on a d a ltri , i11 51 casi ... u 160; co ì pure l 'enter ococco ft1 rin,renuto in t1ni one col B . coli in 41 casi . Gli ~.\:\ . per lét difficoltà cli r i1Jro dur1~e ~ peri -
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mentaln1 ente l 'a1J1)endiçite }1auno per 1.o piu saggia to il potere i)atog·eno dei germ i inoculando ad anin1ali, nei quali si saggiava la do e letale e la gravità delle le ioni n egli a ltri organi. In tal modo hanno provato ch e la fJii.l g rande importa11za per la patogene i della appendicite hanno il B. coli ed il B. perfrigeris. Gli altri microbi JJatog·eni .a erobici o i1on .aerobici sono ugualmente molto dannosi, ma rara .. m ente fanno parte delJ.a flora del] '.a ppendicite. Anche i microbi poco patog·e ni della flora appendicolare h.arìno gra nde importanza nella patogen e i e nell'evoluzione d·ell 'appendicite, ·poich è e altano la virulenza dei microbi , coi quali es i sono associati. D 'altro canto i microbi patoo-eni esaltati favoriscono la moltiplicazione dei ger1ni secondarii, prendendo parte ai processi morbosi sopratutto per le loro proprietà fermentative. Sulla base di tali risultanze batteriologiche gli AA. hanno preparato dei sieri coadiuvanti della ct1ra cl1irurgica.
violenti ch e « annientano il pazie11te n e cc lo costringono ad abbandonare il lavoro ». Il dolore alla pressione è presente durante l 'accesso, m.a solo alla pressione profonda. Il ventre è trattabile. Il fenomeno di Rowsing non è provocabile. Si hanno spesso nausee, mentre il vomito è raro. La funzione intestinale ha una grande importanza nella storia della malattia. Spesso si h.a cieco mobile che non si sa se sia la causa o l 'effetto della stipsi. Nei 49 casi esaminati , 29 volte la temperatura ascellare si mantenne al disotto di 37c. ed in 17 non superò i 37.8°. In tre casi però la febbre era attribuibile ad altre cause. Anch e quando la temperatura alta non fa parte del quadro morboso, non di rado si riscon- · trano temperature subfebbrili. Che queste iperter~ie dipendano dagli ossiuri è dimostrato dal fatto che scompaiono subito dopo l 'appendicectomia. La frequenza del polso non è gran che accelerata. Il contegno del polso e della tempe.TURA. ratur.a ha molta importanza per la diagnos~ differenziale tra appendicite comune e appenL'appendicite ossiurica. dicite ossiurica . Parlano inoltre per quest'ul(U. 1-IAMMER. Die Medizi1iische W elt, 19 gen- tima -i fatti che durano da molto tempo, spesso recidivanti , con attacchi ripetentisi in uno naio 1929). · Sulla base di studi anatomo - patologici stato di stipsi cronica e senza notevoli disturbi Rheindorf espresse l'opinione che l 'Oxyuri& dello stato generale .. I sintomi sono quelli cavermicularis sia il fattore essenziale n ell 'etio- ratteristi ci di un 'affezione cecale, ma non così logia dell 'appendicite acuta , purulenta. Ma univoci da non accordarsi .a nch e con quelli di ulteriori ricer ch e (Asch off , Driiner, ecc.) ha11- un attacco di appendicite comune. La presenz.a degli ossiuri nelle feci molto no dimostrato che al detto. verme non può attribuirsi un 'azione così esclusiva nelle in- spesso sfugge ai pazienti e talvolta non è rifiammazioni acute del cieco.' La maggioranza velata neppure all'esame metodico anche quandegli autori opina ch e l 'appendicite pura può do i vermi si riscontrano all'appendicectomia. t.alvolta essere prodotta dagli ossiuri , ma ch e Qualche volta neppure con i purganti si riesce nella magg·ioranza dei ·casi l'affezione stessa è a fare espellere gli ossiuri. Spesso le cure verprodotta d.a altre cause. E ciò in rapporto al · mifughe non riescono a provocare la distrufatto che solo raramente gli ossiuri si trova110 zione degli ossiuri, di ct1i. non passa traccia n ell' appendice allo stadio della malattia nella nelle feci, m·e ntre persisto110 i fenomeni appendicolari, la cui origine ossiurica è conferquale si pratica l'operazione. Tuttavia ch e gli ossiuri abbiano un ruolo mata all'operazione. Allo stato dei fatti. 'quindi la terapia più raimportante nella patologia dell'appendicite è dimostrato dal gran numero di e.asi nei qual\ zionale rimane sempre l'appendicectomia. all'appendicectomia si riscontra la presenza di DR. detti vermi. Su 230 appendicecton1i e l'A . li trovò 49 volte ossia nel 21.3 % dei casi. Interessante per tutti I medici pratici: Dal pt1nto di vista anatomo-patologico si Prof. LUICI FERRANNINI trovò ch e l 'appendice era all'esterno straordidella R. Università di Na.pcili. nariamente pallida, con J.a mucosa livida e con emorragie puntiformi. In una serie di 14 esami microscopici il r eperto sette volte coinIndicazioni-Prescrizioni . cideva con quello dell'appendicite superfi ciale igieniche, fisiche, dietetiche e farmaceutiche. emorr.agica, cinque volte con qu ell o dell 'apUn groeso volume di pag. VIII-574, nell'ampio formato pendicite cro11ic,a e due volte non si ril evò della Ooll·a na Manlll&li del <1 Poli-clinico " nitidamente alcun fatto infiammatorio. stampato su carita di lusso e rilegato .artisticamente, Dal punto di ' ista clinico il sinton10 preva. in tutta tela inglese con i scrizioni sul piano e sul dorso. lente è il dolore spontaneo, occasionale, ]oca- Prezzo L. 5 8. Per i nostri abbonati sole L. 5 3 franco l izzato per lo più nella r egione ileo-cecale. Gli di porto. attacchi più o 1neno violenti e lunghi si alInviare Vaglia Poetale o Chèque Bancario all'editore ternano con periodi di pieno })enesser e. Spess~ nell 'ana1nnes i ~ i rjscontra110 acce si doloros1 LUIGI POZZI, Via Sistina, 14. ROMA.
La Terapia Clinica nella Medicina Pratica
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E ZIO NE PRA. TIC.-\
CENNI BIBLIOORAFICI <1> A.
Les phénomènes de répercussivité. Editore Masson, P.arigi. Fr. 32. THOMAS.
Studiando i riflessi pilon1otori Thomas rilevò l'importanza n ell a fisiopa tologia dei fenomeni di ripercussione, delJ 'azio11e })erturbatrice di un organo leso su a ltri organi distanti con l'intermediario del sistema nervoso. R stato così indotto a studia r e le ripercussività simpatica e cerebro-spinale, e le loro influ enze nelle affezioni da spasmi vasali (cla\l·· dicazione intermittente, meiopr.agie, a11gin.u pectoris, sindrome di Rayn aud, spa smo del}'arteria centra le della r etin.a, emicrania), delle varie forme di epilessia (jacl(soniana , essenziale. riflessa, pleurica, emo tiv.a), ]a incope, l'asma. L 'A. è venuto così a concezioni patogeniche originali del maggiore interesse, ch e apro110 la via a nuovi tentativi ter.apeutici. DR.
L.
Fehldiag n osen un,d Fehlbeharidlung sowie d eren V erhiltung auf dem Gebiete der V erdauung skrankh eite1i. Un vol. di pag. 59 con 10 fi gure. Edit. G. Thieme, Lipsia 1929. K uTTNER.
Il titolo : errori di.agnostici ed errori curativi nelle malattie dell 'apparato diger ente e modi per evitarli, compe11dia chia ra m ente il contenuto del volumetto. Reperti anamnestici e obbietti,,i ch e di solito vengono trascurati , piccoli dettagli di tecnica, ]a conoscenz.a di alcuni dati differenzial1 sono gli argomenti trattati e che si riferiscono alle malattie del tratto digerente e delle g·hiandole annesse. P er la frequenza di queste affezioni , il lavoro del Kuttner riuscirà di aiuto al m edico e al chirurgo. VAL DONI. Die Gastro1skopie in R ahmen der k linisch en ~Iagendiagnostik, pag. 97, fig. 46. 'Julius Springer ed. Vienna, 1920 A1k. 9,60. Basta scorrere la letteratura raccolta in poch e pagine a ll 'inizio d el volume per persuadersi che la lettera tura e i lavori sulla gastroscopia sono scarsi . L 'A. si è trovato in condizioni fortunate per poter raccogliere e studiare 500 casi di gastroscopia in 3 anni e inezzo nella Clinica medica di Jena e Breslavia, dirette da Bt3rblinger e Henke . Gli struménti rigidi (an ch e perch è le difficoltà di t.ecnic..a otti ca n on ~arebbero indifferenti) sono preferiti dall 'A. nella g·astroscopia. È necessaria la rachianestesia per poter praticai e la gastroscopia a malato tranquillo e coricato in posizione sul ventre.
K u RT
GuTzEIT.
(1) Si prega d ·inviare due copie dei libri di cui
si desidera l a recen sione.
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L 'A. l1a r:p reato di tracciare d{:i quadri in base .al re1Jerto g.astroscopico e ha cercato di confrontare in base a ricerche radiologiche sulle pieghe della mucosa, il quadro gastroscopico col quadro radiologico. Per la n ovità dell 'argomento, per le possibili ap1)Jicazioni cl1e n el futuro potrà avere la g·a tro copi.a in clinica, il libro m erita di es·· ':'ere letto. E. M1LANI .
- RIVENDIC AZIONI ITALICHE Una centu1·ia di rivendicazioni di priorità ad italiani in contributi scientifici nella Medicina e Chirurgia p er il prof. L urGr CASTALDI Direl Lore d ell 'Ist. di Anatomia Umana Normale n ell n R. l T11iversità di Cagliari . ( c:o1ilin.1lazione; vedi 1iun1er o precedente) .
50) Il precu r sore della preparazione del la insu iina. L 'insu lina è l 'apice d el ] a d ot trina insulare del diabe te. Ora chi primo dimostrò questo. rapporto diabete-isole del La11gerhans e quindi precedette la prep ar azione dell 'insulina (Banting, Bes t, Collip, Mac Leod) fu il nostro Diamare n el 1899. Egli stabilì l a moderna dottrina ch e le isole del La11gerhan s sono organi ch e hanno ufficio n el r ica1nbio degli lUC(;h eri, e 16 anni prima della l)rep arazione della insulina, nel 1907, procedette n iniezioni di estratto di isole di pesci (dove le isol e sono complet amente s~parate dal pancreas esocrino), e parlò di un prodotto attj vo insulare agente in maniera· indiretta su lla glicolisi . Nel 1899 Diamare aveva definito il diabete « u11a cach essja isolepriva . anzich è pancreopriva » (50). 51) A l eii ne priorità del V assale. Giulio Vassa le (di Bagnola d i Spezia) prin1a del Gl ey (1891) dimostrò nel 1890 ch e l 'estratto tiroid eo sopprime i fen om eni di cach essia s trumipriva , iniziando l a li r eoterapia; mise in luce l 'importanza delle p aratiroidi com e organi di azione potentemente antitossica; interpretò la patogenesi clell a corea, eclampsia, telania ;, stabilì l 'indipende nza funzion ale tra p ar atiroidi e tiroide; I 'indipenden za degli isolotti del Langerhan s dal pancreas esocrino. Rjn1ando pei particol ari al bell 'articol o ·di G . M. Piccinini (51ì . 52) L 'ererJsina di Cohnlieim. Fu scoperta da Cappar elli a Catania (189~); d opo di lui O. Coh nheim (1902) J 'annunciò e denominò come cosa d el tutto sua (52) . · (53) P r ecur sori della dottrina delle v itamine. Leggevo poco fa in un scritto italiano (53), che Bunge (1891) e Hopkins (1906) ciebbono considerarsi i precursorj de1 Funk. Ma si dimentica che Coppola (1890) e Pasqualis dettero impulso colle loro ricerch e intorno alla alimentazione di topi con latte n aturale e con l atte sterilizzato a quelle indagin i ch e c11lminarono çon Funk. (50) Arrh . cl. Fisiologia, 22 141, 1924. (51J Terapia, 18 ~ 225 1 J928. (52) GR1ss1 r1. c.) . (:53) Ras~ . I. l . J)iochi111ir o it. , 6, 29 , 192
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I J, POLICLINICO
54) La fisiologia del lavoro e il Taylorismo . Oggi che si ha piena la 111ente di Taylor e del « taylorismo » quando si parla di organizzazione scientifica del lavoro, e che in Francia si proclama lo (;haveau (1899-1900) come colui di cui van segt1iti i principi nell'organizzazione del lavoro; non· sarà male richiamare che sono italiani Leonardo da Vinci e Galileo Galilei che primi accennarono alle leggi della macchina animale; è italiano il Ramazzini, che primo trattò ex professo delle malattie del lavoro; e sopratutto sono italiani il Mosso che dal 1888 gettava le basi della scienza .fisiologica del lavoro, il Maggiora che lo seguiva, il Patrizi che faceva proposte precise di coll audo « psico·m etrico l>, e fra ~ sociologi Luigi Luzzatti che fin dal 1874 nel Congresso degli Economisti formulò l 'idea di una legislazione del lavoro a tutela dci fanciulli e delle donne e nel 1879 prèsentava al Parlamento il relativo progetto. 55) L'inibizione cardiaca. I fratelli W eber scoprirono l 'azione inibitrice del vago sul cuore ; ma la scoperta dei centri inibitori del cuore, che Spadolini (54) dice « di valore ancora più generale » è di Luigi Galvani. C~ò è consacrato nel e< rapporto » ch e Silvestro Gherardi lesse n el 1839 all 'Accaden1ia delle Scienze di Bologna, dal quale risulta che il Galvani aveva descritto accuratamente l'arresto del cuore che consegue alla lesione di quella particolare regione del midollo spinale dove è localizzato quello che poi fu app11nto chiamato centro cardiaco. D) BATI'EHIOLOGIA, I1vrMUNOLOGIA E PARASSITOLOGIA.
56) I preciirsori . della microbiologia. I pri111i passi furono certo i più geniali e più faticosi per la costruzione del! 'edificio della Batteriologia e della Immunologia. (.;i.li italiani ne furono antesig·11 n n i. Ri~ordo fra i primi iniziatori, come coloro ch e lanciarono le. prime misconosci uit e o criticate idee sulle _ cause della contagio·sità delle inalattie infettive, Lodovico Settala, ricordato dal Manzoni per la peste di Milano, che lasciò nei suoi scritti concetti tali che preludiano alle conoscenze scientifiche rnoderne sull'esistenza di portatori di germi infettivi (55) ; Bartolomeo Corte ch e nel 1720 pubblicò u11 lavoro « Intorno all 'a:ria o vcr111 icciatLoli se cag·ioni della peste n, in cui soste11ne la natura contagiosa parassitaria della peste (56); Enrico Acerbi (di Castano Pri1no presso ~fil ano, 1785-1827), medico del Manzoni, unjco silo co11temporaneo che Manzoni citò nei « Pro1nessi Sposi », che scrisse l a « Dottrina pratic·a del morbo petecchiale )) (Milano Pirotta, 1822) nel la quale tratteggiò idee divinatrici della BatterjoJogia moderna, concludendo che-« la cagio11e effettiva di una · malattia contagiosa consiste in u11a specjfica sostanza organizzata, la quaJe è ~'apace ·cli mantenersi e riprodursi secondo le leggi con1uni di lt1tti g1i esseri dotati • di Yi1
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(54) SPADoLr~r I. Le fu11 ziorti n.ervose ne~ sisl~ ma r7ella. i•ita venelativa. Bologna, Zan1chell1, • 1925.
(55) Dt ccc:;sca1 V. Re11d . R. Ist Lomb. Se. e Lelt., Y. :56, f. ~II, 1923. (56) ..\l'B.\ I. ì\finerYa n1edica, 1° aprile 1923.
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XXXVI, NuM. 41]
ta » ( 57) .; IVIich ele l\osa di .Rimini, l 'intelligen.te 1naestro di Maurizio Bufali11i; il Dubini che nel 1842 sostenne che gli agenti dei contagi sono esseri viventi. 5'7) Agostirio Bassi. ì\1er1tre in Germania la naLu,ra parassitaria delle malattie ~nfettive fu sostenuta da flenle nel 1860 (lopo le ·scoperte di Pasteur (1857) sui fermenti vivi, e l 'entrata nel1'agone scientjfico del Koch è del 1878; tra noi Ag·ostino Bassi di l\1ajrago presso Lodi (1773-1856) aveva assai prima (1835) provalo ch e la causa del calcino del baco da seta è una muffa Botrytes, che i1el 1835 Balsamo Crivelli battezzò Botrytes bassiana. 'fanto si è scr itto' di recente sul Bassi, el1e è inutile insistere qui. Aggiungo solo che n el 1844 il Bassi sosten11e che anche le piaghe e la gangrena deYono essere « se non originait e, mantenute )) d,a parassiti, e propose l 'uso di mezzi parassiticidi (fuoco, acqua bollente, potassa, calce, acjdi minerali, zolfo, cloro, mercuriali, compreso il sublimato corrosivo); onde, oltre fondare la Microbiologia in ,modo positivo, intuì quegli stessi precetti che conferirono più tardi la fama a I~ister. Come pure rilevo che poco do1)0 il Vittadini, assjstente nell 'Oiito ])otanico di Pavia, non solo confermò la scoperta del Bassi, ma dimostrò (1852) cl1e la Botrytes può vivere « anche isolata e tolta ali 'influenza della vita, sopra sostanze aniJnali e vegetali >> quali miele, olii fissi, soluzionj di zucchero, di g·omma, di mannite, d 'ittiocolla, Sll umore sanguigno d 'insetti, e specialmente del baco da seta, precorrendo i metodi di col tura che in mano di Koch dovevano divenire 11no dei p i"LL 1>ote11li e frt1ttiferi mezzi per le incl ag·ini sui microrganis1ni; com e pure vide le spore della stessa Bolrytes. Curioso è citare una rivendicazione cli priorità di riverLtlicazione ! Qi1anclo l)OCO fa il ,Riquier fece 1a proposta, !lCeettata ed eseguita, di ristan1pare Je opere del Bassi alla Società medico-chirurgica di Pavia, G. Mar\ inotti (58) rivendicò a sè di iJVeTe rivenrli rato il Bassi fin dal 1894, prjma del Riquier: del resto anche Grassi (1. c..) aveva nel 1911 posto il Bassi al posto d 'onore citandolo fra i lnassimi sciénziati innovatori italiani i11 contrapposto agli stra11ieri. 58) La scoperta delle spore dei batteri. Ess~ forma per unanime consenso una gemma del serto che ricinge il capo di Roberto Koch. Ebbene, n el 1851 il ventenne Paolo Manit egazza scoprJ che i batteri, allora riter1uti animali, si riproducono per « llova )) di cui si 1jberano, ossia per spore duratt1re secondo la posteriore nome11clatura. Mantegazza le vide n.el batterio che, in onore rlel cli1lico Pig11acra, chiamò « Vibriocephalt1s Pjgnacca n . f59 ) Il 11ibrione riel colera. di Koch. Pochi AA., e• specialmen te il co·n terran eo Castaldi· (59,), h a11 no rivenrlicato la. bellissin1a scoperta del pistoiese Filjppo Pacjni, ch e i1ell 'ep iden1ia colerica del 1854 a Fire111.e scoprì , nrscris e e figurò veridicamen(57) CASTALDI L. Iliv. st. Se. med. e nat., J4, 344, 1923; PASETTT C. L'Ospedale Maggiore , a. l 6, Patte Amminislr., p. 20, 1928. (58) Boll. Ist. storico Arte san., 6, 231 , 1926 . (59) Riv. storia Sr. '11.ecl. e 11at., ri. 14~ f. 7.-.8, J923; Sperimentale, a. 78, f. 3-4, 1924; R1v. r l1n. lnecl., a . 27, p. 31, 1926. •
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t e il vjbrio·11e d el colera, rivis:lo da Koch n,el 1883. .l1: ppure m~lgrado l 'incontro·vertib~lità di questa scoperl a del J>acjni (ch e a quei tempi, prima di Paste ur e coll 'opposizio·n e ostinata di Maurizio Bufai ! n i, nort fu che fonte di amarezza al glorioso stto _i\.utore), vi è stato chi ha rispos to· al Cas taldi poch i mesi fa (60) : « l~or1 credo sia il caso di. l u1a inr1ovazione di no~enclatura ch e riuscirebbe di nessu11 u t.ile alla m emoria del grande Pacini >~ . Ogni com1nento· a quest e parole guasterelJ]Je: Ali 'estero certo non si p ensa così. 60) Il bacillo del tifo di Eb erth. Per questo, bacill o così <.liffu so, e che quindi ha diffuso il 11011le cli C. J. Eber lh di Zurigo (1880-81) sì da aggel ti' arlo p er le f ehbri, ecc. << eberthiane », pochi i n1i, rna sopratutto il conterraneo Castaldi (Gl J, hau.no . riveJ1d icato, i.n modo anche per questo inoppugnnbile, cb e J\tto Tigri d i Pisitoi a, l 'in sig·n e introduttore insieme al Pacini dell 'l stol ogia tra noi, aveva visto il bacillo del tifo n el 1863 chiarissin1amertte nel sa11gue dei tifosi . Eppt1re 11e111meno la « Storia della m edicina » del Castjglioni lo ricorùa ~ C;'~ da don1ari.darsi a che valgo110 le r i vendicazioni dj italiani per i più d eg l i i Lalia11 i ! Sperian\o ch e ques ta iniziativa del Prof. Piccir1 ini apra l oro gli occhi una buona vo] ta. 61) Il diplococco lanceolato di Frankel. Il diplococco d ella pneumonite , detto di Frankel (1886 J o cli Fra11kel e Weich selbaum, in r ealtà fu scoperto da G. Sal violi (1852-1888) che precedente1nente l 'aveva Yisto n ello sputo, n el su cco polmonare, nell 'essudato· p leurico e pericardico di uo1nini n1orti di pneumonite crupale. Ciò nonostante e malgrad o ch e il Salvioli avesse anch e riprodotto nel 1883-84 sperimentalmente l a pneumo11ite, o~tenendo nelle sierose infiammazioni fibrinose, inocula1ulo tanto il n1ateriale preso dal ~aclavere, quanto i dipl ococchi isolati e coltivati fuori cl ell 'orga11i~mo, non è ricordato n eanche il s uo i101ne nei trattati di patolog·ia generale e di .a11ato1uia patologica recenti e recentissimi su cui foncln110 la loro cultt1ra s tudenti e medici italia, ni. Il Grassi (op. cit., pag. 185) n el rivendicarlo scrisse riel 1911 : « Io sono orgoglioso, come italian o, cli quest a ben fondata rivendicazione a favor e cl i un connazionale troppo dimenticato » . Ma le parole del Gr assi sono rimaste inascoltate; del r es to l ·esemplare dell 'opera del Grassi ch e io h o aYt1to dalla Biblioteca di uno· dei più attivi ~en l ri scientifici nostri , l 'ho dovuto tagliare, percl1~ con1pletamente intonso ! In proposito un ric l1iau10 clir1ico: il Bozzolo nel 1882 prima di G. SalYioli e di Fri..i11kel intuì genialmente che un unico ag·ente patogeno d0veva esser e quello della pn el1111011ite e d eJle sue associazioni: meningite, ple uri te, endocardite, pericardite, artrite. 621 Eusebio Tl alli e l'attenuazione dei «virus». Nel 1799 Eusebio Vnlli, amn1iratore di J e,n ner lrn 1r1ettendo Ja rRbbia a cani con saliva ·di cani idrofo])j, t-roYò ehe si attenuava mescolandola a st1cco o-as trico di rana; così nessun oane inoculato diYenne rabbio o, e così egli medicò il figlio di certa YedoYa Ros er1n ini di Pisa e la serva mor'Sir:l ti el fi car1i ral)}Jiosi ; l o comunicò all 'Ispettore 1
(60ì .-\ tti Cttlt. Se. med. e nat. , Cagliari , 28, 194, ] 927 . (61) RiY. stori a Se. n1 ed . e i1at. a. 15 f. 11-12,
1924.
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SEZIONE PRATI CA
tli Sanità di Parigi, ma i1on n,e ebbe risposta (62). Il Valli, precursor e dei metodi immunitari, finì col morire a Cuba nel 1816 inoculando su sè stesso la febbre gialla (63) . 63) G. B. Amici e le tossine. Il modenese GioYan Battis ta Amici (1786-1863) , una di quelle fe1jcissime menti poliedriché di cui non fu avara l a nostra Stirpe dal R~nascimento in poi, stutliando nel 1852 l 'oidio, previde chiaramente l 'esistenza delle tossine prodotte da parassiti (64). 64) L e tossine tubercolari e le antitossine. J\ . Ca 111tani (1837-1893) aveva messo innanzi il con-
ce t to ch e i germi patogeni possono spiegare ·1a loro attività tossica con la sos tanza stessa d el loro corpo. 1\tla fu Angelo Maria ~Iaffucci (1845-1903) ch e scoprì la vele11osità del batterio della tuberrol os i, r eperto straord inariame11te fecondo che fu il 11ri1no punto d i partenza d egli &tudi rivolti a Lro are u 11 mezzo r azionale di cura d el terribile inorbo (65) . Eg·li din1ostrò (1887) ch e bacilli tbc. 1n<.,rt i <i ncçìsi pro<luco11e: negli animali fenomeni i1ecr obiotici o ,n1arasmatici, spianando così l a s trad a a J(och p er arrivare alla tubercolina, e a Edoardo ì\l arag1iano p er le su e vaccinazioni. Il quale Marag·lia110 fu il primo al Congr esso (li:. Bordeaux il 12 agosto 1895 a richiamare l 'attenz io11e sulla produzio11e nell 'oganisnio· infetto di un t< movimento difen sivo specifico contro l 'offesn Lt1ber colare », e cjoè sulla produzione di anLicorp i sp ecifici 11el sa11g·11e dei tuber colotici, pu11to cl i partenza di tutti i metodi antitossici . Behring· e Knovv a11nunzjarono il fatto n el settem}Jr e 1895. 1
65)
Vacc inaz ion.i con microrganismi
ucci?i.
E. "Ni arag·liano ftt il primo n el 1892 a preconizzare la Yaccinazione preventiva con preparati di bar il l i Jnorti , c a ::; Ludiarn e dil ig·enten1ente gli effe Lti . J~gli n el 1903 comunicò di aver fin dal 1900 cominciato a vaccinare uomini con metodo jenn e riano , mentre Ponndorf, anch·e ammesse le g iu tificazioni di Bohm (66), è d el 1912-14. Gli studi d i Calmette cominciarono n el 1920 . 6G) Immunità locale. Il Campana (sia J?Ur parte ndo da considerazion i molto diver se) aveva p en sato molti anni fa a utilizzare filtrati di st afilo- e cli streptococchi in g ulsa sost anzi almente non diversa d a com e li u sa ora Besr edka n ella m edicazion e d elle mucose e d ella cute. Centanni nel 1894 i11 un lavoro sulla immunizzazion e specifica degl i elementi (67) precç>rse pure il Besr edk.n, . .il quale ~ {lI1dato più avanti n elle applic~ZlOnl. 67) Vicen.tini e Tissot. Di r ecente il Tissot ha comunicato ali ' Accademia delle Scienze di P arigi ch e j batteri son o framr:penti di esilissimi filamenti di muffe. Filandro Vicentini di Chieti aveva affermato n el 1890-92-93-901 (Alti R . Ace. lVled . di Napoli) che quella ch e egli chiamò Leptoth.rix ro.ceniosa (microrgani sn10 d el Vicentini), ch e ri11' t> nne nella p ati11a d enlaria, è cap o tipi te di (62) FEDELI C. Rif. i11edica, 1925 p. 12. (63) TnA~IBUSTI .A. L e opere e i giorni , 1924. (64) GnAssr, l . e. (65) ' ' edi anche t\ COLI A. Biorl1. e ter. speriJ11. , 13, 305, ] 926. (66) Riforrna 111erli r a, 1924, p. J63, e 595 (67 ) R r.RTAREr.r.r E . Pen sier o n1eòiro, 16, 122, ] ç)27.
•
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IL POLI CLI NICO
batteri, per qua11to no11 inuffa, ma organismo più co1nplesso dei batteri. Quindi quella del Tissot non è che una conferma (68). 68; Grassi e Ross. Le scoperte del Grassi sulla n1alaria, sia sul ciclo del parassita, sia sulla trasmissione da parte dell 'A nopheles, sono ar1teriori alla fine del 1898, quando il Ross << vagava ancora in alto mare » (69) . Invece all 'estero si mette innanzi al Grassi il Ross. Vero è che nel libro Chinin.um (Amsterdam, 19~5) U Grassi è messo al posto d 'onore su Laveran e su Ross, ma è caso sporadico, e quando si trattò di conferire il pren1io Nobel, questo fu conferito a Ross, e Grassi non ebbe neppure l 'onore nel discorso tenuto per l 'occasione a Stoccolma di essere non1inato dal fortunato nledico inglese, che pur ricordò tanti altri autori! Ross nel dicembre 1898 aveva scritto: cc Per completare lo studio un 'opera considerevole resta da fare, capace di occupare uno o più scienziati ». Ma nel 1905 egli stesso scriveva a proposito di allora: << Ciò che restava da fare era un lavoro da bambini». C'è contradizione, ma si capisce: Grassi, Marchiafava, Celli, Dionisi, Feletti, ecc. avevano felicemente aperto i nuo'Vi orizzonti. E)
CLINICA MEDICA.
69) L'albuminuria. Il pri1no a co·n statare 'spe-
r imen talmente l 'albumina nelle urine fu Domenico CQtugno (1766-1832; , della quale Brigl1t (1836) riconobbe l 'i1nportanza nella diag11osi delle afft·zio11i renali. Del res to co1ne lontani prec11rsori <li Bright ricordo che Guglielmo da Saliceto (1201-1267) aveva già messo jn relazione l'idropisia con la dimi11uzione delJ 'urina e la durezza dei reni; inoltre Lorenzo Bellini (1643-1701) descrivendo ~ tubuli renali e riconoscendone l 'im porta11za nell 'escrezione dell 'urina, e il Morgagni con la sua magistrale descrizione dei fenomeni anato1nopatologici spianarono la via a Riccardo Bright (1789-1853) , medico dell'Ospedale Guy, al quale spetta il merito di avere unito queste· osservazioni e di averne saputo trarre deduzio11i importantissime. 70ì Il morbo di Hirschsprung. Il danese Hirschsprung descrisse nel 1888 il 1negacolon conge·n ito. l\1Ia Domenico Battini di Siena alla fine del secolo xv111 ne pubblicò (purtroppo in Dizionario di medicina) una descrizione completa per dati anamnestici, clinici e anatomici, che passò ignora.ta (ciò però non toglie che co·n1e Vater coi suoi corpuscoli tattili p assò ignorato, e dopo che Pa; ini li rivide, fu <lai suoi co11na7.ionali imposto, alme110 a fianco del Pacini, col nome di co·r puscoli di Vater o di Vater-Pacini; altrettanto si possa parlare di 1norbo di Battini-Hirschsprung). Nel 1882 a Parma l 'anato.m ista Inza11i ne osservò ur1 caso che pose nel ì\IIuseo Anato111ico parmense (Ved i le p11bblirHzioni. di Tonnini e di Castaldi) (70) . 71) Gozzo esoftal-mico. E' questo uno dei morbi dove più se1nbrano esplicarsi i vari nazionalis111i, per cui mentre i t edeschi e con loro la magg ior parte dei medici d 'ogni altro p aese, italia11i ro111presi, parlano di morbo cli Basedow (68'1 Riforn1a n1edica, 1926, p. 57.5 e 712. (69) GRA SI, 1. c. (70) RiY. Slorja d. Se. l11ecl. e i1at. , 15, 377, 1~24.
[ ANNo
xxxv-1,
NuM. -!l]
(che lo descrisse 11el 1840 n el Casper Woche11schrift) e perfino aggettivano tal cog11ome nei pazienti (basedowico, basedo,vificato), g·l 'inglesi parlano di rnorbo di Graves (RolJert J ames Graves, 1796-1853, ne parlò in una lezione nel 1835), ingenerando co~ì anche deplorevoli oscurità nei principianti. Ma che il nostro Giuseppe Flaiani di Ancarano di Teramo (1739-1808) preceda e Basedow e Graves, è cosa più che risaputa a chi coltiva tra noi gli studi della storia della n1edicina, talchè alcuni tra noi parlano almeno di morbo di Flaiani-Basedow. Il Flaiani, fondatore del Museo anatomico dell 'Ospedale di S. Spirito in Roma, ~nfatti associò i sinto1ni gozzo e tachicardia fin dal 1802, a pag. 270 (Osservazione 67) della sua « Collezione di osservazioni e riflessioni chirurgiche ». Basterà quindi avere accennato a questo cospicuo, 1na noto esempio. 72) Morbo di Barraquer. Si suole attribuire la descrizione della lipodistrofia progressiva al Barraqt1er, il quale nel 1906 a Barcellona ne descrisse un caso localizzato alla faccia e alla parte superiore del tronco, onde Marafion e gli altri parlano di lipodistrofia progi:essiva o morbo di Barraquer. Ma lo Zalla (71) rilevò queste chiare parole del Morgagni riguardanti l 'autopsia di una donna morta a 59 anni di apoplessia cerebrale : « Primuqi omnium, inaequalem corporis, quod alioqt1in justa erat statura, nutriftionem animadvertit : cum eniri1 truncus et femora pinguia essen t, crura et pedes et superiores artus praesertin1 erant rnacilertli » . .A.nche De Gugliehno (72) ha ribadito che ques ta è la descrizione di un vero caso di lipodistrofia progressiva. 73) L 'acromegalia di Marie e la pr<fsopectasia di Verga. A.ndrea Verga (1811-1895) illustrò nel 1864 classicamente, sia dal lato clinico che dal lato anatomo-patologico, ciò che mol.ti anni dOf)O si chiamò, da Marie, acromegalia. Verga era stato colpito piit ch e altro dalle deforn1azioni facciali (prosopon) e quindi la chiamò cc prosopectasia » ; Marie si basò sulle. deformazio·n i delle estremità (acros) . 74) Il sinlomo di Oliver. Si parla del sintomo rli Oliver, o tra noi da molti di Oliver-Cardarelli, di Cardarelli-Oliver, secondo che si attribuisce al· l'uno o ali 'altro la priorità. In realtà ~'ono due cose diverse: fondate sullo s~esso fatto ol•biettivo, cioè sul rapporto che la trachea ha con I 'aneurisma aortico, 1na che van rilevate con metodo diverso. Il Cardarelli stesso teneva a questa distinzione (73) e il segno da rilevare con la tecnica da lui indicata (applicando il dito sulla parte destra della cartilagine tiroidea) è di esclusiva spettanza del Cardarelli. 75) Il segno di De Musset. E giacchè parlo di aneurismi anche di que~t 'altro segno spetta a Fel e tti, e poi a Bruschini e Coop, la priorità: cioè dell 'aver rilevato che negli aneurismi aortici si hanno oscillazioni brusche anteroposteriori della testa, isocrone al polso radial e (74) . (71) Ri v. pat. nerY. e m ent. , 1919, p. 339: 1920,
p. 25 .
(72) Sindromi 11euro-ipofisari e. ~Til a no , Ist. rcl . scient. , 1928. (73) CARDARELLI. L ezioni scelte cli clinica n?erli-
ca. Napoli, li ed., pag. 168, 1921. (74) CASTO RT N .\. Eenomeni morb. Torino, 1909.
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1479
SE ZIONE PRATICA
76) Il segno di Katzenstein. Spelta a Rummo e Andrea Ferrannini e a Cardarelli la priorità nel-
l 1indicare quello clln chjan1as) segno di J(atzenstei11 (ricerca dell ': 111rn.~nlo della prcs5ione sanguigna comprimendo le arterie. femorali ·a livello del legamento ing11 ir1ale) (75). 77) Il fenomeno dL .f(oh,nstarnm. Il Castaldi (76) ha rivendicato al neurologo fiorentino Alberto Salmon, la prima descrizione del curioso cc fc11omeno di l(ohnslamm », oggetto recente.mente per la sua importanza interpretativa di molli studi italiani e stranieri (77), cioè della contrazione residuale e postuma dei muscoli striati. 78) Il pneumotorace bilaterale. Dopo la geniale idea di Carlo Forlanini si è p·r o,v ato anche a fare p11eurnotoraci da ambo i la•ti. Il merito ne è andato a I. H. t\bhol (1920) e ad altri a lui successivi. Ma fin dal 1912 Maurizio Ascoli, seg11ito dal Fagioli (1914), aveva pensato e eseguito con st1cce.:;so questo 1>ne ~11r!o1.ora ce bilaterale, come è stato rive11dicat(; i1ella cc Riforma medica » (78). 79) L 'e ncefalite letargica. Così la disse Von Economo e a lui si dà il maggior merito di averla sluctiata nella ultima epidemia. Ma il Torna· tola (79) di '!\iessina ha r iesu1nato la descrizione che dette di una epidemia nel 1557-59 il siculo Filippo lngrassia di Rcgalbuto presso Catania (1510-15RO) ; egli <iest.:'.riss~ bene, dopo una pandemia influenzale, tlnA « febbre cerebrale » per cui gli infermi « vegli&vàno dorn1endo e dormivano vegliando ». ' 1
F ) CLINICA CB. lRURGICA.
80) Il primo che curò razionalmente le ferite.
Fu un en1iliano, Cesare ~1agati di Scandiano (1579-1647), che insegnò a curare le ferite con ra1 iocinio in una sua pubblicazione dal titolo « De rara irtedicatione vulnerun1 » (Venezia, 1616), abbandonando gli usi errali del Lempo, senza più sfasciarle di frequente (si sfasciavano allora fir10 c. tre volte al dì), ma fasciandole con semplici pannolini e lascia11dole in riposo p er 5-6 giorni; la bontà del suo metodo fu riconosciuta dal medico dell 'Ospedale ~1aggiore milanese, Lodovico Se~ lala, che ho già citato fra i precursori della J3atteriologia e Immunologia. 81) Le prime. lrasfusio1ti di sa~tgu e. Dopo vaghi cenni imprecisi, il primo di cui si ha n otizia certa che praticasse trasfusioni sanguigne ft1 nel 1628 Giovanni Colla di Belluno, professore aJl 'Università pa lavina e n1edico di Cosimo III a Firen1e. Gli seguì i1el 1654 Frar1cesco Folli, nato a Poppi nel 1624. Solo 11cl 1G66 la Lrasfusione fu praticata da animale a animale in Inghilterra da Riccardo Lower, e l 'anno dopo a Parigi da Giovanni Battista Denis, medico di Luigi XIV. 82) Holtini e Lister. Nel 1866 Enrico Bottini, allora chirurgo a Novara, pubbljcò un lavoro « St1ll 'acjùo fenico 11ella chirurgia pratica e nella tassidermia ». 1
(75) FEna.\NN1N1 A. Medicina iriierna. apoli, ldelson, 1927; FERHANNINI L . Semeio logia. Napoli, ldelson, 1928. (76) Rifor111a medica , 1926, pag. 1028. (77) Quaderni di Psichiatria, a. 15, n 3-4, 192d . (78) Rifor1na 1nedica; 1926, ·p . 1003. (79) Ali i .A.cc. Peloritana, a. 140, vol . 29. 1921
Egli ft1 il primo a indicare sol uzioni di acido· fenico come antise ttico nelle operazioni (nel lavoro il B0ttini, poi illustre clinico a Pavia, riferiva su 300 infermi da lui curati con ottimo esi-to) inaugurando un metodo di vera antisepsi chirurgica. Nel ì8qi Giusep.pr Lister di Upton r1ell 'Essex (1827-1912) pubbJicò sul Lancet il su o metodo di polverizzazione di soluzione di acido fenico sul campo operatori-O, e di immer sione degli. strun1enti e spugne (allc·r :t in uso) nell'acido fe· nico. 83) La fascia di Esmarcli. Il dott. Grandesso· Silvestri di Vice11za fin dal 1862, cioè prima di Es1narch di Riel, iniziò la campagna in faYore della fasciatura elastica degli arti p& impedire le-emorragie durante le ·operazioni su essi, e dal 1862 essa fu adottata nella Clinica padovana. el 1871 il Silvestri ribadisce la sua proposta con storie cliniche di amputati, nei quali invece di emo-· stasi preventiva, aveva cinto più volte l 'arto con lunghe· fettucce a cinghie elasLiche, tese in modo· da intercettare completamente la circolazione arLeriosa, e lasciandole in silo senza bisogno di· sorveglianza, con un fermaglio uncinato. Malgrado la rivendicazion e che ne fu fatta da ·rito Vanzetti e da Davide G-iordano, si continua a· parlare di Esmar ch ; eppure, 9ice il Grassi (l . c.), questo metod.o cc segnò un progresso immenso nel· campo della chirurgia operatoria ». 84) La cura chirurgica delle varici alla Treri-· delenburg. Prima assai di Trendedenburg (1890),_ 'f o1nmaso Rima (1775-1843) , chirt1rgo· nell 'Ospe-
dale di Venezia, aveva precorso i tempi nella cura• delle varici. In una lettura all 1Ateneo (29 dicen1bre 1825) aveva esposto il suo metodo di lega tura della safenà alla coscia, invece che al ginocchio come praticò Home . La rivendicazione fu opportunamente falta da D. Giordano (86) . 85) La posizion e di Trendelenburg . Un 'altra rivendicazione d el Giordano e un 'altra priorità di·· Trer1delenburg ch e se ne va. La posizione declive corporea 1n chirurgi a non. fu in•trodotta da Trendelenburg, n è come vogliono rivendicatori f:r.ancesi da Morand (1723) che la: mise in pratica, ' nè da Rousset (1530-1603) ch e la· indicò. Un italiano, Rolando da Parma, la praticava già nel secolo XIII. Nella edizione di Venezia, ì499, dell'opera « De roptura sifac et eius cura >>non c;olo si legge « in primis patiens collocetl1r· in })an co caput et humeros haben s depressos, l1t lota intestina descendant ad pect,u s », ma si può goder e nel codice miniato della Biblioteca Casanalense una· interessantissima fig ura (81) . Non dunque posizione di Trendelenburg, n è come vuole Boulanger, di Rousset-1\ilorand, ma cc posizione di Rolando da Parma ». 86) La posizione rii Walcher. Questa posizione
a coscie penzoloni, pongono le donne, stiano Melli e da afferma il Ferroni
così nota agli ostetrici, che vi. fu invece resa nota da SebaScipione 1\tlercurio, a qua11to· (82).
(80) Nel centenario della dottrina di T. Rima su le varici. Venezia, settembre 1925. (III Co11gr.
della Soc. ItaJ. Storia Se. m ed. e nat.). (8 1) G10HnANO D. Riv. storia se. r11ed. e nat.,. a. 16, p. 189, 1925. (82) Iq,, 'fADDEI. Se meio.Zogia fisica e diagriostic<r chirurgica. Tori110, Utet, III Yol ., p. 379, 1925.
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1480
IL POLICLINICO
8?) La 1iefrectomia paraperitorieale. La si chia-
•
ana del Bergmann, ma era stata proposta qualch e tempo prima (set.ter~1bre 1885) da A11Lonino D 'An.tona (1842-1914) , Maestro della Scuola Napoleta11a. 88) L 'importanza del periostio. Il Troja a NaJ>Oli, queg·li stesso che ho ricordato per i suoi rr1erili ne]l 'illu.strare la struttura delle ossa, fu il ,primo a trasportare, sebbene imperfettamente, i1el ..campo della cl1irurg ia operatoria il principio della . rigenerazione ossea per mezzo del periostio (1779). Ber11ardino Larghi (1855) ideò qt1elle o·i )erazioni .sottoperiostali e sottocapsulari che furono, in se_guito alle esperienze fattene clai chirurghi di tutto il mo11do, ascritte fra le più belle conquiste della . cl1irurg ia conservatrice (83) . Ep.p ure qua1tdo nel 1867 l 'eminente professor e della Facoltà pavese, Luigi Porta (18 00-187f5) , scrisse una r elazione sui .~rogre ssi nella chiru rgia d 'allora in Italia, appe11a ricordò il Larghi , accusandolo a11zi di so-verchia fantasia. 89) La dottrin.a di Glé11ard sulle ptosi viscerali. Fu precorsa di ben due secoli dal nos tro -Valsalva, il quale dimos trò, anche con esperi·m enti sul cane, l 'intportanza clinica dello sfint er e anale (84). (Continua).
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-ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI VIII
Congress~
Inte1·nazionale di Chirurgia.
(l:onlin.uaz. e /irte; L'Cr°fi 11iirnero preceden.te). •
III tc111a d i relazione : La cura del morbo di Basedow.
1° Ilela tore: TJ.
(Lione) . - I . - Si sono ·d escrilt i n ella sir1drorne ipertiroidea d ei tipi diversi, che si p ossono riportare a due principali: il m orbo di Basedo\i\' prin1itiyo o g·ozzo esoftalm ico vero e ~ g·ozzi b asedovifi ca ti o adeno111i toss1c1. Si è r;ercato distinguere quesle due forr11e in tutti i loro caratteri. In r ealtà i1on esiste una n etta separaz ion e e l a si1tdrom e di ipertiro idi smo . ·e' unica. 1) Identità nelle lesioni anatomo-patologicl1e: l 'iperplasia epiteliale è la lesion e fondamentale ch e i ri contra nella g la11dola hasedovica e n el p arenchi111.a ch e circonda l 'adeno1na tossico. · 2 l ... in1iglian za delle ma11ife tazjoni clinich e: n on v i è alcun se~~·no differenziale J)a tog nomonico. 3) La p~togenesi identica d ovtr~a ali 'alterata -secrezione del parenchin1a iperplastico. 4) Vi deve essere identità di indirizzo terapeutico e ) a resezione larga d ella glandola alterata d eve sos lit 11 ire la semplice ei1ucleazion e nell'adeno111A tossico. Il . - Ogr1i aumento di attjvità della tiroide detern1i na 1'acceleratnento della nutrizione generale -e produce i disturbi di ipertiroidismo e l 'aumento ·del n1ct al>olìslTlo basale ( + 15 a + 100 e 120) 10 stud io el e i 111etabolì n10 basa le p erm ette di distin gt1cre ttn [JOzzo tos iro da ttn gozzo semplice fi11 RÉRARD
l . c. ( 4) R.\not~ zzc D. Ri,· . 19, 12~~. 192 . :i ) GnA ss1,
~ t oria
.. c. n1ed. e nnt. ,
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dal prir1c1p10. Co11fer1na nei casi tipici la diagnosi clinica. Pern1ette di riportare alla sindrome ipertiroidea delle forrr1e che se ne erano distinte e distinguere le sir1dromi pseudo-tiroidee. È un con~ trnllo eccelle11te d ei risultati delle cure nel gozzo esof talmico. III. - Ogni hasedovico prima di essere operato deve essere sottoposto ad un trattamento medico pre-operatorio accurato (riposo, somministrazione di chi11ino e di calmanti). Lo iodio è ~l medicamento esser1zj ale; esso produce una remissione evidente dei sintomi clinic1 e una di1ni11uzione del metabolismo basale. Questi risultati immediati non sono definitivi e lo iodio non può essere considerato come un m ezzo curativo. Lo iodio h a l111a gran<le i111portanza p er la cura chirurgica; ne previene gli accidenti, estend e le indicazioni operatorie e p ermette interventi più radicali. IV. - La cura co11 age11~i fisici (radio , raggi X ) è insufficiente nelle for1ne gravi. I suoi risultati sono spesso passeggeri; essa rende più difficili le operazioni secondarie; non è perciò indicata che n ei casi in cui è impossibile il trattamento crt1enLo, dopo riconosciuta l 'insufficienza delle c11r e 1nedich e. V. - L 'ar1estesia di scelta negli interventi per Ba sec1o~' è la locale. VI - Operazioni : a) la simpaticec tomia non può essere con siderata con1e un metodo curatiYo ; dà risultati molto i11fcriori a qt1clli d elle operazioni sulla tiroide. Può però co n servar e <111alch e i11dicazione, sia come operaz jo11e preliminare, sia secondarian1er1te per curare un esoft~lmo r esiduo ; b) la legatura d elle arterie tiroidee è eccezjonalmente cap ace di dare 11n migliorame11to co1npleto e stabile. Non ha 1n genere che un effetto temporaneo . Può essere u sata come operazione -preli1ninare alla resezione della tiroide. Per aume11tare la sua efficacia bisogna eseguire delle an g·io n eurec Lomje dei p eduncoli tiroidei, in modo da ag·ire st111 'elen1e·n to nervoso nello stesso ten1po ch e ~ j 111terro111pe la circolazione. La legatura il elle a ue tiroid ee superiori è il processo di scelta ; e) le tiroirl ecton1ie sono le sole operazioni logiche perchè })Oggiano sopr a llna base anatomie.a e sperin1enlale sicur a. L 'erni tjroi<lecto1nia è una operazione in s11fficiente. La tiroid ec tomi a subtotale, logica dal 'punto di vista anato11to-patologico, lecita dal pt1nto di vi ta fisiologico, è g justifirata <la i risultatj. La t.iroidecton1ia total e f> formalmente da escludere. ~ VII - Lo studio delle sla ti stich e di1nostra un in contestabile 111 it; liora1n13nto dei risultati im1n eciiati delle tiroideclomi e, dovu~o al principio clel1'ope~azione precoce, ?lla prati ~a ·_della s?m~~ni s traz1onc r)re-operator1a dello 1od10, ali ut1l1zzar ione di operazioni in pii1 t empi. La mortalità irr1mediata può così ridursi all '1 °&; il d ecor so post-operntorio è pi11 semplice, le co1n1>lirazioni piL1 rare. . . . . l risulta li lo11ta11i son o p11re diYe11tat1 m1g l1or1: PS~ i sor10 sopr~ ltttll o inflt1enza ti d all 'n1npie71a dPll a re ezio11e tirnicl ea.
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SEZIONE PRATICA
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2° llelatore: G. W . CRIJ..E (Cleveland). L 'O. . considera che la surrenale è parte essenziale di u11 sistema indivisibile e indipendente composto . dalla tiroide, dalle surrenali e d al sistema nervoso . Questo· s~stema ha lo scopo di adattare l 'e · nergia elettrica, trasformandola da potenziale in . cinetica . I sintomi delle crisi di ipertiroidismo possiedono le stesse caratteristich e dei - disturbi . p10,·0cati dalle iniezioni di adrenalina. L 'O. fornisce ìn appugg in a questo con cetto delle prove . evidenti e numerose sia clinich e ch e sperimentaJi e propone com e soluzione per la rottura del cir. colo Yizioso costituito d agli elementi che provocano l a r1 isi tiroidea, l 'asportàzione della surrenale. C. h a praticato alcune operazioni di questo gen er e, n1a la s11a esperienza è ancora troppo recent e J)er t r rtrne delle conclt1sioni . La r elazior1e · ter111i11a coll 'an alisi cli più di 19.000 casi di gozzo.
cuore. Ha il ~0-50 % di g uarig ioni complete, migliorati gli altri. Segni migliori ma n on del tutto sicuri per la prog nosi sono ~l miglioramento del quadro clinico e l 'abbassamento del metabolismo n el p eriodo preop eratorio .
3° Rel a tore: .A. Ju1ASEK. (l'rag·a). - L ' unica cura . del golzo esoftalmico è la chirurg·ica che consiste i11 u ri intervento radicale sulla ghiandola. Qu anto riguarda l ' irnportanza della tiroide n el G. E. non è certo ch e ·1a ghiandola oltre ch e ipertrofizzata sia ar1 c~·:c alter a la o che r appresenti la cau sa pri · maria o secondaria d ella malattia oppure ch e costi t nisca uno rlc·i sintomi pi una sindrome pluri. gan glionare jn cu i la ghiandola può avere una irr1portan za cornp~nsatrice. Non si deve trascurar e n en)n1eno l 'influen za d el sistema nervoso, la questione clell 'alterazio11e della qualità d ella secrezio11e e il sig11ificato del grosso timo. I casi lievi di G. E. possono gu arire con la c ura lllf'dica . qt. est a cleYe essere applicata sempre n el p erioclo preoperatorio. I /op erazione è indicata nei ~asi cli g·ravità n1cdja quando il trattamento conser\-atiYo è inefficace p er 3-6 mesi ; in tutti i cas i gravi; è contr oindicat a se esist ono alterazioni secondarie gravi del cuore, fegato e reni. (~l i11 i car\1ente , dall 'eYoluzjone e dal p eriodo di · co1nparsa, si d isting·u e il gozzo esolftalmico vero (Flajani, Basedow, ecc.) e un gozzo con ipertiroi. àis n10 (aclenon1a tossico, gozzo basedovificato, ecc .); n el })ri1110 prevalgono con i sintomi tossici quelli si111patic i, p.el secondo i tossici. In più il R. disti11g·ue una si11drome si1npatica basedoviforn1e. Le alterazioni d el m etabolismo basale sono importar1 ~i per la diagnosi d ell 'affezion e e della sua gravith e per la prog·n osi . Degli interventi si cleve preferire l a tiroidecton1ia st1htotale. La simpaticecto1nia è indicata qua nclo per l 'esoftal1Y1 0 vi sia p ericolo per i globi · ocular1 , q uando p er sis tono dopo I 'intervento, i clis turJ)i. si mpaticogen i, e. infine qua11do rton si può pcat icare la tiroidect omia. Solo in questi casi e 'è 1 i11dicazione :lll'a 1egat11ra delle arterie. La sinclro111e simpaticotonica basedoviforme di Labbé r appresenta indicazione 11e tta alla simpatectomja. I . . ·operando va prqparnto prima rlcll 'ir1terven.to · con il r iposo, lo iodio, la chinina, ece. : I 'anestesia migliore è quella al protossirlo d 'azoto e la locale · co1L la novocaina al J /'2 %. Pra~i ca l 'incisio11e d ella pelle a collare , l a legatura de lle arterje, l 'estirpazione extr a-capsular e d e ll a ghia ruiol a da un lato e la riduzio11e dell 'altro lobo per r esezione. Caltleri zza poi la uperfice cruenta. Non drena, i1on pra tica ti111eclomia. L 'in ter,·e11to è empre rou1pletato in una seduta H a 1111a mortalità post -oper atoria di 13,7 %. La · ca11sa cl i i11ort~ è quasi sen1pre la debolezza del
5° Relatore: A. TROELL (S toccoln1a). - La relazior1e dell 'O. è b asata su 378 osservazioni di malati affetti da tiroidite tossica (questa cifra rappresenta il 57 % del numero totale di gozzi operati 11el periodo preso. in esame). Centotrentasette malati app arten gono agli anni 1927-28. Il 12 % dei goz_zi colpivan o uomini, l '80 % donne. Il · grado di tossicità tiroidea raggiungeva il 65 %; n ei gozzi diffusi based o;vici le cifre più alte d el metabolismo b asale raggiungevano il 178 %; n el 49 % dei gozzi n odulari basedovici tireo tossici la cifra del m etabolismo basale più elevata raggiungeva il 76 %. I due tipi di gozzo diffuso basedovico e di gozzo nodular e tossico differiscono p er la struttura n1acr o e micr oscopica d el gozzo, p er la ripartizion e 'geografica dei casi e per l a sintomatologia clinica, come presentano una prognosi molto diversa. · Indicazioni opera torie: un quarto· dei malati affetti da gozzo n odulare tossico sono stati opera ti principalmente a cau sa d ei fen omeni tossici ; n egli altri vi er an o an che disturbi m eccan ici. I malati in cui i fenomeni tossici erano gravi, con gozzo diffuso b asedovico, v~nivano sempre operati, quando la cura medica era sen za risulta lo, la tossicità era s uff.icientem ente diminuita, e no11 so110 stati n1ai op erati nella fase ascende11t e clel m etabolismo b asale. ei casi di tossicità media l 'operazione si è talora d ecisa p er indicazioni sociali. Nessuna cura aspettante è stata intrapresa sen za il controllo del tasso d el metaboli smo basale. I malati affetti d a malattia di Based o'"v senza ing r ossa1nento dell a tiroide, sono st ati trattati secondo gli stessi principi di quelli colpiti da gozzo. Come trattamen to preop eratorio n ei casi di gozzo diffuso b ased ovico si è u sata la m edicazione jodica, secondo Plu111111er , ch e gen er aln1ente .ha dato risul tati soddisfacenti d opo una settimana o clue. Questo tra ttame11to riesce ad abbrev iare jl p eriod o di ospitalizzazione, diminuire il rischio operatori o e r ender e operabili casi disp erati. Contemporaneamenté al miglior am ento clinico dovuto al trattamen lo collo iodio (soluzione di Lugol) si vede generalmente avvenire una tra formazion e più o m en o con1pleta riconoscibile inicroscopicamente d alle lesioni di strumite b a edovica in una stru1nite atossica banale. Vengono puré utilizzate p er la prep ar azion e dei malati iniezioni di insulina e trasfusioni di ang·u e. L 'op erazione di scelta è la . Strumec ~o1~1 ia st1btotalc jn t1n ten1po in anes te la novor a1n 1ra;
1
4° Relator e : Y. Noaucu1 (Beppu, Giappone) . NeJla relazione parla brevemente dei metodi oper atori u sati sinora; espone più estesamente la tecnica oper atoria p ersonale, che si riferisce a 1000 casi. Dà poi una classificazione sintomatica e una statistica di 800 casi oper ati, basata sulla gravità dei casi, l 'età e le 01·c upazioni d ei malati, la mortalità operatoria e i risultati ottenuti. Infine tratta de.I car atter e delle recidive e dall'esposizione delle ~ue idee e della su a esperienza g iunge alla conclusione ch e la glandola tiroide soltanto può esser la sede d ella malattia.
IL POLICLINICO
si fnrù seguirr i111111eùiata111e11te la so1n1ninistrazjo11 c cli clue jitri di soluzio11e g·lucosata 5 % n egli adenor11i tossici isolati. La 1nortalità operatoria im1nediata è discesa negli ult imi anlli a circa 2,2 %; quasi i tre quarti degli op erati p e r Based o'v hanno potuto lasciare l 'osped ale dopo meno di un n1ese di cura . Nei casi riesamin a ti la ci.fra del metabolismo basale n ei 111alati affetti da strumite basedovica si è ri<lotla i11 genere di 40 unità e si è abbassata in media negli ul tin1i esami a più di 14 %: si è ridotta di 13 unità, cioè 13,5 %. Cir ca i quattro quinti dei casi di gozzi basedovici e tre quarti d ei casi di gozzo nodulare tossico 111os t.rava no all'11scita dall 'ospedale una cifra di tne tab olismo basale di 20 % al massimo. L 'O. non ha mai corso il rischio di ledere. le paraljro icli o il n ervo ricorre nte. Per i risultati lontani h a potuto avere risposta p er un p eriodo di 1 a 9 an11i. Nel 96 % dei casi operati: 51 % hanno riacqt1ist ato completa salute, 39 % hanno riacquis tato una potenzialità totale di lavoro, inalgrado la persistenza di alcuni disturbj. Recidive si sono avttle llel 6 % d ei casi, specialmente per insufficie11za d ella .r esezione tiroidea. Nei malati in cui è s tata praticata la strumec tomia subtotale il pericolo cli r ecidiva sembra escluso dopo passato un a11110 . L 'O. racco1nanda di riop erare nei casi di recidiva. Il di1nagrimento e ~l metabolismo basale so110 i primi sintomi ch e vengono di regola influ e11zati dall a strun1ectomia . I sintomi nervosi e cardiac i n1igliorano più lenta1nente e in modo m e110 evidente, t alora solo dopo n1olti anni. Così p11re p er 1'esoftalmo. Il pericolo di ipotiroidismo dopo la strumectomia subtotale è minimo. Se1nbra ch e esis ta sp ccialme11te quando, prima d ell '01Jer azjo11e il mal a to ha subito un trattamento p r o111t1ga to coi raggi X. L'O . raccomanda la tiros~ i11a e la sorveg·lia11za del inelabolismo basale .
[ A NNO
XXX,11, NuM. 41)
gli altri sin to111i : I "irregolarità d el r il1110, le crisi di piccolo scompe11so, ecc. Se ora il prin10 fattore diventa meno intenso, e ciò in relazio11e all 'au111ento clell 'età e il seco11do fattore n ecessariamente per I 'involuzione della g hiandola ha sempre rneno irnporta11za sì da far r egr edire i sinton1i oculari e quelli nerYOsi, si arriva al quadro d ell 'adenoma tossico in cui prevalgono i segni d cl danno irreparabile portato al cuore. Quindi A. T. e G. E. nor1 sono due 111alattie diverse m a una stessa inalattia i11 cui è variata l 'importanza d~i 3 fattori. Ciò llOn escl l lde la possibilità di un gozzo tossico primario. È da tener conto soltanto che dal p1111to di vista d ella resistenza all 'i11terYento bisogna distinguere j l gozzo tossico primario dal secondario. La cura dell 'ade11oma tossico primario· n ei primi 111esi di malattia n on è operativa ma medica. Se il paz. non 1nig·liora o compare qualche complicazione o quando gli s timoli ab11ormi sono molto. a ttivi o le condizioni economich e n9n per111ettono una cura 1nedica prolur1gata, occòrre intervenire. L 'A. T. secondario d eve esser e operato subito appen a compiuta l a preparazione preoperatoria. A dare un giudizio s11l rjsl1ltalo operatorio vale1'esam e dell 'app. cardiovascolare. Lo studio accurato di esso prin1a dcll 'intervento varrà a g·iudi-· care d elle condi zioni di resistenza del malato ; in gen ere la fibrillazione auricolare aggr ava la progn osi. Nei casi 11on molto avanzati, con la so1111ninistrazione di chinidina si riesce, per alcl1ni giorni, a ottenere t1n ritmo cardiaco regolare. :B allora cl1e bisogna operare e se l 'asportazione del tesst1to ghi:lndolare è sufficent.e, la fibrillazione· n on si ripresenta. l ..'esoftaln10 invece quasi sempre rim::in e invariato, solo d opo operazioni molto. est ese p11ò di1ninuire ma di poco . L a guarigione potrà essere ottenuta solo con asportazior1i estese: 1a lobectomia da un lato e la· legatura di un 'arteria dall 'altro non è sufficente • 6° llelatore: T . P. DuNIIILL (Londra). - Distinlna alla lob ecton1ia bisogna associare sempre una resezione estesa clel secondo lobo L 'intervento ha gu e dt1e tipi dell 'affezione : il gozzo esoftalmico e il 2, 7 ?4' di mortalità ; è pii1 g r ave per i paz. anl 'ad enon1a tossico. Il G. E. con i sintomi oculari, 7 jani con gozzo tossico primario (m . di Basedo,v) nervosi, pol so rapido ina regolare compare nell 'et à gi0Yar1ile, tnent r e l 'A. ·r. comp are all 'epoca· dell a 111entre in quelli anziani con go~zo tossico secon-me1101)ausa. In questo l 'esolftaln10 è raro, i sin- . cl ari o (adenoma tossicoì il rischio non è n1aggiore. È stato afferm a~o ch e la son11ninistrazione di to1r1i n ervosi poco accentuati , il pol so è spesso iriodio prima dell 'intervento elimini la i1ecessità regolar e, l 'attività cardiaca ineno vigorosa. Non della legatura preventiva d elle arterie, ciò non è· e 'è ·una n etta dislir1zio11e n1a talvolta si trovano sempr e vero; circa ·l '11 % dei malati non ne rii .. int orni dell 'A. T. co11 un gozzo diffuso e vicever a; si può osser var e an ch e il passaggio d al sente inflt1enza alcuna. ln tutti i pazienti 11101lo ammala ti bisog na priG. E. in A. T. 111a legare ~ vasi, asp ortar e poi un lobo in seconTre sono i fatlori etiologici. Il primo è rappredo tempo e completare in una terza volta l'operase11tn lo òag·li sti111oli ; così p . es. lo iodio il qua1 e può cle ler1ninar e profonde alterazioni n ella ghianzione. dola tiroide, ~ ia se in eccesso o in difetto ; il m angane e; le i11fez ioni acute; le alterazio11i d elle f\l 'f ema di r elazio11e : gl1in11clole a secr ezion e interna , sp ecie I 'ovaio. Chirurgia riparatrice dell'anca. Il se on d o fa l t ore è la ghiandola tiroide stessa. 11 p azie.11te n a ce con una tiroide alterata o tale i o Relatore: ' ' · PtTTTl (Bolog11a). - Il R. con sida esaurirsi piì1 r apid amente : se interviene allora ò era n el su o rapporto i segt1enti i11terventi opeu 110 d e i fa ttori sopra ricord at o, può esplodere la rativi : i11dro111e basedovica. Il terzo fattore è rappre ena) Ricos truz io11 e d el tet t o ciel cotile: è indicala ta lo <lagl i orga11i cl1e ver1gono altera ti dal~~ se~re nelle s11blussaz ioni con ge11ite, n elle lussazio11i co11zio11e di ord i11ata della tiroid e. La m aggior im.aenite difficili a i11nntencr si ridotte e nelle l11ssaporla11i'é\ lra que ti, Yiene ad assumer e i1 cu or~. ~ioni paralitiche. Non con siglia 1'i11lerve:1to nel]~ J\ei ea iovn11i ' per la grande resisten za del m eccan1-. 1110 di r egol a1io11e 11e t1ro-n1uscol~re del cuore, s1 J11ssazioni inve ter ate no11 ricfottc. Tra 1 1netod1 proposti prefer jsce il proceclitnenlo di lIIl cun eo 11a tlll solo i11to111a, l a t achicardia; quando l 'e tà r pi \1 aYa 11za ~a oltre all a tachicar<iia compai ono o seo preleYato clall 'ala d e11 "i1 co. \
[ANNO
XXXVI,
UlVI.
-11]
SEZIONE PRATl(;A
bJ A rlro(f esi es t r a-ari icolare i1ella tubercolosi
<lell 'a11ca . Viene esegui~a (tecnica personale) co11 il trapianto J)er scivolamento di un fra1n111ento osseo mobilizzato a spese dell 'ala dell 'ileo. I risultati prossi111i, ris1>et to all 'a ttecchi1nento dell 'innesto, sono favorevo li , qt1elli lontani a11cora non valut abili.
e;
Ricost r uzion.e dell 'anca negli esiti di ar• trite acuta i nfani ile . (Tecnica p er son ale) . Artrotou1ia antero-es le1·n a, preparazioni d ell a testa del
femore, riconoscimento e svl1otamento del cotile dalle i11asse ci catriziali. Sezione obliqua d el trocantere al I a }Jase e riduzio11e del moncone femorale n el co tile. Segu e la fissazio11e del gr. trocantere alJa rn ~ tafisi fe1norale e la chiusura a stra ti., co1n1Jlota, della ferit a. Immobilizzazione per (i 1nesi. d ; Arlropiastica 11 ell'ar l rite deformante . È indica ta 11egl i indiYidui di 30-40 anni, che sono obbligati a l avor are. e) Bifo r cazione di Lore rtz nella cu r a della lu ssazione co11g,enita irriducibile o inveterata. È una
operazSone p alliativa capace, m eglio di qualsiasi altra, di risolvere ql1es to <lifficile problema curati vo c011 il m ini1no del rischio.
2° Relatore: P.
(Parigi) . - Nella chirurgia dell 'an ca occorre ricorrere a largh e incis ioni, alla utilizzazione di tavoli ortopedici, ecc. Di g rande aiuto è la r esezione ten1poranea d el gr. trocantere. Con Ja chirurgia r es taur at rice si possono o tLenere i seg·u en ti risulta li : 1) ricostrt1zion e della testa fem orale n egli esiti delle fratture del collo; 2; stabilizzazione dell a testa femorale l ussata n elle lussazioni e sublussaz ioni congenite; :J) n1ol)iljzzazio11e dell 'anca anchilosata (artroplastica); 4) ricos truzione, n ei casi di lesioni distruttive, di una nrticol azione stalJile, mobile, indolente; 5) anch ilosi clell 'an ca dolorosa o ballante. Le indicazioni si possorto così riassumer e: p er le p seudartrosi flel col !o l 'osteosintesi con cavig·lia di osso vivo o morlo con o senza artroton1ia e 11ei cas i di distruzione estesa d el collo u11a op er azio11e ì·icos trt1tt~va; • nelle s ublussazioni e l ltssazioni congenite incoer cibili, l a stabilizzazio11e con l embi osteopla" tj ci della testa ridotta nel cotile da risultati notevoli ; nell e lussazioni irridt1cibili anteriori, la cos tit ttzione 'Ìi una èavjglia an lcriore assicura la stabi.l jtà e l ' indol ertza d ell 'anca. Nella lussazione post eriore irriducibiie l 'azione (lella caviglia è meno costante; nelle a11chilosi bila ~erali l 'artroplastica da t111 · lato è una indicazione for111a le; l 'an ca dolorosa, l 'anca ballante non congeni La,- le psel1do lussazioni sono indicazioni sia p er I 'artrodesi ch e per una operazione ricostruttiva. L 'artrodesi estra-articolare è il trattamento di scelta in al cuui esiti della coxalgia. MATB1F.u
3'' ltelatore: A .. AsHHlJRST (Filadelfia) . - Di 100 operazioni ch e h a esegl1ito l '86 % er ano interventi ricostruttivi o riparat ori. Le j11dicazioni per l 'artroplastica tipica son o molto limi l ate, qu~lle p er le ricostruzio11i sec . "\"\1 ith1n art son o rl1olto es tese.
1-1.83
Egli d à la prefere11za a ques to i11~lodo i1elle lussazioni patolog"ich e e rtelle lussazioni conge11ite in adt1lti. L 'artroto111ia 21el l 'an chilosi da coxi te tbc. dà buoni risl1ltat i .
4° .Rel a tore : S. HYBBINETTE (Stoccolma) . - Aggredisce l 'articolazione dell 'anca cor1 una i11cisione. arcuata clte dalla sp. il. A. S. arriva alla base del gr. trocantere e d a qui va pos teriormente in alto e jn dietro. Reseca l 'apice del trocantere e lo solleva a l e1r1]Jo con tutte le parti inolli. Usa interporre fra le superfici articolari lembi liberi di fascia e g·rasso. Crede che abbia g rande i111poTlar1za p er la stabilità dell 'artjcolazione, ]a conservazione di una parte del leg. ileo-femorale che asporta invece con l a capsula quando vuol ottenere un·a buona n1obilizzazio11e dell 'articolazione. Questa riesce bene nei casi di artrite d efor1nante con tendenza al deposito cli osteofiti e alla sclerosi, 1nentre n ell a forma con vasti territori di rar efazio11e dà migliori risultati l 'a11chilosi , 1'unica capace di evitare il dolore. In casi di lu~sazioni co11genite inveter ate h a otter1uto buoni ris11Jtati con l a formazione di un nuovo t~oti le e l 'impiego di una tec11ica com e quella u sata per- ottenere l 'anchilosi. Se l a testa è 111olto alta, n elle lussàzio11i bilaterali preferisce l a cr eazione di. un appog·g·io alla testa con la fissazione qi 1111 grosso t rapianto osseo al margi11e superior e dell'acetabolo. T risultati che si o ttengono sono dipend enti in gran parte dalla volontà del p aziente e cla u11 t r at tarner1to ginnastico prolungato _ ;
L 'ulti111a seduta del Congresso fu d eclicata alla v~sione di pellicole cinen1a~og·rafiche di operazioni. Ven11ero proiettate fi l m am erican e, cecoslovacch e, fran cesi. Il pro f. ALF.SSANDRI presentò 4 film cli chirurgia gastrica eseguito dall 'I stituto L.U.C.E. nella R. Clinica Chirurgica di Ro111a: llesezione per ca11cr o dello s tom aco; R . p er ulcera gastrica e duodenale ; R. per ulcera peptica . post-g·astro-enteroston1ia e u11a duodeno-digiuno~ sto1nia p er n1egadl1odeno. Prolungati applau si disser o l 'ammirazione dei congressi sti per la p erfez·ione e l a chiarezza dei dettagli delle film italian e, di g ran lunga superiori alle altre proiett ate. Nelle giornate del Ci0ngresso furono t enute 11umerose segute operatorie nelle due clinich e chirurg ich e e nei vari· ospedali di Varsavia . Il nun1ero dei soci j taliani è stato portato a 150 egu agliando così quello d ella Francia e dell 'Inghilterr a; per acclamazione è stato rico11fermato presid ente del Comitato . Italiano il prof. R. Alessandri, eh.e è anche componente italiano del Co1nitato Scientifico per la scelta dei Relatori. Vicepresidenti d el Coinitato Ital iano sono i J)roff. B. Rossi e M. Donati . Il prossim o Con gresso av rà luogo a l\Jaclrid n el 1932; presjdente i] prof. I .. Lor1 hioir, vice-presidente il prof. De Quervain._ Temi d i r el azion e per il prossimo Congresso sar ano: a) Cl1irurgia dei tumori i11lra-rachid ei: b.) Suppurazioni polmonari t1 011 tubercolari; e) Cl1irurgia clell 'esofago. . Il qt1a rlo te111a arà scelto cl al t~o r11ilato c1entifico.
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1484
11, POLICLINICO
[ANNO
XXX,il , NuM . 4:1 J:
APPUNTI PER IL ME.DICO PRATICO . CASISTICA. Le mialgie remµatiehe.
H. Verger e P. Delmas-Marsalet (Revue de médecine, 1928, n. 6) enumerano i seguenti caratt eri essenziali delle mialgie reumatiche: 1) dolore spontaneo in rapporto ~on l'espletamento delle funzioni di attitudine; 2) scomparsa o diminuzione del dolore quando l 'indi,riduo prende una posizione tale ch e la funzione di attitudine non si -esercita più; 3) dolorabilità del muscolo nella funzione di attitudine, mentre essa può mancare durante altri mov.imenti , attivi o passivi del muscolo stesso ; 4) topografia strettamente muscolare e, spesso, funzionale del dolore spontaneo e provocato (pizzicottamento); 5) caratter e algesiogeno di tutte le manovre ch e tendono all 'allungam ento del muscolo; 6) assenza di ogni sintomo pertinente al sistema n ervoso, . c~ntrale o periferico, anche dopo un :Q.agno caldo; . 7) effi cacia dei rimedi abituali del reumatismo acuto, specia lmente se introdotti n el muscolo malato; 8) attitudine alle recidive. La mialgia r eumatica, salvo i casi di simulazione I) UÒ e er e co11fusa con : 1) algie della cute e del connettivo sottocutaneo (celluliti) il quale, a lla palpazione, si sente infiltrato di nodosità irregolari, mal delimitate, ch e danno spesso una sensazione di crepitazione, come quando si stringe dell 'amido. All '.arto inferior e, la cellulite può avere una topografia a cucitura di pantalone e può preser1 tarsi come una meralgia pareste ica L 'a lgia. mixedematosa si manifesta specialm ente in donne obese, di 20-40 a nni , in forma di dolore diffuso a d uno o ad entrambi gli arti inferiori, ch e si accentua con la stazione eretta e col camminare; guarisce con l 'opoterapia ; 2) a lgie di origjne vascolare ~el morbo di Ra)rnaud , dell 'eritromelalgia, della cau salgia (sede distale, disturbi vascolari); 3) algie nervose periferich e derivanti da radicolite o troncolite, con modificazioni della sensibilità e dei riflessi; 4:) algie di origine ossea od .a rticolare (morbo di Pott, artriti cronich e, reumatismo, sacra1izzazione); in tali casi, le masse muscolari , contratte, sono raran1ente dol~rose alla • • pres ione; 5) algie di orj gine vi cerale, con proiezione uperficiale (lon1balgie della litia i renale, dolori alle natich e di origine ulero-annes iale); 6) algie muscolari degli stati ipertonici, affini al morbo di Parkinson , a tipo di algia leggera , continua, con parossisn1i; •
.7) la mialgia gottosa si ha in un periode> tardivo, quando I.a malattia si è già annunziata con le manifestazioni articolari. Terapia. Anzitutto, evitare : cloruro di etil e, iniezioni di aria, di siero o di glicerofosfato di sodio al punto di emergenza dei nervi , l)Un·· te di fuoco, meccanoterapia. La terapia analgesica comprende la sonln1inistrazi-0ne 'di aspirina, di fenacetina e simili, la termoter.apia , loco dolenti (doccie di arja calda, bagni di luce, diatermia); ta'lvolta si sono avuti buoni risultati con l 'iniezione epidurale di 20-40 em e. di novocaina a 1/ 200, o con la galvanizzazione. La terapia specifica si riassume nell 'uso del salicilato di sodio (iniezioni di una soluzione al 3 %, nello stesso muscolo) e n ella jo11izzazione salicilata del muscolo. Le cure idro111inerali ed i fan ghi sono adatti per il periodo di fil. convalescenza. L'infiltrazione eellulitlca degli arti inferiori.
La cellulite, o m eglio, secondo Lévy-Franckel e Juster (Le Bull. m édi c. , n. 18, 1929), l 'infiltrazione cellulitica è caratterizzata dalla tumef.azione di certe r egioni del corpo, e dalla presenza, in queste, di varie nodosità. Essa coesiste spesso con l 'eritrocianosi sopra i11alleolare e rappresenta una sindrome patolog·ica composta di 2 elementi fondamentali: l 'ir1filtrato interstiziale con ostacolo al drenaggio linfatico, e la r etrazione dei tessuti sull 'infiltrato. Non ·si accom1)agna sempre a eritrocianosi; . talora forma, infatti, una massa compatta e fredda , il cui impasto scende sotto i mal leoli: rientra in questo quadro .l 'edema circoscritto del dorso del piede. Talora , invece delle tumefazioni pastose, si: tr.a tta di infiltrazioni secch e, a granuli i1etti, ben isolati o riuniti in nodosità ch e po ... sono disfarsi sotto il m.assaggio; talora queste tumefazioni sono dolorose. Bisogna distinguere la cellulite dall 'adiposità (ch e spesso coesiste) e dalle infiammazioni acute o suppurative del te_ssuto cellulare (rosse, dolenti e calde). La natura esatta di queste infiltrazioni è og ~ getto di studio: alcuni parlano di un terreno epatico predispon ente, altri di tubercolosi ed altri di artritismo : per questi ultimi le nodosità sarebbero analoghe ai tofi, e i dolori alle crisi gottose. .. . Non tutti i soggetti posso110 e sere· coJ1J1t1 da simili infiltrazioni: enza dubbio· occorre anch e ten er conto di altri fattori (influenze endocrine, i t en1a vegetativo, ecc.). La cura si basa sul mas aggio, Ja diatermia, l 'applicazione di corrente ad alta freq11enza , e sulla cura di evitare tutto ciò che possa proV. SERRA. vocare stasi e compressione.
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[ANNO XXXVI, NuM. 41 J
SEZIONE PRATI CA
Affezioni infiammatorie ed ematomi della parete addominale. Wehik (Acta chirurgica Scandinava, 25 giugno 1928) ha osservato d.a l 1921 ,a l 1927 nella Clinica chirurgica dell 'Qspedale di Dorpat 20 casi di affezioni della musculatura d ella parete anteriore dell 'addome , di cui 3 di origine traumatica e 17 d 'origine m etastatica. Tali casi da1 punto di ,ri sta etiolog ico, sì possono divider.e in 4 g~uppi: 1) Rotture traumatiche della musculatl1ra add-0minale senza a lcuna t endenza alla suppu• razione; 2) Rotture spontanee d ella m:usculatura 8:ddomi11ale in seguito a dege~ eraz.1on~ o at~o.f1.a; 3) Rotture spontanee d ei vasi ep1gastr1c1 in seguito a lesioni acu~e o cronich e . ~ell e loro pareti. T.ali rotture s1 poss?no ver.1f1care i1el tifo nell 'influenza, n e lla d1ssenter1a, n el t etan~ · n el vaiuolo n ella n1.alaria, n ell 'arterio · scle;osi nell 'alco~lismo , durante la g ravidan · za. In queste condizioni bastano piccoli sforzt per provocare la com parsa o un ema t orna ; . 4) Le suppurazioni d ella parete a ddominale sono aen€ ralmente m etastatich e, con pun · to · di part~nza in focolai . infet~ivi primitivi ~ in infezioni mi ste da piogeni n el corso dL malattie infettive specifi ch e. Si posso110. avere suppurazioni d ette idio1Ja t.ich~, ch e . b1 s,?gn a con siderare com e metastas i d1 focolai d infe zione latente. Le rotture e le affezioni infiammatorie della muscula tura addominale a d inizio brusco posson o, irritando il p eriton eo p.a ri et ale, dare sintomi a 'tipo p eritonitico e simulare così a ffe · zioni intraaddominali acute. Gli ematomi e g li ascessi possono essere localizzati tanto a destra ch e a sinistra, e sonu n ettamente arrestati d alle inserzioni tendinee . Un seano importante per la diagnosi differ en ziale costituito dal fatto ch e il tumor e t\ fa ciln1ente spostabile quando la par·e te addominale è rilasciata ed è immobil e quando la paret e stessa è contratta. DR.
.Nei casi rari, n e i qua li la colica n efriti ca nond ced e agli analgesici e agli antispasmodici , con .. viene ricorrere a l cateterismo ureterale. Caln1ata la crisi occorre ricercare le cause della colica. Al riguardo bisogna innanzi tutto praticare ·una radiog rafia ch e può m etter e in evidenza la calcolosi. Se , come è frequente, la radiografia è nega-tiva e le colj cbe si rjpetono si pratica la pielo- . g rafia e la pi eloscopia. La pielografia può ri-·velare 1'esistenza di un r ene mobile o la defor-rr1azior1 e prodotta dal passaggio di un 'arteria r...i1orn1ale. La pieloscopia può confermare il disturbo muscolare. Tutti g li individui affetti da colica n efriti ca presen tana alla pieloscopi~ eYacuazione a'n ormale d ei bacinetti , ch e pos-. so110 esser e iper cinetici e, quando la lesione si accentua, assumono forme di ritenzione cr 0nica incon1pleta ed alla fin e ritenzione completa, clìè sarh sempre accompag i1ata da dist en sione rr101to pronunziata . In effetti la colica n efritica è dovuta ad uno. pasm o, ad un cra n1po d ella musculatura pie. litica , il qual e s i produce ql1ando _questa muscula t11ra è defi cien t e o esistono di sturbi n el]' e,;a c uazion e del b acinetto. DR. \
Effetti della ioscina e della morfina sulla funzione renale.
TERAPIA.
L 'utili tà d ella ioscina e della morfina p er :. calmare il dolore, per seda r e i psicopatici e per altre diver se condizioni ch e si presentan o nella pratica è ben nota. Allo scopo, p erò! di as-. sicura r si che tali m edicam enti non abbiano a]- · cuna azione nocÌv:l e si possano som111inistra- · r e tranquillamente d molti m .a lati, er.a oppor- · tuno conoscere anche il lor o effetto sulla funzion e r ena le il r l1e i! stato studiat o d a R. vV. Barnes (Am,erica.n, 1riedicine, febbr. 1929), ~l quale lo h a d et er111i1lato con ri c~rc~e ... tilla el1-.. rninazione d ella feno1 5ulfonftale1na. Risulta che l él ioscin.a, come la morfina ed anch e l 'atropina, HL 1'.e consu ete d osi ter apeuti ch e, h a nno poco o punto effetto su~Ja .fun-·· zion e r enale e quinrli non sono contro1ndLca te: n ei casi in cui t ~)]e fl1n zione è diminuita. fil.
La cura della colica nefritica.
L'azione diuretica d1I citrato di soda.
e .Li\.sseli11 (Bulletin Médical , 6. luglio 1920) ~i occupar10 della cura d.ella colica _i1efriti èa ch e consta di dl1e t empi: 1) c ura immediata d ella colica nefriti ca com e sintoma doloroso; 2) cu ra d ell 'affezione causale . cl1 ~ d eve essere ricer cata per evitare non sol o ll ritorno di .altre colich e ma an ch e l 'alterazi on e a nato1nica d el rene, ~he i acce11tua con il ripet er si d elle colich e. . La cura i1n111ediata clella colica in . . è consiste ern1)r e r1ella so!11n1ini str,azion~,·per via.ipod ern1icn d ella morf1na, ch e e la p1u . . en1pl1ce e la più diffu afi?.ent e l)r at.icata: L.a n1orfina n ella ()' rande nla agioranza dei casi rte.:ce a calmare oil · d olore ed o a pro,rocar e la cessazion . e d e11 o spasmo. ..
L 'azione diuretica d el citra to di sodio , oltre· quella anti-ed er:1a t osa, è sta~a n otata n ettamen te in tre malati, d a part e d1 Bustos (Rev. Med. de Chile, n. 2, 1929). L 'iniezion e intr.aveno a , fatta p er parecch i g iorni di seguito, era di 5 cn1c. di una solu· zione .a l 20 %. Tale effetto, così con1 e l 'eliminazione 1:11as, siva di NaCl · sembra paradossale, dopo 1 la· vori di Blum', secondo il qual e il sodio rappr~ . . senta n el NaCl l 'el em ento primordi ale d ell a riten zione. L ' A. dopo una lunga di ru .. ione, p e_n sa ch e probabilm ente p er un '.a~i o 11 e sul po- tere. di assorbiment o d elle albu1111ne .del ~an. g ue, il citrato di. o?io. ri c~ia111a sul 1ero s~ n- guigno i prodott1 d1 r1tenz1on e n el te suto in-
è
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IL POLICLINI CO
.t er stizia le, . in m o ~o da ristabilire un equilibrio normale d1 pression e tra questi due elementi. . Il. ci~r.ato . di sodio, del r esto, n on ag isce ch e in 11m1t1 d1 concentrazione b en d ete rminati. ·Oc.corre fa r. in te~venire un 'azione su l 'equilib~10 va.g? - s1n:pat1 co ~ ~ 'A. si propone appunto ,d1 stabil 1.re c10 con ricer ch e su ccessive. A. P. La terapia delle nefrosi con estratti epatici.
.s~
tratta ~~Ile nefrosi genuine col quadro cl1n1co d escritto dal Volhard , J.a cui terapi-a è -0ltremodo difficile. · Ne d escrive un caso ti pico L. Rohacek C? entrbl . f. inn. ll1ed. , n. 15, 13 april e 1929), r~guardante un paziente ammala tosi improv-v1sam ente con edemi imponenti oli o-uria al· buminuri.a (24 %)., scarsa elirn'inazione 'del}'a zoto n el sangùe (0,19 %0) e di cloruro so,dico (5-1 0 g r. al g iorno). . I stituita .. i dapprima terapia a base di urea , .s1 ebber o effetti discreti sulla d iuresi e sul1'el.im.inaz ion.e dei cloruri , seguiti p erò da t1lter1or1 pegg Lorarn enti. Nè in mj crlior m odo ·influì la tiroidina . t:> L 'A. allora , partendo d.alla prem essa che in ·queste affezioni si tratta fondam entalmente di u!la alter.azione d el ricambio , in rapporto con ·d1sarrnon ie funzionali d el r en e da un lato , e .-d el feg·ato da ll 'altro, e rammentando i buoni r esulta ti ottenuti dagli autori fran cesi in malatti e r enali con g li estratti d el r en e stes o .adottò una terapia basata su questi con cetti '. Infatti l 'iniezione di r enina e di epatina, proseguita per più giorni , d eterminò un aum ento n otevol e della diuresi e d ell ' eliminazion e d el cloruro sodico , con sen sibilissimo mig liora m ento d el malato e scomparsa dei sintomi rr1orbosi. Analogo brillante effetto si prordusse in via sperimentale, eseguendo sullo ·stesso rr1a]ato le prove dell 'acqua e d ella con·Centrazi on e. Nell e n efriti , · invece, la somministrazion·e di r enin.a e di epatina non riusci a mutare il ·corso d ell a malatt~a, pur conservandosi l 'azion.e suddescritta. Resultati egualmente n egativi ·s1 ebber o n elle cirrosi epatich e atrofiche . Dal complesso d elle su e osservazioni , l 'A. ·Cr ed e di poter con cluder e per una patogenesi extraren ale d ell e n efrosi .
M.
MEDICINA
FABERI.
SOCIALE.
'Questioni mediche circa la permanenza dei bambini al mare e in montagna. I re~ullati g lobali de lla permanenza dei fanciulli 111 località di mare o di m ontagna , osservati opr a un totale di circa 20.000 oggetti inviati nel corso di 7 a nni dalle casse mutue di m ala llia di ' ' ienna, on o .. ta ti , econdo L. 1\{oll (11led . l( li11., n . 32 , 1929) i segu e11ti: l\1ig·li ora 111ento dello sta to gen erale di nt1tri-
[ANNO XXXVI, N u l\1. ~l)
zione, d ell ' ac~re . c i111ento co1]~0reo e della forza muscola r e; n11g l1 or a111e11to d ell 'a s1)etto esteriore d el bambino (color e e ang uifÌcazione dell~ cu te e d elle mucose visibili); a umento della m a.ssa sang uig n a e d el peso ; aumento della res1sten~a : er so le i~fezioni , e sopratutto ver sq le a ffez1on1 d elle prime vi e aeree. E tutto ciò per .un period? di permanen z.a di un paio di m esi, n elle in1g liori condizio11i di ricovero e di a ssistenza . . Ma. p~rch è tal i .resuJtati possano essere rag . . g1unt1, e n ecessar1 0 ch e la scelta della località sia fatta alla stregua di precisi criteri m edici. I fattori clima tic i, infatti, son o ben differenti al m a r e e in n1ontagna, come pure le loro correlazioni va rian o da un punto .al] 'altro (ve~ti , um.idi~à , pression e, irradiazioni ecc.). Tali fattori, in oltre, agiscon o sull 'oro-ani smo in manier~ divers~? P.er cui è necess~rio por m ente, prima d ell invio, all.a costituzione del bambino, ed ag li stati m orbos i eventuali. Così , ad e?empio, . è ri.s.aputo ch e i bambini i quali soffrirono di otite, presentan o fa cilmente al ~are una riacutizzazion e d ella m .a l.attia e che il mare è controindi cato n elle forme tubercolosi polm on~ri e laringee aperte, come pure , s~bbe ne co:n .r1ser:e, n ei postumi di pleurite e d~ tubercolosi per1tone.ale. In questi casi è più g'1ovevole la p erman enza in collina boscos<1 o i~, montag n:a ..Eg·ua lmente resultati mig Jic,ri e p1u duraturi s1 hanno per le forme as!"l1a lich e con il clim a di a ltitudine, piuttosto cl1 e . con quello m a rino . !l mare_ tr~va i.nvece indicazione in tutti queg li arresti d1 sviluppo dipendenti da distur])i d ella nutrizione, da inappetenze nervose, da pregresse malattie infettive, da infezione tubercolare; nonch è n ella tuberccJos i d elle gl1iand 9le peribronchiali , nonch è i~ 0lla rachitide dì qualsiasi forma , e i1ella tuberl:olosi arti colare. Non sara~no poi .inviati al mare i soggetti con reun'1at1smo articolare cronico, quelli con n e fro~atie, con malattie d el cuor.e e .d ell 'apparato c1rcol.atorio . con sindromi endocrine (pallore, adiposità, stancabilità). Durante la p erman enza n el luogo di ct1ra dovrann o u sarsi peciali rig uardi a seconda d ella m.alattia d.a cura r e, e sopra tutto n ei disturbi i11testi11al i facilmente r ecidivanti con diarrea , ra mmet1ta ndo com e il cambiamento di aria risveglia spes o un appetito improvviso ed insaziabile , ch e va opportuna mente controllato. Il per sonale adaetto, infine, curerà l 'as istenza psichica d ei fan ciulli , usando tutte le attenzioni necessarie a ffin ch è n on venga rim1)ianto e desider.ato l 'ambi ente domesti co. Molto 1neno se11 ibili e duraturi sono , parag·ona ti con quelli ottenuti m er cè il soggiorno in località climatich e, quelli ottenuti col semplice soggiorn o all 'aria .aperta, in località periferich e d elle ()"randi città, e ciò a causa della m an can za, in questo $econdo ca o, d ell o stimolo clin1ati co di rt1i . i è detto all ' in izio.
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SEZIONE PRATICA
POSTA DEGLI ABBONATI. Puntura 1nortale da Vespa crabro. -
_-\1 d ott.
R. V. , di l\i. d.i A. :
Le punture d eile a1)i, d elle ve pc d ei calabro11i dàn110 d 'ordinario fenome11i Jocali b e11 n o li. l{ara111ente per un.a sola puntura si 11an110 fe110111eni g·eneral i: febbre, ce fal ea. Le p t111'Lure n1oll e plic j dànno fenon1eni genera] i JJÌÙ g·ravi (si11dro1ne n ervosa p er lo più caratterizzata da delirio ' sonnolenza, lipotimie), talora la. morte .. . Nella letteratura p erò sono d e cr1tt1 casi (quasi sempre si tratta di bambini di 3, 6, l~ an11i) mortali per la semplice _pu11tura dt un 'a11e, di u11a vespa (v . Hasselt-Caffe), di un ca labrone. Le punture n1ortali colpiscon o la reg·io11~ te1111Jora]e e in gener.ale il capo . A11ch e adult i sarebbero. morti p er la 1)untura di un 'ape. Il su o caso q·ui11di non sar ebbe unico n ella lettera tura m edica. Difficile è rendersi rag·ione d ell 'a,-venimen to. La qua11tità di ,releno non è d ' ordinario. suffi · ciente .a provocare I.a n1orte neppure se inoculato direttamente n elle vene; si d,e,re trattare, co11 ogni ' 'erosimig lianz.a,· di ipersen ibilità natural e (idio incrasia) o acquisita al ,,eleno speci fi co . T. Po~ T.<\.NO .
Lo jodio riella tubercolosi polmonq,re. -
Al
d ott. A. F., da T.:
Le cure jodich e n ei processi tuber colari chirL1ro· ici son o rite11ute di i11dubbi.a efficacia; fo r se più utili se lo jodio diretta_mente .:Può e ~ ·er e lJortaLo a contatto d el fo colaio. s1Jec1f1co (tcsticoro, articolazioni , a ce ... i freddi). X 011 egua le ottin1i mo si può m .anife. tare s ull 'u so d ello jodio i1ell e lesioni tu~ ercolar1 d~ l poln1one. Azione incerta, r esultat1 n on . .d ec1i i· no11 rari i danni diretti -: fen o111en1 cenere t izi, em oftoe ecc ... . In g·e11era le è preferibil ~ a st en er s i dai preparati j odic i nella tuber colos1 poln1onare: talora possoi:o ess.e r e te ~tati con {Jrt1denza in soggetti a r1camb10 Lor p1do, con fol'n1e scleroti ch e , apiretticl1e e co11 stato gen er ale buono , ~ enz.a e1nottisi. C:r edo ~ up erfluo .ag·g·iunger e ch e co.l ferm.~ rsi t ro1)i)o sull 'azion e incerta di que_L1. m.ed1ca111enti . i p.a ssa il riscl1io di per~e~:e d1 vista. la ver a direttiva razion.a le n ell 'ìnd1r1zzo curativo d ella tubercolosi ch e. si riassume : nel clima, nel riposo, n,ell' alimentazione; in queste vie fondamentali trovano applicazione quell e provvidenze ig ienich e, e tutti i m ezzi di cura sp ec ifi ca e sinton1atica a di ·posizione d el m edico, e, ql1ando l 'indicazion e ia precisa , ]a co11assot er apia pneun1otoracica . T. PoNT_.\NO.
1·18'l
d efini Livo: r ecen Li e p eri e11zc ~ u animali e ten... tat1,-1 u g ruppi di pazie11ti 11on sono favore' 'oli alla prati ca della vaccinazione orale. Tutti g·li altri quesiti (quanto dura l ' imn1u ... i1ità , dopo qu.anto tempo si d et ern1ina, . s i può. ripet ere ecc.) non trovano 11aturalmen te riso-. luzione. Purtroppo le ri poste a tal gen er e di pro"' blemi n on possono essere n ett e come sar ebbe d esiderabile; lo stato delle co e è quello ch e è; e i problemi di biologia e di n1edicina non ono t eor emi di aritmetica. T. PONTANO .
VARIA. Il beri-beri negli Stati Uniti. L. Scott e G. R. Jlerr1nann segn.a lanò la fre .. quenza d el beri-beri n ella Luisiana , ove è conosciuto da t e111po col nome di malattia delle-
gamb e.
.
Si c r ed eva ch e il beri-beri fosse proprio dei i)opoli ori entali di zone tropicali e subtrop~-. cali; m ,a si è ma11ifestato e diffuso n ella Lui .. siana a partire dal 1903, in coincidenza con lo s' riluppo straordin,ario ivi assunto d,a l1a risi.. coltura e col forte con sumo di riso, il ch e con -. ferm.a trattarsi di avitaminosi B. Gli AA. credono ch e altri fattori con corrano. a favorire la m a la ttia , con1e il la,roro dei ri-saioli in acqua fredda e fangosa e l 'abitazione in case insalubri. Nel 1921 la .malattia assunse difft1sion e epi ... d e1nica, prob1abilmente a .c au sa della ca;es.tia,. ch e obbligò ad un magg ior consumo d1 riso. Anch e n el 1923 la malattia fu molto estesa. La m aggior parte dei casi si presenta in au ... tunnoJ qu.a ndo è maggiore il consumo di riso. Viceversa, non si osservano casi nuovi durante l ' inverno, quando la dieta è più varia, inte.. grata da carne, patate, pane di frumento. L'ini zio della m alattia è insidioso. Quando la malattia è conclamata, si presentano tre grup . . pi di sintomi : 1° cardiaci (palpitazion~, tachi .. cardia, dispnea cardiaca, ed emi a lle gam .. be, ecc. ); 2° n euritici (debol ezza all e o-ambe, dolori m a lleolari , parestesie, ecc.); andatura caratteristica, come su terra attaccaticcia; 3° g astro-intestinali (non manca mai il dolore .ali.a pression,e d ell 'epigastrio; eventualment~ si osservano n a u see, vomiti , stitich ezza e IJOI diarrea, ecc.). La morte è d eterminata da insuffi ci enz.a cardiaca o da m a lattie intercorrenti. La somministrazione di vitamina B det ern1ìna una gu arigion e l enta . . . Le misure profilattich e sarebbero fac1]1: con .. sun1a r e riso n on tro1)po d ecortj cato e 11ri11antato · ov,rero far u , o di \ itamina . B, e tratta dall~ st e. sa pula di riso; o, megli? , . i11teg_ra~e lar gam en te la dieta di riso con c1b1 ' ar1at1 , . O. F. 1
Sulla. i·acci11azione a11titifica. -
Al d ott. U. B.,
abb. n. 2602: Sul ,·alore d ella ,·acc inazione a 11Litifica · pe1• via ])occale ancora n on ~i può d are u11 o· iudizio
1
(Ann. -d'l g.,
1929). •
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IL POLICLINICO
I t\ ~
"'l)
xxxVI'
Nu M. -! 1]
NELLA -v1T A PROF E S S 1-0 N A. b E . •
Cronaca del movimento professionale. •
XXII Congresso dei Medici Condotti. ~ei gior11~
21 e 22 setten1bre1 si è svolto a Ca.gliari il XXII Congresso dei Medici Condotti. Alla seduta jnaugurale hanno partecipato gran 11umel'O di autorità politiche: S. E. l 'on. Cao, l 'on. Lusig11oli, S. E. il Prefetto· gr. uff.. Der Tura, S. E. l 'Ar civescovo Piovella, l 'on. Tredici, il Segretario Federale (lott. Usai, il Podestà avv. Endrich, il Preside dell a Provi11cia avv. Renato Piga, il Coman(la11Le l\IIil ~-tare della · Sardegna generale gr. uff. Gaslone Rossi, il Comandante delle Camicie Nere dell 'I ola luogotenente generale comm. Sillingar fli , l 'I spettore generale dell'A. N. P. I. dott. ·L uigi Co11tu, il vice Prefetto Barone Cadelo, il vice Podestà colonnello Sanna, il Segreitario Provinciale del Pubblico Impiego do.tt. Vitale Cao di Sa11 l\1àrco, e i men1bri d el Direttorio Nazionale dei iV[edici Condotti. Ln ceri111onia si apre co11 la le ttura dei tele:gra 111111i cli ades jo11e che porta 110. la f.irma di S. E. Bottaj, di S. E. Augus to 1'tira l1 , dell'on. Teruzzi, idei dott. Arnaldo Fioreti~i. Seguono i discorsi d 'i11troduzione e d i saluto <lel Podestà, avY. Endrich, d el d ott. Cruccu, seg r e tario l)rovi rtc jule dell 'Associazione Medici Con<lotli. d el dott. usai, segr e tario ferlerale; dell 'on. Lusig11olj, ~ egre~ario g·e11erale dell 'Ass. gen. fase. clel P. l . e cli S. E. Cao di S. ~1arco. Nella seduta del po1neriggio, dopo. i dj scorsi del ·rlott. Costa, presjdenite dell 'Ordine dei medici, ·d el prof. Laj, presiclente della Sezione della Croce Rossa , dell '011. Ascio11e, del comm. Montemurri -e del cloLt. Francioni, per delegazione del Con·g res8o l 'on. Lusignoli norrtina presidente del Congresso il clott. Ll1igi Co11t11. Ispettore generale ·d ell'Associazione del Puhhlico Impiego; vice presidenti il do[t. Virgilio Croccu di Terralba, il dott. cav. Cesare Colombarolli di Verona, il dott. Lt1ig1 Talulli di Matera; segretarj i dottori cav. ·cesare Alzo11a di l\latera e cav. uff. G. B. Barestrelli <li Siena; commissari per l a verifica dei poteri: il dott. Molinari di Reggio Calabria, e il dolt. Zinelli di Mantova. I11di .. i leggono le altre adesioni pervenute: dell 'on. Fioretti, segretario del Sindacato Nazionale l\Ierliro Ti'agcis ta, e d egli on. Putzolu, C~prino, Pala e llìOlte altre personalità del Partito e dell 'am111inistrazione tra cui S. E .. Fornaciari, diret· torc genera le d el] a Sanità Pubblica, l'ammiraglio Secl1i. il sen . Lustig, g·rand'uff. Sileno Fabbri, il sen. l\'laragliano, il presidente della Cassa Nazionale delJe Assicurazioni Sociali, il Governatorato rli Ro111a , l'Opera Nazionale l\1aternità ed Infan1ia, l 'on. prof. Raffaele Paolucci, medaglia d'oro, il prof. _.\cl1il le SclaYO, il prof. Medolaghi, il prof. i\taggiore e nu111er o i ufficiali sanitari delle prin'C'ipn li città .
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Il presidente dà quindi la parola all 'on. Lus1GNOLJ, per la relazione morale . Il giovane gerarca, accolto da url.a calorosissin1a dimostrazio.n e, es1)rime la propria gioia di trovarsi tra i medici, e li ring·razia per le calorose, cordiali rnani.festazioni tributategli. Egli ricorda come oltr e u11 anno e mezzo fa, quando assunse la diretta e personale direzione dell 'Associazio11e dei Medici Condotti, fu accolit o con un senso di malcelata diffidenza, senso che, al Congresso di Torino, si trasportò in benevola attesa. L 'on. Lusignoli è lieto di aver constatato ch e il Congresso, con i plausi tributatigli, ha dimostrato che or111ai egli gode la piena fiducia. Ormai nessuno osa più dubitare che si pensi di sopprimere l 'Associazione dei Medici. L 'on. Lus~gnoli constata che l 'organizzazione, in se stessa, va bene: il numero degli inscritti, malgrado non porhe e notevoli difficoltà locali, è aumentato considerevolmente, sì da raggiungere la quasi totalità; questo perchè i iVIedici con1pre11dono, meglio c he 11un1erose altre categorie, l 'importanza d ello spirito · organizzativo. L 'oratore passa poi ad esaminare in rapida e felice sintesi i problemi più interessanti per l 'orgar1izzazione., soffermandosi con attenzione particolare sulla valorizzazione morale della classe, sull 'opera dei Medici condotti per la lotta contro la tt1bercolosi, e sulla discussa questione delle nlut ue di previdenza. . Infine l 'on. Lusignoli, prima di cedere la parola, per la parte tecnica, al dott. Ar11alclo Lusignoli, cl1iede se il Congresso ritenga opportu110 cl1e egli - · non medico· - rimanga ancora a capo dell 'Associazio.n e. Quando ne assunse l a direzio11e, essa traversava un momento partico.Iare dato anch e l 'indirizzo della politjca sociale ed jgienica del Gover110, indirizzo che per altro pern1a11e tuttora. Il Co11gresso, con ripetute e calorosissi~11e ac~l amazioni , dà una risposta esplicita alla do111anda rivoltagli dal Segretario Federale. Il presidente dà quindi la parola al d otl. ARNALDO LusrGNOLI. Il quale riferisce sulla ricostruzione dell a carriera e sul riconoscimento della anzianità i"11 caso. di passaggio da una condotta all'altra; sulle riduzioni ferroviarie; sulla personalità giuridica del 1nedico condotto; sulle indennità dei mezzi di trasporto; sul diritto al riposo settimanale; sui concorsi ; st1i procedimenti disciplinari; sui consorzi; sugli stipe11d i ; sulle inscrizioni alla M. V. S. N. Prendono parte alla discu ssione. i dottori Rossi, CASATI, PrnANEGGIANI, TRozzr, CASTELLI, IMPARLATO, BoLROA, CHrEnrcr, ZA ETTI, l\loLI~ARI, STEFA~tTTJ, FRANCESCHtNr e BAccr. Pç>i il rag. DANTE Cosi parla del tratta111ento rli qt1iescer1za. lln cli. c u .~ ione parlecipnno il dott. C.\SATI, il
.[ANNO
XXXVI,
UM.
±1]
SEZ JO E FRA.TI C..\ '
dott. Ca1ER1c1, il dott. DEL GUASTA, il co1nm. CALISSANO ed il d oll. i\ LZONA. Indi l a seduta è •tolta ed i lavori so110 rinviati all'indomani.
Nella seduta antimeridia11a d el 22, il dott. GRANATA riferisce sulla lotta antitracomatosa in . Sardegna.
Aperta l a discu ssio·n e, il p rof. FRANCESCO Mu uA riassu1ne ~n chiara e rapida sintesi i risultati della lotta g ià esposti dal dott. Granata e li raffronta co11 i risultati con seg·u iti nelle altre r egio11i, facendo u11 ql1adro completo d ello stato di diffusio11e del tracoma in Italla. Sulla relaziohe Granata prendono a11ch e l a pai'Ola il dott . l) ASQUALI ch e fa alcune osservazio11i sul trat~a111ento d el tracoma, ed il dott. FRANCIONI c h e illus tra l 'opera d ell a Cassa Nazionale Assict1cazioni Soci ali. Indi il prof. R. B1NA1JH1, Rettore d ella Univers ità, parla dell 'ec liin.ococcosi e della lolla cont ro il can.cro.
Seg.t10110 l e r el::.zio11i s t1lla lolla un,t irnalari ca del .dott. Cnu ccu e del dott. A. LusIGNOLI. All a cl i~ct1ssio11e partecipan o il prof . AGOSTINO iCAsTELLJ , il dott. F nANcroNr e il dott. Rossi di Perugia . Co11 t1n'ordine del giorno presenta to da que-st 't1l ~in10, l e rel azioni Cruccu e Arnald o Lt1sig noli .sono approvate per acclamazione. I r cYi ori d ei co11.ti, dottori ~loLLt.~A nJ, Z1NELLI e EoBBA, rjferiscono sulla otti1na r elazione a111111inis tra tiYa presentata dal dott. Valesano, esponendo11e le lttsinghir r e risultanze e propone11clo l 'approYazione ch e il Congresso d à p er acclamazione oeo11 vivi appl ausi, che per l a loro spontaneità (lj111ostrano l a pien a soddisfazione dell 'Assemblea per la delicata opera ammini stra.~iva svolta co n tanta scrupolos-ità e oculatezza dal dott. VaJesar10. Sti propos ta dell 'on . Lus1GN0Lr, i dottori Bobba , 1\iloli nari e Zenelli vengono riconfern1ati in carica per il p rossimo anno. Il dott. DELBUE presenta l a su a relazione sull a ·l ol I a contro la tubercolosi, n ella quale riferisce sull 'a.~tuazione del metodo italiano di lotta antituber colare in un prin10 g ruppo di proYincie, essendo li1nitato i 'esperimento - per accord i col Segretario Generale a quindici provincie : Ascoli Pi ceno, Bergamo, Bologna, Brescia, Brindisi, Con10, Macerata, ~1antova , Modena , Pi s toia, Reggio 1: milia Rieti, Siena, Verona, Vicenza. Il dott. BoNIFAZI riferisce su l 'esperimento di vaccinazione preventiva Maragliano, affidata ai medici condotti. Aperta l a rliscl1ssio11e st1lle relazioni Delbue e Bonifn zi, vi partecipano i d ottori BERGALLI, GENTA, AGOSTlKELLI, TRULLI, Dosi, OPPI e CASATI, portando largo contributo di id ee, e riferendosi particolarn1ente all 'attuazione dei var i metodi di ct1ra. ApproYate tra ap11l at1si yjyissimi le cl ue r elazioni , il Congre so. all0 12,40 rinYia l a seclnta al 1
1
p~n1eriggio.
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Nella sedu~a pomeridia11a, il d ott. Tau LLI riferisce sull 'inte ressante e discusso problema delle assicu r azioni malattie e Jlr1utue, trattando l 'argo111enlo CO·n la speciale competenza che gli è propria e alla fine del suo dire è vivamente applaudito. Dopo il dott. 'frtilli parl a il dott. GENTA che, a nome d ell 'apposita con11nissione no1ninata in seno al Direttorio, presenta le note conclusive da aggiunger si all a relazio11e Trulli . Alla discussione che segu e, lunga ed appassionata, prendono parte il clott. ALZONA, il prof. PARODI, dott. AGOSTINELLI, il prof. CALENDOLI, il do tt. BERTACCINI, il d ott. Coi\IELLI, il dott. BoBBA Pii 1! aot l . Fo:•rANA. Il cl ott. VILLAl~OvA, segretario della sezione dipendenti Enti l ocali d ell 'A. G. F. P . I. , chiarisce con un efficace discorso, i con cetti informatori che han g u idato l 'azio11e dell 'Associazione nella trattazione della questione. l)arlano· ~ncora il dott. BIANCHI ed il cav. FRANCIONJ, quindi jl r elatore 1,nULLI rjsponde ai vari interlocutori . Infioè l 'on. 1\Lno LusrGNOLI prende ] a parola · per co11cl udere l a discu ssiorie ch e, eg·li afferma, n·o11 ha tr oppo chiarita la situazione . Esi s~e in I talia l 'Istituto d eJJa Condotta 111edica e, d 'altra p arte, esis te la Yolon là int1tualistica, nlla <ruale J1ou ci si l)tlò opporre, poicl1è la atluaz ionP pratica di essa rappresenta u11 progresso della Yita sociale. Il inale delle ivlutue è nella l oro origi11e, poichè l a Confederazione Generale d ei Sindacati, ora sbloccata n1~lle sei dis tinte Co·n federazioni, ha cos tituiito le m u tue p er tutti i l avoratori, sen za dis tinzione di categoria. Questo fatto ha prodotta una notevole confusione, alla qtiale occorre porre pro11ta1nente rin1edio, riportando l 'ordine n ell 'or ganizzazione rlell e mut ue ch e d evono n ecessaria1nente adegu ar si al nuovo st at o corporativo creato dal Fascisn10. L 'istituzione del le m11tue - beninte o di categoria - deve p er ò in un primo tempo limitarsi alle gr andi aziende ed ai grandi centri. Per i centri rural i è necessario fermar si alla condotta, perfezionandol a sempre più , in modo da avviarsi, attr aver so le organizzazioni sindacali, all 'attt1azione d elle n uove forme di medicina sociale. Occorre in concl t1sione . no11 opporsi, ma agevo~ lar e l 'istituzione delle mt1tue, e fare in modo che i ~ledici condotti restino nell e nuove organizza. zioni mut ual istiche. Le dichiarazioni dell 'on. Lusignoli Yengono acclamate a lungo dal Congresso, che approva anch e il segu ente O. ,d. G. presentato dai d ottori Dr:: SA~T1s-BAns1ERI e CASTELLANI: cc Il XXII C.JOngresso Nazional e rtei l\Ieclici Con. dotti n ell'anno VII d ell 'Er a Fascis ta ri afferma essere l e condotte m edich e l 'istjtuto de tinato all 't1lteriore sYiluppo, cJ1r le ~t1e Yirti1 iniziali ed il
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l L P OI . I CLI NI CO
n uo' o cli111a s lorico a11(lr a1111 0 (le ter111 ina11do, sì da crear e proYv iden ze assiste11zi ali e tipica fiso11on1i a italiana che nulla hanno da i11vidiare al1 es lero; afferma &ltresì la n ecessità ch e tra le nuove li11ee ch e la l)Olitica sociale e sa11itari a 'n traccia11d o e che ._i con11et to110 j11ti111a1ne11te co11 l 'ordi11arne11to corporativo, ch e tutte le categorie socia li cl 'Il al ia richiedono, s i trovi un 'armo11ica li11ea d i sviluppo delle co11do tte i11edich e e dell 'as, sic urazio11e socia le corporativa ». Cr ede di poter indicare questa linea di svilupp o nel 111ig·lioran1ento ulteriore delle condotte· la quale clovrehbe trovare nel1 e mutue malattie di ca teg·oria g·l i or gani di integ·razione d elle proprie fu11zio1 t i e delle proprie attività sen za mai da que ta prescindere in n essun caso. Il µre idenle dott. CoNTU legge l a relazione della r on1111issione g il1dicat:r ice p er il con,corso di 111ed icina sociale bandito d all 'Associ azion e . La relazio11e rileva il lusing·hiero esito del concor so, ct1i hanno partecipato b en quarantasei condol ti. Il teina era « ch e cosa può fare il m edico co11dot to p er avviare l a coscienza popolare - special1ne11te delle popolazioni rurali - verso l a medicina preven t.i va » . ' L 'on . Lu srGNOLI apre Je bus te con~ra sseg·nate da un n"lotto e contenenti i n o1ni d ei l avori premiati, e risul ta ch e l a m edag·lia d 'oro deve agg·iudicarsi · al do tt. cav. Pasquale Loml)ard i, medico condotto di ì\1orgone (Benevento) e ]e due ined aglie d 'argento al dott. Ferruccio Cosstt, ed al d o tt. Giovannj Nistico, medici con dotti d i Crispina (Pisa) e di Catanzaro . L 'o11. Ltr s10~0 1.1 elogia i Yincitori del co11cor so ed an nunz1a che un altro sar à bandito p er il pros imo anno . Aperta la discu ssione sulle << Yarie ed eventuali », pre11dono l a parola il d ott. DE SANCTIS, sulle indennilà di caro-viveri e trasporti , il do.t t. ALzoN,\ su lla in scrizio11e all 'Associazione di alcuni medici app artenenti al Partito N. F. n1a non alla organizzaz ion e di categoria, il dott. BoNIFAzI sulle p ensioni - trattando in particolare un argomento già con1preso 11e1la r el azion e Cosi - e il dott. CASAT r ch e propone di inscrivere all 'O . d. G. del prossi1110 Congr esso il problema d ell'eser cizio ahusiYo della professione sanitaria d a parte dei farmacisti. 11 comm. rag. DANTE Cosr risponde esauriente1ne11te fl i dott ori De Sar1ctis e Bonifazi ; quindi I 'on. J. . l fSIGNOLr, al dott. Alzona, dice ch e i casi di n1edici inscritti al Partito e non all a Associazione sono ben pocl1i, e ch e si provveder à in proposito,; ed al dott. CASATI fa notar e ch e l'Associazion e non· 11a veste per intervenire nella question e , riserYata al Sinclaca lo, dell 'abuso professio11f\]e rla parte dei farmacisti, questione, del resto, g ià r egolata per l egge . Il presid en te do l t CoNTU dà comun icazione di u11a le Ltera pervenuta dall'illustre sen. ?\Iaraglian o, r l1e si dice ìie to dell 'aver i medici co11dot li , p er i qual i espri1ne l a più Yiva simpatia, YOlt1to esnn1 i n ar e ] 'importanza del suo Yaccino antitu-
bercol are, e ril eva l 'i111porla11za del compito spett ante ai rr1edici condotti per l a diffusione della vaccinazi one prere11tiva. . Il Presidente, quindi, cl1ied e ch e venga scelta l a sede del XXIII Congr esso. Per propos ta dei doltori _t\LzONA e BoBBA si dà 1nanda..to alla Segre teria Nazio11ale di scegliere al momento opportu.110 la sed e del prossi1no Cong·resso, raccomand a11do tt1ltaY ia che la sce lta cada su Roma. Seguono i discorsi di cl1it1sur a del con1n1. BELLET, d ell 'or1. LUSIGNOLI e <l el d ott. CONTU. P. A. T.
Sindacato medico fascista di Roma e Provincia. Si avYe.rtono i sigg. n1edici iscritti al Sindacato~ i qual i non abbiano ancora ottemperato agli ob])lighj finanziari per il correr1te anno, ch e con il 31 ottobr e si procederà alla radiazione degli inaden1.pie11 ti, r er1dendone edotte l e superiori autorità sindacali. Si prega pertanto di effettuare il versan1ento d elle qltote dovute, o dircttan1ente presso l 'Ufficio in Corso· Vittorio· Emanuele 24, o nel conto corrente postale N.. 1/186, d 0Ye11do-si improrogahil111ente, alla data so,p raindicat a, chiuder e il tc8serame11to 1929-Vll.
Ordine dei medici della provincia di Roma. Si avvertono i .. ig 11ori 111edici iscritti all 'Albo, i quali non abl)iano ancora Yersato l a quota per il 1929, ch e con il 31 oltolJr e sar anno r adiati dal1' Al:bo 1nedesimo qua]ora, a quella d ata, non si siano messi in r egol a con i pagamenti. Alla radiazione d all 'Albo, clie imporla come co1isegue 1iza la sospe1tsione clel diritto di esercitare la professione, sarà data comu11icazione allesuperiori Autorità , a termini di l egge. Le quote p osso·n o essere ver sate direttamente· all 'Ufficio in Co rso Vittorio En1anuel e 24, o nel conto corre11te p os tale N. 1/2609.
SERVIZI IGIENICO-SANITARI Le Cattedre ambulanti per l'assistenza alla maternità e all'infanzia. L 'Opera ~az i o 11ale per la p rotezion e clella ·maternità e dell 'infanzia ha definitivamente orga-· nizzato il fu11zionam ento delle cattedre ambulanti di assistenza, maternità e di pt1ericultura. Dopoaver e creato un personale adatto ed istruito convenienten1ente , p er c ui fu I1ecessario istituire dodici sr t1ole speciali n elle Università del Regno, e dopo aver el aborat o i programmi appositi, il territorio del paese venne divi so in zone e ad ognuna di esse venne preposto un direttore di g ruppo di cattedre, scelto con rigida selezione tra gl i ispettori provinciali d ell'Opera Nazionale Inseg nanti UniYersitari. Ogni zona infatti corrispondend una reg·ione o provincia e fu chiamata cc gruppo ». Con <1uesto non1e pertanto sono stati deli-
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SEZIONE PRA'TI C_.\
111ìlati dei territorj !)jù o i ueno numerosi , a seco11c.la d ellet i rn p ort a 11za rl en1og·r afica ove sono organ jzzate, par ecc11ie catte(l re ambulanti . Ogni catt edra ha un territor io cl1e co111prende una venti11a <li co111 l1n i nel capol t1ogo d ei quali risiede il diri ge11te l a catledra e l 'assist ente, i quali di'Spo11g·o110 ge11eralme11 te di un auto·n1ezzo per recarsi 11ei comuni ap11artenenli al territorio della cattellr a. 'f11tti i comu11i vcngo110 visitati almeno una volta per setti1nana. 1\i con sultori d elle cattedre più irr1portanti è -a11nessa una consultazione ostetrico-gir1ecol ogica. Ogni donna, ogni bambino \'isitati ~ono oggetto della compilazione di una 'Scheda, sicchè l ' Opera Nazionale ha il modo di segt1ire in ogni m.on1ertt o gli interessati . I risultati fi11or a otten11ti son o m ollo confortevoli.
Per l'applicazione del regolamento generale d'igiene del lavoro. Una circol are n. 7 in data 1° giugno 1929 del Minis tero clell 'Eco11omia ai Capi Circolo dell 'Ispettor ato d ell 'inrlustria e d el l avoro, precisa i crit eri per l'applicazione d el Regolamento gen erale d'ig iene del l avoro. ·
I sanitari dell'Amministrazione ferroviaria. Il Consiglio dei l\'[i n is tri h a approvato uno .sch ema d i decret o co11 il quale si dà facoltà al Mi11ist er o delle Con1unicazioni di procedere, mediante pubbl ico concor so per esami e per t itoli, al r eclutamento di 15 allievi i sp ettori in prova i r a laureati in m edicina e chirurg ia per i bisog11i odell ' Amministrazione Ferroviaria. Qu esto provvedirr1ento è r e.so n ecessario dall 'unificazione dei ser vi zi sanitari per il personale dipendente dal Minis tero delle Corr1unicazioni . Le Ferrovie dello Stato l1ai1no avuto a tale scopo I 'incarico di provvedere con i propri medici a tutte l e prestazioni <li indole sani taria occorrenti p er le al tr e amministrazioni del lo st esso Minist er o, senza poter ass orbire personale m edico da esse, in quanto non n e erano fornite. È urgente p er ciò di integrare i sanitari dell 'Amministrazione Ferroviaria con .altri 15 nuovi m edici , in modo da assicu rare in un ca111p o così delicato il regol are andamento del serYizio.
Per diffondere i precetti igienici fra le masse lavoratrici. L 'O. N. Dopolavoro, allo scopo di diffondere i precetti e. l e cognj zio1ti ig ienich e fra le masse lavoratrici , h a stabililo di servirsi d ei segu enti n1ezzi: pubblicazioni (opuscol i, ar ticoli, ecc.) ; confere11ze scientifich e da tener si da m ed ici o da altre p ersone competenti nei l ocali di ritrovo delle sezioni d opolaYoristich e; co·n sulenza e informazioni igienich e e sa11itarie da darsi periodicam ente da inef! ici . Nei piccoli comuni sar à pF1rticolarn1en te gioYevol c la p artecipazion e diretta dei medici condotti e d egli ufficiali sanitari, i quali sono m eglio di ogni altro in grado di r e11dere efficace
l a prupag·a11d a clelJ 'O. l'\. l)opolavoro. L 'Opera-, p oi , Q dimostrare la sua riconoscen za ver so i sa11itari ml1r1icipali ch e vorranno spontaneamente dedicare l a loro attività alla propaganda ed alla consu1 enza igienica, provvederà ad assegnare annualm ente rlipl<,mi e medaglie di ben emerenza a color o cl1e c;i csaran110 111ag·giorm ente clistinti .
CONCORSI. POSTI VACANTI. BERGA1vro. Co n siglio degli I sl i In Li Osp italieri. Primari o d i radiolog ia e tera1Jia fisica 11ell 'Osp edale Maggiore; I .. 6000 e partecipaz. utili ; dj vieto libero eserc.; scad. ore 17 d el 21 ott.; 5 a11ni di la urea, 3 in Istitt1to r adjologico o di grande Ospedale; tassa J,. 50; titoli ed esa1n i ; assu11z. 1° gen. Cl11edere an11unzio. BRINDISI. Amministrazio11e Prov inciale. - Dir ettore deìla Sezione Chimica d el Laboratorio provinci ale di Igiene e Profilassi. P er titoli ed esami. Scad. 30 o l tobr e. (V. N. 39 e 40) . CASTELNlTovo C1r.RNTO (S alerrto). - Scacl. 31 ott. B ivolger si Segr eteria. Con1N\LO<J (Anco11a) . Scad. 30 ott. ; 2a condotta e se rvizio 1hirurgico n eJl 'Ospedale ; et à lim. 40 a.; t a5sa L. 50, 10; cl1ieder e condizio·n i . l~NNA. Amminif.tr azion e Prov inciale. ·Per titoli ed esarrd. Direttore d e l la Sezion e Medico-1\ilicrog·rafjca del Laborato,r io Provinciale di igiene. e profilassi. Stipendio ir1iziale L . 14.400 con aum enti quadriennali di L. 600; L. 700; e L. 800. I11de1111ità ser izio attivo L. 3700 e caro-viveri. Riten ute come per Jegge . Limite d 'et à secondo ar t. 9 decr. N. 155 d el 16 gennaio 1927. Domande e docum enti i101t più tardi d elle ore 18,30 del 30 novemhre. P er tiu a1siasi altro· chiarimento rivolger si alla Segreteria General e d elJ a Provinci a. LAVIANO (S alerno). - Per titoli . Scadenza 20 novembr e. Per chiarimenti cir ca stipendio ed altre 1nodalità del concor so, rivolgersi alla Segreteria Comunale. J\IIERANO (Bolzano) . Cassa ci r con.dariale cli 1nalattie. - Con avviso d el 10 ottobre è s ta to aperto il r.oncor so, per titoli, al posto di medico odontoiatra clel gabinetto dent i s tico istituito n ella sede della cassa. tipendio a1111uo L. 16.800 lord e (l elle ri te11ute di legge, sen za aumenti periodici. Le doma1tde, in carta da bollo da L. 2, con vaglia di L. 50, 1O e prescritti docun1enti, debbo110 per,·enir'3 alla Direzione della Cassa entro le ore 18 d el 10 11ovembre 1929. P er i10 Lizia s11i documenti od altri r.hia rimenti rivo lg·er si alla Direzione della Cassa_ ORCIANO DI PESARO (Pesaro Urbi110). - A ore 12 del 5 11ov.; ia condot ta; L . 8000 oltre bienni , c.-v., ser v. att. e I .. 3000 cav.; età lin1. 24-35 a.; tassa L. 50,10; !)r efer e nza ai ti toli di pratica chirurg. ed ostetrica. OnTE ( Viterbo) . Chirurgo-Diret tore degli Ospeclali Uniti. Stipendio iniziale lordo L . 18.000, Scadenza ore 12 del 4 no,·embrc. (V. N. 39 e 40). P oLVE!lARA (Padova). caò. 20 ott.; L . 9000 oltre L. 500-1500·3000 t rasp.: I, . .500 t1ff. san., L . 600 an1])ulnt. , c. -v .
, IL
QuAnTu ;::,. ELENA ( G_agli11r i ) L. 8000 e c. -v . ; et~ 1im. 4.5 a. Ro~cA.
POLI C I . l ~ I CO
Scad. 15 nov.;
La Gazz . Uff. del lB sett., N. 214, pubblica il b ando di concorso per esami a 10 posti di n1edico provinciale aggiunto di 2a classe n ella Amministrazione della Sanità Pubblica. Le domande di ammissione, corr edate di tutti i docum e11ti prescritti, dovranno pervenire al Min i$lcro d ell 'Interno (Direzione Generale d ella Sanità Pubblica) entro due mesi dalla d at a sudde tta. Per infor1nazioni gli interessati potra11r10 rivolgersi alle Prefetture d el Regno . Alinistero dell 'J11terrio. -
IlovL:RF.TO (Trento) . - Al 26 ott ., per Borgo Sacco; ab. circa 2400; L. 6800 e 5 quadrienni d ee., oltre T. 2200 al)itaz., c. -v .; · d oc. a 3 m esi dal 10 se Li.; etù lim. 85 (39) a.; tassa L. 50, 15. Scad. 27 ott.; condotta per Cassihile; I .. 10.000 oltre indennità serv . att. L. 1200 ridotte come per legge; 4 quadrienni dee. ' ToruNo. Brefotrofio Provinciale (Ospizio Provinciale per gli Esposti ed Infan zia abbandonata). Dire ttore sa11itariQ; L. 10 .000 e 3 trienni dee.; scad. 16 o tt. Almeno 4 anni quale direttor e sanit ario o medico prin1ario di Brefotrofio in città capoluogo di p.r ovincia. Rivolgersi all 'A1n1ninistrazione (piazza Castello 9). S1RA c t rsA.
Com une. -
VARALLO SF.SIA ( Vercelli). -- 1a condotta; proroga a ore 16 clel 31 ott.; ab. 4330; L. 8000 oltre L . 500 bicicl ., cl ieci b ienni ver1 tes.; certific. buona condotta morale, civile e politica; tassa L. 50,15; età lim . 44 a. ; doc. a 3 m esi dal 23 sett. Quando non è altrimenti indicato i cor1corsi si riferisco110 a condotte mediche, i compensi allo stipendio base. Avvertenza. -
B ORSE DI STUDIO.
Legati p er borse di studio all'Università di Pavia.
Con Decreto pubblicato il 26 sett. n ella Gazzetta Ufficiale l a R. TJniversitJ di Pavia viene at1torizzat a ad acr.e ttare ~l legato di L. 15.000 disposto in s uo favore d al prof ..Arturo Guzzoni degli Anca.raui per I:. is t1Luzio11e presso la Università stessa d i un pre1nio annuo intitolato al suo nome e destinato a uno studente di quella Facoltà di medicina e chirurg ia. Con altro decreto la stessa Università è autori zzata ad accettare le due d onazio·n i di L. 60.000 e J.ì L. 4:0.000 disposte a su o favore dal sig. comm. ~Iario Biroli per la is tituzione di una borsa di s~udio triennale e di ·un premio annuale, entra111bi i11tilol·1ti al nome del dott. Carlo Biroli e destina ti a favore di studenti della facoltà di n1erl icina e chirurgia d ell 'Univer sità medesima. Interessante per tutti i medici pratici:
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
Alla Reale Accademia d'Italia. Con decreto r eale, su propos i a del Capo del Go·verno, di con certo col i\Iinistro dell'Educazione Nazionale ed ir1 serii.1 i Lo alla desig11azione per tern e fatta dalla Reale Accademia d 'Italia, sono stati nominati accademici d'Italia, p er la classe delle scienze fisich e, maternatiche e naturali, i proff, De Blasi Dante e Dionisi J\..ntonio. De Blasi Dante è professor e di jgiene nell'Univer sità di ap oli, culLore di batteriologia, sierologia e imm11nolog·ia. A11tore d 'oltre settanta pubb licazioni su ar gon1enti diversi concernenti la etiologia di alcune malattie infettive, la sierolog ia, l 'epidemiologia e l 'igien e pratica. Nel 1903 dimostrò che l 'ag ente nlorbigeno della rabbia èf ilt.rabile e n el 1904 che l 'agente morbigeno d ella agalassia contag iosa delle pecore si trova nel latte cd è aJ1che esso' filtrabile . Oltre all a scop erta del fenon1er10 paradosso nel sier o nei malati di tifo, del fat to ch e la r eazion e <li Wassermann riesce positiva in gr an numero di malarici non luetici, delle em olisine da lui dette « secondarie » nel siero d el sangue d ei m alarici e degli an chilosto1nfaci, al De Blasi si devono molte ricer che di epidemiolog ia e di ig iene pra tica. Dionisi Antonio è profe sor e di a11ato111ia e istolog'ia patologica nella R. U11iYersità d i Roma. Volontario di g uerra è insignito della i11edaglia di argento al valore militare e di due cr oci di guerra . L 'op era scientifica d el Dionisi, esposta in ni.1me.r ose pubblicazioni, è costituita specialm ente d a ricerche sulla patolog·ia comparata degli apparati e1noliniatici e r espiratori e da indag ini sulla corrf·lazione fra le ghiandole endocrine, n onch è si.li s ignificato del sis tema r eticolo-endoteliale in condizioni nlorbose e sp erime11tali diverse. Il Dionisi ha inoltre scop erta la nlalaria n ei pipi stre lli, dimostrando che n essun rapporto h a con la 1nalaria umana, ha d e.terminato il significato biologico della fase semilunare del parassita nlalarico estiYo-autunnale, ha illustrato i caratteri delle varie sp ecie di anemia malarica e s tudiato altri aspetti d el problema della malaria. Esprimian10 il nostro co1111)iacimento vivissimo per qurst o n c n1ine, ch e incontrano l 'approvazion e d cll 'intera famig1ia medica italiana. Ai due i11signi st11diosi vanno i nostri cordiali rallegra1ncnti. 0
*** Aiazzi-Mancini,
Il prof. ~1ario di farmacologia a Ca1nerino, è trasferito a Siena. Il d ott. Giovanni Di Guglielmo è nomina to professore di patologia m edica a Pavia.
Prof. DOMENICO TADDEI
Direttore della R.
Clini~
Ohiirurgioa dell'Univ. cli Pisa.
nuove note e Lezioni di Chirurgia Pratico •
Volnme di pa.gg. IV-280, oon figure nel testo, nitidar mente stampa.t') su carta semip.atin.a ta. Prezzo L. 3 6, più le spese postali di SJ>edizione. Per i nostri a·bb<>nati sole L. 32,50 in porto fr a n co . Inviare Vaglia Postale all'editore L'tJIGI POZZI · Via Sistina. 14 - ROMA
Il ConsigJjo d 'amministrazione d el Pio Istituto Rachitici di Milano, ha ele tto a proprio presidente jl gen er ale gr. uff. _i\lessandro Cottini, padre del segretario federale avv. Cottinj. A. presidente dell'Associazione Medica Americana è stato eletto il dott. 'Villiam Gerry Morgan, professore di gastroenterologia all 'Università di Georgeto,vn.
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NO'TJZJE ÌJJVER.SE. Riunione Internazionale degli Eugenisti. La Feder azione internazi o~ale d elle organizzazioni cu g·enicl1e, presieduta d al i1ot o b iologo an1erican o dott. C, D avenpor ~, dirett.or~ d ell 'istituto di gen etica d ella Fondazion e Carnegie, h a tenuto in Ron1a ~l ~iO ~f'ttP1nbre, per invito d el Governo italiano, l a consu eta session e an n uale. I lavori della sessione si sono svolti nel salone d ell 'I stituto centrale di sta ~istica . Oltre a ques~ ioni di org anizzazion e feder ale, le discu ssioni 11a11n o avuto per ar go111e11to pri11cipale il r apporLo cjrca il p iano di studio su gli effeLti eu genici e cli sgenici d ella g u erra, presentat o d al prof . Corraclo Gini, presi<len te d ell 'I stituto cen trale di statistica. In u n a riun ione presiedu ta d al Gini i r appresen tanti di d iYer si Stati in sen o alla Fed erazio11e har1no prospettato la n ecessità d i approfon dire gli studi su gli effetti d egli incroci di r azza, po rtando lar ga n1esse di esp erienze e di osservazioni person ali . . Il Duce ch e segu e con par Licolare inter esse tutti gl i studi ch e mirn110 alla conservazion e e al miglior an1e11 to d ell a stir pe, h a YOluto per sonalmente con oscere g·li esperti stranieri i quali, presentati flal prof. Gini, son o stati infa tti ricevuti dal Duce n ella 8ala 1lel Mapp amondo a P alazzo Ven ezia . Il prof. Fisch er, d irettore d el l 'I sti tuto d i antropologia e di euge,r1ica d i Berlin o , r appresentan.te d ell a Ger mani a, 11a esposto al Duce i compiti ch e l a Feder azione si prop o11e rli fronte alla presente situazion e dem ografica d ell 'E uropa e ai gr avi pe~ r icol i cui ]e n ostre p opol azioni vanno incontro , se non si fren ano t endenze p erniciose all 'avve11 ire della razza ~ esprime11do infine tutt o l 'entusiasmo deg·1i studiosi stranieri per l 'oper a ch e il Governo italiano va compiendo in quest o campo. L'on. ~Iussolini d opo avere u di to co11 inten sa att en zion e la lettura dell 'incl iri zzo ed esser si con gr atul a to con l 'autore e con i su oi colleghi , si è i ntratte n11to a lungo st1ll 'ar gon1ento con gli ospiti, i quali h anno lasciato Pal azzo Ven ezia pieni di nmmirazione per la p rofondità delle ar gomen t azion i del Duce e di commozion e per la cor d ialità delle s11e par ole.
2° Congresso Nazionale di Genetica ed Eugenica. l\"el Salon e dell 'Isti.tuto d elle Assicurazioni, si è .. Yolto i11 Roma il Il Con gresso Nazion ale, promosso dalla Societ à Italian a di Gen etica ed Eugenica. Hanno, p artecipato ai laYori illustri scienziati e studiosi di p r oblemi biologici, ·sociologici e st atistici , n on ch è un gruppo d i bacologi e, in qua]j tà di invita ti, alcuni membr i della Feder azion e I11lern azionale di Eugen ica. .i\.lla seduta i11au g urale è intervenuto, in r appresentan za clel Governo, il Sottosegretario di S ta to all 'Erlucazion e Nazion ale on. prof. Salva1or e Di l\ilar zo, il quale h a r il evato ch e il clima .. torico ciel Regime è particolarmente p ropizio agli t udi ch e for man o oggetto di questa riunion e, i11 qt1anto 1'a tt u azion e st essa di un complesso progr am ma d e1nogr afico n on può n on r isvegliare la coscien za di nuovi e più ampi p roblemi, ch e pr ima o n on si pon evan o o n on si r epu tavan o degni di tin a seria r icer ca scientifica. Parlar ono anch e il prof. Corr ado Gini, il prof. F i ch er anch e a n ome dei colleghi stran ieri della
Federaz ioue Inter11azio11alc d i Euge11ica e il (lott. l,u ciani d i Ascoli Pice110 . I lavo ri si svolser o a ttiYi . -~e daren10 il reso ... c9nto jn un prossimo i1u1ner• o.
86 1 Congresso della Società ltal1ana di Chirurgia. Si terrà in Gen ova 11ei g"ior11i 23-26 ottobre sotto. la pr esiden za d el prof. G. Tusini, direttor e della R. Clinica Chirt1rg ica di quell 't J11iver sità. L'inau gurazione d el ·Con gr e.s so, conten1poranea-.. m ente a quella della Societ à Italj an a di ì\Iedicit1a. Interna, avr à luogo alle or e 10 del- gior nò 23 n el ... l 'Aula Magna d ell 'Univer sità (via Balbi, ;3). I t e111i di rel azion e son o,: 1) « I problemi moderni dèll 'anestesia co·n speciaJe riguardo alle com p lj cazioni pos t-operat~ rie »; r elatori : proif. San ven er o, Bufalini. Bianchi;. 2) « Le gan gr en e d elle estremità con . partiçx>lare r ig u ardo alle en doartèriti obliter an t i » (in ce-.. mune con la Societ à Itali a·n a cli Medicina Inter . . n a) ; relatore : p rof. Ci mi11ata. Per in formazion i r i ,·olgersi al segr etar jo prof . Baffae]e Brancati, R. Cli11ica Chiru r g ica, Policli.... i1ico Ui oberto I - l~on_ìa. 8 ' Congresso della Società italiana di Urologia.
L '8° Cor1grùsso d ella So.c ie tà italian a di Urologia. avr à luogo in Ge11ova il 2G-27 otLobre. Il prof. F. De Gir oncol i svolgerà i1 te111a d i relazion e : « Le idronefrosi >L Seguiran110 la di.~ scu ssion e e n u1ner ose co1nu n icazioni , a t Linenti. la specialità. L 'inaugurazione avrà luogo la ma.t tina del 26 alle 9 nell 'aula d i Clinica chir u rgicfl (via Ba lilla, 5). Presidenta il prof. G. Lasio. Per qualunque sGhiarime11to rivolgersi al d0itt . V. Ilea.ffo, via Balilla fi, R. Clinica Cl1irur g ica,, Gen ova.
20 ) Congresso della Società Italiana di Ortopedia•. Si aduner à a Gen ova, il 22 e il 23 ottobre, sotto. la presiden za del prof. Ot tori 110 Uffreduzzi . Tenia di relazion e : cc Rapporti tra glandole a secrezio11e· interna e deformità ». I lavori si svolgeranno nel1'aula della Clinica Chiru r g ica (via Balilla, 5). Per i11forn1azioni e adesioni rivolg·er si al segretario., prof. Ulisse Vigr1 olo, via Galeazzo Ales-si 102 - Gen ova.
26° Congresso italiano di Oto-rino-laringologia. Si è ri unito 11eglì scor si g io,r ni a ~Iilano. La. inaug urazion e ebbe luogo il 27 sett em bre, nella sala delle st a tue d el Castello Sforzesco, alla presen za del podest à sen . De Capitani, del prefetto gr . uff. Sir agu sa e di alt.re autori tà. Vi intervenn ero i maggiori esponenti del mondo medico nel campo d ell a specialità. Le serlute su ccessive han no avuto luogo nella sala del Con siglio ducale. Sui temi , er ano iscritti 39 r elator i. Un a conferenza del pr of. Tullio si tenne al R. Istituto Nazionale dei Sordomuti. St1i ]avori , ch e ven nero intramezzati da varie visite, r iferiremo prossiman1ente.
'1° Congresso nazionale d'Igiene. Inqu adrand osi nella cc Selti111ana senese », si è. svol to a Sien a il VII Congresso 2\'azjonale dell 'Associaz ione Italiana Fascis ta per l 'Igiene.
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IL POLICLINICO
L ' i1Lau gurazione ebbe luogo n ella sala del Mappamo11do del P alazzo Civico, presenti S. E. Pierazzi per il Gover110 e m olte altre p er sonalità, tra ~ui mons. Scaccia, i sen. Sin1onetta e Sarrocchi, g li on. Chiurco e Bruggi, il gen. med. Vernucci, il segrelario .federale Pescatori ecc. I congressisti !faggiungeYano alcune centinaia. Il Pode~tà di Siena conte Barg·agli Petrucci dette un caldo benvenuto. L 'on. Pierazzi prospettò la con1plessa e multiforme attività del fascismo, il .quale intende provvedere anche alla salute della razza; n1andò u11 salut.0 devoto, al Duce, che infiamma di rinnovata fede le nuove generazioni . Il prof . Sclavo, presidente dell 'Associazione, pro-: nunziò il discorso ~naugurale ed espose i compiti d el Cong·r esso . Te1minò con un omaggio al Re, al Duce, a iena ospitale. Sui l aYori riferire1no prossima1n ente. 1
Al 18° Congresso Stomalologico Italiano. Al 18° Congresso stomatologico italiano che avrà luogo a Ro1na a partire dal 14 corr. sono state presentate più di sessanta comunicazioni le quali vertono su tutti i rami della sp ecialità, compresa I 'odontotecnica . A proposito anzi di questa, sarà proie ttata al Congresso una pellicola della durata di 80 min11ti che dimostrerà tutti i particolari della costruziot1e clelle corone di porèella11a, il più :recente raffinato prodotto d ella protesi d entaria. L 'argomento che avrà 1naggiore sviluppo e importan za sarà quello della profilassi delle 1nalattie della bocca e d ei denti e delle provvidenze sociali atte a r ealizzarla. Il prof. Corradi di Parma farà in proposito un 'ampia relazione, alla quale seguiranno con1unicazioni dei professori Perni, Beretta , Grandi, di S. E. il dott. Csillery di Budap est, ex m inistro ungherese delle previdenze sociali , e di altri stomatoìogi. L'inau gurazion e solenne del Congresso avrà luogo nell 'Aula Magna d ella Sapienza, mentre i lavori si svolgeranno nei locali della R. Clinica Odo11toiatrica al Policl~nico Umberto I. Il r>rog·ramma co mprende tre g iornale e mezzo di l avori scientifici, pratici e dimostrativi, e una g·iorna ta e mezzo, di svaghi: una gita ad Ostia ed una ai Castelli Romani. La segreteria ·del .Congresso ha sede presso 1'Albergo del Quirinale, il quale ospita l a q1tasi .totalità dei con gr essisti .
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II 20> Congresso Nazionale d'-idrologia, climatologia, terapia fisica e dietetica ha ad una to a La Spezia 120 rappresentanti della m edicina i Lalia11a. J~' sta to preced uto dalla e<n Gjornata d el r eu1natis1110 cr onj co ». Ali '.inaug·u r ur.ione del congresso parlarono il prof. Devoto, presidente dell'Associazione, il sen. Queirolo, I 'on. Sgo])bo, il prof. Ceresole, il prof. Ruata, il d elegato podestarile e il prefetto . Il prof. Devoto commemorò il prof. Barduzzi. Il podestà di Bagni San g iuliano , col Ciampi, annunziò ch e alcuni con cittadini r esidenti a New York h anno d eciso di offrire il monumento ch e sarà eretto alla memoria dell'illustre idrologo. Dei l avori d aremo ulteriori notizie. H a nno d es lato vivo interesse la Mostra di frutta e la gita 11ella Lunigian a.
[ A.NNo
XXXVI, NuM. -!l]
3° Congresso Nazionale contro la tubercolosi. òle11tre n11<liamo in macchina, viene annunziala J'jnaugurazione di questo Congresso, aYve11ula a Palermo il 7 corr., nella sala delle Lapidi al Palazzo di Città, con solenne cerimonia alla qtial e it1tr rvennero il sottosegretario per l 'Educazione Nazionale on. Di Marzo, inolte altre autorità politiche, spiccate personalità della scienza, tra cui il sen. Maraglia110, presidente della Società .fascista di studi scie11tifici sulla tubercol osi e l 'on. Paolucci, presidente della Federazione nazior1ale fascista per lai \lotta contro la tubercolosi. La dott.a Churchill rappresentava l 'Unione internazionale contro la tubercolosi; il prof. Foix r. apprese11 Lava jl Comitato nazionale francese di . 1g1ene Parlarono il Podestà principe Spadafora, l 'on. Paolucri, il prof. l\.lanfredi e altri ; poi I 'on. Di Marzo pronunziò un elevato discorso inaug urale, in cui lumeggiò l 'azione del regime contro la tubercolosi e fece valere i progressi realizzati d alla Sicilja in questo campo. Del Congresso daremo ulteriori not izie.
8'> Congresso Nazionale di medicina del lavoro. Con1e abbian10 annunziato ha luogo a Napoli clal 10 al 13 del corrente ottobre e discute le seg uenti r eJazio·n i: <1 Il lavoro ne.i porti >> (on. prof. N. Cast ellino) ; « Il lavoro nelle miniere» (prof. L. Ferranni ni); « Bjologia e Clinica n ell 'organizzazione scientifica d el lavoro >> (prof. Ajello e dott. Nebulo11i). Inoltre il prof. Luigi DeYoto, tratta s11lla « Patolog ia polmonare nella l avorazione d elle ardesie alt 'alba del XIX secolo »; il dott. Viziani tratta d ei fattori ambientali nell 'organizzazio11e scientifica del lavoro; ed il prof. Leone Lattes sulle cc Incongruenze nel risarci1nento d.egli infortuni agricoli ». Sono annunziate moltj ssime comunicazioni e rappor.ti. Ospiti g r aditi al Congresso sono numerosi studiosi stranieri, fra cui gli illl1stri proff. F. Gengo,u cli Bru '<elles e Dhers di Ginevra.
2° Congresso Nazional,. di medicina e igiene coloniale. È indetto d alla Società di. Medi ci11a e Igiene Co-
loniale in Roma, dal 29 al 31 ottobre. Temi generali: <e Sprue » (r elatori sen. A. Castellani e sen. U. Gabbi ), H Lebbra » (relatori prof. Stan·Zial e e clott .. Ronga); cc Profilassi e cura della mal aria » (relatore prof. B. Gosio) . Riviste sintetich e : Cl E1natolog ia d elle malattie tropicali » (prof. G. Castronu oYo); cc Lotta al tracoma nel Nord African o n (do~ t . T. Sarnelli) . Sono annunziate n11Il1erose co1n11nicazioni. Segret ario gen eral e è il dott. Tommas-0 Sarnelli ; presidente l 'on. prof. Umberto Gabbi , d.i rettore d ell a R. Clinica Medica - Parma. L 'i11.au g urazione sarà falla in Campidoglio l a mattina d el 29 ottobre ; le sedute saranno tenute 11ell 'anfiteatro della Clinica :rvfedica al Poli clinico « Umberto I ». Soci ed ader enti ch e parteciperanno al Congresso p otr anno fruire ciel ribasso ferroviario d el 50 %. Al C-Ongr esso sarà affiancata una Esposizione di stru1nen t i e !li prodotti t erapeutici specialmente per ]e n'l<tl a ttie tropicali. Per le adesioni rivolger si al dott. A. Can1pana, capitan o rneclico, via Giustiniani 5, Roma.
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Società italiana '' Pro leprosis ". Q u cs la ~oc i e là , co11 sede a ~lila110 - Ba slio11 i Garibaldi 9 - è J)resieduta dal podes là on. sen. 111archese De Capitani d 'Arzago, e con l 'au silio (leJie alte ge r a r cl1ie civili, militari, r elig iose, va SY0Jger1do aJl 'est·~ro opera di bene e d 'italianità, i1elle leproseric. Or:\ h a cos tituito anc;.h e una Sezio 11e scie11lif ica, co·n sede provvisori a presso il dolt. G. A11drea11a, 11el Sanatorio Ere1no .di Miazzina (Novar a) .
Scuola di perfeziona.mento In odontuiatria a Milano. So110· ap erte Ii110 al 31 ottobre le iscrizio11i .per i Cor s i e.l i pe rfc1ion :1r11en to in odo11toialrio e protesi de11taria per I 'anno accademico 1929-1930. Gli as1)ira11 li, la· 1re:i li in medi cina e chirurgia, potranno c hied ere il programma alla Segreteria d ell 'I ·t.il u to Stomatologico Italia110, via (}ella Co1nr11enda 19, ~fi lano (114) , telef. 51-269.
Corso d'igiene Bcolastlca a Genova. Col gior110 21 o ltobre avrà inizio presso l 'I s tiLuto (l 'I gie11e d ella Regia Univer sità di Genova t1n corso tnensil e teorico-pratico di I gie11 e scolas tica µ er i l a urea ti j11 111edicina. Tal e corso, r icon osciuto d ai co1npetenti M inisteri ~ sar à seguìto <la esarni per il consegui1ne11to _d el relativo tito]o. Non so 110 ammessi ch e venti inscrit ti. Presentar e le <lo1nancl o all 'I slituto, d ' Ig iene, via Ber lan i · 5, Genova.
Corsi per infermiere volontarie della C. R. I.
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i11fern 1ità, conforn1e1ne11Le a qua11Lo è s labilito dal H.. I">. L . 13 110Yc 1n bre. J924, 11. 1825 ul conlra t lo d 'im1)iego priYalo oppure a qua11to per tale titolo è stabililo dai co11 tra lli rolle llivi di l avoro o dalle norme deltale dal le Corporazioni. Sar à , iuollre, co1npito· del la Cassa di gara11tire Lutte le inaggiori provYid enze per i11fermità o i11ere11li alle s tesse s tabili le d ai con tra tti di l avoro 110 11cl1è dalle altre norn1e di cu i sopra.
La •'giornata del fiore,, a Milano. Lu ,·e11cl i la d el <{ fiore be t1efi co », o r gaJlizzaLa a i\lila110 i l 29 sel len1bre fl Ya tltag·g-io delle opere a r1Li lubercol ar i clel Co11sorz io J\.11 tilubcrcolare d ella 1Jr ov i11cia, e.li c ui è presicl e11te il presid e s tesso d e ll a proYin c ia g·r . uff. avv. S i1 e110 l{'nbbri , è s taLa i11 Le11sa sia i1elle vie rl el ce 11tro, ia i11 quelle 'd ell a periferia: d ei Ya ri riparli urba11i e dei' sob])or g l1i. Le piccole squ adre cli ' e11<lilrici e Ye r1dilori di Ji ori ·0110 s ta le accol Le ovt1 nque co n schietto !aYOre e co11 s in1palia d a ogni ce lo di cittadini, anch e e . peciaJ111e11te, può cl ir i, <l ng·li operai, da i popolani.
La salute pubblica ad Atene. Un co1r1unicato d elle attto.r ilà con1 p e le nLi, in . da La 26 ·e lte111J1re, dice: (( Ollr e i tre casi cli pe te cor1s la la l i 11ei pri11ii g· ior11 i d i e Lte111llre nl J)ireo, òopo le in isure e11c rg·icl1e prese clal i\[i 11 is tero clell 'l gier1e, 11esst1n a ltro ca so <l i ques ta n1alattia s i è verifica to al Pireo o al trove . Lo tato g·e11er al e d el la salule pubh l ica è complet an1e11le SO(lcl isfa cen le » .
Il Con1.il a lo cli R o111a clell a C. R. I. ha aperto le i crizioni per il prossimo cor so dell e jnfer~ n1iere Yolo1tlarie cl1c avrà i11izio nel prossi1110 a 11 tu11110. Tale inseg n a n1e nlo h a 10 scopo di pre1)arare i11fermiere a tle a collabor are nelle op er e cl i a ssistenza igie11ica e ad j1i:ter ve11ire 11ei soccoTsi urge nti da portars i per pubbliche cal amità. 1110) tre esso 111etle i11 grado le sig·n ori11e di civ ile co11dizio11e di co1nple l are quell a col lura . t anto n ecessari a a11 a dot1n a percl1è possa eser c j tar e la s ua inissione nella fan1igl ia e nella società. Rivolgersi per schi ari1nen U e per iscri zjo1d al l 'i peltrire d elle irtfermjer e Yolontarie di Ron1a, 'ia 'l'osrann 12.
Cassa Nazionale malattie per gli addetti al Com· mercio. Si è te11 t1La })resso iJ ~Ii11i s l ero delle Corporazio ni sollo la pre iclenza di . J~ . l 'on. 'rri gona , o ltoseg·re lario di S ta to, u11a r it11tio 11e per prc11dere h1 esa111e la St a Luto precl ispos lo l)er la i tit11e 11fl a Cassn Naz io n ale 1nal a ~tie J>er gli a<ide LLi al Co1111Yler c io. lJ01Jo I u11g·a Cl isc u ss iou e lo t alt1 lo e11ne a1)pr0Yato. ._ C"o po r~ ell FI i Li lu zio n e, che rnp1)r ese11ta 11n a nuova sa liP11le n1 a11ifestaz ione clel prog r an1111a di previcle11za c h e lo Sta to Fascista va s ol g·e11d o a fn' o re cl e i la ,·ora lori , è cl i corrispondere ai prest atori <i 'o pera d el co n1n1er cio ·per conto dei datori lii la' o r o lega l1nc11te rapprese11lati òalla Coniecleraz io11e itazionale fa ci ta òei comrnercianli , le intle un il i\ che da que li ~01 1 0 loro dovl1te i11 ca o di
Toghe e tocchi per gli accademici universitari. Co n Decr e to pubblicato dalla ({ Gazzetta uffic iale » ì~ data facollà a l R e ttore ed a i inembri del ei tato a ccad emico ed ai professori cl i ruolo della ll. niversità di l\f ilano cl i far u so i1ell e cerin10n io ufficiali e nelle publJl jch e fu11zio11i della divisa d éscritta nelle norme a nn e sse al d ecr et o. La toga è cli stoffa 11era, j ncrespala su lle spalle al} 'attacco d eJl e n1an iche, co11 1Lt11g·o bavero·. Le ma1 ti'ch e so110 :lllar gate iu l)asso con mos tra rivolta la d i r aso r osso. Q u ella d el n e ttore è con inantel1ina d i pelo bianco 11so cr1n ellin o e con cordoncini e fi occl1i di set a n er a. I pre ici i inYere nell a n1anl ell i 11a 11so er111ell i11 0 ha11no urta lola cli 1)elo sin1i le . I l l{e t tore l1a inoltre t1nn peltorina di set a bianca co n 1)izzo. Il tocco è cli e ta i1era , piatto e r o to n do con uJ1 cord onci t10 e fi occo cl i seta rossa r. 11c ra.
Abusivismo professionale. L ' \ .Ifl ' ez io n e d el rrr ihunn le p c u n lc cli :\l il a110 h a co n <lat1 n a to ad 11 11 a1111 0 cli d e lc n z io 11e ecl a c i1tf(l1cce nto lire d i i11uJt a , SJ)e ·c e dn1111 i con ndeg·u ;tln proY,-isio11ale) cert o ~ J azzarol a e il do~t . ~1[ arzo l i: il ])rinlo 1)er le io11i colpose e per e erriz io n1n 1s iYO dell 'Rrte n1edi cu e il eco11d o p er t1Ycr d e lc rn1ina lo e Ja,·ori to il ~ f nzzaroln n fi11g·e r. i 1n ediro : <rue. ti s i era crcfl lo , pon la neH n1 c nle n tc<l ic o e cl1irt1rgo OJ)er a lor e quando n o n a' e,·a o ll e1tu to. j)er cli felto e.l i ra J)é1c i tà, la J)nlente di i 11 fern1 i ere. •
r L POLICLINICO
ANGELO RUFFINI
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Un grave llttto ha colpito l 'UniYersità di Ilologna con la 111orte del prof . .A.ngelo Rl1Ifir1i , ~ ta bile ùi I s tologia e Fisiologia gen erale. Era nato il 17 luglio 1864 ad Arquata del 1'ronto ed aveva percorso gli studi medici in quella lfiedesi111a l Tniversità di Bologna, c ui più Lardi doveva illustrare dalla cattedra. _,\,veva 0Lte11u to la l iLera docenza in Istolog· ia i1ormale r1e l 1894; l 'a11110 su ccessivo era passato a cl irigere l 'Os1)edale ciY ile dj Lt1cig11a110 1 res tandovi fi110 al 1901, quando Yen11e cl1ia111a to a Siena dal Bia11cl1i al J)Osto di settore capo i11 quell 'Università allora in g·rande rigoglio di attività scientifica, J)er la prese11za di cel ebrati maestri nel loTo periodo più fecondo. Nel 1903 a11cora a Siena gli fu conferi Lo 1 'incarico ufficiale dell'insegnamento della J~mbriolog·ia, che ten·n e fino alla sua i1omina a Bolog11a nel 1912. Socio corri pondente d e ll 'Accademia dei Lincei d al 1910, diYenne socio effellivo nel 1926. Era pur socio dell '.A.ccade1nia dei Fisiocritici di Siena, dell 'Accad emia delle Scie11ze e della Società Medica Chir11rgica di Bolog·na, d ella R. Società delle Scienze l\1ediche e Naturali di Bruxelles e dell 'Accaden1 ia ì\'.leclica di 11 on1a, e socjo onorario della R. Accaue1nia di l\'f edicina e.li 'rorino. Nel 1910 g li fu as, f'g11ata l a gra11de i11edaglia dell 'Accad emia dei XL. La su a p.roduzione sci e11lifica varia e copiosa, fu dedicata principalmènte a problen1i di istologia e di embriologia generale, ove raccolse osservazio11i o fece scoperte che, a11cor g·iovane, l'han-· rio reso celebre e 1'orma110 vero· titolo di g loria p er Lui e per la Scienza italiana. Fra esse, le più universaln1er1Le note, che è g·iusto rievocare anch e qui, so110 anzitutto una 11uova varje;tà di corpuscoli del Pacini e alcune - com 'egli stesso le definì « singolarissime » terminazioni nervose · nel tessu Lo so ttocutaneo, da Lui, pel primo, descr i ~ te 11el 1891, e più a1ni.>inL11er1te studiate di poi, n1ercò u11a Lecn] ca propria, tlalla . quale otteneva preparaz1011 i n1icrosropicl1e ineravigliose per bellezza ccl cvirlenza. l\fa jl i11011ume 11Lo pii1 grande ch e Eg1i ha la..,cialo di sè, è nell'embriologia ge11erale, intorno cui con1inciò a laYorare YCrso il 1900, anche qui co11 111e tod i prùpri lt1ngon1en Le e faticosamente im111ag inaU e p erfezion ati, e con intensità e tenacia i11co n1parabili. I risul tati, che vi a Yia raccog·lie,·a e pl1])blica,·a, l o co11dt1 sero a scoprire, 11cJl a J11cccanica dello svil upJ>O, rag ioni fun z ionalj cellulari, p::irtirolar1nc11le rl 'orcline secretiYo, fino allora ig·11ora le. J\. que Lo ar go111enlo 1 nei suoi molteplici sviluppi , Egli 11a dedica.~o tullo il resto della vita operosa, superando, co11 la forza dell 'an i1no invitto, og11i difficoltà, anche quel- . le ch e g li ve 1tivano dagli ocrl1i s tanchi delle lunghe Yrgl ie a l 111. icr oscopio e stii libri, e in ultimo dall a malnlti a . Così, clopo lo sforzo di un trentennio e.li s tudi dintur11i 1 riu r iva - or non è molto - a dare nlle ta1111)c il poderoso volume della « Fisiogen ia », ove h a rn ccol to e SYiluppa ta la sua clottri na. <' he eb])e p er i11seg·11a : cc La forma è la i1r1mag-ine )Jlastica della fu11zionc » . Eg1i fu altresì gra11rle in segnante e ferYoroso n1acs lro. Nei vari laboratori eia Lui fondati, a Bo ..
L-.\NNO XXXVI, N01\1. -{I1
• logua , n11cora stt1de11te, all '(Js1)edale Maggiore e poco più tardi nella Cli nica ~Ieclica per incarico c..li M11rri, nell 'Osped~le di Lt1cig·nano, a Siena e 11oi nuovamente a Bologna, Egli passava intie ra l a giornat a fra g li s tudi prediletti suoi e cleg·]i allievi, cl1e g uidava co1t n1 ano sic11ra e con <1nin10 sereno, q11asi gioioso, con quel suo tempera1nento di scienziato e insieme di artista, che gli attir ava franche simpatie e amicizie fedeli. \ Tol eva che , I 'insegnamento fos~e preciso e di1nostrativo, 1na senza peda11terje, e lo dola\ a di i11n·u merev0li pre1Jarazionj e figure, da Lui stesso im1naginate e allestite, e rli Ofrni altro mezzo di studio, p en soso sempre clel s uo ministero di professore e del progresso scientifico. La sua carriera non fu facile: n1a la severilà dei propositi e i meriti insigni lo condu ssero infine all a Cattedra, arde11temente desiderata, non J)er cer carvi riposo - che non conobbe mai - , ma per avere più libertà <li lavoro pacato. Al suo trio·n fo· cooperò u11 grande italiano, che 1nolto lo stimò, e qui dr.ve essere per ciò accanto a lui ricordato, Battista Gra ssi.
D. O. In età di 2 anni è morto il 'prof. PAUL I~"LECHSIG. Conta' a appena 30 an11i quando ve1111e chian1ato alla direzione della coslruenda Clinica psichialr]ca di Lipsia. Siccome eg·Ji veniva dall a fiiologia, destò molte diffidenze e ostiU Là Lra i colleghi p sichiatri; ma (iurante la costruz]one cJ1e richiese n1ol ti anni - egli ebJJe ca111po di formarsi, tanto che s'impose poi in modo indi~ cusso, per l a perizia e sovratutto per l 'originalità dei su oi studi . Si rico rda ancora il discorso ch e eg·li ten11e 1 assumendo il rettorato çlell 'Università, nel 1894: esso ebbe larghissima ripercussione . I su oi studi fondamentali si riferiscon o alla mieloge nesi ; in b ase ad essa, ha potuto precisare in modo inirabile la citoarchitettonica del cer-. vello. Si distinse per varie altre concez ioni. Impresse in1pulso alle ricer che. D. E' i11orlo irr1provvisame11 te a U seglio, ove tra"correva l e vaca11ze, il prof. A. l'{GELO CAMBIA SO. Datosi agli studi sulla tuher colosi sotto la guida ò.el maestro sen. Maragliano, acquistò larga clientela e rinomanza di tisiologo, a Genova e fuori. Per molti anni diresse il Dispensario antitubercolar e ò.i quesla Clinica m edica. Fu tra j primi a diffondere e prati care il p11eumotorace curativo, la te rapi a d ei sieri e vacr.ini , la vaccinoprofilassi . Durante il periodo bellico si prodigò quale consulente n eg·li os1)edali militari e nei convale• • scenz1ar1. Era d eroratu dell<l 111.ein;;lia d'ariQ'en to d ella Sanità Puh])Jica. Ft1 un lavoratore attiYO e zelantet un t emperarnento vi vace, espansivo, cordiale.
L. C. M. Espc i1ninn10 il nostro profondo cordoglio al sen . prof. Pietr o .i\.lberto11i, s lrazialo nall a per<litfl èfel1'rnna.ti sirno figlio _i\LDO. , oli 27 anni que ti copriva, g ià rla un bjcn11io, la <'allcòra cli s loria del diritto italiano preso la R. lni,·<'r it~ fii Ferrara.
1497
SEZIONE PRATJ C:\
RASSEGN! DELLA. ST.A.MP A MEDICA.
· Bull. '!vléd., 17 ag. -
'fEJ SSIER. L 'eriten1a polj111orfo . - IlosENSTEIN. Nefrjte scarlattinosa trat~calpel, 10 ag. WASTERLAlN e GoFFlN. La t ata co11 siero di 1nadre con valescente. diatermia negli stati emorroidari. GovAERTS. Presse J\iléd., 17 ag-. - J,ABBÉ ed altri. L 'a11gina La formazione delle tromhosi postoperatorie. pec toris ergo taminica . RA i\IIOND. Ipertensione Paris M éd. , 10 ag. - PETZETAKIS. Il riflesso soarteriosa polmonare. praorbi tario . - DREYFUS. Nuove vedute sugli itAm. Journ. M ecl. Sc ien., ag. BuR,VELL e teri . Sl\JITH. 11 cuore nell a tirotossicosi. KERN e Journ . d . Pralic., 10 ag. - LAIGNEL-LAvASTINE. ScHEACK. Clinica e racliologia nella diagnosi di Correl azioni mo,r fo-p·s ichicl1e. BEzANçoN. La si11usite. - ScARLETT. Ane1nia grave e nefrite . -sindron1e radiologica della pleurite siero-fibrinosa. Scalpel, 18 ag. BoucHE. Lo cc shock>> vasoRiv. J>at. e Clin . della Tub., 31 lug. - CoTELtropico nell 'asma . LESSA. L ' ana-tubercolina per la ricerca dello stato JVolicias Nledicas. BLASco. Le insufficienze allergico. - ARGENTINA . Disfunzione epatica e tbc . . aortich e di natura indelermi11ata. - BRAVO GAR- MARTINELLI. La diag·11os lica iniziale della tbc. CJA. La d i agnosi precoce ir1 chirurgia d '.u rgenza. pol1u. Arcli . Ost. e Ginec., ag. - SPIRITO. Cancro del.Surg. Gyn.. a. Obst., ag. R1cHARDSON. Ernie l 'ute ro da catrame. Ptossr. L 'elettrocardiodell 'orific jo esofageo d el diaframm a. M. Mc. gram1na di rlonna co-n fibro1nioma uterino . KE_TN". IL trapia11to dell :uretere. RANKIN. ReM edie. !tal., rnag. DARDANI. Ricer ch e sul sezione addomi110-perineale del retto. BESSEmorbo di Barl o,v. SEN. Studio radiol ogico del parto. Pediatria, 15 ag. MIRAGLIA. La r eaz. di TaZblat.t. f . CJii rurgie, 17 ag. BLENCKE. Trakata-'Ara. DE CAPUA._ Alterazioni re1ticolo-istiopianti cutanei nell 'amputaz. del piede. Huci tar ie i1elJ a lei shmaniosi. " BRICH. Osteomielite acl1ta primaria della colonna Bri t . Nlerl. J our1i., 17 ag. - CowAN e FAULDS. vertebr. Sifilide del cuore e dell 'aorta. -· DAGGIT e CovERev. Nled. d. Uruguay, mag. CoLLAzo-1\tloSl\1ITH Orecchio e bagni. DALTON. IntossicaRELLI. Anatomia pat ologi ca d ell 'avit~minosi D. zione arsenicale . Giorn. di Clin. M ed., ag .•- lVIASSA. Stati ipoL aricet, 17 ag. PAYVE. Le iniezioni n el tratglicen1ici e iperinsul inismo. tamento delle varici. PuLVERTAFT. La tossina Riv. , an. Si ciliana, 15 ag. - l zAR. Valore dias lreptococcica e la porpora f ulminante. gnostico d.ella spl e,n ocontrattilità all ' adr enalina. Journ. Méd. Lyon, 5 ag. NovÉ-JossERAND e Art. Faculdacl d. A-fed. (Mo11tevideo), mag·.-giu. J . Bouco~rONT. Il pneumotorace n el bambino. - V. ARIO. La malattia di Volkmann . - MAs DE Mon1N. I dispositivi motori autonomi dell'inteAYALA . Tratta111ento rli affezioni me,n tali e neurostino. logiche col cc 'frepo,n ema hispanicum ». · .4.rcli. Mal. il. Coeur, elc., ag. - GÉRAUDEL. Un Brasil-!\1edico , 20 luglio. VALERIO. La chi- - caso di aritmia sinusale . -· LEvY. Le alterazjoni rurgia della stenosi mitral e. - 27 lug. DE BEAUdel complesso Ye11tricolare 11ella sindrome angiREPAIRE . ARAG~o. La febbre gialla sperimentale. nosa . KERL. L 'eu genia nel Brasile. Jou rrt. Nled. Roril eaux, 10-20 ag. - DELGUEL e Journ. :t\{éd. P aris, 15 ag. - CAILLARD. Il go.z zo 1\iltiGiì\IBL. Ang·ina i Vincent i n un s ifilitico in endemico. cura arsenobenzolica.
a
Indice alfabetico per materie. Acl dome : affezioni infi an11na Lorie ed e. Pag. 1485 1na tomi della p aret e Adrenalina per i11iezione intracardiaca )) 1468 jn sincope da a11gina i)ec toris )} 1482 Anca : chirurgia riparatrice. )) 1474 Appendicit e ossiurica . . . .· ApJ>endiciti acute : batteriolog·ia e siero)) 1473 log ia . )) 1471 Arterioscleros i ] 484 ..\rti inferiori: infiltrazio11i cellulitiche )) Ba111bini: effetti de1Ja p er 1nane11za al )) 1486 n1are e in montag na . )) 1487 Beri-beri i1egli Stati Uniti . )) 1475 Bibliografia )) 1485 Colica nefri tica: cura Cronaca del movimer1to professionale
))
1488
Citralo di sod a : azione diuretica Ecainpsia: decapsulazione r enale . Flebiti obl iteranti: Lrattamenlo
))
1485
))
1469
))
1473
"Atf edici coridotti:
Co n.gresso
n
14 8 1484 1480 1486 14 7
>>
1470
»
1485
»
1475 1494 J 490
Pag.
l\llialg ie r eumaLicl1e iv[orbo di Basedo'v: cura . Nefrosi: cura co11 estratti ep a lici l)untura mortale eia cc Vespa crabro » Pupille: semeio1ogia Reni: effetti <lella i o~rin a e cl ell a morfina sul] a funzione . Rivendicazjo11i italiche R UF'FINI A. Se r vi zi igi en ico-sa.1ii lart
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Si tema n e rYoso vegetatiYo: esame clini co Sto1naco: arcon1a primitivo . S to1naco: f ibro1na iux ta-pilorico .. Tubercolo i 1)ol1nonar e: impiego clello jodio . Tl1l)er colosi: tratta1nento die tetico . Vaccinazjo11e an titifica ner vja boccale
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1469 1462
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R-Oma - Stah. Tipo-Lit. Armani di M .Courrier .
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V. AeooLI,
~- 1"081>
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1498
IL POLICLINICO
Pubblicazioni a disposizione dei nostri signori abbonati f9rof.
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...
CUCLIELMO BILANCIONit
Prof. dott. RAFFAELE CALVANICO
SO~DITÀ
lib. doc. di Patologia spec. chirurg. dimostrativa nella R. Univ. di Napol
Come si ptreviene e eome si eutta.
• Il cancro mammario
Precetti d'Igiene dell'Orecchio.
e i m etodi da prefer irsi nella s ua estirpazione
I/On. P1·of. P ietro Capasso n·el " Pensiero Sanitar io ,, 8Crive fra l 'altr-0: « l l capito·l o dedicato all'importanza biologi·oa e s0ciale degli org.ani dei sensi e alla necessità d '.istituire un'educazione d.ei sen si durante lo evilt11p1po som atico dell 'i·n dividuo, quel·l o dedica.to ai rapporti t ra l 'orecchio e 1a civiltà mecca,.nica alle l esiioni della guerra moderna. a lle sordità professi<r nali, e l'a.ltro dedicato alle norme d'igiene dell'orecchio e a lla necessità d'integrazion e dell'igiene del1'.a,pparato acustico con quella dell'in téro OTg.anismo, dànno una precisa fisionomia alla pubblicaziione, la quale, per l'opera di propaganda che compie in campo più vaeto ohe non sia. qn.ello della specialità, merita di eeser e additata e let ta, specie fuori del campo medico. Ag.gdungasi la forma dello scritto: il Bilaneioni è uno scrittore ornato, acuto, arguto e piacevole, adoratore dell'arte. E perciò questo libro concentra in sè due rare qualità.: è un elemento di cOiltura e di diletto e perciò merita la pii1 la.rga diffusione »· Un volume in-8° di pagine 255 nit~damente sto,mpato. Prezzo L. 2 5. Per i nostri abbonati so le L. 2 3, 2 5 ~n porto franco.
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Il Cronp e la Tecnica della Intubazione SOMMARIO : STORIA, pa;g. 1-4. - STUDIO OLINJOO , pag. 5 a 13. l\1oRFOLOGIA , pag. 16 a 26. Is'IRU:MENTARIO , pa g. 27 a 36. TECNICA DFlTÀA INTUBAZIONE, pag. 37 a 48. - TECNICA DBIJ.1A ES'.l'UBAZIONE, pag. 49 a 68. INTUBAZIONE E TRACHEOTOMIA, pag. 69 a 72. CURA MEDICA DEL OROUP, pag. 73 a 78 . SIEROTERAPIA ANTIDIFTERICA, pia.g . 79 a 86. - l\IAL..\'ITIA DA SIERO (anafilassi), p.ag. 87 a 92. PROFILASSI ANTIDIFTERICA ) pag. 93 a 106.
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Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina 14 - Roma.
ANNO XXXVI
Roma, 21 Ottobre 1929
Num. 42
,
fondato dai . professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE .
SEZIONE REDATTORE CAPO:
PROF.
PRATICA
VITTORIO ASCOLl
SOMMARIO. Lavori originali : R. Carusi: La prova di Calvert nelle
nef rop·atJi.e. .
,
Note e contributi : E. Oliani: Contributo alla cosidetta «
Oolecietectomia I deale».
Bombi: Sin1drome di Raynaud- da iSettiima -oosta cervicale. Tecnica : ·G. Massimi: Per 1a iooniica delle indezioni entlovenoee. -Oommen1ti : T. Silvestri : A proP-OEiito della legatura dell'·arteria spleni ~a nell'ittero emoliti.co. .sunt i e r assegne : PATOLOGIA GENERALE: R . Jaffè: Cooioetlto e importanza del sistema r eti-colo-endoteliale. - L . Binet: La m ilza nclle sue .rel azioibi con l a tfunzione respiratoria. - ORGANI RESPIRATORI: Rand-0lph: Il problema caridiovas.coliare nella pol:monite. - Lyo•n e Alexander: Oeservazioni sulla p.a-tologia della polmonit e rinfluenzale. Raz.emon: Patc.ig.enieei ·d·e lle coII11plti·cazioni polmonal'j .niegli interventi dell 'addome superiore. - TUMORI: P·apadimitrion: Sulla hstologia e istogenesi dell 'a;da,mantinoma. - Alber tin : Consider.a.ziioni su 310 reasi dri QI>erazione ·di WeT·t hetim per icancro uterino. Osservazi-Oni
cliniche : G.
Notizie bibliografiche·
.
Cenni b i bliog rafici .
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Rivendicazioni italiche : · L. Castaldi: Una centuria di rivend.icamo ni di priorità ad ita liani in contributi
scientifiei nella Medioina e Chirurgia. Accademie, ' Società Mediche, Congressi : Con:greeso Italia,no di Pediatria. - VII C.0Thg.rooso di Igiene . -
ReaJ.ie Accademia di Moo•i.cin.a di Torino. - Società Medico.Chirurgica degli Ospedali Abruzzesi. Appunti per il medico pratico : MEDICINA SCIENTIFICA: Etiologia del tracoma. - Sulla -coesistenza .Q.i due forme di bacillo tetanico in ieerte culture di questo microbo. - CASISTICA : Di?...bete con crisi di ipoglicemia a ripetimone. - Sintomi addomin.a li nel coma dirubetn·oo. - Circolo e reepiro rn.-egli stati ipoglice.mici . - TERAPI.\ : Un .r imedio 'POCO noto della enieefalit·e letargica. - L 'a~oonitum napellue in terapia. - Nella pertoese. - POSTA DEGLI ABRO~ATI. - VARIA: L'a bitu·d ine. Nella v i ta professionale : Concorsi. - Nomine, promozioni ed on·ol.'li fìicenze. Nostre corri spondenze : Da P adova. Notizie diverse. Ras&egna della sta mpa m edica. Indice a lfa betico per materie .
•
LAVORI ORIGINALI. Istituto di Cl inica Medica della R. Università di Roma.
Direttore : Prof. V. AscoLI.
La prova di Calvert nelle nefropatie. Dott. R.
C ,\RUSJ,
assistente vol .
In u11a dettagliata rivista st1i cc Progressi i1 el campo della diagnostica delle n efriti » fatta al XXX Congresso di Medicina Intern a del 192-1, il prof. Ferrannini doveva ricon oscere che all o stato attuale, malgrado le num erose ricercl1e ed e~p erimen1i, i l m.a rtoriato proble1na delle n efriti non ha raggiunto ancora un assetto definitivo , e ch e alla semi ologi.a clini ca bisog·na sostituire la semiologia funzio11a le. Le numerose incertezze che r eg11ano an cora in questo campo sono lega te alla nostra ign oranza sul funzionam ento r enal e e s11lla divisione di lavoro che si es11lica norma lm ente in osso. Per consid erare i glom er11l i com e a1)pareccl1i di filtrazion e ed i tubuli come n1 ezzi di escrezione dell e sostanze orga ni ch e, gli uni de s lin~ti alla dilui zione, gli altri alla con centra zione, bisognerel)be amm etter e una indi pend enza f11nzionale tra glomeruli e tubuli , ciò cl1 e S])eri-
m entalmente non è stato confermato, specie in r eni con presenza di lesjoni anatomiche. Da questo concetto ]a n ecessità di servirsi di pro·ve speciali p er conoscere la funzionalità renale, in rapporto alla sjntomatologia clinica. Per poter giudicare con un certo criterio probativo della capacità renale, non ci possiamo accontentare d 'un.a sola prova, ma bisogna eseguirne diver se; la concordanza fra esse ed i sintorni clini ci ci forni sce un concetto differenz iale della lesione anatomica. I ,e r>rove a tale scopo proposte sono nurnerosissime ; di esse 11e parla dettagliatamen te il Leberman11, m ettend on e in evid enza i pregi ecl i difetti; ma di rnolte il ternpo e Ja criti ca obbiettiva ha nno fatto com pleta giu ti zia, 1anto ch e allo stato attual e, possiam o affermare, solo i1och e ha nno trovato una pratica ap])li cazione in clinica. T.. e prove funzi onali cl1e comunemente si eseguono sono tre: prova dell'acqua, proYa d ell 'azoturia e pro,·a della cloruria sperin1 e11tale. La pr0, a de11 'a cqua ci informa sulla ca· i1arità r eJ1ale <'. dilt1jre le sosta nze organi ch e (pr o·ya della diluzion e), ed a con centrarle in scar sa qunntità di liquido, all orch è ne ,·iene in trodotta poca n ell 'organis1110 (pro\ a della con centrazione) ; la seconda e la terza ci in for1
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IL POLICLINICO
mano sui grado dell 'attività ren ale ad espellere l '11rea e il cloruro son1 111ini strato . Non star emo a ripetere la tecnica di tali prove, descritta in ogni trattato di semiologia , nè le condizioni che le controindicano, r1è i fattori extraren.ali che possono influire su di esse, principale fra t11tti il sistema cardiovascolare. Tuttavia il solo fatto che esse trova110 pratica. applicazione in clinica, è una ragione per pensar e che accanto ai difetti , presentano pregi indubbi. . Nel 1925 Calvert proponeva un.a nuova 1)rova per g iudicare la funzionalit~ renalet ed· avere un indirizzo diagnostico più preciso. Questa prova , di cui noi abbiamo voluto controllare il valore, ha il pregio di riunire in un unico esperimento le tre prove: della diluir.ione, d e.Ila concentrazione, dell 'azott1ria sperimentale, mentre presenta una tecni ca semplice e poco fastidiosa per l'ammalato, perchè non obbliga il paz. ad urinare ogni m ezz'ora , per 4 ore, come avviene per l e altre r)rove. Se la prova di Calvert non è origina.le~ ra1)presenta però ]a felice sintesi di diversi fattori capaci di b en orientarci sulla funzion e renale. Così per evj tar e fa lsi risultati, c ,a lvert protrae oltre le 4 or e la massima concentrazione del1'urea; ]a effettua n e] momento più adatto per il rene a d elimin.are l'acqua e le sostanze orga11icl1e, cioè durante il sonno, ql!ando l 'assorbi m ento dell 'acqu.a da parte dei t11buli è più inten sa, m e11tre l 'abilità a diluire 1'urina è fatta con m aggior profitto nelle ore di veg lia, quando i r eni sono più sen sibili. ai diur etici . IJa tecnica della prova è la seguer1 te : Il paz. prende il suo abituale cibo durante la giornata; non deve però ingerire fluidi dur ante le 5-6 ore ch e precedono la prova. Si può permettere una piccola quantità di liquido all e 5 pom., ma nulla col pasto serale (7-8 pom. ). Alle 10 l)Om. si fa vuotar e la vescica, ed il paz. prende gr. 15 di urea in 3 once (gr. 90) di acqua; a lle 11 pom. ]a vescica è fatta vuotare, e l 'urina getlata. Poi il paz. va a letto; si raccolgono le urine dalle 11 a ll e 7 d el mattino n on frazionate ; tale campione è indicato con ]a letter.a A, e costitui sce la concen traz ione massima. Tra le 7 e 7. 45 d el mattino si sommini tra circa 30 once (gr. 900) d i th e od acqua poco o affatto zu cch erata, e s i raccolgono le urine n ell e due or e succes ive. fino alle or e 9 ant. Questo campione si indi ca con la leltera B, e costitui sce la con centrazione minin1a. La prova può essere anticipata di un 'ora , se fa più comodo , iniziandola all e 9 pom., e terminandola alle 8 della mattina.
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La quantità di urea, per la sua scarsa tossicità (Mark , Simici Marcou e Po1Jesco), e la quantità di acqu.a, se somministrata lentamente (Orr e Jnnes) non provocano alcun disturbo , eccetto n ei casi di forte iperazoten1ia p er l'urea , e di diffi coltà di diuresi con lesioni renali a tipo idremico per l'acqua . Dalle numerose ricer ch e di controllo fatt e p er stabilire il v,a ]ore della sua prova , il Calvert ha stabilito che essa fornisce un buon criterio d ellà fun zione r enale , e fino ad un certo j)t1nto ancl1e della lesione anatomica. Le prove di controllo per stabilire il comportan1ento delle con centrazioni A e B sono state fatte in diver si momenti , e in di verse condizioni. ' Indic.an d o con A la concentrazione Mx , e con B quella Mn , la differenza tra le due costituisce il valore. Volendo applicare i risultati di tale prova nelle diverse alterazioni r en ali , si ottiene il seguente schema, sec. l'A. : norma li : A == alta; B = bassa; valore: elevato; nefrite cronica interstizi.aie: A == b assa; B = bassa; v~lore: piccolo o nullo; nefrite paren chimatosa : A == alta; B = = alta; valore: pi ccolo. La prova di Calvert non è stata molto speri1nentata; in letteratura troviamo un unico a rticolo di Hunt, il qu.ale l'ha applicata per trè anni in un numero notevol e di casi. Da tali ricer ch e si ricaya ch e I.a prova ha in co· mune con le altre i pregi ed i difetti; tuttavia essa può fornire utili indicazioni , 11on solo Slil g rado funzionale d el r en e, ma anche sulla lesione .anatomica delle n efriti ir1terstiziali ; nelle n efriti parenchimatose ]a prova s'è mostrata insuffi ciente; superiore .alla prova dell 'a cqua . Volendo indi ca r e ]a lesione anatomica ch e si h a dalla prova di Calvert, secondo le ri cercl1e di Ilunt, abbiamo: l\Ix alta. Va lore ,a lto: arteriosclerosi rena·[e 3"enza insuflìcif!11i :a ~ · Mx bassa. Valore alto: arteriosclerosi con atrofia (piccolo rene rosso); l\'Ix bassa. Valore basso: sclerosi m·aligna (piccolo r en e bian co).
*** Dopo ]e num erose prove proposte per sagg iare la funzionalità r enale in casi di n efropa tie, sembra superfluo .aggiungerne altre. Tut.ta,·ia è pregio dell 'opera indicare quei mezzi s11s. i di ari i qt1.al i ron carso disturbo e minin10 dannò per il paz., possono fornire le indicazioni ch e sono n ecessarie per chiarire ]a le$ion e clinica renale.
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Sl~ ZIONE
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PRATI CA
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La prova di Cal vert pur non presentando i I pregio dell 'originalità, ci è sembrata degna di considerazione per quelle caratteristiche ricor date, che ne mostrano la sua utilità. Nell.' articoJo di Calvert e di Hunt non so110 riferiti i metodi .usati per la determinazione dell 'urea nel-l'urina; notiamo però che la percentuale di urea dei protocolli è molto el evata rispetto a quella che normalmente trovia mo noi; ciò dipende forse dal diverso metodo di dosaggio. Abbiamo perciò creduto opportuno applicare la prova in normali , prima di iniziarn~ l ' uso nei paz. con lesioni r enali, per r ender ci conto dei valori da considerare come normali, rispetto a quelli ottenuti in casi patologici. Il dosaggio dell 'urea nell'urina er.a fatto co11 un comune m etodo all 'ipobromito, con un ap, parecchio (Calosi) del tipo Yvon. L 'azotemi<t era dosata con l'apparecchio di Ambard, sul sangue totale fluorurato. Se tale dosaggio non pecca· di troppa precisione, è però sufficiente per gli u si clinici, in cui non è · necessario avere dosaggi assolutamente precisi d ell'azoto. Il dosaggio dell'urea era fatto subito dopo la fin e d ella prova, su urine possibilmente frech e, e s'intende a l %0. Prova di Calvert nei normali: CAso I . - Reumatismo articolare acuto: A= 23.47 B =9 .12 Val. = 14.35 CASO Il. - ~1orbo di Pott: A = 27. 38 B = 4.95 Val. = 22.43 CAso III. - Emiparesi sinistra: A = 2R. 68 R =7.55 Val. =21.23 CA so IV. - Malaria: A = l9.5G B = 3.91 Val. = 15.6.S CASO V. Ipertensione, insufficienza mi lra· lica, bradicardia: A = 22.ln B =4..28 Val . = 17.18 CAso VI. - Er1teroptosi: A = 22 .16 B = 6. 52 ' ' al. = 15.64 CASO VII. ·- Postumi di broncopolmonite : A= 29 .99 B =9. 78 Val. =20.21 CA so VIIL - .\ rteriosclerosi : A = 26 08 B = 8.47 Val. = 17.61
Dal1'esame di questi casi em erge ch e Il ei r eni n or1nal i la prova di Cal,rert si .presenta con un ritmo uniforme, identi co a . ql1ello in dicato dall 'A. : la concentrazione ma ssima ·è alta, la minima è bassa; jl valore differenziale è elevato. Tali risultati stabili scono i limiti entro i quali si p11ò considera re norma le la funzion e d el rene : una Mx alta , l1na l\1n bassa , un valore differ en zi.a le non inferiore a 15 %o di urea. Dei casi con le ion e r enal e riferiremo per brevità soltanto le notizi e indi spen sa bili. Nel riferimento d ell e prove del] 'acqua e d ella concentrazion e. il num ero superiore si riferisce
•
ai cc., l 'inferiore al peso specifico; nella prova d ell 'acqua la raccolta delle urine veniva fa tta ogni mezz'ora; la. parola prima indica l'urina prima della somministrazione dell 'acqua , dopo quella successiva. Nefriti emorragiclie :
CA so I . - A. 35; es : urina: P. S. 1016; album. 0.25 %o; sedimento: e1nazie, leu cociti, qualche cilindro granuloso. • Azotei:nia: 0,29 %o ; clort1re1nia: 5,60 °/ 00 ; pressio11e (Riva-Rocci) : 127/75. Prova della concentraz~one: 66/1019; 45/1024; 56/1024. Prova della diluizione (cc. 1000) : prima: 63/1008; dopo: 262/1003; 283/1002; 293/1003; 78/1006; 48/1008; 50/1009; 34/1016; totale cc. 1011 Calve rt: A=27 .12 Il =5,05 Val. = 22.08 CA&O II. - A. 23 ; es. urina: P. S. 1017; alb. pres.; sed . : abbondanti en1azie; scarsi leucociti; 11on cilindri. · Ca l"erl: A = 21 .77 B =·6.25 Val . = 15.17 CAso III. - A. 8 .; tonsillite; ed emi lievi al viso e ag li art.i inf. ; es. urine: P. S. 1016; alb . : 0,50 °/~ 0 ; sang ue pres. ; cloruri 8,35 %o; sed. : nu1nerosisRjme emazie;. leucociti ; pochi cilindri ialini e ia1ino-granulosi. Azotemia : 1.06 %o ; 0,42 °/ 00 ; press.: 117/70. Prova della dilujzione (cc. 500) : prima : 32/1016; qopo: 33/1013; 260/1004; 188/1004; 100/1005; 65/1005; 42/1012; 33/1015 ; 25/1012; 115/1006; totale: cc. 861. Calvert: A::;:24.12 B = l 6.95 Val. = 7.17 CASO IV. - A. 22; es. urina : P. S. 1015; alb. pres:; san·g ue: pres.; secl.: molte emazie ; rari ciJindri ialini ecl ematici. :\ zote1nia : 0,53 %o; press. l\fx 95. Prova della diluizion e: prima : 345/1021 ; dopo : 272/]004; 108!1003; 168/1001 ; 103/1000; 21/1012; 20 11012; 12/1010; 2711012 ; t otale: cc. 734. Calvert : · A=l0.99 B = 3.68 Val . = 7.31 CASO
V. -
1\.. 22 ; edemi al vi.so, arti infer. ,
dispnea, cianosi; es. urina: P. S. 1020; alb. : 0,500, 10 %o ; sed . : emazie i11, qu antità ; cilindri ematici e ialino-granulosi. Azo temia: 0,66-0,39 ~oo; cloruremia: 2,32 °/ 00 ; press. : 145/110; J 00/65. Prova il ella diluizione: prima: 360/1007; dopo: 40/1006; 73/1003; 74/1003 ; 75/1004: 145/1004; 24/1006 ; 143/1005; 175/100-1; 98/1005 ; totale: cc. 847. Calvert : .A. = 11.30 · B = 6. 91 Val .=4.38
-
CASO VI. - A. J 5; pl et1rite essudativa destra; es. urina: P. S. 1012; alb . presente; sed .: n1unerosissime emazie ; scarsi leu cociti ; non cjlindri. Azotemia: 1,65 %0.; pre~s. : 110/40. Cal vert : r\ =- 17.60 B = l S.!10 -Val. =- 1.30
Osservazioni. Sotto la d en o min az ion e ge nerica di n efrite emorrag jca n oi int endiamo consid erare le forme di n efrite a focolai, ]a cui principal e caratteristi ca è 1'ema111ria , a cui f<i riscontro una limitata ]e ion e an atomica, sic-
-
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TL POLICLINICO
cl1è le glornerulonefriti emorragiche hanno un decorso benigno, durano poco, ed anche qt1a11 do passano allo stato cronico, presentano una prognosi piuttosto buona. A noi mancano dati sicuri per poter gi_udicare dall'inizio se la nefrite emorragica è di quelle a decorso breve e benigno, ·oppure se si avvia allo ~tato cronico o si può modificare in nefrite diffusa. D 'altra parte, dato gli intirr1i rapporti che esistono tra queste due forme, è difficile poter stabilire una netta indipendenza nosografica fra esse. Dai casi riferiti ricaviamo che i primi . due sono da considerarsi come nefriti a focolai puri e semplici, con lesioni limitate e senza alterazioni della funzione renale. Infatti la prova dell 'acqua e quella di Calvert sono d'accordo n ell 'indicare l 'ottimo stato funzionale del rene. I casi 3 e 4 bisogna considerarli a cavallo tra la forma a focolai e quella diffusa: esiste qualche edema; l'azotemia è un po' elevata, la pressione norm.ale. La prova del! 'acqua mentre appare normale per la quantità ed il ritmo di eliminazione, non conserva lo stesso andamento nei confronti del peso specifico. La Calvert con un basso valore ci indica l'incompleta sufficienza renale, n ell'un caso a carico dei tubuli, nel1'altro dei glomeruli. .Il caso 5 ha anche più spiccate le caratteristiche d'una glomerulonefrite diffusa, con alterazioni di circolo; la prova dell'acqua è normale, la Calvert mostra una maggiore lesione del rene. Nel caso 6 alla nefrite si aggiunge una pleurite, che può agire come causa extrarenale, capace· di falsarne i risultati. Tuttavia l'azoten1ia elevata, e -la prova di Calvert, con valore negativo, ci informano sullo stato funzionale del rene. In questo caso sarebbe da domandarsi se il ritmo invertito delle concentrazioni dipenda dal fattore extrarenale o dalle condizioni del r ene. Vedremo in .altri casi come nelle nefriti con iperazotemia è comune riscontrare questo ritmo invertito, con valori negativi.
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. t\zote111ia: 0,39 %o; press. : 125/90. Calvert: A = 17.21 B = 5.86 Val.= 11 .35 CAso IX. - A.. 34; diminuzione della vista ce· falea, confus~oni; es.. ur~na: P . S. 1009; 'alb. pre~·.= urea 11,91 %o~ cloruri: 5,80 °/ 00 ; sed.: leucoc1t1, qualche emazie, rari cilindri ialini. Azote111ia: 0,37 %o; press. : 220/140.. Cuore: aumento V. $.; secondo tono rinforzato. Fo11do occhio: atrofia postneuritica del nervo· ottico bilaterale. Calvert: .i\ = 20.08 B=8.35 Val.=11 .73 CAso . X. - A.. 34; a 18 anni nefrite·, cefalea • ed emi art. inf.; es .. ur.: P. S. 1011; alb.: 1,75 %o; urea : 7,67 °I 00 ; cloruri : 3, 59 %o; sangue : pres. ~ sed . : numerose err1azie, qualche cellula renale cilindri .ialini. ' . . Cuore: ingrandito V. S. ; poco A. D. Azotemia: 0,54-0, 78 %o; press. : 158/98. Fondo occhio : piccola emorragia a fiamma papillo-maculare in O. D. ProYa dell 'acqua (cc. 500): prima: 27/1015; dopo : 17/1010; 35/1007; 37/1006; 34/1005; 52/1006; 75/1007; 78/1007; 72/1007; totale: cc. 400. Calvert: A = 15.64 B= 7 .82 Val. = 7.82 CAso Xl. - A.. 33; lievi edemi arti inf., cefa· lea, vomito, affanno; es. urina: P. S. 1020; alb.: 0,25 % o; sed. : leucociti, emazie, rari cilindri ialini. Azotemia: 0,40 %o; press. : 110. Prova dell'acqua: prima: 35/1021; dopo: 24.'1024; 37Il 022; 21/1012; 15/1024; 18/1023; 22/1020; 13/1024; 30/1018; totale: cc. 180. Calverl: A= 16.95 B = 14.34 Val.= 2.61 CAso XII. - A. 38; es. urina: P. S. 1009; alb.: pres. ; sed. : cilindri ialini , ialino-granulosi, epiteliali, mollP emazie, scarsi leucociti. Cuore : ipertrofia V. S.; toni forti. Azoterr1ia: 1,30 %o; press. : 90/40. Prova della concentrazione: 225/1010; 260/1009; 195/1009. Calvert A= 13.04 B= ll.73 Val.=1.31 CA so XIII. - A.. 68; cefalea, vertigini, parestesie, 1nernoria diminuita; es. urine: P. S. 1006; alb. : pres.; sed. : qualche emazia. .i\zotemia: 0,40 %o; press. : 170/100. Prova dell 'acqua: prima: 284/1014; dopo: 45/1010; 50/1006; 117/1004; 35/100; 46/1008; 37/1005; 38/1005; 35/1004; totale: cc. 403. Calvert : A= l8.25 B=l7.68 Val.=0.57
CASO VII. - A.. 25; non edemi, cefalea, visus diminuito; es. ur~na: P. S. 1020; alb. 1 %o; sed. : emazie, leucociti, rari cilindri ialini. Azotemia: 0,60 %o; press. : 220/115. Fundus oculi: papillo-retinite nefritica a tipo albuminurico. Calvert: A = 20.86 B·.=9.78 Val.=11.08
CAso XIV . - A. 30; es . urina: P . S. 1003; alb.: O, 75 %o; sed.: numerosi cilindri ialini, ialinogranulosi. Azotemia: 0,61 %o; press.: 160/65; R. W. positiva. Cuore: ingrandito V.. S., A. p. Prova d€11 'acqua: prima 100/1018; dopo 50/1011; 50/1010; 40/1004; 10/1004; 30/1007; 51/1016; totale: cc. 181. Calvert: A = l2.77 B = l2.27 Val.=0.50
CAso VIII .. - A. 24; cefalea, lievi dolori lombari; es. urina: P. S. 1018; alb. pres .; sed. : rare cellule r enali, emazie.
CAso XV. - A. 40; tre anni fa nefrite con edemi; cefalea; ora doppio vizio mitralico, insuffi· cienza aortica; es. urina: P . S. 1008; alb . : pres.;
Glomerulonefrite diffusa aciila e cronica.
•
•
•
• SEZIONE PRATICA
ed. : scar i cili11clri ialini e iali'no-granulosi; non .e1naz1e. .'.\.lote111ia : 1, 95 %o; press. : 190/130; R. W. pos i ti Ya. Ct1ore: a11111entato in toto; for1do ocul are negati\ o. Prova d ell .3.Cc{ua: prima: 300/1005; dopo: 50/1006; 30/1005; 20/1007 ; 50/1006; 40/1008; 60/1008; 101/1010; 70/ 1008; totale: ce . 421. • Calvert: A = 7. 2 B = 7.82 Val. = O
. ·
CAso XVI. A. 35; due a1111i fa lesione re-· J1ale: ora d is tu:rbi vi sivi, cefalea; es. urina: 1). ~. 1016; 3.lb .: 2 % o; urea: 10·,23 °/00 ; cloruri: l ,27 ~t o; cd.: 11eg. Azotem ia : 2, 79 - 4,14 - 5,20 %o; àzolorachia: ;3,97 %o; pr-ess .: 250/160. Ct1ore : au111e11to ' ' · S.; primo 10110 sdoppiato; 1I aortico ri11forzato . Fu11dus oc uli: n euro-re tinite, con ecle1na pa!)i]lo-reti11ico, e111orragie retiniche e chiazze essu·d atiYe bia11cas tre. CalYert: _\ = 9.1 . B=ll .72 Val . = - 2.60 Au lopsia: r c11e D. g r. 125; S. g·r. 25 ; rene S. <'011 st1perfìcie granul~re, e · zo11e di atrofia della -corteccia; l a corticale i sp essita · in corrispondenza <l elle zo11e sane ; i glo1neruli rilevati, di colorito o·rig'io ; p1·ese11za quj ndi di lesio11i degenerative ac t1te e cronicl1e .
CA o X\iII. - A. 39; dispnea 11otturna; cefalea , pallore , cli1nagra111ento ; es. uri11a: P. S. 1020; a lb . : pres . : ~ ecl. : leucociti, qualch e ernazia, cii in(lri d 'og·ni s1)ecie . Cuore: a"L1n1enlo V. S.; A. D.; ritmo di galoppo ;1ll a punta; II aortico rinforzato. _.\zote1nia: 1,60 % o; press. : 180/ 125. Cal' ert: A= 10.43 B = J 6.95 Val. =- 6.52
Osservazioni. Dalla considerazione dei casi
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sta di fatto però che il ,valor e n egativo si ha 11elJ e forme con gravi lesioni r enali, e grave azotemia. Intatti ,nel caso 16 vi era un 'azote111ia massima di 5. 20 % o; n el caso 17 si ri. . contrano nel sedimento ab l)ondauti cilindri d 'ogni specie, segno d ell ' int en sa Je ion e renale. Nefrosi: CAso XVIII.. Nefrosi gr avidica; es . urine : P. S. 1016; alb . : pres . ; cloruri 12,09 %0. ; ' sed . : leucoc~ti, rare emazie e cili11dri ialini. Azotemia: 0.36 %o; press . : 110/60. Prov~ dell 'acqua: prima: 19/1012; dopo: 84/1013; 220/1004; 98/1006; 33/1009; 17/1020; 18/1020; 20/1020; 45/1018; totale: cc . 535.
Calvert: A = 26.08 B = 10. 43 Val. = 15.65 CAso XIX. - Nefrosi co11 riacutizzazione nefriLica; es. urina: P . S. 1009; alb. : 4 %o; cloruri: 7,60 %o; sed. : molte emazie, qual cl1e cilindri ialino e ~àl~no-granuloso. Cuore : aumento ' ' .. S. Azotemia : 0,60%0; press . : 100150. Prova de]la conce~trazione : 350/1007; 175/1004; 180/1008; 75/1012 .. B = lG.95 Val.=9.71 Calvert: A = 26.66 CA so XX. ·- Nefros~ luetica; es . urina:· P. S. 1011; alb. : abbond . ; cl oruri: 9, 16 %o; sed._: rare er11azie, leucocili . cilindri e cil~ndro~di. Azoterr1ia : 0,45 %o; press. : 113/67; R.. W . positiva. Prova del! 'acqu a: prim a: 297/1012; dopo: 5 /1012; 240/1004; 145/ 1001; 77/1006; 50/1003; 5/1007; J 38/1008; totale: cc. 793. Calvert : A.== 18.90 B = 4.95 Val . = 13.95 CAso XXI. -- Nefrosi lue lica, aortite; es. urina: P. S. 1012; alb.: pres . ; sed.: r ar e en1azie, vari cilindri i aJini e ialino-granulosi. Cuore: aurnento V. S., m e110 J\. D. Azotemia : 0,33 %o; pross.: 250/140; R. W. neg ativa. Prova dell 'acqua: prir11a: 15/1006; dopo : 51/1006; 161/1000; 181/ 1001; 9/1003; 39/1006; 25/1007; 14/1010; 33/1006. CalYert: A = 19.45 B = 4.82 Val. = 15.13
esp o ti, si rica, ,a che il con11Jorta1ncnto d ella 1)r 0 Ya di Cal,rert conserva un andamento conferin e a lle le ioni renali , a l gr.ado del] '.azoten1ia , alla prova d ella d iluizione. l Jn risultato un po ' di...,cordante sembra n otars i i1e I caso 13 , in cui la Cal,·ert dà un indice di funzionalità r en,a le inferiore a lla sintomatolog·ià. Notiamo J)erò che si tratta\1a di un vecchio gottoso, con Osservaziorii. Ci sembra ur)erf]uo rich iam a 1ofì e11ormi e diffusi a tutte le articolazioni; l a · re I 'attenzione d ettagliatam ente sui casi rifeproYa d e]l 'acqt1a si presenta irregolare, e svela l'i ti , in cui I.a prova di Cal vert i corn porta in -l111 catti\ 0 funzionamento ten.al e; a più ragione r11odo analogo allo stato funzion ale d el r en e la l)l'0\ 1a di Calvert può essere stata influ enzata cd .ag·li altri dati di la b or a tor io. dal g rave disordin e urico pr~sente. Sen1bra fare eccezione il ca . . o 21 in cui ]a I11ter e --a11te il ca so 15 , i l quale, a cr.-a nto ad C:.al,rert dà t1n jndice di r en e 11orn1ale, i l ch e una le ion e cli circolo , presenta n.ote di g rave d eve far sup1)orre u na b tion a fu11zionalità r ealterazio11e r e11 ale, con iperazotemia i1otcvole, n ale, o a ln1eno di u110 d ei r eni . e })rova d ell'acqua insufficiente. Ag·g·iung iamo due casi in cui pur n on essen1 An che Ja CaJ, ert dà un valore zero , con la dovi un.a , constatata lesion e r e11a]e clinica m en~ c or1centrazionc n1a s inia e m inim ,a id.e ntica. t e, si ave·va una Calvert in ~ uffi ci ente . l due cas i lG e 17 sono importanti percl1è CAso XXII. - . Emiplegja, arterioscler osi, artri, 11ann o dato u11 va-lor e neg.ativo , con ritmo inluetica; es. urine: P. ~ . 1019; alb . : ass. ; sed. : Yertito n ell 'elimin azione dell'urea . Nell e sue ri- 1e r are emazie . cer cl1e il Calvert 11on a ccenna ad un ta]e comAzo temia : 0,46 %o; press. : 180/120 ; R. ' '' · n e])Orta m ento, ell e noi abbiamo riscontrato an - g a ti,·a . c h e in t1na fe rina e1norragica. . ProYa della concentrazion e: 160/1014; 95/1017; ' ' edren1 0 l 'interpre tazione di tal e risultato; 80/1020; 75/1019 .. 1
CalYert: A=27.J2
B = 15. 64
Val . = 11.48
1504
IL POLICLINICO
CAsu X1.III. - Sciatica; es. urina: P . S. 1018; alb. ; tracce; sed . : rare en1azie. Azotemia : 0,45 %o ; press.: 130/90. Calvert. .1\ = 27 .88 B = 20.21 Val. = 7 .17 CONSIDE RAZIONI.
La sin tetica esposizione dei casi , insieme alle altre ricerch e inerenti a chiarire il problema delle n efriti , c i disp en sa da un luI1go comm ento. ~ evide11te che se desiderassimo diagnosticare un.a lesione renale, o conoscere lo stato del r en e da una sola prova funzionale, ci esporr emmo a rischi ch e potrebbero serbarci una g·rande delusione. A questa opinione sottoscrivono qua nti si sono occupati dell'argomento, con a capo Volhard. Per qu.a nto riguarda la prova di Calvert noi possiamo stabilire che essa risponde bene, e dà dei , risultati ch e concordano con la semiologia clinica e con le altre prove funzionali. Vi sono dei casi in cui tali risultati non sembrano accordarsi con la lesione renale; ma questo fatto, comune a tutte le prove funzionali del rene, dipende dalla scarsa conoscenza ch e abbiamo delJ.a funzione renal e e delle lesioni ana tomiche corrispondenti ; inoltre se dobbiamo n egare una divisione di lavoro tra tubuli e glomeruli (Bertolini, Galeotti), e se ign oria m o, quel che ha più valore, in casi di n efrite se sia ammalato uno o entrambi i reni, è evidente com e anche Ja prova di Calvert possa essere od apparire insufficiente in certi casi. Queste considerazioni appena .accennate , sono sufficienti , a parer nostro , p er togliere un gran valore a lle prove funzionali , applicate col crit.erio di stabilire la lesione istologica di una n efrite, com e a sseriscono Calvert, Hl1nt, Schlayer. Così cl1e an ch e la prova di cui ci siamo occupati non può rendere più di quello che forniscono le altre; il valore differ enzjale ci indica, n el sen so di Kor.anyi, se il r en e è s11f• • fi c iente o insuffi ciente, cioè « lo stato in c111 ca de l 'organismo quando la ft1nzi on e tota]~ dei r eni n on soddisfa più ai bisogni d el] 'organ1 smo • stesso », comprendendo in questo concetto s1.a u na lesion e total e dei r eni , sja la compartecipazion e dell e altre funzioni ~rganich e (cir~o latoria sp ec ialmente) ch e con il r en e hanno intimi ra pporti. . . Inteso in tal sen so, la prova di Calvert c1 em bra superi ore alle altre , pe: ch è .ad .un~ facile tecni ca, aggiunge la prezi osa 1nd1caz1one del gra do del valore, il qu.ale . ra~presen~ lo stato fun zion ale del r en e, e qu1nd1 su gger1sce la progn osi e la terapia. Una classifica n el sen so di Calvert o di Hunt ci sembra troppo arrischi.ata , e capace di far cadere in facili errori.
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(: orne si può spiegare il valore negativo ottenuto in casi gravi di n efrite, con iperazotemia :1 Scartata l 'ipotesi d 'una causa extrarenale, bisogna in vocare le condizi oni gravi del rene per giustifica re tale ritardo. Ma dipende da una ritardata eliminazion e per la disposizione dei tessuti a trattenere l 'urea , o per l'alterata filtrazione renale, la quale non permette l 'elimin.a zione di tutta l ' urea nella concentrazione con cui viene son1ministrata? Le conoscenze ancora incomplete che abhia- . mo sull 'atteggiamento del rene sano e malato di fronte all 'urea ed alle sue scorie, non ci permettono di risolvere il problema con si cura • coscienza. Il fatto principale è che la prova di CAlvert, n1entre presenta una semplice modalità, riunisce in una le tre prove: della diluizione, della concentrazione, dell'azoturia sperimenta le; le risposte che si ottengono dalla ·Calvert , non essendo inferiori a quell e delle altre prove comunemente usate, consigli.a ino di usarla con profitto, quando si tratta di conoscere lo stato funzionale del rene . E se si pensa che nelle n efriti, per il criterio clinico, è più necessario stabilire non .la c~n dizione statica dell 'organo, ma quella d1nam1ca o funzional e ne scaturisce tutta l'importanza ' . che può aver e la prova di C~lvert, la qu~l.e ci indica con il valore differenziale la cond1z1one d 'insufficien za r enal e, che ]) tÙ si avvicina alla realtà. CONCLUSIONI.
È stata sperimentata ]a prova suggerita da:
c .a lvert in .affezioni rena ]i di div.e rsa natura, c~mparandola con le altre prove ~nzi?nali ~ con le ricerche comunern ente ·eseguite m casL , di nefrite. La , prova di Calvert non s 'è mos~rata inferiore alle al tre prove, ma ca pace d1 dare u n ottimo criterio sullo stato di sufficienza renale. P er la semrJlicità della sua tecnica e p er le. maggiori indicazioni che fornisce, essa è da preferirsi a quelle correntem ent.e. usate nella diagnostica funzionale delle nefr1t1. BIBLIOGRAFIA.
CALVERT. Brit. Med. Jo11r11. , n. 64, genn. 1925. GALE OTTI . •..\rch. f. Anat. u. Physiol., p. 200, 1902. Hu NT. The Lancet , CCXV, nov. 1928. F EHRANNIN I. XXX Congr. Med. Intern., 1924 . . L :eBE R!\fANN. Med. Klin., n. 28-31., 1927 ; Sch"ve1zer. ~lfed. vVoch., 2, I , 1929. l\1ARN. Zeitschr. f. ge . exper . 1\il ed ., vol. LIX, 5, 6. ÙRR e JNNES. Britl1 . .Journ. Exper. Path. , 61 , 1922. S1~11c1 MARcou e PoPEsco. Presse Méd., 60, luglio ' 1928. SILVESTRI. L e n efropat ie sec. le modern e vedute Pozzi, ed. , 1923.
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XXXVI, NuM. ·±2]
SEZIONE PRATICA
NOTE E CONTRIBU-TI. Ospedale "Regina Elena,, di Trieste - Riparto Chirurgico.
Contributo alla cosi detta '' Colecistectomia ideale,,. Dott. ETTORE
0LL<\.NI,
chirurgo primario.
Dappoichè da qualche tempo si va manifestando nella moderna ·chirurgia un indirizzo speciale, che fino a pochi anni or sono era seguìto d.a pochissimi, perchè ritenuto azzardato e pericoloso, mi sembra non sia fuor di luogo portarvi un piccolo contributo. Se pure Ritter .nel 1912, in pochi casi, e poi nel 1913, ha seguìto il concetto di chiudere del tutto il cavo dell'addome dopo la colecistectomia, e ciò anche in qual che caso di p~ritonite biliare, noi vediamo che tale procedimento fu seguìto ben da pochi, e si può affermare che soltanto da quando Haberer va ripetutamente sosten endo che tale deve essere la via da seguire, se ne ebbero qua e là sostenitori convinti. Egli nel 1917, .avendo dov11to praticare conten1poraneamente all'asportazione della cistif?.llea anche una resezione per ulcera gastrica, ha, per la prima volta, chiuso del tutto l'addome, partendo dal concetto che in tale modo è migliore il decorso postoperativo; da allora e da quando po tè poi con esito brillante chiudere l'addome anche n ei casi di ulcera gastro· duodenale perforata con peritonite, d·o po il loro radicale trattamento (resezione) h.a caldeggiata l'idea della chiu sura metodica dopo la colecistectomia. La colecistectomia, cosidetta ideale, come egli la chiama, ebbe da allora a poco a poco validi sostenitori, ma anche avversari convinti . Già Korte, a suo tempo affermava che dopo l 'asportazione della cisti, può venir omesso il tampone di garza, purchè sia stato possibile p~ritonealizzare il letto della cisti, e coprire il moncone del dotto cistico; consigliava però ad ogni modo di lasciare per 48 ore un piccolo tubo di drenaggio: eg·li afferma che in tale modo si ottiene una guarig·ione più rapida e una cicatrice più resistente. Di poi molti si sono aggiunti ad Haberer n egli ultimi anni, portando il loro contributo d'esperienza personale a tale . tecnica. Egli riporta gli ottimi risultati ch e ebbe da che ha seguìto sempre tale metodo e precisamente 41 casi, tra i quali 5 con contempor.a11ea r esezione dello stomaco, 5 con appendicectomia, e 1 con gastroduodenostomia; Schultz riferisce di 25 casi suoi e Payr di 50 con ottimo esito.
1505
Ma come dissi, contro la chiusura d'emblée i11 tali atti operatori troviamo pure avversari decisi, tra i quali specialmente Orth e Franke. Il primo, che pure, come egli stesso affern1a, era stato .anche tra i sostenitori della colecistectomia ideale, i 'ha or.a abb.a ndon.a ta ed è ritornato al drenaggio con tubo, come la maggior parte dei chirurgi usò ed usa ancora oggidì, nell 'ide.a di avere così una valvola di , icurezza contro eventuali complicazioni, dovute a spandimento di bile nel cavo addomi- · nale. ìri appoggio, egli porta il seguente caso occorsogli dopo un tale intervento: .a d :un malato , al quale aveva praticato la colecistecto~ m ia con cl1iusura totale, dovette riaprire l 'addome al secondo g iorno perchè erano sopravvenuti sintomi ·di peritonite. Egli trovò una raccolta saccata di circa 900 eme. di bile sotto il foglietto peritone.&le, ch e copriva il moncone del dotto cistico ed era dovuta a l fatto che la legatura di esso era scivolata, dando luogo a versamento di bile sotto il peritoneo con con · seguenti fenomeni irritativi di esso; m-esso un drenaggio il malato guarì. Considerando· tale incidente, davvero spiacevole, egli a sostegno della n ecessità di porre un drenaggio dopo la: colecistectomia, porta i segu enti fatti : anzitutto la secrezione biliare avviene sotto una pressione di circa 200 mm. d'acqua, pressionech e la legatura del moncone cistico deve sopporta!-e; di più il fisiologic·o riempirr1ento della cistifellea è dovuto all 'azione dello sfintere coled oco-duodenale, .a l suo tono, e al periodico aumento della contrazione di esso, fattori questi che port~no ad un ternporaneo aumento della pressione sotto cui si trova la bile nel dotto coledoco. ·Tale pressione, che secondo Oddi corrisponde nel suo massimo a 675 mm. d 'acqua, è, come fisiologicamente, diretta verso il dotto, e 'JUindi, rispettivamente verso il moncone cistico; ne segue che se quest 'ultimo è breve, la legat"Gra1 sotto tale pressione può facilme.nte scivolare, con libero versamento del]a bile n el peritoneo, o in genere, all 'esterno di esso dotto. Franke dal canto suo porta due casi, nei quali ebbe addirittura esito infausto: in uno si riscontrò all'autopsia che lo spandimento libero della bile nel cavo peritoneale proveniva d.a un piccolo lume di un dotto biliare', che non era stato p eritonealizzato; n ell'altro si trattava di una lesione fatta coll'ago durante l 'affondamento sottosieroso, dopo coledocotomia, del tratto di sutura del coledoco. Prima di passare al! 'enumerazione dei vantaggi, ch e la chiu s11ra d 'emblée porta seco, rni sembra opportuna una breve critica de.
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IL POLICLINICO
g li argomenti contrari addotti da questi due autori. Orth affern1.a anzitutto ch e il moncone del ~i stico de,re esser e abbastanza corto, per ovviare al pericolo della formazione di un.a nuova c istifell ea e di calcoli, e perciò si corre il ri· · schio dello scivolan1ento della legatura, spe'cialme11te se ,~ eng·a per una causa qualsiasi ad aumentare la pressione della bile nel coledoco. . Si cl eve però osservare a tale principio, che la . po ~s ibilità della form,a zione di un.a nuova cisti~ fell ea deve essere accolta con m olto riserbo; p ar e j n fatti cl1e sia estrema m ente rara e in ogni caso n on si trattò m ai di una vera cisti n eoformata. A tale proposito S1)echt i11 un suo lavoro del quale tenne parola al Congresso di 'F rancoforte (1920), afferma ch e nella letteratura non si trovnn o m e11zionati casi simili , ma ch e solo in alcuni, n ei quali era stata praticata una parziale e tirpazione di essa, la parte residuata assunse a poco a poco le funzioni della cistifellea : porta in appoggio: ch e su 3700 operazioni. sull e vie biliari, eseguite n ella Clinica di Gi essen , 137 casi vennero rioperati per recidiva di calcolosi; di q-qesti ultimi · in tre solo si tro,rò i] dotto cisti co arrivare fino alla lung h ezza di 2-4- cm. e alla largh ezza di 1-2 .c m., m.ai però si trattò di una vera cisti. P er quanto riguarda poi l'eventualità ch e la legatura abbi~ a scivolare dal moncone del cistico sotto la spinta della bile, non so davvero se la 1Jression e, ad es., ch e si manifesta nel cieco dopo una appendicectomia , per accumulo di gas, si.a minore di quella della bile nel coledoco dopo la legatura del cistico , e d 'accordo con Schultz, non so comprendere perchè non dovrebbe· tro\ vars i in b en peggiori condizioni la lcg·.a tura .di un grosso .vaso arterioso , dove la pressione è ben più forte e continua e precisamen te diretta n el sen ·o del moncone legato, di quella ch e possa venire esercitata sul moncone del cistico, laddove la bile ha una naturale via di sbocco, fi iologicamente aperta a l libero uo deflusso. Di fronte ai casi su ccitati, ch e verrebbero ad ogni modo a far con siderare poco favorevolm ente il metodo in parola, sonvi oramai statistich e di numerosi casi, con decorso veramente ottimo, e ch e valgono ad appoggiarlo vivamente. · • Haberer anni or sono, ·nel 'pubblicare i su-0ì due primi casi di ulcer.a gastroduodenale perforata con peritonite e trattati con l'intervento r adicale (resezione circolar e n ell'uno, nell 'altro resezion e l\..ronlein-Mikulicz) , considera i vantaggi d ella chiusura d 'emblée dell'addome. venendo a con cludere ch e tale procedimento è ottimo , la ddo,·e le condizioni lo permettano, e con deler111i11ate preme e.
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XXXVI, NuM. J2]
Egli .afferma a proposito delle peritoniti p erforative, che tolto il focolaio infettivo e as.portato col lavaggio abbondante del cavo il materiale ivi accumulatosi, si può chiudere l'a ddome, inquantocl1è il p eritoneo vince da solo l 'infezione r esidua : il drenagg·io infatti non può avere ch e effetto locale per la parte di addom·e che è in diretto contatto con esso, m entre n e resta escluso tutto il r esto della cavità per le mo1tepl1ci aderenze, che prontamente si formano tutt'attorno. Ne viene di consegu enz.a che l 'infezione e il m·a teriale infettivo residuante dopo il lavaggio o toilette del cavo addominale, e che si trova in altri punti del peritoneo, lontani da quello drenato, d e,rono esser vinti dalla sola azion e di es o ; quindi avendo tolto il focolaio ch e è stato fonte del J)rocesso peritonitico, si ottengon o, chiudendo l 'addome, dell~ condizioni eguali a quelle ch e si .avr ebbero praticando il drenaggio. A tale l)roposito debbo dire che io pure da qualcl1e tempo seguo tale concetto e cioè chiudo I 'addome totalmente nei casi di i)eritonite perfor.~tiva , perchè sono convinto ch e per p oter fare un drenaggio .efficace d el perito11eo, bisognerebbe moltiplicarlo all 'in finito. Di' tale modo di procedere, non ebbi del resto mai a pentirmi e i risultati pr.atici valg·on o · certo infinitam ente più di qualunque con cezione teorica. ~Iutan o al còntrar)o le condizioni extraperitoneali ; ed ecco i ,.r,a n taggi della chiusura d 'emblée, . ch e Haberer dopo l 'esperienza fattane n ei casi suddetti , 11a, cr eduto di eseguire anche n ell'asportaz ion e della cistifellea e ch e ha cl1iam.a to: (( colecistectomja ideale n : mag·giore facilità di contrazione delle pareti .addominali .a ventre chiuso, che favorisce di molto una maggiore espansione toracica con ventilazione pol1nonare profonda, il ch e vale, se non ad impedire, almeno a diminuire i pericoli di complicazioni da parte dell 'apparato respiratorio, e ad ogni modo a dare una maggiore facilità di espettorazione; si rende più facile e più pronta la ripresa delle funzioni intestinali, essendo più facil e, p iù pronta e più attiva la pressione volontaria dell.a parete .a ddon1inale in un ventre chiuso, ch e in uno drenato per il minor dolore che vien e })rovocato dalle contrazioni dei muscoli addominali; sembra ed almeno lo si deve ammettere ' ch e la cl1iusura del cavo addoteoricamente, min,a le sen za drenaggjo, provochi in minor g·rado processi adesivi, evitando così i gra,· t disturbi , cl1e si deplorano postoperativamente; il tempo occorrente per la guarigione è molto più breve e la cicatri ce r esidua è 1nol1o più re~i s t ent e. Ilal)erer affer111a ancora che n ei 1
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SEZIONE PRATI CA
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(:.1si drenati ebbe ad osserv.a re spesso trombosi del 1922 , e vi si dichiar.a rono favorevoli solo delle estremità inferiori, mai in quelli chiusi. il prof. Donati , il prof. Chiasserini della CliPerò se si deve plaudire .a l valido appoggio nica di Rom.a, ed io portando in appoggio ch e tale modo di trattamento ebbe, p er i van- 72 casi di chiusura totale dell 'addome dopo taggi ch e esso presenta , è b en e tuttavia avei· colecistectomi.a e an che coledocotomia per calpresenti le condizion i assolutamente n ecessarie colo di tale dotto. Un anno più tardi trattanaffinchè si possa seguirlo: H.abPr er pratica 1a dosi, qu.ale argomento del Congresso la litiasi chiusura dell'addome in tutti i casi di' estir- biliare , il prof. Donati afferma·va di p oter pazione della cistifelle,a , dove si poteva prati- estendere i limiti della colecistectomia ideale care la completa p eritonealizzazione çlel letto alla g·Tande n1aggioranza dei casi , eccettuati di essa e la copertura del moncone del dotto alcuni , come a d es. la rottura della cisti ducistico e nei casi dove non ·si rendeva n eces.. rante l 'intervento; il prof. Crosti in quell 'occasione accennò ·al pericolo della presenza di sario un drenaggio delle vie biliari; n e restano ' quindi esclusi, secondo il predetto autore , dotti biliari aberranti, i quali recisi n el di, quelli con preesistente infezione delle vie bi- stacco· della cisti , possono dar luogo a spandi4o liari profonde, con pre enza di escessi sp ecia) .. m ento di bile . . . Il prof. Fich era, ebbe a chi edere se si po-m ente attorno a lla cisti stessa. e debbono ancora venir esclusi i ca i con ca1coli n el cole- te'ssero forn1u] are leggi determinate sulle indidoco epatico. cazioni della colecistectomia ide.a le: la stessa · Secondo Payr soltanto n el 10 % dei casi si risposta a tale richiesta, ch e sar ebbe stata pospotr.ebbe procedere .a lla chiusura tot,:lle della sibile a llora, vale anch e og·gidì, inquantochè cavità, manten endo strettissime le indicazioni ; sebbene tale questione si possa ·ritenere quasi i più favorevoli sarebbero: l ' idrope della cisti- de fin~ta , essa tuttavia è ancora oggi , se non og·getto di discu ssioni fondamentali, per lo fellea e il calcolo stenosante del cistico . • Ta li ·f urono le indicazioni da ine seguìte e m eno di rei.azioni e di accenni, in tutte le ai casi su ccitati ono })en lieto di poiernè ag·- riunioni di · chirurghi , e ne fa fede l 'ultimo giurigere di miei, n ei qu.a li ebbi ·can1po di _p er- Congresso dei chirurghi tedeschi , al quale sua·dermi della bontà del m etodo e de i 'su oi h anno preso parte Haberer , Ritter , Haberland1 P eitmann , ecc. (marzo 1929, Diisseldorf). ' 'a ntaggi . Debbo p erò osservare due fatti .iìn portan tj Anche Baggio n el suo lavoro sul problema ch e riguardano la tecnica da seguire : anzitutto della colecistectomia, si afferro.a partigiano. delmi astengo assolutamente dall'usare il catgu t la chiu ura senza dren·aggio. e adopero costan~emente }.a seta : essa, .m j o· n ,a lla personale n:iia -esperi enza , ch e v-erte modesto parere, offre più sicure garanzi~ di o:ramai sopra p iù ch e 500 casi di oper~ioni asep i e di r esistenza. Lo scollamento della ci- sulle vie biliari, posso dedurre ed a ffermare, sti tdal suo letto deve essere fatto, p e.r quanto ch e anch e in tale campo si debba restare fepQssibile, in n1odo da non aprire in esso vie deli .a quel principio, ch e credo sia utile, e biliari, e da permetter e di peritonealizzare · del necessario ten ere ognora presente in quàluntutto la nicchia cistica. Ta lvolta ·all .'avvicitl<i . ·· qu_~ intervento operativo, ma specialmente admento dei due lembi laterali di peritoneo, scur- do.minale ; non si deve mai fi ssarsi un prepiti sulla parete della cisti e da essa isolati, ventivo m etodo programmatico, ma con foraggiungo qualch e sutura ·e patica, ch e vien e ad marsi di volta in volta alle condizioni locali. infossar e compl etamente il letto cistico. Il ci- D~bbo convenire, ch e se molte volte non mi tico lo lego due volte a distanza di circa son o peritato di chiudere co1npletamen te 1'ad· 2-3 lUffi . d.a lla sua inserzione sul coJ.edocÒ e dome, anche dopo coledocotomia, 110 dovuto di altrettanto tra i due lacci; dopo averlo toc- molto spesso, m io malgrado, porre un drecato con tintura di iodio n ella sua uperficie naggio, o addirittura zaffi di garza, dopo una colecistectomia , ch e all 'inizio sen1brava si sadi ez ione, lo affondo sotto il periton eo . Io credo , e posso esprimere 'il n1i o modesto rebbe svolta in m.aniera da poter chiudere comparere, ch e e si è verificato e venn e la1nentato pletam ente l 'addome. La. mancante sicurezza di uria perfetta Yiada a ltri uno pandin1ento di bile in qualch e caso, es o ia avvenuto per incon1pleta p er jto- bilità del coledoco e papilla di Vater; la impossibilità di una doppia legatura del r1eali zzazione del letto della ci, ti e conten1por anea lesion e di qu~l cl1 e p iccola d iram azj9n e cistico, per troppa brevità di questo; la insufficiente copertura peritoneale del clei dotti biliari n el distacco di essa, oppure ad allentamento della legatura del cistico, p er- moncone cistico, ch e può tuttavia considerarsi n on as oluta controi~dicazion e (vi sono i11fatti ch è fatt~ con catgut. La coleci tectomi a ideale fu argo111ento di dei casi , nei quali i len1bi del peritoneo, che discu ssione al Congr esso . Italian o <li chirurgia nor1nalmente ricopr ono il coledoco epatico,
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IL POLICLINICO
sono facilmente lacerabili, e non p ern1ettono una completa sutura); la impossibilità di una perfetta emostasi , sia per stillicidio dal letto stesso della cistifellea , sia vicino al coledoco cistico; oltre all'assoluta controindicazione, costituita dalla incompleta ectomia sottosierosa, i1ei casi di vecchia data, con concrescimento della parete della cisti al suo letto; determinano condizioni, che vietano la chiusura completa. In generale, senza voler fissare delle cifre percentuali, si può .asserire, che la colecistectomia ideale, sia senza dubbio da ritenere il metodo da seguire, speciàlmente nei riguardi dell'esito lontano, perchè in tale modo si vengono ad evitare i disturbi conseguenti a lle maggiori e più estese aderenze, che si hanno dopo drenaggio, ma che però in determin.atì casi, e questo generalmente in quelli non ape-rati precocemente, non si possa fare a meno di un drenaggio, e anche di uno zaffamer1to cop garza. Già il fatto però di poterlo limitare ad un semplice tubo, che, qu.ale valvola _di sicurezza, può venir tolto, come consigliava Korte già dopo 24-48 ore, costituisce certamente un grande progresso, in confronto di quel tempo e di coloro, i quali ad ogni colecistectomia , vogliono sempre aggiunto unò zaffamento con garza. Ciò specialmente, ed io stesso ebbi ripetutamente occasione ~i farlo con ottimo successo, là dove la colecistectomia viene aggiunta , quale completamento di atti operativi di diversa natura, come ad· es., la r esezione piloro-gastrica per ulcera.
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OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI MONTEBELLUNA. Dott. G. MENEGALI, chirurgo prim. e direttore.
Sindrome di Raynaud da settima costa cervicale. Dott. GIULIO BoMBI, chirurgo aiuto. Credo utile rendere noto un caso di sindrome di Raynaud da settima costa cervicale, non solo perchè esso dimostra ch e a tale affezior1e ·si deve pensare di fronte a certe sindromi oscure degli arti su11eriori, ma perchè din10stra che se la anomalia viene precocemente riconosciuta e rimos a in tempo utile, si può ottenere quasi una restitutio ad integrum nella funzione dell 'arto, ed in ogni caso si possono scongiurare dei danni definitivi che potrebbe• • • ro essere gr.a\r1ss1m1. Brig·ida, di anni 20, nubile. Gentilizio· negativo. Nella prima infanzia ha sofferto di una paralisi infantile da cui residuò una paresi del1'arto i11feriore destro. Non ha mai sofferto altre malattie degne di rilievo. Circa un mese fa la p. ha cominciato ad avvertire dappritna un senso di formicolio, poi dei veri accessi dolorosi in corrispondenza della pun. La del dito j ndice destro. L'accesso doloroso aveva netto ~l carattere angiospastico, accompagnandosi a n1odificazioni n ell'aspetto della punta del dito il quale diventava di colore bianco-cereo per tuttn la durata dell 'acce so, e poi invece di colore rossoYivo quando la cri si cessava. Nei periodi i11lcrvallari i•l dito h a conservato per qualche tempo iJ suo aspetto norn1aJc, poi a poco a poco è a11dato assu1nendo nel suo tratto distale un colorito vio· laceo permanent e . Da circa quindici giorni gli stessi fatti si sono manifestati anche a carie@ del quarto clito della stessa mano. Le cause che provocano I 'accesso doloroso sono, o il lavoro muscolare, o , pii1 spesso l 'azio11e del fredd o, specialrnentc I 'i1nmer si.011e d ella ,m~.no J1ell 'acqua fredda. Da qualche giorno, be11cl1e I t~ ferm a t enga la mano in assoluto e complete rip oso, g li (I CCc>ssi doloros i f: ono diven11tj molto freJ).
RIASSUNTO. colccistectomia « ideale » di Haberer, cioè con chiusura completa del cavo addomin.ale costituisce il metodo di scelta, specialmente n ei riguardi dell'esito lontano; ma in determi11ati casi. specialmente . se l'intervento non è precoce, deve ricorrersi a l drenaggio, ch e puu rc;scr~ Jin1itato ad un semplice tubo: da to .. glier e ~opo 24-48 ore, come con iglia Korte; tn lvol ta anch e allo zaffarnento.
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quenti, e di cosi grande violenza da ne'cessitare l 'uso della morfina. Le applicazioni calde locali durante 1'accesso doloroso non recano alcun sollievo. L 'inferma ricorre al nostro ambulatorio durante uno d~ questi accessi. ..\li 'esame obbiettivo si trova: Condizio11i generali buoç.e, colorito roseo, nutrizione buo11a. . L'esame degli organi interni toracici e addo1ninali non fa rilevare nessuna alterazione. A carico dell 'arLo inferiore destro si trova una paresi dei rn uscoli est ensori della ga1nba sulla coscia e dei fle ssori della coscia sul bacino. A carico dell 'arto superiore destro si nota cl1e il 2° e il 4° dito presentano 11ella . cute della loro falange ungueale un colorito fortemente cianotico; al 2° dito, sulla superficie palmare del polpastrello, la pelle h a anzi uu colorito g rigio violaceo di aspetto quasi n ecrotico. Non si rileva nella mano e n el braccio nessùna allerazion e obbiettiva 11è della motilità, n è della sen sibilità t attile, terni.ica e dolorifica; i riflessi tendinei sono normali. Alla palpazione dell 'arteria r adiale al polso, dell'omerale al braccio, e della ascellare, non si percepiscono pulsazioni: quesle invece si rilevano palpando profondamente 11ella fossa sopra-clavicolare·, a livello della arteria su cclavia. '"' La mist1ra della pressione sanguigna al braccio con l 'oscillometro di Pach on, dà i seguenti ri_:tillati: . a sinistra: ~Ix = 12, Mn = 7; . rt destra : non si ottien e n essuna oscillazion e d·ella lance tta, n è a pressioni for ti, n è a pressionì injnime. L 'esam e del collo n on fa rilevare nessuna ano1nalia. L 'esan1e radiolog·ico mostra l 'esistenza di 13 pain di coste, il primo delle quali si articola colla settima vertebra cervicale. Il radiogramma dimostra che si tratta da ambedue i lati di una costa lunga, a tipo esclusivamente diapofisario·, e cioè articolata non col corpo della vertèbra ma soltanto con la suà apofisi trasversa; da ambedue i iati la costa si avanza verso lo sterno, ma nella s ua porzione distale presenta aspetti diversi da un lato e dall'altro; m entre a sinistra essa appare a margini regolari e si assottiglia progressi' ' amente verso la punta, a destra la sua porzione dis tale è espansa a clava e bernoccoluta, irregolare. Si Ia diagnosi di sindrome di Raynaud unilaterale dovuta alla presenza della settima costa cer"'icale, e si considera il caso come m eritevole di intervento chirurgico urgente che si esegu e ur1 g iorno dopo l a prima visita della malata. Operazione : 20 aprile 1928; dott. Men~gali. Eteren arcosi regolare. La malata è messa a collo leggermente iper esteso con la testa ruotata verso s inistra . Si pratica una incisione a lembo, un lato del quale segue il margine del trapezio, e l 'altro il margine poster~ore deJla clavicola. Si inciaono i tegumenti, l 'aponevrosi cervicale superficiale e l 'aponevrosi cervicale m edia insieme al muscolo omo-joideo i cui capi vengono r epertati per essere in seguito nuovamente suturati. Al disotto si scopro110 le arterie trasversa del collo e trasversa della scapola, a111bedue notevolmente più grosse del i1ormale e fortemente pulsanti; si isolano un poco e si spostano verso l 'alto, ritenendo che sia op})Ortuno rispettarle, perchè principalmente ad esse •
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ù affidato il circolo collaterale del braccio . ScoJJerto così il piano profondo, si hanno sott'occhio in alto i cordoni del plesso brachiale, in basso l 'ar teria succlavia; al disotto di tali elementi si p alpa net~amente la costa sopranumeraria. Essa i tell a sua porzione distale è grossa e nodosa, ed è appunto in tale porzione che comprime dal basso verso l 'alto l'arteria succlavia, la quale ne risulta fortemente angolata; mentre la porzione dell 'arteria situata a monte. di tale angolatura pulsa i1ormalmente, la parte situ ata a valle non presenta nessuna pulsazione visibile nè palpabile, e l 'arteria a partire dalla cost a fino a livello della clavicola, si presenta come un cordon e fibroso, sì d a far J)ensare che essa sia almeno in parte obliterata. Si procede ora alla scopertura della costa passando nell'interstizio fra plesso brachiale ed arteria su cclavi a; nel procedere alla separazìone ò ei due g rup1)i di elementi è n ecessario recidere f.ra <l11e legatt1re l'arteria trasversa del collo, la qu~le attraver sa il campo operatorio mentre si ri$p etta la trasversa della scapola. I cordoni del plesso vengono caricati da un divaricatore ch e li .s posta verso l 'nlto, e 1'arteria da un altro divaricatore ch e la s posta 1nedialme11 te; la costa cervicale è così allo scoperto ed è possibile praticarne la resezione extra-periostea. L 'isolamento della costa è facile verso 1'alto dove esso viene spinto fino a liberare del tutto i cordoni del plesso, ma è invece n otevolmente difficoltoso verso il b asso nella parte sottostante all'arleria, dove la cost~ dive11ta irregolare, nodosa, e si continua infine in una parte cartilagin ea che va a fissarsi alla sottostante prima costa. Subito dopo asportata la costa qualch~ debole pl.1lsazione compare n ella porzione òella arteria sit11ata a valle della angolatura ora scomparsa. Si sutt1r a110 i due capi d el muscolo omo-joideo, e al di sopra di esso, i piani superficiali e la cute. Il decor so post-operatorio è ottimo : sin dal giorno seguente all 'intervent.o l 'i11ferma non h a più avverti lo i d olori lancinanti che prima la tormentavano : rimane solo una lieve dolenzia e dei formico lii che scompaiono progressivamente nei giorni successivi, mentre le dita della mano vanno riprendendo il loro aspetto normale. L'inferma vjene dimessa gt1arita in quindicesima giornata: era r icomparso il polso alla radiale. I buoni risultati si sono perfettamente mantenuti a distanza di tempo; dopo circa 45 giorni dall 'intervento ho rivisto la p. una prima volta; essa non aveva più avuto alcun disturbo, si percepivano nettamente le pulsazioni d el! 'arteria ascellare, dell'omerale e della radiale; la misurazione della pressione sanguigna al braccio con lo oscillometro di Pachon dava valori che si erano lnol to avvicinati a quelli ottenuti dall 'arto superiore c.ìi sinistra (a Sin. Mx 12, Mn 7; a D. Mx 10, 1Vfn 5). Dopo altri due mesi i valori di pressione dati dall ros.cillometro erano eguali da ambedue i Jati; solo si notava che l'ampiezza delle oscillazioni e'r a minore a destra che a sinistra. Tale reperto si manteneva inalterato in una ultima osservazio11e pratica la se i n1esi clopo l'intervento.
L 'e i stenza cli u11a ettin1a co ta cervicale è un vizio di differenziazione regionale delle vertebre certan1 ente m olto più comune di quanto di solito n on si creda; la lettera tura
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IL POLICLINICO
sul} 'argomento è oramai notevolmente ricca e le o . . ervazioni anatomiche e radiologiche comunicate in proposito, permettono di stabilire una percentuale abbastanza elevata (Fischel in 524 autopsie trova costole cervi cali nella proporzione del n9ve per mille). E ' altresì accertato ch e invece solo in pochi casi (5-10 %, secondo Staffieri) tale anon1aJi.a si accompag·na a fenomeni morbosi , e che n ella mag·gior parte delle osservazioni essa è stata rileva ta come r~perto accidental e di una autopsia o di un es.ame radiologi co eseguito per altre indi caz ioni. Per q11esto .forse l 'ipotes1 di una costa cervicale ' ' iene diffi cilmente in discu s ion e n ell e sindron1i n erYose vascolari o trofi ch e degli arti superiori ; è recente una con1unicazione di Loc sl il qua1e in presenza di una sindrome di R.a yn.a ud inter,-en11e per prati care una simpaticectomia periarteriosa della omerale, e solo in seguito, avendo os ~ ervato cl1e ]'.arteria era priva di pulsazioni e sembrava trombosata, pensò ad una cost.a cervi cale la cui esistenza fu confermata dal] 'esam e radiografico . • Percl1è questa a nomalia ch e generalme11te non J)rovoca aJc1111a molestia , possa a. volte otio-inare cosi g·ravi dan.n i , è questione ancora tutt 'altro ch e chiarita ; in alcuni casi debbono forse intervenire dell e modificazioni patologiche a ca ri co della co ta soprannumeraria, le quali ne accentu.a no l 'azione dannosa sugli organi contigui, e qualche cosa di simile probabilm ente è .a ,rvenuto appunto nel caso ch e è arg·on1en to della i)resen te pubblicazione. L 'esam e radiolog·ico di esso dimostra infatti ch e, pur trattando ·i di t1na costa cervical e bilaterale la qu.ale ha d.a .ambedue i lati i c.aratteri di costa lunga, a destra e cioè dal lato sede delle l esioni, la costa presenta una porzione distale ingros ata, conformata quasi a clava, ch e contrasta con il tratto corrispondente r egolare, assottigliato, della costa omologa del lato sinistro. Tale ing rossan1ento n odoso venne con tatato ancl1e all 'intervento, e si notò ch e esso aveva e<le proprio al di sotto del} 'arteria su cclav ia , la quale n e Yeni,ra fortem ente compressa cd ang·olata. Le numero e class ificazioni anatomiche esisten1 i distinguo110 le coste cervicali in coste corte, il cui grado n1inimo è rappresentato dalle ipertrofi e trasversarie, ed in coste lun gl1e il cui grado massin10 è ra1)presentato da qu ell e ch e con un ponte os~ e o si articolano con la prima cos ta o con lo sterno. Dalla Vedova 11ella sua preg·e,'ole l}ubb1icazion e ull 'argon1ento , emise 1'111otesi cl1c -o)o le e. o. te lun gh e, articolate con la prin1a co. la per i11 ezzo di t1n pon-
te osseo o fibroso, aves&ero i111portanza nella genesi dei fen omeni di com1)ressione; ma osservazioni più recenti (Leri , Staffieri) tendereb bero a din1ostrare che ancl1e le coste corte e· le semplici ipertrofie trasversarie possono e sere responsabili di sindron1i i11orbose .a carico dei n ervi ch e entrano in r.apporto con esse. Leri anzi, ba andosi sui diver si rapporti anatomici dei due tipi di coste cervi f'.rili , attribuisce alle coste corte 1 ~ indromi cl1e hanno sed e nel dominio del pl esso ])rachi.ale inferiore (7a e s~ radice cervicale e 1a dorsale), e alle coste lungh e quell e che hanno ede n el territorio ciel plesso brachiale superiore (5a.. 6a 7a radice cervi~al e) , o cle11a totalità del plesso. P er chè invece si po~>anr) 18.Vere fen on1en r morbosi di na tura ,,a colare, è certamente n ecessario · ch e si tratti di una co~ta lunga. articolata o non con J.a prim<t dorsale ma in o~ni . caso tanto lunga da sovrastare quest.a nel punto di em ergenza della su cc1.a, ia; questo ~tato· di cose esisteva appunto nel caso da me illustrato . I fatti morbosi presen tati dai 11ortatori di costa cervicale vanno genera]me11te attribuiti ad una compressione ch e lH costil stessa esercita sugli organi ch e le sono contigt1i; questo cer-tamente non in modo a soluto, ])erchè anch e in questi individui si posson o s' ·iluppare $lildromi patologich e, specialmente di indole n ervosa, che hanno punto di partenza in n1alattie del midoll o si1inale e dei nervi periferici, e indi pen den li dalla costa cervicale. Però, quando il rapporto da ca'.usa ad effetto si sia potuto stabilire con su ffi ciente verosimiglianza , l'indicazione a 11 'intervento de,,e considerarsf nettam ente posta, g·iacch è nella grande n1aggioranza dei casi, la resezione della costa ar-· reca a questi infermi vantaggi cospicui e an-che la completa guarigione. Le ·sindromi p atoloo-i che descritte in r>orta tori di costa cervicale e ad es$a attribuite. r>ossono così cl.a sifi carsi : 1
A)
S I NDROMI NER,1 0SE :
1) a carico della sensibilità: formi co] ii e
parestesie, manifestazio11 i dolorose a tipo nevralgico o radi colalg ico, al lerazioni della sr11sibilità obbiettiva; 2) a carico dell.a metili tfi : 11aresi, · a trofi e· muscolari sopratutto a carico (lei muscoli clclla n1ano , specia lmente tenarie i , con din1 int1zione q11antitativa della ecci tal)ilità elettrica, ed an ch e R. D. parziale; 3) _a cari co dei riflessi ; . J:) a carico del trofi sm o : :::0110 state descritte da Leri dell e altcrazio11i <'utanee a dj~
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SEZIONE PRATICA
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.s tribuzione radical.a re, ch e l 'A. fa di pendere .dai rapporti ch e la costa sopranumeraria contrae col simpatico cervicale. B)
SINDROMI VASCOLARI :
1) disturbi della canalizzazione arteriosa:
•
si iniziano in genere in forma di accessi ang iospastici temporanei provocati da l fredd~ (sindrome di Raynaud), poi a poco a poco s1 stabiliscono delle alterazioni permanenti nella nutrizione delle parti più distali dell 'arto colpito (cianosi, vescicole, n ecrosi cutanee, gangrena di qualch e fala n ge); il polso radiale di · vien e sempre m eno apprezzabile fino a scomparire del tutto; 2) disturbi della canalizzazion e venosa : sono n1olto più rari; consistono in una stasi cospicua dell 'arto ch e aggrava i disturbi circola tori da com pressione arteriosa ; 3) forn1azi<?ne di a n eurisma in corrispond enza del punto compresso: ne sono stati de-' seri tti vari casi. Naturalm ente si possono osservare le associazion i l) ÌÙ svariate dei sintomi opra elen. ca ti. Per quanto riguarda i di turbi della cana liz: z·a zione arteriosa ch e più particolarmente c1 interessano molto si è discusso se essi debban o essere attriLuiti ad una compressione diretta della costa sulla arteria, o se invece n on d ebbano essere interpr.etati come dovuti ad una irritazior1e da parte della costa dei rami del simpatico c~rvicale ch e regolano il tono del1'arteria inter€ssata. Questa ipotesi, già em essa da Gordon, trova appogg io nella a nalogia tra i s.into.mi vascolari ch e possono essere d etern11nat1 dalla set. tima costa cervicale, e la m.alattia di Raynaud , la o-an arena simmetrica angiospastica, la c ui pat~ge~esi, tuttora molto dubbia , si f~ co11:sistere dai più in disordini della secrezione interna che agiscano sul sistema nervos~ auto: nomo e simpatico, e in genere sulle vie ed i centri v.a somotori. · E' inoltre cosa nota ch e la settima costa cervicale può entrare i~ rapp?r~o co.i ~an;ii del simpatico e son o stati descr1tt1 casi d1 ~1ndro m e oculo-pupillare di Hernard-Ho~ner , 1~ portatori di settima costa cervicale, i quali sono stati messi in rapporto con alterazioni d ell e fibre oculo-simpatich e che partendo dall a 7a. l~ sa. radice cervicale inferiore vanno a l gang·l10 cervicale e al oaanalio toracico. Leri ricorda 5 o ch e le fibre , le quali partendo da l 7 ~egm.ento cervicale vanno al ganglio cervicale in feriore, passan o tutte contro l 'apofi si trasver sa della ettima vertebra cervicale, fra l 'arteria vertehrale e questa apofisi.
1\Ton ostante que te prem esse la m aggioranza degli Autori: a cominciare da l Dalla Vedova , è d 'opinione ch e il danno circolatorio si debba attribuire a d una compression e diretta esercitata dalla costa sulla arteria dal basso verso I 'alto. Intanto sono note osservazioni di casi in cui la com~ressione della costa aveva determinato' così gravi a lterazioni n·ella parete dell 'arteria , da giungere alla formazione di un vero .a neurisma; inoltre chi .abbia avuto sott 'occhio, anche una volta · sola, il quadro anatomico di casi consimili, quale si riscontra al1'intervento operativo, n on può avere dubbio che esista una compressione d 'alto grado del1'arteria da parte della costa . Nel caso da m e illustrato }'.arteria, all 'atto opera tivo , appare angolata fortemente sulla barra formata dalla costa; mentre la porzione dell 'arteri a situata a monte della angolatura non presenta nessun carattere .anormale· e mostra delle pulsazioni r egolarissime, la porzione di essa situata a val . . le fino a livello della clavicola, è affatto priv.a di pulsaz ioni e appare come un cordone fibroso, si da f~r pensare ch,e sia trombo~.ata; le arterie em ergen ti dalla succlavia a monte della costa e visibili n el campo operatorio, e cioè la trasversa del collo e la trasversa della scapola, sono grosse notevolmente più del ~ar male e animate da pulsazioni ampie e valide, dimostr ando così ch·e ad esse sopratutto è a ffidato il circolo collaterale attraverso le anastomosi con la sotto-scapolare e l 'acromio-toracica. Infine, immediatam ente dopo compit1ta la resezione del tratto di costa sottostante al1'arteria, prima ancora di completare la resezione ind ietro per liberare i cordoni d-el plesso, n ell 'arteria, la cui angola tura è scomparsa, compaiono subito delle deboli pulsaz ioi:ii. Qu~ sti rilievi e con siderazioni rn i sembra d1mostr1no, a sufficien za ch e i disturbi della canalizza~ zion e arteriosa vanno attribuiti a compression e del vaso ; tali disturbi che da pprima sono temporanei ed accessionali, div.entano i~. se~ui ~ to definitivi , e culminano nello stab1l1rs1 d1 una trombosi ch e si insedia , progressivam ente dal).a periferia ver so il centro , e che si accompagna a danni di alta gravità non più r edimibili. 1
RIASSUNTO. Ho riferito questo caso per ri chiamare I 'attenzione: 1°) Sulla necessità di accertare subito , di fronte ad una sindron1e di Raynaud unilaterale se esista una settima costa cervicale. ' . 2°) Sulla n ecessità di operare d 'urgenza in caso positivo , perch è solo un intervento pre-
1512
coce può, ·come n el caso esposto, dare la restitutio ad integrum d ell 'arto; e questo non sol~ nel sen o di ridare a d esso una capacità fun'zionale ch e era notevolmente compromessa, ma .a n ch e n el sen so di ristabilire nel sistema arterioso d ell 'arto stesso una pressione sanguigna eg·u.a le a quella d ell 'arto OJ!1ologo del lato sano.
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la punta si trovi più vicina alla parete a n te· • r1ore. Tut t e quest e r egole non sono sex11pre sufficienti per la r iuscita di una iniezione endovenosa. P er non trapassare la vena da parte a parte, ' la rego~a più pratica è di dare all 'ago· una piccola curvatura in modo ch e es o abbia •
l.tJ~l~iD.Q.=·==========..m•r:::::::F:::
Le coslole cer vicali nella patolo--
gia. Arch. ~ Atti d ella Soc. Ita1iana di Chi-
2.
[ANNO XXXVI, NuM. 1-2}
IL POLICLINICO
Sindr ome di Ra~r 1iaud prov ocata da una costa cerv i cale . Deutsch. Zeitschr. f. Chirur-
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gie, 5 luglio 1926. 4. STAFFIERI. Costole ce rvicali. Policlinico, Sezione pratica, 6 g iugno 1927. 5. MELINA . Costola cerv ic ale con sind rome di Bernard-Horn er. Policlinico, Sezion e chirl1rgi-
ca, 15 aprile 1929.
TECNICA. Per la tecnica delle iniezioni endovenose. Nota d el dott. G.
MASSIMI.
on è mia intenzione ripetere qui quanto si è g ià scritto sull e iniezioni endovenose, ma solo r ender e noto un nuovo d ettaglio di t ecnica ch e o-iova molto p er evitare l 'insuccesso in questa d elicata m .anualità. Com e è noto nelle iniezioni endovenose l 'err ore più comune è quello di attr.a versar e con l 'ago la parete post eriore d ella vena arrivando n ei t essuti r etrostanti. Allora iniettando il liquido, questo invece di entrare in circolo, si i1ande fra i t essuti. P er evitar e questo errore di tecnica si conig lia : I ) di punger e la vena con l ' ago legg'ern1ente inclinato. P en etrati con 1'ago n ella vena abbassarlo ancora , prima d i introdurlo u lteriormente, tanto da portare il cono quasi a contatto d ella pell e d el braccio, sì ch e l 'ago d ecorra per quanto è possibile parallelo a lla vena ; 2) .d i adoperare siringh e con punto di attacco non centrale, ma situa t o verso la periferj a; 3) di adoperare .a ghi a punto corta. Gli ag·h i con apertura a b ecco di flauto molto este, a facilmente si impigliano con la punta nella })ar ete po t eriore della vena , ch e verrà perforat a ubito o negli inevitabili urti durante l ' iniezione; 4) di introdurre l :ago con l 'ap ertura volta a 1 di otto, in modo ch e avan zando n ella vena
una l eggera con cavità superiore , sì ch e la punta. così rial~ata n on possa assolutamente jmpig liarsi n ella paret e posteriore. Riesce facile di dare con le dita questa piccola curvatura all 'ago, in modo che r esti poi leggerm ente concavo n ella parte super iore. E chiamo parte superiore d ell 'ago q11 ella ch e t ern1ina nella part e più lung.a dell.a punta ed inferiore quella ch e termina n ella parte, più corta. È n ecessario ch e la curv.a sia d.ata n el n1odo detto, p er ch è il medico n el pungere la vena q eve tenere l 'ago in m odo cl1e abbia la concavità in a lto e l 'apertura d ella punta volta ver so il basso. La curv.a tura d ell 'ago d eve es~ ser e lievi ssima , e tanto da formare col p rolungamento d ella parte retta basale d ell 'ago un angolo di 6-8 g ra di o poco più. Questa leggera curvatura ch e si darà all 'ago serve anch e a correggere preesistenti difetti dell 'ago st esso. Non tutti g li aghi sono dritti e basta una legg·era in clinazione "in senso contrario a quella d escritta , inclinazione ch e può passar e anche inosservata, perchè l 'iniezione fallisca anche ad una m an o abile; quindi l 'opportunità di garantir i dando all 'ago una leggera curva p er cb è av.a nzando n ella vena, la punta r esti sempre diretta un poco anteriormente. Roma, settembre 1929 - VII. Interessante pubblicazione: Dott. Prof. BERNARDINO MASCI
della. R. Università e d egli Ospedali Riunit i di Roma.
Tecnica Terapeutica Ragionata Medica. e Chirurgica con prefazione del Prof. AGOSTINO CARDUCCI
MedlÌJCo-prima.rio e v. direttooo ea.nri.ta.rio del Policlin.ico Umberto I, in Roma Un volume di pagg. VIII·845 (N. 18 dehla Collana Manuali del Pol'f,clinico) nitidamente stampato su carta semipatinata ed artie:tioamente rilegato in piena tela, con is crizioni sul piaino e sul dorso. P;rezzo L. 7 8 più le spese di eip edizione postale. Per i nostri abb on ati sole L. 7 2 in porto franco. Invia r e Vagli.a Posta.le a.ll'editQre LUIGl TC'ZZI. ~ia. Sistina , n. 14 · ROMA.
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XXXVI , NuM. 42]
SEZIONE P RATICA
1513
COMMENTI.
SUNTI E RASSEGNE.
A proposito della legatura dell'arteria spie. nica nell'ittero emolitico.
PAT OL OGIA GENERALE.
Nel n . 3 del Policlinico, Sezione Chirurgica d i ·quest'anno, è comparso un poderoso lavoro del dott. Val doni, della Clinica . Chirurgica di Roma , sulla cura de ll' ittero emolitico mediante la legatura dell'arteria splenica.; successivamente nel n . 31 d ella Sezione Pratica dello stesso periodico, l ' ~llustre prof. Alessandri riferisce i risultati favorevolissimi ottenuti in 2 casi di ittero emol itico col J~ legatura dell 'arteria splenica. A chi, come me, ha speso gran parte d ella su a attività scientifica n ello studio de lle funzioni d el la milza ed ha visto confermato dal Richet (1911) quanto aveva dimostrato in sva .. ria ti lavori su lla Riforma Medica ed a l tri periodici d.al 1901 .a l 1906, e cioè ch e gli ani ·
mali smilzati hanno bisogno di una alimentazione molto più abbondante per mantenersi in equilibrio nutritivo e specie di una più abbondante introduzione di sostanze albuminoidi)· e più r ecenten:iente d.al Viale, quanto aveva trovato circa la crasi sanguigna n egli animali smilzati (T. Silvestri: Milza ed Eritropoiesi , in Pathologica, 1913) e cioè oltre l'instabilità, dei caratteri ch e ricordano la clorosi; sia permesso di ram m en tare ch e n ella Gazzetta degli O spedali e delle Clinich e d el 1912, n . 126 ,, pubblicò una nota sulla terapia chirurgica d elle splenom.e galie primitive, e di esprimere tutta la sua soddisfazione per vedere .a dottata con su ccesso e raccomandata dalla Scuola Chirurgica di Roma nell'ittero emolitico la se1nplice legatura • dell'arteria splenica tnvece della splenectomia)· metodo ch'egli propugnò non solo in questa forma , ma incondizionatamente in tutte le splenomegali e cosi.dette primitive (in base .a criteri clinici ed a risultati sperimentali, ch e hanno trovato 'p iena conferma), cc com e quello che a lla fa cilità e sempli cità accoppia I 'innocui tà e la sicurezza degli effetti » . Prof. dott. T. S1LVE STRI già aiuto n ell 'Istituto di Patologia Medica . Modena, 8 agosto 1929. IO
Importante
pubbli~a.zione :
Prof. DOME.N lrCO TADDEI Direttore dell a R. Olinica Ohirurgica dell'Univ. dl Pisa
lluove note e Lezioni di Chirurgiatesto,Pratica Volume di paigg. IV-280, con figure nel nitidam ente stampato su carta semipatinata. Prezzo L . 3 6, più le spese postali di spedizione. Per i nostri a.b~ nati ~ ole L . 3 2 , 5 O in porto franrco. . Inware Vaglia Posta.le a.ll'ed·i :tare LUI.JI POZZI. 'ia Sist ina, n. 14 - ROMA.
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Concetto e importanza del sistema r eticolo-endoteliale. (R.
JAF FÈ .
Deat. Med . Woch ., n. 6, 1929).
Da quand o Aschoff richiamò l 'attenzione su ~na c::ategoria d i cellule che, pur non essend o i~ent1che, ~resentavano alcune analogie principalmente in rapporto ai fenomeni di fagocitosi e di deposit8, numerose ricerche sono state fatte dagli AA. s ulla distribuzione di qu este cellule nell 'organismo, ricer che che inoltre hanno messo in evidenza com e l 'insieme delle cellu le costitu isca un vero e proprio sistema. I l S. R . E. (secondo Aschoff) risulta costi tuito da istiociti (migranti e d el sangue) e istioblasti (elementi reticolo-endotelia li in senso stretto istioci ti loca li) da cui le cellule del reticolo-endotelial e del fegato , d ella milza, del tessuto infatico, d el timo, d ei capillari delle capsu le sur renali , dell 'ipofisi, d el midollo osseo. Non è possibile quindi stabilire un 'unità morfologica tra tutte queste cellule, m entre r esta come proprietà comune uno stesso comportan1ento fisiologico . La classificazion e ha quindi una base funzionale che ha per fondamento la proprietà di presentare d epositate nella cell ula allo stato g·ranulare le sostan ze coloranti acide introdotte vitalmente, funzione quindi di d eposito. Le sostanze coloranti d ebbon o esser e acide, perch è quelle basich e colorano granuli preesistenti come hanno fatto notare Schulemann, Mollendorf ed a ltri . :È din1ostrato cl1e le vari e sostan ze coloranti vengono d epositate in diver se specie di cellule , le cellule di un tipo posseggono speciali affinità per cui si .d istinguono da lle altre. Il S. R. E. ha grande importan za nei fenom eni di emopoiesi, poichè dagli endoteli dei capillari vengono forniti i monociti; non è di- • mostrato invece }'importanza ch e in questo fen omen o hanno gli endoteli o le cellule reticolari. el blocco accentuato d el sistema la coagu1.az ione è ritardata, n el blocco parziale è invece accelera ta . Notevole influenza sembra abbia i] S. R. E. n el m etabolismo dei grassi e d ei lipoidi , mentre non è stato stabilito ancora con chiarezza il comportamento del R. E. nelle infezioni. An ch e per quanto riguarda i rapporti con l'immunità, i risultati sono in contraddizione. Sembra dimostrato ch e nell'animale bloccato ]o shoc ana filatti co non si verifichi e cosi pur e i1on si ver i fi chi il fenomeno di Arthus (anafilassi locale). Ciò ch e invece sembra provato è che nel . l 'animale bloccato è abolita o attenuata note-
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IL POLICLINICO
voln1ente l 'azione di varie so tanze chemioterapich e. Ciò si spiegherebbe o JJer ch è le SO· s tanze abbandonano l 'organismo più rapidam ente o p er ch è vengono abbassate le azioni difen sive o perchè si forrr1ano combinazioni . ch e inattivano. Da alcuni autori è stata attribuita alle cellule d el S. R. E . la provenienza di alcuni tumori: g li emoang·ioendoteliomi, che si svilup· pano n el fegato o in altri organi. Numerose esperienze sono state compiute per spiegare perchè non tutte le cellule del S. R. E. vengono bloccate : è stato veduto che il depos ito d el colore vitale si verifica principalmente nei focolai infiammatori e ch e i fattori che favoriscono la deposizione del colore vital e sono inerenti al colore stesso e allo stato fl1nzionale d ella cellula. Naturalmente la condizion e preliminare più importante è quella ch e la sostanza colorante venga in contatto con la cellula. Ammes a l 'importan za delle cause fisiche o fisico-chimiche per la deposizione delle sostanze coloranti vitali, era logico sperimentare se ieellule che non presentano I.a deposizione in c ondizioni normali, sottomesse all'azione dei fattori fi sici e fisico- chimici acqui stassero l.a proprietà di depositare e le esperienze di <!rossmann hanno conclu so in senso afferm.at1vo. Circa la questione dei rapporti tra i disturbi funzionali di tutto l'organismo ed il blocco del S. R. E. , occorre essere cauti n ell'ammetterne la relazione , perchè il bloccaggio dei capillar~ (endoteli) esclude in certo modo le cellule d1 .alcuni or gani , per cui n on si tratta .di .altera: zioni fun zionali del S. R. E. ma d1 d1sturb1 funzionali di organi. Il S. R. E. manca quindi del concetto di unità, r agione per cui più che 1a denomina: zione di sistema, sarebbe più adatta quella di m esen chima .a ttivo, suggerita da Sigemunds. A. P.
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La milza nelle sue relazioni con la .funzione respirato1·ia.
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(LÉoN B1NET. A rchives m édico chirurg. re spi rat ., 1927 , n. 3).
Nella r espirazione dell 'or ganismo. la. r espirazione dei tessuti è il fenomeno principale; la r espirazione polmonare la r e.azione se.co~daria : la costituzione .del mezzo intermediario, de~ sangue, attraverso cui avviene il .trasp~rto ?~i C0 2 e dell'0 2 varia con i bisogni dell organismo e gli elementi ~e~tor~, i glo~uli rossi , vanno incontro a var1az1on1 numeriche determinate da questi bisogni. AllorcJ:iè le combu · stioni dei tessuti si accentuano il tasso delle emazie si a ccr esce per mobilitazione dell e emazie splenich e (Barcroft ed altri) a~lorchè la ; espirazion e è disturbata, per r eazione splenica si ha anch e poliglobulia. . Ed infatti l 'asfissia acuta sperimentalmente. l1rodotta n el c.an e si associa a poliglobulia net-
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ta nel san gue a rterioso, nel sangue capillare, n el sangue del cuore. Lo studio della massa g lobulare per 100 cioè il volume occupato dai g lobuli in 100 cc. di sangue effettuato compar.ando la conduttività elettrica del sangue totale e d·e l siero ha confermato questa eleva zione del tasso degli 1elementi figurati ael sangu·e : la massa globulare passa da 36-38 a 44-54. L.a poliglobulia è costante, considerevole e progressiv.a n ell 'asfj ssi.a tr.acheale ed è gen~ rale, periferica e centrale. La respirazione artificiale la fa scomparire lentamente : cessata la r espirazione .artificiale si può riprodurre Questa poliglobulia non si osserva se si asfisia un can e splenectomizza to , ovvero un cane in cui si comprima il peduncolo splenico. Anche nell 'anoxemia acuta realizzata con la d epressione barome trica si h.a una in tensa poliglobulia m entre la cavia splen ectoinizzata qualch e minuto prima non mostra modificazioni d·el tasso globulare; anch e qui la polig lobulia può essere considerevole ed appoggiano l 'ipotesi di P. Bert e Viault sull 'iperglobulia compen satori.a delle g·r.andi altezze nel determinismo d ella quale la milza deve avere importanza ·enorme per la mobilitazione d elle emazie a ccumulate n·e lle su e· maglie. La contrazione splenica caccia in circolo uri. sangue ricco di emazie n ell 'asfissia. Si .può pen sare ch e dur.ante la respirazione normale esiste in circolo un tasso di globuli rossi da con sidera re globulia basale: sotto l'influenza di un di sturbo r espiratorio vi si agg iunge una globuli.a da mobilizz.azione dell 'emazie, rapida , inten sa r eazione dell 'organismo. MoNTELEONE.
ORGANI RESPIRATORI. · Il problema cardiovascolare nella polmonite. '· Arch. Int ernal Med., 2 febb. 1929). La morte per polmonite in seguito ad iposistolia è un concetto accettato da tutti; essa trova riscontro n ella dilatazion e del cuore D. , e nella intensa miocardite tossica riscontrata all'autopsia. La dilatazione cardiaca nella polmonite è riportata a due fattori: 1) attività fu;cizion0:le diminuita per intossicazione d el miocardio; 2) aumentata stasi cardiaca dipendente dall'ostruzione della circolazione polmonare, per la presenza di essudato infiammatorio nel tessuto polmon.are. Partendo dal con cetto che la stanchezza cardiaea è la ragione fondam~ntale dell~ morte n ella polmonite , la cura abit.u~le consiste n ella somministrazione della digitale. Conviene somministrare sempre la dig ital e in casi di polmonite? L 'A. si propon e di ricer car e se la differente ( RANDOLPH.
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SEZIONE PRATICA
etiologia della polmonite può giustificare l 'uso della digitale, la quale talora può essere inefficace, se non dannosa. Da ricerche fatte su numerosi espettorati di polmonitici, oltre allo pneumococco, molto frequentemente è stato isolato lo streptococco viridans o emolitico, o entr.ambi questi batteri. Tali germi sono stati trovati anche in form e improvvise di polmoniti, a tipica distribuzione lobare. Dall'osservazione di numerosi casi, l 'A. trae il convincimento che la circolazione sang·uigna nella polmoni te da pneumococco non è sostanzialmente differente da quella da streptococco; la di~ferenz.a tra le due forme - streptococcica e pneumococcica - con siste n ella durata e n ella risoluzione. Infatti la prima non risolve in sette giorni n è p er crisi, ma ha durata variabile, e risolve per lisi. L 'osservazione dei casi mostra inoltre che la polmoni te agisce con l.a su a azione tossica dapprima sui vasi periferici, attraverso il sisten1a vasomotore, ed in un secondo tempo, o in fase terminale sul miocardio, con una miocardite. Infatti la polmonite produce un effetto deprimente sulla pressione del sangue; l'ipoten sione è in rapporto a ll'aumento della gravità e alla prognosi. Nei casi gravi si h.a il seguente decorso: nei primi giorni la pressione è costante , il polso è buono; improvvisamente in seguito il polso si ·accelera, diventa debole ed irregolare, e perde il tono: si ha una n etta cadu ta della pressione diastolica e sistolica, con impulso cardiaco diffuso. In questo momento le cure car. diocinetiche restano senza effetto. All 'autopsia si trova dilatazion e cardiaca, ma n essuna alterazione istologica del miocardio dovuta a fatti tossici. Durante il decorso della polmonite, sono stati osservati i seguenti fatti : 1) esiste una fame di ossigeno da parte dei tessuti, per una diminuita trasformazion e del C02 in ossiemoglobina, forse per l'alterata composizione del sangue a cat1sa della polmonite; 2) l'aumento del quoziente respiratorio e l 'aumentata funzione richiesta al cuore per oss!gen.a re il sangue provoca un accelerato ed esagerato lavoro del cuore; 3) la b.assa pressione stimola il cuore a compiere uno sforzo in adeguato al tono periferico; 4) la cavità D . del cu ore trova un ostacolo alla circolazione polmonare per la presenza dell'essuda to polmonare; 5) infine, e non di scar sa importanza, il miocardio è insufficientemente ossigenato per essere nutrito. Il concetto terapeu tico non deve consistere n ello sforzare il cuore, ma di diminuirne lo sforzo funzionale, altrimenti lo stimolo del1'attività contrattile del muscolo ventricolare esaurisce rapidamente la riserva dell'attività cardiaca. Quindi la terapia digitali ca n ella polmonite è indicata all'inizio della debolezza cardiaca, e può essere applicata in quelle forme di pneumonite da pneum ococco di ra-
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pida risoluzione; n elle polmoniti da streptococco invece bisogna curare di: 1) diminuire la tossiemia, stimolando la capacità del sangu e a ossigenarsi; 2) aumentare la trasforma zione del C02 in ossiemoglobina; 3) sostenere la pressione del sangue, alleviando il cuore per quanto è possibile dall'aumentato lavoro, col diminuire la resistenza periferica. L' A. ha notato ch e l'inizio dei disturbi n ella JJOlmonite si hanno quando è diminuita la trasformazione e la produzione dell 'ossiemoglob~na. Non si conosce la causa di · ciò, se ·sia da attribuirsi ad un 'alterazione delle emazie o del siero o ad entrambi. La teoria della con: centrazione a cida da alcuni ammessa , se vera , imporrebbe una sollecita t erapia alcalina. Ma vi sono dei fattori che non possono essere spie . . gati con la teoria d ' un 'alterazione quantitativa della con centrazione degli joni H o con la riserva alcalina. Tuttavia un largo uso del citrato ed acetato di sodio e pota~sio n elle polmoniti streptococcich e dà l 'im pr.essione ali' A. che tal e cura modifichi l 'inten sità del processo, e ne limiti la diffusione e le complicazioni. Allo stato attuale occorrono ancora ricerche biofisich e e biochimi ch e per determina re i fattori essenziali che impediscono al sangue dì ossigenarsi normalmente n ella polmonite. Considerando le altre terapie n ella polmoni te, è da ricordare ch e il salasso rende n otevoli vantaggi: esso agisce, quando si estraggono da 300 a 600 em e. di sangue, più co111e uno sgravio m eccanico della me tà D. del cuore, ch e come disintossicante. Il salasso è ineffi cace allorchè la pressione è bassa. Le inalazioni di ossigeno sembrano agire nei stati tossiemici in modo favorevole. Cql concetto ch e n ella polmoni te prima n e soffre la circolazione periferica: secondariam ente la miocardica, 1'A. ha somministrato estratto pituitario, con buoni risultati. Non ha usato l 'adrenalina per la sua azione tran sitoria e centrale. La caffeina nei polmonitici non è consigliabile, perchè ineffi cace a stimolare la circolazion e nella polmonite, m entre talora produce .irrequietezza, insonnia, a ccenni al delirio. Uguali criteri devono aversi p er l 'u so della stricnina. L'olio canforato per via ipodermica dà un breve periodo di stimolo, ch e avvia verso il periodo critico ; 1'effetto p erò non è n è pronto nè definitivo. Lo stimolo dell'ammoniaca è troppo debole e transitorio per essere di qualch e valore. L'azione degli ipnotici in questa malattia in cui il riposo e il sonno sono di indiscutibile valore, impone l 'uso dei derivati di oppio, i qua li danno un conforto ed una serenità al paziente. L'alimentazione agisce b en eficamente. In conclusione si può asserire ch e n elle polm oniti da streptococco bisogna tentare di combattere 11 collasso della circolazion e periferica,
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IL POLICLINICO
principale fattore tera peutico. Le esperienze d ell 'A. sono sufficienti a mettere in evidenza il valore de~l e iniezioni di estratto pituitario; questa tera pia non ha p erò n essuna azione sulla tossi ernia. CAR u s r. Osse1~vazioni
sulla patologia della polmonite influenzale.
(LYON e ALEXA_N DEB. Edimburgh l\1edical Jourrial, ll1aggio 1929):
GI~ a1;1tori hanno studia to 100 ca si di po.lm o·n1te influe n z.ale mortal e o servati fr.a l 'ottobre e il dicembre 1918 in un osp edale. militare in Fran cia. I soggetti ·e saminat i era no in prevalen za oldati ing lesi a1Jp arten enti a tutte le a rn~i. e'er an o pochi a m ericani e p ochi t ed e · cl11 . In n1aggioranza erano ta ti tutti b en e pri1n.a del~ 'influ-e nz.a ; alcuni er an o di statura inferior e alla :çnedia . In pochissimi casi c'erano mala ttie pree ist enti (4- mala ttie v.a lvola ri de1 c u or e, 3 cirro i d el fegato , 1 n efrite). Non c 'era n·~ sun caso di tuber colo i polm on,ar e. In .alm eno 7 casi l 'esan1e microscop·ico 11a rivelato l 'esi sten z.a di anteced enti ,alter.azioni bronch i.ali o lJolmonari. Jn I O ca si non si po tè s ta bilire l 'ep oca d 'ini· zio d ella s intom a t olog ia. Negli .a]tri' 90 casi la dura·1a d ell a n1alat tia fu n el 55 % di 10 g iorni o m eno. Lo sta to di nutrizion e er a buono . C'er a un li,1ore diffuso a tutto il corpo; in 10 ca si c'era it t er o. ron h1rono mai n ota te em orragie cuta n ee. Polmoni e pleure. Asp etto m acr oscopico . In 9 ca i le ca.v ità pleririche erano obliterate p er ade ioni. vecchie o r:ecenti. In 42 casi tutt'e due le pl eure erano secch e; p er ò sp esso fu osserva lo ul]a superfi cie polmon,are un d r.posito fibrin a o . Negli altri 49 casi c ' era d el li quido in quantità vari.a . In 2 ca si il liquido era purul ento e raccolto in piccole sacch e e in 5 t orbido; n egli .altri casi era giallo e cJ1i.aro. S11e ~o il liquido fu trovato coagula to. Freguenti ~sin1e le emorra gi e d ella su perfi c ie p olmon ar e. a ' 'olte in forma di petecchie m a p iù pe~. o ~ott o form.a di ~tra,r.a o san guig no sottopl et1rico. J polmoni erano colpiti tutt 'e due in tutti i ca i. otevole è stata la variabilità d ell 'asp etto n on solo fra un caso e l'a ltro m a a n ch e fra le diverse· p arti di uno st esso polmone. Gli AA. h anno diyj so i casi esamin ati in 5 g ruppi: a) con prevalente ed ema : 39 ca si ; b) con prev.alente emorragia : 16 casi; c) con bron copolni.onite tipica: ~2 casi ; d ) ron ronsolidazion e l ob t1lar e con fluen.te: 9 ral'i; e) ron ti pica p olmonite lob ar e : 4 casi. Freq ue11t e er a la bronchite, ch e in 28 ca si era ne tt a1nente purulenta, in 5 era ul oera tiva e in 2~ era accom pagna ta da bron r hi et tasir. I n alct1n i casi la b roncl1ite capill ar e p urul enta era d iYrntnta u n asce~so b ron chi a le.
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Le . ghiandol.e bronchiali erano grandi, ma solo in 33 casi erano molto ingrandite. Aspetto· microscopico: manca l 'uniformità ·~el. quadro ~atologico·, l 'intensità del processo inf1amma tor10. er~ notevole, l ' edema pure. ~e emorragie in alcuni casi somigliavano a ll i:r;ifarto P?ln:ion.are. Nelle cellule fagociti che d egli alveoli s1 ved eva dell 'emosiderina. Si è sempre trovata una bronchite a n che nei casi di polmoni te lo bare. Il periéardio con teneva un eccesso di liquido nella m età dei casi ; in 4 casi c 'era pericardite con liquido torbido. · Il cuore era p er Io più ingrandito, in 82 casi p er dilatazione e in 21 casi per ipertrofia (in 4 ca si c'er a un vizio valvolare) . L'aorta ha presentato sp esso d egen erazione grassa recente. II fegato presentava d egenerazione grassa in 4± casi, m entre la stessa alterazione si aveva n ei reni in 12 ca si. I r eni p er lo più presentavano rig onfiam ento t orbido. In un caso ci fu cirrosf epatica e in uno r en e grinzo. ~a milza si presentava ing·r.andita in 1/ 3 rl e1 casi. Si ·ebbero 20 ca si c on emorragie nei muscoli r etti d ell 'addome , i quali presentavano degen.erazion·e di Zenker. Ricerche batteriologiche furono fatte prelevando il m .a1eria le dai polmoni, dai bronchi e d.al san g u e d el cu ore, in alcuni casi anch e del liquido pleurico. Si fecero culture su agar-sang u e e strisci. Le culture ottenute erano varie, ma prevaleva il b. di Pfeiffer , che apparve sp esso in cultura pura , fu assente solo in due casi e si coltivò più facilmente prelevando m a t eriale dal polmone e dal secr eto bronchi ale ch e d.a l san gu e d el cuore. R. LusENA.
Patogenesi delle complicazioni polmonari negli interventi dell'addome superiore. (RAzEMON . Soc. de Biol. , n. 11 , 1929). In un lavoro preceq ente si è occupato della pa t ogen esi d elle a ffezioni polmonari consecut ive ad operazioni n ella m età superiore dell ' addon1e din1ostrando eh ' esse sono dovute a trasmissione al polmone per via linfatica di g ermi provenienti d al focolaio operatorio. Certamente fa ttori secondari d evono favorire la localizzazione polmonare d ei germi come la riduzione d el! 'a mpiezza di r espirazione dovuta al dolore. ·Per ' 'erificare questa ipotesi ha fatto degli esp erimenti. infettando dei conig li per mezzo di iniezioni endovenose o endoperitoneali di germi (b . c oli , en t erococco) e provocando una insuffi cienza r espira t oria di un polmone mediante ]a frenicotomia di un lato. Questa det ermina una n etta diminuzione n ell 'ampiezza d ei m ovimenti dia fra mm a tici d el lato corrisp ondente , com e i può ved er e con la radioscopia e a n atom icam ente una diminuzione del
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SEZIONE PRATICA
volumè polmonare in confronto a quello sano senza alterazioni strutturali . In una serie di conigli freni cectomizzati e poi infettati ha trovato, dopo ui1 tempo vario da I a 3 mesi, lesioni polm-011a ri evidenti in forma di ascessi, cicatrici, aderenze nel polmone corrispondente a l lato della frenectomia; in un 'altra di conigli semplicem ente infettati con gli stessi germi e le stesse m oda lità non ha riscontrato alcuna alterazione polmo~are, ed infine in u11 'altra con la semplice frenicec ton1i.a nessun.a form.azion e di .ader en ze ma solo una diminuzione n el volume e n el peso del polmone del lato operato. Da tal i esperienze con clude ch e le cul t11re micr obich e non provocano lesioni polmonari quando sono iniettate in conigli non operati m en tre esse determinano lesioni polmonari in conig·li frenicectomizzati. Così ch e si può dire che 1'immobilizzazione del polmone favorisce la locali.zzazion e microbica ch e n el caso delle operazioni n ell 'addome alto proven gono da] focolaio operatorio . R. BRANCATJ.
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de al 3° m ese fetale; stadio odontoplastico in cui si formano dentina e sm alto; stadio corona rio in cui si completa il dente. Lo sviluppo dell 'ada m.an tinoi11a. coin.cide per lo più con lo stadi o embrioplastico e odontoplastico. Per l 'istogen esi si hanno finora 3 teorie : Ne umann (1868) e Magitot (1872) ammettevan o una degen erazion e di un sa cculo dentario ; M.alassez li d erivava da un r esiduo di epiteli paradentari ch e possono rimanere n elle vicinanze della radice; Bakay, Kuru e I\.rom p.ecler da epiteli postembrionali della mucosa boccale. Nella clinica chir t1rgica dell 'Univer sità di Mi.in ster sono stati operati n egli ultimi a nni due adam antinomi , lJil a ltrò a ppartien e al prof. Coe11en . el J)ri1no caso il tu n1ore ch e venne a portato m ediante resez ione della m andibola era formato istologicam ente da tessuto epiteliale cilindrico p eriferican1en te ed epitelio stellato centra lmente con form azioni cistich e, e da un te uto connettivale · con cellule fusate ri cch e di mitosi con cara ttere di• un sarcoma e a ccompagn ate periferj cam ente da scar so tessuto osteo ide. T UMORI. L ' A. lo defini sce un adamantinoma sarco.; ·Sulla istologia e istogenesi de11·adaman- m.atode ed è simil e a l caso d i Krom pech er ch e lo descrisse sotto il n om e di ada m antinoma tinoma. solidun1 malignum . Il tumore si d eve riporta re ad un r esiduo ( PAPAD IMITRION. Bruns Beit . Z. f(li n. Ch ir., della vita fetale su cui abbia n o influito proBd. 144, H. 4, p . 556). ces i in fiamrnatori infettivi e stimoli traumaL'adamantinoma si può presentare morfolotici ch e secondo Witzel avrebbero una imporgicam ente sotto due forme : ad. solidum e ad. tan.za n ella proliferazione dei resti epiteliali. polici sticum . La più frequente è la forma poel. ca o si sia ' 'erifi cata una p.a rulide ed un a licistica. Il luogo di prediiezione è la mandi- carie. bola, più raro il mascellare superiore, il P" · el seco11do ca o i tratta·va di un adaman tila to, l 'antro d 'Higm oro. Non si h a differen za pel sesso n è per le e tà . Clinicam ente ha .a ccr e- n oma policistico con formazione di numerose cisti in m ezzo ad uno stroma con scarse celscimento lento senza sintomi inizi.ali, in for. ma benigna, m entre può facilrnente recidi '/are lule fusate e ricco di fibrille. Le cisti erano ·se no11 è asportato completamente. Sono de·· tappezz.ate d.a epitelio cilindrico alto e conten evan o del liquido. Il tessuto connettivo era scritte r ecidive fino ad uno spazio di 45 anni. I stologicamente l 'adarna ntinoma è un epitelio, · d isposto concentricamen te a g·li zaffi epitelia li. m a centrale del m ascellare con epitelio d el tif'L' Rig·ua rdo alla for mazion e dell e cisti r icorda le due poss.ibilità a mme se d.a Krom pech er e cioè dell 'or gano dello sm.alto embriona le su un·:: q uella dell'aumento dei liquidi intracellula ri str om a connettivale. Il geri11e dentario è costituito ordinariamen- dovuti alla secrezion e delle cellule d ello sm alto te da due parti, la ectodermica e .la mesoder- e· della polpa per cui queste sono dette cisti dell a polpa e dello sm~~to; e l 'altra. della d~ mica, ch e d.a nno luogo alla formazione deglj ameloblasti e degli odontoblasti. Dagli odon- struzion e di cellule n ell interno degli zaffi epitoblasti si form a la den tina., d.agli a m eloblR :.ti teliali con r accolta di sostanze lipoidi per cui queste sono dette ci ~i lipoidi o .a, cellu le pse?-,lo sm alto. doxan tomich e. La prima modal1ta sembra p1u La parte epiteli ale dell 'adarr1a ntinoma si for ma dalle cellule cilindrich e am eloblastic b.e e accettabile a ]l 'A. n ella in terpretazion e del suo dalle cellule stella te dell.a polpa. Altre diffe, caso. Nel terzo caso si t ra ttava di u i1 a daman tinoren ziazioni proven gono da] tessuto circostante m.a solido, in parte a forma papillare in parte all' epitelio e sono den ominate da Prym tessu to o teoide, da Chibret tessuto cem ento con zaffi epiteliali cistici . Circa a lla p ossibilità istogenetica m ediante odon tale. Per lo S\ ilu1)po degli a dan1a n tinom 1 si de. le tre teorie : della derivazione da germi dello vono distingu er e tre ::'tadi di sviluppo del den- smalto da resti epi teliali , da pr oliferazione te: ~tadio embrioplasti co con solo tessuto em- dell 'epitelio buccale ricorda !l . caso. di. ~ischer ·brion ale sen za sostan ze dentarie ch e corrispon- di t1n a dan1antinoma d ella t1b1a pr1m 1t1vo per 1
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POLICLINICO
c ui si deve pensare che non solo l 'epitelio ectod ermico della bocca ma tutte le cellule ectod ermiche del corpo possono formare germi epiteliali dello smalto. Fischer trova infatti 11ei carcinomi adenoidi della pelle strutture che hanno identità con quelle dell 'ad.amantinoma. L'adamantinoma secondo Tendeloo sarebbe un tumore misto che proviene da due specie di tessuto, l'epiteliale e il connettivale simile all'epitelioma adenoide cistico, al cilindtoma e .a l tumore a cellule b.as.ali della pelle. R. BRANCATI.
Considerazioni su 310 casi di operazione • di Wertheim per cancro uterino. (ALBERTIN . Lyon Chir., n. 6, 1928). Dei casi dell 'A. 60 erano d el corpo e 250 del collo. Le indicazioni e i limiti dell 'operabilità i fondano sullo stato generale e locale. Per lo stato generale hanno importanza la febbre, i disturbi urinari, l 'an·emia cancerosa, quali fattori capaci di .aggravare la prognosi . La febbre, espressione di riassorbimento di prodotti settici o necrotici frequenti sul collo, va combattuta coi comuni antisettici e con la diatermoco,a gulazione delle vegetazioni neoplastich e. I disturbi urinari e l'anemia cancerosa richiedono opportuni esami in b.ase ai quali J)Otrà esser e indicato un trattamento preventivo medi co o curieterapico. Per lo stato locale è i1nportante lo stato di inobilità del collo e del corpo. Si ritiene dai più che la fissità del collo sia segno di infiltrazione dei parametri e costituisca perciò una controindicazione all 'operazione. L'A. interviene anche in questi casi purchè l'utero si possa mobilizzare in blocco. La morte postoperatoria immediata è da riferire in genere allo shock e all'emorragia. L 'A. conta 26 decessi per tali cause. L'emorragja venosa è la più difficile a evitare e a fermare. L'A. raccomanda la compressione dei tronchi iliaci e il tamponamento compressivo a monte e a valle per riconoscere più facilmente la sede dell'emorragia e fermarla. Ricorda brevemente le complicanze urinarie (Il decessi), le emorragie secondarie e le complicanze polmonari e cardiache (12 casi) per diffondersi sulle complicanze settiche, dalla cellulite pelvica a decorso acutissimo, al flemmone d ella parete, alla peritonite. L' A. ha avuto 16 d ecessi per tali cau se fra cui 9 per ]1eritonite . E pone dettag·liatamente la tecnica da lui seo·uìta che ha qualche variante rispetto a q;ella originale. Limita l 'impiego del Miku· licz ai casi in cui ha rag ion e di dubit3:re del: l'asepsi e come tamponamen~o emostati co nei casi indao-inosi con emorragia venosa. È so~ 0 $lenitore della curieterapia preoperatoria per la sua azione sterilizzante sugl i elerr1enti neo• • pla ~t i ci , come ha potuto conv1ncers1 con ripe•
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tuti esami istologici, e ritiene che tale metod°' sia da applicare a tutti i casi ad eccezione di quelli iniziali e limitati. È da tener presente, però, l'azione sclerotizzante del radium sul parametrio cervicale, che può rendere più difficile l 'isolamento degli ureteri. Tale inconveniente si evita non lasciando trascorrere un. lungo intervallo fra la curieterapia e l 'intervento chirurgico. G. PACETTO.
N OTIZIE BIBLIOORAFICHE. G. A. RosT. Malattie della pelle. Traduzionedel dott. CoNTE, riveduta ed integrata di una appendice originale dal prof. FONTANA. Pag. xvr-698. Un. Tip. Ed. Tor. , Torino, 1929. L. 80. L 'interesse suscitato in Germania dall 'opera. del Rost, così ricca di concezioni geniali ed originali, specie in fatto di classificazione e nom~nclatura, aveva già trovata una larga eco· tra i dermatologi italiani. La com.p arsa ora della traduzione d el trattato nella nostra lingua farà certamente .aumentare questo interes-se e gioverà alla clif fusione del libro anche al di fuori degli .ambienti pur.amer1te dermatolog·ici. Pur tenendosi nei limiti di un manuale· didattico il libro è denso di dottrina e non vi è trascurata l'esposizione di alcuna delle più recenti teorie, da quelle colloido-fisiche di Schade a quelle sull'allergia di Storm van Leeuwen, che possano servire a lumeggiare qualcuno dei molteplici problem·i della patologia cutanea. La divisione della materia è fatta secondo le vedute già esposte n el 1921 dall'Autore ad Amburgo in occasione del congresso dei medici e na tur.alisti tedeschi, e si basa su qµello che eg·li chiama il criterio causale-genetico, volto· a stabilire le cause prime e tutti i fattori concomitanti che caso per caso concorrono alla determinazione di un dato qu.a d·r o morboso: Viene così abbandon.a to il metodo morfologicodescrittivo, sin qui adottato quasi esclusivam ente, e le d ermatosi vengono divise in due grandi categorie: quelle di origine esogena .e· quelle di origine endogena. L 'Autore stesso riconosce che tale suddivisione presenta ancora molte incertezze per le manchevolezze dei nostri metodi di ricerca che non ci permettono· in molti casi di conoscere tutta la somma dei fattori che ao-iscono nella produzione della malattia. Egli però giustame~te sostie?e ~~e l 'utilità tanto ai " fini d ella n oerca sc1ent1f1ca che a q~elli didattici, di una classificazione logi~a· delle dermatosi , giustifica il sistema di considerare in qualche capitolo per provato quelloche è sinor.a soltanto ipotetico. A una prima parte in cui sono . trattate la an.a tomia e la fi siologia nelle loro linee essenziali , seguono alcuni interes~nti capit.oli su la patoO'enesi e su la morfolog-1a evolutiva d elle efilo~escenze cutanee. Lo sviluppo dato a queta parte, in cui è e po~to anche il metodo di esam inare il d er1nopaziente, n e fa una ' era 1
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SEZIONE PRATICA
propedeutica, di indubbia utilità allo studente. Segue poi la parte speciale in cui le singole dermatosi sono descritte con una chiarezza ed una vivacità che rendono veramente attraente la lettura del libro; speciale inte resse presentano alcuni capitoli tra cui quelli sugli cc eczematoidi » e quello su la d ermatite tossica. Il volume è arricchito da numerose fotografie e riproduzioni di ottimi cc moulages n originali; il prof. Fontana che ha curato la traduzione vi ha aggiunto alcuni capitoli su le dermatosi rare, i parassiti cutanei animali e vegetali e i più comuni medicam·e nti u sati in dermatologia. Non si può non raccomandare caldamente il libro a quanti vogliano conoscere i più recenti indirizzi di una disciplina in continua evoluzione quale la d ermatologia. M. MoNACELLI.
CENNI BIBLIOORAFICI. (1) R.
Les stupéfiants . La diurèse. G. Do in , Paris, 1927. L. 18. Il Porack è un instancabile studioso dei problemi di fisiologia e di clinica. Egli i1ei s uoi .contributi non dimentica la sana educazione fisiologica, anzi si può ·dire cl1e d.a essa par.t e sempre e con su ccesso. In questi due ultimi lavori il problem.a preso in con siderazione è quello d ella diriresi e, prima di tutto, · l 'A. ha studi.ato il comportamento di essa dur.a nte il giorno e la notte in sogg·etto normale stabilendo il ritmo dell.a eliminazione urinaria, al di fuori di quegli stimoli talora brutali che noi adoperiamo nell'esame d ell.a funzione renale provocata. Con semplicità di mezzi e con rigore di metodo egli è cosi riuscito ad avere · nelle mani un mezzo nuovo, almeno n el tecnicismo e nei resultati, di esame. Ha studiato in un secondo tempo tutte l e cause fi siologiche che la influenzano sorprendendo d elle curvb nell 'eliminazione oraria a zig zag, ch e potrebbero sembrare capricciose, se non fossero lega te alle due condizioni fondamentali del carico umorale e del dinamismo n ervoso. La ritmicità d ella diuresi rappresenta, secondo l 'A., un particolare caso d ella ritmicità organica: dopo la fatica il bisogno di riposo , dopo l 'immobilizz,azione il bisogno di movim ento. Lo st11dio prendendo l e mosse dalle variazioni fisiolog ich e rig·uarda il ritmo sotto 1'influenza d-el the, d·e i p.a sti, d el movimento , d el sonno. L 'A. come conclusione formula l e leggi della diuresi normale , ch e offrono un notevole interesse e dal punto di vista fi siologico e dal punto di vista fisiopatologico. Le funzioni idrich e, ch e nel concetto d ell 'A. sono l 'indice di tutte le funzioni dell'intero nostro organi mo, sono il nodo delle osservazioni sugli stupefacenti (cocaina e oppio) studiati nell 'uomo. Lo studio è interessante per PoRA CK.
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(1) Si pregrt d'inviare due copie dei libri di cui si òesiclern ln recensione.
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le con clusioni alle quali l 'A. arriva sui rapporti tra diuresi e modificazioni d el tono nervoso e dello stato psichico. T. PONTANO.
E.
H andbuch der biologischen A rbeitsmethoden. Abt. 5. Methoden der Muskel- und Nervenphysiologie . Lieferung 285. Urban e Schwarzenberg, Wien, Berlin, 1929. ABDERIIALDEN .
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La dispensa N. 285 del grosso trattato di m etodi biologici si riferisce ai metodi di st11dio d ella cronassia, del tono muscolare e della muscolatura liscia. La parte cronassimetrica è trattata dal dottor H. Laugier di P.arigi, aiuto del prof. Lapicque, del maggior studioso cioè della materia. La trattazione, pur breve, sia della parte teorica d·e lla materia , sia dei diversi metodi di determinazione, dei loro pregi e d·e lle critiche a c ui alcuni di essi hanno dato luogo, può dirsi veramente esauriente, come può esserlo nelle mani dell 'A. ch e così profondamente, n·ell 'istituto del suo maestro. e con tanta competenza si è occupato d ella materia. Le applicazioni d ella ricerca alla clinica sono appena a ccennate n ella trattazione, la quale verte sopratutto sul lato d ella fisiologia. Il capitolo riferentesi allo studio del tono n1uscolare è trattato da E . A. Spieg·.el di Vienna g ià autore di una monografia sullo stesso argomento. Vengono trattati brevemente i metodi di controllo del portamento, di scrittura d ei riflessi e d elle curve di ingrossamento dei muscoli, di misurazione d ella durezza dei muscoli e d ella loro resistenza ai movimenti passivi. Sono accennati anche metodi applicabili al] 'uomo. La trattazione d ei metodi di studio deg-li or'"' g,ani a muscol.atura liscia trov.a n el Kochmann di Balle una larg·a affermazione di competenza ed una minuta esposizione: m ·etodi , s'intende, di fisiologia animale, ch e però tanta applicazione hanno n ella medicina sperimentale e nella farmacologia: tecniche di ricerca sui vasi, sull'intestino, sugli ureteri , sull'utero, ecc. AI termine l 'A. parla anch e di metodi della fi siologia umana , e sopratutto della pletismografia. G. MELDOLESI.
P. MATHIEU. Pourquoi on engraisse? Comment on maigrit? Vol . in-8°, di pag. 64. N. Maloine, Paris , 1929. Fr. 8 . Basandosi sulla sua grande esperienza, come consule::ite di Brides-les-Bains, l'A. presenta, in poche ma chiare pagine, un quadro completo d-ello stato attuale delle nostre conoscen ze suo-li scambi nutritivi nell'organismo e sulla patoa-enesi, Ja di.agnosi differenziale e il trattam ento d elle varie form e cli:r;iiche dell'obesità. Il pratico troverà perciò in questo libro utili consigli sul n1odo di dirigere la c~ra d egli obesi , come pure potranno trarne prof1 tto dalI:a lettura 0al i individui normali ch e hanno · timore di perdere la loro lin ea. A. P.
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IL POLICLINICO
RIVENDICAZIONI ITALICHE Una centuria di rivendicazioni di prio1. ità ad ital_iani in cont1.. ibuti scientifici nella Medicina e Chirurgia per il prof. LUIGI CASTALDI Djretlore dell 'Ist. di Anatomia Umana Normale n ella R. Università di Cagliari. (Contirtuaz. e fine ; vedi nurnero precedente). G) ORTOPEDIA .
90) I primi apparecclii ortopedici. Per quanto già Ambroise Paré (1517-1590) avesse prescritto
busti a steccl1e ine talliche per la cura della scoliosi, si trattava di tentativi di valore pratiço assai limitato. La prima ideazione e descrizione di una crie di apparecchi allo scopo di sostituire parti paralizzate o n1embra amputate è quella di Fabrizio d'Acquapendente nel suo trattato << Chirurg·ia » (Parig·i, 1613). . 91) L a prima fasciatura con bende r igide. L 'Ortopedia scientifica comincia solo con l 'invenzione della fasciart ura rigida (Castigliani, l. c.) . Orbene fu il nostro Vanze tti che nel 1846 indicò per primo l a fasciatura con bende con colla fin' c hè ne] 1852 Antonio Mathysse.n indicò l a tecnica .d ell a fase iatl1ra gessata. 92) La p r otesi cinematica. :È gloria della mo<ler11a chirurgia italiana , fiorita sotto il bel cielo tosc~no: sorta con Giuliano Vanghetti, il geniale med1 co condo:tto d 'Empoli, messa in pratica la prin1a volta . dal. Ceci a Pisa e poi da altri, ma sopratutto applicata· su larga scala e propaganclala òa Augusto Pellegrini di Fucecchio. Quando arrivarono i feriti della guerra it~lo-abissina il Var1gh etti pensò di sostituire ai monconi inattivi ·di n1nputazione, dei monconi capaci di muovere apparecchi di protesi; pubblicò le sue proposte di più metodi ad hoc ne] J 898 e su ccessivan1ente Nel 1915 sor se Sauerbruch, e il me.todo si disse ·e d a alcuni all 'estero si djce ancora del Sauerbruch , sebbene jl Sat1er~ruch dovesse infine egli ·s tesso ri conoscere la priorità de~ Vangl1e~ti. Il ·sauerbruch ha tentalo di mettere nvanti un ·certo a11lico Beaufort e un innominato coetaneo o con terraneo di Larrey che presen tò molto fa apparecchi di protesi alla Accademia di Medicina dj Parigi; IJerò il Vang·b etti stesso lesse le Me1norie r el ative, e h a trovato ch e non vi era nulla ·di Cfllanto il Sauerbruch tentava di affermare (85) .
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affermava nel 1793 i1el suo cc 'frattato analitico ~ella pazzia in genere e ii1 specie » e le metteva 1~ pral.ica. fin d~l 19 maggio 1788 nello Spedale d~ Boi1ifaz10 a Firenze, con1e faceva porre a pagi11a 304 del Regola111ento emanait o allora da Leopoldo di Toscana. _~,I~no i1oto è che. prjma ~ello s~esso Chiarugi, nve\a propugnato c1ò ~i\.ntor1 1 0 Maria Valsalva cui va dato col successivo Chiarugi il merito in proposito (86). 94) L_a. dottrina organica della p·azzia.' Il co11cetto pos~tivo della dottrina organica della pazzia come derivata da alterazior1i morbose dell 'encefa1~, in contrapposto alle an~iche dottrine psicolog1~he o nletafisiche, è italiano: enunziato per la prima yo!ta da ~orgagni (1760) , sviluppato da Semei:it1n1_ (Napoli, 174-3-1814), e da V. Chiarugi, che, m pieno co11trasto colle teorie d 'allora affern1ò che la pazzia dipende da cc un 'offesa' prim itiva del cervello ». La prir11a Clin ica p sichiatrica europea fu quella di Fi~enze eretta nel 1760 dal Granduca Leopoldo; la. pr~1~a legge e-qropea sugli obblighi verso gli al1ena~1 fu quella dello stesso Leopoldo (1788). 1-:a pr11na,. legge euro1)ea che decretò l 'obbligatorie.ta dcll 1nsegnamento pubblico della psichiatria fu emanata dal Re <~arlo Alberto nel 1838. 90) fl n precursore delle moderne provocazioni cli malattie pe1· cu r arrie altre. Il Castaldi ha receutemente raccolto (87) i precedenti storici della cura di mal attie nervose e mentali, mediante la mal~ria na~uralmente contratta, e ha riportato altri eseinpi per a] tre malattie. La provocazione dell 'ascesso di fissazione risale a Areteo di Cappadocia e a Rufo d 'Efeso, ma oltre ohe era stato dimentjcato fino ai te1npi recenti in esso si tratta più di cc fissare » il processo -l.n.or boso facendo c ~nvergere gl i u111ori irt un punto, che di soppiantarlo con altro morho . ~1i piace qt1i ricordare che dell 'idea moderna cli provocare una malattia per guarire l 'organismo eia a~ t.r~ pr~esis ten te, e ciò in particolare nel campo psich1atr1co, fu precursore Antigono Raggi, che nel 1876 (88) trattò in modo brillante la terapia <l el1 e psicosi, e che rjchiamando l'osservazio~e che s~ durante una p sicosi insorge una maJatt1a febbrile, l a prima si attenua fino anche a ce~sare , . prop~se di provocare un processo febbr1le nei pazzi a scopo terapeutico, ciò che Wagner von J auregg proponeva nel 1887 e applicava nel 1917 per la paralisi progressiva curandola con l a inoct1lazione della malaria. I) TERAPIA, ASSISTENZA SANITARIA.
T-1) P s ir.HIATRIA.
96) La profilassi iodica dell 'endemia gozzocr etinica. L 'Italia conta dei precursori sia della
93) L a riforma del trattamento degli alienati. Molto è t ato scritto per rivendicare i meriti di Vjncen zo Chiarugi (di Empoli, 1759-1820) come precedente a Filippo Pinel (1755-1826) medico del! 'Ospedale di Bicetre dal 1792, nel riformare il trafJta1nento degii alienati, abolendo il tratta~ent o disumano e nocivo secondo il principio· ct1 Celso cc fame. vinculis et plagis », sostituen~olo col principio ch e. poi da J ohn Conolly (17961866) fu detto del cc no res traint ». Mentre le in11ovazioni di Pinel sono del 1801, il Chiarugi le
dottrina della carenza iodica ambientale come causa del gozzo affermata da Angelo rviaffoni nel 1846 (89) , e poi da tanti altri; sia della sua pro-
( 5) VANCRETTI G.
T, f . I. 1917.
Chirurgia org. movimento,
(86) Vedi p. es. ZALLA. Sperimentale, 78, 327, 1924; Al\lcALDI. r iv. Storia se. med . e nat. , 17, 59, 1926; LIVI e P.\r.OVANI. Id., p. 89, 1928; BJLANCIONI. Policlinico, Sez. prat., p. 599, 1927 : CASTIGLIONI, (1. c.) e Rass. Ist. Bioch. it. , 5, 366, 1927. (87) Riv. steri<: SC' ienze med. e nat., 19, 133, 1928. (88) Vedi CARDILLO. Monitore medico: e PoLETTJ. Riv. medica, genn. 1928. (89) Alti Ace. Med. Torino, 1846, II, p. 453. I
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SEZIONE P RATICA
filassi co11 sale iodurato. Coindet e Grange aveva110 indicato lo iodj o come cura dei gozzuti, ma da darsi caso per caso; chi la propose come profilassi sociale generale, sotto for111a di aggiunta di iodio (co1ne ioduri) al sale da cu cina da darsi a tutta la popolazioné dei' paesi colpiti, fu Francesco Buzzi, direttore fino a p ochi anni fa del1'0 sp ecl ale Civile di Sondrio, ch e lan ciò tale idea in un Con gresso del 1910 (90) . Ma il dott . Buzzi stesso ed altri testimoni oculari mi hanno raccon•tato ch e al Congresso fu preso per un esaltato. Nel 1915 liunziker propagandava l 'idea e con Eggenberger la faceva accoglier e d ai Governi di vari Cantoni Svizzeri; l 'esempio è stato imit a~o in Austria, n el Nordamerica e d a noi per · i 'apost olato di Giuseppe Mugg·ia, direttore del Manic0111io di Sondrio, in "\' altellina. I Go-ver11i oggi distribuisco110 il sale ioduralo agli abita11ti di varie contrade ad endemie gozzigena : il Congresso italiano del 1910 rise cl amorosamenit e d el Buzzi ! 97) Precursori della p untur a rianimante del cuore. Fu Antoni,o Carraro, m edico condotto a Pieve di Sacco (1825), a pra ticare fra i primis-
sin1i, e primo in I talia, l 'ago-puntura rianimante (lel c11ore; e qt1asi contemporaneamente Francesco da Camin, medico fi sico e chirurgo scientifico a Dolo. Il Sacco ci h a lasciato una memoria in i)roposito (91), ch e precede di quasi un secolo le .moderne i11iezioni intracardiache di adrenali11a . 98) L 'elettroterap10.. Essa rimonta (lo dimos trò il Vi naj) alle prime applicazioni fatte da F. Pigatti a .P ado·v a nel 1747 in alct1ni gottosi e a rtrit ici. Dopo che Galvani (1794) fece i suoi celebri esperimenti, din;ostrando la corr ente ch e iJ Nobili chia1nò propria; e che Volta (1800) costruì la coppia ele ttromoit rice, la elettroterapia ebbe un periodo di grande. sviluppo in I Lalia. E tra noi, prima di Erb, il Grimelli studiò ] 'elettrizzazione <lei inuscoli p aralizzati (92). 99) L 'assisten za pu bb lica all 'irtfanzia. Anche non "olendo risalire ai Ro111ani (93), ebbe p11r sempre in Italia origine l 'assisten za pubblica al1'infanzia. Per brevità rimando alla m emoria del prof. Dotti (94) . Ricordo che i primi Ospizi 1narini furono ideati e attu ati da Giuseppe Barellai <li Firenze (1813-1884); il primo Ospjzio sorse a Viareg·gio nel 1856 . 100) L 'i deato r e della « Croce Rossa ». Generalmenite se n e dà il m-0ri to a Enrico Dunant di GineYra, testimonio oculare della battaglia di Solferino 11el 1859, il quale col francese Arrault, con Luig i Appia ed altri presentò la propost a ad un Congresso a Ginevra il 26 ottobre 1863, onde il 22 agosto 18C4 veniva firmata fra 14 Potenze la Convenzione di Ginevra per la quale malati, feriti e personale sanitario dei belligeranti sono neutrali e jnviolabili. Ma prima assai, all 'assedio di Ivlessin a d el 1848, Ferdinando Palasciano (18151891), poi professore a Napoli, palesava per la prima volta il su o n obile piano per organizzare (90) Riv. sperim Freniatria, 7, 1910. {Pl) ' 'edi F. (1nLA~no-SALINAS. Cultura med. mod ., 6, 259, lri27. (92) CASTIGLIONI, 1. C. (93) F10 RA NI - GALLOTTA. Opere pubbliche ed assistenza all ~i nfanzia n ei tipi monetari di Roma antica. ìvlilano, J;-ossati, 1926. · (94) DOTTI G . A. Assistenza pubblica alla prima in.fan zia in Italia. Firenze, Puliti, 1928.
efficace111e L1te ~ soccor si ai feriti sul can1po di battaglia, e affermò che « i feriti a qua1u11que esercito appartenessero, erano sacri, ir1violabili e deg ni d elle n1assime cure». Pagò l 'audacia di que.sta idea e l 'averla attuata curando i feriti i1emici, perchè fu carcerato per un anno a Reggio Calabria, e p er poco 11on ebbe di ben peggio ! Non d esistette. e n~ll 'aprile 1863 all 'Accademia Pontania11a lanciò di nuovo l 'idea, che fu r accolta n el d etto Congresso di Ginevra, al q u ale però il Palasciano non fu 11emme110 i11vitat o. Da poco solo si co1n incia a rendere al Palascia110 il suo grande mer~to
(95) .
Ho letto che al Dt1nan l spetta solo l 'idea dei Comitat i di soccorso per i feriti e l 'istituzione degli infer1nieri volo11tari in g·u err a. Nea11ch e ques t ' ulti1na istituzione mi sembra sorgesse per la pri11i.a volta intiera nella mente del tesiti1none d ella Battaglia di Solferino,, se g ià nella guerra di Crimea una figlia di Firenze, per quanto di i1azio11alità ir1glese, l\1iss Florence Nighti11gale (1823-1910), creò u11 corpo dii i11fer1niere pel servizio negli Ospednli rnili~ar] , e q uesto esempio fu t almente magnifico che aprì u11a 11uova epoca nella storia dell 'nssistenza laica e d e11'assistenza n1 feriti .
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0PERA DI PROPAGANDA D ' ITALI ANITÀ CO~IPIUTA DALLA NOSTRA STAMPA ~EDI CA.
A propagandare le g-lorie della Biolog"ia scientifica e 111edico-.chirurg ica italia11a delle quali ho volu.~o dare u11 saggio di priorjtà anda11do dalle sCOi)erte dei costituenti fondamentali deg·li organis111i, al traverso vari campi, fi110 all 'assislenza da prodigare ai feriti per la propria Patria, ha concorso a ttivamente buo11a parte della Stan1pa tnedica periodica nostr a. Le orig·ini della Stampa inedica no11 sono lonta11issime (96) , poichè il primo periodico ch e si occu passe ancl1e di ìVl edicin a fu il J ournal des Sçauans (a Parigi, 1655) e poco dopo le Philosophical Transactiorts d ella l\oyal Socie.ty di Lon drn. In Ilalia fecero altrettanto il Giorn.ale cle' Lelterali dell 'abate Francesco Nazari (Ro1na, 1668), il Giorn,ale Veneto dei Letterati del Dott. Pietro ì\l oretti (Venezia, 1671), e la Biblioteca volante d el Dott. Giovanni Cinelli (Firenze, 1677). Ma i primi veri e propri giornali m edici furono il 1
Journal des nouvelles clécouvert es sur toutes les parlies de la lYiédecine (Parigi, 1679), pubblicato
i1ienteni.eno d a un empirico, fratello del bidello ctelJa Scuola di Chirur g·ia, Nicolò d i Bligny, e da 11oi il Giornale di 1nedici 11a pubblicato dal Dott. Pietro Or leschi 11el 1763 a Ven ezia. Da allora i periodici medici sono andati moltiplicandosi , chi cli vita brevissima, chi. lung·a; oggi in Italia sono più di trecento i periodici in corso d i stampa per la solfi Medicina, e pii1 di quattrocento se si considera110 anche quelli pubblicati da cu ltori delle affini bra11che della Biologia scientifica, e comµres i tt1 Lti gli A tti , l\l[e1norie, Bollettini, Rendi(95) Gn\;:;51, l . c .; CAsTIGLIONI , 1. c .; BADUEL. La Croce H.os~.a Il:lliana, n. 2-4, 1927. (96) CA~ T1Gr.101'iL Giorrialisti medici e medici giornrzlisti. Nel Yol . Il volto di Ippocrate, l\IiJano. Unitas, 1925. (97) Proc 1Nrl'\1 P. La storia della stampa n1erlica italiana. l\iv. tli ter . n1oderna e mecl. prat. , 20, 11. 16. J). 18 , 192,.
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JL POLICLINICO
con Li di 1\.ccademie e Società ch e s'interessano di argor11enti d~ Biologia scientifica ed applicata. Di questa valanga di pubblicazioni alcune (mentre sarebbe desiderabile che se n on tutte, almeno un numero maggiore se ne occupassero) trattano di consueto argornenti storici, oltre qt1elJi di attualità, e in particolare fan propaganda di glorie scientifiche italiane. È confort a11 le vedere che da qualche ·t empo è cresciuto il numero dei periodici ch e si dedicano a questo compito nobilissi1no ed opportunissimo di rievocazione storica di uomini e di fatti dimenticati. Mi piace seg·nalare al posto. di onore in siffatta e~11ntazione continua e meritiera d'ogni elogio, di Litoli di gloria pel nostro Paese, la Riforma m edica, la Cultura medica moderna, il Policlinico (sezior1e pra:'~ ica) , la Medicina Italiana, il Valsalva, la ben ideata e così efficace Rtvista di terapia moderna e di medicina pratica che ha i~ b ellissimo m otto « Iialicus, italica volo », oltre I p eriodjci p eculiarn1ente storici (Rivi sta di Storia delle Scierize 1nedi che e naturali, Archeion, Bollettino dell'Istituto Storico dell 'A rte Sanitaria, Illustrazione medica) e molti altri ch e sporadica-
m ente dan posto a· notizie che riguardano la storia d elle nostre discipline . Ma non credo di esser e inopportuno a desiderare ed aug11rare che s'intensifichj nella tanto numerosa stampa medica e biologica italiana questo mo·v imento di ben intesa esaltaz~one nazio nale, quando vediamo i migliori periodici stranieri a carattere pratico, e sopratutto numerosi agli Stati Uniti d'America dove noi siamo abituati a ritenere ch e abbia sede la quintessenza della praticità, pubblicare regolarmente in ogni loro fascicolo lunghi e molteplici e riccamente illustrati articoli di Storia della medicina e delle affini scienze biologiche. Come pure è opportuno e desiderabile che nelle mani degli studenti e dei medici vadano sempre più libri scritti degnamente da italiani. È insomma compito d ella stampa m edico-biologica quello di persu ad ere prima di tutto quegli italiani ch e ancora hanno tanti scrupoli, o tanta riluttanza, o tanta noncuranza, o tanta dabbenaggine da lasciar nel dimenticatoio nostre priorità di. scoperte, a sapere invece apprezzare e iar rjspettare dagli altri le genuine glorie nostre; e poi di diffonderne la conoscenza con abilità, con tenacia e con salda fede, presso gli stranieri. Così la stampa m edica nostra aumenterà quelle benemer en ze che una parte di essa si è g ià ampiamente acquistate. · 1
Riccv iamo e pubblichiamo: « Sp ett. le R edazione del « Policlinico n, « Segu o con
interesse le cc Rivendicazioni Ita« lich e » che la Sezione Pràtica va pubblicando e « mi prerne cli rilevar11e una dimenticanza. Al « parngrafo 41 sui « Tipi ruorfologici costituzio« nali d ello Stockard » in rivendicazione sul no« me degn o d 'ogni onore di GIACINTO VIOLA , mi << p are ch e non avrebbe dovuto passare senza cen(( no un altro non1e illustre quello di ACHILLE DE « GIOVANNI per diritto di priorità e di eccellenza. << Anch'Egli ft1 un princjpe dei costituzionalisti « it aliani e maestro di color ch e sanno . Scusate « l 'osservazion e. cc San Tornio (Vicenza), 9 ottobre 1929. « Dev.mo Dott. CARLO CARLI >L
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AèCADEMIE, SÒCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI XIII Congresso Italiano di Pediatria. Nei giorni 23-24-25 setl. u. s. si è svolto in Torino il XIII Congresso · Italiano di Pediatria, organizzato dal prof. ALLARIA, con l 'intervento di tutti i Direttori di Clinica Pediatrica e con larghissi11.10 cor1corso di .soci e di colleghi. Al Congresso portò il saluto inaugurale il rettore prof. P1vANO. Il Presidente della Società Italiana di Pediatria prof. J EMI\IA, commemorò degnamente la recentè perdita di due illustri Maestri, prof. Di Cristina e prof. Frar1cioni, veramente benemeriti della Scienza e della Scuola Italiana. Infine il prof. ALLARIA parlò del problema demografico del R egno lumeggiandone le principal~ esigenze e provvide! nze, di cui una gran parte d1 competenza dei Pediatri: basti ricordare che la m età alme.no dei bambini che annualmente muoiono nel Regno nel solo primo anno di vita si potrebbe salvare se si giungesse a quell 'optimum di puericultl1ra, ch e altri Stati hanno saputo raggi11ngere. · Il contributo scientifico dei lavori del Cong·r esso si imperniò &oprattutto sui temi delle relazioni ·ufficiali e cioè Slll Racliitismo (patogenesi ed eziolo·g ia; relatore prof.. ZAMORANI; profilassi e terapia: relatore prof. AunrccHro) e sulle Cardiopatie. congenite dell'infanzia (eziopatogenesi e anato1nia patologica: relatore prof. FoRNARA; sint omatologia e clinica : relatore prof. ZmoRnI). Tutte le relazioni raccolsero larghi e meritati consensi per la competenza, lo zelo e la sobrietà dimostrati dagli 00. nelle singole trattazioni. Particolare interesse suscitò, per la stessa natura d ell 'argom ento, la relazione sul Rachitismo n ella q11ale una parte assai preponderante venne dedicat a al problema p atogenetico sintetizzato nell 'affermazione di una difettosa attività metabolica cellulare quale sede primitiva del processo morboso, dovuto al] 'intervento di fattori eziolog ici con1plessi e presumibilmente multipli (danni di origine ali1nentare , carenze di luce, di vitami11a, ecc.). Forse apparve un po ' incolore il concetto del rachitismo come malattia generale a carico di tutto l 'organismo infantile, anzichè del t essuto osseo soltanto, come pure l 'importanza preponderante del fattore alimentare in rapporto all'allattamento artificiale, benchè l 'impossibilità di un 'aclecr11ata soluzione del problema eziologioo r:• • g iustifichi ancora un prudente eclettismo in materia. Una lunga serie di com11nicazioni arricchì la discussio-ne s11J rachitismo di notevoli contributi, fra cui quello del prof. FRONTALI inteso ad approfondire il m eccanismo d 'azione dei R. U. V. ~ d ell'ergosterina irradiata sul s'iero ematico fuor1 d eIl ' organismo; quello del prof. SPOLVERINI sulla necessìtà di closare n egli alimenti . la per centuale di . sostanza irradiata per ottenere effetto eutrofico senza alcun danno ; quello del prof. P1N· cuEHLE sull'ipervitaminosi. D; quella del prof. RoHMER òi Strasburgo che riferì sull'innocuité d 'un traitement prolongé avec des doses thérape11 ti qu es d 'ergos térine irradiée.
Cntorno nlla moderna terapia d el rachitismo ron l 'u so di crO'osterina irradiata il giudizio conclt1s i ,·o espress~ clél l Convegno si può così ri as-
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SEZIONE PRATI CA
s u111ere: « senza diminuire il g·rande valore della · lrova110 111 un t111ico fabbricato . Nessuna ragione scoperla, non si deve tuttavia esagerarne la porigienica ci impone quindi di rinunziare agli tata pratica, ricorrendo ad abu si d annosi , e tanto ospedali anche di 5-6 p ia11i, disponendo le inferineno disconoscere l 'efficacia degli altri mezzi di merie in modo ch e i malati e convalescenti posprofilassi e di cura del rachitismo (igienici, alisano facilmente u sufruire dei giardini e dei luoghi di passaggio e sostituendo i corridoi parzial1nentari, medicamentosi) finora consacrati da una più lunga esperienza, in con siderazione anche m en te o totaln1ente laterali a qt1elli centrali. ch e le manifestazioni a carico del sistema osseo Le grandi ~nferm erie R . 12-lG letti si potranno (ch e si be11eficiano dall 'er gost erina irradiata) n on conservare eliminandone od attenuandone gli inrappresentano che uno dei sin lomi, sia pure imconvenienti, con la trasformaz ione in sale ad aria portante, del rachitis1no » . libera. Una grande economia si ràggiungerà aboDi notevole importanza riuscì an che la r ela- lendo gli inutili impianti di v&itilazione e mezione e la relativa d iscu ssione nelle cardi opatie diante altri particolari costruttivi. Grandi vantaggi si avranno con la migliore uticongen.ite dell'infa1izia, non ostante ch e il contributo personale dei congressisti su questo ar- . lizzazione degli ospedali esistenti; quelli costosi e gomento si.a sta to piuttoslo scarso. di scar so rendimento potranno abolirsi o trasforSul tema d 'indole sociale della 3a relazione: marsi in stazioni di prima cura. Queste sono ne.: Scuole all'aperto, stesa dal prof. G1sM0Nn1, il dotcessarie in p aesi a popolazione rara e con grandi tor ALBERTINI, dell 'Ufficio d 'Igien e del Comune di distanze fra i capoluoghi, m a dove i m ezzi di trasporto sono rapidi e comodi, val m eglio accenMilano, seppe attirare l 'att en zione e le lodi del {'A>ngresso sulla magnifica istituzione del genere trare il servizio in un grande ospedale munito di che :\Iilano giustame11te si vanta di offrire ad tutti i m ezzi diagnostici e curativi. Gli ospedali esempio. g·enerali dovrebber o esser e liber ati dagli ammaIi,ra le altre numerosissjme comunicazioni ch e lati leggeri e dai convalescenti, m entre rr1olti matoccaro110 ogni bran ca della Pediatria, non poslati potrebbero esser e curati ambulatorian1ente. siam o tacere, a11che per l'autorità dell 'oratore, Gli studi e gli sforzi con cordi degli igienisti, quella del prof. M1cHELI della Clinica m edica di dei m edici e degli ingegneri, se riusciranno a riTorino sui r apporti fra la tubercolosi infantile e durre i11 limiti ragionevoli le spese. di costruzione e di esercizio porteranno un grande servizio alla quella degli adulti, ~!lustr ati con p·r ofonda cultura sia dal punto di vista anatomo-patologjco ch e sanit à pubblica del nostro Paese. clinico. E. RoNZANI riferisce sui provvedimenti più urInfi11e il prof. VALAGUSSA h a riferito sulla attigenti p er un più moderno funzionamento degli vità svolta dall 'Opera Nazionale Maternità e Infanospedali italiani. La sorte degli ospedali, da noi, ·zia, di cui egli P Sl1b-commissario, illustrandone· è purtroppo an cora legata al vecchio tron co delle le m olteplici branche, l'opera di coordinamento leggi ch e governan o le Opere Pie. E' quindi nedei vari servizi assisten ziali, ed infine additando cessaria la promulgazior1e di un ·regolarnento genuovi intendimenti e programmi dell 'Opera , tra n·erale ch e disciplini in tutto il Paese il funzioi quali quelli intesi al decentramento dei ricovena111ento tecnico degli ospedali per raggruppare r ati il p iù possibile verso l a campagna, e al magnei centri urbani sotto un 'unica amministr azione giore incremento n ell 'istituzione· dei refettori m a- e direzione tecnica le diverse istituzioni ospedaterni, già iniziata con su ccesso, in ogni provincia. 1iere, per classificare gli ospedali secondo la loro in1portanza, la loro funzion e ed i mezzi tecnici di Venne acclamat a Firenze quale sede del futuro Congresso Pediatrico. cui dispongono. Occorre r aggruppare e sist emar e in ospedali più semplici e modesti l 'assistenza ai G. B. cronici , assicurar e un personale m edico prove~to , , migliorare 1'istruzione del personale di assistenza, VII Congresso Italiano di Igiene. • facilit.are la spedalizzazione degli infermi di maCon discorsi del Podestà, prof. BARGAGL1-PETRUC- lattie contagiose a qualsiasj cJasse sociale essi apc1, di S. E. P1ERAzz1 , sottosegretario al Ministero p art engano e sottoporre il funzionamento sanitadelle Comunicazioni, e del prof. A. ScLAvo, si rio degli ospedali alla diretta vigilanza degli Orè inaugurato, il 28 settembre questo Congresso, gani centrali ch e si occupano della salt1te pubblich e h a aperto la u Settimana sen ese», dedicata a ca. Il Governo deve inoltre intervenire per ripamettere in valore tutto quanto Siena offre dal r are al più presto le m en omazioni fatte ai medici. pu11to di vista igie11ico, economico e culturale. direttori di ospedali. Tema cen trale del congresso è stata l 'Assistenza BANFI (Sanatorio di Orn ago) illustra i concetti ospedaliera. La scelta dell 'ar g·om ento, ch e non è che debbono presiedere al] ~ costruzione ed al fun -: Ji igiene p11ra m a eh ~ tocca d a un lato la pratica zionamento dei sanator i. medica e dall'altro l 'assistenza sociale, di1nostra GIANNINI espo·n e i propri concetti sull 'assistertza ch e an che <la noi l 'igiene non riman e chiusa n econvalescenziar ia, tema che presenta tutte le incogli antichi confini, ma pr·encle più intimo cong11ite di un argomento nuovo in Italia e scarsatatto con la vita pratica. m ente n oto anche all'estero, men tre ha un granPrin10 r elatore è stato P. CANALIS, il quale, in de Yalor e scientifico, pratico e sociale. una chiara e completa esposizion e descrive, anIl problema n on può essere considerato e11tro i 'C h e con l 'aiuto di proiezioni, i diversi tipi di osperistretti limiti della medicina individuale per la d ale, osservando ch e le nostre idee in materia gravità delle spese della relativa organizzazion e si sono venute modificando. È importante, ora, Esso è un comp ito della medicina sociale e più di ridurre le spese di costrl1zione e di esercizio al specialmente di quella delle assicurazioni, attraminjn10. I progressi nella profilassi delle malattie verso il meccanismo della prevenzione e della cuinfettive ci danno 11na sicur a gar anzia contro la r a, ch e debbono mirare al la rarefazione del riloro rliffl1 sion e anche quando i rliversi rnalati si schio.
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IL POLICLINICO
La Cassa Nazionale delle Assicurazioni social~ ha . stabilito· tre convalescenziari, in cui, dal 1926 ad oggi furono ricoverati 7000 lavoratori per un complesso di 130.000 giornate, col risultato di cond urre n ell '80 % al pieno e pronto ricupero· della capacità lavorativa dei ricoverati. Importantissima è la convalescenza nella tubercolosi ; l 'applicazione piena del regime conv~lescenziario, però, si avrà quando sarà attuat a l 'assicurazio11e gener ale per la malattia. RoATTA, parlando del .Disp~nsario antitubercolare, osserva ch e questo deve esser e collocato nel1'ambie.nte spirituale e morale dove è nato ed ha dato i migliori risultati. In Inghilterra esso giunge come il coronamento di riforme e di progressi . igienici; in Italia, non avendo trovato· la prepara·zione n ecessaria, esso si convertì in un ambulatorio e inancò la sua missione. E ' quindi n ecessario che un organismo statale forte e competente riunisca tutte le opere assistenziali costringendole a quella cooperazione ed a quella discjplina, senza le quali nessuna può funzio11are. Propone pertanto l 'esperimento di un 'organizzazion e provinciale modello sotto la direzione e l a g uida di un · m edico provinciale con sp eciale preparazione, sistema che ha dato ottimi ris ul lati in America ed in alcuni stati di Etiropa (Francia , Polonia). Fra g·li interlocu tori su questa relazione citia1110 L"USIGNOLI, che ha rivendicato all 'Italia l 'istituzione del Dispensario antitubercolare, il quale non h a i1t1lla a ch e fare con quello inglese, ed agg"i unge ch e, se i11 Italia si è avuta la maggiore diffusione di tale dispensario, lo si deve ai medici co11dotti . Sni n.uovi oi·izzonti d ell'assistenza ospedaliera riferisce 1'avv. S. FABBRI, il quale fa rilevare l 'enormè sproporzione fra gli ospedali. dell 'Italìa sett entr ionnl e ~ ineridionale. Il patrimonio ospedaliero i taliano è di circa 2500 milioni, il numero degli ospedali di 1377, con 86.722 letti, cioè un letto per 460 abitanti. Ma, mentre n ell'Alta Italia si ha un letto per 300 abitanti, n ell 'Italia meridionale se ne ha 1 ogni 1000, l addove in Francia, 1n Inghilterra, in Gern'lania ve n 'è 1 ogni 200. Mancano, inoltre, in Italia, delle disposizioni organich e ed unitarie che disciplinino il funzionamento degli osp edali e siamo ancora lontani dal r ag·giungere l 'assetto giuridico, tecnico, amministrativo e finanziario che si richiederebbe. L 'Ente pii.1 arlalto per questo scopo è la P.rovincia a cui si dovrebbe affidare la funzione totalitaria n el campo dell 'assi ste·n za sa11itaria, come già la possiede per la profilassi igienica. E' inoltre n ecessari o un riordinamento tecnico che ponga tutte le provincie d'Italia in condizione di usufruire di t111 trattamento equivalente in materia di assisten za sanitaria. Il fabbisogno presumibile per finanziare I 'assisten za osped::i liPr a in Italia è di circa 350 milioni annui. Tale assetto iniziale, p erò, dovrà attendere la sua integrazion e dall'assicurazione generale contro tutte le malattie, affermata dalla dichiarazione XXVII della Carta del Lavoro. Il Padre A. GE~IELL1 riferisce sulla guestione del perso nale laico o religioso nell'assisten z a ospedaliera. Egli rileva che n on si è fatto ancora un r eale pr ogresso i1e1 can1po dell 'assistenza diretta, ed illustra le difficoltà di istruire, educare e preparare conYeni entemente il p er sonale l aico ma-
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schile, mentre per quello fen1minile, si sono venute dimostrando le difficoltà di trapiantare da noi le scuole-convitto, caratteristiche dei paesi anglo8assoni . L'O. è d~l parere che il reclutamento. di questo personale darà sempre risultati scarsi e, più che altro, limitati all'assistenza privata; quello femminile potrà forse aversi purchè si garantiscano ad esso delle convenienti condizioni economiche. L 'impiego d~l personale religioso femminile pre-· senta in vece alcuni vantaggi particolari ed insostituibili . Sono caduti oggi molti pregiudizi che avevano ieri una ragione politica. Le Suore, però, debbono esser e messe in condizione di dare il me-· glio; dato ch e esse prestan·o il loro servizio per ragioni ideali che costituiscono il fine della loro vita, è \SSt1rdo prescindere da queste particolari condizioni. Ad esse quindi, secondo l 'O. , si deve affidare l a direzione dell 'assistenza della sala osp edaliera e quegli altri uffici più delicati e più difficili per i quali s i richiede, oltre ad una cultura tecnica e l 'intelligenza, un g·rado di pazienza e di costanza . Sotto la loro dipendenza si dovrebbero trovare le infermiere laiche. La Santa Sede sta preparandosi a creare tre scuole per Suore, in cui esse potranno acquistare la for1nazione t ecnica necessaria ed un'adeguata preparazione spirituale. Dopo le visite all~ pi11 importanti istituzioni della città, si è svolta una simpatica' cerimonia in onore del prof. ScLAVO, rettore delf'Università di Sien a, e del prof. D. DE BLASI, direttore dell 'Istituto d 'Igiene dell 'Università di Napoli, che è stato· rccen l.etnente nominato membro dell'Accademia J 'Italia. Caldi e vibranti discorsi del sen. SIMONETTA, del prof. A BBA, ·del prof. BorrI e dell 'on. Cmunco, il quale conclude il suo dire con queste parole: « Se Iloi, n ella vita, avremo la visione di un Uomo che in una simbiosi dinamica unisce pensiero ed azione, scienza ed umanità, diremmo: Achille Sciavo; se, nella vita, avremo la visione di un uomo il cuo ingegno mira alla sintesi ed alle armonie del pen siero, diremo : Dante De Blasi. Onora11do questi due grand i 1\f.aestri, noi abbiamo onorato tutta la 'cl asse ·medica d'Italia')). fil.
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Seduta del 5 luglio 1929. Presidenza: Prof .. DI0N1s10, presidente. Surrenalectomia in due casi di gangrena spontanea degli arti.
Prof. MARIO DONATI. - I due p. che l '0. presenta, erano affetti da gangrena spontanea giovanile deg·li arti, iniziale n el 1° caso, molto avanzata nel 2°. Il primo presentava dolori violenti, continui al piede sin. e alla gamba, scomparsa della Mx e Mn alla gamba ed una ulcerazione torpida del: 1'alluce e gravi turbe circolatorie al piede. Egli precedentemente, e senza risultato, era sta~o. operato di simpaticectomia della femorale , d1 innesto di surrenale di cane nel sot~ocutaneo dell 'adrlome e di stiram ento del n. tibiale posteriore alla
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SEZIONE PRATICA
regione retromalleolare. Nulla ottenne da ripetute fleboclisi di siero clorurato ipertonico. Operato di surrenalectomia a sin., dopo circa 5 ore dall 'operazione, l 'a. no11 accusava più ~l solito dolore al piede· ed oggi a distanza di nove mesi dall 'operazione il p.. non soffre ~l minimo dolore . La cute del piede è di colore normale; persiste una piceola ulcerazione all'alluce. Il secondo ammalato soffriva da anni di dolori violenti ai due piedi, alla mano d. e ·in causa di una necrobiosi di qualche falange di questi arti, era stato amputato dell 'indice d. poi del dito medio, ed ~nfine del quarto dito del piede sin. Malgrado fosse stato operato di simpaticectomia dell'arteria omerale e di innesto di capsula surrenale di cane, i dolori erano molto intensi al 3° dito della mano d . e al 2° dito del piede d . _i\lla gamba sin., all'avambraccio sin., ed a quello d., nel loro terzo inferiore la Mx e la Mn era zero . Anche in questo caso come n el precedente, la surrenalectomia produsse l'immediata se.oro parsa del dolore; ma per la persisten za dell'ulcerazione complicata con processi osteomielitici, che ormai si erano i stituiti, si dovette in seguito disarticolare il 2° metatarso di sin. e amputare la coscia al .t er zo inferiore. L 'esa1ne radiografico dei vasi dell 'arto amputato, iniettati con soluzione di gelobarine al 10 % i11ise in rilievo che i vasi non erano visibili al collo del piede. L 'esame istologico di1nostrò, sopratutto nella pedidia e ·n ella tibiale posteriore (plantare) un grave ed este~o processo di oblilerazio·n e del lume; i11tensi fatti di. perivascolarite e di arterite dei vasa nervoruni.1· L 'O . insiste e si sofferma sulla importanza d ella sco1nparsa quasi istantar1ea del d olore, dopo la surrenalectomia; egli ritiene che il dolore, a simiglia11za di quanto si constata nel dito morto', 11ella sindrome di Raynaud, ecc., sia provocato dalla deficente irrorazione di sangue arterioso nei tessuti, che la surrenaleoton1ia migl]ori la circolazione periferica, favorisca un maggiore afflusso di sangue arterioso ai tessu ti e che nel meccanismo di. questa azione la parte predominante spetti all'adrenalina. La questione del content1to di adrenalina nel sa11gu e di questi a. è legata a quella dell 'adrenalinemia dell'uomo normale e gli AA. sono solq d 'accordo nel ritenere che il potere vaso-costrittore del sier.o di sangue messo in evidenza col 1netodo biologico è da attribuirsi più che all 'adrenalina a speciali sostanze vasocostrittrici esistenti nel siero st esso. l..'0. espone i risultati delle ricerche eseguite I1ella Clinica da due suoi all~evi, BIANCARDI e B10I,AT0, coll 'int~nto rli studiare ~l· contenuto della tldrenalin a col metodo biologico del prepara.to aortico di rana secondo La,ven-1'rendelenburg, sia nel siero di sang·ue, sia nel plasma, sia nel sangue i11 Loto. Essi hanno trovato che l'azione vasocostrittrice sarebbe dovuta non solo al contenuto di adrenalina, ma anche ad altre sost anze - esistenti n el siero e n el plasma, che quest 'azione per la stessa qualità di sangu e non sarebbe costante, ma varierebbe secondo i testi iinpiegati ; di qui la difficoltà di dosare il contenuto della adrenalina d el sang-ne un1ano. Con tutto ciò, se anche, come pare, altre sostanze determinano la vaso-costrizione, è probabile ch e nel caso della
surrenalectomia la di1ninuzione di adrenalina aiuti la vaso-dilatazione, la quale si verifica essenzialment~ sulla circolaz~one collaterale. Primo tentativo di trattamento chirurgico del diabet~. con l'enervazione di una capsula surrenale.
Prof. MARIO DONATI. Ciminata aveva dimostrato sperimentalrrterute che colla ·en ervazione delle surrenali si interrompe l 'arco riflesso per mezzo d cl quale si istituisce l 'iperglicemia adrenalinica e s~ ottiene diminuzione della secrezioneadrenalinica. Collo studio delle relazioni neuroormo11ich e pancreatico-surrenali dimostrò che il diabete pancreatjco sperimentale guarisce dopo l 'enervazione d elle surreD:ali. L 'esperimento che per la prima volta è stato tentato nell 'uomo non corrisponde che in parte alle premesse syerimentali suddette, ma su di esse si basa; la sua importanza sta n1-lla innocuità di -esso, poichè l 'operazione è certamente meno grave di una surrenalectomia, e n~i risultati che dimostrano nel1'uomo relazioni neuroormoniche finora non dimostrate. Espo8ta la disposizione del plesso surrenale, l 'O . d escrive l 'intervento operativo eseguito in una donna diabetica grave (glicemia 2,85 %0) e che da una terapia insulinica protratta non aveva avuto che benefizio temporaneo. All 'intervento la capsula surrenale venne raggiur1ta attraverso la sezione di fasci del grande dorsale, la resezione sottoperiostale della i2a. co~ta e l 'incisione del letto costale; rispettò scrupolosamente il rene e gli strati circostanti ; isolò la capsula dall'apice e ricor1osciuti i vasi capsulari superficiali ed inferiori, escise gli esili filamenti n ervosi dei peduncoli corrispondenti, messi in evidenza con una leggera trazione dell 'organo. Raggiunto l'ilo, mercè sollevamento della capsula, dalle su e connessioni p osteriori mise allo scoperto i filamenti del plesso surrenale più importanti, che in numero di due assai grassi e resistenti ve11nero sezionati e strappati per 3-4 cm.,. co11 la solita tecnica delle exeresi nervose. Oltre a ciò eseguì anche una simpaticectomia chìmica, toccando U peduncolo vascolare e i tessuti perisurr enali. con batuffolo di garza imbevuto di soluzione cli fenolo al 4 %. Quest ' ultimo atto però secondo l 'O. stesso è forse passibile di critica, perch è si poit rehbe ·obbiettare ch e una causticazione i11 un jndividuo diabetico, è pericolosa e potrebbe dare, sia pure in via temporanea, uno stimolo eccitatore anzichè inibitore. Comunque, nel caso in p arola, è stata innocua . La p. così trattata, non ebbe l'aumento abituale postoperatorio della glicemia, ebbe la scomparsa della glicosuria; si notò diminuzione notevole della glicemia, della quantità delJe orine, scomparsa del senso della sete e degli altri sintomi funzion ali pur somministrandosi una dieta abba sta1Lza r icca di idrati di carbonio. A parte la durata del risultato, dal punto di vista dottrinale e senza volere in alcun modo proporre una vera e propria terapia chirurgica del diabete, dal! 'esperimento fatto, risulta ineccepibilmente che l 'enervazione della surrenale, in soggetto diabetico, influisce profondamente sulle relazioni neuroormoniche pancreatico-surrenali in quanto diminuendo la secrezione adrenalinica abbassa la curva glicemica e sopprime la glicosuria . •
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IL POLICLINICO
Sulla cosidetta " osteocondrite dissecante ,, di un condilo femorale. DoLt. E. PoLAcco . - Il caso si riferisce ad un g iovane di 20 anni, perfettamente sano, operato nel 1926, con anamu.esi completamente negativa; sola1nente insistendo per la presenza di una ci·catrice cutanea al ginocchio leso, si riesce a far ricordare al p. un leggero trauma subìto all'età di 10 anni . L 'a.· accusava da 2 anni lieve senso di stanchezza dell 'articolazione del ginocchio ammalato; inol tre ultimamente accusava dolore alla pressione di tutto il peso del capo sul ginocchio .e dolore trafittivo alla pressione. Mai sofferse tumefazione od idrarto. All'esame obbiettivo si osserva va leggera ipotrofia della coscia dell'arto sin. a mmalato . La diagnosi di osteocondite disseccante fu fatta ~Il 'esame radiologico. Operativamente ·ru asportato il corpo osteocartilagineo ch e era aderente al letto femorale, ricoperto di cantilagine fibrosa, per mezzo di tessuto iconnettivo. Guarigione completa funzionale, che perdura. L 'O. ricordata la difficoltà di stabilire la eziologia della forma morbosa, la inquadra nelle epifj siti in genere e quasi vede nella necrosi epifisaria sperimentale d i Axhausen la maggiore ras:somiglianza a questo caso. · Il no1ne di osteocondrite non pare adatto al -caso in discussione perchè non si trovarono fatti 1nfian1matori.
Società Medico·Chirurgica degli Ospedali Abruzzesi. Seduta del 9 giugno 1929-Vll. Presidente: Prof.. A. MATTOLI. Per onorare la inemoria del Prof. N1c0Lò R1z:zACASA, socio fondatore e consigliere della Soc ietà, recentemente defunto, la riunione ha l uogo acl Aqttila, nell 'aula della R. Scuola di Ost etricia, della quale il R1zzACASA fu benemerito dir ettore. Il PRESIDENTE, il prof. F . Rossr ed il dott. ALESs 1 G. con1111emorano i soci N. R1zzACASA e V. PE"TUACCHINI.
Su due casi di chirurgia addominale e ginecologica.
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Prof. PoRTA S. - Il primo riguarda un caso, più u11ico che raro, di espulsione spontanea, atLraverso. ad una colecistostamia, della sacca cole.cistica contenente calcoli biliari. L 'esame istopatologico ha rilevato che la sacca era costituita da elementi della tonaca fibrosa e della sottofibrosa della colecisti. È evider11te che i processi flemmonosi ed u lcerosi della colecisti hanno determinato la q u asi completa scornparsa d egli elementi costitutivi d ella mucosa colecistica ed il distacco per macerazione d egli elementi della tonaca fibPosa e sottofibrosa dal peritoneo viscerale ispessito, che, aperlo chiturgir.amente, ha permesso la fuoriusc ita sp onitanea d ei calcoli tenuti uniti dalle fi })re connettivali supcist iti.
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Il secor1do è u11 caso di gravidanza tubarica ampollare bilaterale e contemporanea, il 33° in tutta la letleralura medica. L 'esito di essa è stato l'aborto tub:1rico a ùestra e la rottura a sinistra con allagamento peritoneale ed anemia acuta. La malata fu salvata dall 'intervento operatorio im1nediato, isterectomia addominale sopravescic~le. Le alterazioni microscopiche della tube hanno dimostra.t o traLtarsi di una gravidanza tubarica ampollare doppia. La presenza di un solo corpo luteo nell 'ovaia di sinistra fa ritenere · che i due ovuli dovevano essere conLer1uti nel disco vofiro di uno stesso follicolo e che men tre uno di essi ha e·m igrato direttamente nella tenuta di s~ni stra l 'altro è giunto a quella di destra o per via incrociata o per via invertita attraverso all'utero. La grande rarità di tale gravidanza ha destato il dubbiq che in molti casi pubblicati si sia trattato di gravidanze tubariche bila.t erali ma successive. Nel caso in parola la presenza di un solo corpo luteo attesta la contemporaneità' delle due gravidanze tubarich e, la cui diagnosi è confermata dall 'esame istopatologico delle tube che ha rivelato in ognuna di esse la presenza degli elem enti d el corion.
Patti e misfatti della pituitrina. Prof. G. ALBANO. - Si chiedeva all 'O., dai parenti . ansio· i, percht- 1nai una pri1nigravidanza al termine, in seguito a travaglio di parto spontaneo, aveva messo alla l uce un feto bene sviluppato, ma morto di recente. Si potevano escludere la lues e .l e comuni cause abbastanza note. Però per il diradarsi delle doglie vennero praticate due iniezioni di pituitrina a breve intervallo. Le dogiie si risvegliarono energiche ed incalza11ti e inezz'or a dopo fu espulso il feto nelle condizioni ch e conosciamo. L 'O. pensa che la insorgenza delle contrazioni l1terine rapide e incalzanit i abbia reso tanto difficile il circolo placentare, e quindi l 'ematosi, ch e il feto venne a morte per asfissia. li taglio cesareo nella terapia della placenta praevia.
Prof. ~1ATTOLI A. - Constatando come la pratica c.l el taglio cesareo n ella Lerapia della placenta praevia (centrale e gr avemente emorragica), ormai universalmente accettata, abbia portato ad una notevole diminuzione della mortalità materna e fetale, rivendica il proprio contributo personale nel! ·argomento, concludendo: 1) I 'O., con la pubblicazione del suo lavoro del 1899 (caso operato nel marzo dello stesso anno) primo in Italia, discusse ed affermò la indicazione del taglio cesareo conservatore, in alcuni casi speciali di placenta praevia; 2) tutte le discussioni e le pubblicazioni fatte sull 'argomento sono di molto posteriori alla pubblicazione dell 'O . (Archivio It. di Ginecologia, n. 4, 1899).
Atrofia nel nervo ottico in donna gravida ali' ottavo mese. Dott. AGNIFILI E. - La gravidanza aggrava le manifestazioni sifilitiche, sia locali che generali, e tale influ.en~a è tan lo pi\1 nt>fasta quanto più I 'infezion e è recente.
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SEZIONE PRATI CA.
Nell 'un1111alata occorsa alla r1oslra osser vazione, di an11i 33, l a n1alattia d ecorreva l atente o asintomatica, r1 è alcu11 malessere faceva supporr e jn lei I 'infezione luetica. Aj pri111i d el mese di dicem])re 1928 restò g·ravida. Prese11lò élmaur osi completa nel decor so di un m~se . Nel nostro caso abbi amo intrapresa l a cura specifica. Pneumotorace e gravidanza.
Dott. G . ALESSI. - L 'O. p arl a della g r avidan.la ch e si verifica durante la cura d i p·n eumotorace artificiale per tubercolosi ed accenna al! 'eterno dibattito dell a gravidanza i11 donna tubercolo&a. Riferisce di due casi : Il primo rigu arda una d onna di 21 anni cl1e vien e so ttoposta a cura callossoterapica per. u11a lesione del lobo superfore· d estro· con reperto bar il lare positivo, tosse, emoptae, d eperi:rµento, febbre. Inizi a la cura i11 osp edale ~l 3-9-25 esce dall 'ospedale il 10-11-25; r esta incinta, il 20-8-26 partorisce una b ella bambina ch e, data a balia, vive ed è sa11 a; il 5-7-27 smette l a cura; è g u arita; qt1es t ' ann o ha avuto un 'altra g ravidanza, h a parlorito bene; allatta. Nel secondo caso si tratta di donna di 25 an11i con lesio11i bil aterali preval enti a d estra, rep erto bacillare p ositivb. d ep erimento, tosse, febbre, emoptae. . Inizia l a cu ra il 23-1~25 , . qua11do, sen za saperlo, è già i11cin t a di circa un m ese, esce di ospedale il 20-5-25 e continua la cura ambulatoriame11te, partorisce il 19-7~25 ; il figlio dato a balia muore. Seconda gr~1 vida r1 za subito ; secondo p arto il 12-61926; il secondo figlio sta b ene ed è sano. La donna ha smesso la cur a 11 17-4-1929. Il su o poln1one destro è clinicamente e r adiologicamente g uarito ; a sinis tra si notano gli s;tessi fa tti ch e esistevano al•l 'inizio della cura. La do11na i11 complesso è assai migliorata. .il d o lt. ALESSI insist e sulla jmpo·r tanza del p11eumotor ace ipotensivo in genere ed in isp ecie i11 donna gravida, e nella discu ssione accenna ai rari casi, ni a cerli, in c ui un versamenlo durante la cura collassoterapica, facend o · s1nettere i rifornime11li , h a portato infine -alla g uarig ione. I
Sulla cooperazione fra medico-ali.enista e medico-condotto.
Prof. F. DEL GRECO. - Nel nuovo prog·etto di Legge per g li Ospedali Psichiatrici, si desidera che ad ognuno di ques t~ Is tituti vadano an11esse Sezion.i aperté e I>ispen.sari per r1europatici, psicopati i 11iziali Q rapidamer1te curabili, per a11or1nali psicl1ici. Questo reciproco aiuto e l avor o da m olti anni s'invoca. Già n ell 'antica Legge ed annesso Regolamento d~ Stato ( tuttora vige11le), è il medico condotto quello, ch e ia un l avoro i li avan.scoperta; jnvia i11 osservazion,e g li psicopati all 'Ospedale p sichiatrie(); redigei le l\IIodule informative; e, quando l 'infer1110 ne esce iri prova, egli lo cura e 11on l o perde dì vista. L 'abilit à del n1edico s ta, anzich è nel sopprime re l 'infermo dalla vita libera , di fuori, sta nel regolarne i rapporti con la famiglia e con le occupazjoni ordinarie . La cu ra psicolog ica ha !.Jas<' in ciò. Quind i la imp0Dtantissin1a faccenda delle dimissioni in, prova e lo spi11oso l aYoro del medico condotto. Ed una t ale coll aborazione diYenta più str etta con i 11t10Yi r rjlerii ùj ps ichiat ria soC' jale, l a
qua le si eslend e dalla lotta 'contro i i11or b i preparatori d i follia: lt1e, al cooli mo, i11alattie esat1rien ti, s uperlavoro , ecc. E Ya, oltre, verso l a Clin ica: il meclico snirla la psicosi all'inizio. Una i11fi11ità di 11er vosi , di esaur1ti, di emozionati, so110 p sicopati in for111azione. Ed i11 sugl 'inizii · (Principii s o·b sta ... ) })isogna operare co11 m etodj, tera p eu tico-n1edic i11al i, ig ienici , p sicologico-soci ali . Disgr aziatamen te lo I 11.segnan1 en,to Un.iversita.rio · Italiano, insig ne p er meriti grandi, non risponde ~ a ques ta modesta , delicata, urg·ente finalità. Il sinergismo morfina-solfato di magnesio.
Do lt. 1\ . PucA. - Tratta breYc111ent e del sine r-gi s1110 n1orfina-solfato di mag·11esio, di cui dà la ciimostrazione sperimentale st1 preparati m u sco- lari li&ci (intestino) e s triati (gastrocnemi a di · rana) per assicurare l ' utilità terapeuti ca d el mi- scu glio in tutte le forme in cui è dimostrabile · t1n esaltato tono rteuro-veget ativo. Ricorda che questo sinergisn10 fu per prima in- · travis to d a americani e poi applicato n ella provocazi on e d el parto indolore d a ricercatori ted esch i, e d all 'O. :1d o lta t.o allo svezzam e11to dei m or -fini sti, alla cura deli 'avvelen amento stricninico e · agli st ati di eccitamento n euromt1scol are da con- fu sione mental e . • Importanza di alcune malformazioni della colonna vertebrale. Do~t.
A. P ucA (in coll abor azione con il d o l t. PALi\ITIE:RI, r adiolo!!o r1Pll 'Ospeòale Civil e di Aqui·la). - 'fratta cli cc al cu ne alter azion i del tratto sacro-lombar e », : n i"r>ecial n1odo delle alterazioni" con genite, presentando r adiogrammi dimostrativi. Su due casi di cisti da echinococco a localizzazione rara •.
Dott . _A. CoLETTI. - Un caso riguarda una cist.i cl a ecl1inococco retrob11 lbare, i n donna di venti anni, oper a ta il 12 rnaggio u. s. e guarita µer- · fe t.~amenle .
Un nltro caso rjg1Hlrdn 1u1a c is ti cla ecl1inocorco· d ella 11:irete Lor ac ica pos teriore, j n cl onn a di 35 a11nJ. In ques to secondo caso la cistj , sorta tr a pJ e11 ra costale e muscoli inter cos tali, si 0 poi estrin seca ta al disotto d ei muscoli dorsali a ttraver so il seco11do sp azio in.ter cost a le sjn is l ro, assumen clo · cos1 l'aspetto , di cisti a bof.tone <li camicia. Anch e quest.o secondo caso è s tato operato err è g 11arito completamente. Il Segretario. . . - Nuova 1"onograna della Collezione" Policlinico n a disposizione dei nostri abbonati: Dr.
Prof. UBERTO
ARCANCELI
Lib. doo. di P-atol. e di Olinirea Med. n ella R. Università. Medico primario negli 06ped8.li Riuruiti di Roma
Sulle febbri da tubercolosi occulta o criptotubercolart (con 7 f•igur e radiografiche nel testo) S OMMAR IO. - Pref,a,zione, pag. 3. - Febbricole tubercolari. pa,g. 9. F ebbri criptotuberoolari a brevi periodi od accessionali , pag. 25. - Febbri cosi dette gastriche », pag. 27. Tifobaciillosi di Landouzy, pag. 33. - Tubercolcsi milia ret pag. 40. - ?eneralità sulla diagnosi .delle febbri '°riptotuber,oolar1, pag. 42. - Impor.tanzi.a. e norme per l'esaan.e radiologico. 1pagiina 43. - La cutireazione alla tnbercolina, pag. 50. Volume di -pagine 60, rnitidamente stamp ato eu oarta semi patinata.. - Prezzo L. 1 O, più l~ e-pese postali di spedizion~.. Per i nostri aibbonati sole L. 8, 7 5 in porto fra,nco. 1{
Inviiare Vaglia Posta.le all'edlitore LUC·1I PGZZI, Sistina ' n. 14 - . ROMA .
v 1a
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IL POLI CLI NICO
[ANNO
XXXVI, NuM. 42]
APPUNTI PER IL· MEDICO PRATICO. .. . MEDICINA SCIENTIFICA Etiologia del tracoma. Gli esp erimenti di H . Nogu chi (J. exp. l\1ed . ·S u.pplem., 2, 48, n. 2, 1, 1928) ha nno portato a lla sco1Jérta di un nuovo batterio (Bact eriiim granulosis N. Sp. ) cl1e l 'A. crede esser e l ' agente d el tracoma. Esso è un bacillo piccolo , 111obile, g ram-negativo . Inoculato n ello chim1)anzé, n el macaco e n el babbuino produce les io11i m acroscopicamente e istolog ican1ente sin) ili a quelle d el tracon1a umano . Queste alte· r azioni si con servano attraverso parecchi passagg·i. ENRICO. Sulla coesistenza di due forme di bacillo tetanico in certe culture di questo microbo.
