Il policlinico sezione pratica anno 1939 parte 1 ocr parte3

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S~ZIONE PRATICA

MEDICINA SCIENTIFICA Formazioni cristalline che si ottengono da solu· zione fisiologica e siero di sangue.

..1\il._ Coppo e Levi (Sperimentale, febbr. 193·9) r1fer1scono su una serie ·di ricerche svolte, allo scopo di .approfo11dire la co.n oscie nza ·delle caratteristiche cl1in1ico-fisi·che del sielfo con· 1~.appli.c.azione di u11 nt·e todo consistent~. nel1· ~tten~re .- per evaporazione dell'acqua cristalli d1 cloruro .d1 sodio ·d a mi se e le di una sc!l~io 1r1e ·del sale stesso c<.1n piccole quantità d~, s~ero. Tale . meto1do si fonda s ul principiio, gia in parte d1mostra~o ·d a Le·c omte du No,i iy , c}1e la molecola del siero ,5volga un 'azione ·direttrice, variabile con le mo,dificazioni eventrua]i della sua intima struttura , sul mo.do di cr~siall~zzare del Na Cl o sulla disposizione ·d ei cr1sta.lli. La tecnica con siste n el preparare una so·l u7rione 0,85 % di Na Cl purissi1110 i11 H 2 0 b1idist.illat.a nella qu.a le. vie11e vari.ame·n te diluito il . . .. siero; .s1 pone poi in un vetrin.o d1a orologio una aliquota esatlan1ente misurata d1ella miscela e si lascia il tutto - ricope.rto con una n1ezza ca1}sula di Petri - alla ten1peratura voluta e su un i)iano -orizzontale ed imn1ob-ile fino a che, evaporata l'acqua, si siano formati i cristalli. . Gli .i\.A. hai1no eseguito tali ricerch1e su 26 sieri urrtani diversi; 11a-n110 osserv.ato differe.n ze se il siero è fTesco o.ppure scomplementato al ca.lor.e, !&e il siero è pr.elevato prima, do·p o C· .dura11 te u11 g rave shock i11sulinico. In base. .alle esperienze eseguite essi c:r edono di J)Oter disting uer.e aln1eno tre tipi ·di foTmaziclni cristallin·e, ben diversi l 'uno .d all 'altro· i·n quanto all 'as1)etto mo·r fologico· ge11erale. Essi si clo1r:a11·d ano se il sig·nificato di tali risultati $i.a quello ·di aver rivelato che esistono alcuni tipi fond.ant1eintali di siero (quanto a struttura fisico-cl1in1ica) oppure se si tratti di assetti struttuTali diversi dei sieri a seconda del va1io mo1mer1to b~ologico dell 'organismo o di un effetto· di anav'\i'e·r tite ·d iversità di tecn.i ca. Gli AA. dopo aver mi11utamente riferito s~1 3 delle esperienze eseguii e e su alcune e5pe· rie11ze, ·di co,n trollo , conclu·dono affermando che tale poco noto meto·d o ·d i ricerca possa essew.c ir1teressante per rilevar.e le più fini ·e labili &trutture del &iero· ottenen-d one un i1n dic.e compre01sivo1, e si propongono· di continuare tali rioerche per cl1iarire altri d11e problemi : l 'uno biolo·g·ico e l'altro cTistallografico. 1

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S. F. 1

VARIA Contro gli sprechi nelle ricerche di laboratorio del medico pratico. ~1oi1i reagenti da l.abo-rato rio alterati o non più i11 uso 11osso·n o· ve11ir6· ut1lmente adope1ati per altri scopi, d ice Il. Llp1p (Milncll . L11ediz. ivoch.enscltr. , 5 n1aggio 1939). Così 1

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u11 fl.aco1le con~enente so~la caustica al 30 % cl1e 11a. coi roso ~l tapp·o d1 sugl1ero e presen.t a un sed1r:nento bi-tJ.nco non va •g ettato: tra.sfor111ata la solt1zione i~ una al 10 ·% e tappia ta ·la boccetta con tapp 0 ·d i gomrna, si h.a un reage~te ?hc serve a distinguere l 'intorbidan1ento u.rinario cl::t fosfati d.a quello ·da p1us: il prin10 s~ .a·cce11tua, il s~co11.<lo si ris~hiara se si agg1u~ono alla urina delle gocc1e della soluzio11e d1 8oda. Una soluzione .a l 3 9~ '.d i solfato di rame intc~r~iditn, ,d•o p10 filtrata serve bene alla p~·ova cli Iro-rt11uer pe.r lo zuccl1ero. L 'alcool r5porc.ato . ·da. polv.e;re od altro., agitato con paraffina 111q1:11~a ?ede ad essa tutte le irnp1u rità. Tintura cli iod10 al~.e~ata, mescolala ad alcool puro. o denat~rato in proporzio.ne 1 : 10 -d à una · o~11ma reazione per i pig·menti biliari nell '·u nna. Balsa1no del i(~anadà ii1durito viene reso fluido <iall'ag·giu.n ta ·di Xilolo. P.e[' l 'ob,b iettivo a·~ i~1m 1 ersione l '0 lio di cedro· . può venir sost1t u1to da olio di ricino e cla O'l icerina che t1a11110. anche il, vantaggio di no~ indurire se r1on si pulisce im1~ediata111ente la lente. L 'eter.e .a cetico ser,re p·er 1di111ost1~are n.e ll 'uri11a u_no speciale c1~01no·geno :cli.e vi co·m1Jare specialrr1ente nelle ul cerazioni tubercolaTi dell 'ii1le·s tino (l'etere si co lora in bl:eu do1p o ao:o-iunta di HCl). La. polv.ere . di .g·uaia.co, non ~iù in ll1&0 p·e r la di-mosLr.az1one del sangue, serve b~ne. p~r una reazione o.ssitlativa che ·p iermette d1 d1sting·uer la leucemia linfatica dalla mieloide: i1ell 'ultirrta sola co.rripare un anello bleu se s,i stratifica &u 5 c1nc. ·di acqua ·dis.till. co•n pciche goccie ·d el sangue, una soluzione alcoo11~a fr~sca a~ 5 '}~ di }Jiolvere di g uaiaco.. Il nitrito· d1 sodio!,. alte1·ato. ·per I.a s11a ig·roscopia, in serv·e ancora, . . soluzione acq1105a al O' 5 o;/0 ' per Ia d iazoreaz1one e per I.a p1rov·a uroro.seinica cli Voil~·•ard . L 'aci~o ossalico oltTe che· a _p ulire n1etalli, serve .a dimostr.are un eccesso· ·di calcio riel! 'urina .d ei psico e i1evropatici (aggiungendo a gocce I.a soluzione 1O C}~ di acido oss.a l~co all 'u~·ina err1essa prima de.I pasto ·d1 mezzogiorno , si forma un denso precipitato). P. 1

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PU BBLICAZION~

PERVENUTECI.

BE1~Ass1 e ScARZELLA.

La roentgenotherapie de l'amJgdale chez l 'e nfant. G. Doin, Paris, 1938. A. S~Ll\IION. L ' importanza del sistema n eu1:0-vegetaitivo nella p·a·t ogenesi delle affeziorii broncopolmonari incluse l.e polmoniti. 1'i1). Studjum,

Napoli , 1938; 1\11. ZrNGALE. Tri co•rrhexis n.odosa ci rcumscripta ed r'lre·a Gelsi. Tip. Vannini, Firen ze, 1938. G. CozzoLI. L 'a.z io ne della simpamina su.ll 'o,c cliio. 'fip . Bettinelli, Verona, 1938. A. L EROY. Le Pentriméth·y lenetetrazol irtiecté dans les 1nu.>cles à doses moyennes et repetées calme souvent l'anxiété du melancolique et guerit de 1neme l'eczema1, l'urticaire et v r aisem.blablement d'aut!·es .SJ'nd r omes de la mem e farnille: asthme, migra.1.ne, ecc. Journal Be1ge de Neu-

rologie et de Psychiatrie, 1938.


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NELLA VITA P R O F E S S I O N A L E.. Cronaca del movimento corporativo. Il disegno di legge sulla pensione ai sanitari.

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Alla Camera dei Fasci e delle Corporazioni la Commissione generale del Bilancio ha tenuto la sua decima riunione sotto la presidenza del Presidente Acerbo. Sul disegno di legge « 'O rdinamento· della Cassa di previdenza p~r le pensioni dei sanitari » riferisce il relatore Morselli il quale rileva che i miglioramenti alle pensioni dei sanitari consistono essenzialmente nell'abbassamento dei limiti di età e di servizio per il diritto a pensione, rispettivamente dai 65 a 60 e dai 25 a 20 ·anni e nell 'aumento dal 10 al 20 per cento delle pen·sioni, nei diversi casi considerati. Si rende conto della esiguità delle pensioni (dopo 30 anni di servizio e 60 di età lire 6569 annue; clopo 35 anni di servizio e 65 di elà lire 11,524) e crede dovero·so render noto alla Commissione che il Commissario straordinario del Sindacato nazionale medici . prof. sen. Bastianelli, considera q11esto provvedimento come una tappa e non come un punto di arrivo per il miglioramento delle pensioni sanitarie. In questo senso, tenuto conto delle altissime benemerenze dei sanitari~ italiani, prospetta alla Commissione l'opportunità di formulare il voto che, qualor1 le condizioni degli enti pubblici che contribuiscono alle entrate della Cassa di previdenza lo permettano, ·si migliorino le pensioni. Il Presidente avverte che, a suo avviso, la . Commissione non può formulare un simile voto., per un principio d'indole generale nei confronti di tutte le categorie professionali. La Commissio·n e, ad ogni 111odo, può prendere atto del voto espresso dal relatore. Morselli propone il seguen le articolo 79 aggiuntivo, concordato col ministro delle Finanze. « Le disposizioni della presente legge hanno vigore dal 1° gennaio 1938-;XVI ». Spinelli Domenico os·serva che la pensione dei medici riguarda esclusivamente il servizio che essi prestano presso gli enti pubblici, cioè una frazio·n e minima della loro attività professionale. Aggiunge che i medici possono arrivare alla pensione di 24 mila lire all'anno, superiore a quella di qualsiasi altro funzionario del Comune. Morsell i nota che l 'ipotesi prospettata dal Consigliere Spinelli è eccezionale, poichè per arrivare a 24 mila lire di pensione bisogna avere 80 anni di età e 42 di servizio. Cianelti pur an1meltendo che le pensioni dei sanitari siano così basse da non a&sicurare un adegualo tenore di vita a professionisti che hanno speso la loro vita per il bene della società, fa osservare che la riforma dl tali pensioni non può e·ssere promossa dalla Commissione generale del pilancio, in quanto esse sono costituite d·a contributi general111ente fi sati da contratti collettivi di lavoro. Il Presjdente pona in discussione gli articoli, compreso l 'art. 79 aggiuntivo concordato con il ministro delle Fi11anze. Risultano approvati. ,

CULTURA

SUPERIORE

Provvidenze per gli assistenti universitari. Dalla relazione che il Direttore Generale della l'struzione Superiore dott. Giuseppe Giustini ha recentemente presentato nella prima riunione del Consiglio Nazionale dell'Educazione si apprende che è sta ta finalmen~e risolta un~ qu~­ s tione molto irriportante nell'interesse degli assistenti universitari. È noto dice la relazione - che l'art. 133 clel Testo Unico prevede il passaggio degli aiuti e assistenti as·sun li in' seguito a concorso e aventi ch1que anni almeno di continuato e lodevole .servizio, o,l tre che nei ruoli degli insegnanti medi, anche nei ruoli di altre pubbljche arpministrazioni. · Per l'esecuzione di tale disposizione occorreva stabilire con i vari Ministri interes sati le modalità e limiti del passaggio. Ora q,uesti a~ordi so11c stati pre·si, ed il provvedimento è stato predisposto e firmato da Sua Maestà il Re Impera- . tore in data 8 aprile u. s. Per effetto di tale provvedimento, che è stato ~ontrofirmato dai Ministri interessati, gli aiuti e assistenti, entro i limiti stabiliti dallo stesso provrcdimento, potranno ottenere il pas·saggio, in ruo~ 1i dipendenti. dai Minisferi dell'Interno, di Grazia e Giustizia, delle Finanze, della_ Guerra, della Mar jna, della stessa Educazione Nazionaìe, dei Lavori Pubblici e delle Corporazioni, a posti tecnici di gruppo A, con un grado iniziale di carriera variabile dall'l1° al 9°. È questa uria provvidenza della quale il personale aiuto e assistente sarà certamente grato a S. E. il Miniistro. 1

CONCORSI. Posti vacanti. BRESCIA. Consorzio Prov·inciale Antitubercolare. -- Concorso pubblico, per titoli e per esami, a due pos ti di medico direttore di sezione dispensariale. Scadenza 31 luglio 1939. Chiedere il ban<lo di concorso alla Segreteria del Consorzio in Palazzo Broletto - Brescia. CoMo. Consorzio Prov. Antituberc. - Medico dirjgente di Dispensario; titoli ed esami, L. 13.500 e 6 trienr1i dee.; indenn. trasferta (per il 1939 L. 500 mensili); nomine e conferme quinquennali; età limite 40 a. Scad. ore 18 del 30· giugno. Chiedere· annunzio. POTENZA. Consorzio prov. an tituberc. -- Medico aiuto del dispensario prov.; titoli ed esami; lire 13.000 e 2 quinquenni dee.; abilitaz. ali 'esercizio da almeno due anni. Scad. 26 giugno, ore 18. Rivolgersi ;_t]la Segreteria, via Roma 2. SONDRIO. - E aperto pubblico concorso,. per tilol i, al posto di Medico Primario p~esso l '?sped~lc Psichiatrico Provi11ciale di Sondrio. St1pend10: annue L. 11.000, indennità di servizio attivo di L. 3000, l'indennità caro-viveri, oltre l 'alloggio gratuito. Trattenute ed aumenti di ~eg~e. Scade.nza ore òodici del 31 agosto 1939. Richiedere spiegazioni alla Segreteria generale della Provincia di ,S ondrio.


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SEZIONE PRATICA

RR. Prefetture. Proroga della presentazione dei documenti p er i concorsi sanitari.

NOTIZIE

DIVERSE

14° Congresso della Società oftalmologica italiana e onoranze al prof. L. Bardelli.

In esecuzione d elle disp osizioni 'impartite dal 'Ministero dell 'Interno, Direzione generale di saniNell'aula mag11a d ella R. Università di Firentà pubblica, si avverte che il t ermine per la preze, sotlo la presidenza d el senatore Ovio, si è sentazione d elle istanze per l 'ammi ssione ai conriunito il 30 m aggio il XXXV Con gr esso della corsi sanitari condotti indet t i a suo t empo dalle Societ à oftal1nologica i lalian a per le onoranze al prof. Lorenzo~ Bardelli, presiden1 e del Comitat o RR. Prefe tture , è s lato prorog ato a tutto il 20 agosto p. v. - orrlin a lore d el congresso, direttore della R. Clinica oculistica dell'Università di Firenze . In con seguenza di ciò gli inter es·sati dovranno Ha preso p er primo la p arola il se11. Ovio ch e presentare, entro il termine predetto, le domande 11a rieYocata la carrier a scientifica e d i<la ttica del corredate dai prescritti d ocumen I i. Bardelli nonch è quella oper atoria, ricordando le •Concorsi a premi. p iù b rillanti op erazioni fra le quali quella alla prima Regin a cl 'Italia e le di lui alti'ssime beneSindacato Provi nci al e Fasci sta M edici di Novara. n1er en ze ver so migliaia di sold ati d 'Italia duIl Sindaca lo P rovin ciale F ascista lVIedici di Nor ante la gr ande e vitt oriosa gu erra . Il sen. Ovio vara, con l 'approyazion e d el supe riore Sindacato pe r attestare al Festeggiato la ricon oscen za delNazionale e p er inizia liYa di uno dei propri asso1'oflalmologia italian a h a con segnat o aJ prot. c iati il quale h a offerta la somma occorrente, Bardelli una grande medaglia d 'oro con la sua .bandisce urt Con corso p er u'n a monografia jned ieffig ie. ta di ordine cli11ico cl1e contribui·sca a cl1iarire Ha l)arla lo p oi il prof. V. Cavara, direttore uno d ei seguenti problemi , a scelta : cc Allucinad ella Clinica oculisti ca d ella R. Univer sità di zioni », « Schizofrenie n . Rom a, allievo d el gr ande Maestro, ricordandone Possono partecipare al Concor so tutti i medil 'e1n inente carriera scientifica e didattica nonch è .ci italiani iscritti n ei risp e ttivi Sindacati Progli innumer evoli su ccessi profes·sionali da oltre -:vinci ali l\ifedici. 40 anni, t anto verso le p er sone più umili che Il termine utile p er l 'invio d ei lavori parleciver so le più alte p erson alità italiane e stranier e, .panti al Qon corso scad e il 30 . g iugno 1940'-XVIII . r appresentanti della politica, d ella n obiltà, d el Le m onogtafie, d attilografate in cinque copie, cen so, ecc. A n om e di tutti gli oculi sti d 'Italia -Oovrar1no essere contrassegn a le d a un motto e h a con segnato l 'importo di L. 40.000 per la cr ealo ~tesso motto dovrà esser e ripetuto su di una zion e di una borsa perpetua di 1studio a nome .busta chiusa contenente nome, cognom e e indid el Baraelli. rizzo preciso dell 'autor e. Il prof. Capp elli, preside della F acoltà Medie.a Al lavoro g iudicat o miglior e d a apposita comdi Firen ze, in r appresentanza d el Rettore Magnimissione della quale faranno parte, tra gli altri, fico, p r ecariam ente asse11te ed a ·su o nome., nel "il Segret ario d el Sindacalo Medici di Novara , due prend ere i11 con segna Ja detta somma, ha rivolto titolari cii Cattedra n europ sichiatri ca e un direta i1 om e d el Rettore Magnifico e d ell'Univer sità :tore di Ospedale p sichi atrico, sarà asisegnato un di Firen ze al p:r:of. Bardelli affettuose espressioni (premio di L. 4000 (quattromila). d ella più alta stima. Il giudizio della Commi,ssione è inappellabile. Il prof. Bardelli ha ringr azia lo gli oratori e Le mon ografie p ar tecipanti al Concor so dolutti i congressist j ricord ando come l 'ocul~stica vranno essere inviate al Sindacato Provinciale itali an a ormai in lin ea con i comandamenti del :Fascista Medic i di Novar a, corso Regina Mar gh eDuce sfa in pro O'r essivo e costante sviluppo tanrrita 6, entro le ore 19 d el 30 giugno 1940-XVIII . to che n ell 'ul li~o cong r esso internazionale d el La p artecipazio n e a ] Con corso compor ta l 'acCairo essa, al p ari di quell a t edesca , riportò un .cettazion e di tutte le condizioni contenute n el autentico su cces·so di primato. bando. Dopo il Congr esso ha iniziato i suoi lavori Il . Segret ()Jrio d el Sindacat'o M ed ici : scientifici che si sono poi svolti attivi. prof. dott. OTTAVIO C1PoLL1No. 3° Convegno di studi e ricerche sul parkinsoni· 1

NOMINE PROMOZIONI ED ·ONORIFICIENZE Il dott. Piero Frugoni ch e da quattro anni. e' ·effettivo alla M ayo ·C l)nic di Roch es ter , Univer sità del Mjnnesota p er segu endo sis tem atica preparazione i11 n eur~chirurgia, h a in questi g iorni br~l­ lantem ente consegt1ito il titolo di « Ma1st er in 1Sciences ». Al do1 L. Frugo 11i, figlio del n os tro illus tre DiTettore, le più vive e sincer e felicitazioni. La Reale Accademi a dei Lincei h a conferilo il premio Grassi p er st ucli di p ar a si.Lologia, d ell :im porto di circa L. 5000, al prof. F elice J erace, aiuto nell 'lisfituto di p ar assitologia dell 'Un iYer sità di Jloma, rr0>to per le su e ricer ch e n el ca1npo. d ella inalari a d ella leishmaniosi e di altre i11 alatt1e p arassitarle. Ra llegram en Li co rdiali all .insign e stu.dio·s0.

smo postencefalitico. Il 2 giug n o, alla prese11za della Regin a Imperatrice, ha avulo luogo a Rom a, .nel Palazzo d ella Provincia la solenn e inaugurazione d el III Con vegn o di 'studi e ricer ch e sulla cura d el p ark inson ism o p ost-en cefali lico. Er ano intervenuti alla solen11e cerimonia il Sotlosogr etario agli Interni, il Prefet to , il F eder ale, i] Preside d ella Provincia di Rom a, il Direttore Gener ale della Sani1 à pubbli ca e i r app r esentanti òell e Assemblee legislatiYe; inoltre, gli AmbasciaLori d i Germani a e d 'Inghil terra, il Minist r o di Bulgaria pre·sso il Quirinale, il Dirett ore d ell 'I sti1u t o <e Regina Elen a » a Villa Pamphili, i dire ttori delle clinich e d ella R . UniYer sità di Roma e alti esp on enti d ella m edic ina italiana. Iì Direttor e gen er ale dell a Sanità pubblica, prof. Pe lragnani , h a ricordato com e p er interessamen to


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« IL POLICLINICO »

della nostra Sovrana sia stato dato un nuovo indirizzo unico alla cura basala su fondamento scientifico; cura ora diffusa in tutta Italia mercè le provvidenze sollecite adottate dal Sottosegretario all'Interno. In totale, sono messi a disposizione delle amministrazioni provinciali 1837 letti; i ricoverati sin 'ora sono stati circa 6000; si impiegano 3500 kg. di radici di belladonna, sopperite per intero in Italia. Il Preside della Provincia principe G. G. Borghese ha rivolto parole di devoto ringraziamento alla Regina Imperatrice, squisita.mente sen·siJ5ile ad ogni sofferenza umana, per essersi deg·nata di intervenire alla cerimonia e si è unito alle parole del prof. Petragnani nell'esaltare la magnifica opera dell'Augusta Signora, alla quale ha espresso la rispettosa gratitudine da parte di tutti i Presidi delle Province d'Italia. L'Italia è alla testa, in quanto riguarda l'assistenza ai post-encefalitici, per i quali ha eretto più di 30 istituti; come esempio, cita Roma ove l 'Istituto Provinciale Regina Elena, sostenuto con la cooperazione degli Ospedali Riuniti e del Governatorato, è capace di oltre 200 ]etti; l'attrezzatura ed il funzionamento possono giudicarsi dalla spesa di 2 milioni l'anno, prevista nel bilancio provinciale. Il Governo Fascista, per precisa volo·n tà· del Duce, interp·r etando il pe11siero e il sentimento della Sovrana, ha affrontato risolutamente il problema della cura dei ma.Iati di parkinsonismo po-stencefalitico. Il ,Sottosegretario Buffarini, in nome del Re Imperatore, con l 'augusto conseniso della Regina Imperatrice, e presi gli ordini dal Duce, 11a dichiarato aperto il Congres·so. Vivamente acclamato ha preso quir1di la parola il prof. Panegrossi, direttore generale dell 'Istituto t< Regina Elena » di Roma per la cura degli encefalitici, il quale ha aperto il Convegno illustrando gli al ti scopi scientifici. Si sono poi svolti i lavori del Congresso.

4° Congresso nazionale di radiologia. Dal 27 al 29 maggio hanno avuto luogo in Torino la riunione annuale del Comitato internazio11ale della luce e il IV Congresso nazionale di radiobiologia, sotto la presidenza del prof. M. Ponzio, direttore degli Istituti di radiologia dell 'Ordine Mauriziano e dell'Università di Torino. All 'inaug·urazione del congresso, il 28 maggio, 11ell 'aula magna dell 'Un·iversità, era presente un forte numero di scienziati italian] e stranieri. Il saluto ai co11gressisti, anche a nome del rettore dell 'Ur1iversità, è stato dato dal preside della Facoltà di medicjna prof. Allaria. Hanno preso poi la parola il prof. Ruggero Valli, dell 'Università di ~1odena e il prof. Palmieri, presidente della Società italiana di radiobiologia, che, a no1ne della Società, ha offerto al prof. Ponzio una medaglia ricordo. 11 prof. Ponzio ha rispo·sto con commosse parole. · Nelle sedute successive furono trattati in1portan~i proplemi di interesse scientifico e pratico, co11cernen ti l 'jmpiego delle 1Si0stanze luminose, dei raggi X, del radium e delle altre sostanze radioélt ti ve nel campo della biologia e della terapia, co11 parlic.olare riguardo al problema dei tumori. Fra i molti argomenti che formarono oggetto di studio e <li discu ssione sono da segnalare le più recenti scoperte sulla ili1sgregazione dell 'atomo e sopra le sostanze radioattive artificiali, al cui stud io ha recato noteYole contributo la ,Scuo-

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la del Fer1ni di Roma, che, per le sue scoperte,. ha avuto il premio Nobel. Su questo argomento tenne la co11ferenza inaugurale il prof. Ra·setti, dell 'Ur1ive1 sità' di Roma. 40 Congresso della Società italiana di urologia.

Commemorazione di Domenico Taddei. Il 30 aprile si tenne ~ Ferrara il ql!atto raduno della Società Italiana di Urologia, dedicato alla memoria dell 'insigne chirurgo. Don1enico Taddei, ferrarese di nascita, spentosi l'anno scorso a Firenze. Alla Tiunione erano intervenute tulle le autorità ferraresi, con a capo S. E. il prefetto, il podestà, il vice-federale, il pre·side della Provincia, il comandante del corpo d'armata, alti magistrati, ecc. Erano presenti tutti i più illustri urologi d'Italia ed erano rappresentate le Università di Firenze, Roma, Siena, Padova, Cagliari, Bologna, le Società tosco-umbra e romagnola di Chirurgia. Numerosissime Je adesioni. Erano pure presenti la vedova. ed il figliuolo del Taddei. Il prof. Calzolari, rettore dell 'Università di Ferrara, iniziò la cerimonia pronunziando un breve e commosso discorso; dopo aver accennato alle alte virtù civili e scientifiche di Domenico Taddei, porse ·un ringraziamento alla vedova e al figliuolo prof. Antonio, che hanno deciso di onorare la men1oria del loro caro scomparso legando il suo nome ad un 'opera di bene in favore di giovani meritevoli d'aiuto, iscritti alla Facoltà rne<j.ica dell 'Università di Ferrara. Si associarono con commosse parole il prof. Gaetano Boschi, presidente dell 'Aecademia delle scienze mediche e naturali, il prof .. Fedeli a nome della scuola di Chirurgia dell'Uni-. versità <ii Firenze, e infine il _prof. Bonanome, presidente della Società italiana di Urologia. .Tra il più religioso raccoglimento il prof. F. Nassetti, primo allievo di Taddei e direttore dell 'Istitt1to di Patologia Chirurgica dell'Università, tenne il discorso commemorativo ufficiale. Dopoaver rapidamente accennato al periodo formativo della vita dell 'illu·stre Estinto, l 'O. parlò dei meriti che Domenico Taddei ebbe, oltre che come grande scienziato e grande chirurgo, soprattutte> come Caposcuola. « Il suo ·p iù alto orgoglio fu difatti la scuola che paternamente curò, affinò , preparò. rendendola nun1erosa e fiorente. Molti .gonogli allievi che lo onorarono, oggi sparsi in tutta Italia. Sono tutti con me in questo momento, pre~'3nti e assenti, tesi in atto di devoto omaggio nel1'evocare la memoria del Maestro incomparabile »~ La commossa rievocazione dell 'insigne Maestr() fu attentamente seguita dall'uditorio che alla fine in piedi r e·se omaggio alla memoria dello Scienziato con lln minuto di raccoglimento. A nome dei familiari ringraziò commosso il figlio dell<> Scompai:~o. Dopo una breve interruzione si diede quindi inizio ai lavori del Convegno, cui parteci• • • • • • •• parono con 1nteressant1ss1me comun1caz1on1 scientifiche molti dei chirurgi convenuti da ogni parte d'Italia.

La '' settimana sanitaria ,, a Padova. Dall '11 giugno ha luogo a Padova la importante n1anifestazione della « Settimana Sanitaria », tipica nel suo genere non me~o che per le caratteristiche nelle quali si riflette la imponente attività data dei numerosi e cospicui provvedimenti di così larga base benefica che presiedono l 'opera profusa dal Regime in favore della istirpe. Or sono se tte anni, in collaborazione con 1'Ate-


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neo di Padova, il Sindacato Padovano dei Meco1nmis~ario mir1isteriale del Sindacato Nazionale dici per un più fecondo impulso oltre che in Fascista dei Medici, ha portato il saluto del Sin· senso e·splicitamente scientifico, anche e princidacalo stesso, . auspicando un felice svolgimento palmente per una maggiore e pratica risoluziodei lavori ed i migliori successi a questa impor11e ecl app1i.cazione dei vari problemi orientati ta11te brnnca dell'arte medica. Anche il prof. Fioal campo sociale, •si rendeva iniziatore della Setretti, Presidente dell'Accademia Lanci1siana, ' ha timana medica, che continuò poi con graduale for11;.ula1 o i suoi voti per il pieno successo del risallo nelle 6uccessiive manifestazioni. convegno. Sono seguite le relazioni dei dottori Da questo così felice tentativo di atteggiare Gagliardi, Mattoli, Cenerelli, Ruberto, Zammeraentro una veduta teorica-pratica i nuovi sviluppi na, _Sepe, Serena, Petibon, ecc., ·seguite da discientifici sanitari, quali risultavano da u11a _ scussioni. più spiccata coesione fra categoria e categoria Il ·C onvegno che l 'Associazione delle dottoresse in base alla evoluzione ·stessa delle direttive imin medjcina e chirurgia aveva indetto per i giorpartite a man mano che da un problema all'alni 27-28 maggio in Salsomaggiore è stato rimantro si diffondeva l 'alito vivificatore dei princìpi dato, onde evitare la coincidenza della grande enunciati, ecco delinearsi a più vasta struttura adu11ata in Roma ordinata dal Partito, delle Donper cui n0Levolme11te si seg11ala del 1nassimo in11e Fasciste e ~ro~essioniste. Il convegno si terrà teresse questa manifestazione che correrà sotto i11 ottobre, in giorni da fis·sarsi. il nome più comprensivo di « Settimana SaniResta anche rinviato il cc Concorso per il .Centelarit~ ». nario di Salsomaggiore », che la gestione delle Alla base della iniziativa , ormai sic11ra e nobiR. Terme ha bandito per il migliore lavoro di lissima impresa, è costante quell 'indirizzo, sulraccolta o sperimentale sul tema: cc Le cure terla cui nor1na potè sorgere e adeguatamente affermarsi, che assume l)er proprio ba·silare con - 1nali in generè e in specie le cure termali di Salsomaggiore nella prima infanzia dalla nascita al cetto il più severo apporto dottrinale, vanto del V anno di vita >> . • glorioso Ateneo padovano, che la dottrina medica irradia da secoli. Di qui il contributo cui- . Ricordiamo che il Congresso internazionale clelturale che illustri docenti della l Tniversità stesla F ederazione latina delle Società di eugenica è sa rechera11no a] rilevante uditorio dei medici indetto a Bucarest dal 25 al 30 settembre, L 'organizzazione dei servizi turistici è affidata alla il cui co11corso è assicurato da ogni provincia d'Italia; e già traspari·sce dallo schema prelimi- Ditta Cook (Agenzie italiane), i cui uffici si tenr1are delle frequenti e varie lezio·n i da tenersi gono a disposizione dei medici, per chiarimenti circa il viaggio e il soggiorno in Rumenia e per durante la cc Settimana Sanitaria », dotate anche un programma di mas·sima. Uffici di Ro·m a: di particolari corsi di aggiornamento per la sepiazza ,San Silvestro 93 e via Vittorio Veneto 9-11. zione farmacologica rappresentata da un folto stuolo di aderenti. A.Ile Terme d'Italia. ~ in questo modo, più sopra lo si è notato, che da una sede di assoluta ed evoluta scienza Abbiamo già dato notizia, nello scorso numE}ro, si pas~erà al altri settori ugualmente improndi un viaggio organizzato dal Sindacato. nazionale tali di nobilissima attività ·scientifica ma con fa·scista dei medici alle Terme dell 'Emilia-'R..oparticolare richiamo ai problemi di indirizzo .colmagna e della Toscana, le . quali sono tra le più lettivo per i guali co·s tantemente è vigile il Recelebrate. gime che anima gagliardamente tutta una somSiamo lieti ora di annunziare che il termine ma di provvidenze e previdenze sociali ed è non per le adesioni e per il versamento della quota meno vigile e non meno costante l'opera altamenè stato prorogato al 15 giugno. te benemerita 1svolta per la collettività dalle cateIl viaggio si compirà in dieci lussuosi torpedogorie sanitarie. ni de1la C.I. T.; i partecipanti non potranno I lineamenti programmatrici come qui esposti, 'Superare il numero di 300. Durante il viagdella cc Settimana Sanitaria », che si svolge dal- gio, che s.i svolgerà dal 25 al 29 giugno, da e per l '11 al 18 giugno, per i medici e dall'll al 13 Bologna, i :medici avranno a disposizione opugiugno per i farmacisti, si ravvivano pertanto di sco.l i e carte illustrative, mentre n elle stazioni uria feconda atti-vità che spazia in sede scientitermali apposito personale incaricato illustrerà fica e sanitaria, avvantaggiando·si questa ultima compiutamente, a ·singoli gruppi, l'attrezzatura se111pre più da ogni incontro con la dottrina metecnica, le modalità e possibilità terapeutiche, dica, poichè appunto da una maggiore capacità 1'organizzazione turistica, ecc. La quota di partedi conosce:.e sgorga come conseguenza un altretcipazione, fissata nella modesta somma di L. 150, ta i t t') 1n n~g io re e fervoroso fare. dà diritto al viaggio ed al soggiorno nelle StaAlla compiuta affermazione della cc Settimana zio·11i termali; tutte le 1spese di. soggiorno (vitto e Sani t.a1 ia n insieme coi Sindacati dei lVIedici e dei alloggio) sono state assunte dalle Stazioni terfarmacisti, concorre l'Unione ~ovinciale Fascimali. stfl Arti sti e Professionisti di Padova dalla quale Il versamento della quota va fatto al 1Sindacala manifestazione è inàetta, e che ne ha avuto la to, Sezio·n e idroclimatol ogica (via Toscana 5, Rocura organizzativa e preparatoria. ma) ovvero alla Direzione generale delia C.I.T. (piazza Esedra, Roma); a richiesta, s'invia il proAltri congressi e convegni. gramma. Nell'Accademia Lancisiana di Roma si è svolto Alla Reale Accademia dei Lincei. La fusione con il Convegno· nazionale di medicina omeopatica. la Reale Accademia d'Italia. A1la seduta inaugurale hanno partecipato numeIl 4 giugno la Reale Accademia Nazionale dei rosi medici e personalità del mondo scientifico Lincei ha tenuto - alla presenza augusta di Sua convenute a Roma da ogni parte d'Italia. Il prof. Maestà il Re e Imperatore - la sua solenne aduSerena, presidente dell'A.N.0.I., ha dato il bennanza annuale. venuto ai congress:iisti. Il senatore Bastianelli,

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« IL POLICLINICO »

Il Presidente dell 'Accademia del Lincei, senatore Millosevich, ha riferito brevemente sulla attività d ell 'Accaden1ia durante il decorso anno, nel quale so·n o stati stamp·ati circa dieci grossi volu1ni di atti e di altre pubblicazioni, per un complesso di quasi ottomila pagine. Ha .p oi proGla, ma to i premiati. Quindi il prof. Pericle Ducati ha tenuto una ampia e dotta dissertazio11e ·sul suggestivo tema: « Romana Ars n che è stata applauditis~ima. Dopo la tornata reale: gli Accademici dei Lincei e le principali autorità colà convenute sono passate nella sede della Reale Accademia d'Italia alla Farnesina, dove il Presidente Federzoni ha rivolto brevi parole per celebrare la fursione, voluta dal Duce, dei due gra11di Istituti di alta cultura esistenti in Roma, per il più intenso sviluppo del movimento intellettuale nell'Italia fascista. Il presidente senatore Federzoni ha annunziato che le importanti riprese e pubblicazioni scienti~iche, che son vanto dei Lincei, saranno continuate ed anzi avranno, col nuovo ordinamento, un incremento sempre maggiore. L'Accademia d 'Italia, rafforzata dal nuovo apporto di pure e potenti ·energie, sarà sempre più un o~ganismo di vita, al servizio della scienza e della Patria fascista.

Edoardo Maragliano festeggiato per il 90° gene· tliaco. So110 stati festeggi;:,iti, il 4 giug·no, a Genova, nell'aula della clinica medica dell'Università, i novant 'anni del Senatore Edoardo Maragliano. Attorno al Maestro erano il rettore magnifico, illustri sanitari suoi di·scepoli, i figli, le autorità e personalità cittadine. Al senatore è stata offerta a ricordo una targa di bronzo. Dopo elevate parole .del sen. Moresco, ha fatto seguito il prof. Sabatini, direttore della clinica medica, illustrando le alte benemerenze del festeggiato . Più di ogni parola valgono a dimostrare l 'operosità dell ~ sua scuola nei suoi 44 anni d 'insegnamento, le cifre di bilancio scientifico di pubplicazioni: 3450; inoltre 48 libere doce11ze ed 8 allievi ·saliti al fa·stigio delle cattedre universitarie : Queirolo, Livierato senior, Pietro Castellino, Lucatello, Devoto, Livierato junior, Barlocco, J emma, oltre ai figli Vittorio e Dario Marag·liano. A tutti ha risposto Edoardo Maragliano ringraliando le autorità e personalità'. tutte per la partecipazione presa al suo giubileo.

Un busto al prof. Giannelli. All'ospedale provinciale di S. Maria della Pietà in Roma ha avuto luog·o l 'inaugurazione di un busto che l'Amministrazione provinciale ha voluto erigere a memoria del prof. Augu·sto Giannelli, creatore e primo direttore del grandi'oso istituto. Sono intervenuti alla cerimonia il Prefetto, il Preside della Provincia, il Vice Preside e tutto il Rettorato,· il rappresentante del Federale dell'Urbe e le maggiori personalità sanitarie della Capitale. Dopo lo scoprimento del busto, pregevole opera dello scultore LoffiPardi, ha commemorato l 7llustre Estinto il Rettore e consigliere nazionale Manlio Pompei, il quale ha ricordato con commossa parola l'attività scientifica e organizzativa del Giannelli. Ha ringraziato il nuovo dir ettore prof. Bonfiglio, affermando che la memoria della vita e delle opere del Giannelli sarà

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serbata da quanti dànno la loro opera all 'Istituto, come un prezioso retaggio e un esempi<> . costante.

Omaggio del Senato· alla Croce Rossa Italiana. Si è riu11ita al Senato, sotto la presidenza del sen. Ferrari, la Commissione delle Forze Armateto ~he ha approvato il disegno di legge (< per la corre·sponsione delle indennità già concesse ai personali militi e assimilati anche alle infermiere della Croce Rossa ~taliana inviate in servizio non isolato nll 'estero ». Il _ provvedimento, illustrato dal sen•. Amantea, ha dato occasione al se11. Valli di rievo.care la disi11teressata opera prestata dalle infermiere e d'inviare un saluto al no~ile Corpo che si trova a fianco dei nostri combattenti in ogni c~ntingenza di guerra. '

Il nuovo Ospedale di Milano. ultimati gli edifizi del nuovo Ospedale di Milano, che dovrà ora essere rifinito. La solen11e cerimonia inaugurale si terrà in settembre e su.bito dopo cominceranno ad affluire nel nuovo ospedale i malati, che no·n vi saranno trasferiti dal -vecchio ospedale sforzesco, ma accolti a misura che si presenteranno all'accettazione. Si prevede che i 1200 posti ora disponibili saranno occupati in dieci giorni. In pieno l'ospedale funzionerà solo nel prossimo anno; sarà capace allora di 5000 anime, tra degenti e person.ale assistente. L 'ospedale - · pro·g ettato dal compianto ing. Marco,vigi, con la cooperazione del prof. Ronzani per la parte igienica e dell 'arch. Arata per la parte artistica consta di 17 grandi edifizi, circondati da giardini. ~ qiuanto di più perfetto oggi po1ssa reJlizzarsi i1ella tecnica ospedaliera. · 80110

Per la propaganda dell'igiene del lavoro. Lo sviluppo sempre crescente dell'igiene del lavoro e delle su e a·pplicazioni, il progresso della medicina del lavoro nella quale l'Italia ha scritto e scrive pagine sì alte, hanno persuaso la Confederazione Fascista JJavoratori dell 'Ind11 stria e I 'O. l\'.. D. ad intensificare la loro opera di propaganda e d'istruzione specifica in tali campi. In virtù di un recente accordo ·si è stabilito di istituire speciali corsi che avranno il proprio svolgimento nel mese di giugno. Il programma comprende la illustrazione dei concetti generali per la lotta contro le malattie sociali e la illu·s trazione del regolamento generale per l'igiene del lavoro. La C.F.L.I. e 1'0. N. D. nell'espletamento di tale programma si varranno ri spettivamente di propri del~gati da scegliere possibilmente fra le assistenti sociali e delle proprie direzioni tecniche già attrezzate per Ja propaganda .ig1en1ca. . s~nitarie . . 1

1

Un po' dovunq11e. Il 4 giugno si svolge in tutta Italia la festa Corpo - sanitario militare, ne daremo ulteriori notizie. L'Associazione medica triestina si è adunata nei giorni 28 aprile, 5, 12, 19 e 26 maggio. ,Sono state fatte relazioni e conferenze da: C. A. Lang (patogenesi dell'appendicite); S. Forino (servizio sanitario di guerra); A. Abate (L'offesa chimica); A. Abate (Difesa contro gli aggres·sivi chimici e cura dei gassati) ; R. Moro, (Feb:Pricole cripto-tuberco. l ari) e C. Ravasini (Casistica urologica).


[ANNO

XLVI, NuM. 24]

· SEZIONE

Jl 16 aprile, alla Casa Littoria di Addis Abeba ebbe luogo la prima riunione dei medici ·.:;portivi dello Scio". Parlarono il prof. D'Ignazio ed il camerata Castellani, direttore del C. O. N. I. per l 'A. O. I. , che trattarono delle necessità sanitarie degli sportivi nell'A. O. I ., e dei provvedimenti da adottare. Si deliberò l 'istiluzione di una scheda di valutazione per g·li atleti, prima e dopo lo isforzo, e prima e durante gli allenamenti, e l 'istituzione di un ambulatorio, doLato degli apparecchi occorrenti.

PRATICA

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renza all 'Istituto italiano di cultura, presente il ministro d'Italia , sui fattori fisiologici della parola, 1sui fenomeni della respirazione e del ling·uaggio fonetic-0·, sulla musicalità della voce. La conferenza è ·stata illustrata da canzoni italiane antiche e moderne interpretate dalla soprano Cir1 a Maria Rebori.

,La Commissione g·enerale del bilancio ha approvato un disegno di legge per il tra·sferimneto d el complesso termale di Acqui al Demanio dello - Stato·; questo pagherà 15.800.000 lire, di cui 9 miIl dott. Delchef si propone di tenere in luglio- lioni al Comune e 6.800.000 alla Società che geagosto, alla Clinica marittima di Coq-sur-Mer, stisce le Terme. delle conversazioni e dimostrazioni sulla tuberL 'l giugno è giunto a Napoli, dai p.o rti deila colosi ossea, ·sulla chir~rgia dell'apparecchio moSpagna, la nave ospedale cc Gradisca », con l 'ultitore e di traumatologia. La data esatta sarà fismo nucleo di 681 legionari convalescenti dalle fesata t enendo conto dei desideri degli i·scritti. rite riportate nelle ultime azioni di Catalogna e Quota: 100 franchi. della resa di Madrid. Il 10 maggio alla Società fra i Cultori delle Su proposta del pre·sidente della Croce Rossa Scienze mediche di ·C agliari, il prof. L. Castaldi, di Francia, il ministro dell'igiene e della sadirettore di quell'Istituto anatomico, ha parlato nità pubblica ha fatto conferire, all 'imperatrice sulla « Antropologia dei Oòrsi » illustrando la dell 'Annam, la croce di commendatore della saconsanguineità di questi con i Sardi e con gli nità pubblica, in rioonoscimento della solleciItaliani meridionali, molto maggiore che con tudi11e attiva da lei accordata al comitato della ogni altra popolazione mediterranea. Croce Rossa . .La consegna è stata fatta al palazzo Il prof. Giuseppe Sangiorgi, del! 'Università di imperiale di Hué, co·n · l'intervento del residente Bari, ha tenuto una conferenza alla Scuola di apsuperiore dell 'Anna1n, dei presidenti del comiplicazione di sanità militare di Firenze, sugli tato locale della Croce Rossa e dei ministri del « Aspetti universali dell'igiene in Roma antica ». Governo annamita. 1

Un cittadino novarese che desiclera mantenere l 'i11cogni1.o, ha donato all'Ospedale l\rlaggiore di Novara lire 300 mila, motivando l 'atto come segno di stima e di affetto per il presidente del1'0spedale sen. Aldo Rossini e di ammirazione per .I 'opera di rinnovamento compiuta dall 'Amministrazione ospedaliera. Sono partiti per l 'Albania, gretrio del Partito, 10 medici visiteranno circa 40.000 ragazzi 10.000 che verrano in Italia nie climatiche d ella G.I.L.

d'ordine del Sedella G.I.L. , che e ne sceglieranno ospiti delle colo-

La Direzione del Partito ha inviato in Albania un autotreno sanitario, con tre autoambulanze e 40 fra medici e ausiliari. L'Ente Italiano Audizioni Radiofoniche ha iniziato le trasmiis sioni « Radio Igea » per . i malati ; il sen. Raffaele Bas tianelli ha chiarità la portata sociale e politica della iniziativa ed ha letto un messaggio del Segretario di Stato di Sua Santità Pio XII; padre Cinti ha poi pronunziato un discorso. Le radioaudizioni hanno luogo tutte le domeni.che dalle 14,15 alle 14,55. Il Duce ha ricevuto il presidente dell 'I1stituto Nazionale delle A·ssicurazioni, che gli ha presentato ed illustrato· il bilancio dell 'ente per l 'esercizio 1938: risulta il poderoso sviluppo raggiunto. Il Duce ha ricevuto il prof. G. Razzaboni, ordinario di clinica chirurgica e rettore dell 'Università di Pad·ova, il quale gli ha fatto omaggio del suo « Trattato di prognostica chirurgica ». Il Duce ha visitato a Roma l 'Istituto medico-pedagogico forense e la annessa scuola .agricola, ove sono accolti un centinaio di minorenni traviati. Il prof. Silvestro Baglioni ha tenuto in Budapest due tr::lttazioni all'Università ed una confef

Il n. 2 di « Accademia lVIed1ca », Bollettino ed Atti della Reale Accad. Med. di Genova, reca i discorsi tenuti per la commemorazione di Giulio ' ' assale, nella sed~ta d el 14 dicembre 1938, da P. Fiori, L De Lisi e M. Capocaccia. Il n. 4 (aprile) degli cc Annaes Paulistas de 1\!Iedicina y Cirurgia » è dedicato al g'iubileo scientifico del prof. A. de Lemos Terres, direttore della Scuola medica di 1San Paolo; il fascicolo consta di circa 450 pagine e cont1e11e ' 26 lavori e due nole biog·raficl1e. A Roma, nel salone <.iella Confederazio11e degli industriali. 1si è ·svolto un trattenimento organizzato dalle « Stanze del libro n, dedicato alla (( poesia dei ferri chirurgici >> del poeta futurista Pino Masnata. presentato da Marinetti ; poi il laureando in medicina Piero Bellanova ha esposto una su a cc terapia futurista contro il bacillo del passatismo >>. Si h a notizia di un chirurgo di Los Angeles, dott. Krown, specializzato jn protesi estetica, il quale aveva sposato una donna ricca e molto brutta e l'aveva operata, in modo da renderla attraerite; do,p o ella si lasciava corteggiare dagli amici, ma il marito volle p·u nirla : sotto anestesia, le foggiò un viso orrendo. Il pazzo criminale si è reso irreperibile. Si è spento in Roma il dott. prof. ACHILLE Ro1\fAGNA MANOJA, tenente colonnello medico, diretLore emerito, fin dall 'origine, del proprio Istituto cc Gaetano Giardino», per l 'assistenza agli or- • farri di guerra anormali psichici, membro della Commi'ssione Medica ,Superiore per le. Pensioni di Guerra, valente cultore di neurologia e di medicina legale. Apprezzatissimi sono stati i suoi studi sui disturbi del sonno e loro cura e sui fanciulli epilettici.