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Da culture pure di bac . t etani co datanti da 3 a 4 m esi , P. Condrea (C . R. Soc. Biol. , n. 30, ·1928) h.a ottenuto quasi costantem ente due di, ·er si tipi· di colonie. Uno è il tipo b en n oto con la sua forma lenticolare b en delimitata e di dimen sioni non superiori a 1-1 ,5 n1n1. ; l 'altro · h a forma sferica , con un centro puntiform e d en so ·e un contorno opalescente fioccoso . r aggi unge in 48 ore il di.an1etro di 1 cm. le colonie t endono a confluire e ver ·o il 3° giorno danno colonie fig li e . Me11tre il 1° ti1Jo h a :empre spore terminali, il 2° presenta sp or e terminali, subtermina li o m ediane. Sol o i b acilli d el 2° tipo sono mobili e provvisti di a1)1)arato ciliare. L ' A. ha in corso ricer ch e sul p oter e t ossico e anti gen e e da i primi risultati a'rr ebbe osse rvato notevoli differ en ze . Questi due tipi so110 m olto co tanti: 1'A. li h a rica·vati d.a culture pure di ceppi diver si , tre d ei quali prove11ienti dall 'I st. P.a st eur di Parig i, ·e li traJ)ianta in serie d a sei m esi senza aver m ai osservato la trasform.azione di un tipo n ell 'altro.
G.
PACET O .
CASTSTJCA. Diabete con crisi di ipoglicemia a ripetizione. Merklen , Wolf e Adnot (Bull. Soc. m éd. des 1lopitaux de Paris , 1929 , n. 3) riportano l 'os~ servaz ion e di un diab etico, ch e a veva notevole glicosuria e forte g licemia. Alte dosi di insu . lina (240 unità) fur ono n ecessari e per fare . com parire la glicost1ria ; in segui lo fu p ossibile ridurre l 'insulina a 180 unità , in m odo d n aYer e uno stato di equilibr io ch e durò p er se1 l(l n1e i. Sopravvenne p oi un p eriod o caratterizzato da g rand e instabilit à d ell a g licemi.a. r l1e si dovette seguire passo passo, modifican . do contin uam ente le d osi di insulina. altrimen ti si ved eva, o la m anifest azione di a cciden fi «C l1t i di ipogli cemia, o ]'elevaz ione delJ.a gl; ro . l1r ia. P a$sato tale period o , si stabilì l 'equi li l)rio. 1011 l 't1so di 100 u n ità di in sulin a. St.ah ili zznz ione. clr l re ~ t o r ela tiva , poir h è s i fu ])O i
costretti a ·r estringer e l 'insulina a 80 unità, ch e furono b en tollerate con u11 minimo di in· cidenti. Questa sindrorr1e di ipoglicemia a ripetizion e si osserva in alcuni diabetici, i quali hann o una particola r e sensibilità all'insulina ed a lla diminuzione d ello zucchero. Abitualmente, n el diabet e, non si ha nulla di simile; non s i d e,·e p er ò confonder e questa sindrom e di ipog licen1ia a ri1)etizione, con le crisi episodich e cl1e s i h.anno i11 seguito ad errori t erapeuti ci. La sindrome di ipoglicemia a ripetizione può forse spiegarsi con l 'assenza d el parallelismo fra la con1par sa d elle prime manifestazioni ipog licemich e e la quantità della glicemia . Può d ar .. i anch e ch e si ù ebba fare intervenire una n1odificazio11e funzionale degli isolotti pancr eatici , di cui J'attività potrebbe nlig liorare col trattamento insulinico a tal punto ch e alcuni autori sostengono che l'insulina è capace di rigen erare g·li i sol9tti de~ Langerhans e di guarire il diabete. fil. Sintomi addominali nel coma diabetico. È noto ch e la nausea, i crampi allo stomaco
ed il vomito, ch e si presentano in un diabetico, indican o a l m edico la minaccia di un con1a. Talvolta p erò , vi sono sintomi addomi· nali ch e su gg·eri cono piuttosto l ' idea di una p eritonitè, p er cui la diag n osi è molto più difficile. Appunto su questo fatto ricl1iama l 'attenzion e E . Viechm.ann (Miinch . 1lled. Woche11s. e Endocrine Stirve)' g iugno 1929) e riporta l 'os. ervazione di un.a donna di 34 anni in cui un n1alesser e gen erale era stato a ccu sato un paio di volte n egli ultimi due .a nni , a ssoci.ato con ce fa lea inten sa e d olore sacrale, noncl1è con colich e a ddomina li e vomito . La r espirazionf er a superficiale, quasi esclusivamente costale; a ddome timp.a nico ~· molto sen sibile .a lla pres~ ione; vi era cos tipazione. Durante uno d egli attacchi, la t emperatura era molto bassa, dura nte l'altro , non era aum entata; il polso era frequente. La glicemi" era in un attacco 480 m g . p er cento, n ell'altro 380; zucch ero , .a cetone, a c ido ace to-ace ti~o i1ell 'urina abbondanti. Si sosp ettò un . coma minacci.an te e si di eà e d ell'insulina e, contempora n eam ente, d ell o zu cch ero p er via r ettale. In 11och e ore, i fcl\o• inen1 scomparver o . ~L'A. conclude ch e il quadro di una p eriton ite in un diab etico, ch e m ostra si nton1i d i acidosi oppure è in coma, n on g iustifica l 'int erve11to operatorio, a m en o r l1 e n on vi si~n o · . i ntomi spiccati. Le laparo10111 ie f.a tte tal volt~ in qu e ti casi di1no ~trano r h e p esso es e non era 110 giustificate. Ad og ni 111odo , ·è sempr~ poss ibil e ch e an ch e in un di abetico i sviluppi una i)er i ton ite e, perciò, n ell a diagn o i , i terrà J)r esenle an cl1e tale po: ibilit à. fi!. 1
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1529
SEZIONE PRATICA
Circolo e respiro negli stati ipoglicemici. . Si. considera g.eneralmente la cri i di ipoglicemia come b enigna, a lmeno nell 'adulto. Non mancano però autori ch e con si a liano delle ~recauzioni nella somministrazio;e d ell 'insul1na quando l 'apparato circolatorio non è inl ~t~o. S. L~~ter e H. Baum.a nn (Deut . Arch. f. l1lin. Medizin, febbr . 1929) han110 osservato 3 casi di diabete ipertonico in cti.i. 3-5 ore dopo l ' iniezi~n1e di insulin~ è' sopravvenuto un at· tace? d1 apoplessia. Essi h.anno quindi studiato, in una serie di 10 individui di cui 8 diabetici , i fe110111eni fisico-ch in1icl ch e i 11ar1no durante la crisi ipoglicemica ed hanno o serYato ch e tale crisi nel diabetico può prodursi quando lo zucch ero d el sangue è normale od anch e più elevato del normale. L'onda T ~ ell 'elettrocardiogr amn1a può di. ,-en ~re n eg.at1va o scomparire, il ch e dimostra lln · disturbo, a ]1neno funziona le del i11iocardio. La . quantità di sang·ue per minuto e per pul-saz~one. è aumentata, mentre invece il polso "_aria d1 poco. F~rtemente a umentata è la press ione venosa ed il sangu e venoso si fa ricco di o sigeno, sebbe11e sia aumentato il consl1mo di ossigeno da i)arte d ei tessuti. Senza ri.rortare e tes.a n1ente a li in.teres a nti ri.su~tati .degli studi d egli AA., ebasterà per il pratico ritenere ch e la medicazione con l 'insulina rappresenta ~no sforzo per l 'ap1)arato circolator10, t anto più clie I '.a ssociaz ione d el diabete con l 'ipertensione è abbastanza frequente. l vasi d ell ' in.dividuo ipertèso possono dunque essere . esposti a rottura. È specialinente durante il coma, quando si utilizzano d elle dos1 elevate d! iD;sulina , ch e tali incidenti sono più . a. tem ersi. È dunque n ecessario, in simile eve11te~z~, di somministrare del g lu cosio per prevenirli; tale somministrazione si farà 2-4 ore G]opo ~ ' iniez ion e d'insulina , n el momento ii1 cui la re.azione cir colatoria è più m .arcata.
co1npaiono .i. f_requent.i sinto1ni parkinsoniani P.ost-encefal1t1c1; e se in un p eriodo su ccessivo s1 r endono manifest i , essi influen z.ano beneficamente i disturbi d i condotta. La cura sug·gerita consiste n el somministrare o,,1-:0,2 gr.,. tre . volte al g iorno, di bulbocap11111a, alcaloide ch e si es trae dalla corydalis cava (o bulbe creux). Tale droga produce d.a pprirri.a una lieve sonnolenza; in seguito agisce sullo stato mentale dei pazienti diminuendone l 'emotività l 'im1)ulsività, l 'irrequietezza, tanto ch e o·li stessi ammalati notano e si nleravig·liano questo nuovo stato psichico . el parkinsonismo non ha lllcun effetto. L 'assorbimento della bulbocapnina per via ora l e o per iniezioni è rapido; a li effetti si n o tano dopo circa mezz 'ora; none va soggetta a? azione cumul ativa, ma dopo qualch e tempo si nota tendenza a ll 'assuefazione, per cui bisogna a u1nentare la dose. I buoni effetti cesa110 con la sospensione d ella cura. La bulbocapi1ina .a gisce deprim end~ il talamo-striato.
di
C .t\RUSI.
1
fil•
I
TERAPIA.
.
Un rimedio poco noto della encefalite letargica. Ne riferisce A. Clerìc i (Gai z. Osped. e Clin. , n. 21 1 n1agg io 1929), ed è tato usat o con qualch e su cces o nei postumi d el] 'en ce falite lelargica, ch e s i manifestano con i disordini de~la co~do.tt~. Questi dis turbi sono frequenti n e;i fanc1ull1, e i presenta110 con una irrequietezza anormale, lin 'a ssenza d ei poteri i11ibitori s ugli ·i stinti e sulle emozjoni prin1itive, la quale non può frenare i movimenti impulsivi, ch e talora degenerano fino a lla malvagità e alla Ycndetta. . T~li disordini dipenderebbero da un disql1Ì · ltbr10 tr.a le azio11i d ei centri corticali , a ct1i ~ono affidat e le funzioni psichich e inibitorie ~ uperiori, ed i centri d el m e en ce falo cl1c pr~sie.dono ai processi d elle em ozioni. Que ti t1lt1m1 verrebbero a trovarsi in uno tato di c ronica eccitazione per effetto d ell 'en ce falit c , o fferta. -~llor c11è ~ i nlanifestano questi disordi11i , non
L' Aconitum napellus in terapia.
Il "i11tomo ·fondam entale di n1olte malatti e è il dolore: combattendo quello, non solo si sollev,a il paziente, . m .a qualch e volta si elimina la cau sa esterna d el dolore : l 'infiammazione. Il rapporto ch e esiste tra l 'infia mmazione e il dolore era g·ià stato m e o in evidenza da a ltri autori. · Tra ]e sostanze ch e magg·iorrl1 ente calma no il dolore allorch è esso ha origine n ei nervi o J1elle u e cellule formatrici , è l 'aconito, il cui principale alcaloide,. l 'aconitina, è un veleno 11ervoso d'altissima pote11za, con predilezione spicc~ta per le sfere sensitive, ch e n~ vengono J)aral1zzat e quando ancor a la inotilità è in piena effi cienza. Pietrkowski e Schiirmeyer (Deut. '/\1 ed. J!Voch. , 30, 1929) h a nn o sommini strato l ',aco11ito - sotto forma di un preparato della ditta I\..rau e di Monaco - in casi di pleurite secca, d1 artrite d eformante, di affezioni articolari, di n e,rralgia del trigemino e in casi di dolori r eumatici di dubbia origine, sempre con esito a$~ai fa,ror evole. V. SERRA. Nella pertosse.
Mar fan consig·lia : gocce 48 Bromoformio Olio di mandorle dol ci • Gomma .arabica ana g. 15 Sciroppo di fiori d 'ara n c io em e. 120 Acqua q. b. r>er S. IV gocce al giorno p er anno d 'età.
POSTA DEGLI ABBONATI. Sulla pustula carbonchiosa. da T. :
Al dott. A. F. '
Già n el ' 25 uno dei miei a si tc11t i. il dottor coll o , ha pubbli cato olla ez ion e chiruro-ica d el Policliriico un lavoro « Contributo c]i;ico
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1530
IL
POLICLINICO
statistico .allo stucli o del carbonchi o e terno » ch e ri pecchia le direttive da me seguìte. Ma io spero che il s110 desiderio sarà esaudi to, J)erchè altro contributo è in preparazione J)er mio consiglio su e })erienza molto più larga e documentata in teina di carbonchio. In esso arà meglio tracciata l a differenza .tra carbonchio cutaneo (processo l ocalizzato) e setticoemia carbonchiosa e saranno messe nella vera luce tutte le note cliniche delle due forme e il valore delle ter.apie usate. Se anch e una parte dell'attività del medico di fronte al n1alato sembrerà stroncata da queta esperienza, non deve la conclusion e scoraggiare: il vantag·gio d el malato n e sarà la diretta con segu enza. T. P ONTANO.
VAR ·I A . L'abitudine. L 'abitudine è uno. deg·li attributi più in1portanl i d el m o11do bjolog·ico. L'.abitudine è in. ien1 e a l ritn10 la condizio11e e senz ial e d ella vita . L 'abitudine è un assuefazione ch e si acc1ujsta con la r ipetizion e ed è leg·ata a uno d ei car atteri fondamentali d ella v ita or gani ca per cui g li atti rjpetuti di,~enta110 empr e più fac ili ed automa tici. L'abitudine è adattam ento P.d è ubo rdinata alla legge d el 1n inimo sforzo Ogni i1uovo atto implica l1n o sforzo e perciò ogni essere vivente perse,rera in cruel)i ri1)etuti. L'abitudine è smontata dalla ~ tanchezza e dall 'e aurimento, ed è perciò ch e è corretta d::l 1 ritmo. Il ritmo è insito in ogni feno111eno fisico, biologico e t-j.:irituale. Le vibrazi,)ni d ella luce, dell'e]ettrj cità, d el suono son o ritmi ince santi ; la v ita d elle cellule è legata ad lln ritmo di attività e di riposo; la vita d egli esseri viventi è . . ubordinata ad un ritmo di ' 'egl ia e di sonno; la . toria d ei poJ:>oli ha le . . u e oscillaz ioni di luce e di tenebre; le manifestazioni arti ·tich e, sopra tutto la musica e la danza, oddisfano questo bisogno islin tivo dello spirito ch e è il ritmo. Il ritn10 sembra il contr.ario dell'abitudine, nt~ in fo11do il ritn10 è anche esso abitudine. L ' abitudine cli c è a . . uefazione nel mondo org·an iro, di,renta costanza ne] sentimento, coer enza nel pen ier o. La vita individuale e sociale è dominata dal! 'abitudine. La ,·olontà n ella forn1azione d ell e abitudini entr a solo come fatto inizi,ale. Anch e nei SOO'g:etti meno forti 1'abituàine ripet e la sua orig in e da un· fatto ,-olontario , co c iente; per lo r\1 eno es a dà la ·adesion e alla di cesa ver so 11na china cl1e è difficil e r imontare. L cad11ta n ell '.automati ~ mo e n ell a . ogaezione è la ron~<'guenza di q ·1";)::- t[l aLdicazione con ·ape,T oJe. Tutte l e abitud i11i vizio. e no11 dir>en donl> da ruan canza di ,·olo11tà , n1a d all a ~l1 a d ebolrzzc'\. Ciii in clÌ\'ic.lt1i forti ,3anno te n11)e:' tÌYa111en-
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[ANNO XXX'\ I , Nu~r. ±2] 1
te reag ire a lla formazion e cli abitudi11i i1on con,·enienti, e quel ch e è più sottrarsi al don1inio di quelle g ià formate. Questa proprietà dello pirite è per lo p iù innata, ma l'educazione fiuò contribuire a r afforzarla. Lo sforzo degli educatori dovrebbe essere inteso non solo ad evitare Ilei r ag·azzi la forn1azione di abitu, dini cattive, ma anche ad irrobustire la capacità di sottrarvisi . L 'uomo deve tendere .a far di' entare em-· pre con sapevoli le abitudini, a che queste siano scelte e non subì te, ch e inso1nma l 'abit t1<line diventi un metodo. Nel campo fisio-patol ogico e dell'igiene l'a-· bitudi11e h a grandissima importanza. Buor1 nu111ero di disturbi e di 1nalattie sono dovuti a cattive abjtudini. Valga per tutte ri cord ar e quelle d el fumo, degli stupefacenti e degli inebria nti . E così vi sono .abitudjni indecorose e pericolose, co1ne quella di sputare, ch e non rispo11dono a nes l1n.a finalità fisiolo.~ri ....... ca ed a ne--sui1a soddisfazione di pia cere. È intere~sante a n ch e accen11are a lla imJ>orta.nza che è stata di r ecente riconosciuta a lle abitt1clini come crea tri ci. di riflessi condizio11a li , ch e da11no r agione di tanti fatti fisiologi ci e psi colog ici. IJ1 fatto di terapia rj n1a11e se111pre osser,abile il pr ecetto di Ippocra te che raccomanda di" 11on contrariare mai ecces i' ame11te le abitu djni <lei n1alatj. Le a bitudir1i d el sentir11en to so110 le più ins ta0ili , si spengono fac ilmente con la soddisfazion e del desiderio cl1e le 11a fatte nascere. Gli ~ tat i sentimer1tali no11 si sosten gono a ltlngo. la 'oce ·a el c uore · non ca11ta sempr e sul lllec1esirrl o tono. Il calore de] se11ti1nento si r.nffredda b e11 presto e~ tal ' 'olta più rapidamPnte l1Uanto 1)iù cure si mettbno per r infocolarlo. In fatto di sentimen to J'a·b itudine è pernic iosa. L 'amor e è ucc i o dalla convivenza. e questa non è più possibil e se non sube n tr~ n o sentime11ti di altra natura . I.A tradizione è l 'abitudin e trasmessa att raverso gen erazioni , è l'abit udine di una razza. La tradizione si ostina contro ogni tentativo di violarla, è tln<l speci e d 'jstinto di conversazione. L 'an1ore della tradizione è incorporata alla vita stessa degli individui e costituisce la base d ei costumi, il to110 della i11entalità e (lel tempera1nento d ei popolj. Ogni te11tativo di violare la tradizione tro'a resis tenze fortissime, e ogni te11tativo d 'innovazion e non può fare a n1eno , ~e11za ri chio di fallin1 ento, di te11er con.te delle abitudini , cle1 costun1i, delle idee del pa sato. Le rivoluzioni hann o tanto 111aggiori pos ibilità di successo quanto i11en o ,·iolentem e nt~ urta110 le tradizioni dei po1)oli. Di questa saggezza posi1 iva ban110 d.a to pro,-a SOJ)ra tutto g·li in glesi 1)rcsso i quali otr n i audac ia in11ovatrice è acron11)ag11ata dal ri.. petto dell e tradizio11i aln1 e11 0 pC'r qt1ello cl1e l'JQ'uarda le for111t' . argo. w 1
[ANNO
XXXVI,
NuM.
42]
1531
SEZIONE PRATICA
NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI. Po
TI
VAGANTI.
BELLUNO. Ospedalei Civile . Medico prin1ario pediatra; ~· 8000 e 4 quadrienni dee., percentuale ; età lim. 35 a ..; rivolgersi all 'Amministraz. CAs'rELNuovo C1r..ENTO (Salerno) .. - Scad. 31 ott. P,i,1olgersi Segreteria. CORINALDO (A ncona) . Scad . 30 ott.; 2a connotta e servizio chirurgico neJl 'Ospedale; età lini. 40 a.; tassa L . .50,10; chied ere condizioni. ENNA . Amministrazione Provin,ciale. Per titoli ed esarni. Direttore della Sezione rviedico-1\rlicrografica del Laboratorio Provinciale di igie n e e profila ssi. Stipendio ir1iziale L. 14.400 con aumenti quadriennali (li L. <100; L. 700; e L. 800. I11d e1111ità servizio attivo L. 3700 e caro-viveri. Ritenute come per Jegge. Ljmite d 'età secondo art. 9 d ecr. l\. 155 del lG gennaio 1927. Doma11de e docun1enti no11 più tardi delle ore 18,30 del 30 110-Ye111J)re. Per <1ualsiasi altrq chiarimento rivçlgersi .alla ~egreteria Generale della Provincia. LAVIANO (Sa.lerno). - Per titoli. Scadenza 20 r10Yen1bre. Per chiarimenti circa stipendio ed altre 111odalità del concor so, rivo1gersi a1la Segreteria ,Comunale. i\IERANO (Bolzario) . Cassa circoridariale cli nialattie. -- Con avviso del 10 ottobre è stato aperto il concorso 1 per lit.ol i , al posto di medico odo11toiatra del gabinetto de11tistico is tituito nella .sede della cassa. Stipendio an11uo L. 16.800 lorde d elle ri tenute di legge, senza aumenti periodici. L e domande, in carta da bollo da L. 2, con vaglia cli L. 50, 10 e prescritti documenti, d ebbor10 perYe11ir·~ alla Direzione della Cassa entro le ore 18 -O el 10 nove.m bre 1929. Per notizia sui documenti od· altri cl1iarimenti rivolgersi alla Direzior1e della Cassa. Con avviso d el 16 (:Orre nte è stato aperto il concorso al posto di 1ueclico capo-ufficial e sanitario d el co111une di Mila110. Pubblicheremo integ·raln1ente il ba11.do i1el prossimo n11rr1cro 43. ì\lILANO.
R.
Prefetl1ira.
-
~1oRNrco AL SERTO (Bergamo) . -
A tutto 5 nov.; ab. circa 2000 ; iscritti c. 700; L. 8000 oltre addiz. L. 5 per ogni i seri Lto all 'assist. med. -chir. 1 L. 2 p er ogni iscritto alla sola ass:ìst. farn1ac.; L. 500 t1'ff. san ., J-'. 300 amhl1lat., L . 120 assicur. 1 c.-v., 5 quinque11ni dee.; età lim. 45 a. -APULI. R. Stab ilim ento dell'Annunziata. - Assi stente cl1irurgo addetto all a Maternità; età lin1. 2 5-30 a. (al 1° ot t. ) ; nom. e conferma quinquen11ali ; L. ·3000 (sic) annue. Rivolgersi alla Segreteria del Pio Luogo. Scad. ore 15 del 30 ott. OncIANO DI PESARO (Pesaro Urbino) . - A ore 12 del 5 r1ov. ; 1a; condotta; L. 8000 oltre bienni, c .-Y. , .. erY. ~tL . e I .. 3000 cav . ; età lin1. 24-35 a.; t assa L . .S0, 10: preferenza ai ~itol i di pratica chirt1rg . · ed o te tric a. Qu1\RTU . ELENA (Cagliari).· Scad. 5 110Y.; 1 . LOOO oltre c.-Y.; età lim. 45 a. R oì.\tA. Ferrovie dello Slato . - Il concorso a 111e <l i o d i r ei) arto per ~1Ionfalcone 1 dell ' Ispettorato .. a11itario di Trie te, è annul1ato a tutti g li effetti. Il co11cor .. o a i11eclico di reparto p er P ertile. d el1·rspe tlora.tc S::tr1i!ario di Trieste, andato deserto, ' crrà nuova111ente indetto.
RovERETO (Trento) . - Scad. 26 ott. ; per Borgo Sacco; ab . circa 2~01) ; .L. 6800 e 5 quadrienni dee., oltre L·. 2200 indenn. abitaz., c.-v.; tasse L. 50.15; e t à li1n. 35 (39) a. · SELLANO (Perugia). -- Proroga a tutto 31 ott. Scad. 27 ott.; condotta per Cassibile; I .. ·J0.000 oltre indennità serv. att. L. 1200 ridotte come per legge; 4 quadrienni dee. S1RAclrs A.
Comune. -
SPOLETO (Perugia). - A tutto 31 ott. , p er S. Ar1atoljo Sc;l1cgg·i110; L .. 9000 oltre L. 600 serv. att., c. -v., L. 500-2000-4000 trasp. ; età lim. 35 a.; tassa L. 50, 10; doc. non anter. al 30 sett. SuARDI (Pavia) . - Scad. -31 ott.; L. 10.000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 300 ambul at., L. 300 (sic) uff. san., c.-v . ; età lim. 40 a . ; tassa L. 50.15. Per titoli. Direttore Sezio,n e l\1edico-~ficrografica ed assistente Sezione Chimica T. . aboratorio Pro,·in c. di · Ig iene e Profilassi. Direttore, stipendio I-' . 14.500, c inque au1nen. quin<.1uen nali di L. 1250 cja cuno e L. 2500 servizio attivo·. .A.ssistente, stip. L. 10.0001 ci11que at1n'let1. qui11q. <ii L. 950 c iascuno e lire 2UOO serYizio attivo . Indennjtà car o viveri se do- • v11ta e co111e per allri cl ipendenti Provjncia. Sti1)e11dl e i11dennità sono al lordo dj rjlenute l egge. Per chiarjm enti e b ando i11tegrale rivolgersi alla Segreteria Provinciale . Scarlenza 30 ·novembre. TERNI.
Amministrazione Provinciale. -
Medico SCO·l astico·; L. 6000 (si c) e 5 quincruenni dee ., oltre L. 1000 serY. att., c.-Y. , indennità servizio fuori residenza; età lim. ~35 a.; doc . a 3 m esi dal 10 ott. ; accettaz. entro 10 g·g., assunz . servi zio entro 30 gg. Scad . ore 18 del 15 nov. Rivolgersi Segre~eria Comunale (l a Divis .) . E anche aperto il eone. a 2 pos ti di 'igila trice scolast~ca. rfER... I ,
Corriune. -
1,RBVTSo. Consorzio Provinc. Antitubercolare.
J)ire ttore n1edico . Stipend io a nnuo L. 24.000 au1nenlab jli fino al mnssjn10 di L. 33.600. Indennità carica L. 7000 annue. Sca(lenza 15 novembre.
VAR.\LLO
SF. SIA
(11 P-rcell i) . - - 1a condotta; pro-
roga a ore 16 de! 31 ott.; ab . 4330; L. 8000 oltre L. 500 bicicl., d ieci bienni ve11tes.; certific . buona condotta morale, c~vile e polit~ca; tassa L. 50,15; età lim. 44 a.; doc. a 3 mesi dal 23 sett. .
Per titoli ed esa1ni. Uffic iale Sanitario. Stipendio L. 16.000, oltre caro ,·iyeri ed aumenti periodici, come per altri impiegati. Potrà essere co·n cesso esercizio· 'della profe s ione . Scadenza 31 ottobre. Per altri chiari1nenti rivolg~rs i al l\il1nicipio. ' ' ARALLO
( Vercelli) . -
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il prof. Giuseppe Santangelo, direttore del labora torio di anatomia patolog-ica dell 'Osp edale P ... ichiatrico di Palermo, in esito a con cor so è no111i11nto direttore d ell 'Osp ed nle P sicl1iatrico di Catiglio11e d elle Stiviere e d el nuoYo Osp ed ale Psichiatrico di lVIantova, ora riuniti sotto unica amn1inistrazionP ed unica direzione.
_\l l)rof. Karl Friedrich ' '' enck ebach è stata confe ri I a l a (~ra nde Di tin.zjone d 'Onore per servigi r esi all a 11epubblica Au, triaca.
1532
IL POLICLINICO
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Padova. Cose dell' Università
Per l 'a11no accademico 1929-30, venne aperto il concor .. o per il conseguimento della borsa di studio di lire 2500 annue, borsa istituita presso la nostra U11iversità allo scopo di onorare la memo'ria del compianto Rettor Magnifico cav. di gran croce prof. Luigi Lucatello. La borsa è destinata a favore di uno studente del secondo triennio della facoltà medico-chirurgica. I ·concorrenti devo·n o essere iscritti all 'Università Padovana, avere la nazionalità italiana, provare di trovarsi in disagiate condizioni economiche e d 'essere di buona condotta morale e civile. Si richiede inoltre che abbiano c«:>nseguita l a media di ventiquattro trentesimi durante il primo triennio, e di ventisette negli esami sostenuti durante il secondo trie11nio. La domanda di partecipazione al concorso deve essere presentata al Retlore dell 'Università, i11 carta da 2 llfe, entro il 15 novembre, allegandovi i docume11ti per ~ richiesti requisiti. P. L. F.
ff PTJZIE DIVERSE. 3° Congresso nazionale antitubercolare. .
Abbiamo già dato notizia della cerimonia inaugurale . Sui lavori riferiren10 prossi1namente. Il Congresso si è ch~uso cor1 elevati discorsi ·del prof. Paolttcci, della marchesa Targioni e del prof. Manfredi. A sede del prossimo Congresso venne proclamata Bolog11a. In collegamento con questo Congresso si è Fiunita, sotto la presidenza del sen. Maragliano, la Società italiana fa scista di studi scientifici sulla tubercolosi. · Dopo un discorso del sen. Marag·liano è stato svolto il tema: cc Modalità di guarigione della tuber colosi polmonare », relatori i proff. Soli di Palermo e Costantini di Bologna .. Si è passato quin.di al secondo tema: cc Indagini s11lla percentuale di tuber colosi latenti e complessi primari accertabili r adiolog-icamente tra la popolazione infantile di una zona rt1rale », relatori i proff. Busi di Roma e. Paol ucci di Parma. Alle r elazioni sono seguite discussioni cui hanno partecipato ·vari congressisti ; ad essi hanno risposto esaurientemente i r elatori. •
20 Congresso delle Crocerossine.
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XXXVI, NuM. 12]
La ceritnonia i11augurale el)be luogo in forma solen11e, all 'Univ~rsità. V'intervennero in gran numero gli studiosi specjalizzati, le autorità, gli jnv~Lati. Il R .. Commissario Almansi dette il ben''enuto; l 'on. prof. N. Castellino, presidente del Con1ita to ordir1atore, tenne poi uno smagliante discorso i11augurale; parlarono anche il prof. Devoto,. cl1iamato alla preside11za del Congresso, e l 'on. I-lazza, a nome della Confederazione generale fascisla degli agricoltori. I lavori hanno assunto co11siderevole sviluppo; sono stati intra.m ezzati da gite di studio e da tra tte11i111enti. Ne riferiremo in t1n prossj1no numero.
1° Congl'esso nazionale di anatomia. Con largo jntervento di studiosi si è tenuto a Bologna, dall '8 al 10 corr., il primo Congresso indetto dalla Società italiana di anatomia, sotto la presidenza del pr:of .. Adr~ano Valenti. Vi furono prese11tate numerose relazioni e comunicazioni nel campo dell 'anatomia macro- e microscopica. Ven11e approvato lo Statuto sociale. Nella seduta amminislrativa sono stati nominati per l 'anno ventur9 : presidente ll prof. Chiarugi cli Firenze; segretari i proff. Luna di Paler1uo e Beccar i di J"irenze ; tesoriere il prof. Castaldi di Cagliari.
9° Congresso nazionale di -Radiologia Medica • I
Si svolgerà in Torino nel maggio 1930, sotto la presidenza <lel prof. M. Bertolotti. È intento della presidenza di porre a punto le questioni inerenti a due temi di particolare importanza clinica .. Il primo, tema riguarda la: Diagnosi· radiologica dei tumori intracranici ed è affidato a due relatori, il Nuvoli di Roma che svolgerà la parte di anatomia radiografica normale cranica, ed il MonLovanl di .AJ1cona che svolgerà la parte inerente ali 'indagine radiologica dei tumori basilari del1'encefalo. Il secondo terna riguarda le : Cure delle emopatie con le rad;azioni ed è affidato a due rel~ tori, il Siciliano di Firenze ed il Bignami di PaYia ai quali si aggiungerà 1'illustre clinico di Pavia prof. Ferrata che illt1strerà, in una conferenza, le questioni cliniche più importanti inerenti all 'argomento. I temi scelti e ]e persone a cui è affidata la trattazio11e danno affidamento che i lavori scientifici d€l Congresso saranno del più alto interesse e per111etteranno la più proficua discussione in argomento .. · In attinenza a deliberazioni prese si tratteranno in Sede di Congresso solamente quelle comu11 icazioni che riguard·eranno i temi scelti. Inoltre perchè ogni comunicazione possa essere debitamente svolta, la Presidenza rende noto che solo verranno accolte le comunicazioni di cui perverranno titolo e sunto entro il mese di febbraio 1
Si è svolto a Palermo in occasione del Congresso a11titubercolare. A-!l 'inaugurazione intervenne il sottosegretario di Stato all 'Educazione Nazionale, S. E Di l\!Iarzo. Parlarono il podestà principe Spadafora , ]a contessa Monroe isp ettrice regionale, l 'avv. ì\Inrrone egretario della C. R., la signorina Fan1bri seg·rctaria gen er ale delle infermiere profession iste; poi I 'on. Di l\Iarzo pronunziò un ma1930. g nifico discorso, esaltando l 'alta missione della · Al Congresso sarà annessa un 'importante Esposanta nlili7.ia femminile. La marchesa Targiani sizione di materiale Radiologico Nazionale ed lesse le adesioni di S. ·A. R. la duchessa d'Aosta, Estrro. di S. A. la duch essa delle Puglie e di S. E. Turati. Convegno di radiologi a Palermo. 8° Congresso nazionale di medicina del lavoro. Il 9 corr. ha avuto lt.1ogo a Palermo un convegno dei radiologi dell 'Ita]ia centro-meridionale Si è volto, come aYevam o annunziato, a Nae dell e isole, con l 'intervento di professori ti lo· poli , dal 10 al 12 corr .
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XXXVI, NuM. 42]
lari o incaricati di radiologia n elle Univer sità di Roma, Napoli, Bari, Cagliarj, Palermo, Messina e Catania. Nel convegno sono stat e discu sse interesRonti co111unicazioni.
6° Congresso internazionale di Fisioterapia. Si t errà a Liegi dal 4 all '8 settembre 1930, sotto la presidenza dei proff. Gunzburg e De Munt er. Comprenderà cinque seLiOr1i ognur1a delle quali si occuperà di argomenti m essi all 'ordine del gior. ' : no e c1oe Fisioterapia: 1) Risultati recenti e tardivi del1'educazione fisica; 2) Fisioterapia dei traumatismi del gomito (osteoma del brachiale anteriore, lesioni n ervose immediate e lontane, ecc.); 3) Cur?. kinesiterapica delle affezioni del tubo digerente . Radioterapia : 1) Patologia e cura delle anemie post-radioterapiche ; 2) Radioterapia delle ipertiroidie mono- e oligo-si11tomatiche ; 3) La radiobiologia sperimentale P i suoi rapport~ con le forme tl 'applicazione t erapeutica. Idrologia: 1) Azione delle cure di acque mine-. rali sul metabolismo e sugl~ scambi nutritizi; 2) La radioattività delle acque minerali; 3) Cura della n evrast enia con l a balneoterapia. Elettrologia: 1) La cronassia ~elle affezioni miopatiche; 2) Tubercolosi e diatermia; 3) Tecnica e indicazione della ionizzazione. A.ttinologia: 1) Studio degli alimenti e proviLamin e irradiat i .: 2j Studio comparativo dell 'arco dei differenti elettr odi metallizzati e della lampada a vapore di mercurio sulle reazioni biologich e e chimichè ; :~ ) Ln lotta, contro il ciarlatanismo ; l 'ultravipletto ai medici. Inoltre, in sezioni riunite saranno trattate due q11estio,n i d 'indole gener ale, e cioè: 1) Reumatismo e fisio.ter1pi :; : 2'. Fisioterapia dei tumori dell 'en cefalo. Quote d 'iscrizione: fran chi belgi 150 per i membri effe~tivi, 75 per gli aderenti .. Inviare · 1'adesione al Segretariato generale a Liegi, rue Louvrex 2!i, e contem porn11eamente la quota al Dr. Keyser sul conto corrente 106-199 a Bruxelles. Segretario per l'Italia : prof. Giulio Ceserole, Ospedale Civile, Venezia. 1
2 Congresso internazionale di Pediatria. indetto a Stoccolma dal 17 al 20 agosto 1930. Le comun~cazio·ni devono essere presentate non oltre il 1° marzo 1930, affinchè possano essere stampate e distribuite anticipatamente. È bene che le adesioni siano inoltrate al più presto, affinch è il Comitato possa valutar e il numero approssimativo dei partecipanti e disporre in tempo u tile pe1· gli alloggi. Esse vanno occompagnate dalla quota d'iscrizione, in venti coron e svedesi . Per evitare errori, si raccomanda che i nomi e gli indirizzi dei partecipar1ti siano· scritti in caratteri stampatelli o dattilo·g rafati. Inviare le adesioni all 'indirizzo : Deuxième Congr ès International de Pédiatrie, Stockholm, Suède. Indirizzo telegrafico: Pécliatrie, Stockholm. È
S° Congresso Medico Cinese.
1533'
SEZIONE PRATI CA
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L '8a Conferen za bie11nale dell 'Associazione Medica N<tzionale della Cina si adunerà a Sciangai .dal 4 all '8 febbraio 1930, ossia subito dopo il capo
d 'an110 cin.ese . Oltre a temi strettamente scienti- -' fici, verranno discu ssi alc11ni argomenti d 'interesse professionale e specialmente lo statuto dell 'Associazion e, in rapporto al liesideratum espresso . clal i11inistero dell 'igie11e, percl1è sia costituita un ' Associazione ch e abbj a valore r appresentativo di tutta la classe. Per eventu al~ intorrr1azioni e chiarimenti riYolgersi al presidente del Co111itato organizzatore : 1'h e Ch air rrtan of the Program1ne Commettee, National Medical Association Confer en ce, Shan ghai, . Cina, via S1beria. ·
Per lo studio ·della poliomielite. I.. a Società Balga di Neurologia e la Società Belga di Pediatria h anno risoluto di ten ere una seduta in comune, co,n sacrata allo studio della polio1nielite. Si adunerà il 26 o·ttobre a Bruxelles, presso la e( Fondation lJniver sitaire » (rue d 'Egmont 11) .. Il d.ott. L .. Van Bogaert riferirà in specie sulle forme fruste, sui sintomi iniziali e sul riconoscimento delle malattie precoci; il dott. R. Du ~l1oi L p arlerà della cura durante lo stadio · acuto; seg uiranno -le comunicazio11i che possono an- · che esser fatte p er corrisponden za . lJer eventuali informazioni rivolger si al dr. Alb·ert Delcourt, rue de Trèves 73, Bruxelles.
Altri Congressi medici. Dal 16 al 18 novembre si terrà a l\llonaco u11. Congresso t edesco di ortopedia. Dal 28 al 30 ottobre si t errà a Bar c·ellona un Co11gresso internazionale per lo studio del can cro.
Corsi di tisiologia per medici stranieri in Italia. Il Con11r Lissario J.>refettizio deg'li Istituti ospedalieri Niilanesi, avv. l\ll arolla, die tro proposta del nuovo direttore del Sanatorio di Garbagnate, dott .. Polastri, h a promosso dei Corsi di Specialità per Medici stran ieri e specialisti, allo scopo di sfru t- · tare il largo1 materiale del Sanatorio e la valentia. dei tecn~ci prepostivi. I medici stranieri venne;ro gratuita1nente ospi- · tati dall 'Amministrazione ospedaliera. Ii su ccesso liel Corso d1mo,s tra l 'importanza assunta dal! 'Istituto presso ~l mo,n do specialistico straniero, che giornaln1ente accorre p er visitare il più grande Sanatorio d 'Eu ropa e che lo frequen~a per uppre11dere, da~ valorosi e rinomati tecnici prepostivi, t11tti i più n1oderni interventi per la cura della tubercolosi. • 1
Insegnamento medico post-universitario a Londra. Per pron1 uovere ! 'istruzione di perfezio11;a~ento dopo u ltimati gli studi medici, si è cost1tu1ta a Londra (( The Fello\YShip of Medicine de Post-gr aù t1ate Association n . Nei quaranta ospedal~ di Londra con cui l 'Associazione è in rapporto, hanno luogo durante tutto l 'anno, dei corsi speciali svari~ti ; inoltre sono offerte facilitazioni per il lavoro clinico, son o organizzate regolarmente conferen ze e dimostrazioni clinich e. Per seguire i corsi è i11di pensabile di conoscere l 'inglese. Il progra111ma provvisorio per il 1930 può esser chiesto fin da ora. L 'Associazione sarà sempre lieta di fornire consigli e facilitazioni ai medici
IL POLICLIKICO
clic vi:, i I a n o Lonclra. R iYoJg·ersi alla Segre teria (V\' in1]JOle . _ trce l 1, Lonàon vV. 1) .
· Scuoltt Dentaria Belga. L '« Ecole Dentaìre Belge » or ga11izza un cor o co1npl et o (li studi . In seguito a intese con le sc uo le 0111olog·l1e di Parigi, g li irlseg·11an ti di ques te scu o le Yi terranno dei c)cli di co11fere11ze. P er it1for11lazio11i rivol ger si all a djrez jone, Chaussér, <.l 'Etter}Jec]\ 1G6, Rrux.e.l les.
so ch e d all1 L. Ul11zion e c1ell 'E11te ad oggi si sia110 cou1plessivan1ent e effettuate sia nei dispe n sari che i1egli ambulalori n on i11 eno di 160.000 inedicazio· n i con risultati t an~o soddisfacenti. ch e il l\riinis le ro rl ell 'In te r110 h a cr ed t1to di accordare testè e dielro interes an1e11 to del Capo della Provincia S . E . Formica lln sussidio cii 30.000 l ire a favore d.ell 'E11te .
II nuòvo ospedale di Lovere.
, . ien e ulti1na11dosi n ella g r aziosa citta(lina del Se bin o, ai co11fini delle due provincie di Berg·amo •L'Assistenza manicomiale in provincia di Venezia. , e Bresci a . Sorge i11 uria delle più ride11ti posizio11i d el paese ed è st a to costruito secon (lo i più Si ~0 1 10, prese a l rigtLardo injziative cli no11 lieve rig·orosi criler~ d ella i11od erna i11g·egneri a sa11ii111portanza . Co111e si è tlel i})era to per Ro111a, i taria. è c reato an che :i Ve11ezia 1111 Disp en sario p er l a J)ue ono i reparti cl i e11irurgia con l e relative _profiìassi d elle n1alattie me11tali, con Patronato p er ale di n1edicazio11e, due i reparti di i11edicina i i11a!ati di111essi dal l\Ianico1n io; si h ann o questi e dt1e ql1elli p er Je m a lattie infettive contag iose. scopi i)r eci i: 1) dare alla popolazione p overa <.l ella Inoltre Yi son o 14 ca mere per degenti a paga.l)roviucia u11 luogo di co11sultazione g·r atu ita per 111e11 to cnn llll lotale di 80 l et tj , el evabili a cento. le 1nalaltie (l ella inente inl orno alle quali ci sono J~ do~alo di un 'a1npia sal a op er atoria co11 a nnessi tullora - ej n on sol o nelle classi disereditate locali p er l a s lcriljzzaz ione, per la preparazione _pregiudizi, i11co111prensioni, diffiden ze nocive; 2 ) deg·li O})erandi e p er l a sosla deg-li operati. Caa ~ s i s tere 111oral1nente e n1aterialmente il malato r<l tl eris licb e d el l1uovo osp edal e sono le grandiose ùi 111e11t'e cli111esso -- p~r g u arig ione o p er 111iglioe lun1inose, verande e i g iardini interni. Il fabr a m ento - dall 'ospedale p sichia trico; 3) r accoglie· bricato è pure dotalo di un 'ampia ~errazza per r e notizie i11lor110 al 1nodo dj manifestarsi delle l 'elioterapia. ~\.Lli g·uo all 'i11gresso sono la p olian1· .})Sicopalie, all ' a111biente n el quale si sviluppano, ht1lanza, il r eparto p er le cure fisich e, il gabiaJl 'eredilà cl1e g rava su di esse. Le con sultazioni 11e tto r acliologico, il disp ensario antitu])ercolare, .del Dis1)e1tsérrio sono salite n el pri1no b1en11io ad i bagni rnedicati cd i g·a])i11etti per le ricer che u11 111 ig li aio; allrelta11 to J)U Ò cl irsi per il Patrochimiche ~ b a lleriologich e. · na to. E ciò s ta a dimo . . lrare 11 u cce so di quest e L a cos truzione e l a m essa in fu11zione sono jniziatiYe ch e \ Te11ezia l1a 'o1uto a lluare, pri1nj scost ate quasi un milione di cui L. 825.092,25 racsi111a tra l e Pro,i11cie d 'Italia . colte tra obl a tori. Non inanca110 ~h.e poco più di Nè n1e110 ir1Ler essanl.'e è 1'Is titu Lo 111edico pedaj 00 n1ila lire :per ch è Je con,dizioni economico-figogico cr ea to JJer i deficien li· e quello per i sordonanziarie clell 'ospedale sia110 completamente ri111uli, i11au J· 1Lrato di recen~e a quattro chilo111etri solte. <la ì\1es lre, i11 aperta campag·na. La Cassa òi Risparmio delle ProYincie Lombarde 11n concor so co n 200.000 lire. In riconoscenza di ,·La lotta contro il tracoma nel Salento. quesla g·er1er osa offerta l 'am1ninistrazione dell 'osJJedale l1a d edicato -Uria delle due sale di chirurL a costitu zione d ell 'Ente Provinciale p er l a lotg·in al n on1e dell 'on . Dc· Capjtani d 'Arzago . . ta con lro il t racoma è, com 'è n oto, dovuta all 'on. 1\.lla t en acia (lel comm. Filippo Martinoli, preSlarace. E so 11a co11tribuito a circoscriver e 'nella siclente clelJa Congr egazion e cli Carità, si deve se provirLcia le propor zioni cli una malattia la qu a~ 'os1Jcdalc cli T.. overe è og·g-i un fatto co111piuto. le, per l a su a diffusion e e per l a sua persiste11za, rappre enta una delle m aggiori piaghe sociali. Centro diagnostico per tumori a Brescia. li propaga r si di t ale mal atti a specialn1ente ' nel })erioclo po, t-bellico ·-- aveva finito col mi11are E' La Lo is li I uilo, a cura dell 'Amminis lrazione eria111cnt e la salute d elle popol azioni, nell 'ordegli Spedali Civili e col concor so d ella Sezione ga rto IJÌLt i1ecessario e d elicato, qual 'è quello pr0Yi11ciale della Lega contro il · Ca11€ro, con sede Y J IVO. J)fOYYisoria JJresso g li stessi Spedali. Per l 'ammis· A11 ·n11era rjsa11atrice opponevasi un ostacolo sione alle consultazion i, c he ha11no luogo ogni co1\ ~ j ~ te11te nella stessa p sicolog ia delle masse lanlercoledì , i pazienti devono essere accon1pagnati ,·orn lrici i11sofferenti òi c ure a lt1nga scad e11za, d al proprio m edico, o da ttna richiesta del mede· pecial1ne11t e quando per SO ttopOrYiSi Si r endeva jn10, coi da.ti anamn estici ed obbiettivi: della ri· necessario il recarsi in altro comune, abbandot1ltanza degl~ accertamenti si dà comunicazione n ando ia p ure p er hreve ora il proprio p aese e , critt a. Gli accer tamenti sono gratuiti. . la · propria occ1lpazion e. Sj venn e così n ella d eter111ina1 io11e di portare l 'an1bulalorio al tracomato· Per il Sanatorio dei bambini a Cuasso al Monte. so, isti tu en do un a mhul at o rio per ogni comune. Gl i an1J)t1 latori, i l c11i numero fino allo scor so L a presidenza d el Comitato Provinciale d ella anno no11 oltrepassava 21, p er l a efficacissima Croce R ossa Italiana d i l\filano ha riceYuto in az ione del Prefetto Formica so110 s tati portati a 46 questi g iorni una l e ttera della Duch essa delle e di ~ril)uiti in qt1e1 centri abitati dove maggior- l)ug-lie, nella quale S. A. Pt. dichiara di accettare rrie 11te l n 111al a ltia era anda t a propagandosi ; b en Yolentieri il Patronato dell 'erigendo Sanato· $e111.a co11lare i tre attr ezzalissin1i disp en sari di rio per Bambini che sorgerà quanto prima in J,eccc. :\Tnglie e Gallipoli . Si cal col a ad un di presCuasso al Monte (Varese).
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[ANNO
XXXVI, NuM. 42]
1535
SEZION.B PRATI CA
La Presidenza Generale della Croce Rossa ha erogata la somma di L. 100.000 a favore del Sana torio stesso.
Jnale dagli ammalati, dalle quali può essere chia1nato a giustificarsi persj no il medico direttore!
Decremento di medichesse in Inghil&erra. La colonia marina -della C. R. f. di Porto Sald. Si è chiusa da pochi giorni,. a Porto Said, la Colonia Marina della Croce Rossa Italiana, fondata nel 1925 dal dott. Dori, delegato della C. R. I . Essa ha potuto, per l'aiuto di tutta la colonia europea d'Egitto, nonchè per 1'appoggio del Governo Egiziano, della nostra Croce Rossa e delle nostre autorità, ingrandirsi man mano e svilup:.' parsi. sempre p1u. Quest'anno, dopo .essersi infatti ingrandita tii 200 mq., ha ricoverato 200 barr1bini dei quali un terzo italiani, un terzo israeliti ed un terzo de] le più diverse nazionalità. Un terzo di questi fanciulli fu ricoverato gratt1ilamente, un terzo a carièo parziale di varie Società di beneficenz~ ed un terzo a carico con1pleto <lelle Società di beneficenza. E' già t1llo studio, per l 'anno prossimo, un nuovo ingrandimento della fiorente ìstituzione, che gode in Egitto tante si1npatie e1 che, dato l 'appoggio che le è sempre stato concesso dalla C. R. I. , diverrà presto la migliore ist.i_tuzione del gep.ere in Egitto, dove, del resto, le Colonie Marir1e sono ancora allo starlio iniziale.
Per l'assistenza ai dnnneggiati dall'alluvione in Sardegna. L 'Opera Nazionale Maternità e Infanzia ha versato e messo a disposizione 30.000 lire per i soccorsi alle maori ed ai fanciulli maggiorme·n te colpiti dall'alluvione pro<lottasi nella zona d el Sulcis.
Elargizioni e lasciLi. Il conte Rodolfo Crespi, industriale di Busto Arsizio, residente a San Paolo del Brasile, venuto in Italia, prima di tornare i11 America, dove recentemente è stato assassinato suo .figlio Dino, ha voluto ricordare la ci"ttà nativa, 0ffrendo un inilione di lire in titoli dello Stato a favore della Congregazione di Carità di Busto, come segno di devoto o maggio alla memoria di Enrico Dell 'Acqua, al quale era legato da speciali vincoli çJ.i amicizia e di gratitudine. 1
Sistemazione dei medici in Russia. •
Tuttj i meclici sono impiegati dello Stato, la pra.t ica privata è quasi completamente abolita . Lo stipendio dei medici delle città e della campagna è uguale, e ciò p er jmpedire l 'ammassarsi dei medici nelle grandi città . .Lo stipendio r11ensile è attualmente calcolato con 110 rubli, che con qualcl1e entrata accessoria può arrivare a 150. Le pnghe aume11tano gradualmente. I medici sono inquaclrati nella corporazione dei lavoratori sanitari . Essa abbraccia tutte le persone dallo specialista medico alla inserviente occupata nel servizio m edi co. C'.<>n questo raggruppamento corporativo è sorto lIIl rapporto coll egiale oltre' modo favorevole fra le singole categorie profes~ • sionali e I 'orgoglio accademico è interamente 4 scomparso... Tutte le istituzioni mediche hanno commissioni di sor vcgliHnza e di con~rollo for-
•
Il numero delle studentesse in medicina in Inghilterra è gradatamente disceso da 2020 nell 'anno scolastico 1923-24 a 1146 nell 'anno 1927-28; os~ia s i è q11asi dimezzato i1el cor so di un quinquennio. Le dor111e avevano risposto · all 'appello 'luando se L1 'era fatto sentire il bisogno, dura11te la guerra, a causa della mobilitazione d ei medici. Poi il movi1nento era continuato ancora p er qualche anno; ora però le donne tendono ad allontanarsi dalla m edicina, che importa un lungo e cos toso periodo <li studi difficili e un tirocinio ulteriore e, per di più, non assicura guad agni paragonabili a quelli di altre professioni ineno fa ticose e n1e110 soggette ad alee.
Elevamento degli stiptndi a professori universitari .. L'Università Yale, del Connecticut, avendo ricevuto cospicue donazio11i, ha deliberato di elevare g-Ii st.ipendi ai professori. Il minimo è porta lo da d )l . .5000 a 6500; il mass in10 da dol. 700(); a 9000. Gli aumen-!:i i1nporta110 dunque da dol. J500 a 2000 (ossia da circa 30.000 lire it. a circa 40.000) . Per gli istruttori (assistenti) la paga at1nrt le vn eia dol . 2100 a 3000. 1
''Numerus claususus ,, per gli studenii medici al Cile. Il Gover110 cile110 ha limitato ad 80 il nu111ero delle nuove iscrizio11i n ei corsi di n1edicina per l 'aru10 scolastico 1929~30. Una Co1nn1issione procederà alla scelta dei can-· didati, in base ai voti riportati durante gli ultimi 3 anni di studi secondari nelle seguenti materie: fisica, chjrni ra, biologia e due lµigue (fran cese ed inglese o ted esco); inoltre vi saranno una prova scritta ed una orale s11lle stesse materie. La Commissione sarà composta d a professori d ella Facoltà mrdica e dell'Ist ituto pedagogico.
Milizia· igienica. Presso 1'Università di Sie.na si è costituito un gruppo di 25 stude11ti in inedicina, i quali hanno assunto l'impegno di adoperarsi, durante le vacanze scola~tiche ch e ora si ch~udono, di diffondere le nol ioni e l a pratica dell 'ig iene fra il popolo . Il pro.f. Sclavo, prornotore dell 'iniziati va, ebbe cura d'illustrare tutto l 'indirizzo d a seguire . Raccomandò di ine tter si in relazion e con le Autorità fasciste, co11 gli in seg11anti elementari e con i sacerdoti . Distribuire libri ed opuscoli di propagan da . Insiste tte s u1iP istruzioni da impartire per l 'allevamento del bambino; sull a lott a co11tro le inosch e, contro i pidocchi e co11tro ogni genere di ~ l1diciume, onde ingen erare al' i tudini di pulizia; ricordò le n orme per la lotta co11t.ro la malaria; consig1iò di occ11pnrsi dell 'educazione fisica dei balilla; raccomandò di non perdere l 'occasione per fare esami as1natici accurati dei hambi11i, raccogliendo fatti che potranno poi avere interesse per Ja cli11ica. Og·nuno dei presenti si obbl igò di te11ere precisa nota di quanto rin1arrà ad operare. Ad. uno studente., Gragnoni, fu affidato 1'incari<'O dj v1gilar0 ~ 1111 0 svolg imento del progra1nma, le nendosi :n relazione coi con1pag·ni .
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13=36
IL POLICLINICO
La Festa del Fiore a Lecco. Il 29 setten1bre è st at a celebr a la in Lecco la Festa del Fiore alla quale ha partecipato · con entusiasmo l 'intera cittadinanza. L 'esito clella medesj1na è stato soddisf::\centissi1no. I fondi raccolti andranno ad aumen tare i cespiti del Conso rzio Provinciale Antitubercolare di Como ch e ques t 'anno h a allargato la propria azione con l 'apertura di tre nuovi dispensari a Erba, Cantù e lVIerate. Nella circostanza il Direttore dell 'Istituto Vitto· rio Emanuele III in Lecco e del locale dispe11sario, clott. Gian11i Pirani, ha tenuto nel Teatro Sociale della città , di11a11zi a numeroso pubblico, u11a iii.ter essa11te conferenza sul tema: cc Lo S.tato e l 'individ u o n ella l otta antituber col are». La conferenza, seguita con inolta a ltenzione dall'uditorio, è stat a all a fine calorosa1ne11t e applaudita.
Viaggio internazionale di studi per Medici in Egitto Palestina, lndi4>. È s tatu organizzalo clal do lt. Friedrich
Parach cli Vie11na, come ne abbia1110 g ià dato notizia. La parten za avr à luogo da Tri este il 12 dicembre; si proseguirà p er Venezia, Fiume, Bari, Brindisi, ì)atrasso Pireo· (Ate11e), Canea, Candia; da Candia il ])atl ello proseguirà direttamente p er Alessandria, da clove il viaggio verrà continuato in ferrovia fino al Cairo. Dopo un sogg·iorno di alcu ni g·iorni n ella capitale egiziana, il gruppo d ei partecip anti si dividerà in due parti, una delle quali si diriger à verso l 'alto Egitto, visitando Luxor, A. su an cd eventualn1ente la Palestina; l 'alLra s'imbarcher à il 25 d~cemhre a Po:rto· Said , toccherà Suez , Massaua, p er sharcare a Karachi in l11ò.ia. Ne ll 'I11dia si visi lera~1no le ci ttà più imµort anti, come Lahor e, Dell1i , J aipur, Agra, Bombay, ecc. , e gl i ospedali Lady Di1ffering ' Hosp ital (Kar achi), Lady IIa rdings l\Iedica1 College and Ilospital (Delhi), Eye IIospita1 (.'\gra) ed Arthur Road Hospital (Bombay) . I lnedici che desiderano prc11cler ])art.e a t ale viaggio, ri ceveran110 informazioni d ettagliate p er Je tter a, rivolgendosi a.: Aerzt 1ich e 1\usl ands-Stucl ienr eisen, '~Tien (Austria), I niber slr asse 11, I . Stock , 'fi.ir 6. 1 ,
'
Onoranze ad un medico condotto. La popolazioL1e di Sa11 ~1arco dei Cavati (Beneve11to) 11a lributato affettuo se 011oran ze al dott. Domenico Zt1ppa, jl quale p er 36 anni h a coperto l a carica di 1nedico co11dotto del co1i.1une e p er 20 anni presiedette la Sez ione òe i Medi?i coi:ido_tti della provin cia di Ben eYe11lo. i-\ lla ce:11non~a. I~ ler v·e1111ero autorità poliliche, colleghi , am1c1; 11 podestà 11a vol uto ricordare le doti preclare d el re teg·gia to, r l'te si è fa tto apl?rezzar e p~r la vale11Lia, il di inter esse e la ffi g r1 1Là con cui h a esercitalo ]n profession e.
Per la difesa della vita umana.
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XXX VI, Nl ì M. 12)
parazione eviter à assoll1zioni del genere; ii1La11to è necessario che la magistratura secondi l 'opera rede·n trice d el Gover110 : il rappresentante della pubblica accusa non deve sce11dere a subordinate, e chi dirige il dibattimento deve proced er e con molta cautela n el] 'an11nettere il quesito sul vizio. totale di mente; 111 caso di assoluzione, si dovreb~ be far uso, molto pii1 sp esso che nel passato, della facoltà di: cui all'art. 4G, ultima p arte, del Codice Penale vige11te, mercè u11 provvedi111e11to d i ricovero ~n manico·m io . Cosi potranno evitarsi assoluzioni scandalo~e, cl1e v11lnerano il pri11cip.Jo de lla sar1tità della vita uma11a e ch e nunacciano l a fibra morale della Nazione; nlentre sj seguiranno le precise direttive tracciate dalla riforma p~nale ir1 cor so e in gen er e d alla legisl azion e fascista. ,
Grave condanna in Francia per rottura d'ago di: • • s1r1nga. La « Gazelte des Tribunaux » riferisce il seg·uente caso: una dentista, praticando u11 'i11iezio11e sottogeng ivale, ruppe l 'ago. Tentò ripetutamen·te invano di es trarre il frammento e Yane furo110 le manovre dirette allo s tesso fine nel! 'Ospedal e Lariboisière, dove l a dentista si decise a condurr.e la paziente. Occorsero due mesi di. cure per vincere le contrazioni tris-miche ch e torturavano 1a paziente e quando ella lasciò l 'Ospedale, soffriva ancora di dj sp ep sia e disturbi nervosi, sen za tener conto delle riserve progno&tich e avanzat e d ai medici, data l 'impossibil i tà di estrarre l 'ago. Attribuendo alla dentist a la r esponsabilità di lutti questi g uai, la p aziente chiese un indennizzo di cento mila fran chi, ch e il Tribunale ridusse a 45 in ila, fatta riserva per eventuali altri· j11dennizzi, g i u slificati da ul ~eri ori di sturbi .
Si è sp ento a 54 anni, di tubercolosi poln1onar e, il prof. G R01~ G .i.\ H.NDT, direttore della Clinica dermatologica di Berlino. Si era formalo su ccessivamente a Ge·n ova (dal prof. Oltren1are), a Parigi, a Londra €d a Bern a: quivi rimase p iù a lungo (da J adassohn). I-lecatosi a Berlino, fu ass unto da Lesser alla Charité, ove rinl.ase a lungo raggiu11gendo il titolo di professore straord inario. In quest o peri odo compì una serie di lavori specializzati ch e lo fecero apprezzare. Va specialmente ;egna]ato quello s ull a linfoad eni a l~uce~ n1ica ed ale.u cemica della cu~e , con contr1b~t1 istologici. Durante l a g·uerra fu n omina to direttore della Clinica d ermatologica di Strasburgo; ma, ceduta questa all a Francia, egli venne chiamato alla clin ica di n erlino. Non ft«·e n1olti allievi, perch è non era mai con: len"'..o dei loro lavori e trovava che non erano mai rifiniti. J pochi allievi intimi p erò lo amavan o e ne nppreZZfl YrtTIO la nirittt1ra e l a bontà.
R.
inorto a Mil11no in età di 53 anni, il dott . .\l{ NALDO RISI, spe~ialista p er le mal~tti~ d~ll~ gola e <1elle vie r espiri=l lori r; fu u~o. dei ~1?n1er1 delle colo11ie r lirnaticl1c per hamb1n1 grac1l1 . È
Il 111i11i tro d ella g iustizia, 01t. llocco, ha dircllo a i Pri111i Pre ide nti ed a i Procura tor i ge11erali J)fe. ~o le Corli d · ù.JJpe11o una circol are in cui lu ni.r O'rria l ' i1nn1or alil?t dei v.r rdetti assolt1 torl p er cl clil-li p·1 sion al i. Il n11 0Yo roclice pe11ale i11 pre-
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RASSEGNA. DELLA ST.A.MPA. MEDICA. v.
17 ag. -
JrTTA e liANNE:i.\-IA. I casi d i al astrim d~ Rotterdam. .SHoFFNER. Reperto strano ematol ogico in un caso d~ pseudoleucemia. Deut. Med. Woche n s., 16 ag. - AscoL1. Il pneun 1otorace con trol aterale. HuBER. L 'encefalite postvaccjnica. ·- NATORP. Osservazioni cliniche di u n 'epidemia di influen za.. . P r esse lYiéd., 14 ag. - (iovAERTS . La pat ogenesj -deg~i ede1n~ i1efrjtici . Med . J(linik, 16 ag. - STEINACH. Una so,s t . eccitante degli organi cen trali . SPrEGEL. Anasto1nia e fisiologia dell 'ipoffsi. l'Yliiricli. n1ed. Wochens., 16 ag. -. .SAUERBRuc11. Il tratla1nP.11to nutritivo dell a tbc. - HoPPE. Il tratta1n. ambul atorio delle infezioni purulent e. LEVA. Il riassorbimento cutaneo dell 'arsenico. . Wiener Path. liVochens., 15 ag. - FASCHINHAUER e KOFLEK. Az . tossica dei fagioli. - vV1NKELBAUF.I\ -e lJRB ·\ N . Embolia crQciata del forarne oval e · aperto. - FiiRTH. Chimica fisiologica della digestione. Mecl. Welt, 17 ag. - ScHl\r. La così detta metritè cronica. - J AENSCH. Struttura della p ersonalità e antropologja inedica. - FLuscHNrANN. 1\1a1attie s€·ssili alla sciatica . Re'v. de Hig . y Tub., giu . -- 1~·onTACIN. Tub. atip ich .e . . - ~"' r.:nRAN. Il rendimento economico dei vacc1n1. J ourn. Am . .Med. Ass., 3 ag·. MoscHEI"\VITZ. La causa di ipertensione del grande circolo. KA;HN. La conferenza internazionale per l e proYe <lella sifilide. - RossER . Gor pi estranei nel colo11. Nipiologia, genn. -giu. - CATTANEO. La tuber-colosi del lattante. 1Vederl . Tijd.
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SEZIONE PRATICA
Geneesk.,
Med. Ibera, 10 ag. -- JUANOS. wiodificazio11i nella tecnica della demorfinizzazione. - SuQUE. La simpaticectomia pelvica. Id., 17 ag. - llos. Nel1rite rel robulbare da satur11i smo. Pre11.se 1Vled. Argentina, 30 lug. - ALTJ RRALDE e LEPICJi. 8morragia meningea aracnoidale. - BARBARO. I.a splenomegalia tu])ercol are. Storn.atologia, ag·. - RA rou1No. Il proble1na del cal cio in odontoiat ria, dal punto di vi sta terapeutico. - RoccrA. La cisti dentaria. Nlefl. del Lavoro, lug. - - P. ALESSANDRINI. Causa freq . e insosp ettata di' saturnismo. C:al.t. l\IJed . .~1od., 15.lug. Scouzo. Allerazioni cadaveriche dei leucociti. - MATTINA. Appe11clicectomia profil attica. Rev. l1'ranç. GJ'n. Obst., lug. - GRosu. La sul ura immediata della lacerazione perineale nel parto . - TounNEux. La stomatoplas tica i1elle stenosi d el collo. R eu. Belge Scieric. lléd., giu. - DE CANDIA. I rifl essi cardiaci d i tonicit à ne.11 'esame della fu11zione cir colatoria. -· BESSEMANS ed altri. La nlisurazione della ten1p. entlotissulare. l~iv. di Cli11. Nied ., 15 n1ag-. ALESSANDRI e V1sAN1. Lesioni gangrenose pol1n . d a infezioni to11sillari. - LAI'ICCinELT.. A. Sindromi bantiane. 11r ch. I t. Der maf. , Sifil. T' erter., g iu. - Gn1Gr. Un caso d i perrtfigo vegetante - BALLrco. La diaLer1nia nella bl enorragia e sue complicazioni. ~ANNICANDRo . Sclrronermia e calcio. Riv ista Ter. 'flrfod. e Med . .Prat., Milano, ottobrr~ ] 929. - Lavori pren1iati al concorso - Riven (lirazio ni scient. Ital . - Espos iz . naz. storia srienze Cong·ressi Medici Ital. - Notiziario.
.Indice alfabetico' per materie. Abitudi11e : 1· . Pa.g . 1530 1529 L'\conitu111 11apellus i11 terapia . . . )) Ada1nantinoma : istol og~a ~ istogenesi )) 1517 Assiste11zu ospedaliera )) 1523 Bacillo Le lanic.o: clin1orfi s1no )) 1528 Bibliografj a . 1518, 1519 Carbonchio: ter<1pia . . )) 1529 Cis ti d 'echinococco a l ocalizzazio11e rara )) 1527 Cistifellea calcol osa: espulsio11e spo11)) tanea . 1526 )) Colc:cistecton1ia coside t ta ideale . 1505 )) Colonna vertebr.: malformazioni 1527 )) Con'la diabetico: sintomi atldominali 1528 Diabet e con crisi di ipogljcemia a · rJpetizior1e . . . )) 152 Diabele: t enla l iYo di trutl an1ento ro11 enervazione di capsl1la sl1rrenale . . )) 1525 .Encefalite letarg ica: rimeùio poco noto )) 1529 G .a 11grena sp ontnnea d egli arti: surrena lectomia . )) 1524 )) Gravidanza tubarica bilaterale 1526 )) . Igiene : congr esso . . . . . . . 1523 )) Iniezio11i endovenose: per la tec11ica 1512 Inst1li na: ipoglicrmia 1n rapporto al )) cir colo e al respiro 1529 ll lcro c m olitir o: legat11ra d ell 'arteria • spl eni ca . )) 1513
~Iilza
nelle sue relazioni con la fu11zione r espiratoria Morfina: sinerg ismo con solfato cli 111a• g11es1a Nefropat ie : prova d i Calvert . Nervo o ttjco : atrofia in gravidanza Operazione di vv'"ertheim: considerazio11i ( )s~eoco11(lr.ite dissecante: cosid etta di u11 co11<11lo femora le Pediatria: co.n gresso . l)ertosse : prescrizione Pitt1itrina: fatti e misfat li P lacenta prae,ia : t aglio cesareo P11et1n1oto.race e g ravida11 za Poi 1noni: cornplicazio11i da inter' e11ti ull 'addon1e super . P ol1no11ite i11flue11zale: pat.ol og·ia Poln1onite : proJ'jlc1na cardio-Ya col ar e J>sjropatie jniziali: arcertame·n li Itachitis1no-: prohlen1R del . l{ive11cl·icazio11i italiche Sin.dron1e cii n.avr1aud da setlin1a cost a ' ccrvi cn l e Si ten1a reticolo-endoteliale: ron rc lto e j111portanza 'Tracon1a: eziolog ja
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Non ~ consentita la ristampa di lavori pubbLìcati n el Policlinioo ae n on in 1eouito ad au tori••aeione 8C1'itta dalla r edazion e. a '1ietata la pubb!icazinne dl aunti di essi tie11za citarn e l a t onto
111rltti di propriet à ris.nati.
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Rom a - St.&b. T ipo-Lit. Arma ni di M. Courrier .
V . AscOLI, fled . res p . I
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[ANNO XXXVI, NuM. 42 - -- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -- - ---- - ------- - - - -- - ---___; IL POLICLINI CO
__. Ai Signori Abbonati ricordiamo l'interessante volume del .
Dott. Prof. PAOLO GAIFAMI
rontuario di
Direttore della R. Clinica Ostetrico-Ginecologica dell'Università di Bari
erapia
stetrica
Vadem.ecum. per il m.edico pratico. Seconda edizione, riveduta ed ampliata. Prefazione del Prof. ERNESTO PESTALOZZA Ecco con1e si è espresso l'illustre prof. PESTALOZZA nel presentare il volume del prof.
•
GAIFAM.t•
« L'esercizio pratico della ostetricia mette sp·esso· il medico di fronte aJla necessità di raipide decisioni e di sollecita attuazione di inte1~venti, dati q1:1alì dipende la vita della partoriente e della creatura che essa porta in seno. !<.,orse nessuna altra branca della medicina ,chiama a cimento il senso di responsabilità del medico quanto l'o.s tetricia. Salvo pochissimi -casi, lo stesso chu·urgo generaJe ha un margine di tempo tra la proposta del problema, tera1peutico e la sua risoluzione. Il oa..so ostetrico che sorprende S'pesso il medico d'improvviso·. magari nel c.u ore della. notte, impone un problema che deve essere qua.s i sempre risoluto immediata.m ente, anche nelle condizio,n i meno favorevoli di ambiente. Chi ha passato la sua, vita nelle sale ostetriche ed è a.g guerrito d.a lla. esperienza sa, conserva~e in questi casi tutta la ca.Ima necessa.r ia ad una sa via <lecisione e ad una tranq11illa e risoluta azione. Ma il medico iso• la.t o, il medico condotto, anche se colto, non può a meno di sentire in questi casi tutto il peso della1 propria. responstLbilità, il the gli fa desiderare sovente una guida. fida.t a, quale potrebbe {essere fo rnita da un ma.n uale di co11sultazione. Questo, sp iegabile ~-:tato d'animo del medico ha fatto la fortuna. di diversi pr~ntuarii, i r.quali, se devono trJrna,r e vera.m ente utili, debbono rispo·n dere a. ta.I uni requisiti indispensabili. Debbono cioè ess(~re scritti in stile piano, e seguire un ordine prestabilito. cosicchè a.g ile ne .riesca la consult azione. Devono presentare al medico non le idee anguste d' una scuola, ma scelto con sana c:ritic.a., t11tto quanto di meglio assicurait o si trovi nel dominio delle attuali nostre conoscenze. De·vono rispecc.hiaire la prude11za del clinico esperto di tutte le difficoltà, ·Conscio di tutte le poss~l>ili cause di errol'e, ma avendo semp·r e di mira la soluzione più semplice dei pr<Jblemi più complessi, S€nza perdersi in vane disquisizioni. A me pare che il manuale presente l'ÌSJ)O•n da. a questi req11isiti; e.e rto esso è il frutto di una va.s ta ésperienza clinica e di una conoscenza intima delle esigenze delJa pratica. È pien<) di prudenza. nello stabilire le indica.zioni ai diversi interventi, {Jerspicuo nella descrizione dei .singoli atti opera tivi. Nullc1· vi è trascurato dei suggerimenti terapeutici che possono sca,t urire dalle più mo<lerne cogni7iioni. Il se11so· pratico cl1e ba gt1idato l'autore traspare a,n che da.g li schemi di terapia ostetrica pei ca,s i J>iù coru11ni della pra,t ica; nella loro forma sintetica, ma pur chiara, essi fornira.n no una nettfl· di1 -ettiva al mecli CO pr'a tico, che vi troverà utilmente traccia,t a la via da seguire nelle singole contingenze clini che. Jnsou1ma. q11esto man11aJe può essere considerato con fiducia come una. g11ida sicura pPr chiunque non abbia a~1 ut o l' occasione di lln lungo tirocinio nella. specialità n. ERNESTO PESTALOZZA. P1~emessa dell'Autore alla 11n edizione. 1
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Nel curare questa second a edizione, che ha la ven tura di ess ere contemporaneamente tradotta tn spagn1u1l o per opera a el dott. RICART, coi tipi della Casa Ed.i tori ale Reus di Madrid, mi sono sopratutto pr opos to di conservare a l Pron tuario la fi si onom i a d i prati ci tà e brevità, che già assicurò la f ortuna d ella JJr ima edizion e. Per il tes to m i sono perc iò li mita to ad alcuni ritocchi ed a brevi aggiunte, anche p er n·o n accrescere la mole d el voltlmétto, che n on può e non deve sostituire il trattato, ma vuole restare un vade-mecum d el medico pratico . Ho i n v ece provve du to ad un profondo rimaneggiamento delle fig ttre per aumentare la efficienz a did attica; pi ù della m età son o nuove, traue o da fotografie o da disegnt ori gi1iali. Per l e f otogr af ie ringrazio i l do tt. M. B. CETRONI; p er i disegni devo partico lare grati tudine al dott . C. S GFIIRAI.LI , ch e ha i n questa occasi one rive lat e prometten ti attitudini. Sono anche grato all'egregio edi tore Po~zi che ha consentilo con ent1Lsiasmo tale r in no vamenlo delle illu strazi oni e che ha curata con. signorile larg h e::.za la prese.1ite edi::.ione. Vog lio infine ringraziar e i M aestri e gli amici, ch e hanno f atto bu on viSo al m i o lavoro , contribuendo alla sua diffusione, e sper o che v orranno ancora co ntinu arg!i i l loro prezi oso appoggio, non ostante te inevitabtli me1ide che ancora vi trovera1ino. PAOLO GAIFAMI. I
Un volume, in formato t ascabile, di pagg. x11-314 con 105 figure intercal~te ~e~ t~sto, n~t i 1 amente st a mp ato su car ta semip at in ata ed elega nte1nent.e rilega t o in piena tela, con inscr1z1on1 sul p1;.1r i () e sul dorso. Prezzo L. 2 8 più le sp ese postali di spedizione. P e r i n ?>stri abbon:tii ~o le L. 2 5. 5 O, in porto franco.
Per ottt3nere quanto sopra Hivi1re Vaglia Postal.e o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA
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Roma, 28 Ottobt'e 1929
ANNO XXXVI
Nn1r1. 4:3
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fondato dal professori:
FRANCESCO DURANT.E
GUIDO BACCELLI SEZIONE REDATTORE CAPO:
PROF.
PRATICA
VITTORIO ASCOLI
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- SOMMARIO.
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Rivista sintetica : A. Fiorentini: La meningite sieros·a nell'infanzia. iOsservazioni cli•niche : G. Zi·nig.a.relli: So1p ra un ~so r aro di ulcera. peptica po\St-Operatorti..a con ·diverticolo. - G. Bom·bi: Un «>aao di ulcera semplice del ~ieoo. St u1 dio clinico e radiolo1gico. Medicina sociale: R. Schemitz: Idrargirismo profession a le ··e tubercolosi. .Sunti e rassegne : S1FILOGRAFIA : W. Kolle e R. Prigge: Esiste una vera immunità .?.ttiva nel1a eifìllde? S1sTEM:A NERVOSO: L. Hess: In.n .e rvazione 1Somarti-ca e au'tonoma. - Braencker : L'-innerve.zion.e delle ghiam.·dole st1d-0ripare e l e. ·Cura chiTuirgjca dell'iperidrosi. CAVO ORALE: A. G. Ogilvie: Complicazioni della toooillectomia nei bambini. - Hartel : Pri·nciPri. per l'<>iperazione del l a.bbro leporino. Cenni bib11 iografici. In merito alle « Rivendicazioni Italiche ,,,
Accademie, Società Mediche, Congressi : III Congresso Nazionale Antituiber.colare. - VIII (Jo[l)g;ressa c1i Medi·c ina del Lavoro. - XX Conigreeso Na,zlionale di l!drolog.ia, e Climatologia. -Acoaidemia Pugliese di Scienze. Appun·t i per il medico pratico : SEMEIOTICA: Spostamenti d·e ll ' ombellico •e ·devia,zionti. della liin·e a a.lob a. in oondiziCini addominali acute. - Il fenomeno diaJrammatiico di Kierubock. - CASISTICA: L a polmonite apicale nell'adulto. - Polmoniite l.aitente simulante l?. peritonite appen·dJioolare. - L'insuffìcien~a .polomonare llhella ..stenosi mit rale. - · Ascesso acuto ·del polmone. - TE· RAPIA : I l 'd e.5tino 1delle iniezioni intraiglutee. Ago tagliente per flebatomja•. - . Nuovo tentatiivo teraipeutioo nell'idrope a rticola,re inrtermitten•t e. Nella piorrea a lveolare. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : Con·corei. - Nomine, promozio.nd ed onoTificenz.e. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.
RIVISTA SINTETICA.
chiaro, ch e terminava abitualn1ente in g uarig·ione, ma che talvolta J)Oteva provocare anche la morte. P erò sotto quel titolo Quin cke riuniva tutte le raccolte sierose intracranicl1c, qualunque n e fosse l 'origine (idrocefali congeniti ecc.), p er il fatto cbe in questo p eriodo d ell a leLter.atur.a, non si riesciva a cl1i.arire n ettam ente la forma clinica della n1eningite sierosa , che veniva confusa con qt1ella d el me· . spesso . n1ng1smo.
I
La meningite sierosa nell'infanzia per il dott. AUGUSTO FIORENTINI, ait1Lo n1 edi co n egli Ospedali di Rorrta e volontario in Clinica P ediatrica.
Gerieralità. -
•
Uno sgt1ardo d'insieme alla letteratura meno recente che si riferisc...a a ll 'argomento deJJ a m eningite sierosa, ch e per la sua fr equenza va .assumendo una importanza pratica sen1pre mag·giore, ci dimostra al l 'evi· d enza, quanto tempo si.a dovuto trascorrere prin1a di cir coscrivere in un quadro l)Ossibilmente chiaro q11esta sjn·drome inorbosa, che solo in ques L'ultin10 decennio è stato oggetto di tudi più completi, per opera di diversi a11tori. Fin dal 1866 Bouchut ha descritto tino stato morboso con segni clinici di meningite, ch e terminava poi in guarig ione e Eichhorst , 11el 1887, n el suo trattato , parla di una forma di meningite , ch e n el su o decorso r e ta a llo stato sieroso, sen za arrivare alla purulenza. Nel 1894 Duprè, · 1)er primo, dà .a qu esti casi il nome di menin o- isn10 , ch e g·ià n el 1 93 Quin cl(e aveva desig nato col nome di mening ite ierosa: una forma cioè di flogo i m eningea con Jiqu~do
"A1 en.irigismo e m enirigite sierosa. -
Da que-
sto mo1nent.o com incja a delinearsi, per q11anto in modo non sempre preciso, il qu.adro clinico della m eningite sierosa , ch e forma l 'argom ento di ir11portanti pubblicazioni: co ì Hutinel nel 1902 pubblicò uno. studio di m eningiti non su1)1)urate con specia le riguardo al m e11ingj sn10 e alla m ening·it e sierosa; Bluhdorn n e! 1912 riunì un certo numer o di ca i, ch e classifi cò n el ca pitolo d ell a meni11gite sierosa. Col Gror, co l F eer e col Mathes si torna di i1uovo al con cetto di m ening1 sn10 , n1entre Schottn1ull er J)ar]a di una n1eningite circoscritta infett iva e Tbral1im, riportato dal F eer , limita 1'eSJJres . :ione di m ening jsn10 .al complesso sinton1a tico cl e]le in tos i caz ioni dei lattanti , con malatti e , etti cl1 e o del] 'apparato dig·erente . Concetti , Finkel tein , toss, l\Iingazzini , .\ ya-
1540
IL POLI CLINICO
la, Pisani ecc. portano il risultato dei loro studi e delle loro osservazioni cliniche e contribuiscono così , in modo indubbio , a chiarire il con cetto di m eningite sierosa, che veniva troppo spesso confuso col p seudo meningismo, col m eningismo e p erfino coll ' idrocefalo. Il nome di pseudo m eningi te dovr ebbe essere seI1z 'altro can cellato dalla nomen clatura me~ di ca , p er ch è, com e g·iustamente si è de tto, non esistono false malattie, ma solo fal se diagnosi . Forn.ara inte11de p er meningismo una reazione m e11ingea con sintomi cer ebrali passeggeri e con liquido ce falo-rachidiano norm.a le e vorrebbe limitata la diagnosi di m eningite sierosa a quei casi nei qu.ali il liquido cefalo-rachidiano è limpido, ma presenta un aumento di albumina. Martin con sidera il m eningismp un semplice di ordine funziona le, se11za lesioni m eningee apparenti, senza localizzazioni di microbi e ch e clinicamente prende l 'asp etto d ' una m eningite; si tratta· cioè di una n1ening ite clinica, sen za m ening·ite anatomica. Fin dal 189± Con cetti scrive cl1e il meningismo (parola che ha sostituito un po' p iù feli cen1ente le cosidette pseudo rr1ening iti di una volta) è molto frequente i1-e i bambini ed in g·enere si riscontra n ella maggior i)arte de11 e mal.att ie i11fettive acute o tossicl1e. Sotto la parola di meningismo non deve intender si altro ch e una forma più mitigata delle m eningiti sier ose acute, tanto è vero ch e se si potessero studiar b en e a fondo tutti i cosidetti casi d i m enin g ismo , si troverebbe esister e in tutti u11a qu.al ch e l esione a cui ri Eerire la sindrome morb osa. Cosicchè i l m ening ismo, com e risulta anche da a lcuni r ep erti di autopsia, dovrebbe esser e con siderato com e una li ev j sim a o iniziale form.a di mening·ite sierosa, per ch è per qua11to leggero e transitor io, un substrato a natomi co esi ste sempre si.a a carico dell e meningi o d ell 'ependima ventricolare, sotto l '1.nfluenza di un.a cau sa tossica o tossinfettiva. Così inteso il m ening ism o dovrebbe esser e limitato a quei casi in cui a d un a sindrome m eningea lieve o appena accen n ata , non fa ri contro alc un a alterazione fisica o chimi ca 'del liquor , m entre la m ening ite sierosa d eve essere considerata, com e una ·vera e propria infia mma- _ zione di modico grad o delle m embrane n1eningee, a decorso acuto, subacuto o croni co, caratterizzata dalla form azion e di un essudato siero o 1impido. · Ayala inten de col n ome di m eningite sierosa una forma morbosa di orig·in e tos ica o tossinfettiva . . ., probabilmente . . . dovuta a germi attenua· . t1ss11n t o in scars1ss1m o num er o, n on ri scontrabili all 'esam e batteriologico del liquor , ma ch e ao-i cono specialmente sui ples i coroidei e sul] 'epen din1a ,·entricolare e r ar amente sulla leptomeninge dell a superfi cie esterna cer ebrale , provocando una iper1)roduzione di liquor , un ostacolo al riassorbimento di esso e ql1indi un a •
XXXVI, NuM. -13]
ip erten sione intracranica più o meno grave e per sistente. A tali forme di meningite egli dà la denominazione di corioido-ependimite sierosa.
Etiologia e patogenesi. -
Con cetti e Marfa11 per primi hanno notato alcune forme di meningiti sierose nei bambini colpiti da affezioni acute del! '.apparecchio digestivo; queste forme dipendono dall 'introduzione in circolo e dal1'azione sul sistem.a n ervoso, di sostanze patogene che hanno la loro origine n ell 'apparecchio gastro-intestinale. Ta li sostanze, ch·e sono il prodotto di putrefazioni o della vita di n1olti microbi, endogeni o esogeni , trasportate ir.\ circolo, dopo aver passato la barriera d ell 'epitelio intestinale e del fegato , possono far risentire la loro azione sui rivestimenti cerebrali. e dar e la forma clinica di una m ening·i te sierosa. Concetti vorrebbe riservato l 'appellativo di n1eningite sierosa acuta , solo alle forn1e tossich e, poichè se i germi si moltiplicano nel liquor, si può spesso àssistere nelle su ccessive punture, al · p·assagg·io ed a lla trasforr11azione purulenta del liqt1ido stesso. 1,ale considerazio1l:e sarebb e .avv.alorata da a lcun e osserv.a.z ioni fatte n ella m ening ite cer ebro-spinal e epidemica (Netter , Stoss) in cui n elle prime 2-1 ore il liquor può, n ella maggior parte d ei casi , restar chiaro; m,a dopo il secondo giorno, per la mol . . tiplicazion e dei m eningococchi nel liquor, questo divien e torbido e purulento. Nel gruppo delle m alattie infettive questa .azione irritativ.a sull e Jn eningi viene portata dagli stessi germi e dall e loro tossine. Harke in uno studio di 37 casi di m enin, g ite sierosa nell 'età infa ntil e, osserva ti n ella clinica pediatrica di Gottingen, distingue tre ·ca tegorie : mening ite ·ierosa idiopatica, meningite sierosa consecutiva a malat tie infettive acute, meningite sier osa con spasmofili.a, rachitismo e diatesi essudativa. La mening ite sierosa .a pp.a re raramente come ma lattia primitiva, almeno nei lattanti , ma r1 solito .. . corne . .form a second.aria ad infezioni od i r: toss1caz1on 1. L 'etiologi.a della malattia è assai varia, ma non sono rari i ca i n ei quali n on si riesce a trovare una c.ausa qualsiasi ch e abbia potuto provocarla. . . Dobbian10 disting uer e cause predtsponent1 e cause detern1inanti: tra le prime annoveriamo i raffredd.am enti , I 'in solazione o colpo di calore i traumi le intossicazioni e l 'eredità mor' tra le 'seconde hanno la prevalenza le bosa, malattie infettive, acute o cron ich e. P er espe ri enza di autorevoli autori (Marf.an e Concetti) la m eningite si.e rosa si presenta con maagior frequ en za n e) corso di polmoniti e di ~alattie ga tra-intestina li n ei lattanti e com e complicazion e di otiti medi e purulente (Leca~ et Bourgeois) e di malat1i e infettive acute n e1 ,
•
[ A NNO
[ANNO
XXX'11, NuM. 43]
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SEZIONE PRATICA
ba1nbini più grandicelli; si può riscontrare co ì n ell'influenza, nel morbillo, nella scarlattina, nel tifo, nel corso o al termine ·di una parotite epidemica (Walgroon, Manuel del Sel) e in alcune for1ne di malattia di Hein M·edin, senza paralisi (Netter) ecc. Bernard ha visto comparire la m eningite sierosa in una epidemia çti rosalia, n elle infezioni delle vie urinarie e nell 'erpes zoster. Molte complicazioni nervose della pertosse si possono far rientrare meningi te.. . . ' .nel qu.adro . . . della . sierosa e c1oe quei casi in cui insorgono manifestazioni comatose m eningitich e, con frequenti attaccl1i eclamptici, durante i quali può sopravvenire anche la morte, con fenomeni di iperpiressia. In questi casi all 'autopsia non si trov.ano emorragie p encefaliti , come si potrebbe sospettare, bensì una imbibizione sierosa con aumento di liquor dei ventricoli e appiattimento de1J e circonvoluzioni , m entre le ricerche microscopiche dimostrano l 'infiltrazione flogistica, propria della meningite sierosa. La meningite ~ierosa è stata notata in seguito a traumi (L. P . Bergmann e l(rakowski), per frattura d ella base del cranio, per lesioni dei seni della fa ccia, per disfunzione endocrina, in seguito a colpo di calore. Portù Pereyra riporta il caso di un b.a mbino di 12 anni che avendo lavorato eccessivamente in ambiente caldo, presentò cefalea, vomito, febbre alta, rigidità muscolare, amaurosi e poi . tato semicomatoso. Alla puntura lombare si riscontrò ; liquido limpido a pressione .aurI)..entata. L'esame del liquor fu negativo, l'esame del fundus oculi dimostrò papilla da stasi . Tali disturbi si dileguarono abbastanza rapidamente. Nel 1910 sono state descritte ·e riportate n·ella Società medica degli Ospedali di Parigi, dej casi di ineningite sierosa insorti a carattere epidemico. Riferirono Vidal su 6 casi, Riste e Rolland su 5 casi e Lambry e Parvu su 3. Però, secondo Netter, i casi apparsi _nel 1910 dovrebbero farsi rientra r e nell e m anifestazioni di Hein Medin. Questa interpretazjone non vien e condivisa da Hutinel e da Comby , sia per il numero notevole di casi osservati, sia per l'andamento della malattia che non ris11lta conforme a quello della poliomielite acuta , nella quale non mancano mai le paralisi. Secondo Stoss non esiste alcun punto di contatto con la poliomielite, perch è questa anch·e epidemiologicamente si poteva escludere, sia per mancanza di contatto, sia per assenza di altri casi nelle vicinanze. In ogni mod 0 queste form e, non è facile stabilire la natura, ma con molta probabilità si tratta di una malattia infettiva, il cui -agente non è possibil e.: almeno per ora, individuare. È stata anche descritta una m eningite sierosa in seguito Rcl intossicazione da vermi, come n ei ca i di Va lerio, di Barrand e di altri. Interessante per la sua particolarità è anch e l'osservazione di Finltel tein di un caso di meningite sierosa quale complicazione della vac1
cin.az·ione .a ntiv.a iolosa: un.a b an1bina di un anno, al 7° giorno dopo la ,,accinazione , nel periodo dello sviluppo massimo della pustola, presenta febbre a 40° e segni evidenti di iperestesia, opistotono, modica rigidità nucale, sussulti, non l(ernig, aumento dei riflessi, fontane lla tesa, n1a· non prominente. La puntura lombare dà liquido limpido, a g·occe ravvicin ate,· con albumina e cellule normali. Tutti questi sintomi regredirono piuttosto rapidamente di pari passo col disseccarsi della pustola vaccinale . Un .autore g·iapponese, J. Hirai, ha notato il m ening·ismo dei lattanti nel Giappone, in alcuni casi in cui le madri fa11no uso di polveri aspersorie a base di pion1bo, e Slawik riferisce sopra un caso di m eningite sierosa insorto in un lattante in seguito ad una iniezione di n eosalvarsan. La dose iniettata nei glutei fu di gr. 0,075 e provocò una meningite a tipo sieroso con consecutiva amaurosi. Nel 1919 il Genoese ha studia to il comportamento del liquor n ella mal.aria dei bambini ed ha potuto notare che n ell 'accesso di mala-i:ia , specie nelle form e g·ravi, nella massima parte dei· casi si ha irritazione meningea più o meno forte, con vari.azioni fisiche, chimiche e citologich e del liquor. Si tratta in fondo di form·e più o meno lievi di n1eningite sierosa, da mettersi in rapporto con l 'azione tossica dei parassi ti m.a lari ci. Anche recentemente Meldolesi (1926) ha insistito sul meningismo malarico , che giustamente con ider.a, come la meningite sierosa da malaria. Lavergue studia i rapporti tra si fili de e reazioni meningee e con clude, sulla base del frequente reperto positivo della Wassermann nel liquor e sui dati a namnestici egualmente e spesso positivi nei soggetti studiati , ch e jndubbiamente la lues crea n el sisten1a nervoso centrale una disposizione al m.anifestarsi di rea•zioni meningee. Nei bambini questa possibilità n on è affatto infrequente ed in tal caso è enormemente agevolata la ricerca etiologica, per la po ~ itività delle reazioni biologiche e molto fa cj}itato il compito curativo, con l'impi eg·o di l1na cura specifica. Anch e la tubercolosi , alla stessa guis~ che in altre sierose, può d.are m.a nifestazioni di m enin.g·ite sierosa, con un quadro cioè di meningite decorrente in modo favore, ole; e in tali casi , econ do alcuni autori, i possono fare rjentrare le forme di m eningiti tubercolari clinicamente guarite. 1
Anatomia patologica.
Dal punto di vista anatomo-patolog·ico i r eperti pos ono esser~ molto diver si e talvolta per sino ma n care. S1 di ~ ting·u e una for111a acuta esterna ed una intern.a ch e non son o sempre n ettam ente apprezzabili , potend o esister e delle associazioni. Huti~ n el 11a trovato all'autopsia un certo grado d irri taz ion e dell e m enin gi , ' risibile talora anche ad occhi o nudo. Lo spazi o aracnoideo è talora
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lL POLICLINICO
invaso d a u11a leggerissima s uffl1 sio11 e sangu ig na ch e ~i estende più o n1er10 attorno a lle radici i1ervo e. Talvolta può trovarsi soltanto una iper en1i.a d ell a pia (F eer ) con diminuzione di tra parenza e aspetto opaco , per imbibizion e di un liquido di essudazi on e, acquoso o leggermente torbido . Quando il cervello h a subìto g·li effetti d ella aumentata pressione del liquor, la su1Jerficie appare anemica e le circonvoluzioni ·µ iù o m eno appiattite. Nelle m eningi e 11egli spazi perivascolari del cervello e n ell.a so tan za cer ebrale stessa_, si trovano proliferazioni cellula ri , oppure infiltrati a tipo diffuso o circoscritto (meningite infettiva circo..-critta di Sch ottn1uller) . I ventricoli non sempre compartécipano al processo, in altri casi invece in essi risiede la sed e princip.ale d ell e alter.azio11i e .a llora si pree11ta110 dilatati, ripieni di liquido, con i })lessi in ])rimo tempo infiltrati e iper emi ci, p ii1 tardi a11emici. L 'ependima è spesso g ranuloso e talvolla d el tutto i spessito. In du e casi d escritti da Ayala sono presenti l esioni dell 'ependima e d ei plessi coroidei , di grado e di intensità differ ente, anzi egli afferrna ch e sia n ei casi a d and.am ento acuto , sia in quelli ad anda~ m ento cronico, è quasi sempre dimostrabile istologicam en te, a lmen o n el la maggioranza dei ca. i , un a flogosi d elle pareti v·entricolari (ependima e strato so tto ependimale) ~ delle for~ 111az io11i coroidee. 111 molti casi che si presentano n ella prima infanzia si tratta di una mening ite sierosa comitans (Schottmuller) cioè di una essudazione dovuta ad azion e secondaria a distanza in rapporto a focola i flogisti ci d el cervello , dei tesuti p ericranici e d e11e ossa, analogamente a quello ch e accade n elle raccolte .articolari che, si producono n ell e epifi siti. Questi casi si ve· rificano oltre ch e n elle suppurazioni d ell 'orecchio medio, a n ch e n ei tuber coli solitari ed in altri processi t11ber colari circoscritti d ell e r eo·ioni cranich e.
iritomatologia.. -
I sintomi d ella n1ening ite sier o a possono confonder si con quelli del la 111 alattia da ct1i essa si sviluppa , in a ltri ca i invece sono tanto accentua ti, da far cred ere .ad un a m eningi te di natura diver sa . I sint omi clinici. della meningite sierosa son o do uti all 'aum entata pressione intracranica e i J)resen tano in modo così vario e spesso così tu1nultuoso ch e n on è facile talvolta arrivare all a giu ta diagno i . Ayala disti n gue dal punt~ di vi ta n eurolog·ico l e segu enti forme n-eg] 1 adt1lti: forn1a cefalalgica, n ella quale il dolo1 di testa è il sintoma ubi ettivo ch e predomina e tal volta i olatame11te; forma p seudo m ening iti ca, in cui .alla ce falea si accompagn.an o seg-n i di reazione m eningea; forma p seudo-tumoral r . nell a quale oltre la cefalea, i osservano Rllri intorni generali ed a volte di focolaio, clei tun1ori endocranici. 111 li11ea g·en eral e si può dire che n el la ttante ,
[ANNO XXXVI, NuM. 4.3}
d on1i11a la for111a p seudo-mening iti ca e nei ban1bini più grandicelli la 1) eudo-tun1orale e I.a cefa l.algica. P er comodità di d escrizione si ritiene oppor· tuno di stinguere separ.a tamente la m eningite i ero ~ a ch e si osserva nei lattanti, da quella ch e i o ~ erva nei ba1nbini più grandicelli . Nei }atlanti l'inizio può e sere brusco e tumultuoso oppure in sidioso e lento. Nel primo caso i 11a la cosidetta forma fulmi11ant e (a1Joplessia siero:a d egli antichi .autori) con febbre alta , g·ravi acce i convulsivi, coma , e morte in brevissimo tempo. La sindrome 111eningea , se si eccettui una lieve rigidità nucale e pupill e miotich e, può .an ch e fare difetto, poich è la morte impedi sce che la sintomatologia si sviluppi in tutta la su a eviden z.a . Ma l 'inizio può essere n1en o bru co e presentare dist11rbi più o mene> accentuati d ella coscienza (obnubilamento, sonnole11za) e segni di compressione cerebrale, con co11vul sioni clonich e, von1ito, fo11 tan ella sen11Jr e abbas tanza tesa, quando i1on si tratta di b ambini molto d eperiti o di idratati. Le parali i possono esistere sotto forma di una p.ar.ali si d el fa cciale a tipo periferico o paralisi a caTico d egli arti, in forma monopl cg· ica o emiplegica, ma tali parali i non si riscontra no in molti casi o possono an ch e d el tutto mancar e. Frequenti ono invece gli spasmi d ella i1uca e d eg·li arti, con aumento d ei rifl essi, i fenomen i pupillari con midriasi, immobilità pupillare, iniosi, anisocoria; le paralisi d ei inusco li oculari (strabismo), 1.a contrattura del1'orbicolare d elle palpebre, la fotofobia , la . amauros L. Alle convulsioni si deve attribuire l1na · g·rande im1)ortanza: esse sono assai frequ enti , 11ann o la car a tteri st ica di poter durare d elle ore e per ino d ei g iorni e sono accomp.agnate da g·rida lamentose e SJ)esso strazianti. L ' inten ità d ell e convulsioni è differente da caso a caso e dipende dal]a diver sa sen sibilità dei b.amhini colpiti; essa raggiunge il più a lte, g·rado n ei bambini con diatesi spasmofila o con tare neuropatiche. Le convulsioni, che esplodono per lo più durante una malattia gastro-intestinal e, si diting uono dalle ecl.ampticl1e perchè durano più a lungo ed a n ch e percl1è, n ell ' intervall o di e e, si possono riscontrare sintomi di mening ite (rigidità nucale, ipertoni.a, sonnolenza, I<.ernig, Brouzin ski , ecc.). Il Babin ki , a n ch e qu.a ndo è presente, no~ ha importanza n el] 'età d el lattante. Nella cos1d ett.a mening·ite sierosa ventricolare si h a una maao·iore accentuazione dei sintomi di compree~one (vomito, convul sioi:i i, e.cc. ) e P1:1ò r end er si manifesto un progressivo ingra·nd1mento del volume d el cranio (idrocefa li.a), quando le l esioni infiammatorie, diffond en d o i in determin.ati punti dcl cervell o, ost acola~o. la libera cir colazion e del liquido cefa l o-r~ch1d1a~o._ . , I intorni ch e 1 osservano n e1 bamb1nL p1u grandicelli son o simili a quelli d egli ad111ti :
154-3
SEZlONE PRATICA
si Lratta di una sintomatolog·ia nor1 tan to net· lame11te delimitata, della quale fann o parte il '0111jto, la ce falea e a ltri intorni di compres~ione cerebral e. Il vomito ha il carattere del vor11ito cerebrale, che insorge indipend·entemente clai pasti, e che }) UÒ· essere più o m eno frequente; talvolta si accentua quando il b ambino dalla posizione supina pa s~ in quella seduta. La cefalea ora è accusata alla fronte , ora alla nuca oppure è una sen sazione gravativa in tutto il capo, che non dà però speciali localizzazioni alla percussio11e del cranio. Quando la compres ione si esercita nella fo ssa cranica posteriore, si possono manifestare vertigini, tanto allo stato di riposo ch e n ella stazione eretta e tren1ori al capo e agli arti, con andatura cerebellare tipica, come nei tumori. Il delirio , quando esiste, è sempre meno violento e ineno i)ersistente, ch e n elle .a]tre forme di n1e11ingite. Le parali i sono più rare e meno accentu.a te, m.a esiste il l{ernig·, il Bruzinski , rifle_ i tendinei accentuati , specie n egli arti inferiori. Son o .. tati de critti disturbi della degluLizio11e (di_fagia), e della fonazione (disfonia), digri g·11am e11to dei denti , turbe va omotorie, i1Jerestesie, anestesie, ritenzione d i urina , ecc. Rece11te111ente sono tati n otati si11to111i , ch e con una certa i)robabjJità , si devono riferire a cl u11a le sione dell 'ipofi i, a diposità e deficiente vilU])po dei caratteri sessuali (Golastein). ]1a g·rande importanza assume, n ella meningite sierosa, la sintom.a tologi.a oct1lare, ch e ... i ri·Yela co11 le parali i dei mu coli oculari, con le a lter azioni del fond o dell 'occhio e del ,·isu_, col r estringimento del camJJO visivo e 1'ing·rai1di1n ento della m .a cchia ci ~ca . T.a li disturbi , co1n e l1a dimostrato Di l\1arzio , sono i J>iù costanti e po ~ ano per sè soli porre la diag110 i di m eningite sierosa , prima di ricorrere a lla ])tin tura lomb.are. Questo avvi en e, con una certa fr equenza , n elle forrr1e frustre di m eninf{ ite sier osa, n elle quali , ad una sin tomatologi.a neurologica molto scarsa, fa riscontro una sindroJJ.1e ocu1are , la quale ra ppre enta spesso 1'unico elemento diagnostico. L 'esam e oftalmof'copico è quello ch e h a particolare importanza, 11oi cl1è il fundu s oculi h a nella rr1eningite sierosa un a ])e tto che è caratteri stico. Secondo Di l\Iarzio , ch e si è molto occupato dell 'argo· i11ento, il tipo di lesione oftalmoscopica può e sere raggruppato sotto forma di lesione eden1,a tosa dei bordi papillari e dell.a ret ina juxta papillare, ch e può variare solo n ell a esten sione e nella inten sità e formare quindi le varie fa si, n1a rin1ane sempre un unico tipo che egli chian1 a eclema p.a1)illo retinico. L 'esame del campo \' isivo , ch e potrà ' essere praticato con una certa diffi coltà e solo n ei bambini già gran clicelli, è molto importante e può servire di conferma al reperto oftalmoscopico ; i lin1iti i)eriferici per il verde sono quasi sempre ri.. tretti ancl1e nelle forme jncipienti , n1entre, n elle form e lì ÌÙ aYanzate, si r estringono i li 111iti del rosso, del b1et1 ed infine del bianco.
È r11olto raro ri contrare la presenza di uno
scoton1a centrale, sia a ssoluto che relativo, mentre un sintomo cl1e non manca quasi mai , in qual iasi form.a di ineningite sierosa, è l 'ingrandimento della rnacchia cieca di Mariotte. A questi dati di indubbio valore, si devono aggiungere anch e quelli ricavati dalla puntura lombare, che non ono m eno importanti. Se si ha la possibilità di praticar e la puntura lombare innestando .a ll '.ago il manometro di Claud e, si nota che la pressione iniziale del liquor è a umentata (45-70) e che essa, nelle su ccessive rachicentesi eseguite regolarmente e ad interv.a lli determinati, va g radatamente discendendo, mentre la quantità di liquor estraibile in og·nun.a di esse rim.a ne presso a poco ug uale. In gen erale poi, sono sempre apprezzabili e spes o più ampie che nei soggetti n ormali, le ,·ariazioni e oscillazioni della pression e rachidi.a11.a, negli atti respiratori , n el cambiam ento della posizione del capo, con la pression e delle giugt1lar i o più facilmente facendo iperfletter e il capo in avanti. Fatti questi ch e autorizzano a riten ere ch e probabilmente la lesione determinante la pressione intracranica non si .a ccompag·n.a ad un 0<=tacolo n ella con1unicazione fra cavità ventricolari en ce falich e e ca\rità mening·ee pinali. Il liquido ottenuto con la puntura lomb&re è abitualmente chiaro, raramente torbido e lasciato in riposo può for111are un reticolo fine , com e un tenuissimo co.a gulo trasparent e in tutta .la massa del liquido , a forma di dito di guanto capovolto. L 'albumina è m odicamente aur11 entata , talvolta più del 0,5 0 %o e il sedimento , ottenuto per centrifu o·azione, rivela la presenz.a di linfociti o poli11u cleati. Secondo l\fathes è possibil e in qu.asi tutti i casi accertare la presenza dell 'aumento di albumina, purch è si adoperino dei m etodi appropriati e fini (r eazione di Lang a ll 'oro colloidale) . Un r e1ìerto più ricco si trova n elle forme intense , mentre nelle forme lievi il liquor è quasi n ormale, ma si estrae .in qu.ant1ta . ' . . mag0'1ore e con pressione a um entata. Di reg·ola è difiì cil e metter e in evi denza g·ermi n el liquor, p erò esistono numerose osservazioni in cui il reperto fu positivo (Concetti, Finl{e] . . tein, Hausalter, D 'Astros, Stoss). Così Lesnè riscontrò n el liquor gli stafilococcl1i , Nobecot1rt e Delster g·Ji streptococchi , Netter i pne u1nococchi, Phull e W alter il bacillo di Pfeiffer , Tiatane, Boden, J e111ma , ecc. i bacilli di Eberth . De,re trattarsi però, in lin ea gen erale, di gern1i .a tte11u.ati n ell a loro virulenza e di b an1bin i non troppo recettivi, nei quali il germe non riesce ad a rrivare fin o al la suppurazion e. Invece n el caso del colibacillo, si deve ammettere una aumentata \ 1irulen z.a, per la qu.ale esso riesce a d attraversare la parete intes tinale e detern1in.are , fra le altre localizzazioni. un.a n1en in g·ite acuta, n forma m olto o-rave. ta]Yolta morta le.
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1544
IL POLICLINI CO
Se il liquor è sterile, il germe può ritrovarsi nei tessuti, oppure l 'inoculazione in animali sen ibili, nè può rivelare l 'esistenza (Levi, Waltl1ert , Hau halter, Alamelle, Boden e altri). I germi talvolta sen1brano a ssenti nonostante tutte le investigazioni, sia ch e questi germi si trovino in numero assai scarso, sia che la loro virulenza risulti attenuata, come ha dimostrato Concetti per il meningococco. D 'altro canto bisogna tener conto che esistono delle forme non battericl1e, dovute .a ll 'azione delle sole tossine (Quincke, Concetti). ·
Forme cliniche. - Finkelstein tenendo presente il decorso della meningite sierosa dei bambini, distingue le seguenti forme cliniche: 1) forme iperacute (apoplessia sierosa degli antichi autori) che si presentano con gravi attacchi eclamptici, nelle cui pause subentra un coma profondo e in pari tempo febbre alta, con decorso rapido, fino alla morte, dopo poche ore o pochi giorni. Il quadro così t11~ multuario e così grave, come si · osserva frequ·entem ente nei lattanti, si può spiegare, non in rapporto ad una infezione di speciale gravità, ma con l'arnrr1ettere un'abnorme eccitabilità d·el sistema nervoso infantile, su speciale base costituzionale (spasmofilia); 2) forme a decorso più lento, con sintomatologia cerebro-spinale, cl1e si riscontrano specialmente in seguito a 111alattie infettive (influenz.a, polmonite, suppur.azione delle orecchie, gastro-enterite , ecc. ) e che tendono spesso ad a ssumere il tipo della meningite tubercolare ; 3) forme ventricolari., ch e si riscontrano con maggior frequenza nell 'infanzia e ch e pro. cedono con m.anifestazioni di idrocefalo a cuto. Di questa forma se ne fanno due distinzioni: una forma ad inizio brusco con attacchi convulsivi; una forma comatosa ch·e si stabilisce più lentamente. La prima è di solito collegata con affezioni acute dell 'appareccpio gastro-intestinale e si presenta con febbri altissime, gravi accessi eclamptici anche a tipo di I.aringospasmo, mentre n ell' intervallo fra una convul ione e l'altra predomina il coma. Ripetendosi gli attacchi eclamptici, si stabiliscono i sintomi di aun1entata pressione endocranica , spesso sotto il quadro di tetania sintomatica , che possono portare fino all 'esito letale. La for1na comatosa si presenta più o meno lentamente e talora dopo brevi attacchi eclamptici: si ha cefalea, vomito, irrequietezza, . con segni di apatia, sapor€, ten sione della fontan ella, trabismo , midriasi , iperestesia e raramente fatti paralitici; solo di rado si osservano emiplegie. La febbre è bassa, ma può anche mancare del tutto. Pa recchi di questi stati guariscono spesso dopo breve durata , e talvolta prima di avei raggiunto il completo sviluppo sintomatologico ; però in alcuni casi può sopravvenire anch e la morte e allora l'autopsia dimostra la
[ AN NO
presenza di una n1eningite sierosa interna o ventri ~olar~ . Ques~e sono le forme più comui1i, ma esiste in pratica tutta una gamma di forme intermedie, dalle più complesse alle più attenuate, .~elle quali l'esame neurologico risulta quasi negativo, mentre la presenza della meningite sierosa è rivelata soltanto dal tipico reperto oftalmoscopico, sopra descritto.
Complicazioni ed esiti. - Come abbiamo già accennato, se una meningite sierosa si sviluppa in un b,a mbjno spasmofilo, la complicazione più comune e il pericolo più grave, è dato dalle convulsioni, che possono essere assai frequenti e molto violente, a causa degli spasmi. La morte nei casi gravissimi, si verifica nei primi giorni, ma è molto più rara se la malattia assume un decorso subacuto. È frequente l'esito in guarigione anche completa, ma si possono avere purtroppo esiti importanti fra cui il più comune è l'idrocefalo ero~ nico. Questo è da attendersi quando le manifestazioni cerebrali (dolori, rigidità nucale, aumento dei riflessi , ecc.) non scompaiono nel decorso di tre settimane, come avviene di solito nei casi ch e decorrono fa,rorevolmente. Oltre l'idrocefalo, si possono avere alterazioni più o meno pronunciate delle facoltà intellet~ tive, fino all 'idiozia, che. si rivelano in seguito chiaramente n ell 'età della scuola. !f ra le altre complicazioni sono descritte in primo luog·o l 'amaurosi, le paralisi, l 'e1JiJ essia Jaxoniana, la sclerosi cerebrale, ecc. Quinck·e cr ede c he il malato di m ei1i11gite ierosa pre enta una peciale tei1denza a recidivare. Diagriosi. - La sintomatologia della n1ening·ite sierosa può essere così varia e così indeterminata che spesso non è possibile clinica1nente arrivare ad una diagnosi esatta; questi casi talvolta rappresentano un reperto di autopsia. I criteri più in1portanti per la diagnosi, sono da ti-: dal modo di insorgere della malattia; dal decorso di essa; dall'esito abi t11aliaen te favòrevole; dai dati ricavati con la puntura lon1bare (caratteri del liquor e pressione), dall 'esan1e del fond o dell'occhio e dalla radiografia del cranio. L'inizio della n1eningite sierosa , spesso in rapporto con una malattia infettiva o con un trauma, si presenta di solito in modo lento, di rado in modo rapido; quando la sindrome di compressio11e cranica si stabilisce rapidamente, è facile, ad un primo esame, confonderla con quella di un tumor cerebri. Il decorso della malattia è in genere assai lungo e può presentare anche remissioni di sintomi in1portanti (paresi, tremori, ecc. ), fatto che non si osserva abitualmente, nelle altre form e di meningiti, che volgono per Io pi? verso l'esito infausto (meningiti tubercolar1, meningiti purulente). È comune invece nell~ m eningite sierosa l 'esito in guarigion e. Ma i
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XXXVI, Kv1v1. ±3]
SEZ IO~E
criteri se11za dubbio più importa11ti per la dia.. gnosi sono dati dalla puntura lomb.a re, che per1nette di misurare la pressione del liquor, e di poter valutare i suoi caratteri chimici. Nella meningite sierosa la pressione iniziale è aumentata (±5-70 a ll 'appareccl1io di Claude) e la quantità del liquor estraibile è sempre abbondante. Ayala dà una certa importanza al quoziente rachidiano (Q. R .) da lui trovato e ch e si ricava d.a l prodotto d ell.a qu.antità del liquido estratto (Q), per la cifra della pression e tern1inale (T), divi so per la cifr.a della i)re ione inizi.a ie
J. (Q. R.)
PRATICA.
15-13
vagliata prin1a di forn1ulare anch e un so petto, che può equivalere ad una sentenza di n1orte. Si dovrà quindi con serena obiettività ricorrere a d alcuni dati di diagnosi differenziale. _ elle m eningiti purulente la febbre è più alta, l 'inizio più brusco, il delirio frequente e accentuato, il decor so abbastanza rapido, con esito quasi sempre sfavorevole . L 'esame del fondo dell 'occhio , non dà qui l 'edem a pa pilloretinico; la puntura lombare dà esito a liquido purulento. La m ening·ite tubercolare è una n1alattia abbastan za frequente dell 'infanzia e ad essa si deve p ensare ogni qu.al volta ci si trovi di fronte a sintomi ni eningei. Ma la presenza di e' entua li focolai sospetti n ell '.a lbero respiratorio , il d ecorso della n1alattia ch e evolve verso il fatal e aggravamento , il r eperto del liquor con l 'aumE:nto della albumina, la linfocitosi, il tipico reti colo ed infine la ricerca positiva del bacillo di Koch, sono tutti elementi di una gr.andis ... ima importanza, per poter in modo indubbio confermare la diagnosi. Fra le altre 1Jrove potrà avere · 1a sua importanza la cutireazion e positiva alla tubercolina e l 'inocula· z ione d el liquor .ad un an irr1ale da esperimento (cavia). Non poche difficoltà invece incontra talvolta la di agnosi differenzi.ale col tumor cerebri ; si d eve tenere conto, n el tun1or, del}' ini zio meno brusco, dell 'assenzà di una qualsiasi m alattia infettiva, del decorso assai l)Ì tì lungo abitualmente sen za febbre, della prog rc~s i,rità dei inton1i, della presenza di una vera 1)apilla da stasi, dell.a pressione e dei caratteri del liquor. La pre siqne è di solito n el 1t11nor i11olto più .a ccentuata, ma la quantità di liquor , ch e si estrae nelle su ccessive punture, è sem1)re minore e il quoziente rachidi.ano risulta d in1inui to ri spetto .a lla n1eni11g·ite sierosa. In questa invece, oltre gli a ltri sintomi surri cordati, h a notevole importanza il fatto, ch e le ripetute punture lombari modificano ben e,Tolmente la sindrome morbosa, fin o alla, gu arigion e. 1
ella 111eni11gite sierosa il quoziente rachidiano è costantem e11te alto. Nei riguardi del liquido cefalo-rachidiano, più ch e. i dati positivi valgono i criteri n egativi, nel senso ch e si potrà escludere una m eningite_ sierosa, quando l 'esame del liquor darà una notevole linfocitosi o una di creta poli11ucleosi, quando 1'albumina raggiunge una certa cifr.a (1,50 %0), quando ri sultano fortem ente positive le reazioni alle globuline od una delle reazioni colloidali o si constati una riduzione i1ella p ercentuale di zuccl1ero (Ayala). E inutile qui ripetere q t1anto sia im.portante, dal pu11to di vista diagnostico, l 'esame del fondo dell 'occhio, ch e dà u11a visione assai car.atteristica ben descritta d.agli oculisti (Di ~farz io , Caramazza, l\iiezzatesta, ecc.) e ch e se si riconnette a tutto il r esto della sintomatologia oculare e all 'even Luale presenza di sintomi n er,rosi, non lascia più dubbio a lcuno p er la diag·nosi. 111 ogni modo potremo sempre ricorrer e anche a lla radiografia del cranio , che din1ostra una diastas i più o m eno evidente delle suture, presenza ed a um ento dei mammellonamenti, sol chi venosi, impressioni digitate , deforn1.azioni delle apofisi clinoidee anteriori , fino ad una apparente obliterazione del1'ostium sell.ae. Nell 'ipotesi ch e non si possa giungere direttamente alla diagnosi di m eningi te sierosa, dovranno essere escluse quelle nlalattie ch e più comunemente si riscontrano nel1'età i11fantile, e ch e più facilmente si confondono con quella e cioè le m eningiti purulente semplici, la _m eningite tubercolare ed il tumor cer ebri. Quando il m edi co deve esprimere un g i udi. zio in simili casi, sa quanto an_goscioso sia il tormento del suo animo, a llorchè si tratta di decidere la diagnosi fra meningite sierosa e le altre form e di m enin giti. E se abitualmente si riesce a sciogliere il dubbio diagnostico con la puntura lombare, ch e, nella pratica privata , rappresenta una vera tragedia, perchè anche il prof.ano sa che spesso puntura lombare, vuol significar e m eningite, talvolta gli stessi risultati del liquor non sono molto netti e allora la nostra parola deve esser e assai cauta e b en
Prognosi. -
Nella prognosi della meningite sierosa si deve te11er conto: 1) della gra,rezza dell 'infezione primitiva ; 2) dell 'età e delle condizioni generali del ban1bino; 3) della precocità dell'intervento con ]e punture lon1bari. , l -11'infezione ch e i pre enti di una certa gravezza, in un bambino lattante, con tare eredj tarie n ervose o a ffetto da spasmofilia, oppure uno tato generale di nutrizione assai scaduto, in u11 b an1bino in cui l 'alimentazione sia resa difficile dalla presenza del vomito e del l'anor es ia , devon o sempre comportare un prognostico ri erva to. _i\n ch e il trattamento ha una grande importanza nella prognosi, se non per la vita , alm eno per alcuni esiti , poi eh è una puntura •
IL POLICLINICO
lon1ba r c e eguita a te1npo · opporlur10, può talvolla salvare da una cecità irreparabile. In linea generale però la i)rog·n osi quoad vitam è buona, sebbe11e sia doveroso tener sem, pre presenti gli eventuali esiti (idroce falo, ambliopi.a, epile" ia , disturbi dell 'intelligenza ecc.) c h e po ono verificarsi anch e a di Lanza di ten11)0.
Cura.. -
La c ura d ella i11ening ite sierosa, deve· rivolgersi sopr.ati;ttto .a lla m.alattia infettiva IJri111aria ed in ogni i11odo si giova delJr. co111uni 1Jr.a tich e in uso per l e .a ltre specie di men ing iti (rivulsioni cutanee, vescica di ghiaccio, lJurganti, ecc.). Nel sospetto di una intos. . . ' icaz19 n e verminosa sara opportuno omm tn1tr.a re u11 purgante e sostanze vermifughe. .l\1olti autori con igliano la somministraz ione dell 'urolropina per bocca o per via endovrno a, i)er la fa cilità con la qual e e a può pervenire a ]Je meningi e per la sua azione antisetti ca e antitossica . In caso di agitazione, di convu l ~io11 i e di febbre .alta, saranno indicate c ure idroter apich e e sostanze bromiche (bromuro di calcio) per clister e o per bocca . Ma la cura im1::>o rtar1te della menin g ite sierosa è costi luita d.a lle IJunture lomb.ar i, cl1e devono es ere j)raLicate quanto più precocem ente è possibile. Le pu1r! t1re d evo110 e ... sere ripetute ad in terv.alli rego lari , col controllo di un manometro, - fino al la din1inuzione o alla scomparsa d e i sinton1i i11orho.. , i. Le ])Unture nel primo periodo della malattia ]JOtranno esser e praticate ogni due-tre g iorni , in seguito ogni otto-dieci giorni. La quanLilà di liquor da Logliere arà regolata dalla pres ione segnata dal ll1anometro, cer cando però di non andare mai al d i. otto dei limiti norn1.ali (15-20 .al! '.a pparecchi o di Claude) (1). In caso di in successo d ell a puntura lombare si potrà ricorrere .a lla l)Un tura sotto occi]Jitale e n el lattante a quella ventricol.arc, sopratutto qt1ando si tratta di una forn1a di i11 cning ile si erosa interna. È tata anch e tenlala n ei bambini lJiù grandi celli la tr.a pa-
[ANNO
XXXVI,
~UM .
-13]
nazione del cranio, co11 am1Jia incisione della d~r~ madre, pe c~aln1 ente nei casi di origine otitica o tra11111at1ca. 1 on deve essere infine t~ascurata ~na. cur~ a11t iluetica, nel sospetto d1 una men1ng1te iero a ~ u ba e sifilitica. BIB LI C>G flA~'lA. .
'
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,
•
w
Dott. Prof. RENATO POLLITZER doc. di Clinica Pediatr ica nel1a R. Univereità diretto··e Sanit ario dell'Istitu~Scuola u San Gregorio » in · Ron1a.
Come si alleva il bambino. sano e come si assiste il m·alato con Prefazione del Prof. FRANCESCO VALAGUSSA Questo volumetto, scrdtto da1l'appirezzato noet"ro collaboratore Dot t. Prof. RE.NATO POLLI'l ZER consta ùi . ' circa 120 p a gine oon 66 figure e-0hematiche nel tee1o, e m entre riesce utilissimo nei CORSI DI PUERICUL. TURA, d~1o&ti da ll'Opera Nazionale per la Protezione della Infanzia e della Maternità e anche una sicura Cuida per le A.ePistenti Scolastiche Maestre (Visitat rici ecolaetiche), Assistenti Sanitarie V isitatrici d i igiene materna. e infantile, levatrici e bam binail,. Prezzo L. 1 5. P er i nostri abbonati sole L. 1 3, 5 O in porto fr anco. 1
0
I n\."ia1'e Vaglia P o ta.le all'editore LUIGI POZZI, via, Si~tin a , u. 14 - ROMA.
154J7
OSSERVAZIONI CLINICHE. .., E z.
OsPED..\.LE C 1, ·1LE n1 C HI HURG . diretta <lai dolt.
1,ERN I BH.<\CC 10 BRACCI .
Sop1·a un caso raro di ulce1·a peptica post., ope1·atoria, con dive1·ticolo J.Jer il dott.
G I OVAN NI ZI NGARELL I,
assistente.
'
lliten g·o ch e non sia del tutto pri vo d 'i11ter esse riferire su di u11 ca o occo rso i1 ella Sezion e Chir urg ica di questo Osp edale data l~ r.ar ità del r ep erto operator io o ser v.a to. I) . G iuseppe, di a. 44, carrettier e,. da Massa .\Iartana. ~ulla di n o teYole 11el gentilizio d ell 'infe r t110. l\1?dico fuma tore e bevilore, non presenta preced enti i11orbosi d egni di nota nel! 'infanzia. Nega lue.s ed altre inalaltie vener ee. A 22 anni dopo i.l servizio nlilitare, cominciò ad avvertir~ e1tso di bruciore allo s lomaco e lieve dolenzia ep igastrica con irradiazioni all a r egione d orsol o m~are sinistra. Tale clolore, che insorgeva d a u11a a due. or e d opo il p as to, aun1e11ta va special :. n1e nte dopo l 'ingestion e di certi cibi ch e egl f r ft c11eva p esanti e di difficile d iges tion e. llt1a lch e vo rni lo biliare, mai em a t emesi , mai eruttazioni acide, mai febbre . Dice l 'a. <li aver emesso sp esso feci J1 eras tre. 1'ali dis turb i, con inter valli <1i alcu:ii m esi di relativo b e n essere, si ripeterono fissa i frequenten1ente e lo costrjnsero a sotloporsi ad un a tto oper a tiYo ch e il p . s ubì 9 a. or sono. RicoYer a to in t111 osp edale ft1 ri sco ntrato affetto d a u lcera gastrica ed op eralo di gas troentero lo1nia. · · D 'allora è stato perfe tta111e1tlc l>e11e. Ver so Ja nte là d el maggio 1928, un g ior110 lre ore dopo il i>us lo, fu colpito da violen li dolori addominali et iffu si, c11e durarono quasi 24 or e e cl1e dimi11 t1iro1to dop o praticat a u11a iniezio11e di morfina loca lizzar1dosi in segu i to a ll a r eg·jon e epigas trica: l 'al i dolori contin u arono a rjpresentarsi q u oticlian a n1e11te inizia11dos i duo ore cir ca d op o i p a::; ti p e r diminuire Clopo qualcl10 ora e ripresenla r si quindi con g li stessi car a t teri . Non h a n ola lo in q u est o fra ttempo sang·ue 11elle feci . ~on 11a avuto vomito , i1è febbre . Perdurando tali dis lt1rbi cl1ieùe ricoYer o in o p ed ale ove entra l '11 d ice111bre 1928 . Esame obiettivo. S la lo cli 11 ulrizione piutlo to scaduto. P a1111icolo ad i poso scar so, muscol a tura ipotrofica, sis te1na sche!e lrico nor1nale; micropoliacle11opatia _ Nulla di no le\'o]e a carico d el1'appara to r espiratorio e cardiovascoì ar e. L 'addon1e si present a Jeg·gern1en tc a vYallato p ecie n ei quad r a11ti s uperiori. Cicatrjce laparo tom ica soJ>ra-01nbe]icale mediana d efor111 e lunga 10 cm . circa . La palpazione su d etta cicatrice fa rilevare una Lun1efazione d el la g r ossezza di un grosso uovo a lim iti ne tti inferior 1nent e, indis tin ti nell a parte superiore, 111011e e] astica e riducibile. Detta lu111efazion e aun1enta d i vol un1e con g li sforzi e sco1npare quasi cl el tt1lto face ndo contrarre all 'a. j i11uscoli retti add on1inali . La palpazione di ele tta r egion e risYeglja d olor P.. Dole nte il pt1nto di Boas.
1518
IL
POLI CL I ~ I CO
L 'csu111e raclios~opico esegu i lo clal prof. Bianchini r11e tteva in eYidenza i seg ue11ti fal ti: Sto1r1aco gas trectasico. Si in) z]a r apidan1cnte lo sv uo t~1nento p er via a naston1o t]ca . All 'i11izio clel-
FIG.
[ A-:\~o
XXXVI, NuM. -!3]
ri sponden za della s lo1nia tra ques to e lo stomaco ed in u11 i> unto n el quale si tro' a essersi in1pianlata un'ul cera a 111argini duri e irregolari a caratter e pe11etran te, che a ,.c, a preso adere11ze ed i11tin1a co.n11essione con la parete addominal e a nterior e. J_,iber::tlo da tutte le sue aderenze ed es tralto lo s to111uco dalla cavità addominale, si lrova c1:1e esso è t11tilo al sottos tante digiuno d a una . gas tro-e11teros lo1nja pralicala nel punto p i ù tlecl1v e d ella grande curvatura. Il lratto d 'i11lesti110 corrisponde11le al la boccn anaslomotica, a1)p are sacculare, d ella g r andezza di un mandarj110 , con IJareti ipertrofich e e col suo aspetto, a11<. he post o j11 relaziorte con i,1 tratto d 'intesti110 sj luato a1 disopra e al disotto di esso, ricorda u11 aneurisma. Sul 1nargine superiore di questo sacculo , tra esso e l o s ton1a ro, si osserva la perforazio11 e sopra descritta; a d estra di questa p erl'orazione si osserva una massa omentale co1n p a tta ch e è quella 1iber a ta cl al le su e aderenze co11 In parele addo111inale. Si pratica una p arziale r esezione dello sto1naco j11 'icina11za clella vecchia gas trocnteranasto111osi as1Jortando con ·temporaneame11te l 'intestino cor' isponde11te c.o mpreso parte d ell e dl1e anse afferente ed efferente per un tratto di circa 20 c1J1. 11011chè l a inassa omen tale sopra descritta.: si pro<"erle gui11cli separatame11te alla sutura dell9 ston taco e al l 1l1nione dei due monconi int~stinal L Data la diffico1tà di porre allo scoperto la pa r et e post eriore d ello s to1naco sì pratica una gn s lro-digiunostomia at1teriore alla ' i\Tolfer, sce1
1.
l 'a 11 sa effer ente for le dolore cli pressione localizzat o a 3 o 4 cm. circa dalla breccia. Aspetto sacculare d el digiuno. L 'ansa efferente si conti;lua a 111onte di questa imrnag·ine diverticolàre. li saccul<.1 si rie n1pie fortemente ed è in preda a peris tal si espul~iva. U11a radiografi a, praticata d11rante l 'esame radio. copico, J1a colto i.I diverticolo su clescrjtto in lln n10111ento cli inarcata onda p eristaltica (figura 1) . l)er dt1e g ior11i consecutivi si somn1inistra il p a to di pr ova di F.\valrl e J3oas· ·Ina non si r iesce acl e trarre resirlu i (lel pasto n eancl1e d opo 20 i11 inul i cl all a so1n1n]r1istrazione. Il gio r110 28 clice111br e i sottopone il puzjente all 'a llo 01)er a tiYO. Iniezione d i pau11evrol. E ter onarco. i . Laparotornia 1nediana sopra e sotto ombel ical ·. E sci:s ione cl e1l 'ant]ca cicatrice l aparot omica . i 11o ta 110 g·rosso l aparocele p ostoperatorio coslj ttd lo cl aJl 'on1ento fortc1nente ader e11te all a pare lc addon1inale : si sbrjg'liano le aderc11 ze e si vn all a ricr.r ca dello st o111aco. Ques to appare fisso, s tira to in basso e for t.en1enle ader c11le alla parele anteriore dell'addo1n e, alla qual e è jntim a1n e11le \111ito d a un tessuto duro, j11fil Lrato. Non pole11do i, ' l::t ta l a l oro t1nicazione fort em enl r a si11is tra , liberar e l e ad er en ze atlraver o la breccia l ap:-.roton1 ica l ong·itudin ale, si compl eta la i11ci ion e primitiva con un taglio trn versale si11i tro a T, pratica to al di sopra d ell a J]n ea d ell a nla. sin1a ad erenza. Xel procedere alJ a dissez io ne rii CJUC. t a si finisce col cad ere d ire ll a111e ntc nc1l 'int ern o clel lume in le~ l in al e in 1or -
•
F1G.
2.
g lie 11clo u11 tratlo d el digiu110, situ alo circa :.30 c 111. a Jn on l e d ell 'cscgllit a rc ~cz ione , ecl entero-
a11as lom osi . S i utura110 le pa rei i con ri costituzion e d ei J)iani musco lari ed apo11e urolico l a ciando, al r er1lro. 1111 0 zaffo cli garza ioclo rorn1ica.
[ANNO
XXX\' l ,
UM .
43]
J) ura11le l 'opcra1 ione, laboriosissi1na e di lunga clurata (5 ore cir ca) l 'a . h a presentato r espirazjo11e superficialissima e p olso ~iliforme. Si pra t ica110 i1)od er 111 oclisi ed iniezioni eccitanti. Decorso p osl-0} er atorio buono. Scarsissimo vort1ito. Lieve rialzo termico. 30 g·ennaio: I.. e co ndizioni del paziente si mantengo110 tuttora otti1ne. Perfetta digestione. La fer1t a è con1ple tamente cica tri zzata. Viene di1nes~o d all 'Osp eda] e guarito . . Una radiog-rafia 1>raticata un -mese dopo I 'atto O})era t·iyo mostra il perfetto vuot a 111~11 to gastrico at~r aYe r so al1 a i1uova via a11asto1notica (fig. 2). Non si son o potuti ottenere preparati istologici d el pezzo asport ato essendo il gabinetto chimico J)acteriologiro d cll 'Ospedale sprovvisto di apparecchi adatti . 1
La }Jroduzione di ulceri pep ticl1e siano esse g.a'"'tro.. clig iunali che digiuna li pure, sono tutt 'altro cl1e infrequenti, specie dopo interventi operatori per ulcera gastri ca con gastro-enteroston1ie semplici. La g·ra11de maggioranz.a di esse rj siede tanto di fro11te all a bocca anastomotica nel ver sante dig·it111ale, cruanto a pochi centimetri d.a essa . AJc1111i autor i, e fra questi r ece11temente il Leveuf (R eviie de Chirurgie, n. 2, 1927) ritengon o cl1e il 2 % circa dei gastro-enter6stomizvaclano soggetti a d ulcer e peptich e del dizati . g1uno. Scl1i1niliski , Krogius, Alessandri ed a ltri clanno i11,-ece percen tuali rnoltò più alte fino al 10 %, tanto ch e m olti operatori, Finsterer, Sch11i tzler , Eiselsberg ecc., per ov,riare al pericolo derivante da lesioni ulcerative seconda. r ie del digiuno preferiscono ad un.a gastro-enter of\nasto1nosi una operazio11e ben più çlemolitrice e ben più grave qua l 'è qu,elJa della r esezio11e gastrica . Resezion e gastrica consigliano alcuni ch irurgi, la più .ampi.a possibile, con sopJ)re sione di tutta la piccola tuber osità e della region e pilorica; una em ig.a strectomia piloro-a11trale. Questa soppr essione rosì vasta di to111aco funzionan te avrebbe coìne effetto di di111inuire notevoln1ente l 'acidità g.a tric.a, il cui aumento r elativo sarebbe invocato come age11te pa tog·en etico dell'ulcera digiunale secondari a, non essendo il succo peptico-cloridrico i11odifica to convenientemente dal secreto J)ancreatico bili are e pilorico . Esperimenti reoenti , eseguiti sugli animali dal Brancati , Bagg·io, dal .Gussjo d ella Scuola Romana e dal Mat111, conferm ano questa ipotesi davvero ge11iale. Fra le a l tre teorie patogenetich e dell 'ulrera dig·iunale sono degne di nota quella del Lan e, cl1e .attribui sce le ulceri 8: stasi duodenali e quell a del ~7ilk e e del Moynihan ch e le attribui ~ con o ileo duodenale croni co. Argo111ento questo ancora non chiaro e n on cl.a tutti acce ttato.
a
154!;
SE ZIONE PRATICA
L·11a })arti colarità dell ' ulcera peptica del digiuno, descrj tta da alcuni autori e recentemente dall 'Egidi di Roma in una interessante con1unicazio11e a ll 'Accademia Lancisiana è la notevole infiltraz ione dei tessuti intorno' a1 l 'ulcera stessa e le .aderenze specie a lla p.a rete a nteriore del! 'addome. « Sembra ch e i tessuti _..__ dice l ' A. - abbiano perso .ogni resistenza a l1'invasione ulcerosa ». Nel nostro caso appunto le a dere nz.e fortissime ed estese fra lo stomaco e la parete addominale formavano un piàstrone tale da opporre una tenace resisten za all '.azione penetrante del processo ulcerativo. Quanto alla presenza di diverticoli lung·o il tubo intestinale, se si eccettuano quelli di Mech el, essi si riscontrano per la maggior parte nel crasso ed in ispecial modo nel colon pelvico; assai meno frequentem ente ha nno sede su] duodeno e sul dig iuno. Il Moreau (Archives Franco-belges , de Chirurgie, marzo 1925) ne ha ra.ccolto circa 40 casi in tutta la letteratura ed ha unito ultimamente a questi un 'osservazion e personale. Altre interessanti osservazion i sono state di recente pubblicate da Grant e dal MacLean (Ann.. of Surg. , gennaio 1927) . Le prime ricer ch e su questa varietà anaton1ica risalgono a circa 20 anni or sono ed l primi casi pubblicati non furono che constatazioni necroscopich e o meri r eperti operatori per peritoniti da perforazione, fi stole colo-vescicali e stenosi intestinali . Sono infatti una malattia raram ente di.agnosticata finch è non intervien e o una tempestiva e ben condotta indagine ra diologie.a o un processo ac.u to a rendere palese una sintomatologia del tutto muta. Nel~.a m odern.a letteratura ri guardante le ulcer.i digiunali sono descritti casi di cctasie alle volte davvero notevoli della parte a fferente dell 'an sa anastomizzata specie qua ndo trattasi di ul ceri callo e stenosanti. Nel n ostro caso in esame si ha a ch e fare invece co11 un diverticolo digiunale a cavallo tra l 'ansa afferente e quella efferente di una gastr o-enterostomia. Reperto piuttosto raro riguardo ·al luogo di produzione del diverticolo stesso. La gastrectasia 0sservata radioscopicarnente, e controllata I'OÌ al tavolo operatorio, può benissimo metter i in rapporto con un difficoltato svuotamento dello stomaco per la presen za dell 'ulcera ste a, svilt1ppatasi i11 vicinan za dell.a stomia, ch e, senza es ere Lenosante per la proli feraz ion e callosa connettivale intorno al processo ulcerativo, tuttavia deve aver prodotto, per le i1umerose aderenze l)eritoneali , una e,r.acuazione ga trica ritardata. Non può invece - a mio a,·yiso - spiegarsi alcun n e so tra il r eperto di·verticolare e l ' ul•
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1550
IL
POL I CL I ~ I CO
cera stessa . Infatti se ectasie digiunali sono state descritte, queste risiedono sempre a monte del tratto ulcerato e la dilatazione intestinale è in r.a pporto col cercine di contrazione spa ~ stica cl1e precede l 'ulcera . Non essendosi trovata all 'atto o per.a torio nessuna particolarità m eccanica (inginocchiamento d ell 'an sa, stenosi dell'occhiello colico) a cui attribuire la genesi del diverticolo stesso, ritengo ch e possa trattarsi n el caso in esame di un diverticolo da pulsione sviluppatosi ancl1e ·per la peculia rità della gastro-enteroanastomosi, inollo bas a, praticata n el punto più declive dell a grande ct1rvatura.
li.T.ASSl lNTO. \ Tie11e <le critto un caso di ulcera peptica po Lo1)er.a toria co11 un gro ~ o diverticolo da pul_ione . ., viluppatosi tra l 'an a afferente e quella efferente di una vecchi.a gastroe11terosto1nia . · L ' A. uni ce due i1nm.ag·ini r adj og·rafich e eseguite ]'una ])ri111a e l 'altra dopo i] 2° atto operativo. BIBLIOGRAFI1\. l~
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Dott. G.
l\il ENEGALI,
Un caso di
cl1irurgo i)rin1. e direttore.
11lce1~a
semplice del cieco.
Studio clinico e radiologico.
Dott. G1uL10 Bo1vrB1 , chi ru rgo aiuto. Credo opportuno riferire su di un caso di ulcera -en1plice del cieco capi tato al]a i1ostra osservazion e, n on tanto perchè si tratta di una rarità clinica, qua11to percl1è, essendo esso ve, nuto a lla osservazione del chirurgo senza alcuna indicaz ion e di urgenza, è stato sottoposto ad al cune indag ini clinich e e radiologicl1e sul le quali cr edo util e richiamare l 'atte11zione, gi.1ccl1è 1)er quanto mi ri ulta dalla letteratura , è questo il pri1no caso in cui tali inda a ini siano sta te e egt1i te ; j ri sulta1 i d i esse non 11or•
Lana a co11clusio11i senza altro definitiY e, 111a n e emergono alcuni elementi che è opportu110 mettere in evidenza perch è in altre occasioni possano g iovare alla diagnosi di questa affezione che fino ad oggi è stata una sorpresa 1)er l 'anatomo-patologo o per il chirurgo. Riferisco il caso anche per i risultati brillanti del! 'intervento praticato (la resezione am1)ia del tratto colp ito), r isultati i quali i11dica110 co11 sicurezza quale sia la via da seg uire in casi consimili . 1
B. l,., di anni 37, contadino. Gentilizio n egativo . :B stato se1npre bene fino a circa qt1indici g iorni fa. D 'allora il p. va soggetto quasi quotidianamente a delle crisi dolorose addominali; il dolore che viene avvertito n ell a r egione i)erion1belicale e nel quadrante inferiore destro dell 'addon'le, s'inizia in genere con un parossismo acuto ch e dura pochi minuLi , a cui segue un dolore più sordo, profondo ~ ch e si prolu11ga per qualche ora intramezzato di tanto in tanto da i1uove esacerbaz ioni. La crisi d olorosa è })l'OYocala quasi cost antemente dalla ingestione del cibo e s'inizia inezz 'ora, un 'ora dopo il pasto so1)ratutto. per ingestione di cibi grossolani o in forte qua11tità. Al dolore non si è mai accompagnalo vomito; il p. ha invece notato, in coincide11za con la crisi dolorosa, la comparsa di tumefazioni vaganti n ella r egione medio-gastrica, ch e soll~vano la parete addominale, e che vengono clescritte come d ovute ad anse cl1e si contraggano. Le tumefazioni scompaiono · del tutto col cessare d ella crisi dolorosa. L 'alvo si è sempre i11ante1111to r egolare, 11è le feci hanno· m ai presentato !)articolari caratt eri . Non vi è mai stata febbre. L 'appetiLo è ben coQservato, p erò il p . ha da qualch e tempo adottato una die ta del t11tto liqt1ida la quale Yiene molto meglio sopportata. Lo stato generale è rimasto pressocl1è ii1alterato. _l\Jl 'esa1ne obbiettivo si nota: Condizioni generali buone. Nulla di an ormale a carico degli or gani toracici. All 'esame d ell 'addo1ne si nota 11ella r egione mesogastrica, subito al di&otto dell 'embelico e un poco a destra di esso, un a tumefazion e d el volun1e di un UOYO circa, allung?tta in scr1so trasversale, di con sisten za molle elastica; la tt1111efazione, immobile nei inovimenti del resp·i ro, prese11ta u11a estesa n1obilità passiva in ogni se11so La palpazione di essa non provoca dolore ad eccezione di un punto circocritto , situa to presso a poco al p olo inferior e del luni.ore, irt corrispondenza del quale la pressione risveglia un d olore modico. Alla percus ione sul t l1n1ore si otl iene un suono un p o' ridotto. Il fegato e il r en e destro si apprezza110 i1or111ali e dcl tutto indipend enti dalla tun1cfazio11e d esrri~ ta . Esan1e del le ttrine: nulla di patologieo. Esame de lle feci: presen za di an gue (infermo a clieta lattea da due giorni). Esan1é radiologico : esso fu limit ato ad un 'o erYnz io11e r adioscopièa d ell 'appara lo <liger en te rlopo inge tior1e di un p a lo OJ)UCO cli ])ario. Lo to1naco ap pare 1101narle p er for111a, Yol11n1f' e posizione; la peristalsi è viYacissin1a co11 o nd: aYYirinate e profonde, ]o sp erone prea11tral e a n1olto acren t1tal o, lo vt1otamento è rapi<l issimo .
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SEZIONE PRATICA
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Non si notano anomalie della ombra gastrica; anoeh e il bulbo duodenale ed il resto del duodeno ~ppaiono normali. Non esiste nessun punto do·loroso alla pressione. · Dop(} due ore lo stomaco è completamente vuo.to; il pasto opaco inietta le anse del tenue. . Dopo altre tre ore si trovano iniettati l 'ultima .Porzione del tenue, i) cieco, e il colon ascendente fino all 'angolo epatico. · L'ultima porzione del tenue a1lpare modicamente dilatata; il cieco ha aspetto normale, solo al di sopra di esso si nota una zona ristretta di aspetto spast~co; lo spasmo .scompare colle manovre palpatorie per ricomparire poi a tratti nelle osservazioni successive; l 'os-servazione sotto lo schermo permette di stabilire -ch e la tumefazione osservata clinicamente fa cor410 col cieco il quale è mobilissimo. L'appendice non è visibile. Nessuna anomalia degna di nota .appare su ccessivamente a carico del colon tra-sver so e clel discendente. Dopo 24 h . dalla prima -Osservazione il pasto è accumulato n ell 'ultima .parte del discendente e n el sigma; esiste in que-sto . n10111ento sul fondo del cieco un piccolo re~iduo di pasto ppaco, netto, rotondeggiante; premendo sotto lo sche:crno su qu~sto punto si pro1Voca un dolore netto e costante . . Intervento operativo : 27 maggio 1926 (dott. Menegali). . Eteronarcosi regolare . Incisione transrettale de'Stra. La tun1efazione apprezzata all 'esame clinico -è r appresentata dal eiec01 il quale si presenta gros-so, a pareti fortemente infiltrate ei rigide, con .aspet to di flogosi cronica; provvisto di un lungo meso si lascia facilme.n te spostare in o·g ni senso nella cavità addominale. Numerose aderenze intiammatorie, alcune sottili e m embranose, altre tese e rigide, circondano l 'ultima ansa del ter:tue f issandola alla parete, e si estendono lungo il icolon ascendente fino all 'angolo epatico. L 'appen·dice partecipa della flogo·s i senza altre note particolari. I gangli del mesentere sono grossi, infiltrati, coi caratteri di gangli . flogistici. Si i)ratica la emicolectomla destra asportando in pari tempo un tratto dell'ultima ansa del tenue, e si fa seguire una ileo-trasverso-stomia termino-terminale. Si peritoneizza la fossa lombare e si chiude la parete addominale sen za lasciare .alcun drenaggio. Il decor so post -operatorio è ottimo ; in quattor<licesi1na giornata I 'infermo si alza dal letto ed in sedicesin1a viene di1nesso dall 'ospedalé. Ho riveduto l 'infermo qualche tempo addietro, più di due :.J.nni dopo l 'intervento; egli non . ha più avuto alcuna sofferenza , il circolo intestinale <è divenuto rapidamente normale, lo stato gene-i a1e è n1olto migliorato. L'esame macroscopico del tratto di intestino -asportato mostra in corrispondenza del fondo del -cieco una grossa ulcera a stampo, rotondeggiante, del diametro di circa due centimetri; i mar~ini dell 'ulce.ra sono leggermente ispessiti, il fondo è grigio-rossastro, la mucosa circostante all 'ul-cera è un poco tumida, di colorito rosso fosco. ln tutte le altre porzioni del tratto di intestino asportato la inucosa ha aspetto normale; la val·v ola ileo-cecale è indenne . Le pareti del cieco -sono forten1e rlte ispessite, infiltrate e rigide. L'esame is tologico praticato in corrispondenza -dell'ulcera, fa rilevare una n ecrosi della mucosa
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e sotto1nucosa, con infiltrazione parvicellulare circos tante molto scar sa; a carico dei vasi sang uigni 's i notano lesioni di endo- e periarterite jn alcuni pt1nli a tipo obliter ante.
Secondo Nordn1an11 i casi finora noti e pubblicati di u~ cer.a semplice del colon sono circa una quarantina e le notizie che possediamo riguardano esclusivamente ulceri perforate, riconosciute all'intervento chirurgico. Quenu e Duval hanno per primi compiuto un lavoro di raccolta dei casi noti ed hanno anche tentato di costruire sull'argomento un capitolo di patologia; in seguito numerosi altri autori hanno portato un contributo notevole all 'argornento, sia pubblicando casi personali di ulceri sempli ci del colon perforate, sia compiendo opera di raccolta e di recensione dei casi precedentemente noti. Quale è la frequenza dell'affezione? Non è possibile dare a tale domanda una risposta neanche app!ossimativa perchè giungono a nostra conoscenza quasi sol tanto i casi ch e arrivano alla perforazione; è da pensare ch e molti altri 11e sfuggano ia perch è clinicamente muti, sia per~hè rivelati da una sintomatologia che avendo ben poco di caratteristico, non richiama alla m ente l 'ipotesi dell 'ulcera colica. È probabile ch e questa sia meno rara di quanto si.amo .abituati a pensare, .e ch e possa essere responsabile di sindromi colitiche, o punto di partenza di briglie pericolich e e di pseudotumori infiammatori . Anche alla autoi isia come è comunemente praticata un'ulcera del colon, specialmente se piccola o già cicat.rizzata, può facilm ente sfuggire quando l 'atten· zione del settore non sia richiamata in modo particolare sul gros~o intestino. Del tutto insoluti sono i problemi della etiologia e della patogenesi della affezione; esclusa a priori la possibilità di una origine peptica, sono state rimesse in onore dai vati autori la inaggior parte delle teorie già formulat~ per l 'ulcera gastrica e duodenale, senza che sia i)ossibile accordare all 'una di esse maggior credito ch e ali 'altra. Mi limito ad osservare che nel caso capit;ato alla nostra osservazione mancava del tutto la stipsi cronica alla quale alcuni autori attribuiscono importanza fondam entale nella genesi dell 'ulcera. L' ulcer.a può prodursi in qualunque tratto del colon . Esistono però delle sedi di predi le· zione tra le quali vengono in prima linea il cieco e il colon pelvico; seguono poi in ordine di frequenza il colon ascendente, l 'angolo splenico, il colon discendente, il retto, l 'angolo epatico, il colon trasverso.
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JL POLICLINICO
L ' ulcera può essere unica o multipla. Essa ha i caratteri macroscipici ed istologici dell 'ulcu in1plex dello stomaco e del duodeno. Come n elle ulceri semplici di alre sezioni del} 'apparato digerente, anche qui alla lesione ulcerosa si possono aggiung.ere alterazioni in. fiammatorie croniche, sia a carico della parete intestinale, sia a carico del peritoneo pericolico, e ne può derivare la formazione di m embrane e briglie; oppure di tum·efazioni pseudo-neoplastiche. L'ulcera può guarire spontaneamente con fo:rmazione di una cicatrice stenosante o non; più spesso, sembra , essa giunge alla perforazione, la quale, a seconda delle condizioni anatomi ch e loca]i, potrà dare origine ad una peritonite generalizzata o circoscritta; sono stati descritti anche casi di perforazione extra-peritoneale con form,azione di flemmoni retro .. peritoneali della fossa lombar.e e della fossa iliaca. La sintomatologia del~'ulcera del colon è fra le l)ÌÙ incerte .. Per quello che oggi se ne sa, mi sembra che si p~ssano schematizz.a re tre gruppi di forme cliniche, e cioè: 1) Quelle in cui l 'affezion·e decorre e giunge al suo esito (cicatrizzazione o perforazione) ' senza dare nessun segno di sè; queste sono forse le più frequenti fra tu.tte; 2) Quelle ch e si rendono e\1identi attraverso complicazioni infiammatorie a tipo suba cuto o cronico, le quali determin.a no modifi~azioni anatomiche gro~solane rilevabili al1·esame clinico; gli pseudo-tumori infiammatori a cui l 'ulcera· può dare origine non hanno però naturalmente nessun particolare carattere cl1.t, valga a differenziarli dalle tumefazioni dovute .a tumo.ri del colon e·, speci.almente per il cieco, da ·quelle dovute a tubercolomi; 3) Quelle in cui l'ul cera si manifesta prevalen ten1en te con una sindrom e dolorosa. Il co1nportan1ento del dolore non offre in tali forme elem enti i quali permettano di definire una indrome caratteristica dell 'ul cera del crasso. Duval richiam.a l 'a ttenzione sulla e ' i&tenza çli crisi colich e accompagnate da meteorismo, emissione di gas e di feci solide o liquide; non n1i sembra ch e tale crisi abbia nulla di c.aratt.eristico: essa indica o la com. part~cipazion e di una sez ione ampia del co1011, ò alme110 un modo di reagire di esso ad ur1a affezione della sua. parete, ch e è comune a11 ch e 1)er altre le iopi. I sintomi ch e bisogna "opratutto mettere in evidenza sono quelli di una lec;;io11e circoscritta, e cioè l 'esistenza di u11 dolore li111itato, spontaneo o provocato alla J)rc s~ ione, quale esiste,ra appunto nell'infermo I
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da noi osservato. ~Ia il no tro paziente presentava .an?h e altri punti sintomatologici sui quali voglio in modo particolare richiamare. l'attenzione, e cioè: il carattere accessuale delle crisi dolorose; il rapporto di essa con i pasti e con la qualità dei cibi, per quanto non sia ben chiaro come . tale rapporto possa essere spiegato; infine l 'esistenza, costante in coincidenza con le crisi dolorose, di uno stato di con-, tr•azione spastica dell'intestino che si rendeva evidente con la comparsa di sollevamenti ad~ dominali e ch e richiama un poco alla mente ·il comportamento dello stomaco nelle lesioni ulcerose jnxta-piloriche. Se si pensa alla esistenza dello sfin tere ileo-ceca le di Va rolio e a quella degli sfinteri propri del colon·, non si può non pensare a certe analogie col compor. tamento dello sfintere pilorico. La diagnosi delle forme perforate che si pre . . sentano col quadro di una peritonite diffusai o circoscritta, o con queJl0 di un flemmoneextra-peritoneale, è impossibile; si interviene· per lo più in tali casi per combattere l'episodio .a cuto, ed è solo ad addome aperto chese ne riconosce la ca11sa. La diagnosi delle forme non perforate & anche essa difficilissima, sia per l 'incertezza degli eiementi su cui si fonda , sia perchè,. n ella discussione delle ipotesi diagnostiche, al}'ulcera semplice del colon in genere non si pensa affatto. Mezzi diagnosti ci sussidiari possono essere la retto-sigmoido-scopia, la ricerca del sangl1e nelle fe ci, l'esame radiologico. La retto-sigmoido-scopia è di gra11dissima U•tilità e permette· una diagnosi di certezz.a nelle ulceri della porzione ~errpinale del crasso. Circa la frequenza di emorragie latenti nelle feci, che nel nostr0> infermo esistevano, i pareri degli autori sono· notevolmente discordi; d'altra parte la constatazione di esse chiarisce ben poco la questione, essendo reperto abituale nelle coliti ulcerose,, nei tumori .ulcerati, ecc. P.er quanto riguarda l'indagine radiologica,. non mi risulta che esistano nella letteratura osservazioni r.a diologiche di ulcera semplicedel colon : io penso però che sia proprio dal1'es.ame radiologi co· che si possano trarre gli elementi più probativi per la diagnosi. Intanto· esso permette senz'altro di localizzare nel colon· la sede delle sofferenze (dolore di pressione; pertinenza al colon di una tun1efazione pseudon eoplastica) e permette anche di stabilire che si tratta di una lesione circoscritta, escludendo tutto il gruppo delle coliti diffuse, la pericoli te membranosa, le offerenze da ptosi deI colon, ecc.; perciò in ultima analisi il pro-
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SEZIONE PRATICA
J)le111<1 rla risolver e sa1:·à di ricer care se esistano segni radiologièi ch e de1Jongano p er l 'ulcera semplice piuttosto ch e per altre affezi.oni circoscritte (tbc . del cieco, carcinon1a al1'inizio, stenos i cicatriziali o da ader enze, ecc.). Nel caso ca pita to alla nostra osservazione, come sopra ho detto, l 'esan1e radiologico si limitò alla indagine radioscopica ,e non furono esegui le radiografi e; deve quindi con si derarsi com e un esame in completo, ma pure attraver o .a d esso due fatti mi sembra ch e possan o m ettersi in rapporto con la ìesione ul cerosa : il residuo opaco p er si stente n el cieco q11ando la n1assa del pasto era giunta n ell ' ultima porzione del colori, e l 'esistenza di uno spas1110 circoscritto della parete del colon a l di sopra del cieco. L 'osservazion e di un caso non può essere sufficiente p er definire elem enti tanto deli cati, e d 'altronde la mia esperienz.a i11 m ateria è troppo scar sa perchè io possa presu r11ere di .attribuire un qualch e valore specifico ai fatti os er vati; nli limito pertanto a egna larli. 11 re i duo opaco n el cieco è osservazion e comune e non ha certo di per sè g rande importanza, però -mi è sembr.a to su gg·estivo il fatto ch e la macchia opaca era ' rotondeggiante e n etta cosl d.a richiamar e alla m e11te quasi una immagine di nicchia , e ch e pren1endo su di essa si risvegliava una se;nsazione n ettam ente dolorosa. Quanto allo spasr110 sopra-cecale è oggi b en nota l 'esisten za nel cieco e n el colon ascendente di zone sfinterich e ch e possono esser e sedi di contrazioni spastich e per lesioni parietali del cieco (sfintere di Va rolio; sfintere di Busi·; sfintere di Hirsch ; sfintere di Kenon); n el caso capitato alla mia osservazioné il r ep erto di tale sp.a smo mi sembra ch e dia ragion e della sintomatologia subbiettiva accu sata dall 'infermo, sintoma tologia la quale si può r iassumere in una sindrome accessuale spastica caratterizzata da dolore e da contrazioni visibili delle anse intestinali. In fine spesso accadrà ch e, dopo . e speri ti tutti i 111ezzi, si chieda alla laparoton1ia esplorativa la soluzione del problema diagnostico . In questi casi può accader e ch e le incertezze diagnostich e sl1ssistano anch e a d a ddome .aperto, ed iJ reperto può essere tale da n on autorizzare senz 'al tro il ·chirurgo a procedere a quella ch e n oi pe11s i amo debba esser e l 'operazione di scelta: la resezione. Se infatti il r eperto di un pseudo-tumore infiamn1atorio autorjzza senza a ltro l 'inter vento radicale, ciò non avvien e per altri aspetti con cui l 'ulcera può pr esentar si all'esame esterno del colon . P er analogia con quanto avvien e n elle ulceri dello stomaco e del duodeno, e per gli scar i r eperti anatomopatolog·ir i ch e possedia1110, è logico p en sar e
cl1e l 'ulcera del colo11 l )O ·sa, in al cuni casi, rivelarsi soltanto co11 una cica trice della sierosa, oppure e ser e cau a e punto di ori gine di una pericolite n1e111branosa o di una briglia fibrosa stenosante; n1a .a parte Ja difficoltà dì ricer car e su tutto il colon u11a cicatrice, rim .a ne il probl en1.a di i11terpretare in en o giusto il significato di es a e dei fatti infian1n1a tori sovrapposti . Evjdenten1ente in questi ca ·i la soluzion e del }Jr-0bl en1a terapeutico è affidata non solo al sen so criti co del chirurgo, ma anche .a l suo ardimento operatorio e al la padronanza della ]Jropria tecnica. La terapia dell 'ulcera semplice del colon n o11 può essere ch e chirurgica, tanto pi ù ch e a l] ' intervento spetta i11nanzi tutto il con1pito di accertare ]e diagnosi. Nei casi di ulcera perforata_la nlag·g ioranza degli autori consiglia la sut ura sen11Jlice e l 'affqndam ento dell 'ul cera, accon11ìag11ata n aturalmente da un.a .accur.a ta detersione del IJeritoneo n ei casi di peritonite g·en eralizzata , e da drenaggio degli asce si intra- ed extra1Jeritoneali, n ei casi di uppurazioni circoscritte . Nell 'ulcera non perforata, speci.aln1 ente qua ndo si presenti come un pseudo-tumore infiamm.a torio, la r esezion e e il trattamento di scelta ; n el caso da m e riferito essa è stata praticata, cr edo per la prima volta, per tale indicazion e, e ne sono stati del tutto soddisfacenti · sia il d ecorso post-operatorio, sia i ri. ultati lontani . Quando esistano condizioni locali o generali ch e controindicl1ino I.a colectomia, Duval consiglia di sostituirla con una anaston10 i ceco-colica o ileo- igmoidea. ~elle forme di ulcera ch e si rivelino solo con una cicatrice ulJ.a sierosa intestinale, ci . i pu ò lin1itare alla resezione del! ' ul cera. CONCLUSIONI. 1) Il caso riportato è sembrato n1eritevole di pubblicazione p erch è, per qua nto risulta, esso è il primo del genere in clii l 'int er,~e11to, praticato al di fuori di ogni indicazione di urgenza, è stato preceduto da ind.a gini clini ch e e r.a diologich e, e perch è a lcuni dei risultati di tali indagini. so110 sembrati particolarn1en te interessanti ; 2) Dal punto di. vista clinico, alcuni dei fatti rile' '.ati non ha nno cer tamente n es un caratter e di pecificità : tali sono il r eperto di una tumefazione pseudo-tumoral e e la pre ~ en za di emorrag ie latenti n elle feci. Ma altri, per esser e profondan1ente diversi dalle indromi con cui i presentano abitualn1ente le affezioni del colon in gen er e e del cieco in specie, acqui tano particolare valore e richian1ano la
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IL POLICLINI CO
noslra atten zione; tali sono l 'esistenza di crisi doloro e accessuali, in rapporto con la ingestione del ,cibo, .a sede costante, açcompagnate da una sindrome di contrazione spastica del1'intestino, e l 'esistenza di un punto doloroso circoscritto a lla pressione; · 3) D.al punto- di vista r.adiologico, i fatti ril evati mi sembra che abbiano importanza anche m.ag·giore. Il residuo opaco persistente nel fondo del cieco, nella porzione di esso che anatomicamente corrispondeva .all 'ulcera, ricorda la nicchia tipica delle ulceri dello 8tomaco e del duodeno; l 'esistenza di spasmi persistenti in zone sfinteriche ben note, 'richiama alla m ente il comportamento dello sfintere pilorico in alcune lesioni ulcerose dello stomaco e del duodeno; -1-) Dal punto di vista terapeutico, la resezione an1pia del tr.atto colpito dimostra di essere il trattamento di scelta, con1e quello che, oltre a sopprirnere la lesione g·ià in atto, rimuove probabilmente in modo definitivo le cause ch e ne h.a nno determinato l'inizio e la persi. tenza.
MEDICINA SOCIALE ldrargi1·ismo professionale e tubercolosi. Dott. RENATO ScHEMITz medico della Pt. Mi,n iera di Idria. È noto che il mer1curio è un tossiico gener.~1~ del pro~op~asma, che ha il potere di mo-
d1f1care e d1 distrugger-e le mani~estazioni vitali della ·cellula dell '·organismo. Il m:ercurio assorbito nel nostro corpo 11a una spiccata tendenza ad annidarsi nel nucleo delle cellule viventi e forn1are, col protoplasma delle stesse, l 'al1b uminato di mercurio. Il m ercurio p:recipita l 'albumina delle cellule e determina in tal .n1odo la necrosi delle stesse e per la sua lenta eliminazione dal nostro · or-' ganismo, si compie una continua distruzione dei tessuti di elezione. È stato dimo trato da Waller, Lerch, Gra i , Devrault ed a ltri ch·e il mercurio nel nostro organismo ha un ~ccentu.ato ·p otere emolitico e ch·e n·ei casi d 'idrargirismo acuto, l 'indice ·cromico dei globuli rossi è sotto il normale, tanto da mascherare un'anemia secondaria. Oltre a ciò il mercurio ha il potere di distruggere i tessuti dell'organismo, e questo suo BIBLIOGRAFIA. potere lo deve al suo effetto distrofico e necro1. LE DENTU et DELBET. Nouveau Traité de chitizzante di tutte le cellule. In tal modo viene rurgie, fase. XXXVII, pag. 276 tolta a lla cellula la s11a attività biologico-fun- · 2. QuENU et DuvAL. Ulcus simplex. du gros inzionale, e si·ccome la di truzione cellulare è più tesliri. Revue de chirurgie, 1902. rapida della rigenerazione, così si .ha uno squi3. KAUSCH in v. BERGMANN's. Handbuch, V Aufl. · Bd. III, 1923, S. 333. librio fra n ecrosi e rigenerazione, squilibrio 4 . A. vV. FISCHER. Ueber das Ulcus simplex des ch e d·eter11lina un deperimento generale di .tutto Diinn- u. Dickdarms. Virchow's Archiv, · il complesso oellulare che è il nostro organi1921, Bd. 234. smo. Ecco perch è ·il deperimento derivante 5. RoGER WroAL TE1ss1ER. Nouveau Traité de médall'avvelena·m ,ento rt1ercurico è tanto impo, decine, fase. XIV. n·e nte da d·e gen·e rare in cachessia. Non è quin6. DuBs. Das Ulcus simplex perforatum des Dickdi illogi1co pensare che l 'idrargirismo sia uno darnis. Deut. Zeit. f. Chir., 1919, Bd. 150. dei più formid.abili pr-edisponenti alla tuberco7. SouPAULT. Contribution à l'étude de l'ulcère losi, il mercurialismo deve esser considerato simple colique. Revue de Chirurgie, 1920, come una malattja ' oltremodo anemizzante e a. 39, n. 7-8. debilitante, che m ette l'organismo nelle condi8. BASILE. L'ulcera semplice dell'intestino. Policlinico, Sez. pratica, 1920, fase. 49, p. 1410. zioni le più favor-evo]i alla ricettività della tu9. PonAK-DunANTE. Ref. in Zentralblatt f. Chirurbercolosi, o per lo ineno è un coefficiente alla gie, 1903, p. 877. riaccensione di focolai spenti. 10. EuNICKE. Ulcus simplex des Dickdarms. Deut. Il m er curia]ismo esercita nell'organismo efZeitschr. f. Chirurg·ie, Bd. 147. fetti diretti ed indiretti, agli effetti diretti ap11. Boss. Brunn 's Beitrage zur Klinisehen: Chipartengono tutti i sintomi della patologia merrurgie, 1927, n. 1. curica, agli effetti indiretti appartengono tutte le forme della tubercolosi diretta ed ereditaria. _.. Pubblicazione interessante: L'idrargirismo si ripercuote sulla prole ·degli prof. ARISTIDE BUSI avvelenati e ne imprime le sue fatali stimmate. Direttore dell'Ist. di Ra.diol. della R. Univ. di Roma.. La potenza e l'efficienza conce~tiva persistono Sulla esplorazione radiologica del an che nei mercurici cronici affetti da tremori torace nella tubercolosi polmonare aooentuati. Kuss·m aul sostiene che i figli dei lavoratori nelle industrie di mercurio . sono (Lezioni tenute al corso di perfezionamento , delle malattie dell'apparato respiratorio). tutti predisposti alla scrofolosi, al rachitismo Anno 1928-29 - VII ed alla tubercolosi, e lo con-iprova il fatto ch e Vol'tune in-8, di pag. 111, nel formato d.elle Mon~ un individuo sano, sposato ad un altro indivigrafie della Collezione u Policlinico ». Prezzo L. 1 6 i:>iù le spese poetali di &pedizione. Per d nostri abboduo sano, ottiene prole sana; se quello st e~'.'O nati sole L. 1 4, 6 O in porto franco. individuo, per circostanze varie, si ~nisce ad Inviare Vaglia Post8.le all'editore LUIGI POZZI, , ·i a un altro individuo affetto da mercur1smo, 01)1
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Sietina , n . 14 - ROMA.
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SE·ZIONE PRATICA
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pure uno dei due si ammala nel frattempo di idrargirismo, la prole sarà tarata e cagionevole. Il Telcky afferma ch e il mercuri.alismo si ripercuote sulla prole soltanto se la madre ne è affetta, il mercurialismo paterno non avre,b be alcun effetto nocivo sui discendenti. Io invece, per quello che ho ·p otuto riscontrare a Idria, posso affermare che la debolezza congenita dei figli venga causata unicamente dal m e.r curialismo paterno. Io non credo ch e ci sia diff~ r enza fra mercurialismo paterno o materno. Anch e risalendo alle leggi bioJ.ogi co-e·m brionali, dobbiamo dedurre che gli effetti sono ug uali, poichè non si tratta di un virus s·p eciale che possa subire d·elle modificazioni attraverso il filtro pla•c entare oppure nella spermatogenesi, si tratta invece di un indebolimento gen erale di tutte le cellule, con1prese qu·e lle sessuali che alla lor volta sono la causa determinante della ,d ebolezza congenita n ella prole. Il m er curialismo non g·e nera la .tubercolosi ma prepara l 'organismo a contrarla. A Idria la tubercolosi, in tutte le su e fo·r me, è molto in fiore, non c'è famiglia ch e 11on abbia avuto o non abbia un tubercoloso, e quantunque si sia tentato co11 ogni m·ezzo di sr.adicarla o di ridurla al minimo, pure le faticl1e rimasero in parte vane. Su 100 casi di tub ercolosi il 65 % occupa la tuber colosi polrm onare ed il 35 % tutte le altre forn1e. • Dato l 'alto indice di volatilità del m ercurio, es o viene facilmente a orbito d.a l nostro organismo, ed anche ,i 1polmoni ne ven gono attaccati, determinan.dosi ·CO·sì un 'imbibizione qi tutto il tessuto br.o nco-alveolare. È naturale quindi ch e in tal caso i polmoni vengano ad acquistare un.a forte diminuzione di difesa e presentino un campo m olto idoneo all'aggres· ion e d·el bacillo Kochia110. La tubercolosi a Idria presenta una certa gravità per la sua alta percentualità di morte. Nel ventennio 1907-1926 si ebbe fra i minatori in attività di servizio il 0.53 % di morti per tubeDcolosi di tutte le forme, con una m edia decenn ale del 7. 6 e rispettivamente 7. 3. Nel decennio 1907-1916 si ebbe fra i famiglia ri dei minatori un.a mortalità per tubercolosi del O. 63 %, con un.a m edia decennale del 16.3; n el d.ec,ennio 1916-1926 si ebbe una percentuale del 0.507 % con una media dece.n nale del 13 . 2. Fra i privati si ebbe n el ventennio 1907-1926 una per ce11tuale di mortalità per tubercolosi del 0.31 % con una m edia ventennale di 4.3. Dai da ti su esposti si nota una certa differ en za di mortalità fra i minatori , famigliari e priv.a ti. La m orte .cogli e per lo più gl 'individui dai 20 ai 30 anni. Le dolorose stimma te dell'ereditarietà le vediamo scolpite a margini molto n etti n ei bambini, su 50 cutireazioni fatte a bambini dai 2. ai 10 anni , b en 40 diedero cutireazione positi,·a, e ciò corrisponde all '80 %. 1
Nel 1927 ebbi occasion e di visitare le scuole elementari di Idria e su 435 b ambini e bam. bine (figli di minatori) dai 6 ai 14: anni vi if~scont~ai: il 50· % di ~icro•polia.d enopatia ~er v1cale, il 35 % d1 den.t1 seghettati e caries dentaria, il 25 % di i pertrofia d ella glandola tiroide, . i~ 30 % di d,e f~ cienza di sviluppo e denutr1z1one gen.era le, 1 11 ,5 % di sca1)ole ala · te, il 3 % di asimn1etria faccia le, il 2 % d1 stigmate d 'idiozia, il 20 % di rachitismo 1' 1,1 % ··di vegetazioni adenoidi, il 2,5 ~b ai b.Iefar-0-congiuntivite, 1'1,1 % di tubercolosi ossea, il 2 % di tuibercolosi polm ., il 5 % di malattie d ella pelle, il 2 % di macrocefali, il 3,5 % di vizi caridiaci organici e n on organici e l'l ,5 % di deficienti. Su 40 ba mbine dai 12 ai 14: a nni , il 50 % presentava arresto di sviluppo sessuale. Ma una dell e cat1se più importanti i1el ba .. gai-glia d·ell e tare è se11za alcun .dubbio la mancanza degli ir1croci. La predisposizione individua le si acce11tuava e si accentua, ·p er il fatto ch e i m.atrimoni avvengon o sempre n ello stesso ambiente etnologico sociale, con frequ·enza fra p arenti. La mancanza d'incrocio ed i matrimoni fatti sempre n ello stesso ambiente, non permettono una correzione delle tare ed esaltano sempre più i tendenzionalismi patologici. Un esempio illustrativo ce lo danno gli esiti delle leve militari. Le classi 1904-1 905- 1906 fra i mina tori e figli di minatori, diedero una m edia d 'inabili del 35,3 % . A Idria di sotto, dove c'è l 'incrocio fra min.a tori e con tadini , le classi 1904-1905-1906 diedero , fra i min,a tori e figli di minatori, una p er centvale d'inabili del 25 %. Da questi dati dobbiamo concludere ch e ol·tre l 'idrargirismo , va preso in seria .con siderazion e 1'incr ocio. Esiste ancora la disposizion e ch e ogni minatore, prima di sposar si , deve avere il null a osta del m edico de]J,a Mi.n iera, n1a se que ta disposizione aveva una certa importanza n el secolo passato, oggi riveste un carattere di pura formalità ed il medico deve as istere irrìp·a ssibil e a questo sistem atico decadimento. L 'idrargirismo va scemando ed i casi impressionanti descritti da l\.u ssm.a ul, Teleky e Gerbec, sono oggi un mito , basta cons,u ltare i di.agrammi dell 'ufficio topog.r afico, per ritrarre u.n 'im11ressione soddisfacente. Però la decadenza e la tenden za a lla tuber colosi, rim an gon o, perch è gli organismi son o tarati e predi posti e forse una tra fu sione di nuovo ma teria le uma no potrebbe modificare e ricostituire .l 'ambiente. Nel a'ecen.nio 1869-1878 si aveva una i11edia decennale d 'idrargirici del 15 % ; n el decennio 1884-1893 una m edia d ecennale de1 ±.5 °~ : dal 1900 al 1909 una media del 2 % e dal 1910 al 1925 i ha una media costante dell ' l ,5!5 °1a . Natl1raln1ente le ci fre si riferi con o solam ente ai casi e\'identi e clenunciati: i casi di 1
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JI. POLICLINICO
idrarg iri. mo latente non contano n ella bilancia tati ti.ca. ~ naturale ch e ,,olendo analizz~r~ .tutti i minatori si av.r ebbe il 90 % d 'idrarg1r1~1 (ma11canz.a d ei d enti, d evastazione anat?m1·c a d el tessuto g engivàle, p i·ccoli tremori, ·ecc.). La tuber colosi invece non sta in una discesa ·proporzionale all 'idr.arg·irismo. Nel decennio 1907-1916 si ebbe una p er centuale di morti p er tubeI~col osi, fra i minatori e famig liari d el 0,53% e n el d ecennio 1917-1926 d el 0,52%'. ·~ra. i i:norti per tuber colo. i appartenenti ai pr1vat1 ~1~o·g n~ ·ca~·colar~.1e il 50 % provenienti .d.a fan11g l1 e d1 m1n.a tor1 ·O tretti almeno da i.ntiini le1g ami di pare11tela , sic·chè dovrebbero venir elen cati f~a i fan1i g liari d ei minatori dato i)erò ch e non hanno a l'Linen za al cuna COI~ J.a profe sione o rapporti, ia economic i che assist·e.n ziali, colla Miniera, d evono venir elen- · cati a sè pur .avendo g en eolo·g jcajm ente Ja s tessa d erivazione. ~Iolti inv:ece sono figli d i n1in.alori oltre i 14 anni, i quali p er.dendo tt1tti i diritti economic i e n1orali d ell 'am·mini trazione d ell a cor1fraternita Inontanistica (vecchia istituzion e as i ten ziale d el cessato regim e ch e . _ ta ora .ada t ta11dosi al lo spirito di previden za .social e d el Governo Nazionale) , figurano n ella rubri c.a de i pri vati. Ecco p er ch è la percentuale di n1orti i)er tubercolo· i fra i privati, che a Idria tocc.a110 a 1)p en a il quint o d ella popola, zion e con1·p le . _ i,·a e formano p er lo l)ÌÒ la casta ag·iata , ])UÒ ... embrare r elativam ente conider eYole, ris11c l1o a i n1orti fra i minatori e fan1ig·liari. L ' idrarg iri i11 0 è un fattor e cl1e indiscutibil, ni ente 11a un g·rande v.alo.re n el d et.erminare un te11den zionaJisn10 a lla tub er colo i. I fatti lo din10 tr.ano eloquentem ente a Irlria come pure a d Al111aden dove fra i inina tori si ha una n1orLa1ità per tuber colo i del O, 23 % 1nentre fra la po1)olaz ion e la n1 ortali tà p er 1ub euco1o i tocca appen a il O, 083 %. ~ Fra i minatori d elle ca,,c di An1iata lJare cl1e la tub ercol o ~ i si.a r.ara , .11el] e n1inier e d el SieJ.e pochi occon1bono a lla tuber colo i. Ci on o di quelli ch e avan zarono l 'ipotesi ch e le abbonda11 ti en1an azioni di an idride solforo a , di cui le mini ere d el Siel e sono impregnate, 1)ossan o a,gire da di i.n fettante d ei polmoni (io n on .am111e lto questa ipotesi poich è I '.a nidride f'olforosa led en1do la mucosa r espiratoria , la 1nette in condizione di m inorata difesa fi sioJogica e quindi la di pone a ll ' insorgen za tub er colar e). · L 'idrar g iri n10 però non J)Otrebbe d etermin ar e da solo tutta quell.a strage ch e si ha .a Idria se n on vi cooper a sero an cl1e altri fattori di i1on n1in or e mon1ento: • I ) La n1an canza d .'incr oc io ed i matrin1onì i1ell a s le sa cer chi a soc ia le e fra parenti ; 2) La r azza : è n oto ch e la \ 1enezia Giuli a sia un a d ell e J)iù flagella te r egio11i d ' Italia e 1
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l 'elem ento sloveno ne è il più colpito dalla tubercolosi; 3) L 'a l1coolismo : dalle statistiche dell 'uflìcio del dazio risulta che nell 'anno 1925 a Idria venner,o spacciati 4.442 ettol. di vi.n o 30 ettol di sidro, 49. 39. et~ol . di ..acqu avi te ~ liquori: 1.81: 29. e ~tol . d1 birra, CIÒ cor.risponde a 7 4 11tr~ d1 y1no, 83~ gra~ll1:i di alcool (acquavite e 11quor1), ~ /2 lI.tro d1 sidro e 3 litri di birra per abitante; d·u nque ogni abitante consuma ~n.n~almente 78 litri e 333 grammi di bevande sp1r1tose co.n una spesa di circa 24 7 lire. Tutto ciò va a d·e trrmento della nutrizione· . 4). Le. ab.itazioni: vi è una gr.ande penuria d1 ahI·taz1on1, appena 1/ 3 d egli operai abita n elle c ase. e~ariali che sono , specie quelle a due quart1er1, comode ed igieniche, gli altri 2/ 3 abitano in case private cl1e sono umide con ambienti ristretti ed oscuri; 5) Il clin1a: I.a eone.a di Long.a ti co, cui appartien·e anche Idria, è stata sempre piovosa p er il fatto ch e ergendosi all 'intorno 'alte mo11tagne, c'è eJl1J)re un grande a ccumulo di nubi. Le continue oscillazioni termiche , l 'a lto indice ig rom etri co e quell o basso eolog ico 1 sono d ei fattori non trascurabili ; 6) L '.alim entazion-e : 1'.a l imentazione fr.a i minatori è scarsa di a Jbum jne e grass i, J>redomi11a110 i carboidrati ed· i legumi; . 7) Il trau·m a del lavoro : i n1inatori quando scendono colle gabbi e n ei pozzi e rj pettivam ente quando as,endono, d evono ~ ubire differenti pressioni d 'aria. Coll 'andar del ten1po ubentra una certa adattab ilità en sitiva , ]Jerò gli organi d ella respirazione e d ell.a circolazion e r eag iscono sem']Jr e, indipendenter11entc cl.alla sen sazione, a questo c.ar11b ian1ent o di pressione. La consegu en za f:arà uno squilibrio circolatorio, ch e se anch e n1ini1110 , contribt1irà a m inare l ' ind ice di r esi tenza d ei pol111011 i. Anche i r epentini c an1biamenti di temperatura i11fluiscono sul ricambio ca lorifi co del COT})O, e· l '·org.anismo in questo alternarsi continuo d i pressione e ·d eproessione, di caJ1do e di freddo .a grandi sbalzi , non acqui· ta mai un ada ttam ento fi iolog·ico. Le donne, n elle ore liber e, ... i d anno ai lavori d ei pizzi, industria n1olto diffusa in qt1e ti paesi; stanno chine ~ul tombolo p er or e ed ore. Il torace si trova jn fles ione contjnua e i· h.a in tal modo una limitazione delle e ct1rsioni r espiratorie. Ci sono d ell e ragazze ch e i'assano la g iornata ìntera ._ ul ton1bolo, ct1r,'e ed afiloscite. La diminuzione, in ar11pi ezza , d elle e~r ur sioni r espiratorie, è cau sa continua ·d 'incompleta ossigenazione d el paren chima poln1 o na~~ e di una d in1inuzione d ' irrorazione f:a n g ur g·na ; i J)o]m oni in tal 111odo indeboliti e. dr nutriti presentano un otti1no campo d'.az1 one ai bacilli d ella tuber colosi. L 'idrar girisn10 è stato ]a c au~a in_i zi a~ e e ]a d eterminante di tutti i tenden z1on al1 sm1 pal oJ
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SEZIONE PRATIUA
.log:ici, ~rò non si può incolparlo come causa unica, ne come . forza .preponderante, specialmente ora che s1 sono introdotti mialioramenti tecnici ed igieniche distribuzioni di servizio Negli u ltimi anni il Governo Nazionife ha cer: -cato .con ogni. ~ezz? .di . c~eare dei miglioramenti. econom1c1 ed ig1en1c1 e m ·ercè il perspicace interessam~nto dei dirigenti, si può af. . fermare che l '1drargirismo costituisce puramente un 'affermazione patologica. Ultimamen .. te si .è iniziata un 'in.t·e nsa propaganda anti .. .al~ool.1c:a, e~ è sperabile che la saggia parola -Oe1 d1r1gent1 fa ccia breccia e convin·c a i rnin .atori ch e il vino non gen era ener g· ia, ina prepara alla tubercolosi. Anche la tubercolosi, d el re to , accenna a regred ire; difatti ·vedian1:o che nel decennio 1897-1906 si ebbero 329 morti per tt1bercolosi fra i minatori e famigliari, nel decennio 1907-1 916 , 239; e n el d ecennio 1917-1926, 205 . E quantun.que le cifre sieno ancora molto alte Tisp~tto ~ Il e alt~e regioni e città e non proporz1onal1 alla discesa d ei casi d ' idrargirismo, pure c'è da sper.are ch e in qualcl1e decennio questo flagello s ia domato . Oggi esiste a Idria un dispensario antituber-colare che funziona magn ificamente, e quanto . ' . prima sara messo in cornpleta ·e ffi cienza un sanat orio ospedale di 25 letti e co ì peri.amo -ch e questa piaga, che fu un ,,er o pauracchio per tanti d ecenni , sia domata ed il binomio ìdrarg·iri s1110 e tt1ber colosì diven g·a l1n concetto ·sor1)assato.
L ' idrargiri ~ ru o i)r ofess io11aJe oJ Ire ch e eser .. c itare e ffetti diretti n ell 'orga11is11to (f: ii1dron10 m er curica) lo dis11on.e .ad effetti indiretti (tub er colosi diretta e tuber colosi er editaria). Ma agl i e ffetti i11diretti COOJ)e rano forl en1ente anch e le c.au e soci ali: il clima , ]a 11utrizione, la 1n. ai1 ca11z.a d ' in croc io n ei 1n .atri111011i , ],a r.azza, l 'alcool, le a bitazion i cd il traurr1a d el la, -oro.. I J)rogre ~ ~ i ig·i en i ro- indu~tr i al i ,-annu attenuanao que~ta J)atolog ia d el ]aYor o r h e n ei })a .. ato causò tanti d.a1111i. BIBLIOGRAFIA . •
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1557
SUNTI · E RASSEGNE. SIFILOGRAFIA. .
Esiste una ver a immunità attiva nella sifilide 1 (W.
KoLLE e
R.
PRrGGE.
Deut. med. J..V qcJie1is.,
1± giugno 1929). La questione dell 'esistenz.a di un.a vera imn:iunità attiva è di grande importanza, i1on solo per parecchi problemi che si pre en tano n·el dec?r s? di ~ale malattia, specialmente p e1 le .affez1on1 tardive, quali la paralisi, l 'aortite, · la tabe , ecc. e per un 'idea più esatta d ella p~tolo~ia ~ella. sifilide, ma anche per la te1:.a p1a. S1 puo , p . -es. , sollevare la questione se P.er. mezz? di alcune misure t erapeutich e, non 1 impedisca la formazione di una imn1unità attiva vera e propria ed, in tal modo i l asci la possibilità di r ecidive e di sifilide' 1ardiva . L 'imm:unit~ . ~ell.a sifili~e, dalla maggio1 part~ d ei cl1n1c1 ed esper1mentatori, è Lala considerata come un 'immunità da infezione e l 'insen ibilità verso nuove infezioni vie11e rilJortata alla pl'esenza di spiroch ete nell 'or aani"' mo infettato. Viceversa , secondo la teori~ vig·er1Le , q.u~ndo un individt10 in eguito a i11ezzì Ler~1)eut~ c1 o ad. autosterilizzar. ion e p er ·via biologica r 1n1ane l1b~ro ~a sp irocl1ete, può pren.: d e re t1na r1 uo\•a i nfez1one con formazio11c di ttl cera. Contro questa t eoria tanno i ri ·ultati d e i lavori fatti r ecentemente d.a studio"i amer .icani .. j)ecialn1 ente Ch esn ey e I<.en1p, cl1e par ltrono da preced enti lavor i dj l(olle. Qu e~·1 i aveva veduto ch e il trattamento precoce (e11tro i prin1i 45 g iorn i) della .. ifilide perin1entale del conig lio porta, in una gr ande ])er ce ntual e d ei casi, a guar icrion e, la c1uale ' 'ie11e din1ostr.a ta dalla possibilità di r e ir1fezione . egli a;:tima ~i trattati , e n ·1ro i i1rin1i +5 g iorrli da l1 infez ion e, c on dos i elevat e di ... alvarsan ed infettati 3 mesi dopo , s i svilup1)a la le. ione prima:ia , .come si h a n ei sani , m entre in quelli trattati , s1a pure con 1e st esse dosi, m a do110 i 45 g·iorni , si ha lo svjlu1) pO d ell 'ul cer a in una p er centuale n1in ima e n on si ha n1ai in qu elli traltati do1)0 i 90 g·jor11i. Chesney h a conferrnato tali e~ peri1nenti , ina l1a da Lo loro un 'altra in terpetraz io11e. Eg Ji ritiene ch e n egli animali trattati precoce111ente col salvar an, s i h a, alla r ein fezion e, lo ~vi luppo d ella le ione IJrim.ari.a i)er ch è I ' infeziont• d ell 'org·anismo, la sola ch e po ... a portare ad una vera in1munità , v ien e in terrotta col tra tta .. n1ento. Se invece, gli .animali ve11gono tr~at tati 3-6 m e i dopo 1'infezione, e ...... i ve.ngorto non solo sterilizzati, ma di,rentano a lli,·amente in1111uni appunto perch è totaln1e111 c infetta ti ; in conseguenza d ell ' im111unità cl1 e 11c r e.._ idt1a la r ei11fez ion e rimane in e. ~ i jnatti Ya.
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IL POLICLINICO
1iey ha tentato di confermare queste vedute p er m ezzo dell 'inoculazione delle ghiandole linfatiche . Egli dimostrò che le ghiandole linfatiche di animali sifilitici trattati, in periodo tardivo, con salvarsan non infettavano gli animali sani. Nell'esecuzione delle sue ricerch e, però, Chesney non ha tenuto conto di due fatti importanti assodati da Kolle e Schlossb erger, ch e cioè esistono: una superinfezione asintomatica da inoculazione di ghiandole linfatich e ed una immunità per l'uloera. Quest'ultima consiste in ciò che gli animali i quali, per effetto o non della terapia, non hanno più fenom eni patologici, ad una nuova introduzione di spirochete nel loro org.anismo non hanno più alcuna reazione e non hanno sviluppo di ulcera .al punto d 'inoculazione. Gli AA., tenendo presente questi ultimi fatti , ha 11110 intrapreso una serie di ricerche per risolvere la questione se esista u11a vera immunità attiva la quale, dopo la guarigione, possa distruggere l 'agente infettante, com e ritiene Chesney . Da tali ricerche , risulta quanto segu e. • I) Superin.jezione con stipiti omologhi. Ventisette conigli vengono superinfet.tati con lo stipite omologo : soltanto in uno , trattato al 90° giorno ed .e videntem·ente non ancora ste · rilizzato, si ebbe lo sviluppo della lesione pri maria; n egli altri 26, n essuno sviluppo di ulcera ; soltanto in 5, piccoli infiltrati spirochetici al punto di inoculazione, con caratteri di lesion e secondaria. Nella maggior parte degli animali rimasti dopo la r einfezione senza fenom eni , i testicoli e le ghiandole linfatich e contenevano spirochete, come si dimostrò con la inqculazione di questi organi in animali san~. 2) Superinfezione con stipiti eterologhi. In 26 .a nimali trattati ugualmente, ma con stipiti .e terolog hi , si è avuto : in 11, sviluppo di ulcer.a t ipi ca, in 3 delle infiltrazioni n~n caratteristich e, ma contenenti spirochete. La inoculazion e d elle ghiandole linf.atiche e dei testicoli dei 12 animali rimasti senza sinton1.i, fatta su .animali sani, è stata positiva ed ha cioè dimo~trata la presenza delle spiroch ete in detti organi. . L 'inoculazione di ghiandole linfatich e e di te ticoli di animali sani è sempre stata senza effetto alcuno. Queste esperienze, contrariamente . all~ ve: dute di Ch esn ey, dimostrano ch e negli animali sifilizzati da lungo tempo i quali 3-8 m esi dopo l 'infezione vengono sottoposti alla terapi11 s.al. varsanica con grand~ dosi endov~nose e, quindi .all 'ictus imn1uniiz.ante, le spiroch ete p en e tr~no nuovamente n eile ghiandole e, di qui, neali altri organi. Quindi non è dimostrabile I ' e~istenz.a di un 'immunità vera ed attiva , che porti al la distruzione delle spiroch ete nuovan1ente introdotte, siano esse omologhe od eterologh e. . . Ch esney era arriYato alle sue con clusioni erronee per due ragioni. Anzitutto, egli h a rein-
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fettato gli animali entro un ten1po troppo brevedalla terapia salvarsanica; u11a piccola quan .. tità .di' salvarsan rimane ancora nell 'organism<> ed impedisce lo sviluppo delle spirochete nuovamente iniettate; ed anche l 'inoculaz.ione delle ghiandole era stata fatta troppo presto dopo. la reinfezione ço la superinfezione). Inoltre,. non è accettabile la conclusione di Chesney che la non infettività delle ghiandole dimostrit la sterilizzazione di tutto l 'organismo. Di fatto>è stato provato che il n1etodo della inoculazione delle ghiandole, per gli anin1ali trattati con la chemoterapia non h.a la stessa attendibilità che per gli animali non trattati. :Di tali differenze bisogna tener conto quando si studiano i problemi della sterilizzazione e della immunità e si deve attendere, nelle ricerche~ il ten1po necessario che, n elle esperie11ze degli AA., è stato di parecchi m esi . · Tutte queste con siderazioni hanno anche una grande importanza pratica, in quanto che, seesistesse realmente un 'imn1unità attiva nell~ sifilide, si dovrebbe lasciare diffondere la sifilide nell 'organismo, m entre il trattamento precoce non farebb e altro che interrompere l 'auto.. immunizzazione ed impedire la vera immunità. attiva. Concludendo, si può dire che le esperienze dimostrano, concordemente con i risulta ti della clinica, che non esiste una vera in1munità attiva n ella sifilide. Dalle prime, si deduceanche la prova ch e esiste realmente un 'immunità per l 'ulcera, la quale può estender si, perl 'uomo anche alle diverse varietà biologiche' delle spirochete. . . . .. La superinfezion e senza s1ntotn1 s1 puo avere, non soio n egli .animali trattati precocemente (90 giorni), ma anche in quelli tra~tati. dop<> più lunghi pe r~odi (da 1~0 8: ~4? gior.n1). ~ opinione più di~fusa f~a, i cl1nic.i . ~ gli . sperimentatori ch e l 'immunita della sifilide sia una immunità da infezione, non è da considerarsi come confutata. FILIPPINI.
SISTEMA NERVOSO .. Innervazione somatica e autonoma.. (L. H ESS. Wien. Klin . vVoch.' n. 12' 1929) ... Si possono comprendere i processi fi siolo: gici e patologici di natura . n ervosa solo se . Sl' considerano com e sottoposti ad una regolazione interna: fanno parte di questa il sistema n ervoso centrale, i n ervi periferici, le ce_lluledei gangli e i plessi nervo s~ , l 'au~omat1sm~· degli organi, gli ormoni: tutti questi el~m~nti tessono tra i vari organi quelle relaz1on1 e-regolazioni molteplici e recip.roche, che .li fondono in un oraanismo funzionante unico. L 'A. conside~a soltanto la regolazione ne~ vosa ch e si e ffettua attraverso due categor1edi n~rvi: gli afferenti e gli effereD:ti. I p~~i sono d 'un 'unica classe, sono tutti somatici,.
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SEZIONE PRATIC:\
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mentre i secondi si dividono in somatici (che vanno alla muscolatura volontaria ed han sede nel midollo allungato e nelle corn.a anteriori del midollo spinal e), e in autonomi (che vanno a quella involontaria ed han sede in alcunl punti del cervello, nel midollo sacrale e nel lombare) e che a lor volta si distinguono in autonomi simpatici e autonomi parasimpatici. Prima caratteristica degli autonomi è che essi non vanno direttarr1ente all 'organo che innervano, ma incontrano prima un ganglio, onde il loro tragitto si distingue in pre- e postganglionare; seconda caratteristica è che l 'innervazione autonoma è sempre doppia (simpatica e parasimpatica) e con azione r eciprocamente antagonista. Le differenze col sistema somatico aumentano se si analizzano i rispettivi meccanismi d 'azione; consideriamo, per esempio, dapprima l 'inn ervazione della muscolatura di un arto (sistema somatico), quindi l 'innervazione della tunica dei vasi (sistema autonomo): nel 1° caso i \rari numerosi fattori che determinano un dato movimento (attività degli agonisti e paralisi degli antago11isti, funzione vicaria delle vie motrici secondarie, ecc.) si fondono jn un processo unico , in virtù di azioni coordinative corticali e psichiche (cc azion·e integrativa del sistema cerebrale » di Sherrington); n el 2° caso in,·ece (vasomotilità), la muscolatura vasale è certamente dipendente dai centri cerebrali su .. periori, ma ne esistono anche altri (n ell 'ipotalamo, nel bulbo, nel midollo spinale, alla periferia stessa). Si deve inoltre a111mettere una motilità v.asale di natura miogena com e pure i prodotti rd el ricambio e gli ormoni hanno anch'essi influenza vasomotrice: anche in questo campo infine si deve ammettere l'esistenza di una doppia innervazione (vasodilatatrice e Yasocostrittrice). Non è possibil e senz'altro accettare per il sistema autonomo quella gerarchia nervosa, quella suddivisione in n euroni che è classica nel sistema somatico: certo l'influenza cerebrale è jn quest'ultimo dominante, mentre nel primo è solo molto indiretta: perciò, nelle distruzioni gravi del cervello e d el midollo, i processi vitali autonomi possono grosso modo - procedere indisturbati . A loro volta i gan g li - una volta isolati dai centri Sl1periori - possono divenire stazioni indipendenti; se infine si troncano le fila post-ganglionari , la muscolatura vasale è ancora capace di contrarsi, in virtù ·della sua autonomia. L'analisi delle curve della pressione sanguigna permette di studiare la funzionalità dei centri subcorticali, quando i corticali sono esclusi. Durante l'asfissia o la dispnea uremica si vedono, durante il ritmo respiratorio di Cheyne Stokes, comparire le onde di Traube ed H ering nella pressione d el sangue : esse sono ] 'espression e di un 'eccitazion e puramente spih al e.
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Le funzioni che si svolgono nella sfera del sistema autonomo sono caratterizzate dalla loro permanenza, variamente graduata dalla loro periodicità e ritmicità·: uno stato di ecci. tazione ci è dato ' ad es. ' dalla . . permanente . 1~erton1~ essenzi~le, cui possono seguire lesio .. n1 vasali ed a cui forse è connesso un al tera to chimismo del sangue. Accanto però a queste funzioni autonome permanenti, esistono quelle labili (v. i vaso11et1rotici), le oscillazioni parossistiche del tono di innervazione (crisi d'ipertensione,· di tachicardia, crisi bradicardiche del X attacchi ste.. nocardici, crampi delle fibre llsce ecc.) : si tratta in questi casi di alterazioni funzionali d ei nervi autonomi. Questi nervi sono infine sottoposti a influen~ ze ps_ichi~he! e ali 'azione d egli ormoni; ma questi ult1m1 hanno un effetto vario a seconda d elle condizioni dell 'organo ch e è da loro influenzato, onde risulta l 'importanza di que.. ste condizioni per gli effetti d ell 'innervazione n el campo ~utonomo. Anche le stagioni hanno la loro in1portanza (attacchi di tetania più fr,equ enti nella primavera, ecc.). L 'inn.e rvazione somatica e l'autonoma sono intimamente connesse: quando si f.a volonta:riamente lavorare un territorio muscolare in ' esso - e spesso .an che in quello simmetrico del Iato opposto - si dilatano i vasi: tutta la vita è sotto il dominio dei due sistemi , fusi nelle loro funzioni; ma n el sonno, col rila.. sciarsi dell 'innervazione somatica, l'autonomia prende il sopravvento e domina l 'organismo .. V. SERR~.
L'inne1·vazione delle ghiandole s11do1·ipa1·e e la cu1·a chirurgica dell'iperidrosi. (BRAENCKER.
p. 713).
Archìv. .
f . J(lin. Chir. vol. 1
149,. .
Il caso del I 'A. è di un notevole inter e se. Si tr.a ttava di un.a ragazz.a di 21 anni che era affetta da una forma grave di iperidrosi delle. mani e dei piedi. Cure mediche pro"lungate ri~ masero senza effetto mentre le condizioni ge ... nerali della paziente and.a van o progressivamen, te peggiorando per l 'intensità della sudorazione. ch e compariva sotto la più lieve causa. L 'A. si pose il problema della cura. Espe-· rienze di fi siologi .con la sezione di nervi e. esperien z.e farmacologiche ci h anno insegnato che l.a secrezione d.e l sudore è regolata da fibre mucose -del simpatico; ma quali sono le vie della conduzion·e n ervosa nel I 'uomo P Cominciò. con 1'miettare un eme. di novocai·n a n el plesse:t. brachiale e ottenne, per a lcune ore, la cessa .. zione d ella sudorazion·e sulla mano corrispond ente. Ripetette la stessa iniezione n el mediano, nell'ulnare, ecc. e ottenne sempre la cessazione d ella sudorazione n el territorio corrispon.. d en te. Potè stabilire co ...ì ch e la 1nalattia della •
1560
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I L POLICLINICO
[ANNO XXX,,I, 1'uM. 43]
• paziente i1on era localizza la alle ghiandole uRisulta in co111plesso cl1e I 'intervento pradoripare ma ch e ri iedeva nel i~ tema n ervo o, ticato col m etodo di W augh ha generaln1ente forse nel n~idollo. In più i può dedurre che ottimo successo,. e che le complicazioni sono, le vie n ervo e ecretrici decorrono con quelle nella gran maggioranza, fa cilmente dominabili. sen sitive e motorie e ch e quindi sarebbe stata Le complicazioni più lievi sono lo chock inutil e una simpaticectomia periarteriosa del- chirurgico, la ch etasi con glicosuria transito1'arteria brachial e. ri.a, I.a tachic~r~ia , l 'adenite cervicale, un po' U11a iniez io11e di n ovoca ina nei ran1i con1u- d1 febbre; d1 importanza alquanto magg iore 11icanti del in1patico (C VIII e D I), a rrestò sono le en1orragie, le anemie secondari e d i la secrezio11 e. P er poter e ere sicuro di non vario grado, le manifestazioni isterich e (vomi~ver r aggiunto .anch e il g.anglio cervicale infeto), I.a corea, molto rara , le gastroenteriti acute riore r ipe.tette le iniezioni n el! 'VIII cervicale e e l 'otite m edia; si posso110 avere complicazioni n el I dor ... ale, dOJ:lO ch e que ti sono già uniti r enali, n1a anche queste 11.anno gen era1111ente .al ra1110 con1unicante. Gli e ffetti ottenuti fu- un decor o n1ite. r ono iden ti ci , tranne ch e a de tra dove la ce La setticopiemia comporta, natural111en te, ..,azione cornpJ eta della sudoraz ion e era ottenuta una progno, i più riservata : in a lcuni ca i è . o] tanto con J'iniez ione nel VII e nell 'VIII cer- stato i olato dal Eangue un pneumococco, in ' 'icale e nel I dor ale. altri uno streptococco : tuttavia ancl1e in queL 'A . corninciò l' intervento ez ion.ando i ra n1i sti casi I.a o- uarig ione è frequente. ·con1u11icanti d eJl 'VIII cerv ica le e del I dorsale Si possono avere varie complicazioni polmo, a s i11. DOJ)O l 'oper.azion e ce .. sò d el tutto l 'iperi - nari: bronchiti, polmoniti da eter e, p. con atedrosi ~a s in. ...enza essere accompagnata da lectasie, J). lobari, p. se tticemich e : qualch e i1es . . un fenon1 eno n1otorio o sc11sitivo. raro caso di en1pi en1a, ness11n a ces o del polIndotto dai ris,µ Jtati ottenuti praticò analo- mone, ch e è invece frequente j n A1nerica, dove g:.an1 ente a quan1o .aveva fati O l)ef }'arto , U l L è molto usata 1'anestesia locale. la . ez ione dei ran1i co111.u11i ra11ti dei nerv i Concludendo, il bambin o 'rà attenta1nen te LIV, LV, S J e S II e v tl en11e la cessaz ior10 sorveg·Ji.ato i1ell e 24- ore cl1e seguono a l] ' O J)era~ '<'0111 µleta dell a iperidrosi. zion e d i 101L illectomia: un se1nplice n1alessere L 'intervenl o e .. eguito ha u11a importanza 110. }) UÒ essere attribuito a uno stato di chetasi , leYole perchè : i è potuto ._ tabi1ire con esattezza o ad uno cl1oc cl1irurgico : polso, temperatura i1ell 'uon10 i I decor o dei n ervi che pres iedon o e respiro anormal i J1arlano per una rompli ca~ alla funzion e delle g·hiandole ... udoripare. zione poln1onare : se c'è corizza, ricercare i E_perienze e._ eguite nella s Le sa paziente cor1 ~egni di l(oplik, S8 febbre alta senza segn i cli la J)ilocéilrp·i11a hanno di1n os Lrato n ei pri1ni localizzazione, pensare a una difteri1 e o ad una g· ior11i dall ' intervento un.a sensibili tà aurl1en- :carI.atti11a (m.a l.a ttie i11cidentali ma cl1 e })OSla1a al farma co, ch e è anda la cemando dOJJO ~ono presentarsi), o ad un 'intossicazione. Esal 'intervento. A di L.an z.a di 10 i11e i l 'az io11c 111inare sempre polmoni , orchio e t1ri11 a nel d el]a r i1 ocarpi11a era appena apprezzabi1€. ~os1)e tto di una setticemia. Da que_ta o ~. ervazione si può dedurre ch e rel periodo ch e ' 'a da 2 a 10 giorni dopo i1011 è degen erata tutta la via vegetativa Jn a 1' int er\rento, i può aver e febbre elevata, mache la degen er az ion e si è arrestata .a lle cellul e, le:$erc ge11era1e : se la ferj La 01)eratori a è s1101· i1erYo. e dell a r ete nervo .a cutanea, e la l)il o- ra. indagar e sulla poss ibilità di una setticen1in. •car1)in.a .a gi ce .ancor.a s·u que ta rete n ervo~a Un a storia di m.alatti.a vaga ch e si è inizia ta fu·11ziona nte in n1odo autonomo. Si può de- col] 'intervento e dura da ~ett i n1an e e n1e. i farà durre co. ì cl1c l 'autonorr1ia di s ingoli organ i 7>ensare .a bron chi ettasie , a empiemi , a otiti t1 d i parte di or~an i è di orig ine n eurogena . r ronicl1e, ad anemia seco11daria. Comp]essivaVALDONI. 1nente, ]e com1)li razioni appaiono in 1 caso
CAVO ORALE. Complicazioni della tonsillecto1nia nei bambini. Th e Lancet, aprile 1929, n . 17). La tonsi ll ectomia è oggi largamente prati. ca ta; l 'A., ba andosi su una statistica di 5000 ca. i, operat j all 'O pedale dei Bambini di Lon~ dr.a, n e esamina le eventuali compli cazioni . 0110 con iderate come tali ia quelle forrn e lllorbose cl1e con1J-)aiono entro le 24 ore eguc11 ti all 'atto operativo, che obbli gano il })i1T1bo a letto alrn eno per un giorno, sia le rie~ c e rbazioni di una malattia pree i tente all '011erazione, e J)er la qual e l 'operazione fu fatta. (t\ . G.
0G IL' ' IE.
~u
200.
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V.
SERHA.
P1·incipi pe1· 1·ope1·azione del labb1·0 1epo1·ino.
( HXRTEL. ·
Bruns Beitr. z. Klin. Chir., ,._ 144,
f. 3, pag. 313).
I ri ultati co metici e fun ziona]i dei vari metodi operatori non son o del tutto soddisfacenti. P er I.a ft1nzione ha una importanza capitale ro strato i11uscolare, per I~ cosm esi l 'arc<? ro so del labbro ch e viene chiam ato arco d1 Cupido. Anrl1 e n el labbro leporino si tro,·an.o gli elen1enti di questa linea di bellezza ed il m etodo dell 'A. i propone di rimetterla a poto mentre il filtro riprende la sua posizione mediana. La muco a del labbro superiore f orma una parte del vestibolo boccale con due
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rANNO XXXVI, NuM.
43]
SEZIONE PRATICA
tasche ai lati del frenulo; la musculatura è formata di muscoli a direzione centrifug,a (qua. drato del labbrq sup. e inf. risorio, zigoma .. tico ecc.) .e di un sistem.a .a direzione centripeta (orbicolare della bocca, triangolare, buccinatore ecc.). Questo è interrotto n el labbro leporino per cui n e d eriv.ano non solo a lterazioni funz ionali della bocca ma anche disquilibri centrifugl1i ch e influiscono su tutto il volto. Il n aso presenta una scoliosi dal lato <>pposto. Noi dobbiamo riforrn.a re l 'a nell o muscolare a forza centrifuga preparando il muscolo dalla pelle e dalla mucosa e sutura ndolo .correggendo così tutte le alterazioni dovute .alle trazioni varie. L'operazione ' rien e fatta sotto anestesia regionale m edia nte iniezione di novocaina n el foran1e infraorb itale coi seguen ti tempi: Misu razione de] rosso del labbro m.a rcando n el ce11tro d el tuber colo il cen tro ideale del labbro superi ore e segnando quanto di rosso <>ccorre utilizzare per tutto il labbro prendendo la lunghezza d.a quello inferi or e. Tao·lio a l limite tra pell e e n1uco a e interruzione tr.asver sale del ro, so n el JJunto limi te segnato. · Pre1Jarazione dei tre fogli etti: pelle, m11scolo e muco a in corrispondenza di tale p unt o de· nudato dal rosso. Sutura della mucosa con catgut fin o a chiud ere tutto il la bbro. Sutura d el muscolo (n el qual ten1po vediam o raddrizzarsi il n aso). ulura in seta dell a 1)e]Je e del rosso del labbro. Sono da e,ritare le leg·ature con l(l em1ner e l 'en1ost asi deve esser fatta con compression e () co11 soluzione fi sjolog ica calda. Il m etodo può essere t1sa to a nche n ei bambi11i di 6 m esi. R. BRANCATI.
CENNI BIBLIOORAFICI <1> G. B. 1\1ARIOTTI-BIANCHT e F. CosT1\ . l gienP milita.re. 1\1ant1al e pratico J)er l 'lJffi cial e n1ed ico. Un vol . in-16° di 599 })ag ., con 1avole. Studi o editoriale degli Ist it t1ti t1ni \'er$itari. T\0111a , 1929. Prezzo L. 36 . L 'igie11e i11ilitare, ebbene fon data ugli tessi 1)ri11cìpi dell ' ig·iene gen er ale, 11a e... i genz~ d e] tutto parti colari ; ch e r endono necessari <speciali adattan1enti. per potere esser e, i1011 solo effi c.ace, n1.a altre ì ap1)licabile. E si e ige quindi u11 accurato tudio delle condiz ioni in cu1 si svolge I.a vita in ilitar·e , ch e vann o con osciute a fondo, per trovare la soluzione pr~ti ca di n1olti ])roblemi ch e si pre entano assai imbarazzan1i a clii n on abbia una cultura s1)ecia· • lizz.a ta in propo ito. La g·uida ch e il Colonn ello 111edico i1ro (. G. B. Mariotti-Bianchi ed il Maggiore 111edico .. (l )· S i prega d 'i11viare rlu e co1) ie d ej libr i di ;Si de iclcr a la recen sione.
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dott. F. Costa offrono in questo volume è evidentemen te frutto di un lungo stud io e di una perfetta conoscenza della vita militare, })er cui i consigli che ·essi forni scono h an110 il pregio di essere pratici e di potere adattarsi a l le diverse contingenze in cui si svolge la vita del oldato. Premesse ,a lcune con sider.azioni gen er.a li circa I 'influenza della vita m ilitare ull 'organi mo e sull 'opp-0rtunità di una i)répar.azione ig ienica d el solda to, gli AA. trattano l 'alimentazio11e del soldato, I '.acqua potabile, l 'igiene dell a • pelle e della persona, gli alloggiamenti, gl i o pedali , l 'igien e colo11iale, le di sinfezioni e le disinfestazioni . U11a m età circa del ' 'olum ù è poi ,d·edi cata a lle m.al.attie infettive, non soltanto dei nostri clim i, ma anch e dei paesi caldi. Ottimo libro, chiaro e succinto, cl1e riunisce tutto quanto ' i è di più i1111)ortante ~ uJl 'argon1ento, ao·giornato al le ultime vedute . . cientifi cl1e ed alle 11iù recenti scoperte; es o ha anche il pregio di essere J 'unico del genere i Il I t.a li a. fil . 1
L.'-\.NGSTEIN, R o TT. Erg eb nisse de r Sozialen Hygierie tind Gesemdh eitsfi1rsorge . \ Tol . I , l)ag·. -1±0. Edit. Thieme, Lipsia. M. 30. È u11a raccolta com1)leta e ·accurala d elle leg·g i, dei m ezz i e dei ri ultati nell a 11rofil as i d elle n1aJattie dei bal).1bini e deJl' ig·ie11e sociale. L 'esposizione è corredata con r1un1erose tabelle e sch en1i e con J1um erose citazioni bi, bliogra fi cl1e. È i11 cor . . o di i)ubb1icazione il lI ·volun1e. GROTZAH N,
, T_.\LllON l.
l\!I1 GNOT
]{.,
( :11APRON
H. ,
V 1GNES
I-I. 1'u bercu-
lose et g est a.ti o n dans l' espèce l1ll1naine et cl1ez les animaux. Edition de la cc l~ evuc de Pa ll1ologie (:omparée », Pa ri ~ . I11 que~1 o opusco lo ~0110 co11tenute le r elar. ionj cl1e t1n 1i :-'iologo (Mi gn ol), l 111 veteri11ario ( (]1a·pro11), un o t el r ico . (Vig·11es) 11anno fatto n el 1927 alla oc iété>de Patl1 olog ie C.01 n1)arée. . Alle relaz ioni .. eg·l1e u11 riassu·nt o del] c di ~c u . . ... LOn l.
I 3 relatori considerano ognt1no dal s uo _p unto di ' rista l 'arduo problen1a , cl1e neg li ultimi anni è sta Lo dibattuto dav.ant i a ari congressl naz ionali e internazionali e cl1e dagli studi J)ÌÙ n1oder11i ulla cosiddetta filtrabil ità del virt1 tubercolare e . ull 'ered ilarie1à Yie11e re ~ o più gr.av,e ed urgente. Per quanto JJÌÙ Ja 1)at0Joo-ia u n1ana te1tde ,rerso il co tituzio11a1i 1110, cioè ,·e r~ o l 'ind ividuali m o e embri con ciò n1eno1;nato il Ya]ore dell ~ patologia sperimentale , n o11 è ehi non veda come d 'altra parte lo studio dell e malattie rielle sing ole s7Jecie an.inia li r>orti co11l ributi di fatto util i i)er la co11111araz ione con le malattie izmane. Pur troppo , co111c d in10 tra Cl1a1)ron J>er il c ui# 11roblema tub ercolosi e gestazio11e , le cono-
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IL POLI CLINICO
scen ze sulle malattie degli animali non ono n1ol Lo approfondite. Appunto p er ciò è oppor· tuno m ettere in luce questo lato della patologia degli animali e incoraggia r e i tecnici per la via degli esami siste1natici e dei reperti anato1 uici. La patologia comparata - quando prendesse sviluppo - sarebbe una br.anca della biologia che molto conferirebbe al progresso della medicin.a . Il · libro che esaminiamo m erita rilievo • per quanto contiene suli'argomento (specialm e11te per la parte n1etodologica svolta da Vignes), e per quanto è esempio dei vantaggi cl1e lo studio compar.a to della patologia può addurre quando sia condotto con serietà.. V. AS COLI. In merito alle '' Rivendicazioni Italiche ,, e <~ La .Presse ~Iédicalei» del 24 luglio, J. En1ily magnifica il risultato del concor so sulle « Rivendicazioni I taliane in medicina e chirurg·ia » sofferrnandosi sul lavoro, cui venne aggiudicato il pri1110 pre1nio, llel prof. Luigi Castaldi (riportato integralmente da no~, negli scor si fascicoli). L 'articolista co1ntotnta quel lavoro « en tous << poir1ts re1narquahle, autant p ar l a rich esse de « la documentation, que p ar la foi ardente dont cc il es t animé. l< C'est un fait que le nouveau Risorgimento a << provoquP cbez nos voisins un mouvement p·u is« sar1t de nationalisme, exalté toutes ]es vertus « de la race et remis e11 hon11eur tous les sen•t i« ments capal>les de rehausser l 'écl at de la terre (t des an cetres . « Etat d 'esprit que i1ous i1e saurions trop « louer, nous qui revendiquons les memes origi<l n es intellectuelles et qui, con1muniant dans la « inème langue, n 'avons cessé ~de travailler de « co·n ce:nt :ivec l 'Italie pour le progrès d es Scien« ces et des Art s ». L 'articolista dedica ben cinque colonne a citare dettagliatamente tutte le rivendicazioni illustrate da Castaldi, comprendendovi, con no·b ile obbiettività, anche qt1elle in cui l e scoperte· della me-. dicina italiana sono rivendicat e contro lavori appa1 ten enti ad illustri personalità della medicina francese . . 1'ermir1a co·n queste parole : <e Dans ce journal, où l 'on s 'enorgueillit de cc toutes les gloires m édicales françaises, mais 011 cc l 'on est toujours h eureux de rendre justice à « tous les Savants et à tous ]es Inventeurs, à « quelque p atrie qu 'ils appartiennent, il nous « est particulièrement agréable de souhaiter plein « succès, dans sa campagne, à notre confrère ita« lien. C'est à Paris qu 'est née et que prospère « I'U.NI.F .I.A., l 'Union pour le progrès toujours « plus puissant des scie~ces médicales dans les « pays d'origine et de l an gue latines n . Osserva i~ prof. A. Ferrannini: « il r iconoscin1ento rlell a proficuità dell'opera nostra assume t anto m;Jggior valore, per quanto provien e da un periodico ester o, così autoreYole e così diffuso, e p er quanto è stato ispirato esclusivamente da una spontan ea e fraiterna simpatia per la g iustizia d ella r a11 a e per la fede, ch e ci 11a sen1pre sorretti n el rlife11derla ».
[ANNO
XXXVI, K~M. ±3]
ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI ITI Congresso Nazionale .A.ntitube1·colare•. (Palermo, 6-8 ottobre 1929). Presieduta da S. E. Dr ~ifARzo, in rappresenta11za. di S. E . MussoL1N1, presidente onorario, alla presenza di tutte le autorità civili e militari, del sen. MARAGLIANO, degli on. PAOLUCCI, nloRELLI,. . J uNG, ERCOLE, di inoltissimi con gressisti e di una larga rappresentanza di medici delle provinciet di dame della Cro·ce Rossa, si è inaugurato a Palern10 il 6 o ttobre il III Congresso Nazion_ale .t\ntitubercQl~re. .. Il PonES1'.:\ di Palermo h a i)ortato il saluto della cittadinanza ed h a rivolto un pensiero di devozione al Re e al Duce. L 'on. PA0Lucc1 h a ricordato che il Capo del GoYerno segu e da anni con affettuosa simpatia i lavori della Federazio11e Nazionale Fascista per la lotta contro l a tubercolosi e i1e accenna le gr andi linee rilevando quan to è stato faL~o nella provincia di Palermo dove presto saranno in1piantati altrì 7 san atorii. · Il prof. MANFREDI, presidente del Co111i talo esecutivo d el Co·ng·resso, ringrazia le autorità, gli e nti ed i filantropi che hanno voluto a~utare l 'opera un1aniJtaria e sociale nella lotta contro la tubercolosi e dice ch e è sta ta un 'idea felice di alt ernare simili adunate nelle diverse regioni del Regno onde così allo studio del vasto problema riguardante tutta la Nazione viene ad innestarsi la conoscenza dei complessi fattori di indole locale ch e tanta influenza hanno su di esso. Rileva come la Sicilia sotto questo riguardo offra u n quadro oltremodo in.iteressante con le sue ombr e e le su e lt1ci,. indice di una situazione purtroppo dolorosa e comune in gran parte a tutto il mezzogiorno d 'Italia. Dice che basta conoscere da vicino queste popolazioni per intendere fino a ch e punto le specie di pudore superstizioso e di rassegnazione fatalistica abbiano. qui influito all 'occultazione di un male co·m e questo ritenu·t o ereditario· ed incurabile., tanto più ch e l 'intervento dell 'autorità e l'accertamento della inalattja non avevano dato fino·r a altra sensazione ch e quella di un ingrato e sterile fiscalismo. ~Ia oggi che alla ricerca del tubercolotico si comi11cia a veder seguire il soccorso sempre amorevole e spesso efficace, oggi che l 'in ter110 delle famiglie si apre ben volentieri alla figura dolce e confortante della visitatrice, oggi qui la tubercolosi sbuca fuori da tubte le parti, dalle città come dalle can1pagne, in proporzioni non mai ,sospettate, e la sit11azione reale1 appare in tutta la· s ua terribile gravità. Questo Con g·resso coin cide opportunamente con un aumento di sommà importanza per la lotta antitubercolare in Italia con una svolta che si può dir rleci siva per il divenire di essa. E da ciò il con1itato ordinatore h a tratto ispirazione nello stabiljrne i.I programma. · Una q11es tione predomina su tutte le altre. ~oi siamo al! 'indomani della applicazione delle due grandi leggi prettamente italiane con le quali il Governo Fascista ha · inteso affrontare il problema clella tt1ber colosi, l 'una ch e valorizza e potenzial 'Istitt1 to consorziale provinciale facendo dei Con1
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SE ZIONE PRATICA
e lo spirit~ e la por27 ottobre 1927, ieggi note come parti integranti di un unico sistema richiamanti i pri~cipii della legg~ sull 'ass~curazio11e obbl~gatoria contro' l a tubercolosi. Si occupa dei cqns~rzi.i p·rovincial~ antitubercolari, della loro organizzaz~oD:e, dell~ funzi~:Q~ d~ accertamento, del disp·e:Qsario aI:Qbula:Qte, dell '~ssistenza domiS. E . Dr l\1ARZO si dice lieto ed onoraito dell 'inc~l~are, della preve:Qzia:ne dell 'infa:Qz~~' . della fun-carico conferitogli dal Duce di rappresentare il zione . del ricovero. ~overno a qu~sto ('.10ngresso che aduna, per il Osservando, come ap·par~ ch~ara, la sproporzio.conseguimento dei più no·bil~ f~:Qi, uqm~ni di pro- , ne fra i suoi oneri e i suoi I:Qezzi sì da ricercare fondo sapere e di cosciente p~tr~ottismo .. Egli aggl~ eventuali ed indispensabili rimed~i, s~ qccupa _giu11ge cl1e, come Podestà di ieri che conobbe tutdell '~rduo ten1a dei contr~but~ locali, dimostra:Qto il travaglio dell 'intima vita d·ella sua c~ttà e do come sia necessario che i consorzii ~scano una .che con l ' aus.il~o di molti dei presenti attese non buona vol·t a . da contribu ti miseri, e come sia nesenza· passione a ragg·iu11gere la magnifica meta cessario stabilire un limite. minimo di contributi. -che gli era stata seg·nata, ademp~e tale incarico che raddoppiato dal contributo provinciale dovrà -con un particolare fervore di ~nt~I:Qento. dare in media 80.000.000 di lire annue, il meno • di cui ~ Consqrz~i de·b bano poter disporre. Il Co1nsorz~o, COI:Qe orga:QO: statale e governativo Nel po111eriggio sono iniziati i lavori con un di lotta, anche d~ fronte all 'assicurazione, deve discorso dei })residente dell 'Am1ninistrazione Prodirigere ~ con1andare l~ lotta, costretto ad intevinciale che afferma il preciso programrr1a della grarla., a proseguirla, quando l 'obbligo assicura.Ammil1is traz~one di ris1)ondere con ogni mezzo e tivo vie11 meno·. Tal~ opera di coordinazione e di -con grande fervore all 'appello della guerra contro subordinazione d~ ogn~ ~tt~v~tà aD:titubercolare la tubercolosi, tanto più che nel .breve tempo in del paese deve richiamare .ciascun ente ai pro-cui essa è stata condo·tta alcuni effetti benefici prii 0 bblighi, studiare ed ~ndicare i bisogni an~i sono visti. titubercolari della regiq.ne ~ la poss~bilità di lotta .. Il prof. lLVENTO nell 'assumere la presidenza delPassa all 'esame d.ell 'assicurazione obbligatoria ja sedl1ta illustra ~ grandi orizzonti della lotta con~ro la tub.ercolosi occupandosi della attività .antitubercolare. · della Cassa Naz:lo·n ale e dell'attuazione de~ rapporti • fra r egime consorziale ed assicurativo,, 'affermanInlli segue la relazio,n e dei proff. GIANNINI e do la possibil~tà di ulteriori sviluppi dell 'attività .SAGONA sul tem~. : Rapporti fra regime consorziale assict1rativa, ed j, gravi inconvenient~ . che ne dee regime assicurativo ·nella organizzazione della rivano in fatto di ricoveri da una visione troppo .tolta a.ntitubercolare. . opportunistica, mentre il vivo della quistione riIl prof. GIANNINI r~corda i rappo·r ti che sono s~ede n~ll 'o·p era d~ accertamento ed in quella proi11sta11rati tra l 'ordinamento consorziale e quello filattica p ropriamente detta .. Non si può in tale . .assicuratiYo dopo la prornulgazione del D. L. 27 cam_po· stabilire una netta divisione fra le due a.t .ottobre 1927, dice11do che Ja nuova affermazione tività. Ricorda l 'esemp~o delle altre Nazioni e diitaliana in tutto coerente alla ~omplessa politica n1ostra l'importanza della valorizzazione dei me- . di bonifica umana attuata dal Governo Nazionale dici condotti di fronte ai due regimi:- il servizio che 11a riscontro nel canone integrativo sancito sociale, e lo scambio di prestazioni e di risorse. al punto 27 rlella Carta del Lavoro a merute del MA NFREDI rileva che la Cassa Nazionale per le .quale l'assicurazione ohhlig·atoria contro la tuberassic11razioni sociali trovasi realmente in un pe~olosi costituisce l 'avviamento all'assicurazione geriodo, di esperie111éJ i ri cui è di pericolo ogni ~n nerale di malattia. tempestivo atto rivolito a più larghi compiti asSi occupa della Jeg·islazione sui consorzii e della sistenziali. Ribadisce le idee del prof. Sagona sul-sostanza e forma dei rapporti: fra consorzii ed as:sicurazioni e dà dei saggi sul costo della assila necessità che ~ dispensari siano il ponte di col:Stenza consorz~ale nell 'in1postazione di legge con - legamento fra ~ due regimi: il consorz~ale e l 'assjcurativo, attuazione g ià compiuta in Palermo a :statando la impossibilità nella situazione attuale, mezzo d.ell 'Istituto Sociale Antitubercolare che diodi conferire _1)er deficienza di mezzi adeguati almostra una ammirevole solidarietà fra i due rel 'ordi11amento consorziale la pienezza delle fun:zioni demandategli dallè leggi. E dice cl1e occorre gimi. Come studioso d~ tisiologia non può non rilevare il grave problema del rischio della sustabilire cl1e il rapporto fra le organizzazioni conperinfezione per il quale è necessario che: la Cassa :Sorziali ~ lfUella assicurativa non potrebbe co·n Naziol)alf:. nel suo stesso interesse faccia capo alsiderarsi in modo co1npleto og·gi in una ·forma 1'azione· profilattica accettando per essa l 'opera -diversa da quella che· potrebbe sussì.stere domani del Consorzio Antitubercolare sopratutto per il sernell 'ordina111ento definitivo voluto dal leg'islatore. vizio sociale domiciliare che ha importanza ecceAll 'org·anizzazione consorz ia le sarebbe affidata zional e i1on solo dal punto di vista dell 'assisten la funzione dispensariale con compito fondamentale e preci}JllO· della lotta antitubercolare. za a domicilio dell'ammalato" ma sopratutto d elle prevenzioni nel senso più completo. All 'organizzazio11e assicurativa rimarrebbe l 'in-sieme delle 111is'l1re attinenti alla funzione assiMORELLI loda incondizionatamente le. relazioni stenziale con l'orientamento verso la figura defisia del prof. Giannini ch e d el prof. Sagon a pernitiva del ricovero. chè aml:>edue anin1ate dal d esiderio di cooper are Il prof. SAGONA dà 11no sguardo generale alla all 'alta finalità che le ultime leggi d el Governo lotta antituberc•)late in Italia co1nbattuta prima Fascista si so,n o imposte . Rileva le ben em er en ze e dopo di questo d ecennio; illt1stra gli inizii della d el Consorzio e della Cassa Nazion ale dimostrando
.sorzii i cenit ri perifer~ci dell 'azio11e statale per tutto qua11to riguarda in.iz~ativa, coordiname:Qto, -O~sciplina della lotta antitubercolare; l 'altra che istituisce l 'assicurazio:Qe obbligator~a co:Qtro la tubercolosi sulla base feconda dei principii provvi.denziali e ne investe come organo regolatore la Cassa :Kazional~ delle AssicurazionJ S.oc~ali.
l~gislazione . ant~tubercolarei tata d~lle leggi 23 giug110 e
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JL POLI CLI NI CO
gli sforzi ch e ques t 'ultiJ.11a va con1pie11do per approntare il fabbisog110 di posti-letto, di cu~ ha già dato prova i11 Sicilia doYe saranno impiantati 5 ospeclali sanatoriali. Promeì!:te che non solo farà del SLLO }JOssibile p er chè la Cassa Nazionale ve.n ga incontro ai Co11sorzi~ nella loro immane fatica, 111a specialme11te p er la Sicilia promette che i Sanalorii saranno· portati ad un 11umero di al1r1e110 7. SAGONA risp onde ad og11u110 notando co1ne i11 li11ea di 1nassi1na tutt~ indistinta1nente avessero approvalo b~sogni e inodifiche dell 'attuale orga11izzazjone antitubercolare da lui esposta nella relazione sp ecialmente per quanto rig uarda l 'incluione n ell 'assicurazione. obbligatoria di altre categ·orie di cit·tadini fra cui specialmente insegnanti; per quanto rigµarda l 'assoluta necessità della creazion e di disp en sarii consorziali, la valorizzazione dei ineùici condott~ ed il servizio, di assistente sanitario; ribadendo il concetto che su que~e due a t.tivilà si p ossono stabilire in maniera pratica e fattiva i pu11ti di contatto, è di aiuto. fra le dlte organizzazioni: la consorziale e l 'assicur a.tiva. CAl\fPANI e Sagon a.
s~
associa all e idee svolte da
BoccHETTI dice rimento bi.sogna ter e sviluppare i gatoria contro la
~Ianfredi
ch e esse 11d o in p er iodo di espeattendere inaggiori dati per poco1npiti dell 'assicurazione obblituberco]osi.
FAGIOLI insiste sulla n ecessità ch e sia allargata l 'assicurazione ad altre classi di cittadini, e che sopratutto sia inesso in grande valore il compito clel dispen sario consorziale anche ai fini dell 'assicurazione contro la tuber colosi. .
CANDELA p arla sull a i1ecessità che il ùispe11sario ub]Jia compiti profilattici. Indi ve11g-0110 proposti alcuni ordini del g·iorno la c ui discu ssio11e. èd approvazione vie11e ri1nanclata all 'ulitima seduta. Nella seùuta a11timeridia11a del 7 01ttobre il sen. ~1IARAGLIAN0 , ch e la presiede, esamina le possibilità e p o11e i11 rilievo le utilità della vaccinazione pre\·entiva ch e appoggiata orm a~ su un 'esperienza abba &~an za larga, ha ottenuto m eravigliosi risullati n ella• lotta antit uber colare. Il prof. SOLI ed il prof. CosTANTINI svolgono le loro relazioni sul te111a : Modalità di guarigione della tuber.colosi polmonare.
SOLI n ot a ch e i processi di g uarigione della tuber colare so110 inolto più frequenti ed estesi di qua11lo u11 te1n po n on si cr edesse; si possono ma1lifeslar e i11 tutti i periodi della malattia: n ella pr in1 a infezio11e del lattante e n ella tubercolosi dell 'adulto. Nella lt1ber c-0losi dell 'adulto in gen erale, come ~ i l1a t1r1 quaclro ai1ato1nico assai svariato, così i µroce i di guarigio11e on o estrem am ente coml)le si. e JlOi cer chi arno cli fare rifcrimc11to - al1neno nell e gr a11di li11ee - ai processi anatomici fondarn en tali, pos ia1no allor a di ling uere le seguenti qua t tro n1odal ità di gu arigion e. 1) Una g n arigio11e corn pl ela cl1e, con1e indica •
il ter111i11e, rapprese11ta l 'ideale delle i1ostre aspirazio11i: riassorbiu 1et1lo totale dei prodotti morbosi co11 reslitutio ad irtle,g ru1n . Questa ~i può avere sia i1el tubercolo, che 11ei processi ~ssudativi e11doalveolari. Nel tubercolo conduce al riassorbi1nento completo del granuloma, ed è verosimile an11nettere ch e si verifichi ·n elle co11dizioni più svariate, ma sp eci.al1nente 11ella tul)ercolos~ delle s~erose. Crediamo che per il tuber colo questo esito· non rappresenti la regola, ma la eccezione. Pii1 caratteristico è questo processo per lo essud.ato tubercolare endoalveolare, sia 11ella prima jnfezione che nella r einfezione. A questo proposito è opportuno. ricordare co1ne la restitutio aict integruni i1on possa avvenire che ad una condizione: che 11el focolaio essudativo i1011 siano, intervenuti fatti di necrosi diffusa ai se tti i11teralveolari, perch è il polmone non ha capacità rigenerativa. Forse pii1 che col grado di est e11sio11e del focolaio, le poss~bilità di guarigione sono ii1 rapporto col grado della necrosi caseosa. E da ritenersi che questo processo cli guarigione sia estremamente diffuso: per la sua natura 11oi noti lo possiamo controllare al tavolo anatomicoh Esso si verifica · nel bambi110 i1ella prima i11fezio11e, forse come· una regola. Nel processo dell 'adulto questo avviene pure, forse in grado maggiore di qua11t0i 11on si' c;r edeva per il passato; anch e• PACE J , gius tamente i11siste su questo punto. 2) {Jna gt1arigione incomple~a, che clinicam ente e praticamente rapprese11ta Ull risultato. ottimo, pur non essendo l 'ideale·: è caratterizzata dal riassorbimento completo, dei prodotti tubercolari, però - a differenza della forma ''precedente - qui 11on e 'è la restitutio ad integrum, ma la formazione d~ un tessuto di cicatrice. V'è quindi una differenza in meno n el processo. di guarigio11e in confronto CO·n la forma precedente. Abbian10 detto (forse alcuni clinici e radiologi potranno esser~ titubanti a convenire) che la guarigione per ci.catriee non può rappresentare un risul lato sul. quale fare uri affidamento assoluto_ .r\.bbiamo insi st~to - e questo è forse il pu11to cardinale di questa nost:ra relaz~one - ch e il co~ nettivo fibroso è 1111 Lessuto· ch e biologicamente non ha risorse e che in una eventuale ripresa del processo n on può porre in campo n essun 'arma valida per la lotta. , 3) Una guarigione parziale, che rappresenta u11 gradino an cora pil.1 basso, clinicamente e praticame11te· è però sempre un risultato estreman1ente soddi sface111~e . · È caratterizzata dalla persistenza di prodotti tuber colari, specialmente sostanza caseosa, ch e sono i)arzialmente (focolai cretacei), oppure co1npletam ente calcificati (focolai calcificati) e ch e estern am ente sono circondati da un tessuto connettivo fibro so. · Qu este praticamente sono le forme più ir1teressanti, siccome quelle che, per particolari condizioni generali dell 'organismo, possono più faciln1ente ri svegliarsi. l)ar e ch e solo dopo inolti an11j (si110 a cjnque a 1111i si sono manife~~a ti p ericolosi) possan o conid er ar si sterili ; forse quando il focolaio è completam ente ossifica to - come si osserva con m agg iore freqt1en za n el focolaio polmonare primario i può aver e una 1naggiore tranquillità . ~ evi-
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x.xxvI, ~ u.Yr.
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SEZ I{)NE
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Pl~A. Tl CA
d e11te · però ch e, a questo pu11Lo, i l 1)rocesso logiradiologica1nente: ai1cb e u11 focolaio di sclerosi l )UÒ esser e i11esso J ti ev ide11za col su ssidio dei ca1ne11Le (leYe p assare n ella categoria precedente . raggi ~. Ques ta lerza forma h a una gr a11de i1n p orlan za pratica p er la sua r elativa facile diag n osi radioMaggiori possiLilità diag11oslich e, sp ecial1ne11te logica : donde la n ecessità di sap er e ch e affid a, J·adiodiag·n ostich e, presentatl:o i casi di « gu ar ì ... 111e11to n oi p ossiamo dare ad u11 :tale reperto. g io11e · p ar ziale »., ~a11lo piit qua11do la deposizione 4) Co me lenta tiYo di gu arig ione indichiamo di sali calcari è cospicu a. Je caverne, perch è qui veran1ente i processi di reF ina11nente n ei cc t entativi di g u arigion e >l si h ~ 11 11 o SAmpre si11 to1ni clinici e reperti radiolo·g ici g ressio11e d el tessuto tuber colare-caseoso da u11 lato, e quelli d~ riparazio11e conne ttiva-fibrosa dalicch è la diagnosi, tra11ne condizioni eccezionali,. è r e la tivan1e11te facile. 1'a ltro, sono i11e11 0 compl~·ti. Per la loro evoluzione e destino dobbiamo diCosTANTINI vien e all e seg uenti con clusioni : s t ii1g·utre due tipi di caverne: l ) quelle che si for1) Lo s tudio dei processi di guarigione della 111ano nello stadio primario e secondario della l uhor colosi· pol monare deve essere faA;to· p art endo tubercolos i, n ei lattanti e n ei ba111bir1i; 2) quelle d all 'esame delle forme elementari, ch e si riscon ... ch e si formano, n ello st adio ter ziario, cioè negli Lrano abitualm ente ne~ processi iniziali . adulti . 2) Il criterio della guarig ione è en1inentemente Nei lattanti , cioè quelle ch e si forma110 nella clinico, poich è esso deve essere basato su lle• condi... pri1na i11fezione, i1011 van110 n1ai a gu arigione. zioni morfologiche e funzionali de1 p olmone e di ~e i b a1nbini pii1 gr andicelli, cioè i1elle caverne tutti gli altri organi ch e entrano in giuoco nel clel così detto « s tadio a11afilattico della tuber coprocesso morbo,so. La distinzio,n e di .una gu ari.... lo i », la questione si deve g iudicare dubl)ia: forse gione clinica e di una g u arigio11e anatomica n on a11ch e queste 11011 va11no mai a guarig ione. ha ragione di esister e. i egli acl11l ti le possibilità di evoluzione sono 3) B necessario distingu ere la guarigione com ... d iverse. Lg forma più comune di guarigione è pleta da1la gu arigione pratica o eco·n omica . quella per i11capsulamento e r etrazione della ca4) La g uarig ione completa delle forme essu ... Yerna; a questo esito contribuisce notevolmente dative può aver si p er risoluzione con r eistitutio ad· il collasso, della parete s tessa, sia che si . formi integru m: la g uarig ione d elle forme a carattere naturalmente (quando i1011 esistono ad erenze p.roduttivo si co111pie se1npre IJer un processo di pl eurich e)., sia ch e ve nga p r ovocato artificialme11te fibrosi più o meno circoscritto. . col }Jneu11i.o.~orace all a F orlanini. 5) Le forme cavitarie posso110 solo eccez ional~ Nell e caver11e piccole si può avere la completa m ente guarire senza lasciare · alcuna traccia d ella· obliterçlzio11e d el lume, d a p arte di tessuto di gr alor o preesisten za; abitualm ente guariscono p er ci-nulazione semplice ch e p assa poi a cjcatrice: gu ac~trizzaz ione , riconoscibile alla i nd agin e radiolo"' rjgione p er cicatrizzazione completa. A questo g1ca. pun to· jl processo evidentem ente passa allora nella · 6) Esiste semeiolog ia fisica, radiolo·g ica e di sero11da forma (guarigione incompleta) e qui di labor atorio, mediante cui è possibile formulare un caYer11a no11 si può p iù p arlare. gitirlizjo sullo stato di gu arigio·n e. U11 esito r ar o•, m a n1olto interessante, è dato dalla perfetta d eter sion e d ella l)areite della caverSulla relazione Sor,r-CosTANT.iNr interloquiscono i 11a con con servazio·n e della cavità ed arresto com - · p r off. MORELLI, GrUFFRÈ, RoNzoNr-ARNONE, 'NloLON, pl eto clel l)r ocesso tuber col are alla periferia e a ZANELLI e LANDOLFI. dist anza. A questa ca tegoria apparterrebbe il caso di osPoi si inizia la second a r elazione sul t ema : Le· servazione p er sonale all 'autopsia , di un vecchio indagini sulla percentuale di tuberco1osi latente di 88 an11i. È e,-irlr11 te ch e in c<i si simili il tentae di com1p lessi pri1marii accertabili rad1iologicati\"O di guarigio11e si deve considerar e riuscito, mente nella popolazione infantile di una zona. pt1re non p otend o a tale forma d are l 'aggettivo rurale : relatori i proff. ARISTIDE Busi e RAFFAELE éf i << completa ». PA0Lucc1 i quali h anno sce1to p er lo sviluppo del Tutto questo ci di1nostra una ga1nn1a varia loro teina la cittadina di Lanciano . Essi vengono· cli r eazio ni del] 'or ganismo n ella tuber colosi d el alle seguenti conclusioni gener ali : ch e sJtando alle polmon e: <la forme aboirtive, da veri e proprì statistich e raccolte si potrebbe affermare ch e la « tentatiYi di gu arigione », a fornJ.e nelle quali si r acliologia co·n sente di scoprire un numer.o m ag-può vera m en te ·parlare di gu arigion e, ma solo g iore di n1alattie polmonari, verosimilmente tu« parziale )) . Inoltre da forme ancora più avanbercolari , di quanto non con senta la clinica, cui zat e e p erfette , nelle quali non troviamo più tesinvece r ester ebbe la possibilità d i scoprire , spes11to tuber colare,· 1na solo un connettivo ch e, come cialme-nte in . virtù d egli esami biologicj , le infe· lln ta1nporie, serve a ripar are l a p erdita di sozioni tubercolari. Senonch è p er la ricer ca radiolog·jca bisogna tes tanza, cioè << una g uarig ione incon1pleta », posnere presenti l e limitazioni <lel inetodo, le diffisjamo arrivare fino alla vitt.oria assol uta delle coltà di interpretazione, e quindi la p ossibilità rlt forze di difesa n on solo con la scomparsa - come errore, onde è ch e siamo indot ti a concludere con n ell a forma precedente - d ei prodotti tubercolari , quanto già altrove abbiamo affermato, ch e cioè le n1a con l a completà ricostruzio·n e <lel tessuto inodierne n ostre ricerch e avr anno il loro Yero val ore Yaso, r ioè « la gt1arigione completa ». solo se r.ontinuat e deligentemen te nel tempo. Per il clinico e il ra<liolog-o· la « g u arigione completa )) J1on pl1ò dare sinto1ni d i certezza mateIl prof. Busi quindi illus tra con proiezioni almaliril : si p ntrà sospettarlH: diagn osticarl a co·n cuni casi caratteris tici . sir t1rezza assoluta. for se, m ai. l ,a « gt1ariQ"ione i11rompleta » si comporta jn Sulla relazione P >\0Lrcc1-IlL"sr prendono la pa1na11 iera analoaa, n erò h a n1aggiori p ossibilità òi rol a i proff. MoRELT,J, G1uFFRÈ, BARB \RA , BENEDETTI. rsserp fliag1105tira ta. Così l1n'ader en za pleurica (Continua) . pu ò Yenire <liag n o tira tn clini camente ed anch~ 1
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IL POLIC LINICO
VIII Cong1·esso di l\Iedicina del La vo1·0. (Napoli, 10-13 ottobre). Folto di intervenuti da ogni parte d 'Italia ed -anch e d all 'esLero, il Congresso s~ è inaugurato nell 'aula Francesco De· Sanctis, alla R. Università, cori discorsi del R... Commissario, dell 'on. , prof. N. (~ASTELLINO e del prof. DEVOTO. Le sedute hanno avuto luogo nell'aula della I Clinica medica al Policlinico. Sul lavoro nelle miniere ha riferito L. FERRANNINJ. Dà. un.o sguardo alla patologia dei minatori .rileva11do che la responsabilità essenziale per ques ta si deve all 'ambiente di lavoro. Egli illustra così i dj Yersi fattori ambientali ed osserva che, se i 111.inatori riescono ad abituarsi facilmente -alle alte t emperature che si riscontrano (38° e più) tuttavia le malattie da refrigerazione sono molto frequenti in essi (più della tubercolosi) e tendono a r ecidivare. Il fattore più favorevole per l 'insor.g en za di n1anifestazioni morbose è cost~tuito dal1 'associazione della umidità elevata, la quale nelle miniere è anche condizione favorevole per lo sviluppo d ell'anchilostomiasi. Altre condizioni ambientali meno v~stose ma pure d e terminanti danni caratteristici sono la luce e l 'eleblricità. Particolarme11te la prima ha la massima impo·r tanza, in quanto che la sua carenza, ~ltre a certe malattie (rachitismo, spasmofilia), favorisce lo sviluppo e la diffusione di infezioni; quest o punto è dimostrato dall 'O. con copia di argomenti e di fatti. È dunque l 'ambiente che si deve modificare, per quanto è possibile. Oltre ai provvedimenti già at tuati od in vià di · attuazione (spogliatoi, bag11i, lavandini, acqua pura ed abbondante, refettori, dormitori, ventilazione, prosciugamento, ecc.) l 'O. insiste sulla necessità di selezionare ripetutamente gli operai, dai quali do~rebbero ·essere esclusi gli ipoplastici, i linfatici, gli artritici, gli endocrinopatici ed i neuropatici a tipo vason10Lorio. È poi opportuno o·v viare in qualche modo alla carenza de.Ila luce solare con l 'istituf:ione di colonie elioterapiche. Ampia ed esaurien.te è la relazione di A. NEiBULONI, G. AJELLo e A. V1z1ANO sul tema La biO. 1ogia e la clinica per l'Organizzazione scientifica del
lav~ro .
Il prin10 si è occupato dello sviluppo del moYituento in favore della organizzazione scientifica del lavoro, nelle industr~e come in agri1Coltura , esponendone i principii fondamentali, -studia ndo i diversi sistemi proposti (Taylor, Gilbreth, Ford, ecc.) . Fa poi diverse considerazioni •critich e in cui, pure riconoscendo i grandi meriti di qt1esti procedimenti che hanno creato nelle i nel u trie un « sistema morale, un equilibl'io di -doveri », rileva però la necessità di tener conto di tutte le esigenze di ord~ne psicologico e fisiolo.g ico , cl1e non devono essere sacrificate a finalità iesclusivam ente tecnico-economiche. Affronta poi il ·p roblema dell 'organizzazione u111an a rlel lavoro, occupandosi della durata del l avoro, dei riposi intercalari, del salario, della m on otonia del lavoro, diffondendosi, da ultimo, s ul! 'orientam ento professionale, di cui considera 1o svil t1ppo n ei diversi paesi e conclude facendo n o tare la grande importanza che oggi assume la hioantrop ologia a cui spetta di contribuire effi-cacen1ente alla soluzione dei problemi sociali ca11it ali ch e si agitano n el campo del lavoro.
[ A NNO
XXXVI,
NUI\-1.
±3]
G. AJELio considera essenzialmente il lato clinico della questione e gli effetti che l 'organizzai.ione sc~entifica del lavoro può avere sull 'organi51no dell 'operaio. Il medico de,ve soprattulto far comprendere la !.lifferenza fra senso di ialica e fatica reale; le diverse ricerche potranno accertare lo stato individuale di fatica, la re.sistema dell 'i11d~vid110 alla fatica stessa, le sue possibil~tà di dispendio di energ~e e di ripristino delle forze. La selezione operaia, egli continua, e l 'orientamento IJrofessionale, devono essere regolati dal p1111to di vista sanitario, con criterio uniforme, possibilmente statale; devono essere studiate e poi prescritte delle schede speciali di visita sa11itaria, adottando la classificazione dei tipi in longilineo, normolineo, brevilineo, a cui si dovrà aggiungere se l 'individuo è più o m eno robusto. Grande aiuto potrà venire dai laboratori psicotecnici, di cui l'O. auspica la fondazione in ogni città industriale, co11 direttive uniche . A. V1zIANO si occupa specialmente dei fattori ambientai~ nell 'organizzazione scientifica del lavoro, che devono essere corre1tti. Dal più ser11· plice malessere, alla malattia vera e propria sino ali 'invalidità permane11:te e totale, vi è tutta una serie (li al terazioni morbose provocate dal caldo eccessivo, dall'umidità, d è.l freddo umido, che si riflettono sul! 'ambiente · lavorativo, agendo in vario modo, seconda che si tratti di lavoro rnuscolare pesante o di quello intellettuale o di precisione o di rapidità o pericolo·. Si diffonde particolarmente sull 'influenza della luce naturale ed artificiale. Il problema dell 'illuminazione si riassume nello sforzo di ottenere un 'illuminazione a fatica minima, per curare ciò che si è detto cc l'igiene della retina ». Si otterranno così d~versi vantaggi: profilassi della fatica e dei disturbi oculari, prevenzione degli infortuni, pulizia dei locali e co•n seguente miglioramento delle condizioni igieniche generali, più facile controllo, eliminazione degl~ sprechi di materiale, produzione inigliore e maggiore. ·Il miglioramento de~ fattori ambie11t~li, egli conclt1de, è utile non solo· 1>er la salute del! 'operaio, ma è anche di alto valore economico; si inquadra pertanto nella organizzazione scientifica del lavoro, sicchè si ha una perfetta aderenza fra medicina del lavoro ed economia del lavoro. N. CASTELLINO esamina particolareggiatamente le condizioni sanitarie del lavoro nei porti : lavoratori delle merci nere e delle merci bianche, scaricatori, chiOO;taiuoli, ecc.., rilevando per ogni categoria le condizioni di lavoro che possono influire sullo stato di salute. Per quanto riguarda le provvidenze da adottarsi, si dichiara favorevole agli Uffici portuali, ritiene utile e possibile lo stabilire una graduatoria della pericolos~tà di lavoro variabile secondo le categorie e suscettibile di miglioramenti secondo le norme che egli consiglia. È necessario, egli aggiunge, procedere ad una revisione e, meglio, ad un rafforzamento del servizio saniitario nei Porti ed è indispensabile provvedere ad un 'adatta alimentazione di questi lavoratori - quanto mai incongrua attualmente - con I 'istituzione di m ense e di cucine economiche. Accenna, da ultimo, alle condizioni peculjari specifiche di ognuno dei porti italiani, augurandosi che le indagini ch e egli ha per primo inizia to abbiano, in Italia , quel successo di inte-
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SEZIONE PRATICA
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ressa1ne11to e di adesione cl1e i11erita110, dalle quali g ra11<le prof1i lo p o lrà tra r11e la 1~azio1 1e .
lloN.lANI espo11e i cla ti raccolli 11egli Is tiluti ospedalieri di lVIilano, dai quali risulta ch e le formec ro11i ch e colpisc9no più gravemente g·li abit anti. della città che quelli della campagna; tra i maschi, so110 pi-L1 colpili gli addetti alle indus trie· m e tallurgich e che ai trasporti e, fra le fe1nmine, l e addette ai servizi domes~i ci ed all ' industria d el ves tiario e dell 'abbig lia1nento.
Per ragioni di spazio c i è i1n1)ossibile dare notizia delle numerose ed interessanti co1nunicazioni (circa u11a settantina, di cui 18 della Clinica del Lavoro di Napoli, diretta dal prof. N. Casl ellino) . Accenniamo soltanto, per i vivaci dibattiti a cui ha dato luogo, quella di A. C1Al\-lPOL1N1 su Pa. radossi e verità in tema di assicurazior1i sociali, in cui 1:0. ha lumeggiato i pericoli a cui si può andare incontro con u11a e&~esa e non ber1e regolata Assicurazio11e-Malaltie.. Alla seduta d e l 12. è intervenuto anche, accolto con viva simpatia e deferenza dall 'uditorio, il prof. P. CASTELLrNo, ~l quale h a in11eggiato al prof. DEVOTO, 1Jjoniere d egli studì del lavoro in Italia ecl ha esaltato la santità del l avoro in un n1agnifi co discorso, in c11i 11a toccato l e più alte vette cl ell 'eloquenza. Ot li rna i ·organizzazione d el Co11gresso, sotto l a <lirez ior1e del prof. N. CA TELLINO e con l 'attiva e fe r,·iòa collaborazione dei suoi ass istenti, d ottori CAccun1 e CoPPA. Fra le Yis ite, oltre a quelle alla ~I a11ifnllura 'f nlJacchi , a lla Clinica p ediatrica, alla Ca . a ·Nazion a le Info11~ u1 1 i ecl all 'I stitulo Colosin10 (cenlro assi s te11ziale), ri corcljamo quella molto inlere. sa11te allo s ta]) ilin1e11to ò ell a S. 1\. p er ]a Seta ar tificiale . È · la te vot at o p er acclamazion e u11 ordine del giorno , con la prop os ta Cli fondare la Società di ~fed icina d el L avoro, da11d o ir1carico ai proff. Devoto , ~- Castelli n o e J_,. F erra11n ini di gettarne 1e ba j. A sed e del pros~ i1n o Co11gr esso è sta ta scelta Milano. fil.
XX Co11gresso Nazionale di e Cli1natologia.
A. CERESOLI 11a riferito ulle indagi11i di natura b a Lteriologica cl1e egli h a fatto ·in un g ruppo di casi •ii e·n docardite r·eumatica. el suo discorso d.i chius ura, L. DEVOTO ha riassu11t.o i dati di fatto em er 5i dalle varie r elazioni ed ha esposto i punti d el prog·r an1ma d ell a futura attività, fra cui sp ecia lmente l 'a ccordo con i cultori d ella meteorolog·ia p er uno s tudio in con1u11e e l 'i stitu.zione di « Disp en sari » d el r eu1natj s1110 dove coloro ch e sono affetti da forme r eun1a Licl1e anche lievi p ossono trovare la possibilità ili ·nn a dia g·n osi esa tta e consigli t erapeutici aclegu a li.
Il Co11g·res o s i è ii1ollre occupato, oltre ad altri argo1ne11ti, tiell a propaganda p er un 1naggio,co nsu1no di fru t ta e cli uva. Su t ale question e, L . DEVOTO h a svolto i1na relazione i11e ttendo in rjlievo la gra11de u1iljtà p er il p opolo italiano di farsi con suma tore d i frutta. tal m od o, sj d et erminerà anche un minor consun10 di i)an e, il ch e arà un dupl ice o m aggi o alla fisjologja p erch è il pane d e-termi11a u110 s tato d i acidosi , me11Lr e l e frutta 11eutra lizza 110 questa ten de11za. Anch e cl a] punto cli vi s ta econ o1nico vi sarà così 11n va11tagg io, p er ch è p o lrn dil11i11uire l 'i11Lroclu zione cl i fr111 ncn to rta11 'ester o .
In
Co11 altre Co111u!1 icazio ni di NAS I NI , G AB BJ , CA~- ELLr e SESTINr è tern1 i11a Lo quest o Congresso ch e si ò J')Oi chi t1so con una g·i ta all e Ter1ne ci i Eql1i : i11 Luni g"iana e con la vi jta cl elle Colo11 ie 1nari11e rl i ) [a$sa. fil.
Id1~0Iogia
(Sp ezia, 3-6 o t Lob r e 1929). E s i al o ~ en ulo con l 'inler vento di J1un1c rose per. 011alil n i11etlich e fra c uj , ol tre al prof. L . De oto c hé cl i tal e Co11gr esso è s tato aru111a1~ore, i proffessori Queirolo, Gabbi , Ru ~ta ed altri . La prirna g ior11ata ve11n e d edicata al lieumali sn10, Lerna di notevole in1por ta u za, dj r 11i al1'e te ro s i v a11no cl a t e1npo preoccup an cl o e ch e d a 11o i s.i incon1inc ja appena -a n1elter e in d iscussion e, nonos tante ch e Je nos tre s ta.tjstirl1e osp eda]i Prc i1011 seg nj g-1 Lo g r andi d iffer0 nze coll quelle dei paesi est eri, . ag·g irand o ~ i s.u] 6 %, ~o:i:ne i11 Ir1gl1il lerra, ch e è con si<i erata l R t erra r1a ss ir ri d el reun1a li smo.
. . . Pi SA
Accademia Pugliese di Scienze. Sedut a del 23 luglio 1929. Presiden za: Prof. GALLERANI. Tumore splenico e roseola nell ' infezione tifoide. fJo~t.
LoNEno G. - L 'O. d alle sl1e osserv azioni conclu d e che più l a nlilza è volun1i11osa , più la roseol a è numerosa e persist e nte, ancora l)jù favo1 evole è jl decorso d ell 'infezione. Avrebbe con. ta ta to un a ntagoni.sm o diretto fra n1 il za e roseol a, p oicb è ha osservato ch e ad una r oseola p ers js ler1 l.e e n11rn.erosa, corrisp onde un tu n1or c spleni co piuttos to scar so e viceversa. Le ra g·ion i espos te p er spiegare t ale inecca nis1110 vicariante non i r>rc Lan o ad una breve r e cen ion e.
h a esp osto le concezio11i d ell e varie cu ol e e urop ee ed amer ican e sulla n a lt1ra e sulle orj g i11j, prospetta11do j diver si punti cl1e d ebbono t11l tor a esser e ch iariti e ch e formeran110 oggetto cli cli c u ssione al Co n gr esso jnternazionale ch e i spera di tenere in llalia nel 1931. l Jn1 g ra11dc di s parjt~t di id ee esis te ancora p er ciò ch e riguarda le forn1e clini ch e ed a questo i:>roposito l 'O. accenn a alla po sibilità òj criteri c1nplificatori. 1
Le alterazioni istologiche delle ghiandole a secrezione if"terna nell'avvelenamento acuto da morfina. D o~ t . LoNERO
G1 ''-NJN1 11a r arcol Lo tl. t11n ero i èf ati sulle p enio n i liquid ale dall 'I li luto di Assicl1raz ioni seriali J)er l 'inYaliéfj tà cl e rj ya11 te da inalattie reurnatirhe. Purtroppo p er ò, questa tati lica non co111prcncl e cl1e le for1ne cl i una cerla g r avi t à e, 11er Cfuanto b e11e in11)osln tn, non el fi u11 ' iclea acleg11a tn <l ell n g ravità dcl ])ro1>l ema.
•
G. - L 'O. riferisce sulle alter azioni istologicl1 e delle g hia n (lole a secr ezione inler11a in seguito ad avYele11 nm ento acuto rla m orfin a l1ri ca11i. No11 va reh be 11otato i1ulla a cnrjco cle ll 'ipofisi. testicoli e prostata. A c arico della tiroide, asse n za d ella sost anza collo ide i11 <Tl1n.lcb e follicolo. • :\ ('arico rlelle surrenali , n el l a p or zion r n1iòol-
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fL POLI CLINI CO
lare , i rilever eblJero i segni cli u11 attivo stato fun zio11ale ecl a carico clel pa11cr eas, p er quan lo rig u arda g·li jsolotti di Lan gerhan , d elle alter azioni r egress ive .
111ale ci el i)filUO, llle11tre il secondo sarebbe nolevol n1e11le aumentato. iVIelte in rapporto ques~o dj squilil>rio tr a joni K e Ca con le turbe a carico clel si Lema i1ervoso vegetativo ch e questi infermi presentan o .
Ricerche sperimentali sulla rigenerazione del midollo spinale.
. Sulla legatura della vena porta.
P1E1no AR) JF.NISE. - Le ricerche d ell '0 . h anno di1nostrato an cora una volta la incap aci tà delle fibre nervose ce11trali a superare la cicatrice n evrog lica e q·ui11di la impossibilità di u11 ripristino .anatomico n el midoll o spinale chirurg ican1ente interro tto.
Natura psico-meccanica di alcune rappresentazioni musicali ed i Leit-motiven nella trilogia di Wagner. l)rof. G rovANNr G·ALLERANI. L 'O. analizza il prodotto ge11iale musical e in molti passi di vari co11111ositori e sp ecialmente nei Leiit-motive11 , pren clendo a base la leg·g e p s ico-fisica di Feschner da l l1i rnodificata. Din1os tra ch e i"I genio produce coine detta fant a sia, m a secondo leggi uni ver sali pur senza con oscen 7.a delle leggi m ed esi1ne (intuizione), in qua11to il g enio presuppone con una squisita ser1sibilità, l 'eccellenza strutturale e funzionale d el cervello e deg.Ji organi dei sensi, onde esso è il ris11onatore, il ricevitore perfetto di natura, e, p er il facile venire alla sog lia dell 'io co sciente di tutto un mondo di acquisizioni individt1ali ed ereditate, n e è il tract11ttor e più fed el e, il rivelatore e trasmetl~tor~ più felice.
Osservazioni sulla iperneurotizzazione muscolare. G . - I.. 'O. h a p ra ticato in otto conigJ j l 'irnpianto d e l p ero11eo n el n1uscolo gastropnemio, e, a distan za di 65 e 121 g iorni , ha esaminato il nervo i111pianta to ed il muscolo circost a11te ser vendosi del m e todo di Cajal all 'Ag. rid otto e di q uell o di Flemmin g . In tutti i casi b a p otuto osser vare ch e all 'estrem o d el nervo impi ar1la1o si forma un n e uroma, e che non vi è p en et razion e di fibrille n ervose n eoformate nell 'in l.er110 d el muscolo gastrocn emi o. In tre casi, 78 g·jor1li flopo l 'impianto, ha r eci so il tibiale con s tat ando una paralisi con1pleta d egenerativa p er s jst ente n el muscolo gastrocn em io. In base ai su oi r ep erti l 'O. cr ed e di pot er n egare la possib i li là cl ell 'jp ernet1roti zzazione del muscolo sano, con1e g ià era stato affermato da qual che A. Q -c;ARTJ
Sulla linfadenia sarcomatosa. Lu rGr. L'O . illustra un caso d a cui sintoma-tologia cli1)ica si inquadra p erfettam e.11 te in quella comune alla m al attia di Hodgkin, inen tre il r ep erto istol ogico di un ganglio d ell ' jnfermo riproduce le caratterist ich e d ella linf ri d en ia sarcom atosa . A spiegare questo divario, l '0. invoca i concetti di quegli AA. che non verl ono barri er e d efinite tra l e varie affezioni dell 'ap1Jarat o em olinfop oi etico. • Q1 r An .\.NTA
Ricerche biologiche sui morfinomani : Nota 111. Crasi sanguigna ; Calcemia e Potassiemia. Qu \ Ll .\l'\1ì' A Lt rrc r. Do1>0 j} r ican1lJio idrocarbo11a to e quello lipo icl.eo, i ·o. h a s.tudjato i1ei m orfino111a11i la cr asi an g uig n a, a carico d ella q u ale i1011 avr eb be troYa lo lievi alter azio ni. Stud iando n egli s tessi infer1ni il conten ti lo in Ca e TZ d el . nng ue, nvr eb})e trovat o t1n t asso n o r -
BoNO)IO V. - Dall e esp erienze eseg·uite rj sulta ch e l a lega t11ra br11 ca d ella ve11a porta, che è seg uita d a una rapida cadut a d ella pressione arteriosa provoca l a inorte dell ' animale, in media d op o u11 'ora, un 'or a e mezza. La resez ion~ deg li splancnici, dei due nervi al collo, l 'es tirpazione d el plesso coliaco, non modificano gli effetti d ella legatura. L 'O. propende p er l 'ipotesi che i fenomeni che si osservano siano da a ttribuirè é.l il :-t sottrazione· del circolo gen eral e e d el sang u e che si ammassa nel vasto terr i io rio portale.
Studio critico della tecnica dell'anastomosi porta cava. BoNOl\lO V. · - In nu111erose esperienze, h a applicalo i d iver si processi u sati p er deviare nella cava il circolo p ortale. Ritiene ch e p er mig liorare il su ccesso ope rat orio bisogna eseguire l 'intervento senza i11terro1npere la circolazione dei due vasi , sopratutto i1ella v·ena p orta . L 'impianto del1:artas lomosi sulla cava al di ~opra delle ven e r enali è assolutamente da sconsigliar e p er le alterazioni circol at orie <lei r eni , ch e avven gon o durante. l a co1npression e d ella ven a cava.
Ricerche toracografiche sulle variazioni post-operatorie del respiro. 13oxo~ r n
''. -
Le
v ~ ri azioni
più n ette si osservano d op o interve nti sull 'acld on1e superior e (inversioni complet e d el tipo respira.~orio) . Ritien e che que:: ; Le variazioni (sos tituzior1e d el r espiro costale al r espiro diafram1natico) sian o d a corLsider ar e come fenomerio di con1pen so di supplenza fu nzion al e e non abbian o sig 11ificato p at ologi co. No11 g·li ris11lta un r a ppo rto Lra le vari.1J. joni d el r espiro e l e complica n ze bronco-polmonari postop er at or ie ch e posso110 insorger e in manca11za di qt1als jasi modificazion e d el tipo r espiratorio.
L' influenza dell'anestesia sulla funzione epatoreticolo endoteliale. R0Nz1N1 M. - L 'O. accenna al valore d a a t tribu jre all a prova d ella sostan za co lor ante p er l 'esam e fun zionale d el fegato ed espr in1 e l a p er suasione, b asata su ò ocumentazio n e sperimentale, ch e 11el n 1eccanism o di scomparsa d al sang u e d a pig·1nen ti artificiali, c11iri in pri1nissjma linea oltre alla cap acità di eliminazion e d ella cellula epat ica (fun zio11e cr on1agoga) l a cap acità di fissazio11e cl el r e ticolo e ndo telio (fun zion e cr omopessi a) . Ha condotte ricer ch e n ella Clinica e r1ell o esp erimento col r osa b e11gal a, nll a cui prova h a aggiun ~o quella d el] ' indi ce biliare plasmatico, osia (l ella d eterrninazion e d el t asso di bilirubina 11el sa11g ue . Vien e a ques te co11cJusioni: l 'an est esi a cl or ofor1nica d a n11eggia inlen san1ente l a fun zion e ep a to-reticolo-c nòo telia1 e; scar si ed incotanli e comunque tra curabi li effetti produce i ·a11estes ja e ter ea; n es t1na n1odifiraz jone i11cluco110 le a11e lesi e loca i i, f ra le quali h a con sider a to Ja spi11ale , la epidurale. l a p aravertebr ale, la r e g io n.a1e e la locale per infiltr azio11e. Il seg r etar io: I,. Qt ARA:\T A .
SEZIONE
PR..\ TI C. \.
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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA.
CASISTICA.
·spostamenti dell'ombellico e deviazioni della Jinea .alba in condizioni addominali acute..
La . polmonite apicale nell'adulto•
:\ so111ig lianza di Oppenl1eirn e di Schlesinger cl1e avevan o riscontrato la deviazione pern1ane11te o temporanea della l inea alba in casi o di i)aralisi unilaterali delle pareti muscolari ·O di affezioni acute del piloro e della cistifellea, _ F. Co ,.f ui ,e J. J\feyer (Joiirrial of r1m. Med. ...J. ssoc., n. 22, 1928) h a11no mes o in evide11za ch e : 1) i11 quattro casi di ulcer e duode11'a l i_; 2) in quattro di appendicite acu ta; :J) in uno d i ulcera pe11etrante dell a piccola curvatura, Ja linea ,alba e l 'ombelico presentavano uno $l)Ostamento ' 'erso il lato i11alato, mentre la })e]Je al di opr.a .appariva rigata da crespe e da rug'l1e: dopo l 'OJJer.azione, o dopo il passaggio delle crisi dolorose, tutto tornava in ordine. Tale fenomeno s i spiega agevolm ente, ricor. dando ch e la linea alba è com e un nastro fibro·so teso dall 'apofisi ensiforme al pube, e tenuto in eql1ilibrio dalla tensione opposta e armo·nica de i possenti muscoli addominali : è chiaro .ch e quando d,a un la to la musculatura s'irrigidirà, la Ji:µea alba sarà stirata verso quel lato. Co11 tale seo-n o, ch e meglio si sorprende esaminanclo il pazie11te dai piedi del letto, può farsi , alla empli ce ispezione, diagnosi di rigidità unilaterale o per lo meno di differen za di rigidi tà. V. SERRA. . Il fenomeno ·diaframmatico di Kienboek.
Consiste nel movin1ento ad a ltal ena ch e si ·osser·va a carico deJ d ia framn1a al la radiosco.pia, in casi di pne11motor.ace . Infatti mentre l 'en1iclia framm a del lato sano segue le normal i escur .. ioni, quello del lato con pneun1otorace _8 i eleYa con I ' in . . pi razione e si abbassa con 1'espirazione: di qui il movimento ad altalena. Bonorino -dao11c!.o e Vadone (Prensa ~1 ed. Arg., 11. 18. 1~2 8) h.a nno potuto osser,·are, studiando que to fen omeno, cl1e es o è presente in casi con frenicotomia on1olaterale, e ciò avviene per la para] i~i del diaframma, ch e si ·comporta com e una i11 embrana passiva. Nei casi i11,-ece con pneu111otorace, il fenomeno di Kien1:>oe1c non i produ ce quando la pressione esp iratoria è n eg·a tiv[l; è presente quando tal e pressione è l)O itiva. Il fenomeno scom1).are se ·il J)az. giace o s·i pjeg·a sul lato del pneumotorace, ricon1pare se g·iace sul lato oppo to; ·tale co11dizione è clo,'uta alla variazione della pre ~~ ion ~ r l1e ·il gas del pneumotorace sub isce con g·l i a tti respir.a lor1. Se il pneun1otorace è compli cato .a ·versamento pleurico, il fenomeno di I\.ie11boek presente si spiega con uria · del le d t1e teori e enunciate: o per parali si del di.afran1n1a o l)er le altre condizioni riferite. Tn quesfi u'lfim·i rasi però anche lo spo tan1ento ·1atera·1e del medias tin o contribuisce n 1 'insorg·enza clc1 fenomeno. CARUS T.
È questa una malattia fre.q uente nell 'infan.
zia: ma gli a dulti noJl n e sono in1muni. Lepag·e (Bruxell es-M éd'ical, ago to 1928) illustr.a cinque casi di polm onite apicale da lui osservati in individui di età tra i 19 e i 32 . anni. Per quanto gen eralmente si considerino c?me predisponen ti a questo tipo di pol1non1te, le mala ttie debilitanti e cachetizzanti quali }'alcoolismo, il diabete e il cancro, egli non ebbe a riscontrarle in nessuno dei suoi pazienti. La diagnosi non è semvre fa cile a causa della relati va r arità dell 'affezione, della sua in solita localizzazione e della sintomatologia. · L 'inizio è impro:vviso, con brividi , dolorealla base del torace e temperatura elevata. Predominano il quadro clinico i sintomi di infezione generale: vomito, delirio , prostrazio~ ne; restano invece in seconda linea i di sturbi respiratori: dispnea, tosse con niente o JJOco e pettorato, rantoli bronchi.ali . Solo dopo 4-5 giorni dal] 'inizio appaiono i eani della localizzazione ai:>icale: soffi o, codism o sottoclavicolare, alcuni rantoli , talora a coltabi li nell 'apice dell 'ascella. Lo sputo n on è tipico e non appare che verso J.a defervescen z.a ch e è .. ubitanea come l 'ini zio . I pazienti studiati dall ' A. guarirono tt1tti ad eccezione di uno. La cura della polmonite apicale è puramente sinton1atica: non sarà però male tentare Ia ter.a1)ia v.accinica. VrcENTINI. Polmonite latente· simulante ra peritonite appendicolare.
n bambino di 3 ann i, che aveva da una etti111ana dei sintomi di raffreddore \ ie11e in1provvisamente colto da viol en ti dolori alla fossa iliaca destra e si m ette a vomitare; i dolori si trasform.a110 in colica intestinale; te111peratura a 38°. L 'indomani, lo ste o q11adro; n on defecazioni, soltanto pocl1i ga fetidi, temper.a Lura .a 39°. Il b,a mbino vie11 e i11viato all 'ospedale con sospetto di inv.aainaz ione. P. In gelran s e J. Minne (.Toiir1l d e rn éd. de Pa.ris, 11 aprile 1929) trovano l1na fa cies tossica. Addom e rigonfjo , fort e difesa Jnusco]are alla fo ssa iliaca destra, timpani mo .all a ])arte sl1pPriore dell'addon1e ed ao-]i i oocondri; ~ubottusi tà ai fian chi , ottusità a __ oluta all 'ipogastrio. Non sj pt1ò localizzare lln 11unto dolente elettivo, m.a l'insieme clini co fa agli AA. l 'in1pre sione di una sindrome ap1)endicolare. La temperatura si era abbassata a 37°2, polso piccolo a 110, depressibile. Al polmone destro, ottu!'ità netta alla {1arte inferiore. Però in presenza di t1na sindron1a 1
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l L POLICLINICO •
ritc11uta n etta111en te addo1lli11ale, si interviene. La paroton1ia n1edia11a ; i1011 vi è traccia di l)US 11el ventre, appe11dice ana, , rescica 111olto dite a. Si richiude rapidan1ente l 'addon1e e si f)rati ca il cateterisn10, con cui si evacuano 150 c1nc. di urina. All 'indoma11 i, temperatura .a 36 °~), ma il f)a111bino h a sen1pre la fa cies infettata. Si ii1·tall.a una sindrome m eningitica , la ~requenza del polso si abbassa a 80, rigidi tà nucale n etta, l(ernig; von1iti violenti, gr.a11de prostraz io11e. Il liquor i1on contiene g·er1ni , n1a solo po. cl1i linfociti; si trattava quindi sc·ltanto di uno tato meningeo n el cor so di u9a.. polmonite. ~ i 01nministrano 150 em e. di siero adrenali 11izzato e 40 di siero antipneumococcico. L ' indomani , nuovo agg ravam ento , temperatura c11e sale a 40°2; morte. All 'au lopsia, ca,~j tà pe:çitoneale as olutamen. l e libera, r eni , fegato , milza i1ormali. Focolaio cli pol n1on ite lobare a lla base d e tra , con reazio1lc purulenta della cavit.à pleurica . L 'o ' ervazione è pr.a tic.a111e11Le importan.1e ])er cl1è era difficile trovare una indrome ap11ertdicolare più n etta, ch e mascherav.a il decor . o della polrr1onite, la vera appen dici1 e pneumoni ca d el no tro Massalon g·o. fil . L'insufficienza polmonare nella stenosi mitrale.
Nella steno i n1itrale l ' in ufficienza pol1no11arc è p iutto to rara. La diag n o i è i1npossibil e senza l 'aiuto della radio copia; di fatto, il so ffi o diastolico dell''in uffi cienza aortica è raran1ente lin1itato alla r eg· ione para ... ternale de. tra e risiede ordin.arian1ente sul m .a rgine si11 i ~ tro dello sterno od alla punta. E quando si fi.sa alla punta, sono facili g'li errori. 1\ 11co ra più difficile è la localizzaz ione del so (Ti o della i)oln1on.are, che si può .appu11to confo11dere con ql1ello dell 'in suffi cien za aortica. (~ . Fi e sing·er (J ourn. des praticieris, 11 n1agg io 1929) osserva che la di ag·no i può farsi l11ed iante un i11sierne di segni: caratteri steto~co pi c i peciali ed anomalie evolutive del soffio dia tolico, .assenza di egni p eriferici d . i11 suffi cienza aortica, presenza di egni radio~co pi c i di dilatazion e ,·oll1111 ino ~ a ed anormale dc]l 'arteria poln1onare. TI ~o m o ha la n1assin1a inten .. ità a 2-3 dita tra ~Y<'r~ e a sinistra dell o terno in corrisponc.l en za clel II-III spaz io intercostale. Una localizzaz ione ta11to ele·v ata è eccez ionale n e1l 'insufl'i cie11za aor tica. La propag.azion e di questo soffio è lin1itata e non oltrepassf\ la palma di una n1a110 fr.a il capezzolo e lo ter110 .. Il secondo rt1111ore cl1e precede il soffio dia tol ico è se hi ocra n te. ~fa tutti questi segni n on i n10 trano ch e in l111 periodo r elativan1 ente .avanzato della malat I ia, in qua11 to che la loro produzione e igr un clrvan1ento in1portantc della pre sione J)Ol111011'are. l -11a ,-olta tabilitosi il offi o d 'in uffi cie11 za pol111onare pre~enta del] e Yariazion i in1 1)ortanti; au111 er1ta con l 'acrgraYar. i dell 'asi-
tolia e di111inuisce co11 il n1ig·lioramento cli gitalico. Dal punto di vista pratj co, il n1edico ricorderà che l 'insufficienza polmonare funzionale è l ' indice di u11a stenosi initrale molto accentuata. Quando l ' ipertension e polmonare è la sola in causa, si può co11siderare l'insufficienza polmonare come una eventualità favorevole poichè essa dà allievo all a circolazio11e volmonare . · fil. Ascesso acuto del polmone.
In un ca o di a ces o del pol111one Acha rd e Soulié (Billlet. Académ. de Al éd. de Paris, marzo 1929) tro aro110 nell 'espettorato, oltre un 'abbondante flora })atterica , bacilli fl1siformi e pirocheti. Pra ticarono 7 i11iezio11i di n eo . . alvarsan ino alla quantità co1nplessiYa di g·r. 3,3, in 23 g·iorni. La ten1peratura di111inuì, dopo La prima iniezio11e, e la g u.arig·io11e completa seguì dOJ)O due set ti 111a11 e. , 1 . SERR..\.
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TERAPIA. Il destino delle iniezioni intraglutee.
L. W. S11affer (Are/i. derniat. and S)']Jliil. e Journ. amer. 1ned . ass., 20 aprile 1929) fa rile vare ch e le iniezioni fatte n ella parte centrale bassa della natica po sono Jedere il g·rande nervo ciatico e i e te11do11 0 nel mu colo gra11 g·luteo. Il dolore più co111une e transitorio, a11alogo a quello della ciatica e ch e si e:3 tendc posteriorn1 ente alla co eia, è prob.abil111e11te do\1uto all 'irritazione del jJiccolo sciatico. Tutte le iniezionj cl1e })C11etrano i1ello spazio fra il gluteo n1edio e gra11dc p o~ ·0110 diffonder~ i i)roducendo l ' jrritazio110 di tale i1ervo. Le iniez ioni fatt e profo11dan1ente n el g·luteo i11·e dio o piccolo i1on sono ben tollerate . Le rad iog·rafie fatte ad intervalli fino ad una setti111ana, u sando olio jod.ato e salicilato di ]) j. n1uto, 111ostra110 che i1011 si ha una cli -·1)ersione del liquido 11ei primi minuti. Le iniezioni si di tribui cono secondo una 1i11ea curvn quando ono iniettate n el g·ran g·lt1teo e rjrrìangono tretta111enle limitate ai fa ci s tÌJ)a ti di fibre in cui tale mu colo è diYi ... o. Con la fluoro copja, ~ i ,-ede ch e le :::-ospensioni oleose si diffondono piuttosto le11t a111ente in 1-5 minuti , a cau a della loro ,-i:;:cos ità , mentre quelle acc1uo . . e si di 1)erdono tJlla~i ·u., bito. Il trapelan1ento per il forarne del] ·ago, con successiva forn1azion e di noùuli sottoc11tan ei, può e sere J5reve11uto u sando aghi ~olti li , stir.ando da una parte la cute ed jl g·ra so prima di fare ]' ini ezione , fa cendo l ' i11iezione in pieno gluteo 111a .. imo e la ciando J 'ago j n posto, a d iniezio11 e finita , 1)er qua lcl1c 1110111e11lo, applicando j)O Ì l111a pres ion e con t111 1an1pone di cotone, quando lo "i e~ lra e . Qual _ia i iniez ion e fatta 11el g·ran gluteo ne ron11)e la fa . . cia ed è, quindi, fa, r ial e ecl end omuscola re. Le jni ez ioni cli ~o . tnn ze oleo-.e deb-
{ANNO
xxx,r1, NuM.
4-3]
.bo110 essere i11traglutee, in qua11to p er ta) modo , si facilita la dis1)er s ion e e l 'a orbi111ento; i11,·ece le ·o luzion i a CLJ.UO e e le o j)en ioni si di ~ 11erdono b e11e ql1ando ~ ono d e])O. itate all '.1 superficie della fascia. fil. Ago tagliente
p~r
flebotomia.
È u11 piccolo apparecchio , suggerito da S. ! card (1llarseille Al éd., n. 15 , i11.a ggio 1929) ch e n1e11tre allonta11a og·ni p ericolo, p erme tte di otte11ere un.a ferita lineare suffi ciente per u.11 buon salasso. È co stituito d.a un ago en1icurvo , tagli ent e inter11 a n1ent e, sn1u so i11 fuori e sui b ordi. L·ag·o comincia ad ·e . er e tag·liente un c1n . ~irc a clalla })Uilté!, jn inaniera da pungere i tes uti ed in1mobili zz.arli r)rima di ezio11arli . L 'a zione tag liente -con1inc ia allorch è la JJU11ta è ri . . ortita dai te uti , d op o a\ er atlraver s.ato la v en a . La forn1.a d i qt1est 'ago cli ... p en sa d a ulteriori spieg·a zioni; agg iungiamo cl1e a ll 'altra e tremità ,-i è un anello cl1e permette di t en erl o be11 fer1no. (~ 011 questo strun1ento sono ab o lite le poss ibiljtil cli led ere arterie o n ervi, con1e fa cil111ente pote, ·a .a \1\reni r e con la lan cetta . (A1-lu s 1. 1
Nuovo tcnta1ivo terapeutico nell'idrope articolare intermittentf>. h. Scl1lesi11gcr
(ltVien. Klin . Wocli., n . 25.
giug·110 1929), d o !)O aver accenna t o .a i car.a tteri di questa af fez io11e, insist e11do u quello c h e c hi.an 1a il « si11 ton1.a d el cal en d a r j o », p er la regola r e p eriodica com p a r a d ei di .. turbi , emette l 'i lJotesi p a tog·en etica c h e si Lratti cli una r11anife tazione cli i1)ofunzio11alità o di disfunzione o,·a rica . e o ffrirebb e la riprova il predomi11ar e qua _i a ....... oluto d ella n1alattia n el es o fen1n1inil e e n ei p erj o di d ell.a pubertà , dopo i parti e a ll 'inizio d ella m en opausa. P er i ca '"'i assai r a ri osserv,a ti n el se o m aschile, s i J)Otrebbe p en ... ar e a d anal oga alt er a zione fun zion ale d elle g hi a11dole e u ali. c:o11tu11qu e ] 'A. , i11 un ca o recentem en te oc, cor . . og·Ji , :i Litul un tratta n1 e11t o a b~ e di ini e ~ zioni cli estra tti ]Jlacenta ri , i qual i, cor).1e . 1 sa , e ~ 1)li c a110 az ior1 e a n.alog·a ma l)iù inten sa di quelli ovarici. L 'e ffetto Ler a1Jeutico fu r.a1)ido e duraturo , co11 aLl e11uazione i1etta d ei intorni a ca rico d e]l 'art icol.azi on e colpita , sen za ch e in I)Ul'i tem1)0 ... i n1anifesta er o in quell a d ell 'o1)post o la to . M. FABERI. Nella piorrea alveolare. .\.c ido fe11i ' O cr r . <~ l orato di 1)0 Lassio . >> ± (~ 1i cerina » ± \ cq 11a fin o n n 30 l)iluire u1) a 1>ar1 c di crt i c~t o. Ji c111ido i11 ci11-
ql1 c cli ar ciu n.
1571
SEZIONE PRATICA.
Prilcll ara .
POST A DEGLI ABBONATI . Roe1itg eriterapia dei prostatici. -
Al d ottor
Guiotto , Lati a11a: Secondo alc uni i a vrebbe una di creta lJer , ce11tuale di r11ig liorame11ti; secondo l ' esp e rie11z.a nostra a ssai scarsa . P.a rrebbe ave se L11i.a azion e più effica ce il radiun1 , 111a i1elle f:or1ne pre alente rnente g la11dolari. A. R. Al dott. M. C·. da Cl1atiJlo11: cc Les .actualité phy ~ iothéra1)iques » ha111Lo pubblica to il libro di Du HEM: l'Electro-dia.gn,ostic (Gauthier-Villar , Parigi, 1928) a c ui so110 a11n e se d elle b elle tavole coi punti i11ot ori . Il Comp eridio di Terapia Fisica (Cav,a l leri, (~ 01110 , 1929) risponde a i uoi d e ... ider a ta. tili ancora : SAIDMA (D oin, ed .) : Les ra.yo•ns ultravio-
lettes e1i tliérapeutiq ue. Griindzll ge lier Lichtbiologie und Lichtpathologie. HAuSMA N e VoLK ( pring er , 1927) : Il a1idbrich d er Lichttlierapie (otti1no) . l(oRRAKSCHIK (Springer , ed. ) : Die Ele/1trotherapie (Jibro 1)erfetto e con11)leto) . HAu SMANN
(U.r b an ,
ed. ) :
BRANCIA 'I (G.autl1 ier -Villa r s , 192 9, 25 f r. ) .
Liin1ière et rayo11 s irifrarouge. . E . i.\ ITL 1
' I.
AlJ '.abb. · i1. 1671-1: In Ita lia il più i111p orla nte Os pedal e tratt111a tolog·ic o è il cc Beni lo l\Ju ~ oli11i » d e~l a . t :.a ~ a az ion a]e I i1 for t u11i a B olog n a. l{e1Ja rt1 d 1 ll'a u11Ja tolog i.a a sè e isto110 in n1olti g r.a11cli o. 11~ daJi d el settentrio11e , m a emprc sotto Ja cl lr czion e clel !)rima rio di chir urrr ia. . Anch e in Fra11cia, JJer qua 11t o i111 co 11:-;l~ , La t raur11ato] o oo·ia i1on i è di .. t ac ca t a d.alla cl1t. rurcria ~:c n era) e · in o. pèda li o r eparti S])8C La1·, 't T 1izzao ti. '.. . \ ENE ZIAN. <.,:
Sulla scopet'ta dell't11·ea. Fu F c ù e rico W ol1l cr , in edico e
j)l'O fe~
·o re cli cl1in1ica a Berlino , a ll 'et à di 2 an ni , cl1e ~co J)TÌ l 'urea e n e died e r1otiz ia al i11ae tro ~11 0 B er zeliu , .a llora docente a Sto ccol11ìa, di cc11clo cl1e era riu cito a « fal) brica r e urea ~ e11 za per ciò a,·er e 11ece sità di r eni di n e u11 a11 itun le, fo se u on10 o can e ». La scop er ta 1Jerò fu cas uale · ' Vol1ler cer caYa di a rri var c a] eiél ll a io an1111oni co ed invece })er v·e11n e all ' t1rea . F.ccv 1)er cl1è H. l(olbe, ri Ce re11do i .a 1.a l ~ sc op e r l.~ cd a l ... u .. ,eg·t1ente v ih1ppo d ell a s1ntes 1 r h 1111ica. ebbe a dire : cc ' 'rohl er è a11 d.at o i n rc rc 1 cli t111 as j ne JJ o ed l1 a t r ovato un r egno ». (Roll. (;J1in1.-Farn1., n. f> , 1929). D e 11a .~c o p e rta d e 11 'urea a,·en1 n1 o g·ià acl orCl1J)ar c i (q ue. t o J)eri ocfi co . 1 92:~. i1. 9± 7) . -~ .
l).
..
1572
TL P OLI CLINICO
NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI. POSTI VACANTI. CEHlGNALE (P iacen za) . Scad . 20 nov. ; consorzio con Cor.tebrugnatella; r esid . a Roaiola ; t erritorio m ontano ; ab . 2152; L. 11 .000 e 5 ql1adriert11i dee., oltre L. 1260 indenn. integrativa, L. 4200 trasp. , L. 500 uff. san.; riconoscim. un terzo servizi anter. ; t assa L. 50,15. , ENNA. Amministr azion.e Provinciale. - Per titoli ed esarr1i. Direttore della Sezione Medico-Micrografica del Lab oratorio Provinciale d i igiene e profilassi. Scaden za 30 novembre. (V. N. 41 e 42) . MERANO (Bolzano). Cassa circo ndariale di m alat ti e. - Per titoli. Posto di m edico oclontoiatra ùc.J g·a bin e tto dest istico istituito nella sede della cassa. Scaden za 10 novembre . (V . N. 41 e 42). MORNICO AL SERIO (Bergamo) . - A t utto 5 nov.; ab . circa 2000 ; iscritti c. 700; L. 8000 oltre addiz. L. 5 p er ogni iscrilto all 'assist. med. -chir. , L. 2 p er ogni iscritto alla sola assist. farmac . ; L . 500 uff. san. , 1... 300 amhl1lat., L . 120 assicur., c.-v., 5 quinque11ni dee.; età lim. 45 a. Per esami e per litoli. Direttore Sez. Medico-Micrografica ed assis le11le Sez. Chimica Laboratorio Provinc. di Igiene e Profilassi . Direttore, stipendio L. 14.500, cinque au111en . quin<.Juennali di L . 1250 cjascuno e L. 2500 servizio attivo . ..i\.ssis tente, stip . L. 10.000, cinque at1n1en . quinq. e.ii L. 950 ciascuno e lire 2000 ser vizio attivo. Indennità caro viveri se dovt1ta e com e p er al tri rl ipendenti Provincia. Stip endi e indennità sono al lordo di ritenute legge. Per chiarimenti e bando i11tegr ale rivolgersi alla Segr eteria Provinciale. Scad en za 30 n ovembre. TERJ.'iI. Corn.une. - Medico scolastico; L . 6000 (sic) e 5 quinquenni d ee., oltre L. 1000 serv. att., c.-v., indennità servizio fuori r esidenza; età lim . 35 a .; doc. a 3 mesi dal 10 ott. ; accettaz. entro 10 gg., assunz. servizio entro 30 gg. Scad. ore 18 d el 15 nov . Rivolger si Segreteria Comunale (la Djvis.). È an ch e ap erto il eone. a 2 pos ti di vig ila tr ice scolast~ca . 'fERN I .
A 1n 1ninistr azione Prov inciale. -
1'ru::v1so. Co nsorzio Provinc. Ant i tub er co lare.
Direttor e m edico. Stipendio annuo L. 24.000 aum en tabili fino al massjn10 d i L. 33.600. Indennità carica L. 7000 annue . Scad en za 15 novembre. Quando non è al trimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte mediche, i compen si allo stipendio base. - -·Avvertenza. -
M1LA?'(O. R . Pref ettura. Concor so al p osto d i lvled ico Capo-Ufficiale sanitario del Comune di Milano.
Il Prefe tto della provincia di Milan o : Premesso
ch e d eve provveder si alla n omina del Medico CapoUfficiale Sanitario d el Comune d i Milano; Vedu ta ] n letter a dell 'On . Sig. Podestà in data 30 luglio 1929, N. 122525/2639, con cui, chiede ch e il concorso p er la nom in a del Medico Capo-Ufficiale San itario ab bia luogo solo p er t iitoli, giu-
sta il disp os to dell 'art. 4 d el ll . D. 29 no' e111bre 1925, N. 2266 ; Veduto l 'art . 18 del Tes to Unico delle leggi sanitarie 1° agosto 1907, N. 636 ; Veduti gli articoli 25 e 26 d el R. D. 30 dicembre 1923, N. 2889 e l 'art. 6 d ella legge 23 g iugno 1927, N. 1070; Veduto il R . D. 29 novembre 1925, N. 2266; Veduto il Decr eto 6 febbraio 1926 d el Mi11ist ero dell 'Interno·; Veduto il vigente Regola111ento generale ed organico p er il per sonale del Comune di Nlilano ; DETERMINA da oggi al BO 110.vembre p. v. è aperto il co11corso per i.l posto di Medie.O Capo-Ufficiale Sanitario del Comune di Milano. Il concorso è per titoli. Lo stipen dio iniziale è di L. 32.000 all 'anno al lordo per le trattenute di legge. De tto stipendio è suscettibile di sei aum enti quinquennali a n orma d el Regolan1ento generale ed orga11ico p er il p er sonale d el Con1une. 11 funzion ario n ominato a de·~to posto fruirà inol tre di un supplemento di servizio atti ,-o, n on valutab ile p er la pensio·n e, di lorde L. 3200 al1'anno, qltre i dirit ti sanitari a i1orma. di legge, giusta liquidazio11e da farsi all 'An1ministrazior1e Comunale di Milano. Dato l 'ammontar e d ello s tipe11dio, non spe tta al funzion ario, ai sen si d i legge, alcu11a i11den n ità d i car o viveri. Nessun altro con1p en so p o·~rà pretendere cl al Comune oltre quelli t assativa111e11te indicati n el prese11te bando. Il Medico Capo-Ufficiale Sa11itario del Comùne di Milan o dovr à provveder e a tutto qua11to è o sarà st ab il ito d alle disp osizioni di Stato, e d all 'Amminis trazion e Comunale a termini del Regolamento q1;n er nlt:: ed organico p er il p er son ale del Comune ; dovrà pure proYv-eder e, sen za dirit to a sp eciali comper1si, a qualsia si m an sione ten1por an ea in affari d 'ufficio g1i fo sse d eferita d al Pod està o da chi n e fa le veci, an ch e se estran ea ai compiti specifici del posto ·cop erto. Qu alor 3 il n ominato fosse g ià iscritto al Fon do pen sioni d el p er son ale d ipendente dal Con1une di ~filano, egli continuer à la propria iscrizio11e al Fondo stesso,, con le proprie trattenute. In caso contrario sar à sogget~o in quanto concerne il trat t am ento d i quiescen.za all e disp osizioni ch e disciplinano la Cassa di Previden za per le pensioni dei sanitari. Gli aspira11ti d ovranno far p ervenire all 'Ufficio d i Protocollo d ell a Ripartizion e Municipale d 'Ig ien e e Sanità, in via Palermo 6, n on più tardi d elle or e 18 del g iorno 30 novembre 1929-VIII, le risp ettive domande su carta bollata da L. 2 corredate d ai segu enti documenti in carta legale e debitam en •t e legalizzati: 1) certificato d i na scita, dal quale risulti ch e alla d at a di pubblicazione del presente bando l 'aspirante n on ha superato l'età di anni 45 . Questo limite di età è elevato di anni cinque p er coloro ch e h anno prest ato ser vizio militare dal 24 niagg io 1915 al 4 novembre 1918. Son o esentati d rtl li mite di età : a) i m edici provinciali ed i m edici provin-
lANNO \XX,,-I, Nu:r-.:r. ±3]
EZ l O~E
ciali aggiunti, i quali abbiano prestato, per almeno 6 anni, servizio effettiYO nell 'Am11i.inistrazione Sanitaria d el Regno ; b) coloro che alla data di pubblicazione del presente bando prestino servizio in un Comune o Consorzio nella qualità di Ufficiale Sanitario con nomina biennale o definitiva, o di impiegat~ di ruolo presso Uffici d 'Igiene O• presso reparti medico-n1icrografici di laboratori di vigilanza igie. n1ca; e) coloro che alla predetta data abbiano prestato tre anni di ininterrotto servizio in uno stesso Comune o Consorzio, nella qualità di Ufficiale Sanitarjo a seguito di regolare nomina Prefettizia, anche provvisoria; 2) cer tificato di cittadinanza italiana. Sono equiparati ai cittadini d ello Stato i cittadini, delle altre regioni italiane quand 'anche n'lanchi110 della naturalità; 3) certificato di non aver subìto condanne penali per i titoli indicati nell'art. 25 del Testo Unico della legge comunale e provinciale, approvato con R. D. 4 febbraio 1915, 1 . 148, salvo che la conda11na sia stata seguita da riabilitazione o amnistia e salva: in questo ultimo caso, l 'eccezione contemplata nel n. 10 dell'art. 107 della legge elettorale politica vigente; 4) certificato ·di buona condotta n1orale, civile e politica, accertata da Podestà o dai Podestà del1'ul tin1 a residenza al1neno triennale; 5) c.liplo1na di abilitazione all 'esercizio della professio11e di 1ncdièo-chirurgo, in origi11ale o in copia i1otarile, o diplo111a, in origi11ale o in copia notarile, della laurea di Jnerlicina e chirurgia, conseguita entro il 31 dice111bre 1924, o conseguita entro il 31 dice1nbre 1925 da coloro che si trovassero nella co11dizione previs~a clall 'art. 6 del R. D. 31 dicembre 1923, N. 2909; 6) certificato, di aver adempiuto agli obblighi di leva·, 7) certifj cato di data recente, di sana e robusta costituzione e di idoneità fisica all 'esercizio della carica, con assenza di mali fisici anche temporanei d a con statarsj dall 'Ufficio l\1edico lVIunicjpale; 8) ri cevuta d el Civico Cassiere pel pagamento della tassa di L. 50 clovt1ta a se11si del R. D. 21 O•ttobre 1923, N. 2361 . I certificali cl i cui ai Nn. 2-3-4 deb})o110 essere <li data non anteriore a tTe n1esi a quella dell 'apertura del concorso e cioè non anteriore al g iorno 16 luglio 1929-VII. Nella <lo111anda ogni concorrente, oltre al cognome, al nome, alla paternità ed al luogo di nascita , inclicJ1erà un recapito a Milano, al quale soltanto verranno indirizzate le occorrenti co1nunicazioni. La presentazione d ella domanda significa l 'accettazione di tutte le disposizio11i che regolano lo stato g iuridico ed economico degli impiegati del Comu11e di Milano, a norma del Regolamento generale ed organico ~n vigore nello stesso Comune, e· delle i11odificazioni che al inedesimo saranno in prosieguo apportate. Ogni concorrente allegherà alla domanda i titoli scientifici e di carriera che crederà utile nel proprio interesse di produrre, descrivendoli in un elenco in due originali, dei quali uno rimarrà unito agli atti ed il secondo gli sarà restituito, con dichiarazione di ricevuta. I documenti ed i titoli da allegare alla domanda polra11no essere presentati al! 'Ufficio di Protocollo
1573
PRATICA
della Ripartizione ì\I u11ici pale d 'Ig"iene e Sanità> in via Palermo 6, a11che fino alle ore 18 del giorno 5 dicembre p. v. I programmi e ]e norme generali per il co:µcorso saranno quelli stabiliti con Decreto 6 febbraio 1926 del Ministero per l 'Interno a sensi · del1'art. 3 del R .. D. 29 novembre 1925, N. 2266. Per i co~correnti, a parità di merito, hanno vigore le norme di cui all 'art. 3 del R. D. 24 settembre 1923, N. 2073 . Saranno considerati rinuncianti al concorso coloro che non si presenteranr10 alla visita medica nei giorni e nelle ore. che saranno fissati e che saran1lo loro co1r1u11icaiti al recapito indicato nelle domande d'ammissione al concorso . La nomina sarà fatta p er un biennio di prova, a termini dell 'art. 18 del Testo Unico delle leggi sanitarie 1° agosto 1907, N. 636 e dell 'art. Il del R. D. 29 novembre 1925 predetto. Si intenderà che il nominato avrà rinunciato al posto. conferitogli se non assumerà effettivame11te il servizio entro 30 giorni dalla data della con segna della lettera di nomina. Potrà essere concesso dall 'Amministrazione del Comune un termine maggiore; no11 p~rò mai super·iore ai 90 giorni, quando il nominato dimostri di dover assolvere a precedenti serii impegni. .A.gli effetti dell 'ultimo comma dell 'art . 6 del ricordato R. D. 29 noven1bre 1925, e senza che ciò possa attribuire alcun diritto al nominato al posto messo a concorso, nè per i11aggiori com1Pei:si, nè per nltro titolo, si avverte che la popoJaz1one presente del Comur1e di ì\ifilano, esclusa la guarnjgione è stata calcolata al 30 giugno· 1~29 in 946.104 abitanti e che l 'estensione del detto Co1nune è di circa mq. 189.306.320. ~Iilano, li 16 ottobre 1929 - A11no VII. Il Prefetto: F . to S1nAGUSA.
La Commissio11e della Jlept1bl.J! ic:l (li 'f ogo (1\.frica) richiede due inedicj, preferibilme11te celibi, per il personale addetto alla cos~ruzione della ferro·v ia Nord-Tog·o . Co11dizioni: contratto bienna] e rinnovabile; lice11za di 6 mes~ ogni biennio ~ co111pe11so per l 'assisten za alle famiglie. della colo11ia 60.000 franchi, oltre ad indennità varie ; premio di 5000 fran chi dopo il primo biennio e cli 10.000 dopo il seco11do di dimora effettiva. Per inforn1azio·n i rivolgersi a)la « Agen ce Economique cles Territoires », bouleYard des Italiens 27 ; OYYero alla << In spection générale du Service de Sa11té, Deuxième Section , ~ii11is tère rles Colonies », rue Oudinot 27, Parigi. Co~coRSI A PREl\fI. Premio internazionale sul traco1na.
ll Ministro ungherese della Previdenza sociale h a fondato un premio cli 2000 franchi svizzeri (circa 7400 lire it.) per compen sare un lavoro orig inale circa l 'eziologia d el traco1na. Il lavoro dovrà segnare un progresso i1nportante in quest o ca1111)0 . Il concorso scade il 30 giugno 1931. I lavori prese11tati al concorso possono essere scritti in fr an cese, inglese, italia110, tedesco od ungh erese ; clevo110 essere inviati all a I Clinica Oftalmologica d ella Reale Università Ungherese cc Peter Pazm any >>- Maria-Utca 39, Bud apest VIII. La Co111misione p otrà tener co11 to anche di laYor i non presenta ti al concorso, pubblicati tra il 1° g iugno 1929 e il 30 giugno 1930. La decisione si aYrà no1lt oltre il 31 dicembre 1931 .
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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il prof. Werner Gerl ach è s talo chiamato alla cattedra di lJa lologia a Basilea, quale su ccessor e ·di R . llossle; assumerà il p osto co l 1° april e 1930. Il prof. v. Pfaundler è s l a lo chiamalo a dirig·ere la (~linica p ediélltrica di Vie11na, ql1ale successore di v. Pirquet. Il dott . Georg Barkan, docente di fa r111ac0Jogia a Fra11coforte u l M., è chia1na to ad insegnare cruesta disc iplina all 'Università di Dorpat. Il prof. I\.obe rt Rossl e, d i patologia a Basilea, è cl1iamalo nd inseg·r1a r e ques ta disciplir1a a11a Universi là cl i Berlino. Il 1)rof . .l ua11 llaul Goye11a è n o111i11a to, in esitò c-1 con cor so, tilolare della cli11ica m edica d ell ' UniYer silà cli J~u eno s Aires. Il do·.t l . Gr egorjo Araoz AJ faro, 1Jro,f essore onorario all 'U ni vcrsità di Buenos Aires, è s tato agg·regato alla catt edr a di m ateria 1nedica, di cui è titolare il prof. Ignac io Ymaz. Il Governo d ell 'ùngher ia h a conferito un 'a lt a onorifice n r.a - la Croce al i\1erito U11gh erese di II Classe con S tella - al se11. Carlo Bonar<li, qua l e })residente dell a Cassa Nazionale Ir1for l un i e rap o della J)el egazione i tal iana inviata d al Go ~ Yerno Fasr i ta a Budapest nel settembre 1928 p er il V Co11gres ~o internaz ionale inedico su g li in fort1_inj clel la,oro e sulle mal a ttj e professiona]j , nel quale l ' IlaJia seppe affern 1arsi clegna1nente. L a Fticollà l\'1 edica d ell '{Jnivcrsi tà di Cape 1'o\i\·n \ Sud Afri ca J 11a is tituito l 'in segna1x1e11to di stor.i:a ·clella 111ed icina e l 'l1a afficl a lo al prof. Gunn. Il prof . Carl Yo n Noordc11 cli J~ra n coforte è i101n inalo i11ecli co co nsule n,~e p er le inalattie d el ricambjo e d e ll a 11ulrizio11e presso ! 'Osp edale Civile di Vie1111a ; YC rrà preposto ad t1na Sezio11e speciale ch e do' rà essere cos ti tu i La 1)resso i l delto Osped ale. All 'i11a 11 g·urazion e d el Congresso intern azio11aJe di Oftal1nologia in Am sterd a1n ve1111e conferita, d all a Socielà Oftalmologica A111ericana, al prof. Ern t l~u ch , emerito dell 'U11i ve r ità di Vienna, la g r and e J11 eclaglia d 'oro Leslie· D ana.
La Societìt Oflalmologica An1ericana h a asseg na lo l a 1n ed ag lia d 'oro Lucie n lio\i\' e al dott. Theodor 1\.xc nfe ld , professor e di oft al n1ologia a]l 'U11iver i Là di F'riburgo i. Br . Il n1agg g·c n. lnedico H a ro ld B. Fa,vens è n o111inalo <lir~L t o re ge n er a le cl ella Sanità militare dell a Gr a11 Bre tag na , in sos litt1zio11e d el t en. gen. ir l'1Ia ll hC\Y Fell, andato a riposo vol or1tariamen le. Il Fa,Yens conta 53 anni . Occupava la carira cl i v ice-dire ttore, nella qu nle gli subentr a il col. 111ed iro "'' · Jl . Black\vell. \1el f n c. 42, p. 150 , col . ia, riga t1llin1n <l cl rinsst1n to, legger e: ta lYolta n ecessita lo za ffan1r1llo: lL 153.'5, u ll. notizia, l. ioa, legger e : di . l ril,uì; li11ea qt.H1rt ' ultirn a leggere: riuscirà nd 011erarr . Erralun1. -
[~.\ NO
IL POLICLINICO
xxx VI,
N UlV(. ±3]
NOTIZIE DI VERSE. I Congressi di Genova. Me11Lre questo 11umero va i11 i11acch ina, si svolg o110 a Genova ~ Congressi da 11oi ripeituta111e 11le a11nu11ziati, 11ei quali si rispecchia110 i progressi compiuti in Italia nel corso di un anno clalla medicina e dalla chirurgia. Su di essi , perta11to, si co11centra l 'altenzione della cl asse n1edica. Ci riser' ia1r10 di darne la cro11aca ed ampi resoco11ti n !JHrlire clal prossimo i1u1nero.
L'Ospedale del Littorio in Roma. IL 28 ollobre sar à inaugurala a llou1il u11a d eJ1e 1naggjori op ere di publ.!1ca utilit à compiu te nella capitale 11egl i u l tim~ ci11qua11i 'a1111i. Il gra11dioso Uspecla le del Littorio, vas tissimo e p erfetta1ne11Le moder110 11osoco1nio , p er la provvidenziale volontà d el Dl1cc è s laito cos truito in breve volgere di ten1po irt n1oclo superban1enle d egno di Ilon1a e -tale d a cos tituire una delle pi ti b elle isti Luzioni ospitaliere cli E uropa e cerlo la prin1a d 'Italia. Il cc Littorio » costituisce u11a \era e propria ciltà osp ed alie ra aggregata al l ''U rbe; ha propri sitemi di yjta, d i orga11izzazionc, di economia. La pusizio11e è aJ11e11i ssin1a; Sl1lle p endic i di una col l jna ch e r agg iur1ge i 45 1n.etri sul livello d el mare, ira l a via j)or·tuen se, la Circ011vJllazio11e g ia nicole i1se e l a Jinea fe rrovjarj u lto n1a-Pjsa. L 'ar ea o ccl1pala dai fabJ)r icati , d eli n1ita la eia u11 n1uro di c in La e da u11a scarpata, è• di 36 e ttari: più <Lella Cillà d el Vatica110. La super .fjcie coperta dai fabbri ca li è di 25 injJa n1e lri quadra li. Le costrulioni so110 22. I/ediii c jo ceH l raie, des lj nn lo ai servizi d ella direzione e a ll 'alloggio dei sanitari, 11a n la to g li ed ifi ci d es tina li al pronto soccorso e ali ' a ccettazione, a i gn bine l li radiol ogici e agli amLul a lori; seguono tre pad ig lio11i di inedicina , tre di chirt1rg ia e u110 p er le s pecialità; p oi g Ji edific i per la c u c i11a e la di sp e n sa, la far111a cia, il d eposito cle i liquidi infi amn 1abi Ii, la ce11trale eletLri ca e ter n1ira, Ja 1natera seria, il ga rag~ e l ' is liLuto analo1110-p a lologjco . O·Lto gra11di corsìe, più di ce11to carnere di jsol ame11Lo, 7 snle operatorie, 40 ca1nere per i m edic i e ol tre 500 locali 1Jer i va ri uffic i e erv i1 i ha l 'osp cdale. Il tras porlo d e i n1alati si farà i11ediante vetture e vet ture lle autoel&~ triche · co11 lettighe p er le quali è slat:\ costrui La u11 'él pposi ta rete stradale in cen1e11to a r111ato e asfalto e all ' j11terno n1edian1e asce n sori. Per il Lras1)or to d ei v jveri e dei n1alerial i è s tato ad ol lalo t1n sis le1na di viabilità sotterranea. Il t r as1)o rlo avverrà a n1 ezzo cli furgoncini a trar. ion e at1 toe1c Ltrica attraverso gallerie chr ha11no llnrt l1111gh ezza co nlpl e siYa di inetri 2600. In ogni 1)adig lio11e Yi . aranno asre n ori e n lon t acar ic h j. L 'o .. p cda le a 'rà l11 ille le lli , n1a i11 raso cii bisog n o ne polrà coll ocar e éu1che :i500. La centrale terr11ica aYr à una J>roclu zio11e ora ria di 7 n1iJioni e 500 mil a calor ie•. A11che 1'arle e l 'es te·t ira sono s tate c ura le con intelligen tP ferYore i1ell 'as. icn1e e nei p ar ticol ari.
Sanatorio Pizzardi a Bologna. Ques to grn 1Lclio o él11atorio fa pnrle clell 'i1111>01le nle Os pedal e d o' uto al l>c n r fa t !ore 111archese Carl o t\lhc rl o Pizzarcli.
[ANNO XXXVI, NuM . 43] f
SEZ IO~E
J~ a11cor vivo jl ricordo d cg·Li al li di cari Là e di
nmore ron1piuti dal ge11eroso fila11tropo . ~1la per importanza econom ica e . pirituale eccell e la donazione che il filantropo i)atr izio assegnò all 'Ospedale l\ Caggior e di Bolo,g na con 1'obbligo di cos truir e lln istituto ospedaliero capace di mille letti per il ricovero e la cura d egli infermi bisognosi. Donazio11e ch e comprende il più in;~eressante e cospicuo patri1nonio terrier o deÌl a Provin cia. Il Sanatorio d ell 'Osp ed ale Pizzardi ch e l 'alba dell 'an110 VIII d ell 'Era Fascista vedr à ultimato ed i11au gurato, sorge in una zona particolarmente suggestiva , in località Bellaria sul Savena, fra il cap oll1ogo di S. Lazzaro e l a borgat a di S. Ruffillo, in posizio11e elevata, su di un 'ar ea di oltre 350 mila inetri q t1adraiti; co111prenderà un largo sviluppo cli gjardini e di parchi. Il Sanatorio or1nai ultima to con u11a sp esa di ros·~r uzio11e di circa 12 milioni di lire, si compone di otto cdjfici : il padiglione d 'ingresso, quattro µadig·lioni principali, due dei quali co1nprendo110 il r eparto fem1ninile e due il r eparto inascl1jle, il padiglione d ei servizi generali e delle suore, l 'o,r atorio e l a carnera mortuaria. Il padiglione d 'ingresso comprende, n el piano terreno ri alzato, g-li an1bul atori specifici e generali, un cer1lro r adiologico tanto p er la diagnostica quanto per l a terapia; al primo pi ano i gabi11etti e i labora~ori di analisi chimica e di ricer ch e n1icrografiche, le cam ere di riposo per i mediqi assegnate al servizio, di g u ardia e all 'internato con annessi locali di refezion.e . e di soggiorno, oltre'ch è gli uffici amministrativi ; all 'ultimo piano poi trova posto una vasta aula ad u so di sede per conferenze di biblioteca, di con gressi, di riunioni di sa11itarÌi con annessi locali di sosta per gli ' ospiti d i particolare riguardo·. Og11i padiglion e è capace di 80-100 letti e p ertanto comple·ssivan1ente il San a torio ha un a poter1zialità di accogli1nento da 300 a 400 ammalati ch e pot ranno essere ospitati in can1ere ad uno o più letti , disi}'.11pegnate da un an1pio corridoio ad ogni piano. Ascensori per person e, montacarichi per viva11de ed altri articoli di consumo e un doppio r amo di ampie e ,aecorose scale co,m pletano ogr1i padiglione. Gli in1pi anti sanitari sono quanto di più moderno sia s~.ato fino ad oggi con cepito. Le segnalazioni adottate, come per i gr a11di alber ghi, sono p oii crome e luminose. I quattro padiglioni di d eg·enza con1prendono in oltre ampie terrazze con esposizione prevalente a 1nezzogiorno p er le cure eliot er apiche ed ampi ballatoi a settentrione p er ri storo dei m alati, qu~ ndo infierisce il soll eone. l l avori di finimento e l 'arredan1ento, sono· inspirati a un senso di gaiezza ch e n on potrà non infl l1irc ben evolm<-'rl.te sullo spirito dei degenti. Il Sanatorio è stato costrui to· s u progetto del1'ing·eg·r1er e capo, dell 'fJfflcio tecnjco d eg·li Ospedali Giulio Marconigi, con la coll aborazione d egli ingegneri aggiunti Rossi e Barattini addetti al canl icre. Si son o ancor a prodigati p el con1pin1ento dell 'opera i capi servizio dell 'Amministrazione ospedaliera. A tuL~i ha pres ieduto il Commissario Prefettizio comm. ing. Umberto Ferri an i1nntore co tan te 'li per sone e d i co e. 1
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. PRATICA
Le opere
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neJ teccese.
1\.lla lolln antitubercolare si è cla to c.araltcre di realistica fattività co11 la cr eazjo11e 0J1bliga.~oria del t:onso rzio· l>rovinc.;.i a l~ Ac1tjl11h e r~o l are « -v·ittorio J~1nan u ele III )>, cui contribuiscono Provincia e Comuni. Ad accr escer e le entrate son o ve11utj ad nggil1nger si, p er l 'i.nLeressa111ento d ell 'on. S lnrace~ speciali provYidenze d a p arte rl el GoYern o e d ella Cr oce Rossa I tal ian a. È ve11uto ir1 seguito il con.'.riJ)uto del co111m . Luigi Scar ciglia da ~finervi110, il quale h a do11ato al solo Co,11 sor zio· Antitubercolare - senza co11Lare 1e altr e cosp :cu e el arg izio11i a favore d i al Lri J~11ti -- la so1n111a di 3 m ilioni e 430 mila lire. C-011 tali risorse si poteva provved ere a dare al Co11sorzio ur1 'attrezzatura di pri1n 'ordine. Esso infatti ol tre a contare i tubercÒlosari ed un dispen sario n1odernissin1i .in&tallati rece11te1nente nell 'Ospedale Civil e Vito· Fazzi, co11la un Sana torio Forlanini - il cui acquisto costituisce l 'ultin1a do11azione del comm . Scarciglia - n on chè u11a Colonia ~1arin a perman e11te situala in am ena posizion e stil prom ontorio di S. Maria di Leuca. Anch e aJla lotla contro il tracoma è stato dato in Provincia di Lecce t111 incremento degno di nota . E sta to istituito un A1nbulatorio per og·ni Co- . n:;tune e dura11te il corrent e anno in essi si sono effettua le COJni)lessiva1nente oltre 70 mila medicazioni . Altre istituzioni assistenz iali sono s tate dal Fascismo create. Parte dj esse alle dirette dipendenze· dell 'O. N. M. I . come Il Nido, cui è annesso un A1nhulatorio pedia trico ed una sala di refezioni per le madri indigenti, ecl il Sorriso al Binibo, istiluzio,n e ques~a. preesister1te, ina d al Fascismo potenziata e valorizta ta. Un 'altra organizzazione, artch 'essa clovula all 'i11iziatiYa dell 'on . S tar are, funziona oggi ed è la Cro ce TI erde del Littorio la c ui moderna e ricca <lotazjone di m ezzi e di automezzi le co,nse11te di .. volgere lln 'azion e altamente m eritoria in materia d i pronto soccor so in t utta la Provincia, avendo dislocato quattro sezio11i n ei cen tri prin cipali. È amn1i11istrata e g·estita dalla F ederazion e politica e dai Fasci.
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Per nn Sanatorio in provincia di Trapani. I sig·n ori Giuseppe e Luigi Fontana Marar1zano e la sig nora Caterina Fontan a Maranzano, autorizza;~a dal marito 11otaro Gaspare Di Vita, h a11no f~tto donazio,n e, in favore d ella Casa Nazionale per le Assicurazioni Sociali, di una t enttLa di terre in contrada 'forrebianca del valore di oltre di L. 120.000, affinchè la Cassa medesin1a concorra a costruire e mettere in funzione un Sa11atorio per la cura dei tubercolotici. Il nuovo Sanatorjo co r1terrà 150 letti, dei quali 100 a di })Oizione della Cassa Nazionale e 50 a dispo ~ i zior1e del Con sor zio Provinciale Antitubercolare.
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Per la lotta contro il cancro. Il sig. Raza Romualdo, morto di r ecente a Gorizia, ha lasciato la somma d i lire diecimila alla Lega i·lali ana per la lolta contro il can cro. Il Ministero delle Finanze, date ]e finalità ben efiche ociali di questa Lega, 1'ha esantata dal ,
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lL POLI CLINICO .
pagan1c nlo di qualsia i tassa u ccc oriu , e la son1ma , a cura del Pod està di (}orjzin , Bo111big, è stata versa I a al lrsoriere clella Lega stessa.
Contribt1to alla C. R. I. per la lotta nntitubercola1re. I ,a " Gazz. Uff. »; pubblica il d ecr e lo 18 selte111bre 1929, n. 1818, che autorizza t1na prelevazione di L. 3.320.000 dal fo11do· di riserva p er le spese imprevis te i1er l 'esercizio finanziar io 1929-30 quale con tributo strao·r dinario· a favore d ella Croce Rossa Italian a p er pro·v vedere a sp ese d e11.er1ninate dalla lotta antitubercolare .
L'autoveicolo nella lotta contro la tubercolosi. 1\lla presenza <.lel Ministro clelle Corporazioni on. Bottai e con l 'intervento del prefetto D'Ancora vice Governatore di Roma , d el senatore Crem o1{csi, presidenite della Croce Rossa I.talia~a, .d~l com n1 . J1'ornaciari, diret tor e della Sanità al M1n1ster o dell 'I11lerno , dell 'o11. Morelli, presidente del1'Is ti Lt1Lo Bc11ilo 1\1ussolini , d el prof. Busi, direttore ù elln clinica radiologica d ell'Università di Ron1a, del gr. uff. Guido De Cupis con sigliere ~~ legalo della S. T.A. e di altre personalità: med1c1, giornalisti, signore. nel salone romano d ella « Fiat >) h a avuto lt1ogo la presentazio,n e del dispen sario 1nobile antitubercolare FIAT con gabin etto, rarliolog·ico ed impia11ti medici e sanitarii ideatj e studiati dalla I.T.E.N. ch e ha attrezzato il dis pen sario s tesso . Il proC. Carlo Be11ed e lti, prin1ario del servizio anljrt.t1ber col ar e del Governatorato, h a illustrato, in uria confer enza,, l 'importan za della lotta antituber col ar e, mettendo in particolar e rilievo l 'utiJilà dci dispensari n1objli p er la profila ssi antitubercolare n ei distretti rurali. Iufa l ti questo dispensario cost j Luisce un vero e pro1)rio gabinetto di .medicina initerna montato sull 'autou1obile: esso contien e tutti gli str.u menti scien tifici p er l 'esam e ·radiologico e microscopico e per l a disinfezione . Se l'ammalato no·n può uscir e di casa, il dispensario rend e possibili gli accert a1nenli san1tar i non trasportando che l'apparato r adiologico az ionato, dal disp e11sarjo stesso•. La di1noslrazio,n e pratica è stata fatta dal d ott . Pirri e it al sig·. Lienhard. l i disportsario porta an che il cinematografo per proie l Lar e film <li pro1)aganda ig ienica ed anche ricr eativi. Questo di sp en sario mobile Fiat è destinato ai Co11sorzi provinciali a11titubercolari, p er la più efficace e diffusa l oti~a con tro il flag·ello.
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Alla Società di Medicina Legale. Nell 'ullima riunio11e della Socie tà il professore S. ') ttole11 ghi ha rilevato cl1e· il nuovo Progello Rocco, al Cap. III, art. 315 e cgg., soppri 1ne la perizia in co1itradillorio in vigore 11el Codice n:l lt1ale e an1111e tte un u11ico p eriw, il perito del giudice, i11a cc d à facoltà a11a parte (art. 322) di i10111i11are a proprje spese a m ozzo d el su o rlife11 ore t1n coris ulerite tecnico n. Ij'O llole11ghi dimostra ch e la nt1ova figura m eni re sancì ce nel l 'interes e della giustizia il diritto cl i rcYi" iorle rleJJ 'opera del perito· del g it1dice, moli iplic:\ l 'e fficaria delle ind agini peritali n lt1tto Yéltttaggio dPlla giu li ;r.ia . l>roced uta nei t1na ll'lint1A:a analisi delle nuove progcl lnlr di l)OS izioni, l 'O ttolenghi concltide di-
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tra11do clic l a Il\tova rifor111a segn1 1 'at1rora d el r in11ovn1nen to delle jJ111.1orta11ti f11nzioni medico-legali. Mette infine in rilievo che tale rifor1na (.; la espression e tipica il i : •11 procedimeruto per1ale corrispondente alle esigenze di uno Stato fascista che, in l ema ùi gi118tizia sociale, no11 può <·J111nettere il prevalere dell 'azione di parte e si interessa, 11<:'lla difesa della s ua i11tegrità e rlella salute fi"5ica e morale <le i cittadini, non ineno dell 'assoluzione dell 'innocente cl1e nella condanna del colpevole. Alla r clazio11e de1l '(Jtl.olenghi seguì un 'ampia discu ssione, all a quale presero parte specialmente il presidente on. Do r e, il prof. i\scarelli, il dott. Mass~ri, l 'avv . 'l'oscano e in seguito nlla quale si votò all 'unanimità il seg·t1ente ordine del giorno: << La Società di Medicina Legale di Roma applaude al con cetto informatore della riforma del1'I s tjtuto peritale 11el Proge t:~o Rocco del C. P. P., rjforma di carattere veramente fascista, corrisp ondente ai più vilali interessi di uno Stato primo difensore d ella integrjtà morale e• materiale dei cittadi11i, e fa voti che I 'opera del consulente /.ecn.ico possa essere preslata in tali condizioni da poter r ealmente r iu scire efficace nella ricerca del vero e ch e una rigorosa scelta d ei periti dal giudice assict1ri t1na provvida opera peritale in favore clella giuSit~zia » 1110
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• S<.1cietà Freniatrica italiana. Il g ior110 13 otlo,b r0 si è riu11ito in Bologna !l Consiglio direttivo della Società Freniatrica i.tali~ .. i1a. Era110 presenti i proff. Donaggio, Modena vice-presiden ti ; Kobili11sk.i segr etario ; Baroncini, Cappelletti~ Pini con s iglieri e Tambroni presidente d el prossimo ~:ongre8S<?. A.v~vano giustificato la assen za i11anda11rlo pi~n a adesione alle decisioni del convegn o i colleghi Alberti, Cerletti, D 'Or1nea, Colucci, Seppilli, Mo utesano e Guicciardi. Il Co11siglio prima di i11iziare i suoi lavori inviò telegramma di rinnovato cordoglio al prof. Arturo Morselli e all a vedova del compianto e venerato Presidente . Qui11di trattò del rinvio del congresso di Ferrara, r~nvio cl1e secondo i convenuti, non interpellati in tempo dal seg·r e tario, i1on era sufficienteme11te giustificato e si è riconosciuto necessario provvedere al preciso incarico di r eggenza della Società in attesa d ella assemblea generale che vien e decisa imma11cabil111ente p er la primavera 1930 a Ferrara. Su proposla del prof. (~n ppelletti l 'attuale ufficio di presidenza vie11e inc(lricato della r eggenza dell a Società; su proposta d el prof. l\Iodena ai tre vice-presidenti (Donaggio, Guicciardi, Modena) Yiene nssocialo il prof. Ta111broni, presidente del prvssi1no cong·resso. Per fa cili·t ar e i rapporti fra !)r esidenza e seg·r e teria il consiglio prega 11 dottor Baro11cini 'di accettare l 'incarico di segretario; come vice-segretario vie11e nominato il dott. Padovani, segr etario d el co1ni ta to org·anizzatore d el prossimo co11vegno. Il prof. Donaggio si incn1·ica di assumere infor111 azio11i sulla data del con gresso d ella societ à di Ne.urologja a Padova; la data del con gresso Fre11ia trico Yerrà stabilita in morlo da far precedere o subito seguire l 'altro, qualora venga fissata per la primavera anche la riunio11e d ei net1rologi. Il dott. Pini assum e I 'incarico di comunicare al
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prof. Castellino le decision~ dell 'odierna adunanza essendo la società nderente ai sindacati. Il prof. Modena esprime al prof. Kobilj11ski la riconoscenza per I 'attività svolta fino ad ora e ·10 prega d\ inviare elenco dei soci e situazione di cassa al dott. Baroncini.
18° Congresso italiano di Stomatologia. Il 14 corr., nell 'AtLla Magna dell 'U11iversità di Roma, venne ir1augurato con grande solen11ità il 18° Congresso indetto dalla Federazjo11e Stomatologica Italiana. Al la cerimonia intervennero il sottosegretario di Stato all 'Educazione Nazionale on. Di Marzo .e i11oltissime altre autorità e personalilà. Nu111erosis3imi i rappresentanti esteri: la Ger1nania era rappresc:.ntata dal prof. Hans i\1oral e dal prof. (;risLiano Bruhn, ja Francia dal dott. Herpi11, l'Austria dal prof.. Sicher, la Spagna dal dott. Mar1uel Bau Laganica, Landeitte Arago e l\<1oyoral Carpi11tero, per gli Stati Uniti era presente il dottor Boyd Gardner; l 'Ungheria era larga111ente rappresentata: il sig ..t\ndrea Csillery, ex ministro delle Provvide11ze sociali, rappresentava il Governo ungherese e con lui erano i professori Salomon, Szabò e Morelli ed altri 30 specialisti in odo11toiatria per restituire agli s.~01natologi ita.lia11i la visita loro fatta a Budapest 11el 1925. Parlò prirno il re.t tore rlell 'TJ niversi Lf\ se n. 1'f:illesovicl1. Poi l 'on. prof. Perna tenne un efficace discorso i11augurale, · in cui l.t1m:eggiò i compiti profilattici della sto111atologja, compili scco11dati dal Governo; mise in valore l 'impo11e11te donazione dell 'americano Georg Ea...~man: essa i11dica la simpatia degli americani verso l 'Italia fascista e il suo Duce, di modo che dobbiamo apprezzarne il valore morale ed esserne ricono·s centi al l{egime ed al Duce; ricordò le - battaglie sostenute per giungere alla obbligatorietà della laurea nell 'esercizio dell 'odontoiatria ; chiuse rilevando le provvidenze del Governo per ]a tulela d ella salute fisica - d el popolo. L 'on. Di Mario ribadì 'i con cetti €spressi daJl 'on . Per11a ed assicurò del costante e vigile jnteressame11·t o del Governo. A presiedere Je varie sedute sr,ientifiche vennero chiamati di volta. i11 volta co11temporaneamente u11 italia110 ed ·u no straniero. Dei. lav·ori dare mo t1n breYe r esoconto in un prossimo 11u1nero. 1
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SEZ IONE PRA.TICA
r dalla (( J,ega internazjor1ale per la lotta contro il reu1natisn10 n. Dop·o il discorso inaugurale te11uto dal prof. Koraniy, prese la, parola il n1i11jstro della Salute pubblica Wass, il qt1ale 11a rilevato specialmente l 'importanza sociale ò ella lotta per le malattie r eun1atiche che significano anche un forte aggravio pei bilanci di uno Stato. Ha rilevato che l 'Ungheria do.p o la pace ha perduto i suoi pii1 i1nporta11Li luoghi di cura, nla che acl essa so110 ri1nasti appunto quelli cl1e rjguardano la cura dell e mala,tt ie ret1matiche; ha espresso la sp era11za che la collaborazione fra le due associazioni · che si sono rit1nite a con gresso in Buda1)est s ia coro.n ata da successo. Poi il borgom astro ha porlo il saluto della città ai congressi sti. Infine il sen. Gabbi di Parma ha recato il salt1to clel Governo italiano. Al congresso, che si svolse nel1 n sede dell'Accade1nia delle scie11ze l111gheresi, parteciparono oltre 200 deleg·ati stranieri ò.i quasi tutti i paesi.
2 Congresso m('dico
' pen-am~ricttno.
Si terrà a Pa11an1a d<tl 30 gr1111aio al 5 febbraio ~930, sotto la presiden za ciel dott. Fra11cesco Fer11a11dez, in ir1jslr o dc~l1 ii Sanità a Cul)a. V 'interverra11110 rappresentanti di tutte le Rep ubbliche america11e e del Do1ni11io d el Canadà. Contempora11ea111'entc al (~0 11g·resso 1 , si teri·à .;u11 'Esposizione stii prog·ressi r ealizzati dall 'America in materia di ospedali e di laho-ratori. In occasione del Co11g·resso si terta11110 varie conferenze dimostrative, da insegna11ti di Chjcago, Rio de Janeiro, Avana ecc. So110 orga11 izzale numerose gite e rat teni 1ne11ti.
Esame di Stato per l•esl'rcizio profcssionulc.
La « Gazzetta Uff i c ~ale » ha pt1bblicn to u11 decre~o cl1e reca alcu1le i11odificazioni al r egolamento per gli esa111i dj Stalo di abjlilazio11e al}'eser cizio d elle 11r ofessioni di 111eò ico cl1irurgo, chi1nico far111ac i s ta, j11geg11ere arcl1i te Lto. 111 forza di tali 1noclifi cnzio11i l1or1 è con sentito ai ca1ldidati rlj s0ste11ere i1ella stes a sessio11e, esa111i <li Stato 1)er l 'abili tnzione all 'esercizio di più cli l1na profess ione. Il candidato c11e non abbin. raggit1r1to ] 'iclo11eità in. t1na delle prove non è a1n n1esso al1 e siiccessivP.. Consiglio Superiore della P. T.
...!..
.......
Ad un banche~to cui partecipò S. E. Di Marzo per il Governo, il prof. Di Mento,, off:rì, in nome della Federazione Stomatolog·ica Italiana, u11a targa d 'oro all 'on. prof. Perna. Questi rispose cons iderando l 'omag·gio come diretto anche ai suoi fedeli e assidui collaboratori. Il prof. Sturm, in i1ome della rnppresenta11za ungherese, ringraziò per le accoglienze ricevute e rilevò che la legisla'Zione italiana in 1nateria stomatologica può valere di modello. Dopo altri oralori l 'on. Di l\tiarzo pronunziò u11 d iscorc:-c1 in cui si compiacqt1e dei lavori compiuti dal Co11gresso. Fu inneggiato ripetutame11te al Governo ed al suo Capo.
Congresso balneologi~o Internazionale. Il J5 ottobre ve11ne inaug t1rato a Budapest il C'A>ngresso internazionale balneologico organizzato dall ' «Jnternalional society of medicai hydrologyn
riu11i·~a di nuovo il 12 settembre session~ del Consiglio superio,r e. della
Si è
la prin1a Pubblica Istruzion e., che ha conti i1t1ato l 'esame di un imJ)Ortante ordine del giorno'. Detto ordine del giorno con1prende fra l 'all ro modifiche agli statuti ili i1u1nerose ·unive rsità, tra cui quelle di Roma, l\Iila110, Padova, Pisa, 'forino e Napoli; esame dei pareri sull e ,proposte cli apertura di co11corso per i ·an110 accarleI11ico 1829-30; esame di Stato nel noven1bre 1929 l)er 111eclici, cl1i111ico-fa.rmacj U, ar(·hile~ti e ingegri.eri.
Scuola di perf"zionamento in I•cdiatria in Firenze. Kel n0Ye111bre pros i1no presso la R. Clinica J-"eò ialrj ca e.li Firenze, i inizierà un corso di perfezionnmen to biennale p er il con seguimento del diploma di speciali sta in pediatria secondo i termi11i di legge (art. 4 Il. D. 31 dicernbre 1923, 1t. 2990), per i laureati in n1edicin.a e chirurgia.
1578 .
I L POLI CLINICO
Il cor so co1npre11der h lez joni cliniche ed esercitaz jo11 i di a1nbulalorio e di laboratorio, no11chè lezi.ani rli materje integrative e gli iscritti dovra11110 pres tare per l l1rno servizio i1elle varie sezioni della Clinica, che re ~a aperta tutto l 'anno. .A.l te.e mine del prin10 an110 (1929-1930) gli iscritti, a cui è fatto slretto obbligo,.di frequenza, dovronno sos ten ere un esa1ne di profitto. All a fine d el secondo anno (1930-1931) discuteranno una tesi d i argomento i)ecl ia trico e sosterranno un esam e clinico. Per inforrr1azioni rivolg·ersi alla Segreteria della Facoltà <l i ~1ed ici11a clella 1'. Università di Firenze, via Alfani 33, ovvero alla Direzione della R . Clinica Peclialri ca di Firenze, via MA11nclli 115.
Corsi di perfezionamento a Parigi. Dal 4 al 9 i1ove1nbre, :1ell 'Hòpital de la Cl1arité, si Lerrà un corso di r ev isione s ulle acquisizio11i mediche dell'annata, nel c~mpo delle malattie interne , sotto, l a direzio·11e. dei J)roff. Emile Serge11t e Camille Lian. Dall 'll al 21 i1ovemJ>re, i1ell 'Hopital Tenon, si terrà un cor so d'i perfeziona1nenlo u lle gr andi sindro111i cardiache, so tto la direz io11e del professore Camille Lian. Per ciascu11 corso l a tassa d 'iscr izio1 te è di fra11~hi 2.50. Per j pr1\~· ram tni e le iscrizion i rivolgersi al dott. Blond el. l.er assisler1 t · d11 ervice Lian. Ho}1ital 'fenort, Paris. I~.
I.
Il Comita to di l\1ilano della C. R. I. riaprirà ai pri1ni di ge11nnio 1930 il corso per assjsLenti sanitarie. La d ir ez iolle tecnica del corso è affidata al
xxx VI,
UM .
t3]
1)r esi(le11le general e della C. J\ . I . sen. Cremonesi ed al prof. l,arlo Foà; le lezioni "erranno impartiLe da in signi rlocenti dell ' l Jniversità, dell 'Ospedale ~Iaggiore e di altre istituzioni. Posso110 pre·n der parte al cor~o Je infermiere diplomate da una Scuola Convitto, e le iscrizioni si ricevo110 presso L'Ospedale Principessa Jol anda. Yia Sassi 4 - Milano.
In onore dei proft. Sclaivo o De Blasi.
'
A ::)ie11a, D:ella sala del Con siglio provi11ciale cieli 'Econo111ìa, eb})e luogo il 2 oittobre u11a cerimo11la i11 011ore d el prof. .A.chille Sclavo, preside11te dell 'Associazione Nazior1ale d 'Igiene, e del prof. l)a11le De Blasi, recer1Lemente 11on1inato i11e1nbro dell 'Accademia d 'Italia. Era 110 presenti i parlecipa11ti al Congresso Nazio11ale d 'l gie11e e Lu~le Je autorità cittadine, e l1ar1110 parlato il se11. Sin1011etla, l 'on. Chiurco, il prof. Abba ed altri. A tt1tti hanno· risposto com111ossi i cilLe fes teg·giati.
Un medico che dà il suo sangue. Il doLL. Giulio .Too <li Co1110 ha dato 350 g. di sa11gne per una do1111a a11e111izzata, mettendola ft1ori pericolo. 1\ltri ct ue medici si erano pure offerl i.
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Corsi per assistenti sanitarie della C.
L..\ ~ . o
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sp ento il prof. dolt. El\1RI CO GUALDI, che <\ stalo u11 or gan izzator e attivo della rieducazione dei n1u~Uati di ·guerra, un promotore ed un apo tolo de]l 'educazione fisica.
Indice alfabetico per materie. 1\.cldon1e: affezior1i ac\1te; sposta1ne11li de11·on1llellico e devjazioni della l iPag. 1569 i1ea alba )) 1571 ...~go tagliente per fle])o lo1nia A11c. tesi::i : influe11zn s11lla fu11zio11e )) 1568 CJ)alico-reticolo-endot eliale _.\rl icolazione: idrope ir1Lermittente )) 1571 tentali vo terapeutico Ascesso acl1to del polmone: tratta)) 1570 n1ento arsenobenzolico )) 1561 Bil)liografia )) 1569 Diafrèl1n111a: fenomeno di ICienbock FeJ)])re tifoide: lun1ore splenico e ro1567 seola . » 1567 Frutta: per un 1naggiore co11sumo di » Ghia11clole sudoripare: i11ner vazione e }) 1559 cura chirurgj ca dell 'iperidrosi 1554 Idrargirismo professio11ale e tubercolosi » )) 1570 Iniezioni i11lraglutee: dest i110 )} 1558 Innervazione son1atica e au lono1na . I.al)bro leporino : principi per l 'opera)) 1560 zione . )) 1568 Linfader1ia sarco1natosa )) 1560 l\1cclicina del lavoro: relazioni var1e )) 1539 !\[eningite sierosa nell'infanzia )) 1568 l'vficlollo spir1ale: rigenerazione 1;
•
T\Iorfina: rice;rche st1ll 'avvelen amento Pag. 1567 acuto da )) 1568 ~1orfi11omani: ricerche biologiche . )) 1568 ~Iuscoli: iper11eurotizzazione . lVIusica: n atura L}Sico-meccanica di al• cu11e rappresentazio,n i . )) 1568 )) 1571 Piorrea alveolare: prescrizione )) 1569 Polmonite apicale nell 'adulto . Pol111oni·~e latente sin1ula11te peritonite 1569 append jcolare . . . )} )) 1571 ])rosta lic i: roenlge11terapia )) 1568 llespiro: Yariazioni post-operatorie • )) 1567 fleu111atis1110: relazioni )) 1562 l\ivendicazioni i talicl1e Sifilicle: esiste t1na Yera in1n1unità at)) 1557 tiva ? . Sle110 i mitrale e ins uflirienza polmo)) 1570 nare ·ro11silleclotn ia: rompl icazionj nei bam)) 1560 ])i 11i )) 1562 'l'ubercolosi: relazionj varie l llccra peptica po t-01)eratoria con di)) 1547 veri icolo . . )) 1550 Ulcera semplice del cieco )) 1571 Urea: sf>operta dell '-}) 1568 ' 7enn porta : ricerche .
Non 6 con8entita &a Ttatantµa d.ì' &a'Von v ub blicati nel Poliotinioo se n on ~" •eou.ito ad aut0Tia1a.~ione scTitta dalla 1'eda•ione. • 11ietata la vubl1lica~ione di 1u.nti di essi aenea citarne la fonte .
Dar•tti di proprt&Ul r•servat•· -
Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M .Oonrrier.
V. AsooLI, Red. reep.
•
ANNO XXXVI
Roma, 4: Novembre 1929
Num. 4:4:
fondato dal professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO. DURANT·.E
SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. il.avori originali : G. Millul: Consideraz.ioni
proposito .d ell'eliminazione del baioillo di Koch attraverso il rene J.n soggetti a ffetti a.a gravi l e.siO'DJi p-0 lmonarii sen7;a aJPII)a.ren.t i .lesioni r enali. Note e contributi : S. Fieher.a: P articol ar! m odirfìcazion,i del .q uadro ebertbiano in epidemie attuali. -Osservazioni cliniche : E. Ru.g gier-i: Contri:buto ·c lini oo e .anatomo-patologico alla studio delle es-0stosi multiple .cartilaginee f.a.mi gliarii. 'Sunti 6 rassegne : SEMEIOTICA: Co.rdier : La testa di Medusa ca.pdllar e dorsale. - GINECOLOGIA ED OSTETRICIA-: S . R. Meaker: I fattori oostitu vi.onali della eter.ilità. - Hébert: Le artriti del puerpertio. - ORGANI DIGERENTI: W. Zweig: Le neurosi intestim.ali. C. E . Biird: Sulle tumefa zioni en-doaddomin a li che caus ano un .allargamento della curva del duf)deno. - Gatcb-. Trusler, Ayre : Cause di m orte nrell'ootJruzio ne intestina le aict1ta. - !\1EDICINA soc1 Ar,E: V. Eden : La rrie du•cazione professionale degli operai COIIl ·c apacit à lavorativa ridotta. .-
LAVORI ORIGINALI. Clinica Chirurgica Generale della R. Università di Pisa . diretta dal Prof. DoMENICO . TADDEI.
Considerazioni a proposito dell'eliminazione del Bacillo di Koch attraverso il rene in soggetti affetti da g1·avi lesioni polmonari senza apparenti lesioni renali. ( NOTA PREVENTIVA) .
Dott. GIORGIO
MrLLUL,
I congressi di Medièi·na e Chirurgia : XXXV CongN!sso
ia
<Cenni bibliografici.
assis_tente.
Non mi sembra cosa priva d i interesse il riferire con questa n ota su di alcune r icer cl1e d a me eseguite a 1)roposito della eliminazione d el bacillo di J(och attr.a ver so il r ene in m<llati affetti da g ravi lesioni polmonari, senza alcun rise11tin1ento d el pa r en chim.a renal e. Le esperienze eseguite ammontan o a 50 ed in og ni caso ho proceduto .a lla ricer ca microscopica, alla prova bi ologica ed all 'esam e culturale. Prima di r iportare i risultati ottenuti desidero accennare alla tecnica da m e seguìta du~ rante le ri cer ch e sopra ricordate : a) per la ricer ca microscopica h o cr eduto
I
di Medicina Int erna. - II Congresso Italiano ·di Gen etica ed Eugeni ca. - III Congresso Naziona le Arnti tu beroolare.
Appunti per il m edico pratico :
,
CASI STICA E TERAPIA:
Un
caso di morte improvvisa 1dovu·t a a lla occlusione del laringe d a parte di du e ascaridi lambriicoidi. - ·Gozzo aberr ante della r e gione dello pneumog astrico di sinistra. - La respira.z·ioue a -rtifìciale. - L'iiperaer a zione IJOlmonar e com e mis 11ra profi1attica della, polmonit e. - L''8DJdosoop'ia per l 'estraz.ti.oine dei <Corpi estran ei nelle vie aeree e n ell'esofago. - RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO : A. Fra n chet t i : La fiigur.a giurid•i oa dell'uf:fioiale sanitario. P OSTA DEGLI ABBONATI· VARIA.
Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaigg<l.: Con .
troveNie giuridliohe. Nella vita professionale: Co n•c orsi. zion i ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica . Indice alfabetico per materie.
Nomine, promo-
sufficente pr.a ticare in ogn i caso una prolungata , centrifugazion e di circa 10 ém c. di urina e · con il sedimento ottenuto h o .a llestito per ogni caso 4 preparati . Il metodo di colorazion e prescelto è stato quello di Ziehl .e l ' osservazione è sempre stata m etodi ca e prolungata; b) per la prova biolog ica h o scelto con1e animale da esperimento la cavia ed ho eseg uito l 'iniezione di 1 eme . del material e, raccolto, dopo centrifug.a zione, n el sottocutan eo (r egjone in g uinale d estr a) e direttamente n el peritoneo; e) per l 'esame culturale ho eseguito le ricerch e sul terreno di Petrag·nani ; terreno ch e fu preparato segu endo scrupolosamente le r eg·ole det tate dal predetto a utore. (P er la preparazione del terreno, fui ospite d ell 'I tituto di Ig iene di cotesta R. Univer sità). I risul tati ch e ho ottenuto pos on o essere riassunti n el n1od o segu ente : La ricer ca microscopica mi h a fatto riconoscer e la presen za del bacillo di I<.ocl1 in un solo caso (Osser,razione IV). La prova biolog ica è sem pre sta ta n egati,·a sia nelle cavie ove l 'iniezione fi.1 praticata nel sottocuta neo, sia in quelle ove fu eseguita la inoculazion e diretta n el peritoneo.
1580
IL
POLICLINICO
L 'e ame culturale è stato positivo in due casi (Osser\'azion e IV e XVII) O\~e ho potuto riconoscer e le tipich e colonie assai rigoglio e nel primo e m en o numerose n el econdo. CONCLUSIONI. Dai d.a ti rileva ti dalle predette ri cer che sono portato a formulare le seg·u enti considerazioni: I ) Non si d eve ritenere reperto frequente la eliminazione del bacillo di l\.och attraverso un rene ch e non presenta .alcuna lesione rico~ n oscibile ·con i cor11uni n1etodi di ricer ca clinica, a n che se le lesioni polmonari ono assai avanzale. 2) L 'esan1e cultura le, adoperando il ter~ r e110 di P etrag n ani , è una ricerca assai sen sibile e p ern1ette in alcuni casi di formulare una diagnosi di n atura con la i11assim a precisione. Il vantaggio ch e il terreno accennato ha in c onfronto con altri procedimenti proposti è rappresenta.t e dalla selettività ch e è dovuta al verde di m ala cl1i te. •
NOTE E CONTRIBUTI. Istituto di Clinica Medica della R. Università di Catania diretto dal Prof. MA URizro AscoLr.
Particola1·i modificazioni del quad1·0 eberthiano in epidemie attuali. Prof. SAL.VATORE F1 c H ERA, aiuto e incaricato di P a tol og·ia Medi ca. I 11 occasione di una piccola epiden1ia di tifo c l1e condusse .al ricovero di sedici pazienti nella n.o stra cli11ica, abbiamo avuto occasione di o sservare un particolare contegno sierolog·i co e d cmocullurale g ià in casi speciali conosciuto in passato , con1e n el tifo di guerra d a Maurizio A col i, m a d el quale n ella fattispecie ci ha colpito la i1ote\ ole relati,-a. frequenza. Le ricerche sierologich e ed en1oculturali venn ero prati cate i)er og·ni an1n1alato ripetute volte, cosicch è è stato possibile rilevare il momento e il grado d ell e m odificazioni verificatesi. Così · abbian10 potuto con statare che la si è fatta positiva. in sieroreaz ion e .aag·lulinante b quattro ca i tra i l dodi ce in10 e il edice imo giorno , in sei tra il diciassett esim o e il ventun esimo giorno , in quattro tra il ventiduesin10 e il ve11l0Lte in10 e in clue dOJ)O il trentesimo giorno di ma la t tia , i11 uno di q u e ti t11 timi a convalescen za iniziata e a febbramento avvenuto . l ri tardo dell 'a1)parizion e d ella ieroreazione aao-ll1tinan te h a [atto riscontro il , r eperto po~n . .. iti\ o d r ll 'en1ocull ura , ch e si è r1scontrato in 1
[ANNO XXXVI, Nu1v1. 4±]
ei casi oltre il terzo settenario della malattia, quando abitualmente lo stato setticemico è passato . A garanzia d el risultato negativo della sieroagglutinazione le prove furono ottenute con i di\'ersi ceppi d el nostro laboratorio e 1'esito n on fu diver so . Esso er a quindi sicuramente da riferire all 'assenz.a delle aggl11tinine. Ordinariamente · l 'en1oc ultura suole risultare positiva soltanto n el primo settenario della malattia, n1e11tre la presen za d elle agglutinine n el sangue si inizi.a da questo terrnine e va progredendo più o rr1eno r egolarmente con il d ecorso d ell 'infezione. Noi ci siamo trovati invece in presenza di forme n elle quali il p eriodo setticemico si è flrotratto p er un tempo molto lungo e al quale 11~ corrisposto un riLurdo notevole dell 'apparizione d elle agg·lutini11 e. Contrariamente a qua11to un simile contegno avrebbe potuto far presumere, i casi da noi os ser~a ti non rivestirono un.a particolare gravità, pur presentando una certa atipia p er la scarsa pronunzia sia clello stato tifoso ch e della roseola e per la irregolarità d e.11a curva termica. Dal pur1to di \ 1ist a pratico q11este osserva zioni riconfermano la importanza dell 'emocu] · tura e n e a, •valoran o i r ep erti speci e nei casi a sierodiagnosi n egativa. P erò questa indagine , JJer diflì col tà di tecnica non ha raggiunto fin ' oggi la diffusione ug ual e a qQ.ella d ell a sierodiagnosi (1). In definitiva a questa nota intendiamo a f;se .. g nare un com1)ito di sondaggio allo scopo di i)rovocare la cornunicaz ione di e\rentuali osser,·azioni .a n.a log h e sull' ar g omento occorse ad altri , onde poter stabilire se le alterazioni d ella fisionomia clinica della 1n.alattia, cioè il prolungam ento dello stato setticemico con il contemporaneo ritardo del} 'apparizione delle agg lutinine, e tutto ciò senza particolare gravità d el quadro morboso complessivo anzi con una certa sua attenuazione, costituiscano un fa tto puramente occasionale, oppure rappresentino una te11den za a m odificazio.n i del quadro clinico ch e la infezion e erbertiana va assumendo . Queste note erano da tempo redatte quando l 'eco ch e noi ·ci proponevamo di suscitare co1nparve invece in forma di richiamo sp?ntane~ in una nota di Gaté, G.a rdèr e e B1lla su1 4
Comptes Rendus de la Société de Biologie, (1) Oggi queste difficoltà sono superate n1erc~
l 'u o d elle
venule » contenenti o non terren i 1lt1lritiYi, 11on ingom])ranti , ch e permetton o senza gr aYi difficoltà il pr~l~vamento del. sangt1e da inYiare in qt1alche v1c1no laboratorio ]Ja l~ e riologiro e da serYire per l 'emoct1ltura e la sierodiagnosi. <<
[ANNO XXXVI, NuM. -1-±J
SEZIONE PRATICA.
n . 12, 1929; così a lle osservazioni raccolte a Lione offrono riscontro le nostre, analogia tanto più interessante in quanto lo stesso rilievo ha colpito contemporaneam ente ed indipendentemente più osservatori diversi e lontani. RIASSUNTO .
•
In occasione di u11a piccola epidemia di tifo si è o erv.ato un particolare contegno sierolog ico ed emoculturale rappresentato da un ritardo spiccato n ell'apparizione della sieroreazion-e agglutinante e da un prolungan1ento notev·o le dello stato setticemico, rivela to d.a l risultato dell 'emocultura positivo fin oltre il ter zo settena rio della malattia. S 'insiste sulla importanza dell 'emocultura dal punto di vista pratico, e si mette in rilievo il particolare· contegr10 sierolog ico ed emoculturale ch e potrebbe rappresentare una tendenza a modificazioni del quadro clinicò ch e l 'infezione eb erthiana va assume ndo. BIBLIOGRAFIA. ~lAU R1z10 AscoLr : Cortf erenze ai ra. ~1ilano, Stuccµi, Ceretti e
Medi ci in guer-
C., 1915.
OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE DI S. M. DELLA CoNSOLAZIONE -
Ro.N1A
Prirr1ario : Prof. S . Muz11.
Contributo clinico e anatomo-patologico allo studio delle esostosi multiple ca1·tilaginee famiglia1·i. Dott. ETTORE RuGGIERI, assistente. Le esostosi multiple cartilaginee (Coo11er) ò eccondrosi ossificanti (Virchow) son o tumori spor g·en ti s ulla superficie ossea, impiantati su di essa, con larga base o per m ezzo di lln pedu ncolo, ch e si formano in corrispondenza d elle cartilagini di accr escimen to. Esse per l 'appunto sar ebbero d ovute a proliferazione di un 'isola cartilag inea ch e spo rge .a ll'esterno e ch e successivam en te, in parte, si trasforma in tessuto o.-;seo. La loro forma è varia: a clava, a spina, a talattite, a tl .a go, tondeggianti, r.amific.ate ecc. Anche la lor0 grar1dezza è varia : da un pisello , ad una testa ci i feto. Sorg·ono con predilezione sulle ossa lunghe, e n1eno frequentemente sulle ossa del torace, d el bacino, della colonna vertebrale., delle n1ani e dei piedi. Del tutto eccezionali sono .. sulle ossa del cranio. Spesso son o simmetrich e. Per lo più sono multiple: ne sono state
1581
contate fin o a 1000 su uno stesso individ110 (Chiari). La loro presenza può determinare un arresto parziale dello sviluppo epifisario , in seguito al qual-e l 'osso rimane più corto , e può subire deformazioni ed incurvan1enti. P er questo,. n elle sezioni sch eletrich e ove son o due ossa lungr1e in stretto rapporto (avambraccio, gamba) se una di esse è sede di esostosi ed arresta il suo svil t1ppo , l 'a1tra che si accresce normalm .ente v.a soggetta .a cur,rature forz.a te ch e potrebbero anche determinarne la frattura spontanea. l\facroscopicam ente si presentano come tumori os ei a superfi cie spesso irregolare per la presenza di mammelloni; ed internamente, hanno l 'aspetto di cartilagine n egli str.a ti superficiali , e di osso compatto o spugnoso n egli . strati più profondi . ~1 icroscopicam en te dimostrano la presenza di cartilagine superfi cia ln1ente, ch e verso )a o rofondità va m.a n m ano seriandosi e differ enziandosi , fino ad e er e totalmente so~ti tu ita da tessuto osseo. La cartil.agine è ja lina, fornita di un peri· - ~ì i 1 dri o sottile co tituito da tessuto connettivo a scarse cellule. Essa, nell o strato più superficiale è compatta; n egli strati ch e v.a nno verso la profo11dità si differ enzia, in modo ch e si possono vedere cellule cartilaginee ch e si dispongono in serie e cl1e subiscono la trasforn1 azione ossea. L 'accrescimento del tumore avviene per ossifi cazion e en condrale da una parte, e per proliferazion e dell.a cartilagine dall 'altr.a; di g uisa · cl1e, m entre da una parte si hanno zone netta111e11te o see con o teoblasti e .spazi midollari, dall 'altra si hanno zone essenzialnien te cartilaginee . Naturalmente la divi ion e non è così netta; e si possono sempre vedere tratti in cui è evidente lo stadio i11iziale de1I.a ossificazione encondr.a le, con cartilagine ch e comincia a canalizzarsi e con deposizione di calce intorno ai e.anali m idollari primitivi . Qualche volta l 'accrescimento evolve verso ]a formazion e di osso compatto privo di midollo e di spazi m idollari, e allora si parla di e ostosi ebu rnea . Questo per le esostosi cartilag inee. Ma qualch e volta le esostosi sono fibro se, e provengono allora dal periostio. L'accrescin1ento, in tal caso, avviene per ossificazione periostale. Le e ostosi compaiono nella prima età e vanno IJrogredendo lentamente fin o al compJeta111ento dello s'riluppo dell 'indi·viduo ; poi i /
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IL POI,ICLINICO
arrestano, e talora, anzi, regrediscono. Naturalmente I.a struttura varia secondo il grado di accrescimento del tumore. Esse, qu.a lche rara volta si accomp.a gnano ad encondromi (Taddei-Weber-Businco ecc.); ma, .a differ enza di questi, è del tutto eccezionale ch e possano subire trasformazioni sarcon1atose (Chiari-Necker ecc.). Clinicamente si presentano come turnori duri, impiantati rigidamente sulle ossa, indolenti, a superficie spesso irregolare. Talvolta, quando sono esposte a traumi ripetuti o a continue pressioni, sulla loro superficie si pt1ò sviluppare una borsa mucosa, la quale come tutte le borse mucose può andare soggetta a infiammazioni e suppurazioni (esostosi bursate). Se la loro base di impianto· è costituita da u11 peduncolo, e se per una qualsiasi ragione il pedunco]o si spezza, esse perdono i rapporti con l ' osso,· e diventano libere e mobili. Non è però escluso che qualcuna di queste esostosi mobili, sia tale perchè impiantata nelle aponeurosi, nei tendini, nei legamenti, nei muscoli. In tal caso esse proverebbero dal tessuto connettivo delle relative parti molli per metaplasia, oppure da proliferazione di germi cartilaginei aberranti. Se sono in vicinanza di vasi o di n ervi possono dare fatti di compressione con esiti diversi. In un caso di Busi wia esostosi del1' estremo sternale della prima costoJ.a aveva prodotto un edema notevole. dell'arto superiore. !Braca e Sourdat videro una rottura del tronco tibia-peroniero per usura da una esostosi. Mosenthin vide la formazion e di . un , aneurisma dell'arteria poplitea per compressione di una esostosi del femore . Inoltre possono produrre ulcerazioni cutan ee, e fr.a tture ossee patologiche. · Ra diologicamente si presentano com e proliferazioni ossee; sempre in vicinanza delle epifisi; con la forma descritta in precedenza; con contorno talora fra stagliato ma sempre netto , con direzione ch e sfugge le articolazioni; a den sità diversa: come quella delle ossa comuni per le zone francam ente ossee, come que]Ja delle cartil.agini per le zone cartilaginee. La den sità e la forma le differen ziano dai. condromi periferici ch e sono molto più traspar enti e tondeggianti. Spesso, insieme con le esostosi, si mettono i11 e' ridenza deforn1azioni delle ossa su cui essP si impiantano. La etiologia di questa malattia è oscura. ' ' irch o'v sostiene che essa è in relazione con una alterazione dello sviluppo dell ' osso e quin· di con la rachitide. Volkmann è della stessa
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opinione. Flinker, pur mettendola in rapporto· con la r.a chitid-e, pensa possa dipendere da disfunzione delle ghiandole a secrezione interna. Ed in questa ipotesi è seguito da Ritter, che però pensa ad una disfunzione della sola tiroide. Erdberg ammette dei rapporti con alterazioni aplastiche e regressive della tiroide stessa. Alcuni autori (Petta, ecc.) avanzano l'ipotesi di un·a possibile relazione fra tubercolo~i ed esostosi. Altri pensano alla sifilide. Ad ogni modo I'argomento non è ancora risoluto. Quel che è certo, però, si è che dalla quasi totalità degli autori le esostosi multiple cartilaginee. sono attribuite ad un.a disposizione ereditaria, in modo che più componenti di una stessa famiglia possono esser11e portatori. Erdberg, citato da l(aufmann, ne vide 7 casi in un.a sola famiglia. Reinecke e Michaelis le 11anno potute trovare in diverse generazioni; e così pure Prince, pescber, Pels-Leusden ed altri. Nel mese di aprile 1928, all'Ospedale ùi S. M. della Consolazione in Roma, ebbi occasione di vedere un ragazzo tredicenne , colà ricoverato, che presentava esostosi multiple, e indagando nella anamnesi famigliare seppi che ]a madre e 4 fratelli viventi , oltre ad una sorella morta, avevano le stesse esostosi. Poi chè mi fu possibile osservare clinicamente anche ciascuno dei famigliari, non mi pare inopportuno riferire brevemente il quadro da essi presentato , come modesto contributo alla casistica ed .allo studio clini co e anaton10-patologico di questa malattia. CAso I . - L. A., anni 47, donna di casa. Nulla n.el gentilizio. Figlia unica. Maritata con uomo ano. Ha preso latte da diverse balie. La deambulazion e si è iniziata ad un anno. Dentizione no.rmale. Ha avuto 7 gravidanze, tutte condotte a ter111ir1e con decor so normale. Non ha lnai offerto di alcuna malat tia <legna di n ota. · All'età di 3 anni cominciarono a comparire tumefazioni dure, con impianto sulle ossa, in varie parti del corpo. Tali tumefazioni aumentarono lentamente di volume fino allo sviluppo, epoca in cui rimasero s tazionarie. Da allora non si sono più accresciute. La p. non ha avuto mai a soffrire di alcun disturbo a causa di esse. E. O. Costituzione generale gracile. Nutrizione discr eta. Nulla a carjco degli organi interni. ulla a carico della tiroide. Capelli rossi. Sc heletro. Deformità della colonna dorsale per scoliosi con concavità volta a siaj_stra. Capi articolari normali. Sulla VI costola di destra , sulla linea ascellare anteriore, si nota una tumefazione,
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dura, indolente, grande quanto una noce, che fa corpo con 1'osso . Tumefazioni simili, di varia gra11dezza, si r~n vengono inoltre su tutte le ossa degli arti, in vicjnanza delle epifisi. In ~orrispondenza dei condili esterni dei due femori esistono due tumefazioni, dure egualmente, ma discretamente mobili, leggerme11te dolenti, le quali alla pressione ed ai movimenti passivi dànno u11a netta sen sazione di crepitìo. Le dita delle mani e dei piedi sono 11ormali. •
II .. - L. O., figlia prim oge1tita . R in orta a 19 anni J)er broncopoln1011i te. 1\. ,·eya esostosi multipl e. CASO
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SEZIONE PRATICA
Ha sofferto, nell 'infanzia, dei comuni esantemi e di broncopolmonite. Non altre malattie. . E. O. - Costitt1zione gracile. Nutrizione scaduta. Deficit psichico, 11otevole. Capelli castani. Nulla a carico degli organi interni e della tiroide. Schelelro. - Nessun segno di rachitide. Tumefazioni ossee simili a quelle dei fratelli si notano sull e scapole, e sulla V costola destra sulla Jinea ascellare anteriore. Gli arti presso le articolazioni, prese11ta110 nu1nerose altre esostosi, indolenti, n o11 spostabili. Nulla a carico delle dita.