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« IL POLICLINICc) »

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA J\lled. Welt., 4 febbr. - S. JAUSSEN. Critica dell 'ormonoterapia. F. BERTRAM e H. E . NEvER. Insulina-lipodistrofia. Brit. Med. J aurn., 4 febbr. - J. D. GRAY. Nausea e vomito epidemici. - J. M. MARTIN. Dogmi e dt1bbi di un sessantennio stilla tbc. Acta Med. Scandi n ., IV-V. I. VARTIAI·NEN e L. BASTMAN . Ritardo d'azione d ell 'insulin a mediante arginina. - K. N.· v. KAULLA. Eparina e velocità di sedim. del sang ue. - S. HEJNILD. Tromb o penia e·ssenz. Neapsichichi, nov.-dic. G. AYALA. L'algoesia e l e algie degli org·ani della vita veget. Rif. Med., 4 febbr . L. GIPPERICHT e U. BuTTURIERI. R apporti funzionali tra milza e stomaco. Milnch. Med. Woch., 10 fepbra. - N. v . J AGIC e O. V. Z1M1\IIERMANN-ME1NzlNGEN. Tiroidectomia totale n elle malattie di circolo. Arch. di Pat. e Cl. Med., genn. - A. BusrNco. Direttive anatomo-clinich e per ! 'educazione del medico. P. BENEDETTI. Elettrocardiogrammi così detti di prevale11za ventricolari. . Riv . di Cl. P ed., febb. - L. LuzzA'ITI. Proprietà antibatterich e del colostro. Rev. Neuro, l. , genn. - , N. ZAND. Psicl1ismo d ell 'ipotalamo. Journ.. Nrw. a. Med. Dis., febb . - J. W. PAPEz. J\1eccanismo cer ebrale. - ~. Sca1LDER. Psiéologia degli 1schizofrenici trattati con cardiazol . Min. Med., 27 genn. -· G. DoMENICONI e B. MANFREDI·NI. Polmonite e alteraz . del · ricambio carboidratico . Diagnost . e T ecn. di Lab., genn. - V . DE FRANc1sc1s. Fenomeno· paradosso n ell'agglutinaz. Settimana Med., 5 genn. - N. LEOTTA e G. VITA. Empiem3. del lobo della vena azigos. J aur nOJl A. M. A., 28 genn. - G. MITCHELL e al. Il timo. - B. Z. RAPPAPORT e R. HECHT. L'eczema infantile . 1

[ANNo XLVI, NuM. 24 J

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Indice alfabetico per materie. Acido nicotinico : ricerch e . . . . . . Pag. 1114 Albinismo n ella interpretaz. p atogenetica dien cefalo-ipofi·saria . . . . )) 1115 )) 1118 Alimentazione per via endovenosa . . 4ssistenti univ er sitari: prov'videnze pe1· gli . . . . . . . . . . . . . . )) 1122 Bacillo di Koch: ricer ca in luce fluorescente . . . . . . . . . . . . . . )) 1114 Bibliografia . . . . . . . . .· . )) 1110 Carpo: osso semilunare: distrofja . )) 1114 Cefalee e sindromi dol orose della fac)) 1118 cia: cura con l 'anestesia n asal e Corpi di Foà-Kurloff. ricerche . . . . )) 1114 Fistole stercoracee . . . . . . . . . . )) 1114 Ittero emolitico acquiisito con anemia a tipo p ernic.; splen ectomia: rivendicazione . . . . . . . . . . . . . . )) 1100 Leptom eningite otfìco-chi asmatica . 'l 1116 Perisioni ai sanitari : disegno di legge )) 1122 .. Peritonite primitiva da streptococ"co . )) 1107 Sclerosi multipla . . . . . . . . . . )) 1116 1

'

Sensibilità di tipo corticale ed atassia: dissociaz. determinata da un tumore del bulbo . . . . . . . . . . . . . Pag. 1115 )) 1121 Siero: caratteristiche fisico-chimiche . )} 1114 Sigma : adeno-carcinoma : estirpazione )) 1116 Sindrome della paralisi vestibolare . Sindrome di Cruveilhier-Baumgarten • • e c1rros1 . . . . . . . . . . . . . . )) 1109 )) 1109 Sindrome d i Laurence-Moon-Biedl . . .Sindrome di Lich tstein : uso del fegato ad alte dosi . . . . . . . . . . . . )) 1117 Sindrome spleno-viscerale e splenoulcèrosa . . . . . . . . . . . . . . )) 1107 Singhiozzo persistente : trattam. con )) 1117 b enzedrina . . . . . . . . . . . . . )) 1108 Splenomegalia tbc. co·sidetta primitiva )) 1118 Sternocol tura : valore . . . . . . . . . Tiroidectomia totale per angina di p etto e per scompenso cardiaco . 1087, 1096 Tro mbo-arterite luetica della polmonare e polmonite cronica . . . . . . )) 1114

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Non è consentita la ristampa cli lavori pubblicati n ..l Policlinico se non in seguito aà autorittazione scritta dalla Feclazione. t! '1ietata la pubblùa,tione cls sunti di essi senza citarne la fonte. L' EDITORB

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C. FRUGONI, Red. capo. Roma, Stab. Tip. Armani di M. Co11rrier


A.NNO XLVI

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Roma, 19 Giugno 1939 ·XVII

Nnm. 25

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

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fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE .. SEZIONE P R A T I C A • REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medieo PREZZI

D' ABBONAMENTO

di Roma

ANNUO AL « POLICLINICO >> PER

Singoli :

I t alia (1) ALLA SOLA SBZIONE PRATICA (settiman a le) L. 70 (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (m en sile) . . L . 55 (1-b) ALLA SOL4 SEZIONE CHIRURGICA· (m ensile) L. 55 -

IL

1939

Estero Cumulativi: Italia Estero L-. 115 (2) ALLB DUB SEZIONI (pratica e medica) . • L. 110 L. 165 L. 65 (3) ALLE ruB SEZIONI (pratica e chirurgica) L. 110 L. 165 L. 66 (4) ALLE TRE SEZIONI (pra t., med. e chirur.) L. 140 L. 196

Un num er o separato d ella SEZIONE MEDICA o d ella CHIRURGICA L 6; della PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. Lavori originali : F. Corelli : Proposta di una terapia .di desansibilizzazione nell' itte ro catarrale considerato come epatite a llergica.. Osservazioni cliniche: C. Cortella: Osservazioni sopra un caso di eritromelalgia.. Hivendicazioni e disouss:ioni : P . Mariconda: A proposito di alcune esperienze sulla batterioterapia d ei tumori eseguite nell'I stituto Pasteur di Parigi dal prof. Alexander B esredka.. Sunti e rassegne : ORGANI .oIGERE)lTI : I. Lippe: L 'esame delle feci nella prat ica comune. - L. Ginzburg · e .S. Mage: Ca.ttLvi risu ltati dop o gastro-ent ero-anai:>tomosi per ulcera gMtro-duodenale. - D. T. Chaimberlin: fum ori malirgni dell'intes tino tenue. - VASI SANGUIGNI : W. Rieder: Recent i concetti s ulla endoangioite oblitePante e s u a cura. - F. Kazdia: Profila ssi della trombo-embolia postoperativa. Discussioni impor.tanti : Sulla diagnosi e la cura della pancreatite acuta. Divagazioni : U. d i Aichellburg: Passatempi e l avoro, 'fattori teraipeu tici .d ei mala t i in os pedale.

Cenni bibliograficl.

LAVORI ORIGINALI l ~T lTUTO

Dl

CLI NICA

MEDICA

GENERALE

E D1 TERAJ!>l.A~ NlED ICA

della R. U 1''1VERsi1·À Direttore; Prof. C.

DI

RoMA

F.1:<uGO NI.

Proposta di una terapia di desensibilizzazione nell'ittero catarrale considerato 1Corne epatite allergica. Prof.

FERDINANDO CoRE 1- I .I.

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In precedenti . lavori io h o ampiamente di-scus&a ed amn1e&sa la patoge.nesi o la componente allergica, almeno in un buon numero di casi di· quella sindrome morbosa che va sotto i l nome di ittero catarrale che ho considerato co1ne epatite allergica. Ne è seguita per me logica l 'applicazione n elle sue ,·arie forme, di un rnetood o di cura di dec:.c1isibilizzazione. 11 r a.g ioname:,nto, l 'osservazione clinica e le mie premesse patogen etich e rni hanno portato a ttale terapia.

Accademie, Società Mediche, Col')gressi : Società .MedicoCh irurgica d i Cata nia .

Appunti per il medico pratico:

CASIS'l'ICA E TERAPIA: Fratture oss'..!e ed età. - Trattamento delle frattur e costali con la neu rolisi intercostale. - Su ll'osteomielite cr on ica con reci dive e metastasi simmetriche mult iiple. - Sarcom a osseo. Fattori che ne influenzano la iPrognosi. - Lipomi p e riostei. - Le cause dell'osteoporosi sen ile. Cu ra delle les ioni aperte del ginocchio. - J..ia 0u ra d elle artriti qon l a s ulifanilaimide. - L 'infiltrazione di procaina nel trat tar mento delle distorsioni acute. - L 'er n ia posteriore d ei dischi intervertebrali lombari. - NOTE DI RADIOLOGIA: La dia gnosi radiologi ca del cancr o del retto. SEMEIOTICA E DIAGNOSTICA: La sen s ibilizza zione d a p rova di Casoni caus a d 'errore nella diagnos i di cisti ida1 tidéa. MEDICINA SCIENTIFICA: Ricerch e sull'attenuazion e in vitro -della · -virulenza d el B. difte.rico. - VARIA. - LE PAGINE DELLO SPECIALISTA: P. A . Meineri: Appunti d i terrupia deDmatologica. Nella vita professionale : Servizi igienico-assistenziali. - Concorsi. - Nomine, p romozioni ed o norificenze.

Notizie diverse. -

Indice alfabetico per materie.

Come ho det to, unica potendo essere , in n1ol ti casi a lmeno·, la patogenesi anche se div·ersi pos50110 essere i fattori ezio1logici , la mia è u n a terapia di desensibilizzazione aspecifi cu e pTecisamen te essa m ira a combattere il

fenomeno allergico già istituito. I risul tati di qu·esto metodo di cura, diverso an ohe come i n dirizzo· d~a ogni altro finora in t1so, osservati nello 1spazio id i tre anni in cento casi , sono più ch e - favorevoli, n ettamente superiori a quelli dati da .)gni altra t erapia attuale . Anche se si può discutere la patogenesi allergi\:a, la quale d 'altra J:>arte vien e a sua volb. da questi ri~ultati sésten~ta, il m etodo ~i cura dcsensibi~izza~1 te che io con~i glio , può da solo • • 11npors1. Dopo vari t entati,ri con varie sostanze a dosi cliverse, dopo controlli sull 'azione colagoga o coleretica delle sostan ze impiegate, attualmti nte uso una mia particolare soluzione che sto tuttora elabora ndo, a base di iposol fiti, di calcio e di acido ascorbico ed efetonina.


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Sull'uso dell' iposolfito nella terapia delle rr1alattie allergiche quale desensibilizzante aspecifico, no11 ·occorre far p~:rola; analogamente a quell'> del calcio, esso è universalmente noto. L'iposolfito e ntrato da vari anni nella terapia abituale delle forme allergich·e, gIJecie in dermatologia, dopo le indicazioni <ii R.avaut , e Lumière, ec'c ., ha oggi larga appli• caz1one. · Io uso correntemente la mia formula ancl1e in numerose altre manifestazioni allergiche con buoni risultati: eczemi, dermatiti, eritrodermie, orticarie, pruriti, malattia da siero, emicranie, . asma, ecc. Bene influenzati sono· stati fra l'altro anche casi di fiiruncolosi ricorrente, partico}a.rrr1ente1 intensi e nei quali il c-on•C•e tto allergic·o talora ~ruò essere in ca·u sa. Nelle sindromi allergiche gastrointe.stinali e r1 elle coliti alle,;rgiche ho otte.n uto risultati definitivi in casi ch·e duravano resistenti da anni • In alcune altre forme di ittero, itteri tossici da fosfo·r o, da avv.elenamento da funghi, ecc., in itteri a co1npo·n ente en10.Jitica, da favismo·, ecc., nell'ittero infettivo· di Weill ,e nelle u stio11i, nell'insolazione, in certi IBasedow, tale tera pia, eh.e può avere, un 'utile a ppliiciazio1n e è tutt-0ra in esperim.ento. Questa terapia è indicata pure nella cosidetta « inbossicazìone a.lim.entare » (ancl1e se·n za ittero) i1ella qu,a le con un purgante può dare risultati rapi di su tutto il quadro morboso..

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anche utile perchè, come io ho notato, spe.cìe r1elle fasi iniziali de Il '.epatite, si ha speRSo un modi1c-0, tc1loira evidente stato di ipiotens·iorie arteriosa. La pressione massi1na infatti anche in soggetti adulti oscilla per lo più fra 100 e 115-120 al Riva Rocci; co.J r.niglioramento e con la guarigio,ne della malattia questo stato di ipotensio ne scompare . ..J\.11 'inizio della cura si p1u ò dare, specie nei casi ··di origine alin'ientare un pu.rgante salino od oleoso (olio di ricir10 gr. 30). Co·111e regime alimentare si fa quello abitl1ale, senza carne, all'inizio, ricco di idrati di carbonio. Come nella gJo.merulonefrite diffusa lJna dieta relativamente aclorurata può riuscire utile ed ali 'inizio un gio·rno di fan1e o quasi, si può dare per esempio 50 0-1000 cc. di latte con z:ucch-e ro, suochi di frutta o frutta cotta. Il paziente ri1narrà a letto anohe se desidera alzar.si e muoversi; e se1npre preferibiile i11iziare la cura più presto possibile: i risultati 8ono più facili ad ottenersi. La terapia cois.i con dotta mi ha co,r risposto ottimamente nella grand.e maggioranza (80 %) dei casi; da sola senza alcu11a altra cura, essa è stata sufficiente a portare talora in modo rapido, a guarigione completa. L'azio ne antiessudativa, antiallergica, desensibilizzante di' questa terrap ia p,u ò essere accentuata in taluni casi resistenti a decoJ'lso prolungato dall 'assoic,i azione del salicilato di sodio (gr. 3-6 n·e:lle 24 ore). Io pen5o infatti che anCondotta del trattamentoe che il salicila Lo di sodio agisca anche nel• Il trattamento va con dotto preferibilmente 1'ittero catarrale non tanto per la sua presunta azione colago.g a quanto per la sua azione anper vi.a endovenosa. tit('1ssudativia. Abitualm·e nte le iniezio·n i endoveno se si fànNei casi gravi, inte111si e resistenti si potranno a giorni alterni, ma possono anche essere no natu.r almente associare anche le altre tefatte quotidiane; si inizia nell'adulto con 5 cc. rapie: insulina ·glucosio, e .se c'è febbre, un poi 1:,i ·passa ad 8 e 1O cc. L'iniezione si fa a digiuno, lentamente, reg.o lando·s i .s ulla sensa- po" elevata, urotropina endovenosa. In qualche caro particolarmente intenso, zione 1d'i calore che la wluzione l)roduce. nel qu.ale già dopo la 3a._4a iniezione endoveIo non ho mai avuto alcun disturbo• nè pre .. C(>Ce nè tardivo, in varie migliaia ·d i ini·8'ZÌ0 ni Itc>sa della so,l uzione desensib ilizzante non si fatte finora in tre anni di tale terapia nell'it- n1anifesti l ·abituale miglioram ento e quando tero, e·d in altre diverse .affezioni allergirohe rsi &upponga, per la presenza di dolori a tipo di colica, eoc.. , anche una partecipazione delle od a componente allergica. Quante iniezioni si fanno? Nei casi comuni vie biliari maggiore del solito (v.arietà epa• tocolangitica-coledocitica con o senza partecidi ìttero catarrale sono in media sufficienti 5-7 iniezioni. Io ho fatto da un minimo di pazione colecistica), può essere utile aggiungere al trattamento sopraddetto, che è il ca4 ad un massimo di 10-13 iniezioni, a seconpisaldo d ella cura, spe·c ie all "inizio della teda della inten5it.à della forma. A quesl.a terapia associo anche piccole ri- rapia, per agire a1iche sul cc fati.ore spasmo », petute dosi di efetonina. per os, 5-10 ctg. com- la somministrazione di a11tispastici: belladonplessivi, frazionanti nelle 24 ore (1-2 ctg. ogni na, papa,•erina, surparina, ecc. e qualche sond<tggio duoclenale con solfato di magnesio 304 ore) oppure l'efedrina. 40 cc. al 20 % tiepido. Si può stimolare coS'-1, L'efetonina con la sua azione ar1tiall€rgica, potenzia i ·azione dell 'i•p osolfito; essa riesce con la maggior fuorius cita di bile (general1

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mente manca o è appena acce11nata la bile B) Primo effetto di ques ta terapia desensibilizancl1e l 'er11issione di nun1erosi frustoli muco,s i ziante è abiitualm1ente un marcato migliorache ~i siano raccolti nelle· grandi e piccole vie mento dello slato generale, delle forz e, delbiliari ei che si vedono na1an ti nei \ ari caml'~petito, effetti che diventano sempre più pioni di bile, frus toli co&tituiti i)er lo ip1iù da evidenti col progredire della cura. muco, e da poche cellule. Se si ricorda co,1ne· talora n.ell 'ittero catarQuesti trattamenti aggiu11 ti sono indicati in rale sia marcata l 'a&tenia, l'anoressia, la ·di~ circa il 10-20 % dei casi quando il quadro è spepsia, che possono, co,n tinu·a re a lungo anintenso e re~i stent e al trattamento d escritto. ~ cl1e per inesi dopo la scomparsa del! 'ittero, Si può jn tal modo completare la terapia desi apprezzerà ancora di più il v.alore di questa cura. sensibilizzante, la quale più che p er diretta azione colagoga o coleretica, dovrebb,e agire Talvolta assiem e al miglioramento generale, come dico più a-vanti, diminuendo la permeaan ch e se l'itte ro non va subito diminuendo bilità vasale e fa cilitando il rias·5 orbimento l 'appetito aumefita notevolmente e h·isogna al-' dell'essudato intraepatico, raccolto tra le tralargare il regime alime,n tare abituale; in tal vate cellulari : a questo infatti princip1almente modo anche. il peso del corpo aumenta, mideve n1irar.z. l 'ì11<lirizzo terapeutico se si amgliora la .sanguificazione e sono evitate quelle conval ~scenze talora lungl1e e penose c h e si mette la patogenesi allergica; l'azione colagopossono o.<:;servare coi trattame,n ti abituali. ga e coleretica può es&er e util e con1e complerr} ento. Un altro dato ch e si os1Seirva di solito subito, ,è 1'abituale sco·1nparsa, do,p o la pTima, Risultati del trattamento desensibilizzante. seconda iniezione, cioè al secondo, terzo g iorno di c ura, della jebbricolOJ (37, 1-37-4.) ch è è Che risultati si otten.gono da questo tratt-1mento desensibilizzante ? presente in un bruon numero di casi, 50 % circa , specie ai prin1i giorni. Talora questa Ricordo i risultati con1plessivam.einte ottefebbricola fa seguito a qualc11e puntata ininuti nella mia larga casistica, perchè sarebbe ziale piùi elevata - a 3~ a11c;he a 39 - (febimpossibile ricordare ad ur10 ad uno i cento bre, febbri cola allergica la c,u i importanza an· casi trattati. .c,h e in a ltri can1pi e nella diagnosi differenNella grande maiggioranza dei cas.i (80 cy~), ziale delle febbrico·l e sarà da tener presente). ir~ cui ho fatto solo la terapia di d esensibilizzazione, i risultati so,n o, stati più che 5oddi- Anche la ,depressione p&icbica e la sfiducia talvolta .m anifesta, scompare col migliorasfacenti, talora veramente ottimi e di questo 111i sono convinto dall 'osservazione non di po- n1ento o:r a detto ed è seguita dalla fiducia chi casi di ittero catarrale che, com e si sa, può n eJle proprie forze e nella guarigione. Per quanto riguarda i risultati di ordirte lo<Jndare e v.a anche spo,n taneam.e nte alla .guari~ cale epatico, e;patosplenico·, si nota abitualgione, ma attraverso una larga casistica, un mente dqip'o i primi gio·r ni , una riduzione delceintinaio di casi, 15eguiti anch·e dopo la scomla dolenzia epatica se esisteva, e della epatoparsa d ell'ittero, n ella fa se della co·n valescenmegalia che p·er Io più modesta è spesso prez.a, fino alla completa normalizzazione. Per essere più precisi si rp otreb,b e parlare sente. Al pari 1&i comporta la siple1ioniegalia che, come bo g ià d etto , sia n ell 'ittero catarrale dei risultati ottenuti singolarmente nelle di, -erse varietà di ittero catarrale: epatite, epa- comun.o, nell'ittero emotivo, nell ' ittero da cb en1ioterapia spesso (circa il 50 ~{ ·d ei casi) è toc-0langite, coledocite allergica ei nelle cosidette sindromi associate, n1a poich è non è <l)Jpr ezz,a bile più. di qruanto generalmente non sem'Pre facile 1s tabilire in ogni caso queste va- si creda. In casi in cui la milza d eborrietà, dirò anzitutto dei risultati compl essiva- d ava nettam·ente. dall '.arco co stale, in 7-10 giorni di cura si è vi:;ta ridursi notevolmente tal1nente osservati; più avanti dirò d ei casi parvolta anche alla norma. ticolari. · Per quanto riguarda il comportamento tlelOsserviamo prima i risultati di ordine ge11,erale, cio1è riguardanti l'appetito , le forze, 1.D. bilirubinemia, d·e l coJo,r ito itterico della la cenestesi, ecc. e poi quelli di ordine locale, cute e d elle urine. si è osservato ch e in più della metà dei casi, esso può r egredir-e rapid.1epatico specialmente.. I risultati di ordine generale si notano abi- rr1ente, in modo parallello al migliora1nento dello stato generale, cioè fin dai p-rimi giortualmente subilo, dopo i primi giorni, dopo la seconda-terza iniezione endovenosa analoga- ni e si co1npleta n ei casi di media intensità in circa 10-15 ·giorni , ~lora anche meno, 4-8 rnente, a quanto si osserva con un trattamengiorn i a seconda d ei valori di parten7..a; nel to desensibilizzante nella g lom erulonefrite difI 'altra m e tà circa d ei casi la r egre..ssione del ft1sa acuta com e io bo indicato. 1

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colorito itterico, la normalizzazione avviene un In complesso dunque con la tera,pia dii depo' più tar·di dopo cl1e già era .evidente e·d sensibili:z:1zione che io hc co1id ')tta, ho r:ioavanzato il i11iglioramento dello · stato ge11erai·e tato nella 1n.aggiorariza. àei ca·sì, un rapido, e dell '::tppetiio. più costa.nle e compleito avvia1nento ailla guaTalora la biliruhinemia e·d il colorjto itteririgiorie più di qua11.to non si ottenga co n le co della pelle e dell e urine può avere ai lJrimi altre terapie finora in u so. La durata complesgiorni di terapia un aume11to per ridur~i poi siva di malattia perciò è n-1olto ridotta, è perrapidan1ente, specie la bilirubinemia, in 110n1essa quindi una completa ripresa dell'attichi giorni. "ità lavorativa più presto di quanto non fos.se In alcuni casi la 1p-elle e le sclelfe, già impre~. fi11ora. . gnate di pigrnenti biliari rin1a11gono tali 1)iù · Questi ri~ultali si l)05sano manife&tare in gio rni prima di ritornare norn1a}i, pur esse11tutte le forme di ittero cata1Tale (epatite, epado la bilirubi11emia ridotta. tocolangite acuta, ricorrente ecc.), da varia ezioParallelo al comportamento della hilirt1bilogia: alimentare, raffreddamer1to, emozione, 11emi.a è quello delle urin.e le. quali, dopo la torJsillite, chemiote1·apia, er...c. In mo·do ottimo sco111parsa dei pigmenti biliari rimangono urosono stati per esempio influenzati tutti i miei biliniche per alcur1i giorni. Ma questa urobi- 10 casi di ittero ·da salvarsan, un ittero da sullinuri.a, che è noto, può rimanere a lu11·go , si fanil~mi(Je, µn ittero nella polmonite. riduce abitualmente in modo mo·l to I>itì r:lpi· A&s.ieme: al miglioran1.ento generale e locale de con questa ter.a.p·i a cl1e non con le. cure s·c ompaiono per lo· più rapid-a n1ente anche quei abituali. La sua scomparsa completa è stata dii&turbi che possono accompa·g narsi all'epada me tenuta con1e uno degli indici di guarilite: fe11omeni gastro-intestinali, articolari, cegione dell'epatite. f8lee, ecc. l Jn ra.gazzo che a,r.eva avuto prima Se e&i&teva alburriinriria per lo più lieve ie ·dell'inizio dell'ittero per 5 .g iorni cefalee· parcilindruria, altro dato non ta!lto raro, ema- ticolarmente intense, ai primi giorni di tratturia inicroscop ica, 1s.pecie .nei casi di una u'lmento fu completamente ·d1a queste liberato. certa inteni&ità e di per sè no n di pro.g nosi catIn quattro e.a si però che presentavano già tiva, per lo più se ne osserva la scomparsa rada vario tempo sofferenze di tipo gastroduopida entro pochi giorni - 1d1. solito la prima denale, acidità, pirosi, astenia, tanto da far 6ettimana - . Co11 l 'iniziare ,d ella guarigion·e so&pettare la presenza di u11 ulcus che in uno si nota p ure, come è noto, l' aume·n to della risultò p·oi radiologicamente presente e ,.i fu quantità .delle urine (1600-2000 cc al giorno); un.a gr:1ve n1'e.lena (dopo la quale l'ittero diciò si contrappo ne alla fase iniziale ·di relativa minl~Ì molto), la rip·r esa .è stata più le:nta deloliguria (600-800 cc.) con ritenzione di clol'abituale (1); così pure fu in due . donne con • ittero ir~ gravidanza . rur1. Gradatam'ente ed in parallelo con questi alCor11plessivamente in circa il 20 % non ~d tri dati ·diminuisce anche la col.e·s terinemia, se ottiene quel netto· giovamento che è abituale era elevata, · aumenta il deflusso della bile nel- I'egli altri ~asi e bisogna, come si è detto, ag• l 'inte-&tino, le feci si fanno pi1ì colorate, là giungere le altre terapie correnti. Non si può colalemia ritorna alla norma e le prove di , escludere clte questi casi abbiano un'altr~ pa[u11zior1alità e·p atica, galnttosuria e levulosu- togenesi, come si è p iù volte· ripetuto; noi non ria, anche so·t to istamina si regolarizzano· per vogliamo, sostenere sempre. la patogenesi allo più quando i valori della bilirubinemia so·n o le~gica dell'itt'ero catarrale, le varie ipotesi, arrivati alla norma , quindi ab·b astanza rapida- .attual1nente ammesse possono essere talora in causa. D'altr~ parte qualche caso, pur avendo ment~. Se esisteva prurito, que1&to via di solito ra- una. patogenesi allergica, può essere resistente alla tE}rapia di desensibilizzazione. ciò si nota pidamente din1inuend~ fin dai primi giorni. Benchè nell'ittero catarrale la reazione di anche in altre note forme allergiche. Takala,, come si sa, sia abitualmente negati, a, • • in qualch e caso (circa 15 %) di epatite acuta, * ** specie 1se il quadro è particolarrr1e1nte intenso, . . Come è noto in qualche caso di ittero ·catarnell' epatite da salvarsan, ecc., può essere parrale ri111ane ~ome seguito ,. anche durante o zialmente o completamente positi,ra . . Col ml-glioramento e con la guari·g ione del (1) RièordÒ che questa terapia desensibilizzanquadro clinicÒ, con la normalizzazione ·dei r~ ­ te fatta anche in vari casi di ùlcus gastrico e duoI'rerti ematochimici ed . urinari, anche quest~ denale (l'ipotesi allergica di questa affezione è renzion e .s i è fatta nei nostri casi gradualmen- ·stata sostenuta da Ciesaris-Demel) ha dato risultati talora pu oni talora i1nprecisi. te lentan·ienle negativa. 1

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dopo la scomparsa dell ' ittero , astenia, an o- R lSULTATI DEL TRAT'I'Al\I Ei\TO NEL I , 'EPATITE su' . ressia m arcata c.; on urobiiinuria, talora n1oBACUTA, · NELL Il 'T E RO CATARHALE PROLUl\ GATO • . dica rr1a talora evidente epatofìiplenomegalia L 'ittero catarra le, epatite acuta, quando n on con dolen zia epatica, ecc. Questi esiti si 1p osfono trascina re an ch e p er qualch e m ese a d g uarisce subilo, co,m e è abitua le , fli può, trasci. i11dicare che seppure il sinlo111a ittero si è ri- n are per molto tem po., a n ch e ·p1er vari m esi, co11 dotto n on è scom par sa tutta la malattia . L 'it- ·a lternative di inaggior o mi11or itter o, CO'D p ~­ riodi di r elati vo b en essere e ·ric.aclute su ccés:tero infatti come si è detto n on d1en ota tutta la n1alattia, cl1e è l 'epa tite, questa può persi- .si,re, le q.u ali si possono consid.eir ar e, comie: si nuove p·ou.s sée o riacce~1sio ni della prister e .anato 111icar11e11te anche con lieve o nor- è detto, • • • in1t1va epatite. rr1ale urobilinuria e trascinarsi p er molto, t emCiò può avvenire pe r iJ Tipeter si ·d elle vap.o co11 esiti lontani n on ancora b en n oti. Anr ie cauise ·f ziologi{;r1e 1)er inad atta a limen tacl1e su questi seguili dell'ittero catarrale, diell' cµatite acuta, la 11ostr a t.erapia h a un 'indica- zion e, p er gen er e di vita improp ria ecc. 111 tali casi si trova per lo pii1 il fegato ipertrozi o1ic precisa, es~a ci h a dato risultati ,-er.aficc cl1e IJUÒ arrivare a lla lir1e.a 01nb ellicale tran1entc n o tevoli , specie n ei casi recenti . sver sa di coi1sistenza pinltosto iesa, poco o Ollre all 'azio ne ma rcata sullo .stato gen erale , o forze, appetito , ecc., ._i può \ edere an ch e in pu11to <lo lente. Vi i~ uò essere sple11omega lia 1nodica e talotali casi , ridursi talora n etta.n ien te, il volume del fegato e scomparire la doler1zia epatica e ri- ra discreta , CO'esi~tono più o m eno evidenti i dursi p·ur.e· la splen omegalia (Fiplenite ?) ch e segni della ritenzior1.e lJilia re, non completa sp esso accompagn a l 'epatite. Risultati con cor- e spcS!so il prurito ·è vernmente tormentoso·. di ai miei n1i sor1 0 comrunicati an ch·e da col- Lo sta to gen·erale dei p1a zie·n ti è depresso , con leghi ch e u sano correntem ente n ella loro p·r a- astenia, dimag-rin1ento e-d a·pp etito· per lo· più 5GaTS-O . tica privata que·s to mio n1etodo di cura (I ). In tali casi le Cl1re a bituali (urotrooina b olÈ da chieder si poi, a proposito dell 'ittero catarrale, se il mig lioram en to ta lora cosi n ote - do, rabarbaro, so]fa lo di m.ag11esio, glucosio·vo.Je e r apido, an ch e dei fen omeni gastr ici e insuli na , es tra tti epa lici, sondaggi duoden ali . ecc. ), gen eralment e fa tte e ripetute , scarsi gastrointestina li (oltre ch e d ei fen omeni ge· r isultati apportan o ed i pazienti si trascinan o nerali , astenia , an or essia, i1a u,s ea) co11 aum ento ·talYo]ta n1arcatis&imo dell 'appetito, sia do- a lun go sen za eviden te m igliorarnento . In alcu11e osservazioni la terapia desen sibivuto non solo a] migliora111ento d elle condilizz.a1) le mi h a d él to risulta.ti ch e, o·ttenuti d op-0 zioni anato mich e epa tich e, dell 'epatite , rrta anche della gastrite e g,a st roduodenite e pan- 1'in su ccesso delle abituali cure,, F-i poss-0no dir-e · cr eatite ch e in detern1inati casi, co,m e. si è p iù ch e so dld isfa centi. Il b1en efi cio s i P'UÒ far S€11tire già all 'inizio d1etto n ei la vo ri pr eced ent j, p otrebber o accomdor>·o le prime, iniczio11i , JJer ò nor1 con la Tapagn ar e il 1p roce1sso epa tico. Accenr10 br·evem oote an ch e al pr oblema in- .pidità con cui si osser,1a n ell 'epatite a cuta. t eressante dell'ittero e diabete. Si può ridurre il prurito tor m en toso, au Si pot.r à in questi casi pen~ara a lla contem- n1enta l ·:1'p11etito, miglio·r ano le fo rze, lo stato por an ea esis ten za di un 'erratitt3 (ittero) e ·di gc11erale, din1inuisce gradualm ente l 'ittero e una pancreoinc;ulite. allerg ica (clia b ete) con1e le uri11e si fa nno più cl1iare. L 'urobilin a in g ià 110 detto discutendo sulle sindromi asso- tali casi dura ancor a per va rio tem1p-0 , m entre ciate? n ell ,eJ).atite ac1u ta per lo più .srompare , con1e Se ciò si ammette, n e seguirebbe ch e lo stes- si è detto, abbastanza presto . Ar1ch e il voluso trattamento desen sibilizzan te p0tr ebbe es - 111e del fegato si ridu ce, p erò n on molto e rasere applicat o. i>idarn-en te com e n ell 'e1)a tite acuta, e rim ane Alcuni risulta ti ter ap eutici fin ora osser vati rier Jo più di consistenza au111eI1 ta t.a . Ciò si p,u ò errebber o a confennare .questi n1iei con cetti syJiegar e ripo,r landoci all 'an<i tomia di qu est.' or cl1e, io estendo a n cl1e, a certi c·a ~i cli diabete gnno già da molto t em po, in }Jreda a pr oces&i solo e dal lat o ter ap eutico, sp·ccialmente n el- in fi arnmatori ricorren ti e con vie biliari ancl1 'esse talvolta in n1odo n 0 Le\1ole coin,·olt e. le fasi ini zia li di esso. Io cre do ch e n ell a a ttuale scarsezza di m ez(1) E prob abile ch e certi buoni effet t i di alct1- zi n el t~at tan1ento di queste fo rm e, la cui e\'Orie acque m iner ali , su varie condizioni epatiche lu zione spontan ea è lunga e tal\'Olta .p uò pas·si debban o in sen so l ato riport ar e an ch e ad u n a azion e simile, desen sib ilizzante, con1e t alun i idro- S'l.r e a quadri ulterior111en te complicati e ~uc ­ r e~si,-am ente confusi , la tera1)ia che qui conlogi h anno fatt o not are. .L

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siglio possa talora costituire un valido aiuto di cura. Dei ri&1tltati di questa terapia nelle poussée itteriche della cirrosi epatica e nella crirrosi stessa, dirò successivamente. ln alcuni ca.s i di ci1Tosi finora osservati ho notato, compl1e~siva ­ n1ente un ·discr eto miglioran1ento e lo stabilirsi di un buon equilibrio. Nella cirro&ì - epatite cronica - più che tutto si l) UÒ otte,n ere un n1iglioram~nto dello stato .g enerale, delle forze, del tono psichico èd uri ritardo d ella evoluzion€ a.b ituale della for1na. •

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anche il fatto che altre sostanze dotate di forte azione colagoga o coleretica nel soggetto normale, non ·danno vantaggi cosi netti nell'ittE:ro catarrale quali si ottengono con la mia terapia. Questa inoltre pur non agendo in via colereti1ca o colagoga o colecistocinetica ha una benefica azione anche sullo stato generale, &ul~e, forze, iSu tiutto cio·è il qua.d ro morboso locale ei generale. È n·ecessario quin1di amn1ettere un' altro n1eccanismo; orbene in accordo con l'ipotesi ·pia togen r1tica da me ammessa è l 'azione ant.ia.ller gioo desensibilizzante 1d ell 'i1)osolfito che vie• n e in causa. Meccanismo d'azione del trattamento. Tale azione vi ene accentuata dall 'unione con Co1ne agisce questo mio trattamento nelcalcio e d efetonina, sostanze notoriamente ad 1'itt'eir o catarrale? Esso ·è stato iniziato, d.a ta ]:; ar.io·n e antiallergica così dall'acido asc.orbiqo. patogeneFYi a;n1mes$8, con lo scopo di condurre Nei rig uardi del! 'iposolfito, oltre all 'azione una terapia d ese11sibilizzante, ma era <la chied~&ensibilizza11te generica, di p·r otezion.e cold ersi se l 'azio11e specialmento. dell 'ipo-scllfito loidale, an1n1essa da Ravaut, Lumière, Kabenon foss e anche da attribuirsi ad un effetto colick, ecc. , .sarebbe da discutere anche l 'azione • l agogo o coleretico. Questo anche perc1h è Leb- disintossicante, di coniugazione dei prodotti du ska h a oRS.ervato sperimentalmente nei cani tossici (Volterra, ecc.) speoie dell'istamina e cJ1 e l 'i1)osolfito di sodio , sp ecie somministrato tiramina di derivazione isti1drino tirosinica (LoelJer via digestiva avreblw azione stimolante 1)er ), l 'azione alcalinizzantf, dell'ipo·solfito di sulla secrezione biliar e. Io ho fatto perciò vaNa, 1'azione dell 'iposolfito di sodio sul glurie p rove in .soggetti norma li ed in casi di itt atione epatico che in alcune affezioni del fetero catarrale osservando iSe la mia soluzione · gato (Binet e .&cuoia, l\.Iartinet), sarebbe ricli iposolfiti per .e11dovena o p er iniezione duodotto e l'azione riduttrice dell'iposolfito che ha d en ale atLraver&:> il sondino, aves.se nell 'uomo un atomo ·d i zolfo libero (Roy). . un a azio·ne colagoga o coleretica. lliporto per Io mi riporto all'azione QJntiallergica in ~en­ brevità solo i · ris.ultati delle mie osservazioS<> lato1, perchè non si pu,ò sa.pere quanto , sotni: da questi si nota oh e sotto l 'azione d elto ·q uesto punto di vista , anc.h e le varie aziol 'iposo1fito, sia n ei 11ormali e.b e n egli epatoip a· ni 0 ra ricordate: possano ev·ent11almente parzie.nti, n o n si è ott,enuto n 1è la bile B nè un autecipare; azio·ne antiallergica probabile anche 1nentc co·m plessivo del deflu sso biliare ; anzi sapendo g li spiccati vantaggi che tale terapia talvolta dopo l 'inìezione e111d;o\renosa si osser- dà in altre forihie. n ettan1ente allergich1e, ortivò, seppure per brev e t.err1po, una riduzione od vari<l, certi eczemi unii di, m 'a lattia da sieu11 ,a rresto d el flu sso bilia r e stesso. ro , ecc., che possono· sparire .oon una rapidità Se poi dopo mezz'ora dall'iniezione duodesc>rprendente. n ale od erndovenosa dell'ipoiSolfito, con cui Ora i)oich è il dato principale della manifenc>n si era prirr1a ottenuto .a umento di flusso stazione. della infiamm'a zione allergica come l>iliarei o la bile B, si inietta (in duodeno) la già 110 d etto, è in gra.n parte costitl1ito loc·alm ente dall'aumento de~la permeabilità capil·soluzione solita di solfato di mag n esio , con lare e dail l 'essudazio1ie con alterazioni ~u cces­ questo la bile B n·ei soggetti n orm ali si ottieRive del parancl1in1a specifico, oltre che dal11e . Ciò starebb e .a d enotare che 1'iposolfito lo spa~m0 della muscolatura liscia locale ecc., -€ndovena o in duodeno non h a una d iretta azione colago.g a o coleretica almeno imm·e - è ,a ,q ·u e&ti fattori ch e ci si deve riferire. Io ammetto qnindi ch e questa terapia cosidetta de·diata come il solfato di rriagnesio . sensibilizzante, an tiallergioo porti attraverso Que5ti risultati corrispondo110 d'altra parte ad un ineccanismo an cora non chiaro: (choc, 3 quanto io stesso ho già osser\1 ato n ei riguardi della secrezione 11ri11aria, ch e non verrebbe ~t.in1olo , modificazione fisi c,o -chimica dei colloidi umorali , ecc .) : so l Lo ] 'azione delle stesse sostanze aum e11tat3, 1) a.d una dimi11Juzione della. perm eabi1ità ·com e Le.b duska h a sostenuto. ca-,;·illare ( r1ei c·aipillari del lobulo epatico o coL'azione terapeutica quindi n ell 'ittero catnrrale i deve n1 anifestare a ttraverso un 'al- 111iinque dove è localizzata l 'infiammazione), tro n1eccanis1110 . A sfavore di una supposta a- ~ }>])ia cio è iz.n ·azione antie54su.clrrtiva sulla mazione. colagoga di questa m ia terapia ::.tarebbe ,, if esta.zion e a.llergi ca già istituita; 1

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SEZIONE PRATICA

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2) ad uno stimolo al rias.~orbimento del11.on si ottenga abitualmente. Come primi ri• l'essudato forn1.a tosi tre le trab e'c ole di cel- su-ltati si nota anzitutto ohe lo stato· generale lule epatiche, negli spazi di 1Disse, n elle vre bin1igliora, l' appetito e le foìfze aumeintano, lio.ri: ecc.; inoltre venga an che a ridurre il 15~ompare la febbricola se esisteva, e conterr1fattore spas~,o che l}ÌÙ o 1nerlo nettamente poraneamente va di solito riduc,e ndosi l'ittero r1uò esF-ere in c,ausa. Di conseg·uenza si avrebe l 'eip ato&plenomegalia, se evidente, e si chiabe a poco a poco la riduzione della disorganiz- riscono e normalizzano le urine . .zazione e d ella compressior1e delle cellule: epaIn altri casi ali 'inizio della cura si ha un ti che , la riduzione della cor11pression e anche aumento, per lo più modico dell 'ittero· che si dci ca i)illari biliari, il ripristi110 d ella normale riducie poi grad·u almente. ( ircolazione biliare e capillare e della no'r im ale Un 'indicazione precisa di questa terapia d~· funzionalità della cellula epatica, cioè la guasensibilizzante è data pure dai « seguitj del• • 11·g1one. 1' ittero catarrale » (astenia, ar1oressia, epatoQuesta è la is te.ssa spiegazione ch e io ho già rncgalia, ecc.). N·ei cai&i r e·s istenti si può aswammessa, niulatis mutandi~, ]Jer la glomeru- ciare la terapia abituale (salicilato, antispasti loneifrite diffusa acuta, ed è quella che amci , insulina glucosio, son,d ag.g i 1duodenali, uro· n1etterò per altre affezioni che da questa tetropina, ecc.). 1a11)ia si possono giovare in modo spiccato. Sorto ricordati i risultati di questa crura di Dall'associazione delle varie sostanze ohe io desensibilizzazione nell 'epatite subacuta, neluso co11te1nporaneame nte, :si h a un'azione bU- 1'itt~ro catarrale prolungato, nel qua le può periore a quella data dalla singola sostanza. offrire un valido rnezzo ,d i cura. . Dobbiamo ricordare ch e n ella terapia d ell 'itIl meccanismo d 'azione di tale terapia, esclu1ero catarrale il calcio è già stato u sato con &'l in base a ricer ch·e ·dell 'A. un 'azione cola· I:atropina da Hetenyi senza notare alcun van- goga e coleretica, è riportabile con gran<le protaggio e. cosi le iniezio11i di latte . babilità ad un 'azion e desensibilizzante, antialAll 'aùrenalina diata la sua azione ·intensa e lergica, cioè antie&sudativa diretta sui co,m porapida ma relativan1•e nte breve io ho sostituita rtenti dell' « infiam1nazione allerg ica » già istil 'efetonina (l 'efedrina) c•he potendo essere som- tuita. L'azion·e si dovrebbe manifestaTe co,n Tninistrata per os, a dosi .c;UJbent.ra11ti, ci per- ·diminuzione ·d ella permea·b ilità capillare (aurnette anche di agire più direttam ente sul fem1entata nel fenotnfl-no allergico) con stimolo gato e di svolgere un ~aziorLe continua e dura- al riassorbimento dell 'ef6uda to forma to1si (e tura , tenendo il paziente in modo costante conseguente ripristino d·e lla normale funzionalità locale cellulare e della nOTmale cir<< sotto la sua azione ». colazione biliare e capillare), con rid·u zione anch e d el fattore spasmo de·l le vie biliari, evenRIASSUNTO. tualmente presente. L' A. che in pr.e cedenti lavori ha ammesso .S econdo· l'A. tale teraipia di desensibilizza(he l'ittero ca tarrale, in un certo numero di zione è quella che nell'itt»ero catarrale può casi, si possa con siderare es1)ressio,n e di una dare i m iglio1ri risultati. ~patite 01d epato colangite allergica, ,.ha co11Gittnto in redazione il 25-IV-1938-XVI. dotto una terapia ch e 11el carripo dell 1tter? ca: t<lrrale non era mai stata f<ltta, una terap11a di BIBLIOGRAFIA desensibilizzazione. L 'A. l1a condotto una ter a pia di d esensibi- B1NET. Presse Med., 7 m arzo 1938. . . lizzazione aspe.cifir.-a con lo scopo di ridurre CoRELLI. L !ittero catarrale quqle epatite allergie<!'. L'infiammazione allergica del f egato e delle vie il fenon1eri.o allergico già is ti tuito . biliari. Policlinico. Sez. prat. , 1938-1939. Corr1e base di terapia ha scelto una ·p rop·r ia KABELICK. Presse m éd. L pag. 1315, 1933. 5oluzione a base ·di calcio, iposolfiti ed acido LEBDUSKA. C. R. Soc. tliol. , pag. 1171, 1928. Lul\1IÈRE. Ace. Se. Paris, 23 ott. 1928; e Ace. de .. .ascorbico e l 'efetonina. Méd. Pari1s, 4 dic. 1928 e Progrès Med., n. 3, 111 una casistica· che fir10 ad oggi, in tre anni 1931. <1 i osservazio11i , raccoglie c·ento casi . l,' ~· h a LoEPER. Pre~se Méd. , 1937. r1c1talo con la sola sua terapia dese1ns1b1l1z~a11- Lul\rrÈRE et CHEVROTIER. Ace. Se. Pari·s, 26 gennaio 1920. te .nell '80 % ·dei casi, risul tati molto sodd1sfaThèse de Paris, 1934. -ce.n ti , spesso oltin1i, anche c1uando le altre te- MARTINET. RAVAUT. Presse Méd., 28 gennaio 1920 . rapie avevano prima fallito. . Ro1. Nutrition, n . 3, 1937. Si ottiene peir lo più cioè un avv1am.ento alla VOLTERRA. Lo Sperimentale. Ace. Med. Fis. Fiorentina, fase. V, 1932. g uarigione più r ap ido e con1pleto d1 quanto 1

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OSSERV'A ZIONI CLINICHE OSPEDALE CIVILE nI l.Boll.ZANo

DIVISIONE· DERMATOLOGICA

Primario: :Prof. E. ConTELL:\.

Osservazioni sopra un caso di eritromelalgia. E.