CA so VI. ·- L. R. , anni 14 (quinto fig lio). CAso III. - L. O., an11i 21 (seconda figlia). Al- · .A.llatlamento inater110 . De11tizione e deambulalattata al seno materno . De11tizione e deambulazione svolte normalmente. Ha avuto i comuni zione normali. l\!Iestruata a 14 a11ni . Le mestruaesantemi dell 'infanzia. A. 8 anni ebbe pertosse. zioni sono sempre state regolari. Poco dopo ebbe accessi co11vulsivi epilettiformi. Da Non ha nlai avuto malattie degne di nota. allora, <li tanto in tanto viene preso d a co·n vulsioni a car attere epilet:ico. All 'età di 1 anno sor10 comparse tumefazioni ossee multiple, che si sono accresciute le11tamente E . O. - Costituzione gracil e. Nutrizione discrefino all 'età di 13 anni. Da esse non 11a mai avuto ta. Intelligenza normalmente, sviluppata . Capelli a soffrire alcun fastidio. c;astani E . O. - Cos tituzione g·r acile. Nutrizione discreta. Null:\ a carico degli orga11i interni e della tiroide. Nulla a carico degli organi toracici e addominali. Nulla di apprezzabile obbiettivamente a aarico Sc h eletro . - Leggera scoliosi con concavità voldella tiroide. Capelli r ossi. ta a sinistra. Sulla XII vertebra dorsale in corriSc heletro. Ha ~umefazio 11i dure, indolenti, sponden za dell 'apofisi spinosa, si nota una tumeim111obili, di varia gr andezza, in corrispondenza fazione sp orgente, grande quanto una noce, dura , delle scapole, ed in corrispondenza della VIII e IX ind olente, non spostabile. costola a sinistra, sulla linea ascellare anteriore; Tun1efazioni sin1ili sono sulle scapole, 111ngo la e della VII e IX costola a destra, sulla stessa linea. spina, e lung·o il m ar gine esterno. Tumefazioni simili prese11ta negli arti , tutte in Inoltre si notano sulla VI e VII costola sinistra vicinanza delle epifisi. Nulla sulle dita delle mani sulla linea ascellare a11teriore; e sulla VII costola e dei piedi. desi~ra , lungo la 1inea stessa. Le clavicole, presso i loro estren1i acromiali n e presentano u gu almente. CAso IV. - L. A., anni 18 (ter zo figlio). All atta to dalla madre. Dentizione e deambu]aGli ar ti, sempre i11 vjcinanza delle epifisi, sono zio11e si svolsero normalmente . Ha avuto i comuni ricchi di tali ·tumefaz ioni. Nt1lla a carico delle dita. esante111j. Non altre inalattie degne di nota. AlCAsc1 \~II. - L. P. , an1ti 13 (ultimo genito). 1'età di 3 anni con1parvero, come per la madre e Allattato al sen o materno. La dentizione si svolper le sor elle, tumefazioni ossee multiple. se reg·ol armente. A 10 n1esì ebbe a soffrire del E. () . - Costituzione gr acile; del tipo longilineo. 1norbo di Littìe, in seguito al quale la deambulaNulJ a si rileva a carico degli organi interni e zio11e si stabilì Lardivamente ed è sempre stata della tiroide. Capelli rossi. sterttata. Ha avuto i cornuni esantemi. Sclieletro. Non segni di r achitide . A 6 anni · ebbe c1npiem a a sinistra, per c11i fu Tumefazioni dure, indolenti, immobili, di varia operato. Poi è stato sempre be11e. grandezza, sull e scap ole; sulla IV costola destra L 'intelljg·en za non si è svilt1ppata in corri sponde11za della para &~.ernale, sulla IX e X Viene ricoverato perch è i genitori desider ano gli costola destra, in corrispondenza della emiclaveasia asportata una e.sostosi ch e ha sulla p arete antere; stilla IlI costola sini stra, lungo l 'en1iclaveare riore dell 'ernitor ace sinistro. e sulla IX costo] a sinistra, lungo la ascellare anE . O. Costit11zione g·racile. Nutrizion e diteriore. screta. Evidente deficit m entale. Non sa leggere ; Inoltre tumefazioni simili si notano presso la dice poch e parol e e le pronunzia male. CapeJJj estremità sternale della cl avicola sinistra, e presso rossi. Cu le e mucose ben e sang·u ificate. Pannicolo l 'eslremità acromiale della clavicola destra. ndip oso n ormalmente sviluppato. Micropoliadenia Gli arti, sempre in corrispondenza delle epifisi, biinguinale. sono secle di numerose altre tumefazioni simili A'pparato respiratorio, cicati:ice operatoria alla alla precedenti. base dell 'emitorace sinistro, due dita sotto l 'anSulla r egione del collo chirurgico dell 'omero sigolo inferiore della scapola. Frèmito vocale talnistro esiste una tumefazione simile alle precetile conservato su tutto l 'àmbito. Apici in sede. denti, di consisten za però minore, spostabile, diBase destra in sede, m obile. Base sinistra un po ' scretamente dolente, ch e non h a r apporti con rialzata e poco mobile. All 'ascoltazion e: murmur e I 'osso. vescicolare n orn1ale su tutto l 'àmbito, tranne s11] Nulla a carico delle dita . la base si11istra, dove è affi evolito ed accompagnato da qualch e ru111ore di sfregamento. • CA so V. - L. V., anni 15 (quarto figlio). Apparato circolatorio: cuore nei limiti normali. Allattamento materno . Dentizione normale. Azion e ritmica. Toni n et1 j . lill a a carico dei Vél~ i Dearnbl11azione tardiva. periferici. No11 11a avuto sYiluppo de11 'intelligenza.
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IL POLICLÌN ICO
Addome ed organi ipocondriaci: nulla di notevole. Sistema n ervoso : nulla a carico dPi nervi cra11ici e degli arti superfori. Gli arti inferiori sono tenuti in posizione di legg·cra flessione delle gambe sulle coscie. Le 1nasse muscolari presentano una modica iperto-
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mile alle precedenti, a su1Jerficie ber11occoluta, della grandezza di un m anclarino, dura, indolente, ad inJpianto rig ido st1ll 'osso sottostante. I tessuti soprast anti sono normali, sebbene la cute sia leggermen te arrossata, e si spostano be11e sulla superficie del tu1nore. S11lla V costola destra altra tu1nefazione, sulla ;~JJ.ea ascellare anteriore, grande quanto una nocciola; ed un 'altra a11cora si rinviene sulla X costola destra, lungo l a linea ascellare media. Tumefazioni con cara lteri del tutto simili alle JJrecedenti si trovano j11 vici11anza del collo chirurgico dell'omero sinistro; presso le estren1ità inferiori dei rll1e omeri; presso i condili dei due femori; sugli estremi superiori delle tibie ; al di sopra dei i11alleoli. Inoltre, quasi tutte le ossa metacarpali e le falangi sono cospar se di piccole tumefazioni aventi gli stessi caratteri. L 'esame delle orine non rivela nulla di anorn1ale. La r eazione di ' '' assermann è n egativa. I.o studio radiolog·ico degli organi toracici mette in evidenza: ili ingr ossati e complesso prin1ario a sinistra, ol'tre ad opacan1ento del seno costod iafra1nrr1atico sinistro . La radioscopia e le radiografie di vari seg·menti sch eletrici dimostrano che le tumefazioni clinica111ente notate h anno i caratteri delle eso,s tosi car tilaginee: produzioni, cioè, cl1e fanno corpo con
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n ia. l movimenti passivi offrono una certa resistenza .. I movimenti. attivi sono tutti ampia1nente possibili, sebbe11e con uria certa lentezza. Non atas"ia statica, n è dinamica. Riflessi r otulei presenti e vivaci bilateralmente. Riflessi achillei presenti e normali. Alluce-plantare bilaterale. l~abi11ski assente. Clo110 del piede bilateralmente. Accenno al clono della r otula . Riflessi cremasterici, addominali, e degli arti ~u11 eriori , presenti e norn1 al i. Le pupille reag·iscono ])en e all a luce e alla acr on1odazione. Andatura s1Jas tica. Sen sibilità normale . Sistema schelettic.o. Leggera scoliosi lombar e co11 concavità rivolta a sinistra. Julla a carico delle ossa craniche. Scapol a destra : lungo il margine interno si no~ano tre piccole tumefa zioni, dure, indolenti, non spostabili . Scapola sinistra: tumefazioni simili si ~inv~n gono sulla fo ssa sopraspinosa e sul margine 1nter110 . Costole: st1ll a III costola sinistra , in corrispondertza dell 'em iclaveare , esiste l1na tumefazion e si-
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l 'osso e sono iuxt aepifisarie; a m ar gini talora regolari e talora frastagliati; di forma diversa (qualche volta stalattiformi o aghiformi); con direzion e ch e sfugge le articolazioni; con tratti di den sità simile a quella dell'osso, e tratti più traSìJar enti doYuti a cartilagine (Yedi fig. 1 e 2) .
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SEZIO,NE PRATICA
Il paziente vien~ da me sottoposto ad i11tervento chirurgico ~l 10 maggio 1928 : ed in narcosi eterea, gli viene ~sportato il tu1I}.ore che si impianta
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di lu11ghezza, c1n . s· di larghezza, cm. 3,5 nel punto di m assimo spessore (vedi fig. 3). Nell a faccia posteriore si nota un peduncolo ch e J
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3. -
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La figura n1.os tra il tumor e as_p ortato a L. P. , vis to dalla faccia anteriore.
sulla III costola sinistra, reseca11dolo sul p edt1ncolo. La ferita oper atoria gu arisce per pri ma inten zio11e.
h a asp etto di osso spugnoso, e che misura cm. 2· per .cm .. 1,5 (vedi fig. 4). ~lfacroscopi camente si presenta come rivestito da'
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Lo stesso visto dalla faccia posteriore. È visibile jl peduncolo r esecato, che sulla superficie di taglio ha l 'apparen za cli ·osso spugnoso .
Il tumore si pre~enta bernoccoluto in tutta la sua s11perficie, ed è di aspetto grigio· lucente. La sua forma è irregolarmente ovalare. Misura cm. 7
una cuticol a grigia-lucente, stilla quale decorrono vasi in discreto numer o; al di sotto di essa, dopo uno strato di asp etto cart_il'agineo, assume forma
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I L POLI CLINICO
ed a~.pel~o ~i osso spug n oso. l\licroscopica1nente, le sez1on1 d1 un segmento interessante un cuneo d ella esoslosi d ecalcificata con acido nitrico e floroglucina, con color azione di en1atossilina-eosina dimos trano l a segu ente strut•tura, proced endo dal: l a superficje verso Ja profondità. Un riveslime11to conne~tivale fibroso compatto })Over o di elem enti cellulari, scarsamente vascola~ rizzato , dello spessore di c jrca 1/4 di rnm. ch e rjves le a g L1i sa di pericondrio lino s trato di cartilagine jalina dello sp essore di circa 1/2 cm. Le cell n le cartilag·i nee, s tipa te Il.ella p arte più es lerno ,
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IJoso riccam ente vascol ari zzato, con scarse e piccole isole d i Lessulo i11idollar e (vedi fig. 5) .
I casi su riferiti , per il lungo decorso. e per l 'assen za di- ogni disturbo dimostrano la benig·nità dell e esostosi cartilaginee, e la n~s · una tendenza ch e es~ c hanno alla trasformazione s.arcomatosa. In due soggetti (I-IV) furono trovati tumorl mobili e leg·germente dolenti. Essi sono da con siderarsi come esostosi peduncola te che abbiano perduto i rapporti con l 'osso, per rottura del peduncolo; oppure, forse più verosimilmente, com e esostosi fibrose mobili, di origine perios tale. Lo studio istolog ico del tumore asportato àimostra ch e le esostosi hanno orig ine da carti1 lagine, poich è n ello stesso preparilto è possibile seguire ]a proliferazione di questa, e la successiva su a trasformazione in sostanza ossea. I casi s uddetti , inoltre, dimostrano cl1e la rnalatti.a costituisco un.a entità morbosa spesso ereditaria. Circa la correlazione con altre mala ttie nulla può dirsi , eccettuata , in tre casl (V-VI-VII), la coesisten za di mali nervosi e m entali. ' La tubercolosi e la sifilide sono escluse in ogn i individuo osservato ; e così pure la racl1itide. Singolare J.a constatazione ch e 4 dei 6 sogge tti studiati, presentavano capelli rossi; osse rvazione, questa, già fatta da Weber. La tiroide , ·ebben e non sian o state esegt1ite JJrove funzi on.ali, si è sempre dimostrata normale a] ] 'esame obbiettivo. Comunque, escluse cause traumatiche e i11fiammatorie acute e croniche , è da ritenPre ch e la m.alatti.a sia in r.a pporto ad un fatt ure er editario en docrinopati co. All'illustre pro f. Nazari ch e mi fu largo di J)r eziosi suggerim enti n ella interpretazione d ei 1)reparati istologici , i miei sentiti ringraziamenti. RIASSUNTO.
In a llo, app en a Yisib ile, è il perico11drio costituito da uno strato so tlil issi1110. Subi lo al di so tto, si vecle la car tilagine, prima co111patla, poi n etta111e11te seria la. In basso, lrabecolc o see e spazi i11idoll ari.
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ass umono i1elle parti più profond e una d isposi· zio11e seriale abh3stanza regol are. Proccdc11do i n profondità , lo s trato carti]agi 11co, da continuo ch e era acquist a un aspe tto lrahccolare. I11 que ln porzjone trabecolare che si continua co11 lrabecole ossee, come quelle d ella sostan za ~ pt1g11osa, si assis te alla progressiva trasformazio11 c delle cellule cartiliginee in corpl1scoli ossei, e rlclln ~os ta11za cartilaginea jalina in sostanza os-.ra. Fra le trabecole è t1n abho11rlnnle t esst1to adi-
L 'A. espone j rilievi clinici , r.adiologici ed anato1110-patologici da lui fatti , studiando sei oggetti }JOrtatorj di esostosi multiple cartila crinee, tutt i appartenenti alla ste a famiglia. \,on clude con fermando ch e la malattia è benigna , in molti casi è ereditaria , ed è dovuta ad un fattor e congenito ignoto, n1a probabil1nente di natura endocrina . BIBLIOGRAFIA. 1) BonsT. Die L ehr e vo n den Gescl1wiilsten, pa-
gina 148 2) Bus1. Eden1a di un arto superiore da esostosi della 1a costola. Giornale di Clinica Medica, 1920.
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SEZIONE PRATICA
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PETTA.
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~rERER.
D ie Kno che 1igesc l1wiilste des E1ich.. in Bezug a;uf der en lier ed. Vork. Virch o,vs Arc11iv., 35.
..- Importante pubblicazione: Prof. MARIO CHIRON Aiuto •n ella Clinica Medica e docente nella R. Università cli Roma. \
Le malattie del sangue. Morfologia del sangue - Organi emopoietici e siste· ma reticolo-end·o teliale R•cambio emoglobinico e fisiopatologia dei leucooiti Anemie - Leucemie - Cranulomi - T •J mori degli organi emopoietici Diatesi emorragiche Tecnica ematologica Il quadro ematologico nelle varie malattie. MANUALE PRATICO PRR MEDICI E STUDENTI Prefazione del prof. VITTORIO ASCOLI Volume di pagg. XII-416 n el formato della Collana dei Manuali del « Policlinieo n , con 49 figure nel testo e con 5 tavole a colori fu ori testo. Prezzo L. 6 8 più le speGe poetali di spedizione. P er i n ostri abbonati sole L. 6 O, in porto fran co.
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SUNTI E RASSEGNE. SEMEIOTICA. La testa di Medusa capillare do1·sale. (CoRDIER . Jour. de Ji1éd . de Lyon, n. 211 , 1928) .
Qu.ando si studia la cute d ella nuca e del dorso di un tuber coloso ch e sia malato da lungo tempo, spesso si n otano d ei fasci di capillari dila tati a lla superficie, simili alle va· ricosità capillari ch e si notano sul naso e sulle g·ote dei cirrotici. L 'A. h a studiato a lunge> questo piccolo segno eh.e secondo lui ha una discr eta importanza diagnostica e prognostica. Queste varici capillari hanno sp esso una lung·h ezza di 7-8 millim etri. Il loro punto di emergen z.a è talor a quasi invisibile, talora è netto e b en marcato. Talora si notano due o tre di queste capillari e ciò ha poco valore , tale altra volta invece si radunano a formare d elle vere teste di Medusa ch e giung·ono fino alle dimenioni di una n1oneta da un fran co. Come sed e le più tipi ch e cir conda no come un 'aureola il rilievo apofisario, talora si estendono su tutta la fo ssa sopraspinosa. Vere telean g·iectasie sono rare, la vitropression e anemizza questi capillari. Raram ente queste ectasie capillari dorsali coesistono con le ectasie capillari d el volto ch e l 'A. ha studiato n ei cirrotici. Raro anche è il rintracciare fatti ·s imil i in altre zon e del torace m.a l 'A. n e notò a form.a di cintura segu ente e attamen te il b ordo costale, e potè verificare varie volte ch e questo fen omen o si osserva in antichi tubercolo i fibrosi presentanti delle sinfi si ba ali. ei casi in cui esisteva la testa di Medusa dorsale, studiando i capilJ..ari ungueali col m etodo di Lerich e e Pol icard , potè dimostra r e ch e si tra ttava di un fen omeno anatomico puramente locale, e n on g ià di una affezion e gen eralizzata dei capillari . An ch e la tension e .a rteriosa si mostrò n ormale r1ei casi studiati . Molto interessante è invece il ' 'edere in qu.a le form e di tubercolosi il fen omeno si m anifesti: da queste indagini risulta ch e questo 'piccolo segn o indi ca solo ch e jn una data pi ù o m eno lontana vi è stato un processo an ato mico polmonare di caratter e fibroso , ma e\'Ol t1 tivo; esso ha dato luogo a quel tipo a n aton1ico così speciale della fibro- caseo i localizzata che crea dei lar ghi fiocchi (per co ì dire) istolog·ici e .an ch e m .a croscopici di tessuto fibro so, ch e ing lobano dei noduli cretacei, o dei fo colai di caseosi. Queste zone fibrose son o colleg·a te a una sinfisi p)euri ca , spessa, riccamente ,·ascolarizz.ata e piO'mentata. Que to tipo a n.atomico di fibro- caseosi non h a un.a autonomia sufficente perchè i isoli un quadro clinico, n1a è a ai importante, perch è se la sclerosi è la buona cicatrice, questa fibro si è la cattiva, la fal sa, la peri colosa: pre~to o tardi essa proseg1rirà il suo corso sotto delle masch ere diverse.
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Og ni volta che si constatano quindi delle capillarità ectasiche si deve riten ere che vi sia al disotto un focolaio fibro -ca seoso a tendenza evolutiva che si sveglierà p! esto o tardi. Dopo alcune discussioni sulla natura e patogen esi del fenomeno che a dir vero sono del tutto incerte, I 'A. viene a queste conclusioni: 1) Presso un qu.a lunque malato che clinicamente non sia tubercoloso, la presenza d ella testa di Medusa dorsale p ermette di affermare la esisten za di una lesione fibro-caseosa apicale , con sinfisi, evolutiva o non, più o meno antica, con tendenza facile al risveglio evolutivo ; 2) In un tubercoloso giovane, in evoluzione, il segno permette di affermare la preesistenza di lesioni fibr9-caseose antiche, e di ritener e ch e l' episodio che appare inizial e, nor1 è invece ch e il risveglio di un vecchio fo colaio con sinfisi; 3) In un tubercolotico ad evoluzione suba cuta il segno di Medusa permette di pensare a una lesione fibro-caseosa lenta ma tendente ad una evoluzione poco favorevole ; . 4) In un tubercolotico ch e richiede un pneumotorace il segno fa supporre un ostacolo sinfisari o e rende probabile un '.aderenza apicale. L. TONELLI.
GINECOLOGIA ED OSTETRICIA. I fattori costituzionali della sterilità. (S. R. MEAKER. Journal American sociation, 4 mag·gio 1929).
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IL POLICLINICO
~1 edi cal
A s-
Per ch è un matrimonio sia fecondo occorre ch e la fertilità di ambo i coniugi raggiunga un certo lin1ite; quando la fertilità di ambedue è bassa la coppia può rimanere sterile, anche quando ciascuno di ·e ssi è fecondo con l 'accoppiamento con altro individuo ad alta fecondità. La r elatività della fertilità è più un .a ttributo delle cellule sessuali, che il risultato di condizioni delle vie genital~. Una notevole quantità di fa ttori possono influire sulle g ona di abbassando il grado di fecondità d elle uova o a egli sp ermatozoi . Alcuni di questi fattori sono locali, come l 'ipoplasia ovarica con uova immature di bassa fprtilità, la congestione passiva cronica delle O\ aia con oogenesi scarsa, l 'esaurimento della spermatogenesi in seguito ad eccessi sessuali o ,a li '.azione dei raggi X e forse anch e l 'ipopla· sia dei tubuli seminiferi. Ma ]a maggior parte dei fattori determinantj · 1a riduzione della fertilità sono costituzionali: le cellule sessuali sono così delicate che risentono subito ogni m odificazione depressiva gen era le dell 'organism o. Ciò è fa cilmente controlla bile con la d eterminazione del numero, della n1otilità , della forn1a e della r esistenz.a degli sp ermatozoi. Gli stati costituzionali ch e riducono la fertilità posson o riunirsi in quattro g ruppi ch e per ordine di im por tan za sono: i disordini endo-
crini, le intossicazioni croniche, i difetti del m etabolis1no di origine esogena, e le condi .. zioni di dep erimento gen erale. Tra i disordini endocrini che in ambo i sessi posso110 abbassare la fecondità vanno annoverati in primo luogo quelli dell'ipofisi, seguono quelli della tiroide. Meno comuni sono le endocrinopatie primitive ovariche e testicolari dell 'età adulta. Tr.a le intossicazioni croniche le più impor~ tanti .al rigu.a rdo sono quelle dipendenti da focolai ir1fettivi cronici (non escluse le tonsilliti e le carie dentarie), la cui influenza deprim ente sulle funzioni vitali è dimostrata dal fatto che in esse il m eLabolismo basale è spesso subnormale. Con lo stesso rr1eccanisn10 agiscono le intossicazioni dipendenti da disturbi gastro-intetinali, quelle da morfina , da alcool, da piom. f ine . 1a s1.1.1 . I. 1 • d e. b o e d in I difetti rr1 ~ tab0Jici di origine esogena. ~ono dipendenti <la Frrori dietetici e da mancanza di n1oto. Si pl1ò a\·e.re così sterilità n(n solu per deficie11:!.<l r1r.r1 ' alimentazione di t?t:oteine, sali n1inerali e vitarr1ine, ma anche per ac,cesso n ella quantità totale degli alimenti. In effetti n ell'obesità sono molto comuni l 'amenorrea e la sterilità dipendenti da alterazione del metaboli:-:1110. La bassa ferLiiità infine si riscontra in individui indeboliti J1er eccesso di lavoro fisico e mer•.tale e negii n!! emici anche di grado nùn g rave. L'A. illustra 25 casi di sterilità stuàiati da Lutti i punti di vista, sia in rapporto alle cause locali. come dei fattori costituzionali sopra enunciati. L '.analisi di tutte le alterazioni riscontrate i)orta alla conclusione che la sterilità di solito è il prodotto di cause molteplici più che di un olo disordine. Nell.a g r.ande J11agg·ioranza dei casi la responsabilità dell .infecondità spetta al maschio. I fattori costituzionali ch e deprimono la fertilità di uno o di .ambo .i coniugi sono presenti in una larga proporzione di casi. Nel maschio i fattori costituzionali agiscono più frequentemente che quelli locali. In conseguenza il trattamento della sterilità richiede ch e si,a no presi in considerazioi:ie ?ltre i fatti ginecologici e l1rologici, anche I disordini g·ener.ali. DR.
Le artriti del puerperio. Le Bull. Méd., n . 2, 1929). Bég·ouin affermò alla fin.e del secolo passato l 'ori rrine 0-on ococcica della plura lità delle artriti p u er per ali. Recentem ente questi ~tudi .s on~ stati ripresi e conferma ti da ll'A. L 'et1olog1a d1 queste forme ci inseg·na ch e il 25 % delle donn e 0o-estanti sono portatrici di gonococchi. Sopra 600 parti (BéO'OUin) o su 400 (Fresney) si t ro,-a una artrite, ciò ch e porta a d una per(H É BERT.
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SEZ IONE PRATI CA
centuale di ~rtriti n_el 2 % delle donne gestanti e. blen orrag1 ??e: si ha cioè una percentuale 11.evement2 piu alta ch e al di fuori della gra .. v1danza. ~asture l ( 190~) . indi cò. con1e artriti puerperali le sole artr1t1 ch e s1 verificano nel corso di D:~a infezione puerperale, e che sono per lo p1u dovute allo streptococco. Delma~ e Roger (1908) attribuirono le artriti della g~«avidanza .al gonococco, e quelle del puerperio allo str~p~ococco, I"D:a ciò è troppo assoluto. Anche clinicamente vi sono varie discuss~oni; Fournier descrisse le seguenti for. me: idrartro, form e pseudoflemmonose monoartrite acuta, poliartrite, f . cronich e d ',emblée. Secondo Mondor la vera forma o-onococcica è la forma acuta chirurgica moniartrite acuta. . L.'injzio è spesso insidi~so, con dolori mult1.pli, por.a febbre, talora perfino una lieve angina. (I), . dopo tre o qu.attr.o g'io:i;ni si ha la localizzazione monoarticolare. Qualch e volta invece l 'inizio è più a cuto e brutale e si ha un aspetto ch e ricorda l'artrite purulenta streptococcica. Sono state descritte varie forme : la monoarticolare è la classica e b en nota, su cui non occorre ritornare. Vi è poi la monoarticolare . con versamento ch e è meno conosciuta. È stata d escritta una forma poliarticolare e, di recente si ~ iso~ata l'artrit~ che si .a ccompagna co~ setticemia gonococc1ca . Un 'altra specie caratteristica è l'artrite del bac~no; essa non è quasi mai suppurata, ma lasci.a . con frequenza delle sequele dolorose dopo il parto. ·Mentre quest' ultima è relativam ente b enig·na, la coxite è di un.a notevole gravità , sia perch è assume spesso il tipo pseudof~enìmon oso, sia perchè di diagnosi assai difficile. Infatti. il suo ini zio è insidioso, preceduto ta~ora ,d a una fase . di setticemia o di poliar trite, 1 edema associato della coscia fa pensare a una flebite, e in un caso citato da Mondar l'artrite non fu riconosciuta ch e all.a fine di 6~i mesi di immobilizzazion e durante i quali s1 ·erano prodotte delle g·ravi lesioni .ossee. L 'altra varietà di artrite del puerperio è ]a streptococcica. Essa è empre del tipo suppurato ed evolve verso l 'apertura spontanea. Contrariamente alla forma gonococcica, nelle streptococcciche il dolore è II_leno ,rivo, l 'impotenza funzionale è molto più gra,re, e la cultura del pus articolare mette in evidenza lo streptococco . La prognosi è sempre gravissima. Circa la diagnosi delle artriti del puerperio non occorre dire .a ltro ch e è n ecessario ..oensare sempre al gonococco e ricordarsi della su a frequenza nella donna gestante. Sopratutto si sia cauti nella diagnosi di flebite e di flemmone e si pensi se1npre prim.a a lla possibilità di una artrite e si tenti l'esame batteriologico. Circa la cura delle artriti del puerperio non vi è nulla di speciale. Non vi è n eppure necessità di intervento ostetrico poichè non si dovrà mai interrompere la gra\ridanza. Nelle forme
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stre~tococciche la cura è essenzi.almente chi-
rurgica : artrotomia ampia. Per la forma da gon~co~co, n ella varietà monoarticolare l '1\.. c?n s1gl1a ~a artrotoi:nia con o senza lavaggio al siero .a nt1gonococc1co. Ciò eviterebbe nella grande maggioranza dei casi la anchilosi. Nelle forme di poliartrite o con setticemia si ricorrerà al siero ai1 tigonococcico sebbene di valore non certo . ·L. TONELLI.
ORGANI DIGERENTI.
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Le neurosi intestinali. (. W. ZwErG. Deutsclie Medizinische Wochenschrift, 13 setten1bre 1929) . I progressi dell 'ind.a gine clinica hanno conse~ t1t~ .di b e.n ~e fi~ire e diagnosticare le affezioni intest1n.al1 dipendenti da squilibri funzionali nervosi. Queste affezioni sono legate etioloo-icamente .ad anomalie costituzion.a li a disordini èndocrini.' a d!sturbi dell 'ap·p a;ato nervoso proprio dell '1ntestino, a tr.a umi p sichici . ~~ ,an?malie costituzion ali ripetono la loro or1g:1ne 1n una 111i11or.azione innata degli organi. In questi casi i disturbi nervosi compaiono con la pubertà, in seguito ad eccessivo a ffaticamento fisico o mentale o a conflitti psichici. Cominciano allo1'a i disordini del1'ap]Jetito, la tendenza al la stipsi, i sintomi del] a ptosi degli organi inte;rni, I.a facile stan. ch ezza, la svog·liatezz.a , l ' insonnia ed altri disturbi nervosi. Nel tipo .astenico ben caratterizzato da ll 'altezza della taglia, dalla lunghezza del collo e del torace si trovano anche altera zioni anatomich e, tra le qua]i la ptosi. degli organi .addomin ali e pelvici. Come esempi di disturb i nervo i intestinali dipendenti da disfunzione dell 'apparato endocrino sono din1ostrativi la tendenza alla diarrea nel m orbo di Basedow e la grave stipsi dell 'ipofunzione tiroidea (mixedema) che vien corretta solo d.a]la .sommini trazione di estratti tiroidei. Anch e la disfunzione dell 'ipofisi e dell'ovaio possono provocare disturbi in testi . nali funzionali. Spesso la scomparsa della mestruazione è ,a nnunzi.ata d.a un peggioramento della stipsi, ed il principio di una m estrua . zione da un 'improvvisa diarrea. Ancora più importanti ono le n eurosi dipendenti da disturbi propri dell'apparato nervoso dell'intestino. Questo è fornito da una ricca innerv.azione motoria , sensitiva e secretoria (vago, splancnico, simpatico, centri autonomi nei plessi di Auerbach e di Meissn er ). I disturbi inerenti all 'alterazione delle varie parti di questo apparato sono molto complicati e non molto chiari. La sottile distinzione in \1agotonici e simpaticotoni ci è tutt 'altro ch e netta , poich è i disturl)i fun zion ali ch e seO'uono ad ~ffezioni del \ .ago o del simpati co non sono 1
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IL POLICLINICO
·piccatamente riferibili o all 'uno o all'altro si, tema. Una causa frequente di neurosi intestinale è d.ata da tr.aumi psichici di varia specie, ai conflitti spiri tuali alla cui base si trovano elemen ti essuali . Gli stati ansiosi, le fobie, come la paura del carcinoma, possono determinare abnormi attività della funzione intestin.a le con diarrea o stipsi. I disturbi nervosi fu11zion.al.i d ell'intestino dipendono da un indebolimento o da un rafforz.a mento degli impulsi n ervosi, e possono essere r elativi alla ft1nzione motoria, secretoria e sen sitiva.
A) Neurosi motorie. a) aumento della niotilità. 1. diarrea nervosa.; 2. colo- e proctospasmo. b) diminuziorie della niotilitn. 1. atonia del colon,; 2. atonia del retto. -B) !Veiiros i secretorie. a) colica mucosa)· b) diarrea n,ervosa. C) Neuro si sensitive, dolori i11testinali. La diarrea nervosa è data non solo da au · mento d ell.a peristalsi ma anch e dall'aumento di secrezione versata nel lume intestinale. Essa p uò dipendere da fatti centrali , cerebrali . age·n ti sul vago e sul simpatico. Essa si ri . scontr.a in eguito a traumi psichici, di cui la psicanalisi ha rilevata e precisata l 'importanza. Appartengono a questa categoria le ben note diarree colletti,re e individuali da paura . Non di rado una pura diarrea nervosa , quan · do duri a lungo , può dare sviluppo ad un catarro intestin.ale cronico, così ch e in un certo momento i fatti organici e funz ionali si trovano combinati in modo che riesce difficile precisare quale sia l 'elem ento inizial e. La diarrea g·astrogena con1e conseguenza di alterazioni della secr ezion e dello stomaco, come la diarrea per dispepsi.a putrida o fermentativa intestinale, per disturbi della secrezione pancre.atica (.achilia ·pancre.a tica), per tubercolosi iniziale dell ' i11testino , po sono essere confuse con la di.arre.a nervosa. In molti ca i di diarrea n ervosa si trova un aumento della transudazione dai vasi i1el lume intestinale e malgrado la car a ingestione di liquidi si ha una en1 i s ~ ion~ sorprendente di materiale liquido. Il transudato , d'altra parte, costituisce il terreno per putrefazioni abnormi i cui prodotti provocano il cat:trro. Allo stesso gruppo .ap1)artengono le diarree anafilattich e che si verificano .dopo l 'ingestìone di determinati alin1enti. n ch e il raffreddamento ed il bagno po .. sono aume11tare la peri· tal i e il trasudan1e11to 11e] 111me intestinale e co ì provocare una d iarrea n crvo._a.
[ ANNO
XXXVI,
:\Iul\1.
-1:4 J
La diag11osi si f.a in b.a e all 'esclusione di altre cau se ed a lla eventuale prese11za di altri disordini i1europsichici. Il nu111ero delle defe .. cazi_oni è se_m pre. alt?, 8-10 volte e anche più, e d1 notte i paz1ent1 son o disturbati da defeQazioni acquo e ed inodori. La terapia deve essere indirizzata alla cura dello stato n europsichico eventualme11te anche co11 la p ican.ali si. Le misure dietetiche sono sempre senz 'e~fett? . Me~li o ~ie scono le spu gnature, le docc1e, i sem1cup t di acqua fredda (15°-18°) . Le cure nelle stazioni idroterapiche sono con troindicate, giov.ano di più la 111011tagna ed il mare. L 'oppio è pericoloso n elle mani dei n eurotici, il tannino ed il bismutl· sono ineffi caci. l\ileglio rispondono i bromici ed eventualmente piècole dosi di adalina o lun1inal. Il colo- e proctospa.smo sono deter1vinati da contratture spastiche del sigma, del colon tra~ verso, del cieco. Essa può anche dipendere d~ ma~att!e organich e. In effetti la stipsi ~pat1ca s1 r 1sco11tr.a nella calcolosi epatica nel1'elmintiasi· intestinale, nelle affezioni i~fiarn matorie delJ.a mucosa intestinal e (colite, sigmoidite, emorroidi). Il colospasmo provoca una e11sazione di stiramento e di dolore nel quadrante inferiore inistro dell 'addome e spesso anch e nella regione cecale, borborigmi, emissione di g·as. Spesso le p arti intestin.ali in spa i110 son o spontaneamente insen sibili e dolenti alla pressione. Non di rado acquistano la forma e la consistenza di un tun1ore vern1iforme che conduce allo scambio diagnostico con il cancro. Immediatamente dopo una defecazione si riforma la contrazione spastica del sigma. Il colospasmo non ha i1ulla a . che fare con la stipsi, esso si riscontra anch e in indivjdui con diarrea cronica. L'aspetto delle feci non h a nulla di caratteristico, solo nel proctospasmo si presentano in lunghe e sottili c ibale. La terapia deve essere indirizzata .a rimuo · vere la cau a dello spasmo. Quando esso è secondario si curerà la colite o la ig moidite. Eventualmente si curerà lo stato n europsichico. A differenza della forma precedente il coloe proctospasmo richiedon o le applicazioni calde (bagni caldi, termoforo, diatermia e simili). I m.assaggi e l 'elettricità ono ineffi caci. Il inedicamento I) ÌÙ .. icuro è I ' a tro1)i11a. L'a.to.nia del colon dà una stip i cronica funzionale cl1e nella maggior parte dei casi dipende da in flt1 enze centrifughe. A qu esto gruppo apparteng·ono le stipsi ch e si r iscontrano n ella n1alinronia ed .alle a ltre p "'icosi depres~ ive, al! ' is teria, alla n eurasten.ia , nonchè le forme emotive. L'atonia del retto è più rara. 11 retto è innervato da] l1e]\'ico ch e è un ran10 del vago e ch e ha g rande impo rtanza 11el regolare la defecazione. Per l 'abbassan1 ento del suo tono 1
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SEZIONE PRATICA
s i ha u11a stip i esclu iva111e11te dipendente da riduzione della i11otilità del r etto . In tali casi il processo digestivo si svolge normalmente fino al retto e solo qui si h a l 'arresto della espulsione delle feci . Questi casi sono anch e indicati come stipsi proctogen.a o disch ezia. Spesso essa produce una proctite con atrofia della n1ucosa. La diagnosi della paresi del r etto si fa rnedi.ante 1' esplot·.azion e dig·itale ·ch e fa apprezzar e I 'a ccun1ulo di feci n el retto e la dilatazion e <lell 'am1)olla rettale. I pazienti accu sa110 una ::;ensazio11e di peso e di corpi estranei nel retto , dolori cl1e si diffondono .alle coscie ed a lle gambe, inan canza di s timolo alla defecazione_ stipsi o~ tin.ata. Tl r eperto radiologico è caratte1·istico : dopo 24 ore t11tto l 'in testjno è Jibero <lal b arj o, ch e trova~ i tutto .a ccun11tl a lo n el .retto. La c ura consi..; te nell »a j)Ortazion e dei tun1ori fe cali. Questi si ran1molliscono con t1n cli ter e di oli o e })Oi vengon o elim inati con un cl i tere di a cqua . Og ni medicam ento è i11effi cace. In q:u.alch e c.a so g iov,a la far.adizzazion e del retto praticata con elettrodo adatto. La colica m ucosa co tituisce un qu adro clinico caratterizzato da em issione acces ional e di g rosse nl.a sse di muco .a form.a di m embran.a u di tubo senza apprez'zabi.li alterazioni a n atomi · c h e d ella mucosa intestinale. Que ta emi sione di muco è il prodotto di una n eurosi secretoria e n on ha nulla .a ch e fare con il catarro intestinale. I.1a forma delle m embrane diJ)endl! dalla contrazione spastica de1l 'j ntesti110. I pazienti pre entano sintomi obbi ettivi di i teria o di n eurasten ia. Detta for1n.a è indirata anch e c ome i11ixoneurosi inte tina le. I i)az ie11t i accusano .accessi di stiran1ento, borborig n1i, l) j enezza con e1nissione ·di g randi q11a nti Là di m u co n1isto o non .a feci. Dopo 1'acces o si h a ritorno a llo stato di b en e sere. L 'acces, o dura u11a o due ore e si ripete con ·varia frequ enza , a gior·n i o settimane a lterni. Le pau , e i">ossono durare a n ch e m esi . La diag nosi .. i basa oltre cl1e . . u i disturbi accusati, ... ull 'e a111e delle feci e ulla presenz,a di sintomi con com itant i di n eurosi. Per curare l '.acèesso si .a dopera no a1)plica2ioni calde, e iniezioni di atropina, evcntual111ente a11ch e di morfina. La stipsi ch e si h a s1)esso durante l 'accalmia si corregge ron la sommi11i strazione di mag n esia e r.abarbaro. ì al,,.o]ta la colica n1ucosa è accompagn ata da c olite cl1e richi ede il 1rattame·n to ad.atto. La diarrea n ervosa si ricollega alle n eurosi n1otorie, e si di tingue da queste per il , o]o fatto cl1e l 'at1rr1ento dell a ecrezione intest inale don1i11 a il qt1a dro pi ù cl1 e ! '.aumento dell a p e · ristalsi. La sint on1atoloO'ia e la tera~1i a son o a n alogl1e a quel le delle altre forrne cliarro ir l1e 11er,ro e.
DR . •
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Sulle tumefazioni endoaddominali che causano un allargamento della curva del duodeno. (C . E. BrRn. An,n. of Surg·ery, genn. 1929).
Un ingrandim ento dell 'arco duodenale dovrebbe esser e con siderato u11 segno importante i1ella diagnosi di tumori fi ssi posti n ella r eg·iorte della testa del pancreas. P erò le lesioni proprie del pancreas, non sono fra le causo più frequenti di questa de. formità, la quale, b en ch è possa essere pro~ dotta an ch e da un.a cisti pancreatic.a di g rosso volume o essere a ssociata a una pancr eatjte, pure rara m ente si rinvien e in connessione con un carcinoma della testa perchè questo ra ra m ente ragg·iunge un volume sufficen te . Generaln1ente i carcinomi cau sano soltanto delle irregolàrità n el contorno .dell 'ansa duodenale, come si vede m ettendo in evidenza il duodeno con il bario. L 'al largam ento è causato più frequentemente d,a un processo patologico a carico delle linfogla11do le retroperito11ea] i: linfosarcon1a, 111orbo di Hodgk i11, n1etasta i ca11cer ign e, tubercolosi. Queste lesioni si presentano come grosse masse facilmente palpabili, senz.a ittero , proprio l 'opposto di quello ch e avviene n ei carcinomi della testa pancreatica. In base a questo criterio l 'A. ritien e opportt1no, qu.a ndo sia dubbia la n atura di una tum efazion e palpabile fissa, ch e a llarga l 'an sa duodenale, anch e in presenza di i ttero, o di stenosi pilorica, di sottoporre anch e a scopo di.ag nostico il malato a sedute di Rontgenterapia poichè i processi morbosi ch e producon o questa deformazion e duodenale n e sono favorevolm ente influen zati . M. As coLr.
Cause di 1no1·te nell'ost1·uzione intestinale acuta. ( GATCH ,
TR U SLER , AYRE.
Srirg . Gynec . Ob st.
. marzo 1928) . Gli AA. di,ridono le ostruzioni i11testin a1i acu te i11 2 cla ~si : quelle senza gangrena (semp Jj ci), quelle con gan g rena (strozzate). Della prima classe di ostruzioni, la mort e è dovuta a lla disidratazion e, · a lla perdita di clor uri e al la iscl1en1ia , n ella seconda la m ort e avvien e per tossiemia. La differen za è dovut.a af fatto ch e la mucosa norma le dell 'intestin o non è permeab ile alle tossine, m en tre lo di' 'ien e n elle condizioni speciali create dallo strozzam ento: in oltre l 'an sa occlu a rappresenta un terren o ideale per una rapida pro]iferazior1e di batteri patogeni. La terapia varia n aturalmente an ch 'essa dn caso a caso: n elle occlusioni semplici l 'operazion e de,,e esser e precedt1ta da somministra-
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IL POLICLINICO
zion e di zucchero, cloruri e a cqua; 11elle occlusioni ga11grenose, o c'è p eritonite e allora ogni cura è inutile, o la. peritonite manca e allora l 'intervento va sempre tentato, facendolo magari preced ere da iniezione endovenosa di so luzione fisiologica di cloruro di sodio. L'anestesia local e è da pre ferirsi: l' escission e d ell 'an sa gangrenosa e l 'enterostomosi sono il procedimento da preferire, rim.andando le anastomosi intestinali a qu.a ndo il malato sia · g uarito.
V.
SERRA.
MEDICINA SOCIALE La rieducazione professionale degli operai con capacità lavo1·ativa 1·idotta. ( ' ' · EDEN. Zsclir. f . Orth. Chir. , Bd. 51, H eft 1/ 2). Tutti coloro ch e ha nno esperien za di infortunati si imbattono in questa contraddizione: mentre }',esp erienza ci dice ch e le possibilità di .a dattamento funzionale sono pressoch è illimitate, noi vediamo che invalidi, la cui capacità lavorativa pure non è di molto abbassata, non riescono a trova r e una occupazione i cui pro~·e nti, pure ·a ddizionati alla indennità-rendita per infortunio , diano un guadagno ugua~e a quello dell'individuo in condizioni n ormali. In Olanda n el 1921 è stato agg·iunto alla legge sull 'assicurazione infortuni! .un nuov~ articolo il quale preved e, per gli infortunati la cui capacità lavorativa n ella loro parti col~re occupazione sia permanentemente danneggiata, una rieducazione professionale per altra occupazion e, n ella quale sia da .a ttendersi una maggiore capacità lavorativa. Sebbene l'esperienza di 6 anni non si.a molto grande, pure è possibile qualche i~tere ss~nte considerazione tenendo presente il periodo d en so di avvenimenti che esso rappresenta. In questo pro,rved~men to ~on. c'è n u~~a di forzato : l 'infortunato può richied er e 1 Istruzione })er un.a nuova occupazione e poi non seguirla . Generalmente la liquidazione d ella indennitàr endita viene determinata solo a rieducazione ultin1ata . La d omanda inoltrata viene esaminata da t1na commi ssione composta di un m edico, un tecni co d elle assicurazioni e un tecnico profcssion.a l e : collaborano il medico fi scale e l 'agente d ella corporazione cui l'infortunato appartiene. . . . Lo tudio d ella commissione riguarda : lo s,·iluppo spiritua le e tecnico; ~a. ?CCUJ?a~ione prii11itiva e la richiesta (v'è poss1b1lità d1 istruzione~ ,.'è possibilità di collocamento ?) ecc. ._ e la d omanda viene accolta l'agente d ella cori)orazi on e 'incarica d ell 'inoltro d ella pr~ ti ca : 11rovvede a mettere l 'invalido nelle m1 .. g li ori cond izioni p er la rieducazione, l o segue
durante questa, e final111e11t e, se possibile, lo agevola n el nuovo collocan1e11to. Nella r ealizzazione di questo programma, le difficoltà incontrate sono s tate grandi. Anzitutto per quel ch e riguarda il trovare un.a nuova occupazione adatta, la quale, per quantq possibile, d eve avvicinarsi alla preced ente. Naturalmente la soluzione è più facilenelle g randi industrie ch e richiedono degli individui dediti a U·n particolare lavoro ristretto,. cl1e non là ove gli operai d ebbono saper fare111olte c ose. Inoltre non possono essere istituite delle speciali scuole p er questi invali di e quindi s i suole inviarli com e apprendisti presso qualch e datore di lavoro: e si richied e a llora UTh attento controllo per evitare sfruttam enti dell 'operaio. Ma le maggiori difficoltà ' ren gono naturalm ente . dal! 'insufficiente cooperazione d egli infortunati. In molti casi esiste una vera incom})atibilità per la nuova occu pazione e allorat d opo alcun tempo cl1e ha intrapreso il nuovo cammino pieno di energia e volontà, I 'invalido abbandona tutto: ciò dimostra che occorre essere assai guardinghi n e]Jo ceglier e la nuova • occupazione. La commissione, di cui l 'A. f.a parte, ha esaminato 145 domande. Di esse 56 dovetteroesser e respinte giacch è n essuna utilità vi era d 'aspettarsi. In 87 casi si intraprese la nuova istruzione: 2 di questi ripresero, per il mig·lioramento conseg uito , l 'antica occupazione; in 23 venne raggiunto totalmente o in gran parte lo scopo d esidera to . Occupazioni prescelte: 2 chauffeur, 2 orologiai, 5 scritturali, 1 calzolaio , 3 pittori, 1 falegname ecc. ~ dunque questo un compito che prepara molte delusioni. Tuttavia possono bastare pochi casi in cui i provv·e dimenti hanno completamente conseguito lo scopo, per rianima re la: vacillante fiaccola d ella volontà. E per terminare 1'A. cita alcuni di questi • casi. E. V. Importante
pubbli~azione:
PAUL MARTINI ProfessO'l'e Straord. nella Università di Monaco-
h' esame diretto del malato (ad uso dei medici pratici e degli studenti) Tr.a;duzione italiana dalla, edizione tedesca a cura del Prof. Cluseppe Bastlanelli Ordinario idi Semeiotioa Me dica nella R. Unsiv. di Roma Volume jn -8° (tasca.bile), di pagg. VIII-256, con 35 figure nel testo, dn nitiidis13ima veste tipografi-0a ed ~e. gantemente rilegato in piena tela. Prezzo L . 3 2, P1'i! le s-pese postali dd. spedizio ne. Per i nostri abbonati' sole L. 3 O in porto fran co. Inviare Vaglia Postale all'editore LUIGI POZZI, via Sistina, n. 14 - ROMA.
rANNo XXXVI, NuM. ±±]
SEZIONE PRATICA
CENNI BIBLIOORAFICI. (1) •
G. FRANCHINI. Patologia Tropicale; lezio11i ,a cura del dott. M. G10RDANO; 1 voi. in-8° gr., di pag. 538 con 150 fig . inter calate nel testo e u tavol e. Bologn a , cc .La Gr.a folito » editrice , 1929. Rileg·ato. Prezzo L. 100.
La n1edicina tropicale vien e occupando sem-
1593
u n a spagnuola. Ciò <li111ostr a il g r ande inter esse e .il . favore inco11tr ati da l libro .d el Mayer . In questa ultima edizione la materia è stata trattata e disposta come n ell 'edizion e preced ente. Vi sono stati aggiunti un capitolo di ematolog ia ed uno di tecnica . .Inoltre in esso sono stati trattati in maniera nuova e più rispond ente a lle ultime acqui sizi oni , i capitoli r ela tivi alla dissenteria bacillare, al tracom a, a l rinoscleroma, .a ll 'i11fezione da b.a cillo tula re nse. Numerose nitide illustrazioni con1pleta110 il testo ch e .ap1)ar e i11 una edi zione parti colarn1ente accura ta . TnENTI .
pre più il posto ch e le compete nel nostro Paese , in ra pporto con il cr escente sfruttan1ento d-ei n ostri possedimenti coloniali e con il pod eroso sviluppo d ell e n ostre colonie natur ali (d alla Tunisia a ll 'An1erica la tina), in parte a n ch e con il clima .sen1i-tropicale d el nostro D. e J. 0 LMER . La fièvre exanth ématiqtLe. P a Mezzog iorno. rig i , Maloin e ed ., 1928. Il Fra n cl1ini , il qua l e dirig·e la fiorente cuola di m edic ina tropical e di Bologna, ha Tie ne desta l 'atten zion e d ei i11edi ci d.a qualaffidato l 'incarico di r accog·lier e le su e lezioni ch e tempo in Fra n cia una particolare rna lattia al m aggiore m edico M. Giordano, il quale ha esantem atica caratterizzata d a febbre cicli ca assolto con impegno il suo còmpito . L'esposi- con esantem a papuloso, ch e insorge ver so il zione conserva la sen1plicità d elle lezioni; non 4°-5° g iorno, e d.a una escar.a n era cutanea. è ing·ombrante, m a si limita ai d.a ti pilì essen- Accan to a chi vuole fa rne una entità morbosa ziali e significativi ; qualch e volta è per sino a sè (Boinet ) v'è chi ten ta di r avvicinarla al troppo sintetica. Le n ozioni di en ton1ologi.a , g·ruppo tifo esante1na tico, in a]attia di Brill ,. parassitologia, epidemiolog·ia, sono rli un ' esat- tifo tropicale. Gli AA. n el volume d opo aver tezza a mmirevole n ella loro brevjtà; i quadri da to n ote clinich e e dati sperimentali , sopr aclinici risulta n o evidenti ; la p ro fil a i è trac- t utto in b ase alle re.azio~i positive avute con c ia ta con m a no sicura . . d etermina ti ceppi di Proteo Xl 9, ten tan o il Ottima ci sembra la classificazion e, ispirata r avvicin.a m ento col grup po t ifo esantematico e a crite ri naturalistici , su base eziol ogica. Ven- specialmente con la n1ala t tia di Brill. g ono così ag·gru ppa te le n1ala ttie prod otte dai L 'ar g omento, se pur non risoluto, è d i granvari ag·enti morbosi: p r otozoi, batteri , miceti, d e inter esse an ch e p er noi in Italia : an ch e elmi11ti , insetti, intossicazioni (ofidismo), ali- p resso di noi esiste un.a m .a la ttia esantema tica n1entazione incong rua (car en ze alimentari), ch e difficilmente si potrebbe differ en zia r e da1 p sicosi. Tuttavia l 'ordine n on è forse dei più tifo esantem atico lieve , con g randi percentua li indovinati : così le psicosi fi gur.a no tra le mi- di sierodiagnosi positive p er il P roteo Xl 9 specosi e l'ofidismo . cie dura nte la convalescenza ; n on si r iscontra A parte vien e d escritta la tec11i ca. Son o date però sen1 pre ,l 'escara n'era , e la su a n atu r a è anch e inter essanti inforn1azion i sulle nostre cau sa an cora di \ ivaci contestazioni . coloni e. Buone figure jJlustra no tutta l 'espoÈ n ecessario s tudia re .an cora il JJr oblen1a ac• • s1z1one. cu ratamente e da og·ni la to per non aver e Nell 'insiem e, si tra tta d el lavoro di un comT . P ONTANO. or p r e e epid ~mich e gr adite. petente e su di esso non può formularsi che un g iudizio pienamente favorevole . Renderà HAROLD R. DEw . Hydatid Disease. Sydney indiscutibili servig i ai m edici ch e vog liano Austra lasian m ed . Pub . .Comp. , 1928. render si e dotti in questo cam p o. L ' A. dopo avere brevem en te trattato d ella Nelle trattazioni di tale ampiezza, è inevitabile _qualche m ·e nda. P er es. , sorprende alquan- s toria della echinococcosi passa a d esporre il to di vedere classificati gli spir ocl1e ti tra i pro- risulta to d elle osser vazioni con cernenti la fretozoi e disorienta di trovare, tra le spiroch e- quen za e la distribuzi on e d ell 'echinococcosi in AustTa lia . Alla parte rigua rda nte lo stud io deltosi, anche la febbre da pappa taci . P er il carattere stesso di lezi oni , il lavoro lo sviluppo d ei parassita , ai m etodi di diagnosi biolog ica d ella echinococcosi ed a l loro van on è corredato di bibliogr a fi a. L. V. lor e, l 'A. fa seguire una particolare tra~taz.ione della localizzazione de ll 'echinococco n ei diver1\IARTI N MAYER. Exotisch e J{rankh eiteri. Berlino, si org ani ed a l tra ttam en.to pi~ in~i cato in J. Springer, 1929. R l\tl. 39. ogni sin golo ca ~o. P er ogn i local1zzaz1one parÈ la seconda edizion e d el t rattato di malatticolar e d ell 'echi11ococco si so fferma ad espor re tie eso tich e ch e il Mayer , clell 'Istituto di ma- i punti più impor tanti su cui fo~dare la ~ia lattie tropicali di Amburgo , d edicò a i m edi ci gn osi e le con seg·u e~z~ d ell e \rar~ e com~J1 ca pratici n el 1924, nella sua prima edizion e. Di zioni (r ottura d ella c1st1, su ppu razione) . L opees o g ià esi ston o una traduzion e italia n a e d ra sYolta in oltre 400 pagine è particolarmente inter essante per il la rgo con tributo clin ico ch e arreca a l problem a diagnostico e terapeu tico (1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si d esidera la recensione. della echinococcosi. TRENTI. 1
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IL P OLI CLINI CO .
< ~u. Les nialaclies i,Y[Jl1 oi" clées . Pa rig j, on e t C., 1929. Fr. :36 .
A c HAHD
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In un Yolun1e di circa 300 }Jagi11e 1'A. raccoglie tutte le nostre cono ce11ze odi er11e sulle inala ttic tifoidi, intend endo egli con tale d enon1 i !1a~i~11e tanto I.a febbre tifoide ch e quelle parat1fo1d1. Dopo tutto quello ch e è tato scritto su que to argon1ento, sembr·er ebbero superflu e le uJ ter iori pubblicazio11i ch e i1on _portino u11 co11tr ibuto nuovo .alla clinica ed alla teraIJia d e]Je uddette m a lattie. La })arte ch e si JJr e enta di magg,iore inter esse n el libro d ell 'A. è certan1ente quella r elativa alla clinica d ell e i11fezioni d.a par.atifo A e B, specia lmente per l 'es71er ie11 za ed il co11tributo personale d ell 'Ach ard. t\d una l)rin1a parte di indole gen er al e ullo studio d elle inalattie tifoidi segu e una econda parte ch e concer11e lo tudio d elle modificazioni un1ora li, d ei di turbi gen er a li , d elle con11)licazioni , d·el decor o d elle suddette infezio11i i1el n eonato, d ella cura sia colla ·icroleray)ia ch e con I.a protein oter.apia. Da t11ti mo l 'A. fa seg·u ire i risulta ti e le os ervazion i <le u11te d a l1na copiosa stati s1i ca o ~ p e dali era . TnE NTI. E RT CH
HoFFM..\N . l Vi e kcin 1i die ili e1iscli heit von, 1
der Geissel der Sypliilis befr eit u.ierdcn ? Berli11 , Verlag , -011 Juliu
Spring·er, 1927.
Corue può l 'u111anità liberar i d aì flageJlo d el Ja .. ifilide? » . Sotto Lale titolo sugg·esti\'o il prof. fl offn1a 11n tra tta in u11a r ecenle pubblicaz ion e l ' i1111Jortanti ssimo argome11Lo . In base a ll a . _ u.a d ecennale esperienza ed ai su oi stt1rli eg·li è co11,rinto ch e la sifilide d ebba essere co11 . . icl er ata quale un.a n1.alattia ass.ai di frcque11lc g· u.a ribile, dietro opportuno trattament o, non so]o n el periodo primario, m .a ancJ1e 11el ._ eco11d ario. La sifilide può b ene es er e evit at.a: la s ifilide è p erciò ancl1e una n1a1.attia d c ti11ata a scomparire. A ciò v~rrà anzitutto i 1 a.o·o·io i1npieg·o d ei m ezzi terapet1tici oggi .uccrui . . iti , in secondo luog·o l'illuminata 3p11li cazio11e d elle , ra rie e comples .. e IJrovvidenze di o rdine , oriale e individuale . Tale lieta speranza in u11 a, 1, enire più o n1eno lonta110 en1bra oag·idì co11fortata dall e 111olteplici segn.alazioni c irca u11a r ece11te din1inuzione d el numero d ei c ontagi. Da ciò de,Te n1uovere l o stimolo ad .affinare en1pre più l e nostre armi nell.a lotta e a coll aborare trettamente con ogni m ezzo 1)er il co11 eguimento del n obile fine . L '·e legante pubblicazion e « brocl1ure » è cor .. red.a ta i1ell e u e 50 e più pag·ine da scelte illl1 f; trazio11 i. M. AnosTINI. cc
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H..\.LBAN e SE1Tz. Biologie u. Pa.tliulogie des lll eib e., fa~c . ±5. Urba11 e Scl1,,·nrzenberg, Berlin o, 1929. ~1. o. 16.
L 'oper a i11onun1entale, già più ' olte segnalata u queste colonne, co111e es1)res ~ ione di 1
[.\ NNO XXX\1, Nul\1. 44j
n:iagni!ica_orga11izzazio11c scientifica e di audacia ed1tor1ale, vo]g·e ormai alla fine. L 'editore preannunzia com e imminente l 'u scita dell 'ultimo . fascicolo (~l ±6°) e d ell 'i11dice generale. Ne . ripa .rleremo in qu ell 'occa ione ,· ora accenn1.amo intanto a que to fascicolo odierno in i11odo speciale. E s.o contien e una ' rera i11011ogr.a fia di I-I. Gugg1sb erg. sulle Vitan)ine, p er ciò che riguard.a 1.a loro in1portanza nella do1111a che è sviscerata da tutti i ~uD:ti (so?o 184 fitte pagine, con un.a enorn1e b1bl1ogr.af1a); e contiene inoltre. un elaborato studio di Zangem.e ister e W1.elocl1 sulla F ebbre in travaglio, un argon1ent? ch e nei comuni trattati ha troppo breve svolgimento, e ch e sta tornando di attualità per nuo,,e vedute cl1 e pare i facciano strada 1n qualch e scuola; tre nitidissime tavole a colori portano una inter e sante docun1entazione a lle modalità d ella infezione intra-partum. L 'ar gom ento è così importante che nel fa scicol o prossimo Frey dedich erà un capitolo spec iale alla rottura precoce del sacco. Ed è stato buon con ig lio f.are questa .appendice, perchè un trattato com e 1'Halban-Seitz non doveva in.ancare di t1na .ad eg1i.ata illustrazione di tale complicaz jone. p . g.
H. "\ 0N HoEs LIN. Da.ten iind Ta bellen, fiir den, PJ"a]l·tiker. Un YOJ. i11-8° di 08 pag. G. T11i e111e ed. Lei1)z ig . Prezzo M. 3,25. 1
L ' A. h a qui raccolto i dati e le tabelle di u o g·iorn.aliero per il i11edico e per il biol ogo, disposti per ordin e a lfab etico. Vi trovia1110 tratta.ti il angue (con1J)O izione, quantità, l) f01)rietà, ecc.), le fa coltà vi iva ed uditÌ,'a, le rnisure ed il peso d el corpo, la nutrizio11e (calorie, .alin1enti , ,ritamine, cure di nutrizione), dati n eurolog ic i, tern1ometria, esan1i clinici, ecc. P.azi e11te r.accolta di nozioni, ch e Tiesce .assa i util e. fil. Do tt. G1o''ANNI ALBERTOTTI. Biografia fi sico-patologica di Don, Bosco. n op. di pag. l OU con 3 tav. Genova, 1929. P oligrafica Sa11 Giorgio. Qu·esta inter es ante bi ografia - da ta 1'i1nportanza ;assunta ormai dal per onaggio di cui i tratta - è dovuta .aJla penna d el 111edico ed an1icissiino di Don Bo co, padre del IJrof. Git1seppe Albertotti ch e, dando esecuzione a) la tessa volontà paterna, la r ende pubblica. Al documento, ch e è d estinato a suscital'c t1na l egittin1a curiosità e ch e non passerà en za formare oggetto di attenta considerazione, i I prof. Albertotti fa preced ere una r.a 1)ida presentazion_e, da cui coglie il motivo per ricordare a n ch e i suoi stessi rapporti personali e professiona li con Do11 Bo~ co, 1un1ego-iando questa n1agnifica fi gt1ra. J\f . CA:\1PEGGIA:\'J.
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SEZIONE PRA'FlCA
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I CONGRESSI DI UEDICINA E CHIRURGIA. XXXV Cong1·esso di Medicina Inte1·na. Genova, 23-26 ottobre 1929.
L' inaugurazione (io comune col XXXVI Congresso di Chirurgia).
I due Congressi Ye11nero i11au g ura ti sol€n11en1ente, con cerimo11ia u11ica, il 23 o ttobre, alle or e 10, 11ell 'Aula ~'Iag11a della 1-l. Università l eitter al1nente g remita di autorità e di pubblic~ . , .Nella folla dei convenut] figurava110: i senatori G 1o rd ~11~, Pasc_a le, Queirolo, Baldo Rossi ; i pro... f<' .. '30r1 11 rugon 1, DeYoto, Zoia Castellino Boeri <.J.asb arripi, Bt1rci, F errata, Gi..'.iJfrè Don1j~ici Mi~ chelj , Ascolj, Alcssa11drj . ' · ' . .t\ lla pres i c.l en~a erai:o : •. E. il prefetto Regard, J I scii. ~1arag11ano , i professol'i P ende Tusini il P od es tà. se11. Broccardi; il Rettore Magnific~ prof~ ~1a t~1a l\llo~e~co, il s~n. Qu ei_rolo, j proff. P. Cas tell1no, Cl1v10, Do11at1 Ca tter n1a J~rmanno Fior etti . ' ' Prj1110 a }Ja rlare è il Reittore Mag·nifico professore ~fATTTA MoaEsco, il quale si dice lieto di porger e Jl aluto <lell ' ..t\.teneo Geno,-ese di cui r icorda le gl o riose tracl izio11i. Rileva l 'ora storica che il }Jaes~ :l l trav_e rsa e ch e i)er l a volon tà geniale di Colui che da sette anni ci g·overna cor1sig-Iia a lutti <li el evare sen11)re pit1 in alto l a scienza m e<Vi ca italiana. . ?eg·u e il P od es tà e t1. BHOCCARDI, il quale reca 1 L hen.ve1 tt1t0 a i101ne cl i Genova, ch e è orgogliosa cli acrogli er e g li attua li congressisti i quali nel campo dell a i11erlici11a e d ella chirurgia rendono g·rancli se.rvig·i all 'uman ità soffer e nte. Genova, dice, è d egn a dell 'onore cl1e l e vie11e fatto perchè l 'a1uore per l 'assister1za e l~ ct1ra. degli infermi è una cl ellc Sl 1e più nobili tradizioni. L 'or a tore rileva il r o11triLuto r ecato da Gen·orva al iuaggiore svil11ppo, del suo Ateneo, donde son o u sciti medici celebrati, vanto e decor o d ella Scu ol a italian a. Ricord a con1e il mor1ito d el Duoe, c h e il g·iorno 26 inaggio 1926, dinanzi al le sch el etrich e ossature cli alcuni edifici abbandonati d ella sorge11te Citt à Universitaria, esprimeva jl d esiderio ch e le costruzioni fossero ripr ese e portate rapidamen te a compim ento, p ossa <lirsi og·gi sulla via d ella stia compl eta realizzazione . Ch iude rinnovando il su o cordj al e e deferente benYenuio ai congressisti e au g ura11d o pic110 su cre o ai l or o Jayori. SaltLlolo rla ca lorosi e t1t1ai1in1i applau s i si leva a parlare S. E. il Prefe l to REGA RD . Egl i di ce: « Ho I 'onore di r ecare il n1io saluto d eferente e ror èUale a questi Co11g·ressi cl1e 11ann o, ormai, u na lu11 g·a e brillante t ra(lizione di arttivit à e di proficui risulta ti cie11li fi ci , d elle l)ene111erite Soc ie tà i ln]iane di i11e d ici1l a i 11terna e di chirurg ia . Nella rnia qualità di r a p1)r esenta nte del Governo i1t qne. t a Pro,vi11c ja, fer v id a d i traffici e 11on sero11<la ad altre 11el ra1 11po <lelle più eleYate en erg ie c u l l t1rali, son o l ie lo d i a jstere a qt1e ta sole1111e ceri111011ia inat1g urale, ]Jer dirYi tutto I 'oper oso in ter essa1ne11to dc I (~oYerno t esso ai vostri 'eYeri l aYori , e ~ o t tol i n e ar e l 'i1nportanza èf j qu esti co 1tYeg1Li <l i :-:c ie 11ziati cl1r t endo110 ad 1111 alto
f jne, col lor o ge11ial e e fa ltiYo contributo di ricer ch e 0 cl i s tudi 11ella lotta co11tro le insidie all 'org·a11i s:n10 t1111ano, per all eviare le sofferenze fj sich e e pres idiare forl e.111e11te l 'incolu111ità cl ella s l irpe. . « Vasta e copiosa è l a produ zjone scjentjfica delle . cttole t111i er sitarie di }Jatolog ia e clinica i11edi ca e chirt1rg ica ch e vi accin ge te a ri assumer e n elle in1n1inenti riu11ioni; e la si11tesi d el Yostro i11ten so l avor o r isp ecch ierà ancl1e ol tre i confini la serie t à e la p,r ofor1d~tà d el m ovi1ne11t o · n1edicoc11irurgico del nos tro P aese, che anche i 11 q11esto aspe tto della sua vita inolteplice, .n el rifiorire di lant e energie, sotto l 'jrnpulso Yivificatore di un regirrie C'h~ ha r es taurato e <lato nuova r jnascita a tt1tti i valori della Patri a, può clirsi rifulga, come j11 tutti g·l i al tri, di viYièla ]uce. « Ho rilevato cl1e all 'or<line d el gior110 cl el Co,n g r esso di rrted ici11a, èlu e su quattro, rel azioni si riferi scono all a rli agno i clelle 111al a tti e cl ell 'appar at o respiralorio, sin1t1l a trici clj t1na dell e più graYi irt. jdie. alla integrità <lell a razza , lill a qual e in n1odo particolare si è soffern1ata la cur a fervorosa d el Governo, che , i11.tue11d on e tutta l 'in11Jorta11za, v i h a sopperito con sagg·ezza e co111pete11za di provvidenze, po,n en<lo il nostro Pae e all 'aYang·uar<li a delle nazioni pii1 p rog·r ecl ite n el can1po assis ten ziale. Il problen1a della }Jreven.zio11e an titu])er col are e della assicurazione contro l a tubercol osi è cli quelli per l a cui soluzio,n e è tutt a l1na n1irabile g·ar a di sforzi , d i appres tamenti e di tent ativi scientifici cl1e il Go,v erno come h a g ià di111of~~ralo , n on può non seguire con appa ion at a <l iJig en za e tenacia di i11tenti. Ad esso infatti è s tr e ttan1ente l eg·ato qu ell o clell 'igien e d ella stirpe e delJa doverosa tute]a dei lavora tori , ch e rost it11icono in que ta nostra l lali a - cl1e i1el . egn.o d el Littorio procede sic ura ve.rso ]e n1ète d i g r andezza e d i prosperità, che il Regime jnstancabilmente p er seg·u,e - u1la inassa poclerosa di preziose ener g je, ò i cui <l eve essere g·aranti la con og·ni rnezzo l 'incolu 1n ità e la sal dezza fisica , p er 1a for za e la Yitalità cl ell 'agg·rega to social e . cc Ai vostri l avori cl1e s tanno 1)er éYJìrirs i so tto i n1ig·liori au s]Jic i, e ch e si svolg·erann o a11 s lrri e fecondi nell 'at1nosfer a serena della scie nza rne~ sa a ben efi cio d ell 'umanità offere11te, giunga anch e propi z·iatore il fervi<lo J>en sier o cl el Govern o, ch e alla sc ienza, i11te a n el sen so pjù al.~o e l)iù 11obi]e, i11tencle p or g·ete 1)er 111io 111ezzo il pii1 ri .. 1)et to Ro e rloYer oso 0111 agg·io cli sin1patia n11g11rnle )). 1,
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Do1)0 i l eYa, tra 1a pit1 YiYa e <lcferenl c ci ttenzione , i I prof. G1t• EPPF. T1 s r' 1, r h e pron11 nei a il , eg·u.e nte èli ror so: cc L a ociet à Italiana dj Ch irurgin r ingrn7. ié1 prr • n1.io n1e1zo l e Aut orità tt1 tle e qonnti :1l lri fT11i, g·racl i~ i in1i , J1a11110 YOlt1lo onorélrc i <li loro i)ree n za, arcr e cen<lo così . ol en11ità e h11portn11za a fTUello e11e p o trà essere i) frutt o <l eJle 110, tre ri1111ioni. ~011 fa r ò alcun d i cor o, a11ch€' l)Crcl1è> i cl1irt1rgh i amano la ciar parlare i fél t li n<l ill us traz io11e e conforto cli pro1Jo i ti ecl a. pira1ioni , r 11e . ia ndi o-ià la ti <la essi ri. olu li in 1)i1' t o ln eno felire nlt nnzionc 1)ratira. E qt1e lo 1)ern1 e l~rlr r l1e io lo cl ira. è> n11cl1e n~ . ni con. ono allo n1nhie11t e
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JL POLI CLINICO
che così cordialn1e11te ci ospita, cioè a quella silenziosa sì, · ina altretla11to e più operosamente fattiva consuetudine cli Yita della nostra razza ligure, così largamente fruttifera d~ rigogliosi prodotti col suo tenace e diutt1rno lavoro. « Da qui il sorgere cli aspirazio·n i nuove p er un risultalo s~mpre 1nigliore e lo sprigionarsi talora di un grido di allarn1.e, di soccorso e di cooperazi.one rivolto ~ quanti possono sapientemente concorrere al raggiungjmento di un bene che tutti ardentemente reclamano. I chirurghi, moss~ a lor volta e collega.ti da identiche finalità ed aspirazioni, accol sero anche questo grido, e l à dove 1'indice del inedico s~gnava con tormentoso affanno la resistenza buia e per esso invincibile del dubbio o dell 'ignoto, portò spesso, il chirurgo, la vivida luce e il g uizzo penetrante d el suo ferro sapiente e Yivificatore, facendo sgprgare dal sangue stesso rutila11te })iÙ calda e rosea luce di speranze di vita. Fu cos] che la mano e la mente e il cuore del ch~rurgo e del medico iniragjì)iln1ente si rinsaldarono, ess~ cla allora meglio· si compresero e si ritroYarono, con1e oggi dinanzi a voi qui , sempre più stre1tti in elevati intendimenti rli bene. Non p~ù l 'aspro e malefico cozzare fra essi pel vice11devole sopraffarsi di scuole, di 11on1i e di reg·io11i; unico è per essi tutti il proposito ed unica l 'aspirazione: stringers~, cioè, in 1111 'azio11c intc11 sa e concorde per il progressivo perfez iorLa111ento della scie11za e dell'arte loro per il bene di tutti, collaborando con ogni sfor zo di volo11Là e di opere al m iglior prestigio anch e in questo della Patria 11oslra nel mondo. Gli effetti ·:'lgog11a ti non tardarono a verificarsi e non son dubbi i segni anche di una doverosa resipiscenza altrui , sì che CJtLello che pareYa dovesse restar se1npre ])er 11oj !:iO lo il sin1bolo di un r1ostro ~-Io rio o, n1a lro,p po r e111oto passato chirurgico, si va riallaccia11do man n1ano alle giuste rive11dicazioni di u1 t i) assalo 11101 lo recente e si continua per sp ontaneo e palese riconoscimento s~raniero anch e all 'opera n ostra presente, ciò che è g iust a, co11forteYol.e e no11 sia del.La. in11nodesta, co11statazione per noi. on è questo vano org·oglio di si11goli, cl1è anzi è i11erito in assai larga proporzio11e dei più raccolti, meno appariscenti, ma più as id t1an1en te operosi fra noi; è piuttosto sprone ad u11 111igliora111enlo e perfezionamento progressiYo cl 'intenti e òi opere , di cui sentiamo intima111e 111~ e jl dovere e la necessità per noi sles:.:i e per 11 P ae .. e ehe da noi giustan1e11te lo r eclama e lo e ig·e; cl1e noi cor1 pieno e deliberato animo pro1 111e t li a1no e cb e E::; o a,·rà. e fanno fed e tutti q t1ell i cl1e , Colleg l1i 11o ~ tri cl 'og11i regjor1e , ono qui solo J)er qt1e lo raccol~i 11011 'operosa pace co111e un ten1po lo furono n ella g uerra Yittoriosa. (( 1' ra,·olti ormai per en1pre i11 f11ntos i e torbidi tran1011Li uomini e co. e cbe pare' a dovessero offn "c arP d 'on1l)rl\ telra e sanguign n l ' inri1)ie11te ri11a .. cila clell a Nazjor1c, è sorta alfi11e in pii1 sereni cicli la radiosa a urora cl elJa P alria 11ostra. i\"el suo ro ~c o cl1i nrore s i rj l'l etl ono a11cl1e la (ede candida d ci (;ollegb i 11ostri 111arliri, jl . sang t.1e rutilant~ cl i q ues l i 11oslri eroi che cogl1 al lr1 .e per .gli nitri fralelli n os lri r ad (lero co11 l l l l u lt11no grido ò i 'il loria e di gloria. 1\rdito e tenace 11n forte n1il i tr cl1e n oi Yecle n11110 allora coll e carni st1e 1a('c.' rc e . n11guin a11ti fr a e...... i, r accolse nel t10 sancr ur r l1cll 'a11irna . . l1a g·r ar1d c e a 11oi ripete q11el ; rid o ('l1r è qt1ell o ~ l es. o di l11lli ~·li nlt1·i cr 0i, cl1P
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eg li r~corda e ravyiva col suo esempio a tutlo il generoso, grande e forte nostro popolo, perchè sia 1nonito costante a tutti di un dovere che va rigorosamente compiuto per quaD:t~ si immolarono in sacro volontario olocausto per una P~tria sempre })iù grande, rispettata e se occorra anche temuta 11el mondo. Ebbene, noi tutti qui solennemente pro1nettiamo ad Ess~ cl1e attendono e che ci guida110, al Duce che per Essi lo ~sige e ch e dritt11nente e sicuramBnte ci guida, che dar~mo ogni oper~ lealmente, severamente e con tutta l 'ani111a nostra perchè sia valido al fato certo della Patria anche il 11ostro concor so. « Lo vogliamo, lo abbiamo giurato: Eccellenza, Signori, vi assicuro che sapren10 mantenerlo ». Le nohilissime e fervide parole dell 'insigne Presidente del Congresso di chirurgia sono meritatan1ente accolte da una e11t.usiastica acclan1azione. Si alza })OScia il ve11era11ùo se11. MARAGLIANO, .fallo segno a una prol1111gala OYaz ione. Egli pro11unci:l ~l seguent~ discorso : . u È q11esta la terza volta, da quando è 11ala, cl1e la Società Ital~ana di Medicina interna ha scelto Genova mia per compiere i propri 1av•Jri, unitamente all a Società di Chirurgia e di Ortopedia. Come Genovese me n e compiaccio; quale ~1embro del Corpo accaclemico di ques1 t a mia gloriosa Unive.rs~tà rilevo con gr a11de soddisfazione l 'onore che con questa scelta viene fatto al nostro centro massimo di studi, clove per 46 anni ho insegnato, lavorato e prodotto, dove antichi discepoli miei sono oggi 1naestri, come altri sono oggi maestri in altr~ Atenei del Regno, dove ho I a sod (lisfazione di vedere l a tradizion e della Scuola clinica da me creata, proseguita dal mio g'iova 11e Successore, che affronta dalla Cattedra , che già ftt mia, proble111J originali destinati <!d aYerc eco nel mondo scientifico. A 11ome della Società cui h o l 'onore di presiedere rjngrazio viva1nente le Scuole italiane che coi propri lavori prendono parte attiva a questa :riunione e di1nostrano coll 'opera loro e colla loro uttiyjtà quel che fa e produce l a 1nedicina, affe rmn11done autorevoln1ente la personalità scientifica, che solo in Italia è ancora misconosciuta. cc Innanzi a questo fatto, per l 'autorità ch e mi viene dalla vostra simpatia che mi volle da dodici f\nni nell'Ufficio di Presidente ; per l 'amore agli studi clini ci che furono e sono tl1ttavia passione della inia vita· forte del priYilegio di un 'età che 1ni i m1nt1n izza' innanzi nrl og11i sospe>~to di tardive ambizioni, io di qui, circondato come sono da voi tl1lti fiore della medicjna italiana, pongo un quesito ' che si impone acl ogni sereno osservatore. Chiedo: la medicina eèl i suoi ct1l tori (e dicendo n1eòici11a parlo delle di scipline cliniche nelle lor<? ,-ari e branch e mediche e chirurgiche) sono tenuti pre so di noi in una considerazione pari a q~ell.a jn c ui sono tenute coi loro cultori le altre d1sr1pl ine in cui si svolge 1'attività dell'ingegno u111~ no ? E rispondo: No! Perchè? Per~h_è all a tned1cina in Jtali a si contesta quella pos1z1one ch e J)Ur le compe te e si negano ai cultori di essa quella con sid erazione e quelle di stinzioni che si conce<lono ai cultori di ogni altra di sciplina. Percl1è in Ttalja d a oltre mezzo secolo ,' si è .'1st1rpat o ~ a r 11 i non aYe,·a il diritto di t1 ~1i-r1)arlo , 1l n1ono ~?l.10 cli gr:1 <111nr e arl)itraria111e11te i ra111i <lel lo sc •n1l e 1
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SEZIONE PRATICA
«innanzi alla 11ob~ltà clel sapere, e si è costi~u~to un campo chiuso che ha cr~ato al riguardo uno .stato d~ cose che non h" par~ ~n nessun 'altr" colta Nazione. Nelle altre nazioni la medicina è ritenuta par:j lld ogni altro ramo ed ~ suoi cultori, quando ~ccellono, 'considerati pari ad ogn~ altro. Ricordo .ad ese1np~o, che l'Istituto d~ Francia, l '~nte in cui -si incarna la scienza di quella Nazione ha - fra le altre - la. classe della medicina di cui fec&ro e . . fanno parte cultori eminent~ della clinic~ tanto medica che cl1irurgica. LQ st~ss~ avvie~e in Germania, in lnghil terra e dq·v unque per Istituti ·.Co11simili che raccolgo110, ad onore del P~ese, le ,persor1alilà piit eminenti, indici ed esponenti del1·altra. scienza nazionale. . e< In Italia ~l piit gra11de Istituto accademico del .ten1po ha chit1so sisten1aticamente le sue porte .a Guido Baccelli, il cui. nome è scritto a caratteri . <l 'oro nel campo <]eg'li stu(li in·edici. Egli, solo per .avere primo insegnata l~ vi<\ d~lle vene ai compensi curat~vi, sarà perenneme~te ricordato· fra •coloro che colla -scienza hanno beneficato l 'umartità. E il non lodevole esempio fu seguito, ~n Italia da altri En,ti. La ragione P È questa: fra noi .alla medicina non si è voluta ancora riconoscere la dignità di scienza e riconoscere per scienziati i suoi c11ltori. È giusto? No ! È ingiusto? Sì! cc Coi regimi precedenti non avrei trattato· tale questione, perchè sareb])e stato inutile, dati i metodi dei govern~ del .tempo. La tratto ora per.chè I 'Italia ha un governo che non tollera ingiu·s t1zie , ch e non pern1ette - quando è messo sul1'avviso - ad alcu110 di esercitare monopoli in base ad ideolog'ie ormai superate ed a disp<;>tismi .clottrinali non consentit~ nè dai tempi, nè dallo -stato attuale della scienza, nè dalla essenza e dallo s pirito del Regime. Il Governo di Benito Mussolini! È quindi questo ~l mome11to di mettere in ch~aro le cose perchè si sappiano e perchè, fra I 'altro, non si deve dimenticare che nelle finalità assegnate virtualmente ai grandi corpi scientifici, havvi quella d~ additare alla çonsiderazione mondiale i figli delle rispettive naz~oni ch e emergono in ogni branca della uma11a attività. Così l 'Italia segt1endosi il sistema finora seguito, oggi d~ce al mondo civile: ho uon1~ni emipenti da segnalarvi nel ca1npo delle lettere, delle arti, delle varie ~c ienze: i1on ne ho nel campo della n1Pdici.na. Questo è finora succeduto perch è in Italia si volle -ch e le varie brancl1e delle scienze biologiche, via via u scite dal ce·p po della medicina che le aveva <Covate nel proprio seno, rçipprese11tassero tutto il .contenuto veraménte scientifico, aristocratico dell a medicina e fosse empirica e volgare quella })arte di e sa che h a per ogg·etto l a conoscenza .delle inierrr1ità t1mane, nelle loro· estrinsecaJ.ioni, nelle loro ragioni, nella loro prevenz1one e nella ·ioro cttra~ cc Errore codesto generato c).alla ignoranza di -qt1ello cl1e è realn1ente questa medicina, 1nisco11osciuta per superbe ideologie, da coloro ch e poi ne implorano il soccorso quando trepidano per la propr1a Yita e p er quella dei loro cari. Essi no11 ~anno che la medicina ha Ja sua base fonda111en tale in un co1nplesso di osservazioni e cli rice.rche , cli i11dag i11i proprie che la individualizzano nel cam-po delle scienze biolog·iche e le dànno una p·er so11alità Sl1a in·opria. Nella medesima guisa che nel -proprio l aboratorio, lo speri111e11tatore ricer ca le ~l terazion i dei te.. 5l1li , deg·l i organi e del le ft1n-
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zio11i avvenute in seguito a Jesio1ti ad arile prodot· te i1egli animali, il clinico al letto dell 'infermo rileva le alterazioni prodotte in esso dal processo ~orboso, esperimento queslo e h~ la natura isti. tuis~, lo studia, ne ir1daga le ragioni, pone i problemi che risultano da essa, attende a risolverli ed ist~tuisce esso stesso quelle ricerche sperimentai~ che sono capaci di chiarirli e dalla loro soluzione escono verità, ch e ~ puri esperimenti sull'animale non erano· riusciti a dimostrare . cc E così a poco a poco la Clinica, nel corso de.gli anni, ha accumulato ed accumula t1na somma cospicua di document~ che valgono all 'obbiettivo loro, quanto valgono gli esperimenti di laborator~o ai rispettivi obbie1 t ti ed è con questi documenti che viene 'costrutta la dottrina dei morbi e con essa le legg~ del decorso lo·r o, dei loro esiti, . e della loro cura. Ed è da questo corpo di scibile, tutto pazientemente costrutto dalla clinica, coi suoi propri lavori, ch e vengono tratti gli elementi della diagnosi, questa sintesi meravigliosa, trionfo di menti acute e genial~ che penetrano il mistero dell 'organismo infermo, lo svelano, le predico110 l~ varie fortune e spesso segnano le vie che devono condurre alla sua salvezza. cc Si è discusso molto se la Clinica sia scienza od arte. Non ripeterò certo tutte le sottigliezze dialettiche all'uopo escogitate da coloro che vivono nel mondo della speculazione, non in quello del1a renl là . In linea di fatto però primamente noto, ch e n elle indagini esperimentali l 'arte e la scienza vicendevolmente si soccorrono e si compenetrano. cc Se per arte s 'intende quella dote speciale e personale, per cui l 'uomo dà corpo e vita ad una co11cezione dQl proprio cervello, è tanto arte il bronzo od il n1armo nel quale s'incarna la concezion e dello scultore, quanto è arte l 'opera del Cli11ico in cui s\ incarna la sua creazione diagnostica e curativa. Se la scienza è il sapere, assimilaito in menti capaci di fecondarlo e di indirizzarlo moltiplicato alla conquista di determinate finalità, la Clinica è -scienza quanto lo è qualunque altro ramo dello scibile e la più benefica delle scienze, che nei suoi ·trionfi 11a fatto appaiare a Dio chi la protesse. e< La medicina quindi ha ragione di aspettare la git1stizia cui h a diritto di aspirare. « Ed ora, cari Colleghi, procedia1no serenamente rtei nostri lavori, i quali a11che oggi dimostreranno che la medicina italiana è ·scienza che vive, crea, e benefica per la produttività e la forza della stirpe, per la gloria della Patria. E per somma ventura lo iniziamo sotto gli auspici del giorno ch e ricorda la fatidica ~Iarcia su Roma, qt1ella marcia cla ctti u sciva Ja nuo·va er n della fortun a d 'Italia, g·ujdata dalla mano fern1a cli Be11ito :NCussolini. E nello iniziarli alzia1no a Lt1i il nostro pen~ iero cald o di affetto , èli ri cor1oscenza e di fede n. L'inter a asse1nblea sorge unanin1e ad acclama-re il venerando pion ier o della m edicina italiana.
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Pre11de infine la parola l 'On. Prof. En:l\L\~~o F10HETTI, il quale dire : .e Delegato da S. E. Turati, Segretario del Partito Naz. Fase., porto il saluto òel Partito a quest o 11obile ed alto consesso ili cienz iati rlal qttale 111du})biame11te ema11eran110 dei ri ultati iml)ortanti no11 solo <lal p l111lo di Yi~ta sc ientifico . ina
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IL POLICLINI CO
11ili e 1)articolar1ne11te d al pu11to di vista sociale quale contributo al risa11an1e11to ed al rafforzaJ11ento della Stirpe. Le leggi sanitarie e sociali d all 'amatissi1110 Duce proposte ed attuate &tanno a din1ostrare l 'altq considerazione in cui ogg~ è lertuta la Classe Sanitaria i cui maggiori esponenti con il lavoro silen zioso e continuo studiano per la difesa degli organism~ contro le insidie clel male e per la preYenzione delle. varie malattie. L'inquadramento delle Soci~tà Scientifiche. nel Sindaca to l\lledico F ascista st a a din1ostrare la loro intima collaborazio11 e con il Regime e con ~l Duce Supremo e con diuturna ins tancabile e costant e fatica qu.ale il St1premo Artefice sta costruendo l'Italia 1111ova, 1'It alia grande, l 'Italia fa scista ». 1
Q uc te J)aro1e sono co ronate da applat1si . .~erlu I a
pon1 eri rl iana (or e 14,30).
l)re id r nza: ~ L\H ·\ GLL\NO,
()t, EIROLO,
Con la edula 1)6 n1 eridja11a rl el Co 1tg r e so .
Zo1A.
' jnj zia110 i lavori
Le micosi polmonari. •
PAH.TE
I.
Il .~rn. ?,J An AGLIA; o dicl1iara aper ta la seduta e <là su])i to la parol a al p r of. G. BOERI di Nap oli, il quale svolg·e la sua r elazion e. 1
Lo studio d elle 111icosi è n1olto importante anzi tu tto perchè esse sono })iù frequenti che non si creda, in special modo quelle dell 'apparecchio r epiralqrjo. · Circa il 20% clelle 111ala ttie tropicali è costituito dalle 111icosi : del r esto le micosi n on son o malatl ie tropicali, come si rite11eva, ma son con1uni anc11e nei- . nostri climi. Lo studio delle m icosi n on è importante solo per se stesso·, n1a ar1ch e perch è h a notevolmente 111jgliorato le 11ostre conoscenze nei riguardi d ella tubercolosi polmonar e a cui molto rassomigliano, co~ cui sp~sso si confondono e a cui spesso si as"oc1ano. ~Iolti errorj e n1olti pregiudizii si sono andati corregge11do o modificando nei riguardi d ella tu})ercoJosi poln1on are i11 questi u ltimi t empi. Tali j l pregiudizio della ing uaribilità e quello della Preditarie tà; tale il pr~g·iudi zio, direi clin ico, d ella sed e apicale ed anch e di una sindrome più o me1 •o esclusiva o caraitt eristica della mal attia, ch e non esisle. E appunto 15 anni fa, n el 1914, proprio qt1i a Ge11ova, nel XXIV di questi n ostri Congres j , relatori i Proff. DEVOTO e TEDESCHI sul tema clelle affezion~ dell 'apice di n atura non tubercol are, si è p ortat o uno dei primi e pjù favor evoli contributi allo studio delle p seudotuber colosi. Il ç1uale s tudio ha molto giovato alla terapia della tubercolosi come tutto ciò ch e con corre alla conoscenza e alla diagnosi di tale malattia, in quantochè il problema terapeutico è sopra tutto problema çliagnostico e la rispettiva gt1aribilità è ta11to n1agiore quanto più precoce è l a diag nosi. Co11 gli s tudii st1lla p et1dolubercolos i gli sforzi rlei rlinir i ])rima d iretl i a riconoscere l a tubercol o~ i ò oYe es a ~ i i1a con cl e. s i on o r iYol ti anche, e pi1'1 l1ll11n e11l r, a rt<'!!"rt rla <loYe es, n ~Cl rnlJra esi. tere .
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'fra le diverse p seudotuber colosi, forse la }Jiù. freque11te è la i11icosi. Si può anzi affermare cl1e se lo sviluppo travolg·e11te della batteriologia soffocò fi110 a })OCo t e1111)0 fa lo s tudio d ella micolog ia, quest.~ transitoria sopraffazione s~ verificò a11tl1e111aggiormente n el can1po d ella patolog ia del] ·apparecchio respiratorio, dqve la grande mal r~~tia batterjca prodotta dal b. di Koch , Yoglio dire la tubercolosi, assorbì per n1olti anni, p er la Sli a frequenza e la sua gravità, tutti i n ostri stt1dii e tutte .le nostre preoccupazioni, facen cloci trascurare quasi completamente le micosi polmo11ari. Un g·ran i1umero di quelle affezioni res1)iralo rie cronich e ch e somiglia,no alla tubercolosi, lna l a c ui natura tubercolare non si r1 esce a di1nostrarc, son o probabilmente d elle micosi dell 'apparecchio. respiratorio. Lo s tudio di quest e ulti1ne ha ridoLto ad una cifra minima i casi in cui la tu bercolosi Yeniva esclusa ina che rin1anevan o eti0Jog·ica1ne11te 11on jdentificati. Le più con1u11i n1icosi dell 'apparecchio r espiratorio tra noi sor10 date dalla Monilia, Nocardia,. Cr yptococcu s, Sporotrichum, Aspergillus, Penicil1it1t11, Blaston1icetoides, Oidiun1, Mucor, Hen1ispora. Son o sp esso di or ig i11e proiess1onale; son o faYor i te dal co11latto con cereali , farine, foglie di Lhe, cl a ll a conYiven za co11 alcuni animali, dalle co11cli-zio11i cleg·li s tallieri, dei lavor8!tori . delle cotoniere, d ei sylos, dei mul~i, ecc. Oltre alle condizioni professiortali, si rileva spesso u11a disposizione personale, forse la costituzione artritica o vagotonica, più eYidenle la de})olezza bronchiale, la n1i11ore r esisten za dell 'apparecchio r espiratorio. I i11iceti si troYano quasi dappertutto, nell 'an.1 biente, nell 'aria, sull~ pelle d~i sa11i, ecc. Penetrano n ell 'or ganismo p er lo più p er inalazione con l 'aria respiratoria; m olte m alattie professiona] i cla inalazio11i ai~ tribuite a p olYeri, a sostanze inerti, o 11 0 i 11 ,~ece d elle iuico i: si fanno str ada per loanello di \l\raldeyer, o nei bro11chi, o p enetra110 per l 'i11testino: si diffondono o si generalizza110 _pel sa11gu e o p ei linfatici. La loro presen za quasi costante nell 'ambiente ha fatto ritenere d a a1cu11i che essi siano sem1)r e saprofiti ossia non p atogeni, e ch e qt1an<lo si risco11trano in soggetti ai11malati , in questi la presenza dei mice.ti sia en1pre secondaria acl u11 'altra malattia e non sia t)atogena. Oggi n on si può negare inYece l 'esiste11za di micosi primarie, ossia di affezioni clovute jn i11odo prin1ario od esclusivo a miceti. Però accanto alle 111icosi primarje esistono e sono frequenti le micosi secon.darie, i1:1 c11i per sin1biosi o per associazioni i ini cet~ si riscontrano jnsien1e ad al tre affezioni . Queste associazioni si h ann o tra un n1jce te e uno o più alt ri miceli: tra uno o pit1 schizomiceti e uno o più n1iceti . In questa seconda co1nbinazione rientra I 'associazione più frequente tra la tuber colosi e l a mi cosi . Può in quest a· co111bi11azjone es ere il m icete sen1plicemente saprofita o i11rl ifferente o anch e patogeno. Può essere la 111 icos i primaria e la tuber colosi secondaria o YireYersa . Il Rabi n o h a troYato frequ enti (24 %) le n10nilie nello sputo ciei tubercolotici e p en sa cl1~ esse n o11 a]Jhia n o i1nporta11za pa togena. Il Reclaell1 ha trovato pareccl1i gen eri cii n1iceti, e n1olto freqt1enten1e11 te, nelle raYern e dei tubercoloti ci e cr ede cl1e la loro nzio11e non ~ ia incliffere11le allfl· evol11zione <lel prore. so l 11 b ercol are .
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:5EZ10NE PRATIC,i\
Vi posso110 essere a11ch e associazioni lra i11icosi e lue, e ca11cro, e diabete, oppure con 0aer1ni piogeni (for1ne suppur~tive) . L 'a!1alo111~a pat.olo~1ca e la stessa is tolog"ia paLolog1ca delle 1111cos1 11on han110 caratteri vera111ente speciali o assoluti, somigliando spesso al reperto clella tubercolosi o ~ quello della lue. Si posso110 riscontrare tutte le 111odalità delle affezioni bro11chiali o bronco-pol1nonari circoscritte o diff~sc, a carattere talora acuto, i11a più spesso cronico, con infiltrazioni più o n1eno i11tense con e~cavazior1], co~ sclerosi, co11 localizzazioni p~·imi LtYe o .sec~11dar1e nelle. prime vie r espira tor]e, con partec1paz1one delle pleure, sopratutto i11 forma . clerolica o adesj.va, con invasione, i1on di rado, <~elle .Pareti toracich e (periostiti, osteiti, ascessi, 1is tole, ecc.) . La rasson1ig·lianza con la tubercolosi può ri. co 11t.rar s~ perfino all 'esa111e istologico (cellule g 1g ant1) e pei caratteri tintor~ali (acido-resistenza dei 1niceti nella nocardiasi) . ·"
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I casi che più r ecenten1ente e pjù diligente1nente i.o e i 111iei alli evi abbiamo potuto s tudiare a1n111011La110 a 19, così dis li11ti: 7 da 111011ilia, 3 da cryptococco,. 2 da nocar clia, 2 da blas tomicetoide, 2 da aspergillo, 1 da sporotrico, 1 da oidiun1 e 1 cla h e1nispora. Nè la sindrome cli11ica, n è la semiolog·ia fisica, ltè il r eperto radiolog·ico ha11no alcu11 carattere J>roprio ch e dis tingua le 111icosi dell 'apparecchio r espira torio da 1dtre affezioni, sp ecialme11Le dalla tu])ercolosi. Ho riscontralo i11 clinica tutte le forn1e e le localizzazioni ricorda.~e or ora a proposito d ella an~ l on1ia P.atologica. Decorso variabile, eccezio11aln1e11le acuto (forma I ifosa o 1niliar e), pjù sp esso inizjo subdolo e de<.: ?rso lento o cr o11jco, con treg·u e, migliora1nenti, ricadute, peggiora1nenti, con1plicazioni, associazio1ti, talora aggravamenti letali . Spesso stato generale buo110 ; t alora deperimento, cachessia. F ebbre a carattere etico, o re1nitten• te, o continuo, o irreg·olare; talora iperpiressie, talora carattere suppurativo. Frequenti l 'emottisi (i11 1/4 dei miei casi) , talora i111ponente; espettorazio11e Yariabilissi1na 1)er qua11tità e p er car atteri, talora saniosa, talora fetida. Non rara la sin<lro111e as111atica: talora le dita a bacch etta di tamhuro, talora for111e r eumatoidi o di p seudoreu1nat]s1no. Ho già detto cl1e il r ep erto radiolog·ico, 11on è carat~eristico; 1nostra localizzazioni spesso medias ti11icJ1e, a preferen za basali. Presento, quasi a ti1olo cli curiosità storica, una radiog·rafia da me eseguita , con mezzi pri111itiYi da ine adattati nel 1 97, la quale riguarda una micosi della base del lJolrt1011c ~inis tro in un rag·azzo, n1icosi identifica ta clal compiant o prof. èl e Giaxa per una streplotricosj: Le nlicosi p0Jn1onari posso110 guarire. Il loro ~ · uclio è appu11to in1portan te, oltre cl1e }Jer le ra~· ioni già innanzi dette, perchè ha ottratto alla I uber<'olo. i t111 i1un1ero, ch e pt1ò rlirsi ril evante~ di ('nsi ritenu ti tttber colosi, i q11ali , so ttopo ti a cure oppor l t1ne ) possono g·u~rire. Per questo non ricollOscerc una 1nic;osi coS1tit11iscc , seco11clo la severa 'l n111101li1 ione del Landot1zy, t1na gr aYe r e J)On saliil iln , nnzi ·una g·r ave co11Ja d el l11ed ico. LR n1icosi g·t1arj sce piit facil1ne11t e ~ e prin1 aria e "'e11za as oC'ia7ion i; cr11es le t1ltin1c aggr aYn11 0 1a
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prognosi; ma la grave·zza deve attribuirsi d 'ordi· 11ario alla malattia primaria (se questa è di natu· ra maligna) cui la micosi si . è associata. Talora l '" ssociazione riesc~ benefica, come si è notato qualch e volta per l 'aspergi1losi ch e si aggiunge al~ la tubercolos~ e vi apporta una nota sclerotizzante o fibrosa fav.orevole ·al processo, cosi come è st at o osservato per la lue nella tubercolosi. La guaribilità della inicosi è inolrtre maggior e se il processo è circoscritto, se h a decorso lento anzjch è acuto, se non vi sono complicazio11i , ss l a diagnosi è fatta all 'i11izio, se l 'organis1110 è va ... lido, se il processo ha carattere fibroso o sclero ... tizza11te, se non vi è particolare intolleranza p er Io jodo (anch e per quest'ulti1na considerazio ne la tubercolosi e gli stati ipertiroidei r endo110 }Jit1 g·r a ... ve la micosi). Ho yj " lo guarire casi di micosi i11 ct1i il processo anato111ico era già molto avanzato: in un caso di nocardiasi è scomparsa persino una sindro111s fisica cavitaria marcatissima. 'futta via quest a constatazione clinica non fu completamente co11fermata dal controllo radiologico. E in generale io n on potrei sottoscrivere all 'ottin1i smo pro·g no&.t i... co che rilevo dalle pubblicazioni sulle micosi, ia p er ch i\ anche queste riportar10 spesso st atisti ch e sconforlar\ti , sia perch è tt1tti abb iamo osservato dei casi molto grav j, sin perchè anch e in al cu11e forme a d ecor so molto l e11to e 111ite ho rj] eYa to una os tinatezza esaspera11te.
*•• E ' sp esso impossibile la diag110 i clini ca del_J s micosi : è spesso diff~il e disti11g uerle dall a tu ber ... colosi. La disposizione professio11ale sopra ri cor~ data, il tipo morfologico spesso brevili11eo o 111acrosplancnico·, lo stato ge11erale molte YOl te b uo110, Ja 1na11canza di a1nios tenia spiccata o di ipo'lo11ia i11uscolare, la ma11ca11za d ella ipotrofia cara Iteri... stica dei n1uscoli del cingol o scapol o-omera~e , de] . . l a ipote11sione cardiovascolare, di ipertiroidi snio, di tachicardia, la localizzazio11c prevalente alla 1Ja e, la tolleranza per lo jodo, anzi l 'azione curatiYn cli questo, p ossono, in certo· J11odo, allontanare l a di agnosi cli tubercolosi , 111a i1on si può seg11alare 11essu11 caratter e proprio o esclusiYo delle micosi. La diagnosi si cura è sol tanto quella d el laboratorio. E sa richiede: a) l a ricer ca del para j ta, b) l a cultura di questo', e) ] ~ intradern1oreazione, d) la s iero-agglutinazione, e) la dev~azio11e clel co1nple1nento, f) le reazioni immunologich e i)rovocate con iniezioni di antigeni ricavati d ai 111ireti dell 'i11fermo o da altr~ ceppi, g) la i11ocul az ion e 11egli animali. Il mio correlatore i11dich erà qltali tra que te reazioni siano piL1 a:ttendibili (la d eYia .. zione d el complemento opratutto) e dimos trerà ch e· dette reazio11i sono SJJesso r eazioni di gr u1)po e i1on s11ecifiche i1er u1t d a to micete. l o Gcce11no solo acl alct111i accor g imenti .con r ui Ya accol Lo il r ep erto <li labora torio. Cosi, con1e 11on b a ta il r eperto negativo del b. di Koch e delle r eazioni corrispo11denti per n eg·ar e l a tubercolo. i, 11011 b a la 11eppure il re1)erlo p o itiYo del n1icete })er a11111te ttere l a mie.o i. <l ln1 e110 prjn1 aria o esclusiva. Per ch è l)llÒ esser vi l111a 111ico i a ociata, . opratt1t lo a tu])er colosi. E cli qtieste pt1ò e sere latente l é1 l.t1ber colosi e })a]ese la 111icosi e vice' ersa. Può e ere prin1aria l a ttibercolo i e secon clnria la n1ico i e YÌCeYersa . L 'a ffezione econdariél ag g·rava pe o qt1Pl l a pri111ari a, qunl ·n nque sia: I nt .. la' ia può occorrer e a11cl1c il co 11~rari o, con1e h o.
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IL POLI CLINICO
g ià acce11nato per l 'aspergillosi che può influire Iavorevolmei1te sulla tubercolosi m ediante un 'a.zione sclerotizzante. Così uria \t\iasserinaui1 positiva non potrà escludere la micosi, nè il reperto di in iceti potrà esclud ere la concomitanza di u11a lue, di un cancro, ecc. DeploreYole è l 'abitud~ne invalsa, almeno nella pratica corrente, di limitare l 'esame dell 'espettora,to alla ricerca del bac~llo di Koch. L 'esclusione della n atura tuber colare n on significa sempre la -salvezza ùell ' ~nfermo, 1>erchè. vi sono micosi altrettanlo gravi . 'f uttavia il r~conoscimento di una micosi può permettere spesso di g·uarire un infer1110 che sarebbe altrimenti perito.
La profil~ ss i coi1sisle n ell 'evitare le condizioni professionali r~corda te innanzi. Ventilazione e igiei1e n egli ambiei1ti industriali, nei mulini, granai, sylos, slall e. Evit are il contatto eccessivo con 'cavalli, cani; adoperare le maschere di protezione; evit~re le carni no11 ben cotte se sospette; evitare di masticare steli o g·rani vegetali, di f~utare ~rbe, ecc. Nella terapia emerg·e lo jodo. Sommis.trazione (li joduro di. p otassio da 2 a 4, fino a 8 e 10 gr. al giorno per via orale. Non ho trovato sempre preferibile Ja via ipoder1nica o quella endovenosa, nè quella endotrach eale q quella r et tale, cui pure bisog·na ricorrer e in caso di intolleranza. E' utile la soministrazione prolungat~~~ ~n interruzione d~ 2 g·iorni og·ni settirnana. Continuare la cura per u11 n1ese aln1eno dopo avvenuta la guarigione: ri:pre11derla subito in caso di ricaduta. Pinoy ha co11 if?"linto di associare alla cura jodica la dieta aclorurata q11ando vi sono edemi, rilevandone sco1nparsa di questi e maggiore tolleranza per la cura jodica R:itten go utile l 'espediente già ingegnosamente proposto per la cura bro,m ica della epilessia, perchè la diminuzione dei cloruri rende l 'organismo più avido e più sensibile di fronte allo joduro, la cui sostituzione con i clor~i ne~ l 'oro·anism o è resa più facile dalla rispettiva affi. nitào chimica, trattandosi di sal~ a1ogen1. da alcuni superiori agli Gli arsenicali ' ritenuti . . stess i jodici, sono certo molto efficaci; tutta~1a vai1no adoperati com e coadiuvanti della cura JOdica, o n ei casi in cui questa non sia tollerata . Dttimi i cacodilati, i melilarsinati , talora anche .gli arsenobenzoli . . La cura vaccinica n on è an cora entrata in una fa se decisiva . Noi abbiamo avuto qualcl1e risultato -da un autovaccino anticr yptococcico ricavato da un cr yptococco isolato .da uno d~i ~ostri i?fe:mì.: e sso si è òimostrato utile anch e in infermi d1 mi'COSi di altro genere. . La radioterapia e la radiumter_a:pia, la di~terfl!Ia n on pare si siano dimostrate 11t1l1. Non m1 è r1~ -scito di sperimentare lo pneumotorace .o ~ a fren1colomia: forse non sarà inopport11no s1m1le esp e'fil11ento. Con clu<lPn<lo, io sono sic uro ch e più importanl e clellc n os tre relazioni n elle micosi dell 'apparec· cl1io r espira ~or i o sarà il co!l tri~u~o eh~ all '~rgo111e nto porteranno le comun1caz1on1 degli altri co~ lc!..d li . In ogni r11ocio fii1 cl 'ora si ..pos ono, al ri. . g uardo , fi s ar e i sPguenti corol~ar1~: a ) Cn buo11 n11111ero <li casi d1 affez 1on1 , cro11i r he soprat11ll o, dell 'apparerchio respiratorio, di (' 11i n on cd riu sc i,·n a <leter111inare la n atura ven0
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gono oggi identificati etiologicamente, apparten endo alle micosi . b) Un buon numero di casi di affezioni cronich e sopra,tutto, dell 'apparecchio respiratorio, le qual~ prima, o per errore o per insufficienza di elert1enti diagnostici, erano dichiarati come tubercolosi o . altra affezione, sono ogg~ identificati. . come 1111cos1. e) Questo passo corisid~revole nel campo diag nostico costituisce un progresso e un benefizio notevoli n el campo profilattico e terapeutico, perch è le i11fezioni si sono andatte attenuando, e alcu11e sono quas~ scomparse, quando se ne sono rico11osciute la etiologia, le vi~ di diffusione, i inezzi diag11ostir.j, anche pr~ma e anche senza cl1e sa ne sL·1 risoluto i.I problem a ideale della cura specifica. ll) Del res lo, ancl1e nel can1po terapeutico, pure atten(lendo con fidl1cia la realizzazione di razionali e già bell e iniziati programmi terapeutici specifici, si può già sin cl 'ora ~eg?alare, co~e ~na preziosa conquist a, la cura JOd1ca, che dispiega effetti brillanti, p er quanto non assolutamente co· st anti, nella cura delle micosi. e) Tutte le savie e mirabili misure e leggi ~i previdenza sociale, di ~rofilassi e di. cur_a, che i~ Govcr110 ·fascis.ta 11J. cosi acutamente 1ntu1to e cosi benefica111ente sanzionate per la lotta contro la tt1bercolosi , come p er la protezione igie?-~ca del lavoro son o in linea, generale, applicab1l1, con non min~re b~nefizio sociale, anche contro le micosi. Infine, chiudendo la mia relazione su di un t ema che tante somiglianze e tante attinenze presenta con la tube.r colosi, non posso, non ricordare, qui n ella città di lui, il nome illustre e. vene:ando di Edo3:rflo ~\tlaragliano , che la sua passione, il suo ingeo-no tutta la sua vita 11a consacrato al grande problem'a della tubercolosi, imprimendo in questo vasto campo, che la di lui giovinezza ~veva trovato ancora oscuro e incolto, un solco luminoso e fecondo di semi preziosi, alcun! t~t~ora .in !ase fli pr0mettente germinazione, altri già in via d1 feconda e matura fruttificazione, per la con oscenza e la cura della tubercolosi e delle affezioni a questa affini. . . . Non meno cordiale è jJ salu.t o e il rmgr azia1nento cl1e jo r~volgo, nl prof. Pe.nde., deg~? e valor oso conti111Jatore del l\iiaragl1ano nell .1nsegn~ nlento della Clinica medi ca in qu esta gloriosa Un1,·ersjtl\ . Tern1inatn la l-lelazione del prof. G. BoER r, h a la parola il prof. I . J ACONO, di Napoli, correlatore su '
I 1,lice li pa to 0o-e11i l)er l 'a1)parerc hio r e pira torio,
pre cincler c dalla- loro classif~c~ .ptettamente bo tanica, po son o essere diff~renz1at1 1n ·dl1e ~r~~ ~ <1 i g ruppi : funghi fer1nent1 e fermen to s1m1l1 , rortghi filam entosi. . . ll primo gruppo comprende i . b~ as ! o~1cet 1 , .(;e nsu lato , i q1.1ali possono essere d1s~1nt~ in rlue l ipi , il ti1)0 a~ o bla.~tomic.Pitoide e il t 1po b). ~ criptoroccoid e; nel pr1~110 tlp~ va!1no compresi 1 blastomice ti cosl detti amer1can1, nel secoi:id? tipo i fung·l1i ò eii ge11eri saccaro1r:ice~ e. 1vz ll1a (riproduzio11e per aschi e assenza d1 in1ce.l1 0), del rre11er e endo1nices (r iproc111zione per asch1 e pre~e11za cli 111icelio). del genere mortilia (riproduCl
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SEZIONE PRA TI C..\
zione per gen1mazio11e e i)resen za di micelio), del genere criptococciis (riproduzione per gemmazione ed ass~nza di micelio) . Il secondo gruppo va diviso in funghi a sottili filamenti geneti n.ocarrlia, cohnistreptotrix, anaeromices - e a larghi filamenti, con o senza c.;aratit eristiche fruttificazioni e struttura conidi~li - generi aspergillus, pen icillium, sterigmatocistis, mucor, rizomucor, rizopu .s, sporotricum, hemispora, ecc. Nei riguard~ delle affezioni micotiche dell 'apparecchio respiratorio, sia per con siderazioni cliniche, sia per ricerche sperimentali, la patogenicità dei miceti va co11siderata come un fenomeno di adatta1nento biologico, che si verifica per speciale polimorfismo e pleomorfismo dei funghi ne~ tessuti da una parte, e clall 'altra per particolari condizioni di recettività dell 'individuo, e per tutte quelle ragioni ch e r e11dono frequente il contatto fra cruesto e il micet e. Se ancora poco conosciute sono le co,n dizioni che rendono l'individuo predi sposto alla infezione, sono n ote invece talune professioni - allevatori di piccioni e di uccelli , p ettinatori di capelli, saggiatori di the, orticultori, giardinieri, mozzi di stalla, operai di sylos, mugnai, panettieri, l avor atori delle manifatture di cotone, ecc. ch e realizzano contatti frequenti e prolun'gatti clell 'uomo con i miceti e rendono quindi possibili il loro attecchimento, e la esplicazione · della loro ~z~one patogena. L'albero respiratorio può esser e d ai miceti invaso in tre modi: per aspirazione diretta d el fungo; p er m etastasi sanguigna o linfatica; per propagazione diretta d a un organo vicino. I miceti agiscono nel tessuto per azione m eccanica e l)er azione tossica, la quale ultima sarebbe dimostrata più che dall'isolamento di una vera tossina, da lesioni anatomopato,Jogich e· ··nei vari parenchimi a tipo degen erativo senza re,p erti di miceti. Le lesioni anatomopatologiche ch e sperimentalmente possono nel pulmone essere d eterminate tlai miceti si. riducono sch ematicamente a tre forme: forma alveolare parenchimatosa o essu<la~iva, forma nodosa o produttiva, fo,r ma mista. Nostre speciali ricer ch e hanno dimostrato come alle varie form.e di lesioni pulmonari corrisponda, p er taluni miceti. t1n ciclo di riproduzion e diver~a, ciò che rimetterebbe sul tappeto un(I questione importante anche per altri microrganismi che nelle Yarie pt1bblicazioni non sembra sufficientemente studiata e ch e rigu arda la proliferazione -dei miceti nei tesst1ti invasi. Interessante è il primo ciclo che noi a})b jamo ch ·ian1a to di alt a Jlatogenicità e ch e : i ,·erjfica -ql1ando il fungo è virulento e l 'ani1nale è m olto ricettivo: il micete pervenuto n el tesSll to J)U Jn1 0nare non trova cond~zioni adatte per i I s110 complet o sYiluppo con1e nei t erreni di cultLtra ; co11 lo .accorrere rapido di leu cociti e di qua lch e cellula istiocitaria si d e ter111i11a facil1nen te lo s1)ezzettamento e la dislruzio11e dei fi1an1.enti n1iceliali, i11e11.1~re le spore resisto110 e ubi sco110 L111 processo evolutivo, diverso d a quello osserva to jn goccia pe11dente: infatti esse diventano perfettan1ente circolari , aumentano a poco a poco il Yolume, il loro contorn o si is1)essisce per la co Li tuzione di u11a clo1)pia me111bra11a, e J1ell "i11ler110, al posto del proto1)ln -H1a g r a11t1lo. o, a ppnion ? })icco l i cor1)i roJo11cleg·g ia1tti o e aQ"o11a1i. u g·ual1 i)er g·ranclezza e
per forma, si da far pe11sar~ all~ for1nazior1e di u11 vero sporangiq. In u~ pr~mq per~odo di tempo le ,spore appa~qD:o beD:e st~va__te D:ellp spqrangio, i11 numero da 25 a 30 in una sezione che si osserva ina in UD: secondq t~mpq ~D:cominc~a a verificarsi una disposiz~one eccentrica d~ esse e la comparsa di un vacuolo ceD:trale che va ~ pqco a poco dilatandos ~ parallelament~ all '~ngrandimento · dello sporangio e all 'assottigliaffi:ento della sua parete: con la comp~rsa ~i tal~ vacuolo si h a an che u11a il1odificazione strutturale delle spore, p erchè queste ch e in un pr~o tempo apparivano unifor1ne1nente colorate, diveD:tano anch'esse vacuolate; in un p eriodo ulterior~ si ha una dilatazione ancora n1 agg·~ore del vacuolo cu~ con segue lo scoppio dello s1Jorangio e la disse.m inazione delle spore nel tessuto . Quelle eh~ sopravvivono alla lotta con i leu cociti e l~ -cellule ist~oc~tarie riprendon o il tipo di riprqduzione aD:zidetta. I leucoc~ti di1nostranq una grande attività conlro i iniceti durante questo ciclo di sviluppo: essi accorrono in graD: nurr1ero verso gli sporangi e cer can o di usurarne la men1brana e distruggere le spor~ innanzi la loro maturità. A volte riescono i1el loro intento, e D:On è raro ~l caso di vedere, nelle sezioni , questi sporangi invasi e distrutti dai leu cociti, ch e o sono penetrati a ttraverso una lesione di conti11uo det~rminata n ella membrana , o h anno distrutto intorno· intorno la membra11a stessa. L 'anima le muore in t1n p erioclo di tempo cl1e a dai 14 ai 24 giorni. L 'aspetto del pulmo·11e, ~n questi casi, è caratteristico: esso è intensamente iperemico, ed è au1nenta.to di volu1ne e di con siste11za; sulla su a superficie si osser vano grossi nodt11 i di colore grigiastr o circondati da un alone iperemico o emorra · ' . gico, alcuni duri, ~Itri molli, altri contenenti una sostan za finem~nte gr anulosa ch e si avvièina molto alla caseosa; frequente il reperto di piccole caverne. Al microscopio si osservano le note di u11a pulmonite caseosa, istologicamente si rilevano fe11omeni ~ssud~tivi e prolifer ativi. Negli alveoli si riscontra un essudato ricco di fibrina e di elementi cellulari, rappresentati da leucociti ed emazie e da cellule grosse rotondeggianti con protoplasma bolloso e nucleo v~scico loso a funzio11e n1acrofag~ca: in alcuni tratti gli alveoli sono adcl iritlu r a infarciti da vere nidiate di tali cellul e. Là dove lo sviluppo d egli sporangi è attivo ed jnte11so si osser vano infilt r azioni pii1 o meno estese e r aYvjcin a te tra loro, prevalente1nenle costituite eia leur ocitj polinucleari e da rari istiociti (111icroascessi) e djstruzione dei setti interalveolari: in al cuni punti d~ tali focol (li s i rilevan o sta'1.i di r\ecrosi , a g·iudicare dalla perdita d ei nuclei cellular i, dalla loro picn osi e cl alla loro fra111m~nt.~ zion e · irL corrispondenza di qt1alch e l urne dei p1u piccoli bronchi s1 osserYano amma ~i. cli par.as~ iti a forma di conidi, m escolati. a delr1t1 ep1tel1al 1 e a residt1i d i l eu cociti: i11 qt1e ti tratti la pare te ])r on chialé è spogli a d el u o epitel io. Qt1a e là. e sernpre ai confini dei focolai di in fil l r az ion~ , ~ i rilevano or.crar1i zzazion i co11net tiYal i e11e sost1 tl11scono gli sp azi alveolari ; queste g ioYani b arri c:re risultano inst1fficienti a contenere l a progre~~n Ya invas ione 111orbosa e solo i11 r nri cn i l rl :ir<:oscrivono· in q11alche pu11to i troYan o a rost1tu1 re in parte la pare te di t111a caYi là Yt~ o l a t n del ~uo ronte11t1lo cos l il uito cli i11a·~ eri ale f1n e111Pn te g r n11u1o .. o ca~e i forn1 e. •
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IL POLICLINICO
Si osserYa110 r CJ)er li cli fe110111e11i reg·ressivi a dis la11z.i specie a carico dei re11i e del fegalo. Frec1uer1ti I~ 111etastasi. La tras1niss~one i11 serie dei te suti éosl ii1vasi ad al tri an i111ali fa osserYare lo csauri1nent o di cruest o SJJeciale ciclo evolutiYo e d e1la })aloge11icilà d el ft1g 110 dopo la seconda i1101
cula,z~o11e.
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u1icosi i11 Yecct1i .focolai guariti, a Yolte seg·uit e <la clifiu io11i settiche, Lla11110 l 'i1npressione che u11a vera ~n11nu11ità 11on esista nè istogena nè u111orale., })erchè l a deviazio~e del complemento e 1'aggJutinazione troYate nella 111ngg·io:r parte dei c·asi 1Jositive non ha11no carattere di sicura specificità, e sta11no a<l i11dicare sola1ne11te la e' eI1I uale for1nazione di anìicorpi difensivi e non pro-· telt.ivi co11tro gli agenti della malattia. Sono stati a11che clescritti i1elle n1icosi fe110111eni a11afilattjci ecl allerg ici, ch e rappresentano senza dubbio aspetti a11cora 11o·n be11e noti dj fenomeni im1nunitari. La d iag11os i è affidata al reper lo del n1icete i1el-l 'espettora Lo, al suo Ludio biologico con1pletato dalle reazioni im111unitarie, e alle· valutazioni critiche, che sopr atutto dal punto di vistd clinicoYan110 fatte per esclt1dere eve11tuali associazio11i cli fattori J11orbosi 11el processo ])roncop11lmonare.
(Juelo ciclo di cYoluzone clel mice te nei tessuti 11oi lo abbia1110 de110111i11alo ciclo di alta patoge11icilà. L 'altro ciclo di svilu !)PO dello s tesso micete è a11che caratteri s tico·. Esso p erò appare difficilmente 11ell e sezio11i colorate e solo può essere messo i11 eYicle11za col 111etodo della di soc iazione del tessuto jJu11no11are i11 potassa al 40% ed osservazione in gliceri11a. Si verifica negli a11i1nali poco, recettivi: i gro..,si elen1e11ti. perfetta111e11te circolari che si forma110 dalla coltura inoculata 11011 si differenziano in gra11d i pora11gi si111ili ai precedenti, n1a fa11110 osservare u11a inen1brana spessa, e, nel loro inter110, prima un protopl~s111a omogeneo granuTer1ninata Ja relazione del J)rof . .TACONO, il PRElare e poi la co1nparsa di quattro, sei, 01tto ed anSIDENTE fa svolgere le Comu11icazioni inerenti al la che più corpicciuoli perfettamente cir colari cl1e flelaziorte. (Con.tinua). ripetono l a struttura inedesi1na del grosso elemento, cioè sono costituiti da una n1.embra11a spessa II Cong1~esso Italiano di Genetica , e da un protoplas111a omogeneo fine1ne11te granued Eugenica. loso : si h a in altri termini in questo ciclo di riprodt1zion1:: t1oa 111aitt1razio11e delle spore comple(l~ o 1na , BO . ette1n1Jre-2 o lto})re 1929) . ta nello spora11gio i st esso. 111 t1n periodo ulteriore qt1es ti elementi !)Ì ing·rossano se1npre più e deterIn llo1na , 1tel Salone clell 'Isti l t1lo de11e As ~ j cu 111inano la rottura della cis t i: è appur1to durante razior1i, si è tenuto j_l li Co11gresso Xazio11ale cli o ul)ito dopo la rottura r l1e appaiono delle forme Ge11eth;a ecl Eugenjca, l)ron1osso dalla Socjetà Itanel i11osjr11ili i11torno aglJ elc111e11ti roto11di resi li1iai1a 01nonjrna. 1Jer i. J\lla seclt1ta inaugurale ruì 11a11110 partec jpato n n1ncrose l1erson alità è ]11~erve11uto il Sottosegre111 <r 11es.~o ca o il pul111011e appare di colore e tario cli Stato all 'Educaz io11e Nazjonale 011. prof. o·ra11dezza nor111ale 111a co11liene r ari o l11olti noSalvatore Di ìVIarzo, il quale, porlato il salt1lo d el duli earandi co1ne una ca pocchia di spillo, specie . . . . (}0Yer110 a i partecipanti, ha rilevato che il clin1a alla })ase, e cli co11s1ste11za Yar 1a nla non mai s1 s torico del Regin1e è partirolar111ente proi:>izio ng·li o serYa 110 11oduli rarr1111ollit~ o caseificali. s tudi che for111a110 og·g·e Lto di questa riu11io11c , in: I s lolog·icamente si 11a il reperto di u11 g·r~ni;ilo~ quanlo l 'a.ttuazione di t111 co1nplesso progra111n1a i11a 1l1icotico· co11 cellule tipo Langl1ans : rar1ss1n11 demografico no11 })llÒ i1on risvegljare la rosrie11za i11ir r oa cessi e frequenti g li i spessimenti dei setti cli nuovi e più ampi pro])]e111i, cl1e J)r j111a i1on i11Ler alYeolari. Il processo evolve lentamente e l~ s i ponevn110 o non i re1)tttaYano cle~tni di seria i11orl e dell 'ani111ale si l1a dopo due a qu attro mesi ricerca se ientj fica. ecl an.che più. Rari 1na prese11ti i fe11omeni regresSi è poi levato a l)arlare il prof. CORHADO c.r~r, siYi negli !:lltri org·ani; rare 1e n1etastasi. il qual e 11a pro1111nziato u11 dol to cd applal1d1t1s1~ · un cicl o evolt1livo che 11oi abbia1110 cl1iamato . irno discor so. di di creta patogenicità . Quindi il prof. F1scnER ha rit1graziato, a~che Un terzo cicl o· di sviluppo d el micete si ottiene a non1e (Jej colleghi tranierj nella Fed erazione i1eg1i ai1i111.ali poco recettivi e jmmt1nizzati: esso I11terr:tazio1talr cli E t1g·c11ica, per l'invito loro fatto · si co111pie per geminazione, come accade per la di parter ipare ai lavori del c.on gres~o. . . 111 ag·g·ior parte dej fernien·t i n~i t~rreni ~i cult~ra ; Da 11ltin10 il clott. T.,1r c 1.\NJ d1 A col i P1ce110 l1a p er o servare qt1eslo ci clo. cl i ~1p.roduz1one bisolJOrtato il alt1to cl.cll '.i\.ssociazione bacologira itag n a anc be ricorrere alla cl issoc1az1one d el · tessut.o liana. e al lra ttarnento di esso con potassa. A questo ~1Il prof . SILVESTRO BA GL.rONI 11a 1)nrlato delle fu1~ clo di ri])fOÒt1z io11e corrisponde una scarsa reaz10zio11i sornaliche e genetic"lie esponen?v. una serie 11e rlel tes uto, così co1ne si compie i11torno ad un d i fatti frutto clelle moderrte ind ag1n1 sulla naCOI'J)O e lranPO : (' 11Il cicl o cli riproduzio11e apatol 11ra cte'i rnp1)orli tra le fun zioni on1ati ch e e gegeno. . . 11eticb e. Que, li tre cicli di riproduz1one si IJOssono ancl1e c·o1 1l e1T1r ora11 camente osservare 11~ll o stess.o CESARE 1\nTol\c ha trattato delle Costitu~ioni g_ele SLtlo , con brrraòazioni ci i rrtoòifi cazion .i istolog·1. nelirl1e riuove per rnuiazionismo e per lncrocio; cl1e, i11 <lipe11cl e11za d ello .. ,.illq)1)0 i11 élg~ 1 ore ~ n:i1CERAHF. OnTAt.I òell 'eu n ucoiclismo; il G1Nr. ha s' olto rJor e cl i ciasc11no cli es i : è frrque 11le l n oc1az10delle co1ts irlC'razioni . ltll ' er edità 1n endel1ana nelle ne o elei pri111i d nE' cicli o cl e i cll1e t1 l til11 i. . f orrrie p olip loidi. La i1n111unità ncqt1isitn, ro ì freq11ente a verifi cars i nelle infezioni òa })a lteri è i1101to rara a Sul Le n1a della fecondità e sterilità 11ell 'ib rirliri~ro11lrnrsi i1el lc 111i co · i clell 'a1111arato r espirasn10 e nella co nsanguin eità , il prof . .i\.LT~~sA~ono torio. . r.u1c1 11a clato conto di alcuni riu ~riti incroci. per Le ricerch e s1)erj111c11 tn li e l 'n1)prezzélrn e11to cl1ri11tr acria r c 11ell "ibriclisn10 l 'orig in r cli ~lru111 rn 11 ico ])a a to .opra l11t to . ul ri11re .. en t élr~i rlelle rn Lteri prculiari a qt1alcl1e razza d on1 est1ca.
(AN~O
XXXVI,
1 l J l\tT.
:J.:!J
SEZIONE PR1\ TICA
Parla11do degli effet ti clella consangtdneilà, ·Ca1Gr h a d etto ch e l 'esperienza de u111ta da talune razze di polli co~1sente cli affer111nre cl1e g li effet Li dannosi si Jnanifestar10 spesso fino alla second a gPner azione, tt1ttavia in cer l i <'asi non re·cano i1~ssun dan110 alla s tirpe. E passa11do all 't101no h a avvertito cl1e s~ sar ebbe limit ato ad alcu11c ques tioni: l a cor1sa11gld11ei là u111ana non l1a r1ulJa <t cl1e fare con quel la clegli animali. ~ell ·uo1110 11a i11fluenza ft1nesta, per cui la legge vieta il inatrimonio tra parenti in primo e secondo g r ado e sottopo n e a indag ini l 'u11ione tra cu g ini . l\Ia questa unio11e sotto l 'aspetto familiare 11011 è g ra ,·e. $otto 1;as1)etto sociale ])isogna t en er {;011to dcl feno1r1e110 d e.ri va11te d al ! 'unione matri111011iale entro l o stesso vill ag·g·io. Le fa111ig lie vi so110 l)iìt Q incno s~ ret ta111ente i1111H1rent a.t e e gli e ,·entuali fa ttori letali o anche e1nplice1nente morbosi serpeggia110 in tut ti. Si ha l 'impressio11e di t111a nlag·giore robust ezza in tutte quelle regioni r l1e si trova110 lungo le Yie di emig·razione dei popoli e di t1na ininore ])e ll ezza cli q~~ i nuclej cl1e h anno ricevl1to ili r aclo sa r1gue s tran1ero n ell e 1oro co1nt1nità.
J l prof. P1ERACC1:\r ha
di scu sso
d ell ' ariti cipazion,e rtelle malatlie er<>clo-fa.1niliari; e riferenclosi ai lJericoli pii1 o n1e t10 esi st enti della t1nione tra consang·uinei, 11a citato il caso di famiglie c h e sono risulta te p erfette e quello di Galileo Galilei che proveniva da una generazione il cui ceppo era costituito da con sa11guinei: da tali uoinini 11011 è dunque esclusa la possibilità della creazio11c clel genio. Questo esenìpio può essere confortato dai casi di DarvYin e di Bach , ricordando co111e n ella fam~g·lia di qt1es t 't1lt i1no vi sia sta ta t111a serie di musici sti. BoLDR1x r ha infirmato l a b ontà d ei risl1l tati del grado d ·111 telligenza percl1è ~l i11etodo di accertan1e11 lo 111ira piuttos to a lr1clicar e jl g rado tli cultura, ch e è tutt 'altra cosa. L(t rel azion e d el prof. CAnLo Fo,\ h a dalo occasio11e a un lu11 go esa1ne delle conclusioni cui il relatore è p erve11uto, sui fattori biologici della dinii1iuzion,e delle nascite, avvertenclo ch e p er infecondità di una coppia si rleve intendere la sua incapacità di procrear e figli vilali.
La st erilit à cl i una coppia può esser e r el ativa ai <.1 ue individui ch e la compor1gono e no11 assolttl a }Jer e11trambi, co1ue può anche dipender e da una disarmonia coniugale. È ormai accerta lo ch e it1 u11 terzo al1neno d e i n1atrimo11i senza prole la r esponsabilità della ste r ililà
spetlà al masc liio.
l"i'a ttori 111ecca11ici e (lOYuli a i11alatt1e ne sono le can .. e. Tra i scco11.di la b le11orragia e la tu])ercolosi si co11 te11dono i l triste prim~to, come la sifilicle ·~ il fattore premi11enle della mortalità pre11atale e . del1 a inorta1ità in t e111po brevissimo dalla 11a cita. na s tatistica d ell a Commissio11e fra11cese per ]o studio dello po1Jola111ento climos lra ch e 11el 1925 su 9071 prodotti dal co11cepi1ne11to i11 clon11e I uetich e 8418 periro110 prima o poco do 1)o l a na cita e solo 635 sopravvissero i primi sei inesi . In F r ancia og11i a11n o 20.000 eredo-luetici periscon o nel se110 ma terno (mortalità del sesto 1nese di gravidanza o al terzo giorno dopo l a i1ascita) e 40 111ila é\horti sono doYu ti alla s ifilide. l)ei i38 in1l a 11a ti n1or ti ch e la Franci~ <'Onta og·n i a11110, l a 111e tn 11111ore p er l11e. ll se11. PESTALOZZA ha riferì lo sull e sterilizzazioni coattive)· ~r. B oLAFFro sl1l r apporto fra rium ero e
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1norlalilcì rlella JJrole; A. CARELL t sul presunto ait1nerilo dei dejicerili e inalali 1n,enlali fr a le pozJolazioni)· D . l\IIF..DUONO su la JJrole ill eg illin1 a quale f altor e clisgenico. •
IJ FoÀ h a richian1ato 1'at te11z io11e s u una r ece11te st;a,t is tica stilla 1norlali tà d ell e clon11e all 'a tto d i clare alla 1u ce un figl io. Sopra 1000 parti di i1a ti vivi morirono ne l i11etter li al n1ondo: negli Stati U11 iti 6,5 ma (lri, ]n I talia 2,8, jn Olanda J ,9. La s tatisti ca Jton dire qt1ali sia110 le cause di qttes te i11orti. l\1a poich è se1nbra d ifficile che differenze tanto grancti tra diverse nazioni siano da attriJ)uirsi alle . co11d] zioni sociali o al l 'assisl1e11za oste tr ica, ji l r elatore pensa ch e si p ossa rich~a111are, al1ne110 in via· d 'ipolesi, la teoria della disarmo11ia n13 tern o-fc lale. Il cresce l1te industriali s1no è u11 altro lra i Yari fal t orj ]1iologic i cl1e delern1i na110 la s.~erilith nella don11a cui è i1npost o d all a vj ta m ocl er11a u11 ecces- . sivo JaYo r o fis ico con perturt1a1ne11to della fu11z ione 1l1aterr1a. l\l a Yi sono i110J Lre le i11fezioni vener ee che tanlo maggior111e11t e si cliffonclo110 qua11to pii1 si accrest::e ~l fenomeno del] '11rba n esimo; alle esagerazioni cl ello sport a cuj si d edi ra110 srnodatamente l e giovin~tte di aJcuni. J)aesi e sopr atutto alla natura violenta, eccessiva (f j taluni eser cizi sportivi s i attribui scono certe g ravi insufficienze d ell 'apparato sessu <tl e fen11ninil e, deriva11ti dai ripetuti e insidiosi g ravi da deler111i11are la s ter j]il~l o rla clin1inuire l a feconòità d ella donna . Ora, i fntt.ori d ell a st erilità delle coppie sono in au1ne11to? Il prof. G1Nr ha ri sposto a t ale don1and a d icendo di rit e11ere ch e all a discesa della n atalità n ei paesi europei no11 siano estranei fattori biolog'ic i e l1a rilevato corne vi sia una forte, discesa i1el li vello della feco11dità e quindi u11 sensibile aumento nel numero d ei matrimoni infeco11d i . J\.Ia, 11a avver tilo jJ prof. FoÀ, per buoo11a ventura ness11110 d ei failtori negativi sf11gge ai rimedi. Perciò r accorrlanda d 'in t en s1ficare la propaganda, 11o t1 sol o co11tro l a lue, ma. co11lro la blenorragia, cl1e pt1ò diventare ltn mule sociale p er l a co11seg·uonte (I in1inuzìo11e delJe nascite. Reclama la cos tj Luzio11e cli con sul tori in ed ici per coniug i, per tulti ql1ei casi ch e sfuggon o all 'incl ag·i11e del n1e.cl ico ordi11ar1o e co.nclu de co11 l 'augurio che le ricer ch e in atto co11sentano in u11 te1npo non lonta110 di prevedere se una coppia avrà f igli o sarà c011dan11a la a11~ sterilità. Alla clj ~c 11 ssione h a11110 l)nrLecipalo il sen atore PESTALOzz,, , i professori LATTES , B0Lnn11 1, (~Ai>Asso _ e l a sig11orina B ARZIJ.AJ. Il prof. !vl1YOE1 , dell a u 11iYersità di Oslo, ha d etto dei pri11cipi direttivi del laYoro per l 'eugenica e jl prof. ENnlQUES d elle i1ifluenze dell ' ambien.lP e della er editarietà , secondo le recenti ricer ch e . 11 J)rof. BILANCIONI h a illustrato il .1enorneno dell ' er eclilarietà riel campo della otorinolaringoiatria. il })rof. P rr<O \'ANO s1:1gli ef~etl.i della ;nduzione elett rica nellri. e7nbrzog enesz ; 11 professore CA AGRAN Dr h a parlato dei primi t e11lalivi con1p i11tj l)er i11dividt1are l 'esistenza di una patologia 110111a$permica i11 rrl azion e con dete:111i~ale lare organich e, nuova proYa della ered1tar1età ; G. R · GJER h a illus trato alct111e caratteristich e di 1)rofessioriisti immigrati i11 Ro1na. conferenziere di J~d11 ra u~lP, ha riferjlo 11i Purlori e sil en :::ii antieunenici ~' , co111111enl a ndo certi i)udori ingiu ~ li-
Il do tt . zio11e se
LlTJG T BELLEZZA ,
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IL POI.I CLI:\ICO
fi caiti che sono an che dan11osi per lo svolgin1ento della lotta contro ({llel pericolo sociale che è rappresentato dalle nlalattie sessuali. Trattandosi dell 'avvenire della stirpe sono pure deprecabili certe esagerazioni del segreto professionale, causa, t alora, di sciagure famigliari specie per quanto rig uarda la sterilità ~ la lue ereditaria. Il prof. C1·,S.\RE M10HEL1, designato dal R. Con1111~ssario a ra1)presentare l'Opera Nazionale Maternità e Ir1fanzia, 11~ riferito sul! 'attività che i11 questo campo ha. svolto finora l 'Opera. Dimostrò coine l 'attività dell 'Opera Nazionale, dovesse interessare il Congresso di Eugenica. Ricordò poi le. ir1genti so1n·me spese per l'assistenza materna che fu data nel 1928 a 2000 gestanti ricoverate an che molto tempo prima del parto, a 20.000 gestanti che frequentarono i refettori n1a ter11i nello stesso anno, a 82 ambulatori che nel 1928 dettero consultazioni . e assistenza ad oltre 150 mila tra bambini e gestanti. Disse degli istituti modelli che in Italia e anche a Rorrta, com~ l 'Asilo Materno, come l 'Istitu·to Materno Regina Elena, assolvono bene il loro co1npito nella assistenza alle madri ·nubili. Concl11se che non è dubbio che l 'Opera Nazionale per la L\fater11itù e l 'Infanzia abbi.a assolto il suo compilo nei riguardi dell 'Eugenica. Espose poi lln nl1ovo programma di lavoro pe~ l ' j 1n1n·ediato avvenire nel quale sono comp.res1 ai11bulatori e coi1sultori ostetrici ii1 gran numero. Sono co·m prese ~n numero sempre più grande le co11ferenze di propaganda di assistenza materna ed et1g·enica, portate più vicino alle gestanti, nei ce11tri rurali anche minori. Si augurò che con ;tl1tte queste provvidenze sarà di111inuito presto ~l numero delle n1adri che annualmei1te muoiono in Italia per dar luce al fig1io o in conseguenza jmn1ediata di questa loro ilobile mjssjone. Accennò ad una proposta che è i1ella mente d~ tutti gl~ ostetrici, la denuncia della gravidanza, che; . da prima volontaria e proYOcata potrebbe in seg·uito divenire a11che per lco·a·e obbligatoria. Dichiarò da ultimo che l 'Opera'=' -NazionaJe per la Maternità e 1'Infanzia segue fedeliuente 1e direttive del Capo del Governo, che 11e eblJe per primo la g·en~ale visione. BelU ssima la relazione del prof. LEONE LATTES su i gruppi san.g iiigni ed ereditarietà; e I??lto apprezzala quella di ::\1. B0Lnn1N1 su qualita e qu antità.
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In occasione d~l Congresso la Federazione Inter11azio11ale delle Organizzaz~oni Eugeniche, pr~ sieduta dal biologo americano C. DAVENPORT, dir el lore clell 'Istituto di Genetica della Fondazione (~n rnegje, ha tenuto in Roma, i;>er invito del GoYerno Italiano, l~ con.sueta sessione autunnale. Oltre a questioni di organizzazione federale le d iscu ssioni, clirette dal DAVENPORT, hanno. avu~o per argomento prir1cipale . il rapi;>o.rto ~1rca .1~ piano di studio sugli effetti eugen1ci e d1sgen1c1 della g uerra, presentato dal prof.. ConR~Do. G1NI, presidente dell 'Istituto e.entrale d1 Statistica. . In l1na riunione, presieduta dal prof. GrNr, 1 r:'l ppresentanti dei diversi Stat~ in sen? all~ Fecl erazio11e hanno prospettato la necess~tà d1. ap~ profondire gli studi sugli effetti de~li incro~1 d1 razza p ortando lflrga 1nesse di esperien ze e d1 osservazioni p ersonali. L ·on . ~1usso1.1~1 , che segu e con particolare intere .... e tulti gli studi ch e rnira110 all a con serYa-
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:\XXV I,
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zio11e ùi:!lla r a1za, l1a YOlu lo co11oscere gli esperti s tranieri, i ql1ali, presentati dal G.ll"lI, sono stati rirevlJ ti dal Duce a Palazzo Venezia. Il prof. F1 sc11ER direttore dell 'Ist~tuto di A11tropologia e di Eugenica di Berlino, rappresentante della Germania, ha esposto al Duce i comp1ti che la Federazione si propone di fronte alla preserl te si l uazione demografica dell'Europa e ai gr~vi pericoli cu~ le nostre popolazioni vanno inco11tro se non si frenano tendenze perniciose al1'avvenire delle razz~, espri111endo l 'entusiasn10 deg-Ii studiosi stra11ieri per l 'oPera che il Gover110 italiano va compiendo i11 questo campo. L 'orJ.. wlussoL1N1, dopo aver seguito con intensa attenzione Ja lettura del! 'indirizzo ed essersi co11.arat11lato con l 'autore e i suoi colleghi, si è intrattenuto a lun.ao sull 'argon1ento cogli ospiti, i q11aJi hanno la~iato Palazzo Venezia pieni di an1mirazione per la profondità delle argom~n~a zioni del Duce ~ di comn1ozio11e per la cordialità de] le sue parole. g.. b. 1
III Cong1·esso Nazionale Antitnbercola1·e. (C: on ti11.uazione e fine, vedi nii1nero precedente) .
Seduta antimeridiana del 9 ottobre. . Presidenza del p·r of. MANFREDI. Si svolg·e la relazione clel .P~o.f. ~1'.'1onEi-ZoR1N1 e dell 'ing. RAFFO su: Impianlt ig1.eriic~ P.er ~o sr~1 al iimen to e I.a distru.zione clei 1naterzali cli rif iulo nei sa11at orii e ospedali per tuberc?loisi. . . .
Essi osservano che per ciò che rig·uarda r1f1ut1 solidi, spazzature, 1nateriale di i;nedicazione, ?adaveri di piccoli animali da esper1men~o ?on v1 è dubbio che l 'unico sistema da adottarsi sia quello della ·distruzione a mezzo di appos~to f?rno: I residui di cucina si possono dare agli an1~ali , p~r: chè prima boll~ti. Gli espettorati distrutti o boll1t1 primi di venire ~mmessi ~el~a fognatura. Sarebb~ quindi des.iderab1le - essi dicono - eh~. tale pra tica fosse resa obbligatoria nei sanatorii e nelle case di cura per tubercolosi ..Allo stesso i:i1odo· sarebbe desiderabile che le urine e le fec~ fossero convogliate a parte in appositi autoclavi per la sterelizzazione. 'f ale procedimento, però, non potendosi per ragioni economiche estendere. a tutto un sanatorio dovrebl>e almeno essere ap~licato nel reparto ovei vengono raccolti i i;nal~ti ~i tu~erco losi intestinale. Le acque pr.ovenienti dai varii ambienti di un sanatorio - infette - devono andare sottoposte a depurazione. Circa il met<>?o d~ seguire per 1a elepurazione, delle acque 1ur1de .d1. un sanatorio si può affemare che, d~l punto di. vista igienico, i metod~ biologie~ da s?l1. non soddisfano appieno e che solamenite l associazione del processo chimico con quello meccanico o biologico. offre ]a possibilità di buoni risultati. Tra., le varie ~o stanze u~ate il cloro gassoso appare piu ~oonomico e di più pratica applicazione; esso va introdotto alla dose di 10-20 gr. per mc. di acque nere, .a seoondo della loro concentrazione. s.arà necessaria che la massa bruta del liquame, prima della clorazione. subisca una sedimentazione od un trattamento 'biologico, per potere ridurre l?. sost~nze organiche sospese e permettere una ~is.1nfe~1on.e più rapida e sicura. Questo dev~ costituire in 11nea di massima il criterio di guida per la costruzione di n t10Yi impianti , e si impone com~ .regola assoluta , n el caso di sanatorii sit~ in v1c1~anza (lell 'abitalo ch e non dispongono d1 un razionale
[ANNO
XXX\11, NuM. 44 J
sisten1a di fo·g natura o qua11do vi sia pericolo di grave inquinamento di acque superficiali. Bisogna però riconoscerP che non sempre- sarà 11ecessario arrivare a questo grado di depurazione, stante la possibilità d~ eliminare la ;maggior parte di contenuto batterico virulento con la distruzione di io:J-1uti ed eventualmente con la sterelizzazione delle feci più infette. Se il sanatorio sorge alla periferia di l1na città mt1ni·t a di razio11ale fog11atura si potrà senza dan110 allacciare direttan1ente il collettore delle acque sanatoriali con la. rete cittadina. Se invece il sanatorio sorg·e in località del tutto isolata , pianura o 111ontagna, e possa imn1ettere la 111assa lurida in un corso di acqua di notevole J)Ortata ove i processi di auto-clepurazione· si compiono prima di raggiungere luoghi abitati, si potrà fare a meno d eJla disinfezione chin1ica e limitarli a metodi meccanici e biologici. Il trattamento dei fanghi , finalmente, - e questo è un problema molto grave per impianti in g randi ci.ttà - riveste scarsa impo,r tanza nel caso di u11 sanatorio·, data la quantità limitata dei fang·hi stessi. Un metodo che potrà essere utilizzato è quello di sotterrarli in fosse profonde circa un metro, clopo essiccamento all'aria su appositi letti di ghiaia. e sabbia, attraverso i quali filtra la magg ior parte d.i acqua. · St1ll a r elazione del prof. A1vroDEI-ZURINI e del1'ing R4-FFO prendono la parola il prof. CARAPELLE di Palermo e il prof. ~1ENDES di Roma . LEOTTA svolge una comunicazione sull 'alcoolizzazione dei nervi intercostali co1ne mezzo per mett,e re in riposo· funzionale il pol1none tutte le volte che non è indicato il trattamento col pneumotorace. La con1u11icazione è illustrata da proiezioni. ~1A u ruz10
crede che questo metodo sia analogo al pneumotorace controlat erale. A8cOLI
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SEZIONE PRATICA
1\ilouELLI dice in vece ch e esso rispo11de al concel to fo11da1ne11tale d ella i111mobilizzazione del pol111011e affetto cb e g uidò il FonLANINI e si augura ch e il i11etodo· proposto abbia vas ta applicazione . lLVENTo riferisce - anche a 110111e del prof. MAGGIORE - sulle infezioni tu})ercolari attenuate risco11trate 11ell<1 cavia ch e spieg·ano 1nolti casi di i11fezione nell 'uo1no. lLVENTO riferisce j11sieme· al dott. BoccHETII, sulle ricer che condotte nel sanato·r io militare di Anzio con iniezioni di Yaccino tubercolare vivo nella cor11ea di coniglio. Espone i risultati avuti dagli esperimenti fatti st1 40 conigli, risultati che per ora consigliar10 ulteriori ricer ch e e la più grande cautela nell 'u so di questo vaccino a scopo di profilassi antitubercolare. AscoLr ALBERTO riferisce sul feno111eno di anacore i con l'uso di Yaccini Yivi e 1norti. Qui11di sotto la presidenza del prof. RoNZONI Yengono SYOl te le segu enti relazioni : ARNONE (Palermo) riferisce su. la raccolta pleurica parapnetin1oloracica è tutta dovuta a pleuriti essudat ive? LANDOLFI (Napoli) . Tuùercolosi e parama.laria. CECCHINI (Milano) . LeJ rnaljor1nazioni congenite ed acq i:iisit e del torace sti:idiate dal punto di vista radiologico.
D'AsAì~o (Palermo) . Valo re I dei coefjicien,ti. di •
ac . .
cresci1nento nel valutare il deco rso che assume il processo tubercalare.
DE ANGELIS (Napoli). Tubercolosi larvate a tipo malarico. LAURI (Napoli) . I f erio meni interferen.zia.li fra tubercolosi e ·paramalaria. MAGLIULo (Napoli) . Sul processo precocissima della diagnosi T. P. 1n ediante la tiroidina. RONZONI (M~la110). Linfograriuloma e infezione tubercolare. BoccHETTI (Roma) . L a vi rulen,za comparativa dei germi tubercolari in ra[Jporto alle forme cliriic he della tubercolosi. BoccHETTI (Roma). Sul nietodo pratico per la sterelizzazione degli escreati rielle istituzioni an.. ti tubercolari. D'AsAno (Pale1mo). Sclienia neutrofilo di Ar.. netli n ei tubercolotici con leucolisi1ie. FICI (Palermo) . L a morfologia clinica dei figli dei tubercolotici. LAURI (Napolj) . Viscosità del sangue e processo tubercolare. MANFREDI (Palermo) . In terna di filtrabilità del v irus tubercolare .
.
RoNCHETTI. Il virus filtrato studialo con rrielodi biologici. ARNON.E (Palermo) . Influenza del p1ieumotorace sull 'apparato cir colatorio. C1NQU:E1'1ANI (Palermo) .. Aziorie te rap eutica dei sali di oro n ella tubercolosi polmonare. C1NGUEl\IANI (P aler1110) . Su di u1i riuovo tipo di ago p e1· la istituzione del pneumotorace terapeu ..
tic.o. EPIFANIO (Palermo) . Ul·teriori operazioni radio .. logiclie sul pneumotorace artificiale. F1cI (Pal ermo)!. Il pnetimotorace terapeuttco simultOJneo bilaterale. lVlAGLIULO ?.Napoli) . La cura calcica inalante. della tubercolosi. Sedu,ta
pon1erid~ana d~l
Presidenza :
9 ottobre.
~lANFREDI.
Prese11ti il Prefetto, il Podestà, tutti i congressi.. sti e le Dame della Croce Rossa qui convenute in Congresso è stata fatta la cer~monia di chiusura. Hanno parlato l 'on. PAOLUCCI ch e ha espresso. il più vivo co1np~acimento per la maniera come si è svolto il Congresso ed ha lodaito l 'organizzazion& del dispensario di Palermo, diretto dal prof. SA.. GONA, chiedendone le fotografie perchè siano pub .. blicate nel Bollettino della Federazione. Elogia. l 'opera del prof. MANFREDI, e quella di alcune Dame che presiedono istituti di assistenza e dicura per l'infanzia. Ha presentato a nome della Federazione e dei Congressisti un cofano d 'argen" Lo al prof. MANFREDI in omaggio e ricordo. Ha risposto commosso il prof. MANFREDI. · Ha parlato anche. la marchesa TARGIANI per le Dame della Croce Rossa. Sono stati quindi Yotati acl unanimità i seguenti ordini del giorno: « Il III Congresso della Federazione Nazionale Antitubercolare per la lotta co11tro la tubercolosi; avuta presente la necessità che l ' assicurazione
160G
l L POJ,I CLINICO
-co11lro la tubercolosi Ye11ga sempre più estesa fino ad allacciare tutli g'li Ilalia11i cl1e possono, !id un deter111~na·lo momento, aver e n ecessità dell 'assistenza; fa voti che l ' assicurazione sia intanto es tesa al più presto agli insegnanti per procurare lorQ l 'assis lenza tempestiva ed eliminare il g rave dile111111a che. t an to frequentemente si presenta agli occhi del medico : lasciare l 'insegna11t e st esso nella sc11ol a con p erjcolo di contagiare gli scolari, eliminarlo a tempo inde terminato, e tagliarlo fuori della sor gente di guadag no su cui si p oggia la stia esistenza. MANFREDI - MORELLI - ILVENTO )) .
Ordine del giorrto. <l I l III Co11gresso Naziona1e per la l o lla contro
la tuberco losi , considerando ch e il decreto 27 ott obre 1927, 11. 2055 jmpone l 'obbligo di assicurarsi con tro l a lul>ercolosi a tutti quelli ch e sono obbliga ti n11 'assicurazione contro la vecchiaia e qui11di non co111prende i mezzadri, ~ piccoli proprietari agricoli, la cl asse impiegatizia e tutti gli altri apparte11enti alla così detta classe povera, m a che non so110 per varie ragioni assicurati contro la invalidità e vecchiai a; ch e i molivi ch e h an110 detertninato ~l legisl atore a ritenere una forma di previdenza non indispensabile quella rig uardante i ri sch i della invalidità e vecchiaia p er mezzadri ed altre cl assi povere, non h ainno evi·clenl eme n.i e lo stesso v alore n ei riguardi della tubercolosi, che richiede cu r e e<l assistenza dispen-
diosi sime e· lung h e 11ei Sanatori, tubercolosari rcd i11 altri is tituti; fa Yoti affinch è sia esteso l 'obbligo d el! 'assicurazione co11tro la tt1bercolosi ai mezzadri, affittuari e piccoli proprietari agricoli, nonchè ad altre cl assi pover e e ch e attualmente no11 sono assicurati, in modo che la lotta possa -essere condotta anch e per queste cJassi di cittadini ìla]iani, con tutta l 'efficacia n ecessaria, voluta dal ])uce e dal Governo Nazionale». Dott. I. GRATCH, Ufficiale Sanitario di R ave.una (in rappresentanza d el 1'0n. CELSO CALVETTI,, Podest à di Ravenna). (( Il III Co11gresso Nazionale Antitubercolare fa Yoti al l\1Iinis t er o. d ell 'Interno perchè tutte le Provincie porl i110 al n1assimo con sentito d alla l egge la q11o ta ro111u11ale per i Consorzi Antituber colari ». GERNIANO.
(( Il ICI Congr esso Nazionale p er l a lotta contro la l t1berco losi ; 11dite le relazioni GIAN 1Nr e SAGONA tLi rapporti fra r egime assicurativo e r egime con orziale nella organizzazione della lotta antiluberrolare in dipendenza d el Consorzio e r oll 'afIia11ca111enlo funzionale dei medici condotti ; visti i Ri ~ u l tali dell 'esp erime11lo di attuazione cle1 l\IIelodo Italiano di lotta a ntituber colare ii1 un g i uppo cli Provincie d el Regno; fa voti: 1) che venga dispo ~ t o 011de i Consor zi Provinciali antitubercolari debbano avvalersi del Contributo che cQl l\Ietocl o Italiano i n1edici condotti r ecano -alla campa · g11a an tit uber col are; 2 1 ch e il rappresentante del1'.t\ . N. 1'"'. l\I. C. entri di diritto n ella G. E. del Consorzio; 3) che il Djspe·n sario antitt1bercolare rt1n1io11i conforn1e111ente ai principii informa·tori fonòn111en tal i stabiliti <lfll II C.i0n gresso Nazionale iin tilttl)ercolare » . FAGlOLI / \ . Ci\\TP.\ ' f D. SAL\'T~T.
O r clin.e llel giorn.o presentalo dal Comilato Prov iriciale.
Associazione Famiglie Caduti in g·uerra al Co11g r esso a11tituber colare. (( Il Com itat o I >r0Yi11ciale clel.l 'Associazio11e :.\azio11ale l~amiglie (lei Cacluli ir1 g·uerra di P a ler111 0 1 adere11te al III Co11gresso antitubercolare; cc rilevato ch e l a classe d ei congiunti dei Gadu li i11 g u erra e in ispecie delle vedove• e degli orfani, è l a inaggiormente colpita dallo inesorabile n1ale della tubercolosi, e ciò per ragione d ella iniserja in cui versano e d el contag io avuto con i r educi ch e ebbero a contrarre tale malattia in g t1erra; rite11ulo ch e il Congresso non può non prendere in con sider azione. tale constatazione per i rimedi di car a tter e sociale da additarsi in favore di tale cl asse, fa voti perchè il Congresso, persuaso d ella g·raviità e d ella urgenza di rimedi al particolare problen1a Yoglia proporre provvedimenti ad a tti alla st1 a n ecessaria risoluzione ». STEFANIA BoRGESE, delegata pr0Yi11ciale Ass. Famiglie Caduti, Con1missaria all a Sezione di Palermo. <e
cc Gli g·r es~o
s l t1djosi di tisiologia convenuti al III 0011Nnzio11ale per la lotta co ntro l a tubercolos i, udita la dottsi r el azione del prof. Bu~I e PA0Lucc1, riieva11do l a g rande importanza sociale d egli stud i intrapr esi dai relatori; fanno voti perch è l 'Opera Nazionale Maternità ed Infanz~a, tanto benemerita nella lotta per l a protezione d el bambino, co11til1ui a su ssidiare le importanti ricer ch e, iniziat e clai suddetti scien ziati, che saranno una azio11e decisiva nella lotta antitubercolare e saranno cli prezioso ait1to per il miglioTamento dell <t razza j tali ca e per la gr andezza d ella Nazione; p erch.è la ricer ca sistematica venga estesa ad altri gru l1pi cli fa11ciulli e ad altre reg io11i d'Italia nello scopo di conoscere lo stato di diffusione d cJla m al a ttia ed organizzare l 'assis ten~a in questa e t à e i11 questo periodo, q11ando le possibilità di cura e flj gt1arig ion e sono ma ssi me>'. CALANDRA - ILVE~TO Assemblea rlella J<'erlerazione J?asc i sta Antit ubercolare.
L 'asse1n Y)lea d ella Federazione Fascista An tjtu b er colare si è riunita sotto l a presidenza cl ell 'On. pro f. RAFFAELE PAoLuccr. Tl prof. ~1ENDES fa l a r(>lazio11e morale della l~e derazione ed il prof. DELLA SETA il resocon lo I i. . nanz1ar10. Viene acclamata Bologna a sed e ò el 1)rossin10 Co11gresso. L 'Uffi cio cli presiden za d ella Federazione Yiene così co1nposto : Presidente: on. prof. R .\FF •\ELl~ PAoI.TJcc1; V.-Presidenti: sen. prof. EDUARDO ~l-'. RAGLIAKO, on. prof. EUGENIO MORELLI, prof. ARCANGELO ILVENTO. Segretario Gen eral e: ò ott. FEDERICO BoccHETIJ. Tesoriere : dott. EscuJLO DELLA SETA. Consiglieri: i proff. Gu1no MENDES, GA.ETANO RoNZONI, G. B. Ro.\TTA, V. F1c1, C. BENEDETTI, Pru11to ZANITLLr, A~_orEA F.ERRANNI.NI , E l\IILJO R1cc1, Gt:1no ~fOT...O!'i l J_,O RENZO CHERUBINI. Delegati regionali: proff. ARTURO CAl\tFA~r, L 1.·1c1 SA<JOXA, Gro \CCHINO BRECCIA, ANTONIO FAGIOLI. Cus-c;l\rANO·
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SEZIONE PRATICA.
APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. •
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CASISTICA E TERAPIA.
inente ed il polso risalì a 72-75 , e si ebbe guarig ione con1pleta definitiva. Un caso di morte improvvisa dovuta alla occlusione L 'interesse di questa osservazione sta nel del laringe da parte di due ascaridi lombricoidi. contrasto fra i fisiologi. ed i chirurgi rig uardo M. B. Duncan Dixey (Edinburgh Medical alle lesioni del vago. Innanzi tutto è a rilevare Journal, febbraio 1929) descrive il caso di una com e la vagotonia unilaterale non determina bimba di otto anni e mezzo, la quale, mentre mai a lcun accidente. Invece m entre la eccitator11ava da una fonte ove av eva attinto del- zione del vago n egli animali non produce mai }'acqua, cadde improvvisam·e nte a faccia avanti · la morte, .a nche se si a rresti per qua lche mirespirando affannosamente e in brevissimo nuto il cuore, nell'uomo una serie di osservazioni stabiliscono ch e l 'irritazione brusca e viotempo morì. All ' esame post-1nortem si riscontrò anzitutto lenta produce una sincope, ch e perdura anch e schium.a n el naso e n ella bocca. I visceri tora- se è cessata la causa dell'irritazione, salvo cici e addominali apparvero congesti , ma privi qualch e caso n el quale furono praticate le manovre di ri.anim.azione (m .assaggio del cu or e,. di lesioni patologiche. Nel laringe si rinvenrespirazione artificiale) . nero due grossi a scaridi lombricoidi, disposti Inoltre n ell 'uomo sembra ch e sopratutto la in modo da occludere completamente il lume d ell 'organo. Nello stomaco fu trovato un altro ecc itazion e del capo centrale di sezione dello pneumogastrico determina un 'a zione riflessa verme ed altri due n el grosso intestino. La n1orte della bimba avvenne con g rande con rallentamento del cuore. Ciò prover ebbero i casi operati d.a Venot e da W eb er. prob.abilità per .a sfissia causata dall ' occlusione Molto più raram ente studiati sono i casi di del laringe prodotta dai due vermi . Questi disturbi provocati da irritazione lenta di un erano risaliti dallo stomaco e for se la respitumore sul vago . Ne fu descritto qualch e, caso razione più forte risultante dallo sforzo comJ)iuto n el portare l '.a cqua avev.a cau sato ]a loro in g ozzi. Ma n ei gozzi aberranti della r egione carotidea n on furono mai segnalati tali disturinspirazion e n el larin ge, l 'occlusione di questo bi , ch e furon o descritti in qu.a lch e caso di Vrc ENTINI . e !'.a sfissi.a. tumori d.el collo di altra natura. JuRA. Gozzo aberrante della regione dello pneumogastrico di sinistra.
Corniol ey et Second (Bull. et Nl ém. Soc . Nat. de Chirurgie, n. 7, 1929, p. 286) espongono il caso di un uomo di 35 a. che soffriva da molto tempo di dispnea da sforzo e di tosse conti11ua ; irregolarità del polso saltuariamente. Il 12 settembre 19 27 si presentò all 'ospedale in condizioni g ravi: polso impercettibile, 30 pul azioni per minuto, ed il sollevam ento della testa produceva uno stato sincopale; occhi vitrei, tinta cadaverica. Ambascia respiratoria, con respirazione di Cheyn.e-Stockes. Con riposo e cure m edich e le condizioni ge· n erali del paziente miglioraron o. L 'e am e obbiettivo dimostrò il cuore perfettam ente normale. così com.e g·li altri organi ca,·iLarii. Nel m ezzo della regione carotidea sinistra presentava una tumefazion e ovalare quanto una grossa uliv.a , a limiti n etti , dur.a , n1obil e, spo tabile, non pulsante. Pinzettando ]a tumefazion e si provocava imm ediatamente t1na cri~i intensa di dis1Jn ea improvvisa, con caduta del polso a 40. Tale cri i ces ava dopo 5 n1inuti. L 'operazion e dimostrò ch e la tume f.azione, risiedendo n ella g uaina dei vasi , a 2 cm. circa dalla bifor cazion e della carotide prin1itiva, era situata in avanti dello pneumogastrico , ch e era addossato e normale. Asportazion e della tumefazi on e, la quale ft1 dimostrato essere una tiroide t1bernante. Nei g iorni segu enti la di pn ea ce ò in tera~
La respirazione artificiale.
La respirazion·e artificiale rappresenta il m ezzo più effi cace , che può essere applicato in tutti i casi di a sfi ssia o di difficoltata r espirazione; oltre ai casi di infortunio da elettricità , son o da .ricordare l'annegamento, l 'avvelenam ento d,a gas, .alcuni «shock», come quello· tra urna tico, da cloroformio e da sostanze tossich e in gen ere . Sul m etodo migliore di compiere tale r espi- · raz ion e si è pronunciata un.a Commission e nominata dall 'Associazione Nazionale p er la prevenzione degli infortuni, composta in parte d1 medici ed in parte di ingegn eri , arrivando alle con clusioni seguenti, ch e riportiamo da L a 'ft1 edi cina del lavoro del 31 gennaio 1929. Non vi ono casi di controindicazione; essa va sempre tentata e vi si può associare la somministrazione di ossigeno, oltre alla appli cazion e di revulsivi esterni e l ' iniezion e di sostanze eccitanti (eter e, caffeina , canfora , adren alina od a ltre) eventt1alm ente p er ' ria endovenosa od intracardiaca. I m igliori m etodi fin ora indicati sono i egu enti: Sylvester , Pacini, Calliano, Sch aeffer, Calzi. I primi tre son o abbastanza noti . Dir em o degli altri. Metodo Schaeffer. Paziente sdraiato sul ventre con un braccio disteso oltre la testa, I 'altro piecrato a cromito; faccia volta ta ,,erso il braceia disteso ed .appoggiata sull 'altra mano od avambraccio, in modo ch e i] naso e la bocca ian o liberi. -Operatore in g inocch jo, a caval-
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IL POLICLINICO
cioni del! 'infortunato, con le g inocchia distaccate cl.a ll e .a nche . Appoggiate le palme delle mani sui fian chi dell' infortunato, con le dita sulle costole, in modo che il mignolo tocchi I 'ultima di esse ed il pollice, colle altre dita si trovi i11 posizione naturale; tenendo le bracc ia rigidamente diste~e, l 'opera.tore porta i) proprio corpo lentamente in avanti, in modo che il suo p eso venga a gravare poco a poco sul paziente; le spalle dell 'operatore, alla fine del suo movim·ento, devono trovarsi verticalm ente .a l disopra delle sue mani. A1 etodo Calzi. Individuo come n ella posi.zione di Sylvester. Torace scoperto, operatore dietro il paziente, un po ' più elevato. Si affer. r.ano, co11 le due mani, i due pilastri anteriori d ell 'ascella e si eseguono trazioni ritmiche e lente (12-16 al mi11utb) tirando i pilastri ascellari obliquan1ente in alto e verso di sè, mant en endoli per uno o due secondi in trazione e, quindi , rila ciandoli. P er venire ad una decisione, la Commissione 11a preso in esame i due metodi più noti (Syl,rester e Sch.aeffer) ch e avev.ano al proprio .attivo i buoni risultati dell 'esperienza di a1111i ed ha i tituito delle esperienze spirometriche, ·ottenendo i risultati seguenti. !'Il etodo Sylvester. Durante la fase massima ·dell ' in piraz ion e passiva (provocata indipendenten1ente dalla volontà dell 'individuo) si otten11ero con lo spirometro dei valori doppi e talora tripli di quelli ottenuti nella fase mas·sima della espirazione passiva. Metodo Schaeff er. Durante Ja ·fase massima ·dell 'inspirazione passiva, i dati dello spirarne . . tro eran o all' incirca uguali a quelli ottenuti nella fase massima della espirazione passiva; talvolta i valori dell 'inspirazione superavano quelli dell 'espirazioroe, n1a non raggiunséro ·n1ai il doppio . Differenza essenziale fra i due m etodi , si è ch e la velocità con la quale l 'aria entr.a v.a od u sciva nell 'apparecchio era molto superiore col metodo Sylvester; e ciò perchè, ·con quello di Schaeffer, l'inspirazione è lasciata al rilasciamento della cassa toracica a n1ani dell 'operatore. Col m etodo Colzi, i valori ottenuti si a''vi·c inano a quelli del Sy lvester, anzi talvo] ta li -superano. Per quanto riguarda l 'applicazione pratica, 1a Commissione ha osservato quanto segue. r.1 etodo Sylvester. È il più u sato in Italia; (;On esso, si ottiene, ad arti su1)eriori integri €d a torace normale, una inspirazione passiva di alto g rado. Esige pochi sforzi, può essere praticato d.a una o due p ersone contemporanea1nente. Può portare a contusioni od a le,· sion i delle a rticolazioni scapolo-omerali, se è protratto inolto a lun O'o e da persone non n1 olto c. perte. l\Ietodo cJ1.aeffer. Ha il vantaggio che si può applicare anch e in individui con arti superiori le i. De\'e <.'..ser e praticato da una persona sola e ricl1i ede da questa sforzo inten so, localizz~ to . olta11 to n determinati g ruppi muscolari (pol si.
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XXXVI, KuM. ±4]
mani). Se praticato da persona inesperta, o con sforzo non ben. dosato, può condurre a gravi inconvenienti (lesioni costali, epatiche, rottura di aderenze pleuriche, ecc.). Se lung.amente applicato, richiede l ' intervento di parecchie persone e non sarà possibile ottenere che lo sforzo di ognuno sia effi cace come quello degli altri. Inoltre, l 'inspirazione passiva che con esso è possibile otten.ere non raggiunge l'ampiezza e l'efficacia ottenibile col metodo Sy lvester. Metodo Colzi. Richiede, come quello di Schaeffer, sforzo intelligente e localizzato .& determinati gruppi muscolari; il risultato ottenuto però si avvicina a quello di Sylvester. ·La Commissione ·conclude proponendo l 'adozione ufficiale in Italia del metodo Sy lvester; consiglia però di studiare la possibilità di usare dei mezzi meccanici per la respirazione artificiale, in modo ·da ottenere un apparecchio , ch e riproduca tanto il metodo Sylvester quanto quello Schaeffer. fil. L'iperaerazione polmonare come misura profilattica della polmonite. ·
L 'i·peraerazione polmonare, ottenuta faoendo respirare profondam.e nte, con inalazione di biossido di carbonio convenientemente diluito, si è di.m ostrata efficace, secondo ì -. Henderson e H. W. Hagg·ard (Journ. A. M. A., 9 febb. 1929) nella ,p revenzi·o·n·e della poln10nite postoperatoria e in quella che può seguire a'11l'asfissia da ossido di carboni·o. Doip o l'an,e stesia e l'asfissia, infatti, la reStpirazion.e ha tendenza a deprimersi, e in que: sto periodo di respiro debole p.na ~arte dei polmoni può r estare non aerata , divenendo atelettasi:ca, e andàndo oosì soggetta a flogosa-rsi. La disten z1one di queste .aree coll.assate, per I.a respirazio.n e profonda indotta dal ~ios sido di carbonio malato , evita l 'atelettas1a e previene la polmonite. In parecchie città americane sono stati per: ciò appli cati gli ina.latori , comunemente usati dai pompieri e dalle squadre di soc~or~o .delle compagnie del gaz p er la cura dell asf1 ss1a d~ ossido di carbonio, addirittura per curare I polmoniti.ci nei primissimi stadi della 1:1a1:1ttia, alJ.orq·u ando si può ~ncora sperare d1 v1ncerre lo tato di ate]etJtas1a. Tanto in questi casi, co.me nel tratta1!1ento profilattico dell a. ~0In1on1te ~st~·perat1v~ e postasfittica, la d1·lu1z1one d el b1oss1do nell OS· sigeno sarebbe del 5 %· M. FABERI. L'endoseopia per l'estrazione del corpi estronel nelle vie aeree e nell'esofago. i\.. Zan1brini (Rev. de 111 ed. Lat. Am., otto·
bre 1928) dopo una succinta enumera.zio11e de ~ di,·ersi modi di pen etrazion e dei corpi estranei n ell e vie aeree e nell'ef'o f.ago, fa osservare la importanza della profilassi, in special mod~ n ei bambjni e negli alienati. L 'A. espone poi una serie di i11ctodi (interroga torio, es.ame clinico e radi ologico, endof'copia, ri cerca del-
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SEZIONE PRATICA
'
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,
l'eliminazione del corpo estra11eo p er l e vie alte o nelle feci) per poter fare una pronta diagnosi ed un 'esatta localizzazione (apparato r espiratorio, tubo digerente) d el corpo estraneo. Grande importanza l 'A. dà alla laringoscopi.a diretta, della quale d escrive la tecnica ed i vantaggi. Con sig lia di dare la preferenza a ques to m etodo n ei casi di corpi estranei laring ei, specialmente nei bambini, una volta fatta la tracheotomia. La laring·oscopia diretta permette a11che di osservare tutta la trachea e ser,·e, inoltre, all 'introduzione d egli apparecc hi speciali per la trach eobroncoscopia. Di quest'ultima l 'A. ne d escrive la tecnica , consigliando di evitare la anestesia nei bambil!i; negli adulti si può u sar e l 'anestesia locale, con cocaina a ll '8 % e a l 20 %, od a11cbr l 'anestesia gener.ale in alct1ni casi. Infin e l 'A. parla dell 'esofagoscopia ed anch e di questa n e d escrive la tecnica e gli appareccl1i in u so. I b en efici ch e a volte si hanno con essa sono ver.an1ente g r.andi, tutta,·1a l 'A. ri corda come questa non d e\1 e es er e m a i praticata negli infermi con aneurismi, nei m.a lat· di cuore, nei casi di forte iperten si on e, ecc. Scon sig lia l 'uso di apparecchi o di tubi :l n1andri110, potendo essi a volte anche impedire di vedere il corpo estran eo , in.a sopr.a tutto raccomanda molta prudenza n el pratic.are l 'endoscopia e nelle m .anovre di estrazion e di questi corpi, ricordando sen1pre il sagg·io proverbio primum non, nocere. , A. Pozzr.
RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO La figura giuridica deJl' Ufficia.le sanitario.
Con questa rubrica - ch e il cc Policlinico >> ebbe g ià ad istituire e ch e viene ripristinando dopo una sosta non breve - intendiamo illustrare, da un punto di vista eminentemente pratico, le -yarie form e di attività ch e l 'lJfficiale s .a nitario d ev·e esplicare per la difesa igienica d elle popolazioni a ffidate alla sua tutela, in applicazione d elle l egg·i e dei regolamenti \rigenti in materia sanitaria. Prima, però, di passare a d esan1inare questi oni singol e, è opportuno accenn ar e, si.a pure brevemente, alla figura g iuridica d ell 'Uffi ciale Sanitario ed alla sua posizione n el complesso m eccanismo della nostr.a organizzazione sanitaria. La tutela d ella sanità pubblica n el Regno spetta , per legge, al l\1ini tro d ell'Interno , e, sotto la sua dipendenza, a l Prefetto ed al Pod està (art. 1 d el T esto Unico d elle Leggi Sanitarie 1° agosto 1907 n. 636). Questi organi, ch e h anno cara ttere politic~ ed amministrativo , p er eser citare la sp eciale funzione l oro a ffidata d alla legge, dispongono di uffici di carattere tecnico costituiti , presso il Mini stero dell 'lnterno, dalla Direzion e Gen era le del~ Sanità Pubblic.a, ufficio n el quale sono insiem e rappresentate le com1Jetenze giuridich e e ammini trati,·e e quelle tecnich e
(m edici, veterinari, chimici, ingegneri); presso il Prefetto dall 'Ufficio Sanitario Provinciale, composto di uno o più m edici e v·eterinari provinciali. Parallelamente .a questi organi esistono due corpi consultivi: il Consig·lio Superiore di Sanità , presso il Ministero , ed il Con siglio Provinciale di Sanità, presso la Prefettura. Il Podestà esplica le funzio11i di tutela d ella salute pubblica, n ell 'ambito d el territorio comunale, valendosi d ell'Uffi ciale Sanitario. L'Ufficiale Sanitario perciò è il consulente tecnico d el Comune ed insiem e l ' esecutore d elle disposizioni e degli ordini emanati, in m a teria sanitari.a, dal Podestà od impartiti dal Prefetto , su proposta del n1edico provin cial e, od anche direttamente da qu·e st'ultimo. La figura giuridica d ell'Ufficiale Sanitario è precisata n ettam ente dall 'art. 20 del ricorda to Testo Unico d ell e Leggi Sanitarie, il quale stabilisce che g·li Ufficiali S.anitari Comunali sono considerati come Ufficiali governativi e come tali dipendono direttan1énte, oltre ch e dal Podestà o da l Presiden.te del Consorzio (n el caso di Ufficiali Sanitari consorziali), dal1'Autorità Sani tari.a Provinciale con la quale corrispondono e d ella quale eseguiscon o gli ordini. La sostituzion e di qu.e sto a rticolo con l 'art. 29 d el R. Decreto 30 d ecembre 1923, n . 2·8 89, ch e indi ca in luogo d ell 'Autorità Sanitaria provinciale quella circondariale, ha praticamente perduto ogni importanza colla avvenuta aboli zione d ell e Sottoprefetture e d ei Medici circondariali . Dal punto di vista d ella funzione, possiamo riconoscere, n el nostro ordin.amento sanitari o, due organi di carattere strettamente con sultivo : il Consiglio Superiore di Sanità ed il Consiglio Pro,rincial e di Sanità, e tre organi di c.ar.a ttere e·s ecutivo: ].a Direzione General e di Sanità, l' Ufficio Sanitari.o provinciale, 1'TJffi · ci ale Sanitario Comuna le (nei .grandi Comuni r appresenta to da un Uffi cio d'Igien e all e di J)end·e nze d ell 'Uffi ciale ~.ar:jtario) . Tralasciamo per brevità .d i accennare ai servizi sanitari di confin e e di porto, dipend enti direttamen te da lla Direzione Generale di Sanità , ed ai Labor.atori di profilassi e di vigilanza igienica, dipendenti d alle Amminis trazioni provinciali (dei quali ricorderemo a suo tempo i rapporti ch e possono .a ver e cogli Ufficiali Sanitari); .n oncb è ad altri servizi sFtnitari ch e, a norma d el R. Decreto :30 dicembre 1923, sono stati a ttribuiti .all e Amministrazioni provinciali. OccorrP però ricordare ch e, n ei Comuni . oltre 1'U ffi c iale Sanitario , e. istono i l\iedici Cond otti. E si , per qu.anto abbiano prevalentemente il compito d ell 'assistenza sanitaria (gratuita per i poveri , a pa~amen t o secondo speciali tariffe per g li abbi enti). $Ono chiamati dalla leg-ge anch e .ad eser citare funzioni di tutela d ella sanità pubbli ca. sem1)r e subordin.ata111 en te a lle diretti,-e d ell e ,.\nlorità ~a11itari e ~u• • per1or1.
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IL POLI CLINICO
Infatti l 'art . 33 del citato R. D ecreto 30 decen1bre 1923 dice : « I 1nedici condotti h anno l 'obbligo di cooperare a lla esecuzione dei provvedimenti di ig iene e di profilassi che siano ordinati da ll 'Autorità S.a nitaria Comunale e dall e Autorità Superiori, e, n ell 'ambito d ella rispettiva condotta, devono disimpegnare il servizio antimalarico e quello di vaccinazion e, ancl1e se i capitolati d'oneri non ne facciano espresso cenno ». I medici condotti p erciò , a lmeno per alcune d elle loro n1ansioni , partecipano alla funzione esecutiv.a ch e, n ell 'ordinamento sanitario d el n ost ro Paese, è attribuita agli Uffi ci Sanitari Comunali. ~ da agg·iunger e ch e in un g ran numero di Comuni rurali le carich e di l Tfficiale S<tnitario e Medi co condotto sono riunite n ell a st essa p er son a. L 'Uffi cial e Sanitario rappresenta quindi l 'ulti1no a n ello della catena formata dai vari el em enti preposti all.a difesa della pubblica salute. ~1a questa su a inferiorità di situazion e, n ei diver si g radi d ella gerarchia di servizi ch e abbiamo brevemente tracciata, n on d eve affatto interpretarsi come segno di minor valore ed importanza d elle s ue funzioni. Anzi d obbiamo rappresentarci 1'Ufficiale Sanitario com e il soldato che affronta direttam ente il n emico, come 1.a sentinella avanzata d ell '·esercito istituito p er difendere il paese dai moltepli ci peri coli ch e insidiano la salute e la vita d ei cittadini. Come un esercito non con segu e la vittoria d·e ll e armi , se a l sapere ed a l valore d ei condottieri non corrisponde la fedeltà ed il coraggio del fante che corre all'assalto , così riuscirebbero van e le migliori leggi in materi.a sanitaria, e le più perfette organizzazioni centra li d ei r elativi serv~zi , se veni sse a mancare alla periferia l 'opera zelante ed illuminata d ell 'Uffi cial e Sanitario, al quale, in ultim.a .a n.alisi, spetta }'.a pplic.azione di quelle leggi e la pratica esecuzione degli ordini emanati dacrli organi direttivi. L 'l lffi ciale Sanita rio d eve avere viva cosci en za d ell 'alta importanza di questa su a funzione e <leve cercare di r en d er sene sempre più deg·no, el evando ']a propria ct1ltura e adempi.endo crupolosamente il proprio dover e. A. FRANCHETTl. 1
POST A DEGLI ABBONA TI. Epilatorio. -
Al dott. P. C., d a Agrigent0:
Un a buon a formula di pasta epilatoria è cruella consig liata d a BRrssoN-DARIER: Solft1ro di bario a 7 Citrato di soda n 2 O ido di zinco t Amido ( ana g . 10 Essen za di verbena goccie III Acqua di rose q. b. p . f. ttna pasta p e sa. L ·aµ 1>licazione i1on d e' 'e durare J)iù di :3-~ 111 in uli: dipoi l avare abJ)ondanten1en te con
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a cqua tiepida e spalmare sùll~ parti così trattate una crema re frigerante. ~ superfluo ricordare ch e l 'u so delle so'3tanze epilatorie va sconsigliato allo scopo di evi~are ch e per la loro azione c11eratolitica troppo intensa possano verificarsi dermatiti con n ecr osi dei tessuti. Si consiglia anzi, prima di applicar e questi preparati sulle parti scoperte, di saggiarne l 'azione su di un tratto di cute d el braccio o delle coscie. La. cura con i d epil.atorii chimici non è mai radi.cale ed il m et odo più con sigliabile per la completa distruzion e dei peli superflui è l 'ez>ilazione elettrolitica. Sembra che · anch e c0 l radium si possano ottenere risultati discreti. V. MoNTESANO.
VARIA. In quale momento del periodo inte1~me struale la donna è fecondabile ~ ' ' arie r icer ch e sono state fatte sino ad ora su questo ~}un.to capitale, tutte basate però su le affermaz1on1, spesso vaghe, delle donne concernenti la d ata d el rapporto sessu.a le fecondante; ad ogni modo i diver si osservatori hanno sempre concluso ch e la donna è fe condabile durante tutto il p eriodo intermestruale. Con un metodo differe n te di ricerche, Knaus ("f'.1unch. M ed. Woch . , 28-1929) è giunto invece a conclusioni completan1ente opposte a lle preced enti, basate su studi sp erimentali negli animali e su dati fi siologici e an.atomo-patolog ici ottenuti , fuori da intervento su g li organi g·enitali d elle d onne nel corso di diver si stadi del periodo intermestruale. L 'impianto d ell 'u ovo fecondato è n ecessario all.a tra formazion e d el corpo giallo n1estruale ir1 un corpo gi.all o g ra,ridico, ch e impedisce lo s tabilirsi d ella m estruazione successiva. La durata minima della migr.a zione d ell 'uovo u1nano fecondato, è approssimativamente di 10 g iorni, per cui , in una donna regolata ogni -1: settimane, affinch è l 'uovo possa impiantarsi a t empo per prevenire I 'inizio d ella m estruazione segu ente, la fecondazione e l 'ovulazione d ebbon o prodursi tra il 14° ed il 16° g iorno d el cielo interm es lrua1e. Anch e se il follicolo di Gr.aaf era suscettibile di e sere fecondato p iù tardivamente, la fecondazion e durante g li ultimi 10 giorni del c iclo non può aver risultato, perch è ]a metruazione, sopra,··vcn endo prima dell 'jmpianto d ell 'u ovo, rende questo im1)ossibile. Nelle d onne sessualmente adulte e r egolate ogni ± sc LLin1ane, v i è dunque un period0 di ' terilità fi siol ogica . I /uovo non può essere efficacemente fecondato ch e a partire dall '11° fin o al 18° g iorno d el c iclo, con un periodo ottimo dal 14° a l 16° g iorno . ~ell e d onne r egolate ogni tre settin1ane o n1e.. _ truate irregolarmente, la d eterminazione clelle date d ell a . t eri li tà fi iologjca rie ce i11vece più diffic il e. . \. P ozzi.
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SEZIONE PRA TlCA
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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. CONTROVERSIE GIURIDICHE
lari elem enti per esigenze di inter esse an1miXXXVI. - 11 re ·\ulsito della buona condotta agli nistrativo e per con siderazioni di probità e di mora lità ch e s uperano talvolta il rig ore dei elfetti della no.m ina ad impiegati pubblici. li1niti circa i poteri d i annullamento. 11 Gov~rno del l{e 11a facolLà, in qualunque l\ ecentemen te, la V Sezione d el Consiglio di t~r11po,. Sl·~ p~r decreto, sia per propria iniziaSta to , con decision e 8 g iugno 1929 n. 34 7, ha tiva., d1 ~1 ch1arare la nullità degli atti o prov- seguìto lo stesso indir izzo soggiungendo che il ved1~ent1 che contengono violazione di leggi difetto d ella buona condotta può esser e deo di regolamenti generali . Si è tliscusso se sunto anche da risult.a11ze di processi p enali d eliberata la i1omina di un in-ipieg·ato, il Go~ d efiniti con assoluzione . Possiamo renderci ve1:no d el Re possa, in qualunque te111po, di- conto d ell e ragioni di opportunità di questa ch iararne la nullità per d i fetto o in sufficienza tendenza, che trova g iustificazione , come si è del requisito d ella buona condotta . I l du bbio d etto , n ella particolarità d e i casi, ma non si rig uarda i limiti d el poter e di annulla m ento: . d eve ecced ere: i limiti d ei poteri e dell e a ttriil Governo d el Re e er cita un sindacato di le- l)uzioni d evono essere ri pettati. Sarebb e p eg ittimità ciJ'coscritto a 11'accertamento delle ricoloso .estender e il p oter e d el Governo del Re violazioni di l egge o d ei regolamenti, esclu so ino a d unà ver.a e propria rivalutazion e dj quindi anche il così detto eccesso di potere fatti , di a tti e d i elem enti , al fine d el giudizio amministrativo. Ciò posto, l 'accert.amento d el circa la condotta r11or.ale e civil e. requisito d ella buona condotta , ch e talvolta Accenniamo a qualch e caso. Ft1 asst1nta ad presuppone ver·e e proprie valutazio11i di me- imp ieg·o comunale una per sona ch e .a·v.eva ri- · r ito, r ientra n ei l j1niti d ella comp,etenza d el portato condanna condizion ale per ricettazioGoverno d el Re P La giu risp r udenza h a rite- n e. Dopo qu.a lcl1e tempo , il Governo d el Re nuto ch e la buona con d otta sia r equisito es- annullò la non1ina. Successivam ente, l 'impiesenzia le agli effetti d ella cos tituzione del rap- g-.a to fu riabilitato. Il Consiglio di Stato, con porto d ' impiego, tas ativamente prescritto dal- decis ion e 8 giu gno 1929 n . 3±9, h a dichiarato l 'art. 162 d el T. U . d ella legge comuna le e legittimo l 'annullamento e irrilevante la sucprovi11ciale inodificato dall 'art. 35 d el R. D . ce siva r ia bil itazione agli effe tti d ella dichiara30 dicembre 1923 n. 2839 ·e 93 d el r ela tivo zion e di nullità g ià pronunziata, salvi g li eventuali su ccessivi provrvedi111enti dell'autorità a mr egolamento e richiesto, in genere, da tutti g l i ordin.an1enti d ell 'in1piego pubblico. Se ministrativa. I l ricorr ente sosteneva ch e la manca il r equi ito d ella buona - condotta, il mancanza d el requisito della buona condotta provvedimento ch e n e prescinde è contrario n on poteva essere desunta d.a lla condanna , peralla legge. Sin qui , non ' 'i sono in certezze. Ma ch è la condotta morale deve e ~ scre valutata può i l Governo d el Re far e un,a rivalutazione con criterio diverso ed .auto11omo e richia mava un parere d el Consiglio di Stato in a dunanza c ir ca la condotta P A r ig·ore se1nbra che questa non sia un.a indag·ine ch e rientri n ei limiti gen erale 29 settembre 1927 rie . Ger.a ce . I l rifedella competenza d el Governo d el R e, se e in rimento era però inesatto: il Con si g lio dì quanto presupponga un .apprezzamento di scr e- Stato aveva allora d etto ch e non può amm etzional e di elementi , di documenti, di prece- ter si un r apporto di di1)endenza tra immunità d enti ecc. La g iurispruden z.a però tende ad d a condann e p enali e condotta morale e civile, an1mettere e ten sivamente questo sindacato ri - n el sen so che I.a condotta può essere p essima ten endo ch e, qua ndo l 'eman azion e di un prov- an cl1e se un cittadino n on abbia riportato convedimento amministrativo è dalla legge sub or- da nna. Ma non vi è un rapporto alnieno assodinato al cpn corso d i determinate condizioni , luto n el senso inver so : non si può ritenere, }',accertamento d ella esisten za di esse ri entra cioè, ch e i preced enti pena li siano indifferenti n el controllo di l egittimità se an ch e si rife- ag:li ·effetti d el giudizio circa la condotta moriscano .a fatti complessi come la buon.a con- r ale e civile : una condann,a , specialmente per dotta. d eterminati · reati , può essere suffi ciente ad Questo principio, se fo sse inteso con1e crite- esclu d er e per sè stessa il r equisito del]a buona rio gen eral e, sar ebbe g iuridi camente in.accetta- condotta. bile ed esten d erebbe eccessivamente l 'ampjezNoi dubitiamo , invece, ch e il Go,1 orn o d el -za d el potere d el Gov·erno del Re : potere assa i Re, esercitando il poter e di annul lamento di d elicato perchè può esting u er e provvedimenti ufficio , in qualunque tempo , possa spingere e rapporti, in qualunque tempo, cioè anche e la sua indagine sino a ricercar e negli atti d1 sian•o stati co tituiti ed eseguiti d a moltissimi un g iudizio pena le definito con pronunzia di anni. a oluzione, elemen ti ch e escludano la buona ~1a è da con siderare ch e le decisioni , specondotta e quindi in,1alidino il certificato ri c ialmente in questa materia, non tendono a lasciato dal P odestà; in questo senso sembra s tabilire un criterio di massima; risolvono in- non accettabile la risoluzione ri .. u]tante dal]a vece casi con cr eti e tengono conto di partico- d ecisione 8 g iugno 1929 n. 3+7.
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IL .POLICLINICO
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NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI.
CONCORSI
Premio i nlerrtazionale sul traconia.
POSTI VACANTI .
Scad. 14 nov. ; L . 9600 e 5· qui11c1uc1111i d ee., oltre I . . . 519 uff. san. , L. 840 c. v., L. 400 ainbulat.; tassa L. 50,15. RErtBENNO
(lJe rgani o) . -
BuEsc1A. Sp edali Civili. - Un reggente per il riparto di i olamento e due reggenti per due sezioni del riparto tubercolo~ici; età lim. 40 a.; L. 5225; a l prirno dei posti indicati è annessa a n che l 'incle1111ità di carica in L. 5000, oltre eventuali asseg11 i; nom. bien11ale, confern1e quinq11cnnali fino a 60 a. Tassa L. 50. Titoli scientifici e cu rri culum vitae ~n triplice copia. Chiedere annu11zio. Se.ad . ore 16 del 30 nov. CEnIGNALE
(P iacertz<i). -
~
cad. 20 nov. \ 7 • fasci-
colo 43. ~Io.NTEPULt;I \ NO
(Siena). Regi Ospedali Riuniti cli S. Crislof ar o. Direttore sanitario-chirurgo op erator e; ~ cad. 15 nov.; et à lin1. 30-50 (55) a.;
tre anni di aiuto in Clin. cl1irurg. o in turno chirurg ico di Ospedale principale o di direttore di Ospedale di una certa importanza ; prefer. : doce11za in p atologia e. clin. chir. o n1edic. operat. e titoli in oste tr. e ginec.; L. 13.300 oltre 40 % inca so op erazio ni e 10 % incasso radioscopia. Doc ume11L i a 3 inesi. Cl1ied. annunzio. RiYolger si Segreteria. PrsTOI:\. rl rn111in,istra~ion,e
Per titoli ed esan1i. Direttore della Sezio11e Chi111ica de] Laboratorio Prov. di Ig·iene e Profilassi. Stipendio annt10 L. 12.500 e i11cle11nità L . 3000 pel servizio attivo, 1·11 ne e 1>al tra loréle delle prescritte rite11ule. I1Ld en11. cnro Yi,-erL Lo stipe11dio è su scettib~l e di 5 au1ne11ti del cleci1no, due quadrienn . e tre t rie11nali, fino a raggiunger e il limite massi1110 di ),. 1 .750. Do1nanda in carta bollo L. 2 e cloc11n1er1Li ò ovra11110 per venire, i11 plico racco111n11clato, 11011 oltre le or e 17 d el 5 dicembre alla Segrf· lerja òclJn Provi11cia. Per altre informazioni sui docu 1ne11l i , ha11do di concorso, ecc., rivolger si alla . . egre leria pred e t ~a. Provi riciale. -
Casa di cura proff. Albar1e e e ì\len11 ili . Per. titoli. Posto di Chirurgo, co1t asseg110 a1111uo di L. 12.000 1 oltre al 50 % degli on orarj s ull e prestazio11i operatorie ed alloggio gra1 uilo sr cnza famiglia. Richied esi lib . doc. in Patologil"l o t~linica chirurgica. La Clinica possiede con1ple to int])ia11to Radiologie<>, r eparto di degenza. re1)ar li cli oc11listica e ot orinolaringoiatria, g·abi11e ~Li de11 li. tiro , cli an alisi clinich e, elettroter aJ) in e cli co11 ~ l1l e11za 1nedici11a interna. Scadenza 20 n 0Yc1nbre J929. Per ~llre inJor111azioni rivolger si alla Direzio11 e de]] 'Istitt1lo. S lDF.R'O
\I .\R.l
A PREMI.
A
(Calabria). -
Ton1No. Ospedale 11medeo di Savoia per le malattie in.f etti ve . - Sono disponibili posti d i assis tente j11terno; scad. 11 n ov. Chied ere alla Segreteria avYi o cli concor so. , .r:nciN ' · Istituti Ospttalieri. Scad. 30 nov .; Lre a i len li ; L . 4000 oltr e L. 1000 serv. att ., perce11lt1nli, inélennità g u ardie (è as icurato un 1ni11i1110 cli I. . . 2500 pe r i prin1i 2 a11ni e di L . 3000 i)er i ncce$Si \' Ì); et à lim. 35 a.; t assa L. 50, 15. RiYOlger ... i ull '.\.1111ni11istrazione. •
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~1i11is lro ungherese della Previdenza sociale
ba fondato un premio di 2000 franchi svizzeri (circa 7400 lire it. ) per compensare un lavoro orig inale circa I 'eziologia del tracoma. Il lavoro dovrà segnare un progresso importante in questo can1po. Il con co·r so scade il 30 giugno 1931. I lavori prese11tati al concorso possono essere scritti in francese, inglese, italiano, tedesco od ungherese; deYono essere inviati alla I Clinica Oftalmologica della Reale Università Ungherese cc Peter Pazmany » Maria-Utca 39, Budapest VIII. La Commissione p otrà tener conto anche di lavori non presentati al co11corso, pubblicati tra il 1° giugno 1929 e il 30 giu gno 1930. La decisione si avrà non oltre il 31 dicembre 1931. Società Italiana di 1\!edicina Sociale.
La Società predetta, mercè la liberalità della e! RiYis ta di Terapia Moderna e Medicina Pratica » che 11a nlesso a sua disposizio·n e la somma di J..... 10.000 (diecimila), ha bandito due co11corsi fra i l\lledici Ilalia11i per monografie che vertano rispettiYa111e11le sui temi seguenti: 1) La l\1Iedicina preYentiYa e la selezior1e professionale dell 'operaio in rapporto a:lle assicurazioni sociali; 2) Le ragioni d 'indole m edica e sociale che stanno p er la ruralizzazione cor1tro l 'ur])anesimo. Jnfor1nazioni, copie del Regolamento, ecc., potra11no richieder si alla Segreteria della Società Italia11a di l\iiedici11a Sociale, v~a Dogana . n. 2, Milano ; oppure alla cc Rivista di Terapia Moderna », via ""\Tal lazze n. 39, l\!Iilano. Prerriio Dart igu es-Rosenthal.
I dottori Dartigues e Rosenthal hanno creato un premio di 4000 franchi per il 1930, da asse-
g n are a m embri de11 'T.Tmfia di qualsiasi nazionalità (America latina, Francia, Italia, Portogallo, Ron1ania, Spag11a, n1inoranze di lingue neo-lati11e, ecc.). Tt31na: cc Interventi inedico-chirurg ici sulla tubercolosi. Pneun1otorace artificiale d oppio » . Il pren1io è destinato unican1ente a comp en sare ricerche originali; è divisibile. I manocrit ti, d a ttilografati, devon o rim€ttersi non oltre il 1° gennaio 1930 all<\ sede sociale, rue d e la Por11pe 81, Paris. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
In occasione del fidanzamento del Principe Ereclitario, S. iVI. il Re ha nomi11ato conte il dott. Giova11ni Quirico, da più di trent 'anni m edico clella Fa1niglia Reale, in pre1nio del suo devoto attaccamento e dell 'opera preziosa di assisten za p restata n ell 'alto ufficio. Al collega valoroso ch e n el severo disimpegno del suo d elicato compito ha saputo manten er e i rapporti più cordiali con i colleghi m erjtandosi la stima e la simpatia di tutti , Yadano i rallegr a1nenti più sinceri d el « Policlinico » . ..\1 1nagg. nledico F. Costa è stato assegnato un terzo pre1nio di L. 400, per una monografia dal litc,lo « t~piden1ie di g u erra ».
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SEZIONE PRATI CA
ffOTlZIE DIVERSE.
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Iri rappreseritanza della r edazione e di tu t ti i nostri lettori, esprimiamo lo sdegno d 'I taliani per il v ile attentato al Principe Ereditario. La fortuna1 lia assistito la Patria, e l ' incolun1ità dell ' augusto Principe ha sollevato ovunque la più calda e simpaJtica onda cli eritusiasmo per Lu i, mentre si fidanzava uffici alm ente con la bella e co,lta Principe1ssa Jl..Iaria J osé del Belgio : sogrLo auspicalo di du e giovari.i cuori e di du e an1 iclie iV azioni.
Le opere del Regime nell'anno VII. Prima ch e questo fasc~colo giunga a destinazione, tutto il popolo italiano avrà celebrato il rit"L1ale della ricorrenza della !\.farcia su Roma, con l 'inaugurazione di un 'impon ente quantità di opere pubblich e, tra cui circa 1500 a carattere sani~ario (ospedali, sanatori, dispen sari, ecc . .J e 1nDlte altre d 'importanza igienica. Ciò prova quale impulso p oderoso il Regime i1ì11)rima alla vita della Nazione. · Di alcune opere suddette ab]Jia1110 già dato i10tizia. . . Su altre . ci riserviaino di riferire 11ei rn oss1mi numeri.
Società internazionale di Ortopedia. 1\<l iniiiativa del prof. \ '. Putti, si è costituito
un nuovo organismo int ernazionale, il cui ufficio permanente risiederà a Bruxelles . La riunione preparatoria corrtprendeva i rappresen:tanti di 14 Paesi; e ra presieduta da !\1urk J ansen di Leida e da M. Albee di Ne'v York; l 'It.alia vi era rappresentata d a Pt1tti e Gal eazzi. Il prossin10 Congresso avrà luogo a Parigi il 5 giugno 1930, sotto l a presidenza del prof. sir Ro·b ert Jones di Londra; le vice-presidenze sono sta te affidate ai proff. Gocht di Berlino e Putti di Bologna. I successivi Con o-ressi si riuniran110 ogni' 3 anni. Il numero dei ~embri è stato t emporaneamente lin1itato a 100. Sono st ate ammes::;e 5 lingu e ufficial i: francese, inglese, italiano, spagnolo e t edesco. 1
1° Congresso dell11 Società Oto·rino-laringologica la· tina. Si è adunalo a Niadrid n ei g-ior11i 7 e 8 ottobre, n ei locali della Reale .l\cc~demia Nazionale di Medicina, sotto la pres~denza de.l prof. rfapi~. Alla solenne seduta inaugurale intervennero il ministro dell a P. I., il presidente dell ' Acca~emia , il r ettore dell 'Università cen trale. Per l 'Ital1a parlò il pof. Citell~. Parteciparono ai lav9ri gl '~tali~ni proff. Bilancioni, Brunnetti, Calan1ida, C1tell1 e Ferreri . I congressisti riceYe.ttero calde accogli enze .
Congresso internazionale di Radiologia medica. 5i adunerà a Parigi n el 1931. Il Consiglio municipale d~ll a città ha deciso, su pr.op.osta d~l dott. Lobligeois, di accordare una SOYYenzione di 25.000 franchi al Comi tato promotore.
Al congresso degli anatomici. In ~ccas ioi1 e di questo Co11gr esso, sYoltosi a Bologna, il sig. Ugo Barberi h a ordinato una ~Io-
stra d i libri d ·anatomia, nella quale erano raccolte preziose edizioni di soggetto anatoinico e anch·e stampe, an·t ichi strumenti di chirurgia, ritratti,. manoscritti, autografi, m edag·lie, vasi di farma-. eia, a11t.ich e fiale e vasetti, m ortai, minuterie del-. la branca, ecc. : tutto un ricco materiale, insom-. Jna di dor.umenlazione st orica. Principale cimelio· della Mostra, il ritratto, d~pinto su tela in grande,zza naturale, di Fabrizio d 'Acquapendente, il famoso anatomico che fu già uno dei mag·giori luminari dell 'Ateneo Padovano. Egli è raffigurato in atto di fare una lezione d'anatomia al figlio Francesco, d~venuto lui pure medico di qt1alch e· valore.
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Films scientifici L. U. C. E. al Congresso Fran-· cese di chirurgia. Nei r ecenti convegni m edico-chirurgi tenutisi a, Parigi, per interessamento del delegato italiano ]Jrof. R. Alessandri, sono st ate presentate alcune· films scelte nella collezio n e scientifica dell 'Istituto Nazionale L. U. C. E., e riproducenti degli . importanti atti opera tori. Le pellicole della L. U. C.. E., per il valore · scientifico e l a perfe.zione tecnica con cui sono , state eseguite, hanno destato una grande ammi- . r azione fra i conven11ti. 1
Scuola di perfezionamento in pediatria a Pisa. Un corso di perfezionamento p er conseguire· il titolo di specialista pediatra avrà inizio il 13 gennajo; yj sono ammessi soltanto i laureati ; ha la durata di due anni, ma qualora si dimostri di po seder e una sufficiente prepar azion e n el can1po. della specialità, si può essere eso·n er ati da ui1 ai1110 . A.gli aiuti ed assistenti effettivi della Clinica pecltatrica g-li anni di servizio n ella Clinica sono computati come anni di freque11za nella scuola. Le materie d 'insegn~mento sono in nu- . mero di 16. Tassa complessiva L . 1150 l'anno ; L. 75 per esame di diploma e L. 300 pel diplon1 n. Le iscrizioni si ricevono dalla Segreter] a dell '{Tr1iversi tà fino al 10 gennaio ; le domande vanno dirette al Rettore; per informazion~ rivolgersi al Diretito·r e della Sct1ola, prof. G. Fiore.
Scuola di odontoiatria e protesi dentaria a Bologna-. . So110 aperte le iscrizioni p er l 'anno scola&tico · 1929-30 ai Cor si di perfezionamento in Odontoiatria e Prolesi dentaria presso la R. Univer sità di Bolog n a, per · i laureati in m edicina e chirurgia . E. sen cl o il nun1ero dei posti limitato , l 'accettazion e vic11e regolata secoi1do la priorità 11ella presentazione delle don1ande e nel ver. ai11ento delle tasse. J. . e iscrizioni si chiuderanno impror ogabilmente i1 30 novembre. Per programmi ed ~nformazioni rivolger si alla · Segreteria della Scuola, vi a S. Vi;tale 59, Bologn a.
Sedi per gli esami di Stato. Con ordinanza del Ministero della Educazion e · :\'azionale è stata indetta pel corrente anno la sessione degli esami di St ato di abilitazion e alle professioni liber ali ; per I 'abilitazione all 'esercizio del : la professione di inedico-chirurgo saranno sedi•
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IL POLICLINICO
(li e an1e le RR. Università di Cagljari, Catania, Firenze, Napoli, Padova, Pavia, Pisa, Roma, Tori no.
Il nuovo ospedale di Mantova.
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L'Università sportiva. Il Consiglio Superiore dell 'Educazione Nazio11ale, su proposta del sottosegretario per l 'Educazior1e fisica on. Ricci, ha discusso e approvato l 'ordina1nento dell'Accademia Fascista di edu cazio11e fisica, la quale qcqui s.~a un 'organizzazione in tutto simile a quella delle Università. Il corso con1prender à due bjenni: uno inferiore per con· seg·uire jl titolo di professore di educazione fisjca e l 'abilitaz~onc all 'insegnamento nelle sc uole di ogni grado; uno superiore, per il conseguimento della laurea di dottore in scienze applicate al1'educazione fisica, destinato alla formazione di professionis ti e s tudiosi ch e potra11no dirigere e coordinare I 'opera dei primi e far progreclire lo studio dell 'educazione fisica. :È prevista l 'is1tituzione, in seno al biennio super ior e, di un corso di specializzazione per laureati in medicina. Gli insegna1nenti sono di tre ordini: pratici, scientifici e giuridico-pedagogici. L 'Accaden1ia comprende: un Isliluto-Convitto, il Foro l\lussolini e una Scuola di Scienze applir.ate all 'educazione fisica.
• orge in Borgo Pompilio - una delle zone più elevale a sud della città - a poco più di un chilomelro da Porta Belfiore, e fu costruito col concorso t1nanime di enti e di ge11erosi ci ttadini. Il progetto orjginario era d ell ,ingegnere Giulio Marcovigi; poi fu modificato e ada ttato ad un 11uovo piano fin~nziario, con l a collaborazione <lell 'jng. Angelo Assi, d ell 'ing. Alberto Cristofori e dell 'arch. Livio Provasoli Ghirardini, riun1ti a tale scopo in commissione, la quale ebbe altresì il compito della direzione dei lavori, eseguiti in c irca due an11i sulle fondazioni già gettate per quasi l11tli i padiglioni nel 1919. L 'O p edale si compone di dodici edifici: il padi,g·lio11e d 'ingresso, quattro padiglioni prjncipali (dL1e pPr la rneclicina generale, uno per la chirurgia generale ed un altro per la g inecologia e 111aL-ernità; un padiglione di medicina generale -co ntiene anche il reparto oculistico e quello di o l or inolaringoia·~ria, co11 le rispettive sale op eraCampagne di disanofellzzazione idrica in Italia. torie e servizi sussidiari, il padig·lione per l'Ospe·dale Infantile Bulgari11i, aggregato all 'Ospedale In una conferenza tenuta innanzi alla Ileale Civico, il padiglione delle cure fisiote.r apiche, Società òi Medici11a e Jg jene Tropicale di Londra, quell o drlla dern1osifilopatia, quello dei servizi L. W. Hackett, rappresentante della Fondazione ,g·enerali, la ch iesa con annessa camera mortuaria, Rockefelle.r jn Italia, ha esposto l 'azione svolta nel la casa dei cap1)ellan~ e la lavanderia e ce.n trale corso di 3 an11i dalla S~azjone Sperimentale Anlern1ica . timalarica istituita dalla Direzione Generale <li Poco lungi dal recinto dell'Ospedale propriaSanitZt Pubblica jn Italia, col concorso della FonJ110 11te detto, sorgono i padiglioni d el Sanatorio dazione suddetta. Belfiore, che è una dipendenza dell 'Ospedale Il l)rogramma aYeva per scopo di compiere la i11edesimo ed è con questo collegato da un viale profilassi della n1alaria a titolo sperimentale, in inler110; quanto prima lo sar?t anche da una galalcuni _piccoli centri, senza superare le spese abileria otlerranea. tualmente incontrate per la somministrazione Vicjr10 al Sanatorjo esiste il Padiglione rvlunicidellq chinina (nel co1npulo si faceva astrazione pale <li isola1nento cd in prossimità di questi uldalle spese di controllo, direzjone, ricerche spetimi fabbricati, v'è la casa colonica per la conduciali ecc.). zio11e dei terreni liJ)eri da padiglio·n i e da g jarVe11ne . data la preferenza alla slarvizzazione d in.i , e costjtuenti Je aree di rispetto dell'Ospedale mediante il verde di Parigi, perchè rispondeva .e del Snr1é1tor io e destinati a futuri eventuali alai requisiti progra1nmatici. I risultati sono st ati largan1e0iti. dei più rimarchevoli ; così ·a Portotorres (Sarde<jo1l1plossiv~rr1ente le varie infermerie dell 'Ospeg 11a) l a malaria è quasi 's compar sa, malgrado le ·dale, il Sanatorio escluso, sono capaci di oltre difficol tà d ella lotta; a Bianconovo (Calabria) è 300 le l Lj scomparsa del tutto. Come controll<;» . ~ T?rpè Tt1cti i servizi generali funzionano nel modo (Sardegna) si è voluto at~uare ui:ia ~h1nm~zzaz1one pjt1 perfetto grazie anche alla presenza d i congeintensiva senza altre misure ; 1 r1sultat1 furono gni tlella pih moderna costruzione ed all 'ap.p licaneaativi. D11nque la g u arigione completa dei mazione de i meccanismi più l argamente sper1menlarici si è ottenuta assai meglio impedendo le ta ti negli ospedali delle maggiori c!ttà. r eir1fezio11i, mediante la disanofelizzazione, anziI ..e aree scoperte che circondano I Ospedale, conchè ricorrendo alla chinina e ciò conferma un ve11ie11 le111ente recintate, sono ridotte a giardino. assunto già formulato da V. Ascoli, sec.ondo. c~i Le ac iden~alità del terreno, un tempo sed e del la malaria si cronicizza in seguito a remfez1on1. Jorle Po111pilio, e la . sua maggiore elevazione in L 'O. ha poi preso in esame le principali obbi~ con fron lo alle zone circostanti, conferiscono alzioni contro i n1etodi at tuati. Seguì un 'ampia l 'insicme dell 'Ospedale nuovo un aspetto assai ridiscussione. d ente. Associazione spagnola della stampa medica. i>er l'Opera Maternità e Infanzia. Sono state rinnovate le cariche della giunta diL 'a11no scor so due co nit1gi cl1e ollero man~ erettiva rlell '« Asociaci6n Nac io11al de Pre11 a ~Ié 11crc l'incognito donaro110 li.re 100.000 al l 'Opera dica » . Nni' ion ale 1\1aterni.là ed Infanzia, per onorare la Sono risultati: preside111te Ricardo Horno Aln1cn1oria di ltn loro figlio morto 5 anni prima. Lacorta, di Saragozza, del periodic~ Clini.ca ~\nche quest'anno, nella ricorrenza del VI. an~ boratorio)· vicepresidente José ~1ad1navelt1a d1 l\1~ niver ario della morte nel loro caro, i gen1tor1 rlricl (Progresos de la Clinica) ; tesor!~re Eug~n10 han110 offerto altre lire 100.000 all'Opera 1 azio~e . onero Romarlog di ~fadrid (T zda Jlérl1ca ; 11nlr ~faternità ect Infanzia.
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SE Z CONE PRATICA
soci: Antonio Peyri di Bar cellona (R evista A1édica d e Barce lori.a) ; Battestini di Barcellona (A r s M édica) ; Ruiz ~laya di Cordova (l deal 1v!édico) ; Luis Calandre di Madrid (A r chivos de Cardi ol og ia y IIeamtologia) ; Rafael Fraile di Madrid (A r chivos d e M edicina , Ci rugia y E sp ecial i dades) ; segr e tario Federico Meana di Madrid (l\1edicin a L ati na) . P er la corrispondenza e p er infor1nazioni rivolger si al segretario, d on Francisco ~1leana, plaza Principe Alfonso, n. 12, apartado 116, Madrid, Sp agn a.
Per un'Associazione di medici ferroviari in Inghilterra. Si è costituito in Inghilterra un Cort1ita to or g·anizzat ore provvisorio, allo scopo di r accoglier e in .i\ ssociazion e gli ufficiali sanitari ferroviari, quale gruppo d ell ' cc Associazione ~1edica Britannica ». Se le acles'ioni sar anno a·bbastan za n un1erose, Yerrà indetto u 11 conv~grto~ in sen o al Cong·resso d ell 'Associazione Medica J~ri t annica , ch e si adun er à 11e l l11'ossimo an110 a Durham .
La Casa dei Medici di Bruxelles. •
Un appello l an ciato· dal Coll egio dei Medici di Bruxelles (Boulevard d e ' '' aterloo 31), p er fond ar e una casa di riposo p ei m edici, h a avuto per r isultato: fi110 al 21 settembre, la r accol ta di 309 sottoscrizio11i d a 500 franchi ciascu na; quindi il })r og·etto s i avvia a r apida r ealizzazion e.
La Mezzaluna Rt>ssa nell' Azerbagian. Ha celebrato il 3° anniver sario dell a s u a fondazione . Oltre il Comitato centrale comprende 12 Comitati pro.v inciali ; i soci raggiungono circa 22.000. Ha fondato 5 istituzioni m edico-profilattich e, un disp ensario antitracomatoso, un consultorio p er b ambini e d o·n ne, un disp en sario per l attanti. Provvede alla distribuzion e gr a tuit a di cibi caldi agli scolari bisognosi ; assiste i lavora~ori agricoli; compie la propaganda igienica; org anizza colonie estive di riposo . Inoltre, i n 10 distretti d el paese ha cr eato d elle or ganizzazioni sanitarie e 33 squadre di pron to soccorso, con oltre 1000 con1pon enti .
L'Accademia Medica del Venezuela. L '11 giugn o. scorso ven11e celebr ato il 15° anniver sario d ell 'Accad e1nia Nazion ale d i ~ledicin a d el Ve11ezu ela. Un a cerin1onia solenne si sYol e n ella sed e centrale d ell 'Univer s.i·t à di Car acas . Si è co-· niata e di strib uila una m ed aglia comme111orativa in b r on zo . La << Gacet a 1'1édica da Car acas » ha or a p11bblicat o un inagnifico i1u 111ero straor d inario com men1or a tivo, r icco cli laYori or jginali.
Viaggio medico internazionale. Il 6 11 vi2.~·gio n1edico internazion ale natalizio indel lo dalla « Sociét é Médicale du Litt oral niéditerr anéen » (Voyage bleu ) avr à luogo con u n 'an1piezza 111aggior e del con su eto. L 'adu nata si farà a ~Iarsigli a il 26 dice1nbre e il viaggio sarà diretto FI San Remo. Lo s tudio scientifico d i ogni stazione è a sicu.r~ to co rt ogni attenzione. Nelle città p rin cipali ~vranno luogo dei r icevimenti. Sono orga11izzat e due esct1rsioni d u rant e il Yiagg·io: una sull a riviera italiana, con r icevimenti a San Remo e O ped aletto e con una ·con1111eiT1orazione l1fficiale del soggior no cli Paste11r a Bor digh era; l 'al tra
s11lle Alpi . Eve11tualn1ei1te si org anizzer à un 'escursion e in Cor sica. I }JOsti son o r iser vati ai medici ed alle loro famig·lje; il nurn er o n e è strettamente limitat o. Scriver e al presiden te della Società, rue Verdi 24, Nizza.
Viaggi d' istruzione medica.
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An ch e quest 'anno il viaggio << n ord-su cl n di istruzion e 111edica p erfe ttamen te or ga11izzato d all 'Ente n azion ale p er le indus trie turi stich e, e sapien temente guidat o d al valor oso prof. · Guido Ruata - h a o t.~e11uto lin n1agi1ifico su ccesso con ferma to d alla soddisfaz ioi1e e d all 'amm irazion e, d all 'e ntusias1T10 e d al plau so dei numer osi n1edici stranier i ch e vi r appresentaYan o dodici St a li . In una. su ccessione di feste ospitali son o, state visita te ~!erano, Mendol a, Bol zan o, Ron cegn o, Levico, Riva del Garda, Gardon e Iliviera, Recoaro, Bag11i d~ Poretta, Mo11 tecatini Terme, Viar eggio, g·e111m e nostre ammiratissime da,i m edici esteri p er la ricch ezza della lor o or ganizzazion e ricettiva, bellezze n aturali, t esori d i acque· curative. La pratica dei viaggi di i struzione m edica come elem e11to di valorizzazio11e delle st azioni idrocli1natich e e balneari, cleve avere g·r an p eso se ad essa ricorron o m olti Paesi. In. coinciden za, o quasi , col « n ord-sud » italian o, d eb bono ricordar si il V. E. M. fran cese (voyag·e é tudes m édicales)., lo Sludien reise t edesco, il viaggio m edico cecoslovacco, il n11ovi ssimo viag·gio sp agn uolo. · Cer to si è ch e la prntjra · stessa n on h a soltanto fine })r opagan dis tico, ber1 sì un concr et o valore politico e n azio11ale. I m.edici di d odici P aesi (ci riferiam o al n ostro « 11ord-s ud ») h anno veduto a cagion del Yiaggio ta11ta Italia b ella come sar ebbe prob abilmen te av .. ven L1to lor o d i n on veder e m a], e p otran dire, ritorna11do, c he fra n oi l e st azior1i di cura idr oclim atica proced on o col lor o nuovo ritmo, di mod erna e sp esso super ba or ga11izzazion e in ambien -. te di op er o a e or dirtala con viven za sociale.
Per limitare il traffico degli stupefacenti. I n esilo alle discu ssior1i avv·e nute in seno al Co111itato per l 'oppio d alla Socie tà delle Nazioni, la 5a Com m issio·n e (pr oblen1i sociali ed umanitari) h a }Jr ep ost o alla io~ assem blea gen era!e della_ Socie tà , adu natasi in settem br e, che il Comitato sudd etto p r ep ari una r elazion e sui mezzi p iù idonei p er attuar e la Conven zion e di ~inev,~a ~el 1925, consider ando anch e l 'opportu nit à d indir e una Corife re·n za i11ternazionale, in cui siano ugu almente rappresen t ati gli St ati p r oduttor i e qu e·l li cons11 n1R~ori. e ciò secor1do ui1a propos ta aYanzata d a l dPlegato i tal iano, on . Sardi, sostenuta d al delcg·ato r in-ese e 1nodifica ta dal deleg·ato i nglese N. Baher . L 'assen1blea h a approvato. La r elazione Yerrà prese11tata al Consig·lio, che deciderà i11 meri I o.
Classificazione delle acque minerali e bibliografia idrologica italiana. Al r ece11te et XX- Cong·resso Nazionale Idrologico » (Spezia, 4-7 ot lo]Jr e 1929--VII) venne Lraltato l 'in1portai1te ar go111e11to delle classificazioni idrolog ich e. Per a ttuare u11a cla sificazione italiana che p os a deg11an1en te fig urar e fra tutle le altre, era
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1L POLICLINICO
&~ala
i t1carica ta 11egl~ scor si Co11gressi u11a Co111nTissio11e, co1llpos ta dai proff. se11. R. Nasi11i (Pisa), P. ~Iarfori (Napoli), P. Piccinini (Milano ), l a quale ne riferì ampiamente al Congresso di Spezia. Dop o ampia discu ssione (alla quale, oltre i l\elator~ surricordati, parteciparono i proff. Ruata, Carreras, azari, Razzano. Sabatini, Vale11 li ed altri), si è decjso, tra l 'altro, ch e la cl assificazione dovrà avere p er b ase il criterio chimico e che sei gra11cli cl assi basteranno per comprendere tutte le acque minerali. La « cl assificazione idrologica italiana », ch e sarà elaborata al più presto a11che per esigenze pratich e i11 r apporto alla solerte azione ch e altresì 11el can1p o delle acque minerali svolge la Direzio11e Generale di Sanità, verrà presentata al prossimo Con gr esso Nazionale Idrologico (Rodi , 1930) . Per quanto, rig·uarda la cc bibliografia idrologica italiana n, il prof. Piccinini, riassumendo u11 ampio st10 lavor o in proposito, ricordò l a b eneinerenza d ell 'E. .I. T., e della cc Associazione Italiana di Idrologia n, cui apparte11 n ero g·ra11di ~Iaestri.
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l ·i1nporta11za della scoperta: vanno special111en te ricordati Hagemann e Jorge11sen. Essi eLhero n1olta parte ~ella foi1dazio11e del gra11dioso Istituto fototerapico, al quale Finsen impresse un duplice indirizzo: scie11tifico e pratico. Sotto la :::t1a g uida vi furono coinpiuti notevoli studi sperin1enlali; bas terebbe ricorclare quelli relativi al1'azione che j raggi di varia lunghezza d 'onda esercitano su vari batteri ; sulle permeabilità di vari tessuti ai vari rag·gi ; i m etodi attinon1 etri. c1, ecc. Inseg·11ò a11chc a disciplinare l 'impieg·o d ella luce : Firtsen n on va tent1to responsabile d egli eccessi e çl elle stravaganze in cui oggig si cade da m olti fisioterapisti. Nel 1903 gl i venne conferilo un premio Nobel. A soli 44 a11ni l a morte troncò tanta benefica attività. E ' pro])abile che se il Finsen non avesse avuto una salute così malferma, non si sarebbe co11sacrato con tanto impegno agli studi sperimentali,. cui l 'un1anith deve una d elle più utili scoperte: l 1tnpiego dei raggi t1ltraviol etti a mezzo curai ivo e profilattico. ,
In onore del prof. G. Mingazzini.
Commemorazione del prof. Angelo Ru11ini.
Ir1 occasione d el XIX Congresso cl ella Società d ei Neuropatolog'i tedeschi , il pres jd en1e prof. O. Forsl er ricordò, durante il d iscor so 1inaugurale, ch e il ~oc i 0 1J11orario prof. G. 1\-fingazzini aveva compiuto il su o 35° anno di insegn amento. Egli disse che il prof. Mingazzini apparteneva ai soci fondatori d ella Società, alle cui istituzio·n i era .stato sertlpre fedele; aveva preso parte e con contributo scientifico alle varie riu11 ioni che fecero parte della Commissione permanente per il conferimento dell a medaglia di Erb, la quale era stata negli rin r1i scor si assegnata ai più grandi luminari della neuropatologia; cruali Stri.impell , vVagner v. J auregg e O. v·ogt Nonne . A qlJ ùSt P ed altre parole fecero plau so vivissimo tutti i m embri del Cong r esso . Il prof. G. ~1ingazzini espresse, commosso, i su oi se11si di g ratitt1dine.
Ad Arquata del Tronto, i1ella sala del Municipio, ha avuto luogo in fo rma austera la commeinorazione del compian~o prof. Angelo Ruffi11i. Erano presenti il prefetto, altre autorità e p er sonalità. Dopo bre\'i e commosse parole del pode tà e del sen. Viola, ha tenuto il cliscorso commemorativo il prof. Silvestro Baglioni, della R. Università di Roma.
In memoria di Finsen.
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Si sono compiuti 25 a11ni dalla morte di Niels J~ yberg F insen, cui precipuamente andiamo debitori d ell a foloterapia. Il Finsen era un lavor~ lore lento; i1on con segu ì la laurea che a 30 anni. Gi ù allora soffriva di quei g·ravi disturbi ch e doveva110 far11e u11 martire nel breve periodo che gli ri111a se di vita: si trattava di una peritonite cronica iiJerplastica, come venne rivelato dalla autopspia; essa d e lern1inava asciti, cianosi, ecc. ed i111poneva un regime di restrizioni e d~ privazioni. No111i11a lo prosett ore dal prof. Chievitz, a Co~ pcnaghen, se111pre 1nalaLiccio e freddoloso egli s lava n1ol Lo volenti eri al sole; così fu indotto a s tudiare l e virtù terapeutjcl1e della luce. In prin10 tempo accer lò I 'azione d ella luce r ossa sl1lle l)ll Iole vaiolose: riconobbe che -essa moclcra le .. 11p1)t1razio11i e che in1peclisce le cicatrici deturpanti. . Poi fermò l a 11a atte11zione 11lla luce ultrav10lcl La; i1e in<l ngò le azioni fi iologiche e quelle t erapc11 Li r h c: ro~1 f,1 co11<lollo alla cura del lupus. (;nn1int' iò nd u nre la 111ce golare; poi ideò l1na lnn11>nda 1>er la proc111zione rlc-i r aggi u ltra-viole tt i. lFt lnrn1)a<ln Fi11 en, llLnla l ul lora. Ehbe l a forlnnFt <li lrnllnre ron fa])l)rirnn ti ch e ro1npresero
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Per on monumento al malato ignoto. Il prof. T. Mendes, d ella F acoltà inedica di Rio <le J ai1eiro, ha avanzato la proposta, innanzi all '.c'\.ccad en1ia Nazionale di ~Iedicina di questa città, di erigere un inonumento, n ella necropoli, all 'infer1no anonimo" quale omaggio ai pazienti sco11osci uti o semi-sconosciuti ch e occupano le corsie osp edalier e . Queslì dj ser ed a ti si lJr estauo all 'insegna1nento, in vila ed in m onte . Grazie ad essi il docente adtlestra i suoi allievi alla diagnosi ed alla cura e trasmette il suo sapere al1 e nuove generazioni. Inoltre essi consentono di cimentare i nuo>Vi metodi diagnos tici e curativi e di rendere sempre .più efficiente la medici11a. Dopo morti i loro corpi vengono deposti Slll freddo marmo della ca• • • • mera inc1sor1a, per insegnar e ancora nuovi• veri.• 1'utta 1'uman ità d eve loro t111 tribUJto di gra ti! udine e cli a1nmirazione. La propo. ta del Me11d es è stata accolta con faYore dall .Arcnde111i a e l arga m en te appoggiata dall a sta111pa p olitjca. TI cl o~ t. D. B. 1\ vila (Prensa .~lé clica A rgeritin,a, 19 set t . 1929) propone ora ch e 1~ iniziativa venga pron1ossa ed attuata anche negli altri Paesi , q11ale solenne din1ostrazione d ei senf irr1enti pietosi d ella cl asse me<lica. Si è spe11to jn ques ti g iorni a Bolog·11a ·il prof. FELICE RO I , chirurgo J)rinlélrio n e11 ·ospednl e Civile cli Aquila. Del collPga ch e lascia cli sr• la11l ft e lin1a/io11e e largo ritnpinnlo, diremo piì1 nn1p jrirncnte in nn prossir110 i111n1ero.
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1617
SEZIONE PRATl CA.
RASSEGNA DELLA. STAMP.A. MEDICA. R ev. 1\-led. Rar celon. , g·iu. - - E scuDERO e VAREDA. Il 1n idollo osseo nell 'ittero emolitico. Bosco. Le alterazioni morfologich e d el t or ace . - LACROSE. Il bagno di mare e i djabetici. Presse lvléd., 21 ag. RosSELLO . Azione dell'iperpnea nelle crisi nitritoidi. J ourn. i\!Iéd. d. Paris, 22 ag. CARPENTIER. Il cobalto nelle acque minerali . MAZERAN . La co1ibacillosi p er propagaz1one. Jour11. Praliciens, 17 ag. SERGENT. Valore co1npar a to clell 'esan1e clinico e r adiologico . - BEN0N. La fuga 11ei bambini. Riforma M ed ., 17 ag. - IzAR e PELLEGRINO. Calcio e iperuricernia. - CANTANI. Confronto fra le reazioni di 1'1Ieir1icke e v\' assermann. Spitciliil , ag. ·_ SARAGEA e PnuN10. Il trattam ento ù ell ' iperten sio11e perma11ente. - BoTEz ed altri . c)cclusione· intestinale d a ascaridi . Nlirier va Medica, 18 ag. - BoNANNO e VECCHIA. Studio ambientale e statistica d,el ca11cro. - ANTONIOLI. Gan g r en e i sch er11i cl1e e ter n1.ometria cu tanea. J onrn. Trop . J-1ed . a. llyg. ~ 15 ag·. -· CLARKE. Virus e inc1usioni cellulari. Haem a:lologica, fa se . IV. ·- MANZINI. I processi -dege1lerativi dei globuli lJia11chi . l\fAscn ERPA. Il potere em opoietico d el rohalto. - ALosr. Veleni emolitici e alterazioni del fegato. D eut. Med. TiJ' ochens., 23 ag. v. BERGMANN. Tra ttamento della tub . e della r achitide. F thJNER. Avvel ename11to da strofantina p er via rettale. - E1sF.LT. Necessità di una clinica p er le m alattie d~i vecchi . Wi en er J(lin . TVo ch ens., 22 ag. - KERMAUNJ!:R. L a via add ominale nel trattan1. d ei tumori uterini. KNOEPFEn. 1ACH EH. La profilassi d el inor~ billo. - DEUTSCH. ì\fedicina inter11a e p sichiatria. Zbltt. f. Chirµ.rg ., 24 ag·. - ScHMIEDEN. Il tratt amento chirurgico della siringomielia. BAul\fANN . L 'emos:tasi n ella prostat ectomia.
Zb ll t.
f.
I n 11. !i1 cd ., 24: ag. -
BRACK . Reperti del c uore e d ell 'aorta n ella 1norte in1provvi sa. L ancel, 24 ag. - BAnBER . La dermatolog ia e le allre bran ch e d ella m edicina. - Sr~IPSON e BATTEN. La diagnosi delle cardiopatie nei lJa111bini. Z. f. Tblcose, n . 4. -- .JESSEN e GruEsnACfl. I sali d ei inetalli pesanti nella tub. l aringea e pol1n. - G"vEDER e KALIVIAY. La ptosi i11testinale clei tub. La Clinica, n . 8. - l\IIARQUE. Nevrite cl a iniezion e di etere. - l;t.TQUE. La febbre da se te n el lattante . P erisiero Medico·, 15 ag. - TruBARCHr. L a t er ap. d ella tub. l aringea. Brilisli Med. J ourn., 24 ag. - F1sHBER'G. Tub. apicale e subapicale. - ·J ONES. Le t on sille e le aden oidi d al punto di vist a del m edico e d el chirurgo. - GArR J oHNSTON. La tub. d ell 'ilo. l\!ed. J(li nik, 23 é\g. - E rsELSBEllG. L 'op er azione n ei tumori d ell 'ipofisi. - SPIEGEL. Ipofisi e tuber ciner eum . BuscrfKE e J osEPH. La specificità della r eaz. Cl1tanea allerg ica. M ii nch. lVled. TVoche 1is., 23 ag. Influen za dei prep arali nlinerali sull 'equilibrio acido-base. - D u n.cl\. Anato1.n ia patolog ica e i11fortunis tica. -· Bu·rrERSACK. La crisi medica . s.calpel ~ 24 ag. - La si11drorr1e d olorosa n ella litiasi r eno-ure,teraJe . Gai. li op. , 24 ag. - I. . a r anula so t tolingu al e. l)roc. Roy. Soc. Med., ag. - l)iscu ssion e sul1'u so d·eJla efedrina. S1l\fl\ LONS. Rottura spon · tan ea d ella vescica . 1'1orgagrii, 11 ag. - D 'Av.\NZO. Erilroder1nia desq1.1am a liva jn tre fig·li cteg·li stessi genitori. Reu . de Clii rurgie (ron1e11a)i n . 7. - ANGEt,Escu ed altri. Osservaz. su 547 interventi per appendicite. - GEOHGEscu e .T oNi::scu. Rot tura sp on t anea di ute1~0 graviflo, ed i11fezione r apida. Rev. de Nléd L éga l e (llaba11a). - 13AHRl!:RAS ed allri. L 'occhio in ine<licina legale. Rev. Med. de Brzrcelona, g·it1 . - l\tIA:nQuEz. Il polso r etinico nell a p at olog-ia e11docr anica. - ALFAHAS. l~o ntrihuto a ll o stud io del gozzo.
Indice àlfabetico per materie .
•
Artriti del puerperio . Pag. 1588 Lavoro: rieclucazion e profess i_onale . Pag. 1592 E acillo cli Koch: elim in(.\zior1e p er le i\Iicosi pol111011ari • )) 1598 • • urine in soggetti con l esioni polmo~1Iorte i1n provvisa p er occlusione d el l a)) nari senza lesi oni r enali 1579 r111ge d a ascaridi )) 1607 )} Bibliografi a 1593 eurosi inlest inali . )) 1589 Congressi medico-chirurg ici : i naugu1V omìne ad impi eghi pubblici : r equisito )) r azione . . . . . . 1595 della buona coridol [((, . · )) 1611 Corpi es tranei dell e vie aer ee e d el! 'esotruzion e inteslinalc acu ta : cau sa d el 1608 Osla fago : estrazione cor1 l 'e11doscopia . . » inerte )) 1591 Duodeno: allarga1nent o da tun1efazioni )) intes tinali . 1591 Pel]e del dor so: lest a di ~'Iedu. a capil. . lare; valor e se1neiotico )) 1587 1610 Epilatori . . . . . . » Esostosi multip le cartilaginee fa111ig·liari » 1581 · Pol111onite: ip er arr azione con1e i11i sura . profilattica . )) 1608 F ebbre tifoide: }Jarticol ari i11odificazio)) 1607 )) ni in ep idemi e uttu a]i . 1580 Respirazione ~rtificial e Sterilità: fattori cos tituzionali )) 15 8 Genetica ed eu genica : r el az ioni e co)) 1602 Tuber.colosj: relazioni e con1unicazion i municazioni varie . Yar1e )) 1606 Gozzo abP.rra11te d ella r egio11e del pneu)) 1607 Ufficiale sanitario: figura gitz ridica . )) 160 1nogastrico di inis tr~ • Non ~ consentita la 'Tistampa di ia110Ti pubbLieati nel Potiolinioo se n on ln •eouito ad auto'Tizzazione _scritta dalla .,eda•'one. a v'etata la pubblica1ione ài 1unt' di essi senza cìta'Tne la fonte.
Ulrltti di proprietà riservati.
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Roma - Stw.b. Tipo-Lit. Arm&ni di M. Courrier. ·
V. AsooL1, Red. resp .
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1618
IL POLICLINICO
[ANNO XXXVI, NuM. 44:]
_... Importante pubblicazione a disposizione dei nostri abbonati : '
Prof. ARNOLFO CIAMPOLINI Docente di Medicina Legale degli Infortuni nella R. Università di Firenze
La Traumatologia del Lavoro nei rapporti con la Legge Seconda edizione completamente rifatta e ampliata.
'!J.
. A!fì"!'chè_ i si_g flori edi.c i P?ssa_n o . e~ursi della grande utiilità che ha questo volume del professOT Oiampolini, riport.i amo i seguenti giudizi espressi d a Riviste Italiane: « Pochissimi anni fa il Ciampolini aveva pubblicato in forma più succinta e modesta questo libro «e l'averne dovuta Jlreparare una seconda edizione rifatta e ampliata dimostra l'interesse dell'argomen~ « e il successo de]l 'oper.a. . « .Dei problemi sàni~ri del la~oro tutti p.a.rla110 perchè son di moda e fanno sperare q1u alche sod« dis·fazione; ma ben pochi ne sono i competenti veri anche tra coloro che vi si .affann,ano intorno. « Oiampolini è tra i pochi competentissimi: e mentre dal suo maestro il Borri ha ereditato la « predilezione per questi studi e l'acume critico meravigliooo, dal suo post~ di ispettore medico delle «Ferrovie. dello Sitato ha ricavato un'esperienza diretta e vasta, e dalle sue doti persona.li ha portato « I.a facilità e la chiarezza della esposizione. « In una prima parte del suo vol·u me egli ana]izz.a le cause lesive e l'dnabilità .a} Lavoro e tratta « partitamente delle varie cause lesive di ordine fisi c:n, chimico e psichico, e quindi ·della capacità al !&« voro, delle sue minorazioni, delle possibilità di adn t t.amento e riparazione chirurgie-a, delle concause, « delle liquidazioni, delle varie frodi, della necroscopin. Nella· seoon·d a parte sono successivamente esa· << minati i traumi delle diverse parti· del corpo . . . « L'a~pia, .in~ri~ta e. deli~cata . m;ateria ~ t~at~ata con una effir:_acia didattica esemplare; e l'espo· « siz1one, ricca d1 r1fer1menti, di oasistica e d1 giurISprudenza, non e la riaffiazzon.ata compilazione di « materiale impa.r.aticcio o leggicchiato, ma la trattazione severa anche degli argomenti più discussi e « discu~ibili, al lume di . una: critica ?bbie~tiva e sulla base di fatti positivi ~i osservazione propri~ e altrui. « E chi ha qu.alohe pratica in materia. puo comprendere quale valore .aibb11a questo fondament.o di fatti « scelti fra i più sicuri. cc Il libro di Oiampolini è perciò un'ottima guida per chi oon coscienza e serietà vuole a·pprofon<< dirsi in questo campo, che sembra il più semplice ed è il più ricoo di difficoltà. « Il Pozzi, oome al solito, ha fatto del suo megli per darci un libro editorialmente bello ed elegante ». Da La Voce Sanitaria, Napoli, A~no V, n. 7. . Prof. LUIGI FERRANNINI • .
Una flotevole pubbli cazione italiafla, è quella del prof. Arnolfo Ciampolini che tratta la «trauma· « tologia del l.a voro nei rapporti con la legge » edita dal1a casa editrice Luigi Pozzi di Rom·a. « L'opera del prof. Oiampolini onora il .p aese nostro ; si tratta di una pubblicazione organica, che << oolla tra.ttazione sistematica di tutto il poliedi·o traumatologico, arriva a fornire al medico italiano la «guida sicura e la materia, attraentemente presentata, per il saggio governo suo. «In questa opera condotta con un mirabile senso pratico, per p·a rte di chi, oltre che sulla cattedra, «è stato ea è altamente attivo nel campo delle analisi traumatologiche quotidiane, sono aduniate osser-<< vazioni e discussioni su vicende vissute e pertrat;tate, .che soddisfano piena1nente l'animo del lettore, « perchè questo è siouro di rinvenire nel testo tutto ciò che gli può occorrere nello sviluppo della sua « attività professionale. . cc E in 135 capitoli scritti molto bene, con partiooliare chi.a rezza ed efficacia., il prof. Oiampoli:ni ha << saputo disporre la materia da .rendersi meritevole com e insegnante, come studioso e trattatista, ili « ·essere additato ad esempio. E l 'editore con una cura veramente degna di encomio, biµ, voluto mostria.rsi «sensibile ver~o lia nobile fatieia dell'autore. Auguriamo che medici e giuristi abbi.ano a valersi dell'oper~ <<di Arnolfo Ciampolini. ,, Da La JJ1 edJici na d el Lavoro, Milano, Anne XVII, N. 7 . . cc
« Quoota seconda edizio,n e del noto manuale del .p rof. Ci.ampolini si presenta cQ\Sli diversa dalla « prima, sia per mole del volume, sia. per veste tipografica., sia infine per lo svolgimento stesso della
«materia, da dare subito l ' impressione nel lettore di essere di fronte a una pubblicazione del tutto nuova. «L'esposizione infatti dei viari argomenti è st ata appunto esipo.sta in modo .a~ai più ampio e « ass·a i migliore, e i problemi inerenti alla traumatologia del lavoro, compresi quelli che sono oggetto « di maggiQre disQussione, risultano oosì assai chiariti attra-yerso a un.ai critica serena e obbiettiva e <<a una larga esperimentazione dei fatti. << Non è cosa nè semplice nè facile un esame, s ia pure sommario di tutta la materi.a svolta in « oltre 1000 pagine e in 35 capitoli. Ci limiteremo quindi a d accennare ohe dopo uno studio accurato «delle varie cause lesive che possono condurre alla inabilità al · lavoro, dopo un esame dettagliato delle «va.rie concause di inabilità, dopo l ' esposizione della procedura per la liquidazione dei danni in .Italia <<e all' es tiaro, per le perizie, gli arbitrati, ecc., non lasciando in dispa.r.t e i vari problemi delle simula.<< zioni, delle autolesioni, ecc. l' A. passa in rassegna t ut ti i traumi che possono a.gire sull' organismo « umano nelle v·arie sue regioni (dal capo e dfilla faccia a gli arti superiori ed inferiori) così da fornire <<al medico pratico, a cui essenzialmente è destinato, un manuale utilissimo e tale da metterlo in con<< dizione di giudicare e di risolvere degnamente i vari problemi che nel campo peritale della profea« sione gli si possono affacciare ». D a Min erva }.f edica, Torino, Anno VI, N. 10. ·U n a:r06So volume di rp a.gine XXIV-1004, nitidamente sta.mpa to su oairta d..i&tinta. ed artietJi()a,mente Ii.legato in piena tela, con Lnscriz.ioni sul p.i.am.o e 6'Ul doreo. Prezzo L . 80, più L. 3 per le spese posta li di spedi zione. Agli a,b bonati è con cesso p ag~re ~a.le importo in ·due l'ate d i L. 41, 5 O ciascun a , la prima s ubit o e J a, seconda a lla dist a nza di itr e mesi. Al r1cev1mento della. nrima. r a ta idi L. 4 1 , 5 O si spedisce il volume in pavO<> postale. Coloro che desiderano ottener lo per sol e L. 7 5 e ri sparmiare anche . la ~!le.sa del pacco !)ostale debbon o invia re Vaglia Postale o Bancar io di L. 7 5 a ll'editore LUI GI P OZZI - Via S1.1St1na 14 · ROMA.
ANNO XXXVI
Roma, 11 Novemb1·e 1929
Num. 4:5 ,
\
fondato dai professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE REDATTORE CAPO:
PROF.
PRATICA
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. B ~a:
Ricer,che sulla reazio ne emoclasi ca .d el D 'Amato ·n elle infezdoni sperimentali da micrococco m eli tense e da bacillo di B.a .ng. Osservazioni cliniche : A. Vitale: Sindrome ·di p seudoc-cclusione i·n testinale da voluminosa uron.efir<>si in r ene uni oo. ; Dalla prati ca corrente : G. NotarangeLi: Alla ricerca del1a tuberioolizzazio·n e inJfantile. Sunti e rassegne : SEMEIOTICA: V. HUitb e K . :h1:a.yer: Sull'impor.tanza oliniica della velocità di sediment azione dei g1o buli r-0.E!Eli, con speciale rigua.rdo alle m a lattie cbirur gi·co-11r0Jogiche. T ISIOLOGIA : Lamothe : È e satta la l egg.e di Marfa,n per la t·u bercolosi poLmo.nare? - A. Du.da n: L'esame dei &osipetti di tuber colosi polmonare; le f a lse t uib ercolosi dovute ad a ffeziO'I1i delle prime vie aeree. Medicina sociale : G. B. Alla.ria: Le cause dell'elevata mortali•t à infantile. Lavori
originali : G
Cenni bibliografici'. I Congressi di Medi·cinia e Cbi1rurgia : XXXV Oon,gll'es•s o
I di
Medicina Inter.n a.
LAVORI 0
XXXVI Congr esso della So-
ORIGINALI~
Istituto di Patologia Medica della R. Unive rsità di Napoli
diretto dal Prof. L.
D ' AMATO .
ice1~che
·s ulla reazione emocJasica del D'Amato nelle infezioni spe1~imentali da mic1~ococco melitense e da bacillo di B~ng
p er il dott. G. BossA, a iuto. La qui tio11e d ei rapporti tra inicrococco di Bruce e b acil1 us .abortus di Ba11g h a acql1istato 'n questi ultimi anni una grande importanza erch è è diventata fondamentale p er la cono~cenza d ella etiologi~ . d ella febbre ondulante, ~ p er le su e con segu en ze in ordine a lla epid eniologia ed alla profilassi dell a febbre ondu• ante ... te ..... a. · La qui . . ti one si p u ò dire sor se nel 1918 da ~h e l a Evan s di111ostr ò ch e i car.a tteri mi croiCO])jci culturali e ierologici del micr . i11elien e e d el b. Ra11 ~· ono t al111e11te sin1 ili tra ·o ro da n on pot er bastare a differ en ziare .. e1n)r e co11 s ic urezza i dl1e ger111i . La Evan in )a e a ll e su e ricer cl1e ch e ancora ... i d ebbono
cietà Ttaliana di OhirUJ.,gia. Società Ita.liana ·di Ortovedia.
XX Congress o della
Appunti· per il medico p ratico : OASISTICA: Le stenosi 1
duodenali d'origine estrine.eca. La iperforazione •delle ulcere gastriche e duoden.aJi. - Ulcera recidivante rlopo resezione gast-rica. - TERAPIA : Fragilità venosa e iC'nra s clerooa.nte ·delle va.rici. - Trait-tamenta .delle em orroi<li con ini ezioni scle rosanti. Elettrotera.pia delle em()ll'roidi. - Cura .m edica delle va,ri.ci idie gli arti inferi ori. - MEDICINA SCIENTIFICA : La biochimica dei tJu.mQl'.i, ma.l~gni. Sulla resistenza del carcinom a.. - L'atti,i+à. delle cellule cancerose. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Politica sanitari~ e giurisprudenza : G. Selvaggi: Nuove ·dispo&iz.ioni per il rieonoscime n.t o della qualifica di srpeci a lità. Nella vita professionale : Ser V'i·z•i igieni<X>-sanita.ri. Cronaca del m cvi.mento 'J)ll'of-esaionale. - Concorsi. - Nomine, proTnozioni ed onorificenze. 1
·Notizie diverse. Indice a lfabet!co ?>er materie.
co 11 ~ide rare
con1c fon damentali sull 'argo111e11to, con clu e ch e i due germi si dovessero riunire i11 un 'unic.a sp ecie Brucella co~prendente due o J) ÌÙ varietà riunibili · tra loro da qualch e P.Semplare a b errante. Le ricer ch e d ella Evans furono il punto di ]Jarten za di numerosi tudi b atteriologici ed epidemiologic i tend·enti a chiarire i rapporti tra la Brucella m ·e1iten is e la Brucella aborlu s; n1a. n on ost a11t e questi sforzi di numerosi osserv.a tori , .a ncora non si può dire ch e si sia arrivati ad una conclusion e sicura e d efinitiva . La qui tione si può dire a n c_o ra aperta perchè non ancora si è riu citi a m e tter e in eviden za c.aratteri differenzi.ali tra i due germi vera1nente ostanziali in modo da JJOter far distingue r e con sicurezza e nettamente i due germi tra loro n è dal punto 'di ' rist a b at teriologico, n è ·d.al punto di vista s ierologj co. Ficai ed Ale . . andrini cTed eller o di a·ver trov.ato il n1·ezzo ad atto p er di .. ting u er e i due O'er111 i rj correndo a ]le JJr ove aggll1tinanti con sieri 01)por1tin.am en te in.a tti,-ati · e...... i cioè .a,·r ebbero trovato cl1e le acrglutini11e anti-Bang a\rr ebbero una maggiore tern1 oresi te11za cioè r esistereb11ero alla inalt i, nz ione clel . iero a 65°, 111 entre le « rralu linine an li -n1eli tensi ~ a rebbero di . trutte
'°' ~
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1620
IL POLICLINICO
da que ·ta te111peratura. i\1a i ri ~ullati di questi due .a utori furo110 co11trollati cla Bastai e Cerruti IJrima e poi da nun1erosi altri osservatori e non furono confern1ati. .Tacono soste11ne cl1e il diverso com12ortam ento all 'azione del calore delle agglutinine anti-Ba ng e .a ntiBruce dipendesse non già dalla qualità n1a dalla qu.a ntità delle .a gglutinine n ei sieri in esperime11to; Enrico invece IJen sò ch e le differenze osservate potessero esser dovute alla specie a nimale da cu~ derivavano i sieri. Vercellana sugg·eri di differenziare i due germi con uno dei m etodi di colorazione indicati da Be zonoff per differe11ziare germi affini, ma questo metodo micr ochimico, controllato da Andrei non risultò suffi ciente allo scopo, e Vercellana stesso in eguito dovette ricon oscerlo di nessuna utilità pratica. Da Rin e W einterger studiarono comparativam·ente il quadro ematol0gico della infezione sperimentale da bacilll1s abortus e da micrococco di Bruce, n1a non rilev.a rono differenze suffi cienti a far distinguer e le due infezioni l 'u·n a dall '.a ltra. . Numerose furono le prove di ordine immt1nitario tentate da varii ri cercatori, ma pure queste dettero risultati nulli o scar i: prove di precipitazione, di deviazione del complemento, di agglutinazione, semplici, di agglutinazione m edia nte il procedim ento di saturazione del Castellani. Vercellana ·e Zanzucchi proposero successivan1en te di differenziare i due germi mediante la ·prov.a di .a gglutin.azione aspecific.a con l'acido lattico . Anch e esperienze di Sangiorgi cor1valid.a rono il valore ai questo procedimento; ma ulteriori osservazioni di Cerruti, di Andrei, · di Favilli e di Vidal giunsero a ris11ltato contrario. Polettini sostenne ch e i d11e germi si potevano differenziare col procedimento della suturazione delle agglutinine e con la deviazione del complemento;_altri ri cercato~i no11 hanno µerò potuto conferu1are tale risultato (\:-asil~). Don1ingo e Lopez cer carono di differenziare questi due germi m ediante il trattamento con la bile; ma anche questi risultati no11 potettero essere confermati da ulteriori ricerche di Favilli, di Vidal e di Abbella. Vecrni recentemente ha tentato di differenziare bi due germi in base alla loro sensibilità all 'azione battericida del rivanolo; m.a neanche con questo m etodo l ' A. potette dimostrare differen ze appr ezzabili. Come i ,·ede da tutte queste ricerche ora ele11cate n on è sta to J)Ossibile ril evare con si-· curezza differenze so~tanziali tra i due germi; •
[ ANNO '
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XXX\FI,
NUl\I.
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-15)
questo pero non a utorizza ancora a rlire cl1e i due gern1i siano la stessa cosa, poich è con ljUalch e altro n1etodo i è potuto n1ettere in e' id~nza dei caratteri differenziali, che se pur non di ordine fondamentale, sono però praticamente sufficienti a distinguere le due Brucelle _tra di loro. Così da Smith, e da qualche altro è stato dimostrato che il b. abortus bovi110 nel primo innesto è microaerofilo, cioè si sviluppa n1eglio in terreni con diminuita tensione di ossig·eno , a differenza del micrococco melitense. Però anche a questo proposito è da n otare che il b. a bortus porcino si sviluppa co111e il · m eliten se. Bro\vn, Duncan ed Henry hanno richian1ata l 'attenzione ulla maggiore capacità di decon1fJOsizione da parte del b. Bang verso i ali solubili di alcuni acidi organici (fun1arico, 1nucico, tartarico, glicolico e glut.arico) aggiunti in proporzioni dell ' l % all'acqua peptonata. Huddleson ed Abell, Hesley . e Torrey riferiscono cl1e l '.a bortus bovino produce idrogeno solforato, n1entrc il m elitense non ne p roduce . Il C02 rtella proporzione del 1 O % stimolerebbe lo sviluppo del bacillo abortus bo,rino, n1.entre inibirebbe lo sviluppo del bacillo abortus u1nano e porcinQ e del micrococco m elitense . Huddle on ·e Abell hanno visto che il m elitense ed il parameliten se non sono inibiti dal . violetto di genziana in soluzione da 1: 100. 000 ad 1 :250.000, m entre il bacillo abortus è divisibile in due gruppi e cioè stipiti inibiti alla concentrazione 1 :50.000-100.000, e stipiti che si comportano come il melitense cioè discretamente resisLenti al violetto di genziana. Saitta studiando anche lui il comportan1ento delle due Brucelle di fronte ad alcuni colori di anilina (vi©Jetto di genziana, fuxina basica, verde di malachite), aggiunti in determinate proporzioni ai terreni di cultura, potette 111ettere in evidenza una differenza di sensibilità tra Brucella melitensis e Brucella abortus · nel senso che, in genere, lo sviluppo della Brucella melitensis è ostacolato in confronto dello sviluppo della Brucella abortus. Ninni riferisce di aver constatato che i due germi sono differenziabili tra loro con la prova del potere b.a ttericida del siero umano normale. Si tratta però sempre di caratteri differenziali di ordine secondario (qualche volta a11che contraddetti dai diversi osservatori) che se bastano a dire che le due Brucelle non sono proprio lo stesso gern1e, non sono sufficienti a ~o stituire una netta _eparazione tra le due entità batteriche . 1
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.. [ANNO XXXVI, NuM. 45]
. Da alcuni autori fu dato forse giustam ente maggiore impor~anza .a i criteri di ordin·e cli11ico-epidemiologico per differenziare i due germi . Si dette anch e grande importanza a ricerche sperimentali dirette a sag·giare il potere IJatogeno del bacillo di Ba11g per l 'u omo: Nicolle, Burnet e Conseil inocularono in cinque individui 900 milioni di bacilli .abortus senza ottenere infezione . Burnet inoculò in alcuni macachi fino .a 2800 milioni di abortu s bovino e porcino senza ottenere in Lezione. La esperienza di Veroell.ana sembra .ancor.a più dimostrativa, perchè avendo iniettato a quattro uomini per ognuno due miliardi di germi di un miscuglio di otto stipiti di Bang non ebbe infezione, m.entre gli stessi stipiti si dimostrarono patog·eni per due capre provocando l'aborto. ~Ia queste esperienze dirette a dimostrare la non patogeneità del Bang per l 'uomo non furo110 con siderate da altri studiosi sufficientem ente probative (Ficai ed Alessa·ndrini , Gabbi, Favilli); perchè in questi ultimi tempi si son fatti sempr·e pjù num erosi i rilievi e pidemiolog·ici per parte specialmente di autori stranieri (Americani, Inglesi e Tedeschi) ch e dimostrer ebbero che il bacillo abortu s possa talora essere patog·e no per l 'uomo det·erminando una infezione a quadro clinico simile all'infezione maltese. Gli studiosi americani ormai accettano senza altro il concetto della patogenei tà del bacillo abortus· per l 'u omo; onde disting uono gli stipiti di abortus , in base alla provenienza , jr1 abortus bovino, porcino ed umano. Recentemente Favilli ha studia to un ' epidemi.a di febbre ondulante, sviluppatasi in un paese della provincia di Firenze e trasmessa all ' uomo p er mezzo di latticjni pr.odottì con latte di pecor e infette. La ma n oanza assol uta di casi di febbre ondulante nella stessa regione, la presenza inveoe di aborto e pizootico bovino allo stato endemico, f€ce concludere al Favilli ch e l 'epidemia um.ana fo~se dovuta al bacillo abortus r esosi virulento per l' uomo dopo esser passato attr.aveTso la pecora. In questa osservazione di Favilli è interessante il fatto che i] germe isolato dagli an1malati non aveva i caratteri n è di abortus, n è di meliten se, ma si avvicinava a quelli del micrococco paramelitensis; il che dimostrere bbe ancora una volta la stretta affinità tra questi diversi germi e la precarietà dei caratteri differenziali descritti dagli autori tra i vari germi stessi.
***
1621
SEZIONE PRATICA
Allo ~copo di studiare i rapporti i.ra micrococco n1elite11se e bacil.lo di 'B . nng 11 0 cr eduto
di seguire una ' ria tutta diversa da qu€lla dBgli altri osservatori sopracilati: mi son ser,rito cioè del m etodo della reazione emoclasica del D 'Amato provocata in animali opportunamente sen sibilizzati rispettiva m en te verso il micrococco n1eli tense ed il bacillo di Bang. La R. E. prop0sta per la prima volta dal D 'Amato nel 1921 per la diag nosi di varie mal.attie infettive è stata da allora ogg,etto di molte ricerch e da parte di numerosi studiosi ch e ha nno sempre più confermato la grande importanza biologica del fen om en o e la sua g rande utilità oom·e mezzo di.ag·nostico, derivante dai suoi caratteri di sp·ecificità e di sensibilità. ~ perciò superfluo ch e io ini indugi qui a riferire tutta la letteratura ormai già abbasta nza sviluppata sull 'argom.ento , e a descrivere dettagli.atamente I.a tecnica. Mi basta solo ricordare ch e lo stesso D 'Amato , dopo avere utilizzato il suo metodo della reazion e en1oclasica per la diag nosi della tubercolosi e della sifilide, estese le sue ricerche a1le infezioni tifoidi ed alla infezione m eliter1se, mostrando com e n eg·li individui affetti da queste infezioni si può provocare con l' iniezion e di piccole dosi dei corrispon denti vaG . . cini uno shock em oclasico specifico, u tilizzabile a scopo diagnostico. Le conclusioni del D'Amato, per quanto riguarda la R. E. nelle infezioni tifoidi e m eliten se, furori o pienan1ente confermate da ricerch e ulteriori di controllo di Virgilio. Io stesso potetti già in altro lavoro riprodurre sperjmentalmente il fenomeno della R. E . in conigli se:q.sibilizzati verso il b . tifico, o verso i bb. paratifici, o verso il micr. m elitense; e potetti dimostrare ch e la R. E. prodotta in questi animali sensibilizzati con iniezion e di dosi opportune di vaccino omologo è un fenomeno n ettamente specifi co, del tutto analogo a quello descritto da D 'Amato n egli infermi affetti dalle corrispondenti infezioni. Partendo app1into da queste precedenti ricer ch e ho voluto studiare il comportamento della R. E . in animali sensibilizzati verso il micr. m eliten se o verso il b . di Bang·. EsPERil\IIE NTI .
Gli animali nei quali ho sperimentato sono stati i conigli. Una serie di quattro conigli furo110 sen sibilizzati verso il micr . meliten se, ed una seconda serie di al tri quattro conigli v~rso il b. di Bang . I germi (micr. m elitense e b . di Bang) er' riti per le esperien ze, erano rappresentati da quattro stipiti di diver a provenienza di m eli-
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1622
IL POLICLINICO
tense, e da tre tipiti di b. a bortus. Adoperavo en1pre culture rece11ti, svilu1Jpate su ag·ar , ed ·emulsion.a le con soluzione fi siologica sterile. Le emulsio11i così ottenute dai vari ceppi di m eli ten se erano riunite insien1e per forn1are il vaccino meliten se, di cui n1i ervivo per sensibjlizzare gli anin1ali dell.a prima serie; parim enti le emulsioni dei diversi ceppi di bacillo di Bang erano m escolate per formare il vaccino Bang·. di ct1 i 1ni servivo per sensibilizzare gli .ani111a]i della seconda serie . Le en1ul ioni batteriche, prima di essere uti. lizzate per .ali e perimenti, erano tenute a 60°C . per 30 ' in n1odo da uccidere i germi. Per sensibilizzare gli animali iniettavo un em e. di emulsione nelle vene di ciascun coniglio e ripetevo varie volte a 7 giorni di intervallo I 'iniezione della stessa dose i)rima , e poi di dose dop1)ia. Quando volevo sen sibili zzare fortemente gli animali , dopo averli trattati 5-6 volte con germi uccisi , praticavo I o 2 altre iniezioni di emulsione di germi vivi. Per controllare la sensibi]izzaz io11e degli animali così trattati saggiavo il potere agglutinante del siero di sangue di essi di fronte ai germi con cui ciascun animale era stato trattato. Le esperienze n egli animali sensibiJjzzati furono tutte fatte quando il potere .agglutinante d el loro siero era diventato superiore a I : I 000; appunto perchè, in base .a qu.a nto potetti dimostrare nelle mie precedenti ricer che la R. E. si produoe n egli animali sensibilizzati , con iniezione di vaccino omologo, solo quando la sensibilizzazione dell 'anim.a le ha raggiunto un g rado abbastanza elevato. Per provocare la R. E. n ei conigli sen sibili zza ti , la tecnica seguìta era analoga a quella d ettala dal D 'Amato, e da m e già utilizzata n elle preceden li ricerch e. DOJ)O jl di giuno della n otte, prele,·avo dall.a vena n1arg·j n.a le dell 'orecchio del coniglio una goccia di sangue in cui fa cevo la conta dei leucociti. Iniettavo poi una dose opportuna di vaccino oinologo al germe con il quale era stato sen sibili zzato l 'ar1imale, e dopo n1ezz 'ora dall 'iniez ion e ri ])rendevo il sangue per la conta dei leucociti. Il vacc ino di cui n1i ervi vo per provocare l a R. E. , e ch e era ])OÌ lo st e ~, o del quale mi ero servito per la sensibilizzaz ione de11 'animale, era sempre da m·e .a ccurata m ente titolato, in modo da cono cere il num ero di germi ch e ini e tt~\TO. La nnm er.azione dei ()'ermi era fçttta con la tecnica di Wri ght. 1 elle ~ ea ue 11li tabelle ono e.. po. ti i risultati d egli e J)Prin1cnti eseguiti. Ptiferi co prima i ri, ult.ati otterluti con ini ezia ni di ' 'accino in animali ~C' n . i]) i 1izzati e 11oi le ricercl1e di controll o fatt r con ini ezioni cli ,·arrini in ani111 ali '-
[ ANNO
XXXVI, NuM. 45]
i1or111ali e le alLre, pure di controllo, eseguite iniettando altri preparati vaccinici o proteici n·e gli stessi conigli sensibilizzati. Ciascuna dose, di ciascun vaccino, notata una sola volta nelle tabelle, è stata invece sperimentata molte volte per raccogliere risultati . .
Sl CUTl.
Per maggiori dettagli di tecnica rimando al n1io precedente lavoro già citato. I. Esperimenti con vaccino melitense . TABE;LLA
Dose di vaccino iniettata pro Kg.
In conigli sensi- In conigli sensibilizzati verso bilimati verso il M. Melitense il B. Bang (agglu tinazione ( agglutin.a.zione sup. .a 1 :1000) sup . .a 1 :1000) LeuoocitJi ·P· mm10. Leuoociti I>· mmc. dopo t/2 dopo 1,2 a digiuno ora dalJa a digiuno ora dalla iniezione iniezione
. gerrm 50.000 100.000 200.000 500.000 1.000.000 5.000.000 10.000.000 20.000.000 50.000.000 100.000.000 200. 000. 000
6.000 8.000 6.000 9.000 8 .400 9.000 10.000 10.200 9.800 9.000 9.000
6.500 8.400 6. 500 9.600 8.800 8.400 9.000 8 .800 8.000 7 .000 6.500
7 .000 7 .800 7. 000 8.000 9.000 7 .000 8 .000 7 .000 7 .000 8.600 8.000
8.600 8.000 7. 400 S.000 9.500 6.500 7.200 6.000 6.000 6.000 5.700
II. J1Jsperimenti con vaccina abortus. TABELLA
Ln oon.igl.ri sensi- I 1n .conigl·i sen&ibiliz.zati verso biliz.zati verso il B. Bamg _ il M. MelJitensP. ( agglutiniazione (agglutinazione Dose di vaccino sup. .a 1 :1000) sup. a 1 :1000} iniettata · Leuoociti p. mmc. Leuoociti P· mmc. pro Kg. dopo '~ dopo 'fu a digiuno ora rlal1a a di.giun r ora dalla • iniezione ini eziono ,
•
•
germi 20.000 50.000 100.000 500 .000 1.000.000 2.000.000 5.000.000 10.000.000 20.000.000 50.000.000 100.000.000 200. 000. 000
10.000 9.000 10.000 8 .600 7.500 8.000 7.000 7.400 9.000 8. 000 9.000 7.800
9.800 9.200 10.500 9.000 7.800 8.600 6.200 6.200 7.500 6.200 6.000 5.500
9.000 9.000 8.000 I 8.400 9.000 9.400 9. 800 9.500 8 .500 8.600 8 .400 8.000 8.000 8.000 8.500 7. 500 8.000 8.000
7.400 7 .000 7 .000 6.000 6.100 6.000
fAN.NO
XXXVI, NuM. 45]
TABELI,A
SEZIONE PRATI CA
III . - Esperimenti con animali normali.
Doc;e di vaiccino iniettata pro Rig.
!leucociti P· a diigiuno
mmc .
I
dopo . 1(2 .ora dailla1n1ez ione
(Iniezioni di vaccino meli tense) 50.000
g·e.c mi
9.000
9.000
100.000
))
10.000
10.200
500.000
1t
11.000
11.500
10.000
11 .000
9.000
9.400
10.000.000
10.200
11.000
50.000.000
11.000
10.800
9.000
8.000
1 .000.000 5.000.000
))
100.0QO.OOO
))
(Iniezioni di vaccino abortus)
50. 000
germi
100.000 200.000
•
500.000
8.000
8 ..SOO
7.000
7.200
8.000
8.200
9.800
10.000
1.000.000
))
9.000
9.400
5.000.000
))
10.000
·10.s oo
10.000.000
8.800
9.000
40.000.000
7.800
8.000
100.0bO.OOO
9.000
8.000
200 .000. 000
10.000
8.600
'f ABELLA IV. Espe1 imenti di controllo eseguiti negli ariimali se11sibilizzati verso B. abortiis con iniezioni di altr i preparati vaccinici o con proteine eterogenee. Preparat.O i·n iettato Dose pro Kg.
Vaccino tifico 10.000.000 di germi
""'L eucociti p. mm1c . a d·i giuno
dopo 1/ 2 ora dalla iniezione
I
6.500
7.000
8.000
8.200
6.400
6.000
7.000
6.800
Siero n orm a]e di CaYallo 1 ClTl C.
6.500
6.800
Latte sterilizzato 1 eme.
7.000
6.800
Caseal calcico 0,5 eme.
.000
8.000
'r20. 000. 000paraditifico A germi ~ccino
Vaccino tifico 40. 000. 000 di g.ermi Vaccino paratifico B 10.000.000 di germi
.
1G23
Dall'esame d·e lle pTecede:µti tabelle risulta anzitutLo çonfermato quanto g·ià risultava dal i11io precedente lavoro, cioè ch e, con d osi opportu11e di vaccino m elitense è possibile otLer1ere, in animali sperimentaln1ente sen sibilizzati verso il micrococco meliten e tesso uno ' choc .e moclasico reso evidente dalla diminuzio11e di oltre 1000 leu cociti per mmc . di sa11gue. La dose opportuna per provocar e la leucope11ia, esponente della R. E. , è come avevo già osserv.a to, di 10-50 mj lioni di germi per K g. di peso dell 'animale. Dosi più piccole r estano i11efficaci, o producono variazioni insignificanti, o addirittura aumento d ei leu cociti d el sangue. Con le m ie presenti ricer che posso di1nostrare che n·egli a n]ma li sen sibilizzati verso iJ b. abortus, si produce, i:m. analoghe condizi'Oni, con iniezion·e di dosi opportune di vaccino omologo, una leucopenia ch e corri ponde perfettan1ente a quella osservata n egli anin1ali sen sibil izzati verso il melitense, i11 seguito ad i11iezioni di v.a ccino n1elitense. Questa l eucopenia è espon e11te di r eazion e e111oclasica 'specifica, perchè negJi stessi ani1nali sen sibi.lizzati -verso il b. ab ortus, non la si ottien,e con iniezioni di modich e dosi di preparati proteici, o con iniezioni di yaccino tifi co, o paratifico. E d 'al tro canto, in animali i1ormali, l 'iniezione di dosi inferiori ai 100 mil ioni di gern1i, di vaccino Bang, non provocano n essuna leucopenia apprezzabile. P er quanto rigu.a rda J.a dose del vaccino , bisog·n a estend ere anche all ' i~.fez ion e sperim en tale d.a b. a·b ortus quanto g ià dissi per I ' infezione melitense : cioè per ottenere la leucope11 ia è n ecessario , n egli a11imali sen sibilizzati verso "il b. Ban g·, I 'iniez ione di dosi opportune di v.a ccino omologo (10-50 mili oni di germi per J( g·.). Do i più piccole essendo ineffi caci a produrre la reaz ion e emoclasica caratteristica , dosi di molto superiori potendo produrre una leu copenia aspecifica. P er , q·u anto riguarda )] p r oblema ch e ha cotituito l 'oggetto di que to lavoro, cioè il rapporto tra l 'infezione ·m eli ten se e infezione tra b. abortus, risulta evidente dalle ricercl1e eseg·uite ch e non vi è a lcuna spec ifi cità, per quanto riguarda la R. E. tra mi crococco n1eliten e e b. di Bang. Infatti negli animali sen ibilizzati ver so l 'infezione meli tense è possibile proYocare la R. E. tanto con op1)ortune d osi. di v.accino m elitense, quanto con le tesse dosi d i vaccino abortu s . E , r eciprocam ente, negli anin1ali sensibilizzati Yerso il b. di Bang, è possibil e pro,·oca r e la leucopenia ca ratteristica. tanto con opportune do i di vaccino abortus. quanto con le stesse d osi di vaccino n1elitense.
•
1624
I L POLICLI NICO
Questa mancanza di specificità tra infezione melitense e infezione bangiana , è del tutto simile al t.a rp.ancanza di specifi cità da n1e già con statata , a proposito della l{. E., tra infezione sperimenta le da paratifo A e infezione da paratifo B. P osteriorn1ente a lla comunicazione di questi miei risultati al Congresso ultimo di Medic ina Interna, B·a zzicalupo riferisce di essere arrivato a risultati simili n e ll ' uomo~ perch è egli neppure • ha trov.~ to differenza tra R. E. provocata con vaccino meli tense e R . E. provocata con vaccino abortus in infermi di febbre ondul.ante. l\1i rimaneva infine da dimostrare ch e la leucopenia ottenuta negli a nimali sensibilizzati verso I 'infezione b.a n giana , con iniezioni di . dosi opportune di vaccin o .abortus, fo sse esponente di reazione ·emoclasica del tutto analoga alla R. E. descritta dal D'Amato, e da m e già riprodotto sperimentalm.e nte negli animali en sibilizz.ati verso le infezioni tifoidi e meliten si. Occorreva cioè dimostrare ch e ·1a leu copenia er.a accompagn.ata da tutte le a ltre modificazioni del la crasi sanO'uigna ch e caratterizzano la r eazione emocla ica del D 'Amato. Riferisco perciò qualcuno degli espérimenti eseguiti in anim.a li sen si bili zzati · verso il b. abortus, nei quali ho studiato oltre il comportamento dei leu coci ti anche qt1ello dell 'indice refrattometrico del · sier o, e la velocità di coagulazione del sangu.e. Conigli o del peso di g. 3000, sensibilizzato verso 11 b. abort11s (agglutin.azione 1: 1200). a digiuno
Leucociti per n1mc. Indi e e refratton1etrico del siero
in ezz'•'ra dopo iniezione di Va ccino Bang 110 milioni per Kg )
7.000
5.500
.1,34624
1,34575
9'
. 7'
T. coagulazione del san-
gt1e
Conigli o del peso di g. 2000, sensibilizzato verso il }). abortus (agglutin.azione I a 1000). dopo
a digiuno
iniez ione di Vaccino Bang 110 milioni per Kg.
I I
Leucociti per mine. Indi e e refratton1elrico d el iero
T. coagLtlazionc dcl sangue
6.:500
i5.000
[ ANNO
XXXVI,
NuM.
±5]
Da questi esperimenti e da altri con essi con cordanti , e che per brevità non riferisco, risulta chiaro che la leucopenia è accompagnata , quando negli animali sen sibilizzati verso il b. Ba11g si inietta dose opportuna di vaccjno omologo, da tutte quelle altre modificazioni della crasi sanguigna che accompagnano e caratterizzano la R. E. In ve~ità negli esperimenti sopra riferiti non ho riportato il comportamento della formula leucoci ta ria; ma , bastano le modificazioni dell 'indice refrattometrico e del tempo di coag ulazione del sangue, a dimostrare ch e si aveva a ch e fare con una vera r eazione emoclasica. Del resto come è ormai ben n oto, di questo fenomeno l 'elemento caratteristi co e costa.n te, ch e . può considerarsi il vero esponente della r eazione, è ]a leucopenja. CONCLUSIONI. •
Negli .a nimali sen sibilizzati verso il b. di Bang l 'iniezione di dose opportuna di vaccino a bortus produce una reazione emoclasica identica a quella descritta da D 'Amato per le infezioni tifoidi e per l ' infezioI].e m,elitense. La dose di vaccino da adoperare è com presa tra i 10 milioni e i 50 milioni di germi per Kg . di peso dell 'animaJ e; dosi più piccole essendo inefficaci, e dosi di molto più forti potendo provocare una leu copenia non specifica. La reazione em oclasica, ottenuta n egli animali sensibilizzati verso il b. a bortus con iniezioni di dosi opportune di vaccino omologo, è tin fenomeno specifico perchè con la stessa dose dell o stesso vaccino non lo si riproduce in animali norma li; e perch è d 'altra parte n egli animali sensibili zzati n on lo si può riprodurre con iniezione di vaccìno tifico, o paratifico, o con iniezione di modicl1e dosi di preparati proteici. . Per quanto rig uarda la reazione emoclasica, non vi è però alcuna sp.e cificità tra R . E. provocata d.a b. Bang ed R. E . da micrococco meli tense; perch è sia n egli animali sen sibilizza ti verso il micrococco melitense , sia negli animali sensibilizzati verso il b. di Bang è J10ssibile ottenere una R. E. indifferentemente, ia con do i opportun e di vaccino melitense, si.a con I.a stes a dose di vaccino abortus . Questi risultati sembrano potersi con siderare com·e un a ltro piccolo contributo in fa,rore della te i che il micrococco melitense ed il b. di Bang fa cciano parte della tessa specie batterica, Ria p11re come varietà diverse della .Rtessa specie.
.
1,34475
BIBLIOGRAFIA.
1,344.50 ~.
8'
7'
B. - Della nt1merosa Bibliografia sono qui riporta ti per brevità solo i principali lavori, con
1625
SEZCONE PRATICA
la scorta dei quali si potrà completare la lettera-
gran parte al! 'uremia, ed il reperto semiolotura. gico, .possono an·che simulare una occlusion e 1. D '_i\J\CATO L. _.\tti clel "27'J Co·n gresso Med. Int. intestinale. ~i.lpoli, 1922. Si tratta C·e rtamente di casi rari n ei quali 2. In. Riforma l\!Iedica, 1924, n. 42. evitare errori diagnostici, è quasi impossibile, a. In. lbid ., 1927, n. 22. come appunto il caso ch e sarà qui riferito. 4. ID. lbid.' 1928, Il. 2. 5. BOSSA G. Ibid ., 1929, Il. 7. Ma è utile conoscerli per cer care per quanto 6. Io. Atti 34° Congr. Med. Int. Roma, 1928. , possibil e, di fare , in casi di questo genere, 7. BASTAI e CERUTTI. Min. Med ., 1925, p. 325. diagnosi esa t~. ' 8. BASTAI. Ibid., 1926, p. 413 e 871 . 9. B ·c RNET. 13ull. Inst. Pasteur, 1925. I""a nostra osservazione ci ha • dato agio di 10. E v ANS. Pul)lic. Health Rep., 1923, t. 38. assistere ad uno degli episodi iniziali ed al11. FAVILLI. Boli. Ist. Sieroit. Milanese, 1927-28. 1'epilogo di una rara complicanza, cl1e è par12. In . Lo Sperin1er1tale, 1929, p . 520. ticolarmente interessante sia dal punto di vista 13. FICAI e ALESSANDRINI. Ann. d 'Ig., 1925. 14. G .\BBI. Tielazio11e Congr. Med. Int ., 1928. di agnostico ch e da quello terapeutico. 15. In. Rass. Ist. B. I., n . 4, 1929. Riferisco s11ccintam .ente la . storia del caso 16. JACONO. Riv. di Pat. Sper. , 1926, p . 422. clinico. 17. 1 ~NJ. Pathologica, 1929, n. 448. 18. PoLETTINI. Giorn. Batt. e Imm., 1926. 19. ~o~TICACCIA . Gior11. Clin . Med., 1925, p. 218. 20. ' ec~r . Giorn. Batt. e Imm. , 1929, p . 448. 21. , .l!RCF.LLANA . Giorn. Clin . l\1ed. , 1928, p. 545; 1929, p. 634. 22. B.\ZZCCALUPO. Gazz . lnL. Med.-Chir., 1929, n. 10. 23. , -.\ S!LE . Ann . di Clin. Med. , 1929, p. 339. 24. ZA)ìZUCCHI. Giorn. di Clinica Medica, 1929, p. 507, p. 514, p 629.
OSSERVAZIONI CLINICHE. ~stitu to di Clinica Chirurgica della R. Università di Roma
diretto dal Prof. R.
ALESSANDRI.
Sind1·ome di pseudo-occlusione intestinale da voluminosa nronefrosi in 1·ene unico. Dott.
ANDREA.
VrTALE ,
assistente volontario. ·
I ca.. , i di sindromi addominali a cute riflesse a tipo di ileo o di peritonite, in forme di pielo11efriti o pionefrosi, sono ancora scarsam en te rappresentati n ella corrente bibliografia, sicch è credo degna di esser e resa nota que~t a osservazione ch e può rientrare in questo a rgomento. Tl 11umero di essi finora pubblicati ascende infatt i ad iana ·diecina. Si conoscono: quelli di Estra])ar1t e Baetzner con segni di occlusione intesti11ale in forme acute di pielonefrite ; qt1elle di Legu eu , . Hildebrandt, Mauny con segni di }Jeritonite o di torsione viscerale in idropion efro si ; quello di Caraven con sindrome di Qstruzione intestinale in idro-pionefrosi di un rene a ferro di cavallo ectopica , i due casi di Don ati , uno con pionefrosi destra acuta chiusa, l 'altro con p erine frite, ed infine quello di Lussa11a con sindrome di occlusione intestinaìe. Accanto a questi casi ce n e possono es~cre. altri n ei quali la sindrome clinica; dovuta in
P. Alfredo , d i a . 17, co11tadi110. Ricovera to d 'urgenza in clinica con fenomeni di occlusione intestinale. Non s i erano potute raccogliere notizie anamnestiche precise, date le gravi condizioni dello stato generale del pazie.n te, . il quale ha lavorato ed è stato bene fino a 3 g·iorni prima, quando improvvisamente, a quanto riferiscono i suoi compagni, è stato colpito eia intenso dolore diffÙso all 'addome. Il dolore sì accompagnò a vomito, prima alimentare, poi biliare. Contemporaneamente l 'alvo si chiu se a feci e gas. Nella seconda giprnata 'di malattia ha però defecato, d ' allora non ha più emesso dall'ano nemmeno g·as. Non ha avuto febbre. E. O. Condizioni gen erali del paziente g ravi . Sen sorio ottuso, decubito supino. Cute e mucose visibili b en sanguificate. In tutto il corpo ma sp ecie n ell a superficie flessoria, numerose p etecchie, qua11to una puntura di pt1Jce. Sottocutan eo m ed iocremente sviluppato, masse muscolari valide . Nttlla all e ossa e articolaz jo11i. Lingua fortcnnente in1pati t1ata , secca, ft1li g inosa. Nulla alle fauci. PoJ so 80, ritmico, a buo11a pressione. Temperatura afehhril e. L 'addon1e si presenta alterato di forma n el sen so di presentare una tumefazione a margini n etti, che dall 'epigastrio si porta in basso alla fossa iliaca d estra fino a toccar e l 'arcata ing uinale. La pelle che ricopre la tumefazione è n ormal e. La tumefazione ha superficie liscia, ma non u11iforme, presentandosi come costìtuita da parecchie bozze. J_;a consistenza è molle elastica, fluttuante, pare i11d0Je t1te. TI st1ono p1 css ico in corrisp ondenza della t11111efazjon e è o ttuso. La tumefazio11e è i1nn10bile sia a ttivamente ch e p assivamente, non presen te1 .movimenti p erist altici sia spontanei sia conseguenti a s.~ imol i meccanici . .A.ssenza di liquido ljJJe t o n ell '<lòdome, suono p1 essico timpani co in tutto il res to de 11 ' a<ldome. F egato e milza n on si palpano, i limiti della loro ottusità assol uta son o normali. L 'esame d ell 'orina n on è stato possibile di praticarlo perch è il paziente non ha orinato prima d ell 'intervento . Si d ecide l'intervento d 'urgenza con l a diagnosi <li p rol1al> ililà di occlu sione intes tinale . '
1626
lL POJ.ICLINICO
Operazione : prof. M. Ascoli. Laparotomia pararettale inferiore destra il taglio viene poi prolungato fino all 'arcata ~ostale. Aperlo ~l peritoneo anteriore non si osserva la matassa intestinale b ensì una tumefazione violacea .che trasl uce dietro il peritoneo parietale posler1ore. Questa tumefazione ha limiti netti è ' nettamente fluttuante. La matassa del tenue vuota è di aspetto normale ed è tutta raccolta sotto la mil~a. ~i esplora la cistifellea, il pancreas, jl foro di W1nslo'v che ap1)aiono normali. Così lo stomaco. Si incide il peritor1eo posteriore e si suturano i rnargini della breccia peritoneale posteriore con l 'anteriore escludendo la cavit à peritoneale. Il peritoneo è lassamente aderente alla tumefazione e .si scolla con facilità. Puntura della tumefazione, ed estrazione di circa 3 litri di urina torbida, con cattivo odore. 'fubo di drenaggio nella tumefazione. Chiusura · parziale della parete. Le co11dizioni del p~z].e11te vanno progressivamen te agf{ravandosi . M11ore 6 ore dopo l'intervento. Reperto d 'autopsia (parziale) : Polmoni, cuore, tubo dige.r ente normali. Il fegato si presenta lobulato per alterazione congenita. Il rene sinistr o, aplasico, è del volume di un uovo. Il re.n e destro è trasformato in una sacca plurilobulata, ch e si estende dalla seconda vertebra lombare in basso ver so la fossa iliaca destra fino al legamento inguinale, m olto m edianizzato, tanto ch e col suo margine mediale oltrepassa la linea mediana verso sinistra. Misura in largh ezza circa 15 cm. Nei rapporti con il colon è da osservare ch e questo sta al disopra della sacca. Da ql1esta si parte un uretere unico, ingrossato , con pareti molto ispessite, ch e sbocca in vescica in sede normale a destra. La sacca contiene poca quantità d'urina purulenta, resti di tessuto renale corrispondono al polo superiore della sacca ed a quello inferiore. La m ucosa vescicale presenta nurnerose ecchimosi ed ulcerazioni di aspetto infettivo semplice. Causa di morte: uremia.
..
Nelle forme di occlusione intestinale, nelle nefropatie, per qu.a nto concerne una g iusta diagnf> i bisogna analizzare il decorso di tuttj i fenomeni clinici , i quali dopo I '.a ttacco acuto, in genere, non hanno il solito andamento grave, progressivo, ma vanno empre più mitigandosi. Così i segni di occlusione intestinale o di peritoni te. La paralisi intestinale ch e i è sempre os -ervata non è sempre completa; qual che emissione di gas può infatti verificarsi. Può essere data occasione di notare una differenza nel meteorismo diffu o da regione a regione, il vomito del pe_riodo iniziale del] 'atlacco può no11 ri1)eter. i, il ~ in ahiozzo può n1 a11 eare . t -11 diligente e-a111e di questi segn i clinici deve far i)ensare di potersi tro,·are di fronte a fenon1eni })en c.li,·er _i da quelli clo,-uti ad oc-
elusione intestinale o a peritonite da perfora• z1one. Donati spiega queste sindron1i addominali acute riflesse a tipo di ileo o di peritonite con due ordini di fenomeni ch e sono presenti in tutti i casi di questo genere: a) ritenzione acuta di orina e di pus nella pelvi o n ella acca uropionefrotica; b) partecipazione al processo infiammatorio acuto della capsula renale, del tessuto i)erirenale e soprattutto del cellu~,are otto1)eritoneale. Si spiega così I 'insorgere dei sintomi riflessi così estesi ed accentuati. Secondo Mackenzie riflessi simili pos -ono essere determinati oltre che dalla presenza di cal coli anche da tutte quelle cause che . . iano in grado di provocare una contrazione dolorosa del b.a cinetto e del! 'ureter e, come una suppurazione o ulcerazione tubercolare. E sempre secondo Donati, ciò deve essere più facilmente possibile quando intervien e, come n ei suoi due casi , oltre alla ritenzione e di tensione aruta pelvi-ureterale, la cellulite retroperitoneale, la quale determinando una partecipazione di retta dei tessuti perinervosi, e forse deg·li stessi fila~ menti nervosi che decorrono sottoperito11ealmente nell'atmosfera perirenale, provoca l 'accentuazion,e dei sintomi riflessi gastrici e i11testinali. Si pensi infine che tali rifJ,e i possono essere provocati anche da semplici interventi asettici sul rene (Ta n sini, Mantelli, toccada). Così credo anche utile il ricordare quelle· sindromi improvvise _acutissime che sono state osservate in casi di calcolosi renale e cl1e possono benissimo dar luogo a fenon1eni pseudoocclusivi dell 'intestino. Il qu,a dro morboso m esso in evidenza nel nostro caso ci ha fatto fuorviare nel giudizio. facendoci orientare come criterio di.ag·nosti co a fenomeni di occlusion e intestinale. Dati anamnestici e semiologici simulaYano l 'occlusione intestinale; la massa occu1Ja, a la metà del! 'addome e passava .anche dall 'altro lato, poteva così essere presa per una massa endoaddominale. Tutti gli altri sintomi che il paziente pre-· sentava era no simulati dall 'uremia. Forse anche la distensione del peritoneo posteriore e dei nodi gangliari del simpatico lJossono ave1contribuito ad accentuare i sintomi addon1inali. È molto suggestiva, e certo quella che meglio spiega la sintomatologia in base alle nostre fondamentali conoscenze di patologia, la . . piegazio11e di Donati di una diffll'ione di un· 1
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SEZIONE
processo infiammatorio per contig uità al pe- ' ritoneo posteriore. Nel caso da noi riferito però mancavano assolutamente i segni di una flogosi e la· sacca s tessa era una idronefro si enorme, ma semplice. Date poi le gravissime condizioni in cui versava il paziente non ci era stato possibile di raccogliere notizie ana mnestiche precise, nè si era potuto ·praticare l'·esame dell'orina, n è la azotemia, p er il fatto ch e il paziente fu ri coverato e d operato d 'urgenza e non aveva orin.a to prima d·ell 'atto operativo. I fenomeni clinici deg ni quindi di maggior rilievo nella nostra osservazione erano i sin• tomi di occlusion e intestinale e la presenza d ella tumefazione, che dall 'epigastrio si estend eva alla fo ssa iliaca destra, fino all'arcata in· guinale. Questo caso per la posizione mediana del ren e fortemente spinto a ll 'innanzi dalla lordosi sacra le, somig lia mol to al già citato caso di c .a raven , n el qu.a le si trattava di un ren e a ferro di cavallo. .. Si comprende come sia importante .a nch e da u11 punto di vista pratico il porre un diagno-· stico esa.tto in casi di qu esto gen ere. Già perch è non sempre è indicato un intervento d'urgenza per la lesione renale cau sa della sindrome, poi perch è il cercare di intervenire sul r ene attraverso il peritoneo in molti casi può essere anch e causa di inconvenienti • g ravi. . . L 'impressione ch e si ha leggendo la storia d egli altri casi riferiti, e considerando il nostro, si è ch e manca sempre qualche sintoma fondam entale in questi malati. Un più accurato .esame obiettivo esteso anch e all 'apparato urinario, avrebbe permesso for se in a ltri casi, oertamente nel nostro, . di correggere l.a diagnosi. RIASSUNTO. L 'A. r.iferisce u11 ca ·o d 'idronefrosi, in r en e u11ico (l 'altro rene era aplasico); la tumefazione si e tendeva dall'epigastrio alla fossa iliaca destra fino all'arcata inguinale; mancavano segni di flog.-o si; erano pres·e nti sintomi (l 'occlusione inte tin.a le, verso l.a quale s'orien tò la diagnosi. BIBLIOGRAFIA.
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1627
DALLA PRATICA CORRENTE. Alla rtce1·ca della tubercolizzazione infantile.
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Dott. GAETANO NoTARANGELI. Ho ricercato n el maggio decorso, a m ezzo della tubercolinoreazione, gli' infetti di tubercolosi n.elle scuole e nell 'asilo infantile del paesello dove esercito. Ho praticato ad ogni scolaro la cutireazion e di Pirquet con tubercolina pura um.an.a del1'Istituto Sieroterapico Milanese e, poich è, tale prova è stata infirmata di scarsa sensibilità, ho p~atica to contemporaneam ente la prova intraq.ermica di Trambu sti (Bollett. Tstit. Sierot. Mil. , vol. VII, fase. VII; Riv. di Clin. JJed., n: 4; 1929), che consiste nell 'infiggere n er derma per circa 5 mm. un ago da siringa, già immerso in una dill1izione di tubercolina 1 : 9 con soluzione fenicata al 0.50 %. Anch e per questa seconda prova ho usato la tubercolina un1ana dell 'Istituto Sieroterapico Milanese. Gli scpla retti si mostravano più riluttanti all e ripetute scarificazioni d~lla Pirquet ch e all 'unica rapid.a puntura della Trambusti. Non ho osservato alcuna spiacevole reazion e. Ho letto il risultato dopo 24 e 48 ore. Riassumo n ello specchio i risultati ottenuti: Età
N.
P i r quet
Tram busti
+
· I . I+
-
?
%
'
+
p lr . quet Tram bnsti-
Considerando come più vicino al ,rero il ris11ltato ottenuto con la Traml)usti, nella po~ polazione scolastica di 204 a lunni (ch e è poi la massima parte della popolazione infantile) di un p.aese montano di circa 2000 ab. ho trovato ,4 7 tuber colizzati, cioè una p ercentuale del 23 %. Non faccio commenti , ch e nulla aggiunger ebbero a ll 'eloquenza della cifra; solo mi perm etto di r ichiamare l 'atten zion e su di una verità ch e non riuscirà _p oi una novità per nessuno , ma ch e non sembra destare sover. chie preoccupazioni : la tubercolosi dilaga lenta111ente ma sicuram ente n ell 'an1biente rurale a sottrarre braccia e capitali alla terra, fonte prima di nostra e ig·ua ricch ezza.
I
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RIASSUNTO. •
Sindromi acute a tipo perforative o di ileo , nel corso di pionefrosi. Archivio Italiano di Urologia, vol . I, fase. 2, 1925. L ussANA. Sindrome di occlusione intestinale in ascesso lombo iliaco sinistro. Ibid., vol. I'' , fascicolo 6, 1928. DONATI.
PRA TIC,\
L 'A. ha ricer cato i ·tubercoli zzati fra 20..t alunni di scuole rurali , otten endo una p ercentuale di })Ositivi del 20 ~b con la cutireazione di Pirquet e del 23 °1o con la inlrader1noreazio· n e di Trambusti. Colle S. Magno (I•~to inone), lug1io 1929-VJI.
•
\
IL POLI CLINICO .
SUNTI E RASSEGNE. SEMEIOTICA. Sull'impo1·tanza clinica della ' relocità di sediinentazione deì glob11li I'Ossi, con speciale 1·ignardo alle malattie chirur· g ico-u1·0 logiche. (V. I-lu TII e J(. ~fAYER. Z. Urol. Chir., vol. 15, f. 1-2). La sedi1ne11tazione d ei g lobuli ro si d el sangue er.a fe11omeno b en n oto in m edicina, n1a òlo Fahreu s n e studiò per primo il valore clinico. Il sangue può -esser con idera to - difatti - con1e una sospensione di globuli rossi 11el pla n1a, nel quale g li elementi corpuscolati IJer il loro elevato p eso ·suecifico trova n0 r oPdi zioni f P.' .a11a precipitazion e. Ma è da notarsi co111e la formula 7
" : - - ::··,- ..... : :
V
2
=s
s - S1 .g. µ . ra
(i11 cui S rapptesenta il peso sp ecifico del 1 COl'}J O, S quello d el liquido: g = la forza di g' ra\ itazion e , e µ. .la viscosità d el liquido) non tro' a n el sangue un1ano la sua perfetta app1 icazion e. P er spiega'fe tale anomalia furono i11' ocat e le cau se più diverse: carica e lettrica d ei g lobuli rossì, an1massamento d egli eritroci ti in massa, .a um,ento d ella frazione g1obuli11ica , en za ch e alcun.a risultasse soddisfacente p er la spieg.a zione. Furono studiate poi n el ... an °·u e le sostanze capaci di modificare la V. S. Una çli quest e è certo il fibrinogeno , poichè se lo i tog·lie, la V. S. diminuisce. Tl1ttavia ch e es a non sia il solo elem ento lo dimostra il fall o ch e in altri casi tolto il fibrino·g eno la \ T. S. .aumentava . F al1reu s trovò 11'e i suoi esp eri1nenti ch e la V. S. era leg·ata alla frazione g·lobulini c.a (sierogl obulina + fibrin ogeno), m a d a altri aut ori è stato negato alla g lobulina c1u.a1siasi importanza n ella produzione d el fe·11on1cno. Pare certo ch e le condizioni fi sicocl1in1ich e d el san g u e abbiano un valore certo , 111a en ormem ente diffi cile a precisar i. Probab il m ente il fen om eno è legato .ad uno stato di « di persi on e ». I11 t an lo esiste una notevole differ enza n ell e ' ' · S. tra uomini e donn e. Nei primi è di 2-6 mn1. , nelle donne 3-9 n1m. , n elle g ravide è a n ch e mag·gior e. In condizioni patolog ich e j) ll Ò salire a valori 20-40 volte il norma le (c:arc in oma). L'alter azion e d ell a V. S. si presenta co n1 e l 'espr e ion e di un disturbo d·e l ricambi o , d el chin1ism o albuminoideo d el san gu e e rlello stato colloidale del plasma. \ on è cer to ch e ancl1 e la di gestion e possa i i1 flt1 en zar e J.a \ 7 • S. ma ebbene i risultati " inno co11traddittori, tuttavia è b en e eseguire la r icer ca a digiuno. Egua lmente la V. S. ri~c> 11l r cl e1la te111peratura ; l'opt;m1irri è rappresent ato cla 16-20°; a t empera tura più el evata 1
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[ANNO
XXXVI, NuM. 4:5}'
la V. S. aumenta . Nell e donne la mestruazionealtera i valori della V. S. Nell ' iperglobulia la r eazione è affrettata, n egli stati oligoemìci e cachettici, rallen tata . La sedim entazione passa secondo Rothe per 3 fa si: n el primo si tratta di uno stadio di preagglutinazione, sedimentazione lenta, nel quale i globuli rossi , s i addossano lentamente· ed uniformemente: n el secondo , avvien e la ver.a e propria agglutinazione (il fenomeno che noi d eterminiamo) e n el . t erzo, si continua il r.allentamento della sedimentazione, dell 'insac-
camento. La ricer ca d ell 'a utore era stata eseguita col m etodo di W ertergren (aspirazione del sangue d.a un.a vena con la siringa: mescol.anza con una soluzione i sotoRica ai 3.8 % di citrato di sodio n ella proporzione di 1 :4). Dopo 2-3 ore dalle piccole provette la m escolanza veniva int ro-uol,ta ir1 tu.01c Ln1 u1 ~-5 mm. ai a1ametro, e alti 30 erri. Lettur.a d ella sedimentazione dopo 1-2-3, 24 ore. Valori espressi secondo la m edia
H + H1
•
2
2
in cui H è il valore d ella prima ora, H 2 quello d ella seconda. Studiando i pros tatici si è visto: 1) .ch e la V. S. dipende non da lla n1.alattia di p er sè, ma dalle condizioni d ei r eni e dalla loro funzione . Malattie .accidentali non hanno alcuna influenza sulla stabilità d el fenomeno ; 2) La ipertrofia prostatica di per sè, non altera la V. S. se i r eni sonò sani; 3) I risultati di altre prove d ella funzionalità r enale sono in rapporto al valore m edio di Westergren , ad eccezione di .a lcuni casi con prognosi cattiva;. 4) Dopo la prostatectomia si può osservare una tendenza ad una r egolarizzazione del fenomeno, mentre prima era irregolare; 5) La causa· de lla sedimentazione non è il fibrinogeno , mai risiede in un compon ente del siero. La V. S. è stata poi studiata anche n ei tu1nori n1alio·ni della prostata e della vescica, n ella calcolosi r enale e ureterale, nella idron efros i e nella tubercolosi renale, con i seg u enti risultati: 1) n ei tumori malig:I?-i d ella vescica e d ella prostata , la V .. S. è aumentata; 2) valori superiori a 50 significano l 'esito a breve scadenza. Esiste poi un acceleram ento evidente -ed irregolare d ella -sedimentaz~one; 3) sembra certo uno stretto rapporto tra I · valori del 6. nel san g u e superiore a 0,60 e V. S. superiore a 50; 4) in affezioni chirurgicb~ d el r ene con distruzione d ella loro sostanza, 1 valori d ella V. S. raggiungono cifre 5-1.0 ~olte il norma l e; 5) la V. . rappresenta , insieme con g li altri, un m et od o di diagnosi atto ~ di tino-uere i tumori maligni d ella prostat a dat ben ia~i · 6) i valori n1edi d ella V. S. dei globuli bro ' i , offrono un quadro d elle condizioni d ella funzionalità r en ale.
E. M.
{ANNO XXXVI, NuM. ±5]
SEZIONE PRATICA
TISIOLOGIA. '
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E esatta la legge di ~Iarfan
pe1· la tubercolosi polmona1·e 1 \
J ourn. de M éd . de Bordeaux, n. 17, 20 giugno 1929).
(LAMOTHE.
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Marfan n el 1886 conclu.d eva un suo st udio sui luposi e scrofolosi con queste parole: cc 1) ~ quasi di regola che i luposi e gll scrofolosi ben guariti non abbi.ano mai tubercolosi polmonare; 2) Quelli non guariti sono rara111ente colpiti da tubercolosi polmonare; gli affetti da lupus o scrofola, non g·uariti e che siano dei tisici, sono una eccezione; 3) I tisi ci che non h.a nno n1ai avuto nè lupus nè scrofola sono in numero considerevole se si paragonano a quelli ch e 11.anno lin lupus o delle scrofole; 4) I tisic i portatori di una cicatrice di lupus o di scrofola g uariti sono ·d el tutto eccezionali. Quando si osservano dei casi eccezionali si può notare che la tubercolosi polmonare }1.a una evoluzione estr emamente lenta e non ha ch e una d ebole ripercussione sullo stato generale ». L' A. si domanda se ciò sia esatto o se non ineriti una r evisione, e a questo scopo h.a controllato questa legge su 1483 ricoverati del san.a torio di Feuillas. ~~gli ha potuto notare cl1e nonostante la grande rarità d ei casi d,i scrofolosi g·uariti ch e sono poi divenuti dei tuber colosi , ha potuto riscontrare diverse osservazioni di tubercolosi. evolutiva in antichi scrofolosi con lesioni in atto o guarite. Di fronte alla grande somiglianza d ei sintomi, della diag·nosi , decorso, prog l').osi e cura d elJ.a tubercolosi n eg·li scrofolosi e nei non scrofolosi che si d eve pensare delle legg·i di Ma rfan? Il problema non si può risolvere se non si risponde prima: che cosa si può pensare d ella immunità ? Le on Bernard dice : « Tutti gli uomini sono tuber colinizzabili. Tutti g li uomini sono se non dei predisposti, almen @ dei disposti a prendere I.a tubercolosi in ·ragione .della ~ecet tività della specie limana >> ed egli continua: « se la specie um.ana è particolarmente recettiva pel bacillo di Koch; se non esiste per essa un a immunità naturale alla tuber colosi , per contro essa si difende con l'immunità a cquisita, perchè la tubercolosi è una :r;nalattia ~m munizzante n. È dunque il grado d1 questa immunità che imprime all.a tubercolosi le sue nlodalità evolutive. Tutti g li uomini nascono uguali davanti al pericolo tubercolosi, e presto o tardi sono tutti infettati dal b. di Koch. Con1e è che non dtven gono tutti tu~erc~losi ~ Ciò di.pende dal fatto che i contagi ab1tual1 sono troppo poveri in el ementi patogeni per provocare dell'e manifestazioni clini?~e 1 -e suffi cienti peraltro a creare un.a sens1h111tà spe-
1629
c ifica alla tubercolina'. Le infezioni successive restano poi senza effetto perchè la i11 oculazione primitiva ha cr~ato una immunità. Queste concezioni si appoggiano su prove sperimentali e prove cliniche indubbie. Oggidì si considerano l e reazioni di sensibilità come una preparazione ai fenomeni di imml:lnità; vi sarebbe un cammino progressivo dalla ipersensibilità verso la immunità. Questa è d.a pprima locale e cuta11ea (fenome110 di I\.och e analoghi) prim~ di essere 1 se lo d eve essere, ciò che l 'A. Iion crede, generale e coinpleta. · Ma il fenomeno di I\.och si applica perfettan1ente alla clinica? Si risponderà, senza dubbio , · perchè molti presentando una tbc. attenuata -e sopr.atutto localizz.a ta sembrano opporre una resistenza speciale a delle tubercolizzazioni ulteriori spontanee. Molti portator i di lupus divengono assai vecchi ed un quarto solamente 11resentano d ei segni di tbc. polmonar e, e ordinariamente assai benigna. Notiamo tuttavja che già clinicamente vi sono molti fatti che infirmano la regola. Come spiegare che la immunità locale di un g.a nglio o di un dito sia abbastanza forte p er impedire lo scoppio di una bac illosi pol, monare? Besredka dice ch e l 'immunità locale cc è quella che si otti ene per vaccinazione ·di un solo organo, ma ch e si accompagna, il piii spesso, ad immunità di tutto l 'org.a nisn10 intiero ». L 'A. conclude ricordando che i fenom eni di immunità devono essere considerati. n ella tbc. con grande circospezione. In verità una infe. zione anteriore non vaccina sicuram ente contro la m .alattia. L'immunità local e, qu.a ndo esiste (e le scrofole sembrano, se g·uarite, god erla in alto gr.a do) è d·e lle più frag·ili ed effimere . L'immunità per lo meno non è mai assoluta.
L.
TONELLI.
L'esame dei sospetti di tnbe1·colosi polmonare ; le ·false tnbercolosi dovute ad af· fezioni delle prime vie aeree. (A . DunAN. Rev . Jltléd. de la Suisse Rom.,
7, giugno 1929). In questo· dettagliato lavoro è portato un contributo alla diagnosi differenziale tra le affezioni acute e cronich e d elle vie aeree superiori con la loro ripercu ssione sul! 'apparato bronco-polmonare, e la tbc. polmonare iniziale. La diagnosi differ enziale è più apparente ch e r eale , ed un esame rig·oroso permette di ridurre a l minimo gli errori. diagnostici, tanto facili jn casi s imili. L 'apparato r espiratori o ' ra considerato come una unità inscindibil e; unità anatomica, fisiolog ica e patologica. T~l e condiz!one, ~pe~so dimenticata, è cau sa d1 frequenti errori diag nostic i. Unità anatomica. Le fos e nasali, il faringe,
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1630
IL POI,I CLINICO
l a tr.acl1ea, i bronchi , i poln1oni si continuano l:'enza . soluzion e di continuo, e formano una ola e g ra nde ' ria aer ea. Unità fisiologica. Le fosse nasali « preparano n l '.a ria per le vie .aer ee inferiori , riscaldandola e r endendo]a umida , mercè la ricca vascolarizz.azi one e le pieghe d ella pituitaria. Le ciglia v ibratili arrestano la polvere, e p erm ettono .al muco n.a sale di esplicare la sua azione microbicida . Unità patologica. Il n.aso. costituisce un org ano di difesa delle vie aeree più profonde; una c ausa ch e n e diminuisca il suo potere, permette la diffusione d ell 'infezione, dando luogo a lla malattia rino-respiratoria (Kayser) o alla rino-bronchite discendente (Flurin). A tal proposito vanno ricordate le affezioni d elle vie aer ee superiori in concomitanza d1 affezioni p olmonari: l 'epifaringite d ei tisici, l 'afonia pretubercolare, l.a laringite tbc., le .emottisi, ecc. Qu·e sta unità d ell 'apparecchio respiratorio impone a l m edicò, in casi di affezione delle vie aer..ee, di inizi.ar e il suo esam e d al naso, ed estend erlo poi alla gola ed ai polmoni, non accontentandosi d 'una vi sita superfi ciale, m .a giovandosi anch~ d ell 'aiuto del rino-laringolog o .e d el radiologo . Sulle fal se tbc . polmonari dipendenti da affezioni cronich e d elle vie .a eree superiori esiste una discr eta l etteratura; tutti sono d 'accordo n el dichiarare ch e l e d enominazioni cc a1)ici ospetti, bronchite sospetta , sosp etto di tbc . >. sono t ern1ini ch e d evono scomparire dal frasario n1edico, p er d ar posto a diagnosi i)iù esplicite. 1
Come esaminare i cc sospetti di tb c. polmonare ». Quest 'esame dev'essere c ompleto e dettagliato per ogni malato, senza omettere quelle osser,razioni .appa r enten1ente superflue, m .a talora di notevole in1portanza . In1porta11tissima è l 'a11a111ne i; un 'an amn esi b en .fatta è un g·ran passo verso una esatta dia_g nosi . Essa ci informa su g li anteced enti er editari e collaterali; può d are indicazioni u di un probabile terr eno familiare, o in contatti di vita tra il IJaz. e malati di tbc . U11 prin10 gru1)po di domande servirà ~ chiarire i p~·ecedenti familiari ed i rapporti con Luber colotici; un secondo g ruppo di don1ande inforrl1erà u di un.a eventuale di.a tesi artritica familiare; . è in t eressante con stat ar e la r arità e la benignità d ella tbc . n el le famiglie i11 cui esist on o .a ffezioni a rtritich e: r eun1ati·mo acuto e cronico, a ffezioni cardio-va scolari , rino-f.aring iti cronicl1e , bron co-poln1oniti , pol· moniti. L°i presenza d i questa diatesi artriti c~ co ... tituisce una fort e presunzione in fa,rore d1 t1n terr eno esente o poco ricettivo per l 'infezion e tbc. n t erzo gruppo di domande in [or111erà su eventuali a ffezioni del sistema n euro-,regetal ivo: a$n1a bronchiale, asma da fi eno, ortica•
[ ANNO
XXXVI. NuM. 45]
ria, eczem.a, emicrania, crosta la ttea epilessia iper cloridria. ' · ' Dopo l 'anamn esi familiare così condotto si ' passa .a ll'anamnesi p ersonale, interrogando con cura il paz . su pregresse a ffezioni nasali su ma~at~ie ~elle vi~. respirato~ie; gravi o leggere, su ep1sod1 febbr1l1; dopo s1 passa all'anamnesi presente, cer cando di ottenere risposte esatte sull 'inizio e il decor so dell'attuale malattia e inform,a ndosi: 1) sullo stato generale, stanch ezza·, appetito, digestione, peso; 2) sulla tosse, espettor.a to (emottisi), dolori toracici, dispnea; 3) sulla coriza, raffreddori o afonia, cefalee; 4) sulla curva termica. Secondo le risposte, si insisterà su questo o su quel punto. Infine si passerà a ll 'esame d el paziente; si osserverà con scrupolosa cura le vie aer ee superiori, il naso, il cavo orale, il faringe , il laringe; dopo si passa all'esame polmonare, il qu.a le comprende un esame generale ed un esame in rapport o a d alterazioni delle ' rie aeree superiori; qu.este ultime da sè solo possono modificare la grandezza della gabbia toracica. Esiste un torace tisico P L 'A. crede che c1uesta nozione, accettata dall.a m .aggioranz.a , vada soggetta a r evisione; tuttayia bisogna dare scarso peso .a questo torace e alle deformazioni descritte dal Freund, se si vogliono evitare errori di.agnostici . Facendo la per cussione, bisogna tener con to d ello sviluppo muscolare, ch e può rp.entire un suono ridotto; l 'atelettasia d egli apici provoca ipofonesi ed ottusità su tali zone; le d eforn1azioni d ella colonna vertebrale nlodificano la sonorità d egli .apici e delle b.a si polmonari. L 'ascoltazione, ch e in questi esami assume u na gr.a nde importanz.a , è spesso indirizzata agli apici·, ove si ammette ch e la tbc . polmon.a r e abbia inizio .ana tomicamente e clinica. n1ente. Di modo ch e ogni modificazione di r espirazione agli apici, ogni « inspirazione rude ed ·espirazione prolungata », ogni run1ore avventizio è con siderato com e patognomonico d'un.a tbc . iniziale. Le ricer ch e batteriologich e e radiolog ich e Ji.anno invece dimostrato ch e il problema stet oacu stico n on è a ffatto così semIJlice. Infatti tra g li .apici d estro e sinistro esistono differenze anatomich e e fi siologich e allo stato norn1ale. P er la sua condizione a n atomica, sul1'apice D. si n ota n ormalmente un run1ore bronch1.ale, ch e può simula r e un 'affezione specifica di quest 'apice; inoltre una r espirazione rude a ll '.a pi ce può ·e ssere causata da una trach eo-bronchite o da una adenopatia trach eobronchia le. An ch e la diminuzione d el murmure vescicolare ,,a con siderata con cautela; bisogna ricordare ch e l 'apice D. r espira m eglio che il . , e quindi vi è diminuzione del nlurmure sul1'apice D. , esso è molto sospetto. Altre cau se ch e possono provocare diminuzion e d el mur1
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SEZIONE PRATI CA
mure sono: respirazione s uperficiale, rig idità delle costole superiori, atelettasi.a d egli apici, ostruzioni nasali.. Ricordiamo ancora che la presenz.a di soffi sugli apici possono essere dovuti ad adenopatie o a trach eo-bronchiti , e che i rumori avventizi non sempre sono espressione di tb.c. iniziale. La bronchite d ell'apice si presenta con rtlmore r espiratorio rude (diminuzione d el murmure e pre domina nza d el rumor e bron chiale) insieme a ronchi e sibili. Il Sergent h.a richiam.ato l'a ttenzione s ulla pleurite apicale tbc. , m olto frequente, come espon ente d 'una tbc . abortiva, gua rita o quasi, e da interpretare non com e una tbc . evolutiva. Molto sp esso i primi segni fi sici d'una tbc. nascon o n ella zona d'allarme di Chauvet ; que~ sta zona d ev 'essere esplora ta con a tten zione speciale . · . Com e conclusi on e si può a ffermare che le modificazioni d el r eperto ascoltatorio d egli apici, m entre non escludono un.a forma spe· cifica, possono anche es5ere mantenute da affezioni d elle vie aeree superiori; com e d'altra parte l 'assen za di ogni segno stetoacu stico non esclude una infil.tr.azione tbc. iniziale, come si può riscontrare all'autopsia. . Per afferro.ar e l 'inizio clinico d ella tbc. polmonar e cronica bisogna servirsi di due m ezzi d 'ind.agine d 'indubbio va lore : l 'esame radio· loa ico, ed esame batteriologico. Questi esami d evon o esser e eseguiti sistematicam ente, e non è suffici ente. affermare: « Io non ascolto nulla, quindi non v 'è nulla! », m .a svelare lo stato inizial e d'una l esion e specifica prima della comparsa d ei segni a cu stici, i quali sono .a d indicar e già uno stato più grave ed av.a nzato. Senza ferm ar ci ulteriormente su questi due m etodi di esam e, e passando ai di sturbi generali e funzionali delle affezioni croniche delle vie aer ee superiori, la nostra attenzione deve essere portata sulle segu enti condizioni : stato generale, può risentirne per un 'affezione od ostruzione nasale'; febbre, può esser e mantenuta da sinusiti , a mig da liti; tosse , può essere d 'orig ine na sal e, farin gea, larin g o-=trach eal e, od originata da po li pi , a mig da liti , condi} orni, adenoidi; espettorato, può simul are un espettorato bronco-polmonare, n1entre tr.a ttasi di secr ezion e d elle fo sse nasali deglutita; dispnea, le ostruzioni n.a sali , la deglutizione d elle secr ezioni naso- faringee, una rino-bronchite posson o provocare dispn ee, talora a n ch e intense; disturbi dispnoici possono essere presenti in individui affetti d.a rinopatie. · L'emottisi è una eventualità sempre grave : ed allorch è è presente, n on si d evon o escludere a ffezioni polmonari con troppo leggerezz'a, solo p er ch è non e istono segni fisici evid enti ; occorre in simili casi fare l 'esam e radiolog ico e batteriologico, per escluder e una l esion e polm ona r e specifica . . Special e m e11zion e n1erita la rino-bron chite,
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affezione ch e s' inizia nelle f os e nasali e discende in seguito nel faringe; n el laringe,' nella tr.a ch e.a e n ei bronchi . Questa .affezione così comune e pure così poco nota , si può complicar e a con gestioni polmonari, a broncopolmoniti , a pleurite. :È frequente n ei soggetti con m .a lform.az ioni o affezioni cronich e d elle vie aeree superiori; h a inizio brusco, 24-48 ore, in seguito ad un raffreddamento o a d una infezion e banale cc influenzale ». Si presenta con coriza, m .al di gola, tosse con espettora to , cefalea, temperatura subfebbrile o febbrile; la diffusion e in basso è caratterizzata da tosse stizzosa, dolore r etroster-· n.ale, · dispne.a. I dol ori a tipo 1)u11torio, intercostale, sono precoci. L'infezione dura in media 10-20 gi orni . L'esame del torace presen ta al· I 'ascoltazione indebolimento d el murmure vesci colare, predomina11za di rumori bronchia li , rantoli cr epitanti, sibilanti, r on chi. Que to reperto , presente a i lobi superiori, può diffond ersi agli inferiori, ai bronchioli , agli a lveoli. Gli esami radioscopico e batteriol ogi co esc}u. dono una forma specifica tuber colare, perch è son o sempr e n eg.ativi . CARUS.J.
MEDICINA SOC;IA LE Le cause dell'elevata m<•rtalità infantile. (G. B.
ALLARIA.
La Pediatria del medico pra-
tico, maggio 1929) . L 'età infantile è la prediletta d ella morte, vi sono mo m en ti specia li a ll 'età d ell 'accr escimento ch e favori cono la m orb o ità e con feriscono all 'or ganismo d el bambino una r ec;ii:;tenza n1inore ch e p er I 'a dulto. I coefficienti massin1i di m or talità si 11a11no n el primo .a nno di vita .a cui seguon::>, in ordine d ecrescente, il secondo e . poi la sccoJ.lda infanzia (3°-5° anno) . La terza parte d ei morti d el primo anno appartien e al primo mese (a ffez ion i con genite); n egli .altri 11 mesi prevalgon o i n1orti .1)er malattie d el] 'apparato diger ente. Sesso. Muoiono più ma chi che femmin e nella prim.a e n ella seconda infan zia; n ella puer izia, il rapporto tende .a d invertir si e nella adolescenz.a n1uo iono più i11.a chi ch e femmine. Il fenomen o è con1une in tutte l e nazion i e con corr e a d etern1inare una durata inedia di \ 1 ita alquanto minore n ei 1nascl1i . Le cau se prevalenti di morte 0110 : 1) per i maschi a ffezi oni con gen ite ed irnmaturità, ecl amps ia infa11tile, morbillo , scar].attin·a e difterite, m e11in g it i acute n on tuber colari, n1orti v iol ente acc identali ; 2) per le fen1mine, la perto se, l 'ileotifo, le malattie tubercolari. Stagio•ni. Si h anno due ma ~i1ni di mor~· lità infantil e (inYernal e ed e:--t1vo) e due m 1nin1i Cr)r in1.averile ed autunnale). Dei tre gruppi pri11cipali d i ca11 ~e della mor-
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IL POLICLINICO
talità infantile, due u ccidono specialrnente di inverno (le affezioni congenite e l e malaLtie dell'apparato respiratorio) ed il terzo d'estate (malattie dell 'apparato digerente). Si c0Ìl1prende ch e g li immaturi , g li atrofici, i minorati per malformazioni congenite non possano reggere contro il rigore della stagione e così pure che questo influisca per determin.are l a m .ag·g·iore mortalità p er malattie acute <lell 'apparato respiratorio. Speci.ale con side.r,azione n1erita la spiccata o costante recrudescenza estiva della mortalità per n1.a lattie acute dell';apJ)ar.ato dig·erente e, più esattamente, per la diarrea estiva dei lattanti. I lattanti sani .a llattati regoJ.armente al seno materno ne son o quasi del tutto immuni. IJa strage n1assima si ha fr.a g li .assistiti da brefoLrofi mal diretti e i1ei lattanti di famiglie povere. I momenti eziologici che predi pongono e producono la gastroenterite acuta estiva sono: 1) Piccoli errori prolungati e ripetuti di a limentazione: sovraalimentazione abituale (pasti troppo frequenti o troppo abbondanti), ipoalimentazione cronica, cibi disadatti all'età od alter.a ti. 2) Il caldo ambiente eccessivo, ch e può essere deter1ninato: a) d.a l r.,.aldo estivo (sono più micidiali le estati torride umide ed, in un.a stessa estate, le giornate più afose); b) il calore di can1era; basta la temperatura di 30° per provocare facilmente l.a diarrea nei piccoli bin1bi; disastroso è, a tale riguardo, l 'ambiente d elle soffitte arroventate tutto il giorno dal sole; pericolose sono poi l e camere se è deficiente la ver1tilazion e e se si produce molta umidità; c) il calore di abiti e coperture; è nota , a tale r ig·uard o, la febbre .artificiale del neonato, prodotta da involti troppo termocoiben li o da sorgenti termich e artificiali (bottig·lie di acqua calda) usate male a proposjto. Questi momenti .agiscono provocando indebolir11ento. funzionale dell 'apparato digerente, diminuzione d el potere digerente ed affievolimento d el I>Oter e i111munitario, non chè la disidratazione org.a11ica patologica. 3) Alterazione delle sostanze a limentari, fra cui in modo specialissimo, il latte. Si devono inoltre aggiungere i cibi disadatti troppo spesso omministrati per eccessiva condiscen d enza e l e sostanze non alimentari spesso ingerite dal bambino (terriccio, foglie sporche) eludcnclo la sor,1 eglianza. Fattori regionali. Si h.anno differenze notevoli n elle g·randi città italiane, secondo il clima, I.a frequenza d el l 'allatta1nento m .aterno, il grado di colt11ra media, d.i agiatezza, ecc. Calan1ità pubbliche, fra cui sono da .a nnoverar, i le epid emie , le guerre, i fenon1 eni telluri c i , le carestie. A bit azioni. Influenzano la mortalità infanti le : 1) il grado di d en i tà della popolazi.one (a clen, i lR n1aggiore corri ponde magglore moria); 2) il tipo di costruzione d elle case
(i11ortaljtà minima delle case moderne b en cos Lruite); 3) l'ampiezza dell'alloggio. Condiziorti sociali-economiche. In aenerale la mortalità è maggiore nelle famigli~ povere~ s1 tratta però di un fenon1eno a cui concorrono di versi fattori leg·ati a llo stato economico~ociale .
Professione dei ger1itori. Ha particolare impo1tanza la professione della madre; in gener.ale, i fig li .dì . . m .a dri operaie muoiono in maao g?or i)roporz1one e, fra quelli che sopravvivono, s1 hanno. elevati éoefficien ti di rachitismo, -d i scrofol osi, -ecc. Tale fer1orr1eno è da attribuirsi a diverse ca11se, q11ali, la gracilità della donna operaia, il decorso spesso non normale della gravidanza nella donna operaia, le difficoltà che spesso si oppongono .a questa per l'allattamento del proprio nato. Per tutte tali consider.azjoni, si d eve ritenere che la maternità delle donne-operaie costituisce un grave prol)l erna (}emog·rafico. Uri caso speciale e pietoso legato alla professione della m .a dre è la frequentissima morte di lattanti figli di balie retribuite. · . Coltura dei parenti. I / ig noranz.a (sp·eci.alrn ente se unita al pauperismo) è un forte momento eziologico della mortalità dei bambini, specialmente come inesperienza delle madri sull'all evamento del figlio , .aggr.av.a ta dall'accumulo di IJregiudizi secolari. Stato di salate dei genitori, fra cui si può anche ascrivere la consanguineità. Hanno inoltre influenza la morte precoce dei genitori stessi e l'alcoolismo. . Prolificità. In linea general e, le nazioni più prolifiche hanno anche una maggiore mortalità infantile; i due fenomeni non d ecorrono però paralleli, sicchè la probabilità di vita dei b.a n1bini nelle n.azioni più prolifiche è, in generale, minore ch e n elle. altre. Il fenomeno app.a r e più cost ante se si considera l 'unità famigliare; risulta, di fatto, da diverse statisticb,e ch e i figli delle famiglie più feconde hanno una vita media più breve che i J1 di famiglie meno feconde; tale fenomeno è comune a tutte l e classi sociali, sebbene sia più intenso n elle famiglie più disagiate ed incomincia a d apparire manifesto nelle famiglie con .almeno cinqu·e figli . Per qt1anto riguarda l 'ordine di genitura, si osserva ch e la mortalità si conserva moderat<l per i primi quattro nati, è alquanto maggiore per i primogeniti che per i due seguenti ; dal quintogenito in poi, la mortalità si aggra,ra progressivam,e nte sino a colpire più della metà dei lattanti dopo il d ecimo figlio. Notevol e è la mortalità precoce dei gemell i. Sta.to civile dei bambini. La mortalità dr i bambini illeg·ittim i entro il primo .anno ~i età in Italia , supera di un terzo c1uclla corrispondente dei bambini legittimi coe tanei. Tale mortalità è so tenuta specialmente dall e cause co~ aenite e dalle affezioni act1te d e]] 'a11parato digerente.
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SEZIONE PRATICA
Tipo di allattamento. La mortalità massima ·d urante il primo anno di età dipende essen_zialmente dai tipi non materni di allattamento, aiutati dagli altri fattori prima r egistrati. La mortalità per m .al.attie .acute dell 'apparato dig·erente ha subìto un peggioramento in questi ultimi due ·anni; es. a è leg.ata alle cause ·che ostacolano l 'allattamento materno ·ed in genere agli errori alimentari a cui cooperano numerosi fattori di ambiente. Invece è in via di n etta din1inuzione la mortalità per g li altri due gruppi causali principali, le affezioni congenite e quelle .acute del1'apparato respiratorio; ulteriori mig·]ioramenti si è in diritto di .attendere anche per tali cause.
fil.
CENNI BIBLIOORAFJCI
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I traumi dell 'occhio e la legge sugli infortuni del lavoro . . L . Cappelli ed. Bolo-
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nostra osservazione; è un libro, in aggiui1ta, che non interessa solo il cultore della specialità, . ma che starebbe bene sul tavolo di og11i medico generico, specie di quei medici condotti che , vivendo lontano d.ai grandi centri dove vi son·o ·ospedali e specialisti, debbono redig,ere il primo certificato che costituirà in segu.ito la base di tutta la discussione ulteriore.· l\1EZZATESTA.
E.
Stillings pseudo-isochromatische Ta.jeln zu,r Prufung des Farben sirines. 18a Ediz. '.f hi eme .. Lipsia 1929, Ieg. M. f2. H ERTEL .
Le tavole di Stilling sono tra le migliori in uso n ell' esame della percezione d ej colori. In quest 'ultima edizione sono divise in 16 gru11pj ; og·nuno di qt1esti forrnato da numerose tavole. L 'edi zione è molto accurata. VALlJO NI.
RICCHI .
gn.a, 1929. L. 35 . Il volume è diviso in due parti principali, ·di cui la prima 'riguarda la traum.atologia dal punto di vista medico, la seconda l 'infortuni·stica vera e propri.a e cioè la question,e medicolegale. Nella prima l 'A. tratteggia a grandi linee le diverse lesioni ch e si posson·o avere nell 'occhio in seguito a traumi di qualsiasi natura, siano essi diretti o indiretti . Senza fermarsi a descrizioni particolareggiate di sinton1i , eh.e si possono trovare in ogni tr.attato di oculistica, nè su inutili notizie intorno alla natur.a dei corpi vulneranti, a l loro modo d i agi re, ecc. , l'A. h a cercato di dare ·un quadro abbastanza chiaro . di tutte le lesioni traumatiche, non trascurando neppure ti d ettaglio cli ciò che può essere utile n ei casi dubbi. :È doloroso però dover constatare. che in un manu.ale ch·e è abbastanza completo, non vi è ' . una sola parola su un argomento importantissimo, che oggi costituisce un capitolo intero ·d ella traumatologia, e cioè sulla meningite sierosa traumatica. Molte volte, anzich è parlare di nevrosi traumatiche, è più opportuno p·a rlare di meningite sierosa tr.a um.atica; e questa diagnosi non può ch e farla l 'oculista con un esame completo ed a ccurato di tutta la funzion.alità visiva. ~ una lacuna ch e ci a uguriamo di vedere colmata n ella prossima 2a. edi• z1one. La parte medico-legale del] 'infortunistica è .ampi.an1ente trattata, e qui l 'A. dimo tra larghezza di vedute ed obbiettività completa n ella discussione; non si può che approvare e sotto-scrivere pienamente le sue conclu~ioni .. Scritto in forma chiara e semplice, s1 legge con piacere e si con sulta volentieri in tutti i e.asi dubbi ch e si presentano o-iorna lm ente alla (1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si d esidera la tecensione .
MoNBRUN
et
CASTERAN.
La Jiar1,te fréquence en
ophtalmologie. l\1asson et · C. ie éd. · Paris, 1929. Frs. 16. L 'alta frequènza può essere u sata cl.a vvero con vantaggio dagli oculisti, purch è sia opportun.amente adoperata. In questo piccolo volume si trovano tutte le i1otizie riguardanti gli strumenti , i metodi e le indicazioni operatorie, ed anche i risultati che se ne possono otten ere. Diviso jn due parti fondarnentali, nella prima sono trattati i metodi utilizzabili in oftalmolog ia, e nella seconda le indicazioni e i risultati. Gli AA. , determinando le indicazioni e le controindicazioni, determinano ancl1e la tecnica da seguire e Io strumentario special.e da u sar·e. M.anualetto senza pretese, è scritto in forma piana ed a ccessibile anche ai profani. di elettroterapia. MEZZ.J\TESTA.
.1\1 nostri abbonati ricordiamo 1' interessante lume del Prof.
V<' -
C. DE V I NCENTI IS
docen•t e di Patologia e Clinica Oculis tica nella R . U·niyel\'3,i tà di N awpoli.
M~NU/tl~
di OCULISTIC}l
ad uso.. dai Medici pratici e degli Studenti.
Prefazione. del Prof . .AEN:A.LDO A.NGELUCCI. DireM.. della R. Ciin. Oculist. Univera.itaria di Na.poli. Un gM1Sao volume ·di pagig. XVI-622, :n:itidamen·t e :>tampato s u ·c art.a semipatinat a, con 259 figure in nero ed a colori n-el testo e 8 tavole a -0010.ri fuori testo . Il .prezzo del volume è di L. 6 8 più L . 3 per le dpese p-06t-ali di sped.i2>ione e si può ottenere pa,gando le L. 7 1 in cinque · .rate : la prima d.i L. 3 1 subito e le restanti L. 4 O in quattro r ate men.sili da L. 1 Q ciascuna. Ai nostri abbonati disposti a pagarne il prezzo subito in una sola volta, il Manuale è ceduto per sole · L. 6 O·, franco di porto a domicilio.
I nviare Vaglia P-0stale a ll'ediitore LUIGI POZZI, S iGtina • n. 14 - ROMA.
Vla
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IL POLICLINICO
[ A~No XXXVI, NuM. 45)
I CONGRESSI DI UEDICINA E XXXV Congresso di Medicina, Inte1·na.
n elle micos i polmonari. - In 8 infermi di inicosi polmonare, lo s tudio del ricambjo e11ergetico ha (r.;ortti n.?.zazione)· vedi numero precedente) . dimostrato un inetabolismo basale normale in Z Comunicazioni in rapporto al tema: Micosi polmonari. casi e i1n metabolismo basale aumentato negli altri, con valori estremi da + 12 a + 33 %. Non r·. S c t{f..\ SS I ~Bologna) . - L 'O. tocca i punti delle può esser e s tabilito un rapporto tra metabolismo basale e abito· c0S1~ituzionale degli infer1ni. Negli ques tioni iner enti alle micosi polmonari che han110 attinenza con il p articolare decor so del quadro s tessi 8 infermi lo studio dell'equilibrio acidobasico h a dimostrato valori della t en sione del C02 n1orboso in due ca:si osservati in cui lo s tudio clinico fu co1npletato d al r eperto anatomo-patologialveolare e della riserva alcalina normali in tre co . Sorvola sul caso pubblicato due anni or sono casi, valori diminuiti sugli altri, fino a cifre mie citato d al Relatore e descrive un caso ancora i11enim e di 32 m1n Hg. p er la ten sione del C02 aldito. Si lra·~ tava di un uon10 di 40 anni, mugnaio. ve-0lare e di 48,62 cc . cli C0 2 per 100 cc . di plaDopo u11 ~raurr1a al torace manifestò dolori nella sma per la riserva alcalina . sede d el trauma con fe bbre. Il quadro morboso 11 ph dèl sangue ha oscillato in tutti i casi da e ra car a lterizzato d a p eriodi f~bbrili alternati con 7,30 a 7,37, il ph urinario, da 4,7 a 6,1. febbricole e con brevi p eriodi di apiressia; sup- ' Anch e pel: l 'equilibrio acido-basico non si pl1ò purazio11e d ella parete toracica con formazione di s tabilire un rappqrto con lo st ato delle lesio11i p ol1non ari. i1umerose fistole; retrazio11e dell 1emi·t orace colpito, jsp essimento pleurico, infiltrazione del parenCARPI U. (l\1ilano) . - L 'O. illus tra un caso di chima; dolori persistenti tenaci ; dimagramento Sporotr icosi polmonare osservato in un uomo dì estre1n o. Tutt~ i ·tentativi terapeutici si dimostra63 anni, da lungo te1npo tossicoloso e che in ser o110 i11efficaci compresa la inten sa cura iodica. g uito ad un trat1ma d el torace, aveva presentato J)all 'escr cato f11 coltivato in terreno di Sabouraud segni di . u11 processo a tipo pneumonico del lol)<> u n n1ice te ch e ft1 ascritto al genere criptococcus. superior e di sinis tra, con evoluzione cavitaria. Hicer ch e s peri1nentali compiute n ell'Is tituto del Il decor so p articolare febbrile a ricadu.t e con p rof. Ottol en ghi dimostrarono che il micete era tendenza della lesione ad invadere la b ase polmop a togen o p er il r a tto, l a cavia, il coniglio nei n ar e, }.'assenza i1ell 'espettorato del bacillo di Koch quali provocava un quadro morboso di durata più e sol o clj qual che cocco comu11e, la R. di \ V. n eo men o. lunga ma sempre mortale. ga tiva irLdirizzar on ò le ricer ch e ver so un 'etiolog ia Il rep erto ana.tomo-patologico n el malato venuto rnicotica . a in or te d opo 18 mesi di malatti~ dimostrò nel L 'esarne cultural e praticato con le precauzior1i p olmon e sinistro e n el r ene d estro grovigli miclassich e di tecnica, misero• in evidenza uno sp oceliali in 111ezzo a una abbondante proliferazione r otr1co, an alogo allo sporotrichum Burmanni. di co11nc t.tivo. La cura (,iodo-ar senicale) non valse a modificar e il d ecor so e l 'ammalato venne a morte p er .TAFOLLA G . (Napoli) . R epert i radiologici nelle miocarclite tossica. m icosi p olmonari. - È degno di nota che di una affezion e n on troppo frequente, o per lo m eno DE NuNNO R. (Napoli) . - L 'O. riassume i risuli1on facilmente diagnosticabile, l 'O., durante il ta ti più n otevoli en1ersi dall'esa1n e de l sang ued ecor so anno scolastico nella Clinica del prof. pral icato su 9 i.n.f ermi affet ti da micosi dell 'app. Boeri, n e h a osservato 6 casi r espira.tori o. Si tra ttava di soggetti con lesion i Mol~i AA. riten g·ono le micosi polmonari abbapi11 o 1neno gravi dovute a miceti diversi: cripto, cocco, n1or1ilia, blastomicetoide, sporotricon . s tanza r ar e: raentre esse rappresentano up camL 'em ocito1ne tria ha fat to rilevare, costantemenp o fecond o di studi e di ricer che. te, un valor e globular e inferiore all 'unità (0,65Radiol ogicam ente n ei sei casi osservati , l 'O. ha trovato : 0,87) ; u11 11Umero di emazie che andava d a un 1) com e topografia le lesioni micotich e si posmi1~i1no di 3 inilioni e ~00 mila p er mmc ., ad son o riscontrare in qualu11que .punto dell'ambito un m assimo di 5. 700.000 e p er ciò ch e concerne polmo11ar e : zone predilette p er ò sono le regioni i globuli bianchi , n ei 2/3 d ei casi, una modica ilari e l e zone m ediastinich e, ma possono anche leu cocilosi 1 variante d a 10.625 a 16.300. aYer si localizzazioni in un lobo polm0nare o in La formula leu cocitaria b a presentato, di p arp arte di esso; licolare, un leggerissimo ed incostante aumento 2) n ei casi studiati_ l a r egione apicale propriade i n eulrofili e, solo in due infermi, una lieve men,~e d ett a è quasi sempre rispettata ; oosirtofilia (5-5, 6 ~bÌ . Di g r a11dc inter esse si è rivelato, inoltre, lo3) le lesioni mico tich e non avendo topografia b en d efi11ita n on h anno quindi un aspetto carat .. .s t11d io d ello sch em a d i Arne th, poiçh è si è trot eristico ; . vato r1ettam ente d evia to a destra . Ciò an ch e in 1t11 caso di blaston1icetoidomicosi con estesa ii14) l a forma delle l esioni micotiche è quanto fil trazion e pleuro-polmonare, fa tti cavitari , ecc. inai varia: può pr.e sentar si come un infiltrato Un sol o infermo h a latto appar entem ente ecce-· irregol armente diffuso, più frequente alle r egioni zione a qtte5ta regola m a i11 esso, ulteriormente, ilari e m ediastinich e, p er lo più bilaterale, ma è s tata ri vela~u Ja presen za , n ell 'esp e ttor ato, an ch e con prevalenza d estra , o come focolaio di broncodei b acilli di Koch . polmonite limitato, b asale e sp esso con formazioIl quadro ematologico delle micosi dell 'appane di cavern e, oppure estese fino ad occupare r a to r espiratorio, . s tando ai casi studiati dall 10 ., 11na vasta est en sion e del polmon e e son presenza pochi i11ver o, si presenter ebbe, dunque, mollo d i m olte caverne di forma e dimensioni diverse. dissimile d a fJuello òelle affezioni tubercolari. TAnSITANO A. e AMATuccr MALL ARDO (Napoli). 11. metabol i.<;1no basal e e l 'eq u i librio acido basi co Sp ecialmente il riscontra lo sp ost am ento ver so de-
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xxx V1,
.N Uì\1.
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J
SEZIONE PRA'f!CA.
stra clella forn1ola di Ar11eth, gli sembra degno -<.li richia1nare, in modo particolare, l 'attenzio11e (legli studiosi perchè, se ~l fatto dall'O. osservato trovasse conferma anch~ da parte di altri ematoJogi, IlOtrebbe acquistare, nella diagnosi differen.ziale fra micosi e tubercolos~ dell 'apparato respira Lorjo, notevole valore. ~IAsucc1 M. e Nuzz1 P. (Napoli).. -
Gli 00. par.tendo dal fatto che nella sintomatologia generale della tbc. polmonare vi sono segni che per la loro frequenza hanno assunto notevole valore co1111e esponenti della infezione tubercolare, hanno Jnclagato la esistenza o meno di questi sintomi nelle nlicos~ polmonari, per poter eventualmente .trarre note semeiologiche differenziali fra tuber.colosi e pseudotube:J;colosi (da micosi) polmonare. Gli 00. l1a11no rilevato ad es. che n~i casi di :rn irosi polmonare non esiste mai micropoliadeno!)él I ia. nè l a si1tdrome muscolare apicale descritta .clal l~oeri e frequentissima nella tubercolosi. Così pure hanno osservato ch e non si riscontra mai 11elle rnicosi ipotensione arteriale ed ipotonia muscol~re, che sono dei sintomi generali più co.stn11ti d·~llq tubercolosi polmonare. I11 ol tre non esiste alcun rapporto fra costitu.zione e n1icosi polmonari al contrario di quanto .acc;irle l tfllla tbc. Fon~11coLA
P. e POLESE N. (Napoli). - La terapia .clelle micosi polmonari. - I pazienti affetti da nì irosi dell 'apparato respiratorio curati nella nostra Cli11ica ono st ati 9, i rirr1edi adoperati -sorlo stati : 1) Yaccino ipticoccico per via sottocut anea; 2) vaccino cripticoccico per via endotracheale .em11l zionato in olio di fegato di mer1uzzo; 3) jniezioni endotracheali d~ olio gomenolato .él I '5
o.
1o ;
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4) iniezjoni endotrac11eali di Iolipinico al 20; 5 ) iniezioni endovenose di Tripdico; <>) i11iezioni di iodoformio e' tren1entina ; 7) iniezioni endovenose di cloruro d~ calcio; 8) iniezioni so ttocutanee di Myo-Salvarsan. I suddetti rimedi non sono stati adoperati mai '{'onten1pora11ea1nen·t e sullo stesso paziente. l risultati non ottenuti sono: il vacci110 criplococcico i11iettato per via erido~ racl1eale non ha f'Ornito dati: apprezzati circa la 'S 11a nzio11e, iniettato per via sot locuitanea agli ~ les i pazien~i ha dimostrato la sua azione be11efi ca in uno solo di ess~; il tripdico per via en(loYenosa è stato usato in (i J11icotici ; in 2 ft1 sospeso· perchè n1al tolleTato, in 1 rlo11 ha apportato giovam.ento, in 3 ha g ioYato molti $imo. La iodipir1a per via endotracheale usata in 6 111icotiri l1a dato ])t1oni. ri ult.ati in 2, me11tre j11 4 non l1a apportato risultali apprezzabili. Il clorttro di calcio è stato adoperato a scopo -sin ton1atico i11 rlue casi in momento di emoftoe. L 'olio gon1e no1ato non ha apportato vantaggio in nesst111 paz iente. · Il ì\lyo-Sal Yarsan, praticalo ~n due dei suddetti arr1n1alati Jtor1 ha dato risultati degni di riliev·.'. In cor.clu ione qt1indi tre soli an1malati 1:on bn11no avulo 1nigliorainer1to rli sorta ; uno· di que-sti peTch è affetto da sin1bio i -micosi t11bercolari "<'011 diabete. 1, 'iocl io indi r esta ancora anc.he in base alle no-st re ricerche il rimedio migliore delle micosi.
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Aò\r \TU cc c
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~(OLLAHDO
C. e
'l'An S ITANO
A. (Napoli).
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1635
tici polrno11ari. - ì\ilentre per la tubercolosi polmonare lo studio chimico degli espettorati è stato ampiamente svolto, mancano ne.Ila letteratura ricerche sistematiche sugli espettorati di infermi d~ micosi polmonare, in qu~nto la casistica di queste ultime affezioni soltanto nei tempi recenti si è andata face11do più . numer9sa. Si sono perciò col collega dott. 1'arsita110, istituite ricerche sugli espettorati di 8 infermi di micosi polmonare, osservati e eseguiti in clinica e in a1rtbulatorio e propriamente si sono studiate le segt1e11 t~ r eazio11i : l 'alb11mino-reazione di Roger e Levy -Vale~1si, l~ reazioni cromatiche delle protei11e, le reazioni di Ehrlich, di Moritg, Weiss, dell 'Alizttrina, la reazione cromatica di Germino; si so110 pratica te inoltre ricerche sui fermenti peptici, tri1Jtici e lipolitici, si è determinél!to il pH, e s~ è studia,to il co1nportamento della colesteri11a e del glicogeno. Dai r~sultati delle ricér che si trag·g·ono le seguenti conclusioni: · 1) l 'albun1ina , asserite i11 u11 caso, è cont en uta negli alitri casi in quantità scar sa: ciò differenzia J1ettan1ente gli infertni di micosi polmonare con lesioni molto estese dagli infermi di tubercolosi con eg·uale estensione di lesioni; 2) la reazione del b~ureto, la xantoproteica e quella del triptofano sono positive, laddove la reazione di ì\Iillon e quella dello zolfo sono, negative: cioè a dire. la proteina degli espettorati dei micotici i11a11ca di ainmino-Hcidi contenenti nuclei mo.n ofenolici e di qt1elli contenenti zolfo ; 3) le reazioni di Ehrlich, di Nioritz-Weiss, di Germino , <li Roncal non mettono in evidenza . prodotti di degradazione ·della molecola proteica, m entre con la stessa reazione tali prodotti si rivelano negli espettorati tubercolari; 4) il J)ff oscilla tra 6-7 e 7-5; 5) i fermenl~ peptici sono . assenti, i trjpt ici semprt> presenti, i lipolitici non mostrano comportame11to costante; Gì la co lesterina è presente in quantità scarsa; 7) la percentuale di g·licogeno è bassa, carat~ tere questo che differenzia gli espettorati mi~o tici da quelli tubercolar~, se si paragonano lnfermi di eguale gravità . -
Esaurite le comunicazioni inerenti alla lleJazio11e il · I) nESIDE NTE inizia la •
Discussione della Relazione.
Segnala due punti important~ delle r elazio11i Boeri-J acono che ha11no stretto r:lpporto colla clinica della patologia pol1nona re att1bercolare, e coll a medicina del lavoro. L~ dizio11e pseudotubercolare ha fat.to il suo tempo; - perch è questo vocabolo venne adottato pecialn1en le per definire alterazioni apicali che avevano qt1alche ele111e11Lo })er es ere ritenute di natura lt11::1ercolare se11za esser e tali. Ora si sa che le alterazioni apicali nella tubercolosi polmonare, specie dopo le conq uiste de11~ ~~diologia~ n~n costituiscono sempre la fase iniziale, qu1~d1. 11on conYie11e pit1 t.er1cr fermo il nesso seme1ot1co e topografjco che in ten1pi lontani aveva fa~lo adolt ~re ]~ desig·nazio11e di p seudotubercolos1 per la p~tplogia apicale atubercolare. Il lato sociale delle due relazioni è Yeramente noteYole, perchè i dati presentati varranno ad allargare la portata della legge sulle assicurazioni contro 1e i11alattie professionali. Ritiene che le misure preYentiYe dovranno aveD .Ev.OTO
L. (Milano). -
r e pjfi l3ra g 5yjl11nno p er prgteao-ere soyratutt.1
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1636
I
le classi rurali ed operaie più esposte alle micosi polmonari. 1'r a queste inette le visite preventive e periodich e che. per alcune categorie di lavoratori sono prevedute ~a illuminate provvidenze governative. Z1noN1 (l\1ila110) . - Chiede se la iperrecettività sperimentalmente .d irnostr.ata possa avere qualche importanza n ellq patogenesi della infezione da miceti nell 'uomo.. Si ammalerebbero solo i poFta tor~ ne~ . quali insorge · iperrecettività. Chiede an ch e se i1on sarebbe il caso di provare n ell 'uo1no la azione terapeutica che Dessy sotto . la direzione dell'O. ha dimostrato n ella nocardiasi d.el coniglio in a,lcune sostanze coloranti.