CoRTELLA.

stagione invernale e ·specialmente durante 1a :t1ot te. Da ci.rea due mesi la paziente ha notato al dito anulare la presenza di una manifestazione flittenulare, non molto grande, la quale si è aperta lasciando fuoriescire liquido giallo citrino, poi si è 1seccata. 1\.n cbe alle labbra sono comparse identiche manifestazioni, le quali si essicano e si r~­ coprono di croste. . L'ammalata va soggetta ai[ ecchimosi senza causa apparente . In co·rrispondenza degli arti in·feriori e precisamente su di una regione che si estende a tutte le. dita dei piedi (alluce compre so per 2j3 e piccolo dito per 1/2) si nota una chiazza di colore rosso cianotico, che si estende per un dito trasverso oltre la prima falange , verso la regione dorsale del piede. I contorni della chiazza ·sono. irregolari ed in alcuni punti sfùmano insensibilmente verso la cute sana. L~ due chiazze presentano al centro delle zo11e più o meno arrossate e atrofiche. Negli spazi interdigitali si nota una disepitelizzazione che 1si estende a metà dell'alluce. La temperatura delle p,.arti è leggermente superiore a quella delle .r egioni circostanti. Con la pressione il colore non scompare. In corrisponde11za dell'ultima falange del dito anulare della mano sinistra ·si nota una chiazza della grandezza di una moneta da 5 centesimi di colorito rossastro, la q,u a]e si estende dalla base di questa fala.ngé- al solco ungueale e sul lato mediale. Detta chiazza è leggermente rilevata con cute un po' succulenta e diis tesa. La pressione mette in evidenza un certo stato di edema nei tessuti ·sottostanti. In corrispondenza del labbro inferiore si nota una piccola chiazza irregolare di colore rosso bruno, su di essa si notano piccole squamette. al limite fra la mucosa e la pelle. Al centro della chiazza si nota una lieve atrofia della cute (quasi a carta di sigaretta). EsAl\·!E OBBIETTIVO. - Soggetto in condizioni generali scadute. Statura m. 1,64; peso kg. 59. Masse muscola.r i ipotrofiche, cute e mucose visibili poco irrorate. Adipe sottocutaneo scarso. Habitus longili11eo, microsplancnico catabolico, genitali esterni ovunque normali con eccedenza degli arti sul tronco, ovunque sviluppo scheletrico regolare. Cranio. Normale. Facies. Poco espressiva. Occhio. Piuttosto grande e ·spento; ciglia e sopracciglia rade a] 3° eis lerno. Naso. Piuttosto lungo. Orecchi . Padiglioni piuttosto ampi; mani e piedi normali. Apparato cutan.eo. La cute si presenta nelle parti sçoperte in uno stato quasi eritematoso, specialmente alle mani ove il colorito, tende special-. mente in ambiente caldo al cianotico. Esiste qui· aumento locale di temperatura e sudorazione quasi continua. Anche la faccia è colpita a tratti da intenso rossore; ·si notano allora le congiuntiYe iniettate (facies congesta). Alle gambe esiste cheratosi pilare; è evidente il rossor~ ai piedi, con sudorazione ]imitata alla chiazza persistente descritta prima. Temperatura superiore al normale. Apparato res[Yiratorio. Diminuzione del respiro all'apice sinistro; nulla nelle altre parti. Apparato circolatorio. Cuore nei limiti a goc· ESAME DELLA DERMATOSI. -

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Il caso qui illustrato a parte la sua particolare rarità presenta a·n che un certo i1nte~es­ se per i dati clinici riscontrati che diffe·r enziandosi dalla com.u ne sint.o matologia, hanno r~so difficile la diagnosi. Si tratta di una .piazie11te-: P. A., di anni 55, coniugata ca·salinga da Voghera . Antecedenti famigliari. Padre e madre morti molti anni or sono. Il padre per affezione epatica E> polmonare acuta, la madre per· cardiopatia. Ha tre· sorelle viventi: quattro tra maschi e femmine sono morti in tenera età per malattie impreci sabili. Nessuna tara nei collaterali: due sorelle della madre sono morte per affezione specifica bronco-polmonare (pare acquisita). Antecedenti personali. Nata a termine fu allattata al seno. Non sofferse malattie degne di nota sino all'età di circa 30 anni, epoca in cui sono cominciati disturbi gastrici (dilatazione gastrica, disturbi nella digestione, ecc.). Le mestruazioni iniziarono a 12 anni e contipuarono regolari per quantità, durata e intercorrenza sino all'età di 20 anni, epoca in cui la pa ziente andò sposa ad uomo sano. Da allora le ;mestruazioni (s i sono fatte molto abbondanti. Ebbe tre g.r avidanze condotte tutte a termine, i tre figli godono buona salute tranne l'ultimo il quale sofferse di convulsioni in età infantile. Attualmente è piuttosto di temperame11to nervoso come il padre. A quarant'anni, dopo un 'lieve periodo di irregolarità mestruali le mestruazioni scomparvero completamente. In tale epoca la paziente notò che il viso si era arros·sato. Quando fa fatiche avverte affanno. Mangia con molto appetito, digerisce bene, soffre di stitichezza per cui ricorre sovente a purganti. Soffre di ipercloridria specie se mangia cibi forti, non beve vino perchè le produce bruciori di 1stomaco. Sofferse di pronchite ripetutamente, l 'ultima volta 8 anni fa, per questo fece molte cure, perchè si temeva un 'infezione specifica. Sofferse di influenza; ebbe una notevole diminuzione di peso (da 10· Kg. scese a 55). L 'attuale infermità iniziò 2 anni or sono alle estremità inferiori. La paziente avvertiva un senso di buchio e di prurito preceduto da leggero formicolio e senso di cociore. Dopo due giorni comparvero delle manifestazioni a carattere di flittene che talora occupavano il dito in tutta la sua estensione. Tali manifestazioni si aprivano laisciando fuoriescire liquido giallo citrino. L'insorgenza di queste manifestazioni si ripetè un anno fà per una volta. Quest'anno si è ripetuta 4-5 volte alla distanza di 20 giorni durante la 1

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SEZIONE

<'ia . . .Soffio sulla mitrale propagantesi sugli altri

focolai con minore i11ten-sità. Pressione: !iix. 125; Nfn. 50. Apparato digerente. Fegato e mi1za n ei limiti ; :stomaco p tosico; atonia intestinale. E sAl\•fE DEL SISTEJ.Vr \. NEnvoso. - Anamnesi. Cri·si lst~riche dopo i 40 anni con fatti di paralisi degli -arl1. ~lovimenti. Nella posizione di riposo non esiste

PRATICA

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Dopo X ora cessano i tremiti, pePsiste un .sen. so gen erale di stordimento e leggero pallore al volto. La glicemia prima della iniezione era O 60 o/oo (a digiu110 Folin Wu), dopo un'ora dalla iniezione 1,30 %o . ·

Pilocarpina. P.r ima dell'iniezione : Mx. 115 Dopo l 'iniezione di cc. 10 m 115 20 m 115 30 m 110 20 m 110 60 n1 112

Mn. Polso R. V . c. 55 70 -10

nè ipertonja , nè ipotonia degli arti. Essi stanno ir1 p osizione n ormale; non esis tono atrofie, non 1 di. pilocarpina : treroori nè contrazioni. I movimenti attiv.i isono 55 60 assente 1iberi. 55 55 5 1 T iso. Le due m et à sono uniformi e simmetri60 55 +5 ~he. Le rime palpebrali uguali, le narici, la boe60 60 as·sente . ca è diritta. I bulbi oculari sono n or111ali e tran55 65 -8 quilli: Je pupille sono uguali. , Cav o orale. Palato piuttosto fondo , ogivale. 'Al 30° minuto scialorrea ch e persiste per oltre 20 ore. C.ollo e nuca.. . La t e-s ta è leggermente inclinata Pro1ve ciita.riee. Cute sano . .a destra e gira regolarmente a sinistra e a destra, si piega all 'avanti e ali 'indietro con leggera resiAdrenali1ia: Iniezione intracutanea di 1/10 di -stenza. soluzione al decimilionesimo di adrenalina sulla Gambe. Normale l 'adduzio1'l.e e l 'abduzione, la regione anteriore dell 'avambraccio 1sinistro (cute sana). fle.ssione e l'estensione dei piedi. Tron co. Respirazio.ne prevalentem ente costale; Dopor 15 s si nota la presen za di un piccolo ventre pro1t1jrtente; colonna vertebrale normale. a1one iscl1emico, con al centro una maccliia bluaL 'arn111alata si tiene in equilibrio a occhi chiustra. s i, afferra bene gJi oggetti, i movimenti intenzioDopo 15 m l'alone è più evidente e più grande; n a li son u norlnaJi . la macchia bluastra si fa più intensa. Dopo X ora. persiste l 'alone della grandezza Percezion e, sensazi oni. - Sensibilità d ella pelle normale. L 'a . avverte e disting11e il leggero toccadi una mo•n eta da 5 centesimi. 1ncnto, il dolore con la puntura di uno ·spillo, il · Dopo un 'ora l 'alone è ancora b en visibile (r eazione pressochè normale). senso <1i freddo e di caldo. Caffeina: Iniezione intracutanea di 1/10 di cc. Se11so n1uscolare ed equilibrio normali; udito, <:>lfa tlo , g t1slo, normali. . di caffeina p iù b enzoato di N. 0,5 %. Reazione normale. Riflessi . Riflesso della pianta d ei piedi presente -e vivace. Riflessi addom i11ali presenti , torpidi . wJ.orfina: Iniezione .intracutanea di 1/10 cli cc. kif lessi t'endinei. Patellare presente, più vivace di cloridrato di morfina. Reazione i1ormale. a sini's L.rn. Achilleo l)resen te. Bici pi tale, radiale, Cute m alata. Adrenalina: Iniezione intracutanea presenti. Riflesso congiuntivale e cor11eale presendi 1/10 di adrenalina, al decimilionesimo, sulla te. Riflesso pupillare presen le alla luce e all 'acr eg·ione dorsale d el polso (cute malata con turbe vasomotorie evirlen Li)_ <'omodazione. Reazion e d el sudore alcalina sulla p i:trte malata e isu al1 re parti. Dopo 4-5 s presenza di una. chiazza ischemica g·rande quanto un pisello. Es~Mr SPECIALI PRATICATI. U r ina. Den sità 1018; Dopo 15-20 s scomparsa d ella chiazza isch emica albun1in a, assente; zucch ero, assente; pigmenti e ritorno d el primitivo colore ro·sso-cia11otico. • ])iliari, assenti; indacano, presente; urobilina, asCiò è indizio di una di1n inuzione d ell a sen si·se11tP; acido urico , 0,40; urea, 22; acetone, assente. San.gue. W. R., nega Li va; M. J{. R., negativa ; bilità alla adrenalina, giustificata del res to daJla presenza d ell 'eritema cospicuo. Ci toch ol , negativa. Esan1e cr amocitome·tri co . Neutrofili 40,5 ; eosiEsAiVrr cAPILL 1\Rosc oPrcr. Dito anulare nor. nofìli 3 .5; basofili 0.5 ; l in foci li 47; grandi momale. (Ammalata ii1 piedi braccio all 'altezza del cu.or e). no 8; f: passagg·io 0,5; globuli r ossi 3.000.000; Faccia dorsale d ell 'ultjma falan g·e in vicinanz'1 g lopuli bianchi 7200; glicemia 0 ,60; uricemia 2,~. Prove farmacodinamiclie . Adrenali11 a al %o cc . 1. del letlo ung·t1eale. (Capillaroscopio Salvioli). Anse tozze, g·rosse, a · cor.r ente lenta, molto torPrima dell'iniezione: tuosè e r ar e. Presen za di emorragie copiose in IVIx. Mn. Polso R. v. c. vicjna11za del lct lo. · - 15 ()0 . (30 110 Pressione 14. Nel punto ove si n otan o le en1orIniezione so ttocutanea di cc. 1 ·di adrenalin a ragie la pressione è altissima (23), a t ale cifri al %o: non scompaiono n eppure tu tte le anse. 10 m 125 60 75 - 10 Dito anulare m2l(1Jto1. Faccia dorsale della fa20 m 125 55 65 assente lange, vici110 al letto un gu eale. · 30 m 125 55 70 - 10 Anse venose tortuose, r are verso il let lo u11·40 m 115 f>5 70 - 5 g ucale a corrente lentissima . ()O n 1 110 60 70 - 5 Verso la parte prossimale più bassa la e-0rre11te è co11 gli st essi car atteri. .al 20 n1 l 'a. era scossa da tremiti specialmente Non è pos·sibile fissar e la pressione per la convisibili agli arti inferiori,; se11so d i cardiopal;n ~, Yessità d ella parte. ischemia delle e·stremil~, special1nente super10.r1, Lato 1nediale dello stesso dito. (OYe e iste Ja co11 abbassame11to locale d ella temperatura. Cedermatosi). Arrossamento delle cupole delle pn·· falea parietale sinistra.


« lL POLICLINICO »

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pille; quadro d'un maggior turgore; anse grosse; non si riesce a distinguere l'ansa dato l 'edema. Pressione 17.. Dito malato. (Paziente seduta braccio .al] 'altezza del cu-0re). Anse corte, non si distingue la p.r anca arteriosa dalla venosa; sono schiacciate dall'alto al basso, a contorni indeci•s i. ~are esista un 'aneurisma nel ginocchio. Presenza di soffu·sione ematica. Capillari te diffusa. P.r essione 17. Per alcune 24. Dito sano (regione analoga). Le anse anche qui denotano una sofferenza (pressione 16). . . Esami praticati al mattino dopo 2 ore di riposo • • • in pos1z1one supL11a. Mano all 'altezza del cuore. Dito malato: Pi;esenza di alone necrotico di colorito giallastro: zona ischemica all 'i11torno. Pre&sione: alla periferia 14,5 - 15; al centro •

17-19. Dilo sano (reg. omologa). An·se sofferenti pres-

sione 15,5.

[A•NNO XLVI, NuM. 251

più diverse e .sia del cervello che del midollo spinale, dei nervi, del morbo di Basedow. di 11éfriti, ecc. È legata a cause occasionali varie, come la sifilide, i traumatismi, il freddo. umido, l'alcoolismo. La va&odilatazione dei capillari sanguigni, che nel nostro caso è quanto mai caratteristica, è uno dei dati aDatomopatologici più evidenti. Co111&eguenza di questa vasodilatazione· è :ili ro.sso·r e, il calore e in certi casi 1lllla sudc>razio11e abbondanle. Anche }'.edema è legato· alla vasoidilaLazione capillare. 1\ll 'esame capillaroscopico si nota che ]a branca arteriosa si eguaglia in .g randezza alla br:anca venosa. La causa di questa vasodilatazione deve esRierie ricercata in una perturhazio ne dei fattori fisiologici cih e regolano la circolazione capillare . L 'affezio·n e può considerarsi con1e l 'espressione di alterazion.i funzionali a carico di u11 complesso sisLen1a regolatore del tono capillare e nervoso, che secondo i dati clinici ~rebbe localizzato n el meso . encefalo, Mosing·er e Ro,ussy han110 molto inRistito sul! 'importanza dei centri nervo6i sopratutto ipotalan1ici nei fenomeni vasomotori periferici e sui quali anche l'ipofisi e altre ghiandole endocrine esplicherebbero un ' azion·e di primo ordine. Per q ·u esto è possibile l'asso·ciazio1n e della eritrC?melal,gia con altre ectosimpiatosi, sop ratutto con l'acrocianosi. Del resto 1è .facile compren·d ere come su di un sistema I.Simpa tico labile una identica causa può determinare sia la vasocostrizione , ch e la vaso dilatazione. L'eritro melralgia ,comjpare ,a tuttie le età, specialment~ è fr·equente· nell'infanzia. È preceduta da prodromi che durano a lu11g·o, turbe cerebrali dì verse, cefalea, vertigini, e talora dolori molto vi vi nella regione che sarà poi colpita dall 'affiezione. La sintomatologia si manifesta con crisi pa1·ossif:ltiche, cl1e &ono pro·vocate dal calore, dalla fatica , dalla marcia. Le manifestazioni hanno sede sop,r atutto alle estremità inferiori, alle regioni d el calcagno, ai piedi, alle ginocchia, .talora .si localizzano anche agli arti superiori e precisa1nente alle dita e alle 'palme delle mani, qualche \'olta 111che alla faccia, al rt.aso e alle guance. La crisi si injzia con un vivo dolore, quasi come si trattasse di una scottatura; talvolta ~i lla la sensazione come <li formicolio di tensione. queste sensazioni si avvertono impro,·visamente, per lo più sotto I 'influsso del decubito orizzontale o del ca]ore del letto, durante la noLte, sì da diventare insopportabili. 1

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(Malata seduta). Non si notano modificazioni m-0rfologiche apprezzabili. Pressione 9. Regione del piede sinistrf). (Malata coricala). Parte sana pn. 4. Parte malata (solco ungu~lc) pressione 13,5 - 14. Malata in piedi. Parte sana (piede) pres·sio11e 8,5. Parte malata pressione 12. I capillari sono piuttosJ-0 rigidi e risentono meno delle variazioni di ,posizione. Regione anteriore del tronco (stesso).

Esami capillaroscopici praticati dopo 1 mese di cura con adrenalina ed estratti ovarici. Dito ainulare malato. (Ammalata seduta, mano altezza del cuore). Capillari tortuosi, ~clerotici, atonici, quando l'ammalata passa dalla posizione seduta a quella in piedi, tsi nota un rallenta111ento della c-0rrente e diminuzione della ato11icj tà. Le due branche (arteri-0·sa e venosa) hanno· pressapoco lo stesso diametro; solo si distin4·t1ono p er la corrente che si orienta dal ramo arterioso al venoso. Si notano emorragie. Pressjone 15-16. Dito anulare sano (letto ungueale). Il numero dei capillari nel campo di osservazione· è au1nentato in confronto al normale; le anse :sono un po' tortuose (segno di senilità?) ma normali per gli altri caratteri; qualcuna ha dian1etri un po' superiori al normale (segno di atonicità). Pr01.Ja della r esistenza capillare . Reg. ant. a' an1braccio destro (celletta d el Salvioli). A 35 mm. di Hg di pressione : dopo 30 ·s e-0mparsa di una piccola · soffusione ecchimotica nel campo di osservazione; dopo 2 m e 30 s piccola petecchia e piccola emorragia; dopo 3 m piccola suffu sione emorragica e 2 petecchie; dopo 5 m 3 grandi emorragie e 4 petecchie. Resistenza diminuita. 1

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CONSIDERAZIONI.

Il caso priesentato offre lo spunto ad alcune con siderazioni. Si tratta in realtà, di un'eritromelalgia in u11a varietà piuttosto rara, quella cioè che accomuna a lla fenomenologia dolorifica le alterazioni della cute. L'eritromelalgia, o n1alattia di Weir-~Ii­ cl1ell , l1a una ·e tiologia incerta. Essa può essere un Frinton1a concomitante a malattie l e

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[ANNO XLVI, NUl\1. 25]

SEZIONE PRATICA

È noto che, general1nente il contatto con

l'acqua fredda allevia la fenomenolo2ia dololifica, p erò f-i danno ca&i i11 cui al ~ntrario i dolori so11c particolarmente vivi al contatto con l'acqua fredda. ~i f~noJ11eni dolorosi si accompagnano alteraz101n1 della cute, caratterizzate da eritema ed edema, n,o nchè iperidrosi locale, che a volte è n1olto intensa e ipertermica. Si hann•) p.u re turbe della sensibili1à che consistor10 or.a in analgesia ora i·n iperestesia. Rarart1ente compaiono flittene e alterazio1n i trofi.che d.ell~ i)e]!e, rappresentate da desquarr1az1on.e, i11f1ltraz1one, atroiie, necro i. Peraltro la no5tra 1Jaziente i:n·eF-enta il quadro tipico della eritron1elalgia con la triade sintomatica, dolore, eritema, edema. Dolore acces$ionale, cl1e si acuisce nelln notte e d.u rante stagioni in, ernali; erite111a che . . i accompagr1a a ipertern1ia e iperidrosi della parte, ed·e ma che giunge sino alla formazione di vere flittene. La diagnosi peraltro poteva ·d.a ,pr incipio presentare qualc}1e diffi·coltà. . Le m.a nifestazioni c utanee da prendersi in considerazione nella diagnosi differenziale erano appunto g li eriLemi pellagroidi e l 'eritremia 0 I.a malattia di ' laquez. Scartati i prin1i per la i11ancanza di caratteriF-tici fenomeni concon1itanti, non poteva prendeThi in considerazione l 'eritremia, la quale per quanto si accon1pagni ad edema, erite1r1a cianotico e dolori talvolta atroci, è sempre associata a spleno1negaJia e a poliglobulia. Anche I 'edema bleu di Charcot inizia b·r uscamient.e co11 dei dolori talora intensi con e' tinta d ema ·cutaneo talora notevol·e, e con una rosso vinosa o b-leu nerastra. · l\fa tutti questi segni coesi~ton o con paralisi o contratture, conse guenze di un trauma fisico o psichico. Le arteriti e la inalattia di Burger sono tPrrecedulie da claudic,azione intermittente e si accom p.a gnano ad altetazioni tipiche a carico delle aTterie . Nel nostro caso nulla di t11tto questo esisteva, nè poteva prendersi in considerazione il nlorbo de) Rajnaud, per la mancanza di gangrena superficiale, n·è l 'acrodinia sia per l 'età ohe per i ic aratteri clinici e le turbe pF-icl1ich e concomitanti. \ Non restava pertanto che co·n fermare la diagnosi che si 1era da principio· su·p1poi&1 a, cioè di eritrom elal gia ~ diagnosi confermata anche cl.ai reperti capill.arosco1p ici e dalle prove sia con ad'renalina che con atro piina. Dal punto di vista del traLLan1e11to oltre ai S<)liti cal1n a11ti nervini , abbiarrto sperimentato rtelle crisi dolorose l 'adrenalina, secondo quanto afferma Cl1atellier, ma i risultati non sono f".t ati brillanti .

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L 'ammalata ha ritratto e ritrae O'iovamento dal riposo :&pec;ialmente in posizio~e declive. Durante ~e crisi dolorose le applicazioni di compresse fredde e di vescica con ghiaccio 11.anno dato un certo sollievo. Alcuni autori ll&n110 consigliato la faradizzazione, e la sim~tectomia l.om~o-sacrale, su ciò non. possia1~1~ pronu11c1arc1 per mancanza di dati probat1v1. L ' A: ·descrive un caso di eritromelalgia ca~ raJter1zzata oltrechè dai sir1tomi clinici anche da alterazioni a carico dei capillari notevoli. I.,e prove farmacodinamiche hanno rivelato uno squilibrio del sistema nervoso ' iegetativo. I,e cure praticate non hanno dato risultati probo.tivi. BIBLIOGRAFIA . Med. journ. a Record, pag. 581, ' 1931.· Dul'.rAs e R. CnEVALIEH. Lyon médical, 1925. H1nosE. Journ. of Dermat. e Urol., Japan, pag. 72, ' 1925. KLAunm. Arch1ves of DermaL. a syphil. pag. 612 1926. ' ' RAPPAPORT. 'fnèse de Bàb, 1931. LousTE e J usTER. Bolletin soc. franç. dermat. et syphil., pag. 26, 1931. Sl\IITH.

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RIVENDICAZIONI E

DISCUSSIONI

A. proposito di alcune esperienze sulla bat-

terioterapia dei tumo1·i eseguite nell'Istituto Pasteur di Pa1·igi dal Prof·. Alexander Besredka. Prof. PA.OLO MARIC0 NDA. 1

Il prof. Besredka in relazione anche a.d altre1 sue espeTienze eseguite nel 1938· e riportate rlegli ,f nnales de l'Institut PastettJ' Tome 207, 1938, pag. 382 e negli An111ales de l'Institut Pasteur, 62, 1939, pag. 28, come si rileva dal 11. 9 del 27 febbraio 1939 dei Comptes Rendus li ebdomadaires des Séan ces de l' A cadémie des Scie.rices, Tome 208', Paris, riferì nella seduta del 27 f eh·b raio 193 9 all 'Accaden1ia di Scienze di Parigi into,r no alle esperienze da lui eseguite sui tun1ori n1aligni influenzati da emulsione cli streptococchi e st.a filococchi inoculati ipoclermir.amente a dei roditori concludendo sui l)rillanti ri·s ultati ottenuti in rapporto a fenon1eni immunitari per l 'atteccl1imento dei tumori e per la scomparsa di essi tumori in seg ~ito -al procedimenlo da lui adoperato. Vale la pena di trascrivere alcune delle sue esperienze riportando anche qualche protocollo per confrontarle co11 quelle da me eseguite sullo stes~o argomento iniziate nel 1912, pub,


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« IL POLIOLINICO »

blicate dal Policlinico, Sez. Prat., nel 1913 e poi nè1l 1916-1920-21 e seguenti fino al 1929 neig li Atti Congresso Patolo,g i di Pa dova, 1922-23; Atti Con·g resso di · Stras.b urgo 1929 (onor.anze a Pas teu·r). · Raccolte tutte con le nuove. esperienze nelle n1onografie pubblicate n·el 192G-1934--1936 Tip. delle Mantellate Roma. 1

[ANNO

XL\-1, NulVr. 25]

sentent pias la moindre traoe de tumeur. (Seguono altri protocolli che per brevità non· si trascrivono) .

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CoNcLusroN.

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Besre{jka riferisce; : La F-imilitu,d e des réaotions cutanée.&· que nous avons ob•se.rvées à la suite 1d e ·l 'injection de b1a ctéridies, d'une p·a rt, et ·de tumeurs malign.es, d'autr.e p·a rt, nous a incité à essayer la b·actériothérapie ·d ans le cas de l 'ép1ithélioma du lapin. Ayant c,o,n staté réce1nment que des lapi.ns recevant dan$ la .pe.au une dose mortelle de bactéridies demeur.ent indemnes, si o·n le·u r injecte au men1e lliveau des streprtocoques viv.a nts, nous nous sommes den1andé, si en raison ·de 1'.affinité ·de l'épithélioma ·de !BrownPearc.e p,o ur la peau, on, ne sa·u rait réaliser la n1èm.e1 in.t erférence entre les streptocoques rt cette tumeur. Voi1ci, à titre d exe1nple, un. e de nos e~p 1é­ rie·n ces. Elle .a porté sur quatre lapin:s neufs . et sur six lapins préparés par un mél.ange l 'én1ulsio1n tumorale e:t de strepto·co·q ues (cinq lapins.) et par un mélang.e d 'én1ulsion tu1r1ora.le et d 1e1 staph)Tlocoques (un ì.apin). Sur leBi six lap~ns- prép1a rés, trois (5 05, 508', fi lO) furent soumis à l 'épreuve par la ' 'oie intratesticulaire, ainsi que ·deux lapins n eufs (086, 587). Trois autres la.p ins préparés (503, 506, 507) ainsi ·q ue d eux témoins (590, . 58'9), fur-e nt sot1mis à l 'épreuve par I.a v-0 ie f;0 usct1tanée. (Seguo n.o i p·rotocolli degli eis.peri1

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m enti). A. Lapin 506, 20 oct. Injection dans la pea11 (l'un mélan,ge ·de 1 cni3 d'èmulsion tumoTale et de ·5 goutte1s de culture de streptocoques (souc:h e 560) de .24 heures en bouillon glucosé. 23 oct., : la peau, au niveau ,d1e l 'injection , est rouge; 25 oct. : collectiort de pus, recouverte d'une peau rouge; 28 o·c t.: la peau reprend l'aspect rose norma!· ' 2 nov. : p·etit ab·cès fluctuant, il en sort à la pression· une goutte· de pus; 7 nov.: l '.aboès per.s iste; 20 nov.: à la place de l 'aboès, on voit un~ . . pet1te croul e; 25 nov. : on injecte <la ns chaqu.e testicule une emulsion (1 cm 3 eit O cm3 , 5) chargée d' épithélioma. La réaction traumatique du debut disparait as.&ez vii e; dans la suite, les testicules ne pré• '\

En inocul.ant au l.a:p1i11 dans la peau une é1r1ulsion dl' épithélioma= concurremment ave c des streptocoqu·e& vivantis, on assiste, très rapiden1ent, à la forn1ation d ~une collectio1n p1u . 1u1ente qui a toutes Ies apparences d'un abcès chaud ano,d in. Dès que ce1t abcès guérit, l'ani111al devient réfTactaire à u11e nouvelle injection d 'épithélioma, alors meme que 1Cette injection est fai te dàn~ les testicules. L ' évolutiQn de la tume·u r néo·p lasiqt1e se trouve d-e· la !Sorte com. plèten1ent transfor.m6e par la bactériothérapie cutanée locale; il 11'e·n résulte pas moins une immunité solide à l 'eg·ard de la tumeur épjthélio.n 1ateuse malign1e . 1

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Esperienze Mariconda: Ecco come n el 1913 io iniziai le esperienze sui tumori co11ti11uandole negli anni s-u·c cessi vi: scri,re,v o i11 Poliolinioo, Sez. Prat., 1913. I~e n1ie· esperienze riguardano il comportamento di alcuni tu1nori maligni (sarcoma) nei ratti .... i11oculati pet.. via ip,o dermica con culture in b·r o·do ·di stafilo1c,occo aureo e di streiptococco p·1• ogeno. Nei ratti stafilococcizzati 110 innestato il sarco,m a (a tipo fusocel1ulare) nel mese di fehbjr aio cio1è dopo· circa tre m 1esi o poco più di inoculazio1n e di cultura in brodo di stafilococco aureo ed .a un altro grup1Jo di ratti non stafilococcizzati sce1ti come controllo innestai pure lo· stesso sarcoma. In quasi tutti i ratti I ~ attecchimento del tun1ore fu completo n1eno· in due ·degli stafilococcizzati dove com.inciai pri:r11a a notar.e una lieve tumefazione che poi lentamente subì un pro.ciesso di regressio.ne fino a scompariTe. Nei ratti non stafilo·c occizzati il neo·p lasma aumentò gradatan1ente di volume senza mai ulcerarsi fino alla morte .d ell 'animale. Nei ratti stafilo·c occizzati in.vece, il tJUn1ore non assunse mai le n1edesin1e proporzioni di volume, ma re~tò sen1pre limitato ad urta regione anatomica, si ulcerò dopo pochissimo tempo, e mentre g·li anirnàli non stafilococcizzati in un n1ese o poco più mo·r iro·n o p er il •s olo processo Ileoplastico, gli anin1ali stafilococcizzati dura1ono· in vita dieci, .d odici ·giorni in più quantunque affetti dal doppio pro~esso. Il tumore ulcerato si presentava ben .dlelimitato , più piccolo di volun1e· ·di quello dei ratti ·non stafilococcizzati, anzi posso dire che diminuì legg·e rmente di voi time fino a quando ·d all 'ulc~ra · del tumore venne fuori lentissima1

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[ANNO

XL ' 'I, NuM. 25]

1147

SEZIONE PRATICA

mente Ull liquido sanguinolente misto ad una Eostanza simile .a poltiglia cl1e esaminata al 111icroscof>io non lasciò scorgere altro che del detritus. Il tumore era di c onsistenza molJ.e fluccida ed in certi tratti fl\lttua11te; con uno s1)ecillo si pote,·a pen,e trare faciln1 ente in una c<.c.vità ohe sembrava anfrattuo&".\ e confluente e c•11 altre cavità più piccole. P ·etlo tu111ore si scapsul.av.a facilmente, non trovai m etasta,s i altro ch e in due soli r.a tti ed <3Tano 1r1etastasi inguinali dello. s:tesso tipo del tumore i)rin1ilivo, 1na molto più consistenti . I\" egli altri i1011 riscontrai affatto rr1etastasi. ~"'cci altre esperienze in altri ratti i quali mi servirono carne controprova: innestai prirr1a il 11eoplas111a, iJOi qua11do qu0sto cominciava ad e\'ol versi inoculai lo s tafilococco aureo in culturn in })rodo in do~ e lJro·g ressiva per f)S~ervare 11t1al e r apporto po i eva esistere tra il nuovo tessuto ospile del ratto e lo stafilococco i11oculato dopo I 'innesto del tumore. rfutti qtla11ti i tun1ori si ulcerarono i11 pochissimo te111po dopo , si intend.e, alcune inodificazioni dei tegumenti, pell.e, derrr1a, ecc. del 1 e 1s~uto ospile e del te~suto del tun1ore . In nessuno di essi il tumore acquistò u11 11rogressivo aumento di volun1e ·v ero e proprio ed i11 tutti trovai un detritu$ con cavità necrotica nel tumore. Osservati tutti questi fatti, cl1e devono avere un controllo più preciso, è l ecito intanto 1)ensare che lo stafilococco aureo arresti in parte l' '3Volversi del tumore. Lo stafilococco aureo agisce in un locus minoris resistentiae, determinandovi la suppurazione e la ulcerazione .p recoce con formazione di cavità necrotiche. 1F inalmente è ]ecito pensare c,h e l e tossine dello stafilococco aureo agiscia no sul tumore 0' vero il siero del sangue del ratto stafilococcizz.ato ab bia il potere di spiegare un'azione quasi involutiva del nuo, 0 giovane tessuto neoplastico. t ciò che vedren10 con altre espe• r1enze. (Roma, apri] e 1913, Po·liclinico. Sez. Prat. , 1

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1~113 ).

Altre esperienze. C' te di Policlin ico, Sez. Prati ca) 1916-1920-1929 e , ,-o]. Tip. l\fantellate, a . 1925-1934-1906. l\ilono,grafie. Si riportano solo a l cuni protocolli ·del volun1e dove si i)ossono vedere ]e fotografie e le microfotografie per confrontare le mie es.perienze con quelle del Besr edka. EsPERIIVIEI'TI:

L 'influen.za dello streptococco in coltura in brodo, stemperai.o ir1 solu;:;io11e fisiologi ca sui tuniori maliani. 1) A nu111ero 12 r atti ' 'iene innestato col • \

solito metodo il sarco1na fusocellulare della Clinica Chirurgica di questa "C11iversità datoci d.1 Fichera. Altri sei ratti vengono .p ur.e innestati di sarcoma dello stesso allevamento, i qualt se,r vono per controllo. Appena trascorsi trenta ·g ior1li 1si vede il tumore svilupparsi e assun1ere l 'aspetto solit o levigato, rotondeggiante. Si incomin:c.ia la inoculazione di str·e ptococco pio·g eno prelevato dall'Istituto di Ig iene Sperimentale. Si cerca di esaltarne la virule.r1za con i passaggi soliti. A 4 di questi ratti ·vier1e inoculato il germe .attenuato . Agli a ltri otto viene inoculato il g·erme molto viruler1Lo, proced endo come per lo stafilococco, da un quarto di siringa di l)ravaz fino a una siringa intera di duE cc. Prima si incomincia a g iorni alterni inoc-µlando in circolo , mentre i] tun1ore è al1'inizio dello svilu ppo e quiridi gradualn1e11te ~i pa1E-sa ad inocul are il ·g erme quotidianamerlte. Do1)0 5 -g iorni di i11oc1u.lazione si vedei con1pl1rire sulla &up erficie del turr1ore un'ulcerazion e, la quale è piccola 1quanto una lenticchia, e m .ano r11ano con1ir1cia acl i11gra11dirsi fino a Tag.g iungere la superficie di una piccola n10r1eta. Co11 te11nporane.ar11ente tale ulcerazione corr1incia ad approfondirsi, ma di poco. Saggiando il tumore a.Ila pal pazione non sl avverte al cun senso di fluttuazio·n e o di pseudo-fluttuazione, però il tu111ore se111bira alquanto ra111n1ollj lo, diminuito di .::onsiste11za e diminuito a11che di volurr1e. Esa_me del tumore : sezionato jl tumore, il q11ale dimostra di essere a1qua11to diminuito iri confronto del tun1ore dei ratti innestati per c.ontrollo , si p uò const atare quanto segue: al rr1argjne interno del fial1 cc, sinistro dove è stato fattcT l 'in1)esLo , : :i i può vedere che in ques~o punto è incominciato un processo di necrosi , il quale però è rin1asto lin1 ilalo e1 mirs.ura apJ.Jer1a lo spazio di qualche ce11tin1etro. Asportata la sostanza necrotica &i C,Onfernu microscopicanlente la n1orte d egli ele111e11ti del tumore. Esaminato nel punto dove è incomi11ciata l'ulcerazione , la quale si è approfondita semplicen1ente per un centi1n ctro , si può· anche rilievare il processo di n ecrosi colliquatiY.:l e co·n fe·r marla microscopicamente. Nelle conclusioni poi, voi. II, 1936, si· parla di fenon1eni imn1unitari rispetto all'attecchi1ne11Lo del tun1ore e risJJetto alla modificazione dei tumori i11 n.es lati e dei tu1nori spontanei fino alla scon1.parsa di essi tumori per necrosi r.olliquativa preceduta da cavità ascessuali confluenti con1e si è g jà ~etto. In altra parte del ,-ol. II si parla di antagonisn10 fra alcune 111alattie in presenza d ei ger1

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« IL P OLICLINICO »

mi piogeni ò di forme infettive analogamente a ciò che a ce.ade p er la demenza paralitica e la infezion.e malarica. In altra pubblicazione recente mi occup-0 d elle esperie·n ze iniziate i1el 1937 e continuate fi11ora, ch e riguardano specialment,e da ti di fatto ir&tologici pP-r quanto rigualìda i nuclei dei tu1nori e la ·Cariocinesi a secon da del nuo' 'O procedimento usato di inoculazione di ger1ni sui tumori attra versati da eleme nti fisicocih imici e da catalizzatori. 1

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[AtNNO

ORGAN·I DIGERENTI. •

L'esame delle feci nella pratica comune. 1

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LIPPE.

Miiric/1.crier J\,f eclizinisch.e W oohen-

sc1h rijt, 2,0 gen.r1aio 1939). Esame macroscopico. ~·e.Ila stasi biliare le fe ci diventa110 giallo-grigio, di colore argillci~ o, e n ella &titicl1ezza 0 5tinata brunastre o P•ere (le cosi d ette feci bruciate). Nelle em-0rra1gie. ·d e·lle parti b1a sse de l canale intestinale con la d efecazion e può esser e em esso sangue fresco, n·elle. emorragie alte il sangue emesso è p er lo più fortemente altera to , bruno-scuro , d~l colore . d el catrame, specie dopo emorragi(l ga&triohe. ~el c.0lera le feci har~no l 'ai~pet­ to di a,c qua di riso, n el tifo di zuppa di pisello. P er quel che. riguarda la cor1sistenza le feci possQno essere dure , spesse, molliccie , liquide . Ques te ultime, quando no,n siano l ' eff~tto di purgant i o di una dieta speciale, sono nettamente anormali. Il muco può ricoprire le feci come uno, stra to vetro so o essere m escolato con esse in g rossi grumi (affezioni del colo11, sp1ecie ·d elle sue 1)arti basse) oppure in piccole particelle· (affezioni delle parti Slll peri ori del -colon o d el tenue). Quando, il muco ha il 1colore della bile e dà la reazione di Grr1eli1t si pt1ò conc ludere p er un 'affezione del tenue. Il muco plis si h a n elle ulcerazioni d ell'intestino" Nelle « colich e .rr1ucose » (Enterite membranacea) si err;iettono granài n1,a sse di muco·, spes.&o di fo·r ma tubolare: un egua le fenon1eno si può avere· n ei neurastenici e n1olto P.iù spess-0 n elle donn e nervose o isterich e. Com e a vvien e per le u1rine, le feci posson o esser e colorat e ,d a alcuni 1r1edicam enti (in n ero dal ferr:) ··e dal bismuto , in verde-scuro dal m er curio, specie da l calontelano). Esam e miciroscopico. L 'esar11e microscopico delle feci rriette in e\ iden za normialmente: l ) R1er-.idui ali111entari (fibre in.u sco la ri, cellule vegeta li , elen1e11 ti del latte); 2) Cristalli e sali (triplofosfato sali di calcio); 3) Batteri in g rande quantità . Negli stati catarrali puri dell 'intestino si ri·~contr.ano n ell e feci 1granuli indisciolti di am ido, la cui pr e5-e11za è rara allo stato n orn1a le. Nelle elmintiasi si trovano di solito i cri.stalli di Ch ar co t-Leyd er1 . Nelle form1e catarrali , Rpecie ulcerative, si rile, ano l•e.u cociti o cellul e epiteliali cilindriche, nìn i cor ouscoli rossi , anch e ir1 caso di em orra bQ'Ì a ' si -tro, ano di r ado per cl1è son o su bito di·s.t1Tt1tti. L'esan1e microscopico i11oltre rivela la e' 'éntuale presen za cli vermi , di parti di vermi e delle loro uova. Nella dissenteria pu ò trovarsi 1'am-eb a. 1

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Se da una p arte ci si pu ò dolere che no11 si citìno anche r ec·enlemente1 le mie esperienze a ttinenti all 'argomento, r.osi i11tportante trattato dal Besredka e confern1ale da altri ricerc atori italia ni e titranieri, J)rotocollati ed avalJati 'da Istituti scientifici della Università di }torna, diretti da 111él!estri insigni e 4dove 6ono 8tale com.piute per lun ghi anni quasi ininterrottam ente e per i quali s t.udi sono state usufruite ·dallo scrivente anche bor~e di stu,d io, da.Il :allra parte ci si può compiacere ch e oggi le conferme provengano da f<}nte così autore\' ole e da ut1 li&tituto·, il « Pasteur » di Parigi, così illustre e così onusto di glo,r ia. 1

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Ci associamo al commento e ci compiacciamo con il prof. l\.fariconda per i risullati ottenuti dai suoi studi , p er seguiti con pa1ssion e e t enacia degn e dei migliori successi e ch e er ano già- a noi noti , ora confermati da p er sonalità così eminenti della scienza. E·sprimiamo voti p er ch è essi siano b ert conosciuti e valorizzati anch e in Italia. n. d. r.

_.. Ricordiamo /'Interessante pubblicazione: Prof.

ALESSANDRO

AL.ESSANDRINI

(già Aiuto n ell'Ist i t uto di Igiene della R. Univ. di Roma) Dirett. ·dell'Istituto d 'Igiene della R. Università di Pisa

Prof. c. FICAI Libero docente di Igiene nella R. Università di Bologna dir~ttore del lab. micrografico provinciale di Arezzo Prof. M. SABATUCCI +

Prof. E. PAMPANA Già assistent;.e nell' Istituto ;ii Igiene della R. Universit~ di Roma

già As sistent e n ell'Istit. di Igiene della R. Un. di

Rom~

GLI ESAMI DI LABORATORIO TECNICA E DIAGNOSTICA

Prefa zione alla prima edizione del Prof. Sen. GIUSEPPE SANARELLI Seconda edizione aggiornata ed ampliata P refa zi on e di 8 . E. il Prof. DANTE DE BLASI Accademico d 'It alia Di r ettore dell'I stituto di Igiene della R. Un. di Roma. Volume d i pagg. XXXII-688, con 92 igure e 4 t avole in nero ed a colori n el testo e 13 tavole in tricromia fu ori testo. Prezzo : in brossura L. 5 8; rilegato in tel a L. 6 8 , più le spese postali di spedizione. Per gli abbon ati a qu a l si asi dei qu attr o nostri Period ici, r iep ettivamente, sol e L . 5 3 e L . 6 3 fra nco di porto in Italia. Lmpe r o e Colonie. P er l 'Estero L. 5 (:) e L. 6 6 . Inviare Vaglia Postale a lla. Ditta. LUI GI POZZI, edi· tore, Via Sistina 14 - R OMA.

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SUNTI E RASSEGNE.

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CO Ml\IENT•).

Nu~r.

XLVI,

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[ANNO XLVI, NuM. 25]

Esanie cliimico. La ricerca del sangue ha una grande importanza per svelare eventuali e1norragie occulte, e va praticata quando esis tono disturbi gastrointestinali o stati di profonda anemia, che fa cciano sospettare ulceri o tumori. J_,e f ee;i si prelevano dopo che il paziente abbia osservata per 3-4 .g iorni una dieta senza car11i. Se r1e diluisce in una pro'etta una piccola quantità, della grandezza d'i un pisello, in acqua, si filtra e si aggiunge reattivo Wohlgemuth dapprima I e ppi I.I. In p.r:esenza ·di sangue si ha colo.r azione verd·e o . .azzurra. Per la ricerca ·dei pig111er1ti biliari si aggiungono alle feci sciolte diluite con acqua una soluzione di sublin1.ato. Nei casi positivi si h a u11a colorazione verde, n1e11tre le feci normali danno una colorazione rossa. Anch e piccole i)articelle colorate in verde depongo no µ er la presenza di pigni.enti biliari. Questa prova ser-ve anche per dimostrare 1,azione colagoga dei purganti nella cura delle affezioni della cistifellea. La ricerca dei grassi neutri e a cidi si fa con il metodo di Lori. Un pezz,etto di sterco della .grandeze·z a di un grano di miglio viene diluita e.o n una goccia di soluzio11E} fisiologica (NaCl 0,9 <J~) e ~i tratta con una goccia di soluzione .a:c quosa concentrata di azzurro Nilo1. Il tutto .si stende su di un portaoggetti e si copre con urt portaoggetti. Al rnicroscopio il grasso neutro appare sotto forma di zolle di color rosa e ·quello ac.i do come zolle o goccie di colore azzurTo o violetto. Per la ricerca dei parassiti si distende su un portaoggetti uno 5trato di fieci e lo ~i lascia .es5icare all,aria. Quindi si tratta con olio di :eedro. Il p1reparato così si co nserva a lungo. Si osserva a 111edio ingrandi1nento. Oppure si n:lresco.J.a un p ezzetto di feci con soluzione fisio·101gica, o~p.ur.e in una soluzio·n e ·d i sale co11111ne al .~o <;-'~ e si lascia depositare per quattro ore·: le uova d ei vermi essendo più l egger.e si raccolgor10 alla ~uperficie. Per J.a ricer ca del bacillo tubercolare si asporta con una sonda cort il materiale d epo·sita to sulla n1ucosa rettale, 1s.i di~tende su portao•g.getti, si fissa e si colora. Cecconi con si.g ]ia ·di colorare a caldo con una soluzione fenica di f.ucsina, d ecolo·r are con u11a soluzionr con acido solforico a l 1·5 ~) · Per colorazione di .ciOntrasto inve·ce della soluzione -ac·quo5a bleu· di metilene Pap·p enheim cor1sig1ia di trattare p er un. n1inu.to con una soluzione dello stesso colore i11 alcool assolt1to all'l %. DR. 1

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<Cattivi risultati dopo gastro-entt'ro-anastomosi per ulcera gastro-duodenal*'. (L.

S. M..\GE . Siz1rger)·, Gynecology and Obsteitrics, fase. VI, 1938). An1pia esposizione d ei ris ultati d ell 'analisi rr1acrosco pica ed is tolo·g ica di 86 piezzi ottenuti GrNZBURC e

1151

SEZIONE PRATICA

con re&ezioni gastro-•duo·d enali, in. individui precedentemente operati di gast.ro-enteroanastomosi per ulcere gastriche o duodenali. I rE- int~rve11 ti furono praticati o per I 'insorgenza di ulcere della bocca anastomotica o• del ·digiuno, o percl1è l 'ul cerazio·n e primitiva conti11uava a ·dare. di&turbi ·dopo· la gastro-enteroartastomosi, o perchè il neostoma era mal funzionant.e. Dall'artalisi a.naton10-patologica co·m piuta gli AA. .g _iungo110, .alle conclusioni seguenti: 1) Uno sto1na ·gastro- e11terico ben effi-. cie11te porta qua.&i sempre alla guarigione di u11 ,ulcera gastro-duo,d enale attiva. 2J Le m;;lncate cicatrizzazioni di ulcere duo<le·r 10-gastriche, do·p o g.astro-enterostomia, sono sempre1associate con una inefficienza meccanica ·dello stoma. 3) l\1entre p erò uno stoma ben funzionante porta a guarigione un 'ulcera ·d uodenale attiva, sembra che cont.e·m poraneamente favo'risc.a ]o svil11ppo di un 'ulvera anastomotica o digiunale. . 4) L~ ulcera anaslomotica o digiunale, non .si trova invece. nei cai&i con anastomosi mal f unziona.nte. 5) La coesistenza di un ,ulcera duodenale a lliva e di un'ulcera ana&tcmotica o digiu·n ale attiva è molto rara . G) l~ gastro-e·n teros lo111ia pone · l 'ulcera atti,r,1 in co n·dizioni simili a quelle di un ,ulcera i11 11eriodo di latenza. 7,) Lo ulcere della piccola curva non veng ono ben~ficamente influe1lzate dalla G. enterostomia, come le ulcere piloriche . 8) Le s tomie eseguite per ulcerazione della piccola curva sono rararr1ente sede di ulcere a nastomotiche. D'AGOSTINO. 1

Tumori maligni dell'intestino tenue. (J). T. CaAl\.tBERLIN . Surgical Clinic· of North 11mer. , vol XVIII, 1~3 8) .

Rip-ortando 9 caf,i di osservazione personale, l'A. fa in questo lavoro un'ampia rivista dei tumori maligni d:ell 'intestino te11ue. Essi posso11 0 EJssere divi si, secon·d o l 'A. in anulari ed é•.simmetri ci. I car cinorr1i assumono normaln.1.e11te la prin1a forni.a , i11entre i sarco·m i si prc-.sentano sotto la forn1 a l)roliferativa. Se vi si includr. il carcinon1a <lella papilla di V ater il duodeno divieale il tratto l)iÙ frequ entemente colpito dai neoplasrn.i malig·ni. Segue il digiuno e ultimo vie11e l'ileo·. L 'e tà ~nedia dei pa. zie11ti colpiti è tra i 45 e d i :)r) anni. La &into1natologia varia a seconda d ella l oc.alizzazione e ,dei caratLeri d e] Ll1more e a socon·da de lla sua situ..izio·ne nell'i1t1es tino. Il car cinon1a situato nei :p1re5si d ella papilla di Vater , produce sinton1i i11olto simili a quelli determinati da un'ostruzion e 1)ilorica; il carcinon1a del! 'ampolla provoca un ittero indoloro, ini nterrotto , ingravescente. Il cancro d e1la por zion e di duode110 distale a ll 'ampolla


1152

<< IL POLICLINICO

e del I tratto digiunale <letern).ir1a fatti ostruttivi a ])rogr esi,sione lenta accompagnati qualcl1e volta da gravi dolori crampiformi e1p igastirici col loro massimo a 2, 3 or.e di distanza dai p1asti. I tumori del tratto digiuno-ilealc po&sono dar segno di sè i11 due modi: O' con u·n grupri<l di sintomi vaghi , raramente co·stanti, per lo più salLuarii, semp1re p 1rogressivi; male&5er e, anoressia, p erdita di peso, ane1n.ia; il dolore ,è sordo e cra1npiforme; se il lu1ne inte.s tinale è invaso arr1piamente il p. }~a vo1nito, ·due,_ tre volte per settin1an:1. Oppure, (nelle fo·r me ad accrescin1.ento fuoTi del lurc1e intestinale). vi è come solo seg110 anen1ia progressi va fi~1cl1è le 1nasse neoplastiohe diver1gono pal1Jabili attraverso la parete a<ldo,mi11ale.. La prog11osi ·del tumore maligno dell 'iotestjno· tenue, è cattiva; il cancro ha la tendenza alle m etastasi precoci, si che gli ammalati veng·ono· o.p erati in geniere quandoi già esistono rr1etaslasi. Ki·eifer ·dà con1e durata media di sopra,,vivenza all 'interve11Lo I anno . Il linfosarcon1a lta uno &viluppo ancor più rapido m ·a in esso è riiù facile· la ·d ìag·nos.i precoce, perchè più ra}Jidi a &tabilirsi sono i :segni di o,s truzio1J.1e. D'AGOSTfNO. 1

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VASI SANGUIGNI. Recenti concetti sulla endoangioite obliterante e sua cura . (W.

R1EDER.

Jlllediz. Vft'elt., 8 aprile 1939).

La 1endoangioite obliterant-e ·è Uilla malattia che colp1i sce~ quasi esclusiv.1mente il sesso· mascl1ile (contrarian1ente alla simile malattia di Raynaud ch e colpi~ce quasi solo le do nne) nel1;età Lra i 20 e i 40 anni. Essa ~,i inizia con disturbi \ 1aghi; dolori reumatici o i1evralgici av, ·ertiti p erio,d icamente alle es tre mità (spesso al solo piede), senso di freddo, formicolìo, parestesie. In uno stadio ulteriore • si manifestano degli .spasmi al po1pac·c io e la claudicazione i11termitte.n te; sono inoltre tipici d ei dolori tormentosi che co1npaio110 la notte, in posizione orizzontale, ai piedi e_d a i polpacci. P er evitare questi dolori alcu11i pazienti teng ono le gambe rattrap]Yite, altri 1siedono ranniccJ1iati sul le.Lto, altri sono costretli a passare le notti &ll una seggio]a od a fare ,d i tanto- in tanto d·elle cor se 11ella stanza. I dolori sono F;p esso tanto inten si che i pazienti richiedono la ampulazione dell'arto dolorante. Se tenute irt posizione.i sollevata, le estremità diventano ceriee; se lasciate penzolare, assumono un colore bleu-scuro. La malattia p er ciò si può confondere col Rayna ud, ma essa colpisoe il sesso 111a5c.h ile , si inizia alle 1e&Lrem ità inferiori e s1Jesso da un solo lato, e •PUÒ dare necro i este5e : m entre la r11alattia ·di Raynaud colpisce le donne, si inizia s imm etrican1en te all·e· mani e non dà r11ai delle. necrosi €stese ma tutto al i1iù n ecrosi delle punte delle estren1ità . Il ~e1

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[ANNO XLVI, Nu~1. 25).

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gno dist1intivo più siGuro ,è però l 'assenza del polso periferico nei casi di endoangioiLe ohlite·r ante a pieno sviluppo. Il decorso della i11alat.tia può essere cronico e protrarsi per 20 ai1ni e più, ma può essere a11che fulminante. Può re.stare lin1itata alle e&tremità inferiori (in rari casi alle superiori) ma p uò anche generaliz.z arsi a tutto il sistema vasale e rp'I'ovocare rr1anifestazioni cliniche a carico dei vasi del cuo,r e e del c:ervello. Possono comparire r1e1crosi, limitate al1e dita dei piedi (o delle n1ani) oppure estese all'intero arto. Le cause et.iologiche non sono ider1tificate . Si Fono incoJpate · prtt,o-resse tron1bosi, tr.aumi, compi·omissioni continuate d egli arti . Ricerche dell A. ,d i1nostrano l'assenza di quals iasi segno di endoangioite obliterante irt 220 traumatizzati alle estremità i'nferiori, nè in 250 operai le cui estremità superiori er.ano ·da decin·e di anni ~ogg·ette a continui 5cuotin1enti per il lavoro con ar11esi ad aria compressa. La en·doangioite o'bliter.ante è · causata da anomalie co. tituzio-. nali, ·da u11a difettosa capacità di re.azio11e dei vasi periferici e dalla conse.g·t1e11te permane,n te· cattiva nutrizione. Su tale base costituzionale, favoriscono· la iI11sorge11za della malattia, fattori dannosi c he circolano l1el , ang11e (r$0Sta11ze tossiche, infezio11i, tron1bosi) ch e ledono la 1>arete va.s ale (congela1nenti, pe1~i:-1tro1nbofle­ bite) o cl1e ledo110 i nervi (pressioni sui plessi, nevriti). La oura medica .pruò esse re uti]e 11egli stadi ii1iziali (bagni eleLLrici, bagni alt€Tnati caldi e freddi, cauto• m.a·~&ag:gìo, insulina , padutin, pa1)averina); raramente però essa ripristina la Ga])acità lavorativa, quasi n1.ai dà I.a guarigio. ne cli11ica. In tutti i casi in ct1i co.n Je crure med'i ché · 1a malattia i1on migliora definitivaID'elll!t~ dive11ta necessaria la esclusione operatoria dei vasocostrìLLori. La si1npatectomia periarteriosa non dà ri~ultati perJ11anenti che -&i 01 tengo110 solo co11 la resezione del tronco sirnpal ico o d ei suoi rami con1u11icanti (per l'arto s1:rp e1riore ,dal 6° cervicale al 2° toracico o sezione del tronc,o sotto qu6sL '11ltimo, per l'arto i11feriore resezione del tro11co lombo-sacrale d.al 3° lon1b.ar e al 2° sacrale). L 'interve.n to riescr a rid:1re la capacità lavor.ati,·a :-,oJo a quei ca1&i .. i11 cui I.a elirninazio11e dei vasocostrittori migliora effeLLiYamente la circolazio,n e. Di ciò si déve asSiicurarsi 1)rin1a drll 'interve,nto, il 1netodp più importante e ·piiù .sir11ro è la esclusion e tt:.mporanea dei ' 1asocostrittori per mezze) de] blocco novoca inico del plesso (estr emità st11)eriorj) o della anes~e$ia •s1)1nale alt.a (estren1ità inferiore): anef)tesia c.h e perm ette di 011erare sul1ito in caso di re.azione positiv.a. L operazio11 e è indicata solo se il blocco vasocostrittore provoca nell 'arto un !tun1ento di temperaturà di aln1eno 2-3 gradi. Questi cagi dànno il 70 % di risultati buoni duratl1ri (ri11ri~tino della capacità lavorativa seguila dall' A. l)C'r oltre 10 anni). 1

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P.


. [ANNO XLVI, NUM. 25 J

Profilassi della trombo-embolia postope· rativa. (F.

l\._.\zD ..\.

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S EZIONE PRATICA

~l'°och en sc lir.,

ll .ien. hli1i .

21 a-

prile 1939. Vi :;0110 .alcuni individui particola rn1 e11te disµo s li all e trombo&i post-op erato·r ie : è n eces::;nrio identificar] i e atl uare in essi una effica ce p1'ofilas.si. Così la tro 111b o~ i è il1olto più frequente nel sesso fe111111inile. Predispost e so110 soprattutto· le do11ne intorno alla et à cli111a lerica e quelle a tipo cos tituzionale past os o , gras e, a respiro corto . Questo st esso tipo co ~tiluzi o 11ale r a11pre"' e11t a a11cl1e n el sesso m a scl1ile il g ruppo dei p r edi 5iJ9 li alle trombosi. lr1 qt1esti I'r edisposli la profilassi si ri,rolgerà a r1zit utlo a l cuore, la c t1i so ff er e1lza .drura nte l 'i11terve11to chirur·gico è ca11sa d i r allentame11tu d eìla circolazion e, u110 d ei fa ttori d ella tro111bosi. P er ciò in q ucs li 1)r edisp osti si i11ietter a11110 ca_rdioc i11 etic i (l 'J\. r accon1 anda 1)ar ticol arn1en le il cardjazol) a pari ire da 5-8 gior11i f)rima dell 'oper azio11c . 1\ ello ~tesso _p erio d o 6i :son1n1inis trer à anc l1c la ti roidi11a in d ose di l r e volle a l g ior110 10 r tg .; se111b ra a ccert Ci t o ch e l a ipertireo&i i1l1pcdisca la tromboe1n b a lia , 111 fa tti l a es tirpazion e d el g ozzo è l 'unica grave op e·r azion e ch e n o11 è q l1asi n1a i seg·uita da trombosi (l 'organis1110 riassorbe g ran di quantità di .$CCr e to tiroi deo d ai monconi). Soprattut I o nelle ojµe r azio11i sull 'a ddon1e , il cu or e soffre a11 cl1e p er il ~oll evam e!nto d el di~~­ f1 a111111a; in ta l ~er1so è d a1111osa l '«lbitudi11e di ... ollevar e do j)O l 'oper.a1..io11c l 'e ... t r e111it à i11ferio re d el le tto. Le sol e cslt{ r11ità inferio.i'i d e\ ' On o esser t e11ute s.ollr ' ate 011de migliora r e in e~se le condizioni cir cola to ri e. Le tron1l)osi p os t-oper atorie j)r ediligo110 i .serba toi sai1guig 11j d el polpa ccio e la Io a i)oplitea. Dur a nte l e oper azio11i qt1 es Le r egio·n i sono sp es50 compr·esse e ques lo fa·vorisce la forn1azion e dei trombi. È utile metter e al disot to ·d i ques t e zone p ericolo e d ei cu &ci11i soffj ci: n ei pazie.nti con \ 1 e1le \ 1 aricos e si r ac co111and an o dell e fasciature di 111.at eriale flc~·sibile inelastico ch e pro te·g ge l e \ 1en e da lla pr o1u n g·ata con11.-1·r essione. Il riassorbimento di prodotti ·di s fa C.:f lo cellular e fa Yorisce la trombosi sia dan r1eggia ndo il cu or e ch e altera ndo la crasi san.g·t1i.g·na : i1nporta p.er ciò a ssicura r e un buon de flusso d el co . . iddetto &ecr e to p rin1ario della ferita con drenaggi i11ultipli p er111 an e·11ti p ~r 1-2 g iorni dopo l'oper azione. Olt r e alla p'Osizion e olle\'a1a degli a r ti inf.ei·iori e .alla cura cl1e essi i)oggin o su m ateriale soffi ce , &er Ye ad evitar r la t rombosi una preco ce is tituzion e di n10, ·irnenti passivi ; s i e,ril"erà invece il n1 a ssag.gjo 011'd e evitar e l o ~t.acca1i&i di en1boli d a u11 tron1bo ch e si sia eventua lm e:n te g ià forn1ato. Il paziente si fa r à al i are p r ecocen1cntc solo se le condizioni d el ~ uo c11ore 0110 o l 11111 e : 11egli indivi d11 i d ebo li o ]11 et à a va11zata si sja jnyece 111olto r a11ti. A11cl1e d opo l 'i11tervento co11tint1erà u11a son1;i11inis t razi J n c ge11er osa di car di ocinetici . P. 1

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.DISCUSSIONI IMPORTANTI Sulla diagnosi e la cura della pancreatit e acuta. Que. t.a disc ussio11e si è ,,olta il 7 dicen1bre 1 ~1 3'8

a]]a Soc . Reale di l\1edir i11a di Londra (f1roceed. of the Roya.l Soc.. of 1\1 ed'ic ap.r ile 1 . ,

l ~ J 3n) .

I. Mor le)- ha ·.viarìa to lun gar11e11te sull 'argo111e-nto . Ila d ei Lo cl1e no11 s i può discuter e d ell a diag11osi e d e11a cura sen za prima occup.ar si d ella patoge11esi. Il fa tto IJiù saliente da riJ e,'aPe è cl1e la pa11c:i:catite acuta ·è m olt o fr eque11tc.111b11le . a ocia t a alla calcolo i e1)atica (dal ±2 al G9 'ìo econdo le v.a rie statistich e). Opie 11cl 1901 ·emise l 'i potesi che p eT calcol o ii1cunea lo n·e·l l 'an1volla di Va t er la bile potesse. esser e spinta n el dotto di Wir ung e eJ1e a queis.to fatto si d eb·b a attribuire l a lJ.a n creatj te e a co11fer1na di quest o m odo di \ ed·e·r e potè provocar e la p an c rea tite n el can e i111roducer1do bile n el dotto pan cr eatico. Ma solo nel 4 ,5 % d ei ca6i \ Schmied en e Seb ening trovar o11 0 ca Jcol o d e11 ·an1polla di Vat er . Arcl1ibuld 11el 1919 dis~e c l1e biast ava u110 SJ''a s1110 d ello . fi 11 ter e di Od di i)er dare r efl ut-so di bile n el d otto p a11cr eatico an ch e se11za l>'1'.C~ s e11 z.a d i calcolo. Nel GO % dei casi s i l1a r eClu::;so di bile o o::il ruzio1Je o infezio11e i1 cl dotto p·a ncr eatico . Ne.g li a~tri e.asi · b isogna l~ e 11sa re a d l 111 altro 111ecc a111 ' n10 . r ticl1 e Da ff nel 1936 ri~·l1ia1t1 aro110 l 'att e11ziorl c stilla i1ecr os i ialit1:i tl clle .arterie e ve ne 11a11c reati.ch e. P er lo ro q u esla le~io11 e è la l esion e ir1izia le ed è dovuto ~l fu oriu . cita cli t ri1,si11a attiYa ·d el sist en1a d eg·li .ac.i11i so l to pressio11e. S pcri111enta1.m en te o tte nnero le st e se 11 er ro s i vasco1ari iuietitando ott o cu1 e l l l"1 ca n e Lripsir!.:t at liva , m ertlre 11011 le eb b ero i11iettH nd'o b ile. Essi trovar ono a11cl1e i11 per ce n t ualo for i f' (13 volte su 24 casi) m .etaplasia d el] 'epit elio del dott o pa11cr ea lico con fatti prol i ferati' i. Qu es1a })r oliferazion e p11ò p r ovocare la fuoru . cita di tripsir1a n el 1essu to inter st iziale d cl p a i1L'rea e dar e così la pan cr eatit e -en1orrag"ica . Di q u esta i11etaplasia il i\1orely 11a n10 trat o d ei p.r epara ti fornilig li dal Su s1na n . Il ~,f o)·n il1a11 11a scriilo ch e i)or hi quadri c.li11i ci $Ono ta11 to c.h iari con1e q u ello d ella ·pa11cr e:l tite a cuta n·ei casi g ravi. 111 l)icno Dl'n e ser e e 1Jer di l)ÌÙ in u n indi\ iduo florido, l1cr lo p iù d op o u n pasto , si l1a insorgen za in1pro·' ,~isa di d olore epigastrico inten s o , ch e . i diffo11d e al d or so e r·esist e a11c l1r a lla m orfi11<1 . Obbicttivan1ente si b a dolor abilità e resistenza d ella p arte SL1perior e d ell' addome sen za i1crò rag~iu n ge re la r ig-idi1à d eIla p er for azionr di l111'ulce1a. fin da ll ' ini zio si ha d ist ensio11c d el colon . Il poli&o d iventa frcque11te fi11 d all 'i nizio , si 11a cia11osi , ,·omito , resp iro frequente. La diag11osi differ en zial e· si deve far e col1

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l ' ostruzione intt}s.tinale alta , coll'ulcera gastri-ca p erfo rata, colla col·ecistite ostruttiva acuta , colla rottura spontanea del dotto biliare corr1une, colla trombosi e l 'en1bolia d ell'arteria · me~e nteri ca sup eriore, co1l.a trombosi coro. rt.ar1a . Nell'ostruzione intes tinal·e alta il vo·m ito è pj ù J)ersistente ch·e n ella pancreatite, è dapprin1a biliare, poi dà co11Lertuto intestinale; inoltre ci sono riac11tizzazio·n i -d olorifiche a tip.o spasir•.oaico e il d·o lor1e. nort si irradia mai .al dorso. N·ella perforazione di ulcera gastrica c'è spesso una sto1ia . di dis turb i di vecchia data. Nella colecistite è frequ ente la. febbre . · La rottura del dotto biliare ·è di diagnosi • difficilis&irna p•e rcl1.è no n 11a r1ulla. di .piarticol~lJ"e. ·che per.metta la differen ziazione. La tron1bosi e l 'e111bolia della mesenterica si possono ·diag·n.01stic.are solo tardivamente, qu.andoi cc)m1piare m .elena. Neila trombosi c,o ronaria il d1ol o1~e è retrost ernale. La prova di Loevvi (i&tillazione di adrenalina nel sacco co·n giuntivale) no n dà risultati diag 1tostici lYrobativi n ella p1ar1 c.r eatite acuta. Invece l1a valore diagnostico notevole la dia~la·~i (o :lrnilasi) delle urin e. L 'indice <liastasico, cioè il numero d·ei ce11timetri cub1ici di soluzio11e di amido al O, 10 ~~ ·dige1rito1da I cc. di u,r ina in 30 ) a 37-38°, è n ella pancreatite uguale a 100 fino a 2000, mentre normalmente oscilla fra 4 e 50. Si lYll Ò a' 'ere glicosuria, aume11to lieve d.ella g lice.n1i.a. Poco probativo ·è il dosa.g.g·io· delle S<>5tanzc a rasse 11elle fec.i. ·~ ' La )11ortalità JJer pancr~atite oscilla fra 30 -e 60 <J~ . l\1entre una dieci11a di an11i fa si p ensava .ch e soltanto u.n intervento cl1irurgico p.r eco·ce potesse ridurre la n1orla lità, oggi si dru:b ita ·d i -que15 to pensando ch é a lcuni casi possano guarire sp·ontaneam.entv. Corr1unqu-e si pensi, se -si intervien e è utilissi1r10 dre11are be ne, per-ch è sei co.s'ì non si possono ripa rare i danni già prodotti dalla trip-sina e da lla lipasi , se n e possono evitare d ei nuo-vi. Una :5tatisli ca del Walzel pub1b licata n el 1H34, dà mortalità elevata (86,67 ~·b) nei casi ·or-1erati preco·ce111onte e· r11:e·n o elevata (28,26 per cento) n·egli altri . L'O. r itierte ch e in un prin10 ten11:>0 dopo ·fatta la ·d iagnosi la cura i1011 debba es er e oper a tiva, ma limiLata. a fle1b oc.l i si di soluzion e alina e al lava,gg·io gastrico continuo rol tubo di RyJe. In questi ca i la soluzione g lucosata r1on si dev·ei adoperare , perchè l 'au111fnto cl1e essa 1)rovoca della g li cemia aun1enta la secrezione ìJ,) f._ n aerra ti ca. Nei casi dubbi ·... i farà un 'esplorazione chi• rurg1ca . La cura cl1irurg ica della calcolosi ep·atic.a è 1

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c,e rtamente il miglior m ezzo profilattico contro la pancreatite. . H . Blac()w Yates ripete n1olLe delle cose già d.ette dal precedente oratore. Fra la diag11osi differenziale pone anche Ja pericardite acuta con versame·n to. P,er quanto rigtiarda la genesi della pan cr~ea tite ricorda, oltre le altre t e-0rie, quella di Duval, Gregoire e IBrocq d ell 'apoplessia panc.r eatica (da stasi va,&odilatatoria per ir11.tazionei del siste1na n-eurovegetativo), secondo la quale is i vi1e11e a negare alla p1ancr eatite U·n carattere infian1matorio . L'O. ric.hia 1na anche l 'atte1lzione su un se.g·n o di particolare gravità: la colorazione bluas t.ra dell ' on1b·e.Ilico· e della zona periombellical1e, do'Vuta a ostruzione del circolo po•r tale. }~.g li ritie11e che l'ipertensione portale abbia i1111Yortanza notevo1e n ella patogenesi della panc~eatite, con1e han110 dimostrato Gilbert e (~habrol. In .caso dì tro1nbosi v1enosa si do, vrebbe avere aumento di volume della milza. Anch'egli è contrario all'intervento precoce e con siglia all'inizio cura m edica con morfina o atropina, drenaggio medico del duodeno con sonda duod.enale, soluzione salina per via rettale o endovenosa, a voJt,e ins ulina. Egli adopera all'inizio l'efedri11a per ovviare alla si.asi .p an cr eatica. Altri adoperano l'efetonina. Consi glia di interve11ire solo n ei casi guariti quando si hanno malattie biliari. Se c'è ittero si farà un ·drenagg io delle vie biliari, se c'è suppurazione pancreatica si drenerà il pancreas, se c'è p eritonite si farà un drenaggio pelvico. \V. H. Ogilvie non appro·v a l'astensionismo cJ1iTur:g ico d1ei precedenti oratori nè il'" dolore {}:ella pancreatite come e&si l'hanno descrit.to . Questo dolore non è ag onizzante, com e essi di cono. La diag11osi di cura di pancreatite si ha solo cella ricer~c.a della diasta~i. Facendo questa ricer ca sistemati1can1ente si trovano dei casi lievi di pancreatite, ch e g uariscono sponta11ean1ente e ch e non richiedono n essun inter vento cl1irurgico. Ci :sono dei casi ir1 cui la pancreatite assume il quadTo ·de.Jl'addomie acuto. Colla laparato·m ia si vede un pancreas gonfio e scuro; può essere solo in stato di apoplessia o iperf11nzio.11a nt.e per eccesso di glucosio som ministrato. Perchè in que sti casi non si d1eve d1ren.are? il n on drena r e può essere pericoloso, pe:ochè successi,·amente quest'organo alterato può diventare preda di ger.mi . In altri casi l 'addome contiene un liquido ri cco di tripsina e san·gu.ei, c'è quindi una :peritonite chin1ica, ch e su ccessivam,ente diventerà batterica. Anche qui, perchè non si deve drenare ? E. R. Cullinan e .J . G. Ste"vart h ann o ampiamente descritto un ca~o di disfunzione acuta pa11crea tica ed attacchi ricorr enti guarito s1)011tanean1ent e. Si tTattav<'l di un.a nubile ventitreenne che ebbe a ripetizione crisi dolorose del q·u adra 11 I e superiore sinistro dell 'addor11e 1

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.e con tu111efazione pal1)iabile e riferibile. al pan-

creas. Du1·ante g·li attacchi c'era un aumento della dia·b tasi urinaria e della lipasi ematica. Questo caso ha avuto la sintomatologia d e.scritta da Zoepffel nel 1922 come ed ema acuto del pancr.eas. H. Rodge'I'S ritiene, J)e r quello c.11e ha i.n1parato dalla propria esperien za, c he il drena O'_gio d el pancr;eas è poco efficace, perchè all 'autopsia dei casi con esito letale drenati chirurgica1r1ente ha trovato tessuti alterati in zon e Jonlaue dal pancreas .e che n on si sarebbero potute so ttoporre a drenaggio.

L.

DIVAGAZ IONI

Passatempi e lavoro, fattori terapeutici dei malati in ospedale. Alessandro Durr1as padre chiudendo la su a feconda carriera dic.l1iarò ~he egli er a soddisfatto d ella sua opeTa, più ch e per i guadagni -e la fama conquistati, per il sollievo cl1e la lettura dei s uoi rornanzi aveva dato ai malati. · In efietli le vicen.d e narrate d a Du1nas senza pretensioni d 'in·d.ag·ini psicologiche o di t esi sociali e filosofiche incat enan o lo spirito , di. 5traggono i sofferenti senza affaticarli. La lettura di lib1ri facili ,è il miglior sollievo p er i mala ti, e 10 è altrellanto la mu15ica. In Francia ed in An1erica, esp1eri.me11li fatti su larga .s cala ba11no din1ostrato ch e la mt1sica solleva g li i11fe rn1i, è un potente au!'ilio dei me-zzi c urali,1i d.ei malati d el corpo, co11corre alla .g uarigione d ei :psicopatici, alla rieduc.azione d·eg]i .<ln orrr1ali. La terapia rrto<lerna va precisando i m ezzi I)~ ichici indicati per a lleviare l e sofferenze in atto e concorrer.e al ric u.p1e ro d ella salute. È <>vvio ch e questi espedienti p si coterapici son o più fa cili ad a1)plicarsi l)er l 'infern10 de·g ente in ca5a. i\Ia no·n per questo se ne può p·r -e'Sci11dere negli os1Je<lali , te11uto conto della diffu sion e e d elle funzioni c.l1e essi vanno assurr1endo . D ell 'argomento si occupa U . di Aichelb·urg 1

(G iornale di Batteriologia e ln1munologia , rrtarzo 1939). La cura d ello spirito, egli scrive, è divenuta in qu.e.sti ulti1ni tempi uno dei con1piti essenziali deg li ospedali. Come h a detto un medico ing l ese « l'ospedal e acquista un 'anima». Distra rre l ' infermo dalla sue pene, sollevarne il tono sen tin1 ent~ le, info·n d ergli la fede d ella guarigione costituiBcono -espedienti efficac.i quanto ogni altro n1etodo di cura. Ciò si sape,ra f111 dall 'antichità , n1a solo da poco è stato affrontato con c riteri scientifici , solo oggi si va or·ganizza11do ed attuando. • I i1a $.Satempi hanno lo sco.p·o di sm orzare l 'im1)ressione suscitata nel n1alato dall 'in gresso in ospedal e: can1biamento di abitudini, al1

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1011ta11amento· dalla casa e d.aJle persone care, abba11dono del lavoro, ansia per la malattia e l'ei5ito delle cure. Nulla al rig uardo è più confortevole ,della lettura e della musica. . La sete di leggere è pro.p.r ia di o~·ni nlalato ch e sia i1n grado di farlo. 1'utti gli inf.ermi cercano di procurarsi romanzi, no,relle, contmedie, gio rnali e riviste . l\Ia occorrerebbe che la -scelta non fosse affidata al caso o a llei singole po.ssibilità. Occorrerebb,e ch e il rifor11imento e 1la ·distribuzione ·di libri e giornali fo sse <lisci plinata in i11odo da venire inco·ntro al .QUo sto, a lla cultura, a lle co11dizioni fisiche e psichiche de·gli infermi. Il ge.n er e d·ei libri do. vrebbe essere scelto· e la lettura Q·raduata in 111odo da riuscire dilettevole e non affaticante. La leL tura di scritti an1e11i o altri passatempi', come le parole crociate, i r ebu s, l e sciarade e si1nili d evor10 esse·r e <.;onsigliati in modo c·J1 e siar10 a.datti al grado d'i cultura e d 'intelligenza dell'infermo, r1onch è al suo stato di ..:alute. Da ciò la nece~ità del controllo médico. Ar1che per quel che riguardta la rrtusica si deve te110re co nto delle predilezioni d ei singo li : c'è chi gusla Beetl1ove11 e· chi p1referisic1e il rit11to della da11za, chi si app assiona alle arie dell e !_{r andi oper:e e chi è contento di ai&c oltare le ca11zoni 1)opola ri. Tut to d eve essere confacie11le alle singole inclinazioni. La nece1ssità di n on disturbare coloro che no.n intendono o non possono ascoltare la m .u sica fà sl ch e la radio non si p1r:esta .p er l e; sale degli ospedali Gomuni. Essa può esser e .&fruttata negli istituti do,·e i pazienti no n sono cast.retti a letto e possono recarsi in appo &ite sale do,re si ~potrebbe acc·edere per ascoltare nelle ·va rie ore la musica da ciascuno preferita. In tali sal e potreb})ero ·esser e trasmesse mu.sicJ1e co,n d'iscl1i ed event.ualn1ente organizzati veri con certi . Il b enefico passatempo d ella n1usica diventerà forse uno dci principali fattori di cura. In America si ·l-"'lfog·ettano ospedali dotati di una sezio1n e di t er apia nlusicale con medici e infiern1ieri specializzati. Per i cro·n i1c;i ed i con v'a le,scenti di n1alattie acute, per i malati <li n1ente si potrebbero appr estare a ltri divertime11ti: co·n 1medie, cin ematogr.a fo , giuochi all'aria ap·e rta. L utilità d el lavoro- coil11e mezzo ct1ralivo è s1ata r iconosciuta da .g ran tcm1)0, n1a in effetti è 6laLo attuato su lar ga scala solo per gli alier1ati a llo scopo anche di &fruttare la loro inte,g rità fisica. Neg li Stati Uniti si fece 1111 prin10, tentativo d 'i·n Lrod!urre il lavoro n e.gli osp·e'1ali g·enerali J1el 1915, ma in realtà solo di rece·nte è stato utilizzato con una certa estensione e con criteri v.crarnente scientifici. Sta di fatto cl1e ne.gli os1)edali con1uni si incontrano al riguardo vari ostacoli , tra i quali il più importante è quello cl1e i n1alati ,.i fanno un breve soggiorno ed in genere in condi1

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zioni fisich e da non potere attendere ad alcun lavoro . Queslo è pos&ibile e può riuscire b e11efico solo .p er i co·n val escenti ed i oronici. P er i c,011valescenti il lavoro iri ospe dale1, oltre ad un esercizio fisico e a·d un passatempo, costituisce un riadattamento , una ripresa ch e consente il r apido rito1no alla vita ordinaria su bito dopo la dirnissio·n e . P er i c:rooici il lavoro t empra ·e ravviva le r.eisidu e risorse fisicl1e, so·l leva il morale in mo d1o ·d a prep ararli a ripre11dere, sia p ure parzialme11te, l e abituali occupazioni o a nuove occup·azioni adatte alle n1inorate co11dizioni fisiche. Pier i n1a lati di m ente il genere del lavoro cleve esser e adcg·uato alle condizioni del paziente . P-e1~ gli eccitabili , i distratti, gli irrequie ti ono indicati lavori ch e ri chiedo no movimenti ritmici, uniformi, ch e richiedo1n o u11a certa attenzione (tesser e, lavorare a maglia , segar e, .e cc.) : si soddisferà così il bisogn o di 1rJovimento e si otterrà un effetto calmante . l)er i dep1~essi , invece, bisogn eTà evita·r e· la ' inonotonia dei gesti .e con centrare· l'attenzio11è su occup,azioni che destino interesse e di.an o qualch e so·ddisfazione. Nelle sezioni chiTurg iche e ortoped iche il lavoro deve esser e il com,p,l etarnento o la sostituzione d elle cure fisich e. Un lavoro che richieda altenzione ed interessi vince l'ii&tintiva r e,f-i s.tenza a n1uo, 1 er e .gli arti minorati. Nel Bellevue Hospital di Ne,v-York per g li infortu11ati il trattamento· dei postun1i d~lle frattur81 è basato· esse.n zialm ente sul lavoro anzich è .u i 1nassa·ggi od altre forrr1 e ·d i terapia fis1ca. Nel caso · di frattura del pol so s,i fa nno esegt1iire la,1ori per i auali occon·e maneggiare un martello il cui -peso vien·e· progressivamente au111e1ntato. Nelle frattur·e d el gomito &o·n o utili i lavori di t essitura, in quelle della spalla la stess.a t essitura ma con telai fissati ad lin 'opportu11a altezza; n elle fratture della gamba si fa11 no manovrare ma echine a pedali. La classica ct1ra del riposo dei tuber colotici i11 sa11atorio presenta per alcu•n i di es s.i, e pre cisam ente per quelli con forme lievi , apiretti: r lle inconvenienti ch e :p ossono esse•r e corretti ' . co11 il lavor o. L 'ali1r1entazionc abbondante n o·n accon1p agnata da esercizi fisici nu~ oerre a ll 'ap1)ar.at.o digerent.e e provocare d1sturb1 del ricambio; l a noia d e11 ' ina ttività ingen era irr i Labili l ~l , n1alcontcnto, fidu cia . La lettura e la 111usica so110 passatempi utili , ma n on sem11r e ~uffi cie nti. Occorre ch e il malato r ien1pia ln &lia g iornata con qualch e cosa ch e, m ·entre e~erciti i suoi muscoli, a ttivi la circolazione, l o distragga dalle su e m~&erie, lo interessi e n·li dia ancora l a cos.cie.n za della sua utilità. Il ;iardinaggio, l 'orticoltura, l a manutenzion e di strade e viali , i la,Tori di Le . . itl1ra , di falegna11 leria e si1n ili sono l e occupazioni ch e meglio cc1nve11gono al tubercolotico. Tulto però, dc,·e essere acleguato e grad'Uato ~' .seconda l e co11dizio11i dcgl i infermi. .t\.n ch e l1er i i11alati cl1e de,·0110 1in1anere a letto t>i 1

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pof,sono escogitare forme semplici di lavoro ch e richied o·n o movimenti sen1 µli ci , non affaticanti. In ogni caso si devono evitare lavori cl1e im1)orti110 sforzi viole nti o prolungato dei muscoli torac ici , ch e producano polveri o si svolgano irt an1b1ie11ti .p olverosi . · Per l'assegnazione di tali lavori alcuni va-· lulano la capacità lavorati va d ell 'infern10 desu111e n.do.Ja dai dati sen1eiologici e stab1iliJ&Cano l 'ene r gia r esiduale. seco·ndo sc11en1i determinati: pe·r ·efi.. per le form e apicali chiuse la ca])acità lavorativ'a sarebb1e ri·dotta 'del 30-50 cr~ , per i vecchi proc·essi disse1ninati d'e l 40-60 %, ec:c. Altri ricorrono a ll 'ergo.m etro, altri infine , cr,,me il Sivori, a:ppr.ezzano il con1portamento dell'organismo 1di front.e alla fatica a. seco1n da 1de.lla ·din1.inuzione, stazio·n a1ietà o aumento del peso dopo marce di ~-4 I\.m. con1&iderando scarso , discr eto o buono cc il n1argine tli r esistenza organica o potenzialità di reazio·n e orga ni~& » e ar11metter1do al ]a voro solo i n1alati con maPgine b·u ono o di~creto. Il m ezzo m igliore però è fors·e quello della p.r ova pratica de Ila liesisten za del m .a lato a·d 11n d etern1 i11a to lavoro. La scelta e l 'applicazione delle attività fisicl1e .p er affrettare la guarigion e di ogni pazien1 e, suscitar.gli inter esse i)er la vita, ridargli la fidu cia in 6è stesso, richiedono cognizioni e preparazione speciali. ~ facile p·e nsare le diffic oltà che si incontra110 n ella pratiic a· quando si t erl·g.ano tJr.esenti i llrincipi fondam entali delle cure di lavoro : 1) Il lavoro d·eve suscitare l 'interes e di chi lo cor11pie; il malato d eve a'1ere la coscien .. za di far e cosa utile. 2) La c ura di lavoro, con1e ogni altra terapia, ·deve esser e sistematica, suggerita e controllata da l m edico, ch e deve metterla in rapporto con g li altri s u1s.sidi t erapeutici contem• • poraneamiente prat1cat1. 3) La 1quantità del lavoro d eve essere regolata e ,graduata a rr1is ura ch e aumentano la forza e la capacità del malato. 4) TI trattamento deve esser e assolutan1ente individuale; non è il ma lato ch e· de·v e essere i1tdirizzat o alle varie occu.piazioni, ma 1'occupazio·n e adattata a l malato secondo le sue possib ilità. 5) Il lavoro de,,e favorire l 'attività, del cuore e della circolazione; favorire la r espirazione; m ettere in movim e11to in grado maggiore o minore particolari muscoli; far ~un­ zio·n ar e con una data amp·i czza certe articolazioni ; mettefie in a ttività d eterminati n ervi di moto; .attivare il raziocinio, la n1emoria, l 'os.servazione, l 'attenzione, la fantasia, ecc . 6) Si devono produrre oggetti com1)iuti , utili , -pratici. 7) Il lavoro d.eve .essere vario e .possibil1nente nuovo. 8) Deve infine es.sere produttivo. 1

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Il inedico ch e voglia n1.e ttere in pratica il lavoro terapeutico deve, tenendo conto ·dei detti principì, affro·n tare uno studio eh.e ricl1ied·e, oltre ad una solida e~perienza clinica, particolari nozioni t ecnich e, per le quali occorre una speciale p1reparazione. 1\1a nell 'attuazione pratica il m edico deve essere coadiuvato da infermieri o sorveglianti che abbiano un 'i struzion e adeguata. Negli Stati lJniti .;ono state is tituite al r~auardo speciali souole, alle quali può e&serie an1messo solo chi è munito di un diploma di scl1ola me,d ia. Il cor&o dura un an110. S'impartiscon o nozioni di m edicina e chirurg ia , psicologia, fisioterapia, m edicina sociale, ig iien e e tecnica ospedali era , igien·e .persor1ale 0e n1entale, pediatria, sviluppo e teoria d elle cure di lavoro , svilup·po d elle arti e m estieri, dise·g no, industrie mod 0e rne, rapporti fra cure di lavori e riab·i litazione al lavoro. Può seguire un cor so di p erfezionamento pre ... o determinati ospedali per l a specializzazione n ella cura di l avor o per i malati comuni , i tubercolotici, i n europatici , i m .entali, i traun1atizzati, ecc . argo. 1

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CENNI

BIB L IOG RA FICI< 1>

L' algoestesia e le algie degli organi della vita vegetativa. Pisa, Industrie

Prof. G.

AYALA.

gr afi che, \ T. Li~chi e fig li, 1938 (XVII) .

co&cienza, di sovrapposizioni psicl1ich e, di riflessi subcoscienti, en trando in pieno n ella sfera l}&.i cologioea, e p ensian10 cl1e, ·penetrandovi ancl10 più profondamente ,e obbiettivamente, forse più fac ile rispo1&ta si troverr,e bb e all'€.n ig·m.a prospettato dal ~Iantegazza e con il quale l '~t\.. chiude il suo layoro, ricco di pensiero e di dottrina. dichia r ando che da esRo d eriva cc il nostro .1ssilJo· e la 11ostra as1)irazione ». La m o,r1ografia è la r elazione su un tema gerLerale d·ell 'ultima Iliunio·n e n e1u ro·l o1gica internazionale di Parigi , ma è anche il più con1pleto lavo.r o riassuntivo sui '' dolori viscerali », per quanto non inte o in llna n1etodica clinica o in sch en1i n osografici. La trattazione pa rte dai cor.. cetti a1latomo-fisiolog ic1i, discute d ella presunta analgesia chirurg ica dei ' risceri, del dinamismo· positivo o negativo d egli stin1oli p1ro,v o catori, e n e d escrive la di, er sa n atura e le varie sorgenti; si occupa della ricettività e comportamento d·e i vari t essuti e orga11i a llo. stimolo, d1ei modi con i qua li que,5to si t1 nsmette e i)ropaga, e così di seguilo, nes~ un argomento lasciando inesplorato . Finisce il lavoro, come già accenna1nni.o, nel ca111po d elle ipotesi e. di quella 101·0 soluzio·n e possibile e pro1b·a bile, a cui tutti aspiriamo, fiducio.s i ic1h e l 'A. m eglio cl1e altr3 possa appc1rtarvi, perseverando, un co11Lribu t o per quanto sia possibile utile alla sua definizione. G. 1\tlòGLIE. 1

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Qualunque co·n tributo , che abbia veste II . BonDIER. 1"'railc nient pliysiotehéra;p ique mo. scientifica sperirr1entale e clinica, a lla patolod erne de la paralysie in.fanlile. Editore C. g ia ·d cl sistema n euro-vegetativo d esta un parDoin e C. , P arig i. Prezzo Fr. 26. ticolare interesse, n ella fiducia ch e esso apIn questo fascicolo· cle cc La PratitJtie l ttédì porti un r11aLeriale di chiarificazione in un cale illustrée » è esposto il J11etor:lo fi siutera.campo tuttor a pjeno di incertezze e di ombre, l)ico sugg·erito dal Dordier per la cur.a d ella là ,do""-e sopratutto si tratti differenziare i qua- paralisi infantile. dri antitetici si,m paticotonici e parasimp·at~co­ Il n1etodo consi5t e n ella te111pestiva a1pp.Jitonici, oggi ch e semp•r 'e più prevale il co nc.azione d'ella radio tera pia p er ag·ire sulle le.ce1 to ·d e1lla frequente· fu s.io11e .d elle dru e sindro- sion1i polio111ieliticl1e, della diatermia e della mi nei più di,rer~i e alter11anti atteg·giam enti. gal,ran izzazion e per attivare i processi 11utriTra i inolti argomenti ch e si collegano alla Livi d ei .m uscoli pa ralizzati per in11)edir11e o patologia. neuro-vegetativa di particolare riliean ·estarn e l 'atrofia. DR. vo , p & la sua ir1terfer enza in vasti campi di T!10rhosità ·5om .atica e p sichica, ch e inter essan o 1F. DuBITSCHER. Der Scfiwa:ch.sirin . Editore G. il clinico m .a anche più il m edico pratico , soThi em e , Lipsia . Prezzo l\lV[. 2..J:. no le sindromi dolorose visc.erali , ch e trovano ' È ques to il primo ' 'olun1 e d el tra tt ato d elle l 'origine d elle m olte controv·ersie in una fonmalattie eredi tarie pubb licato sot to ·l a dired amen tale, ch e è q1u ella d elle incomplete o zion e di A. Gutt. ir1 certe cognizioni an aLomich e sull 'intero siLa prima parte è dedicata alla clinica ges tem a . ne rale e specia le delle .sindrorni caratterizzate Da 1qu.anto si è detto p1u ò faci1m·er1te intend.n arreFYto di svilu1)po r11·e.n tale-, di cui 0110 ·d er si quale signific.a lo e ,q ua le importa n za ab: am1p1iamente espo·s te l e c·a u se, la sinto1natobia il lavoro d ello Ayala, insign e m .a estro d1 l ogia psichica e som .a tica , l 'ana to:n1ia patoloneurologia , della vecchja e m a i su11erata scu ogica, i m etodi rieducativi , la profilassi . Capil:\ d.el ~iingazzini , e dalla qual~ ha trat~o una toli molto interessan ti sono riservati a i riflesparticolare influ·en za di an.aton11·~mo e di orga5Ì etici , sociali, e legali , d ella d'ebolezza di n.i ci mo ps.ic-0-fisiologico. Tutta·\'ia. i~ qu~sto. la: mente. -voro si parla, di fronte a l d olore, d1 s1tuaz1on1 d1 La secon da parte è intera111ente dedicata ai rnetodi di esam e d ell 'intellige 11 za . (1) Si pregJ. d'inviare due copie dei libri di cui DR. :-si desidera la recensione. 1

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POLICLINICO »

·H. ScHULTz-HENCKE e V. v. WE1zsXcKER. U e ber seelische J( rankheitenstehwng. l~ditore G. Thieme. Lipsia. Prezzo RM. 1,80. Questo iJ)ii ccolo volume contiene tre stu·d i: Il primo ·d i ll. Sieoock isul concetto di orgar1ir.,o, funzionale e neurotico in dia.g nostica ·e d ir1 terapia; il secon·d o di H. Schultz.-Henoke sulle nem·osi de.g li organi; il terzo infine ·d i ,r_ ' 'on W eizsacker tratta delle i·n flue·nz:e p&ic11iche sulle affe·zio·n i circolatorie. DR. S1EBECK,

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Beitriige zur gerichtlichen M edizin, E<litore 1f . Deuticke, ' iienna. È il XIV fascicolo di questo periodico, che J)Ubblica note, oli lavori di medicina legale di J{. l\ileixn·er, F. P'-'e·u ter, Ph. Schneider, Vv.... Schw~rzache•r, A. '\tVerkgartner, L. Breite11ecker, H. Gun1mersbac.h , F. Schoen, IF. Wag·n1er , G. Weyri ch~ K. Wilc.ke, F . .T. Holzer· e \V. La, ez. DR.

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REUTER.

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A ccidents dlri v1 ·ava1il. E ditore Masson, P.a rigi . Prezzo iFr. 8-0. I libri 1d 'infortu.n istica di Léo·n Imbert hanno co15tituito, per rr1olto tiempo i testi di co·11sultazione più completi e più pratici in materia. RicoTdiamo cl1e ·q uello pubb licato molti anni in collaborazion.e con C. Oddo· e P. Chavernac: fu il pTimo, manuale dal quale si pote,rano attin1gere utili notizie e precisi orieliltRn1enti p·e r l 'a.Plprezz.a m,ento .delle minorazioni permanenti determinate dai traumi. Suooessivailll.Onte In-i:bert pubblicò dla solo un nuovo m.a nu.a le che aveva su quello, scritto in collaborazione, il vantaggio di essere più organico, più proporzionato, più comple:to. Or.a ne co n1pare la terza edizione che è più aggiornata specie in rapporto alla medicina legale ·d·e ll·e invalid~tà di guerra e delle malattie profes·sio·n ali. DR. IMBER·r.

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AccADEMIE, Soc1ETÀ

MEDICHE, CoNOREss1

Società Medico-Chirurgica di Catania. Seduta del 28 marzo 1939 Presidente: prof. ,S. CrTELLI.

Produzione sperimentale di sarcoma nel testi col o di mus decumonus con 1- l benzopirene. G. GuLLOTTA. - L'O. ha voluto sperimentare l 'azion e dell '1-2 benzopjrene in soluzione oleosa inietlalo nel parenchima testicolare. L 'alta percentuale di sviluppo di ma sse neoplas liche nel tessuto iniettato ('s arcomi polimorfo cellulari) conferma l 'azjone indiscutibilmente oncogena di. queslo particolare prodotto , ricavato dagli idrocarburi aromatici policiclici. •

Criteri da seguire nella classificazione di talunl sarcomi della prostata. G. FR \G.\L:\. - Un ca o di linfo-adenosi neoplasliforme prostatica, in un individuo di 65 an11i. intercs ante pure sistematicamente tutte le li11 foghiar1dole 'icinc, permette all 'A. di in-

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trattenersi su alcuni importanti dati che consentirebbero una netta separazione dei cosiddetti sarcomi a piccole cellule rotonde e dei cosiddetti linfo·sarcomi dai veri e propri sarcomi, e di precisare alcuni criteri da seguire nella classificazione dei sarcomi della pro·stata.

Grosso " ateroma,, della valvola mitrate condizionante steno lnsuff lcienza. G. LA VILLA. - In un uomo di 72 anni, in corrispondenza della valvola mitrale, l 'O. ha riis contrato un:\ formazione risultante di una parete di connettivo e di un contenuto di colesterina, acidi grassi, grassi neutri più granuli di calce. Detta fo1rmaziqpe, che in mancanza di ogni altro possibile criterio diagnostico l'oratore indica come ateroma, condiziona stenoinsufficienza della valvola mitrale. Malattia di DI Gugllelme con quadro anatomo-patologlco di mielosi eritrem ila. P..\.RADiso e REITANO. - Gli 00. de·scrivono un caso di malattia di Di Guglielmo, ragazzo di 10 anni morto dopo 2 mesi e mezzo dall'inizio del i11ale . Anato1nicamente la nota saliente è costituita dall'interessamento sistemico oltre che del complesso splenoepatomielog hia11dolare, dei reni, ureleri, testicolo; delle tonsille, tessuto adenoide de! tubo gastro~enterico, dei polmoni e bronchi, de! cuore, della pachin1eninge cerebrale. Il quadro anatomico descritto per numero di parenchimi 'interessati e per intensità di le·sioni i1011 è di meno del quadro J)iÙ classico di i11ielosi leucemica sistemica. Voluminoso ascesso della parete gastric~. Resezione gastrica. Gua• rlgione. E. iVlALAN. - Un giovane di 28 a., pochi giorni dopo aver 1sofferto una tonsillite, venne colto da fiebbre alta e quindi dopo tre giorni da u11 dolore acutissimo all'epigastrio; in preve tempo sopiiavvenne una sintomatolog ia di lesione acuta probabilmente suppurativa dell 'addo111e alto . Gli esami clinici eseguiti convalidarono il sospetto precede11te e l 'am1nalato venne sottoposto all 'intervento colla d iagnosi di probabilità di empiema della cistifellea, Yerso cui portavano al cuni sintomi dell'esame o])bietiivo. All 'intervento fu n1es::>o in evidenza un Yoluminoso ascesso d ello ston1aco con aderenze al fegato, all 'omento e al colo11. Aperto l'ascesso durante le manovre di scollamento, lo sto1naco Yenne .resecato. Il decor so fu ottimo ·sotto ogni rapporto e ne seguì una co1npleta guarigione. L ·o. descriYe I 'aspetto anat o1nopatologico della lesione soprattutto dal })unto di vista istopatologico. confermando la diagnosi operatoria, e mettendo in evidenza alcuni 1)articojari del tessuto in esa1ne. La sede dell'acesso era in prevalenla nella sottosierosa e nella n1uscolare; l'O. pensa che il fatto inizjale ·sia avvenuto nella sottomucosa e che quindi si sia esteso per continuità o per via linfatica. La via ematogena fu probabilmente la via che portò l 'infezione alla parete gastrica; in questo caso la tonsilla sarebbe stata la por ta d 'entrata. L 'O. termina con alcune considerazioni sulla diagnosi e sulla prognosi dell'affezione; infine espone le rag ioni di ·.scelta fra i vari tipi di interventi rhe lo l1anno guidato durante l'operazione. Il Segretario: prof. G. B. Corr1~r. 1

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NUl\I.