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[ ANl\.o XXXVI,. NuM. 45Jl
IL POLICLINICO·
generi diversi di schizon1iceti danno forme cliniche div~rse, non v~ è ragione di escludere ch e an che specie di gener~ diversi di· funghi possono determinare forme cl~niche diverse. Ricorda infine il notevole contributo che allo st11dio delle n1icosi hanno portato in. ltal~a il Perin ~ sopratutto il senatore Aldo C~stellani ch e· t anto alto tiene il nome dell 'Italia all'Estero . R. (Napol~) . - llileva che il prof. Boe-ri nella su~ magnifica r elazione ha affermato ch e l 'emottisi r~ppresenta un sintomo r~scontr abile · 11ella quarta parte dei casi. Avendo studia,t o proprio le « micosi r espiratorie a tipo em0tttoico », l 'O. indica i segue11ti caratteri differenzial~: I ) l 'e-mottisi tubercolare è preceduta o più spesso seguita da innalzamento della temperatura; 2) l '~- mottisi_ può rappresentare una delle manifestazioni iniziali della tubercolosi, mentre le ·~rrLot tisi d a funghi sono ordinariamente tardive; 3) le emottisi dovute a micosi respiratorie sono più. rapidamente dominate dalla comune terap~a (coagltlanti, ecc.) al contrario d~ quelle tubercolari ch e cessano con maggiore certezza; 4) nella tubercolosi lo iodio può servire come spia, come rivelatore di emottisi, al contrario di q:uanto avviene sulle inicosi, Qve l'igiene congestizia, vasodilatativa dello iodio sostituita sull'azione (in certi jnfermi quasi specifica) di tale sostanza sulle lesio11 i da Jur1g'l1i. llileva poi con1e le n1icqsi « pri1narie » pur av~ndo una certa frequen za, vanno be1i. distinteda questa forma di tt1ber c.olosi senza. reperto de] bacillo di Koch. Il f11ngo in tali casi, appa.renteinente agen.te patogei10 primario, è in realtà sovrapposto ad una di quelle lesioni tubercolari (enon sono rare) eh~ giungono sino all 'epilùgo ~en za ch e all 'esame dell 'espettorat o si risco11tri il bacil1o dellf.\ tuber colosi . MAROTTA
FnlJGONI C. (Padova). - Convien e coi Relatori nel senso che cuti- e intradermoreazioni positive con antigeni micotici posson o aver si in soggetti senza dimostrabili localizzazioni micotiche e anch e in soggetti appar entemente san~. Praticando in asmatici bronchiali sistematicamente cuti- e intradermoreazioni con antigeni aspergillari, si osserva in una certa percentuale di casi ct1tireazione positiva. Si tratta di asmatici bronchiali sensibilizzatisi agli asperg·illi per v~a, inalatoria, di asma,tici di tipo spesso localistico di individui spesso viventi in ambienti umidi à, sindromi fra le più ir1 sjstenti e di difficile trqtta1nento. Ma in essa cat egoria di asmatici pur dovend9.si convenire sulla costituitasi ipersensibilità respiratoria agli aspergilli stessi non riuscì dimostrazione di localizzazione tnicol.ica respiraitor~a o altrove. Conclude11do: cuti- e intradermoreazione aspergillare positiva tengono a corrispondente iper.se11sibili tà ma no11 sempre corrispondon o a d1mo- · strabile localizzazione o infezione micotica nell 'orga11isn10, ~I ch e naturaimente non esclude latenza o presenza n ell 'org·anismo stesso. Risposte dei BelatorL . CANTANI A. (Napoli). Esprime la sua ammi· G·. BoÈru (Napoli). - Ringrazia il prof. Schiassi razione p er il prof. Boeri e per la sua scuola del . pregevole contributo da lui portato all 'argop er g·Ii studii compiti sulla micosi polmo~are, 1nento co·n due casi interessanti. Non può però richiama l 'attenzione sulla importanza delle 1nfe- accettare completamente l'opinio·n e dell'O .. ch e zj 0 11i n1 i s.~e i1e.lle mic;-,osi polmonari ed accenna le inicosi abbiano· caratteri clinici parttcolari cl1e ad es11erimenti da lui stesso ~sti.tuiti e P"?bbl~cat~ ne. possono perm ettere la id entifi~az ione dia~n.o inol ti anni or sono sull 'associazione tra ifo1n1cet1 stica. Crede clte nessun segno o s1nton1a speciale e bacillÒ della tubercolosi, con risultati se n on ess~ presentino . Infa·~ti la cach e.ssi.a cl1e il pro~ . ' brilla11ti, abbastan za persuas1v1. Schiassi rileva non può certo d1st1nguere le micosi dalla tubercolosi in cui la cach essia è statas ARNONE (Palermo). - · Chiede se n ella letteratura eRisto;10 · a1tri ~asi di bronchite fibrinos n da notata ·fi11 da Ippocrate ed è anche n ella nozione popolare. Anch e i dolori non hanno importan~a micosi oltre i due casi pubblicati dall 'O. nel i.909, accertati allo esame batteriologico e microscopi- perchè nella tubercolosi le algie sono com un1ssim e e non occorre ricordare lo pseudo rel1maco, riguardanti il 1° la mo~lie di. un pecoraio, tisn10 alla Poncet. Lo stesso vale per le fistole.~ il 2° un operaio che ammalò in . segD:1to ali? espurgli ascessi della parete toracica . che, sebbene p111 go di una fogna. Tutti e due I casi guarirono. r aramente posso110 riscontrarsi anche nell a tull!!:D\ELL~ P. · (Pavia). L 'O. rileva l 'imJ!O·r tanza bercolosi. Tuttavia ritiene doversi registrare l 'interessante contributo portato dal prof. Schj assi_ delle relazioni di Boeri e J acono a proposito delle Anche il prof. Carpi avrebbe n~tato . q11alche n1irosi polmonari: rileva ch e le con clusioni de~ nota se1niologic& e sopratutto rad1olog1ca, . cl1.e: . prof. J acono a proposito del .c~m,i:>orta11~ento d~ l111a specie di miceti in condizior_i1 sper~e11taI: sembrerebhe alquanto r.élra.t teristica delle m1co? 1, e più precisamente sulla produzione. di campi e il caso ch e egli riierisce è infatti important1sfru ttiferi in parassitismo. L 'O. cr ede 11 fatto sia siino. Ma anche egli convie11e ch e h a pensa~o all ~. tubercol-0si e soltanto il reperto microscopico gl• dovu to allo sviluppo del fungo n el polmone che h a perme:5so di riconoscere la .mi~si . E~li non è o rgano molto acuto, mentre, il dato pur ~s h a avuto· sl1ccesso con la cura iodica: e in quesendo interessante non può aver e una gen~ral1z zazione. L 'O. infine fa l 'appunto ch e le d1~erse sto plinto l 'O. qe\'c dichiarare ch e gli . è sembra.lo in generale efficacissimo l~ iodo, , .spec1 al~ente 1n specie ch e hanno servito per le esperienz~ de~ realcuni casi · ma anche lui ha l impressione che 1a tori, non h anno raggiunt~ una determ1naz1one sulla sua ~zione curativa infallibilmente sicura botanica definitiva: questo iatto non h a solC\ un come la dichiarano molti autori, si sia un poc() valore· ed un significato botanico ma può ~ver~ esagerarlo. , 1na r i ~nondenza clinica in quanto se specie d1 1
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XXX\' J, Nu~1 . ±:1]
SEZIONE PRAT1C.<\
È i ie to di aYere l 'al1lore ,·ol e con sc11 o del col-
lega FrugoJ1i circa ]a jJrucle nza do verosa nell 'acce ttare i r e1>e.rti delle cutireazioni in co,n formità d elle rlote e ~mportanti osservazioni dal Frugoni rileva te r1~i suoi preg·evol i stud i sull 'asma. Alla ir1l errog~z ione d ell 'egregio collega Arno11e r iYolta circa l a bronchite fibri11osa non può d are riSJ)Osta esaurj ente percl1r all '0 . non è occorso alc un caso di bror1chife fil,ri11osa cla in icosi. Rj11g razia il Ca11 t ani d el suo b e11eYole g iudizio cl1e è molto lusi11g·hi ~ro d at a la i1ota competenza di ltti. ~1olto diffusame11te l 'O. h a accen11ato alle .~in1 l)iosi con le i11icosi e il correl at or e prof. J a cono for11irà lJlteriori chiarì1ne11ti i11 jJroposito. Ag~ i im12ortrn1ti rilievi d cl prof. R cd aelli, rii ieYi riguarda11ti soprat11 tlo l a e tiolog ia, rispo11d er à il r1roJ. Jacono. L 'O. no11 pt1ò non ripetere la g ra11cle considerazio11e i11 cui si d ebbo110 pre11d er e g li studi ]1regevolissi1ni d el Recl aelli sulle 111icosi . Si trova poi e11 tusi ast icame11te d 'accordo ro11 1tLi sul cl overe di ri cordar e erl esaltare la 1>ren1in e11za del prof. Castellani anch e n ello studio della micologi a: i1ella relazio11e infatti ha ripetuta1ner1te ricordato come l a di lui alta attiYilà scientifica en1erga l1r jlla11ite1nente anch e i11 q uesto ra111po. Sj t1nisce Yole11tieri al prof. Rectaelli 11el ricord are a 11cb e l e benemere11ze non co1null i ch e j n c1l1esto capitolo sp ett a r10 al prof. Peri11, ch e a11cl1e h a ci·ta to i1e]la r elazione. 1'errà co11t o d ell 'interessa nte co11tr jbuto _porta to all 'ar gon1ento d el collega Boris. Il prof. A. ~f arotta h a feli ceme11t e messo in ri1ie Yo l 'i1nportanza ch e il capitolo d elle n1.icosi i11erita cli a ssu1n er e llella pat olog·ia d el l aYoro, e u1olto J1Uò t ale studio g i taclag11are dal contrib11to ch e pt1ò apportar Yi il ~1I arotta n ella sua qual itit d~ f spettore Sarti Lar io del Co111une di Napoli ,- sopratutto se, ·co1ne egli h a feli cemente p rospetta to, t ale progra111n1a Yeni sse accettato dal prof. icol a Cast clli110 solto l a cui i11tellige11te e sol ert e direzio11 e fio ri sce at t ua l111ente a Nap oli un a ttivo e i1n1)orta11tc ce11tro cli studio d elle inalattie del l avoro. Il pro.f. R. ~iarotta h a portato un acuto co11tribulo alla for1na en1ottoica d elle inicosi puln1011are. So110 prezios i i car a tteri d ella febbre c h e precerte l a emotti s'i r1ella forn1a . tubercol are, l 'accompagna o l a segue in quella micotica, della Jltaggiore r esist e11za alle c ure n ella forma _ tuh er col3r,;, e dell 'azio11e efficace d ella emot tisi mirotjca dello iodo ch e è cla1111oso, co1ne si sa, nell a for1na tubercolare. Potrebbe a11,zi dire eh .e se qt1al che caratter e differenziale si p lIÒ rileYare tra Lu bercolosi e micosi quel] i. i11dica ti dal lVIar o tta , 0110 tra i pochi e i piLt itotevoli . . fl a YoJuto rispondere jJ1 u l Limo al prof. DeYot 0 per l a g·rand e aut orità rtelle su e parole, autorità ch e r end o110 pit1 preziose e più g·radi.te le be11eYoli e lu si.n ghier e espressioni ch e egli h a volli to rivolgere all 'O . Co11osce e l 'ha r icorda to itelJ a relazjon e ch e il .P rof. Devoto h a nel cong r esso d el 191.tl col prof. Tedeschi, e a11ch e pri111a di allora combat Luto il d ogma d ella sed e apicale d ella tuber colosi. E d 'accordo con lui sulla i1nproprietà della parola pset1clotubercolosi: è p er or a co11fòrtante ch e questo capitolo si sia studiato e <li sri1Jlinn.~o, e l a 111jrosi h a molto contribt1jto a sis tem arlo; s~rà così più facile cancellar~ dal i1ostro dizio11ario il termine di pseudotubercòlosi . Il prof. DeYoto ha giusta1ne11te osser' ' a to ch e l a indicazion e d ei mezzi di profilassi e <li pro lez io11e a difesa co11tro le micosi è st at a da part e <lell '0. superficiale e ins11fficient e . Per quest 0 np-pt1nto rit1 cir à J)iù prezioso il contri-
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buto dei --li11ici i)ec inli lza(I nelle i11alaL Lie del l aYoro, e Lra quc s l~ 1H1rtic0Jart 11e11te a utorevole, qt1ello del prof. Devo to. Cr ed e a11zi bsne rilevar e a q uest o proposilo, cl1c le rel azio11i d ei tOJlgressi 11011 l)Ossono esser e co nlplele i 1è i11appellabili. Ma 11011 è inte n zione del (~011siglio Direttivo i1ell 'assegn a re i t emi d elle Uel azio11i ~1è pretesa it ei rel a t ori n ello svolgere i tem i stessi d i pre entar e u11a inonogra[ia o u11a tra tlazio11e compl eta e incen surabi.le . I t e1r1i costi l u isco110 soltan to il i1ucleo di l avor o al quale pjù ancora che le r el azio11i l)Ort1no com1)Jeta111 e11to e i1nporitanza i contribuii di tt1tti c1uell i ch e a i terni aggiu11g·o110 l a esp erienza e ~l frlltto d ell a loro p er sonale os er Yazionc. In questo sen so è lie lo cli aver l)rovoc;a to l 'RL1torevol e e ~1)r.ez iosa -0sserYazio11e clell 'Ill.1110 i.J rof. Devoto. I . .TACONO (Xapoli) . - R i11grazia tulli gli interloct1tori , maestri e collegh i, ch e 11an110 r eca lo il contributo prezioso d elle l or o osserYazio11i e cle l lor o 1)en siero e ch e h an110 aY ttLo })ar ole di elogio JJe r l a relazione. Il prof. Schiassi 11a r ecalo t111 ·inter essante co11tril)t1to co11 rilievi ch e trovano pieno r isco11tro i1ella pa rte dell a rel<l zione ch e r ig u arda l'isola111e11to dei n1ice Li dall 'espei~torato. Infa tti I 'O. h a detto ch e si p11ò i10'1.1 jsolare il 111icete rlall 'espet torato per tre rag ioni: o p er ch è è difficil111ente coltivabile, o p erchè non è affatto coltivabile, o j)ercl1è i1ei t~rre r1 i ci i coltura Io SYiluppo eccesiYo rli germi associati r1on p er111e tto110 l 'i sol an1e 1 lJ~O del micete in c11 ltura J.) t1 ra. Il prof. Car1)i ha j llu st rnto t111 caso d eg110 di rilievo erl h a recato osservazio11i ch e collin1ano JJerfe lta n1e 11te co11 qua11to l '0. l1a avut o occasio11e cl i esporre t estè ai sigg·. Con gressis ti. Il prof. Devoto con la sua gra11de auto rità 11on p o teva essere di n1aggiore in.cor aggiament-0 })er quanto l1a avt1to la b o11 th di clire i1ei rig t1ardi dei i1 ostri rilievi illustra ti n 11ro11osito d ella jmportan.za sociale d elle micosj . Ringrazia i11 i11orlo part jcol ar e il prof . Frugoni l e cui osservazio11i trova110· perfetto, ri scontro con qt1a11to l 'O. 11a aYu to occasio11 e di scr ivere a propos i,~o del valore cliagno~ t ico dell e r eazioni a llergiche delle micosi . Al })rof Redaelli deve ri11c ler e ch e n o11 h a affa tto esteso a tt1tti i roj ceti patoge11i i particolari r icli evolutivi ch e h a il] u stra to innanzi al Cong·res~o: 11a lini i tato se1npljceme11te a taluni miceti t al i osserYazioni , corne d el resto è an ch e riJ)e tu.~amente de tto nella r el azio11e scritta. I n qt1an to al rilievo che t ali cjcli eYolutivi p ossono sYilupparsi escl11s ivan1en t e i1el pt1ln1011e ch e è ricco çli ossig·eno, d eve far ri]eYare che ha o serYRto .tali evol uzioni a u clle i11 altri o rga ni e pecial rne11te 11elle g l a n<lole l ir1fat ich e. Sulla proprietà della parol a bl asto111icete per d e ig nare i fung hi ch e prese11tano que ti partico·l ari r,il·1i evolutivi , l 'O. si è attenuto tre lta111.e11te alla cl assifica cl el Castell ani , il quale con l a parola b l astomicete desig11a no11 solo funghi d ei gen eri saccal·o1nices, mo11ilia, cndon1ices ecc. 1na anr.he i così (}e tti blast omicoidi cui avvicinano i fu n g l1i in questione. Il prof. Ca11t a11i ha r eal.men te ron1piulo studi i11teres_santi sull e siinbiosi dei 111 iceti e I ·o. ri!ie11e che qt1esto capitolo che è a11cora al l.lO inizio p-0trà essere svilu}JJ)ato sopratu tto sull a gu irla d elle prime r icer ch e fatte dal prof. Ca nta11i. Il prof. Zironi ricorcla la su a t eoria su lla imn1tn1i tà e doma11cla se essa possa e ser e applicata ~i ris1J ll ati irnmu11obiologici osservati nei iniceti .
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1L POL1 Cl .I I CO
lli 'j)O ttde. a l 1) rof. Ziro11i cl1e 11011 vi 0110 rag io11i !)er o clud~re la sun ipotesi a proposito di u11a 111Lerpre laz1one d a òare a tali feno1neni im1nuniLa r i. Nei rig uardi. dell ' u so di speciali, sosl a11ze col ora 1~ti p er ~a c u:a ò elle inicosi pre11dc alt o degli .. lud1 da lui fqtt1 fare nel suo Istilulo e 10 ring r azia di talr, contribt1to, che ha p erò bisogno di esser e co11fer1n~to. . Rir1g r az ia i proff. Bor~s e l\1arolla Art uro d egli i11leressa11li ro.u trihuti e rileva al prof. lVf arotta H.adego11clo cl1c i st1oj rilievi a proposito· delle e 1nollisj. n elle inico si trovarto risco11tro 11elJe l esioni cl i Yas i elle freque11te1nente si osserva110 nei r e1>erli a11ato 111opatologici d el pt1l111011e sperin1e11LaJ i ecl u l11a11 i. U11a pa~Licolare parola di ri11graziamento al prof . llerl aelli p er il ricordo del prof. Castellani cl1e lo 11a inizia to a ques ti stt1di , e al prof. Boeri c h e glj 11a permesso, sotto la su a a l la d irez io11e, cli ro111j1ierli e di s,·iiu1)parli t1ltcriorn1e11l e.
Presid enza: DEVOTO.
ç omunlcazlonl sull'apparato respiratorio. Bos1s10 Il. (Novara) . Cont rib uto clinico alla co1iosce n,za. dell e spirochetosi broncopolmo11.ari: - L 'O. af.fer1na co1ne dopo· la pri1na descrizjor1e d ella iua'1.attia falta da Castellani, le pubblj cazio11i su ll ' arg·o1nento siar10 andate sempre più cr escendo di nun1ero. La freqt1 011za della spiror~hclo s i bronco-pol111onare varia seco11do i èlimi e 1e regioni. Le opjnioni sull a varjetà e p a toge11icità dell~ forme spirill ari riscontrate J1:ell 'e p e ttorato d ei malati so110 va rie, sia per il poli111orfi s1110 d ell 'agente etiologi co , ia per la presen za cosla11te di altri ger111i cl1e J>O so110 con1plicare il <.J uadro i11orboso. L 'O. fa riJ eYare il carattere e111orrag ico dell 'affezion e, la facilità di r ecidiYa o di act1tizzazio11e; dal J)l111lo di vista t erapeutico g li arse11obenzol i danno buo11i rist1lta1ii. L u 1sADA
Sulla possibililà. di l ' (~ lett robro11cogra1nma rrtelL'' uomo. -
(Pacl ova). -
r cgistr11re Con I in ua nd o
le t1e ricerche di elettrobroncogr a Cin l 'O. 111odifica la t ec11i ca i11 modo da poter ... ludiare a11rhe l ' uomo. Esegui ta l 'anes les ia d ella fari11ge e d ella laringe con coca ina, I '(). p er i11ezzo di una ca1111ula introdt1ce in t1n piccolo bron co u11 ele ttrodo di colo11e l llYticlo, collegato per lllezzo di un filo isol a lo nJl 'a1)parat o . L 'altro el e ttrodo è formato da t11\n pi n lri11a di 111etallo rivestita di s toffa che Yie 11 po ~ t a c irrol a r111e11te inlor110 al collo. L 'O. tl a . . c n1 pre 1111 fili~ ro ter111oionico per escl l1clere lo cl c·~ trocard iogra111111 a. Le r u r,·e elc t l rol)rOt1cografi cl1e d el) 'uomo n or111ale so111iglia110 n qt1elle d egli animali. Però è qun i costan.t e la prese11za di t111 ' ampia onda <Jj fa ira a inelà della espirazio11e, onda che rapprese11ln t111 'a111pia corrlrazio11.e alljva d ei nltlcoli li sci d cl pol111one.
l,
i s AoA
.A. (Padova) . -
L 'elelt,.obrortcogram-
n ell <>: sc lio k anafilatlico sper imentale - L 'O. l1a l 11diato l e variazioni ch e si ha11110 n ello scl1ok nt1afil a ttico speri111entale, co11(ro11tando le c urve ele ttrich e con quelle del re piro esler110 in Yarie sp ecie di animali . l~ ali è g i1111 lo alle "egt1e11L i co11clusio11i : 1° Dura 11l e lo .. cl1ok .. i ha11110 co lanl c111e11Le al le r a1 ioni d ell 'el el lrobro11cogra111111a. 2° T.Jc .. Cl1rs io11i r lletlrobro11cograficl1c so110 1110
[.\.N~o
XXXVI, NuM. !5]
111ollo gra11cli , il ch e varla ]Jer t111 rinforzo clelle co11lrazio11i clell a 111uscolatura liscia. . 3° E ' costa11t e u11a diser g ia, per sfasa111e11to dl queste escursioni rispetto a quelle delle cur,·e r.es_p iratorie est~rne, . jndica11do che si è perduto 11 normale s111erg1smo fra n1uscoli s lriati e 1nuscoli lisci. 4° In qualch e caso s i può u,~ere J ·aJI er11ar i clj i)eriodi di ipertonia con scariche di violente co11trazio11i .. C. ('fori110) . Tetariia da iperverililazto11 e pol1noriare. J{iferisce su u11 caso c]iJlico_ di_ u11~ ~011na cli 30 an11i i1el quale gli acr~ss 1 cl1 teta111a erano preceduti da accesi di polJpnea. l)urante le crisi le ricer cl1e più Yolte effettua te 11ei varii accessi, di1nos trarono i1el a11g u e u11 alcalosi gazosa. (Ph ,·erso l 'alcali11ità co11 r.ise:,·a a~ cali11a din1inuita di con1penso) : 1·equil1J)r10 n1111era1e era invece pressochè nor1nale e la calce1nia i11 particol are o 11or1nale o leg·ger111e11te au111e nlata, i11ai di111i11ui·t a, l 'urina alcali11a e neutra. Le alterazioni acido basiche sono riferibili alla polipr1ea e le crisi tetaniche ali 'alcalosi. Il clort1ro di calcio e11dovenoso era p oco efficace . Pii1 efficace il cloruro di sodio i11 oluzione iperto11ica c11òovcnosa e l 'estratto Jlaratiroideo Lilli secoJ1cl o Colli1>. q1Pn1ANJ
G. (Ge11ova). - Il fattore nieccartico riella pleii ril e n,el pneun1oloracei artificiale. L 'O. già da t e111po ave a o s ~ervato che le for111e di pneu111olorace, in cui jl poln1011e assun1eva jJOsizio11i obbligate per ad·e r e11ze, ch e dava110 al poln1011e una frazione ilare, o che per soverchia riduzione della 1nassa poln1011are poteva110 i11dl1rre u11a compressione d ell 'ilo pol111onare, prese11tava110, poco dopo ch e queste condizioni si YerificaYa no, u11 versa1nento pleurico. 'fali plet1rili si i11iziavano quando la d eforn1azione ilopoln1onar e era l)tllese, o quando la co111pressione ilare p er rjduzione della massa p ol1no11are appariva pit1 l11a11ifes la, e a co11valiclare la idea ch e t111 'ost.aoolo ilare circolatorio potesse esser.e 'la ragio11e sca ten.ar1le della pleurite del pneun1otorace s ta il fatto r h e 11 ei casi trattati a lungo con il p11eurr10Lorace, l '0. ha osservalo ch e il versan1ento si produceva olo nei casi di riduzione polinonare parziale e collasso incompleto, 111a co11 elevala dislen io11e dell 'organo. So . . te11dendo i rifor11in1onti gas osi e lasciar1do i111piccolire la bolla gassosa per assorbirr1ento della pleura, il Yer am e11to si attenua e può sco1111larire, Ine11tre insis te ndo nei rifor11in1e11ti e portando questi a un YOlume cl1c mantenga una pres ione effettiYa st1 l a circo]azione ve110 a iJ are di g rado discretan1ente positivo, il liquido prima cl i111i11t1isce, m a po~ ricresce rapidame11te e le1u le ad occupare tutto il c:aYo pleurico . Queste pleuriti, ch e seguo110 )e vicencle d elJa compressjo11e e della cleforn1azione pol111onare, 11anno, con1e è u11ivcrsaln1e n le ricon~sciuto , i cn ratteri di essudati tubercolari a citologia tuber colare e l 'oslacolo no11 avrebbe che una efficacia occasionale o provoca la. Per la cura bas.ta la sospensione d elle i11sumazioni J)er chè il liqt1ido decr esca; se ciò non avYie ne })isogna eYacuarlo e far e t1na r ein s uffiazione modica, senza arrivare alla ridt1zione pol111onare, n ella quale si era 1n anifestato il versa111ento. BRECCIA
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P1 \7.Z \ , - . C. (Pale r1110) . Risultati e s1y11ifi ca lo della splenoter apia clel1a. tubercolo.e;; poln10na.re. - Da Y:l rii an ni alc u11i autori l1an110 ri
[ANNO XXXVI' ~ U1'1. :I J]
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SEZIONE PllAT1 C:\
chia111ato l 'atte11zio11e degli studiosi sui vantaggi o ttenuti nella tubercolosi 1)oln1onar e da1Ja som1ninistrazio11e di es.tratti splenici g lobali, o dalla irradiazione splenica. Oggi p er studiar e u11a tale azione, è necessario coll e tecniche .•noder11e indagare a che cosa essa sia d oYuta : se a l pare11c bin~ sple11ico co1ne se111plice ali111e11Lo, o a qualche sua frazione . Collo studio attuale l 'O. 11a cercato di incli,·irlualizzare le Yarie frazio1ti del pnrenchin1a splenico in base alla azion0 JJiologìca che deYe essere co11statata nell 'or ganis1110 affetto da lt1J)ercolosi pol111onare . (Jon u11a tec11ica ~pecja]e è riuscito ad ottenere dal parer1chirna splenico una serie di frazioni più o n1eno ide11tificabili in base alla loro n atura fisico-ch~mica, di cui I 1t1ltin1a che presenta a11cor a qualcl1e reazione dei pro,teici, ha caratteri fisico-chimici costanti perfettamente differenti da quelli delle altre frazioni. Questa frazione corrisponde al tre p er cento circa d el parenchima sple nico acloperato . Tale sostan za è sfat a adoperata per via oraJe i1ella dose g~ornaliera di gr. 0,50-1-2-3 in dieci a 1u1nalati di tubercolosi polmonare, diffusa a tutti e dt1e i polmoni, con gravi fenomeni tossiemici. Gli effetti ottenuti sono co111parsi d.opo inol lo periodo di sommj11istrazioflie e si sono fatti ee11tire sia stilla feb})re , sia sulle co11djzioni gerlerali , sia s ui fatti locali ; e coi11ciclo·110 i11 li11ea di i11assima co11 quelli ottenuti d agli alitri au tori cogli estra tti g lobali. La sol a clifferenza e._ isten te fra i risultati ottenuti con questa frazione e cog'li estraLti glaJ)ali è cl1e ques~a fra1,io11e p]enica i1on ma11ifesta alcu11a azione di-· retta sulla crasi sanguig11a, ch e i11vece è inolto eYicl e11te cogli estra tti glol)ali. Il sig11ifica,t.o di tali effetti ~uor.iesce dal campo della semplice, terapia p·erchè appartiene a quello ben più ampio delle complesse funzioni it1ti1ne di difesa organica e di -intima nutrizione. <2ues(i ris"Ltltati aprono la discu ssione sul comportan1ento dì tutt:§ le funzioni pii1 o me110 note d'ella 111i lza, ~ ia nef~campo normale, sia nel caso rlella t11bercolosi poln1on~ re , dove forse p ossono fa re i11travedere, nei casi doYe è stata adoperata, \i11a insl1fficienza funzionale splenica. Co11t ributo cz ;nico alla cherniote r apia della ciioretina n.ella tbc. pleurica e 7Jolmonare. L 'O. secondo il con cetto che l a difesa antibacillare debba esser e diretta ad ::\ttiYare l a capacità di lotta del terreno organico pit1 ch e acl uccidere d ire tlamente il bac illo, ha sag·giato l 'azione chemi()~ erilpica della Citoretina 11elle for111e tubercolari pl~uriche e polmonari. Dei 30 rasi curati, cinqu e 11on risposero alla cura, in 15 l 'O. notò n1igliora1nento delle condizioni generali, aun1ento d el peso, dell 'appetito, d in1inuzione della tem1Jeratura, in 10 oltre al n1igliora111ento rlello stato generale si ebbe anche n11 aun1e11to eYidente d ella monoc1tosi e dimin t1zio11e d ei bacilli. In · parecchi casi il r eperto radiog rafico rli1nos trò u11a cli1ninuzione d elle ombre j)Ol n1011ari, ro11 re tr i ng in1ento delle zo11e di infiltraz io11e.
ALBERTARIO E . (1\iiilano) . -
Ij ·o. i11e lle j11 ril ievo il particol are co111portan1er1to d ella te1n1)eratura in tubercoloticl1e che pre entaYano segni di in, t1fficie11za oYarica . Il rilieYo è di interes e cientifico, p erchè chiarisce la base eziolog ica di alcu11i squilibr~ endocrini, e pratico, p er ch è i11dica u11a via t erapet1tica ])e11 diYer a dalle co11 ~ uete cure antitubercolari. 'fREVTS \ .
c~rilano) .
] 6:39
CHINI V. (PadoYa) . -
Ricerclie sp erimentali sul 1 ~eccariis1no di aziorte del p11.eu11iolorace artificiale. Da alcune ricerche di ordin e biologico
e biochimico i11sieme ad in.dagini istologiche ed en1atologich e negli animali (conig·l~ e cani) l '0. è giunto a i segt1en ti risulta ti : .1° Il polmo11e collassalo assume una maggiore qua11Lità di n1ateriale colloidale ch e non il l)Oln1011e co11trolater ale. 2° I JJrocessi ossidativi risulla110 ridotti. 3° Il }Jl1 del Lest; uto s i i11odifica nel se11so ch e te11cl e a(l u11a mjnor~ acidità ch e 110,n di 11or1na. J~g·ual111e11te din1inuisce il potere regolatore. Si creano cioè co11dizio11i chimico-fisiche n1eno adatte allo· svilup1)0 del bacillo di Koch. Col 1ne todo deJla col orazione vitale, è s ta to os~erYa to che il pnet1mo torace determina d i p er sè i 11 a11in1.al i sa11i u11a 1~oteYolissi111a proliferazione cl i natura istiocitaria a J)Unto di origine perivasale, peribronchiale, sottopleurico. Si assis Le 11ell 'insiem e a quei 111edesimi fatti proliferativi che si ha11no, per i11oculazio11e speri1nentale di bacilli cli Kock e che vanno i11terpreta ti co111e fatti cli clifesa locale istioge11a. · (Bari). Crede é!llzilutlo opportuno re11clere sentito 0111ag·gio al serl.. l\ Iarag·l ia110 i)er avere con l a sua vacci11azio11e preventiva e curativa della tubercolosi, fornito una cura divi11a n1e11te efficace. L 'O. afferma di aYer }JOlt1to notare l 'efficacia della cura attraverso l 'osservazione di molti qnn~ ed a11ch~ rece11liemente clue sig· n.ori11e con fatti locali e ge11erali gravissimi e for-~e tara ereditaria sono g·uarite grazie alla vacci11azione sullodata. Ricorda lJure altri casi, da l ui osservati e curati e termina invitando tutti i rolleg·l1i e g·li s tudiosi a far conoscere e diffonclere sempre più tale i111par.eggialJile nletodo curatiYo e p r eventivo . LATE l\ZA
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l\I. · (Genova). - L 'O. dopo l a comunicaziòne fatta clal Prof. Pe1tde lo scorso anno sulla Citoreti11a, ha eseguito 11t10Ye ricerch e cliniche e farn1acologich,e, i11 base alle quali è in g rado di co11c luclere: 1° La citoretina no11 è solubile n ell 'acqua, 11ella quale dà origine a }) eud.osoluzioni. 2° Per le su e propr ie~à chi1njch e e fi iche, per il peso, molecolare l a citoreti11a pllÒ ascriversi all ~ cl asse delle cianine, le quali stucliate farn1acologicamie11te si sono climostrale dotate di proprietà antifern1entative. 3° Co11fronta11do la tossicità della Citoretina co n quella della Chini11a, d ell 'Acridina sulle uova di riccio di m are, si è notato cl1e l a citor. è più tossica del I arrid ina, e s tudiando tale tossicità ulle u oYa di Strongiloce11tro·~l!S, si nota che e sa è in dipe11denza delle variazio11i della }Jer111eabilità d ell a i11e11lbrana dell'uovo. 4" L '<lzione d ella Citoreti11a i· n1anife la ul fern1ento del lievito di birra ecci la11do a piccole d osi la ua azio11e sul g lucosio e paralizzandola n d o i. lJiù forti. Lo s te so fe11on1eno si verifica ~ t1 i s·e111i ger111ogl ia11ti. 5° :Ne i co111u11i anin1ali da l a])oratorio (ra11e e to1)ìJ la · C.itoretina agisce 1)radu re11clo cla })ri111a ui1 eccita n1.enlo del siste111a 11erYO o ce11trale con nt1n1e r1to clella sensibilità. A do i più forti provoca lor1)are dei n10Yin1en ti Yol o11tari, i11dehol i1ne11to cle i rifle i e la 11101 te aYYìene co n fen on1e11i cli parali i generale. 6° Ne i cani i11 perfetto eq l1il ibrio ct 'nzo~o. co11 l a Citore tina a clo ~ i llgltnli a ql1e11e terapeutich e, ì\fANAHA
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I r. P OLICLINI CO
si n o ta l111a ten cl e11za a ll 'a u1ne nto del p eso corp or eo co11 rit e11zio11e cl 'azoto. 7° Per qt1a11Lo r i.g t1arc1 a il biochi111ismo d el sa11g· u e, ri satta la in odificazio 11e n el! 'equilibrio d ei due fo11dame11tali ele ttroli ti d el sangue, calcio e p ot assio, no ~ando si ipoca1 ce111ia COil au111e11t o d el potassio i1el siero di sa11g ue. 8:> A d osi tera1)eutich e la Ci tor e tina non è affatto 11ociva p er il c uore; essa a11z i a piccole dosi può rita-rda r e e talora i111pedire, l 'azione nociva d ell 'alcool. 9° Le d osi tera peutich e di Cilor e ti11a non i11flue11za110 la pressione sanguig n a e così pure il valore g lolJular-e n o11 si inodifica. Da ricer ch e esegt1ite d a l Prof. ~!uggia , per q11a11to rig uard a l 'idrofilia dei t essutj, la Citoretina i co1nporta i11 ma11iera assai simile all 'insuli11a, e così pure da ricer ch e p eri1ne11tali eseg uite cl al J) r of. Luzzatto i1e i co11ig·li, i11 c ui provoca,·a la for1nazio 11e cli a11ticorpi en1olitici è st a t a ro11ferrr1ata .l 'azio11e s timola11te d ella Citoret in a t1 ques te in1p oI1ta11tissime fun zio ni d el reticolo e11dotelio cli elaborare a11licorpi litici . Per quanto, rig u ard a la parte clinica, i1umer os i . so 1Lo s lali1 i casi tratta ti co11 l a Citore tina; n e i cas i cl i b ro11coalveolite circoscritta apicale e di peribro11cl1ite li11fatica l 'O. h a se111pre i1otato, dopo 20 i 11iezio11i , rapido i11ig liora111e11to generale, c on lt u11\e 11to d el 11e so, el1fori a, cli111i11uzione o scomparsn della Cel; bre e riclu zio1le d elle ombre pol111o u ari r adi olog icl1e . A11cl1e le e111otti i so110 be11e' ol 1ne11 te i11fl11e1LZ<.1 te . P e r ]e fo r1r1e dL.. truttive c ircoscritte di tuberc olos i i può ripe t er e qua11to d e tto p er l a prima c at egori a. 111 n1olt i di qu e. li Cfl s i, clop o 1-2 1nesi , ]a r urYa t e rn1i cn s i è ridotta al 11or111ale ecl i bac illi soI10 scon1pnrs i d a ll 'es1Je ttorato. ~ell e f or111e dis lrutt iYe et L se 111i11at e, solo nel .50 ~o <l e i casi si r 11o la to u11 a u n1e11to ò el p eso e l a. cli111inuzio11e d e lla febbre e cle i bac illi. · Per qua11to ri g·u i'l rcl a la r eélz jo u e di focola io si può clire ch e è alte11ua tiss i1na e p er nt1lla l)ar ng·o11abile alle reazio11i ch e danno i preparati a u r ic i, Yarc i11ici, tuber coli11ic i. U ins Ul1 le11do qtti 11rli queste J lllOYe OSSerYazioni cl i r1ir.h e e le r a1)e ut ic l1e ct ell 'O . co11fern1ar10 le osser vazioni a1111 u11c ia te d el prof. Pen~cte un 'anno fa . 1
~It N O
('l'o ri110) . - l>a rj cercl1e eseg ujte con altri coll eg·l1i ris ulta ali 'O. ch e l ' i11iczio 11 e di cit orel i na a d o i t e r ap e uli r l1e, d e termit1a un aurr1e1tlo n o levo·l e s ulle ci:11a 11tità d egli i oanticorpi .1 g-g l Lt li IL ati e<i e n i o1i ti ei . . L'nun1e11t o i i lit11i re st1bjlo ÒOJ)O l e pr11ne iniez io11i e r ag·g·iu11ge vnlo ri 3-4 ,·olte t1periori a qt1e ll e pre is tenti.
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(~Jil a n o) .
- G l i ef fett i della Ci to r elina stud i ali llal JJu n to d i Pist(I iis l ol ogico. - L ' O. rifc ri ce j r i lll~ a li clelle su e ricerch e dire tte a s tud iar e l ·e rfe lt o d el la Ci tore ti11a, 1) ura1ne11te ed e sclu iYa111e11te cl a u11 pt111to cli vis ta jstolog ico, 11011 c ura1ld o affa tto l a s11a eYe1ltua le azio11e n elle coi Hl izìo11 i ge11er a l i degli a 11i111al i. P er aver e r eaz io 11i a1>1Jr ezzabili l '(). h a i11ie tla lo do i ultra111ass i' o della ~o lt1 z io 11e cli Citor e tin n, se11za aver 110la lo però. n1ai eg1t i cl i offer e n za. Con1e a nimali cln esperi n1en to f u rono .a clo1)era li ·tre l otti d i cavie: il pri n1o ve1u1e tra t ta to co 11 sol a Citoreti11a, il secon do , clOJ)O u11 tra tl n111e1i. lo co11 C itore tina, Ye nnP inor ul alo co n t111a ol u zio11e di bacilli tubercolari , il terzo, te11 ut o con1e cont rollo, ve n11e tra t talo esc l11, iYn n1 c11 le co n baç illi ìttbe rcol ari . .'1:(:nE
ll.
[ A NNO
XXXVI, Nu M. ±5]
D al complesso d e11 ·esa1ne clei lotti 2 e 3, I 'O. può trarre le seguent~ conclusioni: l a Citoretina deter111ina u11 'ipertrofia ed una jl)erplasia delle cellule connettiYe, fino dai primi s tadi dell 'inf.. tbc .; i process~ di co11nettivazio11e nei focolai di r eazio11e ai bacilli proceclono nell 'animale tratta . to pr~ve11t1van1ente co11 citoretjna, più ' r apicl a01e11te ch e di i1or1na ; la cotnparsa dei li11fociti nei focolai di re azion e alla Tb . i1egli a11i111ali trattati è più precoce cl1e in C[t1ell~ di con Lrollo; a partire dalla seco11da se t·~hna11a, nei focoJa i di 'r ea zione alla 1'b . ~l i1u111ero cle i bacilli è i11con1parabilment~ ininore i1egli a11i111a li tra ttati con la c itoretina ; 11ou esi ste alcuna cl iffer e 11za apprezzabile i1el Li p o e 11ell 'i11ten sità d ella reazione 1}er quanto si riferisce ai visceri di s ta n ti <ini lt1og hi di inoct1l.az ~qne.
'
I
N. (Genova) . -· L 'O. 1Jre11<le l a parola p er ri11g·raziare ~ d~versi 00 .. che han110 contribuito co11 le i11ter essa11·ti co111unicazioni alla studio di t1uesto i1uovo inedica1n ento . Un p articolare ring raziamento l 'O. rivolge al Dr.. Gavina, l\ifedico Condotto cli \ 'ogl1era, con ~l quale iniziò le prime ricerche e eh~ gli fu prezioso collabora tore. D a q11este parole d el prof. P ende prendo110 l o :s punto i proff. Queirolo e Devo to i)er r~volgere u11 a luto a tutti ~ l\iledici co11dotli d 'Italia coll 'aug L1rio ch e le loro co11clizioJ.1i sien o sen1pre pii1 elevate daJ Regime. P ENDE
cr aYia) . - lli11g raz ia l 'egr egio prof. Pe11d e d elle parole per lui pro11u11ziate e p er l 'azio11e cl i Ya lorizzazio11e del lavoro cli. lln m edico Co11do tt o, il cl1e climostra seu11)re pii1 ch e i i11edici co11d otti a11cl1e lo1l!t ani dall e cli11i ch e e d a i labora tori, "ppena loro è possi]Jj] e si es pri1no110 co11 lavori per la g ra r1dezza della se ie11za e d 'Italia. G AVl N A
L uPo ~'I. (1'ori110). - Sull 'euoluziorie d ell ' infili rato sol toclavear e ( A!3sn1a1111J n ell'immagin e r ari iologica. L 'O. p e11sa ch e l 'infiltrato sottocla ' ear e di Ass1na1111, o 1)recoce cli Re(leker, o pretisico di Ulrici , s ia r eal n1 e11te da considerarsi tanto d al punto di vis ta èli11ico, qua11to da quello p a ton1orfologico I-l9entg c11, ~l primo segno di u11 l ipo di rei11fez io n e o s uperinfezio11e tbc ., r1etta1rl.ente cliffere11zia})ile, fl 11ch e p er il suo d ecorso, clalle r ei11fezio11i di ti}JO nodt1lare scirroso (o lol>t1lare) inentre ' qt1este evolvono, p er la g ra11de 1l1aggior a11za, Yer so la scleros i, quelle porta no se rl.on fa ta ll11e11 ~e, inolto freque11le111e11te a processi dis truttivi. S 11 ttna serie rtun1ero a di racliog rnn1mj , l ~ O. il] u stra le Yaric 111od éll i là cli e' ol u z io 11e d ell 'infill r a to di 1\ ssn1a n11 : l òì, i1tvoluz ione in sc1ero i, se 11zn s tadi interr n ecli ; 2°) rias orbin1ento po11ta n co; 8°; r a111111oll in1enlo progr e s iYo, con. f orn1azione di ca ver1le « i1iclo cl 'a1)e », rli raver11ule co11flu enti ; 4°) g u a rig io11e; 5°) e voluzio11e ver so g li s tadi t1lleriorj, disse· ~n i11 azio ni mjliariformi , bro 11cop ol111onili ca eo e, i11flllra ti e ravern ~ d a a piraz io11e. eco,nclo l 'O. 1(1 ca s is tica clelJ a Cl iuica :\f edjca ]lOl'LereJ)J)e a con chiurler e c l1e : . . a) l ·infiltra to precoce, J1e i 'l~.taclri r acl1ogr afici, a ppar e com e u11a i 11cliviò11alità a car a tteri ~Ja lo tT1orJologici J)r opri e h c l o cl iffer e11zia n o clec1.. a-
{ANNO
XXXVI, NuM. 45]
111ente dalle altre ~lterazior1i t .b.c. qualunque sia il loro r apporto genetico ora in pie11a discu ssione fra c]jnici ed anato1nici ; b I 1'evoluzione d ell 'infillra lo s tesso è, n ella n1aggior parte d e i. casi , diversa e più g rave di ·qt1ella d egli infiltrati nodulari ~ci11osi o, lobul ari ; e' è probabile l 'origir\e aèrogena della superinfezio11e cbe s i 111anife&t a con l ' infiltrato p,r ecoçe in 111olt~ casi; . cl) è pro})al)ilc ch e l a 111agg ior a11za di · tutti i casi <li tisi veda la, sua orig ine in u11 infiltrato precoce. (Contirt11a). ·
XXXV I Cong1. esso della · Società Italiana di Chi1. n1·gia. Genova, 23-26 oit tobre 1929.
L ' j 1t~ ugurazio11e d el Congr esso ebbe 1L1ogo, in ·<:o mu11e con la Società Italiarta di lVIedj cir1a I11ter11a, alle ore 10 d .e.l g iorno 23 n ell 'A11l a wlag na <I.ella R. U11iversità. .'5ecluta p om ericl ian a (ore 15) 23 ottobre.
Presidenza: Prof. G. 1' t iSJ1'1 1.
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Prin1a di iniziare i lavori d el Co11g r e so 11a Juogo l a .comr11e111orazior1e . <lei soc i d efu11ti prof. Ferrerj , Ricci, Bt1fali11i. Dopo ciò, il PrrES IDENTE dà la paro la .aj Relat ori. •
~
problemi moderni dell'anestesia con particolare riguardo alle complicazioni postoperatorie. l >r of . .F. SA
VHNEKO
164:1
SEZ IONE PRATI CA
(Ge110\'HJ.
L ·o. s i è occ upat o delle Yarie ai1es les je on1etl e11do l a tratlaz·io11e co111pleta lli quelle f)iù i11 t1So ed orinai 11ote; s~ è interessato invece in mo·-<io sp eciale di quegli anestetici più r ecenti ch e, vur ave11do già aYu·~o u~1 a l ar ga base di esperi111ento all 'estero, no11 sono a11cor a enlrati n~l1' uso i11 .Italia. I11fatti, se si eccettua il Tansini che già prima della g u erra 11a u sato l 'anestesia -al prot ossiclo cli azo to, l 'Alessa11dri ch e al Cor1_.gresso cli Chirurg ia dell 'an110 scorso h a con1u11i,cato i risultati di u11a pri1na serie di anestesie <:ori I 'etilene ed il Gamberi11i che h~ riferito que.s.t 'a11110 i prin1i rist1l tati co11 l 'a11estesia avertini~a p er Yia rettal e, poco esist e 11ella i1os tra l etter atura sull ' uso di ques ti nuovi a11esteticj . 111 u11 r efereudu1n cl1e l 'A. ha tenla to tra i chirurghi italiani l~ quasi total ità dei r espo11si ·è s tc.~a in massi1na favorevole all 'uso d ell 'etere .-ed all a diffusione d ell 'anes tesia locale e regionale ai1cl1e per inter venti càv~lari. Quasi tutt~ i cl1 irurg·hi p erò so110 ecl ettici, ·t1sa110 cioè varie .a11eslesie allo scopo di sceglier e 1)er og11i inter, ·e11to l 'anestetico 1ne110 d a1111oso. l T11 'a11es tesja i·<leale, i1111ocua, a1)1) lica}) ile i11 tutti i casi, non esi :.~e a11cora, ogni n1etoclo ha le stie indicazioni e co11troindicazio11i, i s uoi Yan t aggi e difetti, le s ue complica,zioni i1nmediate e tarclive, parte·cipa co11 intensità varia col trau111a operatorio ·e co11 altre c~rcos tanze all a produzion.e delle così -clelte complicazioni postoperative: il cl1e g iustifica e rende b e11e1nerito lo sforzo dei cl1i rl1rg hi 11ellu colìt~inua ricer ca di 111e lodi se1npre ~11eglio -aclatti a g·arantire l'esito delle lor o ·an r l1e })iù con1plicate intràprese cl1irurg icl1e-. Sl.1i 11uovi ·n1et odi di' arie te ia ge11er:tle coi gas ·cl1e, IJur J1o n ri ~ ol~·e11do il 1)r oh le111a clell 'a11este-
sia, colma110 varie lac une ed apr o110 la via. a i1uovi indirizzi da, seguire nelle ricer ch e, l ' A. porta ~l contributo di osservaz~on~ 'personali fatt e 11ella Clinica Chirurgica del Prof. 1' u sini sull 'a11estesia con l 1ac~tilene ch e tanto favore st a inco11trando· i11 Ger1na11ia. D elle vecchie anes tesie p er i11alazioni l 'A. ricorda solo quelle rn,9difi:-cazio11i recenti ch e possono conferire loro qu~~ 7 che carattere di attualità. Tratta più ùifft1sa1ner;i.t e i11vece d ell 'a11estesia r ettale rielle· s ue nuov~ . for111e con l 'impieg·o c.1ell 'averti11a, portando a11ch e su questa ~l contributo d~ll 'esperienza persot1ale. Accen11a ·poi ad altri 1neto4i di a nes,te.:$i~ ch e, pt1r non esse11do· cli data r ecente, hanno qualch e punto non · co11osciuto nella lo~o . mnàà- : lità di azione o. da11no luogo a discussio 11i circa l 'indicazio11e e l ' utilità o 111eno riel ca1npo dell~ · ' . pratica, com e l 'an estesia per via sa-(lgttig n a, .la ; ar1eslesia local e e r egio11al e, occupandosi più sped ell 'anes tesi a {Jar avertebrale, d egli cialn1eJl Lr. spla11c11ici , d ella rachidiana. . ., Prin1a di riassumere ~ risu] tati cui è p erYent1to clall 'esame critico delle varie a11es,t esie e dal1'esperienza perso11al e tli alcu11e cli esse, l 'À. 1.nsis te su u11 con cetto che ritie11e fon da1nentale, El c joè: se 11clle varie co11ting·e11ze cli11icl1e si cleve clare la l)refere11za ad u11 tipo di a11es tesja. p\utLosl o cl1e ad u11 altro, Ja scelta d ell 'a11estet1co d oYr à sopratut-~o essere subordi1Lata ai ris ultati o lle 11t1l ~ i1e1la Yaluta'zjo11e d ella resis le11za i11cli\'ÌClt1ale dell'opera11èlo. lliepiloga11clo qua:n,to è risult ato d allo s tudio clei proble111i n1oderni riguar(la11ti i ·iu1p~~go dei va ri aJ1és te tic i, speciali11e11le i11 r a1) porto all a possil)ilità d i co111plicaz1011i-' post oper atiYe, !ratlate d iffusa1ne11J!e p er og11i si11golo n1etocio, l 'A . co11cl ucle : I . - J)ER 1 e A s . •
I
1) Le co1n])ir1azio1ti J)ro toss ido cli azoto-oss ige-
no, et jJ e11 e-ossige110, ace tile ne-ossige11 0, h a11110 ag·giu11tò u11 1nezzo a11este tico utili sjn10 a quelli sin 'ora i11 uso. 2} L 'etile1~e-ossigeno ~ l 'are lile11e.,ossige110 ra1)pr esenta110 t111a reale sorg·e11te cli p ericolo p er l a esplodibilità. 3) L 'inizio dell 'anestesia ed il · ric upero clella coscie11za con l 'u so dei gas so110 r apidi: se è Yero ch e l 'indice della bo111tà ·cli ut1 Ilarcotic;o si clcsume dalla brevità dei dis turbi ch e prodt1c:e, i gas sono o tti1ni narco tici. , 4) Il 1nargine di sicurezza p er 1~~ tiJ e11e e per i ·ace tilen e è n1aggiore di quello d el protossido cli azo to . 5) L 'i11s uffici.enle profondit à d i son.110 è la più fo11rlata ob biezio11e ch e si p o sa 111uovere all 'anes tesi~ ge11er ale coi g·as, specialme11te col protossido di azoto. Per i l protossjdo l 'azione anestetica è r i11forza!a d all 'a11os ie111ia prodol la dall 'aciclo carbo11ico: l ' anossien1-ia troppo prolu11gata e l)rofonda per otten ere u11 sufficiente grado d_l ril asciamento n1uscol are può produrre tina sincope r espiratori a con co11segu e11ze mortal i ; per cui la so111111inistrazione di prolossido di ar.o to richiede più che per gli altri gas t1n t ec11ico 1nolto sp erimenta lo. Per la profondità cli so111to e p er il f~cile ina11eggio l 'acetil e11c son1111i11i s·~rato col s is le111a del respiratore circolare 1)re e1tta dei van taggi st1g li altri gas. 6) Qu anqo l 'azione dei ga è i11st1ffic: ienle i pt1ò ricorrere all a_ sop1111i 11is trazio11e de i così rletLi 11arcotj c ~ di aggit111La . 7) I ga 11ei co11fronti d el clorofor111 io e cle1l 'e lere s i ]1l1Ò dire ch e 11011 esercili110 alcuna a-
lG-12 .
[I
zio ne d ele terj a sui Yari orga11i ecl a1J1Jareccl1i . .\ei rj g· unrdi dell 'aceL~le11e le 11umcrose ricer clte esei.;uile nella Cli11ica Chirurg'ica di GenoYu, allo ~copo di SJ~udiare l ' azion~ del 11arco lico s ug·lj a1Jparecchi cl1e più influenzano l 'economia d ell 'organ jsmo, hanno portato a con clusioni faYoreYoli p er la fu11zionalità cardioYascolare, respiratorja, epatica e ren4le; parimenti i1011 furo110 ap prezzate deviazioni r1otevoli 11ell 'equilibrio acido-basico, i1è i1ella n1orfolog·ia del sangue e 11eppure i1ei caratteri fisico-chin1ici_· di queslo. 8) Le complicazio11~ bro11copoln1011ar~ postoperat~ve con l 'u so dei gas so·110 rare, la loro percen tuale non supera quella, che si Yerifica con l ' an~stesia locale. 9) La r1ausea ed ~ von1iti con l 'a11e:--te ia 111e<1 ianle i gas sono più rari, n1e110 in.te 11si e più brevi, che con le altre anes tesie i1er i11alazione. 10) L 'uso ripetuto a breYi i11terYalli clei gas i1011 dimi11uisce i.I potere dell 'anestesia 11è au111enta le complicazioni post-anes tetiche. 11) Non esistono in gener e li1ni tazjoni di età per l ' u so dei gas an~stetici. 12) I gas sono spec~almente indica1ti i1 cj ba111bini, n ei vecchi, 11ei diabetici, 11ei cardiopatici, iteg'li enfjsematosi e ]Jroncl1itic~ cro11ic i, J1eg·li arterio1sclerotici, per g·li interve11ti sulla tiroide ancl1e con disfunzione dell ~rgano, nelle anemie gravi, n ella cachess~a, 11egl~ itteri, i1ei pazienti 1ni11 accia ti cl a shock e da collasso, in interventi di enljtà, di lunga d4rait a, difficili per l e con(lizio11i dei J)azie nti. I11oltrc so110 utili per piccoli interventi, esami clinici e n1edicature dolorose. I gas in compl esso ·~0110 sp ecialmente ind icati quan<lo sono controinclicati l 'etere e ~l clorofor1nio, 0110 pecialn1ente ada tti 11er l ' uso i11 ammala li g r aYi.
Il. l ) Il
P1·:n
[A\ :\O XXXVI,
FOI.. I CLI'.'-IICO
LE ALTHE ~"'ARCos 1 PER J NAL ·\ZlO~E .
cloroforn1 io e l 'eler e clà11no u11 rilasrian1e11•to muscolare com1)leto, son o a11estetici JJOtenti ma pericolosi. 2J L'uso del clorofor1nio Ya r es trji1gendosi, viene per lo pi~1 ~ssociato all 'etere frue11do di apparecchi che ne regolano il dosaggio. 3) Ta11to per quello ch e co11cerne l ' azione sul1·a1)parecchio respiratorio e (circolatorio, sull 'e· q uilibrio acido-basico, sull a fu11zionalità epatica, re11ale, ecc · i l 'uso del cloroformio implica disturbi e lesioni maggiori che l 'etere. 4) La solas thin dà freque11temente eccitamento, ha indicazion~ limita te p er narcosi poco profo11de e di breve duraita, non presenta vantaggi apprezzabili nei co11fronti del cloroformio ed etere. 5) La narcosi eterea nei co11fronti del clorofor111io e d el cloruro di etile presenta molti v~.1 Ltagg i che g~ustificano i.I l é\rgo u so ch e se n~ fa in tutto il mondo, i11 Italia in ispecie. Ott1n10 1ne todo di so1nministrazio11e dell 'etere è la 1ua· sch era di On1bredan11e, che wt~lizza l 'azione del C0 2 }Jer accelerare ed approfondire Ja .rapidità del ln 11arco j 1 diminuendo notevol1nenle 11 qua11t it atiYO cl ell 'a11estetico. G) Pr ep ara li s ul tipo d el ~Ia ss e ~l el P~nnevrol po - 0110 ridt1rre il narco tico per 1nalaz1011e ed es ere sufficie11ti a11ch e p er interYe11 li cli u1La certa entità. 'i) :\Je 11lre i })Olibro1nuri ono rite11uii utiJi r.o111e sed nli,·i della i1)ereccita bililà }) icon1olor1a , JJ1 le i. di n1a in1a si tende a li111 itar e l 't1so della s<.'~})Ol a n1i11a cl1e i11flt1e11za in. 111ocl o llOCiYo il
~-t; 1\1. -l 3
J
ce11lro bulbare d e l res1Jiro JaYore11do le co111plicazio11i bro11co1)ol1110 11ari e ~ collassi cir colalori. 8) Le 11arcosi i11is te in genere (salYo elere-clorofor111io-o s ige110) 0110 poco us~te, no11 i)re..,e11ta11do graY~ Ya11tag·gi. 9; Il éloruro di etile, per l 'esigenza della JJre' e (}Urala dell 'a11estesia e Irta11canza di rilaSCÌé1Jlle11to muscolare co1111Jlet o, è utile per accelerar e lo i11izio della i1ar cosi e terea e per piccoli ii1ter' e11ti. Non dà luogo cl1e rarissj1na111ente a co1n1)licazio11i po l1no11ar i. 10) Rig·uardo ai pericoli ecl alle complicazjo11i delle i1arcosi i1t ge11ere va11110 t e11uti prese11ti i sussidi terapeutici claL~ dalla l obeli11a conte st j111ola11te del ce11tro del respiro, d·a ll 'iniezio11e j11tracardiaca di adrenali11a p er la ria11in1azio11e del cuore; come rimedjo eroico ~n tutti gli acr jde11ti graYi da narcosi Ya seg11al ata l 'u1tilità dell 'j111pieg o dell 'acido carbonico quale s t~molante d el ce u.: tro bulbare della respirazio11e, a11che quanclo ques to è 11elle co11dizioni di nlinor eccitabiJjià. Lo stesso dicasi per il tr"ttame11to del colla -.. o l)Ol111ouare ·acuto. Per le complicazioni po ~t o1Jera tive di minore in1portanza come il von1ito, la JJar esi iI1testi11ale, la ritenzione urinaria, no11 è l'acile scindere i)er l a patoge11esi quanto s1)e lti al1 'anestesia i1ei confro·n ti di altri fattori l eg·a ti all '~11terve11to operativo. Per Yi11cere la .rjte11zjo1te \1ri11aria g·iovano l e .iniezioni endovenose di urotropi11a, le istillazioni endovescicali di g·liccr i11a borica, le ini.ezioni di es tratto ipo·f isario posleriore. Per la genesi delle p sicosi postoperatiYe si a1r tmet te u11a })articolare predisposizione i11cliY:iduale oltre l 'az ione diretta del narcotico t1JlP cellule 11erYose, tanto più considereYole qt1a11lo pi1'1 perdura l 'azione' del narcotico .
III. -
P EH
L A NA HCOS l RE TTALE.
1) Con l 'i111pieg·o dell 'e lere, })Oco u sato 111algra-
do il faYore i11contrato presso qu alche chirurg·o , i Yantagg·i dati dalla sc.~lrazi o11e clell "i11sulto p sichico, dalla: tranquillità e i11ancar1za cli eccita111ento aJl 'inizio d ella narcosi, clalla i1on i1eressaria presen za del narcolizzatore, rlaJl 'elin1j11azjo11e del]" maschera, vengono meno di fronte agli i11convenienti, che, salvo casi eccezionali , crea110 altrettante controindicazioni al inetodo. Così dicasj per il difficile iinpiego nella chirurgia di urge11za, datà la necessità di lunga preparazione ; per I 'impossibilità di tenere il clisma da parte dei ba1nbini, per le lesioni anatomiche in atto e per quelle che si possono J)r odurre per causa dell'etere n ell 'i11testino, per i.I meteoris1110 , }Jer la superficialità di sonno o l a eccessiYa profo11dità, per il facile risYeglio. Aggiungasi ancora la diarrea, l 'eventualità di ~morragie postume, oltre il Yomito e gli altri dh~turbi delle con1uni anestesie p er inalazione a carico dell 'apparecchio cardioYascolare e respiratorio, con lesioni anato111ich e e " disturbi funzionali pure del fegato (che trattiene a lungo circa un t erzo del narcotico) . 2) Con l 'avertina s~ produce un sonno t nlYolta assai lungo e profondo che, se evita dolori pos toperatiYi, richiède una continua sorYegliai;iz.a per porre riparo ad incidenti che possono ':er1f1car si n el so11no causa l a caduta della ma11d1bol a. La percentuale d elle complicazioni !>ronco1Jolmo11ari si aYYicina a quella d ell 'anestesia locale, 11on la r ia però indenne il fegato; richiede spesso ane:; te ~ia ò i aggiu11ta. Co rne 11arco i cli base. rer can-_ <lo di eYitare i r~schi ed ~ J)ericoli , per111ette <11
I
[ANNO
xxx VI,
!\ Ul\-1. ±5] •
SEZIONE PRATICA
eseguire i11terventi a11che cli graYe e11tilà co11 Ja aggiu11ta cli piccolissin1e dosi dei comu11i a11este. tic i. EYi ta l 'ins ulto p~ichico; è inrlicata nella chirurgia infa11tile (in terventi ortopedici), 11~gli ir1t erventi nella cavità bucco-naso-faringea, perchè lascia liber o ~l ca111po operativo e n on au111enta la secrezio11e salivar e. Per l a cia11osi ch e d à è controi11dicata nelle operazio-r1i stil t or ace. È controindicata pure n ella tubercolosi p olmonare, n ella ÌJlo te11sjo119, n ella i11st1ffi'cio11za cardiaca, nelle malattie con di1ni11t1zione di resistenza del potere globulare, nella insufficien za epatica e r enale, nei processi infiarnmaitori d ell 'intestino. Le ricer ch e fatt:e nella nos tra Clinica Chirurgica sulla ft1nzio11alità epatica e rena,le e sulle modificazion~ d el sangue h anno messo in evidenza delle alterazio11i abbastanza gravi. Per l 'efficienza clell 'anestesia nella nostra pratica per 011ale, la narcosi con1pleta con rilascia111ento i11t1scolare è s ta ta i11olto bassa (12 %), forse in rapporto alla dose piuttosto lieve di narcoliGo so111111i11istrato. Si sono ottenute buone anest esie basai~ nel 60 % circa d,e i casi, n el 20 % poi abbiamo clovuto son11ni11istrare quantità di altro anestetico uguale a quello ch e sarebbe occorso <la solo. All 'avertina 11on si deve chiedere pii1 di una narcosi basale; il vol~r insistere p er ottener e i1ar cosi co1nplete con r ilasc~amento muscolare dive11ta per.icoloso. Per ottenere qualch e buon ris t1ltato si richiede mol~a pratica cli dosaggio . Fra g li inconvenjenti va t e11t1to presente il r apido assorbi1ne11to, l 'in1possil>j li tà di int~rrompere la narcosi.
J\ .. -
l )ER L 'ANES1~ESlA PER VIA SANGUIGNA .
1) La ge11erale endovenosa con etere, allo sco-
po di eYitare ~ fenomeni riflessi, di togliere la sensazione sgradevole dell 'in~l azione, di eliminar e la n1a scl1era ed il 11arcot~zzatore, ha degli inconvenie11ti legat~ alla rapjda eliminazion e dello etere. L 'associaz ~one d ell 'isopral~ all 'etere dà incidenti r ari IDC\ gr avi Gtr o111bosi, embolie), oltre e111oglobi11uria ed albuminuria passeggera; l''eclon al d à il pericolo di asfissia; il somnifene può clar e agitazione e torpore p er 3.,4 giorni, è per lo più a11estetico ir1suffjciente e richied e il cloroforn1~0; il pernocton sarebbe toller ato bene allo scopo di narcosi basale o dormiveglia. con un risparn1i di etere del 50-.70%; è pericoloso i11 dosi t al~ da otter1ere narcosi complete; richiede inolta esperienza e sorvegl ian za prolungata clel 111alato. 2) L 'endovenosa regionale ha poch e indicazioni date dag·li staiti cachettici, d ì shock e clalla tubercolosi; è controindicat a per le operazioni dell :arto i11feriore (ad eccezio11e delle varici). 3) L 'arteriosa regionale h a !)l1re i11dicazioni lin1itate, dà d~fficilmente anest esia nelle regioni co11 cicatrici, h a, delle complicazio ni inerenti all'alterazione della parete vascolare. PER J,E
' '· -
alc u110 co11 })uoni risulta li, r icl1iec1e t1l leriore co11fer1na, cli11ica. 2) L 'a.11estesia i egionale, ta11to <.: ircoscrive11do in superficie Efd in profondità il campo operatorio quanto infiltrando i tronchi nervosi lo11tani cla questo, h a un ca1npo di applicazione assai esteso che p er111ette di eseg·uire la maggior parte degli i11terve11ti oper0:tivi. 3) L 'a11er.~esia paracranica ha applicaz ion~ utili jn molteplici interventi_, sui mascell ari, sui seni, bocca, li11g ua, ecc. 4) Pt1re la paravertebr ale è ut~ln1e11te i1npiegata : a) la cervicale (age11clo special111e11le sul plesso cervicale d alla via laterale dire tta) ha indicazio11i per quasi tutt~ gli i11terventi operativi sul collo di una certa e111tilà; b) l a dorsale è indicata l)er i11terve11ti sulla parete tor~cica, d ato lo stato d ei inalato e la natura delle lesioni che rich iedo110 generaln1e11te l 'interve11to; e) la dorso-lombare offrirebbe clei vantaggi per l a chirurgia viscerale addomi11ale n1a i1nplica un gran numero di ~niezioni per anestetizzare parele e visceri addq1nina)i. Le ~ndicazioni so110 d a,~e da ir1terventi sulle vie biliari negli itterici, da i11terventi sull'appendice 'e. sul colon, per er11ic voluminos~ che richiederebb ero eccessiva i11filtrazione locale. Dà ottimi risultati nella chirurg ia renale ed ureterale specialmente nei inalati gravi dell '~pparecchio cardjovascolare e dell 'apparecchio respiratorio, nonchè ne~ pazienti con grave inst1fficienza renale, uni- o bilaterale; d) l 'a11estesia paravertebrale lombare è poco u sata abb isognando per lo più anestetici sup})leme11lari ; e) le a11~stesie sacrali (tra11s e presacrale) per111e tto110 interventi nel piccolo bac~no e nelle regioni peri11eali, . non sono co1nplete p er il corpo dell 'utero e per gli annessi. Delle due la presacr ale sarebbe da scon sigli~rsi n egli interventi per ca11cro del r etto; f) la epidurale i11 Ital~a no n ha avuto ch e scarsa applicazione per interver1ti 11el p erineo o 11ell 'ano, me~tre è stat~ u sata all 'estero con ottim i risultati p er la prostatectomia perineale e per altri i11terventi sul perineo, sull o scroto, sulla ver ga, per esplorazion~ dolorose della vescica, ecc: (i1npieg·ando specialmente la novocaina e la tt1tocaina); g) l 'anestesia degli splancnici u sa ta in Ita~ia cl a pocl1i n1.eriterebbe secondo alcuni una più. larga applicazione (specialmente col m~todo di Brnu11 , a ttraYer so l 'addon1e aperto) per le rese1ioni . gastroduodenali e per gli interventi sulle vie biliari . Rich iede però frequente aggiunta di anestetici secondar~; è sconsigliabile i1elle lesio11i cliffuse dell'addome, quando si richiedano trazioni ~ui visceri prima di poter arrivare all 'atl uazione dell 'an estesia, è da sconsigliarsi pure 11ell e laparotomie esplora-tive .
ANEST~SIE LOCALJZZ \TE.
J)er inf~ltrazio11e , le reg io11ali e tro11culari dànno il minimo nun1ero rli d i tt1rbi funzionali da lesioni del cu or e, cl el feg·n to e dci reni. ' Riguardo all a sostanza da i111pieg·are g·li ane~!étici preferibili sono la nov0caina e la tt1tocaina <'l1e, dato i l forte potere a11estetico, pern1et to11~ 1~ uso di sol u zio11i i11olto diluite, perciò carsa111ente tossiche. l .'S. F. 147, esperi1i-1enta lo da
164:3
' 'T. -
PER LA
R \ CTirA~ESTESIA.
1) Le locali
,
Jar.o·a111ente u sata i11 Italia, più ancora in 14'ra11cia,b gode poco favore in A1nerica, va percler1clo terreno in Ger111ania ed in Auslria. Co111e n1etodo cli a11estesia h a indicazioni numerose e n1a aaior1nente faYorevoli i)er gli interventi J1ei qu:cira11ti addominali i11feriori e stigli ~rti i11feriori. In Italia e in Fra11cia i tende a d1ffonòere l 'ttso J)er gli i11terventi 11ei quadranti addo1ninali È
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l i . POLl CL INl CO
superiori (s~o111ac.;o e Yie biliari). Rispetta la fu11z~o 11~ ..~1?a lj c3 e re11ale, 11011 t11rba l 'equj)ibri.o ac1d~-b~s1co , ha rare complicazio·n i broncopol1no11ar1. Gl:i incidenti pii1 te111ibili ina fortunata111enté rari, so110 rappresentati 'cta fenomeni di int~ssicazione bulbare che si · inanifesta110 con disturbi gravi, talora 1nortali, specie a carico del1'apparato circolatorio. Fra gli inconvenienti che so~liqno acco111pagnare Q seguire la rachianestesia, pèr lo più jn modo rtempora11eo., va11no seg;fialati l 'i11contine11za dello sfintere a11ale, la cefalea, la 'ritenzione urinaria, la rachialgia, i vo111i ti, l 'ipertermia, d~sturbi p sichici Y~ri, paralisi circoscritte di ni.oto e di sen so. · La rachia11estesia trova particolari controindicazio:1i negli ipotesi, negli s tati di sl1ock , 11elle intossicazioni gravi, negli stati setti ce111ici e pi e111ici, n egli nne1nizzati, i1ei lt1e~ici no11 curati o 11on' guariti co111pleta1ne11te.
e111holie p ol n1011ari e il collasso i11assivo del pol111one, for1ne s ulle (Juali og·gi ta11to si discute e che costituisco110 il capitolo di i11oda delle co1npl~canze polmo11ari postoperé.l:torie. 111 co11fronlo di tutte queste 'arie complica11ze polmonari il Yalore del tipo di anestesia Ya esse11zial1nente co11siderato sia per azione irrita11te dell 'anesfetico sulle v~e aeree, sia per azione dir etta ? indiretté.I: s ull 'apparato cardio-Yascolare ;. i1~l pr1n10 caso potrà eventual111e11te essere favorita l 'insorge11za d~ forme ])ro11co-pneu1noniche per le quali lo stato di ipersecrezione e di i11gon1bro flell 'albero bronch~ale si impone (bro11chiti, p11eu111011i ti , collasso inassivo d el pol1none); 11el seco11(lo caso l 'alterata It111zio11alità cardiovascol are potrà costituire sia u11a ·condizione sfavorevole per il decorso di for1ne flogistiche poltno11ari, s~ u11a condizio11e predi spone11te allosyilupparsi di for1ne embolicl1e per le quali actJuistera11110 spec iale irnporta11za anche particolari Le complicazioni polmonari postoperatorie al terazio11i del sangue eve11lual1ne11te leg·ate al tipo di a11estesia. . in rapporto ali'anestesia. Bronchiti e pn eu rnonili . _'iel 111eccanismo patoProf. ~I. B uFALI NI (Pisa). g·ei1etico di ques le foru1e do:Ubia1no disti11guere due vie di i11fezione e qui11di due n1ecca11is1ni Il proble1113: delle co111plica11ze pol1no11ari j11 diversi se pure non sen1pre ide11tificabili : u11a rapporto a lla anestesia è tale da non potere esvia bronchiogena ed una e111atogeno-li11foge11a. sere considerato a sè ~ndipendente1n~nte dall 'atPer I 'infezione bronchioge11a può ~.cquistare. to op.eratorJo. Il legarne fra anestesia ed operaiJ11porta11za l 'az i o11~ irr~tante d ell 'anestetico sia zio11e è così intimo che i1ella valutazione delle per la su a cap acità di r~act1tizzare for111e bro11condizioni predispon~nti e determina11ti non si chitiche cro11ich e o da poco spente, sia pii1 se1npuò considerare l 'una prescindendo dall 'altra. plicemente nel ser1so di pro' ocar e u110 tato cli Se ai1che si può e si deve an1111ettere specialn1eniper secrezio11e della mucosa bronchié.t:le. ì\ell ':un te sulla base de~ dati statistic~ che certi tipi di caso con1e 11ell 'altro difficilmente questo s timolo a11est~sia, co11 1naggiore frequenz a in confron,t o irritativo acquista i1erò caratteri di speciale gradi altri, so110 ·seg·uiti cla co111plicanze polmonari, vità se 11on si associa una co11d izio·n e che si i1nsi d e~~e pure rico11oscere che queste indipenden· 1)011e nel ql1adro delle complicanze pol111onari te111ente dal tipo d~ anestesia acquistano particoj)Osloper ntoriP , quale è q11ella del ri stag110 11ell 'allar e in1porta11za p er graYità e frequenza solo in bero bronchiale. Se in molte condizioni possiad e tern1i11a ti interYc11ti, n1e11tre poco o punto n e 1110 troYare la spiegazione di questo ris tagno, è ha11110 l)er altri; questo appare evidente. solo che certo che l 'i111p edita espettorazione per dolore a si co11fro11ti110 le co111plicé.1:11ze polmonari dei Jalivello della ferita laparotomica e la di1ninuita paroto1nizza ti co11 quelle ad ese1npio degl~ ~pe profo11d~tà delle escursioni respiratorie (evidenrati st1g·li arti. tissima negJ i operati sull 'addorn.e e specialmente :È. per ques te co11sider azjo11i cl1e per arrivare sul! 'addome superior~ - Churcl1ill), che in parte ad u 11a giu sta va1utazio11c del faL~ore anestetico 11el fattore clolore trova pure la sua spiegazione, nel 1-:an11Jo clelle complica11ze polmonari va11110 giocano un 'i1nportanza di prim 'ordine. L 'azione i11(listi11tan1e11te co11siderati tutti quegli elemenquindi dell 'anestetico (e qui ci si riferisce specialmente al] 'etere, chè per le n arcosi con gas ti che al loro deter111inis1no possono contribuire; per ·sta1Jilire poi se e co111e questi possano· venire questo . tim.olo vienE: quasi com1)leta111ente ai infl ue11za li dalla a11estesia. n1a11cai:e) può acquis.~are u11 certo valore paloge11etico 1na solo st1bor<li11ata1ne11te al tipo d .i: .A.ltro qt1esito che si ~mpo11e è quello del tipo cli co111plira11za. pol111onare ch e deve essere preso i11tervento (Ja1>aro lon1ia) . .ic1 co:nsiderazio11e; am1nesso ch e oggig-iorno le Per l~ co mplicanze pol1no11ari e111atog.e11e p er le quali si co11corda nel r~co noscere il }Jt1ntò di bro11chili e le broncopneumoniti non costituipartenza dell 'infezione a liYe llo del ca111po opecono più le sole co111plicanze polmonari dell 'oratorio (ed anche qui si impongono gli i11terventi perato, se pure quelle p~ù frequenti e meglio 110laparotomici per la grande capacità di assorbite e p er le q11ali può apparire più evidente la 111ento del perito11eo) è p~ù difficile stabilire una influe11za d el fattore anestetico (specialmente per eventuale influenza del t ipo cli a11estesia: a n1ele i1ar cosi da i11alazionr1, è evidente che non si no che non si vo·g lia riconoscerla sempre nello può a priori prescindere da al tre manifestazioni stato di ipersecrezio11e bro11chiale nel senso di pol1no11ari ch e pure possono acquistare carattere una favorevole co11dizione al] 'a ttecchimento e sYiil i spec iale gravità e che susci,~ano grandissimo luppo di ger1ni giunti per Yia e1natoge~a. i11teres e per Je qt1eslioni patogeneti che a loro I <lati statis tici comparatiYi fra narcosi eterea,. co1111esse; ior111e che 11on si deYono ritenere del 11arcosi con ga (etilene, acetilene) e anestesie tutto e tra11ee all 'anestesia se le Yarie statistilocali ro11cordano nel riconoscere all'etere una {'b e co11cordano nel riconoscer11e t1na maggiore ])it1 alta }Jercent11ale di _complicanze polmonari freqtlenza per certi 1ipj di anestesia in confronjn.fiammatorie; in u11a casistica di Lundy John to cli altri, i11 cas i s~iche nelle quali è immutato · romparaliYa tra due serie cli 600 operati. (stoil tipo di interevento. 111aco e f~gato) rispettivame11te in narcosi ete.~ lato q11i11<1i delle bro11cJ1ili e dell e pneumon i ti si irn pongono alla nostra co11sid erazion e le rea e 11.arco. i con et ilen-etere fi g11ra la bronco1
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pneumonite nella proporzione di 1,5 % per il gruppo etilen-etere; ·di 3,6 % per il g·ruppo etere; Ramson paragonando ~n una cas~stica di 11.000 osservazioni la narcosi con etilen-etere a quella con solo ~tilene ricon,osce alla prima una percentuale di pneumoniti del 4 %, m entre non 11e avrebbe osservatQ alcun caso i1egli operati con solo etilene. R~sultati s~mil~ Yengono riferiti per il Narci1en . N~l giudicare però del valore comparativo di crueste statistiche conviene rilevare che per l 'incompleto r~asciamento della pa:re te -addominale che si ha nelle narcosi con gas, si ricorre spesso all 'et~re usandolo solo o associato al gas per inlerve~ti part~colarmente indaginosi: onde si deYe tenere conto di questa disparità per non attribuire esclusivamente all'etere quello ch e fino a un certo puntb può riferirsi alla maggiore cq.mplessità dell 'interve11to. In confronto del protossido di azoto l 'etere sembra conservar~ una posizion e di Yantaggio: Miller sulla base di quasi 5000 narcos~, parte con etere, parte con protossido, porta una percentua:le d~ 1,20 per il protossido d i azo,t o, di 0,94 per l'etere . L 'anestesia locale (novocainica) avrebbe ancora il vantagg~o oltre alla, mancata azione irritante sull 'albero bronchiale, d~ non ~sercitéJ:Te alcuna dannosa ~nfluenza (come si ha per i narcotici) s ul cuore che rimarrebbe così nell~ migliori condizioni per superare un 'eventuale flo·g osi p olmo11are. Per l 'interesse che dal. nostro punto di vista hanno gli ~nterventi addominali, . acquista qui speciB:le imponta.i1za l ' an~stesia dello spla11cnico che secondo numerose statistich e (Finsterer, Holln1ann, Metge) risulterebbe dal punto di vista d elle complic~nze p olmonari superiore alle 11arcosi speci~ eteree. ..\ parte la statistica eccezionale di Finsterer che anch e i11 persone ·d'età e per gravi interventi su sto1naco e fegato non avrebbe alcuna mo.ntalità per complican ze p olmonari, Metge porta p~r I 'anestesia dello splancnico una mortalità per complicanze polmonari di circa la m e tà in · confronto d ella itarcosi eterea. Per le narcosi ottenute p er somn1inistrazione . dell 'anestetico per vi3: sottocuta11ea o p~r via rettale o endovenosa, si deve tenere presente la difficoltà di regolare la quantità di anestet~co secondo la speciale su sce ttibilità jndividuale : per cui pure u sando tutti gli accor gin1enti indicati dalle tecniche relative, sono frequenti le narcosi cl1e si protraggono molto più a lut1go di quanto non lo richieda l 'int~rvento; e va considerata al· lora oltre al p~ù grave d ecorso di pneumoniti post-operatorie per dannosa azione sul cu or e, n11che la possibilità <li forme ! pnel1monich~ nelle quali il fattore ipostasi può a,vere imporlanzJ preponderante. Scarseggiano per questi tipi di anestesia le stat.istiche che in n1odo speciale ].>rendono in considerazio·n e le complicci nle p ol1nonari; relatiYame:hte all 'Avertina, di cui oggi tanto si discute, va menzion3:ta la st.atistica di Reischauer nella quale su 60 narcos~ figurano clue morti per complicanze p0Jn1onari e . tre _ror 1ne gravi risolte ; percentuale no11 certo inferiore a quella che siamo soliti considerar per la 11arcosi eter~a. Embolie polmonari. È forse que&~o il tipo di complicanza polmonare postoperatoria per la qt1ale riesce più difficile. stabilire un rapporto pa: togenetico col tipo di anestesia. Se per le narcosi endovenose può acquistare specia]e itnportanza il
trombo cl1e s~ for~a 3: l~ vello della vena inie ttata (infarti pqlmonari per ~arcosi etere.a endover:i.osa sono stati oss~rvati da Kuttner) per quelle da inalazione si impqne l '~nfluenza ch e dal narco ... tico può essere esercitata: sul cuore e sui vasi,. esplicantesi con Yn ra,llentamento della corrente. sangu~na oltre ch e per concomitanti modifica... zio~i . n~llo stato fisico-chimico d el san gu e. Sa. pure anch e in questo campo si è incolpato l 'etere di aumentare la coagulabilità del sangue (Crile,. Finsterer) e quindi di favorire •trombos~ e consegu ente embolia, sta di fa, tto ch e le p~ù r ecenti statistiche mettono I 'etere ~n una posizione di va11taggio in cor1fronto d ei g as per quanto ri... g u arda le forme e1nbolich e : L undy J ohn n ella citata statistica riconosce all e narcosi con etilensta to di vera inondazione bronchiale, quasi di edema per cui territo.r i più o m en o estesi d ell 'alber obron chial ~ vengono ingombrati ed occlu si .. È spe<.:ialmente p er quesla seco11da forma ch e si p u ò l)ÌÙ ragionevolmente pensare a:d eventuale influenza del narcotico tenendo pres~nte certe etere una percentuale di e111bolie polmonari di 3/10 % con una mortalità di 1,5 % e alle n arcosi con solo etere una percentuale di 1/10 % con una 1nortalità del 2 ~k> . Miller porta p er l 'etere una per centu::ile di embolie di 1,06 e per il protossido· d 'azoto 1,53. Per la rachi 3.ne ~ tesia le co1nplican ze p olmonari e1nbolich e sarebber o a11cora in inori ch e per nar .... cosi eter~a secondo la con statazion e d~ Hof111eyer· e seco11do quanto ha r ecet1temcr11te co11fer1n uto Forgue n el Congresso di ' ' ar savia . C.ollasso massivo del [JOlnione. Qu esta co111plica11za ch e · trova la sua espression e anatomo-pa to-. logica e clinica n~lle stato di atelettasia esteso ad ambedue i polmoni o (pil.1 spesso) ad uno soltanto, o circoscri~to a un lob o o a p arte di questo cos ti.~uisce si può d ire la complican za polmo11are post-operatoria ch e b~ su scitato in questi ultimi: a11ni maggior fervore di stndi. Nel mecca11ismo patogcn cti.co (il tipo di collasso è quello da riassorbime11to) I 'insufficienza respi~ r atoria, sola o associata a presen za n el! 'albero. bro11c l1iale di ina tcria]e di difficile espettorazio11e, gioca un 'importanza di l)rim 'ordine. Sulla base di osservazioni cli11ich e ed an,ch e anatomo-pa~o log·ich e s~ possono sen za d11bbio riconoscere for -n1e nelle quali la sola insufficienza r espiratoria (in. genere legata a decubiito o:Pbligato per gr avi manifestazioni dolorose) si impone com e cau sa.i determi11ante · (collasso _d a giac~tura di Briscoe); per altr~ si irnpone invece lo stato di ingo111br o.. delle vie aere9 (Elliot. Dingley, Churchill). L'eventuale azione d el tipo di an estesia su questa. sp eciale complicanza polmonare può esser e1nessa in discussjone specialn1ente p er ques ta se-conda for111a per la solita azione irritante sul}'albero bronchiale e consegu ente iper secrezione. Rio-uar<lo all 'intimo m eccanis1no n el qua1e si; b ' detern1irta l 'occlu sione bronchiale cau sa del collasso si devono disti11gl1er e due forme: n ell 'una questa è det~rminata da presenza di .un. Yero. zaffo di muco (qn,alche volta da coaguli d1 angu e, d~ essudato proveniente da focolai pnet1monici, ecc.) ch e occ1ude un g rosso bronco alla ua origin~; nelle altre ir1vece ~ d eYe ri~onoscere :un~ stato di . v.~ ra inondazion e bronchiale, quasi dr eden1a per cu~ .t erritori pi1'1 o n1eno estesi dell 'a~ hero bronchiale Yengon o ingombrati ed ocrl usi ~ È sp ecialmente per questa seconda forma che . si può ragion ev.oln1ente p en are ad eY~ntu al e in--
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I L POLICLIN reo
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flu enta del narco tico tenendo presente cerle prol?resso i~ un sempre più completo studio di narcosi spe~i alrne11te . e~eree . 11ell~ quali l 'ingom .. que~ fattori legat~ all'atto opératorio ed anche bro_ d elle vie aeree si impone g~à durante l 'ope· ~Ila_ in~ a ttia nella quale que&to ha trovato la sua raz1~11e ch e può acq_uistare carattere di particolare indicazione. gr avità nel s 11ccessiYo d ecorso postoperatorio se l 'operato verrà a, trovarsi nella impossibilità di Le complicanze polmonari post-operatorie -espettorar e liberamei1;te. · dal puo&o di vista radiologico. Le . osservazion~ di collasso polmonare postope· rator10 so110 a11cora 1nolto limitate e non abbiamo Prof. G1ovANNI B1ANcH1 (Genova) . -elem.er1ti i1nportanti da portare in campo per so· stenere qttesta ever1t11ale azione del narcotico. L'indagine radiologica è rimasta quasi estranea Rest a in ogni caso assodato che il collasso può ad un . argomento cosl importante e di ir1teresse 'Seguire n qualsiasi tipo d~ anestesia anche a quel· tuttora co_si vivo come ~ quello delle com.plicanze Ja _1,ocale: _per cui al solito anche ql;li l 'azione poln1onar1 -postoperatorie. La ragione di ·questa <lell ai1es tet1co dev~ acquistare un . valore secon· ~c~sa co~l~bo~az1o:ie cl~rtico·radiolog~ca non è da <:lario di fronte ad altre condizioni strettamente imputarsi a sfiducia nel metodo ma al timore che legale all 'atto operatorio. Nella casjstica d~ Scott 24 ca,si risultano così le. ~tcc:che .~adiologiche possano aggravare le con· ·r iparti t! : 3 dopo anes.t esia cloroformica, 9 dopo d1z~oru deg·11 op~rati. Il ~-~ ~erve~dosi _ per la 1nassima parte delle an es tesia e terea, 6 dopo anestesia con gas·etere proprie r~cerche <l~ un apparecchio r~diologico ·3 òopo rt11estesia con g?s·et~re·cloroformio, 2 dop~ traspqrtab1le, ha potuto studiare un discreto nu· an estesia con gas.ossigeno, 1 dopo ra,chianestesia. 1nero cli operati (173) senza d~sturbare il decorso Non è stabilito il nmnero di operati con l 'uno o JJostoperatorio di questi ; ~g·li si è convinto che l 'altro processo. se l 'esanìe è limitato al solo necessario per la dia~ La co11stutazione <li t1na spiccata vaso·dilatazio· g nosi delle lesioni polmonari, è molto meno dan:i1e di tutto il tessuto pol1no11are in1 istato di col· 11~so e più rapi~o. e prec~so del più semplice e li· lasso ba fatto pensa,re ancl1e ad una eventuale m1lqto esarae :f1s1co. P~r ricerche speciali, che ·az io11e vaso·n1otrice <ruale .fattore determinante non. sono consigliahili nella pratica comune, si è '<lella. atelettasia per ostrtizio ne de~ bronchioli; ed servito an che della raclioscopia praticata nel ga· anch e _so tto _questo p11nto di vista si potrebbe essere indotti a pensare ad una possibile azione b~netto radiologico. Il R. ha fatto prjma uno studio sistematico d el -del narcotico i1el senso di favorire la vasodilatatorace degli operati senza segni di lesioni polmo· zio11e; rna considerando t1n po ' attentamente la cosa sen1hra più corretto int~rpretare la vasodi· Jlari, poi h a studiato il quadro radiologico ed il decorso delle comJ.llicanze polmonar~ postopera· latazione co1ne consegue11za della atelettasia (piut· torie. t?st? eh.e cau s~ di quP.sta) in rapporto allo squi· Negli operati con decorso normale ha consta· .l1.br 10 d1 pressione che viene a verificarsi per la lalo u11a frequente riduzione della espansibilità ìna11ca11za cli a_ria negl~ alveoli; ·tanto pit1 che 'f{uesta r eplezione vasale si osserva cos tanten1ente polmonare, specie basale, ed un opacamento più ' o 111eno ~vidente dei lobi inferiori che crede si in ogrLi caso di atelettasia da riassorbimento del· . ' debJ:>a ~nterpretare co111e una atelettasia parziale. la quale costituisce una caratteristica in confronto Queste alterazioni funzionali ed anatomo·radio· ·del la atelettasia da compressione. A co11clusione dello· studio Slll valore d el tipo logich e parrebbero quasi costa11ti negli operati sul l 'addome. rnentre non sarebbero evidenti negli '(]i a11es.t0sia per qu~r1to rjguarda la insorg·e1iza 0perati sul capo, sul coJlo e sugli arti. Incerte di coinplir~nze polmonari, si d~ve convenire che sare.b bero le constatazioni per gli operati sul lo· il 1i po cli anestesia se pure è capace di esercitare r ace che n1ostrerebbero se mai una ridot.ta respit1r1a cert a influer1za noi:1 può assurgere al valore raziorte toracica, specie dal lato dell '~ntervento, 'fli cau a diretta e predo:nlinante. E questo tanto ma u11a norm;ile respirazione diaframmatica. più i.n qtianto se è vero che molte statistiche ri· Esaminando l 'addome degli operati il - R. ha 'Cono cono una percer1tuale di complicanze poln10· potuto cor1statare frequentemente uno stato di 11ari pii1 elevata per certi tipi di narcosi i'n ·confro 11to di altri, non 1na11cano autori autorevoli ineteorismo e di alonia delle anse intestinali che irifluirel)bero certan1enrtc sulla sede del diafram· -che 11ega110 u11a differenza evidente sotto questo punto di vista fra i vari t.ipi di anestesia: va ri- 1na e sulla espansibilità basale del polmone'. ' Mai cord ato ch e FeatheerstQn raccogliendo 149029 os· ha pott1to notare presenza di gas nel peritoneo · (lei l aparotomizzati cotne aveva sosp~ttato. Que· ervazio11i Yiene alla conclusione che sia si ado· ste alterqzioni dell'addome sono quas~ unicamente p eri l 'etere come il cloroformio, il gas esilaran'te -e ossige no, l 'anestesia locale, non si hanno dif- vjsibili n egli operati in tale regione. Le condizioni dell 'apparato respiratorio non fere11ze evid~nti dal punto di vista delle compli· sono apparse decisamente div~:rse a seconda che ca1lze po11nonar~; a conclusioni sim~li viene Mu· era stato u sato un metodo di anestes~a piuttosto 'Sg·r av~ s ulla base di 16602 osservazioni nelle quali che un altro. i al terna110 l 'anestesia eterea, quella con gas esilara11le, con cloruro di ~tile·, l'anestesia locale . Sulla qucstio11e della scelt~ dell'anestesia, dun· La complicanza polmonare rimane dunque stret- · que, ch e sar ebbe la più importan~e nei rapporti ta111ente legata all'atto op eratorjo 11el quale d ob· cle.lla relazio11e, I 'esame radiologico non può ch e ~)ia1110 riconoscere m olteplici fattori capaci di faco nfermare il con cetto secondo il quale le com· vorir11e l 'ir1sorgenza indipendeniiem en te d al ti po J)licanze polmonari sono da rapportarsi più al ·d i ane ~ te sia. Per cui I 'opera di profilassi d ell e genere di interven.t o che al tipo di anestesia. con1plica t1ze polmonari postoperatorie se pure J1a Le con statazioni radiologiche sono ad ogni m odo progredito col perfeziona1nento dei n1ezzi di an e- interessanti perch è rlimostrano nel polmone d egli s lcs ia e con I 'opportuna scelta di questa a seconoperai i delle condizioni predisponenti alle m alat'fl a ò ci casi, dovrà cercare ragione òi t1lte'riore tie l)Olrn onari di qualsiasi gen ere . •
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Il R. ha fatto delle altre esperienze sugli operati dirette a ricercare con q11ant.a frequenza si abbia dura11te la narcosi 1'aspirazione di sostanze estranee nell'albero respiratorio. Egl~ ha introdotto nel cavo orale e nel faringe di qualche paziente del liquido opaco e ve lo ha lasciato dura11te tutta l'operazione. Finito l 'intervento ha ricercato ~I Jiquic1o nell'albero bro11chiale. Su quattro casi studiati mai ebbe a ritrovare del liquido opaco nei bronchi ·per cui l 'aspirazione parrebbe tutt 'al pii1 eccezionale. P~ssando allo studio radiologico delle complicanze polmon<1ri, il R. ha dimostrato che esse non si allontanano sensibilmente dalle comuni broncopolmoniti ac11te e che esse sono quasi sempre bilaterali co11 prevalente interessamento di un lato. Le forme osservate erano sempre, almeno all'inizio, b3:sali. La polmonite lobare sarebbe eccezionale. L 'esame radiologico rivelerel>be per lo ·più la malattia prima. dell 'esart1e fisj co per dare ancora segni a malattia clinicamente risolta. In ultimo il R. trqtta dell 'atelettasia polmo·n are post-operatoria di cui ha potuto osservare due casi: uno di atelettasia parziale, l 'altro di atelettasia tolale. Egli la ritiene abbastanza frequente anche nel suo quadro classj co,. dato che un lieve grado cli atelettasia, come si è visto, si può considerare normale dopo certi inlcrventi. ·(Contin.ua) .
XX Congresso della Società Italiana di Ortopedia. Si è tet1uto il 22 otlohre u. s. in Geilo·va, con l 'intervento di numerosi cultori della specialità e di chirurgi, sotto la presidenza del prof. UFFREDUZZI .
I relatori, proff. DARIO ~1 u GGIA svolgendo il tema
NIARAGLIANO
e
ADRIANO
Alterazioni endocrine e deformità così hanno riassunto le loro con clusioni:
I.
FISIOPATOLOGIA DELLE GIIIANDOLE A SECREZJONE INTERNA I N RAPPORTO ALL 'APPAUATO MOTOR.F.. Ap-
parato r egolatore fondan1e11-tale della crescita di tutti ~ -~essuti e quindi della morfogenesi è, secondo Pende, il sistema endocri110; e per ogni ghiandola o gruppo ghiandolare si ha un 'inflt1enza caratteristica sull 'accrescimento e sui process i for111ativi dell' apparato motore (scheletro, articolalioni, muscoli , tessuti fibro-l egamentosi). La valutazione dei fatti osservai~i e dei risultati sperunentali è però difficile: non bisogna l asciarsi vincere da t1n troppo facile scl1en1atis1no. Per quel che riguarda le gliianllole sessuali si deve ritenere che gii stati di ipog·e1tilalismo sjan causa di prolungata attivit'à delle cartilagir1i di coniugazione (si ricordi l 'eunucoidismo fisiologico, prepubere di P ende, caratterizzato da abnorme sottig1ie.zza e lunghezza deg·li arti inferiori). Negli stati di ipergenilalj sn'lo invece si ha u11 precoce_ arre to della ·cr escit a p er saldalura delle e11ifisi. . Gli ormoni ipofisari ag·irehbero prevalentemente sulla crescita i11 lt1ngJ1ezza tlel periodo prepuberale e della prima adole ce11 za 1ne11tre a sviluppo t1ltimato, infl11enzereùbero esclusivamente l 'ossificazione , periostale. I.' i1)er11ituilari s1110 pre1
puberale favorisce il giga,ntismo acromegaloide quello postp11herale la sindrome acromegalica anche senza g igantismo. · La liroide agisce ~n modo elettivo sul! 'attività osteoblastica d.elle cellule, accelerandone il ritmo: qui11di per la disfunzione si hanno sopratutto modificazioni della crescita, e, in .caso di partecipazione del con'lplesso or1n.o nico che presiede alla i1ormale distri})ùzione e fissazione del calcio, e in cui l 'elemento p aratiroideo ha la maggiore responsabilità, a,nche deformità. Una quantità di fatt~ sta a di111ostraTe la grande importanza delle paratiroidi e del ti1no come reg·olatori del ricambio calcico dello scheletro. Nozion~ cliniche ed acquisizio11i speri1ne11tali p ermettono infine di isolare dei complessi ghiandolari con azione pil'.1 o tneno ])ene accertata sull 'apparato motore: cc»sì timo, ipofisi e gonadi agir ebbero sull 'elastjcità d ei muscoli e dei legamenti (grande negli ipertimici, che sono sovente anche d egli iposurrenali); tiroide e jpofisi favorirebbero l 'ossificazione endocondrale ecc. 1
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II. ALTERAZIONI E NDOCRINE E DEFORNIITÀ. Sarebbe più opportuno parla,re di alterazioni endocrine e distrofie dell'apparato motore, in quanto che con l 'a,ssurg·ere a sempre magg iore dignità dell 'ortopedia qt1f.sta può chiedere al l 'endocrinologia il cniarimento sui rapporti esistenti fra alterazioni delle ghiandole a secrezione interna e certe osteo-, nrtro-, niio- e fibro-elas top a~ie, che J)OSsono co11durre a deforn1ità (ossia a deviazioni 1)ersis~enti dalla norma, cong·enite o acquisite, della for111a e della funzione delle varie parti del1'apparato motore). L 'anatomia patolog ica offre una clelJe p~ù sicure basi allo studio dei rapporti fra distro·fi e degl i orgarti di movimento e alterazioni endocrine; in questo campo le nostre conoscenze si allargano ogni g·iorno, illuminando ques tio11i oscurissin1e. Non vi è dubbio cJ1e alcune malattie sistemiche dell 'apparato motore riconosca110 come causa al-terazioni endùcrine (acromegalia, nani mo ipotiroideo, ecc.). Ma seco11do gli endocrinologi per dis~unzioni endocrine si possor10 avere ancl1e alterazioni limitate a un solo seg·1ne11to dell 'apparato inotore, ove la parte prese11ti u11a 1ni11orazione costituzionale conge11ita o acquisi La. Co11cludendo si possono aver e stati morbosi de· gli organi di movi1nento·, stabilitisi in rapporto con e ndocrinopatie così gravi da p oter agire sofJra un apparato motore sano e si possono avere sta.~i morbosi dovuti all'azione con'lbinata di predisposizioni cos til uzionali e di disturbi endocri rii. Dal p11nto cl i vista del ineccanis1110 patoger1etico, le osteopatje si realizza110 a ttraverso al terazio11i dell 'attività biologicn delle cellule cartilagjnee e degli osteoblasti e a.~ Lraverso n1odificazioni clel rican1bio dei minerali. Non si possono inYece ritener e per dimostrati rapporti diretti da causa ad eifelto fra alterazionj endocrine e artropatie, potendosi invece a1nmettere rapporti indiretti, in qua11J~o· le prime potrebbero con siderar si u11 coef(ir ien te all 'estrinsecazio11e d ello s tato n1orboso e al n1a11lenin1e11to òi <~sso 1 atlraYerso i1lfluenze trofiche e ascolari. ~.\.nelle più oscuro è il can1po delle interfere11ze, <:u11111esse da alcuni, fra endocrinopatie e fibroelastopaUe (ossia alterazioni dello svilt1ppo dei tesst1li fibroso ed el astico, e dei loro rapporti prop or zio11[1 Li). Oscuri i nfi11e e d el tu~ to impreci a ti
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sono g li eve11 luali r apporti fr a al leraz ioni c11docrine e clis trofi e in11scolari . a) Osteodistrofie endocrin e : 1) Le os ervazioni ·clinich e, confern1ando le n ozioni fornite d alla fisiopa tologia, ci dicono che le os teop~ tie sicuram e11 le dovute ad alterazioni della tiroide si svolgon o e s tabilisco110 n el periodo d elJ a crescenza. Le alterazioni ossee car aVteristich e d ell 'atiroidismo e d ell 'ipotiroidisrno grave si manifes tano nel mixede1na congenito ed infantile, · n el cr e tinismo endemico, i11 àlcune for1ne di gozzo ende111ico: €sse sono con trassegnate da un 'ossificazione ritard.ata e irreg·ol are d elle epifisi, da cui il nanismo; men tre il processo df cal cificazione è n or1nale : quindi n on r an11nollimento, 11on d efor1nità , se no11, talYo lta , per l 'azione d el carico sull e cartilag ini jnterepifisarie anorn1almente persis·~enti (coxa Yara) . 2) Se noi sappiamo che l e paratiroidi hann o un 'i1nportallza predominante n el ricambio del cal cio, pure i1essuna os teopatia calciopriva può e er e suborçlina ta con sicurezza a uno s tato di ipop aratirqid ismo : l e p~ù irnportanti e frequenti di esse, quali l 'osteo1nal acia e il r achitj s1no, degli endocrinologi, ven gono m esse i11 rapporto con una sindr oine pluriglandolare. Inter essante è invece l 'esi &~enza n ell 'uomo di una sindro111e, dimostrata di r ecente, che corrisponderebbe all 'iperparatiroidismo sp erimentale, e caratteriizata dalla presen za di a! terazioni ossee del tipo dell 'osteite fibrosa cistica g·eneraljzzata (m al . di Recklinghause1t), cta jper calce1nia, da ipoto11ia 1nuscolar e, da adc110111i o ipertrofia delle paratjrojcii. So110 s tati fa.~ ti , con u cesso, anche dei te11tativi di cura chirurg·ica (ns11ortazione d elle paratiroidi) per questo st ato morboso. 3) Disfltnzioni ip.ofisarie dan luogo a osteo-patie e d eforn1ità di cui alcune si manifestano con si11dr omi ben conosciute ed or n1a1 classich e (giga ntisn10 ip ofisario, acron1egalia, dis trofia adip oso ge rtilal e; 11ar1ismo ipofi sario); altro i?vece -con rrtodalità an ato1nich e e cli11iche an cora discusse e 11on bene chiarite: così la di sostosi ipofisaria descri b~a d allo Schiiller , ca ratterizzal'a dall 'associazio11e di diabe te insipido, esoftaJmo e os teopatia cal cip riva pii1 o m eno generalizzata. 4) Le alterazioni d ello scl1ele tro cl1e si posson o co11 fo11d amento anatomo-patologico porre in r ll pporlo con t111 ipogenitalisrn o e con un ipergeni tali lno son o arich 'esse sistematizzate . (es . n el 1'a- e ipogen italismo l 'alterazio11e essen ziale consis l<:: i11 1.i n a lieve esag·er azione n el la cr esc ita delle ossa l t1nghc) . 5) No11 si 111:1 nno d ati clinici con incenti ch e ci p ermetta110 di riferire i11 m~do sic~ro osteopati e a di funzion e delle surren ali, d el timo e della pineale . . .
Osle1Jpalie i11 rapporto co ~ s1 nd r~mi e n do~ crine indeterrn.inate. - La question e dei r apporti b)
fra alter azioni endocrine e rachitismo è tuttora aperta. :B n oteYole ch e AA. che, con1e il Pende , si erano din1ostrati sce ttici in materia, oggi t en ·dano a considerare q11esta malattia com e trna dimir1ui ta capac ità di fi ssazione d~l .calcio ~ a part~ del tes ttlo o l eoiò e a cau sa d1 1nsuffic1en za d1 ·orn1on i cal cio- ri sa to'ri o di eccesso di ormo11i calcio-i11ibilori . nrl1e 11rr l 'os leon1a1acia Y~ngono r l1 ~ a n: a t e in cat1 a si ndron1i J11or})o f' µl11r1 gla11cl ol ar 1: in ess~ co111e nel rac l1ii~i 1110 g-l i . tudi sono oggi ri,·olt1 ~pecial1rte11tc alln ri rcr~rn di even tu al i nl lcrazioni <lPlJ r para ti ro id i.
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e; .4.rtropatie endocrine:
1) Per alterazioni d elle g1andole sessuali: neì p eriodo della nlenop ausa si possono avere dei disturbi articolari (artriti della m enopausa) che senza potere essere esclusivamente atlribl1iti all 'ipoovarismo, stann.o in rapporto con quello squilibrio dell 'organismo che si stabilisce di frequen·t e per la cessazione delle mestruazioni. La fisonomia clinica e l 'anaton1ia di ccueste artropatie sono ancor a imprecisate: secortdo la maggioranza degli AA. rigidità articolari delle dita della mano sono quasi costanti. Per inol ti AA. nn1erican) 1'affezione colpirebbe con gra11de frequenza a11che il ginocchio sotto forma di un 'artrite ipertrofico-proliferativa. L 'opo~erapia ovarica darehbe mig·lioramenti secondo i più , rr1en tre alcu11i avrel1bero ottenuto migliori risulta ti con la cura. jodica. 2) Per alterazioni delJ e tiroidi: non abbiamo dati positivi ch e dimos trino un rapporto diretto çon affezioni articolari. Se i11 stati di ipoo ipertiroidismo sono state riscontrat~ delle artropatie o se in ~as i di artropatia cronica furono con s tatati dei segni di disfunzione tiroidea, è nec13ssario essere assa~ riservati nell 'affern1are d elle relazioni da caus::i ad effetto. Si può ammettere invece che alterazioni tiroidee possano influenzare d annosa1nente il decor so di malattje ar~icolari s tabilitesi per cau se diver se . 3) Ad alterazioni delle paratiroidi e precisan1ente a uno stato t:li iperparatiroidismo, sono state att ribuite <la Oppel e altri AA. le cosidette polian~riti anchilosanti, con sede di predilezione alla colonna vertebrale : iii un nun1ero già rjlevante di casi si è le11ta to pure di influenzarle asportando chirurg icam ente una o due paratiroidi, con risl1llati assai spesso buoni. d) Oscura e discu ssa è l 'im1Jortanza che alte-
razion i endocrine possono avere n ell 'eziopatogei1esi di defo rmità acquisite, con1e le deviazioni d el rachide, il ginocchio valgo, l e distrofie m etaepifisarie d ella crescenza. Ripetutamen1~e è s tata nota ta l 'associazione: coxa vara, adiposità genitale specie n ei maschi. Concludendo per la chirurgia ortopedica le alter azio11i endocrine hanno scarsa importa11za dal pu11to di. vista della frequenza - come coefficienti etiopatogenetici di stati . morbosi dell 'apparato motore .
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Alla inter essante discu ssione segui,ta partecipò fra g1i altri il prof. P ENDE, il quale volle sottolin ear e il fa tto che se lievi alter azioni endocrine entrano nel determinismo di affezioni degli organi del moYimento come coeffi cienti secondari, non per qu,esto esse debbono essere svalutate ~ trascurate . In clinica tutt i ~ m om e11ti cau sali hanno un identico valore, siano essi principali o secondari, p er ch è solo col con cor so di tutti si r ealizza lo stato morboso .
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Alla . relazione seguirono molte e interessanti . . COI11 u111caz LOill. l\ presidente d el prossi1no Con~resso . è stato eletto il prof. DALT.A V1~novA. I temi scelti furono i segueniti: . .
Progressi recen ti clellc protesi e degl1 appaortopedici; . 21 Trai tan1enlo chirurgico della tubercolosi osteo-arl irolo re. 1) recc lii
I~. V EXEZIAX.
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XXXVI, Nu~1 . 45]
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SEZIONE PRATICA '
APPUNTI PER IL MEDICO ·PRAT·ICO. '
CASISTICA. Le stenosi duodenali d'origine estrinseca.
Appelm.ans (Revue !vledicale de Loùv., n. 11 , 1929) riporta una statistica di 30 casi , con interessanti dati comparativi di questa affezione troppo spesso sconosciuta. Quattro sono le cause più frequenti : 1) per compressione d el duodeno d.al peduncolo mesenterico. I vasi m esenterici incr o .. ciano la 3a porzione d el duoden o; una compressione vascolare può prodursi o per brevità del m esentere o per insufficienz.a .a cquisita d ella parete addominal e, ch e per la sua flaccidità, spinge le anse d el tenue a cad er e più in basso in modo ch e il mesentere diviene troppo corto. Clinicamente il p. h a vomito, sopr.atutto .biliare, dolori epig·astrici irregolari, ser1za a lcun rapporto con i pasti. Il ripetersi d elle. crisi altera sem pre }Jiù l a salute del p. che dimagrisce. Radiolog·icarnente si ved e arrestar si il pasto opaco a l livello d ella lin.e a mediana con dilatazione d ella III porzione duodenale , peristaltismo , ma tufto scompare in posizione vent:ral e, ricercata a n che dal p. perchè gli procura sollievo. Il trattamento è chirurgico e com~ porta una duodeno-digiunostomi.a ; 2) p er compressione d el duoden o da ano· malie congenite. La più frequente è l 'inversion e intestinale. La compressione d el duodeno da parte delJ.a radice d el mesocolon e dell 'ar·teria colica mediana, branca dell a mesen terica sup., è frequente. Lo stesso .a ccade nei casi di mobilità ecce siva o di fi ssazione difettosa d el! 'angolo epatico d el colon. Questa parte d el colo11, troppo mobile, ricade .e l '{lrteria fa corda al d.a v.a nti d el duodeno. Altre volte la compr essi one è fa tta da una brig lia, da u11a membrana, d.a .u na bandelletta ch e dal feg.a to o dalle vie biliari va a l duodeno. Il qu.adro clinico è identico .a l precedente, il tr.a ttamento è chirurgico e sopratutto cau sale; 3) d,a periduodenite consecutiv.a a periviscerite. Nel corso di una col ecistite, l e a derenze infiammatorie, possono raggiungere la region e duodenale; cosi pure la colecistectomi.a può accidentalmente produrre la stessa complicazione. Queste .a d er en ze possono a n ch e essere dovute ad un 'ulcera gastrica o duodenale, o ad un'.appen di cite, e persi tere dopo la g u ari·g ione del fo colaio iniziale. La sintom.atologi.a è confusa, I.a radiografia solo permet te di fare la diagnosi. Il trattamento è cau sale; 4) per compressione da parte di un tu.more . Que te $tenosi pos ·ono essere provocate -Oa tumor i dello stom ac0, d.el dig iuno, d elle vi.e bili ar i o d el p.ancr eas. T sintomi sono q uelli. di una stenosi. parziale piloro-duodenale, con i ~in t o111i l)ropri .a ques ti tumori a seconda d ell a loro nR tt1ra e ~ ello ~ t a f o rlell a loro evolu zione. I >a d1.agnO$t ~'\rà '
confermata dalla radiografia; il trattamento sar à cau sale : .a blazione d el tumòre. In caso d 'in1possibilìtà di un tr.attamento radicale p u ò essere utile una duodeno-digiunostomia. . A. P. La perforazione delle ulcere gastriche e duodenali.
Pleatou (Long. I sland ~1 edical J ourn., i11arzo 1929, n. 3) pa sa rapidam·ente in rassegna i 60 ca i di perfor.azione caduti sotto la sua osser,razione; crede di p oter riassumere la etio. logia in 6 cl.a$si: 1) n ecrosi circoscritta; 2) azione digestiva d el succo gastrico; 3) trombosi od embolia d ei ramuscoli arteria i; ±) d evi tal izzazione per cause svariate; 5) ipercloridria; 6) batteri . Nulla di nuovo dice sulla anatomia patolog ica; m.a .a nch.e sotto questo r.a pporto divide i suoi casi in 5 differenti, tipi : 1) larga u lcerazione con indurimento d ei margini; 2) ulcerazione di media grandezza con modica infiltrazione d el tessuto; 3) p iccola ulcer.azione senza indurimento d éi margi ni ; 4) n ecrosi acuta; 5) ul cere multipl e. R iguardo alla sinton1atol og·ia ed alla diagnosi n ·ul l.a agg·iunge a qu.anto è di ordinaria os• • servaz1one. P·er la prognos i ri corda come sia dircttan1ente proporzio11ale alla rapidità d ell 'intervento , e dalle diver e stati ticl1e desun1e ch e J'intervento n ell e prime 12 or e dà una mortalità ch e i .agg·ira sul 28 %. Nei 60 casi in 44 h a eseg·uito la cauteri zzazione e J.a chiu ura delJ.a p erforazione, in 15 cauterizzazione, chiusura e g·a troenterostomia posteriore, in 1 caso ha dovuto accontentarsi di z.affarc sempli cemente con garz.a iodoformica ] 'area attorno alla perforazione. Ha avuto 9 morti (l q %) le cui cau e sono: 2 per pancreatite acuta, 1 · per trombosi della coronaria in 1sa giornata, 3 per peritonite diffu s.a, 2 J)er i)olmonite post-operatori.a, 1 in seguito a gangrena e perforazione d ella cistifellea. Complessivamente n ei 41 ca i che l1a potuto seguire da qualch e .a nno i risultati sono ottimi senza notevoli differenze nei rigl1ardi del differente tipo d 'intervento. FrLIPPA. Ulcera recidivante dopo resezione gastricat
W. Bt1dd.e (Arch. l(li1i. Cliir., ol. 133 , pag. 600) riferisce di un paziente operato 4 anni prima di re ezio11e gastrica, ec. Billroth. per perforazione di un 'ulcera duodenale. l Jn anno dopo ] 'operazion e si ripre entarono d olori a tipo di le ione duoderlale e perdita di peso progressi, a. Riuscita vana una cura medi ca fu sottoposto a un secondo intervento ch e cli1n ostrò l 'esi .. tenza di t1n't1l cera dt1odr n.a l e local izzata a 1 rn1. sotto Ja . to1nia. ' 'rnn" p r at icata 1Jna seronda re .. ezionc ga~ tri ra , :-:e 1
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g uìla d.a g·a trodig iunost o1nia sec. P olya . Il sog·get to a ll 'altr o, n1a .a11cl1e in r egioni di,rerse paziente, rivisto 2 a nni d opo l 'intervento, è e p erfino in va ri tr atti di un a st essa ven a . g uarito com p letamente. Quest e n ozioni dimo tr.an o la con veni en za di L 'esam e m acr o- e micr o copico d ell a por. accertare il g ra d o di r eatLività di un tratto vezion e d i st om aco re ecata n el primo e n el e - n oso, prima di p r aticar vi un 'in iezion e sclerocondo inter ven to dimostra l 'e i t en za di u na san te. Difatt i si richied e m olta p rudenza quang.a trite. Qu est a , sec. il Budde, è la vera causa do la sen sibilità sia g r a11de; vicever sa d eve col:. . de lle les ioni ulcerose ch e r appre en tan o uno pirsi duramen te e la r esisten za è marcata . d ei sintomi e ch e posson o a n cl1'e m .an oar e. Son o Per ricon oscere il g ra d o di sen sibilità, n on · qu e ti i ca si di individui con u11a sintomato- b asta l 'esist en za di varici , dacch è no11 tutte le logia co1npleta di ulcera g.a strica o cluod enale ven.e fr.agili sono varicose -e non t utte le varici e 111 cui , a]l 'intervento , n on si rinvien e l 'ulçera. inter essano ven e particolarn1ente sen sibili. La ·g.a trite, i1on gua rita d opo il primo inL 'asp etto ,est erno d el} '.arto n on dà n e1J11ure ter vento, è st a ta la ca11sa d ell a r ecidiva ulce- indicazioni icure; m a i d.evc diffidare di un r o a e ciò , p er ch è cau se di p oco conto e di arto m olto ed em at o o, gonfi o, teso. diver sa origin e provocan o facilmen te, quando Lo stu dio d el ir11patico venoso sen1bra p oter e i te un.a gastr ite, una lesi one erosiva ch e difornir e i n dic azioni u tili: d opo una iniezione ve11t a n el p r osieguo l 'ulcera. scler osan te deb ole, in ven e iper sen sibili, l 'inDal punto di vist a diagnosti co h a imp ordice oscillom etrico è p iù for te ch e p er l e ' 'en e tanza l 'esam e frazio'n a to d el su cco gastrico ch t di n ormale r esi st en za. di mostra il p eri odo di secr ezione m olto lungo Ma g l 'indizi p iù p r eziosì on o forniti dale l 'assen za d ella fase psichica d ella secr ezione. 1'interrogatorio a n amnestico, d acch è esi st e un Operatoriam ent e bi ... og·n a ten er e in conto due certo p ara lleli n1o tra ]a sen ibilità venosa a.gli n ece ità : 1) a sportare il piloro ch e p er l'au- ag,enti ch imici e quella agli agenti infettivi . 111enta t a acidità d·el contenuto gastrico, fun- P er ciò ogni p r egr essa fl ebite o venite (l 'A. riziona in m odo alterato , in gen er e insufficente- s.erv.a , con Sicard, il n om e di flebite .all 'inm e11te i)er sp asmo e provoca un r.all entato fi.ammazione delle ven·e i)ro fon de , que1lo di svu otam ento g a strico ch e a ggrava an cora di venite .all 'infiamm.a z ion e delle ven e superficia p iù la l esione; 2) r esecar e l a p or zi on e a ntrale li), con1e }JUre una 1)recoce « setticemia ved ello stomaco p erchè così vien e a m an car e la n osa » di Vaqu ez, d evono jndurre .a n1olta p rupar te p iù a ttiva d·e ll.a pa r et e n ell a ecr ezione d en za, onde i1on incorrer e i1e 1 pericolo di IJroacida . vocare r eazioni vjo]ente. P er a d em pi er e a questi due scopi l 'interve nto L 'A. propon e, in oltre, u11'iniezione di sagsar à sem p r e una r esezi on e p ilor o-ga trica, an- g io , con 2 em e. di solu zion e salicilica al 20 %, ch e n ei ca i in cui l 'ulcera, per la sua sed e, ch e· può es er e ]Jr aticata t ranquillam ent e , in n on è r esecabile. specie a ll orch è l 'in terrogatoriq n on dimostri La gastroenterostomi a sar à riserv,ata a i casi preced enti di venite o di flebite : p oi con,1i ene di st en osi cicatriziale in cu i, per la lunga dur egola r si sulla r eazion e p r ovocata. r.ata d ella g.a strite, esist e quasi sen1pr~ achilia ; Giova ,aggiunger e ch e p er la sclerosi delle sarà riservata ancora ai casi di g·rosse ulcere ven e varicose risp ondon o b en e, oltre le soludllOd·en.ali st enosanti in cui l e condizioni d el zioni di salicil at o $Odico; le sen1plici soluzioni paziente n on p erme ttono di far e un intervento cloruro-sodich e e le soluzioni di glucosio. r.a di cal e. VALDONI. · O. F.
TERAPIA. Fragilità venosa e cura sclerosante delle varici. L. Gauo-ier (Presse Nl éd. , 25 n1aggio 1929) cl1ian1a cc fragilità ven osa n I.a se11 ibilità d ell e ' 'cne ai mezzi sclerosan ti. l orn1almcnte, in seguito a d un 'iniezion e di 3 cn1c. d i alicilato odico al 30 % una vena va ri co a si oblitera lungo una esten sione di G-8 cn1. , en za presen tare fen om eni di acu zie per cepibili da l paziente. A volte, per ò, la sen sibilità è m olto m agg iore: }) U Ò e er t ale ch e basta l em e. di soluzio11c s.alicilica a l 20 % (ovver o ch inini ca a1 10 %), ]Jer })rovocar e la c1er osi di tutte Je var ie i d i u n art o. Alt re ' 'oJt e, invece, i1on i otti en·e la r eazio11e .. clcro .. a11 le neppure da oluzion e .. alicilica ~ l 60 o,0 (OY\ero chininica al 30 %). L 'A. n e r1frr isce un caso. J,a "P ll~ibili t à ve110 .. a Yaria 11011 ~ol o da un
Trattamento delle emorroidi con iniezioni sclerosanti. Il tra t tamc11to u sato da Ben saude e Oury (Presse llf éd ., 6 g iugn o 1928) si a llon ta11a da quelli fin or a con sig lia ti, in qua nto le iniezioni scler osan t i n on son o fa tte n elle ven e, m a n el t essuto sottomucoso, immediatam ente al di sopra d el pacch etto em orroida rio . Si usa una soluzione di cloridra to doppio di chinina ed' urea al 5 %; si a pplica l 'anuscopio , e si ini ettano 3-5 em e. di soluzione l.a settimana i1el tessuto sottomucoso, con una siringa di Collin a b ecco m et allico , ed ag·o di platino, lungo circa I cm . Durante I 'iniezione il t essuto si distende e di, enta p allido; non d eve per ò presenta re l'asp etto bia n castro; in tal caso l 'iniezion e è troppo su perficia le, e può. produrre u~a. n ecrosi d ell a mucosa; convien e a ll ora r1t1rare una p a rte della soluzione. . Bisogna in ol lre evitar e ]a con1messu ra a nt e1
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XXXVI, NuM. 45]
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SEZIONE
riore per la prostata, e la posteriore, e ritirare l 'ago se si penetra in un tessuto sclerosato o in una vena; bisogna curare l 'asepsi, disinfettando le emorroidi con alcool jodato. La cura si comp'Jeta con 10-12 iniez ioni fatte .a distanza d 'una settim.ana; è utile far riposare il malato per una m ezz'ora dopo l 'iniezione. Tale metodo di cura trova I.a sua principale indicazione n elle emorroidi con emorragia e nel prolasso; le inièzioni f.anno sparire i dolori, le emorrag ie e il prolasso. ~u 99 infermi curati , gli AA. banno avuto 49 % di gu.arig ioni, 4:7 % miglioramenti , il 3 % d'insuccessi. Le iniezioni di chinina-urea sono indolori; vanno però fatte lentamente, in un tessuto ancora morbido , ed abbastanza profonde. Le iniezioni sclerosanti di Roux, a base di glicerina fenicata, sono molto più dolorose di quell e di chini11a-urea. CARusr.
Elettroterapia delle emorroidi.
J. M. l\.Iarchand (.Tourn. J\1éd. Franç., febbraio 1929) espone le cure elettriche delle emorroidi. Le divide in due gruppi : conserva ti ve e distruttive. Le prime s i valgono della diatermia conservativa, la quale, dopo una fugace iperernia, determina d econgestione. Si può utilizzare l 'al t,a frequenza .ad alta ed a b.a ssa ten sione. Si richied e una dozzina di sedute. I pazienti non vengono più molestati da .alcun di turbo; ma sono ancora emorroidari in poten za : possono ricadere . Non si ottien e, dunque, una cura radicale; ma si sopprimono i dolori e le emorragie; si r ende .a nche possibile un completo esame col rettoscopio; si prepara il terreno ad un 'ulteriore cura radicale, se necessaria , e si permette di operare a freddo: perciò si rende più facile l 'atto operativo e se ne assicura il buon esito. Le cure distruttive utilizzano l a diatermia di trutti,ra ovvero l'el ettrolisi. Alcuni metodi distruggono in tot.~lità la r11t1cosa e le vene varicose ; altri si limitanò a produrre , in profondità ; delle piccol e escare, che determinano poi la formazione di t essuto cir,atriziale: questo ingloba i \rasi e ne impedisce la dilatazione e il risl1ltato è identico a que!l 11 che si ottiene con l e iniezioni scl erosanti. Questi m etodi richiedono ·l 'anestesia; l 'A. preferisce quell.a ottenuta mediant e l 'iniez ~one epidurale, p erchè più completa e di esecuzione più semplice. L 'A. stima preferibili le iniezioni scl eros~n: ti, perchè indolori e perchè posson.o es.e gu1rs1 ambulatoriaménte. Solo se queste fall1scono , egli ricorre alla cura elettrica distruttiva , la quale richiede l'anestesia e per solito l 'os1)edalizzazione. V. L. Cura medica delle varici degli arti inferiori. Ponce} (M arseille Méd., n. 6, 1929) consiglia un esame accurato del paziente per svelare la lues (cura specifica), la gravidanza, il diabete
PRATICA
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(ch e controindica ogni in tervento cruento), l 'arterite, i tumori addominali, le cardiopati e mal compensate. La cura palliativa consiste in mezzi ortopedici come le calze e le fasci e elastich e; . 11ella fis iotera pia, cioè esercizi di marcia, docce fredde plantari, diatermi.a, r.aggi ultravioletti; n ella opoterapia, cioè u so di pre~rati / geni~li ~ ipofisari ed infine n ell 'u so .dei vas o co~~r1tto-r1 come il cupressus sempervirens e lo JOduro a piccole dosi prolungate p er molto tempo. Oltre questi m ezzi non vi è ch e la cura operatoria . L. ToNELJ_,I.
MEDICINA SCIENTIFICA La biochimica dei tumori maligni. Sull 'importante questione, A. Scala (Ann. di Igiene, 1929) emette delle nuove vedute, basatt! sullo studio critico della letteratura e sul contributo di numerose ricerche personali, essenzialmente basate su con1plesse analisi di urine di pazienti cancerosi. Delle ipotesi ·em esse sulla natura d~l can cr? , egli ·esclude que}l.a c·e llul.are e m ette in dubbio quella infettiva, ritenendo ch e solta~to la teoria costituzionale possa dare la ragion e della genesi del can cro, a ppoggiandosi sopra i fat~i osserva ti, fra cui importante è anche I ' eredi tarietà. Trattasi, in con1plesso, di un.a ~r~ di sposi zione dei tessuti (er editata od acquisita), lJer cui si h.a (p. es. , i11 seg·uito a d irritazion e. co111e a ccade per i tumori da catrame) lo sv1luppu d el tumore. Tale predisposizione risie,d e, ~~co~ do l' A. in uno postar11e11to dell .equ1l1br10 acido-b~se dei tessuti nel sen so di un 'a lcalosi. La formazione di uno stato acido, qual e si osserva spesso ~el per~odo 01)erat~rio, è dovuta a cau ~e accidentali e secondarie, le quali oscuran o e lravi sano il reale s tato delle c os~ . Nella costituz ion e organica dei can cerosi , avren1mo q11indi a cl1e fare con uno stato alcalino, il quale è di diffi cile att~cqo e per111.ane .ad onta cl1e .ac idi di Cormaz1one super ficiale fa cciano cr eder e alla po . . sibilità di u11 sov:vertin1en1 o dello stato al cal ino. Lo sta to di al calos i larvata corrisponder ebbe a llo stato precancero o e quello di alcalosi at· tiva alla 111ani.festazione del tumore ed al . uu ' inesorabil ~ svilu11po. . Nella prin1a (a. larvata) si ~vrebb e una. ca rt.ca jonica a n omala , ],a quale si elc,·a ord1n a.r1<l · n1ente col crescer e de ()'li anni ed è ma . . s1n1n verso la m edia ,e tà, qua ndo il pfl <.co~ centrn · zione jonj ca) dei te ss~ti ," eh~ va d1n11nu e ~1d u da i 6 .anni in su, ragg1ung·e il pu~t~ n~ut1 o o punto isoelettrico. In queste .cond1z1?n1, d all e micelle coll o idali , cl1e h anno 11 cer chio est erno formalo di joni elet tropositivi , q11esti \re n ~on ~ J.an ciati n e il ' ambiente ed, idrolizzandos1, s1 tra forn1ano in basi . Jn tal modo, dall o stn1o precancero ? (poten~ i al e) si pa~s.a a quell o ca nceroso 1nan1festo (\ 1rt ua le od in atto). . Con questa teoria, si verrebbe anch e a $p1r 1
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IL POLICLINICO
g·.a re J'accre:cimento dei tun1ori e la loro me .. ta la i. Il JJrin10 si spiega , co111 e og11i a ccrec imen to di tessuti, con ]a fi azio11e di a cqua , d ovu la a l fatto che gli alcali · ono d ei fortis . imi idratanti, perchè tendono a di p erdere emprc più l e materie gelificate cd a farle pas are alJo sta to di soluzione colloid.ale e, se JJO sibil e, a quello di soluzio11e 1nolecolare. Essi tendono quindi .a f.ar combinare, alla m .a ., teria , a cqua sempre più in abbondanza ed a favorire, p er consegu·en z.a , I1egli esseri viventi l 'accr e c imento; oltre a l fatto di er e.a re un ambie11te favorevol e .alle diastasi proteolitich e ch e preparano i materiali elementari per la moltiplicazione délle cellule d ei te uti. I"'e n1etastasi si spiegano col di tacco di cel · luJ e intere (fa,rorito d.all 'alcalo i) o di micell e coll oidali ch e si riprodu cono n el punto in cui si fern1ano , tro,ra ndo il terreno g ià favorevole. La teoria d ell A. getta una nuova luce su questo campo oscuro e può determinare un nuovo orientamento d elle ricer ch e ch e varranno forse nel futuro .a d.a re una soluzione di qt1 esto 1)robl ema ch e affanna l e m en ti deg!i studiosi e potranno forse anch e avere t1n rifl e o u]]a terapia. fil . 1
Sulla resistenza del carcinoma. Iella II Clinica Chirurgi ca di Bud.a pest , dove da parecchi anni è stato instituito. u~ ce11tro di ricerch e sul cancro, Endre l(ubany1 (Ririascenza i\1edica , n. 6, 1929) ha praticato una "'erie di esperienze sui tumori d ei topi allo copo di studiare se il tessuto car c ino1natoso oltoposto, dopo qua l ch e g iorno dal1'abla zione, all'azione d·e i rag·gi Rontgen con erv.asse I.a propria capacità vitale. Le ricer ch e sono state condotte nel modo sea·uente : pezzetti di tum·ori, dopo esser e stati i~n1 er i in soluzione di Ringer e tenuti per 3 aiorni alla temp. di - 2° C., ono stati irr~diati con forti dosi di raggi Rontgen e poi r einne t ati , otte11endone quasi sempre l'attecchim ento. L' e an1e i stologico h.a fatto rilevare come r e: siduino n ei tumori irradia ti anche con 25 dosi eritematose alcun e isole di. tessuto n eoplastico, ch e sono capaci di a ssicurarne 1'attecchimento e ron~ervano la propria capacità di accrescim e11to illimitato. L'intensità della resistenza .a ccertata mediante 1' inda aine sperimentale ci spi ega quindi co1ne ba~i una minima isola carcinomatosa ]a$CÌata « in situ n. durante l 'interv.ento per d.arc d elle recidive. C. GIACOBBE.
L'attività delle cellule
canceros~.
Gli slutlio .. i d ell 'I . ., tituto Leeu,ve11l1olk (An1, terdan1) so110 riu citi a r endere sen sibil e all 'or C'crl1io l 'attività delle cellule can cerose. H.a nr10 ii11111acrina to un a ppar eccl1io tecnican1 e11l c n1olt o i n gegno o, ch e fa sentire le variazio11i della tensione elettrica intracellular e; il ru n1orc ri~u11 a ])ara O'O n ab il e al ro11zio di un a
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grossa n1osca. Si trova così materializzato lo stato di attività peciale d ella cellula cancero a. (Dalla Gaz. h ebd. des Se. nt éd. de Bordeaux, anno ±8, n . 43).
POST A DEGLI ABBO NATI. •
Al dott. C. C., da I\.ossek : •
Non ·e sistono trattati sul servi.z io medico quarantenario. Veda i comuni trattati di igiene ed epidemiologia e di medicin.a navale, p. es. : RIBOLLA: Manuale di Medicina riavale.. Pozzi ed. , Rom.a; SESTI.I\ I: Igiene della emigrazione. U. T.E.T., nel cc Trattato Italiano di igiene».
fil. All'abb . n. 3586-1:
La riduzio11e del
y la11d er può .a versi anche })er altre ostanze, oltre che per il glucosio, p .. es. : albumina, div·e r si medicamenti, acido g licuronico. P er quanto rig·uarda poi l 'intorbi.d.an1ento giallo- scuro osserv.ato dopo l'agg iunta di n1olta urina al liquido di 1Fehling, esso può essere d,a to da .acido urico, ippurico o g licuronico, da xantina, creatinina, ecc.; l1a quindi scarso significato. Il m etodo più sicuro per accertarsi cl1e si tratta di g lucosio è la ferm entazion e~ con il lievito di birra. Per la ricer ca qualitativa col Fehling, basta aggiung-er e poche gocce di urina; in tal modo, si è sicuri di scoprire il glu cosio, poich è la rea~ zione per questo è molto sensibile, mentre si elimina l 'azione delle altre so tanze che possono a g ire d.a riducenti.
fil.
La funzione clella prostata negli scritti di Rufo d' Efeso. È interessante sapere, con1e ricorda P. A.
l\1eineri (Il dermosijilografo, 5 maggio 1929), le opinioni d egli antichi sull'anatomia e funzion e d ei diversi organi genitali. Una confusione d 'idee esisteva a riguardo della prostata, del deferente e dei testi coli, quest 'ultimi già noti come organi produttori d ello sperma .. In una sua lezione Rufo d 'Efeso dà precise indicazioni sul d eferente , così come è stato conferm.ato in seguito dagli anatomici. Parlando della prostata, chiaramente dic~ ch e e a produce un liquido meno clen s? .·d1 quello testicolare, e n on fecondante; div~de così le due funzioni : testicolare e prostatica con netta di stinzione, co~sideran do il. liquido IJrosta~ico co111e un nutrimento per i uema· spermi. . . Galeno n ei suoi cri tti mostra di ignorare l 'opinione di Rufo, e dà della prostata un co~ cetto ch e non risponde per nulla alla realta, la quale. er a s tata upposta invece dal Rufo.
C..\.RUSI.
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SEZIONE PRATIC...\
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POLITJCll SANITARIA E GIUR"JSPBUDENZA.(*) •
Nuove · disposizioni per il riconoscimento della qua.lifiea di specialista. ia Gazzetta Uffi ciale del 22 otto·bre, n. 2±6, ha pubblicato il R. D . 29 agosto 1929 ri. 1823 ch e contiene disposizioni p er il riconosci1nento della qualifica di specialista, agli eff etti dell'esercizio professionale e, precisamente, p er l'attuazione dell'art. 60 del D. L. 4: settembre 1925 .rt . 1604 . Lo riportiamo integralmente, aggiung endo brevi delucidazioni. Art. 1. - Coloro i quali dimostrino con titoli e docum enti di avere ,esercitato lodevolm ent e per cinqu·e anni, computati anteriorn1ente a lla data di pubblicazione d el R. d ecreto 31 dicembre 1923, n. 2909, e cioè a l 18 gennaio 1924, una speci alità in qualsiasi ramo professionale, possono aSS\lmere la qua lifica di specialista. Sui titoli e d ocumenti presentati giudich eranno tante Commissioni quante sono le prof es ioni indicat e nella tab ell a annessa a l R. d ecreto 31 dicembre .1923, n . 2909. Art. 2. - Le Commissioni sono nominate dal Ministro per la pubblic.a i struzione, di concerto con g li altri Ministri interessati, e sono composte di cinque m embri; due scelti fr.a professori ufficiali d elle Univer ità e d egli I stituti superiori, due fra i liberi professi oni sti d elle rispettive profes ioni su terne d esigna te da lla Co·n fed er.a zione nazionale Sindacati fasci sti professionisti ed .a rtisti e d uno fr:a i funzion ari d el ruolo a mmini str.ativo d el Ministero d ella pubblica istruzione, di g r a do non inferiore a l 6°. · P er ciascuna d elle · categorie indicate n el comma preced ente sono nominati a ltrettan ti supplenti, chiamati a sostituire. i rispettivi titol ari n el caso di assenza. Col d ecr eto di costituzi one della Commission·e, il Ministro per la pubblica istruzione n e nomina il presidente. E in fa coltà d el pr esi dent e ste o di p r oporre al Ministro , tutte le volte ch e n e ravvisi l 'opportunità, la nomina, quale membro aggr egato, con voto con sultivo, di un professore univer sitario o · di un cultore di un.a particolare specialità. A richiest.a d el presidente, potranno anche essere aggr egati , con voto con sultivo, a ltri due liberi professi onisti d ella region€ cui appartengono i singoli aspiranti. Ad empiono alle m ansioni di segreteria delle Commissioni funzionari d ella carriera amministrativa · d el ~1inistero d ella pubblica istrt1• z1on e. Art. 3. - Entro sei me i dalla data di pub1
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(•) La presente rubrica è affidata all'avv. leg-ale del n ostro periodico.
blicazio11e d el presente d ecret o, coloro ch e a p irano .al ricon o cimento di cui all 'ar t. I d ebbono presentarne domanda al pr.,esidented ell 'Or.dine o Collegio competente della circoscrizione, ove l 'aspirante h a la r esiden za, se· la forma.zione e la tenuta d ell 'albo profes ionale sia dalle leggi vigenti affidata ad un Ordin·e o Coll egio , o, se si tratti di p r ofessione per la quale non sia costituito l eg·almente un Ordine o Collegio , all 'organo competente d elle A sociazi oni sindacali l egalmente riconosciute, al qt1ale, g it1sta la legge 3 .a prile 1926, n. 5G:3, ed il R. decreto 1° luglio 1926, n. 1130, sia a ffid.ata I.a t enuta d ell '.a lbo. Ove manchi anch e l '<t';soriazi.0110 sjndacale legalmente rico11osciuta, la domanda d eve esere in via ta direttan1en te al Ministero d ella pubbli ca istruzion e . La doma nda , redatta in carta legale da L. 3 ~ ·e diretta a l l\!Iini stero d ella pt1bblica istruzio-.. n e, d eve e sere corredata d ei segu enti doqun1enti: 1) certificato di nascita; 2) certificato di cittadina11za italiana o cer . . tificato di cittadinanza di uno Stato estero avente tratLamento d i reciprocità con l 'Italia ; 3) certificato di residenza ; ±) certificato generale del casell ario g iudiziale non anteriore di tre mesi alla d.a ta di . presentazio11e d ella doma nda; 5) certificato rilasciato dall'Ord ine o Co1legio co1npetente o, e l 'Ordin e o Collegio non sia legaln1en te costituito, dall 'organ o incaricato della te11uta d elJ '.albo , dal quale ri 111 ti cl1e l 'aspirante è abilitato all 'esercizio profes. ionale d ella profe ione della quale f.a parte la specialità. Se m a11chi anche l'Associazione leg.a lm ente riconosciuta cui i.a a ffid.a ta la tenuta d ell 'albo , ovvero se l 'e er cizio ... profession .a l e i1on si.a ubordinato a ll 'iscrizione i11 un albo, l 'a._,7)irante d e,re presentare, in luogo di d etto certificato, il diploma di ab ilitazione al1'eser cizio profe sion.ale o, e .a bbia con seguita la laurea o il diploma a nteriorme nte al 31 d icembre 192± o, n el caso di cui all 'art. 5 del R. d ecr eto 31 dicembre 1923, n. 2909 , anteriormente .a l 31 dicembre 1925, la laurea o diploma originale ; 6) titoli e d ocume11ti com_provanti che l 'aspirant e 11a e er citato lod evolmente per cinque anni la specialità; 7) relazione dettagliata dell 'attività profession a le d cl] 'aspirante con l 'indicazion e degli studi co1111)iuti , d egli e perimenti fatti e la pecifi caz ion e di da te e località precise ch e po sano agc,~oJ arn e I ' e' 'en tuale controllo. Art. ±. - Di m .a110 in n1ano ch e le domande sono presentate e se debbono essere inviate al ~f ini tera della pubblica istruzione dai presi-
GIOVANNI· SELVAGGI,
esercente in Cassazione, consu lente
165±
IL POLICLI NICO
de nti degli Ordini o Collegi o dai competenti organi delle Associazioni s1nd,a cali, lega1me11te riconosciute, con la r elativa documentazione, aggiu11g·endovi il proprio p.a rere motivato. Art . 6 . - Il giudizio delle Commissioni è insindacabile. Le deliberazio11i sono valide anch e se alle adunanze relative non abbia partecip,ato la totalità dei membri costituenti ciascuna Commission,e, sempre ch·e sia pre~ente o partecipi alla deliberazione un rappresentante di ciascuna categ·oria di cui al primo comn1a d ell 'art. 2. Il g·iudizio delle Commissioni viene còn1unicato dal Ministero della pubblica istruzione agli inter essati pel tra·m ite d ei Con sigli o d egli Ordini pro~essionali o delle Associazioni legalm ente riconosciute, ovvero direttamente dallo stesso Ministero, qualora manchi l 'Ordine, e;; il Collegio, o l 'organo sindacale incaricato della tenuta dell'albo. Ove il giudizio s ia favor ev·ole, viene riconosciuta all 'inte-ressato, me dia nte decreto del Ministro per la pubblica istru zione , la qualifica di specialista. Art. 6. - Nulla è innovato alle disposizio11ì dell 'a rt. 19 del R. decreto-legge 23 ottobre 1927 n. 2105, per quanto riguarda il _contributo degli aspir.a nti alle spese pel funzionam.e nto delle Commissioni.
L'art. ± del R . D. 31 dicembre 1923 n. 2909 , dispose così: cc la qualifica di specialista in qualsiasi ramo di esercizio professionale può essere assunta soltanto da coloro ch e abbiano consegt1ito il relativo diploma secondo .. quanto &arà stabilito dag li statuti delle Università e degli i tituti superiori. Chi contravverrà alla
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disposizione di cui al comma precedente, incorrerà nell'esclusione dall'albo professionale,' nel quale è isc1itto, senza p1·egiudizio delle altre pene previste per gli esercenti abusivi delle singole prof essio11i. « Le disposiziorii del preserite articolo non si a.pplica110 a.i professori universitari di ruolo e ai lib eri doce11ti delle materie o parte di niaterie c71e son,o, oggetto delle singo·le specialità ». Qiz este disposizioni , clie regolano il sistema norn1ale e perman e11te (diploma) sono rimaste f ernie. L'art. 60 del D. L. ± settembre 1925, aggiun se i111a di sposizione di carattere transitorio : cc ferm e le disposizioni dell'art. 4 del R. D. 31 dicembre 192:~ n. 2909 , la qu,alifica di specialista può essere assunta a.riclie da coloro cl1 e dirnostrino di a.vere atteso, anteriorm ente alla ptibblica.:io11e del R. D. sopra citato, a.ll ' esercizio di specialista. Le norme per l 'appli cazio1n e di qtiesta disposizione saranno em anate con. decreto reale su proposta del l\linistro della P. I. , di concerto con i l\1inistri competenti ». A ll 'at tua::io11e di qtlesta disposi.:ione transitoria provvede il R. D. 29 agosto 1929, sopra riportai o.
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Già altra volta. avvertimmo che le limitazioni riguardano l'uso della qualifica e n.on l 'esercizio di una determinata attività, per il quale è sufficiente il titolo che abilita alla professione, nella quale la specialità è compresa. Le .condizioni per il riconoscimento risultano chiaramente dal decreto : cinque anni di esercizio, effettivo, legittimo, continuo e lodevo1le di una specialità << in qualsiasi ramo professionale », alla data 18 genriaio 192±. Occorre, quiridi, l 'a ttualità d elZ '·e sercizio a questa data, o·ltre. la durata contiriua per un quinquennio. È ammessa soltanto la prova documentata (titoli e documenti) : atti di nomina, certificati, piibblicazioni ecc. Il giudizio è 1'iservato ad una speciale commissione: l'art . 5 lo dichiara insindacabile. Questa qualificazione ha però valore relativo e non assoluto. È da ritenere che contro la determinazione definitiva, che nega il riconoscimento', sia amm esso ricorso al Consiglio ·di Stato in sede giurisdizionale, nel termine di giorni sessanta dalla · data della notificaz,ione, o in via straordinaria al - Re, nel termine di giorni centoottanta. Per casi analoghiJ per es. in relazio'ne agli articoli 9 della legge 24 giugno 1923 n. 1395, per il titolo professionale degli ingegneri ed architetti e 68 del R. D. 23 ottobre 1925 n. 2597 si è dubitato della propon.ibilità di questo rimedio; ma il Consiglio di Stato ha risoluto il dubbio dichiarando ammissibile il sindacato di legittimità, rim edio generale contro gli atti e i provvedimenti amministrativi. Si intende però che l'annullamento può essere pronuriziato per motivi di incompeten za> violazione di legge ed eccesso di potere ammini tr.ativo , nel senso ampio di eso rbitanza, 1
deviazione dal fin e. Le Commissioni applicheranno certamente criteri rig orosi, secondo norme generali prestabilite, condizionando in ogni caso il riconoscime1ito alla dimostrazione positiva, comp'leta e documentata di una vera e propria competenza speciale, risulta.nte da studi teorici e d,a eser cizio pra tico seria.m ente controllabile. È da considerare la importanza clie Jia assunto il. titolo di $pecialista, secondo gli ordinam enti ~ormali , anche per la preparazione alla quale il diploma è subordinato. La diversità del procedimento e del modo di accerta.m ento no·n influisce sal requisito sostanziale della competen za. Il giudizio della Comrnissiorie deve essere motivato. . B da avvertire, infine, che l'art. 19 del D. L. 23 ottobre 192_1 n. 2105, dispone che le spese per il fiinzionamento delle Commissioni sono a carico degli aspiranti.; i qiwli, prima della riunione della Commissione, saranno invitati a depositare presso il cassiere del l\1inistero della P. I. la somma che, tenuto conto del 11i1mero dei candidati, per ciascuna Commissione, sì presume possa essere aàdebitata a ciascuno di essi.
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XXXVI, NuM. ±5]
SEZIONE PRATICA
1655·
NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI. 11 Comitato per1nancnte dell' Ufficio internazionale
d'igiene pubblica.
Si è adunata a P ::l r) gj la sessio11e ordinaria del Con1itato p ermanente del! ' Ufficio Internazionale d'Igiene. Erano pr esenti i d eJega ti di 50 Stati aderenti . All 'ordi11e del g iorno era110 seg·n a ti interessanti argoment~ nel campo della epiden1iol ogia e m olte sono le comunicazioni present ate in proposito. Il Comitato, fra l 'altro , si è particolarmente occu pato di questioni di sanità internazionale connesse con le convenzioni vigenti. Oggetto di discu ssione an imata è il regi1ne sa11ilario. da applicare all'aviazione. Contro le tenden ze di alcuni Governi di disporre norme rig·or ose e r itardatrici i l d elegato italiano dott. .L utrario h a sostenut~ doversi r espingere ogni sorta di norme cap aci di intralciar e lo sviluppo di questo importante mezzo di comunicazione. Egli h a det~o fra l 'altro ch e i p ericoli co11nessi all 'aviazio11c nel cainpo profilat tico devono considerar si, allo stato di cose, assai lontani e aleatori, pur conver1endo sull 'opportunità cli con sigliare qualch e misura se1nplice e sp edita. La propos ta del delegato italiano , appoggiata da altre d elegazioni come quell a olandese, i11glese e indiana, ~a finito p er i)revalere. È. s tato all 'uopo nominato un piccolo so~tocon1itato d el quale fa parte il dott. Lutrario, con l 'incarico di preparare uno sch em a di accordo internazionale. Il Comitato si è nuovamente occupato anch e delJ a riforma dell '~sti tuto dej codici di b ordo. È stata al r iguardo comunicat a una nota ufficiale del Governo· ellenico, di pien a adesion~ alla tesi accolta nella relazione del clo"'..t. Lutrario g ià trasmessa a tutti i paesi ader~nti all 'Ufficio internazionale di igiene, tesi ch e, in fondo , sostien e l 'atlozione d el sistema di reclutamento italiano. Il delegato inglese, que11 o turco ed altri h anno accer1nato agli st11di in corso p er la r iforma del servizio medico di b ordo secondo l 'indirizzo d ella relazion e. Il do~t . Lulrario h a colto l 'occasione p er insis tere n ella riforma, alleganclo numerosi dati sullo sviluppo d~l tra,ffico marittimo al quale orinai deve adegué\rsi la funzion e d el medico di bordo, scolta })rima dell a sa11i là internazior1ale. Il delegato italiano h a riferi to pure sullo studio che si prosegue, in collaborazione con l 'Istituto internazionale di ag·ricolt1Jra, circa ~ fat tori influerrti s ulla differenza tra la mortalità d ei rural i in con fronto alle popolazioni delle città, s ulle r ecen ti provvid en ze della Direzione generale di sanità puhbJ i c~ d 'Italia circa la vigila11za delle acqt1e p otabili delle n avi. A proposil o d ella clifesa della razza, in r elazion e alla prevalenza di alcun.e 1nalattie, il dott. Lt1trario ha accennato i11fi11e al! 'azione be11efica di risan ame11to fisico e inoral e spiegata in Italia dal Dopolavoro e d all 'Eclucazio11e fisica cl1e ha r agr,i11nl o i 1 1 poclJi a11ni tino 5yjJ11ppo ins11c:-nto. 1
Cronaca del movi mento professionale. Sindacato Medico Fascista di Roma e Provincia. Si è adunaito i l Direttorio del Sindacato sotto la presidenza del segretario on. prof. Ermanno Fioretti. Il Direttorio, Lrattf;\te varie pratich e d,i ordinaria ammin~strazione, ha con cluso su lla determin.azi?ne dell~ tariffe d egli onorari p er le prestaz1on1 P.ro.fess10n a1j: tariffe cb e, isp ir at esi a criteri di saggio conternper a1nenlo degl~ ini~ere ssi dei professionisti con qt1elli dell a cittadi11anza e sopratutto con rig u ardo alle classi m e110 abbie11ti ,. saranno dopo ottenuta l 'approvazione delle superiori Ger archje irrlmedia tamen te con1 u1i.irate ai sani lari e poste sen z'al tro in vigore. Ha traitta to po·i il Direltorjo, diffusa111ente della ques tione dei cer tificat~ medici da rilasciarsi ag·li assicura ti . contro la disoccl tpazione involontaria ,. e dell 'ass1st enza da prestarsi agli infortunati del lavoro. Al riguardo della prima questio11e, è stato votato ~l s~guente ordine del g iorno: <e Il Sindacato uniformandosi ai criteri di previd en za sociale affermati dal Regime circa i sussid i nei cas~ di disoccup azion e involontaria e per r ertdere pit~ fa cile l 'applicazione d ell 'art. 44 deli R. D. 7 d icembre 1924, n . 2270, rende edotti i med ic i tlella 11rovincia di Roina ch e i certificati a taJ u opo richiesti debbono rilasciarsi gratu ita111ente ». C)uanto alla ql1estione degl i infor tu11i, il Direttor io, s tigmatizzat a l 'opera dei professionisti 111edicl ed avvocat i, procaccialori di controversie infort1Jnistich e a tutto danno d ei poveri infortun ati, 11a d etermina lo ch e siano invitati i sanitari a dare la loro opC'ra a favore di essi co11 sen•ti1nento di fratellan za e <li assoluta correttezza facen do an ch e opera di propaganda affin ch è gli infortunati s ~ rivolga110 sempre al Patronato Xazion ale. il quale Ente d à tl1lte le n1igliori garanzie di tutelare eqt1am ente i loro ir1teress i, d al lato tec11ico, m orale ed econ o·n1ico. '
CONCORSI. POSTI VACANTI. 1\. zEGLIO
(Aosta)
-
Scad. 20 nov. ; L.
000 ol-
tre L. 500 u ff. san. Scad. 14 nov. ; L. 9600 e .5 quir1que11r1i dee .. oltre I~. 519 uff. san., L. 840 c. v:, L. 400 ambulat.; tassa L. 50,15. BERBENNO
( Berganio) . -
Un reggente per il riparto di isolamento e due r eggenti per due sezio11i clel riparto tuber colotici. V. :\. 44. céld. 30 nov. · B RESCIA.
e \ ~USANO
Sp edali Civi li . -
Scad. i· dic. ~ conso1·. 4 con1uni ; J.. . 11.fiOO e 4 qui11quen ni del. 20, 1.5, 10 e 5 %; indc11n. poveri L. 2162,50; c.-Y.: per uff. an. L . !100; 11cr tras1). L. 3000: u11 anno di a js tentato 1n o. 1)Rclale o clue cli cond otta; t;is. a L. .50.15. CREl\IASCO
(Cre1norta) . -
•
I
1656
IL POLICLINICO
CATANZARO. Consorzio Prov . Antitubercolar e. Diret.tor e dei dispensari di l icastro e Tropea; scad. ore 17 del 15 nov. l{ivo1gersi alla Segret eri a (presso l '.Am~in. Provinc.) ; età lim. 40 a.; buon a cond . morale, civile e politica; tassa lire .so, 10 al cassiere; doc . non an teriori al 15 sett.; titoli ed esami; stip. L. 14.000 escluso ogni c. -v .; L. 200 mens. trasp. CEn1GNALE (Piacenza ). colo 43.
Scad. 20 nov . \ 7 • fasci-
GENOVA. lVIunicipio. - Medico batteriologo assis te11te n el Laboraitorio batteriolog. comunale. Scad en za or e 17 del 15 nov. GEROCARNE (Catanzaro'- . - · Scad. 30 nov. ; 1° r eparto; L. 7500 e addizion. L. 3 oltre il 20 % della popolaz.; indenn . cavale. 1•. 2700 se ammogliato, L. 2340 se celibe ( ?) ; 5 quadrienni d ee.; tassa L . 50, 15. ~IATEnA. -
Scad. 1° <lic.; uffic. sanit. cap o dell ' ufficio d 'igiene d el capoluogo ; L . 15.000 e 4 (1t1aclrie11ni dee.; com11e11si privati; inibito l 'eserc. liJ1ero; et .\ lim. 45 a. ; tassa L. 50,20. ~1I E nA NO
(Bolzano) . Cassa Ci r condariale di Ma-
lattia. Medico odontoiatra. Il t ermine utile per la presentazione delle domande fis sato con avYiso del l O o ttobr e, per il ] O novembre, è stato prorogato fino alle ore 18 del 30 novembre 1929. Per al1~re notizie vedi prec. N.ri 41 e 42.
l\llESSINA. Cor.,sorzio Provinciale Antitubercolare. - Dire ttore tecnico; titoli ed esami. Scad. ore 12 del 30 n ov. Rivolgersi alla Segreteria (Palazzo cl ella Provincja). NIILANO.
sanit. ; v.
-
Medico capo del Comune, uffic ia le . 43; scad. 30 nov.
l\!IoNTEPULCIA~o
d i S.
(Siena). R egi Ospedali Riuniti Cristofaro. Direttore sanitario-chirurgo
op er at or e; scad. 15 nov. ' '· N. 44. P 1 sTOI.~. Amn1inistrazio ne Provinciale. -
Per titoli ed esami. Direttore della Sezione Chimica del Laborat orio Prov. cli Ig'iene e Profilassi. Scadenza or e 17 {lel 5 tiicembre. ' ' . N. 44. PonTrc.1 (1Vapoli). -· Scad. 30 nov. , ore 16; lire 9500 e 5 qt1adrienn i dee . ; età ìim. 25-45 a . ; buona co nrlotta pol itico--morale ; d oc. a 3 mesi dal 22 oll.: tassa I .. 50,10. RAr.\ 1 o (Aquila) . - Scad. 30 giorni dal 30 ott., a ore J 8; L . 8500 oltre L . 500 se uff. san. ; età lin1. 40 a.; buona cond. polit. ; tassa L. 50; €loc. a 3 inesi. Ro~IA.
Medico di Riparto per Palidoro ; L. 1500; rivolgersi all 'Ispettorato Sani Lar io cli Roma. Ro~rA.
Ferrovie dello Stato. -
R. Nlarina. - Concorso a 7 tenenti medie i in ser viz io l)ermanente n el Corpo sanitario 1nilitnr e marittimo. Età limite 30 anni. Scad. 24 feb. 1930. [ v i11citori del con cor so che otterra11no l a r10111i ua , e già am1nogliati, dovranno, entro il t er n1ir1e cli <lt1e 111esi dalla nomina ad ufficiale, chieclere al '1i11istr o ti ella Marina l 'autorizzazione a pr0dn rre 11ei mod1 stabiliti rlalla. legge 11 111ar zo 1926, tl. 398, l e prove di p osseder e l a rencl~~a an•ntl(t di I .. 4!500 110111i nali . JJa n on1ina del vi n ci-
[ANNO XXXVI, NuM. 45]
tore del concor so ch e no11 avrà ottemperato a t ale disposizione e non avrà ottenuto dal Tribunale supremo militare l a d ecl aratoria della ido11eità e sicurezza della rendita, sarà revocata. Gli esami avranno inizio in Roma, presso il l\1inistero, il 24 1narzo 1930. Per le copie della n otificazione di concor so (con annesse istruzionj e program1ni di esame) e per le <Jon1a11de rivolgersi al Ministero (Direzione generale d~l ·personale e dei servizi militari - Divisione stato giuridico) . RoNrA. Ministero del l e Con1u1iicazioni. Ferrovie de1llo Stat o. Direzione (;enerale. Concorsi per titoli ai seguenti posti di Medico di Riparto: Foligno IV (Ancona) ; Nogara II e Roncanova di Gazzo Veronese (Bologna) ; Comiso (Catania) ; Arquata Scrivia (Genova); Can tù (Milano) ; Sover ato (Reggio C. ) ; Palidoro (Roma) . Inviare domanda e richiedere informazioni ai rispettivi Ispettorati Sanitari (indica ti fra parentesi) . Scaqenza ore 17 d,el 30 novemhre. Associazione fra gli iriquilini dell'I stituto co operativo p er le case degli impiegati dello Stalo (Quartiere Pi rizza d 'Armi) . Sezione SanitaR oi\IA.
ria << Gustavo Del pino >> . - Con corso,, per titoli, nl posto <lì medico-chirt1rgo per 1a cura ambulatoriale e a domicilio dei soci d ell 'Associazio·n e e dei membri delle loro famiglie, nonchè d ei soci dell 'Ist~tuto, n on ancora inquilini dell 'Istituto st esso, ch e abita110 nella zona circostante la sede dell '"Assoc~azione (Piazza lVIazzini) nel raggio di un chilometro ed : infine, degli eventu ali soci agg·regati abitanti nella zona medesima. Le nor1ne rigtLardanti il funzion amento del serYizio sanitario, la misura d ei compensi dovuti dai soci i)er le visite in an1bttlatorio ed a domicilio, nonchè i rappor ti fra il medico e l 'Associ azione, sono co11·~e 11t11late dallo apposito regolam ento, ch e è visibil e ogni g ior110 dalle 16 alle 18 presso l a portineri a de l p alazzo sito in J?iazza Mazzini 8. Al medico che sarà assunto quale sanitario sociale verrà corrisp os to: 1) un alloggio· g·rntuito, co111post c di 5 camer e, ct1cina e bagno,, il cui fitto f'ig·urativo vien e ragg11agliato a lire 5000 annue; 2) un assegno fisso nnnuo di lire 3600, pagabile a rate mensili posticipa te; 3) .il 50 % dei compen si pagati dai soci p er le visite in ambuJatorio: 4) il 75 % d ei compensi pagat i dai soci p er le v isi te a domicilio. Le domande di <1 mmission e al con cor so, in carta l ibera, d ovr anno pcrve11ire, in piego racco1nanòato, alla Presidenza dell'Associazione (Piazza l\IIazzini 8 - Roma 149) 11on oltre l e ore 18 del 30 nove1nhre 1929-' ' III. Esse dovranno essere corredate dai seguerLt i d ocumertli rilasciati dalle rispettive autorità e r1cbitame11te l egalizzati: a) certìficato di 11ascita ; b ) cel'tificato di sana e robus ta costituzione fis ica'; e) certjficato penale ; d) certificat o di buona condotl::t ; e~ diploma di laurea in n1odicina e cl1irurg ia in originale o in copia notaril e; fJ certificato co1nprovante che il concorr ente è iscritto al Sindaca.t o dei medici d ell a Provi11cia di Roma o di altra Provincia ; g) la dichiarazion e <li aver preso visione del Regolamento per il serYi.zio sanitario d ell '1\ ssociazio11e e di accettarlo incondizionatamente jn ogni s ua parte ; h ) tt1tl i quegli allrj doctl111enti, titoli , pubbljcazioni e sin1ili , ch e possano at!estare della coltltra
•
SEZIONE PRATICA
-e dell a prepar azione t eorico-pratica del co·n correr1te, della s11a eventuélle specializzazion e, n on·Ch è delle su e eventu ali benemerenze personali; i ) un assegno b ancario di lire 25 (venticinque) inte lato al con corrente e g"ir alo al Cassiere dell 'Associazione sig. Cimato cav. Paolo. Tale somm a, <lovuta q11ale tassa di co11corso, p er le spese ·del 111eclesimo, non viene i11 11essun caso rimborsat a. I clocu1nenti cli cui alle leLtere b) , e), d) , fJ dovra11110 avere cl a ta non anteriore di tre mesi a quella d el prese11te b ando di concor so·. I titoli d ei con corre11ti verranno• esaminati dalla Co1111n issione di cui all'articolo 3 d ello Statuto >d ell a Sezione Sa11itaria dell 'Associ azione. Detta Con1111issione proporrà l1t1a terna di nomi al Consiglio Direittjvo dell '_.t\.ss9c~azione, i.I quale d esi_gnerà il vincitore d el concorso seguendo l 'ordine di 111orito della terna medesima. Il 111edico prescelto dovrà assurnere l e funzioni n on ol tre il 1° ger1naio 1930. Trascorso tale t ermine verrà con s iderato rin11nciatario, ed il posto ' Verrà con.ferito, previa nuova deliberazione d el Consig-Iio Direttivo d ell 'Associ azione, al sanit ario ·designato jn terna immediatamente dopo il rinunciante. .1 vvertenza. -- Le d om ande non corr edate di tutti i documenti come sopr a richiesti e quelle corree.late con docu1n enti irregolari verranno con,siderate come no11 perven11te e senz'altro restituite agli interessati. Il Presiclente. Avv. AscroNE. Per r11aggiori chiarimen .t i rivolgersi all 'avvocato Asci ane, via !\1erced e 42 (Ro1na), n ei g iorni di martedì e g"iovedì dalle ore 18 alle 19. SA)CATZAI (Caglia.r(1. -- Scad. 20 nov . ; capoluogo; L. 9000 oltre L. 1100 l1ff. san., L . 1500 cav. , c. -v.; lassa L. 50. VAno (Pes aro) . - Due condotte, · di cui una di c}ttà, co·n l a direzion€ dell 'Osped ale, ed una òi campagna ; L. ~000 e 3 sessenni · dee., oltr e L . 1000 a l medico di città per l e operazioni chirurgich e e L . 3000 al medjco di ca1n pagna per l a cavalcat . Scad. 23 no·v .; età lim . 40 a.; tassa L . 50, 10; ò oc. a 6 mesi d al 22 ott. · Chied. annunzio. S.
_.\.NGELO
JN
SA~DRO ( Berievento) . -
Scad. J 5 dir.; L. 7000 e 5 q11af4'ienni dee. ; età lim. 40 a.; tassa L. 50, 15. , .
CROCE DEL
S1nEnNo
lVlAaINA
(Calabria) . Casa di cura proff.
P er ti,~oli. Posto cli Chirurgo, cc 11 assegn o annuo <li I .. 12.000, oltre al 50 % · degli onorari sull e prestaz. op eratorie ed alloggi o gratuito se se11za famigl ia. R ichiedesi lib. doc. in Patologia o Clinica ch~rt1rgjca. La Clinica possiede co111pl eto impianto R adiologico, r eparto di degen za. reparti di oc11l istica P. otorinolaringoiatria, gabinetti dent i stico, di analisi clinich e, elettrot era·pia e di const11e11za medici11a interna. Scadenza 20 nove n1l)re ] 929. Per al tre informazioni rivolgersi alla Direzio11e <lel] 'Istituto. Alban ese e l\1enriiti. 1
Due nle<lj ci condotti ed u11 n1eclico scol a&tico; sca<l . 15 nov. , or e 18; L . 8000 e L. 6000, <>ltre i11denn. serv. att. L. 1700 e L. 1000 e c. -v. ; età li111. 39 e 35 a.; nllc dt1e condott e è anness::i inden11. trasp. L. 4000 e l ,. 500; tassa L. 50,10. TEnxt. -
1'REvr o. Consorzio Provi11c. A rititubercolare. -
Diret tore n1edico; L. 24.000 e 3 quadrienni dPc., oltre L. 7000 indrnn. carica , diarie, ecc : 5céid.
1657
ore 17 del 15 nov.; et à li1n. 39 a.; buona condo1tt a morale, civile e politica; cloc. a 0 J.1 esi dal 10 ott. Primario della Sezio·n e Oftaln1ica; scad. ore 18 d el 26 nov. VERCELLI.
Ospedale Maggiore. -
I stituti Ospttalieri. Scad. 30 nov.; tre assis tenti ; L. 4000 oltre L. 1000 serv. att ., p ercentuali, inrlennità g uard ie (è assicurato un ininimo di IJ. 2500 p er i primi 2 a11ni e di L . 3000 per i su ccessivi) ; età lim. 35 a . ; t assa L. 50,15. Rivolger si all ' Amministr~zione. VF.nONA.
V1cENZA. Ospedale Civile. - Anatomo-patologo, cui sarà affidata la direzion e d ell 'Ospedale. Pri1nario di radiologia e terapia fisica . Per i due concor si scad. o,r e 18 del 30 n ov. Chiedere ·anJlunzj. Tlivolgersi all~ Segreteria. Quando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscon.o a condotte m ediche, ·i compensi allo stipendio base. A vver tenza. -
Societ à sistemerebbe inedico appor:t asse cin<.Jt1anta cent omila primario albergo termale. Corino, l\Iont egrott o (Padova). CONCORSO A PRE~ll E
----BORSE
DI STUDIO .
Pre1nio Dartigues-Rosenthal.
I dottori Dartigues e Rosenthal h anno creato un pre1nio di 4000 franchi per il 1930, da asseg n are a m embri d e]l 't.Tmfia di qualsiasi nazionalità (America latina, Francia, Italia, Portogallo, Romania, Spag na, minoran ze di ling ue neo-latine, ecc.) . Tè1na: « Interventi medico-chirurgici sulla tuber colosi. Pneumotorace artificiale dop- . pio n . Il premio è destinato unicamente a compensare ricerche originali; è divisibile. I manoscrit ti, dattilografati, devono rimettersi n on oltre il 1° gennaio 1930 alla sede sociale, rue d e la Pompe 81, Paris. R. Università di Roma.
Presso l~ Facoltà di ~fedicina e Chirurgia sono ap erti i conc~r si p er : Un d ici premi della Fondazione Rollj , per -tudenti; scad. ore 12 dell '11 dicembre; Due posti di studio della Fondazione Corsi per laureati nell 'Università da non oltre un ·t riennio solare, dopo avervi frequentato i corsi per due anni almeno; scad. ore 12 d~l 3 dicembre ; Un prernio annual e della Fondazione l\iiazzoni , p er laureati · nell 'Università che abbiano fatto ivi regolarruerLtr tutti i cor si; consis te nella r endi ta del capjtale d i L._ 50.000 diminuita delle tasse e d elle spese d 'amministrazione ; scad. ore 12 del 31 lugl~o 1930. Rivolgersi al Rettore.
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il pro·f. dott. comm. Temistocle Laurenti, degli Osperlali e della R .. Clin ica Chirurgica dj Roma, g ià Libero docen te di Pa t ologia Chirurgica, h a conseguito, in questi g iorni l a Libera docenza in Clinica Chirurgica e Medicina O}Jerat-oria. R allegra1nen ti cordiali. Alla catteclra di s toria della 111ed ici11a istifui ta rece11 t.e111e11te dalla Facoltà n1edica dell 'Uni,·er sità di Berlino, è · stato chia1nato da Fril)ttrgo i. B. il prof. Paul Diepgen.
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l IG.1
IL P OLICLINI CO
ffOTJZJE DIVERSE. L'Accademia d' Italia. t~o n
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grande fasto, il · 29 ot tobre Yenne coi1sacr at a ufficialmente l 'Accaden1ia d 'Italia. !-- 'i1npon ente cerimonia si è svolta al Ca1n pidoglio, prese11ti gli ùominj di ~overno, gli alti g·e~ archt del . Part~to ,. gl~ alti -dignitari d~llo Stato, 1 T é.l:ppre~entanti cli tutte le Nazioni, ~ 1naggiori espon enti delle scienze, delle lettere e delle arti in ILalia. Gli accademici indossavano· l 'uniforme. La i11aggior p art~ degli intervenut~ eran,o pure 11elle uniformi ufficiali. Pronunziarono elevati discorsi il Governatore di Ro111a, Principe Bon compagni-Ludovisi il Presidente dell 'Accademia, sen . Tittoni, , 1' é.é\PO del Governo, ~l quale, rilevato ~l caratter e di universalità dell 'Accademia d 'I tali a, aggi unse : 1< Qt1es ta n asce dopo d11e avvenimenti dest inati a~l op~rare formidabilmente n ella vita e n ello spir ito d1 un p opolo: la gu erra vittoriosa e la RiYo luzion e fascista .. Nasce m entre s~mbra esasperar si ne] i11acchini srno e nella sete di ricch ezza il ritm o della C~viltà contemporan ea; n asce qUé\Si a sfida coi1·lro lo· scetticismo . . . . di coloro i. quali da inolti ' s1a pur g·r avi sintomi, prevedono un 'eclissi dello spirito ch e sembra ormai rivolto soltanto a conq uiste di ord~n~ materiale. . H Qt1es lo caratter e dell 'Accademia d 'Italia ap1Jare, so tto altri aspetti, evide11tc. Non è l 'Accademia d 'Italia una vetrina di celebri·t à arrivate e n on più disputabili, non vuole essere e non sarà una specie d~ g'iubilazione degli uomini insig11i o u n rico11osci111en to più o m en o t~rdivo dei loro n1eri ti ; n on sar à soltanto questo . Voi vedete tra gli accade111ici del1e 'JUattro categorie u omin i di origini, cli temper amenti, di scuole diver se ; uomini r appresentativi di un dato momento son o al lato cl i uo111i11i r appresentativi di un momento su ccesivo, o· a ttuale o futuro . L'Accademia è n ecessariam en te eclettica, perch è n on può essere monoc.ord e. ell 'Accademia passa così la vita dello spirito la quale è cont~nua e complessa e unitaria, dalla 1n u sica alla m atematica, dalla filosofia al1'architet lura, dall 'archeologia al futurismo. Nel1'Accadeinia è l 'Italia con tutte le tradizioni del su o jJassato·, le certezze del su o presente, le ant icipazioi1i del suo avvenire .. « L 'jmportan za di 11n ' l\.ccademia n ell a vita di u11 popolo può esser e immensa , specialmente se essa con vogli tutte le energie, le scopra, le disciplini, 1e elevi a dignità. Si può in1m agin are l 'Accadem ia com e il far o della gloria ch e addita la via e 11 por to ai navigan.~i n egli oceani inquieti e secluce11ti dello spirito. La sor te di questi n aviganti è varia; taluno n aufraga alle prime t empeste, q u alch e altro finisce n elle secch e della m ediocrità e ci el nlestiere, i più dot ati e i più t enaci - il ge11io è an ch e m etodo e p azien za - talvolta appr o9a110 1ne11tre il cr epuscolo già scende sull a loro v~ta; qualch e altro è colpito dal destino alla vig·ll ia del trionfo: v'è - infine - chi t occa la in èta 11ell 'et à giovanile e virile : m a questo forl u na lo i111n1orlale t1on può a 11111go ostar e ! Egli h a il doYere di levare le àncor e e di spiegare le vele per altri itinerari~ e per nuove conqui te. cc "' 0110 fiero di averr. fo11dato l 'Accademia cl 'Italia. ""ono certo ch 'essa ... arà all 'altezza del s110 con1p i to nei ecoli e nei m illenni della n ostra sto-
[ A NNO
XXtXV1, Nu~r . !5)
ria. Son o lieto cli inaug urar e uffic~almente 1'Accademia cl ·Italia, i1el si1nbolo clel Littorio e nel n oine At1g usto del RP. n.
Le opere del Regime a Roma. .
Nel! 'annuale della lVIar cia su Roma il Duce ha inaug·urato il g·r a11clioso Ospedale del Littorio che è il più perf~tto i1osoco·n1io d 'Italia e uno dei migliori del mo·n do per g·r andiosità, OFganizzazion e e~cienz.a . dei servizi. Ne al)biamo. già dato· ui1 'am ~ pia not1z1a . L~ r~alizzazione di ql1es ta vera città ospedaliera co~ titui sce una delle più superbe oper e del Fascisin o e pon e Roma a11 ·avan g·u ardia di t u tte le m etropoli d 'Europ a. Per: volontà del Duce, i lavori si sono espletati, con ritmo acceler ato, in soli 25 n1esi ; h anno importato la sp esa di 42 milioni di lire. All 'au stera cerimonia inaug·l1rale il Duce er a accompagnato dal sottosegr e tario alla Presiden za on. Giunta, d al mi11 is tro or1.. l\fosconi, d al segr etario del Partito on . Turati, dal Governatore di Rom a principe Boncom pagni-Ludovisi, da inolte altre autorità e da nu u1er osi sar1itari . Si procedette all a, visita n1inl1ziosa dei rep arti e dei serviz1. Il Duce 11a espresso il suo· vivo coin piaciin ento al prefetto Cotta: che è stato un mir~bile e intellige11t e pron1otore e organizzatore, all 'ingeg·n ere proge ttista Canigg·ia e all 'ii1g-. Paloinbi, per I 'opera co1np·iuta. Co11 cerimonia se111plicissima venne in ~ugurato I 'Istituto' Pa tologico di nuova costruzion e annesso all 'Ospedal e di S. Spirito; esso sorge ove er a110· le corsie distru tte da t1n incendio quattro anni or · sono. Il presid ente degli Ospedali Riuniti, com111. Cotta, ha scoperto una l apide in · marmo, nlurata n ell 'atriò flell 'Ist ituto, ed h a parlato breve1nente,. dicendo che con qt1es ta nt1ova oper a, moderna e per fetta, l 'Osped a]c di S. Spiri1~0 ripren cle le anti-· ch e e gloriose tradizio11i ; h a ringraziato i suoi collabo1·atori; h a inr1eggjato al Duce, al Re ed ba. elogiato l 'op era delJ a classe sanitaria romana. V~n11e impartita la ])e11eclizione alla lapide ed ai nuovi loc~li. 1
Il vice-governqtor e di T\om a, conte d 'Ancora, h a inau g urato u 11 nuovo edifizio costruito per l 'an-ipliam ento dell 'Ufficio cl 'igien e. Esso, oltre a ren der e più decor osa e p iù a1npj a l a sede di un Ufficio al quale son o devoluti ser,·izi n111nerosi e importan·t i, con se11tirà l 'esplicazion e di nuove attività n el campo rl el] a propag·ancla igienica e del1'ig-ienc socia1~. L 'edifi r io coinprende u na gr an de aula al primo piano, òella ca p acilà di circa :300 persone: essa sar fi ad ih il a a confer en ze e proiezioni, prevale11temente ngli alunni cielle Scuole; nel vesti})olo adiace11te verrà ripristinato il ~1Iuseo igienico didatti co, cl1e già si er a ditnostrato n1olto utile per l 'op er a di l)ropagand a igienica; il pub-· blico ch e accederà n ei Jocali p er assister e alle con ferenze po~rà librr an1e11t e vi itare il Museo, ch e sar à an ch e accessibil e nell e allre ore, r11entre tutto il m ater iale riu sc j.rà (l i gran .Yantaggio ai confer en zieri . In un altro g ra11cle salone, all 'ulti1no pia110, verrà sisten1ata la bihl iot eca . ..\ule e i11ater iale arann o 111es i a cl i .. po. izione di Enti. con1e pure ili inòiYi<lui ch e lle facesser o richiesta per co nlerenze, corsi ecl al lre ini1ialjye di propaga11da.
UM .
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SEZIONE PRATICA •
Adiacenti ai g·ranrl.i salo11i si t r ova110 ambienti ch e sara11no clestin a ti a stanze cli uffici e a servizi Yari. Si è a11ch e proYveduto a sistem ar e e ri1nodernare U Yecch io fabbricat o i11 an golo sulla via Galil ei. 1'utti i servizi potran110 ora esplicare più comple ta111ente le a l tj vità l or o affidate.
Il Sanatorio Vittorio Emanuele III sull'Aspromonte. Il 28
o~to))re,
alla prese11za clel D11ca di Berga1no e <lel Sottosegr etario di Stato alla Gt1erra on. l\llanaresi, in rappres.~ntanza <le.I Governo, venne inaugurato il Sanatorio ant~tubercolare Vittorio J~n1a11uele III, costruito sull 'Aspromonte (Reggio Calabria) . È l 'u11ica import ante u11ità sanatoriale, ch e attual111ente esis ta in tutto il lVIezzo,g io,r no continentale cl 'ItaJia. E ta to er etlo dall ' « Op er a azionale degli Invalicli clj G11erra » con gl i aiu ti d el Governo, ed è des li11ato ~d accogliere, oltre agli assistit~ d àl1'0pera stessa, anch~ ammala t~ di sesso maschile e di età superiore ai dicio tto a1111i, i11 viali da E11Li rli tutt e le r egioni d 'Italia e p aganti in proprio. Situato sulle ultime pendjci dell 'Appennin o su l 'altipjano d e no1ninato Zarrò, a 1200 metri sul mare, si sviluppa in u11a t e11uta di proprietà d ell 10p era 'Naz·io11ale Inv<ll jd i di Gu erra, di circa 214 ettari, ricca di boschi secola,ri d i faggi e vivai di Dilli. • Il san at ario, cl1~ può accog-Iiere circa 200 .ammalati, comprende rliversi padig lioni , attrezzati coi pii1 n1oderni sis temi. r:o1n·p letano questa g r ande istituzio11e ~ ser vizi minori di riscaldamento, d j luce el ettri ca, di bagni, di l avanderie, ecc. L 'opera gr a11cliosa , È' venut a a cos tare circa 20 milioni . La ceri1non ia inat1guralc si è iniziata con la b e11ed iz io11e <la parte dell'ar civescovo Puija. Ha pror1unc iato fll1 i11d i un· eleva to discorso il senatore Lt1sl ig, clo·p o òi cl1e l 'on. ~1anaresi h a dichiar at o i11au 'e·11rato jl Sanatorio in n om e dcl GoYcr no. 1-.~ · Seguita }a YiSita (l ei Var i l ocali de)la g r andiosa opera.
Il Preventorio di Cannobio. Il ,Preside ù ella Pr0Yi11cia cli l\Iila110 g·r. uff. Silen o Fabbri, accornpag11ato d a a1\~ re autorità si r ecaYa il 28 ottobre a vi.. il ar e il g r a11djoso edificio ch e l a Provi11cj a ha eretto nelle immediate ' vici11a11ze di Can11obio. lJues to edificio, incor11in cia to a costruire nel l 920, aYr ellbe doY11to serYirc quale sanatorio provinciale . Nla p oi, a rag ion vedt1l a, n on fu più rit ent1to risponden te allo scopo. L 'a tt u al e a n11ninistrazione provinci ale, d 'accordo col Con sor zio anti.~ ubercolare e con la Federazione provinciale maternità e infanzia, prOYYede \ a a trasformar e e ad adattare 1·a n1biente, })Ojch è per l à sua i1osizio11e s j !)rest a 111 irabilmente a Preve11torio infantil e. l,a vi sita effett11ata all a 11uova OJ)era h a confern1alo la b o11tà d el 1)r OYYeclin1ento, lasciando n ei Yis itai~ori 1a migliore j 111µre ione. 1
Ospedale per tubercolotici di Macerata. TI 28 ottobre ve1111e ina t1gur::. lo a ì\Iacerat a t111 11t10' o p ncl ig lione de1l 'os1)ed ale- a11atorio di , -illa .Mon te _\l])rn10. cl1e sorg e a 11oca clj .. t anza dal ce11-
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tro abita to, su. cl~ 11n colle aprico ed a111e110. Il bilancio d ell 'Ist~tut o è s tato ora 11otevolme11Le accresciuto d al Consorzio L\1i.tjtt1])ercolare e il nun1ero dei letti è st ato J)Or tato da 65 a 80.
·n1spensari di Igiene mentale nella provincia di Milano. !11 un i)1ano cl i rifor111a del1 'as is tenza p ichia1.rica in provinci a di lVlilano, tracciato dal J>reside avv. g r. uff. S i1 e110 Fabbri, vi era i 'is liluzio11e di tii spensari d 'igier1e inentale, per argi11ar e il progressivo aumento delle ammissio11i e ciel le r eciflj ve, per provvedere alla profilassi ed alla cura tempestiva e precoce d ei casi di 1nalattia e per eserc1tar e a ttiva p ro1)aga11da d i igiene 1nental e . Il p rog·ramma è s ta to subito a l tuato e i11er cè l 'interessamento cl cl vice-preside con1m. ~1alaloni, si sono or ganizzat i tre dispensari , con sede in 1\1ilano (Casello Sen1pio11e), Lodi e Vimercate. I dispe n sari far ar1110 con sultazio11i gratuite intorno a i dis tur.b i ~ ma] a~tie n er vose e me11tali , assist eranno moralni.ente e n1aterialn1ente i di1nessi dal! 'Osp edale psichiatrir o, procurando di avviarli al ritorno n ell a Yita sociale n or1nale. Essj son o posti sotto la djrezio11e general e del prof. Anto11ini e le visite sar a11110 eseg·uite d a m edici prin1ari d ell 'OsperlaJe p sichiatrico provinciale. Tnoltre i dispe11sar i, a Jnezzo di visitatrici sanii~arie , esplicheranno op era cii assi sten za })er i soggetti ch e avesser o bisog·n o di qualch e Yig ilanza ~ p er il co11tr0Jl o d ell a son1mini str azio11 e clei medicinal i a do1nicilio e dei sussidi p ec uniari o in n~turn da er ogar si dall'_i\.1n111] nistrazjo11e j)rovin ciale . Abbi a1110 g ià d a lo 1101 jzia d i simili dj s1Je 11 ari istituiti i1ell e provi11C'ie di Ron1a e di Venezia .
2° Congresso di medicina e igiene coloniale. Con grande sole11r1ilà , il 29 o t tobr e, ' e1111e inaugurato al Cam1)id og·lio il 2° Congres o d ella Società italiana d i 1n ecl icina e igiene colo11iale. Alla cerimor1iB, inter e11uero l a Ducl1essa d 'Ao ta, i Mini&tri De Bo11ò e Gnzzer a, altre autorità e spic-ca te perso11alità; erano r appresentate l 'I11g hilt crra d al prof. Leiper , l a Ger111a11ia dal prof . Cla us Scl1illi11g, il Belg·io dal prof. Dubois . Il Gover 11at ore di Itoma Princip e Boncon1pag ni el ette il J)en venuto ai congressisti . Il prof. sen. Cast eìla11i ricordò ch e l a Società è sorta lo scorso anno a 'forino, sotto il Palronalo d i u11 gra11de Principe di Casa Savoia, il D11ca d egl i Abruzzi, esploratore scientifico e Yaloroso delle zo11e tropicali ed artich e e con l 'incoraggiam ento. del Duce e salvatore d ella nostra Patria Beni to l\Iussolini. :\ll a prirrta ri t1nio11e si ebbe l 'onore alti simo delìa pre. enza di S. t\. . R. l a Duch essa d 'Ao ta, oggi Presiden te d 'onore del Co11gresso, la Aug usta Sig11ora ch e ha d ato sempre il su o for te int elletto, l a sua m eravig li osa e ner g ia, il Stto cu ore pietoso l)er lenire e prevenire la soffer e11za umana. J~ lieto di cons tatar e cl1e il C-011g res o j rit1nisre oggi 11ella Citt à Eterna , r1ei giorni an11i, er ari rleJla pii1 g rande e fatidica pag i11a della t ori a r o11ten1po rnn ea: la ~I arcia su Ro111a, e riYo l ~e un alato. sC1l11l0 al Duce ed alle altlorità 1)r ese1tli ed lln d eYo to 11ens ier o a lla )faestà d el Re, i1n holo
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IL POLICLINICO
primo clella unità indistruttibile e della grandezza d 'ltalja. A i1ome (fella Società di lVIeùici na Coloniale il prof. Rho, tenente generale m edi co della RiserYa navale, dopo aver pòrto om~ggi e ringraziame11ti all 'uditorio, ricorda come Roma concepì e attuò quell 'idea i1nperiale e qu~ndi coloniale che, andata som:rr1ersa ir1 epoche dj decadenza politica, risorge ora per l'opera lungin1irante del Duce. 11 sen. prof. Ga:Pb~ in un forbito discorso· rileva l 'im1)ortanza del Congresso, il q"uale sta a dimostrare co111e solo per la dottr~na fascista, poteva essere preparata la rin~scita della Società di Medicina Coloniale. Ricordato l 'impulso dato dal Governo fascista agli stud~ della patologia coloniale, h~ messo in rili~vo com e facciano parte della Società merr1bri della Dinastia Reale, quali il Duca degli. Abruzzi, la Duch essa d 'Aosta e il Duca delle Pt1glie. Ha con cluso i11v~ando l 'espressio11e della pi1'1 J)rofor1da r~co11o scenza dej congre ... isli a tutti qu~sti Principi di Casa Savoia per l 'al lo interesse dimostrato p er il Congr esso ed inn eggiando al Capo del Governo . 11 prof. Leiper parla a nome degli stranieri, ljeti di trovarsi i1ella Roma in1n1ortale maestra di civiltà al mondo. Il Ministro delle Col on~e on. :Qe Bono, rileva ch e ~l Con gr esso costituisce t1n ' ~ffermazione per I 'Italia, nazione colonizzatrice, e rivendica ai medici tro·p icali la nobile opera altruistica e piena ai sacrifici spesa in zone pericolose. Sui lavori riferiremo prossim a1ne11te.
[ ANNO
XXXVI, NuM. 4-5}
Le con1ttnicazioni deYono essere annunciate i1on. oltre il 1° inarzo 1930. È desiderabile ch e le adesio11i siano inYiate al pii1 presto al Comitato del ' Congresso, i)erchè possano esser e conosciuti i partecipanti e ~l loro· numero p er provvedere in t~mpo utile all .alloggio. Questa raccornandazione è tanto più utile in quanto nell 'estate 1930 ~vrà luogo a Stoccolma una esposizione di arti decora·tive. La tassa è fissata in 20 coro·n e svedesi (circa 100 lire italiane) . Si prega d.i invi ar~ le adesioni e tutta la corrisponden za relativa al Congresso a : cc Secondo Congresso Internazionale di Pediatria -. Stoccoln1a Svezia >> . Conte1nporanean1ente alle adesion~ pregasi di. inviare o p er vaglia o per chèque l 'ammontare della tassazione. Per evitare errori è indisp en sabile che i i1omi e gli indirizzi s~ano scritti a stru.npa o dattilografati. Segretario del Co1nitato Italiano è il prof. Cesare Cattaneo, Via Con1menda 9, l\1ilano.
Società italiana di Medicina del lavoro.
.A.bbiamo già annunziato dal 19 al 21 maggio J 930 è indetto in Algeri un Congr esso Internazionale sulla Malaria. I lavori saranno ripartiti in sei sezioni: I. Parassitologia ; Il .. Entoinologia; III. Epidemiologia; IV. Patologia e clinica; V. Terapia ; VI. Profilassi. Sono previste escursioni ·nella Matisia, a Costantina ed al villaggio di Laveran. Del Con1tta,.to permanente del Cong·res~o fanno p ~r te per l 'Italia i professori: l\iarchiafava, Ascoli e Bastianelli . Il Comitato italiano ha stabilito d 'accordo col Comitato cli Algeri che le ftdesioni e le comunicazioni vengano indirizzate, non più tardi del 15 dicembre corrente anno, presso la Segreteria della Scuola Superiore di Malariologia (R .. Clinica Medi.ca - Policlinico - Roma), diretta dal prof. V. Ascoli. Il ·testo delle comunicazioni deve essere corredato da un breve sunto; le lingue ufficiali saranno : l 'italiana, la francese, l 'inglese, la spagnuola e la tedesca. La quota di iscrizione per i. m embri aderenti è di L. 100 e dà diritto a riduzioni del 50 % sulle ferrovie italiane e francesi e del 20 % sui piroscafi. Aglj aderenti saranno a suo t empo· rimessi i docume11ti n ecessari e forni t~ le opportune indicazioni.
L 'VIII Congresso cli n1edicin~ del lavoro ite11y.t.osi a Napoli dal 10 al 13 otto:Pre corrente , ha· stabilito la fo11dazione della Società Italiana di lVIedicjna del Lavoro designa11done .p er acclamaz ~one a Presidente il prof. I~uigi Devoto e a vice presidenti il pro.f. Ll1ig'i Ferrannini e il prof. 011. Nicolò Castellino dando ad essi il mandato di costituire il Con siglio rlirettivo della Società e di detit.arn~ le norme s tat11tarie. Il primo Consiglio risulta così costituito: presid ente prof. L. DeYqto; vice presidenti prof. L. Ferra11ni .n~ e on. prof. N. Castellino; consiglieri prof. Ranelletti, prof. Quarelli, prof. Peri, prof. Aiello, 1>rof. Pellegrini, prof. ·Foà, prof. Preti, · dott. Cacurri, oltre i due membri che saranno· desio-nati dalla Sezio11e culturale del Sindacato. Medico Fascista. Lo Statuto stabilisce chB la Società ha lo scopo di dare ir1cremento agli studi di patologia del lavoro e di coordinarli, particolar1nente in rapporto .alla prevenzio11e ed alla, tutela morale e igienica dei lavoratori, d~ favorire lo sviluppo del1'insegnamento e la divulgazione di tale disciplin.a, in armonia ai principii della Carta del Lavoro. J""a Società può costituire delle sezioni. . Il Consiglio direttivo in accordo ~olla Pres1der1za della Com1nissionc internazionale permanente per la medicina del Lavoro stabilisce i temi e la sede del Congresso dopo avere con sultata l'assemblea. La quota d'iscrizione ::tnnuale è di lire 50 ed il socio ha diritto a partecipare al Congresso an11uale, a riceverne gli att~, ed all 'abb~nan1ento alla rivista mensile cc La Medicina del Lavoro »,· or~·ano ufficiale della Società. Per gli enti la quota annuale è di 1ire italiane 1000. La Società ha sede ufficiale in Roma ; la sede amminis trativ~ è presso il Presidente in carica.
2° Congresso internazionale di Pediatria.
Per la Società Internazionale. di Chirurgia.
Com e abbiamo annunziato, si terrà a Stoccolma dal 17 al 20 agosto 1930. I lavori saranno suddivisi, in caso di bisogno, in un appropriato numero di sezioni.
Il Comitato centrale della Società Internazionale di Chirurgia n ella sua ultima riunione durante il recente Congresso di Varsavia ha aun1entato il numero di posti assegnati all 'Itali a.
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2° Congresso internazionale di Malariologia.
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[ANNO
XXXVI, NuM. 45]
SEZIONE PRATICA
l GGl
Il Co1nita to Italiano jnvita pertanto quei chirur~hi ch e. d ~sid erassero entrare a farne parte, é! I~ volgcrs I i.~([ uno dei tre C0mmissari : proff. R. ~less~ndri (Roma), ~1. Donati (Torino), B. Ross i ( ~l1l ano), unendo, se non conosciuti da loro personalmente, un cenno sulla carriera e sull 'at tività scientifica e pratica.
Nazionale p er la protezione d ella Maternità e dell 'Infanz~a, vi è anche quella dell 'istituzione di cattedre ·ambulanti di puericultura prenatale e P.o~t-nata~~· Ne] 1929 l 'istit11zione delle cattedre s1 inten sifica. Con la fine del] 'anno funzioneranno 45 cattedre co11 429 consultorii.
Un raduno di medici sportivi a Bologna.
Per il laboratorio di Pavlow•
. Il 23 ot to~re,_ al Littoriale di Bolo·g na, in occasione della 1naugurazione del inonumenito eque- · stre al D11ce, scitto gli auspic~ di S. E. Leandro Arpi!1ati ~ per iniziativa dell a r ivista « Lo Sport Fascista »: e bbe luogo un r aduno di studiosi di medicina sport~va. · E: la formazione iniziale di una corrente d i studiosi e di dirigenti t ecnici perfettamente consci dell 'importanza ass unta dalla ·scienza nei riflessi dell 'etlucazior1e fisica. A 1tale intento si sta appunto istituendo al Littorio un gabinetto di medicina sportiva e 1'esempio sarà seguito in tutti gli stadi d 'It ~lia. È lo sport ch e si evolve ed esce dall 'empirismo che l "ha finor a affiancato; spetterà così in avvenire al medico, con la sua g·l1ida preziosa ed illuminata, di elevare il poten ziamento fisico medio a beneficio dei singoli , ma con evidente vantaggio della collettività.
F~a le at tività imposte dajla legge all'Opera
In occasione d~ll '80° compleanno di Ivan Pavlow, avvenuto il 27 setttembre u. s. il Governo dei .sovieti hq assegnato la somm~ di 100.000 :ubli. al laboratorio diretto dal sommo fisiologo in P~~troburgo. L 'assegnazione . è tanto più notevole, in quanto ch e nel campo politico Pavlow si: proclama sfavorevole all'attuale regime.
Premi a Sanitari. I
'
~ ?anitari ed impiegat~ del Pio Istituto di S.
?p1r1to in Roma si sono riuniti numerosissimi intorno al loro presidente gr .. uff. dottor ,Adolfo Cott a, p~r la distribuz~one dei premi assegnati ai vincitori del con corso annuale bandito dall 'Am~inistraiione. tra ;~ sanitari ospitalieri per lavori d1 cu l tura sc1enti.f1ca e di assistenza. Con squisito pensiero le gentili sig·nore donna ì\1ary C()t~a .e ~ontessa l\1aria Corelli Gh erardini voll ero d1str1bu1re personalmente i premi ai saL'opera Nazionale Maternità e Infanzia. ni.tari vincitori. . F~r?n.o .premi.ali per il co11corso tra gli aiuti Nel 1928 sono stati spesi 79.990.000 di lire com ed1c1 1 signori: dott. Raimondo Doria con lire· sì ripartite: per la matemit à: 13.302.304 lire in 500 e medaglia argento - dott. Tommaso Luchesu ssidi, 643.035 per ricovero éli madri, 6.294.660 rini con L .. 500 e m edaglia ~d. - dott. Ludo,ico in sov\"enzioni ; e per l '~nfanzia 2.998.359 in susPaterni con L·. 500 e med. id. - dott. Umberto. sid i, 22.324.252 per ricoveri ordinari, 9 m ilioni Sp:ranza. ~on. med: argento; per quello per aiuti per ricoveri in istitut~ di cura e profilassi an tichirurghi i sign ori: dott . Giorgio Petta con lire tubercolare, 11 milioni e mezzo per gli illegit750 e med. argento - dott. Andrea Violato con timi, 7 m ilioni per sovvenzion~ e 704.657 per le I.1.. 750 e m ed. id. -- dott. Carlo ·Colucci con cattedre ambulanti di qgricoltu ra. med. argento - dott. Girolamo Matronola con A ques te somme vanno aggiunte le spese gem vdaglia id. ; per la specialità radiologica i sin erali, quelle per i corsi di puericultura, quelle gnori: dott. prof. Sordello Attilj con L. 500 e p er le gestanti prov~nient~ dall 'est er o, ecc. med. argento - dott. Mario Santoro con medaL 'Oper a Nazio11ale Maternità e Infan zia h a, duglia id .; ~ tra gli assistenti medici chirurgh i i rante il 1928, contribuito dire_ttamente· alla prosignori : dott . Giuseppe B~rbera con L. 333 e filassi antitubercolare ricoverando i fanciulli predisposti e quelli affetti da tubercolosi latent e in . 111ed. id. - 1· dott . Antonio Bonadies con L. 333 e 1ned. ~d. - ·doit. Renato Lusena con L. 333 e· istituti profilattici p~rmanenti , tanto al mare m ed. id . - dott .. Gioacchino Chiucini con mech e al monte. Nel 1928 circa 6000 fanciulli trodaglia argento. · v"rono asilo con una media di degenza di sei Infiniti applat1si accolsero il discorso pronunmesi. Nel 1P29, dal 1° gennaio al 31 agosto·, ben ciato dal gr. uff. r.i0tta, applau si che dimostrano altri 6.327 si son o rièoverati in tali istituti con tutto il compiacimento della classe sanitaria per una spesa complessiva di oltre 12 milioni distribuiti fra le varie Federazioni provinciali dell '0 - la felice idea del presidente del Pio Istituto, che ha voluto in tal modo dimostrare il suo continuo. pera Nazionale Maternità e Infanzia . interessamento per l 'elevazione culturale e scienJ.J 'Opera Nazionale Maternità e Infanzia h a fitifiça dei san~tari ospitalieri. nanziato e coordin ato le vaccinazioni antituberI premi hanno valore, più che per la modesta colari, d ~ndone incarico preciso a 12 R. Clinich e, entità, per ~l significato. ch e, con rigore di t ecnica e con obbiettività la In tervennero alla cerirr1onia i ·più '.eminenti più assoluta, compiono importantissime osservarappres~11t~nti della famiglia sanitaria romana. zioni. Durante gl~ anni scolastici 1927-28 e 1928-29 furono tenUJte in 12 cliniche pediatrich e ed a Donazioni e legati. Trieste, dei corsi di perfezionamento d'igiene e di assistenza alla infanzia frequentati da medici Il conte di Cartagene, morto recentemente in e da levatrici. Nell 'anno scolastico 1927-28 furoSvizzera, h a lasciato alla Reale Accademia di Meno 420 i medici iscritti e 322 le levatrici, con un dicina di Madrid la somma di 1.200.000 pesetas, totale di 742 allieYi; nell 'anno 1928-29 furono pari a 325.000 dire it.; oltre il 10 % del rima557 i 1nedici iscritti e 232 le leYatrici con un nente dei suoi b eni, quando n.e sarà fatta la litotale di 789 .. quidazione. I
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IL P OLI CLINI CO
La Cassa cli Rj sparmio di Tori110, in occasione del fidanzan1ento d el Principe Ereditario, h a elargito L . 225.000, di cui L .. 10.000 all 'Op era Infantile Regina Elena.
-Onoranze alla signora Curie. AJl 'Accade1nia delle Scienze di Washing ton si è l enu La, il :~1 o ttobre, una cerimonia in onore clelJ a signora C·u rie . Il presider1te degli Stati Uniti Hoover l e consegnò un dono di 50 mila dollari, pari a circa 11n milione cli lire it., racchiuso in un forz iere d'ar gento ; esso è destin<3:tO all 'acquiRto di un g ra1nmo di radio p er l a cura del ca11cro .
. :U na diagnosi per radiotelegrafia. I quo tidi a11i r ecano ch e da Berlino sono state tra m esse a Bu e11os Aires, per r adiotelegrafia, l e i1n1nagini clel fortdo oculare di un paziente, il qu~le d esiderava consultare il proprio medico ·Curante di Buenos Aires sull 'indicazione di un int er ve11t o. La trasmissione è avvenuta da Nau en su di una linea sp erimentale istituita dalla Socie;t à ,« 1'elefunk.en ». 1'empo richiesto : 8 minuti, per 1111a ·dis tanza ·d i dodici mila chilo1netri. L 'immag·ine fu abbastanza nitida per consentire di fare con sic urezza l a diagnosi ; i ri sulta ti vennero st1bitQ co1nunicat.i per trar1sradio a Berlino.
l'rocesso giudiziario per inquinamento d'a<'qua po· tabi le. La sezio11e d 'acc usa d el Tribunale di Firenze h a rinviato al g iudizio deJ Tribunale di Pistoia il cav. Torello Cappellini, proprietario dell 'albergo « Appen11i11 0 J> di Pracchia, per avere in det-
[ANNO XXXVI, NuM. !5]
Lo paese, nei 111esi di agos to e se ttembre 1927 corron1pendo l 1acqua potabile della sorgente cc L~ Fredda.» con. l 'immi ssion e di acqua inquinata, messo 111 pericolo l a salute pubblica dando origi11e ad epidemia di tifo ch e cagio11ò la morte di ben 16 p er sone e l a mala ttia durata oltre 20 gi orni a 90 altre p er son e. L 'albergatore deve pure rispondere di omicidio e lesioni colpose nonch è di frode in co·m mercio, per avere venduto detta acquB: ~nquinaita al comune di Pistoia e ad altri co·m uni della Toscana. •
In memoria di RicaldonL Abbiamo g'ià dato u11 cen110 necrologico rJel prof. Amér ico Ricaldo11i, jl quale ha illustrato la Scuola l\rledica cli i\1011tevjdeo, ove coprì su ccessivam ente le cattedr e d i ter apia, p atologia interna, clinica m~dica, n euroJogia; ne fu an che a lungo il dccarlo. Acl onorarne la me1noria, gli cc Anales d e la F'acultad d e Medicina » d i l\1ontevìdeo pubblicano ora urt. denso numero spP.ciale di 300 pagine, che ne dà l a b io·g rafia, ne espone l 1attività scientifica e didattica, ripo·r ta l a cr onaca d ella morte , d.elJe e delle onor an ze, co11tien e varie illustraesequie • • Zl011J.
Morte di una donna benefica. Si è sp enta a !\!filano d onna Be ttina Della Valle dei marchesi di CasanoYa, ch e durante la guerra accolse nel suo cc Villino amer10 » i soldati feriti; fu accanto allR duch essa d 1Aosta in tutte le opere di assistenza organizzat e n ell 'Italia redenta; si è prodigata in mol1te altre g uise in opere benefiche.
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Indice alfabetico per materie. _...\11estesia cl1irt1rgica : pro})len11 moder ni con p Rr tjcolare riguardo all e comp licazio·n i post-op eratorie . 1641, 1644, 1646 Ribliografia . » 1633 Cr onaca del movimento professioriale » 1655 Deformità e alt er azioni endocrine . » 1647 Dt1odeno: s te11osi d 'origin e estrinseca » 1649 Emorroid i: elettroterapia » 1651 En1orro id i: iniezioni sclerosanti » 1650 ~1icosi polmon ar i . » 1634 ì\Jor talità infan.tiJe elevata : cause » 1631 Prostata: funzione secondo Rufo d 'Efeso » 1652 Reazione emocl asi.ca d el D '.A.mato nelle infezioni sperimentali <l a inicr . meli tense e da b. di Bang· . » 1619 l\ene t111ico: voluminosa idronefros i cat1sa <l i , indro1ne cl'occlu sio11e inLes linetlc . » 1625 " pecialisf.a: nuove disposizioni p er riconoscirnenlo della qiialifica .
il n
1653
'I'uber colizzazione dell 1i.11fanzia Pag. 1627 1'u})ercol osi fJolmonare: ·è esat ta la leg·ge cli Marfan ? » 1629 1\1bercolosi 1101n1. sospette e fal se . )> 1629 Tumori 1naligni: attivi tà d ell e cellule » 1652 'fun1ori i11aligni : b iochin1ica . » 1651 'f u1nori malign i : r ad ior esis te11za » 1652 Ufficio internazionale rf'ig i ene pllbblica » 1655 Ulcera r ec iò ivar1l e cl o po reseziorte ga)) . strica 1649 Ulcer e gas triche e du ode na lj : perfora)) zione 1649 )) Vari ci: rur a inedj ca . 1651 \ ·ar ici: cura sclerosa11le e cc .fr,agilil à » )) ,1650 ven osa : \ telocità rli sedime11tazio11e fl cj g·lohuli )) 1628 r os_j: j1111)orta11za cl inie.a . 1638 \"i.e r espjra torie: co111u11icoz io11i 'arìe . I)
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01r•tti di proprìeta riservati. - Non é con1ent-ta Ja T&8ta1n.µa a~ ~uoo,a o ut! nei ttoualineoo 16 non '" 1eouito ad autoTi••4•ione 8CTitta dalla 1'eda•ione. • vietata la pubblicazione di •unti da es1i 1en.ea citanie la /onte.
Roma - Stab. ·ripo-Lit. Armani di M .CJourrier.
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V· AsooLI, .Red. reep.
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ANNO XXXVI
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Roma, 18 NoTembre 1929
Num. 4:6 •
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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE
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ABBONAMENTI ANNUJI P.ER IL ..1930: Singoli :
Italia (1) Alla sola sezione pratica (settimanale) •• L. 65 (l·a) Alla sola sezione medica {mensile) ••• L. 45 {l·b) Alla sola sezione chirurgica {mens' le) • L. 45
Cumulativi :
Estero
Italia (2) Alle due sezioni (pratica e medica) •. •• L. 100 (3) Alle due sezioni (pratica e chirurgica) . •• L. 100 (4) Alle tre sezioni (pratica medica e chirurgica) L. 120
L. 105 L. 55 L. 55
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Estero L. 150 g.
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P e r i1 J.930. Tutti gli associati che invieranno subito l'intero Importo del potranno, coll'aggiunta di sole . . . . . . . . Li_.e
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proprio abbonamento pel 1930,
20
b ) LA VOCE PARLATA E CANTATA, NORMALE E PATOLOGICA. Gui da alLo studio d ella, fonetica bioiooica. (Prof. G. BILANCIONI). Prefazione del Prof. S. DE SANCTIS.
e coll'aggiunta di sole
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prezzo di ·c opertina L . 33.I)
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35.-
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Lire 10
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e) L' INSUFFICIENZA
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e coll'aggiunta di sole ricevere, a loro scelta, UNO
dei nove
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ricevere, a loro scetta, UNO dei sette volumi indicati qui sotto alle lettere e),. d), e), f) , g), li ), i) : DEL CUORE con special e ·r i guardo ai concetti moder-ni di Fis·i opatoiooia . (D ott. E. PERITI). P-ref,a z-ion e del Prof. L. S1CILIANO . . . . . . . . CARDIOGRAFIA ED ELETTROCARDIOGRAFIA, ANGIOCRAFIA· (Prof. D . MAESTRINI). P refazione ·del Prof. S. BAGLIONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . MORFOLOGIA CLINICA E FISIOPATOLOGIA DEL CUORE. (Prof. A. R oss1). PrefélJZi<>nE\ del Prof. LUIGI LUCATELLO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . LA CL INICA DELLA ADESIONE PERICARDICA (Fibrechia deL cuore) NEL· L' ASPETTO suo DIAGNOSTICO. (P rof. G. L . SACCONAGHl) . . . . . . . . . . . . . LA SANOCRISINA NELLA CURA DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE . ,Note critiche e osse rvazion•i cliniche. <Pro.f . E. TKENTI1. Prefazion~ tdel Pro f. VITTORIO A SCOLI. RADIUMTERAPIA. l\ia nun.le per i medici p·ratici. (Dott. L. CAPPELLI). Prefa,zione d()l P rof . F. GHILARDUCCI .. . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I DISTURBI DEL. SONNO E LORO CURA. (P ro f. A. ROMAGNA MANOIA). Prefa.zioue del P!'of. G. MINGl\ZZINI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .•
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ricevere PRONTAMENTE UNO dei due volumi qui sotto indicati alle lettere a), b) : a ) DIAGNOSTICA DELLE MALATTIE PARASSITARIE. (Prof. C. BASILE). Prefazione ,fl ~ J Prof. V JTTORIO ASCOLI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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di copertina L. 22.20.-
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volumi indicati qui sotto alle lettere j), k ), l) , 1n), n), o), p), q), r ) : '
j ) L' IMPORTA'NZA DELLE PARATIROIDI SECONDO LE OlllERNE VEDUTE. (D ott. \ TlTTOR io G HlRON) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . k ) LA BISMUTERAPIA DELLA SIFILIDE. (D ott. F . TRAVAGLI) · . . . . . . . . . l ) LA DIACt-lOSI 'MEDICO-LEGALE DELLA NEVROSI .DEI TRAUMATIZZATI. I! ri!ievo e il significato dei s intomi. (P .rof. A. 0 1.\.!'vIPOLIN I). Prefazione d el Prof. CESARE B ION DI . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . .... . . . . . . . . . . . . . . . m ) L' ASMA BRONCHIALE NEI MODERNI CONCETTI. (Prof. P . STANGANELL T) . . . . . n ) CONCETTO E O I AGNOSTICA DE· LtA TISI INIZIA LE. (P rof. A. 0APOGRO.SSl ) . . . . o ) LE COL.ONtE SANITARIE MARINE MILITARI. Nozioni oi terapia marina, so lare e di educazione fisica. (Dott . F. BoccHETTI) . Prefazi-on~ ·del Prof. A. S cL.\ VO . . . . p ) TUBERCOLOSI ED ESERCITO. (D ot t . F. 13occHE'!"rI). Prefazione del Jlrof. S en. G. SANARELLI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . t1) TUBERCOLOSI E SANATORI. Tràttamento ig ienino.dietetico. (Prof. G. MENDES) . PrP.f?,zione d~J. Prof. Sen. -A. LUSTIG . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . r ) LA LEGISLAZIONE SANITARIA ~N RAPPORTO ALL' ESERCIZIO PROFESS!ONALE. (D ott. J<\.r.BEP.TO VrGo: d octo'T' J ustitia) . . . . . . . . • . . . . . . .. .
e coll'aggiunta di sole .
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prezz<> di coper tina L. 14." 11 " 12.-
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rioevere: UN o diei due volumi indicati qui sotto alle lettere x), y) : BLENORRAGIA E LE SUE DANNOSE COljSECUENlE PER L'INDIVIDUO, LA FAMIGLIA E L.A SOCIETA . ( P r<lf. L . ~JOR I NI) · . . . . . . . . . . . . . . . . . 11) L' INTOSSICAZIONE CRAVIDICA NF.LLA SUA ì:.l:.NESI E NELLE SUS: FORME CLINICHE. L etÌ(lfl.Ì (Prof. E A r.FIERl} . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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ricevere UNO dei qu.a.1t tro volumi indicati qui sotto alle lettere s), t), u), v) :
e coll'aggiunta di sole .
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s) LA CROSSA MILZA MALARICA E LE SUE COMPLICAZIONI. Studio cLiniro -op era t ivo . (Prof. O. C lGNozi1) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . t ) LA MODERNA LOTTA CONTRO LE MALATTIE SESSUALI. !Dot.t . F. 'I1HAVAGr~1 ) . . tL} TEORIA DELLE VITAMINE E SUE. APPLICAZIONI~ Saggio di vittt.1;1,in oloaia. <Dott. G. LORENZI NI). P refazione di CuARLES R 1<:BC1T • . . . . . . . . • v) . DEI MEDICI FUTURI. (A UGUSTO MuR1u) . . . . . . . . . . . . .
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vrezzo di copertina L. I)
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5.50
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N.B. _.. E consentito però di r ichied ere anche tutte le predette 'Alonogra(le . Chi le destdera ne accre1ca O.. ti rispettivo ammontare in ragione di Lire 20, di Lire 10, di Lire 8, di Lire 6 o di Lire S ciascuna.
N. B. · Indirizzare I Vaglia Postati o gli assegni Bancari (Questi debbono essere riscuotlblll In Roma) all'Editore LUIGI POZZI - Via Sistina 14 - BOIA
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1664-
[A
IL P OLI CLINICO
No
XXXVI, Nul\1. 4-6]
. - Abbonamenti cumulativi con il '' Policlinico ,, Riviste speciali concesse agli associati al '~Policlinico,, · in .abbonamento cumulativo pel 1930. Gli associat i al «Policlinico», a qualunque Seriè siano essi abbonati, coll'aggiunta di sole:
L. 36 per l'Italia anzichè L. 40
.o
L. SO per l'Estero anzichè L. GO
potranno ricevere i fascicoli che si pubblicheranno durante l'anno 1930 di un.a delle seguenti Riviste di specialità.
CUORE E CIRCOLAZIONE· Continuazione de
,
Le malattie del cuore e dei vasi JPER)(ODICO MJENSIJLE IlLJLUS '.l:'R.11..TO
diretto dal Prof. VITTORIO ASCOLI Clinico Medico di Roma Ogni fascicolo si compone di 48·52 pagine: di testo distinto in 3 parti: a) lavori originali, lezioni e conferenzr ; b) rassegne, riviste e congressi ; e) notizie blbl iografiche:. . .
ABBONAMENTO ANNUO: Italia L. 40 - Estczro L. 60 - Un numero sczparato L. 6,00 Pczr gli associati al "Policlinico.,: Italia L. 36 - Estczro L. 5 O
..,- N. B. - Ai nuovi abbonati del 1930 a '' Cuore e Circolazione ,, si concedono le intere annate 1924, 1925 (questa senza il Fascicolo 5 esaurito), 1926, 1927, 1928 e 1929 per sole L. 150 se in I talia, e per sole L . 200 se all"'Estero, in porto franco .
LA CLINICA OSTETR'ICA Rivista mensile di Ostetricia, fiinecologia e Pediatria per Medici pratièi fondata nczl 1898· dal Prof. F. LA TORRE
dirett-a . da PAOLO GAIFAMI Professore di Clinica Ostetrico-Ginecologica nella R. Università di BARI Ogni fascicolo si compone di oltre: 60-64 pagine di testo distinto In 3 parti: a) lavori originali, fatti e documenti (clinici E anatomici), la rubrica degli errori, la pagina del medico pratico, ecc.; b) recensioni, quesiti E comm2ntl, bibliografi• ; e) Varietà, notizie. ,
ABBONAMENTO ANNUO: Italia L. 40 - Estczro L. 60 -· Un numczro sczparato li. 6.00 Per gli associati al "Policlinico,,: Italia I.i. 36 - Estczro L. 5 O _.. N. B. - I nuovi abbonati del 1930 possono ottenere l'annata del 1925 senza il 1° fascicolo (esaurito) più le intere annate 1926, 1927 e 1928 per sole L . 125 se in I talia, e per sole L. 170 se all~Estero,
in porto franco. ·.
IL VALSALVA RIVISTA MENSILE DI OTO-R INO-LARINfiOJ ATRIA diretta da GUGLIELMO BILANCIONI Professo re di Clinica Oto-Rlno-Laringojatrica nella R. Università di PISA Qll~ta
rivis ta, ch e essendo oggii ·f.r a noi menti d'indole J>'l'&tioa una rivi&ta. moderna, TutdtntJ d'Italia.
entra nel s esto a.n no di vita, ei è affermata vittorlosamentie, il più completo, a gile e ruoco periodioo della. speoi&Lità. Argo. e di alto rilievo scientifico si fondono armonioa.menrte, fOO'Illando in cui ha degna sede quant-0 si produce nelle Olriniche e necli
AB BONAMENTO ANNUO: Italia I.i. 40 - Estero L. 60 - Un numero separato b. 6.00 Per gli associati al " Policlinic.o,,: Italia L. 36 - Estero L. 5 O .... N. B. - Ai nuovi abbonati del 1930 si concedono le intere annate: 1925, 1926, 1927 (rlleiiO il n. .1 -esa111·ito). f.928 (questa senza il 1.i . 2 esaurito) e 1929 per sole L. 12 5 se in Italia_,. e pe-r
.~ole
L . 170 se alt'Estero, in porto franco . Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all,Editore l ,UIGI POZZI -
Via Sistina, 14 • ROMA.
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ANNO XXXVI
Roma, 18 Novemb1·e 1929
Num. 4:6
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fon dato dai professori: GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANTE .
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SEZIONE PRA. TICA REDATTORE CAPO:
PROF.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Lavori or iginali : U. Rondelli: Su ll'azi:one del secreto
ipofisario sull 'inteetino. Note e contributi : M.
~razzetti:
8111 valore terapeutico dell a posizione di decuùito in a lcune forme di emottii: ii. Osservazioni cliniche : E. Piazzi : Cor_po estran eo nel t ubo diigirente ·di un b a.m.bi.n-0. - S . L. Gibelli : Singolare ca.so di ccrpo esta:funeo del bronco-tronco sini·stro estratto co) la traiciheo·bro11coscopi a inferio1·e. 1N·ote polemiohe : G. B a,g.gio: A propo·s ito della g·as trectom'ia totale •:Per ·can.c ro. • Sunti e rassegne : S1s·rl!lMA ossEo: A. Leri : La malattia ossea di Reklinghau•sen. - Leri e Oottenot: L e osteit i del tavolato interno del cranio e la d iagnosi .radio l ogi1ca ·della siifilide. - SISTEMA NERVOSO : La press ione norma le del !ianid-0 cefalo-ra cJ:iidi an-0. A. Gor don: Liq·u ido cefa.lo-rachid:iano e temperatura d el corpo_ - Screl: Ricerche 5 perimentali e clini ch e del li q uido cefalo-raohidiano.
ce nni b ibliogljélfici .. . _ . I Congressi d1 Meu1 c1na e Ch1rurg 1a: XXX V Co ngresso
di Medicina Interna. - XXXVI Con gresso della Soci età Italiana di Ohir urgia. Ap punti per il med ico prati co : SEMEIOTICA: I per b-ilir"t1binemia: 15.uo si.gniifùca.to. clinico. - Un metodo clini ce semplice per la cl eterm ina ~ ione ·della bilir 11binemia. - OASISTICA: La sifilide polmonare. - Sopra un ·ca-so di s pirochetosi br on.chia le. TERAPIA : Le con troiJndicazioni dell'insu lina n el d.i~.bet~. - Il tra't ta.mento della tubercolosi 1pi0Jru ona.re n ei di abetici. RUBRICA DELL 'UFFICIALF. SAN lTARlO: A. Franc,h etti: La nO'IIlin a degl i u ffi.ci ali sanitar.i. POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professi ona le: Cron•a ca del m ovimento profe.ssionaile . - Co n cor~j. Nom i ne, prom ozioni ed on orifìcen ze. No tiz i e di ver se. ' n dice al f abetico per
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m aterie. •
LAVORI ORIGINALI. OSPEDALE ~ fAt:R lZJA
SEZIONE
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UMBERTO
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IN T ORINO.
dirella d.al prof. E.
GR·'' NEn.
Sull'azione del secreto ipof isa1·io sull' intestino per il dott. UGo RoNDELLI.
L 'e ·trallo della lJarte po teri ore dell 'i1Jofi . . i è da lu11g·hi an11i entrato n ell 'u so cli11ico, p er la sua azio11e di ... tin1olo p~cific o della contrazione dei mu scoli lisci. Difficile rie ~ cc di catalog·are 1 az ion e ipofisaria po teriore (neuroipofisari.a), quale rist1 lta dagli effetti ottenuti somn1inistrandone gJ i. estr.atti, secondo i comuni cl1e111i n euro eg·etativi . Non è possibile di t in gu erla in i 111 ... p-atica e par.a in1patica, in quanto IJer i .divcr.._ i effett i contra ta11ti ,rien e a iua11care il confronto obblig-.a torio co11 la timol.azione elettri ca o cl1imica dei ' rari n er vi vegetati-vi. D 'altra parte per alcune di que te tin1olazioni dell 'or111011e Ì])O fi arie i n ega un i11term edio i1cr o o. Le az ioni più caratteri tiche dell 'orn1one (e . . tratto) ipofi ario . . ono le seg·uentj : Azione ossitocica : l 'e tratto ipofi... ario fa contrarre 1' uter o ... ia in ,.i,·o ch e isolato , ~ ia 1 ti le-
' erg·i11e ch e g·ra' j dico . Da c.1ue to effetto or111a i b e11 ... tabilito è derivalo il i11elodo più in t1so ]Jer r11i .. urare b i0Jog· ican1e11te l '.atti,rità dei Ya ri es·1ra tti, do..,a11doli .in un ità corri p endenti n <1ua111i tà 11ote di so .. la11ze .ad .az ione sicura :-:u I1a contrazione uteri11a (i · 1a i11ina, cloruro di pola s~io , u11ità Voeg· tli11). A qu esta az io11e os~ i l Òc i c a corris1)onde i1e11a i)ratica l ' uso sempre J)lÙ frequente clej prc1Ja ra1 i ipofisari per nrrelerare lo ,-uota111e11to (lell ' uter o durante il 11arto , per fa,'orire la cor1tr.az io11e uterina p o st zJartum e JJer e~ t e u ~ i one j)er arrestare le 111 elrorrao·ie di ar ia orJa111r. 5 1-1zione siilla cliizresi: 1' i11i rz io11c (li i1>ofi ~ i11a pro' oca i11 un pri1110 le111po l111 a u111ento clella diurc. i. Se tuttavia il sogge tto è J)OJ iurico, la diL1r e~ i vien e l in1ita1a. Il n1 ecra11i n10 d i ql1e~ l e azion i corrtra tanti è a11co ra ignoto. l\rella ])r.ati c.a clinic.a "i . . 0110 ott c11t1ti u o·uali r i ~ultati i1el tliabet·e ins i1)ido, n el Clt1aJ e l 'estratto ipofi!-'ario l1a u11a evide11Lc az io11e l in1it.atrj ce del. la diure. i. Qu e to fa,rore,·olc e.. i lo ... i deve collegare con I 'interpretazione J)i ù accettata del di al)etc i11 i1Jido con1e i11 .. t1 ffir ie11za i pofi .. aria: e~ o sarebbe cioè do,'l1t o a una le ion e fu11zio 11ale non ben .. pecificata della neuroi1)o fi ~ i . . i tlJ)pon e a nzi ch e l ' i1)ofi, ina ag isca diretta 1r1en le ._ ui centri ... u1)eriori del n1 e ~ e n ce [alo. regolatori dell a di11re . . i, at1n1enta11don e il tono. 1o
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1666 Azio1ie pressqria:
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lL P OLICLI NI CO
l ' in iezion e di ipofisi1Ja provoca t1n r a pido e co ~ p icuo au111ento d ell a pre. ione arter ia a : do,~uto a una con traz ione gen er ale d ell e pi ccole arterie e d ei capi ilari. È però da n otar e ca.m e diver sarr1en te da ll 'iperlen ione .adren.ali ni ca, quella jpofisaria n on si.u accom pag·11ata da un .a umento d ella frequenza d el poJ, o. A11zi i può .a ccenn.are, qual e interpre Laz ionc, a Jl 'iJ)Otes i di Krogh, ch e considera la j pof i i11a· com e quella sostan za ch e fi iolog i. can1en lc mantien e il tono d ei capill a ri. L 'azion e pre ~ ari.a i ]Jofi inica non aV"\rerrebbe quindi per I 'intermediario del sistema n ervo o impa tico (\ra oco .. tri ttori) l l1a p er azione diretta sui va i . D 'altro la to , m an cano tutte Je azioni .acce sori e d el] 'eccitamento si111patico (midriasi, e o ftalmo , angoscia , tacn1cardia ). Corrispo11de .a que ta azione l 'u so clinico d ei }Jr cpar.at i i])O fi sarl nello sh ock sia ch irurg'ico cb e m edico, e i1 egli stati i poten ivi d elle m .a lattie infet tive (polmonite) , in cui offre · il g·r a nde van~ag·g i o sull '.adren.alin.a di .a v·er.e un 'az ion e più lenta e di n on accelerare il polso. Ern1)iri·Can1 cnte si t1t ili zza ] '.azione costritt iva u]l e a r ter1e per . fr enar e l e em orragie enteri ch e e po1m oua r1 . . Azioni di minore i1nporta 11za , n1en o s1ct1ram en Le con troll.ate, sono q l1ell e ui bronchi (con traz ione d ei piccoli bronchi), sulla cistifellea (conl razion·e· della vescich e tta o dilatazione d ell o sfint er e di Oddi.), sulla ve cica urinaria (contrazione d ei d efrl1 sori in stato di pare i). Sull ' inte, tino 1'.azione degli es trat t i .i po fi ari è ince r·1a. Secondo alcuni a utori (MacDonald) non i co11 ~tata .azione .a lcuna sull 'intestino isolato. Secondo altri (O"·v·e l) I 'azione varia n el sen so di pro,rocare contrazione o rilascia1nento a econda d ell o stato funzion.ale inizia l e d el1' orcrano o ,· contrazion e d ell 'inte tino rila ciato , ril a .. ciamento d el] 'intestino contratto. L 'u o clinico d ell ' ipo fi . . ina in qt1esto en so è g ià tato preconi zzato 11ell a para li i intestin ale po toperatoria , e nell e infezioni g ravi: tuttavia Mi.ill er n ega ch e es a abbia qualch e valor e pr.at ico n el m eteori sn1 0 d ell 'ileo par.a11 ti co e della polmonite. A b en a1)purare l 'az ion e d ell 'estratto ipofia rio ul} ' jr1 testino, secondo il con sig li o d el p~o f. G. Gri.i11er, ho eguìto l 'azione di a lcuni pre1)ar ati ipofi....ari ullo ,ru otam ento inte tin ale di numer o i a mmal ati ricoverati n ella sezione m edica d ell 'O pedale Mauriziano di T orino, . ceg1ie11do specialn1ente qu elli a ffetti da tip~ i l1ri111aria o secondaria. Tn oltre 110 e. ea uito d ei controlli radiologici.
[.\.xNo XXX"\'I, NuM. -!GJ
* ** .\bbiar110 u salo ~j a l ' ipofi ... ina Hoch st n elle clo~ i di tre unità VoeO'tlin (a volte di 5 lJ), cl1e l 'estr.a tto po tipofi ario Chouay, nella do e pari . a 1/ 2 , ipofi i. . Si ·a n. o en1pre somministr.at1 qu·e st1 estr.att1 p er via sottocutanea . L 'azione sulla peri tal si intestinale è stata costante 20-30 mir1uti dopo l 'iniezione. Il J)aziente risentiva stimolo a d efecare, qualch e volta dolori addorni11.a I i, eguiva emission e di aria, a volte di fec i. Di stinguiamo g li an1111a l.ati in due g ruppi: Primo gruppo: all 'i11iezion e di ipofisina eg ue solta!lto stimolo all a d efecazione ed emisione di a ri.a. So110 9 ca i. In uno di essi si trattava di un tumore d el midollo spinale con ritenzione fecale continu.at.a, n el quale er.a obbligatorio l 'u so di cli ter e. egli altri casi si tr.attav.a di stitici .abitu.a l i ch e .avevano defecazion e volontaria ogni tre-qt1at tro giorni ; a mm.alati con fu ci compatte, di piccolo volume , di tipo caprino, affe1ti probabilm ente da stip~ l spastica: Inoltre ho pure .a ·vuta semplice emi s. ~ io n e di ·ar]a ~enza dol o ri , en za . tenesmo i11 t1n .an1ma]a to , i I cui inte~tino er.a sicuramen te Yuolo in . eguito a] p receden te u so di un purgante ~ a lino : que to caso com1)rova come la az ion e d e)] 'estra tto ipo fi a rio u ll 'intestino non si.a lesivo per la mu co a, a l contrario dei co111l1ni purgar1ti la cui amministrazi on e ri1)e1ui.a è sein pre eg·uìta da emiss ion e di siero n1 L1coso di orig·in e f]og· istica. Secondo gru7Jpo, co11 en1 is ione r egolare di feri dO])O 1' i11iezion e dell 'estratto ipofisario. Sono 13 casi: qua. i tutti .amn1alati .affetti da s tipsi su ssegu,ente all 'alimentalion e lattea continuata, a l r ipo o a letto, stipsi seconda ria dunque , -dovuta a lla mancanza o alla riduzione di quegli stim oli ch e ùi alito r egola no i m o' imenti inte tinal i. F ra questi un caso mi apl)are d egn o di nota : una ragazza affetta da 7)e riton ite tuber colare es~ udativa , con notevole i11eteorismo, a ddom e te o d ol ente, ritenzione fecale da più g iorni. L 'iniezione di ipofisina (:-> U ) non solo fece diminuire la tensione addo111inale con vivo ~ oili evo dell a pazien te, ma d eter1n ·i nò pure un.a d efec.az ion e norma le. Que. . Lo effetto si ripetè anch e il g iornò su ccessivo . . . a u na nuova in1ez1on e. In con1ple so si pt1ò affern1are ch e l 'ipo fi:'ina h a una sicura az ion e ulJ ' intestino crasso, cli cui d eter111 ina Jn contrazione e lo vuotan1ento: l '<lz ione tutta,·ia ,rari a a ~econda delle rondizioni di riem1Jin1en to de11 ' int e~tino ste so e c:l e] . u o to n o.
lAN~O
XXX,11,
~UM.
±6]
SEZIONE PRATICA
Più din1ostrativo ancora è sta to il co11troll0 r.a diologico di nu1nerosi casi , praticato quando il p·a sto opaco era a cc11mulato quasi completa111ente n el colon (vedi figure 1, 2, 4, 5, 6). Lo spostam ·e nto d ella pappa bismutica fu diver o a seconda delle condizio11i di tono d el colon stesso, m i11in1a i1ei casi di I:>a 1110 (fig. 1-2) con eviden te haustralizz.azione. La azion e si è svol ta principalmente a carico del colon; in un caso in cui perm.a ne va parte d.e ll.a J)appa nello stomaco (fig. 3), non è stato notato nessun n1ovim ento g»astri co. In,1ece in a lc uni casi (fig. 1-4) risultò n1olto evidente una onda peristaltica n el colon trasver o; 1'effetto 111assimo è ragg iunto do1)0 circa 30 minuti (fig. 5-6).
***
Qua le possa esser e il m eccani mo d'azio11e d ell 'estratto ipofisarj o sull 'intestino non è certo dato di ch iarire con e1nplic i ricer ch e clinich e. Sia dai controlli radiologici , ch e rl al dato clinico stes o (ten1po d 'a zione) , si può stabilire tuttavi a ch e esso .a gisce preva lentemente sul c olon. Inoltr e, considerando la ra1) ida propulsion e della papp.a opaca , il subito effetto di d efe cazione, è la peristalsi ch e vien e eccitata. piuttosto che il tono intestjnale. Siamo qui n el carnpo d 'azione d el parasi1n patico, del parasin1patico sacrale. l\{.a l 'i11nervazion e d el colon è oltremodo complessa , formata d.a fibre ·d el v.ago per l 'inter1rtediario d e l plesso mesenterico inferiore, d a fibr e aer ali, da fibre simpatich e. Nè è del tutto chi.arito come agiscano questi p ervi, se e i ta un , -ero antagonismo funzion.ale tra le due ez ioni d el vago, e quale importan za abbiano l e fibre i1ervose autonom e sottomucose. L 'azion e intestinale d ell 'estra tto ipofisaril' potrebbe esser e parag·on.a to all 'azi on e d ella pilocarpina e d ella fi soslig·n1ina endo\'ena, _· far-. n1aci di natura specifi ca \ .ag·o tenica. ~1a è da n otare con1e siano invece assenti tutti gli effetti seconda ri da eccitam ento del vago: non scia lorr ea , n on nausea , n on mio i , non ipo t en sione. Si tr.a tter ebbe perciò di un.a stimola zio11e ]imitata trettamente al colon. Con vien e ricordare come il colon partecipi per il suo m eccanismo inn er vatorio alla n a tura d ell 'r1tero; l'azi o11e ipofi sar ia su] colon potrebbe es er e dello tesso tipo d ell 'azion e ipofi saria sull :ute. ro, direttan1en te n1u c ol.a1»e, sen za l ' in.term ediario n er,roso. P er altro ricordiamo co111 e 1'i ta111 i11a in confronto alla quale, ,·iene d osata l 'azion e os -itocica d ell 'ipofi ina, m a nifesta cnrsa o nulla azion e "u ll 'inte tirl o. l.osì J1Ure al t r i farn1aci s11eri fi r an1 eTlte 11terini , com e i d eri v.ati er g·oti ·
1667
F1c. 1. -
li'1a. 2.
Prin1a d ell 'iniezione e 15' dopo.
t
1
Prin1 a èl e1l'iniezione e 15' dopo.
F 1G. 3.
Pri111a d ell 'iniezione e 15' d opo.
F1c. 4. - ·
I)rj111u
dell 'iniezione e 15' dopo·.
1
\ l:;'IG.
5.
Prin1a d e1l 'iniezion e e 30' dopo.
F 1G.
6. -
Prin1a <l ell 'jn iezion e e 30' d opo.
11.
POLICLINICO
11ici, e fra Lu Lti l'ergota111i11a , i1011 c. . ercitan o NOTE E CONTRIBUTI. • r li c in m odo 1in1itato o qua i n ullo, az ion e . ul colon . lstit. qli matico della Croce Rossa ltal. di Cuasso al Monte. L'eccitarnento ip o fj ~ari o alla i)eri taJ i del DireLLore : Prof. F . P.L\RODI. colo11 sarcJ)l)e i)er questi motivi da considerl.l~· ' i taccata. d.a ·qu e~] a o sitocica. j è però Sul valore terapeutico della posizione di Q·.1a pa rlato d1 u11 prin cipio l)itu i larico ge11edecubito in alcune t•or1ne di emottisi r1 co , co11 ·ti1nolaz ion e "' ulla muscolatura ljl)er il dott. MAnio l\fAZZETTI, m edico-aiu -1o. scia : 111a abbia1110 i sto con1e sia car a l 'azio11c dog·li estr.a tti jp ofi s.ari u .altri org·ani a ~a. ser i.e pressocch è infin ita di rin1edii su olllu . . colatura liscia. ?·er~t1 n~lla cura delle emottisi, è di p er ~è 'C11a po ib ìlità teorica è da prOSJ)ettare, .c he 1)(' 11e corri ponde a lle ri u Jtanz·e clinich e. i11dice, sicuro_ della ~leatoria effi cacia di es"" i . Non v è _medico pra t1co ch e non abbia senti ta J "' 'e~l r :\ lt o j})Ofi f.ar jo .ag·i ... ce 11i vari organi e· .co11 c.l 0 u 11 ' i1ll e n ~it à cl1e ' 'aria a econda della la l)ropr1.a re 11~tazione profe siona le in p er iloro ~o o·Ji a di . ti111olo. (o . . ì u ll 'uter o arav ido colo e- la cosc ien za m ortifica ta di fronte ad . ba. ta 1 u11ità \ Tog·tlin , ull 'inte tino :3 uni tà u~1a em orrag ia polmonare ribelle al ogni m e(e co11 tiu c. . ta do . . e si pro, roca a volte su ll 'uter o dicam en to. La ragion e degli insu ccessi sta i1or111a1e u n effetto en n1en agogico), . . ulla ci ti- ~1:0,lte volte ~ella tera pia univoca ch e purtrop110 fe]l e~ e ..u lla vesci?a 10 unità . I./azion e -iper- ~ ~ e costretti ad adottare, n on p otendo sempre r1 c~noscere la cau a p.atog,en etica d ella emort en ~ 1,·a , ar ebb e piuttosto ip ropor zio11ale (lll<t ragia .. I~ con siderazion e della grande diffi coltà dose ti ' ata e .al ton o inizi.ale. An ch e l 'azion e sul colon è eviden tem ent e ch e s1 1n con tra in pra tica n ella cura delle condi zioi1.ata al tono iniziale d·ell.a muscola- emorragie polmonari , h o credu to u tile rich jarr1.are l 'attenzione u di una form.a di terapia tura: o'ià abbian10 visto come n·ell o stato spa.. tico, jl)Crtonico gli stimo]i n ecessarj .a provo- n?n .:Uedicamentosa ch e trova però la sua incar e l1na r i ·po ta peristaltica debban o essere d1caz1on e in casi particolari. . ?i sogliono comunem ente divider e le em ot!11ag·g·ior i. M·entr€ però i con1uni purganti aum enlan o lo spasmo , per un 'irritazione della tts1 t uber colar i in tre grupp i a seconda delJa muco. a, J'ipo fi sina ch e n on tocca la m u cosa loro m odalità patogen eti ca : . a) crnot ti. i da ro11 cresti one j)erifocale a tn on pr ovoca contrattura tonica reattiva n1 n . olo il u ccedersi fisiologico di 011de ])er i ' tal ti - t iva , accom1)agn a lc da feb])re, da er etism o vacola re, .aum ento della }Jr e sione ·sangui a 11a c l1e. Jon fa n aturalmen te, diminuire ]o tato . f. 5 ' crl e1na 1 1~ 1an1 m a lor io e teso dei · tessuti circospasti ro dei v.ari segm en ti del colon , m.a nepstanti ; 1111re lo accen t11a. . b) en1otti i da con gestjon e IJassiva con par e'.:'1 ·vasom otor i.a, d ilatazion e venosa con sovra . . ' 'RIASSUNTO. r1e:n1)tn:-en to. e d isten sion e in arcata dei capil ~ J, ' c~ l ra lto ipofi ar1o per ia sottocutan·ea, iii lari J1erifoca1L ·ed ir>otensione .a rteriosa ; e) emottisi per rottura d i an eurismi da clo~c a ppr OJ)r iat.a, eser cit a un 'azion·e p er istalerosion e ch e p osson o esser e di varia imporl ica su] colon n on accompagna ta da effetti a ctanza sem 1)r e proporzionate al]a entità del ce~:o r i d i ipoten sion e e di disidratazion e, azi.o· • vaso in causa. rie cl1e intere sa direttamente e olo ]e fibre Data la diversità n el]a patog·en esi delle varie r1111!'colar i e ch e quindi non lede in alcu11 moélo forme di emorraaia polmonare, è logico p en ]a n1 uco .. a, n1eJ1tre in vece n on è ... og·g·etta n è sare ch e diverso debba esserne ancl1e il trattaal] 'a .. ~ u e faz i on e n è a ll 'accu m ulo. m ento m·edicam en toso; sen on ch è n ella prati ca non sempre è possibile ap1)licare ad una data BIBJ.. J()G ll~t\FJA. emotti i un tr.attarnento n1edicam en toso cl1e \\T. li \ LT A. Die Erlrranklitin gen de r Blul dru se n. teoricamen te le compete, sia perch è è spe so Ber1in , 1928. d ifficjle individuarn e J.a i)atogenesi , ch e de] C. li'o1\. La fisiologia degli I ncre,t i. Mil ano·, 1927. r esto n on è m ai così sch em atica, sia ]Jerch è \J'\T. II. IIr,-vvr..:L. J . A. M. A., 1924, n ovembre, n. 21 . è in certo i] m eccan is1n o di azione dei varii \. ~ r \ C D oNALD . Qt1ar tel) J o u r 1i. oi Pl1y -., 1925, n1e dicam enti sui vas j polmonari . D'altra part e, ~ [aggio. . m entre si è data m olta importanza al m ed ira\ . L. J f l' LLEn. J . A. 1\1. A. ,. 1924, nove111])r c, 1i. 22. m ento, si è trascurato un o d e~] i elem enti lr 'J'. H . Sor.L~J AN. l bid ., 1924, n oYeni.bre, n. 21 . r apeu lici n atura]i J)iù effi caci . ,·ale a dire non l, . ~o~DELLI. Gazzetla degli Osp edali e d elle C1in 1r l1e , 1929, 11. 10-J 2-14. si è pen sato a utilizzare per la terapia dell e 1
,
[AN~o
XX\\1J, NuM. ±6]
1 6(} ~)
SEZ IONE PRATICA
ernorragie la elastici tà di struttura (r elrazionc) del polmone. Solo Bard per 1)rin10 ha fatto rilevare cl1e nelle emorragie polmonari congestizie, il dec,ubito laterale sul fi.anc·o opposto a qu ello cl1e sa11g·ui11a , apporta condizioni meccanicl1e fa' 'oreYo] i .alla cessazione delle emotti i. Il Bard affer1na ch e talé posizione si conviene a tutte le ' rarie specie di emottisi , e m entre la · sua i11flue11za, ·p ur verificandosi in senso benefico, non è grande in quelle da rottur.a vasale, e a è 1)ii1 note,role nelle emorragie da congestione a ttiYa e raggiung·e la su.a massima effi cacia i11 quelle da con_gestione passi, a. La con sta tazione di Bard è esatta, in parte, perch è a g iudicare da alcune rrile osservazioni e ... a 11on J)UÒ e sere 1anto recisa n è ge neralizzata. I o h o osserYato infatti che nelle en1ottisi icura111entc do,·ute alla rottur.a di u11 vaso, il n1antenere la 11osizion e indicata dal Bard non solo non J1a 111ai ap1Jortato giov.amento , ma è stata invece ca usa del prolungars i della en1orrag ia stessa. 1
La i)riu1a osser vazion e rigt1ard a 1111 g iovan e cli 30 an11i co11 ])r on copoJmonite ulcer osa a p iccoli focol a i d el lor10 superi ore d el p ol1non e si11is lro. L"11a sera, in p eriod o n on evolutivo, il paziente 11ello . piccar e un salto p er salire n el ~r an1,vai , 11a t111 colJ)O di tosse e corr1inci a a sputa r e sang u e. :\"ella nolte l 'em orragia si fa violenta eò avYiene a r iprese; lre n ella n ot te s tessa, due nel g iorno su ccessivo e due ancora n ell a n o ttata su ssegu er1te. I soliti rimedi non ven gono a cap o <ti null a. Il paziente narra di aver n otato come i 'e1norrag ia si r innovi ogni volta ch e egli si p onga a g iacere su l fianco d estro, cioè quello opposto alla lesione, mentre n on si è mai verificata quand o eg·l i giace su l fianco sinistro. Le riprese en1 o t toicl1e si 11anno sp ecie nella notte, p er ch è egl i nel son110 si p o11c inavvertitamente a riposare stil fia11co d es tro. Così egli quando è d esto, per un is tintivo spirito d i difesa, giace im1nobile :.; uì Ja lo sang11ina11te, perch è quell a ritiene la posi l ione 111ig l ior e è piì1 sicura.
111 u 11 al ~ro caso si tra tt aYa di una g iov=\ne con p11et11T1otorace destro per broncop olmonite uì cerosa ~o lloapical e. In pieno be n esser e, 11na ..:-era, s t ancl o seclu t a stil l etto, in procinto di coric::\r si, nell 'a lto di s tend er si sul d or so, con · un co lpo ùi t osse i jnizia t1na emotti si notevole . La ser a s tessa si fa d i urgenza un rifornimen to a s: opo ron1pressivo ; 1na nella notte Ja J)aziente è svegliat;1 <li soprassalto dal ripetersi del~a emorrag ia , e si sorprend e co ri cata su l fianco sinistro, cioè il fiar•co Ol) P O l o a qt1ellq c l1e s ang·u i11a. Ri ad clor111e11t a las i, è cli nt1ovo d est a t a cl alla paurosa scrtsé17.ion e d el sang u e cl1e scorre n ei bro11chi e a1 tcor,1 s i sorprend e n g iacere sul fianco sinis tro . I . '('111orr ag·ia 11on si rinr10 a pii.1 qr1ando Ja rn :·Jla ta p n ò rjrn é11tc•r<: per ll1ngo t empo corica tn sul fi r1r1co del 1) 11et11110 torace .
L-11 t erzo caso più i1npressior1:inle a n cor a b o i)Ol11 lo osser vare in un g iovane Yenli•1uattrc11j1e, ro11 bron copol1nonite a piccole ulce raz io11i (tel ~ ol t oapice di sinistr a; 11ell 'atto di lanciar '.:! un susso co11 g ra11de for za, i11izia una serie cij c1not t jsi ch e d u r a 110 circa tre g iorni .. Esse si vçrific...t110 ~olo di. n otte, quando il p azien te riel sonno, inavYertitame11te, si pone a g·iacere sul f iartco de5 tro . Questo fatto h a ingen erato in lui u11 tal terr ore di la] e posizio11e, cl n Yeg l iar s i cli sopras al to p er il limore di essere corica lo a d cs l r :.L I . ·e111orr agia cessa (1ua11do eg·li l)UÒ dorn1ire lJ ella sua. p os iz io11e d i difesa, cioè st1l fi nn co cl1e sa11g·uin a . •
Nei casi esposti, in cui trattasi ce rta1ne11le cli en1orragia d.a rottura a_colare, una cor1clizione s'impone all 'attenz io11c per la sua co, ta11za, ed è il veri ficarsi della emorragia qu ando il paziente giace sul la to 01Jpo to a qu ello ch é sanguina e del ce sarc di e a qua11do egli g iace sul lato della le ione. :E: po .. sibile ch e qu esti fatti trovino la loro pieo-az ione nella struttura elastica del polmor1e. Le forze ,a ttive cl1e entrano in g·ioco nel fen on1eno meccanico della re pirazione e che detern1in.ano successivamente le due fasi di essa, ins.,?irazione ed es1Jirazione, sono date da1la p.aret e tor.a cica, con i muscoli ch e la muovono, e dal diaframma. Qua11do un individuo a su~ m a col torace una qu a] iasi posizion e di equilibrio, i11 piedi o coricato sul dorso o ull 'addome, l 'azione delle _due metà del torace, a TJar ità di condizioni anatomo-funzionali della J).arete costale e dei due emidiaframrni , oltre ch e taticamente è an che dinamicamen te i111n1etrica . T.ale equilibrio m eccani co viene rotto n ella posizione coricata ul fianco. (_,] i ._t11d i r.ad iologici di Paillard l1anno dim o trato rh c nella posizione sul fianco avvengo no can1lJian1enti notevoli nelJ.a dina m ica deg·li ele111e11ti co. . tituenti la macchina respira toria; c ioè n el] 'em i torace b.asso, a contatto col piano dj sosteg·no , la parete costale riduce n ote\ 0]n1ente, fin cruas i ad aboli r e ogni ~u o ru ovin1 er1to d i cspan ione, m entre il dia framma a . . urn e una certa azione vicariante, aum entando le 1)roprie e.. cur ioni respiratorie. L 'jn,'er o a, ,·iene nell 'en1itorace oppo to: la parete cos tale e~n .g-e ra i propri m ovim enti , m en tre il diafran11n a din1inui ce le sue e cursioni. Tutto ciò .. i spiecra cl1iara n1ente pen sando ch e l 'e1n 1torace a contatto col piano cli sostegn o so11porta tutto il peso d i inerzia dei ' '.isceri en dotoracic i che gra' 'an o ul suo lato cosiccl1è lfl lJarete ros ta] e 11on potendo espander si verso iJ JJÌano cli f;O~teg·110 ch e è fisso, per 1nu0Yersi deve ,-ince re le resistenze passiYe della j)O .. izion r, r J1er lai 111odo ridu ce nol e,-olmen te i 11r o11ri n1 OYi m eu li. Il di afra n1ma dell o . t es~o lalo al contrario, 7
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JG70
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IT.
POLICLINICO
[ANNO X,XXVI, Xvl\r. JG]
uber1clo ] 'azion e d ei visceri a ddo1ninali che lo !)Osto a quello d el la lesione : l 'aurne11 tata azione . .: p ìngono da l basso verso l 'a lto, se è tonico d ella parete toracica porta con sè un aumento r eag-i ce . en . erg icamente ed aumenta le proprie d el la mobilità polmonare ch e a sua volta esplie curs1on1. ca una m aggiore trazione sul vaso sang·uinante, Il comportamento dinamico d ella parete cocon fa cile r ottura del coagulo fresco ed il rintale e d el diaframma dalla parte ch e nella . novarsi con segu ente d ella emorrag· ia. lJO izione di fian co poggia su l piano d i sosteA questo m ecc·anismo sono probabil1ne11te g n o, trova una conferma n el comportamento dovute le emottisi ch e si verificano in alc11ni d elle pressioni endopleuri che dello stesso lato. pneumotoraci non completi e ch e vengono inIn a lcuni miei esperimenti in malati p ortatori v.ece, a torto , attribuite ad una azione IJaracl i pneumotor.ace, facendo assu m ere a l paziente dossa d el pneumotorace cc emottisi da compresil decubito sul fian co insuffiato ed ·infiggen do sione » . Tr.attasi invece di polmon i n on con1l 'ago n ella parete anteriore d ello s tesso emipletamente con1pressi i quali subiscono l 'aziolorace, h o potuto constatare com e i valori ~el n e di trazione col cambiare di posiz ion e d elle IJr essioni inspiratorie si riducono notevol- ! 'individuo. 1nente in questa posizione rispetto ai valori P assi.amo quindi con cluder e cl1e è utile 11er d elle pressioni prese in posizione su l dorso o la cura tutte le volte ch e si abbia ragione di ul fian co opposto , m entre le pressioni espi supporre di aver a ch e fare con emottisi da ratori e aumentano; ciò ch e sig nifica risp ettirottura vascolar e, di u sufruire della elasticità van1ente diminuzione d el movimento d ella padi struttura (retrazione) del polmone , ponendo r et e costale ed aumento d e11 'az ion e diaframil malato n ella posizione adatta e precisan1e11te 111a ti ca. coricato sul fian co corrispondente a l pol1no11e L 'inver so si osserva sul fia n co opposto a da cu i ha origine I "emorragia; e sul fian co quelJo ch e giace .sul piano di sos teg n o : a11opposto a quello ch e sanguin.a tutte le vo~ te m en to d.ei valori delle pression i inspira tori e e ch e l 'emottisi abbia qrigine da una congestiocliminuzione di guelli d elle pressioni espiraton e .attiv.a o 1)as iva d ei tess11tj c ircostan ti alla r ie; v.ale a dire rispettivamente aumento d el lesione. }'azione d ella parete costal e e diminuzione d e] 1novimen to d el di.a framm.a. I l comportam ento RIASSUNTO . d elle p r essioni endopleurich e conferma qu indi I ' o ervazione radiologica di Pai llard . Ie]Je emottisi d.a rottura va colare ha 11ote. Con tali prem esse fisio-mecca nich e r iesce ora vo]e in1portanza la J) O izion e di d ecubito a ~ age,·o]e spiegarci l 'azione b en e fi ca o d.a nnosa unta dal malato ; è fac ile il rir1novar si d ella clel d ec ubito sopra le emorrag ie polmonari d a emorragia qu ando il paziente ia coricato su l fi.a nco oppo to a quello ch e an g·ui11a, m entre r o Ltur.a vascolare. Se il paziente g iace su] la to cl1e an g uina , n oi abbiamo da questa parte la tando sul fian co da l quale l 'e1norragia proridu zion e n otevole d ei movimenti d ella parete vien e si h.a imn1 obi lizz az ione d ell '·e111jtor.ace costale con l 'aumento d ell a 1)ression e endocorrispond.ente con aum ento. ? ell.e lJression~ })lc11ri ca; il polmon e ridurrà i suoi niov im·enti endopleurich e e quind i cond1z1on1 fa,1 orevolL cli di t en sione m entre aumenterà quell o di re- a l ristag·no. trazione ; il vaso sanguinante n on subendo pi1ì a]cu11a forza di r e trazion e rimarrà , sia r)ure Presso la n ostra A1nrninisLrazio11c si tr0Ya11~ ii~ relativamente, immobile; onde più agevole ri e- Ye11dita al cuni esemplari (es l r alli) d elle R tlaz ~o~ 1 . cirà la formazion e d el coag u lo ed il cor1se- del XXXIV Congresso di rvreòicina J11ter na e c1oe : ~u en te a rre to d ella emoi:rag ia. on divrrsa DIURESI E DIURETICI. (l)roff. L . FERRA~N J.XJ m ente agisce il pnx em ostatico ch e i1roc11ra e M. GHIRON) . Volume in-8°, rlj pagine 84. Prezz0> r o .. 1 brillanti risultati in emotti si ribelli a q11a1 - L. 12. P er i nostri" abbonali sol e L. 9. .. ia . . i altr o r imedio ; se una differ enza esiste , I TUMORI DEL MIDOLLO SPINALE. (Proff . e sa è .a carico solo d ell a m aggiore az ion e im- F. S c H U PFER , L. D oJVrINJc t , M. GoRTAN ) . ''olu111~ mobilizzante cl1e il pneumotora ce p11ò e pl i- jn-80 grand e, <li p ag·ine 139. Prezzo L. 20. P er 1 car e, ma non a nnulla affatto i l prjn cipio in- 11osi~ri a1Jbona ti so l e L . 17. fo rn1ator e. E n on b isogn a tuttavia d im enticare LE FEBBRI DA M ICROCOCCO MELIT~NSE E DA BACILLO D I BANC. (Prof. U. GABBI) ; r hr il pneumotorace è sempre condizionat.o I DISTURBI FUNZIONALI DEL CUORE I N t1'\ll n 1)crvietà d el cavo pleurico, cioè d alla es1RA PPORTO AL SERVIZIO MILITARE. (~fagg: , tenz.a o m eno di a d er en ze per processi sin fiMedico G. D 'Al\1Rnos10) . V0Ju1n e in- 0 grand e, <1! . nri ])f\$ , ati spe s o inosser, ra ti . . p agine 55. Prezzo J_,. 10. PPr i 110 tri ahhou al r ~ole L. 7. E coì ])Ossia mo a n ch e spieO".a re i i 1 IJer r h è ~ 1 a 11})ia fa c iln1en te il ripetersi d ell a emorra g ia Inviare Vagli a P C6tale ~U'editore LUTGI POZZI, ~ ia cr11 n11tlo il 11az iE>nt e _ia cori ca to s ul fi a n co ops :~tina, n. 14 - ROlfA 1
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SEZIONE PRATICA
OSSERVAZl©NI CLINICHE.
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quelli ch e si adoperar10, con1unemen te, per fissare gli interrt1ttori 11egl~ impianti della luce o delle suoner ie elettrich e n egli appartamenti. Il bambino era in otti1nc condizio11i di salute, n on lamentava alcu11 disturbo, era andaLo regolarmente di corpo, ta11to ch e i genitori dubitavan o ch e egli avesse realmente deglutito il chiodo. Eseg uii l a r adioscopia, vidi facilmente ~l chio-
OSPEDALE DI SAN GIOVANNI CALIBITA FATE-BENE- F RATELLI - ROMA.
Corpo estraneo nel tubo digerente di nn bambino. "' Prof. ERMANNO PAZZI.
noto con quanta e quale fa cilità i bambini ingeriscano corpi estran.ei. Si sa pure ch e i corpi estranei ingeriti, se, di piccola mole, di forma rotondeggian te o rotond.a com e monete, palline di vetro o di marmo, ciottoli, bottoni, noccioli di frutta ecc. passino senza provocare disturbi .attr.aver so il tubo digerente -e vengan o espulsi , gen eralmen te, in breve tempo, d.a ll 'ano. Non vi è quasi mai n ecessità di speciali ma· novre o· di interventi per rimuoverli o, tutto al più, è sufficiente la somministrazione di un purg·ante. Solo n el caso di permanenza del corpo es traneo nell 'esofago n e è indispensabile il sollecito allontanamento con i con1uni apparecchi per l 'estrazione per via boccale o con intervento chirurgico. I ·c orpi estr.a nei .a llu-ng.ati , a punta, con1e aghi, spille, forcinelle da capelli, chiodi, spine ecc. invece, vengono emessi con molta m.aggiore difficoltà, in un tempo più lungo, e spesso rich iedono l 'intervento chirurgico di urgenza per toglierli dall 'esofa go, dallo stoma co o da lle sezioni dell'intestino. Talvolta si arrestano, specialmente n el ceco, e possono essere l 'origine, per il sovr.a pporsi continuo di strati di feci, della formazione di grossi copro li ti. In riguardo all 'inge tione degli aghi e delle spille n ella lettera tura sono riporta ti alcuni casi nei quali, questi corpi, a punta, son o emigrati attraverso le pareti delle sezioni del tubo dig·er ente. Essi sono comparsi sotto la pelle dell'addome , del torace, delle regioni in~ guinali ecc. provocando talvolta anche ascessi uperficiali, ed h anno dato luogo a complica . . zioni gravi per flogosi peritoneale. Spesso anche gli aghi e le pille si arrestano nell 'ampolla rettale, trasversalmente, e debbono essere .a sportati d.al cb irurgo . Riferisco un caso osservato recentemente ch e può avere qualch e interesse. È
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La inattina d el lunedì 8 corr. mese di aprile, alle ore 10, mi venne portato un bambino di quattro anni che, due giorni prima, il sabato, circa le ore 17, aveva ingoiato t1n chiodo, di
d o n el ceco e presi il r acliogra1nma (vedi figura). Consigliai ch e il bambino, al quale er a stato il g iorno prima somministrato un purga11te, fosse te11 u Lo ad una dieta abbondante e ricca di fari11acei e di frutta, di no11 dare altri purganti , di esan1inare le feci e di sorvegliare se insor gevano dolori addominali. Rividi il bambino la sera del lunedì, la mattina de l n1r1rteclì seguente e constatai, r adi oscopicamenLe, che il ch iodo era sempre ferm o n el ceco, nella medesima posizione, con la punta rivolta verso il colon ascendente. Le opinion i dei chirurg·hi che avevano osservato il bambino non erano concordi: l ' uno con sigliav a di tenerlo in osservazione, in attesa di intervenire ·qualora fosser o insorti sintomi addo1ni11ali: l ·a1tro proponeva senz 'altro l 'in !ervent o perch è il chiodo era ormai fermo aa varie ore nel ceco, si presentava con la pt1nta dritta verso J ·angolo colico epatico, e Yole' a prevenire p oss)bili complicazioni per ulcerazioni del1'intes Lino, perforazion e, ecc. Poich è il bambino stava bene, continuava a òefecare regolar1nente e se11za dolori , pensai di somministrare il pasto opaco di co11trast o n ella speranza che il chiodo fosse inglobato n ella massa del bario e con questa espul so . Alle ore 12 pertanto del marl edì 9 aprile fu fatto prerLdere al ban1bino u1\ pasto costj t 11i~o da 100 g ramn1i di t eobario (solfa to dj bario, cacao e zucch ero) con 30 gr. di holu s nlha, con 10
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IL i>OLI CLINICO
gran11ni di gon1111a arabica, b e11e impastali i11 200 grammi di lalle e 50 grammi di acqua tiep idi. Dopo sei ore dalla inges tione riesaminai, radioscopicamente, il bambino: lo stomaco e le anse del tenue, meno porzione della ileo-cecale, erano vuote completamente del p as to di contras to ch e rie1npiva il ceco, il trasverso e porzion e del discendente. Naturalmente il chiodo, coperto dall 'opaçità del bario, non era più visibile. Dopo 2Ll ore il bambino aveva emesso scar sa quantità di feci co1nmiste alla miscela ed, all 'osservazione radioscopica, si notavano il ceco e buona parte del trasverso quasi vu oti del bario: il chiodo non si vedeva. Certamen ~e aveva progredito e si doveva trovare nel discendente o . nel sjgma che apparivano ripieni clel pasto di contrasto. Non riporto i radiogrammi perchè non hanno i111purlnn za . Dopo 30 ore il b~bino aveva emesso, in due volte, abbondante quantità di feci e della miscela di contrasto sotto forma di scibale · compos~e, sen za aver espulso il chiodo, ma, nel ponzare accu sava fastidio all'ano . 1 Al la radioscopia si vedeva una massa -Oblunga, situata trasver salmente nell 'an1polla rettale, e n el r adiogramma appariva, leggerme11te sporgente dal lato destro della massa opaca, la pur1 ~a del chiodo. In tradussi allora l 'indice dc.stro nel retto, per cepii il chiodo disposto trasversalmente, riuscii pian piai10 a r addrizzarlo, lo uncinai per la testa e lo estrassi facilmen~e. •
Il caso si presta a qualch e con siderazione. Si ha ancora una prova della faci lità e della rapidità con la quaJe lo stomaco ed il tenue tendono a libera rsi di un corpo estra neo, ma a m e è mancata l 'osservazione per poter stabilire il tempo d~ perm.a n.enza del chiodo nello stomaco e n elle anse del tenue e le modalità del passagg·io e della progress ione sino al ceco dove si trovava dopo 40 ore dall 'ingest.i one. Il b.a mbino diceva di aver ingoiato il chiodo dalla parte della t.esta per ch è gli era sfuggito di mano m entre lo succhiava tenendolo fra le dita dalla parte della punta. Il chiodo pertanto caduto n ello stomaco con la testa in basso e la punta in alto si era capovolto, com e suole generalmente accadere , n ello tomaco tesso durante le manovre espulsive e si era disposto per sorpassar e il piloro e procedere nel duodeno con la punta in avanti, po izione ch e .aveva mantenuto nel tenue e nella quale era giunto n el ceco. Data la lungh ezz.a del chiodo, di cinque cen timetri, è sorprendente come sia passato nelle an e dcl tenue senza produrre lesioni e se11za di turbi di orta per il piccolo paziente. La pern1anenza nel ceco ricorda anche la minore capacità espulsiva di questo segm ento . del tubo digerente, cosa. già nota e messa in luce anch e dagli studi radiologici e ch e forse
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. e' in rapporto con la presenza degli sfinteri intercecali. Tutti i radiologi ha nno avuto occasione di osservare in tubi digerenti norn1ali anche dopo qu.a lch e giorno dalla somministrazione del pasto di contrasto, residui del pasto stesso nel ceco mentre il colon si è completamente vuotato. E si sa ch e .a questo ristagno delle feci nel ceco s0no imputabili molte coliti, stipsi ostinate, ed an ch e molte .appendiciti. Infatti .ancl1e in altre _ osservazioni di ingestione di corpi estr.a nei è stato rilevato che uno dei segmenti dell 'intestino dove è più facile il ristagno è il ceco e spesso il corpo estraneo è stato ca usa di flogosi appendicolare. -In questo campo l 'ind.a gine radiologica perLanto può rendere segnalati servizi localizzando esattamente l.a sede del corpo .estraneo, specialn1ente quando n on svela con sintomatologia propria la sua presenza, e sorvegliando il . comportamento di esso n el passag·gio attrav er~ so il tubo digerente. La letteratura radiologica è ricca di osservazioni e spesso la r.a dioscopia ha f.acilmente rilevato i1ella presenza di un corpo estraneo la causa di disturbi vaghi, e di difficile interpretazione con il solo esam e clinico dell 'infermo, specialmente quando non esistevano notizie anamnestiche (bambini, donne isteriche ecc.) ch e potessero fornire un qualche chi.arimento. Ho riferito il caso perch è ritengo che, in .accidenti .an.a loghi , la somministr.azione di un pasto, massivo, non assorbibile, simile a quello da me fatto prendere a l bambino possa agevolare il passaggio nel tubo digerente e la espulsione spontanea del corpo estraneo. Ad ovviare il possibile serio inconveniente di provocare invece un.a perm.a nenza più lunga del corpo· estran eo n ell'intestino , per l 'azionP stiptica, ch e in qualche soggetto il bario può provocare, si può modificare la composizione del pasto, d.a m e somministrato , con l 'aggiunta di qualch e cu cchiaio di olio minerale di paraffina. RIASSUNTO.
L 'A. , dopo alcune consid·erazioni sulla ingetione dei corpi estranei , descrive un caso di un b.a mbino al quale fece em ettere un ch iodo, deglutito da qualch e giorno e ch e rimaneva per molte ore fi sso n el ceco, m ediante la somministrazione d.el pasto di contrasto di solfato di bario. L 'A. suggeri ce di tentare questo m ezzo, magari aggiungendo dell'olio minerale di par.affina, in casi analoghi, per favorire l 'espulsion e spontan ea del corpo estran eo . Roma , 20 aprile 1929.
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SEZIONE PRATICA
OSPEDALE SAN MARTINO - GENOVA XII p ADIGLIONE. CHIRURGJCO Primario : Dott. MARIO ÙBERTI.
Singolare caso di corpo estra~eo nel bronco-tronco sinistro, estratto colla tracheobroncoscopia inferiore per il dott. SANDRO LuIGI GrnELLI libero. docente di otorinolaringologia. La oasistica d·ei corpi estranei delle vie aeree inferiori, ·si è andata vieppiù arricchendo col progredire della tecnica e d,e ll 'istrum entario e « non deve mai m ·e ravigli.are di trov.a re endoscopicamente qualsiasi sostanza non solubile e che provenga dal regno anima le , vegetale, mi_n erale, o ch e sia stata fabbri cata da ll 'uo1110 - Chev.a lier Jackson - ». Un elenco di tqtti i corpi estranei dell 'alb ero tr.acheo-bronchi.a]e esorbita dagli intenti di questa nota; tuttavia comprendiamo facilmente come debb.a esistere un limi te alla pen etrazione, limite che è in rapporto alla via seguìta, la qu.a le in certo n1odo disciplina e influisce su forma e dimensioni della sostanza introdott\).. Da 4ui l ' utilità di dividerli in due categorie: I ) Corpi estranei dell 'albero tracheo-bron-
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chiale che hanno seguìto le vie naturali. 2) Corpi estranei che sono penetrati · riel con.liotto tracheo-bronchiale attraverso iina delle s1J.e pareti.
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Pure ammettendo ch e tale distinzione i1on è assoluta , tuttavia in rapporto a speciali .abituùir1 i e contingenze e a meccanismi partico]ar], offre una linea di orientamento in questo ca~ pitolo della patologia delle vie a eree . a) Fra i corpi estr.anei della prima categoria rientrano quelli ch e pro\rengono dalla bocca (noccioli di frutto, ossa, spigh e di grano, fag·iolini, piccole monete, pezzetti di legno , di carbone, bottoni, fi schietti , spille, aghi , cl1iodi, sanguisughe ecc. ecc.), dallo stomaco (dl1r.ante il von1ito alin1enti indigeriti possono entrare n el laringe, lombrici o oxiuri che sono emigrati .'e cc. ecc.), da interventi chirurgici (framm enti di pinze per laringe, tubi da intubazion e, tubi radiferi, p ezzi di ~on si.ll e e di adenoidi ecc. ). b) Nella secon,da categoria rientrano quelli ch e provengono dall' esofago. Chevalier Jack.son in b,a mbino di due .anni osservò un.a piccola moneta ch e dall 'esofago era p en etrata in trachea , ulcerando il setto tracheoesofageo. In t101no cinquantenn e tol se dalla trach ea un osso di pollo venuto dall 'esofag·o per p erforazione. Dall 'esterno (un ago , un proiettile ecc. ecc.). 1
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Chev.a lier .J.acks.on h.a a llontanato con la bror1coscopia un proiettile eh~ era pènetrato nel polmone att_ra\rersando la parete toracica. Da
e ·per interventi chirurgici. L 'ultima modalità è di g·ran lunga la più fr·equente; le altre due sono delle eccezioni. Nel corso di una tiroton1ia, di una laringofissura , di una ]ar ingectomia, pinze o . altri s trumenti che .a ccidentalmente si rompono, garza e cotone che sfugge, possono· essere aspirati. Lo stesso dicasi di un tubo radifero introdotto in 1.aringe .a ttraverso un.c,t sua breccia; un tubo da dilatazione nella laringostomia; una cannula trach eale cui si stacchi il padig lione ecc. ecc. Il caso nostro rientra tra questi ; l 'intruso p en etrato 1a una · stomia trach eale ha potuto raggiunger e· una sede anatomica ~i particolare interesse e ch e ne è · i.a car.atteristic.a. Caso clini<:o. -
l\II. Vittorio, a11ni 54, metallur-
gico da Pegli. Individuo un anno prima tracheotomizzato d 'urgen za per fatti di steno.si •laringea. En1~ra in corsja con la diagnosi di stenosi tracheale. Infatti q11ar1tunque portatore .di cannula di gius to calibro e libera, l 'a. r espira malissimo co11 depressione inspiratGria al giugulo, all 'epigastrio, oppressione, cianosi . Rimossa la cannula, con k lemn1er curv.o inontato, ripulisco la trach ea p~r 5-6· cm. ma l 'a. :p.on miglior::i l a respirazione. Inl.rocluco allora la lunga cannula snodabile Koeni11g . Il primo tratto è vinto facilmente ina più. b asso nvverto una resistenza ; forzo, la ca11nula scende in toto , l 'a. h a un 'accesso violento di tosse e cori essa emette flotti abbondantissirrli di pus g iallastro e fet!do. A ciò segue calma, il r1~s piro si fà pr~ssochè normale, l 'a . è sollevato. T>o9 0 diéci minuti tolgo la cannula; il paziente ripre11cle a r espirare male se non nella prima misura. Rin1etto e fisso la Koening ; nuova ma ·mi11ore emissione di pus, calma respiratoria. JJo rivedo il n1attino dopo; h a passato notte tra nquilla, respira normalmente·. Togliendo e ritnet tendo la cannula si ha ancora emissione di poco pus, ma dopo due g iorni ritorna la norma e applico una I~rishaber : Il 21-9-1927 laringoscopia diretta (posizione seduta, anestesia locale, spatula e illuminazione del Bri.inings). Riconosciuti margine e faccia ling u ale dell 'epjglo t tide ch e appaiono n ormali, piazzo l 'estremità dis tale d ella spatula dietro l 'epiglottide, e con 111ovimento di trazione antero-inferiore h o i11 vista l 'aditus Iaringis che p oco ricorda della norrnale configur azione : {( aritenoidi fisse, infiltrate, quell a di d estra ha la forma di una piccola inezza noce, è liscia e fortemente arrossata, la sinistra presenta gli stessi caratteri ma è di volume minore. Non si vedono altre p articolarità del laringe, il cui lume è occupato da una massa vegetante a cavolfiore. Le aritenoidi speci1late danno una sensazione duro-elastica, mentre il tessuto a cavolfiore è Inolle e san guina faciln1ente. I · se11i pirifor1ni: appaion o liberi H .
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IL POJ,I CLINICO
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XXXVI, NUM. 46]
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Cori doppia curet~e, asporto due pezzetti di tes- lume è occupato da abbondante secrezione. Asciusuto 11eoplastico che messi ir1 formalina 10 % in- go e a circa due cm. dal sµo orificio intravedo Yi.o al laboratorio per l 'esa1ne. Posta diagnosi cliun corpo biancas tro, che appare e scompare coi nica di carcinoma intrinseco e diffuso del larin- inovimenli r espiratori. Con r.obusta pinza afferro ge, questa è più tardi confermala dal refer to istoil corpo straniero che è solidamente fisso e devo patologico. usare una certa forz~ per estrarlo. L 'a . ha sopporCl 22-9-1927 (decubito orizzontale, anes tesia lotato bene I 'intervento e il decorso nei giorni secale, l ubo cm. 20 e illuminazione Brunings), esaguenti è nor;male. 1ni.n o frachea e due grossi bronchi. La stomia e su e prossin1e vicinanze, è infiltrata cori qualche CONSIDERAZIONI. g·ranulazione facilmente sanguinante. Tolta coi portacotoni la poca secr ezione, ·proseguo fino a I corpi estranei ch e seguono le vie naturali, riconoscere lo sperone tracheale; è n ettamente incontrano una serie di ostacoli rappresentati sp ost ato a sir1istra. Ritiro il tubo ispezionando e dalla conformazione a n.a tomica dell'organo da s t1lJ a parete tracheale destra a 3 cm. circa dallo perone. osservo. un punito in cui è secrezione puri- ~ at traversare (epiglottide, orificio laringeo suforme ch e si rinnova appena tolta. Coll 'estremità periore, fa lse corde, glo ttide) e sopratutto da spalulare del tubo, comprimo a monte del punto riflessi protettori (occlusione, i;novimento in secernente e la fuoruscita cli pus aumenta. Ri- avanti ed in .alto del laringe, tosse). Glottide metto irt luce lo sper on e, faccio spostare leggere porzione sopraglottica per 1'azione di uno me11le il capo dell 'ammalato verso sinistra, porto stimolo reagiscono come uno sfintere e con il inanico del Briinings orizzontalmente a destra , introdu co j l rallungo, e con estrema facilità entosse esplosiva. Ma a questa segue, in genere, '
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l ro n el grosso bronco cles tro. Mi è dato vedere l 'orificjo del lobo medio e del lobo inferior e; n on ir1divid l10 quello del lobo stiperiore. La mucosa è colore rosso vivo, non osservo fuoruscita di pus. Cort identich e nlanovre ma in senso opposto e pur1ta11do forte1nente sulla parte laterale sinistra della porzione inferiore della trachea entro n el grosso bronco stesso lato. L 'ispezione è negativa per la presen za di pus ; vedo gli orifici del lobo inferiore e superiore. I da ti r l inici più sopra rjlevati , e quelli della tracheo-broncoscopia ch e h a permesso di indiviclttare lln p unto tracheal e secernent e pus, e di escluder n e l a p resenza n ei br onchi, mi confermano nel concetto in iziale ch e causa della sten osi lrarl1eale è stato un ascesso sottomu coso della st essa. Nel pon1eriggio del 20-10-1927 1'a. nello sbarazzar e Ja cannul a in situ , con p enna di gallina, la introduce troppo profondamente, 1ascia inavvertila1Tiente la presa e l 'aspira. Ha subito u11 accesso di los. e, sen so cli soffocazione , di spnea e poi tutto ritorna in breve in u11a relativa calma. Il 21 matti n a lni appresto per l 'estrazione. Pur lTter avigl i alo Ciel modo in cui 1'intruso era sopport a lo, t11ttaviR in sistendo l 'a. sulla notevole lungl1ezza del m edesimo, io presumeYo trovarlo al m en o p nr zinlmente i11 lrachea ed estrarlo faciln1ente; ma I 'endoscop ia trach eale e del grosso l>r o1u·o <lesir o è negativa . Resto nlqu a11to sconrert nlo. l\1 et10 ltt ev1ae n za il bronco sini stro il ct1i
una profonda insp irazione ch e riaprendo l ' or~ gano trascina in basso l 'intruso. Qu·esto n1eccanismo è semplificato per i corpi estran ei della secon da categoria, e particolarm ente n el caso n ostro , in cui l 'orificio 'd i .i ngresso non ha facoltà di r estringersi e la via è più breve ed uniforme. Le inspirazioni rinforzate ed aumentate dalla n otevole occlusione tracheale ha nno, sole, potuto v~ncere l'ostacolo opposto dalla particolare conformazione del corpo estran eo p er la quale, le barbe dispiegandosi ed allontanandosi dallo stelo, si stabilisce un maggiore attrito colle pareti del condotto tra ch eo~bron chiale (v. fig. I ). Ch evalier-Jackson dice cc ch e le dimen sioni , la forma e la $Uperficie del corpo estraneo, ten a ono p er la su.a localizzazione particolare, un ~osto n1eno importante elle le particolarità anaton1jch e regionali n. L 'an atomia insegna cJ1e la lungh ezza della tracl1ea nell'uomo adulto in posizione eretta è in media di cm. 12 e che alla biforcazione il bronco destro si allontana (angolo 25°-30°) meno del sinistro dall 'asse lon<Y itudinale dell a trach ea tanto da sembrarn e ~pesso una continuazione, dato ch e anch e il
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SEZIONE PRATI CA
calibro è poco inferior e. Invece l 'an golo di d eviazione d el bronco sinistro è più accentuato ( 45°-50°), il diametro molto inferiore a quello tracheale per cui in molti casi sembra più una .collaterale ch e una divisione della trach ea. Queste ragioni , il fatto che lo sperone trac heale nella maggioranza dei casi (59 %), e quasi sempre nel vivo secondo Cl1evalier Jackson, è spostato a sinistra, e il più grande volume di aria che durante l 'inspirazione entra n el bronco d estro, spiegano la grande frequenza (70-75 %) colla quale i corpi estranei seguono il g rosso bronco D piuttosto ch e il sinistro. Nel caso nostro , in cui per forma e dimen-sioni d el! 'intruso, era prevedibile a lmeno una parziale discesa n el bronco destro, è avvenuto il contrario. La lungh ezza d ell a 1)enna estratta è di c m. 11 ,5, quella d el grosso bron co S di . c m . 4-5 , io ho visto il peduncolo basilare d ella penna a cm. 2 da ll 'orificio bronchiale, e poich è i corpi estranei del bronco superiore sono eccezioni d.a ta la sua dire zione orizzon- · tale, e poichè la penna ~on presentò segni dl angolatura, io d evo ammettere che si.a giunto bassi ssimo segu endo la diramazione inferiore. N·ella letteratura non ho trova to d escritto un caso d el gen ere e se .an ch e mi è sfuggito , certo trattasi di eccezione. Ch·evalier Jackson illu~tra un caso di localizzazione bassissima in uomo tr entenne n el qua fe un ago p er canali da d enti ta era arrivato in una piccola diram .a zione bronchiale sita indietro e sotto la cupola dia frammatica e cioè alla p eriferia inferiore d el polmone. Egli ne fece l'estrazione c on la bron coscopia stomatodiale e u sando un tubo di JO ·cm. Nel caso mio nessun virtuosismo di tecnica, tuttavia ho cr eduto utile riferirne per dimostrare come un corpo estra n eo semirigido di lunghezza uguale o poco inferiore a l m assimo tra tto dell'albero bronchial e sinistro, abbia potuto trovarvi sed e avvicinandosi alle p arti inferiori d el polmone e senza arrecare bo-r a,ri disturbi per l. 'ammalato c h e lo sopportava in relativa calma. RIASSUNTO . U omo 5±enne a ffetto d.a car cinoma intrinseco e diffuso d el laringe; trach·e otomizzato un anno prì1na. Nel ripulire in situ la cannula t rach eale, aspira una penna di gallina, lunga c m. 11. 5, ch e p ene tra nel grosso bronco sini~tro , avvjcinandosi a lle parti inferiori .del polmone. Il corpo estraneo provoca secrezione purulenta, n1a n on r eca gra~ri - m olesti e. Estrazione n1edia11t e 1a broncosco11ia in f.
NOTE POLEMICHE. A. p1·opositò della gastrectomia totale pe1· cancro. Prof. GINO BAGGIO , Direttore d ell 'Istituto di P.atologia Chirurgica della R. Univ·ersità di Cag·liari. •
Ho letto una comunicazione di Egidi a lla ·R . Ace. med. di Roma (anno LV, fase . 7) n e lla . qu.a le, dopo .av:ere notato con meraviglia ch·e all 'ultimo congr.esso, n è oratori n è r elatore ufficiale si s iano occup.a ti dell.a aspor tazion e totale dello stomaco per can cro, l 'A. e pone un caso in cui questo trattamento fu applicato da lui .con esito felice. on nella qua lità di quel s u m enzionato relatore ufficiale, ma semplicemente per chia rire o compl'etare il mio pensiero a n ch e d opo il postumo rilievo, d esid er o .p ubblicare quanto segu e. Il compito ch e mi er.a stato .affida to dalla S. I. di Ch. era quello di riferire sui risultati ch e si ottengono n el can cro d el lo ston-i.aco m ediante la cura chirurg·ica. Nelle .a pplicazioni radicali di qu·es ta cura io n on h o trovato una distinzione da parte dei vari chi rur g·hi , fra la r esezion e dt1odeno-g·astrica e la asportazior1 e totale dello stomaco (Egidi lo conferma). Nè ho cr eduto di farla io, in quella parte del mio lavoro ch e esorbì~ tava da lla pura st atistica : per que ta r.agione: ch e, n elle gastrectomie ,per ca11cro eseguite fin ora, la differen za tr.a a portazio11e (dicia.mo così) u suale e asportazion e total e, si traduce in differ en z.a qua ntitativa, non qu.a litativa : è, cioè, differenza di g·rado , non di con cetto. Il qu.a le rimane per lo stomaco, com e per a ltri organi, imperni a to n ell 'aforisn1a di asportare il tumore una cum pa.rtibus sanis. Il caso di Egidi mi conferma in quest 'opinione. Difatti, egli h a .a sportato tutto intero lo stomaco perch è anch e a i lumi della chirurgia attuale non avrebbe potuto pensare di asportare per intero la massa macroscopica del can .. ero arrest.andosi con la interruzione d el vis.c ere al di qua d el cardias. (« La faccia anteriore d ello stomaco, dalle vici11anze del piloro fino a. quelle del cardias. . . 1Jrese11ta un i pessimen to sporgente massim.amente a livell o della por. zione media d ello . st omaco. .. Il t~imore delle gTiiandole linfa.tiche giririge fin o al cardias ») . In a ltre parole: Eg·idi ha operato brillanten1ente un çaso cQ.e molti altri avrebbero _ritenuto inoperabile, ma n on ha n1odificato con quest o if con cetto · informati,ro della cura ra .. dicale del cancro ga trico, ql1ale $i è seguìto fino ad oggi. Anzi tale i)ro110 . . ito , Fi11s ter er ) per es.,
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IL POLICLINICO
co1ne i11ai gli domanderebbe . . . i1on a bbi.a esteso la radicalità del uo inter\rento fino ad a sportare p er in tero .a 11che il grande omento. La stessa tecnica operatoria della gastrecto1n ia tot ale non ha fond.a mentali divergenze da quella di una r esezione molto estesa, se non i11 qua n to mobilizza il cardias. Anch 'io, da a1111i, non interrompo lo stomaco per resezion e, sen za prima .avergli suturato il digiuno, e, quando la tensione è forte , compio anche la s·u tura a tutto sp essore della parete .anteriore, a i11ano a m ano che interrompo. Polya, nella pubblicazione del 1911 , illustrava lo stesso p rincip io. La trazione sullo stomaco per do111inare il viscere d.a interromper e e p er guadagn ar e spazio in profondità, è poi espediente di chirurgia g·.a strica orm.ai diffuso. Il co11cetto della cura chirurgica del cancro gastrico, a b.a se di g.a strectomia completa, cambier ebbe dall 'attuale, quando ci si propon e se di adottare quest 'intervento p er ogni caso di cancro gastrico; anch e incipiente nella sola r egione pilorica. Egidi forrnula quel concetto a questo modo: cc • . . qu ando un tun1ore abbi.a invaso tutti i territor i linfatici del]o stomaco, a m e pare ch e la t erapia r.ag·ionevolmente radicale sia l.u gastrectomia totale. Essa mi pare che sia anche pii1· evidenten1.ent-e ri ctti esta quando, qualunque sia l 'estension.e del tumore primario, siano in, a si tutti i gruppi g·hiandolari che ricevono la linfa dei diversi territori gastrici » . Ora, se, p er tumore che .a bbi.a invaso tutti 1 territori linfatici dello stomaco, intendiamo casi ·d el g en ere di quello ch·e ha presen~to lui, n el quale la faccia anteriore dello stomaco era ispessita d.alle vicin.a nze del piloro fino ~ quelle d el cardias, siamo pienamente d 'accor d o - l 'ho già detto - che la terapia ragione~ volmente radj ca}e non può ·essere ch e quella u sata da lui . Concordo con lui anche n el ca so contemplato dalla seconda condizione ch e egli pone, se, p er invasione di tutti i gruppi ghiandolari cl1e ricevon o la linfa dai diversi territor~ ga·· strici, si debbano intendere, pure, casi analo gh i al suo , n el quale il tumore delle ghiandole giungeva fino al cardias. ~ia dico .ancor.a - con ciò non modificl1iamo il presente. Nè credo che sia·mo lontani dal modo di pensare dei più consumati chirurghi ch e hanno riferito la somma della pro·· pria esperienza al nostro congresso. Ch è, se, invece, la gastrectomia totale deve essere giustificata anche d.alle tumefazioni di sin o-oli gan gli della piccola curvatura , della grande e del gruppo splenico, le quali tume . . fazioni si trovano più o meno in quasi tutti gli ~tornaci can cer o i ch e ·ven ()'ono al chirurgo 1
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(ed Eg·idi n1i concederà ch e di più che di tum efazion e non possiamo p,a rlare, perchè è b en difficile stabilire su gang·li linfatici viscerali dov-e e fino a quanto la tumefazione coincida con 1'invasione cancerigna) io - che non ho n1ai precluso le vie all'avvenire, anzi: chevorrei vedere nella chirurgia il mezzo di rifare (m.a, intendiamoci: di rifare, non di demolire) !_'organismo ammalato - dico anche in questo caso,: non voglio ,e scludere ch·e in avveniresi faccia così. · Soltanto osservo che questa è questione ch e riguarda, appunto, l 'avvenire, non il passat°'~ E, se, .p assando dai fatti alle idee, di queste vogliamo analizzare il fondamento, ini pare ch e non si possa prescindere da un.a constata .. zion.e ormai a ssodata : che , cioè, l 'asportazion·e completa d·ell 'organo can cer oso non è misura sufficiente per garantire dalla recidiva. Ce Io .potrebbe dire proprio l 'esempio citato da Egidi, del cancro cilell 'utero. Anche per il cancre> gastrico si potrebbe rilevare ch e, nella maggior parte dei casi, la inoperabilità è data meno dalla diffusion·e del tumore nel viscere,. ch e dalla diffusione n elle vie linfatiche extragastriohe e sul peritoneo; egua]mente: le recidive, più che nelle pareti gastrich e, si trovano sul periton.eo· e nei visceri circostanti allo stomaco. Per cui si viene sempre alla conclusion e : che giova, sì, moltissiJ.Uo, operare· radicalmente, ma ch e - oltre a ciò - bisog·na preoccuparsi di operare pr.ecocemente : ed è questa la misura che urta contro il vero scoglio, a m.aggior danno dei risultati chirurgici. Nè può essere trascurato, in discussione dì questo g·en ere, il rin1a rco, che non sempre con vien.e il cc tutto per tutto ». Ecco che io trovo n ella a ccurata esposizione tecnica di Egidi, un passo il quale collima ·e sattamente con un principio da me e per m e ormai sancito in chirurgia })erimentale. Sul cane, un numero assai considerevole di anastomosi cardias-digiunali con suture continue ·h.a .avuto ·esito infallibile in deiscenze ·e distacchi. Egidi è ve nuto a conclusioni .analoghe })e:.... l'uomo, perchè scrive: cc Non rimase che da rinforzare la sutura a tutto spessore e da com .. pletar.e la sutura alla Lembert; ciò che fu fatto sempre con punti staccati, perchè parve ch e i punti staccati, m eno delle suture continue, potessero comprom ettere la vascolarizzazione d ell' esofago ». Con ciò egli ha ovviato al pericolo ; ma ha· confermato che la vascolarizzazione dell: esofago è scarsa . E : dove il circolo sanguigno può difettare, chi ci dice ch e un punto di sutura non chiuda anch e la scarsa ergente nutritiva e ch e il t es uto n on si necrosi ~
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SEZIONE PRATICA
E, allor.a, consigliabil e di affro11t.are l 'insuc-· · ce~so operatorio per u11a cau a estranea alla corretta tecnica e non ,-al utabile in precedenza~ Insom111a: io dico ch e la g·astrectomia totale eseguita qu.a ndo non se n e possa fare a meno, }Jo trà ùare dei risultati lontani che b eneficiano più, d·ella moderata malignità del tumore, che del! 'audacia e d ella perizia di chi opera; eseg·u ire la gastrectomia t otale .anche quando, a g· iudizio della esperienza raccolta fin9ra, si r rede di interrompere largamente sul sano l)Ul'e lin1itandosi ad una r esezion.e ch e conservi aJl 'intestino un .attacco su tessuto ancora gastrico, mi pare n1isura la cui giustificazione i1on pu ò ,~enire che d alla prov.a ta esperienza d el domani: la quale è affidata, naturalmente, ai pionieri della chirurg ia. La parte fondan1 ental e di quanto ho scrittui qui fu già dè~ta .all 'oratore dal prof. Alessandri in sed e stessa di con1unicazione. Io ho creduto di farn1i '\ ivo per quel tanto ch·e mi in., teressava ·personaln1ente. E con1e il prof. A4e ~ andri co.min,c iò così io finisco : conaratulandomi co11 l 'Egidi per il bel successo 01)eratorio. 1
SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA OSSEO. La malattia ossea di Recklinghausen. (A.
LERI.
Le Balletin m édical, n. 23, 1929).
L'A. riferi sce lo stato attu.a le dell e conoscenze u quella strana malattia, ch e von Recklinghausen descrisse per primo n el 1891 de fin endola « osteite fibrosa deforma.Qte generalizzata con formazioni cistich e e produzioni tumorali n. L ' A. n e h a osservati 12 casi e richiama l 'attenzione su questa infermità in quanto essa è più frequ ente di quel che si creda e se in gen er e è con iderata rara dipende dal fatto ch e di solito è sconosciuta e (fUÌndi non ' riene diagnosticata. È una 1nalattia, .ch e colpisce esclusivamente ]o ch el etro, ma con tre forme di lesioni: 1) l 'osteite fibrosa; 2) la cisti; 3) la produzione tl1111orale. Le ossa c.o lpite possono conservare u11 as11etto esterno perfet t~mente normale (specialmente le diafisi delle ossa lunghe), ma in 111olti casi sono aumentate di volume: cosa che bene si dimostra là do,1e l'osso colpito è coperto d.a scarse parti n1olli. È così che tale fatto si osserva alle clavicole, alle coste e specialn1e11te a l capo, ch e di solito è deformato da voluminose sporgenze arrotondate, spesso c is tiche. Le cisti possono aprirsi in cavità normali (naso, .seni, bocca) e in tal caso la diagnosi s' impone in quanto il fondo .d ella cavità è coperto da una massa rosso-giallastra non san1
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g uinanle, cl1e non 11a qui11di l 'as1)etto liscio e lucente d elle ' 1 ere cisti ta111Jezzate di endotelio. Si possono verificare ino ltre d ell e infl e ioni in ossa di aspetto norn1al e o i10 , .a livello di una cisti o no , d erivanti dal rammolli111en to del tessuto os eo o da fratture. Da ciò i deduce ch e la m. ·di Reckli11gl1ausen è una i11alatti.a clinican1ente polimorfa i11 quanto n el medesimo caso, n1a i1elle diverse ossa s i posa no riscontrare ci sti in ossa di .a spetto i1or1nale o in ossa ipertrofich e o in ossa ricurve. A tali segni. possono con1plicar i due sinlon1i: 1) i dolori, talora a senti , ono per lo lJiù presen ti come e11so di p e a11tezza e di liramento più accentuato durante il riposo e possono .alle volte divenire viol enti , diurni ed anch e n ottur11i; 2) l e fratture cr1 e ·on o pesso il sintomo rivelatore d ella i11ala t t i.a : tipich e fratture patolog·ich e, cl1e i11tervenO'on o quasi spontanean1ente . per sforzi i11inim i e ~ i ri1Jeto.n o sullo stesso osso, n1ag·ari '"'u uno degli ossi più potenti com e l 'on1cro e il fe111or c, non a ccompagnandosi per lo più clic a i11 inimi spostamenti , essendo sottoperiostee . Tal i fratture di solito si con solidano ])en e, i11a e i.ste sempre una certa percentuale di casi clisgraziati nei qua li il processo riparat ivo è t alora molto lento e incon1pl eto e tern1i 11a co11 u11a p eudoartrosi. La indagine radiologi ca è il 111 ezzo r h e ])iù spesso permette la diagno ~ i, i11a a11cl1e es a è b en lung·i d al dare imn1.a gini patognomo11iche. I raggi X scopron o le c jsti o ~ see Illono- e l)luriloculari e dimo tr.ano al tre ì e esse sono . . cavat e n ello spessore di ossa perfettan1ente ane o di ossa scolpite da piccole logO'e e cavità. Infatti si vedono talora p iccole c i ~t i dai bordi mal limitati 'e irregolari c.av.a te in ossa di aspetto poro o <<ovatta to». Altre volte s i ,,edono d elle ver e zone di distruzione ossea rapprese11tate o .da una cisti vuotatasi in qualch e cavità ·vicina , o da cisti ch e a bbiano progr essivamente eroso la corticale ossea, o da un a te ta ossea (om erale o femora l e), ch e privata di tutto il t essuto ·r esi stente si . ia per così dire sfondata . Le . mass.e tumorali si presentano ora come tu1nefazioni g lobali d ell 'osso, ora come tumori localizzati sessili o peduncolati, pieni o sca,r.ati da cisti. Al le volte son o esclusivamente intraossei e fanno salienza n el canale midollare. Clinicamente si osser,rano le forn1e più svariate in quanto la sed e d ell e lesioni è ,-ariabilis ima. Di solito affezione generalizzata o meglio disseminata in più ossa, può ancl1e presentar si localizzata a d esempio ai mascellari (Fran genheim ) o alla testa (P etrov) . Lo stesso A. riferisce un caso di malattia strettamente localizzata al cranio e un a ltro caso trettamente circoscritto a due ossa degli arti (ulnatibia) ed avanza 1-,ipotesi ch e n1olte dell e cisti ossee dette solitarie , ch e non ,-engono n1 eglio identificate, siano d elle ,-ere e proprie forme n1onossee di tale malattia. _.\ lumegg iare la
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lL POLICLINI CO
e tre111a ' arie Là d ella n1. di llecl\:li11g·l1au ... en l 'A. riferisce alcuni casi occorsi alla sua osservazio11e. i tratta di quattro pazienti nei quali le 111anifestazio11i, comi11ciate nella prima infanzia , i sono arrestate n ella loro evoluzione intorno ai 20-25 anni. I p.' si presentarono al medico perchè affetti da tumefazioni mascellari e cranich e, ma la anamnesi ch e rivelò ch e i p . .av.ev.ano sofferto di fratture e l 'esame radiologico condotto sistem ,a ticamente dimostrarono la enorme dise111inazio11e di lesioni cistich e. In uno di questi casi oltre a l cranio e ai mascellari eran o colpiti anche g li omeri , i ra di , l e costole, le os .. a iliacl1e, i fe111ori e l e tibie e perfino le fal a11g·ette delle dita. . La i)rog·nosi è di solito favor evol e, in quanto la inalattia ch e inizia nella infanzia o tutt'al ' . più nell 'adolescenza, tende a d arrestar..,1 spontanean1ente all 'inizio dell 'età adulta. Esistono però d ei casi eccezi onalm e~te gravi e ad evo: luzione e ' lremamente rapida come uno d1 Leri cui .a ccenno. Si tratta di un sogg·etto di. 31 ~nni, colpito n el 1925 da dolori . .agli arti inferiori. Curatosi come un r eumatico senza .alcun risultato, in breve n on fu più in grado di star e in piedi e in questo stato entrò. n el r eparto di Leri. Ivi gli ~~ risc.o~tr.ato radio~o aicamente .a ccanto .all intear1ta d el cranio, b al l 'a e11za' di cisti e tumori u, olo presenza d'i larah e intaccature sulla superficie d elle ossa lu11bal1e e diffusa d ecalcificazione ossea ch e dop~ qualche m ese si è così aggravata ch e i femori si sono resi invi sibili a i raggi X. Esclusa la lues anch e mediante una cura ch e no11 ebbe alcun risultato fu eseguita una bior>si::., che dimostrò il r eperto .a n.a ton1i co di r11. Cli Recklin o-hausen: diagnosi poi confermata da due fratture patolog·ich e, che si verificaror10 . a l] 'or11er o e a l· femote S. Que to ca o dimostra come qu esta ;m.a latt1a po . . a talora continuare ad evolversi anc?~ oltre i 30 anni assumendo u11a tale grav tt:.:t da immobilizzar e e perfino disossar e u.n u?n1~. A11aton10-patologicame11te la mal.atti.a s1 d1s ti11 0-u e per la presen za di n1as e ossee neofor1~ate pien e o cistiche poste .sia a l.l 'es lerno cl1e all 'interno di ossa norn1al1 o d1 aspetto l)Oroso. l\iicroscopican1ente è caratterizzata d alla progre '" iva co111parsa delle travate d el. tesuto osseo fond.a1nentale e d.all a trasformaz101le fibro . . a (c irrosi) d e] midollo · in cui si 11otc<tr10 abbo11dai1ti n1ielo1)l.assi. . Siccoi11e tale r eperto anatomico c on co~·d~ ,coi1 q uello d~l m. di ~.ag·e! e d ella leont1as1 o ca ai1atom1camente s1 puo pensare ch e quete tr'e nlalattie còstituiscano tre vari età di -una tessa forma morbosa. l\1a l a clinica si oppofl:e a questo modo di pensare dimo'str<lndo l~ d1ver ità cl1e e istono fra queste tre malattie .ed anzi a cr o·iunae ch e si esagera n el volerl e r1u5 ni1:e solo in base al r eperto anatomico d ella c irrosi os ea, la quale è i~ fin d~i con ti come tntlr l e c irrosi la espression e d1 llna banale
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reazione. Infat ti la m. di Recklingl1ausen è una malattia d ella giovane età, generalizzata, cl1e si arresta di solito all 'età adulta e si caratterizza p er lesioni ossee cistiche e tumorali ch e predilig·ono il cranio e le cinture pelvifemorali . e scapoloomerali. ' La m. di Paget è una n1alattia di solito d ella età avanzata, che colpisce il cranio e non la faccia, in modo generalmente r egolare e ch e ipertrofizza ed incurva in modo uniforme le ossa degli arti. Infine la leontia$i ossea colpisce la faccia ed è caratter izzata da masse ossee dense e compatte sin1n1etricamente disposte. L 'etiologia è sconosciuta . Si sa solo che la malattia colpisce la prima infanzia. È stata invocata la lues sia p erchè di frequente si è trovata negli antecedenti degli infermi, sia p erchè le cure specifich e hanno dato dei lievi migJioramenti ma con ciò non si può affermare ch e questa malattia sia sifilitica. Tutt 'al più si p·u ò pensare ch e essa sia indirettamente per la \ ia sanguig·na u11a consegu enza d ella lues. È più fàcile p en sar e ch e la malattia si svolga come conseguenz.a di osteomieliti più o m e:µo attenuate o sconosciute: concetto questo, cl1e concorderebbe col fatto di veder spesso insorg·er e tale malattia subito dopo . delle mal~ttie infettive. E a questo punto Ler1 e mette .l 1:potesi ch e questa osteite non possa essere infine cl1e l 'esito banale di una serie di di verse affezioni interessanti lo sch eletro sia direttamente ch e _indirettamente, attraverso turbe del metabolismo. In questi ultimi a nni infine si è ricer cata nelle ghia ndole endocrine la .ca?s~ d ella malattia e specialmente le p,a r.at1ro1d1 sono. s~te incriminate: cosa questa ch e apre nu?VI orizzonti .a l _trattam ento di qu.e sta malattia. La cura · è n egativa. Di scarso significato è la cura specifica a ntiluetica. Si è pen sato al trattamento calcico, ma questo sarebbe solo g·iustificato nel caso eh.e la d·e calcificazione ossea fosse con segu enza d1 un difetto di Ca nel sangu e. Ed invece ~e e.spe: rienze 11anno dimostrato che la calc1em1a e sempre più o meno aumentaf:a. ~i tratta. p~rciò non di difetto di Ca, m.a di difetto di. fissazion e d el Ca, p er favorire la qu~le s1. sono provati l 'adrenalina , i raggi ~ltrav1?letti, e ]e sostanze irradiate, n1a senza r1sultat1. Mandl in,rece tenendo presente ch e le paratiroidi avrebbero funzione di fissatrici del r:a ha sottoposto un infermo ad ini~z ioni d~ estratto ·paratiroideo e all 'innesto in~raperitonea l e di .paratiroidi , m~ senza a lcun risultato, fa·vorévole. Dopo tale in succes~o , seguendo 1 esempio di fv[acC.allun1 e Vogtl1n, c~e .con. la paratiroidectomia otten evan o una d1m1nuz1on e della calc iemia intervenne in un altro caso asportando un ad~noma paratiroideo e ottenen~o t1n con si dere,~ole miglioramento; e com e ll11 anch e Gold in t1n altro caso. 1
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SE ZIO~E
Questi ul tin1i risultati benchè ancor.a trop110 esia0 t1i pur tuttavia giu stificano l 'atto operatorio i1ei ca i gravi e a rapida evoluzione. R. LIBERTI.
Le osteiti del tavolato inte1·no del c1·anio e la diagnosi 1·adiologica della sifilide. (LERT e (~ oTTENOT. Le Bull. niéd., n . 23 , 1929).
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Gli AA. richi.a mano I '.a ttenzione sulle lesioni cranich e della lues. Esse riv,e stono il carattere di gomm.a -ulcerazione-iperostosi. Di solito siamo abituati a vedère tali lesioni a carico del tavolato esterno del cranio. Ivi infatti le iperestesie negli eredoluetici sono dette osteofiti ·dei neonati, negli adulti osteomi. Le g·omme e le ulcerazioni rientrano inve?c nei quadri della sifilide n ecrosante del cranio. l\fa b en più importanti di queste sono le le ioni cl1e si svolgono spesso indipendenten1ente dalle precedenti a carico del tavolato i11terno. Da qui tutta l 'importanza di un esame radiologico a ccurato, ch e solo può din1ostrare 1'esistenza o meno dei qu.adri tipici di lues del tavolato interno. · Tali quadri sono tre tipici e un qu.a rto atipico. 1) La goinma, ch e si presenta come una i11accl1ia arrotond.ata, op,a ca, a bordi sfumati, sporg·ente ad un tempo ver so ~ ' inte rno e verso la diploe; 2) L 'ul cerazione, cl1e di fa ccia si presenta coine ui1a chiazza eh i ara a bordi n ett] , di JJrofilo, a econda della ua profondità, come li n .as otti gliamento del tavolato interno o come t1na di. truzion e di q11e to e spesso anch e del~ ~ diploe e tal ora a n ch e del tavolato esterno. P111 ulcerazioni po ono così dar.e alla volta cranica, di ]Jrofilo , un a SJJetto lJÌÙ o n1en o r~go larmente festonato ; 3) Le ·i1)erostosi si l1resenta110 coin e n1.a s: se o isolate o riunite i11 u11a cresta 01)aca dai contorni n etti , cl1e sporge n el cranio. Ben ch~ di solito colpiscano le regioni front.o-par~etal1 e la linea i11edia11a, talo1·a so110 d1 seminate come digitazioni , ch e rinforzano a zolle la opa. ' cita crani. ca; -±) L ' i._ 1)e ... ii11ento gen eralizzato della volta . cra nica . Tut La l 'importanza di questi sruadri ra~iolo gici i dimostra quando si pens~ ch e i;ne~1.a~~e tali segni si possa impiantare diag·nos1 d1 s1f~ lide ch e inv.a no si era ricercat.a qoll'anamnesi, coll :esam e obbietti·vo e con le ricerch e sieroloa ich e. I11fatti m ediante questa indag ine gli hanno posto la d.iag·nosi di lues ~d ha~no l)·uarito ' in t>o·ei1er e con trattamento b1• n1l1t1co, -. • r ri i epil etticl1e sia g·e.neralizza.te, s1~ ~ tipo jacksonia no comparse in ta~un1 . n ell 1n.fan z1a, i11 altri più tardi ; cefalee r1bell1.' co~t1nue e clisco11 t inu e talor a a cara ttere en1icr.a n LCO; turl)e pareste... i ch e e i)aresi a tipo mono- ed e111i11legico . R. LIBERTI.
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PR:\'l' l è :\
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SISTEMA NERVOSO . La pressione nor111ale . del liq11ido cefalo-1~aehidiano. (N1cHELA1'TI. Annali Ottalmologia e Clinica Oculistica, ottobre 1928). La determinazio11 e della pressione del liquido cefalo-r.a cl1idiano ha un valore semeiolog ico di notevole importanza , ch e va sen1pre più riconoscendosi .a n1isura· ch e si precisa la pressione fisiologica o normale. Con l 'introduzione del manon1etro Cla11de, cl1e con la inodificazio11e di Ajala , rappresenta il migliore strumento p er tale mi surazione, si on o eliminati la maggior parte cli errori tecnici. Tutta ia 'le cifre date dai vari autori circa la pressione n ormale so.no m olto varie e di scordanti , ch e in parte s i devono a varianti indi' 'id11a li e per la m.aggior parte a circostanze ]a cui ii11portanza non era stata adeguatamen te rico11osciuta. La pressione in effetti varia con la posizione del corpo e della testa, con le modificazioni circolatorie e r espiratorie, con i movimenti, co11 la tosse , con le g rida, ecc . ~1 a a i1ch e in asserite identità di condiz ioni e senza alcuna cau sa apprezzabile di p erturbarr1ento le cifre d.ate da i ' 'ari autori sono m olto ' dissimili. Claude, Quincke, Rich et, Fontecille e . Sepulveda ritengono come normale la pressi~n~ presa in posizione orizzontale quando oscilli tra 10-15 cn1. d i .acqua , nlentre Lamache , Cottjn, Saloz e Barre n ella stessa posizione trovarono normale la pression e a 15-25-30 cm. di acqua . In posizione. ~eduta le variazi.oni di opinione sono .ancora p1u a ccentuate:. dai ~0-25 di Claude I<~ontecille , Rich et ecc., s1 arriva a 1! 0-4 2 di Bard Cottin, Saloz e Barré e ~1in g.azz ini e per sino ai 72 cm. di acqua di Pi. ani e Balduzzi. È da osservare ch e tali discordanze debbono attribuirsi in parte a l fatto ch e le m! surazion~ non furon o sempre fatte in soggetti normali l3d jn po izion e orizzontale e seduta sen za tener conto del grado di flessione del corpo e della testa e senza a ccennare n clJ.a posizion e seduta, il g·rado di inclinazion e del tron co e dell a testa. L 'A. 11a fatto misurazion i su in cli Yicl11i lJreviamente a ccertati come n orma] i e sani e sen1pre eseguite di mattina n elle segu c11t.i po izioni: testa e tron co leg·rrerm en1 c fl es~ 1, t~ s t a ~ tron co com11Ietam ente eretti , clect1bi1 0 or 1 zzo~ tale til fi.anco de tro con t esta all o stc. ~o l1\1ell o del corJJO . Jn base ai reperti olten11ti 1'.\ . f> ,·r 1111t o alle . eau e11ti eon el 11:: . ion i :
1680
IL POLICLINICO
a) posizione orizzontale d el tronco, collo e te ta: 10-20 cn1. di .a cqu.a ; b) posizione seduta: tronco e testa legger.n1ent e Ile si: 22 -41 c111. di acqu.a ; e) posizione seduta: tron co e testa eretti : 43-5± Clll. cli acc1t1a. · L ' influenza d ella posizione d ell 'esaminando sul re1)e rto n1ano1netrico è particolarmente en ibi Je i1ella po izione seduta a test? e tronco fl e i , in quanto che basta una l eggera variazio11e d ella fle ione p er far variare la pressio11e cli pa reccl1i cn1. di a cqua. Dalla posizione cli n1.a sima fl essione a quel]a er etta , tale differenza . può essere persino di 32 c ni. Perciò i valori ricav.a ti da punture eseg uite in tale posizione hanno un valore molto r elativo; non ne h.anno poi .alcuno se ripetute a SCOf)O comparativo perchè è impossibile ri])r OdL1rre ogni volta la posizione precedente. Le di,1erg·en ze d ei vari sperimentatori in merito .a ] valore della pressione d cl liquido cefalorachidi ano , ch e sono piccolissime per i valori della })O izion e orjzzontale e m .a ssime per quelli d ella I)O izion e seduta , sono in parte dovute al di Yer . . o a r aclo di flessione del tronco e del capo. J11 co n . eg·u enz.a I.a \ 1 alutazione manometrica av r~ ,-alore e ffetti, 0 solo se eseguita in posizioni det ermin.ate e facilmente comparabili qual i ono quella orizzontale e quella seduta a 1r o n ro e ca1)0 con1pletamente eretti. ~ ovvio ch 0 l'LJ)Ortando ]e cifre dell a t en sione si dovrnnno ])en prec isare l e condizioni n elle quali sono s tate raccolte. 2) Ln pressione aumenta notevolmente se . l 'an11naJato grida , si agita o mette comunque in az ione g ruppi muscolari ; oscil la da indivi. cluo a individuo e senza reg·ole e r apporti co. tanti durante ampi movimenti respiratori. _l\ncl1 e in eguito a colpi di tosse subi ce un at1n1c11to \ 7ario p er poi tornare s11bi1 0 al livello J1 orn1ale. · ~- Le ' 'ariazioni no11 brusch e d ell a pression e al111 0 ~ ferica 11on influiscono in modo ap· prezzabi le ui valori m .anometri ci della pres-. . ion r d cl liquor perch è questa si equil ibra con qt1ell n. 1
-l )
I di='t11rbi acr11 ati da.g li in cl i,rid11i
Pf'<l-
n1in a li .al cune ore dopo la rachicent esi sono clo ,·u ti a i])Otensione del liquor p er il fatto cbe i I foro J1rodotto dall ' ago n ella dt1r.a m.adre rin1 nnr })er alcun t empo beante e si h a quindi 11na cli . per . . ione d el liquido cl1e J)UÒ co11tinuar r nn r l1 r p er a1c11ni giorni.
DR.
XXXVI,
NU:\11.
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1) La pressione norn1ale d el liquido ce falo-
rachidiano presa alla sed e di elezione d ella puntura lombare è in rapporto strettissimo con la posizione d el soggetto variando in seguito a J)O ~ tan1en ti ancl1e piccoli dello te s . . o entro i li1niti seguenti:
[ANNO
Liquido cef·a10-1·achi diano e te1npe1·at111·a del corpo. (t\.. GoRDON. Revue Neurologiqiie, luglio 1~2 9) . L 'A. 11a studiato il comportan1ento d ella ~en1per.atura in seguito all.a puntura lon1bar e i11 250 individui. · . Il g!·upp? degli,.adulti comprendeva 25 casi d1 emiplegi.a , 5 d ipertensione endocranica 17 di ·~piles_sia, 10 d~ m eningite, 40 di psico~eu ros1 . var~e,. 12 di psicosi m .aniaco-depressiva, 10 di mielite trasversa , 20 di tabe 40 di ce fa le~ sifiliti?a! 4 di demenza precoc~. Il gru1)po dei bamb1n1 comprende\'a 10 casi di n1ening·.i~e, 1.5 di arr.esto di s,riluppo n1entale, 20 cli ep1less1a e 5 d1 morbo di Little . Negli adulti la t ein1)eratura cominci ava a salire per l o p~ù dopo c inque n1inut.i dalla 1Ju11-· tura _e solo in q.ualcl1e caso dopo 30 minuti. Continuava a salire p er tre ore e. poi ridisce11deva grad.a tamente fino a tornare normale. L '~p~rter~ia massima era di due gradi, la m1n1ma d1 mezzo g·r:ado. ed er.a pro1Jorzionale · a lla quantità di ìiquor estratto. Nei casi febbri li I '.aumento di ten1per.atura era più .accentuato. N.ei casi d'irritazione n1eni11g·ea n·e i quali dopo I.a sottr.a zione d el liquor si faceva seg u.ire l 'iniezione n el canale rachideo di una eg·u.a le quantità di oluzione fisiologica la te111IJeratura invece di elevar si si abbassa, a. La JJuntura ventricolare era segµ ìta da un 'i1Jerter111ia più rapida e più a ccentuata. I fatti rilevati con entono di affermare ch e esiste una relazione fi ica tra liquido cefalorachidi.ano e ten1pera lur.a d el corpo, e cl1e il liquor stesso ha rapJ)Orti con un centro tern11co. L 'esistenza di quest o centro in prossi111ità del pavimento del terzo ventricolo è stata sperimentalmente dimostrata. .s e si consider.a la r el.azio·n e ii1tim.a tr.a g·Ii . pazi contenenti liquido cefalo-rachidiano e }Jarticolarmente n ell 'interno del cervello , e la relazione del canale rachidiano con il terzo entricolo , ossia se s i con ider,a la comunicazion e anatomica tra i \rentricoli laterali con il terzo ventricolo attra\rer , o il foran1e di Monroe, de] quarto con il t erzo ventricolo attra, er so J '.ac quedotto di Silvio , d el qu.arto ventri colo con la cis terna magna. attra\1 erso i forami cli ~ifag·endie e di Lushka e della cisterna direttan1en te con i1 canale ra chideo; se si considera in fine ch e la cist erna m .aana è uno spazio ' cr so il quale corre i l liquor da tutte le direzion i d el cer,re·] lo, s i cle, 1 e r:oncluder e ch e un l)e rlurbamento meccR11ico d el liquido ce faloracl1idi.ai10 .a qu.a lsia: i livello J)r0\ ocherà 11n cli. ord in e n1eccanico nelle altre IJarti. I .. e pareti d ei ,-entri coli sono Je ole ]Jarti dcl ~ i ~ 1 en1a n er,-oso cenlral e, e ]à il liquor tro,..1~i a co11tatto dire11 o co11 il pare11cl1in1a nerYO . o. E c1uincli lll10 ~ q11ili])ri o 111eccanico clel 1
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{ANNO
XXXVI, Nu~r. 46]
SEZIONE PRATICA
liqui~o pr?vo che~à l!n 'eccitazione delle pa r eti
' 'enlr1colar1 e qu111d1 a n ch e del centro termic o, localizza to, com e si è detto, i n i)ros i111ità del pavimento del terzo ventricolo.
DR.
Ricerche sperimentali e cliniche del liquido cet·alo-rachidiano. ( SOREL.
Thèse de Toulouse, 1929).
L' A. ricorda le condizioni i11 cui deve essere
..
:praticata una manometria rachidiana e le variazioni ch e subisce la tensione oefalo-rachi<lian.a sotto l 'influen za dei diversi fattori so' pr~tutto m eccanici . (compressione delle giugulari , ecc.). Così pure la ten sione va ria a sec onda della posizion e d.el so·g getto e del punto <lella puntura : n ella posizione orizzontale le .cifre estrem e al Claude, nei soggetti normali € .qua lunque sia la sede della pu·n tura, sono <:1_1 9 e, 25 cn1.; . ~ e lla posizione seduta , la press ione e tanto p1u elev.a ta qu.anto I.a colonn.a di liquido itu.ata .a l disotto dell 'ag·o, è più .alta. · ~ ' ~. studi.a i11 s~guito i diver si tjpi di ri.pr1st1no della pression e do1)0 sottrazion e di liquido, ch e di r egola .avvien e in 30-60 minuti .a v~lt e in m odo len to, a vol te seo·uìto da ipertension e. P er quanto riguarda . i rapporti tra pressior1e .arteriosa e ten sion e ce fa lo-r.achidi.ana, l 'A. con<::lude ch e allo stato statico, i due fattori h anno c iascu110 una g~and e indipenden za . In particolare, sal,-o rare eccezioni , un iperteso arterioso ha la t en sion e rachidea norm.ale, così - e si concepisce l ' interesse semeiologico di tale con. -statazìone - in presenza di un.a duplice iper~ t ensione (arteriosa e rachidea) quest 'ultima deve essere il J) ÌÙ spesso consider.a ta com e dt --ordine n eurologico. · In seguito l 'A. ha esaminato i ra pporti del ·due elem enti allo stato dinamico. Il punto vera m ente sali e11te di questo studio concern e la ·:elevazione parossistica della pression e arterio-sa, sia n ell 'uomo durante le cri si iperten sive, -sia n ell 'animale in seguito ad iniezi oni intra-ven ose di a dre11.a lina . II p ara lellism o delle due ·t en sioni è interessante. Quest 'iperten sion e cefal o-racl1idiana con secuti\'a all 'iperten sion e ar1:eriosa, l 'A. la spiega con una vasodilatazion e pa si,ra d el cer vello e n on con un .a umento del liquido cerebro-spinale. In 9 casi di blocco totale o parziale deg·li -spazi sottoaracn oidei , l 'A. h a poi eseguito del] e grafich e ch e ra ppresentano le curve ten si0na li r egistrate da due n1an om etri, situati 11no sopra e l1no sotto la con1pressione midoll are. La prova delle g·iug ulari di Qt1ecke11 . . tedt e ·10 stuclio del ripristino, costitui scono due prove di a pplìcazion c J) f a ti ca, facili al letto del 111a·1ato e cl1e dcbb o110 ~em 1)re J)r eced er e l 'es1)lora-2 Ìone con il Ji1)iodol . A. P.
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1681
CENNI BIBLIOORAFICI. A.
PHILIBERT.
Aianuel de bactériologie médi-
cale. Masson ed ., pag. v1-±2± e 17 tavole a colori, 1928 . In questo nuovo m anuale di batteriolo 0o-ia clinica vengono illustra ti con chiarezza ed equilibrio i principali m icrobi p.a togeni per l 'µo.m o, e si espongono i procodin1enti per la loro !i?erca. ·e d. identificazione n ei 1)r odotti .p atolog1c1. Assai compren sibile risulta , an ch e a chi sia nuovo all'argomento, il capitolo della determinazione del pH n ei terreni di cultura; n otevole ci è apl?arso il capitolo dei virus citotropi, e del bactenofago ; m entre forse un po' troppo breve è la parte sierologica, sp ecie per quello ch e riguard~ le r eazioni di flocculazion e, di cui l 'autor:e non descrive ch e quel.la di Dujarric de la Rivièr e e Gallera nd . Tuttavia il libro ci sembra quanto ma i a datto al principi.ante; . e credi.amo ch e possa an ch e molto utiln1ente figurare sul tavolo del .lab or.atorio . Ventun b elle tavole a colori n e aun1entano n otevolmente il va lore did.a ttico . SABATUCCI.
HAU DU ROY P. Les ultravirus et les f ormes filtrantes des microbes. l\{asson et C. , P.ar is, 1929. Fr. 40 .
Co1ne a fferma l 'A. n ella introduzion e, gli argom enti trattati rappresen tan o il com plesso di ricerche a ssolutamente m oderne, ricercl1e ch e h anno aperto una nuova via particolarm ente interessante agli studi della b acteriologia . Ma occorre m anten er e b en clistinti i due con cetti di ultravirus ossi.a di rr1icrobi capaci di attraversare la par ete di filtri di m embrana di collodio e quello di forma filtr.a bile di microbi ch e sino a pochissimo tempo fa erano conosciuti soltanto n ella lor o for ma coml1ne n on filtrabil e. Sulla base di questa distinzion e l 'A . divide. quest o su o vo1urn e in due parti , nella prima tra tta degli ultraviru propriam en .. te de tti , n ella seconda d elle forme filtrabili dei microbi. Raccoglie cosi n ella prima parte quanto si conosce sull e m alattie da ul travir u s dci germi , delle piante, degli insetti, dei peci, degli u ccelli, dei m ammiferi , quanto ~ risultato dai più modern i studi sui caratteri fisici degli ultravirus, sulla loro morfologia, ~ ull e loro culture, sulla immunità n el le malattie da essi d etermin.a te. Nella secon da parte sono trattati i germi visibili e fil tranti con particolare rig·uardo al germe della gri1Jpe, a lle forme fil tranti delle spirocl1ete, alle forme filtranti del b acillo tubercolare. Inoltre l 'A. tratta della tecnica di studio di queste forme filtranti , sottopon e .a se,rera critica i ri sultati delle esperienze finora con1piute. e si so fferma .. u l probl en1a del potere J) él t ogen o cl i dett e forn1 e fi]trnn ti .
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Questo volume di alta attualità e di notevole inter e e scientifico sarà accolto con pieno favore d ai bacteriologi e dagli studiosi tutti . TRENTI. DELATEH et GRA.NDEL,.\.NDE. JVouvea.u précis de Bactériologie. Gauthier et Villars ed. , 1928, J)ag. x11-55 1, 21 tavole a colori · fuori testo. Fr. 55. •
~ un manu.a letto scritto da due direttori di
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laboratorio delle scuole odontoiatrica e odontotecnica di Parigi : I.a m.ateria è suddivisa in un primo gruppo di diecì lezioni, in cui· sono trattati i caratteri generali dei microbi, -e il conflitto microbo-organismo vivente, lucidam ente e genialmente analizzato; e in un gruppo di u11dici l ezioni di lavori pratici, r idotte esclusi ,1amente a tavole sinottich e e a tavole colorate. Ci sembr.a un po ' poco per il principiante dig iuno di tutto: mentre crediamo che il libro po sa essere molto utile a chi, già conoscendo la materia, voglia ritrovarla condensata in pi ccolo spazio. Tuttavia il' libro è raccomand abile; le figure, per quanto non felicissime come riprodu zione di colori, sono chiare e didatticamente efficaci, sopratutto quelle ch e sintetizzano a lcuni procedim enti di tecnica. SABATucc1. PRUNE LL A. La Serohemofloculacion en el Diagnostico de la Sifilis. Montevideo , A. Hnos, 1928. L 'A. , basandosi sulle modificazioni fisicochimich e d el siero luetico e sulla proprietà din1os trata ch e l ' aggiunta di siero di individuo non luetico ad un siero luetico può inibire }'.e molisi provocabile da una soluzione aoetica all ' 1 / 500, espone la tecnica della reazione da lui proposta e la sua applicazione pratica a ll a sierodiagnosi della sifilide. D.ai risultati finora raccoI ti pare che la reazione di Pr.u nell concordi con la reazione <li W assermann n el 90 ,.. d ei casi. La stessa tecnica è stata dal]' A. impiega,ta per la sierodi.agnosi della tubercolosi e p er quella del tifo . Nuove reazioni ch e si agg iungono a quelle già conosciute e che non apportano modificazioni alle conclusioni ed ai ri sultati finora con qu.e ste ottenuti. TRENTJ. DEMANCHE R. Précis de teclin.ique du séro-dia-· gnostic de la sypliilis. Parigi, G. Doin, 1928. Fr. 1±. ~ un breve co1npendio di tecnica serologica cl1e in 120 pag·ine raccog·Jie tutte le reazioni ch e ono state ·pro1'.)oste per la sierodiagno s~ d ella ifi] ide . In una prima parte espone tutt1 i vari i11etodi basati sulla emolisi, nella second a le varie r eazioni di flocculazione. In un capitolo a parte riunì ce le reazioni colloidali d el liql1ido ce fal o-rachidiano · d.a ultimo nelle con clu i.ani dà alcune n or111e critich e per la inter11rclaz io11c dei ri sultati dell e varie reazioni . TRE T1. 1
[ANNO L\XVI, l\ul\tr. 46}
lliRZFELD L. /( oristattutiorisserologie und Blutgrupperi jorscliung. Berlino, J. Springer,. 1928. l\{k. 18. La presente pubblicazione dell 'Hirzfeld di Varsavia è una più ampia e dettagliata esposizione di quanto l 'A. già trattò in una monografia degli cc Ergebnissen der Hygiene ». Egli dedica questo suo lavoro non soltanto ai n1edici, m a ai biologi ed agli antropologi poichè l 'ar gon1ento di una individua le costituzione serologica è d'alto interesse per tutti. L 'A. parte dallo studio d·ei g·ru ppi sanguig11i perpassare poi a llo studio delle ' rarie razze umane d.a l punto di vista serologico riportando tuttele ricer ch e compiute dai .v ari autori nei diversi paesi e so ffermandosi in n1odo particolare allo studio d el problema: delle iso- ed autoagglutinazioni. Da ultimo 1'Autore si occupa della ìn11)ortanza d ei gruppi san g uigni in patolog·ia, e di fondan1enti teoretici d ella serolog ia costituzion ale. TRENTI. MARANELLI L. Neozolfoterapia. Vol . III , Milan°' 1929. I stituto Editori.ale Cesalpino. L. 20. È il terzo volume di contributo sul valore
metabolico e terapeutico dello zolfo. Abbiam°' già dato notizia della pubblicazione dei due precedenti volumi ch e con quest'ultimo formano un complesso di ricerche e di indagini che mettono sempre più in luce l ' in1portanz~ biologiai d ello zolfo. La nota del Maranelli, con la quale si inizia il libro, costituisce una trattazione completa di gu.a nto si conosce dello zol fo ~ rendepiù intelliggibili le monografie successive. DR. Importante
pubbli ~a.zione:
Prof. oott. REMO MONTELEONE
AssiiStente nella Regia Clinica Medica Libero Docente di Patologia Medica ·dimootratiV'ia nella Regia Univers ità di Ra.ma.
l'esame funzionale dell'apparato respiratorio L ' insufficfenza respiratoria in Clinica
(con 30 figure intercalate nel testo). P.refazicme ,a.~1 Prof. VITTORIO ASCOLI. Eooone l'indice Som·m ario : PREFAZIONE, p.ag. 111. - Le funzioni del •Polm~ne> pag. .t a 50 - Meto di fisici di esame della. funzione respiratoria, pag. 51 a 140. -:- Met~di chimici per lo stu·d io dell8, d'unzione resp1rator1a. pag. 141 a .172. -:E splorazione fisiologi•ca dei -centri ·r es1p drator1, pagina 173 ,a, 177. - Eeploraz.ione ·della cìroolazione polmonare, pa,.g. 178 a 180. - Esplorazicme delle vie aeree siuperiori, pag. 181 a 189. - Schema per 10< studio dell'in.Bufficien za respira tori a, I>P-g. 190 a 195. - Le forme clri.niche dell'insuffi-0i enza funzion.a>le respiratoria, pf!_g. 196 a. 252. - Bibliog.rafia, paig. 253: a 267. Volume in-80 (N. 34 della:, Collana :Ma.n u_ali ·del u Policlinico ») di p ag.g. VIII-267, nitidamente stampato jn car ta s~ipatinata, con 30 figure int_ercalate ~el testo. Prezzo L. 3 2. P er i no ~ tr1 abbonati sol& L. 9 2, 7 5 in porto franco.
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I n viare Vaglia P ostale all'editore LUIGI POZZI, via Sistina, n. 14 - ROMA.
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[ANNO
XXXVI, NuM. 46]
SEZIONE PRATICA
1683
I CONGRESSI XXXV Congresso di Medicina Interna. ((:onti 11izazione~·
vedi numero precedente).
•'e d ul(lJ unlime r idiana del 24 ottob r e.
Presi.de11za : QuEIROLO.
Le splenomegalie emolitiche. Prof. F. M1cHELI (Torino) . Conc lusion i.
,
L ·o.,· dopo aYer passat o in rassegna i principali caratteri cl ·ordine ematologico, biologico e bioch i111ico atti ad accertare la natura emolitica delle a11e111ie, ·ha proceduto ad un 'oper a di divisione e sisten1azion e d ell e splenomegalie emolitiche. Le divide jn splenomegali e emolilic lie primitiv e, nel sen so di splenontegalie emolitiche sostenute da fattori endogeni costituzionali o da cau se ignote, e in sple n,omegalie emoliticlie sintomaticli ei.
Le prin1e assai più i1'.11portanti e deg·n e di esser~ con siderate p iù particolarmente p erchè, in rag1one appu11to d·ella mancanza di iJ ozioni etiologicl1e, di più delicata e difficile siste111azion e. Nel campo delle spleno·m egalie em olitiche pri111ilive considera p artitan1en1te, nei l oro caratteri clinici, e111a tolog·ici, biologici , citopa tol ogici, le seguenti forme : 1) Splenomegalia emolit~ca costituzionale tipo ~IinkovY ski-Cha uffard; 2) An emia emolitica con cellule falciformi; :3) Spl enon1egalia emolit ica con ovalocitosi e poicl1iloci tosi; 4) plenomegalia (anemia) emolitica con emoglobi11uria-emosid13rinuria tipo Marchiafava; . ·. 5) Splenomegalia emolitica con an emia per. n1c1osa; 6) Splenomegalie e1noli tiche con an.emia perniciosjforme. Le spl enomegalie emoli~ iche sintomatiche n on sono considerate· a parte, la loro indivjdualità ri. sultand o assai p iù che dal tipo emolitico dell 'anen1ia d al fattore etiologico q altri momenti clinici e ana tomo-patologici d el quadro morboso. Solo alcune quindi sono accennate ch e posson o ir1 qualche caso rivestire più da vicino il quadro d ella s plen. iemol . costituzionale, qt1al i l 'an e1ni<l splen omegaljca m elitococcica, l 'anemia sp lenomegali ca da endocardi~e lenta. • Ter1ni n ata la r elazione del prof. l\ficb elj , il Pre icl e r1Le d icl1iar a ap erta l a
Discussione sulla Relazione.
P. (Modena). -
Riferisce so1n111arinmente di un caso di itter o emolitico sple11 0111eg·aJico apparentemente spor adico, in r ea1tà er ecl i tario, e anzi tii questo punto di vista singolar1nen le in' t er es ant e. Si tral ta di un gi oYane rl i diciotto ' anni r l1e da circa tre anni presenta r1nen1 i n spi ccala , n1anifes to subititero e splenon1eg·alia, con crisi di ò eglobulizazzione r icorrenti . Hn tre fratelli che si pre entano in buo110 tato cli alule, n on anen1ici, n on i tterici , senza ingra11clirncn to BA T AI
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della milza. La madre e la nonna materna UO'u}.. m ente in con:diz~oni d~ nor1nalità. Ma all 'es~e en1at ologico invece, sia n ei .tre fra1telli ch e nella 111adre ~ nella nonna, risulta una diminuzione 11o tevolissima della resistenza globulare e spicca .. Liss~ma l a caré_\tteristica microcitosi e presenza di r eticulociti ecc. p er cui si può affermare con tut.. ta certezza la esistenza in tuA:ti della diatesi erno .. litica . Avendo estese le ricerche anch e in ·con san .. guinei in l~nea paterna (il p adre è mor to in guerra) è risultato ch e di due frate lli d el padre uno presenta evidentissimi i seg·ni d ella dia tesi emolitica sopra ricordati . Certamente l a presen ... za della malaìltia, intesa come diatesi ereditaria,. in tutti i quattro fratelli, p oteva essere i11tesa co1ne derivat a esclu sivam e.nte d alla madre (n1alata) essendo p erfe ttamente possibile che il carat.. tere di uno 'dei genitori si trasn1e.t ta a tutti i figli, ma quest a possibilità diventa fél:talità quan .. do l o s tesso· car attere er edi lario sia p ossedu to d a tutti e due i genitori. Data la prese n za della dia.. t esi emolitica anch e dal l alo pa terno è gra11de .. m ente . probabile ch e an ch e i l padre possedesse questo carattere ·e p er ciò n el caso in questione la prese!lza della diatesi ereditaria in tutti i figli d oveva riusc~re fat al e. Da questo punto di vista,. a quanto è a su a co11oscenza, il caso in questione sarebbe il primo segnal a lo della l~·tteratura. In con clusione un ~aso appare11te1nente sporadico di an ernia emolitica con splenomegal ia è du11que risultato squisitamente er editario. Bisog11a perciò. andare es tr~mamente prudenti -nel dichiarare spor adici i casi apparentemente isol at i, e se111pre,. c1uando si voglia chiarire la questione, nei ingoli casi è necessar~o esaminare sistematicai1r1e11 te. Lutti i famigliari sia in l i11ea pater11a che i11a .. terna . Di fronte al conce tto ch e all 'origine clei casi sp or adici, quando anch e potessero risl1ltare realmente tali, stia un fenomeno di mutazior1e,. com e è s lato supposto d a Nageli, l 'O. è molto sce ttico, .ed ~spone varje co11siderazio11i ch e fan ... n o riten ere questa ipotesi, almeno per· quel che riguarda ~l problema in questio11e, piuttosto in-. Yerosimile ch e probabile. 1
C. (Siena) . · ell a sua relazione i11a... gislral e l'illu stre Maestro, il Prof. ì\ljchel i ha toccato u11 punto inter essa11te, quello d el rap .. porto tra tumore di milza infeltiYa e ane111ia e"' nlolitica. Poich è a questo punto si riferiscono le o servazioni ch e I 'O. avrebbe Yolulo prese11 ~are sott o forma di comuni cazio11e al Congres o, crede ineg'lio farne q11i un breve cenno. Tale rapporto è evidente in molti casi ed è nel senso di un certo p arallel ismo fra Lwnorc di inilza infettivo da u11a parte e intervenlo e gra .. (lo di an emia emolitica d 'altra parte, con tlit le le sue car at1teristich e espressioni n el reperto eJ11ntologico e n ei dati del r icambio emoglobinico . Si tra lta, di solito, di processi infettivi subactl1 i o cronici, nel materiale d el] 'O. di sep .. i treplococcicl1e d ell a forma lenta, di infezio11e lu e li ca. ed anch e d i febbre mal lese. Con ql1esto non si Yorrebbe alt~ribuire se11 ·a1.. tro, co11 concetti troppo en11)J ici ·Li, l 'ipere111oli i dirc tta111ente ad un 'e agerala ft1nzione della inil .. za. Il tt11nore cli n1ilza 11011 è cl1e 1·espo11e11 te cli.. 11 i CO }) ill eYidente, più fé\C jl e nd flj)!1rezzarc rlel}a GAl\I MA
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IL POL ICLI NICO
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·co11dizio11e p atologica di tu~lo l 'appar ato emolig jà j_ sani: e co1ne può allora sostenersi che la tico, con1e di111ostrano molte rag·ioni ch e n on è 1nilza iperfunziona11te sia capace per sè, indipenqui 11 caso di elencare ,e lo studio della splenodente1nente cla fattori patologi.ci eritrocitari prf111eg·alie em oliticl1e, ~11 particolare d ell 'ittero emari, o cli con corso di altri fattori en1olitici (vemolitico cos tituzionale. leni em olitici) determinare ·u n 'anemia emolitica Un altro fatto accompagr1a spesso una tu1nepiù o mèno grave? Nella forma i11 cui l 'emolisi ·i azione stabile d ella "milza per aumento delle stie è tutto, è il s intoma essen ziale d ella sindron1e la _.polpa r ossa, e cioè un certo grado di microcitosi. . forma di anemia emolitica con emosiderinuria tiL 'O. I 'l1a gjà d escritta qualche ann o· fa n elle anepo Marchiafava, i1on è in cau sa certo la milza . . 111ie luetiche, in ispecie in quelle a tipo cloroNelle forme d'iperplasia sinto1na tica del reticolo tico : si osserva i11 ques ti casi una formula eriendoteljo che dovrebbe esag·erare l 'emoc1teresi, trocit.01netrica d evi[\ta a sir1is lra, ch e riproduce i1on v 'f: l 'a11emia con1.e &in tomo, don1i11ante. d a vicino quelle car atteristi ch e d ell 'ittero emoliSperimentalmente l ' O. h a potuto çlirnostrare tico costituzio11ale, da questa differ~nte solo per con il su o assistente Prof. Bufano ch e le intr0du·esserYi pii1 larg·amente rappresentata qualch e mizion i per via rettale d~ notevole quantità di sucsu ra più g·rand e insieme alle m olte inferiori. cb splenico i11 individuj sani non deter111iuano L 'l1a pure co11 La tat a nell 'endocardite lenta e r eun quadro ·eritrolitico, m a un quadro in cui clo'.cente1ne11te ancora confer1nata in casi di sepsi 1n inano jpercron1ia rlelle e1nazie, leucope11ia, pi asubacuta con forte iperplesja splenica. strin<?penia, aun1ento di r esistenza globulare, e Co n1e g ià a ll ora aveva proposto, questa. micronei casi in cui i.1 trattam ento è spi11to, co1npai9110 •citosi può essere i11serita tra gli effetti e le no te in circo1o alcuni elemu11ti che si possono, con ricaratt·eristich e di uno stato di iper splenia, intenserva, riportar.e ad elementi 1negaloblastici l)étsofili. de11do co11 ques to no1ne l 'aumento anatomico e ft111zio11ale del tessuto più strettamente sp ecifico Quanto alla forma di anemia perniciosa dall 'O . della i11ilza, cioè della polpa r ossa della milza, individualizzat a come ane1nia perniciosa splenocui può agg·iu11g·ersi quello, equivalente, d elle megalica p er metaplasia mieloide subtotale, qt1cg·h iandole emolinfa tiche, seppure non si debba st a sembra (legn~ d~ e~sere mantenuta, poich è dire rl ell 'apparato e ticolo-endotelia1e. clinican'l!ente ed anato,n1icam ente essa no11 d eve t11fa tti la microcitosi manca q u ando I 'aumento essere confusa, come alcuni h anno fatto , COil la ·d ella i11ilza ha altra natura, com e la trasformamielosi sple1iièa aleuceniica. Di qui l a su a in1zio11e ieuce111 ica, gr anulo1natosa, ecc . v q11and.o, portanza èlinica. Ricorda anch e tra le spleno111e lco n1e spesso accade, l 'iperplesia pulpare è sovergalie con a11en1ia e successiva cirrosi epatica, la chiat a d a una sclerosi d~ffusa e progressiva. così detta splenomegalia egizi(J)n.a, in cui si YPde J_, 'O. i1on si sofferma qui sulla i11terpretazione più nettame nte ancora ch e nel n1orbo di Basege11etica di q ues ta microcitos~ : seco11do lui si do'Vv · (a cui la formq. a11ziclet1~a so1nig·Jia) COlTie può lJen sar e o - trattandosi di un fenon1e110 in un qu.icl 111orboso inclovato n ella n1ilza possa clen1i11u s - ch e sja cl a inserire nel grande quadro terminare . anemia ed in alèune forn1e cli c)rrosi, ·d 'j11ibizione che notoriamente l 'iperfunzion e sp leper un meccanismo ch e non è già l 'iperfunzic11e sple11ica. ni ca esercita sull 'at tività midollare,. oppure -- e l 'i11terpretazione non contraddice ma integra la prjn1a - ch e la i11icrocii~osi significhi una tenFRuGoNr C. (F'adoYa). - L 'O. richra1ua ricerc:l1e rler1za a protrarsi ol tre i comuni 1imiti d el ciclo eseguite n ella su a clin~ca dall 'assislentc 1)rof. l)e,·i tale degli ecitrociti. serjco ch e d;\11110 clirrtostr azione diretta (lell 'at li.A.i1cora una osser vazione importante : an en1ia vità ernolitj ca della milza. Parte11do dalle ricer·e1nolitica e microcitosi, come effe tti d i iperspl ech e di Barcroft affe r1nant i la doppia circolazion e nia, non son o affatto fenomeni associat.i n è ta11splenica (cir colazione vascolar e e della polpa -1ueto Jneno paralleli; an zi, com e espe sioni ematosta abitualn1ente esclusa d al circolo generale, eclogiche ess i h anno una larga indjpendenza . Così ce.~ to cl1e cr uando interviene -- per esigenze fisi cl ann o an emie emolitich e splenon1egal ich e seniologich e e patologiche dell 'org·an isn10 - e11crza microcilosi, n1a ancora più pesso tumori cli g·ica plenor·o n trarione), jl Pcserico h a sperim ~n n1i1zn C('U mi cr oci tosi senza o ro11 1egger a ipertato prolu ngata circolazione attraverso la n11lza e111olis1. co11 il djs1)0 ilivo· cardio-splenopoln1011are di StarI due fenomeni sono tuttavia for se Jegati tra 1jng. E h a osservato ch e le r esistenze rj111.angoloro da 11essi genetici indiretti , con1e certi dati no stabili e i1r1mutaite an ch e d opo alrt1ne ore cli ·e certe o ser vazioni ch e n oi andiamo r accogl iencircolazion e e la m ilza no11 è sottoposta a stid o lasciano supporre: anzi alc uni fatiti lasciereb1noli: ine11lre ch e si provocan o con trazioni splenih ero 1Je11sare ch e aspetti e stadi d iver si di un ch e in g uisa che il sangue anzi ch e rj t agna re .. olo fenon1e110 fondan1entale. Ti ell a p olpa '\ ci.r coli ripetutamente le r esi .. tenze g·lobl.1lari si rn.ostran o abbassate. Ol.1esto avYie11e ancl1e nell 'animale n or111ale ;,. aP EXDE . (Genova) . Il 1)rof. Mich eli raggTupni1~ale o uon10) nel quale una adatta sti1nolapnr1do tutte le an emie splenom egaliche sotto la zione adre11ali11ica cleternl.ina pure abbassaine11 Lo r·u brica ni s pleno.n1egalie en1olilich e non deve adelle r esistenze globulari a dimostrar e e ch e il ,·er irite o cerlan1ente con ciò di dare importanza sa ngue ri slagnan te nella polpa presenta llI~a ri· e~~enzial e al fa t tore emolisi da ipersplenismo in duzione pi1'1 o n1eno marcat a delle su e r es1s te11lulle que le a11e111ie Yariabili per ematologia, per n11a ton1ia pa tologica e per etiologia. Oggi nr 11 z.e, sì ch e CJltartdo aYYiene l a ~lenoco~tra tt t1ra questa i1n n1el le i n circo]o e1naz1e d~!er1oral P . e può r j ten er si d in1ostrato un ipersplenismo pa topiù faci1n1c11~e e11101 izzate; e che la n11lza e ~rc1ta 1og·ico en1olitico, quale esagerazione di l1na fun1. inne 1 1orn1ale cn1ocat erelica dell a i11ilza. La milft111zio11i particolari cli 1iYellan1ento .a.el l ~ r es1 ten: 7P ;.rlob11l 11ri ; n1a11tene11clo i11 co11cl 1z10111 11or111al1 1.a cli.jrugge i gloht1l i rossi vecchj o rl1a]ati, non .
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SEZIONE P RATIC.\
.((ue diYersi l~velli per d~Yersa ~so lonia fra sangue llella g·rande e piccola circolazio11e d a un lato e sangue dell~ lacune della polpa dall 'altro. Ne Yien e la dimostrazione e ~n1111is sione di particolar i rapporti fra volume e capacità splenica ed en1olisi. Rifa ce~do ~naloghe ricerche di p~ù o· lneno prolungata splenocqntrattura, in splen o1negalici di varie categorie, Peserico n ella clinica di Padova 11a troYato che in gen er e anch e in casi di cronica .splenomegal~a consegu e la n ota riduzion e di volume della milza co11 iperglobulia secondari~ e .abbassa111ento delle r esisten ze globulari. Non così i11vece avvenne in m ala,ti di spleno111egalia em olitica in periodo di bassa isotonia, (:lacch è pur n ot andosi riduzion e della ln ilza, e iper globulia, m an cò l 'ab·b assam ento delle r esi~t enze globulari e ~l ch e dintu~r.r~ ch e lu unca e.dia n1ilza, ~11 quelle fasi almeno, la proprietà di se1)arare part e dcl sa_n gu e n ella polpa, sequest rand ula provvisor~a,111e 11te come in co1n partimenti s tagni. È logjco q uindi supporre ch e n ella sple11om ega l~a er11olitica costjtuzionale si er editino an om alie splcn icl1c J_J)er ct1i le l acune di Bar koft rimanga 110 aJ)itual1n c.n te aper.te, sì d a aver se11e an em ia e abbassam ento dell e r esisten ze globulari per det erioran1ento di tt1tt a la m assa san g uig11a circolante libera,mente n elle l acune e ch e n e subisce l 'azion e. deleteria or a lum~gg~a ta . E invero i11 un caso di spleno1n egalia emolitica osservat a in periodo di r esisten ze n ormali si ebbe l a r eazione adren ali11ica a,bituale con provocata m aggiore frag ilità globular e, il eh~ fa p en sare ch e la per1n eabilità al)nor me delle lacu ne cli Bar k oft sia n ella sple.110111egalia em olitica it1ter1n itlente, e ch e sia .essa appunto ch e regola, le oscillazioni clel volu1ne sple11ico" della fragilità globulare e delle cor rispondent~ oscill az ioni del decorso clella IT1aliit t ia. Ne viene tutto un . co1nplesso di fa ttj sperimen tali e cli clinich e osservazio11i cl1e clocume"n tan o in maniera diretta n ella spleno111egalj a en1olitica l 'i11terve11to della ln ilza sul processo clell 'e1n olisi e ch e l u111egg·ian o 11uovi falli 11el difficile campo tlell a f i iolo,g'ia e p atologia splen ica . G n EPPI (Milano). TroYa sostan ziale con cor clia -cli con celti con il relator e n ei criter i di siste111azion e delle an e111ie spleni ch e ei11olit iche per ciò cl1e rig·u ar da tL predon1in io dell a funzion e ~pl e nica J1ella p at.og·enesi cl~ll 'anemia e1n olitica e il non })l'OYat o car attere cost ituzionale, delle a110111al ic en1a tologicl1e (frogilità globt1lar e e 111icr ocito i) . I n siste su arg·o1nenti i11dir ett i e diretli ch e "a ppoggia110 l 'es~stenz a di an emie splenich e e1110litiche cli n atura acqu i si t a, limitata al quadro clinico e funzio11ale, m a sen za note fan1iliari ed e111a tolog·icl1e ( asse11za di frag·ilità e di mi cr ocitosi) : fra queste for111e, caso p er caso, si po tran no trovare alter azioni em aticl1e d iver se, n1a sopra tu l to frequenli s0110 le sindromi perniciosi/ormi in cui si assist e alla r eale com b i11azione òel fat t ore emop oiesi tipo p erni cioso e del fattore iper e111olisi sple11ica. 1
l .'0 ., iu j)ier10 accortl o col r el alor e e dis e11te11do tl qt1e to punto cl al prof. Pe11de, è co11vi11to cl1e alla l11il za si cleb])a f i' ERRAT A
1\. . (Pavia) . -
111n11ten ere la ])Osizio11e centrale n el fe11 0111eno del1 ·en1oli i palolog'ica. I11ol tre ritiene e11e il g·ruppo della ple110111eg·alie e111ol ilicl1e in .. OJ)r alu tto e so, tn11zial111e11le i111per.. 011alo 11ell a pr in1a for111a
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classifica·t a, qt1ella costituzionale tipo 1\ii in ko,vskiCh auffard. Ed a11ch e rico11qsciuto ch e la var ietà 2a. e la 4a. son o an em ie sulle q uali il fattor e s1)le11omegalia, non è r~gorosamente cost ante, trova esser ~ncora incerte per n atura ed ii1terpret azio11e la varietà con emazie falcifor n1i, forn1a 11on 110strale, l~ variet à con ovalocitosi e poich iloci tosi, e~ anche la splen om egalia en1ol~tica Gon e111oglob1nuria ed emosiderinuria tipo Marchiafava ta11to p iù ch e lo stesso :Ni ar chiafava t e11de ad' atte11uar e notevolmente i.l fattor e milza, nella pat ogen esi della for1na n1orbosa. Pen sa an ch e ch e la spleno111egalia e1nolitica. con anemia pern~ciosa ia noD: semplic~ var~età, e non sempre a car atter e sp~ccatament~ cronico, dell 'anem ia per n iciosa e com e tale le spetti un r aggruppa1ne11to nosog·r afico con q uest a an zich è a fianco della splenomegalia em olitica, costituzjonale, della quale sono profonde e incon fondibili le differ en ze dell 'an emia p erniciosa." A propos~to della quale l 'O. r icorda con1e spes~o vacla co11fusa u11'altra en1opatia ch e pure se è ])en clistinta, la m ielosi globale aplastica: di questa ricorda in breve le caratteristich e em.atologich e ed anaton1opatologich e, ed esp on e i risultati clcllc proprie numer ose osser vazioni p er so·n ali . CASTELL1No P . (Na1Joli) . In11an zit11;t lo eg·l i h a 1notivo di con gra tular si vivamente con il Relator e, il quale - i.n questa nuova r ielaboruzio11e di un orgame11to, così contrastato,· quale quello delle · splenomegalie em oli tich e, cui h a già dedicato tanta inesse di ricer cl1e stie e della sua n obile scuola - h a imposto la q uestion e della differenziazion e clinica delle spl en om egalie e1nolit1ch e e11tro ca11oni an cor pi1't chiari che c e:ri~an1e11te ra1)presentan o un n u oYo argo111ento sulla pa loge11esi . Si con1piace del p ari col prof. Pe11de, rilevan do quanto d 'i111por tan.te questi h a esposto col su o dir e n ell e o sservazion~ inosse al r elator e. Deve aggiu11ger e però, co1ne, la questione della emolisi, coartata soltan to, nell 'amhito della fisio1)atologia della i11ilza, sen za ten er conito di t a11 U altr i i11eccanism i e111ocitolitici, od e1noca ter etici o 111eglio, secondo la s11a op~11ione , em ocatato11istici , res ti lu lt or a ang u sta, ove n on la si dilati n ei gr andi con1pensi, ch e n ell 'organism o essa tro a, grazie acl altri apparati cap aci di a,zioni antie111olhtich e. E prin cipal111ente )a funzione antiemolitica, r eg<Y lata dal fega to all 'u n isono con le attjvità no11 111en o im p or tanti , ch e n elle co111ple se correlazion i in disp en sabili all 'e1nopoiesi, il feg·ai~o esercita col in idollo dell e o a. Qi1esta co1nplessa q ulstion e 11a in tir11i legami co t1 g'li arg·o1ne11ti fo11dan1enta]i ulla p a togen esi dell 'a11emia p erniciosa J)rogr e ~ iya ct1i, secondo l 'O. debbo,11si r icon oscere car atteri em oliticj ed è per ciò che i primi p as i cl i qt1ei gr avi p erturban1e1iti eh e i)or ta110 a11'a11en1ia J)erniciosa va11no r icercati in anon1alie n1orfologich e e cleviazion i fu n zionali deJle attiYità del fega to. 0110 questi gli elen1enti ch e sollecitan o l a impor t anza della epatoler ap ia delle anemie, impostala all a lu ce cli quest a vjsione patogen~tica st1 foncl an1ellti ])iologici più sicuri, ch e n on son o qt1eUi i piral i da r ecen t i ten t ativi clegli a1.1t or i an1ericA11i : \ \1lippe, lVIin ol e l\fur1)hy, ecc . L 'el~ment o fisio11atologico fondan1en1tale dell 'an emia va ricercalo i11nanzi tu l ~ lo ii1 t1nu ii1 u fficien te eY0Jt1zio11e clel fegato , la qt1ale 11ell 'e11101)alico ri1)roclt1ce , tali, cl1e. in co11cl izio11i fjsiologicl1e . . ono cli l l n periodo an1ece-
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IL POLICLIN I CO
de11Le clell '011 tog·enesi , di1nodoch è, entro una struttura pi Ll primitiva, la for111a e la funzi o11e r estan o i1n1) igliate e mal si clelineano quelle correlazioni i11dispe11sabili con l ' org·ano emopoielico per eccelle11za: il midollo delle ossa, ch e n ella maturazione con1pl ata dell'o11toge11esi , è, senza dubbio, p erò se1npre sotto il reg it11e d el fegato , la fonte suprema dell 'eritropoiesi. Questa con cezione, se si inquadra ii ellG studio d elle i11time correlazioni 1no rfolog·jcb.e, fi s j.olog'ica111ente può espri111ersi soltanto a ttraver so attività or1nonich e d el fegato . A propos1to di ciò l 'O. non può fare a meno di rilevar e corr1 e qu~~~:e su e idee, l e quali ~vevano g ià c:P.iara1nente r~assunto ~l pro.ble111a della patogenesi d eJJ e an emi.e perniciosiformi", primarie e second arie, de ttino Ja cura pii'1 appropriata nella epa toterapi a, l a quale non può intender si come una sen1plice questione, di d iet a perch è ricca di ferro 111a co111e un qualcl1e cosa di più complesso, ch e trova la sua spiegazion e riconoscendo al fegato le propriet à orn1onich e eJ ettiv~ ch e esso ha per l'eritropoiesi. P er queste ragioni egli aveva rico110 ciu·~o la necessità di son1ministr~re il fegato crudo, cles tando l 'l111 a r1~1ne dissen so di coloro ch e 11elle loro anguste visioni non avevano p en e lrato la profondità d el suo p ensiero bioJogico . Il silenzio d oloroso dei connazion ali, agg rava to cla qual ch e t entativo di plagio·, lo h a r attis ta lo profond a rnente, specie ~11 u11 'ora in cui i valori i11tellettuali del n os,tro P aese tanto n1eritano cli esser presi in consider azione . Ed è perci ò ch e egli pri111a di esporre dalla tribuna del Congrcs o il su o ra1nmarico e di rivendicare gius ta111ei1te - più per la d ig·nità d el Paese ch e dell a su a p er sona la priorità dell 'epatoter apia ha senti to il bisogno di sottoporre a nuoYe indagini quelli ch e furono ~ risulta t~ d elle su e esp erien ze e ch e citiamo p er so111n1i capi : 1) Ch e le, a t t iYità en1a topoiati cl1e r h c il fegato a u1ne n el seconclo p eriodo dell a Yila intrafetal e Yen go110, g iunto l ·ind i id uo alla 1tasc jta, asdal sunle rt efj n i tiva1nente in co 11clizio n.i i1or1nnli • inidollo d elle ossa; 2) Ch e sottop onendo g-Ii animali a i11odesti, ma rip~tt1ti salass~ alla Bizzozero (e coi quaJi eg·li in collaborazione col Salvioli, e poi in col1ab or azic n 8 col Torre, e dopo di essi i professori F oà e Carbone, a,·evano constatato dopo l e an emie dai essi provocaite, una secondaria iperattivi tà del midollo delle ossa, come lo din1ostrava l a prese11za, t a11t o d entro il midollo ch e nel circolo di globuli rossi giovanissimi, nonchè il ritorno d ella i11ilza alle inanifestazioni dell 'ematopoiesi e1nbrio11ale che le è propria), non Yiene dato di p ot er cons tatare il ripris tino della ein at opoie i epalica; 3ì Ch e i1egl i a11i1nali per ò co ì alassa ti, e 11o n ll tl Yero ri·~orno d el fegato alle iniziali e p erdt1te capacità ernocit.bp oi eti c.he, in qua11to nel su o le S1.rto i1o n er a possibile più rintracciare degli el e1ne11 Li (e111oci tobl asti def~nitivi ema toblas ti d ella eco11da ge11er~zione) ch e si preser1tano ])rivi 11el periofl o d ella emocitop oiesi epatica dell a ,-j ta intrafelal e, era però facile con st a t are, cl 'al tra parte, un co la11t e ed attivo i11gr a11dirrlento d ell a n1assa e1)atica; 4) Cl1e i11ietta11do 11el p e1~it o11eo dei cani e dei co11igli g jova11i degli· estra tti cli Iega lo attinti ?a a11in1ali cl ell a s te a razza e della .. te a tagl 1a, e pii1 a11cora gli e lrat ti di quei fega ti ch e in eg ui lo ni ~al a .. ~ i i11 . il11jli nnin1al i aYeYnno llllil o 1
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il ce11na lo iu g r and i11let1 lo, co111pariYano nel circolo. ~l~ 111e 11ti i~1o rf0J ogi c i lestin1011i cli una iper att1Y1ta del 1111dolJo delJ e ossa, cioè for1ue di e111azie l~ quali di111os traYa110 con1e l 'apparato e1uoci~opo~etico aYesse risentito dalle iniezioni cli detta polpa epa lica irnpulsi acl una pii1 fervida atti~·ità 11el.la p~oduzione dei globuli rossi, quale ' :e111va test1n1on1ata dal reperto di emazie in circolo ~on n1 ~nut'1ssi1ne e polYerulenti granulazio11i basofile, con sos ta11z~ g ra11ulo-filan1entosa di Foà e C .. De1nel, l a 111aggiot l)arte prive di nl.tcleo, alcu~e pocl1e co11 nucleo r o tondo, a ruota di carrozza, spesso ecce11trico, al•t re con residui 11ucleali; 5) Che tratta11do preve11LiYan1ente gli animali con siero ep a totossico o 11ort a11do 11ella 111assa dei l oro fegati profonde alter azio11i con iniezioni di sostanze i stolitich e e p oi sottoponendoli a ripetuti salassi, 11011 si riscontrava più da })arte del i11~dollo osseo questa medesi111a fervida r eazione r igeneratrice ch e si ottene,~a spo11tanea1uente dagli altri ani1nalj d opo avvenuto il salasso; 6) Ch e l 'i11 izjone agli ani111ali cli sa11gt1e attinto dalla porta non aveva (\lcun influsso sti111ola11te di fronte alla eritropo1esi, nlentre i1e era ado ttata spiccatament e qt1ella con sa11g·ue delle Ye11e suepatiche; 7) Che l 'i11iezio11e ag-I~ ani111a1i di sa11gt1e suepatico o quell a di estr a tto di fegato h a ~11fluenze s piccate 11el di1ni11uire quella attività 111ieloide clella n1ilza secondaria al sal asso alla Bizzozero illustra ta da questi e da Foà e Carbone e ch e la iniezio·n e di san g ue d~lla vena sple11ica o di es tra1~ti splenici din1inuisce l 'attiYità e111origen er atrice d el fegato secondaria ai sal assi; sia limitando l 'au1ne11to della sua 1nassa, s~a agli effetti ch e esso proYoca sul 1nidollo osseo n ella sua fun zione compensatoria (an tagonismo,- adunqu e, nlolto chiaro tra fegato e 111ilza n elle funzioni nor1110eritropoietich e); · 8) Ch~ l 'iniez io11e di es tra tto <li feg·ato di a11 in1al e cas trato ha })OCO effetlo n ella s tin1olazio11e del midollo osseo (correl azjo11e epato-genitalica) . Da tutte queste inYestig·azioni veniYa sempre più r e11dendosi co 11s~s te11te l 'ipotes~ cl1e or gano regolatore della crasi e stimolator e d elle attività emociiopoietich e del mido1lo d ell e ossa fosse il fegato, co11serYa11c10 esso dopo il p eriodo fetale se non p ·i ù le attitud ini a riparare alle p erdite sa11g uig11e iner cè forn1azio,n e propria d elle cellule sanguig ne , p er lo meno il governo della en1opoiesi condiziona ta e r egol a La <lai suoi sti111oli sul midollo o seo; 9) E cl1e la iper1negali n. ep a tica seco11daria ai salassi si determinasse ~sclusiYamente per una maggior influenza del fegato di fronte alle n ecessità vitali e no11 in causa di una maggiore at tività autoctona del n1idollo osseo lo dimostrava il fatto ch e inie ttando ag·li animali l 'estratto di inidollo osseo preso da animal~ sani o da anunal i previame11te salassa ti , osso estrat to sor liYa d i esito trascurabile di fronte alla rjparazione del sangue; 10) La so111mi11is lrazion e di polpa di fe gato crt1do a t tinto d a anin1ali sani (feto di 111aiaJe, capra, toro·, Yitello) svegliasse in tutti una r~pida ripresa n ella riparazione il elJ a ma a sa11gu1g na, l a qual e si conseg·uiYa sen za ch e n ei soggetti trattati - cliYer . a111e11le da qua11to riscontraYasi n egli indiYiclui ani so tto1Jos ti a forti ~a ] as i . se11za alct1n s11cce .. iYo tra tta111e11t o ler apiro - fo SP ri-
{AN~O
XÀ.X. VI ,
46]
l.-1\1.
SEZ IONE PRATI CA
levabile u11 au111e11Lo clella i11assa e1)a tica, (evide11t e111enle la son1111i11istrazio11e della polpa ep ~ tica e li111i11aYa come inutile la reazione ipern1egalica abituale clopo i salassi; Le esperienze furono eseguite sugli u omini e s ugli a11~mali som1ni11istrando estratti di fega,to c rtido (li fe to di n1aiale adulto,· di toro, di l'apra, cli Yitello, e « coete ris paribus », i risult ati rispo11devano n ella loro efficacia secondo questo orcli11e. Oltre a quest e esper~enze ne vennero eseguite altre fatt~ soltanto in animali, iniettando sotto cute o nel per~toneo il sangu e attinto ('Onte ve11ne già più sopra anche riferito - da altri ani111ali mercè il sa.lasso in t aluni della vena porta, i11 altri dalla vena suepatica e raccolto in J11atr acci })araffinati, circonda.ti di gh iaccio e conte11enti e tratto d ~ t este di san g11isu g he; 11 1 [ra sla to ezianclio co11sta ta to come qua11te vol~e l 'estra tto veniva previamente sotto·p osto ad u11a te1nper a tura oscilla11te sui 60° circa (e cosl ciel pari anch e n el sa11gue del circolo sopraepatico) l 'azione stimolatrice d el fegato sortiva esito quasi nullo; 12J _\.ltre esp erien ze furo110 anche eseguite inietta11cio nel per~toneo clei co,n igli, previame11t e sala,ssati, degli estratti di fegato umano preso d a indivici11i Jno,r ti per cirrosi epatica o d a altri dell a prj111 a co1n binazione d eceduti p er traumi , com e, per traumi anch 'essi deceduti, da i11dividui clella 1erza combinazio11e; la ·somni.inistrazion e della })Olpa epatica, n ell e dt1e prime condizjoni, no11 p ern1e tteva riscontrare alcun ben eficio, m entre n ell 'ul·tima, cioè quand-0 gli animali salassati venivano tra ttaiti con estratto di fegati ipermegalici, la reinteg r~zi one d ella crisi avveniva in inodo J) itL rapido ed intenso; 13) La ]mpossibilità di determinar e 11egli a11in1ali, sia iner cè salassi spinti sino all 'estremo ~0 1npatj]) ile con la vita, sia mercè intense azioni ~moliticl1e , profond e modificazioni d ella cr asi se.condo tipi ematici caratterizzati d a megalociti e m egaloblasti, prima differ enziazione degli erp.oistioblasti ed appartenenti al periodo preep atico, .conduce l 'oratore a ritenere i d etti elen1enti com e prodotti di una r eazione degli apparati emopoietici funzio11anti nel periodo preepatico; 14) Ch e il siero di sangue della vena splenica contiene anch e fisiologicam e11te una quantità di .en1olisine superiori al san gue della circolazione generale; 15) Cl1e il sa11gue · delle vene sopraepatich e -contien e una qua11tilà minore di en1olisine del s a11gue d ella vena sple11ica e d ella vena porta , le ct1i e111olisine, inoltre, po. son o esser e n eutralizzate dal san gu e sovraepatico; 16) Ch e iniettand o alc·une gocce di una solu.zio11e di oleato cl i · potassio nella milza di un ani1nale, si risco11trano dopo alcun t e1npo nel san g 11 e clclla ve11a splenica cos tan temente aumentate l e en1olisi11e. Questo esaltam ento cospicuo della qt1antità di erno)isir1e, co1ne n ell 'esperim e11to pre-cedenle è · anch 'esso n eutralizzato, dall 'aggiunta <"l i san g;u e prelevato dalle vene sovraep atich e; 17) Cl1e il sier o d ei tubercolo tici con tien e -clelle e111olisi11e le quali vengono n e11tralizzat e per aggiu11ta cli col e~terin a, e specialn1ente di estra tti di fegato; 18) Cl1e la colest erina aggiunté! al Yelen o clel <'O l>ra. trattato con leci tir1a, diminuisce la u a attivi tà e111olitica fino a11ch e a sopprin1erla senza p erò 111ocJ.if]car11e la st1a cap acità neurotossica; 1
1687
19; Che le sostan ze en1olizzan ti, n on tanto })r ovocano le a11emie secondarie agendo sui globuli ross~ circolanti, quanto piuttosto su gli organi ema,topoietici; 20) Che il veleno del cobra analogamente alle sostanze emoliz.zanti ha, n eg·Ii animali, splenectomizzati, una funzion e emoli tica minore ch e negli ani1nali di controllo; 21) Ch e gli estratti di mil za ottenuti da ani1nali trqtt ati con sost an ze emolitich e eser citano un 'azio·n e emolitica p~ù inten sa ; 22) Ch e estraendo d alla milza la lecitina col n1etodo di Erl andens ed aggjun ge11dola ad una soluzione di saponina ncutra1izzat.a 11ella sua azio11e e1uolizzante dalla colesterina, questa saponina riprende le sue proprietà emocitolitich e e ch e quir1di n el meccanis~o d el! 'azion e anemizzante della tocsilecitina e dell 'anchilostoma, come d el velen o d el cobra, co1ne n ei lipoidi emolitici, deve tener si i11 gr an conto l 'influenza dell 'attivator e. Queste indagin~ fo·r mano tuttora oggetto di ricer cl1e n ella sua Clinica. 1
Conclude il su o discor so· r iYolgendo u11 caldo saluLo ai clue vecchi maestri Mar agliano e Queirolo ed esprimendo un r impja11to per quell 'a11la e q11ella scuola genovese ch e r accolse lui insieme co·n gli altri intorno alla gr ande g·uida di Edoar do lVIaragliano e ch e tra pochi giorni non ech egger à ·p iù delle parole e d el pensier o d i coloro che proseguendo le no])il i t r adizioni della scu ola continuano l 'insegnamento della Clinica. (Co ntinua).
XXXV I Congresso della Società Italiana di Chiru1·gia. Genova, 23-26 oittobre 1929. (Continuazione; vedi numero precedent e) . , eclu la antim er iclia11a d el 24 ottob r e.
Presidenza: Prof. G.
1 'usI NI .
.
Comunicazioni inerenti al precedente tema di relazioni. J.\AFFO V . (Genova). -
L e inalazioni di C0 2 n ella profilassi e riella ter apia delle complicanze p ostoper ator ie. Queste inalazioni per la loro
in11ocuità , semplicità, energia si impongon o nella profil ~ssi delle complicazioni postoper atorie, specie dopo le anestesie per inalazione. Rappre- · sentano il più en ergico e sicuro trattamento cl 'urgen za n elle asfissie n el corso di anestesie p er inalazioni e con,temporaneamente si dimostrano utili nella t erapia d elle complicazioni ibronco ...polmonari e ,:influenzano benevolmente le altre complicazioni postoperatorie : depressione cirrolat or ia, cefalea, nausea, vomiti. RAFFO V. e
G. (Genova). -
Azione rie l narcilen,e e de ll 'avertina sul l ' apparato car d iovascolar e. (Ricer ch e cliniche sper imentali). SANTUCCI
Ha nn o osservato dura11te la n arcosi narcilenica élun1e11to clella pression e arter~osa, in quella rett ale co11 l 'avertina, ipotensione. Con i due tipi di ai1estesia si h a bradicardia molto più spiccata con l 'averti11a. L ·µia agine ele ttrocardiografica non din1ostra alterazioni. Ricerch e sperimentali d epongon o per l1na for te partecipazione dei due seg111.en li del sisteni.n net1ro-Yege ta·liYo n el d eter.
1688
IL POLICLI NICO
111inis1no delle i11odificazioni d ella pressio11e arteriosa e d el ])Ol so cl1e s i b anno durante l a narcosi i1ar cile11ica ed averti11ica. ~1AzZACUVA
G. (Gen ova) . -
Con t ri bu t o allo studio delle m odificaziorii n ell a velocità d i sedi1nenlazion,e e d i coagiilaziOJie e n e1l conte nuto di ji bri n ogeno de l sangue dopo int erventi chirurgici i n, n arcosi 1iar cilen ic h e ed averti nich e. - Ricer-
ch e eseguite su o p erati in narcosi narcilenica e in n ar cosi avertinica. ~;f er1tre i,1 narcilene proYoca una diminuzione di lieve gr ado di tutti i Yalori descr itti, l a n ar cosi avertinica produce profond e alterazio11i delle proprietà stesse esp on endo a p ericoli n el p eriod o postoperatorio. I
CAzzAi\IALI P . (lVIilano) . cosi
c:o~
La g l i cemia n ell a nargas (e t i l ene e protossi do d 'azoto). - Ha
seguito l a c11rva gl icemica in circa 50 n ar cosi a gas. Per 1'et il en e : subito· dopo l'operazion e au111ento d el 31 % con acm e fra l a 2a e 4a ora. Il p r ot ossid o d à . rialzi m en o inten si . Nell 'et er e l 'au1nento è inferior e con differenze del 20 % in più clell 'etilen e . Pozzi G. (Milano) . -
T ernp o d i emorragia e di coag1ilazione.. R esisten za glo bular e1 e p oter e complemen tar e n,ell(JJ nar cosi coi gàs. - Il t empo di
emorrag·ia dimir1ui sc~ in tutti i tipi di an estesia. Il t empo di coag·11lazion e au1nenta d opo1 l 'anesteia con eter e o cl or oforn1io, diminuisce dopo l 'anestesia con etilen e e protossido d 'azoto, rimane pressocch è i11variat o dopo anestesie locali. La reiste11za g'lobular e è sempre invari at a . Il p oter e con1ple111entare n on varia. Ur.FnEDu zzr e
G ~ANNOTTI
(Torino) . -
Consider azi on i ge n er ali su l l a n ar cosi con gas e presentazione d i u n n uovo apparecchio. - Presentano un
nuovo apparecchio per n ar cosi con gas e p er narcos i ossigeno-e ter e. Riferisce di aver u sato l 'appar ecchio in 25 casi con protossido e 15 casi con et er e-ossigeno . Con clude a11 spicando una magg ior e diifusio11e d ella n ar cosi con i g as. FA SANO (Asti.) . - L 'ariestesia n ella pratica eh.i.:. r u r gica. - Presenta un tipo di maschera da inal azione ch e si può prep ar ar e estemporaneamente con t1na s triscia di gar za ripiegata a parecchi òoppi. Il tutto vien e arrotolato a mo' di cilindro, le estremità dell~ garza introflesse n el cilindro. Qu esta masch era ha parecchi vant aggi, il più i1n portante quello di poter ricambiare l a masch er a ad ogni intervento. LoRENZETTI (Milan o) . -
La n ar cosi coi gas (etilene e p r otossi do d ' azoto) n ella Cl i nica Chirurgica d i Milano. - Riferisce sull 'esperienza e sugli
o ttimi risultati ottenuti con quest e narcosi. ~lA SOTTI
(Bologn a) . -
[ .,'anest esia lo cale infill r ativa n egli i n ter ve n t i m ediante diaterm i a chiru r gi ca. - Illustra con proi ezioni la t ecnica del-
1·an estesi a seguit a . GALI ~IBERTI
(~Jil ano) .
-
I l r ep erto dell 'esame dell ' uri na n ell a riar cosi co i gas (etilene·, protosDimostra la comparsa o l 'ausi do ll' aaoto) . -
111en to cl (\11'acetone, aci do diacetico, talora di tracce indosabili di albun1ina e urobilina . Il ritorno nll a 11orn1a è r a11ido. I.. a quantità d ell 'urobilina è i11 rappor~-0 con l a gr avi tà d egli interYenti e au-
[ A NNO
XXXVI, Nu M. 46)
n1enla · p ec1e i1elle le io11i e1Ja lich e . Si può cqn cl uder e ch e n ella 11ar cosi coi g as non vi è soffere11za r e11ale d eg11a di i1ota e che i reperti p atologici accennati h a11110 rapporti più con l 'importanza dell 'intervento e con le particolari condizioni degli op er ati che con il tipo di narcosi _ NoGARA (lVIilano). -
Osservazioni sulle modificazion i clella riser va alcalina e de l tasso urei co d el sartgu e dop o int er vento op er atorio in, narcosi coi g as elilen è e protossido d'azoto. - La narcosi
con ques ti g as provoca una iperazotemia massi1na al III · g iorno . L 'aumento è m et à di quello proYocn lo dall 'eter e . La riserYa alcalina si abbassa p er 24 ore . I valori di cacluta sono n ot evol1nente i11feriori a quelli ch e si hanno coll 'anestesia eter ea . VALLEBONA V .. (Genova) . -
L a f u rizionalità ep at i ca esani in ala con la carva ammin,o-aci demica i n rapp o 1~t o a· varie anest esie. - Ha praticato le
ricer ch e in pazient~ e in cani con l 'iniezion e endoven0~a di glicocolla. Le sos tan ze anest etiche 11a11no tutte un 'azio ne sulla funzione deaminante d el fegato e in qt1esta graòuatoria : cloroformio,. eter e, aYert.ina, tropococaina, narcilene, novocain a . La n1orfina e l 'atropina hanno, anche d a sole , azion e sulla funzione epatica studiata. 1
1
(Genova) . .-
.~tJodificazioni
dell 'equili brio acido-basico in r appor t o alla n ar cosi n ar ci lenica_ BARCO
Ila ricer cato Je variazioni della riserva al calina e il pH orinario e ha osservato che dopo l 'anestesia n arcilenica l 'equilibrio acido-basico si sposta verso l 'acidità m a manten e nd osi in limiti fisiologici e con valori notevol1nente più bassi di quelli osservati con altre anestesie. BoNoi\ro (Bari) . -
Rièer clie t oracograficlie su l l evar iaJZi orti p ostoperatorie: de l r espir.o. - Non crede
ch e l a riduzio ne della ca1Jacità vitale ch e si osser va do·p o laparotomia sia l'espressione di una insufficen za della funzione r espiratoria. Ha osservat o una inver sione dei tipo r espiratorio dopo interven .ti su ll 'addome, sp ecie l 'addome alto. Al-· l 'opposto su ccede dopo interventi sul torace in cui si osserva un tipo escl11sivam ente diaframn1atico . Non si modifica do po interventi nella t esla, collo, art~ . Il significato dell'inversione der tipo r espiratorio· è quello di un fenomeno vicario . 1
(Milanoj . -
L e variazioni dei globu li r ossi e.· dell 'emoglobina n el - sangue dopo l 'an este-· si a coi gas (etilene e protossido d'azoto) . Os'fAB ANELI.r
servò aumen·t o n el numero deg'li eritrociti subitoclopo l 'an es tesia, per 24 ore . Ritien e che l a genesi d el fenon1eno debba riferirsi all 'at1mento di pressione che fo,r se pro1voc~ 11n trasudam'ento di plasma inagg iore del normale attraver so l a parete vasal e. L 'e111oglobina non varia in modo degno di nota. DE
FER~10
(Torino) . -
S11l m eccanism o patogen etico cle lla' ip erglicemi(JJ post an es tetica (Ricer-· ch e sp erim entali) . - Si d eve accettare l a teoria
ch e pone 1'iper glicemia in r apporto alla presenza di acidi patologici ignoti formatj si in conseg uenza dell 'an estesia stessa . F1LIPPI
(PadoYa) .
L a secr ezi on e mucosa bron cli i al e i n rapporto alla an estesia eterea e clor of or rn.ica e ag li int er ve nti addom i nali. Con·
[ANNO
XXXVI, NuM. ±6]
1 68~
SEZIONE PRATICA
r icerch e 1nicroscopiche jn pol111011i di ani1nali a11es t e~ i zza ti rton h a osserYato inai un aumento clella sec:r ezio11e di n1uco; rilevò 'invece focolai congestizi . Concll1d e co11 ! 'osser vazione cl1e i materiali vischiosi ' ingombréf:nti le vie bronchiali 11on sono doYu L i a uno s ta to ~persecretivo· della ir1ucosa bronchial e . DEI Rossi (P adova). Ricerche sperimentali sul cosidetto collasso pol1nonare. - Ha occluso g rossi bronch~ con lan'linarja, pallon cini gonfia]Jili e legature . Ha otte11uto l 'atelettasia in1 16-24 ore. In ét:ltri animali h a ~niettato m ateriali vischiosi e g r assi n ei bronchi, ottene11do ateletta~ ie lobulari a focol ai multipli i11 5-6 ore. A spiegar e l a maggior rapidità cli riassor.bimen·t o dei gas 11ei focolai lobulari, a111mette un aun1ento· di pressjone d el ·gas per contrazio11e dei nervi bronchiali Cl a stimolo nervoso·.
h a avu to co11i:µlicazio11i 1)oln10 11ari leg·gere e gravi dopo reseziont gastriche (26 casi) co11 l111a fre .. c1ue.nza pari dopo anestesia ge11er al e eter ea e l ocale. Non h a avuto con1plicazio~i polmonari dopo. interventi sul fegato, mentre ha osser vato 3 casi l etaJi per dege nerazione g·r assa acuta. Usa in quest ' interv~n·t i Ja rachianestesia, l a locale e tron culare 11ella ch~rurgia cer ebraJe e della testa, l 'epidurale nelle operazioni sul perineo. Nell 'ane .. stesia coi gas adopera il protossido d ' azoto con l 'apparecchio d i Desmarest aggiungendo 10-20 cc. di eter e. Non cred e cl1e l 'emholia sia in r apporto con ·1'anestetico. •
GnrnoN V. ·(Ro1na) . Osser Ya ch e i ger111i al)i-· tatori abituali del cavo orale n o11 corrispondono ch e in via eccezionale a quelli osserva ti i1elle broncopolrnoniti po·&toperatorie . .À.11ch e l a capacit à distruttiva del fega,t o per ~ germi di provenie11za . intes tinale è con1pleta solo quar1do il fegato è . o SELlu\DORE e LUISADA (PadoYa) ..- Influenza integro e ~ g<µ"mi p oco virulenti . Pertar1to l 'O. risui vasi e sulla 1nii scolatura liscia bronco-polmotiene ch e ven gono così a cad er e alcun e delle prin1iare clegli stimoli i rrilativ_i p ortali sui visce;ri - cipal~ obiezioni m osse alla, teoria ematogena deladclo1ninali. InterYe11ti eseguiti sull ' ~ddome l e polmoniti. Concorda piena111ente con l 'ass~r-. al to e in rn odo sp eciale s ullo, st omaco e sul plesso zione che l ' anestesia con i gas 11a molti vantaggi, . olare dà11no luogo ad una inibizione riflessa dele che il protossido d 'azoto· presenta risp etto, alla contrattilità del poJ1none rilevata dalla dimi1'etilene e al n arcilene maggiori inconvenienti . nuzione di ampiezza d elle su e correnti di azione . L.'O. i.Pr~ferisce person~lmente I 'etilene perch è Questi fenomeni riflessi i11ancano bloccand o· gli per esperienza gener ale sembra il migliore dei . plancnici o con )a r achianestesia. gas ~n t1so attualn1e11le p er scop o a11est etico. I c R..\- , -. (Roma) . - L 'i1Tiporla1iza del glucosio .VALDONI P . (Roma) . - Cr ede ch e p e.r quan to sia rtella racliian,es tesia cocainica sp erimentale. su ggestiva l 'i nterd ipendenza tra narcosi e con1pli-. Ha o servato ch e injet tando l 'anestetico dopo una cazioni polmonari postoper atorie n on si possa i11iezio11e nello speco verteJJrale d i g·lucosio, l 'aneaffernJare ch e l a loro g·enesi sia dip endente sem~ tesia era p iit duratura, pii1 ·pronta, più est~sa. pre d all 'a11estesia. 1~ort si potrebbe spiegar e allora llisul tati ii lcntici o,ttenne con l 'iniezione endovela freq1J e11za d elle bron co-pol1nonite dopo alcu11e . 11osa cli glucosio pr jn'la ò ella rach ian estesia. In operazio11i e le variazioni d i frequen za in det er ]Jase ai risultati sp erime11tali l 'O. pensa ch e il minati period~ dell 'anno . Ricorda l e esp erjenze. glucosio al1bia un ' a.zio·n e preparatrice alla n eusu cui h a riferito in altra epoca e che ha poi rop esia. el ettiYa dell 'an estetico per gli elementi continuato e da ct1i trae l a co11vinzione ch e in llerYOSl. m olti casi siano l 'immobilità del diaframma, l 'in-fezione del campo operat orio, l 'infezione d all '€sterPccc1NEL1.1 (Ron1a) . .1ries l esia e niortalità no i fattori })iù iin p ortanti n ella patogen esi. In negli inter·ven li addom in.ali (Cifre statistiche e ricer ch e sperimentali 'praticate h a osservato, co,n osserraz iorii). - Ha vis lo che . con l 'anestesia lofrequenza, l a compar sa di zon e di atelett asia e di cale la 11'lortalità oper atoria totale diminuisce e infarti n ei lobi pol1nonari inferiori. In alcuni casi scompar e quasi del tutto per bron copolmonite h a osser vato parallela1nente infarti an emici del ricluce11dosi a meno del mezzo per cento res tando fegato . Pensa ch e in tali casi le lesioni ricono ... <:tl 5 % per gli· operati in narcosi. scan o un3 gen esi otrom bo-e1nbolica dovuta alla R1KDONE (Bari). ·- .41iestesia e fun zione ga.sirica. stasi ven osa 11 ei l obi inf. in1mobilizza ti d alla fis11icerclie sperimeritali. - L 'a11es tesia eterea e closità d el diaframma, alla infezione, alle n1odifi .. roformica fa climinuire l a secrezione gastrica p er cazion i postoper a torie della crasi sanguigna . L 'inu 11 ·azione sulle fibre secretrici d ello s tom aco o d agine sp erime11t ale assie.n1 e all 'osservazio11e cli~ ulle cellule g hiandolari. Nell 'anestesia per imbinica varrà a din1ostrarci l e cau se probabili e ad b izione dei m eso sf h a una ipofunzione secreaddottare, oltre all a sr,elta dell 'anesletico, al tre toria. Nell 'ar1estesia spinale la secr ezione gastrica precau zioni che Yalgano a Yincer e · la graYe comau1nenta forse' p er l 'esclusior1e d.ell e fibre simpaplicazion e postop er atoria . l icl1e des ti i1a t~ allo sto1naco. PoTOTSCHNIG (Vjcen za). - È partigiano d el] 'au Seduta po1n eridia1ia del 24 ottobre. toemo~erflpia ; è contrario all'anes tesia r ettale inenPresidenza: Prof. Tus1N1. tre con siglia calda1nente l 'anes tesia degli splancnici sec. Braun. Ha eseg11ito qt1esto, tipo di aneDiscussione delle Relazioni. stesia 137 volte sen za complicazioni e l o raccoCHIASSERINI A. C' ' enezia). -- Invoca l 'istituzione m andn sp ecie nelle resezioni gastriche. Ha ltsato di 1nedici aneste tici . Nel giudizio sul tipo cli una. con su ccesso anche l'anestesia epidurale. n11estesia bisog11a t ener conto non solo d ella sede dell 'intervento, ma an ch e d ella varietà dell 'operaRo$ST B. (~1ilano) . - Riieri ce i brillanti risulzionc , così ll. es. dopo r esezione gastrica le comtati o ttenuti n ella sua clinica con l a narcosi con plicazio11i sono j)it1 frequen ti ch e dopo gastro-eni gas. Ha u sa to l ar gamente nella sua pratica della rachianestesia ch e }JUÒ r acco111andare vivan1e11te . tero lon1ia. Xegli 11ltimi 1000 interYenti eseguiti
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Si è preocc·u pato del pro·b lema dell 'allestimento d ell 'e•t il ene in Italia, p er ch è possa entr ar e nèl1;eser cizio comune e comunica che è in via di attuazione la fabbricazio11e di questo gas e la costruzione di t1n app arecchio p er la somministrazio11e. Rileva infine gli innumer evoli vantaggi di ques te anestesie. - SoLIERI (Forlì) .. - Le complicazioni bronco-polmo11ari sono state meno numerose nel 2° quadrien11i.o della su a pratica ~ c~ò per l 'estensione ch e h a dato· alla r 3:chianestesia, p er la ginnastica resi:)iratoria, le iniezioni di argento colloidale, ecc. A e'itar e 1'embolia crede utile la mpbilizzazione precoce, l a all accia tt1ra de~ peduncoli vasali fatta in i11odo che sia evitat o lo sciogliersi d ei lacci e il su ccessivo spostamento dei trombi. Per evitare gl~ i11convenienti della rachianestesia, di cui è fautore convinto, occorre provvedere a una accurata preparazione della soluzione .
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- ALE S SAi~nn1 R. (Roma). - La questione d ella ane .. tesia è una delle queslio11i basali della chirurg'ia pratica, forse la più fo11damentale. È però anch e u11a delle. questio.n i più soggette al criterio ind iYiduale; e lo abbiamo constatato anche oggi d·alle var ie comunicazio11i fatte e dalla preferenza n1a 11ifestat~ dai diversi ch~rurgi, e lo sappiamo da quanto avviene in ogni nazione. Vi sono ancora sen1pre coloro· ch e u sano e vantano le narcosi general~ co:l cloro·f ormio· e specialmente col1'etere, ch e d~ce subito l 'O.. secondo la su a esperìenza è sempre in m olti casi una buona anestesia. Lo vediam o anche dal fatto ch e accanto a coloro ch e vantano ed usano largamente la r achia11este si~ ve n e sono altri ch e non ne vogliono n eppure sent~ parlare. Co111unque, all 'O. sen1bra accettato generalmente il con cet to, ch e in questo campo no11 ci si deve arres tare, 1na si deve e si . può ancor a cercare di rag·g iu11g·ere un perfezionamento sempre maggiore, soprattutto una sicurezza la più completa p ossibile per l 'andan1ento immediato e p er i postumi. È p er questo ch e dopo aver veduto specialmente i11 America il largo impiego delle· narcosi coi gas e i Y ar1tagg~ grandi ch e se n e avevano, parve opporlu110 all 'O. introdurre anche in I.talia, dove non se i1e aveva quasi n essuna esperienza, l 'uso di questi nuc.vi metodi di anestesia. E con grande difficoltà, specialmente per avere ii g·as, l '0. h a sperimentato n ell.a sua Clinica la narcosi coll 'etilen e, ch e gli era risultato il gas ch e aYeva maggiori vantaggi, ~ riferì l 'anno scorso aJ Congresso di Ch~rurgia ~ favorevoli risulta li otitenut~, ch e ! colleghi poterono anch e cons tatare direttamente nelle operazioni pratic ate durante ~.i Congresso. l ,a co1nunicazione contribuì alla scelta del t~ma di r elazione, e 1'O. 11e è assai lieto, poichè h a oggi con s ta tat o ch e la Sl1a, ir1iziativa ha d ato n1ocl o a t an·li valorosi g iovani di eseguire interessa11ti ricer che sperimentali e clinich e e sopratutto m al g·r ado le difficoltà sempre esistenti , a esp er ie11ze dire tte sul malato, specialmente n ella Cli11ica cli Milano rol protossido e coll 'etilen e e in quella di Genova col narcilene. I\.ncl1e l 'O. ha continuato ad u sare l 'etilen e in n1ol li casi, e d eve confermare ~ favorevoli risultati g ià comunicati l 'anno scorso. L 'O. n on 11a esp erienza col narcilene e neppure 1
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col protossido d 'azoto ; n1a si pern1ette di ripetere c1unnto già disse l 'anno scorso. Non si tratta qui cli speriment~re metodi nuovi an cora in periodo d i prova. Le narcosi coi g~s sono già così l arg·an1ente u sate e da tempo in altri p aesi, ch e sarebbe v~no e forse anche ridicolo se noi volessin10 portare un contribu·to, basato su scarso num ero di cas~, sul loro valore e sulla loro innocuità. Qui si tra tta invece di estendere nell 'uso chirur g ico e vagliare aJla stregua dell 'esp erien za di tutti i1oi, e. non soltanto n elle clinich e, ma anch e nella prati ca ordinaria, un m etodo di anestesia, ch e è bene anche in Italia sia largamente usato., perchè l 'O. è convinto ch e in molti casi almeno rappresenta il mezzo m en o p ericoloso per oper ar e 11azienti , che con altre anestesie d ifficilmente o con grave danno potrebbero essere soggett~ a.11 'interve:Qto. E se, com e .è dato sp erare, s~ p otrà presto ottenere ch e si producano in Italia i gas e gli appar ecchi, l 'O. crede che con Illaggiore soddisfazione sarà sperimentato n ella nostra pratica, sempre a Jnaggiore progresso d~lla chirurgia italian a, e a n1iglior vantagg~o d ei nostri malati . F ASIANI (Padova). - Mette in rilievo l 'importanza d elle osservazioni fatte dal Relatore radiologo. In rigt1ardo a,lle complicazioni postoperatorie afferma ch e le an estesie locali e r egion ali espongono a un rischio minor e e questo vale sopratt1tto· 1)er gli operél:ti sull 'addome alto. Nella sua esperienza di 2 anni, su 140 operazioni sul1'addome alto (70 sul fegato e vie biliari, 70 sullo stomaco, duod eno, milza) eseguite ~n r achianes tesia . non h a osservato mai una bronco-polmonile. Un numero eguale di osservazioni eseguite l 'anno precedente in anestesia eterea condussero 8 volte alla polmonite. ANZJLOTTI (Livorno). - È faµtore della rachianes tesia co·n l a tropococaina ch e u sa an che per glj mterver1ti sull 'addome alto, perch è così ve~e di1ninuite le complicazioni bro11co-polmonar1. Usa a11ch e una cura preventiva etero-proteinica e la disinfezio11e preoperatoria del cavo orale. (Continua) . Presso l a nostra Amministrazione si trovano in vendita alcuni esemplari (estr atti) d elle Relazioni clel XXX' 7 Congresso di l'vfedicina Intern a: SPLENOMECALI E EMOLITICHE. (Prof. F. M1CRELI). Volume ~n-8° grande, di pag ine 60. Prezzo L. 10. Per i nostri abbonati sole L. 7. MICOSI DELL'APPARECCHIO RESPIRATORIO. (Proff. G. BoEnr e I. l ACONo) ; LE LESIONI CRONICHE DELLE VIE RESPI RATOR·I E IN RAPPORTO ALL'ESICENZA DELLA VITA MILITARE. (T Col . Medico G. DELOGu). Volume in-8° gr ande, di pag. 164. Prezzo L. 20. Per i nostri abbonati sole L. 17. LE CANCRENE DELLE ESTREMITA ' CON PARTICOLARE RICUARDO ALL'ENDOARTERITE OBLITERANTE. (Proff. G. ScALA e A. C1~IINATA) . "\tolume in-8° grande, di pag. 195. Prezzo L. 25. Per i nostri abbonati sole L . 21. Inviare Vaglia Postale all'editore LUIGI POZZI, tia Sis tina , n . 14 - ROMA.
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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. .. . SEMEIOTICA. lperbilf rubinemia: suo significato clinico.
La scarsa conoscenza ch e si h a della bilirubina e delle su e variazioni nelle diverse affezioni morb ose dipén de d.a ll.a insufficiente conoscenza della formazione d.ella bilir ub ina e dai m etodi di dosag·gio. Le moderne teorie stabiliscono ch e la bili· rubina si form.a n el tessuto r eticolo-endoteliale; la cellula epatica costitùisce un filtro attraverso cui la bilirubina passa; p er con seg uen za le a l terazioni quantita tive della bilir ubinen1ia si devono riscontrare n elle a ffez ioni di quel tessuto, e n.elle malattje in cui la ce}.. lula epatica p erde la sua qualità di filtro . Il perfezionamento dei m etodi d 'indagine h a p erm esso di poter svelare g li itteri la tenti . i quali posson o ·esser e di notevole a iuto n ell a precoce diagn ostica di a lcune ma lattie. I m etodi d i dosaggio più u sat! sono quelli ch e si b asano su di un.a comparazione colorimetr ica tra il siero e una soluzione di b icr om ato di potassio (Meulen grach t, Gram , Berh ardt .e .l\iau s , Erst e F or ster ), e sulla trasformazion e della bilirubina in biliverdina p er m ezzo dell 'ossidazion e (G ilbert e Her sch er , Herzfeld), od infine su ll 'azione del diazo-r eagen te (1netodo di H . van den Berg). Quest ' ul· lin10 è il m etodo più sen sibile e più u sato in pra tica, sebben e n on m a n chino critich e ch e ne infirman o i risul tati ; gli errori con tale n1etodo posson o dipendere da l diverso g rado di a lcalinità del s.an gu e, e d.a a ltre sostanze ch e posson o dare la stessa colorazion e r ossa (indolo ·e pirrolo). Un m etodo sem pl ice e ch e risponde m olto b en e, secondo le ricer ch e del Mogena (Th e Lancet, giugno 1929) è quello di Herzfeld , basato sulla trasfoj·m azione del].a bilirubin a in bilive~dina, e com parazio11e con una soluzione campion e. Con la r eaz ion e di H . van den Berg, sec. l 'A. si può differenzia r e un i ttero statico da un ittero dinamico, a secondo ch e la r eaz ion e 6 diret ta , indiretta , p ron ta o ritarcl.ata ; il Mogena invece 11ega valore a q u esto risu ltato differ en ziale, perch è la qu.alità della reazion e d ipende più dalla quan tità della bilir ubina presente, ch e dal modo com e si form.a , fatto con fermato an ch e da altri AA . Per stabilire il tasso di bilir ubin a n el siero di sang u e n orir1ale, bisogn a indicare il m etodo di dosaggio u sato; così col m etodo van den Berg la bilir ubina oscilla tra 0,2-0,G u n ità, cioè 0. 1 - 0.~ m g r . % n el siero; n el plasma la q uantità è un l) O' maggior e. Col m etodo invece di Herz feld si h anno valori 20 volte magg iori; sicch è il tasso dell a bilir ub ina n el siero va da 1.6 a 6.25 m g r . %. 1\·fogena tabilisce com e q uantità 1n a ima
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· m g r. 6.25 %, un tasso m.a ggiore va con siderato com e patologico. . Sul tasso bilirubin ico influiscono diverse digiuno piuttosto condizioni : si ha aumento ch e dopo i pasti; gli idrati di carbonio l 'a um entano; la bilirubina è più. abbondan te nei sog·g·etti brun i. :E:: stato n otato ch e la bilirubina è una sostanza a soglia, come il glucosio : compare n elle uri11e allor ch è h a raggiunto una certa con centrazione n el san g u.e ; p er .av~rsi la tinta subitterica la bilirubina deve raggiungere i 50 m g r . % col m etodo H er zfeld , m g r . 2.5-3 % col m . di H . van den Berg . La ric·erca"della bilirubina è impor tante per cl1è p ermette di co11oscer e un a umento di tale sostanza n el sangu e, e quindi d i svela re precocem .ente u n ittero laten te , prima ch e compaia l 'ittero cu tan eo, ciò cl1e è. importan te per un.a diagnosi differ enziale. Cosi un dolore a ll 'ipocondrio destro , ch e si presenta senza ittero, m a con iper bilirubinem ia permette di poter .differen ziare un.a colica epatica con ostr uzione parziale da una colica renale, a ppendicolare, intestinale, gastrica, uret rale. Un a um ento della bilir ubin a è stato osservato dall 'A. .a n ch e n egli in tervalli tra le crisi dolorose, indizio d i i ttero l.aten te. Secondo Fried111.ann e Strau ss tale iperhilirubinem ia è dovu ta a l maggior assorbim ento del p igm ento da par te delle pareti della colecisti infiam mata , o per l 'ostruzion e del coledoco. Nell 'ittero m anifesto il dosaggio della b iliru· bina giova p er giudicar e del deçorso e dell 'inten si tà dell ' ittero. Sperim entalm en te un.a lesio. n e della cellula ep atica fa au mentar e il tasso della b ilirubin.a ; ciò si ottien e dopo una . na rcosi clorofor m ica. Nei primi stadi di un a cirrosi iper tro fi ca l1n a iper b ilirubinemia può con fermar e il sos1)ett0T d i.agn ostico; n e~la cirrosi atrofica invece la b ilir11b ina n on è stata tr ova ta aum entata. Nella congestion e epatica attiva o passiva p er scompen so card iaco si h a iperbilirubin emia. Nella polmoni te d.a a lc11ni è stato trovato un a umento, non confermato dal .l\1ogen.a; tuttavia ])i og n a ten er pr·esen te ch e tale a umento i)o1rebbe forn1ar si n el polmon e malato. Esiste an cora disparità di par er i sull 'itterizia ch e compare in sifilitici dura nte una cura salvar sanica , se cioè essa dipenda d.a una lesion e della cellula epatica , o p iuttosto da lla azione tossica del m edicam.en to; l 'A. cr ede che la iperbilirubinem ia sia dovuta a d una in sufficienz.a funzionale p er epatite specifica . Si consiglia pertanto da alcuni d i do are la biliru, b in.a prima di iniziar e una cura a lva r~ anica. Alcune cefalee di or igin e epatica son o svelate col dosaO'gio della bilirubina; e &a è an ch e di g rande utilità n el disti ng u ere un 'anemia r>ernicio a con i per bi] i rub in cn1ia da l l il 'an em ia
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econd.aria, . ~on . bilir.ub~n a n ormale. Si può a vere 1perb1l1rub1n em1a inoltre n ella malaria , n ella febbre tifoide, n ell 'appendicite grave e nell a epatite tossi ca. C ARU SI.
Un metodo clinico semplice per la determinazfone della bilirubinemia.
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Il m etodo descritto da Glass (Die Medizinisclie W elt, n . 28, 1929) si basa sulla r eazione d ei nitriti ch e già Steeusma e Sabatini avevano a pplicatù a lla ricer ca qu.a litativa d ell.a bilirubina nel siero di sang ue . Sotto l 'azione di a cido cloridr ico con centrat o, si svilup pa d a un.a soluzione di nitrito di soda al 1/ 2 % d ell 'acido nitroso ch e subito -0ssid.a l.a bilirubina presente n el siero , trasfor n1and ola in biliverdina (verde); la color azior1e verde è tanto m aggi or e, quanto p iù bilirubina è con tenuta n el sier o . Se i p re nde µna serie di provette e v i si ver sa d el siero di sang u e a diluizion e prog r essiv.an1ente m .a ggiore (1:2:4:8 :16:32:64), e in ogni provetta si lascia poi cad.er e una goccia d '.a cido cloridrico cpncentrato e di soluzi on e di nitrito di soda, si ottien e una colorazion e verd·e ch e va vi.a via facendosi m eno inten sa, n1an m an o ch e aum enta il g r ad o d ella dilui• 21on e. L 'A. l1a confrontato accuratam en te il suo metod o con quello di V. de n Ber gh: egli h a potu to stabilire ch e una traccia di color azi on e verd e ch e r esta per un m ezzo minuto, a 11pare a ià a d una diluizione di sier o ch e contien e 1 / 4 di unità V. d en Ber gh, e cioè mmg. 1, 25 <li bilir ubina per 1 litro di si er o. L ' A. insist·e sul car.a ttere clinico e sull'utili tà pratica del m etodo.
V.
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SERRA .
CASISTICA. La sifilide polmonare. •
La sifili d e polmona r e ha tante note in con1un e con la tuber colosi polmon ar e, che n el j)aS ato ogn i tuber colosi in luetico era consi.d erata com e tisi sifilitica. N. Polese (~1 orgagni, 17 aprile 1929) ir1 una rivi ta sull 'ar gom ento ricorda com e g li studi finora fa tti n on sono suffici enti a p oter distin· g·uere i rappor ti ch e corron o tra sifilide e tubercolo i ; par e tuttavia ch e la prima predi spono-a a lle a ffezioni d ell 'appa rato respira torio , sia per l a tuber colosi , si.a per altre forme .m orbose. La ifilide congenita o polmonite a lba si m an ife ta n on in~requentem ente n ei feti e n ei i1r imi mesi di vita extrauterina . I sintomi n on di ffer iscono d a quelli di una polmonite o bron copoln1onite. La p r ognosi è sem p r e in fa u sta . el r)er iodo secondario d ella sifilide si po ~ono a\ ere alterazioni specifich e a carico d ella trach ea o dei b ronchi , con m an i festazioni che J11 e nli ~ co no u na ban ale bron chite : tose stiz1
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zosa, espet torato abbondante, spesso striato di san g ue; facile di p n ea, ,. modica febbre e dim agram ento . La p olmonite lue tica non è ammessa d a tutti gli AA . n è ha una sintomatolog ia caratteristica ; lo stesso va le p er la pleurite luetica, la quale può esser e secca od essudativa , con essuda to talora leggermente ematico. Tali lesioni per essere considerate luetiche bisogn.a che si sia no sviluppate in concomitanza di feno.m eni specifici, e che si giovino d ella cura antiluetica. Nel periodo terziario si possono riscontrare: sifilid e d ella trach ea, bronchite a cuta e cronica, bron co-polmonite acuta , evolutiva , cronicizzante; polmonite cronica sclerotica e catarro bronchial e con o senza enfisema , polmonite croni ~ sclerotica a ti po bronchiectasico: tutte queste form e n on ha nno nulla di caratteristico , e la sintoma tolog ia è presso a poco simile alle form e non luetich e. Ricordia mo infine J.a polmonite cronica a forma cavita~ia o tisI sifilitica, con caverne, esiti di colliquazion e d elle gomme e dello sfacelo d elle par eti broncl1iectasich e. In questi casi il r ep erto non 1differisce per nulla dalla tuber colosi cavitaria ; 'può essere un caratter e discriminativo l'a ppar etlte buono stato d ell 'ammalato, prima ch e l ' infèzion e luetica cominci la sua .azione Jetale su lle condizioni gen er ali d ell 'infe rmo. CAR US J.
· Sopra un caso di spiroehetosi bronchiale. •
Nonos tante il fior ire di stu~i su questo a rg omento dopo la scop erta ·d ella spiroch eta bronchial e d a pa r te di Castellani (D ela m or e, Vincent, Adida, Franchini , ecc.) le cara tteristiche clinich e ed anatomich e di questa forma non sono .an cora b en d efinite. P erciò Dagnini G. e T. Strozzi (Riv. di Pàt . e Clin. della Tub ercolosi) dicembre 1928) cr edono utile riferire un caso· a ccura tamente studiato . Il p . di 35 a . con tar e tube!'colari er editarie, soffrì di peritonite a 15 a . ; di appendicite a 20. Si ferì al cra nio con r evolver e n e r esidu.a rono accessi jacksonia ni, finch è n el 1921 super ò una influen za febbrile. Nel 1923 com inciò a n otar e asten ia , oppressione t oracica, febbr i irregolari. Poi sorse tosse con escr eato a bbondante, voce r oca. I /espettora to cr esceva n el d ecubito later ale destro , e n el 1924 assunse un od or e fetido. Nel 1925 si tentò uri pneumotor.ace ch e non fu possibile p er impervietà pleurica . F ece iniezioni endotrach eali di lipiod ol, gom en olo sen za vantaggi. La ricer ca d el b . di I\.och fu sem p r e n egativa, così pure quella d elle fibre clastich e. L'esam e r adiolog ico d opo iniezion e endotra·ch eale di lipiodol dimostrò un q uadro ch e fu attribuito a bron· chiectasie p r eval enti n ella m età inferiore sinistra . L 'esame clinico del torace da,·a: dimin uita
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SEZIONE
espansione en1itorace sinistro. Fremito vocale tattile aumentato ovunque, sp ecie alla base dì sinistra. Con la percussione si ha suono alto nella parte alta d el torace destro, ipofonesi spiccata a lla base. A sinistra ipofonesi nelle parti alte; ipofonesi timpanica fra la scapola, la base e la ascellare m edia. All 'ascoltazione : murmure ovunque _aspro; su tutto l'emitorace destro rantoli bollosi di ogni grandezza, sibili e ronchi. A sinistra nella parte alta del torace respiro bronchiale asprissimo con r.a ntoli a piccole e n1edie bolle. ~ sonori. Nella m età inferiore, .nella regione laterale e dors.ale, verso l 'angolo della scapola il spffio bronchiale acquista carattere e· timbro anforico, e si odono rantoli gorgoglianti m etallici. L 'esp ettorato f.etido, n.a useante era en1es o in quantità di 250, 500 em e. e si stratificava in tre zone. L 'esam e dell 'esp ettorato col m etodo di Giem sa e Tribonde.au Fontan a mise ir1 evidenza molte spiroch ete. Una puntura esplorativa del polmone dette esito a pus giallo-verdastro in cui si riscontrarono in ammassi notevoli spirochete. Si ino, culò una cavia ch e si mantenne sana. La Pt. W. fu negativa.· Le cure piu svariate furono negative, anche una serie di n eosalvarsan non produsse ch e un discr eto aumento di peso. Dopo vari m esi di degen·za il p. fu colto da febbre elevata, affanno, abbattimento ed in cinque giorni avvenn e il decesso. Discussione : ] 'esame clinico offriva vari problemi diagnostici differenziali: tubercolosi cronica,. o sifilide infiltrati·va e sclerosante, ovvero bronchiectasie? L 'esam e dell 'espettorato però lo restringeva. Esclusa la tjl1bercolosi per la negatività del b. di Koch , e ,1cl.ella inoculazione alla cavia, nonchè per la fetidità dell'·espettorato e la sua triplice stratificazione, anche la ipotesi della sifilide cadev.a per 1'.anamnesi e la R. W. negativa. Ci si doveva r estring·e re al gruppo gen erico delle piroch etosi bron copolmon ari. Ma la varietà delle form e clinich e di queste è grande : dalla bronchite sanguinante di Castellani alle forme croniche e fetide di bronch i te a spiroch ete, fino alle forme gan gr enose del polmon e. Castella ni distingu e le broncospiroch etosi .acute, .e le cronich e, distinte in tre forme a secanda ch e l'espettorato è purulento emorr.agico, o purulento, o fetido. Secondo l 'A. il punto più importante di questa classificazione è nel fatto ch e essa non nomina le forme con distr11zione del paren chima e quindi divide n ettamente le form e bronchiali da quelle gangr enose. Lo Schlosmann invece le confonde insieme, m entre l 'A. riti en e ch e si tratti di processi essenzia lmen te diversi e ch e n el caso clini co in esam e si dovesse porre la diagn osi di spiroch etosi bron cl1iale cronica con form.azione di bronchi.ecta ie n el sen so in teso dal C:a tellani. 1
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PRATIC.~
D.agnini svolge poi profondam ente la parte anatomo-patologica ch e è anche illustrata da inter essanti figure. Non è possibile riassumere i dati minuti di questa descrizione, dirò solo brevem ente ch e i bronchi del polmone sinistro presentavano una mucosa rosso-cupa, tumefatta, coperta di essudato fluido, torbido , rosso-cupo; in n essun punto essa era ulcerata. Le diramazioni bronchiali presentavano però numerose dilatazioni irregolari per forma, tap•pezz.ate da n1ucosa · con gli stessi caratteri suddetti . In complesso il polmone presenta due tipi di alter.azioni, a tipo sclerotico n el lobo superiore, a tipo bronch iectasico n ell 'inferiore. Gli stessi cara tteri , sebbene molto m eno marcati e m en o estesi si rivelano nel polmone destro ove specie le bronchiectasie sono a ssai scarse. Le ricerche~ istologich e misero anzitutto in evidenza delle spirochete assai abbondanti' nel~ lo sp essore della mucosa bronchi.aie. Le pareti bronchiali erano profondamente alterate per un a neoformazione vasale a tipo angiom.a toso, e per la distruzione del tessuto elasti·co con conseguente form.azione di bronchiectasie. Di particolare in teresse era la m ancanza dì fen omeni di struttivi a carico del p.arenchima polmonare. La n eo form.azione v.a sale con aspetto angiomatoso aveva sede nello strato più interno del1.a mucosa e nel corion , ed er.a caratterizzata da un sistema di vasi variamente intrecciati, turgidi di sangue, a pareti esilissime, facenti spess,o ernia n ell 'interno del lume bronchiale. otisi ch e questa n eoformazion e vasale si av~ va an ch e in r egioni bronchiali non ectasiche, onde un carattere tipico di questo germe sarebbe la sua capacità a produrre una neoform azione vascolare bron·chial e onde il caratter e em orragiparo della affezione. Circa le bronchiect.a.sie la genesi risiede probabilmente n ella grave lesione della intelaiatura elastica e cartilaginea e nella riduzione dell e fibre m u scolari . L 'A. , dopo numer ose con siderazioni ch e non è p·ossibile riprodurre in breve, conclude insi ~tendo sulla n ecessità di disting uere le forme di spiroch etosi con lesioni del parenchima polmonare a tipo distruttivo crangren oso , da ll e spiroch etosi bronchia li del Castellan i a cui apparti ene il caso studiato. L . T ONELLI.
TERAPIA. Le controindicazioni del l'insulina nel diabete.
Labbé (Vie médicale, giugn o 1929) osserva cl1e l 'insulina si può sempre iniettare ai diab etici ed ai n on diabetici senza inconvenienti t1urchè si prendan o le precauzioni atte ad evitare gli accidenti dell 'ipocrliccmia. Tuttavia l 'insulina i1on d eve essere impiegata in tutti i ca "i di diabete. L'insulina non è un rin1ed io del diabete in quanto rimuova le cau e di que ta n1alattia, m a •
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IL POLICLINICO
[ANNO
XXXVI, NuM. ·16]
è un medicamento fisiologico di sosti tuzione, medico condotto in quei Comuni nei quali non in quanto essa ripara momentaneamente la sia possibile l'esercizio separato delle due fundeficienza della secrezione pancreatica, ma non zioni; in tutti gli altri casi l 'ufficiale sanitario eccita nè ristabilisce la fun zione delle isole di deve essere scelto fuori dei medici condotti e La11g·erhans. È per questo ch e il trattamento nominato per concorso. Inoltre l 'art. 19 dà insulinico deve essere continuato indefinita - facoltà ai Comuni di unirsi in Consorzio per rnente. provvedere al se~vizio del medico 'ufficiale saL 'indicazione formale dell 'insulina è data dal nitario. Tali Consorzi possono anche esser codi.abete con denutrizione .azotata. Essa è indi- stituiti d 'ufficio dal Prefetto (art. 27 del R. despen sabile per ristabilire il metabolismo degli cr·eto 30 decembre 1923 già citato). :È dunque idrati di carbonio, delle .albumine e dei gr.assi. ammessa la possibilità che più Comuni abln tali casi la cura insulinica deve essere pra- biano un solo uffi ciale sanitario. ti cuta fin dall 'inizio ed indefinitamente, anche Importante è la disposizione, del citato artic1ua11ùo il di sturbo fisiologico non è grave, percl1ò ritarda l 'evoluzio11e della malattia e lo sca- colo 18, per la quale l'ufficiale sanitario, che sia medico condotto, come ufficiale· sanitario di1nento progressivo della funzione insulinica. non ha diritto alla stabilità (di cui gode in1\1a quando non esiste denutrizione azotata la vece - come medico condotto) perchè questa cura insulinica non solo è inutile, ma anche cessa· non appena sia possibile scindere le due da11no a. In fondo in tali casi i diabetici ri- funzioni . chiedono dal trattamento la libertà di un'aliSembra dunque dall 'analisi di questo fondam entazione abbond.ante, mentre sia per il ricambio generale come per lasciare in riposo m-enta.le art. 18 della legge sanitaria, che la l '.ap1larato g·licoregolatore sarebbe sempre più aspirazione del legislatore sia stata quella di istituire come regola un ufficiale sanitario inconsig·liabile l 'alimentazioite moderata. In questi casi benigni la c11r.a insulinica può dip~ndente dal medico condotto, e ·che solo rendersi necessaria solo quando il diab~te su- di fronte all 'impossibìlità materiale si debba bi sce un.a crisi di aggravan1ento sia per scarti .a ddivenire al cumulo d·elle due funzioni nella dietetici, sia in seguito d 'una malattia infet- stessa persona. L'impossibilità materiale può tiva. È O\rvio, però, che in tali casi la cura essere rappresentata dalla mancanza nel Cor1on deve essere proseguita indefinitam ente, ma n1une di medici liberi esercenti, o dalla mande,rc cessare non appena ristabilito l'equilibrio. canza fra i liberi esercenti di n1edici che abbiano titoli sufficienti per poter essere inDR. caricati delle mansioni di ufficiale sanitario. Infine in molti piccoli Comuni l 'AmministraIl trattamento della tubereolosi polmonare zione non è in grado di sostenere la spesa nei diabetici. relativa al servizio di un ufficiale sanitario. in Gilbert-Dreyfus (Revue m édicale , 30 mag- pianta stabile, nè sempre è possibile procedere gio 1929) consig·lia essenzialmente il tratta- alla costituzione di un Consorzio intercomum ento misto. Cura d 'insulin.a (.associata be- nale. Accade perciò che il servizio venga talninteso a d un regime severo e preciso) e pneu- volta affid.a to a qu.a lche lib-ero esercente o memotorace .a rtificiale combinati permetteranno dico ospitalie~o, che possiede i titoli voluti, e di ottenere dei risultati tanto più notevoli in che dall'esercizio professionale può procacqu.a nto ch e si tratta di individui giovani ch e, ciarsi que]l '.util e che non potrebbe ritra·r re dalsenza tale doppio .soccorso terapeutico, sareb- le sole funzioni di uffici.ale sanitario. Ben s'in· bero indubbiamente votati ad un esito rapida- tende ch e ancl1e tali nomine hanno carattere di incarico provvisorio e non dànno diritto mente fatale. fil. alla stabilità. Le particolari circostanze ora ricordate si veRUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO rificano in gran parte dei Comuni rurali, per inodo ch e sono numerosi quelli nei quali la La nomina degli Ufficiali Sanitari. carica di uffi ciale sanitario è affidata al medico L'art. 2 (ultimo comma) del testo unico del- condotto unico, oppure ad uno di essi, per lo le leggi '"anitarie 1° agosto 1907 n. 636, dice più dimorante n el Capoluogo, quando il terte Lu.almente.: « In ogni Comune sarà un me- ritorio comunale sia diviso jn più condotte. dico l1ffi ciale sanitario >> . Talora più Comuni piccoli sono riuniti. in .ConEsan1iniamo in qual modo trovi applicazio- sorzio per il servizio di .assistenza san1t~r1a e~ ne qt1esta tassativa dispos:izlone di legge. Oc- allora l'unico medico condotto consorziale dicorre anzitutto chiarire ch e e s.a non vuol si- simpegna an ch e le mansioni di ufficiale sa· g11ificare ch e ogni Comune debba avere un nitario. n1ediro colle esclusive funzioni di ufficiale saIn tutti i casi la nomina dell'ufficiale saninilario; infatti l 'art. 18 della ste a leO'ge (mo- tario è fatta dal Prefetto, il che conferisce a difi cato dall'art. 25 del R. decr eto 30 decem- questo funzionario la caratteristica di uffi ci~le br~ 1923 n. 2889) ammette ch e l 'uffi ciale sao-o,'ernativo stabilita dall'art. 20 del testo unico r'l nilario r>o sa e ere nominato nella per ona del delle leggi anitarie.
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XXXVI, N uM. 46]
SEZIONE
PRATI CA
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La i1on1ina n ei g ra ndi Comuni o i1ei ConAiolto Ol)IJortunam ente per ciò il citato desorzi, ch e hanno un uffi ciale sanitario i11 pian- cre to 30 decen1bre 1923, col eco11do comma ta stabile, a vvie11e in seguito a r eg·ola r e con- dell 'art. 34, n1odificato l)Oi dall 'art . 7 de1la cor ... o. legg·e 23 giug·no 1927 n. 1070 (disposizioni La procedura dei concorsi per g·li uffic i:.i I i varie su1la sanità pubblica), a ttribuisoe a lla sanitari in pianta stabile, i quali n ei Comu11 i G. P. A., sentito il Consiglio provin ciale di o Consorzi ch e abbiano uno speciale unir · sanità, la determinazione degli ti1)endi minid 'igiene sono anche capi dell 'uffìcio stesso, era n1i degli uflìciali sanitari con nomina regolare per l 'addietro di sciplinata dall e norme deg·li in seguito a concorso, tenuto conto del} 'imporarticoli 72 a 80 d el regolamento ·s ull 'a ssistenza tanza del servizio. sanitaria, sulla vigilanza igienic.a e sull'igiene Le attribuzioni dell 'ufficiale anitario comudegli abitati nei Comuni del R·e gno, approvato nale sono indicate nell 'art. 21 del testo unic·o con R . decreto 19 luglio 1906 n. 466. Queste delle leg·gi sanitarie, i11odificato d.all 'art. 30 norme vennero di r.ecente sostituite da . _q uelle del R. decr eto 30 decembre 1923, g·ià più volte del R. decreto 29 noven1bre 1925 n . 2266. Le citato. Sono essenzialmente funzio11i di vi gidi IJO izioni più importanti di questo decr eto lanza igienica , di segnalazion e alle autorità sa. sono le egu enti: nit.arie superiori e di esecuzion e di J1rovvediLa nomina è fatta d.al Prefetto in seg·uito a m enti in m ateria sanitaria . Il particolareggiato esame di tal i fun zion i i)ubblico concorso; il concorso è p er titoli ed esami, ma i Con1uni con popol.azion e di 100 farà oggetto q ei prossimi arti co]j. A. FR.\. CRETTI. n1ila abitanti ed oltre p oss.ono domandare ch e il concorso sia bandito p er soli titoli, salvo il POST·A DEGLI ABBONATI. diritto della commissione giudicatrice di sotto}Jorre i candidati a prove d 'esame. Le commis- All'abb. n. 3687 : sioni giudicatrici sono n ominate dal Prefetto; . Dur.~n te la g·uerr.a p ote a es~ <' re pro1110 o. quelle dei concorsi per titoli ed esami sono Ora in· tempo di pace per essere J)ro1n o so ocpresiedute dal Viceprefetto e composte di due corre l 'idoneità fi ica i11condi zion.ata . professori stabil i di Univer sità, uno d 'Igiene C. A. ed uno di Clinica m edi ca , del m edico provinAl dott. D. C. , d.a Ascoli Piceno: ciale, di un ufficia le sani tari o capo d 'ufficio on esiste un libro u i difetti de11a vi ta_ d'igi ene comunal e. Pe r i concorsi banditi per soli titoli la commis ione, sempre presieduta Veda i con1uni Manua li di oculi tic.a, p . e .. dal Viceprefetto , è composta del professore sta- quell o del prof. DE VrNeENTIS, ·editore L. Pozzi . bile di Igien e più a n ziano apparten·ente a1 Roma, oppure del prof. Q,rro l)U])b] icato d a F . Vallardi di ~Iilano. (~ on iglio uperiore di anità, di tre professori Per la cosm esi, veda: D. P1Gozzr: I gie1ie e, stabili di U.n iversità dei quali uno d 'Ig·ien e, uno di Clinica inedica ecl u110 di Patolog·ia cosniesi riella donn,a. Vannini , Bre eia , 1927 ; gen era le, del n1edi co provinciale, di un uffi- H. Bu LLI.'\RD: .Vi sage et cuir cl1evelu. Le fil. ciale sanitario ca po di uffi cio d 'igiene di un Fr.an çois, P.a ris, 1928. C.a1)oluogo di provincia. I progra n1mi deg·l i esami di concorso sono stati appTovati con decreto m inisteri.ale 6 febbraio 1926. L.a nomina è fatta per un biennio di pro·va; tra scorso Edison e la gotta. questo, se non i fa luogo al lic·en zi.an1ento, il IJ Briixelles-l'll édi cal del 13 ott. 1929 riferiPrefetto provvede al]a n omina defi11i tiva sen ce c]1e Edi so11, in1b.attuto i in un a111ico, n o tò tito il Con igli o l)rovin ciale di sanità ed il con1e le u e ar ticolazionj fos ero dc fo rn1ate~ Consiglio comunale o l 'Ar11n1ini str~zion e coni \ olse il seg·l1en te dialogo : sorziale inter essali . - Ch e cosa a\ ete ~ Per qua nto co11... iderato ufficiale go, er11ativo, - La gotta . tanto ch e non olo la ua non1in.a, i11a an ch e - Tutto con iderato, cl1e co_'è la g·otta ? la ua disp en sa dal ser,rizio ed il collocan1ento n deposito di acido urico n ell e ar ticoa riposo son o devoluti a l Prefetto (art. 28 del lazion i. R. decr eto 30 decembre 1923 n . 2889), l 'uffi- Co111'è ch e i m edici n on vi g·uariscono ~ r iale sanitario è tipendi ato dal Con1une. - P ar e ch e l 'acido urico ia iii olubil e. La deter111inazione dello stipendio , così del- Non lo cr edo, rj po e Edi on . 1'ufficia le sa11it.ario, come d ei n1edici condotti E tor11a to al su o riccl1i.., in10 la bora torio, fece di un Comu11e, i11 confronto a quella di altri ag ire, in innumere,ro]i tubi d.a ag·gio, molti di1)endenti omu11ali , o deo-]i tessi funzionari prodo tt i cl1in1ici ull 'acido ur ico. Do1Jo ±8 ore . di Con1uni divcr i in una n1edesima Provi11- ... COJ)J'Ì cl1e que_to . i era di _ciolto i11 <lt1e dellecia, fin ch è era ._ lata la .. ciata a l} '.arbi trio d ell e ~ o .. la11ze .. aggiate. l Tn a di e.. e h a corris1Josto. An1n1i11i traz ioni co111u11ali , a\re,;a, n on di rado, oltre cl1e in vitro , .a n cl1e in clini ca : è così ch edato luogo ad i ng iu ~t e s1Je rec1uazioni o ad altr i oo·o· e i 1Jossedia1110 l 'idralo cli lelra- cl il-a111111onio i n eo11" e11i ei1t i . i1er la t t1ra de] Ja gotta.
VARIA.
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Il, POLICI..1I NI CO
[ ANNO
xxx VI,
1'UM. -1:6]
NELLA VITA · P·ROFESS.ION ALE. ·cronaca del movimento professionale. .Sindacato Medico Fascista di Roma e provincia.' L '8 rorr . . i1r.lla sede clcl Sir1cl acalo F a cis ta In -
geg11.cri , el>IJe luogo l 'asse·m blea ge11erale del Sind ar ato ìVIeclico Fasci st a cli Ron1a e Provir1ci a. L 'j J)ettore provin ciale avv . De Bernatcli s, act:ol to d a ap1)l a11si , apre I.a sedt1 la co1npiacendosi •lcl !n pre ·e uza di 1111 così g r a11de r1un1ero di · saJ :i lari , e ~on rapida sintes ~ p ieg·a i nobili fini :;:ociali c ui te1Jd c l& cliscu ssj.011e ch e s i va ad ini1..iare Llg1i i111port a11ti probl cn1j che interessano ]a rJn.. , e tneclica. Qu i11r!i cli\ l a p ar ol a al segr etario d el i11dacato 0 1i. lJr of . Er1nan110 !1..,iore Li~ i . Qu esti, prima cli i11ilia re la u a r el azion e, mand~ un reYerente saluto all a n1e n1oria elci colleg hi sco111par i e quindi pnr l a (l iff11 ·a111er1 le di Lul l a l 'alli, i là svoita d al D irc L.~or i o (l a ll 'ul ti1na assemh]ea te11uLa fj no ad ( O0O'V 0 .
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..\.cce 11 1l.alo all 'ir1cr e.n1ertto n otevole clelle i scriLioJ1i nl Sj11d aca.~ o, tocca fli tl.rlte le più g ravi c1ueslio11i ch e si riferisca110 11011 so.i.o agli inte,res i cl ella cat egoria, ina a11che a q u el li superiori .cl ella ptt]J1lica salute. Così vie11e a parlare d el1'e --er e j z io abusivo della professione , ch e si esplica ·ol to Yrlr ie for111e; della piaga clel sen sali smo j)r ofe sion ale; degli in co11venienti cl eriva11ti d al grnude i1t1n1ero di arnJJula Lorii; d ell 'abu so di ce11tri ·a11itari i11 ProYincia spiegando la tenace azio11e cl el i11clacato p er 01)porre l a n ecessaria r esis tenza a tutte queste d anno .. e for1ne di a ttivi·tà j) rofessio11 ~le.
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Parole di biasi1110 h a av11t o jJ .segretario d el Si11(1aca to i1er t sis temi cli c ui qual ch e sanitarjo s i ~erYe })er rnezzo d ell a puJ)blica st ampa o con réclanies ill ecite, e con l111a speciale rubrica di raceo n1a11.cl azio11e, o e.on pubbl ic~ ringraziamen li , ecc . 1\ t ale rig u ardo l 'azione d el Sindaca to è -- ta la eflìcace1uer1te affia,n cat a cl alla st a1npa, sì ch e tali in con,·er1ienti son o st a ti in gr an p arte eli.n1i11ali. ccen11a poi acl aJcu11e p arljcolari q ue5l i011i che r igt1ardano più cl a Yici110 gli interessi della ca tegoria: così ~ co11cor i pubblici p er i J)O- ti Yara t1ti, la clifesa n1orélJe dei 1nedici condotti , J'a ~ icurnzione per j inecl ici o pj talierj , la detern1 i •l.az io11e d ell e tarjffe p er l e pre~'~azjoni professio11 ali, la collabor azio11e co1t i co111petenti Uffici j)er l a cc111a ap1)licaz ione d ell e tasse . Qt1i11cl i parla cliffu sa n1ente flelle . Mutue Sanj tarie, illt1s lra11clo .la l oro o rgan)zzaz io11e, il loro f n111.iot1an1ento e l 'oper a cl1e st a spi egando il Sindal'a lo nffi11cl1è esse corri p o11d ano agli alti f-ini so·t: in l i per i q 11a li sono ist i.tuile e r1ello tesso tempo ·ia110 aJvagt1ar da ti i g it1s li dir.iitti d ei n1edici. Parln11clo poi dell 'elevan1e11t o cultural e dell a. .· tas -e dà il r esoconto d ella 111agnifica a ttivi tà Yolta dnll ' ~\Cc[1cl e 111ia l .n11ci "ia11a cl1e è ri or ta a i1uo' a YÌl u i)er 'oloHl3 ciel .. i11<l nrn lo ~Iecli co di Ro111a
..
e arà u a c11ra <1 i coll a borare allo s'iluJJJ)O della i struzion e popolare co11 co11fere11ze e din1-0 trazioni pratich e d a })\lrlr d egli iscritti ai Si11claca·~i. Con.1 unica infine r l1e co11 alto e nobile senti111e nto di fra tell an za il Direttor io del Sindacato, a r101ne d e i medi ci cl i l'on1n e provincja, h a del i.berato cl i con ceclere notevoli riduzioni st1gli onor arj a favor e d ei dopol avoris ti e dei gloriosi inutila ti ed inva]idi di g u erra . La relazio ne del seg·r e ta rio vjer1e accol ta <la 111ng hi applausi. Qub1ili , dopo ch e i11ol ti d ei m edici prese11~i ebb ero i)reso la parola s11 vari argon1e11ti, ' 'iene all 'una11i111ità a1)r>rovat 0 un ordine del g iol'no di pl al1so all '01)era sYolta dal Direttorio e vengono i n Yi ati t elegr an1n1i di sal11to e d i devozione al Seg r et ario <lel Partito, a S. E. il Prefetto, al Seg-r e tario fed er a le nell ' (Jr])e, al president e d ella Co11feder azionc <l ei inrlncati Fascisti Professio11if1~i ed Artisti. e(l t\l segr e lario d el SiT1cl acato l\Ied ico Nazionale. 1
CONCORSI. P OSTI VACANTI •
CA ~IISANO CnE~IAsco (Cr e1nori a) . -
Scad. 1 ~ dic.; con sor. 4 con1uni ; I... 11 .fiOO e 4 quinque11ni d el 20, 15, 10 e 5 %; indenn. poveri L. 2162,50; e .-v.; per -uff. san. L . !500 ; p er trasp . L. 3000; u11 anno di assis tentato in ospedal e o due di condotta; tassa L. ...30, 15. F11..-~rE ((~(lrna ro) . . l1n1niriisl razione Provi11cial e. - A ·eis tènt e Sezio11e Ch jrru ra del Laboratorio Provincia l e cl i Ig· ien e e pTofilassi. Per titoli ed esa1ni. St iJ)enctio i11 izial e l_orclo annue L. 14.000, su scettibile di q Lla t.tro a11111enti quadrienri. del detim0 ; stqYplerrte.1tt o servizjo attivo L. 2000; agg junta di fam iglia con1e statali ; eventuali pre1ni opero!Sif ~t e rendin1er1to p el lavoro d~ ind agini ed ·ana li s i d 'inter esse i)rivato. Età minima anni 21 , 111assi1na 35. Sréld enza or e ] 2 d el 15 ge11naio 1930. A t1-Jtzione jn servizio· entro 15 giorni d all a J)arter il)a7ion c ò ella 11on1 jna. P er altri r hiari 1nenti riYo1ger si , eg re ~ eriu An11ninistrazion e Pr0Yin ci:1le. .
GEROCAR1 E
(Catanza ro·\. - · Scad. 30nov.;1° r e-
parto; L. 7500 e aòdizio11. L. 8 oltre il 20 ~6 ~ella popolaz. ; indenn . cavale. J,,. 2700 se a1nmogl1ato, L. 2340 se cel ibe ( ?) ; i5 quadrienni dee . ; t assa L. 50,15. Scad. 1° cl ic.; uftic. sanit. capo ciel ] 'ufficio d 'i giene 1iel capoluogo ; L. 15.000 e 4 c1t1adrie11ni dee . ; con111e11si priva ti; inibi~o l 'esPr c. 1il1er o ; et.\ lim . 45 a.; tassa L . 50,20. MATERA. -
l\t!EI\ANO
( Bolzano). Cass-a Circondariale di Al a-
Medico odontoiatra. Il termine utile p er l a presentazione dell e domande fissa lo co n avviso del JO o ttol)r e, per il ]0 n0Ye111bre, è stato proroga to fi110 a ll e or e 18 cl e1 30 i10,·en1brc. l)cr altre 11olizie Yc<li prcc. ~. ri 41 e 42. lattia.
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SE ZCONE PRAJ.' f C.\
Consorzio Prov i11c iale Antitubercolare.
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111e11lo , rl1e è visi]) i] e og·11i g ior110 dall e 16 alle 18 - Direttore t ecnico; tilo1i ecl esami. Scad. ore 12 pre ... o la porti11eria rlel p al azzo silo i11 Piazza de] 30 11ov. Rivolg·er si alla Segreteria (Palazzo l\ilazz i iii clelJa l)rovincja). ..\1 n1eclico che sarà ossur1l o quale sa11 ·i Lario social e verrà corrisposto: 1) un allogg-io g ratuito, l\I 1LANO. lVIedjco cap o d el Co111u11e, ufficial e co111postc ili 5 ca1ner e, cu c ina e ]Jag110, il cui sa11 il.; v. 1\. 43; sracl. 30 11ov. fitt o fig-LLrat)vo Yie11e raggt1ag liato a lire 5000 a11P1 T01A. _1n1m inisl r uzione Provi11ciale. Per 11ue; 2) un assegno fi sso H1111uo di lire 3GOO, p a tit oli e(l esa1ni. Assi. le11le Sez . ~Iedico-l\licrogra gabile a rate n1ensili posticipate; 3) il 50 ~'o clej fica e _.\.ssistente Sez. Cl1i111ica del Laboratorio compe11si pagati dai soci p er le visite in nn1buProvi11c . di Ig"ie11e e Profilassi. Stipendio per Jatorio .: 4) il 75 % <lei com1Jensi pag·ati clai soci og11t1no clei dll e posL i. lorde L. · 8000 a1111t1e, au}Jer le visite a domicilio. 111rt1lal)ili di 5 d ecin1i, clt1e <1t1ad rie1111 . e tre trienLe clon1a11de cli a1nmi ssione al co11cor so, in nali. I11clen11ità a11~1ua servizio attivo L . 1500 , più carta libera, dovranno pervenire, in piego raccocaro YiYeri, i1onch è ] O % clei proventi per ri cern1 andato, a lla Presidenza d ell'Associazione (Piazche e analisi di interesse l)riYato. Le dornande za Niazzini 8 - Ron1 a 149) 11on oltre le e r e 1 d el i11 rar la da bollo di L. 2 e cloct1n1enti deb])o110 30 i1ove1nl)re 1929-,;III. Esse doYranno essere corperYe11ire alla Segreter ia d ella Provincia 11 011 più r edate .clai seguenti docume11ti rilasciatj dalle ritardi d e11e ore 18 del 30 (lice111J)re. P er infor111aspettive autorità e rlcbilamente l egalizzati: a) cerzio11i st1i cl oct1n1e11ti, ])a11<.10 co11cor so, ecc., rivoltifical o di i1ascita; b) ceDtificato di sa11a e robug·e rsi al La J)rectetta Segr~ter i a . s ta costituzione fisica; e) certificato p e nale; d) cerPoRTICJ (Napoli) . - Scad. 30 nov., ore 16; lire tificalo di }) uo11a condotta ; e) diploma di laurea 9500 e 5 qt1adrienni d ee.; età li1n. 25-45 a.; buoin I1lCliic ina e chirurgia in originale o in copia na conrlotta politj co-morale; doc. a 3 n1esi dal notaril e; f) certificato co1nprovante che il con cor22 otl.; tas:a I .. 50,10. rente è i scritto al Sindaca~o dei medici d ella Provi11r.ia di Roma o di altra Provi11cia ; g) la clichiaRAL\ NO (A quila) . - Scacl. 30 g ior11i dal 30 ott. , a ore 18 ; L. 8500 oltre L. 500 se uff. san.; età . razion e di aver preso visione del Regola111ento per il servizio sa11itario dell'Associazio11e e di acli111. 40 a.· buona co11d. polit. ; tassa L. 50; doc. cettarlo incondizionatamen te in og11i s u a parte; a 3 111esi. li ) ttttli C[tiegli altri doct11nenti, titoli, pubblicaIlo rA . !vlinisf ero rlella R. !vlarina. Co11corso zio11i e sin1ili, cl1e possano attestare della col lt1ra a 7 po li c1i tene11te 111eclico in servizio J)er1nae clell a JJrcp arazione teorico-pratica del con cor11e11te i1el Corpo san i tarjo 11i.ilitare 1narittin10. r e11te, d ella s11a eventuétle sp ecializzazione, n onEtà li111 : 30 anni. Scad. 24 feb. 1930. , . . r. 45. chè clelle sue eventuali benemerenze p er sonali; i) un asseg·no bancario d~ lire 25 (ve11ticinque) llo~rA. Ministero delle Con1uriicazioni. Ferrovie intes tato al con_corrente e g irato al Cassiere deldello . . lato. Direziorie (~ e rierale. Co11corsi per 1'A~sociazione sig. Cimato cav. Paolo. Tale so1ntitoli a 8 }.)Osti di Nleclico cli Riparto. V . .N. 45. 111a, <l.ovuta q11ale tassa di . concorso, per le sp ese Scacl. 30 nove1nLre. d el n1ed esin'lo, non viene i11 nessun caso ri1nbor110"\L\. Aniministraz. Provi 11c. Prin1ario chisata. r11rgo pvesso ì 'Ospedale Provin ciale di : Thlaria I docu1ne11t i di c ui alle le tter e b), e), d), f J dodella Pje là per Inala~ tie 111e11Lalj ; L. 16.000 auvranno aYere data non a nteriore di tre i11esi a 1nentalJili a :t. 18.800 i11 12 anni, oltre inclenn. quella d el presente b anùo di co11corso. serv. att. L . 4200; il titolare dovTà recar si quotiI tiloli d e i con corre11ti vcrra11no esan1inali daldiaJ1a111ente all 'Istituto 11ellc ore antimericlja11e e la Co111111issione di cui a ll 'articolo 3 dello Statuto ove 0crorra in qual siasi ora; scad . or.e J 2 clel 30 della Sezio11e Sa11itaria ctell 'Associazione . Det ta noY. ; rivolg·ersi al R. Co111mi ssario s traordinario Con11nission e 1Jroporrà l111a terna di n o1ni al Co11per la Provincia; e t à li1n . 40 a.; titoli ed esa1n i. sigl io Dir~t r ivo rlell '_i\.ssociazione, ~l quale d esiChiecl . annun7io e chiarime11ti ag1i Uffi ci di Segnerà il Yinci tor e del concorso seguendo l 'ordine greteria (via J'i Novcml>re, 119-.:\ - Palazzo Procli 111crito della terna medesima. Yinrinl e ). • Il rrleclico prescelto rlovr à assumere l e fu11zioni llo~rA. Associazione fra gli in quilin.i dell 'Istz11on oltre il 1° genna io 1930. 'Trascorso tale tertufo co operati 1Jo per l e case rlegli impiegali dello 1nine Yerrà considerato rint1nciatario, ed il p osto ._tal o (Quartiere Pinzza d'Arn1i) . Sezione Sanitaverrà co11ferito, previa nuova d eliberazjone del ria <e Gus tavo Delpino ». Concorso, per titoli, Consig-ljo Dire ttivo d ell 'Associazione, al sa11ita ri o tt l p o to cli inedico-cbirurgo per la cura an1buladesignato jn tern a in1meùiatan1ente dopo jl ritoriale e a domicilio dei soc i dell'Associazione e nunciante. dei i11e1nbri delle loro famiglie, nonch è dei soci .4.vverte1iza. Le domande non corredate di dell "I s tituto, n on ancora inquilini d ell'Istituto tutti i doc u1nenti co111e so1)ra richiesti e quelle stesso, .che abitan o nella zona circostante la sede corredate con doc"t1rn enti jrrcg·olari Yerran n o cor1dell '_.\.55ociazione (Piazza Mazzini) nel raggio di sidera te co1ne rlo11 perven11te e senz 'altro re tit1n cl1jlo1netro ed, infine, degli -eventuali soci tuite ng·li j11teressati. Il Presidente. Avy. 1\ s c10NE. aggregati abitanti nella zona medesim a . P er 111 ag·g iori r hiari111enti ri vòlgersi . al I 'aYYOC'aLe 11or1ne rig·t1ardan ti il funzionam ento del to 1\ ::;cio11e, Yia l\Iercede 42 (Roma), nei giorni di serYi zio sa11itario, l a r11i nra d ei con1pe11si clovuti n1artedì e gioYeclì clalle ore 1 alle 19. dai soc i })er le visite i11 a111ùt1latorio ed a do111iS . ,\ );GELO l ~ , -Ano (Pesaro ). - Due conclo lte, ciìio, i1onchè i r a1)porti fra il n1edico e l 'Assodi cui t1rta di città, con Ja djrezio11e clell ·o J)eciazione, sono co11~ e ntr1I a t e clall o apposito reg-olaINA.
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1698
IL POLICLINICO
dale, ecl u n a cli cn111pag11a. Scade11za 23 i1ovembre. \..
. 4 :).
(B enevento) . Uffic ial e Sa111~ari-0. Per titoli ed esami. Stipendio a nnuo lorde L. 5000. E t à massima anni 45, salvo (•cc . l eg·ge e le esen zioni di cui all 'art. 26 R . D. 30 dicerr1bre 1923 n. 2889. Le domande, con vag lia di L. 50,20, dovra11no pervenire alla R. Prefettura di Ben evento entro 45 g iorni d al 6 novem br e .1929. P er chiarimenti sui d ocumenti ecc. rivol ger si alla Segret er ia Comu11al e di Sant a Croce <lel S~11nio. ... .\ NTA
C ROCE
DEL
SANNIO
S. P r B1' RO ' ' r l\·I INARIO (Padova) . Al 30 noiV., ore 19; L. 9000 fino a 1000 pov ., addizion. L . 5; 5 q un<lrienrli dee .; c. -v. _: p er trasp . L. 800-16003000; ~e uff. san. L. 500; dic hiaraz. del Segret ario politico d el luogo; et à l im. 40 a.; doc. a 3 1nesi (l ai 2(1 o tt.; tassa L. 50. Due conI 'aescoitE BALNE ARIO ( f3ergarno) . dotte. Scaden za 15 dicembre. ia Coodotta, 3400 ab., di cui 675 poveri ; stip. r es. L. 6500; uff. san . L . 1000. 2a Conrlotta, 3100 ab., di cui 933 po,·cr i; stip. res . L . 6500, jndenn. trasp orto lire 2600. Per aml1edue J,. 2 ·per og ni povero; L. 5 p er og11i ·p over o ammesso alla . sola cura medica. Caro • viveri e 5 quinquenn1. Osp edale "Afaggiore. - Primario dell n ~ezione Oftalmica; scad. ore 18 del 26 nov. VERCELLI .
Vi ce: ·zA. Ospedal e Civile. - Anatomo·- patologo, cui sar à affidata l a direzione sani tari a d ell 'Ospe(l ale; p er l a carica di anato1110-patologo L. 6000 e .50 % d egli esa1n i ai privati ; per l a direzione L. 15.000, oltre L . 3000 serv. att . e L. 4000 in(l e n11ità all oggio; 6 trienni 5 %. Pr j111ario di r adiologia e t er apia fisica ; L. 4500 e 50 % esami ai privati; cliYieto eser cizio professionale libero. P er i cl ue co11cor si scad. or e 18 d el 30 noY. Chiecl ere annunzi. RivolgeBsi alla Segr et eria. 1
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Avve r tenza. Quando non è altrimenti indi cato i concorsi si riferiscon.o a condotte medich e , i compensi allo stipendio base. ' CONCORSO A PREl\'II E BOR SE DI STUDIO.
Fondazi one Colas·a nti
Prc o l a R._ Università d f Ro n1a è apert o u11 co n cor so a 11n Pren1io della cc Fo11d azione Cola. a1tti u frn i l aureati tn ni.ed icina e chirurgia. Po .. 0110 r on rorrere i laureati ir1 m edicina e chirurg·ia in d e tta l Jnive.rsità dl1rante l ' ultimo ql1adrie1111io colastico, ~ quali vi abbiano segui to l ' i11lero cor _o u11iver sifario. Tstanze al Re.~ tore 11011 più tardi delle orre 12 de] 30 n ovembre . J\l concor so rlovra11no presentarsi una o pii1 n1e1nori e orig inali a st amp a, su arg·on1enti di far n1acolog·ia . ]1eri111enta1e; esse dovranno essere co11._ eg11n le j11 R ettor ato i1 011 p i-l1 t ardi dell e or e 12 cle1 1° g iug·no 1930 . Il pren1·io sarà d i L. 1000 (r11ille) e verrà i)ag alo al vincitor e i11 o tto r a Le ug·u nli inensili p o.. licipate . P er r itirare l e Lju ali il vi11ci tore d oYrà e.' jJJire t111 al te tato di diligen za da rilasci ar si dal }J rofe ~ .. or e cli f ar111acologia _peri111e11fal e, 11e Ila CJl1a le i11aleria il Yinritore J1a l 'ol)hl igo <li J)Crfez iounr ... i . 1
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[ A NNO LL~VI,
NuM. 4:6}
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE La F acol tà l\'Iedica cli Roma ha chiamato alla catledr:? di J)at olog-ia ge11erale, da Ca tania, il prof. Guido \Terno11i, c.1,1ale su ccessore cl el rimpianto prof. Big na1ni. All 'jnsigne t11dio. o i n ostri cordiali rallegr amenti. Il ten. colonn. n1edico prof. N. Bruni 11a consegtdto llft Prin10 })remio di L. 1600 p er una inc, moria cl nl titol o: « La s terjli zzazione d ell a medica tura per ll SO m iJitare )) . Alla cattedra di fnrn1acolo·g ia d i Go tting·a è stato chia111at o da Rostoc k i L prof. Er11s t Fre)· quale su ccessore di '~' . Heuln1er . Alla cattedra di p sicb i a tria di Bon11 è stato cl1iamato il l)r oL HO ln1 er, quale s11ccessor e di W estphal.
NOTIZIE DIVERSE. 9" Congresso italiano di Radiologia Medica. Si ti \'Olg·crà i 11 'f ori110 i1el 1naggio 1930 sobto· la preside11za d el prof. M. Bertolotti . È intento· d ell a Presiden za cli porre a })u11to le questio11i i11er ep.ti a due Lemi d i particolar e in1·p ortar1 za clinica. Il p rimo· lem a rig u ar da l a: << Diagnosi radiologica dei tumori intracranici » ed è affidato a due r èl atori, Nuvoli di Ro111a che svolgerà la parte di anato1n ia radiogr afi ca normale cr anica, e Montan ari di Ancona ch e svolgerà la parte inere11te all 'irtdagin e radiologj ca dei tun1.ori basilari dell 'eu cefal o. Ii secondQ. tema riguard a la « Cura delle em opatie con le radiazio11i » ecl è affidato a due r el atori, Sicili ano di Firertze e Eignami di Pavia, ai quali si aggiunger à il c linico d i PaYia prof. Ferrata ch e illustrer à, in una conferenza, le ques tioni cli1niche più importanti in·er enti all 'ar gome11to. In atli11enza a dcl i]Jeraz io11i })r ese, si tratter an no in secl e dj C:o11gr esso solan1enle quelle co,m unicaz i-0n i ch e rig 11aròer an110 i temi scelti . Inoltre, p erch è ogni COTl'.tn11icazio11e possa essere clel1itamente svolta, Jn presid enza r ende noto ch e solo Yer ranno accolte le coni.unicazjoni cli cui p erverranno titolo e ··unto entro jl n1ese di febbraio 1930 . Al Congr e so ar à a1111es a un 'Esposizione èli mater iale radiol ogico n azio11ale ed est ero .
21 n Congresso francese dl m.-dlclna. stato incl ello a Lieg i (Belg io) n el 1931, sotto la preside1tza del prof. de Bero; segretario gener ale il dott. Roskam. 'f e111i : <' Gli stati ipertiroidei )); e< Il 1ne.~aboli -1110 del calcio»; « Trattam ento insu l inico degl j si a li non diabetici ». :È
15° Congresso francese di medicina legale. Tl \ , . Co1tg re. o di 111eclici11a l egale di lingua fraJtl'e ' e i terril a P:11·j!{i dal 26 al 2 111aggio 1930, o tto la pre id e11za d el clo lt. DerYie11x. Temi: j/ erlici11 a legal e : .i J JJa 111orle i111prOYY i ~a : rei a-
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SEZ I ONE
tori Hég·er-GillJer t e De Lae l (Bruxelles), L a ig·11el LaYas ti1tc (P arigj) ; B) I .a re po11sabili tà inedica, relatori Dorn1e(fin (Vabres), DuYoir (Parigi) . I nforl u n islica: L 'os teon1ieli le traumatica; r elatori Leroy e ~1 u ll er (Lilla) . G'ri1:1in.ologia: La c rin1inalità mis tica nelle società i11oderne; reJatore Costeodat (Parigi) . ,
-Oongressi polacchi di medicina. ~\.1Ja ti1 te
di selLe111JJre si adu nò a Wilr1a il 13° Co11gr esso ineclico della P ol onia. Nell a sit essa occa. io11e si tenne il 4° Congresso d egli s tomatologi l)Olacch i .
Gfornate mediche di Sa n Sebastiano. Co 11 h-' ; t\ <~ , ~u 110 a1111Lutziato, si so110 svolte dal 15 al 30 settembre, sotto l a presidenza del dott. l~izeguirre. , ono , La le con sacr a te per intero all a tubercolosi. \.i 11an110 }Jartecipato un centinaio di incclici spag n ol i e s lr a11jeri. 1'ra i d ocenti, o ltre a i1umcrosi tisiolog i S})Ugnoli, fig uravano al cu n e J)er <>n nlitft .~ tran i ere:· R adaelli cl i l\1ilano, ~he tra t tò il te111a cc Cura cl1irurg ica d-ell a tubercolosi l)0]111011are », iJlus trato d a u11a cinen1atografia; LablJé cli P ar ig i , che si occupò dei rapporti tra diabete e tuber co losi ; Sauerbruch di BerlirlO 11011 p o t0 inter venire . r '
Per unifièare le statistiche internazionali deJle cause di m orte. seg·u'ilo ai ri ultali d el l a Cor1fere11za Inter11azio11 u1e l)er l a r evjsion c cielle n o111en clature nosologicl1e i)er Ja s ta tis tica d elle cau se di morte, adu11n t:1 i a Ro1na, è stato a1)pr0Yato u11 protocoll o c:l1e ra]J})f e ·e11ta 1111 intporlanle p a o verso la rP nle u11ificazione d elle s ta ti. fj ch e internazio11al i del le cau e di n1orle . È . ~ l atn rl e l ilJern1~a la cl ass ificaz ioi1e oblJlig·atoria (lelle 111orli per sesso e per g ruppi di e tà. Tali grUJ) pi con1pre11cl on o i n1orti sott o un a nr10 , cla 1 a 4 a1111i , e p o i g ru1)pi quinque1111ali fino, a 14 an11i e d ece11n a1i dai 15 anni ai 64. Si ~o 110 al l re l approvate le . r acco111and azioni che pres. o i Ya ri paesi sia fatta op er a di is truzione e ct i })fO})~ga11lla fra g li studen ti di 111edicina e pre~ so i r11edici, al fir1e di avere se1npre più pre<'ise i11rli raz ioni nei certjficn ti cli morte; lo s tud io rleJl ·unjfirHz ion e i11tPrn azionnle dei cerit ificati di 111orle '· 1a r Jn ~ i fi ('nz io11e delle . cau se n1olleplici di 11torte isrrilte J1ei certif ica t i; 1a r acco111and azion e di })tlhl)lica re al111 e n o })er tul anno o JnegJ io p er t1na serie cli anni Je stai i. lir l1e delle cau se di n1orte ern11clo ] a 11orr1erlat11ra approvata nel 1920 o seconclo la i1on1 erl a tura approYata nell ' attt1ale conferenza, e ciò nl fine cl i ~ t ah ilire la compar<t bil~~à cl ellc varie . t;iti ~ ti r h e. l11
Nell'Opera Nazionale Invalidi di guerra. Il Co n ~ i g-l i o clei ì\ [ i 11i. lri h a a1Jprova1~0 u110 scl1e1na cl i cl ec:r e to co11 ct1i i provYede alla rifor111a <lell 'An1111inis l razio nc Centrale nell ' Opera Nazionale l)er la ])rotez io11c ed ns~is tenza degli Invalidi d i g u erra. Per effe I lo ò i tale pro,-,-ed in1en to il Co1t ig Jio di Alrtn1in i ~ trazi one dell '01)era Yie11 ridotto da ·ye11t itrè ad un d ic i 1ne111brj , 11on1i11a ti tut ~i con <l ecrc lo Reale, ... ti propo t a del Capo <lel (~ 0Yer110, e Yiene a ncl1e ridotto da- I n 5 il 11tuner o cl ri co1111)() nen ti il Con1itato e eruti Yo.
PRATT C.~
1G99
Per gl' I stituti Unìversità'ri di Bologna. Il t:o1 1sig'l~o dei Thi inis t.ri h a approYato la co tituzion e d efiniti va clel Co11sorzio per assicurar e la costruzione o l 'an1pliam ento di alcuni istituti uni vcrs:iJtari a Bolog1téf. ' ;errà sostenut a la SJ)esa g lobale di 58 .150.000 l ire, in c u i lo S t ~to con cor r erà con 30 milio11i, il Comune con , 14.a30.000, l 'a1nministrazione ospedal ier:i con 8.400.000, l a, Provi11ci a co11 4 inil ioni, altri Enti con 1.450.000. Nella so111ma g lobale, 26 mjJior1i so110 d estinati alle CJ in~che universitar ie d el Pol icinico cli S. Orsola, l mil ione ~Ila nt1ova Clinica delle 111alatlie 111en ta Li e i1ervose.
Il nuovo Ospedale Civile di Livorno. 11 7 novembre. prese11ti il .Prefetto, i l segrertario federale, il Podest à, il co1nanda11te la Divisione g·en. Stringa, l 'arn111iraglio Cavag·11ari e 1nolta folla, venr1c pos ta, a Livorno, l a pri1na pietra del nuovo grandioso Ospedale civile ch e p ol rà contenere 1500 letti. Il cos to è preventivat o i11 venti milioni. I..,'edificio sarà inaug urato il 28 ottobre 1931. Subito rlopo la cerin1o·nia sono &~a ti inir.iat i i l avori.
Dispensario antitubercolare a Fiume. I l 28 C•l tobre ver1ne itlaug·urato· a f ju111e il <lisp e11sar io nntituuercolare, cos truito n el Parco Reg in a ì\llargherita, d el costo d~ 350 mila lire.
Sosta dei veicoli di medici a Siena.
11 Podes·tà di Siena ha deliberalo di autorizzare Ja sosta degli autoYeicoli di proprie tà d ei lVIedici L;hjrurghi 11ei pressi clelle ?-bitazioni d egli a111111alati cJ1e abbisogni110 cli prest azioni professio11ali e p e r il ten1po s tretta111e11t e n ecessario alla visita di t{ uesti, sempre qua11clo la Jar g h ezza d·ella s trada l a con . e u ta, seco1tdo Je n orn1e di c ui all 'art. 23 del ll. D. L. 2 d icen1bre 1928, JL. 3179; nel eccezione delle vie di Comol ia, Cavou r , rfrieste, Citlà, Sttallor eg·gi, rfrento·, 'f erme e Cesare Battis t i. Cja c·u 11 Sanitario che i nte11da val er si della co11cessione dovrà provved er s i d ella speciale t arg h e t ta d a appl icar si d i na11zi al radia tore e da for11irsi dall 'Ufficio di Poljzia ~Iu11icipale, ulla prova d el })Ossesso rlella m accl1i na e previo rin1bor o ci ella spesa cli costo in lire ei .
Per onorare Ja memoria di Luigi Mang·iagaJJi. u 11 appello la11ciaLo dalle Dan1e palro11e e e is ita tri r i cl e11 ·1 Litt1to del Ca11cro, per onor are la men1oria d el suo fo11cla tore en. L uigi ~I angia galli, hn otte11u to il conforto c1 i co n11novenitj co11sen si e di ge11erosi conlrihnli. Co1ne è 11oto, il J)rede Lto Comita to si J)rop o11e cl i con11)Jetare ed i11cr e1nenlar e la grandiosa opera di scje11za e dì umanità al la qt1al e, d a quasi due a11ni , as olve l 'Is tilt1to Vittorio Ema11uele III, d ovu ~o a Ila ge11i~ l e inizia tiva patriott ica d ell 'il ln s lre con1par o. Frn le oblazio11i p ervenute all a Pre id enza , notevoli, quella di S. ~I. la Regi11a e n10Jte altre per I 'importo rompJe, iYo rli ri r ca -100.000 lire.
Nuove stazioni sanitarie nell' _i\gro Romano. Il ()oYernatore di Ro1n a 11a nppalt a lo i lavori ppr cl t1e nuo,·e s tazion i ~anilari e , a Ca alotti di Po rcareccia e Cas tel rl i Guido. l~ })f CYen li' nl n la , pesa di lire 225.'100 }Jcr r in. c una cli c . . r
1700
IT. P OLICLINICO
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I medici in Svizzera.
li co111ita to centrale d e ll .« . \ oci azio11e Yizzera d e i i\Iecl ici » J1a co111t111ica lo nll a Lan 1p a u11a 110 La, l'u 11 Ja quale ricl1ian.1n l 'a lle11zio11 e clej a iova n i. c.he si appre t a110 a i11lruprendcre g li s l~di 1rtedLr 1, ul fat to cl1e la 1)roie sio11e 111edica divie n e en11) re pii.t i11 g o,1nbra. ?\!el 18 9 su cli u11a popoL1zio11 e cli 2,9 i11ilioni d 'a.IJ.ila11 ti l a ' vizzera co11lava 1580 n1edici ; i1el 1908 ... u 3,65 i11ilio11i di nbi· ~an li j 111ecl ici era110 saliti a 2230 ; 11el 1926 su 3,9 n1jlio1i-i cli al1j la11t i i i11eclic i ragg iu11sero il i u 1111 r r o cli 3100. D1111q11e dal 1889 al 1908 l a popolazio11e è a u111e11tat a cli 26 % i11e n tre i ineclic i 0 110 a11me11ta l i di 46 ~6; cl ~ I 190c a l 192 l a l)Oj)Ol azio11e è a u111c nta ta . olo di 6 % i 111ecl i e i r1 i 39 %. ' '
Scuola di odontoiatria e protesi dentaria a BologoA . ,, 01~0 aperte le iscrizioni p er 1'anno scola &t ico 1929-30 a i Corsi di perfezionamento in Odontoialria ~ Pro lesi d entaria presso l a R. UniYer sità d i Bo log1:a , per i laure ati in n1edic in a e. cl1irurg·ia . Es. e11. clo il numero d ei p osti lin1ita to , l 'accett azion e ."1e 11e r eg·ol a ta seco11clo lo. prjorità i1eJl a p r esen lazJo n e cle11e do111and e. e i1el er ·a111 e nto d elle t asse . J...e i crizioni si cl1iucleranno improrogabilmente il :10 110Yem]Jre. Per }Jr0g·ran1111i ed informazioni rivolger si alla cgrc terja <l e lla Scuola , vi a . Vj~ al e 59, Bol og11a.
Uccissione pietosa. f~
Ln lo n sollo l 'i11g·le.,,e J{i cl1ar cl CorJ)e l~., cl1e 11 e l 1nag·gio ... cor so aYeYa ltcc iso la n1aclre }Jer liberarl a dalle a l roc i ~offere1 LZC' d cl cancr o e p oi aYc ' n Le11 tato di s uic icl a r ~ i .
Corso di integrazione alla R. Scuola di Sanità Militare Marittima. li 17 o t lo])r e n ell 'a11la el c i le Jezjo11i d ell a Il. Sct1o la cli Sn u i là ~1il . "l\Iaritti n1a a Pjedi grotta in Na poli . f n i11a ug u r at o :il X Cor so d 'I11t egrazio11e p er i le n e11ti 111ecl ici d ella R. l\1Iari11a. Ali n rc ri111011in i11od e ~t a ed au .. ter a i11LerYe1111ero
i l car'o d i Sta to l\I ag·gior e co1u. le ~Iiraglia i11 ra1)1)rese11ta11za cli , . J~. _\ icastro co1n a ndante il Di1)ar li111e11to ~I aritli1110, S. 1~ . l 'a111n1ira o1io Sol ari reside11 le de Il ' En te 1\ u to11oft10 d el Porto 1 il se11 ~ .P rQ.f. Gi 0Yn1tni l)a ' Ca le, dire.l tore della Clj 11ica Ch irt1r g ica , parecchi ufficia li gen er ali, p er so11alità ~el r~1011do n1edico 11apoleta110 e colleg·hi clel Il. Esercito e della l{. l\if ari11a . Il clire ttor e d ella Scu qla, col .. i11eclico d-0tl. Ach ill e l)risco, es1)ose co 11 so1Jrie p ar o·l e la neces~1~ à _p er gli uffici.ali 111ed ici di l\J ar ina di approf 011cl1re lo s tudio cli quell e di cipline cl1e 11011 J)Ossono e scl"e co1111Jlc la111e.11tc sYolte i1ei corsi u11i,-~r itnri.i , s1Jecialn1ent c l 'jgie11e 11aYale, la IJatolog1a eso l1ca , la 111e({jr i11a legale i11ilitare. Additò a i g ioYaDi col leghi _la ' ia da seg uire r ieYoca11do il sa crifj cio cl i co1npag·11i i1t qualsiasi circo t a11za e 11ell_' ultin1a guerr a; ecl e]eYanclo il pe11siero alla ~Iaest a cl el Re ecl al l '01)er a diuturna ed in tn11cah il e rlcl .Duce, p or e l o ro 11 a l11t o aug urale . '
Il J)rof. 'l'uffi cr , i11 orto jn età cli 72 anni a Parig i, ft1 llll.O cl e i ir1ag·g iori rapprese11tanti d ell a cl1iru-:g·ia ~rane.e. e cont e 111]Jorn11ea. Au dace qt1a11to aJJ1le, di u11a cultura pro.fo11cla e varia 1 ft1 seI11pre t r a i prin1i a t e11Lnre le nt1ove oper azioni 1 se 1)ro1l1e tte nli ; ft1 se1111)re 1tel r a11go degli i11izia tori e. dei p T0111otori, ]11 tutti j ca1npi della ch irurg ia : p_ol111011are, r e11ale, n erYosa , ecc. ì\011 fu J)rofes or e ti lol are; i11a 11on ebbe ])i..,og110 d ella cat tedra tiffic iale i)er nff cr111ar si quale educatore e 111aestro : la t1a riputazio11e era uniYersale . Le 1) ub])}icazioni e le co1111111 ÌCi) Zioni alla, « Socié lé e.l e chirurg·ie » e all ' << .\ cadé111je de ~Iécleci11e >> di P ari g·i. furo110 11ur11 er ose e tut,~e i111pron1ate ad una perfetla con o cc11za delle questioni tratta Le ch e egli esp o11eYa co11 perfe t ta chiarezza e coi~ ])recisio11e n o tevole . Vi ng·giò molto fu or i d ella Franci a. R. Sj è• ~JJe 11 L o a lto n1 a il prof . •\ZZO CATTAROZZI, p r i111ario al] 'Os1)ed ale d i Sa11 GioYanni, st uflio ? e profe ~ ioni la Yaloroso e r e1)uta to, cli alto seu lire.
Indice alfabetico per ·materie . .\ n e::- 1r::- in r h i r u rg·icq
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Bi bl irig·r:1f ia )1 iii r ub i11 e 111i a: 111er-: ~ u o ig 11i fi rn lo c linico Bilirubi11e111i n: 111e tocl o clinico ernplicc l)Cr Ja cl r ter11tin.az io11e . (~OrJ)0 <' lra11eo 11c l tt1bo dig·ereri- te di un hnn1]J.i110 . (~o rp o e ·Lr n11co itr!rn ,, lare jn u11 bro n co·, e. lraz io11e co11 Ja lrar l1coJ)r011co COJlia in fe riore . . . . . . . . . <:r on aca d el n1 ovirn e11l o p r ofessi on al e . J}iahe lc: co ntr0i r1d icaz io1ti d ell 'insu ]i11a E1n o tl i" i : \ a lo re terape11lico d ella p o iz io11c cli clerul)ilo . . . . . \ra~ lrt'c l o n1i a tot ale p er cancr o . .
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Ipofi i: azio11e d el . ccrc lo sull 'i11le lino P ag. Liqt1iclo cc l'.-racl1irl. e trn1per nl ura del )) corpo Lic.1ui<10 cefalo-racl1 icl ia110 : 1)rcss1one )) . . . . i1or1n a]e Licruiclo cef.-racl1icl ia u o : riccr r l1e spe» r in1 e i1 t a Ii e r 1i i1 i eb e >> ~1 alatlia o ssea di Reckli11g· h i1u en Ostei lj d el tavo lalo i ntcr110 cle l cr a1110 )) e cli ag·11o~ i r a di.ol og· ica cl i ifilid e )) Sifilide p ol111011nre )) piroch c lo i })r o11chi ale )) Spleri o111f·.qalie en1 olilic h c })Ol111onarc: 1ra l la111e11lo ·rube r col o i )) 11ei diab e ti ci
))
Uffi ci ali sa1titari: 11orn i n e
1665
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1679 JG 1
1G77 1679 1692 1692 16 3 1694
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Roma - St.&b. Tip&-Lit. Armani di M. Courrier.
V.
A&OOLI,
Red. resp.
[ANNO
XXXVI,
KuIVI .
±6] ·
1701
SEZTONB Pl-lATfC:\
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PERIODICI EDITI DA..LLA NOS'1'.RA CASA
Sommari dei Numeri pubblicati nel mese di Novemb1"e 1929 :
()UOltE E CIR.COLAZIONE
''IL POLICLINICO,,
Periodico mensile diretto dal prof. VITTORIO
SEZIONE MEDICA (mensile) diretta dal prof. VITTORIO ASCOLI
Il Numero 11 (1o
I~ovembre
Redattore-capo: i>rof. CESARE PEZZI
...
1929) contiene:
LAVORI ORI Cl NALI :
I . - F. ROCCHI: P t=i.rotj_te ep:Ldemica. Tentativi di r iproduzi one eperim E'Jiltale negli anim aJ i e ricel"cih e 13ulla secr ezion e salivare. II. - F. FASBLLA: Contributo ?.lla ccnoscenza delle compli cazioni nervo.se della variéella.. III. - :;\'I. FABERI: Un caso d i com•p liJcazi·one nervosa i n seguit o a v?.ccinazione a ntivaiuolo.sa. IV. - U. FERRI: Contributo ailla rin ov.acicinaz•ione antidifter ica. Abbonamento annuo: Ita lia. L. 4 5; Estero L. 5 5. PREZZO DI Cl C\SC UN FASCICOLO L·
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SEZ10NE CHIRURGICA (mensile) diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI
Il Nu.n1ero 11 (15 Novembre 1929) cerri.tiene: LAVORI ORIGINALI : I . - A. BETI.TOCCHI: Sull'impiego
dell::i. tTaGfus ione di tS ~ngue n el trattamer.to delle' in•fe2ji•oni chiru.rgiob.e. · II. - E. CAPECCHI: Contributo ,a llo studio delle eso·tosi OGtRogenetiche. III. - G. MONTEM •.\.RTINI: Com,unicazioni arterc-veno•3-e anorm:'..li. Abbonamento annuo: Italia L. 4 5; Estero L. 5 5. PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO L·
ASCOL~
Il Num ero 11 (Noveilllbre 1929) contiene : Lavori originali. ~ I . - U . AR CANGELI: Osser,azioni in una m a lata di vi zi o con.g enito cti cuore .oon cianosi. - II. - A . BIZZAR RI: Co ntributo ca~i st ico di cardiopatie .congenite in aùlùti. I II. - A . GALLGPPl: Di abete mellit e ed arteiìio.s clerosi. Rapporti tra iper,g 1icem :La ed iperten sione. (Contri buto clinico ed a.natomo-patol-0gico) . Rassegne, Riviste e congre ssi. Fisio.p a to1og ia : L. GAUGI ER: Un elemento c?.pitale nella patolog1a e terapia dell~ vene. La nozione ·della f ra.gilità ven o~ a. Anatomia patologie~ : GERAUDEL, BR ODIN, LEREBOULLET: Un ca.so d i .sindrome di Adams-Stokes Clinica: BACHMANN : Tipi clinici cli m oirta le. edem-a nell',ins11iffìoienza cardiaca dei ba.m·bini. E.AST, CURTlS BAIN, FALICLAND : I nfarto ca.rdia co senza dolore. - AGOSTONI : Un caso di ,l esione della branca de.stra del fa..scio di lii::;, .so.-spettata -0li nica.m e1:n te, idiagnosii Qata oon l'ele,ttr ocardi ogramma e contr ollata aJl 'autop.si2.. - R. LÉVY: Vale.re Gemeiologioo ·delle alte.razioni ·del comples•s o ve11tr·icolare elettr.i co nel•l e sindromi a nginose. - E. GERAUDEL e A . VALENSI : Un cais o moTtale cli e ind rome di Ad•MD.IS-Stoke. . Terapia : O. lIEZA, DUSSERT, SANHUEZA, J.1[UNO Z : Riabilitazione ili un toniC"o ·cardiaco : la oonvalla nl.arina. 1
6
Abb onamenio pel 1930 : I tali a L.
I non abbonati a dette 8ezion1i Medica o Chirurgica
I ~tra·nno
riceverli invian·d.o il ris pettivo importo medi.ante va,glia posta.l e, aJ.l'Editore L UIGI POZZI via t:Hstina, 14 - Roma. '
Un numero sepé'.rato L. 6 j P er gli ass ociati a l " .Polic.l inico n : Italia L. 36j Estero L. 50 . A RICHIESTA SI
IL VAL~AL \'A ficato .della lo,c ali zzaziorn e ùell 'infezio·n e tuberco·l are nella t o·n silla e nell ipof ari n1ge. Raccolta di fatti : G. GAMMARROTA: Sindrom e rinorroica da. brighti•3m i:). Contributo 1a lla conoscenza delle gra•n id1 si ndromi oto-rino-laringoiatriche. Esperimenti e saggi : G. GUIDA: La la.r in.g e n elle tosGicosi 1.6a~urr1ine. Terapia : .B. SI MONETiTJA: Prcve di terapi a col piombo colloidale n el ·cia. mp o -0t-0rinolarin.g o iatrico. Affinità e analogie : A. ROM:A.GNA-MANOIA : Alcu11e oeseryazioni di Jingue &::>loate in fanciulli anorm a li . Idee e m etodi nuovi : G·. BILANCIONI : Nuova rpi n.za per l?.rin.gofe3su.ra . Recensioni : S nlla patogenE:13.i della paralisi del nervo facciale nell'otite m edia acuta. Contr.i1buto aillo ist11:dio ed alla terapia ·delle a:denjti geniene croniche ci i origine ·dentale. - Sull'eredi tà dell'oxiceifaLia'. Sulla patc•gene:si id i alc11ne fistole menton.iere. - Ritenzione del molare superi ore sini ~ tro della saggezza con <Sintomatologi a a .oa.rico della seconda branca del t.i-igemi no. - Contributo all o studio della anatosaivaccina;:.ione a.n t i difterica. per via nasale. - Ricerche s ulla -Oolesterinemia e a ulla~ ·calcemia n.egli a mmalati <li carie dent?.le. - I nfiltrazione neoplastica d ei ma.Gcella ri da. ·osteoTadionecro.si. Strumit i purulente. L~- l?-ringe nelle proiStitute . o.sse.rvazioni .stati.:;ti co-cliniche sul oroup difterico con 13pecà.aJe rigua.rdo a)gli inter venti operativi. Il vomito di aerofagiR del lattante. - Sulla patogen esi delùa carie circolare dei denti decidui. - Rapporti leucocit a ri ed intradermc.reazio·n e negli a GmatiCli. - Sul valor e de1 t a<Sso dei cloruri nel liquido cefalo...raohidiano per l a diagnc.3i di m eni ngite tub er col ar e. - Risulta.ti di va;ccinazioni per v.ia en·donasale con anato s111 a di fteric?.. Considerazioni eti()i_patogev.eti che sulle malformazicni congenite mtùtiple. - Sulla flor2. m icotica della cavità o rale in condizioni r~o rmaJi e patologiche. - Degli ad enomi papil1ife1·i della tiroide (pri;pìllomi di Langhan.s). Sulle p•arali.i3i poE;t-dif te1· ir.be. Breve nota Gulla tecni-ca del sondaiggio eisoiageo. 1La nota storica . 0 02nanae d ei letiori. Abbonamento pel 1930: I tal i?. I,. 40; Estero L.
60.
Un numero sep?.rato L. 6 ; Per gli associati .al u P oliolind.co 11 : Jta lia L . 3 6; E6tero L. 5 O. A richiesta s i invJa 1111me1•0 di lìia.e gio ....
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INVIA NUMERO 01
SACCIO
LA CLl·NlCA OSTETRICA
Rl V J:5TA M.E.t-.t;lL.E l>l O'l'O-RlNO-LAltfNGOJATRl b
dirE>tta da CUCLIELMO BILANCIONI Il Numero 11 (Novembre 1929) contiene : Osservazioni di clin•ca : E. BORGHESAN: Sul signi-
40; E ster o L. 60.
Rivista me11sile diretta da Paolo Gaifami Il Numero 11 (Novem1br e 1929) contiene: Lavori Ol'ig ine.li : F. LORENZElfTl: Sulla vaccinazione
reg ionale ctuativa e preventiva nella g onorrea femm.1ni.le. Fatti e documenti : P. MANDRUZZATO: Di un ca.so di prola·sso di placen ta. A p parecchi e strum enti nuovi : S. SIRENA: Mcdifìca alla candeletta uterina per la proYocazione del pa1·to p_rematu~o a~la Krau.se a l fine di una \I}ronta e piC1 si cura a.sepsi. La rubrica degli errori : u. SCALFI: P cJipo Yaginale ad impianto endocervicale scam biato per ca11cro inoperabdle del collo ·dell'u:tero. Dalla pratica, per la pratica:· U. LA MONICA: Un accorgimento .per n on errare la diagno.si di p1;.sizio11 e nelle presen t.azioni di vertice. La rubrica medico.Jeiga le: P . GAIFAiVII : Sullr. nece.stSità di assicur:-i.nsi de1l a indicazi one m edica prima di provccare un a.borto. Dalle riviste : Ostetrici a: Per ch~ lR pr oguo::;i della npp endi cite è più gr?.ve in gravidanzR? - Pelvi-racliog1·afìa ?. <SC01p o ostetrico. - Diagno,si e t ratta m en to della a5 f1 S\S.ia fet a l e. - Errori e aucce.ssi in un parto d i·3toci co. Ginecolog ia : E s.tensione dei mezzi di contrasto alle s tudio dell'P..PP. gcn. femmin il2. I lipiod·ol ·uterini. - · Diagn o·s i dei fibromiomi ottomllCO i con l 'i-sterogra fi;:i_. End o·m etriocSi d-0po la salpingectOJIDia. Diatermo-coagulazic.rne nel trattamento del cancro del collo dell'utero. Gra\i.d anza tu bari cri. recidiv•a d<JJl'i. tesso lato. l nsufficienz:t llretrale. E~• genica : Sterilizzazio ni coatt iYe. - Inflt1enza dell'aliment ~zi one s11lla riprodul..i:)ne e ,3ui c~.ratteri della proJe. - Per migliorare la ua.ti- e J~eonati-mortalità. - Sul r~,,ppC'rto fra num ero e mort~.lità della. prole. - Danni demog r afici del l?.-voro mat er110 in g ravidanza. - L'eugenetica in America. libri. Varietà . I
Abbonamen t o _pel 1930: I talia L.
4 O; Estero L . 6 O.
Un numero separato L. 6 ; Per gli associati a l '' Policlin.ico " : Italia L. 3 6; Estero L. 5 O. A. richiesta si invia numero di saggio
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IL POLICLINI CO
Pubblicazioni a disposizione deSll abbonati del '' Pollcllnico ,, con asevolazlon sul prezzo di cqperfina. • . . Per t' ITALIA! le sottoelencat~ pubblicazi·o ni si p~ssono ricevere anche in piego o pacco gr?.Vo.to del loro rispet. t1_vo _importo; ~a, 1n questo caso, 11 loro am!'"ontare v1~_ne aum~ntato d_elle o-coorrenti_ tasse di Assegno e del Vaglia d1 rimborso. ~· tenga d~ngue presente che •I me1Zzo p1·~ semphce, rapido ed economico è quello di rim,e tterne l'am. montare mediante Vaglia postare o con Chèque bancario ri·scuotib1Ie in Rom?.. Per !'ESTERO. a causa delle maggiori spese postali necessarie per la spedi,zi·o ne, l' importo dei libri va aumen. ta to nella misura del 10 per cento e l'amm,ontare complessivo deve essere invia.to median·t e Chèque 0 Vaglia ban. cario riscu.otibile j n Roma, non pote1ndosi eseguire, come per l'Italia, la spedizione gravata di assegno. Id 1
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L'ESAME FUNZIONALE DELL'APPARAT RESPIRATORIO. L 'i nsufficienza respiratoria in Cli nica. (Prof. R . l\foNTELEONE) . P.refazi'Dne del prof. V1 Toruo AscoLI. Voi. in-8°, di pagg. Vffi-267, con 00 figure intercalate n el testo. Prezzo L. 32. P er i nostri abbonati sole L . 29, 75. CIRCOLI VIZIOSI IN f'ATOLOCIA (J _ B. Ueet). Traduzione della 3" ed1z1one ing1ese, rl veduta ed accresciuta dal dott. GIUiEPP! DBAGOTTI Prefazione del prof. VITIOBIO ASCOLI. Volume di pa gine VIII-296, con 23 tavo1! ~tercalate ed una a lori fuori testo, rilegato in tela. Prezzo L. 45. Per nostri abbonati sole L. 42.25. I
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·CLINICA MEDICA - PATOLOGIA MEDICA - SEMEIOTICA - DIAGNOSTICA.
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Per ottE1nere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZt - Via Sistina 14 - Roma.
.A.NNO XXXVI
.... __ -·- .__ Roma, 25 Novemb1·e 1929
Nnm. 4:7
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fondato dal professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANT.E
SEZIONE
REDATTORE CAPO:
PROF.
PRATICA
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Rivista sintetica : E. 'fienti: L'allergia tttbercolare. Hote e contributi : S. M·a rinacci : Con tributo allo s tudio 1
delle oisti ·del ccllo. 1
Weill : Le mela.n odern1ieA - Selikowich : Le ;pigmen,t azioni eifilitiohe 1dellc:.'\. ID1100Sé'- bocca,le. - ORGANI DIGERENT I : H . Berg : Sulla cliverticolosi ·dell'.intestiino c:raeso. - R . Fin-0cchietto e P. Schlanger : Mesocolon tr.as•v erso breve.
Sunti e rassegne :
DERMOSIFILOGRAFIA :
Cenni bibliografici. 4 Con gressi di Medicin?. e Chirurgia : XXXV Congr esso
di Medicina Interna. !)er il medico !)ratico : SEMEIOTI CA : ll segno ·di Pa.gniello nella ma la ria. - La m a lairia riatti· vata con la tu•b ercoli'lla. CASI STICA : Fratture spontanee in un s ifilitico non tabetico. - I nfluenza
Appunti
1
RIVISTA SINTETICA. R. Istituto di Clinica Medica della R. Università di Roma diret to dal Prof. VITTORIO AscoLI.
L'allergia tubercolare. JJro f. dott.
E NRI CO
TRENTI, aiuto e docente.
I l co11cetto di a llergia trova la su.a origine n elle es1)erie11ze di R. · Koch su] Ja tuber colosi sperin1entale e n ei v.ari aspetti di quello ch e è da tutti conosciuto ed indicato come << fenom eno di I\..och » . Due punti fond.a men tali delle esperienze di l(och sono rappresen tati dal fatto cl1e in un .animale tubercoli zzato, il focolaio detcr111inato da una reinfezione tende alla guarigio11e attraver so le varie fasi di una lesion e ulcerativa ch e volge a cicatrizzazion e senza co111partecipazione delle ghiandole reg ionali, e dal fatto ch e in un animale tuber coliz. zato se i od otto settin1ane prima, può es ere pro,·ocata rapidamente la n1orte con iniezion e di ])acilli tl1bercolari uccisi o di tubercoli na, in do e innocua per un animal e sano. I11 que_ti due fatti · ri siedono i princì1Ji di una lJoss ibilc maggiore r es i ten za dell 'animale tubercolo_o di fronte alla rein fez ion e e quello di una i11aggiore en sibilità del] 'a nimal e tul)ercolo_o cl i fronte all e varie so ta11ze co_tituti ,re del bacillo lt1l)ercolare o ai Ye Jeni bacil]a1.).
del ti1no s ulla g u<>.rigione ·delle fr atture e sulla fol'm az.io ne del' callo os seo. - L'osteomielite J)rimitiva delle c<:-ste . TERAPIA : La edere-resistenza di alcune difteriti .att uali. - Una nota sulla cura non operatoria delle ton sille. - Trattam ento dell a tubereolosi l?.ri nigea. - POSTA DEGLI ABBONATI· - VARIA: (( De · Senectute » . Politica sanitaria e g iurisprudenza : G. Selvag~i: Con· trover s ie giuridiche. · Nella vita professi onale : Conrcors i. - Nomine, promozioni ed onori fi-0enze . Commenti : Cro nis toria della filtra . · : ne del virus rab· ·b i co. Nostre corris!')onl.lenze : Da Milano. 1
1
Notizie diverse. I ndicc alfabetico per materie.
:Niag·g· i0re resisten z.a contro I.a reinfez ione ed i per ensibilità dell ' individuo tuber coloso sono i due fatti ch e dominano nella patologia della tuber colosi e nello studio delle rnodalità di r eagire dell 'individuo di fronte .a lla in fezion e da ba cill o di Koch. Ed appunto jn questi due .e lementi fondam entali sta la base del con cetto di a llergia, con1e venne enunci.ate da V. Pirquet, intendendosi con esso il diverso modo di reagire contro l'infezion e : diverso modo di reagire ch e può talora manifestarsi con i segni di una maggiore resistenza, talora con i sintomi di una aumenta ta sen sibilità. Nello sviluppo deg·li studi immunitari, al concetto di immunità racchiudente il significato di aumen tata resi tenza od anch e di r efrattarietà di fronte ad una cau a infettante , si è aggiunto il concetto di anafilassi quale espressione di una particolare esagerata sensi bi li tà de 11 'or ganismo sen1pre conseguenza di una precedente pen.etraz ion e del virus n ell 'or ganismo stesso. Il con cetto di aller g ia si agg iunge a qu ello di im111unità ed a quel lo di anafilassi ma i1on può comprendersi n ell 'uno o riell 'altro , poicb è sig11ifica quella n1odificata reazione dell 'organ isn10 dipendente sì dalla precedente infezione ma ch e può n1a11ife t.arsi -ia con fenon1 eni di diminuita rispo ta all 'azione del la cau sa infettante, sia con fe11orl1eni di at1mentata sen _ibi· lil à cli fronte alla causa tessa .
.,
170-!
fL POLICLI Nl CO
Quesli due as1)eL Li dell o ..,tato allerg·ico vosso110 es islere conte111pora11ea i11ente n ello stesso indiYiduo, ed è dall a var ia con1bi11azione d i essi e dal preva lere de1l ' u110 o dell 'altro che si i)e11sa possa essere sino ad un certo })t1nto co111preso il vario evolvere della forrr1a clini ca di tubercolosi })Ure tenendo co11to di tutte le diver e cau se ch e pos ono far!3 risentire la loro influe11za diretta od indiretta ull 'andamento del la malattia.
*** Vole11do p.às_.are in rapid.a ra segna lo ::;tato attuale delle n ostr e conoscen ze sull e manife-stazioni dello tato a llergico n ella tubercolosi, dobbia1no considerare entran1bi gli aspetti del1'aller g·ia e cioè da una parte quanto è espressione di una magg iore re isten za contro l 'in fezione , vale a dire di in1n1unità, dall'altra quanto è es1)r e ione di ipersen ibilità .
I. -
IMMUN ITÀ.
Le varie reazio11i .ch e la i1n1nu11ologia ha propo to e ·studiato n ell e di,Ter e rr1alattie infettive per cer care di p en etrare n ell ' intin10 n1eccanismo della difesa organica contro il virus delle infezioni e per cercare di comprendere quale sia la ragion e della immunità si.a essa naturale (congenita od acquisita) sia essa artificial e, sono tate tutte appli cate allo studio della infezione tubercolare, ma vera1nente con risultati non molto oddi sfa centi. Senza volere entrare in tutti i n1inuti particolari di ogni singola r eazione _per quanto COI_l--cerne la tecnica e p er quanto riguarda le varie modalità proposte dai vari ricercatori, credo sufficiente riassumere lo stato attuale delle nostre conoscenze in rapporto con ogni singola reazione avendo particolare riguardo al valore ch e ad oo-nuna di .es e si deve d.a re in rapporto al giu di~io sullo stato imn1unitario del soggetto. Ma gio,ra a nzitutto ten ere .presente c~e se in un primo ten1po nello studio delle varie malattie infetti,re la posit.i,rità di queste rea· zioni venne considerata con1e un indice dello stato di difesa n el senso immunitario vero e proprio, secondaria~ ente si è assegnato a queste reazioni il valore soltanto di una reazione gen erica dell ' organismo di fronte alla azione <-.ntigenica del virus di infezion e, reazione che si traduce nella formazion.e di quelle sostanze indicate come anticorpi riconoscibili soltanto per i fenomeni particolari che si verificano quando esse siano poste .a contatto con il ri· spettivo antigene. Ed infatti è noto come detti anticorpi possano essere presenti • nel siero in quantità rilevante senza ch e dal punto di vista clini co si possa ammettere 1'e istenza 'di un o stato di immunità. Basta infatti ricordare come sia tutt'altro che rara I.a constatazione di una recidiva nel tifo pure riscontrandosi una .agglutinazione ad alto
[_t\.i'f NO
XXXVI,
~Ul\1.
-17]
titolo n el siero di sangue per il bacillo del tifo. Ed i11ver an1e11te bi ogna ammettere che l 'in1n1unità dell 'individuo di fronte .ad una deter111inata malattia infettiva possa verificarsi anch e 111ancai1do il riscontro n el siero dell .individ\lo stesso di anti corpi specifici per il g·er· me causa dell 'infezione. · Infatti sappiamo ch e l 'immunità per il tifo t)_erdura })er molti an11i dopo superata I 'infezione, eppure dopo un p eriodo r elativamente breve di tempo, in m edia un anno o poco })iù , no~ son? I?iù di111o~trabi.li nel siero di sa11gue ant1corp1 sia agg·lut1nant1 che devianti il con1plemento. Si può quindi .a vere immunità senza i)resenza di anticorpi n el siero di sangue, e possono essere presenti gli stessi .anticorpi . . enza ch e si possa affermare l 'esistenza di uno tato imn1u11itario. Premesse queste considerazioni di ordine gen erale, si comprende come possa essere difficile ·e fallace il giudicare di un eve11tuale stato di immunità dalla positività di quelle reazioni ch e rappresentano soltanto la risultante di fenon1eni non ancora comple~amente chiariti e verificanti i ogni qual volta si trovino a con tatto un .antigene ed il rispettivo a11ticorpo. Nello studio delle diverse modalità di reazione de]] 'individuo di fronte al virus tubercolare sono stati presi in esame, per quanto si riferisce ad una e' rentual e reazione di difesa, i vari poteri già riscontrati e studiati n elle altre malattie infettive come espressione della presenza nel siero di particolari sostanze. Si .è cioè ricercato e studi.ato il potere antitossico , precipitante. agglutinante, bacteriolitìco, ecc. del siero di sangue degli individui affetti da forn1 e tubercolari a decorso clinico a1)pare11ten1ente b enigno e degli animali sperimenta]men te infetta ti con dosi non mortali di ,-i rus tuber colare. Potere antitossico. - Le prime ricer ch e in proposito sono state compiute dal Lowenstein e dal Rom er mescolando il siero di ani111ali immunizzati contro ·una reinfezione con dosi varie di tubercolina, indi iniettando la m e ~c o la nza in animali tubercolosi. Si sono riscontrati in questi animali gli stessi fenomeni cl1e si verificano iniettando negli animali tubercolosi della tubercolina pura, onde non appariva dimostrabile n el siero di animali tubercolosi , resi resistenti contro una reinfezione , la 1)resenza di sostanze antitossiche capaci di n.e:µtralizzare I 'azione tossica della tubercolina, co. ì come invece si poteva facilmente dimostrare negli animali immunizzati contro la difterite la presenza nel siero di un elevato potere n eutralizzante della tossina difterica. Nella r eazione quindi del] 'individuo di fronte al virus tubercolare non sembra si abbia la formazione di sostanze antitossich e parti colari capaci di neutralizzare la tubercolina e di111 0strabili con gli stessi mezzi co~ i q1:1a1i ~ ))~s ibile dimostrare la presenza d1 ant1to s1ne l n altre malattie infettive.
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[ANNO XXXVI,
Ul\1 .
±7J
Potere agglutinarite. -
SEZIONE PRATICA
Nel corso della 1naggior parte delle infezioni, con1pare nel siero di sanguè la proprietà di determin,a re l 'agglutinazione del germe causa dell 'infezi9n e, ed a bbiamo g ià notato com e ciò rappresenti la reazione dell 'organismo di fronte all 'antigene rappresentato dal germe e come non si possa dalla agglutinazione avere un giudizio sul grado di immunità del soggetto. Nella reazione dell '. individuo durante il corso d·ell 'infezione tubercolare p ossono comparire n el sier o di sang ue agglutinine specifich e per il bacillo di Koch, come già ha dimostrato il 11.om er con le sue ben note esperienze n elle capre. Per al tro, secondo .alcuni autori, tali agglutinine sarebber o presenti allo stesso tasso n ei sieri normali, m entre il Romer avrebbe trovato ch e talora il titolo agglutinante del siero degli animali immunizzati contro la tubercolosi può raggiungere valori assai elevati. P erò lo stesso autore ha pure riscontrato ch e il titolo agglutinante poteva modificarsi notevolmente e rapidamente, dimostrando un evidente abbassamento, m entre l 'animale presentava ancora uguale grado di immunità di fronte alla reinfezione. La particolare reazione quindi dell 'individuo tubercoloso durante il corso dell 'ir1 fezione non si accompagna alla produzione n è elevata n è costante di agglutinine per il bacillo di l(och,. mentre contempor.a ne.a mente l'individuo stesso può essere resistente di fronte alla reinfez ione. Ciò si intende a l di fuori ed indipendentem ente da tutti quei m etodi ch e hanno cercato di trarre dalla prova dell 'agglutinazione un elemento sussidiario per la diagnosi della infezione tubercola r e e che pure avendo lo stesso fondamento,' rappresentano ben a ltro di quanto è studjo 'dei rapporti ch e possono intercedere fra com parsa di potere agglutinante ed in1munità . Potere bacteriolitico. - A simiglianza di quanto è stato dimostrato in a ltre malattie infettive, anch e n el corso della infezione tubercolare è stato ricer cato il potere bacteriolitico tanto in vivo che in vitro. Ripetendo le espe· rienze di Pfeiffer , Deycke e Much cr edettero di potere fa cilmente dimostrare l 'e~istenza di bact eriolisin e in vivo, iniettando bacilli tubercolari nel peritoneo di cavie portatrici di una lesione tubercolare e constatando poi che i bacilli iniettati mostravano fenomeni di degen erazione sjno alla loro scomparsa. Argomentarono da ciò clie fosse avvenuta una lisi dei bacilli tubercolari nel peritoneo. La possibilità di una bacteriolisi in vitro era stata m essa in evidenza già dal Maragliano. Alle conclusioni di Deycke e Much , vennero mosse serie obbiezioni dal Calmette e dalla su a scuola con la dimostrazione ch e non esiste una vera bacterjolisi, ma che alla inoculazione nel peritone.o, per il contatto del siero dell 'animale immun e col bacillo tubercolare, si ha ]a comparsa d) una agglutinazione, e quindi.., la fissazione dei germi agglutinati in alcuni punti del perito-
n eo, sì ch e riesce più difTìcile ed incerto il poterli su ccessivamente ritrovare. È stata cercata p er altra via la dimostrazione della b acteriolisi, utilizzando la rea1.ion e di deviazione del complem ento , impiegando come antigene sia i b.a cilli tubercolari convenientemente trattati, sia la tubercolina. Quantunque si sian o ottenuti risult.ati positivi in una p ercentua le abbastanza elevata, si è però osservato, come per l 'agglutinazione, ch e il ri sultato della reazione può fa cilmente variare da un momento all 'a 1tro e con il siero dello stesso a nimale, senza c·o n temporanea apparente modificazione dello sLato di resistenza dell 'animale di fronte alla reinfezione . Potere precipitante. - Ricercando le precipitine n el siero di animali tubercolosi resistenti contro una reinfezione, si è osservato ch e ponendo a contatto il siero con tubercolina i può .a vere la formazione di un precipita to r ~i è quindi pen sato che n ella modalità di r eagire dell 'organismo contro il bacillo tubercolare si avesse la produzione di veri ·e propri anticorpi precipitanti. P erò studiando più a fondo il fe· nomeno si è visto ch e si può ottenere una precipitazione a n ch e con la sola aggiunta di acqua distillata ~l siero, e ch e anche quando la precipitazione si otte.n ga per la m escolanza del siero con tubercolina , con il precipitato, separato m ediante centrifugazione, non si ottiene alcuna delle r eazioni generali o cutan ee proprie della tubercolina. Con il liquido invece liberato da ogni precipitato si ottengono le reazioni ·tutte della tubercolina . Da ciò em erg·e ch e la precipitazione non è dovuta alla unione di due sostanze, n el senso di antigen e ed a11ticorpo e ch e la n1escolanza n on porta alla scomparsa della tuber colina , ch e ri1nan e invece intatta nella m escolanza stessa. Qt1esta precipitazione qu}ndi è probabilmente in rapporto con le modifìcazioni fisico-chimicl1e del siero, sì ch e l'aggiunta di una sostanza a composizione particolare come la tubercolina ha lo stesso effetto dell 'aggiunta di quelle ·sospen· sioni colloid.ali ch e portano ad una flocculazione. Non quindi potere precipitante del sier o sulla tubercolina, ma facil e flo cculazion e dell e globuline del siero per azione fisico-cl1imica della tubercolina, azione fisico-chimica ch e può essere ugualmente esercitata da altri m ezzi e persino dall 'a cqua distillata. A questi elem enti considerati come l 'espon ente di una r eazion e di difesa umora le del· l 'individuo contro l'infezione tubercolare vanno aggiunte le ri cercJie compiute per mettere in evidenza n el siero di tubercolosi sostanze a valore bactericida per il bacillo di Koch. Le esperienze compiute ponendo a contatto il siero di animali fortem ente immuni con baci ll i tubercolari ed iniettando poi la miscela in anim ali nuovi hanno dimostrato la facile tubercolizzazione degli animali , così come i pote, a ottener e con bacilli tubercolari senza contattC> di essi con i1 siero. 1
•
1706
•
IL P OL I CLI
Lo studio quindi delle varie cond.izioni u1110-ral i d ell 'a11imale o d ell'individuo tl1bercoloso :ha portato alla consider.azione che non è fa ci]. m ente dimostrabile una vera e propria r ea, zionc di difesa umorale nel senso immunitario , -paragonabile a quella ch e si riscontra in altr~ malattie infettive . Ciò _pare possa esser e messo ·in rapporto con il fatto ch e nella infezione tub ercolare h.a gr.ande importanza il fa ttore cellulare sia esso direttamente od indirettamente r espon sabil e di quello stato particolare di immunità per cui la reinfezione d ecorre con ca, . Tatteri clinici ed anatomi ci diversi dalla infezione primaria. L 'allergia ttibercolare n el sen so della diver sa re.azione dell ' individuo di fronte ·al virus tt1bercolare deve tenere conto di questi elem en tiJ dimostrandosi con ciò la parti colari Là della infezione stessa e la peculiare r isposta che a ll ' infezione dà l 'individuo. Non è qui il caso di entrare n elle particola.rità dell e reazioni cellul ari dell 'organismo, n è di discut ere l ' importanza ed il valore di tali reazioni n ei ra1)porti con la difesa contro ìl bacillo di K och ; basta ricordare come già n el tubercolo si.a stato riscontr.ato un primo elemento di di · fesa cellulare, dipendente dalla attività protet-. tiva del tessuto reti colo-endoteliale di origine n1e - ·er1chimale. . l\iI.a ciò ch e ha costituito una interessante e vasta base di studi e di osservazioni n el campo dell 'allergia , e ch e -viene per lo più considerato come l 'unica espr essione dell 'all crg·ia stessa, è la particolare sen ibilità din1ostrat.a da l] ' a11 i male o dall 'individuo tt1bercoloso di fron : r all a tub er co1 ina. ]J. -
IPERSENSIBILITÀ.
~I entre
n el] ' indi vi duo sano la t uber colin.a n o11 determina alcun fenomeno particolare. n ell 'ind ividuo tubercoloso provoca fenomeni di vario ordine, talvolta cosi gravi da portare n m orte rapidissima. f: i1oto come la tub er colina determini n e]1'individuo tubercoloso fenom eni g·en erali, fenomeni locali in corrispondenza d.el focolai o d ell 'infezione e fenomenj locali n el punto di inocul azion e. l\ilentre j fenomeni o-en erali e qu elli di r eaz ion e a focolaio inter, en gono l)C'r la introd11zion e della tubercolina sotto cute o p er via tran cuta11ea , qt1 e~li locali , nel punt~ di in oculazione , son o p art1 coJ.arm entc ev1den t1 mediante il procediment o dell a cutireazione o d ell a intradermoreazi on e. * Com unqt1e vcng·a ricer cata e studiata la ipcr se11sibili là .alla tuber colinaJ è co1nune .a t11t1.e le r eaz ioni il fattd certan1 c11tc intrressante ql1 e dett e r eazioni so110 . tre1la111 ente legate al] ' infezion e L11})ercolare ·poicl1 è fa11110 co n11)]etan1 en te difetto n egli indi., idui in1n1uni d.a. qu al si as~ le ione tub ercolar e. Per a lLro dobbLan10 c1u1 ricordare cl1c _e la po ... ili \' it à dell e reaz io11i tub ercolinicl1e cl in10 tra la })rcsenza di l1na infe1
rrco
[ .\.NNO
XJ-X,11, :N:ul\lr .. 47.J
zio11e tuber colare, la i1eg.ativ.ilà· delle reazioni. stesse può essere in rapporto o COIJ: la mancanza di qualsiasi lesione tubercolare o · con la. p~esenza di ~n,a· forma pa.r ticolarmente gra '~e d1 tubercolosi, tale da sospendere qualsiasi potere di reazione dell 'organismo. La t;ubercolinia irnpieg.ata per saggjare il po-tere di r eazione dell 'organismo tuber.8oloso,. rappresenta un complesso di prod0.tti prov€!nienti dalla vita del ba·cillo tubercolal'e e facilmente diffusibili n.ei terreni liquidi di cul-Lura del ba·cillo· di I(och. Dal pun.to d·i vistai cl1imico noi sapp,i amo che la tB.·bercolina è ulibu• sostanza r esistente· al calore, che si co.n servai a lungò quando s·ia- congiunta a· glic-e·r in.a , cl1e è dializzabile , che è· insolubile ~n alc·00l,, che· non dà la reazi<Dn e del biu:reto ,. eh~· è p.re·c ipitabile da ll'acido tannic<'.>,. dal} 'ioduFOi di potassio e m er curio , d,al solfato di m ercurio in soluz ione a cida, e clte è scomposta dalla pepsìn.a ed a cido cloridrico e cl.alla tripsin.a e soda. Queste sono le proprietà chimìch e della tubercolina b:&uta, quale venn ~ isolata da Koch , e ch e va sotto l 'indicaz ione anche di Alt-Tubercol in.a. Gli studi compiuti })erò con vari metodi di ricerca 11anno portato alla conoscenza d 1· v.arie sostanze isolate da lle culture del bacillo tuber colare o dal corpo bacillare stesso, e con1prese tutte n el gruppo dell e tubercoline. Fr<\ queste , che sommano circa ad una ventina , v.a nno ricord.ate quell e isolate g'ià d.al l\1ara ~ gli.ano e distinte in una resistente al calore e chiamata tosso1)roteina , ed un.a non resistent~. al ca.lare e chiamata tossoalbumina. Ma la t11· berçolin.a che d.a tutti gli autori è stata impieg·ata ed è llsata per lo studio della ipersensibilità tubercolare, è quella vecchi.a di Kocl1 convenientemente diluita , a seconda della reazione ch e si vuole attuare. Come è noto infatti per lo studio della r eazione generale e di quella a fo colaio si usa una diluizione della tubercolina bruta· 1 a 1000, iniettando sotto cute un centimetro cub ico di detta diluizione, il ch e corrisponde ad t1n m illigra1nn1 0. Per la cutir e.azione s i u sa una diluizione al 20 per 1on. di cui si pone una goccia sull a cute scarificata. P er la intr.a dermoreazion e si impiega una diluizion e di 1 a 5000 o di I a 10. 000 di cui si introducono poche gocc1e sotto l' epidermide. Non è qui il caso di esporre tutti i vari procedim enti. ch e sono stati escogitati e proposti quali modificazioni di questi metodi fondam entali per lo studio della ipersen sibilit à a]J:, tubercolina. . Reazione ge11 erale. - È rappresentata da qt1e11 'insieme <li fenon1eni. ch e compaiono dopo l 'ini ezione sottocuta11ea di un milligramm o di tubercolina e ch e comprendon o una ev id ente modifir.azione della temper atura con com par sa talora rli febbre anch e elevata ch e si inizia per lo più l)Och e ore çlopo l 'ini ezione e ch e per: dura arlch e qu4J ch~ giorno , acco!flpagn::.ndos1 a cefal ea, spo . . satezza , malessere, intom i qu~ sti oo-enerici ch e non hanno al ct1n valore part1-
• •
[ ANN.O
LXXVf, · NuM. ±7j
EZIONE PRATICA.
colar.e .ma ch e rappresentano quei sintomi cl1e .generalmente accompagnano gt1alsiasi elevazione febbrile. · Il fatto importanle è ch e tale reazione generale 1nanca quando non esistano 11ell 'organismo localizz.a zioni di sorta d el bacillo tuber colare. Reazione a fo colaio Si intende co11 tale denominazione l 'insieme d ei fenomeni cl1c com.paiono in corrispondenz.a di un foco laio so~petto tubercolare, in seguito alla iniez ione ~ottocutanea di tubercolina. Ta le r.e.a.zione r1on .è oor·r entemente u sata n elle forme m edich e di tubercolosi per la possibilità di una accentuazio.ne d ei sintomi clinici e di un aggravame11to della malattia, m entre è più largamente ado· perata :nelle form e chirurgich e di tubercolosi. Le note caratteristicl1e della r eazione a focolaio sono costituite da una èsagerazione di t11tti i sintomi clinici precedentemente rilevati, sia ch e ques.ti siano rappresentati da fatti essudati:vi ;Ji)Olmon.ari, si a ch e si.ano costituiti dalla non c0s·t an te eliminazione di bacilli tuber colari, .come può avvenire nella tubercolosi renale.. Alla c0mparsa di una reazione a focolaio nelle forme di tubercolosi polmonare corri, ·sponde un aumento dei rantoli umidi e d ella espett(!}raiion·e, ed un.a modifìcaz ione della im, ·m agine radiografica con maggiore evidenza ·delle ·ombre riferibili a processi essudativi , nelle forme di tubercolosi r enale si può avere 1a comparsa n ell e urine di ba c jJli di K oc:h , ·J )rim·a a ssenti.
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si11to111.atolog·i.a avvici11abiJ e a quella di uno sh ock anafila ttico. Il fatto ch e olo nell 'indi viduo tuber coloso si ri centrano i suddetti fenomeni reattivi, ha portato alla con clusione ch e la r eattività verso la tuber colina sia strettamente leg·a ta alla in· fez io11e e rappresenti in modo particolare quel]' eccezional e ·coni portamento d ell 'or g·anismo Lt1bercoloso, ch e è stato appunto d enominato all erg ia . In rapporto con queste constatazigni , stanno g li · .altri dtie concetti di 11ormoerg·ia e cl i an ergia , intendendosi col primo termine il m odo di r eag-ire dell 'organi mo ch e i trovi in quelle condizioni di r eattività ch e pos ono e·sser e con side rate nor1na li in quanto c he rappre .. entano }'es pressione di uno stato di equilibrjo fra l 'az ion e d ell.a causa infettante ed i poteri di difesa d ell 'organi mo. Con il -termine di a nergia si inlende invece .la m a n canza assoluta di qualsias i sintomo di r eaz ione, tanto se ciò è in rapporto con la mancanza di og·ni traccia di infezione, tanto se c iò dipende, pure e. i stendo una infezione tubercolare, dalla gravità stessa d el la infezione ch e ha annullato ogni poter e di r eaz ione. Ed a tale proposito , i è distinta un 'aner g ia pos itiva leg·ata a lla man canza di infezion e ed una a nerg ia n egativa con g iunta a d l1na infezione particolarmente grave. Pliconosciuto il fatto ch e la positività dell e reazioni a lla tubercolin a r.apprese·n tano sempre la e istenza di una infezion e tubercolare , si è R eazioni mel punto della in,oculazion.e. -... cer ca to di inda cr.a r e la es enza d el fen omeno ·Corrispondono ai 'fen on1 eni osservati pratica ns te o e di rnettere in rapporto il vario comdo la cutireazione e · I.a intrader1noreazione . portamento d ell e r e.azioni ~tc ~se con il diverso Nella cutireazione si h·a la comparsa dopo 2 -~ rlerorrer e della infezion e. ·ore e talora soltanto dopo '48, di un arrossaQt1.ando si è cer cato di indag·Rr e il m eccanim ento della cute e di una più o meno accensmo delle r eazioni alla tubercolina si è anzituata infiltrazione d el d erma , sino ad avers i tutto pensato ch e esse fossero dovute ad una talvolta la formazion e di un nodulo duro e azi one tossica diretta della tuber colina ch e ~ ; dolente. Questa r eazione ch e si può presentare somm.ava con quella dovuta .a ll e toss ine g i:'1 di intensità molto varia , scompare dopo qualesistenti n ell 'organismo per effetto d ell a 'in fech e g iorno , m .a in casi parti colari può p erma- zion e. Si è quindi argom entato ch e la r eazione n ere p er parecchio teffiJ)O. Nel la intradermorea. general e fos se d ov11ta alla somma dell 'azion e zione si constata la comparsa di un arrossa- d ell e tossine tuber colari circolanti e d ella tum ento esteso dell a cute ed una n etta infiltra- b ercolina inietta1a , r,h e Ja r eaz ion e a focolaio zione del d erma, in n1edi.a 24: ore dopo l 'inie- · dipendesse dal fatto ch e la tuber colina inietzione. Tutta la reg ione è nettam ente dolente tata andava ad aggiu11ger i localn1 ente all e tupiù calda delle parti circostanti e tale rimane berco1ir1e esi tenti nel foco la io d 'i11fezione o per un periodo di tempo vario , d::l 2-1 a 48 ore n elle i1nmediate vicinanze, ch e la reazione n el pu1rlo di iniezione fosse d ovuLa alla azion e insino .ad a lcuni giorni. Tutti questi fenomeni compa iono soltanto fian1n1a Loria sulla cute d ella tubercolina inietn ell 'individuo tuber coloso , non ri contrandos1 tata .ag·g·iunta alle tossine tubercolari g ià circoalcun intorno particolare n ell 'i11di v idu0 ro1l'l, lanti n ella cute stessa . Se non ch e tolsero pletamente indenne d a infezion e tt1ber colare, rnol1 o valore a questa teori a e la m ancanza di <tnche sottopon endolo ad iniez ioni cli qua11tit;'t d im o trazione d ella prese11za di ' 1 ere e proprie Lossi11e n el sier o di san o-ue d el tu})er coloso e ri levanti di tubercolina . :'.Vella letteratura esiste un solo ca o di morte di to ine n el fo colaio t11bcr co]ar e e la man11er iniezione sottocutanea cli u11 ~r.amm o cl' ca11za di di1110 .. Lrazion e cli un a .azione to sica tu))er colina. Esso è riferito dall 'Hayeck e rjYeru e i)ropria d ell a t uber eo]ina di per sè. f.' Uarda un soldato ricoverato in t1n lazzar etto. I11oltrc il f.atto ch e la tuber co lina è ca pace cl i Egli morì improvvisamente d opo l ' ini e~ion e dì pro,'ocar e r eazioni in d osi quanto mai. minime. ftll)er co]in a e d alla de crizione cl1e l' autor e n e i11aJ c i accorda con il co11cetto ch e quelle reaz ioni in1pon enli ch e alle volte c i è dato di fa, pare ch e la m orte ia a' •venuta con una 1•
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IL POL I CLI NICO
os 'er var e sian o dipende11ti dall 'azione tossica di una ostanz.a i)rovvista di qua lsiasi potere tos~ico i)er ! 'individuo sano ed in1piegata n el ca o particol.are nella suddetta dose infinitame11Lc esigua. Si è ricorsi allora · alla ipotesi (Wa ermann e Bruch ) ch e n ell 'org.anismo tubercoloso esista una sostanza a valore di anticorpo per la tubercolina con I.a quale i legherebbe dando luog·o ad una nuova sostan za i:>articolarmente tos ica capace di determin.are i fenon1eni g·en erali e qli-elli locali sia a fo colaio ch e cutanei. L 'anticorpo upposto n on sarebbe altro ch e un.a .antit ubercolin.a ch e mediante la reazione di cleviazione del complen1ento \ Va sermann {: ' 1Brt1clt avrebbero dimostrato esser e presente ne· g li organi tubercolosi. Però tutte le ricerche con11)iute sul iero di tubercolosi e persino di anin1ali sperin1entalm·e nte immunizzati contro la tubercolosi . . ono state n egative per la dimostraz io ne di u11 a ostanza capace di n e1Jtra]]z. zare la tuber rolin.a e c_o me tale avente il v.a lore· di l111a antitubercolina. È ~ L ata quindi avan zata la ipotesi (C.almette) cl1e e i ta n ell 'organismo tubercoloso una particola r e ]isi na ca 1)ace di scindere la tubercolina i'fl com 1)onenti aventi un potere tossico spiccato. ... i è jnoltre })ensato (Centanni) ch e la tuber, col iii.a i11trodotta n ell ' organ isr110 tuber coloso, agisca come una chinasi , cioè come una di quell e o tanze o catalizz.atori ch e impiegale a do .. i in inime ono capaci di risvegliare fenom en i imponenti ch e non dipendono dir ettame11t o dalla o tanza introdotta , ma b en sì da so tanze i)reesistenti attivate nella lor o azio11e dalla . ostan za econdar iamente iniettata. È far j]e d.a c iò con statare come a n cora oscur e ap1)aian o n e] loro meccanismo queste reazioni e come n es 11n.a delle ipotesi emesse in pro1)0 ito valga a darci t1na convincente esplicazio11c de] fenon1eno c]1e rim.ane pur sempr6 l 'es1)re ~~ion e di u na particolare r eattività de]l 'i11diYi duo tuber colo o a ll 'azione di veleni d i or1g 111 e b acill are . Per altro è stato avanzato il quesito ~e le r e.azioni all.a tubercolina rappresentin o veram ente r eazion i strettarn ente specifi cl1 e o non si.an o J)iutto to l 'espressione di una esagerata gen erica reatt ività del tuber coloso d i fro11t e .ad uno . tin1olo qu.alsiasi, r.appresentato n el ca ~ o particolare dalla tubercolina. Gli studi in ·pr opo ito son o stati rivolti specialmente a ll e r eazioni cutanee indagando quali siano le notr istoloo·ich e ch e accon1pagn an o dette r eazioni. Si è co, ì constatato ch e predominano an zitutto i fen o meni vascola ri ra"Qpr e en tati d.a una n otevole dilatazion e ' 'asa]e all a quale segue secon clari ame11te l1na infiltrazion e perivasale er~ infine la com11ar a nel focolaio di reazion e · d i leucoci li e cli cellu le epitelia li. Qual ch e a utore ha no tato an r h o la comparsa di qualch e cellula Q·io-ante; ql1alch e .a ltro h a a ffer1nato la po~ sibil ità dell a forma zion e di Yeri e 1)ropri nod11 li di t es~uto tt1bercolare.
[ANNO
XXXVI, NuM. ±7]
Il quesito della specificità d elle reazioni alla tuber coli11a deve essere esaminato sotto due punti fondamentali e cioè circa la possibilità di detern1inare con la tubercolina in individui a ffetti da altre malattie ed indenni da infezione tu? ~rcol.are reazioni cutanee in tutto paragonab1l1 a quell e provocabili in individui tuber colosi e circa la possibilità di ottenere n egli individui tubercolosi e con altre sostanze non conten enti aìcun elem ento di origine bac~l lare, reazioni in tutto identiche' a quelle cl1 e s1 ,pr·ovocano con "la tuber colina. Il .primo. punto si può fa cilmente eliminare perchè è da tu tti con cordemente riconosciuto ch e le reazioni .a lla tubercolina si verificano soltanto negli individui tubercolosi. Circa l 'altro punto se cioè si po an o o lten er e n el tubercoloso coi\ altre sostanze, reazioni identiche a ll e tubercoliniche, le. esperienze compiute al rig uardo h anno portato alla co11statazione ch e n ell 'i 11dividuo tubercoloso la introduzione nel derma o I 'applicaz ione sulla cute o la iniezione sotto- ' cutanea di tossine microbich e di varia provenienza (tifo , micrococco meliten se) o di albumose o di peptoni determinano fenomeni reattivi a ppar entem ente identici .a quelli t11bercolinici. Quest'ultima con statazione, ch e rappresent.u uno dei maggiori argomenti messi in campo dai sostenitori della i1on specificità delle re.azioni tubercoliniche, è stata fatta quando nelle esperien ze sull 'azione della tubercolina presente n elle culture in terreni liquidi con centrati , si ricer cò l 'azione degli stessi terreni u g u.almente concentrati senza però sviluppo di germi. Si vide infatti che con ta1i terreni si provocavano fenomeni uguali a quelli olténuti con la tuber colina e se ne dedusse ch e per ottenere tali reazioni non era necessario ricorrere all'uso di veleni di origine baci]. I.ar e, ma ch e era sufficiente impiegare sostanze ug uali a quelle che si trovano nei terreni di cultura e cioè albumose o peptoni. Ma a questo fu risposto preparando una tubercolina da culture del baci11o di Koch in terreni liquidi 'privi di albumine. Con tali tub er coline si ottenevano re.az ioni identi ch e a quelle avute con la tubercolina originale, m entre lo stesso terreno di cultura sterile era completamente privo di qualsiasi potere a detern1in.ar e r e.azioni a n ch e minime. Ciò n on ostante riman eva pur sempre il fatto semeiologico ch e n el] 'individuo tubercoloso , tossine b.a cteriche d 'a1tra origine o albumose o peptone pote,rano dare r eazioni u guali a quell~ tubercolinich e. Ma si è a ndati oltre studiando istologicam ente n el tubercoloso le reazioni cutan ee ottenute con tubercolina e quelle provocate con a ltri mezzi. Ta le studio del qu.a le si è in m odo particola re interessato il Bastai, ha portat o a lla con clu sione cl1 e le reazioni tubercolinich e e q11 elle otten11te diver!==a m en te. si ar·con1pagnan o a fen omeni istologici J)erfetta- · 111ente uguali. .. Sembra quindi da tutto questo che si pos~a
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XXXVI, NuM. ±7J
pensare ad una inancanza di ·specificità delle reazioni alla tubercolina e che la particol<ire risposta dell 'individuo tubercoloso alla iniezio· ne di tubercolina dipenda da una speciale ·esagerata sensibilità dei tessuti del tubercoloso di front e a stimoli di varia n.atura. Però pure amn1ette11do l 'esistenza di questa esagerata sensibilità si deve ugu.a lmente co11cedere ch e esista una reazione specifica alla tubercolina in quanto cl1e con questa noi otteniamo le 11ote reazioni con dosi di tubercolina infinitamente piccole e di gran lunga inferiori a quelle necessarie per provocare con altre sostanze le stesse r.eazio11i. Esiste quindi una specificità legat.a a lla dose. Di più quelle stesse sostanze non tubercolari che sono a ttive n ell ' individuo tu· b ercoloso, sono capaci di déterm inare gli stessi fenon1 eni reattivi in individui non tubercolosi, rr1a ch e si trovino in uno stato di sensibilizzazione particolare anafilattica di fronte a quelle sostanze. Nè può apparire fu or di proposito il pensare, che in un i11dividuo, n el qu.ale avvengono fe11omeni di distruzion e di tessuti , come è il caso clell 'individuo tubercoloso, n on possa esistere una sensibilizzazione a tipo anafilat· tico di fronte a determinate albumose e peptoni sì cl1e introdu cendo tali sostanze sotto la cute non si abbia poi una reazione di iper sensibilità. ~fa i11 tal caso quelle reazioni ch e sono state iil\'Ocate per sostenere una .aspecificità dell e reazioni tuberco]iniche, sarebbero di natura anafilatti ca e come tali n on confondibili nei riguardi d ella loro patogenesi con le reazio11 i alla tubercolin a, che come vedremo in seguito non possono essere interpretate come espres ione di uno stato di .anafilassi . Onde se ancl1e si deve .ammettere ch e n ell ' indi,,iduo tubercoloso si possono determinare re.a zioni c,on sosta11ze non contenenti prodotti derivati dal bacillo tubercolare ed in tutto p.a ragonabili sia i)er la loro sintomatologia, sia per le particolarità istologiche alle reazioni provocate dalla tubercolina , resta pur sempre il fatto ch e le reazio11i tubercoliniche si ottengono soltanto negli individui portatorj di lesioni tubercolari, ed a dosi di tubercolin.a minime e di gran lt1nga inferiori alle dosi che devono e::>sere rmpiegate con le altre sostanze per ottenere reazioni paragonabili a quelle tubercoliniche. Sotto questo punto, quindi , le reazioni al la tubercolina con ervano carattere di specificità. Se le reaz ioni di iper sensibilità ra~nreserita no t1n elemento molto interessante nello studio della infezione tubercolare bisogna riconoscere però ch e il problema del] 'allergia tubercolare non può essere circo!3critto .allo stuclio di que te reazioni. Tn fatti l 'osser, azione clini ca del vario evolvere della infez ion e tubercolare ha posto in e' ide11z.a fatti particolarmente sig nifi cativi. A questo riguardo sono ogg·i argomento di studio e di di scus ione le idee emesse dal Rank.e sulla evoluzion e della infezion e tubercolare , e qt1antt1nque esse 11on si.ano dn tt1tti compl eta1
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SEZIONE PRATICA
mente accettate, pure rappresentano un passo notevole nello studio della infezione tubercolare. Il Ranke ha cercato di sistematizzare la evoluzione della infezione tubercolare distinguendo un primo stadio corrispondente alla comparsa dei fenomeni clinici ed anatomici legati allo sviluppo dell 'effetto primario, un secondo stadio caratterizzato dalla diffusione della infezione tubercolare per via ematogena o per via linfatica, un terzo stadio caratteriz. zato dalle lesio11i local izzate diffondentesi entro· un .a mbito sempre circoscritto e soltanto per via canalicolare. I .a schem.atizzazione di Ranl\e non è da tutti accettata perchè si può avere il passaggio dal primo al terzo stadio direttamente senza pasare per il secondo stadio, inoltre può avvenire ch e da manifestazioni del terzo stadio si passi alla con1parsa di fenomeni di generalizzazione per via ematica o per via linfatica propri deJ secondo stadio. Ma il merito particolare di Ranke sta n ell 'avere cercato di mettere in rapporto i diversi stadi di evoluzione della infezione tubercolare con un diverso grado di allerg·ia del! ' individuo e di avere interpretato il vario manifestarsi della infezione tubercolare come dipendente dal diverso stato di allergia del soggetto. Sn questo punto la maggior parte degli autori è d'accordo con Ranke. Lo sviluppo dell 'effetto primario determina n ell ' individuo i primi fenomeni di reazione alla infezion e tubercolare e provoca la comparsa di uno stato di ipersensibilità a lla tubercolir1a, ipersensibilità ch e collegata alla guarigione dell 'effetto primario stesso è espressione di quello stato di .r eazione norn1a] e che è stato indicato con la denominazione di normerg·ia . La comparsa di una generalizzazione ch e ca ratterizzerebbe il secondo stadio di Rank e dovrebbe essere messa in rapl)Orto con una maggiore sensibilizzazione del1'individuo collegata però ad una minore di · fesa, e quindi in raJ>porto con quello stato di allergia che è stato detto di iperergia o dì all erg·ia negativa. Quando ci troviamo di fronte a lesioni localizzate senza tendenza alla diffuione o alla g·eneralizzazione, ciò I)UÒ essere messo in rapporto con quell o tato di aller· g·ia ch e è coll eg·ato ad una rnaggiore dife a e ch e è i'nd ic.ato con la denominazione di allergia posit iva. Lo tudio delle IJarticolarità anatomiche dell e lesioni tubercolari h.a inoltre messo in evidenza come talora preval gano i fen omeni essudativi , talora quelli produtti,ri , e lo s tudio cl inico col lega to a quello anatomi co 11a portato a ll a con siderazione c11e dove prevalg·ono i fenomeni essudativi si l1 :l a cl1e fare con condizioni di iperergia o di a'lergia negativa , mentre dove prevalgono i .fenomeni produttivi si ha quello tato all erg1ro cl1e è stato r l1iarrtato di allergia positiva. J,"'I 111a11ranza assoluta di qual ia~i reazione di ipersensibilità al la tubercolin n 11t1ò l10i essere cs11ress ione o di mancnnza di infezione. e Ri I
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IL POLICLINICO
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parla allora di a11erg ia positiva, o di infezione leg·ata la costituzione, abbiano impresso 11elparticolarmente grave, e si p.a rla allora di aner- l 'individuo una particolare e determinata mogia i1eg·ativa. t certo che noi non dobbiamo dalità di reazione nei riguardi di quelle manipensare ch e le reazioni di ipersensibilità posfes tazioni cutanee che sono state poste in e'risano dirci se in un determinato caso si tratta denza e studiate come uno degli aspetti della di uno stato di a lJ ergia positiva o negativa: le reattività dell 'organismo di fronte ad alcuni an. reazioni tubercoliniche ci indicano che in quel tig·eni . Le reazioni tubercoliniche sono espressoggetto esiste una ipersensibilità a lla tuberco- sione soltanto della avvenuta infezione e della lina. Sarà soltanto lo studio particolaregg·iato esistenza di uno stato di ipersensibilità, esse dal punto di vista clinico dell 'individuo ch e nulla ci possono dire nei riguardi di una evenpotrà fornire g li elementi necessari per giudituale costituzione serologica avente speciale care se quello stato di ipersensibilità deve e - importanza n ella evoluzione della infezione tusere interpretato come espressione di una al- ber colare, ma quando vogliamo prendere in lergia posi tiva o n égativa. Il fatto fondamenconsiderazion e tutto ciò che riguarda le contale è che l 'andamento della forma clinica dell a dizioni cui è legata l'allergia , dobbian10 pure infezione tubercolare deve essere messo in rap- tener conto delle citate osservazioni e p ensare porto con un particolare stato di allergia delcl1e anche il particolare modo col quale ogni 1' individuo e che di tale stato di allergia le individuo risponde all'azione del bacillo di reazioni alla tubercolina rappresentano soltan- Koch sia in parte dipendente dalla costituzione to uno dei sintomi del complesso modo di rea- serologica del soggetto stesso, costituzione ch e gire dell ' individuo di fronte alla infezione tu- se è stata dimostrata già per alcuni stati infettivi non hp. potuto avere ancora un.a sufficiente bercol.are. Occorre certan1 ente Lenere pTesente cl1e di dimostrazione per quanto riguarda la infezion e fronte a qualsjasi causa infettante l 'organisn10 tubercolare, nonostante siano stati com1)iuti reagisce con fenomeni e modalità varie ch e se numerosi studi sulla guida di quello ch e è . sono condizionate .dalle particolarità biologi- stato indagato e trovato in altre infezioni. D 'altra parte alla questione dei rap1)orti fra che della causa s tessa, sono però certamente dipendenti anche d.a lla particolare costituzion e allergia e costituzion e hanno portato un notevole contributo gli studi indirizzati a ricercare individuale del sog·getto colpito dall 'infezio11e. Senza volere entrare n el complesso problema quale sia l ' origine dell 'allergia stessa . ~ essa della costituzione dobbiamo però osservare di origine umorale o di origine istogena ~ Precome nel con cetto di costituzion e entri la va. vale l 'opinione che essa debba con siderarsi di lutazione di nun1erosi fattori ch e possono es- natura istogena. E se ciò può apparire in a ccordo con il co11sere distinti in fattori ereditari, in fattori morfologici , funzionali , · neuro-vegetativi , chimici , cetto ch e nella patologia della infezione tuberfi sico-chimici , serologici. Esistono , come è colare dominano indiscutibilmente i fattori celnoto , numeros i ed importanti studi su alcuni lulari, I 'asserzione della natura istogena della di questi fattori, per altri soltanto in questi allergia richiede però una dimostrazione baultimi anni si sono iniziate ricerche indiriz- sata su fatti sperimentali. Le esp erienze del zate a porre in e'videnza alcuni elementi pe1 Karczag di Budapest rappresentano appunto i quali è log ico pensare esista una base costi- una dimostrazione sperimentale di tal e affertuziona le n el loro determini sn10 .. Per quanto mazione. Questo a utore ha tudiato anzitutto si riferisce al particolare modo di r eagire del- il comportam ento particolare del tubercolo di l'organismo di fronte alle infezioni , 11.anno fronte .a v.arie sostanze coloranti giungen clo a l] a special e inter esse le ri cer ch e e gli studi com- constatazione ch e la fucsina acida i fis sa sulla piuti da Hir zfeld e dall a su.a scuola indiriz- parte centrale di esso, il Wa serblau sulla parzati a dimo trare la esistenza di t1na particolare te intermedia e il Lichtg·run tanto sull 'u11a ch e sull 'altra parte. Onde poj ch è con colorazioni costituzione serologica. E fra queste ri cerch e hanno un particolare vitali eseguite con dette sostanze si può annullare l 'azione di quella parte ch e è stata satusignificato quelle concernenti il comportamento delle r eazioni di Schick e di Dicl{ nei geni- rata dalla colorazione stessa, egli ha studiato tori e n ei fi gli . Da qu este ind,a gini emerge ch e quale era il comportam ento dell '.animale di fronte alla infezione tubercolare quando a mezse la reazion e di Schiclt è positiva in entram])ì zo di queste colorazioni vital.i e!a bloccata o i geni tori , anche nei fi gli essa è quasi sempre po itiva : quando in entrambi i genitori è ne- la parte cen trale o quella per1fer1ca de] tubergativa , essa risulta positiva nei figli soltanto colo o erano bloccate entr.ambe. Egli h a potuto in un terzo dei casi circa : quando la reazione con statare ch e bloccando la parte ce11trale, co11 è po ~ i ti va in uno dei genitori e negativa n el- la colorazione vitale con fucsina a cida, ~i rjscontrava negli animali un aumento dell 'al.l er1'a]tro, essa compare positiva nei fi gli in pro· gia com e si poteva dedurre da una mag-rr1 ore por zio11e di poco superiore al 50 per cento. Co1rq1orta n1 ento perfettamente analogo è stato evidenza delle reazioni tubercoliniche, da au. m ento di peso e dalle note di una magg-i ore e r ileYa to ])er qt1anto riguarda la r eaz ione di Dick. Bi~ ogna quindi pen sare cl1 e in un certo mirrliore difesa dell'animal e di fronte al1 'aziogr ado i fattori credit:lri r11 i è in g ran part e . n e del b aci ll o di l{och. _i\] blocco della parte
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NUIVI .
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SEZIONE PRATICA
periferica del tubercolo col Wasserbla u si a veva la comparsa di fenomeni completamente opposti, al blocco di entrambe le parti col Lichtgrun non seguiva alcuna modificazione nel comportamento dell'animale. Da queste ricerche emerge la conclusione che l 'allergia sia in dipendenza della attività della parte periferica del tubercolo, poichè deprimendo l'attività di questa parte si provoca una diminuzione dei fenomeni di reazione dell'organismo tubercoloso, comprese le reazioni tubercoliniche. Onde dalla particolare attività di questa parte, che coma è noto è di origine mesenchimale, dipende la comparsa ed il variare dello stato allergico, si che occorre pensare che l'allerg·ia sia di natura istogena e legata alla particolare funzion e dell'apparato reticolo-endote· liale che entra nella formazione dello strato esterno del tubercolo. E ciò si accorda con le deduzioni degli studi anatomici che riconoscono in questa parte del tubercolo e n ella sua particolare origine il pr.imo fenomeno della difesa cellulare dell 'organismo contro 'l 'infezione tubercolare. Difesa cellulare n el senso di una particolare reazione locale dei tessuti ed .allergia si incontrano quindi là dove l 'organismo tenta ·circoscrivere e fronteggiare il danno determin.ato d.all 'azione del bacillo di Koch e dei prodotti della sua attività. Se l'allergia rappresenta una manifestazione della difesa dell 'organismo contro l 'attàcco del bacillo di Kocl1, sorg·e spontaneo il quesito se possa I 'allergia essere considerata com e espres-sione di uno stato immunitario. Fr.a i vari elem enti ch e sono considerati espressione dello -stato allergico h.a nno certamente particolare importanza le reazioni di ipersensibilità alla tl1bercolìna. L'osservazione clinica dei malati più che i dati delle varie ricerche di laboratorio può, sino ad un certo punto, dirci se un determinato individuo rM{l;isce di fronte .a.Il 'i11fezione tubercolare opponéndo valida dilesa o soccombendo all 'attacco del bacillo di Kocl1, elementi di ordine epidemiologico, di <0rdine clinico e di ordine anatomo-patologico -ci fanno pensare che esista ver.amente una im.n1unità nella infezione tubercolare. Esistono Tapparti fra questo stato immunitario e le ·reazioni di ipersensibilità alla tubercolina P Certamente, ricordando come le reazioni alla tuber-colina possano variare nei diversi stadi della malattia e come si possano avere reazioni diverse nelle diverse forme dell 'infézione, occorTe pensare che .e sista un certo parallelismo fra -stato immunitario del soggetto e reazioni di ~persensibiiità . Ciò può apparire più evidente -se astraendo dalla particolarità del caso si con:Sidera il fatto sotto un punto di vista molto -generale. Infatti in tali condizioni noi osserviamo che neglì individui nei quali l'infezione ·decorre con un quadro clinico che fa pensare ·alla esistenza di una difesa, le reazioni al]a tubercolina sono particolarmente manifeste, mentre negli ·individui nei quali l'infezione de-
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corre con particolare gi~avità sì che infausta ne è la prognosi, le reazioni alla tubercolina sono per lo più mancanti. Inoltre occorre ricordare due altri elementi desunti l 'uno dalla osservazione clinica e l'altro dalle indagini an.a tomopatologiche e. sperimentali. Tutte le cause che deprimono i poteri di difesa dell'organismo si da determinare un più facil e risveglio della infezione tubercolare (morbillo, infezioni acute) possono far scomparire le reazioni di i1)ersensibilità tubercolinica dapprima positive. La origine degli elementi di difesa contro l 'infezione tubercolare è istogena , così come istog·en.a sembra debba ·essere considerata la orig·ine dei fattori di ipersensibilità. Se .adunque le cause che diminuiscono lo stato di difesa dell'organismo provocano la scomparsa della iper sensibilità alla tuber colina, e se uguale origine hanno i fattori della difesa immunitaria dell 'individuo e della sua ipersensibilità si può pensare ch e la particolare reattività dell 'indiyjduo tubercoloso di fronte alla tubercolina sia in parte condizion.a ta da quelle stesse cause che r egolano il variare dello stato di immunità contro l'infezione tubercolare. Onde appare ch e l 'allergia in quanto è manifestazione di ipersensibilità sia da considerare com e una delle espressioni dello stato immunitario del soggetto di fronte all'infezione tubercolare. Ma poich è n egli studi sulla i1nmunità, i fenomeni che si presentano con la si ntomatolo. gia di ipersensibilità di fro11te all 'antigene, sono stati presi a fondamento dell 'anafilassi, vien fatto di chiedersi se le manifestazioni di ipersen sibilità alla tubercolina non possano rientrare nel quadro del! 'anafilassi. Ed invero il fatto fondamentale che cioè le reazioni di ipersen sibilità alla tubercolina si hanno solt.anto qua ndo esiste infezione tubercolare pare accordarsi con uno dei postulati principali delle reazioni anafilattiche secondo il quale ·è necessario che esista una precedente sen sibilizz.azione del soggetto perchè una seconda introduzione dello stesso antigene a dosi anche minime determini lo scoppio improvviso della reazione anafilattica. E veramente non solo lo reazioni tubercoliniche compaiono soltanto negli individui portatori di una infezione tubercolare, m.a sono anche provocate dal]a .introduzione di dosi minime di tubercolina. Inoltre, come per i fenomeni anafilattici, esiste una stretta specificità cioè solo l'antigene sen sibi·· lizzante può alla seconda introduzione determinare la comparsa della reazione anafilattica, così nelle reazioni tubercolinich e esiste il fattore di specificità quantunque, come abbiamo visto, alcuni autori vagli.ano togliere molto del valore di specificità alle reazio~i tubercolinich e. Però esistono alcune differenze fra i feno. m eni anafilattici e quelli di ipersensibilità tubercoliniche sì che non sembra si possa senz'altro raggruppare gli uni fenomeni con gli altri. Anzitutto ogni fenomeno cutaneo facente parte delle reazioni anafi]attiche e provocato dalla
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seconda iniezione è assolutamente immediato, men tre ciò non si verifica per le reazioni alla tubercolina per le quaii occorre sempre un certo intervallo di tempo dall 'iniezione perchè si abbiano i fenon1eni propri della reazione, intervallo di tempo ch e può persino essere dj uno o due giorni, come talora si verifica per le cutireaz ioni. Inoltre gli studi sulla anafilassi h anno posto in evidenza che è possibile il tra .. sporto passivo dello stato di sensibilizzazione. Nel caso della sen sibilità alla tubercolina, nonostante numerosissime prove ed esperienze, non è mai stato possibile trasportare tale sen, sibilità da un soggetto sensibil e ad uno non sen sibile mediante iniezioni di siero del primo soggett o a l secondo. Anch e le esperienze di anafilassi in vitro eseg uite con la tubercolina hanno dato risultato n egativo. D.a ultimo quegli autori che sostengono che le reazioni tuber colinich e non hanno i carati eri di specificità portano anche tale argomento a sosteg·no della tesi ch e le reazioni tubcrcoli11ich e non .appartengano ,al gr uppo dei fenornen i anaf ila t tic i. Da tutto questo em erge che noi non possiarr10 fare rientrare i fenorr1 eni di ipersen sibilità tubercol inica n el capitolo dell 'anafilassi e che quindi dobbiamo considerarli come fenomeni particolari, espressione di quello stato particolare di reazion e dell 'individuo di fronte all 'ir1fezione tubercolare ch e è stato chi.amato a llergia. Ma · se n el ca pi tolo dell 'allergia dobbiamo prendere in con siderazione tanto i fenomeni di reazione serologici, quanto i fenomen_i cutanei di ipersensibilità , giova indagare se esiste un rapporto fra gli uni e gli a.Itri sì che d.a llo studio completo di essi si possa trarre un elem ento di più sicuro giudizio su qu.a nto è da con siderare reazione d ell ' individuo di fronte all'azione del bacillo di Koch. Veramente ben poco si può dedurre dalle reazioni serologiche, nè è lecito dal risultato di esse potere trarre un giudizio di qualche valore sull o stato di maggiore o minore difesa del mal ato; così le reazioni cutanee alla tubercolina non ci dicono altro ch e la esistenza· del1'infezione tubercolare e soltanto ci possono fornire qualch e elemento sulle condizioni di reazione del soggetto, quando siano messe in stretto raffronto con i dati forniti dalla indag ine clinica completata dai risultati ottenuti con tutti i più a ccurati mezzi di esame e di indagin e. Sotto due punti le reazioni serologich e · e quelle cutanee hanno stretti rapporti, cioè circa la natura di esse e circa il loro risultato n elle forme gravi dellà infezione tuber . colare. Infatti n ei riguardi della natura di entrambe le r eazioni , sappiamo che tanto reazioni serologich e, in quanto è formazione dellb sostan ze presenti n el siero ed alle quali è legata ta positività della reazione, quanto le reazioni
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cutanee di ipersensibilità devono essere considera.te di natura. strettamente istogena e più particolarmente in rapporto con l 'attività di quell 'apparato reticolo-endoteliale cui è legata certamente la prima difesa anatomica dell 'in dividuo contro il bacillo tubercolare. Circa poi il risultato delle reazioni sia serologiche checutanee, sappiamo che tale risultato è uguale.tanto per le une ch e per le altre soltanto là dove una infezione tubercolare particolarmente grave ha annullato ogni potere di reazione del sogg·etto : ed è appunto in tali circostanze cheentr.ambe le reazioni risultano negative. Però. questo si verifica non soltanto nel caso di infezione tubercolare gravissim.a , ma si riscontra anche per la interferenza di un 'altra infezione,. cosiccl1è noi vediamo che individui, che presentavano positive tanto le r eazioni serologiche che quelle cutanee, essendo portatori di una malattia tubercolare anche di lieve entità, presentano poi temporaneam ente negative le stesse reazioni quando ammalano di un 'altra infezìo ... ne intercorrente (ad es. tifo o morbillo ecc.)_ Si potr,e bbe quindi pensare che identiche siano. le attività del soggetto che condizionano sia le reazioni serolog·iche che quelle cutanee. Se non che l' osserv.a zione delle suddette reazioni n ei casi dove non esiste una infezione tubercolare gravissima o una infezione d '.altra natura che si associ temporaneamente alla infezione tubercolare, dimostr.a ch e non sempre esiste;· parallelismo delle due specie di reazione e che possiamo trovare positiva l 'una , e quasi sempre ciò. è per il gruppo delle reazioni cuta n ee, e n egativa l'altra, nè esiste un qualch e rapport<> fra i due gruppi di reazioni nel senso che dove più evidenti appaiono le reazioni di ipersensibilità meno intense siano quelle serologicl1e che si.amo .abituati a considerare come espression e di uno stato di difésa, od inversamente .. D'altra parte vediamo ch e in altre malattie, nelle quali accanto a reazioni serologiche sono state rilev.ate reazioni cutanee, quali l 'echinococcosi e la febbre di Malta, non esiste parallelismo fra i due ·ordini di reazioni, giacchè se in un certo numero di casi entra mbe le reazioni sono positive, esiste pure un num ero non indifferente di casi nei quali solo1'una delle reazioni è positiva, e questo ordinariamente si · verifica per le reazioni cutane& che dimostrano una percentuale di positività nettamente più alla delle reazioni serologiche. Di più nella infezione melitense le due reazioni mancano di stretto parallelismo sia nei riguardi del periodo di malatti.a nel quale comincianoa comparire, sia nella loro persistenza dopo. avvenuta la guarigione. . Se quindi le reazioni sero]ogiche e quelle cu-· tanee hanno uguale origine, esse devono però essère regolate n ella loro manifestazione dacondizioni diverse di reattività delJ•'organismo;. da cònd'izioni che tanto per re une che per le altre risentono, e forse ~on in eguale misura-:r.
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la influenza di tutti quei fattori costituziorta 1i (rnorfologici, n er vosi, endocrini, serologici, ecc. ) ed ambientali che regolano la comparsa ed il decorso di quel complesso modo di reagire dell'organismo di fro11te alle infezioni su cui si fond.a no gli studi dell 'immunità . Resta però certo che se r eazioni serolog ich e e reazioni cutanee sono due diverse modalità di reazione del! ' organismo dipendenti sen1pre dall 'attività di una stessa p.arte di esso, le r eazioni Cl1tanee si presentano di una sen si})ilità notevolmente n1aggiore. ' E nei riguardi d r Il 'infezion e tubercolare se alle r eazioni cutanee è stata d.ata tanta importanza per studia re il fenom eno dell 'allerg ia , non dobbiamo di1l1enticare che l 'allerg·ia non ri siede tutta e soltanto nella ser1sibilizz.a zione d ell 'organismo ai prodotti del b.acillo tubercolare, m.a è la ri sultante della sen sibilizzazione e della difesa ch e . I 'individuo pon e in atto contro il bacillo stesso. Le reazioni biolog·ich e non ci forniscono p er ora . elem enti suffi cienti per g iudicare dello stato di difesa e quindi di r e istenza dell ' indi,,iduo all ' infezione tuber colare, sono soltanto i dati d esunti dalla pr olungata ed a ttenta os~ e rvazione clinica , quelli che ci permettono d i formulare un g iudizio prognostico relativa· n1ente esatto . Le r eazioni di iper sen sibilità quando siano poste a raffronto con i dati desu11ti a.all ' osservazione clinica ci possono, sino ad un certo punto, illuminare sulle condizioni di re.attività del sog·getto e fornir e quindi un elemento di notevole interesse p er lo studio e l 'apprezzamento delle condizioni individ~ali. L 'allergia non può e non deve essere circoscritta .allo studio ed alla interpretazione delle razioni di ipersen sibilità cutanea ed eventualn1ente anch e dei risultati delle r e.azioni serologiche, ma deve comprender e lo stu~io c.ompl eto dell 'individuo portatore di una infezione tubercolare, per tutto quello ch e riguarda l~ diverse attività biologiche in ra pporto .a tutti gli attributi d ella costituzione intesa nel senso più largo. . In tal modo potrà apparire for se m eno oscur~ il vario decorrere dell'infezione tuber colare n ei diversi individui e potrà forse meno difficil e essere il tentativo di influire utilmente sulla evoluzione della malattia. I risultati delle più moderne indagini, ch ttentano di porre a raffronto i dati d esunti dallo studi.o clini co con quelli rilevati al tavolo anatomico e con quelli relativi alle r eazioni tube~ coliniche, indicano qual e debb8: essere 18: vi.a per lo studio dell 'all er g ia. La diver sa ed 1nd1viduale reattività dell'organismo di fronte oll 'infezione tubercolare si appalesa a noi da una parte con i . sintomi clinici e con i parti~ colari fenomeni anatomici, dall'altra con q1 1r fenomeni di reazione ch e possiamo apprezzaro soltanto attraverso le prove serolog ich e o cutanee. Lo· studio completo di · tutti questi sintomi, il rapporto di essi con la evoluzione della
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n1alattia ci posso110 r e11der e co11to delJ o stato aller g·ico dell 'individuo. Tanto più esatta potrà esser e I.a valutazi on e. di tali condizioni d el sog-, o getto , .tanto m en o incerta sarà la progn o i, e ~·eno in certa la terapia. E p er ora n ell 'a enza di m ezzi terapeutici sp ecifici atti a con1b atter e direttamente il bacillo di Koch, i nostri s forzi d evono esser e diretti ad agire sull 'individuo modificando opportun.amente ed utilmen te ]o stato allergico, si da esaltare quelle difese ch e già l 'org.anismo cominciò ad .attu.are alla 7n · m a p en etra zione ed alla prima offe a d el baci 11 o t uber colare. 30 agosto 1929-VII.
NOTE E CONTRIBUTI. Cont1·ibuto allo studio delle cisti del collo(*). Dott. SERTORIO MARINACCI, Doc . di P.a tol. Chirurg·., di Clini ca Cl1i rurg. e Medicina Opera tori a . Le 111ie osserv.azioni si riferiscono a due grosse cisti del collo , che m entre a veva110 in comune dei dati obiettivi ch e i1e p erm ettev.a no la diagnosi .fisica, cioè di un contenuto liquido limita to d.a una parete b en individu.alizzata , n e differivano essenzialmente per la sede e p er la patoge11esi. In un caso si tra ttav.a di u11a vo~ luminosissin1a cisti di orig·ine n eopla tica, ciston1a unico della tiroide, n ell '.a ltro ca o invece si trattava di cisti da r esidui embrionali , cisti branchiogen e del collo. Ilo cr eduto illustrare brevem ente questi due casi ch e ho avuto occ-a sion e di osservare e di opera r e, per lo sviluppo insolitamente n otevole ch e pre enta,r.a il cistoma tiroideo , e per la frequenza non molto alta, delle cisti del collo di origine bran chiale. N. N., di a11ni 73. Nulla di notevole n el gentilizio, e n el} 'anamnesi remota: l 'infer111a da circa quattordici anni si è accorta di una tumefazione in corrispondenza della region e m edian a del collo, ch e è andat a progressivamente aun1entando di volume, tanto da raggiungere dimen sioni enormi (fig . 1) : l 'inferma asserisce ch e i11 questi ultimi lnesi la tun1efazione è andata au111entando di volume · pii1 rap-idamente, tanto da di stendere la cute ch e in un •t ratto dal lato sinistro, è prossi1na ~d ulcerar si: n on le h a m ai dato disturbi n oteYoli : l1n sen so di peso, di ten sione fa tidiosa, lieve disturbo al r espiro e alla deglutizion e, la voce rauca. Obiettivamente si nota una voluminosa tumefazione ch e occupa tutto il collo, n e ~orp assa i limiti e riman e pendula sul torace ; le (..,) Comunicaz jon e fatta al XXXV Congresso della Società Italian a di Chirurgia, Ro1na, 12-15 ottobr e 1829 .
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di111e11sioni della tumefazione uguag-liano quel1e della t esta dell 'inferma: si estrinseca lieve1ne11te più a sinistra che a destra; presenta n ella metà sjnistra, nella parte superiore, un tratto di cute a!rossata con un~ zona cianotica al centro, prossima ad t1lcerars1; la cute compietamente sollevabile in pliche, escluso nel tratto arrossato: la superficie liscia in tutta l 'estensione della tu1ne-
un fatto · accessorio. Si sa che anche. normaJme11te le vescicole ~iroidee mostrano nell 'interno una raccolta di sostanza gelatinosa: tale sostanza .aumenta in condizioni patoloaiche e per l 'ingrandirsi delle cavità il tumore ~umen ta di volume: le tr.abecole connettivali fra esse interposte si atrofizzano e tendono ~ scon1pa-
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fazione, la consiste11za n ettan1ente flutLuante: imprimendo i11 toto alla tumefazione dei movimenti di latera!ità, si osserva una spostabilità laterale, sebbene in grado molto limitato-: non sintomi a carico del simpatico, non reticolo venoso molto sviluppato : non sintomi ascoltatori. ..
In base ai da ti raccolti coll'esame obiettivo si diagnosticò trattarsi di un gozzo cistico. Si sa infatti che i cistorr1i della tiroide possono assumere uno sviluppo eccessivo, che oggi è raro più veder e, dato cl1e i pazienti in genere ricorrono prima al chirurgo: per l 'età dell'inferma , per il lento accrescimento si poteva nel . nostro caso pensare a un gozzo colloiqe, che però facilmente si escluse per ·i dati obiettivi della palp,azione : il gozzo colloide ha per solito una consistenza molle pastosa. Ricordo di aver operato con su·ccesso, qualche anno fà un enorme g·ozzo colloideo, di cui purtroppo non serbo le fotografie, in una donna anziana, che datava da circa 20 anni: 1)er il criterio del1'età, del decorso, della consistenza si po tè fare la giusta diagnosi: s,i trattava di due grosse masse separate, che presentarono notevoli difficoltà operatorie, all 'enucleazione (fig. 2). I gozzi cistici, specialmente i cistomi unici , i1on sono molto fr(,qur.nti: si devono naturaJm ente annoverare fra i gozzi cistici solo quelli in cui l'elemento cistico è il substrato morboso predon1inante, e i1on quei gozzi in cui la m.assa predon1inante è solida, e intercalata qua e là da qu.alch e cisti. pircola, che rappresenta solo
rire, i ·vacuoli ' 'icini confluiscono in spazi sempre più ampi , e si formano così,· per conflue11za di vescicole distese, cavità multiloculari, pauciloculari,· uniloculari: il contenuto gelatinoso si trasforn1.a in liquido viscido, presenta una colorazione bru11astra, dovuta ad emorragia per rottura dei vasi della parete . Nel caso da me osservato, l 'atto operativo dim.ois trò trattarsi di una grossa ciste unica, bilaterale, perciò di volume eccessivo: aveva un contenuto filante brunastro, in rapporto ad emorragie, per rottura dei vasi della parete. L'accrescimento più rapido notato dalla malata in qu.esti ultimi tempi, e ch e· a un esame superfiéia1e avrebb·e potuto far pensare a una trasfor~azione m~ligna, doveva mettersi in rapporto sia con le ·e morragie di origine dalla parete., sia cQn l'assottigliamento della parete, e per .conseguenza con la diminuita resistenza di essa. ·*
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. Qualche osserv.azione di tecnica. . Nel mio .. . caso , insieme alla grossa cisti si doveva asportare una vasta zona di cute aderente, prossima ad ulcerarsi che . non . poteva essere dissecata con il lembo,· perciò l 'incisione semplice a cravatta del Koker, la modifica portata dal Durante, l'incisione ad angolo di Koker, l'incisio'ne ad U che in questo caso sarebbe stata raccom.andabile per il notevole volume del tu more, non erano adatte al- caso : non era pos~
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sibile cioè sollevare col lembo un tratto di cute adere11te e in via di ulcerarsi : l 'incisione n1edia na verticale r accomandata dal Bottini, 1)resentava gli stess i in convenienti. P en sai perc iò di servirmi d ella combinazion e di due incisioni , una trasversale, superiore tesa da un n1uscolo sterno-cleido-mastoideo all 'altro) a qualch e centimetro dal bordo n1andibolare,
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.aJtra ad U i ct1 i e tremi si r iunivan o con gli estremi dell 'in,.cision e n1andibolare, e il cui })Unto più basso era a livello del giug ulo: lutto - il tratto di cute limitato dalle due incisioni veniva asportato in sieme a l cistoma . L 'incisione oltre a dare luce sufficiente da vermettere un esatto isolan1ento, d ette una cicatrice non deturpante : le branch e dell'incisione ad U furono riunite in sen so verticale di guisa ch e n e risultò una cièa tr ice a T di cui solo la porzion e verticale er.a visibile com e una ,sottile linea, m entre il tratto trasversale era quasi l
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a der en te, p oich è l 'isolan1ento riusciva troppo .artificiale. L 'operazion e fu eseguita in anestesia locale con soluzione di n ovocaina all ' l % e al 0,50 %. Fin d.al secondo g iorno feci . alzare dal letto l 'operata , ch e sopportò b ene il g rave atto opera ti vo, ed ebbe poi un decorso post-oper.a torio normale; ora è p erfettam ente g uarita e presenta un n otevol ~ migliora m ento non solo delle condizioni fi sich e ma anch e delle condizioni mor.ali, poich è la povera donna, per la deturpante infermità, si era quasi appartata dalla ocietà. Le fotogr.afie ·.ch e pr·es·e11to (fig·g. 3 e ±) sono p er sè molto evidenti. L 'importan za del caso illustrato è dovuta al volume insoli to del cistoma, all 'essere il cistom.a uniloculare, all 'incisione d.a me ideata , ch e h a corrisposto pienamente allo scopo, di dare cioè una larga visione oper.a toria, di a sportare la zona di cute alterata, di dare una c ic.a trice non detl1rpante, incisjone con1binata ch e cr edo di poter raccomandare in casi simili. \. . anni
a11r1i :50. Si è accor to da Yari cli avere una tu11lefazione in corrispondenza d ell a r egion e cer vicale 'd. ch e è andata lentan1ente e prog·ressivame11te aumentando di volume; non proc"L1r a disturbi notevoli nè locali nè gen erali : l 'infer1no asseri sce di non esser nato con t ale tun1efazione, ch e è compar sa so}o su ccessiYan1e11te. Egli si è rivolto a un sanitario che per due Yolte 11a punto la tumefazione vuotandon e "LIIl liquiclo sieroso torbido: m ai h a a uto elevazione di Lemper atur a. Ob1ettivamente, quando il inal at o è ven u to alla mia osser,·azion e, presentaYa u11a tt1mefazion e d ella gr a11dezza di un 'arancia, situat a nel triangolo supe rior e d. d el collo: la cu te er a del tutto n or111ale, la superficie liscia, la con sisten za i11olle fl utlttan te; i l in1iti della tun1efazion e app ariYan o 11etl i : sorµassaYa la linea m ediana, arriYava in alto a contatto de1lla manclibola, si approfond aYa 1)oslc riormen te sotto lo sterno-cleido-111astoicleo, co111e 1n eglio i poteva co11statare face11do ro11lrar rP il n1t1 colo: la tumefaz ione n on er a affatto r idt1c i bile i1è n umentava cii volu111e con gli sforzi rc"pi;-ntori . co n la to 3se. 1\. .,
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r1ascosto completamente dal bord o della mandibola : l ' isolarr1ento dell a g·r ossa cisti presentò notevoli difficol tà specialm ente in corrisponden za del laringe e della tr.acl1ea, onde ritenni opportun o lasciare un piccolo tratto di parete
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cli una ttrn1efa zion c .a li111iti 11etti , a ro11lenuto Ji qu itlo• 1)0 to 11 el triangolo ·upe· l i or e cl i; I eo11o , al di so Lt o tl C' Il o s terno-e Ie i dom a ~ 1oideo. Si poteva .ag·e,ro]men te e eludere i tumori sol idi del col lo : la fluttua zione n etta e il dato an<.imnes tico delle punture evacuatri ci prece· d entem ente fatte ci davan o la certezza trattarsi di tina raccolta liq11ida limi lata da un a ]Jarete a li miti n ett i: questi due criteri ci davano ancl1e la possibilità di escluder e una raccolta fluidificata , un ascesso fr eddo: l 'età, J 'as .. cnza costante di terrt1)er.atura, il limite n etto dell a IJarc le erano criteri co11trar i all a ·diagn osi di
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a . . ce ~~ O freddo. Si 1)oteYa pen are ad un aneu- nella maggioranza dei casi dalla seconda tasca ri n1a: n1ancava la caratteristica pulsazione e dal second o solco bra nchiale, le m ediane ine pan iva, mancavano i sintomi acu sti ci, i fatti ' ' ece si orig inano dal seno cervicale e dal d otto di con1pressione n er vosa, la riducibilità: per tireo-glosso. Le laterali occupano per lo più di l)tÙ vi era il criterio d ella puntura preceden- il triangolo superiore del collo, fra il laringe temente fatta . Così an ch e si potevano elimi- e lo sterno-cleid<;>-mastoideo, più raramente il n.a re le cisti em.a tich e del collo: sono r.arissi- triangol o inferiore, le m ediane sono sopr.a- o m e, il loro co]orito brunastro per lo più tra - sottojoidee : , raran1ente ·e sse sono congenite. spar e a ttraver so la cute, sono parzialmente riDalle difficol tà incontrate n ell ' operare i due ducibili , poichè quasi sempre comunicano con casi citati, difficoltà previste e quindi più agei gro . i vasi venosi : c 'er.a il cri terio della pun- volmente superate, ritengo opportuno trarre tura. Si poteva p en sar e p er la sede al linfan- qu.a lch e osservazione utile nella chirurg ia del gioma del collo, o i groma cistico: sappiamo collo. . ch e il linfang ioma è con genito, e si riscontra In ogni caso di O})erazione chirurg ica ne) p er lo J)iù n ei bambini. coll o è indispen sabile un esame obiettivo accu.. Riman eva perciò da a mmettere ·una cisti rato della lesione, e un attento esame anato. branchiogena per la sede , per i r apporti con mico d ella r egion e: solo in tal modo potremo lo lerno-cleido sotto cui era situato: si sa ch e r enderci esat to conto d ella ubicazione d el tu. , tal i cisti possono estrinsecar si tardiv.a mente more, d ei suoi rapporti, d el come i ra pporti con1e del r esto accade per i car cinomi bra11- n orn1al i s iano alter ati, e in faccia a quale nuoch i ogen i . v.a dispos izione di rapporti a natomici ci tro• L 'operazione (30-1- 2.6) fu eseg·uita in aneste- v1amo. s i..a l ocale: si .adoperò l 'incision e del VerneuilQuest 'esa1n e indispen sabile corr edato da una . . . ' . . Morestin : la cisti fu comrJJetamente isolata. esatta conosce1 1za anatomica c1 porra innanzi a lla J)eriferi a: i11t©rn arn ente e profondame11te .agli occhi la n u ova di sposizion e a n atomica, ci ]a ci ti aveva, come di solito avvien e in simili fa rà edotti d eJ. rapporti ch e il tumore ha al casi, salde a deren ze con la carotide esterna e dinanzi , a i lati e posteriormente con i diversi con la giugulare intern.a, aderenze ch e furon o organi della difficil e e importante r egione: opecon n1olta cautela dissecate, riuscendo ad iso- rande con questi criteri avr emo un lavoro falar e la cisti , ch e presentava anche altre ade- cilitato ed eviter em o dell e ing r ate sorprese. renze, sebben e p iù ]asse, con il laringe e con RIASSUNTO. la n1a toide. Il decorso post-opera tivo fu de] tutto normale : 11 malato u scì perfettamente L 'A . illu1 tra due c.a ~· i ·d i cisti d·el collo. In guarito in 12a g iornata. L 'esa111e del pezzo un caso, d onna ·di 73 arini , si trattava di un .asportato dimostrò trattarsi di tina cisti a pa g rosso gozzo cistico interes ante per l 'i11s0Ji t0 r ete spessa, con conte11uto di cattivo odor e, ii1 volume, per esser e una .çisti unica, per la dopp.arte liquido, in pa rte costituito di una poltipia incision·e eseguita, e ch e l 'A. cr ede poter g1ia g r assosa, conten ente p eli . raccomandare in casi in1ili. Presen ta le fotoSe con do l 'opini 011 e di Rosov conferma ta poi g·r.afie prima e dopo l 'oper.azion e. dalle os ervazioni ulteriori, i tumori bra n chiali Nell 'altro caso, uomo di 50 a nni , si trattava i riscontr ano nelle stesse r egioni ove si pre- di una grossa cisti bra11chiogen a del triangolo enla110 le fi stole ·on1onime , cioè in corri 1)on- super. ,del coll o. d enza della sede dei relativi spazi branchiali : L ' A. fa delle- con ~ iderazioni diagnosticl1e, la parete è per lo più fitta e spessa, fa tta da }Ja togen·etich e e opralutto di tecnica riguard~ tes uto connettivo addensato : il contenuto ' 'a- i 11 SJ)ecie .alle ader enze di t.ali c i ~t i con i gro ~ SL ria da una sierosità torbida, giall astra ad una ,-a . . i clel collo. 11olti ()'l ia d ens.a simile a quell a che si risc·o ntra. BIBLIOGRAFIA. n c()'li ateromi del cu·o io capelluto. Una caratt eri tica propria delle cisti e dei tumori br.an- Ar.BERT. Diagnostica Chirurgica. Casa Editrice ' ' allardi . r l1ioo·eni , ch e h a g rande. inter esse per il chirt1ro·o, è ch e essi occupano le r egioni profonde 13,\STIANEL LJ. Le zioni di (~linica Chiru rgica, anno 1910. clel collo e presen tano rapporti intimi con il BEnGi\ CANN-Dnt-.rNs. Trattalo cli Cliirurgia Prat i ca. laringe, con la trach ea, col faringe, con l'esoSocietà l~ditr. Librarja. fago, ma se()'natamente con l~ guaina del plesso BoTTI NT. Cl iiru rgia del collo. Società Editr. ' ' al] ardi. carotideo: ])erciò R ueter cl1iamava questi tuBl.- no'''· Zur L eh re von. cle11 serose11 llalscislen. 111ori atero111i de 11 ' involucro carotideo. Langen])eck. 1\ r ch., Bel. 11. Le ci ti branchio()'ene possono essere media- Dl.-PLAY. Diagnostica chirurgica. Ca a Editr. ' Taln e e laterali: n1cnfre Je laterali si originano l ar ll i. L
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, I ANNO
XXXVì, NuM. 47]
1717
SEZIONE PRATICA '
.
.DunANTE.
Trattato di patologia e terapia chiru r-
gica. Società Editr. Dante Alighieri. FoRGUE. Compendio di Patolog. Chi rurg ica. So-
cietà Editrice Libraria. Beitrage zur Kerintnis der Branchiog. -Geschiv(ilste. Billroths Zeitschrift, 1892. LEOTTA. Medicina operatoria. Unione Tipografica
1GusSENBAUER.
J~ditr.ice Torinese. H1r.DEBRANDT. Ueber
angeb.
epitelh Cisten und
Fisteln. Langeheck 's Archiv, Bd. 49. ln. Crundriss der chirurg . topog r. Anatomie .. Ver-
l ag von Bergmann. Wiesbaden. .SCHEDE.
V'eber
die
tiejen
A theromecJsten
des
Hals. Langenb. Archiv, Bd. 14. ÌRENDLENBURG.
Det1tsch e Chirurgie Lieferung, 33,
I IIalf. WoLFIER. Zur Casuislik der m edial en gesich. . Spal t e. Archiv . f. klinische Chirurgie, Vierzigsl er Band, Vierles Heft, S. 795. :PAUCHET. La Pratiqu e Chirurgicale Illustrée. Gaston Doin, éd.
SUNTI E RASSEGNE.
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DERMOSIFILOGRAFIA. Le melanoder1nie. ( WEILL.
Le· Bullet.
r.1 édical,
n. 18, 1928).
'
Si d csignan9 con questo nome le color.a zioni nere anormali , p iù'. o m eno generalizzate della pelle. L 'A. d escrive rapidamente tutti i quadri morbo i che presentano questo sintoma. 1) r.t elanodermia addisoniana. L 'inizio è -lento e I '.e voluzione progressiva: la cute nei ])Unti di maggior attrito, o esposti al sole, le mucose, le unghie sono colpite; esiste un accumulo di melanina nello strato germinativo e nelle papille d el derma. Esiste .anche l' « addis onismo » d ei tubercolosi , in cui le anomalie pign1entarie i associ.ano .'a d .a stenia e din1a· grimento. 2) i\;felanodermia ptiriasica. La sede di predilezi·o ne è alla nt1ca, all e spall e, alla cintola, rar.amente colpi sce le muco e. È sempre c on1plìcata da manifestazioni di grattamento. 3)
r.1 elanodermia delle cirrosi bronzee;
(IIa11ot e Chauffard). Il colorito è plumbeo con riflessi m etallici, predilige il collo, la fa ccia, il dorso d ei piedi e d elle mani. Spesso rè unita a dì.abet e e a cirrosi d el fegato: nel idern1a c'è a ccumulo di rubig ina. Anche altre ·affezio11i epatich e (colemi.a familiare di Gilb ert, ·a~cuni itteri ·ecc.) possono presentare melanodern1ìa. · Esistono poi m elanodermie dipendenti da una sindrome endocrino-simpatièa, come la melanodermìa del Based o"'' , d ell ' ipofisi, del Raynaud, de11a sclerodermia, come la pigmenlazione . de11e areol e nlammarie o il cloasma d elle gravide; n1 elanodermie congenite o evolutive," come quelle dei neonati , i n evi pigment ari cl1e po sono evolvere in una «· lentigo H n1alìgna , lo xer od errna pigm entoso di l\.aposi
che si associa ad atrofia e :1 ia11ea e a teleangettasie. . Alcuni tumori si acco11111ag·nano a melanodermia: i nevo-carcinomi, 1'.acantosi nigricante, la neurofibromatosi di R ecklinghausen che appare sotto l'aspetto di i11acchie l enticolari, o n1ummulari, o di pigmentazione diffusa. Certi stati tossici cla11no anche rneJ.anodermia: l 'argirismo, l 'ar seni cismo (frequente oggi a ved ersi p er il grande impiego di arsenobenzoli), il saturnismo, l 'into·s sicazione da antipirina, da gas asfissiante . Gli agenti fisici e chimici (sole, caldo, ragg·i X), le . dermiti .a rtificiali o infettive, l 'erpes, l 'impetigo, la prurigo, il lich en, la foruncolosi possono lasciare anomalie di pigmentazione cutanea. La sifilide dà le forme areolari pigmen tarie, sopratutto al collo, e la leucomelanod ermia ché si estende a p lacche: anche la lebbra si accompagna a pigmentazioni varie . Melanodermie possono riscontrar si ir1 molte malattie nervose (emiplegia, tabe, n evriti, siringomielia) e - infine - nella malaria. La diagnosi in sè è facile, diffi cile è invece l 'ind.a gine ·e tiologica. L ' A. passa 'p oi allo studio d ei 3 pigmenti che si possono trovare : 1) il pigmento ocraceo, l 'emosiderin.a o rubig·ina ch e dà le reazioni d el ferro , si forma n eg·Ii stravasi ·sanguigni , si trova nel d erma e mai n ell 'epidermide; 2) il pigm·e nto ,mala:nico, che non d à le r eazioni del ferro , si trova n ei plasmodi e n ei leu cociti circolanti (si noti ch e l 'A. non cita alcun n ome di autore italiano, e ricorda solo il Laveran!); 3) la melanina, cl1e non contien e ferro , ed è il cos tituente normale d ella cute: essa si a ccl1mula n elle cellule d el corpo n1ucoso di Malpighi e d ello strato basale. I pigmenti di origine vasale (rubi g ina, p. malarico) si trovano . . . . invece n el d erma , accan to al vasi sangu1gn1. Se la pigmentazione è accentuata si trovano , a livello delle papille, d egli elementi .a ll ungat i, carichi di granulazioni pig m entifere ch e s'in t erpretano com e g lobuli bianchi ch e tolgono all 'epitelio l 'eccesso di p igmento ·secr eto. Nella melanogenesi , nella malaria, il pigmento è prodotto spese d ella emoglobina , la fra g ilità g lobul.a re spiega la emosiderina ; in quanto a lla melanina da Addi on in poi , fu attribuita un 'importanza fondam ental e, }Jer la sua gen esi , all 'influenza del sin1patico, e a ll a lesione della sostanza midollare surren ale, ch e n e è, embriolog icamente, un 'emanazion e. Recentem ente il Sézary h.a n egato ogni ' ralor e a questo fattor e nervoso , dimostran do ch e non solo ipo- ma anche ipersimpaticotonic i possono prese11tare simili deviazioni pigmentarie. Caduta la teoria n er,·osa , e tramontata rapidamente quella emolitica , la teoria cellulare d ella m elanogen esi è oggi in favor e. . Que ta t eoria , sost enuta d a Bruno Bloch , s1
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1718
IL POLICLINICO
fonda sui seguenti dati di fatto: ponendo sezio!1i istologiche di cute, ottenute per congelazione. a contatto con la diossifenilalanina, corpo ' ricino ·a lla tirosina, si ha formazione di m·elanina con disposizione di questa secondo qu.a nto avvie:µ e in vita: esisterebbe dunque nella cute una diastasi, capace di trasformare per ossidazione il cromogeno diossife'n ilalanina (detto più brevem ente dopa) per tr.asformarlo in m elanina. . · Il Bloch spiega in questo modo la m·elanoclermia degli Addisoniani: d.a to che il <c dopan è una sostanza .assài simile a ll 'adr·enalin.a noi ' ammettiamo che circoli n el sangue, norm.almente, un corpo ch e è trasformato in adrenalin.a dai surreni . Qu.a n'do questi sono lesi Q insufficienti, questo corpo che non può essere trasformato, serve .a formare del pigmento, il ch e rappresenta forse un modo d'eliminazione. La teoria del Bloch non è provata, ma l' A. la con sidera con gran favore. V. SERRA.
Le pigmentazioni sif"ilitiche della 1nucosa boccale. Tli èse de Paris, 1929). L ' A. riprende questo studio , ancora pieno dj molte incertezze. Una volta ogni l)igmentazione interessante le mucose e la cute , era attribuita alla tubercolosi delle surrenali: in seg·uito furono segnalate le macchie emorragiche nell:a m .a lattia dei vagabondi, infine jl cercl1io si è allarg·ato con l 'entrata , in questa sindrome, _della cirrosi bronzin.a e · della pigmentazione fisiologica. Fino .a l 191.3 la sifilide non era con siderata con1e capace d'interessare le rnucose. L' ..\. . dopo aver esaminato le varie osservazioni pubblicate, giung·e alla conclusion e che vi sono due c.ause prin cip.~ li nelle pigmentazioni mucose: una ca-qsa a diuvante, rappresen tata dall 'attitudine più o meno gr.a nde d 'individuo .a presen tare pig·mentazioni , ed una causa determin.ante , r.a ppresen tata da un 'infezionè, più raramente da un ' intossicazione, ponendo, al prin10 posto, fra le infezioni, la sifilide. Per quanto rig·uarda l'origine dai pigmenti, è noto ·come ·esist.ano la rubigin.a, pigmento ocra, avente le reazioni dei sali ferruginosi, e la m elanina, pigmento nero, conten ente solfo e fosforo senza le reazioni del ferro. L' A. però è del parere che si tratti di un pigmento di provenienza unica derivante sempre dal ferro . sanguigno. È difficile farsi un'opinione precisa fra le varie teorie em esse sul meccanismo della pign1en tazion e. Sen1bra tuttavia ch e sia neces&ario un complesso i11orbo·so che alleghi ad 11n processo emolitico un disturbo della funzione ep ati ca . I r esidui dei globuli rossi prodotti in eccesso, in, ece di pas are i1ella bile, infiltrano i tessuti. Ogni causa ch e provoca la dilatazione dei piccoli ,·asi e la stasi san guigna , ogni : ausa ( S EL IKOWI CH.
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NUl\1.
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infi.amm.atori.a lenta e sclerosante prep.a.ra il· terreno alla pigm·e ntazione. Da ciò l 'opinione ch e la sifilid-e che ha tutti questi prj:ilegi, sia la , responsabile delle pigmentaz1on1 mucose. LA. aggiunge, come arg,omento, la contemporanea esistenza della si~ilide n~l. soggetto, la coesistenza e spesso la iustapos1z1one delle macchie melaniche con leucoplasia; I.a sede, lungo la linea interdenta. ria delle guancie, localizzazione abituale della> leucoplasia, l '-e sistenz.a n ell.a mucosa d 'in filtra ti ·cellulari analoghi a quelli della sifi1ide n ella regione pigmentata. A. Pozz1 ..
ORGANI DIGERENTI. Sulla .di verti colosi dell'intestino c1·assa... (H. BERG. Deutsclie Medizinisclie lllo·ch e nscr.~ n. 28-29, 1929).
Questa m .a lattia è conosciuta d.a molto tempo; ·essa colpisce tutto l 'intestino, con particolar-e predi.Jezion·e però la flessuir a sigmoide ;. è più frequente nell'uomo che nella donna, appare nella seconda metà della vita, sopra:. tutto n ei grassi. Si tratta di p.rolung.amenti del lume dell 'ìntestino in corrisp·o ndenza dei punti in cui i vasi traversano la p1arete , in vicinanza dell 'impianto delle tenie. Tali prolu11gamenti sonorivestiti · di mucosa, sottomucosa e sierosa. estremamente assottigliate. Gr.ande importanza per la patogenesi dei diverticoli si dà alla presenza di grasso .e agli sforzi di propulsione. dell 'intestino 1 • dt1r~nte i quali Barling ha veduto comparire·, nel corso. di una operazione, numerosi diverticoli sulla parete intestinale, che poi si afflosciavano nuo. vamente. La presenza dei diverticoli non acquista però un.a importanza p.a tologica · che qu.a ndo il contenuto intestinale vi ristag11a o il turgore della mucosa ne str.angola il lume. Allora alla diverticolosi su ccede 'la diverticolite , cui possonoseguire ascessi , infiamm.azione della mucosa· circostante, gangrena, erosione dei vasi , en1orragie ·e perforazioni nel cavo peritoneale, torsioni .d ei diverticoli. La possibilità che alla diverticolosi si associ o si sovrapponga un ca.rcinoma è rion solo ammessa, ma da alcuni ritenuta assai frequente. La sintomatologia va da disturbi di scar sa importanza (flatulenza, sen so di oppressione, .e cc.), ai complessi morbosi che hanno giustificato il nome di appendicite sinistra; talora i processi infiamm.a tori pericolitici simulano la presenza di un cancr() cc pseudocarcinoma del sigma n. Nell'anamnesi risaltano specialm ente la lunga durata della malattia e il senso subbietti'vo di e< incomp1etadefecazione n. La rettoscopia non porta un· grande aiuto, in,rece la radioscopia è di imm ensa utilità. Ma i clismi di pasto O})aco devono e. sere fatti con g·rande prudenza , e così quelli di pu-
.~NO
:IX.XVI, NUl\I.
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SEZIONE PRATICA
li~ia
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che li precedono; altrimenti si può incorrere nel p ericolo di perforazione dei diverticoii. Dopo aver praticato accuratamente l'esame .del! 'intestino quale si presenta .allorchè è completamente iniettato, si ripeterà l 'indagine 2 o 3 giorni dopo, e si avrà allora il tipico contrasto dei diverticoli ancora iniettati col lume del}'intestino oramai svuotato. Le ombre dei diverticoli appaiono allora sotto forma di piccole .Palle, di semilune, di coppe, di anelli. Nella somministrazione çlel pasto si nota spesso la ·comparsa di pliche tr.asvers.a li della mucosa -ehe impiccoliscono il lum·e: sono, insieme col dolore .a lla pressione l 'indice più sic uro della complicanza infiammatoria. . Lo stato d ella parete viene cosi ad acquistare una grande importanza, p erchè ci permette di stabilire se la diverticolosi è un reperto secondario o di grande importanza. Una grande parte delle s ig moiditi e tutte le forme ·di cc colite infiltrativa n appartengono alla diverticoli te. La terapia più consigliabile è senza dubbio quella con servativ.a, a m eno che non esi stano indicazioni di interventi urgenti (p·erforazioni, ecc.); utile la somministrazione di un cucchiaino di paraffina due volte al dì, e una dieta .abitual e latto-vegetari.an.a con molti fr11tti ·e legumi: S·e, com e spesso -avviene , la vescica è coinvolta n el processo, e si sono formate d elle fi tole , ] 'intervento chirurgico è n ecessario. V. SERRA.
Mesocolon trasverso breve. (R. F1NOCCHIETTO e P. ScHLANGER. Arch. Klin. Chir. , vol. 154, pag. 129, 1929) . Gli AA. d escrivono 5 ,casi di questa curiosa .anon1al~a conosciu.ta d.a poco p er opera di Mathevv. e Lerich e. L'anomalia cònsiste nel fatto che il colon, per eccessiva brevità del suo meso, viene a · trov.ar s i fi ssato sopr.a la pi ccola curv.atura dello stomaco. Clinicamente l'anomalia si r ende evidente perchè cr ea un.a compressione d el duo. d eno e quindi o truzione cronica duodenale. I sintomi quindi corrispondono a qu·elli di un 'ulcera duodenale o di una colecistite. Radi olog ican1 e11te si osserv.a dilatazione e ìper1)e ri Lal i g a trica, dilat az ion e d ella seconda porzione d el di;iodeno e difficoltà allo svuo.t amento d ell a parte distale. Se si rinnova l 'esame .a 24 ore di distanz.a , si osserva subito la posizione a nomala d el colon . Gli AA. h an110 operato uno d ei casi osservati i11 cui la , intomatolog·ia era quella di una c olecistite. All 'inter vento hanno rinvenl1to una membrana ch e dall 'internò della ci stifellea , d.a ll a faccia inferiore del feg-.ato, incroci.ava i1 duodeno e si continuava sotto il bulbo e il piloro . La ci stifellea er a ricoperta da una membrana ch e dal g r. epiploon si inseriva alla fa ccia inferi or e d el fea-ato , I.a cistifellea stessa era liber a dal letto ep a tico e aderi,ra alla p or zione di scendente d el duoden o . Atlraver so il piccolo epiploon trasp ariva il
1719
colon. Sollevato il margine inferiore dello stoma~o, il colon appariva spostato in alto· e posteriormente e mancava, quindi, la r-etrocavità degli epiploon e il forarne . di Winslow. Esistev.a una plica che dalJ.a radice del m esenterio della 2a ansa digiunale, incrociava il colon deformandolo e si perdeva sulla faccia posteriore dello stomaco e sul gr. epiploon. Dopo sezione di questa si riusci a vedere il mesoco, lon lungo 5 cm. I vasi appaiono corti e grossi. Il pancreas è situato sopra il m esocolon trasverso, l 'ango.. lo duodeno-digiun.a le inferiormente. L'angolo duodeno-digiunale è molto a cuto e la prima an sa digiunale è incrociata da una grossa vena ch e la_ comprime. Subito a sinistra dell 'ansa i ved e l 'aTteria colica superiore. Forse la vena er.a la piccola mesenterica ; comunque, poichè non era possibile di spostare l 'ansa , fu sezion.ata. L'ans a si dilata subito. Il colon a scendente era ader ente alla. parete ..posteriore e dislocato all'interno in modo d a formare un grosso spazio parieto-colico. Il cieco è completamente fi sso, quasi extraperitoneale. L 'appendice è parzialmente aderente e vien e asportata. Il paziente , a distanza dall 'intervento, · è completamente guarito. Gli AA. ricordano ancora alcuni casi di me..: ocol on tr.asver so breve acqui ito , sia t emporaneo (da sifilide epato-viscerale) , sia persistente (p er invasione cancerig na) . VALDONI.
CENNI BIBLIOQRAF/CI Lu rsADA A. Ipotensione e iposfigmia, defi cienze di circolo. Luigi Pozzi , editor e. R om a, 1929. Prezzo L. 45 . lVIentre g·li stati iperten sivi h an110 su scitato numerose ricerche e sono tutta·via. l 'ogg etto di p ubblicazioni importanti , l ' ipoten sione è stata , i11vece, considerata più da l punto di vista strun1entale, sfigm omanometrico ch e da quello clinico. Se un.a tal e tr.ascura nza è, sino a un cer to punto , g iustificata da lla gamma apparentem ent e più estesa di sintomi ch·e l 'iperten sion e presenta ed anch e da una maggior e im 1Jortanza p ratica, tutta, 'Ìa Je indromi ch e posa n o far capo a un o '"' tat o ipoten i\ O son o i1ur e num erose e d el n1a~sim o in t eres e. Il d ottor Luisad a, p re pa ra t o a un talè argo m en lo d a una lunga serie di studi , di cu i molt i per sonali , e eg·uit i n ella Clin ica d iretla dal pro f. Frug·oni , ha colmato la J.ac11na p r esen tan do al pnbblico inedico un bel volum e di 330 pag ine, ·edito dal Pozii e da ] titolo cc I11ot ensione e iposfigmia >i . , Il libro è diviso i11 c inqu e 11artj. K el la 1a part e , ch e costitu isce la lJase fi siologica n ecessaria per lo stu cli o e per ] 'in t erpretazione <le1 fenon1eni , I ' A. espon e le nozioni fondan1 e11t'l1i e più mo derne sulla fi siolog ia del circolo e sull a p r ession e arteriosa e in fine la ~emeioti ca clel1 a c ircolazion e.
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1720
IL POLICLINICO
Nella 2a. pa r te sono studiale le forme ipo- sclerosi qua lch e progresso è stato compiuto e ten sive in g en erale e la loro patogenesi, le fornel lato m orfologico e n el lato chimico ma m e ip olen sive in c linica, la loro eziologia, la n ell 'essenza d el processo, nella sua patogenesi loro azio11e predisponente alle malattie, la loro e n ella sua etiologia pern1ane impenetrabile diag n osi prog n osi. non poca oscurità: di questo stato di cose iJ ella 3a. parte sono oggetto di studio le forvolumetto rappresenta una messa a giorno utim e ipoten sive in particolare, le forme costitulissin1a allo studioso. Segue alla trattazione zionali, · que lle che si osservano n elle m .alattie anatomo-patologica un 'appendice clinica deJ infettive acute, nelle malattie croniche, da ca- F errio. T . PONTANO. • renza, n elle intossicazioni, nella anafilassi, nelle malattie del cuore e dei vasi, dei vari organi Riceviamo: (polmone , fegato, rene), nelle mal.a ttie degli B,olog11a,. 5 novembre 1929-VIII. organi emopoietici, delle gl1iandole endocrine 1ll.mo Sig. Redattore-C.apo del « Polie del si st ema n ervoso. clinico n (Sez. prat. ) . • Nell~ 4a parte l 'A. considera le forme ipotenNel ce1.1no bibliog·rafico comparso nel fase. 44 sive parzia li e nella 5a. espone, infine , la terapia. dcl « Policli11ico » Sezione pratica, sopra il libro. Ho così rapidamente riassunto non il conte- di Patologia 'fropicale di Franchini e Giordano, nuto d el libro del dottor Luisada ma l'indice, abbiamo notato alcune inesattezze che desideriapoich è mi sar ebbe stato impossibile di lumeg·- mo rettificare, perchè espoSi~e in ·tal modo posgiare, a n ch e in modo fuggevole, solo una par- sono in.generare u11a falsa interpretazione nel lettore che no11 a.bbia già conoscenza del libro. Così t e. P er ragioni ovvie, ho dovuto lirnitarmi a riprodurre così, p er somn1i capi, l 'intestazione nella recensione è detto che << le psicosi figurano l ra le micosi e l 'ofidismo ». Il lettore del libro. d ei cap itoli. Ma il lettore, già d.a questa enupotrà render si conto che le micosi sono, comprese m erazione, · può rendersi conto d el lavoro a cnella Parte IV, Cap. IV ; le p sicosi nella Parte V .cumulato e della sua importanza. Leggendo e l 'ofidism-0 nella Parte VI; distinzione quindi 'l ' opera riporterà , ne sono sicuro, un~ impres- evidente nella trattazione di argomenti ben di·sione di sorpres.a quale fu la mia. Ho d etto ver si. Riguardo all 'apprezzamento ch e. cc sorprende al.di sorpresa poich è il lettore troverà in quest e pag ine , b en inquadrate e n ettan1ente interpre- quanto di vedere classificati gli ) spirocheti tra i protozoi e disorienta di trovare,, tra le spirochetate , numerose sindromi da lui certamente intosi, anche la febbre da papp.ataci >>,. facciamo .éontra te n ella p ratica ma ch e sempre gli erano not~e ch e nella trattazione della fèbbre da papapparse in un modo d el tutto indistinto e p ataci abbiamo dett o chiaramente che l 'etiologia ..confuso . non è ancora ben nota, ma per comodità di tratIl libro , scritto con una rara chiarezza , h a tazio.n e didattica abbiamo creduto di porre tale una b ella veste letteraria e l 'arg·omento ch e, Inalattia fra le spirochetosi (il che abbiamo fatto a prima vi sta, può sembrare arido e limitato , an ch e per la febbre gialla, che non è causata da a cqui t a un inter esse sempre m aggiore a mano spirochete). Del resto è noto cl11e il Couvy ha ria mano ch e lo si p en etra e ch e si è p en etrati .. co11trato una spiroch ete n ella febbre da pappataci ed il Whittingham a l\f~lta ha pure isolato da lla effi cacia esp ositiva vera m ente vissuta d el- una spiror.h ete. Quanto poi alla classificazione 1'autor e . delle spirochete fra i protozoi, ch e sorprende Il d ottor Luisada 11a semin.ato e raccolto un.a l 'at1tore della recer1 slone, ri1nandiarno a quanto larga m esse di cognizioni n el campo ancora · abbiamo eletto aJ principio del Cap. I, dove si spiega che cc pur esser1do la posizione sistematica poco esplorato d ella ipoten sione e il suo libro delle spirochete ancora n1olto discussa », ritesarà , senza dubbio , una guida preziosa p er conia1no ch e del)bano esser e classificate fra i pro~ lor o ch e vorranno coltivarlo in Itali a e fuori. tozoi. C. PEZZI . E di questo p ar ere sono ar1ch é, per citare solo alct1ni no1ni, il Castella11i ed il Brumpt. F . V.I\ ZETTJ. L' a.r teriosclerosi. Vol . in-8°. U n. Con ringrazian1enti ed ossequi Tip. -E d. Torinese, 1928 . L . 14. E. G. FRANCHINI . ••• Que t o volumetto fa parte d ella colla n a cc Bi: bliot eca di cultura m edica ». Il prof. \ Tanzett1 Re1)lico brevem ente al prof. Franchini. si è a s unto il còn1pito, dav,rero pond er oso, cl i In verità le psicosi i1on fi_g urano mescolate con esp orre q11anto di an tico e m od erno i sa in le inicosi e le ofidiosi ; 1na il capitolo ad esse ded ic:lto è interposto lra quelli dedicati agli altem a di a rteriosclerosi , dal punto di vista .anatri due argorm enti. tomo-patolog ico . Lucida esposizione, ricca di La posizione delJe spirochete è discu ssa : è cond ati e sp ecialn1en te d el frutto d elle ricer che troverso se appartengano ai protozo,i . Impressiom od erne. Og ni concezion e, ogni interpr e ta~io n a, pertanto, vedere in un libro moderno, cl1e n e è presa in consider.azione; da quella unitalo studio dei protozoi cominci, senz 'altro, con r ia di A ch off a quella m edia di Jor es a quella le spirochete. analiti ca d i Hueck. Og·ni contri b uto è p esato Queste m ende, i111pli citam ente riconosciute n elcon sana cr itica e 1'A. sp esso esp rim e l a su a la lettera del Fra11chini , n on offuscano i pregi opinion e, cl1 e ... a elin1inare le esagera zi oni e ]e él el trattato, n1ess i in 1l1ce nPl n1io cenno. un ilater al ità di vedute. Tel cam po d ell 'arteriaL. ' ' .
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SEZIONE PRATI CA
I CONGRESSI DI XXXV Congt..esso di Medicinèt Interna• . cr.:ontiniiazione; vedi numero pr:ecedente) . Serlula pomer idiana (ore 14,30) •
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24 ottobre.
Presidenza: QuEIROLO .
Continuazione della Discussione. LANDOLF1 (Napol~) . - L 'O. si soffern1a a parlare clelle varie sindromi paramalarich e: sindromi e1nopoietiche, sindromi endocrine, sindromi cardio-vascolari, sindromi nervose, sindromi epato.:splenich e, ecc. Recentemente I 'O. ha avuto agio di osservare 2 casi cl ~ssici di ittero emolitico con note di par amalaria : uno era associato ad infantilism-0 paramalarico, l 'altro al morbo di Duroziez paramalarico. La co11oscenza delle sindro.m i paramalar.1ch e, può giovare, secondo I 'O. a renderci spesso co11 to di alcune anomalie nosologich e f in 'og·gi i111splègab ili e della inibizione di reazioni o del! 'azione d ei farmaci. P . Mu o (Torino) .. - A proposito. de1l 'er etlità d ell 'ittero emolit ico, occorre rico;r dare che l 'ipotesi dell 'interv.ento d el fenomen<J , ben noi.o n eJ la dottrina dell a eredità, della mutali1JP.0 è dovuto al desiderio di accordare la su1)0 'Jsizio 11e <li · l ILLa trasmissione dell 'ittero come carattere cromogeno dominante. Contro tale premessa urtano precisamente i casi iso1ati 11ella famiglia , che dovrebbero essere dovuti all 'i11sorgen za di mutazione.Circa la possibilità di u sufruirne del fenomeno dell 'autoagglutinazione p er rlifferenziare l 'ittero em olitico costituzionale da quello acquisito l 'O. ricorda, come r~sulta da st1e ricerc4 e che, normalm ente esiste in tutti g li uomini un anticorpo capace di agglutinare a freddo i propri globuli e quelli d~ ogni al tro gruppo, ch e l 'O. ha chiamato panemoagglutinina e ch e può aument are in occasione di processi infettivi acuti o cronici . Qt1ando i] titolo della pa11em oag·glutini11a è molto alto, l 'aggl utinazione si fa an ch e a temperatura an\h ie11te, òandosi così ]uogo al fenomeno d ella agg1utinazione dei globuli rossi an ch e a temperatura a.rrtbiente. · Nessun fenomeno quindi particol are, ma semplicemente l 'aumento, da cau se generich e, di un anticorpo normale d el sangue. CRISPOLTI c. A. (Perugia). - L 'O . dopo esser si compiaciuto con ~I Relatore per la dotta Relazione, si richiama ad alcune sue ricer che esegui.t e i1el 1899 n ella quali potè stabilire fra 1'altro che l'aumento del bilinogeno urinario d eve considerarsi, in alcune circostànze · morbose, l 'esponente di un intensa attività d~ processi emodistruttori. Il caso studiato si riferiva ad uri giovane di 30 anni, ch e improvvisamente comin ciò ad accusare de])olezza genérale, d eperimento, febbricole serotine. Obie;t tivan1.e11 te presentava anemia spiccata, d e11utrizione, epa tosplenomegalia, m entre al-
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E CHIRURGIA. l 'esa1ne ematologico fu troYa to notevole d iminuizione del tasso emoglobi11ico, 2.500.000 corpuscoli rossi, mielociti. megaloblasti, e valore globulare aun1entato . Fu pensato ad una splen omegalia emolitica se,. condaria, sintomatica di u11a lues ignorata. Ese~uiita !~ riattivazione della Wassermann, questa fu p-0s1t1va ~d una cura arsenobenzo.Jica, portò in ter11po rel ativamente breve il p. alla guqrig·ione dando così· piena conferma alla diagnosi. · •
LAPICCnIBLLA (F~re11ze) . - L 'O. i11 tende r ibadire dal punto di vista pra tico l 'utjlità di mantenere il concetto sostenl1to da 1 Rel a tore, circa la man-· canza d i ogni fondamento, sicuramentie dilnostrato ~ila suddivisione in ittero con genito e in ittero acq uisito . L 'O. è condotto a ques ta co11 vi11zione dall 'osservazione di un caso di ittero em olitico insorto it1 corso d~ febbre maltese. Sl1l caso in que&:ione t11tto lasciava credere si trattasse di una forma acquisita, mentre l 'anamnesi famig·liare e gli esami clinic.?' ed ematolo·g ico dei collate•r qli, permisero, d i rilevare una diatesi emolitica famigliare. 'f anto sul malat o ch e n ei familiari la sintomatologia era scar sissima e l 'O. cr ed e di aver trovat o tali forme larvate fra alct1ni og·g·etti affeitti da epistassi recidivanti d ella giovinezza e si domanda se quest e forme mitissin1e di ittero emolitico costituzionale- no·n siano' pii1 frequenti di quanto ·non s~mbri. CoNTI A. (Milano). -
Spleriectomia vir tuale· co n i raggi X nelle splenomegalie emolitiche. Prj1na di eseguire la sua con1unicazione, l 'O. de-
sidera fare un 'affer1nazione di principio a proposito della splen. em ol. co ~i t. dalla quale il R. ha sostenu to si debbono . elin1inare quelle forme in c ui non sia p ossibil e dimostr are il carattere er editario o famil iare. I, 'O. invece sostiene che in qt1este g·e ne~log"ie em opaticl1e ùeve esservi sempre un iniziatore. .Passanclo alla Comunicazio11e I 'O. riferisce i risu1 tati da lui ottenuti con la cas trazion e radiologica n elle s. e. ~!filze enor1ni, sono s.t ate dal! 'O. progressivamente demolite fino a non essere più palpabili, nel m e11tre era po ibile osser vare I 'a ttenuazione della sintomatologia e il ritorno al normale del quadro em a tologico. Importantissimo· rilievo ch e I 'O. h a p otuto fare è ch e clopo il tra ttam ento la fragilità glo])ulare non riappare più, almeno fii10 alle ultime possibili osservazioni. CESA .BL\NCHI (Mil ano). - Il Prof. ~Iicheli con la sua interessantissi1na relazione l1a portato n1ol·ta luce nel campo co·s ì oscuro de~le splenomeg·alie emolitich e primitive. e non è questo piccolo n1erito, n è m en ci si p oteva a ttendere dalla sua gr a11de col11pet enza. . Se p er ò si può con1pl e~a1n ente concordare col R. per quanto rig u arda . i caratteri generali di que te affezioni e sopratutto per qu.a nto riguarda la forma di gran lunga più nota e frequente di plenomegalia em olitica, la costituzionale, ed allresì le forme rare ad emazie falcate od emazie
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IL POLICLINICO
elett icl1e ~ con emoglobinuria-emosiderinuria, I 'accordo è me110 cornpleto o meglio le incer tezze au1nentano per le ultime due forme contemplate dal rel3:tore: la splenomegal~a emolitica con ane1nia p erniciosa ~ le spl~nomegalie emolitiche con anemia perniciosiforme. Già queste denominazioni den ota110 le incertezze delle nostre cognizioni al rig·uardo e la possil)ilità di rapporti fra l 'ittero emolitico e l 'anemia perniciosa. , Il relatore per altro nega la es~stenza di questi rapporti o meglio nega la esistenza a forme miste e il p assagg·io « non conseritendolo la natura così diver sa delle due affezioni » : n è gli· si può dar torto quando si confrontino, gruppo· per gruppo, le duè così diverse sintomatologie. La questione però, secondo il modo di vedere dell'O., va af. frontata da un p1tnto, (li vista più generale, facendo per un momento astrazione dai complessi sjn.~on1atologici, pur così rigidi per ciascuna delle d11e affezioni . Innanzitutto piuttosto che di splenomegalie emolitiche avrebbe preferito s.entir parlare di ane1nie emolitiche. Il fenomeno tun1ore di milza difatti, pure assai frequente ed importante - tanto da essere spesso in primo piano e da imporsi quindi all 'attenzione, anche per il suo facile rilievo - non è llil fe11omeno· n ecessario, potendo non di rado mancare od esser clinicamente inapprezzabile an ch e. nelle st esse for1ne morbose in cui è abitualmer1te prese nte e dominante. Il fenomeno n ecessario e sufficiente è invece in ogni caso costituito dall a natura emolitica dell 'an emia. Esiste cioè un gruppo in1port 3:nte di malattie o di sindromi morbose diversissime per manifestazini clinich e, ma aventi tutte un sint omo fondamentale co1nune: ur10 st ato an emico e d 'intensith. assa i vario, ma in ogni caso dovuto ad esagerata diffusione di emazie, sia questa dipendente da una loro speciale labilità, oppure, come ritiene più pro babile, da t1na esagerata attività degli org·ani o degli elementi cellulari che sono deputati alla loro diffusione. Di f ronte cioè al sintomo clinico necessario e costante: anemia emolitica, sta un fatto anaitom ico ugualm~nte neces~ario ed ~n ogni caso presente : l 'abnorme diffusio·n e di emazie, ch e condiziona il feno1neno an emia è op era dell 'e'Sagerata attiv ità eniocateret.i ca degli elementi cellulari costituenti il S. R . E., od aln1eno di determinate stazioni di questo sistema, con conseguente loro iperplasia. i on ignora ch e a questa affermazione si possa110 opporre e sono stat e appunto numeros~ obbiezioni ; constata però che queste vanno ogni giorno più affievolsndosi, di fronte ai dati . di fatto c1inici ed anatomici ch e in sempre maggior copi a ven gono a confortare l 'opinione sopra e pressa. Il gruppo di affezioni che ci interessa è quindi essen zialmente cnratterizzato pur con diversissime interpretazioni, dal punto di vista clin~co d~ una anemia di origine emolitica e dal punto d1 vista anatomico da una esagerata attività emocater etica degli elemeTuti del S .. R. E. Ma questi elem enti, come è noto, pur essendo spar si inJ tutto l 'orga111smo, sono praticamente accentrati in alcune st azioni, aventi sede quasi esclusiva nel grttppo degli organi emolinlopoietici (milza, fe1
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gato, lin.foglandole, n1idollo ossoo). D 'altra parte~ la esagerata attività emocaterelica e conseguente iperplasia ch e si ·osserva in t11tte le anemie emolitiche, solo eccezionalmente riguarda tutte· le prjncjpali stazioni del S. R. E. e mai con la stessa intensità . Nella gr a11de maggioranza dei casi essa riguarda anzi una sola od alcune di queste stazior1i, risparmia11clo le altre. Ne deriva, di conseguenza, una profonda diversità nelle 1nanifestazioni cljniche - fermo restando in ogni caso il fenomeno centrale - , a secor1da dei diversi t erritori colpiti. ·A seconda, cioè, che sarà interessata soltanto, ad es., la milza! con siderata una stazione del S. R. E., oppure soltanto il midollo· osseo, oppure entrambi, con o ~enz a partecipazione, a seconda dei casi, dellelinfoglandole o del feg3:to, avremo sintomatologie clinich e così profondamente diver se da conclusionare sindromi morbose con carat t eristiche propri e e ch e quindi co1ne tali vanno clinicamente conservate. Qt1esta co11cezio11e, ch e si riallaccia a quella espost a da Eppinger or sono quasi dieci anni, potrà sembrare ed · è forse anche troppo semplicista; contro di essa si potranno facilmente portare le i1umeros13 differenze clinich e e.d ematologicll.e ch e corrono fra i di versi tipi di anemie f.imo.Jitjcl1P., 1.àlvolta così gravi da poter anche lasciar supporre una diversa patogenesi. S~a però di fatto ch e tutte quest e affezioni hanno in comune lo stesso car attere clinico essenziale : l 'ariem ia ernolitica, e lo stesso r eperto anatomico domi11ante: l'esagerala emocater esi da parte deg1i elementi istiocitari , pur potendo aver quest 'ultimi sede diversa a seconda dei casi, per cui, ad es., mentre l 'ittero emolitico, è, almeno prevalentemente, la malattja dell'istiocita splenico, l 'anemia J)erniciosa è, sempre prevalentemente, la malattia ò.ell'istiocita mieloide, e rispettivamente la cirrosi ep atica splenomegalica emolitica è la malattia degli istiociti epato-splenico-linfoglandolari. Sta ariror a di Jatto ch e fra le diverse anemie e.mol it~che sp esso così lo11tane fra di loro per il complesso· clelle manifestazioni cliniche - esistono ind11bbiamente legami e stadi di passaggio~ anche se ancora incerti e poco noti, tan~o ch e si parla di spl enomega,lie en10Jitich e con anemia perniciosifor1ne, di splenomegalia emolitica con anemia perniciosa, o meglio di varietà splenomegalica dell 'anemia perniciosa, di splenomegalie emolitich e con cirrosi del fegato, di cirrosi splen omegal]cb c emolitich e, ecc. Sta irtfine ancora di fatto che nei casi fortunati, in cui è possibile seguire a lungo questi pazienti - di ittero emolitico, ad es. -, il che non è facile dato il decorso abitt1almente cronjco di q ueste affezioni, si riesce talvolta a sorprendere un passaggio lento, graduale, ma innegabile da l1na for1na all'altra. Cosi l 'O. ha potuto osservare il pa ssaggio da una classica splen omegalia emolitica costituzionale, ad es., ad una cirrosi epatosplen omegalica emolitica itterigen a da ~ri ma, fino ud una cirrosi epatica splenomegalica emolitica itterigena ed ascitogena, dall 'O. descriit ta tre anni or son o e che r appresenta il termine ultimo od almeno il quadro più complesso delle anemie emolitiche, al quale partecipano tutti gli organi emolinfopoietici, o m eglio tutte
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SEZ IONE PRATICA
le stazioni R. F~. degli organi emolinfopojelici , con una tale i11t.ensa attività e co11 una così cospicua iperplasia di tutto il S. R . E .-, da poter si ben parlare di una r etjcolo-enòoteliosi diffusa, n eppure lon taname11le paragonabile alle r eazioni SJJlenich e delle comuni cirrosi epatich e alle qu ali ha acce11nato il Relatore. Affermazioni come <1ueste n n l uraln1e11 te richiedono una documentazione a1npia e precisa di fatti, che non è qt1i il mome11to di dare e ~he d 'altra parte fo;Olo osservazioni p azienti ed accurate possono per,Inettere. Da a11ni l 'O. va raccogliendo materiale clinico ed anatomico per queste documentazioni, ch e srJera di p oter presto dare, come contrjbt1to alla n1igliore conoscenza de.Ile ar1emie emolitiche in genere e delle splenomegalie e1nolitiche in specie con o senza cirrosi del fegato. Tn ogni caso ritiene oggi oppoTtuno, questo lavoro di sintesi nel campo delle anemie emolitiche, di fronte allo interessante lavoro analitico fatto fin qui, che ha condotto ad una eccessiva fra1nmentazione dell'argomento, con la descrizion e di numerose sindromi di forme cliniche diverse, rnat di r ado basate soltanto su sintomi di secondaria importanza, ch e costituiscono un elem en•to di confusione, anzichè di chiarificazione su un argomento già per sua natura così co1nplesso. GHrRoN M. (Roma). -
P ropri età em oliti clie del siero di sangue della vena splenica in un caso di ittero emolitico costituzionale. - L 'O . ha stu-
diato queste proprietà colla seguente tecnica : una goccia di siero con quindici gocce di glo,b uli rossi lavati vengono ten11ti per mezz 'ora in termostato. Ven gono quindi nuovamente lavati e viene aggiunto siero fresco di cavia, sono rimessi in termostato m ezz'ora. Si è osservato che il siero scom]Jlementato a 56° ha co,n servato le proprietà di ap:lbocettor e emoliticq verso i propri globuli rossi . La presenza di autoemolisine spleniche depone in favore del con cetto che attribuisce alla milza ltna n otevole in1poritanza sia nel deter1ninace una esagerata e1nolisi sia verosimiln1ente n el deter1ninare una fragilità globulare n egli eritrocitj ch e avendo aittraver sato, la milza n-0n furono emolizzati. Si deve t en er presente che tale proprietà emolitica n on fl1 mai riscontrata 11el sangue della circolazione generale. Verosimilmente l 'emol isina splenica viene distrutta nel fegato'. (Napoli). - In rapporto alla funzione del fegato come stimolator e dell 'azione emoietica del rr1i<lo11 o osseo n elle anemie, nota che ciò si r ende in modo essenzi ale mar1ifesto n ella preparazione del san g u e em op oietico; poichè si osserva ch e gli animali comurtque t ara ti dal punto di vj sf n della Juuzione epatica, non r)spondono co11 uri i)rodotto di alto valor e emopoietico, e in molti cas i le sostanze emopoietich e inancan o del tutto. Si osserva ancora che mescolando il sangue di questi ani1nali con q11ell-0 di alto valore emopoietico, si ottien e un prodot to a t asso che va rapjdamente esa urendosi, dimostrando che nel saitg u e di animali anen'lopoietici, si contengono a11tipoietinc in quantità tali da distruggere con1pletamente il valore d el san g ue a contenuto emopoietico più al to . Perciò quando si parla di
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a11g u e e11i.opoie lico o del c.:osl dello seco11do salasso, si di ce una frase . Il sa11gue emopoie.tico i1on può essere tale se n or1 provenjer1te da animali in perfetta fu11zjo11e epatica; ciò che si accorda con le vedute del Castellino. E non è solo riuestio11e di salasso che vetria molto in quantità di san g ue per ottenere n ei vari a11in1ali un prorl ot to u li]e: è prima di tulto ques tione di scelta degli animali. L 'O. 11a anche osservato ch e u11ima]j pur tarati nella loro funzione epatica, ma ancora su scettibili di cura stimolatrice emopojetica, r isponfl-0no b ene e riprendono subito una attiva produzione di .en1opoietine, in seguito alla inoculazione di es tratto ep atico, il quale ag·isce pure aJ1cl1e n ei casi normali, portando al doppio e anche pit1 il valore em.0poir-t.ico, del loro prodotto . 1
S1sTo P. (~Iode11a) . - S~ · con1piace anzit utt0> con il r elatore per la cJ assificazio11e proposta,. classificazione che se pure dovrà subire dei rim a11eg·giam enli, tuttavia ha il m erito di avere i11Lanto u11 po' chiarite le idee. È stato colpito dalla diversità di opinioni cheso110 sorte nella discu ssion e per quanto riguarda la sple,non'leg·alia con emoglo·b ino.siderinuria tipo Mar chiafava. L 'O. è d 'accordo per il posto ch e il l{elatore h a assegn ato a tale forma , e disse11te invece col prof. Ferrata ch e vorrebbe portar via· tale m alattia dal gruppo delle splenomegalie. In tali casi, co1ne anche l '0. ha potuto con Sita tare non 1nar1ra 1n ai la splenomegalia e se questa, mauca clinica1nente, esist on o allora alterazioni is lolog ich e. Nell 'interpretazion e di ques ta .forma morbosa· l 'O. crede ch e pur ritenendo che l 'e1nolisi sia intravasale e ch e un sig11ificato importante non possa essere n egato al singolar e reperto dell 'acCl1ml1lo· di e1nosiderina sul rene, non si possa: asitrarre dall 'importanza capitale dell a milza non· solo, ma an che di tutto jl sistema emolinfatico. Su questa . interpretazione è an ch e d 'accordo il Relatore ed il }Jrof. Ferrata, ed oltre a ciò essa, riceva confern1a dagli esiti della splen ectomia. L 'O. con chiude compiacendosi, com e dalla discu ssione, sia risultala l'ammissione esplicita da· p arte del Relatore e di molti illustri ematologici, ch e col termine di splenomegalie em olitiche si debbono intend ere malattie alle quali prende parte prepo11clera11te tutto il sistema emolinfatico di cui la milza è l 'esponente principale, ma non. il solo.
'l'ERN I
Risposta del Relatore.
i\'11cHBL1 F . - Ri11g·r azia vivam ente, co111 'è di· rilo, i Colleg·bi, che h anno avuto parole cortesi per la sua relazione ed en tra senz'altro in argomento. Si propo11e di toccare breve1nente, ina con un certo ordine, le varie questioni sollevate dai vari or atori e co1ni11cia con una questione, ch e non è di sostanza, ma òi se111plice nomen clatura, come è cruella solleva ta dai colleghi Pende e Ferrata. Costoro hanno n1osso qualch e appunto al tern1i11e dj splenon1egalie emolitich e per ciò che· riguarda él lcl1ne delle for111e 1norbose che l '0. h a, cercato di illustrare. Hanno pP.rfettame11te ragio11e .
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IL POLICLINICO
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Il lr.r111in e J i sple1101ncgalie emolitich e è stato asseg11ato con1e tema di r elazione e le prime e più esplicite critich e a q11esta denominazione son o state mosse dall 'O. nella su a relazion e quanclo· a pagina 6 ha scrit~o ques te testu ali pa~ role : cc a. questa. ~efinizi~ne generica (delle sple11omegal1e en1ol1t1ch e) risponderebbe assai meglio, a r igore, 1:1 denomi11azione di anemie emolitich e splenomegalich e- anzich è ql1ell a di splenomegali e em(llitiche, ch e implica il con cetto di un 'atti vità en1o·litica primitiva della milza, ch e 11011 ò se1npre riconoscil>ile e ch e anzi non è se1lz 'al I r ii an11n issibile ir1 alcu11e forme pri.m itive o sj n toniatiche. cc Resta ad ogni modo inteso che il termine d.i splenomegalia emol~.tica ha per noi il significato di anemia emolitica splenomegalica ». Stamane h a detto altrettanto esplicitamente ch e si sarebbe riferito non soltanto alle an emie emolitiche sple11omegalich e, ma in genere, com e è nalurale, alle anemie emolitiche. Cado·110 con ciò le osservazioni fatte da Ferrata sulla mancanza di ·tumor di milza o sullo scar so rilievo del tumor di milza, ch e 1'O. h a fatto rilevare, in alc11ne forme· di anemia emolitica. È qui si riattacca un 'altro problema, questo veramente di sostanza formidabile, quello dell 'attività etnocatere l.ica della milza, attorno al quale si discute da 50 anni. L 'O. però non vuole entrarvi, ogg"i. Osserva sol1tanto al collega ed amico Pende ch e gli è parso un po' troppo severo quando ha n egato così recisamente ogni attività eritrolitica alla milza e ha rievocato il vecchio concetto di una milza « tomba di eritrociti morti o morenti ». Qu ali le prove irrefutabili di questa attività emocateretica primitiva della milza ? Queste prove le h a fornite in prima linea la Clinica, dimostrando· ch e quale rapidità l 'ittero, l 'an emia e talvolta la diminuzione della r esistenza globul are scompaiono in seg·uito alla splenectomia 11~1 la spleno·m egalia em olitica costituzionale, illu strando in vnrio· modo il comportamento dei globuli r ossi umani n ormali dell o stesso· gruppo trasft1si noll 'organis1no di alcune forme di sple1101negalja emoliti ca (Grep1)i, Min-0 ecc. ecc.). E se è vero, ch e le vecrl1ie esperien ze fi siologiche st11l 'attività emoc.at er etica della milza n on sono tt1tte, comt=> h a <letto convenendo con E. Lauda, esenti da r riticb e, le recenti ricer ch e compiute 11el Laboralorio <li narcroft e n ella Clinica di Frug·oni (il Frugoni s tesso le ha ampiamente illllSc~rate test è) h an110 ind11bbiamen te fornito più olide basi all a dott.rina ch e vede nella milza , "eco11do l 'antica espressione di G. Banti, lo stru1ncnto p iù sen si1lile dell'emolisi . L 'O. è lieto degli ir1teressa11ti risultati raccolti <l a l)eserico p erchè r>er altra via vede confermato q11anto egli 11a sost enl1t o n e.ll a su a relazione attra,·er so i ri st1l~atj clella Clinica, ch e il fenomeno della diminuzione della r esistenza è in parte aImen o \111 fenon1e110 di origine spl enica. E a questo proposito ripete t1n.a volta per tutte el1e q11ri nifo 11rirl <1 di attività em orateretica della n1ilza, i11tnn<l e riferirsi non solo all a mil za come ' g ra 11cl e provincia del siste1na r eticolo-endoteliale, n on olo al is ~erna splen iço (milze succenturiate, gl1ia11rlole e1n oli nfa ti ch e), ma a tutto il sistema rC'ticolo-cnclot eliale élPgli organi emo-linfopoietici. '
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Qu este varie sezioni del sjstema reticolo-endoteliale p ossono assumere nelle varie forme di anemia emolitica un~ diversa attività. . Con quest0- cr ede di avere risposto, con cordando p1e11amente con loro, ai colleghi Sis~o e CesaBianchi. Altra q11estione d 'indole ancora più generale è quella sollevata con giovanile fervore dall'illustre collega Castellino., quella relativa al meccanismo ed . alle i11oclalità di m anifestarsi nell 'organismo d~i processi eritrolitici. ~ ~o. prende atto dei suoi risl1ltati, ma non può ev1dente1nente entrare ora in questa così complessa e difficile questio11e, che trascende dai limit~ della relazione. Ha preso atto u g u alme11te dell'interessante osservazio11e illustrata dal prof. Ghiron . Poche p arole sulla cl assificazione da lui proposta deìle splenomegalie (ar1emie) emolitiche. manClassificazion e provvisoria, ha detto' in . canza di nozio11i eziologich e, ma atta a mettere un po ' d'ordine nel vasto campo delle anemie e1nolitich e, ad orientare il medico nel compiito sp esso non facile di riconoscere le varie splenomegalie (anen1ie) emolitich e che certamente esistono in natura. · Premesse queste riserve, I 'O. _sog·giur1ge che quesl.a cl assificazione, che è il frutto di oltre 20 anni d~ oservazio·n i nurrt erose e spesso minuziose, risp onde a suo p arere pie11amente alla realtà cli11ica o alle esig·enze del rnomento. In fIUesto purtroppo non può oggi essere d 'acc.ordo (rne11tre lo è abitt1almenite) col oollega Cesa-Biancb.i, il quale, se ha ben capito, vorrebbe da1·c un 'importanza prevalente com e criterio di classificazion e all 'iperplasia degli element~ reticolo-endoteliali cle~ vari orga11i em olinfopoietici, ch e è co1nune a tutte le anemie emolitiche splenrunegalich e. Osserva all'amico Cesa-Bia11chi che anzitutto l 'iperplasia e l 'a ttiv~tà en1 ocateretica degli e1em e.n ti dell 'appél:Tato reticolo-endoteliale non è sempre primitiva : in alcune • forme è evidentemente secondaria ad alterazioni primitive degli eri troci li = ·m entre in altre è ritenuto da alcuni at1tori primitiva, ma ò i1oto che su quesito punto l 'accordo è tu1 t 'a~tro ch e completo. In seconào· luogo. la diffe::.·enziazio·n e delle varie anemie em olitiche splei1on1 egalich e risponde a l1na necessità cl i ni ra e pratica. Vi sono forme, a p ar te le differenze cljni che~ di. decorso, en1atolog ich e, b iologich e, ch e g u ariscono cl inica1nente colla spl en ectomia e altre no,. vi sono forme ch e sono magnificamente influenzat e dalla die ta di fegato ed altre no, vi sonQt torme, com e l a splen o1negalia emolitica tipo Lederer nelle quali una unica trasfusione determina a prom110,Te rap idament e l a guarigione e altre, la m aggior parte, in cui la trasfusione non l1a che un effetto palliativo. . Crede, d11nq11e. ch e la Sll a classifi cazione · sia perfettam ente g iustificat a. E riprP.nò e arl un a ad una q t1e&te varie indivirlualilà della classificazio11e. I . Splenomegalia e1nolilica costitu zionale. Q11i si è, si può <i ire, tutti d 'accordo o quasi. Ri11ae- raz ia il prof . Bas~<l i del contributo• molto • interessante, forse unico, ch e h a portato in tema
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SEZIONE PRATICA •
di ererlità, di origjne materna e for se anche paterna, e è lieto ch e egli ·~bbia confermato con le sue dilicrenli rice rch e che la cosidetta diatesi em o.o litica può tradl1rsi in alcuni membri della famiglia solo con note ematologiche ~ bi?logic1?-e. . Viceversa. com e ha detto n ella relazione, il criterio della ·famigliarità pt1ò ricondlrrre àlla splenon1egalia emolitica cost i t11zion ale forme assai fruste- e incomplete d ell'affezion e e anemje emolitiche apparentemente seço11darie, sinto1natich e. E in questo sen so Lapiccirella ha portato una interessante confer111a a quanto l 'O. ha scritto. Il prof. Greppi cr ed e an.cora alla p ossibilità di forme acquisite di ittero emolitico . Bisogna intendersi su questo pu11to. L 'O . ha soste11uto e sostien e ch e no11 c'è nessuna forma acquisiita cli j Ltero-anemia emolitica che riproduca non solo le n ote fondamentali clinich e, ematologiche e biolog·ich e della splenomegalia emolitica costitl1zionale, ma anch e il d ecorso cronicissimo e oscill<3:nte, non già, s'intende, ch e n on si diano forine acquisite di itteroanen1ia en1olitica . E ma11tiene esattamente quanto ha scritto. Le forme ch e rispo11dono a quesite condizioni sono d a ascrivere al] a splenomegalia emolitica costituzionale, anche se il carattere d ella famigliarità non è em erso. È in pieno acco:c:do col prof. Gamn a per ciò ch e rig uarda sopr at11tto il significato diagnostico d ella microcitosi sferoid ale, che egli h a studiato· da te111po e colla con suet a rliligenza in n1olti casi di anemie emolitich e d ell a Cl ini ca di Torino. Prende atto , in ai~ tesa di ulteriori conferine, dei risultati ter apet1li ci della nor1tgenterapia i11te11siva d ella milza in casi di i tlero e1nolitico riferiti test è d al dott. Conti. II . A nernia emo litica con cellule falci/ ormi. Questa forma di ane111ia emolitica è que1Ja cl1e è e se l 'O. ne h a scritto brevemente n ella su a relazio11e. - e r.rues to è per il collega ed amico i)rOf. Ferrata il quale .~, parso stupito di sen tire parlare di una forma di ane1nia cl1e è estranea alla razza biar1ct1 e cl1e n o11 si accompagna a tumor di milza - l 'ha fat to1 di ragione co111e saggio· molto interessante rli patologia con1pnr ata. III. Splenorri,egal ia emoliti ca con ovalocitosi e poic liilo citosi. - . Trattand osi, pu ò dirsi, di una forma p er son ale, d ella cui inrlividl1 al1tà è con vinto·, nulla ag·giunge a q t1nnto ha scritto n ella rela• z1on e. IV. Splenomegalia emolitica con emoglobinuriaemosiderinuria tipo 1Warchiafava. Se e 'è una form a, in cui l 'individt1 alità clinica, ematologie~, biologica, ~sto-patologica, sia più ch e Jargan1ent e d\imostrata è proprio quest a e l 'O. ringrazia I 'amico prof. Sisto. ch e h a stt1diato molto accuratam ente anche dal lato isto-pa tologico l1no di questi casi 11ell a Clinica del prof. Ceconi, della valida difesa che egli h a fatto testè d ella denomin azione d a lu i pro·p osta. V. Splenorriegnlia en1ol;tica con anernia perniciosa. - Dal J 009 il rolleg·a Pe11de e 1'0. h anno riaffermato l 'i11d ividt1alità di ques ta Yarie1~à splen om egalica ò j anen1ia pernir iosa, che ora è ~ t ata c-0ntestata cl a Ferrata. L 'inrliYid nal ità stia non è sol ta.n to in rapporto col fatto importante che il lumor splenico p uò dominar e nel q11adro morboso e quindi òevi:\re
da~la
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giusta interpretazione chi non sap1)ja che c 'è ·una varietà splenomegalica di a11ent1a perniciosa, m a anche è sopratt1lto col carattere squisitamente cro11ico cl1e, se 11on scm1)re, cli frequente assumor10 queste for1n e di a. p. sple110m egalica e coll a loro special e impronta emoJitica, funzion e forse dell 'ipersplenia, per cui in alcuni casi si può arrivare anch e alla din1inuzione della resistenza globuJ are. .8 d ' u so corrente la distinzione per n1olto meno di varietà clinich e nell 'an1bilo· di forme 111or bose ben . rlefir1ite e perch è questo non deve esser e lecito qui , n ell 'arr1bito d cll 'anem'ia pernir, josa :1 Per contro; g·l.i semhra, come ha detto, opera cli eccessjva fram1nentazione la separ azior1e (Pen<l è) di u11'altra varietà di anemia pernicjosa splenomegalica legata essenzialmente al m aggior rilievo ch e in essa assumerebbe la m e tapl asia mieIoide d ella mil za, i11 n1aggior e o minore n1isura comune, come l 'O. h a d e-~ to e come gli riaffer1navano t estè deg1i a11a lor.r10-patolog i del valore di Vanzetti e di Pepere t1ui presenti, a tutti o quasi tutti i cas i di a. perniciosa . Il che no11 torca affal to l 'importanza d e11e osser vazioni del prof. Pende. A proposito ctel reper lo che pt1ù fornire la puntura della inilza 11ell 'a. per11iciosa, dice al collega Ferr a ta ch e, se 11a d e tto ch e la presenza di m egalohlasti può esser e comune all 'anemia pernicio~a ed al1a mielosi aleuce1nica o subleu cemica, 1'hn d Etlo s1 1lla ])ase di quanto l1a scritlo in prol)OSito un a utore d ella corr1p ete11za specifica di H. lijrschfel<l. Deve hgg iungere ch e n ei su oi casi d i mielosi nl et.u.~er11i ca o st1bleucemica 11on h a mai trovato rnegnloblas ti n el st1rco spler1ico, ottenuto in vivo p er pl1ntura ed anch e pos.t-mortem. I suoi casi p erò prese~taYa no tt1tti un 'an emia di tipo ipocron1ico. 111 tema . di a. p. , non h a cl1e da riaffer1nare qui, irt accordo con quanto b a asserito testè nella sua smagliante 0r az ione P. Castellino, quan do or so110 quasi Òlle anni ba detto alla R. i\ ccademia d i l\1edicina di Torino che la somministrazione di fegato ag·isce qui - e soltan to nell 'a. per11iciosa - Sll tutti gli elern enti d el quadro m orboso e ch e la sua mirabile azion e d à i 'impressione di una ter apia sostilt1tiva, di un qualch e cosa che n1an chi, co1ne l 'in st1lina nel trattan1ento del diabete, la tiroide nel tra ttamento del mixedema. Sta d el reslo i)er u sc ire il lavoro in proposito del dott. Griva, in cui è illustraJta sotto questo aspetto la nu111erosa cF1sistica di a. perniciosa e di altr e for r11e cli anemie trallate col fegato 11e1la Clil1ica di Torino. E a proposito di epa toterapia, noi tutti appian10 c11e or1nrti è· larga1ncn1e documentato con1e que ta~ forma di terapia sia stata preconizzala ed nttua ta da P. Castellino nel trattamento di varie l11alaltie e anemie da inolli anni, assai pri111a delle 11o·~ e ricerche sperin1entali, di Whipple e Hoo11er ed i> vera111en te un pecca to çhe l 'a. perniciosa sia eslre1na111e11te rara a Napoli in confron lo di al tre regio11i e cl1e sia mancat a per tal 111odo l 'occasione nl Castell ino di sperin1entare larga111ente per il pa ~sa lo l a dieta cli fega to proprio i11 que La for11\a di anen1ia , r he costilui ce i] 1rionfo c1ell 'c1)alo~erapia.
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lL POLICLINlGO
VI. Sple1101r1.egalie emolitiche con anemia p8rniciosifor1ne. Non ha bisogno d~ ripetere che queslo gi·l1.p po necessar ian1ente eteroge11eo rac.cniude, provvisoriamente, tutte quelle forme ai a. spleriomegalica perniciosiforme che non possono· essere classificate nell 'uno o n ell 'altro dei gruppi sopr adescr~tti. i•,ra qùeste, alc11ne di quelle forme di splenomegalia e111olitica cosidelte miste o di transizione fra a11crnia emolitica costituzionale e anemia perniciosa, jn1propriamente, perchè lo riafferma qui al prcl. Cesa-Bianchi, l '0. per lo meno non ha mai vis lo casi di spleno·m eg·a1ia emolitica costituzionale evolvere verso l 'a. p. Qualc·u na delle forrne di anemia en1olitica splenomegalica descritte i11 questo gruppo sem.ora presentare del resto fin d'ora una .ben distinta autonomia, cosi la splenon1eg·alja emoJitica p erni~ ciosiforme tipo Lederer . Ha inteso ·che il prof. lrerrata avrebbe desiderato ch e fossero i nel use in que. to gr11ppo anche alcune for111e. perniciosiformi cli mielosi globale a plastica. La n1ie1osi gJobale aplastica, che corrisponde alla vecchia denominazion e di anen1ia aplastica e a quelJa <ii aleucia, è un ben definito complesso sintomat~co e fisio-patologico, non etiologico in cui fa òjfe t.to coslanle111ente, si può dire, ogni tumor di 1nil za e nel quale l 'anemia è di solito . di tipo squisitamente arige11erativo. Ecco p er chè non ne ha parlato qui, 1na comunque gli Ia piacere di sentire dal colleg·~ Ferrata ch e vi sono casi di questa s11dron1e con no le per i1iciosiformi e p"er qualche tempo almeno con anemia di tipo emolitico. È quanto l 'O. 11a sostenuto e scritto da tempo. Ha in proposito osservazioni corredate dal reperto n ecroscopico assai di111os lralive e sulle quali si riserva di tornare qua11clo i1e avrà occasione. Evidente1ne11t.e, dunque, d eve essere rettificata l 'opinione troppo esclusivista di alcuni nostri aulori, quali l ;Esposito della Scuola cli Ferrata, il Greppi, ecc., i quali hanno escluso ogni affinità clinica e JJatogenetica fra anemia per11iciosa e mielosi globale aplastica, quasi che. que51~a fosse un ' entità etiolog ica a sè. E venian10 alle splenon1egal1e emolitiche sintomaticl1e. VII. Splen.omegalie ernoli tic li e sinlomaticJre. Al colleg·a Pende dice cl1e non ha discorso di propo ilo cl ella spl eno1neg·al ia egiz ia11a perchè in questa forma i11orbosa che ri1)roduce il quadro clinico ed e111atologico dcl n1orbo di Banti, l 'anemia è di lipo an e-n1opoietico, non emolitico, con leucopenia: neutropenia, err. Quai:it o all'etiologia, no11 crede, J)er quanto h a vislo in alct1ni lavori rere11li, che sia esclu so ogni rapporlo fra qttesla for111a a i splenon1egali a e la schislomiasi. . Ha preso· atito di quanto il prof. Landolfi h a detto in fatto <.li anemie ei11ontich e paramaJariche. Il prof. Crispolti ha ricorclato una sua antica osserYazione. d sple nepa tomegalia 1u el ica con anemia emolitica. La sifilide acqt1isita e sopral11tto la congenita rappresenlano in real là dei fattori freq11 enti di anemie plenon1<'galir h e o epatosplc>nomegal ir h e di vario tipo.
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Di tip-0 anemopoietico o prevalenteme11le tale in u11a parte dei cas~, di tipo emolitico semplice, ina se1l1pre d~fferenziahile dall 'anemia emolitica cos tituzionale in .a ltri ed infine, in alcuni casi, di tipo 11on pernic~oso, ma perniciosiforme, percl1è numerose osservazioni della Clinica di i'ori110 hanno di1nostrato che il quadro ematologico 11on è esattamente sovrapponibile a quello dell 'a. p . criplogenetica, sovra tutto per la mancanza di veri meg~lociti ipercro1nici. Le &~esse varietà nel tipo dell 'anemia - a11emia a caral lere prevalentemente iporigenerativo o prevalentemente emolitic9 si posso·n o riscontrare 11elle anemie meli tococciche e in quelle da streptococct1s viridans, a seconda che prevale l'azione eritrotossica o mielotossica dell'agente infettivo e anche l 'O. (ecl è lieto che il collega prof. Gam11a abbia sosieriuto lo stesso concetto) a seconda che e11tra in azione o meno un altro fattore , r~ppresentato· dall 'ipersplenia. Così 0rede 1'0. di a~'ere risposto, se non esaurjcnte1nente, per lo meno con un certo ordine alle varie questionj che sono state sollevate nel1'ampia discu ssione che ha segt1ito alla, sua relazio1)e. Si augura che i co lleghi che questa discussioen hanno seguito non ne abbiano riportato, come l'amico Castellino ten1eva, un senso di confusione. Il co11trasto di idee su a]c11ni punti dell 'argomento 11on p-dò essere fonté di confusione, ma piuttosto di chiarificazione. Comunque, se conf11sione e 'è stata, spera che la colpa non sia sua. (Cont inua) .
Seduta ·in comune con la Soeie.tà Italiana di Chirurgia. ecluta antimeridi0:11,a (ore 9) - 25 ottobre.
Presidenza : MARAGLIANo-1'us1N1.
Le gangrene delle estremità con riguardo all'endoarterite obliterante.
Rela tore prof. A.. ScALA (Napoli) . Co nel usioni.
Le forrt1e cliniche delle g·angrene dell 'estren1ità sono: la endoarlerite giovanile o gangrena gioiiariile, Ja tron1boendoartgioile o malattia del /3uerg er, la claudioazione inter1nittente tipo Charcol , Ja ga1igrena arleriosclerotica. e la senile con le du e sot Lo' ariet à : la cliabelica e la luetica. 1'utte qt1e te for1ne preferiscono il sesso maschi-
le e g·li arti inferiori e sono in un }Jrj1110 periodo lesio11 i t1ni lateraU. Hanno però una rispettiva freque11za Ynrjabile con 1'età: e propriamente la tro111 lJnP. nlloangioite prevale nella gioiVinezza, la g·angrena encl-0~rler it ica e la luetica sono di una e1Joca un po ' più inoltra la, l 'arteriosclerotica e l él di :1be tica aprJarterLgono al quinlo ed al sesto rlece11nio. la senile si diffonde i1ella vecchiezza i1Loltrata: A questa preferenza p er l 'età fa eccezio11e la claudic:lzione ir1tern1itte11Le.
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Tutte c1ueste forme si distinguono dalle neurosi Yasomotorio-trofiche per la mancanza di simmetria o, m eg·lio, d~ sincronj_smo simmetrico·, per la pred~letta localizzazione agli arti inferiori, p er l 'assoluta frequenza nel sessoi maschile. L 'endoarterite no·n è un 'unità anato·m o-patologica distinta, m a ha vincoli comuni co-n l 'arteriosclerosi, perch è anch 'essa si organizza su di u11 iniziale infiltramento lipoidico dell 'intima, 1nen o evidente, spesso fugace e r ever sibile, ·che per ò è il principale stimolo per l 'accr escimento e l 'iperplasia del connettivo intimale. Quest a iperplasia h a a11che il carattere di un fen om en o di vicariazio·n e p er la, diminuita tensione cardio-vascolare e la n on rara ipoplasia della tunica m edia. Le car atteristiche differ en ziali clinich e ed an alo1no-p atologich e son o dovute princip·almente all 'an1bie11te cos tituzionale ed alla coop er azion e di particolari - f a,ttori etiologici eso·g eni. Tut te. le sindromi delle gan g·r en e delle estremità resta110 c~ò n onpertanto filiazioni di uno stesso stame m orboso, distinto da un p ar ticolare fisiop aitologico : le no·t e della diatesi vaisoneurotica o complesso spastico-atonico , ch e le accon1una e ch e stabilisce, d 'altro canto, anch e an alogie fisiop atologich e col g·ruppo de1le n eurosi Y <L om otorio-trofich e. La cliat esi vasoneu ro·tica si organizza da,l concor so di due compon enti m orbose: una n.eu rovegetativa e l'altra vasale. Dal diverso m odo com e cooper an o questi due elem enti fisiop atolog-ici lraggo110 origine le diver se sindromi : n ell a for m a giovanile prevale lai compon ente n euro-vegetativa, la quale, a r11ano a mano ch e si proced e Yer so le sindromi dell 'età m atura e della vecchiez.za, , -a diminuendo d 'importan za p er cedere sempre più il p osto ad una crescente compo·n e.n te angiop atica. Le caratterist~che an a ton10-p atologich e 1nutan o di p ari p asso ch e dim inuisce l 'importan za (lel fattor e i1euro·-veg·et ativo esse d a una prevalente. lesion e dell 'insie111e a car attere progr essiYo evolvono ver so predominantj lesioni della inedia, in gr an p arte degen erative. Tutte le diver se gangrene delle estrerriità son o, secon do il R ., dovute ad aberrazioni sul g·erme ch e comprom ett e principal1n en.t e l 'abbozzo degli arti e si estrinsecano. com e ectorle.rmo-m eso1
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de rrnopatie. Il di qt1ilibr io n euro-veget ativo n ella su a variabilile j 111pqrtan za inter essa sempre t n11to il simpatico •111anto il p ar asitnpa, Lico per u n a in sufficienle eYoluzion e di entram b i e si nìanife&~a con aritm ie funzionali di a1nhedue i settori del sistem a nel1ro-vegetativo. La prediletta localizzazione agli arti inferiori è d0Yt1t a prin cipalmente a fattori endogeni da ricercar si n el mino,r gr ado di evoluzion e ontogen eitica degli arti in feriori in confronto dei su periorj . Ques l.i fattori endogeni r icl1iedono u na p articolare forma costituzion ale, ch e sarà per lo più il sottotipo astenico secondo· Castellino, della I Con1binazion e m orfologica, t arata appunto n el sistem a di r el azion e. L'import an za del t erreno costituzion ale è gr ande n elle forme giovanili, decr esce 11ella gangre11a arteriosclerotica, diabetica, luetica. 1 ,
I fattori cd'stituzion ali so110 alimentati an ch e da anoma,lie Ì~ endocrine e principalmente delle glandole endi ,crine del gr11ppo ectodermale. ' Con essi irl:1ine, spec~al men t e quando siano latenti ed i11ca~ aci d a soli ad organizzare il quadro. m orboso, coo1>erano spesso· fat tori esogeni : meccanici , termin , tossicj, infettivi .
i
P ARTE CHIRU Rlr ,cA. i'I
Relator1, Prof. A. ...
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C1~rINATA
(1"'o rino).
Co1iclusioni.
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- 1) N~ll 'ar t rioscleros:i \d egl~ arti con esito in ga~grena si dc~,re esegu~e l 'amputazione alta,, preferibilmente ~t".\ coscia, . Nei casi iniziali - clau dicazione inter' .1ittente - può esserei it en t ata la simpaticectomi? p8 r~arteriosa , m a, con risultati incerti. Qù est 1J perazione, però, non è del tutto. innocua. Son c{,_ infatti numero·si ~ casi pubblicati di emorragia r >rimaria -e secondaria, di trombosi postoperativa, ~ j~ ematoma aneurism at ico. 2) Nella Gangrena per embolia, l 'op erazio n e· dell 'embolect mia h a un 'indicazione d'urgen za. Essa raccogli i migliori risultati allorquando è· praticat a ent~• le pi;ime ore dall 'embolia . Cosicch è la precoci ,à della diagn osi - ch e è certam en te legat a al }nodo con cui è or ganizzata l 'assistenza dei m atati - rappresenta il prin cipale fat tore per l~ riuscita dell 'atto 0per ativo. 3) Nell 'endoar lierite obliter ante - sia questa la forma di Winivarter e di Buerger o di v. Oppel - sono stat~ effettuate varie oper azioni : la surr en alectomia, la si1n paticectomia periarl Priosa, la, r esezion e del simpatico lom bosacrale, l 'an astomosi arteroven osa, la leg<t tura ven osa e, infin e, inler- ' venti sui n ervi misti . 4:1 La surren alectomia è un 'oper azione ch e richiede una tecnica accurata specialmente riguardo a11 'em o·stasi, ·poich è gli ematomi ch e si possono formare nella loggia surren ale facilmentevan n o incontro a suppurazion e. La via lap arotomica non è consigliabile, invece è da preferirsi· la via lombare. La rr1ortalità op er atoria è min im a. L 'effetto principale di quest a oper azion e è la cessazion e im1nediata dell 'atroce dolore che amgge il m alato, e quindi, il rapido m iglior amento· dello stato gen er ale. Ma questo ben efico effet to solo in qualche caso è definitivo . Nella m aggior an za dei casi, i11Yece, dura alcuni m esi fino ad un anno circa. Poi in sorge di nt1ovo il dolore con la con su et a violen za e peggior an o le condizion i locali cosicch è si è costretti ad amputare. Il r eperto istologico deg·li arti amput ati dimostra gr avi alter azioni dei vasi pr incipali e di molti vasi del circolo collat er a]e fino alla quasicomplct a obliter azione del lume. A spiegare la tran sitorietà dei benefici effetti òell a surr en a.l ectomia si potr ebbe pen sare che interveno-ano fatti compensatorii da parte del surr ene s~perstite, o an ch e che la n1alattia vasale con tinuando a p rogredjre in est ensione e in intensità in vada i settori della circolazione collater ale·. Qt1est'ultima possibilità è aYYalorata dai r eperti istologici degli ari i. an111utati , come . opra· è stato de tto. . ~
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IL POLICLINICO
Queste considerazioni farebbero i:-.resumer e che, -intervenendo in tempo utile, cioè ollo stadio irtiziale della malattia, gli eff elli berte 'i ci de lla surr erialeclom i a potreb bero essere def in1itivi come rijerisc e qualche autor e (v . Oppel) .
Il meccanj smo d 'azione col quaJ e l a surrenaleclon1ia d et er mina l 'in1mediata ce~ .;azione del dolor e deve essere ricerca,~o n~i fatto1 .i ch e co st~tui scono il terre110 f~siologico su cui , .!gisce, terren o <;h e è rappresentato dalla cir col azi 0ne locale del t erritorio an emico . Il dol or e va m~sso in rapporto col:t turbe isch emich e di questa circo·l azione sos ten1 dall 'azio·n e ·esagerata d ell 'açlrienalina e di tub le so·st a11ze pressqrie che la se11sibiìizzano, tur.~/' ch e verrebb ero a sp arire t ostoch è coll 'atlo oleratorio d ella s urrenalec tomia diminuisce la sec!. ezione adrenali11ica e molto probabilmente si · modificano gli .altri fattori pressorii. 5) L 'irradiazio11e delle g landul '3 surrenali con d osi paralizzanti è st a la te11tata tia qualch e autore, ma i risulta ti sono tul}tora inctp."ti an ch e p er-ch è è d ilficile l i1n itare l 'azione dei ' r agg·j ai soli s urr eni per i rapporti topografici cl e questi cont raggono cogli org·a ni limitrofi SJ,Bcialr11ente il · pa11creas, r c11e, feg·ato, milza, ch e risulterebbero eventualn1e11te a n ch.e irradiati. 1 ,, 6) La simpaticectomia p·eriar~teriosa n ella .g·rande 111aggio·r a11za d ei casi si è d irno·strata una oper azio11e inutile perchè i1on r~esce n eppure a f ar migliorare i) sintomo dolore. I su o·i etfetti so110 assolulame11te transitori ; ~l tono vasale re_g olato anch e per via un1orale endocrina o per riflessi i1ervosi axonici - si ripr~s tina in breve ternpo e l a circoJazione 1oca1e del tessuto anemico 11on risulta affatto modificata . 7) La resezione d el siJ:npa tico lombosacr ale è s ta ia fi11ora eseg uita in circa 20 casi. Nel 50 % si 'Ò av uta l a gurtrigione d efinitiva d el d olor e e d ella lesione 11 l cer ativa. Ques ti risultati incoraggiano -riel esperimentar e ancor a questo i11e todo. La m ort nl ità op eratoria, }Jer ò, è stata finora piu1~tosto al ta (J 6 %). · 8) L 'an asto1nosi arteroven osa è un 'operazio11e ·cl1e hn u11 'al ta n10rtalità operatoria e quanto ai r is ultali si può dire ch e solo qualch.e volta h a fa lto l ieYen1e11lr migliorare le co·n dizioni circol a.~ orie dell 'arto. In questo caso il m eccani smo d 'azion e i svol g\jrebbe per diversi fattori. In primo lt1ogo ] a s tasi san g uig na. In secondo luogo si rf eYe ten er pre ·e nte la possibil ità che si obliteri J 'anasto1nosi per cui r isultano condizioni analogh e a quelle che si ot tengo!lo coll a legatura d el] 'arteria e della vena femoral e, lega tura ch e h a per effe tto l o sviluppo collaterale n el territorio dell a femorale profo-nda. 9) La leg&tura della vena per alcuni autori è 11n 'operazione inutile, p er altri è un 'op erazione cl1e m igliora alquanto le condizi o·n i circolatorie clell 'arto e per al tri è molto vantaggiosa al punto d a far cessar e anche il d olore. Pertanto questo me todo che mira a favorire, a ttraverso Ja stasi sangui.g11a ch e d etermina, la nutrizione dei tesst10ti, m erita di essere ulteriormente sp erin1entato prima che sull 'utilità di esso si possa dire l 'ultitna parola. 10) Gli interventi st1i nervi misti , ideati allo scopo di i11 terro111pere le fibre impaticl1e vaso•
Je
[A
No
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motorie ch e decorrono in essi, non d ànno alcun beneficio. 11) ~ella sindrome di Ray n aud è indicata la si.m paticectomia p eriarteriosa colla quale in un a buona p er centuale dei casi si ottiene la guarigione d efinitiva. 12) Rig uardo all 'esame d ella vitalità dell 'arto, l a pulsazione arteriosa eseguita metodicamente e ripetu tam ent e, l 'oscillo1netria, la prova di Mosckovitz possono serYire di orientamento p er stabilire il li1nite di an1p utazion~, il quale è da preferirsi che cad a in alto, alla coscia, là dove si presume sia meglio assicurata l a nutrizione dei tessuti.
Prin1a d i iniz iar e l a Di scu ssion e, il Presidente fa svolgere le
Comunicazioni inerenti alla Relazione. V. (Roma). - Esito degli interventi p eq· le gangren e arteritiche degli arti . Sconsiglia G·HIRON
la surrenalectomia perchè n on crede giustificato un intervertto così gr ave con un risultai~o sintomatico quando sia g ià in atto la gangr ena. Egli è daccordo con una genesi iperadren alinica ma ciò n on è sufficiente g ius tificazio.n e all 'ablazione d ella surrenale. An che gli ~nterventi sul simpa tico n on danno r isultati, ciò vale anche per l 'operazio·n e di Ad son. Rimane co·m e intervento di scelta l 'amp11tazione ch e non deve essere t ropp o economica. L 'anastomosi artero.,venosa non è giustificat a per ch è l a malattia colpisce an che le ve11e.
CnPJ·<\ (Na11ol i) .
u nn ca.so di endoarterite
obli ter:1n' e t r attalo con iniezioni endovenose di protP,fne batler icl1e. - Sulla scorta d i osser vazioni d i alci 1ni _t\ n tori americani ch e hanno trattato 25
rasi con diverse lesioni arteriose d elle estremità (M. di Reynal.1d-endoarteriti senili djabetich e, ecc.) o ttenendo in 12 casi l a possibilità clel ritorno d ei pazienti alle loro ordinarie occupazioni , essend o scompar so ~l <lol ore ed in alcuni casi co11 lesioni necro.t ich e gi à in att o, ]a cicatrizzazion e di ql.1est e, l 'O. h a trattato col tale sistema un caso di endoart erite oblitcra11te degli arti inferiori, ott en endo una n o tevole rjd11zione d el dolore ed un aumento dell 'am 1)iozza dell 'indice oscillometrico. CANEVA
obliter ante
ZANINr.
e
la
-
La gangrena da arterite cura chirurgica p erivasale.
- Consiglia la simpaticectomia chim ica. p eriYascolare sec. Dassler, jntervento con cui è riuscito a far cessare il dolore. L 'op erazione è semplice, senza tanti pericoli e a malgr ado} di una perce~ tua1e di ins uccessi è da esperimentare sempre prim:-. della amputazion e. T. (Roma) . -
Cli nica e anatomia patologica nella malattia di Buerg er . Comunica i resultati d ella sua esperienza su un centinaio P ONTANO
di amputati per gangr en a delle estrem1~à. Le osservazioni ch e vanno dal '25 a tutt 'oggi, riguardano aterosclerotici, e tra essi una p arte di diabetici, rigt1ardan o gangren e da embolie, e ga?1grene primiiiuame1ife insorte in giovan i sog-
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SEZIONE PRATICA
gel li <lai 20 ai 39 anni. Questi ultimi in nun1ero tli c.~lo Ja1111-0 oggetto cli particolare studio. Sogg·c t I i g iova11i: in un caso precedettero con-
gelaz1011i (10 a1111i prima), in due precedettero irau111i, i11 uno nei precedenti, ulcera pilorica, i11 u110 e111iparesi s~nistra, d a trombosi un anno prima. Fumatori strenui 3, luetici 1, cur ato e co11 \'Tassermann negativa; negli altri assenza di lues e ' i\TR. negativa, nessuno d ei malati era di religio11e eLre~ . I mest~eri più svariat~: un contadino, u11 ferro·v ier e, due · conduttori di automo])ili, u11 fornaio•, due impiegati postali, u11 mutil a lo d~ guerra. Prececlono la gangrena sintomi, che in alcuni casi si sYolgono in pochi mesi (in cinque casi), i11 allri lentamente (un caso) , in due cr-0nican1ente j11 parecchi anni. In alcun~ casi adu11q11e la inalattia può a lu11go d ecorrere subdola1nent e e anch e in maniera del tutto latente; la s inton1 alologia clinica, iniià.atosi lo scompenso ,-asccl:lre, 11a un decorso tumultuoso in alcunj, 111e11tre i11 altri si svolge con episodi la cui co1loscenza ha grande utiliità diagnos tica. D~ r1otar~ tra i sinto,m i pre:m onitori piiL fr equenti j dolori r eumatoidi, la clau dicati-0 j11lermittc11te, la sindrome di Raynaud, l a acrocia110,s1, l e pares iesie, le su clorazio ni profuse degli art i , la flebite 111igrante (in 3 casi s11 8 malati) . Il sintoma dolore intermittente predomina. Ta1e forn1a cli dolore· va ben distinto d a quello cont jn t10, grave , i11sistente che accompagna l a gangrena. La Jnnl~ltia è in tutti i i1ostri casi fatalmente progressiYa e culmina sempre r1ell a gangrena. Es a <'-Omi nria abitualmente nell 'arto inferiore sini stro ( in 7 ca .. i su 8) . Colpisce non raramente i due art1 , talora tt1tti gli al'ti, r arame11t e partecipano le a rterje Yiscerali (in due dei nostri casi arterie <:erel>ra 1i, arterie coronarie constatate con l 'autol)Sia). 1\11che se l n. gangrena colpi sce un solo arto in generale I 'esame clirlico accurato per1nette di TileYarr cl1e la malattia è diffusa anch e ad altro 1
arit.o.
Se l a diag11osi è djffic ile prima ((ella ga11grena, <lalJa s ua esperien za riRult a, che essa è a11 cl1 e difficil e nel periodo gan grer1oso . Np,j periodi che prP.cedo1ìo la ga11gre11a son o le <:l iagnosi di nevri.t e, di artrite, di gotta, cli Rayna t1d , quelle che vengono pi11 jn campo ; lo stato delle arterie i11 questo periodo è l 'elemento diagnostico meno fallace e il pit1 sicuro, quando, spe-cialrncnte esiSitono segni di ~Iterazione d el circolo arterioso in più di un arto. Ma nel p eriodo di gco1grerta l 'errore è dovuto al fatto ch e gran JJarte dei m edici ignoranoi l 'esi&tenza cli que ta -particolar e malattia : tra i suoi malati in un -caso (era un soldato) all 'inizio il malato fu pres o p er un simulatore, poi fu fatta la diagnosi -ili l\if. cli Raynaud; in un caso, fu fatta diagnosi <(lj arterite luetica e il malato non era un luetico,; jn tre ca i i mal~ti venner o, con diagnosi di ung·hja i11carnata; in due con diagnosi di esiti di -co1lg·elazione. ; in 11na nevrite degli arti inferiori, i11 uno, 1norbo di Ravr1al1d. L 'ano·n imo medico h a il p i1'l clelle volte err' ato l a · diag nosi perchè non -s i è preoccupato in ques ti casi neppure di palpare le arterie nei punti classici anato1nici per r ender si conto se esse pulsavano. Il p ol so arterioso, l ' oscillometria, la r adi ografi a son o i inezzi pi'l1 in1portanti per Ja di agnosi:
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{ i
l 'o scillomel.ri ~ d eYe essere valutala cum gran,o salisJ· qualJ:he Yolta manca il polso arterioso e il ·~ess11 to i1on muore, qualche volt~ il tessuto muore, e l'oscillometria è solo diminuita. Si è che \ . per spjegar e l a r1evrosi rapida dei t essuti bisogna non scord~re l 'iinportanza della partecipazione dei piccolj vasi regionali. La r adiog·rafia è sempre· negativa in questo ge11ere di mç~l ati a differenza di quanto· avvie,n e n eg li uteroscl.erotici e nei di~hetici, nei quali il disegno arts rioso p~ù co1npleto fino alle più piccole arteri(j può essere b en visibile. Là d ove la diagnosi è talora insupera})ile è con la gangrer1a da M. di Raynaud : l 'errore è freql1ente an1;he nelle ma11i abili (ricorda la relazione di Allen P Brown della Mayo Clinic) : .la sindrome clinica i.llumina poco, solo. lo stato del polso arterioso e la b iopsia P.o ssono illuminare e rendere certa la d iagnosi. Gli otto· 1.:;asi osservati 11ei g iova11i, anatomicam ente controìlati , risult a110 tutti essere casi di g angrena da tro1nboangioite obliterante. In nessuno dei é,asi si è trattato d i ertdoarterite. È necessa rio in avvenire vedere q uan la parte hanno le due lesioni nel {let erminismo della sindrome cli11ira. Nei 1cas~ dell'O ., che egli illustra con proiezioni, la .parete arteriosa è altera.t a nell 'avventizia, poco 0 nulla nella m ediu, affatto nell 'elastica interna, . 1~/011 v'è proliferazione intimale; i tro1nbi so110 illustrati in tt1tte le fa si dall 'iniziale al terminale, dall 'inf]l.trazio11e alla formazione di cel- · lul c giganti , alla ca11alizzazionc e ia neoiforn1azione v~sale . L 'O. pe11sa di essere di fro11te ad una vera enlilà inorbosa (illustrata da L. Bt1erger e di cui porta giustamente il non1e), che lede ~l vaso, principalmente quelli d egli arti (sopr a~ utto l e arterie), 111a i1on risparmia le ven e a carattere infia111n1atorio ad agente morboso sconosciuto. La prognosi sarà evidente dalla breve r elazio11e sulla terapia t entata. L 'O. h a tentato le cure m ediclie pii1 co11sigliate: ipodern1oclisi e flehoclj si : nessun effetto utile, gli an1nlal c.1 Li (liveng·o110 ipertesi e hanno vert igini e cefalee.: l a cu ra i11s11l inica, innocua (i malati sor10 spesso iperg-Iicemici) ma senza efficacia e sul dolore o sull 'andamento della gangrena, acetilcolina, i11nocu a ma inutile a nlodificare co1nunque il sintoma dolore o a 1noòificare l 'andan1e nto della gangrena . I nterventi conservat ivi: si111palicec ton1ia. Nulla l 'azione sul dolore tor1ne11toso, essa è s ta ta se1npre seguita d alla n1utilazion e cl1irurg ica. L 'anas tom-0si arter oven osa è in gen er ale operazione controindicata p er ch è la lesione invad e tutli i vasi aFleriosi e Yenosi ; tentata in clue casi in uno 11on riuscita ; in altro caso riuscila e p ermane11te l 'anast om osi, non h a evitato la mutilft zione anzi I 'h a affre ttata . La 1nutilazione è una n ecessità. No11 è lecito a Li tender e la clen1arcazion e; il d olor e crucianle, la J1essuna speranza i11 1111a p ossibil e gu arig ion e in1. p ongono l ' int er ve nto con urgenza : solo il ten1]J O p er pensare all 'all ezza de lla m u i ila~ ione e p er e ple tare tl1tte le proYe d ella vitalità dei te s~ Sl1ti . Nessuna delle prove n ote è d ecisiva , tutte i11sien1e riesco110 spesso a cl ar e un co11ce tlo della Yitalit à dei les llf i . Xon sen1pr e la rn.ut ilazion e 1
•
( 1730
ì
alt~,
IL POLICLINICO
deve essere ma nen_imeno .troppo \ economica, l)Cr evitar e quattro o cinque interventi a breve scadenza. L 'operazione demolitiva fa s~mpre cessare il dolor e. Le sepsi in casi di l\1I. <}li Buerger 11anno scar sa irnportanza e p ern1ettoho 1nutilazioni più eco11omich~ ch e non nei diabetici, nei quali sp esso l 'o pera chirurgica anche generosa rjesce vana a malgrado della cura insulinica. Non saprcblJe ] 'O. dare regole generali; caso, per caso st abilire la sede i)er la n1~til azio11\e, ma no~ tardar e, il ritardo. è dannoso, ~l malatò• rasenta i confini clella J'l1orfjnon1ania e la inutiJlazione chir urgica divjene un 'opera giusta e pjetdsa verso il 1nalé,\to.
BEDARIDA N. (Torino) . -
L a nialattia di Buerger e l ' arf erite f >rodi ittiv a obliterante (Studio anatomo-patologico). - Illustra con proiezioni un cas<>
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clinico accuratamente s tudiato.
L. (Genova). -
Rep erli ist hl ogici 1ieuto- arl eriosi in un censo di acrozJareslesia ca1ig r enosa giooanile dell 'arc.o inferior e. - L 'Ò. ammett e ch e l e alterazioni vasali sieno seconùarie ad alTE
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DoNATT IVI.. (Torino). - Il nome di gan gr ena sp ontanea cela la poca co11oscenza ch e abbiam<> dell 'affezione. La malattia è passibile di ·una cura medica e di una cura chirurg~ca e le nostre conoscenze attuali ci pern1etton o di affermare soltan.~o che è t1na affezione sistemica-produttiva delle t onache vasali con caratteri che indicano la lunga durata della malattia. ·La cura chirurgica è oggi t1na cura tardiva e viene applicata solo allora qu~ndo non vi è più sce]ta di un intervento c he n on sia l 'amputazio11e. Bisogna studiare le forme iniziali e cer care m etodi oper atori che val- . gano a procrastinare l 'amputazio.n e, cioè si deve tentare lln cura pre-gan gr en osa. G-li ii1terventi più sem1)lici so110 senza risultati m e11tre I 'O.. è riuscito in due casi a ottenere la cessazione del dolore con la surrenalecton1.ia e a ri.1nandare di mesi l 'an1putazione. Le l esioni n ervose, sempre dimostrabili, non J)Ossono perm etter e di escludere la concomitanza e ammettere una cau sa nervosa. Insiste ancora sulla necessità di urt tratta1nento precoce e di •studi che Yalgano a una migliore conoscenza di questa for- . i11a morbo sa.
terazioni n euriticl1e p er stimoli p artì ti dai nervi vasomotori, s timoli determinati a loro volta da scompen si en.docrini. L 'endotelio è sempre int egr o ma dallo strato sotto endo.teJial~ dell 'inti1na, p nrle ~nq prolif~ra zio11e co1;1net ivale ch_e occl11<le parzialmente il lt1n1e. Un altr<. caratteristica sta n ell a iperplasia totale del! 'arteria, nel1'obliter azione del lume e n·ei tenta tivi1 di vascolarizzazion e del connettivo ? ccupante i~ lume. Le al terazio11i delle vene corr1spo11do·110 a. u11a loro arterializzazione. Nel caso descr itto ha messo in eviden za a carico· del n. tibiale pos t. una ab])ond an za enorrr1e del connettivo interfa cicolare. Ciò din1ostrerehbe ch e le lesioni d eterminanti le tu r])e vascolari so·n o n er vose, . a tipo n eurit ico.
1
D1rnANTE L. (Genova). -
L a r esezi on e della guain.a p er ine.u r ale (operazione del Negro) in sostituzione d ella simpatectomia p eriarteriosa di Ler iche in d ive r se siridromi trofiche , neuritic h e, vascol ari . - Ha eseguito con ~uccesso qu·esto interven-
to) in alcu11i casi di sindromi angiotrofiche. Boss A G. (Napoli). -
.
(Continua) .
Ricerclie oscillom etr ic he clauçlicazione irtl ermit-
e oscillogr afi che nella tente . .._ J.. ·o. per docume11tare l 'esisten za e l 'im-
•
N
portanza del fattore ang·iospa stjco, cl1e insieme a quello tossico, secondo le ricer ch e del D '~mato, cle1~er1nina l 'attacco d.~ claudicazjone intermittente, l1a e eg·uito in tre casi di e . int. delle ricerche oscillon1etricl1e ed oscillogr afich e, in b ase alle c1uali può co ncludere ch e n el n1eccanismo p~to aenetico• dell 'atta cco di claudicazione, gr ande 1m~ortanza 11a11no il fattore angiospastico ed il fattore tos ico.
..\ssistente n ella R. Clinica Medica di Padova
Ipotensione e iposfigmia deficienze di circolo Pref1ziorte del Prof. Cesare Frugoni Diretl<>rc della R. r.ljnica Medica d ùlla Univ€r sità cli Padova
Raro ese1npla~·e di g angrena senile in arto par etico per emorragie cer ebrale.
ccr C. (Roma). -
Un nuovo sch,e1na di <ll1nsto1nosi arlero-veriosa per l a cura del la t r ombo-angioit e obliterante. Co11cor~a col Relatore 1\
TO
n el rile11ere inefficace l 'ana ~ton1os1 artero-venosa f cm oro-fe1norale. Propone un nuoYo ch ema di ana to1nosi cleYiando n ella ven a i]i aca e ler11a Ja corrente n rteriosn dell 'ipogastrica. I-In e egui.~o
Rammentiamo l' interessante libro del Dt.tt. J..LOO LUISAOA
LEo (Codigor o). -
l\1ette in rilievo l a coincidenza, ch e egli non crede ol tanto cas uale, fra la gan grena e ]o stato e111iparelj co dell 'arto.
XXXVI, Kuì\1. ±7]
l 'intervento per Yia laparotomica anastomizzando capo, a capo all a Carrel. r.., i11ita la sutura vide la vena prendere un colorito roseo.. Dopo 20 ·gior11i dall 'intervento praticò una Chopart per una cangrena dell 'avampiedi già esistente prin1a dell 'operazione. Dalle vene vide u scire san g ue di asp etto arterioso. Può darsi che si sia costretti ulteriormente ~ una riampu! azione più alta, però il risultato otterlulo sembra degno di con sider azione.
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Du&\
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Voll1me di p~gg . XVl -3!52, ro·n 52 figure interr nlate nel testo, nitida1nente stampato in carta, sen1ipa t.in ata. Prezzo L. 45 pil.t le spese postali dii . pedizjon e. Per i n ostri abbonati sole L. 4 1 ,9 O i11 porto fran co.
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InYiarc Vaglia Po trtle al! 'editore LUIGI POZZI 7 \ ia i. tina, J4 - RO'r .\ .
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SEZIONE PRATICA
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APPUNTI PER IL MED.ICO PRATICO. SEMEIOTICA. Il segno di Pagniello nella malaria. r\ ,·e1111no .g ià ad occuparci di questo seg·no ~ 1 920, p . 714 e 1923, p . 919), il qu.ale con siste in u11 punto doloroso, in corrispondenza del 9° spazio intercostale sinistro, fra la lin ea a scellare m edia e la posteriore; p·u ò essere un p o' spostato in alto od in basso. Ha ricevuto m olte conferme; di r ecente da 1'1. Gon z.ales Olacch ea (Cr6n. ll1éd. , g"er1 . 1927), d a 1\t~. Gu erra l\1éndez (Gaç . P,1 éd . de Caracas, 11 g1u. 1929) e da P . Pala dini (R ass . di Cl ., T er. e Se . aff. , m ag. -giu. 1929); quest 'ultimo au~or e t:ascu~a però di ripor tarlo a l Pagniello , c ui lo rivendica G. Basile (R iv. Sanit., 15 agosto 1929). Il segn o di Pag~i ell o. si .Può considerare presente nel ~ O 0Yo dei casi d1 mala ria, così acuta co111e cronica o latente; l ' Olacchea lo h a trovato a n che in ·c asi di tifoide a ssociata o n on a. nl alari a, ~a cre ~e ch e n on per questo perda d1 ,r.alor e d1.a gn ost1co. L. V. '
La malaria riattivata con la tubercolina. I m.ezzi tera p eutici e fisi ci per ria ttivare un.a mala::1a latente sono numerosi; G. Boeri (Morgagrii , n . 1, 1929) n e .aggiunge un a ltro, sco, p er to per caso. In un paziente con febbri intermitt enti le iniezioni di adrenalina e stricnina n on erano state sufficienti a m etter e in· circolazion e parassiti n1alarici. Sosp ettando allora una tuber c.ol osi, fu. iniettato m ezzo millig r. di tuber colina, . a cui r eazione febbrile fino a 39 ' 7 ' . seguì . . ~ nei ~i orn1 seguenti una temper.atura a tipo intermittente. L 'esame del sangu e fu positivo per i parassiti m .ala rici. Ta~e i:netodo ,. provato in altri 3 pazienti sospetti _di m ala ria, ma con rep erto parassitario negativo, pr.ovocò la m essa in circolo di semilune e forme anulari d el plasm odio. Il B?eri ritien~ ch e in questi quattro casi la r eazion e febbrile seguìta a ll 'iniezion e di tub ercolina .sia. di i:atura m~larica e n on p er tubercolosi; infatti la reazione febbrile ottenuta fu. preceduta da brividi ' ebbe caratter e . intermittente, e cessava tra sudori , m entre la r eazione tubercolinica ha cara tter e continuor en1ittente, e ·si esaurisce, n ei tubercolotici in 2-± giorni. CARUS I. '
CASISTICA.
. Fratture spontanee in un sifilitico non tabetico.
Le fratture d~tte spontanee ch e sopravven gono nei sifilitici sono sta te ·s tudiate sopratutto n ei tabetici ; è noto infa tti come le fra tture d egli atassici si producono con g rande facilità,
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e com e esse ·si riparino con un callo esuberante. ., F ratt:ure . s.P?~"t:1nee son o state però n otate an ch e in sifilitici i1on tab etici e r ecentem ente Sez~ry ·e :Jonesco Cf!ull: et M_ém . Soc . H op . Pa1 is, n. 15, 1929) riferiscon o il caso di uomo sifilitico, :m.a non tabetico, n el qua le si erano prodotte, .nello spazio di qua ttro anni 3 fratture spo~t;a~ee (cl.avicola, omero, br.ac~io) . P er esser e s1c11r1 d~lla n atura sifilitica di queste fr.atture e per d1mostr.a re I '.assen za di una tabe ~lteriorme1:1te evoluti.va, gli AA . h ann o seguìto il p. p er c rnque ani1i, senza ch e p otessero m a i c?n stat~re a lcun .segn o di tab e. Durante il perio ~o d~ os·~ervazion e il p. fu sottoposto a cure antiluetich ç; protra tte e dall 'inizio del trattamen~o m al i:iessun '.altra fra ttura si è prodotta. Gli AA . ( si prop on gono ora di vedere quali rapporti Possono ravvicinare q ueste fratture sp?n tan e~ .dei sifilitici n on tabetici a quelle dei tab et1t~i . E sistono, anzitutto a lcu n i caratteri comuni: la fr.ag·ilità d elle ossa, l 'indolen za delle fratture, la lentezza abituale del loro consolidam ento. Ui1a sol~ differenz.a le di sting·u e e cioè l 'esuberan za del callo n ei tabetici. Questa differ enza ere.a un 'irreducibilità assoluta , od invece le fratture dei tab etici spesso n on son o ch e fratture sifilitich e, di cui l 'a nomalia de] callo sarebbe un caratter e contingente, dipendente da turbe n ervose? Questa u ltima opinion e sembra agli AA. la più pla u sibile. In effetti gli autori cl.a ssici tacciono sulla patogen esi di questo callo esuber.a n te ; m entre in b ase alle conoscen ze delle n1odificazioni ossee dovute · a turbe circolatorie, tale patogen esi può a pparire a bbastan za chiara. Nella siring?mielia, a d es. , affezion e ch e può accompag narsi a turbe vasomotorie assai importan ti , è stata seg n.alata un 'ipertrofia ossea lim itata alle r egioni che sono sede dell 'anomalia ci rcola toria, e così pure è stata osservata un 'ipertrofia ossea n egli arti a ffetti da an eurism a a rter o-venoso, da ulceri va ricose cronich e. Ora sembra accertato ch e le fratture spontan ee siano sopra tutto frequenti n ei casi di tabe ch e si accompagnano a turbe vaso-motorie, per cu i è legittimo pensare ch e queste turbe vaso-motorie abbiano g ra nde importan za n ella prod u zion e d el callo ipertrofi co delle fra tture n ei tab etici . Si . può ammetter e ch e in un cer to numero di casi queste fra tture n on son o a ltro ch e fratture identich e a quelle dei sifilitici indenni da lesioni n ervose, ma con solidate da un callo la cui esuberan za sia dovuta a t urb e vaso-motorie. Con ciò n on si deve togliere ogni azione patogena al sistema n er voso, perch è fratture pontan ee dello stesso tipo si posson o osser,-ar·e an ch e riella siringon1ielia. A. P .
1732
IL
POLICLINICO
Influenza del timo sulla guarigione de~le fratture e sulla formazione del callo oss·~o. . O. Bartoli (La chirurgia degli orga·rii di movimerito, vol . XIII, fase . Il) osser "'fa ch e la fi io1Jatolo·g·ia d el timo è ancora n1al nota e car so ed incomplete sono le ricerch e condotte ull 'influe nza id i esso n el con solidanl en to d elle fratture. L'A. si propone pertanto di studiar e - come è tata fatto p·er .a ltre ghiandole -- se realrr1en te esista differ enz.a n ella forn1 azione del callo osseo e n·e l con solidarnento d c:lle frattur e, a seconda ch e si adopie ri estratto d el timo eterologo od omologo n elle stesse JJr Oporzioni di quantità e di t empo. Gli e perjn1enti sono tali condo1 ti su conig li d ella te a covata e d ello tes "0 peso, divi i in 4: gruppi di 6 conigli l'uno. In tutti è tata prajj cata la frattura ottocutariea d el solo radio. el I g ruppo, è stata eseg·uita l 'i1:>ertimizza-
[ANNO XXXVI,
Ui\-1 .
±7J
fa~il~1 ente un a..,ce o l)O teriore. Que..,to ·è im-
brigliato da l mu colo inte'r costale· esterno e t ende a fare rilievo ' 'er so l 'interno d el tara~: r espin ge la pleura parietale n ella qua le però non ha a lcuna tendenza ad aprirsi. La diagnosi è difficile : n el periodo d ella cres9e n~a , quando in seguito a fenon1eni generali s1 sVIluppa un.a raccolta in vicin.anz.a d elle coste s~ p en si sempre a osteomielite. Un punto squisu una costa ' ben localizs1tamen te doloroso . zato e associato a un certo grado di pastosità cu~nea guidino. la d~.agnosi . L'indagine radiolog ica dà poco n el primo p eriodo. La cura d eve esser e chirurgica : .a pertur.a del focolaio e resezione costale ; stando b en e attenti a non interessa·r e la pleura ottosta11te, il ch e, d el r esto> i1on è diffic ile. L. TONELLI.
1
zione omologa. el II gruppo , l 'ip crtimizzazione eterologa. Nel III g ruppo, è stata provocata sol o frattura d el radio , comie coritrolli. 1J Nel IV g·ru.p·p o, è stata praticata atimizza. ziorie, previa r esezione d ello sterno. Nei conigli trattati con estratto om-0log·o la o ~ teogenesi è più rigogliosa e più rapida ch e n on in quelli in c ui è stato iniettato d ell 'e tratto eterologo. egli anin1ali stimizzati invece anch e dopo 75 giorn i si 11a solo forn1azione di ·callo o:teoid e, m entre in tale epoca n ei controlli il callo è o-ià completan1ente ossificato e sono g·ià inizia ti i fe11om·eni di riassorbimento . Ria sumendo, il timo ha un 'azion e notevole i1ella for111azione del callo osseo e n el con solid am ento d elle frattur.e , specialmente con l 'uso d ell 'estratto on1ol ogo, che dà una formazi-0·n e )) lÙ rigogliosa del callo , un più accentuato ria ssorbin1-ento di esso ed una più rapida rico tituzio11e d ell ' osso normale. e. G1AcoBBE . i,
L'osteomielite primitiva delle coste. È molto rara, non n e sono pubblicati che 95
Leveuf e l\1ich el Bréch el (Cahiers de Pract. m éd. chir. , \ 0I. 2°, n. 7, 1928) n e citano u11 nuo o ca o. Essa si svolge n el periodo del1'accr e ci1nento , non se ne conos·c ono casi oltre i 20 a1111i. È frequente sopra tutto dopo le febbri e antem a tich e, specie dopo la varicella. Gli agenti patogeni sono, , in ordine di frequenza: lo tafilococco, l o stre ptococco, lo pneumococco, e l 'enterococco . Al disotto d ell 'ottavo anno è colpito JJer lo più il centro di o sificazione anteriore e "i h a un ascesso anteriore che sci' o]a (se delle coste a lte) sotto il pettora le e si 111anifesta a lla ascella; se d elle co te inferiori ~ i in sinua tra i mu coli addominali e appar e ~till a 1>arte d ell 'addome. Dopo l 'otta\10 anno le cos te J)resentano tre nuo,·i punti di ossificazio11e a ll a loro e"tren1ità po_teriore e _i l'ia più ca i.
1
TERAPIA. La siero-resistenza di alcune difteriti attuali. E. Cassoute (Journ. de m éd. de Paris, 4 april.e 1929) osserva ch e m entre un tempo , nelle difteriti di media inten ità) erano suffj cienti 40-60 eme. di si ero (ed anche meno, n. del red.), attualmente si è costr etti ad iniettare delle quantità di molto i11aggiori, le quali agiscono m eno rapidamente e meno b e11e; inoltre , le par.a lisi difterich e, ch e er.a no un.a volta assai rare, si fanno ora più frequenti. Tali fatti si sono osservati specialmente nelle grandi città (Marsiglia) e m ettono in imbarazzo i m edi ci prati ci ch e sono costretti ad usare d elle centinaia di em e. di siero, sollevan· do l e preoccupazion~ d elle fa miglie, ch e devono anch e sottostar e a forti spese. Invece, i m edici d ell e camp;agne riferiscono di ottenere d ei buoni risultati con l e do si abituali di 40-60 em e. Si è p en sa to alla possibilità ch e tale siero preparato dal] 'I stituto Pasteur sia n1eno effi. cace; sembra invece ch e esso ·dovrebbe essere l)iù attivo che quello di ur1 tempo, per chè, con l'iniezione di anatossina a lla tapioca (invece d ella tossina) si arriva ad otten ere 500 unità immunizzanti al em e. in luogo di 365. L' A. attribuisce le differ enze osservate a cambiamenti n el genio epidemico d ella malattia, il che spiegherebbe anche le differ enze fra la città e l e campagne, dove i germi non avrebbero raggiunta una g rande virulenza e i spiegherebbe cosi anche la maggior frequenza delle paralisi postdifteriche. fil .
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Una nota sulla cura non operatoria delle tonsille. Non tutte le tonsille possono , per varie ra. g·ioni, esser e a sportate chirurgicamente. In questi casi riesce di ottimo successo l 'impiego di una pasta fatta di soda ca:ustica e calce idrata a parti uguali con un po' di alcool assoluto. Norman Barnett (The Lancet, n. 17, 1929) ricorda gli ottimi ri sultati che si ottengono con · l 'applicazione di questa p·a sta, m ediante uno speciale applicatore, sulla tonsilla . •
[ANNO
XXXVI, NuM. 47]
SEZIONE
Subito dopo l 'applicazione, l 'infermo avver· Le un lievissimo bruciore. e un modico impaccio alla d eglutizione, che poi passano. La tonsilla divien e di un color rosso inten so, si forn1a una crosta d opo 2± ore e poi cad e. In 6-7 giorni una con siderevol e parte d.e lla tonsilla è distrutta. In m edi.a, la cura si compone di 8 applicazioni , una volta alla settimana: le applicazioni s uccessive sono indolori. IJ tipo di tonsilla più i11dicato ·p er questo 111etodo di cura è quoello con poco pus ·e incastonato entro i pilastri . V. SERHA.
Trattamento della tubercolosi laringea. Nelle form e catarrali, sia sosp ette ch e a ccertate, non bisogn a mai fare cure inten1pestive; la d elicatezza d eve esser e poi la regola, es endo pericolosi ssima l 'apertura di porte d 'ing r esso, dove fino a llora n on si tratta ch e di un semplice eritema o di con gestione d ella mucosa. Consigliabili sono l e inalazioni di tintura di belzuino, o d ella seguente soluzione. B.als,amo d el P erù gr. 5 Balsamo di trementina » 5 Tintura di eu calipto » 10 l\{.ezzo cu cchiaio n ell 'acqu.a calda d ell 'in.a latore . !Buoni risultati si hanno anche con polv·erizzazioni calde di: r esor cin.a gr. 6, b enzoato di soda gr. 6, glicerina gr. 40, a cqua distillata gr. 450; infine buon g iovamento si ha pure con pennellature, molto d elicate, con il seguente colluttorio: .ar g irol ctgt. 30, glicerina em e. 10. (Ler ou x. Journ . de j\[ éd. e Chir. Pratique, aprile 1928). A. P. .
P.OST A DEGLI ABBONATI. Vitamine. -
Al dott. I. N. , da lB. :
Le vitamine oggi amn1esse sono in numero di sei . La vitamina A è d etta ancl1e a nti-xeroftal111ica od anti-ch eratomalacica o, m eglio , ant~ ch er atini zzante. Un tempo comprendeva quella anti-rachitica, la quale poi n e venne staccata e d esign ata prima con A', su ccessivam ente con E, ora genera lmente con D. La vitamin.a B, d etta a n ch e a n t i-b eriberica od a11ti-poline uritica, è stata ora scissa in due, ch e Yen g·ono d esignate con B 1 e B 2 od .anche, più generalmente, con F e G. Quindi la lettera B dovrebbe r estar e vacante, n ella nom e11clatura d elle vitamine; ma si continua a farne molto u so. La vitamiria o .a nti scorbutica è rin1asta invariata ·d a quan·d o venne individuata ' 1 er o l ' i~izio d egl i tu·di sull e vitamine. La vitamina D o antirachitica , detta ~nche catalizzatore calciofìssator e, si identifica con l'erg osterolo irradiato,· il quale ha molti altri inonin1i (,·igantolo , ,riosterolo, vita d ol , ecc.).
e
PRATIOA
1733'
La vita.7nina E o della fertilità o a ntisterilec ostitui~ce ?~mai un '~nti tà d efinita. La vitamina F corrisponde ad una parte d i; quella ch e un tempo era d esig nata con B; più precisamente ·è la vitamina d ell 'equilibrio n er" voso o a nti-polineuritic.a sensu strictiori. L 'altra frazione, d etta vitamina G od an ti . . pellagrosa, è d esig n ata an ch e con P. P . (pre~ ventiva · d ella pellagr.a ) e con B1 ; il compito. non ne è an(~ora gen eralmente a mmesso. Oltr e a lle :azioni più m .a nifeste, le vitan1inen e dimostra:r10 altre; per es. è n ota l 'azion eantiinfettiva d ella vitamina A; in assen za della vitamina F, i gli cidi n on sono utilizzati ch e. imperfettamente (onde la si associa all 'insu ... lina n ella cùra del diabete) ; si è segnalata l 'importanza di questa vitamina anch e nel r e ... gime d ei tu~-;rcolotici ; ecc. L . V. Al dott. 1\ . ~1111cci, Ca ·tel1 anza: {
Volumetto con nun1ero e fi o·ure è quell o di DELHERM e KAHN (Maloine) : Le principali po-
sizioni in. ro/l iografia. Tra ttato gompleto in 2 volumi n on molto ·voluminosi ~r il Tratta.to ita.liano di diagnostica radiologica (Taddei, F errara) in cui ì più va ... l1enti radiologi h.a nno scritto i singolì capitoli . Da lla cc Collana d el P oliclinico » : Busi:
Esplorazione radiologica della tubercolosi pol"-monare. Editore L . Pozzi, Roma. In italiano n1anca ciò cl1e Lei d·esidera pel' mole. E. l\1:ILANI·. All 'abb. n . ±769 :
Compendio ita.lia110 di Fi sioterapia, t ip. Ca°' valleri , Com o, 1929-, p rimo trattato in italian o . E. MILANI·. •
VARIAv '' De Senectute ''·
Ancora un iibro sulla vecchiaia. L'ha seri ttoWarthin , professor e di patologia all 'Università di Michigan: una dissertazione fil osofica-bio . . log ica. sui fenomeni ch e preparano e determin ano l 'evoluzion e natural e ed incoer cìbile verso il d eterioramento della vita e la morte. Questa è la condizione ìndìspen aòile per il mantenimento d ella specie, ìl sacrìficio d el-I 'individuo p er il perpetuamento della razza, assicurato d 'altr.a parte dall'istinto . sessuale. Amore .e morte son o . l 'essenza e la .necessità d ella vita. . ., Warthin studia i fenomeni · della vecchiaia e d ella morté in r elazion e a tutto il ciclo, d ella vita umana. Divide questa in tre .gra·ndi pe riodi : il periodo d ell 'evoluzione ch e va dat m omento d ella concezione fino a circa 25 anni n ella donna e 28 anni n ell'uon10 ; il periodo d ella maturità che ,-a rìspettì,·amente fino a
)
1734
t
IL P OLICLINI CO
.55 e 65 anni; ed il p eriodo dell'itù.voluzione ch e da qu,esta età v.a fino ai 90 anni negli indivi·dui ch e muoiono per senescenza. ~Il ciclo d ella vita umana naturale è una qual~tà essenziale d ella sua vitalità, un attributo ii:1trinseco ch e null a può modificare. La vecchiaia è condi.zione ch e si verifica ineluttabilme~te dopo che l ' individuo ha assolta la funzione della riprotluzion e che è il supremo scopo b fologico della vita, la continuazione della speci~, la cui finalità è forse uno stato di perfezio:me di cui noi non possiamo immaginare i ter~ini. La macc h ina individuale non è che temp oranea, una in çidenza della vita della specie, che a sua volta è solo un epifonema della g<Tande marcia tlella vita verso un destino sconos ~iuto ed inco-noscibile. Nel p eriodo dello sviluppo ed ~'.nche in quello d ella m.a turità vi sono numer ose formazioni , dalla coda dello spermatozo,o a strutture più co1!1pl esse come il timo e \e. ovaia, che -sco11 tpa1ono quando hanno assoltci 11 loro compito e la loro funzione non è più r\.ecessaria. La placenta è l 'organo che m hglio rappre·sen t.a questo ciclo vitale. All'epoca del parto €ssa ha già i caratteri della senilità e presenta ìn dettaglio le alterazioni patoloi'iche che si riscontrano nel p eriodo involutivo del] 'intero 'Organismo: sclerosi ed o cclusion e delle arterie, fibrosi dello stroma, atrofia e degenerazione d ell 'epitelio corionico, trombo i , infarto dei villi, calcificazione. ~l punto più interessante si è ch e tutte queste a lterazioni non dipendono da un eccesso di funzione · ma un di-suso, e per ragion di analogi.a le alterazioni tlella sen escenza non devono interpretarsi come dovute ad un eccesso di lavoro, ad un abuso funzionale, ma in rapporto ad una finalità biologica per cui son messe fuori uso organi -e t essuti che fatalrnente devono scomparire. Come la placenta degenera perchè il suo ·compito è cessato, così l 'intero organismo si ..altera e cade in disfacimento perchè h a assolto ìl suo compito. La vita di certi insetti , di certi fiori non dura che poche ore, essi passano nel mondo biolog·i co come una meteora, solo per attestare e assicurare la perpetuità della specie. Co~ì l 'uomo : la scia luminosa tracciata dall 'individuo è un po ' più lunga ed un po' più brillante, ma anche essa ha un periodo di maggior splendore e poi di offuscamento per perdersi infine n ell 'oscurità eterna. Di perpetuamente luminoso non rimane che la specie. Warthin ripudia l'idea che la vecchiaia sia una malattia. Brown-Séquard idenfiticava la :senescenza con l 'arteriosclerosi, Metchnikoff la c onsiderava come una malattia prodotta dai vel eni intestinali, Horsley, Lorand e molti altri } 'attribuivano ad una degenerazione delle glandule endocrine. Sta di fatto , invece, .ch e la senescenza non 1 •
•
[ANNO XXXVI, NuM. -i7]
è un i)rocesso morboso, perchè essa non si allontana dalla normalità. È un fatto con1une e costante p er tutti gli esseri viventi, rappresenta un p eriodo della vita. Essa. non è una malattia come non lo è l 'infanzia, l'adolesce11za, la giovinezza e I.a maturità. In tutti questi periodi si hanno condizioni organiche e funzionali ch e le differenziano l'una dall'altra, e non per questo ciascuna di esse si considera anomala, morbosa rispetto all'altra. Nè può farla considerare come patologico il fatto ch e essa percorre e prepara la morte, p er ch è anche questa è un attributo costante della vita. Questa concezione è solo apparent~mente scoss.a dai tentativi di ringiov.animento fatti con le operazioni di Steinach e di Voronoff. In effetti la legatura dei vasi deferenti attivando la funzione delle glandole interstiziali e l 'innesto delle glandole stesse non fanno che immettere nell'organismo nuovi ormoni sessuali: n on producono un ringiovanimento ma un.a cc rierotizzazione » dell 'organismo . Una rierotizzazione che lungi dal prolungare la vita può tal volta abbreviarla. Si provoca in effetti uno squili.l>rio org.anico-funzionale. La vecchia botte non è in grado di contenere il r1uovo vino ancora ir1 fern1entazione . Le morti improvvise in seguito alle cosi dette operazioni di ringiovanimento non sono rare . La natura in questo campo non può essere forzata . Non si possono modificare fatti che sono governati da leggi fondamentali della vita e del cosma. Una simile constatazione può indurre ad un.a concezione pessimistica della vita. La natura appare come un '3:ttiv!tà cieca, senza finalità, come una potenza perennemente creatrice che perennemente distrugg·e le proprie creazioni, e che, diventata cosciente di sè nell'uomo, prende in lui la forma di un 'aspirazione dolorosa, sempre rinnovata e non appagata mai, cioè un volere senza motivo, un nascere ed un morire sempre. Nascere vuol dire morire. La morte è un attributo della vita. E come per gli individ_u i così per le specie. Questa l'essenza di tutte le cose, imm u tabile ed incoercibile. Tuttavia come fenomeno naturale la senescenza e la morte non sono dolorose più di quel che siano altri ·periodi ed altri fatti della vita. · La vecchiaia non patologica non è dolorosa, perchè c'è un progressivo adattamento tra lo spirito e le possibilità organiche. È perfino la morte naturale, come il compim ento d'ogni funzione organica, è dolce. L~eu tanasia è la sola possibilità cui può praticam ente tendere l'umanità. argo.
tANNo XXX\' l , NuM. 47J
1735
SEZIONE PRATICA •
PULITJCA SANITARIA E GIURJSPRUDENZJl.<*> CONTROVERSIE GlURIDICIIE XXXVII. - Condizioni di legittimità delle dimis-
sioni dichiarate d'ufficio.
L 'asten sion e dal servizio può costituire, obbiettivam ent·e, causa di risoluzione del r·a pporto d 'impiego, essendo obbligo fonda m entale dell 'impiegato la prestazione dell 'opera, senza interruzione, salvi legittimi impedimenti. Gen eralmente è ricon osciuto alle a mministrazioni pubbliche - in certi casi anche per norma di diritto positivo - il potere di dichiar'\re dimi sio11ario volontario l 'impiegato ch e, senza leg ittima causa, si astien e dal prestare servizio. È stata an ch e u sata la formula delle dimissioni presunte; ma questa espressione non è esatta e può determinare equivoci; poich è si con sidera suffi ciente la volontarietà dell 'astensione dal servizio (elemen to intenzionale) ·e non è n ecessa rio ch e risulti, tacitamente, la volontà di rinunzi.a re .all 'ufficio, è evidente che n o11 si verifica un caso di din1issio11i presunte. In altri termini, l 'ammini str.azione non dichiara sciolto il rapporto di impiego perchè tacitamente l 'in1piegato .abbia m.a nifestato la volontà di dimetter si; n1a. ·e ssa applica una speciale sarizione, perch è è stato violato uno dei doveri fondamenta li, cioè quello della prestazione d'opera regolare e co'htinu.a tiva. L 'art. ±2 della legge sullo stato giuridico degli impi egati d ell o Stato (T. U. 22 novembre 1908) previde il caso d ell 'in1piegato ch e senza giustificato motivo non assun1esse il servizio entro il termine stabilito dall 'ordin.a nza di desti11azione o di trasfe rimento. L 'art . 46 del R. D . 30 dicembre 1923 n. 2960 considera, invece, tutti i casi possibili: ch e l 'im pieg·ato, senza giustificato motivo , non assu111a o non rjas urna servizio entro iJ termine prefi ssagli o rimang.a .a ssente dall 'uffi cio per più di dieci giorni , salve le disposizioni pi-µ restrittive delle singole amministrazioni. ella te so senso di pongono altre norme di diritto po~itivo : per es. circ.a il per sonale dell e cancell erie giudiziarie. Que to principio è stato applicato come J?.Orma gen erale, eccettuate le r egole particolari concerne11ti il termine, a tutti i raJ)portj d 'i:ri1piego pubblico. ~1a la giurisprudenza , pur non definendone esattamente la natura g iuridica di sanzione, h a precisato a lcune condizioni di legittimità clel poter·e della pubblica .a mmini str.azione .. È stata ritent1ta n ece saria, anzitutto , la volontarietà dell 'abbandono del servizio, risultante da clichiarazioni e ~presse o da presunzioni gravi, J>recise e concordanti. Se n1anchi una di r etta ed espli cita dicl1iaraz ione di volontà de11 'impiegato, la giuri _prudenza 11a con iderato n e(•) La presente rubrica è affidata al] 'avv. legale del nostro periodico.
cessario ch e questi sia messo in, mora a riassumere il servizio e ntro un dato tern1ine o sia diffidato o almen o avvertito delle con_eg·u en ze .a lle qua li l 'assenza da ll 'uffici o lo condurrebbe, se persistesse. Questo criterio, cl1e temper<i ·ed .attenua il rig·ore della sa11zione, è· stato applicat o anch e rece11ten1ente dalla IV Sezione del Ck>n siglio di Stato, con decisio11e· 1° giugno 1929 n. 282, la q·uale ha stabilito ch e « prima di dichi.ar-qre dir11issionario d 'ufficio l 'impieg.a to , l 'amministrazior1e deve rivol gergli a nalogo e perentorio invito o diffida ». La decisione eccettua il caso in cui « la con-· dotta dell 'impiegato, per eventuali fatti e cir-costanze, escluda l 'opportunità di qualsia_i atto di b en evolenza ». In sen o analogo so110· le decisioni della V Sezione 1° luglio 192 7 n . 382, 29 dicembre ' 27 n. 651, 30 inarzo ' 2,' n. 161 e della IV Sezione 15 luglio 1927 n. ±21:.. 12 ottobre 1'928 rie. v .a ccari. È d.a aggiu11gere ch e la V Sezio11e, con decis ione 22 giugn o 1929 n. 389, 11.a ritenuto· illeg·ittima la dichiarazione di din1 issioni d 'ufficio, qualora le assenze siano sta~e determinate da g iusti m otivi: si trattava, in quel caso, di un segretario comun.ale, jl quale , i11 seguito ad un incidente con l 'assessore anziano, (nominato poi Podestà) fu d.a que ... t 'ultimo ingiuriato e p ercosso, sicch è credette n ecessario, ed opportuno star lontan o a.all 'ufficio; l'amministrazione tollerò ch e il segretario rimanesse assente per diciotto m·esi e non gli comunicò-alcuna diffida preventiva per indurlo a ripren-dere servizio in un da to termine. Lo dichiarò invece dimissiona·rio. Il provvedimento fu annullato dal Con siglio di Stato, con la decision esuindicata . XXXVlll. - Riduzione di eondott";
f 1 neri;
retribu1·
• ZIOnP.
Fu ridotto il n umero delle condotte m edich e; più ·e stesa fu, quindi, la circoscri zione d i quelle conservate e riordinate, ma il numero dei poveri non raggiun e la p ercentua le prevista n el capitolato. I medici condotti chiesero un aumento della retribuzione, con iderata la maggiore esten sione e la den ità den1ografica delle circoscrizioni delle nuove condotte. La V Sezion e del çon iglio di tata , con déci ione 22 giugno 1929 n. 372, ha dichiarat o ch e, gen eralmente , ridotto il numero dell e co11dotte, i titolari di qu·elle ampliate J1on po ~ so110 dolersi del 1)rovvedimento , per i1 magg ior lavoro che ad essi viene i111po to nece ~ sariamente. Nel caso concreto poi , soggiungé la decisione, non era da ammettersi un at1m ento della retribuzion e percl1è i I num ero de i poveri non ragg iunse la percentuale prevista n el capitolato.
G1ovANN1 SELVAGG I,
'
esercente in Cassazione, consulente
'
1736
IL POLICLINICO
PROFESSIONALE. i\IoKTEPULCIANo (::) i en.a 1. -- P er la frazione di Ac.quavi~~· St.ipefl:dio . L .. 7000 e 6 aumenti quad r1ennal1 , caro v1ver1 di legge. Scadenza 10 dicen1bre . llichiedere avviso alla Segreteria Comun ale.
P OSTI VACANTI .
Scad. 30 i1ov. ; L. 9000 •-oltre L. 400 11ff .. san. , c. -v., L. 1000-1500-3500 tra p. , 5 c.1u acl rienni dee . ; età lim . A45 a.; tassa .L . 50 , 15. ~ ALLEGHE
(B elluno) . -
1\.n1ANO Dr P UGLIA (Avellino) . L. 6000 ( sic) e c .-v.
l\1?NZA. Osp e<lale Umbe rto I. - Chirurgo prim ar 10; 11r0rogrr ore 18 d cl 30 nov . PIEVE A NrEVOLE (Pistoia) . Scad. 30 nov.; L. 80.00 e 5 quinque11ni d ee., c. -v., L. 3500 trasp.; età l1n1. 35 a.; tassa L. 50, 15.
Sc<id . 30 nov. ; /
BIELLA. Erile Biellese di _4.ssislenza ip,gli Operai. ~ledico chirurgo fiduciario . Titoli.1 Documenti ~lla Pr~s id enza (Via Umberto·, 19 - Biella) entro 11 2~ dicembre, or e 18 . Sei anni di Psercizio profe ional e . L . 40.000 e trasferte. Divie to eser c. ]i])ero . Per informazioni , schiarimenti e visione cl el Tl egolamento, rivolger si a l segretario. BR ESCIA.
Co nsorzio P·r ov in c. A
ntitu~ercola.re.
P ISTOIA. A rrirnirtislrazione Pro vinciale . Assist6~f.~ Sez . ~if edico-1\ficr ografica e Assistente Sez. ~h1m~ca del Laborat orj o ])rovjnc. di Igiene e Prof1lass1; scad. 30 clic.; v. N. 46. R adiol"ogo interino d e11 '0 speda1e Provinciale. A tutto 30 nov. POLA.
-
REGGIO 12. n .o v.; (s1.c) e 4 att. e L .
Scad . Bf1 nov. ; direttore m edico; L . 24.000 e 3 'fjlll\Clrienn i' dcc ., c.-v. ; et à lim. 4V a.; t assa L. 50,10. CARl\IAGNOI,A (Torino) . Ospedale S. ~orenzo. _.\ssis tente di medicina ; J.,. 3800 (sic), oltre 10 % iQ})erazjoni. Scad . 30 nov. l .CAST~LLINALDO n '_t\.LBA (Cu n eo) . -
Scad . 10 dic . ;
V.
.
CROCE DEL SANNIO (B eneve nto) . ciale Sani tari o. Scact . 45 g ior11i dal 6 nov .
S.
Uffi-
Al 30 nov., ore 19; L. 9000 fino a 1000 po,·., addizion. L. 5 · 5 q1iadrien1ti dee.; c. -v.; per trasp. L. 800-1600~ 3000; se 11ff. san . L. 500 ; dicl1iaraz. del Segretario politico d el luogo ; e tà lim. 40 a.; doc . a 3 m esi dal 9.(1 ott.; tassa I... 50 .
Coì\IO. Sracl. 10 dic . ; 6° rione; L. 8000 per il 15 % popolaz. , ad clizion. L. 5; e. -v.; L . 2000 i11otocicl . ; L . 500 ambulat.; e tà lim . 40 a.; tassa L. 50 .
PIETRO
' ' I ì'-IINARIO
(Padoi•a) . -
'fRESCORE BA LNEARIO ( Rerga.rno) . Ospedale S. M. clella Pi età p er m alattie mentali. Chirurgo primario·; scad. o·r e 12 d el 30 nov. 1 ' RE SCO HE BALNEARlO ( :3ergarno) . Due ·co11dotte ; scac1 c11za 15 di c.; v. N. 46.
CnESSA (lV ovar aì . Scad. 15 dic .; L. 8000 e J O h ienn i ventes ., ol tre L. 500 uff. san. , L. 500 l r a p. , L . 150 inclenn. speciale . J) rso ( Lecce).. - Scad. 30 nov.; L. 8500 e 5 q ·u a<lr ie n11i dee., addizior1. L. 3 oltre i 500 pov. e 'L. 5 ollrP j 2500 ; età l jm. 35 a.; t assa L. 50 ,15.
V JCENZA . ().>pizio In/anti A bbandonati. - Direttore sanitario; a tulto 30 nov . ; L. 10.000 e 5 quadrie11ni dee., oltre c .-v. cli L. 1300 se coniugR to. Rivolger si ~]l a Direz. atnmini s.~rativa.
FlT.T1\ r r.:: (Cnrna roì . ,4.mminislrazione Prov inciale.
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1\ ssis t811te Sezior1e Chin1ica del Laboratorio Prov i11c inl<' di Ig iene e Profilassi; srarl. ore 12 d el 1.5 g-C tl. 1930 ; V. N. 46. l~.
N. 46. SANTA
CA VALLEl\LEÒNE (Cuneo) . - Scad . 15 dic.; L. 8000 o ltre I,. 500 bicicl ., 4 quinquenni dee., età lim . 50 a.; t as. a L . 50 , 10.
G-E.\'O\ \.
CAL. - 3 conclot be.; scad. 30 giorni dal e tà lim. 35 a.; doc. a 3 m esi ; L . 6000 quadrienni di L. 500, oltre L. 400 serv. 900 supple:m., L. 1000 vettura., c. -v.
l{oMA. Arriministraz. Provin c. - Primario t hirurgo presso ! 'Ospedale Provin ciale rli S. Maria della Pjetà })C f rn alntti e r•1c11t ali ; scad. 30 nov.;
·st1p e11d10 legale e L. 475 se 11ff. s~n.
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Amrnin islraz. Pro v . del l 'Islria. -
VosARNO (Bresciaì . Scad . 30 nov . ; 2a. cond.; L. 10.000 oltre L. 85')0 Lra p .. c. -v.; t assa L . 50,15.
Prefettura. --- Uffic iali sanitari e
<ljre t lori clegl i uffici d 'ig ie11 e di 2 Con sorzi ; lire 1 ·~LOOO c ja sc11n@ ~ 10 bie1111i ver1tes irr10, oltre lire '2000 11e r ,·]s ite se l tin1a11ali orcli11arie; compen si ·:; ~ r :t0 rd. : cl ivié to eser c. profess . Sc ad. or e 17 d el , :..~ .I. di r . 'r'iloli ec1 ~sami. EtA lim . 45 a .
Quando non è altrimenti indj. cato i concorsi si riferiscono a condotte mediche. i compensi allo stiperulio base.
(t ENov A R IVAROLO . Ospedale (;elesia. - Oculist a p rin1a rj o, otorlnolaringoialr a prim:ari o, r adiolog·o: ·e t ~L li n1. 45 a.; L . 2000 ( sicì annue, oltre 40 % at ti op eralori per i prirr1i 2 posti e 25 % provent i ga lJin e> llo per il terzo ; norn. bie11nale; (ioc. a 3 111cs i d al 10 n ov. ; serv . entro 15 gg. ; titoli . ca<lellza or e 16 d el 10 dicembre.
Presso la Fon dazi on e per gli Stu di Oflalmologi ci e p er la Prof i lass i oculare so.n o aperti i concor si a i premi Cirincio·n e (un premio di L. 20.000 e d11e n·1pcl aglie d 'oro rla L . 3000 e L. 2000) ed a l pre111io Ciclonio (L. 7000) . Scn d e n za a fine settem l)re 1930. Per l e norme ri,·olg·ersi agli « An11ali di Ot.talmolog ia e Cli11ica Oculi stica », viale Ca. tro Pretorio 66 - Roma.
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~[\C IO 1E
3° reparto ; scad. 6 dir.; L. 000 oltre L . 1800 ser,-. a tt., c. -v. , 5 sessenni dee.. L. 500-2000-4000 tra p. , revedibili; età li111. .:3.) rL ; la:; .. a l~- 50,15.
Avvertenza. -
CONCORSI
A
PRE1'·11
E
B ORSE DI ST U DIO.
( Pertigia) . -
Il Co llegio dei Aleclici d i F i ladelfia i11d ice il co11cor so internaz iona le al Premio Alvarenga, dell 'i n1port o cli doll. !300, JJer 11n saggio in rrun l · iélsi
\
, [ANNO XXXVI, NuM. 47j
SEZIONE PRATICA
' •
1737
ca111po flella meclici11a ; scad . 1·0 maggio 1930. Cl1ieclere prog r a m1na al I>r .. John H. Girvin, secretary of tl1e College of Physicians, 19 . South 22cl Street, Philadelphia, Pa, S. U. d'A. . Il })re1nio del ] 929 è s ta to assegnB:to al d ot:t. Geor ge ~I. Dorranec di Filadelfia.
·NOSTRE CORRISPONDENZE.
Per festegg iare l 'ir1tesa avvenuta fra la Reale Societ à It,a liana cli Ig ie11e e l 'Associazio11e Italian a Fascista p er l 'Igie11e, il prof. P.r:assitele Picci11i11i ha 1nesso a dispos izio11e la somma di lire 2000 ])er due premi cli L. 1000 ciascu110, su argo111ento d ' ig iene .. Rivol g·ersi all' U. 'S . M. I., via Vallazze 39, ~,ljl ano (132) .
Ila subìto in ques ti ultin1i nlesi il su OI defi11i-
1
D a M ila n o .
L' atti vità delle cl i niche della R. Università . La Clini ca Ur ologica.
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il Collegio dell 'Is lituto di Stoccol1na ha d eciso di assegnare il premio Nobel del· 1929 p er l a fisiologia e 1>er l a i11edicin a a due scienziati: Christian Eykn1a11, J)rofessore d 'igiene a Utr echt, il quale i11dividuò la prima avitaminosi, nel beriberi, e s ir Friedrich Go,Yla11d-Hopkins, professore di cl1in1ica a Cambridge, il quale ha fatto progredire l e n os tre conoscer1ze sulla composizione <:lelle Y i lamine. Co11 decr eto òel Nlini s t.er o d e.Ile Corporazioni l '011. l\1aurizio Maraviglia, è 11ominato presidente ·del P atrona to, nazionale per I ' assistenza sociale . Il J)rof . Loren zo Ch erubini è stato nominato n1e111])ro d el Consiglio, Centra.le della Federazione ~azio11a le antitubercolare fascista. Co11g· ratu l ~zioni vivissime all ' egregio amico. 1
Al cloll . 1\ . Bozello, docertte privato di chirt1rgia
a Greifs,valcl , è e.on ferito jl titolo di professor e straordinario.
11 Cor1sig'lio tlircttiYo d ell '_\ccade1nia Naz io11ale di ~Ieclicina clel Messico p er l 'anno accade111.ico 1929-30 è stalo così costi~l1i to: presidente : dott. .José Torres Torija; vice-pres i<lente: dott. Lt1is Rivero Borrell ; segretario perpett10: dott. A1fo11so Prttnecla ; s<:-grelario annuale: dott. Manuel ]~ scon· t r ia: le orj ~re: 1l0 t t. Tie1tii1111i11 Bar1dera. •
~
tivo assestarnent o, dopo a1npliam enti e p erfezio11an1enti cospicui, la Clinica Urologica diretta dal prof. G . B. Lasio . Le orjgi11i della Clinica 1'u11ica Cainica lJrolog~ca lJni•versitaria d 'Itali a risalgo110 ·alla, fo11dazior1e d ell 'allora Padiglio11e Ospedaliero Riva i stituito nel 1911. In seguito il r11od esto Padi g"ione subìva 1nodificazioni ed an1p liamenti sempre n1aggiori fino ad assurgere alla d ig11ità di Cli11ica l Tniversitaria n el 1924. Le sp ese di ampliamentto ve11nero tutte soste11ute p er m €zzo di sottoscrizioni private ch e rag·g iu11sero la cifra di oltre L . 800.000. Attual1nente la Clinica Urologica di Milano è r a1J1>re e ntat a da un P adiglio11 e isolato sito presso le altre Cl inich e Univer sitarie cli via Commenda . l~sso i:- attualmen te forn ito d i 100 le tt i p er m alat i cli forllfe u rologicl1e, co1npresi 30 letti p er convalesce11tì: vi è il reparto n1aschile e il r eparto fe1n111inile. 11 p adiglione è tlo tato di Sezio11e Raùiol ogica i)roprja, di u11 laboral.o•r jo di Chirnica Clinica, di t1no di Istolog·ia e di u110 di Ba tteriolo,g·ia. Le sale operatorie - d11e e di r ecentissima costr l1zio11e - rapprese11t ano quanlo di più mod e rno· è stato fatto in qnesto c<1mpo. Il l)arlig·lione è pure for11i to di un museo l)er 1a conservazion e dei pezzi an at on1.ici c. di un anfiteatro p er le lezioni . Vi è annessa una Am])u]a11za P ubblica dotata . di sal. a di n1 edicazi.one e di sal a di endoscopi a propria. Not eYol c è l 'attivilà scie11t ifica d ell 'Is titt1to . B sopr altutto1 notevole lo svill1ppo che è s ta to d ato all o studio radiologico, e radioscopico sist e1natico, in serie, ecc . delle· più svarjate forme urol ogich e, specie r enali: p er quanto rig11arda i risultati di tali s tudi r elativa tnentc (l 11 ' jrlroncfro si e specialmente a11 'i(lron efrosi cosiddetta << di11 a1nica » h a amp,iamente riferito il prof. Lasio n ·el r ecente Cong r esso della Società Italiana di Urologia, ove furono fatte numerose altre co municazioni prP.gevoli del perso11ale d ell a Clinica. Or sono pochi gior11i la Clinica è stato la sed e ove si è svolto u11 avvenimento scientifico d ell a ' pitt al t a importanza. Il prof . Licl1terberg di Berlino, reduce dal Congresso di rologia di Genova ove applauditissimo tenne comunicazione su quello ch e è l 'argomento del giorno in Ur ologia, l a pielografia con << l iroselec la11 » (sostanza ch e introdo tta n elle Yene re11de p erfe;ttamente opachi ai r aggi X i reni e1 tutto l 'apparato urjnari o sost a11za scop erta d a 5,~vick-l.icl1tenberg) acco11 enlì ad esegu ire una din1ostrazione pratjca sull 'u o tiella sost an za. Questa venne introdott a i ntrnYenà in tre i11al ati (un 'idronefrosi, u 11a1 nefrop tosj lieve, un (liverticolo vescica le) con rjsu lta ti n1 eravi g·liosi : t1-1tto l 'appar ato l1rjnario, ro1111Jr e a l '0111.l)rll t es ~ (l del r e11e rist1lt aro110 per fe lt an1entP opacl1i e per cettibili all a vista in ogni 111inirno particol nre. La notizia òi Ln1r P ]Jerh11e11lo h él deff~ ato YiYo 111t err~se i11 tu tli gl i a111l)ien ti scient ifi ci. D o t I . R. .A.. cnr.1. 1
1
·COMMENTI Cronistoria della filtrazione del virus ra bbico. _\ pro po ilo cl cl cenno su ll ' attività scientifica ·d el l)r of. D. De Bln si , pubblica to n el N. 41, il prof. _.\. . Di Ves tea ci preg·(l di chiarire ch e i primi .a di111ostrare la filtrabililà dell 'agenite rr1orbigeno dellél rabbia fnro110, quasi co,ntemporaneamente, (giug110 .. 1903), l o s i.esso Di Vestea in Itali a e Ren1li11ger e Riffatbe-y al] 'est ero e che poco dopo De Bla i i11 collal)orazio11e con Celli ne dava la · confer111a, venuta an<.: h e da Ber \ ar elli e ' ' olpino e d a Sch.ilder. Il prof. Di Ves tea r icorda esser e il m ed esimo il l)e11 ier o d el l)r of. D . De Blasi, i11anifestalo già .ì n preced en li u e lJLl1)1Jl icnzioni ; e ciò gli è grat o <licl1iarar e, acl on or e r1el l(l Jenltà e dell 'obbiettivi r110 de li ' ill n .. lre collegn.
La Recla:ion e.
I
1738
(~ .
IL POLICLINICO
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JYOTIZIE DIVERS\e. (
Il nuovo Ospedale Maggiore di .Milano. ), Sor ger à lra Affori e Nig·u arda su pr~etto degli ingegn eri Antonio Bertolaia e Angela JRiva. L 'Osp edale occuper à 1111'ar ea di 32(\). 000 inq.; con s ter à di oltre 30 edifizi e p otrà , accoglier e 2000 le tti, ù i cui 1500 p er i malati e f 500 per il per sonale. Lo studio· dei si11g·oli p adigljoni è . stat o fallo lenendo presente la d.i ve rsa destinazio~1e e le d iver se esigen ze cl i cura cl1e si svolg·oÌlo\ n ei p adiglio~~ stessi. Og11i sezione ospit.aliera è stata pres~ in esame i1on solo con l ~ su e speciali car atte{istich e risp ett o all 'ordjna1nento i11terno, ma anéhe nei rigu ardi d ell 'asp elto esternQ·: e son o· stati co11feriti alle diver se costrt1zioni - le qu ~l( costituiscono 1111a piccola città ospitaliera, p ai-fettameu te caratteri appropriati, i1p guisa d a attrezzat a farne avva11taggiare no11 solo l 'esattézza tecnica, m a ~nche l 'asp etto gen erale dell 'Istith to. .. ella disp osizione degli edifici è st ato. seguito il criterio clella migliore orientazione,} senza dar luogo per q11esto ad un r1 con cezion e e ".etica sgrafleYole e senza cader e in una disposizione troppo rigorosamente simn1etrica . r L 'Osp e<i ale con1prcnderà quattro pad iglioni di m edicina , co11tenenti ciascuno una divisione di 126 letti ; quattro padiglioni di ch irurk ia, cont enenti pure una· divisione di 126 letti ciascuno; un p adiglione di ostetrièia e di g inecologia, con 100 letti ; uno p er l 'ocu listica, con 80 letti; uno per la pedia tria, con 50 letti ; uno p er la ch iru rgia i11fantile, con 92 letti ; tre p adiglioni per isolan1ento, di cui uno p er le forme di contagio g:rave; un p adiglio11e per deposito di tubercolotici; venti le~ti di pronto, soccorso, disposti nel fabb rica to per l'accettazione; un p adiglione p er delira11Lj , epilettj ci, etilici , con 32 letti ; uno per convalescenti , con 32 letti ; l 'istituto anato~o-pa tologico, coi labor atorii annessi ed il ser vizio m ortuario. Gli edifizj p er , i ser yjzi su ssidiar1 so.rio in num ero di qliindici . L 'inter a ar ea dell 'Ospedale è protetta d a un muro di cinta, sos litt1ito da una can cellata in corrispond 011za al Palazzo d 'ingr esso e d agli ingressi secondari. Complessivam ente il nuovo Osped ale verrà a costar e circa 57 milioni di lire. Il compimento è previsto in un p eriodo di tre anr1i (I aJl 'inizio d ei lavori.
Il decentramento degli ospedali nel Milanese. S. E. i] PrP.fe t to della provincia di Milano dot;t. Sira,gusa con decreto d el 30 ottobr e u. s., riconosciuto ch e l 'Ospedale Magg·iore di Milano p er imJ)ianti e organizzazio11e di servizi, è in grado di funzio11are come Osperlale di Cir colo, h a dichiarato costituito ed ap erto al f11nzionamento il Circolo Ospitaliero di Mila110 con effetto dal 31 dicembre 1929 a sen si d ell 'art. 7 della legge 6 noYembre 1924 n. 2086 sul cc Decentram en to dell 'assistenza ospitaliera eser cit a ta d agli Istituti Ospilalier i cli l\Iilano n (Ospedale ~1nggiore e Case Pie annesse). Il riconosciment o in parola , ch e sar à esteso n11ch e agli élltri Osperl(lli nei 81 Circoli n ei quali venne clivi o ·il territorio cle11 'antico Ducato di
~ilano,
dà effetti va esecuzion e a,lle dis1)osizio11i tl1 legge con le quali ~l G0Yer110 Nazionale ha p osto• fine alla questione, ch e prosp ettata fin dal ma~zo 1888, si è acuita alla fi11e d el 1903 p er la ~elibera ta tempoTane~ sos pe11sio11e d~ll 'acqe1ttaz1one d egli amn1alati d ei Con1u11i fore si cla parte cl ell 'Ospedale 1\laggiore d~ ~Iil a110 . Alla a u spica ta soll1zione, ch e col g iorno 31 dicembre p . v. entra in esecu zion e 1 h anno contrib uito in primp luogo gl i antichi s tudi delle Commissior1i r1on1inate or so110 parecchi an11i dalle 1\.mministrazioni Provinciali jr1ter essate e quella esecutiva d ej Comuni foresi ; ma il decentra111erutonon sarebbe entrato nella fase risolutiYa se· n on con l 'inter vento diretto del Capo d el GoYerno Nazionale che, t enuti prese111i l 'aiuto cli IJii1 ch e trenta milio.ni di lire dato dalla Cassa di Risparn1io d r.ll ~ Pr0vin cie Lombard e ed il co11tributo . di_ 20 milioni deliberato dal Comune di ~Iil ano, 1n co1npen so dell 'esonero clell 'Os1)edale l\ii aggiore d all 'o})})ligo ò ell 'assis:-e11za ai n1alati d ei Comuni Ioresi, ha ~m an a to la ieggè del 6 n0Yen11Jre 1924 affidanclo ad. t1na Co1n1nissione n o1ninat a eia] Mi 11isler·O èl ell 'Interno gli lll teriori studi per l ' a]Jplica;;i;ion c d el decentramento ospitaliero . A q u esta Com:r:niss1one costituita d al !\Iin istro F eder zoni con su o d ecreto del 26 gennaio 1925 si (leve la elabor azione del piano e le n1odalità d ell 'esecu zion e. J~ssa è tuttora compo·~ta del sen ator e conte Brrianu ele Gr eppi in r appresentanza del ~finistero dell 'Interno . di S. E. il n1arch ese De Capitani cl ' Arzago p er la Cas a d i Ri sp armio, e ctell 'avv. comm. Paolo Grassi per le Provincie e i Con1uni interessati. -
Congresso
interna7ion~le
di neurologia.
Ad iniziativa della Società cu11erica11a di i1eurologia (Ne'iv York) sarà t er1uto a - Berna, alla fine dell 'agosto 1931 , un Cong·resso inle-r nazion ale cli neurologia. Per la buon a riuscita di esso è s tato costituito ùn (( r.i0mitato p er1nan ente internazio11ale dj or gar1izzazione », con soiltocomitato, for1nato d ~ delegati · ufficiali di 21 Nazio,n i ; l 'Italia vi è r appresentata dai proff . O. Rossi e V. M. Buscaino; esso si è riunito jl 29 e il 30 agosto u. s.. a Bèrna, irt una d elle sale d el Bellevue Palace Ifulcl. Sono st ati accla1nati vari soci o·n or ari d el Congr esso: p er l 'Ital ia il prof. Tan zi. Sono s~a li i1on1inati otto vice-presidenti; J)er I 'I talia il prof. O. Rossi. Si è nominaito il Co1n itato p ermanen te d 'orga11 izzazio,n e; per l 'Italia è stato così costituito: O. Rossi , pres id. ; .li . Donaggio , O. Frag11ito, E. I..u garo, G l\tfingazzini, V. i\I. Bu scaino, segr e tario. Ling11e ufficiali: francese, ing·lese, itali ano, tedesco . Il Congr esso sar à a contenuto n eurologito; du rerà cinque g iorni, di cui solo quattro ded icati alle riunioni , con due sedute quotidiane. Temi: 1) << Mezzi di diagn osi e di tratt an1ento (cl1irurg ico e d'altro gener e) dei tumori cere, brali »; 2) « Il tono muscolare : anat omia. fi siologia, patologia n; 3) cc Infez ion j acl1 le n on uppur a tiYe del sis te m a n ervoso »; 4) cc Importanza dei traumi n ell a produzione dei ~inton1 i nervosi » . Per l 'or gan i1.zazion e del] e r elazioni sono tati n ominat i pPr il pri mo tem a Non ne, p er H second o Sh crring lon , p er il t er 10 Gnillai11 , per il Cfltar-
[ANl'tO \XXVI, NuM. ±7]
)
SEZIONE PRATICA
to Ro. si O .. La scel,ta dcfi11itiva dei correlatori è d eferjta a lor o; 111a essi , d 'accordo co11 i colleghi di ri1111ione, n e h an110 g·i.à i11dicati alc u11i, e precisa111e11te 1)er il primo tema De Martel, For ster, 'l'rotter , Vincer1t; p er il secondo Hunt, Rademaker, 'fl1évenard, Von Economo, Wilson; per il t erzo ~\ndré-Thom as, B11scaino, Gr eenfield , Marburg. )larinescu, Pelle, Van Bogaert, Wimmer; per il c1uarto Hortega, J elliffe, Lhermitte, Naville, Syn1011cls, Von Sarbò. Due :edu·~e saranno cl€dicate alle con1unicazioni. Stilla questione cl ei fo11di occorrenti , in ispecie per la s ta111pa clegli a tli, sono · st at e ventil8:te alcune l_)roposte . Tra q11este ne è stata presa in considcr:izione una ulla opportunità ch e le Societ à cli neurologia d elle sjngole azioni contrihuisca110, adeguatamente alle loro forze, per la riusci.La del Congresso . Il prof. Rossi O. ha annunzialo un contributo cl i 500 franchi svizzeri dai p ar te della Clinica da lu i diretta.. J.,a decis·ione sulla ·O pport11nità d ella formazion.e di una Società inter11azionale di neuro,Jog ia e sulle inodalità di cos tituzione di questa (Federazio11e tlelle :o;ociet à rieur<}]ogiche nazionali , ecr.) è st a la rimandata all 'epoca Ciel Con gresso.
Congrf>sso idrologieo italiano in Rodi e Monumen· to arl lppocr~te in Coo. Al Co11g resso Idrolo·g ico di Spezia il sen . prof. U. Gabbi illustrò le acque ini11eral i e le 'ferme (li Ro(li e del Docleca1Lneso, su scitando il più vivo i11ler esse nei prese nt i , ch e accl an1arono Rodi cor11e sed e d el XXI Co11gresso Nazionale Idrolog ico \1930) . Già son o in corso le pra tich e per la riuscila grandiosa d el Congresso· di Rodi, sotto g li aus1Jici de1l '.i\ ssoc inz1o ne Italia.ria cli Idrologia (Mi la110, Yi8: S. Barr1aba, 8) .. P er i11iziativa d ello s tesso sen. Gabbi, ch e ha avuto il co11senso e l 'app og·g·io d~ S. E. sen. Lago, sorgerà fra breve a Coo tln monumento ad Ippocr ale, (li cui è st a la r itrovata in questi g iorni la s tat t1a . ..\Ila me111orin. cl el grande padre d'ella 1\!Iedici11a l 'Italia Fasc i s.~a tributerà onori solenni, ch e ~Y ranrlo ri so11 nnze in t11tto· il mondo civjle.
Congresso argentint> di Chir11rgia. iud e lto pel 1930, so t to· l a presiden za di Edunr<.lo F. Belbau Leg tti; segr e tari i cloltori Adrian J. Be ng·o lea, Al frcclo Buzzi, P eclro J aregui e Ricar<i o l-\od rig11ez ' 'i ~ l ega . 'l'emi: cc Complicazioni J)OSt-01)erator ie de ll 'ap1)011dicile acu ta n; cc Tratta111e11to cl1irurg ieo rlel rna]c di Po~t »; cc Tratta1r1e11to ellirur gico clel l 't11 cer a g·astrica n; « Trattan1e11t o cl1irt1rg·ico d el cu11cr o n1a111mario ». Rivolgersi all '« As oc jacj611 l\Ird ica Argentina n, Santa F é 1171 , Bueno .A.ire , Re11. Arg·entina. È
1739
Società inte _·nazionale per la pre'fenzione della cecità. Il 14 set 1 embre, i11 occi\sione d el Congresso int ernaiional e di oft al111ologia t enutosi ad A111s terdan1, su ltnvito d~ u11 Comit8:lO provvisorio si adu11arono\ all 'Aj a nt1mero·si oculisti, p er costituire l a s1ocietà interll azio11ale suddetta. Il Consiglio dir}'ttivo è st at o così form~to: presidente De Laper onr1e (Francia) ; vice-pr esidente Park Le,vis (St tl~ Uniti) ; membri: Axenfeld (Germai:ia), Criq~and (In~hilterr~) , v. Gr osz (Un g heria) , Mag€[1ore (Italia), Sh1nobu Ishwara (Gia ppor1e), Va~1 d er Hoeve (Olanda); seg·r etario Hu1nber.t, dell ~· Lega d elle Società delle Croci Rosse ; tesoriere l)e Mach y . Ven11ero eletti presidenti onorari A :aelucci, Fucb s e Van Diehl . La Socie tà b a de presso l a, Lega delle Societ à d elle Croci Iloss~ , rue Vel asquez 2, P arigi (VIII) . Terrà le stie se<.l ite ar1nual1nent e .
Lega
inter~1azionale
contro il tracoma.
Si è cosf! l uita sol to la presiden za del prof. v. Grosz , clireftore della I Clinica oculistica di Budapest. La Lega avrà quali me1nbri, i delega li d elle prinçipali Soci{lt à nazionali cli o1ltalmolog ia. Nel su o p rogramma è il problema d el traco1na clal punto di vista scientifico, pratico e sociale . Rivolgersi'. al presidente, ~1aria Ut ca 39, Budap esl VIII; Ungheria. •
I
Società Ithliana di An11tomia. Co u1e a suo te1npo an11 unziamn10, si è Lenulo a Bolog11a il I Congr esso di questa Societ à, d ella quale possono far parte non sol o i morfologi app arten en ti ad Istituti d i 1\n8:tomia umana, co1nparala e veterinaria, rli Istologia, Embriologi a, Antro·p oìo·g ia; rna ar1ch e tutti co·l oro. ch e colt~ va110 tali studi e q11e lli affini. La quota soc iale annua d i L . 30 è da inviarsi al tesoriere, prof. 1.•. Cas taldi, d irettore d el.I 'I stituto anat om ico della R . n i ersità di Cagliari.
Scuoiai di perfezionamento in Chirurgia a Roma. La Scuola,, p osta so·t to la direzione d el prof. R. Alcssandri, h a la durata di Ginque an11i. Le iscrizioni sono am111esse fino al 1° di cembre; devo110 raggiungere il r111mero m)nimo di sei. Eccezio11almen te, 1)er coloro ch e co1nprova110 di aYer .. os~en uto l 'esan1e di Stato, sarà accettala l 'iscr ìzio ne appe11a sup erato l 'esame. In eg·ui to a frequen za ed a prove di esami, la Scuola rilascia cUpl o rn i di p erfezior1amento in chir11rgia. 'fassa d ' in1111a tr icolazion c I... 300; tassa a11n ua di iscriz iont~ L. 800, sopratassa . annua d i esan1i lire 150, soprat assa di cl jpJon1a L. 75. Per il progr an11na cl ett.a g1iato rivolgersi al d ire ltore, R. C1i 11ica Chirurg ica, Po1i cliniro l T1nherto I, Ron1a.
Per la Società internazionule di Chirurgia. Il Co111ila lo ce11Lrale della Socie là I11ter11azio 11ai e di Cl1irurgiu i1ell a st1 a ultin1a riunio11e dur atLl c il recente Congr e so di Var saYia ha auJl1cn l nLo il '11t1111ero cli })Osti assegna li all 'Italia. 1i Cou1i tato Itnli a110 i n Yi ta 1)er l ar1.~o quei cl1ir n rg· h i cl1e clesiò er asscro e11tr are a far11e })ar le a ri' olg·er ... i ad un o dei tre Comn1issari : proff. R. Ale ~ .. a11clr i (Ro111a), ~r. Do11ati (1'orino' , B. Ros i (~Cil a110) , une11do , e i1on co11oscit1t i cln lor o per"o na1111e11te, un ce11n o u lla l'élrriera e ull 'a ltivi lr1 cienlifica e pra t ica.
La Fondazione dell' Università di Milano. L 'avY. Gi11seppe J3irag11i, segretario ge11eraJe dell a rti Yer sità d i l\1Iila110, h a pubblicato t111 forte Yolu111e: cc La fo11da1ion e de~la UniYersi ln di l\1 i· l an o » . La puhbl icazio11e è d ovl.1ta a un Con1ila to cli co pirt1i cittadi11i i quali har1no voluto e-011 es a oltre che ricordare l 'inizio d ell 'Università, a11ch e la figura e l 'op era. d ell "i11di111enticabile ~ ena tore ~la11g i agal]i. La tra t ~azione
h a t1n 'im1)orta11za
sp eciale
in
l
1740
lL POLICLINICO
c1ul!n to fa la storia di L11lli j cos}delti Istiluti ·uperiori della città dalJa loro oriìo-ine .fino ai i1os tri giorni e qui11di so110 noLizie importa11ti sjme e non sempre r1ote. 1 L 'an1pio cenno biografico del sen. ~langiagr.illi è dovuto al prof. Gjuseppe Gallavre~i che ha saputo bene far riviYere la gagliarda ) tempra clel1'illu tre ideatore della Univr.rsi tà d~ ~Iilélno. li volume è riccamente illustrato. )
Una prolusione.
plina italica.