SEZIONE PRATICA

APPUNTI

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PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Fratture ossee ed età • . L 'età influisce sia sulla frequenza delle fratture che sulla loro entità e localizzazione Naturalmente anche· il pro,Offiso di guari6o-ion.e sarà 1più o meno ~apido e con1pleto a seconda della età dei fratturati. Nelle 1diverse eità varia la frequenza di esposizione ai p e'l'ico.Ji e va1'ia la prudenza e la esperienza. Le fratture più freq11enti sono secondo M. Grauhan e J. Sch·u lz (lt1 éd. Klinik, n. 10, 1939) quelle ,d ei segm,enti di"&tali degli arti (61 % delle fratture); seQUono le fratture . dei segn1enti prossimali (2S' %) inentre quelle interessanti la testa il tara.c e il b~lcino arrivano ap1)e·n a ali ' 11 ~{,'. Durant~ i primi 5 anni di vita il bamb,i no è per Io. più sor,regliato, perciò le frattrure non sono molto ~requenti malgrado la fragilità delle ossa. Cori il progredire della i11dipenden za del bambino aumenta !a frequenza delle fratture, dal quinto ..al .dcc~mo anno e a11co'1·a p1iù da questo, al quind1ces1mo: in questo quinc.Jllennio1 la frequenza delJ.e fraLLure ra.ggi11nge il suo masfiimo.. La .frequenza di111inuiJ5ce p oi progressivam ente fino al 25° anno p er risalire di nuovo d.a qu.est~ al 30° a11no (au m en tata e posizio11e a L per~co li p er sopperire ai h·i sogni famigliari). D<>po il 30° anno la fr·eque11za delle fratture din1i11ui:&ce sbnsibiln1ente e progr.essivamente (aumento ,d ella esperienza e d ella i11udenza). La ?urva della frequenza ·delle fratlurc ossee per il sesso femn1inile segue nei pri1ni 25 anni di vita un d ecorso parallelo a quella dcl sesso mascl1ile, però ad un livello molto inferiore. Il decorso ulteriore delle curve differisce molto nei du·e sessi : nel m aschio la frequenza sale tra i 25 e i 30 anni fino a ra ggiunger e il vertice ·di cui prima si è detto , per poi d·ecrescere progrei&sivamente, i1ella donna invece la curva sale . lentam ente n1a continuamente, fino a l'aggiungere il .secondo massimo (il pri1no, come p er i maschi, cade tra i 10 e i 15 anni) r1ella età tra i 60 e i 65 anni. Solo do1p10 i 60 811ni tra i fratturati il numero delle ,d onne comincia , ~ superare quello degli uomini; esso sale poi fino al 75 'J~ n ella età tra i 70 e i 75 a11ni. L'aume·nto d elle fratture nella donna i11 età FJarebbe dovuta alla .1 diposità ch e in essa si sviluppa ·d opo il climaterio. L'età influisce anich e sulla localizzazion e delle fratLure. Co&ì la fr.a ttura sopracondiloidea dell 'omero si o.s serva solo n ei b ambini , la ftattura del collo d·el femore quasi soltanto nei vecchi. Il massi1no delle fra1 ture del gomito ç.ade tra i 5 e i 10 anni, din1inuisce notevolrn ente dopo il 1!5° anno. Lo stesso pier le fratture dell'avambraccio , mentre le fratture delle dita si accumulano tra i 20 e i 4:0 anni , soprattutto n egli tiomini. Tra tutte le fratture la più frequente è quella della 1

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estremità inferiore del radio (15 %) : la sua frequ1 e11~a ha due apici, il p·r imo in -età gio' 'an1le, il '5econdo cui partecipa soprattutto· la do11na, do·po i 40 anni. P.

Trattamento delle fratture costali con la neuro· lisi intercostale. S. L. ~ado e H. Caignoli (Boletin de ha So(;Ìed.ud de cirugiu de Montevideo, fase. VI, 1938) dopo avere accennato ai vari trattamenti. terapeutj ci ed immobilizzanti del torace sp ec1~ -,::ee fa~ cessare il .dJolore, ritengono ct1e il 111i·g l1 ure &1a quello dall 'alcoo·lizz.azione del ner·y o col m je.t odo LeoLta. Essi 1' h<ìnno sperimentato su 30 ca5i otte11e11do &empre· anestesia perfetta, assicurat.1 i1111no bilità, correzione delle deviazioni nonch è assenza completa di inconvenienti o diffi coiLà. A. (~1,,.~ss1. . Sull'osteomielite cro11ica con recidive e metastasi simmetriche multiple. Kafka v-. (Fevue de Chirurgie, fase . I, 1939) riferisco uno studio clinico e patogen etico di un raso di osteomielite ad andan1ento cronico, il qua le I1a. presentato alcune particolarità i n t ere~sa11 ti e cioè un grarllde numero di r ecidive m·e:tastat.icl1e, se111p re. situate. in punti differenti con una sin1metri.a a~so Iuta e in sedi Taramente colpite ·dall 'o·s teo·m ieli te. Si trattava di l111a irLfezic~ne. grave piogenica a l! 'inizio del1.il malattia la quale ha provocato, un ' osteorrJ ielite della tibia, lasciando prevedere per i suoi caratt eri ch e il sistema osseo sarebbe stato colpito in più prunti. Do po 11n.a p·a u sa di 6 .an.ni, la malattia si è n1a11ifèstata tCOn aLtaochi riJ'J'etuti frequen ti , og1 ~j volta in regioni differ e11ti. Queste m etastasi avevano i caratteri di una infezion e seco11dariamente attenuata, tendente alla guarigion e s r)o11tanea e ch e ter1ni11avano con l 'elimi11azior1e di un piccolo sequestro; que ti seque~ Lti non lasciavan o fistole. 1

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Sarcoma o~seo. Fattori che ne influenzano la pro· • gnosi. Si1nmans C. C. (Su1·gery Gynec. and. Obstetrics, fase . I, 1939) illustra una serie di ±7 <'asi di sarcomi o.ssei 01Perati e arriva alle seguenti con clu ioni: · &u 18 casi amputati , 11 ~'lzient~ e cioè il 39 per cento erano guariti fino a 5 anni do,p o I 'intervento. La pro gnosi IlOJl l) UÒ essere unica per tutti i &'lrcomi: è J1iu ~ra \ Te per quelli i cui elementi cellt11ari 1r1o~trano una maggiore anaplasia, meno .rrra·vc- })er quelli in cui vi è ab·b on danza di t cs~ Ruto fibroso adulto . Su 5 di questi casi si e])be dOJ)O a.m put.azione la guarigione nel 10 i1er ccn Lo. M. PEREZ. 1


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« JL POLICLINICO »

Lipomi periostesi. · Moulon.g uet P., Bacl1y G. , Dob.k evitch S. ( Revue de Chirizq·gie, fase. 1, 1939) 1-iporta.n o la iìlustrazion·e di un c.aso clinico rifere·n tesi a un t1omo· ·di 6 0 anni, ,c1he in seguito a un traumatif-mo fu operato per un lipoil11a perio.steo. L'e-SEtme istolo gico1 mise in evidenza un l~poma .che si in1piantava sull'osso. Poichè si trattava di urt info·r tunio sul lavoro e fu fatta una p1e1:rizia; il relatore ammise cl1e il lipoma fosse stato irritato alla s ua b·a se di impianto1 sulla lin ea aspra del femore dal trauma, costituito da ·un calcio di e.avallo· e clic a causa di qu,e sto si fosse . prodotta u·na penetrazione di travate ()S6ee n e·l li.p ·oim a. Una cosa ·è -c erta, ch e pqrr1a <:'l1e i-ice.v esse il calcio del cavallo il p1azie:Q.te la,;orava e no11 aveva ' n essun di.sturb·o . L 'infor tu11io ft1 liquidato con un 10 ·?t~ pe·r u·n aggrav.a 1nent<) d ell 'arlrite ·del g-.u1occhio, ma p er il rin1ane·n te I.a lesione· ·fu considerata del tutto tempo-ranea. Tolto il tun1ore il p·azient e ha ripr.eso le sue o·ccupazioni e rivisto a distanza di te1n1)0 era in perfetta salute. •Jue$ti tumo1ri s.o no mo1to rari; le o·s se·r vazioni p·u b,b licate vengoho riassunte.. 1

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subc'linica, ·a:t tribuibile qu1indi anch'essa in p·a rte alla dcfìci·enz.a in vitamina D. Inoltre la diminl1zione dell 'acido cloridrico, quale si o.s serva nei veccl1i, contribuisce ad abbassare l 'assorbin1ento dì calcio da parte ·dell'oro-a • o n1smo. In un editoriale d·el Jou rri. amer. med. ass., 4 feb1br.aio· 1939) si oi&serva 'giustamente che i problemi della nutrizione ·de.o-li adulti so·n o • . o stati e·ccess1va.m ente trasc.urati, mentre abbisog11a.n9 ·di .studi sistematircd ed e stesi . Oltre alle disfunzioni endocrine, u11 deficiente appoir to minerale può essere causa di un bilancio· negf-ltivo del fosforo e del calcio, che porta alla d1 emineil~alizzazio1n·e . E molti gradi di inabilità cl1e no i .accetLia.mo co·n1e un inevitabile a1ppan11ag-:g,io· dell'età l)OS·S-ono forse essere spiegati in tal mo1do e, probabilmente a n ch e pre\·enutj 0 1d attenuati. fil. 1

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Le ca11se dell'osteoporosi senile. • La carenza prolungata di minerali 1pruò b1ene ie~~f::re e.a usa della debolezz.a as~o ciata co·n l 'o·steo p·o ro,s i qu.ale s.i osser,ra nei vecchi . Molta .ai Lie1n ?io11e 1è stata, rivolta e r11olti studi si so no fatti s1ulle esig··en ze n1in·erali nella dieta d:ei bambini, meno per i gran·dicelli e gli ado.Je'Scenti; poco o .. nulla per gli adulti e, tanto ln eno, per i ' ree.chi. '.Biso gna , i11'Vece, ten.er p·r es e11te che delle deficienze protr.a tte nella dieta possono ·alterare la salute degli adtùti e p1~0durre; varie delle incap1a cità che si att.ribuisco110: all 'età senile. I gradi eRtren1i di ·d emineralizzazione d·elle o,s sa dei vecchi dimostrabiJi r a diolo1gica1n ente so.n o b en noti ai chirurgJ1i. In molti '.adulti, I ' osteop·orosi si sviluppa già prim.a d'e i 50 a nni ; in ·r11aggior p1ro1p orzione la si osce,r va a i 60. 1 sinton1 i sono spes~o così in.definiti ch e la diagnosi i1on ,-ien e fatta e 1a mancallla di fo·r ze si attrib uisce alla ~ e­ Jl·esce nza. Alcuni autori 11a11no rilevato l 'aun1ento n el nun1 e·r o di vecchi che si rico,. erano ir1 o&p1e dale per f.atti patologi1ci ·dovuti a fratture d elle vertebre che, i11 cor1seguenza della perdi ta di sali di calcio non so·n o l)iù capaci di r es ister e ag·li sforzi di u11 'attività norm.ale. · Si din1entica spesso ch e le. ossa so.n o tessuti , -iventi, in cui ' 'i è un cof~tà11te ricambio di sali miJ1erali; l 'osteoporosi gen eralizzata può essere spiegata soltanto in b ase ad un ricambio minerale n ega ti,·o cro11ico od int.ermittente, dura to 11er anni. Altri fattori con corro110 n el d et erminare I 'os t·eoporo·si. 1: sta to dlim9stra.to ch e alla caren za in calcio e vitamina D va a ttrib·u ita I' osteo · 1r1alacia di cu i !;osteo porosi può esser e . cons iderata corm·e una forn1a ins.ì-dio·:;·a , cronica e 1

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Cura delle lesioni aperte del ginocchio. Nelle lesioni ·d elle, .p arti n1olli d ella regione del ginocchio è sen1pre i1e0essario assicurarsi cl1e l 'artico.Jazione no,n sia ape rta (Uebermq.th, illed. Klìnik, n . 10, 1939) ; per molti ras.i è 1;er ciò consigliabile inviare il ferito in ospe, da1e dove s.i possa riv·edere la ferita e prr ovvedere i11 cas·o di la0erazione della ca'Psula. Assolutamente in·disp1ensabile diventa il rico:.vero se il d ecors o p ost-trau1natico è febb·r ile; le infezioni articolari ~ono rr1olto pericolose. Se l 'a rticolazio11e è ap·e rta, i st1oi movimenti fanno· u scire liquido sir1·o viale dalla fe·1:ita: indizio1 impo•r tantissimo. Non si 1·icorra invece mai p•e•r la diag·nosi di ap ertura articolare al son·daggio, p·erico loiso percl11è porta l 'infezione in u.n a articolazio·n e c.h e ne può anc·o ra essere in1mune. Se la ferita· è rece.nte (6-8 oire) _la lac,eraz;ione della capsula v.a accuratam·e nte e co1nplet.ament e suturata; le parti n1olli ve11gono chiuse in modo da lascia1·e una piccola lacuna per un sottil& ·d ren.a.ggio di garza lasciato i11 :sito per 24-48 ore. Mo lto utile è il riempi111.einto dell'articolazione con fe nolo-canfo•r a o con rivanolo. s ,e la rotula è fr.atturata, ·e ssa v.a cu cita con seta. 111 tutti i oasi è 11ecessaria la in1mobilizzazio11e dell '.art.icol.azione. Se il decor.s.o è afebbrile e la guarigione asetLica, dopo il 10° gi.oTno si inizia110 i inovin1enti attivi. Se sono1 ·passate g ià più d~ 6-8 ore dal trauma si ripulisce ~a · fe:·rita ma la Ri lascia apie rt.a . Se dopo il trauma . il ld·e con&o è f eb,b·r ile e la f eb1b 1re è in ascesa, si aprirà larga1nente la ferita e l 'articolazion·e se vi si è formato deJ pus; se l ' infezion e .si lin1ita al r ecesso anteTiore si può limitar,e l ' intéJ>vento alla punzione dell 'articolazione e RUC- cessivo lavaggio al caso riempimento cori liquidi antisettici. In casi più gravi può essere necessario estirpare tutte le parti legarnentose e cartilaginose dell '.articolazione per eliminar-e i re·c essi in cui ristagn a il pus; ta lora soltanto l 'amputazion e può ·salvar e la vita al· ferito. P. 1

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SEZIONE PRATICA

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La cura delle artrìti con la sulfanilamide. dà una ··guarigio·n e quasi istantanea del <e c·o llo· H. C. Coggesl1all e vV. Bauer (New Engla1ld riigido » . Jour1ial of 1'\iledicine, 19 1geinn aio 1939) h a nno Si U E>9. una soluzione del 1/2 al 2 % di piI'otrattato diciotto casi di artrite gon ococcica caina, con cui si infiltrano i tessuti p eriartico .. con la sulfanilarr1ide. La cura fu intra presa la~i dell 'articolazione interessata; per la cavi-· n el periodo iniziale p rima ch e si m a 11ife~tas­ glia, bastano 10-15 eme. Si ottiene un 5ollievo sero lesioni artic olari distruttive • Tranne ch e <lal dolore quasi in1mediato, con ·diminuzione in un caso n el qua le il trattarr1ento fu comin- del ~?~fiore e ritorno quasi completo della ciato con un 'iniezione intra1nuscolare di 90 mob1l1ta. Qualche ora d opo, il dolore ritorna cn1c . di ' una soluzione al 2,5 o/o, il farn1 aco fu ~e perman«1 p·er circa 7 ore, Jasci.a n do n ella. so1nministrato per via orale alla dose di 15 m.aggio~ parte dei casi una minima inabilità, cgr. pier kgr. Si con1incìava con il da r e una tanto eh.e il paziente può ritornare rapidamenprima d ose corrispondente alla metà di· qu ella te al lavoro , al contrario di quanto a ccade con calcolata e poi i&i continua-va con il dare ogni i con s ueti tra ttamenti a base di riposo. In quattro ore, ·g iorno e notte, la dose 5uindicata. u11a proporzione miµima di e.asi, può esser eSi otteneva così di mantenere l a quantità di r1·ecess.ario ripetere l'iniezione il g iorno .~eguen­ sulfa11ilamide. n el san g u e ad un livello costa nte. Questo dolore successivo costituisce l 'unite. La cura fu con tinuata per dt1e settin1ane co inconveniente della cura; lo si attribuisce· o più, ed in qualch e caso si d ette ancora per alla stessa procaina e .si consiglia di fare un 'aldu·e settimane l a n1età della dose . Co,n tempotra iniezio11e, con ·della semplice soluzion·e sa· · ra11eamen1'e alla sulfanila111ide si sommini tra- lina. ,.a bicarbo·n ato di !:loda a parti egua li 1Per eviIl trattamento è stato co11sigliato a·rtoh e per ct-rt.e fratture, specialmenLe per quelle in cui tare disturbi gastrici. I i)rimi segni di n1iglioran1en to si m a nife- · € utile una precoce mobilizzazione , come anche in certe lusi&azioni, ver sam enti c ronici ecc. star ono 72-88 ore dopo l ' inizio della cura, Ca1npbell Io h a recentemente usato anch1e n el Dopo ~I terzo g iorno scomparvero i go:n ococle fratture d ella cavig lia. fil. cl1i dal tratto· .genito-urinario , e dopo 72-88 ore il liquido sino ,·ia le risultò sterile . Conte111poraneamente m1gliorarono i fatti artico- L'ernia posteriore dei discJ1i intervertebrali lombari. lari. In n o·v e casi si ·ebbe l a guarigion e co·m Beugouignan ·et Caillo11 (Gazettè d'es Hop ipleta, cirtque di essi ric u perarono in toto la taux, 25 marzo e 2 .8[prile 1939) n·e:i due arfunzione d elle articolazioni col1)ite ed in tre ticoli tra ttano in ri,1ista sintetica dell 'ernia all 'esan1e r adiologico si riscoI1traro1.o segni di po,st eriore dei dischi intervertebrali o siridroricalcificazione e di neoformazioni ossee. La sulfanilamide provocò qualc}1 e r eazio·n e n1.e d el nucleo ·pol poso. secondaria (n ausea, eruzioni , cianosi le·u coDopo a v;eT premesso come tale sindrome n on pE:nia, acidosi) ma n1ai anemi a intensa. P er si.a affatto rara nella p·r atica dove si p rese.n ta con la sintoma tologia di una comune sciatica ridurre le manifestazi oni tossich e, ch e in ogni unilater3le, tracciano un quadro clinico della caso scompaiano con la cessazione della cura e la somministrazione di abbondanti quan tità m alattia e r iassumono ir1 5 punti i dati e.be di liquidi, ·è co11sigliabile propi·n are ·dosi ele- ne faciliterebbero· la diag nosi : 1) Presenza di un fatto di ordine traumavate d el fa rmaco e raccor ciare la durata della tico n·ell 'anamnesi. cura . 2) Inizio della sinLomatologia dolorosa con In dieci casi di artrite r eumatoide non si una lombaggin e ch e diventer ebbe .poi una lon1€bbe alcun effetto m algrado . i adoperassero bosciatic.a ed infii) e una con1u11e sciatica J1er lo dosi gen erose di sulfanila1niùe. I ~inton1 i arpiù a sinis tra.' ticolari migliorarono solo in un caso. DR. 3) Scomparsa d el dolore col ri·poso e su a L'infiltrazione di procaina nel trattamento delle e&agerazione con i movimenti. 4) Alte razione di periodi dolorosi con pedistorsioni acute. riodi di m.i glioram ento cl1e sarebb ero in relaE. J. Moynahan (British rn,ed. _iourri., 1° a- zione con eventuali riduzioni' spontan ee d el prile 1939) caldeggia il tra ttamento delle di- 1' ernia. storsioni acute e di disturb·i e le ioni d el ge5) Il 15uo accer tamento diagnostico n1edianr1 ere, con l 'infiltrazion e di cocaina, riportan- te la p untura lombare e ] ' introduzione in ra cl1ide: di 1ipiodol dopo l 1estrazion e di 2-3 cc. do vari casi ·della sua ampia esperien za. Il tratdi liquor, l'esame ra diolog·ico fatto su un tatamer1to era s~to dapprin1a pro1)osto per le di&torsioni della caviglia e fors e tro, a in que- ' 1olo oscillante secondo la tecnica di Glorieu_x d arebbe la prova crucia le dell'esisten za di st e il più lar,go campo di aprplicazione; ma un 'ernia posteriore di un disco intervertebrale esso può essere utilizzato anch e 1per le ·d isto re spie.gh erebbe la sintomatologia dolor·osa. sio11i di altre artic-0lazioni (ne lla casiistica d elCirca il tra ttam ento terapeutico d ell 'affezio1'A. , del pugno , d elle dita , d el g inocchio) , no11ch€ in varie fibrositi , nella rigidità d el ne g li AA. dareb·b ero più importanza a quelcollo, nella lombaggine; l 'ini ezione di una lo chirurgico (laminectomia) n on n ascondenCRorr1. l)iccola quantità della soluzion e n el tra pezio do tuttavia la sua difficoltà . 1

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« IL POLICLINICO »

[A!NNo XLVI, NuM. 25]

NOTE DI RADIOLOGIA

nigno e il tipo mitis in casi di malattia grave e anch e mortale. La diagnosi radiologica del ·cancro del retto. Partendo ·d alla con,~t.atazione di - AA. · preW. "\tVag11e1r (A rchi/ filr Klirt. Chir. B. 195, C1ede nti, ohe· l 'infezion·e difterica si diffo·n de H. 1, 1939) si ferma a considerare l 'importanza della indagine radio·l ogica · nel cancro d·el ugualmente presso le collettività immu,nizzate , senza però dar luogo a manifestazioni clinich e r E:tto. .La i~possi~ilità di ·giun·g ere talora ad 1a qualche ·g ravità, di un l 'A. pensa che il bau11a d1agnos1 precisa co·n l'esplorazione digitale e co n la r ettoscopìa, impone un ei&ame ra- cjllo ·difter1co possa an·d1are i11contro alla per. dita, della. virulenza per il contatto prolungato diologie.o preciso. coli 0 rga111smo vaccina to. c.om e rn~zzi di co·n trasto possono usarsi il Qualche esempio di mo·dificazione sperimenbano· IJer clisma opaco od anche l 'aria. L ' A. r~mm·enta come lesio·n i flogis.tic he .an- ta]n1ente i11dotta da ~acillo difterico viruliento c t1e extrarettali, i:>ossano talora simulare ra- ir1 a virulento è già nota: ,e l 'A. ne enumera i diolog icam1etnte un ca:n cro del r e.t.t o· e co·n clu- più dim0strativi. In ne.s~uno di essi però ci si d~ ch e in·dag in·e radiologi~ , esplo•r azione di- - valse a qu·esto sçopq· del contatto più o n1eno g1tale e rettosçopìa, sono .esami che· si co·m - p1·o·lur1gato del b1à cillo difterico cogli umori del~ 'urg1ani:~mo itn1nune. Qu est 'ulltimo viene p letano e no11 si escludono. e;. D 'ANTONA. dall 'A. realizzato metten·do una cultura ·di bacilli difterici virulenti in sa·c chetti .di c,oillodio SEM~IOTICA E DIAONOSTICA. · mantenuti per diversi periodi ·di tempo niella La sensibilizzazione da prova di Casoni causa ca, ità a·ddominale di cavie immunizzate co11 a11at.ossi11a. I risultati otte·n uti furono compled'errore nella diagnosi di ei·s ti idatidea. ta.m ente J1eg.ativi, n el senso che non poterono l\ist (l.;0; Prt3sse 1l1édicale. n. 11, 1939) dopo f!Vefle .acce11nato all 'im·.p·ort.anza della reazio·n e esse:rie osf1ervate n1ei bacilli difterici così tratdie:l Casoni ch e rappresenta la prova biolo·aica tati; modifi1c:azioni nè n elle caratteristiche p~ù _.E'~:r:di~ e più a p]?rezzata per la di.ag.~osi morfologiche o culturafi, n·è nella capacità tos.'F. MAGRAssr. d1 c1sl1 1d·at1dea, parla delle cause .d 'errore del- F-igena e pato·g ena . la p·o·s.itività <l·ella reaz.io1ne. Neo-li in·divi·dui afft-t.t~ .<l.a asrrta, ort~caria, n1al<tttiei pruriginoVARIA • se., s1f1l1de, la reazione può essere positiva : come lo pu·ò esse·r e negli individui infestati da Proprietà diuretiche ed ipotensive delle pere. tenia e ta1e può rimaneTe ··p er un periodo di A. HaJasz ( ~f'iener ./'rle.deziiiisohe tt'oohentemro assai lungo - ·d opo i ·e.s p:ulsi10itre del~ paschrijt, 2~9' 0 ttobre 1938) ha i5tit uito ricerche r as&1t.a. , ir1tese,, a saggi.ara l 'azione delle· pere sull 'orgaMa vi posso no ·e ssere altre cause d'errore. nismo sano e malato• ed ha trovato ch e es&e L 'A.. riferisc.e tre caisi di can.cro del poln1o·n•e ha nno notevoli proprietà diuretic.h e ed ipoin c!).i la reazione ·d i Casoni, una prima volt~ tensive. corr11>leta m ente nega.tiva, si è rnostr.ata pip·sitiLe e.s perieniie sorto state fatte su individui ' ra ad . urta seconda proYa. L 'i\. . spi,e ga questo precedentemente · sottopo~ti ad una lunga e fatto para.d ossale attribuendo alla p·rim.a iniezione intradermica di antigene idatideo un 'a- minuziosa os&ervazio·n e allo scopo di tener conto degli scarti s·p ontanei della t ensione arzione s.ensib1ili1z.ante, ol1e la seco1nda iniezione teriosa. h a reso manife~ta. JADEVAIA. Gli ipe-rtesi furono ali111entati per uno a <liet i gionni esclusivamente con pere crud·e acMEDICINA SCIENTIFICA curatamente sbucciate alla dose quotidiana di Ricerche sull'attenuazione in vitro della virulenza Kgr. 1.500, ed eocezional111ent e di Kgr. 2. del B. difterico. .Si· verificò più o meno rapidamente u·na caduta della tensione arteriosa, specialmente noVirdib IF.. (Gio rn. di Batt. e Imrri ., ~n naio te\1ole nelle ipertonie dell 'età critica e nell 'ar1~•39) si pone il problen1a ancora insoluto terio·~clerosi con lesio,n i renali. riferentesi alle cause per cui i bacilli della Negli amn1alati ch e pre&entavano ed-e mi e difterite rie,5cono a pro vocare l 'inRorgenza delver sa1nenti cavitari si ebbe il loro r.a pido riasla r11alattia in alcuni soggetti e n<)Il in altri, sorbimento . ie a determi:nare manifestaz1o·n i clinich e diverfie per inten sità e durata. Invece negli indivi·dui n1olto avanzati nelLa ·distinzione, in base a differenze morfo- 1'età o con ~pertensione di vecchia data si ebbe un risultalo negati,,o, il che prova a-nche logiche e al di,•erso comportamento culturale e biochimico, nei tre tipi d i bacillo diftericoche l 'ipertensione per molto tempo non è legr.a\1is, in termie dius, mitis non è ammeS'b,a 1gata a lesioni .anatom ich e d·efinitiY e, ma a fenomeni fu.nzionali reversibili. .corrispondere, secondo i controlli più P-ecenti, Le mele e le pesche da•n no in ogni c:aso riad un diretto rappoPto colle manifestazio1n i .cli11iche di m·a lattia: il tipo gravis fu infatti Sl1ltati nettan1ente inferiori. rif'contrato in casi di nlalattia a decorso be1

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LB PAOINb JJBLLO SPBCJALISTA APPUNTI DI TERAPIA

DERMATOLOGICA

Yaccinosi. Ricordi clinici. - Pustole vacciniche ombelicate al centro, sparse o raggruppate sulla .cute (faccia per solito) e talvolta anohe sulla mucosa orale in b·a mhini e più raramente in .adulti. La di6seminazione delle pustole avviene il più delle volt.e in bambini vaccinati contro il vaiuolo p1e r autoinoculazione, 8pecialmente quando sono affetti da eczema. F ebbre .elevata. Terapia. - ~~are impacchi sulle supe1rfici cutanee coperte eta pustole vacciniche con soluzione di aci do borico, od an·a he con linimento oleo calcareo p·er dare un qualche sollievo. Prima di fare impacchi aver cura di bene rir1ulire le parti con pustole, detergere e disinfettare con nitrato ·di argento all' 1 % o co11 .a cqua ossigenat·a. Fasciare 1co11 molta cura allo :scopo sopratutto di impedire la formazione di altre pustole IJer trasporto di rnateriale vacci• T•iCO. Sorvegliare attentamente i bambini, esami11are le funzioni renali. 1

Acrodermatite continua. Ricordi clinici. - Alle estremità delle dita delle n1ani prurito, rossore, pu:;tole, flitte.n e , .croste. Le un.g hie sollevate dal processo in fia1nir1atorio sottostante cadono. E deTn1atosi -0~.t.inati&sima, ribelle alle cure e recidivante. A lungo andare le estremità ·d elle dita si atrofizzano. Terapia. - TTatlare le acro d·e1rmatiti come le piodermiti. 1Disinfezione, pulizia accurata, impa:cchi, applicazione di poniate diisinfe tta~ti (.all 'ossiclo giallo di mercurio , al vioform10, misc ela del ~Iilian) . In caso di insuccesso o di recidive, il che -è frequentissimo, fare irra-diazioni Roentgen. Il buor1 esito di tutte le .cure è 1pt1rtroppo quasi senlpre momentaneo. 1

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Linfangite. J~ico rdi

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SEZIONE PRATICA

clinici. -

Tragitlo a forma di striscia rossa, disegnata s ulla cute che parte da t1na lc:,ion e suppurata (impetigine , ect~ma, fe ~ rila, ecc.) ·e che risale in alto ' 'erso i gan1~l1 linfatici. Talvolta questa striscia è molto infia1nmata e la si palpa sotto forma di cordone. Può suppurare a tratti. Vi Iluò essere febbre. 1

Per prima CO&fl cu.r~re la lesion.e iniziale suppurata con le solite d1s111fezioni (nitrato di argento in pas~ello o al 5. %, impacchi di liquidi di~infettant1 , od. ap1)li~a ­ ·zioni di poniate disinfeLtanti). Sulla 11nfang1te fare im•pacchi con acqua ittiolata al 5 %, od :a11che impacchi di alcool etilico. • • • • Teirapia interna. - Usare ' acc1ni an.tipiogeni poliYalenti. For-se n1eglio fare us~ d1 preparati .~ulfamidici per bocca (Streptosil, ecc.).

Teraipia esterrUii. -

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Impetigine. Ricordi 0linici. - L 'impetigine dermatosi di tutte le età; colpisoe più di frequente i baml1ini. La oute de·l la faccia ne è a preferenza inva.s a. Si presenta sotto fo.r ma di cro.ste gialla1$tré irregolarn1ente roto ndegigianti, tolte le quali rimane una abrasio11e superficialissima rosso umida. Queste abrasioni e queste' c1·oste sono conseautive a formazioni pustolose o bollose, forntaz.ioni che per la loro fugacità non sempre sono vi1Sibili. L'impetigine è causata ·d a gern1i piogeni. È r11alattia conta.giosa. Terapia. - Trattan.dosi di dermatosi molto su11e:rficiale e da piogeni la cura è molto, serr1plice e di siic.ura riuscita. Non si deve far altro cli.e po.r tarè u.n medicam·ento disinfettante 5ulle lesioni, cioè sulle abrasioni a specialmente sulla perifa.ria di e15se do,re esiste un collaretto epid-ermico sotto il quale si annidano i g-er1ni. Rimosse a·dunque meccanicamente le c1 oste co~parse la cute a.m n1alata con d elle poniate disinfetta·nti: . 1

Pr. Ossido giallo di Resor c ina . . Acido salicilico Vaselina . . . Lanolina . . .

mercurio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

igr. 5 gr. 1 gr. 2 gr. 70 gr. 30

oppure: Pr. Vioformio Ittiolo Timolo Vaselina Lanolina

. . . . . . .... .... . . . . . . .

..... .... .

gr. gr. gr. . . . . gr. . .. . . gr.

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2 0,50

60

40

In genere con i ·applicazione di una di queste dùe ipomate, sp·e cialmente con quelle al vioforrr1io, l 'ir11petigin e ,guarisce in po c~i gio·~­ ni. Ci 1&i può trovare però di .fronte ad impeti: gi11i ostinate o molto genera~1zz:ate, nel!e cru~l1 la t.erapi.a, sebbene sen1pre d.1 s1ouro e.sito, 11.e sce più difficile. Nel primo caso sarà bene, dopo a~portate le croste, toc.care 8:bb<;>ndante: rn.ente le abrasioni con soluzione d1 nitrato di argento all 'l o al 2 °;~ insistend.o :particola~­ r11ente alla p eriferia delle abras1oni sotto il collarretto, di cui dissi, e quindi applicare le !)Ornate. Nel -caso invee.e di . impetiginj. I?olto es.tese o particolarn1ente infiamrr1ate d~s1nfet­ ta·r e con soluzioni ,d isinfettanti e con impacchi se1n°p lici (acido borie~ s?luzion~ al 3 %): cercare di diminuire la infiammazione e di 1ammollire le croste. Tenere bene fasciate le parti p erchè la dermatosi n?n si propaghi , me·dicare d1ue o tre: volte al giorno e d appena la infiamm.azione sia diminuita applicare le porr1ate disinfettanti. T erapia interna. - Non esiste una terapia interna della impeligine. È n.ecesasrio sorvPg liare le orine dei piccoli ammalati con impetigine molto estesa. . In caso di risentimento renale i1on applicare pomate con medicamenti disinfettanti, o farlo con molta cautela e in ogni mo do 1p er breve tempo. . Prof. Pier Angelo MEINERI Direttore Ospe·dale S. Gallicano. 1

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<t IL POLICLINICO

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[A NNO XLVI, NuM. 25} 1

NELLA VI ·T A. P RO·F ES S·I ON AL E ~ SERVIZI IGIENICO-ASSISTENZIALI P rovvedi men t i sanitari.

MILANO .

Il ·M.inist ero dell'Interno (Direzione Generale della Sanità Pubblica) ha diramato una circolare, n. 92·, in data 29 maggio 1939-XVII, sulle sale per rappresentazioni teatrali, cinenlatografiche o altri trattenimenti presso gli Istituti di CUJ:a per tuper colotici; in ess.a si richi a1na l ' attenzione sull 'opportunità di un preventivo esame da parte dell 'autorità sanitaria provinciale, delle condizioni t ecnico-sanitarie delle sale, ove i trattenimenti debbono avere luogo, in maniera da · salvaguardare i ricoverati e il personale addettovi. Nelle sale predette non debbon o accedere persone estranee ·all 'Istituto di cura , a11che se tratt asi di parenti dei ricoverati.

CON.CORSI. /

Posti vacant i. _t\.LESSANDRIA •

D'EGITTO.

Ospedale ItaLiano

<e Be-

Si fa presente che a modifica di quanto disposto nel bando di conéorso (v. fase. 16 e 17, 18 e 19), la domanda ed i documenti dovranno es·sere inviati al Mini stero degli Affari Esteri , Direzione Generale degli Itaiiani all 'Ester o, Ufficio I , Roma. nito Mussolini ». -

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ruolo . con qualunque denominazione, da aln1e110 due anni, presso a1nmi11istrazioni comunaìi. Co·n siglio degli Istituti Ospitalieri. -

Pr.imario m ed ico direttore presso la Succursale di Cernu·sco sul Naviglio (a 12 km. ·da Milano), p er cronici; titoli ed esami; stip. L. 24.000, più L. 4500 indenn. residenza, alloggio per sè e famiglia . . Titoli all 'Ufficio Protocollo del Consiglio Ospitaliero (via Ospedale 5) non oltre le ore 16 del 4 agost<?. Età limite 45 a. Chiedere copia del bando alla Segreteria. Per informazioni rivolger,si alla Sovrintendenza m edica degli Istituti Ospitalieri. 0SI·l\[ 0 (vedere i\N CONA) . Ro~t.\ .

Pio I stituto di S. Spirit o ed Ospedali

Co11co:Pso per esami a 45 po·sti di assistenti m edico-chirurghi. Gli eletti non hann°' dir~ttò al p o to in un determinato ospedale e la nomina verr à fatta alle condizioni tutte e corl' gli obblighi stabiliti dal Regolament o JJer il per so11ale sa11if'arjo. r sanitari che i11tendono prenclere parte al Co11cor so devono prese11tar e alla Segr eteria Gen erale del ~io Ist ituto non più tardi delle ore 12 def 31 luglio p. v., Ja domand a (su carta da bollo di L. 4) corredata clai cloct1m enti debitamente legalizzati. SENIGAGLIA (vedere A NCONA) . Riuniti. -

ANCONA. Consorzio Provi nciale .4. ntitubercolare. Chir11rgo direttore ospedale di provincia desi- Fino al giorno 3 luglio p. v. è aperto il Conderoso trasferirsi in città per ragioni di famicorso p~r titoli ed esami, al posto di Direttore glia, cerca . posto come chirurgo residente presso· -delle Sezioni disp en sariali di Osimo e Senigaglia. clinica, casa di cura privata od ambulanza, dispoEtà massima anni 40 salvo eccezioni di legge. Disto anche associarsi colleghi per qualunque form ai ploma di abilitazione all'eser cizio della professione di collaborazione e cointeressenza. di medico chirurgo con seguito d a almeno due Scrivere: Sig. Bini, Yia 27 aprile 14, Firenze_ anni. _i\.ltri documenti rituali prescritti d alla leg" • ge, compreso quello di appartenenza alla razza NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE ariana. Inibito il libero eser cizio della professio11e, ammessa sola privata con·sulen za. Sono stati insig niti del lati clavio i professorf Stipendio lire 13.000 anr1ue e ind ennità di serR. Alessandri , G . Alessandrini, L. Bàrdelli, G. Bavizio attivo di lire 2210, l 'u-n o e l '::iltra ·soggetti a stianelli, A. Beretta, A. Busi, L. D 'Amato , G. l\1ariduzioni e maggio,r azione di legge .. Com1Jenso di sn ata, C. Micheli, A. Pepere, L. S1Jolverini , e·. Tulire 150 mensili p er vacazioni fuori seòe e rimsini. E·sprimiamo il nostro pii.1 vivo co1npiacimenborso abbonamento ferroviario dal centro di r esi- , Lo a questi illu stri rapprese11tanti d. ella rn edici11 a denza alle sedi delle sezio11i. In scrizione per metà italiana. carico alla Cassa N.N.F.P.S. per la tubercolosi. I proff. Enrico Greppi e Antonio Ll1nedei , sono Per ogni chiari1n ento· ed invio <li pandi rivolnominati direttori dell'Istituto di Clinica medica · . gersi alla Segreteria del Con sorzio provinciale ane dell 'Istituto di Pat ologia speciale medica e metitubercol are di Ancona presso la Provincia (piazza todologia cli11ica n ella R. Univer sità di Firenze, Ro111a). · occupando i posti lasciati vacanti dai proff. FerB<\.RI. R. Prefettura . - Uff. san. ciel consorzio ruccio. Schupfer, andato a riposo per limiti d 'età, Bitonto-Giovinazzo; L. 18.000 e 5 qu adrienni dee.; e Pio Bastai, chiama to alla cattedra <li Clinica meindenn. trasf. L. 2000; età limite 33 anni. Scad. dica dell 'UniYersità di Padova. 30 agosto. Con recente decreto del ~Ii11istro delle Fina11ze BERGAl\IO. R . Pref e·ttura. - Assistente presso la è s tat a riorganizzata la direz ione scien tifica e l 'atsezione ined.-microgr. del Lahorat. prov. d 'igiene trezzatura sanitaria delle RR. Terme di Salsomage profila si; L. 10.000 e 10 bienni di L. 450; serv. gior e. Come presidente effettivo del Co1nit al0< att . L. 2500, par lecipaz.; età 1imi te 35 anni. Scascientific·o-san itario è sta lo non1inalo il sen. prof. tl enza 31 agosto. Nicola Pende, e come vice~ pre·s i<lenti i proff. Gasbarrini della Clinica medica di Bologna e .A.l~{ILA . o. R . Prefettura. Proroga al 30 giugno fieri della Clinica ·gin ecologica di l\ililano, a sedel co11corso per 11 posti di t1ff. san. consorz.; gretari <lella Presidenza i proff. Vinai e Beru ttietà limilr 32 anni. È abrogata la facoltà di parTl Clol l. Con s uelo J.Jucc ion i è nominato direttotecipare al concorso, per gli aspiranti che alla re ae11·os1)edale proYinciale . Carlo in Pote111a. <lata del pando pre·sti.no effeltiYo serYizio non di 1


{A~NO

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SEZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE •

36° Congresso Nazionale di Ostetricia e Gineco· logia. Dal 15 al 18 ottobre avrà luogo in Torino il XXSVI Congresso nazionale di ostetricia e ginecologia, nei locali della R. Clinica Ostetrica e Ginecologica, sotto la preside11za del prof. Ercole Q>,·a, direttore della Clinica. Il Congresso sarà completato da una esposizione di prodotti farmaceutici, mobili per ospedali, strumenti chirurgici, forniture per laboratori e per gabinetti radiologici, pubblicazioni mediche, ecc. ,Segretario del Congresso è il prof. Giuseppe , -alle, della Clinica predetta, via Ventimiglia.

Congresso stomato-odontologico nazionale. Dal 30 settembre al 4 ottobre si terrà in Napoli il Congresso stornato-odontologico nazionale. All'ordine del giorno figurano le seguenti relazioni: 1) cc Stato attuale delle conoscenze e delle applicazjoni pratiche sulla protesi in ceramica», rel.: dott. G. Caccia e G. De Tommasi; 2) cc Stato attuale delle conoscenze pratiche sulla protesi parziale e totale », rel . : proff. R. Mori e Gagliardi; 3) cc Stato attuale delle cognizioni sulla terapia ortodontica », rel . : proff. Arlotta e De Vecchis; 4) « Ass~stenza odontoiatrica infantile», rel. : prof. Pejrone e dott. Boniscontro; 5) « Terapia radicolare con particolare riguardo alla così detta terapia biologica », rel. : prof. B. Mela e un altro da scegliersi; 6) cc Servizio stomatologico ospedaliero », rel! : proff. Grandi e Bria·sco; 7) cc Anestesia in odontoiatria », rel. : proff. Pa:. lazzi e Calabrò; 8) èc Le lesioni pulpo-dentarie nella patologia professionale », rel.: prof. Lippo e dott. Perna. Ii. Comitato ordinatore ha stabilito un programn1a di gite e festeggia1penti.

6° Congresso latino d'eugenica. Ricordiamo che il I ° Congresso internazionale della Federazione latina delle Società d'eugenica è indetto a Bucarest dal 25 al 30 isettembre. Il Comitato organizzatore è presieduto dal prof. I. Parhon. Dall'Italia sono annunziate le seguenti relazioni: prof. M. Barbaro, « L'eredità tubercolare »; prof. T. Bonadonna, cc Fecondazione artificiale »; prof. C. Gini, cc Valore comparato dei vari fattori di sviluppo delle popolazioni » . La Società Cook è agente ufficiale dei viaggi e del soggiorno in Romania. Sono in programma escursioni alla regione montaP.a di Sinaia, residenza reale, e al delta del Danubio, nonchè Yisile ad istituzioni scientifiche, artistiche e storiche. I partecipanti al Congresso d'antropologia, indetto a Istambul e Constanza (Romania), potranno partire da Istampul in piroscafo il 23 rsettembre sera e giungere a Constanza il 24 settembre, ln tempo per intervenire al Congresso d 'euge• n1ca. Sede del Comitato: rua Dr . Staicovici 63, Bucuresti, Rumania.

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Convegni di tisiologia. Il 2 luglio la Sezione Pien1ontese della Federa.zione Naz.le Fascista T..otta contro la tubercolosi •

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terrà il 2° Convegno regionale a Torino. 11 tema di relazione è stato fissato il seguente: cc Tubercolosi e funzioni materne ». Relatori: pari e clinioo: prof. E. Cova, di.rettore R. Clinica Ostetrica; parte sociale-assistenziale: prof. G. Ferrando, direttore sanitario del R. ,Sanatorio S. Luigi e prof. F. Lorenzetti, ostetrico del R. Sanatorio S. Luigi. Sono ammesse comunicazioni anche su argomenti non attinenti al tema di. relazione. Il titolo delle comunicazioni dovrà essere inviato alla -Segreteria (corso Orbassano 339, Torino) i1on oltre il 25 g·iu gno . Il programma dettagliato ·sarà inviato agli in•scritti, che per la data suddetta avranno inviata la loro adesione. . Sono invitati tutti i medici del Piemonte ed i lisiologi e studiosi del Regno. Riduzioni ferroviarie 50 % in occasione della Mostra Autarchica e· del Gotico. Saranno resi noti i particolari organizzativi sulla cerimonia di inaugurazione, ricevimenti, visite ecc. Questo secondo Convegno deve richiamare il successo del primo Conveg·no svoltosi l 'anno ·scotso a Cuneo alla presenza di oltre 700 persone. Inviare adesione al delegato regionale professor G. F errando, corso Orbassano 339, Torino. · 1

Il 28 maggio ha avuto luogo a Matera (Puglie) il lo Congres·so .interregior1ale di tisiologia organizzato dalla Sezione delle Puglie e di Matera della Federazio11e Italiana Nazionale Fascista per la lotta contro la tubercolosi, con la partecipazione di numerosisisimi medici, specialisti in tisiologia.

Altri congressi e convegni. Al 10° Congresso internazionale di medicina e farmacia militari, di cui abbiamo già dato notizia, particolare risalto ha avuto una conferenza del sen. p,ro.f. A. Castellani, tenuta il 9 maggio, s ul ·servizio san itario durante la guerra etiopica. Il 2o Congresso internazionale di medicina assicurativa sulla vita si è svolto a Pari gi ~ dal 18 al 21 maggio, sotto la presidenza onoraria di sir W. Laugdon-Brown ('Cambridge) e del dott. P . Hornig (Berlino) ed effettiva d eì prof. lVI. Loeper (Parigi). Tra i relatori sono ·stati G. Malan (Torino), T. Ricciotti (Roma), Cavalier (Roma), A. Starna (Milano) e Trottarelli (Roma). Un resoconto so1nmario è dato in c< Pres·se Méd. », 7 giugno 1939. I convenuti al 3° Congresso di studi sul parkinsonismc post-encefalitico, di cui già demmo notizia, hanno visitato I 'Istituto provinciale <c Regina Elena n di Roma, presente la Regina Imperatrice, e l 'Istituto << Principe di Napoli » di Ariccia. Hanno partecipato ad un pranzo offerto d al Ministero dell'Interno e ad uno offerto dalla Provincia. Il 63° Congresso della società tedesca di chirurgia 1si è svolto a Berlino dfll 12 al 15 aprile, sotto la presidenza del prof. Nordmann . Resoconti preliminari possono leggersene in vari periodici medici : cc Mediz. W elt » (27 maggio e 3 giugno), cc Med. Klinik » (2 giugno e ·ss. ), ecc. La Lega belga contro ~l reumatismo si adunerà a Liegi dal 24 al 26 giugno; contemporaneamente è convocato il Consiglio della Lega internazionale contro il reumatismo .


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« IL POLICLINICO »

L 'A·ssociazione belga di medicina sociale ha indetto delle cc Giornate internazionali » a Liegi, dal 23 al 25 giugno . Quote d'iscrizione: 50 fran· chi belgi per i medici e 25 per le persone che li accompagnano. Rivolgersi al prof. J ean Firket, rue des Bonnes Ville s 1, Liége, .Belgio

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XLVI, NuM.