(
li JJr.o.f. G11glielmo Bila11cjo11i ha i iaug·urato il corso ufficiale di Clinica oto-rino- aringologica presso l 'Univcrsità di Ro1na svolge11 :lo il teina: cc Civiltà nuova: i co1npiti dell 'o·lor inol3:ringologia i1elJa politica sa11itaria e sociL ie .fascista ». Aci a coltare la parola dell 'eletto s '.dioso intervennie un pubblico de11si ssimo, tra li erano numero i professori della Facoltà. I
Diplomi di benemerenza àell'O. N. B. ai mediri. • Il Co11sig·lio dei wiiI1istri . h a a11provato uno. schema di decreto con il quale si \ tabili ce rJ1e i dip101ni di lJene merenza isti t11 i li 1con R. Decreto 19 ge11naio 1928 possono ess~re conferiti anche a~ sanitari che svolgo110 una ipro ficua ed efficace attività a favore dell 'Opera Nazjonale Balilla: l~sso è il tangibile riconoscimen~o dell 'opera. preziosa ch e la classe dei medici da \tempo presta co11 assoluto disir1leresse e con veta efficacia. Fi11ora più di 800 rr1eclici svolg·o 110J q11esta attività; e già 55 sono gli amb,u latori provinciali costj luj ti e funzionanti nei capiluoghi di pro;yincia con altri 35 in via di costituzione ed oltre 300.000 sono le visite già con1piute. I suddetti diplomi verran110 co11feriti olo in ca i eccezionali, previo il parere del Presidente dell 'O. N. B. e sentita Ja speciale Commissione istituita c.011 R. D. 5-3-1914, Com1nissione il cui l)arere è ricl1iesto per tutte le concessioni di distinzioni onorifich e di ordi11e sanitario, e che, per gl j eleme11 li che 1a co1npongo,n_o e per l 'indipe11denza ed autorevolezza del giudizio che è cl1 ia1nata ad esprimere conferisce alle o,n orifice·n ze con cesse particolare prestigio. Sarà. fatta astrazione dei li1niti di tempo disposti e cioè dieci, cinque e tre anni per i diplo-mi di I , II e III classe, e verrà conferito· senz 'altro il diploma di I grado. Sj è inoltre precisato che dipendendo il personale sanitario dall 'Amministrazione dell 'Interno, il co11ferimento cori R. Decreto abbia luogo su propo~t.a del 1\1inistero degli affari dell 'lnit erno e le segnalazioni debb1no pervenire, in epoca <leterminata, <iai Prefetti. 1
1
1
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11"'ire11ze a,l i11edjco caci uto jn guerra, han110 clalo ineno di quanto si speraYa. L ' Ufficio Stampa Nlellica Italiana (V. S. ~1. I.) curerà che l 'appello clel Comitato giunga a11che a coloro che ricevono valido appoggio dalla t:lasse medica, e ch e le debbono riconoscenza. Verrà posto in ve11dita in tutta Italia, al 1)relzo di L. 10, a totale beneficio degli Orfa11i, il libro del prof. Peri: l\iledicina del lavoro - Disci-
Per gli Orfani dei Medici cado'i in guerra. Il Con1itato di Assistenza degli Orfani dei Medici ca(luti in guerra, presieduto dal gen. medico F. Della Valle: ha diramato un vivo appello a tutti i ~ledici Italiani perchè ciascuno ricordi i 58 orfani, ~i quali occorre provvedere fino al 1942, e cioè fino al compimento dei loro studii. Le spese sono ingenti, mentre 1e fonti del fi11a11ziamen to sono m-0lto modeste, e solo quattro di <1ue ti Orfani banno potuto trovare posto n e] Collegio di Perugia. Le pubblicazioni del dott. F. Bocchetti, messe in vendita a favore _dei detti Orfani e così pure Ja larga in l)ronzo riproducente il Monumento di
'
L'Associazione dei volontari del sangue.
111 una riunione tenutasi 11ella sede dello Studio ematologico milanese, si è costituita u11a associazione fra ~ daitori volontari del sang·ue organizz~ti dallo Studio stesso. .Dopo un 'ampia r elazione circa il laYoro scientifico compil11.o finora in questo camp-0 ed una viva illustrazione della prat~ca utilità della trasfusione. del sang·ue tenuta d~l dirigente dello Studio, pres~ la parola il dott. Pietro Ficai , .eltror;i.i, i] qulle espose con elevaite parole la i11issione di soliclarietà e d~ pietà profonda111ente umana e civile che l 'associazione si propone di comp~ere, incitando tl1tti gli interve11uti a portare ne~ limiti della. propria' sfera sociale il co11tributo della convinzione e dell 'esempio ali 'iniziativa. Venne quindi data lettura delJo, sta·tuto c.h e l 'assemble·a appro.vò a voti unanimi, confer~ndo 1nandato al presidente eletto nella perso11a del dott . Ficai Veltro1n i di designare il prin10 Consiglio direttivo del! 'Associazione. Prima di sciogl iersi l 'adunanza deliberò 1'i11vio di telegrammi dj omagg·io ai Sovrani, al Principe ereditario, al Capo del Gover110· e ad alte personal_ità della scienza e della poliitica. 1
Lotta contro la tubercolosi in Francia.
Per il corrente anno 1929, sul bilancio del ~Ii nistero del Lavoro, dell 'lgiene, dell 'Assiste11za e della Previdenza social e sono stati accordati i seguenti crediti per la di.fesa sociale contrq la tubercolosi. Dispensari d 'igien~ sociale e di difesa antitubercolare, la.horatori di batteriologia, difesa dell 'infanzia col,.ltro, la tul)ercolosi, Opera Granèher ed altre: 18 milio11i di franchi. Ordina1nento; ingrandirn~nto" restat1ro di sanatori pubblici e spes~ di manutenzione: 24 milioni di franchi. Sovvenzioni per crei-lzione o ingr~ndimenti di preventori pt1bblici antitubercolari e spese di fu11zionamento dei provent.ori pubblici dello Stato: 7 milioni di franchi. Assister1za ai tubercolosi: 12.500.000 franchi. Contributo eccezio11ale dello Sta.to per la cr eazione di villagg"i sanatori p er i tuberco1osi di guerra: 500.000 fr~nchi. A queste somme vanno aggit1nte quelle provenienti dalla tassa su11e case da gioco che, nel 1928, hanr10 raggiunto i 10.950.000 franchi. In definiti va, per l 'anno 1929 i crediti 0011 aerati dallo Stato francese alla lotta contro la tubercolosi saranno approssimativamB<nte di cir<.:a 73 milioni di franchi, contro 63 milioni nel ~928. Alla lotta contro la tubercolosi concorrono rnolti altri Enti. Incendio ali' Istituto del cancro di Milano.
La notte del 12 corren te si SYiluppò un incendio i1ell 'Istituto Vittorio Emanuele III per lo studio e la terapia del cancro di ~filano.
[ANNO
XXXVI,
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NUì\1 . 4 7J
17±1
SEZIONE PRATICA
Esso t1riginò in uno dei depo.siti sortt erranei di carbo11e, pare ir1 seg·uito a combustione spontanea. Le esalazioni, attraverso la tro,m ba di un montacarico, invasero rnolti locali sovrastanti. L ~inte11so calorr. salì fino ai solai, intaccando I 'armatura in leg n o del tetto. I vigili del fuoco, in i111mero di ci11quanta, lavorarono sino al mat.t ino per domare il fuoco; molti erano provvisti di apparecchi antifumistici e dii maschere contro i gas. l locali sotterranei vennero interamente inonclati . Medici e infermier~ si adoperarono al trasporto d ei degenti in locaJi non invasi dai gas tossicj. Eser(~izio
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abusivo dell' arte sanitaria.
Il Si11dacato medico fa scista della Provincia di l\ililano, comunica: il 5 corr. ebbero luogo avanti la R. Pretura di Lodi i processi a carico dei signori Rancati Giuseppe e Baldrighi Giovanni, p er esercizio abusivo d ella m edicina. Il Rancati Giuseppe recidivo specifico fu condann~ to a 25 g iorni di detenzione e a ·L. 166() di ammenda oltre le spese; il Baldrighi Gjov,anni fu condannato a L. 500 di ammencla e alle spese. Il Sindacato e l 'Ordine dei Medici Chirurghi della Provincia di Milano si er~n-O• cos,tituiti parte civile con l 'avv. Azio Sam arani1 di Milano.
Medico assassinato. Il dott. Tieho, ocu1ista di Gerusale1nme, è stato pugnalato da un arabo; trasportato all 'ospedale, vi è spir ato poco dopo. Egli godeva di grande estimazione. 1
•
_.\ soli 48 anni, vittima di una infezione setticemica ch e non ced è a tutti i mezzi posti in oper~ per salvarlo, è morto a Bologna il 26 ottobre u. s. il dott. prof. FELICE ROSSI, libero docente di Chirurgia e chirurgo primario dell 'Ospedale civile d~ Aquila. Laureatosi a Bologna e formatosi poi a queJla scuola chirurgica d i primo ordine, seguì sempre nella sua attività professionale I 'indirizzo pratico
e se11sato, c h e ~veva appreso da~ suoi maestri: prjmo fra gli altri e più diretta1nente dal Nigrisoli. Nel 1913 acco1npagr1ò appunto il Nigrisoli, co11 un os1Jeda l~ da campo della Croce Rossa Italiana, n ei BaJcani;, e poi nella nostra g u erra rimase a lungo al fronte nella Zo11a Carn~ca dirigendo l 'Ospedale ·52 della Croce Rossa, ove prodigò la su a attività seren.o sempre ed ardito, guadagnandosi a11che , 1111~ medaglia al valore. R stato g ià r~cordato ch e alla sua opera ~ al suo· valore 1~hirurgico dovettero la salvezza la m e-daglia d !oro Pizzarello,. Tullio Giorda:na e, Fausto~ Maria Marti n i, ~ oltre questi, innumerevoli altri ufficiali e ~ ' ldati, meno conosciuti e ignoti, ct1i egli instan ~ bilmente prestò i soccorsi della sua . ' arte. Al Monte eg·ro potè conoscere ed apprezzare nell 'assisteri a dei feriti la ·Principessa Liubitza . ella famigl~a r eale del M~ntenegro ,. Petrovich, ch e divenn ~ poi sua degna compagna. Da vari ' Ilni si era g uadagn ato per con cor so . il posto di Chirurgo Primario dell 'Ospedale d i .t.\.q uila, do si era acquistata una fama indi- · scussa di rillanw operatore. Il suo s udio s11lle ferite del torace, pel quale gli venne assegnato il pre.m io franco'" italiano (Fondazio e Garibaldi) della Società dei Chirur- . ghi di Pa ·igi, e in cui r~ccolse la sua esperienza dalle ferit~~ d i guerra, e molte altre su e pubbli- . cazioni n~i vari campi d ella ch irurgia attestano .. la sua pre.p arazione · e il s110 valore chirurgico .e resteranno a dim-0·s trazione della sua attività e .. della sua amp~a e solida cult11ra . Era frequentatore assiduo dei Congressi di Qhi-rurgia it~liani e stra11ieri ; sempre desideroso di . aumentare le sue cognizioni e nello stesso tempo . spirito cr~tico acuto e pieno di buon senso. A11che all 'ultimo Congresso internazio·n ale di , Varsavia intervenne e prese parte ai lavori assi- . duamente. Nel ritorno doveva essere colpito dal- . ] 'insidiosa ~nfezione! che inesorabilmente e in1 breve tempo lo portò ~Ila morte. R. ALESSANDRI.
Indice alfabetico per materie. Allergia tubercolare Pag. 1703 )) 1719 Bibliografia Bocca: pigmentazio11i sifilitiche della 1nucosa » 1718 Cisti del collo . . . » 1713 Condotte: ridu zion e; oneri; retribuzione » 1735 Uifteriti: siero-resistenza ·a i alcune » , 1732 Diniissioni dichiarate d'ufficio: condizioni della legittimità .
l)iverticolos'i dell'intestino cra"'so Fratture: influenza del timo sull a guarigione e sulla formazione d el callo osseo Fratture sponta11ee ir1 sifilifico non diabetico . . .
))
))
1735 1718
»
1732
))
1731
Gan grene delle estremità con rigt1ardo all 'e11doarterite obliternn te Malaria : la tubercolina J)er riattivarla Malaria: segno d i Pagnjello Melanodermie Mesocolon trasverso breve . Osteomielite primitiva (leJle co te Splenomegalie e1nolitich e e argoinenti affini .. . rronsilJ e : cura non operatoria Tubercolosi laringea: trattamento Vecchiaia Vitami11e: nome11clat ura
Pag. J726.;
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1731 1731 1717' 1719 1732 '
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1724 1733 1732 " 17331733 ;
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ltom& - Stab. 'fipo-Llt . Armani di M .Courrier.
V .. AeoOLI, R..d. re&p.
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L'ESAME DELLA FUNZiONE RENALE 'CON I MODERNI METODI DI INDACINE. (Pro!. G. RAIMOLDI) . Pr~!azione del prof. ROBERTO .~LE3SANDRJ. 'Volume di pagine \ ,ITI-247, cor1 varie ft~ure nel testo. Prezzo L. 30. Per i nostri abbonati sole L. 27.75.
PRONTUARIO .Dt Te ~AP'IA OSTETRICA. Vaàetnecurri d.el m euico prattco iPro!. P GAIF•MI). Prefazione deJ prof. . sen. E. PiSTALOZZA. Volume di JJ&g. Xll-314, con 105 figure nel tiesto, rilegato in tela flessibile. Prezzo L. 28. Per 1 nos1r1 abbona.ti soli L. 2.5.M
MANUALITA CISTOSCOPICHE. (Dott. G. M. GIULIANI ) ad uso dei medici pratici. Vol11me di pag inP. VIII-79, con 58 figure in ner0 A a colori nel testo . P;ezzo L, 15. Pèr j nostri abbuuatt sole L. 13. 75.
IL FORCIPE. (Pro!. F . LA TORRE). S econda edizione riveduta e aggiornata. dal .p ro!. P. GAIFAMI. Volume di pag g. IV -132. con 62 figure nel tesio. Prezzo L. 24. P er i nostri 1abbonati sole L. 21.90.
Id Per l'ITALlA, le so pr ae l e n ~ate pubblicazioni si possono ricevere anche in piego o pacco gr2.vz..to .del loro risp~t tivo _importo; ma, in questo caso, il loro am~ontare vi~_ne aum~ntato d_elle occorrenti_ tasse di Ass~gn_o e del va,gl1a di r1tnborso. Si tenga dunque presente che 11 mezzo p1u semplice, rapido ed economico è quello d• rimetterne I ammontare mediante Vagli a postale o con Chèque bancario riscuotibile in Roma.
11 Per l' ESTERO a causa delle maggiori spese postali necessarie pe!" la s pedi zione, l' importo dei libri va _a umen. tato nella misura del 10 oer cento e l'ammontare complessivo deve essere invi ~ to mediante Chèque o Vaglia bancario ris cuotibile in Roma, non potendosi eseguire, come per l' Italia, la spedizione gravata di a ssegno.
Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina 14 - Rorna• •
ANNO XXXVI
l)i ee1nb1~e 1 92~
Roma, 2
Nnm. 4:8
fondato dal professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANT.E
SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO:
PROF.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Lavori ori g i nali : .B . Carus i: La i·eazione di H inton nella s ifilide. Osservazion i cl !nrche : V. Mignan•i: Su di un caso di tumore mis t o .dell a parGtide (Mixo-con·d ro-epitelio ma). Note e C01!'1tributi : F. c. D a Villfl.: Sulle ipert.ensioni -0ostituzi-0n.a li d-e l Liquor. Su nti e r assegne : GLA NDOLE ENDOCRINE: F. ·Pa..rk~ We· ber: Gli effetti gen·e rali d ei tumori delle glandole endocrine. E. St11lz e P . Stri·c ker: Tecnica della su;rren alectomia einistra. Van den W:il denbeng: La t iroideetomia nel gozzo esof.talmioo. - 'SISTEMA NERVOSO : A. Fruh1•nsh C'l z e L. Cornil : Le emiplegie e l e afasie transitorie delle puerper.e. - R. Fonta ine: Contribu to a llo st11dio de1le paralisi potti-0he. Cenn i b ib li og r afici . I c ong r essi d i Med icina e Ch i rurgia : XXXV Congresso d i Medicina Interna . XXXVI Oon.g.re1Sso della Società I taliana di Chirurgia.
Commenti : G. Egidi: Sulla resezione dello stom aco per vi.a s uperiore . Appunti per il m edico pratico : MEDICINA SCIENTIFICA: Etiologia microbica del beri-beri? L 'infezic:me di (( Baicillus abortus )) nell' u omCJ. - CASISTICA E TE~APIA : L a aindrome eiltter ov.e soicola.re nell~.. litiasi biliare. - L e piloroduodeniti nelle c.:oleci stiti. - Colf:!lperitoneo idatideo. - Trattamento della litiasi bilia re. L'avvenire delle colecistliti craniche tTattate -0on l'esa... metilentetraimina endovenosa. R UBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO: A. Fra n oh etti: La vigilan,za sull'esercizio ·delle professioni sani tari e e affini. POSTA DEGLI ABBONATI. ·- VARIA : Lo sviln pipo delle colonie estive in America. · Nella vìta prof essiona l e: Cronaica 1del movimento .prof ef'siionale. Ccnool'si. Nostre corr is!)ondenze : D a Torino. 1Noti zi e d i verse. Indice a lfabetico per materi e.
· , no stri· s • . g n or·1 ab bo n at1• A
che, per non subire interruzioni nel ricevim ento dei fascicoli del " POLICLINICO, " hanno la lodevole abitudine di rimettere prest o l'importo di rinnovazione del proprio abbonamento, rammentiamo che Il Vaglia postale va intestato al nome dell'editore LUIGI POZZI e che deve essere fat to pagabile nell' ufficio.succursale 18 (diciotto)· R o_ma. Coloro che si valgono di Chèques o assegno Bancario, provvedano che il titolo sia esigibile in Roma. Racco1nandia mo 'inoltre di app111itare al poli'zzi no del Vaglia Postale o Bancario la fascettq. co': cui si sono ricevuti finora i fasc1"coli del ''Policlinico ,J o quanto nieno di" indt"care, con esettazza, il rt spet· tivo nttmero di abboname11to . · AVVERTENZA - Del Vaglia Inviato a saldo dell'abbonam ento, se Postale si tenga conservata la ricevut a che .r ll ascla l'Ufficio di Posta o, se Bancario, si conserv i Il r ispettivo scontrino. ;
LAVORI ORIGINALI. Istituto di Clinica Medica della R. Università di Roma diretto del Prof. V. AscoLI.
La •
. i·eaz1one
di Hinton nella sifi lide.
Dott. R.
CARUSJ ,
,
assistente vol.
Le reazioni di flocculazione per la diagnosi della sifilide sono numerose; tutte si basano sul fatto che il siero luetico contiene globuline faciln1ente flocculabili quando sia m esso a contatto con sospensioni colloidali. Le più antiche r eazioni di flocculazione si servirono di sostanze inorganich e; Sachs-Georgi e Meinicke per primi introdussero le sosta11ze organi ch e i11 tali reazioni. Le tecniche original i uo-aerite da questi AA. andarono soggette a 11un1erose n1odificazioni per oper,a degli stessi propone11 li, e di altri Ao.\. , ch e si occuparono dell 'arg·on1ento.
A solo scopo di storia , ricordiamo che molte altre r eazioni di flocculaz ioni seguirono alle due riferite, proposte da Dold, Hecht, Michaelis, .Tacobstahl , Wang, Vernes, Ka hn , ecc.: tutti questi AA. per le loro reazioni si servirono di soluzioni di li poi di in parte floccu1ate dall 'aggiunta di acqua o di soluzione fisiolo· gica. Tuttavia . le reazioni più correntem ente usa te, accanto alla RW, sono la Sach s-Georgi e la Meinicke. I\ecentemente Sabatucci ha richiamato I 'atten zione ul val ore della reaz ione di Kahn , la quale pare ch e risponda abbastanza bene nella pratica sierodiagnostica della lue. Iel 1927 Hinton (1) proponeva una nuova basata r eazio11e di fl occulazione della lue, ' . . sul principio della precipitazione ~ ag?lut1naz ~ one di una sospensione di colesterina in soluzione ipertonica gligerinata , contenente scarse tracce 'f he Boston ~Ied. and Surg. J ourn., gh1g110 1927, pag. 593. (l .l
H1NTON.
,
1744
•
\
•
[A
JL P OLICLlNI CO
di e Lralto di mu -colo di bue. Questa aggll1tinazionc con i ieri luetici, si presenta con un liquido chiaro come acqua, i11 cui si distinguo110 masse di colesterina in g rossi fiocchi . rf ale re.azione, sec. l 'A. , è n1olto più se11sibile delle altre ricordate, e non dà quelle reazioni p eudo-positive cl1e si h anno con la reazione di l ahn. In 138 sieri luetici, la RH (reazion e di Hinton) fu positiva in 113, la RW ir1 61. P er la sernplicità della tecnica e per i buoni risultati riferiti dall ' A., abbian10 creduto intere ante controllarne il valore, confrontandola con la RW, e con la Sachs-Georgi.
Tecrtica: p e r la esecuzione della reazione necessita110 i segu enti r eagenti: 1) u11a soluzio 11e al 5 ~6 di NaCl , in acqua disti Il a ta; 2) una soluzione al 50 % di g licerina neutra ridistill ata; 3) una soluzio11e al O, Z % di colesteri11a (~Ierck) in alcool assoluto; i:>er ottenere t ale soluzione occorro110 uno-due g·iorni di incubazione a 37° C.; 4) u11 estratto di muscolo di bue insolubile in etere, solubile in ·alcool (detto · estratto attivante). Si estrae nel seguente modo: u11 pezzo di muscolo di bue, privo di g rasso e del tessuto connettivo, è .finem e nte polverizzato ed asciugato a 56° C. in un largo piatto. Ciò richiede 5 o 6 giorni. I pezzetti secchi di tessuto inuscolare sor10 finemente polverizzati cori una maccl1i11a speciale. Il tessuto polverizzato è quindi trattato 4-5 volte, in bottiglie di vetro chiuse, con etere, 11ella proporzione di gr. 1 di polvere con 4 eme. di etere p er ogni estraz1011e. Il processo di estrazione è completo quando l 'es tratto ha perduto il colore. Infine tutto I 'etere è fatto evaporare, ed il residuo, che consiste in una sostanza insolubile in etere, è asciugato su di un fillro di carta. Una parte di tale residuo secco è trattato con 5 parti di alcool a 95 % in bottiglia di velro, per tre giorni alla t emperatura di camera. L 'esp erie11za ha din1os~rato ch e bi~gna mescolare em e. 1 di estratto con 9 c111c. della sol. al O, 7 ~{, di colesterina alcoolica; agitare bene . Questa sol. è chiamata indicatore, invece di antigene. Questo indicatore non si altera facilmente, per cui se n e possono preparare eme. 100 o più , da conservare in bottiglié chiuse, a temperatura a111-
NO
XXXVI,
Tl:M .
±81
La reazione si esegue nel seg·u ente 111odo: 11 el1a pri111a pro' e tta c111c. O' 1 di . ~ l J. si mette . siero 1natt1vato; 11ella seco nda proYetta 0,2; nella terza prqYetta 0,3 em e. · di siero; 2) si aggiunge 0,5 e nte. di indicatore glicerinato a ciascuna provetta ; 3) si scuoto110 forte111en te Je provette, i11clinandole di 60 g r adi, fi110 ad ottenere una co1npleta m escolanza, dimostrata da distinti . fiocchini; 4) si inettono i tubi in ter1nostato a ten1peratura di 25-28° C. per 12-18 ore. La reazione è yj sibile g ià dopo 6 o·r e; ma risulta più evidente d opo 12, ~ preferjbiln1er1 te dopo 18 ore. Si leg·gono i ri sultatj: la reazio11e negativa s i presenta co11 u11a torbidezza uniforme di tutto il liquido; la reazione p ositiva invece mostra J..a soluzione chiara com e acqua, con scarsi fiocchi in sospensio11e, p ii1 o ine110 fini , oppure 2 a 4 fiocchi larghi, pendenti dalla superficie del liquido. La n e tta differenza tra le due reazioni sta 11ella cliiarezza del liquido conlene11te particelle di varia g·ra11dezza nei casi positivj, l ' uniforme intorbida~ 111ento nei casi .n egativi; la differenza tra le due reazioni è così netta, da non poter generare dubbio. Nè l 'opalescenza occasionale del siero, n è una marcata emolisi ha influenza sull 'esito di questa chiarezza. Condizione importante è la perfetta inescolanza de.i liquiqi nelle provetti11e, perchè la sospensione g licerinata resta galleggiante.
L'A. ha agg·iur1to la g licerina per avere una pilì n etta precipitazione della colesterina, co11 una maggiore chiarezza del liquido; inoltre l.a glicerina protegge la colesteri11a dai probabili ag·enti_ ch e possono di turbare in n1odo sfavorevole questo eqùilibrio. Una reazione positiva completa de,-'essere presente ugua]n1ente n ei tre tubi; dovrà essere considerata positiva la reazione ch e dia una netta precipitazion e anche in uno solo dei tre tubi; ma se si ha una debole reazione solo n el terzo tubo, la. reazione va co11siderata 1 come negativa. La RH è stata da noi i)raticata su 213 sieri, e su 6 liquor c . s. Riassun1endo i rif;ultati, abbian10 : Reaz. ronco rdanti
Rettz. discordanti
I
Totale
bien te ; 5) j11dica tore gliceri11ato, cosl preparato: u11a
I, I I
parte di indicatore detto, si aggiunge a due parti di l1na so l. al 5 % <li NaCl; si agita, e si lascia il 1ni cuglio a riposoJ per un 'ora e mezza. Dopo si <1g·g1t111go110 12 parti di una sol. salina al 5 %, ed il tutto viene agitato fortemente; si aggiungono 1,5 parti di una ,sol . di. gliceri11a al 50 %, ed il tutto agitato ancora. Sono necessari per · la reazione : 1) u11 porta-provette; ' 2 ) piccole provette. da emolisi; B) un bag110 inattivante a temp. di 55° C.; 4) un inc ubatore o bagno Wassern1ann a temperntt1ra 25-28° C. La ten1per atura è molto in1portante ad osservar ~ i , potendo portare Yarianti nella rea1ione .
•
RW
-
166; ·I- 21
RH
-
166;
+
21
+
-
16;
+
16; -
10 10
==
213
213
Da essi si ricava ch e la RW e la PlH sono state identich e in 187 sieri, discordanti in 26. In questi ultimi i è .a vuta una n1aggiore poitività della RH (16) in confronto di 10 sieriposìtivi della RW. Notian10 qualch e ca o: anen1ia pernicio a : RW - , RH + ; in 4 casi di n1alaria con RW +, la RH era n eg. (1 c. l\'V + , 1 c.
[ANNO
XXXVI , NuM. ±8]
SEZIONE PRATICA
S. G.+ ); aortite RW + , PtH +;c ri i tabeticl1e : R'V -, RH +; in uffi cienza mitralica ed aortica: RW deb. pos.; RH -; lues : l{W - , RH +; 2 c . di mog lie e n1arito di luetici : RW - , RH + ; 2 c . di lues curata : RW-, RH + . In altri casi in cui la PtW era in contrasto con la RH, ci son mancati dati clinici per poter attribu ire magg ior valore all'una piuttosto cn e a ll 'altra r e.a zione. Dal complesso i deduce che n ell '87, 79 % dei sieri la RH concorda con la RW; negli altri casi, accordanclo i sinto1ni clinic i al ris11lta to delle due reazioni, ci è parso che la IlH presenti una sp ecificità più piccata che I.a stessa R W. Nei -! casi di malaria con R W positiva, la RH era negativa, il ch e· dimo tra cl1e col iero. di n'1alarici l.a RH è n eg·ati va in opposto alla RW, la cui positività dev 'essere con iderata di natura aspecifica; n ei due casi di coniuge luetico, la RW era negativa e la RH positi,1a. Nel liquor c . s. si ono avuti i seg uent i risultati:
RW: + l ; - 3 ; + l; - 1 RH : + 1; - 3; - 1; + 1 e cioè identi ca r eazione i11 ± liquor, discor·· dante in 2. Di que ti ultimi , in quello con J{W + ci è ignota la diag·nosi clinica; nel] 'altro con RW - e RH + i trattava di un paz. luetico, con RW + + + n el siero; in questo caso la RH è stata più sen sibile della stes a RW, IJer svelare la reazione p ositiva nel liquor. Come con clusioni si può tabilire ch e la reazione di PtH, p er la ua en1plicità, e per i suoi risultati concordanti con le deduzioni clinich e, può ei1trare n ella pratica delle reazioni per la diagnosi di lues. In .- casi con risultati di cordi tra le due r eazioni , la RH 11a mostrato talora una maggiore sensibilità e specificità della stessa RW. È però da o servare ch e, èome viene con sig liato per le altre ·reazioni , è preferibile IJOter eseguire contempor.aneamente ta'nto la RW , qua11to la RH.
1745
OSSERVAZIONI CLINICH.E. OsPED:\LE MILITA.RE PRINCIPA.LE nI BoLoGNA diretto dal col . medico CACCIA prof. FILIPPO.
Su di un caso di t11more 1nist<l della parotide (Mixo-cond1. o-epitelio1na) i)er il ca pi ta110 i11cdico ì\1[rGN.J\N1 d ott. V lTTORIO a ·'i:Le11te i1ella Sezione C~ hirurg· ica del r eparto uffici.ali. .
La
11~aggior
parte dei tumori delle ghiandole salivari .a ppartengono .a lJ.a p1a rotide, 74,1 i)er cento d ei ca ·i, econdo il Boh11: d et ti tun1ori a-1 pari di quelli ch e si sviluppano i1elle altre ghia11dole, p ossono esser e benigni o 111aligni, solidi o liquidi, ernplici o di truttura com1)le a, cioè co111posti di clue o i=>iù te uti di 11a lura diversa. Qu·e ti ultimi tun1 ori rapp resentan·o p er la r egion e parotidea direi quasi una sed e di elezio11e ed appartengo110 al gruppo d ei così d et ti tu111ori n1i sti: econdo il J(.a u fma11n, essi fo1~ n1ano u11 g ruppo di tu111ori n etta111ente limitati dalle parti v icine, a caratter e benigno, .. l1e d ebbo110 co11 ~ iderar i caratteristici della parotide. i\Ierita perciò di e ere descritto il caso di una 11eoplasia co11 in1 ile, da n oi o . . er vato n el r e parto i11are cialli di que to Ospedal e. 1
Pi. Ilalo, cli nr1no 40, del Di stretto Militare di ~J acer a ta, ex-maresciallo maggiore, impiegato quale applioato i)r esso suddetto Distretto. ì\uJJa cli notevole 11el gentilizio. Non ebbe a 5ofirire di alcuna n1alattia, degna, di nota. Nega infezio11i veneree, è modico fumatore, n1ode. s to b evitore e mang·iatore. Il paziente ci dice di esser si accorto fin clal 1925, cioè circa sei ai1ni prima dell 'atto operativo, cii una piccola tumefazione alla regione par otid ea sinistra, c ui J1o·n attribuì in1porta11za alcuna: Ja tu1nefazio11e però a11dò sempre lentan1e11le aumentando, spos tandosj n el su o volume verso il margine posteriore d ella bra11ca inonl a n te-n1a11dibolare e verso· ) 'orecchio, fino a r agg i ungere la grandezza attuale di un uovo di gall Ì Ila . Il pazie11te h a sopportato, com e si è sopra de llo , in principio se11za grave molestia de lta. tu111efazio11e e non gli ha m ai d a to p eso eccessivo ; oRIASSUNTO . Jo quando con1inr iò a n1olestarlo dura11te la ma~ ticazione, si decise di far i ved ere da un meSi riferi .. ce su di una nuova i eroreazione df dico, ch e g·li co ns igliò 1'operazione , ragione per • cui e11trò in questo Ospedale il 17-5-927. fl ocru]a~ion e per la sifilide, paragonandola con _-\.1 1no111e11to del ricovero all 'esam e obbiettivo la R. W. e ]a . G. Tale r eazione è concorclell 'infermo si rileva : costiluzio11e fisica robus ta, dante con la R. W. nel] '87. 79 %; n ei casi dii 11 o ltin10 tato d i i1utrizione gen er ale: nulla a scordanti di111ostra una sen sibilità e sp ecificità carico del cuore e dei polmoni; nulla degno di rilievo n ell 'inter110 della bocca, sia a carico del magg ioi·e ch e la stes a R. W. 1
1746
'
IL POLICLI NI CO
sisLcrt1a dentario, ch e dell e 1)ar.ti i11olJi ; nulla al]a far ii1ge, negativo l 'esan1e dell 'addo111e: al collo n on si palpano g·angli infiltrati, la ghiand-0la sotto1nascell ar e di sini str a ai>pare r1ormale, poich è i1on è dolente nè ingr andì ta. All 'ispezio11e della r eg io11e i1arolidea di si11i .s tra, l'attenzione è invece subjto attirata da una massa (li forn1a ovalare, occupante l 'intera r egione, cl1e si este11cle pos teriormente verso l 'orecchio, cli c11i ne solleva alquanto il lobulo: in alto arriva al limite inferiore; dell a regione te1nporale e disce11de in basso fino nl margine inferiore d ell a bran ca orizzontale della ma11dib0Ja · jn avanti (leJ)orcla un po' daJ m argine ant;riore del ma elere; è rives tita da pell e di colorit o normale .e arto, che è scorrevole s11l la tumefazione e s i .soll eva in piegh e. Detta n1assa all a palpazione appare di una con·sist en za clura, non uniforme, lobulata , indolente, i1111Jiantat a con l arga ba e, poco spostabile st1i t esst1Li so ttostanti. La sua posizion e ch e corri sponde esattamente alla loggia parotidea, p errnetle di fare la dia g nosi cli t11more della parotide . ì\1 a qu ale la sua n a tura ?
La paroti,d e è la sede p r efe·r ita di tumori di
•
una . Lruttur.a molto c on1,p le a, ch e i. chi.amano, come abb jamo sopra d etto t u mori misti. H anno un con1portame11to clinico molto caratteristico: colpi cono di pr·eferenza j giovani , l o vil11l)PO d e] tun1 or e è ordinarian1ente l ento, continuo e J)tog·re ~ .. ivo; cr escono gen eralmente ir1 forn1a tondeggia nte ed a llung·ata , -seco11do la branc a ,ascendente della mandibola , potendo ragg·iungere un n otevole volum e fin o a d et,ern1inare disturbi d a compre sione cl egli -organi vicini ed .anch e in11)edim-ento alla mobilità del capo ; h anno con istenza un })O' di~ moge nea in rapporto all e diverse qualità d ei tessuti di cui il tumore i compone, ono b en d eJim.ita ti , g·en era lmente mobili suj t essuti sott o Larlt i ; non infiltrano mai i t essuti vi c ini , n è danno lnet a .. t asi n elle o-hi.andol e r eo-ionali n è n eg]i altri org·a11i d el cor po. E ss i pre,.e11tano inoltre un,a co1npos izione isto]oo·ica gen er almente complicata : la loro -s11perfi c ie di ez ione di rado è uniforme, più ~ pe o è uddiv i a in lobi da robu ti setti conne lLiv.al i J)r ovon ienti dalla l oro cap ul a; si m o·strano di vario .a petto , jntercalati da aree cartilaginee lucenti ; frequ·enti s ima è I.a presenz.a di , fericistici a n ch e nu1nero i , non r aramente ~ 1 osser,ran o calcificaz ion i di sostanza inter sti:zia1e . ero11 do i I J(a ufma n e .. i t e in essi un te suto fo11da 111entale inter . tiziale co tituito da t essut o 111i xo111a to ... o o cartilag ineo, di cui ... pesso si n o lan o tat i di passaggio dall 'uno ne ll 'altro , c on1,e pl1re in -pi ccola part e d.a t esst1to connettivo. ialino o fibro .. o co 11tene11tt ' ra.. i : que-
[ ANNo
xxx, 1, 1
~ul\1. 48]
·to Less uto può cor1te11er e qu.a e là anch e d el le suto gra o o, d el t essuto linfoide, oppure t essuto o seo. el mezzo di questo Le sutofo11damentale si trovan o, n ei singoli casi , dell e formaz ioni ,a ssai variabili come volume ed aspetto, dispost e molte volte a forma di plesso o reticolo, oppure a striscie e cordoni ramificati od a t:ubi , simili a glandole limitat e da epitelio cubico o cilindrico, talvolta dilatati ino a costituire d elle cisti a contenuto ialino forn1.ato in cilindri, donde 1'antico nome di cilindrom i . In altri punti questa disposizione ordinata non esist e e ]e formazioni suddette appari scono in complesso maggiori , disordinate (come n ei sarcomi) e sono costituite da cellule stret te, a llungate e fu siformi. Spesse volte que t e cellul e s i perdono in una m assa fibros o-mucosa , p osson o pure passare in cart ilagine, senz.a un limi te netto. Nell ' insie1ne è n1olto caratteristica la mancanza di limitazion e n etta d elle masse ricche di cellule e l 'invasione d ell 'uno n ell 'altro di tessuti di apparenza cosi diver sa. Si vedorlo anch e punti di passaggio d el tesu to d ell e g hiandol e salivari n elle m asse di cellule d el tumore. Qualche volta si n otano an ch e cellule str,atificate alla maniera di p erle d 'epitelio. Non esiste unità di veduta , circa la nat11ra di queste formazioni cellulari , di scutendosi e siano endoteliali (provenien ti dag li ·pazi linfatic i o nt1tritizi) oppure se epiteliali. Ma ritornand,o al -caso in esame la diagno i clinica d ell'affezione si presentava dunque d elle più semplici; il d ecorso del tumore piuttoto lento , ma prog r essivo, senza sintomi subbiettivi ed obbiettivi apprezzabili, la mancanza di dolore e di .gàngli ingorgati, la sua con s i. . t enza piuttosto dura, lobulata, a nodi, portavano ad escluder e senza esitazione ogni tumefazione infiammatoria a cuta , subacuta o cronica, come pure tutti i tumori liquidi. Era pur fa cile distin gu erlo da] tumore maligno, per la su.a evoluzion e lunga, per l 'età del paziente, per la mancanza di modificazioni d ei tessuti circostanti (sch·e letro, p elle, mucose), ·per l 'assenza di dolori e la consistenza dura e non uniform e della massa, p er cui clinicamente il t umore doveva fars i ri entrare n el gruppo d ei tumori solidi a caratter e b enig no e precisamente fra i t umori mi ti. Si escludevano pure gli ost eomi periferici frequenti nell'osso m agcellare oltre ch e p er la forma , anch e pe r la· durezza eburnea di d ette neoplas ie. Nè era d a prender e in co11siderazione il condroma periferi co, essendo questo tumore a superficie m an11ne]lon a ta. _irregolare, con larO'a base, e
•
[ ÀNNO
XXXVI'
UM.
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SEZIONE P RATIC1\
g·c11er.a lmente con sed e .alveolare .e di con siste11za 0111ogenea ed u guale alla cartilagine. Era p u re da escludere l 'ad enoma , il li po ma , p er J:a ]oro superficie irregolare, e perch è molli a lla palp.azion e; r im aneva dunque in ultin1a a n.alisi da prender e in con iderazj ~n e il tumore m isto, per ch è non solo poteva .avere u1i.a ··ed e consimile, ma anche per la s u a evolu zion e j)iuttosto lenta e per l.a su a form.a a superficie non regolare e per la sua consistenza dura e non uniforme. Il giudizio clinico appariva dunque fa cile e sicuro, ma il referto operatorio e successivo icsam e i stologico, do·ve,ra no 1rilevarlo interamente ·e m eglio confermarl o. La cura non poteva ·essere ch e cl1irurg·ica.
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L 'operazio11e (operalore colo11nello Caccia professor Filippo, assjslen te il ca1)itano medico 1Vlignar1i dott. Vittor io) è stata compiuta il J 9-5-1927 in . anes tesia morfio-eter ea, ecl è consistita nell~ estirp(;tzione del tumore, face11do un 'incisione della p elle lungo il bordo inferiore della mandibola: il tumore ent1cleato era di tessuto in parte grassoso .ed in parte di u11a sosta11za dura quasi condroide; rio11 era fortemente aderente ai tessuti so ttostanti, dai quali si isol ava bene ed era a carico quAsi tutto del loho farj11g·eo della p aroticle, ch e ne era r imasto come incapsulato. La e·m orrag·ia p·1 uttosto abbondante, fu dominata con punti di catg ut , f11rono i11oltr e dati tre punti in seta profor1di e superfj cialmente maglie metallich e. n decorso post-oper ativo f u l'egolare ed il paziente ]asciò l 'Ospedal e c)jn icamente guarito 1'11 giugno 1927. Dall 'esame istologico compiul o d al Ten . Colon11ello Bruni prof. · Nicola; risultò trattarsi di un tumore misto con form azioni cellulari ep jteliaJi. A più di d11e anni di djstanza il paziente non si è fatto più rivedere, ~l che fa presu1nere ch e i1on vi siano stati segn i cl j recidiva e che le condizioni di salute dell 'operato siFlno ottim.e.
La ma_ncanz.a di . i1lto1 ni ~ pec ial i 11el caso da i1o i cle cr itto , la fac il e diag·no i, la eziolog ia o cura, n on avendo potuto rintr.arc i.are al cun dato .. icuro n eali a11teccd enti · d el malato ci di $J)en . . a d.a ])arti col ari c on ~ id era zioni. Scopo quind i di que . t a b r e,'e Jlota è stato di 1)or lare un contributo a ll a cas i. . ti ca dei tumori benigni , ro~ì detti n1i . ti , della parotide. ~
RIA SSl J 1TO. Ill11 sl razione de 1 caso e1inico j 11 og·getto rifere11do i i11 u11 prin10 te1111Jo al la in to1J1atoloaia e pa .. ando quindi ad alcune c on ~ iderazioni di ordine o-e11er ale e i r ea l 'et i011a toge11 esi d ei t t1n1ori mi ti e circa la i11d icaz ion e cle11 ' intcrYe11 t o e cl el tratta111 ent o r l1irurg·iro r~cQ·uit o . ' '
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NOTE E CONTRIBUTI. Sulle ipe1·tensioni costituzionali del Liqno1· per il dott. F.
e.
DA
V1L-LA.
( ~ 011·· 4. Lt c sta inia i1ota preventiva intendo anzitutto richian1are l 'atten zion e degli studio i
s u un argomento tutt '.altro cl1e chi.aro nell8. s ~a p atog_ene i e assai lung i dalla men te d el d1ag·110._ ta. T.anto è vero ch e esso si con fonde da una parte con la se1nplice sinton1atologia d el quadro morboso ch e i clinici d e fini scon o cefa~ea . essen ziale o cefala1gia o mal di capo, d.a 11 altra con la così detta m en jngite sierosa. E c iò appunto perch è troppo spes o ci si ace contenta. di una formulazione diao-nostica 5 terapeutica ch e acquieti il paziente e dia a noi il sen so di aver fatto qualch e cosa. La verità ' . . e questa: n on v1 sono ele1nenti b en definiti . ' . . n o11 v1 e un insieme i1osologico ch e si im-' po11ga .c on sicurezza n ella nostra diretti,ra; bisogn.a andare per ,,ia d i e clu ion e a lla orgente etiologica e a\ valorarl a con i dati della pre ione del Liquor. Basta consultare u11 qualsiasi trattato di °:1edi cina p er convincer si come la ce falalgia ia tino dei intorni più comuni d ell a semeiolog·ia m edica : i tessuti esterni a l cranio , la i bozza cranica e le su e cavità ' le menino-i o ' . va ._ i cerebrali , la sostan za stessa la po son o i)rovocare, con:ie pure alcune le ioni viscerali tora ce-addominali ch e secondo g li tudi di H ead ' 'errebbero a colpir e cert e zone cefalich e atlr.a,·e1"·0 con11essiouj d i archi ri fl e i ' oo·li stati i11fetti,ri dj scrasic i, 11evr oµa tir i e nevrotici. na disqui izion e differenziale su ogni sing·olo quadro è inutile pe.rc]1è esso è .alla portata di tutti. Dirò solamente che quando il malato ci riferisce ch e ha e perimentato l 'abilità di molti 1nedici , 1'efficacia di m olti farm .a ci per la ce falea ch e lo tormenta d.a anni senza otten ere alcun ri ultato se i1on quello di confondere il m edico colta m edic jna i 11a il dover e di fare un passo avanti e di chiederci se il quadro :rporboso ri entra propri o jn qu.ello d ella cefalea più o m eno essen ziale. Già C:laude, Lam.a cb e e Dubar avevan o trattato n el 1927 sulla iperten sione r ela ti,ra d el li ctu ido re falo-ra cl1idi.ano e più tardi i due pri111i t\A. ritornando alla loro t e i affermavano cl1e la n1eni11gite iero.,,a ten e,T.a un ])Osto im1)orta11te fra le sindromi d ell 'iperten ione inLrar r anica. Essi d escri . ser o sei osserYazioni in e. t eso : d ei 16 casi "' tl1diati la iperten s ion e ra ppre ~ent a,·a in c inque la co n ~ egu e11za di l)O tu111 i di n1ala t1ic infetti"' c, in tre di in to sica1
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IL P OLICL I NI CO
zion i, in due di traun1i, in cinque di scon1pen~o cardiaco e di p eriodo n1e truale. In gen erale si trattava di soggetti ch e a eguito di una affez ione b enigna qualunque, di un traum.at i mo cranico, di una intos icazione, di u so prolungato di teobromina , di accidente erico i lao"I1avano di cef.alea, di vertigini , di astenia. L 'esame citologico e chimico del Liq. jn tali ca i fu i)r essochè costante1nente negativo. L a '"' intomato]ogia di queste iperten sioni racl1i·d ee è ch en1aticam ente ridotta a tre : ce falea a sede variabile, · persistente resi .. te11te ai farn1acl abi lua li , a r ecrudescenza , a for n1a di j)arossismi ~ o tto i movimenti bru~cl1i del capo . otto ogni ... forzo intellettu.ale o n el peri odo di ge tivo: turbe al1ricolari e labirinticl1e con . i ~tent l in ronzii , fi chi , vombri sements .. enza le ioni del labirinto. Nel 60 % in onnia te11ace. 011 mai turpe subi ettive della ' ri t.a, anzi l 'esa rn c oftalmoscopico non 11a 111a i rivelato alterazioni del fondo dell 'occhio. Solamente la tension e arteriosa r etinica era al di so1)ra della norn1.a e .aveva perduto i Sl1oi rapporti norma li co.11 la ten sion e arteriosa ge n e ral ~, e ciò per gli A t\. . arcbbc il egno obbj cttivo più ·icuro dell ' i})Crten sion e larvata del IJ. c . sp . L ' j perten sion e relativa i ri scontrerebbe sotto due forme: l 'una dure,·ole; I 'altra 1)asseg· gera, paro~ i tica. Il n1eccani. n10 di queste iperle11 ioni relative sar ebb è a sa i complesso, secondo loro ~ i dovrebbe riferire in gran parte a qu ello delle m eningiti siero e larvate . In r ealtà volendo discuter e su questo bin omio: menj11g·iti sierose larvate-ipertension e :relativa d el Liq. , rin1anian10 alquanto perplessi i)oi ch è n on comprendi.an10 com e gli AA. vog]jano staccare il qu.ad.ro di una meni n cri te i erosa per ql1.anto attenu.a ta e fru t.a la cui 1en sio11e dcl Liq. sor1)assa appena le cifre n ormali l)er cl1i amarla ipertension e r elativa del Liq. Secondariamente poi , poir h è tale intom ato]ocria si pr esenta in soggetti ch e hanno .a,rut o qu.al ch e af fezion e b enigna , tanto ch e questa si dimostra ro1ne una eon e.a.u sa o r ealmente come un ra1Jporto diretto di cau sa ad effetto , noi si amo pro~1e n , i a cre dere cl1e tali quadri debb ano aggiu11g·ers i quale a1Jpendi ce a qu.ell o dell a classic.a forn1a di Quin cke ch e sull a gen esi del proces . . o pen sa,ra alla Bua ori gin e ai1 ~i o n e vrotica. Qu inrke ai)1Junto, com e dice Flalat1 , tende a stabilire' t1n paral lelo fra que ta a ffezion e e quell a del la penetrazion e acuta del liqtJido n elle art irolazioni , .g li edemi acuti dèll a pel le, dell e ~ ierose e tut ta t1na serie di sindromi ch e con. i ~ tono in t1na alterala funzionalità dci n ervi Yfl'0motori e son o anno,'"erate fra le ne,·rosi
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' 'asomotori e. P er Quincke esisterebbe uno stato transitorio fra la e sudazione fisiologica e infiam~1atoria . Ma FlaLau g iustamente osserva ch e col tern1ine di ineningite sierosa introdotto dal Quincke si orig·inò un.a classificazione imperfetta poich è non si tratta di una m eningite propriamen•t e detta e le n1eni11gi non hannu un gioco importante, a ll '.autopsia non si t.r ova110 g·eneralmente delle n ette lesioni nelle n1embr.a ne nè n ei plessi coroidei (Quincke) e il Liq. non -presenta ca ratteri infiammatori. Il con cetto clinico di rr1eningite sierosa n on nli sen1bra perciò il vero n elle form e degli AA. fr.an cesi , ancor m eno in quelle ch e fra por o descriverò a ostegno del quadro delle ipertenioni del Liq. da cau sa b en definita. Nei nostri casi si tratta invece di una cefalalgia abituale ch e per quanto si voglia supporre con lo Strumpell imputabile con probabilità a osci}. !azioni n ella ecrezion e del Liq. con relativi aumenti d ella i)r ess ion e endoventricolare per cau se vasomotorie, n ei miei soggetti non vi sono oscillazioni, anzi vi è un.a costante dolori fica inalterabile. Per ciò cl1e rig uarda il valor e della pressione del Iiiq. in c1ucsti casi n e. cessita ricordar e an zitutto ch e a seconda degli ... strumenti essa var ia: ad ogni modo Claude, Lamach e e Dubar an alizzando la gamma della pressione del I.iq. normale stabiliscono che oltre 30 em e. di acqua esso può riten ersi n ettamente patologicq. Il Dejerine afferma ch e un criterio esatto è qu esto: in una rachicen· tesi. si deve vedere sortire il Liq. dall ' ago sotto forn1a di gocce ·as ai serrate - 60 p er ininuto secondo - << m.a is jamais le liquide ne ' s 'écoul c en jet ». In clini.ca egli asserisce che si può a rigore .a ccontent.arsi di os er,rare ]a forza con la qual e scola il liqtrido. Non è il caso ch e io tragga in rassegna tutte le sindromi da iperten sione cranica poich è il nostro campo è già limi tato d.a questi due sintomi: cefal ea in .. if'tente e iperte11 ione spiccata d el Liq. all.a rachicente i , eliminando. i di ,per sè le sindromi come le m eningiti, i tl1mori cer ebrali , le idroce fali e, ecc. OssERVAZlONE I (25-1-1827) . -- G. G., contadina . fl i anrd 19, da Plasencis. Nl1lla di notevole n el gentili zio , n el! ' anamnesi p er sonale anemia n ella jnf[lnzia . All 'inizio d ella fan c iu l1ezza cefalea di inodiro grado ch e da tre an11i è divenuta insi stente l ocalizzata alle r egioni front o-parielali e divulga11~ I rsi sopra il vertice d el capo; qt1ando si ri sveg1ia al mattino i I d olor e ha la sun acuzie, si intens ifi ca pure d11ranle il 1)eriod o nlestrual.e: il ~ol or~ (• prevalentemente a car a t ter e g r avat.1vo. ~i ce d1 1 1011 ved er inolto, di ave re poco a ppetito, di essere FYoglia t a, fia cca in r a11 a ò e1la cefalea. Le ft1ron o so111n'li11i lrali numer osis5imi prep arati far111 arc11li r i senza ri. u ll nlo.
SEZI ONE PRATI C.A
Esan i e obbielli vo: lipo 11e uroartritico , Lorpido ; pa llore tiella cu.te .e <lelle 111ucose visibili ; adiposi alquanto gen eralizzala. Nulla a carico d ei singoli orga11i ed appar a ti. De rmografis1110 r osso evide11te . Nulla a carico <lel sis tema n er voso. Dolorab ilità alla l)C J cu ss ior1e d elle r egioni fronto-par ie lali specie i11 corrisportde11za d ei ser1i frontali . Dop o u11 breve len1p o di cura di es tra tti ovarici P tiroidei, di antiartrilici la 1nand o da un oculista, il q uale riferisce ch e la p az.ie11le non presenta for111e oc ulari ch e possa110 g· uidar e con sicurezza a un a diag11osi: vis us p crfelta111ente normale; all 'oflalrnoscop1o pallore madrep erlaceo d elle sol e i1te là es ter11e clelle papille . Sosp etta ndo trattar si di u11 caso di iperten sione r,os lit11zionale d el liquido Hssog·g·etlo l a paz. alla rachicentesi. Rach ice11tesi ad aria : l a pressione è tale da u scire dalla s tessa asticciuol a di vetro· calibra to du11que oltre i 50 em e. E' un g etto fortissimo i11i11terrol to: estraggo solo 15 c111c. Il liquido è lin1pic.1 issin10, 110.n presec1ta albu1nina n è alle reazi~n.i ch imich e i rivel a110 tracce di elementi patologici. La p az. er a sed nta. Le furono fatte dieci r achicentes i a ir1tervalli di t empo da una settima11a a ' c11tilre g· jorni . In ogni sed11tn i car a tteri del liq. e r a110 g·Ji ~ t essi, cioè neg·ativi: positivi solamente p er qua 11to rig u a rdava l a pressione che all 'ulti1na seduta er a talmente di1ni11uìta da l ascia.r col a r e il liq ttìdo :i goccia a g occia . Dall 'iniziò dell a rach icentesi la malata n o tò subito u ; .: progr essivo 1nigliorame 11Lo: scornparsa d ell a cefalea, be11essere g en e r al e, fatti ch e rimango110 tutt '0ra. Non si ebbe n es.s un accident e per Je pu11ture lombari.
II (6-3-29). --
(~ ..
1\il ., co11tadina, di anni 39, da 'f omba. Coniugata con uon10 sa110 da c ui ebbe fig li vive11ti e sa11i. N·ulla n el g·entilizio e n e11 ' a,11amnesi p er so11ale. Soggetto ipe rtiroid eo. Si lagna di cefalea p er sis tente, con recrudecen ze, r esister1 te agl i a11a]g·esici e alle arie cure ge11er ali : jl dolore è com e n el primo sogge tto a cara t ler e g·ravativo localizzato alle reg·ioni frontoparielali. 1\u1ne11ta durante il p er iodo 1nestrual e, negli sforzi di ogni gen er e: t alvolta l a cefalea è t ale d a toglierle l ' appetito. L 'inizio di questa cefalal gia ri ale ad ep och e assai l ontan e tanto ch e la paz. 11011 si ricord a. _ ~ Esarne obbiettivo: sogget to dj colorito r oseo facilmente eccitabile, Negativo l 'esa111e dei vari orga ni •' ingoli apparati. Nega tivo il si s tem a nervoso. \ -iene so t top osta alla rachicent esi. Pressione del liq. colla sol ita r acl1icentesi ad aria 32 em e. Liq. Ji1npido; l a cui pressione dopo aver sottra tto · 20 e m e. esce a goccia a g·occia. Anch e in quest o caso nessun el eme11Lo patologico fu rintracci ato . L a paziente si e ntì . . uuito ben e, il d olor e al capo scomparve tar1to . ch e n on f u più i1 ece~ a rio ripet er e l a puntura 101nbare. ( J ssE HVAZ JON1':
<ì ·sEnvAz roNE IJI (3-5-1929) . -
U . .A. , cli an11i 33, contad i11a di S. 1\ilarco, coniuga ta con uomo sa110 da cui e hhc llna f iglia v iva e sana. Nessun aborlo. ~1Ie . t rl1ata r egolarme nte. Soffre ogni tanto di lel1correa. Con1.e 11ei casi precedenti la p az. si lainent a di ce fal ea con gfi tessi car a tJe ri e la stess11 locali1zazi ) ne. La ce f:-ilea <lata da epoca imprecis~bil e, ce rto s .in dalla pt1h.ertà. Appetito sernpre conservalo. L avora a forza di volo11tà perchè l n cefalal g· a le sm or za ogn i ini zinti vn.
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l!.'~an~ e obbiettivo:
tjpo vag·o tonico oon d ermografisn10 rosso evidente; pan11icolo adiposo b en distrJbuit<> ; lieve s tulo di ol igoe1nia alla p elle e alle n1ucose. Nl1lla a carico dei vari organi e apparati . Nulla a carico del sis tema n e r voso. Esiste sol amer1l e un a l)Se udo-erosio11e alla cervice uterina d i poca e11titù . Viene sottopos ta alJ a r achicentesi poich è r1essu11 g·i0Ya111e11to h a111to a lei r ecato l e CL1re a11algesiche t:! i mula1nenti del clima . Col rac;hice11tesio é!;d aria i11 posizione sedula si seg11ano valori di 43 erri. Il liq. esce poi a forte g·e.t I ito; i1e estraggo 15 em e. ma l a pressione ri1na11e di i)oco in1.1tata. Il Liq. è anche qui limpidissimo e non presenta :1g li esami di gabinetto 11ess uu el emento p atolog·ico . ~urono fatte in tutto l[lttì l tro rachice111 es i: le prin1e tre, a cli st a11za di u: ta . e tti111a11a, l 'ul tit11a a distan1a di 20 giorni. Sola111e11te d all a seconda pt1ntura lom_bare la l)uz. h a i1o tato un lieve mig li or an1ento dopo un ure,·e p eriodo d i dlle g io rni di riacu tjzzazione d ella cefala lg i a. Nessu11 accide11te dura11le gl i interventi. Presen le1ne11t e si sente bene, dice di provare un serrso d i legger ezza al la test a e di essere anch e au111enla ta di l)eso . OssEuvAz10NE 1\1 (28-4-1929) . - C. V. , contadino, d i Villa] La , di a nni 26. Fratello affett o rli pleurite essudativa . _Il paz. fu op er ato i1el luglio dello scor · , o anno alla r eg·io11e d el pala to duro, ma no!l s i . . a p e rch è. Ogni al tra anamnesi nega tiva. Si lagna di cefalea insist ente, conti11ua esacerbantesi con gli forzi localizzata alle r egioni frontop ariet ali ed essa iniz ia n ella fan ciullezza. In questi ultimi ternpi il dolor e a ndò aumentando a carattere gravativo trafittivo con le st esse caratteristich e d ei cas i sudclescrilti, solamente p ar e ch e qualch e voi ta si ncco111pagni a qualch e scoton1a scintill~1Le, m a non vi esist ono i ca ratteri propri delle forme emi·· cranich e. Esame obbiettivo: soggetto ipertiroideo; colorito clella pelle e d elle mucose visibili roseo; ci ca" trice al pal ato duro continuantesi sulla parte post erior e del l abbro superiore. Negativo l 'esame dei singoli or gani e a ppara ti : n egativo il sist em a nervoso. Viene sogge tto alla rachi centesi poich è n esEl111 vantaggio ha trat t o dai vari farm aci. · R achicentesio ad aria in p osizione seduta : la pre si one è anche qt1i com e n el primo caso di oltre 50 c nì. . : esce con violenza e t ale si continu a dopo l a sottrazion e di eme. 15. Nu!la cl i _p a ~olo gico nel l iq. l impicli s~in10. H a un l ieve rn1gl1ora1nento. Dop o t1na settimana lo so ttopo11go a una ~econd a puntura l o rnbare e il liq. segna una pr~s sjone a lf{ttanlo diminuita 1na sempre a get11to continuo. Tl paz . si se11t.c un po ' incglio con la cefalea. Per ragioni innipe1t<lenti d all a su a vol o11 tà ln c11rn , ie n e sospes:l i110111 e r1taneamente. Ria ~ . . un1endo sono qua ttro ca si cl1e l1ann0
in co111une un i11tor11a: la ce falea in._ i:.:; Lenlc , nonostante il ripo_o , o·li anal ge ~ i ci , le cure gen er ali , })er~ i . . te e 11a la su a sed e preva1e11le a11e re o· ioni fro11 topari etali. La racl1icentcsi 11a seg;a lo d ei valori indi .. cl1tibil i di iJ)erpr e ~ ione ~lel Liq. , la quale andò diminuendo coll e succe ~ . ive puntt1re lomlH1.ri ~ i no u ritorn ar e a Jl a
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IL P OL I CLINICO
nor111a o qua -i -co111parendo la cefalea o con1e nel I\T ca o attenu.a 11dosi. · 011 si può r eal1nente di-conoscer e questo fatto, ch e fra la meningite siero ....a di Quincke e la n ostra sindrom e c'è una chiara differe nza ; di n1e11ingeo n on si è trovato mai nulla , non un sintoma a carico del sistema nervoso all ' jnfuori .d el caso I in cui esisteva un p al] ore m a dreperlaceo d ella m età esterna d elle due papille. Inoltre i miei casi differiscono da quelli di Claude, Lamach e, Dubar p er ch è in questi si tro-.va ch e la prima oss. con cei:ne un malato di gripp e in p eriodo di convalescenza , la seconda un intossicato d.a alcool e la cefalea .appare dopo la scomparsa dell 'a ccesso subacuto, la t erza riguarda il caso di un traum.atizzato al capo , la quarta una donna ch e va soggetta alla cefal e.a nel p eriodo n1estruale; la quinta si riferisce a un emiplegico, la sesta a un alcoolizz.ato. Così pure, come riferii n egli a ltri sedici casi , vi sono in can1po momenti etiolog ici indubbi. E non si fa a ccenno in ess i d ella persistenza d ella cefal ea da anni magari sin dalla pueri zia o in epoca ch e sfugge dalla m ente d el paziente. Quindi mi sembra opportuno ch e i qu.a dri da i11e d escritt i ven gar10 staccati d a quello ch e va sotto il nome di cefalea essen zi.ale o cefala lgia come :p ure da quelli ch e gli AA. francesi su nominati chiamano iperten sione relativa d el Liq. cer. sp . su cui g raverebbe un 'alta percentuale di forme di Quinc ke legger e e fruste per. ascriverli .alle iperten sioni costituzionali d el Liq. Non è giusto ch e passino. p er cefal ee essenziali p er chè l 'unica etiologia i11anifesta, in nessun rapporto o dipendenza da precedenti malattie è l ' iper secrezione d ell 'apparecchio coroi· d·e o-e1)itelia le; non p er m ening iti sierose perch è, come dice1nn10, n on i trovano fatti a carico d ell e m embrane d el cer vello n è dal lato clini co n è dal l ato .an atom o-patolog ico (Flatau), non col nome d i i lJerten si on e r elativa d el liiq. poich è, ripeto , n on ' 'i si n otano· concomitanti o i)r eced enti n1orbosi n el più vario senso d el tern1ine, tanto più ch e ·la iperten sion e n on h a nulla di r elativo ma rappresent a in sè e per sè tutta la particolari.tà d ei ca i clinici d a me studiati. Il con oscere poi con esattezza il perch è di que te ipert en ioni costit u zion.ali d el Liq. è a . . ai diffi cil e sinora: tra il linguaggio d el Quincke e quell o d el P ende c'è una buona differ en za per l)ieo·are for e que t e indromi. Quest o . parla d ell e variazioni secr etorie d el Liq. d o,rute a distu rbi di inn ervazion e d ei p1e . . i coroidei con ch e ~ i spieg11er ebbcro og·gi molte sindron1i d o lor ose ed iperten ive riferite al capo (cefal ee , emicrani e, ecc.) e cb e cedono con la ~ot trazion e d el Liq.
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Tale ipotesi che può col ten1po essere avYalorata è la più prossima al vero; certo esse h.anno una base costituzionale che non si può disconoscer e e rientra n el capitolo d elle i1ormalità individu.a li oscillanti . arebbe alla·r gare troppo le d eduzioni d ei miei quattro casi p er asserire ch e sono prevalentem ente i vagotonici e ipertiroidei i più sog·getti a tale ipersecrezione del Liq. : una mag·giore statistica potrà avvalorare il fatto . Ci troviamo invece d 'accordo sul trattamento di quest e ipertensioni costitu.z ionali , cioè quello d elle r.achicentesi ripetute a p eriodi vari fino a ch e il Liq. esce con pressioni qµ asi norma li e ciò ce lo conferma lo stato del paL.. in cui scompare ]a cefal ea e torna il pie110 benesser e e tale d ecompressione fatta con ca utela n on abbisogna di cure sussidiarie (iodici, bromuri , mercuriali , ecc.) appunto p er ch è la massa en cefali ca spostandosi a poco a poco acquista la sua, statica fisiologica norm.ale. Se è. vero ch e Mingazzini ha preconizzato il trattam ento d elle cefalee essenziali con la puntura lombare, ·ch e lo .S trumpell e altri AA. consigliano in casi ostin.a ti e ribelli di ce falea di t entare la rachicentesi , non è men ' rero c]1e • essi con ciò abbiano messo in evidenza questa causale unica, n ecessaria e sufficiente d el] 'i p er· secrezione con ipertensione. Concludendo c 'è da domandarsi se tor11erà a far capolino la cefalea per una nuova ripresa d ella iper secrezione· d el Liq. Finora c~n certezza non si può affermare n è n egare. J>u ò darsi. ch e un g ran fattore all o stimol o l])ersecretivo sia il periodo della pi ccola pubertà e d el.la pubertà p,ropriamente detta in cui s i hanno i maggiori momenti di lal) jlità ·d el ritmo di cr escenza e di morbilità , lJassn ti i quali , rientrando a poco a poco n el i)erioclo stabil e o di assestamento della vita (P ende) , ~i riesce a corregger e le defici enze delle fasi precedenti. Perciò il m eccanisn10 d ella decompressione riuscirebbe a sottrarre un.a volta p er sempre l 'effetto di anomalie secr etive agendo com e correttivo di uno stato preced entem ente morboso. In seguito con altro mio lavoro tornerò sul1'argomento con maggior contributo di ca s isti ca e con pi ù accurato studio ::\naliti co. r
RIASSUNTO. 1) L 'A. presenta 4 casi affetti cla cefa]rn essen ziale m entre si trovavano a lla r achi ce ntesi pres-ioni altissime. 2) E elude trattarsi di 111enin giti sie ro-::e di altre sindromi i perten si,re, n ega il con rC'tto cli11ico d ea]i AA. fran cesi sull e iperten ioni reo . . latire del Liq. , sosti en e tratt·1r~ i d1 q1er secrr-
TANNO
XXX'' l, NuM. 48J
SEZIONE PRATICA
.zione costituzions le probabilmente in rapporto .ai periodi deìla pubertà. 3) Ritiene giovevole la rachicentesi ripetuta. l\1eretto di Tomba, 15 giugno 1929-VII . BIBLIOGRAFIA. VEJERll'\E.
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SUNTI E RASSEGNE. GLANDOLE ENDOCRINE . Gli effetti generali dei tumo1·i delle glandole endoe1~ine. ( F. P .A.RKES W EBER. Britisli Medical Journal, 21 sette111bre 1929). Le c ellu le di un neoplasma rasson1iglian·o n1orfologi c amente e metabo,l ican1ente più o i11eno alle cellule da cui originano . Un sarcoma d erivato d.a un muscol o presenta cellule -con s triature, co ì come una m etastasi extra-epatica di un carcin oma primitivo d el fegato a ttesta la sua prov,e nienza con la secrezione di bile. L ' illustrazione e la conferma di questo feno111eno, certo non sempre ch iaro, è data d .al co111portamento dei tumori prin1itivi delle g la11dule endocrine. Al rig u ardo è a notare una distinzione importante tra tumori endocrini (cioè a dire tumori prin1ari d elle cellule -a secr ezione intern.a) e tun1ori J)rin1itivi delle cellule a ecrezione est erna, in quanto i i)ro<lotti della secr ezione d ei prin1 i è a~ sorbita e distribuita dalla circolazion e generale. Qua 11tunque gli effett i ormonici di un tu111ore e11docrino possono e ~ sere qt1al itativa1n en-te n o11 identici a quelli prodotti dall e g·landulr nor111ali , tuttavia in gen erale tali e ffetti ono -abba tanza caratteri tic i e possono anzi servire a J)r ecisar e la funzi on e d elle singole glandule , ~pec i e prin1a ch e il tun1ore non sia ... Lato troppo .a lterato dalla d egen erazione malig·n a . t o\rvio, d 'altra part e, ch e l 'at liYità orn10nica dì certi tumori m alig ni i r e11cle i11a11ife~ ta solo in individt1i g·iovani , quando c ioè l ,orga11isn10 è an cora st1scettibi] e cl i ulterior e · vi Ju1)po.
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Deve infine ten·er si presente,, cl1e l 'affezione di una g l.andul.a endocTina ha sempre river cussioni sulle altre, per modo ch e non deve sorprender·e se in casi di tumori endocrini i l quadro clinico è oscurato da sintomi plurig landulari. Così la macrosomia (sviluppo pr.ecoce de~ corpo) o macrogenitosomia (sindrome d abnorme ingrossamento del corpo e d ei ge111 t ali) può essere provocata da tumori endocrin i della corteccia surrenale, d el lobo anteriore d ell'ipofi i , eventualmente d ella g landula pineale, delle cellule inte.r stiziali d ei testicoli e rispettiv.amente d elle · ov.ai.a . I tumori d elle cellule endocrine della cort eccia urrenale dànno sintomi caratteristi ci variabili a secondo il sesso e 1'età d el sog· g·etto: virilismo femminil e o, quando il tu m ore i produce n el p eriodo fetale, pseudoe rn1~fro1diti1smo , obesità precoce , ipertricos i (irsuti mo), strie cutanee, alterazione della vacolarizzazion e e della pigmentazione della p·el1 e. Nelle donne adulte i disturbi si limitano all 'am en orrea o alla mestruazione irregolare. all '.a dipo ità e alla pig mentazione cutanea. Nei ragazzi s i può avere il « virilisn10 n1aschile » con obe ità precoce o ecce sivo viluppo muscolare . I tu1nori delle cellule cromaffinich e d el1 :1 midolla surr·enale sono rari e ca.r atterizzati d n .att.acchi parossisti ci di ipertension,e o da sintomi che fanno pensare al rene grinzo co11 di.abete mellito: in effetti l 'ipertensione è d ovuta alla secrezione di adren.a lina da parte d el le cellu] e n ·e o·p la stiçl1e. I tumori endocrini della g landula pituilari a quando sono a cellule eosinofili d el lobo ante· riore , d ànno tendenza all 'acromegalia , m entre q11.ando sono a cellul e ba o fili se111bra influica no t111o sviluppo sessu ale . Il tum or e endocrino (insulare primitivo) del J)an cr eas è clinicamente caratterizzato d a a t tacchi pontanei di ipoglicemi.a. °È ovvio eh le cellul e · neoplastich e producono e versano n el san g ue in·sulina con effetti ipog licemi c i. P er quel ch e riguarda i tumori endocrini d ella tiroide merita di es er e rico rdata la cla .. ica os ervazion e di E ise1ber g (1894). Si tra1tava cli un.a donna di 38 .anni a.Ila quale BilJ roth escisse la tiroide ing rossata. L 'operazio11 r (u seg11ìta da mixedem a. Ma in capo a q11al cl1 te111po comparve stilla 11arte superior e d ell ~ t e rno un tumore il cui ing·rossan1ento fu accom1)ag·nato dall a prog·re iYa scomparsa d el mixedem a. Il tumore , data la ua grossezza . ft1 a . portato d.a Eise lberg. Es o contene,ra J11a t eria le colloide come una tiroide . La donnn g uarì dell'operazion e, n1a ri comparvero i s in to1n i mi ·ed e1nato i persistenti , come quelli ·yr ri fi ca ti i d opo la prima operazione. I tumori endocrini del t e tico]o e d ell 'oya j,, determinano 11110 v ilt1ppo precoce cli t11tt l 'or o-a ni n10. Il caso r>iù interessant e al riguardo è stat o puh})}Ìcat o cla Sacchi cli Gc 11
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IL POLICLINICO
11ov.a (1895). Si tr.aLtav.a di un individuo ch e a ll 'età di n ove anni e m ezzo presentava lo sviluppo fisico di u11 adulto. Era muscoloso con barba e peli abbondantemente diffusi su 'tutto il corpo. Anch·e mentalmente egli non era un rag~zzo .. Aveva or:gani genitali molto sviluppati ed in p1en.a effi c1en.z.a . .Tal~ pr~ çgçità era prov9cata da un g·ro SSO tun1ore del testict>-lo $l ,, n.tstrq q, çellule p eudo ca~cinomatose, la oul Gs_pprtaiione arrestò lo sv1luppo ~ rese anche ffi·e D t Al-.- .... ........ '""~.\ ~-flA-.=.t lL~ ~l • - • • ---· · ~i• 011Lf ]Jiu ....... _...... .. ., .., soggetto. 1
J .l
DR.
Tecnlcni della su1·1·enalectomia sinist1·a. (E.
"t lJ LZ
e P.
TRlCKER.
Surg., Gyn. and
Obst ., aprile 1929) . Gli AA. riportano I.a tecnica tiSàtà da Lerich e nella surrenalectomia sinistra in 13 pazienti, a cui fu eseguita per curiare varie sindromi morbose a carico delle arterie (malattia cli Burger, di Reynaud, cianosi permanente). Ch e l ' operazione a S. riesca più agevole in confronto del lato D. risulta dal fatto che a D. la surrenal e è sotto il fegato e quasi aderente alla vena cav.a . Delle ·vie di a·ccesso : quella transperitoneale usata da Bruning e von Oppel pr-e senta i rischi d elle laparatomie senza alcuna necessità, quella lombare per il rene non dà spazio sufUcente, quella dorsale rischia di ledere la pleura. La via u sata da Leriche è quella la tera extraperi toneale. Il p. è messo sul fianco come per una n efrectomia S. con la coscia D. flessa. L 'incisione di 12-15 cm. orizzontale comincia 1-2 dita trasverse all'esterno del margine late, rale d el r etto, d ecorre sul margine sup. della XII costa e fini sce al margine esterno d ei muscoli erector spin.a e. Incise le parti molli, si reseca la XII costa per 5-6 cm. , si .apre il grasso preperitoneale con un 'inci sione d ella fascia di Zuckerkandl, si sposta in basso e in fuori il r en e e si ricerca la surrenale nel grasso in cui è posta. Bisogna stare attenti a non mettere I\.ocher e Pean n el tessuto friabile della ghiandola. Si leg·ano i vasi proprii e si estirpa la ghiandola fa cendo attenzione a lasciare circa 1I 4 del volume d ella g·hi.andola p er il caso ch e I.a surrenale d ell 'altro lato mancasse. Difficoltà nell'intervento si trovano n egli individui grassi , n ei casi in cui la surrenale invece di trovarsi in prossimità d el rene si trova contro la cupola diaframmatica o verso l'ilc, renal e. Il peduncolo alle volte si ramifica in modo ch e il legare tutti i rami è diffi cile e . 1)01 o o. 111 un ca . . o o·li Ai.~- osservarono ipotermia per 12 o-iorni , in un altro poliuria intensa, un n1 alal o 1no rì IJer trombo i postoperativa con· ... ec t1 l iYa a a Leron1a ia d el} 'aorta. V . GHIRON.
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La tiroidectomia nel gozzo esoftal1nico. ( VAN nE,N W11,nENBERG. Bull. de l'Acad. Roy. de ll1ed. Belgique, t. VIII, 11. 7, 1928). La. patogenesi del gozzo esoftalmico è ben lungi d~ll~essere .c hiarita: questa nostra igno~·.anza s1 r1specch1a sulla terapia che è ancora ip.certa. Secondo l 'A. il m~gliore mezzo di Cllf~ ~r~bbè La tiroidectomia che oggidì fornisoe una m ·o rtali tà assai .bç\~s~ ~ N<iltturalmen te non si deve tràsétitàtG il tipòso assoluto iisico e psichico. Ma le due grandi 9.-rmi curati~e consistono essenzialmente nelle radiazioni (roe11tg·e1? e curieterapia) e nel.la chirurgia. r_;ìre.a. la techièà mòdétfi.a cieìì~ ~iroidectornl~. ~.ggidi si è abbandonato l'antico metodo dell 'intervento frazionato ad intervalli e si ese-gu e la tiroidectomia subtotale dopo la quale· d eve residu.a re un nastro spess0, di tessuto ti ... roideo su tutta l'altezza d ella glando_Ia, lungo tutta la parete laterale d ella trachea e del. bordo posteriore della glandola stessa. Su 33 operazioni 1 A. non avr·ebbe avuto un solo caso m ortale. È util e lo studio d el n1etabolismo basale per le indi cazioni d ell 'intervento e per il_ controllo del successo. L. T0NEr.1~1 ... 1
SISTEMA NERVOSO·.. Le emiplegie e- le af·asie transitori0 delle puerpe1·e. (1\ . Fn ut1r ~sno1 z e L . f :oHNIL. Presse M édicale,.
11 maggio 1929). Durante le prime tre setti111ane dopo il parto le puerpere possono esser e colpite da en1iplegie ed afasie tra11 sitorie, anche in assenza di qual siasi segno clinico di sifilide, di cardiopatie, di lesioni renali , di eclampsia, di infezioni e d 'isterismo. Questa forma di emiplegia con o senza afasia, ch e è un .a ccidente condizionato unicam ente dallo stato puerperale, colpisce sopratutto donne giovani e per lo più primipare~ Si manifesta in casi nei quali la gravidanza, il parto, il secondamen to e le conseguenze in gen ere d el parto abbiano avuto qualche particol.arità: parto precipitoso, .applicazione di for· cipe, i.n serzione viziosa della placenta con flebite, second.amento artificiale, parto gemellare,. emorragia di secondamento, versione interna con lacerazione del collo. Le caratteristiche cliniche dell'emiplegia puerperale sono costituite da l tempo e dal modo d ella sua comparsa, dalla sua localizzazione, dalla sua durata e dalla sua scomr1arsa. P er quel che riguarda la data d ella comparsa si hanno forme precoci, al 2° o 3° giorno dal parto, ·~ cl1e sono anche fuga ci (durano 2-3 giorni) e forme tardive, al 7°-23° giorno, ch e sono anche più persistenti. Le manifestazioni n eurologiche possono comparire sen za alcun prodromo, o con prodromi leggeri con1e la cefalea, in qualche caso con
[i\.NNO
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:\- Ul\i .
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SEZI ONE PRA Tl CA
con1a profondo o leg·g·er o n1a se111pr e di breve durata. Nella grande maggioranza d ei casi la paralisi è localizzata .a d estra e può consistere in 1111a sen1plice emipar,esi ed in em iplegia corn1)leta caratteristic a. La paralisi è dapprir11a flaccida , spastica nei g iorni seguenti. I riflessi tendinei sono esagerali, in flessione p.aradossa il cutaneo plantare. La comp.a rteci pazione d el facci ale è notevole cd è schiettan1ente a tipo centrale. Talvolta i fenomeni paretici sono localizzati ad un arto , e talvolta a ll' emiplegia destra seg·ue quella sinistra. In qualch e ca so si sono con statate manifes lazioni .a tipo epiletti co di frequen za e intensità . ' 'ariabili , t alvolta a tipo n ettamente jackso. 111ar10 . Non si ha mai dolore, ed i di turbi sensitivi subiettivi si limitano a qu.alcl1e parestesia, ch e la paziente a ccu sa dopo avere r ecu perato la parola. La sen sibilità tattile e d olorifi ca è talvolta leggermente attutita ed in un ca so assunse una t opogra fia pseudoradicolare. La guarigione r.apid.a è la r egola, salvo in crual ch e ca o n el qual e il mig lior amento si J1a len tam ente e dopo a l cuni m esi l 'esame fece rile,·are la paresi cruralè d estra . Gli autori di scutono le varie possibili interpretazioni patogenetich e di questa emiplegia transitoria d elle puerper e (emorragia cer ebral e o m eningea, spasmi arteriosi o venosi, edema cer ebral e, ernbolia). T enuto conto della coincidenza d ella emiplegia in quistion e con forme fl ebitiche è ammissibil e ch e tra l 'una e le altre vi sia un r apporto di cau salità , tenuto conto anche ch e le manife tazioni paretiche si presentano n ello tesso p eriodo di tempo in cui si verifi cano gli accidenti ' 'en osi d el p ost-partum (flebiti e embolie). Tal e etiologia embolica in. rapporto a flebite primitiv.a, anch e clinicamente mtita, degli arti o della pelv i è a ccettabile anche grazie alla p ersistenza d ell'orifizio interauri colare più .freq l1en te . di quel ch e g·en eralmente si ritiene. è è da escluder e, dato il fl ebotropismo d el1' infezione n elle donne a ffette, ch e l'emiplegia s i.a dovuta ad un 'infezione venosa cerebrale trombotica d' origine microbica coincidente con altra l esione venosa contemporanea. 1
DR. Cont1·ibuto allo studio delle pat·alisi pottiehe. (R.
1
F ONTAI NE .
Ga.z. des H opitaux, n. 43, 1929).
L 'A. riferi sce un caso di morbo di Pott trattat o dal prof. Lerich e n ella clinica chirurgica di trasburg·o . i tratta di un p. di 18 anni, colpito nel t11arzo 1926 da paraplegia spastica, che in pocl1i giorni r aggiun se la massima entità. L'esa-
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1n e cl i11ico co1r1p JeLato dalle ri cerch e di la boratorio e radiograficl1e din10 trò: 111. di · Potl d or sale alto int ere ante più corpi ·vertel>raJi (ma sopratutto quello d ella D11) con ascesso freddo prevertebr.a l e p enetr.a11te n el canale r acl1ideo e pro,1 ocan 1e parapleg ia spast ica con turb e sfinterich e. Il p . , op era to da Lerich e il 14-4-l 92G m ediante trapianto o ·teoperiosteo tibiale sulle la 1n ir1 e vert ebr.ali cl.a lla Cvrr .all.a Dv, secondo la tecnica di Albee-1-Ialst ed superò bene l'atto opera tivo, non tr.a e11done p erò vantag·g·io a lcuno. Anzi la con trattura continuò ad estendersi in sen so ascendente, i disturbi finteri ci si co1nplicarono con 'infezion e urinaria febbrile o il p. n1orì cach ettico il 14-1 0- 1926. L 'autopsia di1no Lrò : m orbo di Pott con asces o fre ddo a nteriore, vilupp.at o a spese d elle vertebre D1-D11-D111-D1v e co11 a scesso freddo r etromidollar e, cau sa di compression e d el midollo. In esso il trapianto osteo1Jei·iosteo aveva con1pletamente attecchito . Tale caso è inter e ant e in quanto d i111ostra: 1) ch e l 'atto operatorio al]a Albee-I-J.alst eà è faciln1ente superato d.ai p . e con duce a ll 'attecchimento completo d el tra1Jia11to a11cl1e se le condizioni gen erali si.ano poco fa,·orevoli; 2). ch e se la compressione midollare è i)er lo più la con segu enza di ascessi freddi intrara. chidei (Menard), tali a scessi p e!ò non h anno sempre sede antimidollare con1e vuol e Calvè, n1a an ch e r etromidollare. 1.,ali ascessi r ctromid ollari inoltre non h anno sempre orig ine come voglion o Sorrel e M. m e Sorr el-Déj eTine dalla p.a·rte ]Josteriore d ei corp·i vertebrali , do11de si diffondono dietro il midollo p.rcvia ul cerazion e del l egam ento vertebra l e p o teriore, sc ivoland o lt1n go la dura madre, ma anch e, com e n el caso !';Uddetto, da di ffusion e dietro il n1i d ollo at traverso i fori d i coniugaz ione di un a cesso prever tebrale. Circa l 'atto operativo , il caso in parola ne liim ostra la inutilità e quindi confermer ebbe il criterio d ell 'a stensionismo di 1\1. m e SorrelD éjeri11e. Ma F ont.a ine din10 trando u11 caso co11simile con paraplegia, ch e abbanclon ato a sè ebbe u gu.almente esito mortale, sosti en e ch e l 'atto oper ativo se può n on portare ,·anta!5gi, n on è d 'altr.a parte fon1ite di g ua i pe.u-~ i ori . Anzi, basandosi su un altro caso di n1. d i P ott con paraplegia insorta acutam ente e r l1e tratta to chirurg icamente ebb e a guarire in due n1esi e m ezzo , pensa che sia g iusti fi c.ato in n1 olt i casi intervenire cruent emente. o tiene ancora ch e l 'inter vento dovrebbe con i t ere n ella laininectomia esplorativa seguìta dal trapi.anto alla Albee. In ta l modo, in caso di ascessi r etromidolla ri , si potrebbe direttamente aggr edire la cau sa cornprin1ente; in ca o di a sce i prem idoll ari si d et erminerebbe una d econ11)r e s ion·e u tili ima an-li e ffetti d ella paralisi , com e dimostra in un a ltro caso operato da Lerich e. E con clude opponendosi al con cetto a tensioni, ta di ì\f .me Sorrel-Déjerin e, ch e e~cJud e
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IL POLTCLI NI CO
se r11vre l ' utilità d e1l 'interYento n elle paraplegie pottich e in qua nto sostie11e ch e le forn1e .a rapicla i11 orge11z.a, d eriv.an·do d a ascessi freddi , g u.ariscor10 spontan eam ente, quelle a insor genza lenta e tardiva, derivando da pachimeningite, sono immodifi cabili dal trattamento operati,10 e lo escludono. Al contrario Fontaine fondandosi sui seg uenti princìpi: I ) ch e l 'ascesso può essert unicam ente posteriore e quindi .attaccabile di· rettamen te dal chirurgo; 2) ch e gli ascessi intr.a rachidei possono r eg,r edire spontane.amente, m a an ch e prog·r edire e condurre a n1orte; 3) ch e la clinica è incapace di disti11guer e con certezza la com pressione da ascesso freddo d a quella da pachime11i11gite, so tien e ch e il concetto interventista, con l e modalità suddette, sia preferibile ogni qual vol ta esista dubbi o sulla sed e (anteriore o posteriore) e sulla na· tur.a (pachimeningite o asces o intr.arachideo) dell 'agente compressore. R. L1BERT1.
•
I-I.
CENNI BIBLIOORAFIC/(1 ).
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,
Il libro di farmacologia ch e .esce p er i ti pi d ell 'editor e Thiem e ha g ià sos tenuto la , ua prova in preced enti edizioni e ha incor1tr.a to lango favore tra i n1edici. e è una dimostrazione iJ su sseguirsi d ell e edizioni e I '.adozione d·ell 'op era con1e libro di testo n elle scuole di Germania. È mantenuta an cora la suddivisione d ei capitoli a seconda d ella azione farn1acodir1amica d ej n1edicam ·e nti , il ch e aiuta la m emoria a chi impara e la con sultazion e .a chi vuol ricordare. · Il ticettari o è contenuto in li miti g iu 'li ; })revi ma suffice11ti g li accenni di clinica . · VALDONI.
H . l{6NIGER. J( rankenbeliaridlung durch Um-
. iimmiing
\
(sog.
unspezifische
Th erapie).
l Tn vo]. di pag-. 230. E dit. G. Tl1iem e, Lipsia 1929. L 'A. espon e an1pi.am ente n el su o libro i rjsultati, le indicazioni e il modo di applicazione d ella ter apia .aspecifica . Il campo è molto esteso perch è va dalle cure dietetiche alla psicoterapia. A dare una idea d ella n1ateria trattata citerò , per sommi capi, il contenuto d ei capitoli. Tl pri.mo comprende la dietetica, il massaggio, 1 ~ apJ)li caz ioni cutanee gen er ali e locali di mezzi n1eccan ic i, Lern1ici, chimici , luminosi , diatern1i ci, radio- e radiumterapi ci. Il secondo capitolo è d edi cato a cure fatte per \ria enterica : sed ati'ri , t irr1olanti , preparat i ormonici, el et· '
(1) Si. prega d 'inYiare d tie copie d ei libri di cui si desider a l n r ecen sione. ·
[ -\.NNO XXX \~J , NUì\i[ .
.f8J
troliti , lipoidi, sostanze battericide, ecc. Nel terzo .capitolo sono ·e sposti i inezz i che aaiscono o per v1a parenterale come le proteine eteroaen ee,. ~li es,trattj ~i. ~essutì, prodotti vegete~! i, vacc1n1 non spec1f1c1, m etalli e metalloidi grassi anim.ali, olii, ecc. ' L 'ultimo capitolo è dedicato al salasso, ai inezzi diafor·e ticj , a quelli purgativi, ecc. VALDON1.
Farmacop ea ufficiale del Regno d'Italia. V edizione.. Un vol . in-8° di 717 pag., rilegato. Provveditorato g·enerale dello Stato. Roma, 1929. Prezzo L . 100. Molto rima 11eggiata ed .arnpliata si prese11ta quest~ V e dizione della Farmacopea italiana, compilata ·da un'eletta schiera di farmacologi, chimici, fi siologi, botanici, farm.a cisti, presieduti dal prof. Parravn.no. Fra le diver se modificazioni ed i migliora menti portati, citiamo: la soppress~one di molte voci d ella precedente edizione, nlentre molte a ltre (164) ne sono state aggiùnte, ivi compresi i sieri , vaccini, prodotti opoterapici, ecc.; la denominazione latin a d ei farmaci, in conformità di qu.a nto si h.a n elle farmacopee di a ltri Paesi ; la d escrizione d ei farn1aci è più .ampia e completa che nelle preced enti edizioni; son o inol tre date molte nozioni generali ed avvertimenti , che rendono più a gevole e proficua la con sultazione; sono aggiunte ]e dosi m .assime d ei rimedi anche per uso veterinario ; è. esc·] u a qualsiasi specialità; ecc. In ·complesso, dunque, un'opera otti1na, pienamente aggiornata , completa in tutte le sue parti , cl1e s i presenta b en e anche d al lato editoriale. fil.
L'Année médicale pratique. Pubblicato sotto la direzione di C. LIAN. Un vol. in-1 6° di 621 pag. R. Lépine ed. P.a ris, 1929. • Ecco qui l 'ottavo volume d ella serie di questo utilissin10 annuario , ch e raccoglie in brevi riviste, da u.na a . poche pagine, tutto quanto di più ig nificativo si è pubblicato dura nte l 'anno, in tutti i campi d ella 1nedicina. La redazione è affidata a specia listi ch e dànno principalm·e nte notizia d ei lavori pubblicati ll·ei periodi ci d ella Fr.anci.a, pur non trascu, Tando i più importanti lavori con1par si- -11 e i 1Jeriodi ci di altri Paesi. La disposizion e è fatta per ordine alfal)etico; vi è a n ch e un indice sistematico ch e facil~ta le ricerche ed un indice alfabetico l)Cr il volume e p er la mate ri~ tr.attata negli ultimi -quattro anni. Il libro è completato da ll 'esposizione cli quanto si è f:atto di importante in Francia, dal punto di vista professionale (leggi, se11tenze ecc. ) e dall 'elen co dei princip.ali a 1)1)a, recchi fabbricati e dei libri pubbli cati n el· l 'anno in e ame. L 'utile annuario n on dovrebbe inancare n ella bibliot eca cli og11i medi co colto. fil.
[1\.NNO
xxx VI,
TU M.
±8J
I CONGRESSI XXXV Congresso di Medicina Interna. Seduta in comune con la Società Italiana di Chirurgia. (( :011tiri u a.zione e fine, verli nurnero precedente) . Sell u ta po1n.er idian a del 25 ottobre.
Preside11za : Rossi "' CATTERINA. P ETTINAR! V. (Mila110) . -
Iri dagin i e t entativi di cura n ella g angren.a spon t anea g i ov anile. Ha
o . erYaio u11 caso con car atteri di simmetria. Dal pun~o di vista terapeutico i risultati di una sj111pa ticectomia p eriarteriosa sono stati molto scar si e così pure inefficaci l 'innesto eteroplastico di surrenale, 01noplastico di ova~a e la cura insulinica. Il dolore ha ceduto allo s tiramento e congel-0:1n e11to delle collaterali_ nervose delle dita colpite. 1
DE GAETANO L. (Nap oli) . -
Ulle r io r e co rilr i buto alla i st ol ogia p atologi ca d ella n ialaitia di Leo Bu erg er. Illus tra un caso inter essante con le-
io11i i111ili a quelle risco11trate d agli 00. preced enti. Terapia: amputazion.e quanto è più possi})ile J) reroce. P r oduzio n e d i u n a n,uova lini il ante interna in alcu n e art eriti giovanili.
GA11GANO C. (Napoli) . -
- H a osservat o i stolo·g ica111ente che nello studio inziale, le alterazio11i delle parti vasali . sono mini1ne. Iniziatasi la, organizzazione del trombo dalle i)areti d el tratto vasal e libero evolve nel trombo organizzato una nuova limitante interna. Questa elastica rig·eneraita guarda il lume del canal e arteriale -0 venoso e su di essa si rigen era una nuo,·a intin1a . C~ò dimostra che l a tro,m bosi precede la l esione dell'\, pare.te il che fa pr-.eferire di dare all a 1nala ttia i.I n ome di tromboang·ioite piuttosto che quello di e nd oarterite obli~erante .
N. (Torjn o) . - Esarlii c l i nici co mparativ i su un, caso cli gangren a giovanile p1·i1na e B E DJ\RID..\
Riporta p er est eso uno clei casi riferiti nella relazion e.
dopo l a su rren al ec t omia. -
GuERRIERo (Napoli) . - · Sui casi d i art erit e oblit erante trattati n ella clin ica chiru rgi ca d el Professor L er ic lie a Strasburgo . A l cuni r isultat i lontani di arteri ectomia e s11rrenal ectomi a. I migliori
risultati so,n o stati ottenu ti in sei casi di trombosi trattati con l a resezione dell 'ar:teria . Tre casi sono .. tati tra ttati con l a st1rrenalect omia con buon esito.
Discussione della Relazione. A~zILOTTI
(Livorno) . teristich e differ enti . dalla impaticecto m ia. cura sinto111atica n on t azion e all a Gritti . 1
- Q11attro casi con caratHa avuit o cattivo risultato La surrenalectomia è una casuale. Preferisce l 'ampu-
A. (Venezia) . Ha eseguiito una e1nholectomia d ella ilaca es terna non seguita alla risolt1zio ne del i1r ocesso gan gr enoso . Ha ot tenuto CarA SSEHINr
1753
SEZIONE PRATICh
CHIRURGIA. buoni risultati n ella ga11gr en a sp o11Lanea co11 l 'allacci atura della vèna fem or ale . Usa l 'arteriogr afia clal 1927 con buoni risu lt a ti. P er quanto al m etodo sia connesso qualch e p ericolo, inerita di eser e applicato sp ecie p er l a determinazion e d el punt o di ostruzion e del}'arteria ch e n on è individualizza.b il e esatLamente -con i metodi ind ir etti. Usa la soluzione di ioduro sodic-0 al 20-25 % inietLando prima dell 'qnest etico p er mitigare il dolore ..
C. (Padova) . -
L 'O. richiama l ' attenzion e sl1lle atrofie rr;i.u scol ari tal or a pre coci della forma n on di orig·ine neuritica , m a mio,p atica distrofica, a ch e p osso·110, comparire prima che si is tituiscar10 alter az ioni ~.i colorito e di temperatura dell ' art n., sf- d a indurre erroneamente alla diagnosj di n eurite se orientati d alle conoscen ze sull a sindrom e di Buer ger n on vi p orla l ' a tte11zion e sul sist ema vasale . Ricord a fr a le complicazioni 1nuscol ari le r etrazioni, t alora. cospicu e, d i gen esi analoga alla sindrome isch emica di Volkmann e si sofferma sui car atteri p articolari d ella fl ebite ln ultipl a e mig rante, p er lo pjù apire;ttica e indolor a o qu asi , con scarsa flogosi, con for mazioni n odulari a r osario e su scettibile di riassorbirsi e completa1nente sp arire . La p oliflebite mig·rarlte testi1noni a il carattere istem atizzato della m al a ttia di L. Buer ger ch e I 'O. con viene debba continu ar e acl esser e con sidera,~a a sè, sia pure com e variet à dell 'arterite gioYanile, n1a da quest a differ e11ziabile e p er il caratter e pi-L1 sist emati co e p er l a l arg·a compromissio,n e Yen osa r, 1:>er le n ot evoli p ossibili regressioni della sinto m atologia d a larg a can alizzazione d ei trom· bi e i11 una certa percentuale di casi per caratt er i ist ol ogici. L 'O. n on ritien e an cora dimostrata l a n a tura infe ttiva òella form a . FRU GONI
(Napoli) . - Fa alcune osservazioni sulla sis ten1atica delle lesioni anat omicl1e nelle g anQ"r en e periferich e e riferi sce un r ecente contriIJ u lo cl i Le t11ll e I.abbé in cui si p arla non di un tipo a rtorioscl erol.i co, com e ammette il R., ma cli u n a vera endoi:irterite obliterante ch e ricord a il Bt1 er g·er . L 'O. per la diag·n osi d ell 'occlu sion e arteriosa in ette in valo,r e le ricer ch e os<'illogr aficb e e il 11uovo rnetocl o proposto ò a Al drich e iv1c Clure per differ en ziar e la forma sp asm od ica d all e ver e fo rme ob liter anti. L 'A. infine ricord a le s11 e r icer ch e e il st10 sch em.a s11l m odo Cli intc11d ere gli effe,~ tì fisiolog ici d ell a sitn p a ticect omi a peri arterjosa, ri chia~ n1ando l 'a tt en zio11e st1lla r eazion e p r ession e vaso 1notor ia e r o11trolaterale e sui seg n i fl1nzion ali r 11e (l a lle ri rer r h-e d ella p r ession e d opo l a simpal icrctomi a sj posson o trarre. P ACE
1
PoNT.\N'O T . (Ron1D) . - È <l 'accor òo n ell e lin ee @·en er ali con 1è r elnzi oni l1fficiali . Al p r of. , cala cl1ie<le le r agioni cli 11n a cl is tinzion e tra si11drome clinica rli .q anq r ena gio-ua nile e g an g r en a ria fro1n b oang i te rli Buerq er . J.,e sind r on1i cl in ie he son o iò r ntich e: l a cliffer er1 za sar H n11aton1ica: in
t1na è l a end oarteri te, n ell ':-il tra la trom l)oan i!!i te ; p er ora 1to11 si può parlare (li . . incl r o n1i differ enti . f
1756
JL
E YorrelJJJe
P OL r C J, l~ I CO
cl1~
la i11al Httia di Buerger fosse detta d a lroniboarigi le e 11 on da trombo·e ndoangite : co1ne le chiama il' prof .. Scala: è proprio la ma11can za d i eildoa11g ite quella che differenza il Buerger (lalla endoarterite. Trn le ... i11dro111i clirliche trova elencata la claudic.:a tio intern1ittente. accanto alla sindro1ne giovanile, a ler osclerotica ec:c., ma questa rappresenta urt episodio comune a m olte forme cliniche e non J) UÒ aver e dignità cli forma clinica. :È d 'accordo con lo Scal a st1ll 'o·r igjne delle gangrene diabetiche, ch e sono semp·r e aterosclerotich e, p er quant o il ·~errcrto agg·it1nga n0te importanti nel d ecorso clel1a malattia. (_hl prof. C~minata non è cl 'accordo sul valore <lell 'aspor tazione d el s nrren~ sinistro. La magg ior l)arte d egli intervc11ti citati nella sua mag nifica r elazione è senza resul la to, qual che caso f avorevole e transitoriarr1ente : i malati di Bt1erger stucliati dall 'O. , erano tutti co11 pressione rior1na.l e o ipotesi : le lesioni delle arter~e lontane dal tipo anatomico (}ella les ione adrenalinica; l 'operazio·n e non ha giustificazio11e dell 'esperienza rtella teoria e nella clinica . Forse l 'operazio11e jn qualch e caso riesce a di st11rbare le vie di concluziò11e del dolore: l 'O. ricorda quanto avvien e n ell e operazioni sul simpatico· nell'angina di petto e nega un valore palog·enetjco alla adrenal ine111ia 11el nl. di Buerger. Si amputi, è nec~·s sario ; ma ~j lasci llll orga110 jn1portante come il surrene; tale o perazione non ha più nemmeno la g iustificazione dei tentativi r azionali. 1
\·.-L~ lET rJ
(Tor itto ). Ha osservato all 'esame (li u110 s tesso· caso co111e le lesioni ritenute caratt e ristj cJ1e d ell 'endoarterite obli lerante si incontri110 ro11 f{Uel1e tipich e d ell a forma di Buerger. Se si Yuole defir1ire i due quadri bisogna prender e i11 esame i J)u11ti d ove il processo è iniziale. ~1ol t i clei propnr ai~ i di1nostra ti nella seduta non corrispo n clr1no a lesjoni iniziali: bisogna ch e ci sia i1na al ter fl zio11e dell 'inti111a O· una trombosi co11 alterazione rlella parete. 1ei punti dove il proce so è avanzfl lo 1'aspetto corrisponde al n1. di Buer ger .e si ricava l 'impressio·n e ch e questo corrisponda acl t1na reazione a una trombosi. Crede ch e si dt~bba :\1r1rr1ettere i1na fase iniziale acuta co11 i11filtrazion e leucocitaria , ecc., contempora.r1eamente si ha ]a trombosi. È da chiedersi quale sia J)rin1jtiva, se l a trombosi o }'arterite ma non si deYe am1nelt~re l1r1a contemporaneità del processo. Bi sogna stl.1diar e ulteriormente gli stadi iniziali clel processo n ei pi ccoli vasi e si potrà cli1nostrare nllora ch e il fatto fondamentale è l 'en<l oarteri te mentre la trom])OSi è secondaria. 1
1
•
SCALONE (~fil ano) . - Non pra tich erà surrena]ec ton1je m n simpa ticectomie. La asportazione del surrene ha òato finora risultati scar si, rari e solo sinto1nati cj. Associa alla sin1paticectomia la lef!";:\ l ur;l tlell a ve11a per ev itare la caduta rap·i da della pressione. ' RoNzIKr l\I. (Bari). - Jla ....~t1 rlialo sperjmental1rtente la r eg ione clella ca tena cl el si111patico· lombare la cui ' ~ tin1ol azi o 11e elettrica au111enta la pression e arteriosa generale ed è a11aloga a quella otlent1ta co n la stil11olazione cl i t111 nervo qualsiasi.
[ ANNO
XXXVI, NuM. ±8]
Si può escludere quindi una azio11e del simpatico lombare sulla pressione ar teriosa dell'arto i11fer1ore. _A.LESSANDnI R .. (Roma). - L '~11dicazione curativa d cjla gangrena spor1tanea, deve derivare, se voglia1no correttamente applicarla, dalla conosce11z~ del mqm~ntq patogenetico dell 'affez~one, e prec~sato questo, dall'esatta diagnosi. E p er le gangre11e l 'ese1n1)iQ t~pico di ciò · lo troviamo. in quelle emboliche, dove la causa del1'occlusione è chiara, la diagnosi può farsi quasi immediat~me.nte ~ la c11ra è ormai ben fissata. Le ernbolectom~e sono oggi specialmente. a ll 'estero seguite da peroentuali btton e d~ risultati posi~ivi ; in Italia è ancora poco in u so, e, fra le JJrirne, sono state quelle fatte a Ro·m a sotto· la sua dir.ezio,n e. Non v~ è possibilità di discussione : si tratta di s tabilire u11a pii1 rapirla e precisa collaborazione. medico-ch4'urgica e una organizzazione del chirurgo che permett~ un intervento precoce . Lo stesso può dirsi per la gangrena diabetica. Per quelle forme le più interessanti d~ gangre11e giovanili (L. Buerger, ' Vinivarter, ecc.) non 11n trovato nellè relazioni, nè si poteva, dato lo st a to attuale de,l le nostre conoscenze, una vera e propria precisazione al tiguardo. Ora questo è il punlo capitale per poter sperare di ottenere qualcosa di m eglio dell~. demolizione dell'arto colpito . Se la tromboangioite è un processo infettivo che colpisce oltre le arterie e prima di queste, le ve.ne è na.turale ch e non possano avere un buon risultato le varie 01)er azio11i proposte. Se invece è esatta la, teori~ dello spas1110· come dice Oppel , d ell 'nrteriosi st1rrenale è da sperare che i risultati d elle · o·p erazioni sul simpatico peri~terio·so, sul simpatico lombosacrale, sulla surrenale, porti110 risultati rr1igliori di quelli ottenuti, · purchè p erò si farcia precoce1 nenle Ja diag uosi e si interveng·a prima ch e si siano stabiliti grnvi disturbi nutri~iv i. (;.ranrle importanza ùiagnostjca ha la bio1)sia di t1na vena rlell 'arto colpito e l 'arteriog rafia. Questo metodo è s tato· applicato in Italia per la prima volta nella su a Clinica e ha dato risu1t a,ti molto interessanti. Deve dire ancora a proposito de11 'accenno fatt.o clal prof. Pace, ch e nel 1927 b a f~tto sperimentare l argamente n ella CliniG~ il metodo di Aldrichs e Mc Lure, metodo il cui valore però non si è dim-0strato mollo grande.
o,
LuNEDEI (Firenze). - L'O. ricl1iama l 'atte·n zio11e s11 alcune q11estion~ trattate dai relatori in · rapporto all a genesi delle ga11grene degli arti e alla genesi del sintoma dol-0re. È staita attribuit a un a certa importanza alla osservazione d ella sindrome spastico-atonico; orbene bisogna ricordare che la sindrome spasticoatonicn s~ osserva n elle pii1 disparate forme morbose e anche in sog·g·etti assolutamente sani. L 'O. si chiede se eventual1n ente la manifestazione "apillare rton sia pit1ttost o una conseguenza della alterata nutrizione tissulare con le conseguenti n1odificazioni capillari , p juttosto che una causa, sia pure precli sponente. Richiam a inoltre l 'at te11zion e sul fatto ch e le fiJ1re ch e d eterminano p er eccitazione delle radici l )O leriori la va odilatazione h a11no una cronassia
•
IANNO
XXXVI, NuM. 48]
1757
SEZIONE PRATICA
uguale a qu~ll~ delle fibr.e v·egetative e non delle grosse. fibre mieliniche . Per qua11to riguarda il <lolore, ricorda che da .esp.erime1~ti esegu~ti nella, Clinica nìedica di .Fir:enze sulle alteraziorti di circolo·, è ris.u ltato che le parastes~e e il doJ ore .s~ hqnno specialmente per la stasi venosa e per la liberazione d~ so·.stanze che danno vaso(lilatazione e manifestazioni ponfoirli ~ quindi sostanze istamino-simili.
(Cag·lia,ri) .. Crede ch e sarebbe di sommo i_nteresse per la l\lfedici11a interna ~ntrare inaggi.ormer1te addentro nella questio11e dei meccar1ism~ patogeD;etici cl~ alc u 11e delle forme descrLtte dal Relq,tore dt parte m edica; così ad esempio, per il capitolo d.ella claudicazione intermittente ove l 'O. crede possa mettersi bene i11 rilievo non so.Jo per i r e11erti clinici ma anche per q11a11to · è assodato dalla f~siopatolo.gia sperimentale la possibilità molto frequente che si pa,ssi dalla dis})asia ang·iospas tica a,lla claudicaVOL'I'ERRA M.. (Firenze). -- I ch~arissimi Relatori zione intern1ittente a base arteriosclerotica. hanno voluto accennare ai rapporti fra circolaNon condivide la di_stjnzione fatta dall 'oratore .zione ~teriosa ~ circolazione capillare e fra regofra arteriosclerosi ed inY-Oluzione senile delle arla,.zione 9-el circq·lQ capillare e C-0 1ndiz~on,~ umorali t erie, sopratutto quqndo s~ tratta di processi ad dei tessu t~. Quest~ acoen,ni a questioni di caratandamento obliterantle; non sa per ciò esimersi tere fisiologico sono })erfettamente giustificati dal co11siderare ]e lesion~ arteriose che portano peTchè si rife1:iscono ad acquisizioni recenti di alla gangr ena diab&tica co,n1e vere ei pro·p rie ar.e u~ è opportuno tentare d~ servirsi per ottenerne ter i.oscle1osi c.he ~n niente differiscono dalle altre .chiarirr1ento. ai problen1i di patol9.g ia circo1atoria. forme - comun~ se non p·e r ~I carattere di più L 'O. ha avu·t o l 'impressione però che specialg·rave obliteramento del lume vasale, il quale è .In-ente alcuni reperti istolo·g ici sieno stati sopra- . evidenten1er1te con11esso con le particolari caratvalutati 0 1 accettati in maniera un poco diversa t eristiche di lipoidosi che s.i hanno nell 'arterio<l~ co·n1e sono. sclerosi di questi sogg·etti, che sono' certame11te Co·sì si è parlato di cellule contrattili pericadipcnden!t i dall 'alto ta,sso lipemico che è caratte'Pillari. Ora. che esista110 cellule. pericapillari nesri stico di questi stadi del diabete. -sun dubbio: che si tratti di elementi contrattili iè tutt 'altro eh~ accertato. I.a questione è stata Risposta dei R elatori. pochi giorni or sono·· discu ssa alla Riunione, della :Società ital~ana di _.t\.natomia in Bo·l ogna: ed è ScALA .:\.. (Napoli) .. Al prof. Pontano il Relas tato giudicato, cl1e lln git1dizìo in proposito antore osserva innanzi tutto che le sue obbieziotCora è prematuro. Perso·n almente per lei rice;rche ni, p·r ima che da lui stesso sono state confu-eseguite in passato e per i ris11ltati co·n trari alla t ate dall 'amp·i a ed inter essante discu ssione te'tesi della capaci t ~~ coi1trattile di tali cellule avuti 11uta, dall 'assemblea . Trqva inutile innanzi tut-da Florey e Carleilon, dai Clark, da Matarese, to· l 'appunto che il prof. Po·n tano gli muove di 1 '0. ritiene· che le cellule pericapillari non abbiano nor1 avere nell 'espo-sizione orale trqttato delle tali funzior1i, ma sie110 semplici cellule connetticause tossiche e delle predilezioni di razza, vali di tipo istiocìtario. Ha dimostrato· in passato arg·oment~ già diffusn111.ente trattati come del -che ~ r~sultati dello Zim1ner1nann , che attribuiresto riconosce lo sitesso prof. Po·n tano· - dalla :sce alle cellule pericapillnri prolunganìenti che rela,zione scritta: la trasc.uragg-ine fu do vuta alla abbracciano il vasellino, corrispondono ad arte- brevità deJ ten1po con cessa ed all 'ampiezza del iatti delle impr.egnazioni argentiche. / I resultati riassttnto orale che l 'ar go1ne11to. per la sua vasta 'J)Oi del Vimtrup, citato dai relatori, valgono per i1nportanza avrebbe meritato. Ad 0 gni modo sof:gli anfibi : quest o A. ha tentato· di estendere i fermare l 'attenzione a)la sola trombangite del ·suoi. resultati al! "uomo·, ma senza sufficiente doBuerger , la più discutibile tra I.e fo:rme cliniche, ·cumen1tazione. Le esperienze fisiologiche e le osè certamente una visione troppo angusta: non si può misconoscer~ l 'importanza che per attri-servazioni dirette «.in vivo n del Vimtrup; e di 13ensley e Vimtrup· sono· poi contradette da altri buti clinici ed anatomo-patologici merit~ e conTi cerca,tori. serva integra la forma giovanile sostenuta delTI Relatore di parte chirurgica si è riferito an1'endoarterite obliterante t~po Winivarter. Del -che ai rapporti fra nervi e parete Gapillare. ·Su resto quanta difficoltà su ssista tuttora nella di-questo punto sono fondame11tali le ricerche di scrimin~io1ne di caratteristiche ~fitomo-patolo ' ·stoh.r (]922 e 1926). Però anche lo Stohr viene a giche che siano propr~e del morbo di Buerger ·ri sultnt\ contrari all'esistenza di cellule pericaemerge già ampiamente dalla dotta osservazione fatta dal prof. Vanze1tti t anto più che nessuno ·pillari contrattili: lo Sto.hr dice chiaramente che nei suoi prepara,ti non ha · ved11to la terminazione i11eg·lio di q11esti possiede u11a p er sonale compe'<li fibre nervo·se in elementi p·ericapillari, e che tenza nel capitolo dell 'endo~rterite, argomento di -anzj anche per questa rag·ione non crede che tali sue intere~santissime ricerche personali. ·cellule esistano. I risultati pii1 antichi di TriSi p-ern'l.e tte di ricordare al prof. Donati che ·comi-Allegrq,, di Woh.lfri1m e di altri che descripur lasciando ~le due forme l ~endoa-nterite e la ·vevan.o reli nervose sui capillari eran pure dovuti tromha11 g ite una ·descrizione diSJtinta non ha a difetti Cli tecnica. Solo in capillari della memrincato· di osservare come qnesti in gran parte nit1ge seml1ra esistano t ern1inaziÒni a placchetta si sovr appon g·ono. ·ma i 11 rapporto alle cellule del] 'endotelio (Stohr, 1\.1)pr~z.za altamente gl 'insegnamenti semeiolo'1922) . gici del prof. Fr11g·oni tanto più cl1e questi posTt1tti quesi~i pu11ti sono cl11nque ancora così . sono essere di grandissima utilità per una dia-controversi e discu ssi da istologi e fisiologi, ei le gnosi precoce, .oltremodo i11'~eressante per la prog,11os1. ·opinio11i an cora così divise, da esser prematura 'l 'app]icazione dei <lati prove11ienti d alle scienze Dopo aver rinnovalo al prof. Vanzetti la sua t'C ollaterali a fatti. i)atolog· ici. espr essio11e di gr atitu<l ine 1)er aYere questi con la ARr-.su
1
1 , .
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IL POLICLINlCO
[ANNO
XXX\ I,
="-u~1 .
.f8J
s t1a alta con1.1)e te11za espresse tutte le ;riserve e i r ea u11a cli sti11zio11e istopatologica tra l 1endoarteri Le .e Ja tromba11gite J)r em e tte ch e egli non ha voluilo confondere l 'endoar terite e l 'arterioscJero i le quali nelle loro rispettive manifest azioni l:oncl ama te posseggono caratteristiche 1norfo-paLolog jch e senza d ubbio inneg·abili ch e sarebbe g rave errore 1nisconoscere, 1na che egli ha inteso :>oltanto di porre dei vin coli col processo· ben più generico dell 'at erosclerosi od atero1natosi, rite· nuto da Asch o.ff f-011damento CO·m une d ella malattia dei vasi ma che, a seco,n da delle tec11iche in c ui ma11if.esta la su~ predilezione imprime ali 'an giopa tia quelle caratteristich e rispe ttive tanto differenti l 1una dall 'altra, consacrate nel! 'anatomia pa.~ologica, ed indispens~bili alla diagnosi clelle su e forn1e anatomo-patologich e: l 'ateromasia, l 'an~erioscl eros~ e l 'endoarterite.
può essere p eri col oso per cl1è coarterebbe il pensiero ch~rurgico nel chiuso ambito d ella Chirurg~a d emolitiva, rne11tre oggi la Chirurgia sta dilatando g1i orizzonti per risalire alla genesi -O.ella malattia ed applicare n11ovi 1netodi chirurgici i cui benefici effetti sono innegabili. Il progresso apportato in questi ultimi tempi a11 'argom.c.nto nostro non sta nel campo d ella Ch1rurg·ia demolitiva per la quale i vecchi con cetti sono tuttora in vjgor e, nonostante tu.tti i 1netodi escogirtati p er l 'csam e della vitalità del1'arto! d ei quali alcuni si cljn1ostrano insufficenti e altri, come l 'arteriografia , offrono pericoli> bensì in quello d ell a Chirurgia conservativa.
C1l\11 ATA A. (Torino). - llingrazia i vari oratori per il contributo ch e hanno portato a queslo importante arg0,m ento. Dal punto di vista Ghirurgico h él: d ovuto rilevare che sono· stati accolt~ da qualch e oratore con scetticism o i metodi cli. cura chirt1rgi ca conservaliva della ga11grena spontanea, ma h a d.qvuto anche rilevare che tale scetticismo è stato so·p ratutto oollevato d a colleghi eh~ su <ruesti 1netodi non hanno esperienza personale. · Nella r elazion e l 'O. ha chiaramente detto, che allorqua11 do la malattia è allo stadio ava,nzaito i vantaggi d~ tali m etodi, pure esistendo' realrnent e sono transitori ; ma ha d etto altresì che intcrYe nendo n egli stadi iniziali aumentano cerLamente le probabilità di su ccesso operatorio. Qu esto, con cetto è stato qui esplic~tamente espresso d a,l suo rvi aestro prof. Donati. I casi che il collega Gu errier o h a riferiti di ammalati di endoarterjte obliterante, operati di surrenaleotomia dal Lerich e e n ei quali la guarig ione non solo· del dolore 1na anche dei fatti ulcerativi persiste do·p-O· circa 4 an11i dall 'atto o·p erativo e i cas.i o•p eralj dal Do11ati, in cui la surrenalectomia è riuscita a ritardare di un , anno l'intervento demol itivo· e il caso operato dal Sera,fini e qui riferito dal Rerlarida st anno a dimostrare che l 'o•p erazione cl ella surrenale e tomia non è un 'operazio11e i1tu li1 c, co111e h a d etto qualche oratore, ma è u11 'operaz ione che d eve essere considerata col · 1nassjmo jnter csse sp ecialmente quando si ha la for tuna di intervenire n egli stadii iniziali della 1nalatlia. Aggiunge, ed è questo uno dei fatti più importa11ti d a rilevar e, che. egli stesso abbia osserva lo n ei casi del prof. Donati, come il processo oblitera11 le fo sse esteso addirittura all 'arteria fen1orale. La s11rre11alec tom~a , eseguita con perfetta padronanz<t d ella tecnica non è un 'operazion,e pericolosa e la percentuale di mortalità è minima. Con l 'operazione d ella r esezione dei gangli simpatici lo1nbari si è avuto. anche qualche risultato vantag·gioso; deve quindi essere t enuta in considerazione ; n1a, fin oggi ha dato una mortalità operatoria superiore alla surrenalectomia. L'allacciatura della vena, come d el resto confer1nano i risultati favor eYo]i riferiti dall 'O. Chias~erini , è un 'operazione che merita di essere applicata . Lo c~ til i c i s1110, perta11to, ch e qualch e O. ha es1)r esso per il 111Ptorlo di Ch irurgia conservativa
Comunicazioni varie.
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Sedlita pomeridiana (Scz. B) rlel 25 ottobre..
Presidenza : G1u FFRÈ.
RoLAl\TJ)I Rrcc1 P. (Genova). -
Contribu to all<> studio degli aneurismi dell'aorta addo·m inale. -
L 'O. riferisce d apprima su un raro caso di aneurisma dell 'ao•r ta addo111inale co1n u11icante con un ei1orn1e ·emato·m a pulsante, iniziatosi con dolori sordi ed accessionali alla reg'io ne lombare,. quindi fa r~levare con1e la diagnosi precoce sia. sempre assai ardua. 'Uniqi jSintomJ precoci e quasi cos1ta11:ti sono crisi dolorose del tipo osserva to dall 'O., oppure sim~li alle crisi gastriched ei tabetici. 1
RoLANn1-R1cc1 P. (Genova). -
La pressione venosa p eriferica e sue variazioni in rapporto alla tbc. polmonare. - Da osservazioni compiute su amm.~lati di tubertjoJosi polmonare, completam ente im~uni da alterazioni di altri organi, l 'O. p11ò concludere che n elle · forme distrUi~ tive con tendenz~ a,lla ulcerazione ed alla caseosi 1a
P. V. è sempre e talvolta notevolmente abbassata. Nelle forme benign e a tipo sclerosante dove Ja tendenza alla cicatrizz~zio·ne è manifesta, la P. V. è invece normale o solo modicamente abbassata. Un aumenit o della P. V. fu solo accertato in due casi di 'pleurite tbc. essudativa. STANGANELL1 P. (Napoli). -
In dicazioni e limitv
L 'O. sintetizza i concetti sull 'anemia perni ciosa progr essiva, esposti nella preced.ente seduta dal suo maestro professor Castellino, e riesamina i punli capitali della questione, così co1ne li ~veva mag istralm-entefjssali il Prof. Castellino. del l 'opoterapia epatica. -
])Ezz1 C. e AGOSTONI G.
(~filano) .
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Segni radioscopici e radiografici sulla stenosi dell'arco. aortico nell.a zo na di inserzione del l egam ento. d i Botallo. Gli 00. avendo avuto occasione-
di porre la diagnosi di stenosi dell 'arco aortico in una do~na di 32 an11:~ ed in ragazzo di 13 anni, credono opportu110 riferire alcuni dati import~nti forr1i.ti loro dall'esame radioscopico & radiografico .. Nella priina osservazione l 'esame radioscopie<> e r adiografico rilevarono un 'aorta ascendente dilatata nelle p-0sizioni oblique, un semicerchioaortiro sinistro visibile, m a sfuggente n ella parte inferiore d elle alterazioni delle coste doYute ' all 'u s11ra proYoc&ta d alle arlerje inter costali fortemente aumentate cij calibro.
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XXXVI, NuM. 48]
Nella seconda, osserva,zio11e gli stessi esami rilevaro110 u11 'aorta asce ndente forlen1e11te dilatala, la m a rtca nzu dell 'e1nicerchio aortico si11istro e la presenza n elJ a radiografia di irnmagini vascolari c0n 1tutta, proba}Jilità dovute alle arterie in lercostali. SANTUccr G. (Ge11ova). -
Studio elettrocardiog r afico c<Jlmparali110 de/ riflessi cardiaci provocati nei sani di cuore e nei cardiopatici scompensati.
Scopo dell 'O. è stato quello di cer care di al tj11ger e dall o s tudio delle n1odificazio11i detern1inarte nei tracciati ele ttrocardio·g rafici dalle 1na11ovre di ;Dag11i1ti ·~ di Cardarelli-Ka lze11stei11, qualche eleme11to capace di chiarire Ja questione dell~ Yalt1tazione della capacità funzionale del cuore- e dei suo i meccanismi di adattamento. Dalle sue ricerche in 20 sogge tti, dei quali 8 sa,ni di cuore e gli a Jlri affetti da. vizi valvolari (6 nli tralici e 4; aortici) e due mioca,.rditi cronici, l 'O. con clude ch e esiste i1otevole diversità di co1np-0rtamento tra l 'e . c. g. dei sani e quello dei carcliopatiri t ant o di fronte alla prova di Dagnini cl1e a quella d~ Cardarelli-Katzenstein. -
V .. C. (Paler1no). Sull 'o rmone emopoietico del f egalo. L 'O. g ià co11 u11a sua .con1u11i razione pre se rl!~ata al Congresso dello scorso an110, disse con1e l 'effet lo ematogeno del feg·ato, i1011 è dovt1lo al pare11chi1na epatico ingerito, ina ad un corpo in esso co11tent1to per la s trn Llt1ra, ghi.andolare dell 'o.rgél110 di origine di tale corpo, p er l a con comita11za delle anemie n elle cirrosi epa~iche, per le caratteristiche ormonicl1e del corpo isolato dal fegato. Ora l 'O . ha cercato di diI11ostrare la presenza di tale corpo 1tcl sang·ue circolante, ma i1on avend ogli le varje tecniche dalo a11cora alcun ris ultato evidente, 11a cercato allora di stabilire t1na tecn.ica capace di dare l a Ilrovn della attività ]Jiologica di tale corpo. Come animale da esperi1ne11to l 'O. h a preso il coniglio al quale i11iettaYa nel peritoneo una sol11zione acquosa, seguendo l a reazione reticolocitaria, clopo 1-2-4-6-12 -0re dall a i11i.Pzione. I~ 'O. ha potuto stabilire che in seg·11ito all 'jniezione vi è u11 aunte11to 11otevole <lel 11 u111ero d elle en1azie r eticolo-fila111entose i1el s angue circola11te, 111entre se si ab])assa l a dose si vede che esiste una dose li111ite al disotto <l ella qu::t le 11on si ottiene tale reazione. Si può s tabilire qtti 11di come u11i t à r e l icolocitaria, la c1ua11ti tà n1in·i ma che i niet ta t a n el coniglio fa rncld oppiilre <iopo 2..4 ore il i1un1ero delle e1nazie r eticolo fila111e11tose 11el sa1tg ue circolante . ' dose cl1 e s i aggjra intorno a pochi milligrammi dj or111011e emopoio~iro . PcAZZA
CoNÌlORPr1.1 L . (Napoli) . -
"ti lle: vie
di con-
J.. ·o. ri as un1e lo stato sull a ques tjo11e, e i dati speri-
(luzio 1t e si110-rtorfale. -
dalla le ti~ eratur a mentali cli Eyster e ~l eek, Sohockoff, Rothberger, Sherf, che 1)arla110 di vie fisiolo,g ira mente (e non morfologicainenle) differe11zi ate per la condt1zione si110-auricolare e sino-nodale . L 'O.· accenna all e stie 11recede11ti ricer che sull a costruzio11e sino-auricolare e i11terat1ricolare. elle ricer ch e ch e co111u11ica, l 'O. ha ottenuto tutte le forme cli dissociazione aurico10-ve11tricolare, non leden<lo il 11odo di 'fa,vara o il fascio di His, ma r eci<leitdo un tratto d el se llo inter-
•
1759
SEZIONE PRATICA
auricolare, che l 'O. c.le1101nina carrefoursepta,le, p erch è jvi si u11isco110 tutti i fasci di muscol aLura che dal se110 co11vergono al 11odo di Tawara. L 'O. climostra an ch e l e differe11ze el ettrocardiog rafich e tra il tipo di blocco per lesione del fa scio d i f[is, e il tipo dj blocco per lesione d el carrefour. In quest 'ultimo caso si ha. ritmo 11odal e dei ventricoli , nel secondo caso il ritmo deYe -essere idio-ve11tricolare. L 'O. dimostra gli elettrocardiogran11ni dei st1oi e peri1nenti. V . (l)adova) . - L 'O. r11ette in rilievo l 1imporla11za della coml111icazione del prof. Condorelli rel a tiYamente a due pu11ti: 1) l 'a,ver provato speri1 ne11 f(l l1l1ente l 'esistenza di fasci (a,nche consider~ ti d al pt1ctto di vista esclusivamen te funzionale) sopra-nodali (interatriali) , può trovare riscontro ana to1r10-clinico 1n ricerche precedenti dell 'O. circ~ i 'origine d~ a,lcu11e a,lteraziohi dell 'onda P (r addo1>pinmento, ecc.), fatte risalire ad a,lterazioni delJa conducibilità i11traatriale e atrio-~triale ; 2) ques to stesso fatto induce ad essere guardinghi 11ell 'accogliere rtuove teorie sui blocchi atrioYe11trirolari risco1ttrali anche all'infuori di leio11i él11atomich e ctel nodo atrio-ve11lrjcolare e clel fascio di His, in qua11to s indromi di blocco a- u s i lJosson o aver.e, seco11do le ricerche del prof. Condor elli, anche in.dipendentemente da de lle alterazio11i. . ' C 1L1N 1
PoLLEnr G. (Genova) . ~ccriza
Contributo alla co nodei capillari sanguigni in, soggetti eredo-
1uel i ci. I./0 . ha fatto ricerche sistematiche sull 'aspetto e sul co1nportamento del circolo · capjllare in soggetti eredo-luetjci, comparativan1enLe co11 individui sa11i, o almeno ritenuti t~li, delJa m edesima et à. L 'O. h a innanz1tutto pott1to 11otare llILa contrazione spastica della branca cal)i]}are arteriosa, cui fa riscoTutro una marcata dilatazio11e della bran ca capillare venosa. Si tratta qui11di clella sindrorr1e spastico-atonica di l\1iiller . Tali ricerch e dunque portano un notevole co11tri1Juto, p er quanto riguarda il fattore periferico, alla paloger1esi delle acroc ianosi cutanee, che la 11t0 frequentemertte accompagna110 l a sifiJ irle ereditaria. Così pure trovano la loro plauihile spiegazione.. p~re.cchie affezioni auricolari, ch e i riscontrano i11 sogget li eredo-luetici, l a cui estrinsecazione a11ato11lica si riduce a fenom eni di iper emia passiva. E 11oicl1è cl 'al tra p arte esis·~ono i1olevoli infll1enze reciproche fra il siste111a cardio-arteriale ed il e ircolo capillare, le speciali condizioni d el circoìo capillnre in soggetti er ed o-luelici non posso110 non riper cuotersi nel rimanente del! 'appara to r,ardjo-Yascolare (ipe.rlen sione ecc.) . Circa le cat1 e più pro.b abili delle alterazioni capillari nei ogge·~ti eredo-1 tietici l 'O. è p ortato ad anìn1et ter e ch e iJ fa-~ to re endocrin o ab))i a la parte preponderante.
L
I SADA
A.
e
IloNCATO
A. (Padova) . -
I f eno-
Gli 00. per n1ezzo di elettrodi in1pollari1Jili , cli un a111plifiratore termoi oni co e rli un galYanon1etro a specchio (1nezz i tec11iri più p er(elti cli quel li fi11 'orn arlo.p Prnti ) han110 reg i lra lo i fen o n1eni e l e t .~rici vasali . n1 c11i el ettri ci delle art erie pulsan ti . -
1760
•
IL POLI CLI NICO
Le c ur e racco! Le sulla fe111orale del can e o d ella cavia mostrano ch e: 1° sono indipendenti dal cuore, poich è possono aver si a,n ch e se, asportato il cuore, si fa una perfusion e per l 'aorta con un getto di liquido fisiologico ritmicamente interrotto ; 2·, h anno sp esso il tipo diafasico ch e caratter~zza le corr~nti di az~one; 3° precedono quasi sempre l 'onda. di pressione e di velocità che p assa nell 'ar ~er ia; 4° a,umentano <li ampiezza sotto l 'adrenalina e sono· · aboli·te dé\ll 'atropir1a e dalla p apaverina. 5° spariscono se si raffreclda l 'arteria con del cloruro d 'etile. G1UFFRÈ L .. (Palermo). -
Ancora sull 'etiogenesi d ella f ebbre nella malaria. L 'O. sostiene che
non vi è rapporto tra, il ciclo asessu~le dell 'emosporidio d.ella m alaria e la febbre, m entre tale ra,pporto s~ sp~ega molto· bene co·n ~ principii della · t eoria biologica (chimica). Il c~atteristico brivido ùi freddo si spiegélt p er le reaz~oni e~do termich e, proprie della, fase anabolica del metabolis111 0' orga~ico· dell 'emosporidio. A proposito del sudore ~11 us.tra il modo come funziona la termoreg·olazione fisica, e I 'influenza che sopra di essa eser cita i) sistema n ervoso, pure indipendente111ente da, special~ centri term~ci, per mezzo di centri vasomotori, e · di quelli secretori del sudore. 'f ale è la spiegazione che dà l 'O. della genesi d ella febbre nella :m,alaria. TERNI (Napoli) . F a alcune osservazioni a quanto <letto dal prof. Giuffrè a, proposito del1'ori.g·i~e del la febbre nella, malaria e della cau sa d el briviclo con ·cui. si risolve. . LANDoLFI A1.. Napoli). -
FisiozJal ologia del ri-
1/0. riferisce sulla fisiopatolog·~a del riflesso ovaro-pupillare parag·onato a tutti gli altri riflessi pupillari, e 11e studia le m odifjche con manovre diver se e -so llo l 'i11flusso di svariati farmac~ (adrena,lina, a:tropina, nitrito di arr1ile ecc ..). Accen11a, clata l a semplicit à delle ricerch e, alla notevol e in1por ta11za pratica del riflesso o. p. in diver se conting·e.nze, specie~ 11ei riguardi. clelle sindro1ni simpalico1 .e vago-esteriche. fl esso ovaro-p uz)il lar e. -
LANDOLl"I l\11. e LAURI A. - La cura de l f egato applicato alla clor osi. L 'O. affern1a di aver avu to o t timi r~sultati coll 'applicazione dell a cura del fegato n ella clorosi e riferisce i11 n1erito alcune .ricerch e origin ali s1)erin1entali, specie sulla viscosit à del sangue.
[ ANNO
XXXVI, NuM. 48]
l 'epidicli.1110 è più possibile poterlo stimolare m eccanicam ente. In ogni modo i due riflessi in linea ge11era)e s i equivalgono e sj completano. PESCI E. (1'orino). - Insulinoterapia intensiva. - L 'O. espone un suo m etodo di terapia insuli11ica c"he eg·li applica fin d al 1925 e che g·li dà risultati assai utili per 1tinterpetrazione prognostica dell a forma di diabete. L 'esperj en ia dell 'O. si riferisce ad una casistica di 50 casi. MoLINARI G. e PARISE N. (Napoli). -
Ricerche di p atogen esi e ili te r apia nel diabete insipido. Az;on e cn r ntiva delle iniezion.i endovenose di urin a n.orni.ale. - Gli ()0. hanno adoperato, per la ct1r~
del diabete insipido l 'urin~ normale (filtrata i1er candela e di provata sterilità) per iniezioni endovenose (10 crnc. al gior110). I risultati s.u lla d~uresi sono stat~ molto notevoli, superiori a q u elli in precedenza ott enuti coi rimedi noti. Si riservano di fornire n el lavoro di prossin1a pubblicaz~one dettagl~ ed interpetrazioni. QuARELLI G. (Torino) . -
Sui tumori dell'an-
L 'O. riferisce su di un caso di tumore dell'angolo ponto cerebellare da lui diagnost~cato per la sinto1natologia clinica, :c onfermata dall 'esam.e .r adiografico. L.a n1a1ata fu operata co11 esito fel~ce e da due anni è i11 otli111e co11dizioni. L 'O. ricorda con1\e, fino al n10111ento rlell 'intervento, r1on ci fosse alcun segno di oompress~one ·cerebrale ca,rat terizzata dalla p apilla d a, stasi . golo ponto cerebellar e. -
BRECCL\. G. (Genova) . Vegeiodistoriie digestive . Con tale n ome l 'O. inte11de alterazioni fu11zioriali del sistema veget ativo ch e hanno per Gau sa o per effet~o fond an1entaJe l 'alterazione f l1nzionale del sist en1a vegetRtivo digerente. L 'O. suddivide queste v. d .. in primarie e secondarie e a seconda che presentano una si11drome diges tiva o eslradigerente, le chiama direitte o incli r elte.
FnAGOi\IELE A. (Napoli). -
l ..dl calcemia e la poi assi em ia n ella rnicosi sp erirri entale , n el le micosi fJOlmon,rr. r i e nella tubercolosi sperimentale. Da ricer cl1e eseguite dall 'O. in tali quadri inorbosi ·l 'O. può• coI1 cluclere: 1° nelle 1nicosi s1)erime11t nli e in quelle pol111onari l a calcemia è 11ormale, m entre vi è iper-
pol assiernia: 2° n ella tbc. sp.erimentale vi è sempre ipocalce1nia. Seduta a,ntinieridiana clel 26 ot t obre.
~IAGLIULO
L. (Napoli). -
Fisiopalologia dei riflessi ovar o-diaframmatico, orchio-diaframmatico e orcl1io-pu.p i l lar e. - Con ricerche, specie radiologiche, l 'O. ha studiato questi nuovi riflessi. Per
provocare il r . or chio-pupilla,re senza destare dolore, l 'O. indica il metodo d 'i1nn1er sione dello "SCfOi~O in una vasch etta d 'acqu a fredda. l\IAROTTA R. (Napoli). - I riflessi didirno ed epididi1no-car diaco. L'O. ricorda di ave.r descritto (1928) il riflesso oYaro-cardiaco (diminuita frequel17.a del pol o per co111pressione dell'ovaio; ; ora ha cercato cli studiare la po sibilit à di un analogo fenome110 i1 el i11ascl1io ed 11a Yeduto che quello epiflidi1110-cArdiaco, ha il van lag·gio ch e
Presid enza : Gcn. m ed ico 1\ifASSAROTTI. ,
Le lesioni croni<'he delle vie respiratorie in rapporto alle esigenze della vita miiitare. Dott. G. DF-LOGU, ten. colonnello 111edico. c:o n.clusion,i .
Il R. vale11d0si del largo i11~teriale offerto dal1'0sped ale 1nilitare di Ro111a J1a preso in esa111e nu111eros i 111 ilitari nffetti da for1ne cro11jche del1'i-\ . ll . con particolare rig u ardo a quelle per le qttali pl1ò 11ascere il dul)ùi o sulla co1npatibilità con la vita inilitare; inenlre ha sorvolato od ap-
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1761
SEZIONE PRATICA
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pe11a accennato alle malaltie che, senza possibile discussione, appàiono inco111patibili con la prestazione di qualsiasi servizio nell 'Es.ercito. Ad ogni capitolo il R. fa seguire alcune considerazioni sui rapporti delle sin gole affezio ni con le esigenze della vila milita re , chiarc11do1e co11 appos ite tabelle nelle quqli SO'n o riportati i risulta..ti delle visite eseguite. Nelle conclusioni il R. dopo aver messo ancora in evidenza l a grande importanza della esplorazione funzionale, qua11do si debba esprimere un parere sui rapporti tra lesio,n i croniche dell 'apparato respirato,r io e servizio militare, rileva come la messe che in questo campo della patologia può essere raccolta n<Jn s~a, certo molto abbondante; ma tuttavia non deve essere trascurata. Grande riserva ed oculatezza, invero, si richiede sempre che si debba procedere alla riassunzione in servizio· di mili·t ari che abbiano sofferto di bronchiti a lungo decorso o di pleuriti, rendendosi in tali casi ind~spensabile ~l vaglio del tempo· e quello clinico e funzio nale in guisa che non possa derivare un danr10, u gualmente riprovevole p er le condizion~ di salute dell 'interessato o per ~l buon andamento del servizio. Un margine alq11anto più largo per la ri~m missione in servizio lasciano, senza dubbio gli esiti delle ferite toraciche, in cui talvolta la funzione polmo·n are può ripristinarsi in modo eccellente. Si deve però tener presente che •t ale ottimismo non può essere gener alizzato poichè tra i feriti toraco-polmonari e tra i portatori di proiettili 11on r aramente possono riscontrarsi grav~ insufficienze respiratorie. Le lesioni croniche da gas sono spesso di' una certa entità: le forme bronchiali pertinaci, talora assoc~ate ad enfisem a od an ch e a piccole bronchiettasie svela,bili ~on le iniezioni transglottiche di lipiodol.. Sulla utilizzazione degli an~ich~ gassati, lesi persistente1nente all 'apparalo respiratorio, no,n può farsi, pertanto, un grande assegnamento·; chè in genere si ha, in essi, u11a diminuzione dei valori funzionali. Per la insufficienza respiratoria essenziale il R. ritiene che le giovani reclute che n e sono affette possano·, specie in caso di mobilitazione, essere ri11nite in reparti speciali nei quali gli esercizi militari sieno integ·rati con quelli di una appropriata educazione respira;~oria , poichè in molti casi la insufficienza re-s1Jir atoria, non sostenuta <la lesio11i organich e del poJ1none è e111enda])ile e ì 'ins11tticiente, ct1rat0, può diventare un J)uon soldato. Nello svolgin1ento della relazione n on è stata compresa la tuber colosi poiehè qualt1nque mani· festazio11 e t11bercolare è esin1ente da ogni servizio nella collettività milj~are. Essa è quindi fuori tema. Il R. si limita perc.iò a constatare come· al presente i militari affetti da tubercolosi non s'Ìano più inviati alle loro famiglie, ma vengano curati in reparti isolati degli. ospedali militari o nel sanatorio di A11zio e chit1<i e auspicando che presto l 'Eserc:i,t o possa essere dotato anche di un Sana· torio 1\1ontano, con1e è nel desid erio e nelle aspirazjo11i di tutti gli Ufficiali medici. 1
1 ,
1
Il R. rivolge infine i sensi della sua gratitudine al prof. Vittorio _.<\.scoli per la ospital i tà accorci atagli nella Cli nica ~1{€òica di Roma e per i sapienti consigli tiggeril i gli .
Discussione delJa Relazione. Co~r~1ESSAT1
(Udine). - Comunica, i risultati da lui .ottenuti nella esplorazione funzionale dello apparato respiratorio di numero·s i ammalati, con la maschera del Pech ed asserisce ch e essa rappresenta un utile mezzo se i1on diagnostico, prog11ostico in alcu1'e delle aifezioni deg:l~ organi del respiro. Bus1.Nco (Cagliari). Desidera fare qualche rilievo dal punto, di vista morfologico e patogenetico, sopratutto sulla patologia dei gas asfissianti. llichia1na a questo proposito le sue ricerche anaton1op~tologiche dal 1915-16 che trassero origine dalle ricerche che faceva fare la Sanità Pubblica da speciali Commissioni nei Labora1~ori, per la difesa contro i gas ne1nici. Le emanazioni toss~clte che 1'O. ha studiato sono state quelle del bromo, del clo·r o, ecc. La prima, constatazione fatta è che I 'emanazione . di questi gas produce effetti diversi ( asfis,sia, lacrin1azione) ma oltre a c~ò i gas aggrediscono sopratutto l 'apparato respiratorio . Dai pochi reperti a,na,tomici umani, si vede una 11ecrosi clell 'eipitelio del la · mt1cosa r espiratoria, che spesso si c011tinua in sc9llamenti della sottomu· cosa. Oltre a ciò si h a la ripercu ssione del g~s, quindi un edema, un 'infiltrazione leucocitaria e sopratulto un isto-eosinofilia. Spesso si ha anche un e11fisen1a sottoct1taneo che dal mediastino può arrivare fjno al collo· ed anche general~zarsi. Tali sono le alterazioni acute, ma all'O. setnbra ch e da queste, che sono le pit1 studiate, si può spingere lo sguardo alle alterazioni cr oniche e farne 11na classificazione , t e11e11clo presenti i diYersi quadri . Non condivide I 'opini on e del R. circa l a lieve entità del le bronchiti cro·11ich e nei gassificati. 1
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Bon1s (Ge.n ova). - Ritie11e ch e la percentuale dei tube.rcolotici da in alazioni da g·as debba rite11ersi pit1 elevata di quanto coJnunemente si crede avendo egli avt1 to occasione di osservare Yari casi. Rileva poi che non è eia n1eravigliarsi che nei vecchi g·assati si riscontrino bronchiettasie, poichè esse sono co1nu11i a molte delle affezioni croniche dell 'appar ato respiratorio. Esprin1e il st10 vivo· compiacimento e la sua amm irazione al R. per la sua elaborata e cor11pleta relazione s11ll 'importante e difficili tema assegnatogli. Si è interessato molto di qucslc questioni specie q11a11do ebbe l'incarico di ispezionare ~ Reparti di accer.tamento e sa quanto esse siano clelicate cd importa11Ui per l 'Esercito. Occorre perciò una sempre vigile oculata sorveglianza pPrchè le file dell 'l~sercjto non vengano i11ql1inale clalle malaltie infettive ed in ispecie dalla tubercolo. i, e tener presente che non bisog 11a arrestarsi alla ricerca del bacillo. B d 'accordo col relatore nel rilenere ch e non tutte le pl euriti sieno di origine tubercolare: 1na certo bisogna pingere sen11)re l''indag·in:e diagnostica e procurarsi le gara11zie ino al lin1ite ciel possibile. i\.pprova pienarnenle che ~ militari tubercolotici non vengano rimandati alla propria famigli~ , n1a siano curati in reparti j olati e nel san atorio di Anzio. A ques lo propos ito plaude agli auspici fatti d~l Relatore, p er chè l'Esercito sia presto <loL!ltO anche cl i tin Sa natorin )[on lano. MAR A.OLIANO.
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17G2
J1isposta dcl R elator e.
IL POLI CLI N I CO
[ANNO
XXXVI, NuM. 48)
si è saputo co11vir1cer e dei suoi va11taggi in confronto agli spirometri con1uni che so110 ugualm ente esa tti e d~ più se11lplice uso.
Nel ri1tg razi11re viYamen le l 'illustre. seri. prof. ~1[ ar agli o no· p er le sue lu s i11ghiere ed am])ite • es pressioni di lod e lo assict1ra che esse rappre°'ed ula. pòm eridian.a riel 26 ottobre. ~enta110 la pii1 a lta ricompen sa p er il suo lavoro; Presi<i.e11za : PEN DE, l~ERRATA. ch e ri1narrf'l11110 se1npre presenti alla sua m emoria ed al suo cuore e varranno· di nuovo incitaComunieazioni. n11e11to a ineg·I io op er are in avve11ire. l)ari111 e11ti lo assicura che t errà massimo co11to V ALLEl3GNA 1\.. (Genova). I perfezioriamenti delle osser vaz ionj d a lt1i fat~e da poicl1è il ser1adella tecrtica rad iologica nell 'esa:me dello stomaco lore. 11rof. Ma ragli a110 non ignora quale eco abin, rapporto alla medici.ria interna. - L 'O. dopo bia110 sempre avuto le sue paro·1e ed i suoi conaver trattato dei vari perfezjonamie11ti eh~ ~n sig li i1el Corpo sa11jtario ch e l o ebbe illu1ninato questi ulti1ni anni sono st ati apportati alla tecnica ti iuto 11ei n101l1e1tti cliffir ili della guerra ed in r adiologica nell 'esame dello stomaco, espone un n1olte eve11ier1ze a11rh e in tem1)0 di pace. uo ineitodo ( ni elodo combinato) già proposto nel .l\l prof. Bu i11co il Il. rl à assict1razione di esser e 1925, ed oggi considerato n ei principali trattati. a J1erfetta co·11osce11za di t11t.ti i. suoi pregevoli Ja'fale metodo è basalo sul ·ratto di rendere visibili vo·r i a11ato1no-clinici, n1a prevalentemente anale pareti gast.rjche ricoperte da un ter1ue s.tra.to t-01110-patologici sui gassaiti. di sostanza opaca, inentre la cavità dello· stomaco NeJla esp os izio11e t estè fatta dal R. su gli esiti è r ipiena di una sos~anza gassosa trasparente. Si da gas di g u erra egli b a ~n d efinitiva tracciato ottiene i,n tal 1nodo, invece di una visione di con11na vera e prop ria cl assificazione delle affezioni . lorno un 'imagine di profondità del viscere. L 'O. cron~che d ello apparato res1Jiratorio nei gassipresenta n111nerose ra,diografie, confrontando le f1 cati: classificazio11e però basata u11ica1nente sulvarie tecnich e con il n1etodo combinato, passanl a osservazione clinica e sulla esplorazione fundo i11 rassegna l a patolog"ia gastrica -e duodenale, zionale d ei 11u1nerosi gassa.ti che h a avuto· occaina co11clurte ch e se pure il metodo con1binato, sio·n e di visj tare dopo l a g·11erra a varia dist anza offre dei vantagg·i s111. com11ne rnetodo di Ilied er ~ di ~empo dall a inal azione e 11011 st1 dati anatomod eve essere sen1pre da ques to accompagnato. p a tologici ehe so110, all 'i.nfuori <i.cl ca1npo sp eri1nentale: tutt 'ora scar si p er i lontani esiti .da 'l'E RNI (Na poli) . -- Riprodu zio n e sperimentale gas. Circa l e bronch1ti cro11i che da gas il R. fa dell ' ulcera p eptica duodenale spontanea n elle rilevar e con1e acca11to alle for 1ne comuni e semcan i e. - L 'O. h a ottenuto la riprolluzione sp eriplici egli ab1Jia m esso i11 rilievo anch.e quelle 111e11tale d ell '11lcera rotonda e del dt1-0deno n elle pii1 gravi: le forme asmatiche cioè .e quelle cavie a1in1e11tate e-011 cereal~ superiori (frume11to, cotYIJ)lica te acl ei1fise1na, ch e talora può r<tg·giu11seg·a,le, . orzo, ave11a e loro d erivati) . Tale contrigere grad i elevati, ed a bronchjettasie. buto appare assai interessante per l a ricer ca delle l'lit.iene quindi ch e t1n disaccordo fra le osserca11se. d ell 'ulcer a gastro-d uodenale n ell 'uomo·; l 'ulvazio11i del prof. Busi11co ed i con oe.tti espressi cer a che si riproduce nelle cavie con alimentad al R . nel co1nplesso non esis la: tanto pii1 che zio11e o carenza cli vitamina C antiscorbutica, il R. stesso h <t inesso per prin10 in eviden za la offre un q u adro· clinico per la origine e con sedil11it1uzione flei Yalori ft1nzionali coi Yecchi gasg u.e r1ze, co1ne avvien e nell 'uomo. sati. Non è possibile stabilire perchè l 'ulcera d ell 'uo·m o, co1ne q11ella sperimenital e della cavia, si Al Ct ott. l3oti · il R. fa prese11te ch e fra l 'e11orme 1tu1nero di s tatis ljcl1e J)iù o 1ne110 addomesticate sv~lupp·a solt~n to irÌ limitati pt1nti dello stomaco o 11el duodeno, ad og·ni modo l '0 . s.iJ propone di riportale òa 1nolti autori specie ir1 America ed i11 T11g·hilterr a, riguar cl a11ti i rapporti fra ìnalazio11e contin-:..1 are ~ suoi s tudi. ct a gas e tubercolosi b en poch e sono quelle sulle quali può farsi a llida1ne11to . P er ciò il R. si è l~ERRATA l\ . (P av ia_L l\1Ie11tre si con g ratula viJir11ilato ad accen11ar e solo· a quelle più sicure riva111e11te col prof. Terni dell 'importante contributo 1)ortate i11 doC't1menti. ufficiali e ch e sono le più perin1entale co1nunicato., no11 crede che i risula~t endibili. Ch e ]a t])C. non sia un co·m une esito lati ù·~te11uli p osso1to irt n1oclo qualsiasi rischiare cla i11alazio11e da gas è ormai un fatto che l 'espeil pro])lem::i a11noso della patogen esi dell 'ulcera ri111ento e l 'osserv~zione clinica h anno p erfettaduo.de1t~le d(•ll 'uomo. 1ne11te accerta to. Infa;tti I.e tilcC'ri speri1ne11lalme11le riprodo tte Per riguardo alle ])r on chiettasje è p acifi co ch e cl a l prof. Terni i11 segt1ito a carerize ali1ne11 tari po" a110 riscontr[1rsi in n1olte affezioni cronich e nel duodeno dcl la cavia so110 localizzate r1ell 'a1ndel l 'appar ato r e J)]rat orio. l\1a quelle piccol e e polla del ' Vater i)roprio dove l 'ulcer a duodenale lnolteplici messe in riljevo n ei gassati di antica dell 'u omo no11 . i trova mai, essendo sempre òata e spesso Yelabili soltanto con le ini:ezioni juxtapilorica o bulbare. E siccome nel! 'ampolla tra11sglottì<'h e di lipioclol hanno· caratteri tutto del Water sbocca l a bile, il succo· duodenale nffa l to1 pec11liari e presentano un quadro radioloproprio qui viene a mancare il fattore iperg ico differente dalle broncbi et.tasie complicanti cloridria qt1asi cost~rtte nei ma1at1 òi u 1le al tre affezio ni bronchiali. P er ciò ni.eritavano cer a duodenale. Ritiene l; ulcera òuo<le11ale d el1111a 1)eciale menzione. l 'u omo co1~ tina vera malattia costituzionale legata a fatti di iposurrenalism o, ip~enitali s1n.o Col prof. Co1n111essati il R. c-OnYiene sui buoni e da una va aolo11 ia i11diretta p er def1cenza co .. t1r i tll t~ ti che pos.,0110 o ttener si con la m aschera tuzionale di tono si1npa1lico. Con ogni probabilit~ dcl P och nella csplorazionf' funzionale dell 'appale ulceri sp erimentali riprodo tte òal prof. Terni ra to r esJl irGtorio. Deve però rilevar e ch e il R. non #
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XXXVI, NuM. 48J
nel duod er10 di cav ia so110 l 'espression e dj una dia Lesi emorragica di orig·ine car enziale. PENDE N. (Genova). - Si. ~ssocia pie11ame11te al g it1clizjo del prof. F e rrata, che n ess ltn parago11e è possibile faTe tra le ulceri sperimentali d etermi11ate per avi1~aminosi n elle cavie dal Terni e l a \'era ul cera peptica dell 'uo1no. In questa , vera trofo11eurosi costituzional e, è in campo un atteggiamie nto n e uroch imico d el so·g getto caratterizzato da spas1no.filia costituzionale, ipotomia simpatica co11 rela tiv~ vagoipereccitabil~tà, insufficien za cos tituzi onale surrenal e, pancr eatica, genitale, paratiroitlea. 1\.RNONE (Palermo) . - Cita un caso osservato di rece nte in cui coesis tevano ptosiviscer~le ; ulcera l)iloro-d uode~ale; spi11a b ifida sacrale. L ' infer1110 m orì jl .giorno s tesso d ell 'at to operativo· per e111orragie m t1ltiple' ribelli a tutte le cure pér diatesi e1no·piloic1e. Questo· caso porta un contributo alla •teoria costituzionale d ell 'ulcera . FAEJ .Lr ((;enova). -
.4/leraziorie della funzione sessuale ed influenza su la procreazio 1te. - L 'O.
in base ad una s tatis tica di quasi 4000 casi di diabete, può affermare ch e n el circa I '80 % dei cas i il diabete deter111ina ·alterazion i nelle funzioni sessuali ; rig uardo all a freque11za co11 cui il diabete si associa alJ a sterilità sia 11ell 'u-0mo ch e 11ella dom1a, pt1ò dirsi .che essa è di circa il 20 %. La pcrce ntu.ale d ei i1a ti nlorti e degl i aborti raggiunge il 40 %. L 'O. conclude affermar1do come in base a tali ricerch e, il diabete debba esser e te11t1to preser1te fT a Je cau se <li sterj] ità d ei inatrin1oni.
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. CAHREnAs
G. (Pisa}. -
Sulla eliniinazione ltel
calc io nella bile. -· Già precedenti ricerch e era110
s tate fatte su questo argomento, ina poichè il metodo adoperat0, e c ioè quello del] 'inocul azione in d iversi anirnali di cl oruro di cal cio per via e11dovenosa, era stato ur1 po ' criticato, l 'O. ha ripetuto, le esperienze sagg·jando nei ca11i e i1ei co·11ig·Ji le event11al i 111odificazioni della bil e, prelevata co11 puntura de lla cis tifellea, prim~ e dopo l 'i11iezione di cloruro di cal cio. A garanzia ch e tutto il cal cio elin1inato co11 l a })ile durante l 'esperi1ne11to foss~ r acco] to, l '(). legava il coledoco dopo il pri 1110 prelevamento . 1. . '0. in base alle su e ricer ch e può con cl uder e e.b e s.i h a sempre un au111e11 ~o, della co n ce r1trazio11e di calcio biljare conseg t1e11te ad ltna i11aggiore jr1ges ti one di sali calc.ici. r\ll o scopo di st abilire se tale fatt o a bbia una 1mpor lauza 11ella fi siopatol ogia e nella evoluzione r liui ca della col elitias j, l 'O. h a eseguito delle ricerche fr a sogge tti ch e da l u11go te111po siano stati soL~opos ti a scopo terapeutico, a11·uso di acque lni11erali a forte con tenuto in calcio e su 54 casi h a p otuto v-e rler e ch e sol o otto presentavano persis ter1za d ella sintoma tol ogia e di questi tre dove llero ricorr ere all 'i 11lorve11to ch irur g·ico, m en tre tu l ti g ]i altri osservaro110 i1.o tevo1e attenuazione o co111parsa dci fe11omer1i morbosi. 1
e \Hl\Ef\AS
1763
SEZIONE PR_.\'flC ..\
G. (P isa) . - Sul valore. di °:lcun.~ criticlle niosse alla prova clella ipcrglicemta alimentare, per lo sliidio cli11ico della funzionalità epati ca. L 'O. dopo avere passato in rassegna le varie criti ch e inosse a tale inetodo· per l a determi11azio11e della iu11zio11al ità epatica, 11a seguito al -
cu11e esperien ze a lte a saggiare le modificazioni cl ella g li cer11ia provocale clalla iniezione e11doporlale d i glu cosio co·o11)arativam enote nei cor1ig li sarti ed ir1 co·nig-li i1ei quali era s tato escluso il feg·ato rla1 l 'eco1101nia tl <~ll 'orga11i sn10 . A parità di condizio11i, la iniez io11 e ùi una eguale quantità di g Ju cosio provoca una elevazione del tasso g lice1nico i11ol to maggiore· i1egli a11imali precedentem e11te oper a ti. Ciò dimostrerebbe ch e il f~gato, Jeso nella sua funzio11e dalla stasi biliare, perde in par le l n cap acità di fi ssare il g lucosi.o . DA R1N o. e vVerNNBEHG M. (Genova) . - Contribulo allo stullio della funzionalità esterna del p aricreas. - Gli 00 .. hanno studiato ~l comporta1ne11to dei tre ferme11ti : ami) asi, lipasi, tripsina, co1ltempora11eamente nel su cco duode11ale, nel siero di sa11gu e, 11ell ' urina,. a digiu110 e dopo la prova di l(atsch , allo scopo di vedere se era po·ssibile trarre qual ch e elemento per la d iag·11osi d i lesioni p a11cr ea ti ch e, ma hanno osser,\a to cl1e ad ercez io t1e <.lell 'amil asi , non esiste alc u11 rap1)orto fra le <)ltività lipasica e tripsi11ica e lesjo11i pancrea Licl1e.
LrBEROPULO E. (Genova) . -
Osservazioni clinisul l ' infezione del
clie ed arial.omo-patologiclie D engue in Gr eci a. -- L 'O. m ette in rilievo al -· cunl i tn iporta11ti 1dati cl inic:i ed a11a to111opa to-
lo1g·jci , <·011:::.talati du rante l a in Gr ec ia .
PA su
I
G. (Napoli) . -
recente epide1nia
,4.drepsia post-di/lerica
cli origirie pan.c r ealica. -
L 'O. h a s tud jato 4 ca: i, ·ia dal punto di vist a cl inico ch e fun ziol e, ed i rL })aSP. a ricerch.e spcrimenitali ha potuto inficiar e il pa11creas 11ella patogenesi di q u es ta sj1H.lro1ne . CH1H ULLI V.
(Cegl ie Nussapico). Epide1n.ie in/luerizali ed ésa1itematiche. L 'O. espone alcui1i suoi eone.etti sull a pa logen~si e sulle cau se d ella rapidità di diffusione di queste epide111ie. Bon10 (Genova). - La tub ercolosi nei detenuti. L 'O . espone i risulta ti di alcune s ue ricer- ... che esegui te iri diversi r ecl usori, e porta interessa11ti s tatisti ch e per qt1an to r iguarda l a diffu sio11e d ella tubercolosi fra i dete11uti . WE1NBEHGER ~I.
(Ge 11ova) . -
I ntorno ad alcuni lenlalivi terapeu.tici sul diab ete insipido . - L 'O.
riferisce i.I caso di u11 uo1110 di 43 anni affetto da diabete insipido·, sul <Juale fallite l e altr e lerap:ie, fu te ntata ! 'azione del Neptal, co-J1 i ri su ltali sorpre11de11ti sulla dit1resi. I/O. d a i risu ltati o t~enuti ne trae la conclusio11e ch e 11on i11 tutti i casi di di abe·~e i1L ipido la le .. jo11e è solta11 lo ip0 fi aria. Xel la p a loge1iesi d ell a i1oliura tra j fall ori 11erifericj si d eYe dare pari im1Jortanza a quelli r en ali e a quelli extrare11ali, corr1e per ~ tliure lici inerc1.1rinli n on si può scindere l 'azio11e r en al e d.a <Ju ell n e lrare11ale. Pr::r DE 1 . (Genova). L 'O. pre11de la paro la per ricordare alcur1e e p erjenze eseguite 11ell a ~u a Cl inica da] Dott. Cingnolini in ca i di diabe te in ipido con la radioter apia delle o a. Gli effe tti so110 s ta ti l)t1oni, perchr si è av u La a volle l111a dinlinl1zio11e de]]f\ diuresi da 12 é\ 3 litri. embra e11c la radioterapia , in <JU alu11<Jue punto appli-
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IL POLICLINICO
cata, pr()du cc alca losi cl el sa11g·ue e ques to p otrebb e 1)ieg·are i.l e1n cca11js1no d 'azio11e n ei casi di diabete insipido . BossA G. (Nap oli) . -
Il n1 elabolisni o d el fosfuro n.el diabete florizinico. - L 'O. ha voluto studia-
re se sotto l 'azione della florizina, durante lo stabilirsi della glicosuria car-atteristica, si a,vessero an che perturbamenti ne-i ricambio del fosforo , analoghi a quelli ch e si producono nel diabete pancr ea tico. L 'O. h a trovato quasi sempre un aumc11 to d el fosforo ino,r ganico del s~ngue ed u11 au1ne11to (}ella escrezione dei fo sfati nelle uri11e, al teraz io11i e h e sono state descritte anche in casi di diabete pancreatico. Tali O·s servazioni, ur1ita)ncnte alle alterazioni istologiche pancreaticl1e o-sservale n el diabete florizinico fanno pensare che inolto probabiJmente la florizina anzichè agire st1lla escrezione del gluco~do da parte d.el rene, turbi tutto il meccanismo di regolazione ~ del ricambio deg1i id. di c. Boss A G. (Napoli) . - Sulle asciti pseudo-chilose. - L 'O. ha studiato due casi di ascite pseudochil osa, entrambi di natura 11eoplastica. In tutti e due i casi il contenuto in grasso del I iquiclo no11 era sufficiente a spiegare l 'aspetto op alesre11 t e, ed j nfatti esamina ti a l microscopio i liquidi, ft1 co·n st atata un 'enor1ne quantità di gra11uli minutissimi, a,nimati <la movimenti bro\v11ia11i 11on col orabili con i colori elettivi dei gTassi. Il contenuto i11 prote ine dei liquidi fu trovato in un c~so ·del 35 per inille, nell 'altro del 40 p er mille. In base a tali dati si deve conclude re ch e l 'opalcscenza d ei liquidi esaminati non (lipendeva dai grassi, m a doveva essere legata al]c sos tan ze prote~che co·ntenut~, 1
[ ANNO
vag·o epatico, ta11Lo pii1 che essa si accompagna a seg11i i nel ulJbi di eccitazione vasale. CACcl.1n1 S. (Napoli) . -
L 'O. in 6 ammalati affebti da arterioscleros i ava11z0;ta, ed esenti da lues, ha ricercato· il tasso delle varie lipine ematiche, studiando le modificazioni del quadro lipen1jco dopo ingestione, di colesterina. ·ì:o. ha potuto notare il differente modo di reagire da })arte del quadro· lipemico dopo I 'ingestione della colesterina, secondo ch e si trattava di individui in cui il tasso col esterinemico era normale o in aumento.
Sede ,del prossimo Cong·r esso è stata scelta llon1a.
I · temi fissati sono: 1° L 'edema polmonar e (prof. C. FRUGONI) . 2° Diagnosi differenziale fra n evrosi viscerali ed organopatie (prof. N. PEN DE) . 3° Diagriosi e terapia delle E1naturie (in co1nune con 1a chirurgiaì (prof. A. FERRATA) . • 4° Il servizio militare e l'indirizzo· costituzionalistico in biologia ed in, patologia (magg. m ed. U. CAss1N1s) . A. Pozzi.
(Il r esoconto della Sedt1ta in comune con la Societ~ Italiana di Chirt1rg·ia è stato redatto in collaborazione con il dott. P. Valdoni).
XXXV I
Sin.ergismi farni acologici in animali a sangii e caldo. - In altri esperimenti s u animali a san gt1e freddo I 'O. ha mostrato la
CA1.iocAcc1.\ ~1 . (Gcno\.a) . -
I ndagini clinich e e speri n1en.tal i sul la diagnosi l)ioloy1ca d~llc .n eoplasie. - L 'O. ha applicato' l a i)rova del l en1}111crea-
zior1c p er l a òjag nostica delle n eoplasie ed h a pott1to Yedere ch e essa cl à risultati superiori a Lt1tle l e altre r eazio·n i fin 'oggi sp erimentate. Le rispos te p osit ive h anno val or e pressochè assoluto m e11tre le risposte n egative non escludono in 111oclo certo l a J)resen za di un aneopl asia. A . (Napoli) . - Ricer che sulla gen.esi clella ip er glice1nia pi locarpini ca. - L'O. ha s tudi a lo il modo di prodursi e di evol vere dell ' iper glire1n ia pilorarpinica allo scopo di rischiar ar e l a genesi di e a ei p t1ò con cludere ch e essa n on è dovt1La a secondaria eccitazion e del siml)aitico in ~eguito nd aumento della adrenaline111ia, ma bensì arl 11 na diretta eccitazion e del FRA1 CAV I GLIA
La lipemia riell 'arterio-
sc lerosi dopo smministr azione d i colesterina. -
Cong1~esso
della Soeietà Italiana dj Cbiru1·gia.
TiiE~IONTI (Padova). -
possibilità di veri e propri sin.ergismi farmacolog ici , ed ha definito il con cetto di sinergismo e di p ot enz jamento distaccandosi un p oco dalle comu11i· ved1 1te. Ora l 'O .. ba eseguito l e esperienze an ch e su animali a san g ue caldo (ga,tto, cane) . L 'azio11e d ei farmaci è stata s tudiata negli effetti sul cuore e sui vasi. L 'O. non ha ottenuto in queste prove féno1neni di p ortenziamento; al contra,rio h ann o dato s~ergismo . le associazioni d elle segt1enti sostanze : a drenalina d)gitalina ; ad_ren alina coran1ina; adren alina caffeina ; adrena,l1na cl orofHl a; adrenalina caffeina dig italina.
XXXVI, NuM. -!8J
(Co ntinuaz. e fine; vedi N. 46). Seduta antimer idia.na. de l. 26 ottobre.
Presiden za: Prof .. G. Tusm1.
Comunicazioni varie. ~lAHlNACCI
S.
(Roma) . - - (~ isli ematiche deE collo. Contributo. - Illus tra i dati anamnestici e i sintomi obbiettivi osservati. La cisti era situata fra i due capi di ~nserzione dell? sterno-cleido~ m astoideo, aderiva alla giugul are interna con cui p erò non co111unicava e da c11i fu iso~at.a. L 'es. m icroscopico dimostrò l 'origin~ cl ella c1st1 ~a u17 tess uto cf\vernoso per progressiva u sura dei setti ]elle singole ]artu1e e fusi one delle diverse cavità. VALLEBON A
A. (Ge110Ya). -
d ei lu 1nori del la bocca. -
Sull OJ radiumterapia
3 anni di collabora-
l io11e r adio-chir11rg ica . G. (Genova). -
Not e sul tratta:m ento di 82 car cinomi della bocca . - I due 00. illustrano i risùllati ottenuti con la raòiumlerapia nei tu1nor i <lei cavo orale e concordano nella n ecessità. SEGALE
di una intensa dollaborazio11e tra ch)rurgo e radiol ogo ~er <?ttenere risulta ti sempre migliori. FoRNI G . (Bol og11a) . -
_4sportaziorie di tum ore primitivo de l n er vo ottico ( glio1na) nel suo tratto orbital e con conserv azione clel bulbo oculare. -
[ANNO XXX\iJ, N ul\.I. 48 j
Il tu1nore, in u11 ba1nbi11 0 di () a11ni, fl1 asportalo con la tecnica di Kronlein. Era ui:i glio111a astrocitario e l 'asportazione precoce h a permesso di con servare il bulbo e di i1111Jedire l a rècidiYa e la m e tastasi. (Napo li) . -
Asportazione. di u1t agu conficcato accidental1nente nel ventricolo dest ro del cuore. ·- Bambina cli 2 anni. L 'estrazion€ S1MEONI
17GG
SEZ IONE PRATI CA
1
dell 'ago, sotto lo sch ern10, fu eseguito con taglio parasternale sinis tro dopo r esezio11e d ella 4a e 5a cartilagine costale. Guarjgio11e in 10 g·iorni .
(Genova) . - Ha osserva,to un caso di lipo11ecrosi dopo jniezio11i di vaccino a11titifico (olio d~ vasellina). BARCO
G101A (Pavia) . - Con l 'es lrazione della· sosla11za insaponifi ca bile da nodi di liponecrosi spo11tanea 11a ottenuto u11 idrocarburo saturo sin1ile all 'olio di Yascllina. Tusrn t (Genova). - Acce11na all 'in1porta11za del1'osservazion e d i Brancali e chiede d ettagli istol og·ici stilla co nforn1az~one delle cellul e giganti .
•
C. (Na11oli). -
Di urta speciale affezion e d ella rn am1nella di origin.e discher atosica con es il o in atrofia. L '·affe.zione si iniziò con una
(Genova). - Vorrebbe sapere lo stato delle li11foghia11dole ascellari nei casi osservati.
dermRlite <lel capezzolc e d ell 'ar eol a in una donna di 51 a11ni. La biopsia d in1ostra una affezion e d ella cute a tipo di sch er atosico.
(Ro111a). - L '~voluzione del processo può essere no11 solo la colliquazione con formazione . di u 11 liquido pt1risi111ile m a anch e l 'ulcer azion e. Nei casi osservati, le linfoghiandole era110 ingrossate, rrtobili, molli e cosparse di 11odi di grasso. Le cellule g iganti posso~n o essere scambiate solo :' un primo esame con quelle di L an g h ans da cui òifferiscono l)er la conforn1azione, l a d isposizio11e dei nticlei , l 'asseitza d el bacillo di Koch . So110 (lei Lutto s im ili a quelle da corpi estranei e 1Je r quanl.o· es ist ai10 cellule epitelioidi si1nili (lipoblasti) e cellule l infoidi no11 han110 i11ai t1na disposizione simile al tubercolo.
GARGANO
I.
'
(~Jila110) .
- L e suppurazion.i del polmone. R iferisce di 22 casi così ripartili: l ) 3 casi di l obite diffusa ed ascessi multipli, nessun intervento, 2 g u ariti , 1 morto; 2) Ascesso chiuso a d ecorso acuto ____, 3 casi - 2 operati g·u ariti, l non operato morto; 3) Ascesso polmo11are subac11to o cro11ico fistolizzalo - 9 casi - 5 non operati ~011 3 mort1, 4 operat~ di cui 3 co11 l a sola fre nicotomia, 1 co11 apertur a dell 1ascesso e frenicotomia; 4) Ascesso apert o nella pleura, 2 casi ; 5J Cisti suppurati del p olmo11e, 2 casi; 6) Ascessi da iJr opagazione di una suppurazio11e d elle vicinanze. I. 'i11tervento djr.etto sul focolaio può dare l a guarigjone d efir1i ti va, l e operazioni compleme11tari dànno solo inigliora1nento. Più d ella frenico tomia è da preferirsi l a toracoplastica. ScALONE
(Forlì) . - U11a complicazione ch e può occ.nrr€rf'! è u11 flf'n1n1 011e gar1g·renoso gcissoso per e1n l)olia arteriosa p eriferi ca. In 2 casi ch e 11a osservqto b a o ttent1to successo dall 'ini ezio11e di siero antidifterico. SoLI ERI
ALHAIQUE (Na11oli) . -- Ricorda la 11ecessità di praticare esami balleriolog jci p er ch è n1olti casi sono d ov11ti a ifoJ11iceti .
R. (Ro1i-1a; . -
Tre casi di liportec r osi della mrim.1nclla. - Illl1s lra ques ti casi nei quali può rilevare tre s tadi ar1atomo-jstologici della les ione, dal reperto di necrosi del grasso con e1norragje, all l\ compa.rsa di nu1ner0se cellt1le giganti, a lla scl er osi connettivale. Rileva l 'i1nportanza clinica della lesione ch e viene ord inariamenle co11fusR cQl cn ner o e l'interesse nnatornico ed is tologico, })Qichè a11che co11 l 'esa111e del p ezzo e dei preparati istolog·ici si ptiò err are n ell a d iag11osi tiiffereriziale. 110L1 solo col carc i11o tna alveol are 1na CO Il la tubercolosi. Fa notare che i11 tl1tti e tre i s uoi casi esiste' a uno slato l)Olisarcico, una condizione che ha Yalore n ella gen esi. L 'età er a tra i 54 e 60 anni e quindi tJlH'.) lla cosid ett a cancerosa. In due p azienti esis teva il lrnt t1na che in u11 caso contribu1 no·~eYoh11ente nl . ospetto della diagnosi prco p er a lori a. BRANCATI
~IL'fERVI
r (Nnpoli :. - Ricorda u11 caso ch e interpreta corr1e 1ipo11ecrosi e rhe fi11ì co11 l a suppurazione.
CATTEnINA
BnANCATI
,i\GRIFOGLIO
IVI. (Genova) . -
Considerazion.i sulla inf iam1nalorie delle, vie
leta.pia delle affezioni biliari. -- Osserva come le coleci&:ectomie possano d ar e dal 30 al 50 % di disturbi tardivi. Grande jn1portanza, han110 le infez~o11i cro11~che delle vie · biliari sp ecie da s tafilococchi e l a d~latazio1l:e del coledoco, epatico e delle pri111e vie intraepatich e i1ei casi a cistifellea alterala . Consiglia di praticare in ques ti casi u11a colccistosto1nia ch e sopprin1a la s tasi e guarisca I 'i11fiammazione della i11ucosa. Ottimi risul tali si 11a11no associa11do il dre11aggio a preparati aerjdinici.
P. (Ge11ovaJ. -
Ri cer che su alcun.e rnodif icazioni del ricarnbio clopo la clerivazione. coniJ)lela della bile (Nota prevent.i va) . Ha osserBARCO
valo i11 esperien ze condotte. con questo 1nodo 11ei ca11i , che si manifesta u110 stat o acidotico prog·r essivo che acco111pagna l 'animale fino alla 1norte. So110 di1ninuili il calci o, l ' ac. lat tico, la riserva alcalina, il pH orinqrio co11 un au111ent o degli acidi organjci e vari azioni i11ini1ne a carico del polassio. VELO C. A. (Padova) . - Ullerio r i ri cerc lt e sulla fun zi ona!f itì erialica nei colelitiasici. - Ha g ra11cliss inla i1nportanza l a proYa di Ro enthal. In 20 1)az. quest a prova Yt-> n11c eseg11i I a cltu·a11le la col ira e rilevò gravi allerazjonj funzionali del fegal o. l ,' O. i11etle in evide11za il g·ra1lcl€ rj srl1io d egli interven ti 11elle coleci. ~i ti a ca ld o. ScANDURRA . e Gn1I\o~ , . . (Roma). - L 'a: ione clella nicotina riell'ileo 1>a ralili co . - S1>eri111c11lal111 P1tle In nico Lina 11a d i1110 .. lrato cli 1)0 eclere la azione pii1 ellirHce n ell 'ilco l)aralitico alla dose di 3-6 inJ11g r. i11ietala nel ga1tgl io r eljaco o in altri pt111ti d ello s trato cellt1lare periaorlico. Gli 00.
•
176()
IL POLICLINICO
propo11go110 di este11dere ques ta pratica in cli11icn 11e i casi cli i1t3o parc1 liti ro. ' 0L1En1 S. ( Forlì) . - !l 11cora· sulla sin.ionia palologicn. dell 'addome destro. - Q u esta 11on è da confonde re con l e peri visceri ti adesive addominali o cor1 l a sindron1e diges tiva c ronica d ell ' acldo111e d es tro del Paln1 ieri e Dalla Volta. Il tag·lio l aparo tomico da lt1i propos to perm·e.tte di cseg td1·e l 'nppe11d icectornia, ]a col ecis tec1to1nia la G.-E. olo in u11 piccolo n111nero di soffer~nti d~l~a si.ndro1ne. (lell 'addo1ne d es tro, esj s te la p er1 v 1scer1 t1e ades iva dalla appendi ce a ll n sed e .coJec is lo-cl uod enale. ,
[ANNO
XXXVI, NuM. 48]
G. E. ro11. escl 11~io11e pilorica. Jn 2 casi del seco11do gruppo ha osservato la forn1azione di una ul\era peptic~, mai in c;rt1elli clel primo gruppo. <-'rede che s1 possa applicare nell 'uomo la sezione sottodiafran1matica d ei vaghi nelle ulceri duod,e11ali lontane dal piloro associando questo intervento a · u11a G. E. con escl11sione pilorica; si eviterebbP;ro così le ulcere peptiche postoperatorie. Frau nELLI G. (Napoli). - Sull ' uso de1l cloruro di sodio arl .all ~ dosi. ed in soluzioni ipertoniche nelle occlusioni sperimentali alte. I risultali
son.o poco· sod1iisfucen,Li; il periodo di sopravvivenza e prolungato solo di poco a differenza di quanto hanno affermato altri 00. L'O. discute a che . BASTIA ELLI P. (S. Giova1111 i '' a ld ~r110) . Co rn e s i del)ha l 'effct to be11efico moctesto oc tenuto dalrt spondo alla JJrOJ.>O.<fta clel dol t. ._ ilvario Mossè d ell 'a7Jpertd iceclo1nia profilattica. tatistica per- - l 'uso ~e~1 e $~1 uzio~ i i perloniche e quale via di son11111111 stra z1one s ia 111ig1ior e. sonale. Cosc i en za appenclicolare. È . contrario all 'idea d el .i\Iossè. Occorre niffond ere 1arga111ente . . edula pon1 eridian a <lei 26 ottobr e. 1~ con oscen za dell 'a1Jpend icite p er ch è ogni ca o 1a porta to subito all 'op erazione B faul.ore con Pr e idenza.: Prof. TusrNI. v into rlel co11ce tto cli opernre l 'append icite a qualj n~ i s tadio. · , ( ."ey u()rto Le Con1 un icaziorii varie) . :~foLÈ C. (Napoli). P erita da pu nla e taglio 1~rl"ozz1 F. P. (Napoli). lp erspl enia; ricer che all quadrant e .inferiore addominale idestro. >sperini en.tali. I-la provocato l 'ipersple11ismo Pra ti cò la resezior1e d ell 'epjploo11 e la riduzione i~jettando· una 111ilza o, in~ettando tessuto spled el te nlte erniatosi é\ttraverso a un ~ ferita da tanico o ha osservato i1el primo tempo fatti di emog lio. G uarig ione. lisi e nel s:eco11do te1111)0 fer1on1eni che interpreta come dovuti a u11a iperfunzione splenica p er ec~f1 N ER V 1N1 ll. (Napoli~ . -- .4 lcu11i cas i di ca ncro citazione fu11zionale dal trapianto. Si ha di co11del lo sl orn aco trat ta li con l'anliblaslina. - Illusegu enza una 1infocitosi e tina eritro·f agocitosi s t razio11e cl i casi clinici. accentua ta per opera cli tutto il r eticolo-endotelio. G 10 1A J~ . (Pavia) . T ec nica e risultali del la gaDiscussione: sl r oe1il eroslo111ici e del la r esezion e gast rica col processo di 1'ansin.i. - I dettag li tecnici più in1PACETTO (Roma). -- II:1 o~te11ulo risultati simili portar1 li so no: J..) l 'abolizione cl egli ent,erostati ; con l 'iniezione di au toli sal i splenici omologhi. 2) l 'e n10 tasi dire tt a _; 3) u11 Jlia110 u11ico di sutura L 'o·s servazione di osteocll\sli nel callo osseo i11 co11t i nua i11 set a. Co11 ql1es ti n1ezzi si riduce il uri 'e11oca n<? ll~ quale non si osserva,no negli anip e ricolo dell 'e111orragia, s i al)]Jrevia }' j11terve11to 111ali, depor1e per una ecc itazione d el sistema r ee ::; i ey i,~a I 'ulce ra p eptica . L a 111ortali tà è ridotta tico lo-endotie] ial e . dal 26-22 % a 7-5 ~{, . 1
1
A. (Bolog11a) , - Sopra alcu n.i casi di d i ve rti coli del duoderio . Qt1attro casi op erati di r esezio11e gastroduoder1ale. Localizzazione d el di e rl icolo 11el1 a priJ.11a l)Or zio·n e co11 u11a sin to111a tolog ia cla ulcera co11co111i tnnte al diverticolo in 2 ca i. 110 di questi co11te11e Ya se111.i i11geriti due Jlle i prin1a. Uno dei òiYerticoli era con secutivo a l razjo11e cla adere11ze peri duod enali, uno ne t·t ~n1 e 11t e co11genito. Insjste sulla patogenesi, p er 1e d t->lle forn1e con con1itanti e ulcer a. 1)1G 1 A1' T J
CR1AnELLO A. (Napoli) . - I_J ' eq uilibrio eil ellrolitico d el sa1igue 1ie ll e occlusÌon i iri l es l inali. - Il tasso d el cl oro cli1ninuisce a 11n quarto clei valori i11izinl i, ~l sod io a,lla n1 el à . Rimane una pante di soòio no11 l egato _al cloro e cli c ui 11011 si co11(1 cc I a éles tinazione.
G. (Napoli) . -
. ._ n lla in f lu e1iza eh.e a.lr un e r ese.:i oni dei n ervi· est rinseci ed iritrins eci dello sfon1aco possono eser cit are in r apporto alla produzione dell ' ulcera peptica postoperatoria. (Ricer che spcri1nen l ali ). - Ha pra tica lo la r e ezione bilaterale .. o ttodiafra r11n1nti ca d ei vagl1i e la n1ioto n1i a e '\lra rntH'O a pPriQ"a tr ir a in ca i o pei:a li di P Entt nTT 1
R ..
(~1~dica) .
- Raro caso di amarlo1na clel diverticolo di M eclrel. - L'inte resse del caso, ol!re alla r a rità d ell:affezior1e, è notevole per u11a sintomatologia di migl iora111en ti e peggiorame11ti nel decorso di u11a occlusione in.~estinale. Il r eperto ist ologico i11 u1ninò il meccanismo dello stro7za111e nlo intesi i11ale. CA SCI NO
G. (llon1a) . - 111/lueriza della milza su l processo . d i guarigio1t e delle fratture. (Ricerch e sp erim e1itnli). - Ha s tudiato l 'evoluzione di fratture cl1iuse i11 ani111ali gioYani d ella stessa nidiata dividendoli in 3 g ruppi: 1) splenectomizzati; 2) sa11i di controllo ; 3) ipe rsple11izzati co11 iniezi011i di a t1tolisa to spler1ico . Co·n cl11de ch e la iuilza ir1flue11za il rica111])io del calcio e che gli al1to]j sa ti splrrdr i favoriscono il processo di guarigione d elle frat t t1re arce1e rar1d o l 'ossificazione d el rallo. P ACETTO
ì\IoNTANAnc l~ . (~Jon c· jano ' · - In t erveni i r adicali rlO]J O operazion; in com plcl e fJer appe11dicite acu la e p erito11if e circoscritta. È intervenu~o in 4 cas i di individui g ià a1lpenòicectomizzati per la ri1nozion e di brigli e e ad er e n ze r he in un caso
'
,
[ANNO XXXVI, NuM. ±8]
avevan o determinato un 'occl"usione. Creae cl1e si debba i11terve11ire n elle appendiciti a freddo perchè così si p otr à provveder e an ch e alla rin1ozione di qt1elle con d izioni m orbose (br iglie, ecc.) che l 'attacco h a determinat o._ CuSANI M. (Nap oli) . -
Alter azioni con.seculive all a. introduzion e di co rp i estr anei nel bacinetto r enale. (R i cer ch e sp er i m entali ). Alcuni dei corpi
estra11ei si sorLo eliminati, altri son o r imasti liber~ J1el l)acinetto, altri an cor a h~nno aderito alla p ar et e. Le sole alter azioni anatomo-is tologich e riscontrat e son o ridotte a u11 processo reattiYo del bacinetto. · CILENTO M._
(Napol~).
-
L e localizzazio rii nei r en i, fun zionalment e affaticati nel corso di setticern ie slafilococcic lie speriment ali. - In queste
condizion i si possor10 aver e localizzazioni in corso cli se t ticen1ie a ger mi an ch e attenuati ch e altri1nenti 11on si avrebbero. LATTERJ S. CPaler mo). -
Contri buto cli1i i co e r ice r cìie spe r imentali sulla patogenesi d e!lle cisti soli tar ie del r ene. - Ha oper ato un caso• di cisti
solitarie del r en e cor1 l 'escission e delle cisti . Ha eseguito, r icerche sperimentali pratican do in ca11i una 11efrect.orr1ia e introducendo n el p arenchin1a del r e11e oppost o un p ezzetto di muco·sa del bacinetto dell 'or gano asportat o. Ha ott enuto in alcuni casi delle vere ci sti . BoNSANT1 P. (I•'irenze). - -- Tumo r i de lla
1767
SEZ IO E PRA.TICA
r~lam
mella con speciale riguar do a.lle lesioni precancer igne. - In g iovan ette p uheri h a osservat o piccoli
lumori m olli, r osei ch e is.tologjcam en te presenta110 u na struttura speciale del! 'epitelio e form az1011e d~ p apille. Questi tumori costituiscon o un p ericolo p er l 'ulteriore evolt1zione n1.align a di un t essuto ch e potenzialmente appare blast om at oso. Ricord a anche certi ttimori a tipo di cisti con contenuto sier oso od em atico in cui l 'esam e istologico h a climostrato la presen za cli connettivo den so, ialinizzato, con infiltrazior1i cancerigne m olto rare . (Rom a). - Resezione gastr i ca p er v i a super ior e. - Illustra co)1 rle;ttagli-01 la t ecnica seg l1it a. Prende l 'an sa digit1n ale attr averso una breccia del m esocolon fatta se11za spostare il colon . Prat ica sempre l 'an ast om osi col d~giuno e illustra u n caso di gastrectomia tot ale per cancro eseguita con q 11esta tecnica. EGror G.
PAzl ENZA l\1:. (Napoli). - Su di un rar o caso di saccaromicosi. Illt1stra- un caso di. localizza. . zione sttll a gamb~ dest ra in cu~ le più diverse cure ri.sultaron q s~nz a effet to. RALLO A. (Napoli). -
I nflu enza delle sottrazio1t t di sr,ingue sul processo di r ipar azione clelle fra/ ture. - In questi casi il pr ocesso riparativo è
pii1 ptecoce e più inten so. L 'O. illustra il mecca . . i1ismo pa toge~etico . P noTo 1\11. (Napoli). -
Sul valo r e diagnostica rlella ve locit à di sedim cntazion e de:gli eritrociti n ei tumo r i m ali gni. -=-· I rjsl1ltali statistici d in10 ..
strano u n a impor tan za ]imitat a di quest a r icerca i1ella diagnosi di tumore· maligno. GuEnH1F.no (Nap oli). -
Rice rc l ie sulla reazio1le istoge1ià nell 'eter o-trap ianto di tumo r i sper imen. tali. - Ha eseguito trapian ti eterologh i d i t u mo-
re i1el tessuto cerebr ale con esito positivo (rattotopo) mentre non si ottengono in altre sedi. Tu .. rnori òi topo· avvolti ~n m emhr ane di collodion s trapiantati sotto la cu te n el conig·li-0, dopo parecch i gi.o rni, per quanto g-li ele1ne11ti cellul ari sieno tu tti morti, riproducon o il tumore se riport ati 11el topo. • BRANCATI (Roma) . - Ricorda le su e esperienze oggi r ipetute dall 'O. sul facile attecchimento dei trapianti tumor ali n el cer vello, r i_cco di coleste .. ri11a e con scar sa r eazio11e lin focitaria; q uelle sulle r eaziorli leu cocitar ie provocate dall 'acido 11u.. cleinico; le più recenti sulla colesterina. Aggiun-ge che nei su oi t entativi <li innesto di tumori umani n el cervello dei r atti h a avu to risultati negativi, per ch è al m an cato attecchimento de-vono con correr e oltre alla reazione linfocitaria altre ragion ~ dovl1te ai plasmi ch e n on sono a,dat... ti qlla vita degl~ elem enti et er ogen ei. T1Nozz1 (Nap oli). - Rileva l 'im portan za della scala di recettività tumor ale fa tta dal Bran cat i e ricorda Je esp erienze su e e di altri di esiti posi.. tivi con il trapiant-0 d~ 0r ga11i di a11imali porta.. tori di tumori. MARRONI
C. (Rom a). -- T1iber colosi esterne e Lu ...
Ha t r atta .. to con su ccesso queste for me con un metodo di cura p er son ale. p u s nel mio t r attament o specifico. -
CATALIOTTI F. (Palermo). -
Ricerche sperimen.. t ali sulle alterazion~ istologiche provocat e dalla « Monilia Fioccoi n. Ha ottenuto qua.si sem ..
CnIJ\ROI(ANZA (Napoli). - Ricor da ch e la tecn ica conìune del Polya è stata m odificata d a Balfour . Il pu nto in ver genit e di O' Connel è stato m iglior ato eia <Jliello del Sor esi .
pre processi infettiv~ gen er alizzati, uno solo Io.. calizzato con l'iniezion e diretta nel fegaito.
So1.1Enr (Forlì). - Prefer~sce l 'an ast omosi con il digiu110 i.n sen s0: trasver sale alla Han sch . In un c~so così oper ato e r el ap ar ot omizzato h a trovato ch e sto·m aco e dig'iuno avevano preso la form a di u n im buto con facile e r apido svuota1nento gastrico.
- Ha t rovat o il riflesso invertito ii1 35 casi su 72 è in 15 casi solo sull 'arto sottoposto a st i .. m oli terrn~ci e m eccanici . Il r iflesso invertito si pr esenta solo in un senso u nico e co-stante.
BJ A~C ·\HDI
S. e BlOLATO D. (Torino). -
Gli effetti dell a chiusu r a della venq_ d ell'ar to sulla p r ession e a valle della legatiira dell'a r ter ia. - Per l 'allac-
ciatura clell a ve11a no11 si verifica in n essun sen so tinct i11orl ificalione della pressione per iferica del1:arteria.
'fnIVELLINI A._ (Torino). -
Contributo allo stud i() dei riflessi vaso m otori in varie forme morbose.
'l'n1NCHEHA C. (Bari). -
Chemioterapia e sist ema: r et icolo-endoteliale nella tub ercolosi sp erim enta.. le. - Ha stu diato l 'azio11e della citoretina e del
collargo lo: assegna alla prin1a un 'azione stimolalrjce sul re·~icolo -endotelio e crede che rea1mente questa os~anza abbia specjali Yantaggi n ella i tll)err,olosi speri1nentale.
f
IL POLICLINICO
Ru c1cA G. (l\on1a). --· Co n.lribalo all o studio clelle tubercolosi sp erimentai~ atipich e. Ha ottenuto (1ueste l esioni n ella cavia inoculando B. ·d i Koch di· varia or1g ine. I1lu s tr_a con numerose proiezio11e le lesioni osserva~e e ne indaga il ineccani s Lno. Le osserYazioni sono di n o tevole interesse scie ntifico e pratico. SACEnDOTE G. (Padova) . -
Gli agenti d ella gang r ena gassosa n.ella prat ica civile. - Ques te sono
le tre specie di anaerobi p at ogeni osservati dura nte l a guerra; l a pi_ù freque11te il perfringens, cp-Oi il vibrione setticq e il B. di Novy. · B10LATO B. e BrANCA run S. (1'orino) . -
La ric erca clell'arlre n.alina 11el sarigae dell ' uomo col metodo ·del prepar ato di rana. Nel sangue periferico
u111ano, l 'adren alina, se p11r esiste, non .è dimo-s tr abile. Rossr C. (Bari) . -
~ u'lla sopravviven za dei leu-
Nelle forme ·cr onich e vi sono piccole variazioni dal normale, in quelle ac11t e feb})rili la sopravvivenza è 'Cli1ni11uita se vi è suppl1razione, negli altri casi ·au1ne11 tat a. Nei tumo·r i maligni c'è una diminuzione, 11el p e·r ioclo post op eralivo, sempre un aulnenlo. La ricer r fl h a &Car so Yalore. pro·g nostico e d ~agnostico. cociti nelle aff ezion.i chirurg iche. -'
1
CrtIAROLANZA (Napoli) . - Sul 1norbo d i Still. J_, 'O. parla di qt1esta si11dro1ne clinica illustra11'Clo11e e disc11tendon e un caso cli11ico con docu-1nentazion e r adiog r afi ca. ZANAHDr F. ('f orino) valore
Il sig nificalo fi siologico e chirurgico dell 'anastornosi artero-ven.osa.
- Affer111a ch e il sangu e arterioso si arresta dopo breve tratto 1Jerch è non supera l a r esistenza delle valvole; èh e l a yja di deflusso sufficiente è ·t appresenl'.ata dal sist ema ve11oso collaterale; ch e In trombosi co ~ tituisce l 'esito p iù frequente dell ' intervento. 'f oNOSOTTI 1'. (San1pierdarena) . -
Co n si de r azioni -cli rii clie sop r a un, caso di sar coma del r adio. -
Pre e nta un caso di r esezio r1e con ot lima fun.zio11al ità. ROLLO S. (l\apoli~. -- Sulla cvolu zio11e clei trapicui l i cli carti lagine. - Dallo s tudio istologico d e(lu ce ch e la cartiJagine trapiantata muore; si può inf1llrar0 con sali cale.ar ei m a di solito si dissolve ·e Yiene riassorbi ta con sostituzione conn ettivale. i0~4.
L. (Palermo) . - Sopra un caso d i teral 0111 a. Il t era torna era localizzato al sacro ·e JJr e .. entav:i inter essanti de ttagli r adiologici sinton1alologici e anan1nesti ci. C"tt
CATTERlNA .!\..
(Genova). -
E rn ia omentale 1'or sio rt e rlell ' omento - Tumor e co n secutivo. -
Il caso clinico h a presentato particol are inter esse per l a tumefazio11e prodottasi secondariament.e e -ch e l 'O. ) clot)O acct1rati esami is tologici , cl assiJ'i ca co1ne dovu ta a uno 5,~ n to elefanti asico della Cltle. CATTERINA A. ju11or (Genova). - Conside r azioni cliniche su 100 casi di appen.d i cite acuta trattati chi ru rr1ica11t Jn te. - Segue i.I concetto di oper are cl ' urge1tza e11tr o lt> prin1e 48 ore dell 'a ttacco.
Dop o preferisce l ')n terYento a freddo sorvegliando se1npre il malato e in tervenendo appena si Yerifichi un p eggioram ertt o. Coi\~OLLI (Fire11ze) . -- Neu r otizzazione di innesti
Ha otten11to l 'attecchimento dell 'innesto muscolare co11 n euro tizzaz ion e clell ' innesto da pante del proprio n·ervo, co11 for1nazio11e di espansioni terminali. L 'i111por tanza clella lt011rotizzazione sta nel mettere . rapidame11te 11 -:tessut.o i11 condizioni di funz1onar e. rli tessuto 1nuscolare in musco lo striato. -
'
LusENA ~Genova) . Col.ecistogastrostomia in.dire tta. - Ila sludia~o sperimentalmente e applicato ii1 un caso quest o· m e todo di stomia ch e viene esegu.ita i11ettendo j11 comunicazione i due organi estraperitonealn1ente, con tubo cli pelle.
S ui co rpi mobili articolari cli or igine sinoviale. Stu(}jo istologico Sl1lla nrigine e l a patogenesi d ei corpi mobili . BAHTOLI (Fire11ze; . -
(Firenze) .
Sulle calcificazioni ed ossificazio ni post-traumatic lie . Riferisce alcuni fiiIAGIULO
casi consecutivi a traumi i1ortando un contributo ist all a p a togertesi di queS1te altera. opatolog'ico . ZlOlll.
iVIARRO (Tori110) . - Tre dive r se form e d i carenza uv.ar ica c11rale con 01noirineslo. - Nel primo caso si trai~tava di una involn zio11e precoce con an1ej19rrea, i1el seCOil;<lo di tt1rbe nervo·se e debolezza co11secutiva a castrazione, nel t er zo di n1. d. Rek li11gl1ause11. Ha ottenuto sen1pre su ccesso. LonENZETTI (i\i[ilano) . -
La dilatazio rie acuta postoperatoria dello siomp.co trattata mediante digiunostomia. - Ill'l.1strazione d el caso clinico cori
esito in guarig ion e . Le stomie e le anaston1osi gastriche 11on d àrino buoni risulta ti p er l a aito11in della parete gastrica. ..\LBERTI (Reggio Cal abria) . -
Su d i u.n volu n1i-
1ioso aneiirisma del poplit e originario dell'art eria articol ar e infer io r e laterale del ginoccli io . •
Tr~ltlna preced ente in sogget·~o arterioscleroti co . Asport azione del sacco . FASIA Nl G.
~[ .
e OsELLADORE Q. (P adova) . -
1Vuovi risultali di riproduzi on e sp erim ental e ll ei n oduli cti Gamnn.. ..'\.ssocianclo la diatermocoa-
g ulazion e alla s tas i venosa della milza gli 00. h an r10 riprodotto tipici nodul~ di Gamna. In base a questi risu ltati gli 00. r 1ter1gono di aYer dei2i nitivamente risolto il ,q uesito del significa to dei i1oduli assegnando ad essi l 'interpretazione dege11erat jvo-pigme.ntale data dal Gamna. BRANCATI R .. (Roma) . -
Un nuovo modello di passalacci p er legature doppi(>). - Con l 'istrumen-
to ch e l1a fa.~ to costr\1ire si r ende })tl facile e rapida Ja giusta app osizione dei lacci e dive11ta i1111)ossibil e un intrecciarsi del nodo.
••• All a fine della prima sedut8: U Prof. R . AJe .. san clri (Ron1a) fece proiettare due films ci11eI11atografich e d i operazioni eseguite l:iall 'Is tituto L. U. C. E. 11ella sua Clinica. ella prima illustr ò una r esezio11e ga tro-duodenale su ulcer a gastrica e duodenale segl1ita da gastro-cligiunostomia preco-
IANNO
XXXVI, NuM. 48]
1769
SEZIONE PRATICA.
Jica (Billroth II, i11etodo Polya-Balfour), r1ella seconda: una resezione gastroduodenale per ulcera iu~.ta-pilorica con consect1ti va gastro-duodenostomia 1aterq-latera1e posteriore (Billroth I, metodo v. Haberer modif~cato) . La proiezione fu ni:tidissima e chiar a anche nel dettaglio. Le films sono di gran lunga le inigliori fra · quelle prodolte fino ad og,g i all 'estero.
Il te1l1a d~ relazione per il prossi1110· Co11g·r.es· so è: Tratta1nento dei traumi crartio-cerebrali .esclusi quelli d'arma da fuoco.
IL te111a jn comune co11 la Soci.età cli ì\Iedjcin a I11Lerna è: Ematuria. Diagnosi e cura.
11 prossimo Congresso sarfJ tenulo nell 'o·~lobre 1930-\' Ill a Roma. Il Con1itato è così co1111)osto: Presirlente Prof. R. ALESSANDRI (Roma; Vice-Preside11ti Proff. G. ~if. F .\ RlAN r (PadoYa) e G. EGIDJ (Ron1a); Consiglieri: Proff. G. D 'AGATA ~Iessina) e D. CA SELLA (Ron1a). VAL DONJ .
COMMENTI. Sulla resezione dello stomaco per via superiore. Al Co11gresso della Società Italiana di Chiru~ gia cl1e 11a avuto luogo in Ge_nova sullo sc?r c10 .<lel 11a . . Hto tnese di otto])r e io ~o. ~o n1un1cat.o u11 111oclo di raggiu11gere l a parte 1n1z1ale del d1.giu110, i1el cor o di una resezione g·as1~rica, co11.sistente in ciò. J)opo aver troncato il duodeno e rovesciato l o ston1aco verso si11istra, si perfora il peritoneo .clove ii margine inferiore del pancreas incrocia l a fa ccia sinistra, della colonna vertebrale e si trova il punto ove l 'estremo del duoden? pass.a nel cligiuno. La fi ssità del duod e110 ass1cura il reperto . Tutta l 'operazio11e della resezione dello stomaieo tipo Billroth II si svolge per ciò se11za estrarre il colon trasverso dalla ferita addo111inale e senza ·.compier e alcuna manovra · sotto di esso. Poichè non si esce dal distretto superiore del ventre, parlai cli r esezione dello stomaco per via supe~ riore. Ed illustrai con proiezion~ questo ed altri particolari. Il prof. Chiarolanza disse ch e quanto· io avevo COJl1unicato riguardo alla via superiore era già scritto cci illustraito n ei libri del Pauchet e che .quanto i~) ·avevo detto riguardo alla sutura dei visceri era dovt1to al Soresi. Il prof. Chiarola11za ft1 così. reciso nelle sue .affcr111azio11i che, prima di risponder e, ho do~v11lo consultare tulto Pauc·h et. Nei libri del preg iato Auto.r e francese ho trovato molte cose interessanti; vi ho trovato anche quanto è attribuito al Sorosi rig11arclo alle suture viscerali. Ebbene. : 1) Non v'è alcun cenno della, ricerca ùel1'ansa duocleno-digiunale n el punto da me in·<licato. · DescriYendo la gastroenterostomia transmeso-colica di 5ting tte t1n modo di operare per via in1eri0re ecl uno per via superiore.
Il pri1110 è quello abituale che consiste n el far fliscendere attraverso il mesocolon un tratto di stomaco; il secondo rtel far salire attraverso il mesocolon u.n 'an sa di digiuno. Questo secondo modo pt1ò essere seguito quando si sia trovato opporl11no· aprire la, ca,vità degli cpiploori. Lo scolla1ne11to del grande epiploon dal colon trr1.s""erso, secondo il modo di Pauch et , lo co11sente. ~la ciò che io ho detto· è cosa diver sa . .A.11zftutto io· parlo di resezioni. E i11 tutte le resezioni seguite da ri11nio11e transmesocolica la con g·iunzione del digi11no allo stoma,co si è sempre fél.!~ta per via superiore (n el sen so del Pauch et), per la semplice ragione che la riunione oer via inferiore sarebbe una stranezza che nessuno, creclo,, abbia ·mai pen sa to . E di fatti n e1nmeno i) Pauchet d~sti11gue una resezione per via superiore da una per via inferiore. Egli, che P- stato per Lungo tempo favorevole alla riunione per via antecolica, n el 1929 (La pratique chirurgicale illuslrée: fase. Xl'' , pag. 129) dice che, so1o dopo aver ricorso al processo di chiusura rlella breccia mesocolica per via superiore, preferi.~ce la riu11ione transmesocolica. ~I a io, anzich.è di chiudere la breccia mesocolica, ]Jar]avo di aprirla e davo dei punti di repere a,natornicamente sicuri per trovare l 'i11 izio del dig·iurto . E mi pareva che pregio della cosa fo sse, se ve 11 'è alcuno, cla una parte la spedi·lezza della ricerca, dall 'altra la possibilità di n on rimuovere affat to il colon trasverso dalla s11a sede e di non far e alct1na m anovra sottocolica . Se cosl no11 fosse, ricer care il digiuno da sopra -0 da sotto il colon sarebbe indifferente e parlare cli resezione per via superiore sarebbe . OZIOSO.
It1 ogni inotl<) la figura di Pauchet nella quale è illustrata la v~a superiore (fase. X, pag. 132, fig. 93) mostra precisamente jl contrario di quanto io intendo, cioè un colon trasverso sollevato (lalla mano dell'operatore. l\1a, come ho detto, si tratta di cosa diversa. 2) Le figure nelle quali è illustrato il modo ronsigliflto dal Soresi per eseguire ] e suture inteslinali (fase. V, pag. 140-153) sono con1pletan1ente diverse dalle mie. · Il lettore al qt1ale inleressi la cosa può con f:ro11tarle ton q11e]le cb{e :verranno pubbli cate negli _.t\ tti deJ Congresso. Dott. Gu1no EG1Dr. Interessante pubblicazione: Dott.
Prof.
PIETRO
CILBERTI
Docente di Clinica Chi.rnrgica nella R. Università di Mi1ano Direttore dellA. Sezione Chirurgica rlP1l'IBtituto PalazzolcrBergamo.
Gastropatie e GastroenterostomiasTuo10 CLINICO RADIOLOGICO OPERATIVO
4 radiografie e 6 disegni semiscbematici originali idi Anatomia Chirurgica, nonohè l a bibliogra fìa sull'argome.oto <lal 1881, epoca della prima gastrcr enterostomia, ad oggi). Un volume nitidamen te stampato sn otti mA carta, d•i 6irca 125 pagine (N. 19 delle nostre Monografìe ~f edico-Chi rurgicbe d'attualità, Collezione del " Policlinico 11). Pr~zzo L. 1 5, più le sp~e prstali di spedizione. P er i nostri abbonati sole L. 1 3, 9 O io porto fran co. (Con
Inviare Vaglia Post.a.le all'editore LUIGI POZZI. •ia Sistina . ·n. 14 - RO)f_I\ .
1770
IL POLICLINICO
APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA Eiiologia microbica del beri·beri i
berici, i1el 74 % dei casi, m entre in individui normali _,renne riscontrato solo n ell.a proporzione dell' 1 % circa. Gli .A:.A. dànno i caratteri differer1ziali di tale microbio , apparte11ente al gruppo del coli-bacillo, ·e particolarmente lo differgr1ziano dal b.acillo di Durham (gruppo communior) m ediante le rispettive capacità di fermentazione degli idra ti di carbonio. Ne hanno anche formato oggetto di esperienze in g"alline e colombi, riuscendo a d~terminare in questi i sjntomi classici polinevritici, mediante infezione per via orale. Il siero degli individui colpiti da beri-beri, come pure quello degli animali sperimentalmente beri-berjci , 11anno mostrato p-o tere agglutinante ad un titolo elevato di fronte al b.acillo specifico.
Sotto la direzione del prof. Susumu Matsumura, direttore dell 'I stituto d 'Igiene de11 'Università di Chiba, n el Giappone, un gruppo nun1eroso di ricercatori, partendo da con siderazioni epidemiologich e, ha compiuto in questi ultimi tempi indagini sia sperimentali che clinicì1e sulla causa presunta del b eri-beri o cc kakke >> e se le loro deduzioni saranno confern1ate d.a altri ed in altre località , dovremo ascrivere l 'affezione in discorso ad una origine microbica (Rev. m ed . cir. do Brasil, maggio 1929), rigettandone l'eziologia carenziale TEGOl'\ l. o, per lo meno,- con siderando la carenza di itamina B solo com e causa predisponente. L'infezione di '' Baclllus abortus ,, nell'uomo. In diverse r~gioni (Giappone, Cina meridionale, Indocina, Giava, Stati l\1a lesi) ono stati Dopo le scoperte fond.amen tali di Bang osservati fatti epidemiologici incontestabili, i (1896) e di Bruce (1887) numerosi · AA. hanno quali indurrebbero a ritenere che il beri-beri riscoritr.a to la presenza di questa e quell 'infesi com porti all.a guisa di molti morbi epide- zione in varie parti del globo . Gli in glesi e mici a prevalente sede intestinale. I casi di gli americani h.a nno portato un ricco contricc kakke » si verificherebbero principalmen te buto a· tali ricer che, ed il Thompson (The l.1 ariin estate , quando cioè pr·e dominano turbe del- cet , n. 296, 1929) ricorda i risultati ottenuti 1' int~stino e dalla gente di basso ceto si fa da Cotton, I\.ennedy, Smitl1, Evans, ecc. Quen1aggior u so di erbaggi freschi , ch e 11on n ol- st 'ultimo trovò una gra nd·e difficoltà nel di::;tinl 'inverno, quando è predominante l 'alimenta- g·uer e il B. m eliten se dal B. aborto: Meyer e zion e col riso e le affezioni enteriche sono an- Shaw affermarono ch e la causa della febbre date epidemiologicamente decrescendo ; non ondulante n ell 'uomo non può essere distinta esisterebbe alcuna r elazione statistica fra il nu- da quella ch e provoca gli aborti n egli animali mero dei casi di beri-beri e l 'alimentazione · domestici; secondo Duncan e Orpen, il b. aborrisicola; l'affezione irromper ebbe talvolta epi- tus ·e ra la causa della febbre ondulante della demicam ente in parti col.ari località, come bas- Rodesia: in un caso di febbre ondulante in sure, zone rivierasche, ecc. senza plausibile Inghilterra si e:Qb ero agglutinazioni per il n esso col r egime .a limentare, com e pure si dif- b . melitense e per il b . abortus. fonder ebbe in certi casi solo ad agglomerazioni Barrett-Smith combattè la teoria ch e il b. peculiari : prigioni , ma nicomi, collegi, fabbri- m·elitense ·e l 'aborto fossero lo stesso organisn10 ch e, ecc., senza ·ch e altre agglomerazioni si- mo dificato nella vi.rulenz.a per il passag·g·io tramili, gestite amministrativamente allo stesso verso diver si a nimali; agglutinazioni per l 'abormodo , sian o colpite da b eri-ber_i; un beri-be- to furon o ritrovate nel sangue di un malat() rico, tra·slocando i in località sino allora im- ch e b eveva solo latte di vacca (Bamforth); n1une da « kakke n, costituirebb e sovente l 'ini- 7 casi d'infezione da b. abortus nell 'uon10 fuzio d'un fo colaio epidemico dello stesso morbo ; rono descritti in_ America (Sensenich) e 5 in similmente ad altre malattie epidemiche, an- Germania (Habs). L' A. giunge pertanto alle seguenti concluche per il beri-beri si osserverebbero incidenze variabili da un anno all 'altro e si dovrebbe sioni: 1) in ogni caso di febbr~ pr?lu~gate .a ammetter e pure l 'intervento di fa ttori predi- causa oscura, saggi.are le agglut1naz1on1 ~~r 1 l sponenti ( forzi fisici, strapazzi alimentari, b. di Bang; 2) l 'esam~ del sangue, n e~l infezione da b. abortus d1mostra leu copen1.a con sonno insufficien te, ecc.). Ora, i suddetti r icer catori ,- in seg·uito ai loro linfocitosi r elativa; 3) le vacche sono gli unj ci b en condotti tudi , ammetterebb ero come la agenti dimostrabili di trasmissione; 4) . ' ind~ cau a della polyrieuritis gallinariim e rispetti- ghi ull 'anamnesi in una eventual ~ ep1de1n1a v.a mente del b eri-beri uro.ano, ri sieda in un di aborti tra le vacch e d·ella r egione; 5) la bacillo specifico (bacillo del kalrke), mentre il n1alattia va per le lunghe ma la progno i èregime alin1entare defi ciente (ri o brillato) co- buon.a; 6) le· varie misure ter~peutiche, co1n. . stituirebbe olan1ente un eventuale fattore pre- presi i vaccini, sono ineffi caci. Al fine di m ettere in evidenza la poss1b1le di s·ponente all 'in fezion e. Le indagini i11 que tion e portarono all 'isola- esistenza dell'infezione da b. di Bang in Inn1ento del . udcletto bacillo dalle feci dei b eri- o·bilterra, due m edici inglesi (Harrison and \
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{ANNO XXXVI, NuM. ±8]
SEZIONE PRATICA
Wilson, Tlie Lancet, 26, 1929) h anno sottoposto alla ricerca sistematiea delle agglutinazioni i sieri inviati al laboratorio d ella Sanità pub.blica di Manch ester dall 'aprile all ' ottobre 1927, per la R. W. o per la Wid.a l , in cui tali ricer ch e fossero nega tive. Essi 11anno trov.ato, su 1010 si eri, comples, sivamente, 12 sieri che hanno agglutinato ad alte concentrazioni il b. Bang· : 11 volte si trattava di uomini affetti da affezioni febbrili pro1u11gate e di ca usa oscura. La conclusione di questi AA. è quella stessa del Thompson. C:fr. a11c}1e fa. . c. 27, }J . 975.
V.
SERRA.
CASISTICA E TERAPIA. La sindrome enterovescicolare nella litiasi biliare.
Pra d o Tag le (A rchiv. d. 1nalad. de l' app .
.digest. et de la nutrition., v . XVIII, n. 5, 1928) basan cl osi sullo studio di 200 malati n ega il ~1 al ore d ella iper colesterinemia (Ch.a uffard) .co111e g·enesi d ella litiasi biliare, poichè h a trov.ato molti ipercolesterinemici ch e non sorto litias ici e perch è so stiene che se aun1enta la · colesterina, aum enta anche I.a qua nti tà dei -colea ti cl1e la t en g·ono disciolta. Egli ammet.te solo l' origine irif etti va ematogena per via portale : i germi dall 'intestino passer ebbero al fe.gato. Clinican1ente questo concetto è })asa to s 11ll a frequ enza d ei disturbi intestir1 alj corn(l precursori d ella litia -i epatica: tanto ch e l ..t\ . parla di una tappa intestinale ch,e preced e la tappa , -escicol.are · ambedue insier11e ~os lit ui ·scono q11el1a ch e eg·li cl1ia1na s;.ndrome enter o·v escicolar e d ella liti.asi biliare. Qu e ta con cezione orienta la profilassi e la -dietetica b en diversamente da quanto f.a Cllat1ffard cl1e cer ca di combattere .l ' iµ erco lesterinemia, il cl1e, d el resto, secondo Bennett sar ebb e ·impo sibil e. L' A. prescrive di evitare le p utrefazioni , r eg·ol.arizzar e le ev.acu.azio n i ]n testi11ali , din1inuire l 'obesità cd il la,·oro d el fegato, !Onde cli et a idrocarbort-<.l ta , veg2tc..riana, coro pi ccole quantità di albu1nine e <.li gr:1s~ i , e Cùll ingestion e abbondante di acc.ru.a . Cousigli ~. . r~ 'PO-- O, r e ttocli i g lucosate isotonich e, solfato di n1agn esia. Crede inutile il salicilato e l 'urotro1)i11a cli cui n ega l 'azione anti-!ufettiva roic]1è affern1a ch e vien e elin1in.a ta senza scin1
•cler$i.
L.
To NELLI.
Le piloroduodenfti nelle colecistiti.
Le 111odificazi 011 i d el qt1adrivio piloro-duocìe~ ·nale, e l1e IJOssono presentarsi n el d ecor so d el Ie co1€c i. stil i sono numerose : dal semplice ca mbiame11 t o di forma d ell 'antro pilorico o d e] ·bulbo, fin o a lle modificazioni più profonde qual i le a d er enze intime d el duodeno e d ell a cistifellea. con ulcera d el piloro e d el duodeno, i11sien1e a litiasi biliar e e g rosse lesioni di colcci.__ ti Le.
1771
La deformazione IJura e sen1plice, com e rileva R. Wodon-Dufra 11e (Bruxelles m édical, 7 aprile 1929) è di diag nosi abbastanza age· vole, in quanto ch e }'.aspetto r.adiologi co è b en n etto e la sintomatologia b ene studiata . Ma vi sono talvolta d ei di sturbi piloro-duodenali, in cui la sintomatologia si confonde con quella d ella cisti felle.a: reazioni infiamnìatorie non più p eritoneali , m a d ella mucosa piloro-duode· n.ale, ver e piloro-duodeniti, le qu.a li presentano car,a tteri simili a quelli clell 'ulcer.a piloro-duod en.ale e l a diag·nosi n e può es er e djfficile. Clinicamente, si tratta di malati dimag riti, astenici, ch e van.n o soggetti .a frequenti emi cranie, a dolori tardivi 1-2 ore dopo i pa ti, con predominanza dolorosa notturna, con iperacidità , un po' di secr ezione gastrica a dig·iuno, molto ipercloridrica, talora con emorragie occulte. Radiolog icam ente, m a11cano i segni n etti di ulcer.a, m a però, l 'aspetto d ell 'antro IJilorico e d el duodeno non è d el t t1tto normale. La sed e impreci sata d el d olore fa esitar e la diag·nos i; in g·en erale, allo schermo , si trova una sen sibilità diffusa in tutta la reg ione vescicolo-duodena le; si palpa un antro pilorico doloroso , com e pure il bulbo e la seconda porzione d el duodeno. Questi malati n o11 hanno mai presentato delle colich e epati ch e n ette, non h anno ma i a\TUto ittero. Le urine co11ten gono appena d ei pig m enti bili.ari . Quando si sottopon g ono al tra ltamento d ell 'ulcer.a (r egime latto-veg·etari.ano, m edicazione neutralizzante, b elladonna) e si hanno sul principio un legg·ero mi glioramento, ch e rimane stazionario fino al giorno in cui si pratica la colecistectomia ; appena fatta questa, i1on ·accu. sar10 g randi vantagg'i, n1a in eguito mig11ora no e, dopo qu.a lch e m ese, sono d el tutto g·ua riti. J seg·ni di quest e piloro- duodeniti sono i egu enti: Il dolor·e 1si ha lontano dai .pasti, d opo 2-3 .ore, si.a n el pomeriggio ch e a ll 'inizio della notte; raramente, si ha il d ol ore ultratardivo. Ha sede a l cavo epigastrico, n on m ediano, n1a nettamente ver so d estra. I vomiti , incostanti o r.ar arnent e a lin1cn tari , dànno a l m alato un so]lie,·o. Piro i e rigurg ito di un liquido caldo ed acido . Ta l,rolta si h.a iperacidità d el su cco gatrico, n on p erò tanto fissa come nell 'ulcera; è quasi costante un certo g·rado di ipersecrezione a dig iuno. Gen eralmente assenti le emorragie, talor.a però la ricerca d el angue occulto riesce positiva . Jn complesso , ·si tratta di u n a sintomatolo.g· ia sin1 il e a quella d egli epatici l eggeri : sen· ~az ione di fa ti ca, mig ljore sen sazion~ della vita Yer o sera , r eazione lego-era ma costante dei J)io·m enti bilia ri n ell 'urina. Poi , i l1anno i di. t ~rbi duodenali e pilorici : d olori ad ora fi sa . a predon1inanza notturna , dapprin1a intern1i'ttenti , poi giornalieri, emi crani e, aspetto into, ~ icato. di111agrimento . emorragie occt1lte.
f
1772
rL POLICLINICO
[ ANNO
XX.i"XVI, Nuwr. 48}
•
La pre ~ e nza di queste co111plicazio11i i111pone, d opo la coleci stectomia , il tratta n1 ento .a datt(), (r egime ]atto-vegetariano, neutralizzanti, bel lado1111a) ... e si vuol e ottener e la g u.arigione COD Ipleta . fil. Coleperitoneo idatideo.
Questa forn1a n1orbosa è caratterizz.ata dalla raccolta intraperiton eale di una bile non virulenta , versatasi i1ell 'a ddome per la rottura di ~na cisti da echin.ococco. Essa passa spesso .ignorata anch e perchè esisto110 molte form e larvate o attenuate. Caratteri fondam entali di questo coleperitoneo sono: la puntura o l 'operazione danno liquido biliare, non virul ento, che si inci sta per reazione p eritoneale plastìca, ch e non occupa tutto I 'addome n1a è subtotale , peri,1i scerale; l 'affezione l1a t1n a11damento torpido. Es o può insorg·er e spontanea1nente o postraumatico; in questo· caso si produce d 'embl ée od è r itardato. Può presentare ricadute o r ecrudescenz·e. D evé (Revue de Chirurgie, ,rol . LXVII, n. 4·, 1928) d escrive es.a tta1nente le su e conseguenze lontane. Dopo avere insistito sul fatto che è en1pre ·periviscerale, e tende a r.a ccog·liersi n ella n1età d estra d ell 'addome, ricorda ch e u11 esi~o può essere i l riassorbin1ento ; p ossono però r e tduare d elle n odosità intraperitoneali èo11ten e11li .ammassi di pigmenti biliari e r esidui di cu ticola idatidea. Segu e per lo più una coleperi ton i te J)la ti ca b enigna; qualch e volta p er ò non 'i è completa asepsi batteriol ogica e si h a un d ecor o sub.a cuto , si può .avere perfino forn1azione di gas. A11cl1e alcune forme di ascite pseudo.chilosa iion ·arebbero ch e d ei lipocolep eritonei id atide i con qt1.antit~ di gr.a ss,.p talora notevoli . Delle cisti idatidee viventi possono sopravvi' 'e re nel coleperitoneo. Sono state descritte d el le cisti prep eritoneali co1ne delle cisti d ella par e te a ddomina le; l 'A. ritien·e ch e siano in vece d ell e cisti intraperitoneali secondarie n ell e quali il JJeriton eo parietale form.a d' emblée la par et e propria. Il l eg·ame comune di tt1tti questi fat Li sarebbe., secondo 1'autore, l!n ver sa1nento di bile n el p eritoneo per rottura intraaddon1inale di una ci . . ti da echinococco d el feg·ato.
L. Trattamen~o
TO NELLI.
della litiasi biliare.
Drey fu (Paris 111 éd ., 18 mag. 1929) ricorda l ' i111portanza d elle infezioni tonsillari e dentarie n ella gen esi d ell e affezioni biliari . Essa ven11e egna lata da Schonduhe, J(ugelmann ecc. Pri1na condi zio11e di un trattamento profilat tico e curativo è dunque di sorvegliare lo Lato d ell e ton sille e dei d enti. el la 111-ao·g ioranza d ei casi di litia i biliar e, i:; i è a ccertata la presenza in sito di germi patogeni , coni.e sta filococchi e str eptococchi ( precht , Gandermann ecc. ) . Quindi parrebbe
log·ico l 'impiego di anti ettici delle vie b iliari. s~ non ch e ~iffic.il.m~nte g li a n tisettici r.agg:1~ngono. le v1~ b1l1ar1. Cosi I 'aspir ina, il sal~c1l~to dr so~1? , omm~nistrati per os, non i ritrovano n1a1 nella bile; la tripaflavina il ~oleval, 1'urotropina solo qualcl1e volta e ~olo in tracce. .€ vano p en sare ch e si possano scioo-liere i 0 calcoli g ià formati. Ciò ch e di p iù pratico si p uò fare è di favo.ri!ne ~ ''eli~in~azio:ie. I colagoghi più sem. pl1c1 e s 1~ur1 sono il ~olfato di magn esia e il peptone; isolatamente agiscono poco, n1a somministrati insieme si mostrano efficaci. Per n1czzo di un 'alimentazione adatta si è cer cato di ridurre la formazion e dei c~lcoli. Si er.a pensalo ch e i grassi fossero n ocivi, perch è genera110 colesterina; n1a dopo i lavorii classic i di Ch.a uffard , ' rengono permessi : anzi, r isulta che in .piccole quantità attivano l 'evacu.a zione d ella cistifellea. Sono specialmente ra~comandabili il burro, la panna, 1'olio di olr,r.a. .€ dubbio ch e i cibi ricchi d i colesterin.a, come. .il tuorlo d 'uovo e il cervello ' riescano noc1v1 . . C<;>nvien e olo evitare ch e i pasti siano co- " JJ l·O ~ 1 ·e che pro·vochino indig·estioni, per ch è al lora facilitano le infezioni e turbano la cin es i d ella cj tifell e.a; si sono r.accomandati jn~ ,-ece, pasti leggeri e piuttosto frequenti. Sono da evitare le b evande molto fredde, p erchè in g ra.do di provocare spasmi riflessi e, quindi , le colich e. Alcuni caratteri di queste ricordano I 'anafilassi; perc iò si raccomand·a di sorvegliare 1'ingestjone d elle proteine: evitare quelle n1al toll erate, ch é pres umibilmente sono in g·rado di scatenare uno sliock anafilattico. Contro I.a colica in .atto le applicazioni caldoum.ide, rilassando il tono d ei muscoli lisci delle vie bilia ri, recano un sollievo manifesto. Gli a na lgesici per os· sono poco attivi : si deve ricorrere alle iniezioni. La morfin.a viene oggi associata con vantaggio a ll 'atropina. Pal racco man da la papaverin.a (in forma di cloridrato , a ll a dose di g. 0,01, sotto cute). La'ven inietta novocaina-adrenalina , a d estra .d ella ga e lOa vertebra dorsal e. Contro i d eliqui , i quali sono frequenti n el corso delle crisi, giova la canfora. Sono sconsigliabili gli antitermici, anch e in caso di febbre persisten te . Pa-ssato il dolore, conviene provvedere ad ev itare la coprostasi prodotta dai narcotici somministrati; all'uopo basta un purgante. Si eviterà tuttavia il calomelano, perchè 1'intestino , reso paretico dal narcotico, può assorbirlo, e n e deriverebbe un 'intossicaz·i·o ne idrargiri.ca. Le cure successive sono quelle sopra .esposte. L'intervento chirurgi co si g iustifica nelle infezioni a cute, quando v'è partecipazione del peritoneo o si dichiarano intorni d'occluione. Que to intervento \ra preparato con una cura insulinica (em e . 10-20 d 'insulina e g. 50 di g luco io). L. V.
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SEZIONE PRATI CA
I77:f
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L'avvenire delle colecistiti croniche trattate con l'esametilentetramina endovenosa. ~Iinet
(Rev. mal. du joìe, pane. et ral.,
3, 1929) riferisce i risultati ottenuti, dal 1920, con le iniezioni endov,en ose di esa1neti-
i1 .
lentetramina (urotropina) nelle colecistiti cronich e, ben inteso senz.a fenomeni meccanici di occlusione. L 'A. pratica 15 iniezioni , .a serie di 5, separate da intervalli uguali di riposo, al fine di ri51)armiare le vene. L'effetto è particolarmente rapido. Su 65 casi osservati , l 'A. h.a ottenuto il 78 % di g·uarigio11i e solame11te il 17 % di casi i1 eg.ati''~· Ri.corda in poche parole le espedi Duthoit sul! 'azione battericida del-rienze . 1' esametilentetramina e sul suo v.a l.01·e .antiset-· "'tico in vivò. Quéstè esperie.n ze n o trano anch e cl1e l '.azio11e del prodotto non è dovuta a t;>roduzione di forma ldeide, ma à ptoptieià antiettich e del m.edicam ento stésso. Da ciò l 'importanza di farlo agit.~ p er iniezioni, al fine di evitare l ' influen zà dei succhi d1 g·estivi e dell e ' 'ariazio11i n ell 'a ssorbin1ento, e sopratutto per i11iezioni ·e ndov·enose , che permettono un ·azion e più sicura e più rapida del prodotto. A. P .
RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO La vigilanza .sull'esercizio delle professioni sanitarie e affini.
P er l 'art. 52 de1 T esto U11ic·o d elle Leg·gi sa11it.arie 1° a gosto 1907 n . 6~6, sono sottoposti a ,rig ila n za p·eciale l 'eserc izio della m edicina e chirurgi.a, d ella veterinari.a , d·ella farmaci~ e dell 'ostetricia. La vig il'1n z~ r iguarda i titoli e i modi ch e r endono leg.al e e regolare l 'esercizio delle professioni sanitarie e la preparazione conservazione e vendita dei m edicinali. ' \.on recenti disposizioni, emanate dal Governo a zi onale, sono stati inoltre adottati specia li prov-vedin1enti di legge sulla r epressione del. l 'eser cizio abusivo delle professioni sanitarie, sull ' es·er cizio delle arti ausiliarie di dette prof es ioni , nonch è sulla vigilanza sugli istituti di cura, pen sioni per gestanti, ecc. , e sulle de11unzie d egli a borti. P er g·li uffi ciali sanitari rivestono particolare interes e, e m eritano p erciò illustrazione, oltre a que ti ul tin1i provvedin1 enti di legge , quelli rig uardanti la vig·ilan za sull 'esercizi.o della m edicina e cl1irurg ia e dell 'ostetricia,· n1entre i] ervizio dell e farma cie è, in pr.at ic.a , più diretta111e11 te ,rjg ilato d.all 'Autorità ani taria pro' incialc. Primo compito dell 'uffi ciale sa11itario è curare l 'adempimento , p er i)arte dei professionisti , dell ' obbligo della reg·istrazion e dei diplomi di laurea e di a bilitazione presso l 'uffici o comunale, da farsi entro un m e e dal giorno in ct1i l 'esercente ha pre o dimora n el comune
(art. 53 del Te to Unico). L ' uffici.ale .sanitario d·ev.e in~ltre dar notizia al Prefetto di ogni reg·1straz1one, per la verifica della validità del tito.lo, e provvedere a lla regolare tenuta delì r eg.1stro colle firme dei si11g·oli sanitari , pre-.. scritto dall 'art . 65 del regolam ento 3 febbraio . 1901 n. 45., per l ' es.ecuzione della legge sulla. tutela dell '1g1ene e della san ità pubblica. . L ' ufficiale sanitario non può però limitarsi all 'adempin·1-ento di questi form.a li doveri di· ufficio; occorre ch e egli sia .anche al corrente· delle norme di legg·e e di regolamento che disciplinano 1'esercizio delle ' rarie professioni sanitarie, per potern·e , a ll '.a tto pr.a tico, esigerne l 'osservanza e constatarne le eventuali vio .. lazioni, Nòii sarà quindi inutile passar e rapidamente_
in rivista i titoli professionali ch e, .allo stato, attuale d ~.lla nostra legislazione, sono n ecessari e sufficienti per p oter esercitare una delle. professioni sanitarie, sempre ubordinatamente all 'avvenuta registr.a zione del diploma e alla iscrizione n ell 'alb o dell ' Ordine dei sanitari della provincia. Esercizio della medici ria. P er l 'esercizio della· n1edicina e cl1irurgia occorre essere in JJ OSsesso del r elativo diploma di laurea conseg·uito in una Università od I stituto superiore del Regno fin o al 31 decen1bre 1924 , o fino al 31 decen1bre 1925 (.art. 6 del R. decreto 31 decembre 1923, n. 2909) p er coloro che, anteriormente alla pubblicazion·e del R. decreto 30 settembre 1923 , n . 2102 , sull 'ordina m ento dell'istruzione superiore, furono rego1.arn1enteiscritti in tutti g·li anni di corso prescritti per ottenere la laurea in m edicina e chirurgia . Per i laureati posteriormente a tali date , o per i m edici ch e abbia no conseg·uito la la urea in un I sLituto estero di maggior fan1a e ottenuto la convalida del titolo (.art. 51 del_· ci tato decr eto . 30 settembre 1923), occorre il diploma di abiIi tazion·e .a ll 'eser cizio in segui to ad esam e di Stato. · Nei rig ua rdi dei diplomi rila cia ti da Istituti stra ni eri valgono le disposizion i seguenti . P ossono esercitare in Itali.a i m edi ci forniti di diplom a profession ale di un I stituto autorizzato a rilasciarlo in Gran Bretagna , Irla nda, India, Colonie e Domini Ing·lesi (esclusa la Columbia n el c .an adà) seguito da l! 'iscrizion e n el regist ro . dei m edici inglesi. Ciò per ch è l 'Inghil terra è il solo Stato estero ch e con ceda la reciprocità di trattamento pei cittadini laureati in I talia (R . decr eto-legge 25 ma r zo 1923, n. 882); gli altri titoli stranieri non son validi n el Regn o, salvo i casi di cui appresso. Posson o pure esercitar e i m edici muniti di dipl oma professionale con seguito presso uni tituto del cessa to Imp ero Au tra -ungarico e ricon osciuti equi poll enti a i titoli con seguiti in. Italia (R. decreto-legge 25 settembre 1921', n . 1396); quelli forni ti di di ploma di un I stituto del cessato Regno cli L"n O'h eri a, di cui
f
177±
IL P OL ICLI NI CO
agJi a rt. 3-± d el R. d ecr eto-legge 16 agosto 1926, n. 191 4 (rig uarda i m edici di Fiume); ed i cittadini italiani rimpatriati di g u erra e muniti di titoli est eri autorizzati a norma d el R. d ecr eto-l egge 22 marzo 1923, n. 795. Come b c11 si comprende, tutte queste ultime dispo iz ioni sono intese a sistemare gi u r idi camente la posiz ione d ei professionisti delle provincie r ed ente . Infine l 'esercizio nel R egno, esclus iva m en te presso g li stranieri, è concesso a quei m edici forniti di d iploma professionale straniero, che siapo iscritti nei ruoli dei contrit)u enti p er l 'imposta di ricch ezza mobile dal1'11 lug lio 1907 (cioè tre anni prima de lla promulg.azion e della legge 10 lug lio 1910, n. 455 s u g li Ordini d ei sanitari). Esercizio dell ' odonto·iatria. Fino d.al 1912 (legge 31 marzo 1912, n . 298) è obbligatoria ìn Itali.a la la u rea in medicina per l 'esercizio .d ell ' odontoiatria . Tale obbligo è stato con fermato da l R. d ecreto-legge 16 ottobre 1924 , n. 1755. Si è p erò voluto tener conto del fatto -ch e a nteriormente al 1912 la laurea non era ·o bbligatoria, e si sono ammessi a conseguire uno sp eciale attestato di abilitazione, p er esser e a utorizzati a continuare l 'eser cizio , que i 'd entisti ch e g ià da tempo eser citavano la profe s ione. Attu.a1mente perciò sono titoli v.a lidi per la pro fession e di d entista tutti i titoli indicati per la medicina, ed inoltre: il diplom .a di odontoiatria conseguito a nteriormente al R. d e'Cr·eto 24 aprile 1890, n. 685; l 'attestato di abilitaz ion e con seguito a no·r ma d ella citata legge '31 m a r zo 1912; l 'autorizzazione d el Ministero d ell'Interno rilasciato in base a l R. d ecreto l eg·o·e 22 marzo 1923, n . 795 (cittadini laur ea ti o di p lom.a ti all 'est ero 'rimpatria ti di gu erl'a ) ; l 'autorizzazione rilasciata, prima de1l 'anne.. ione d ella città, d ello Stato libero di Fium e ·o del Governo di Budapest (R . d ecr eto 14: giu·g110 1928, n. 1630); l 'attestato di abilitazi one ril a ciato dalla R. Università di Padova a nor111a d ella l egge 23 g iugno 1927 , n . 11 87 (ri:.g· L1a rda i cosidetti cc odontotecni ci con cessio11.a l i », d elle nuove provincie d el R egno , ri co~1 0 ciuti da lla legge a u striaca).
Esercizio della farmacia e della veterinaria. P er l 'e er cizio di queste professioni occorre :ri. J'.lettiva n1 cntc la laurea in chimica o farn1 ac ia , o il diploma in farmacia e la la urea in \ rcterjnal"ia, con seguiti in una Univer sità o I s liluto superiore de l R egno, entro il 31 de·cen1bre 1924 o il 31 d ecembre 1925 a norma , per la farmacia , d ell 'art. 6 d el R. decr eto 31 d cce1nbre 1923 g ià citato, e per la veterinaria d ell 'art. 50 d el R . decreto-legge 4 maggio 1925, n. 76 (r egolamento d egli esami di tato rer l 1<'. cr ciz io d ella profes ione di veterinario ecc.). In oltre . . ono titoli sufficienti gli stes i indi ca ti 11er 1'eser cizio d ella m edicina e cioè : l 'abilitaz io11e i11 segl1it o ad e am e di Stato; i diJ)lo-
[ANNO
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ini con seguiti presso il cessato Impero Austroungarico o presso il cessato R egno d'lJn gl1eria e l 'autorizzazione in seguito a rimpatrio di g u erra.
Esercizio dell'ostetricia minore (levatrici). P er l 'eser c izio d ell 'ostetricia, oltre il di·p loma di levatrice conseguito presso una Scuola universitaria o pareggiata di ostetricia, sono validi anch e i diplomi d elle cessate monarcl1ie di Austria e di Ungheria com e per i m edic i, farm.aci sti e veterin.ari . Indicati così i titoli ch e abilitano l egalmente alle professioni sanitarie, passer emo ad esam inare le più recenti disposiz ioni di l egge cl1e n e disciplina no l'esercizio. A. FRANCH ETTI .
POSTA DEGLI ABBONATI, Cure antirabbiche. -
All 'abb. n. 1671 -1 :
La cura antirabbica. a domicilio n on è conentita, essendovi un parere contr.ario d el Coniglio uperiore di Sanità. Sono invece ammesse le vaccinazioni .a ntira bbich e n ei Dispensari Antirabbici ideati dal j)rof. Puntoni ed i tituiti dall'Istituto Antirabbico id i Roma . I Disp en sari Antirabbici d ell 'I stituto di Roma son o ambulatori p er cu re antirabbiche, a utorizzati" d.a.J Ministero dell 'Interno, diretti da m edioi perfezionati n ell'Istituto Antirabbico . tesso e r iforniti di vaccino antirabbico fe11icato da questo medesim-0 Istituto. No11 funzi.onano p·r iv.a tamente , ma d ebbono esser e ann essi all e Amministrazioni Provinciali, Con1un.ali o di . Opere Pie. P er maggi.ori d ettagli consultare V. P UNTONI: l vaccini antirabbici fenicati e loro odierne applicazioni (ed1tore Bucciare1li, v ia Panispern.a 80, Rom.a). A . A. All '.abb. n. 7886 : I d eltagli sul metodo di Manara può conosoerl i consultand o le seguenti pubbli cazioni d el! 'au tor e : 1) « Nota preventiva sulla cura d ei tumori malig ni col solfato di rame ». La Clinica Chir. , 1915 , pag. 292 . 2) « Cancro d ell 'utero g uarito col ol fato di r,am e ». Policl ., Sez. cl.tir. , 1915, pag . 481. 3) « Rep erti nuov~ nella patologia e ch en 1 i ot er.apia d el cancro ». Policl., Sez. prati ca, 192:3 , 11ag. 547. I
R.
BRANCATJ.
Al d olt. Car olus. jero di J ou sset . Pro,reni ente da cava11i i111111 unizza ti con un ba cill o un1ano atlenl1ato per ln e-avio. 1)
[ANNO
XXXVI, NuM. ±8J
eco11do il suo autore, u11a sola iniezione può portare a guarigione total e e duratura (sic!). :E: indicato nelJ.a bacil]o ... i con carattere di variabilità · flu sion,aria, s1)ecialmente i1ell 'infezione tubercolare d el bambino. · 2) Il « Babeurre » è il così d ett o latticello , cioè il liquido ch e rima11e dopo a ere preparalo il burro dalla cr ema. Può ottenersi direttam ente anche in casa, prepara11do il burro, op1)ur.e può aversi da qu ei burrifici , che diano gara11zie igi eniche sulla inung'itura e manipolazione del ]atte. 3) L e macchie nera tre da pomata di H el meri ch sono date d.a qual ch e solfuro; è assai difficile farl e comparire; })rovi ]e rjpetute lavature e, caut.a111 ente , l a soluzione di ipoclorito alcalino (var ecchina , acqua cl i .Tave lle, liquor e di Labarraque). fit. All'abb . n . 5774--1 : U11 laureat o in n1edici11a e cl1irurg·i.a in Italia ch e si r echi in Arg·entina per e er citarvi ]a profe s ione d eve : 1) presentare domanda doc1n11 e11tata al Mine terio d e Instrucion Publi ra (Casa Gob erno) Buenos Ayres; 2) pagare un a t a a di 3000 P e o ; · :3) so t en er e u11 esan1e in ling ua spag nola , di n1edicina e cl1irurg ia (rivalida d el titolo) .
C. All 'abb. n. 4 73± :
I 1)rog.ran1m i e le n orme generali })er g Ji esan1i di concor o ai }Jost i di uiTì c ia] e sanitario furono approvati con D ecr et o Mini t eri.ale 6 febbraio 1926.
C.
V A RIA. Lo sviluppo delle colonie estive in Am·e1 ica. 9
Il prof. El liot, g ià R ettore tlell ' U11iversi tà american.a di Ha,va rd, ebb e a dic l1iara r e ch e cc le co lonie estive costituivano l ' impulso più in1portante ch e 1'A1nerica aveva da t o .al mondo 11e l problen1a d ell '.edu caz ione g iovanile n. Il valore di qu esta affermaz ione va g iudicato t enendo conto d ello sviluppo en orme ch e il movin1c11to p er le colonie e tive h a pre o in quel j)ac e durante g li ultin1i c inquant 'anni. Oggi i e.alcol.a ch·e s i.ano circa diecimila g·li « accan1pan1en ti es tivi », n ei quali pre 'a poco u11 milion e tra u on1ini , don11e e b a .mbi11i JJa san o ogni anno qua] ch e tempo del periodo estivo . l, ' ini zio di que La i tituzio11e è riportato in ge1lerc al g iu g·11 0 1881, eJJOca in cui si impiantò JJer la i1ri111 a Yoltn un accam1Jame11to estivo a <e
1775
SEZIO NE PRATICA
C:l1ocorna I 1a11d » . -rl 18( R t111 CL'rlo D e Gu lik e
ua i11oglic
ebbero l 'idea di stabilire un piccolo acca11t1Jam ento p er u so d elle lor o fig liole 11el t:onn ec licut, al quale più tardi furono an1me e a lJag·amento anch e altre g iovinette: qu esta fu , in America, l ' orig in·e della prima colonia estiva fem1ninil e. Durante i primi Len1i)i l 'i tal I azion e e la t enuta di queste colonie furo110 a ~ ~o lutamente Jibere e lasciate all ' iniziati va jJ1 clividuale; ma presto lo spirito d 'orga11izzazio11e d el paese s i impose: nel 1902 si t e11ne u11a confer enza sulle Colonie, e n el 1910 si tro,,a già un ' cc Associ.azion e tra i Direttori di Colo11ie estive», seguìta n el 1916 dalla fondazion e di un.a an.a loga Associazione tra le Direttric i d i Colonie femminili. Nel 1924 le du,e As ocia zioni si sono fuse in un 'Associazion e unica la quale esercita un'attività instancabile n el JJromuover e l 'istituzione di nuove Colonje e Ja loro più perfetta organizzazione. Nel 1923 la « Associazion e an1erica11.a lJer i can1pi di g iochi e ricr.eativi » volle compiere un.a stati tica g·ener.ale d elle Colonie, e riuscì ad ottenere dati p ositivi su cinque o ei mi] a a ccampan1 enti estivi con org·an izz.a zione stabil e. La spieg·azione dell 'enorme su ccesso di imili is tituzioni è ovvia: la vita della colonia estiva, se · razionalmente diretta e p er un J)eriodo di tem po conveni ente, pllÒ portare n o tevoli vantaggi alla salute fi sica e a ll 'edL1cazio11e del fanciullo. Oltre g li effetti clell 'ari.a, d el inoto , con cessi larga1n.e11te a l fa11ciulJ o, oltre quelli di una nutri zion e razion ale e di u11 ~ i stema di vita r egolare e ig ienica, bi ogna t en er conto çl ell 'educaz ione d e] car.atter e fat 1a cluran te la vita in colonia. Molti fa11 ciul1i vi in1parano p er la prim.a volta a combatter e le })at tag li e d·e lla vita; il timido si giova d el] 'esempio d ei pi i1 audaci, i più .abili gu idan o ~li inesperti , e la esistenza quotidiana diviene un a vera scu ola di vita pratica assa i l) ÌÙ proficua di molte lezioni scolastiche. Natur.a lmente questo si può dire olo di qt1elle colonie e tive ch e h anno t1n 'organizzazione p erfetta e ch e ri coveran o il fanc iull o per 1111 p eriodo di t empo conveniente. · (R eport of tlie Comm. on Srim1ier Comps of tlie Nat. Conf. of Cath. Charities).
PUBBLICAZIONI PERVENUTECI Evoluzione storica élell';gierie e ·legislazione sanitaria dell'era fascista. Tip. l\II. _.\.rduini, Urbino, 1929. .\ . ALì\IO"\j. Il sisien 1a <lience/alo-ipofisario nel sonno. -- Tjp . Studi11m, Napoli, 1929. C. 0RTAT.L Il prostatisrno precoce. - 'Tip . .A. ]{n11cati, l\tlilano, 1928. . G. l\In1ANDA. La terapia dell 'eclamp sia puerz;erale. S ETTI~.
N.
-
A.
Tip. I l. Biocl1 . I tal ., M .u ,AGUTr.
~lila110,
J 929 .
La pleurite colesierinica. -
L. Car>-
p elli, Bologna, 1929. C. , .ALE TI. La cu ra co1nbiriala cli sieri SJJCci/ici
co11 proteine aspecifiche o con 1n etalli colloiclali, nelle rnalnttie acute da infe=io11e. 'tnl 1 Ti11. "' lnrchi, Cerel ti e C., ~ fil ano, 1929.
•
•
177G
[ANNO XXXVI, NuM. 48]
IL POLICLINICO
NELLA VITA p ·R OFESSION ALE • •
Cronaca del movimento professionale. Le Casse Mutue per le malattie dei lavoratori dell'industria. ' Si è rag·g·iunto un acrordo tra la Co11fed era•
L:io11e J azio11ale dell 'I11dus tr j a e la Co·nfeder~zio Jle Nnzio11ale dei Sindacali F ascisti dell 'Indu' lri a, circa la costituzio11e ed jl fun zio11a1nen.to <lelJ e Cas e inutue p er le inalattie d e i lavor3:tori {{e Jle i11clu Lrie . Ne daren1ò a1n1) ia 11otizia in un p ro ~ in1 0 11 ur11er o .
La Federazione de1le fasse mutue malattia per i lavoratori agricoli. Il 22 11ov . n ella, sede clella C . . S.l.. . A. coll 'inlcry'e 11 lo cle i rappreser1ta11ti dell a Confederazio11e ag·ricollori e della Confederazione l avoratori d ell ' ng· ricol lt1rn. e d r.i presiò e11ti delle Casse 111utue pr0Yi11 ciali g ià esis le11t.i , si è procecluto alla cos ti t u zio11e d ella F ed erazio11e 11azionale d elle Casse u1 utue inal attia per i lavoratori agricoli. I l 11uovo ei1te avrà jl compito di dare unità tl i i11cl ir izzo sia dal pu11to di vis ta t ecnico eh~ dnl }) u11lo cli vi st a ain1ni11is trativo alle Casse mt1l ne prov inc iali g ià esist er1ti e cli procedere a1la i ~ li l n zio11e d elle n11ove Casse 111utue secondo un p h1 11 0 rigo r osamente s t11clialo d agli or gani tecJ 11r1 • I elle due Confederazioni.
CONCORSI. PO STI VACANTI.
t :orig r egaz. _di (:ari! ù. - (~ l1 iru rg·o prill lil l'Ì O rl ell 'Ospedale Civico S. Salvatore; L. 6000 (si c1 e co1npe11s~ per oper(.\zio11i ai paga11ti i11 pro1)r io; cad. ore 12 del 10 gc1t.; tassa L. 50,10; el i't I i n L 45 a. ; d ocer1za i11 cJi11. o pa•tol . cl1irurg·. ov ' er o a iu ~a lo· di 4 a11ni i11 Cli1tica od Osped. illlJJOrl. ; cloc. a 3 mesi d al 20 n ov. Bie11nio di pro ' a. . \ QU JLA.
E rile Biellese di .4.ssisteriza agli Operai. ~ledi co chirtrrgo f jclur iar io. \ ' . 47 . Ca(l. 20 cli c. 13LELLA.
131ELL . Osp edale degli 111/ ernii. -· Dire ttor e :nni l:11·jo: I... ao.ooo, allogg io e acces ori ; e tà 35-45 a.; sracl. 31 clic . ; t a a L . 50 alla Ca ·a dell 'Osp e<I a le. CAvALLEnLEONE (C.u neo) . - Scad. 15 dic . ; L. 8000 -0 ltrc J,. 500 bicicl. , 4 quinqu en11i d ee., età lim . .so a.; tassa L. 50,10.
e,,,1T ELLA
(Jì'o rlì). A Lutto 25 di r.; 2a co11cl. ; L . 11.000 e 10 bien11i vente ' .; r.-Y.; e tà liJn . 35 (39) a. ; cerlif. <li Luor1a co11d. !)O lilira; In a L . 50,10; doc . a 3 1nesi dal 20 11ov. n1
Jlo:\tAGNA
(Novara). -
Scad. 15 dic.; L. 000 e 10 bienn i ventes., oltre L . 500 uff. san ., L . 500 tra p., L. 150 indenn . sp eciale . CnE , A
R. P refe t t ura. -
m ciali sanitari e diret tor i clegli llffici rl "igie11e <li 2 Co11sor zi. cacl. o re 17 d c l 81 (lic. \ ·. ;\ . 47 (1ENOY.\.
1\ifA1E1tA10 (C:atan zar o). Scad. ore 14 d el 2a dic .; L. 7500 con1prese L . 500 indenn. m alarica · e tà lj1n. 45 a.; l n sa L .. 50 , 10; (loc . a 3 m e i dal 12 nov. Mr~LDOLA
(Forll ). Sc nd .. 15 dic .; L. 9000 e l O biert11i veri tes .; cl oppi0 c .-v. in L. 1200 e lire 600; l)er Osp edRle L. 1000; e tà li111. 35 a.; tassa L. 50 ,15. (S i en.a). -- P er la frazione di Acquaviva. Scade1i.za J O d .ice111 bre. V. N. 47 . M ONTEPUL CI ANO
.1.llo Coni m issarialo . Ufficiali sa11ita_ri 1)e r 13 Co111u11i e 2 C011 sorzi ; stipe11di d a L. 9500 a L . 12.000 ; cad . or e 12 d el 20 gen .; rivolger i all a , egre te ri a d ell ' fficio Pr-0vincia le Sa11itario. .. NAPOL t .
(Ben euen./o). - Pe r tjtoli. Stipendio a1111uo L. 7000, oltre L. 1000 a111111e p er j11cle11n. caval catura. Lo s li p e11cl io è a11n1ent. di un d ecimo p er cgn i quad rie11110 e IJer 5 ql1adrien11i consecutivi. Dornil11cte e d ocun1 . debbono pervc11ire e11tro l e o·r e 15 del 20 dice111bre . P er ulteriori chiarit11enli, ])a11clo co11corso, ecc., rivolgersi alla Seg·r e leria Co1nu11ale. PADUL r
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Goue111,al oral o. P er titoli ed esami. Coadiutor e 11ella . ezio11e ~ledico-1\ilicrografica d e l Laboratorio Provi11c iale <li I g ien e e Profilassi. I {itoli: ql1ell i i11clicati n ell ' art. 8 d el R. D. 16 ge11. 1927, N. 155. Età: qt1ella prescritta 11ell 'articolo 9 del cita lo Decr e to. Certificati cli rito: tutti di dat ~ 110 11 n11teriore di 3 mesi a quella de ll 'avvisQ di co·11cor so (26 ottobre) ad eccez. del certif. di i1ascita e d ell )at.~e st. . di adempi111. obblighi leva . Tratta111e11lo eco11omico : L. 16.000 a11nue; L. 16.800 Clopo quattro an11i; L. 17 .800 dopo anni, pii1 st1pplen te11lo serviz. attivo lire 4200 a1111ue . carl e11za or e 12 del 16 dice111bre. Per rJ1iarinte nti e p el ]Ja11clo concor~o riYol gersi alla Ripa rt izit'J1 C d.el Per sona] e. j}fini sier o dell 'Inl erno (Direz. Ge11. ciel /a Pabb l. ). Co11 recente Decr e to 111i11is le-
R oi.\IA.
ari. riale è prorogato a l 28 f ebl)raio 1930 il termine utile p er Ja presc11tazione d elle dc1nande di amn1i sio11e a I con cor o per esami a 10 posti di medico provi11c iale aggiu11to di 2a. classe n e ll 'A111111i11istrazio11e d ella Sa11ità Pubblica, bandito con Decr eto· minis te ri ale del 4 luglio 1929, pubblicato nella « G azzel ta {}fficiale » del 13 sette111bre u. s . N. 214. È s ta to, i110.Jtre, chjarito che, i11 Hpplj razio11e ri el R. l)ccr e lo-Legge 28 1~ glin 1929, N. 1363, i ro11corren:ti ~on son o pi~ le11t1ti ~1 pag·a 1rte11lo d ella tassa d1 con corso dr L. 50. SA;'.\'TA Cnoce DEL SANNIO (Benevento). Ufficia le ani lari o. Scad. 4.5 g ior1Li cl a l 6 n o\. A \'JGLI !\i\O \ c:n neo ). OS[Jeclale 1,Iaggior e. :\J cclico a iuto i11le rno per le due ez io11i ~ledica e (~l1 irurgi r n. t ipr nd io L . 7000 1Jii1 la ro1 uparleL
I ANNO
XXX,11, NuM. 48]
SEZIO NE PRATICA
1777
c ipazio11e a i tJrovertti clelle due Ser.ioni, c:o11 alJogg io j11ter110. Età 1i1nite a1111i 80. Scade11za 16 .dice1r1bre. Per altri cl1iarimer1tj ri volgersi al Preside11te ct~11 ·os1)eclale. TRAPANI. - Scad .. 15 d ic.; co11 Paceco; r esid. a Pietre tag lia te· (zo11a malarica) ; L . 9000 e scatti quadrie1111aJi e quinque1111al{ di L. 750, per cavalcatura L . 2500. TRo:\TZANO V BRCELLES F. ( } erc el li) . Scad. 10 dic.; 2" co11d. ; L. 7000 per 300 pov.; addizio11 . L. 4 ; i)er trasp. L. 2000; doppio c .-v. lJn1xE. - Scad. 28 dic .; 6° reparto es terno ; L. 8000 au1ne11tab il i d el 62 %, oltre adclizio11ale L. 3 sopra i 500 p-0v. , I~. 800 serv. a t t., L. 1000-· 3000 lras1).; e là Ji111. 35 a.
d~ vita pr~tica che ci occorre. ~Ia for se il n1agg1or co1np1to nostro è di ragg'iungere coll 'a pirare,. i] ?1ed_i tare e 1'agir e se11za posa, quell 'arm 0n1a di sc1e1ua e di vit a ch e è indispen sabile al prosperare d~1la famiglia nos tra come della pit1 gr a11cle F an1ig lia d ello S ta to e di quella, più g~a11d.e ancora dell 'U1na11ità, senz~ un p en siero d1 tris tezza, se occorrerà sveltire ed irrobus tire ques to. saper~ che voglia mo vivente, gettando a m are il p lu1nheo fardello, della morta erudizione di tutto Jl saper~ . stanti~>, p e r corr e r e cl ove pi~ c~lclo ed ir1t.en so e il respiro e più gagliardo I 'ambito d el cuore. >> . L 'Accad en1ico cl 'I talia è s tato vivamente applaudilo e con g·rntt1l a to. C1PRIANI.
Cercasi dot tor e .. a p er .A .ssistente inter11 a Is tituto i\Ieclico per fa11ciulli. P er chiari111enti rivolger si: Rag. l)e Dorl.1inicis, Yia deg li Astal1i, 15 - Ro111a.
IYOTJZJE DIVERSE.
7
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NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Torino.
Inaugurazione dell'anno accademico presso la ~egia Università
L 'ina ug urazio11e all '_A.tei1eo t ori11ese d el nuovo a n110 accad e rnico si è svo] ta con p ar ticolare solen11it à nlla prese11za cl el Principe Umberto e di al~ri Pri11cipi di Ca. a Sayoja e del Cardinale Gan1ba e col con corso r1u111erosissim o di i11vi t a ti e stude11ti . L 'ingres'" o d el Principe fu salutat o dall a « ~Iarcia R ca1e » e da t1na lunga accla1nazio11e. Prese p er pri1110 l a p ar ola il i\Iagnifico Rettore prof. PiYa n o il quale riYolse un saluto agli 1\ug u s li Pr j11cipi e i11 p ar ticolare al Principe di Piemon I e, ecl esp ose qui11di la r el azion e annuale ri gt1arda11te l 'l Tn iver si t à . l\1Iise in rilievo ch e la F a c0 Jtà cl i ì\[ecl] ci11a si è arricchita della Cattedra di Orto1)edja e furono jsti tuiti g·li i11seg11ame nti st1i prob1erni coloniali e s ul diritto corp,o rativo, _Jarlò qui 11cli d ella sis temaz ione d ell 'Istituto di Ba lteriol og·ia e clell 'Orto Botanico e d ei lavori per la cos tru zione (leJle nuove grandi Clinich e . L 'O. chiuse iJ suo cliscor so con una felicissima s i11tesi . ull '01)era e 8t11l 'atti Yitù universitarja e co11 u11 cl Pvoto 0111t1ggio a l Principe ed alla Ca a Reale. Prende q11ind i la parola il prof. Arturo Fari11elli l)er la prolt1sio11e s11l t ema : « L 'estremo d ra111111 ~ cli Ib e11: · <Juand o 11oi , morti , ci d es tia111o » . L'O. esa111i11a 1·ulti1110 dran1n1a d el p oe ta se t t antenne ch e e .. 1>r i1ne l a lotta dell ' u om o ch e, giu11to n I Ii1ni te d el 110 apos tolato d'ar te, a n ela all a ,·ita. L 'O. e .. an1ina ro11 particol ar e . profondità, rapida1ne11 te, tutta l 'op er n di I bsen an ch e g iovanile riconosc.e11dovi 'u na cpntinu~ el ev·a t a 111artorjata a pirazion e al miglior a1nento e alla p erfezio11e, 111e 11tre ] '11]ti1no dran1ma esprime accent uati l a tris tezza e lo . conforto d el poe t a for se per n o11 aYer })Olt1l o co,m11e11etrare magg iorn1 ente l a sua nrle co11 ]a vita. L 'O. t erminò la prolt1sion e co11 1111 felici. simo riferin1ento a sè s lesso ed ai g·ioYani cl1e Jo circon d avan o: « Voi g ià intend este cl1e io lra, ciel i q11esto canto di morte p e r ri1)e ter e a n1e le o e affidarlo a voi un 1neme11to cli Yit a. L '01)er a d 'arlP, è Yero, Yuol e ser e goduta co111e e pre . io n e òi })ell ezza, con1e arri so di cie lo, e T1on è fatta perch è affa11no n111 en t e Yi s i r icerr h ino i l1crhi di i11orale, l1nn normfl
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Accademia Lancisiana di Roma. , Il 14 nov. , sotto l a presid e11za d e11 ·01i. f)rof . Er111a11110 F ioretti e co11 l 'i11terYento del gr. uff. Co lla, presidente deg li Ospedali Riu11iti di Ro111a! e di i:umerosi soci, tra c ui le })iù alte auL?r1tà ir1e<l1che de ll~ capital e, i tenne l 'annu11c1ata prir11a, assemblea d el Ler zo anno accad ernico clell 'Accacle1nia L a11cjsia11a cli Jloina, i1ella sua sed e, presso I 'osped ale d ella Con solazione. Apert~ la seduta il presiden te ricordò co11 com1nossa l)aroJa la, 111orte d ei tre soci proff. Gher a r<lo F erreri , Serafino R1cci e Azzo Catt ar ozzi e l 'assern h lea, ch e a co]tava jn piedi i11 con 1111osso r accog·limento, d edicò, a richiesta del p reside11te, u11 ininuto di sile11zio all a lor o m emoria e r ispose presente c;µl 'appelJo ch e egli fece d ei tre illus tri soci dr.funti. ubito dopo ~l presid e n te 01i. F ior etti i11i ziò la relazione m oral e e fi11anzia ri a clel primo biennio d el l 'Accademia L ancisia11a. Ricorda to ch e l '.A.ccaclemia risor se or sono clue . ' an1 u , p er volo11tà d el Sindacato m edico fa scista di Ro1n ~ e provincja , l)er riprender e l 'op er a da essa inlerrot.ta di cr eazio n e scientifica di c ultu. ' r a e di controllo e sp ecialn1ente per incitare i g iovani medie~ e chirurghi a l avorare e a pro<lt1rre ·o tto la g uid a cl e i d ire I tor i d ell e r Ji11 i ch e d e·I~ 'Ateneo R<Jm a no e dei primari di ospedale, egl1 fece constatare com e durant e il biennio testè d ecorso l ' Accad emi a, n elle su e quindici se<lute orclin<trie e due strao rdinarie, svol se ben O arg·omenti c:ienfifici, dei quali 35 di medi cina, 1 èli n1edicinri. legale, l di n1edicina sociale, 17 cli chir11rgia, G <li r:-tdiolog·ia, 2 di oculisti ca, 15 <li o~ori11o l aringo i a tria, 2 di ostetricia, 1 sul pri1nalo cl ell 'Italia nell ~ trasfusione d el sangt1e e nelle injezioni cli lnedica1nen ti 11elle vene , 1 di n europatologia . I>arlò a1trhe cl i a.rg·on1e11ti cl1e d e"' La ron o i11agg jor j11te=resse, dei con corsi a premio e delle rel azioni n1eclich e e chirt1rg ich e ban di te p er ] ' anno 1929 e 1930 , delle\ pu hblicazione d el 1Jolletti110 e del movin1e11to d ei soci , ch e è sempre in au1ne11to. Fece ~0pra tutto con statare ch e 1'Accad emia cleve 11101 to dell a sua vitrl lità al g r a nde appogg io 111or ale e fi n an zinrio e h e le proviene <i al pre· si<le n l<' clegli Ospenal i Riuniti d i Roma , gr. uff. Co lt a, e cl1e con tal e ai11 to e sa, pt1r ostenenno varie pel'e, b riuscita a chiud ere il s110 bilan cio l)ienr1 ;1le r on t1n a ttiYo cli cassa cii oltre L . 19.000.
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177 •
IL POLICLINI CO
Co11clttde l a su~ relazio11e morale e fi11anziaria ricordanùo i soci che onorano l 'Accademia e f rci questi parli.cola,rmente ~l prof. Antonio D.io11i ~ j , qra n omi n a to accarlernico d 'llalia. L ' assf>mblea applaudì 1111a11imemente la relazio11c del presidente e nel riconfermare per accla. n1azione i. sei m embri elettivi del Direttorio ' de. liberò d i i~via,re un teleg ramma di congratulazione al prof. Dionisi. :,ubito dopo furono discusse la co111unicazione del dott. Vanni s11lla,. cc Sifil~de polmo·n are » e quella del prof. Attilj st1 cc Tenta,tivi di terapia per mezzo d ei raggi cos1nici » molto complimentata . Presero parte all a discu ssion e i proff. Arca11ge1~ e Pazzi.
Scuola medica ospitaliera di Roma. J~.
s ta t o p11bblica,to il prog·ramma relativo ai cor i per l 'a nno scolastico 1929-30. So110 annunziati tre cor si della durata di uri se1nestre1 e cioè dal 1° dice111bre al 31 maggio: co11cer110110 la medicina generale, la chirurg ia generale e l a pediatria,. Le iscrizioni dànno diritto alla frequenza p er un ~olo trirn.~..~ tre e p o sono aver luogo da,l 1° e dal 15 di ogni rriese, ina i1on oltre il 1° marzo. Altri venti corsi hanno durata variabile e coprono ~ vari ca1npi della Jnedicinq e della chirurgiçi, comprese alct1ne (}iscipline ausil~arie e co1n pl.em en tari. Nella Scuol é.\ in segna110 q11asi tutti i primari · dcg·li Ospedalj di Roma. Rivolgersi al presidente della Scuola, prof. R. Ba et i anelli, Policlinico Umberto I - Roma (27) .
Scuola di perfezionamento in Chirurgia a Roma. La Sc..:uola, posta. sotto l a direzio11e del prof. R. Alessandri, h a Ja durata di c~nque anni. Glj inscritti devono raggiungere il numero di sei. Le i scrizioni s~ sono chiuse col 1° dicembre; ma eccezionalmente, per coloro che comprovino di aver sostenuto l 'esame di Stato, sarà accettata I 'i scri zione appena superato l 'esame. In seguito a freq:uenza ed a prove di esami, la Scuola rilascia diplomi · di p erfezionamento in chirurgia . Ta.~. a d 'immatricolazio11e L. 300; tasse. annue di iscrizion e J,. 800, sopratassa annua, di esa,mi lire 150, sopratassa di d iploma L. 75. Per il program1na de ttagliato r ivol gersi · al direttore, R. Clinica Chirurgica, Policlinico Uml)erto I, Ron1a.
Alla Croce Rossa Italiana È s.!a to a Ron1a il col. Drault, Vice Presidente
delJe Società delle Croci Rosse con sede a Parigi, il quale , accompag·11a lo dal sig. De Roug·é è venuto espressamente in Italia per fare visita al e11. Cremonesi, Presidente della Croce Rossa 1taJja11a, e p er rendersi p er so·n almente conto d el 11uo,·o orientam ento e svi I uppo delle opere ass jste nz ial i della nostra m ass~ma Associazione di JJc11eficenza. Que li illus tri visitatori hanno av uto così modo 11011 solo di con stat ar e il notevole contribulo c he l a Croce Rossa Italiar1a porta alle opere &ani l arje sociali, in perfetta u11iformità alle diretti' e d el Governo Fascista, ma a11che di rilevare r o111e fra l e altre Società cli Croce Rossa n el m-011 do cl i c11i hanno conosciuta person almente l 'orga11izzazione, la nostra Associazione, specie p er il n uoYo impul so conferitole in que t'ultimo pe-
riodo di tempo, 11a d ecisamente co11qui&Lato t111 pos to di avanguardia. Dopo aver visitata la sede del Comitato Ce11traJe, ed esser si in for1nati del funzio11amento dei vari servizi, essi si sono recati a visitare il Preve11torio Emilio ~Iaraini per lattanti · e diversi figli di tubercolosi , l a Scuola Infermiere, i vasti l\l agazzini Ostiensi, ed 11 Sa11atorio Ce are Battisti, che con l 'annesso Padiglione per bimbi tubercolotici , rappresenta, in Ron1a uno dei più efficaci 1nezzi d~ lotta cor1tro la tubercolosi, destir1a to ad un prossimo an1pljamento p er espresso volere del Capo del GoYerno. Gli ~llustri ospiti hanno ripetutamente ed in varie occasion i n1anifestato il loro vivo con1piacime11to, per l 'ordine, la disciplina e l a pote11zialità dei vari Istituti assistenziali visitati clichiaranclo inoltre che la loro aspe ttaitiYa è 'stata di gra,n lunga superata daJla obiettiva constatazione d~ una concordia spirituale ch e si traduce in a,rmonia di azione e dà a tuttè le istitt1zioni dell'Italia fasci st a la caratteris1ticil di 11n sempre crescente sviluppo.
L'Istituto '' Benito Mussolini,, per le malattie del· l'apparato respiratorio. Il 21 novernbre fu sole11nc111e11te inaug·urato <la S. ~1. l a Regina l 'Istituto (( Be11ito ~It1ssolini n, clinica della tubercolosi e delle malattie d elle vie respiratorie. , Questa clinica, ch e presto aYrà un.,a se<!,e propria, per ora è annessa all 'i stituzione a,ntitubercolare creaita dalla Cassa Nazionale p er l e Assicurazioni Social~ n el sobborg·o romano di Porta Furba , al posto già tenuto d a un Sanatorio n1i1itare e poi da una colonia l avorativa pos t-sa11atoriaJe, n ella zona occup.ata da un 'anti ca fortezza. La cli11ica è sorta con i contributi d ella Co11federazione Na,zionale Fascista per l 'Industria, allo scopo di crear e dei medici specialisti e di promuovere gli stt1di n e] campo delle malattie dell 'apparato respiratorio. I tt1ber colotici vengo110 forniti dal Sa11atorio ; gli affetti da altr e n1alattie d.ell 'apparat o respiratorio vengono forni ti òagl i ospedali di Roma, in virtù di una co11Yenzione col Commissario generale gr. uff. Cotta. Nella Cl inica ha,nno g ià avuto .luog·o alcuni cor si (li perfezionamento. Alla cerimoni_a inaug·u r al e interven11ero al te atitorità p olitich e, tra c ui i presidenti del Senato e della Carriera> onorevoli Frderz-0ni e Giuriati, e molte spj ccate perso11alità. L 'on. OliYet ti, i 11 no1ne della Confederazione Nazio11ale Fascista p er 1'I11dus tria, rilevò come l 'alto da questo co1n pil1to a,titesti I 'inter esse dell 'i11dustria italiana p er la pii1 alta valorizzazjone deila salute d el p opolo· l 'on . sen. Garbasso, presidente della Cassa Nazionale delle 1\.ssicurazioni sociali , preposta all'applicaz ione dell a legg·e sull 'assicuraz.ione contro l a tubercolosi, si disse lieto di osp1tare il nt1ovo podero·so Is t i tl1to scientifico; 1'o n: l\'I~ Tf'lli , òire ttore d ell 'Is till1Lo stésso, tenne il d1cor so inaugurale, illt1 s trando il progra111111a <1:1 sYolger e . Srgl1ì la visit a ai Yari r eparti cl ell 'Ist1tuto .
L'Ospedale di Lovere.
n
J8 novembre è stato inaug·t1ra lo a Lover e, !'ul l ago cl 'Iseo, il nuovo ospedale cli cui clemmo
[ A NNO
XXXVI, ·NuM. ±8J
g ià a111pia i10 Lizia , so rto Cassa d i f{isp armio e della rim-0ni ~ sono in le rve11ut e prese11tan ze del F ascio e t riotti r h e.
S E ZIO NE PRAT I CA
col co11tri b uto d ell a citt ad in an za. Alla cele a utorit à e le rapd elle associazioni p a-
Elargizioni e lasciti. La sig·n or a A11na !\-Ovak i\llag·11a11i h a lasciato 111or e11clo 3.330.000 l ire p er oper e di b en eficien zn; di quella som111a in ezzo in ilion e è d estinat o p er Ja cura 1narina dei fan ciu.lli del co111un e d i Vedano ()l nn a e d ella r eg)o11e d i I n duno (Var ese), e m ezzo 1t1ilione all ' Osp ed ale civico d i Var ese 1)er g· i o r r1 a1~c d i d eg e11za d i i11al at i delle stesse . · l ocalità .
Società medica di cultura fisica. Il Co111itato n azio11ale clei m edici sportivi , 110111i11a to 11el co11veg110 di Bol og·na (d i cu i d em m o g ià 11o tizia a p ag. 1661) e ch e è presieduto dal sen . , .iol a, 11a d e..:i o di co ~t:ittuire un 'associazio11e, ch e ~ i cl1iamer à « . ociet à medica d i cul tura fisica ». •
Congresso spagnolo di neuropsichiatria. L '« :\ sociaci6r1 l~s1:Hl fiol a d e Neur op siquia trias » t errà l a u a 4a r i union e a1111u ~ a Sivig lj a d al 17 al 19 dicem b r e. Ten1i : « Conce tto d el termine d em ei1za » ; « Radiodiag·u osi n eurologica »; cc Comm e11 tari j)Sicl1 in lric i al nuovo Codice pe11ale spag·n olo ». Con le tn poran ea mente si aduner à l a « Lig a E 1)a11ol a cl e l-Iig ie11e menital ». Si organizzera11110 v isi te a Yari e i st ituzioni. A m o tivo clell 'Es110 izion e ibero-a11i.e r ican a d i Sivjg}ia , le ferroyje concedono d ei rib ~ssi sui b ig lie tti or d inari, clel 40 ~o in ci rca. Seg r e tario: Dr . B. Rodrlg u ez :\ri as, J.~ a mbla de Ca talufia 47, Bar celop a, Sp ag na.
L'eseeuzione del monumento a Guido Baccelli. La <..~ 01 r11~ tission e p er l 'esar11e dei b ozzetti p er il n1011tt 1ne11t.o ch e l a c j tt à di R or11a erig·er à alla r11emoria d el g r a11d e. concit tadino Guido Baccelli , h a t er111inaito i suoi l avori. ello scorso m ese di luglio su 24 ar tis ti invit a ti a p artecipar e alla gar~ per il monumen to a Baccelli sol o t r ed ici r i sp oser o all 'invito stes~o. La Co1n111i ~sione d opo a Lt ento esa1ne risolse di ch i an1ar e o-l i scltltori 1"orr11naso Bertolino , Publio ~Iorbicl~cri ecl Attilio Sel va a ripr.e sentar e i loro hozze1ti con alc11n e m od ifich e. E l a Comn1issio11e rad u n at asi in . Ca1n p idog lio l)~esso l 'l lfficio d elle .i\ntich.it à e Beli.e Arti per l a scelta definitiva d el b ozzet to h a del1b~ra to alla lt11anin1ità di prop orre al Governat or e d 1 affid ar e l 'esecuzio11 e del m onumen,to a Guido Baccelli, cl1e sor g·er à in Piazza Gal en o , allo scultor e At tilio Selva. fla p rop os to , infine , al Governat or e di voler accordare u n p r e1nio di lire . 3000 · eia· scurLO ag·li sc u1 tori Rertol1110 .e Morbidu~ci . Il Go.Ycrnn I or e 11 " approvat o l e propos te ò ell n Con1111i s~ io ne.
Onoranze a Domenico Barduzzi. ll 17 llOVe tn b r e In ·Ye1111e restit11ila all a forn1i là acl t1n e "p r~ 111 tale occ as io 1l~,
al n1a d i Do111e11ico Bar d11 zzi 11at ia Brisig l1ell a , in co11o d esider io d el! 'esti nto. i)er ge r1eroso i1npul c:o d ei
177~
co11cilitadini, son o sta te r ese i1111)011e11Li orLor a11ze all a su a n1en1or ia. . 1\ lla cer~monia conyen 11er o cie11ziaii, 1)er so11al1tà, rap11r esentanze d i ogn i p arl e d 'Itali ~; il Gover110 er a rapp resenta to da S. E. Di ~I a rzo . ull a b a r a e d avan ti l a l apide m u rata su lla casa n atale, p arlarono S. E .. Di Mar zo, S . E. Leicl1t, il se11 . G·i-Orcl a no, l 'on. Chi11rco, il g·r. u ff. Rebucci ed altri, illtts tr a n do le benen1erc11ze 11ell 'estin to n el campo scient i fico, dida tLico, p ol j·t ico, civile .
Spallanzani commemorato a Parigi. Nell 'anfiteatr o d el Mt1seu m , il i1r of . Giusep1)e . B'ranchin i , d ell ' Univer sit à d i Bol-0g11a, h a co1n 111e111orato, p el secon do cen.ten ario d ella 11ascita, jl g·rande filosofo e biologo i t alia n o Lazzaro Sp a1l an1ani. Egli h a, illus.t ra Lo I 'opera del g rande scien ziato jt alia n o otten en d o un vivissimo su ccesso . Il p r of. Fra o ch ini è s ta to prese11tato dal p r of . ~ [ a ngin, direttore d el Mu seum, i stituto nel q uale lo Spallanzani e r a s ta to ch ia1nat o ad i11seg11ar e .
Eroica devozione di un medico • IJ d ott. Gr andjéan d i Grandis (Rhone) a veva iii visita u n g·iovan e colp ito d a g r ave emorragia . ort dis11onend o d el 1nater i ale n ecessario, si recò per soi1a1n1e11t e ad u na farm acia pro ssima; n1a al r i t or110 n ella fretta, inci~mpò e si r uppe un a g amba . E bbe i l cor aggio d i t rascinar si fino al pazie n te, n1algr ado l 'alroce d olor e, e r iuscì a salvar lo; p oco dopo un collega ch iam a to d '11rge11za g l 'in ges ò l a gam})a.
Infortuni di sanitari.
•
1 ella -far111acia clell 'Osp ed al e d i l 're ia (i\l acer at a)
il far 111acist a Zefiro Bartol i 11a avu to il capo comp 1e tan1ente asp-0rtat o d all 'esp losjon e di l111a b on1bola cli os igen o .
L'aeroplano a servizio della chirurg·ia. I11 seg11ito al no,t o in cid ente avia torio verifica tosi ·all 'imboccatura ùel p ç>rto d i Terra n ova P a u sani" , il prof. R . Ba,st.ian elli , su invito del mi11istro dell 'aerona utica on~ fla}J)o, si è portat o i n1n1eclj a ta111e11t e alla Maddalen a su di un idropln110 cla l11i st esso pilot a to (poich è il Ba,sti a11elli è t11t appassion at o d ell 'aviazio11e, e p ossied e u n ae roplano d a · turismo) ; er a accon1pag11a to d all 'o n . Di Nol a. Il viagg io è d1.ir ato u11 'ora e i11ezza . Il p rof . Bastian elli l1a p r estato le su e cure efcicac i. L 'j11ò on1 a11i h a f::lt to ri torno in volo a Ron1a.
La peste a Ginevra 1 I g ior11al i d i Bern a h a11110 r acco! Lo la voce di tre casi di p est e poln1onar e, ch e 'ar eb])er o stati consta tati a Gin evr a 11el quartiere Car o uge. Si clice ch e l a 1nal attia sareb be stat a in1p0Ptata dal1'Eg itlo . L ·11fficio sa,n i t ar io p er ò p ub])l ica un co111 unica lo })er r assicura r e 1a po p olazio11e as ere11d o che fi11or a n on è st a to d e r1u11cia to alc un caso d i J)es te, ina ch e in og11i 111oci o on o , lat e prese Ll1lle le i11isl1re neces arie.
Frode farmaceutica. l · n cer to J oh n S. P e ter on di Lo Angeles è tnto cond a11na to ad u n anno di car cer e pe r ave-
1780
LA
IL P OJ lCLINICO
No
XXXVI, NuM. 48]
re n1e so in co111111ercio u11 ri111edio che co11sisle' a di arqua co11 aggiu11t~ di u11 po ' di sale '> di t111 po ' di borace; ogri.i boccetta veniva venùula JJer B-4 dollari; ~l con1111ercio durav~ cla va ri' µuni..
pendice, sulle cisli iuxta-i11testi11al"i, sull 'occlu sione duodena le pos t-operaloria, sul Yolvulo del crasso, sui .tun1ori clella ca1)sula ~diposa del re11e, sui tumori 111is ti del re11e, sulle cisti ossee, sull 'isterecto1nia fo11dale, sulla riparazione del dotto bil~are con1u11e, sui tu1nori intracB:nalicoInsegnanti russi revocati dagli studenti. lari clel seno, sulla cur~ dei flen1111oni della 111a~o, ecc. In guerra rese d ei servizi preziosi e 11e So110 s lali espulsi 65 profes ori e 155 assisle11ti tr~sse argo·me11Lo i)er una serie di studi in1poris truttori cla11e 11 TJ11iversità d ella Russia dei Sotanti, sul microbisn10 latente dei pro~ettili, sulle victi, i11 con segue11za cli un esa1ne d'idoneità soernie diafram1natiche traun1at~che dello sto1nas te nuto ji111a11z i a Con1missio11i co111po,s te da educa Lori con1u11isti, operai e stude11ti . 'fra g·li espul- co, sull a11eurisma ar tero-ver1oso ·c arotideo, ecc. Lasci~ a11che alcu~e tra ttazio1ii pregevolissime : s i ~ il prof. Dimitrij l)imitrijevic Plet11ev, inse~ella « 'fhér~peutique chirurgicale ))' pu])blica ta g11a11le di p~tolo·gia speciale e terapia i1ella l a Ur1iversilà so' i&~ica cli Mosca : è un reputato car- · co11 Leriche, ha redatto g li ultimi due volu111i, o:ve prende in esa1ne quasi tutti i ca111pi della diologo. Altri 92 professori 11011 sono s tati riconchirurgia; la « Chirurg·ie des os et des ~rtict1fern1ali. ~IoJti insegnanti ha11no rasseg11~to le dil ations des i11en1bres » è uscita proprio quen1i. _io11i, i11 seg·110 di protesta co11tro l 'onta di s t 'an110; va segnalato anche il YOlt1me « Cancer farli e an1j11are dai propri stude11li. du reir1 ». Preparava una trattazione sull ·anatomo-patqlogi~ chirurgica. Ha ispirato ai suoi alL'Università di Quito danneggiata da un incendio. lievi tutta una serie di lqvori. Era anche un un1anis ta appassionato e soYraIl i>a la zie centrale d ell 'Università di Quito tutto un Q.lle11isla con su1nato. (1'~qua<lor~ è rimasto distrutto da un incendio, R. }Jrovoca te• da Iuoch~ artificiali. Parecchie perso11e aret.>hero rimast e 11cci . e. _8 111orlo a Lione i11 età di 79 anni il prof. LÉON BOUVERET, agrégé, capo di servizio ospedaliero. F11 ~utore d1 preg·evoli studi, tra i quali U11 'j1 t.fezio11e tifo jrle co11tra tla 11ella sala operasegnaliamo quelli sulla tensione inter111i~tent~ toria, iJer u11a lie' e ferì ta infertasi in~vveduta de11 'epigastrio (seg11-0 di Bouveret), su lla d1astas1 ·men te 11el ina11eggiare una cistifellea carica di cru1cerosa (la sua teoria sull 'origine della cellul.a baciJli perifici , ha ucciso a 51 anni il prof . ca11cerosa è rljscu ssq e disct1tibile, ma le sue riPAUL LECÈ.NE. cer ch e sono 1nolto pregevoli), sulle for111e a110~ L11a clelle pi-L1 l)Oten ti i11tellige11ze ed uno dei i11ale rleìla st enosi pilorica e sulle ps~ ucl? s te110~1 cuori !) ÌÙ 11obili aj servi zio della c h i1·urgia, scampilorich e, sui primi segni della nefrl1te interstipa ior1.-0 con Lecè11e. · ziale, la teoria del ri t1no di galopp~, ecc. Ha deA ,-eya, co1npiuto t1na carriera brill antissima, scritto inolti rasi .clinir i inter essanti. Ebbero ~ar raggiunge11do a 43 anni il posto di profess<;>re d~ ga cliffusione due su~i libri : ,« La neurasthèn1,e >~ patol og·ia r hirt1rg·ica presso I~ Facoltà medica di e cc Tra ité des mala dies d e 1 estomac » . Da 'ari Parigi. . . . anni aveva rinu11ziato ali 'attività scientifica e Ha pubblicato una mole imponente d1 l ~vor1 , i1rofes~ionale . m-01 t i d e i quali cliventati cl assici : sui tumori . rnaA._ P. lig11 i pri1nitiv i del te11ue, della parotide, dell ap1
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1
Indice alfabetico per materi e._ cc l~acilltts
aborlus » ca u._,a fl 'i11Iez jo11e Litiasi biliare: lra l La11i'e11·~0 . Pag. 1772 )) Jtel l ' U0'1110 ~l edìci11a i11ter11a: co n1u11icazioui varie 1758 Pag. 1770 )) )) Beri-beri: etiolog·ia inicr obica P 1753 1770 Paral isi poltiche )) 1~ibl iografia .. 1754 Professioni sanitari e e affini: uigilan~a )) 1773 )) .Bnl · v1~R t::T L . . 1779 Puerperio: emipleg·ie ecl afa ie transi)) )) 1752 Chirurg ia : co1nu11icazioni Yarie 1764 torie )) 1774 RalJbia: c11rQ Col ec is lili cr o11ich e • urotropi11a p er via 1743 )) end0Ye11osa 1772 Reazio1te di lli11tOll i1eJla . jfiJicle Stornaco: st1ll ft resezio11e })er Yia supeColec j tili: piloroduolle11iti nelle - . » 1771 )) 1769 » 1772 riore . . . . eo 1ei>er1·loneo i"d a t·d i eo 1775 Surrenalecto1nia si11is lra: tec11ica .. )) 1752 Co lon ic ~)s tive: svil up1)0 in .A.1nerica » 1776 Tiroidectomia i1el gozzo es0Jftalm1co )) 1752 Cor rispo11.dertze · · · . » 'fuinore in isto della parotide (mixo1776 Cr oiiaca del 1>iovimen.lo profess1onale . » )) 1845 · d co11dro-epjtelioma) · . Gangrena d ell e cstre1ni·~à con r1guar o Tun1ori delle g l a11dole e11<:locr1ne: efall 'e ndocardi te oblitera11te » 1755 )} 1751 » 1779 fetti ge11eral~ . . · . . LEcì::~H P. . . . 1747 Vie respjratorie: 1esio11i cro111~he i~1 Liqt1or: iper te11s io11i costituzio11ali : . » rapporto alle csige11ze d ella Y1ta i111Liliasi biliare: si11dron1e e11ter0Yesc1co)) 1760 1771 litare 1> I a re · · · . >~~~~=~~~:::::=~~=:===;=:=;=~~~~~~~~=;:===:~7" ))
= . . di la'ÒO'Ti pubbt•cati nel Poliolinioo . se non in Non è consentita la Tist,ampbblica•'one di aunti di essi sen1a citarne la fonte . rid aut0Ti11a1ione scritta dalla Tedazione. • "''stata a pu R.ed
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V. AeooLI,
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[ANNO
XXXVI,
Ul\1.
4
J
1781
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Eccone il sommario : PARTE CENERALE: Anatomia e Fisiologia della oute , Patologia generale, Semeiolog:ia, Terapia generale - 01.assifi.cazione delle malattie cutanee. PARTE SPECIALE : Disturbi dii Cil'lcolazione e malattie dei vasi • Dermatiti - Dermatoe.i che B<>gliono presentare[ nel corso di malattie del sam.gue e degli organi emolinfopoietici - Pemfigo e Pemfigoidii - S.clerodermia e s·tati s.cleroderm~<'i - Atrofie - Nevrodermie Cheratoei. - A"fezioni ·degli annessi e delle appendici cutanee Anomalie dell.a pigmentazione - Tumori - Malattie infettive specifiohe e parassita rie - Pitiriru:;i rosea - Psoria&i - Lichen ruber. APPENDICE: Dermatos i dei l avoratori - Dermatosi e:i:mulate.
I
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1782
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_.. Per l'ITALIA, le so praelencate pubblicazioni si possono ricevere anche in piego o pacco ~ravato d&I loro risp~t. tivo importo; ma, in questo caso, il loro ammontare viene aumentato delle occorrenti tasse d1 Assegno e del Vaglia di rimborso. Si tenga dunque presente che il mezzo più semplice, rapido ed economico è quello di rimetterne l'•m· montare mediante Vaglia postale o con Chèque bancario riscuotibile in Roma . IJ Per !'ESTERO. a causa delle maggiori spese postali necessarie !le~ la spedizione, l'importo dei libri va ~umen. tato nella misura del 10 per cento e l'ammontare complessivo deve essere inviato mediante Chèque o Vaglia banoario riscuotibile in Roma, non potendosi eseguire, come per l' Italia, la spedizione gravata di assegno. ~~~~~~~~~~~~~ ~~~-~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~--~- -
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ANNO XXXVI
Roma, 9 Dicemb1·e 1929
Num. 49
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fondato dai professori:
. GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
SEZIONB PRATICA REDATTORE CAPO:
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PROF.
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SOMMARIO.
'I'. Pontano: Leishmaniosi ifn soggetto <i i 52 auni cc·ntratta in Abruzzo. - F. Capacci.ni: Tre ·~ aASi di febhre on.d u lante da. « Bacillus Abort11s ,, n ell'11omo. Apparecchi e strumenti nuovi : I. F azzari: Un n11-0vo e semplice apparecchio autom ati co, a comando di:retto, per togliere a-licun!i jncon ven•i enti a lla p,ratica del pneumotorace artifici a le. Lezioni : N. P h. Tendeloo: Nefrite e nefroGi. Questioni del giorno: J': Trruba11d : La febbre boutonneuse ,, di Tunisj, 1a febbre esan temati-0a d i Ma rsiglia e l a dengue di Grecia e dii S:Lri a: loro possibile i dentità. Sunti e rassegne : S I STEMA NERVOSO : R. Le:ricihe e R . Fontaine: L~- -chirllil'gia del simpatico. CIRCOLA· ZlONE: A. S. G:ranger : Le moderne vedute sull'>ipea-tensione essenzi a.1e. Cenni bibliografici. I Congressi di Medicina e Chirurgia: VII I Con gr esso della Societ à Italiana .di Urolog·ia.
Osservazioni
VITTORIO ASCOLI
c!ini che :
4(
L 'arterioecleroSti. ,d-el fondo ocula r e. - Le emorxa.gie retini~ ch e. - Oisti idatica ,d,e ll 'or bita. - TERAPIA: I l tratta.mento moderDQ della febbre puerperaJe. La qu estione del trattamento dell'aippendici te acuta in gravidanza. - MEDI CINA SCIBNTIFJCA : L ',i'l'l·f luenz·a del. l'apn!!.caziione esterna d el caldo f'I ·del freddo a11l p oter~ Gl?c:rnt:®.:ig -.geg,l i A4Igàiii di.gerenti. La fnnz·i c:ne d~l mt1scolo d'Oddi. - Ricerche sperimenta1i sulla patogenesi dell'ulcera pepti ca del di.g.i.uno. Ll r.ic~bio a1'imentare dopo gastrectomia totale. POSTA DEGLI ABBONATI. VARI A: Idi-0si11 cra.3ia e psi~hi Rmo. · Politi ca sanitaria e giu•·isprudeni:a : G. Selvaggi: Con. troversie giu.riddche. · 1Nella vita professìona!e : Cronaca del movim ento prof es·s i on a le. -· Conc-0roi. Nomine, promozioni ed onorificenze. Appu1nti
per il
m edico
pratico : CASISTICA:
'
Notizie diverse. Rassegina della stampa medica. Indice alfabetico per materie . •
OSSERVAZIONI CLINICHE.
polmonite, e nel ' 23 un.a nuova polmonite. R m alato dal febbraio '29. • Leishmaniosi in soggetto di .52 anni La m al.attia si iniziò con febbre alta e forte cont1·atta in Ab1'uzzo. cefalea. Dopo i primi 10 giorni la febbre dim in uì e rimasero piccole elevazioni serali; la T. • PONTANO cefalea si attenuò e, sebbene l 'appetito fpsse pro f. inc. di Clinica d elle m.ala tti e infettìve discretamente conservato, si iniziò un periodo nella R. Univer sità di Roma. , di · decadimento notevole delle forze. F u assoggettato a cure antiluetich e, avendo Sa1. ebbe superfluo illustrare un caso clinj co di Leishmaniosi, contratta in Italia: è noto ch e un sanitario ritrovato· la reazione di Was eriii molte provincie d 'Italia la malattia è stata m.an n positiva. Non cedette I.a febbre, anzi diagn osticata n ei paesi bagnati dal Mediterra- og·ni tanto periodicamente si presentarono crisi n eo, sul litorAle .adria tico, sul Tirreno, e in febbr ili a lte con lieve brivido e qual ch e suqu.a lche città lontana dalla costa. Ag·g·iungèrei dore. Fl1 assoggettato a cure chininicb e intenun'altr.a provincia a l n overo di quelle colpite se, tai1to più ch e il paziente con1jn cja,·a ad g·ià conosciute e precisamente un paese situato . accusare violento dolore n ella regione ipoconsulla sponda adriati ca~ ma il caso clinico, che driaca inistra. Nemmeno con la cura chini~ io brevem ente illustro , si presta a considera- nica la temperatura accennò a scendere alla zioni d 'ordine genera le ch e a m e sembra no jm- n orma, .anzi· irregolari si ripresentarono le febportanti, e reca una nota decisiva a tan te di- bri , spesso elevate nelle ore pomeridiane. Il paziente si lamentav.a di tosse stizzosa con scussioni .ancora aperte. Si tratta di un u omo di 52 anni, M. l J., pen- espettorato mucopurulento e di dolori vaganti. Persistendo la febbre e l 'astenia, il deperisionato ferrovia rio, nato e residente da l '24 in Abruzzo (Roseto, sulla costa a driatica, in pro- m ento con n otevole anemia, per istendo dolori vincia di Teram o), indenne da malattie vene- al] 'ipocondrio sinistro e. anche alla base del r ee, ammogliato senza figli. Da ragazzo ebbe torace a destra , egli ,-ien e a Roma.
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IL POLICLINICO •
I dati fondamentali quali risultavano da una come una malattia acuta febbrile, a febbre onprima osservazione (17 maggio '29) erano i dulante, l ' esam·e del sangue rivelava una moseguenti : discretamente nutrito, la cute palli- dica anemia coi caratteri dell 'anemia secondada, erpes labialis, non edemi. Polso 90. R. 18. ria ma con una leucopenia di grado eccezionale Temp. 37. 9. A carico dei polmoni qualche (1900 leu cociti per 'mmc.) e con una inversione sibilo alle basi; il cuore n ei limiti, con toni della formula leucocitaria, in cui il v.a lore pernetti. L'addome aumentato di volume, seI1za centuale delle cellule mononucleari, era più liq~ido , nè reticolo; il fegato in alto al 5° spach e doppio di quello delle cellule polinucleari. zio sull 'emiclav·eare, scende ~otto l'arco costale Diventava superflua qua.lunque discussione per 4 dita · trasvers~, duro, liscio, indolente, rigu.a rdante molte forme di splenomeg.alia (maaltezza massima 22 cm. La milza in alto al lattie del sangue) e si riduceva l'attenzione a 7° spazio sull 'ascellare media, deborda dal- quelle forme infettive ad andamento prolun1'arco costale di 6 dita trasverse (altezza masgato, caratterizzate da epatosplenomegalia ed 8ima 20 cm.) : è dura, liscia, leggermente do- anemia. La leucopenia estrema (accertata con lente, a forma di focaccia a llungata, facilmente numerose conte eseguite su prelevan1enti difspo tabile. Scarsi e . picco] i gangli su tutte lB fe~enti) f.aceva escludere la malaria (il malato stazioni linfatiche. · non era cach ettico), la melitense, la sifilide, Sul dorso delle mani, più estesa a S. , una tanto più ch e con la leucopenia si a ssociava chiazza di eritema con piccole papule, che par- inversione della formula leucocitaria. , zialmente scompaiono sotto la pressione, leg- , Il malato era un adulto, vivev.a in un paese germente pruriginosa. dell 'Abruzzo: questi da ti rendevano per lo Nè albumina, nè zucchero nelle urine; preineno .a ud.ace il sospetto che si . presentava losente urobilin.a , negativo il sedimento. g·ico frutto del! 'indagine clinica: epatosplenoIl nostro malato, di 52 annf, presentava m eg,alia febbrile con , f.ebbr·e periodica, leu coadunque da tre mesi febbre irregolare)· in quepenia estrema, inversione della formula leucosti tre mesi era divenuto debole e pallido, citaria .avrebbero senz '.altro indotto a porre la l 'esame clinico dimostrava una epatosplenodiagnosi di Lei hn1aniosi se avessimo av~to m egalia notevole con urobilinuria. Il ~a.lato davanti un b ambino, un adolescente , un gioera stato curato per sifilide e per malarta inu- vane; in Italia e in un adulto di 52 anni il tilmente. sospetto diag nostico, al lo stato de~le cose,. do-Il no tro orientamento clinico, coi soli d.ati veva sembrare una audacia. Fulci e Basile a obbiettivi e anamnestici", era, nè poteva esser e Rqma, su reperto di. autopsia, ne descri s~ero div·e rsamente, incerto: epatosplenomegalie e~~ un caso di 19 anni; « le malade le plus agé , febbri prolungate possono avere origine la p1u afferma Nicolle, dont l 'observation n e soit pas svariata. Tra le forme di origine infettiva, u11a discutable, comptait 19 all6 ». doveva essere subito sospettata come capace dì Ma il peso dei fatti osservati era tale da dare febbre per mesi irreg.olari e ondulanti co~ indurci, prima di ogni al tra ricerca, al mezz~ milza e fegato ingranditi e dolori simili a quelli diretto decisivo per risolvere il pro~lema. e c1 di cui il m .al.ato -si lamentava: 1'infezione me .. sentimmo autorizzati a pungere la n111za : i prelitense. La sierodiagnosi e l 'emocultura resulparati a1llestiti col su cco splenico. died~ro come tarono negative. reperto (colorazione Rom.a~o~sk1 -. Le1sh~an~) E elusa la diagnosi , ch e si presentava co~e una innumerevole quantita di Leishmanie i~ diretta illazione della storia e dell 'esame cligran parte incluse n elle grosse .cell~le sple~1nico era n ecessario completare lo studio del che , in parte libere. Ogni dubbio d1agno~t1 co ca o '. La conta dei globuli diede i seguenti era risoluto: il nostro malato, uomo di 5~ resultati: anni ' che da 5 anni non si era mosso dal. . Emazie 4. 296.000 ; leu cociti ·1900; Hb 70 %; l'Abruzzo era affetto da Leishmaniosi. val. glob. 0,82. Le ricerche furono completate, oltre alle sieLa formula leucocitari.a : Polimorfonucl eari: neutrofili 23 %; eos1no- roid'iagnosi e all' emocultura negativa, .anche la reaziorie di Wassermann resultò negativa. nelle .. . fili 1 %; basofili O %. Mononucleari: linfociti 64%; monoc1t1 2% . nostre m.a ni, eseguita con metodo clas~1c~ e Nessuna alterazione importante a carico del- con tre antigeni; l 'esame del sangue . per~fer1co negativo. La cultura del succo splenico in .terle emazie. Il r esultato dell 'esame del sangue apparve reno di Nicolle (NNN), dopo 5 giorni: di.ed e ai nostri occhi davvero interessante e capace luogo allo sviluppo di forme fla~ellate ~1 Le1sh · mania , ch e per ora chiamo Le1shman1a senza di fornire orientamento alla diagnosi. ~n. questo malato , in cui l 'infermità si era in1z1ata appellati,ro. I
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SEZIONE PRATICA
La reazione del siero di sangue al formolo ( econdo la tecnica di Napur e di Muir) diede resultato positivo completo e precoce: in 2 minuti il siero di sangue, con l'aggiunta di una g·occia di formalina , si trasformò in una massa -olida dell'apparenza del bianco d'novo. La cultura del sangue in terreno NNN negativa.; egualmente negativ.a in sangue citratato,· in quest'ultimo terreno n egativa anche la cultura del succo splenico.
* ** Quésto caso di Leishma niosi, sicuramente accertato, si presta ad utili considerazioni cliniche, e a qualche con clusione d'ordine biolo:gico generale di una certa importanza. La Leishmaniosi può colpire un adulto anche in Italia: finora in Italia è stata den ominata Kala-.a zar mediterraneo, o Leishmaniosi infantile; come eccezionale è citato da Nicolle il .caso di un giovane di 19 anni. Non basta: il parassita ne è considerato la Leishmania infantum, perchè essa non .aggredisce l'adulto, a differenza di quanto avviene nelle Indie dove ]a Leishmania colpisce pure prev.alentemente le prime età, ma può colpire gli adulti e viene denominata non· più infantum ma Donovani! Può colpire anch e in Italia un adulto: il che significa ch e n·e lla mente analitica del clinico J 'eventualità Leishmaniosi degli adulti deve es• ser~ .a mmessa come una eventu.a lità da tenere in considerazione, dacchè la clinica n e dimostra, se pur raro, un caso accertato. Nel nostro malato valorosi medici avevano pensato alla $i fil ide, alla malaria; non avevano neppure n1esso nel bilancio delle possibilità diagnostich e la Leishmaniosi, ed in verità chi avesse avuto vaghezza di riscontrare sui libri tra le plenomegalie ·degli adulti , non avrebbe trovato neppure enumerata la Leishmaniosi. Deve indurre al sospetto, dacchè I.a po ssibilità è dimostrata esatta dal nostro caso, la ~plenomegalia con epatomegalia , febbrile , accompag n ata ad anemia; ma il piinto sostan-
ziale che avvalora il sospetto ed autorizza ad iina indagine decisiva (la puntura della milza) è l' esanie del sangue. La leucopenia, quale era n el nostro caso, non si riscontra in nessuna altra m.alattia febbril e, pecialmente se asso-
ciata a.ll 'inversione della formula leucocitaria. La puntura della milza , d 'altronde innocua se eseg·uita con tecnica esatta, è mezzo di certezza diagnostica ed è guida ad una cura, che , se 11recoce, salva il malato. Giustamente osservava il Gabbi nel ' 14 ch e troppo affrettatamente si erano voluti imporre limiti ristretti a lle prime constatazioni fatte n el
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bacino del Mediterraneo e ch e n on si poteva incatenare il futuro con precoci affermazioni. cc Se i nostri medici, egli scriveva, in ogni caso di malaria incurabile dell 'adulto si facessero a pungere la milza, si troverebbero forse altri casi n. Ed io aggi ungerò che se in tali casi l 'esam e del sangue (leucopenia spiccata, con inversione della formula) fosse spinta per il medico alla esplorazione con la puntura splenica, forse il Kala-azar indiano e l 'italiano ~on sarebbero differenziati dai cc limiti d'età ». Tra Kala-.azar infantile e il nostro dell 'adulto, nessuna differenza clinica, nessuna differenza parassitaria: la febbre, lo stato generale, il comportamento della milza e del fegato, manifestazioni cutanee ed intestinali, il comportamento del sangue sono identici. Nè basta: n el nostro malato , adulto di 52 anni, ,la cultura · è stata positiva n eg·li stessi terreni di Nicolle ch e si ritenevano specifici per la L. infantum. Morfologicamente poi e nel reperto parassita-· rio della milza e n elle forme flagellate nessuno potrebbe trovare una b en ch è minima differenza tra quella _ da noi rinvenuta e coltivata e quella descritta nel l(ala-azar del Mediter raneo detta infantum.
La, Leishmaniosi a.d unque può 1iel Mediterraneo colpire l'adulto colla stessa sintomatologia con la quale colpisce il bambino, senza che vi sia.no apparenti differenze pa.rassitarie, sicchè, se pure la fr equenza per ora si appartiene alla etn infantile, è per lo m eno improprio parlare di Leishmania infantum! Si potrebb e p en sare . ch e questo mio caso sia il primo della serie degli adulti o indiana rin. venuto in Italia, e che come nelle Indie si può svolgere di p.ari passo, accanto a quella in fan· tile. È n ota la discussione sulle differenze che alcuni vogliono stabilire tra le ' 'a ri e specie di Leishmanie. Nel recente volume di Brumpt, l' A. pur fa .. cendo ampie riserve , distingue an cora b en cin .. que specie n el genere Leishmanie: tropica , bra. . . ili ensis, · nilotica, Donovani, infantuml e' è da dom.a ndarsi a quale delle specie ap .. partien e la Leishmania da noi rinvenuta n el su cco splenico e coltivata. Ricordo rapidamente ch e i criteri i quali, secondo a lcuni, valgon o per la identificazione delle varie specie, sono ad uno ad uno tutti caduti dinnanzi allo sperimento convenientemente allargato. E così , m entre tutti sono d'accordo ch e qua lunque specie di Leishmania non è m or fologicamente distinguibile e n ello stadio intracellulare o libero a flagellato e nello stadio flagellato in cultura in t erreno speciale, tutti h anno dovuto ricono cere ch e i 1 san~ue ci tratato è ])es imo terreno di cult11ra , eh e spe so
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IL P OLICLINI CO
fallisce .allo scop o, e ch e n on può quindi essere ritenu to m ezzo di cultura differenziale; mentre il t err eno NNN è ottimo p er qua lunqu.e Leishm ania, di qualunque provenienza e qualunque sia la sua n.aziona lità. Del r esto nel sangue citrata to si dovrebbe sviluppare solo la Donova ni, m entre J emma , Di Cri stina, Longo sono riusciti a coltivare quelle ch e d eterminano il Kala-'.aza r n ei ba mbini, ossia la L . infantum. E g li an imali da esp erimento più che divi d ere , son o serviti sempre più a ravvicinare e a d iden t ificare in una sola le varie specie di Leishm.anie : con ogni specie di Leishmania si infetta la scimmia, il topo, il ratto; il cane non sfugge .alla infezione con la Donovani, se invece di limitarsi ai dati clinici, gli animali son o _c onsiderati ed esamin.a ti dal punto di vista culturale ed anatomo-patologico. D.a m olti oggi si disting·uono due speci e_ di _,. Leishmania di cui una è specialmente dermotrop.a , sp ecializzata quindi n el dare lesioni cutanee (tr opica) , I 'altra è viscerotropa e dà la form~a v iscer.a le (Donov.a ni). Senonchè anche qui l 'esp erimento h a dimostrato che una Leishm a nia coltivata da un l{.ala-azai viscerale può provoca r e un bottone d 'oriente negli animali da esperimento, e inversamente una Leishmania tro11ica può provocare -lesioni viscerali n el to1Jo (Brumpt) . Le b.a rriere, artificialmente cr ea te. , cadono a d una ad una, l'identità morfolog·ica si completa coi caratteri culturali, coi dat i s perimentali ; r esta a differenziare le Leishm a11ie olo il çriterjo della provenienz.a (infantun1, D on ova n i , tropica) , a se con da che essa provien e d.a un b.ambino, da un adult.o , da una les ion e cutanea (bottone d'oriente) . . Se lo studioso di laboratorio dovesse, da ' 'a11ti a d un ceppo . di Leishmania d 'origin e ig·n o ta, ' d ecidere d ella specie, qu.alunque crit erio discriminativo verrebbe m eno allo scopo e lascer ebbe incerto : la nostra Leishmania infa tti coltivata in un malato n el bacino d el Medit errane·o, b en e s viluppa ta in terren o NNX, e non in sangue citratato, avrebbe dovuto ap-· parten er e alla s1)ecie infantum , m .a proveniva da un adulto di b en 52 anni! ed allora, non h a più r ag·ione di esser e o non può per lo meno essere più g iusti.ficata la qualifica d ella specie in f.ant un1, qu.ando questa non ha car.atteri morfolog·ici , non ha caratteri d ecisivi ct1lturalj , p u ò a.~·g·re dire l 'adulto d eterminando il medesin10 q u a dro morboso. P er cli ffer en ziar e le speci e di Leishmania h a porta to 11n contributo importante il compianto Nogu cl1i , il quale r iprendendo i tentativi d el Ban d i, rife rì alla conferen za internazionale sui ]) r O}) Ir 111i ig·i e 11i e i d e11 'Ameri e.a trop icale (1924)
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di aver potuto provocare agglut]nine sp ecifich e n·egli animali utili a distinguere le Leisl1ma11ie in tre sp ecie. Egli concluse che per le proprietà a g glutinanti la L. Donovani dov eva considerarsi identica a quella infantum; m entre er a differente da quella tropica e da quella brasilie nsis . Per Noguchi le specie di Leishmania adunque, riconoscibili per mezzo dell 'agglutinazione, sono tre: la Donovani o infantum, la tropica e la brasiliensis. I resultati di Noguchi ebbero qualche conferma (Klinger), m a h a nno lasciato increduli molti studiosi per la difficoltà del giudizio e per la ~ariabilità d ei r esultati. P er quel che riguarda la differenza tra Don ovani e infanturn io cr edo non sia più lecito ostinarsi a ritenere come dimostrative differenze peregrine e artificiose, quando la pato- · logia umana oramai è decisamente contraria a lla distinzione, quando la patologia umana in .altri c ampi ci mostra che, cambiando condizioni di luogo, di soggetto, di costituzione, di trasmissione, lo stesso p.a r,a ssita può occasionare i quadri clinici più differenti , e un virus mutare il suo dermotropismo in viscerotropismo più particolarmente in neuro tropismo. Perfin.o le barriere che dividono in qualche modo la· tropica dalla -vi scerale, sono d estina te a s parire se meglio saranno noti i veicoli di trasmissione e particolari stati immunitari delle varie età e dei ·v.ari t essuti: io devo soggiungere che, sebbene mancasse il controllo microscopico, clinicamente io avevo diagnosti e.a to n_ello stesso paese un altro caso di Leishmaniosi e precisamente un tipico bottone d'ori ent e frontale I ·
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Il nostro malato ha presentato rnanifestazioni cutanee qu.a li sono state descritte n el Kalaa.zar viscerale: chiazze di arrossamento, essuda tive, con formazion e di papule ~solate o conflu enti eritèmo-emorrag iche. Non ho ritrovato i par.assiti alle·s te·n do p·r eparati d.a l1le scarifica. . z1on1 . Il paziente ha presentato una episodica ma-
nifestazione · gastro-intestinale a tipo diss enterico, quale si suole con fr.e quenza constatare n el quadro clinico d ella Leishmaniosi infantile. È stata iniziata la cur.a specifica col tartar~ s tibiato. Il primo rimedio usato è stato l 'antim osan a dosi progressive da 5 ad 8 a I O eme . a g iorni alterni. Dopo l 'introduzione di 80 em e. p er ·via endovenosa n ello spazio di un mese, noi abbiam o ottenuto i seguente r esultati: la ...... febbre .non è scompar sa, e m .a ritien e il tipo · irregola r e, con tregu e di apiressia brevi , e
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SEZIONE PRATICA
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qualche improvvisa cuspide febbrile. Lo stato ci.ata ad inversione della forrnula leu cocitaria. generale è migliorato e n ella nutrizione e nella La diagnosi è confermata dall 'esan1e microsco~ sanguificazione, i corpu scoli rossi diminuiti alpico del su cco splenico e dall.a .prova culturale - .l'inizio, sono di nuovo saliti fino a 4.000.000; in terreno NNN. persiste la leucopenia .estrema (2000-2800 leuIl caso dimostra ch e in l ~alia il I<.ala -azar .cociti) con la classica inversione della formula non è esclusivamente infantile, n1a ch e può leucocitaria. La milza non è ridotta di volume, colpir.e anche gli adulti. nè ridotto di volume apparé il fegato, sebbene Considerazioni sui caratteri d ella Leishmania · coltivata e sulle conoscenze più moderne ini dolori splenici siano notevolmente diminl1iti, • • la puntura della milza ha dato resultatò posi- ducono l 'A. a sostenere ch e esiste una specie tivo per la ricerca della Leishm.a nia al 7° gior- sola di Leishm~nia. no di cura, al 15°, al 30° giorno di cura: i Il caso curato col tartaro stibiato per via endovenosa mostra notevole r esistenza al riparassiti si presentano di perfetta morfologia, .colorabili col Romanowski, meno _raggruppati m edio. -e con maggiore tend.enza alla forma libera. La ·reazione al formolo sempre positiva, rapida e Tre casi di febbre ondulante intensa. da '· Bacillus abortus ,, nell'uomo. Siamo ricorsi nel secondo mese di cura al tartaro stibiato, soluzione al 2 %, elevando la Dott. FERDINANDO CAPACCINI - Forcoli (Pisa) . dose progressivamente da 10 a 30 cg. Con que:ste dosi il paziente accusa secchezza d·ella g·ola Le nurnerose pubblicazioni, ch e, specie r einsopportabile per circa mezz'ora con tosse centemente, hanno veduto la luce su questo stizz·o sa, d ella durata di circa un 'ora , sen so di argo1nento, non hanno ancora risolto il diprofondo malessere ch e c i ha costretto a di- scusso problema della patogenicità per l'uomo stanziare -le dosi di 3-4 giorni ; la cia n osi lieve d el Bacillus abortus di Bang. ie transitoria. Credo utile p er ·questo riferire tre ca~ • di Gli effetti utili sono piiì evidenti: le emazie febbre ondulante, ch e per l 'insieme d ei suoi. ~levatesi a· 5. 000. 000 sebbene la leucopenia IJercaratteri, mi se1nbra ·si debba riguardare co1ne sista, la febbre ha avuto qu.al ch e riaccensione un 'infezion·e da. Brucell~ var. a bortu s. ma in complesso si mantien e bassa sui 37 ' 2. Trascrivo i casi :r Dopo 15 giorni di trattamento col. tartaro stiCARO I . - · F . G., di a. 6, di Palaia. È un bambiato nella seconda serie delle iniezioni endovenose ancora la :punlura d ella mi]z.a ha per- bino òi buona costituzione fisica, che è stato sen1pre be11e. Nulla di notevole da rilevare nelmesso di rilevare presenza di Leishmanie mer10 l 'ana1nnesi -famigliare e person aie. Nel mese di numerose, ma ben colorabili , che 11anno dato febbraio 1928, ~l bambino si ammara im·p rovvisa·1'esultato negativo in un secondo tentativo cul- inente, con febbre alta (39°-40°) a tipo continuot urale eseguito nelle stesse condizioni e col remittente. La febbre è accompagnata da profusa sudorazio11e, specie quando si ha defervescenza. medesimo terreno che diede la prima volta la E. (). - Condizioni generali d epresse. Colorito <Cultura positiva (terreno NNN). pallido, gang·li ·normali. L 'esame dell 'app. respiLa resistenza alla cura col tartaro stibia to ratorio e dell 'apparecchio cardio-vascolare è nor;anche a dosi superiori di quelle consigliate 1nale. La ling11a è suburrale, l 'alito fetido, la stitichezza ostinata e ~l ventre è leggermente mef(]jfferenzìa notevolmente il comportamento di teorico·. Fegato di consistenza aumentaita. Milza iquesta Leishmaniosi n ell 'adulto da quel~o che sensibi.le e ben palpabile. L'orina è normale. Dopo costituisce oramai l 'esperienza concorde nella otto g-iorni di malattia comparvero dei d?lori artiLeishmaniosi infantile, in cui la malattia cede colari . diffusi che però a poco a poco s1 attenuarono. J.,a febbre persiste ~g1:1ale. ~a sier?~iag~~s~ piuttosto rapidamente al rimedio specifico. pralicatn jn 15a giornata dette r1sultat1. pos.}t1v1 Converrà insistere ancora dopo i primi due per jl Bang alla diluii ione 1/900 e per il m1cromesi dì cura ch e non sono bastati a sterilizoocco di Bruce J /200 . . .z.are l 'organismo infetto dalla Leishmania ; forCA so II. -- F. L., di _a. 25, coniugato, di Palaia. -se converrà, con precauzione, superare quelle Uomo ai costit.11zione fisica regolare; magro, paldosi dì 30 cgr. ch e si sol). o Pl.o strate insuffilido. Nulla si rileva di" importantè nel! 'anamnesi ,cienti per l 'esito rapido fa,rorevole . per sonale. Si amr11ala quasi contemporaneamente al precedente con febbre alta, a tipo r emittente, · RIASSUNTO. e accompagnata da . cefalea e sudorazione profusa. L 'c. o. non fa rilevare nulla di notevole a ca·Lo studio di un caso di epatosplen omeg·a]ia rico del t orace e del cuore. Si apprezza ·una leg'febbrile in adulto di 52 anni porta al sospetto gera tun1efazione del fegato e d ella milza, ch e è cdi ]{ala-azar per la leucopenia estren1a asso- dole rtte all a p alpazione. #
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IL POLICLINI CO
L 'appetito è assente, non vomito. Esiste diarrea. L 'a. accusa una diffusa dolorabilità agli arti e alle articolazioni . La febbre dopo una set~imana si abbassa notevolmente con r emitten ze fino a 37°,5. In 18a. giornata faccio praticar e la sierodiagnosi ch e dà risultato positivo per il m elitense alla diluizione 1/500 e per il Bang 1/1000. · CASO Ili. - F . E., di a. 30, coniug·ata, di Palaia . J)onna di costituzione robusta. Nul1a da riferire p er l 'a11amnesi famigliare e personale, remota. La donn~ s~ ammala néll 'aprile 1928. Dopo alcuni giorni di disturbi vaghi : cefalea , stanchezza generale, dolorabili..tà articolare, sen so di malessere; comparve febbre alta, oltre 40°, con forte brivido di freddo. Visitata da un altro sanitario fu sospettata, prima una polmonite, poi una pleuro-poln1onite, senza che però compaia nulla in seguito. Però contin11a la febbre alta, con dolori gen erali agli ~rti e sudorazione abbondante, febhre ch e ha delle oscillazioni rapide e profonde, con massimi di 40° alla sera e minimi di 37'l,5 al mattino. In 15a. giornata di malattia cade alla mia osservazione. L 'a. non presenta nulla di anormale all 'apparecchio respiratorio e a quello cardio-vascolare. Il fegato deborda dall'arcata costale, ben palpabile e leggermente dolente . La milza è molto ingrossata e sen sibile. L ·esart1e delle orine è negativo. Consiglio I 'esame del san gue e la sierodiagnosi risu.ltò nettamente })OSiliva ·p er il Bang, a diluizione 1/1000, e p er il melitensis 1/400 . In questi casi il vaccino melitense, preceduto da una dose alta (20 eme. negli adulti e 10 eme. nel bambino) di siero antimelitense (I. S. M.) ebbe risultato nullo. La malattia non fu per niente modificata e la febbre scomparve lentamente e dopo un::\ lunga cura ricostituente, alimentare e climatica. •
Le conclusioni degli st11diosi ch e si sono occupati di questo argomento, non sono sempre concordi. Infatti due tendenze si contendono il campo, sia sperimentale ch e pratico, e alcuni asseriscono -ed altri negano che il .B . di Ban g sia patogeno per l'uomo. Non sto qui a riportare in proposito le opinione dei vari ricercatori , perch è soltanto le cj tazioni mi porterebbero oltre il compito prefisson1i, di uno studio cioè, purame·n te pratico. Di n ecessità devo però fi ssar e un con cetto già espresso da altri., ma che mi pare già una conv.a lida alle conclusioni che farò in seguito. Intanto si noti che anche la questione della identità o no , dei due bacilli, abortus e m elitensis, non è ancora risolta . Però dal complesso di studi e dalle ricer ch e batteriologiche si può stabilire che esiste una Brucella co n due varietà: Brucella abortus e Brucella m e~ liten sis. La Brucella v.ar. m eliten sis comprende tutti quei microrganismi (a carattere Brucella) che sono stati isolati da ammalati di febbre mal-
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tese; e la Brucella var. abortusJ con1pre11de tutti quei microrg.anisn1i (a carattere Brucella) ch e sono stati isolati da animali (vacche) pecore, suini) che abbiano sofferto di ".abort<> epizootico e allevati in regioni immuni di casi di febbre maltese umana e dove è endemico l'aborto (Evans). Ma la differenziazione precisa e sicura dei due germi è, .allo state> attuale delle ricerche, impossibile, sia dal 1:1t() ba tteriologico che clinico. Solo la ter.moaggJutin.azione può offrire in certi casi dei dati di molta probabilità. Cosi dicasi della agglutina zione che avvien e .ad un titolo assai più alto per il Bacillo di Ban g, ch e per il melitense n ell 'infezione di a.b orto epizootico (Gabbi),
* ** Ed ora, prim.a di trarre delle conclusio11i,. devo fare alcune considerazioni in torno ai casi sopr.adescritti. La famiglia , a cui essi .appartengono, abita da moltissimi anni in una loca lità collinosa, isolata da ogni aggruppamentodi case. Nella zona, come nella famiglia, n1ai vi furono casi di febbri, da sospettarsi cotnemaltesi: e nessuno tien e gr eggi di pecore al1'infuori di loro. Per il pascolo, per la stalla ~ per tutte le mansioni ch e si riferiscono <1ì la vita di queste pecore, prov~ dono da soli, ~en za aiuto di estranei; il latte non viene b ev11tC> che da quei coloni e venduto dopo m.anipc1lazioni sufficienti a distrugger e eventu~li germi jn esso contenuti. Si dev,e notare che nel g1egg·e in parola (a detta dei famigliari) no11 si er.a ma~ verificata un.a epidemia di aborto epizooti co~ cosi intensa come nel 1928. L'esa1ne del sangue pr.aticato in diversi c,a mpioni l)Televati a pecore che avevano abortito. dPt te sempre un 'agglutinazione fortem ente positjv,ai per il (Bac. di Bang e leggera per il meliteIJ se .. L'insiem e di queste con siderazioni e il risultato della sierodiagnosi dei tre amrr1ala t1,. ~hP. dette sempre agglutinazjone ad un tit0lo più alto per il Bang, ch e per il m elitense, Jni sembrano criteri sufficienti per- ammettere in questo cas0 un 'infezione da Brucella a:Oortu s .. L'agente infettivo sar ebbe qui dì origine ovina, a differenza della maggiore parte d·et cas j,. ri feriti da .altri, di origine bovina. Dall'osservazione clinica dei casi sopra espas ti , si rileva l'estrema difficoltà della differenziazion e semeiologica e pratica di forme morbose puramente maltesi, da quelle prodotte da Bacillo di Bang. Io non cr edo - a l contr~! io di altri osservatori - che si possa fare una diagnosi differenziale. La curva febbrile, la udor.azione, la cefa lea, i dolori vaghi e di f-
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PRATICA
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• fu i, la . . pl eno- ed epatomegalia, la stipsi o APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. la diarrea, l 'anoressia ecc. , sono segni comu ni dell 'una e d ell 'a ltra infezione. Può invece ser- Un n~ovo e semplice apparecchio automavire come c r iterio differenziale la notizi::\. di tico, . a comando di1·etto, per togliere casi di aborto epizootico, ch e possono fare alcuni · inconvenienti .alla pratica del sorger e il aspetto di trasmissione all ' uu;110 pneumotorace artificiale. dell 'ag·ente infettivo. Ne11}1ure il con cetto terapeutico può for.n irci Dott. IGNAZIO F AZZARI, libero doc. ! .Palerni.o. . . ind icaz ioni per unà diag nosi differenziale . Infal ti ,a nch e i v,a ccini specifici , già diffi cili L 'introduzione di gas nel cavo pleurico, dì a olt e11ersi con microrganismi puri, non dàr1no solito, viene eseguita con un ago comune u n po ' grassetto, a punta non molto aguzza. L 'opeun risultato deciso. Il comune vaccino mcli ratore per mezzo di un rubinetto a tre vie, tense è con1pletamente in efficace, giacch è 1'ininnestato nella parte più a lta della bo·ccia del fezion e, ancl1e dopo il suo uso , ha un esauriForlanini, può mettere in comunicazione con m en to lento e graduale come si può avere la pleura ora il manometro, annesso alla bocsponta11eame11 Le. Questo comportamento h a un cia, ora la boccia stessa. certo Ya]ore differ enziale perch è n elle infezioni ì\1olto spesso I 'ago si ottura durante la pesicura111en le n1al te i il vaccino meli ten se (!>re- 11etrazione attraverso la parete toracica ed alce duto da 1 s ier o) ha · un valore e un potere lora , ond e evitare la dannosa manovra d ella cur.ati,-o a sa i prezioso. cc spremitura n si sono ideati .a ghi che a bbiano la possibili tà di })Oter esser e introdotti forn iti L 'e1)icle111iolog ia d ella infezion e da baci!lo di dell'anima. Di .aghi di questo tipo ve iie sono Bang, c i mo. t r.a anch e il criterio profi lat~i 1. o diversi ; ma quasi tutti hanno l 'inconvenien.te da adottare, i11 imili casi . La prima co~a e di m ettere in com unicazione 1 ·:\ria atmos'ferica più in11)ortante da · far si , sarebbe la vacc;inaesterna con la pl eura durante il tempo della zion e degli ani111ali (capre, _p ecore, ecc.) ai estrazione dell 'anima, frustrando così qualcl1e primi casi di aborto . Occorre quindi , u11a divolta le cautele asettich e ed antisettiche che sinfez ion e accurata delle mani e d elle vesti 1'oper.atore mette in uso per evitare inquinadegli indi,Tidui addetti alle staì1 e, pulizia masm enti nel cavo pleurico. E se si pon mer.Lte ch e molto spesso è necessario durante il riforsima e disinfezione d egli ambienti dove ~o nimento tornare ad immettere l'anima n ell 'ago stano o permangono animali :iffetti da a 'b orto epizootico. Soprattutto evitare l'assistenza al - per togliere fru stolini d i tessuto o goccioline di sangue ch e l 'abbiano otturato, oppure quanto l 'aborto a p er one che abbiano lesioni rli cr..:nspesso, specialm e~te nelle prime introduzioni, tinuità a ll e mani o alle braccia e proi1.:iire bisog·na m ettere di nuovo l 'anima nell'ago perl 'uso d el ]atte crudo. chè non si sono avute oscillazioni manometrich e soddisfacenti , si vede facilmente quale freR I ASSTJNTO. cruenza di possibil e inqui11amento vi sia con questi aghi. L ~f\.. illu stra tre casi di infezione da BQcillus Inoltre ogni operatore di pneumotorace sa abortu s d i Bang n ell 'uomo , di origiì1e ovina . quanto sia n-o ioso, dopo avere introdotto l 'ago, Ne discute la patogen esi, la diagnosi; la terapur essendo in cavità, chiudere il rubinetto pia e la profilassi. annesso all'ago, dopo aver tolto l 'anima , e coOttobre, 1929-VII. minciare a manovrare l'altro annesso alle am. polle per dare gas o sorvegliare il manometro. _.. Nuova l\\00051rafla della Colle1ione "Polfclinfco,, Dura nte tali manovre si hanno , fatalmente , a disposizione dei nostri abbona ti: spostamenti d ell 'ago ch e, n elle pleure con adeDr. Prof. UBERTO ARCANCELI renze o n elle prime introduzioni , possono far Lib. doc. di P atol. e di Clini.e.a Med. nella R . Univeraità fallire anch e il pneumotorace. Medico primario n·e gli ()sipedali Riullliti di Roma L '.apparecchio da me adoperato e ch e fu preSulle febbri da tubercolosi occulta o crlptotubercolarl ·entato alla R. Accademia di scienze mediche (con 7 fùgure r adiograliche nel teeto) di Palermo nella tornata d el 21 lug li o 1928, è SOMMARIO. - Prefazione, pag, 3. - Febbricole tubercostitt1ito da due ampolle di Forlanini semplicola1·i. pag. 9. Febbri -criptot uberoola:ri a, brevi periodi od accessionali, pag: 25. -. F~bbi:i cosi dette ci sen za manom etro e fornite ad una de]le <e gastriche », pag. 27. Tifobamllosi di Landouzy, lo~o estremità di un semplice rubinetto di ar. pag. 33. - Tt1hercolcei miliare, pag. 40. - Generalità sulla diagnosi delle febbri eriptotubercolari, pag. 42. resto per trattenere il gas n ell a boccia dopo - Importanza e n orme per l 'esaane rad!ologioo. ,p .a. la carica . gin a 43. - La cutireazione alla tubercolina. pag. 50. Il m anometro è completamente staccato, liVolume <li pagine 60, rnitidamente .stampato su eart~ semi patinata. - Prezzo L. 1 O, p-1ù le spese postali ber o e indipendente dall e ampolle (vedi ~chedi spedizion~. Per i nostri aibbonia ti sole L. 8, 7 5 ma 1) . . in porto fra nco. L 'aQ'o automatico da m e idea to , bre,·ettato, I nviare Vaglia Posta.le all'eddtQre LU(:}! PG ZZI, " : a è for~1a to di due parti: di un ago propriaSistina. n. 14 - ROMA.
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mente detto ch e _si in:f1esta a vite e di un portaago. Quest 'ultimo .è prov, 1isto di due innesti laterali uno posto in prossimità d ell 'ago, l 'a l'tro dell 'altra estremità del · porta-ago. Il primo (M) innesto (Y. schema). è in connessione rqedian te un tubo di gomma col manometro , il secondo (G) è in connessione con l 'ampolla del gas. Ambedue g ·l i innesti sono forniti dl un'anima. co.m .a nd.ata da un botton e e r egolata in modo ch e in posizione norma1e o d1 ri. poso (2) j} prin10 innesto fa mettere sempre
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3 in connes ione l 'ago col i11an o1netro, toglit 11do conten1·por.aneam ente la con1unicazione lra l 'ago ed il resto del porta-ago. Il secondo innesto è in comunicazione col gas, normalr1te:nte (3), ma questo non può pas are Jjlel1'ago, e quindi n el cavo pleu·r i co, se prima non i modifica la pos-i zione d·e l })rimo inneto (M). Quando si prema il bottone di con1ando dell 'anin1a di questo (sch ema 3), si dà via libera al ga ; quando non i preme più qu e to bottone allora automaticamente si interrompe la ·via al era ~ e con temporaneam6_n te i m ette in connes ion e il manometro. Col
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gioco di que to bottone :NI quindi i co111a11da a. volo11tà la . p en etrazione del gas o la conn e ~ s1one al manometro (scl1ema 2). Quando si voglia mettere il mandrino n el1'ago si preme invece il bottone di comando de] porta-innesto G. Allora (scherna 2) questo non è più in comunicazione coll'ampolla del g-às e permette l 'entrata dell'anima dall 'esterno . Du~ante questo tempo l'aria atmosferica, come· anch e l 'anima, non possono passare n ell'ago fin ch è · il bottone di comando dello innesto M è in posizione di riposo (schema 2). Solo quando si prema a n ch e questo bottone il n1andrino può penetrare n ell 'ago. Anche durante questo tempo l 'aria a tmosferica n on p11ò penetrare n ell 'ago per ch è il foro attraverso il quale passa l 'anirna è calibrato. Per adopera re l 'apparecchio si proced e a qu esto m odo: Caricata I 'ampolla si chiude il rubinetto di arresto di essa. Vi si innesta il tubo di gomma dell 'innesto del gas (G). II manometro è invece in connession e coll ' innesto M. L 'ago è fornito dell 'anima e si fa penetrare n el cavo pleurico : n on appena si h& la sen sazione della cavità si toglie l 'anima ; prima ch e questa si;t completamente u scita è già avvenuto il movim ento automatico nei due porta-innesti e quindi il cavo pleurico si trova subito in conriession e con il manometro ; l 'aria esterna rio11 può penetrare perch è a n che l 'innesto G è scattato ed è chiusa quindi la comunicazion e tra l 'esterno e l 'ago. Tolta l 'anima il gas non passa se non si pr~ m e il bottone M. l\iluo,·endo questo botton e (schema 3), sen za bisogn o di far ma novre sul rubinetto dell ' ampolla , cl1e basta .aprire quando l'ago è innestato ai tub i di gomma, l 'opera tore può far penetrare il gas e sorvegliare il manometro con tutta facilità, manovrando il 'solo bottone M colla punta del pollice. L 'altra m.ano r esta completamente libera. Se per caso si dovesse rimettere l 'anima nell 'ago ciò si fa con tutta facilità pren1en do da prima il bottone G e poi quello M. L 'apparecchio quindi offre i seguenti va11. taggi: 1) Non m ette mai in con1unicazion e la pleura con l 'aria esterna , anche quando si debba per più volte levare o mettere l 'anima in esso; 2) Automatic.amente e con facilità di ma· novra l 'opera tor e può immettere gas o sorvegliare il manometro; 3) L 'op erator·e può far tutto · con una sola mano , r estando completamente libero con l 'altra , senza b en ch è minimi spostamenti dell 'ago. SOMMARIO. L'A. descrive un nuo,'o ago da }Jneu1110torace il quale pern1ette di mano,rrare 1'apparecchio di Forlanini con maggiore facilità , e i mpedi ~ce qu.a lu11que ia pur minima IJ~ne traz ione di <lria atmosferi ca nel ca' o pl eurico.
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SEZIONE PRATICA
LEZIONI. Nef"rite e nef1·osi. LVederlansch Tijdschrift voor Geneeskunde, 4 maggio 1929).
(N. PB.
TENDELOO.
Nefrite e nefrosi differiscono l 'una dall'altra come l 'infiammazione e la d egenerazione. Nei p rimi anni di questo secolo, il clinico ammetteva spesso delle nefriti - infiammazioni renali - in casi in cui l'anaton1ia patologica macro- e microscopica non trovava niente di i11fiammatorio, ma soltanto degener.a zione come, p. es., il ,rigonfi.amento torbido in a lcuni casi di difterite. F. Mi.iller, nel 1905, propose per tali casi il nome aì Il:èrrosi; denominazione poco felice, la quale sta ad indicare uno stato renale in cui vi è qualche cosa che va male. Tal e denominazione, presa soprattutto in sen so clinico, si è talmente diffusa ch·e noi or.a l'usiamo, come facciamo per altri termini non meno improprii, pur non enza una certa intima ~epugnanza.
LA NEFROS I.
Intanto, non è sem1Jre possibile differenziare clinicamente la nefrite d.alla n·efrosi , come .accade, del resto, . anch e per altre malattie. In una erie di casi di n efrosi clinica, l 'anatomopatologo trova soltanto dei fatti d.egenerativi, in a ltri questi sono .accompagnati da tracce di infiammazione, oppure, in altri , come p. es., nel rene da ublim.a to , da degenerazione con necrosi, necrobiosi; finalmente, anche la nefrite può richi.amare a lla mente il quadro clinico della n efrosi. Si possono riscontr.a re div·erse forme di dege,perazione; nei casi acuti, si ha spesso un.a forma d1 rigonfiamento torbido delle cellule epiteliali dei tubuli contorti e delle branche ascendenti delle anse di Henl·e, con o senza accumulo di grasso e di lipoide; in alcuni casi, spicca soltanto questo accumul o e manca un evidente rigonfiamento torbido. In casi cro~ici, .si può .an che trov.are I '.accumulo di gr.asso e di lipoide, spesso con un grado maggiore o nlinore di rigonfiam·ento torbido e di atrofia degli epit.el1. In certi casi, con1e p . ·es., nella tubercolosi polmonare c.avitaria e d in .a ltre suppurazioni croniche, si riscontrerà la sostanza amiloide n el connettivo della tunica , n ei glomeruli ed altrove , n1a non n egli epiteli, in cui si .avrà rigonfiamento torbido ed a ccun1ulo di grasso o lipoide. Nella nefrosi croni ca, come in quella a cuta , il r en e è evidentemente ingro· sato ; la superficie di sezione appare a rrotondata ·e come rigonfia , i margini i accartocciano verso l 'esterno , ciò ch e i. h a pecialmente n elle n efrosi acute. All 'esan1e della uperfi cie di sezion e, si
risco11tra ·i110Jtre cl1e la so tanza cor ticale è• n1olto grossa, di colore più o meno grigiobia11castro, con o sen za lucentezza grassa e co11 fine pu11teg·giatura. Il rig onfiamento tor])ido, la n ecrobiosi rendono J.a sostanza corticale opaca.. Senza bi ogno di addentrarci in ulteriori esami, dal colore grigio-biancastro della ostanza corticale, possiamo dedurre che essa è scarsa di sangue, ciò che viene confermato dall 'esame microscopico. A prima vista, il colore di detta sostanza può sembrare uniforn1e ma, con un esame più minuto , meglio se con l 'uso di una lente , si vede ch·e il colore· è variegato, per il fatto di piccoli indurim.e nti, qui n egli epiteli dei canalicoli contorti, là per i glomeruli o lo stroma connett_ivale. Ma, essendovi nella degenerazion·e, un certo grado di anemia, si possono veder.e, con una lente, i g·lomeruli come punti rosso-violacei . Ed abbiamo ragione di ritenere ch e la scarsa irror.azione sanguigna è la conseguenza di un rigonfian1er1to del tessuto renale dovuto alla degen erazione, m entre la ca·p sula renale, elastica , viene tirata e tesa e comprime il tessuto renale. Ed .appu11to .n el sezion.are il ren·e, nella consu eta maniera, la superficie di taglio si arrotonda ed i margini si accartoccia no al1 e ~ terno p er la retrazione della capsula . La deg··en erazione diffusa senz.a seg·ni di infia111mazione i ha , di solito, per l 'azione di un ,·eJeno di sciolto n el san g.ue , come accade t:>er la difterite ed anch e n el rene grasso amiloide. LA NEF RITE.
Cl1e co . . a trovi.amo invece n·ella nefrite P Anzitutto dobbiamo notare ch e trattiamo soltanto di un 'infiamm.azione non purulenta bilaterale, 1Jrobabiln1ente di natura ematog·ena, dovuta cioè .a d un vel en o portato col angue, conn·esso o non a microbi , che in alcuni casi ci è ignoto. P. es., in un caso di carlattina, noi troviamo ]a sostanza corticale variegata, con parti ro ssoviol.acee, sul fondo di color.e normale od ane111ico. All 'esame microscopico, le parti colorate si ,redono ripiene di san gue , sia n ei vasi, s ia stravasato; si vedono inoltre molti leu cociti, sia n·ei vasi ch e nei glomeruli ed in grande quantità nel te... uto interstiziale e n ei canalicoli urin.ari. Qua e là , qualch e cellul a conn,etti,rale in J)roliferazione cd una scarsa degen erazione albuminosa degli epiteli dei tu buli contorti o n ella bran ca ascendente del] 'ansa di Henle. Si ha, cioè, un 'infia mmazione a focolaio, pre,ralentemente cellulare m a in }Jarte anche emorragica, specialmente nel conn ettivo inter stiziale, ma anch e glom erulite. Nella forma carlattinosa, si son o an ch e tro,rati emboli di streptococchi n ell e an se g1omerulari ed a ltrove; probabilmente ad e si son o doYuti i fen omeni infiammatori . Se l 'ammalato ri 111a11e in vita, può accadere in molti 1
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.ca i cl1e, d o1Jo 111olti a nni di ap1Jar e11te lute si ri contri un r ene grinzo . P er ch è in imili casi parliamo noj di fiammazi.oi1 e?
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s1Ji~gare con ~1nboli streptococcici nei capillari;. la formaz~on.e a focolai di questa infiam-
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111az1o:ne 3:ssomigl1a molto a quella d egli ascessi· e111atogen~ d,e} rene nella piemia ed è in entrambi i casi dipendente da emboli microbici n ei capillari delle arlerie glomerulari. Con ciò, ?oi portiamo in questo processo un. f~ttor~ .diverso dalle proprietà chimiche o ch1mico-f1s1ch e d el veleno e cioè la suddivi· ion·e uniforme del veleno di sciolto, in un caso,. ~ l 'ineguale ripartizione capillare dei microbi in forni.a di emboli, in un altro. L 'osservazione di limitatissimi fenomeni infia mma tori in .alcune n efrosi dev·e far ammetter e l 'esisten za d.i a ltre possibilità . Quando, p. es., in un r en e da sublimato od in un r en e difterico, con un rigonfi.amento torbido diffuso e necrobiosi o necrosi ' non . troviamo n essun fatto di proliferazione ma qu.a o là, un piccolo accumulo di leucociti fuorius citi dai vasi, possiamo pensare alla posibi.li tà di un 'in f.ezione secondaria o di altra infiam-mazione indipendente dalla nefrosi e d.a ]la su.a causa. Ma non possiamo escluùere la possibilità ch e un veleno diffu so provocl1i la deg·ener.azione in .a lcune parti e di.a , p er un 'altra cost el1 azion e di fattori , anch e infian1. mazione. Com .e è possibil e questo? Supponiamo cJ1e un veleno in una verta concentrazione provochi una d eterminata infiammazione, m en tre ad una m·en o forte di.a invece il rigonfian1 ento torbido ed , in certa misura , d egenerazi o11e g·r a. &a . Se es o agisce dapprima n ella concen trazione più debole ,· darà il rigonfiam ento tor]) ido con a umento d ella t ensione del tes uto ed lln 'anemia gen erale d el].a sostanza corti cale; quanto minore è la qua ntità di sangue , tanto più scarsa è la p ossibilità che fuoriesca · 1'essudato di leucoci1• . Ne egu·e che allorcl1è la concen trazione d el veleno raggiunge la quantità n ecessaria p er provocare l 'infiammazion e, m .anch erà l '·essuda t o di leucociti, salvo in alcuni distretti d ove la tensione d el tessuto e l '.an en1ia son o minori. 111 tali e.asi, si potrà a vere n el tessuto d egen erato e non infiammato la proliferazione, si cch è la nefrosi potrà essere considerata com e un ' infiammazione incomplet a. Condizioni simili potremo trovar e nelle n euriti , di cui a lcune sono considerate come tali dal clinico (.alcoolismo, alcune avit;aminosi) m ·entre non si trov.a a ff.atto infiammazione ma oltanto d ègener.azione gra sa d el nervo.
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L ' I NF IAMMAZIONE E LA DE GE NE RAZIONE I N GENBHE.
ell 'infiammazjone, il patologo ed il clinico .ammettono che vi sia: essud.a to fluido con (o senza) fibrina, fuorius.c ita di leu cociti, segni di d eg.en.er.azion e, necrosi e segni di prolif.erazione connettivale o di ciò che noi riteniamo tale. Oltre .a c iò, noi troviamo una dilatazione <lei j)iccoli vasi ed, in altri casi invece , un re tring·j111ento di essi (quindi l '.an·emi.a) ed .anch e d elle emorrag ie. Dal punto di vista istolog·ico, dunque, l 'infiammazione consist e· in alterazioni essudative d egen erative o n ecrosi e segni di proliferazione. Non en11)r e però sono dimostrabili que ti fatti , 111en tre, per l ' origine, il d ecorso ed i fen omen i clinici, si d eve ammettere 'l 'infiamm az ione . Co ì , 'n ell 'infiammazione cronica d el c onnettivo ottocutaneo,· possono mancar e la deg·en e1 ~az ioi1 e e la n·e crosi; oppur.e, in cer'l·e infiamn1azioni a c ute, i fatti di proliferazione possono es ere appena .a cceni1.a ti, o·p pur·e, la fuoriu cita d ell 'essudato può esser e r esa diffic ile da ll ' elevata tensione del tessuto. ~1a quale è la ragione p er cui un velen o cl1e agi ce dall ' interno provoca un a volta la n efro._, i, un 'altra la nefrite? i d evono .a nzitutto con siderare le proprietà c hin1ich e e fi sico-chimich e d ei. diver si . veleni , p er cui alcune cellule son o sen sibili a questo, altre a quel veleno. Un confronto è possibile solo n ella pertetta parità di circostanze, p. es. , · qua ndo .e ntrambi i veJeni hanno la st essa solubilità n el sangue ·e d entr.a mbi sono portati dalla corrente sanguig·na. Noi abbiamo tutta la r agion e di ritenere ch e, n ella. difterite, nella tisi com e n ella scarlattina , i veleni g·iungano al r en e p er la vi.a sang·uigna. Ma , mentre p er la difterite, per la tisi (in cui si ha an ch e un rigonfi.am·ento torbido d egli epiteli) il veleno è pre umibilmente sciolto n e] sangu e si cch è si h a una d egen erazion e di ffusa d ell 'epitelio , n el ren e scarlattinoso noi troviamo soltanto un 'infiammazione a focolaio dei glomeruli o, preval entem ente , d el connettivo inters tiziale o di entra mbi , m entre il t essuto ch e s i trova fra i focolai è esente da fatti infiamm .a t ori. Inoltre, noi sappiamo ch e a ll 'inizi o di questa infia mmazio!)e si trovano emboli. di stre·ptococchi n ei capillari del tessuto colpito e n on si ved e mai una degen·e r.a zione diffusa d el tes .. uto n on colpito . Tutto questo g iustifi cR l a opinione ch e la n efrosi .abbia origin·e p er la azione ull 'epitelio di un vel en o più o m e110 sciolto od almen o uni formemente di ~ tribuito ' n el sangue. Noi a ccenniamo qui specialmente al r igo11 fiam ento torbido. alla n ecr obi.o i , a lla d egen erazione g ra sa. I ..a n e frit e .. rarl a tli11o ~ a ~ i l1t1ò pi enamente
l
I
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LE
CONDIZIONI
S P EC JAT,I
DEL
RENE .
Le nostr.e conoscenze ulla dipendenza fra le di,,er $e capacità d el r en e e le sue parti a n aton1icl1e non h anno ancora una base sicura. Si ammette per ò crenera lmente ch e l 'acqua, con una piccola quantità di sostanze disciolte , ·enga eliminata. JJrobabilrnente per trasud ~ zion e (filtrazioi1e e diffu . ion e) dai g1om erul1 , •
[ANNO
XXX,11, Nu1v1 . 49]
. 1793
·SEZIONE PRATICA •
I
111e11 tre la 111aggior parte delle sostanze soli,ie viene invece elin1inata dai tubuli contorti ed il liquido così form.a to viene poi inspessito nei canali di eliminazione p er riassorbimento di acqua, come si ammette ch e avveng·a n el crasso per il contenuto intestinale. Altri, invece, ritengono che n ei canalicoli urinari vengano eliminati soltanto l 'acqua ed il cloruro di sodio, mentre l ' inspess ~mento s] avrebbe nella capsula del Bowmann. Qualunque opinione si accetti, l 'essenziale dei processi ch e si svolgono nel rene si trova nel rapporto fra canalicoli e g lom·e ruli. ~Iolte ricer.c he dei fisiologi hanno portato a ritenere ch e la quantità di urina formata i11 un dato tempo dipenda dalla quant it.1 di sangue che passa in quel dato tern po p€r i reni e dal contenuto d el san g u e in a cqua. Nei rnalato, se il contenuto in acqua del sangue Itun varia, potremo dire ch e la quantità di sangue che in un d eterminato tempo passa per i r·e ni vie11e determ inata dal rapporto fra l ' in1pulso del sang·u e e le resistenz.e ch e esso vi incontra, cioè d a ll 'ampiezza del territori.) , ·a sale <lei reni . · Come forza di impulso del sangue attraverso i reni, possiamo considerare la differE'llZa fra la pressione san g uig na nell'arteri1 e n ella vena r enale, in quanto che la forza viva , in un territorio vasale com e quello d el re11e son a rn pia rete capillare è d a considerarsi tra scurabile . Ora, se l 'azion e d el cuore di1r1iiìt1isce, Jiminuisce anch e la pressione arte riosa Ed aumenta invece quella venosa. Dimin ui.->1::e quindi le. differ en za fra pression·e ven osa e l ~ a 1tori osa , c.ioè l 'impulso, e quindi , la quantit1 di f::..:.t 11gue che , in un determinato tempo .p a ssa J.>er il r erte e, di con seguenza , la quantità d ell 'urin a ch e ' ' Ì si form.a e ch e viene .eliminata l uri1la da stasj). Con questo m eccanismo , ~ i ' J)iega Ja ~ t a si ~ pillar·e e venosa ch e si ri scontra 111acro .. e m1çroscopicamente . Nel r en e g rinze, noi trovi.ar110 11n certo nun1 er o di g lorn eru]i i)iù o m en o scl erosati , c: iò. ch e porta ad un res tringimP-11tG J ei terr!torio r enale . Il cuore Ipertrofizzato fmcl1 è rjmane valido, mantiene un:1 pression.e e le\T.-lt.a n e) ] 'arteria renale e nlanda per il r e;.,e w1 u tale ql1antità di sangue ch e si ha la poliuria 1tonostante il restringimento del territorio fun zionante. Ma tostochè si ha ·1'indebolirnen t0 cRrcìi.a co, si 'abbassa la pressione nell'ar-teria r e 1~ a l e e l'oliguria pren,d e, il posto d ella poliu·r ia. Nei diversi casi di nefrite si avra11no le condizioni segu.enti. 1 La glomerulo-nefrite ac uta µu() J->ro,rocare un rapido r estringimento clel l·~ .a nse glorn erulari ed altresì una n efrite inlerstiziale a cuta per pressione del l 'essu dato ed accu!nulo di leucociti , oliguria, con o senza ede111 L, qua.ndo la pressione nell'arteria r enale n on ~ui:ient1 .entro u11a certa n1isura . Il num ero dei locola t T>UÒ esser e p iù o m en o Qrande; d a cjò l,1 di ff!'renza
i1èl r estring·i111ento del territorio vasale e n ella _µressione · dell 'arteria, a c ui. si d evono la di111inuzio11e d ella quantità di uri11a, la cor11parsa d i edemi , -e cc. Ma, i1on appena diminuisce la quantità di ::>angue che passa per i g·lorneruli, si ha di1ninuzione non solo del lavoro d ei glomeruli, ma an che d ei canalicoli. Q·uùsti rice\'Ono tutto , o quasi tutto, il sangue dai v~si afferenti , cl1e lo IJOrtano dai glomeruli n el sistema capillare d~ i canalicoli . Anch e se i can alicoli · uri11.ari non :ve r1gon() in altro modo danneggiati , la funzione t:ielle. loro cellule epiteli.ali n e vie11e a soffrire, per il deficit di afflusso sanguig·no e va <li pari rasso con la diminuzione de lla fu11zione d ei glomLruli. Noi dobbiamo però ten er presente cl1e, n ella n·efrite, anch e sen z.a notevol e dege11cr azion e od atrofia d egli epiteli dei canalicoli u r i11ari , il disturbo d ella funzion e di queste cellule . proviene dall 'insuflìcienza dell 'a1llusso sang·u1g·no . Nelle 11efrosi acute, com e ~n qt1elle suba.cute e forse .a nche nelle cronich e, d'a.ltra p.art,e, siano esse o non un~ d egen.e razio11e f!r imaria d·egli .epiteli d ei canalicoli urinari , co11segue r1za d e]] 'alterato funzionamento dci glo:..neruli, no11 è d.a esclud ersi un certo g·ra do di rigonfiamento del tessuto r enale i1 r h c, c·0me si è d etto , porta ad una n otevole a11emi8 della corteccia renale. L 'elevarr1en to d 8lla tension e d el tessuto, consegu,e nte al rigonfia m ento, in 5·eg· uito a degen erazjone porta l ' innalza m en to della pressione su lla parete esterna dei vasi. Se tale pressione aumenta gradatan1ente , si avrà dapprima r estringimento dei soli vasi a pressione più bassa (grosse ven e) e, r.or1 1'aum ento continuo d ella tensione d el te. suto, anch e delle altre ve11e e poi de)J e arteriole e dei c.apillari . Così, sul principio, i ~apillnri ·ve11osi ven gono dilatati per ing·orgo di satl.gu e, in seg uito al deflusso r eso djffi cile da!la V·e na ri. tretta. Ancl1e se le a n e g lon1erulari! r elativa,. m en te protette n ella ca]J ula del Bo,i\l'm ann riu1angono notevolmente largh e, circola min or qu.a n t ità di san gue n ella corteccia r enale e ne conseg·ue l 'oliguria di diver i g racli , fino al] '.anuria . Così l 'alterazione prin1aria dei g·Jomeruli l)Uò condurre .a disturbi n ell a funzi on è d ei canalicoli urinari e, d 'altra parte, Ja degen era~ i oJlP primaria d eg·li epite li d e1 canali col~ per r~g.01\ fia1n en to può condurre a notevoli 1nodLf1cél zioni n ella funzione glomeruJ.ar e. Ulteriori ricer ch e, con la coll ab orazio11e fr.3 clinici e patologi , sono n ece sarie per a lla.ro·ar e ed approfondire le nostre conoscenze i11 J)r OJ)Osito. Frattanto, provviso~ia~ ente,. ~o_n ~ il r aso di proced ere ad ulter1or1 sudd1v1s1c)111 d ell e n1.a lattie renali ed è b ene mantè nere quel le principali , con1e attu.a]n1 ente. 1
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Fr1.1PPJ ~1.
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1794
IL POLICLINICO
QUESTIONI DEL GIORNO. La febbre '' boutonneuse ,, di Tunisi, la febbre esantematica di Marsiglia e la dengue di fi-recia e di Siria : loro possibile identità. J. Bull. de l'Ac. de fl1 éd., P ari , 23 ai)r ile 1929, .n. 15). ·
(rfRABA UD
[ANNO
XXXVI, NuM. ±91
La conv!!:_lescenza. La inalattia guarisce quasi sempre (Con se il). La prognosi generalmente b enig na si aggrav.a nei vecchi e negli epatogas.tropazien ti (De Brun). La prognosi sarebbe m eno b enigna di c iò che si crede, secondo Sacorrafos pote ndosi avere sincopi mortali specie per nefrite e" diabete complican.te. Epidemiologia. I primi casi appaiono col · calor e, cessano ai primi fred di , ven gono colpite ug·ua lmente tu tte le età e tutti i rangh i sociali (Con seil). Anche secon.d o De Brun la malattia è sempre iniziata nei calori estivi, colpendo in m odo eguale tutti g li individui e tutte le razze. Lo stesso afferma Sacorrafos per la dengue mediterranea. La somig lianza del quaqro tra la febbre papu lo'a (bouto11nezzse), la febbre esantematica e la dengu e m ed iterranea è completa e fortemente su ggestiva. L 'A. ritien e ch e si tratti cl i l1n.a unica forn1 a descritta con nomi differenti . L. ToNELLr.
Già jl Con seil di Tunisi avev.a 11otato il 15 gennaio 1929 la identità assoluta tra la febbre }Japulosa di Tunisi e la febbre esanten1atica di Marsig lia; ora I' A. stabilisce, riprend.e ndo que to paragone, un confronto pttì ampio tra queste due form e e la dengue mecliterranea e vien e alla con clusion e ch e i tratti di una unica form~ n1orbosa. Vediamo particolarmente i J)Unti di raffronto. · Inizio della malattia e febbre. E brusco, Ja febbre sale a 39°-40°, poi dopo un plateau con lievi r emissioni mattutine cade in li f'i da l 15° a l 18° g iorno (Conseil). L 'inizio è in gen·e r e brusco, talora preced.t1to da in onnia e oppres~1one. l,,, lebbre sale bruSIST EMA NERVOSO. scan1ente a 39°-40°, cade cori osc1ìjazioni 1>i ù o meno regolari discenda1ì ti d ')po 3-G giorni La chi1~urgia del simpatico. • (De Brtin). L ' ini zio brusco i ha n el 15 %. La febbre è (R. L E RICHE e Il. Fo. TAI .\E. X R éunion Neuro · c ostante, sale ai 38°,5-39°,5; presenta 11ir,cole logique lriterriatiorwle, 3-6 g iugno 1929) remittenze mattutine. ' Terso il 6° giorno risale Rilievi an.atomici. Le cellule simpatich e n ela ±0° per ridi scendere il g iorno dc ri•). < >uu Jch e volta c' è defervescenza progressiva, talor a pro- 1~uomo. ~on s?n o rag:gr1:1PJ?3-Le nei ~oli g~ngli s1n11Jat1c1 e gl1 camo1 d1 fibre tra s1mpat1co e lung.ante in febbii ~·1]-0. ( Sa ~ orr<.ifosj. L 'eriizione si inizia ver.so il 4° o 5° g iorno v.a go sono molto vari.abili, per modo che si c on pi ccole m acch ie lenticolari irregolarmente d·evono fare riserve ul classico antagonismo dissen1 inate ch e prendono a poco a poco un dei due sistemi . Rilievi jisio logici. Lo sch ema classico della asp~tto papuloso, rose,e cupe. Que t 'ert1zione v.ason1otricità non ·è ammissibile in q uanto la si estende an ch e alla palma dell e mani e alla chirurgia 110n arriva a scopr ire vasodilatatori pianta dei piedi O\re assume aspetto simile a forme luetich e secondarje. L 'esantema {)ersiste la cui oppressione fa prevaler e l'azione vasocostrittrice e vicever a; in tali funzioni la parte a n ch e dopo la con v.a]escenza (Con seil ). L 'eruzione è fre(iuente , è data da macchie più in1portante ~petta agli elementi nervosi della parete vasale. rosee coi car a tteri di roseola, , talora invece siLa fu11zio11e en it i v.a tlel simpatico risul La mili a quelle dei morbillo. Colpisce an ch e la en1pre 1)iù con iderevole, com e è provato anpalma e il dorso clelle m ani. Eccezionalmente ch e da Il.a persi ~tenz.a della :e11 ibili tà \ra alt; è un sintonJa iniziale, per lo più compare al 3°-1° g· iorno. Si prol11nga a n ch e n ella convale- dopo la rachian este ia. Il sim1)ati co ha relazioni certe con il tono cenza e talora con1 pRre in essa (De Br11 n ". muscolare n on ancora ben d efinite. L ' eruz ione carat te r~sti ca è tardiva e poliRilievi patologici. 1) Ogni traumatismo pemorta ; appare ·v erso il 5° o 6° g iorno ; n el riferico o vi cerale è un traumatismo d ella 70 % dei casi appare come eruzione criti c.a \ hP \'.ason1otri cità, di solito con consegu enze · va . . osi inizia alle mani (Saco1 ra f,"S). I,a sindrome dolorosa. Oltre la febbre e ·dilatatrici attive, ch e talvolta p e r istendo producono le io11i dura lure: di sturbi fi siopatioi, l 'e antema sono costanti l 'insonni a e i dolori o~ t eoporosi , artrit e trau1nati ca. AJ riguardo a rticolari (Con sei1); tanto ch e il malato non può r e.. tare un minuto in r iposo nel letto, e tanto i tràumi .accidentali cl1e quelli chirurgici h anno i m ede, in1i effetti. La r eaz ione va·, molt i AA. parl ano di febbre articolare esanten1at ica , febbre reumati~n1ale eruttiva (De !'odilatatrice norn1a]mente conduce a lla cicatrizzazione i11a può an ch e pa are la misura Brun). n r l1e acorrafos d escrive i feno1n~ni dolorosi com~ quasi cos tanti, specie mol e ~ta è con ]a produzione di ch el oidi e ader enze; 2) Ogni neuro111a JJO~ ttrat1mati co d'un ner~ la ce fal ea frontal e. Vi è grande ag-itazione e d eliri o. '" \ ' O 1)11ò 11rodurrr a cli ~ t n n za f!l11orneni (dolori ,
SUNTI E RASSEGNE.