251

n ella Scuola della Clinica inedica di Genova, in quella palestra di studi e ricerche che dischiusero nuovi orizzonti :tlla comprensione delle malattie tubercolari, in rapporto non solo alla evoluzione e alla cura, ma anche e sopratutto alla profilassi. Questa pagina di storia è ignorata dalla maggioranza. La vaccinazione preventiva dell 'uoA Gardone si è svolto un convegno di odonmo per la sua difesa dalla tubercolosi, fu prepatoiatri italiani e tedeschi, organizzato dai dottori rata dagli studi sperimentali su la · immunità, Hruska e Zannoni. Sono state presentate e dicondotti tra il 1889 e il 1900 in detta scuola, ·scusse varie relazioni. A un pranzo, il 7 giugno, dove poi fu, prima che altrove, applicata sulhanno parlato, esaltando i legami di scienza e l 'u0mo tra il 1900 e il 1903 ; in epoca anteriore di amicizia tra i due popoli, il dott. Stuck, capo nessuno aveva mai parlato di vaccinazione pre-. degli odontoiatri d ella Germania, il prof. Palazzi, ventiva nè per l 'uomo nè per gli animali. in rappresenta11za della A.N.C.F.S.O., l 'odontoia ... Uno dei primi problemi proposto, fu quello tra Zannoni e il dott. Puntoni, medico di Gard'indagare se e quali modificazioni il bacillo tudone. percolare subisca, allorchè viene introdotto in un organi·smo, e se le modificazioni influiscano 11 16 111glio avrà luogo in Pistoia un Convegno sulla vitalità dei germi. medico regionale di medicina rurale al quale Dopo una serie di lungh e e pazienti ricerche,. ogni medico è in~itato a portare il co_ntribu~o che rappresentano una enorme mole di lavoro, la dei propri studi e della propria esper1e11za in immunità tubercolare fu dimostrata sperimentaltema di medicina rurale. mente su basi 1scientifiche. Dalle conoscenze acIl programma 'della giornata, ch e avrà a:iche quisite sulla immunità, nacque la concezione Ja rsua parte turistica, sarà reso noto prossimadella vaccinazione preventiva, capace d'impedire mente. al ·ùirus penetrato nell'organismo, la creazio11e di Si è tenuto a Lima il 1° Congresso medico .analattie tubercolari, e le prove dimostrative consportivo, sotto la presidenza onoraria de.I ~ini­ fermarono che la vaccinazione crea nell 'uomo stro della sanità pubblica, con la partecipazione uno stato difensivo analogo a quello che crea di delegazioni di 8 ,S tati dell 'America centro-me- · nell'animale da laboratorio, infettato sperimenridionale. talmente. Nella COnferenza dell' Aja del 1906, Edoardo Maragliano sancì le leggi che ggvernaLe realizzazioni italiane nella lotta contro la tn· no la immunità. Dopo le applicazioni eseguite in Italia, a distanza di anni .furono fatti altri ber colosi. tentativi di vaccinazione in vari pae·si del monIl dott. Otto Walter, capo della lotta contro la do: è una verità questa confermata da tutta la tubercolosi in Germania, alla seduta inaugurale letteratura medica del tempo, mentre gli stradel Congresso tedesco degli studi scientifico-·sonieri, non paghi di adattare e diffondere le nociali della tubercolosi in Graz, ha illustrato stre scoperte, le ascrivono fra le loro conquiste I quanto ·si fa in questo campo in Italia, ove in Vi è chi fa ri1salire a Calmette la storia della pochi. anni si è vista discendere la mortalità da vaccinazione preventiva contro la tubercolosi, 60 mila a 34.900 l'anno. mentre questi ne parlò in Francia nel 1921, ·11 dott. Walter, ch e nel mese scorso, ospite quando in Italia già si vaccinava nel 1903. della Federazione nazionale fascista per la lotta È vanto incontestabile della Scuola italiana, contro la tubercolosi, ha potuto dettagliatamenaver dimostrato l'esistenza di una immunità tute constatare quanto ·si fa all'Istituto « Carlo Forbercolare, e di aver così fondato nuove concezioni lanini » ed altrove, alla presenza di oltre mille sulla patologia e la profilassi delle malattie tustudiosi di tutte le città della Germania convebercolari, a mezzo della vaccinazione, che oggi nuti al Congresso, ha elogiato lo sforzo ammiè invocata e riconosciuta come mezzo di dife·3a :revole fatto dal Regime fascista, che ha messo la dell'uomo contro il .nemico tanto temuto. lotta contro la tubercolosi fra gli obiettivi fondamentali della sua attività. Corsi di perfezionamento. Il cons. naz. prof. F. Bocchetti, presente al Le cc Berliner Akademie fur arztliche FortbilCongresso, ha ringraziato il capo della lotta tedung )), organizza per l 'autunnt> 1939 i seguenti desca contro la ·tubercolosi, col quale inoltre socorsi di perfezionamento per medici : no state impostate varie collabo.r azioni allo scopo 1) Ortopedia (11-16 6ettembre), onorario: di meglio far conoscere nella prossima confe50 RM.; renza internazionale che avrà luogo in settembrP2)" Tisiologia (21-27 settembre), onorari: a Berlino, quanto si è realizzato e quanto è nei 50 RM. e 25 R~I.; futuri. programmi di . lotta in entrambi i paesi, 3) C~rdiopatie e malattie vascolari (2-7 ottoIl primato italiano nella profilassi immunitaria bre), onorario: 50 R~I.; 4) L'influenza del tempo, delle stagioni e di della tubercolosi. altri fattori sull'uomo sano ed ammalato (9-14 ottobre), onorario: 50 RM.; . A Genova, per invito dell'Istituto di studi 5) Malattie cutanee e veneree c?n riguardo scientifico-pratici sulla tubercolosi, il prof. Vinalla cosmetica (9-14 ottobre), onorario: 75 RM.; cenzo Lo· Bianco ha t enuto un importante di6) Radiologia nella medicina interna (16-21 scorso rivendicando la priorità degli studi itaottobre), onorario: 60 RM.; liani per la immunità tubercolare. Ne riaissumia7) Chirurgia delle malattie e_ndotoraciche con mo brevemente i con cetti fondamentali. speciale riguardo alla tubercolosi polmonare (16Gli studi su i fenomen.i immunitari nella tu19 ottobre), onorario: 60 R~1.; bercolosi, ebbero inizio in Italia, e precisamente 1


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SEZIONE PRATICA

8) Ostetricia e ginecologia (23-28 ottobre), onorario·: 50 RM. ; 9) Otorinolaringoiatria (25 settembre-7 ottobre), onorari: 150 e 100 Rl\1. ; 10) Propedeutica e perfezionamento di omeopatia (9-28 ottobre), onorario: 60 RM.; 11) Corsi speciali concernenti tutti i rami della medicina con dimostrazioni pratiche tanto al letto del malato quanto in laboratorio, vengono lenuti ogni m ese. In questi cor si viene data particolare preponderanza al lato pratico, e benchè il Iato del perfezionamento teoretico pa!Ssi in se. conda linea, tuttavia non è affatto trascurato. I corsi compresi tra i 11n. 1 e 10 verranno tenuti in lingua t edesca ; i corsi speciali anche in iingue stranier'3. Per programmi ed ulteriori schiarimenti, rivolgersi agli Uffici dell 'Accademia Berlinese pel perfezionamento tlei medici, Ropert Kocl1-Platz 7 (Kaiserin Friedrich-Haus), Berlin NW 7. Ai medici ~tranieri ed ai medici tedeschi residenti ali 'Estero le ferrovie germaniche concedo• no il 60 % di r:ibaisso sui prezzi normali. Valendosi dei cosiddetti « Marchi Registrati », il medico straniero troverà, per la durata del suo soggiorno, un notevole tornaconto; ·sarà quindi opportuno che, prima di iniziare il viaggio, egli si melta in re]azione con una Banca del proprio Paes~.

Un corso complementare· sul cancro dello stomaco si terrà a Parigi, n ella Clinica medica del] 'Ospedale Sant'Antonio, dal 26 giugno ali '11 luglio, sotto la direzione del prof. M. Loeper e del dott. A. Lemaire; iscrizioni pres·so la Segreteria della Facoltà medica. Le lezioni di inedicina rurale presso l 'Accademia medica pistoiese cc Filippo ~acini », iniziatesi nel gennaio u. s. continuano tutt'ora. Nei mesi di aprile e cli maggio 1sono state tenute dai professori L. Castaldi (2 lezioni), A. ~1ori, P. Doneddu, R . .Silvestrini (2 lezìoni).

Mostra· germanica d'igiene a Bari. Il Museo germanico d 'igiene si è accordato con la Fiera del Levante per effettuare nella manifestazione del prossimo settembre a Bari la Mostra dell'uomo di vetro e di tutto un complesso di oggetti connessi, che è una chiara dimostrazione realistica e intuitiva destinata a rappresentare e spiegare le funzioni del corpo umano . per i·struire ed educare il cittadino nella conservazione della preziosa salute del corpo. Tutti i pezzi preparati, resi trasparenti secondo le esigenze dal prof. Spalteholz, mostrano la struttura del corpo umano in organi di embrione, neonati ed adulti. Ossa, nervi, mu scoli, intestini e cuore costituiranno un 'altra parte interessantissima della 'Mostra ed il comple·sso di essa sarà prezioso monito a ciascuno per la conservazione e cura del corpo, primo elemento del progredire della razza.

Il libretto sanitario in Francia. In Francia si è iis tituito il libretto sanitario per tutta la popolazione: verr~ rilasciat? alla nascita e sarà di proprietà esclusiva del titolare. Per evitare indiscrezioni , il titolare Yerrà designato con un numero, cui seguirà la menzione del! 'Ente che ha rilasciato il libretto. Questo avrà carattere statale. Un modulo, tipico è stato redatto su parere del Con.siglio superiore d'igiene sociale.

Già il libretto sanitario vigeva per le scuole, i gr uppi sportivi ed i inalati di sifilide; inoltre venivano raccolte schede sanitarie nei dispensarii, nei servizi o-spedalieri, nelle colonie di vacanze e nei con sultori per lattanti; ma tra queste attività non v'era coorrlinazione; inoltre i documenti restavano spes so di proprietà degli enti che li avevano compilati. II ministro della sanjtà. pubblica, in una circolare ai pref1 ~tti, espone le finalità della nuova istituzione. Ricorda la campagna di propaganda fatta dall '<< Associazione Luisa Hervieu )) ed un voto della camera dei deputati , su proposta Berney. Precisa le modalità ed il tempo degli esami medici periodici, i compiti di medici di famiglia e la cooperazione di medici specialisti. 1

Azioni giudiziarie. Ad un · concorso bandito dall 'ente comunale di assistenza di Capua per un posto di chirurgo in quell'ospedale si presentarono sette candidati, fra i quali il dott. Fabrizio Peccerillo; invalido di guerra. La Commi1ssione giudicatrice collocò al primo posto in graduatoria i professori Sarttoro -e Palma, che riportarono entrambi voti 30 su 30 ed al terzo po·sto il dott. Peccerillo con voti 23. L 'Ente c-0munale nominò dapprima il p·r of. Santoro, ma successivamente revocò la nomina,. assegnando il posto al prof. Palma , il quale, essendo ammogliato, doveva essere preferito. Contro la deliberazione delle suddette nomine, ricorse - asisistito dall 'avv. Della Morte - il clott. Peccerillo al Consiglio di Stato, sostenendo l 'illegittimità dell'operato della Commi·ssione git1dicatrice, in quanto essendo egli invalido di guerra ed essendo riuscito idoneo al con corso,. dovuto essergli asil posto di chirurgo avrebbe , segnato. , . . E la V Sezione del Supremo Conisesso amm1n1strativo (Pres. Fagiolari, est. Severi), applicando la legge che riserva agli inv~lidi di guerra la metà dei posti iniziali di pubblici impiegati, ha stabilito che se nell'organico di un ospedale vi siano - come nel caso in esame - tre posti, uno di medico uno di chirurgo ed uno di oculista, uno di ~esti debba essere riservato all'invalido di guerra ri1s ultato idoneo nel c-0ncorso, perc!Jè i tre posti predetti si devono ritenere appartenenti ad un ùnico ruolo , per quanto in parte cliversi siano i requi·siti per esservi ammessi. Il Tribunale di Verona h a giudicato un giovane studente, Giuseppe Minali fu ~ilrchidoro, di 25 anni che era riuscito con un falso certificato di laur~a a farsi assumere co·m e medico condotto in Bolzano, nonchè come insegnante presiso quella scuole tecnica industriale. Il Tribunale ha condannato il falso medico a tre anni e due mesi di reclu1sione e all 'interdiz·i one dai pubblici uffici per • cinque anni.•

Un po' dovunque. La Società medico-chirurgica bellunese si è adunata l'l febbraio- e l'l marzo, sotto la presidenza del prof. A. Ponzian. Sono state fatte comunicazioni: nella prima adunanza da A. Amadori, R. Broglio, ~I. Fedon , R. Bardani; nella seconda adunanza da Alberti (due comunicaz.), A. Ponzian, R. Broglio. La Società di cultura medica cuneese si è adunata il 24 aprile, sotto la presidenza del prof.


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« IL POLICLINJ CO ))

&nanno; sono state fatte comunicazioni 'Vannucci, Carusi, L . ,Sterchi, C. Re.

da :

All ' Istituto di Sanità pubblica in Roma jl prof. Claus Schilling, direttore del Laboratorio per le malattie tropicali all'Istituto Robert Koch ~di Berlino , ha tenuto una lezione « Sull 'immunizzazione contro la malaria )> ; le ricerche, iniziate nella Clinica p sichiatrica di Siena sotto gli :auspici dell 'Istituto di Sanità pubblica, saranno proseguite in collaporazione dello stesso Istituto (Laboratorio di m alariologia). Il prof. Maurice Roch, clinico medico di Gine·vra, ha tenuto alla Facoltà mediça di ~arigi due conferenze sui temi : cc La febbre aftosa nèll 'uocrno »; cc Il collasso cardio-vascolare nelle malattie infettive ~ suo trattamento ». Nel! 'imminen za della fine dèll 'anno scolastico, al prof. A. Gas:pa·r rini, titolare della Clinica Medica dell'Università di Padova che presto lascerà ·per trasferirsi a quella di Bolog na, gli studenti di medicina hanno espresso, con una semplice ma toccante cerimonia, il loro. affetto e la loro "devozione. Un 'artistica pergamena, firmata dai laureandi, e fiori sono stati offerti al Maestro . Nell' cc Isola della Sanità », dello Stato di New York, verrà inaugurato, il lo luglio l' << Ospedale ·delle malattie precoci », ossia delle malattie in ·stato iniziale. Comprenderà 1600 letti. È costato 8 milioni dl dollari , pari a 160 milioni di lire it. rstata inaugurata a Roma, in via ,S istina, la nuova sede dell'Ufficio di assistenza sociale di fabbrica. · Nel primo quadrime·stre di questo anno le prestazioni sono state 4.500 ed hanno dato luogo a ~ 3.132 sopraluog hi delle assistenti sociali, alla distribuzio,n e di 418 buoni alimentari, ed a numerosi ricoveri presso Istituti dell 'I.N.F .P .S., 01spedali, istituti di educazione ecc. :È

[ A·N~o

XLVI, NuM. 2.5]

Il ~Iinistro degli Affari Esteri ha non1inato una commissione per i mezz.i tecnici di diffusione .della cultura italiana all 'e·stero. La commissione ha tenuto una prima adunanza , con l'intervento del presidente e d el direttore dell 'l.R.C.E. Promo·sso dall'Istituto Nazionale per le Relazioni ctilturali con l'Estero (l .R .C.E. ), s i è costituito in Roma l '«Ente Italiano p er gli scambi tecnico-culturali con Ja Germania ». Il Consiglio dell'Ente è stato costituito da alte per sonalità. 1

In Roma all'Istituto cc ·Carlo Forlanini » e al1'0spedale Provinciale di S. Maria della Pietà si è celebrata la festa del Corpus Domini; all'Ospedale di S. Spirito 1si è svolta una cerimonia religiosa per la benedizione <lei malati. Alcuni giornalisti francesi si recavano , in auto, da Mavsiglia al lebbrosario di Valdonne, quando sono stati assaliti da una trentina di lebprosi e malmenati , denudati costretti a ritornarsen~ avvolti in coperte prestate loro d a alcuni contadini. Una casa di pompe funebri di Bruxelles ha inviato ai medici della città una circolare in cui offre il 10 % sugli affari da es~i procurati. Il Comitato direttivo del Collegio dei medici di Bruxelles h a protestato contro l 1indegna iniziativa. Il 26 m aggio in età di 73 a11ni dececleva a Chicago il dott. CHARLES HORACE wIAYO. Sul g rande chirurg·o riferiremo in un pro·ssimo numero. Registriamo la perdita di due illustri clinici ·m edici francesi: MARCEL LABBÉ, della Facoltà medica di Parigi, noto per i rs uoi studi sulle malattie della nutrizione e in specie sul diabete e per quelli di ematologia; p. MERKLEN, della Facoltà medica di Strasburgo, ove era anche decano: ha compiuto apprezzate ricerche sulle malattie dei reni, del pancreas e in altri campi.

Indice alfabetico per materie. A mministraz. san.itaria

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Artriti : cura con sulfanilamide . . . 'Bacillo difterico: virulenza . . . . . Bibliografia . . · . . . . . . . ·. . . . . ~isti idatidea : ·diagnosi . . . . . . . ·Colonna vert. lombare: ernia dei di. . . . . . . . . . . . . . . . schi Cuore: gros·so ateroma della ~ valvola mitrale . . . . . . . . . . . . . . . ~Dermatologia : note di terapia . . .. Distorsioni acute : trattamento con infiltrazioni di procaina . . . . . Endòan gioite obliterante e sua cura Eritromelalgia . . . . . . . . . . . . Feci : esame nella pratica comune . . Fratture costali: trattam. con neurolisi intercostale . . . . . . . . . . . Fratture ossee ed età . . . . . . . . Ginocchio: lesioni aperte : cura . . . Intestino retto: can cro: diagn . radiol . I11testino tenue: tumori maligni . . Ittero catarrale consider ato come epa-

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ti te allergica: terapia di desensibi1izzazione . . . . . . . . . . · · · · Li pomi periost ei . . . . . . . . . . Malati in osped ale : pas·satempi e lavoro, fattori terapeutici . . . . . . Malattia di Di Guglielmo con quadro an atomo-patolog ico di mielosi eritremica . . . . . . . . . . . · · · · Ossa : sarcomi . prognosi . . . . . . . Osteomielite cron" con recidive e n1etas tarsi . . . . . . . . . . . . . . . Osteoporosi senile: cause . . . . . . . · Pancr eàtite acuta: diagnosi e cura . Pere : proprietà diuretiche e ipoten sive Prostat a: sar comi: classificazion e . . Stomaco: a·scesso voluminoso deìla parete; r esezione; guarigione . . . . . Trombo-embolia postoperatiYa: profilassi . . . . . . . . . . . . . . . . . Tumori : esperienze di batterioterapia Tumori 1sperimentali . . . . . . . . . Ulcera gaistro-duodenale: cattivi risultati di gastro-enter o-anastomosi . .

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Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristamp:a di lauof'i. pubblicati nel Policlinlco se non in segu'to ad autonaatione scritta dallo redatione. t vietata ÙJ pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. L'EDITORE

A. Pour, resp.

C. FauGoN1, .Red. capo. ~~~~~~~~~~~~~~~~.:.._~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Roma, Stab. Tip . Ar1nani di 1'1. Courrier

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ANNO XLVI

Nnm. 26

Roma, 26 Giugno 1939 • XY II

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PERIODICO DI MEDICINA. CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE •

SEZIONE

CESARE .FRUGONI

REDATTORE CAPO: PROF.

PREZZI

PRATICA

D'ABBONAMENTO

ANNUO

Singoli : I talia Estero (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 70 L. 116 (1-a) ALLA SOLA ~EZIONE MEDICA (mensile) . . L. 65 L . 65 (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 65 L. 66 U n numero separato della SEZIONE MEDICA o

AL

Clinico Medico di Roma

<<POLICLINICO»

PER

IL

1939

Cumulativi: Italia ·E stero (2) ALLll DUB SBZIONI (pratica. e medica) . . L . 110 L. 165 (i) ALLll DUI SBZIONI (pratica e chirurgica.) L . 110 L. 165 (4) ALLI TB8 SEZIONI (prat., med. e chirur.) L. 140 L. 196 della CHIRURGICA L 6 ; della PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. Lavori originali : M. R·a stelli: La l attogelifi-0azione del siero (reaz. di Kopaczewsky) n elle affezioni neopla,. stiche e non neoplastiche. Osservazioni clin•che : F . Repaci: Sindrome adiposo.genitale di Fròhlich con secutiva a raschiamento del cavo naso-faringeo per vegetazioni a den oidi. Sllnti e rassegne: OSSA E ARTICOLAZIONI: P. P. Ravault, Jacque Graber-Devernayx G. Léger: Le osteoporosi rachidee dolorose. - Sorre! E. G.: Indicazioni e risultati della resezione diafisaria nel trattamento della osteomielite acuta. Milatray-Bastien: Il trattamento delle fratture del plateau tibiale. RiSllltati lontani. - P. Topa: Le fratture del collo del femore. - R. Leriche : Qualche considerazione sulla tecnica d'ella ·disarticolazione della spa,lla. Sulla sezione dei nervi primitivi a ll'u scita dell'ascella. - ORGANI DELLA RESPIRAZIONE: E. Ruggieri : Complicazioni pleuriche Illell'asoesso · tpolmo1tare. R. 1 Letulle: I microorganismi degli ascessi del polmone. - V. Speziale: Contriibuto alla conoscenza de~le pleuriti ossificanti. DISCUSSIONI IMPORTANTI : Sintomi fallaci. Notizia bibliografica. - Cenni bibliogra·f ici •

Note biografiche : Giusepipe Cirincione nel giudizio de· gli italiani e degli stranieri. Accademie, Società Mediche, Congressi : R . Accademia Medica di Roma. - Accademi a Medico-Fisica Fiorentina. - Società Medica della Li bia. Appunti per il medi1CO pratico : CASISTICA E TER/.PIA: La soglia .renale per il glucosio nei di wbetic~. - Gangrena diaibeti ca 'della faccia. - Il diabete traumat ico. - Esperienze clinich e con l e insuline di deposito. - Il t r a ttamento del diabete con l'insulinoprotrumina-zinco. - Contributo alla terapia del diabete mellito con insulina ed estratto di fegato. 8EMEIOTI1CA E DIAGNOSTICA: L'intradermorea·zione nell 'adulto praticata con l'anatubercolina Petragnani e con la vecchia t ubercolina di Koch. - MEDICINA SCIENTIFICA: Studi sierologici e immunologici del virus dell'influenza dell' uomo e dei s uini. - VARIA. Nella vita professionale : Concorsi. - Nomine, promo. zion i ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della sta•npa medica. Indice alfabetico per materie. 1

LAVORI

ORIGINALI

OSPEDALE POLICLINI CO UMBERI'O

8'0

l. -

R OMA

PADIGLLONE

Primario Medico : Prof.

A GOSTINO

CARDUCCI

La la ttogelif.icazione del siero (reaz. di Kopaczewsky) nelle affezioni neoplastiche e non neoplastiche. Dott.

MARIO RAsTELLI ,

aiuto medico.

Co11 l 'aggiunta di particolari sostanze il siero di sangue può, in tempo pii ù O• meno lungo, presentare il fenom·eno della gelificaliione, cioè rapprendersi in una massa dall'aspetto di gelatina aderente alla parete ·della provetta in cui è contenuto, tanto da manten·e rsi attaccato anche quando questa venga rovesciata. A volte basta la semplice azione del calore pe,r far prendere al si,e ro un aspetto g·e latinoso senza I>~J·ò provocarne la gelificazione nel senso detto . 1 ,in dal 1911 Kopaczewsl(y osservò che l 'aggiunta di solfato di rame al siero dava luogo •

ad un pr·ecipitato viscl1ioso. N·el 1916 l\'Iao Do11.a] d ~eoe una simile co nstatazio·n e impiegando sali di torio e~d acido lattico. Nel 1917 Bruck arrivò a r isultati analo.g hi usando successivarr1ente l 'acido azotico, l 'acidio lattico e l 'a1c.ool ' etilico. Nel 1926 Vernes e Bricq segnalarono la comparsa di precipitato gelatinoso nel siero irt .&eguilo all 'aggiunta di sali di ferro. In nessuno ·d i questi casi 1però ~i arrivò ad una vera gelificazione, ma soltanto ad una precipitazione di sostanze .gelatjnose. Papacostas nel 1~~20 avrebbe prodotto una gelificazione del siero· adoperando il formolo del com.m ercio, 1na le esperienze ripetu!e da Ecker nel 1921 sia col formolo puro che con quello del com.. in·e rcio contenente alcool metilico non ne confer1r1arono i risultali. , Solo Kopaczew:sky nel 1934 è riu &cito a gelificare 11 siero in una maniera perfetta adoperan·d o dosi .appropriate di acido lattico. Quanto ad altri acidi organici, egli ha notato che effettivamente. an che l'acido acetico glaciale e l'acido formico particolarmente possono pro1

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« IL POLICLI•N ICO »

durre una gelificazione, ma con n1olto ma·g giore lentezza. Le prin,c ipali caratteristiahe della gelificazione del siero mediant~ acido lattico, stabilite dallo stesso A. della reazione, sono: 1) il gel che si ottiene è perfettamente trasparent e; 2) il tempo di gelificazione dipende da diver&i fattori: è più rapido co·n l 'aumentare della te·m peratura, coll 1aumentare della conrcntraziorte dell'acido lattico, con l'irra,diazio11e rontgen e attinica, con l 'introduzione nella 1.r: i se.eia siero-acido lattico di .sostanzle che abbassano la tensione &u!p erficiale <i> aumentano la visco.s ità (polver e di carbone, licopodio) ·c on la presenza nel siero di globuli rossi emolizzati (la presenza di pochi globuli rossi in soS}J1ension.e. ì11vece è senza importanza); è meno rapido oo·n l'a.g giunta di acqua sia al sie·r o che all'acido lattico; il senso ·di a,d,d izione ha pure importanza, poich·è addizionando il siero ·a ll'acido lattico la reazione è più rapida che • • se s1 opera in f>enso in verso; · 3') la gelificazione è reversibile: l'agita_zion·c e la diali si liquefan110 il gel formatosi e ·que~to gel si fom1a di nuovo 6ia col riposo (nel prin10 caso) che co·n nuova ag.giunta di ·acido latlico (nel sec10,n do caso);. 4) la gelifioazione del siero, è dovuta spec,ialmente alla sua riccl1ezza i11 globuline e al co11seguente abbassamento della sua tensione superficiale: molta importanza ba anche la cor1centrazio11e dell'acido lattico n.e l sangue. 'f eoricam,e nte si può dire, secondo Kopac.. ze\\:sky, che la gelificazione avviene più rapid.a mente i1L tutti qu.e i casi in tèrui si ha au mento di glob·u line nel siero', a:Qbassamento della sua tensione superficiale e aumento d el contenuto in acido lattico; tutte condizioni che si verific~1no 1Jelle neoplasie. Indotto appunto da queste . considerazioni ad occuparsi della lattogelifj cazio·n e ·del siero· nei casi di n eoplasia, KopaczJe,vi&ky ha n el 1934 affermato che la su·a reazione è positiv.1. nel 90 % dei casi di neoplasiie sia maligne che benigne •e eh.e essa è un indie.e precoc·e molto n etto di ogni processo di neoformazione senza asserire però che la reazione stessa 6Ìa spe·c ifica, cc potendo essere potiitiva anche in altre 1naJ.atti1e specialmente tl·<:illa tubercolosi, nella cirrosi epatica, nei casi di ittero e forse anche nella sifilide ». Per positività della reazione iegli intende u·n a dimfnuzione del ten1po <li gelificazione in rapporto al tempo di gelificazione normale e chiama questo rapporto col nom,e di cc in.d ice di n E-.oforma zione »; per es. co11siderando com€· tempo m edio di ,g elificazione normale (alla temperatura di 200) 150 minuti pri1ni , per un 1

1

1

1

1

[ANNo XLVI, NuM. 26)

siero· che gelifichi in 50' l 'indic6 di neoformazio·n e è 1'50/ 50 vale a dire 3; per un siero c.I1e1 gelificl1i in 15 · l'indice di neoformazione è 10. La tecnica della reazione è la seguente: cc is 'intro duco.n o in u11a pro·v etta 2 cc. di siero, si ,aggiungon0 0,2 cc. di acido lattico puro raoemico e .si mescola dolcemente. Inclinando leggerment,e la pro·vetta si constata a,d un certo punto che si arriva a rove&ciarla senza che il contenuto 11e eaca o scoli sulle pareti: si calcola a questo punto il temipo di gelificazione. Il siero d·eve essere fresco, perfettamente tra1ttparente, prele, ato a ·digiuno alimentar'€ e medicame1ttoso, il dosaggio dell'acido lattico preciso, l 'orr10.geneità del la miscela perfetta, la ten1peratura costante. Le prove di rovesciamento della provetta non ·devono essere troppo f1,equertti per· evitare il fenomeno della liquefaìione per agitazione meccanica » . Dopo la pubblicazione dei lavori di Kopac.. zewsky, si sono occ.u pati della relazione spec:ialme.nte AA . francesi e italiani. Ne hanno confermato il valore pratico e si' sono pronunciati per un 'utile applicazione di .essa Natt.an Larrier, Grima11d llicha:rid, Lagrande, Marchese, Ailerli.no, Cappoa, Ornstein, Polichetti, Santyago y Velasc,o Su-elio, che hanno riscontrato alte percentuJlli di positività nel 1C!'-iDCro (circa 85 %). A risultati contrari sono •giunti Gillier, Guy, J(oussy, Tantini, Toro, <:anale~ Cbiucini, Massobrio e Giacchero o per non .1 ver riscontrato dj fferenze tra cancro e al tria mala tti~" o per avere trovatoi la reazione positiva nelle neoplasie in percentuale poco alta. Ilo voluto anch'io sludiare il comportame·n to della reazione di Kopacze\\'-sky, in diverse nl~tlattie; n1 i sono attenuto strettamente al] a tecnica de&critta dall A.; }10 usato acido lattico puro r.a:c-err1ico C. Erba di densità 1,21 ed ho con1piuto le osseirvazioni a temperatura ambiente, dai 15° ai 200. · Di 80 casi presi in esame, 16 riguardano r1eoplasie malign·e, 3 neoplasie benigne, e i rin1anenti casi n1alattie varie. Così corne hanno fatto Guy e altri, non ho calcolato ·I'indicei di neoforn1azione, per l 'impossibilità ·di stabilire un t.en1po medio norrr .ale. Il tempo di 150' dato da Kopaczewsky co111e te1n110 mt3dio "di lattogelificalione dei soggetti normali non può essere coni&iderato 1.ale neancl1e con appro.ssin1azione. Mi sono <lttenuto irlvece al criterio, Siebauito anche dallo st.esso Kopaczewsky, di co11siderare, agli effetti pTatici e come base per la discussione, positiva la reazione quando avviene in un tempo infe1

1

!


[ANNO XLVI, NuM. 26]

SEZIONE PRATICA

I.

'fABELLA

Nome

1177

Azotemia

Glicemia

%o

%o

• • •

0,49

~,10

130'

DIAGNOSI

t. gel.

I

A. A .

27

Nevralgia sciatica S.

2

V. T.

20

Appendicectomia pregressa .

• • • • •

0,26

1,09

145'

0,32

1,25

16'

• • • • • • • • • •

-

• • •

3

N. D.

60

Stenosi esofagea da neoplasma, con metastasi .,ganglionari . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

4

N. N.

50

Cancro dello stomaco . . . . . . . . . .

5

R. G.

58

Cancro dello tStomaco (autopsia) ..

• • • • • • •

0,26

1,25

69'

6

P. A.

76

Cancro dE;lla piccola curvatura dello stomaco . .

0,28

1,56

35'

7

G. R.

55

Cancro delJa piccol~ curvatura dello stomaco .•

0,31

1,43

30'

8

F. L.

66

Cancro dello stomaco

0,71

1,00

60'

9

G. F.

54

Cancro del polmone (autopsia) . . . . .

10

A. A.

68

Cancr_o primitivo nodulare del fegato (autopsia)

11

G. S.

52

Ipernefroma S. (autopsia) . . . .

12

P. L.

76

Cancro della testa del pancreas

13

A. C.

53

Cancro del! 'utero inoperabile

14

G. V.

69

Cancro dell'utero con diffusione in vagi11a

. •

45'

44

Cancro dell'utero operato con isterectomia subtotale. Recidiva. Fistola retto-vaginale . • . .

150'

78

Cancro dell'utero con metastasi e diffusione alla vagina. Arteri~sclerosi diffusa. Insufficienza cardiaca (autopsia) . . . . . . . . . . ." . • • •

7' 18'

15

G. M.

C. M.

16

• • •

90'

• • •

• • • • • • • • • •

+

• • • • •

•• • • •

• • •

• • • • • • • • ••

0,59

1,19

0,40

1,09

0,52

1,15

0,56

17

M. M.

46

18

S. A.

52

Neoplasma maligno del condotto uditivo esterno.

19

F. E.

58

Cisti ovarica suppurata (conferma operatoria) .•

20

L. G.

60

Adenoma prostatico

43

Lues (R. W. + ). Diapete. Ipertensione. Fibroma uterino . . . . . . . . . · · · · · · • • • • •

0,36

3,26 .

22 - . B. C. . 23 G. C.

60

Linfogranulomatosi addominale

. . . . . . . .

0,27

1,15

56

Linfogranulomatosi specie ing11inale . • . • • •

0,39

1,12

M. M.

13

Broncoalveolite bilaterale (Koch +)

. . . • • .

0,37

D M. M.

21

24

25

R. M.

23

26

M. Z.

28

Broncoalveolite apicale S. (Koch +)

• • • • • •

27

B. E.

39

Broncoalveolite apicale D. -(Koch + )

.. •

20

Alveolite apicale S. Peritonite tbc. Diffusione miliarica (autopsia) . . . . . . . . • • • . •

•,

28

R. M.

29

F. G.

18

30

N. R.

33

Broncopolmonite D. diffusa (Koch +)

31

F. G.

17

Coxite D. tbc.

• •

. . ...

• • • • • • • • • • • • • •

105'

7'

50'

+

21' 61'

.

21'

7'

+ +

15'

1,63

+

15'

0,33

1,07

+

7'

0,41

1'05

+

7'

+

3'

+

21'

+ + +

10'

• • •

Postumi pleurite ,S. con retrazione dell 'emitorace S. Infiltrazione pneumonica lobo sup. e parte sup. lobo inf. S. Broncoalveolite diffusa (Koch +) (autopsia) . . . . . . • • • . . • . .

-

• • • • •

Broncopolmonite diffusa con escavazioni apicali (Koch + ) . . . . . . . . . . . . . • • • • • •

7'

2'

1,41

Cancro della mammella operato. Recidiva. Metasta·si . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . .

45'

.

• •• • • • • • • •

.

0,48

2,00

83' 45"


1178

«

IL POLICLJINICO

»

[ANNO XLVI, NuM. 26]

Azotemia

Glicemia

Oft»

0/oo

Peritonite tbc. ulcero-ca·seosa. Pleurite essudativa S. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

0,41

1,36

Nome

DIAGNOSI

'

B. Z·

32 33

s. s.

13

Polmonite lobo inf. S.

• • • • • • • • • • • • •

0,78

34

S. T.

+

49

Polmonite lobo sup. S.

• • • • • • • • • • • • •

1,05

1,56

0~90

1,09

.

35

S. L.

13

Polmonite lobo inf. S.

• • • • • • • • • • • •

36

P. M.

36

Polmonite lobo inf.

s.

37

F. N.

65

38

V. R .

39

P. A.

R. C.

40

P. L.

41

30

t.

gel.

+ + +

Il'

+

7'

+

90'

20'

25'

0,74

Polmonite lobo inf. D.

• • • • • • • • • • • • •

0,90

1,35

+

34'

85

Polmonite lobo sup. S.

• • • • • • • • • • • • •

0,62

1,81

+

16'

39

Polmonite lobo inf. S.

• • • • • • • • •

1,12

62 53

• • •

• • • • •

,,

1,40

I• •

+

38'

. Lesione combinata e composta della mitrale e dell'aorta da endocardite reumatica pregressa.

0,32

1,09

35'

Insufficienza aortica da endocardite reumatica. Infarti polmonari multipli . . . . • • • • • •

0,27

1,15

55'

I•

42

C. T.

44

Stenosi milralica. Insuffic. cardiaca. Anasarca .

0,45

1,15

240'

43

B. F.

46

Insufficienza aortica. Pericardite

• • • • • • • •

0,44

1,42

90'

44

A. A.

27

Endocardite cronica ricorrente da streptococco. Lesione composta della mitrale . • • • . • .

0,26

1,25

Vizio mitralico, prevalente stenosi, da ·endocardite reumatica. P.r~gressa . . . . . • • • • . •

0,18

0,92

o'40

1,41

M. E.

45

37

B. M.

46

59

Lues (R. W. +) aortite. Insufficienza aortica. Insufficienza cardiaca . • . . • • • • • • . .

+

92'

-

120'

-

90'

47

M. G.

73

Insufficenza cardiaca'. Epatite cronica. Ascite ..

0,39

1,66

23'

48

V. C.

40

Cirrosi epatica

• • • • • • • • • • • • • • • •

0,41

1,37

82'

49

T. T.

40

Insufficenza mitralica e aortica. Epatite cronica. Ascite (autopsia) . • • . • • . . . . • • • .. • .

0,37

1,02

45'

Cirrosi epatica. · Ittero. Pelvipe,!'itonite streptococcica da prolas.so uterino infetto (autopsia) .

0,79

1,42

+

2'

24

Colecistite. Pleurite diaframmatica

• • • • •

0,23

1,04

41'

• • • • • • • • • • • • • •

0,36

1,11

+.

so

T. T.

34

51

C. I.

52

B. E.

33

Ascesso del fegato

C. A.

35

.Bronchiettasie con formazioni ascessuali. Empiema (autopsia) . . . . . . . . . . . . . . . .

53

.

54 .

L. A.

55

R. R.

56

A. T.

25

.

Bronchite diffu·sa. aroncopolmonite Cortioo pleurite D.

48

'

+ .

. . . . . .

+ +

I•

· . . . • . . • • . • . . • •

Bronchietlasie. Nefrite cronica. Insufficenza car~ diaca . . . . .• . . • • • · · · • • • •· • • • •

4,65

1,66

• • • • • • • • • • •

0,45

1,05

cardiaca (autopsia) ..

3,40

2,00

57

P. V.

28

Pleurite essadativa S.

58

A. Z.

37

Nefrite cronica.

59

M. C.

42

Glomerulo-nefritè acu'ta:

......

0,32

1,07

60

S. M.

44

Glomerulo-nefrite diffusa di origine tonsillare .

0,32

1,47

61

V. A.

22

Paranefrite

0,26

1,11

62

C F.

32

Ascesso subfrenico con pleurite secondaria

lnsu~ic.

. . . . . ..

• • • • • • • • • • • • • • • • • • •

.•

+

20'

2' 40'

105'

115'

+

7' 180'

+

55'

115'

-r

14'

+

23'


[ANNO

XLVI, NuM. 26]

1181

SEZIONE PRATICA •

Nome ·

4S ~

Azotemia

DIAGNOSI

~

Glicemia

,.Q Cl.)

%o

~

%o

t. gel.

• '

.

63

C. B.

12

Ittero da ritenzione

64

R. G.

25

Colite· spastica

65

R. M.

71

Diabete. Ipertensione. Spondìloartrosi

B. A.

66

66

-

6'

0,37

1,42

-

90'

0,29

3,33

-

ass.

Diabete. Piaga da varici infetta della gamba _D. Linfoadenite inguinale • • • • • • • • • • • • ,.

1,27

4,00

+

0,48

1,42

-

140'

• • • • •

0,33

1,07

-

ass.

• • • • • • • • • •

0,52

1,53

+

• • • • • • • • • • • • • • • • •

0,39

1,09

-

• • • •

0,48

• • • • • • • •

• •

• • • • • • • •

• • • •

68

c. s

F.

43

Uricemia. Artrite collo piede

69

V. L.

42

Porpora reumatica

7o

M. A.

35

Os leon1alacia

A. B.

26

Angina flemrnonosa bilaterale

s.

31

Stafilococcemia con ascessi• multipli. polmonare • • • • • • • . • • • • • •

67

0,83

B.

22

Adenite ilare

• • • • • • • • • • • • • • • • •

.

s. •

• • •

'

8'

25' 225'

'l 1 72

D.

• • •

Ascesso •

0,45

1,33

+.

0,34

1,15

-

19'

-

44'

P. A.

24

Anchilostomiasi

74

c.

E.

44

• Paralisi progressiva

T. A.

61

Emiparesi per rammollimento cerebrale da arteriosclerosi • • • • • • • • • • • • • • • • • •

V. A.

36

mcera duodenale

C. A

24.

Gastroenterostomia pregressa per ulcera gastroduodenale. mcera dello stoma • • • • • • • •

75 76 77

• •

.

• • • • • • • •

A.

40

79

M. A.

23

Artrite gonococcica

80

M. A.

23

Endometrite. Uretrite. Ci·stite

N.

• • • • •

• •

• • • • • •

• •

75'

ass.

1,72

-

ass.

1,41

-

38'

+ 1+

Il'

,. 0,33 1·

0,37

1,11

0,42

TABELLA

S'

-

-

] ,07

0,74 .

Gastroente.rostom\a pregressa per ulcera. Colite • cronica. Anemia secondaria • • • • • • • • • •

78

18'

73

+

10'

II. •

I

RISULTATI

Casi

DIAGNOSI

pos.

neg.

Cancro dello stomaco .

• •

5

3

Cancro dell'esofago

• •

I

1

Cancro del polmone

• •

• •

1

1

• •

-•

• •

• •

1

1

• •

1

1

Cancro del fegato Cancro del rene

Cancro della mammella

• •

.

• •

• •

I•

62'

40' - 90'

-

16'

-

45'

-

'

1' 2'

-

1

-

105'

1

f

Cancro del condotto uditivo Neoplaisie inaligne

2

.

Cancro della testa del pancreas Cancro dell'utero .

T. medi

.

.

.

t. gel. estremi

63-'

• • •

4

3

I

1

-

7'

1

1

-

18'

• •

16

12

1

4

7' - 50'

45''-105"

45'


1182

(( IL

POLICUNico ))

[ANNO

XLVI, NuM. 26]

TABELl·A III. RISULTATI DIAGNOSI

t. gel. estremi

Casi

pos.

neg.

T. medi I

'

Fibroma dell'utero Cisti ovarica

• • • • • •• • • • • • • •

I

I .

• • • • • • • • • • • • • •• • • • • •

I

I

.

Adenoma prostatico

21'

-.

1

• • • • • • • • • • • • • • •

21' 61'

1 •

Neoplasie penigne.

3

• • • • • • • • • • • • • • • •

1

2

21' - 61'

34' 30"

t. gel. estremi

T. medi

7' -15'

Il'

3' - 83'

21'

IV .

TABELLA •

RISULTATI DI.AGNOSI

Casi

neg.

pos.

Linfogranuloma tosi

2

7

6

1

• • • • • • • • • • • • • •

1

1

-

45 ,, .

• • • • • • • • • • • • • •

1

1

20'

Tubercolosi polmonare

..

C.Oxite tubercolare

Peritonite tubercolare

19'

8

1

• • • • • • • • • • • • • • • • •

8

3

5

23' - 240'

93'

• • • • • • • • • • • • • • • • • • •

7

6

1

7' - 90'

31'

I

2' - 82'

• •

Polmoniti

Epatite cronica •

9

Cardiopatie

• • • • • • • • • • •

• • • • • • • • • • • • •

.

Ittero

l

2

• • •

• • • • • • • • • • •

4

3

• • • • • • • • • • • • • • • • • • • . •

2

2

2

1

• • • • • • • • • • • • • • • •

Nefrite acuta

• •

• Nefrite cronica

Ulcera gastro-duodenale • Infezione gonococcica

• • • • • • • • •

• • • • • • • • •

• • • •

• • •

4'

I

55' - 115'

80'

2

2

115'-180'

147'

2

2

assenza di gelificazione

2

2

IO' -11'

Temperatura afebbrile

I

10' 30''

V. RISULTATI

Temperatura febbrile

38'

2' - 6'

TABETJ.A

Affezioni non neoplastiche con

Casi pos.

neg.

t. gel. estremi

T. medi

• • • • • • • • • • •

35

31

4

45" - 105

26'

• • • • • • • • •

26

8

18

6' - ass.

117'

riore a 60', negativa la reazione quando avviene con un tempo I.Superiore a 60'. ·Considerando i valori dell'azotemia e della glicemia si osserva ch e nesl•Un rapporto si può stabilire tra questi valori e qu1elli dei tempi di gelificazione. Nelle tabelle sono riportati i casi appartenenti allo stesso gruppo di malattie, distin-

guendo le r·eazioni positive e negative ·col criterio ·d etto di considerare il te111po di 60' come tempo limite di positività. I 5 can cii de1llo sto•mac8 hanno dato ri~posta positiva in 3 casi, negativa in 2; la gelificazione più pronta si è avut:i in un caso in 30' la più tardiva in uno in ~O'; il tempo medio stat.ilito fra tutti e cinque è di 62'. 1


[.ANNO XLVI, NuM. 26]

1183

SEZIONE PRATICA

I 16 tumori maligni compl.essiYamente hanno dato 12 reazioni positi, e e 4 negative, quindi il 76 % di positività. La reazio,n e più pronta si iè avuta in un ca:So di turrlore del polmone u1 cui il &iero ha gelificato in 46' ' . La reazione ·p iù tardiva si è avuta invece ir1 un ~so di tumore della testa del pancrea,s c·o n 105 '. Il tempo medio è ri~ultato di 46 ', tempo che si trova entro il limite della positività. Per le neoplasie ~nigne_. di · cui ho potuto rac~ogliere solo 3 oasi, 2 sono risultati positivi (66 % di po&iLività). Ed ecco il comportamento della reazione nelle altre rnalaltie: Risulta che due casi di linfogr'lnulomatosi sono stati entrambi positivi, con tempi d~ gelificazio•n e molto rapidi (7' e 15 che 7 casi di tbc. polmonare l1anno dato 6 reazioni positive e che i 9 casi comple~ivi di tbc. hanno dato 8 reazioni positiV'e (quindi cioca il 90 % di po·siLività) con un tempo medio di 19'. Le diverse caràiopatie l1anno dato invece 5 risul,tati negativi su 8 con u11 temp'O medio d •l 9'=J- .• Gelificazioni rapide si sor10 osser,rate in casi di polmonite di ittero e di infezione gonococcica men tre in due casi di ulcera duodenale si è o&sarvato comp1leta assenza di gelifica1

1

)

ZJ(Jlle .

Si deve perciò concludete per la ne~suna s1..ecificità della reazione. Amm·e ttendo anche c:o·n Kopacze,vsky, che essa sia positiva nel 90 % dei casi di neoplasia, il fatto che non sia specifica la rende quiasi i11utilizzabile ai fini della diagnostica ec! il suo stesso Autore. Infatti dice testualmente così : « Effectivement, la gélification par l 'acide lactique est accélerée aussi bien dans les cirrhoses et 1es ictères, que dans la tuberculose » e, ~ggiunge cc mais elle l'est à peine dan~ la syphiiis ». . Un fatto però dlegno di essere notato è che la rtiazione all'infuori delle ne!oplasie, è positiva con alta' percentualità in tutte quelle malattie chE- si- accoim pagnano a stato fe.b·b1rile; ho infatti osservato forte positività della reazio1ne nella 1p olntonite e i11 altri casi in cui esist~va fel»bre , (artrite gonococcica, angina flemmonosa, F<tafilococcemia, paranefrite, ecc.). Escludondo le neoplasie benign e e maligne, per i ri1nanenti casi risulta (tab. 1./). Si nota una forte positività (88' °/o) per le più e;variatR 111alattie deco·r renti co,n temperatura frebhrile e una scarsa positività (~O o/o) invoce J>er lei 1nJalattie ·decorrieaiti co·n temperatura afehbrile. fJgni malattia può evid·e nte·m ente, sia por1

W.11do a uno stato di CB.lcihess.ia (cancro, tuber· colosi, cirrosi epatica) sia deter~inando un bru~co squilibrio dell'organismo (affezioni ac.ute febbrili) causare variazioni tali nell'inti· ma struttura chimica e nelle proprietà fisico chimiche del .sangue da turbare la reazione di gelificazione del &iero in presenza di acido lattico, nel senso di farla avv-enire con maggiore rapidità. CONCLUSIONI.

1) La reazione di l(opaczewsky pure apparendo positiva con alta percentualità nelle affe;zioni 11eoplastich·e sia maligne che benigne, non ne rappresenta un carattere distintivo specifico. 2) La reazione è inoltre 1poF-itiva con alta perc-e11tualità 11on solo nella tubercolosi, nelle cirrosi ,e:patichre, e nell'ittero·, ma anche nella polmonite e in t.utte le affezioni decorrenti • r:on terr11)eratura febbrile. 3) Il grado di positività della reazione non è i1t rappo·r to con l'azotemia nè con la glicemia. 4) La reazione può es&ere ·positiva nettamente ar1che in aff,ezioni non neoplastiche nè febbrili, m,a che. si accompa.g nino a deperimento orrganico, anemia, stato ca:c:h ettico. 5) Il suo valore diagnostico pertanto è molto scarso. •

L'A. , eseguita· la reazione di Kopaczewsky irt 80 sogg·etti con affezioni n·eoplaf:.tiche e non n·eoplastiche, h a osservato: 75 % di po5itività in 16 casi di neopla1sie n1aligne, 66 % in 3· casi di n·eop lasie benigne, 90 % in 7 casi di tbc. polmonare, 90 % in 7 casi di polmonite; analoga f0:rte positività in· casi di ittero e di epatite cronica. Inoltre ha notato, tra le affezioni non n.e oplastiche, una forte positività nelle malatti,e a decorso fehb1rile (88 % su 35 caFii) e una scar~a ·p ositività nelle malattie a decorso non feb1bifile (30 % su 26 casi). Ritiene che il valo.. re di.agno~tico della reazio·n e sia molto scarso. BIBJ~IOGRAFIA.