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[ ANNO XXXVI, NuM. 49]
S EZIONE PRATICA
cia11os i, disturbi trofici) che sembrano riflessi simpatici per chè la simpatectomia e la ramisezio11e dàn110 i m ed esimi risultati d ell 'abla.zlone d el n euron1a ; 3) Il simpatico è un sistema a r ete chiusa e per ciò le n1alattie simpatiche ha-nno sempre una diffusione progressiva con risentimenti a distanza u altri apparati e sullo psichi mo. Rilievi fisiopatolog~ci. La chirurgia d el sim1)atic o 11a m esso in evidenza che: , 1) L 'eccitazione di alcuni punti d ella ca t.e11a cervicale produce dolori, quella del ga11g lio stellato sindromi che ricordano l 'ang ina pectori s, l 'asma , l 'edema a cuto ; 2) Esiste un m eccanismo particolare d el d olore : qu.a ndo l 'iperemia attiva passa un certo limite, il n ervo è alla soglia della soffer enza 0 qua ndo opra vvie n e una nuova variazione circ olatoria i ha il dolore, il cui meccanism o è quindi impatico ; 3) I di turbi trofici sono l ' e ffetto d 'l1na 1)erver ione vasomotoria; n on vi sono n.e rvi trofi c i 111a azioni trofich e ch e sono azioni vasomotori.e. T ecriica chirurgica. Vi sono quattro tipi di in ter ve11 ti simpa ti ci. Le neurolisi intratronculari cl1e a distanza sono spesso seguìte da scle rosi e n evrite interstiziale . Le ablazioni gan glionari, indicate per l 'angina pectoris e p er I '.a m a, provocano gravi disturbi e la formazione d 'un n euroma cicatriziale. La ramisezion e 11a un ' azione vasodila tatrice ch e dura un pa io di m esi e produce modificazioni profond e clel trofi mo: d'altra parte, poich è la distribuzione d ei rami è mal nota ) occorre fare la rgh e ra misezioni , che provocano g li st ess i distt1rbi d ella g angliotomia. La simpatecto,mia periarteriosa è la meno pericolosa ; i suoi effetti dura 110 solo 20-30 giorni , d eve essere quindi J)raticata solo nelle sindromi che possono es er e c orr.ette in detto lasso di tempo Cl1irurgia d el dolore. Pe r la cura delle algie J)Osson o e ser e pra ticate la sezione d·e l nervo sensitivo o della su.a radice, la cordotomia e le or>eraz ioni simpatiche. La J1 eurotqmia o la radicotomia posteriore è indi cat a p er J.e a lg ie a topog rafia fi ssa : neur alg ia d el trigemino e del g rande addomi110-ge11 ital e, m era lg ia pa·r este sica, algie posterpeticl1e; dolori arteritici senza crisi vasomot ori e. Nelle crisi vi scerali tabetich·e la radico tomia è empre seguìta da r ecidive. La co rdotomia è indicata solo per i can ee · rosi i11oper.abili: i risl1ltati so110 molto m e .. diocri . , l 1a s in~pat ec tomia in tutti i dolori sin1pati ci o ssi.a i11 quei dolori viscer.ali o a lgie degli .arti cl1e n o11 hanno una topografia fissa o la n et ta sisten1azion e cl.a sica. Gli incon,1·enienti sono costituiti dal fa tto ch e è difficil e det ermina r e il li vello d ell 'operazione d alla forma zion e di n el1ro111a c·icat ri ziale . ed in fine dalla circosta n za cl1e i sirl1])é\1alg-ici a n cl1e do110 la Q"t1ar ig ion 0
con ... erva no una particolare frag ilità del simpatico. . In sei casi di angina p ectoris g li AA . contano una guarigione comple ta durante da quattro anni ed · una incompleta durante da un anno. Due malati sono morti 9 e 10 mesi dopo l 'operazione senza ritorno di crisi. Uno h a r ecidivato dopo 18 mesi. L 'ultimo è stato operato da soli 4 mesi. Non è indisp ensabile la doppia simpatectomia cervicotoracica, l 'ablazione del g·anglio stellato è utile se non necessaria. Una malata di tachicardia parossistica è guarita in seguito all 'ablazione uni- e poi bila tera le ·d el ganglio st ellato, un 'altra è moltu 1nig liorata. Gli AA . non h a nno praticata l ' en ervazione de llo stomaco n elle affe zioni dolorose tabetich·e, nè operazioni sul sin1pati co dorso-lomba r e n ella stasi cecale ·e n ella malattia di Hir. chprung, ch e hanno d ato , a d a'ltri, risulta ti variabili. L 'escissione d el plesso m esenterico inferiore ha fa tto scomparire i dolori in un caso di pericolite. Non hanno operato l e n evralg ie genitali. Non ha nno esperienza personale di en·e rvazioni renali ne lle nefriti dolor ose, n è di abl.azioni del g.ang·lio ipogastrico n ella c istite dolorosa .. Riten g ono indicato l'intervento sul n ervo presa crale n ei dolori vescicali. Nelle a ffezi oni dolorose d ell 'apparato genitale femminile sono indicate la simpatectomia ip ogastrica. e p eri.aortica, la sezion e de l n ervo pre a era le, 1'enervazione d ell 'ovaio. ella neuralg ia d el trigemino l 'opera zione di scelta è la n·eurotomia r etrogasseriana. Le iniez ioni d '.alcool lung o le a rterie facciale e temporale superficiale costituiscono un buon t1~attan1·ento provvi sorio. Nella causalgia la simpatectomia p eriarterio sa o la resezione d 'un '.arteria obliterata dànno la guarigione nella gran maggioranza d ei ca si. Nell e a lgie diffusive, con1e quelle ch e se gu on o ai piccolt tra umi d elJe dita , la simpatec tomia non dà alcun risultato , l 'alcoolizza zion e può arre stare il progr edire d ella m alattia a ll 'inizio , ma quando è sor passata la m a n u occorre praticare la r amisezione delle C2 e D1. Nei monconi dole nti si pra tica : a blazione d el n euroma n ei dolori con la t opogra fia a tron co n ervoso ; simpatectomia peri.arteriosa n ei monconi dolenti con crisi vasom otorie; ra .. misezion e se i disturbi sono di ffu i o in ca o d ' in u ccesso ; ramisezione uhi to n el1e gr a ndi sindromi dolenti iper estes ich e. In questi due ulti·m i casi n è n eurotomia , n è r eam putaz ion e, n ell 'u l tin10 non sin1patect omi a periart er iosa ed all ' ini zio cordotomia. Nelle algi e arteriti ch e on o effi caci la resezion e d el segn1 en t o occluso n ella m onoarter ite loca] izzat a e la surren alec tom i a lln ila t era le nel1e art eri ti d iffu se. ' e i ·dolori pre111 onitori d ell a gan grena de~l ; at e ro n 1a t o~ i la ., iJ1111at ecton1 ia i)r riarter iosa di
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IL POLICLINICO
solito calma cb111pletamente il dolore., ma non conviene praticarJa quando vi sono ·crisi di vasodil.atazione paradossali ·e ipertermia del piede. La prognosi è meno buona nelle form e con cianosi abituale, edem a diffuso o dolori neur,i tici, e nelle forme con brusche crisi vasocostrittrici e piede · freddo . Tuttavia l 'operazione va tentata perch è si può guadagnare molto senza gran rischio. Chirurgia delle alterazioni vasomotorie. Nelle sindromi con vasodilatazjone, come nella eritrom elalgia, n essuna operaz~on·e simpatica è e ffi cace perchè nessuna può produrre la vasocostrizione. Nelle sindromi con vasocostrizione,. come ne l morbo di Raynaud, la sin1patectomia periarteriosa e l.a ramisezione sedano i d olori e possono anch e guarire la malattia quando non è in giuoco la sifilide. Il risultato è più o m-eno perfetto in relazione all 'esister1za di lesioni arterocapillari secon·darie. Bu(•ni risultati si hanno an ch e nell'acrocianosi. Nella sclerodermia e nella dermatite atrofica, associate o non a d.ette n1alattie, le operazioni simpatiche hanno dato risultati incoraggianti. N.ei disturbi vasomotori associati a m a lattie organiche d ei vasi, com e nelle arteriti senili, la simpatectomia , può dare buoni effetti. E senza a lcuna azione nella claudicazione interm itten te, calma spesso i. dolori premonitori della gangrena e limita quest'ultima consentendo così amputazioni .economich.e . Buoni risultati tran sitori o definitivi ha dato la liberazione e · la resezione delle vene negli esit i lontani ·delle flebiti ·e n egli edemi chirurgici. I disordini vasomotori posttraumatici , com e l"edema traumatico, i disturbi fisiopati ci, l'osteoporosi e l 'arterite traumatica, sog·liono con il tempo scomparire spontaneamente, m.a possono lasciare anche affezioni definitive spesso con siderevoli . La simpatectomia periarteriosa o la ramisezione (a seconda l'estensione delle lesioni) danno eccellenti risultati: gli edemi scompaiono improvvisamente, le ossa si -ricalcificano e le articolazioni si mobilizzano . I su ccessi sono tanto migliori quanto più precoce è l 'intervento e più ·giovan·e il soggetto. Chirurgia del tono. Nelle contratture riflesse posttraumatich e con o senza frattura, con o senza lesione dei nervi, nelle ipertoni.e consecutive ad os~eosintesi o ad interventi articolari, si ottiene la guarigione rapida e definitiva con la sim1)atectomia periarteriosa o con la ran1i ezione quando i ·disturbi sono inveterati. Nelle contrattur,e extrapiramidali e piramidali (morbo di Litt1e, rigidità parkinsoniana, lesioni cerebrali a fo colaio) Hunter e Roylt; hanno otte!luto miglioran1enti co11 le operazioni impatiche. Nella paralisi facciale l 'ablazione del ga11gli u cervi cale superiore ha un 'azione favorevole sui fenomeni oculari ed un 'azione paradossale sui movin1en ti dell'en1ifa ccia paralizzata provocand o la r ontrazi one di a1c11ni 111uscoli .
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XXXVI,
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Cliirurgia del trofismo. Nelle ulcerazio11i cronich e non dipendenti da lesioni n erYQ"e la simpatectomia modifica il terreno rendendo favorevoli gli ordinari m ezzi chirurgici cli cura d elle ulceri. Nelle ulcerazioni di origine n ervosa ]a cbiru!l'gia sim•p atica varia. Non è con .igliabil e nelle ulceri sintomatich e della tabe, della· siringomielia, . delle mieliti, délla spina bifida. Dà invece buoni risultati nelle ulceri consecutive a traumi midollari. Nelle ulceri da ferite dei nervi il vero trattamento consiste n ella sutura del nervo; in caso d 'insuccesso la sin11)atectomia dà risultati eccellenti . Nei monconi ulcerati la semplice a blazione del neuroma termi · nale del nervo sezionato non dà la guarig·ione definitiva, occorre la simpatectomia, o meglio la ramisezione, ch e dà una notevole proporzione di risultati duraturi, specie se si con1pleta la cura con l 'escissione profonda della cicatrice ulcerata. Chirurgia simpatica in altre ajfezio11i. Nel1'asma, l 'ablazione uni- o bilateral e del ganglio stellato, la sezione dell 'X o del plesso pulmonare possono d.a re la guarigione. Nell 'iperidrosi estesa della faccia le operazioni simpatic h~ hanno dato qualch e rist1ltato · incoraggi.ante. Nell 'epilessia essenziale g·li AA. non l1anno mai praticata la simpatectomia pericarotidea preconizzata da alcuni, perchè l'a ffezione non può essere influenzata da m odifi cazioni circolatorie. In alcune aff.ezioni ossee (pseud.a rtrosi, tubercolosi articolari) la simpatectomia periart e riosa h a dato risultati interessanti. Nel morbo di Basedow rimane sempre preferibile la tiroidectomia subtotale alle operazioni simpatich e.
DR .
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CIRCOLAZIONE . Le moderne vedute sull'ipertensione essenziale._ __;.__
- Jo-urnal Anier.
(A. S. GRANGER. 1± ~ ettembre 1929).
--11/edic. Assoc.,
La diffusione dell 'uso dello sf1g1nomanon1el tro ha m esso in eviden za l ' esiste11za di nun1erosi casi d'ipertensione scompagnata da le ioni renali, tiroidee, aortich,e e da a ltre condizioni che sogliono essere associate ad aumento dell~ pression e vasale. A questa forma morbosa s1 dà comunem ente il nome d'iperten sione primaria o essenziale. Essa corrisponde all'angiosclero i latente di Bascl1, all 'iperpiesi di Allbutt, alla presclerosi di Hucl1ard , all ipertensione essenziale benigna di ' ' oll1ard e Fal1r, alla malattia cardiovascolare ipertensiva }Jrin1aria di Jan e,vav. L'etiologia n~0n è b en nota , ma clinica111ente e sperin1entaln1 ente son o stati determinati al1
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cuni fattori che hanno una marcata influenza su questo tipo d 'ipertensione. Al riguardo meritano d 'essere presi in considerazione : 1) la sclerosi delle arteriole del m!_dollo allung~to; 2) la neurosi vasale e >la ipereccitabilità del sistema nervoso; 3) l'eredità e le neurosi vasali; 4) i disturbi endocrini; 5) le alter.azioni vasali dei reni; 6) I 'obesità e le infezioni. 1) çushing nel 1901 in b.a se a dati sperimentali concluse che l'anemia dei centri vasomotori nel bulbo provoca... a11 'ipertensione·· sistematica e formulò la legge che l'aumento della tensione. endocranica determina aumento della pressione vasal~, ~be tende ad abbassare la pressione esercitata dal liquor sul bulbo. Amep e Star ling trovarono che le lesioni va. sali del bulbo ch e ostacolano l 'affiusso del sangue posson o produrre un 'ipertensione compensa toria , e quindi emisero la teoria che 1'anemia del ce-rvello dovuta a sclerosi vasale dei centri v.asomotori può produrre l'ipertensione essenziale. Questa teoria non si presenta a ccettabile in quanto non è stato provato quale sia il fatto primitivo, l 'ipertensione o la lesione d ·e i vasi bulb.a ri. In e ffetti recentem ente .Gu;t:Jer, stu.d iando su un abbondante materiale ana'ftrmo-patologico trovò l 'a?senza di ogni relazione tra la sclerosi dei vasj del bulbo e I 'iper1ensi()11e. Questa può esister e senza la prima ·e vlctVersa. · I 2) L ' iperten sione essenziale si riscontra in ~,J una grande percentuale di casi in individui con instabilità yasomataria , a temperamento nervoso. O'Hare su 300 pazienti d'ipertensione trovò n el 42 % dati anamnestici individuali di deb olezz,a vasomotoria, epistassi, e micrania, mani fredde con cianosi ed iperidrosi. Monakow trovò che una vera ipertensione permanente può· svilupparsi sulla base di una instabilità n ervosa . Le emozioni possono provocare un aumento temporaneo della pressione vasale, ed uno stato em·otivo continuo può dare i 'ipertensione persistente. 3) Il fattore ereditario è indiscutibile. Larghe sta'ttstictie provano che alcani individui presentano una susoettibilità delle loro reazioni vasali che sono ereditarie e trasmissibili. Non è improbabile ch e la frequenza dello stesso disturbo in molti m embri della stessa famiglia ch e oltre a fattori endogeni , schiettam ente ereditari, esistano fattori esogeni, ossia dipendenti da ll 'ambiente e dal m odo di vivere. 4) L 'iperten sione è stata attribuita a di·sordini fuftz-iosali della tiroide, d.e}l'ovaio e delle s1 rrenali, per il fatto c e nelf'iper tii·oidismo , n el climaterio e d in casi di tumore d elle surrenali si riscontra spesso un aumento di pressione vasale: C'è da -0biettare ch e l 'ipert en sione essenziale raramente è accompag11a ta da segni di ipertiroidismo, che il climaterio 'SÌ verifica in un'età n ella quale l'iperten sione è abituale an ch e nell 'uomo , e che i casi di #
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tumori di surre:r;iali sono troppo pochi per poter fare assurgere ad una legge patologica generale. 5) L 'ipertensione ess-enzi.ale è .spesso a ccompagnata da arteriosclerosi renale. Ma non è .a ncora dimostrato se è la lesione. dei vasi renali che provoca l 'ipertensione aumentando la r esistenza alla circolazione o provocando una vasocostrizione sistematica d 'origine rifless.a, ovv·ero se sia l 'ipertensione a provocare la degenerazione dei vasi renali. Gli ultimi studi tenderebbero a dimostrare che quest 'ultima è sempre secondaria all 'ipertensione. 6) R ben v·e ro che l'ipertensione si riscontri frequentemente in individui obesi, ma non è men vero che ne siano affetti individui con peso al disotto del comune. Così i focolai infettivi non possono con siderarsi fattori determina nti . ma concomitanti dell 'ipertensione. I fattori che hanno maggior p eso nella patogen esi dell 'iperten sion e essenziale sono l 'eredità e l 'ipereccitabilità del sistem a n ervoso vasomotore. Com.e con segu enza dell 'ipertensione si stabilisce un ' arteriolosclerosi dei vari organi con questa successione in ordine di tempo: reni , milza, pan.creas, fega to, surrenali, cervello, tubo gastro-intestinale, cuore. La sclerosi delle grosse arterie, l 'arteriosclerosi, non dipende da ll 'ipertensione. Tuttavia fre quentemente la iperten sione è accompagnata da a terosclerosi delle arterie cerebrali o delle coronarie e da ispessimento iperplastico dell ' intima delle arterie renali. Bell e Clawson hanno trovato che in 420 casi di iperten sione essen zia le la morte si è avuta nel 60, 4 % per insufficienza miocardica e sclerosi d elle coronarie, n el 19 ,3 % per apoplessia , ,nell '8,5 % per insufficien za .r enale, n ell ' 11 , 7 % per malattie intercorrenti. I 's intomi cardinali dell'iperten sion e essen1ziale sono : pressione sistolica di 145 mm. Hg. o più e.d i.p ertrofia del v·e ntri.co.Jo sini•s tro . In alcuni pazienti.non sopravven gono disturbi subbiettivi fino a quando n on si verifica l 'insufficienza ca·r diaca, altri lamentano cefalea, vertigini, irritabilità, s m emoratezza, affanno e palpitazioni. -Sintomi obiettivi secondari sono ·la i perirritabilità vasomotoria, il raffreddamento, la cianosi e l 'iperid·r osi delle e tremi·tà. L'iperten sione essenziale deve essere distinta dall'aumen to della pressione secondaria alla glomerulonefrite, ad a lcune nefrosi, all 'occlusione urinaria , all 'ipertiroidisn10 , all 'insufficienza aortica, all'an euri sma artero-,renoso, alla tossiemia gravidica, alla menopausa , e da al tr·e forme di ·iperten sione transi tori.a . L 'iperten sion e essenziale è un'affezione progressiva, e non si conoscono mezzi sicuri per arrestarn e l'evoluzione. A coloro che hanno nei loro antecedenti familiari casi di ipertensione o che hanno un sistema vasomotorio insta bile bi ogna scon1
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sig liare gli esercizi fisici faticosi e carriere ch e implicano frequenti scarti della pressione vasale. Quando l 'ipertensione si è stabilita conviene che il soggetto con,d uca un metodo di viìa atto a prevenire le com.p licazioni della malattia: riposo di un 'ora in posizione .s draiata dopo ogni pasto , dormire almeno otto ore al giorno, interrompere spesso gli affari ed eventualmente anche .allontanarsi dalla famiglia, esercizi fisici moderati. Le r estrizioni dietetiche non hanno importanza a meno che non si tratti di obesi, ai quali devono essere limitati i g rassi e gli idrati di carbonio. I m e dicamenti non fanno gran che. Nei soggetti eccitabili possono riuscire vantaggiosi i br-0mu·r i, m entre gli ioduri sono con sigliabili nei soggetti a ricambio torpido. P er ottenere un abbassamento della pressione è consigliabile l 'uso continu.ato di nitrito di sodio, 5 centigrammi tre volte al giorno. Quando vi sono complicazioni a carico delle corona·r ie bisogna daTe teobromina o teofillina. · In caso di insufficienza cardiaca è indicata la · digitale.
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CENNI BIBLIOORAFICI <1> L. PEzzoTTr. Clinica ospedaliera. Un vol. in-8°, di pag. 397. L. Cappelli ed. Bologna, 1929. Prezzo L. 40. L'A., che è medico primario dell'Ospedale di Vicenza, raccoglie in questo volume diverse lezioni cliniche. Il titolo .d i alcune di esse (Ittero e splenomegalia, False iliti e apiciti non tubercol.a ri, Nefropatie, Sindromi ischia lgiche) dimostra che l 'A. tratta argomenti di sommo interesse per il m edico pratico. E li tratta riferen.dosi sem·p re al caso in esam·e, che consid era acc.u ratamente, con logica .stringente, facendon e balz.are luminosa la verità. Pur dando al laboratorio il giusto valore nella diagnosi, l 'A. non è un fetici.sta di esso, ch·e anzi, nella l ezion e ch e si intitola: Clinica e Laboratorio dimostra ch e su tutti i metodi di indagine, la clinica deve avere il sopra,rvento, quella clinica ch e è anch e . l 'unica arma ch e il me dico lontano dai centri, maneggian dola destramente, u sa n ell 'esercizio pr<> fessi on.ale. Lezioni ch e si leggon o con . diletto, apprendendo a meglio vedere ed a conoscere più profondamente il m~lato , ch e ricorre alla no~tra arte. fil.· 1
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A. GROTJAHN. Aertze als Patienten. Edif. G. Thieme. Lipsia, 1929. Un vol. di pag. 274. Rm. 14. L'A. ha voluto compiere uno studio di psicologia m edica raccogliendo ]a descrizione di (1) Si prega d'inviare due copie d ei libri di si desidera la recensione.
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malattie sofferte da m edici fatta direttamente da loro stessi all 'A. o riportando il racconto da autobiografie o da epistolari. Interessanti, p. es., la letter.a di Pirogoff a Billroth in cui il grande chirurgo russo fa una des'crizione precisa del cancro della lingua di · cui era affetto e ch e non riconosce accentuando la dia~nos~ ott~m~sti~ di .una ulcera~ione semplice in via d1 c1catr1zzaz1one; così il racconto di Naunyn ·d i una polmonite sofferta, ecc. Per le figure dei collaboratori involontari (quasi tutti i più b ei nomi della medicina e chirurgia tedesca) il libro a cq11ista un interesse che sorpassa quello di semplice curiosità hiografica. ALDONI.
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Scuola di applicazione di Sanità militare. Annuario del 1928 e del 1929. Un vo1. in-8° di pag. 68, con fotoincisioRi. Alla Scuola di applicazione di Sanità militare devono affluire tutti i giovani m edici (oltre ai chimici-farmacisti) con obblighi di leva, dopo superato Ì'esame di Stato (nel 1929 furono 485). Essa può quindi considerarsi come l 'ultimo centro di studio n ecessario prima della libera professione. Suo compito è quello di inseg·nare l 'applicazione delle nozioni apprese, convergendole verso una branca.... nuova per gli allievi , la m edicina militare. Essa ha inoltre la missione di suscitare e di rinvigorire i co11ce tti del dovere, dell'altruismo, dell 'abnegazion e, fondamenti essenziali per l 'efficace fu11zion e del m edico n ell'Esercito. La sua storia , il . funzionamento , i compiti , lo sviluppo, l ' organizzazione vengono descritti in questa eleg.a nte pubblicazione accompagnata da num·erose fotogra fie dei bei locali di questa Scuola ch e, oltre !i dare, con i suoi valorosi insegnanti, un ri cco corredo di cognizioni tecnich e, costituisce una "tera preparazione .morale e spirituale del m edico militare italiano ch e, rientrato nei ranghi della borgh esia , può essere chia mato , da un giorno ,all 'altro , a prestare la .sua opera per la Patria . fil.
P. L. PAPANTI PELLE'fIER. Il medico di fabbrica . Un vol. in-16° di 145 pag. Soc. An. Ed. G. B. Marsano. Genova, 1929. Prezzo L. 10. L 'A. delinea a n zitutto la figura del medico di fabbrica, inquadrandolo specialmente nel]e istituzioni dei grandi stabilimenti industria li; ne d efini sce i requisiti morali e colturali. Passa poi a trattare l 'org.a nizzazione scientifica del lavoro, la valutazione della fatica, le ma]attie professionali, l 'igiene del lavoro. Si diffonde largamente sugli infortuni, m ettendo il ]ettore sull'avviso per un giusto cri terio di a pprezzamen to, accenna alle opere di carattere sociale, e riferisce, da ultimo, una ricca bibliografia.
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Libro ch e, b en lungi da ll 'essere una compilazione di tavolino, è pienamente vissuto , ed appare frutto della diuturna fatica di chi l'ha scritto, trovandosi continuamente alle prese con tutte le questioni che si presentano n ella pratica e ch e, appunto p er questo , con sidera tali questioni non già con lo sterile occhio del teorico, ma con quello di chi conosoe a fondo e s.a v.alutare a dover e e con serenità le esigenze del lav0ratore e quelle d·ell 'industria. L 'istituzion e del m edico di fabbri ca, imposta oggi dal regolamento sull 'igiene del lavoro , re11de questo libro di grande attualità. \
fil.
L . MANET. Barèm.e po11r l' évaluation sommaire
de l'incapacité partielle et permanente résultant des accidents du travail. U 11 vol. in-16°. di 175 pag. A. Poinat ed . Paris, 1929. Prezzo frs. 9.
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fi caLo patogen etico dell 'U. ), di D. PAcCHIONI (L'U. da l punto di vi.sta pediatrico), di A. PEPERE (L 'artrite urica e la cc gotta viscerale » n el quadro .anatomico dello stato iperuricemico) e di L. DEVOTO (Gli stati morbosi urioemici , nei loro principali quadri , nella profilassi e tera·p ia). Oltre alle relazioni , sono qui ri·p rodotte ariche le discussioni ch e hanno suscitato ; ad esse potranno ricorrere quanti si occupano di tal probl·ema . Il volume termina con diversi lavo-ri sulle terme di S. P·e1legrino. fil.
F. TRAVAGLI. Alcoolismo, malattia sociale. Un vol. in-16° di 44 pag. Ed. del « Pensiero sanitario », Napoli. Prezzo L. 3. Buon libro di propagand.a , ch e fa un triste quadro del} 'alcoolismo, con tutte le m alattie, le miserie ed i lutti ch e provoca ed accenna alla lotta antialcoolica in I talia, nonch è ai gravi ostacoli ch e essa incontra da parte degli in ter essa ti. L 'A. ·non è un feroce proibizionista ed an1mette ch e l 'u so del vino possa essere, in certa misura, con cesso. fil. ·
Il libro del dott. Mayet fornisce le direttive per l 'applicazione delle leggi sugli infortuni e per la valutazion·è d elle incapacità professionali da queste derivanti, i con cetti generali di valutazione (cicatrici , moncon e, an chilosi , A. DuRso-PE NNJSI. Si deve bere il vino? Un rigidità, ecc.) passando poi .ai singoli organi , vol . in-16° di 169 pag. U. Hoepli e·d ., Misistemi , arti e, da ultimo, alle psicosi e n e- , lano, 1929. Prezzo L. 10. vrosi ed a lle :µ1a la ttie professionali~ richiamanLa questione del] 'alcoolismo e del vinism o do le disposizioni di legge. Libro essenzialmente pratico, cl1e è alla se- è una di quelle in cui raram ente si trova un giusto mezzo_; da un lato, gli ar cigni astinenti conda edizione. e proibizionisti, ch e inorridiscon o davanti ad fil. un sorso di vino o di birra; dall'altro i fautori Atti del primo Congresso di s ci~ nze dell' assi- ,d el vino ch e, con argom enti stiracchiati, tencurazione. R. I·stituto Superiore di Scien ze tano di dimostrare in esso dei grandi pregi Eco·n omi ch,e e Commercia li. Torino, 1929. fisiologici ed arrivano a concessioni eccessivamen te Jargh e .. Sotto gli auspicii della Società reale m 11tua L ' A., in questo suo libro in cui ·e samina il di a.s sicur.azio·n e si è ,s volto lo scorso anno in Torino il pri,mo Con g resso nazionale di scienze dibattito fra proibizionisti ed antiproibizionidell 'assicurazione . La i mportante a.dun.ata riunì sti ,· vorrebbe essere equanime, ma pecca di un le personalità più in vista del mon do a ssicu- soverchio ottimisn10 quando ci dice ch e l 'alrativo nazion.a le e fu provvida di discussioni e cool del vino esercita un 'azion e (f.avorevole) di deliberazioni sui pro·b lemi più importanti sulla durB:ta della vita e che nei vecchi si può in materia. Sono stati ora me si in distribuzio- anch e essere gen erosi col vino , cc fino a tollene due n otevoli volumi conten enti gli atti d el rare qualch e lieve eccesso » ! Errore questo graCong resso. Con questa pubbli cazione vien e ad vi ssimo perchè proprio n el vecchi o vi ene ad accrescer si notevolmen te la produzion e scien- e sere deficiente Ja funzi on e del fegato e quella dei reni e l 1a lcool rim an e quindi a lungo n eltifico-tecn ica italiana ìn tema di assicurazioni. 1'org·anismo. M. P. L 'A. fa un confron to fra g·] i effetti del vino Atti de·l Convegno m edico sulla uricemia. Un e quel] i dei liquor] , espon e gli effetti fi siolo' 'ol. in-8° di 2±1 pag . Soc . Terme di S. Pel- g·ici del] 'lino e degli a ltri , pa rJ.a deJ vin o n ella m ed ir-in a , citando, fra l 'altro, l 'azion e antilegrino , Milano. . ettica e quell a preve nti va cont ro la n1a1aria , Di uri cemia - malattia an cora di moda accennan do anch e all 'u so dcl vino com e ipnose ne parla spesso a diritto ed a rov·e scio da tico e tr.a ttandò, da ultimo, dei vini d.a pa to, m edici e profani, non raramente senza una ~ pecialm en1e italiani. precisa nozion e di ciò ch e e ssa sia e ignifichi T1 li bro è un mosaico di ci1 azi oni d i d iversi realmente. Il convegno sulla uricemia, tenu- a t1t ori (da I ppocrate a i giorni no tri) ch e l ' en oto i lo scor o anno a S. Pelleg·rino , ha fatto logo ca,r. Durso-Penni si h a raccolto a sostegn o una pecie di « m essa in fuo co » del probl ema , d ell a ~ tia tesi ; conti en e alct111i dati ut ili ~u]J a con ]e qt1attro r elazioni di P. RoNDONI (Signi- con1 po~ i z i on e dei ,-in i. f il. 1
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I CONGRESSI DI UEDICINA E CHIRURGIA. , VIII Congresso della Società Italiana di U1·0Iogia. (Genova, 26 ottobre 1929-VII). L '8° Congresso della Società italiana di Uro,l ogia si è svolto a Genova nella giornata deil 26 ottobre 1929 dinanzi un discreto con coir so di Soci ed Ader enti . Particolarmente interessanti furono e brevi m a su ccose comunicazioni del prof. v. LtCHTENBf:nG, e del suo assistente SwrcK sull 'Urosecl&t~n, di cui in seguito è data notizia più per es~eso . Il Co·m itato permante11te presieduto dal })r of. G. LAs10 sedeva al banco della Presidenza, al cor11pleto. Esplettl:te le solite formalità burocrat~che, eletti 14 nt1ovi soci, sottoposto all 'approvazione dell 'assemblea il bilancio e acclamati alcuni soci esteri, onorari e corrispond~nti, ~1 PRESIDENTE lesse il su o disco.r so inaugurale. g deplorevo1e che la tira~nia dello spazio impedisc~ di riprodurre per intero il testo: ma del .suo contenuto ne ~ppare viva e chiarai la tesi. Il prof. Lasio, « dopo aver ringraziato l 'assemblea di averlo eletto Presidente, commemora brevemente, ma efficacemente il prof. M. Pavone. Era questi il decano, della urologia italiana, n el quale si accoJ>piavano la ter1acia, l 'intelligenza e lo studio. Egli aveva raggiunto una abilità insuperata, sp ecialissima nella litotrisia, sì da possederne una st atistica eccezionale. volle testimoniare la g r ande p assione che l 'animava verso l 'urologia, soccorrendo i poveri in u11 padiglione specializzato ed eretto a sue .spese e fondando nuove borse di studio per ~ inigliori lavori itali.ani della specialità. L~ memoria dello scomparso fervente assertor e di quest a speciale branca della chirurgia e medicjna deve spronarci a costitt1ire il nuovo program111a della Società ed indirettamente del mo·vi111enlo· urologico italiano. Tutti gli S1tati di Europa e d 'America, p erfino l 'Egitto e, la Città del Capo h anno dei serv~i urologici: in Italia si contano sulle dita di una m·a rio ed i letti non giungono a 200 l Per ch è l 'Italia, è in queste condizioni ? Le r agioni sono molteplici, ma possono così esser e riassunte: gli urologi con siderario la pecialità come una branca a sè, m a non si attentano ad int erventi in grande stile, lasciandoli a preferenza al chirurgo generico ; questi d 'altro canto, stimando una diminutio capitis, il dedicar si all 'urologia e non avendo t empo per gli e an1i rlelle specialità, lél:SCia volentieri all 'urologo la brig·a di determinare la diagnosi della m alattia, p er poi passare all 'atto operativo sull a ])ase dei risultati altrui. Bisogn erebbe quindi passa re dalla chirurgia generale all 'urologia per otte.ner11e i più brillanti su ccessi, i quali sono tati e sono ·tuttora continui ed importantisimi e se si vt1ole che anche da n oi le sia con cesso un Yero riconoscimento ufficiale, giusto. pi e110. Difatti tutti gli stadi iniziali di m alattie comt1ni, quali la tt1bercolosi, l 'idronefrosi, le malatt ie più rare, l a patologia del trigo110, rl cl collo vescicale, i diverticoli dell a vescica, debbono rimanere dominio del chirurgo spec ializzA lo. ~la questo non si può ottenere ch e cren nd o Al n1c110 delle divisioni urologich e n egli 1
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ospedali, 11011 essendo i 'urologia materia obbligatoria di insegnamento. Il beneficio che a1nmalali e studiosi ne potrebbero trarre non è cl1i non veda. l\Ja è anche questione di dignità i1azionale, poichè per la ma::-1canza di coordinazior1e, l 'italiano va affiancato dall 'australiano, dal cinese e dal centro americano ad in1parare ~l cateterismo, degli ureteri o la cistoscopia a Parigi o él: Berlino. Questo stato ~ di inferiorità, che è solo apparente, ingiusto ed illogico, poichè è l 'effetto non di uno stato di- coltura, ma solo di incoordinazione di mezzi e di en ergie intelligentissime, dev 'esser al più presto tolto complet~mente » .
• •• L 'asse1nblea plaude a questo bellissimo discor-· so .e su proposta del prof. N1s10, fa voti aflìnchè sia i11viato al Ministro dell 'EducaziQ_ne Nazionale.
La parola vien data al relatore prof. F. DE G1RoNcoL1 sul tema: '
Le idronefrosi. Da)le notizie casistiche e statist~che raccolte, complessivamente 313 casi non pubblicati, che rappresentano oltre che una delle maggiori statistichj, /'collettive fin 'ora note, la prima grande staJtist~ca italiana del genere, si desumono i segu enti dati: la frequerua delle idronefro·si rispetto le altre affezioni chirurg·ich e de~ reni rappresenta circa il 10 % di tutte le affezio11i r e11ali. Sui 313 casi, 115 riguartlaYano uomi~i, 198 do~ne, 161 volta l 'affezione interessava :i) lato destro, 127 volte quello· sinistro, 25 volte tuit ti e dt1e i reni. Per ciò che rig·uarda l 'età, la 1nagg~or frequenza fu notata fra il 20° ed il 50° anno dii vita. Il caso più giovane era dato da una bambina di 13 mesi, il più vecchi0 da una d·o nna di 70 anni. Etìopàtogenesi delle idronefrosi. Per quanto le n ostr e conoscen ze in tema di idronefrosi abbiano fattp dei r eali progressi, specie dopo l 'introduzione dei moderni mezzi di ricerca urologica, pure il pro.b lema del ristagno orinoso n elle alte vie orinarie n on ha trovato una soluzione ch e soddi sfi in tutti i casi. Noi conosciamo è vero tutta l1na serie di ostacoli meccanici, anatomicamente dimostrabili, situati in un qualche punto dell 'apparecchio orinario, dai c~lici all 'OTificio esterno dell 'uretra, i quali possono provocare una idronefrosi, ma conosciamo pure- un grande nu1nero di idronefrosi n elle quali questo ostacolo meccanico non esiste n è è dimosit rabile con la più accur~ta ricP.rca artatomica. Queste idronefrosi vengono per ciò dette da causa ignota. Nel g r1.ippo delle idron efrosi da causa meccanica possiam o distinguere, quelle forme di idronefrosi che clipendo110 da un ostacolo situato nelle basse vie orinarie, vescica e uretra, che sono quasi esclusiYarr1ente bilaterali, che si car atterizzan o per la con comi tante dilatazione de.gli uret eri in .t utto il loro òecorso. r h e sono tutt 'altro ch e rare, corrisponrlente1nen le alla frequenza delle diYerse affezion i vescicali e uretrali ch e le provoca110 (ca1c-0li e tt1mori vescicali, ipertrofia prostatica, paresi vescica]e d 'origine spinale, steF r eq ue 11za delle idronefrosi.
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SEZIONE PRATI CA
11osi uretrali cong·er1ile ed acquisite), da quelle che dipendono da, un ostacolo . meccan~co situate in un qualche punto· dell'uretere inteso nel senso embriologico più vasto di deriva~o dell 'abbozzo re11ale, vale a dire dai calici all 'orifizio. vescicale . dell 'ureter~. Caratteristica per quest 'ultime idronefrosi è la dilatazione a, n1onte del! 'ostacolo· e la loro unil ateralità. Qttando sono bilaterali trattasi per lo più di. cat1se di ristagno indipendenti una dall 'altra a,nche se della sitessa natura . Sulle cause del ristagno in, tutte queste forme di idronef-0si d'origi11e meccanica, non v 'è discussione; si tratta sempre di u11 'obliterazione del lume ureterale dovuta o ad una compressione dal di fuori o ad una ostrt1zione dal di dentro. Calcoli renali e ureterali, tumori renali e ureterali, processi inf1ammato·r i ureterali e periure1terali di natura svariatissima, traun'latismi del rene ed uretere con esiti in cicatrici stenosanti od ematomi ch e si organizza110, sono le cause più frequenti di queste idronefrosi. ~ Accanto a queste forme di idronefrosi meccaniche vi ha tutta la massa di idronefrosi dette ancora da causa ign ota perchè la loro genesi non si spiega con un semplice. fatto meccanico di ostruzione e per ch è ad un accurato esame del1'uretere esso risulta ir1denne. ~. nell 'interpetrazione patog·enetica cli queste idronefrosi che le opinioni non sono tutte concordi. Alc11ni vogliono spiegare il meccanismo patogenetico del ristagno di que&~e forme con alterazioni anatomiche che forse sfuggono n ella maggior parte dei casi ad un esame non abbastanza profondo, altri vedono la causa in alterazioni funzionali. della peristalsi pielo-vreterale. Per spiegare questi diversi punti di vista credo opportuno esporre i differenti concetti all a inano di alcune forme classiche di idronefrosi che si prestano egregiamente alla discu ssione. Anzitutto vorrei distinguere anche nelle idronefrosi di origine non meccanica tra forme congenite acquisite. Corne paradigma conterei fra le prime le idronefrosi in reni malformati, le idronefrosi <la vasi anon1ali ed infine quelle dovute a malformazioni strutturali de.i tessuti ch e compongono l 'uretere. Fra · 1e seconde le idronefrosi in rene mobile, alcune idronefrosi traumatiche e quelle dovute a lesioni delle funzioni t1reterali per processi tossici ed infettivi. Già se prendiamo a considerare le idronefrosi che si sviluppano in reni malformati, dobbiamo convenire che molte volte la spiegazione meccanica della loro genesi non riesce facile, spesso anzi impossibile. E' vero che alterazioni di forma, di posizione del r ene e dell 'uretere possono renrlere difficile il deflusso dell 'orina, specialm ente se in seg uito alla inserzione anomala del}'uretere esistono già inizialmen te valvole e sepimen ti. In molti casi però qt1est e valvole e sepimenti sono secondari e dovuti a processi infiammatori o agli alterati rapporli fra pelvi e uretere provocati dalla pregressa dilatazione. Sorge quindi il sospetto che in queste forme di idronefr-0si in reni ma1formati· esistano dei fattori n noi forse ignoti i quali provocano la p'I'imi tiva dilatazione; fa;ttori che non sono la valvola o il sepiment o o l'atresia ureterale o il ginocchian1ento dell 'uretere, ma pit1ttosto turbe della normalè fl1nzione peristalsica òeg1i organi. secretori, do;vute a scarsa san gt1ificazione o ad alterata innervazione. inson1ma a t11tte quelle cau se note od ignote che trovano nell'organo 1
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inalformato un terre110 favorevole per esplicare la loro azio•n e patogena. l ~gli u ltimi anni han110 acquistato speciale 'ir1teressc i1ella genesi delle idronefro·si i cosidetti vns'i ano1nali. Fu specialmente l 'Ekehorn che in un suo classico lavoro sui vasi a11omali mise in rilievo la loro 'i mportanza eLiopatogenetica e dettò le leggi del come e del quando un' vaso anomalo co·m prime l'uretere provocando ristagno d 'orina. Non tutti accettarono le Leorie di quest'autore. Prima perchè nun1erose osservazioni fatte al ta,volo op·eratorio din1ostraro110 che non è se111pre n eceRsario che il vaso anomalo decorra secondo le legg~ dell 1Ekchor11 p er comprimere l 'uretere. Poi perchè numerose ricerche anatonliche stabilivano l~ grande frequenza di anomalie vasali, freq ue11za che 11on &~a in nessun r apportq co11 quella delle idro11efrosi cla que sta causa. Infine plerchè n ei casi del genere oper ati, gl~ intimi rapporti che si osservano spesse volte fra vaso· e t1retere se1nbra110 dovu·t i ad alterazioni d 'altra natura, forse spostamenti renali o torsioni del peduncolo ecc. Non bisogna dimenticare che la maggiora11za di questi casi oper~ti riguarda voluminose sacche idronefrotiche nelle quali riesce difficile una netta distinzlone fra cause ed effetti; mentre i rappo1rti fra vaso e uretere si la.sciano meglio· studiare nei casi in via di evoluzione. l\1a è proprio in questi ultimi che insorgono i dubbi maggiori su11'azio11e compressiva primitiva del vaso. In quesli casi la pura spiegazione meccanica della azione ristagnante del vaso non soddisfa appieno e si è port atj 1 a pe11sare ad altre cause magari sempre dipenrlenti dall'anomalia vasale, responsabili dell 'iniziale ristagno e quind~ della dila·tazione. L 'assenza di un tronco arterioso unico e robusto se non ha importanza per la nutrizion e del rene, p11ò forse influ ire no•tevolmente sulla sua funzione poichè è notorio che lungo i vasi dell'ilo d~corrono i nervi renali come lungo una doccia e mancando questo ilo i nervi devono di 11ec,essità cercare altre &trade; per cui non è i1nprobabile che q11este al t.erate condizioni anatomicl1e formino il substrato di modificazioni funzional i . Quindi con1e le alterazjoni reno ureterali anche ques ti. vasi anomali possono provocare alterazioni nella normale peristalsi pieloureterale capaci di produrre il primitivo ristag 110 e segna re l 'inizio della dilatazione · 1a quale· a s ua volta porta in intimo contatto vaso e uretere in 1naniera che ne conseg·ua una vera e propria c:omp·r essione meccanica da parte di quello. Quant o ho delto fi11ora sull'importanza etiologica delle nlal forrn azioni congenite e delle anomali vasali mi pare possa in certa misura applicarsi an che per Je idronefrosi in reni mol>ili. Il fattore m eccanico che vien~ chiamato in causa 11ei cas i di idronefrosi da rene n1ohile è l'inginocchia rnen~o dell 'uretere. Ora se si fa eccezio11e dei pochi casi n ei qu ali in eguito agli spostnmenti ureterali che si manifestano nella m obil1tà renale si ini zia un processo infia1nmatorio peri11reterale cbe fissa l 'uretere in n1aniera di ostruirne spesso il lume, negli altri il semplice fatto dell 'inginocchiamento dell 'uretere non ))as i n a spiegare l 'ostacolato deflusso e quindi la sla j , poich è l 'orina 11on cade dalla pelvi in ve cica seguendo la lcgg-e di grnYitl\ ma viene con vog·liata dalle forze YiYe rlell 'uretere, forze viYC che ono mantf\nute ancl1e i1ei gi11occhian1er1ti doYuti a reni 111obili. D'altro rnn lo sono-
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lL POLI CLI N I CO
più freque11Li le <lilatazio11i della pelvi in reni co11 ~carsa inobililà che non in r eni fortemente mobiJ i e con notevoli spostamen.ti ureterali. Queste cont raddizioni })Ossono forse spiegare la patog·e11esi dell 'ic.lrone1'rosi ' ~i1 rene mobile se la consideriamo no11 dal lato p11ra1nente meccanico ma da quello funzionale. Dobbiamo pe11sare che stiran1e11ti del pedun~ colo renale quali certamente si manifestano nei reni mobili, e sono tanto maggiori quanto . più corto è· il ·p eduncolo e quindi di necessità anche · 1ninore l a spostabilità r enale, possono provocare uno stato di irritazione delle conduzioni nervose o mutun1en ti I1ella cir colazione vasale che turbano la p eristal si pjeJo-ureterale determinando u11 iniziale ristagno il quale per _l 'intervento di f:-ittori diversi può diventare definitivo. Che queste alterazioni della funzione pielo-ureterale possano dipendere anche da alire cause acqt1isite lo dimostrano le diverse esperienze fatte da Ming·azzini, Caporali, Blatt, Andler, Primbs i quali per diverse vie i)rodu ssero lesioni del plesso gangliare intram11ral e dell'uretere con conseguente alterazio11e della p eristalsi, ristagno e dilatazione a tnonte del punto lesionato. Certo si è che tutte q11este turbe funzionali aln1e110 inizial1nente no11 presenta~o nessuna al ter azione morbosa. Si tratta qui piuttosto dello sco1n11e1tso in un mint1~0 giuoco di forze sinergiche e aI1tagon1ste che diventa evidente app ena qt1a11do l 'intervento di alterazioni anatomiche lo esager a sl da rer1rlerlo percepibile ai nostri sensi ed agli attuali mezzi d 'indagine. Sinlon1atologia: Dolore, tumore ed ematuria sono i sintomi ch e predominano il quadro dell'idronefrosi. Il dolore ed il tumore sono la diretta conseguenza dell 'aumento di pressione che si n1a11ifesta nella pelvi rena,le in seguito al ristagno. Dalla diversità dello stato anatomico e funzionale del rene deriva tutta la gamma di sensazioni dolorose accu sat e dai malati: dalla sensazione di vaga molestia al fianco od al sacro fino alla colica improvvisa. e violenta. Spesso gli accessi dolorosi si accompag11ano a feno meni generali gravi : vomito : sudorazio·n i fredde, collasso. Durante l 'accesso la regione renale e addomin~le corrispondente è dolente alla palpazione e spesso esiste un-0 stato di difesa muscolare che impeclisce di palpare il tumore renale. Per lo pii1 sono le gr ancli idronefrosi che riescono rneglio palpabili ed anche queste nei periodi cii maggiore tensione. Il tumore renale n1anca i1aturalmente negli stati iniziali e può non essere bene espresso nelle forme a sviluppo ne'ttamente pielico o in reni situati molto in alto o in sogget~i polisarcici. L 'ematuria è molto più frequente d i quanto non si creda. Nei casi raccol li essa fu rilevata in poco più dell '8 %. Alle volte essa è l'unico sintomo clinico o il segno predo1ninante. Nei casi non infetti la diuresi non è nltera ta e cosl pt1re non si ha risentimento, delle ro11cl izioni gen erali . Solo quando il processo è ]Jilalerale pt1ò svil11pparsi lentamente un'inufficienza funzionale che porta all 'esiit o per ure111ia. La complicanza più frequente dell 'idronefro si è' l 'infezione. Essa ca1nbia con1ple~amente il q11adro 1norboso: rialzo termico, tenesmo, orin e torl>id e, mal c~sere generale la caratterizzano. Ln co1n11lica111a pitt graYe è la rottura della sacca idron cfro tica. I fcnomenj che conseguono la rottu ra sono imponer1ti e derivano dal versamento
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del liquido ristag11anle della sacca nel tessuto perirenale e retroperitoneale. Diagnosi: Cistoscopia, sondaggio degJi ureteri, pielograiia e pieloscopia eventualmel1t~ cistografia ci p ermettor10 ogg~ di rico11oscer,e le forme iniziali di idron~frosi, di distinguere le forme progredite dalle altre affezioni organiche del · rene e dei visceri addominali molle yolte ci fanno ricono·scere la causa etiologica e ci permettono quindi la scelta del trattarr1ento più co11facente. In molti. casi già la sola cistoscopia fa riconoscere la cau sa cl1e ostacola il defJusso dell 'ori11a e permette così una diagnosi. Il cateterismo degli ureteri congiunto alla pielografia è il metodo di indagini sovrano nella idronefrosi. Esso ci rende evidente in tut.ti i suoi ~ettagli anatomici 1'estensione delle alterazioni delle vie orinarie superiori dovute al ristagno dell'orina. L'immagine che ci offre la pielografia non solo ci fa vedere i contorni esatti della pelvi, ciei calici e del1'uretere, ma c'informa anch e sul grado di dister1sione e snlla topografia della pelvi e dell 'urctere, dati questi di grandisslma importanza per la differenziazione d~i tu1nori addominali di 0rigine incer ta. · Terapia : Nella terapia dell 'idroncfrosi dobbiamo disting·uere fra terapia pallia tiva 1conservativa e radicale o demolitrice. La terapia palliativa consiste nel ca teterismo ureteralie, n.élla puntura semplice o con fognatura della sacca idronefrotica, nella nefrostomia e pielos·tomia. In singoli cas i di dilatazione- ir1iziale o parziale il ripel u ~o ca tetèrismo congiunto alJa lavatura della pelvi può dare dei risultati anche duraturi . Del resto esso si presta speçialn1 eru~e ad elimi11are in date condizioni accidenti di ristagno acuto, quando esjste ulla controirLdicazio·ne all 'im1nedi~to intervent o cru ento. La puntt1ra della sacca è ormai de] tutto1 abbandonata, poichè con l 'indicazione pari essa non dà migliori risultati del cateterismo ure~erale ed è nlolto più pericolosa. La nefroe la pie.l ostomia rapprese11tano due" I interventi palliativi atti ad eliminare durevolmente i~ ristagno senza allontanarne la causa. Perciò essi non si devono considerare come metodi a sè i1el trattamento dell'idronefrosi. Da essi r1on può derivare una guarigione vera e propria. Invece _essi trovano ancora una ragione d'essere in casi di estrema urgenza, per esempio in casi di an11ria e lll'emia in pazienti con un rene solo od in condizioni generali scadute. Come atto preparatorio alla nefrectomia la nefrectomia è caldeggiata dal Lasio in casi di grosse idronefrosi infette quando non si vuole sottoporre il paziente ad una operazione troppo traumatizzante. La .terapia conservativa diretta ad eliminare Ja causa del ristagno si estende a lutto l 'apparecchio orinario. Canone fondamentale d'ogni terapia conservativa sia essa diretta ad eliminare la causa del ristagno o semplicemente a ristabilire la viabilità interrotta è naturalmente quello d 'intervenire il più precocemente possibile. In questi casi iniziali la resezione di vasj anomali con o senza nefropessia , la ureterolisi, l~ pielo- o ureterolitotomia, le dilatazioni dell 'uretere ecc. possono dare degli ottimi ris1tltati. Per ciò che riguarda le cosidette operazioni con servatiYe plastiche della pelvi e dell'uretere si p1Jò dire ch e se esse rappresenta110 teoricamenta la terapia ideale dell~ idronefrosi i loro risultati pratici sono sempre problematici an-
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che quanflo il decorso post-operator io dec-0rre senza incidenti. Oltre alla possibili~à del! 'insufficienza delle suture con co11seguente f-0rmazione di fistole ùrittose, intezio11e secondaria ch e porta110 poi alla nefrecto mia, dobbiamo· tener presente ch e nei casi perfetta1nente riuscit~ la plastica non produrrà ! 'effetto voluto se la pelvi e ! 'uretere avranno perdu•to q uella forza peristalsica che è necessaria per co11' ogliare le orine dalla pelvi alla vescica . La loro inct~cazione è. limitata a singoli casi eccezionali . Di fronte ai procedim enti plastici la n efrecton1ia ha g u adagnato. terreno in questi ultimi a11ni come i11etodo di elezione nella idronefrosi . Ciò dipende an che d ai risultati notevolmente migliori avuti con la neµ-ectomia negli ultim~ anni grazie ai moder11i metodi di ricerca urologica. I periC-01i delJa nefrectomia nelle idronefrosi asettiche sono quasi nulli. Ma anche nelle forme infette con .p rognosi necessariamente sempre eria, la nefrector111a dà degl~ ol timi risultati. La nefrectomia è u11 interver1Lo per lo più semplice che 11on richie<le u 1ta tec11ica ll1nga e laboriosa e che dà tutte Je. gar anzie p·er un rapido e s~curo allontaname11to dei pericoli e d elle sofferenze congiunte alla inala~tia. Presupposto i~dispensa}?.fle alla 11efrecto1nia è l 'esistenza di u11 re11e adelf,of 1 sano e }Jen fun zionante. 1
(Torin.o). - L e piccole idronefrosi. - La teoria dinamica o neuromuscolare non convince lro·p po Negro nei riguardi della pa,togenesi delle idron.e.f rosi . Invece spetta grande importa11za al fattore meccanico, il quale può essere rappresentato da vasi anofr!.ali, briglie connettival~. Non solo, ina l '<1z ione di questi due elementi con consec\1tiva aitera ta posizione d el rene, può colpire anche l 'uretere. Non è detto però che i fattori di11amici non possa110 avere la loro importanza, ina, quesla è sempre di ordine relativo, e ad -0gni modo secondaria a quella meccanica. NEGRO
. · RAFF:O (Ge11ova). Valore dell 'enervazione del p eduncolo renale e dell'ureter e nella produzio n,e di idronefrosi (Contributo sperimerilaile) . Le
esperienze condotte da questo O. i11ducono alle seg11enti con clusioni: 1) 1'enervazio11e d el pe<luncolo r enale e la si~npat.icèc lo1nia periureterale prod_uco110 profondi disturbi nella j)eristalsi pielo ureterale e dilatazione del baciri&tto e dell 'uretere; 2) I 'associazione dell 'e11ervazio11e del pedu11colo renale con la simpaticectomia periureterale dà precoceme11te aboliz.ione completa della fu11zione motoria pieloureterale e dilatazione di alto grad,o. (Ge11-0Ya; . - l~legau re tere congenito. L e edule d1 Al te111a,11n , che vorrebbe· n egata alla prese11za d ! ,·asi aberranti, og11i importanza pa· togenetica nell a patog~nesi dell 'idro11efrosi, vengo110 ad essere s1nentite dal caso di Rola11do . Si trattava di un bamb~no con megaur~tere congenito prQbabilmente primitivo ed idro.p ionefro secondario.. Nel pezzo asporta,to completamente (rene ed uretere) malgrado t enac~ ader enze, si scorge un vaso arterioso, aberrante grosso quanto una arteria renale n~rmale. L 'O. ritiene ed in que&to è d 'accordo con il La,s~o - che i11 mo] ti casi ]a in·fiammazioI].e possa realmente d eterminar11 una disfunzione nervosa e quindi una ator1ia ed l1na dilatazione del segmento pielo-uretera,le corrispond~~le . Il oLANDO
••• Sullo stesso tema ùi relazione seguono alcur1e interessanti com t1nicazioni: • •
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1803
SEZIONE PRATICA
(Torino). - I dronefrosi dei vasi anontali. Su 30 casi di idronefrosi capitati soit to l~ sua, osservazione, cinque riconobbero come causa, la presenza d~ un vaso anomalo. Una volta, la pielo·g rafia permise questa giu sta diagnosi patogenetica; la quale per lo più è difficile e quasi seOApre incerta .. Essa· è però praticamente utile, p erchè permette - secondo l 'O. - u11a ter apia sollecita e perfettamente co11servativa. FERRIA
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LAs10 (Mila110). -
/3ull'etiolo gia e patogenesi dell ' idronefrosi. Il controllo radiografico delle operazioni con.ser vati ve <lell.' idronefrosi . L 'O.
sostiene i 'origine dinamica di alcune idronefrosi nelle quali pur essendo presente un vaso anomalo il rene ~dél in posto, ma11chino delle aderenze, e sia presente invece una cviclente dila.tazione del! 'u re tere sottostante. Per lo s tudio delle piccole idronefrosi è j11dispensabile lo studio riunito e non separato della pelvi e dell 'uretere . In questo 1nodo si è vi ~ to èome l 'atonia e l 'ectasia sono spesso conler11poranee u ei due seg·menti anche quando la causa del disturbo abbia una sede che non possa d eterminare inecca11ican1ente una dil atazio·n e O· un 'atonia generalizzale (lesioni di un calice, o della pelvi, con ec lasia pelvi-ureterale). I due elementi, infine dinamico e meccanico, possono anche orig·i11ariamente agire ognuno· per conto proprio sull'inizio, n1a in proseguo si fondono e si accavallano. Da ultimo I 'O. riferisce c11e se gli interventi riescono a ristnbilire Ja canalizzazione pielo ureterale non h anno azione alcu11a sull 'atonia; di guisa che non venendo ed esser tolta la causa principale d el fenomeno, ogni operazione CO·n servativa vien e a perdere qual siasi valore t erapeutico. 1
(Chieti) . -
Su un caso di idronefrosi di probabile origin.e trauniatica. (Conside:r azioni cliniclie e medico-legali). L 'i11teresse del caso presentato era n1olteplice: 1) etiologico, riferen' fARALLI
do il paziente ad un trat11na l 'inizio, dei disturbi d-0vl1ti ali 'idronefrosi ; clinico, esistendo u11a stenosi del tratto iuxtavescicale d ell 'uretere, tale da noru pemettere una pielografia ; 3) legale, i11 quanto che venendo rifi11tato l 'atto operativo, si doveva J)Ur passare alla liquidazion e col 1na:ssimo consentito, rappresen.~anòo la idronefrosi un pericolo grave e permane11l e per i ·i11diYiduo.
2:
(Li vorno~ .
- Pic co l e idronefrosi , causa di cistalgia. Sulla b ase di sei -0sseryazioni pers.011ali l 'O . .ritiene ch e prima di con clud ere lJer l 'esiste11za di una cistalgia essenziale, da consid erarsi assai rara , bisog na praticare tutti gli esa1ni cli11ici e batteriolog·ici , i quali valga110 ad esrl 11der e picJi ti , piccole iflroncfro si, ptosi renali, tor ion i l1rc'.e rali, e p erfino tuber colosi r en ali iniziali. LILLA
(Napoli). -
I dronPfr osi bilat er ale da assenza d ell 'u r etra concnniitante a neofor1nazio'TnAVAGLINI
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1804
lL POLICLINICO
[ ANNO
XXXVI, NuM. 49 J
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ne leratoide JJresacrococcigea in neon.ala di 25 giorni. - Nel titolo è anche esposto il caso, nel quale si tentò dopo alcune c~stocentesi, resesi indispen sabil~ per la ritenzione urinaria, apparsa dopo qualche g-iorno d~lla nasciJta, di proced.e.r e al la costituzione cii una derivazione esterna all 'urjna. Ma 1'intervento ideato felicemente fu ~guito dalla morte della paziente, in seconda giornata. l\1algrado che la necroscopia non avesse d~mostrato ·un 'uscita, alcuno sbocco oltre i due ureterali: l 'O. ritiene che possa essere sfugg·1ta l'esistenza di 11na comunicazione vescico-vaginale, e che un intervento più precoce ancora d~ll 'eseguito avrebbe p otuto salvare la vita alla piccola i11ferma.
BLocH (Padova). - Pneumo·i dronejrosi. - Il caso, raro quanto mai, risultava dall'esistenza di una fistola nefro-~ntestinale (cieco) consecu tjva ad una calcolosi. Si vedeva alla radiografia una voluminosa idro nefrosi, il cui contenuto era rappresentato da gas . lJn intervento irazionat.o in tre tempi, permise di ridare la completa salute al paziente.
di deter111i11are u11 ostacolo al na. In LJuanto alla persistenza l 'uretere r1ella pielografia, egli co11 Lasio - ve lo lascia per diografica. 1
deflusso dell 'uridel catetere nel- in disaccordo tutta la posa ra-
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BoNAN0~1E
(Roma). - l\iiolte idronefrosi da causa no11 apprezzabile, debbono riconoscere la loro etiopatogenesi in anomalie di sviluppo delle vie escretrici renali . La presenza del vaso anomalo, spe,s so aggrava certamente una lesione preesis tente, ma più spesso deve bastare a spiegare la presenza dell 'affezione. Ha constatato -pur esso il dolore nel decubito orizzontale nelle piccole idronefrosi, nella .cura della quale bisogna dis1tinguere quelle grosse da quelle piccole. Nelle prin1e -si deve ricorrere alla nefrectomia, nelle altre occorre eliminare la causa stenosante. In un caso si ebbe la guarigione definiitiva con la enervazione.
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A questa prima serie di comunicazio.n i seguì la discusslo11e se1npre sul tema di relazione, nella quale presero parte : F ASIANI ( Paclova). - Sulla base di 11 casi personaJi , osserva assai giustamente che nelle idronefrosi, associate alla prese1~za di vaso anomalo incrociante l 'uretere, non v! sia alcuna ragionG di andar a cercare altrove ele1nenti causali dell 'affezione morbosa:. D.ifa;tti - ed in questo risiede la in1portanza della cons~derazione - non esistono in tutta la patologia, altri esempi (ad eccezione di quelli legati a fenomeni infiammatorii) nei quali la se1nplice vicinanza di un viscere anomalo che non con1pri1ne, possa creare alterazio·n i tali da provocare una dilatazione dell 'organo vicino.
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BnuN1 (Napoli). -
La terapia delle piccole idronefrosi dolorose rappresenta a giudicare dai 4 casi personali d ell '0 . un grave. problema. Difatti il dolore che P variabile e quindi di diagnosi difficile, pt1ò talora rivestire la forma di una colica renale vera e propr~a, ma per lo più ha sede addominale per q11 anto varia. Esso è tale da riflettersi sullo stato generale, e da rendere sfiduciati questi pazienti. In un caso la nefrectomia oondusse a guarjgione la pazie11te, negli altri tre lo scapsulamento l asciò im1nulat e le cond izioni primitive. PAVONE (Palermo). - L 'O. rivendica la priorità dei suoi studi, con i1 quali è riuscito a praticare la simpaticotomia chimica del .p eduncolo renale e.seguita a scopo terapeutico nelle nefriti croniche. I suoi esperi1n enti gl~ p ern1e ttono di con cludere d 'accordo con Ruffo, che tale pratica i1on provoca dilatazione alcuna del bacinetto, nè alterazioni della funzione renale. ~ N1s10 (Bari) . - In base ad un caso clinico osservato ritiene attendibile la teoria dinamica, non quella meccanica, specie in quei casi di idronefro i, in c t1i n1anca qualsiasi elemento capace
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(Torino). - L'O.. fa notare l 'inesatlezza d e,1 relatore quando dice che l 'Andler, il Caporale e ~l Mingazzini constatarono sperimenlalmen te che la sola sezione dei nervi, della pelvi e dell 'uretere non basta a tentare. la peristalsi e che è necessario snervare anche l 'ilo· renale per provocare l 'atonia. Il Caporale invece nel 1926 pubblicando delle egperienze eseguite ha affermato che la sola _simpatectom~a periureterale parziale dà luogo a onde peristaltiche m eno energich e e più rare e alla produzione di idronefrosi. C !\PORALE
JunA (Roma). L'O. rjchiama l 'attenzione sulla possibilità che in una oerta percentuale di casi il liquido contenuto nella sacca idronefrotica . non sia, sterile, pur essendo l 'urina limpida. La conoscenza che gern1i per via ematica, anch e in condizion·i normali, possano passare attraverso ~l filtro renale, aUJtorizza a tale riserva sulla sterilità della urina idronefrotica, che ristagna nelle v~e urinarie alte. J ura, fa rilevare la importanza delle stretture congenite ureteraJi come c~u sa di idronefrosi. L 'O. raccomanda le indagini pieloureteroscopiche, le 1..Juali sono più sicure per l 'apprezzamento della funzione pielo-ureterale, permettendo di eliminare il dubbio che conilratture ureterali dovute alla peristalsi del dotto urinario siano inlerpetrate come punti stenotici ureterali. P ERRUCCI (Bologna) . L'O. sostiene co·m e la chirurgia conservativa possa aver ragione talora, dei di sturbi da rene idronefrotico. In un suo caso, si l ra tlava di un i11dividuo in cu~ crisi di idro11efrosi intermittente si potevano riferire ad un trauma precede11te. Giunto all'osservazione de11 '0. fu trovato al! 'intervento un rene capovolto, il quale, una volta fissato in buona posizione n-o n di ede più luogo a dolori. 1
Ro1i11ANI (Ancona). - Tra le cause meno frequenti di idronefrosi, meritano d 'esser menzionati alcun~ cas~ di interesse speciale, con1e quelli ricordati dall '0. Una idronefrosi bilaterale infetta ùa periureterite secondaria a vaginite per fistola uretero-vaginale (la donna aYeva subìto tempo prio1a un 'applicazione di forcipe). Una doppi.a nefrostomia seguita da uretero-cistoneostomia permise una guarigione della malata. Un caso di I da diverticolo ureterale conge11ito, constatato operativamente; I da calQolo ureterale sfug1
[A N~O
XXXVI,
l UM.
±9J
1805
SEZIONE PRATICA
gito radiograficamente, e messi in evidenza dal liquido clella pielogr afi a (tre casi) ; I da lesione dell 'uretere durante il cor so di interventi. Due punti sor10 da ricer care specialmente nell'anamnesi. Occorre accertarsi se l 'ingestione abbondante di liquido d etermina più facilmente una crisi e se questa è di breve durata. La positività di queste due ricer che parla assai in favore dell ' J. Infine si pu ò - p er la diagnosi ricorrere all'iniezione di F. S. F. Se questa riesce <1bhonflante d el r e11e sttpposto sano e non dalla vescica, in casi di imJ?OSsibil1tà ·ai cat eteris1no del r ene dolente, bisogna escludere un riflesso e amn1e t tere l a distruzione del p·a renchima d el rene rla alrofia o da I. F . DE G1L\0 1 coL1 (Ve11ezia) . - (Risposta) . A Fasiani rispo11de ch e certa1ner1te va,si anomali possono agire ~a os tacolo meccar1ico, ma ch e altrettanto certamente essi possono alterare la contral tili tà dell'uretere come risulta an che dalle .belle p~elografie presentate dal Lasi o n ell a sua comunicazione relativa alla r el azione. A Bruni che n elle piccole idronefrosi il trattan1ento curativo sar à possibilmente conser,yativo ; vagliando di caso in caso qual e sarà l a migliore via da seguire . A J ura ch e g ià Gi avot to e Raffo d i1nostrarono in llnO Studio r adiologico cr1e nelle s tenosi n ella pielonefrite graYicl ica trattasi di qtteggiamenti peristalsici. A Travaglini ch e l1a p arlato abb as ta11za estesamen~e d ell a, p seu cloidro11efrosi nella su a, relazio11e e ch e le eventuali l acune n ella citazione bibliog·rafica dei l avori italiani forse sarebbero s tate colma te se un maggior numero di colleghi avesse risposto aJ ques tionario invia to a suo tempo. A Cap orali r isp onde a111cll e11do trattar si di una svista nella correttura dell e bozze . Ringrazia infine j soci Bonanom e, Ferria, Lasio, Fasiani, Rol ando, Negr o, Nisio, Romani, P errucci e Bloch p er le con1u11icazioni e d iscu ssioni fa,tle in t ema di r el azio.n e.
Nella sed t1ta p on1erid.ian a prima di continuare cori le comunicazioni il prof. v. L1cHTEl\IIBERG di Berlino, socio onorario della Società i taliana di Ur 0logi a, presentato dal presidente prof. LAsro, comt1nicò all'a ssem])]ea i risultati dell 'Uroselectan. v. LrCHTE:J.\.lBERG. - · L ' [Jrose l cclan. - L 'O. porge il saluto ai cor1gressis ti e ringrazia p er la sua nomina a socio onorario d ella Società it alia11a di urolog·ia. Egli p arla poi delle esperienze fatte oon l'Uroselectan d~ S\vick per ottener e un 'imagine radiologica delle vie urjnarie . Si tratta di un co111posto inalterabile di jodo, ch e viene iniettato per via endovenosa. Non n e è ancora n ot a la formula, e D:On è an cora in commercio. Se ne somministr an o circa 30 ·gr. in 100 di acqua. Il 90 % della sost anza viene r itrovato rapidamente nelle urine, inalterato. Il metodo è stato studiato da lui in cir ca 200 casi, non dando mai lu og-o ad incon ven ienti . Le vie urinarie appaiono nell 'imagine ra(liologica già dopo pochi Inin uti . I qt1adri 50110 speci almente belli quanrto esiste un o tncolo al deflusso cl el1 'orin a.
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(Ne"v York) , allievo d i \. Lich le1nberg, prende la parola per delucidare la p arte chimica e r adiologica d ell 'Urosel~ctan. J...'O. ha elaborato il metodo e parla d ella qualità chimich e dell 'Uro,selecta11, il quale è un preparato iodico, ben fissato, inalterabile. Esso fu ottenuto dai chimici Bintz e Rath . Furo·n o proie ttate una seri~ di pielog rafie e ureterografie lutte ben riuscite, di varie forme di calcolosi r enale e ureterale. Svv1cK
RAvASINI (1'rieste) . - ... ull 'Ur oselectan. - 1 L ·o. rifà la s toria dellq pielog·r afia end ovenosa accennando ai precede11ti t entativi, in ispec~e del Pyelognost d~ Roseno e p arla poi a lu11go cl el 11uovo metodo, presentando una serie di radiog rafie ottenute in collaborazione col r3:diolog·o prof. Gortan nei primi casi s tudiati a Trieste. v·e11gono rife riti d.ettagliatamente i p articolari di tecnica e i van taggi del m etodo, destinato· a con1pletarl:' le qttuali ricer che urologich e e ch e sarà utile in tutti quei casi n ei quali l a pielografia 11 0 11 è p ossib ile o con sigliabile . Le s torie cliniche s t.11diate dal st10 allievo d ott. Novak vengono illustrate i rt tt1lii i loro par ticolari.
(Nap ol i}. - Con.tribiito alla chiru rg ia del r en e unico. L 'esi stenza di un solo ·rene 11011 solo è sufficiente p er l 'intero or g·anisn10, n1a La su a resistenza è tale da p ermettere su di esso anch e i p~ù svqriati interventi. Tale affermazion e è autorizzata dallo studio di cinque casi, dei quali è riporta ta singol armente per esteso, la car tell a clinica al compl eto. Nella division e urologica di Mila110 si prefer'isce sempr e la pielotomia alla n efrotomia da riservarsi ai soli calcol i race1r1osi . Ad ogni modo queste primo atto è sitato seg·u~to1 dal drenaggio temporaneo· del bacinetto destinato alla disinfezione del rene e all'eventuale fuoriuscita di calcoJetti . Qu esto d r enaggio p erm et te. ad ogni m odo una d isinfezione d el r ene, tale d a con sentire in secondo tempo un intervento di importanza maggiore. La p erinefrite scl er olipo1natosa g u arisce con la guarigion e dell ' affezione determinante. In quanto ai risultati remoti, essi sono da considerarsi abbastanza buoni, sempre tenendo conto cl ella gravi t.ft dell 'affezio,n e del rene unico. COLEI.I.A
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Nrs10 (Bari) . Atrofia r enale secondaria. Dopo aver distinto l 'atrofia con genita da quella acquisita, l 'O. presenta un rene atrofico seco11dario e suppurante, dimostra11do come arrivasse a tale diagnosi , attraverso le sue ricerche . Tuttavia 13: n efrectomia del rene atrofico non migliorò la n efrite del rene controlaterale. ('forino) . -- Rene in ectopia p elvi ca. - In una d onna venticinquenne solo d opo un p arto si manifestarono delle coliche n efritich e destre, ad insorgenzq ~el basso Yentre, acco111pagn ate da ern a turia. T. 'e-a n1e olJbie ttivo rivelò l a presenza di una tumefazione ipogas trica quanto una m ela , la c.1uale ft1 interpetrata per un rene in ectopia i)elvica con bacinetto dilatato d al quale il cateterimo avesse già ric~vato urin e t orbide. Il r en e ch e si troYava n el] 'angolo tra le due ili ach e ecl C:q1AUDANO
I 06
IL P OLICLINICO
[ ANNO
XXXVI, N u M. 49]
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.er a forn i to cli va i , b r eYi fu asporta lo per .exlraperiton eale p a ra i 11guin~le iliaca. Degr1i d j 11ote son o due f~tti : la p r ese11za ~ri i dolor ose a sed e lorµl)ar e, la possibilità u 11 parlo c uloc ico . La . via extrap eritoneale è ~eg uirsi n ei r eni infe~ti.
• via
di di da
DI MAJO (Mila110) . -
Sulla coesist en za ll el la cal.colosi e de lla tub er colosi dei r eni. - Sulla scorta ·(1i l f L' casi di tuber colosi e ca]colosi r en ali asso-
.eia te , tratta d alla revisione di 636 storie clinich e .\240 di tbc. r e11ale e 396 di calcolo·si della Divisjo11e Ur olog ica di Milano) e di 4000 verbali di nt1topsia del pro·I . Peper~, l 'O. ritien e di p oter
.co ~ i
co11 cluder~:
1ì Qu ando in un rene esiston o calcolosi uraticn e l11J)er colosi q11es.t a 1"ton può esser ch e se.co11clarja alla prima. 2) La cal colosi d el r e11e· opposto a que.l lo tuJ)er colar e , è d ovuta principalmente all 'acidosi proYoca ta d alla tuber colosi p r ima e d allo s tesso i11 terve11lo do·p o e ver osimilmente esiste pri1na della n efr ec tom ia. 3) Per facili tar e la d iagnosi dell a coesiste11za de i due processi m orbosi bisogna far e la r ad iog·r afi a d elle r egio11i r eno-ureter ali an ch e n ei ·Casi <.li ~gnostica~i per tuber colosi r en ale e la rice rca del l)acill o di Koch in tutti i casi di calcolo i se i p azie11ti h anno precedenti familiari o }Jer 0 11ali tuber colari. (Bologn a). - R ene t u ber co lare ob li t er al o. Dop o sei a11ni da una g 11ar igion e cliJl it a, l 'O. fu costretto, p er l 'insorgen za di fe110111e11 i febbrili gr avi, a oper ar e di n efrectomia, u n 111 ala to , p or tator e di un r en e tuber colar e oblite ra lo . S.cg·111 g u arigion e definitiva. P E Rucc c
1
(Milano). -
Cont r i b uto all ' istop at ol ogia d el la t u ber colosi r en ale esclusa. Con S c .\ L ABRINO
I.a scorla di p ezzi an a tomici e fo tog r afie l 'O . di1110 ·tr a co111e ilella esclusione d ella tuber colosi r ea sede b assa, ure terale, entri in g ioco,,. p er ~·ra1L p arte, l 'elem en Lo dinamico. Esistono certaa11en te, e l 'O. lo amn1e t te, di1nostrandoli , casi di -0bli te rriz ioll e n1eccanica, m a ques ti n o·n son o i p iì1 fr eque11t i . Si tratta quasi sempre di atonia p e1· cl egl~11 e raz ione d ell e fibre m u scolari, d ovuta alln l t1bl'r colosi . 11 a le,
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Bo~A o~r r::
(1-lom a). -
Sind r o1ne testicolare equi·ca l en l e della colica r enale. - In un giovan e ven -
ticlt1el1ne si presentar on o dolori accessionali g r a·yi ron . ecutivi a tumefazion e d el testicolo sin i5t r o. F u r ifiu tata una emicast r azion e prop osta cl a u 11 altro r l1ir urgo. La radiogr afia d im ostrò l ·e i te11za di u n calcolo ossalico ure ter ale basso -e. I a c.: islosco·p ia u11 ed em a e congestio11e dell a })apill ,, ur c lcr ?.le si11istra, ciò ch e ser vì a confer111ar e l a diag·nosi r adiografica.
Dc:1.. 1-l ro (flegg·io En1ilia) . -
Nella nefreo~on11 a 11011 ~ oJ o l)i ogn a asp or tar e e cauterizzar e il m on: co np, u rc LC'rale bensì occorre escider e quanto s1 pt1ò. riel le u to sclerolipo1natoso d ella neof~r1~1a zio11e 0 11de eY it ~re gli str ascichi consecu t1 v1 a tale J1u1 11ra ta precau zion e. Tale la conclt1 jon e <lelle o ervazioni p er sonali . lizJo n ia tosri . 1Vef r ect oni i a.
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P erinefri te sc l er?-
Cor.o~ r Rc\ NO
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f\[il an oì . -
c ru en I a rl rl la calco l osi
T erapia in cr u enta e u r et er al e. Riassu n ti
breve111e111te i propri lavori precedenti sull 'argo111ento, I 'O. espon e le varie indicazioni a i diver si metodi ·di intervento distinguendo nelle ]i11ee gen er ali, i casi n ei quali si d eve praticare la t er apia incruenta, d a qu elli in cui è preferib ile ricorrer e alt 'intervento. BoRETTr
(~1il a110) .
-
Carcinoma d ella cupola t 1 esci cal e su cicatri ce d i epicist otomia. B il
primo caso ch e l '0 . h 3: riscontrato nella letteratura ·t ra i postu1ni della prostatectomia. Fortunatamente la diagn osi fatta cistoscopicamente e cis todiagr aficarne11te p em 1ise l.1na guarigion e p erfe tta , otten uta i11ediant.e · la r esezione subtotale d ella vescica . •
Dis.cu ss iori e.
l'I1s 10 (Bari; . - ~ eg·a la r arità d el r ep erito avend o . av uit o occasio11e, egli' s tesso , di Yederne d u e
C~Sl .
PAVONE (P aler1no). -
L e inie.zioni ne urolit iche r ad i colar i cd ep i d urali n.ella cura d ell6 ci stiti do ... lo r us e. - Nella ter aJlia d elle cistiti dolo·r ose, fal-
li scon o spesso tutte le cure. Sembra 1consigliabile quindi te11tar e il m ezzo prop osto dall '0 . ch e consisle 11ella iniezio11e di una soluzione stovainofenico-alcoolic~ (X -1-20 %) intorno alle fibre del 2°, 3'', 4° gan glio lom b are ~ 3a e 4a r ad ice sacr ale , o m egJio 11ell a i11iezion e epidurale con 20 cc. della f~~essa soluzion e, leggermente modificata. sp er a11za d ell 'O. f. suffragata d ai suoi buoni risl.11 ta ti.
La
ALES-IO (Torino). -
D isp osizi one e str ullura dei ga1igl i n er vosi n ella prostata d ell 'u om o. - 1 ella
pr-0stat a dcll 'u om o .con il ine todo di Ca jal, s~ 111etton o i11 evide11za n un1er osi n er vi e gan gli i1er Yosi : ques ti ul.tim i si trovan o disp osti in p arle, esternam e11te alla cap sula, in p ar~e in terna111e11te, n ella p arte più p eriferica d ei l obi Jater ali. Le cell11 le n ervose· possono esser piccole e grandi . . .' . . sen za che p er qt1esto s1 trovino p1u numerosi n ei gan g.li corrisp on de11le n1e11ie g·r andi o pictoli. ~1ALTESE
(Pac1ova). --
( : 0 11 Lr ibu i o
allo si udio
La storia clin ica, e l 'uretroscopia p os terjor e p er1ni ser o, malgr ado una r adiografia n eaa:tiva, di d et er111inar e l 'esistenza d i o C' u11 calcolo proslatico di orig j11e esogen a (r en ale). lJn 'incision e r e ttilinea, prefer ibil e a quella curva classica p ermise l 'ablasjon e del calcolo e la ' cessazion e dei dist11rhi, riassu m ib ili, in s tran g u ria , piuria, dolori durante 1'ejaculazion e .. La storia insegn a ch e in presen za di una t al .s~?-rom~ n on chiar a . bisogna p en sare alla poss1b1l1tà d1 1111a calrolosi prosta tica. dei calco l i della prosta t a: -
)
CoJ.Ol\IBANO (Mila110) . -- coppio cl ' ur~t ra da co n.traccolpo. - L '(). comuni ca un caso d1 ro lt ~ r a t ra umatica d el b ttlbo d ell 'uretra ch e m ette in r appor to ron 1u1 lrau.m atis1110 sull 'ip~astr io, 111cnlre l n ,·escica er a in is ta to di dis ten sion e. l ) isc ttssi one.
(Ro111a Rilie1Le tiper fl uo incl aaare se la Ye r ica fo e o pur no pien a al 1110~1e1-ito clel t r aun1a, p oich è la r ott11ra clell 'ure lra S-lBAT UCc r
1
•
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(ANNO XXXVI, NuM. ±9j
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SEZIONE PRATI CA
si era i)rodotta davanti e non dietro lo sfintere striato, in una zona, cioè, sulla quale il contraccolpo 11011 può avere alcu11a azione. (Livorno) . - J:? 'accordo con il collega Sa)Jal u cci , sospetta che si sia trattato più che di uria rottura completa di una semplice rottura interstiziale, tanto pii1 ché dopo 8 inesi 1na11cava qualunque seg··n o di stenosi e di decalage. LILLA
CAT'Ì'A_\!eO G. (J\tJila110) . -
Tumore raro (amartoblaston1a) tlell'u r el ra femrr1in ile. - L 'esame isto-
logico cl i ttrL polipo uretrale (pratica che purtroppo cli rado si esegue) rivelò l 'esistenza di u11 amartoblas to1T\a in una; bambina di 4 a., che presentava u11a t11mefazione sangt1inante e protrudente da11 'uretra dura1l~e og·ni n1.inzione. L 'asportazione cli ele tto tumore liberò definitivamente la piccola lJRziente da tale dis turbo. (Genova) . - La 1iar cosi con il narcilene. in urologia . In base alla p er sonale esperienza, l 'O. p1Jò raccomandare veramente l 'uso del narcile11e in ogr1i in.tervento d 'i11dole urologica, € jn 111olti esami dolorosi della specialità. RAFFO
R. '(MiJ ano) . -
Cont ributo allo studio delle associaz·i on.i battel'iche nella tube1rcolosj,_ r eriale. - In seg ujto a 15 casi di sic11ra tuber colosi AscOLI
re rtale, 11ei quali oltre il Koch fu tro;yato o il co] i o lo, strepto o lo stafilococco, l '0. conclude co111e spesso, dietro un 'infezio·n e da germi ba11a1i si 11asconcla qualche cosa di b en più grave. Di scussiorie..
1
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-- In 10 casi di disturbi cistitici persistenti dopo ltna nefrectomia per tubercolosi cl 'u11 re11e, esclusa la tbc. del rene superstite, 1·o. sulla base di ricerche batteriologich e, c-0rtcl11se p er cistite da ger1ni banali associati. Dj E;:.~ ti 1.111 tratta1ner1lo diretto in questo senso, conci n ... . r a g uarigione o n1ig·lioran1enti 11otevoli. • '
ELO , (' ' enezia) .
ì\iA H OG~A
(l\ilodena). - Secon(lo l 'O. sarebbe ora di cli str11 ggere l 'affern1azione classica che la tubercolo "' i r en ale è ase ttica p oich è quasi sempre c1t1est a è acco1npagnata da altri germi. Più temibile fra tutti il colibacillo, ir1 quanto che prende11d o il so,p ravvenlo cl i11j co, rende ~rdua l a git1s ta dia g·r1os.i e l a irn pe<lisce talora perfi110. (Milar10).
I .a saturnoterapia nel carcin.on1a. [Jro.statico e vescicale. ',I're insuccessi P 1S.\NC
(Ge~ova) . -
nficosi r enale sp erimentale da crip lococc u s interdigi talis. L 'inoculazio11e sperime11tale nel rertc di t~le micete permette lo svilu1)po di tipico tessuto di granulazione, il qual e, però, è poi sostituito completamente da tessu•to cli cit;a trice . BAHCO
J u nA (Ro~a) . - La colibacilluria. (Ri lievi anaLorrio-patologici). -· J_,'Q. jlll.1stra 7 casi di ne-
frite e pielonefr~te .colibacill are,. 11elle quali fu isolat o ·solo il B .. coli C: .3 con il B. eoli. einolitico da sol o, oppure il B .. coli non emoljtfco con stafilococco o streptococco. Tutti e 7 i . casi si, riferivano a donne ; in 6 si segnal avano turbe intestinali croniche (stipsi) od acute (1 caso) . Si Lrattava, di 2 idropio11efr osi co11 ste11osi ìireterale bassa, 2 11efrili apostematose, 2 n efr.iiti embolich e, 1 pielo11efrite. el caso di 11efril e en1holj ca della rr1età inferiore del rene co11 doppia pelvi, q1Jella inferiore, sebbene dilatata, non presentava alcuna lesione. ~I USUl\IECI
ui pericoli dell 'in.su/flazione cl'aria e di ossigeno nelle vie urinarie.. - Siccome l'uso dell'ossigeno , d ell ' aria n ello studio delle affezio·n i renali è stato seguito. qualche r ara vqlta da morte, l 'O.. chiede J 'abolizione di tnli ricerche. ·
e (l ue J)uo11j risulta ti riassu1nono la s tatis tica ·dei ca i cl i car cinoma prosta.tico e vesci ca li trattati co] pion1bo colloidale (l.B.l.). La posolog ia dev 'esser e cerlo rig uardata per l 'azio11e lo s ica notevole, del preparato ch e òeler111i na t1na grave anrmia. 1'uttavia contempor anea111en te a que ta i nlanifest a t1n 'azione ridu re11te . ttl lt1111ore.
G . (Roma) . -
l\1 uSUl\f EC r G. (Roma) . l 'alo re del segrio di <...:olombino per la diagnosi di tub er colosi urinaria. l{ichiama a11cora 1111a vol la i inedici su questo iq1portantissimo segno di diagnosi precoce i1ella tbc. renale: già rlescrit to n el 1906 e che purtroppo va ali 'Est ero, sotto al lro i1orn e. ~Iu &Ui\ LECI
'f Anno (Palermo) . - Già n el 1924 aveva dimostrato co111e i germi trovati in piurie di varie origi11i, er a110 rari, ma raramente del tipo coli s.oggiung·e11do esser sua 0 pinione che i germi fos:sero pe11etrati in vesc ica p er le 1nan9vre eseguiit e ·da .col or o che l a cateterizzavano.
1807
G. (Ro1na) .
!\'uovo apparecchio p er la raccolta de lle Ul'ine negli epicistotomizzati.
- L 'apparecchio destinato alla raccolta d elle urj11e n egli epici stotomizzati si raccomanda per le eguen ti caratteristiche: esso })ern1e,tt e l 'uso della Nélaton, peso poco, è affaLlo i11g·o111br a11te ed è completa1 ru~nte slerilizzabile. - 1Vuovo liquido per la pielografia. Per ridurre gli inconvenienti ch e si accompagnano alla pielografia, l 'O. propose la seguente formula: Iposolfito sodio puro g . 15, Acqua g . 10, Joduro-Na gr .. 1. Disciogliere ecl aggit1ngere glicerina neutra purissi1na g. 90. S I ~· rilizzare in autoclave. • l{Ol\IA N1 ~ Pado·va) . 1
'fAnALL1
(Chieti) . -
La dialern1ia t iella cura del-
L 'eccellente e costante risultato nella cura delle prosta titi acute, che l 'O. 11on ha trovato citato in alcuno dei trattati m-0derni, l 'autori~za a rer1der nota la su a tecnica. J~ss a cq11sis.~e in 5--6 appli cazio11i cti 00-1000. 1\Ia p er la durata quotjdiana di 5 '-15 ' con l 'eletlroclo m etallico nel retto, e qt1ello 11ega li vo ot to le 11atiche, e 11011 . ull 'addo111e. Djcci 111 nla li ro 1 tra ttati, gtt:-irirono. tut~j. le prostatiti cicute. -
Il pros, il no Co 11gresso rlel!a S. I. L. arà lenuto 11011 piì1 clopo. ma parallelamente agl ~ altri Co11g re i cli Ieclicina e Chirurg ia a Ro111 a. Tema di re iazìo11e: « La pielografia », relatore il prof. RAV.\ , 1:\' t di Triest e. E. ~IrNGAzzrN1.
1 08
IL POLICLINICO
APPUNTI PER IL .MEDICO PRATICO. I
I
CASISTICA.
Le emorragie retiniche.
L'arteriosclerosi del fondo oculare.
Le emorragie retiniche possono colpire im- . provvisamente individui che precedentemente non avev.a no .avuto alcun malessere oppure nel corso di un 'af1ezione già diagnosticata. Se si verificano nella r·e gione n1aculare si manifestano con una consi1derevole diminuzione del.I 'acutezza visiva e spesso con uno scotoma centrale. Quando hanno sede altrove provocano disturbi minori. All 'esame ofta.Jmoscopico le emorragie retiniche si vedono come macchie rossastre. Esse con il tempo si trasformano in essudati fibrinosi biancastri, mentre quelle poco abbondanti possono ria·s sorbirsi senza lasciare traccia. Di soJito però persiste un tessuto cicatriziale con deficit visiv.o permanente. T-a lvolta emorragie anche piccole si versano nel vitreo d eterminando un note:vole a])bassamento d·ella vista. V·eil (J ournal des praticiens, 7 sett. 1929) ricorda che le em orr.ag·ie retiniche hanno cause div.e rsissin1e. Possono ' 'erificarsi nel corso d'un 'affezione emorragica (vaiuolo , scorbuto, ecc.), di una malattia del sang·ue (leucemia, anemia, emofilia, ecc.), dj affezioni vasali e renali, di malattie d el ricambio o proprie. della retina. Nella retinite a lbuminurica le emorragie coesistono con l 'ed.ema d.a stasi della papilla. Questo reperto oftalmoscopico si riscontra 11ella nefrite cronica azotemica, e spesso il disturbo costituisce la spia della lesione renale. Nella trombosi dell.a vena centrale della retina le ell1orragie ono num·e rose ed estese, distribuite lungo te ven e che sono sinuose, dilatate, n erastre., mentre la papilla appare opacata e s fum,a~. La trombosi , ch e per lo più è unilaterale, si verifica . negli ipertesi arterioscleroti ci. Il disturbo visivo è più o m eno notevole; la prognosi è riservata. Le emorragie recidivanti d ei giovani , ch e secondo alcuni sono dovute alla 1uber colosi e secondo altri a disordini endocrini , di rado sono esclusivamente retiniche, per lo più -=i versano .anche nel vitreo. La retinite diabetica è caratterizzata da e1norragie più o meno abbond.a nti e disseminate, possono invadere il vitreo ed essere bila terali. La papilla del n ervo ottico è normale , il cl r'corso è cronico, e la ·prog·nosi sulla funzion e vi siva deve essere ri servata. La retinite emorrao·ica può a11ch 'essa cli pt'i·d ere d.a ipertensione arteriosa. In al cuni individui, per lo più gio,rani, non diabetici , non ipertesi ~i possono avere emor: ragie retìni ch e senza causa apparente. In tA l r casi è probabile la dipendenza dalla ~ifilide.
È stato detto che i vasi retinici so110 le fine-
stre attraverso cui si può guardare ne1 sistema arte-rioso . Ciò è vero fino ad un certo punto, in quanto l 'osservazione de l fon.do oculare non va disgiunta da un 8omplesso di altre jndagini : azotemia, pressione arteriosa, essudati retinici, che possono contribuire a chiarire l 'alte·r azione oculare. I on è poi raro trovare un.a discordanza tra il referto intra vitam e quello post mortem; così es udati riscontrati in vita, non si trovano posi mortem; dei vasi che apparivan o ristretti, sono trovati quasi normali d opo morte, e vi cev~rsa. Questo fatto ·d ev 'essere attribuito secon·do D . W exler (Gazz. Osp. e Clin ., n. 29, luglio 192 9) e noi ci associ.amo, a lle v.a ri,abili rr1utazioni che subiscono i piccoli vasi in rapporto al momento e d a cause contingenti . In gen·ere si ricorre allo specia li ta allorch è un 'arteriosélerosi o una ipertension e legata ad una forma nefritica fa supporre ch e l 'esame d el fondo d·e ll 'occhio pqssa dare qualche susid iaria informazione; invece l'esame del fundu non modifica affatto la progno i che scaturi ce dall 'osservazione clinica, vi sia o no un 'alterazione deJ.la retina. Dal complesso dei r eferti si può stabilire ch e ad una sclerosi d ei v.a si retinici corrispond e un aum.e nto d·e lla pressione aTteriosa, e vi ceversa. Una eccezione importante è costituita dai casi di arteriosclerosi con ipotension e, per insufficienz.a del cuore; in qu·e sti casi Ja clerosi dell1e arteri,e retiniche svela e conferma la cl erosi delle arterie periferiche. on esiste un rapporto di equivalenza tra la clero i retinica e la scle.rosi dei vasi cerebrali, ammessa tempo fa, specialmente allorch è la clerosi retinica è lieve. L 'ipertension·e che si presenta insieme alle le ioni renali è quella che più co tan temente si a .. ocia acl una sclerosi d ei vasi r etinici; manca in"\ece quando la nefrite non si accompagna a l] ' i })erten sione. l Tg u ale com1Jortam,e nto conserva la retinite all)u111inurica, per cui l'A. , as ociandosi alle vedute di Schick e voinar, crede ch e l'essudazio11'e èh e si nota in questi casi d ebba essere a ttrib11ita alla sclerosi, e solo in vi.a secondaria a l] 'azoten1ia e a lla tossiemia. Il terr11ine retinite albuminurica dovrebbe e ..~ e rr a})ba11 donato , perch è non trova una corrispondenza n ei sintomj clinici, e così qt1 ell o di retinite renale, mentre sarebbe più g i11sto qu ell o di retinite ipertensiva. 1
C:ARU I .
DR.
[ANN O
XXXVI, NuM. 49]
SE ZIONE PRATIC1\
Cisti idatica dell'orbita.
L11a piccola b eduina venne condotta n el feb.br.aio u . s. ai dottori Cuenod e Roger Nataf (La Tunisie M édicale, marzo 1929) per una affezione d ell ' occhio destro. Da un mese e mezzo circa i g enitori si erano accorti che l 'occhio d estro della piccola usciva dall 'orbita . All 'esame obiettivo si riscontrò una este-riorizzaz ione con1pleta dell ' occhio fuori dell ' orbita. Sulla parte inferiore della cornea non. più riparata dalla palpebra superiore si notava una ulcera trofìca di .a11datura perforante. 1\ilalg·rado tutto ciò lo stato funzionale era .ancora r elativamente buono e non c ' era a lcun segn o di stasi papillare e il fondo d ell 'occhio .era di ~spetto normale. P oich è 1'evoluzione era troppo rapida per un tu111ore e troppo lenta per una raccolta purul enta e si a''eva a ch e fare con una b ambina vivente in campagn a in contatto con animali di og·ni specie, g·li autori fecero diagnosi di c isti da echinococco, diag nosi confermata d.a una })Un tura n ell 'an g·olo in fero-est erno clell 'orbi t.a cl1e d ette esito a d un.a certa quantità di ]iquido chiaro come acqua. La r eazion e di W eimberg ri sultò positiva e n ell a forn1ula leu cocitaria si riscontrò una forte eo~ ino fi]ia. l\Iediante una larga incisione lungo il bordo ·ester110 de11 'orbita, g li AA. riusciron o ad a sportare una gro sa cisti idatica d i cm. 3 di diam etro ed a riporre l 'occhio al su o posto , però solo in parte. Nei giorni segu en ti si notò n etta la regressione de i in tomi , la riduzione d ell' esoftalmo 1a ricop ertur;a d ella cornea d a parte della palpebra ' Uperiore e l a· cicatrizzazione d ell 'ulcera -perfor ante. VICENT I NI.
TERAPIA. Il trattamento moderno della febbre puerperale. •
Ander odi as (J orirn. de niéd . d e Bordeaux, 1 0 febbr. 1929) dà le egu en ti indicazioni.
Infezio11i vulvo-vag inali. Gen eralmente benigne, IJOssono co tituire il punto di partenza di infezjoni .a sai g r.avi , ch e compaiono 2-3 g iorni d opo il parto e si m anifestano con elevazionr di te1nper.atura .a 37°,5-38°,5 . Dalla vulva fuorie sro11ò d ei lochi purulenti , i pun,ti di utura ~ono di suniti , l e ferite vulvo-vagin.ali grigiastre, ricoperte di e sudato. In t al caso, si d evono .a nzitutto togliere i punti di utura; la ferita perineale sar à in seguito n1edi cata a p iatto. Si fa ra nno in seguito d ell e i11 iez io11i , più o n1eno frequenti di .acqua bollita a cui si .agaiunge d ell 'acqua o sigenata o d el Liquore di Labarraque. Queste iniez ioni. l1anno però un grande pericolo, di per111ettere c ioè ch e il liqt1ido ch e l1a ba~nat o
1809
I~ vagina penetri fino nel! 'utero. ~teglia quin-
di trattare le fer i te vag inali con medicazioni locali ; stuelli di garza imbevuti di siero di cava~lo o di brodo-vaccino antistreptococcico, da rinnovarsi ogni g iorn o fino a g u arig ione. Infezioni uterine . L 'endometrite puerperale comp,are verso il 3°-±0 g·iorno e si manifesta con elevazion·e termj ca ch e oscilla fra 38° e 39° preceq.~ta o non d.a brivido, con ,µn polso' V•er so i 100 e cefalea costante. Utero grosso, dole?te, lochi talora diminuiti o soppres i, s~ec1a~m e~te se vi è antiflessione. Lochi grig1astr1 , c1occolata , con d etriti m embran osi coaguli a d odore talora fetido . Queste infezioni provocano spesso setticemia . Delle iniezioni e ndou terine ch e costituiva no ].a cura un tempo, ora n on si fa ch e u so limitato e soltanto com e iniezioni discontinu e col m etodo Carre l. Attualmente, se l 'infezione uterina è mantenuta da un.a fl ession e uterina ch e impedisce il · n ormale scolo d ei lochi, si raddrizza l 'u tero ; bast a t alvolta, a tale scopo , l 'applicazione di un ta1npone di cotone sulla facc i.a ant eriore . del! 'utero ; .altrimenti si introduce n e]] 't1tero un drénaggio fen estrato di Mouch otte, che dren.a e raddrizza l 'organo . Qu.asi sempre, dopo tale applicazione, i fenomeni febbr i} i ~co rri• })alono. e i lochi scolano normalmente, si lTiel1 er à anz itutto un.a ve cica di g·hiaccio ull 'add o111e, i11 n1odo da p r evenire o limitar e le J1YOJ)agazion i periuterine. Si farà un 'iniezion e di 12 CG" . di sulfarsenol (sottocute) e si u serà la batteriot er api.a locale (introduzione n ell 'uter o di uno stuello di g·arza imbevuto di brodo-vaccino st erilizzato polivalente~ od il filtrato di col tura . col m etodo Besredka); lo s i rinnova ogni 2± ore, per 5-6 g iorni. Nella m .a ggior parte d ei casi , se questo trattan1ento è applicato a t empo, si h.a I.a g uarig ione. Setticemia. L 'infezion e uterina può generalizzarsi . La malata h a un brivido., la temperatura raggiunge 40°, il polso sale a 120. L 'indo111ani mattina la febbre cade leggermente, per ri alire IJOi con u n nuovo brivido. Lo .. ta1o gener.a]e si a ltera progres ivamente. In qt1 es1a forma le probabilità di guarig ione ono minj . m e; se l 'infezione uterina non è terminata. ~e n e continuerà il trattamento. , Contro la setticemia è con sigliato un a sce o di fissazione: 2 eme. di essenza di tren1entina alla regione .antera-esterna d ella coscia. Il met odo è passibile di critich e; se dopo 48 ore l 'ascesso ~ on r eagisce, si farà una secon cla iniezione di 1 em e. vicina alla prima. Si continuerann o le iniezioni di sulfarsenol ( fi11 0 a 18 cg.), le iniezioni endovenose di electrargol , la sieroterapa pol ivalente, non tracurando il trattament o gen erale di tutte le in fez ioni. Le forme localizzate d ell 'in frzion r rt1 er11efil. r ale so110 di . . pettanza r hirur'!i r«.
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1810
IL POLICLINICO
La questione del trattamento dell'appendicite acuta in gravidanza.
H. D'' orzak (111 ed. Klin. , n . 32, 1929) sulla base di ± ·casi capitati sotto la sua osservazio11e, e dalla di amina di quelli riportati dalla letteratura , tabilisce la seguente linea di condotta , nei riguardi dell 'appendicite in gravidanza: 1) Nei primi mesi di gravi1danza, fino a l principio def.4°, l 'appendicite sarà trattata secondo le regole chirurg·ich e generali, non rappresentando indicazione . perchè ]a gravidanza stessa venga interrotta ; 2) Nella gravidanz.a avanzata la malattia sarà operata in qualsiasi stadio. Quanto prima la pazjente sarà trattata, tanto migliori saranno i re ultati operatori, nonch è tanto minori saranno i p ericoli di a borto o di parto prematuro; 3) In caso di perforazione d ell 'appendice e di a ces o peritiflitico, se i dol ori non sono ancora iniziati , l 'ascesso d.e ve essere inciso e drenato. Se l 'appendice è facilmente reperibil e. deve venire asportata, e, per non provocare dolori, l 'u tero non deve essere, per qu.anto è pos ibile, toccato . Se poi l 'appendi ce arà l.asci.ata , i. pr.atich erà l'appendicectomia in secondo tempo ; ±) Qual or.a al momento dell 'operazione· i ~olori siano g ià cominciati , si lascia ch e i ~ parto segua il suo corso natural e. Ma se i · parto i volge con troppa lentezza e se lo stato del]a partoriente richiede una liberazione rapid.a, si pratica prima la laparotomia, si richiude poi l 'addome provvisoriame nte, si fa partorire con tagli o vaginale, e infine i rivede la cavità addominal e, e si drena.
M.
FABERI .
MEDICINA ·scIENTIFICA. L'Influenza dell'applica.zione esterna del caldo e del freddo sul potere secrètorlo degli organi digerenti.
Da molto tempo si applica il caldo contro i disturbi degli organi addomin.a li, ma il problema d el meccanismo d 'azione d elle applicazioni termi ch e cutanee non è an cora cl1iarito. ~Iull fr Hol her (D eut ..i\tled. Ifocli. 1 ·n. 24, 1.9~_9) hanno tudia o l 'azione del calore e a e1 rrécrao ulla ecreiione ga~trica degli animali e d egli uomini: n el mentre con un.a doppia sonda ga trica e duodenale, sorvegl iavano le modifi cazioni secretorie, esegui vano applicazioni caloriche locali o riscaldamento gen erale di tutto il corpo. Un pallone riempito d 'aria permetteva di · registrare la motilità gastrica. Il calore, generale o locàle, a patto di essere suffi ciente p er determinare una reazione cutan·ea (arrossamento) e di essere applicato progres ivamente, produce una diminuzione della ecr ezion e gastrica e duodénale, e così pure d\ qu ella ' 'e cicalare. La con1po izion e d elle secr ezioni s'impoverisce. m entre la motilità aumenta. La r eazione , . indipendente dal! 'intensità del calore, si pro~
[ANNO
XXXVI,, Nl -:M .
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duce più o n1eno presto; ad ogni modo dop0: la reazione cutanea. Si comprende quindi il valore di questi fatti per la spiegazione d ell 'azione sedativa del calore locale sui dolori delle ulceri gastriche, e sulle crisi dolorose vescicolari, dovu te, come sembra, in gran parte, a distensione della vesci chetta per la bile secreta. IJ freddo eser cita un 'azione inversa: attiva le secrezioni dei visceri .a ddomina li e diminuisce la loro motilità. Nell'insieme, sembra che le reazioni cutanee, determinate dalle applicazioni termiche fredde o cald·e , siano legate a re.azioni viscerali inverse: il freddo vasocostrittoré cutaneo provoca sui visceri a ddominali una dilatazione vasc.olare, con eccitamento funzionale (ipersecrezione), aumento dell 'influsso circolatorio e d. el volume d el l 'organo; l 'azione del calore è . invece inversa . . Agendo sulla pel l ~, è possibile quindi modificare lo stato funzionale dei visceri adclominali: tali nozioni pertanto sono suscettibili di applicazioni ter.a peuti ch e. A. P. La funzione del muscolo d'Oddi. J. NuboeT (Nederl . Tijdsch. Genees., 1929 . 1008/ 1012) con idera l 'anello muscolare di Oddi, prescindendo dai pochi fasci di fibre immediatamente avanti all'ampolla di ' rater, non come uno fintere , ma come un apparecchio di eiaculazio11e d ella bile, per n1ezzo del ql!ale la sua eliminazione si effettua a poco a poco in modo ch e la ci stifellea, contraendosi, riesce nello stesso tempo a compensare il de ficit e provoca un leggero aun1ento di pressio11e che facilita l 'eiaculazione : esso può c on ide . . rarsi analogo a 11 'or gano di espulsione d ell 'uretra m .a schile. A conferma di tal e interpretazione, l '.A. ricord.a ch e nell 'estirpazione della cistifellea, il Ir?-Uscolo di Oddi i ipertrofizza - una vera e i)ropria ipertrofia da lavoro - che tende a sostituire la forza espulsiva della cistifellea.
V.
SERRA.
Ricerche sperimentali sulla patogenesi dell'ulcera peptica del digiuno. Dopo revisione delle ricer che speri111entali sulla patogenesi dell 'U. P. (molto unilateral e perchè vien·e con iderata quasi esclu siv.an1ente la letteratura tede ca), Win·kelbauer e Starlin. ger (Archiv. f. klin. Chir. ~ ol. 40, 1926) -passano alla descrizione di un loro metodo che stimano molto importante perchè capace di provocare sempre la formazione di una U. P. Dividono lo stomaco esattamente in due por~ zioni, queste vengono anastomizzate con una ansa dig iunale divi a superiormente e chiusa a fondo cieco , m entre distalmente grazie a una enteroanastomosi a lla Braun viene ristabilita la continuità d el moncone aborale d ell o stomaco con il lum e inte. tinale .
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[ANNO XXXVI , NuM . 49]
SEZIONE PRATICA
In se l'lt., ca11i sopravvissuti riscontraron o sette volte la presenza di un.a U. P. sul mon con e dig·iunale a nastomizzato con la metà orale dello stomaco. L 'ulcera si formava in n1edia sette giorni aopo l 'intervento. Quale conclu sion e del loro lavoro gli autor i riten gon o ch e n ella gen esi dell ' ulcera dig iu nale a bbia g r.ande valor e la presen za d·e ll 'acido cloridr ico; pur n on ra1)pre entando questa l 'uni ca cau sa sarebbe certam ente il f.attore J) Ì ù impor tante. Questo sar ebbe dimostrato dalla .presen za dell 'U . P . n el m oncon e dig iunale a nastomizzato oon la m età cardiale dello stomaco, cioè con quella parte d ello stom aco ch e · secern e l 'acido cloridr ico. VALDONI. Il ricambio alimentare dopo gastrectomia to&ale.
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Burger e Konj etz11y (Zeritr. f. Cliir. , vol. 56, 1929, n. 19, pag . 1154) h anno studiato le alterazioni d·el ricambi o a lin1en tare dopo una gastrectomia totale praticata in una donna di 49 anni per can cro gastri co . Ricerch e simili son o state eseguite già da al tri AA. , specie sperimen talmente, e n on si eran o r invenute alterazioni gravi . Nel caso degli AA. la perdita massima ])er i grassi è del 12 ,6 %, per l 'albumina 19,:, per gli zucch eri 18, 2 %; queste cifre son o poco ·in feriori a quelle ch e si otten gono n ell 'individuo n ormale. Per la perdita della funzion e gastrica, i pasti devon o essere m olto scarsi e frequenti e composti di vari cibi con pochi g·rassi . La n1as ticazion e deve essere prolungata e l 'ingestione m olto lenta. Se I.a perdita nel bila n cio dei grassi è notevole, converrà somn1ini strare del pan crea fresco, sm in uzz.a to. ' ' ALDONI.
· POSTA DEGLI ABBONATI. All'abb . n . 7848 : Sul latte, veda le segu en ti pubbilcazioni: G. F ASCETTI : Nozioni di scieriza e tecnica del latte e derivati. Succ. W il111ant, Lodi, 1928. L. 12. E SAVINI : Chimica ed arialisi del latte e derivati. Hoepli , Milan o 1928. L. 28. J. RENNES : La question du lait. Etude médicale, biologiqu e et sociale. Masson , P.ar is, 1928. F r. 18. Per tu tte le q u estioni . rig·uardan ti il latte, pu ò an ch e con su ltare l 'ottima rivista Il latte, Mila n o, via Eu staccl1i , 9. Abbonamen to a nn uo L . 20.
181 1
ll1ed. ' 1926, vag-. 362 (M. A ttEZZl). (( Ann . di clini ca e terapeuti ca n, ott. 1925 (BusACCA e· TALCO). cc Medicina del lavoro », 1925 , p. ±19. « Plevista espan . de m ed . y cirugia », a prile 1925, pag. 212. cc Chem . Zeit. >), 1928, n . 29· (J. EGGERT); rif. in cc Chimi e et industrie », gen n. 1929. cc Gazz . Ospedali e clinich e n, 1926, n . 3. Idroge no solforato. cc Zeit. f. Gewerbel1) g·ien·e u . Unf.allverh. », ~ 9 27 , p~g. 205 (RoDENHACKER); questo lavoro con sidera essen zialmente l 'intossicazion e cronica. Con su lti anch e i lavori fatti sulla seta . a rtificia le, p . es. , G. Lo R I GA : Le coridizioni igie-· niche nell 'industria della seta artificiale. cc Bollettino del_ lavor o », maggi o 1925. fiL Al do lt. G. C., Montecavolo: 1
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La Corydalis cava (corri·s pon·de11te alJ.a C. bulbo-sa ed alla C. tuberosa) ap.pa rLi er1e alla fan1igli.a delle F uma ria cee, si trova n ei lu oghi on1br osi e selva tici di tutta la Penisola , d ove fiorisce jn primavera. Ha tubero cavo. duran te la fi oritura , con fibrille su tutta la super ficie. In fra n cese, le piante di q uesto gen.ere 11anno il n on1e di Cory dalle, in tedesco, q uello di Lerch en sporn ( pron e d i allodola; xoppuocxÀ6ç è il nome greco della Allodola col ciuffo) e di Ra di ce e.ava. Altre specie con gen eri h an110 u so m edicinale, come la Co rydalis. formosa, utilizzata com e antim.alarjco e come ùiur etico. Come Botan ica fa r m.a ceu tica, consulti quell a di. F. CORTESI, Un ion e tipografico-editri ce tor1ne e. Per ulteriori i1otizie sulla bulbocapnin a, veda l 'articolo origina le citato nel n. ±2 del cc Policlinico ». f il .
Al dott. A. P itti , da Tramonti: L 'i11cubazione del carbonch io è breve, cla 19 a 72 ore, secondo a lcuni e fino a 7 giorni . . eco11do altri. Cfr . LusTrG: "lt1alattie infettive· dell '11omo e degli a.ni1nali. Vol . I I, Val lardi ed. , l\filano. FILIPPINI : Prontiiario dell 'igie11ista. Pozzi ed. , Ron1.a . fil.
VARIA .
1
fil. All'abb.
11.
1986:
Sulle intos sicazioni da sol/ uro di carbonio e da idrogeno solfora.to, veda anzitutto i con1uni trattati di patologia del lavoro, p. es., FERRANNINI L. : La medicina del la.v aro. F. ' ' allardi ed., l\ililano. Le dò inoltre qualch e indicazione bibliografica. Solfuro di carbonio. « Policlinico », Sezione
ldiosinc1·asia e psichismo. Bon jour (Schweizerisclie Nled. W o!Ch. , 1929 , n. 21) sostiene che nei fenon1eni dell ' idiosincrasia è prevalente l 'azione della psiche. Al rig uardo egli porta due esempi, quello delle verruche e quello del mal di mare. Egli è r iu scito a guarire le verruch e con la su crg.estione. Con lo stesso procedimento h a ottenuto la guarigione di condilorni. D 'altra parte n elle per sone ch e si esaminano è fa cil e riprodurre r eazioni epidermi ch e e der-
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1812
[ANNO XXXVI, N ul\11. ±!1 I
I L P OLICLINI CO
n1i ch e a11 'infu ori di q ua lsiasi stimolo chimico .o b iolog ico. Si p uò così otten er e l 'eritem a so tto fo1me e limiti d etermina ti da ll 'azi one psichica : u na donna toccata dalla m a no di :un uon10 . ulla regione clavicolare, , arrossi sce n ella parte stessa ogni qùal volta le si parla .d ell 'u omo ch e l 'ha toccata e per il quale ha u n sen timento che ignora o ch e na sconde. E l 'er item .a .assume proprio la forma d elle dita, c om e se q u este a vessero lasciata la loro traccia sulla pelle . Mohr in condizioni ide ntiche h a osservato la comparsa di orticaria . S~mbra ch e lo psichismo possa produrne in ordine di facilità e ritemi , papillomi , papule e flitten e. P er queste u ltime è a ricorda r e ch e Kohn ta 1nm è riuscito davan ti a n eurologi a produrne . . in forme . n ettissime, a ll 'infuori di -0gn1 azion e m eccanica. Ciò posto e tenuto conto ch e eritemi e pap ule so110 i fen om eni più comuni d ell 'idiosincra sia , come è possibile, si doma nda il Bonj our, farn e la discriminazion e da quelli prod otti d alla uggesti on e ? È ovvio, sempre secondo lo stesso autore, cl1e se i fen om eni i diosincrasi ci scompaiono con la su g·gestion e, si ha la conferma ch e essi -son o }Jrod otti esclu siva m ente attraverso influ en ze i)s ichich e. .Al rig u.ar d o a ccenna al fa tto ch e m ediante la u gg·e tione individui ch e soffron o il m al di n1a r e su u n b attello n a vigante in a cque tranquiJ l is im e e sen za alcuna oscillazion e, po . . ~ ono affron tare sen za alcu n distu r bo le temp e te d ell 'oceano. n individu o n on man gia più fragole, percl1è qu e te g l i l)rocuran o infallantem e n te u n ·eritema. Or.a se 'invita quest 'individuo .a m a n ·giare le frag·o]e ·e g li si suggerisce ch e egl1 g u ar iv.a, egli le man g ia senza aver e più a lcuna n1a nifestazione i diosincra si ca. Con que to sistem .a l 'A. a vr ebbe gua rito duran te trenta a nni tutti i casi di eritem a, di or ti cari.a o di vomiti alimentari e idiosincrasici . Un r agazzo n on m a n gia d a tempo più frag ol e, per ch è qu este gli provocan o un 'er uzione .cutRn ea . La mad r e un g iorno g li offre d elle fragole d icen d ogli: man giale, n on ti fa rann o i11ale. I n effetti eg li n e m an gia e n on h a più eritem a . l J11 'in chiesta a ssod ò· ch e una bambin a ia ing le e gl i aveva sugger ita l 'idiosincrasia per ch è e a tessa . n e soffriva. Un sig nore . . o ffre d 'asm a idiosincrasica dopo l 'in gestion e di spinaci . Eg li si crede affetto da · cardiopat ia, ma l 'ana lisi dimostra ch e, per una cau .a en t im·en tale, soffre di dispnea da ch e man cr ia })ina ci ; eg li tem e « in ' s Gri.in zu b eissen » c ioè a dire tem e di m order e la polver e. P er e ffetto di un 'associazion e sinonima la verdura d eg] i spina ci gli ricordan o quella della t omba , e la paura d ella morte scatena l~ cri si d 'asm a . I n conseguen za è la paura d1 m orire, n on gl i s1Jinaci, ch e provoca la cri si. · Una . . ig n or a i lam enta di disturbi t o::-sici ch e '-
le provocan o le uova , le fragole, ecc. In effetti però tutti questi d isturbi cessar on ç> qua n do il m edico le disse ch e essi dipendevano da a n ormali rapporti coniugali e questi furon o eliminati. È ovvio ch e se i così d etti fenomeni idiosincrasici si verifican o in soggetti normali , a maggior r.ag ione e con m aggiore violen za e frequenza possono aver si in n europazienti. Non altrime nti si comportano i fenomen,i d etti a llergici. Claparèd e h a riferito di a ver g ua rito un caso di corizza da fie no con la suggestione. Bonjour ha gu.a rito la stessa .affezion e con q ualch e millig r amma di codeina o m or fi na . Ciò dimostrer ebbe l 'inesisten za dell 'azione pollin ica·: la m orfina sopprime solo l 'irritazion e nervosa e n on i fen om eni . tossici , se esiston o. I n tutti i casi, n ei qua li cessata la cura, la corizza da fien o riprende, per sistono disordini vasomotori i quali p r ovocan o turb e n ervose di cui la corizza è un episodio. Un signore sposa in au t unno una donna , ch e sa sofferente di corizza d.a fi en o fin dall 'infanzia . Con la primavera la sposa non ha alcl1n disturbo , m entre lo sposo p er la prima volta in vita sua è p reso d.a lla corizza : per un fen om eno di sugg·estion e la d onna ha evocato n el m a rito la paura d ella corizza e m entre essa n ella sua nuova vita l 'ha dimenticata, l 'altro tem endo ch e n e d ovesse esser e presa la m oglie n e è invece stato colpito lui stesso. Una sign ora dich iara di soffrir e da anni di febbre da fi en o ch e si m a nifesta sempre con la m ed esima da ta , il g iorn o d ella P ente coste . Qua ndo si consider i ch e questo gior no è mobile, si comprende l ' in flu en za d ella sug·g etione. ' Tutto a-d u n qu e si r ap porter ebbe a d un effet .. to d ello psich ism o, Un 'idea fa lsa p roduce una r eazione, ch e è una fotogra fia esatta d ella r.a pp r esentazione m entale. Questa elettività delle r ea zioni concerne n on solo le alterazioni s truttura li m a a n ch e quelle chimich e. Media n te la suggestione si può ab b.assare il tasso d ello zu cch er o·, dell 'albumina , d ella cistina , ecc., e così si a umen ta o si dim inuisce l'attività d ell e cellule e delle gland ole. P er quel ch·e rig uarda I 'idiosincrasia il m ec· canismo fi sio-patologico attr a, er so il q uale si ' · esplica la reazion e r iguard a }'.appar ato . vasomotore, la cui la bilità p r ovoca le manifesta· zioni cu tan ee , muco e e n ervose in qui st ion e. I.Je osservazioni d el Bonjour m er itan o di esere tenute in con sid erazion e in qu,anto. come in tutti j processi biologici, an ch e n ei . fen omeni idio in crasici e all er gici si d eve ricon oscer e l 'in fluen za della ug aestion e. Ma n on si p u ò far e a m eno di rilevare ch e il su ? e~clu sivism o è per lo m eno esager ato. Lo. ps~ch1 smo i11fatti. la cui effi cien za . ulle fun z1on1 ::-om atich e è i11cont estal)ile , è for. e n1olto, n1a non è certo tl 1lt o. ar go. 1
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POLITICll SllNITARTll E GIURISPRUDENZA.<*) CONTROVERSIE GIURIDICHE XXXIX. • Annullamento di una deliberazione di dimissione per fine del 11eriodo di prova: effetil: smblll1à. ·
il licenzia mento. Il semplice decor so del tem .. po giova all 'impiegato, per l 'acquisto della sta .. bilità ope legis. . La deliberazione annullata, per qualsiasi mo. t1vo,. non produce alcun effetto giuridico : è considerata nulla, come se non fosse mai esi . . stita giuridicamente. Se, dunque, quell 'atto è nullo, cioè inesistente "' e nel termine stabilito non è stato deliberato e notificato .altro licen .. ziamento per fine di prova, si perfeziona frat . . tanto la stabilità e I ' Amm.ne non può rinno. . vare il provvedimento anteriore, annullato sia pure per semplice difetto estrinseco e formale. Diversa è, inveée, la situazione se per la stabi . . li tà è richiesto un provvedimento positivo di conferma: è il caso degli ufficiali sanitari, per i quali il Prefetto deve deliberare, entro un termine che è stato considerato non perento .. rio, il licenziamento o la conferma definitiva. Sino a quando il Prefetto non provvede, il r.a pporto di impiego è atto a stabilizz.a rsi ma non è ancora stabile; continua ad avere effica .. caci.a di fatto e giuri dica, ma la stabilità è ancora sospesa e il rapporto è risolubile per · mancata conferma.
. Un i~piegato fu lice~ziato per fine del periodo d1 prova. La deliberazione fu però annullata dal Consiglio di Stato, per irregolarità formale: perchè l'avviso di convocazione dell '~dunanza non specificava quell 'oggetto e indicava soltanto « affari di ordinaria amministrazione ». È qui da considerare una particolarità. Il Consiglio di Stato rilevò, anzitutto, la illegalità della deliberazione per vizio del procedim ento di convocazione e osservò ch e, data la insufficienza dell 'avviso, « poteva esser e avvenuto ch e quel componente della Commissione il quale .astenevasi dall 'intervenire alla adunan~ za, così comp,o rtavasi solo per aver creduto , in b.a se .a lla non sincera formula dell 'avviso di convocazion e, che della conferma o meno del1'impiega to non avrebbe dovuto occuparsi la Co1nn1issione stessa >> . Questa argomentazione era fonda ta su dato di fatto non esa tto, perch è • tutti i commissari erano presenti. Fu chiesta la revocazione della decisione XL. • Nomina ad ·Impiego pubblico sanitario: rap"' (13 aprile 1928) per errore di fatto; ma i I por&I di parentl'la. . ' . nuovo ricorso e stato respinto, con sentenza Fu nominato medico condotto il figlio del· 8 giugno 1929 n. 757, essendosi considerato che la inesattezza di fatto relativa ad una .ar- l 1unico farmacista che esercitava far·m acia n el .. gom entazione sussidiaria non aveva influito lo stesso Comune. Fu fa tta quistione di in . . sulla decision e, la qualè era fondata essenzial- compatibilità, nascen·te dal vincolo di paren· m ente sulla constatazione della illegalità for- tela. Il C-0·n siglio di Stato, con decisione 12 aprile 1929 n . 200, ha ritenuto ch e non vi n1ale dell 'avviso di convocazione. L'amministrazione rinnovò la deliberazion·e è incompatibilità giuridica e ch e, n el caso con. di licenziamento per fine del periodo di prova; cr:eto, era stata esclusa dal Pre ~etto una ra.._ ·ma il Consiglio di Stato, con decisione 8 giu- gione di incompatibilità di fatto. Questa riso, gno 1929 n . 357, ha annullato anche il se- luzione corrispon.de alla giurisprudenza che si è formata specialmente in rapporto alla no· condo provvedimento. · L' Amm.ne sosteneva ch e il periodo di prova mina d·ell 'ufficiale sanitario. Si era osservato è stabilito n ell'esclusivo interesse dell'ente e ch e, dovendo l 'uffioia1e sanitario esercitare vipresuppone sempre un giudizio positivo di esso gilanza sull 1esercizio della farmacia, non è circa l 'esperimento ; l 'annullamento della de- idon eo all 'ufficio chi ha rapporti di parentela liberazione, per vizio di forma , non può rife- con esercenti soggetti alla sua vigilanza e spe.._ rirsi ch e .all 'atto a mministrativo impugnato e cialmente con l'unico farmacista del luogo. n on pregiudica la potestà dell 'ente, il quale, Ma le incompatibil1ità non si possono presu . . per un errore formal e, non può ·esser privato m ere e devono invece essere stabilite dalla del potere di ·em ettere il suo giudizio pur sem- l egge; è stato; quindi, correttamente dichia . . pre n ecessario perchè l 'impri·e gato possa acqui- rato ch e il rapporto ·d i parentela non costitui . . sce causa di incompatibilità o più esattamente star.e la stabilità. Ma il Consiglio di Stato ha correttamente motivo di ostacolo giuridico alla non1ina. Ma risposto che il periodo di prova non è stabili to · poichè l 'autorità che provvede h.a, en tro certì n ell 'e clu ivo interesse dell'Amm.ne e la sta- limiti, un potere discrezionale di valutazione, bilità è ubordinata non alla condizione posi- si è anch e ritenuto ch e il rapporto di parentiva cl1e ia d.ata una conferma, ma alla con- tela debba essere valutato, caso per caso, come dizione negativa ch e n el termine prefisso e col uno degli elementi ch e concorrono a formare debito J)reavviso non sia deliberato e notificato il giudizio dell 'autorità deliberante.
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La presente rubrica è affidata al] 'avv. legale del nostro periodico.
GIOVANNI SELVAGGI ,
eserce nte in Cassazione, consulents ' •
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IL POLICLINICO ....
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NELLA VITA PROFESSIONALE. 'Cronaca del movimento professionale. Le Casse mutue per le malattie dei lavoratori dell'industria. In seguito ad una l ung·a serie di ri.u nioni, alle q uali hanrt·O part~cipato gli on. Fioretti, l 'avv. Maffei e i_] cornn~. Caru.so per la Confederazione n~zional e de~ Sindacati fasc~sti dell'Industria e J 'on. Olivett~ e ~l prof.. Balella per la Confederazione n azion.ale dell 'Irtdustria, tra le due Confederazion~ si è raggiunto lln importante ~ccordo circa la c-0stituzione e il ft1nzionamento delle 'Casse mutue per le malattie dei lavoratori del1'industria, previste ~alla norma 28 della Carita tl~l Lav-0ro. L'accordo, che riguarda oltre 3. milioni e\ 111ezzo di operai di tutta Italia, è stato realizlalo grazie allo spirito di collaborazione e di })tlona Yolontà m anifestato dalle rappresentanze d el le due parti, sotto la dj_rezione del Ministero -delle Corp.orazi~n~ . Il lnin~stro Bq·l tai p·ersonalmente ha voluto .presiedere alct1ne sedute particolarmente importanti, e alla sua opera di persuasione si deve in g ra11 pari.e se sono state super~te alcune divergenze manifestatesi sopra.t tutto in quattro que'Stioni: la· gestion e dei fondi delle Mutue; l 'ordi.r1an1ento del Consiglio di amministrazior1e ,· la . consistenza 11umerica delle Mutue aziendali e l 'affermazione della tendenza a costituire orga11isn1i di collegamento tra le Mutue. In seguito -a Il 'accord o raggiunto, ~l !\1inistero delle Corpora..zioni h~ ~niziato la formulazione di uno schema di ~·~at11Lo tipo di lVIt1tua per gli operai dell 'in·duslrja. Tale sch ema sarà sottopost-0 per le eventuali osservazioni d elle parti relativamente alla .s t1a fo-r1nu!azione, così all~ Confeqerazione del1'lnd ustria com~ a quella dei Sinda,cati, dopo di 'C b e sar à approvato e dtvenlerà definitivo. 1
L a classi/icazione delle Mutue.
L'accordo intervenuto fra l ~ due Confederazio11i rig uarda innanz~tutto lq classificazione d elle i\I11t11e. Ci risulta che esse sar~nno distinte ir1 qua ttro categorie: mutue ·aziendali, interaziendalj, prov~nc~ali e nazionali., Le Mutue aziendali .sono quelle che raggruppa,no tutti gli operai appartenenti alla stessa azienda; interaziendali quelle i cui soci appartengono a due o più aziende -diver se; provinciali quel1e raggruppanti certe ca·tegorie cii lavoratori nell 'a1nbient.e provinciale e nazional i quelle costituite per tutti i la,voratori -della ca tegoria, qualunque sia l'azienda o la provincia in c ui Javora~o . Il criterio ch e varrà per la scelta tra il tipo -aziendale e ~l tipo interaziendale sarà S-Ovrattu.t to t1n criterio numerico. Si è infa.tti deciso che la ~Ittlua az iendale dovrà avere di regola, e cioè '" ~Jvo accordi in contrario delle organizzazioni lo'C'al i, un i1un1ero 1ninimo di 100 soci . Quando
pertanto uno stabilimento abbia un numero di dipend enti minore non si farà luogo alla costituzione d ella Mulua aziendale, ma alla Mutua inter~ziendaJ~, raggruppando· insi~me i lavoraitori d~lle qziencle n1inori fin-0 a raggiungere quella cifra . Con qt1esta dec~sione, cu~ noll: si è giunti senza contrasto, si è voluto .evidentemente evitare c:he -si costituissero delle Mutue non sufficiente1ne11le vitali. Si tratta in sostanza di piccole Società di a,ssicurazione, e tutti sanno, che i1on è possibile eser citare l'assicurazione se non si lJOssou o coprire i rischi p~r un numero sufficiente di assic urati. Le ìv[utue provinciali saranno costituite per quei ran1i -cli lavoro i11 cui si verifica general~ente un forte e rapido avvicendamento della mano d 'opera, in modo che· viene a mancare lo st~bile legam e tra l 'operaio e l 'azienda. Tale do·vrebbe essere ~l caso dei lavorator~ ed~li. Le Mutue nazio11ali verranno costituite pf3r quelle particolari categqrie in cui 11'avvicenQ,amento della ma110 d 'opera, oltre ~d essere rapid.<>, sia normalm ente assai esteso, provocando unq continua migrazion e di lavoratori da provincia a provincia. Tale . d ovrebbe essere iJ caso d egli orche.s trali.
Gli scopi . Gl.i scopi delle mutue tutte, connessi naturalmente con l 'assistenla sanilétria, sono piuttosto complessi. Innanzi tutto esse dovranno assicurare ~l socio la corresponsione di un sussidio giornaliero, n on ~nferiore all~ m età del salario in caso di malatt ia. Il pagament-0 della \ ~p.dennità con1incerà a decorrere dopo un periodo di quattro giorni ~ si protrarrà per un periodo che se a11drà cii regola eia un minimo di 90 ad un massimo di 120 giorni , P.otrà él:nche ragg~ungere i 150 gjorni. La stessa indennità sarà corrisposta alla donna i1l caso- di parto per tutto· il periodo del puerper io. J,e Mutue · dovranno inoltre prestare la gratuitq assistenza medica, chirurgica e farmaceutica, nonch è con co,r rere, in determinati casi, alle spese di ricovero d ell 'assicurato in case di cura. Infine le ~Iutue dovranno corrispondere al coniuge o alle person e a carico dell 'assicurato una indennità in caso di nlorte. Oltre a questi compiti. fondainentali le l\1ut11e dovranno con correre nelle spese per le cure idroterapiche, balnea. r1, ecc . . Il bilancio rlelle Mutue sarà alimentato da contribuzioni periodiche e settimanali dei lavoratori, conitribuzioni che graveranno per metà sui prestatori d'opera, per metà sui dator~ di lavor i Tali contributi andranno rla un mini1no dell ' J p er certto d el salario, ad u1t massimo del 3 per cento, a seconda della, misura del s~lario, d el grado di sviluppo dei servizi assistenziali, ecc. La Mutua sarà r etta da un Consiglio di am1ninistrazione costituito su base paritetica: una 1netà di con siglieri sar à nominata dall 'Associa-
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zione sind3:cale de~ dator~ di lavoro, l 'altra metà dall'Associazione dei Sindacati. I consiglieri di amministrazione delle Mutue, particolare impor.t.an te, benchè di r egola durino in carica un biennio e siano rieleggibili, sono in qualsiasi mo1nehto revocabili dalla Associazione che li h a nominati. In questo modo le associazioni sindacali, ch e debbono svo.Jgere opera di vigilanza sulle ~111 tue, potranno efficacemente intervenire in qual sias i momento ad impedire ~busi . Questa possibilità è anche assicurata da llD 'al· lra disposjzione: se gli amministratorj operai debbono essere scelti di regola fra i soci dellH ~it1tun, l 'associ3:zione sindacale ha la facoltà d 1 sceglierli anche fuori. A c~ò si farà ricorso evidenten1ente nel caso in cui vi si~ ragione di sospe tt1nre che i rappresentanti operai, a causa d el ;l'apporto di s11bordinazio11e gerarchica che li lega a! datori d~ lavoro, non si trovino più nelle con<Jizioni n1i.gliori per tutelare gli interessi dei prestatori d 'opera .. Da notare che in seno al Consiglio d ella Mutua, noQ vi è ~lcuna prevalenza di parte : aJ1cl1e il presidente- 11on ha che un semplice voto e in caso di parità di voti la deliberazione si intenderà rigetta.~a. Si è soltanto stabilito che l 'amministratore d elegato della ~1utua venga scelto fra i rappresentanti de~ datori di lavoro e che in corrispondenz3: i.I direttore generale venga scelto fra j laYoratori. È ql1i opportuno precisare ch e 1-'am111jnistratore delegato della, Cassa l a rappresenta <:li fro11~e ai terzi, s ta in giudizio per essa ed ha la firma sociale. Egli provvede alle convocazioni -0rclinarie e straordinarie del Consiglio di amministrazione e 1infine risolve le . .controversie in prima ist~nza fra gli ~scritti e la Cassa. Invece il Direttore generale cura la esecuzio·n e d.elle delib erazioni del Consiglio di amn1inistrazione, so"vrain tende al funzionaménto dei servizi tecnici -e a111n1inis trativi clella Mutl1a , ivi compresi i ~ervizi contabili e di cassa, si occupa di tutte lo questioni inerenti al normale funzionamento dell 'Ente. L ' impi ego dei fondi.
In ar1nonia con gli accorcli intervenuti lo s ta~ tuto-tipo fisser~ a11che le norme p er l 'impiego dei fondi d ella Mutua. Si sta,bilirà al riguardo che le Mutue interaziendali , provincia,li o nazionali dovranno depositare i fondi presso una Banca in <X>nto co rrent~ , mentre p er le Mutue aziendali sarà lasciata, al Consiglio di amministrazione la -f<troltà rli. jnvestire ~ fondi sociali in deposito o il~ co11 to corrente presso una Banca o altro Istituto di credito, presso cu~ sia corr entista la ditta , '°'"'"ero di investirli in conto corrente presso la -ditta s·tessa', ch e d ovr à corrispondere sulla somJ.11 a interesse da fissare . ' Ouesto complesso di norme appare preordinato ~11~ scopo di impedire che ~ fondi raccolti per 1 'assi tenza sanitaria vadano distolti dalla loro nat tirale e 11ecessarj~ clestinazione, come accadeva
ai tempi del sin,dacalisn10 rosso, quando i denari raccolti p er assistere i lavoratori nella malattia veniv~no impiega,ti a scopi di resisitenza sindacale e gl~ operai non trovavano più, n el momento del bisogno, quello che a evano acquistato il diritto di attendersi con le loro sudate contribuzion,i . . Non, cleve meraviglj_are d 'al trq la Lo la facoì tà lasciata al Consiglio di amministrazione delle ì\iiutue aziendali di investire i. fondi nella ditt.1. . . Si è già visto çhe i.I Con~dglio di amministrazione è cost~tuito ~n modo d a garantire la più asso.Iuta libertà d~ azione e giudizio. Non vi è cl ' })io quindi che essi proce(lcranno a tali investin1enti, solo quando la solidità dell'azienda appaia in maniera chiarissima, sì che ne risulti anche la convenienza generale delle operazioni. I collegamenti fra Mutua e Mutua faranno sì che il lavoratore che passa <la un'azienda all'altra non perda ~ diritti acquisiti con ~ versamenti effettu3:ti nella, Mutua di provenienza, ma possa entrare r1ella 11uova Ml1tua con la stessa posizione 11er sonale che aveva lasciata. Inoltre essi dovranJ 10 co11sen ti.r e l 'ass~stenza s~n~t~i3: anche a qt1eg·li operai, che p er non aver raggiu.nto ancora il 1111mero minimo di contribuzioni necessario, non abbia110 n1~tura,to il diritto alla assistenza da parte di alcuna l\f utua. In tali casi l 'assistenza sarà data dall'organo di collegan1ento.
CONCORSI. f'0 ~Tl VACANTI.
Amministraziorie l'roviriciale. Direl Lore Sezi9nc. Medico-i\Iicrog~afic~ La_borat?rio Pro·v inciale di Igiene e Prof1lass1. ~t1pend1.o L. 18.000 elevab~le a L. 20 .500. Indenn1!à ~er~1zio atlivo. L .. 4000 . Domande e d~cument1 d1 r~to ALESSANDRIA.
debbono pervenire alla Segreteria della Provincia entro 11 lG g0i111 1-ti o 1930. Chirurgo· primario dell 'Ospedale Civico S. Salvat?r.e; L. 60.0~ e comp ensi per operazioni ai pagant1 in P.rop710, scacl. ore 12 del 10 gen. ; tassa L. 5~,10; età 11m. 45 a.· docenza in clin. o patol. ch1rurg ._ ovvero ai 11tato di 1 annj in Clinica . od ~sp~d. rmport.; doc. a 3 m_esi dal 20 nov. B1enn10 d1 prova. AQUILA.
Congregaz. di Carità. -
Ufficiale sanitari~ Co~ sorzio Modugno-Bitritlo. Per titol~ ~d esaln:i. Abitanti complessivi 17 ..4;36. Superficie ettari 5348. Stipendio L. 15.000 con 4_ ~umenti. quadr .. d~l decimo. Divieto liber o esercizio. Et~ l1m . anni. 4o. Documenti usuali. Scadenza 30 dicembre. Rivolgersi R. Prefettura; Bari. BARI.
R. Prefettura. -
Ospedale degli Inferni.i. - . Direttor~ sanit ario : L. 30.000, alloggio e accessori; età 35-40 a.; scad. -31 dic.; tassa L. 50 alla Cassa dell 'OspeJ3IELLA.
dale. CoNZA (Salerrio) . Consorzi co 11 SC1nton1cnna; L. 7000 oltre L. 1000 indenn. reside11ziale, L. 2000 c~Yalc. , 1000 se uff. san., 4 q11aclrienni òec. Scad. 15 d1c. CASTELNUOVO
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IL POLI CLINICO
C1vrrELLA DI B.ol\IAGNA (Forlì) . A tutto 25 dic.; 2a cond .; L . 11.000 e 10 bienni ventes.; c.-v.; et à lim. 35 (39) a . ; certif. di buona cond. politica; tassa L . 50,10 ; doc. a 3 mesi dal 20 nov. LAUREANA CrLENTo (Salerno). - L. 7000; indennità ed aumenti di legge. Scad. 30 gen. 1930.
VAREi~NA (Con io) . _i\.bita11ti 2163. Stip. annuo L. 9000 e 4 aume11ti quadr. del decimo, più indennità L. 3500 per mezzo di trasporto e L. 500 per eventuale indenn. di ambulatorio. Le domande e i d oc 11rner1ti di rito devono pervenire alla Segreteria Comu11ale entro 30 giorni dal 15 novembre. Tassa L . G0,10.
Scad. ore 14 del 23 MAIERA10 (Catanzaro). dic.; L . 7500 comprese L .. 500 indenn. malarica ; e tà lim . 4.5 a ..; tassa L .. 50,10; qoc. a 3 mesi dal 12 n,ov ..
Avver tenza. Quando non è al trimenti indicato i cor1corsi si riferiscono. a condotte mediche> i compensi allo stipendio base.
MELDOLA (Forlì ). Scad. 15 dic.; L. 9000 e JO bienni ver1tes.; doppio c .-v. in L. 1200 e lire 600 ; p er Ospedale L . 1000; età lim . 35 a.; tassa L . 50,15.
Cercasi dqttoressa p er Assistente interna Istituto Medico p er fanciulli. Per chiarimenti rivolgersi: Rag. l)e Dominicis, via degli Astalli, 15 - Roma.
MILANO. Co·n siglio degli Istituti Ospitalieri. Chirurgo dirigente la Sez . Meccanoterapica Francesco 1-'onti dell'Ospedale l\1aggiore ; L. 7600 e partecipaz. proventi; scad . 31 gen ., ore 16; et à lim. 40 a.; 7 anni di esercizio pra.tico chirurg. , dei quali almeno 3 in Istituto di meccano,t erapia; titoli ed esami . Nom. quinquennale e 2 co.n ferme quinqu ennali. Chied. annunzio. MODENA. 5° Rep·arto; L. 9000 oltre L. 1000 indenn. carica; c .-v., 3 trienni e 2 quinquenni ò ec., assicur. ecc.; età lim. 35 a . ; scad. ore 17 del 31 dic.
. NA POr.1 . .4 lto Commissariato . Ufficiali san1tari per 6 Comuni e 2 Consorzi; scad . 20 gen.; V. N. 4.8 OSTIANO (Cr emona). Congregaz. di Carità. Con sorzio con l'ex comune di Gabbion eta. Medico chirurgo, cui è affidato l 'Osp edale Civile; lire 11 .000 oli.re L . 300 uff. san ., c. -v. , L. 3000 trasp, aumenti fino al 50 % dopo 20 anni di servizio . Scad . 3.l d ic. PADULI (Benevento) . -
Scad. 20 dic.; v. N. 48 .
PoNTECCHIO P OLESINE (Rovigo) . Per titoli. Stipendio annuo lordo L. 8000 . A-µm . quadrien. del decimo, p er 5 volte . Indenn. servizio ufficiale san~tario, L . 500. Caro viveri di legge e sino alla c.onservazione. Indennità trasporto L. · 3000 (cavallo) ; L. 1500 (motoc.); L . 1000 (bicicletta). Alloggio in una casa comunale contro tenue fitto. Età massima anni 35. Documenti di rito. Tassa L. 50,10. Scadenza 26 dicembre. P er altri chiari111enti rivolgersi Segreteria Comunale. 1
R1GNAN0 GARGANICO (Foggia) . - Scaò. 15 dic.; L . 9000 e 5 quadrienni dee., oltr.e L. 294 c. -v. RoMA. Governatorato. - Coadiutor e n ella Sez. Medico-Micrograf. d el Laboratorio di Ig iene e Profilassi. Scad . lG dic .; v. N. 48. Ministero dell'Interno (D i r ez. Gen. della San Pubbl. ). - Dieci posti di medico provinciale aggiunto di 2a classe ; scad .. 28 feb. ; v. N. 48. R ol\fA .
SAVIGLIANO (Cuneo) . Ospedale Maggiore. dico aiuto interno; scad. 16 dic.; v. 1 . 48.
Me-
. Nrr.oLò GERRE! (Cagliar i) . - Consorzio 3 Con1uni: L. 12.000 e c .-v., oltre L. 3000 trasp., lire 1000 uff. san ., 4 quinquenni dee. Scad. 15 dic. ·rRAPA='I J.
DINE . -
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Scad. 15 dic.; v. ~- 48. Scad . 28 clic.;
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CONCORSI A
P REi\>II.
r.oncor so sul tracoma.
.f: stato indetto, da « J, 'expansion médico-phar111aceutic1ue fra n çaise », un concorso che comporta 18 premi <iel valore d~ 15.000 franchi; il primo è dell 'importo di 6000 franchi. La somlll:a totale è s tata offerta dal sig. Alfred Chauvin e: depositata presso la bar1ca Morgan e Cie. Tema: « Profilassi e trattamento del tracoma». Per profilassi dovrà intender si unic&1nente q11ella medicamentosa, non quella ig~enica , a meno che il candidato 11011 abbia i.d ee p ersonali al rig,u ardo. Per tratta111ento dovrà ~ntendersi quello m edicamentoso,. n on quello cl1irurg ico, a meno che il candidato no11 proponga un t rattam ento semi-medico e sen·1i-cl1irurgico. Scadenza 1° marzo 1930. P er in1or111azioni. rivolgersi alla società suddetta, boite !)Os t aJ~ i1. 8, S. Aubenas, -~rdèche, Francia. Per un antidoto dell'iprite. Il Comitato internaz~onale della, Croce Rossa> che ha sede a Ginevra, stabilisce un premio di 10.000 francpi svizzeri (oltre 36.000 lire) per chi troverà un m ezzo ch e denunci la presenza delle miniine tracce d~ iprite (il cosiddetto cc gas sen apa », che fu u sato n elJa g11erra mondia,le) nel 1'aria . Il prem io è· divisibile . Il reagente e l 'apparecchio p er produrlo dovran110 prestarsi alla produzione i11 grande. Il r eagente dovrà rilevare in 1nod o sicuro la presen za d el! 'iprite n ella misura di millig ram111i 0,07 in un litro d 'aria. Il concorso scad e ~l 31 dicembre 1929. I concorr enti potrdnr10 presentare i loro lavori in, francese> inglese, ~taliano e tedesco. L 'esito sarà proclamato il 31 gennaio 1931 .. Il mezzo che risulterà efficace por~erà il n ome d el suo inventore. Premi di m edicina sociale.
La cl Società Ita,liana di ~1edici11a Sociale )> niercè la libera lità della cc Rivista di Terapia ~foder11a e Medicina Pratica n ch e h a m esso a, sua disposizione la so·m ma di L. ro.ooo (diecimila) , ha bandito due con corsi fra ~ ìVIedici Italiani per monografie che vertano risp ettivamente sui temi segt1enti: 1) La rn,edicina, preventiva e la selezione professionale aell 'operaio ~Il rapporto alle assicurazio11i sociali; 2) Le ragioni d 'indole medica e social~ che stanno per la ruralizzazione contro l 'urbanesimo. Scad . (da,ta di spedizione raccomandata) per ! medici italiani residenti in Italia 31 marzo 1930; per quelli r esidenti all'Estero t11l to aprile . Per il programma, per chiari111enti rivolgersi alla,: Società Italiana di ~Iedi cina Sociale, Yia Dogana, 2 - ~fil an o.
· [ANNO XXX \;I / l\ u:vr. :1.9 J
SE ZIONE PRATICA.
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. ~l
prof. L. l)ousepp, di Re val (Estonia), è no111111at.o doltore honoris causa dell ' Università Steph_an Batonii di Vilma (PolonJa) . E anche no1nina,tq membro della « Sociedad Brqsileiia. de Neurologia y Ps~qu~atria » e della « Acade1111a <le Ciencias portuguesas ». Il dott. Lapp~ assistente alla Clinica medièa di l\1arburgo, è nominato medico capo della nuova Cìinica pel rica1nbi9 istituita a Vienna a cur~ del prof. , C. von Noorden, e gli è stata affidata la direzione della Scuola di dietetica.
JYOTIZIE DIVERSE. Per lat. limitazione degli stupefacenti manifattura.ti. •
, 11 Go:·erno i'-'azio11ale ha fatto ~apere eh~ al Se~reta,ri~ della Società delle Nazio:Qi, affinchè egl~ .:Q~ metta al corre:Qte ~l Governo degli Stati Unit~, che, qpprqva ! pri:Qcipii fondamentali del pr~getto d~l Governo e.ti "'' ashing·ton sulla· limitazione d ella produzio11e deg·li stupefacenti manifatturati. l E noto e h. ~, secor1do ques to progetto, ogni Go. verno ~ovreìl;>be :QO:tificare a:Qt~cip atan1e:Qte, . per un pertodo determinato, ~ suoi bisog·ni per ciascuna clelle sostanze tratte dall 'oppio e dalle fo~lie ~i coca che sono attualmente e potrebbero in futuro essere previ s te sia dalla convenzione dell 'Aja, sia dqlla convenzione di Ginevra. Og·iti. Stato d?vrebJ)e inoltre indicare il paese presso ~1 quqle mtende fare gli acquisti necessari per i propri b isogni sanitari e scientifici. 1
Coinmissione internazionale per lo studio dei gruppi • • sangwgn1. Si. ad un ò nello ~corso lu~l~o a . Parigi, presso l I st1tut? . Iot~~·naz~onale d1 Antropologia, allo • scop o d1 s lab1l1re regole uniformi nella determi11azione dei gruppi sanguign~ e di creare una .collaborazione i:Qternqzionale·. Venne deciso. di promuovere la, form.azio·n e di Comitati nazionali. Per quals~asi informazione rivolger s.i al prof. Leon e Lattes, direttore dell 'Ist~tuto di medicina l egale della R. Università di l\1odena. · 1
Commissione medica internazionale per la naviga· zlone aerea. Si è riunita a Parigi l a commissione medi~·l in tern~zionaJ e l)Cr l!l 11a vigazione aerea. Sono state trattate inlportanti questioni riguarda11ti il traffico aereo e l 'aviazione civile. A presidente delJ.E• c;on•missione è s tato rieletto :1.ll 'unanimità il gr .. uff. Di Nola, deleg·ato italiano. L.a cor1Ierenza si è occupat a sopratutto dell 'equivalerJZ a 1ra i brevetti militari e quelli di t11r1s1nc aereo; ha preso in esame talune speciali mal att;e 1'l1e esimono dal pilotagg"io ed ha stabilito visite m edich e p er l e donne dedite al trasporl0 aerE·ù prr i pubblici servizi .
Provvidenze medico-sociali dell'Associazione Ferro· vieri. 1
Da qualche anno 1 Associazione Nazionale FerTOYieri Fascisti ha d ato l ar go sviluppo alle opere ~ . i lenzi ali in pro ' clei suoi soci. Ha iniziato la
1817
sua . &ttività b~i1efi ca, nel 1927, con due colonie ~ar~ne, che osp~taro 1no. f,\llora 792 figli di ferrovieri, cresciuti a 1534 nel 1928. Co·i 1929 si è d.ato più~·ampio sviluppo alle cqlonie g~à e~isten ti ~ C~Siv~tuendq,n~ .altr:esì q~ll~ :Quov~ ed ospitanclo ~3888 bambin~ alle colonie marine e · 558 alle. 1nontane. · . . Altuali:nente, l 'Associazione possiede due colo1~1e lnar 1n e e~ unq mQn tana ed al tre due mar1~e. ne s ta cos~ru.end?, sicchè n el 1930 potrà accogl1~re 7000 f1gl~ 4~ ferrovieri; alcune di tali cqlonie avran110 ~l caratter e permanente rima11en.do aperte tutito l 'anno. · ' La sorveglianza sanitaria di queste colonie è a~data a m edici lor.ali, c11e pres tano opera efficace ~ !Y!'·emurosa, integrata da quella del cor~·O sa~1tar1q ~erroviario. L 'assistenza e la vigilanza dei ragazz~ s?no.. a~date. a maestre diplomate, p~escel le con cr1ten rigorosi. Ogni colonia è fornita di una piccola biblioteca· in -tutte si fanno settimanalmente d elle proiezi~ni cinematografiche adatte per ragazzi. Il . v.itto sa:r;iq· ed abbondar1te, gli esercizi g innastic~ e la vita sana all'aria libera hanno prodotto ottirno effetto, sicchè si è avuto in tutti un irrobustimento comprovato,· fra l 'altro, anche dal1'aumenlo rii peso m edio individuale che è stato di kg. 2,500. , .Nel trie~nio 1927-.1929,. p er l 'acquisto, la, gest1.o~e . e l arredamento s1 sono spesi più di 4 in1lion1 e mezzo· di lire . Nè qui si ferma la provvida attività d ell 'Associazione, che ha assicurato altresì l 'assistenza sanita~ia, a ferrovieri e famig·lie, sia in ambulatori ch e a do·m icilio, ha riordinato la Farmacia cooperativa f errovieri ea altre opere ha i11 prog~a1nma~ di cui pa,rlerà solo a fatti compiuti. Anima d i questa fervida attività è l 'on. Riccardo Barisonzo, segretario generale dell 'Associazione, da lui diretta con una l arga visione dei problemi sociali, r endendo in tal modo più salda e rontpatta l 'unione fra i membri della grande fa1niglia ferro,v iaria.. ·
Per un convalescenziario agli operai iubercolotici• Il l~apo d~l G.o verno, prese11Le l 'oi1. Bottai, ministro delle Corporazjoni, h a ricevuto il Consiglio ~iretti"o dell 'E11te Biellese di assiSrtenza agli operai, accompagnato, dal Prefetto di Vercelli ii1g. D 'Eufemia, dagli O·n n. Fioretti Olivetti ~ J\llorelli. ' L 'Ente ha offerto· all'Istituto (< Benito Mussoli11i », Clinica della tubercolosi recentemente inaugur ata a Roma, la Villa Balduino di Bioglio B~ellese , g ià acquist ata ed approntata, allo scopo di crear e un sanatorio· p er collaborare alla lotta anti tubercol are nella zona Biellese. Il Capo del Goverr10 h a espresso il suo vivo con1pi acimento per lo squisito atto di autentica collabor az ione tra operai e datori di lavoro ch e si er an o già dimostra ti dei precur sori n ell e ~pere ass] sten zi ali. Il funzionamento dell 'Ente Biellese Assistenza Operai ebbe inizio nel 1925 col corutributo del1'uno per cento annuo sulle png·l1e (il O 33 a carico it e!l 'oper aiQ, il 0,66 a carico del datore di l avoro) . Nel 1926 cominciò l 'assistenza ospit aliera d elle operaie e ad essa seguirono: il sussidio mater11ità e puerperio ; le assis ten7e ])al neo-termali ; l e cure speciali (radjolog ich e, fotolerapiche , ospi ta-
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lL POLICLINI CO
li ere, clinich e, ccc.) ; ~l su ssidio m ala ttia per gli oper a i c urati a do1nicilio; l 'assist en za infortuni; il convalescen zicµ-io e l 'assist enza ai tubercolotici , ecc. Dal 1926 al 1928 si svolse così in modo organico un vero piano completo di assist enza sociale, qu~ ndo venne pubblicata la legge sull 'assistenza d el tubercolotico e sulla lotta contro la tuber colosj. L 'E .B.A.O. non p-0teva disinteressarsi a questa grandiosa manifestazio11e, e siccome con la nuova legge veniva a provvedere · all'operaio tubercolotico un nuovo I stitt1to Statale, si rendeva su, perfll1a la g ià con s ist ente oper a ' d ell 'E .B.A. O. il quale h~ deciso a]lora di acquistare l a magnifica Villa di Biog lio, sulle ridenti colline d el Biellese e di trasformarla in convalescenziario. Alla Villa son o annessi 95 mila metri q. di terreno· di c11i 45 mila cin tati, t utta a boschi.
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Corso di perfezionamento in medicina a Karlsbad.
Colonia elioterapica Umberto di Savoia.
r appresentanti
In t1na riunion e di di varie istituzioni della provincia di l Trline veniva d eliberato di fondare una .gr ande colonia elioterapica jntito,Ja la ~tll 'aug u sto i101ne di TJmberto di Savoia .
Elargizioni
nale tecnico adatto . No11 d eYe ilnpieg~rsi per app arecchi e ma1eriali ch e sono ordinario arredo d i labora,torio. Eccezionalmente ~ p er r agioni documentate,. potrebbe, quando fosse i1ecess~rio, esservi compreso ltn -0norario per permetter e al ricercatore di dedicarsi. al s u o studio . Sar~nno prese in consider azione le proposte pervenute al Consig lio Direttivo della Fondazione Forlanini entro il 28 maggio 1930 presso la sede della Fondazione stessa : Via Francesco Sforza 35 - Milano.. Il Co,r1sig'lio Direttivo . è così composto: presidente : prof. Luig i Zoja; vice presidente : grand '11ff. Stefano Benni; co n siglieri- : dott. Achille Alipr·an<li , prof. Adolfo Ferrata, prof. Achille Monti, prof. Scipion e Riva Rocci, · prof. Enrico Ronzani.
e lasciti..
Un m.unifiro ben efattore che 11a desjdera to di ri1naner e ignoto h a elar gito L .. 100.000 in titoli del Littorio all 'Opera Nazionale per la protezione della 1\1aternità e dell 'Infanzia. Per onorare la m emorja del loro principale, il compianto sen. Alessandro ìviaino, i dipendenti d ei suoi stabi1imen1ti di Gallarate hanno ver sato 60 rnila lire in titoli del Littor io alla C-On gregazion e d.i Carità a favore del locale Padjglion e di l\Ia tcrnità e Inf~nz j a.
Fondazione Carlo Forlanini .. La cc Fondazione Carlo Forlanini » si propone cli su ssidiare ricerche in corso od in proget to s11lla tubercolosi , con speciale riguardo alla tubercolosi polmo,n are e su a cura. Invita p er ciò gli studi{)si ch e se ne occup an o, a presentare, se lo cr edo110· opportuno, il prog·r amn1a dei loro studi.. IJ Consiglio· Direttivo d ella Fondazione li prenderà in accurato esa1ne e finan zierà quelle r icer ch e che più siano parse d egne di considerazione. La somma ch e può ess~re d est inata a t ale scopo può r aggil1ng·er e ·compl essivamente le venti1nila lire annue. Le somme ·saranno erogate: in }Jarlc subi to all 'atto dell 'asseg·nazione, · in p arte quando i ricer catori avrann-0 presentato il risult<1to· delJ e loro ricerche alla Fondazione. È. n ecessario che il ricercatore: 1) specifichi il progra1nma d ella ricer ca; 2) d ocumenti con pubb licazioni o con attestazioni la propria preparazione scientifica e t ecnica per le ricerche proposte ; 3) documenti che può disporre d el laboratorio di 11n Istitu.~o convenienl em ente attrezzato; 1) indichi il t empo presunto necessarjo, p er svolgere le ricer ch e, la somma richie.sta e come essa ' errà i1npiflga La. L'assegn o può impiegar si nell 'acquisto di apparecchi e n1ateriali necessari alle particolari ri, cerche ed in spese straordin arie richieste da quele, co1npr esa, per esempio, la pesa per perso1
J)a1 15 a l 21 se ttembre, alla presenza di oltre 800 partecipant~, ebbe luogo a Karlsb~d l '11° corso dì perfezionamento inter~azionale medico, organizzato, come ~ precedenti, dall~ Direzione della celeberrima stazjo11e di cura. Una trentina di conferenze furono te11ute d~ scienziati di ogni parte, si può dire', d 'EurGpa. :È irqpossihile accennare a tutti, s~ a pure brevem ente. Vanno ricordate ~n sp ecial modo quelle del prof. v. Romberg di Monaco sull 'asma cardiaco e l 'asma cerebrale, ~oteYole sopratulto dal punto di vis ta della t er apia; d el prof. Penhad di Prag·a, attualissima p er i) su o argo1nento, sulla provocazione d ella secrezione insulinica con m ezzi aspecifici ; del prof. Naegeli di Zurjgo, s ulla cura delle anemie è d elle leu cemie; d el prof. Bonhoffer di Berlino sulla balneoterapia delle ·mal~ ttie mentali e nervose; d el prof. Assma11n di Lip sia su ll 'essenza e l a classificazione delle malattie articola;-i cro~iche; d el° prof.. Pribram di Franoof<?rte sulle Cqu se e terapia della st erilità femminile; del prof. Pfeiffer di Essen , s11lla terapia fisica del- • I 'arterioscl er-os~ periferica; d el prof. Kostlivy di Bratiplan sulla cùra chirurg jca e balneoterapica delle ulcere peptich e gastrich e e duodenali. Tre clinici italiani erano st el li invitati : i proff .. sen. Gabbi, L . Zoia, M.. Mingazzini. Essi parlarono rispettivamente su: la medici?~ soc.iale nei. t~m: pi odierni; il tasso emoglob1n1co in cond1z1on1 normali e patologich e; la terapia moderna ·delle n eurosi funzionali.
Le lauree di medicina in Francia. 1 diplomi di laurea jr- rnedicina rilasciati dalle 10 Fa coltà medich e francesi alla fine dell 'annQ scolastico 1928~29 1 ammonttano a 1069, di cui 965 diplomi d 'univer si tà (abilitanti all 'eserciz~o p~o: fe ssionaJe) e 104 diplomi di St~to (per c1ttad1n1 stranieri). . . Il numero più alto di clipJomi venne rilasciato dalla Facoltà di Parigi: 515; segu~no Lione: 13~; Bordeaux: 111; Montpellier: 84; Tolosa: 69; Lilla : 40· Strashurgo: 35; NAncy: 35; Algeri: 23; Beyrou'th: 23. Tra gli stranieri l'Italia è rapp~e sentata soltanto d a una d ottor essa: Agnese Giulia Ida Chiarli. (Dalla cc Vie Médicale », 25 ott. 1929).
[ANNO
XXXVI, NuM. 49]
Pel trentesimo anno di insegnamento del prof. Clivio. •
Il trentesimo anno di ir~seg~amento d el pr.o·f . I. Clivio, dirct tore d~lla Clin~ca ostetrica della Regia, Un~versità di Ge~ova, fu festeggiato con la partecipazione di illus tr~ c] i~ic~, tra gli altri il prof. 1~ . Alfieri, dµ-ettore della Cl~~ica di Milar19, e il prof.. Acconci, direttor e di quella, di Pavia, . Hanno t essl1tq · l 'elo·g io d el festegg"iato il r~ttore dell 'Ate~eo g·e11ovese, IVIqresco, il prof . Tu~isi, il prof. Catterina e ~l prof. Alfieri il quale ha p ortato al maestro l 'augurio. e il saluito di tu tli ~ discepoli. 1
Il cinquantenario del '' Concours Médical ,,. 11 no_lo g~ornale ch e h a, a,ss u11to l a direzione del mqvimentq corpora tivo i11ed~co in !•'r ancia na sole~D:~zzatQ !1 su o cinquan lesi1r10 complea11110 a P~igi, !l 17 n,qvembre .. Alla s~mpat~ca ~ ca,ra,tter~slica ceriln:o11ia, inler YeD:r1ero più di · 800 notabil~là mediche, tra cui quasi tutt~ ! professori dellu l~'aco1 Là. di ~arigi! con alla testa ~l ~ecar1Q lloger, inol ti professori d~ a,ltre Fa,cqlt.à , una r appresei1ta,11za a~ medici del Belg-io, ecc. Due r11err1Dri del Con,siglio direttivo avevan,o g ià avuto ~l privilegio di assistere alla fondazione: i dot tori Ci-assot e Maurat. Furo110 proi1,lin~ iati 11na dozzina d i discor si, tra cui appl auditissimo q u ello del r eda t tore capo Noir. Essi vennero ir1tra1ne.zzati d a manifestazioni artis licn.e: inusica, ca11to e p eriino teatro. L 'orchestra medica, di Parigi, co111posla di oltre 100 stru1ne11tisli, fece valere t\1,lla 1a s ua bravura. Seguì u11 banchetto di 400 coperti all 'HoleJ Continental e poi u11 ballo <.u 1imalo .
Leressa r~cordare ch e la pri.J11u prova di vaccina.... zion e ven,ne eseguita dal Ferran sopra se stesso; poi l~ est ese alle p erson e di famiglia; poi ad. alcuni amici volenterosi: soltan•t o allora egli si ·sentì autorizzato ad appl icare su l arga scal a il suo metodo, Ja cui i1npor tanza subito s'impose. Il Ferran h~ modificato il metodo antirabbico ideato da l)asteur e h a recato altri notevoli contributi alla med icina. In questi ultimi tempi ha elaborato una concezione molto discussa s11Ila derivazio ne del bacillo tubercolare da un bacillo saprofitico i1on acidoresistente, designato con « alfa » , mediante il , quale ~l Ferran ha alléstit-0 un vaccino antitubercolare. Vj h a consacra,to una mole imponente· di studi. · Ehrlich ebbe a dire di lui: cc La scienza ricord~ con gratitudine il nome cii Ferran ». E Roux rilevò ch e i su oi lavori << furono ~l punto· di par- . tenza delle investigazioni n11mer ose fatte poi e . oh e hanno condot to a scoperte impor t anti ».
I
Congresso delle biblioteche mediche negli Stati Uniti. Dal 2 al 7 settembre si è tenuto a Cleveland il ti>ngresso ann,uale della << i\ledical Library Associalior1 ». Il. dQlt .. l\._ l\1alloch, nell a conferenza inaugurale, trattò il t em a « La bibliog~afia . medica ». Tra i temi che d~starono maggiore interesse f11r0Qo : l a · ·prof~lassi degli i~cendi, l 'assicuraz ione delle biblio1eche mecliche; le piccole biblioteche mediche là co1npilazione del << Qu arterly Cumul a t~ve Index ·~iedicus », ecc. Vefl:ne accettato l 'invito di l\lontreal (Canadà) p er il convegno d el 1930. Alla preside11za fu confermato il dott. A . Malloch; a seg·re laria 111iss1 Sue Biethan, Univer sity of l\1ich1 ga11 l\iledical Library, La,nsing.
Con dol orosa sorpresa apprendiamo, mentre que&to i1umero va in m acchina, che il prof. GIOVANNI i\1INGAZZINI c~ è stato strappato dalla inorte. Dell 'illustre scieriziato, clinico e maestro - il quale era 1uttora in fervida attività di lavoro · diremo in un prossimo numero .
1norlo a Barcellona (Spagna), in e tà di 80 anni il dott. J AIME FERI{J.\.N. 111trodusse in medici~a il vaccino anticol erico, il quale dette l 'abbrivo a tut.te l e vaccinazioni batteriche, così a scopo profilattico come a scopo curativo. InÈ
] ~i l9
SEZIONE PHATI C.\
1
V.
R.A.SSEGN.A. DELLA ST.A.MP..A. MEU IC.A.. S lomatologia, ag .. -
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B. iRoccrA. Cisti dentarie.
C. RAì\lORINO. Il cal cio in odontoiatria. Brit. Mcd. Journ.: 31 ag. - Numer o · su ll 'insegnamento. Bull. Méd., 31 ag. Nu1uero sulla chirurgia. estetica. Brit. Journ . of Ur ol., sett. - R. CAMPDELL BEGG. Il veru m onta11um .. - P. J .. CAMMIDGE. La prostaLectomi a n ei diabetici. Riu. Sanit. Sici!., 1 sett. - F .. SPECIALE. Tentativi di prodl1z. speriment. cli tumori da catrame n ella vaginale. · Gazz. d. Osp . e d. Cl., 25 ag. - F. CACCIA. Ferite dei vasi sa11g . e loro esiti. Minerva Med., 25 ag. - M. BERTOLOTTI. Osteite fibrosa e osteite fibr o-cistica . - A. GALUPPI. Ematochimica dei calcolotici .. Munch. Med. Woch., 30 ag. - MERKEL. Lo sviluppo de.Ila medicina l eg·ale n ell 'ultimo . cinquantennio. - EnENHOFER . Le morti da el ettricità. Mediz. W e.lt, 31 ~g . - E .. S. ·FLATAU. La clinica . della balbuzie. - H . W. l(nAlTZ. Azioni d ei vari r aggi della · luce. Deul. J\tled. l tlloc h., 80 ag. - I\1cHTER. La p ingued ine. - STnAuss. ~1al atlie epatiche e diabete. - FAHR. Ipertonia. 1vierl.iz. J{li n ik, 30 ag. - W. WEIGELDT. L 'apopl e$sia come sintoma d 'arteriosclerosi . Clin. Chirurg., l ug. - B. Rossr. L 'evoluzione della chirurgia di g u erra . .- AusTONI. Tumori a n1ielopl assi. . Tuber colosi, ll1g . - C. L1rzzATTO FEGIZ. Processi . atipici d 'involuzione della tbc. polm . R ev. l\1éd. de Ch.ile, 111g. - A. LIPSCHtiTz. La fol1i cl1lina. - A. G.~RRET6~ S1LVA e al. Arterite polmonar e aneurismatica. Riv . Ospedal. , lug . - V. CA ALLETTI. La febbre eruttiva . Wien. J(lin . ll1 oc1i ., 29 ag. ScHUR. Il prO·blema della gas trite . - GREJL. Patodinamica del..... la tbc .
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1820
IL POLICLINICO
Journal A. ~I. A . ,
10 ag. -
[ANNO
XXXVI, l\u~vr . -±9]
H. J. JoaN. Co1na diabetico. - l\il. DouGLASS. Diagnosi precoce della gravid. - J. B. HA"\IVES 2d. - La dieta nella tuPerio-dieo mensile di leg:i.slazione e giurisprudenza. ]Jercolosi. - 17 ag. Numero sull'insegnamento. Direttori: Lancet, 31 ag. - Numero sul! 'insegnamento . Ann. rle Méd ., lug. - A. DE KoRANYI. Patologia On. Dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. funzionale e trattam. funzionale delle nefropatie. Avv. Giovanni Selvaggi, .Esercente in Cassa.zione. - L. BABONNE1x e J. S1GWALD . Paraplegia flaccida durante una cura antirabbica. - P . SAvY e H. Il N 11ruero 11 ( N'ovembre 1929) oonti·e ne : T111Ens. Il <l divorzio >) emo-rachideo. Ltassi~tenza ospedaliera. Presse Méd., 28 ag. L .. LANGERON e al . La Note sinteti che : Il riconoscimento dè1la qru.alifica di malattia cli Banti.. - P. PAGN1Ez. La vitamina A specialista. . come agente anti-infettivo·. , Rassegna dì giurisprudenza : Provvedd.menti del PoRiforrna ~"led., 24 ag .. F . BELLELLI. Ipergli- , .destà; approvazione p.refettizia; rimedi giuridici. Aiuto ed .aeei.stente di Università : nO!raD.e transitoce m1a nei trat1n1i della midoll a encefalica. rie. - Concorso ospedaliero; nomina. {[lOll .a;ocettata; O. Bus cNco. Gastro-enteropatie dei mal arici ero-. fa;eo1tà di nomina idi altri conoonrenti idonei; limiti. nici. Con·c orso per la nomina dehl'ufficiale sa.n itario Bull. cl. Se. Med., mag. -giu. - M. Nov1. Coleconsormale; diBposiziona transitorie. Oapitolat<>cistectomie. - P . MArNOLDI. Roentgenterapia pos t. tipo : ef.ficacia. Biennio di tPI'O'Va: decorrenza; operatoria del cancro del seno. lioonziamento; motivazione. Deliberazione della G. P. A. con.cernente rilascio d·i certificati. - .RtiduAnn. Ilal. di Chir. , ag. - ' ' . S1MEON1. Ripara• 11ioni di oondott-e mediche; licenziamento; 1imiti. zjon e delle ferite deJle arterie sottoposte a simpaProvvedimenti nega.tiv'i; rimedi g.i u,.ridici; decorrent ec lomia. - A. G. CRIARIELLO. Le « aree di Gamza ·d ei termini. - Comproprietà di .fa.rmaicia : euc11 a » e la splenomegalia siderotica. oossione. Ricovero di urgenza : imminenza del Riv. di A'eurol. , apr. - C. Rizzo. Eunucoidismo 1parto. Concorso; Ufficiale samitario; Oonsorz.io. t ardivo dispituitarico. teggi e Atti del Coverno : Disposizion!i per il r.iconos ciment-0 della qualifica d·e llo specialista. - RegoZbl. f. Chi11. , 31 ag. Numero sulle narcosi l amento per l'apertuTa dti f.a~e o~edaliiere. da avertina. Regol3 Il! Pnto sanitario per J'Az.ienda termale di SalZeit. f. Tuberk., ag .. ·_ Resoconto della Confesomaigigi-0re. Infermi ere professionali : registrarenza tedesca sulla tbc. zione dei diipiomi. Profila&:ìi delle malattie veGiorn. di Batteriol. e Immunol., ag. - F. Rocneree. -- lliidnzioni ferroviarie a favore di in.fermi c1r1. Ca11 sa di errore nella ricerca del bacillo diftetubercol :::si. - Meretricio clandest:il.Ilo; tessera sanirico . - G. V. SEGRE. Flora batterica vaginale nel taria. - Denominazione degli « Ospedali uer t~ercolosi 11 . Migliorie igii.eniche negli .alberghi. Q.ecorso d ella gravidanza . Bibliog..afia. J1rch. di Patol. e Cl. Med., lug . - P. CASTELLINO. An t<1g onismo e sinergismo neuro-vegetativo . Aboonamento pel 1929: per l'Italia. L. 3 6. Per gli asso ciati al <t Policlinico,.: per l'Italia L. 3 O. - U. DE CASTRO. Prova van den Bergh. - L. PrcCHJNI. Poliorromenit~ subacuta e lenta . Uu numero separato L. 6. P ediatria, 1 set. -· -F .. MonABITO. Sindromi pin eali neJl 'infél:nzia . Per abbonarsi inviare Vuglia Pùstzle all'Ammlni~trazi'>ne Rivista Ter. 'Afod. e Med. Prat., Milano, novemdel Giornale " Il Policlinico n - Via Sistina, 14 - Roma. bre 1929. - J.,avori premiati al concorso « RiA richiesta si in via nnmero di saggio ve11d ica7.joni Scient. ital .. ». Iconografia Medica Itnl)an~. - Notiziario.
II Diritto Pubblico Sanitario
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Indice alfabetico per materie.
Appendici te ac11°ta in gravidanza: trattamento . . Pag. 1810 )) 1808 Arteriosclerosi. del fondo oculare )) 1798 Bjbliografia )) 1810 Bil e : eiaculazione . )) 1809 Cisti idatidea dell 'orbita
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Cronaca del movimento professionale Dimissione p er fine di periodo di prot'a: a.nnullamento di delib erazionei; stabilità . .
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Emorragie retiniche Febbre « boutonneuse », febbre esantematica e dengl1e _ Febbre ondulante da « Bacillu s abortus » 11elJ '11omo: casistica · . F ebbre puerperale: trattamento moderno •
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FERRAN
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1814 1813 1808
1794 1787 1809 1819
Gastrectomia totale: ricambio alimentare dopo . ,. Pag. 1811 1811 Idiosincra,sia e psichismo . . » Idronefrosi . . . . . . » 1800 Ipertensione essenziale : nuove vedute . » 1796 Leishmaniosi in soggetto di 52 anni, contratta in -~bruzzo . . . » 1783 )) 1791 Nefrite· e nefros~ . . . Nomina ad impiego pubblico sanitario: rapporti di parentela . .
Organi digerenti: influe:(lza dell'applicazione esterna del freddo e del caldo Pneumotorace artificiale: nuovo apparecchio .. . Simpatico: chirurgia . . . . Ulcera peptica d el digiuno : patogenesi Urologia : comunicazioni varie
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01r•tt1 d1 proprietà riservati. - Non ~ conaent(ta la 1'(Btampa cU la1101'i pubbl(cati nei Pollolinioo Be non '" •~Ot4tto ac.t autoTi••a.sione scritta dalla Teda•ìone. • "letata la pubblicazione di auntì di eaai sen•a cìta~e _!_a_!onte.
ltoma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M .Courrier.
V. AsooLI, Red. resu.
ANNO XXXVI
Roma, 16 Dicembre 1929
Nnm. 50
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Per l' an n.o 1930. Ai signori Medici Italiani, Il "POLICLINICO,, fu fondato nel 1893 sotto la direzione dei professori BAcCELLC e D URANTE per accogliere i frutti del!' attività scienti/ica che si sarebbe svolta nel grande nuovo ospedale, sed eletta di tutte le cliniche universitarie della Capitale. Fu pertanto costituito con 2 fascicoli mensili di memorie originali, uno dedicato alle discipline mediche, uno alle discipline chirurgiche. Ogni fascicolo si chiudeva con sunti delle meniorie più importanti pubblicate in Italia e fuori. L'esperienza d'un solo anno dimostrò l'opportunità di dare più ampio sviluppo alla rassegna del movimento scientifico-clinico mondiale: sorse quindi nel 1894, accanto ai due fascicoli per le memorie originali, costituenti il "POLICLINICO,,, il Supplemento, fascicolo separato · settimanale destinato a sunti di memorie d'ogni campo della medicina e insieme a una rubrica per l'igiene e a notizie. Presto i fascicoli mensili si circoscrissero sempre più alla medicina generale e rispettivamente alia chirurgia generale, e accolsero lavori d'ogni scuola d'Italia: il, Supplemento aumentò noteiJolmente il numero delle pagine, servi per lavori originali brevi, s'arricchi di nuove rubriche per ottemperare le finalità clin;che e sociali dei pratici e per tutelarne gli interessi. Per questa sua organizzazione il Supplecn !n to ebbe sviluppo nazionalistico e acquistò tale autorità ed importanza che il titolo pareva degregarlo e il giogo delle altre due sezioni riuscirgli duro. Nel 1902 il Supplemento divenne autonomo. Il "PO LI CLINICO,, fu allora nettamente distinto in 3 Seziont, la medica e la chirurgica con fascicoli mensili di memorie originali, la pratica, settimanale, la quale s'ampliò ancora e si perfezionò pèr costituire un giornale a sè, il vero giornale del medico pratico italiano. Il carattere universale di Roma rese facile la nazionalizzazione del "POLICLINICO,,, che divenne palestra aperta a tutte le scuole italiane, anzi a tutti i medici itatiarzi che avessero qualcosa di onesto e di serio da far conoscere, e sapessero esprimersi con chiarezza, se nplicità e brevità. N~ssun periodico italiano ha pubblicato e pubblica altrettanti lavori di medici liberi, a qualsiasi canto d'Italia appartengano, quanto il "POLICLINICO,,. Non posò mai la redazione delle tre sezio_ni nel selezionare con rigore e con spirito liberale ogni articolo, nel sorvegliare le tendenze e le trasformazioni della clinica, delle condizioni economiche e soc.iali dei professionisti, per indirizzare e favorire quell'evoluzione che conveniva ali' alto decoro del medico e insieme alla difesa degli interessi professionali di lui. Il "POLICLINICO" a causa della solida sua organizzazione e con l'assiduo e vigile lavoro della redazione, secondata t;l.all' arnministrazione, ha superato i difficili tempi della guerra ~ del dopoguerra, mantenendo intatti il suo carattere, il suo prestigio, la sua diffusione; anzi meglio nelle difficoltà rafforzandosi e trovando la continuità d'indirizzo e la pienezza delle energie nel regime nuovo. Le sezioni mznsili sono gli apprezzati archivi della evoluzione delle clinic~e mediche e chirurgiche italiane. Organicamente impostata in rubriche stabili, la Sezione Pratica concede al lettore di trovare rapidamente quanto gli interessa per la coltura, per la pratica, per i suoi bisogni od interessi professionali. Ogni numero non è una sequela inorganica di articoli, nè un'imbottitura delle note rubriche; ma costituisce un quid orgunico ed arrnonico che il pratiéo attende ogni lunedi come la guida e il conforto della sua vita professionale. Non strombazzature, non frasi smag lianti nè roboanti aggettivi: obbiettività, indipendenza e sobrietà governano ogni rubrica. Nel progressivo adattamento alle esigenze dei tempi, le promesse sono state superate dai fatti. Abbiamo dato quest'anno molte e utili riviste sintetiche, lezioni veramente cliniche, corrispondenze, numeri monograf ici. Abbiamo in più ripresa la rubrica del!' Ufficiale Sanitario, che assisterà il medico nelle sue importanti funzioni sociali. Per i resoconti delle accadem;e e società mediche, che risJ?ecchiano il movi· .
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1822
IL POLICLINICO
[ANNO
XXXVI, NuM. 50]
mento quale anche nel nostro campo sta compiendo l'Italia rinnovata, esigeremo che siano freschi e sopratutto succirl.ti, affinchè non rubino spazio alle altre rubriche. L'A mministrazione, che spesso ha largheggiato in numero di pagine, promette per l'avvenire ancora più ampio sviluppo delle tre seztoni. Nulla concedendo ali' invadente réclame, non patteggiando con clzicchessia, mediante le sole nostre forze una tale vita con successo crescente abbiamo vissuto; la continueremo né/ nuovo XXXVII anno con diritta coscienza e con fede calda d'italianità, con/idando le sorti del " POLICLINICO ,, alla simpatia, alla fiducia e alla fedeltà dei nostri abbonati. LA REDAZIONE
Il Policlinico, come nel passato, costituirà un, orgario di diffusione rapida dei progressi realizzati dallr medicina; sarà un repertorio di documenti scientifici e clinici; fornirà. ai medici, in forma chiara e ,~vncisa, nozioni semplici di pratica quotidiana, non,chè n.otizie utili; provvederà a tutelarne ed a promuoverne gl' interessi, a corisigliarli, a indirizzarli. Nell'anno che volge, attraverso il sacrificio di alcune decine di migliaia di lire, senza 1iulla chiedere agli abbonati, liberammo il giornale dalla confusion,e che derivava, agli indici, dalla numerazione delle pa· gine di pubblicità con quelle del testo. La spesa, in relazione all'ingente numer•o di copie del periodico, è stata notevolissima. Mi0lti altri periodici hanno preferito di non seguirci e di risparmiare tale spesa lasciando la numerazione confusa. Ma questa amministrazione nori è pentita della sua decisione e non tornera indietro. Tutti i caratteri tipografici sono stati rinn,ovati, così che il Policlinico ha ora ztna fisionomia che Z.O rende assai più accetto. Nel corso del 1929 sono state offerte ai lettori diverse importanti Riviste sintetiche, clie pel passato erano rare . E di recen,te è stata riattivata l'utilissinia rubri<.,a per l'Ufficiale sanitario, la cui funzione diviene sem· pre più . importante nel campo dell'Igiene s-ociale e della Sanità pubblica. La 1·ubrica della Politica sanitaria e Giurisprudenza che, con opportune note chiarificative del collabo. ratore legale, tiene al corrente il letto1·e di tutte le disposizioni legislative emanate e delle norme dettate dalla Direzione di Sanità, verrà vieppiù nutrita; al tempo stesso gli abbonati potran1i<> avere dal redattore medesimo sollecita risposta privata ai quesiti professionali che posson,o affacciarsi n.elZo svolgimento del loro esercizio. Col nuovo an1io si accrescerà ancora l'effìcie1iza del Policlinico, il quale diverrà sempre più organico e ricco e sempre più indispensabile ai medici it:aliani. Il Policlinico vuol essere il riflesso della forza magnifica d'espansione che caratterizza la mediciria odierna. L'immenso movimento mo1idiale della scienza medica non aveva mai assunto l'ampiezza attuale. Nei t-tongressi, nelle società scientifiche, nei periodici, nei libri pubblicati ogni anno, si constata un ardore di lavoro che non ha riscontro nel passato. Si è quindi accrescil:Lta la difficoltà di assegnare un posto propor· zionaio a ciascuna delle nostre rubriche. Sotto la spinta costante della copiosa quantità di materiale da ac· casellare, alcune rztbriche veriivano ad essere soffocate; molto materiale non trovava posto sollecito. (Jna soluz~one s'imponeva ed è stata adottata. Per rispondere alle 1iuove esigenze e adattarsi alle nece.s.sità ere· scenti ed ai bisogni dei collaboratori e abbonati, l'amministrazione aum.enterà il numero delle pagine. A partire dal 1° gennaio prossimo, og1ii riumero della Sezione pratJica (settimanale) consterà d'i 40 pagine invece di 32; anzi, saranno elevate a 44 od a 48 ogni volta che la Redazione lo stimerà necessario. l me· dit-fi verranno tenuti più rapidamente al corrente di ciò che di notevole s'i pubblica ed ha luogo in ogni parte del mondo. I resoconti delle Società scientifiche, opportunamente contenuti, troveranno posto più rapido ed adeguato. Con maggiore liberalità clie pel passato si ospiteranno i contributi originali dei medici. Anche la carta verrà gradualmente migliorata, per quanto non sia certo la carta di lusso a conferire mag· gior valore al !-~ntenuto del periodico. Tutto ciò porterà, ancora, nuovi oneri all'amministrazione, non escluso quello della Tnaggior tari/fa postale derivante dal cresciuto peso dei fascicoli. Malgrado tuuo, il prezzo d'abboriamento rimane fermo, il che costitziisce u1i vero tour d e force per l'amministrazione, la quale mira precipuamente allo scopo di ren· dere il Policlinico senipre più utile, 11ell'interesse dei lettori. Abbiamo ferma fiducia clie i miglioramenti già introdotti e quelli in corso d'attuazione verranno ap· prezzati dagli abbonati e dai collaboratori. ._ Il successo crescente del per~odico ne è la migliore garanzia e costituisce, al tempo stesso, la piu ambita ricompensa al nostro . lavoro e il migliore stimolo a progredire. L' EDITORE. Roma, 16 dicembre 1929 . ~
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per non subire interruzioni nel ricevimento dei fascicoli del A·, nostri· s.I g.no rl abbonat• che,POLICLINICO " hanno la lodevole abitudine di rimettere presto l'importo di rinnovazione del proprio abbonamento, rammentiam~ che Il Vaglia postale va intestato al nome dell'ediI
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tore LUIGI POZZI e che deve essere tatto pagabile nell'ufficio succursale 18 (diciotto)· Roma • ..__ _..,.Coloro che si valgono di Chèques o assegno Bancario, provvedano che il titolo sia esigibile ~in Roma.
Raccon-ian.diamo inoltre di app11ntaYe al polizzino del Vaglt'a Pos~a~e o. Bancario la fascettq. co~t cui s i ~ono ricevuti finora i fascicoli del ''Policlinico,, o quanto meno di indicare, C01-t esattezza, il rispet· tivo 1t11niero di abbo1tamento . AVVERTENZA • Del Vaglla Inviato a saldo dell'abbonamento, se Postale si tenga conservata la ricevuta che rifascia l'Umclo di Poata o, se Bancario, si conservi Il rispettivo scontrino. L'AMMINISTRAZIONE •
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1E:23 .
SEZIONE PRATICA
ABBONAMENTI ANNUI AL « POLICLINICO » PER IL 1930: Singoli: Italia (1) Alla sola sezione pratica (settimanale) .• L. 65 (1-a) Alla sola sezione medica (mensile) . . . L. 45 (1-b) Alla sola sezione chirurgica {mensile). L. 45
Cumulativi : Italia (2) Alle due sezioni (pratica e medica) ; .•• L. 100 (3) Alle due sezioni (pratica e chirurgica) .•• L. 100 (4) Alle tre sezioni (pratica medica e chirurgica) L. 120
Estero
L. 105 L. 55 L. 55
Estero
L. L.
150 150 ~ 180 i:
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N. B. · Intestare I Vaglia Postali o gli assegni Bancari (questi debbono essere riscuotibili in Roma) all'Editore LUIGI POZZI - Via Sistina 14 - ROMA Però i Vaglia Postali debbono essere fa1ti pagabili nell'Ufficio Sucaursale 18 (diciotto), Roma-
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de11' A m m triistra..ziorie.
Tutti gli associata che invieranno subito l'intero tmporto del proprio abbonamento pel 1930, potranno, coll'aggiunta .di sole . . . . . . . . Lire 2 0 f'icevere PRONTAMENTE UNO dei due volumi qui sotto indicati alle lettere a), b) : a) DIACNOSTICA DELLE MALATTIE PARASSITARIE. (Prof. C. BASILE). d'3l Prof. VITTORIO A SCOLI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ò) LA VOCE PARLATA E CANTATA, NORMALE E PATOLOCICA. Guida della f onetica biolooica. (Prof. G. BILAN CIONI). Prefazione del Prof. S.
e coll'aggiunta di sole
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ricevere, a loro scelta, UNO dei nove j) L'IMPORTANZA
DE1.LE
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q ) TUBERCOLOSI E SANATORI. Trattamento igienioo.dietetico. (Prof. G. MENDES). PrP.fazione de-1 Prof. Sen. A. LuSTIG . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . T) LA LECISLAZIONE SANITARIA eN RAPPORTO ALL ' ESERCIZIO PROFESS!ONALE. (Dott. .A.r.BEP.TO V IGO : d octor J ustitia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . •
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VITTORIO GHlRON) .............•............. • ....•... k) LA BISMUTERAPIA DELLA SIFILIDE. (Dott. F. TRAVAGLI) . . . . . . . . . . l ) LA DIACNOSI MEDICO-LECALE DELLA NEI/ROSI DEI TRAUMATIZZATI. Il rilievo e il s ign !ftcato dei s intomi. (P.rof. A. C1AM POLIN1). Prefazione del Prof. CESARE B lONDI . . . . . . • . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . m) L'ASMA BRONCHIALE NEI MODERNI CON1CETTI. (Prof. P . STANGANELLI) . . . n) CONCETTO E DIACNOSTICA Dl· Ll.A TISI INIZIALE. (Prof. A. CAPOGROSSl) o) LE COLONIE SANITARIE MARINE MILITARI. Nozioni ai tet"apia marina, so lare e di educazione fisica. (Dott . F . BoccHETTI). Prefa~io ne del Prof. A. ScLAVO ... p) TUBERCOLOSI ED ESERCITO. (Dott. F . BoC CHETTI). Prefazione del P rof. Sen.
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rloevere, a loro scelta, UNO dei sette volumi indicati qui sotto alle lettere e), d), e), f) , g), h), i) :
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rloevere UNO dei quattro volumi indicati qui sotto alle lettere s), t), u), v) : s) LA CROSSA MILZA MALARICA E LE SUE COMPLICAZIONI. Studio clinico-ope.,.ativo. (Prof. O. ClG NOZZl) . . . . . . . . . . . .... . .. .. . . . . . . . . . t) LA MODER1NA LOTTA CONTRO LE MALATTIE SESSUALI. ~ Dott. F. TRAVAGLI) . . u} TEORIA DELLE VITAMINE E SUE APPLICAZIONI. Saooio di vitar;i,i·n olooia. (Dott. G. LORENZINI). Prefazione di CHARLES RlCIIOT . • • . . . . . . . . . • 1') DEI MEDICI FUTURI. (AUGUSTO MURIU) • . •• , •.• . • ..•.
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prezzo di copertlina L. 12.50 Il )) 10.))
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LA FAMICLIA E L.A SOCIETA. (Prof. L . MOR INI) . . . . . , . . . . . . . . . . . . 11) L'INTOSSICAZI01NE CRAVIDICA NfLLA SUA ~~NESI E NELLE SUE FORME CLINICHE. L ezi oni. (P rof. E Ar.FIElU} . • • . . . . . • . . . . . . . . . . . . . . .
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rioevere: UN o d-ei due volumi indicati qui sotto alle lettere x), y): ~) LA BLENORRACIA E LE SUE DANNOSE COl•SECUENZE PER L'INDIVIDUO,
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· o prezzo di coper tina L.
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N.B ..... B consentito però di richiedere anche tutte le predette Monogratte. Chi le desidera ne accreaca il rispettivo ammontare in ragione di Lire 20, di L ire 10, di Lire 8, di Lire 6 o di Lire S ciascuna. O.. . . . Intestare i Vagl-ia Postali al nome dell'editore LUIGI POZZI. ROMA, Succursale postale diciotto, ROMA.
1824:
IL POLICLINICO
[ANNO
Tre Riviste di branche speciali della medicina pubblicate dalla CASA
EDITRIC~ L.
XXXVI, NuM. 50]
t>OZZI - ltOMA
concesse in abbonamento cumulativo con 'f IL POLICLINICO ,, per l'anno 1930.
Sommari dei Numeri usciti nel corrente mese :
CUORE E Ul.ltCOLAZIONE
Periodico mensile diretto dal prof. VITTORIO ASCOLI
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Redattore-capo: prof. CESARE PEZZI Il Numero 12 (Dicem bre 1929) contiene: Lavori originali: G. VOLPATO: L 'importanza del ritmo per il ciroolo periferioo. (Le ~rie . nell~ al'litmie cairdiache). E. BRUNO : '.Dachicard'L&. sinus ale aJOceesionale. Rassegne, Rivìste e congressi: Fisiopatologia : A. STANLEY GR.ANGE R : La concezione attuale della ipertensione essenziale. - L. BINET e P. BOUTHILLIEl{.: La portata car.diaca. Sua misura nell'uomo ool metodo del cloruro d'etile. - Cli1n ica : FLEIKART STUMPL: La cinematogra.fia del cu.o re e la sua importanza per la diagnooi. - G. DOMINIO! e A. FERRERO: Per la diagnosi di persistenza del dotto arterioso di Botallo. - TH. FAilR: La questione delil'ipertonia. - L. GRAVIER: Miocardite eubacuta sifilitica. - A. DUMAS : L 'albuminuria ta.rdiva nel decorso dell'ipertensione solitaria. - GALLA VARDJN e P V EIL: Estraeistolia ventricolare oon salve tachicardiche e accidenti vertiginosi. - CLOUGH TURRIL BURNETT e G. F. PIL'l'Z: L'elettrocard·iogr.a;mm a nelle i·n femoni acute. - MOSLER : Il significato clinico dell'elettrocardiogram ma nel ritmo normale del cuo.re. - Terapia: E. FRO~MEL ': Farma.cologia odierna della ·digitale. - Congressp Fran.ceee di Medi cina Interna a Montpellier. Notizie bibliogtafiche: Rendiconto •della Società .t edesca per lo studio della circola~O!Il!e. - W. C. AALSMEER e K. F WENCKEBACII: Cuore e ciIDco:lazione nel Beri-Beri. .. · Abbonamento pel 1930 : Italia L. 40; Estero L. 60. Un numero separato L . 6; Per gli associati a l «Polialinico 11 : I t alia L. 3 6; Estero L. 5 O.
IL
VAL~ALVA
.RI V!STA KENBILE DI OTO.JtINO-LARINGOJATRIA diiretta da. CUCLIELMO BILANCIONI Il Numero 12 (Dicembre 1929) oontiene: Anatomia : G. MERELLJ : Su di una inteTessante p a rt i colarità a n a.tomica delio scheletro del turbinato inferiore umano. Anatomia patologica: L. PIETRANTONI: Due casi d·i frattura della c~ps·u·la labirintica. Raccolta di tatti : o. A NGELELLI : Un caw di lipoma d.e.lùa J.ri ngu a. - B. SIMONETTA: Sarcoma polimo·r fo della m astoi.d e con decorso aaiomalo. Ricerche di laboratorio : S. TRAINA: Mod.ifica.zioni del r espiiro nell'intoaei.oeazione difter.iica 8/CUta sperimentaJe. Recensioni : Peri sinusite. Tromboflebite parietale. Labirintite da m astoidite 81Cl1ta. - RJ.cerùhe sperimentali sulla influenza .della ghiandola timo nei rigu.a.rdi della piB1strinogeneei. - Mieloma con prevalenza delle cellule eoeinofìle circoscritte aJJ.'osao frontale, lin una giovaine di 15 anni. - Sulla permeabilità delle mucose al B. tbc. in rappo.rto oolle vie di penetrazione e di diffusione del germe. - La tu.bercolost musoolare. Gengiviti croniche iperplastiohe. Contributo clinico e operatonio a.Jla. cura delle fratture della ma.ndibola .mew.a n;te il cosi detto blocco dehle mascelle. - Su di run caso di :xeroetomia. - Sui -00rpi estranei del >0an.ale respilratorio. - Su alcuni post11mi nervosi iconeeguenti ra forme faringee. La nota storica : G. MAZZINI: Ba.tti sta Codron1~M e il sno « De V'i t iis voois 11 . Notizie e q~estioni. Abbonamento pel 1930: Italia J,. 40; Estero L. 60. Un n umero separato L. 6; Per gli associati a.I « Polioliruco » : Italia L. 3 6; Estero L. 5 O.
OLINIOA. O S '.J.."".ET RJ. CA Rivista menttile diretta da Paolo Gaifami Il Numero 12 (Dicembre 1929) contiene: Lavori orig inali : P . MANDRUZZATO: Considerazioni
su di un
di eolampsia senza acce&Si. Fat ti e docun1enti : u. LA MONICA : Corpi estranei nell'utero. O. TENANI : In.terruzione artificiale della gravi danz.a e sterilizzazione contemporanea. La rq brica degli errori : M. NO~: Fattori endocrini e gravidanza immaginaria. La rubri ca meelico-leg ale: P. GAIFAMI : Il oonaulto m edico ob bligatorio p.rima di provocare un aborto. Terapi a : F. D'ERCHIA: Cure fisiche ed operazione di Wertheim con allaociatura delle arterie ·i liache in· terne n el ca:vcinoma del collo .d ell'utero. Commenti : S. MARII'INES : Fun;zione endocrina e funzione nutritiva della rec·i dua. ' Dalle rivi st e: Ostetricia : La. fu;ruzione ,della. i0ietifellea durante la gravidanza e i l puer,perio. - Sulla .misurazione radiologica della testa fetale a ll'ingresso del bacino. - Opera.zi cme ooneervativa ne11a rottura dell'utero. Gravidanza successiva al:la idimostraz.ione c on l'iste:r-0'3aJlpingografia della occlusione delle trombe. - Un caGo di aJborto da calci sull 'addome. - Il taglio cesareo in ,do.nna moribonda. - Sulla infiam mazion e della placenta e sulla sepsi fetale. Cinecol og i a : L 'incompleta desquamazione dell~ mucosa uterina nella mestruazione come causa d1 CM<>
menorxagie. - Tumori ntisti dell'utero e della vagina. - Emorragie della menopausa e cijaturbi circolatori. l~M me r adiologico del tubo digerente combinato ad isterosa.lpi,ngografia. - Pin4.a iniettatrice di lipiodol per l'esplorazione radiologica dell'utero e delle trombe. - La .raddoterapia nel oanr ero dell'ovaio. - Un ·ca.so di utero bicorne -0011 spina bifi da della V lombare. - La r adioterapia del cancro del col1o dell 'utero. - Salping,o stomia e son.dag_ gi o della tromba pel trattamento dell:a sterilità. La tera.pia dehl.e retrodevia~oni uter>ine. La n?" .cività della pilocarpina n ella anuria postoperatoria e ,p ostpartum. - Pediatria: Ittero famig~are e ~dro p e con g.e nito univera•a le nel feto. A1imen~az~on ~ della nutrd,ce e secrezione la.ttea. - Le var1a:z1on1 del tiassc delle .proteine ·del siero di eangiue dei lat~ tanti ec.z.e matosi. - Gli aminoacidi nel sangue .d~1 lattanti .aura.nte il periodo digestivo. - Dosaiggio del v!igantolo. - Etiologia dello stridore oong_eni~o. - Le sale dii degenza per neonati.. - Note d1 . biologia : La Mlirubinemia nella grav11da .. - L'~milase dell'urina quale diagncstico precoce di gravidanza. I li br i. -
.N oti zie. Abbon amento pel 1930: Italia L. ~O; E~te!o L.
Un numero separato L. 6; Per gli associati al clinjco » : Italia L. 3 6 .i FiStero L. 5 O.
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Periodico indispensabile per tutti i Medici: Periodico Mensile di Glurls· I L Dll.~L'".l.."'TO PU'.BBLICO SANITARI<;) prudenza e LegJslazione w
DI RETTORI: On . .dr. Aristide Carapelle, Coilf!igliere di Stato - Avv. Ciovanni Selvaggi, eeerc.ente in Cassazione. EDITORI: Fratelli Pozzi - Roma. za dei termini. - Comproprietà di ~ar~lWia : eu~ Il .N 11ruero 11 ( N'ovembre 1929) oon.tiene : .cess ione. Ricovero di urgenza : unnunenz.a ~el L 'assistenza ospedaliera. parto . . Concors o; Ufficiale e~ita:rio; <?ons,?rzio. N<»te sintetiche : Il riconoscimento della qualitìca di L eggi e Atti del poverno : Disposizio~ i .Per il riconos pecial istta.. . . . s cimento della qualifica dello spe?\ahsta. -. Regos:tasseg na Ji ~i 1Jrisprudenza =• . Provyed 1111;ien~i .d~l . P ol amento per l'a~rtl1ra di fax:naci e ospedal1e~e. des tà; approvazion'E? p refett~2'J1a;. r1med1 giuridici . . Regol::t mPnto sanita rio per l'Az-1enda. ter~ale di_ Sal· Aiu to ed a.esistente di Universi tà: n orme transitosomaggior e. Infermiere pr'?fees1onali: re~stra rie. - Con corso ~pedaliero; nomina non aiccettata; zione dei diplomi. Profìla.t:lsi delle ma~at.t1e v~ neree. -- Ridnzioni ferroviarie a favore di inferm.1 f acoltà di nomina di altri concorrenti idonei ; limi~i. tt.1bercolosi. - Meretricio cla~destioo; t.essera saniConoorso J')er la nomina dell'~1fficiale ea!1itar10 taria. - Denominazione degli « Ospedah nei: t~erconsorzial e; disposizioni transitorie. Capitolatocolosi 11 . Migliorie igieniche negli alberghi. ti po: efficacia. Biennio di pro~a: d_ecorrenza: Bibliografia. licenziam ento· motivazione. Del1beraz.ione della G. P . .A . conéern en t e r ilascio di certificati. -- RiduABBONAMENTO ANNUO : , talia L. 36; Per gli ~ioni di con dott-e mediche; licenziamento; limiti. assQo. al policlinico L. 30; \Jn num. seP'. L· 5. Provvedimenti negativi; rimedi giuridici; decorren-
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ANNO XXXVI
Roma, 16 l)icembre 1929
~um.
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fondato dal professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANT·E
SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO:
PROF.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. •
Riv ista s i1ntetica : D. Pisani : Il liquido cefalo-rachidiano .
Osservazioni clini che : L. Allegri: Errùa tubo ovarica ds. strozzata con tripli-ce torsione del peduncolo in bambinia. di sei mes i. - V. Jura: Ernia ombel•l ioale fetaJe diverti·o olare operata 12 -0re dop la nascita. Guarigione. S..ezioni : 'VV. Wei.ge1dt: Il -0olpo apop letti co come sintoma di arterioscleroei generale. Sunti e rasse~ne : ORGANI DELLA RESPIRAZIONE: Fallasse: La tuhercolOsi.i. .deg.l i amputati. - Wolf: La f.reniceotolD!Ìa nella cura delle caverne tubercolari api1cali. - REN I E VIE URINARIE : Fey e Aseelin : La colica renale. - SÉCRE'l'AN : Le g.randi oisti del :rene A. ':Dakahashd: Papillom a dell'uretere. 1
'Cenni bi bliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : IX Riunione del Gru!P'po Centro-Meri dionale-Siculo. Coltura Medica e Novare6e.
Società di
RIVISTA SINTETICA. Il liquido cefalo-rachidiano. Prof.
DOMENICO PISANI,
assistente n ella R. Clinica Neuropsichiatrica della R. Università di Roma. L 'esa111e del liquido cefalo-rachidia no rappresenta u n 'indagine indispensabile nella diagnostica delle malattie del sistema nervoso. Lo scopo di questo breve lavoro (1) è di mettere in r ilievo 1'importanza di.agnostica degli innun1erevoli elementi che da esso si ricavano, e di sintetizzare tra le sindromi umorali delle varie n euro-psicopatie queJle , ch e hanno un sicuro valore pratico. Per poter trarre dall 'esan1e del liquido ce, falo-rachidi.ano dati utilizzabili n ella diagnostica è necessario rioer care le alterazioni della pressio11e del liquor, d·ell 'aspetto, del colore, dei cloruri, del glucosio, dell 'albumina totale, delle g·lobuline, ·delle cellule, ed eseguire inoltre le reazioni colloidali e la R. W . Si intende, cl1e quando si hanno a dis,posizion e d·elle scarse quantità di liquor, , bisogna eseguire quelle ricerch e, diverse da caso a caso, che possono 1
(1) Vedere per maggiori dettagl i: G.
FUMAROLA:
Diagnostica delle malattie del sistema nervoso. Cer vello , cap. XlV. l
Appunti per il med ico pra tico : D IAGNOSTICA : 11 oolore delle palme come mezzo diag.nostii00. - Glicemia e pelle. CASISTICA: Un caso d i agranuloeitasd. Grippe e agranulocitosi. - Setti.cemia poet-anginoea. TERAPIA: Il b icarbonato di soda nelle deirma.toei prllil'i•g inose. - Nel prurito degJ.i itterici. - Prurito vulvare. - R UBRJCA DELL 'UFFICIALE SANITARIO: A. F'cran-ohetti: La vi gilanza <iell"eser.cdzio delle proféssioni sanitarie e affini. - POSTA DEGLI ABBONATI. V ARIA. Nella vi ta professionale : :MEDICINA SOCIALE: G. Solare : L'ocganizzazione ospitalier.a. Sul 1progetto di rifor ma del · r-istema ospedaliero. - Per la lotta cont ro la tuberooloei. Cronaca è el movimento professionale. Con.col'Si- Nomine, promozioni ed ooorificenze. Nostre corrispondenze : Da Tori no. - Da NaJI>Oli. Da P.a,dova. - Da Catania.
Not izie diverse. Ind ice alfabetico per materie.
e ere utili al quesito diagnostico. Esponendo ]e sin·dromi umo1»ali, noi in.d ichereimo perciò, quando è necessario, quali sono le ricerche indispensabili da eguire. Il primo ·elemento, ch 'è n·ecessario valutare, è la pressione del liquor, che bisogna misurare e attamente con un manometro. Noi . adope· r i.amo il manom.e tro aneroide del Cl.alide, col quale, in decubito laterale la pressione iniziale è di . 15- 20 cm. di H20; in posizione seduta di 30-40. Non si insisterà mai abbastanza sulla necessità di usare un manometro ogni qualvo.lta si esegua la rachioen tesi, non solo perchè è l'unico mezzo per avere un 'indicazione precisa sulla pressione del liquor, l'antico metodo del conteggio delle gocce che fuori escono dall'ago in un minuto è infatti erroneo, ma anch e perchè la conoscenza della pressione e delle .m odificazioni, ch e subisce durante la e trazione del liquor, è indispensabile per fornire al medico elementi preziosi sulla quantità di liquor, ch e si deve estrarre, o·n de evitare l 'insorgenza di disturbi postpuntori e di più gravi danni quali un 'amaurosi improvvisa e perfino, in casi eccezionali, la morte del paziente. Per ben valutare la pressione è bene m ettere, quando è possibile, gli ammalati in decubito laterale e tener presente che gli stati emotivi, le contrazioni dei muscoli, sopratutto della parete addominale, i movimenti del capo, ecc., influenzan o fortemente la pres io·
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n e : è opportuno, quindi, aspettare ch e l 'ammala lo si tranquillizzi, se è emozionato , rilasci i muscoli , se è contratto., prima di utilizzare i dati d el manometro. È opportuno, inoltre, osservare le modificazioni della pressione in rapporto con la compressione delle giugulari (·prova di Qu,eckenstedt) in modo da esser sicuri ch e non sia ostruita la comunicazione fra gli spazi sottoar.acnoid·ei e i ventricoli cerebrali: comprimendo le giugulari, infatti, se vi è blocco, la pressione rimane immutata, m entre aumenta subito se al contrario le comunicazioni ventriculo-subaracnoidali sono pervie. L 'aumento di pressione può trovarsi n elle emorragie del nevrasse e delle meningi , n elle m eningiti acute, nei semplici stati congestivi delle meningi, quali si h.anno n el decorso di infezioni e di intossicazioni generali, n ella n eurosifilide, nell'idrocefalo , ecc. Le iperten sioni più gravi si hanno n ei tumori cer ebrali, ove si può vedere la lancetta indicatrice del manometro sorpassare r,a pid,amente il valore massimo. Diver se· volte in pazienti inviati ci con diagnosi di paralisi progr essiva o di altra n1eu.ropsicopatia, qu1e·sto solo dato di un.a pressione altissima ci ha permesso immediatamente di sospettare un tumore cerebrale. Oltre la pressione iniziale si deve misurare la pressione finale e tener conto preciso della quantità di liquor che si è estra~ta. Secondo le ricerch e d el nostro Ayala si possono trarre dall 'ela borazione di questi dati elementi utili p er la diagnosi differenziale fra tumor cerebri e m eningite sierosa. Se si indica con I la pressione iniziale, con F la finale e con Q la quantità di liquor estratto, e si calcola secondo la seguente formula: Q x F = Q. R. si ha un I· « quoziente rachidiano n (Q. R.), che ris11lta relativan1ente basso nei tumori cerebrali (2,25-4,55) mentre è alto - più del doppio del precedente - n elle meningiti sierose. Questo criterio ha notevole valore diagnostico ma , come avverte lo stesso Ayala, « non ha niente di m a tem atico e di assoluto n ed è utilizzabile quando è associato, come vedremo in seguito , ad altri elementi. L'aspetto del liquor chiaro, incolore, trasparente può mutarsi, specie nelle flogosi meningee acute, quando può divenire più o meno torbido o purulento, di colore grigio-giallastro. Il liquor può essere di colore sanguigno: questa colorazione si ha quando si è prodotta di r ecente la rottura di un 'arteria cerebrale o midollare. Non bisogn~ confondere, si intende, un 'emorragia provocata dalla puntura accidentale di un vaso avvenuta durante l 'introduzio . . ne dell'ago con una emorragia patologica. In prat ica si usa, n ei casi in cui il liquor è m e-1 scolato a san gue, di raccogliere il liquido in due, tre o più provette: se il liquor presenta in tutti i tubi una colorazion e eguale si può concludere per una emorragia patologica, se
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ii:ivece. una colorazione diseguale, per una ferita di un vaso durante la rachicentesi. Nelle emorragie d·elle meningi e del nevrasse non recent! si ha liquor color giallo-rosa, giallooro, giallo-ambr.a, giallo-verdastro: questa xantocromia si ha anche in tutti i casi in cui vi sono state piccole emorragie meningee (meningiti tubercolari, tumori cerebrali, ecc.) ed i~ t1:1tti i casi in cui sono passati per disturbi di circolo, attraverso i vasi alterati, siero san· guigno ed elem·enti cellulari del sangue nella cavità rachidiana (compressioni del midollo spinale). Questa colorazione gialla del liquor è stata notata anche nell'itterizia: in questo caso sarebbe dovuta al passaggio nel liquor di pigmenti biliari. Anche la determinazione del tasso dei cloruri ha notevole importanza: in tutti i pro, cessi flogistici d elle m eningi vi è infatti costante diminuzione, tanto che dal tasso normale di gr. 7-7, 30 si può scen·dere al disotto di gr. 5 %0. Non deve poi mai trascurarsi la ricerca del glucosio, il cui tasso nor.mal·e è in n1edia di g:r:. 0,50 %o . Il glucosio rachidiano diminur, sce notevolmente nelle meningiti acute. Nelle meningiti cerebro-spinali da meningococco, in special modo, fin dai primi giorni dell 'infezione, il glucosio diminuisce fino a scomparire successivamente del tutto. L'iperglicorachia è in questi casi proporzionale alla gravità dell 'infezione microbica. Il tasso del glucosio rachidiano è quindi un elemento prognostico importante, p erchè dalle oscillazioni ch e esso subisce - persistenza o accentuazione dell 'ipoglicorachia, ritorno del glucosio rachidiano al tasso normale - si può dedurre del decorso favorevole o sfavorevole di un processo di m eningite cerebro-spinale meningococcica. La determinazione del ·tasso del glucosio rachidiano è di importanza decisiva nella di,agnosi differenziale fra meningiti e stati meningei asettici, in cui , anche se il liquor è purulento il glucosio è n0rmale o è perfino aumentato. Nelle flogo si cronich e delle m eningi il glucosio rachidiano è solo lievem ente diminuito e può essere anche normale. Vi è invece iperglicoraehia nei tumori cerebrali, nelle intossicazioni, n elle malattie infettive acute, nel diabete, nelle emorragie cerebrali, nella encefalite epidemica. Grande importanza ha la deter-' minazione delle sostanze proteiche del liquor: in pratica si ricerca l 'aumento dell'albumina totale e delle globuline. L'albumina totale, con i comuni mezzi di ricerca, quali la provett8. di Nissl , il rachialbuminometro di Sicard·, di Ravaut, ecc., si deve considerare aumentata quando è al disopra di gr: o.30 %0. Un'iperalbuminosi sta sempre ad indicare una les1one del sistema nervoso; l'opposto non può invece affermar i , .p erchè vi possono essere.anch e gra: vi n europsicopati e (paralisi progressiva, tumori cerebrali, sclerosi a piastre, ecc.) sen~a che nel liquor si noti aumento dell 'album1na to-
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tale. Le quantità più alte di albumi11a totale si riscontrano n elle sindromi di compressione del midollo spinale, dove si possono avere fino a 20-30 e più grammi per mille. Nelle m ·e ningiti acute le cifre più alte si hanno nella meningite cerebro-spinale epidemica, le più basse nella meningite sierosa. Del resto l ' iperalbuminosi oscilla entro limiti ampi nelle varie fasi di uno stesso processo morboso. Di maggiore importanza è la d etermin.azione d ell 'aumento delle globuline, indice sempre di alterazione del si stem a nervoso. Tra le innumerevoli r eazioni , ch·e esi stono p er la va lutazion·e d ell 'iper globulinosi , bisog·n.a utilizz,a re sopratutto la r eazione di Pandy , la fase I della r eazione di Nonne e la reazione di W eichbrodt. Le prime due reazioni danno in g ener e risultati univoci; solo è da notare ch e la r eazione di Pandy, per la sua fine sensibilità, può a volte esseve l'unica reazione, ch e riveli una lieve iperg lobulinosi . La reazione di W eichbrodt si distacca n ettam ente dalle prim e due reazioni, p er ch è essa è spesso n egativa o solo lievemente positiva in m olti processi morbosi in cui le a ltre due reazioni sono fortem e nte positive (meningiti tuber colari, compressioni del midollo spinale, ecc.) m entre è costantem ente positiva ed in gener e più fortem ente d ella fase I d ell.a r eazione di Nonne, nella para lisi progressiva , ove con essa a volte si ha floccula zione immediata d elle sostanze proteiche. Fra i m etodi d ' indagine più fin i, che ·non si possono però tr.ascura r e oggi n ell' esaminare un liquor, dobbiamo porre le r eazioni colloid ali . Alcune di esse, quali la reazione d el mastice di Emmanuel, la r eazione del b enzoino di Guillain , Loroch e e Lech elle, la reazione della ·paraffina di Kafka, la r eazione della colofonia da noi r ecentemente p roposta, ,ed altre, sono , p er la semplicità d ella loro tecnica , alla portata di ogni m edico, ch e d eve quir;idi s ape~ utilizzarne i risultati. Vediamo quali sono i risul,t a ti ch·e si otteng ono c on le tr e r eazioni più diff~se n ella pratica, con le r eazioni cioè dell'oro, d ella g omma m astice e d el benzoino colloidale. Secondo la situazion e d el m assimo di precipitazione d ell e miéelle di or~ c?ll o~ dale si hanno le diverse curve. Le pr1ncipal1, secondo Lange, sono: ~ 1) curva con m assimo di p r ecipitazio.ne n elle diluizioni minime o curva tipo paralitico (1 : 10-1 : 80) ; 2) curva con m .a ssimo di precipitazione n elle diluizioni medie o curva tipo l1i,etico (1 :40-1 :60); 3) curva con. m assimo di precipitazione n elle diluizioni massime o curva tipo m eningitico (1 : 320-1: 10. 000). Ed ecco altri tipi di curva da ti come tipici d a diversi autori (Eskucb en , Fontecilla, Sepulved.a) : _ sifilide m eni11gea poco intensa 1 ~4: 0- 1 :80 , violet to: 002200000000; tab e d or a le 1 :40-1 :80 , bianco pluastro: 004444000000; sifilide cer ebro-spinale imn1edia tam ente 1 :40-1 :80 , 1
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bia nco bluastro: 004444400000, dopo mezz 'ora 1 : 10-1 : 160, bianco bluastro : 444440000000; para lisi prog r essiva 1: 10-1: 640 , bia n co: 555555500000; meningite purulenta 1 :6401: 1280, bia n co bluastro·: 000000440000; mening ite tubercolare 1 : 320-1-: 640; violetto: 00000-1400000; emorragie 1 :640-1 :1280, violetto : 000000220000. Con la reazione del m astice si ha nno risultati diversi, seconào il m etodo ch e si a dopera per eseguire la r eazione. Riassumo i r isultati ch e si otteng ono col m etodo Goebel, che è il più semplice ed è orma i molto diffuso. Le cu r ve, cara tterizz.a te sempre dal m assimo di flocculazione, sono, secondo il Goeb el , le seguenti: a) curva tipo paralitico con m assimo di precipitazione nella p rima diluizione di sinistra (1 :2); b) curva tipo tab etico con m assimo di precipitazione n ella seconda diluizion e di sinistra (1 :4) ; c) cu rva tipo luetico con m assimo di precipitazione n ella t erza diluizione di sinistra (1 :8). Nella tabe-paralisi si avrebbe, secondo l 'A., una precipitazione m assima n ella seconda provetta (1 : 4) ed una minore n ella prima (1 : 2). Nelle n europatie organiche non luetich e con reazione del m astice p ositiva (meningiti tuber colar i, tumori d el cervello , compressioni d el m id ollo spinale, ecc.) noi, con questo m ·etodo, .abbi.amo ottenuto (1923) in gen ere un tipo di curva car atterizzato d al massimo di flocculazione n elle diluizioni m edia n e (1 :8, 1 :1 6, 1 :32); eccezionalmente si possono otten ere curve tipo tabetico o para litico. Bisogna m etter e in rilievo ch e n ella sclerosi a piastre e n ell 'en cefa lite epidem ica , qua ndo i1 liquor dà r eazione d el m a stice positiva , le curve sono caratterizzate da un m .assimo di p r ecipitazione nella zona luètica, in gen ere n ella pr ima diluizion e (tipo p ar ali tico). Con la r eazion e d el ben zoin o colloidale i liquidi cefalo-rachidiani d ei n euroluetici da n110 flo cculazion e totale (r eazione posit iva) o parzia le (reazione subpositiva) o assen za di fl occulazion e (r eazione n egativa) n elle prime cin que p r ovet.te, ch e costituiscon o !a zona sifil~tica d ell a r eazione. Nelle n europatie n o11 luetich e la r e-azione d el b enzoino colloidale è in gener e n egativa : n ei casi in cui è positiva (meningiti tu b eTcolari , tt1m ori cer ebrali , ecc.) si h a precipitazione n elle diluizioni d el liquor a dec:: tra , n ella zona m eningitica. Il liquor d ell a sclerosi a piastr e dà cu rve car atterizzate d a precipitazione n ella zona sifilitica. Riguardo a l valor e diagn osti co di ql1 este reazioni n oi pos iamo ri petere , anch e adesso cl1e abbiam o a pplicato queste r eazioni su o]tre cinquemila liqu idi ce falo-rach idiani, quello cl1e abb iamo scritto nel 1923, e ch e del resto è stato successiv.a men te sosten uto da n umerosi autori compreso il Goebel . Le reaz ioni colloid ali non sono d a r iten ersi specifich e : esse dan no delle curve più o m eno costanti n elle diverse neuropsicopati e a n che n on lueti che . Nelle n europatie luetich e le reazioni colloidali
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sono di una fin e sensibilità e po sono essere positive anche in casi di lesioni limitate ed iniziali, quando la R. W. è negativ.a , da ciò risulta che la negatività delle reazioni colloidali ha mag·gior v:a lore della negatività dell.a R. W. per e eludere una neuropatia luetica. Nella paralisi progressiva le reazioni colloidali sono sempre1 positive e danno una curva tipica e costante, m·entre nell.a tabe e nella sifilide cerebro-spinale le curve sono molto meno costanti. In complesso si può afferm.are che le reazioni colloidali per la loro sensibilità apportano spesso una conferma alla diagnosi di forme iniziali o limitate di neurosifilide; con le curve - fattore qualitativo - più, o meno costanti, che esse danno nelle diverse forn1e di lues nervosa, permettono a volte, specie nelle forme incipienti di paralisi progressiva, di .a\'ere .elementi preziosi per una r.apida diagnosi· differenziale; con la vastità e con la intensità - fattore quantitativo - delle precipitazioni, offrono elementi per meglio wlutare la intensità e la vastità dei processi morbosi; e p er la persistenza della loro positività , ancl1e quando le .a ltre alter.a zioni del liquor sono com·p a.rse, con sentono , infine, di avere criteri terapeutici e prognostici più .attendibili. Anch e nelle neuropatie no11 luetiche queste reazioni hanno notevol e importanz.a : basti accennare alla clerosi a pia tre, che ha una sindrome umorale caratterizzata appunto dalla positività delle reazioni colloidali nella zona luetica e della negatività d·e lla R. W. L' es·a me citologico ci apporta quasi costanteme11te elementi utili alla diagnosi. un.a quantità 11ormale di cellule - al massimo un èlem ento per mm. cubo colla cellula di Nageotte -.- nor1 esclude, s'intende, ch e il sistema n er'roso sia colpito da un prqcesso patologico : in molti casi, infatti, di arteriosclerosi cerebr.ale, di alcoolismo cronico , di ,s clerosi a piastre, di meningite sierosa, di tumore cerebrale, ecc., si può non riscontr.a re ipercitosi. D 'altra parte un ' intensa ipercitosi transito rin. si pu0 avere anche quando non vi è alcun sintoma cli.nico, che indichi una lesione del si.., ten1a ner·vo o: è noto che duranite il periodo seco11dario dell ' i11 fE;zion e luetica l 'ipercitosi a volte inten siss1n1.a (oltre 150 elementi per mmc.) - si vuò ossi-~rvare in un'alta percentua le dei casi. Ad ogni modo, l 'iper citosi è e.o tante in quasi tutte le neuropatie organiche. È n ecessario eseguire, oltre il conteggio delle cellule (cam era di Nageotte, di Fuchs-Rosenthal , ecc.), anche, dopo aver centrifugato il Ziqrior e co lorato il deposito di centrifugazione . lo tudio dei singoli elem enti cellulari, per stabilire la formula leucocitaria e la vitalità dei singoli elem enti . Una linfocitosi abbondante si trova quasi costantemente nella J?aralisi progressiva e nella sifilide cerebro-spinal e (specie nelle meningo-encefaliti), con mino~e frequenza nella tabe. Si ha poi intensa linfo-
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ci tosi nella meningite tubercolare, nell 'encefa. lite epidemica, in alcuni tumori, sopratutto della ba$e; modica linfoci tosi nella sclerosi a piastre, in molti tumo.ri cerebralir nella meningite saturnina, in quasi tutte ]e infezionl ed . intossicazioni generali , ecc. Si nota invece polinucleosi, più o meno predominante nelle flogosi :acutissime delle meningi (me~ingiti d.a men1ngococco, da streptococco, ecc.), in alcuni ascessi cerebrali. Nei processi flogistici acuti e subacuti delle meningi si notano fre quentemente mononucleati, che a volte posano predominare. Si è detto ch'è opportuno indagare ancl1e la vitalità degli elementi cellulari : l 'integrità delle cellule è sufficiente, ad es., a . farci escludere un 'infezione meningea grave. Non si deve trascurare il fatto che al1'esame microscopico possono raramente trovarsi deg·li elementi che hanno un eccezionale valore diagnostico: furono , infatti, in casi di f:ar comi del cervello e di m eningiti carcino. i11atose, trovate nel liquor cellule neoplastiche, in ca ·i di cistioer cosi cerebrale r i ..,ti ed unc ini. ' Poche parole sulla reazione di Wassermann nel liquor, che col metodo delle dosi crescenti (Hauptmann, Hoessli) è divenuta molto sen sibile e di somma utilità per rivelare, se positiva, un processo di neurosifilide. Le reazioni di w .assern1ann positive .a specifiche (emorragie mening·ee, tumori cerebrali, cisticercosi cerebrale, ecc.) sono così rare, ch e nulla tolgono all ' importanza pratica della reazione. Mi basti accenn.are alla importanz.a ch e hanno le ricerche batteriologiche , sopratutto per la diagnosi delle m eningiti infettive, e altre ricerche, come ad esempio la ricerca dell'acetone, del1'alcool, ecc. che in .alcuni casi speciali devono esser e eseguite. Sono suffi cienti questi brevi cenni sulle principali indag·ini , ·che si eseguono comunemente sul liqi1or, per indicare il grande valore che esse hanno nella diagnostica delle malatti e del sistema nervoso. Abbiamo visto come gli elementi del liquor lJossano presentarsi .a lterati isolatamente; da qui scaturisce la necessità di non trascurare le principali ind.ag·ini, perch è altrimenti possono venire a mancare dati di somma utilità diagnostica. L'esame completo ci apporta an- · ch·e la po sibili·t à di tener conto dei r.a.p porti, che assumono tra loro i singoli componenti del liquor ed il modo come ess~ si modificano nelle diverse neuropsicopatie, ci permette cioè di avere delle sindromi umorali più o meno costanti e differenziate. Si è acce.nnato alla dissociazione tra ]a reazione di Wassermann neO'ativa e le reazioni colloidali positive nella ~ona luetica come elemento caratteristico della sindrome umorale della sclerosi a piastre. Dobbiamo ancora a ccennare brevemente ad alcune delle più importanti dissociazioni tra gli elementi dél liquor: alla dissociazione cioè, albumino-citologica ed a quella albumino-colloi-
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dale, perchè han110 uno speciale valore e ca- denza a ricor11parire e ad aumentare a misura ratterizza110 alcune fr.a le principali sindromi ch e il proc-esso migliora. Albumina totale: forun1orali. te aumento. Globuline: forte aumento, specie La dissociazione_ albumino-citologica è ca- rilevabili còn le reazioni . di Pandy e con la r.a tteristica della sin·drome umorale delle comfa se I di Non n e m anten endosi la reazione di • pressioni del . midollo spinale, da qualunque W eichbrodt in gen ere debole o neg·ativa, specausa esse siano prodotte. Questa dissociazione cie nelle n1eningiti tubercolari. 1\eazioni colsi può inoltre trovare nelle compressioni del- loi d.a li: curve a tipo m eningitico, non costan1'encefalo, in qu·elle radicol.ari ed eccezional- ti. Cellule.: fort e ipercitosi, a volte fino a 111ente nelle emorragie cerebrali e nelle inieliti 300-500 e più elem·e nti; formula leucocitaria acute senza ipercitosi. · variabile predominando ora i linfociti ed i Non meno importante è la dissociazione al- g·rossi mononucleati, ora ·i polinucleati. ; elebumino-colloidale, che noi abbiamo potuto os- m enti cellulari integri negl~ stati meningei, servare parago11ando la intensità di preci'pita- anche se puriformi, con reperto microbico nezione della reazione del mastice e delle a]tre g·ativo o scarso, elem en ti profondamen te altereazioni colloidali con l 'aumento dell 'albumina rati n elle gravi infezioni batterich e. Indagini del liquor. Nelle neuropatie non luetich e con batteriologich e (esame microscopico, culture, liquor alterato si ba in genere alterazione, a prove biologiche) n ecessarie per precisare la volte inten sa, dell 'albumina ed in genere n e- diag·nosi di natura nelle varie forme di meningatività o scarsa positività delle reazioni col- g·iti batterich e : per ordine di frequenza, n ella loidali; nelle n europatie luetiche si ha invece etiologia delle m ening-iti , son o da ricordare il intensa positività delle reazioni colloidali con bacillo dii I\.ocl1, il m eningococco di V\Feichscarsa o, a volte, assente alterazione dell 'al· selba11rn, lo pneumococco, il bacillo di Pfeifbumina. Vi è però un gruppo di m alattie (scle- fer, il b.acillo del tifo e dei paratifi , lo stafilorosi a piastre, en cefalite epidemica, poliomie, cocco, lo streptococco, il bacillus coli, l'entelite anteriore acuta, ecc.) eh-e in genere si com- rococco, lo ipneumob·acillo di Friedlander, il portano, riguardo al fenomeno di dissociaziop.e tetrag·ono , ecc. Si possono constatare infezioni albumino-colloidale, come le n europatie lueti- mi te: da ricordare sopratutto l 'associazione che. Recentem ente .abbiamo osserv.ato una ti- del bacillo di Koch co l meningococco. Reperti pica dissociazione albumino-colloida]e anch e eccezion.ali: in alcuni ca i di m eningiti puruin un n eoplasma del lobo frontale. le11 te con numerosi polinucleari degen erati nel I dati su esposti, per quanto necessariamente sedimento , con segni cioè di flogosi settica brevi, ci permettono di esporre, in rapida sin- delle meningi, non si riscontrano germi ; in tesi, tra le varie sindromi umorali, quelle ch e a ltri l'esame batteri ologico fa ri]e,1are una hanno acquistato un sicuro valore diagnostico. grande quant1tà di g·ermi m entre le cellule Meningiti. Nelle m eriingiti acute le alterason o scarse. Ma n canza di paràllelismo fra sinzioni del liquor vari.ano secondo la natura , la drome clinica e r eperto umorale: vi sono casi · intensità e l 'esten sione del processo flogistico. in cui il liquor si presenta norm.aJe m.a lgrado Si distingue una sindrome umorale dello sta- l 'esistenza di una flogosi meningea, fatto quedio cong-e stivo ed una dello stadio essudativo sto che in alcuni casi è da attribuirsi ad un delle meningi . processo iniziale e limitato: a volte può dipenCong estione m eningea. Il liquor è di aspetto d·er e da ostruzione in u11 punto qualsiasi degli limpido, incolore. Pressione a umentata. Clo- spazi subaracnoidali o .delle comunicazioni ruri: normali o lievemente diminuiti. Gluco- véntriculo-subaracnoid.a li; più rare sono poi le sio: lievi oscillazioni del tasso norma le. Albuforme di m,eningite, ch e decorrono senza alcun mina totale : in gen er e lieve aumento. Globu- sintomo clinico e che eccezion.almente possono Jìne: in gen ere norma li. Reazioni colloidali: sussistere anche con liquor purulento. Indaquasi sempre negative. Cellule: quasj sempre gini indispensabili: alucosio, cellul e, ricerche i perci tosi , in genere pre,r.algono i linfociti; si batteriologiche. può però notare anche aumento di grossi mo~ Nelle meningiti croniche dal liquor quasi nonucleati e dei polinucleati. Indagini batte~ norn1ale, com e si può con tatare in una me'riologich e : g·en eralmenie assenza di germi. ningite circoscritta secondari.a ad un tumore Queste alterazioni t endon. o . ad attenuarsi se' il cerebrale, si passa alle gravi e costanti altera. processo tende alla guar1g1one, peggiorano se zioni umorali delle m eningo-en cefaliti luetitende all'aggrav.a mento. In quest'ultimo caso ch e. Le foir me clinich e, ch e più interessano si ba la sindrome umorale del1e meningiti acute n ella pratica, sono le form e luetich e, e ad esse essudative. Il liquor è di aspetto torbido e si accennerà parlando d elle alterazioni umopurulento , a volte è limpido, perch è il pus per rali della neurosifilide. Trattando poi delle inla sua compattezza non si mescola al liquor. tossicazioni esogen e sarà fatta menzione delle Colore : gi:all.astro , giallo-verdastro, ecc., a vol- alterazioni ch e si riscontrano nel liquor nella te normale. Lasciato in riposo si forman o pel- m eningite cronica degli alcoolisti. Meningiti sierose interne. Liquor limpido e licole o un reticolo più o meno delicato di fibrina. Cloruri: diminuiti. Glucosio : dimi- in colore. Pre sion e : aumentata fino a G0-80 nuito e nelle infezioni gravi assente, con ten- c1n. di H 2 0, con la manovra <li Q11 eck en ~tedt 1
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aumenta di 15-20 cm. Q. Il. : superiore sempre a 6 (Ayala). Glucosio: normale o scarse oscillazioni. Albumina totale: normale o lievemente aumentata. Globuline: raramente aumen~ tate. Reazioni colloidali: negative. Cellule: norm.ali o lievemente aumentate. Ricerche batteriologiche : negative. Indagini indispensabili: pressione, g lucosio, cellule, ricerche batteriologiche. . Tumori ce r~ b:rali. Il . liquor è limpido, .a volte presenta una li~ve .xantQcromia. La pres~ sion·e iniziale è qu.a si. sempre fortemente aumentata fino a sorpassar~ i valori massimi d el manometro . Le oscillazioni respir~torie sono ét·p pena p e-r oettibili , con la manovra di Quec.:. kenstedt si ha un lieve aumento: 6.-8 cm. di H20. Le quan~ità di liquor qa . estrarsi sono molto b.a sse, poichè I.a pressione tende rapidamente .ad .a bbassarsi, .anch e a volte ·do1po po·che gocce di liquor. Noi abbiamo estr.atto sempre da un minimo di 3 eme. ad un massimo di , 5 em e .: forse per questo non abbiamo registrato mai su alcune centinaia di punture eseguite in casi di tumor cerebri, alcuna conse• guenza postpuntoria spiacevole. Il Q. R. è basso: 1-5,5. Glucosio : spessa modico aumento. Albumina: modica albuminosi , eccezionalmente superiore all'l %0. Globuline : lievemente aumentate nel 50 % circa d ei casi (raramente positiva è la reazione di Weichbroqt). Reazioni colloidali: positive in una percentuale di casi molto bassa, c·o n curve caratterizzate da lievi precipitazioni nelle diluizioni centrali. Cellule: per lo più normali o solo lievemente aumentate, rara una forte linfocitosi riscontrata sopratutto in alcuni tumori della base, eccezionale la presenza di cellule n eoplastiche notata sopratutto in casi di sarcomi d el cervello. Si nota non raramente dissociazione albuminocitologica (predomina l 'alterazione d ell '.albumina) e dissoéfazione albumino-colloidale (predomina 1'alterazione d·e ll '.a lbumina). Sono da tener presenti i rapporti tra la natura del tumore e le a lterazioni umorali: queste infatti sono presenti nel 100 % d ei casi di granulomi: n el 75 % d egli ascessi cerebrali , n el 57 % dei blastomi e n,e l 25 % dei parassiti (Ayala e Pisani). Ricerche indispensabili: pressione , R. W . , esame microscopico dilig·ente per ir1dagare se vi è presenz.a di cellule neoplastir,he! di cisti o di uncini, di cellul e eosinofile, dJ c ristalli di Charcat:-Le1 den eoc., elementi rari ma di valore diagnostico decisivo. Emorragia cerebrale. La sindrome umoral e è estremamente variabile secondo l'intensità , la sede del]' emorragia e l'epoca in cui si esegu e l'estrazione del liquor. Cosi da un liquor . normale (piccole emorragi e del centro ovale) si pas a ad un liquor lieve men te giallastro (pi ccole emorrag ie meningee nelle meningit~ tuber colari , ad es.) e, infine, per addurre altri e empi , a d un liqiior n1escolato a forti quantità di san gu e (gravi emorragie ventricolari). La sindrome t1m orale è modifi cata inoltre dal 1
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la compartecipazione più o meno intensa delle meningi al processo morboso. Consideriamo di aver estratto un liquor subito dopo una emorragia cerebrale grave: il liquor è di colore rosso-sangue, ricco di emazie; la pressione è aumentata, le albumine sono aumentate, le reazioni colloidali sono positive con curve nelle diluizioni centrali o di d·e stra, il glucosio è aumentato. Nei giorni seguenti, quando si inizia il processo di distruzione e di riassorbim1ento d egli elem·en.ti d1el sangue, il liquor diviene di colore giallastro più o meno intenso e tale perdura, secondo la gravità della emorragia, fino .a 20-30 e più giorni: le emazie diminuiscono gradualmente e si ha, specie nei primi giorni , forte leucocitosi, che · poi va attenuandosi; parallelamente diminuiscono le al· bumine e le reazioni colloid.a li divengono negative. Po's sono residuare un ' ipertensione del liquor ·e d un 'ipercitosi per molto tempo. Arte1iosclerosi cerebrale. Nelle varie forme di arteriosclerosi cerebrale, quando non vi sono e morragie e focolai di rammollimento, il liquor è normal e. Se il processo si svolge su base luetica si possono notare iperalbuminosi, iper· citasi , positività delle re.azioni colloidali e dell.a R. W. Nei casi di rammollimento . cerebrale quindi il focolaio malacico è esteso, si pu ll, avere dapprima polinucleosi e suGcessivamente linfocitosi più o meno spiccata. Eccezionalmente la reazione leucocitaria è così intensa da far assum-e re al liquor un aspetto purisimile: gli elementi morfologici sono però integri: l 'ipercitosi scompare 20-30 giorni dopo I 'ictus. Inoltre si può avere aumento delle albumine e in un piccolo nume;ro di casi positività delle reazioni colloidali. Nei casi di apoplessia cerebrale recente se l'emorragia è stata lieve e sottocorticale ·il liquor può essere normale, se l'emorragia è invece intensa o ha cointeressato le meningi o si è fatta strada net ventricoli, si ha .aumento della pressione~ delle albumine, d elle cellule, del glucosio e positività delle coJiloid.a li con cu·r ve tipi ch e: queste alterazioni tendono a scomparire a misura ch e gli elementi del sangue, stravasato vengono riassorbiti. Ricer che indispensabili: cellule, R. W . ll1 orbo di Parkinson. Pressione: normale. Cloruri : normali. Glucosio: in genere normale, però è stata notata in qu.alche caso iperglicorachia. Albumine: normali. Reazioni colloida li : n egative . Cellule: normali , raramente aumentate. Encefalite ep·idemica acuta. Liquor limpido , incolore. Pressione: in genere modico aumento. Cloruri: normali . Glucosio: aumentato qu.asi costantemente. Albumina t?ta~e: no:male o lievemente aumentata. Reaz1on1 colloidali: negative o lievemente positive con curve caratterizzate da precipitazione nella zona lue·tica. Cellul e : in genere fortemente aumentat~ n ei primi giorni d ella · malattia; tendenza poi a decrescere . R . W. n egativ.a. Nelle forme di encefalite epidemica cronica la sindrome umo1
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ral e è eguale alla precedente: il liquor però è normale in una percentuale di casi molto maggiore che nelle forme acute. Ricerche indispensabili: glucosio, cellule, R. W. Corea del Sydenham. Il liquor è quasi sempre normale, raramente vi può essere aumento della pressione e modica ipercitosi. Sclerosi a piastre. Liquor limpido, incolore. Pressione : in g·e nere normale. Albumina totale: normale o lievemente aumentata. Globuline: norm.ali o lievemente aumentate (a volte la r eazione di Wei~hbrodt è più intensa della fase I della reazione dei Nonne). R,e azioni colloidali: negative o positive con curve caratterizzate da precipitazione nella zona luetica. R .,i\-. negativa. Ricerche indispensabili: R. w·. r eazioni colloidali. Poliomielite anteriore acuta epidemica. Il liquor presenta modificazioni quasi costanti nel periodo di invasione e nei primi 10-15 giorni del periodo paralitico. Pressione: aumentata fino a 60-70 cm. di H2 0 . Aspetto limpido, raramente il colore è giallastro. Albumina: aum entata. Glucosio: a umentato. Cloruri: normali. Reazioni colloidali: negative o positive nella zen.a luetica. Céllule : ipercitosi accentuata S})ecie nei primi giorni della malattia; nel primissimo stadio prev.algono i polin11cleati, successivamente una netta· linfocitosi. Ricerche indispensabili: glucosio, cellule. Pa.ralisi di Landry. Il liquor può essere completan1en te negativo: in qualche caso vi è aum ento della pressione, iperalbuminosi ed iperc ito i. . Siringomielia. Il liquor non presenta alterazioni: è stato notato in qualche caso lieve po. siti,·ità della reazione del mastice nell e dilui:zioni di sinistra. Eredo-atassia. Nell 'eredo-atassia a tipo spinale (m.alatti.a di Friedreich) il liquor è normale. Questa assenza di alterazioni è importante perch è forni sce elementi per la diagnosi differ enzial e con una sindrome di Friedreich su b.ase erede-luetica , ]n cui si nota iperalbumina , ipercitosi, reazioni colloidali positive con ma simo di precipitazione nella zona luetica , R. ~. . . positiva . Ricer ch e in.dis1pensabili: R. W. , reazio11i colloidali. Conipressioni del midollo spinale. In tutte le malattie ch e producono una compressione del n1idollo spinale (neoplasie delle vertebre, ·spondiliti tubercolari , pachi- o leptomeningiti iperplastich e, meningiti sierose circosçritte, tumori intrarachidi.ani, ecc., la sindrome umorale è bene differenziata. Nelle fasi iniziali della con1pressio11e si ha liquor limpido e incolore , con pressione inferiore alla media normale, con iper.albt1minosi modica o forte, con cellule normali o lievemente aumentate (fenomeno di di sociazione albumine-citologica), reazioni colloidali negative o positive con curve caratterizz.ate in genere da precipitazioni nelle diluizioni centrali. Queste alterazioni vanpo accentuandosi a misura che si aggrava i1
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processo morboso, fino a che si arriva alla sindrome di coagulazione massiva del liquor o sindrome di Froin. Questa sindrome, quando è completa, è formata da liquor xantocromico (colore giallo-oro, giallo-ambra, giallo-verdastro , ecc.), d.a emato-leucocitosi e da una rapida coagulazione spontanea del liquor dopo estratto. Si· parla di sindrome incompleta o frusta quando uno degli elementi che costituiscono la sindrome m.a nca : · il fenomeno essenziale è però la coagulazione totale o parziale, spontanea o provocata, tardiva o imm·e diata del liqu.or. L_e a ltre alterazioni sono le seguenti: densità aumentata; tasso dei cloruri aumenta· to nei casi a decorso acuto, diminuito nei casi a decorso cronico; tasso del glucosio variabile, in rapporto con lo stato settico delle meningi; i peralburriinosi forte fino a gr. 40 e più per 1nille; iperglobulinosi forte (da notarsi la negatività o scarsa positività d·e lla reazione di Weichbrodt) fino ad aversi flocculazione immediata con la reazione di Pandy delle sostanze proteich e, presenza di fibrina fino a gr. 2 %; ipercitosi (emazie, linfociti, polinucleati), notevole quando esiste una meningite circoscritta con co,m itante lu.e tica, tube.rcolare o carcinomatosa, lieve o assente negli altri casi (fenomeno di dissociazione .albumino-citologica). E' necessario ricordare ch e la sindrome di Froin è stata notata eccezionalmente in casi di meningi ti cerebro ...spi:n.ali da m eningo'cocco, di meningiti tubercolani, di m eningiti sa·r coma tose, di meningiti fibrin·ose emoTI'agiche, di meningon1ieliti sifilitiche, .di meningiti cerebro-spinali purulen.te, di paralisi del Landry, di, tra·umi vertebrali , ecc. lntossicaziorii esogene. Le intossicazioni esog··ene, tanto acute che croniche, possono produrre lievi reazioni meningee come pure gravi meninge-encefalopatie. La più frequente intossicazione è quella da alcool. Importante in pratica è la sindrome umorale della pseudoparalisi alcoolica: pressione aumentata, iperalbuminosi ed ipercitosi, reazioni col1oidali e R. W. nega ti,re. Ricerche indispensabili per distinguere questa sindrome da quella della paralisi progressiva: R. V'.T., reazioni colloidali. R adicoliti . Si nota iperalbuminosi, iperglobulinosi, aumento d elle cellul e, reazioni colloidali positive e, nei casi dovuti a sifilide, a volte, R. W . positiva. Neurosifilide. L'infezione luetica può ecce· zionalmente accompagnarsi a scarse alterazioni del liquor anche durante le prime settima· ne dell'infezione : in qu·esti casi si può notare ipertensione ·e lieve ipercitosi. Queste alte.razioni si accentuano per frequenza e per gravità, nel secondo stadio della sifilide: si può a. vere, infatti, oltre l'ipertensione e l 'ipercitosi, a volte inten sissima, fino a 400 cellule per mmc., ioerglobu1inosi, reazioni colloidali e perfino , in rari casi , R. W. positiva . Queste modificazioni sono però pre enti in un numero relat1,·arrien te ~rarso di rasi e . ono poi tran: 0
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sitorie. Ber1 più g ravi e costanti sono, invece, le a lterazioni ch e si constatano nell e varie form e di sifilide cer ebro-spinale e n elle malattie n ervose n1etaluetiche. a) Sifilide cerebro-spinale. Le alterazioni d el liquor sono diverse a seconda delle forme cliniche (arteriti, gomme, m eningo-encefaliti , meningo-n1ieliti, ecc.) d ella diffusione del processo morboso , d e1lo stadio d ella malattia. In gener e nelle endoarteriti il liquor rim.ane normale. Nella forma gommosa il liquor varia secondo che si tratta di gon1me isolate e sottocorticali, in cui il liquor può rimanere anche norma le, o di forn1 e gommose diffuse, in cui le alterazioni umorali sono intense. Le più gravi .alterazioni si notano n elle forme .a cute di m ening ite, di 1neningo-encefalite e di meningo-mielite. Nelle forme antich e e stazionarie le a lterazioni so·110 n1odich e. Pressione : aumentata. Liquor: limpido (qu.ando vi è notevolissima iper citosi può èssere torbido) . Albumina totale : normale quasi sempre nelle .a rteriti, aumentata n egli a ltri casi. Iperglobulinosi: qu.a si costante. Reazioni colloid.ali: curve tipiche. Cellule: a volte normali nelle arteriti , fortemente aum·entate nelle meningiti (150-·500 per mmc.). In genere vi è linfocitosi con modica polinucleosi e mononucleosi. La leucocitosi prevàle sempre sull'aumento dell 'albumin.a, tr.a nne nelle forme croniche o stazionarie . · R. W.: positiva in un'alta percentuale di casi con dosi .a lte di liquor (O. 5-1 ); nelle arteriti è quasi sempre negativa ." . b). Tabe. Le sindromi umorali sono variabili, secondo se il proèesso morboso è arrestato o ha tendenza .a d una rapida evoluzione. Quando il processo è arrestato il liquor è in genere normale. Pressione: normale o lievemente aumentata. Liquor limpido ed incolore; eccezionalmente i hçt un<l, li eve xantocromia. Albumina totale : normale o lievemente aumentata. Globuline: normali o modicamente au. menta te . Reazioni colloidali: cur,re tipiche. Cellule : aumentate, in genere non fortemente; p~evalgono i linfociti, scarsi sono i polinucleari ·e i gr.andi mononucleari. R. W.: positiva in un 'alta p ercentuale di casi con dosi .alte di liquor, in una ba sa p er centuale se si esegue col m etodo orig inale. e) Paralisi pro·gressiva. La .sindrome umorale d ella paralisi progressiva ha grande valor e diagnostico si a perchè costante s~a perchè .è presente molto te mpo prima che siano manifesti sintomi clinici tali d.a far sospettare l 'inizio d el]a malattia. l>ressione : modico aumento , liquor lim])ido, incolore. Albumina totale~ qua i sempre a umentata. Globuline: costantemente aun1entate (la r eazione di W eichbrodt è sempre positiva e in genere più inten sa della · fa se I). Reazioni colloidali: curve tipiche inolto costanti. Cellule : aumento costante (20-8(· per i11111c .) con pre,-alen za di linfocit i· si notano ancl1e n1acrofag i, plasmazellen: olo negli attacchi epil ettiforn1i o apoplettiformi . . i può a,~ere })O] inucl eos i ])iù o n1e110 intensa. R .
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con 0.2 di liquor, tanto se· fresco che inattivato, è positiva nella quasi totalità dei casi, con dosi a lte di liquor nel 100 %. Queste alterazioni umorali intense nelle forme gravi di parali si comuni divengono attenuate nelle forme arrestate o a lento decorso. I miglioramenti più notevoli si osservano sopratutto dopo la malari o tera pia : è ben raro però che non per. sista sempre qu.a lche modificazio·n e umorale: sarà un 'ipercitosi lieve, un aumento modico· d elle globuline, una subpositività d elle reazioni cqlloidali o una R. W. positiva con alte dosi di. liquor ad indicare che il processo morboso è attenuato ma non spento. Ricerche in .. dispensabili nell.a neurosifilide: reazi0ni colloidali € la R. ,V. Anche da questi rapidi cenni sulle alterazioni del liquor nelle malattie d el sistema nervoso ri·sulta evidente l 'im1portanza diag·nostica ch e esse ha,nno nella pratica. Qu·e ste a lrt erazioni umoTa]i non sono p,e rò fisse e costanti, m .a mutevoli , secon·do l 'esten sione, la localizzazion.e e l'int ensi•t à dei prooessi n1orbosi: ne l1'·u tilizzarle , quin·di, è nie oessa.r:io porle se1npre in :riapporto .c on l.a sindrome clinica ·e col 1).rooesso anatomo-patologi co corri ponde11te. 1
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RIASSlJNTO. L ' A. dopo aver posto in rilievo il ·ya]ore di.agnostico d ell e .a lterazio.n i del liquido ce falorach,idiano d escrive le sin·dromi u1nora li delle v.a ri e n1ala·t tie .. del sistema n ervoso .
OSSERVAZIONI CLINICHE. Ospedale Civile Vittorio Emanuele Il. - La Spezia. REP. CHIRURGICI diretti dal Prof. R . CAsSANELLO per il dott. LUIGI ALLEGRI, aiuto.
Ernia tubo ovarica ds.: strozzata con tri· plice torsione del peduncolo in bambina di sei mesi. Alle ore 22 del giorno 22 febbraio 1929 _venne ricoverata d'urgenza, con diagnosi di ernia lnguinale Ds. strozzata, la bambina Bellerio Maria di mesi sei. 'Dai genitori si raccolgono le seguenti 11otizie a nam11estiche. Poco tempo dopo la nascita, la madre si accorse della presenza di un piccolo tumoretto alla regione inguinale Ds., tumoretto che facilmente scompariva sotto modica pressione e che ritorna. va negli access~ di pianto. Malgrado questo la: bambina cresceva bene. La mattina del giorno 22 febbraio Ja bambina era stata piuttosto inquieta, aveva ricusato Je abituali poppate di latte, aveva avuto vomito quas~ sempre; l'alvo era chiuso. Questo stato insolito aveva destata l 'attenzione clei genitori i quali chiamarono un sanitario. Questi, n ella visita della bambina , riscontrò la. presenza di un 'ernia inguinale Ds. strozzata. Praticò il taxis ma inutilmente. Inviò allora d 'urgenza la bambina al1 'Ospedale. All 'esa1ne obbiettivo osservo, ira l 'a nèTio in g ui-
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SEZIONE PRATICA .nale eslerno ed il grande labbro di Ds., un tumoretto· arrotondato di consistenza molle elastica, .arrossato e dolorosissimo alla pressione anche lieve. IL ventre è meteorico: dolente, l 'alvo chiuso, i:} polso freque11te. Deoido per 'l 'i~t1erve11to immediato e previa eteronarcosi, procedQ aJl 'ernioitomia. Aperto il sacco erniario fuor~esce abbondante liquido fortemente ematico. Entro il sacct) si trova :un corpicciolo duro, ~ompatto fortemente congestionato, di colorito · nero ematico, di molta dubbia vit~lità. Ad una trazione per eslr.insecarlo offre molta resistenza. Mi accorgo che è attorcigliato sul peduncolo .. Ben tre giri di torsione questo corpicciolo aveva suh~to sul peduncolo. Solo ad un attento esa111e, e dopo avere inciso il collaretto erniario, riconosco nel corpicc~olo alterato e nella forma e nell 'aspetto l 'ovaio e la tromba di Ds., i quali essendo molto mobili, avendo i legamenti piuttosto allungati, erano scivolati nel sacco erniario ed avevano trascinato l'utero anteriormente a Ds. Libero l'ovaio e la tromba dalla torsione, ne legQ ~l peduncolo e li asporto.. Suturo il peritoneo e poi le pareti addominali in tre stratì. La bambina ~11arisce completamente in otto giorni per prima intenzione.
In questo caso è d.a notarsi la .d ifficoltà della diagnosi prima dell'intervento, avendo presentato la bambina fenomeni di strozz.ttmento erniario la cui genesi va attribuita invece alla triplice torsione del peduncolo tubo-ovario. :Si è avuto n el nostro caso la precisa sintomatologi.a che si ha per la torsione del peduncolo n elle cisti ovariche delle adulte e cioè dolori vivissimi addominali, meteorismo, fenomeni di peritonismo se non di vera p eritonite, chiusura d el ventre p er il temporaneo ileo paralitico. • • La diagnosi dell'ernia dell'ovaio, specie quando .a cquista delle aderenze col sacco, è difficile n elle bambine perchè facilmente può -essere scambiata con gangli, con cisti, con lipomi. Solo nelle person€ adulte mediante la palpazione combin.ata si potrà percepire la solidarietà d el tumore con l 'utero. Più difficile diventa la diagnosi quando , come nel caso no:Stro, si. complica colla torsione del peduncolo tubo-ovarico. Bisogna avere presente la possibilità di quel!la ·evenienza · ed allora si può per lo meno avan2are la diagnosi dell'ernia ovarica con torsione del peduncolo. La conferma che il pezzo asportato fosse 1'ovaio colla tuba, ci è data dall'esame istologico ·eseguito dal prof. Pardi nel Gabinetto dell'Ospedale. Egli ha trovato num·e rosi follicoli primor· diali con qualche follicolo in via di maturazione. Notevoli fenomeni emorragici nella compagine del tessuto ovarico e in quello tubarico. La presen za d ei numerosi. follicoli primor-
di.ali, alcuni d ei quali in via di maturazione, in una lattante di sei m esi, sono evidentemente da spiega r si, specie gli ultimi, coll 'irritazione prodotta dallo scivolamento dell 'ovaio nel sacco erniario e d.alla risultante irritazione cui l 'ovaio in esso contenuto è andato incontro. Queste ernie tubo-ovariche sono appunto ernie da scivolamento ·ed il meccanismo di loro produzione si spiega con una abnorme lunghezza e rilasci.atezza del rispettivo legamento largo che permette all'ovaio ed -alla tromba di insinuarsi e scivolare in un preesistente sacco .erniario. Ed è a n cora per l'eccessiv.a rilasciatezza e lunghezza d el legamento larg o che si può avere la torsione di esso con i fen omeni clinici, cosi cara tteristici, osservati n el n ostro caso e ch e simulano molto da vicino lo strozzamento e rniario. La presenza d ell 'ovaio e d ella tuba nelle ernie non è una evenienz.a eccessivamente rara; la si trova più frequentemente nelle ernie inguinali, meno n ·ell e cru.r ali , una n e fu trovata in un 'ernia otturatoria e d u.n'altra in un' ernia ischj.a tica. Molto più raram ente si osserva invece la complicanza d ella tor sione d el peduncolo n elle ernie tubo-ovariche. Essa però è stata osserva ta prevalentem ente n elle lattanti ed ecco fra le più r ecenti osserv.azioni quella del Dumet e quella d el Rousset ri~eri te alla Soci età Medica di Lione n el 1926, in bambine laittanti di tre mesi e sei m esi con triplice e quadruplice torsione d el pe duncol~. Occorre quindi , specialmente n elle J.attant1, ten er sempre presente la possibilità di questa .p arti,c ola re foPm a di ernia tubo-·o·v arica e relativa complicanza di torsione peduncolare onde poter subito metter e in opera l 'interv·e nto chirurgico , che se . fatto tempestivam·e nte porta aa una r.a pida guarjgione. 1
RIASSUNTO. L 'A. d escrive un caso di ernia tubo-ovarica D. strozzata, da lui opera ta in una ba mbina di sei m esi e parla id ella sintomatolog ia c lini,ca e d elle difficoltà d e1la diagn osi . Istituto di Clinica Chirurgica della R. Università di Roma
diretto dal Prof. R. ALESSANDRI.
Ernia ombellicale fetale diverticolare operata 12 01·e dopo la nascita. Gua1·igione. Dott. VrncENzo ·JuRA, aiuto e libero docen te. Le complicanze p os t-opera torie n ei n eonati r endon o g li inter venti chirurg ici d i n ecessi tà n elle p rime or e d opo la n ascita di gravità magg ior e ch e in qualunque a ltro period o della ' ila. 1
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IL POLICLINICO
Di solito gli interventi di urgenza in neonati vengono praticati 24 ore dopo la nascita, qu.a ndo i poteri di difesa dell'organismo sono maggiori. Ben si intende che ciò vale per q11ei casi nei quali l 'operazione non si può differire oltre il sesto mese di vita, valendosi del vantaggio che dopo di esso i rischi di complicanze post-operatorie diminuiscono. Tra gli interventi di assoluta necessità va annoverata l 'ernia ombellicale fetale djverticola re; in occasione di questa l'attesa non è consentita, perchè, .a Ca.u sa della mancanza di nutrizione della cute il sacco erniario cade in sfacelo, e si creano condizioni di sepsi locale poco favorevoli per la guarigione. Ancor prima ch e fossero trascorse 2± ore di vita, recentemente ho operata una n eonata affetta da ernia ombellicale fetale, per la quale era stata ricoverata d 'urgenza nella R. Clinica Chirurgica dell 'Università ,di Roma. A. G., di Antonio, da Stimigliano (prov. di Rieti), nata il 22 agosto 1928 alle ore 7. Padre e madre viventi. e sani. La .madre ha avuto 5 gra,vidanze a termine; due fratelli sono morti nei primissimi anni di vita, l 'uno' di difterite, l 'altro di mala,ttia acuta che dai famigliari non si sa precisare. La paziente è nata, da gravidanza a termine con p arto eu tocico: le fu notato fin dalla nascita una abnorme tumefazione a sede nella. regione ombellicale, della grandezza e forma di una piccola pera a larga base di impianto sulla parete addon1inale. A cau sa della sua pre•senza il cordone 01nbellicale fu potuto legare soltanito sull 'apice della ir1 t urr1t)sce11za,, distante da,l livello della superfici ~ cutanea addomin.ale normale. La tumefazione dt1rante il pi;:into aumentava notevolmente di volume, e perciò fu portata in OspedaJe. Quivi dopo manovre di rid11zione, si era tentato di passare punti d~ seta alla base della tumefazione, nella speranza di_ poterla lega,re in corrispo11cler1za dell'impianto sulla parete addominale. Nel 1»raticare tali tentativi sfuggì in parte anche il primo laccio di set~, col quale si erano l egati gli elementi del cordone ombellicale, ed attraverso ] 'occhiello apparvero delle anse di intestino. Per tali motivi trasportata in Clinica fu deciso l'intervento chirurgiCQ immediato. E. O. La ref~ione ombellicale è occup~ta da una tumefazione piriforme, con base di i!Dpianto larga poco pj1) di una mo·n eta di argento da 20 lire; i limiti sono distint~; l'apice è costituito dal moncone di sezione del cordone ombelicale. La tumefazione è costitl1ita rla una sacca tesa, sottile e translucida, liscia, di colorito biancogrigiastro, ricoperta da sostanza grassa. Soltanto verso ]a base di impianto la cute diviene di aspetto normale, poichè presenta gradualmente zone di passaggio di aspetto vario dalla sommità del cono della tumefazione verso le zone paraombellicali. Con gli sforzi, che la neonata compie durante il pianto, la t11mefazione aumenta notevolmente
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di vol urne, la membrana si tende, e la base di· impianto della intumescenza si estende ancora per 2"'3 cm._ al disotto della cute normale. La tumefazione presenta consistenza molle elastica. Con le manovre di riduzio,n e del contenuto si penetra nella cavità addominale, se s'i spinge l 'esile sacco a dita di gt1anto all 'esterno verso1'interno: ciò è dovuto al fatto che vi è unélt brecc~a del piano muscolo apo·n evrotico della parete addominale con diametro d~ 6 centimetri• sulla lir1ea mediana, di 5 centimetri trasversalmerute. Co·n le contrazioni della parete addomi-· nale si mette in evidenza la formazio,n è di un cercine fibroso che c~coscrive ·nettamente talebreccia. Appena le· manovre di riduzione cessano , la tumefazione ritorna nella forma e disposiziOLle d~ prima. Nel r esto dell '~ddome la parete è normale ed i muscoli larghi preser1tano resistenza ~ tono. normali. Apparato cardio-vascolare e respiratorio normali. . Nulla di abnorme a carico del resto dell 'orga11ismo. Condizioni generali ottime. Operazione: Ore 19 del 22~VIII-1928. Operator e Prof. J ura. 1
Et~ronarcosi .
Incisione elJittica p eri()mbellica.le con maggiore diametro· di 8 centimetri circa sulla linea, Jnecliana e con minore asse d~ 6 centimetri tra,sversalmente, circoscrivendo· alla base V. sacco in pieno territorio di cute normale.- Dopo avere attraversato il sottocutaneo, s~ penetra in cavità addominale. Il margine muscolo aponevrotico è a mezzo centimetro dalla superficie di sezione cutan ea-sottocutanea. Dopo liberazione completa della sacca ombellicale l 'apice del cono resta collasua su1)erficie endoacidominale fissato all 'intesti1101 da un cordone fibroso, il quale, atttaccandosi alla faccia profonda dell 'ombellico, raggiunge la estremità di un diverticolo intestinale', lungo 5 centimetri e che ha lo s lesso diametro di unagro·ssa appendice vermifo,r me . Gli elementi eh~ cos.titl1isco110 il cordone fibroso sono dissociati e disposti a fascetti paralleli tra di loro. Il d~verticolo· di Meckel si impianta sulla convessità del tenue, ad qngolo r etito, a circa 40 cm. dalla valvola, ileocecale. Leg·atura del diverticolo alla base, sezione dt esso con eletlrocat1terio, sutura di affondamento del 1noncone sull 'a11sa del t enue, la quale non resta alterata nel suo lume. Riduzione del viscere ne.11 'addome. Si prepara il margir1e inuscolo-aponevrotico._ Sutura cont inua della sierosa peritoneale; sutura n1l1scolo-apone,·rotica a pu11ti staccati in catgut. Sut11ra cutanea-sottort11an ea in seta a punti staccati. Re1Jerto an,alomo-patologico: La sacca ombellicale escissa è costituita per una estensione di 5 cm. di diametro da una m embrana sottile, come membra11a d~ guittaperga, di 2 mm . di spessore, translucida, bianco-grigiastra, amorfa, n1olle. La sua sup erficie endoaddominale è rivestita da peritoneo; la superficie esterna è costituita da cute untuo-sa, seborracea. All'esterno di tale zona la cute prende un aspetto normale e poggia su un lassissimo st:at~ di t ess11to connettivo sottocutaneo, essendosi 11 peritoneo arrestato a livello della membrana,
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SEZIONE PRATICA
translucida. Neppure in tale zona di sezione del sacco vi è traccia di muscoli o di aponevro<Si. DaJla superficie periton eale della sacca, in corrispondenza della, legatura del cordon e ombellicale, si dista,cca il cordone fibroso, costituito da fasci fibrosi p~ù o mer10 dissociati, lunghi 4 cm.; in mezzo ad essi non si possono riconoscere formazioni vascolari.. Tali fasci. si inseriscono sul. l'apice del diverticolo intestinale, ch e termina a cul di sa,cco. Il moncone di sezione di esso misura cm. 4~~ d~ lunghezza. Alla sezione il diverticolo intestinale dimostra la st essa c-0stituzione del tenue; non presenta traccie di flogosi ed il suo lu1ne è perfettamente perYio1 ter111i11ando a fondo cieco il suo estremo Libero. Decor so post-operatorio normale: al mattino seg uente la piccola pazie11te v)ene dimessa per raggit1ngere la madre, in provincia di Rieti. Dopo 7 giorni si rimuovono i punti di seta. Guar~gione p~r priman1. Il 15 ~larzo 1929 si pratica alla bambina una radioscopia dell'intestino,. di cui si dimostra la canalizzazione perfettamente normale .. La b ambina, cresce floridamente ed è tuttora in buone condizioni di salute. 1
La osservazione innanzi riportata presenta il massimo interesse sotto varii punti di vista. Innanzi tutto p er quanto rig uarda ' la patogen esi è da m enzionare, come è noto, il presentarsi della grave aplasia tanto a carico della parete addominale che dello intestino. Ta le coin cidenza, tutt'a ltro ch e rara, offre le caratteri tiche dell 'ernia ombellicale fetale diverti' colare . L 'apl.asi.a della reg·ione ombellicale può essere di gradi diversi . In quella di origin e embrionale la deform.azione congenita grave fa sì ch e una porzion e più o meno estesa del tubo digerente è fuori della cavità ventrale, per la assenza , più o m eno estesa della parete addominale; ma n ca la formazion e della cavità addominale. Nelle ernie fetali , dovute .all 'arresto di sviluppo del feto dopo il 3° mese, esiste la cavità peritoneale libera; ma si ha lo sviluppo incompleto d ei muscoli e dei vasi, poich è essi si • arr estano ad un.a dista·n za maggiore o minore dalla inserzione del cordone ombellicale. Il riveslimento cutaneo addominale può raggiungere il cordone ombellicale; però il suo impianto è largo, svasato, gi.acch è il piano muscolo-aponevrotico è arrestato a gra di più o m eno avanzati. Altrettanto dicasi dello sviluppo del derma: in consegu enza i tratti di cute privi di esso sono scarsissimamente nutriti, e si va perciò incontro allo sfacelo del rivestimento epiteliale, ch e si elimina con lo stesso cordon e omb e1licale. Inf.atti la sacca erniaria in tali zone ripete la ste sa struttura del cordon e on1belli-
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cale : è costituita da un fog·lietto peritoneale e dal rivestimento epiteliale; questi son o intram ezz.a ti da1la guaina amniotica del cordon e. Di solito attraverso l 'ernia ornbellicale fetale si fa strad,a un '.an s.a iriGestinale . Se coesistono aplasie viscerali si possono avere connessioni o fissazioni più o meno tenaci di qua lèhe viscere al,}' ombellico. Le aplasie viscerali sono legate ad abnorme involuzione del canale onfalomesenterico, o i11 difetto o in eccesso. Il diverticolo di l\iieckel i1on è che un r esiduo d el canale vitellino, il qu.a le n ell 'embrione mette in comunicazion e la vescicola ombellicale con l'an sa intestinale primitiva. Se d opo il 3° m ese n el feto esso n on si oblitera, come si dovrebbe normalmente verificare, si ha la persistenza del diverti. colo di ~Ieckel , oppure si rin vengono residui sotto forma di filam enti, impiantati sull 'om b ellico o sull 'intestino o , sul m esentere. Il diverticolo di Meckel può rag·giung·er e l ' ombellico, caden·do sotto· la sezione, clic si pratica a carico degli elem enti del cordone alla nascita; può residuare con seguenten1ente 11na fistola ster coracea. Può anch·e essere libero nell 'addome, oppure legato al n1esentere od ai visceri. M.a può .a nch e fissarsi a ll 'ombellico come accade m eno frequentemente . In qu est'ultimo caso, il diverticolo di Meckel n on raggiunge l ' ombellico con la sua estremità distale; m a da questa si diparte un cor· don e fibroso costituito di fasci filamentosi impervii, più o meno lun gl1i, secondo ].a distan za ·dall 'ombellico. Tali condizioni si verificarono n èlla osservazione innanzi riportata, n ella quale all 'aplasi.a della regione ombellicale si accompag·nava l'aplasia viscerale, d ovuta ad arresto di involuzione del canale onfalomesenterico. Nel n ostro caso già la sola aplasia della parete a ddomina le imponeva sollecitamente l 'intervento chirurgico. La scarsa nutrizione del sacco dell 'ernia predisponeva a l suo sfacelo, simile a quello ch e si h a u sualmente a carico del cordone. Il pericolo magg· iore in conseg·uenza dell'attesa è rappresentato dalla eve· nienz.a di comparsa di infezione secondaria a livello del solco di eliminazion e. Perciò in rapporto alle condizioni locali deve ritenersi più favorevole l 'operazione prati cata quanto più precocemente è possibile. Tali interventi chirurgi ci di necessità assumono n ei n eonati carattere di maggiore gravità quanto più recente è la data della nascita . Le complicanze post-operatorie sono legate a cause diverse, ma n on sufficientem en te note; indubbiamente ha valore la labilità dell ' orga-
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nisin o n ei n eon.a ti. Di sol ito si ha pallore, ipertermia e successivamente morte rapida ; r aramente si rinvengono all'autopsia lesioni a carico degli organi interni. A volte si rinviene broncopolmonite o edema acuto del polmone : ma tali lesioni non si rinvengono costantemente neppure nei casi, n ei quali fu praticata l 'an es te sia gen-eral e. La prima difficoltà da superare è qu.ella della anestesia. Se questa può essere risparmiata nei prin1i 2-3 giorni di vi ta quando si praticano interventi chirurgici di piccola entità, essa si rende invece indispensabile n ei casi di aplasia congenita della parete addominale, poichè occorre un rilasci.amento muscolare completo. I pericoli sono tanto maggiori quanto più breve è il i)eriodo intercorso dalla nascita. Da qµan to innanzi si in tende la importanza del caso illustrato, non soltanto per quanto rigua·rda la natura dell-e lesioni congenite, ma princi paln1en te per il tempo intercorso dalla nascita ~1 1 '·operazione (12 ore), nonchè per la
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RIASSUNTO. L ' A. illustra un caso di ernia divertioolare .da lui operata in una n èonata dopo 12 ore dalla nascita. Il diverticolo di Meck-el era fis. sato all '.ombellico .da fasci fibrosi ch e rappr-esenta,rano residui del dotto onfalo-mesenterico. L'operator-e asportò il tratto di parete addominale aplasica ed il diverticolo, affondan·done il moncone sul tenue. La bambina g uarì 1e sta tuttora bene, essendo stata accertata ra1dioscopicam.e nte la perfetta canalizzazion e del 'l 'intestino. Riepiloga i concetti patogenetici dell'affezione e mette in rilievo gli esiti di tali operazioni nei neonati, nei quali gli interventi hanno carattere di gravità grandissima a causa della frequenza delle complicazioni post-opera tori e, .specie in pazienti dei primissimi giorni di vita.
LAVORI CONSULTATI Dl.7CL Aux
M. H. Un, cas de diverticule de Meckel étrariglé dans une hernie ombélicale. Bull. et Mém. Soc. Chirurgiens de Paris, n .. 14, 4 noven1bre 1927, pag. 639. FoRGlJF. e t R1cHE. Le diverticule de Meckel. Ed. Doin, Parigi, 1903. MALATE STA. Un ccc-So di diverticolo di Meckel aperlo all'ombellico. ll Policlinico, Sez. Chirurgica, nov. 1907, pag. 473. _ . 0MBREDANNE L. Précis clinique et opératoire de chirurgie infantile. Edit. ~1asson et C.ie, Paris, 1923.
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LEZIONI. Il colpo apoplettico come sintoma di arteriosclerosi generale. (W. WEIGELDT. Medizinische Klinik, 30 agosto 1929).
Il concetto di colpo apoplettico, di apoplessia n on è anatomico, ma schiettamente. clinico. Il termine di apoplessia viene spesso confuso con quello di emorragia di organi interni e si parla di apoplessia pancreatica e renale, ma l'insulto apoplettico riguarda esclusivamente il oervello. Con il tern1ine di col·p o apoplettico si desig·n.a uno stato di perdita di coscienz,a, di coma ( xotµ&ù) - dormo) ch e distingue dal sonno normale per la perdita assoluta della conoscenza, della sensibilità, della motilità spontane.a . Già gli a n.tichi g·reci indicava.n o con apoplessia uno stato determinato della funzione cerebr.a le. Rochoux nel 1814 dimostrò che l 'insulto apoplettico era per lo più determinato da un'emorragia cerebr.a le . La frequenza dei colpi apoplettici come causa diretta o indiretta di morte è nell ' età avanzata di circa il 10 %. L 'apoplessia costituisce l'affezione cerebrale p iù frequente, è I.a manifestazione di una malattia generale, ch e ha la sua base in una sindrome cardiaca, renale o arterie-sclerotica cerebrale. L 'età più colpita è quella dai 40 ai 70 a nni. Specie verso il sessan tesi.m o anno, è molto più fì:requente n el1'uomo che nella donna. Vi sono individui costituzionalmente predisposti, essi hanno ~~ così detto abito ~pople~ tico. Molto frequenti sono le apo,pless1e fam11liari. Come fattori -esog eni hanno importanza l'alcool, la nicotina, il piombo, le infe• • zion1. Il su strato anatomico è molto vario. Tuttavia QCCorre ben ''.delimitare l'apoplessia cerebri riportandola alla sua base arterios.clero·t ica ·e distingu.en.dola nettam,e nte da manifestazioni. clinicl1e che possono essere in rapporto ·c on tumori ,a soessi e si filide ·ce1';ebr.ale , con la parai.i.si ger~erale, con l 'uremia, con l 'encef8:lite, con Ja djaLes1 emorrag·ica e con l'embolia. Per quel ch e riguarda la localizzazione de~ • fo coJai.o emorragico, Goldste.i n di.s ting.u e ~ 11 insulti apopletmci in 4 g.r uppi, da emorragie: 1) nella sostanza bianca cerebr.ale; 2) nel claustrum e nel putamen; 3) n ello striatum, e 4) nel ponte. . Non è dubbio che la maggior frequenza dei focolai emorragici n ell'asse cerebrale dipende dal modo di distribuzione delle singole arteriie. In genere si tratta di rami d.ell 'arteria cerebri media ed a.nterior. . Il foco]aio emorragico corrisponde quasi 1
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SEZIONE PRATICA
esattamente al campo di distribuzione di un singolo vaso intracerebrale . · Il colpo apoplettico è molto spesso preceduto da sintomi prodromici che talvolta si manifestano anch e qualch e settim.ana prim.a : cefal ea , v_ertigini, congestione, ronzii alle orecchie, disturbi visivi, disordini del sonno, epistassi, .emorragie auricolari e congiuntivali. Dopo questi prodromi si ha più o m eno improvvisamente l 'itto 1apoplettico. 1L 'accide11te si verifica durante il lavoro, di prefer enza in seguito ad un 'emozione o ad uno sforzo muscolare, il ri o, lo starnuto , la tosse, lo spremersi. Il cor1)0 cade pesantem ente a terra. Seg·ue un sonno profondo, il coma. Sulla cau sa d ella perdita della coscie nza sono state em esse molte teorie : shock , .a zione m eccanica, ipert ensione endocranica, aumento di volume d el cerv·ello, sed e della lesione. T.al,rolta accompag·nano l 'itto convulsioni parziali o gen erali a seconda della sede dell 'emorr.ag·ia. Il risveg·lio non è possibil e. Di solito si hanno disturbi del r espiro e vomito. In r.apporto alla sede ed all 'e ten io11e del su trato a11atomico questo stato comatoso du·r a da pochi · minuti fino a g iorni ed anch e a 3-4 settimane. Non tutte le .apoplessie sono così tempestoe. Piccoli insulti paralizzano solo alcune parti del corpo, ed il coma e la p erdita di coscienza possono verificar i anche a poco a p oco. L 'asp etto del paziente è caratteri stico. Egli g iace senza conoscenza, il volto inespressivo, pallido, più raramente cianotico, il r espiro superficiale, gli occhi mezzo chiusi, iniettati. Si h.a .abbond.a nte flusso salivare, ritenzione di urina, cilin druria, albuminuria, sp·es~ o g·licosuria. La tem•p er:atura si abbassa : solo n·e i focolai pontini si ha ipertermia . Gli occhi e la testa sono voltati da un lato (devi.azione coniugata di Ch ar cot). Con la cessazione del coma si constata : ritorno ,d ella sen sibilità, astrazione fatta delle eventuali paralisi sen sitive, ritorno della motilità e dei riflessi in CU!.e st'ordine : cornea (ad eccezione del lato paralizzato), pupille, faringe, cute , sen si specifici. Si h a così una buona norma per apprezzare la profondità del coma, così come nella narcosi. La durata d ella ripresa costituisce .anche un indice della g ravità dell 'insulto . Il quadro dei fatti r esiduali è b en noto : emiplegja, afasi.a, .aprassi.a, ecc. Le possibili variazioni d.el quadro son o molteplici, i può .avere una notevole tendenza alle vertig·i11i fino .alla n1orte improvvi a, più h·equ.e nten1ente n ei focolai emorrag ici del \rentricolo, d el ponte e della base. La diag no i differ enziale deve e ser e po, ta inna11zi tutto con la trombosi e l 'en1bolia. eguono gli a ltri disturbi ci rcolatori cerebrali : deliqui , a n emia improvvisa, azioni del caldo e del freddo, emorragie m eningee. Sono da ten er presenti a ltresì , disturbi acce ion ali da ti dalle m ening iti, dell'ascesso cerebral e, dal tubercolo so]itario dalle aom1ne clall'cn1
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cefalite, dalla sclerosi a p laccl1e. Quadri analog·hi possono esser e dati a n cl1e dai tumori cer eorali, dalle fratture cranich e dall e embolie gr.a ssose, d.all 'epil essia, d.alla' par.ali si progressiva, d,a ll 'uremia e dal coma diàb etico. La prog·nosi dipende dall a natura e dalla g·ravità della malattia fondam ental e, dalla localizzazione d el processo cer ebr.a le e d.ai fatti m orbosi da esso dipenderiti. P er quel ch e rig u.a rda i fatt ori .ambientali eh.e favoriscono come momenti cau ali determin.an ti l 'apoplessia è a notar e ch e durante i ten1porali, durante i g ran ca ldi ed i g·ran freddi la frequenza d eg·li insulti a umen ta. È ' 'erisimile che la causa ultima del colpo risied e in uno. squilibrio dell 'apparato endocrino o in una modificazione dell 'acidità d el sang ue. Anch e le modificazioni org.a nich e prodotte dalle varie ore del giorno possono con . tribuire a favorire la comparsa dell 'apoplessia. È stato notato che questa si verifica con la i11.assim.a frequenza di notte e a l m.att ino. Ciò verisimilmente si deve al fatto ch e durante il sonno si h.a un aumento de.I tono d el simpatico e con .e sso anch e a umento della pressione sanguigna . .Le variazioni di frequenz.a durante il g iorno confermano I 'importanza d ella tasi e deg·li squilibri circolatori dinan1iri nella gen esi dell 'apopl ~s ia. Circa la cau sa della i11 agg·iore frequen za delle emorragie n el cervell o è opportuno rilea r e ch e la circolazione cerebra le 11 a molte particolarità sue proprie. Al contrario di tutti g li .a ltri capillari quelli cerebr.ali sono forniti di una m embra na ·elastica. con1e le arterie, e ciò .allo scopo verisimilmente di con sentire una mag·g·io1~e varia bilità del ]o,r o lu·m e. I pre- e postcapill.ari sono a pareti m olto sottili. Anch e gli spazi di Hiss e di Virchow-Robin sono un.a p.a rticol.arità dei v.a si cer ebrali. È a r icordare infine la m ancanza di un siste1n .a linfatico e lo specia le i tema circola torio co tituit o da l liquido cefa·lo-racl1idiano. Per a ltro la cap acità di pulsare ch e ha il cer,·ello c o ~ titui oe per sè un probl en1a. L 'aumento d i volume del cervello è possibi le ol o co11 J ·u ~ cita dalla cavità cranica di u11a cor ri . . po11dente quantità di liquor. In con eg·ue11za l 'equil ibrio idro-dinamico ·e n cefalico è ot lo l 'influenza di v.a ri fattori ch e n·o n si trovan o i11 altri organi tes uti, e ciò può dar rag ion e, un cli c ~e non n e l)UÒ spieg·are il m eccan i m o, clel1 a 111agg ior frequ·e nza de]le emorragie n el cer vell o. Il fattore meccanico dell 'i1)crten ione h a natura lmente la sua importanza, es o è infatti presente .p er 1o meno n el 30 % dei casi di apop le i.a. . . . d. . . Oltre i fattori cau a 11 m eccanico- ina1n1c1 del! 'in sulto e dei suoi prodron1i vi ono altri mon1enti etiologici di n o teYo]e in1portafi za . cO'l i apoplet tici non 111a11ca110 mai sinto111i di art~riosclero i , e può dir . . i cl1e l 'etiologia d el1'aJìOI)lessia i iden tifi ~'l co11 qu ella dell 'a1tcr ioscl erosi.
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IL POL I CLINICO
Le quistioni poste al rigua.rido sono molteplici. .t\ lcuni ritengon o l 'arteriosclerosi come un fatto costituzionale, un anticipo di quella della ,-ecchia ia, altri la riten gono il prodotto di fattori e·n dog·eni ·ed esogeni ,diversi (eccesso di lavo.r o fi sico ·e m1entale, alterazione d el ricambio, avvelenamen to , infezioni, ecc.). Quel eh.e è certo si è ch e l 'arteriosclerosi è una malattia .a d aspetti e d a cau se molteplici, alla quale partecipano il sistema dei capillari e dei precapillari, la dinamica circolatoria, la dinamica protoplasmatica, il chimismo cellulare, il sistem.a ·n ervoso vegetativo ed endo• cr1no. Anche dal punto di vista anatomico vi sono notevoli differenze tra la vera art·e riosclerosi , l 'ateroma, l 'aterosclerosi, la calcificazione delJa media, 1'arteriolosclerosi. Il componente endocrino dell'arteriosclerosi è sp esso clinicamente m anifesto. L'iperfunzion e delle glandule surren.a li h.a un.a grande influenza sulle d egen erazioni arteriose. Analog·an1ente studi clinici e sperimentali hanno din10" tra to . ch e l 'ipotiroidismo provoca l 'art eria clerosi e l 'ipertiroidismo la ostacola, ringiovanisce i vas i. Evidente azione sull 'arteriosclerosi a n ch e l 'ovaio (climaterio) e l'ipofisi (acromeg·alia). Co1nunque è innegabile l'importanza della ·dis1)osizion e general e e locale. Sono registrati molti e.asi n ei quali l ' arteriosclerosi è localizzata a determinati distretti vasali e quelli cer·ebra li vi sono i p iù predisposti. E ciò spiega p er cl1è vi son o numerosi casi di emorragia cerebrale ·nei quali n on ·esiste al cun segno di arteriosclerosi a carico dell 'aorta e delle arte• rie clelle estren1ità e m esenteri.ali. L 'art·erioscl ero i n ei u oi g ra di e localizzazio11e è consider.ata com e un disturbo complesso del ricambio, il quale co tituisce la più jmportante condizione p er la produzione de_ll ' apoplessia. E ' p er questo ch e le emorragie cerebrali si pre en tano con m .aggior fr equenza con tare costituzionali più o meno d efinit e, con1e l '.artriti smo o n euroartritismo , la gotta , il di.ab ete, I.a polisar ci.a. All.a b.ase di queti d i"ordini co tituzionali si trovano a n omalie clel ricambio della colesterina, disfunzioni d el ... istema surreno-tireo-ovarico . La terapia dell 'insulto apOJ)lettico, astr.azion e fatta dalla cura sintomatica, deve essere ii1dirizzata a l trattamento della malattia fondan1entale. Il salasso n on è con sigliabile n ean ch e negli i1)ertonici a cau sa dei disturbi circolatori che ])rovoca. Lo stes o deve dirsi per le ·~~bon ·· danti attrazioni di liquido cefal o-rach1d1ano. T.a li 1)rati ch e non fann o ch e predi sporre a nuo\'e ... t a~ i , a ll 'allargamento del fo colaio emorraaico , .a ulteriori danni dei tessuti. L 'abbas.' , a1rl cnto dell a l)re . . ion e dell a gran quant1ta di . a11 0-ue "'tra,·a 'ato n1ed ian te i1untura d à , pe~so ~11 sollie,ro ·1nomentanco , può im11edi~e la rottura dci ,·c11tricoli , abbr e,·i.a il conìa, m11
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gliora la respirazione, ma tutto ciò solo in via transitoria. Il dogma che la migliore terapia di una m.al.attia sta nella profilassi vale anche e sopratutto per l'apoplessia. E la profilassi del}'emorragia cerebrale si confonde con quel la dell 'arteriosclerosi. E' importante rilevare ch e l'arteriosclerosi è una malattia esclusiva dell'uomo. Le alterazioni arteriose riscontrate in alcuni mammiferi non hanno nulla a ch e fare con l 'arteriosclerosi. Farebbero eccezione i pappagalli cl1e soffrono di arteriosclerosi simile a quella uman.a ~ tuttavia in alcuni di essi anche ottantenni non si riscontrarono lesioni delle arterie ce:rcebrali bensì d elle coronarie. La malattia sarebbe particolare dell 'u omo in r.apporto a d a lcune caratteristiche del ricambio umano sopra tutto dei lipoidi e della coles Lerin.a . D 'altra parte la civiltà millenaria con le con segu en ti modificazioni del modo di vivere possono avere determinato a lterazioni costituzionali favorevoli allo sviluppo dell'arteriosclerosi. Al riguardo è importante il. diverso comportamento d ella fisio-patologia delle glandule endocrine n ell'uomo e n ei ma mmiferi , n ei quali ultimi, a mo ' d' esempio, n el mixedema non çompare l'aterosclerosi e nei disturbi dell ~ipofisi non si ha mai acromeg.ali a . Il problema quindi della patog·e n esi e della profilassi dell 'arteriosclerosi e dell'apopl esi.a si risolve in un fa tto m etabolico legato a lla costituzione, all'alimentazione, all 'endocrin1smo. Durante la guerra l'ipoalimentazione oltre .a danni evidenti produsse anche qu.a lch e vantag·gio , la diminuzione notevole non solo del1.a gotta e del diabete m .a a n ch e delle m.a la ttie lega te all 'arteriosclerosi. · Il fattore nutritivo esogen o, sopra tutto l '·e ccesso di alimenti grassi) ha decisamente la sua importanza nel d etern1inismo dell 'arteriosclerosi. Da ciò I.a n eoes,sità ch e si.a m egl•i o precisata questa influenza acciò la dieta a limentare possa correggersi a llo scopo di evitare ed eventu.almente arrestare il processo morboso vasale ch e sta alla b ase dell 'apoplessia. Import~nte
pubblicazione:
Oott.
ALDO
LUISADA
Assistente nella R. Clinica Medica di Padova
Ipotensione e iposfigmia Prefamìone del Prof. Cesare Frugoni Direttore della R. Clinica Medica della lTniv. d.i. Pa,dova. Volume di paigg. XVI-352, con 52 figure interca.laite nel testo , rnitidameaite stampato in carta eemipatinata. Premo L . 4 5 più le spese postali di spedizione. Per .i nostri abbonati sole L . 4 1 1 9 O in porto fr anco. Inviare V1aglia POBtale a ll'editor e LUIGI ROMA, Su ccursale poetale diciotto, ROMA.
POZZI,
f ANNO
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SEZIONE PRATICA
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SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DELLA RESPIRAZIONE. ' La tubercolosi degli amputati.
Journ. M éd. de Lyon, n. 211, 1928). Non è ancora possibile stabilire i rapporti
·{ PALLAS·SE .
-esatti tra tubercolosi e guerra, sebbene ciò sa-rebbe assai interessante, specie per l 'importan.z.a che hanno assunto i tubercolotici nel campo delle pensioni di guerra. Si è notato infatti come i pensionati siano -costituiti per il massimo numero da inalati polmonari con enorme predominio dei tuber.colosi. · L 'importanza è enorme se si pensa che i -tubercolotici di guerra vengono indennizza ti al 100 %L ' A. 1studia i rappol'ti tra tubercolosi polmonare e ferite di guerra. Egli distingue due spe-cie di ferite: q,uelle del torace e le ferite a distanza. I lavori ed i trattati che si interessano dell'argomento si occupano invece quasi solo delle ferite de~ torace e del polmone; Bertier studia l'effetto d ei gas da combattimento ~he egli considera come un trauma polmonare. -L e conclusioni sono, in g·enere, . le stesse: si ~mmette una relazione cau sale tra tra uma toracico e tubercolosi polmonare quando questa -si sviluppa a breve distanza dal primo, e ql1ando colpi sce il la to ferito, ecc. Ma l 'A. agg·redj'Sce qui una nuova questione, e precisamente -della tubercolosi che si sviluppa in feriti a di..stanza dal torace, e più specialmente negli amputati. Egli studi.a un caso di t ubercolosi i)o]monare insorta n el 1922 in un amputato di :ambo le gamb e nel 1916. Questi dovette subire vari ritocchi d el moncone ch e richiesero in -complesso tre anestesie. Il rapporto tra tuber·colosi e amputazione non è certo qui facile a ..stabilirsi, sebbene si possa pensare all'influsso noc ivo d elle ·tre a·n.este1si1e ; altri medici d.e,t tero 'importanza all'.anemia da perdita di san g ue, .altri alla soprafatica resa necessaria dalla diffi.coltà :di m .u over si c;rieait a ,dal ttauma, .altri a lla sedentarietà. Tutto ciò è molto (troppo I) vago. Eppure g li AA. antichi videro -e rilev.arono un 'Certo nesso tra tubercolosi e a mputazione d egl1 ~rti. Nel 1656 Cristophoro !Bennet diceva che i gibbosi e g li amputati degli arti son o spesso soggetti a tubercolosi polmonare; Duprè dt' L'Isle n el 1769 ripete lo stesso a forisma e Rozière de la Ch.assagne ritiene n el 1770 ciò un fatto comune. Quest'ultimo spiega il fatto per un vero trasporto d ella materia peccans cdal , m embro amputato a l polmone. È molto l ogi co pensare ch e i casi riportati ·come a mputazione degli arti fo ssero dovuti ad ·ascessi freddi, ·e che le g ibbosità citate non fossero ch e casi di morbo di Pott, a llora è facile intendere la consegu ente localizzazione polmonare.
P.~ ll~sse conclude che i11 ben pochi casi è possibile sostenere, ed in qua · i nessuno dimostrare il rapporto cau sale tra amputazione d egli ~rti .e t'l~hercolosi polmonare, e questo non è in.utile. ricordare .per I.a frequ en za con cui questi casi p~ssono essere im1)osti alla soluzioi1e de lle Commissioni speciali.
L.
TONELLI.
La t•renicectomia nella cura delle ca:ve1·ne tubercolari apicali• (WoLF . Ann. de Méd. Vol. XXIV, n. 3, 1928). Il valore terapeutico d ella frenicectomia non è oggidi più m ·esso in dubbio, ma mentre la indicazione classica per questo intervento fu data dalle lesioni tubercolari della base d el polmone, l 'esperienza clinica di questi ultimi anni dimostra che le lesioni tubercolari anch e importanti, d1ei lobi su periori, possono beneficiaDsi• in mo1do tail or.a sonp~endente di questa oper azione. Dopo l 'introdu zione della freni cectomia in Francia per opera di Rist, molti AA. han segn.a lato dei casi isolati in cui si erano avuti miglioramenti e anche g uarigioni in malati con l esioni tubercolari degli apici . Bordet notò una diminuzione del murmure .vescicolare, e sopratutto un miglioramento inneg.a bi le delle lesioni gravi situate in pieno apice, ma r itenne cc indicazione idea•l e » le le ioni ba al j. P.erret, Piguet e Giraud su 5 casi trattati ebbero un n1ig·lioramento netto a n che in due casi con caverne tubercolari localizzate nei lobi superiori . La stessa osservazione fe ce Alary ma questo fatto fu con siderato anche da . queto A. come e ccezionale. Dumarest all 'ultimo Cong·r esso nazionale d ella tubevco:los.i a Lione, ha ricordato tre casi di lesioni cavitarie· dell'apice in cui si ebbe la guarigione delle caverne con l a sola frenicectomia. Altri qu.attro casi favorevoli comunicò Burnand a lla Société d es Hopitaux de Paris nell'aprile 192 7. In Germania , Goetze e Alexander già nel 1922 proposero la frenicectomia anch·e n elle lesioni apicali , e molte altre citazioni si potrebbero fare . Gli AA. n el sanatorio di Schatzalp hanno dal 1923 praticato circa 30 frenicectomie e in 20 di questi casi si trattava di lesioni cavitarie del lobo superiore, in 14 di questi casi hanno avuto risultati eccellenti ch e si m antengono dopo due anni. In 18 casi si trattava di un.a tubercolosi cavitaria con localizzazioni delle caverne nel lobo s uperiore: 5 di questi casi sono completamente guariti . In questi 5· casi le caverne in parte assai voluminose e r esistenti da più di un anno a qualunque a ltro trattamento, sono scomparse in modo definitivo n el corso di 8-1 2 n1esi. In 9 malati operati più recentement~ constatarono una diminuzione d egli sputi , una scomparsa della febbre e d ei bacilli, una retrazione 1
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IL POLICLINICO
parzi.ale d elle lesioni datanti da a nni. L ' opera· zion e è troppo recente in questi ultimi casi per avere un risultato definitivo, ma il migl ioramento fu in sperato. Gli AA. h.a n notato ch e in tutti i casi si trattava di tubercolosi cronica a tendenza fibrosa . Nella magg·ior parte d ei malati questa 'tendenza si er a g ià manifestata prima d ell'intervento con una retrazione par zi.ale dell 'emitorace, con una deviazione p iù o meno marca ta d el m ediastino, e qu.alche volta con una a censione l eggera d el diaframma. Tuttavia questa tend enza non era suffi ciente a fare sparire le caverne, a cau sa d ell ' ostacolo opposto alla r etrazione per opera delle p.a reti toraciche, d el mediastino e d el diaframma. Sopprimendo la resistenz.a attiva del diaframma la r etrazion e cicatriziale si può effettuare in modo completo ed ·effi cace. Considerando questo meccanismo non meravig lia che siano specialmente le caverne apicali ch e si benefi ciano della- fre11icectomia , p erchè queste caverne h anno già una più grande tendenza a chiudersi ch e quelle d ella base. L ' A. ritiene che l 'indicazione essenziale e pri n e i pe per la frenicectomia non sia ~a'ta d alle le ioni b.a sali secondo quanto si crede fino ad oggi , m a b e11sì dalle forme tubercolari cavitarie d ell 'apice, · purch è con tendenza fibrosa manifes ta . L . ToNELLI.
- RENI E VIE URINARIE. La colica renale. (F EY e AssELIN . Bull. Méd., 6 lug lio 1929).
La caratteristica d ella colica ren.a le è l 'insorge11za brusca, a crisi; una cau sa qualsiasi può p·r omuov·ere la crisi; il dolore h.a una grande diffusione, tuttavia è caratteristi co il dolore inten so localizzato n ella regione lombare. Le irradiazi oni dolorose son o note; esse possono diffonder si lungo il d·ecorso d el n. femorale, femor e-cutaneo, sciatico. L'intensità d el dolore è va riabile; talora intenso, continuo , talora nle no grave, ad accessi parossistici; si a ccomp.agna a polso piccolo, rapi do, a n au sea e d a vomito. L 'esan1e obbiettivo [ornisce scarsi elementi; si può m ettere in evidenza il p unto doloroso cos Lovertebrale o costolombare, ureterale .superiore m edio e inferiore. La patog·enesi d el dolore è stata n1essa in rapporto con il trauma che il calcolo provoca dura nte il passag·gio nell 'uretere; i più invece a ccettano l 'ipotesi ch e si tratti di dolore d a spa mo. Ma an ch·e que ta opinion e non spiega perch è talora piccoli calcoli gene r ano inten se cri si, n1entre g ros i calcoli pa sano dal! 'ureter e con carsi dolorj · ino1 tre la perman,e nza d el calcolo n el] 'ureter e e n el bacin etto, enza tentativi di progre. ion e, non può g iu tificare 1~ in so rgenza d ella cri~ i d ol orosa da spasmo.
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È stata invocata anche la dilatazione d el ba-
cinetto quale fattore di dolore; probahilmente n ella produzione del dolore entrano in gioco il fattore spastico e la dilatazione d ell 'uretere,. l 'uno contribuendo a inten sificar e l 'altro. Gli AA . ha.u no rioercato spesrimenta1mente il meccanismo del dolore d.e lla colica renale; gli ·esperimenti ten,d ono .a stabilire ch e entrambi gli elem enti - spasmo .e dilatazion e - concorrono a, provocare la crisi dolorosa, tuttavia: prevale spesso lo spasmo d ella muscularis, il qu.a le può ·esrSer.e vinto per mezzo d ell 'iniezionedi atropina. La colica renale n on è p erciò sin onimo di calcolosi, per ch è qualsiasi cau sa può· produrre lo spasmo d ella muscularis pieloureterale, con consecutiva crisi dolorosa. La colica quindi .si identifica con l 'idronefro si , intendendo con tale eventualità non l a: r accolta liquida prodotta da un calcolo , ma d a qualsiasi cau sa m eccanir.a capace di impedire la diuresi. La cur.a d eve inter essare due momenti: curGt d ell 'attacco, e cura cau sale. L 'attacco si cura con la morfina, la quale ag·isoe rilasciando lo spasmo; si può associare con profitto l 'atr opin.a ; se questi antispasmodici non ottengono alcun effetto, si procede a l cateterismo ureterale, il quale provoca l 'immediata cessazione d el d olore. Il m eccanismod '.azione · del cateterismo è ancora p oco chiaro; forse la dilatazion·e risolve lo spasmo, forse la fu oruscita d 'un po' di urina toglie la p r essione a monte. La c ur.a cau sale d eve tendere a rimuovere1'anormal e condizione cl1e m antien e lo spasn10; a tale scopo potrà g iovare la radiog r a fia r la pielografia e la pieloscop ja. CARUS I.
Le grandi cisti del rene. (SÉcRETAN. Journal d'Urologie, gennaio 1929). L'A. afferma ch e le g randi cisti d el rene non sono così rare come vorrebbero talunt a utori, e riporta tre casi osservati nello spazio> di un anno in un servizio di chirurg ia non specializzato. Caso I . - Donna di 49 a. Da 25 a. dolori· 1i evi al fianco sin. e senso di p esantezza. Da 5 settimane la malata nota una turnefazione al fianco . . sin . Mai disturbi d egli app. digerente e· ur1nar10. E. O. Nel fianco sin . si palpa una tumefazion e sferica, a sup. liscia, di consisten za dura, leggermente spostabile lateralmente. Netto ballottamento ren ale. Radioscopicamente si vede lo stomaco spostato a d estra in tutta la sua parte inf. Pielografia:: non idronefrosi n è deviazion e uretera le. Nefrectomia sin. Sulla fa ccia post. d el rene' si nota una g rossa cisti ch e non comunica col bacinetto. Il rene è impiccolito, ma di strutlura normale.
[ANNO
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Caso Il. -
SEZIONE PhATICA
Uomo di 66 a. Da 2 mesi se11sazione dolorosa indefinita sul margine costale sin. E. O. Nel fianco sin. si palpa una tumefazione ovoide, del volume di una testa fetale, a sup. liscia. La tumefazione è tesa, e sembra contenga del liquido. È relativam.ente mobile in ·tutte le direzioni. Non ha n·etto contatto loim bare. Urine normali. In suffl azione colica. Il colon passa a l dav.a nti della tumefazione. Radioscopia. Spostamento dello stomaco e del1'ampolla duodenale verso d. Di.ag·nosi: tumor·e del . mesentere. Reperto operatorio: cisti ~ el rene sin. Queste due osservazioni si ra ssomiglianq per la povertà dei sin tomi : dolori indefiniti al1' ipocondrio , sen so di pesantezza, non disturbi urinari. Fra i metodi di esplorazio11e il più utile è: . La pielografia : din1ostra spesso deVii.azione dell 'uretere ed una piccola idronefrosi , ma non tale da spiegare la tumefazione. L'insufflazione del colon con aria od oss igeno, è utilissima per determinare i rapport~ di una t umef.azione addomina le col crasso. Ne1 tumori retroperitoneali, del rene in partico~ lare, si con stata che il colon passa al davantt della tumefazione. Peraltro una tumefazione situata nel m esentere può dare un qua dro analogo. L'esam e radiologico del sistema digerente, permette . di eliminare una a ffezione gastrica o intestinale. Presenta inoltre un segno, ch e è stato r1levato anche n elle idronefrosi s ufficientemente sviluppate, e cioè lo spo tam·e nto d ello stomaco verso il lato sano; può essere spostato anche il duodeno. Ad evitare però il pericolo di sbagliare n ella diagnosi bisogna utilizzare tutti i segni che il malato presenta, giacchè, se qualch e volta i sintomi sono molto ricchi tanto da permettere una facile diagnosi , altre volte invece la povertà dei sintomi obbiettivi e subiettivi può indurre in errore, come nel caso II. Caso III. - Donna di 61 a. Da 2 mesi dolori all 'addome, prima gen eralizzati, poi locali zz~ ti all'ipocondri o d. I dolori si ripetono a crisi, e sono accompagnati da vomito alimentare o biliare, e da febbre in~erm}tten~e. Dopo qualche giorno compare ittero spiccato. Nessun sintoma urinario. E. O. Fegato nei limiti. Distinta dal fegato si palpa un.a tumefazione della grossezza di un pugno, a sup. legg. bazzuta, indolente, spostabile lateralmente. Suono ottuso .alla percussione. Non ball ottamento renale. Radiologicamente: stomaco sp·ostato a sin. e abb.a ssato. Duodeno spostato a sin. L'an1polla · duodenale inoltre è respinta in avanti. Il pasto di bario però passa senz? diffi coltà. In seg.uito i _v~miti si accentuano, fino a prese11tars1 quot1d1anamente dopo ogni pasto. Dopodichè si ha l 'o bitus. Autopsia: Colecistite e pericolecistite con aderenze alla II porzione del dt1odeno . Calcolo
1841
i11cuneato nel duodeno. Cisti sulla faccia ant_ del rene che comprime e occlude la III porzione del duodeno . Questa complicazione delle cisti renali è eccezionale ~ difficilmente prevedibile. I,a sintomatologia era in verità troppo ricca e poteva far pensare a diverse diagnosi: infezione o tumore, lesjone epatica o r enal e. Per.altro l 'esam e· radioscopico del sistema digerente poteva far supporre almeno }'.a ffezion e renale dimostrando uno spostam·ento , più con siderevole a n cora ch e n·e.gli a ltri e.asi, dello tomaco e del duodeno verso il lato opposto. F1LIPPA.
Papilloma dell'11retere. (A.
T AKAHr\SHr.
Edinburgh ~1ed. Journal, set-
tembre 1928). L 'A. riporta il caso di un uomo con i.pertroifia della pro&tata n el quale all'esame cisto-· . . copico fu riscontrato l 'orificio dell'uretere· destro dilatato mentre quello sini stro · eranorm.a le. Dall 'orificio dilatato, insieme alla urina si aveva I.a propulsione in vescica di un papill9-· ma,. il qu.a l e. qt1ando cessava. la fuoriuscita dì urina si ritir.a va nell'interno dell'uretere, lasciando l 'orificio largamente aperto. All 'o·p erazion e il tumore misurava 51 mn1_ di lunghezza , 8 mm. di larghezza e .pesava 1 mg.; lo stesso r eperto di un papilloma del1'uretere, venne riscontrato in una donna. 1
MooR. _.. Importanti pubblicazioni: Dott. Prof. CUSTAVO RA I MOLO I Docente .di P atologia Medioa nella R. Univeredità Ohiruirgo-a.i11to ne~.lli Oei>edaJJ l"'Ìnniti rl1 Roma.
L'esame della funzione renale· con i moderni metodi di indagine Prefazlione del Prof. Roberto Alessandri Diret tore della R . Clindca Chiru1r~oa di Roma.. Un voJ.UJIDe dri pagine VIII~247 <N . 14 della " Collana Mamuali del P-0li.01Ji·n ico u ) , nd1Jidament.P stampato sn ot. tima carta. eon varie figure nel testo - Prezzo L. 30. Per gµ ab bon.aiti a l " Polioldnioo ,. eole L. 2 7, 7 5 in voroo rranoo •
Dott.
CIOVANN I
MARIA
Cl ULIANI
Assistente nella. R. Clin. Chir. dell'Univereità ai Parma
JVIAfilJAI.tlTÀ CISTOSCOPIC~E ad uso d e i Medici Pratici. Prefazione del Prof. Ambrogi-0 Ferrari Direttore della R. Clinica Chirurgia Generale dell 'Un·i versità di Parma. SOMMARIO. - Prefazione. Principi della cistoeoopia. Oistoecopii. Parte illuminante. Porta del cietosoopi-0. Onglet. OistosCOJ>ia. Cateterismo unilaterale e bilate:r:ale. Oistoscopio ed irrigazione. Sorgenti luminoee. p,arte ottica. Sterilizzazione. Verifica.zion.i. Tecnica della cistosoopia. Sonde. PreJ)arazione del ma'lato. Int r oduzione del cistoscopio nell'uomo. Aspetto della vescica. 'I1rigon-0 vescicale. Sbocchi ureter;:i.li. CateterJ.emo degli ureteri. Cistoscopia nella d<>nnoa. Uretero-pielografìa. Casi difficili per un ee8.!1lle cist-Oeoopioo. Rachianesteeia. Anestesia loeale. Puntura. epidurale. Volume in-8° <li pagg. VIII-79, con 58 figure in nero e a colori: Prezzo L. 16. Per i nost ri 11bbonsti sole L. 13, -:::r CS in por to franco. InTiare Vaglia Postale all'editore LUIGI R011A. Succursale poetale diciotto, ROMA .
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POZZI.
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l L POLICL INICO
[ANNO XXXVI, NuM. 50]
CENNI BIBLIOQRAFIC/( 1 ).
una dell e più diffi cili fra si onde si comppne il S. BAGL l ON J. Elementi di Fisiologia umana. capitolo delle costituzioni, il Barbàra affronta Vol. I. In-8° di 700 pag. , con 160 fi g. Libre- - e con n1olto succes o - un argomento di ria di Scienze e lettere di G. Barcli. Roma, indole an cor più gen erale e quindi di impor1929. tan za fondam entale. . .Prezzo L. 120. ~ questo 1'argomento ch e si riferisce alla Il nome m odesto di elementi noi1 deve far pensare ch e si tratti di un 'opera elem entare di sis tematica (classificazione) delle costituzioni: fi ioloo·ia, poich è, se n ella mole questa opera dalla cui risoluzione dipende, app.u nto, ogni non u'guaglia i_ grand.i trattati ch e i t.an no ulteriore progresso della dottrina costituziona· pubblicando all 'ester.o e eh~ ~oD:o r1 erbati alla listica. . stretta cerchia degli spec1al1st1, no11 è men Il B.a rbàra dimostra come: se si utilizza il m etodo di analisi antropometric·a introdotto· vero ch·e questo Jibro del D~rett~r~ ~ell 'Isti tuto di fi siologia della R. Un1yer s1ta d1 Roma da] Viola e soltanto ch e se n e rjtocchino i criter.ii della classifi cazione, si p erviene a stabirappr·esenta un insieme organ~co e c?n1pl e.to~ in c ui si trova tutto quanto di essenziale v1 e lire le grandi lin ee di una sistematica alla i1ella fisiologi.a . E non sol? i f~tti as. odati spe- quale non si sottrae alcun individuo: sistemati ca ch e è capace, al contempo, di darci un,a rimentalm ente ma altres1 le ipotesi e le teorie ch e, ai pu~i f.atti dànno vita e calore e li idea sintetica abbastan za chiara delle condiinquadrano in una più ampia vision e della zion i a natomo-fisiologi ch e del caso in esame. vita. Rimarrà alle ulteriori indagini di precisare i La prima parte di questo volume tratt~ della dettagli .a ntropologici dell e diver e « varianti n fi iologia gènerale, fondamento n ecessario .Pe: isolate dal Barbàra: il quale , p er intanto, può ben avocare a sè il m erito di aver m-esso, coni prendere i fenom eni ch e. sono espress1.on,i finalmente , ordine n e] mare magnum delledella vita 11ormal e e patologica: le propr1eta 1rtorfoloo,ich e e fi sico-chimich e gen erali , le so- costituzioni um.a n e e di aver dimostrato biotai1ze c~stituenti dell 'org.anismo, le azioni en - metricamente - e quindi in maniera inoppuzimatich e le attìvità vitali elem entari, l 'azione o·n.a bile - l 'intimità di rapport·i' ch e uniscono degli stim'oli, le dottrine gener.ali sul fenomeno tipo umano medio alle sue varianti e que· ste varianti fra di loro. dell a vita. .. . Con la seconda parte, l 'A. entra nella f1s10A. Pozzr. logia special e, studiando le f~zioni degli organi della vita animale , dapprima quelle ge- L. LATTES. L 'individualité du sang en biologie, n erali del sistema n ervoso e muscolare, pasen clinique et en m édecine léga.le. Un vol~ sando poi agli org,a~i dei sen si . ed al sistema in-8°; di 320 pag., con 66 fig. Masson ed., n ervoso (midollo spinale, centri bulbo-protuParis, 1929. Prezzo 1Frs. 50. b eranziali , cervelletto, cervello, sistem.a autoInteressante questione questa. dei ~ruppi san~ nomo). . . . L 'esposizione è chiara e ~11np1da, gua~e s1 t>o·ui,çrni che iniziatasi come biologia pura, s1 convien e ad un 'opera essenzialmente. de~1cata è poi dimostrata di un gra.11 d.e v.a lore pratico. ao·li studenti ma questo car.a ttere didatti co è - basti p ensare a lla tr.a~~us1one d.el sangue. ed ~ ' l. un preg io anch e per il medico che v_og .1a, co~ alla ricerca della p~ternita - e d1 g:rande ~m essa tenersi al corr ente delle questioni e dei portan z.a n ella biologi.a per ~o st:u~10 spec1.alm en te dell '·eredità e della r1part1z1one antromoderni con cetti di fisiologia; e~sa, d~ .f~tto: pologica dei gruppi sanguigni. tien e conto anche delle più recenti acqu1s1z1on1 L 'op era del prof. Latte , ~~e comparve da...pdella patologia ch e han;no un riflesso n ella fisiologia (p. es., le teorie .s ullo « ~hock », le J>rima in italiano (1923) e poi in tedesco (192n). ci si presenta qui in lingua f~ancese, ;natural~ discu ssio:ai sul centro del linguaggio , ~cc . ) . Speri.amo ch e il secondo volum e venga P.re,- m ente accresciuta in armonia con i nuovi tud1 ch e i sono venuti accumulando sull 'arto a completare questo utile tr~ttat o a c~i e gom ento. . da au o-ur.ar e la più ampia diffu 1on e. fil . Dopo un 'introduzione in cui d~ i. c?nc~t~1 ~f . BARBÀnA. I fondam enti della Biotipologia o·en er.ali ] 'A. si occupa dell e reaz1on1 ind1v1iimana (Il tipo umano m edi? e le su e v~ duali . d~l sangue n ormale, dell 'ereditarietà e~ rianti ); Sistematica introduttiva_ allo stri.dio individùa lità del san g ue, passando a ll e. app11~ della costituzione e dei 1·apporti fra costitu- cazioni clinich e e m edico-legali. Descrive poi zion e e malattia. Un vol. di pag. v1r1-122 , minutaim ·e nte la tecnica dell e r eazioni di indicon fig ure. Milano , I stitl1to Editori.a le scien- vidualità . Seo-ue un 'ampia bibliografia, eh~ tifico, 1929. L. 25. comprenide pagine fitte , in cui 31 I.av·or1 sono dello stesso A. A poca di stanza dalla pubbli.cazione ~i un Oltre .ai pregi del] ' e posizione, q~·est? libro interessante studio n el quale viene analizzata d el prof. Lattes h a quello di es er e 1 unico c~e tratti a fondo la questione. (1) Si prega d'inviare due copie d ei libri di cui si desider a la recen sione. fil. I
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[ANNO
E.
XXXVI, NuM. 50J
SEZlONE PRATICA
Mf:~·ER· e E: S ciiwEIDLE.R.
Lehrbiich der Pliysik fur l'v! ediziner, Biologen und Psycliologen. V edizione. Un vol . in-8°, LECHE R,
.
di 469 p ag:, con 52± fig. , rileg.a lo. G. B. Teubner, Leipzig· u. Berlin, 1.928. Prezzo M. 18. L 'esatta cono cenza d ella fi si ca è diventata una n eoessità p er il m edico , ..per poter e comprender.e, si.a le leggi biologiche gen·er.a li , sia moltissim·e a·p plicazioni pratiche. Un ottimo libro., per quest0 scopo , ci è fornjto d a] manuale di Lech er , rimaneggiato, dopo la morte di questi, d.a Meyer e Schw1eidler , entrambi professori di fi ica all 'Unive,r sità di Vienna. Dopo una bre ve introduzione, g li AA. tra ttano la m eccanica, l 'a cu stica, il ca lore; più ampio è lo studio d ell 'en er g ia raggiante e specialmente d ell 'elettricità, e se n e c~mprendono le ragioni quando i pen si alla grande impor. tanza ch e l 'una e l 'altra hanno n ella fi sica moderna, ch e h.a rivoluzionato g li antichi con~ cetti. L' elettrochimi ca , la teoria d egli elettroni , i r.a ggi Ront.gen , la radioattività trovano qui il ]oro posto . L 'esposizion e è lim·p:id.a ,\ chi.are ed evidenti sono le figure; le poch e formul e m a terr1a ti che non osta.cola n o la co·m prensione d e] te. to di qu esto libro, di cui è vivamente consig liabile 1.a l ettt1r.a ad ogni m edico e biologo colto. 1
1
G.
Viaggi ed escursioni scieritifiche di Lazzaro Spallanzarii. Un vol in-8°, di P1GHINI.
441 pag. , con d ocumenti inediti ed illustrazioni. L. Cappelli ed. Bologna, 1929. Prezzo L. 40. Il prof. Giacomo Pi ghini , psichi.a tra e biologo insig n.e , h.a .raccolto con amore e pazienza Je relazioni d ei vi.aggj chie La,zz,aro Spa]}.a11zani h a fatto sul Lago di Como , n·ell 'Appe nnino , n ell a Svizzera, alle Due Si cilie, in Oriente, ecc. e le presenta in qu.e sto volume, precedute da una pre f~zi one d el prof. G. Bilancioni. Mente avida di aper e, n on·o tante le difficoltà ch e a llora si avevano per i viaggi, lo Spallanzani peregrinava in Italia ed all 'estero , raccogliendo dati , idee, os ervazi on i ch e poi e la bor.ava n ella pace d ella piccola Scandiano. E n e scriveva in una pro a limpida e pura cl1e i legge empre con diletto, ancl1e e qualch e volta ha perduto I 'interesse tecnj co. Util·e e simpatica opera questa d el prof. Pighini, di m ette:ve a1norosam ente e paziientem ·e nte in luce· (1e la paz ien za si indovina dalla ricca bibliog rafi.a riporta ta) qu·e sto l.ato d..i una de ll e più g·randi fig ure d ella scienza italjana. L'o1pera, ch e i pre enta in b elJ.a edizione u ca.r ta di lu so, S'i Jecrge con vivo piacer e e con orgoglio di italiani.
fil .
C)
~'±tJ
A1 ethods and Problem s of · J11edical ·Eduèation (Foarte~nth Series)., Un vol. in-±0 , di p ..207, con tavole e figt1re. Th e Rockefeller Fondation ; New York (Broad,vay 61), 1929. Continua la pubblicazion e d ei m etodi e pro~ blemi r elativi a ll 'inseg n.a m eri to m edi co , esegiui1ta a cu ra d ella Fond az ione . Rockefelle r . P ossono tra r sen e insegna m·enti utilissimi , per l 'organizzazione di scuole e d ' j tituti , per la ela bor.azion e di programrn i di studio e per la attuaz ione pratica d e]] '.insegnamento. Il vol. 14° comprende tre m en1orie un po'· eterogen-ee : C. L . ·Scudd,er e N. Alli·son , Comesi raccoglie la storia cl i nic.a in un caso di frattura al Massachusetts Gen era] H ospital di Bos ton ; J. Grant, La· Scuola d 'Ig ien e pubblica e di m edicina preventiva di P echino (fondata cl.a.Ila Rock efe lle r); B. H oyer e A. G. 1\1:itch e11 , 1\{etodi d , esam e e di r egistrazione all 'Ospedale inf.antile di Cinc innati . A. P .
ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSl IX Riunione del Gruppo Cent1·0-Meridionale-Siculo della Società Italiana di Radiologi~t Medica. P~lermo, 9 o l tobre J 929-VII.
1
fil.
l t.'.
R u s1 riferisce su alcuni dettag·li di indole tec11ica sul tema cc Sl1lla p cr ce11Lu ale di complessi priméµ'i accert abili radiol ogicam enle fra la p opo1azion e i11fantile di una zon a rurale », e sp ecial111e11te sulJ a linea 1;ap ill are e lii uo ignificato clinico ; sul b ulbo della ven a azigos; e su ll 'omllra corrispo11dente al lobo m edio ch e sorpassa la li11ea 111~) <li a 11 a ·lRll:t colon11a ,·e rlebral c. 1\. nNONE cr ede di Ull fl scis nri te eh.e
vedere i11 tale li11ea l ']nizio di co rrisp o ndere hJJe al prìn10 per1odo d ella t uber col osi che com i11ci a ad interessare l a trama conneittivaJe, prin1a ch e compaia il co111plesso primario il quale, in questo caso, rappresen lerehbe il secondo p eriodo a11at-0mico e r ath_olog·icc, dell a localizzazione tor acica della l ubr.rcolosi. B usr i ir.11tra ltien e a lungo sulla tecnica della colerjs tog·r afia col 1ne Lorlo proprio. Fre1 dono· par te a lJ a rlisc 11 sio11e 'f .\i\ DOJA , CASTRONovo, ARi~ONE. 1
A ·; i\'J~ P.
t r atti.i dell'Idio/ i_oo schelelri< o
Il i po rta al c11ni casi cli11 ici e co11cb i ude ch e lo .. ch el etro d eve' c011siderarsi com e un is le1na di correlazion e autonomo ch e ri ceve, sin clal mom e11t o del cor1.cepimen lo per i cara tteri fissali n el ger1ne, un 'impronta sp ecial e ch!e -car a t terizza 1'idiotipo, impronta ch e, nei casi da lui illustrati, si rivel a con s timmate raàiologicam ente dimo. trabili accanto alle quali si d eve amn1ettcrc che r sist a anch e u na costi Luzion e fi s ico-chintica-b iolog·ica ben d e terminata. In ques ta impron lo. primitiva non dobbia1110 riconoscere uno dei fa tt ori cos~ ituzionali ch e danno ragione dei proce si evoluti"i e patologici dello scheletro . C:o1:cezionr, con1e i Yerte, l'en di\ersa da quell:-i
1844
IL POLICLINICO
attualmente seguita dai racliologi che considerano lo sc.Leletro come un tessuto di sostegno destinato ad adattarsi alle esigenze d egli organi stessi. Tale autonomia sclieJ.e trica comincia a rivelarsi durante la vita intrauterinél\ e, se accanto alla st enosi mitralica si riscontra un vizio teratologico della, colonna cervicale, se nel situs inve rsus si riscontra una schisi sacrale, se in sogget ti co11 schisi sacrale si rjscontra una sindrome ipofisaria od uno st ato emofiloide si deve concl1i ud ere e ch e dt1rRr1te la vita in'trauterina p er errore cli evoluzione nel corrispondente foglie t~ to, lo sch ele tro può, inclipendentem.ente dallo . vjluppo degli al tri organi appartenenti ad esso O· ad altri foglietti, riportare degli errori di sviluppo che cos tituiscono p oi d ell e stimmate proprie. (Palerm o), riferisce sullo xeroderma pigm.entoso e la su a importanza per la q11estione della ipersensibilità individuale di fronte ai raggi e JJer la ques tione della p a togenesi de1 tumori.
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Società di Coltura Medica Novarese. Seduta del 7 ottob re 1929. Presidente: Prof. L. BACIAI.LI.
Sindrome da ipertensione cranica. Dott. G1usEPPE VERCELLI Presenta un malato il quale mostrava u11a complessa sindrome du ipertensior1e cranica con piccoli segni cerebellari, in cui una terapia di iniezioni endovenose di ~oluzione ipertonica ha determinato la sco1nparsa (lella sindrorr1e ipertensiva mettendo in evid enza si11tomi di probabile tu~ore cerebellare.
L'encefalografia.
B ERETVAS
CoLA (Paler1no), riferisce sul granuloma della tibia (o ascesso del Brodie).
D 'l sT.Rl \ illustra un caso di esostosi osteogenetiche multiple con alterazioni metafisarie ed encondriaci multiple ch e classifica nel quadro d ella disco11droplasia. COTTONE inostra i radiogrammi riguardan.t i un caso di djverticolo duodenale in duodeno libero. Tale associa zione di anomalia non era stata · mai registrata nella letteratura della radiologia addominale.
LA
dà il rendiconto di cinque anni di Radiun1-terapia (gennaio 1924-dicembre 1928). FERLA
GAHGIULO si occupa del quadro radiologico del colon d estro nello svuotamento rapido dello stomaco. Espone un quadro radiologico del colon molto frequente che so.m iglia molto alla colite ulcerosa, ma che non ha i caratteri clinici ed è soltanto l 'espressio•n e di uno stato di lievissima infiammazione che si può dimo Rtrare radiologicamen te in molti casi di svuotamento rapido dello stomaco. Riferisce sul tratlamento Rontgen cli plerizio .c:ecidivante degenerato (tipo Baas), e su la iridociclite t11bercolare trattata con i raggi Rontgen. A1nALI si intrattiene sulla differ ente distribuzione d ell e cis ti di echinococco nei vari lobi pulmortari sia perifericamente sia centralment e, con lrariameu te a quanto è sostenuto da vari autori che le cist i iclatidee nei polmoni si trovano speci nlmen te alla base del polmone destro . Presenta vari casi. · Si intrattiene inoltre sulla echinococcosi secondnria con diffusione di cisti figlie per via dei canali mucosi e descrive un caso di diffusione secon ci aria in seguito a rottura di cisti idatidea prin1itiva del polmone. · GALTFT si occupa della linea capillar e nel campo polrn onare destro.
riferisre sulla importa11za d el pneumoperitoneo n ella diagnosi differenziale tra cisti ovarica e p eritonite tubercolare - forma ascitica. VITA
GnEGORIO riferì ce sulle spondiliti infettive . R17.zo . . i occupa dell'utero.
ul la Curicterapia del cancro A.
Dottori G. VERCELLI e E .. G1UBERTONI. Discutono del nuovo mezzo diagnostico utilizzato i 11 neuropatoiogia ~ s ulla falsariga di radiogramn1i presentati discutono le caratteristiche di tale inezzo e le u tilità ch2 da esso n e possono venire.
Frattura del bacino. Dol t. R1 NALDO R1NALDI. - Presenta tre casi di frat t11ra del baci 110 con rottura dell'uretra; discute del meccanismo di produzione, delle caratteristiche clinich e, delle complicanze che interven gono facilmente per l 'azione complessa del trauma ch e non agisce soJrtanto sulle vie escretor ie ~nferiori ma an che sulle superiori e sopra gli elementi nervosi cl1e presiedono alla funzione dell'apparato n r1n ~~rio. Espune la tecnica d egli interventi necessari nei casi simili , e si soffer1na sull 'importanza medico legale ~ dei traumatismi dell'uretra e sulla valutazione del dannu relativo.
Calcolosi biliare e cancro. ~rof.
O. C1POLL1No. - L'O. espone un caso cli11ico di ·una g'iovane donna di 28 anni operata di colecistectomia per calcolosi. All 'esame ~stologi co trovò il colletto . del cis1tico invaso da un incipiente can cr o . Trattando del momento e1~iologi co, stimolo meccanico ripetuto, quale fattore della formazione del cancro nélla colelitiasi, e fatto un parallelo colla minor frequenza del c~ncro nella calcolosi r enale ritiene corrispondente a veri~à 1'3sferti"J di quegli autori che ritengono questa maggior frequenza essere attribuibile anche all 'alterata co111posizione della bile. Però ricorda come il fattore « terreno » debba essere considerato quale fattore predominante. Ambedue: sti1nolo cronico e terreno preparerebbero la via al! 'attecchimento di quel virus ancora ignot'o che sarebbe in ul~ima analisi la vera cau sa del cancro. Le moderne concezioni della patogenesi del pemfigo. Prof. ARTOi\I. - L 'O . tracciati i quadri clinici dPlle varie forme di dermatosi bollose, si soffer1na -a trattare d el complesso problema del1'eziopatogenesi del pemfigo volgare quale appare dopo le più recenti ricerche sull 'argomento. l\icordato il valore fondamenlale rlegli stuai del Rcdaeli ed i numerosi dati sperimenfali che inducono a con siderare il microrganismo isolato e coltivato da tale O. come l 'agente patogeno del pemfigo; tratta dell 'azione che nell 'insorgenza
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SEZIONE PRATICA.
di tale dern1opati a, secondo alcuni studiosi, esplich er ebbe lo streptocco e, sulla base di casi personali che ill11stra, conclude che tale germe possa avere un 'azione i1on nel determinare l 'insorgenza del pemfigo volgare, ma nel determinare la trasformazione di questo in p emfigo. vegetante . Trél!tta poi del! 'importanza delle modificazioni del ricarn1Jio del NaCl nel pemfigo ed espone i risultati di ricer che personali che conferman C\ esister e in tale· malattia uno squilibrio di ricambio idrico e sali ne €. cioè una tendenza all 'edema dei tessuti ed una r itenzione dei cloruri . Parla infine d ei rapporti esistenti tra alterazioni delle gl a11dole gen~tal~ e . perr1figo e prese11ta i preparati istologici cli ovaio di due donne morte di J)emfigo che conferm,an o i reperti del Martir1olti e cioè l 'esistenza in tal~ gl andol e di una atrofia e sclerosi intensissima con vera trasformazione fibrosa del parenchima. Discute l a importanza di tali diversi reperti e si sofferma specialmente sul quesito se le alterazioni osservate si ano primitiv~ o secondarie se cioè siano la cau sa del Ia dermopatié\ o la conseguenza cli questa. Le dermatosi bollose nefl' infanzia.
Prof. P. FoaNARA. L 'O. n1ette i11 evidenza le particolarità fisiologich e della cute nel b ambino, rispstto all 'adulto, la n1aggior freque11za e facilità della forn1azione in esso di bolle cutanee, l 'nssenza o l à rarità nell 'elà infaTutile della forma del pemfigo vero deJl 'adult o . Esp on e una cl assifirazione delle forme bollose d ell'infanzia in: 1) dermatosi accidentalmen te bollose; 2) der1natosi essenzialme11te bollose: a) cl 'origine artificia,le esterna; b) d'orig ine interna; · e) d 'origine infettiva no ta; d) d 'origine sconosciuta che suddivide in eruzioni polimorfe t d eru zioni bollose .m onotrofe. Si soffer1na a discutere delle forme del vero e proprio pernfjgo cong·enito, distrofia cutanea in rapporto all 'epidermolisi bollosa ereditaria, del cosidetto p emfigo epidemico, d el neonato ch e considera in rapporto con l 'i11fezione piodermica da com1111i piogeni c~t~filococco) da un lato e l a particol:lre facilità epidermolitica della cute infa11tile cla al tro l ato, e conclude proponendo la sostit11zione del . nome di « pemfigo epidemico d el neonato » con quello d i « dermatite bollosa piogenica del neonato e del lattante ».
18-1:5
mentazione del r~t~colo elas tico specialmente nel· la parte centrale del le chiazze. .L."O . . rél:vvicj~1a la forma osservata a quelle si· m1l1 già descritte· da 'fuccio, Martinotti Verrotti discute intorno alla posizione nosologi~a d i tali dermopatie, ~ con clude ·~onsiderandole varietà del li r h en e differenziandole dalle forme rii licl1enificazion~
a~omale .
La pratica della schiascopia.
DoLt . G. LonnoNr. L'O. espone i co11cetti pratic~ che servono p er la de terminazione obbiettiva del la rifrazione oculare col metodo dell~ schiascopia sia coll a neutralizzazione sia coll 'in .. versione dell'ombra .. Espone l e su e vedute facendone commento rig.uardo ~d un metodo c~e s'egu aglia all 'altro spe .. c1almente per · quanto riguarda l 'aggiunta di una diottria nrl caso cli m iopia, e 1a sottrazione di una, in caso di ipermetropia. Espone poi la pratica dell a schiascopia coi cili ndri .. Su di un caso di difterite vulvare.
Dolt. L .. GnEPPr. - L 'O . presenta l a fotografia della regione v~l vare di una bimba dì 10 anni in cui sono vis ibili deg·li elem enti cutanei grossi come un p isell o la cui natura fu dimostrata di origine difterica dalla cultt1ra in terreno di Pergola del n1ateriale preleva to da detti el ementi . Pure i l n1a.ter~ale prelevato dalla 1nucosa vaginale, ricoperta da essudato e quello prelevata dalla gola, semplicemente arrossa ta, ma senza placche o essud ato, seminalo in terreno di Pergola diede~ sviluppo a florjd e colonie di bacilli difterici. Alla prima visita la bambina nc11 si la1nentava che di bruciore vt1lvare, la gola era solta11to arrossata, sì da far pensare ad una ba-. nale vulvo-vaginite. L~ g uarigione si ot tenne con iniezioni endomuscolari di siero a ntidif~erico all a dose com, plessiva d~ 55000 V .. I .. Il pH urinario in gravidanza ed in puerpert(I.
Dott. T. MENEGHINI. - L 'O. ha praticat e nu111erose esperienze s11lla determinazione dell 'acidità « alLuale » dell ' urina (pII) in gravidanza e in puerperio n ormali, l e urine venivano preleYa le al mattino a, digiu110 ed in diverse ore della gior11ata; un 'apparecchio adoperato f1t il con11)ar atore di « Hellige ». Come valori medi i, l 'O. ha ottenuto: 1) i11 50 casi di graYidanza normale (ul timo lri111estre) pH 6.4; 2) in 20 controlli (nullipare, ad apparato genitale ir1tegro, all 'infuori del periodo mestruale) pH 5.7; 3) i11 30 casi di puerperio: pH 6.2. I dati ott enuti fino a questo punto dim ostrerebbero di conseguenza una « minore acidità di quanto si osserva nello s tato normale » essendo stato trovato nei soggetti non gravidi e Ioni ani dalla mestruçi.zione, un pH medio di 5. 7 di fronte al 6.4 ed al 6.2 osservali in g ravfdanza ed i11 pt1erperio. Questi s tessi dati 1~on trovano cor ... ri p ond enza in quelli ormai noti e riguarùa11 ti la cc riserva alcalina » n el angue; per questi ultin1i 1 'acidità in gravidanza appare invece au .. mentata. IJ Segretario: Dol t. RrNALDI RrNALDo. 0
Su di una particolare forma di lichen delle regioni scoperte.
Dott. LUIGI FERRERO. -- In un individuo di 38 an ni senza note clin~che particolari è stata osservata u11a affezione cutanea avente sede alle mani Ed al viso, car atterizzata: i11izialme11te dalla comp~rsa di J)iccole p apule miliariforn1i insorgenti co11 i111tenso prurito, s11ccessivamente da chiazze infiltrative, dure d i dimensioni diverse, di col or biancastro, con avvallamento centrale piano ipercromico. Istologicamente si ha in corrispondenza del cercine p eriferico un 'infiltrazione prevalentemente linfocitaria, a carico dello slrato papillare e soltopapillare si ha scarsa i11filtrazion€ , fram -
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IL POLICLINICO
1846
[ANNO XXXVI, NuM. 50]
APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DIAGNOSTICA. ·
CASISTICA.
Il colore delle palme come mezzo diagnostico.
Un caso di agranulocltosi.
Secondo W . W. Duke (A rch. oj intern. medicine, ott. 1928) il confronto del colore delle palme di un .m alato con quello di un individuo normale permette di riconoscere se il p·a ziente è affetto da pletora o da anemia, con una pr·e cisione che potrebbe rivelare persino l'aumento o la perdita di 200 eme. di sangue. L 'A. h.a scelto la p.a lma per il suo colore notevolmente costante nelle condizioni consuete, il ch e dipendere bbe dal fatto che la palma prende scar sa parte alla r egolarizzazione del calore e cambia molto m eno di colore che non al tre parti, sotto l 'influenza d ella temperatura, dell 'esercizio, delle emozioni. Il rnedico può incominciare a confrontare la propria palma con qu·e lla di individui giovani e sani, per vedere se la sua palma è normal e; in caso contrario, sceglierà qu·e lla di
.altri.
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La palma d el maJ.ato e quella dell 'individuo di confronto, in piedi q_d a sedere, vanno tenute all 'altezza della punta cardiaca, in posizione semiflessa, fino a eh.e si osservi ch e il color e non muta. La pelle non deve essere tesa. Il colore delle palme, secondo I' A., non è influenzato ch e dall 'anemia o dalla pletora; il -confronto fatto prima o dopo la trasfusione sarebbe una g uida sicura per decider e se la quantità di sang ue iniettata è sufficiente. La presenza di macchie bianche o rosse può disturbare, ma b.asta elevare le ·mani un po' al disopr a d ella p unta cardiaca per vederle scom• par1re. Diffi coltà di apprezzam.ento o risultati inesatti possono aversi per: ittero, cianosi (morbo di Raynaud), desquamazione dell a cute, a lcune dermato si , stato di « shock », sincope, anemia .p erni e iosa. fil.
Glicemia e pelle. La determinazione della g licemia è assai importante per lo studio completo degli individui affetti da de rmatosi; in molti infatti si trova ·elevata. Il san g ue deve . esser e pr·elevato a digiunò , e si d eve fare la distin zione tra sangue venoso e san gue capillare. Rost (Deut. m ed . Woch ., vol. LV, n. 5, febbraio 1929) ha notato ·una glicemia elevata n el1'in tertrigo, frequie nte negli psoriasici e nei furuncolo i. Invece lo zu cch ero sanguigno era en sibil1nente normale n ell'eczema seborroico, n ell 'acne e nell'eczema vero. i ha, n ei casi di dermatosi ipergl'icemizzante, un arande ,·antaggio ad istituire una cura in ulinica. L. ToNELLI.
:È stato riferito recentemente un caso inte-
r essante da Behamon, N,o uchy e Sudaka (Bull. de la Soc. fl op. de Paris, 22 luglio 1929): è bene ricordarlo n elle sue linee principali. Una donna di 37 a . è colpita all 'improvviso da febbre, brividi e cefalea, con astenia profonda. La p . aveva, in preceden za, sofferto varie volte di poliartrite reumatica ed era da 5 anni affetta da insufficenza mitralica. L 'E. O. dette 1'. 39°, P. 128, R. 28; abbattimento notevole. Sull 'emitorace sinistro si notarono delle bolle grigiastre , g rosse come un pisello; simili bolle al manul}rio sternale, confluenti in strie orizzontali , riposavano su una piastra rossastra eresipelatoid·e di cm. 8 x 1. Una bolla isolata nell 'ascella destra. Null'altro sulla cute, eccetto bolle, simili alle descritte, sul contorno del1'.ano. La gola è arrossata, si ha angina discreta con una bolla biancastra sul pilastro anteriore . Non adenop.a tie. Milza norm.a le, fegato un po ' g·rosso. Segni di insufficen za mitrali.ca. Albuminuria lieve, pressione arteriosa no-rmale. Le bolle cutanee e perianali, I '.a ngina , lo stato infettivo acuto , l 'abbattimento estremo senza pallore, senza emorragie fecero pensare alla agranulocitosi. L '·esam e del sangue confermò la diagnosi dando leu copenia con assenza completa dei granuloci.ti (G. R.: 4:.290.000. G. B.: 4:000. Formula: un solo polinucleare n eutrofilo, mal lobato nel nucleo , pallido; 41 lin•fociti , 18 m on onucl eari medi, 33 g ra ndi mononuc le.ari, 7 monociti. a gr.a nuli azurrofil i fini). Clinicamente si ebbe ·un progressivo aggrav.am·ento della dispne.a, tachicardia e diarrea fino a 30 scariche giornali·ere. Dopo 6 giorni le bolle g r igia·stre confluenti della r eg. ste1nale dette ro una ulcer azione necrotica; d o11r pochi giorni subirono la stessa sorte le altre in altre r egioni . Comparve bilirubinemia senza ittero clin icam ente manifesto. In dieci giorni, 1
obitus. Il quadro clinico ed ematolog ico era comple to : sesso ed età; accidenti cutanei. e angina ulcero-necrotica; grave stato infettivo con ah battimento e prostrazione; ittero se non apparente almeno svelato da lla bili·r ubina serica; leucopenia con scomparsa dei granulociti, senza djminuzion e dei globuli rossi e delle piastrine, senza diatesi emorragica . Segu.en do a ccu:riatam ente le curve dei g lobuli rossi e bianchi gli AA. poterono assistere ad una caduta r egolare dei g lobuli rossi dei leu cociti e delle piastrine. Fu esperimentata anche la splenocontrazione alla adrenalina ch e verso il 15° e 25° minuto provocò una forte leu cocitosi sempre senza g ranulociti. L'emocultura fu n egativa ; anche quella di liquido pleurico ch e si presentò nel decor so. La velo1
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SEZIONE PRATICA
cità di sedimen tazion e fu rapida , ma si vide· .così rapida anch e in al tre forme morbose. Il coagulo dopo 24 ore aveva aspetto norm.a le. .La ten sione sup~rficiale. del siero san guigno fu trovata aumen tata. Ora poich è il Bégu et ha dimostrato ch e abbassando la ten sion e superficiale di un brodo di co1tura si diminuisce la viru}.e nza dei microbi, g li AA. avendosi qui il fenomeno p·r ecisamente opposto, si fanno I.a domanda se n on sia qu.e sta la ca u sa del la ma1igni'tà di questa affezione. L. TONELLI. Grlppe e agranuloeitosi.
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gue, del pus degli accessi, dei trombi _venosi trovati a ll 'intervento o all 'autopsia hanno rivelato 9 volte lo streptococco puro, 3 volte lo stesso ger·me associato ad altri anaerobi, 12 volte bacilli anaerobi Gram negativi, 4 volte g·li .anaerobi non sono stati potuti isolare, ma l 'esistenza ·d i suppurazioni fetide rendeva verosimile la loro esistenz.a, 4 volte solamente erano in causa solo anaerobi ; 3) La patogen·e si venosa della . setti cemia è confermata dalle constatazioni operatorie .o n ecropsiche, mostr.a nti l'esistenza di trombo-flebiti infette, a lcune volte minime e clinicamente difficilmente rilevabili; 4) La. diagnosi spesso è difficile. Non si attenderà il segno classico della corqa venosa . dolorosa lungo il bordo interno dello sterno cleido-mastoideo, segno tardivo e fallace; il sintoma capitale è il brivido tardivo, che .insiem.e ai segni locali, p ermette di precisare il lato. I risultati dell'emocultura confermeranno ulteriormen te il diagnostico; 5) La prognosi dipende dal germ e in causa, dalla precocità dell 'intervento, dall 'assenza di n1etastasi , sopratutto polmonari o articolari . Nell'insieme l'intervento chirurgico p ermette, anche n ei casi gravi, ·d i sperare ]a g uarig·ione delle setticemie post-anginose, a condizion e di essere praticato precocem ente.
Benatt e Pfe uffer (llfiinch. lltfedizin. Woch., n . 31 , 1929) citano un caso di grippe m a ligna , .a decorso letale, con lesioni gravi a carico -0.ell 'apparato respiratorio (bronco-polmonite e _pleurite emorragica); l 'esame del san gue dava · un 'accentuata leu copenia (2500) con n etta linfo-m qnocitqsi (88 %) ; il numero delle piastrine -era normale . L 'A. ritiene ch e il quadro agranulocitico possa considerarsi come espression·e di un pro.cesso infettivo tossico g rave, pur non n egando la possibilità ch e talora si presenti come m a- · lattia essen zia le (Schultz). (N. d. R. Il caso su riferito rappresenta il quadro più elevato di qu el danno midollare A. J-> • ..ch e si rinvien·e con grande frequ en za n el corso -della g rippe, com e è noto da tempo e com e TERAPIA. noi stessi abbiamo potuto constatare in per·sonali ricer ch e) . Il bicarbonato di soda nelle dermatosi pruriginose. V. SERRA e G. DE BoNIS . Setticemia post-anginosa.
Frae11kel dìmostrò n el 1925 ch e nelle piem ie post-a nginose, si poteva spesso incriminare una trombo-flebite delle piccole ven e di -comunicazione tra la circolazione amigdalica .e le ven e facciali e giu gula ri , e d appunto ques te nozioni teoriche IJ)Oritaron.o .a p.r e·c oniz.zare la legatura profilattica di questi vasi p er -evitare le setticemie gravi. In 32 casi di questa grave affezion e Kissling .(A1iinch. M ed. Woch ., n . 28 , 1929) ha prati.cato 27 volte l 'intervento , otten endo 13 guarigioni. L 'A. p ertanto, su questo num ero , relativamente con sider evole, di malati , h a potuto precisar e a lcuni punti importanti diagn ostici e "terapeutici: I ) Clinicam ente è stata notata a umentata i.a frequ enza delle setticemie postanginose. ·L'affezione colpisce spesso soggetti giovani e Tesistenti ; sovente segu e ad infezioni tonsillari ·O peritonsill.a ri , sopratutto ag·li accessi amigda·1ici mal drena ti . Qualch e volta l'an gina h a pot uto preceder e di parecchi giorni , fino a 2-3 -settima n e, la setticemia ed un trattamento lo,-cale accura to dur.ante questo periodo può es-sere profilatti co ; 2) Batteriologicamente , gli esan1i del san•
Godinho (S chweizeri:, ch e m ed . Woch., volum·e LVIII, n. 43, ottobre 1928) 11a esperim entato il bicarbonato in molte affezioni pruriginose con ottimo effetto. Speci.almente notevoli furono i risultati in un caso di urticaria crani.ca; m.a an ch e in forme di eczema, di prurito senile i risul tati furon o buoni . La dose del medicinale fu di un cu cchia ino da caffè tre volte al giorno. Però in questa forma produce spesso n.ausea e vomito. L 'A. pratica perciò la via endovenosa a dosi variè da 1 a 20 cc. di un.a soluzione al 3 %. (N . d . R. Ho potuto sperimentare questo metodo in un caso capitatomi all 'ospedale di S. Spirito in Sassia . Anamnesi , bimbo di 15 a., sano , gentilizio n ega tivo, non ebbe malattie degn e di nota, eccetto frequen ti tonsilliti . Da circa due anni and.a va soggett o a urticaria con pou ssées eruttive assai frequenti sebben e n on molto tormentose . Vari dermatologhi emisero concordem ente la ·diagnosi di urticaria cronica , tutti i rim edi del caso furono esperim entati senza vantagg·io, solo dal Ca Cl2 ebbe qualch e b en efi cio. In ospedale gli si sommini trarono 3 cu cchiaini da caffè di bicarbonato pro die otten endo in 3a. giornata la soppre ion e quasi totale della eruzione, solo n ei giorni su cces-
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IL POLICLINICO •
si,·i s i ebbe qualche nuova poussée, nla assai pallida e con elementi en ormemente scarsi. In i oa. g·iornat.a sorse nausea e vomito spiccato ch e m i costrin se a sospender e il rin1edio, l 'eruzione scomparve. Quest o è quello ch e ho potuto osservar e e mi pare d ebba inclurre a d ulteriori prove d el m etodo).
L.
ToNELI~I.
Nel prurito degli itterici. ~ ·anzitutto n·e cessario rimuovern e la causa ,
ris tabil endo il d ecorso n ormale d ella bile. Fratt anto , i potr.anno m etter e in opera i segu enti m ezzi palliativi. Lozioni cald·e 3-4 volte al g iorno con aceto diluito a metà; asciugare bene e spolverare con: 1) Amido g·. 100; ~fen tol g . l ; oppure: 2) Ossido di zin co , · Talco , a na g-. 15; Acido salicilico g-. l ; Mentol cg. 50. Si può prescrivere: Cloralio g . 20; Aceto fenicato, Alcool canfor.a to, .a n.a g . 250; Nj samelina g . 30; Acqua g. 1000. Da u sar si per lozioni seguite da unzioni con \ 1.aselin.a m e11tolata. 01>pure : Acido fenico, Acido salicilico , an a a. 1; Acido tartarico g·. 3; GliceroJ.ato d 'amido g . 60. Con1e cura intern a, vanno b en e le pillole di Bromidrato di chinino (cg . 5) con estratto di valeriana, q. b. Una p rin1a d el J)a to del n1ezzogiorno e d ella sera. R egime latt eo-vegetariano; i1on tè, 11011 caffè . Riposo fisi co e morale. (J orirri . des praticiens, 20 a1)r. 1929).
fil. · Nel prurito vulvare. L e cau. e piiù fr1e quen t i , secondo A. Labl1ardt (Z erit r. f. Gyn., n. 4, 1929), sono: 1) affez ioni vulvari locali con n1acera ziono d ell 'orificio ,raginale, d ov·u te sia al la le ucorrea , sia a d una mal.atti.a gen erale : diabete, colemia ; 2) lesioni sa.lpingo-ovarich e con leucoplaia vulvare consecutiva ; 3) turbe di origine nervosa o psichica . Il prurito vulvare perciò non d eve mai essere c on iderato come una malattia a sè, ina solam ente come un sintomo . Più sp esso è in dipendenza di un catti~o funzionam ento d ell ' ovaio o d.el pancreas; 1n particolare ad una leucoplasia può unirsi . la Kr.a urosis vulvae, a n ch' essa dipendent e d.a insuffi cienza ovarica. . Il trattamento d el prurito vulvar e d eve esser e quindi rivolto sempre alla malattia causale, per ò ovente esso rimane sintomati co . 0110 co11 igliabili semicupi e docce fr edde, 111a so1)ratutto la sera prima di coricarsi, pe1111ellature con soluzione di nitrat o cl 'argento al 2-5 ~b ed a1)plicaz ion e di JJa_t e naftolate al 50 %·
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RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO La vigilanza dell'esercizio delle professioni sanitarie e affini. Fra le disposizioni legislative che interessano la vig·iJanz.a sull 'eser cizio delle professioni sanitarie, m eritano speciale menzione quelle sull.a .denunci.a degli aborti, sull'esercizio ostetrico e sulle ~ase di cura, pensioni per g·estanti, ecc., perch è esse si inqua·d rano nel vastoprogramma di politica d emografica e di difesa sanitaria d ella ra zza t enacemen te perseg·ui ta dal Gov·erno Nazionale . P er analogia dobbia mo a n ch e a ccennare a lle n orme r elative al commer cio d ei presidi m edici e chiruTgici, lJOÌch è, se esso non rappresenta una vera e propria attività professionale sanitaria , pure la sua disciplina integra e completa le altre disposizioni aventi finalità di politica d emografi oa . Tutte queste disposizioni sono comprese· n ella leg·ge 23 g iug no 1927, n. 1070, e nei relativi r ego1amen t i 6 d·e oembre 1928, n. 3112' e n . 3318. Deriunzia degli aborti. La dent1nzi.a degli aborti è prescritta dall 'art. 9 d ella legge 23 giug no 1927, ch e sostituisce l 'art. 55 d el TestoUnjco delle leggi san itarie. E sso fa obblig·o agli eser c·enti la professione di m edico-chirurg·o di d enunciarè in m odo circostanziato al medie<> pro,rinciale , entro due giorni, ogni caso di aborto per il quale abbiano prestato la propria opera, o del quale· siano venuti comunque a conoscenza n ell 'eser cizio d ella professione. Le modalità d ella d enuncia sono stabilite dall 'articolo 1 del r·egolamento 6 decembre 1928, n. 3112 , p er l 'esecuzion e d.ella legge 23 giugno 19,27, il quale prescrive ch e n ella denuncia devono esser e indicati: , 1) il cog nome e nome ; l' età; la pro,~en ien za e il domicilio d ell.a donna; 2) se l'intervento d el sanitario d enunzianteè stato richi esto prima, durante o dopo l 'aborto, e se egli ha prestato l 'opera sua al domicilio d ella donna od in quale a ltra località; 3) la d ata d ell'aborto e se questo è statos pontaneo o provocato e compl,e to o incompleto; 4) le cau e ch e, secondo scienza e coscienza, possono aver d eterminato l'aborto. Se q1:1esto fu provocato a scopo m edico , d evono in: dicarsi i nomi d ei medici ch e son con,renut1 n ello stabilirne l'indicazione, e quali n e siano • • • • stati esattamente i mot1v1; 5) la natura d ell'intervento, non ch è tutte le osservazioni ch e il m edico ct1ra nte e i consulenti cr ed ono fa r e p er n orma d el m edicoprovinciale; . 6) il cogn om e, nome e residen za d ella l~ ,,atrice ch e h a a s istito la donna, o ch e è ricorsa all'opera d el medi co. d enunziante, a n?rma dell 'art. 10 della r1t;ita legge 2:3 g iugno 1927. .. I r11oduli per la d ent1n zia ~on forniti da11~
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SEZIONE PR,c\TlCA
prefetture ed il contenuto di e ~a deve r estar segreto. Con1e si vede, la denunzia deve esser precisa e circostan zi.ata, per modo ch e, dal su0 esame, il me dico provinciale sia posto in grado di rilevare se sussista il dubbio od il so'Sp etto di un eventuale reato, quando (il ch e .r aramente potrà accadere) non possa senz 'altro desumerne gli estremi d·el r eato stesso. Esercizio ostetrico. Necessario pr,esupposto della d enuncia degli aborti, ch e deve esser fatta esclusivamente d.ai m.e dici , è ch e questi ultim·i siano sempre tempestivamente avvertiti anch e di quei casi di a b orto ch e caid ono ini2ialmen te sotto l 'osservazion·e d elle levatric i. A tale scopo l 'art. 10 della citata legge 23 giu g no 192 7 dispon e ch e la l·evatTice ricorra al1'opera del medico non .a ppena n ell'andamento d ella gestazione o d el parto o d el puerperio r-iscontri qualche fatto irregolare. Essa deve perciò rilevare con diligenza tutti i fenomeni c h e si svolgono n ella gestante o partoriente o puerpera, alla quale presti la sua assistenza. Da tale obbligo di legge si deduce ch e non -solo ·le levatrici n on sono autorizzate di loro iniziativ,a ad interromper.e la gr.avidanza (n eppure se tale interven to appaia n ecessario n ell'inter esse della salute della donna), ma ch e d ebbono r icorr·er e all 'o·p·era del m edico ogni volta ch e cl.a ll 'esame della gestante si accorgan o di qualch e fenomeno ch e faccia preved ere la p ossibilità di un a borto spontaneo. In esecuzione del citato articolo è stato emanato il R . decreto 6 decembre 1928, n . 3318, c he approva ·il regolamento per l' eser cizio ostetrico delle levatrici ; le più importanti dis•posizioni in esso contenute rigua:v·a,a no : a) il divieto di praticare operazioni ch e richieda no l 'uso di strumenti chirurgici e di praticare operazioni manuali sul feto n ell 'uteifO . Le islruzioni in corso di preparazione indic h eranno le manualità consentite in casi di urgenza; b) l 'obb lig·o di con tro.Jlare la tempera tura <lell.a puerpera e di ricorrere a l m edico qu.a ndo questa superi i 38 gradi centigra di , e, man-cando il m edico, di farne d-enun zia al podestà ie all 'ufficiale sanitario; e) l'obbligo di ·da.r e avviso all 'ufficiale sanitario d elle cure prestate a donne colpite d a processo infettivo puerpera le e di atten ersi alle prescrizioni del suddetto funzio nario per le Telative cautele profilatti ch e; <I) l 'obbligo di ten er e separati _registri d ei parti e degli aborti , d.a presentarsi, alla fine di ciascun mese, all 'ufficiale sanitario per il visto. Alla fine di ciascun trimestre inoltre la levatrice deve con segnare i due registri all'uf·fici.ale sanitario , il qu.al1e trasmette il registro <l·e gli aborti al medico provin,ciaie e tratti en e l'altro. Il contenuto dei due r egistri deve rimanere segreto. Qu·esta disposizione integra quella r elativa all 'obbligo della d enunzia degli :aborti ed offre n1odo alle autorità sanitarie di 1
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esercitare un efficace controllo e di sco1)ri re eventuali violazioni delle norme di legge. Esei·cizio di case di cura medico-chirurgica, assistenza ostetrica, ecc. :È noto che talvolta le cosidet~e cc pensioni p er gestanti » sono i luoghi dove, sotto la discr eta apparenza di un 'assistenza curativa, si com·p iono atti illeciti a fine di in·t errompere la gravidanza. 1\ilolto opportunamente p er ciò l 'art. 13 dell.a legge 23 giugno 192 7, che ha sostituito l 'art . 65 del 1;esto Unico delle leggi sanitarie, san cisce l 'ob blig.o dell'autorizzazione prefettizia p er aprire e m.an·tenere in esercizio a mbulatori o case o istituti ·di cura medico-chirurgica o di assistenza ostetrica, ovvero case o pensioni per gestanti, ecc. Il prefetto ha anche facoltà di chiudere detti locali qua ndo risultino sprovvisti di autorizzazione o quando vi si con statino altre irregolarità. L 'art. 2 del regola m en to 6 decembre 1928, n . 3112, ch e sostituisce l 'art. 83 del regola mento g·en erale sanitario 3 febbraio 1901 n. 45, stabilisce ch e ognuno degli istituti di cura di cui all 'art. 13 d ella legge abbia t1n dottore in medicina e chirurgia, che n e (1ssume la direzion·e tecnica, e fa ob}?lig·o alle case o pensioni: per gestanti di tenere i r egistri dei parti e degli abor·ti prescritti dal reg·olamento per l 'eser cizio ostetrico delle levatrici . :È ovvio ch e rientra fra le attribuzio·n i del.] 'ufficiale sanitario i.J vigilare a ffin·cl1è gli istituti del gen.ere, esisten ti n el Comune, siano debitamente autorizzati e funzionino a norma del r·egolamento. R egistrazione dei presidl, m edici e chirurgici. La legge più volte citata (art . 11) fa divieto di n1ettere in comm ercio, sen za un.a speciale registr.azion·e da .pa-rte del Mini tero d ell 'in tern o, alcuni presidi medici e chirurgici. I presj di ch e sinora sono stati sottoposti a regist.razione (regolamento 6 decembre 1928) sono: i pessari ; . gli irrigatori, doccie, siringh e, it1suffiatori v.a gina li; le cannule vagina li; i disinfettanti e le sostan ze poste in comn1ercio con1e b attericide e germicide; gli appareccl1i di co11ten zione di ernie intestinali o di organi addominali. La registrazione è n egata quando i presidi medici ·e chirurgici vantino o siano ad essi a ttribuite proprietà anticoncezionali o i11tese a interrompere o a turbare il cor so fisiologico d ella gravidanza, ovvero proprietà od effetti che r echino in qualsiasi modo offe ~ a a lla morale e al buon costume. :È pure n egata qua n-do a detti presidi sono attribuiti effett i pr·eventivi o terapeutici speciali contro il ca11cro, la tuber colosi, il lu1p us, l'impoten za, Ja sordità , le ernie intestinali ed altre malatti e, ch e verranno d etermina·te con decreto d·el Ministerò dell 'interno, sentito il Consiglio superiore di sanità. Efficace complem ento di queste n orn1~ ò il disposto dell 'art. 16 della legge, che sottopo11e a licenza del prefetto la divulgazione, a nìezzo della stampa o in qualsia i altro n1ocio, di 0
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mezzi per la prevenzione e la cura "1_elle n~ia: lattie o di specialità medicinali, e d1 JJres1d1 medici e chirurgici, ovvero di ambulatori, case di cura, pensioni per gestanti, ecc. Parimente la legge ed il regolamento sulle specialità medicinali (art. 2 del R. decreto-leg·ge 7 agosto 1925, n. 1732, e;.,, art .. 3 del ~·egol~ mento 3 marzo 1927, n. 418) vietano la re~'l strazione e quindi la vendita delle specialitù medicinali che abbiano, od alle quali si attribuiscano, proprietà anticoncezionali o intese a turbare il corso fisiologico della gravidan za o ad arrecare, comunque, offesa alla morale e al buon costume. Come app.are evidente, le disposizioni di legge d elle quali abbiamo fatto cenno, .eh~ sono accompagnate anche da severe sanz1<;>n1 penali, costituiscono un complesso organico di provvedimenti intesi ad un fine ben determi:n,a to. Essi mirano infatti a rendere sempre più grave la responsabilità di quei .sanitari che dimentichi dei propri alti doveri , ·fa·voriss~ro in qualch e modo la delittuosa pratica d el procurato aborto, e tendono a COf?-battere così la diffusione di questa dolorosa piaga sociale, come la propagan.da p er la l imitazione d ella prole. A. FRANCHETTI.