1) ANAnnr T. Valutazi.o ne della lattogelificazione del siero. (Reaz. di Kopaczeswky). Tumori, 12, 120, 1938. 2? HAsMAVO I. G. e BUTTER R. La réaccion de Kopaczewsk,y. Boll. Liga contra el Cancer, 11, 259, 1936. 3) BouRGIN P. Note sur la riactioin de Kopaczewsky. Bull. Soc. Med. de l 'lndochine, 4, 368, ' 1935. 4) In. Influ ence de la. I empérature sur la rP.action de Kopaczewsky. Bull. Soc. Méd.-Chir. de l 'lndochine, n. €1, 1935. 5) CANALE p. Sopra una nuova reazione per la


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« IL

POLICL~ICO >)

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sie1'odiagnosi dei tumori (la sierogelificazio28) RONDONI. Nota critica alla risposta di Kopac. ne dell 'ac. lattico ). Riv. CJjn. ì\tled., 21-22, zewsky a Tantini. Tumori, n. 6, 1937. 818, 1935. 29) Roussi-. A propos de la réaction de Kopaczew6) CAPPON L. La lacto-gélification du serum sansky. Bull. du Cancer,· n. 4, 1935. guin comme indice de néOtjormation. Réac30J SANTYAGO y VEL\sco SuEc..Lo. Gaz.l. I1~tern. l\Jed. tion de Kopacze·wslcy. Soc. de J3iol., n. 30, e Chir., 46, 238, 1936. 1935. 31) TANTINI. Ricerche di controllo alla reaz. di lattogelificaziQne dei sieri sec. Kopaczewsky. 7) ClI1uc1N1. Risultati sulla laitogelificazione dei Tumori, n. 10, 1936. sieri secondo Kopaczewsky. Boll. Lega Ital. 32) Tono M. La reazione di Kopaczewsky .per la lotta contro i tumori, n. 2, 49, 1937. diagnosi dei tumori. Diag. e 1 ec. di Lab., 8) CosTAnONI A. Ricerche sulla lattogelificazione 7, 503, 1935. dei sieri. Diagn. e Tecn. di Lab., n. 7, 4,8 1, 1936. 9) GILLIER R. Lacta-gélification des serums: non specificité carncereuse. C. R. di Soc. Biol., n. 13, 1935. 10) GuY A. A propos de la réaction de l(.opaczew .. Sindrome adiposo-genitale di Frohlich sky. Bull. Ass. Franç. pr. l'étude du Cancer, consecutiva a raschiamento del cavo n. 4, 1935. naso faringeo per vegetazioni ade· 11) H1NGLArs H. e M., LEGRAND G. Etude de la Lactogélification sérique chez les sujets normaux noidi. et cancéreux, chez la f emme enceinte et dans le sang du cordon. Remarques sur la valeur Do·tt. FILIPPO REP.i.\cr, medico condotto. pratique de cette réaction pour le diagnost'ic La funzione e1n docrina dell ,ipofisi faringea . des états c:ancéreux . Bruxelles-Méd., n. 46, 1261, 1935. è in generale negata e poco discussa. 12) KoPACZEWSKY W. La gélification du sérum par Nel recente Co·m pendio di Endocrinologia di indice de néoformation . C. R. de l 'Ac. des Porzio (Voi. 1°, l:pofisi) le.ggiamo che sin' ora Sciences, lo se1n., 127, 1934. nessun fatto ci autorizza a ritenere che que13) Io. Lacto gélification du sé.rum narnial. C. R. st 'organo abbia una funzio11e endocrina. Nella de I ·Ac. de Biol., n. 24, 1934. 14) ID. Rt>le des facteurs physiques dans la lactoPatologia gen erale del Lustig· è appena mengélijicatian du sérum. C. R. de l 'Ac. des zionata l 'esist.e nza di detto organo. Il Testut, Sciences, lo sem., 1947, 1934. cJ1e, vogliamo citare sebbene sia un anatomico 15) In. Lacto-gélification ·sérique considérée comil quale per giunta scrive in un' epoca non indice de rieoform.af,ion. C. R. :lr l '/\(.,. des • 20 sem., t.'..;.I •"l').4 , l<v1•)-•+. A troppo recente, asserisce invece· che non esiste Sc1e.nces, 16~ ID. Lacto-g·élification sérique considérée camalcun dubbio sul significato dell 'ipofis-i farinme indice de néoformation. Gai. d. Hòp., gea di struttura identica alla cerebrale, con n. 63, 1934. la stessa funzione e capace di esplicare un'at17) ID. Gélification des protides par les acides. tività sussidiaria e supplenze fun1ionali. Presse Méd., n . 17, 326, 1935. Il Citelli sostiene I' identità morfologica e 18) In. La réact:ion de lacto.-gélification sérique dan.s le cancer. Bases expérimentales. Technifunzionale tra le ·d ue ipofisi. Il Pende la nega que d'exécution. Bull. Soc. Pharm. , mars, l)a1sandosi nella rarità di cellule basofile ed 1935. acidofile e per altri caratteri strutlul'ali che 19) ID. Réponse à la commtinication de M. Gily dimostrano eh€ i 'ipofisi fari11gea non ~ubisce au suryèt de la réaction de lacto-gélification. Bull. Ass. Franç. pr. l 'étude du cancer, n. 6, la dif f.ere1lziazio·n e morfolo-g ica della cerebrale, 1935. essa non reagisce ai mutamenti dell '01 gani20) Io. Lacto-gélification sérique, dans les états s1no ed in caso ·d i alterazione della cerebrale hépatiques. Rev. Méd. Chir. des mal. du foie, r1on acquista l 'ipertro.fia vicaria. Il Lunghetti juil-aout, 1936. (citato dal Pen·d e) avrebbe però riscontrato 21) In. Ricerche di controllo alla lattogelificazione d~i sieri. (Risposta a 'fantini). Tumori, 10, J)_ella f-ari1Jgea una funzione vie.aria in un caso 537, 1936. di -grave atrofia della cerebrale 22) KùPACZEwsKy W., D 'ARSONVAL. Gélificatio•n séIl caS!) cl1e credo utile di rendere noto semrique par les age11ts canoérigènes. Press. brerebbe dimostrare cl1e l 'ipofisi fa1i.ngM sia ~Iéd., 34, 686, 1935. · 23) LOTTI G. Significato e valore delle reazioni u11a vera glandola a secrezio·n!:!' i11terna che proposte per la sierodiagnosi dei tumori. Bai:1uò supplire funzionalmente almeno all'epoca glivi, 1-2, 37, 1938. deDl'infanzia la ipofisi cerebrale quando que24) 1\-[ARCHESE. Folia Gynaecol., n. 32, 1935. sta sia insuffici ente per ipoplasia congenita. 25) MAssoBn10 E. e GrACCHERO R. Valore clinico della reazione di J(opaczewsky. Arch. p. le Se. Si tratta di un ragazzo di anni 13 il quale Méd., 65, 25, 1938. sino 8ll 'età di anni 10 era mingheirlino, pal26) ~ATTAN-LAnnrER, GRr~u u n-R1cHARD. Ct. R. Soc. lido e di una n1agrezza notevole e tale defid c Biol., 116, 920, 1934. cier za di nutrizione era attribuila alla esisten27) PoLICHE'rrr E. Gazz. lntern. Med. e Chir., 44, za di vegetazioni ade110idi i1el rino-faringe. 839, 1936. 1

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OSSERVAZIONI CLINICHE

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{ 1\.NNo XLVI, Nu~r. 26 ]

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SEZIONE PRATICA

In tali condizioni egli vie1te operato di ade11oj decto·m ia m edia11tc un gene·r oso· r.a schiarr~enlo del c~vo i1aso faringeo. Co11 la rapidità di un esp·er1111cnlo, a di5tanza di pochissimi giorn i dall':itto operativo, si mani.festa l 'a di11osilà c.a 1attcri5tica ed .ar111onica alle mamme1le, alle naLicl1e, cosce, j)Ube, add·on1e trasfor111ando 201l1pleta111ente i caralter1 n1orfologici del sogg·ett.o. In. seg·ujto si arresta lo sviluppo dc-i g·enitali eslerr_j e si avve ra una diminuzio11e dell e fac0ll à in tclleLLuali. r

zio11i aden.oidi in soggetto con ipoplasia co11g·e11ita dell 'ipofisi cereb1rale i> È i1oto cl1e nrl m orbo di ~·rol1lich è abituale la rapidiLà dello instituirsi della sindrome adirioso genitale però quanclo esso è consecutivo ai comuni n1om enti eziologici q11ali tu.n1ori, si1) usite, meningi te, enoefalit e, tra umi, ecc. Nell 'ipoplasia cong·enita della .g landola cerebrale (eziologia certamente nor1 frequente) la i11f; ufficie11Le produzione degli ormoni non si determina in mo·do acuto co1ne avviene per alLerazio11i n1orl)ose acute. Nell 'ipop.l as i ~ congenita dell 'ipofisi cer ebrale si n1anife tano già n ell a 1Jri111a infanzia i segni caratteristici del te11111eran1r.nto i pop i-

- -

' All 'esame obbietti vo trovian1 0 tutti i sinto 1ni caratteristici del ~- rohlich. L,1 s tatura è alta Jf1 isurando essa cr1L 156, pe o l\.g. 60. Nessun ii1dizio di cri i r>uberalc inci1)iente od avveJtula . No11 si i1ota clisar111onia tra le diverse i)arti del COI'lJO, il g rasso è cli posto a tipo femtrLineo, -g li organi genitaìi piccoli quasi seJ)Olti nel g ras.so, n essun i11dizio di i)eli al p1ub e ~ d alle a:E-cclle. Non esistono disturbi generali, n è si riscontrano cornpone11t i anor111ali nelle urin e ch e vengo110 emesse r egolarn1enle senza poliuria . L 'esame rndiog rafico, com·e è facile rilevare -O.alle radiog1~a fi e riportate din1ostra la esistenza di una sella pic.. c olo s~irn a n ella quale sen1 brano .&al da Le ]e :J.IJOfi·si cl1 noidee. La rapidità di i11sorgenza de lle alterazioni -somatiche cl1e si isliluisco1io imn1ediatamente dopo 1'atto operativo J) UÒ farci supi)orre cl1e -esse siano sLa te ap,p ortate d.a ]l :asportazione del11 glanclola faringe1a unitam·e·11te alle ve.geta-

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2.

FIG.

Fra . 1.

individua t.i dal Per1de (V. C~rescen za ed Ortogenes i). Di questi scg·11i n el nostro ca o non IJTeesiste,-a110 alla n1alaL Lia cl1 e le sole veg·etazioni adenoidi sulla cui eziologi a del reslo non si sa nulla di i)r eciso se iSiano da riferir5i a defic je11za ormonica oppure sia110 causate da uno stato ge11erale ,d,e{iciente o, da u11 p1a rticolare ten1peran1ento lirtfatico (F erreri. Trattato di (:hirurgia de] l 'Alessar1dri . vol. IT, fJ. I). Sai:~pian10 ch e i prirrti sinlonli clel Frohlic11, quando es~o ha origine costituzionale, con1inc,jano talora a rivelar.si sin dalla nascita col criptoorcl1idisn10 ed abitualme11te dopo il 4° ;) fl 110. Nel 11ostr o caso sin al 10° an110 non esisteva altro ch e una cleficiente 11ulrizi011e pur essendo normale l 'accrescim en lo sch eletrico e lo svilup110· d~llc facoltà m en tali. 'E: evidente cl1e In defi cienza di produzione orrr1onica, dipendE:1>te da ipoplasia co nge11iLa del lobo anterio 1uitarico·

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« IL POLICLJoì\ICO »

re ipc~ fisario, si deb·b a già manifestare precoc~1n·ente cau sundo ]a forma in.fa11tile della malal tia. Si potrebbe obbiettare ancora ch e in tutti i c<-1si di malattia di Froblich dovrebbe coesi-· stere una corris1)ondente i11~ufficienza funzio;1a]e ·della ipofisi faringea. Non esist endo alcun meto·d o di indagine nè clinico, nè radiologico non possiamo negare u1Ja coesistente inf-iufficienza della i1)ofisi faringea e, data la freq:uente coesistenza di \ egetazio,n i adeno~di, possian10 .anche 1p ens.are chr -es:s~ inducono disturbi di circolo tali da nllerare la nutrizio.n e ·della ipofisi faringea o·p pure pr<)Cessi iii.fian1matorii propagati per vicjnanza dati g li intimi r.ap·p o1ti anato111ici fr3 i due organi spec ialm ente i1ella fa11ciuJl·ezza. Crediamo ar1ch.e noi che sia una presunzione da lin solo caso, il quale può solta nto ap1)ortare un i11o<l-e sto co·n trib uto alla questione o ~pronare ad ulteriori studii e ricerche, giungere a conclusio·n i arrischiate. _A prescind ere da qualche pratica applica zjo11e, si potrebbero trarre da esso le seguenti deduzioni: 1) La ipofjsi faringea è un organo gbian - · dol.are capace di sup1)lire funzionalmente n·ella produzione di alcu11i ormoni I.a omologa ghiandola ccreb·r ale per il cui pluriormonismo essa è ritenuta un cervello endocTir10. 2) È appunto qu e1~to pluriormonisn10 che SJ1iega la .slruttura più complessa e la sua maggiore differenziazione in confron to delle ipofi si accessorie, che producono u11 numero lim jtato· di ormoni. 3) L 'i. faringea elabora gli orn1011i sesiSu.ali ed i go11adotropi deteTminanti la cri8i puberale. 4) Il notevole sviluppo organico del sogg E- Lto in esaine si spiega con l ' antagoniRmo fra or1noni d ell '.accresrimento ed ormoni gonadotropi ( V. Midulla. La crisi puberale) pote·n do i primi es.sere .elaborati n ella ipofisi cerebrale sebbe11 (; ipopla sica. 5) Nella g l1iandola faringea oltre agli or111oni ses u ali è prodotto quello ch e agisce r1flla combusLione degli alin1 er1ti det er1ni11and o l'obesità n ei casi di in::;ufficienza sia che es ·o agi~r a direttamente sul rican1bio o ui rc~nlri n er osi dell 'ipotalan10 secondo la i1Jo te$i n curo-ghia11dolare del Pe11de. G) Sar ebbero infine info11d ~t e le teorie cc>ntra rie si Ler,1aticam ente all 'ipopit11itari n10 i1 clla ::;indro111e di Frohlich (t. di t~ rdheim) l è qu ali o ... te 11g ono cl1 e l 'adi lJosit à e l 'atrofia .gt:-nitali di1)end o110 scm 1)r e da alt er azioni dei centri tro fi ci encefalici. 1

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7) Infine la conclu sione pratica che conta di più e che ad ogni buon conto, anche dan·do poca i1nportanza al caso da me esposto, d o, Trebbe essere tr.nuta in con siderazione sareb·b e l 'accorgi1nento di far prece d ere alla cura cl1irurg1ca delle vegetazioni adenoidi gli accertame11ti radiografici diretti ad assodare lo stato dell 'ipofisi cereb•r ale .g iarchrè come· inseg11a il nostro l\11aestro dall'esame radiostereodiag11o·stico della sella possiarr10 dedurre lo stato dell'organo in essa contenuto. 1

RIASSUNTO. Si espone un caso cb e .sembra dimostrare l 'importa11za della ipofisi fari11gea n ella elalì(>razio11e di alcuni ormoni, su1Jiplenti funziortt.tlment.e la deficienza di quelli prodotti dalla cerebTa le e si arriva alla con c1usione .di indole e1J1inentcmente i1ratica di verificare radiologiru1nente lo stato della sella ~ turcica prima di curare cl1irurgicarr1.ente ]e -vegetazioni adenoidi. Sinopoli, 6 n1arzo 1.939-XVII.

SUNTI E RASSEGNE OSSA E ARTICOLAZIONI. Le osteoporosi rachidee dolorose. ( PlERl{E P. RA''AULT, JACQUE GRABER-DEVERNAY e GusTAVE LÉ s ER. Le journal de 1'-1 édecine

de Lyon, n . '158, 4 feb braio 193 0). 1

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l Jna ·c uriosa sindro·n1.e·, caratteriz·z ata anat.0111icamente da una decalcificazione dei corpi vertebrali, capia c·e ·d'i portare a delle gra11di n1odificazioni morfologiche del rachide, ha at tirata d.a te1np10 1'atte·n zione ·d i molti autori; vi è però fra di loro i11decisione •&ulla denomin<'\zione: alcuni parla110 di osteo·p orosi, altri di Ouleom.alacia , o di i1Jocalcia vertebral·e (Decourt) alcun i si attengo110 a l termine di osteopatia. Gli AA. a1nmettono , con Decourt, che questi c.a,-i di os leopo·r osi dolo,r ose verteb•r a)i debbio.no essere considerati come dell e form e localizzate di osteon1alacia; impiega no quindi i1l·differe11ten1ente i due tern1ini di osteoporosi o di osteomalacia. l--:;.li AA . riferiscor10 su otto casi da loro st.ud ia ti e n e trlcciano uno tudio d 'i11sieme. Tra le r1-,.an,ifesla2ion i swbieltive ·d·e11a malattia il seg no capit ale è il dolore, con sccle elettiva ne~la Tr o·ior1e dorsale , lor11bare o 101nbo-sacrale, irr adiantesi n ell e coscie e ]e anch e; a volte si llanin o dolori .a tipo radicolare: dolori Jan cirtanti , i1evralgie a carico il più frequenten1 ent e d el ple o lombare . . Que~ ti dolori si in Lallar10 gen eral111e11te in 1n aniera insidio..,a , i11a a Yolte po sono an cl1 ~ 1


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SEZIONE PRATI CA

i11$orgere bruscan1·e nte . Altro segno è l 'i111potenza fu11zio11al e (di111i1l'uzione della forza dei muscoli del tror1 co e della ci11t11ra p·elvica) e un ceTto grado di ·conlrazio11e rifl essa d elle masse 1nuscolari. La se1niologia obiettiva è frusta : il dolore è un sin lon10 non e111pre co tant e; altro sinto1110 I) UÒ e5sere la contrazione rifle ... a d ei i11uscoli che ,p orta ad un.a i·igidità più o meno esle.sa del rachide; f'i os ervano inoltre : defor111azioni d ·irtsi e111 e d ell a col onna , fra le quali la JlÌÙ frequent e è una cifo i a g ra11di raggi inte1 essante la colonna dor · ale e accom,pagnata o Ilo da una l ordosi lo.n1bare ; a volt e è la curva 11ormale lon1bare cl1 e tende a . r)arire, a volte ancora è un a ffo11d u.n1ento di uno o l) ÌÙ cor11i vertebrali d ella colo1111a dorsale o della 10111hare che portano· aù una di1ninnzione d ell 'al tezz.a dei malati. AltJ·i sintor11i cl1e l'esplorazion e fi jca può n1 e ttere in eYidenza ir1a ch e più prop ria111ente JlOS ono dir.. i co n1plicazioni , sono le frattur e ~JJ011lanee de] re to eccezionali - e cer te leggere n1odificazioni n e urolog ich e d'e l tipo raclicolare o rr1idollare. 'F ra i sinto11ni radiologici si nola110 una dera lc ifi cazio·n e diffu a d ella colonna ch e si e ~ l ende .alle coste e al bacino, delle cur,·ature anorn1ali d ella colonna , gli affondan1enti o~­ sei e, sopratlulto, l 'a petlo ispes ito , a for~11a di lenticch ia biconvessa, del di. co intervertebralo in1primente alle verteb re , ,ic j n e l a for111a di lenticchie bico·n ca ve: tali rrtodificazioni si t- ... le11dono ordin aria111ente a JJiù di. chi vicini. Alt·r e anon1al ie cl1 e i l)OSsono a volte notare sono delle calcificazioni di ·vicin anza, delle calcificazioni dei l egan1enti l<tterali , o dell e C<llrificazio11i a di tan za (nelle ca rlila g ini costali , sulle arterie). Le• m o·dificazion,i u.niorali so·n o in certe e variab·i li; così la cal cemia, la fo sfore111ia e la fosfatasi saniguig11a no11 ono n è co tanti nè ca ratteri tiche. Interessante sarebbe, seco.ndo gli AA. la ricerca della for.n1ula ematologica e jl m ielog,ramma. L'etiologia non è co1·tante; l 'e tà ~e 111bra avere un ruolo i1rtpor lante, i11a vicino a ll 'osteoporosi dei veccl1i , vi è l 'osteo1Joro .. i degli adLJlti ed anche d ei g iovan i ch·e po11e allri problen1i palogenetici ; il e o è evsenziale: il es ... o n1ascl1il ~ s fugge neLtar11cnt e a que la affezione ; l ' a1Jparato 0ndocri110 ..,en1b-ra a ver e u11a certa ir11portanza e principalmente le pcrlurb·azioni ovari·ch.e; Jliù im pio rlante è il fattore alimentare.: un certo 11 u n1ero di ost eo1Jtor o·si verlebrali sono . tate considerate con1e la con . . eig·uenza d'un.a Célronza ali111e11 tare o di u110 squilibrio nella razio1ie. D opo un breYe esa1ne dell 'eYoluzione suJle teorie della pa,log enesi, .gli AA. o _erYano co111e iii qu esti ul lin1i an11i es a i ia quasi eclu sivamente orientata nel sen so delle p er1urb~7.ioni e·n docrine ( pecia ln1ente dell 'o;vaie) 1

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o delle malattie .p er carenza \generalmente avitaminosi A, C, D). Gli AA. spiegano il n1,e·c canis,mo fisiologi co del! 'osteoporosi vertebrale con due fattori principali (l 'uno attivo: il peso del cor1Jo; I 'a ltro passivo : la resi tenza del corpo ir1t ervertebral e) cl1e spiegano fa cilmente l e i1nportanti modificazioni d 'in iem e d ella colonna verteb•r ale . Per la diagnosi gli AA. distinguono ~che111a t.ica111ente i casi i11 c ui vi è affondamento ' 'erleb ral e localizza lo·; quelli in cui il rachide. è la se d e di urla dcforn1azio11e d 'insie111e e quelli in cui ·non vi sono che dei dolori senza alterazioni apprezzabili della col onna. Nel pri1110 e a o le principali cause d 'errore sono: il male. d i Pott, il can cro ·vertebrale, affOil dame11 tì:1~os l-tra umatici. Nel seco,n do caso, causa d 'errore possono esf;ere: il i~eun1ati smo vertebrale, la c.ifosi senile, cerle cifosi de1gli adolescenti; l e localizzazio11i ,·erteb·rali della malattia di Paget, e l'osteosi i1aratiroid·ea . Nel terzo caS-O, u11a causa del dolore difficile a riconoscere, oltre a l reu1natis1110 Yerleb rale , ~arà l 'ei~nia del di , co interverleb·r al e. La te1·a,p1eutica nelle· osteop·o rosi verteb rali doloro~e può esser e parlicolarn1 ente attiva: essa comporta., secondo g li AA., due- ind'icazio11i e5sc11ziali : 1) favorire la fi sazione d el calcio (preparali di calcio inie tt abili , vita111i11e D e A, a1)1)licazioI1i di raggi U. ' ' · o elioterapia. Regi111e ~lime11tare equilibrato qua11titalivamente e q ualit.ativamcnte, ricc·o in al ir11cnti freschi); 2) atte.n ere la cessazione d ei f enomeni doloro, i (i edativi nervi11i, la diaterJ)lica, la radioterapia non sono n1olto efficaci ed il loro e ffetto è passeggero; l e iniezioni intradermic]1e d 'istan1ina ed il tratta1nento ortop1e dico ~ e 111brano dare ri ultali 111ig'liori). S. tF. 1

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Indicazioni e risultati della resezione diafisaria nel trattamento della oste()mi e· lite aeuta. ( SoRH EL E. Gu1CHARD fa~c . II, 1939).

H.. 11 evtle de Cliirurgie,

L'u so d ella r esezione diafi aria r1el trattan1enlo dell 'os t;e omiel ile acuta deg li adole ce11ti , n e 1t:t ll)Odifi cato fa vorevoln1enle il d eco rso e ·g li c~ i li. I ri ultati i1r1n1 ediati so110 la ra1)idità con la quale cade ]a le111peratura e il nlod'o co111e i 11 ig liora lo s tato g·e 11erale g·razic al] a soppres~ ione del fo colaio i1l f ettiYo e l 'eccelle11za d el clren.ag,g·io. Di 40 r e ezioni di a fisarie eseg uite dngli AA. p·e r for111e g raYi di o ~ teo n1ieljte, 36 lìrtt1110 portato alla rr11arigione completa; 4 11 1orti solan1enlc. E l~o i cl1è l "os tPo.n1ielite è u11a setLicentia ge11er al e d a stafilococco, e il focoJa jo os . . eo è la fonte d_ell 'i1rYa io11e d ei ger111 i i1 ell 'organi nlo , i1ienle di straordinario ch e la • 11a soppres io11e porti rap idar11ente alla ce... sazionc dei féltti gen·e rali. I ri ultati secondari 1


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<< IL POLICLI1NICO

r:.on sono 111.eno soddisfacenti; l 'osso r eseca to si ricostituisce; d ei 36 opc1~ati e sopravvis~uti 1 $t)no in tratta111e 11to, sei 11on si 5on-0 potuti seg uire, u110 ha r esidu.ato una vse udoartrosi d el i;~e.ron e, e gli alLri ~5 hantlO ricostituito l 'OSSV in n10 do so ddisfa cer11.e 21 volte re·golarmente. I risultati tardi,·i sono ancora n1igliori; lenta1r1ente l '0 &.Sù rip1 - ren·de la sua struttura normale e fatto an cora più c urioso riprende a crescere r~ gola1n1e11te. Qui11di funzione d el1·arto r eintegrata co111pletarne11te; alcuni oper ati son perfino giocato,ri <li foot-ball. ~la a11c ora : tutti i 1r1alati osse'J.'v.a ti a distanza sono . g·uariti total111e11Le senza recidive; sembra che l'osso neofor1nato do1Jo r·e sezione non deb ba e·~s.e1·e ~ede di lesioni o ·Leo1t1ieliti che· c ronicl1e. Quando o per.a re una O$Leon1ielite acuta~ qu.a.ndo si ·è forn1at.o del pus. Sc·h ematicam eJlte. la co1n ·doita da seguire è la seguente·: n ei casi g·ravi con segi1i generali i11quietanti, re ezione diafisaria, ch e si farà anche nei casi in cui altri inLerventi sen1·plici non hanno sorLilo es.ilo favorevole. Nei casi n1edi .e lievi trafJanazion e o B5.rnp lice incisione d ell 'ascesso sottoµeriosteo. Si d ecid erà l 'uno o l 'altro i11tervc nto a cielo sco1)1erto e a se.c onda delle con d·i zioni locali. Per d a re un· i de.a della fre quenza ·d ello dìverse operazio.11i usate ecco le c ifre r.e.lativ e dal 1931 a oggi, n el servizio di e lii ru r·gia d cgli AA. : 13 inc isioni d 'ascesso; 29 i11 cisioni .d ·a ·cesso con Lrapan.nzione; 40 r e.se zioni diafisarie. G. BENDANDI . 1

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g na ri~tabilire l 'or1zzon~alità del piano tibiale e lottar·e contro i rac·c orciamenti e le de,'iazioni in varo e v.algo. La riduzione si otterrà. sia r;on l'intervento cl1irurgico (artroton1ia) sia con manovre orlopedicl1e. La c.onten.zio·n e sa rà realizzata sia con apc)arecchio gessato, sia con si11tesi metallica associata o no a .d ei trapjanti perio ·tei. Il r11etodo di scelta semb·r a es&ere I.a ri(luzio·n .e con n1elodi ortop 1)dici · co·n1})inata alla contenzione con sintesi metallica éhe 1JJeT1r1etterà la mol1ilizzazione precoce. Seguono con, docun1entazio11e radio·grafica e scrh emi i 24 casi per.son<ili trattati s.ec0ndo quesle diTettive. G. BENDANDI. 1

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Le f1·atture del collo del femore. (P. To1)A. R ~v ista de Chirurgie, n. 11-12, 1938).

I.: A. do 1>0 uino 5tudio con1pìeto ·dell'argo1l-ie11 to espon·e. i risultati di 4 7· casi di fratture del collo del fen1ore traltati nella seguente rrtar1ìe1·a: 6 fratlure cervicali vere (classificazione ))elbel) tratlale orlopedica111ente, 7 fratture cervicali vere chirurgic.aruente (inchio daJ11 e11 to dei fran1111.e.11ti p·er via extra-articolare); 2ù fratture ccrvico-trochar1tericl1e ortopedicarn·e11te, 7 chìruTgic.a111ente - ; -.1: p·seudoartro~i cervicali chirurgicamente, un dista,c co della l.est.u ·d el fe111ore, orto·p.e.dic.ar11ente , due casi .a11cora in s turd io. Comparendo i risultati otteJluti tra j} trattam.ento cl1iruTgico e quello ortopedico , ~i trae la co11clusio·r1e ch e n.el trattame.11Lo ortopedico delle fratture cervico-tro·can Lericl1·e si è avulo il 60 ~o di risultati soddisfacenti, nello frattur e trans-cervicali risultato nullo. Il trattam.e nto chirurgico ha dato i11vece ottirr1i risultati ta11Lo nelle fratture trans-cervicali che in quelle cervico-trocanterich e, pnr cui sarebbe opportuno accordare l111a più larg.a .a1)'1)licazio·n e d el trattame11to Ghi1'l1rgico anclle nelle fratture cervico -trocanterich.e. SrMoNETTI. 1

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.Il trattamt'nto delle fratture del plateau tibiale. Risul(ati lontani. (A proposito di 24: osservazioni personali). (~1r.LATRAYiB..\STIEN.

Revue de Chirurgie, fa-

scicolo J, 1930). Que.sto tipo di fr.al.tura considerato come 111olto raro, è oggigiorno div~nuto più frequ ente e il s uo trattamen Lo presenta notevoli diffict)flà, })Oich è la costituzione .anatomica d el] ' articolazione d el .g inoccl1io, la fisiologia della s lalica e dell 'andatura, ~piegano i r eliq·u.ati g·r avi e la progrlosi se1n.p re rise·r vata. \.' engono esan ii nati e discussi i v.ari 111etodi di cura pro!pos ti e sulla base di 24: osservazio11i perso n ali g·li AA. con clu.dono quali possano con·sidera rsi i 111etodi mi~·liori da seguire. Ta l~ fratture devono cor1siderarsi di pronostico g rave stante la loro sede articolare e le deviazioni ·della gamba, 1c l1e possono soprav' 'enire come reliquati. Nelle fr.allure della tubero sità senza spostantrnlo d ei fran1me11ti e 11elJe semp•l ici fessure . i deve ricorrere alla ·p.u ntura dell 'e1nartro, alla n1obilizzazione precoce preYia infiltrazion e i1ovo·cainica peri-articolaTe, i risultati funzionali saranno eccellenti 11ella maggioranza d c i casi. ì\ielle fratture di una o di arn.b edue l e tuber c.sità co11 spo tam ento dei frammenti , biso 1

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Qualche considerazione sulla tecnica della disarticoJazione della spalla. Sulla sezione dei nervi primitivi all'uscita del· l'ascella. (H.. LERICHE . 19.39).

lievue de Cliirurgi'0, fase . II,

011erazione r arar11ente praticata: le sue indicaz.ioni !rima11gono ce1Le. tube rc.01losi os5ee eslese e i tt1mori rnaligni delle parti molli dell 'a va.1l1braccio. Nei 1neto di 1c.Iassici non ci si :preoccu1Ja affalto del t emi)o « nervoso » dell '01)erazion e; norn1almente si tagliano i grossi troncl1i del plesso brachiale, '"'e·n za neppure accorg·ersen·e; q ue&to n1odo di fare è detestabile poichè non ci si p~:eoccupa affatto dcl1'ulleriore ·destino d el nervo tagliato . E i v.edono dei disarticolati soffrire per il loro arlo perduto e talvolta si è trovato un 1


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N·l.11\I.

SEZIONE PRATI CA

g rosso gan glio11euroma co111u11e al 1nedian o o a 1 c ubital e, fusi in qt1esto pun Lo. Bisogl)er ebb e sapere ch e il ten1po « i1 er Yo . . o » di una a111vutazione o di una disarti1c.ol azio1n e ·don1ina il domani lontan o ·di un an1~)utato e ch e pratica.111ent e ha la maggiore i111port d.nza. Ogni ner,·o in una a1111J1utazione deve es eTe prirna i10\ ocai11izzalo e seco11d.arian1 ente iniettato con Dcjdo fenico; l<:l no, ocaina blocca l 'eccitazione cre..atrice del riflc$SO vaso-cc trittore e l 'acido f e·nico dirnir1uisce il potere di accr esci11te11to dei cilindrassi e ridu ce il volu1ne ·della cicatrice n er, ·osa. Nella diwrticolazione della spalla bisogna i11 ci ·a la cute ]Joslerior1r1cn te a due cm . dal hordo dell 'ascel la aperta l 'a1>onevro5i e nlesse a llo scoperto ve11e e arterie ch e \rengono legate, nocainizzare e f6nicar e i ner i che a1Jr:·aiono perfetta1r1e11te vi ~ibili ; in seguito si P·l'Oc.:ede secondo i metodi cl.a ·ici. Ricordand o rJ-ic Ja so11e di un a111i1utato è dominata dal 111odo co111 e evol, eran110 le ue c icatrici ner' ose. G. BE NDANDI.

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gen z.a del cavo pleurico e n ell 'a11pli.cazione di u11 dren.aggio aù as1)irazioi1e. Nel caso ·di ver amenti pleurici totali comIJlica11ti .ascessi situati in profo,n ·d ità, si ammetL~ cl~e l 'i.nfezio11 e si p ro·p·agl1i alla pleur a per ,·1a ~1,nf~l1c,a. Il .versan1ent o i.11 tali casi è per lo _p·1u in un p r11110 tempo sieroso e successivan1e11te di,·enta purulento. f: ìnte.r essante notare cl1e la sin ton1a tologi.a, 111olte volte &ub1dola o po1co chiar.a, è talora inizialmente a carico dell '.aclclorne, anzich è d el torace, con dvlori i1elle sezioni .a lle del ventre, difesa parietale ag li ipocondri o a ll ',epiga.f'trio, vomito. Cosicchè ·possiamo distinguere varie forn1c c.linicl1e di questa pecie di cor11plicanza :p leurica : u11a forma ch e ha ini zio tum·ultuoso e decorso ra1)ido, con segni di p·io·p ncun1otorace, e ch e corris_ponde acl un erlll)Ìema p1u trido fin dall'inizio; una forn1a e-g ualme11 te tu111ultuosa e ra i)ida ,- ma senza segni di IJiopne:ur1iotorace, cl1 e ·2orris.po11de a·d un ·en1piema putrido fin d.all ' jni7.io; una forma ad inizio subdolo n1a ad Bvoluzione ing·ravesc·ente, clte col~ri1&ponde­ ad u11 versani enlo prin1a sieroso n1a ch e si O~GANI DEl."'LA RESPIRAZIONE. 1rls for111a i11 fa i su ccessive; u n a forma a sintorr\a tologia inizi,aln1ente addornina le1, ch e Complicazioni pleuriche nell'ascesso pol- eorri IJ011de· ad una lesione prin1iti, a della pleumonare. ra din fra1t1matioa . Tutto ciò 11ello sfondo chia(E. Ru GG I ER1. La Clinica (; /ii rurg i ca, 111arz0 ro e _preciso di un a·&cesso pol1r1 onare già diagl1o ' Licato. Talvolta però l 'er11_piema p uò es e1939). re la eo111.1•licanza di un a~cesso ignorato, che L 'A. . distingue due categorie di com plicar1ze i1 c risulta con1plek1m en1 e n1asc.h erato: a qu esta pleuriche d ell ai ces o µoln'lonare : quel] e preo·- pos.sibililà si de·ve pe,n sare sen1pre quan.d10 un peratorie e quelle po ... L-operatorie. e1np·i e1na trat tato cl1irurgicam-ente, do,p o u na Versamenli preopcratori: tali. ve r a.n1enli se- pa· ~egg·era n1iglioria, non evolv·e ·verso la guagu ono o .alla rottura di uri fo colaio UPJ?Urati- 1 igiene. n1.algrado un buon ·ùre11aggio , e -le con\ 10 superficiale nel ca·yo :p leurico o alla P'r or)adizion i del 1r1alato decadono progres ivamente. gazio·ne a distanza di un focolaio ituato in /\ nzichè .avessi e111piemi generalizzati , sen1p1ofondità. lJre mediante il m eccanis1110 della rottura o In entr.an1bi i casi il ve.rl::la1nento può es.5ere quello della .propa·gazion e., si p·os~on o avere . e1nd iffu so o ci1'co 'Crillo. i~el caso di rottura del- lJÌemi saccati, quando nel c.a,io pleurico esil 101&cesso n ella ·g rande ca, ità pleurica, a' rvenu- s1a no già a d eren ze .spe e e resi tenti . Versameriti post-o,peratori l}O~sono seguire a ta sia splQn t.anca.rnente sia altraver o un qual nnqu·e mecca11i 1no le co11seguenze sono lutte le 01)erazioni correnterr1ente prati·c:ate per drummatiche, tJerch è si in"taura con tumul- aggredire un asce. so poln1onare. II ' 'orsan1ento può seg·uire a Ufl incidente tuo a rapidità u11 en1piema, ch e ·gen eraln1ent e è un l)iOpJleumotorace, ed un o ·5tato settico ge - 011eratorio come per esen1 1)io In inc i·&ione di rteralizzato ch e conduce rapidament·e a morte un ascesso fatta quando i due fogli etti pJ.e;urici il n1alato n el n1agg·ior nu;rri ero dei ca i. I pre- non 5on o aderen1 i con conse,gu e.n t e ' 'er sarrien to contenuto .asce suale ne] libero e.avo pleuce. i poln1 on ari cl1 e più fa cil111 ent e rsi ron11Jo- del • n0 n ella gra11d e caYità p1curic:a ono qu elli llCO . gangr e11osi , a cau a della loro rapida evoluPiù frequ enti sono le con111Ji canze rhe 111zio11e distruttiva . Dal punto di vistn clinico la tcrYengono d·o po op·erazio.n i condotte seco11do r:pie.rforazione ·dell'ascesso è co ntras egn ata da le i11igli o·r i nor.m e e ~e1Jza errori <li tec11ica. (:osi anzi Lu1to è i] pion1ba.g gio extra-ple·u rico 1111 dolore irrLp,rovvis.o, viole11to, accompagnato dn t1na penosa dispnea e da un ra}')ido aggrava- ·c.l1 e lJUÒ ·essere •&egnito da versame11to, il quale rr1e11to dello tate .generale . .L.'11 falto diagn osti- nllora è talvol1.a difficil e a diagno t icar i: . ., e si can1e1lte assai in11)ortante è ch e I ' e IJettorato lralta di un es. udato siero o bastano toracen1e_i ripetute, e ..i Lra lta di vcr an1ento puruubi ~ ce una farle e rapida din1inu zione. Ob'bietti,,an1ente i ri centrano i segni del ]c\1110 è 11ece . aria la 1)leuroton1ia i111 111ediata e versamento pleurico confer111a to da 11 'esan1e ra- l '~p1pli c.az ione di un drenaggio ad a pirazione. diologico. La pro·g nosi è g·ra, 1issin1a e la teraVersa.n1ento pleurico può complicare un.a pia da applic.a~·e consiste n ell 'a pertura d ' ur- J)llc umotomia o una resezion e polm o11are, ta1

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lora anche a g·rande dista11za dall'operazione e ancl1r, qu.a.n do le co11dizio11i locali e generali del 111alato· sono delle più sod·disf.acenti. Dopo la lo,b ectomia infine, sia essa praticata iii un ten1po, sia essa praticata in due tempi, l ' e1nr)ien1a è da con&iderare con1e una evenienza pressoch è fatale; l'infezione può trarr,e origin e dalla superficie di sezio11e del peduncolo polmor1are che n1ette in conlatlo il ca,1 0 pleu1 ico con il conle11uto i11fetto d ei bronchi; può trarre origine <lalla sezio11e o dallo scollamento dig·itale di aderenze cont en enti focolai n1icro·bici; può essere dovuto ad accidentali lesioni operatorie del pareuchi111a poln1onare; I}UÒ JJrovenire da inquinan1ento secondario dei liquidi reatti,,i ed ematici ristagnanti nel caYo re~iduo. :E: n cc:eE-sario perciò porre, do.p o lobec.to111ia, 11el cavo toracico residuo uno o più drenaggi ,ed as,µ irazione con tinua . 1

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F.

TO S TI.

(LETULLE RAYl\tIOND. La Presse i"rl écficale, 9 dice n1 bre 1938). La flo·ra b·alterica degli ascessi del polmone s i ~1 l) l'in1ili, i ch e secondari l)UÒ coinpr en,d err due gruppi di n1icror.gartisrr1i: 1) I piogeni ( n tic.ro p iogeni ed a111eba della di· senteria); 2) Gli anaerobi (111icrobi anae robi 1)ropriamente detti e le spirochete). La rioerca dei ger111 i cau$a]i è difficile, p ercl1è è s1)esso difficile ottenere del pus direttamente con la punt.ura d ell 'ascesso ; in .g e11er ale con la ·p1un-tura . i ott ie11e qualch·e goccia di siero·s ità per lo più sterile. La ricerca va fatta s ul liquiù.o en1esso con ]a ' 'Ornica, ug·li e~pettorati e sul liquid 0 pleurico reattivo . L 'A. pa. sa in i·a segna i ' 'ari ti1)i di ger111 i cl1 e più frequ·enten1e11te danno luogo agli ascessi ·del poln1one: i1e st u·di.a i caratteri rr1orfologici e culturali. I microb·i piiog1en i p iù iirequer1ti 150110 il p11eumococco, di cui l 'Autore disting·ue tre LÌJ)i, lo streptococco ,·iridan ed emolitico, l 'e11terococco, lo stafilococco aureo e il pneumob·a cillo di ·F riedlander : que t 'ultimo gern1 e J>rovoca u11 a ·cesso del polmone caratteristico, a t ~po di flernn1011e diffuso, con lesioni di aspetto necrotico, en1orra.gico e piolide. IB i og11a notare ch e per lo i1iù non esiste a lc un rapporto lra il p iogeno causale e il ca rattere a11aton10-pa tologico dell 'a. cesso . L 'ameba di ~ en terica (' ra rietà hystolitica) dà l uog·o ad, u11 a ~ cesso del po lrrtone qua i ser11pre seconda rio ad un 'epalite, conte.n ente del pus. color ciocco,]atta, terile. I 1nicrorgani nti anaerobici, agenti delle sup1>urazio11i pulride della gan.grena polmonare, co tituisco110 due grup1)i molto differenti : gli ar1aerobi ·p ropria1nente detti e le ~pirocheLe. I i)ri111i, il ct1i is.olan1e11to è n1olto laborio. o , . ono costiluili dal B. perfringens , B. ramosus, B. funduhiliforn1is, B. fragili s, B. serpe11s, spi1

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rillurn nigrun1, veillonella parvula, streptococ cus ana·erobus, B. fusifor111is. · Ancor.a non si l1anno dati precisi per &tabili~e . l 'azion e delle SJ?ir?ch ete n egli ascessi p1utr1d1 del p,o lmone i1e s1 può dire con esattezza quali tipi di spirocl1ete interver1gono in tale rnalattia . Ulteriori ricer che potranno permetter e di studia r e i caratteri biologici d elle· differenti specie ,d i spirooh.ete e di risol, ere il :1Jroblema dell'azione da e e esplicata n elle suppuTazioni putride del polmone. E. BERNABEO. 1

Contributo alla conoscenza delle pleuriti ossificanti. (V. SPEZIALE. Riforma 1 '/edica, 22 a1)rile 1939). L ' A. ha a, ·uto la possibilità di. .studi.are un C·élRO clinico di pleurite ossificante e, dopo· averlo descritto, fa su di esso a lcu11e con·side•

I microrganismi degli ascessi del polmone.

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I éJZ l Onl.

L ' A. disting·ue fra pleurite calcifica, p leurite ostcoide e pleurite ossificante; lt1tte e tre si posso110 a·vcre con1e postur11i di ·ple uriti sierofibrino se o purulente, ma r11'e11tre la prirr1a nasce dall 'i11filtl'amento, cale.areo tii cotenne 11e~ c.r0Licl1e , e la seco·nd.a d·eriva dalla calciofanero·5i nelle l.a111elle e nelle fibre del connetti,,o adulto neofù rn1ato infiammatorio, ]a pleurile o . . ~i ficante deriva da 11 'attività d el sis.ten1a reticolo-endoteliale ch e sotto lo ·tin1olo locale e le modificazioni biochimiche 1>rodottesi, ritorna allo stato e111b·r ionario con p-roliferazione degli el ernenti reticolari pluripotenti V\rander1.1ellen, cellula di Saxer, emoistioblasta del F'en·ata. D all 'emoistioblasta si differenziano g li istiociti e gli emociti ; i prin1i daranno g li ost eoblas ti, i , econ di le cellule n1idollari e g li t1ni e gli .altri contribuiranno n formar.e osso vero e lJl'O"prio con i11idollo così come si p1·ese11ta aìl 'esa111e istologico. J-'a i)leurite calcifica r1on h a .al contrario 11ess.un.a for1na istologica e la ])lleurit c ostcoide risulta formata da tra y .a le O$See con pocl1e cellule a tipo fibrobla~ l ico. l\adiog raficamen Le, mentre la :P·leurite calcjfica dà ll!ll 'im.a gi11e simil e a quella di sch eggia r.alca:rea e la fJlaurite osteoide dà la stes.s.a in.iagin.e di un vecchio seque~tro osseo, le l)l.a cche di os.&ifi cazion~ danrlo imagin.e di un sequestro 0 sseo nel quale . i rie ce a mettere irL evidenza una certa struttura trabecolare e 111idoIlare. L 'aspelt.o macroscopico delle placche pleuriche è qt1asi identico per le tre forn1e e non fornisce al c·u11 criterio diagnostic.o . L ' A. af fern1.a quindi che la diagnosi di certezza la può forni re solo l 'esame istologico; ~elude ch e le µrin1e due forn1e siano delle , ·ere forme di 01 sificazione, come pure esc1ude d.al ·gruppo degli osteomi, gli o tea.mi deJ]a dura n1adre c.erebrale e quelli del polmone cl1e rl1ette anch'e .. "'i nel gruppo delle forme osteoi1

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SEZIONE PRATICA

ri ~ erva

il no111e di pleurite o sificante solo a quc- Ila origin.ala dalla inten "'a reazione delle c~ llul c 111ese11ch i1r1ali del si tenta reticolo-end oteliale e che è i ' tologican)ente ra.p·p resent.ala da fqrma7.ioni osteobla. t1che com1P·enet rate da formazio11i n1ido.Jlari. S. 1F.