POSTA DEGLI ABBONATI, L'acetato di tallio come depilatorio. -
AI dott.
N. d'O., d a A.: L'acetato di tallio non è sempre sicuramente innocuo e si r egistra qualch.e caso mortale dopo il suo uso che va perciò li~itato a fanciulli impuberi, di .p eso non superiore~ ~5 kg. ed in cui non si riscontrino disendocr1n1e pat enti od, in generale, notevoli alterazioni dello sta·t o di salute. La dose media è di 7-9 milligr. per kg. di peso coPpor eo, sciolti in acqua zuccherata, e va 0 mministrata in una volta sola. 1
V. Tinture per capelli. -
All'abb.
MoNTESANO.
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Le tinture per capelli e specialmente quel}e a base di par.a fenilendi,amina , sono . tutte più o m ·eno nociv·e per l,a p elle, su cui po·s sono provocar e d ermatiti talvolta gravi . Le m~n(} p ericolose sono le tinture preparate con acido pirogallico o con nitrato di argento , ma occorre sempre tener conto d,eJla sensi~ili~à . individu.a le.• :È b ene diffidare delle loz1o·n1 in commerc10. V. MoNTESANO . Al dott. S. A. : BoRDIER : 'Diathermie et Diathermothérapie. Parigi , Bail]ière. In italiano viene pubblicata la 2a. edizione del l(ow ARS CHIK tradotto da Vrn..t\LE e CH1ozz1 (lire 35), quello di BoRDIER (tre volte tanto circa). E. MILANI.
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NU:.\I.
VARIA. La prolificità delle classi povere. Il prof. J. W olf economista di BeT.lino, ha studiato la prog·.r essiva dimi·n uzione delle nascite tra il così detto proletariato. In Germa·n ia l 'indioe di na·talità tra le classi povere è ancora superiore a quello delle classi agiate , ma negli ulti1m i quindici anni è andato· diminuend·o , sia in senso assoluto che rela•t ivo, più rap1damente che nelle classi ricche. Alcun,e cifre mostrano chiaramente l 'andan1ento del .~eno·meno; I.' indice di natalità tra l·e cla.sis i agi.ate di Dresda n el 1905 os,cillava tra 15,8 e 16 ,3 (per 1000 abitanti); nel 1925 l 'indice medesimo nei quartieri più poveri della città si trova al di sotto di quella cifra, e cioè tra 12,8 e 13,6 . In Chemnitz n·el 1907 le classi agiate avevano CO•m e indice di ·natalità 21,5 m entre nel 1926 quello delle classi povere è sceso a 17,35. Per la città di Stuttgard.a si ha: . n el 1922, classi agiate indice di n . 13,1-13,6; n el 1926 tra la popolazione delle c lais si più pove·r e, indice di n. 12,3-13,9. Amburg o n el 1910 dava: classi agi.ate 11,1-13,6 e nel 1926 classi più rpovere: 11 ,9-15 ,2. Nel giro di pochi anni dunque le classi pover e, una volta assai ipiù prolifiche d elle agia·te, sono di ·cese ,a d un indice di n.a talità inferiore a quello tenuto ipocl1i anni prim a dalle classi ricche. Qualche co a di . ~imil e troviamo, sempre nello studio d el Wolf, per altre grandi città fuo1ri d e]la Germania. Sto colma nel 1911 dava com .e indice di natalità tra J.e classi agiate 17, 1; n el 1926 troviamo tra l e più pover e 12,1; per Oslo tPa le p·r ime si ha 17,9 n el 1910·, e tra le classi povere si è scesi a 15, 2 nel 1926; pei: Zumg o: n el 1908 in.di ce di n.atalit~ tra Je cl~.~s1 agiate 17,45 ; nel 1926 tra le classi povere I indi.ce oscilla tra 14,6 e 16 ,9; Praga "1el 1910 ha 14,5 tra le classi più ricch e, m entre n el 1926 ha 14, 2 n ei quartieri poveri. ,. . . P er . Londra si è osserva to che I indice d1 niaitalità prese·n tato dai q1;1.airtiei:i più pov~ri era sceso quasi alla stessa 1c1fra d1 qll:ell?, r1Ie-va to soltanto sei anni prima tra le classi p1u n cche. Se con do W olf quest e cifre dimostrano che l.a prolificità delle olassi più povere non sar ebbe ch e un fatto ·e·p isodico ormai socpassato. NaturaJmente questi dati hanno valore per la Germaniia. (The Journal of the A. M. A, n. 18, 1929). 1
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A. C.
PUBBLICAZIONI PERVENUTECI P . CAPAsso. La scien za alla difesa del lavoro umano. - Pensit3ro Sanitario, Napoli, 192~. . . G. GRECO .
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ll n caso atifico di cc tumor mediastini ».
Rinasc. Medica, Napoli, 1929.
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Su di un caso di pseudotubercolosi da Spiroch eio bronchiale del Castellani. - L. Cap-
G. GHETTI.
pelli, Bologna, 1929. J>.
GALLI.
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In memoria del prof. U. Biffi-Gentili.
Stab. Grafico Lega, Faenza, 1929.
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XXXVI, NuM. 50]
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SEZIONE PRATICA
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NELLA VI.TA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE .L'organizzazione ospitalie1·a. Ci è grato di rizJortare integ1'almente da R.ealtà (1° novembre 1929) il seguente articolo. Gli ospedali, che gi1u.s tamente cons~deriamo come alta e tang~bile prova di fratellanza e soli·d.arietà umana, sono and.ati in questi ultimi anni - seguendo da vicino il ·p rogresso scientifico ordinandosi e attrezzandosi in modo da poter offrire agli ammalati tutte le migliori risorse dell'arte curativa. Si può dire che essi sono divenuti delle officine nelle quali l'organismo umano, colpito da avaria, viene restaurato e rimesso in ,efficienza. Così concepiti, essi compiono una funzione sociaile di prim 'orid1in·e, e si può dir·e provvedano a un vero e '.Proprio servizio pubblico, che un.a superiore vision·e politièa assegn.erebbe senz'altro allo Stato, accanto ai vari altri servizi pubblici che questo si è, per necessità, assunti. Gli Stati però 11anno tutti preferito lasciare questo compito all 'ini.ziativa privata, sorretta dalla b en eficenza. Rimane a vedere se questa , che ha certamente compiuto opera n1eravig·liosa, risponda in modo ineccepibile al bisog·no, sia dal punto di vista umanitario che da quello sociale. Intanto, per il fatto di avere la beneficenza un 'azione essenzialmente locale, accade che estese zone di territorio, nelle quali la munificenza di principi in p·a ss.a to o di ricchi cittadini nell'ep·oca presente non ha provveduto, si.a no prive o i.nsufficientemente fornite di ospedali. In Italia ad esempio, mentre è disponibile un letto ospedaliero og·ni 400 abitanti n el Settentrione, si h.a n elle provincie I11eridionali un.a disponibilità assai minore (fino a un letto per 2700 abitanti in Calabrja). In Italia l'autorità statale h.a mostrato finora il suo interessamento unicamente nei riguardi ammini trativi, comprendendo colla legge Crispi sulle Opere Pie, in un sol fascio gli ospedali coll e Congregazioni di carità, i ricoveri di mendicità , gli istituti per corrigendi, ecc. DelJ.a funzione specifica degli ospedali: quella di curare gli ammalati, lo Stato non si è ir1inim.a1nente occupato, neppure per ottenere, 1nediante una .regolamentazione generale e una conveniente coordin.azion e, che questi istituti si ponessero in g·rado di rag·giungere effettivamente e nel modo più proficuo, i fini loro. Perciò accade che ognuno dei 1500 ospedali esistenti in Italia agisce con criteri particolari, in ottemperanza talora a disposizioni statutarie non più rispondenti ai tempi. Basti dire che, per attenersi allo statuto, alcuni ospedali dovrebbero respingere non solo i tubercolosi, e i venerei, ma perfino le partorienti, e che in un piccolo ospedale della provincia di Va~
rese ~'accettazione degli ammalati è devoluta, per statuto, non già al m edico-direttore, ma al par.roco! Intanto, una condizione che nuoce al buon funzion.a mento degli osp edali consiste nell'essere· in molti ·di essi la ·direzion·e, inv·eoe che ad un sanitario, affidata a un direttore amministrativo (avvocato, ragioniere , saoe:Ddote, ecc.). Ora, se si considera che l'ospedale, in quanto ha il com pi to di curar,e degli .ammala-ti, è un istituto nel quale la funzione tecnica domina di gran lunga su quella .a mministrativa, non può non apparire assurdo simile ordinamento, che a nessuno mai verrebbe in mente di applicare a una azienda industriale o commerciale. · Del resto l.a legge ha già opportunam ente provveduto in tal senso per gli ospedali militari e per i manicomi e non vi è ragione che a ltrettanto non si verifichi p er gli ospedali civili, i quali sono in numero ben maggioTe e interessano una parte assai più cospicua di popolazione. La competenza tecnica della direzione è infatti indispensabile non solo per il regolare funzionamento dell'istituto dal nunto di vista della disciplin.a e d el coordinamento dell'attività dei vari sani tari , ma anche perch è alla direzione spetta prevedere i possibili futuri sviluppi dell'istituto e determinare, con una superiore visione , i n ecessari provvedimenti. Perchè l'ospedale non è già un quid statico il quale - raggiunta una .data consistenza debba vivere sempre la stessa vita, in modo uniforme, ma è una entità in continua, indefinita evoluzione, in rapp·orto a due fattori essenziali; i progressi del.la scienza e dell'arte ·d el curare, e le giustamente sempre crescenti esig·enze degli amm.al.ati in fatto di assistenza sanitaria, indice questo di un maggior grado di civiltà, in quanto deriva da una miglior valutazione della salute e dell'integrità fisica n ei riguardi non solo individuali, ma anche familiari e sociali. La direzione medica deve godere, presso la amministrazione, fiducia e autorità, e ai sanitari tutti dev 'essere riservato un trattamento economico e morale equo e soddisfacente, senza di che l 'ospedale non può sperare di accaparrare per sè le migliori competenze professionali. Con siderazione questa ch e vale in m odo particolare per gli ospedali di provincia, per servire i quali i sanitari debbono abban,donare i centri di lavoro e di studio dove hanno compiuta la loro preparazione, rinunciare alle attrattive di vita sociale e intel lettuale di una grande città, e talora anche alla prospettiva di una carriera scientifica . Tanto più che sull'opera di sanitari valenti gli ospedali tutti, ma in modo precipuo quelli di provincia, debbono fare assegnamento per superare le difficoltà economiche in cui essi si trovano. 1
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IL POLICLINI CO
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Gli ospedali, infatti, salvo pochissimi dotati di patrimoni considerevoli, non hanno og·g·i redditi patrimoniali suflìcienti a sopperire alle sp,ese che incontrano per la cur:a degli amn1alati colle modalità e n ella misura imposte dalle m oderne esigenze della assistenza sanitaria (la cura ospedaliera è_sempre maggiormente ricercata come la più completa e la meglio atta a restituire gli individui alla produzione). Quello che bastava forse nel periodo pr·ebellico, quando il costo di un ammalato si _aggirava intorno alle 2-3 lire al giorno, non è più sufficiente oggi che - a parte il maggior numero di s·p edalizzazioni - il costo di un ammalato, in ·dipendenza della svalutazione d ella moneta, d el caro-vita, delle maggiori spese per impianto ed esercizio di ap·p arati diagnostici e curativi speciali, per rimedi costosi e pur necessari, è salito a cifre che variano da 15 a 25 e più lire al giorno. Data l 'impo·rtanza e il caratter,e continuativo d el fabbisogno, sarebbe illusorio fare assegnain·ento soltanto sulla beneficenza privata la quale è, per sua natura, incerta e saltuaria. E qualora l 'ospedale dovesse farvi ricors o, verr ebbe ad assorbire tutte o quasi le disponibilità della beneficenza cittadina, danneggiando le numerose altre istituzioni assistenziali, anch 'esse n ecessarie, le quali non hanno, come ha l'ospedale, la possibilità di procurarsi altrim enti i m ezzi necessari all'esistenza e al fun· .zionamento. In queste parole è racchiuso - :a mio avviso - il programma , l 'indirizzo di un osped a.le moderno. Prem esso, come affermazione di principio, c h e il patrimonio dell 'osped.ale è proprietà d ei po,reri, e che a loro vantaggio vanno devoluti i frutti del m edesimo, non sarebbe però gius to che i mezzi di cura (compresa tra questi l 'org·anizzazione sanitaria) di cui l 'ospedale dispone fossero riservati ai poveri: altrimenti si arriverebbe a questo . assurdo, che i ricchi , . dal.I.a beneficenza dei quali l'ospedale ha avuto i m ezzi per sorgere, e da cui trae quotidianam ente linfa per l 'esistenza, si troverebbero, rispetto ai poveri, in condizioni di inferiorità quando abbiano bisogno di curarsi, non essendo loro possibile - alm.e no in provincia ·s ceglier e altri sanitari o altri luoghi di cura a ll 'infuori dell 'ospedale e, quando anche questo fo sse possibile, ,non essendo gli istituti priv.a ti in grado di dare affidamento pari all 'ospedale sia per la completezza dell 'arredamento di.agnostico e terapeutico, sia per la competenza dei sanitari, scelti per pubblico concorso, sia in linea mòrale, per essere esclusa la speculazione .e per il controllo continuo a cui l 'opera dei sanitari va soggetta. Gli ospedali devono quindi essere dei luoghi di cura .quanto più è possibile perfetti, a disposizione di tutti i cittadini, naturalmente a condizioni gratuite per i poveri 1 a pagamento per gli abbienti.
Col pagamento della diaria (stabilita in mis ura tale da compensare con una certa largh ezza le spese effetti,~amente incontrate dalI 'ospedale per la fornitura dell'alloggio, vitto e servizio), nonchè delle tasse per l'uso della sala operatoria, di impianti diagnostici o curativi, ecc., l 'osped.ale ritrae d.a gli abbienti, in compenso del.le prestazioni effettuate, un utile, a lla stessa stregua di una casa privata. Si potrebbe quasi dire ch e i poveri, in luogo di vivere di rendita (ossia dei soli redditi patrimoniali), gestiscano - pel tramite della loro oculata amminist·r azione - una casa di c11ra per abbienti, ritraendone proventi i quali, sopperendo all'insuffi cienza dei redditi patrimoniali, permettono loro di curarsi gratuitamente. La dimostrazione della giustezza e del valor.e pratico di queste vedute è data da lla constatazione ch e ospedali forniti di scarse risorse patrimoniali hanno così risolto il ponderoso problema dei mezzi di gestione, fino a riuscire a chiudere i bilanci con un attivo sufficiente a coprire le spese . per manutenzione degli immobili, rifornimenti di apparecchi, strumenti, ecc., .riservando i proventi di lasciti e della ordinari~ beneficenza ad ampliamenti, impi.anti di nuovi servizi, ecc. Ma l 'indirizzo sopra tracciato non ha soltanto riflessi finanziari . Il fatto di convenire e poveri e ricchi nel medesimo 1stituto di cura, per essere assistiti dai medesimi sanitari, con uguale premura e con gli stessi me.lz1 ter,a peutici, ha indubbiamente una port.lt.J morale e politica della quale va tenuto debito conto. Un'altra questione riguarda il numero e la importanza degli ospedali. Gli ospeda li, per essere degni di tg.l nome, inteso n el senso n1oder110 di istituti di cura, d·evono essere forniti di tutti gli attr·ezzamenti diagnostici e .curativi, e -di sanitari capaci, e sufficienti per numero, a provvedere al trattamento di qualsiasi forma morbosa. Devono inoltre, come abbiamo detto, essere o divenire degli organismi economicamente vitali, capaci di procurarsi i mezzi di esistenza. Perchè ciò avv·e nga, è necessario che gli ospedali non siano, in una determinata plaga, tToppo numerosi. M_olti ospedali piccoli .sono un errore, perchè necessariamente inc ompleti per mezzi d~ cura o per organizzazione sanitaria. Non si tratta infatti. di fornire a l! 'ammalato un ricovero e le prestazioni di un medico generico, ma di fargli trovare tutte le cure a·t te a salvargli l'esistenza o a rimetterlo in efficienza produttiva nel più breve termine possibile. Donde la necessità ch e l 'osped.a le · disponga non soltanto del medico, ma del chirurgo e dei competenti per le principali specialità. Date le oàierne possibilità di rapido trasporto mediante automezzi, è molto meglio per un ammalato percorrere 10-15 chilometri per arrivare a un ospedale dove è sicuro di
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SEZI ONE PRATICA.
trovare un ten1pestivo e con1pleto soccorso, piuttosto ch e avere l 'ospedale, per così dire, alle porte di casa e trovarvi appena il ricovero. o poco più. :È illusorio e pernicioso il ripiego adottato d,a taluni di questi piccoli ospedali, di far interve11ire il chirurgo da ·centri più o meno lontan i, per gli atti operativi. La chirurgia infa~ti non consiste . tutta nell 'esecuzione di interventi oper.ativi: si può anzi dire cl1e s11 questa mansione precipuamente manuale predomina quella essenzialmente cerebrale dello studio dell 'ammalato per stabili re , dopo una precisa di.agnosi, l'indicazion e curativa e la prognosi. Se si aggiunge che il decorso postoperatorio presenta talora diffi coltà e r esponsabilità maggiori dell 'atto operativo, e che in casi urgenti può riuscire fatale un ritardo nella decisione e n ell 'intervento, non può non apparire evidente la necessi tà che il chirurgo sia permanentemente in sede, per poter provvedere in tempo a ogni evenienza. I P.i ccoli ospedali poi, per l 'esiguità del territorio di loro competenz.a e quindi del n1ateriale clin~co, non sono in grado di assumere un 'importanza mor.ale ed economica tale da so,ddisfar e e invogliare a concorrervi dei sanitari di valore. Conseguentemente vien e loro a mancare la possibilità di attuare una gestione redditizia nel senso da noi indicato e quinrli , anche nel caso .c he dispongano di risorse pa· trimoniali o trovino n ella beneficenz.a mezzi sufficienti, non possono dare un rendimento sanitario adeguato alla spesa, e riescono, com e tutte le indu trie passive, di danno all 'eco110mia n.azionale. I fatti e le considerazioni succintamente es1)0sti va.lgono a dare un 'idea dell 'esistenza di un problema osp~da liero e della sua importanza. Problema al qu.a le è n ecessario si interessi ormai lo Stato, non nel senso di u11a soluzione radi cale qu.ale sa:rebbe l 'avocazione a sè dell'assistenza ospedaliera, perch è tale provvedimento segnerebbe la fin e della benefi cenza ·privata e avrebbe tutti gli inconvenienti di un servizio di Stato, pesante per gli immanca ~ bili inceppi burocratici e, costoso, ma almeno con l1na regolamentàzione generale e con disposizioni coòrdinative, che valgano a disciplinare il funzion.an1ento degli ospedali dal punto di vista del]a loro specifica funzion e tecnica , che la legge per· ora mostra di ignorare completamente. Dell 'argomento sta occupa11dosi attivarne11te il Direttorio Nazionale dei Dipendenti Opere Pie, in seno all'Associazione Nazion.ale del Pub~ hlico Impiego, ed è spe!abil~ ch e l 'autorità gG>vernativa abbia a prendere interesse <lgl i stùdi e alle proposte che le verranno pre entate, in con ider.az ion e dell 'importanza sociale dei provvedirnenti r ecla111ati. GIUSEPPE SOLARO
del Rotary di Varese.
Sul p'rogettu di riforma del sistema ospedaliero. Un progetto di riforma del sistema ospitalier<> è 1)rospett ato in un: volume di recente pubblicazione: « La provincia di Milar10 e la questione ospi taliera » dell 'avv. Sileno li'abbri, che a taleriguardo ha fatto, al corrisponclente milanese de· La Tribuna, le seguenti dichiarazioni: ((Una legge fo~damentale a questo riguard<> dovrebbe innanzi tutto contemplare un riordinél:me11to tecnico che ponga tutte le provi11cie· d'Italia nella condizione di usufruire di un trattan1en t o equivalente in m~teria di assistenza sanitaria e più specialmente di assistenza ospitaliera. Dovrebbe, po·i , stabilire l 'assegnazione alle provincie non sen1plicemente delle funzioni che la legge già loro assegna nel campo della pro: fjlassi igienica e dell a sanj tà, ma altresì di una fur1zione totalitaria nel campo dell 'assistenza sanitaria in genere, tenu to conto che la provincia ha n ei quadri clell 'ordina111ento amministrativo llna ft1nzione sociale mentre il Comune ha una funzione economica. - InfiJ1e, conte11ere disposizioni di carattere fi11anziario atte a cr eare Ja fonte dei m ezzi indispensabili per la realizzazio11e della riforma non essendo ammissibile ch e una gran-· de Nazione come l 'Italia affidi, ad esempio, un 'alta e delicata funzione sociale quale è quella degli ospedali unicamente alla carità priv~~a. L 'ordi11amento tecnico dell 'assistenza sanitaria agli ammalati poveri dovrebbe risultare dal con corso di tre istituti: assistenza dom iciliare, assist enza ospedaliera, assistenza integrativa » . Accen11ando, infine, al problema del finanziamento, l 'avv. Fabbri ha dett() ch e esso potrebbe essere risolto in un prim-0 tempo mettendo a disposizione òelle provincie le rendite del patrimonio delle Opere Pie r~guardan ti l 'assistenza o's pedaliera , nonchè l 'importo delle sp ese di spedalità che si presume del)hé:ino rinnualmente essere rimborsate agli ospedali in 212 inilioni di lire ; in un secondo te1npo facendo entrare in funzione l 'assicurazione generale contro tutte le r11alattie che la disposizione 27a della Carta del Lavoro prevede.
Per la lotta contro la tobercotosi. La Federazione Nazionale Fascista per la lotta contro la tubercolosi ci comunica: . Il Cionsiglio Dir~ttivo della Federazione Nazio"' . nale Fascista per }a lotta con tro la tubercolosi nella sua ultim~ riunio11e in Roma ha preso atto con vivo com-piacimento delle rigorose disposizioni impartjt~ d.alla Sanità Pubblica per reprim~re il ciariat~nisma della cura della tubercolosi ed ha iIJ.vocato elle anche. in Italia il Governo Nazional~ applichi il provvedimento già in vigore presso le altre Nazjoni , ch e l 'Ordine dei ~ledici cancelli ~enz ialtro dall 'albo professionale il sanitario che rilascia certificati di con10do de .. ti11ati al1 u µi,1bbli cità dei farmaci ui gior-... nal i .
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IL POLICLINICO
Il Consiglio 1nf·desimo richiama l 1att.e.nzione del pubblico sulla verità acquistata dalla scìen..za, che non è nota presentemente alcuna sostanza medicamentosa che valga a distruggere il germe della tubercolosi nei tessuti dell 'orga11ismo . III u sorie sono quindi le affermazioni di alcunì ·esimibili medie~ o non medici , in buorta od in mala fede, che prospettano miracolosi rimedi specifici antitu bercolari, poichè la lotta contro le malattie tul)er colari si impernia a11cora, come mezzo più sicuro, sul trattamento igienico dietetico san atoriale e nei casi indicati su lle appli·cazioni pneumotoracich e e chirurgich e in genere.
·Cronaca del movimento professionale. I
Gli orfani dei medici morti in guerra. Fra giorni saran110 assegnate le bor se di studio -per I 'anno 1929-1930 ai 58 orfan~ che la classe medica, sostituendosi ai colleghi caduti per la Patria, assisterà fino alla l aurea . Oltre questi 58 <>rfani altri sei sono st ati accolti . da due anni ·,d al! 'Opera Pia degli Orfani Sanitari ~n Perugia -Ove reS1teranno a completo car ico dell 'Oper a stesso, fino a complemento · d1egli studi. L 'Opera <li Perugia non può accogliere altri com e sarebb e desiderio suo, perch è questa piccola schiera di 58 è formata da figli unici ch e sono di aiuto alla madre, di giovinetti che h anno più di 13 artni, di malaticci, di studenti univer sitari, tutte condizioni che non consentono l 'ammissione in quel magnifico Isti:t uto in ·Perugia. Perciò il • Co111itato cli assistenza degli Orfani dei fvledici prega lutti ~ presidenti degli Ordini a voler ir.. · viare la quota annuale alla Segreteria (Sanatorio 'Nlilitare di Anzio) che fu fissata di almenc...., I.J. 3 .annue per ogni iscritto all 1albo. Data la ,.pramente n1 odeslissi1na qt1ota, e la nobiltà sacrosr:t11I a rlell 'Oper a, si deve r iten er e ch e n esst1no debba mancare all 'appello. ... Pubbl icazione imp.)rtar.tte : Dott. CARLO SANTORO Assistente negli Ospedali R4unW. di Roma
SINDROMI D'URGENZA •
Cause, Diagnosi e terapia Prefazi•ne dei l lTO FERRETTI e •Oh iru'l"'go Prima.rio negli Ospeda.Ii
Professori
GIOVANNI ANTONELLI Medioo· Prirma.rdo Riurn.iti dii Roma.
·un volume tn·B· di <Xilrca 400 pagine, nitida.mente 'fJta.mpa.to su ca.rta. sem i.patlnaita.. In oom mercio L. 4 5 più le spese poetali di s.pedizione. Per i nostri a.b bonati sole L. 4 1 . 9 O in verto fra.neo. 1
Inviare Vaglia Postale a ll'editore LUIGI RO~f A, Succtlrsale postale diciotto, ROMA.
POZZI,
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CONCORSI. POSTI VACANTI. ALESSANDRIA . Amministrazione Provinciale . Dir ettore Sezione Medico-ì\.Iicrografica Laboratorio Provincja]e di Igiene e Profilassi; scad. 15 gen . ; v . N. 49. BARI. R . Prefettura. - Ufficiale sanitario Consorzio ~fodugno-Bi trit to; scad .. 30 dic.; v. N. 49. BORGOVEUCELLI (Ver cell i). - Abitanti 2800, senza frazioni. Comodità treni e tramvia. Stipendio L. 7000 per poveri 300 <'~rea. Condotta unica. Richiedere avviso concorso al Comune. Bai:sc1A. Sp edali (]i-vili . ·- Reggente per il Reparto Otor i11ol ari11goialria; a ore 16 del 10 gen.; eta lim. 40 (4n) a. al 1° dic.; ' doc. anter. · al 30 sett. ; L . 5225; i1om. biennale; conferme quinquen11ali fi n o a 60 a. di età. Ti\JPERIA. Amministr az. Provinciale. - Direttore della Sezione Medico-Micrografica e Batteriologica del Laboratorio Provinciale d'Igiene e Profilassi ; L. 17 .500 aumentabili a L. 25.000 oltre indenn. serv. attivo L .. 4700 elevabili a L. 7000 come impiegati di grado 7° co·n promozione al 6°; t itoli ed esa,mi; c ..,v.; età lim. 45 a .; schiarimenti dall a Segreteria Generale. È pure aperto il concorso ad assistente della Sezion·e Chimica . Scad. ore 20 del 20 genn . LAUREANA CILENTO (Salerno). - L. 7000; indennità ed aumenti di legge. Scad. 30 ge11. MILANO. Consiglio degli Istituti Ospitalieri. Chirurgo dirigente la Sez. Meccanoterapica Francesco Pon ti dell 'Ospedale Maggiore; scad. 31 gen.; Y.
N. 49.
MonENA. - 5° Reparto ; L. 9000 oltre L. 1000 indenn . carica; c. -v., 3 trienni e 2 q uinquenni dee., assicur. ecc.; età lim . 35 a.; scad. ore 17 clel 31 dic. MoNTEPULCI.\NO (Sieria). Regi Ospedali Riuniti di S. Cristo/ano. ·_ Direttore sanitario e chirurgo operatore ; proroga . a t 11tto 19 dic. Servizio con condotta r esidenziale nel Comune di Montepulciano. Esonero dal serYizio nel Brefotrofio. La libera liocenza e i titoli di ostetricia e gin ecologia non formera11no più oggetto di sp eciale. consideraz ion P. NAPOLI.
..4.lto Comntissariato /Jer la Prov incia.
r evocato il concorso ad ufficiale sanitario di lloccamonfina. OSTIANO (C r emona). Congregaz. di Carità. Consorzio con l 'ex comune di Gabbioneta. Medico chirurgo, cui è affidato l 'Ospedale Civile; lire 11.000 oli.re L. 300 uff. san ., c.-v ., L. 3000 trasp., aumenti fino al 50 'Yo dopo 20 anni di servizio. Scad. 31 dic. PONTECCHIO POLESINE (Rovigo) . Per titoli. Stipendio annuo lordo L. 8000. Aur~ . . quadri.en . del decimo p er 5 volte: Indenn. servizio .ufficiale sanitario L. 500. Caro viveri di legge e sino alla conservazione. Indennità trasporto L. 3000 (cavallo); L. 1500 (moloc.); L. 1000 (bicicletta) .. Alloggio in una casa comunale con.tro . te~ue fitto. Età massin1a anni 35. Documenti di rito. Tassa -
È
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SEZIONE PRATICA
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L. 50, 10. Scadenza 26 (licembre . Per altri chiarimenti rivolgersi Segreteria Comunale.
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
Rol\JA. , C~sa cli Assicu razione p er le Malattie
Il prof. Luigi Ferrannini è stato chiamato alla direzione della Clinica 1nedica della R. Università di Catania, in sostituzione del prof. Maurizio Ascoli, chian1ato a Palermo. Allo stesso prof. Ferra11nini è st ato assegnalo - d all 'apposita Commissione della Facoltà Medica di Roma -. il premio Baccelli , consistente . in una medaglia d 'oro . Rallegramenti cordiali.
e per l Assist enza della Gerite di M are e dell ~A ria. Dodici posti di medico direttore dei
Dispel?-sari antiven erei nei porti; assegni annui da L .. 5000 é\ L. 12.000; 2~4 ore di ambulatorio al gio~no in due turni; età limite 45 a.; doc .. a 3 mesi dalla scad . Chied. annunzio. Rivolgersi a~la sede centrale (Corso Vitt . Em. 39). Scad. 20 d1c . (No t a : L 'annu11zio ci è p erve11uto il 4 dic. · non più in tempo per dare notizia del co•ncors~ n el N. 49) . U DINE. -
Scad. 28 dic.; v. N. 48.
Quando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte mediche i compensi allo stipendio base. ' Avvertenza. -
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Per riorganizzazione servizi sanitari Casa salute importante centro Lazio cercasi 1° gennaio 1930: l ) m edico, possibilmente già aiuto o assiS;tente Ospedali Roma, pra:tico laboratorio, per servizio interno Casa di Cura nella mattinata ,· li~ertà servizio esterno ore pomeriggio . Stipend~o L. 1000 n1ensili, · cointeressenza assist e·n za . chirurgica; 2) de11tista st abile, co11dizio·n i da convenirsi; 3) consulente per r adiolo·g ia, una volta la settim ana, condizioni da convenirsi; 4) consulen.t e per oculistica, orecchio, n~so, gola,. u11a volta la settiman a, oondizioni da con. . ven1rs1. Rivolger si : Sig : Ca1npan elli - Roma, via Sistina, 143. Co~ coRsr .A PREì\11.
Rivendicazioni scientifiche ital iane.
La l( Rivista di Terapia Moderna >> metterà a disposizione altre L .. 10.000 di flremi pei libri medici che sia110 giudicati fatti con maggiore spirito di cc it alianità >> . Sarà ir1viato i11 omagg~o lél: raccolta dei lavori pre·miati nel Co11corso cc Rivendicazioni >> a tutti i medici che ·1a richiegga110 a cc Riy~sta di Terapia Moclerna n, via Vallazze, 39, Milano; escluso però il libro del prof. P~ri: cc Medicinél: del Lavoro ... Disciplina italica », ch e è in vendita in tutta Italia al prezzo di L. 10~ a totale beneficio degli Orfani clei Medici cadl1ti in guerra . lJr em io Bacce l li di Fondazione dell 'I st. Naz. med.-farm. in Roma.
Presse. la R. Univer si tà di Roma è aperto il cor1corso a ·lln Premio Rar.celli, con sistente in una medaglia d 'ore- al rr1erilo clinico. PossoQo con correre i laureati in medicina e chirurgia, app artenenti alla classe d ei professori ed assistenti t1niversitari o addetti ai servizi di uno· qualsiasi fra gli ospedali italiani. Le istanze per ammiss~o11e al con corso (su carta bollata d~ L. 2) debbono essere presentate, ir1sieme con il c: rtificat.o comprovante la qualità di cui ~opra , al Rettore della Università, no11 più tardi del 15 gennaio 1930. Alle istanze stesse d ebbono essere u11iti lavori e pubblicazioni 11el ran10 del1a clinica merlica o della terapia menica. '
. Il Re dei Belgi ha conferito al dott. Broden, drrettore della Scuola di Medicina 1,ropicale di Br11xelles, la nomina di c~valiere dell 'Ordine d ella Stella .A.fricana. E la più alta distinzione coloniale del Belgio, d estinata a compensare cc m eriti assol1Jtamente eccezionali >> . Alla Facoltà Medica di Baltimora sono nomin atj i proff. : C. A. Clapp di clinica oftalmologica (al posto del prof. H. Friedenwald, dichiarat-0 emerito); C. R. Edwards di clinica chirurgica; C. L. Joslin di clinica pediatrica; R. W. Johnson jr. di chirurgia ortopedica. Il prof. B. B. -Davis è nomina to direttore del1'Istituto di Clinica chirurg ica dell 'Università della Nebraska (al posto del prof. A. F. Jonas, dichiarato emerito). Il pro.f. C. J~ckson ba lasciato il cc J effer son l\1edical College » pe~ accettare lé\ cattedra di broncoscopia ed esofagoscopia offertagli dalla Scuola Medica d ella « Temple University n di Filadelfia; per questa cattedra è in ·èostruzione un grandioso istituto, che costerà circa 30 miliÒni di lire it. Alla stessa Universi là sono nominati i proff. : A. E ._ Livingston di farmacologia; N. W. Winkebnan di neurolog ia ; M. S. Ers11er di otologia; vv-. C. Pritchard di istologia ed embriologia; T .. Klein di terapia applicata. Il dott. Rohert ..\. Strong è nominato profes~ sore d i Clinica pediatrica all 'Università Tulane di New Orleans. \
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Torino. Riunione al Centro per lo studio dei tumori.
La quinta ·r~unione del 1929 ha avuto luogo il 24 novembre ed è riuscila assai interessante per l 'importanza degli argomenti svolti e per la djscussione cui p arteciparono i più insigni rappresentanti della medicina torinese. Il prof. Benedetto Morpurgo svolse per pri1no la su a comunicazione sulla « Fibrosi cistica della mammella e c~ncro dimostrando come la fibrosi cistica debba ritenersi d erivante da ghian~ dole sudoripare aberranti e sia molto affine per la sua natura ai .tun1ori veri e propri 1 mentre i fe11omen i col la parvenza infiammatoria che talora presenta devono ritenersi come sovrapposti e secondari per una predisposizione del tessuto. Egli consiglia senz'altro l 'asportazione completa del tessu·to, sede di fibrosi cistica e di condurre I 'operazione come se si trattasse di un. luJ?or~ n1nligno al qua)e frequentemente la f1bros1 cistica può dar l uogo.
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[ AN;\fo X~XVI, Nwì\r. 50]
IL POLI CLINICO
Il prof. A. Salo tti svolse la sua comunicazione con proiezioni su cc I segni r adiologici precoci del carcinon1a gastrico» mostrando belle ·radiografie eseguit e coi nuovi metodi p er mettere iii evidenza le pliche dello stomaco e jnsistendo sulla n ecessità di ricerche r adiologich e lui1g he e pazienti e sulla collabora,zione del clinico col radiologo. Tale comunicazione sollevò un 'interessan te discuss~one. Il prof. Bertolotti prese per primo la parola ins ist~ndo sul con cetto che i segni radiologici che danno la certezza dell 'esistenza di un ~ancro dello sto·m aco compaiono purtroppo tardivamente ~ solo in rari casi permettono 13; diagnosi di tumori di piccolo volume. Ricordò, a questo proposito, interessanti casi person ali. Di fronte a questi segni di certezza vi sono frequentemente condizioni in cui là presepza del cancro può essere solo sospettata .e con fessò ch e la diagnosi precoce del can cro nello stomaco è uno dei quesiti pii1 clifficili de1la radiologia. Il prof. Don ati svolse il concetto ch e l'ìndirizzo Qd)eri1 0 clel m edico e del chirurgo nella loti~a contro il cancro, p er quanto riguarda il can cr o dello sto·m aco, dev'essere quello di far op érare e di operare anche i casi nei quali la diagnosi di cancr o dello stom aro r1on p11ò essere sicura m a solo foi1datamente sospettata, ammettendo ch e sia preferibil e fare una laparatomia esplorativa inut iJe piultosto che lasciar passar e il momento utile p er lln 'operazione di asportazione del tumore . Il prof. 1\!Iicheli svolse I 'indirizzo eminentemente clinico, · sussidiato però da tutti gli esam i pi1~1 élrcurati compresi dil~genti ed eventualmente più volte ripetuti esami radiologici, ch e si deve seguire p er arrivare. ad una diagnosi per quant o possibile precore del can cro dello stomaco, dimostra,ndo come sia assai irrazionale fare esami radiologici affretta,ti o solo radioscopici. Rico11obbe ch e per ora si può calcolare ch e solo il 20 % degli ammalati arrivi al chirurgo in condi zioni di operabilità. Parlò quindi della diagnosi cl)11ica differenziale tra cancro dello stom aco e certe forme di gastriti con anacloridria illustrate, anch e recentemente da Allodi n ella sua scuola. Tali gastriti possono avere un decorso a r ecidive ed egli non crede ch e siano senz 'altro da ritenersi come una specie di affezione precan cerosa, com e vorrebbero alcuni autori recenti. Il prof. M. Dogl~otti svolse la sua relazione su gli « .Aspetti attuali della lotta eontro il cancro n egli Stati t Jniti d'America », aspetti ch e h a · potuto constatare in un suo r ecente soggiorno negli Stati Uniti. Parlò dell'organizzazione per la diagnosi precoce basata su una prop aganda presso il pubblico svolta a m ezzo di piccoli articoli sui giornali , pellicole cinemat-Ogr afich e, distribuzione di piccoli opuscoli, comunicazioni con la r adio e a mezzo di una propagand.a presso i medici tenuti al corrente a m ezzo di opuscoli e di comunicazioni, rli tutto ciò ch e può interessar e la diagnosi e la cura precoce. Parlò quindi della cura, ch e ha, in America, un indirizzo quasi esclusivamente chirurgico, ben ch è si facciano an ch e, più o ineno largamente, applicazioni di radio e raggi X prima e- dopo l 'oper azione. Le cure di radiurn e raggi X tengono µn posto importante solo nella cura del cancro del collo del1'ulero. La chirurgia h a in America una larga applicazione a scopo preventivo an ch e in tutte quelle affezioni non n eoplrtstirh e che sono per ò
r~te~ute
fa,vorire fac~li11e~te l 'insed}arsi di neoplasie maligne. Nella sala op eratoria abitualmei1te funzion a ~ ·organizzazi one per l 'esame estem~raneo dei pezzi al cong~laLore .. Nella discussione prese p er prµno la parola il prof. Morpurgo il quale si disse fo·n dam entalmente contrario ad una propaganda popolare contro il can cro che Iini:r_ebbe col_ dest~re spesso pre~ccupaz~oni e timori probabilmente non compensati da effettivi vantaggj; egli crede ch e la propaganda si deva. fare escì us~va1nente tra i m edici.. Non crede neppure che la biop sia al co11g·elatore ne~ casi dubbi porti a reali vantag·g·i. Il prof. Uffreduzzi ritiene ]nvece che u11a certa prop agand a nel pubblico sia utile p er la diagnosi precoce e ritiene possibile ch e si possa effettuarla senza allarmare. . Il pro~ .. Mich eli rit~ene che 11na certa divulgazione d1 · cµcune nozioni sulla diagnosi precoce s1.a . divenl1ta necessaria considerando che si può dire che Yada scompnre11do la figura del nledico di . fa~iglia che pure potrebbe fare l 'opera più utile a vantaggio della diagnosi precoce del can cro. Il segretario prof. Pietra djsse quanto si è già incominciato a fare p ér la propaganda dal Centro dì Torino (invio di op11scoli ai medici, rela.: zioni sui giornali medici, preparazione di un Iilrn cinem atografico ecc.:). Svolse i11fi11e la sua comunicazione il dott. Carando sulla, « Organizzazione e tecnica radiumterapica a Sloccolma » dove egli si è recato recentemente. Egli mostrò come a Stoccolma e nella Svezia la lotta si svolge con larghissi1ni su ssidi governat~vi e un 'organizzazione vasta e quasi p erfetta ed ha un 'ir1dirizzo essenzialmen.t e radiumterapico, dimostrando come i n otevoli successi -ottenuti dipendano èialla ·perfezion e del trattamento che l 'organizzazione h a potuto raggiungere. . · Altre com unicazioi1i sono state rimandate alla prossima sedu~a ch e sarà indetta in que$tO inese d~ presid P,nte prof.. .Pesrar olo . C1PnIANI. Da Napoli. InauguraziQne dell'Anno Accademico.
Il giorno 26 novembre nell'Aula Mag11a d·e lla R. Università, alla presenza di tutto il corpo ~c cademico, di S .. A.. R. la fJuchessa d'Aost a, di S. F . il Cardinale Ascalesi e di tutte le autorità cittadine, si è ·~ vuta la solenne inaugurazione dei nuovo anno accademico. Dopo un breve discorso del rvcagnif~co Rettore. prof. Bruschettini, ha letto l 'orazione llfficiale il prof. Massari, preside ci.ella facoltà di giurisprudenza, parlando sul tema: « Le m od P-rne concezioni scier1tifich e i1el can1po d el Diritto Penale ». Riconferma del ~ettore e del Senato Accademico della R. Università.
Per il nuovo. b iennio 1930-31 è sitato rjconfer1nato da S. f: .. il 1Vlini stro n ella, carica di Ret tore dell ' L.niversith r!i ~apoli il Ret~ore uscente prof. A. Brusch ettini. Su proposta dello stesso Rettore è 5t!:lto r iconfermato in carica t Uitto il SeI1<Jto AccadPmico, ch e ri 1nRrte quindi così costituito: prof. R. Jemm a, preside dell a fa coltà di inerlicina ; prof. ~Iassa ri , preside rlella facoltà di giuri spruden za; prof. Ciuceri, preside della facoltà di lettere; l)rof. Zambonini. preside delJa facol ~à di cienze; prof, D. De Blasi, direttore dell a c11ol;\ cli Fnr1n~cj<1. G. Boss.\.
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[AN'O XXXVI, Nur-.1. 50j
1857
SEZIONE PRATI C.\
Da Padova •
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Cose Universitarie .
NOTIZIE DIVERSE.
2° Congresso internazionale di Pediatria. A su ccedere al prof.. Ovio, che venne invitato a dirigere .la Clinica Oculistica di Roma, questa ~ indetto a Stocolma dal 17 al 20 agosto 1930. Facoltà Medica ha chiamato i1 giovane prof. GaeIl Comit;ito ordinat~vo è presieduto dal prof. J. tano Lo Cascio. Allìevo del] a Scuola di Roma il J undel : ne è segret~io il prof. Nils Malmberg. Lo Cascio fu poi, sempre nella Capitale, assistente J,e comunicazioni devono essere annunziate non e quindi Aiuto alla Clinica delle malattie ocu- •oltre il 1° marzo. 1930. Si pr~ga di comunicare le lari. Ebbe in ~egui0to l'incarico e poi la 11omina adesioni al p~ù presto. La quota è fissata in di titolar e della cattedra d 'oculistica di Perugia, 20 corone (circa 100 lire it.). Segretario del Codi dove venne infine all ' ..i\ teneo Padovano. 1nitato italiano è ~l prof. Cesare Cattaneo, via Il l)rof. G. M.. Fasiani l)irettore della Clinica Commenda 12 - Milano. Chirurgica Generale ' 'e11ne n ominato Preside d ella Facoltà di ì\iedicina e Chirurgia, succedendo 7° Congresso medico latino-americano. al prof. comm. Oddo Casagrandi che per parec. chi a1111i aveva clato a tal carica gran parte della È convocato dal 12 al 19 gennaio n ella città sua inult~forme dttività. Il g~ovane ed illustre di •Messico. Comprenderà 20 Sezioni, ch e coprocli11ico <~ alliievo della Scuo·l a Torinese dove fu no tl1tti i rami della medicina: oltre alle cliniassi&te11le di _.\naton'1ia normale, poi di Patologia ch e ;ienera,li e '-Iuelle speciali, anche le discipligenerale, ed in segt1ito fu .A.ssistente ed Aiuto n e mediche fondamentalj, la storia della m e didel coinpia·n to sen atore Carle direttore di quella cina, l 'in segnamento m edico, la deontologia e Clinica chirurgica . Chiamato quindi al servizio la tutela d egli in1eressi corporativistici. Saranno militare il prof. Fasiani ancl1e durante il perioùiscussi 5 itemi a Sezioni riunite: 1° Scambi deldo bellico r~on lrasctirò le occupazioni scientifila coltura medica tra i paesi latino-america11ì e che, ed esegui noti ed importanti studi sulle mezz~ per r ealizzarli; 2° Sifilide ereditaria e si.g angrer1e gassose, isolandone gli stipiti di anaefilide ignorata; 3° T.. otla contro il car1cro; 4° Starobi ch e servirono e servo110 alla · preparazione to attuale della vaccinazione a.ntitubercolare; 5° .dei sieri profil attic~ e terapeutici. Rito,r nato a Mezzi da adottare contro il commercio e l 'imTorino vi ebbe l 'incarico della Semeiotica chipiego indebito degli stupefacenti. Per ognuna rurgica e dell 'Anatomia chirurgica, finch è nel d elle 20 SEzio1ìi è :-tabililo lln t ema speciale. La 1·925 Yenne chiamato in questo Ateneo dove cocémmissione organizzatrice è presieduta dal dotpri come 1itolare s uccessivamente le cattedre di tor GulJriel M. Malde ; n e è segretario il dott. FerPatologia chirurgica e di Clinica chirurgica. no.ndo Ocaranza. P. L. F. Da Catania.
Prolusione del prof. Ferrannini al Corso di Clinica Medica.
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Il l)rof. Luig-i Ferra11nini . ha tenuto il 21 nov. ll. s . clinanzi acl un .folto uditorio di professori .e stude11ti la prolusione al Corso di Clinica lVIe.d1ca trattando· del be_g uertle arg·o·1ne11t0 Luci e.ti 1
Congresso nazionale dei medici manicomiali. l\iler1lre questo nun1ero viene s tan1pato, ha luogo jn lloma il Congresso n azionale dei medici 1nanicomiali 1lipendenti dalla Sez) one Enti locali del Pub1Jlioo Impiego. Ne daremo ulteriori notizie nel prossimo n umero .
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ombr e n.ella Clinica Medica.
T_, ·o. rifacenclo l o s toria antichissima dello Stu.dium cata11ese di medicina ne· ha rievocato le nobili Yicende fino ad oggi. La Clinica medica passando dall 'empiris1no al] 'csserYazione ed al L'esperimento, utilizza11do tutte le riserve clinich e e biologiche ha acquistato possibilità diagnostich e e curative ch e mai potrebbero avere le scienze biolog·iche anche quan.d o ùj sponesse:ro di materiale umano di esperimento. Co111e l 'animale poco si presta alla ripro.d u zione di fenomeQi umani, così l 'uomo non può cliren·t are u11 a11ima]e di esperi1nento. La Clinica dopo avere illuminato i problemi individuali ha studiato quelli collettivi determinando le })l'OYvidenze sociali che dal campo dell 'igiene a quello .i nfortunistico valg·ono a prevenire, limitare e curare . le umane sofferenz.ie. È per questo ch e le Cliniche TJniver sitarie, nelle quali solt~nlo , gli stl1de11ti d ebbono formare la loro educazione medica, hanno assunto una importa11za culturale e ociale di prim 'ordine. La bella conferenza è sit ata coronata da u11 applal1so sentito d al pl.1bblico nun1eroso. A. 'f.
Comitato per l'Italia Centrale di Idrologia e Climatologia • Nei locali d ell n Clinica m edica della R. univerità di P~sa, sotto la presidenza del sen . prof. t)ueirolo, si è adunato il Cc miitato òell 'Italia Cent~ale ùell 'Associazione di Idrologia, Clima tologia, Terapia fi sica e Dietetica. 11 prof. Leuci ha comu11jcato che ~l p odestà di ' riareg:gio ha stanziat o i1el lJilancio (l ell 'Azienda Autonoma la somma di L. 25.000 ·per il Comitato di studi di Talassoterapia, desiderando che Je lezioni su tale argo1nento siano tenute a Viareggio, dove avrà sed e il Comitato dei predetti sludi . Queste proposte furono approvate ad unanimità,. decidendosi ch e le conferenze e 1e lezioni avranno luogo nei mesi di aprile e maggio. Per tracciare il programma e il f11nzionamento di detto Corso fu nominata una Com111issione com1)osta· d el prof. Carreras, già incaricato d el cor so di idrologia nell a R . Univer sità di Pisa, e dei proff. Porlezza, Lotti , Fiore e Leu ci so li.o !a ])reside nza del sen . prof. Qt1ei' . rolo. F u ron o conferma1 i : segr etario il dott . Guiòi e <nssiere il clott. ~1ann elli.
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1858
IL POLICLINICO
Corso per Allievi Uffieiali Medici di Complemento. Il r~o·rso _t\.llievi Ufficiali ~Jcdici di Complemento avrà jnizio il 20 ge11na io 1930, presso la Scuola di Saniità Militare in Firenze. Vi sono ammessi t g iovani muniti di l~urea in medicina che aspirino alla nomina di sottotenente di complemento nel Corpo Sanitario. Le <lomande var1110 ir1dirizzate al Comando del Corpo ti ' ..'\rmata di Firenze e presenta;.te al Comando del Dislrettq di r esidenza non oltre· il 31 dicembre. Il Corso avrà durata di 5 1nesi. Gli alliev~ dichiarati id0nei sara11no ir1viati in licenza straordinaria, non co1nputahile nella ferma, in attesa delìa nomina a sottotenente e della chiamata per prestare ad un Corpo il serv~io di prima nomina.
[ANNO
XXXVI, NuM. 50]
L'o.fllcio della stampa 'medica latina. Grazie al g en eroso appoggio della Camera sindacale dei fabbricanti di prodotti farmaceutici del1a Francia, la Federazione della stampa medica lat~na ha aperto a Parigi un ufficio permanente d~ lettura e d 'inform3:zioni, realizzando così uno dei voti forrr• ulati in seno al suo primo (JQngresso .. L'inaugurazione ebbe lt1ogo il 21 novembre e fornì l 'occasione di una manifestazione di simpat~a e di solidarietà tr~ i rappresentanti dei vari paesi neo-latini, nonchè tra i rappresentanti della stampa. medica ~ quelli dell 'ir1dustria farmaceutica. Venne offerto un vino d'onore; la sera si tenne un banchetto. L'ufficio h~ sede in rue Richelieu 101.
Iscrizioni allft. Federezione dei medici sportivi.
Alla Facoltà medica di Buenos Aires.
L 'Ufficio stampa del Comitato olimp~onico Nazior1aJe It aliano comunica : Sono aperte da oggi le iscrizioni alla cc Federazion·e Italiana l\t[edici Sportivi », riservate ai signori medici ed ai laureandi i11 medicina e chirurgia delle Università italiane. Le iscrizio·n i, per col.oro eh~ risiedono nelle città di 'forino, Milano, Trieste, Bologna, Ancona, Roma e Bari, vanno inviate ai rispettivi Direttorii. dei Corsi per medici sportivi al recapito da essi indicato. Per tutte le altre città italiane esse debbono indirizzarsi alla F .I.l\I. S. presso ~l C.O.N.I. Palazzo del Litlorio - Roma. La domanda d 'is~rizione, in foglio di carta libera, deve contenere le generalità del richieden~ te ed il suo preciso domicilio.
Il consiglio direttivo della Facoltà Medica di Buenos Aires, eletto il 10 agosto, è risultato così costituito: B. A. Houssay, M. R .. Castex, C. Bonarino Udaond o, A. R.. Ma.rotta, M. L. Perez, 1. ll11m1, P. Esr11dero, F . Sohuweizer, U. Ferna11dez e U. Carrea, scelti dai p rofessori; C. Fonso Gandolfo, F. Bustos, G.. Martinez Guerrero e A. ven der Becke, scelti dagli studenti. Queste elezion~ hanno posto termine ad un lungo periodo di turbolenze, ascrivibili alla parte che è stata fatta agli stud enti nella direzionedella facolt~1, secondo principii bolscevizzanti.
Medicina preventiva. Di ques1o argontento si sta occupando da p_a1 erebi(! jl dott. Giovanni Perill~ per un lavoro dal titolo.: (( Il t1ionfo della medicina p1 eve nti · va >) . Perchè la bibliografia possa· essere più CO!ll pleta possibile, chfunque si è occupato, an~ ch e 11H'identalmente, di tale tema, è fJregato di da1ne co1r1unicaz i-0ne dettagliata al dott. Peri}}; - Ospedale Militare - Roma.
Per le infermiere diplomate di scuola-convitto. L'Ufficio Stampa del P. N. F. comunica: « Le iscrizio11i al] ' A'sociazione nazionale fascista fra infermit~re diplomate di scuo.Ja-convitto saranr10 aperte fino al 31 dicembre 1929 per le diplomate d~ tutte le sc11ole.-oonvitto italiane (il cui corso 11on sia inferiore a un biennio). Col 1° genn(IÌO 19~0 all Associazione potranno es~cre iscritte le sole diplomate delle scuole convitto riconosciute ai sensi dell'art. 1 del R. D. 15 agosto 1925. La · sede dell'Associazione è press~ la segreteria dei Fasci femminili, palazzo del Littorio, Roma. t
La Facoltà Medica della California meridionale. Dopo essere stata chit1sa per dieci anni, questa• Facoltà ve:p.ne riapE:·rta nel 1927; ma comprendeva, allor&, il solo primo anno di studi medici; gradatamente vi si ·sono venuti . aggiungendo gli altri anni: solo nel 1931 sarà interamente ricostituita. Ha sede a Los Angeles. Ne è decano il dott. William W. Cutter, che fu già dcca110 della Scuola medica post-universitaria di New York. · •
Ali' Università della Virginia. Il 22 ottobre venne inaugurato un gruppo di nuovi edifili rr1edici dell 'Università della Virginia. Essi sono costati 1.400.000 dol ., ossia oltre 25 n1ilioni di ljre it. L'edifizio più importante ospita un gran numero di istituti: anatomia, biochimica, embriologia, j&tologia., fisiologia, par tologia generale, patologia chirurgica, farmac?logia e materia nledica, jgiene e sanità pubblica; è collegato mediantè un corrìdoio con un ospedale d i 240 lelti.
All'Università di Groninga. Hanno lasciato I 'Università di Groninga, per limiti di età il clinjr o chirurgo prof. Koch e il ' clinico neuro-psichiatra prof. w·Jermse. . Due grandi cerimonie hanno avuto luogo in loro onore.
Consiglio della Cassa malatti& per gli addetti al • commercio.
Un nuovo grandioso centro medico a New York•
stato costituito con recente decreto del Mi11istero delle Corporazioni.: f:. presieduto dal ~e~. prof. Tolo1nei; ne fa parte. il dott . . Fornac1ar1, dire ttore generale della Sanità pubblica.
Il « New York Hospilal » e la cc Cornell Medicai CollPge .l\.ssociation » h anno stipulato, il 15 ago&to, una convenzione per erigere un ~uovo ~r~~ dioso centro inedico, che risulterà d1 13 ed1f1z1,
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[ANNO
XXXVI, NuM. 50]
SEZIONE PRATICA
fra la ·68a. e la 71a strada, lungo la East River. Il gruppo sarà dominato dall'Ospedale generale, di 24 pian~, capace di 1000 ricoverati e di ambulatori per 1000 pazienti al giorno. Ne faranno anche parte un Istituto psi chiatrico con 116 letti, una 1\tlalernità con 156 le·tti (in memoria della defunta Laura Spelman Rockefeller), vari Istituti scientifici tra c1 1i uno di batteriologia ed uno di biochimica. Si farà posto a cµ-ca 500 infermiere. Si potrà provvedere all 'inseg11amento di circa 300 studenti. Si è stabilito di fondere interamente 1 servizi universitar~ e quelli OSj)edalieri.
Istituto oftalmologico di Baltimora. Il 16 e il 16 ottobre venne inaugurato il nuovo gra,ndioso Istituto oftalmologico di BaltimoEa, an1tessi all 'Universilà ed all'Ospedale Johns Hopkins. Alla cerimonia i11tervennero molti specialisti dell'America e dell)Europa. L'Istituto si deve alla tenace volontà d el dott. W._ H. Wilmer, che lo clirige; ma la prima inizia tiva era ·partita nel l 922 dalla signora H.. Breckinridge, allora moglie del sottosegretario alla guerra. La prima pietra fu deposta nel lug-Iio 1927. Il costo complessivo del! 'edifizio e delle installazioni è di 3 milioni di rlol_l1r~, ossi a circa 60 milioni di lire it ..; metà di questa somma, fu assegnata dal] 'Ufficio Federale della Educazione Generale, il resto fu elargito da privati. L 'Istituto ha · scopi clinici, didattici e d\ ricerca scientifica; vi saranno annesse molte borse di studio, per le quali si sono già raccolti 60.000 dol. (oltre 1 milione di lire it.) ..
Una condotta pediatrica di Caltagirone. Il Podestà di Caltagirone, con.t e Michele Gravina, accog'liendo la proposta del locale ufficiale sanitario com1n. dott. La Rosa, ha istituito una
pondotta pediatrica, affiuandone il serv1z10 ad uno specialista in pediatria. Tale iniziativa, è · perfetl an1ente rispondente alle direttive dell 'O.N. 1\1 .I. e viene a creare un servizio che ha il me-rito di dar posto, nel campo · dell 'assistenza al- 1'infanzia, ad un nuovo organismo destinato a . dare ottimi risultati. Il servizio assistenzial~ svolto dalla condotta, p11re esse11do assai semplice nella sua struttura, può dirsi, in una parola, completo, in quanto~ ass~ct1ra ~ ll 'infanzia una particolare, vigile assiste11za ch e l 'accompagna dalla nascita fino al 12') anno di età, e si occ11pa ~nche della .sorve-glianza igienica delle scuole.
I funerali del Prof. Mingazzini. I funerali clel prof. i\1ingazzini sono stati im11one1i1i per l 'immensa partecipazione di amici, di ammiratori e di discepoli del grande estinto; si può ;-1ffermare che vi h~ partecipato tutta la classe m edica di Roma. La cassa funebre è stata trasportata a spalla da studenti di medicina. I cordoni ~rano retti da S. E. l)ionisi, Ac~demico d 'Italia, dal prof . . i\1illosevich , rettore della R. Università, dal prof . . Dalla Vedova, preside della J:!.,acoltà, dal prof. Ascoli, per l 'Accademia 1\t(edica, dal prof. Gu-derl, per la R. Clinica Neuropsichiatrica e dallo. studente Recchia. Seguivano la salma i figli, e gli aiuti e assistenti della Clinica, tutte le rappresenta11ze delle varie Facoltà e degli altri Atenei, il personale della Clinica e del Manicomio. ecc. Numerosissime e ricche le corone. Prima che il grande cort eo si sciogliesse hanno parlato· il prof Giannuli, il prof. Dalla Vedova e il Presidente del Sodalizio dei Piceni, . esaltando le grandi doti e lumeggiando la vita di studio e di lavoro indefesso del grande scom- parso. \
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Indice alfabetico per materie. Agranulocitos~
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1846, 1847 )) 1844 )) 1842 • )) 1844 )) 1840
Bacino: fratture Bibliografia Calcolosi biliare e cancro (~olica renale Colpo apoplettico come sintonia di arteriosclerosi generale . . . Con ..:en tr::izione idrogenion~ca in gravidanza e puerperio . . Corrisportdenze . . . Cronaca del movimento professionale Derma.tosi bollose dell 'infanzia . Dermatosi pruriginose : impieg·o del bicarbonato di soda . . Difterite vulvare Ernia ombellicale fetale diverticolare operata 12 ore dopo la nascita; gua. . -r1g·1one . . . . . · · Ernia tubo-ovarica d. strozzata con triplice torsione del peduncolo in bambina di 6 mesi . . . . Frenicectomia nella c11ra delle caverne tbc. apicali . Grippe è agranulocitosi . . · .
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1836 1845 1855 1854 1845 1847 1845
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1840 1847
Roma - St.&b. Tipo-Lit. Arma.ni di M. Courrier.
Ipertensione cranica : sindrome di - . Pag. 1844 Lichene delle regioni scoperte : forma particolare .·. . . . . . . » 1835 )) Liquido cefalo-rachicliano . 1825 Mani : colore delle palme come mezzo diagnosti co .. . . . . » 1846 )) Ospeclali : organizzazione . . 1851 )) Ospedali: progett.o di riform.a 1853 • )) Pelle e glicen1ia . . 1846 Pemfigo: patògenesi . . . . . . » 1844 Professioni sani lari e e affini: vigilan)) 1848 za riell 'ese rcizio . . )) 1850 Prolifj ci tà delle classi povere . . . )) 1848 Prurilo degli itterici: trattamento . )) 1848 Prurito vulvare: trattamento . . Radiologia : comur1icazioni varie . . 1843, 1844 )) 1840 Reni: grandi cisl i . • )) 1845 Schiascopia: pratica • • • . )) 1847 Set ticen1ia post-anginosa • • )) 1850 Tallio acetato come depilatorio )) 1850 Tinture per capelli )) 1853 Tub ercolosi: per la lotta contro la )) 1839 Tubercolosi polm. degli amputati . )) 1841 tJreter e : papilloma, .. . . . .
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concesse In abbonamento
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cumulativo con
Rivista di Malariologia PUBBLICAZIONE BIMESTRALE •
La Rivista di Malariologia va.n;t.a, nel suo comitato direttivo, i più illustri etludi<>ed italiani della malaria: ·v. ASCOLI, c. BASTIANELLI, A. DIONISI, E. MARCHIAFAVA, A. MISSIROLI, c. SANARELLI, eoo. ·n onchè -valenti stUJdiosi str·a nieri. Accentra i progressi che vengono compiuti d.alle nostre oonoscenz·e sulla mala.ria .in tutti i Paesi. Reca con1tributi originali, relazioni, studi riassuntivi, recensioni sistematiche, atti ufficiali, notizie. ~ orgaino ufficiale della Società per gli Studi della Malaria e di altri Enti. La redazione ne è a.fftdata al dott. L. VERNEY. Si 1pubblica in densi e r.icchi fascicoli, copiosamente illustrati.
Abbonamento annuo: Italia L. 4 O; Estero L. 7 5. Per gli a@sooda/ti &I
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Policlinico D: Italia L. 3 6; Estero L. 78
hlnnali d'Igiene PeriocLico mensile d·iretto daJ. prof. sen. CIUIEPPE SANARELLI della R. Università di Roma. In densi f·ae.ol· ieOli illustrati e corredati di tavole. Aecoglie memorie originall, studi riassuntivi, questieni· del giorne e una eoi;>iosa Tubric.a di recensioni, che riepeochi.ano tutto dJl movimento .tgienioo internazion.arle; reca informazi<:md dii legi.
tlaziene, ammin'i strazione e giurisprudenza sani·t aria A~bonamento annuo: ItaJlJia L.
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6 O; Estero L. 1 O O· Per gld a.esooiwti
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Rivista di Clinica Pediatrica ·L a Rivista di Clinica Pediatrica, periodioo mensile il11ustrato, si pubblica a Firenze. FoncLata eta.i proff. Ciusep.pe Mya e Luigi Concetti nel 1903, non ba maJi interrotto le sue pubblioazioru. a.nehe net momenti più diffìcii della guerra e dell'imm·ed.il&to dopo guerra. E ora diretta. ~ai proff. CARLO COMIA. C. B. ALLARIA, DANTE PAOCHIONI, CENNARO FIORE, L. M. SPOLVERINI, ordinari di C'l ini-ca Pedia.tric.a riepet-:tiivamelllte ·a Firenze, '!'or.i.no·, Genova, Pisa <e Roma. 1
Oolltinua.ndo & pubblicare memorie orJ.gdnali, la « RiviB·t a d~i Clinica Pediatrica,, nel 1929 darà epeeiaJi (Y1ll'e e.Da •rubric.a della rassegna della sitampa preoooupan<iosi cLi forn1ire al lettore una raccolta, per qua1D.to è poeeibile oom1pleta, di ciò che sl pubblica. in Italia ed all'Estero, dintorno· alle malattie dei bambini. Eesa e.i preoccuperà delle 1tmportanties1ime questionli sociali ebe haaino rapporto ooll'inf.anzia e ne terrà informa-ti i suoi lettori. Sarà poi corrisposto aJle esdgfillZe d1ei medio! eserceuti meiiainte la trattazione di argomenti e la raccolta. di •notizie, che ha.nno a.tMnenza più et.retta oolla pratJica profee-sion.ale. Abbonamento annuo: per l'Italia. L. 6 O - per l'Estero L. 1 1 Q. l'Italia sole L. 4 6 - per PEstero sole L. 1 O 5 •
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PeT otteflere quanto .~opra inviare Vaglia Postale all'editore LUIGI PUZZI, Via Sistina 14 -
ROMA.
I.ANNO XXXVI
Num. 51
• Roma, 23 Dicembre 1929
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Tre Riviste di branche speciali della medicina pubblicate dalla CASA EDITRICE L. POZZI - ROM! concesse in abbonamento cumulativo con ''IL POLICLINICO ,, per l'anno 1930. G.Ll a.aeoota.tf a.I • Poli.oldnrico •, a qua.lunque Serie eta-n o ees1 l'llbbon.a.tli, ooll'ae'giu:nrta di B()}e: L. 3 6 per l'Italia a.nzdchè L. 4 O o L. 5 O per l'Estero .anzichè L . 6 O Potntnna ricevere i fascicoli che ei pubblicherall!Ilo d~3ill.te l 'anno 1930 di una delle tre seguenti nostre di spooi.a.li branche della medd.cina e .chirurgia :
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CIRCOLAZIONE
periodico mensile Illustrato diretto da VITTORIO A ~COLI, Clinico Medico di Roma
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Redattore Capo: CESARE PEZZI
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Ognii fascicolo ai compone di 48-52 pagine di testo dii.stinto in 3 p.a.rtl: a) la.vord origina.li, lezioni e conferenze; b) rassegne, riviste e oongreesi; e) notizie bibliografiche. ABBONAMENTO ANNUO : Italia L. 40; Estero L· 60; un num. sep. L. 6; Per gli assoc. al Policlinico: Italia L. 36; Estero L· 60. Ai nuovi abbonati del 1930 a « Cuore e Oir colazi one», si coneedono 1e intere annate 1924, 1925 (questa senza il fascicolo 5 eBaurito), 1926. 1927, 1928 e 1929 per sole L. 1 5 O se in I talia, e per sole .L. 2 O O se ad· !;Estero, in porto franco. .... N. B. -
Rivista mensile di Ostetricia, Ginecologia e Pediatria per Medici pratici diretta da PAOLO OAIF AMI
ProfeesO!l"e d.f Clinica. Ostetrioo-Gin.eeologica
a.ella. R. UntvPr&ita di Bea-1 Ogni faecxi.colo si compone di 60-64 pagine di testo d.istin,t o in 3 p.arti: a.) la.vori originali, .f,wtt.11 e dooumenitl (elJDJiicd e ana.t-Omici), la rubrica degli er.rori, la ~tna del medioo prftltioo, eoo.; b) recensioni. quesiti e oom· menti, bibl:iogra.fia; o) Varietà. notizie. ABBONAMENTO ANNUO: Italia L. 40; Estero L. 60; un num. sep. L. 6; Per gli assoc. al Policlinico : Italia L. 36; Estero L. 60 ·N. e. - I nuovi abbonati del 1930 possono ottenere l 'annata. del 1925 eenza rii 1• faecioolo (eeauirito) plù le tiriitere annat-e 1926, 1927, 1928 e 1929, per sole L. 1 2 5 se.dn Ita lia, e .per sole L. 1 7 O se all'Estero, in porto franco.
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Perio<lico indispensabile per tutti i Medici : IJ~
DIRITTO PUBBLICO SANITARIO Periodico Mensile di Giurisprudenza e Legislazione. D I RETTORI
On. dr. A. CarapelÌe, Consigliere di Stato. Editori pl'.'Oprietari:
Avv. G. Selvaggi, esercente in Cassazione.
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li Diritto Pubblico Sanitario» riporta tutte Je Leggi. i Decreti, i Regolamenti e le Oircolairi eon-Oel'nenti anche indirettamente l'ordinamento giuridico sanitario. nel senso più .ampio e le Istituzioni Sociali. - Ogni numero cont..iene Note di commento e di illustrazione delle Leggi e dei Regolamenti più importanti, una rassegna completa della giui:ri~rudenza della Corte di Cassazione,. 1del Oo.naigl:iio di Stato in sede Gi urisdizionale e OonSJultiiva e di altre Magistrature,· con esposizi<:mi Ta.gionate d,e lle controversie e ·delJe r isoluzioni << Il Diritto Pubblico Sanitario » in ogni suo numero reca stutli sintetici di questioni d'.a.ttua.lità e Cenni di legialazione estera. . «Il Diil'itto PubbliòO Sa nitario » è una .guida chiara e semplir.e specialmente per tutto ciò che .attiene wlle .isti. tuzion!i sociaJi, ai rap;porti d'impiego Enti Pubblii0i all'eser cizio .delle professioni; a ll'ordinamento sindacale, ai poteri di polizia sanitaria, ecc. Ogni numerQ consta di 40-48 pagine, costituendo a fine d'anno un volume di oltre 500 pagine oon indici sistematici. u
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Questa Rivist.a, che entra nel sesto a.nno di vita, &i è affel'IIIlata vittoriosamente, essendo oggi fra noi il più oom·pleto, agila e ricco periodieo della ep-eci..a.lità. Argomenti d'indole pratica e dii alto rilievo scientifico si fondono armonica mt ' \te, formando una rivista mod~a. in oui ha. d·e gna sede quanto ai produce negli Oe.pedali, nelle Ollini-che e negli I stituti d'Italia. ABBONAMENTO ANNUO.: Italia L. 40; Estero L. 60; Un num. sep. L. 6; Per gli assoc. al Policlinice: Italia L. 36; Estero L. so
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Professore -di Clinic~ Oto-Rino-~arin gojatrica nella R. Università di Roma
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Per ottenere l'abbonamento alle predette Riviste, inviare Vaglia Postale oppure Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI -Roma, Via Sistina, 14. Però il Vaglia Postale, sempre intestato all'Editore LUIGI POZZI, va fatto riscuotibile nell'Ufficio succursale (diciotto) (1 8) Roma.
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I nuovi abbonati del 1930 al ''Diritto Pubblico S~ltarlo ,, che aggiungerann o sole L. 20, :C
riceveranno subito l'~ntera Annata 1929 del periodico stesso, franca di porto.
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diretta da VITTORIO ASCOLI ~
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L'archivio di medlioina più economico in Italia
lia, L. 45 per l'Estero) fascicoli che annoverano, in media, 64 pia.gine ciascuno, td i formato grande, su carta semi-paJtinata, cOl'redati di figure e <lii tavole, den.Si di oonten.u to.
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L'archivi o di medicina più eclettico in Italia è t dato clalla Sezione !J,fedica del c< Policlinico »>; di- ~ · fatti la Direzione accoglie lavori di tutte le scuole, .z di tutte le regioni ed anche .dell'Estero, dando prova della più assoluta imparzialità e liberalità, senza lasciarsi guidare e influenza.re da altri cri- ;: teri che non si·ano inerenti al valo,r e intrinseco, ~ obbiettiva.bile, dei lavori. ~
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fatti essa ospita soltanto lavori che recano un con- ~ _
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stituisce di ger sè una garen.zia indubbia di valore. La frequente pubblicazione di numeri monografici :... consente ai medici di trovare accentrati i più .n o- _ t èvoli contributi su argomenti circoscritti e in via ~ ~ dt evoluzrione. a giorno dei problemi più dibattuti.
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Nessun medico colto che intenda seguire i pro- r6J grassi della Ir..edicina in Italia e che sia dotato di un alto sentimento nazionale, dovrebbe rinun~iare & alla Sezione Medica del cc Policlinico ». Chi è ab- .! bonato alla Sezione Pratica, può ricevere la Me- • . dica corrispondendo all'Amministrazione una quota · supplementare di: (sole L. 35 se in Itail1a; L. 45 all 'Eslero), da inviarsi a11 'editore Sig. Luigi
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L. 35 se i·n Italia; L. 45 all'Estero), da inviusi all 'editore Sig. Luigi Poz~i, via Sistina 14 Roma.
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Afedici . italiani, . assumete l'a)?bonamento complementare alla Sezione Medica del .« Policlinico n·.
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L'archivio di ohirurgia più economico in Italia è dato daJJa Sezione Chirurgica del «Policlinico»; dif.atti chi è abbonato alJa Sezione Pratica, sostJenendo la, tenue spesa in più: (di L. 35 per l'Italia; L. 45 per l'Estero) ottiene 12 f~iooli che a.nnov~ano, im media, 64 p·agine ciascuno, di formato wam.de, su. carta semi...patinata, corredat i di figure e d~ tavole, densi di. contenuto. L ' archivio di ohirurgia più eclettico in Italia è dato dal.l a Sezione Chirurgica del « Poliolinico »;
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L'archivio di medicina più efficiente in Italia è i dato dalla Sezione Medica del cc Policlinico » ; di- 1:: tributo effettivo e decisiv.o ai progressi della medicina: la ressa straordinaria delle offerte consente una: s elezione scrupolosa e severa dei lavori; oggi i più reputati clinici e studiosi tendono a far capo alla Sezione Medica. del c< Policlinico » e la pubblicazione di un lav-0ro in questa Sezione co-
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dato dalla Sezione medica del c< Policlinico »; _:: "= difatti chi è abbonato alla Sezione Pratica, soste- ~ nendo la T..e11ue spesa in ipiù: (td i L. 35 per l'Ita- 4>
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diretta da ROBERTO ALESSANDRI
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AVVERTENZA. - Assumendo poi l'abbonamento pel 1930 ad ambedue le Sezioni: Medica e Chirurgica, si beneficia di un maggiore risparmio perchè l'importo da pagarsi, in più del prezzo di abbonamento alla Sezione Pratica, è di sole L. ~e:; se per l'Italia e di L. ~n se per l'Estero.
[ANNO
XXXVI, NuM. 51J
SEZIONE PRATICA
1859
possano apprezzare 1' importanza delle memo1·ie originali che vengono a~colte . nell~ Sezione Medie~ (fascicolo mensile) del ''POLICLINICO'', i·ipo~tiamo l' In.dice alfabetico delle memorie stesse P1:1bblicate nel Volume XXXVI (1929) : 1\1.EMORIE ORIGINALI. Aceti lcolina, CL' -) nell'uso clinico. Prof. L. VILLA. Pa.g. 636. Acido lattico (Sul ~ontenuto jJl -) degli essudati e traBudati. - Dott. G. MARGRETB· Pa.g. 314. .Ag.glutin.tne: vedi Sieri. Atassie acute (Contributo allo studio delle -). Dott. F. C. DE VILLA· Pag. 195. .Atetoisi : vedi Fegato. Calcolosi intra-epatic.a (Rare forme di -). Dott. A. COSTA• pa.g. 88. Cancro : vedi Tumori. Ca:psule su.rrenali: vedi Surreni. Carcinoma : vedi Tumori. Dervello: vedi &steima nervoso ·centrale Tumoce. .Cisti d'echinocoooo (La cura medica .d elle'-). - Dott. G. LoLLI. Pag. 643. Difterite: vedi Vaccin azione. Emo1ieine : ved•i Sieri. . Encefalite epidemica (La. radioterapia del!' ) nel suo stadio. acuto. - Prof. U. N rrvoL1. Pag. 177. Encefal ite : vedi anohe Sistema n.ervoso centrale. Enfisema is-0ttocut-a.neo : vedi Pnewmooorace. Eosinofilia (L' -) degli essudatli pleurici. - l)ott. I. CAPPELLINI. Pa,g. 320. Ergotamina (Azione della -) sulla funzJone gastrica. Dott. V. DE BENEDETTI. Pa.g. 483. Eritremia: vedi ' Mailat tia delle Ande. Eritrodermia pitiriasLca: vedi Linfoigranuloma. Essudati pleu1ioi: vedd. Acido lattico, Eosinofilia. Febbre neoplastica e reperto istologico. Dott. G. T1ZIANEI1LO. Pag. 452. Fegato (Carcinoma primario del -) ~on metastasi spleni.ca (Contribu to anatom<relinioo). Prof. L. PATERNI· Pag. 125. Fegato (Sul reperto istopatologico del -) in un caeo da atetosi. Dott. u. DE GIACOMO. Pag. 137. .Fegato; vedii anche Calcolo.si, Ittero, Urobilinuria. .Funzione gastrica : vedi Ergotamina. .Funzi one respiratOO!ia. vedi Resiatenm respir.atoria. G1icemia : vedi Reazi-0ne iperglicemica, Tripsina, lper11Jensi001e 1p0rtale; vedi U-robilinuri.a.-. Ittero da, stasi (Contributo sperimentale allo studio dell' -). - Prof. L. PATERNI. Pag. 57. Leu-0emi.a ~uta con speciali caratteristiche ematologiche e èliruiche. Dottori A. PARLAVECCBIO e c. ENRICO· Pag. 19. .Leucemie a ·deooreo acuto (Comiporta.mento della « iCnlTVa ù.euoocitruria u nelle -). Crisi J.eucemiiehe spontanee e potere leu-coliti:oo del siero del sangue. Dott. R. Gos10. Pag. 346. Leucociti: ved-i Malaria, Sangue. Linfogranuloma P.a.-1tau.f-Sternberg (Di un ~aso di -). Eritrodermia pitiriaei·ca t ipo Hebra. Dott. G. SPICCA· Pag. 385. Malaria · srperimentale (La formula leucocitaria nel periodo .d'incubàzione). - Dott.a A. CORRADI. Pag. 375. .Mala.ria : v€di an-0he Nevriti. Malattia delle .Ande (La- ). (Sindromi eritremiehe). - Prof. c. MoNGE. Pag. 333. :Megacariocit1 sopravviventi <1 in vitro 1> (Contributo allo studio del-). - Dott. M . TorX1ioli. Pa.g . 367. .Menin·g ite oorebrosipinale: vedi Men.in,gococoemia. :Meningite purulenta: vedi Perip~chi~eningite. .Meningite tuber.colrure (Sulla guar1b·i l1tà della -). Dott. G~ BORRUSO. P.ag. 493. :Menin.gite; vedii. anche Peripachi - . :Meni.n.g ocoooemia - meningite cerebrospinale (pericardite meninrgococcica?). Prof. P. F. ZuccòLA. Par gina 220. M.etalli oligodinamici (modif i-0azioni indotte da m1n1tnP dosi di" sali dei - ) nell'organismo umano. ~xof. G. SABATINt. Pag. 281. Morbo · di Hodgkin o tubercolosi ialina iperplastica? - Prof. R. Do'RIA. Pag. 403. Nevralgie: vedi Nevriti. Nevriti e nevralgie sciatiche da malMia (Patogene.ei e contrib11to cli·nico). Dott. A. FIORENTINI. Pa·gina 520. 'Osteiti: ved·i Tubercolosi. i()steom·i elite del sacro: vedi Peripachimeningite saoro-lombare. "Pachi.mell!ingite; vedi Peri -. :Pan-0reas (f'J0I1tributo sperimenta.le allo studio dell'a ntagoniemo fuf!lzionale tra surreni e -). - Dott. L . QUARANTA. Pag. 117. "Pa.ncreas (Contributo anatomo-parologioo allo studio della sclerOISli del -). - Prof. T. LUCHERINI. Pag. 112.
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Parotite epide~ica .. Te~tativi. di riproduz.ione eperime~tale negli an1mal1 e ricerche sulla secrezione erul1vare. - Dott. F. ROCCHI. Pag. 541. Pelle; vedi Tuber-0olosi. Pel'!j.ca.rd~te .i;neD:ingocoocica; vedi Meningoco ccem.ia. Peripachimen1rngite. ~acro-lombare e meningite puruJ~nta da o~teom1el1te del sacro clinicamente primitiva. - Dott. G. CHIUCINI, Pa.g. 514. Pneumotorace artificiale terapeutico bilaterale contemporaneo. Prof. G. QUARELLI e Dott. G. B. AUDO-GlANOT'f I. P ag. 411. Pneumo torace e.d enfisema sottocutaneo (Lo sforzo ne~1a pa~·genesi .del -). Prof. S. DIEz. P.ag. 233. Radi?terap1a; vedi Encefalite epidemica. ReaZ!lone iperglieemica (SuJ meccaniemo della - ). Dott. R. MoRACCBINI. P a g. 466 . Reaz~one iperglioemi~a ; v edi amebe Tripsina. ReazJone xan.t ovrote1ca; vedi Sangue. Reni (Ricerche eul funzionamento dei glomeruli). Proif. M. AscoLI· Pag. 149. Reni; vedi · an.che Sangue. Rooistenza emoglobinica (Ricer che clinico-sperimentali sulla -). - G. P. Oucco. Pa.g. 625. Resist enza emoglobini-ca nella pratica -0li n.ica. -· Dott. G. LEGA, Pa.g. 444. Resis t enza. re.epiratoria nei soggetti normali. . Un nuovo _met.odo d'in·rl~gine .. - Dott. V. MONALDI. Pag. 426. Resp•1 raz1one; vedi Res1stesnza respiratoria. Saliva; vedi Parotite. Sangue (Considerazioni e ricerche suJl'equi·l·i brio acido-ba(.3e nel -). - Dott. G. BARBÈRA. P.ag. 292. Sangue (importa nza della determinazione delle sostanze aromatiche del - ) n.e lle malattie renali. (Reaz•i one xantovroteica). - · Dott. F. ToNIETTI. Pag. 163. S.angue (Gllllla determinaz!Ìt')ne della m.aes a del -). Valore clinico dell'applicazione del metodo del rosso Con.g o. - Dott. R. Gos10. Pag. 37. Sangue; vedi .anche Glicemia. Leucemia, Malaria, Megacariocit.i, Resistenza emoglobinica . Scleros i del pancreas; ved:i Pancreas. · Secre:iione gastr.i ca; vedi Ergotamina . Secrezion·e salivare; vedi Parotite. Sieri umani (Episodica comparsa di etero agglutinine e dà. etero emolisine ad alto titolo nei -) . Origine e significato. - Prof. T. PONTANO. Pag. 437. Sieri; vedi anche Leucemie, Sangue, TwbercolOfli. Sindromi eritremi che; vedi Malattia delle Ande. Sistema nervoso centrale; vedi Cervello, Meningite, Spina bifi·da, Vàccinazione, V.a.rire ella, ecc. Spina bifida occulta (Sindromi di - ). Prof. U . N UVOLI. Pag. 501. . , Splenogranulamatosi (siderotica o micotica) e s.pleJl-Omega-l:La tr.omboflebiti-0a. p.r imitiv.a. Prof. E. SIGNORELLI. Pa.g. 3. , Spleno·m eg alia trombo-flebitica; vedi Splenogr.anulomatosi. Stomaco; vedi Ergotamina. Surreni; vedi Pancreae. Tetano (Note c1iniche e terapeutich e su 61 oasi d ·i -). Dott. A. FABRIS. Pag. 527. Trasudatli; vedi A.cido lattico. Trip.sin·a (Sul1a presunta .azione i·perglicemizza,.nte delLa - ). - Dott. R. CARUSI. Pag. 477. Tubercolosi oo.ta.nea (Contri buto a.Ila sierologia della - ). - D.o tt. M. MONACELLJ. Pag. 267. Tubercolosi disseminata a tipo osteitioo caseoeo con decorso atipico. (St11dio clinico, radiologico e anatamo patologioo). - Proff. F. RICCI e s. ATTILJ· Par g.i na 254. Tubercolosi; vedi anche Meningite, Morbo di Hodgk.im. Pneumotorace - . T umore del lobo frontale ei:n:ieitro (Sop.r a un caso di - ). - Dott. V. CANTAr,,AMF.SSA. Pag. 210. Tumori maligni; vedi anche Febbre neoplastica, Fegato. UTobilinuria (Rioor cb·e su1ll' --) e sull'ipertensione portale. - Prof. G. MELLI· Pa.g. 601. Vaccinazione antivaiolcea. (Un ca.so dli oomplioazione nervos a in seguito a -). - Dott. M. FABERI· Pa,.g. 582. Vaccinazione (rino-) antidifterica (Contributo a.Ila -). - Dott. u. FERRI. Pag. 592. Vaiuolo; vedi Vaccinazione. , Varicella (Contri buto alla conos-0enz.a delle complicazioni nervc.ee della - ). - Dott. F. FASELLA. Pag. S66. RIVISTE
SINTETICHE.
Ossido-riduzione intracellulare (Determdnazione e misura dei processi di). Valore di rH. - Dott. T. DB SANCTIS MONALDI. Pag. 172.
MEDICA :
Italia L.
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Estere> L.
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1860
IL POLICLINICO
[ANNO
XXXVI, NuM. 51)
A.ffinchè i lettori possano apprezzare l'importanza delle memorie originali che vengono accolte n·e lla S~zione Chirurgi~a (fascicolo mensile) del ''POLICLINICO'', riportiam<> l'Indice alfabetico delle memorie stesse pubblicate nel Volume XXXVI (1929).: LAVORI ORIGIN.ALI.
Kohler; vedi Male scafoideo tarsico di -. Lu~sazione del gomito; vedii Muscolo ·b raichiale .anteoore.. LuSBazione esterna dell·a ~lavioola cu-ii nuovo metodo di sin.desmopeesia nella --). - Dott. F. BENEDBTTI-VALENTlNI· Pag. 117. Mal a.t ti a, .di Recklingbausen (Contributo allo studio. della-). - Dot>t. U . PAPA. Pag. 385. Male seiaJoideo tarsica di Kohle.r biJ.aterale (Su di un caso di -). - Dott. G. LUCCHESE· Pag. 483. Mammella; vedi Tumori. Meckf;l; ve.di Diverticolo di -. M~tabolismo basale; vedi Collassoterapia. Milza e. F':'gat<? .<Sui rappor~i funzti.ona.ili ,f ra -) [Osserva21o.n1 el1n 1che e sper1men tali indicazioni alla ~lenectomia]. - Dott. P. MoNTEl\7ARTINI· Paig. 70. M1lz~; vedi anio he Ittero emolitiic o, $plenogr a,nulomatosi. MllS·COlo brachiale antèrior e (Osteom.a. de} ·-) in seguit-0 a luseazione del g<>'mito. - Dott. G. LuccBEsE. Pag .. 315. Na rC06i coll'aJVertina (E. 107). - DotJt. D. KL1Mxo. Pa gina 474. Occlusione intestinale; vedi Diverticolo di Meckel. Omero; vedi Frattura. Ossa ; vedi Articolazioni, Esostosi Fratture Lussazioni, Osteoma. ecc. ' ' Osteoma; vedi M ue.co]o bra;chiale a nt. Ovaj o ;· vedi Cute. Pelvipertltondte a d insorgenza immediata consecutivamente a raschi.a.mento dell'endometrio. (Considerazioni pato genetiche ed una modificazione a.i di.Jatatori · cilin.drici d·i Ilegar). - Prof. P. FRASSINETI· Pa. gina 445. Peritonite; veni P~lV'i-. Plastiche cutan ee con pelle ' di .scroto. - Dott. ·G. CA· NAVERO. Pa,g. 61. "Rasohi amento uterino; vedi Pelvipel'itoniite. Recklin.g haueen; vedi Malattia di - . . Reni; vedi Siero, Trasfnsione. " Scottatur e ; vedi Ustiorui. Si'erQ di sangue degli operandi e degli opera t i (le variaziond delle scetanze a reazione xantoproteica nele loro valore prognòstico. ·- Dott. A. MIANi. Pag. 252~ Simpatectomia perifemorale nelle ulcere croniche degli arti inferiori (Ancora sugl i esiti proeeimi e remoti della--). - Dott. F. BENEDETTI- V ALEN'l'INI. P ag. 601. Sindrome di Bernar.d-H,orner; vedi Costola .cervioa.Ie. Splenectomia; vedi Milza. Splenogranulomatooi srideroti oa (Osservazd.oni .-cliniche e jstopatologich·e ell d·i u.n. caso idi -). - Dott. L. MOLINENGO. Pag. 126. Simpatico cervi cale (Il miocardio nella rese11iòne del -). - Dott. G. PETTA· Pa.g. 529. Stipsi abituale (Risultati di interventi . ehirurgiCÌ nella-). - Prof. O. TENANI· Pag. 272. Stomaco; ved·i Gastroenteroana.stomosi. Tiroide ; vedi Cisti. . Tras fusione di sangue (Sull'impiego della -) IJ.el trattamento delle infezioni chir urgi.che. - Dott. A . BERTOCCHI. P.ag . . 549. . . Trocantere (Il distacco isolato del ·piooolo -). [Contributo casistico]. - Dott. M. PRATI· Pag. 93. Tubercolosi della borsa sìercea gluteo-trocantema (Conilributo clinic'J a llo studio della -). - D.ott. G. CIAPRJ NI. Pag. 7. Tubercoloti ci polmonari; vedi Coll aesotera,pia.. Tumore Bolido dell'ovaiQ causa di distooia (Su di una rara forma di -). [Contributo anatomo-patologico e clinico]. - Dott. S. TIRELLI. Pag. 209. Tumori oistici d'e lla mammella (Su e,peciali f onne die sulla cura precoce del cancro mam.m .a rio). [S~udi<> istopatologico .e clinico]. - Dott. C. CoLuccI. Pag. 285. IDcere croni che degli arti infer.; vedi SimpatectomiaUrina ; vedi Reni. Ustioni gravi (Le alterazioni dell'equilibrio, aicido-baisioo nelle -). - Dott. P . VALDONI. P.a,g. 35. Utero; vedi Pelviperitonite. v·.arice esQofagea comuni cante -con l'a.orta toracica (Ematemesi mortale da rottura di -). - Prof. A. V10. LATO. P a.g. 540. Varici (R.iceroh e sulla i;ii1fluenza del fattore professionale nella patogenesi delle -). - Prof. 8 . Dmz. Par gin.a 397. Vescica urinaria; vedi Oalcolosi. Veseichetta biliare; vedi Cistifellea., Colooi.·titi. 1
Ooniunicazioni artero-venooe anormali. Dott. ·p. MoNTEMARTINI· Pag. 501 . Anestesia -coll 'etilene in rapip()I'to speci a lmente alle compli.oazdon°i broncn-IDoJ.monari (Esp.eriehza sulla -). - Proi. V . GHIHJN. Pag. 416 . · Anestooia ;' vedi anche B.ton•copolrmonite, Narcosi. Aorta toracica; vedi Variiee esofagea. Appendice cecale; vedi Ernia crurale. Arteri.a splenica; ved·i Ittero emoliti-00. Art-i; vedrl. Fratture, ·Gangrene, Ulcere, Artioolard (La permeabilità del.le pareti -) [contributo .clinico ape_ rimentale]. - Dott. G. PA.CETTO. Pag. 20. · Articolazioni; vedi aJllJche Lussazioni, Tu.mori. Ascessi fr ed.dd trattati collo svuotamento per aispir aziooe ed in·i ezioni di liquido Du.iran:te (Sulle modi·ficazjoni del ·co11tenuto degli -). - Dott. R . MANNINI. Pag. 491. · A vertina; vedi N arCOGi. Bl'.oncopolmonite post-oper atoria sperimentale (Ul teriori ricer che sulla -). - Prof. M . ASCOLI. Pag. 3. Oa,lcolosi vescicaJe nei ritenztionisti per adenoma. '9-ella prooitata (Co~tributo alJo studio della -). Dott. G. M,LLUL· Pag. 365. C.ancTo 1na mmario; vedi Tumori. Ci&te einJatica sottomucosa del colon ascendente. Prof. G. GIORDANO· Pag. 427. Cisti da eohinocooco (Su cento casi di -). - Dott. F. GRIFI· Pag. 464. 517. Ci~ti l aterale del collo di orig.ine tiroidea (Su di un easo .<ld -). - Dott. G. ZAMPA. Pag. 51. Cisti; vedi anche Tumori cistici. Oistifellea (Contributo allo studio <iella chirurgia della,. -) e delle vie biliairi. - Dott. A. BONADIES. Paig. 341. ffiavicola; v edi Lueeazione. Colecistiti da m·a lformazi<>ne (Contributo c1linico a llo studio de11e -) . - Dott. G. B. MACAGGI. P,a.g. 433. Collassoterapia (Il metabqlismo basale 1Dei ttiberoolotjci polmonari trattati con - ). - Dott. V. BONOMO. Pag. 225. Collo; vedi Cisti. Colon ; vedi Cisti. Costola .cervicale bilaterale con sindrome d.i Bernal'dHorner a sinistra (A prop-0sito ·di un caso di -). Dott": F. MELINA. Pag. 173. CUore; vedi Simpatico .cervicale. Oute; vedi Plastiche. Dìlatator] di Hegar; vedi ·P elviperitonite. Divérticolo di Me-ckel Occlusione intestinale. Dott. M. MELLETTI. Pag. · 188. Echinococco; vedi Cisti da - . Ematemesi: vedi Varice esofagea. Enervazione e funzione renale. Dott. A. VITALE· 1
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P~.g.
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Ernia crurale dell'app·e n.dice -ceca.le e il suo metod o .di cuira. - . Dott. G. ZAMPA· Pag. 107. Esofago; 'Vedi Varice esofagea. Esostosi m11ltiple (Tre casi di -). .._ Dott. G. PETTA. Pa.g. 262. Esostosi oeteo · gen-eti-che (Contributo allo studio delle -). - Dott. E. CAPECCHI. · Pag. 660. Etilene; vedi Anestesia. Fegatò; vedi Milza. Frattura sopracondiloidea dell'omero per estensione ridotta e -contenuta in .aipparecohio gessato ad arto iperesteso. Esiti - Dott. P. FRASSINETI· Pag. 623. Fratture; vedi Trocantere. :E'unziol'.)e renale; vedi Reni. Gangrène spontanee degli arti (Il trattamento oh·irurgico delle -). [A propooito di un caso cura-to con l'anastomoSli arterovenosa]. - Dott. F. BENEDETTI-VALENTINI. Pag. 501. . Gastroente.roanaetomosi (Nicchia digiunale in quattro casi . con -). - Dott. P. 0TTONELLO. P ag. 328. Gòmito: lus$azione; vedi Muscolo brachiale a,ri.t eriore. Hegar; vedi Dilatatori di ·-. Infezioni chirurgiche; vedi Trasfusione di sangue. Intestino; vedi Divertioolo di Meckel, Ernia crurale, Gastroenteroana.stomosi. Ittero emolitico (La cura dell'- medi·ainte la legatura dell'arteria splenica). Le indicamoni, la medicina operatoria, i risultati sperimentali dell'i.ntervento. - Dott. P. VALDONI. Pag. 137. Abbonamento
annuo .
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SEZIQNE
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CHIBURCICA : Italia L.
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Assumendone l'abbonamento Insieme alla Sezione Pratica, I' iJporto complessfto è di b. 100 per I' Italia e di h. 150 per I' Esllrt.
Roma, 23 Dicembre 1929
.ANNO XXXVI
Nnm. 51
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fondato dal professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE PRATICA
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REDATTORE CAPO:
PROF.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. !Rivista sintetica : .A.. Filiµ'I)ini: La dia.g.nrsi di ubria-
.ohezza e di alcoolismo. Note e c~ntributì : _t.,.. Chiasserini: Ascaridioei d~1~ vie .biliari . .osser vatibRi .ofttfi che: V. Valen•tini: Cal'cinoei ossea a <lecoreo setticemie.o. Epidemiologia: P. Tilli: Epidemiologia tubercola.re in un comune rurale. Importanza dj una carta segnal at1ice ·dei feic-olai di tuberc.ol-osi. Sunti e rassegine : ENDOCRINOLOGIA: L. Bor-0hardt: La patologia .clinica dell'accres-cimento e dello svilupipo. - O Mueller e K. A. Bock-: L'ipertonia costituzionale · e la oosidetta r eazione paradoosa. ORGANI unT~ARI: L. Paterni: Le ·n efropatie nella matla-ria. L. Ambard: Nefrite e retinite a l buminurica. - F. Galdi '-e O. Cassano: Nefrosi lipoidee. Cenni bi·b l•ografici. Accademie, Società Mediche, Congressi: Società di CuJ.-
t.ura
~1ed i ca
Novarese.
Appunti ,per il medico pratico : SEMEIOTICA: La diagmooi
RIVISTA SINTETICA .
~·
La diagnosi di ubriachezza e di alcoolismo. ,
I
Dott. AzEGLIO FILIPPINI.
La diag1iosi di ubriach ezza è venuta assumoo1d o oggi notevol.e in1portanza, speoialmente p er alcune determin.ate cat egorie di personale. come, p . es. , per i · conducenti di veicoli rapidi, p er i quali sono sta. t~ emanate delle rio~' me molto severe in diversi Stati. In Ingl1ilterra, agli Stati Uniti, vi sono pun.izioni spc: c ia li per i conducenti di a1ito che, in stato d1 ubriach ezza, 11.a nno cagionatu investimenti. I .tl l egge danese (1) proibisce formalmen~e a chiunque si trovi in stato di ebbrezza, d1 condurre l'auto; e>gni infrazione, indipentlentemente d al1'ammenda e dalla prig·ione, porta come conseguenza il ritiro d ell a patente. La l egge nost_ra (Norme per la tutela d~lle strade e per la c:1 rcolazione, R. D. L. 2 d1c. 1928, n . 3079) esige cl1e, n ella visita, l 'aspirante non pre~er.ti ' llltomi che lo rivelino d edito all .u so di sostanze alcooliche o di altre sosLanze inebrianti o ~t11. pefacenti (art. 83) escludendo quelli c~e sono stati condannati due volte per ubriachezza (art. 84 e 89) e prevede il ritiro della patente quando il conducente. risulti dedito ~ll'us.o d~ b evande alcooliche o d1 ·altre sostanze inebr1ant1 o stupefacenti (art. 93 e 94); dizione vaga che a
dell 'ulcera perforata. - La riceirca delle emorr~ie occulte del tubo digerente. - CASISTICA e TERAPIA: Una nuova malattia, con crisi d'ipertonia !J)arossistioa. Seiiatica e -0ell11·l algie. - Co nsider ~joni cliniche genoerali sulJ:e cellu1aJgie. - Cura dell'epdleeeia essenziale. - La terapia delle algie dell'arto superiore. - I bromuri in tera,pia. - Il foefuro di ziruoo in terapia. La radioteraipi.a nell'a1nigina pectoris. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA : Le J)II'ime ·donne medJiClhess·e. Politi ca s?:.nitaria e giurisprudenza: G. Selva;ggi: Controversie: giuridiche. Nella vita professionale : Medicina sociale. - Oronaica del movimento profes.sion:a le. - Amministrazi·one sa- · nitaria. - Concorsi. - N<;>omine, promozi<m.i ed on 0rificenre. Nostre corri sponden ze : Da Bari. - Da Pa!lova.. 1
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Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.
si basa soltanto su testimonianze, le quali possono essere fallaci o (Alunniose, mentre no11 si considera affatto il caso più grave di un conducente in stato di ubriachezza. Nelle Ferrovie di Stato italian e, per l 'ubria chezza sono previste pene varie, che vanno dalla semplice multa fino alla revocazione, mentre, .p oi, gli agenti addetti alla icurezza d el1'esercizio sono sotto1)osti a visita clj revisione quando risultino dediti a]l 'uso d i }:-,evande alcoolic11e. In tutti qt,esti casi , sarebl)e l} rces~ario aver .J d ell e norme precise in modo da l:l rrivare ad un P. diagnosi sicura sull o stato reale d el! 'individuo ; trattasi alle volte di provveJimenti g ra,,i, comE la perdita dell 'impiego o la prigione e s.arebbe opportuno evitare d egli errori, ch e possono avere esiziali conseguenze per l ' individ~o, -ptire salvaguardando la società dal pericolo cb r è rappresentato dagli intossicati alcoolici . DIFFICOLTÀ NELLA DIAGNOSI- DI UBRIA CIIEZZA ED ALCOOLISMO.
Grandissime e talora insormontabili ~ono le difficoltà per la diagnosi di al co~lismo. cronico: in cui si ha a ch e fare con s1ntom1 nervosi (cerebra li , cerebellari, ponto-?ulb a~i), car~i o vascolari ed altri, n essuno d ei quali può r1tr nersi caratteristico p er l 'into~sicazione alco0lica, sicch è non a torto E. l\fayer (2) affern1 l
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IL POLICLINICO
ch e la diagnosi precisa di alcoolismo cronico negli individui visitati in ospedale non può fondarsi se non sui dati dell'anamnesi, criterio che, fondato soltanto su testimonianze, è ben lungi dall 'avere la precisione scientifica che in molti casi si desidererebbe. Posso citare, a tale rigu.a rdo, il caso di un individuo che era stato dapprima giudicato alcoolista e, come tale, punito e che ulteriori testimonianze dimostrarono invece astemio. Assai più ag.evole si present.a 1.a diagnosi del1'alcoolismo acuto, della vera ubriachezza, che è talora tanto evidente da non poter essere misconosciuta, sicchè viene affidata il più delle volte agli agenti di polizia che, in qualche caso, ricorrono anche al parere di un medico. Il giudizio degli agenti di polizia è, molto spesso, giusto: nove volte su dieci, ammette J. Purves Stewart (3), ma rimane pure sempre un certo numero di casi non indifferente (il dieci per cento circa) in cui si possono infliggere ad un innocente non soltanto una vergogna immeritata ed uria sventura, ma altresì danni e perdite irreparabili. Per Bogen (7), la diagnosi basata sui soli segni clinici è stata possibile soltanto in 2/ 3 dei casi. · L'intervento di un medico in questi casi è quindi sempre altamente desiderabile. Ma anche il m edico non ha sempre la possibilità di fare una diagnosi esatta, specialmente nei casilimite, ch e offrono non poche incertezze. La stessa definizione di ubriaco non è agevole. Nella nostra lingua tale denominazione ha il signifi cato di alterato dal vino (e perchè solo da questo?) fino all'ultimo grado, m entre i diversi sinonimi (avvinato, avvinazzato, brillo, cotto, vinolento, ebbro) ne indicano diverse gradazioni; è evidente cp.e perchè un conducente di veicoli rapidi sia inetto a guidare, non si deve .arriv.a re all'ultimo grado! Ubriaco, secondo i! Comitato inglese della Briti h m·edical Association (4), deve esse.r e consi de•ra,t o l 'in1divi1duo che si trova tal.mente sotto l 'i·n flu,enz.a dell'alcool, da aver perduto il controllo delle su·e facoltà, in modo da renderlo incapace di compiere con sicurezza il lavoro in cui egli era occupato in quel tempo. Un 'analoga definizione è data d.a J. Purves Stewart, il quale vi introduce anche il concetto che il turbamento delle facoltà provochi danni alla persona stessa o ad altri, limitazione evidentemente erronea del concetto di ubriachezza, perèhè dipendente da contingenze esterne (*). Anche queste definizioni sono però vaghe ed imprecise e non possono portare una dilucidazione maggiore dell'impressione che può ri~ portare anche il semplice profano alla vista di un ubriaco. · 1
(•) Nello Stato di Ohio (S. U. A.) è considerato come ubriaco col ui che ha perduto il controllo cielle sue facoltà o dei muscoli di locomozione.
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Il medico chiamato in questi casi basa il suo giudizio suli'esame del paziente (la legge danese ha anzi fissato in proposito delle norme minuziose, secondo cui l'individuo viene classificato in stato di ubriachezza manifesta, ubriachezza leggera, oppure sobrio (1). L'esame medico è anzitutto necessario per evitare gli errori dovuti ad altre affezioni, quali coma diabetico, emorragia cerebrale, commozione, intossicazione, ecc. Fatta tale elimin.a zione, I.a diagnosi di ubriachezza con i soli dati clinici, non è sempre palese. Richiamano l 'attenzione sulle difficoltà che si presentano per €Ssa, S. Purves Stewart (3) e A. L. Currie (5). Citiamo qui i criterì che vengono più frequentemente utilizzati. 1) L'odore dell'alito è . un segno del tutto fallace, che può benissimo trovarsi in individui sobri , che abbiano preso durante il pasto un.a modica quantità di vino, specialmente se, dopo, hanno bevuto del caffè. Forte e duraturo è l'odore di vino quando questo si prende subito dopo il brodo, specialmente se questo è aromatizzato con aglio; peggio ancora se (come si usa in qualcuna delle nostre province) il vino viene preso mescolato col brodo o col caffè. Un individuo può quindi essere del tutto sobrio e perfettamente compos sui anche se all'alito « puzza di vino n, mentre questo potrebbe farlo giudicare ubriaco da persone incompetenti od affrettate nei giudizi. Analogamente, non deve essere giudicato senz'altro segno di ubriachezza il vomito di sostanze ad odore vinoso. Ricordo, a tale proposito, il caso di :un rimpian~o colJeg~ eh~ tutt'al ·più beveva m ezzo b1cch1ere d1 vino a1 pasti e che, n ella crisi di angina pe?toris che lo condusse a morte., ebbe vomito d1 sostanze ad odore vinoso, il che fece credere .agli estranei che lo assistevano che si trattasse di malessere d.a ubriachezza. 2) L'andatura barcollante ed incostante può essere dovuta ad altre caus~, come !a vertigine di Menière ed a malattie del sistema nervoso. 3) La disartria può pure essere provocata ' . . . da altre cause e può avere un or1g1ne emozionale, del tutto spiegabile in individui c~e si trovano in stato di cc shock », a causa di un investimento automobilistico. Currie cita il caso curioso di un individuo che aveva un difetto del palato ed aveva bevuto da poco un bicchierino di vermut; esso investe un pedon~ e gli rompe una gamba; portato ~l posto d1 polizia fu giudicato senz'altro ubr1aco perchè « puzzava di alcoolici n e. non parl~va a do,ve~e e quindi' condannato; c1 volle poi tutta l ab1' lità di unI avvocato per . farlo asso1vere. 4) Disturbi delle el~vate funzioni cerebrali. Possono essere di grande aiuto, ma anche trarre talora in inganno. ~ ovvio, di fatto, che una persona che ha ~~uto un brutto inc~dente di auto possa trovarsi in. un certo sta~o ~ confusione mentale e non rispondere qu1nd1 sem-
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PRATICA
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pre bene alle domande che gli vengono rivolte circa l 'ora esatta, la data del mese e simili. l:q un caso di Currie, un individuo, dopo un grave inci~ente di montagna, ebbe addirittura dei sintomi di delirium tremens che, se egli avesse invece avuto un incidente di auto, sarebbero stati più che sufficienti per farlo dichiarare in stato di ubriachezza. Per le stesse ragioni, può essere fallace la prova di scrittura. 5) Anche la mi_driasi pupillare ed il ritardo con cui le pupille re.agiscono alla luce non possono avere un valore a ssoluto. Per Runge anzi (6), si tratta di segni di un valore tra scurabile, m entre egli dà piuttosto valore ai disturbi dei movimenti ocula ri, specialmente al nistagmo. A riprova di tale asserto, J. Purves Stewart cita un'osservazione personale di un individuo alcoolizz.atosi sotto i suoi occhi con 5 bicchieri di whisky ed in cui le pupille reagivano bene alla luce. Altri segni sono la congestione della faccia e della congiuntiva, il sudore, la frequenza del polso. Dalle nu1nerose osservazioni fatte da E. Bogen nell'America proibizionista (7), risulta che 1'odore dell'alito si è avuto in più del 75 % dei casi; la congestione del viso e la midriasi, tanto generalmente utilizzate per la diagnosi di ubriachezza, si trovarono soltanto in 1/3 dei pazienti, m entre in più del 12 % si aveva miosi (anche in individui in grave stato di intossicazione); in circa 12 pazienti (su 250), si avev.a anisocori.a, che diede sulle prime il sospetto di frattura del cranio e che scomparve dopo l'astinenza. In 1/ 4 circa d ei casi , si aveva impossibilità di stare in piedi e, n ella metà _d egli altri, barcollamento od oscillazioni nel camminare. Bogen dà molta importanza ai disturbi della stazione eretta e d ell'equilibrio che sono i primi segni di intossieazione alcoolica e compaiono anch e dopo dosi basse. Nell '81 % dei casi, si aveva spiccata incoordinazione dei movimenti ed impossibilità del pazien~e di mettere, ad occhi chiusi , il dito in un posto design.a to ; 1/ 5 dei pazienti era in .coma ed altri in stato stuporoso. Per qu.anto riguarda i disturbi della favella, il 12 % era da considerarsi normale, una metà circa aveva parola confusa, inceppata, balbettante; 15 era inc.apace di parlare. Comuni sono l'euforia , la loquacità, la litigiosità. Oltre a 7 p azienti con in cipien~ delirium tremens, ve n e erano molti altri nervosi , tremanti, osceni, allucinati, ecc. Frequ~nti il vomito , la nausea , le vertigini; in qualche caso, in continenza: degli sfinteri; in 8 casi, si notò acetonuria. Nessuna singola prova clinica può quindi permettere la diagnosi di ubriachezza; soltanto si può arrivare ad un giudizio con la combinazione di parecchie prove cioè, secondo il Comitato inglese (4) con le osservazioni sul •
contegno generale, sullo stato dei vestiti della lingua, della congiuntiva, sull'odore deli'alito, sul carattere del linguaggi, il tutto connesso con l'osservazione del modo di camminare di voltarsi rapidamente, di seder si e di alz~rsi, l 'esecuzione dei piccoli movimenti, la memoria dei fatti di alcune ore prima. Ma anche l'unione di queste prove può essere fallace, come in un caso di Currie in cui il Commissario di polizia aveva giudicato ubriaco un conducente di auto trovato in stato di incoscienza, p erchè aveva odore di alcoolici e presentava andatura incostante; il m edico appoggiava tale diagnosi sulla midriasi, sulla prova di scrittura, sull'incertezza a proposito dell 'ora e della data e sull 'inquietudine. · All 'inchiesta ·fatta su ccessivamente, le accuse sfumarono; I.a prova di scrittura non poteva riuscire bene p er chè l 'individuo aveva riportato una lesione del pollice, m entre gli altri fenomeni erano da attribuirsi allo « shock ». LA DIAGNO SI CHIM I CA .
In mancanza di sicure prove cliniche, può riuscire assai prezioso un metodo ch e dimostri se l 'organismo è realmente impregnato di alcool ed arrivi quindi a differenzia re le condizioni di una vera intossicazione alcoolica da quelle ch e possono simularla. Tale m etodo è basato sulla ricerca chimica d ell 'alcool negli umori dell 'organismo e nel1'aria espirata. R noto che l'alcool ingerito vien e a ssorbito d.a llo stomaco (20 %) e special1nente dall 'intestino (80 %), e passa nel sangue, dove, già entro un'ora, si trova nella m assima concentrazione e vi si mantiene a lungo, anche per 12 e più ore. L'ossidazione d ell 'alcool nell 'organismo ha · luogo nella misura di circa 5 grammi all'ora. Sei ore e mezza dopo l'ingestione di una soluzione contenente 75 grammi di alcool, sl trovan o ancora 75 m g . di alcool p er 100 grammi di sangue. Le curve di eliminazione dell'alcool n el sangue h anno qu.alch e differenza secondo i diversi autori. Riportiamo qui quella di Gr éhant (riprodotta dalla bella monografia di P. L. IFiorani Gallotta, L'Alcoolismo, U.T.E.T.), curva detta cc ad altipiano » e quella di H . W. Southgate e G. Carter (8), i qua li hanno sistem a ticamente studiato le diverse condizioni ch e influenzano l' eliminazione dell'al cool ed il suo contenuto nel sangu e e n elle urine. Ta li autori h anno, fra l'altro, stabilito : 1) La concentrazion e massima dell'a lcool n el sangue aumenta con l'aumento della concentrazion e della b evanda a lcoolica; 2) Quanto più lentam ente viene b evuto l'a lcool , tanto più bassa e più ta rdiva è la concentrazione m assima dell'a lcool n el san gu e; 3) L'assunzione di cibo abbassa l'assorbirnento dell 'alcool e, quindi, la concentrazione
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IL POLICLINICO
di esso nel sangue; l'azione più spiccata su tale abbassamento è esercitata dal pane e da] la tte; 4) In generale, negli individui più pesanti, si hanno concentrazioni di alcool più basse, a meno che non si tratti di individui molto • grassi; 5) La concentrazione di .alcool n el sangue Ore 1
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gue può essere raggiunta soltanto introducendo una certa quantità di be., ande alcooliche. L 'alcool nell'urina. Dal sangue, l'alcool passa nelle urine; nella prima mezz'ora, alla stessa concentrazione che nel sangue, ma nelle ore successive ad una concentrazione maggiore; il rene, anzichè opporsi al passaggio dell'alcool, tende dunqu.e .a concentr.arlo. 1
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Cl1rva di eliminazione dell 'alcool secondo Gréhar11t, in un ani1l1ale, dopo introduzione di 50 eme. di alcool a 10 % per kg. di peso. Ogni divisio,ne dell'ordinata = eme. 0,005 di alcòol assolt1to per 100 eme. di sangue.
rag·giunge cifre maggiori negli astemi anzichè n ei forti bevitori, pure somministrando le stesse quantità di alcool, quasi che non tutto l'alcool di cui è impregnato l 'organismo dei /{JIJ
L 'abbondanza della diuresi non modifica la concentrazione media dell'alcool nell'urina. Gli stessi fattori che influiscono sulla concentrazione dell'alcool nel sangue hanno la stessa azione per l'urina. ' Anche I.a determinazione dell'alcool nell 'uri .. na può quindi servire come misura del grado di impregnamento dell'org.anismo da parte dell 'alcool. L'alcool nell'aria espirata. La quantità dell'alcool contenuto nell'aria espirata decorre parallelamente a quella del sangue (rispettivam ente dell'urina), come dimostrano i seguenti dati ottenuti da Bogen (7-) su 50 individui . mg. di al· cool per 1 eme. di . urina
0-1
1-2
2-3
3-4
4-6
5
Totale
2 3
2
o
o
o
1 9
1
o
4 8
o
3 4 5
.o o o
6
4 .
19 16
4-5
o
o
o
1
1 1
o o 1
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Totale
9
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8
2
1
50
0-1 I
.5
6
Curva di eliminazione dell'alcool nell'uomo serondo Soli thgate e Carter. Ogni divisione dell'ordinata = 10 mg. di alrool in 100 g. di san g ue o 100 em e. di urina. La linea continua indica i risultati ottenuti con individuo a digiuno, quella spezzata con indivjduo che aveva mangiato pane e latte. Le due linee superiori indicano j risultati nel sang·ue. I.e dt1e linee inferiori indicano ~ risultati nell 'urina. In entra rnbi gli esperimenti , furono introdotti J 200 eme. di alcool a 8 %.
bevitori possa comparire nella corrente san• gu1gna. In complesso, si può concludere ch e una determinata con centrazione di alcool nel san-
mg. di alcool par 2 litri di aria espirata
I-2 2-3 3-4
.
4
2
.
Ora, I.a concentrazione dell'alcool nel sangue decorre parallela con i sintomi di intossi~ zione del sistema nervoso centrale, come dimostrano gli stud.i fatti su un ir1dividuo a cui si era data, in diverse prove, la ste~sa quantità di alcool, ma a diverse concentrazioni, facendogli poi disegnare un diagramma. La m assima incoordinazione · si ebbe dopo la ingestione. dell'alcool più ?on cent:ato~ in forma di \vh1sky (al 20 %), incoord1naz1one che andò poi gradatamente decrescendo; con I'alcool a 8 %, n on vi furono sintomi di forte
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SEZIONE PRATICA
intossicazione e quindi si ebbe poca incoordi-nazione, con la birra (al 5 %) non si avevano differenze sensibili dalle condizioni normali. Tenuto conto che, parallelamente a lla concentrazione dell'alcool ingerito decorre la concentrazione del sangue, se ne deve d edurre che la misura della concentrazione dell'alcool nel sangue (e nell 'urina) può costituire I.a misura d el grado di intossicazione dell'individuo. · Quando la presa d el campione di sangue o di urina è fatta con ritardo, si tenga presente che la concentr.a zione dell 'alcool n el sangue diminuisce p er ogni ora, di 12 mg. per 100 g. di sangue. Le quantità trovate da Southgate e Carter nell'urina di individui evidentemente ubriachi hanno variato da 173 a 436 m g . di alcool per 100 eme. Come misura dell'intossicazione alcoolica, Vielled ent (9) ammette le segu enti: 1-2 em e . di alcool assoluto p er kg . di p eso; non si h.a ubriach ezza; 3 em e . di a lcool assoluto p er kg . di peso: ubriachezz.a l eggera ; 4 em e . di alcool a ssoluto per kg. di peso ~ ubriachezza m .anifesta (eccitazione, titub,a zione, poi d epressione) ; 7 em e . di alcool .assoluto p er kg . di peso; coma etilico , con a11est esia parzial e. Negli individui non a bituati, la presenza di 2-3 eme. costituisce g ià uno stato anormale. Secondo Bogen (7), i rapporti fra intossicazion e a lcooli ca e contenuto in alc ool, sono i seguenti. mg. di alcoo per 1 eme. di . urina
Ioto ssica ti
%
o
o
1 2 3
56 66 88 97 100
4 5
.
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0% 0% 23 14
34 85
Andat u r a.
Confu sa
s- Barco}r.eg at a Impo si bil e ]ante
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22% 0% 20 001o 15 26 25 27
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56
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14% 45 34
15
36% 60 45 62 44 15
'
La per centuale d egli intossicati, in rapporto alla qua ntità di alcool n ell 'aria espirata è la seguente : m g . 0-1 , 15 %; m g . 1-2 , 50 %; mg. 2-3, 85 %; m g . 3-4 , 92 %; mg. 4-5, 100 %; mg. 5, 100 %. Egli dà quindi i segu enti dati per il giudizio: 0-100 mg. di alcool p er 100 eme. di urina non indi cano intossicazione e si trovano in chiunque abbia b evuto d ell 'alcool; 100-200 m g . indican o un a ccesso di ubriach ezza a cuta ; 3lì0-4 00 m o'. indi cano ubriach ezza a ccentuata; oltre 400 n1g. , l 'in di,riduo è incosciente
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(non sempre secondo le ricer ch e di Southg ate e Carter); 600 mg. p er 100 em e . sarebbero incompatibili con la vita. Il soggiorno d egli individui al caldo od al freddo,. secondo .ricer ch e di V. M. Pa lmieri (10) alt~ra i rapporti fra la quantità di alcool ingerito e quella trovata n el s.angue.
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METODI DI RICER CA.
. Il <iosarnento dell '.al cool si fa per mezzo del bicromato di potassio, in presen za di acido solforico; l 'a lcool agisce da riducente ed il colore, da g iallo (b icromato) passa a l ,rerde (sol. fato di sesquiossido di cromo). Sul n1etodo di Cannan e Salzar, u sato da Southgate e C.a rter e che è d escritto in Heart ' 1 924, non h o p otuto aver e notizie. Jl!l etodo di Nicloux (11). Si rr1ettono 10 eme. di san gu e in un pallone, con 65 em e. di soluzion e sa tura di acido picrico. Dal pallone parte un tt1bo che, con l ' estremità affilata va a . ' pesca~e in 5 eme. di acqua distillata, con tenuta in una provetta gradua ta fino a 30 eme. Si scalda il pallone e si distilla fino a che la ~uantità d el liquido n ella provetta raggiunga I 20 em e. In tal m odo, si è raccolto 1/ 5 di tutto il liquido sottoposto a ll 'ebollizi on e e si è sicuri che tutto l 'alcool è passato. Si .prelevano a llora 5 em e. d el liquido, ch e s1 mettono in una provet ta, aggiungendo 5 em e. di acido solforico pur o e si scalda fino a leggera ebollizione. Si fa poi cad er e, g occia a g·occia, una soluzione di bicromato di potassio a g·. 19 / litro , fin o a ch e il colore passa , 'd al ' 'erde-blu, a l verde-gi.allo. Ad ogni em e. d ella soluzione di bicromato, corri sp onde 1 eme . di .a lcool assoluto p er litro d el liquido in esam e. La d etermin.azi on e v.a ripetuta . In altri 5 em e. , trattati allo stesso modo (a cido solforico ed ebollizio11e) si aggiunge la soluzion e di bicrom ato in quantità inferiore di 2-3 d ecimi di em e. d ella preced ente, in modo ch e il colore rimanga n ettam en te verde. Ad a ltri 5 em e. tr.attati com e i preced enti , si aggiung e p oi il bicr om ato , paragon ando co ntinua m ent~ il color e con quello d ei pr eced enti . Si arresterà l 'oper azi on e qua ndo si sia ottenu to un colore intermedia rio , verd e ch e passa al gia llo. È la cifra così ottenuta ch e si d eve a d ottare. JJa r eazion e non è sp ecifi ca per l 'alcool , ma è d ovuta semplicem ente a ll'azione riducente; n elle condizion i d ell 'esam e p ossono aver e tale azione 1'eter e od il cloroformio (morti da anestes ia) opp ure i con1posti d ella pu trefazion e (in qu esto caso , la prova non è eseguibile). Lo s tesso m od o di oper ar e p u ò usarsi per l 'u rina. Una mod ifi cazi one del metodo è st.ata u sata da l\I . l\Iarti n i e A. Nourr isson (12) .
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IL POLICLINICO
Si distillano 1O eme. del liquido in esame e si riceve il distillato in un tubo (meglio se fatto .a strozzamenti, in modo da favorire il gorgogliamento del gas distillato), contenente 20 eme. della soluzione titolata di bicromato di potassio (vedi in seguito) e 10 eme. di acido solforico puro. Se il colore della soluzione si fa subito verde-blu, vuol dire ch e la quantità di a lcool è eccessiva e, quindi, si procederà al1a diluizione del liquido da g_istillare. Terminata la di stillazione, si versa il contenuto del tubo in cui si è ricevuto il distillato, in un Erlenmeyer da 500 eme., si porta il volume a 250 eme. circa e poi si aggiunge una soluzione a 5 % di joduro di potassio. La miscela prende un colore bruno. Si tito]a .allora lo jodio rimasto in libertà, aggiungendo dell'iposolfito, senza bisogno di ricorrere all'amido come indicatore; il punto che indica il termine della reazione è il pas . . saggio dal colore verde-blu .a quello verdegiallo . Se si sono usati N eme., si avrà:
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N) x 0,00144 = grado alcoolico.
Il coeffi ciente 0,00144 esprime la corrispondenz.a fra l 'alcool e la soluzione di bicromato di potassio. · Le soluzioni usate sono le seguenti : I ) Bicromato di potassio N/ 60 a g. 4,908 per litro; 2) Iposolfito di sodio N I IO, a g. 24,8 per litro. Metodo di Bog en. Si basa sempre sulla riduzione del bicro1nato di potassio, facendo poi il dosam ento per via colorimetrica o con il solfato ferroso ammoniacale. Si fa passare un.a corrente di aria moderata attraverso I eme. del liquido che si esamina e poi in 5 eme. del reagente (costituito dalla miscela di un terzo di soluzione di bicromato di potassio all'l % e d1 due terzi di acido solforico a l 50 %). Il liquido in esame ed il reagente si mettono in due provette; le quali si tengono poi immerse in bagno-maria bollente. Quando si tratta di esaminare l 'aria (che si può raccogliere in adatto pallone di gomma), si fa gorgogliare direttamente questa nel r eagente . Il reagente usato va sotto il nome di Anstie; secondo altri autori, esso si prepara sciogliendo 1 grammo di bicromato di potassio in 300 eme. di acido solforico concentrato. Se nell'urina vi è acetone, si aggiunge, prima del passaggio. dell'ari.a, un po' di soluzione alcalina di cianuro di m ercurio. La determin.a zione per via colorim·e trica si fa comparando il colore ottenuto nel tubo con .quello di provette campioni, che contengono anch'es e 5 eme. del reagente con dell'alcool in quantità cr escenti : O, 5, 1, 1, 5, 2, 2, 5, 3, 3,5 4 , 4, 5, 5 mg. di alcool. Con maggior precisione, si fa la titolazione per via volumetrica. A tale scopo, si aggiun-
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gono, nella provetta col reagente in cui è passata la corrente d'aria, 3 gocce di una solu· zione di ferri ci.anuro di potassio all'l % e si titola con una soluzione di solfato ferroso ammoniacale fino ad ottenere un colore blu cupo. Per questo, sono necessari (nei 5 eme. del reagente senza alcool) 10 eme. della soluzione N I 30 di solfato ferroso ammoniacale; ogni 2 eme. in m ·e no che si usino corrispondono ad 1 mg. di alcool nel reagente in cui è passato l 'alcool e quindi, alla qu.a ntità di alcool contenuta in I eme. di sangue, urina, liquor, ecc. Come si vede, si tratta di m etodi di esame abbastanza semplici e rapidi, ch e permettono un giudizio che si può ritenere sicuro. Essi sono anche applicabili al sangue del cadavere (preferibilmente prelevato d.a l cuore) e, come si è detto, sono disturbati soltanto dalla putrefazione. Sarebbe opportu110 che venissero meglio prec:isate le differenze individu.ali n el grado di eliminazione dell'alcool e che si studiasse come questa si comporta n ell'alcoolismo cronico, in modo da vedere se tali metodi di esame possono essere utilizzabili anche per l'alcoolismo • cronico. . Qualche difficoltà di ordine pratico può aversi per individui ch e si rifiutino di lasciarsi prendere il sangu e o di urinare, rifiuto che, almeno ai fini amministrativi e punitivi, potrebbe essere considerato come una confessione di colpa. INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE. (1) PoG. XI Co11gresso di medici11a legal e dei pae8i di lingua francese, 1926. Rif. in Presse médicale, 3 luglio 1926. (2) Trattato. di m'edicina di MoHR e STAEHELIN, . vol. V. (3) Test for d r unkeness. Practftioner, mar. 1928. ( 4) The Lancet, 1925, 26 febbr., pag. 446. 1 5) On tlie signs of and tesls f or drunkeness. \ · Edinburgh ~led. J ourn., ott. 1928. (6) Deut. Med. Woch., 1924. Citato da CunRIE. (7) U . . S. Naval medical bulletin, genn. 1929. Drunkeness. Am. Journ. of the medica} Sciences, agosto 1928. (8) Excretion of alcohol in lhe urine as a guide for alcoholic toxication. British med. J ournal, 13 maggio 1926. (9) Dosage de l'alcohol dans le sang .et dia_g~io stic de l 'ivr esse. XI Congresso d1 medicina legale francese, 1926. (10) Influenza della temperatura ambien'te sull~ concentrazione dell'alcool nel sangue degli ubriachi. Riforma medica, 26 sett. 1927. (11) Duvo1n. Le diagnoslic cc post mortem » de l 'iv r esse. Rev. Méd. l Jniverselle, genn. 1927. (12) Méthode chimique de dosage de l'alcool. Revue des falsifications, 1925, pag. 235. Cfr. anche: F. NAVILLE. Revue méd. de la Suisse Romande, 25 ott. 1928, rif. in Policlinico, Sez. prat., 4 febbr. 1929.
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NOTE E CONT.R ÌBUTI . .
e irradiantisi posterior1nente. La prima colica fu accompagnata da lieve ittero. Dopo di allo·r a ha avuto altri sei attacchi colici, lii Divisione Chirurgica dell'Ospedale Civile di Venezia. duran•t e i qua).i ebbe vomito·; non ittero, nè febbre. Ascaridiosi delle vie biliari. Ha fatto cure idro.-rr1inerali. Dice ch e da bambina, a più riprese, emise ANGELO CHIASSERINI, chirurgo prim.ario . ascaridi con le feci. Durante un ascesso colico, due anni fa, ebbe La presenza di ascaridi nelle vie biliari, se orticar ia. Quest 'anno ha avuto due coliche: una non è un r eperto raro di autopsia, costituisce lieve in febbraio; la seconcla violentissima il 28 una sorpresà operatoria piuttosto eccezionale. giugno. I dolori questa volta non si sono calNeugeba u er nel 1903 (Arch. f. Klin. Chiritr- mati dopo qualche ora, ma sono continuati, con brevi remis.sà.oni, sino al momento ~el1'iD:ter gie, Bd. 70) riferiva di una donna da lui ope- vento . . rata con diagnosi di calcolosi d el coledoco, e Contrast~va con I 'aspetto sofferente della pan ella quale trovò, oltre due calcoli, un 'asca- ziente e con la violenza d.el dolore, ch e essa acride raddoppiate}. .a d ansa n el lume dilatato del cu sava, la scarsità clella sinto1natologia obiettiva locale : solo la palpazione pr-0fonda nella zona dotto biliare comune. colecistica e verso l 'epigastrio provocava dolore. Egli dice di non aver trovato nella lettera- Non v'era difesa,; non si palpavano tumefazioni. Esisteva ìieve subittero delle sclere. Temperatura altri casi simili. Recen ternente (XIV Tagung Siidostdeutch tura ascellare 37.5. Data la persi sten za e la violenza dei dolori, Chirurgenvereinigurig, 192 7) lo stesso Net1ge- decisi d 'intervenire . bauer riporta un secondo caso di rimozior1 e Operazione (2-7-929). Eterenarcosi. Laparalooperatoria di un 'ascarid e dal dotto epatico- mia trar1sr ettale destra, obliqua. Cistifellea retratcoledoco. Anche in qu e·s to caso coesisteva cal- ta, piccolissima (2 x 2 cm . ~' a pareti po?<> spesse~ circondata d a aderenze, ch e avvolgono anche i colosi d ella cistifellea . dotti extr a-epatici. L 'isolamento di questi non rieMa g ià Bertone (Policlinico, Sez. chir., 1923) • sce ben e·. Apro allora la cistifellea, prolungando riferendo un caso di ascaridiosi delle vie bi- gradualmente l'incisione verso il cistico (che è liari extraepatiche, operato da Giord.a no, ne brevissirr10) e la confluenze dei dotti. Dalla cistifellea fuoriescon o q11al che goccia di bile e delle poteva raccogliere a_ltri 29 casi ; e, n el1o stesso piccole con cr ezioni calcolose. anno Hortolomei (Lyon Chirurgica.l, 1923), Dato che la p alpazione dei dotti, fatta attrametteva in si eme dalla letteratura 61 casi di verso uno spesso mantello di aderenze, non rierimozione di ascaridi dura nte interventi sulle sce con clusiva, incido ampiamente l'epatico coledoco. Si vede allora sporgere dal lume del dotto vie biliari. epatico un cordoncino roseo affilato ad una estreNon v 'ha dubbio ch e i casi di lesioni di mità, mentre l'altra si perde nel dotto stesso. spettanza chirurg ica, d·e terminati d.a lla pre- Lo si riconosce subito per l'estr emità caudale di senza di ascaridi , sembrano in q u esti ultimi un 'ascaride. Il verme viene facilmente sfilato dal condotto: anni essersi moltiplicati: ostruzioni intestinali; pancr eatiti acute, dovute a lla penetrazione del esso è vivente e misura 25 cm. L 'esplorazione dei do tti n on dimostra la preverme n el canale Wirsungiano; alterazioni in- senza di altr~ corpi estra,nei ; i dotti stessi sono dotte n egli a nnessi e n ella vescica; angiocoliti dilatati ; e un Klemmer, infilato nel coledoco, ~ ed ascessi epatici ; ascessi n ella r egione lom- riva facilmente nel duodeno, senza trovare alcun ostacolo n ello sfintere di Oddi. bare, ecc. Colecist ectomia. Drenaggio del dotto epatico. Il Il moltiplicarsi di questi reperti operativi è drenaggio è tolto dopo 8 giorni. Guarigione. prob.a bilmente in rapporto con l'asserito .aum ento d ell 'ascaridiosi verificatosi durante e Qu esto caso è analogo a lla n1aggior parte dopo I.a g u erra . d egli a ltri sinora pubblicati: una storia cioè Tuttavia la presen za di ascaridi nelle vie bidi attacchi colici , ch e fa porre la diagnosi di liari, con statata operativamente, non cessa dallJr obabile colelitiasi ; m entre l 'intervento din101'essere un fatto molto raro. tr.a la presenza di una o più ascaridi nelle P er questo, e anch e per ricordare qualche v ie biliari , e la freque nte con comitanza di cald e ttaglio di tecnica operativa , e per a ccennare coli n ella cist ifellea, o n el coled oco, o in amal problema diagnostico, mi sembra opportuno b edue. di riassumere il caso segu·e nte: Ta l e con comitanza si sar ebbe verificata, seDonna di 42 anni, maritata. Ha avuto · 4 figli, condo Hortolomei, in c irca il 60 % d ei casi . di cui due morirono in tenera età. A 18 anni Non vogliamo a ffatto trarre partjto da quemalaria. sto no tro caso , per studiar e i r apporti fra Ha sofferto, fin dal 1913, a intervalli di anni, asC<'l.ridiosi d elle vi e biliari e colelitiasi, nè per di dolori colici 1 localizzati all 'ipooondrio destro, 1
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IL POLICLINICO
accennare ai ra pporti fra ascaridiosi, angiocoliti ed ascessi del fegato . Tali notizie potranno essere trovate in parecch i lavori , di cui ricordo, oltre i g ià accenn a ti, quelli di Ron ch etti (Società Lonibarda Scienze A1ediche, 1921), Ai evoli (rivista in Riforma Nledica, 1922), Myiake (Brun's Beilr., 1922), H.artm.an e I\.eppel (J ourn. de Chirlirgie, 1923). Da essi risulta , fra l 'altro, ch e le ascaridi , solo eccezional1nente si trovano nella cistifellea; di solito n el coledoco-epatico; e cl1e talora ·ono molto numerose (33 in un caso ricordato da I-Iortolomei ; 12 n el caso di Lokar , in cui • si era a rrivati ad una perforazione del coledoco). D.a ciò il precetto di drenare, per un certo t empo, l 'epatico. Il drenaggio è indicato inoltre dalle non ra r e complicazioni angiocolitich e. Nel n ostro caso n essun.a ascaride fuoriuscì traver so il drenaggio; n è ascaridi fur on o em es. e con le feci dopo la sommiriistr.azion e di un vermifugo. Si potrebbe domandare se anche le altre colich e fos sero dovute ad ascaridi. Ciò non sembra probabile ; poich è n on può log icam ente ammetter si ch e lo stesso ascaride , da n oi .asportato , possa esserr-e rimasto per lungo ternrpo n·el do·t to epatico ,senz.a aver causato g ra vi complicazioni ; n è è verosi•m ile attribu·ire al verme facoltà a m bulatorie e di troìp ismq· tali d.a con sentirg li di entr.a.r e n elle vie bilia ri e di u cirn e ri.p etutam en te . L 'ava nz.a ta a trofia delI.a cistifellea e le aderenze pericolecistich e, nonch è la presenza di piccoli calcoli , testimoniano dei pregressi a ttacchi di colecistite . Mentre l 'ultima colica, ch e si differenzia dalle precedenti p er la maggiore violenza e la più lung.a durata dei dolori, coincide probabilmente con la p en etrazione dell 'ascaride n el coledoco e la sua migrazione verso il fegato. Secondo Vierordt (cit . da Neugebau er ) si dovr.e bbe supporre la esistenza di un 'ascaridi.osi delle vie biliari, quando gli accessi dolor osi sopravven gono in pazienti sotto i 20 anni , qua ndo il dolore h a sede ·epigastrica, senza ch e esista difesa , quando si h anno sintomi cola n giti ci. Un o solo di qu esti dati (la m an can za di di· fesa) esisteva n el n ostro caso. I n veri·tà il ch irurgo, ch e avrà avuto la ventura di estrarre una .ascaride dal dotto epatico durante u n 'operazione, potrà p en sare, davan ti alla sintomatologia di una colica epatica, alla possib ilità di un 'ascàridio i dell e vie biliari; I
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ma ci sembra problematico poter stabilire criteri sufficienti per una diagn.o si differenziale. A m eno ch e noI1 si verifi chino le condizioni d el caso di Martens (D. M. W ., 1908) in cui il 1niglioramento delI.a sindrome morbosa colecistitica coincise con la emissione di ascaridi con le fe ci. l\1essi tuttavia sull 'avviso, sarà ben e rivolger e ai pazienti domande intese a svelare o a far sospettar e una infestazione da ascaridi. Noi questo .a bbiamo fatto, ma ... post operationem! Anch e il fatto ch e un attacco colico si diffe- r enzi d.ai precedenti p er la sua violenza e durata ; la sproporzione fra la sintomatologia ubiettiva e quell a obiettiva locale potrebbero, a g iudicare dal nostro caso, avere qualch e valore. La diag·nosi etiologica non ha un puro i11 teresse sp ecula tivo , in quanto è evidente che , se p otrà discuter si l 'opportunità di un intervento a caldo n ella calcolosi biliare, l ' jnterve11to precoce è certamente ra ccomandabil e~ quando la colica sia determinata dalla presenza di ascaridi n elle vie biliari. Dal lato operatorio, se la non eccezionale presenza di calcoli n el coledoco, che non han dato sintomi di loro , obbliga il chirurgo in ogni caso ad esplorare epatico e coledoco, la possibilità ch e questi dotti possano contenere un 'ascarfde rende questo obbligo unch e l) ÌÙ assoluto. Qua ndo la p.a ]pazion e dei dotti non potrà es~ ere fatta n el modo più accurato , la loro apertura, e l 'esplorazione dell'interno si impone. RIASSUNTO . L 'A. riferisce un caso n el quale, durante u:q intervento chirurgi,c o, eseguito p er sup1pota colelitj.a si , fu tro,rata nel dotto epatico, ed aspo,r tat a , un 'a scariid e. .A.ccennato alla rarità di un tale rep erto 01)erato,r io, fa a·l cune con siderazioni ·Sulla diagno i e sull.a tera.p ia. ...
Ven ezia, ottobre 1929.
Dott. Prof. RODOLFO ARMANDO SALA
Chirurgo Prima.rio e Direttore dell'Ospedale Consorziale di Ronciglione
Chirurgia delle vie biliari. Un volume in-8, in nitida veste tipografica, di pagine LXXXVIII-202 delle qua.li 32 in carta pa.tinata contenente ben 68 splendide figure. - ln commercio L. 40 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L.35,90 porto franco. I nvia.re Va;glià, P osta-l e a ll'editore LUIGI POZZI, ROMA, Su ccu.reale poet~.le diciotto (18), RO!IIA.
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OSSERVAZl.ONI CLINICHE. POLICLINICO UMBERTO I IN ROMA V PADIGLIONE diretto dal Prof. A. LuGLI.
Carcinosi ossea a decorso setticemico
altri disturbi, appetito scarso, alvo e diuresi regolari. Esan1e obbiettivo: 17 settembre 1928. (~ondizioni ge11erali depresse, nutrizione scaduta, colorito pallido della cute, rosa-pallido delle mucose visibili, lingua impatinata, umida. Polso uguale, ritmico, di meclia ampiezza e pressione,
per il dott. V. VALENTINI, assistente. Ritengò di interesse pratico riportare il caso seguente poichè ha dato luogo a non poche incertezz.e ed ipotesi diagnostiche. Trattasi di una donna di casa, di anni 42, m~itata. Nesst111a tara ercditar~a. Da ·g iovane non ebbe a soffrire malattie di notevole importanza, solo all'età di 14 anni per u11 paio di anni, anemi~ d~ modico ·grado. l\1estruata a 16 anni a 30 si u11ì in matrimonio con un uomo sano, da cui ebbe 3 gravidanze a termine intercalate da un aborto al ~ 0 mese. Tre a11ni fa, ossia n_el 1925, fu C1perata di asportazjone della mammella sinistra e svuotamento del cavo ascellare corrispondente p~r car. c1noma. Da circa tre mesi febbre irregolare, a volte a tipo cor1linuo rerrd:~tente, talora intermittente con tregua di qualche giorno. Dal medico curante ci viene riferito che in tutto questo periodo oltre alla febbre, l 1inferma aveva solo turr1ore di milza ed un dolore vivo al1'anca destra, che obbiettivamente nulla presen•
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lava di a11ormale , tanto che per mol·t i tempo egli aveva pensato ad una febbre del gruppo del tifo. Al momento dell 'jngresso jn Ospedale (17 set tembre 1928) l'inferma accusa dolori saltuari agli arti, al petto, alle spalle, alle anche; i dolori, salvo qualche remissio11e, sono eguali, sia di notte che di giorno, sono a tipo terebrante, spontanei, più for-ti nei movimenti ed alla pressione, è notevolmente anemizzata, ha febbre; non accusa •
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aumentato di frequenza. Respiro tranquillo, temperatura 37 ,5 . App. scheletrico ben sviluppato, simmetrico; non segni di lesioni pregresse o in atto . A.pparalo linfoghiandolare. Piccoli gangli I spos tabili indolenti, duri nelle regioni laterocervicali, spec~e a sinistra, epitrocleari e alle regioni ing·uinali. Torace . Vasta cicatrice operatoria, losangica in corrispondenza della regione mammaria, pettorale e ascellare sinistra, da asportazione completa della mammella e svuotamento del cavo ascellare sinistro. Le due metà del torace sono simmetriche, si espandono bene, F. V. T. ovunque conservato, apir.i e basi nei limiti fisiologici si espandono bene. M. V. conservato su tutto l 'ambiito polmonare. Cuore. Punta al 5° spazio sull 'emiclaveare. · In alto, nel secondo spazio, a destra e a sinistra limiti normali, angolo card io-epatico retto, toni net ti su tu t t.é le sedi di asco] tazione, azione cardiaca cor1ci.~ata. Adtfome . Volume e f-0r1na normale, trattabile s11 tttlti i quadranti, cicatrice ombelicale infossata. Fegato: nei limiti ; milza aumentata di volurne, si p alpa un dito sotto l'arco, elastica, non dolente ~]la palpazione. L 'ammalata è stata degente in corsia dal 17 settembre 1928 al 1° aprile 1929, epoca in cui si è avuto ~l decesso. Ricerche di gabinetto . L 'emocultura e due sierodiagnosi per il tifo, paratili e m elitense hanno dato esito negativo. Esame del sangue praticato il 3 ottobre 1928: 1
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Gl rossi 2.160.000; gl. bianchi 7.200; Hg. 60 ; · Reperto radiografico: Segni di malacia a tipo V. gl .. J ,25.. di carcinosi ossea generalizzata . .Varii strisci colorati (May Grumwald-Giemsa) 7 dicembre: Continua ~l deperimento, ha dohanno messo in rilievo: A nisocitosi, poichilocilori spontanei in corrispondenza delle costole, tosi, riormoblasti abbondanti, linfociti, monociti, posterio·r mente, ;:i.Ila colonna vertebrale ed alle forme di passaggio, rieutrofili, eosinofili, emG.?ie ginocchia. punteggiate. Obbettivamente: leggero dolore con la pres-
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Ricerche del corpo di Bence J on es nelle urine : negativa. Punti salienti del diario clinico: 25 settembre : Es. radiografico del bacino: segni notevoli di decalcificazione. 31 ottobre: Sulla cresta iliaC'a sinistra u11a
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sio,n e delle V. cervicali, sul sacro e sulle coste. I dolori sono più forti durante i periodi f<3bbrili. Torace e bacino molleggianti. Ciò nonostante I 'inferma si regge in piedi. Nlilza ingrandita, palpahile ; poco appetito. Non altro di notevole. · 2 ge11naio: Non si' regge più in piedi, grida appena si tocca. 8 gennaio: Bozza come una noce sulla clavicola destr~. I1eo destro ingrossato nella parte media, meno il sinistro. 22 febbraio : Ede.rp.i alle braccia ed alle mani (edemi discrasici). 28 marzo-: Aumentati gli edemi agli arti inferiori, sofferenze generali continue. Condizioni fortemente depresse. Cachessia progressiva, la111enti. 1° aprile : Obitus.
Eravamo di fronte ad un prooesso febbrile ' acutg, con tumore di milza, espressioni queste, di uno stato infettivo di cui ci sfuggiva la n,a tura man mano ·che le reazioni sierodiagnostiche per il tifa, para tifi meli tense e I' emoculture ci davano esito neg.ativo. L 'assenza di qualsiasi reperto a carico del cuore , ci fece escludere l'endocardite. L 'andamento della malattia a carattere eminentem ente febbrile, il notevole tumore di milza, la diffusione e la instabilità dei dolori ossei non localizzati, non si accordavano con tumefazione ossea come una nocciola, molto dol 'anemia perniciosa, nonostante il reperto del lente sp ontan eam en,te e alla palpazione. sangue. D 'altra parte la presenza di abbon21 novc1nbre : Cost ole e bacino molleggianti. danti normoblasti , espressione sicura di una 26 novembre : Frattura spontanea della seconnotevole reazione midollare, richiamò la nostra d a costola sinistra.
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attenzione sull 'apparato scheletrico, tanto più RIASSUNTO. c he il sintoma dolore dominava , oltre I.a feb È stato descritto un caso di car cinosi ossea bre, l ' intero quadro morboso in modo veram ente impressionante. Si venne così n ella de- gen eralizzata, m etastatica, a decorso eminenteterminazione di praticare l 'indagine radiog ra- rr1ente febbrile in soggetto opera to tre anni prima di cancro della ma mmella. fi ca, ch e in un primo tempo fece rilevare solo una decalcificazione a carico d el bacino. Altri BIBLIOGRAFIA. esami radiog r afi ci eseguiti svel.arono la natura della malattia, ponendo in ~ rilievo una carci- J( AHLER. Prager m ed. W och. , 1889. nosi osse.a gen eralizzata. Risultava così in tutta MEUSSER. Klinisch e haem atologisc he Mitteilurigen . Wien, Klin. Woch ., 1882. la sua importanza la notizia anamnestica d el l\.AUFJ\fANN. 1·ratt ato di Anatomi a Patologica. pregr esso atto operativo avvenuto tre anni pri- E1cHRST. Trat tato d i Patologia sp eciale medica. 111a per can cr o dell a mammella sinistra; per PESCAROLO. Minerva m edica, gennaio 1927. questo stesso elem ento p otevamo escluder e la TESTI. Riforma m edica, 1927 , n . 29. RoccrA. Po·liclinico, Sez. Chirurgica, 15 gennaio J11ielomatosi multipla delle ossa (m alattia del 1928. . Kahler ). A giustifi car e i forti dolori terebra nti GAàrNA. Rasseg na clir1ico-scentifica, marzo 1929. accu sati dall 'inferma su quasi tutto lo sch eleRom a, 28 ottobre 1929. tro, eccetto g li avambracci e le gambe (secondo Handley la perm eazione linfatica cancerosa EPIDEMIOLOGIA. si limita ai segm enti prossimali degli arti) bas ta dare uno sgua rdo alle radiog rafie riportate. Epidemiologia tubercola1<te in un comune Prendendo in consid.e razione la febbre, non rurale. Importanza di una carta segna... e ntrerò n ell 'ar gom ento <ancora oscuro della gelatrice dei rocolai di tubercolosi n esi di q uesta n ei tumori, voglio però fa r rilevare com e fin da i tempi antichi fosse nota p el dott . PIETRO TrLLr. a i m edici la febbre can cerosa, che descrissero n ei primi del} 'ottocento come febbre intermitel momento a ttua le, in cu i previdenze sot ente n on preceduta da brividi . ciali nuove si attuera nno p er la lotta a ntituAlcune volte essa è l 'unica espressione di un b er colare, stimo utile di presen tare un qua dro n eo1,lasma latente. il più completo possibile dal punto di vista La diffusione m etastatica a tipo miliarico clinico-topogra fi co-pand·e mico sulla diffusione può <iecorrer e sotto forma di malattia febbrile della tubercolosi in un piccolo comune preva• · acuta; infa tti il P escarolo ha fa tto notare ch e lentem ente agricolo; e n otare in modo partiil ca11cro della mammella è di solito a piret- cola re le probabili e le certe correlazioni intert ico, m .a· divien e spesso febbrile in caso di m e- corse fra inferrn o .e inferm o. tastasi ossee, m ediastinich e, pleuropolmonari. Questa mia nota quindi è r ivolta p iù sp eNel nostro ca so il decorso febbrile assunse cialmente .ai colleghi pr.a tici e n on vu ol essere, n è può .e sser e uno studio m inuto condotto a <lapprirna cara tter e remittente ed intermittente, i n seguito ondula nte con p eriodi di febbre alta fondo in og ni suo aspetto; m a p iù modesta·e p eriodi df febbre m odi ca, con tregu e di a pi- 1nente è un breve lavor o sintetico; basato s11 ressia , ch e talora dura rono anch e una setti- dati .ana litici clinici e locali di fa t ti osser vati m ana . Il riaccendersi della tempera tura coin- per un periodo di tempo di quasi un ventenn io. Qua nto esporr ò, potrà interessare a n ch e .cideva di. solito con la r ecrudescen za d ei dolori. i maestri in materi a ch e non son o in contatto R.estava così chia ri ta l 'origine della febbre, per quanto oscura l 'interpretazion e patoge- col con tado e d ovr à servire a r ich iamare l 'atlenzion e d egli ig ienisti ch e d ovranno a n ch e ne tica. per i contadini escogitare le m isure difensive L 'indirizzo ver so la g·iusta diagnosi venne op·p ortune. <l.a to da ll 'esam e m orfo log ico del sang u e per La m ia osser,razion e si r iferisce· al comune ] 'abbondante r ep erto di normoblasti , le ra diod i Gessopalena, in provincia di Chieti, paese g rafie confermar on o in seguito qd.an to era sito in m.edia collina, a ltimetria m . 654, abis tato sospettato. ta n ti 3450, m età d ei q uali viventi in casolari Qua ntunque il caso esposto n on sia corr e- sparsi per 1.e campagne. Si ha provvista di dato d el r ep erto a n atom o-pa tolog ico (l 'autopsia . acqua potabile dal 1913, dal 1925 si è costruita c i è sUlta n egata), cr ed o non perda della sua r ete di fognatura, non possiede invece pavij mportanza clin ica e pr atica. m entazione str adale.
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Dal 1° gennaio 1910 al 30 giugno 1929 per che la tbc. in un piccolo comune rurale presvariate forme di tubercolosi si sono avuti 81 senta una diffusione a focolai, quasi analogadecessi, su 1389 morti, ra1p pvesentante la mor- mente a quello che avviene nelle ii1vasioni deltalità globale ventennale; una percentuale 1'organismo umano. quindi del 5, 75 %; ma mentre tale percenPassaI1do alla disarnina degli 81 decessi notuale dal 1910 al 1918 .si mantenne al 4,95 %, terò per prima che 10 fra essi furono impornel .deoennio 1919-1929 essa sale al 7 %. At- tati nella mia zona: da altri comuni i n. 2, tualmente sotto osservazione per forme clini- 29, 73; emigrati rimpatriati dal Nord-America: che diverse sorveglio 42 'pazienti, com1p renden- i n . 7, l 1, 37, 63; reduci dalla grande guerra dovi qu·ell·i clinioam.e nte guariti o silenziosi. i n. 31, 42, 65. Tutti questi infermi importati Per chiarezza dimostrativa corr.e derò questa sono della forma pulmonare e forse non senza mia nota di: una ragione : i tre militari subirono I 'azione 1) una carta topografica segnalatrice dei dei gas, gli emigrati rimpatriati vissero nei focolai tuber colari; bassi strati delle grandi metropoli estere, e 2) un quadro delle · varie forme morbose fra quelli provenienti da altri comuni speciale degli 81 deceduti; ricordo merita il n. 73, medico condotto in · 3) un quadro d·elle varie form.e cliniche un piccolo comune a tubercolosi dilagante, dei 42 infermi attuali. vittima quindi della nostra professione umaLa carta planimetrica o topografica dei tu- nitaria! bercolosi, che da diversi anni ho r edatto e Gli altri 71 decessi di genesi autoctona preche mano mano .a ggiorno con i nuovi infermi , sentano con sicurezz.a rapporti di filiazione sì.a . è di compilazione semplice e per redigerla gli fra di loro, sia con infermi preesistenti a me elementi necessari sono pochi: 1) uno ~chizzo ignoti, sia con i dieci importati, sia con gli plan.irnetrico, ridotto alla minima ·e spressione infermi attuali a lungo decorso. li ne.are, costituente la zona della propria conInfatti il n. 11 emigrato, rimpatria dalle dotta medica-chirurgica, facilment e fornita da- Americhe con tbc. pulmonare florida, importa gli uffi ci mi1nicipali, .con le indicazioni delle nella sua casa la malattia, morendone nel 1911; strade, casolari sparsi, frazioni, ecc.; 2) l' elenco nell'anno segu·e nte il fratello n. 18 muore perd ei decessi per tbc. in tutte le forme per un identica forma pulmonare; nel 1918 la moglie· periodo di tempo congruo, almeno un decen- n. 26 fa la stessa fine e nel 1919 il padre n. 30 nio, come dagli .schedini di morte, indicando decede anch'egli per tbc. pulmon"are: in novecon numero d'ordine progressivo, cognome, anni questa famiglia convivente nella stessa .. ' nome, paternità, via e numero c1v1co, eta e casa viene distrutta (focolaio a tipo familiare) . data di morte, forma morbosa (riassunto n el A questo focolaio acceso da un emigrato si primo quadro); 3) l'elenco degli ammalati in riconnette per rag.ioni solo di adiacenza nella èura per tbc. con i dati relativi come nel pre- stessa via, un altro focolaio apparso in una cedente (riassunto del secondo quadro). famiglia abitante dirimpetto. Una prima vitSu questo schizzo topografi co e con la iden- tima nè è il n. 44, una rag.azza ventiduennetica numerazione progressiv.a corrispondente a perita nel 1922, in seguito due sorelle muoiono· quella dei due elenchi citati si segnan~ con nel 1924, il n. 48, e n el 1928 il n. 67 e tutte numeri rossi in corrispondenza della rispet- e tre perirono per forma pulmonare, tutte e tiva abitazione i decessi; e con numeri in ma- tre in tenera età ebbero ra pporti di convivenza tita n era vi si indicano gl'in~ermi attuali. per vicinato al fo colaio sorto da un. emigrat?. . I stituendo uno studio analitico col mezzo Ecco come la carta topografi ca m1 1n:ette in di questi tre dati e met~endoli fra loro. i;i cor- evidenza e mi segnala una filiazione a focorelazione balzeranno chiare alcune ver1ta con- 1aio per vicinato. cl~ sive : e fra esse subito mi piace premettere, Nel 1910 una donna maritata, il n. 4, muore per tbc. enterica, il vedovo prende subito moQUADRO DEI DECESSI: N. 81. glie; questa, il n. 9, condotta nella stessa cas.a Nervosi Addominali uro-ganitali Toractoi dec·ede p er tbc. surrenale con ascesso addomi..... o ..... o nale fredtlo n el 1912 ; mentre una cognata, il ....o .·.... ... .... ·.... .... CIS .... J.c .... ·-e ·-F-- cii j::l .... t!D....; bO oS e a> n. 49, nel 1924 fini sce con ascesso ossifluente.... -~ s rn = d o o ..d ... ....d o::= d"" ~ rd ·-e o:: s:l o ::s iliaco conseguito a peritonite. L'uo~o è ancor:a ·~ o ~ ~ ~ ~ I ~ vivente e· sano, m entre tre donne d1 ceppo diverso con nessun precedente parentale anamne47 2 8 3 2 1 2 1 5 2 6 2 stico, per ragioni di abitazione in casa infetta ,. \
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c ontraggono lo stesso m ale con localizzazìone identica .a preferenza a ddomina l e I I n. 25 e 28 d eceduti n el 1917 e n el 1918 per tbc. pulµionare , sono ·un esempio di tub ercolosi trasm essa fra coniug i , fino a questo momento priva di riper cu ssioni sui quattro figli loro giovanetti. Questi sono d a indicare .a ll e opere preventorie antitubercolari. Per ragioni semplicem ente di vicina to n el 1 912 in due diver se fami g lie ·Si h.a nno i decessi n. 12 e 13. Dal n. 13 , morta a 39 anni di tuber colosi pulmonare, dopo 16 a nni consegu e n el 1928 la morte del n. 71 , suo figlio ventiduenne . Da quando e ra ammalata questa madre morta n el 1912? Il figlio fu concepito n el periodo di m a la ttia materna, o se ne con1agiò n ei sei anni di conviven.za con lei? Una forma torpid.a chiusa in late nza in an1ica pleuritica di madre tuttora viv,.ente dà fra g li 8 fig li, n,el 1922 il decesso n. 43 per tubercolosi •a·n nessiale, in donna v·e ntisetienne, e ne l 1928 quell10 d el n. 70 ventiduenne per tbc. pulmonare e n ella fine d·e ll.o st·e sso anno l a rnorr te del n. 75 di 18 a.n ni p er m eningite t b c. F ocolaio questo a tipo esclu•s iva·m ,ente famil1iare, con dru..b bi su gli altri fratelli e su di un nipote fi glio del n. 43. Il n. 65 morto per tbc. pulmonare nei primi mesi d el 1928, lasoia .la moglie affetta da polis ierosi te, conseguita ad aborto nei primi mesi d el 1927 e iniziatasi con localizzazione anness ia]e sinistra (focola io. fami gliare coniugale) .. Il n . 74 muore a 29 anni il 14 ottobre 1928 di tbc. pulmona r e·, lasciando la moglie con fatti pulmonari e perde una figlia, il n. 77, a sette mesi per m eningite tbc. (focol.a io fa• miliare). Il n. 23 m orto n el 1917 p er tbc. addominale .a 13 anni; il n. 40 morta n el 1928 per tbc. .annessiale mesenterica a 23 anni; il n . 4 7 morta n el 1923 per ascesso ossifluente sono tre casi avveratisi in tre fa miglie dive r se n el decorso di . sei anni, legati fra loro solamente da rap. porti di convivenza per adiacenza di casa di a bitazione. Anche qui il contagio d eve sospettarsi fra bambini viventi in promiscuità in ambiente infetto a cau sa d el vicinato (focolaio ambienta le). Il n. 54 morta n el 1925 p er tbc. osteomielit ica anni 28; il n. 57, m orta n·e l· 1926 per a r111esso-mesenterite anni 30; il n. 61, morto 11el 1927 per peritonite anni 17 ra ppresentano un altro focolaio per r apporto di vi cinato senza ~ltro legarn e. Ai fini di questa n ota mi sembra bast.e,role quanto sopra h o riferito , sen za più et l1111go insister e n ell 'esam e ana litico d ei riman enti de-
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cessi, onde stabilire la prova sicura della inter·
dipendenza contagiosa a fo colai sia a tipo famig liare, sia a tipo ambientale per vicinato nella diffusione della tubercolosi nel comune di Gessopalena. Sarà importante invece portare la nost ra atten zione sui pazienti viventi e sotto os-ser'1a• z1one. QtJAnRo
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Di essi 10 sono ammog liati , 17 maritate o vedove, 15 fra nubili e celibi molti da consid erarsi clinicam ente guariti 0 silen ziosi, con forme morbose disparate e ragg ruppate nel quadro annesso. 1 Fra i 16 pulmonari 5 sono da rite11ersi per i più p ericolosi; i pleuritici sono da con siderarsi tutti clinicamente g uariti , così 2 fra i 6 polisierositici , così 1 p eritonitico , 4 fra i 6 ossei e i 2 g hiandola ri. P er g li uni e per gli a ltri la sorveglianza d eve essere oculata e previdente, date le reviviscenze irnprecis.abili n el tempo, ma pur ~roppo sicure . Importerà, ai fini de llo studio a cui mi sono accinto, notare le relazioni intercorse fra g li 81 d ecessi per tbc. e i 42 infe rmi attua li della stessa malattia e guardare anche i rapporti esi stenti fra questi ultimi. La m alata al n. I d el ·m io elen co d ei viventi , batterioscopicamente positiva, radiologicam ente calcificata a sinistra, fibrosa a d estra, è sorella d el n. 9 morta nel 1912 e alla qua le ella prestò lunga assistenza (focolaio familiare). La stessa n. 1 è in relazione col n . 10 (elenco dei vive.n ti) per vicinanza di casa colonica. Questo infermo , ammalato clinicamente da circa tre anni p er fa tti prima renali, indi da appen a cinque m esi con localizzazioni ossee e pulmonar e, contagiò a sua volta la moglie, che inizi.a il suo qu.a dro clinico con dolori a l basso ventre; indi essudazione peritoneale, polisierosite, ch e dopo undi ci mesi si è ridotta con placche indurite agli annessi di sinistra. Un r enale ch e trasmette a lla moglie per via pres umibile genita le il suo male (fo colaio a tipo misto familiare e ambientale). Gli infermi n. 4 e 6 sono notevoli, percbè la prima colpita inizialmente con forma peri-
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tonitica evolve con localizzazione condro-costale dopo d·e cenni, il secondo pleuritico evolve con forma pulmonare torpida ad intermittenza bacillifera; entrambi apparentemente in buono stato fanno risalire il loro male a· oltre un trentennio. Ignoro la genesi di questi due casi. Il n. 7 poliorromenitica da oltre due anni, c:on attu.a le peritonite 1n .atto, ha assistito e lavato g li indumenti e la biancheria di uri nipote, morto n el 1923 per peritonite ed ente~ rite tbc., il n. 46 d ell'elenco dei d ecessj. Il n. 8, mog lie d el n. 65, d eceduto n el 1928, per un aborto ai primi del 1927 da gravida~a per marito, g ià infetto, presenta peritonite , indi pleu~rite sinistra con fatti umidi apicali. Focol.a io di tubercolosi a trasmission e coniugale tipo familiare . Sorv.eglia:nza sui 7 figli aipparen·t emente indenni, ma gracili . I n. 22 e 23 sono casi di fratelli convive11ti nello stesso ambient~ povero. I n. 26 e 27, marito e moglie, sono in rapporto familiare col n. 66 morto n el 1928 che a sua volta , pare ebbe il padre emigrato che finì per tubercolosi pulmon.are (fo coJ.aio f.arn iliare). II n. 30, attualmente inferma p er forma pulmonare sinistra, ha p erduto il marito n. 68 nel 1928 (focolaio familiare). I n. 38 e 32, due sorelle, polìsierositica e pleuriti ca, ahi taro no n elle .adiacenze d el n. 53 , ossifluente d eceduto nel 1925 (fo colaio per vicinato). II n. 33 è convissuta con l e sor elle n. ±±, 67, morte n·el 1921 e nel 1928. Il n. 35 d ell'elenco dei viventi , con tbc . osse.a del gomito, gu-a rito, ebbe un fratello perito nel 19] 6 per tbc . del piede miliarizza ta, il n. 22 dell 'elen co decessi. Il n. 36, amn1alò due anni fa con plel1rite saccata D.; notevole ·la sua casa di abitazione adiacente e prospi_ciente ai fo colai di tbc. costituiti dai caseggiati dei decessi 44 e 67 e degli altri 11, 18, 26, 30. La moglie, n. 37 elenco d ei viventi, perfettamente sana e proveniente da fami g lia indenne, n ello scor so febbraio dopo metrorragie di 20 g iorni e con rlolori al quadrante addominale inferiore sinistro, presenta vjlt1ppo di peritonite essudativa, quindi pleurite· bilaterale, stato polisierositi co che dopo c inque in·esi t ende al riassorbim ento con masse Ìndurate al basso ventre ( focolaio a ti'po misto familiare-ambientale). Il n. 40, tbc. ossea d el ginocchio destro , clinicam ente gu.arito, contrae il mal e dal marito con tbc. pulmonare da parecchi anni, morto ultimamente n el 1929. Tra la figliolanza riscontransi adenopatici e dei fisi can1ente d eboli.
1$"75 OssERVAZIONI E CoNCLUSIONI.
Le scheletriche notizie sommarie cliniche ~ 010 di una parte d·ei tubercolosi osservati duran·te il ventennio 1910 al 30 giugno 1929 1 stanno a dimostrare la correl.a zione intima sia fra i vari deceduti per tale malattia, sia fra i deceduti e g li attuali infermi, sia fra loro negli attuali infermi. E questi nessi genetici mi è stato possibile' mettere in rilievo nella epidemia tubercolare d el comune di Gessopale11a, conducendo un.a osservazione lunga nel tempo, estesa nello spazio. Così ho potuto ribadire }.a antica osservazione che i focolai di tbc. ri .. m.angono acoesi, anc h e dopo e dove che l't1omo è morto. Quella stessa fiamma che arse e incenerì una vita umana, non si è spenta con l 'uomo; ma tenta a r.avvisarsi e riaccendersi a distanza di anni, sia nel seno di quella famig lia, dove il decesso avvenne, sia in quellB a ltre famiglie circonvicine, le quali furono costrett·e ad avere con la prin1a relazioni di convivenza sociale anche per solo vicinato. L 'andamento di questa epidemia tubercQ· lare, studiata così per sommi capi, conferma nelle sue modalità tutte le leggi ·di trasmissione viste dai maestri e saggiate con gli esperi1nenti .i più diversi; afferma pure, come le rirpetentisi reinfezioni e immissioni continue di nuovi germi nel nostro organismo: fatto che inevitabilmente succede fra conviventi, determinino in esso le form e clinich e le più gravi. Inoltre f.a sorgere n el nostro spirito la presunzione che il contagio per tbc . avvenga, non solo p er trasmissione diretta fra uomo ed uomo, non solo n ei primissimi anni della vita, o p·er trasmissione intr.a uterina comunque per causa materna o paterna; ma forse anche, dato il polimorfismo e· la resistenza d el virus tubercolare, data la sua biologia non completamente 11ota in tutte le su e forme vegetative, dati gli s,rariati habitat d ove il germe può vivere, moltiplicarsi e resistere, ch e detto contagio possa avvenire per forme e da sorgenti per noi oscure ancor.a oggi e n on d el tutto note. Ad ogni modo, tralasc iando ogni altra ir>otesi e ria sum.endo i d.a ti d ella mia o servazion e, dico: 1) La tubercolo i nel comune di Gessopalena nel ventennio 1910-1929 ha presentato una diffusione prevalentemente a focolaio, e a tipo familiare, o a tipo ambientale per vicinato; 2) Questi focolai son o t.anto più perj colo~i, quanto peggiori sono le condizioni delle abitazioni e d elle strade ad e e ad iacenti; 3) La ricognizione esatta di que ti focolai mi è stata possibile con o ervaz ion e protratta
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IL POLI CLINICO
per lung hi anni e col m ezzo della compila-
zione di una carta topografi ca segnalatrice dei focolai stessi; 4) Imp ortantissima è la conoscen za di d etti
focolai, perch è essi costituiscono i punti di repere, dove potra nno scoprirsi i nuovi tubercolosi e i pretuber colosi ; utilissima mi è stata tale cognizione per svelare i casi iniziali, per orientar e diagn osi d iffi coltose, per istituire i tem pestivi accertamen ti r.adiologici e di labora torio; \
5) E ssa mi è a pp.a rsa b.a sila re p er la lotta antitubercolare e per le direttive oculate ed ef-
ficaci d 'una profilassi poliedrica da esplicarsi ta·n to sul fattcx:re uomo, ch e sul fattore ambiente inteso nel sen so il più la to; 6) La compilazion e per tutte le novemila condotte-m ediche rura li d 'Italia d ella carta seg na la trice d ei focola i tubercolari, n el presentarci il panorama della pandemia nella sua interezza , fornirebbe ~l da to per me il più essenzia Je per una lotta effi cace per la più gra ve malattia sociale. P er tale preciso motivo , questo elemento che pç>trei dire topognostico, andrebbe con vantaggio inserito, oom e ter zo fa ttore integra nte al Metodo Italiano di lotta antitubercolare proposto dal Delbue, il qua le col suo dispensari o ambulante si pre figge due scopi: a) far e il cen simento d ei tubercolosi , b) determinarn·e Ja ' loro p ericolosità, onde adottare i provvedimenti opportuni . Ma p er vincere un n emico, a m e sembra, n on basti sap.e re la su.a forza numerica e la sua l)Oten zialità offen siva ; precisare bisogna anch e la su a di slocazione sul terren o e le fonti , da cui trarrà le nuove r eclute. La ventenna le osservazione e pide:r;niologica n e) mio comune rurale mi h a con·v into di tan to e mi .h a p ortato a . èonstatazioni prelirrtin ari certe, dalle quali discendono le p och e con sider.azipni pra tich·e su citate. Queste, vagliate, dimostra n o tutto il loro peso per la lotta ingaggiata e ci sprona n o a d a ffrettarla e a èondur]a a fondo contro il m ale dilagan te da per t u tto in modo impressiona nte e minaccioso e che, su·b dolo e in.esorabile, mina la salute d el] a stirpe. · RIASSUNTO. La diffu sion e d ella tuber colosi osservata per un ventennio in un comune rurale con la scorta topografica di un a carta dove furono segn.a ti tu tti i decessi per tbc. e tutti gli attuali infermi , m i portò alla compilazion e di
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una Carta T opografi ca Se gnalatrice dei Focolai
T ubercolari. Essa m i si dimostrò utile sia per scoprire i nuovi tubercolosi , sia p er ten ere sempre sotto occhio i punti dove rivolgere ogni sforzo prof il a ttico . Con sidero pertanto questo elemento topog n ostico im.p ortantiss:im o per l.a lotta antitubercolare, poi:ich è solo per questa via sarà possibile costruire il Panorama Pandemico della tb c. in Italia in tutta la sua interezza. Gessopalen a, luglio 1929 .
SUNTI E R ASSEGNE. ENDOCRINOLOGIA. La patologia clinica dell'accrescimento e dello sviluppo. (L. BoRCHARDT . Deutsche m ed. W ochensch.rift, 17 m aggio 1929).
L 'accrescimento e lo sviluppo si trovano già , in forma primitiv.a, n-e gli esseri unicellulari ed apparte·n gon 0 a lle proprietà fonda mentali della cellula. Negli esseri plurice1lula1r i, n on a ppena si h a la division·e d el lavoro , si arriva an ch e al diffe r en zi.am ento n el sen so che oerti 0 rgani hanin o l 'u ffi cio di provve dere ai processi dell o svilupp·o. Nei g ra di elevati del1la scala degli a nimali. e n·ell 'uomo, vi è un.a· serie di ghia ndole endocrine, ch·e sono state ap punto desig nate com e ghia n.dole d·ello ·sviluppo; accanto a quelle ger minative ch e domi1nano lo sviluppo cor p oreo n ella vita extrauterina , son o da men zionare il lobo arn1terio1re dell 'i.pofisi, la .t iroide ed il timo e, probabilmente, an che i suft~eni e la ghiandola pin eale. Invece, la parte midolla re dei surreni, il lobo posterio·r e dell 'ipofi si ed il panrrea non hanno n essun-a iµfluenza sullo sviluppo . . Tali in fluen z·e sono sta te stabili te speriméntalm·en te· e com t> rov.a te poi da lla olinica. La deficien za delle ghiandole germinative ostacola lo sviluppo ed a umenta l 'accrescim ento al periodo della pubertà, per il fatto ch e l 'ossificazion e epifisaria n on h a luogo. È n oto ch e, nel periodo prepubere, si h a un accrescim,en to n otevo le in lungh ezza di cui la cau sa n on è b en n ota e ch e si deve probabi1m en te a ttribui,r e a d influ·en za endocrine, forse .all 'ipofisi . Ma, n on appen a le g hiandole germinative sono arrivate al loro pien o sviluppo, J'accr escimento viene rallentato. Tale influenza vien e a mancar e n ella deficienza delle ghi.andole germin.ativ·e e si ar riva cosi al giganit ismo a- od ipogenitale, m entre. man ca lo ·viluppo dei caratteri sessuali secondari. 1
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Se i,nvece l 'accrescimento è già compiuto, quindi passato il pericolo ·della pubertà, la castrazione non por,ta più il gigantismo; i car.a tteri sessuali secondari, però, possono -parzialm·e nte . •O totalmente retrocedere; in qualche c aso si può avere anche una r·etrocessione dello sviluppo.. Viceversa, l 'ip,e rgenita.Jismo, (iniezione di sostanza germinativa o trapianto di organi) non altera l 'accr es·cimento nè lo sviluppo; i·n un caso però •Con tr·e testicoli, si è osservata una precoce maturi tà; il caso è i,n teressan te per comprendeve i fenomeni di pub ertà precoce n ei tumori 1d~ll e ghiandole ge.rminative. Anche .dopo l 'i pofi.sectomia parziale con mancante funzione del lobo anterior·e dell 'i pofisi, si ha un ipogenitali smo che, a differenza di ·qu.e1lo d0-vuto .a deficit delle ghiandole g·e rrninative, è connesso con u·n arresto ·dello sviJuppo. E l'arresto contemporaneo dello sviluppo e dell'accrescimento è il caratte-re ·cardinal e d ell 'inf.a ntilismo ch,e, iri a lto g r.ado, può arrivare al na nismo. L 'iperfu1n zion e del .}qbo a nteriore dell 'i.pofisi, sia per introduzione d ell 'ormòn e, sia pe·r il tra·p i.a nto n on h.a inv·ece n essun effetto nè sull'accrescimento n è sullo sviluppò ed è soltanto per u.n a maggior prestazione funzionale di tale parte della g·hiandola ch·e .si possono spiegare ·l 'acromeg.alia ed ·i l gig.anti sm·o. Un a·r resto dell'accrescimento e dello sviluppo si ha ·Con l 'asportazione dell.a tiroide, per cui si ·è parlato ·di in.f antilis.mo tir.e ogeno o ti:r.eoprivo; il quadro di qu•e sto differisce da quello ipofisario per · i gravi disturbi p sichici , per le modificazioni mixedem.a tose della pelle e p er l'enorm e rallen tamento n ella formazione dei nu·clei di O·s sificazione. L'ipertiroidismo sperimentale, invece, è ·senza effetto m entre in molti 1c asi, il m orbo di Basedo'v giov.anile è conne·s so con il g·igantismo (tipo Holmg ren}. Di •s carso sig·nificato è l'infantilismo connesso con la ti.mecto.m ia; sono caratteristici per. questa i disturbi nel processo di calcificaz1on·e. Il fatto che i r agazzi con 1tumori epifisari vanno soggetti a pubertà precoce ha la conferma sperimentale in espje rien ze di Foà, le qu.a li dimostra rono che ·degli a nim.ali epifisectomizzati m ostran o una maturità sessuale prematura. La pubertà precoce derivante da' tumori della corteccia .suTr enale, invece, non si è potuta riprodurre sperimentalmente. 1
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L'ESPERIE NZA CLINICA.
I ra-pporti tro,ra ti spe·rimentalmE7nte fra le ghia ndole end-0crine ed i fenomeni 1dello sviluppo e rdell 'aocrescimento vengono completati ·e conf.ermati dall'osserv.azione cli.n ica. A proposito dell 'agenitalismo, si h anno le 0 sservazioni sugli eunuchi e sugli individui ch e vengono castrati per atti o·p erativi. Più importanti e frequen ti sono le osservazioni di ipo1
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genitali n1o o di eunucoiclismo consecutivi a disturbi delle ghia.n dole g·erminative e riguar~ danti ·s oprattutto il sesso m aschile. In · tutti questi individui si ha un rallentato accrescimen•t o delle m asse muscolari con ossificazione tardiv.a .d.elle e·p ifisi, mancano o sono deficien ti i caratteri sessuali secondari . e ne è tui'bato anch e lo sviluppo ·p sichico. Manca talvolta il gigantismo perchè 1'ossi~icazione dell e estremità si compie n el p·eriodo ,. normale; in tali casi non si ·tratta di vero ipogenitali smQ. La mancanz.a dell 'attività delle gl1iandole germinative può essere secondaria e condizi on.ata d.a disturbi del lobo a nteriore d.ell 'i·pofisi ch e è a·ptp unto quello ch e comanda l 'accPescimen to in lun gh ezza; n ella minor.a ta funzione di esso, si ·t rovano diversi. gradi ·di disturbi dell 'aocrescim·ento dal n.a nismo di .a lto g·rado fino al semplice infantilis.mo; ·caratteristico per questa ·forma è ch e la testa n o1n partecipa al disturbo ·di accrescim ento e rimane relativamente grossa; J.e funzioni psichi ch e rimangono intatte e 1a formazione ossea non è molto turbata . Il turbamento tardivo della fu.n zione dc 1 lobo a nteriorie ipofis.ario h a u n.a notevole influenza sull e ghiandole germinative; possono rin1picciolire gli organ i sessuali e scomparire i caratteri sessu ali secondari ; come fenomeni di r·e cessio1n e rpossono ·avers i scompar sa dei peli al pube ed alle ascelle ed il farsi p iù alta la voce. Ma l 'ipogenitalismo ·p uò anche essere conseguen.za 1d·e ll 'iipotiroidisrrio, in quanto ch e la funzion e sessu.a le è anch e in dipenden za di un funzionamento n ormale della tiroide. Nell':tireosi cong.enita e nel cr etinismo precoce di a lto grado, non si arriva alla maturità sessuale; i caratteri sessu.a li second.ari mancano o sono scar sj; questi individui r imangono anche ·p iccoli, m.a si differ enziano d.a quelli che is ono tali per mancata funzion·e del lobo anteriore ipofisario per la n otevole ·limitaz ione de11.a psiche e per i gravi disturbi nella formazione dei nt1clei ossei e n ell 'o.s iCi cazione delle ep ifisi. La timectomia, n ei bambini con ipe·r trofia del timo è rar.amente seguita da distt1rbi. del1'acorescimento, che è norn1ale ed accompag n ato çla g ravi fenomeni di r.achitismo. I fenomeni dell'i1p ogenitalis1no, in questi ·casi , si estrin sec.a no soltanto con la manifestaz ione tardiva della m aturità 1sessual e. Ri s.p·etto all 'in·f.antilismo monoghi.andolare, poca atten zion e si è fin qui rivolta a quello iplurighiandolare, sebbene esso sia di grande im·p o·rtanza prati ca . Per qua·nto rig uarda l '.acromeg.a ]ia , è noto che non si tratta iSem pljcemente di un aumento di ·accrescim ento, ma di un notevole ingrossamento ed inspessimento dell e parti sporgenti del viso •e degli a rti, ch e in certi casi può manifestarsi come aumentato accrescimento. In altri casi si ha un gigantismo con splancnomegalia, 1specialmente quando l 'acromegalia col•p isce i giovani. L 'ultimo caso osservato dal1
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l 'A. rigua·rda un giova·ne di 21 anni, alto 209 cm., con enorme ingrossamento di tutti gli organi. Fatti d.i questo ·genere possono però osserva·rsi anche n ell ',e tà adulta come, per conv.er.so, anch·e nei ·giovani si può vedere l'ingrossamento delle estremità senza gigantismo. Lo svilu,p po degli organi sessuali e ·dei caratteri sessu.ali .secon.dari non partecipa, di solito, al1'acromegalia; si ha uin a cessazione precoce , della vita sessuale. . IJ giganti&me> da iperti·r oidismo, ·d escritto per primo da Holmgren, è più frequente di quanto non a·p p·a ia dalla letteratura. Di 9 ragazze osservate 1dall 'A., in cui il morbo di Basedow era com•p arso dai 15 ai 21 ain ni, si aveva soltanto in 3 l'accr escim,e nto norm.ale (che d·al.l'A. è colilsiderato di 154-162 cm. a 20 anni); nelle alt·re si avev.a un 'altezza m.a ggiore che, pe·r la più gio'Vane, arrivava a cm. 181, 3. La pubertà precoce può essere data da disturbi dei surreni o della pineale; quest'ultima si ·m anife·s ta i.n ragazzi prima dei 12 anni. Nel sesso femminile la ma-ssima importanza eziologica è dovuta all'ipernefroma ·e ai tumori della ghiandola ge-rminativa. Le diffe·renze clinich,e fra le pub,e rtà precoci di di versa origine non sono note; in tali casi, sarà bene procedere ad un esame accurato per stabilire l'eventuale causa locale; l'estirpazione dell,e ghiandole germilllative può portare a guarigione, come ha dimostrato Sacchi fin dal 1895 . Le ghi.a nd0le endocrine subiscono anche influenze da pa·r te del cervello, per cui si può aver.e in infantilismo plurighiando1are determmato unicam·e nte da fo colai oerebrali, per lo più tumori sul .pavimento del 3° ventricolo. Appa·r tengono a questa categoria anche i casi di infa ntilis·m o p.lu·righi.a·n d·ol.a re n ei tumori giganteschi della region·e .ipofisaria, in cui l 'ipofisi può rim.a·n er·e intatta. Casi di questo genere sono rari .e sono .sem.p re stati mo·r tali. Anche la pubertà •pr·ecooe può essere di o·rigin·e oerebraJ.e, come ·in due casi, di cui u·n o osservato dall 'A., di bambine di 3 anni, in cui l 'unica causa era da rioeroarsi nell'idrocefalo . Il complicato sistema cer ebro-endocrino da cui dipendono lo sviluppo e l'accrescimento può, a sua volta, subire }.e influenze dell'ambiente. Cosi è noto che il clima tropicale e s11btropicalre può costituive una disposizione alla maturità fsessuale p-recoce e, poichè con l'avvento della ma•t urità sessuale si chiude in complesso l 'accrescimento iii lunghezza, gli in.d iviaui rima ngono piccoli. A questo fatto si connette la differenza di statura fra le popolazioni nordiche e quelle del sud. Quali fattori vi influiscano, se il cal.do del sole, i raggi ultravioletti, la perman·enza all'aria libera od altri non è ancor n oto. Le div.e rse influenze ambientali agiscono a:nche sul co ì detto infantilismo distJrofico; cosi, la fame , l 'iponutrizione, i catarri gastro-inte1
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IL POLICLINICO
XXXVI, Nu1\t 5~1
stinali, vizi cardiaci con~eniti od acquisiti; infezioni od intossicazioni croniche, tutti fattori dei quali, -in singoli casi si è potuta dimostrare l 'in1fluenza sull·e ghia.ndole endocri,ne, ,p ortando ad un ·infantilismo plurighiandolare. Second-0 Peritz, la causa comune delle lesioni delle ghiando1e endocri1n e .nell 'infantilismo distrofico risiede in un imip overim-ento dei lipoidi dell'orgainisimo. L'organismo in via di aoore.s oim·e nto ha bisogno d'e lla vitamina A, che un tempo era stata identificata con quella antirachitica e che con essa ha di com une il ·ca·ratter-e lipoideo. Ora, se ad animali in via di accvescimento, pur dando nell'alimentazione la stessa quantità di calorie, si somministra dello strutto di m.aial·e inv,eoe del burito che contiene .la vitamin·a A, si osse rva che essi rimangono arrei·r ati nell'acc·r escimento e che la maturità se-s&uale si ha più tardi ch e non nei controlli. La stessa cau·sa ha provocato l'infantilismo dei bambi1n i durante la guerra e di qu·elli n elle· zone di caresti.a d.ella Ru.ssia. Nelil 'infantilismo intestinale, viene introdotta u.n a qu.a ntità sufficiente di lipoidi, ma la facoltà di asso,r bime·n to, è d·efici1eifite, sicchè l 'organismo non ne può usufruire a sufficienza. Probabilmente le stesse cause stanno alla base d·el l 'in fan ti lism o pan.cir.e.atoge.n o . • Le infezioni oronich e e le intossicazio.n i dann.e ggi.ano l 'o,r ganismo nel senso ch e questo combìnia i lipoidi puesenti e li sottrae al ricambio; ed appllJlto la sifilid.e e l'alcoolismo posseggono al massimo grado tale proprietà di combin.are i lipoidi e pr.ovocan·o le più gravi forme di infantilismo nell'età giovanile. Non è noto se la stessa influ.enz.a possa attribuirsi ai vizi ca·rdiaci congeniti ed acquisiti in giov.a ne età e all'ingrossamento ·del fegato e della milza ch,e deco·r rono con le note dell 'infantilismo. • 1
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LA
TERAPIA.
Nell'insufficienza monoghia1n dol.a1re, si possono talvolta ottenere ottimi risultati con la sommini strazion~ di prep,a rati delle ghiandole germinative, della tiroide,. del lobo anteriore dell 'ipofisi e forse anche dell'epifisi. I preparati più attivi sonu quelli di ti,roid·e; l 'A., i·n un caso, ottenne .u.n allungamento di cm. 20 e 1Ì 2, in 2 an·n i e m ezzo; Lucke, in un nano ipofisario, con I.a .somministrazione del lobo anteriore dell'ipofisi, ottenne n ello stesso periodo di tempo l 'allungamento -.d i 28 cm.; la somminist-razione di quest'ultimo preparato, però, è attiva solta·n to n el periodo dell'accrescimento. Nel caso di insufficienza plurighiandolare, si ricorrerà .alla poli-opo te:rapi a, in cui la parte più importante è da attribuirsi alla tiroide ed al lobo anteriore dell'ipofisi. Ma, poichè questi casi subiscono molto l'influenza dell 'ambie.n te e delle condizioni del! 'organismo, così si provvederà in essi anche alla terapia causale. 1
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Per quanto rigu.a rda i disturbi .aell 'accresciORGANI URINARI . m .ento e dello sviluppo d.e terminati da iperf.unzionalità delle ghiandole endoorine, si potrà Le nefropatie nella malaria. provvedere a11 'al1ontanamen.to di tu·m o·ri d·e lle ghiandole g·e rminative o .de.i surr,eni, nella pu(L. PATE RNI. Riv. di Malariologia, 1929, n. 1). bertà precooe. Nell 'iperfunzionalità della tiroiL 'A. pubblica il r esocon•t o di 1 O casi di ned·e, tllon .sono i ·disturbi .de1lo svilu'Ppo che ·posfro.pa.tie i:n malarici; la proporzione con cui si sono da•r e in·di.cazioni a riguardo d ell 'interè verificata tale complicazione è d el O, 70 %. In vento. g·rande maggioranza, i casi si ebbero in infeIl trattamento delle con·dizioni ambientali zioni da Plasmodium pràecox, nessuno in che hatllno dato l'infantilismo distrofico conq~~rtane: La pro:p o·r zione pelle infezioni persisterà soprattutto nel.J 'abòon·dante somminin1c1ose s1 elevò al 40 %. Risulta dalle osservastoozione d.i lipoidi. I .p reparati del commercio zi1oni d ell 'A. la scarsa tendenza alla installacon tengono di solito la vitamina D (antirachizione d·e ll·e nefropia tie n ella malaria e la vatica) anzichè quella A, ch·e si .trova essenzial- ria bilità di questa tendenza n elle varie annate. m ,entie nel buvro e nel latte crudo. Si orovveSi tratta generalm,ente di alterazioni acute d1erà anche ad ·e liminare le cause che possono ·l ievi e passeg·g ie·ne; .r are sono qu1e:lle di una influire sulla sottrazione dei lipoidi; eventual- certa entità, eccezionali le moTtali. · ~1ente si potranno introdurre questi anche per Le forme acute lievi sarebbero forse passate via parenterale. inosse-rvate se il paziente non fosse stato ricollll ogni caso, la conoscenza delle cause che verato in ospedale. Mancarono in queste forme influi,s cono sull 'accvesci.m en.to e lo sviluppo po- , g li ed1emi; albumi:n •u ri,a m ·o d.erata (m .a,s simo trà .dare ,}'in·dirizzo per la tera:p ia, a rigua:rido 1-2 %o), diur.e·&i inaltera·t a, peiso spe·o ifirc o nord ella quale non è più permesso sostenere oo-gi male o poco aumentato, cilindri ialini e gra'1no sterile nichilismo. FILIPPINI~ nulosi n el sedim.ento, rar.amente epiteliali., em.azie. Funzionalità renale nei limiti fi sioloL'ipertonia costituzionale g ici. I sintomi si dileguarono con lo scompae la cosidetta reazione paradossa. rire degli accessi o poco do·po. Trattasi, in com1plesso, di alte-razio,n i renali di lieve entità (0. MuLLER e K. A. BocK. Deut. Med. Woch., p robabilmen te con sede predominante n el pan. 31, 2 a·g osto 1929). ren·chima o nei glome ruli. Gli AA. hanno stu1diato a lurng·o il caso di N-e:lle foTm·e pili gravi (nefrosi o nefriti acu·te) un giovane sedioenne, il quale, dopo aver gosi ebbero edem~ discreti, albuminuria al masdruto fino al,l'età di 13 an•n i di o·t tima salut·e , simo di 2-4 %e, peso specifico sem·p re elevato, com1n1c iò ad ingrossare ·p :r-ogressivamente, men- sedi·mento d,i cilindri ed emazie, mai ematutre .u n invincibile torpore fisico e psichico lo rie macroscopiche, diuresi diminuita, azotemia renideva inabile allo stu dio· e al lavoro. L'e. o. aum.entata nei .ca.si di nefrite. Migliora·m ento · mise i•n rilievo un distu·r bo notevole .d·e ll'equi- r.apido i:n 2 casi, più lento (al 40° giorno) Ì·n librio endoorino, con manifestazioni varie, tra un altro. le q uaJ.i notevolissima quella ·d i una grave Il caso di nefropatia moi:tale ebbe la durata Yason,eurosi, per oui la pr.essiOtD·e ,s anguigna di quasi due mesi; la cura intensiva cbininica raggiu•n ·g eva altezza inusitata per l'età del sog- fece scom·p a.r ire gli accessi ed i parassiti dal .g etto (170/114 m1m . Hg). sangue, ma non ebbe effetto sulla lesione reLa radi·ografià d·el cranio mostrò un impic- n.al.e. Albuminuria n ·o n ol1tre il 5 %·1, azotemia colime·n to delJa sella turcica e della fossa ipo- . pronunciatissima, peso specifico fra 1015 e fisaria. 1018, cilindruria, eritru-ria, edemi non molto Le ·prov.e funzion.a li costituite di·mo.s tra.r ono pronunciati, an1llria . CarotteTi·sti·co il vomito, anche la partecipazione di altre ghiandole en- anche fecale, no~<l1Stante non vi fossero ostadocrin.e, quali la tiròide e la surrenale . ,coli n·ell 'a,pparato gastro-intestinale; coesistenUna cura a base di pre1parato di lobo ar1 te- za ,diei sintomi .p iù olassici di uremia, eclampriore i,p ofisario (Praphyson), protratta per 2 sia, paralisi del facciale inferiore di d estra, mesi, portò un miglioramento notevole , ridu- manifestazioni di diatesi emorragica. An,atoon1i:camente, la lesione renal·e risultò cendo an1che di molto l'i·p ertonia (139/108). L'jniezione ·di 2 eme . di tale preparato e di d ominata da alterazioni parenchimali gravi, 1,5 eme. di tiroxina prodrusse una forte rea- da riic ordare quelle da s ub limato; m·eno spiczione paradossa, con impallidimento fino al.la ca te furono quelle glomerulari. In com1plesso, tllon irisulta alcun dato costa·n te scom1p avsa dei capi.l lari delle unghie delle dita ed abbassaimoo:to d.elil a pressione sanguigna e peculiare delle nefropatie n.ei malari ci; la protratta per cil'lca 24: ore. connessione con la malaria va ricer cata nelGli AA. pren·dono perciò lo spunto da tali l 'insorgere delle manifestazioni renali in stretfatti per discutere sull'influsso degli ormoni to rapporto con gli accessi, senza altre cause ~ugl i endoteli capi.Ilari, mettendo in ·r ilievo codimostrabili e nel ripresentarsi ai nuovi acrne spesso delle reazioni paradosse e dei ten- cessi di recidive. In genere, ma non costantetativi tera·peutici si com.p letino col resultato di mente, le manifestazioni si attenuano e scomottenere effetti favorevoli . M. FABERI. rpaiono con la cura chininica · talvolta , la gua1
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rigione è lenta, in qualche caso la n efropatia riten,e rsi ·e satto per la maggior parte dei casi, può essere . ribelle. non lo è per la totalità •e si può rilevare, . d 'alTe11uto · co·n to d ella rarità con cui si presen- tra parte, che l'azotemia seg.n alata dai due autano attualm·ente le successioni mo>tbose della tori citati è spesso tanto scarsa da poter metm .a lari,a, le alterazioni ren.a li si h.a nno con re- tere in dubbio la subordinazione della retinite lativa frequenza. In confro·n to ad osservazioni all '.azotemia. · preced.enti, fatte 11.ello stesso osped.a l e durante Chau.ffard ha diretto la sua attenzione alla lo scorcio del secolo passato, si osseirva attual- ipercoJesterinemi.a, che G.audissart ha trovato mente .u na notevole .attenuazione dell.a si nto- in 7 casi su 18. Con questa, non è più l 'azoma tologia ed una diminuzione della tendenza temia ch e è in causa, ma la n efrite id·r o·p igena, ~ passare .a llo stato cronii co. quella che si chiama oggi la n.efrosi lipoi1dica. _ Per quanto rig1ua-rda i .rapporti etiogenetici Rimane poi .a considerare I 'etiologia angiofra mala ria e nefrorp·a tie, si os.serva che n elle .al- spastica od arteriosa, ciò che può concretarsi terazioni r enali dei mala·r ici non si trova nulla nella coincidenza d el! 'ipertensione .arteriosa di caratteristico che parli per l 'etiologia mala- con la .retinite albl1IIllinuri ca. La tesi è stata rica e solo eccezionalmente si può ammettere sosten.u ta da dive:r.si autori, che I 'hanno trovata un 'azione diretta del parassita m .ala rico. quasi costantemente. Per cui, allo stato attuaPerò, la cli.nica e }'.epidemiologia permetto- le ·delle nostre conoscenze risulterrebbe che la no di mettere in rilievo il rapporto fr.a ·infe- mass-ima coincidenza con la retinite, si ha per zione malarica ed alterazione r enale. L 'azione l 'iperten sione; viene in seguito I '.azotemia e, della malaria sul rene v.a considerata in senso da ultimo, l 'ipercolesterinemia. molto lato ; oltre al para.s sita ed ai prodotti del È p erò da por.si in rilievo che il problema suo ricambio, si d eve pensare alle alteraz1·oni ' non è mai stato esaminato m.el suo com·p lesso, {ln.a to·mi1che d eterminate n ell 'orgainismo dalla sicch è gli autori che hanno ricercato la coininfezione e c.a·p·a ci di farsi risentire in qual- é idenza con l'ipertensione hanno trascurato siasi modo sui reni. Le nefro patie della· mala- a'azotemia e così via. Al ogni modo, esiste indubbiamente una ria sono quin.di inerenti alla malattia e concoincid.enza fra la retinite ed una sindrome renesse in modo speciale agli acce·s si acuti. nale _car.atterizz,a ta d.a ipertensione, uremia ed fil . albuminuria. Va quin·di esaminato il problema se tale diis turbo del funzionamento ren.ale posNefi·ite e i·etinite albt1minurica. sa considerarsi la causa della retinite, ciò che l 'A. esclude soprattutto per il fatto che l 'iper(L. AMB ..\.RD. Are/i. des malad. des reins, ecc., ten·s ionie è frequente e la retinite invece rara agosto 1929). e .lo stesso· può dirsi dell'azotemia. Ciò non - Dal punto di vista dei sintomi associati, del- escl'U·de ch·e co•s-tituitasi la nefrite, i disturbi rele lesioni renali prev·e dibili quando si parta da- n.a li possano f·a rsi rise·n tire sopra un.a retina gli esami retinici, ·della prognosi del tutto spe- già alterata e più sensibile. ciale per la sua gravità, la retinite detta albuSi tende, quindi ad ammettere che entramminuri ca è sempre stata considerata legata alle be le affezioni derivino da cause più generali. n efriti. La cau.sa dell 'artetite c i è .attualmente sconoRimane da esaminare là natura 'del rapporto sciuta, mentre per la n efrite , noi possiamo inche lega la :retinite albuminurica a~la nef~ite! vocare talo·r a una caus.a tossica od infettiva. Il se cioè entrambe siano soltanto gli ·e ffetti di problema fonda1m entale rimane però qu ello di una stessa cau sa, ovver.o la retinite sia la conconosoere la ragione pe·r cuii le cause morbo.se seguenza della .nefrite. . vaggiung.a.n o dapp·r ima il rene e poi la .retin.a Lo studio di questo problema si è sviluppato od inversamente oppure perchè, in altn casi, in tre tappe. Nelle due prime, si considera_ la .: raggiungano ·e ntrambi contempor.ane.amente. retinite come una con.seguenza della nefrite, Considerato il problema sotto questo aspetan.alog.amiente all'elevazione dell 'u:vea sangui- to, esso ne coinvolg.e uno be~ .p iù genera.I~, gna. _Dapprima si sono accumulate le prove cioè quello della sintom.ato]og1a delle nefriti. della coin cidenz.a dell.a retinite çon le alterazioni r enali in genere, in seguito, dopo la disl DIVERSI TIPI DI NEFRITI . sociazione delle nefriii, si è venuto oeflcando a Consiàeriamo dapprima il tipo di ne~rite quale sindrome renale si a~socia la r~ti:ni te. Attualmente invece si considerano ret1n1te e che è caratterizzato .d all'edema , da1l 'albuminun efrite com~ manifestazioni di un di sordine ria e dalla ritenzione clorurata. Ora, osserva più generale ed i.I rapporto di cau·s alità eh.e ] ' A., qua1n do noi parli.amo di nefr~te edemc:tosa, possiamo noi affermare che 1 ~dema sia si ammette consiste semp~icemente n el possibile aggravamento della retinite da parte della la con.s eru·enza di un disburbo funz1on.ale del rene? Lg ignoriamo ·del tutto. E l'albumina ne frite. Per quanto riguarda la sindr<?'~e ren~~e che che noi trovi.amo ne]le urine, è ess~ dov~ta ad un'a•nomalia funzionale del rene? Ignon~ più spesso si associa con la retinit~, Wi~al. e Morax ammettono che sia l 'azotemia, opinio- mo anch e questo e così pure per ciò che rin e confermata d.a altri. Ora, sebbene ciò possa guarda la ritènzione clorurata. 1
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:È i.invece certo che, nella nefrite detta ede-
matosa, noi osserviamo tutta una serie di disordini che non sono spiegabili con quello r·enale. Come spiegare, di fatto, con quest'ultimo, l 'alterazion.e del r.a pporto fra globulina ed albumina nel sangue 1e la co·m parsa nel sangue di lipoidi che raggiungono talo.ra quantità notevoli ? Inoltr·e, è noto che·, sotto l ' edema che gonfia i tegumenti, si nasconde talvolta una vera fusione del tessuto muscolare. Si ochè, la tendenza moderna è di considera1:r.e la nefrite idropigena, o la nefTosi (le parole non can1biano nulla) come .u na sindrome generale, che colpisce con una datà alterazione la m.aggior parte dei tessuti e degli organi. P er un puro caso, i sintomi più appariscenti sono quelli urin.a ri, l 'oliguria, la cilindruria, l'a lbuminuria e sono quindi quelli che hann o più colpito i clinici, il che non toglie .che, nella sindrome, l'alterazione .renale ·n on sia che una m.a nifestazione. Nella nefrite azotemica, ci ·sembra di essere 1sopra un terreno _più solido. Con l'au·m ento della qua·ntità di urea sa•n guigna, noi abbi.amo un.a prova n etta di un'alter.azione renale; inoltre, indubitabili do·cumenti fi siologici ci permettono di pen &are che, se nell 'azo-temia l 'urea .si elimina male, vi è a.n che scarsa ·ce~minazion1e di altri ~l ementi urinari , essi pure tossici. 1
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SINTOMI DELL'UREMIA .
Ma è possibile costituire ,su questa base una sintomatologia dell 'ur.emia? Lo si riteneva qual.che anno f.a, m.a .or.a non lo si cr.ede ·p iù. Per convinoercene, prendiamo l 'uremia al suo stadio più avanzato, con 2-3 grammi di u1r ea n el sangue e, di conseguenza, con un disturbo renale abbastanza accentuato perchè i :sintomi morbo·si diventino evidenti se possono esseTe dati d.a tale causa. Ora, vi è un fatto b en noto ai clinici: con 2 grammi di urea n el sangue, vi sono degli individui astenici, pallidi, dispnoici ·e dimagriti; ve ne sono, i.nvece, a ltri ch e presentano tutta l 'appar.e nza della salute e che, anche d a l punto di vista subbiettivo sono norm.a li .· Ed è certamenit e imbarazzante il rilevare che sintomatologia dell 'uremia è tanto incostante, aillche quan·do l 'uremia è cosi elevata. Ma l e soPprese non m.a ncano ,a n che allorchè i sintomi detti uremici si sono costituiti. Uno d ei grandi sintomi del 'uremia è il torpore, .frequente allo stadio terminale, non che non è costante. Invece di esso, si può osservare del] 'eocitàzione o del delirio. Non è egli 'Strano ch e u•na stessa cau sa provochi ora l 'ec.citazione, ora la depr essione? Le ricercl1e re-C8111ti ci permettono di portare un po' di più di lruce su questo argomento. Si ammette sempre più spesso che l 'eccitabilità dei centri nervosi sia in rapporto con la quantità di cloruri nel sangue o, p er esprimerci co11 maggi. ore l)r e-
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c1s1one, co,n la cloridria dei tessu ti, co·m andata dalla quantità dei cloruri .sanguigni. Si è veduto ch e in certi ure1nic i si h a un forte abbassamento dei cloruri sanguigni , mentre in altri si ha una vera iper cloremia. L 'A. ritiene che l·'ipooloremia si trovi negli uremici puri, mentre l 'iperclo!r.emia si troverebbe in quelli con .albuminuria . È quindi probabile che l 'ipo- e la iperclor emia .siano, volta a volt~, responsabili d·ella depressione o dell' eccitazione. l\ila un.a tale patogenesi esoe d.al quadro del1'uremia propriamente detta, quale la si concepisce attu almente. Queste anomalie dei cloruri sanguigni noo. dj pendono nemmeno dal processo di n-e frite idropigen.a; gli esami del sa n gue 1p raticati in questa malattia provano la loro assenza, mentre d 'altra parte, e questo conferma i dati di laboratorio, n ella nefrite idropige1n a, non vi è n è depressione, nè eccitazione n·e rvosa. Il primo dei si·n tq·m i t1remici che noi inco111triamo 1solleva quindi il problema della cloruremia, che finora non aveva ancora il suo posto in nessuna delle nefriti classiche. Un altro ·sinto,m a uremico è la dispnea . .È 1J1oto che essa è assente n ella n efrite edematosa e n emmeno è frequente nelle n efrite uremiche 1pure, m entre invece essa è frequente nell 'uremia associata con un po' di .albuminuria e norn è più discutibile oggi che questa dispnea r etrocede col ireg·ime· dec]orur.ato. Lo stesso effetto di tale regime si osserva per l 'apetto pallido di certi uremici , i quali migliorano e riprendono l 'aspetto norn1ale senza cl1e si.a variata la quantità dell 'u:re.a sang·uigna. Non è quindi. dubbio che certi sintomi detti ur·emici siano, inveoe, d·ei .si11I01n1i di ipo- o di iperclorinemia, ma con questa particolarità che essi possono aversi soltanto in certi ure1
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Che r esta dunqu·e della sintom.atologia propria dell'u.remia ? Senza dubbio , vi sono molte manifestazioni , ma per nessuna si è potuta dare la prova etiologica. È possibile ch e il notevole dim.a girimento degli azotemici sia di natura uremica e così pure p·er alcuni pruriti ribelli e forse anche per alcune anemie a .tipo • • pernicioso. L 'EVOLUZIONE NEL CONCETTO DI NEFRITE.
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. Dal p·u nto di vista fisio-patologi co ~ è opportuno conserva.re la differenziazione fondamentale stabilita <la Widal fra una ritenzione clorurata con edema e senza ritenzione ureica e la ritenzione ureica senza ritenzione clorurata e senza edema. Ma appare indispensabile agg iungere a queste sindromi , quelle di ipo- e di ipercloridria tessulare, poichè la loro esistenza è prova ta dagli esami del sangue e dei tessuti e la loro importanza clinica è stabilita d.agli ·effetti terapeutici manifesti della infestione o della soppressione del sale, secondo i 1
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casi. Ta li sindromi non rientrano nella classificazione di Widal. D'.al tra parte , dal punto di vista clinico, è m eglio confessare c~e tutto . rimane da fare. Desoriv.e re U·n a sin·drome subor·di·n ata alla nefrite idropigena è un '-0pera .c himerica. Quel·l o ch e esiste, è una si.n drome general,e, con alterazione d ella albumi ne tlel •s angue, con disturbo ne l m ·etabolism·o d·e i lipoidi e con una modificazion1e delle urine, ma noi ignotriamo se questa sin·drome sia dovuta all 'alter.azione del sangue ovvero a quella delle urine . Ugu.a lm·e nte ·chim·erico sarebbe d escriv-ere m:ta sindrome uremica. Negli ur.e mici, ,s i osservano certi s into·m i che hanno dei cairatteri, spesso in rapporto con la ipo- o ·l ' i·p e:rclo·r ure mia ed a ltri , di cui la natura Ul'emica è probabile, ma non è dj1m ostra.ta. Si può quindi p ensare ch e, pur senza sostener,e u n 'opinione eccessiva al riguardo, n ella sintomatologi,a attribuita a1le nefriti, .a.c canto ad a lcuni disturbi subordinati a1ll 'alterazione r·ena1l e, ve ne ·sono altri provocati dalla stessa caiu sa ch·e ha pro.v ocato tale a lterazione renale. S'impone quin,di un.a revision .e d el problem.a ; quello d ei rapporti fra r·etinite e n efrite non è ch ·e un caso particol.are di ta1Je problema gene ral e, ic on oui la med,i cina gene·r a1e è attualm ente a lle prese. FILIPPINI. 1
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Nefrosi lipoidee. (F. GALDI e C. CASSANO. Folia Medica, nu,m . 28, 1928). La constatazione d 'un alterato ricambio lipodeo in affezioni renali risale ar 1911, allorch è Chauffard, Laroche e Grigaut potevano osservare un caso di intensa albuminuria associata a iper colesterinemia, e senza azotemia, ed.emi e disturbi cardiovascolari . In seguito per ope:r:a di Munk fu messa in evi·d enza la forma di n efrosi lipoid.ea, la quale presenta un.a spiccata -eliminazione di sostanze gra.s e con I 'urina ed un.a con temporanea li·pemia. T ale concetto ve·n ne in seguito ripreso, e m entre Epsteiin attribuiva ai r eni la causa della li puri a , come conseguenza di u.n a maggiore permeabilità <leg l·i eJ?iteli p er i lipoidi , altri AA. interpretavano la lipuria come uri alterato ricambio dei lipoidi, anche di origine costituzionale . Anche prese·n temente è dubbio se l 'alter.ato ·ricambio dei Jiipoodi e d ei proteidi, associandosi sem.p re ialbuminuria a tali disturbi, sia di origine :r.enale, ·o ppure di origine organica gen ·e rale. Alla questione partano un contributo gli AA. , •ri feren do il caso di una. infe·r ma in cui fu trovata un.a quan ti.t à .di grassi n·e ll '•u .rina o cillanti tra 1,74 e 6,40 %, insieme .a d un'albumi[luria tanto maggiore, quanto più alta era la lip1u iria . . 1
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Nel sangue il tasso dei lipoidi era anche aumentato, ma non i.n rapporto coi pasti; non fu notata equivalenza tra iperli1pemia e lipu·ri.a, i1l che co·s tit,u isce un ,disordine del ri .. cambio dei grassi . Questa incompleta metabolizzazione d·e i gr.assi , costringe l'oir ganismo ad atting·er·e d.a i ca.r boi drati le sostanze energetich e, p er cui si ha un.a ipoglicemia, scarsamente influe[lzata da somministrazione di levulosio; I.a ipoglicemia asso·c ia·t a all.a ip~rlipe mia e all.a li.p uri.a costituisce la nefr·o si lipoidea, la qua,Je potr.ebbe anche essere chiamata di.abet-e lipurico, in analogia con quanto avviene n.e} diabete m ellito per gli idrtai di carbonio. CARusr. 1
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CEN NI BIBLIOORAFJCJ <1 Pro.f . UBERTO ARCANGELI. Sulle febbri d'a tubercolosi occulta o criptotubercolari. Luigi Pozzi, Editore. Roma, 1929. Prezzo L. 10. L' A. col nome di febbri criptotubercolari o da tubercolosi occulta descrive febbri dovute al bacillo di Ko ch , nelle quali a prima vista e ad un esame superficiale non appare chiara la natura dell'infezione e la sua localizzazione: I.a denominazione - febbri cri.ptotuberool.ari va presa in se·n so :r.elativo, e serve solamente a sco po didattico . . L 'A. d escrive cinque tipi cri queste febbri: 1) febbri·coile tubercolari; 2) febbri episodiche, a coessio1n ali della durata di 4-5 g iorni; 3) febbri · moderate della durata di 2 settim .ane circa (le così. dette febbri g.a striche dei vecchi m edici); 4) febbri somiglia.n ti grossolan.a mente ad una febbre tifoide (la così d.e tta tifobacillosi di Landouzy); 5) · febbri irrego.Jari, spesso a tipo pioemico o p seudomala:rico,' della tubeTcolosi mi.l iarica (malattia di Emipis). Di ciascuna forma, oltre alla descrizione dei sintomi clinici, parla delle lesioni anatomopatolog·iche (per solito n ei polmoni e nelle glan·doile linfatich e), d·e i risultati d·ell '·esame radiologi co, d eJla patog,enesi, della diagnosi diretta e differenziale, d ella prognosi e del~a cura . Sostiene che la diagnosi è quasi sempTe possibile coi criteri clini ci e con .} 'esame fisico. or.dinario; di grande utilità sono l'esame radiologico del torace, la· cutire.aziooe alla tmbercolina e le xicerche di laboratorio, sopratutto per I.a diagnosi differenziale ch e non va mai: trascurata. La mo.n ografia è scritta nello stile chi.aro e brillante ch e è proprio d ell 'A. : è lettui:a pia-cevole, assai i struttiva per tutti e utili ssima sopratutto per i m ·e.dici pratici, poichè diretta 1
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(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di si desidera la recensione.
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SEZIONE PRATICA
a combattere un errore d.ei più diffusi, quello di -consid·erare i febbricitanti osouri come affetti da « infezion.e intestinale », errore che porta a conseguenz.e. sempre gravi e talora funeste, come quella di curare con purg·an ti, dieta « sottilissima », e mag.a ri col digiuno , a volte per settimane e mesi, individ1ui che avrebbero invece bisogno di alimentazion·e abbondante e sostanziosa. È da ricordare che è merito principalissimo · del prof. Arcang·eli l'ave 1re insistito su tale argomento già molti anni or sono; quando ben più ardito che non a noi oggi pareva l 'inseg nare che ad Ullla cer.t a categoria di febbricitanti si .deve dar da mangiare. M·olt.e generazioni di medici romani hanno appreso da lui gli elem,e n ti sui quali il m e dico si deve pogg iare per distingu·elìe qu,e sta d.alle a ltre categorie di febbricitanti. Tutti vedo-n o oggi con grande piace.re raccolte in forma di monografia gl'insegnamenti che sono sopratutto frutto di una v.asta espe·r ienza cli1nica personale quale è qu.ella dell 'A.; e la mo nografia avrà quel largo successo che h.anno le opere dalla lettura delle quali butti possono trarre un reale profitto. F. BIGNAMI.
meno di una ·costituzionale predisposizione ad ammalare di tubercolosi . A tal uopo il B.arbàra ha eseguit.q lungl1e e delicate indagini sopra una centuria di eredotubercolosi sani, tolti al contagio e posti nelle migliori condizioni di ambiente. E d.a ppoich è l 'esame qu.antitativo, qualitativo e cronologico dello sviluppo somatico di questi soggetti assieme all 'esame clinico~co~ti ... tuzionalistico pone in rilievo una lunga serie di deficienz·e, anomalie e particolarità morfo ... logich e, funzionali e biochimiche aventi il significato di « fattori predisponenti », · così il Barbàra con clude in favore della classica dottrin.a e cioè della predisposizione costituzio nale : per cui la Clinica dovrà seguitare ?- riconoscere nei figli dei tisici i soggetti più predisposti, l 'Eugenica dovrà t.endere a limitarne le n.ascite e l 'Igiene farà opera di sana profilassi sociale curandone in ogni possibile modo la bonifica, il risanamento, il miglioramento della costituzione. A. Pozzr. 4
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H . J uMON. L 'auscultalion pulmoinaire moderne. Un vol. in-16°, di 216 pag., con .30 fig. N. Maloine ed. Paris, 1929. Prezzo Frs. 26. L.'ascoltazione pol~onare moderna è caratterizzata dal.la combinazione della steto-acustica con la radiografia polmonare, la quale ultima stabilisce il legame indispensabile fra lo stetoscopio e la sala di autopsia. L' A, inqu.a.dra I '.ascoltazione polmon.a re nel comiplesso dell'esa·m ·e del malato, in·dicandone le modalità e la maniera di rilevarle, spiegandon·e il m·e ccani.smo di ogni segno che viene poi riportato nella semeiologi.a g·e n·erale al posto che essa deve occupare e nella sindrome respiratoria fond.a mentale di cui esso è espressione. Ogni affezione che esso contribuisce a riv-e lare è quindi descritta n elle s-u e grandi linee cliniche, in funzione delle lesioni anatomiche e dei documenti r.a diologici. La nomenclatura dei segni di ascoltazione viene notevolmente sempli·ficata r.a ggruippandqli per famiglie. Questo libro utile per ogni studente ed ogni medico pratico è aocompagniato d.a sch.e mi e da un qua1dro completo· dei segni grafici di ascoltazione. fil. M.
La costituzione degli eredotubercolosi. Un vol. di pag. vrir-318, con figure. Bologna, Cappelli, 1929. L. 40. BARBÀRA.
Dopo avere dettagliatamente analizzato i vari argomenti che ~anno at~ine;nza ~on ~ o .st~di~ delle caratteristiche costituz1onal1 dei f1gl1 d1 tisici, l 'A. affronta in maniera ancor più particolareggiata il quesito circa l' esistenza o
Contributions to the Study of Tuberculosis by Reseavch Depa1rtm ent of the N.ation.a l Jewish Ho1~pital at D·env,e r. Vo,l . III. Denver, Colo-. ·r ado, 1926. Questo volume raccoglie un,a ventina di n1emo1rie oh,e attestano la speciale attiv.i tà spieg·a . . ta dall 'Ospedal e Nazionale Israelita di Denver nello studio della tubercolosi. Copro·n o tu·tti i oom·p i della tisiologia, dalla storia (Laennec, Brehm·er, Louis) alla m·edicin.a sociiale; ma per la massima parte sono consacrate alle Tice-rche scientifiche (loca1lizzaziorne della tubercolosi i1ei vari organi di vari animali, struttura d el tu b.ercolo oito·m orfosi del b a.ci-llo, eoc.) e .a lla clinica '(dietetica, chiru<rgia .de·l la tube·r colosi , roentgenologia della tuber colosi ilare, ecc.). 1
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R. ·B. Come si assiste un malato? Come si soccorre un ferito ? Guida pratica per in . . fermieri od infe1miere. IV edizione. Un vol. i n-8°, di 311 pag., con 112 fig . L. Pozzi ed. Ro1m a. P:Dezzo L. 18. Osserva giustamente l 'A. nell ' introduzio~e .che l 'as&is tenza di un ·malato non è facile impresa; oltlìe alle indispen~bili 9:·ua lità. ~o~ rali, si esigono , di fatto, particolari cogniz1on1 tecniche, per chi si aocinge a questa profe~ sion·e ch·e ha dell'apo·s tolato e che è necessario complemento dell'assistenza m edica. È tutta ,u na prepa·razione lunga e paziente ch e, se va completata con la pratica, va fatta anche sui libri a cui l 'infermier.e .p otrà, in seguito, anche ricorr.ere in casi dubbi. . Ottima guida per tale scopo ci è offerta da questo libro de.I prof. Quarta, che è stato accolto co·n tanto favore dal pubblico, sì da arrivare in pochi anni a lla sua quarta edizione. Do1p o brevi ca.p itoli sui doveri dell 'infermieG.
QuARTA.
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1884
IL POLICLINICO
r.a , sull'assistenza al malato in casa, nell'o·s pedale, ecc., l 'A. espone i necessari elementi di an.a tomia e fisiologi.a . Tratta in seguito le malattie nel campo medico, fornendo dapprima aJ.cune nozioni g·en erali, specia.l mente sulle malattie infettive e passando poi all 'assistenza vera e propri.a, diffondendosi anche sui p~trti colari, in modo che l'infermiere possa facilm ent~ attuare nella pr.a tica gli inse·g namenti fornitigli . Dà poi aloune n qzioni di patologia m edica, sulle malattie in.fettiv·e, sugli avvelenamenti, sui soccorsi d'urgenza. Nella qu.a·r ta parte, si occupa dell 'igie·n e, ali111entazione, assistenza della prima infanzia, con accenno alle malattie più comuni e, da ultimo, tratta l'assistenza ai malati chirurgici, ivi co·m prese le fasciature, completando il volume con un diziona.rietto dei te•r mini più comuni usati in medicina. L'es•posizion.e è chiara ed efficace, le fi gure sono dimost·rabive. Il libro, oltre agli infermieri di professione, sarà di g·r ande utilità per tutte le persone che assi.stono malati in casa, nonchè per i m edici che debbono faTe corsi per infermieri o dare i ~ truzioni in p·r oposito al personale O·spedaliero ed aJ.le famiglie. fil. 1
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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società di Cui tura Medica Nova rese. Seduta del 4 novembre 1929. Presidente: Prof.. L . BACIALLI. . Utero bicorne, bicolle, gravidanza contemporanea nei due corni.
Dott. P. CosTANTINI. - L'O. illustra due casi tii mal formaz~one di qrgani genitali femminili osservati in questi ultimi tre mesi. Nel primo si tratta di utero bicorne e bicolle con . mioma fortemente anemizzante in uno dei <l ue corni.. Un 'istereclomia addominale totale h a guarito radic~lmente l'ammalata. Il secondo caso concerne una donna che portò a termine sei gravidanze con parto spon;taneo e che sempre presentò a destra del! 'utero un Lumore, cliagnosticato come cisti ovarica, e che non turbò mai nè le gravidanze nè i parti. Ora, gravida per lA settima volta, si presenta al chirurgo perchè il vecchio tumore vicino all'utero va rapidamente ingrossandosi. Si decide un intervento ed all'apertura dell'addome si vedono due uteri simmetrici tutti e due gravidi. L 'O. di fronte a questa evenienza ha rinchiuso I 'addome proponendosi di intervenire con taglio cesareo quando sarà il momento opportuno. la gas~ropiloro duodeno•enteroanastomosi alla Delbet Devadder.
Dott. P. CosTANTlNI. L'O. riporta la. storia clinica di una paziertte operala di gastrenteroanastomosi per ulcera duodenale, e che in seconda giornata dall'intervento cominciò a pre-
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sentare segni di circolo refluo e di stasi duodenale. In quarta giornata, essendo inutili le lavande gastrich e, <lovel te r eìn terve11ire e praticare una nuova anastornosi .. Scelse il metodo Delbet Devadder e l 'es.ito ~u ottimo; la circol~zione gastrointestinale fu ristabilita in modo perfetto. Dopo tre mesi però comparvero ancor~ vomiti e l 'O. dovette intervenire una terza volta per aboljre totalmente la prima . gastrenterostomia malfunzio·n an te. Su un caso di ''spasmo di torsione,,
Dott. A .. PANAGIA. - L 'O. illustra un caso di cc spasmo da to•r sione ». Trattasi di un giovanotto attual111ente dell'età di 20 anni che da una decina d~ anni circa, dopo aver prima sofferto influenza e poscia subito un forte spavento, cominciò a presentare tremori e quindi spas1ni muscolari, che si localizzarono con maggiore intensità al tronco ed agli arti inferiori, accentuandosi specialmente duJ?ante la posizione eretta ed il cammino. Affern1a trattarsi indubbiamente di ur10 spasmo di torsione mcltendo in evidenza i diversi dati clinici, cl1e nel caso in discussione debbono portare alla diagnosi della affezione suddetta. Dice in ulti1no come ormai dalla grande maggioranza degli AA. si tenda a considerare lo « spasmo di torsione » come una sindrome morbosa anzichè come una m alattia autonoma, tendenza questa del resto che p ..r ecchi vogliono estendere a tutte le affezioni che hanno come base a11atomo-patologica • le lesioni del corpo striato (M. di Wil son, pseudo sclerosi, paralisi agitante, ecc.). Nel caso in discussione l'etiopatogenesi deve quasi certan1en•t e cercarsi in una encefalite epiden1ica a decorso subdolo.
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Spasrno del piede in emisindrome postencefalitica.
Dott. G. VERCELLI. - L 'O. presenta il caso di un individuo di 26 al)ni il quale, in seguito ad t1no sferzo prolungato della musculatura degli arti inferior~ (dopo una gara di resistenza di charleston ! !) ha accusato la comparsa di uno spasmo in varo equinismo del piede destro, il quale si stabilisce solamente durante i movimenti del cammino . .A. parte il curioso modo di iniziarsi dello spasmo, ~l caso si presenta assai interessante, verificandosi in esso la così detta cc discinesia paradossale »; 1'a. può infatti no11 solo con1piere liberamente tutti i movimen~i del piede in posizionr orizzontale, ma può anche camminare all 'indietro, correrè, salire le scale, senza che intervenga lo spasmo. Circa l 'etiologìa di questa distonia - che iniziata~i al ~iede va rapidamente g u adagnando tutto I ar·t o inferiore ed in parte anche il tronco, assumendo l 'aspetto dj un classico spasmo di lo:s!one .si deve pensare all'origine post-·encefal1t1ca; infa tti n ell'anamnesi si trova un 'encefalite sofferta dieci anni fa e l 'esame neurologico mette in evidenza una netta emisindrome parkinsoniana dal lato dello spasmo. Sul metodo di Delmas.
Prof. L. BACIALLT. - La rachianestesia praticata secor1do ]e r~:.. ole ,·olute dal Delmas stesso
JÀNNO XXXVI, NuM. 51]
SEZ IONE PRATICA
rende e!fetti.vamei;it~ il. collo uterino ed il segme~t? inferiore fac1lment~ e rapidamente dilatabili ~niza portare alcun, inconveniente materno nè locale nè generale e nemmeno al feto. La rapidi tà coJla quale detta pratica ci fa ottenere lo scop.o prefisso è certaip.ente maggiore di ,quella eh~ s1 può ottenere con gli altri noti mezzi di µilatazione forzata nè vi è da t emere che !'1.1tero :si comporti diversamente del soiìto dopo il suo svu ota1nento nè dopo il secondamento. . Alle indicazioni suggerite dal Delmas l 'O. aggiungerebbe anche le interruzio11i di gravidanza ~ sco·p o medico e segnatamente quelle dopo il 2° mese: seguendo casi di ir1erzia uteri11a o di ,eccessiva lungh ezza dcl periodo dilatante ha veduto a,umentare rapidamente la dilatazione e scendere notevolmente la parte presentata sicchè un 'immediat~ applicazione d_i forcipe ha potuto, nei casi opportuni, l iùerare l 'ulero in poco tempo. In caso di eclampsia o di malattie scompensate di cuor e o di soffere11ze fetali per procidenza <lel funicolo, è, si capisce, git1-0coforza ricorrere al rivolgirnento che riesce peraltro facile e scevro di pericolo. Essendo la donna anestetizzata, si può eseguir e senza ricorrere, come è quasi se1npre n ecessario, .alla narcosi. Ha, già e's perimentato il m etodo anche nella placenta previa oon ottimo risultato, ma nonosta11te questo e le lodi che se n e sono già fatte, l'O. ritjene che esso possa rappresentare analogo vantaggio solo in cgrti casi di tale forma ostetrica grave e non jn tutti giacch è in alcuni di €ssi il vantaggio del taglio cesareo sembra ormai .difficilmente raggiu11gibile._ 1
Lupus volgare ed artrite deformante. ~rof.
M.. ..\.RTOM. - - L'O. presentando un pa~ .ziente.. da 10 an11i affetto da · lupus volgare al r1aso e da 15 anni presentante una. grave affe.Zione articolare che ha determinato anchilosi o semi anchilosi <li tutte le artjcolazioni con evi~ • dente deformazione di gran parte di esse, trae occasio~e per ritornare sulla discussa questione . degli pseudo reumatismi cronici tubercolari. Rivendicato il merito di Grocco in tal campo, t>Q. discute le caratteristiche cliniche, radiolo1giche, ed anatomi0-patol~giche proprie di tali forme morbose e dai dati della storia clinica, del paziente presentato, come pure dai risultati delle ricerche fatte, trae la conclusione che a tal gruppo d~ affezioni si.a da ricondurre la forma clinica studiata. · Da un confronto di tali quadri clinici di tuhercolosi articolare cronica con quelli della psoSJi~sì artropatica trae lo spunto per trattare della questio,n e dell 'essenza, tubercolare della psoriasi.
Febbre netta lue congenita e febbre da lue congenita. Prof. P. FoRNARA. - L 'O. ricorda la possibilità troppo spesso ic-norata dal pratico che la sifilide, .acquisita o cor1genita, decorra nelle sue diverse manifestazioni, nei suoi diversi stadii con decorso febbrile e ricorda le di verse modalità di questa febbre sifilitica: espone 4 casi personali, _tre di febbricola in soggetti con l ue congenita ;spes.so a "'Tasser1nann negativa rapidan1en-te tronc(;\ta d.a una cura antilt1!:!tica, il quarto a tipo pseudo tifQ~de COf:t W~sser~ann e Meinicke ri•
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' nel sangue anche dopo riattivazione ma ·con, reazione meningea di sicurq carattere luet~co, che 110Levolmente migliorato con una cura . antiluetica presentò nel proseguo dell~ cura, forse per intolleranza della cura stessa, ripresa della febbre e co.n1parsa di ùia1rea sa11guigna che causò la morte. · petutament~ negativ~
La roentgenterapia · · nelle neoformazioni ossee . post-tra"matiche. . Dott. E._ GIUBERTONI. - L'O. presenta un caso d.l: esostos1 post-traumatica, del brachiale aDJte1-i~re, cons~culiva ~ _lussazione posteriore del gomito, man1festatas1 precocemente in una donna di 2a anni. · L 'O. enumera i vari inetodi terapeutjci comun emente usati, ricorda11do 1 danni che possono derivare da manovre inopportune (massaggio) o da intervento chirurgico tardivo sul travaso sanguigno, ed infine espone i vantaggi · della roentgenterapia sugli altri metodi terapeutici, quando essa sia applicata all 'inizio del processo di neoformazione ossea.. ,
L'indagine radiologica nei flemmoni perirenali • Dott. R. R11'.ALn1. - Sul la scorta dei dati clinici e radiologi,·i, e di esami del'l a funzione secretoria renale durante e dopo la paranefrite, l 'O .. conclude: 1) che la suppurazione perirenale cosidetta primitiva si accompagna frequentemente a diminuzione dell 'attivilà secretoria del rene interessato . 2) che la diminuita furizionali.tà di questo rene è transitoria, e scompare colla guar~gione dcll 'ascesso. 3) che Ja caus~ di questo fenomeno inibitorio è da ri'cercarsi in una turba dinamica del nleccanismo escretore pielo ureter~le . . . Il Segretario: Dott. R. RrN ALI>I. R,11.mmentlamo l'importante opera; . . Proi. Dott. CIOACCHINO FUMAROLA Doce:noo e primo aiuoo nella Olinii1Ca delle m&1la.ttl• nerve>Ee e mentali della R. Università di Roma.
Diagnostica delle Malattie del Sistema nervoso Prefaziene e due capitoli , del Prof. CIOVANNI. MINCAZZINt PARTE GENERALE: un vol u.me in-8 <li pa;g. VIII-351, iu carta di lusso. n 'i tidamente s~aim•1HLto. eòn i15 f1iig!O,re "uasi tutte origin.ali interoa.1ate nel testo e .I -ts.vdle, Cuori testo. a colori. Prazzo J,. . 4 2. Per l noetAl"l abbonati sole L. 3 8, 2 5. 1
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PARTE SPECIALE .rn tre .p.un-t .ate: 1) Sistema nervoso peri·f erico. Un volllme di pa.. .gine 242, con 67 figure· intercalate. nel •t esto. P.re~.zo L. 28. Pei- i nostri abbo.n-ati, sole L. 25,75. 2) Sistema nervoso centrale . .MI DOLL;.O SPINALE. Volume di pag. 238; con 66 figure interca'Late nel testo. Prezzo L. 3 3. Per i nostri a,b'bonati, sole L· 3 O, 7 15. 3) Il cervella. Volume di 350 pagine, -con 66 figure intercalate nel testo. -Prezzo L . 4 2 • .Per i nQSt ri a.bbonait~, sol~ L.
381, 2 5.
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Quindi l'opera com·p leta: L. 1 4 5, ~iù le spese postali di spedizione. Per i II)J06tri abbonati. sole L. 1 3 3 i n porto franoo. · · I
IniVia:r:~ Vaglia P-0stale •aJl:editor~ .LUIGI POZZI ROMA - Ufficio P06tale Su.ccUirSale d1-01otto (18) - ROMA. ,
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IL POLICLINICO
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APPUNTI ·PER IL MEDICO PRATICO. •
SEMEIOTICA.
La diagnosi dell'ulcera perforata. La p erforazion e d 'u·n ' uloera ga·s trica o d,u od1enale spesso si a ccom·p agma ad un tale corteo sintom a t ologico da n on ·l ascia r dubbio; tante volte p erò la p erfora zio,n e, che è riconosciuta sopratu.t to dalla p eri tonite sopraggiunta, n on presenta a lcuna cara tteristica evidente per esser e sospettata. La stessa p eritonite è in rapporto a condizioni speciali, così: grandezza e forma d e1la perforazione, stato di riempimento de llo stomaco al momento· della p erforazione , su ccessivo comportamooto del malato, co ric ato 0 d alzato. · Il g·r a ve sh ock ch e a.c oom •pagna p er solito Ja p erfor azione p u ò a 1n ch e mancar e, e C. N·e ller (Miirich . Med. Woch ., n . 13, 1929) rife risce d 'uiil u omo ch e d opo la p erforazione potette fiare :u n vii.a gg io in ferrovi~ di 1/ 2 ora . Il doloTe vivo, trafittivo, lancinain te può o mancar e o non presentare queste car.a tte.r istic·h e, oom e d 'altra parte un dolore con tali .cara-tteri può non essere in rapporto con una pe;rforazion e, co:cp.e nel caso rif·e rito· dall 'A., in cui il dol ore , ch e dep on eva p er una perforazion.e , si attentUò dopo qualc h e ora e cessò c ompletament e; sì trattava probabilmente di una c oJica . nicotinica , ch e aveva simulata una ul·o er:a p erfora ta. Altri sintomi ch e d epongono p er la perfor,azione sono costitUliti d.alle raccol.te di liquido e d 'aria n·el p eritoneo. 11 primo si può m etter e in evide n za alJor ch è è abbon·dante, come a ocad e qua:ndo il P.~ zi ente ha b evuto mo1 ta . a cqua d opo .Ja p erfo·r azione; l'aria si c onstata all 'a tto d el.l 'apertura del peritoneo, allo·r chè fuori esce da lla ferita, con rumore sibilante. Anc h e questi due si•n tomi però sono poco n e tti e n on freque nti, p er cui ha.n no un dubbio va lore diag nostico . Il Neller richiama invece l 'attenzione su aloumi sin tomi di notevole imrp ortanza, per la diagnosi d 'ulcera p erfora ta. 1) La p eritonite che segue alla p erforazione fa d·e·p ositare, per un 'azione aspira nte , uno ~t·rato di fibrina sulla superficie d el fegato e sulla fa.cci.a inf. del di,a framma. Pe r taqe evenienza il paz. ha un ti,p o di re~pirazione speciale cosl come si ha nella i)leuri te dia:frammartica : respiro pre val en te toraci co, b reve, s uperficiale, frequ·ente; all'inizio :d ell 'espirazione si avverte l 'aprir.s i im.p rovviso de l.la glottide, ch e talora si ptUÒ a ccompagnare a d un gemito. 2) L'irritazion e d el fr~nico d iffonde un dolore alla sp alla S. ed alla D ., im1p ortante sintom o i1n izia J.e. . 3) P er evitar e la disten sion e forza ta d ei nlu_scoli ret ti d ell 'addom e, il p az . passa da l decubit o su•p ino a que llo seduto aiutandosi con le braccia; si pu ò tal ora osserva r e in concomitanza d ello sfor zo una contrazion e dolorifica 1
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d ei muscoli del viso; questo segno pur essendo comu<n e ad altre malattie è molto più spiccat o nelle p erfora zioni g.a strointestina li ed in seguito ad ap p endicite . CARUSI.
La ricerca delle emorragie occulte del hlbo digerente.
L.
~ron e Koopma n ritengono che il metodo
migliore sia quello di Boas che è una modifi cazione del vecchio m ie todo di W eber al •
guaiaco~
Si prepara una soluzione di 70 g ra mmi di cloralio idrato, aggiungendovi alcool a 90°, in m odo da ottenere 100 grammi. A 2 eme. della soluzione, si aggiungono 10 gocce di acido a cetico cristallizzabile, si agita e si lascia riposare per 5 minuti circa. Vi si aggiung.e u.n po,c hino di resin.a di ·g u.aiaico polvera ta, .si agita e si I.ascia riposare ancora e vi si aggiungono 1-2 'em e . del liquido sospetto (1p er le feci , una di1uizion e di queste) e poi 5 gocce di a cqua ossig.ena ta a 12 volumi. Se la reazione è po·s itiva, ~a miscela pren.de un colore verde-turchino vivo, in qualche secondo; se la colorazione è verde sporco o tarda a comparire, non se ne tiene oonto. All 'a cqua ossigenata è convenie nte sostituire un poco di p erossido di bario, che ha il vantaggio di esser e più stabile. (Tribun e m édicale, ag. 1929) . fil. 1
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CASISTICA E TERAPIA.
. . Una nuova malattia, con crisi d'li)ertonla parossistica; . Si tratta -d'un caso osservato da G. Marinesco e S. Draganesco (Paris M éd . , 6 apr. 1929). Una giovane di 24 anni, all ' età di 8 anni cominciò ad avvertire un certo grado di rigidità agli arti inferiori, durante la deambula- . zione. Ad 11 anni ~a . rigidità si diffuse agli arti superiori ed al tronco. Due anni . dopo si generalizzò a tutto il corpo; di J>Teferenza la sera, ad intervallo d'una settimana, comparivano crisi di ipertonia, con trisma e deviazione verso l'alto dei globi oculari. Negli anni $UCoe.ssivi le crisi si feooro più frequenti, ed a 18 anni, epoca in cui fu ricoverata, le crisi venivano ogni giorno, mai durante il sonno. Un fratello della paz. dopo qualche tempo presentò le stesse crisi. Le iniezioni di joscina facevano ces's are lo stato d'ipertonia , e talora potevano impedirn& l'insorgenza . Essendo morta la paz. per bronco-polmonite, l'autopsia mostrò una lesione del locus niger, con decolorazione delle cellule, le quali erano gonfie , ma non diminuite di quantità; m.olt~ non contenevano melanina, ma granulaz1on1 di li1pofuxina ; al,cuin·~ cellule conten evano abb onda nti g ra nulazioni di ferro. Queste alterazio ni di pig m entazione iav,e va no lasciato intatte le cellule d el locus coeruleus, quelle della formazion e r eticolata de l b11lbo, e quelle d ella pro-
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SEZIONE
tuberanza. Invece il globus pallidus ed i fasci di sostanza bianca pallido-putaminali presentavano una netta color.azione azzurra. Gli AA. notano l 'analogia tra le manifesta. zioni presentate dalla paz. e le crisi isteriche, .e pensano che vi possano essere delle simiglianze tra le due forme. CARusr. Sciatica e cellulalgie.
Le cause del dolore lungo lo sciatico sono .quasi infinite, e tutti sanno come sia difficile una e~tta diagnosi etiopatogenetica, quindi .come siano rare le diagnosi di sciatica sintomatica, m entre quella di sciatica essenziale non nasconde spesso, che l'insuccesso delle .nostre ricerche etiologiche. Paviot, Martin , ecc. (Le Journ. de Méd. de Lyon, vol . X, n. 217, 1929) ricordano come quando l 'E. O. è negativo si deve sempre pensare e .cercare le cellulalgie. La diagnosi si basa es~enzial?1ent~ sulla assenza dei segni di Valle.ix e d1 Lasegue e sulla presenza di piastre . noduli dolorosi n·e l tessuto cellulare delle re~ gioni glutee. In questi casi la cura locale di massaggi fa ridurre i noduli e scomparire il dolore. L. TONELLI. Considerazioni cliniche generali aulle cellulalgie.
Queste lesioni sono state descritte da moltissimo. tempo; ·fin dal xix secolo gli Inglesi le consid·erano cau sa del r eumatismo cronico e muscolare. !Balfour (1816), Scudamore (1827) parlano di nodosità re umatich e. P.aviot e Lagèz·e (Le Journ. de Méd . de Lyon, t. X, n. 217, genn. 1929) ne fanno · uno studio quasi completo. I sintomi clinici sono di due o:r:dini: dolori e modificazioni di consistenza del. tess~to connett~vo, r;nuscolare od aponeurot11c o, in forma di -nodi, placche o strie . Le sedi di elezione sono: interlinea sacco-iliaca fessura. ~liaca' esterna, bordo superiore del1~ cresta iliaca,. tra sterno cleido e trapezio, nei m. temporali, n elle fo sse sopraspinose, n ei m. delle docoe paravertebra li e nella massa sacrolombare; n el V deltoidieno, nell 'aponeurosi
jascia lata.
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. Si hanno così algie essenziali spesso a ssociate a emicra nia, urticaria, crisi d'asma e .a}.tre manifestazioni di epatismo. Frequente · è l 1nsufficenza proteopessica d el fegato, e spes-so, forse perciò, si riscontran o in alcoolizzati antichi dissenterici, m.a larici o suppuranti · .cronici. A lato del terr eno epatico, il terreno tuber.colare è spesso in causa. T erapia: se c'è insufficenza epatica si curi qu.esta [~hoc p~ptonico, adren.a lina ( ?)], sopprimere i grassi, le albumine del latte e delle uova; contro il dolore, massaggi. L. TONELLI.
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PRATICA
Cura dell'epilessia essenziale.
. Ph. Pagniez (L' épilepsie, Masson ed. 1929), rileva . c~e, p er quanto riguarda il regi1ne , si d ey·e insistere sull 'importanza del zucch ero, di cui vanno somministrati 200 grammi al gior·n~ .. Qu.e sto sa.rebbe utile per distanziare le crisi . Assai importante è altresì il digiuno, che apporta miglioramenti nel metaboli smo degli e pilettici. Si mette l ' individuo a digiuno ed a ' le~to p er, una setti~ana , durante la quale non gli .s1 da ?he dell acql\a, del ·b rodo chia.ro, un dolce d1 c:nusca (un gateau de son) e del succo d 'arancio. Si da poi un regime con 10-15 grammi di idrati di carbonio ed 1 g rammo . di . pr~teina per kg . Vi si aggiungono 7 g ramm1 d1 grasso per grammo di idrati di carbonio e di proteine. Trattasi di un regime efficace, ma che non può essere continuato a . lungo. Pagniez consiglia di non abbandonare i bromuri, ch e si dànno alla dose di 2-4 grammi al giorno per i ragazzi dai 12 ai 15 anni e di 4-6_e più .p er l 'adulto. Si prescrivono cur.e continue o discontin.u e, ma semipre ool :De·g ime d eclorurato. Il tartrato b orico-potassico, in soluzione di 20 g ra mmi per 300 di acqua (un cu cchiaio contien·e 1 grammo) si dà a dosi di 1-3 g ram!Ili . a~ g!orno. Qu-e sta terapia è utile per gli ind1vidu1 che non tollerano il bromuro od il g.a rden.al , m .a è sopr.a ttutto conv-e niente com e cura interm·e dia fra i trattamen ti al bromuro ed al gard.enal. La feniletilmalonilurea o gar·den al è attualm en te il medicamento di scelta nell 'epilessia. ~sso però so·s p~n d e gli .attacchi., ma non guarisce I.a malattia . Lo s1 deve usare in modo continuo. La su scettibilità a tale rimedio varia di molto secondo gli individui. Si incomincia con dosi di 15-20 cg. ripartiti in 2-3 volte nella giornata e, se l 'effetto non si m ani festa si può salir,e fin o a 40. ' Qu.ando, con opportuni tentativi, si è ottenuta la dose utile, la si deve man tenere senza va riazion e: Se . poi. il malato rimane a lungo senza accidenti, si può tentare di diminuire progres.sivam ente la dose quotidiana . . Meglio sopp?rtato ch e il gardenal , sarebbe il. ruto~a l (fen1lmetilma lonilurea), a dose iniziale di 20 cg. e dose m edia di 30-40. Darebbe minore intolleranza. . Per i. malari in cui n on si otten gono buoni r1sultat1 con questi medicam enti da soli si ' posson o u sare le co·m binazioni, specialmente del gardenal col b romuro o con il tartrato borico-potassico, dando ogni giorno 1-3 O'rammi di bromuro o di tartrato e cg. 0.15-0~20 di garden al. . .c o;ntr? lo stato di male , il somnifen , per in1ez1on1 endoven ose alla dose di 4-6 eme. dar ebbe buoni risultati. 1
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1888
IL POLICLINICO
Nessun risultato hanno dato la terapia calcica, la medicazione acidificante e la proteinoterap~a . . Incostanti sono i risultati dell'irradiazione del cranio e della milza. Il trattamento specifi.c o non. può essere attivo che nella sifilide. Quanto ·al trattamento chirurgico, gli insuccessi hanno fatto rinunciare alle tr.a•pan.azioni e d alle operazioni sui .n.ervii periferici. Gli intervenit i sul simpatico sono anGor.a allo stato di studio. fil. •
La terapia delle algie dell'arto superiore.
All'inizio di una cervico-br.achia lite, H. Rog·er (Journ. des praticiens, 24 agosto 1929) consig lia di prescrivere il salicilato di sodio (4-6 grammi al g·iorno per una settimana) associato ad un regime di vegetali e :frutta. In seguito, a to fan e piperazina. Localmente, bagni di sole sulla regione cervicale e su.I braccio, di breve durata, o bagni ·t ermoJu,minosi 1-2 volte al giocno. N·ei casi acuti, p[r etan (3 volte 50 goccie) o hlu di. metilen.e (5-20 . cg. al giorn.o). Non si deve. ricorr.ere alla moTfina che in casi estremi e con grande prec.a uzione per non correre il pericolo . di tossicomania . Come trattamento a lunga scadenza , si prescriverà : Jodio g . l; Jodu.r o di sodio cg. 30; Alcool a 70°; q. b. per 15 grammi. Se n e clan.no 6 gocce al giorno, una prima e dopo i pasti principa li, in un po' d 'acqu.a. Aumentare di una goccia al giorno fino al terzo giorno e decrescere progressivamente. Per iniezioni locali, è consigliato il lipiodol · (2-4 em e.), introdotto nella :regione par.av ertebrale cervicale, nella mas.sa del trapezio. Sono state preconizz.a te le ini,ezioni di salicilato di sodio al 2 % (2~10 ..eme.) neil trapezio, nel p ettorale, nel gran dorsale. Altri usano il siero novocainizzato in corrispo·n ·denza del c~vo sottocl.aviQolare ed ,.ancor,a le i.ni,ezioni juxta-n ervose con solfato di magnesio al 25 % in soluzion e fi siologica. Il calore sarà usato in tutte le forme (borse d 'acqua calda, docce d'aria calda, ferro da stiro). Si fa·rà seguire un linimento a l cloroformio. Come metodi fi sioterapici, l'A. consiglia i raggi infrarossi, l_'jonizzazione all'acetato di aconitin,a, la radioterapia d.elle radici. È indispen sabile la mobilizzazione precoc~ dell 'a·rti co]iazio.n e scapolo-omeirale, se non s1 vuole andare incontro a delle rigidità. Passato il p eriodo acuto, son·o c onsigliabili le cure termali. fil. 1
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I bromuri in terapia.
N. Quénée (Concours m éd. e Paris méd., 29 giu crno 1929) divide il parere generale cl1e i bromuri sono meglio tollerati in forma di soluzion e, specialmente se si usa il bromu-
[ANNO XXXVI, .'JuM 51).
.r o di sod.io, che non è irritante per la mucosa gastro-intestinale nè tossico per l 'apparato vascolare. Fatto importantissimo per ottenere il massimo di azione dei bromuri è quello che il loro effetto è in ragion.e inversa della quantità dei cloru.ri nel regime alimenta·r e, quasi che vi fosse un.a certa sostituzione della molecola del bromo a qu1e]la d·el cloro. Um.o dei modii· migliori 'd i somministr.azion.e è quello di dar-e il bromuro in fo-rma di bro,d o bromu.rato, che h.a il gusto di un b.rodo comune. In questa ,f orma, il bromuro dà buoni risultati nei sjntomi n·ervosi di qualsiasi natura: in cardiologia p er combattere ]a dispnea, l'angoscia e le palpi tazioni, in gastr·o-enterologia nelle solaralgie, nell'aerofagia ed in tutte le dispepsie, n egli stati nervosi lega ti ad una psicosi ed anch e nei bambini (aStma, pertosse, laringite stridula, ecc.). fil. 1
Il fosfuro di zinco in terapia. Questo m edicinale (P 2 Zn 3 ) è di facile sommini strazione, si dosa molto bene., è inalterabile, e si decompone nell'organismo in idrogeno fosforato assai assimilabiJe . _ _ Ducoeurjoly (Presse Méd., Thèse de Paris, n. 29, 1929) lo consiglia oltre ch e n el rachitismo, anch e nelle astenie criptogeniche, nei d·epressi, convalescenti, con v.a ntaggi grandi. La dose è di quattro granuli da 4 mil)igrammi ] 'uno, presi due ad ·ogni pasto p er decadi, con decadi di riposo intermedie. Avrebbe anche una azione emmenagoga nelle amenorree e dismenorree delle giovinette. Utilissimo poi è nell'impotenza genitale dei psicoastenici, alle stesse dosi . L. ToNELLI.
La radioterapia nell'angina pectoris. La v.arietà dei ìnezzi im1p ieg,a ti n·el trattamento dell 'angina p,ectoris ne prova l'inefficacia. La soffeir enza dcl plesso cardiaco è determinata: 1) dalla distensione cardio-vascolare; 2) dall 'i,p erecoitabilità del plesso cardiaco; 3) da·l l 'associazion e dei due precedenti. TI dolore si trasmette ai. centri, mediante i fil etti simpatici e le radici posteriori. I ~aggi ~ agiscono su queste fibre, come fanno in casi· di neura lgia. Némours (Presse m édicale, 29 luglio 1929) c·onsiglia a tale proposito un irradiamento mediò (25 cm. di scintilla), un ~iltro di 5-8. mm., un amperaggio di 2 ~illia~rp .. ed una dist~nz.a di 30 cm. Due r...ampI anter1orI e 2 posterior1. Tr·e sedute di 20 minuti ogni settimana. Su 51 malati, l 'A. ottenne: 31 successi, 8 migliora·m einti, 5 insuccessi, una cri~i ac:uta: Cinque malati sono morti, m.a non SI puo di ciò inc-riminare i raggi X. L 'A. con clude che i raggi X . costituiscon~ I~ m edicazione più efficace e eh~ ~a le magg~or1 probabilità di provocare un miglior.amento importante e durevole. fil. •
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[ANNO XXXV.I, NuM. 51]
SEZIONE PRATICA
1889
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POST A DEGLI ABBONATI. Dosamento dell'acido urico con l' uricometro di Ruhemann. - All'abb. n. 12560: Reattivi occorrenti. 1) Solfuro di carbonio; 2~
Soluz~one
di jodio (Jodio g . 0,50; Joduro d1 :potassio g. 1,25; Alcool assoil uto g. 7,5; Glicerina g. 5; Acqua distillata q. b. per fare 100 grammi). . Si introdu ce il solfuro di carbonio (preferibilmente con una pipetta) fino a che lo strato inferiore del meni sco sia al segno cc S » e poi l~ soluzione j~data ~ino a che lo strato superiore del menisco sia al segno cc J ». Poi si aggiunge l 'urjna fino a che si veda che il colo;e .della :r:n~scela si~ qu.a si uguale a quello dell u~1na. or1g1nale: S1 t.appa e si agita per l i 4 d1 !111nuto e s1 continua poi ad aggiungere urina, goccia a goccia, fino a che lo s trato inferiore si fa ccia, da roseo, biancoporceltana. Si lascia un po' depositare la schiuma e si legge direttamente il contenuto in acido urico, per mill e. Se I 'urina ·con ti en e poco acido urico invece di introdurre la soluzione j odata fin~ al segno « J »,· la si intro·duce fino ad uno dei due segni inferi~Ti, portando poi al segno cc J » c on acqua distillata e tenendo poi conto di tale diluizione, djm inuendo , cioè di uno o due t erzi il quantitativo Tetto. ' Se l'urina reagisce alcalina, la si acidifica con un po' di acido .a cetico diluito; se con, t~e~e. molto. urato ac~do. di so dio pr.e cipitato, s1 ?gita o s~ s<;alda I urina. La forte pigmentazione de]] urina e Ja presenza di sostanze coloranti biliari non ostacolano la reazione. 11 ineto,do dà soltanto valori approssimativi e non è adatto per ri cer che esatte; · l'acido urico cristallino eventualmente pre~ente nella urina non viene dosato .in tal modo. Il r eattivo jodato conserva il titolo per circa 4 settimane, dopo di ch e va cambiato. Non esistono trattati sull'arte di soffiare il vetro. Qualche indicazio,n .e potrà trov.are n,e i trattati di tecnica chi·m ica e d anche, p . es., nel Manuale di ABBA: Microscopia e batteriologia o ne i manuali di chimica tecnica. · fil. 1
VARIA . ··
Le prime donne medichesse.
La più antica donna che I.asciò fama imn1ortale di sè n ella m edicina fu Agnodice di Atene, che visse nel vr secolo avanti Cristo. Sotto spoglie m aschili inizia·t a nell'arte sanitaria dal oelehre medico Ieroplito eocelse in breve fra tutti i discepoli e se;ppe ben presto acquistarsi una vasta clientela femminile, per cui fu anch e acc usata innanzi all'Areopago dai colleghi invidio i com e corruttore di donne. Dinanzi al supremo tribunale Agnodice svelò 11 v.ero sesso. Assolta dal r eato di corruzione, fu invece co·n dan·nata per aver trasgredi1t-0 la
l'e gge ch e proibiva alle donne l 'iscrizione a ll.a 1 medi'.c ina. InterViennero allora le donne ateniesi d.a lei cu r.ate e n on solo l·a fecero liberare, ma a rrivarono persin·o a f.ar abroO'are I.a leg~e, di .modo ch e la g ià famosa m edlch essa pote continuare l 'eser cizio d ella medicina in ' modo speciale l 'ostetri,c ia. Procedendo n ella storia, troviamo altre medich esse ai primi tempi dell 'èra cristian.a di cui furono rinvenute iscrizioni n ell'Asia mlno1'~ e p1re~isamente- di Ba·s illa, Corycos, Te.cla d1 Seleuc1, Empeira moglie di Vettinaos. A Roma esercitarono Scantia Redempta e Antochia di Tios, ch e fu molto lodata da Galeno per la sua abilità diagnostJica e curativa. Se·m pre nei primi secoli cristiani si ebbero an·~he m·e dich esse el evate agli onori d egli alta.r1, co1sl Santa Nicerata di Bisanzio e Santa Teodosia. Anch e la scuola di Salerno d el secolo XIII ci . ha tramandato i nomi di a lcune celebri dotto:ries~e, p:i~.a f1~a tutte. Trotu•l.a d e Ruggiero, ch e s~n~se il f.am-?so trattato « De mulierum pass1onibus », poi Rebecca Guarna, Mercuriade . e Fr.ancesca Rom.a na. Nel secolo xiv vissero a Napoli due donne abilitate all'esercizio d ella medicina non solo , ma anch e della chirurgia : Thomasia de Matteo e Ma.r ia Incarnata . La prima donna che .con seguì reg0Jar111ente I.a la urea in m e dicina e chirurg ia in Italia fu Maria Dalle Donne, ch e Napoleone n el 1802 chi.amò a ll.a cattedra di Ostetricia a Bologna. In Germania praticavano già nel trecento molte donne ebree . la m edicina e la chiru.r gia, nel quattrocento visse Santa Ildegarda , medichessa e a utrice di varie opere scientifich e. Fu la prima a rico.noscer~ la pazzia come una ma- · J.attia e non come una stregoneri.a. La prima laureata tedesca muliebre in m edicina fu Dorotea ErxJ.eben, promossa . ad Halle n el 1754. Contem poraneamente esercitò in Polonia la m edich,e ssa Salomè Rusicki, ch e ebbe una vita avv<enturosa. Pe.r le sue avventure m erita pure di essere nominata certa Enrich etta Faber, ch e vedova dci. un ufficiale si arruolò come chirurgo militare in vesti. virili n ella grande a.rmata. Fatta prigioniera in S·p agna , vi rimase in abiti maschili per alcuni anni. Passò quindi a Cuba, dove per aver avuto la strana idea di prender marito, venne condannata a dieci anni di reclusione. Scontata la pena si fece monaca. (Bollett. Med. Trentino, nov. 1929). 0
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PU BB LìCAZION I PERVENUTECI E. M-\ uu1z10. Considerazioni sulla patogenesi e terapia de.lle « 1netrorragie della pubertà ». L. Cappelli, Bologna , 1929. S. L EONE. Profilassi del. tracoma e visiva. - Slab. 1.,ip. E. Randazzo, Siracusa, 1929. R. STROZZI. La gastro-plicatio secondo la tecnica di Sc hiassi per la cura clella gastro-ectasia. Arti Grafich e norrelli, Napoli, 1929.
1890
IL POLICLINICO
[ANNO XXXVf, NuM. 511
PJLITJCJ-l SJ-lNITARIJ-l E GIURJSPllUDENZJ\.<*) CONTROVERSIE GIURIDICHE •
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XLI.· Concorso: unico concorrente dichiarato idoneo. . ~ noto ch e la giurisprudenza del Consiglio d.i Stato ha sempr·e dichiarato valido il concorso anche se un solo concor.r ente· vi abbia part eci pat~ o uno solo sia stato dichiarato idon eo ed ha riconosciuto ch e il Comune non può n·ega~e la . nor:ii?a soltanto perchè non può eser~1tare il d1r1tto di scelta fra più concorr~nt1 . Questo è un p·u nto ormai stabilito. Ha r1tenutd però I.a giurisprudenza ch e il Podestà possa non nominare }'unico concorrente ido n eo qualora risultino motivi con creti di indegnità e, in geneve, ca u se legittime, da val utarsi caso p er caso, indipendentemente dal la capacità tecnica che è sottratta al controllo d·ell 'autorità amministrativ,a, essendo riserva to il r elativo giudizio a lla Commission e g iudicatrice d el con corso . R ecentemente si è presentato qu·esto caso. Il Podestà di un Comune non nominò l 'unico co11co-vrente idone o perchè, in ba se ad element~ ch e non occorre or.a segnalare, ritenne che il concorrent~ non fosse di g radim·e nto del]~ . popolazion·e. Il Consiglio di Stato, con d ec1&ione 19 aprile 1929 n. 219, confermando i~ Jin.ea di principio la sua giurisprudenza, ha ritenuto ch e la nomina possa esser e rifiutata per J?lausibili m otiYi, fra i qua li deve riconoscer si quello della mancanza di gradimento d ella p opolazione. ~h e .i~ con corrente .non abbia un vero e proprio d1r1tto a lla nomina, è da ammettere, n el e·n so però che il Comune non è a ssolutamente obbligato a nomina·r lo. Egli però ha un diritto og·gettivo al provvedimento (n on potendo il Pod·està rifiutarsi di deliberare e considerare ~ullo il con.c orso) ed ha un 'aspèttativa legitt1rr1a alla nomina , cioè ha un interesse protetto da.Jla legge. Il Podestà può n on nominarlo , per motivi p erò non soltanto pla u sibili ma anch·e idonei , positivi, certi e dimostrati . Non si può riten ere sufficiente un'affermazione r elativa al ~radim ento d ella popolazion e, qualora manchi una base con creta ch e possa essere valutata ed apprezza ta ai fini della non idoneità a quel determinato ufficio , per cause estranee alla capacità tecnica. Il gradimento non h.a per sè stesso im.p ortanza, in quanto o è semplicem ente soggettivo ed arbitrario e, se è così , non ha con sistenza; o è determinato d a fatti con cr eti, positivi e accertati, e, in tal caso, questi fatti devono essere indicati, sicchè si possa stabilire se vi sia un rapporto logico tra la premessa e il èosì detto gr.adimen to , 1
(•) La presente rubrica è affidata all'avv. legale del nostro periodico.
nel se~so. ~i 1;1Da valutazione sfavorevole, tale ch e ~1ust1~1~hi senz'altro la dichiarazione ài non idone1ta all 'ufficio . XLII. • Concorsi ospedalieri. Efficacia della graduatoria. Il ~onco!,rente g·raduato .Pri.mo fu nominato, n:·a r1n.unz10. Essen.do attribuita a quell 'amministrazione o~pedal1era la facoltà di procedere ad altra nomina, fu nominato il secondo graduato, ma_ anch ~ eg'li ri~1:1nziò. Il terzo' graduato de.dusse d1 aver~ un diritto soggettivo alla nomina: ~urano mv·ece considerati esauriti gli effe tti d1 quel concorso; tale provvedimento è stato ~ichiarato legittimo dal Consiglio di Stato CY Sezion~) con decisione 8 giugno 1929 n. 351 , rie. Murero c . Ospedale di Udine. Questa risoluzione richiede brevi delucidazioni. Generalmente la g radu.atO'.tia è efficace p er i soli posti ch e sono ogg-e tto '"del concorso. L 'art . 3 del R. D. 30 dicembre 1923 n. 2960 per gli impieghi dell'amministrazione dell~ Stato, stabìl.isce. una regola ch e si può considerare appl1~z1one con?reta di un principio generale : cc I concorrenti agli impieo-hi civili che abbiano superata la prova di ~same ed eccedano il numero d·ei posti messi a con cors.o, non ~cgui s~no alcun diritto a coprire quelli ch e s1 facciano su ccessivamente vacanti » . L'art. 3 soggiunge p erò ch e l :A.mm. n e ha facoltà di a ssegnare, ai concorre'nti secondo l 'ordine della g·raduatoria, i postl ('. ch.e si rend:ano disponibili entro sei m esi dall 'approvaz1one della graduatoria, nel limite massimo di un decimo di quelli ·m essi a concor so. Qu·esta s~conda disposizione non è applicabile corrie norm.a gen·erale. La regola è questa : la graduatoria è efficace per i soli posti ai quali il con corso si rif.erisce; perfezionata la nomina, il concorso si considera esaurito. Se il concorrente nominato ri-. nunzia, dopo aver a ccettato, al posto ch e sf r ende vacante si provvede me~i.ante nuovo concorso. Ma se il con corrente non accetta la nomina,_ è da r iten er e ch e la graduatoria conservi la sua effi cacia e l 'Amm.ne possa e debba nominare il secondo graduato : cosi, succeosivamente, sempre che una nomina non sia divenuta perfetta per accettazione. Un limi te può risultare da norme del regolamento locale : se, per es., sia ammessa la nomina sino ad un certo punto dell'ordine della graduatoria, n el caso di non a ccettazione.
GIOVANNI SELVAGGI,
esercente in Cassazione, consulente
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1ANNo XXXVI, NuM. 51]
SEZIONE PRATICA
1891
NEL·LA VITA PROFESSIONALE. ME D ( eIN A
s o e I A LE.
Assicurazioni sociali della popolazione rurale. Il Direttorio Nazionale della Federazione Coloni e Mezzadri mentre approva il concetto in cui sono addiv8n11te .~on lodevole arn1onia la Co11federé\zione degli agricoltori e quella dei Sindacati dell .Agricoltura nei riguardi delle rnutue p~riLetirhP. per assicttrazione m alattie, assistenza medica e spedalità, ri1iene. che l 'assic11razjone infortuni agrico1i debba essere demandata ...-alle Associaziqnj sindacali, che il' 'infortunio agricolo sia · adeg~ato all 'infortl1nio industriale e sia, in ogni rr1odo, corr1pleta·L11ente revisionata la legge che oggi la regGla ; nei rig uardi della invalidità e vecchiaia e delln Lu berc.o.losi dà mandato alla Pr\~sidenla pr.rrl-Lè tal e 1)r oblema sia riportato al primo piano e si:i con siderato fondamenlale e d'indcrogabj.lp urgenza per dare tutte la sensazio11i di tr,,q11\quillità e di sicurezza ai n1embri della famiglia colo11ica in considerazione del disagio vivissimo e delle gravi conseguenze d 'ordine materiale 1 e psicologico che attualmente angustiHno l 'animo dei mezzadri di froute al loro avvenire minacciato da uno dci pii1 grandi nemici della razza e di fronte alla serenità con cui il lavoratore dovrebbe g uardare l'avvenire e la sua vecchiaia .
Per la · Federazione dei Medici sportivi. I
Il Comitato olimpionico nazionale italiano comunica: « I S"u proposta del Con1ilato tecn:co della Federazione italiana Medici sportivi , S. E. Turati ha disposto : 1) La Federazione italia11a fyfedici sportivi 'è costituita da quei m edici che si dedicano partioolarmente allo studio (lelle questioni t ecniche e scientifiche rig11ardAnti i rapporti tra uomo e coltur<J. atletica . 2) Posson0 appartenere ad essa quei medici che ·.i ntendono dedicar si proficuamente a tali studi ed a tale attività. Si ritiene, ino1tre, di a1n1nettere a fare parte temporaneamente della Federazione anche i laureandi in medicin a, che vivendo in ambienti sportivi desiderino collaborare con i medici e prepararsi ad agire negli ambienti sportivi st essi. 3) I ·m edici saranno chiamati ad espletare la loro mansione negli Enti sportivi (C .0.N.I., Federazioni, Enti e Società) e po·1 ranno farsi coadiuvare dai 1a11reandi. Ad essi competerà l 'obbligo di una visita di orj entamento a tutti i soci sportivi delle Società per stabilire lo stato di sanità o di malattia, e dovranno per ogni socio attivo fare una visita di idoneità fis.:..ca per l 'attività sportiva da 1ui prescelta. 4) Tale visita e il giudizio consegu ente dovrà essere ristretto entr o nor1ne fi sse ch e saranno studiate d al Comitato nazionale medico di col-. 1
tura fisica, e impartite dalla presidenza della F. I.M. S.' 5) All'uopo saran110 anche fal ti dei Corsi t eorico-pratici di m edicina dello sport in ambienti sportivi .. 6) Il Comitato tecnico inizierà subito : a) dei Corsi scientifico-pratici d.i medicina dello sport ch e dovranno servire di base alla attività dei n1edici degli EThti e Società, Corsi ind etti dalla F. I. M. S. attra,verso le Segreterie federali del P. N. F. ; b) dei Corsi pratico-scientifici per allenatori; e) dei Corsi per massaggiatori sportivi. Il Comitato ternico della F.I.M.S . si riserva di proporre la data in 'cui entrerà in vigore .I 'obbligatorietà ih~lla visita medica». '
Contro gli speculatori .
~ugli
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infortuni del lavoro.
:8 stata richinmata ] 'attenzione del Ministero dell'Interno sulla speculazione ingorda e senza Jimiti ch e a danno di operai infortunati e loro aventi diritto va.nno facendo· patrocinatori e pseudo patrocinatori, che spesso si accaparrano le vittin1e del l avoro valendo·si all 'uopo di agenzie d~ . affari. Sono st ate i11 proposito cliramate precise ed .opportttne istruzioni agli organi a j Pol;zia perch è spieghino la più inten sa sorYeglianzn per impedire e repri1ncre abusi a clanno dei lavoratori ir1fort1111ati , ten.endo. a11ch e presente ch e per la legge cl ·i P. S. è vieta;~o· I 'esercizio della mecliazione per professioni liber alj. Nell 'azione che sarà svolta ~ n questo campo gli organi di Polizia ci ovra nno informare il Minjstero dell 'Interno e quello delle Corporazioni.
Cronaca del movimento professionale. Sindacato Medico Fasci8ta e Ordine dei Medici di Roma e Provincia. Il Sindacato Medico FascistB: e l 'Ordine dei Medici tli Roma in perfetto accordo con il Sjndacato Medico Fascista Nazionale, n1ettono in g u ardia il pubblico co11tro l a pretesa nuova terapia eseg11it;:i in que$li gior11i in Ro n1a clal edicente dott. Asuero che non h a al ctir1a base scienlifica. Ordine e Sindacato 1invitano l 'Asuero .ed i suoi collaboratori a voler sottoporre al controllo di una Comm issione scientifica nominata dalle J)rcdettc autorità i ìoro pretesi risultati e n1etoclj di cura . Frattanto l'Ordine ed il Sindacato Medico Fasci s t~ invi tano il pubbli co a non lasciarsi illurlere ed attrarre da sistemi reclamistici ch e per la loro natura sensazionale dovrebbero per sè st essi suscitare la legitti1na diffidenza del malato. Inoltre banno rlelegato i loro r appresentanti politici prof. Ermanno Fioretti e prof. Amedeo Perna a presentare llna ir1terrogazione al nl i 11 islro dell 'I11terno . 1
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1892
JL POLICLINICO
[ A1'iNO
XXXV[, Nu!\'l. ol]
Ora il dott. As 1ero è partilo d all 'Italia ; però h a lasciato dei d3scepoli. Il dott. Asu ero dice che h a la p an acea p er gu arire tutti i mali (ilarità) p er ciò siamo in una sfera differ ente da quella delle pr ofessioni san i.tari e : s~amo n ella sfera dei iniracoli. Ora p·er far e i miracoli bisogn a essere in due : il miracolista e colui ch e cr ede n el miracolo. L'arte sanitari a appartien e al Mi11is ter o d ell 'Interno, ma l 'art e d ei m~ racoli esula d alle competenze specifich e d el Ministero· stesso. (Vivissimi applau si; v~ va ilarità). Il sen. Guaccero si dichiara soddisfatto e, quale rappresentante del Sindacalo Medico F ascista, insiste affinchè il Ministero d ell'Interno· voglia rigorosamente impedire l 'esercizio abus:vo d ella professione da parte d ei medici di Nazioni ch e non hanno trattamento di r eciprocità con l 'Italia e voglia anche sopprimere ogni eser ciz'. o della professione · basato st1lla spec11lazione r eclamistica. 1
Il Sindacato Med ico F ascista a complemento dell 'op er a svolta r ende n oto ch e le prestazioni d el d ott. Vicen zjni o altri m edici ch e si occup assero d elle stesse cure, d ebbo,n o essere comp en sa te cort l 'onorario d elle vigenti t ariffe · stabilit e d al Sind acato, che sono sempre a disposizion e del pubbli.co.
Un'interrogazione del sen. Guaccero a proposito dcli'Asueroterapia. Il sen . G11accero h a presentato la segu ente interrogazion e : H Al ministro dell 'In.terno, per conoscere se n.on sia il caso di provvedere urgentemente a ch e cessi l 'azion e d el m edico spagnuolo Asuero, ch e alJusivarnente eser cita un presunto miraco)j smo avvalendosi di m anovre endosanali, senza b ase scientifica e di pratiche suggestive ipnotich e ch e, s.~ possono influire su forme morbose fùnzion ali n euro-isterich e, costituiscono p eraltro llil g n1i stificazion e p er l ll. grande m aggioranza d ej soffer enti, ch e, sedotti d a colleit tiva aberrazione, accorrono numerosi a chied er e . l 'ausilio d el sedicente taumaturgo ». Ha risposto il Primo ~1ini stro e Capo del G-0verno on. Mussolini. Egli h a d etto:
La legislazion e italiana st abilisce ed è assai r jgor osa nel pretendere ch e l 'esercizio della profession e med~iea sia. consentito esclusivamente a chi abbia cor1seg·uito la prescritta laurea e abilitazion e in una Università del Regno, m a lascia al m edico curante la più ampia libertà di ~ni ziat :va n el m et odo di cura d elle malatt je. Il dott . Asu er o, non ~vendo con seguito, in ItaJj a la laurea di medicina, non può esser amm esso ad esercitarvi la su·a professione . Sen on ch è l 'arl. 53 d·e l testo unico d elle leggi sanitarie fa una, eccezione al principio d ella nazjonalità d cl t~tol o a fa,vore di medici esteri chia111a ti espressam ente per casi speciali. Il dotto r Asu er o è st a to r.biarnato a Roma p er un caso speciale. Perta11to non v~ era nlodo di impedire la su a nttiv~tà ~nizial e. Egli è b en sì st ato con sult at o an che da al tr e p er sone, m a tali con sultazion i si sono svolte con la p artecipazion e d~ un m edi co it alian o, r eg·olarmente esercente. In ogni m odo l 'altività rlell 'Ast1ero h a avuto carattere occasion ale e tran sitorio ~ quindi è m an cato quell 'eler11ento di con tinuità ch e è essenziale alla configurazion e del re~to di abusivo eser ci:zio p r ofessionale. D 'altra p arte n on risulta finor a ch e le cure d ell 'Asu er o abbian o r ecat o d anni se n on pecu niari (ilar ità) alle per so_n e. · Per queste ragioni n on si è ritenu to d i poter inter venire n è d enunzta11clo l'Asu ero alla aut orità git1diziaria p er l'eser cizio ab usivo della professio11e sanitaria, n è in1p eden <lo la s ua at tj vi tà n ei limiti in cui essa è stata conten uta. 1
Nomlna dei nuovi Consigli amministrativi degli Ordini del Sanitari. Il Mini stero dell 'Interno (Direzione Gen. della Sar1ità Pubblica) ha diramato ai Prefetti del Regno, ed all 'Alto Commissario di Napoli, una circolare in d a ta 26 n ovembre 1929..VIII che riportiamo in lar ga parte : I
C'.A>n R. Decr eto Legge 14 corrente, in corso di pt1bblicazione, è st at a m odificata la costituzio·n e degli Ordini d elle professioni san it arie. I nuovi Consigli, ch e entrer anno :n carica il prossimo gennaio, .saranno di n omina ministeriale e dovranno essere composti di cinque membri, negli Ordini che non super an o iJ numer o di trenta iscr j!ti, e di set te n egli Ordini ch e li superano. Quando il Consiglio è di cinque componenti, • <lue di essi, e quando di sette componenti, tre di essi, sar anno d esig nJti dal Sindacato Medico Provinciale d ella rispe ttiva professione, in nu1nero doppio (e cioè qua ttro e sei rispettivamente) tra gli inscril ti all 'Alho professionale, da al• • m eno cinque a nni. Ove n on siano state costituite associazi.oni sind acali provinciali, le d esig nazioni saranno fatte d a ll 'Associazion e Sindacal e Nazionale. Gli altri componenti saranno scelti dal Ministero, sen za sp eciale desig n azione. La circolar e avverte, po~, che qualor a le d esig n azioni n on siano avvenute entro jJ 15 dicembre, le n omine sar anno fatte dirett am ente d al Minis tero, senza altra formalità, · p er l 'intero nu1nero d ei componenti ~l Consiglio Ammini s tra~ tivo. Aggiunge ch e, ove l 'Ordine risulti della fusion e degli Albi profession ali . di. più provincie, i Con sigli Amministrativi dovr anno esser e comp os ti in m od o ch e gli iscritti di ciascuna provincia vi abbian o una r appresent an za prop or zion ale al lor o numer o .
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XXXVI, NuM. 51]
1893
SEZIONE PRATICA
La circolare così conclude: t superfl uo avvertire ché tl1tte le persone da proporsi per la nomina dovra11no essere di ineccepibile condotta morale e politica. · Ove esistano Ordini professionali, senza che sia110 costituite associnzion i sindacali provinciali delle corrispondenti professioni, si prega avvertire telegraficamente ql1esto Ministero (Sanità) perchè possa provocare le designazioni del1'Associazione Nazionale Si.nd acale, mentre per le proposte diret~e le EE. LL. provvederanno come si è indicato in avanti.
AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Norme per la coltivazione e Il commercio dei molluschi eduli. La (( Gazz . Uff. », del 3 agosto 1929, n. 180, reca il testq della legge 4 luglio 1929 n. 1315,
che detta norme igienico~saniit~rie per l a vazione ed il commercio dei molluschi (ostriche, mitili ecc ..) . Una circolare del Ministero dell'Intern o rezione Generale della Sanità Pubblica - ha rito i punti più salienti della legge.
coltieduli - Dichia-
Congresso di Medici manicomiali. ebbe luogo in Roma l 'annunz~ato CONCORSI. Con~resso naziottale dei medici manicomiali, dipendenti 'lella Sezione clegli Enti locali d,elPOSTI VACANTI. 1'Associazione generale fascista del pubblico imBrELLA. Ospedale degli Inferrni. - Concorso a piego. All'inaugurazione erano presenti i diretDirettore sanitario; L. 30.000, con alloggio ed actori di quasi tutti i manicomi d 'Ilalia. Il comm. cessori; età 35-45 anni; scade11za 31 dic.; tassa Cruciani, vice scgret a,rio provinciale del pubbliL. 50 alla Cassa dell 'Ospedale. Informazioni presco impiego di Roma, recò ai convenuti il saluto so la D'. rezione. dell'Associazione; il dott. Abruzzini, segretario BonaovEuCELLI (Vercelli). - Abitanli 2800, senna.zionale dei mt=>dici osperlalieri, dette il saluto za frazioni. Comodità treni e tramvia. Stipendio della s~a categoria; il oomm . I.usignoli parlò L. 7000 per poveri 300 <~rea. Condotta unica. in nome dei 9000 medici condotti d 'Italia. Il preRichiedere avviso concorso al Comune. sidente rag. Villanova tracciò poi le direttive e gli scopi dcl r.ongresso, . ~l quale si occupa BRESCIA. Spedali (Jivili. ·- Reggente per il Reesclusivarrvente di questioni sindacaii organizparto Otori11olari:ng·oialria; a ore 16 del 10 gen .; età lim. 40 (4.!)) a. al 1° dic.; doc. anter. al 30 zative. Furono pni lette eù approvate le relazioni s~tt .; L. 5225; nom. biennale; conferme quinquendei dottor~ Bonfigli, Zl1ccari e Anton~ni. nali fino a 60 a. di età. Nella seduta, pomeridiana, presieduta dal segretario nazionale degli enti locali rag. VillaCuRTAROLO (Padova) . - Scad. 31 dic.; L. 9000 nova, ii dott. ~1odena <li Ancona, riferì sulaument. e:> altre indennità ; età lim. 40 a. 1' « Avvenire del Psichiatra n svolgendo alcune T~I.FERIA. Amministraz. Provinciale. - Direttoconsiderazioni sulla carriera medico manicomiare della Sezione Medico-Micrografica e Batteriole nel presente e nell 'avve11ire. La relazione Mologica d el Laboratorio Provinciale d'Igiene e Prodena, seguita con la massima attenzione dai confilassi; L. 17 .500 aumentabili a L. 25.000 oltre gressisti, che interve11nero nella discussione, indenn. serv. attivo L. 4700 elevabili a L. 7000 come impiegati di grado 7° con promozione al 6°; venne approvata. litoli ed esami; c.-v.; età lim. 45 a.; schiarimenti DelJe condizioni morali e materiali dei medici dalla Segreteria Generale. :È pure aperto il conmanicomiali e delle loro possibilità trattarono il corso ad assistente della Sezione Chimica. Scad. dott. Bonfigli c.he si soffermò · particolarmen.te ore 20 del 20 genn . sullo stato giuriclico ed econo-rnico di essi, il dott. Pini che parlò d ella riforma della legge sui maPoNTEcca10 PoLESINE (Rovigo) . Per titoli. Stipendio annuo lordo L . 8000 . Aum. quadrien. nico,m ial\, ed il prof. Sciuti che trattò della gedel decimo p er 5 volte. Indenn. servizio ufficiale rarchia e delle mansioni dei medici del manisaniitario L. 500. Caro viveri di legge e sino alla • com10. con servazione. Indennità trasporto L. 3000 (caI problemi di questa seconda parte dei lavori vallo); L. 1500 (moloc.); L. 1000 (bicicletta). Al ·· furono dibattuti ampiamente dai congressisti. loggio in una casa comunale contro tenue fitto. Alla fine il presidente riassu11se brevemente la Età massima anni 35. Documenti di rjto. Tassa discussione, · sintetizzando in pochi capisaldi quel- L. 50,10. Scadenza 26 djcembre. Per altri chiarimenti rivolgersi Segreteria Co~unale. le che sono le necessità attuali dei manicomiali. 1 erminati ~ lavori, i congressisti nel pomerigROMA. Ferrovie dello Stato. Medico di rigio si sono recati a.I manicomio provinciale dove parto di Grosseto I; scad. ore 17 del 15 gen. ; doil comm. Crispini, in rappresentanza del prefetc umenti all 'Ispe ttorato Sani.~ario di Roma; re· to Ricci , offrì un vermouth d 'onore. tribuz. a,nnua L. 1400. Una Commissio.n e di congr essisti guidata dal · S. CATALDO (Caltani ssetta). - Ufficiale sanitarag. illanova venne ricevuta dal gr. uff. De rio; L. 8000 e 5 quinryuenni di L. 700 ciascuno ; Ruggero, di:r:ettore generale degli affari civili, e Litoli ed esami ; tassa L. 50 alla Tesoreria comunale· chiarjmenti dalla Segreteria del Comune ; dal direttore generale della Sanità pubblica Fordom~nde alla R. Prefetl ura di Caltanissetta. Scanaciari, a~ quali furono esposti i risultati del denza 15 febbraio . congresso ed ~ desiderala dei manicomiali. L '8 corr.
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1894
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[A:'lN<) XXXVI, NuM. òl]
IL POLICLINICO
SARONNO ( Var~se) . - Ufficiale Sanitario. Per titoli ed esami. Stipendio iniziale annue L. 16.000 al lordo di R. M. e del contrib. Cassa Pens. Sanitari, con diritt-0 a, 5 aumen. quadr. del decimo. Indenn. serv. attivo L .. 4000 al lordo di R. M., non valu Labile per la, pensione. Divieto servizio presso altri Enti Morali-- o Pubblici. Inibito lib . servizio professionale. Domande e documenti alla ll. Prefettura di Varese, entro il 31 gennaio. S. PIBTRO 31 dic.
VI~IINARIO
(Padova). -
Proroga al
SoNDRIO. Ospedale Civile. - Direttore chirurgo ; età lim. 45 a . ; 7 a. di laurea, di cui 5 in Ospedali o Cl ii1iche o Ist.ituti di Patologia chirurg. e 3 co·m e effettivo; L. 10.000 e 50 % tasse operazioni a paganti, più L. 10.000 quale consulen·t e e operatore negli Ospedali di C~hiavenna e Morbegno e 50 % come sopra (i tre Ospedali sono consorziati); divieto esercizio non conciliabile, con l 'ufficio; tassa L. 50; iscrizione al P . N. F . ; doc. a 3 inesi dal 4 dic.; serv. entro 15 gg. Chiedere annunzio. Rivolgersi al Commissario Prefettizio del1'Opera l:>ia. Scad .. ore 16 clel 5 gen. UDINE. - Scad .. 28 dic.; v. N. 48. VoLTERRA (Pisa:.. Frenocomio di S. Girolamo. - Scad. 28 dic.; medico di Sezione; L. 11.000 e 5 quadrienni dee ., oltre L. 1200 serv. att., 2 c.-v.; età li1n. 35 a . alla scadei1za. Rivolgersi alla Segreteria della Congregaz. di Carità. Quando non è altrimenti indi· calo i co11corsi si riferiscono a condotte mediche, ! compensi allo stipendio base. Avvertenza. -
Imbarco di laureati. .in medicin,a..
La suddetta Rivista, diretta dal prof. Piccinini e dal dott. Zoja, mette a disposizio11e la somma di lire diecimila, la qua1e sarà divisibile coi critcrii che la. Commissione, a,utorevolissima, crederà di adq_ttare a suo insindacabile giudizio. Saran110 pure assegnati diplomi, da parte del1'Uffic~o Slarnpa Medica Italian a, il cui Consiglio di Consulenza è presieduto dal sen. prof. ·u. Gabbi. In tali diplomi saranno· rilevate le «benemerenze di Scienza e di Italianità ». Qualunque ulteriore i11formaz ione e copie delle concljzioni del Concorso, appena esse siano definitive, polranno aversi scrivendo a << Rivista di 'Terapia Moderna », via V[lllazze n. 39, Milano. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
Sono trasferiti i proff. : Vittoriano Cavara dalla cattedra d~ Clinica oculistica di Siena a quella di Napoli; Neri Filippo dalla cattedra di igiene di Bari a quella di Pisa; Viale Gaetano dalla cattedra di fisiologia nella Università nazionale del Litorale di Rosario Santa Fè nella l'lep11bblir,a Argentina a Genova. ti · ,. '
Il prof. C. Righetti dalla cattedra di Clinica chirurgica di Perugia è chiamato '3. quella di Bari. Il prof. Leonardo Dominici, dalla cattedra di Clinica chirurgica di Sassari è' chiamél!to a quella di Perugia. Il prof. Gii10 l?ront ali dalla cattedra di Clinica pediatrica di Perugia è chiainato a quellB: di Pav~a . .
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Il prof. Biagio Alajmo è incaricato della direoculistica di Perugia. zione della Clinica • •
Il fiduciario del Laz~o della Lega Navale Italiana segnala ai giovani laureati in medicina, soci della Lega Navale, la possibilità di compiere a speciali condizioni di favore, viaggi. di istruzione marinara per 111are s11 piroscafi destinaiti i1ei mari tro picali, e di acquistare così preziose nozioni concernenti la loro professione, oltrechè prepararsi ad una evei1tuale iscrizione nei ruoli dei medici di bordo. Per maggiori notizie rivolgersi alla Sezione di Ro1na della Lega Navale, piazza del Pantheon 10, dalle ore 15 alle 21.
Il dott. Giovanni ·rruffi è abilitatò 1 alla libera docenza ·in clin~ca der1nosif~lopatica ~ <
CONCORSI
Il dott . Ernest ~.,rey è chiamato alla cattedra di farmacologia di Gottinga, quale successore di W. Heubner.
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Il dott. Gregorio Gelmesi è abilitato alla libera docenza in patologia esotica.
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A PREl\TI .
Per la Jtalianil.à del libro medico.
In continu azione del proprio programma, che ha avuto u11 n otevole successo nel Concorso cc Ri.vendicazioni scier1tifiche italiane», e in omaggio alla iniziativa ch e, sotto gli auspici dei senatori proff. L'. Gabbi, G. l)ascale, G. B. Queirolo, B. Rossi. G. Viola, ha già raccolto il plauso gener ale , · la cc Rivista di Terapia Moderna e di Me.. dicina Prati ca » ])andisce un Co11corso a premi1 i)ei libri i quali presentino mag~iori . caratteri· s tiche di « italiani·tà » e tengano 1n g1,'lsta c?n' siderazione le (< riven~licaziorti scienlifiche italiane n. Le condizioni del C-0ncQrso, già 11otificate ih bozza alle per sonalità che si interessano dell 'argomento, saranno r ese definitive al più preslo , tenendosi conto delle osservazioni che perverrani10 , atte a renderlo realmente pratico e largamente accetto.
Il comm. avv .. ~1àssirr10 Della Porta è nominato presiden~e degli Istituti Ospedalieri di Milano. Il gr. uff. prof. dott .. G-iuseppe Reina ~ nomi: 11ato men1bro corrispondente dellà Soci.età d1 Gastroenterolog~a d~ Parigi.
11 prof. Eugen Kahn, di Monaco in Bav~era, è nominato professore di psichiatria all 'Un1versità Yale a New Haven (Connecticut). Il prof. Karel Kisskalt, di ~{onaco in Bav!er~, è nominato dal governo turco direttore dell Istituto centrale d'igiene a,d Angora. Il ·dott. li'red. L. Adair, professore di ginecologia e ostetricia alla Scuola Medica dell'Università del Minneso,t a ha accettato la stessa carica presso la Scuola M~dica dell 'fJniversità d~ Chicago. Il dott. Leroy A. Calkins è nominato _profe~s?re di ginecologia e ost etricia alla Scuola ~1 Med1c1na dell 'Università d_i Kansas, a Kansas City·
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SEZIONE PRATICA
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Bari.
Inaugurazione dell'anno acc,demico 1929-30.
11 giorno 14 Il;Ovembre presenti le autorità cit.iadine e della provinc~a, nell 'Aula Magna del1'Ateneo ha avuto solennemente luogo la inau_guraz1one del nuovo anno accademico. Il Rettore prof. Mariani ha tenuto una plaudi..tissima ed ispirata co·nf~renza sul tema « Università ~ Fascismo ». . Dopo aver rilevato ch e, come in tutte le grandi rivoluzioni le sommosse delle piazze non sono ..che il risultato naturale della solida, lenta, tenace fecondazione degli i11telletti p~ù elevati, l '0ratore si sofferma, a cop.siderare la genesi ed essenza del Fascismo che come ogni fenomeno S})ir~tuale ha origini complesse e fattori ideali cne possono riassu1ner si nel concet.t o assoluto dell 'ltaJianità, d·~l dinamismo della vita e delle _grandi realizzazioni nazionali ed infine nel contenuto suq intrinseco etico speciale. Triplice dev"essere la visione della missione universitaria,, nella Nazione: culturale, pura, o s'cientifica, didatlica, sociale. Campo immenso -Oi nobiljssima attività. P~ssall;do pqscia ad esamin~re la missio,n e della Universit~ nel rinnovamento fascista l 'O. ritie11e che essa debba esser triplice; e precisamente: scientifica, didattica e sociale. Nei riguardi della missione sc~entiiica egli ricalca un vecchio pri11cipio e cioè che « l 'amore p er le rjcerche, per l 'i11dagine, la passione scientjfica non si acquista come un titolo professio11ale; è un abito congenito, una forma 1nentale .che si svilt1ppa precocemente per assumelìe poi proporzioni ed aspetti mollo diversi. La scienza ~ una divin~ ammaliatrice, e dà ai suoi adepti le più profoh de gioie, richiedendo però una de~isione incondizionata di opere e di sacrificio. Vi ·è un certo numero di studio·si, il minore, ]Jer i quali nulla esiste al di fuori dell 'oggetto delle loro ricerche; vitti1ne d ella loro indomabile ed unilaterale visione, vi consumano la vita, sordi ad ogn! richiamo della natura o della società . Moltissimi altri studiosi possono con più o meno felice equilibrio, vivere una loro vita interna, intensa, profonda, di ricerca e di specu1azione ed un'altra viita esterna, comunicando ~ol mondo portandovi il loro contributo umano, il })eso della loro autorità non meno che le qualità delle loro anime e le passioni del loro cuore, La partecipazione ch e essi portano alla vita collettiva 11a uh valore sociale immenso, perchè essi .i1on possono prescindere, anche nei loro rapporti con gl~ altri uomini, dalla loro preparazii>ne .culturale, dall 'abi to mentale acquista.to nella .diuturna opera di ricerche e di pensiero ; diventano perciò dei centri di diffusione di idee, di nuclei d~ cristallizzazione o di polarizzazione e ·di eccitazione dello spirito delle masse. La cultura nuova è vita, formazione del caratt er e, contatto conit inuo col mondo, comunicazio11e con l'anima nazionale per n1ezzo dell'erudizione, delle nuove vedute, delle scoperte, clelle Joro applicazioni, che rendono la vita più bella, più intensa, più variata, più umana; è volontà, -è passione, è· un nuovo modo di vedere le cose e di intendere e di vivere ». E più oltre a proposito della missione didattica : « non vi ha dubbio, che una delle più
1895
grall;di gioie per chi veramente ama la scie11za e vive l~ vita spir1tuale dell 'Universilà è qublla di comunicaTe agli studenti il frutto del proprio lavoro, del proprio pensiero, non solo iu11)artire Jram111ent~ di ~rudizione, ma f3! partecipare al proprio sforzo per a11dare al di là del noto, indicare la via delle ricerche ed i mezzi di condurli a termine. ~aturalmente queste opere educative complesse e difficili, ~trhiedono un grande entusiasmo da parte del docent e, un sacrific~o di lavo,ro, prepar"zione e sorvegliar1za che fanno di tale insegnamento un vero aposto.fato; non so1o, ma necessita un atlrezzamenlo particolare; locale, maler iale, per sonale assistente, mezzi finanziari, infine richiede molto te1npo a propria disposizione ed un piccolo numero di studenti per ogni docente. Le condizioni nelle quali l 'Universi~à italiana adempie oggi al suo compito so110 quasi sempre molto deficienti: spesso all 'ir1f11ori d.ella buona volonlà del docente e degli studenti scarseggiano gli altri fattori faYorevoli. Nelle grandi ùniversità italia11e dove i mezzi finanziari sono appena sufficienti ed i locali ed il materiale potrebbero rispo11dere ~l bisogno, vi è tale numero di studenti ò.a i1on permettere affat to una comunione i.nlima lra docenti e stttdenti, tanto importante sopratutto nelle facoltà di scienze e medicina. Nelle Ur1iversità piccole, sopratutto in quelle di tipo IJ, i mezzi scarseggiano, mentre vi sarebbe il fattore favorevole del nu1nero limitato degli studenti. Per tutte le Università poi vi è grande penuria rli tempo, per l 'eccessivo numero d~ corsi impartiti; sono sc~rsi i m~zzi finanz~ari, e deficiente Iler numero e talora anche per preparazione l '1ssistentato. Occorrono delle rifor1ne, alcune di carattere formale, ~ltre di carattere essenziale. La riforma univer sitaria si sforza di fondere le due esigenze capitali della spiritualità della P.ducazione sl1periore, cioè la libertà da una parte e la djsçiplina fondata sulla responsabilità dall'altra. E perc~ò: stabilisce una grande au·t ono1nia didatlica ed amministrativa; tende più alla qualità che alla qt1anlità degli studenti; mira ad eliminare le uniforrnità, valorizzando le attitudini e aspirazioni individuali e spingendo alla . pecializzazione; co11cede alle varie Univer sit à special~ &tatuti con speciali distribuzioni delle materie dei sistemi e dei metodi di insegnamento; lascia libertà maggiore nel comporre 11 corso degli sludi e entro i termini prescritti dagli statuti, concede libertà ancl1e agli studenti di tracciarsi q11ell 'indirizzo di studi che dovrebbe risp ondere meglio alla loro capacità e inclinazione: rinvigorisce la autorità con le nomine ministeriali dei Rettori e dei Presidi , disciplina più severamente le libere doce11ze; istituisce l 'esa1ne di Stato che dovrel>be essere t1n saggio non di quanto lo studente h~ fatto e co11qsce, ma di qua11to potrà fare nella vita, n elle su e capacità lotalitarie spirituali. Mag-nifico -programma teorico che non ha dato pressochè nessun frutto perchè poteva darne solo a patto di essere compreso ed applicato nel suo insieme complesso ed armonico con la collaborazione fervP.nte di tlorenti e studenti, con quella comprensione superiore dei concetti di libertà e responsab"ilità ch e l 'a11jma nazionale oggi è ben lungi dal possedere.
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1896
IL POLICLINICO
Tutta la carriera universitaria dovrebbe essere l111a serie di tentativi per rivelare ed affermare l~ personalità dello studenle stimolandolo con raggrupparr1cnli di corsi e piani di studio opportunamente disposti a specializzarsi nettamente secondo vari indirizzi di carattere pratico o' scientifico. L'ideale sarebbe per ogni facoltà un certo i1umero d~ corsi assolutame11te i11dispensabili per le materie gcr1erali; però al di là di queste suddivisioni in v~rie bra11che di studio specializzate, .uèn co11gegnate tra le quali, ognuna presa nella sua t otalità, lo studente dovrebbe sceglie~e, mantene11dovisi adere11te fìno al con seguimento della abili tazione. La scella libera per gli stud<·nti tra l 'una ~ l 'altra materia, senza possibilità di indirizzo totalitario di specializzazio11e, è una vergogna ed una umiliazione, senza scopo utiJe, per i docer1ti e per gli studenti, e dovrebbe . senz'altro essere aboJita perchè in pratica si riduce proprio ad una ·Violazione e ad una offesa al principio supre1no stesso di vera libertà fascista in virtù del quale fu istituita la riforma. L 'abolizione delle dispense, l'abolizione o la modi1icazione essen ziale degli esami di profitto, la di111i11uzione delle lezioni, ca,ttedratiche e I 'aumento delle esercitazioni obbligatorie completerebJ.Jero egreg: a mente la concezione nuova, fascistissima dell~ Università, . cioè la educazione formativa sp irituale in libertà consapevole . della giove11tù; seconda n1odalilà d~ inserzione delle Università nella v~ta .nazionale. E qui ci viene incontro un 'a ltra gravissima difficollà :· quella ~li carattere finanziario. Ogni riforma per essere att11ata deve essere sostenuta dalla possibililà di nuove sistemazioni o almeno dalla m essa in completa efficienza delle vecchie, in funzione delle nuove esigenze. Bisogna riconoscere che , sopratutto per le scie11ze sperimentali, nesst1na forza può sostituire la mancanza dei mezzi finanziari. Con qlJesto problema si ricollega quello generale delle Università a tipo A e di tipo B; delle l Jniversi tà con grande atllue·n za di studenti e con piccole affiuenze di stuctenti. In Italia la distribt1zione delle Università no11 è certo ideale: da U11iversità con 200 st11donti i11 ~utto si passa a quelle con 5000 s~ude11ti; troppo esigu e le prim e, lroppo pleloriche le seconde; difettose le une e 1e al lre sotto molti rapporti. Un altro problema che non si deve dimenticare è quello dell 'assistentato. Gli assistenti si trovano in condizioni eccezionalissime, nè del lutto impiegati nè <lel tut.to liberi lavoratori del pensiero, n1al retribuiti e troppo poco allettati dalla incertezza del loro avvenire a persistere in una J'àticosa vita di lavoro e di soggezione. Bisogna riconoscere in essi dei validissimi collaboratori , senza dei quali r1on sarebbe possibile il funzionamento <lei laboratori universitari; essi rappresentano il vivaio dei fu~uri docenti, ed è sopratutto nella srarsa garenzia del loro avvenire che essi trovano il tormento quotidia110 ». Rivolgendosi quindi ag·li studenti egli conclude : cc Vi parlo a no1ne del Dt1ce e richiamo le parole ron le quali Egli celebrava ai goliardi dell 'l lniversità Pal avina le glorie sanguinose della gioventù universitaria nell'ora ·sacra alla Patria: u dalle UnivPrsità sono usciti a migliaia i volontari , sono usciti a diecine di migliaia quei su-
[ANNO
XXXVI. NuIV1. 51]
perbi plotonist~ che andavano all'assalto delle trincee nemiche con disprezzo magnifico 'della c11orte; sono ~ compagni di cui portian10 profortdamente incisa nei r1ostri cuori la 1nen1oria. Dalle Università sono uscite a inigliaia le Camicie nere; quelle che a un dato momento hanno i~1terrotto la vicenda ingloriosa della politica italiana; che hanno preso per il c-0110 con dita robuste tu1 ti ~ vecchi profittatori che apparivano se111pre più inadèguati con la loro paralitica <iecrepitudine alla impazier1za esuberante delle nuo~e generazioni italiane n . I/Italia fascista non v~ domanda oggi sacrifi._,io eroico di sangue; a voi è per ora riservato il compito meno luminoso, ma non me110 grande e Jorse il vostro farclello è più grave; dovete lavorare disciplinatamente, .seriamente, tenacemente, sopratulto italianamente, sempre coi piedi ben saldi sulla dura terra, n1a con lo sguardo in alto, col cu ore pieno di quella idea di vera !ihertll che è volontà di ]Jene, di rinunzia, di faticosa vittoria, che è rinunzia di ogni meschino egoismo di fronte alle 1nete spirituali, che è Tesponsabilità cosciente.
••• Il 26 ottobre ha avuto luogo ali 'Ateneo Barese la fondaLio11e della sezio11e locale della Sezio11e liell a Società Italiana di Biologia Sperimen tale. Per acclamazione vengono eletti: presidente il prof. A. Marrassini e quale segretario il dott. Spadafina. I soci già numerosi si riuniranno periodicame11te e le sedute scie11tifiche avranno luogo in sede della Accade1nia pugliese presso l'Ateneo. G .. REVOLTELLA. •
Da Padova.
Universitaria.
Il giorno 22 nove1nbre il prof. Lo Cascio, nuovo direttore dell a Clinica oculistica, davanti alle Autorità universitarie e cittadi11e nonchè ad una folla di st udenti, . ha aperto il suo corso scolaslico co11 la lezione di prolusione. Dopo che il Preside della Facoltà, prof. Fasiani, ebbe prese11tato al pubblico il prof. Lo Cascio, questi prese la parola e mandò un saluto ai predecessori suoi, prof. Giuseppe Albertotti e Giuseppe Ovio. Cominciò ql.1inrli a trattare l argomento del meccanismo sensoriale della visio11e. Il fenomeno della: visione consta di ql.1attro feno1neni elementari: uno diottrico essenzialmente fisico: ur1 fenomeno sensoriale, 11no di conduzione ed infine uno psichir.o di percezione. Questi fenomeni si compiono mediante a1Jparati propri a ciascuno di essi. L'apparato diottrico riproduce I 'immagine degli oggetti esterni sulla . retina, immagine piccolissima la quale determina l'eccita1n.ento dell 'apparato se11sorfaJe : questo a sua volta comltnica l'impressione ai centri nervosi dove avviene il quarto fenomeno di percezione. Le> Cascio entra quindi ad esaminare le varie teorie cl1e furono sinora formulate sulla natura della 1uce . Ricorda le concezioni di Newton e di l Jyghens per 1e quali la luce si diffonde secondo una Jinea retta, in mezzi irlonei, con la velocità di 300 mila chilometri al seco11do. In seguitonuove idee spostarono affalto tale concet~o. Einstein con la sua teoria della relatività per primo t entò scuQtere la co11cezione di Ne"rton. Venne 1
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XXXVI , NuM. ul]
1897
SEZIONE PRA1'ICA
seguj to la teoria r aggia11te di Pla11k, teoria dell 'energia atomistica, per la quale la luce consiste nella proiezione nello spazio di quantità ele1nentari discontinue, atomi di energia, detti cc quanta ». Da c~ò nuove interpretazioni dei fenomeni lu1ni11osi che sarebbero legati alla costituzione vibrante dell 'atomo col suo nucleo e con gli elettroni vertiginosaJnente giranti che, secondo l 'ipotesi di Angelucci, per azioni di contatto produrrebbero una corrente elettrica in molecole di tess11ti costituenti la retina. Da tale sti1nolo deriverebbe il fenomeno della visione. Anch e questa teorja tanto seducente presenta però delle jncognite, tuttavia l 'oratore è convinto che le nostre idee sul meccanismo sensoriale della visione devono ~ri~ntarsi v:er so un 'interpre tazione elettro-chimica. Il Lo Cascio chiuse la sua brillante lezione fra i compli1nenti d ei colleghi ed unà vera ovazione da parte deg·li studenti. i11
P. L. F.
NOTIZIE DIVERSE. Accademia Lancisiana di Roma. Nella sedt1t a d i g'iov~dì 12 corr., che ebbe luo·g o. presso I 'Ospedale di S. Maria della Co n solazione, l 'Accademia Lancisia11a di Boma com1nemorò alla presen za di numerosi soci e di rappresen-' tanti della famiglia, il compianto prof. dott. Azzo Cattarozzi, primario medico degl ! · Ospedali Riuniti di Ro·m a. Il vice presidente prof. lVfar garucci , ap er~a la seduta, nel portare l 'adesione· d el presidente on. prof. Erni.anno Fioretti, assente p er rag·ioni in er enti alla sua carica, d ~.ede la parola al prof. G. Pilotli, oratore d esignato per la commemorazione. Questi, legato d a frat erna amicizia con il d efur1to prof. Cattarozzi, rievocò con grande effi:cacia le doti dell 'Estinto, ponendo in particolare rilievo ~1 Suo grande amore p er ]a scien za ed il Suo alto valore professionale, mai scompagnato dal disinteresse sommo, che Eg'li, n ell a SuR innata bontà, p o11eva i1el curare i poveri, i quali - non potendo in alcun modo ,compensarne I 'opera - Lo ripag·arono, creando intorno alla St1a persona una luminosa aureola di estimazione e ~d: affettò, e poi - per ultimo accorrendo, da ogni angolo cli Roma, in folla imponente e commossa, intorno alla Sua lacrimata bara. Il prof. Pilotti chiu se l 'or azione, che fu applaudita, rendendo omagg·io alla n obi1 e fi g·ura del µrof . Cattarozzi, il quale, per u n quarto di s ecolo, lottò, per la vita e per la. scienza, sempre sorridendo, sempre beneficando e sempre perdonando, col pensiero og·nora illuminato ed ispirato dalla m eta radiosa, cl1e guidava i Suoi passi, quella cioè di maD:tenersi in ogni istante ali 'altezza <lella Suçi nobile missione di benefattore e di. scienziato. Il vice presidente prof. l\1argarucci, sorg·endo in piedi e, con lui, tutta l 'assemblea, rivolse anch 'egli vive parole ili rimpianto, per l 'immatura perdita d el socio prof. Cattarozzi e ringraziò il prof. P~lotti per l 'a p1)assionata commen1orazione fattane. Quindi , d o po letta t1na nobile lettera di ringrazia1nenl o <li S. E. il prof. Dionisi Antonio, Ac1
cad emico d 'Italia e socio dell 'Accaden1ia Lancisiana, si svolseTo le seg11erl:ti comunicazioni: Dott. E. Venezian: Rece11ti studi sulla 111eccanica del piede e concezi0ni nuove sulla cura d ei suoi disturbi statici. . Prof. E. ~lotta: Gli estratti d ell 'ipofisi poster~iore nella loro azione s ul canto del gallo. Dot t. C.. Costanzi : Saggi di vaccinoterapia attraver so la porta d 'entrata clei germi. Alla discu ssione presero parte i proff. Stagnitta, F icacci e Piperno .
Riunione di radiologi emiliani. .Il . 10 novembre, a Par1na , n.ell 'Osp edale Policl1n1co, sotto la presiden za del prof. Ar1nanclo Ro ~si di quella R. Università e alla presenza d el prof. Ruggero Balli, presid er1te della S. I. R. 1\1., con il prof. Possati, segretario del Gruppo, ha avuto luogo. .la :XX Riunione dei radiologi del Gruppo em1l1ano, alla quale sono inter venuti i~o 11 sol~ant? . quasi tutti i cultori della specialità dcli Em1l1a, n1a anche molti studiosi di al~re reg·ioni. Dopo una visita al mag nifico I stituto di Racliologia dell 'Ospedale ~1I a ggiore, i lavori sono stati inaug11rati alla presenza di S. E. il Prefetto, clel segr etario federale del P. N. F . dolt. Pizzi, del presidente dell 'A.nlministrazione degli Ospizi Civili dott. Stevani, dei fiduciari dell 'Ordine e dei Sindacati medici e di mol-~e altre autorità. Hanno partecipa to alle sedute, interessanti per I 'importan za e per il numero d elle comunicazi-0ni, ol tre a t ul I t i radiologi ed a molti m edici d el la città, il ~.fagnifico Rettore prof. Pensa, i proff. S. E. on. P aoll1cci e sen. Battone della R. Uni vers1~à d i Parma, Maragliano e Pesci di Genova, Perussia e Sessa di Milano, Siciliano e Cumbo di Firenze, Palmieri, Sighinolfi e Ca,·ina di Bologna, Lapenna d i Belluno, Alzona di Piacen za, Alberti di Brescia, Bignam i di Pavia. ~1onl an ari di Ancc.11a e Lutti i m en1bri della Facoltà di ntedicina di Par1na; inoltre i dottori : Laschi, l\/Iainoldi, Lolli, Paltrinieri, F aldini, Valenti, ~landruzzato, Neg·riso1i, Rovida, l\llarani , Zanoli, Podestà, Main-0, Vallebona , Cell a, Malugani, Giovetti, Conti, Zanzu cchi, Tunisi , lVIich eletti, Valdini, Sighinolfi, Guareschi, Man tovani, Curtini, Tartagli, Lamb ranzi, Ramusani, Abbati e tanti altri. :B stata ammirata dagli intervenuti l 'o t ti1na organizzazione, curata, fin 11ei minimi p ar ticolari, d al prof. Rossi e da tutti i r adiologi di Parma.
Associazione della Stampa medica belga. Ha tenuto i 'assemblea gen erale il 1° di ceinbre, n e i locali della cc Fonèl atio11 U11i,·c_r i~ a ire » di J3ru elles, sotto l a d irez io11e del prof. De "Nobel e, ]Jres i<l Ent e 11scen te. Approva te le relazion i d cl seg·re lario e d el tesoriere, si proced ette a]la cos ti tu ziorte de11 ' uffic io pel 1930. all a noni.ina di corris1)ondenti e n.1 1'an1111issio11e di nuovi soci. \Ila presidenza pel 1930 è stato chiam a to il <l ol ~- Delcourt. Discorsi inuuguraJi dell'anno accademico. egnaliam o i segu enti discorsi inaugurali del1'a11no accademico 1929-30: ~Iilano, prof. Riccard o Galcazzj, cc Il d oYere sdciale dell 'assistenza •
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1898
IL POLICLINICO
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agli jnvfl lidi »; Parma, prof. Mario Camis, « Automati smo e volontà »; Camerino, prof. Giuseppe Vatti, « Le psicosi dei bruti n; Padova, prof. Giuseppe Gola, << Il problema nazionale dell'alimentazione e il contributo della fisiologia vegetale »; Firenze, prof. Livio Livi, « Il darwinismo sociale e la critica dei fatti »; Bologna, prof. Mario Bettj , « Alchimia e chimica ».
Scuola libera di perfezionamento nello studio e nella pratica delle Malattie tubercolari. Col 10 gennaio si riapre in Genova questa Scuola sotto la <lirezio11e del prof. Edoardo Maragliano. È detta libera in quanto vi si può essere amrnessi se11za al cl1na formalità a semplice richiest a e si può freql1hntarla liberamente senza vincolo di tempo, sia in co11tinuità, sia ad intérvalli . I laureati in medicina se lo chiedono possono essere accettati anche come interni. Nella Sct1ola i Medici che la frequentano sono istruiti: a) Nei vari 1netodi diagnostici e curativi, pneumotorace corr1preso; b) Nella dottrina moderna delle ·malattie tubercolari; c) Nelle indagini di laboratorio. La Scuola ha sede nei padiglioni clinici del Grande Ospedale di S. l\farlino d 'Albaro per gentile con cessione dell 'Amministrazione degli Ospedali Civili <li Genova. Ai frequen t atori sarà rilasciata dichiarazion e formale del tempo passato n ella Scuola. I11dirizzar si al direttore sen . f\-1aragli ano, Gen ova .
so anno in prevalenza dai pnesi del! 'Europa orientale, e soprattutto dalla Polonia, Ungheria, Romania, Grecia ed Albania; e hanno frequentato di preferenza le Università di Padova, Pisa, Roma e Bari. Per lo scorso anno scolastico le borse di stud io italiane ·co11ferite a studenti stranieri ~ono state 80, per un importo di circa 200 mila lire, così ripartite: Bulgaria 18) Jugoslavia 16, Romani~ 13, Grecia · 12, lrngheri~ 1, Corsica 4, .P olonia 4, Armenia 2, Siria 1, Palest~na 1, Malta 1, Cecoslovacchia 1, Litl1ania 1, Germania 1. Inoltre, 74 borse particolari di studio sono state corrisposte a st udenti albanesi per università, scuole m edie e primarie.
Nella Federazione Italiana Medici Sportivi. L 'Uffici.o stan;tpa del Comitato olimpico nazionale italiano co·n 1unica: « S. B. 'Turati, com1nissa.rio del C.O.N.I., ha chiamato a far parte del Comitato tècnico della Federaz!one italiana medici sportivi il dott. Fausto Angelucci di Roma quale rappresentante del Sindacato medie} e il dott. Bragagnolo di Padova qual e rappresentante dei gruppi universitari fascisti ».
Corsi per medici sportivi.
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Mentre questo numero va in macchina, vengono inau gurati vari corsi per med:tCi sportivi; i1e daremo ulteriori notizie.
Scuola di puericultura a Bergamo. Corsi di perfezionamento a Parigi. Numerosi cor si comp lem entari e di perfezionamento son o organizzati presso la Facoltà di Med~cina di Parig·i. Per i programmi, le condizioni e qualsiasi informazione rivolger si al « Bureau des Relations Médicales avec l 'Étranger, Salle Béclard, Faculté de Médecine », rue d e l 'École de Médecine, Paris. Le iscrizjoni per corri.spondenza non sono ch e provvisorie; l 'iscrizione definitiva e il pagamento delle tasse si effettuano a Parigi, presso la Segret e:ia della f'acoltà.
lnformazioni sui Corsi di perfezionamento. L 'Accademia di Medicina di New York raccoglie tutte le i11formazioni rel ative ai corsi di perfezion nmento per rr1edici e studenti, allo scopo di fornirle agli interessati che le richiedono. I direttori dei corsi so·n o pregati di vol ersi ·Compiacere di far inviare le informazioni suddette (avvisi, programmi ecc.) direttamente alla segr et eria dell 'Accaden1ia (The Secretary of the Acade1ny of Medicine, Bureau of Clinical Information, 5th Ave, and 103rd Streel, Ne'v York, S. U. d'A.). ,
.La partecipazione degli studen~i stranieri ai corsi delle Università italiane. L '« Ag·en1.ia di Roma », alla chiusura dell 'anno scolastico ha fatto un breve bilancio della partecipazione' di studenti stranieri ai corsi delle Università i laliane, dal quale appare la crescente attrazione ch e an cl1e n el campo degli studi l 'Italia ' 'a esercitando verso le Nazioni straniere. Glj studenti stranieri sono venuti Gf:nche lo scor·
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Nella sua ult~rila adunanza presso la Federazione Prov:jn ciale dell 'O. N. Maternità ed Infar1zia, il l)er1em erito Istituto Lattanti di Bergamo, in pieno accordo .con la, citata Federazione, con i Fasci l<.,emmin~li e col locale Comitato della Croce Rossa, ha deciso l'istituzione di una scuola professionale « Governanti d'Infanzia ». La scuola, divisa in due sezioni per allieve interne ed esterne, ha la durata di un anno per il corisegui1nenlo (lel diploma di cc assistente sanit~r~ja visjtatrice d'igiene materna ed infantile » e di due anni per le allieve interne che aspirano ad ottenere il diploma professionale ed il titolo di « Gover11ante d'Infanzia ».
Per gli edifizi universitari di Bologna. Il Consi .o·lio dei Mini stri, nella sedl1ta dell '8 o . • • nove1nbre, ha approv8:to la convenzione stipul ata tra il Comune e la Provincia di Bologna ed altri Enti, per condurre a termine la sistemazione degli edifizi universitari. La spesa complessiva è prevent~vata in li~e . 5~.150.000 ;. I.o Stato vi contribuisce con 30 m1l1on1. Alle Cl1n1che t1niversitarie ed a,l Policlinico di S. Orsola sono destinati 26 milioni.
Erigendo ospedale-sanatorio nel Trentino. Il prof. on. Morelli, assieme all ' ispe~t~re generale della Sanità comm. dott. Ravasm1 ed a personalità della Cassa Naz. per ~e Assi.cur.azion~ Sociali ha visitato le istit11zion1 san1tar1e d1 Trent~· in u11 'adt1nanza te11uta in Prefettura, alla pr~senza dei rappresentanti di t1:1tti gli Enti ed Istituti provin cia!~ antitubercolari, ha comunic.ato ch e Ja Cassa Nazionale costruirà quanto
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XXXVI, NuM. 51]
1899
SEZ IONE PRATI CA
prin1a un ospedale-sanatorio di 150 letti sulla collina di Mesiano sopra 1,renlo, ove in un no11 lontano avvenire dovrebbero sorgere ar1che i padiglio11i di un nuovo nosocomio completo.
Fondazione '' Giannina Gaslini ,,. L 'istituzione sorge per iniziativa del commendatore Gaslini e della moglie Lorenza ~n memoria della loro figliola. A tal 'u opo i benemeriti coniugi erogar on:o la somma di 14 milioni. L 'Istituto « Giannina Gaslini » séµ'à ereit to a Quarto, nella villa Doria Lamha. Per l'esercizio· dell 'lstit uto e la realizzazione clei fini che i fondatori si propongono sarà costituito un Consorzio cui parteciperà anch e la Provincia. ls1ituto cardiologico in Germania. La signora I.. ouise Kerckhoff di Los Angeles (California) ha dona!Q 1.080.000 dollari (pari ad oltre 20 milioni di li re it.) al Municipio di Bad Nauheim, jn Germania, allo scopo di fondare u11 Istituto per lo studio delle cardiopatie, in n1emoria del d efunto marito della donatrice. Metà della somma sarà clestinata a fondare delle borse di studio; l 'altra metà per l 'edifizio e per il funzionamento dell 'Istituto, cpe comprenderà va: rie sez ioni~ patologia ~ t erapia sperimentale, clinica (riservata ai pazienti delle assicurazioni sociali), statistica, propaganda; sarà diretto daJ prof. Groedel . Un Sanatorio per artisti di operetta in America. La Società « National Vaudeville Artists » d egli Stati Uniti ha, fondato un · san atorio per i propri soci, sul Saranac Lake, presso New York; è cost ato 750.000 dollari, ossia 14 milioni di lire il. Al1'inaugurazione, avvenuta il 15 settembre, parteciparono molte stelle del varie·t à, g iunte in treno speciale. Il sanatorio sarà diretto dal dott. Edgar Mayer . L' illuminazione degli ospedali di Parigi. Per evi tare i gravissimi inconvenienti che derivano agli ospedali di Parigi dalle interruzioni della luce ~lettrica, sovratutto durante le operazioni chirurg·iche, il prefetto di polizia h a deciso d 'ins1tall are lln impianto· autonomo sussidiario, attraverso la prefettura; i11oltre l ' cc Assistance Pt1blique » ha ottenuto, dal Consiglio Comunale, l 'auto1 izz~zione d'installare degli impianti di fortu11a nelle sale o·p erat.orie, nelle maternità e nelle sale d i consultazion e. Si provvederà, in tal modo, per 61 sale. Il decimo a&nniversario di '' Broxelles-Médical ,,. È stato celebrato co11 particolare solennità il 15 novembre nei f~sto s i locali della cc Fondation Universi laire ». Alla fine di un sontuoso banch~tto, parlarono il reda t lore capo dott. Mayer, il presidente uscente d ell ' Associazione della Stampa ~Iedica Belga, prof. De No})ele, e quello nuovo, dott. Delcourt; venne posto ln rilievo il grande su ccesso conseguito e si auspicò un ulteriore sviluppo della simpat~.ca rivista. 1\.i collaboratori è stata mandaita un 'artistica targa in bronzo. Collocamenti a riposo. Sono stati collocati a riposo, dal 1° novembre, per li1nili d 'età, i seguenti professori: Arnaldo Angelucci di clinica oct1listica a Napoli ; Alfonso
Di Ve&tea d'igiene a Pisa; Pasquale Ferrara di anatomia patologica a Messina· Liborio Giuffrè di clinica medica a Palerrno. '
Onoranze al prof. Muscatello. . Il 25 gennaio 1930 si compirà il 30° anno di insegnamento ·universitario dell 'ill ustre prof. G. 1\1uscalello, ~1ag11ifico Rettore e Direttore della 1{. Clinica Chirurgica 'della R. Università di Cala11ia, ])e}Jutato al Parlamento Nazionale. Un Comitato promotore, costituitosi fra i colleghi di Facoltà, i Liberi Docenti già allievi e gli Assistenti ·della ·Clinica Chirurgica, cd al quale ha11110 aderito con gra11de slancio le più eminenti rp·er sonalità delle Scienze e dell'Arte chirurgica, intende f.;e steggiare con pubbliche onor~nze la lieta ricorrenza. Al i\ilaestro, che da çirca trent ar1ni è onore e vanto clel ve~us to Aten eo Catan ese, di cui regge le sorti, al Chirurgo emin e11te ch e dell'esercizio della sua arte ha costantemente fatto un nobile $acerdozio in prò dell 'umanità sofferente, al1'I Jomo che r1ella vita pubblica e privata raccoglie unani111e co nsenso di stima e di affetto, sarà offerto un artistico Album, n el quale verranno ricordali i nomi degli aderenti alle Onoranze e di quelli ch e vorr anno contrtpuire con le loro personalj offerte alla fondazione di una Borsa di perfezionarnento in Chirurgia presso la Clinica chirurgica della R. Università di Catania. Il Comitato prega vivarnenle . di volere fargli pervenire le adesioni, che potranno éssere dirette al prof. F . A. Foder à, Preside della Facoltà Medica cli Cat ania, presidente d el Comitato esecutivo. 1
Onoranze al prof. Ferrati. Al prof. Ambrogio Ferrari, che lascia dopo 42 anni , per raggiunti limiti d i et à, la cattedra di Clinica chir urgica della Il . Universilà di Parma, sono s~ ate tributate il 21 ottobre solenni onoranze. La cerimonia si è svolta nell'Aula magna del1'Università con l 'intervento delle Autorità cittadine, del Corpo Accademico, di professori e studE-nli , nonchè cli numerosi citladini . Han110 pronunciato nobili discorsi il Rettore prof. Pensa, i professori Camis e Giuliani e unp studente, ai quali l1a risposto, commosso, il fesiteggiato. Gli so110 stati offerti una m edaglia d'oro ed un bellissimo volume di oltre 500 pagine a lui dedicato. Il prof. Ambrogio Ferrari è nato a Fidenza, già Borgo S. Donnino Parmense, l '8 luglio 1854, ed ha tenuto con grande onore la cattedra, facendo numerosi allievi. A lui succede, come abbiamo già annunziato, l 'on. prof. Raffaele Paulucc~, medaglia d 'oro e vice·Pres1der1te d ella Camera dei Deputati.
Uni' lapide f\lla memoria del sen. Mangiagalli. Ad iniziativa dell'Associazione per lo sviluppo rlell 'Al1a cultura è stata inaugurata a Milan o una lapide irL 1nemoria del sen. l,'l1igi ~1angi agalli. La lapide è murata all 'inter~o ~ella ca~a di via Asole n. 4, dove l 'illustre sc1enz1ato e filantropo dimorò per mollissimi anni. 1\lla cerimonia, oltre al presidente rlell 'Associa, zione sen. conte Greppi e a diversi m embri , convennero i senatori Baldo Rossi, Salmoiragbi , Cornaggia, Menozzi , Silvestri e Conti, non ch è gli ex assessori della Giunta i\1angiagalli, mons. Galbiali, ecc ., erano presenti l 'ing. Mangiagalli e
1900
IL POLI CLI NI CO
l 'avv. Locatcll r nj .P oti d el! :illus tre scomp arso . Il servjzio d 'onore .era disimpegnato da una cen·~ u ria di militi universitari. Scop erta l a l apide, pro11unciarono brevi parole i senat ori Greppi e Rossi , entr an1bi per rivendicare i meriti d ello scienzia to a cu i Milano d eve fra nl lr o l 'Univer sitn I<i scrizio11e sulla l apide, dettata d al sen. Gr eppi , Ll1ce : « In qu esta casa visse e morì il senatore Mangiag~tlli, Sindaco d i Milano, cli11ico so1nmo, scien ziato, filantropo ill u1ninato, cittadino ins i -· gne a cui ~I il ano d eve I 'Università . L 'Asso ciazione per 10 sviluppo de11 'Alta col tura ch e 1o c--bbe suo fervi<io presidente ». Il Cornitato d e « I m em ori )> h a appeso, sulla l ap:(le, una corona di fiori col n as tro tricolor e.
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GIOVANNI MINGAZZINI l
La Croce Rossa per le Infermiere cadute in servizio. Nella chiesa di S. fVfarja delle Grazie in fVIilano è• s lat~ celebratr.t dal Padre Priore dei Dome11 icani t1na rncssa in suffragio di t11tte re in fer· n1iere i t al ia n .... d~ll a Cr oce R ossa, rr1orte durai1te l a g·uerra e d.op-0 per r agioni di servizio . Il cel ebrante h a pure, co11 p arol e co1nmosse, ricordato la fede, I 'abnegazione e l 'er oism o delle infer1nier e .
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Vittima del dovere. Il Goverr10 francese ha cita to all 'ordine del g·ior110 della 1 azione il capitano medico PierreEn1ile l.,aYre, delle truppe coloniali, in servizio n el l 'Africa equatorj ale francese; . l a su a abnegazione, i 11 c6111piti estren1ame11te penosi, de&tò l ' a1nu1i.razi o11e g·en erale ; cadd~ il 1° agosto., tra i s uoi mal ati, sot to, il pug nale di uno1 di q u eg'li i11digeni, a favore dei quali egli spiegava g iornalmente 11na dol cezza ... e l1na bontà inesauribilj .
Bomba su di un Ospedale. Un aeropl ano, ma11dato a Ca11 ton da Nanchino , dopo aver esegu i to un bombardamento sulle truppe d el Kuang-si, st ava tornando a Canton, quando accident alrneT1te una bomba si st accò e cadde su uno degli Ospedali principali, u cciden do sette ricoveratj, ferendone tredici e dan11egg iando seriamente l 'edificio.
Delitto
p~r
affetto.
Un ricco banchier e, J ohn . Barton, presjdent e (lella Ba11ca !\ aziona le del Michigan, dop o ave1e speso una fortun a per cercare d i g u arire La fi gli a, para]itica fin dalla nascita, l 'h a u cci sa e si è u ccisi) a cDJpi di rìvollclla , entro un 'al1t.0 1.r10l 11l e che era s tat a co11dolta su di una s tra1l:1 1emota, nel le vi cinanze di T'vo Ptivers, loro luogo cl i r<•sìdenza.
Per il consumo del r is,,. Il Mi11ist.ero d ella Guerra b a disposto che la razione ·ettimanale individuale del ·riso nell .Esercit o Ye11ga elevata da 300 a 400 gra1nmi. ll l\fini tero dell'Erll1cnzion e az jonale ha inYia lo a lutti i direttori e presjdi delle sc11ol e uria circol ar r per promuovere i] consumo del riso.
La giornnta nazionale del miele. La Sczio11e nazionale degli ogricol lori, proseguendo nel suo programma di Yalorizzazione dell 'apicoltura , h a tabilito di indire, d'accordo cogli E11ti nazionali, l1na « g iornata nazionale del J11iele », r l1e cerla1ne11le troYerà modo cli affern1a rsi.
col cuore serrato ch e salulo d alle colonne di questo t~iornale, dove Egli collab orò per oltre trenla an n i, l a m emoria di, quell 'Uon10 di grande sap ere e · d 'ini1n ita bontà che fu GrovANNJ ~11NGAzz 1 N r. Con lui scompare una delle più belle e delle più e1ninenti figure della Neurologi a co11tc1npor a nea, il fondatore dell a Neurologia ItaJj ana. ]~gli cono bbe gli os,~acoli ch e si drizzano al 1'inizio di ogni carrier a e l 'ardente desiderio di SU})er arli, ma an ch e le soddisfazioni profon de della ricer ca e della scoper ta scientifica. La sua rinon1anza come l\'I aestr o di Neurol ogia aveva p er fond amento il valore r eale dei suoj s tudi e ]a stima ch e gli professavano gli altri inaestri in quella scienza in Italia e fuori. Pochi uomini come I .11i h ann o segnato le li11ee d i u 11 progra1nma, h anno mantenuto fermo il pasbo fj r:.. :· all:i ineta. Egl i vi sse p er l a scien za e p er l 'insegn amento: un insegnamento tutto suo particolare, che richian1ava ogni ann o nella s ua Aula una vera folla di uditori , accal can tisi dapertutto pur di ascoltare l a parola d el ~Iaes tro. Per pii1 di trenta anni h a profuso dalla Cattedra il tesoro clella su a cultura e d ella su a esperip11za, :1Yvincendo, con la s11a p~ticolare oratoria, ~l;, animi degli uditori. Fu insegnante appa~ ionato, di efficacia senza pari, che dal conta tto '--·oi gio,·ar1i traeva nuovo vigore per il suo pensiero che 11on conobbe mai stanchezza. È
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[ANNO
XXXVI, NuM. 51]
SEZIONE PRATI CA
Non r ecitò a lezione le t eorie apprese sui libri i11a con parola semplice, con minuta esattezza', .senza p edanteria, raccoglieva dinanzi agli allievi i d a ti obbiettivi, li analizzava e con abilità e chiarezza sorprendenti, seg uendo un metoao rigoroso, giungeva alla diagnosi: con arte p oi insuper abile. dettava la terapia. 1\.veva t11tla la pazienza e la minuzia n ecessarie IJer discernere i d ettagli e pe11etrare in fon-do alle. quistioni. Nello . stud ~o di una osservazione clinica 9 n ella descrizione di l.In r eperto d 'autopsia non trascur ava mai di porre in riJievo tut.ti gli elementi, senza preoccupar si della loro ulilità futura . Er a fornito di u11a m em oria prodig iosa ch e gli pern1etleva di fissar e definitivamente· n el suo ri-cordo gli aspetti d elle for111azioni anatomiche dei -cen.tr~ ner~os~ , di s~g t1irne lo sviluppo sui tag·li .s~r1al1 e ~1 ricost.rt11r ne la sede e i rapporti r ea11, p er riprodurli poi in schemi di una precisione meravigliosa. Aveva ~l dono d ella rappresentazione iconog rafica e sch ematica, ch e p er lui risp ondeva al1'espressione sintetica; ma 1a sch em a tizzazione lung i dal precedere l 'analisi d ei fatti, appariv~ come la conclusione d '11n laYoro compiuto . Il suo nome era cor1osci11to all 'Est ero come uno dei n1aggiori espo11cnti d ella cul tura italiana . Egli era membro ordinario e corrispondent e delle J)Ìtl insigni Accadem ie d el mondo: da ultimo anch e l 'Accademi a di Leningrado l o aveva ac.clamalo fra i suoi compo11enti. Conservò intatta fino flgli ul~ imi g ior11i l a for1n idabile attivit à e capacil à di lavoro ch e sempre lo disti11se, nè mai cessò di coltivar e la sua mente avida di saper e, p er cui Egl'.< fu sempre al1'avanguardia d ella sua sp ecialità. ..
1901
blicn le 'lagli all ievi sollo la guida di GrovANNI MrNGA~Z1Nr e più ch e 200 so110 quelle pubblica te da lui stesso. Non. vi è quasi carnpo dcll 'anatomia d ei centri n~rvos1 e della. net1ropa.~ologia ove Egli non abbi~ ap-p~rtato ~l . su o contributo personale. E qui 1m~oss\b1J e n on solo analizzare, ma neppure se111pl1ce mente elen car e la vasta prodt1zione del ~Iaestro. l~gli fu jl prim.o a s tudiare l a fine struttura del .nu clcus ar cif ormis e le sl:1e connessioni con le fibr ae arciform es exlernae . Descrisse il decorso d elle. fihre dei pedunculi ce:r ebelli e sp ecial1nenle d1 q lielle d el pedun.cu lus medius cer eb elli e . de_l co rpu s r e.; tiforrrie, d irr1ostrand o l 'esistenza ·a1 fib r e cer ebello-p onto-cerebellari. Dedicò molti an11i della sua feconda attività allo stud io ~elle fun~ ~oni d el nucleus l entiformis e d~ll ~ afasie. St ab1l1 sopra b asi indistruttibili l a sindrome putaminale acuta (emipares i l enticolar e del M1~GAZZTN r) e, sulla scorta di numeros i .t agl~ Sf:riali praticali dalla punta d el lentiform1s fino al Po.ns, r!,uscì a prbvare ch e le emipar esi consecutive a lesjoni di d ello nucleo n on sono sem1)re dovute a compartecipazione d elle fihre motrici della cap s11la interna ma a dis truzione entro il lenticol ar e di fibre 'motrici SUJ.?ple~entari , ch e s i associano alle vie piramid.a1t o s i port:tno, lu n g·o il fasciculus rubrospin alis, alle corna anteriori. J)o tè dimos:tr are ch e dalla r egione di Broca si s taccano · r adiazior1i midollari (vie fas~co motorie) le quali a si11istra, p er corre11do il centro , o' aie sottos tnnte, si co11centran o immediatarnente n ell 'es tremità frontale d el lenlicularis omolaterale, inentre quelle provenienti dalla r egio11e d estra d i Broca decorrono trasversalm ente l ungo il ter zo a11teriore d ell a Trave , p er poi riuNato ad Anco n a nel 1859 e l aurealo a Roma , nirsi con le precedenti nella regione prae-supraG!ovANNI M1~GAzz1NT ap1)artenne alla fa1niglia mel enticular is. In ques ta zona ch e Henschen ha r ed1ca OSJ?eda11era, dapprima com e Assistente p oi cen temente d en ominata zona o campo di ì\llinc~m.e Aiuto. Sotto l a gt1ida di Primari di gran gazzini (A1ingazzinisc11es F eld o P unl1:t) le fibre d1ss11110 val or e si addestrò inna11zi tutto nell 'eser· fasi co-mo~orie (n eofil eticb e) di destra e di sinicizio della m edicina, in omagg"io al canone ch e str a s i pongono in rapporto con un secondo fa11on si può esser e Neuropatologo nè Psichiatra scio di ·fibre (vie verbo-articol ari) orig inanti dall a sen za essere m edico. estren1i là anteriore d el putamen. Ques te ultime Aiuto nella Sct1ola d i A11ato1nia del prof. Ton on sarebbero: come le prime, d epositarie delle claro si formò, sotto la severa g uida d i questo i1nmag ini inotorie dell e p arole, ma avrebbero la ì\Iaestro, una salda cu ltura anatomica . l\1a fu funzione d i trasporlare ai nuclei bulbari l 'impulsopra tu lito l 'A11atomia del Sistema nervoso ch e so 1notorio corrispo11de n1 e all a immag:ne verbale l o attrasse e che di poi lo sorr esse nell 'arduo ricev u I.a dall e fibre motorio-fasiche. compilo d ell a diagnosi . Con va lida e r icca copia di argomenti sostenne Libero d ocente di _i\natomia Normale n el 1889 la dott ri11a, confermata di p oi anche dall 'Hendi Neuropatologia e di Psicl1iatria nel 1 893, f.u' sche11, cl1e fjno ad t1n certo periodo della fa11d all 'unanime cor1senso òella Facoltà d i Medicina ci l1l lezza l a funzione del linguagg io è comune ai chj amato a dirigere nel 1895 .la Scuola di Neurodue emisferi, e che solo più tardi a poco a poco patologia. ~~el 1921, in seguito alla morte di Auviene sottratta d all'emisfero destro per conceng u sto 'Tamburini, fu assunto alla direzion e d ella trarsi in quello sinistro, in modo, cioè, che la Clinica delle Nl alattie Nervose e Menitali . r egio11e destra di Brora Yada perdendo le sue Nominato Anatomopatologo e poi Direttore del connessioni funzio_n ali (n on anatomich e) coll 1area soppresso Manicomio di S. Maria della Pietà, verbo-acu stica di sinistra, rimanendo soltanto i11 G rovANNI 1VI1NGAZZINI riuscì poco p er volta, con tenacia e fede incrollabili, superando difficoltà - co1nu11icazione mediante le sopraaccennate fibre lra]Jeal i co11 l 'estrem o a 11 teriore del putam en sich e sembravano insormo11tabili, a creare un La11istro. boratorio anatomopatologico, così ben dotato di Sempr e sulla guida dei r eperti anatomopatomezzi di indag ine e cosi ricco di preparati istologici, dirr1ostrò che l a distruzione bilaterale dell ogici e di tagli seriali dell 'en cefalo, da su sci l 'art>a verbo-acustica non solo produce afasia sent ar e l 'a1nmirazione d ei più illustri neuropatologi sorial e completa, ma limita n otevolmente anche e p sichia tri italiani e str anier i che ebbero la foril lingueggio parlato, così rla non permettere al l una di visitarlo. l)aziente che I 'em issione di numerose monosillaPiù cl1e 300 sono le m emorie scientifiche pub-
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IL POLICLINICO
be e di qualche parola bi- o trisillaba a caratt ere parafasico. Da questo fatto il M1NGAZZINI arguì che nella, zona di Broca d ebbano essere regis Lra ti i ricordi (engrqmmi) delle immagini motorie, llon già delle parole, IDJl delle sillabe: essa è deputata a disporle e a, ordinarle in serie determi11ale, a seconda che gli venga comandato dalle in1magi11i (verbali) provenienti dall 'area verbo-acustica. Ma la rr1eravigliosa attività del M1NGAzz1N1 non si arres la allo st11dio delle afasie: prosegue poderosa ancl1e i11 altri campi. Va seg·nalato sopratutto il contributo che Egli appo~to alla dottrina dei tuir1ori d ell 'encefalo: si può anzi dire ch e r1on vi è regio11e di quest 'organo affetta da n eoplas1na che non sia stata da lu~ presa in esa111e . Con ampio corredo d~ osservazioni, ricc h ezza di :;intomatologia e precisione di dettagJj , M1NGAZZ1N1 pose quelle che Egl~ chiamò le prime basi per la ·discriminazione clinica dei tumori d elle varie zone del lobo temporale. 1\.pprofoJJdì la fisiopatologia del cerebellum, e ne trasse la co11cl usione che quest 'organo d<:-ve con siderarsi come un grande apparato sensomot.orio dPstinato ad agire tanto come accumulatore di forza, quanto come regolatore deTia sinergia dei movin1enti. Assolse l 'arduo compito di classificare i11 modo esauriente le molteplici lesioni croniche che colpiscono il cervelletto, riscuole11<lo 1:unanime co11senso degli autor i. Riuscì, dopo una serie d~ lunghe e pazienti ricerche sulla via del nervus hypoglossus praticale nelle -s cimmie, a determina,re con meravigliosa esattezza i punti in cu~ decorre la via d el XII p aio, i gruppi cellulari da cui origina, la parte che essa prende alla innervazione delle chordae e del velopendolo. Fra le tante sue opere ve n 'è poi una di car a ttere squisitamente personale, espressione purissin1a dell'indirizzo anato1no-clinico del Maestro cioè il Trattat<J di Ariatomia Clinica d ei ' 1Vervosi, conoscil1tjsslino in Italia e all 'ECentri s..tero, che ha già avuto l '011orc di due ed~.zioni, e che avrebbe avuto presto anche quello di una terza, se ~l fato non fo·s se intervenuto. Difficilmente si può trovare in ql1esto campo un altro libro, che per originalità e profondità di contenuto come per chiarezza di esposizione, possa esser e contrapposto a quello del Maestro. B dj pochi anr1i fa il suo lavoro sul Cal.losum_~ dove r accolse tutto il dottrinale (anatomico, fisiologico e clinico) di questa importante. via commessurale dell 'encefalo, accrescendolo di un prezioso contributo personale. Ma troppo oltre andrei se volessi ancora . con: t~ nuare n ella enumerazione degli argome111ti ~ei quali Egli lasciò la, forte impronta del ~uo I~ tell etto. Non posso però, fare a meno dal ricordare che G1ovAN~I M1NGAzz1N1 fu uno dei più fervidi sostenitori della utilità della malariate~ rapia n ella paralisi progressiva e il primo tr~ gli scien ziati itali:ini ad introdurre e ad applicare tale m etodo nelle nostre Cliniche. Qu alche anno fa , pie110 ancora di vigor~ , E~li aveva fallo r i.torno a<l Amburgo per stud.iare I~ quel Manicomio, ricco di una rara colle.z1one di cervelli di nntropoidi, le varietà morfologich e. della solca·t ura d egli emisferi cerebrali, e n egli ul: timi inesi con ~ovanjle entusiasmo, aveva quasi mandato 'a termine l'opera sui Tumori dell'encefalo , cui aveva chiamato a collaborare anche noi suoi Allievi.
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ANNO
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Egli è partito senza aver visto venire la morte: è caduto sul campo di battaglia intellettuale lasciando in chi lo conobbe, e quindi lo amò, un ricordo incancellabile e all 'Italia un esempio e una gloria. ~oi stentiamo a credere che quest 'lJon10, da cui emanava tanta fiamma ardente di volontà tenace e di indomabile energia, sia scomparso per sempre e che non lldremo più la sua pa,rola ammaestratrice e incitatrice. :È la vecchia grande scuola che fir1~ sce ! Egli riposa ora l'ultimo· sonno: Labor et gloria vita fuit, mors requies.
G. Ful\fAROLA.
È morto a Palermo il prof. LUIGI PHILIPPSON,
direttore della Clinica dermosifilopatica di quella Università. Era na,to a Luhecca (Germania) nel 1862; aveva studiato e si era laureato a Lipsia; si era perfezionato. nel cc Dermalologicum » di Unna ad A1nburgo. Chia1nato dal prof. Tommasoli riel 1893 al p osto di primo assistente nella Jl. Clinica dermosifilopatica di Palermo, coprì il posto per dieci anni co11 dignità ed impegno, facendosi i10.tare e(l apprezzare per l 'importanza dei suoi studi, fra cui quelli relativi all 'istologfa ed alla patogenesi del lupus ed alle embolie e metastasi Cl1tanee. Morto il TommasoJi, nel 1903, due anni dopo il Philippson gli succedeva e da allora occupò ininterrottamente il posto, assodando l~ sua fama di perizia, conscienziosità e abnegazione. Co1npì e diresse interessanti studi sulla reazione di Wassermann e sulla c ura radicale della sifilide. Volse il suo insegnamento prevalentemente alla pratica . Nazionalizzatosi italiano, arnò sinceramente la patria d 'elezione, la servì con affetto d i figlio. Durante la guerra prestò servizio come t. colonneJl:o, i1ella 'ferri toriale. La su a perdita è vivamente sentita.
Si è spento a Milano il dott. GUIDO PEDRAZZOLI, capo divisione a riposo del Servizio Sanitario deJle Ferrovie dello Stato, libero docente in oftalmologia e clinica oculistica. Egli ha lasciato mezzo milione per beneficenza, allo scopo di mantenere d ei giovani nelle scuole agricole e industriali. ,
Storia della Medicina: Recentissima
pubblicazione:
CUCLIELMO BILANCIONI
Sulle rive del Lete. Rievocazioni e ricorsi del pens!ero selentlfleo Italiano. Volume in-80 di p.ag. 346, nitidamente stampato eu • • buon.a carta. Prezzo L . 6 O, più le spese poetali di epedizdone. Per i n-OErtri abbonati sole L. 5 O in porto fr~.nco. Inviare Vaglia Poeta le all'editore LUIGI POZZI · Ufficio Postale Su(}cursale diciotto (18) - ROMA.
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[ANNO
XXXVI, NuM. 51]
RASSEGNA DELLA. ST.A..MP.A.. MEDICA. · 31 ag. -
J). GIORDANO. Del la semplicità nell 'op e:çare. A. BoNANNO. Anemia d i Biermer associata a sindrome di sclerosi midollare. Journ . Trop. M ed. a. flyg ., 2 sett. ~I. NEVILLE Ar~DRE,,- s. n cc 1'richomonas vaginalis )} in l ngbil terra. Radiol. Med., sett. A. BoNACCORSI. Comportamentp d egli org. diger . n elle splenomegalie. O. Sossr. Diagnostica r adiologica d egli apici polmonari. Hass. Internaz. di Cl. e Ter., ag. - V. PETTINAR!. Ernia inguinale bil at erale d 'uter o d oppio . 11i v. I tal. di Ginec., sett.. A. PASQUINI. Brivido puerper ale e anafilassi. A. MARTINOLLI. Correlazioni fra ipofisi irradiata e org. genit. femm . Chir. de.g li Org. <l i Prlovim., lu g . V. P uTrI. Diag nosi e cura precoci d ella lussaz . con gen . d el 1'anca . P . PrnRACCINI. Lussaz. centrale del femore. G. M. ANTONroLr. Innesti omopl astici di callo osseo n ello sch el etro . ,4.nn. di Ottalmol. e c i. ocul., g iu.-lug . - MARINONJ. Oftalmoreaz jone n elle affezioni d ella cong iuntiva. TEssIER. Congiu11tiviti p seudomembranose. P aris Méd., 31 ag. A.. -F ..-X. HENRY. S iero-interfer ometria ili Hirsch. JJresse Méd., 31 ag. G . MÉTIVET. Diagn osi e trattam. dell 'appendice acuta. G. M. F ASIANI e G. OssELLADORE. Tentativo di riprodu z. sp erim entale dei n oduli di Gamna. Gazz. d. Osp . e d . Cl., 1 sett. - V. RoNDELLr. Fattori er editarii. - R . ~1Ass roNE. Istamina e secrezione p·ancreatica. 11iforma M ed.,
1903
SEZIONE PRATl • '
J ournal A. M. A.,
24 ag. - P. 13RoOKE e L. GoLn-
STEIN. Ane1nia d ella g ravid. - B. GOLDBERG. Impiego e limit azio11i d ei sanat ori p er la tubercolosi. - S. M. J oRDAN e E. D . KrEFFER. Colon irr it abile. Miinch. Med. 11' ocl1., 6 sett . - KA.MMERER. Sig n ificato clinico d el] 'immunità antiitubercolare. ScnNIEDER. Virulenza del B. C. G. WucHTEL. - ' ' itan1inizzazione del latle mediante son1minis ll'azionc di l ieviti. Presse Méd., 27 lug .. - J . DEMOOR. Regolazioni umorali del cuore. - E . GÉRAUDEL. Insufficienza initralica 1\ 111zionale . D eu l. 1'1 ed. Wo ch. , 6 set t. - H oLTHUSEN. Stato attuale dell 'irradioter apia d el car cinoma. - MosI:ER . Valore clinico dell 'elettrocardiogramma. 11'1ediz. w -elt, 7 sett. - H . .A. Grns . Complicazioni ce rebrali durante la vaccin azion e. Prensa J\!Iéd. Argent., 10 ag. C. BoNORrNo Un<\ONDO. Cri si sol ari tabetiformi n elle ulcere gastr o-d uod.en ali. Riv. rii Patol. nerv. e ment., 7 sett. - E. MoN n10. Fosforo inorganico del san g u e negli epilet tici. Arch. di Anlrop. Crirnin. ecc., mag.-giu. A. ANTONINI. Intossicaz. acu ta da va pori nitrosi. G. G1ARRusso. V<1lu.tazione info1 t.unistica di cr aniolesi. Giorn . I tal. di D er1rialol. e Sif i.i.01. ~ ng. G. BERTA CCJ ~ r. Processi deidrogen<:t t 1vi rie .la cu te irr adi a la co·n U .. V. - M. ARTOl\1. L 'acr odinia infar1tile. Giorn. -rr.fed. dell 'Ospcd. Ci11. rt i Vene.z ia, ag. -S. G. GIARDINO. Epi sodi appe1h.~ ' : ; 1 ici all 'inizio e nel corso nella febbre 1ifoide. Paris 1VTéd., 7 setl. - ' ~l1 n10!(~ <li ~ iLalm ol .~ 0to-ri110-lari1tg·ol . .e st o1natol.
Indice alfabetico per materie. Acido uric0': dosamento . . . Pag. 1889 .l\.ccresc:1ne11to e sviluppo: patologia cli• )) 1876 n1ca . . . . . . . · • )) Al g ie d ell 'arto sup .. : t er apia : 1888 • • Ammi nistrazione sanitar i a .
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Angina pectoris: radio t erapia . • . . Ascaridiosi delle vie biliari · . Ril)l :.ografi a . . . . . . . • Brom uri in terapia . . . Carcin osi ossea a decor so seitticemico . Cellulalgie: considerazioni cliniche generali · . . . . . . . Concorsi osr1edalieri,; ef f icacia de l la graduator ia . . . . . . . Concorso: unico concorrente dichiarato idoneo . . . . Corrispondenze . . . . . Cronaca del mov im ento professionale .
Emorragie occu lte d el tubo digerente : ricer ca . . Epilessi a essen ziale: cura . f•ebhre e Jlle co·n gen ; t a . . . . Flemmoni peri-renali : ind agine radiologica . . . . . . . Fosfuro di zinco in terapia . . . .
)) )) ))
1892 1888 1867
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1882 1888 1869
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1895 1891
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1886 1887
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1885 1885 1888
Gas trop il or o-d uod en o-ent ero-an astomosi alla Delbet-Devad d er . . . . Pag . 1884 Ipertonia costituzionale e cosidetta r ea1879 . . . » zion e paradossa . . 1886 Ipe:vto nia parossistica: n11 ova malattia . » 1885 Lup11s volgare ed ar trite defo·r manle » 1889 Medir.hesse : le prime - . . . •. » l\!f edicina soc iale
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MINGAZZINI G. . . . . . )) Nefrite e retinite alb11minurica . . . » Nefrosi lipoidee . . . . . . . » Nefropati e 11ella m alaria . . » PHTLIPPSON L . . . . . . . . . )) Rachianes tesi a i.n ostetricia : m et odo Delmas . . . . . · » Roentgenlerapia n elle neoformazioni ossee post-traumatich e . , . . . » Scia ti ca e cell11lalg ie . . . . . . » Spasmo <l eJ piede in emisindrom e p ostencefal1tica .. . . . . . . . » cc Spasm o di torsione » . . . . . . » Tuber col nsi : epide1niologi a in un comune rurale . . . . . . » Ubriachezza e al coolism o: diag nosi . » Ulcer a gastro-duodenale perforata: diagnosi · . . . . . . . . . . » Utero bicorne, hicolle ; gravidanza doppia »
1891 l~CJO
1880 1882 1879 1902
1884 1885 1887 1884 1884 1871 1861 1880 1884
FINE DEL VoLUME XXXVI (Sezione Pratica). 11 fase. 52 cointenente i l f rontespizio e l ' Indice Cenerale sarà spedito nella prossima settimana. li 1 ~ f ascicolo dell'ann ata XXXV 11 uscirà il 6 gennaio 1930.
gsi"'lti d• proprietà riservati. - Non et conas n tito la rlBtamva cti 'a1'o1"i pubblicati nel P•llolinieo ae non in t • • :+,.. o 1 autoris•a.•ione Bc1'itta dalla .,sda•ions. • trletata la pubblica•ione di 1unti di saai Ben~a citarne la font~ -· ~~~~~~---~~--~--,---:---~~~~~~~~~~~~~~~~~~ · ~
Roma - Sta.b. Tipo-Lit. A..rmanri di M .Courrier.
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V, AeOOLI, Red. ttt1p.
1904
IL POLICLINICO
[ ANNO
XXXVI,
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ABBONAMENTI ANNUI AL Singoli:
cc
Italia
POLICLINICO » PER IL 1930: Cutnulativi: Italia (2) Alle due sezioni (pratica e medica) •••• L. 100 (3) Alle due sezioni {pratica e chirurgica) ••• L. 100 (4) Alle tre sezioni (pratica medica e chirurgica) L. 120
Estero
(1) Alla sola se1ione pratica (settimanale) •• L. 65 (1·a) Alla sola sezione medica {mensile) • . . L. 45
L. 105 L. 55
(1·b) Alla sola sezione chirurgica (mensile) . L. 45
L.
55
'
N. B. , Intestare I Vaglia Postali o gli assegni Bancari (questi debbono essere riscuotiblll In· Roma) all'Edltore LUIGI POZZI - Via Sistina 14 - ROMA lld • Però i Vaglia Postali debbono essere fatti pagabili nell'Ufficio Succursale 18 (diciotto), Roma. .._ •
Com-u..ri.ioa to
de11' A m m lriistra..ziorie.
Tutti gli associati che invieranno subii~ l'intero 1,mporto del proprio abbonamento pel 1930, potranno, ooll'aggiunta di sole . • . • . . . . . Lire 2 0 · ricevQre PRONTAMENTE UNO dei due volumi qui sotto indicati alle lettere a), b) : a) DIACNOSTICA DELLE MALATTIE del Prof. VITTORIO ASCOLI . . . . b) LA VOCE PARLATA E CANTATA, d ella f onetica biologica. (Prof. G.
PARASSITARIE. (Prof. C. BASILE). Prefazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NORMALE E PATOLOCICA. Guida allo studio . BILANCIONI). Prefa,zione del Prof. S. DE SANCTIS.
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a~
rloevere, a loro scelta, UNO dei sette volumi indicati qui sotto alle lettere e), d), e), f), g), h), i) : e)
d)
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L'INSUFFICIENZA DEL CUORE con speciale riguardo ai concetti moderni di Fisiopatoloaia. (Dott . E. PERITI). P refazione del Prof. L . SICILIANO . . . . . . . . CARDIOCRAFIA ED ELETTROCARDIOCRAFIA, ANCIOCRAFIA· (Prof. D. MAF.STRINI). Prefazione del Prof. S. BAGLIONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . MORFOLOCIA CLINICA E FISIOPATOLOCIA DEL CUORE· (Prof. A. RossT). Prefazion e d el Prof. LUIGI LUOATELLO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . LA CLINICA DELLA ADESIONE PERICARDICA (F ibr echia del .cuore) NEL· L'ASPETTO SUO DIAC1NOSTICO. (Prof. G. L. SAccONAGHI) . . . . . . . • . . . . . LA SANOCRISINA NELLA CURA DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE· ,Note criti. che e Osservazion,i cliniche. <Prof. E . TRENT11. Prefazione ·del Prof. VITTORIO .A.SCOLI. RADIUMTERAPIA. Manuale per i medici pratici. (Dott. L. CAPPELLI) . Pre·f azione del Prof. F. GHILARDU CCI .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I DISTURBI DEL SONNO E LOKO CURA. (Prof. A. ROMAGNA MANOIA)· Prefazione del Prof. G. MINGAZZINI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . •......•.
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dei nove
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)) 20.-
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J)
18.-
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a .J
c.;
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= 8 ...
LireS
volumi indicati qui sotto alle letter~ j), k), l), m ), n) , o), p), q), r) :
i) L'IMPORTANZA
DELLE PARATIROIDI SECONDO LE ODIERNE VEDUTE. (Dott. V lTTOR lO GHlRO.N) ' . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . k) LA DISMUTERAPIA DELLA SIFILIDE. (Dott. F . TRAVAGLI) . . . . . . . . . . . . . l) LA OIACNOSI MEDICO-LECALE DELLA NEVROSI DEI TRAUMATIZZATI. Il rilievo e il signifi cato dei sintomi. (P.rof. A. CIA .!\1POLIN I). Prefazione del Prof. CESARE B 10 ~! 01 • • • . • • : . . . .. • • • • . • . . • . • . • • . . • • • • • • . •. • • • m) L'ASMA BRONCHIALE NEI MODERNI CONCETTI. (PrOif. P . STANGANELLI) . • . . . n) CONCETTO E DIACNOSTICA Dl· LL.A TISI INIZIALE. (Prof. A. CAPOGROSSl) . . . . o) LE COLONIE SANITARIE l'r1ARINE MILITARI. Nozionì ai terapia marina, solare e di educazione fisica. (Dott. F. BoccHETTI). Prefa~i one del P.rof. A. ScLAVO . . . . p) TUBERCOLOSI ED ESERCITO. (Dott F . BoccHETTI). Prefazione del Prof. Sen. G. SANARELLI • . . . . • .. • . .. . • . • . • • . . • • . . • • . . • • • • • .. • • . . • • q) TUBERCOLOSI E SANATORI. Trattame nto . igienico.dietetico. <Prof. G. MENDES). PTP.fazione del Prof. Sen. A. L usTIG . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ~ 1') LA LECISLAZIONE SANITARIA tN RAPPORTO ALL' ESERCIZIO PROFESS!ONALE. (Dott. J\.r.BERTO V rGo: doctor J ustitia) . . . . . . . . . . . . ... ... . ... .
e coll'aggiunta di sole .
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