DISCUSSIONI IMPORTANTI Sintomi fallaci. Il sintom.a od i sinto.1ni cl1e il malato accu1·a e che lo inducono a rico rrere al 1nedico co tituiscono, in genere, 1»er quest ' ul ti1no la guida per arrivare alla diagno~i ed alla terafiia; s1)e so, a11zi, la precisa descrizione dei i11tomi . tabili ce ·già di l)er è s tessa la djagno i. Alle ' 'olle, però, il s inton1a accusato cond11ce t)U una fal sa strada 1)'er varie ragioni che po ano e ·ere in ·ite al paziente, a l m edico ed alla natura tessa dcl si11lon1a. L 'analisi delle condizioni in cui e p er cui si verifica tale fuor\ iame11to i .LJre~enla interessante per il n1:edico pratico ed è per ques Lo C'h ,e ritenian10 lttile il riassu111 cre una di scus ione avL1ta i alla Hunlerian Sociely di Londra € ri1)ortata in f1 ritish med. jo urn. (1° a1)rile 1939). LORD HoRJYEH osscrYa cl1e, n ella n1.a1 g gior parte dei casi j 11 c.u i il . inton1a ha fuor·vialo 1a diagr10.5i, si t ral taYa di un dolore, vero o simulato. Alle volte, tale . . i11to1m.a a1)pare locale, m entre la m.ala ltia è g·enerale; 1~1 uò trattar .. i di una neuralgia, di t111 dolore focale eh~ si l1n talvolta nei lJrimi giorni della tifo id e e ch e 1:uò essere attrib·uil o a t:ir1uuite. Nella · po1ion1ielit e, a l tira t alvolLa l 'a lle11zione oltanto la rile11zione d ' urina ; l 'inizic) della polmo·n ite s 1)ecin.ln1ente nei veccl1i in cui la t emperatura dà indizi vagl1 i, ·può J)resen tarsi , otto l 'a&J1'etto di uno « shock » cardiaco; an che la pielite acut.a o la sep·bi acuta pos~ono i11iziar i i11 tal n1oclo. L'i11izio di un Lun1ore ce rcb.rale può rr1entire una p ·icosi, pecial1nen te del tipo sis tematizzato. Il do·l ore può e. . ~ere riferito .ad una parte d el c orro, n1entre la 111alattia è localizzata altrove; cosi , ])UÒ far i confusione fra affezioni d ell.a ci:3tifellea ·e d an"~i11a i:;1ec tori ~ ; talvolta , po1 , sono pre enti entrambe le co ndizioni. I into111i an ginoidi sono talora dovuti a ])leurite diaframm.atica ed il dolore all 'arro1nio , co sl con1 une nella 1Jleurit e - diafra111n·1atica o non - può · fuorvi.are la dia·g nosi. La diffu ion e del dolore .angina o è facile da , eguire, ma l) UÒ accadere ch e non tutta la via segulta sia dolel1te e cl1e il dolo l"e sia avvertito solian lo al pl1gno od al gomito . . . . . La di,·erticolit c è re ponsab1le d1 . . . molti. sin. ' to1ni fuo rvia tori; vi sono poi casi in cui 1 e fJl\1ticata la laparatomia j)er intorni di occlusione, mentre si è trovala una lrombo si }Jelvica . Il dolore r~'uò e sere unilaLerale, co~ ì , nel1,ulcera duodenale, in presen za di tutti i sin1

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to111i cl.a ici e con la conferma radiolocica od a11ch e c11irurg·ica, il do]ore e I.a sensibilità possGno· es er.e localizzati a si11istra. ~·Ioìle malattie funzio11ali poissono simulare dell e affezioni org·aniche. Specialment e im1Portan Li Ro110 l 'en1i crani.a e la cefalea·. talvolta ' i11 i)resenza di essa Ì11 ien1e con ·trabismo e diplo1)ia, si può pensare ad una grave malattia organica, mentre non si tratta ch e di un seg 110 di ecces iva slanc.l1ezza. L '1\. ricorda il e« o di una cefalea ta11to inte11sa da dare una li é\'e cont\isione n·1enlale, con rigidità del collo e li e,,e febbre, tu I ti si11Lon1i che siuggeri,·ano l'idea di un a lieve i11eni11 ,gite, e cl1e erano ol tanto da attrib·uir i allo slrai1azzo di una lur1g·a corsa in auto r1ella nebbia . L ·aura, talvolta, è il intoma principale di cui si lag·nano alcur1 i epilettici , che si presenta110 al rnedico dicendo· ch e, se potessero liberélr.~ i dalla flalulenza ch e li inco rnoda, non avrRbbero p•i ù disturbi J1'ervosi. An che ·g·li ar1giJ1ù i rilevano s~e. so che, quando posso110 eruttare, '"'con1pare a11 ch 6 il dolore. . L' em.a turia -.- in veriLà µn segno J»iultosto clic u11 intorno - p uò µure portare a diagnosi errate; si te11g.a i)rese11te ch e essa p·u ò avers i Dncl1e sen za ch e iano in cau~a calcoli, neo1Yla111i od altre le ioni ren ali; talvolta , .si tratl a di u11 individuo co·n nefrite interst iziale cronica con iper1)iesi, op.p ure• di pazienti avanti n egli a1111i, cl1e hanno pre o dell ' urotro11ina in quantit à eccc ~ : i,ra. ~falera - e que to è l) OCO noto - l 'ematuria . i trova, ed ancl1 e in grado notevole, ne ll a pieliLe acuta. L 'ar1uria, quando il l>aziente J1a ' 'on1ito e forse anche diarrea, può i;ure esse re 11n si11t o111a ch e fuorvi.a la diagnosi. L..t di.: p11ea, malg-rado l 'OfJÌ11ion e dei fra 11ce... i cl1e ia quasi $e l n1pre dovuta al cuotre, può in,·cce ricono cere la causa nell 'enfisema. Da ulti1110, l 'A. cit a u11 caso di nefropto i in cui la 111as:-.;.a del rene ·i111u]a,1n un n eO"J)lasma d el colon, i] quale ~1 1) pare u11a . diagnosi errata più ch,e un sintorn.a falla ce. W. H. 0 GILVIÉ o $erva cl1e in tutti quest i cn . . i . i Lratta pri11ci1)almente del dolore, i)erch è è ]Jr o1prio· questo cl1e porta i 1 i1.aziente dal rn edico. Ora, il dolore è u11a certa cosa, ch e IL011 p·u ò e se re b en e analizzatu. Qt1ando si consi de ri i] meccani rno di es~o , il deror... o di una se11 ~·aiio11 e a lla cor1 eccia Cbrebrale, con lui to il rnovi.n1 ento rintb1alz.anle .a tto rn o ai centri associativi , fin o a ch e « uo11a la can1pa11a cl1e produ ce ]a dia,g nosi », è oYvio cl1e vi po~ .. ono e~sere t1un1ero e occasioni d 'errore. La nat11ra del dolore dipende da i11olle condizion i : l 'età, il es,so, il con119o rLamenlo , il coraggio e lo sfondo generale del paziente cl1e J1r0''a il dolore te ·o . La dol e11zia ch e u110 accusa può in''ece essere un dolore an·g·osc1obo per un altro. La grav ità del dolore è u11a de)J e più frequenti font i di errore i11 chirurgia e lo F-te ·so p·u ò dirsi del 111odo· con cui il l>aziente lo opporla ; l 'indi,riduo fl e1nmatico ed il corag-gioso non 1

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sono gran cl1e disturbati da un dolore intenso, menlre qu ello impressionabile ed il p1Usillanin1e ne sono co111 pleLam.ente annientati . Vi è fJOi l 'imb-roglione che sa descri, ere co·sì bene il ·dolore 1d1a tr.ai·re in inganno i più esperti; a tale propo ito, I' A. cita il taso di un individuo, che faceva il cc lp1erforalo· » di pro·fessione, descrivendo così bene il ·d olore da 11erforazione inlestinale e tenendo co ì b ene rigidi i muscoli addo.m inali, cl1e era ,st.a to operato ben 14 volte nelle diver se parti del mondo. . L 'A. ritiene che la gra11de s1> ecializzazjone o<lieTna non IJOrti ad u11a dimir1uzione nella fr equ enza di questa sorta di errori. Lo speciali15ia conosce un ''infi11ità di cose della sua branca , ma è capace di inghiottire qualunqu·e cc rospo » a proposito di disturbi coincidenti che i1uò i.iresentare il p,azien le . Il .guaio è che la g·ente è o.g gi attirata dallo specialista al punto ch e. una po,rera ra·g azza con una gola U•I l po' gros a d el t~p,o alla « Burne Jones » può dirsi fortunata se sfu gge ad una tiroidectomia, mentre la sorella ch e si lamenla. di un po' di dolclre alla schiena a cui no11 è. estraneo il suo « an1ico » viene sub·i to man·dato all 'ospedale ed il suo ·destino dipenderà forse dalla porta allaquale essa busserà. Il ''~n1ito, il n1eteorismo e la costipazione in un vecchio quasi .sempre suggeriscono l 'id·e·a d el carcinoma del colon, ma 1'identico quadro può pure n.versi per l 'ure111ia. L 'ematemesi p·u ò e.sser e indizio .di una grav e malattia organi ca, ma il vo111ito di grande quantità di sangue l) UÒ anche essere d_o,.v uto ad i'5terismo O·d a simulazione. L 'A. menziona il caso di una donna che .per -!arie v·olLe. eb1b ,e a ' 'omitare un intero vaso da notte di san1gue, senza ch e 1'esarne radiologico dimos.trasse alcuna defor1nità o si avessero alterazio1n i del san.g:u e; tutto oessò d'inc.a nto quando il 111arito moi·ì in un i11cidente di aeroplano·: con1e ultimo esempio egli cita il c.aso di una ·do1n na in,riatagli da oltre mare, din1a g rita come uno sch el etro, con IJjgmentazio·n e scura ·e co·n groiSRO fegato duro . All 'es.an1e chirurgico, si trovò ch e invece del c:,ancr o che s i len1eva, essa a ve,ra un grosso calcolo nel dotto comune. Rin10 ~ so il cal colo, la p aziente si riprese rapidame11te , rimanendo iP1erò ·delu· a di no 11 acquistar·e u11 colorito· noTn1ale e fu soltanto in &eguito rhe e sa si pers11ase ch e la pign1entazione residua era ·di origi11 e r.azziale e non itt erica. •F . ~I . R. \i\TALSON osserva ch e dei pazienti cl1e frequenta110 un ambulato rio neurolog ico, il 50 .% . i l an1enta di C·efal ea; ma se se ne conside1·ano· die.c i con secutivi, non si tro,ra ne&sun fa1 tare fi ico ro111une fra di essi. Vi è la ce fal ea p.aros i ..tica e quella co11lin11a. Vi è la g iovane donr1a rosea e .gra soccia , ·di maniere ' 7i,·uci e .grazio e che ,·iene all'ambulatorio e, con un b el sorriso, vi dice che offre di un 'intolle rabile ed in tensa cefalea da cinque, dieci, venti a11ni; il no·m e di cefa lea in tal caso non aJJpare n1ollo adatto , i)erchè non vi sono cefa. 1

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l ee <li così lunga durata; è questione di modo di dire . . D,el resto, come una rondine non fa primavera, un sintoma nor1 fa un qu.adro clinico; è dalla coslellazio11e dei sintomi e non da uno solo che si arriva alla· diagno·s i, MoRT1:rv1ER \VooLF riconosce che la frode non ' ra confusa con dei ,sinton1i -~he pos&ono svi.are la diagnosi, r11entre D. WRrGnT ritiene che fra i. possibili errori ·il più gi.,a.v e è quello di C<>n sider.are con1e frodatore u11 p·a zi.ein te che i1011 lo ·è . Non torna certan1ente ad onor.e della n1edicina c.h e un paziente ven ga ritenuto un .. e111_p lice neurotico da tutti quelli da cui si fa -vi sitare e c.h e poi si riveli affetto da qualche .affezio ne maligi1.a. lin caso grave di €rro re è quello di una pazie·n te a cui vennero aperte ·qu.a ttro dita d ella n1ano, cre·d endo trattarsi di un patereccio, mentre Ri tràttava di morbo di }\aynaud. Un alLro caso1 istruttivo è quello riportato da D. C. NoRRIS di un uomo t1~0,·ato ÌTL stato d 'incoscienza sulla Str.a da; reSSO presentav,a una l.arg·a suffusio11e emorr.a gi1c a ai lombi ed ematuria e fu subito portato alla sala operatori.a co111e· un ca1so di rottura d el rene, in.a la presenza di qualche papula alla fro.n te 1nise sulla giusta strada della diagnosi di ' raiuolo emorragico. fil . • 1

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N O TI ZI A

B.IBL I OGRAFICA

P.r of. PrE rRo PE·Ro,NA . La, rrJent{J enchimografirz cardio-vascoiare. J•:dizioni C.E.L.A.S. (Bellur10. Questo volu111e che ·ved e ora la luoe, sotto una veste tipografica vel'amente curata e sim1Jiatic'1, no n può essr.re vresentato con l·e soli le fra1si di circo~tanza. Il Perona , che _con tertacia ammirab·ile b·a tte questa ' 'ia ·d a sei anni e ch e della Roentgenchimografia cardiaca 5i è fatto, in Italia un autorevole a8'se11ore-, ci 11a dato, molto di più di un libro nuovo. ' ' alendosi di un ricco materiale di studio, esclu sivame·n te ,suo e passato al vaglio d ella Clinica o ·d ella anaton1ia patologica, h a s·vilupp ato qu.a dri chimo.grafici g·ià segnalati da AA. di oltralpe ed altri ne ha co~truiti od abbozza ti. In v erità, l 'indagi11e radio lo,g·ica del c.u ore. e dei gross.i ,,as i (con1 e del inediast.ino) era "'tata fj11 01 ad oggi basata so·p ra una metodica che, in ])a rte a lm eno, .aveva fatto il suo tempo e che no·n poteva più ritenersi del tutto ad·eguata alle i1uove esige11ze della ·C linica protesa sc):pratutto allo stu·dio della fu11zio·n alità cardia ca . Cosicch è era accaduto (e accade tuttora) che il m·edico (il quale in passato rinuncia,,a meno all a collaborazione del radialo.g o) orie ntasse le sue preferenze alla E1ettroca1~dio­ log ia , li1nitando i suoi quesiti radiologici alla morfologia od alla volumetria. Il lavoro del Peron.a viene a buon punto, e ,·iene non solo per riafferr11are le alte funzior1i della Radiologia 'lnche nei confronti del 1

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SEZIONE PRATICA

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cenLro circolatorio , 111.a sì da d ar ci u11a ricerca ch e d 'ora in poi d eve sempr e fianch eggia re l'elettrocardiog rafia e integrarla . Ed in r ealtà il prof. P.ero11a . e lo affern1a n ella u a « Pre1r1essa » è poi in grado di dimost rarlo ripetut.a1nente. Effeltiva111en le il volun1 e ora pubblicato non tratta di tenta tivi di una nuo,·a i11etodica i>iù o meno riu sciti e l) ÌÙ 0 n1eno prr om ctlent i ; l a funzionalità ca rdio-\1 ascolare ·è qui co11 iderata e ca talogata n ei s uoi aspet ti e u cces ioni ; og11i fe11on1 eno è tradotto da gr.a fich·e otter1ute dir.ettamenle , le quali (pur .p,r esentando gli inevi tabili in co·nve11ienti riferibili alla t ecnica ecl al loro se.arso sviluppo0 h a nno cara tl.eri 1proJ1rii alle singole r egioni. _Co. icch è u·n P'~imo risultato d ell a chir11og ra fia è g ià quell o di valutare e di fi sa re lo s,·ilu ppo dei di tretti car · dio va' colari e di distinguere l e on1bre pulsanti da quell e ch e 11on p ulsano. Ciò ch e 11a dato modo al P crona di fissare succe~si,·a­ rncnte le zon e ,polni onaTi su cui ]e i)u] azio11i l1a11no influen za (pulsazioni atti,1 e o trasmesse) e di costruire poi i quadri dia gno tic.i differe11ziali fra m asse 111ediastinich e 1)u] sanLi o m eno. Co,sì l 'drgo1n ento, d ell e p ericarditi , ab b ozza l o finora dagli AA. T e·d eschi e 1F Tancesi, ha subìto , per n1erito di P erona , un 111teriore sviluppo n ella ~egnalazione d ei processi regre.~sivi e rlelle 1Jericarditi saccate; e la &ua attenzio·11e è a ndata oltre, indugiandosi sulle pJeuro1)ericarditi e sui loro 111utevoli aspetti quali, fino a d oggi, n è la Ra diol ogia n è la Clinica eran o in .grado di ,-alutar e a1)1prieno. ~fa doYe il P erona san ci sce a1)pieno il valore d ella Radiologia è il capito]o d ell e mio,c'airditi in cui gli aspetti fun zionali d ell 'infarto, l e sue localizzazioni ed ·esten sione sono d ocumentati C(ln una evidenza i.mp,r ession.a nte 11'eIle successi ve fa si progressive o r egr essive. E ·p e r quanto alla s tessa d iagnosi si giunga con l 'E. C. (il P erona ha g ià trattalo di altri casi ·positivi co11 E. C. n e.gativo i11 ])rir110 t e mpo) non vi ,è cl1i r1on veda da lJ n ricca iconografia presentata, com e al Clinico venga a mancare, co.1 olo metodo el ettrico, qualsia~i po sibilità di controllo sulla entità d el J)rocesso. l.Ba&tereb·b e g ià que~to capitolo 1)er far n1editare i re lii sul le i)ossibilità di ql1e ta nuoYa n1etodica la qual e d eYe orm.ai e ser e intesa con1e un inso titui bile m ezzo di effi cace affiancamento alla Elett1ocardiologia. (~iò sia d etto n on solo n ei confronti delle n1iocar diti ma ancl1e d elle t urb.e di conduzio' ne, n ello studio delle quali il P erona ha avuto TJlodo di p1rovare la esistenza di aritmie ve11t1 icolari di s trettuali a cui faceva ri. contro un traccia lo elettrico tutt 'altro che eqruivalent e. l: co· ì r1ello studio d ei grossi ' rasi e d ell 'ilo ·i ] Pt-rona sfrutta, grazie alla cl1i111 ografia, alcuni ri1ievi ch e, ' 'alutati con la "ola inda·gine radio~copic.a, dànno tro,prpe ,-oite a dito ad in cert ezze , mentre cl1e ob,b ietti,Tat i da una grafica , si

i)r estano per lo p,i ù a cl1iare e d efinitive interI>r etazioni. Questo ' 'olun1e di1110 ·tra in P erona un profondo1 conoscitore della fisio patologia cardiaca, e ch e pro,,a a quali risultati possa giungere la Radiologi.a quando chi la professa si sente, co1ne il P e rona, figlio d ella Clinica. 1

C.

iF RUGONI.

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CEN NI BIB LI O GRA FIC1 <1>

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Dott. ~I.

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MERLI.

Asce.ssi subjrenici; pa.to·lo1gia

~ura. Volun1e di

20'0 pagine•. Luigi Pozzi ,

editore', R o.n 1a . Prezzo L. 20. C~ onoriamo. di riportare la breve, ma signifi-

cativa, P refazio.ne con la quale l'in'Signe prof. R oberto Alessandri presenta questa interessante Monografi(JJ:

L '.ar go111ento cl1e il dott. M€rli 11.a volu to trattare - l' a.scesso sn-bf renico - è certarn ent e uno ·di quelli cl1e più 11anno esercitato l 'indn·g in e d egli studio i; e co111e egli stesso osserva la l elteratura i11ondiale su di esso è riccrJissima. « Non cr edo ·p,erò ch e, il suo lavoro sia inu tile p erch·è lar1to la diag11osi, quanto la cura di questa grave localizzazione 1&u~1purativa so110 .a n cora tutt 'altro cl1e ben d efinite su tutti i JJUnti , e so:p1rattutto 1Jer ch,è eg·li ha pot,u to racco~lier e un n1.a terial e cospic uo di n1a]ati o·p er.ut1 e t1n nun1.ero as ai rilevante di autopsi\. . . cc Ritengo pertanto ch e questa larga esperienza clinica do,1 uta a cl1irurgi diversi, e il controllo anatomo-patolo~g·i co cos1 -e steso, abbia gran , ,alare p er l 'i tru zio11 c d ci giovani , e r>ossa servire loro di indiri zzo clini co corretto n. Roina. l{oeERTO Ar .EssANDRI. cc

G.

Petile cl1irurgie eit tech.niqu e m édidicale co ura.nle. Ma ... son & C. E·dit. Paris. l\OU X.

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P.agg. 592, fig . 361; p rezzo :r..,r. 90. 1

Questo \1olun1e, !)l'e entato i11 ottin1a ·veste ti p·ografic.a dalla Casa Mas.son, ri rnrda co111pen·di del gener e già d a te1111)0 pubbJicati in n]tre lin.gue. quali quello di Do111 inici in Italia e di Nordn1ann in Germania. J~sso tratta d eì n1etodi es,_enzin li di esan1e e di cura d ei 1n.a~lat.i , d ei feriti e degli operati , i11tegrando l 'es posizione co1l 11umerose ed effi caci illu5trazioni. Nella prima parte Yien e trattato ciò ch e si ri reriSic:e a·g li inter,reti e d alla tecnica cl1irurgica, con n1etodi ge11crali di tecnica, con speciale riguardo· alla a na te ~ ja , all'en1o·stasi, alle suture ed ai drenaggi. Nella -s econda 1)art e ' 'ien e trattata la chil'l1rg iA di urgenza, tratta111ernto delle fratture, delle ferite., q.ell 'asfis ia, ùelle sincopi, d egli é'\\1velenamenti e d egli el ettrizzati. 1

(1) ,Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si desidera la reccn~ione.


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« I L POLICL11NICO

Nella terza .p.arte r iporta i .m etodi element ari di e .. arne e di trattan1e11to . ~ un capitolo no11 r11ol to 111e todico, n.el quale i dettagli t ecnici degli esa111i strurnent.ali si a l ternano cori pro1ce·d i111en li terapeuti ci. Nell a quarta parte si riassumono nozioni di piccola chirurg ia, riguardanti g li interventi lJiù cor11uni (incisione ·di ascei si , asp·o rtazio n e di corpi estranei, foruncoli , fisLole a n.a li , ecc.) e d ettag li di p iccoli interve11ti otorinolangoia trici , ofLalmolc·g ici , urolog·ic.i e g inecologici. I, 'A. in questa "p aTte è assai r11inuto ed ele111 entare e ragg iu11ge lo copo d el suo libro eh.e è d edi ca ~o agli studenti e a i g iova11issi111i medici.

G.

I,.

~10l'lTEMARTINI .

Les erre.urs et les fa.utes en

STROMINCER .

urologie. U n volun1e di 176 pagine. Masson, Parig·i , 1939. :F r. 4-5 . Confe~..:are

un errore J.) UÒ esser p iù i truttivo di d esc rivere cento atti e ... a ttamente comIJiut i. t l 'im1p re,, isto, jl ucce so mancat o ql1:ello che tante volle co ·tring·e a rived1er e il J>assat o, a n·1etlere .a pu11 to il p1'rsente, a 1garan I.ire il [uturo. D 'étltra fJarte occorr e a11cl1e u11a b u on a dois e di onestà d i coraggio n1orale per dichiarare leal.rocnte un errore, e l a co .a riesce tan lo p iù n1eri te\101a i n qua11lo cl1e t e11de a risparn1iare dì~i11gart11i e dolori a coloro cl1e p ercorrono la ste.s~a strada . 11 ]J.voro d ello Stro11 •inge r è diviso· in ca }Jitoli , og·11u1to· d.ei quali co 11sidera i vari errori possib·i li n ella semeiolica, n ella diagnosi, prognosi e c.u ra d elle ·v.arie .affezio ni deg li or- . f!rl ni del sisterr,a ltrinario. U11 capitolo SJJeciale ri guarda g li errori fisico-chin1ici speri.mentali e d ei valori b i ol ogici, n ei quali è purtro1pipo tanto . facile cadere : un altro è d edi cato agl i E-rrori r a·driologic i , ch e s 1) es~o sono colpevoli di 1gr.nvi con.seg·uen ze· diag11osti.cl'le -e· terapeutiche. PTec ede un capit olo di ·apore filo sofico, i1ltitolato: la verità e l' errore nelle.... scienze p~ i col ogic he e nella b iologia. Il libro si legge e si con· u 1ta ' 'C.'l entieri: è molto i truttivo ed è presentato co n una lusi11 g hicra prefazion8 d el lJro f. G. Marion. 1

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XL VI, NuM. 26]

l(> c l1e è d eri,ra to d a lla s ua per sonale espe• r1e11za . D efinit:) in poc:he parole il lavo·ro rapprese.n t..a uno studio critico s ui sir1.g·oli capitol i della calcolo.s i ure ler.a le, soste11uto p erò da sp irito 1)ratico. No11 si tratta quindi di u11 'opera di compilozic 11e, 111a di un lavoro o rig 111ale n el quale &on o d esoritti circa u11a trentina di casi perso11ali. Que.1ti sono studiati be11e : di essi sono riferiti .a11 ch·e i risultati inl.r11ediati: peccat o ch e 11o·n si .sa[J1p·i a ·d i tutti l 'esito tardivo, poichè ·è q:uesto· il punto più ·d elicat o del p rob.Je111a: sapere cioè se la pern1anenza a11cl1e prolur1 gata di un calcolo signific.h i la perdita del rene i:orri s1)ond ente. Poicl1è se è \'ero quanto a ffermò .Te.anbrau, e cioè ch e ogni calcolo ar1·estatosi n·e ll ' uretere conduce fataln1ente alla cljstrt1zione del re·n e ch e l 'h a formato, noi abhiamo visto più di u11 cal c.o lo soig:g·iornare a 111n.go, per d~~li a11ni, nel condotto, senza che il rene ne avesse sofferto trop1Jo. Dopo l 'int,e•r vento, anzi , ab1b iamo visto tor11are le cavità dilatate e la funzione dell 'organo alla forma e ai valori as&olu larr1ente norn1ali, come abbi.a1no, urich e vi lo, d'altro canto, una cc morte si.lenziosa n di reni affeLti dalla stessa malattia, ir1 condizioni ap1)3ren tem ente eguali. Quest o pu11to cosi imp1orta11te non solo sicient.jficam en te , ma anche d a un l ato emin enten-1e11te i;irati co, sup•era tu lti gli altri e c'·è da au~ural'si ch e venga sempre tenuto presente i11 l a\1ori di qu esto .g ·enere. 1

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E.

MlNGAZZINI.

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E:. MINGAZZ INI.

I>.

Les calculs àe z·uretère. Un volume di ltlO pagi1le e 22 fig ure. l\ila. son. Pa· MACQUET.

ri .. , 1939. Fr. ±5 . Inn111n er evoli sono l e pubb1 icazioni s ui calcoli d ell ureter e da 30 .a11r1i a questa parte, da quando cioè Albarran e Jea11brau j>uh·b licarono i loro l a, rori fo11dantenta]i u tale .angomenlo. l\ola da a lloril pareccl1ia slrada si è percorsa. n101 te nozior•i utili i ono accu1nulate, àiverse tecniche si ono andate perfez t<Jnar1do. Il lavoro del ~1a cq u et h a voluto mettere a r~un to lutti que ti proble111i dell' int er essante e<l i11l portante ca1)itolo dell a p,a tologia urinaria , c on.fmntan<lo quanto si è scritto çon qu el-

!\fARJo

GHIRON.

Cli1iicri delle malattie rena.li.

Vol. i11-8° di IJ.agg. 500. Soc. Editrice Libra ria, 1938. L. 65. È un trattato sulle inalattie ren.a li compila lo con inte11ti essenzialrnente pratici. Il m~­ dic-0 ed il clinico , ,i tro'\·eranno tutto ci ò ch e la me·dicina moderna conosce in tema di mal nttie rn\~di ch e e chirurgicl1e d ei reni. L 'opera è divi5a in due parti. L i1 p rima pa1te compren.de l 'emb·r iologia, l '.anato,m ia, la fisiologia del rene ·e la sintomatologia generale delle n1alattie r enali; l a second.a -parte , essenzialmente clinica, compre11de, dopo la classificaziorte d elle nefrop~­ tie, l a espo~i zione dei singoli quadri morbosi, esp·osizione assai chiara e sobria. . P.a rli ~ol arn1ente notevole la estans1one che 1'1\ . ha. dato a lla parte t.e rapeutica. IANDOI.O.

J.

TEHRACOL.

Les n?alad'ies de l' esopha.ge. Vo l.

di 664 pag. co11 352 fig., edito da Ma s.~on , Parigi, 1938·. Fr. 220.

Il J) rof. Terracol l1a Yolulo in qu e5to volu-

n1e, scritto da lui e da nu111ero~ i altri col]abora tori , raccogliere tutte l e nozioni importanti ch e si riferi. cono all 'e o fa.go, riuscen<lo a farn e t111a sin tesi così co1111>1eta ed aggior-


[ANNO

XL VI, Nu-M. 26]

11ata ch e1 non può non esser e letta e con s ultat a con interesse e pTofitto da ogni medico, s.pec ialist.a o non. Il libro è di vis.o in due g randi parti, ·di c ui la p-rin1a comprende i ricordi an atomici e fi6i<)lo·g i ci ed i meto·di di esplorazione. Quelli trattano essenzi.a lment.e ·di a natomia clinica e cJ1i rur-gic.a e sono ag;gior11ati e talora corrett i sulla scort.a d ei rilievi più precisi forniti d ·a lla tecnica e11doscop·ica : questi sono lar ga111ente d escriLLi. Sopra tutto l ' esofag·oscopia , a causa d ella s ua importan za, è e~po sta in ~n.an i e ra dettagliata ed illus tra la da tSc11emi .e disegn i secondo lo &tr u1ne·n tario e la t ec11ica d ei diversi autori. La patolo1g ia d ell 'esofag·o è tratt a ta nella sec onda i1arte, d ove SOI)O d escritte su ccessivar11·ente le di verse affezioni. ~la u110 s\rilUj)po 111articol armente la r go è stato dat o a d alcuni ca·p itoli ch e rig11a rdano le u stioni , l e s tenosi, i corpi eJStr anei ed i tun1 o ri .n1çtlig ni. E non n·1an ca un capiLolo s ulla gastrosCOJ?ia. Il ·volume., ct1e si pre. enta in una deg·na veste e.rl'itorial e, è ]arga1n·ente illustrato e d ocuIl1en ta to ; questa ricca icon ografia contribuisce per la s ua p arLe, i11.~ ie 1n e j:\ lla qualità d ei collabor atoTi ed alla distinz ion e clir1ica d·ell 'A., a farne un'opera ch e 11011 l}UÒ ri111anere sco1lo~1c iut 1 a chi si occ upa d ell 'esofago. 1\1". SILVAGNI.

S. L o1zAGA . Del ca rcinoma primitivo bronco-puln1.oria:re. l in ' 'ol . di pa g. 220 co n 20 fig u re. Ed. El Ateneo, Buenos _l\ires, 1938.

N:tCETO

È un 'ampia n1 or1ogr.afia basa ta su 28 o~ser-

\ 'll·zio,11i p er son.ali studia le molto dettag'l1ata ITLen~G ·e su una e6.tesi sin1 a bibliografia: Vi~­ n e d ata j)artic.ol a re in1portanza all o studio. cl~ 11ico1 9 r adiol ogico; i \'ari tipi di cancro pr1.m1 Livo d el poln1one .son o illu stra~i n ella .lor o va~ 1ietà clini ca e an.a ton1 o patolog ica e nei qua drt radiolog ici cosi poli111orfi. . Per l 'irr12ortanza dia.g nostica d ello studio istol0rg·ico d ell 'esp ettor a t? , la conoscenza d ell.e vurietà an.ato1no-patolog 1ch e assun1e nella c ]1 nìca una in11)ortanza qu.al e no11 si p1rese11ta p·er altr-e se.d i. Impoir tante è un o s tuclio su lle n1eta·5t as i ghiandolari d ell 'ilo. La cura cl1irurg ica è sol a rr1ente1 ricordata . VALDONI. G . Z1JCCH1 Venti rrie.si di (>sped'ale drr Ca,m p·o in A. O. Un vol . i11- 8° di 60 pagg . Casa ed. O. Bucchi , ~Iilano , 1938. L. 6. L 'i·ntensa atliv iLà s' 1olta .d1ura 11te la gl1Prra in r\. O. i1ell 'Os pedale da c.an1po di Adi ~1un~a 11a ·p erm.e.sso all 'A. - -d all e buone cai)ac1ta ·?1 orPani zzatore e di sagace o servatore. - d1 rac~o.o-liere utili dati st.atistici e nosologici. Que~tic- nort soltanto s tanno a din1os.t r.ar e il pr0\'' 1id o la,roro c_h e egli ha svolto , m a h anno anl·h e inter e1sse g en ·cr alc; citi a1110 , p. es_, le osservazioni sull 'influenza d ella JJressione atmo~. 1

1201

SEZIONE PRATICA

sf.erica sul circolo sanguigno , per c:ui si 11a uno s t.a lo n1orlJ.oso che eg·Ii chiam.a baropatia. Il lavoro è presentato da un.a b ella p r efa zion e d el T en. Ge11. J\Iartoglio. fil . 1

S. ·CrTELLI. 1'1alaltie del nas0 e della qola. Unione

Tip ogra[ico -Edi Lrice 1

T orinese.

Prezzo,

L. 70. È la terza edizione di un libro ch e ha avuta un a meri lat.a for i una. È l ln libro orig inale e

personale : original e. i)'erch·è l 'esposizione si allontana dalla n1a11ier a con1u11e1nente ~eguit a; JJEr.sonale perch è la m .n te ria trattata risente prevalentem ·e11te de]l 'e~ perienza d ell 'autor e. R un 0 1ttimo libro di preparazior1e p er g li s tude11Li e di con ·ult·azio11e p.er i 111edici ge11e.1i.ci ·e per g·li sp·ec.i.alisti. 1 Fa parte ,della « Collezio11e Ma11uali di 111edicina n d ell 'Un io,n e Tipog·ra fi co-Editric0 Torir1 ese, e com e tale è $t;am·piat o ottiman1ente, ed el(\garltcrr1ente rilegat o . _ DR.

IL VALSALVA

RI"'VISTA MENSILE DI OTO-RINO-LARINGOJ ATRIA f ondata da CUCLIELMO BILANCIONI Direttore: Prof. AR'N"ALDO MAL.AN. Torino. Professore di Clinic·a Otorino-larin goiatrica n ella R. Universi tà di Torino Redatto1·e-caipo : Prof. DONATO DI VESTEA, Roma. Il Numero 6 (giugno 1939) contiene : A. MALAN: Segno otologico pr ecpce della meningite tu·bercola re. - U. BOMBELLI: Oontribu to a llo studio dei disturbi dell 'appa r ato vestibolare. - G. LUGLI: Variabilità dei rid'lessi vestibolari sugli arti s uperiori. Recensioni : ORECC HIO : Le ecchimosi n ella frattura dell 'a.pofisi stiloide dell'osso temp-0r_ale. -. ~[/ i st~~ina in otori nolaringologia . Cons1de raz1on1 cl1n1che sulle fr atture del tem'Porale. - Le m alattie dell 'orecchio n elle p a latoschisi. - NA SO E SENI PARANASA LI: Osteo·m a ed iperostosi gigant~: Contri?uto a lla p atologia del cr anio. - 11 metodo op~r ~~ 1 vo endoesterno d a me seguito nelle fronto-etmo1dit1 purulente croniche. - Il tratta mento dia t ermo-coagulazion e-radiu1u degli epiteliomi del massiccio facciale. Sulla sindrome dii Charlin. - La chirurgia plastica: n el restauro di mutilazioni dopo exeresi di tumori maligni dei tegu.m enti e del massiccio facciale .. FARINGE: T u more paratiroideo a sviluppo esclu~ 1va­ m ente faringeo. - LARINGE: 8.u l tr~tta m ent<;> d1ret. toscopico perorale delle stenos~ cro~1cb.e lar1ngot r acheali. - Laringofissura e d1lataz1on1 nel . t r attane·nto delle stenosi cicatriziali cronico la ringotracheali - Ricost ruzione laringo-tracheale con innesti cai·tilaginei )iberi auto-pla~ tici. VARIA: . Lipomi veri e pse udo-ipertrofia lipomatosa delle gh.1and·ole p arot id ~e. - As porta zione del gl o~o carot1deo nell'uomo e calcemia. Cordoma « intradurale » della .colonna ce rvicale. - L'epulide e i su oi problemi isto1genetici. L'azione ~ella . beta-feni1-iso: propilami na (simpamina) sulla diuresi. - Ap~unt.1 di .g uida per 1a ter api a chirur g ie~ de1 can cro p~1mitivo bronco-po1monare. - C9n t r 1buto aUo s tudi<? dell'aracnoidite a ttico-ohiasmati ca (Su cinq11e casi clinici di c11i d·ue operati). - Embrjologia del labbro leporino. - Il naso, e il c_a vo ri no-~arin g~o. la or-0faringe, l a laringe e 1 orecchio 1_1.ella d1agnos1 precoce della malattia . - Tu1bercolos 1 nodulare ematogena del muscolo temporale. - La difterite maligna (i perto2s i~a) .

Abbonamento per il 1939 : I talia L . 60 ; Estero L 80 . P er gli a ssociati al « Policlinico » : I talia sole L. 5 4 ; Estero sole L. 7 4. Un numero separato L. 6 .50 . Invia,.e Vaglia Postale o Ch è"1ue Bancario all'editore LUIGI POZZI, via Sistin;i, 14, ROMA.


.. [ANNO XLVI, NUl\I. 26]

« JL POLICLl•.NI CO » •

NOTE

BIOGRAFICHE

bilme11te ig11ifjcava, occuparsi sen za riposo di

tutto il lavo ro della Clinica, ·dalle visite a1r1bulatorie i11aJLutin e. alle l ezio11i del Mae&t1:0, GIUSEPPE CIRINCIONE a ll e ,~;.1ri€ indagi11i scic.rtLi.ficlle , agli .atti ope1 alori, alla r edazio11e degli Annali, senza denel giudizio degli Italiani e degli stran·ieri. dicare al sonno riparatore che poche ore i1elle 24. Il prin10 d ecennale del]a scon1par sa di GiuGabriele D'A11nu11zio, ch e fu legato di sald a f:E:_ppe Ciri11 cion e è stato rico·r dato d a .a]c·u ni a inicizia col somn10 scienzi.ato e lo difese fi erame11te, dopo di aver chia1nato, Cirincio11e allie, 1i del Maestro· co11 vari .articoli ap·p ·a rsi su re uno dei più gran1di e· d ei più orig inali l!iornali q u oLid iani e s u riYiste m edi cl1e deld d ei più 111agr1animi &cienziati d' Ita lia 1'ltalia e ·dell'estero. ·F ra questi n1erita di .es~·ere segn alato qu.ello e del inondo » aggiunge·: « tra i p iù co111piuti esernp1a ri d ella stir.11e ita lica non può del p:rof. Diego D 'Am ico, il quale , ha sop·r aiiconoscersene uno più posse11te e più , ,asto t ut lo ric11ia111ato l 'attenzior1e de.g li tu dio i sul g iudizio ch e, di Giuseppe Cirin,cione, h ann o _ e l)ÌÙ r)uro », e coJ1clude: « il suo nome ri 1 suo11.a neli1 gloria uni\ ·e rsal e con una tempera dalo gli as i d cll 'Ottalrrtologia n1ondial.e . i11co·n 1parabile. Non soltanto egli ha fondato Abb1ian10 cosi appreso ch e il famoso Fucl1s i1L Ron1a una 1Clinic.a Oculistica .ch e n on ten1e eb·b ·e a riconoscere in C irincione « I 'oculiste l e l)U r a,go11i in tutta ].a civiltà conte tnpor an ea, p lus émincnt non seulement d 'ltalie, n1ais du i11a l1n ri sc ttiaralo di bontà scl1ietta e rude i r11onde civilisé »; mentTe 1'illu str e Truc eb ·b ·e ~uo i pro dligi. Tut1i sa nno con quale prontezza n dichiarare cl1e « Cirincione a\1ait fait de ]a egli abbiia i)rofuso il s uo denarc in servizio (:Jin.ique de Rome un c.entre i11ternation al d e dell '01)era pubblic a , ·..: or1,'crtendo , a d esempi o, recherche u11iYersellemel}t appréci ées ». la }E,.gna da .ardei e n ell 'acquisto di uno struI µ.articola ri più inter e santi sulla vita del mentn. e.satto, con la git1r:t a del ·su o stesso d egr ande Maes.tro· .si ciliano sono quelli for11iti r1aro ». dall 'americano Park, il qual·e. riferisce un 'inIl Du ce 10 , -olle sen ator e il 20 setten1bre fi11ità di a n eddoti , alcuni d ei quali pressochè J 924 p·er l1'ren1i['lrne non soltanto i meriti scien sco11o;:;ciu Li. 1ifi ci , m a anch e l ' j ncr oll.ab·i le fed eltà in tutte Tale, la ri,;endicazio 11 e al Fontana d ella sco- l e ore nonchè l 'oper oso inter essamento , -erso perta d ella guaina mielinica attrib·u ita agli le p iù i1nportanti q11estioni t ecni co-sanitarie $tranieri e l a lo tta cl1 e Cirincione appena r1azio11ali G r egiona li. laur eato - do, e tte s_o tenere contro i p ro fesAlla r.u111cra, al Senato, sull a stan1pa, Cirinsori d ell ' Ac c.ad~ ia ~1e di ca Napol etana p.e r co!lcio n e ~i oc-.cup.ò di problemi uni,•er sitari con ' i n cerl i che 11on tutta la luce ,-eni,1a dal - competenza assolt1ta111·e11tc unica, p,erch è n e sJ>e te10 . ~·t1n o ebibe rnai a co1105cere tali p-roblen1i meg li o e più compiutamente · ùi lui. Tale, l 'epi~o dio di Lip· ia, ·quando Cirincione, che allora l a vo ra, ,a sullo s\·il up po dei pricc !F u, la s11,a \iita con cludr il l)rof. D' Am i stadi del cristallin o umano, sacrificò $ino n1ico -- com e quella di c,o loro ch e tra ccia110 al l 'ullin1 0 111.ar ro· p er comprare un en1brione con ]a n1a11 ~) il pro1)riò destino, un.~ continu a fre. cl1i$sin10, rin1ane11do· djgiuno per 2± ore. l;a1t aglia . I11tere santi•s sin1 e, le t estim o11ianze del sena « No11 ·: o n o,b ,b e tregue. t ore Ovio, S})ecie quando parla dell '.a ssillo di « L :ostacolo l)areva quasi a11imare la Rua C.irin·cione n el e re.are, in Iloma, la 111igliore t en11)ra forgiata in . u11 calco ieiclo,pico ed il C1i11i ca oculistic.a d el 1l1ondo; nel cr eare , in di11.a1nis111 0 del st10 spirito esub-erante non i I~o1n a, l a mir.~lio re rivista ort1listica d el n1011a rres lò rJ1e dinanzi a lla morte. do ; i1el creare, in Roma , l a più el evata Socc EJ)Ì>e un vero r11lto J:.>er la scien za, r l1 e fu, rif tà Uttaln1ologic.a del n1onclo . . l l«~ r l u i. il ~up,ren10 rifu g io d,ello 'S])irito, ed CJue to prin1ato (dice l' Ovio), Ci ri11cio11e alla scieri za d onò ogni energ ia. }lot è ragg iungere in ;n1od'o se111plicissin10: l a " Nel ·1925 g li allievi rli tutta Italia for g ia ' 'Ol'\l11do e facendo laYorare in faticiabilm e,n l e. a ~1a cl1e rof:a in realtà s ignificasse l 'avv€r - r ono u1ìa grande tar,g a . ulla quale seri. sero ser11plicen1ente :' bio in/ aticubilrne11le possono compren clerlo cc Al Maer-;tro Giuseppe Cirincione - la ag·giungc il 1~rof. D 'An1ico g li i111rr1 ediati c11i opera di scienza e di ben~ - sarà più ducol lal1oralo ri clel ~la estro >ì . I ·1jflti cabil1nen l e . ignific ava 1avor3re per anni r atura del bronzo - i disc·e1)oli. e, Irt questa lun1i110 ... a . . intesi è com11endiata e<l anni cli segui lo rinunzia11do a feste e a ferie; infati cab i ~me11 l e significa, .a a ]a~·orare enza 1utta la sua opera , cl1 e resterà nei secoli perri·g uardo a lle 0re de i pa . . ti e a11dare pe ~ .. o a l et- ch è fu , -erarl1en t e grar1de ». A. P. to a 11ot le in ollrala e a ... 10.n 1aco , ·uot o; i11fatica1

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(AN o XL , .I, Nui\r. 26 J

SEZIONE

AccADEMIE, Soc1ETÀ

ME01c11E, CoNOREss1

R. Accademia Jlledica di Roma. Sedu la ordinaria del 28 g·e1111aio 1939-X,'II Presiede i l prof. R.

ALES S AN DRI ,

pres jd·e11t c

Due osserva1lo1i cnn·che di b:occo di branca transitorio. Dolt. V. ;pu on1u e dott. D. S1B1Lr \. - Vengono 1)rcse11lnli i Lracciati di due sogg·e lli llei quali il b l occo di bra11ca compariva tra11si lorjn111e11le cl ura11te un particolare regi111 e cli al livi1 à ca<liaca (tacl1icardia da sforzo, lachicardia da sco1111)e11so) . In u11 t erzo caso il blocco di bra11ca abituale ·scom1)ar'e dopo lt111g he pau e cli u11a dis~oci azi o n e a trio-Yenlricol a re Lran sil oria . Il quarto pazie11 le prese11 lava una ·si11drorne cl i ,,~olff, Parkinson e \i\111i le. Sindromi allergiche provocate da estratti di fegato usato per via paren tero le. Dol t. D. GrGA·.'1-rE. - L ·o. h a osserYa lo u11 caso <li i1)e rscnsibililà locale da es lrallo di fegat o per Yia pare11teralc, espcri111e11ta11do st1 60 p azienti l1a )}O l ulo dimos lrare i11 clt1c casi analogl1e n1a11ifes Lazio11 i. A mezzo di in lradern1oreazjo11 i ct1 li e so l locul a11coreaz ion i su su gge lti 11011 ,·e11siùil izzati 11a troYalo i11 set te soggetti le i11lra{ler111oreazioni po ili, e; di que li cinque, a lu11go tratt a li co1t fega lo, n o n ha11no prese11ta to ·se11sibili zzazioni. L'O, è riuscilo a lrasporlare passiva111ente il fenomeno allergico sia locale r l1e gen er ale. Esperin1e n li in ai1i111ali hanno aYu lo esito 11ega liYo; ecl esito nega liYo hanno avut o t e11 la liYi cli cu ra an l i allergica. Il pr-0f. FnuGONI ch e accel la le conc lus ioni .. t1J la natura aller gica ·sui fen()111e11i; e d on1anda se n elle malate iper en sibili fu saggia ta la sen ibililà i11 Les lin aJe da inge·stio11e. E ciò perch è e s i osservasse iper sc11 sibililà locale e 11on a li rn e n lar e, sare1Jb e a suffragio rlel conce l lo clo t t ri11ario sulla nalura pri111a locale e is loge11a della anafila•ssi , che 11on generale ed u111ornle. Il Socio prof. CoLARizr do111a11da nll 'O. se i1ei casi i11 cui u sò lungan1ente es lral lo e1)atico fu n o talo reperto di eosinofilia spicca la. Ri·spo11dc il dolt. G1 c A·~TE ch e u11a d elle inalate se11 sibilizzala i1on ebbe disturbi al111eno d alle inges tioni di fegato. Al prof. Colarizi risp onde .ch e solo un a mala ta se11 ·ipili zzat a presentò il 7 % cli eosi11oiill; e ch e n egli al lri I 'eosinofilia 11011 su1)er ò il 4 %.

Sul trattamento delle fratture del collo femorale con inchiodamento sof tocutaneo. Prof. G. Ea cor. - L 'O. passa i11 rasseg·n a i vari metodi consigliali, presen t a il dis1}o·siti vo d a lui fallo per st abilire i pu11ti a11a lomi ci e co111l1 nica i r ist1ltali confortanti l a sua esperi en za jn a r gomer1 to.

11 Prof. DALLA

si co11gratula con I 'O. perch è è u110 d e i. primi e r es ta tra i p ocl1i cl1e 11a riconosciu lo l 'utilità della osteo~ i111esi tra n strocanterica. VEDOVA

1208

PRATICA

[{icorcl a ch e 11 1ne lodo e eguito clall 'Ec1n1 n on tien e conto d ella varia})ilità del! 'angolo di an liYer sione femorale d a individ u o a individuo; i11olt r e per stabilizzare il punto di riferimento, Ye11gono interes sati le cap·sule ar li.colari e gli str ali superficiali d ella t esta fe1nor ale . l\1ancano n ei risul ta li offerti d all 'O. percenluali st atistiche di g uarigio11i e l 'a n alisi d cl1 e co11clizioni anaton1iche a lu11g a dis tanza di tempo . . L 'O. r icorda i in e lodi seguiti nella Clinica che egli dirig·e co11i.unìcati all 'Accademia dall 'aiuto l)tof. Marino Zuco. Ricorda l a necessità ·di t utelare la osteosinle i co11 adeguata tutela gessata ch e i11antenga le secli di ancorag·g io al riparo di ·sollecitazioni no11 lollerabil1 1senza dànno. Con t al e tutela n1ediante apparecchi di gesso sarà co11sentita ere lta e la (l_ean1bulazione precoce . I n1etodi potranno aver e p erfeziona111enti dall 'esa111e analitico d egli in su ccessi. .. Risponde il prof. Ec1nr. Il Seg retario: T. PONTANO. 1

A.ecademia Medico-Fisica Fiorentina. Pres ide11le : prof. ANTONIO Col\IOèLI Aduna11za d el 2 inarzo 1939-XVII

la stenosi p'. lorico ipertr<:tica ·del lattante. Relazioni dei proff. C. Coi\rnA, E. Cul\trBo e A. Col\IOLLJ. Adunanza ·del 9 inarzo i939.

Sul rapporti del ricambio glucidico con lo patogenesi e il decorso postoperatorio della cataratta. S1"rO:'iELL1 l\if. Sluclio d el rj ca111bio glt1cidico in cir ca 100 ca lerallosi operal i i1ell 'Ospedale <J ftal1Tli co Fiorentino. l . 'O. non 11a trovat o alct111 rapporto cau aie fra cerle lieYi ano1nalie del rican1bio glu cidico e l 'in·sor genza della cat er a l ta senile; a11che il d ecor so l.Jos topera lorio i1on è s t:tto influenza lo da dcl te alterarazio11i . l'antiplresi nella cura delle mala1tle ocu ~e da infezione Ctifo, paratifi, me! ltense). LEvr. l\if. - L'O. ritien e che la febbre, 1sebbene j11 ge11ere d ebba e ·ser e con·3iderala quale t111a r eazio11e be11efica dell 'orgau is1110 aJl 'agen I e i11fettivo , tull avia essa può e ser e da11no a cli J)er .. e t essa quando si prolu11ga ol tr e ad t111 certo lin1i le. Ha ottenuto buon i ri ullali n elle i11alatlie i11fet ti ve ·son11nin istra11do un e11er gi.co an tipire tico a LJu el pt1n lo de] (lecor o rn orl)o o n el quale può ril e11ersi mollo al ten u a I a Ja cau sa infe ttiYa, n1a l 'i1)erlerrt11a IJersis le per n1orl ifi cazio11i i11dol le n ei n1ecca111s111i n et1ro-or1n o11ici ter111or egola lori. Discu siSion e d ei proff. BoHGnr e S1c1LrANO. .A.cluna11za d el 20 aprile 1939.

la stratigrafia dei seni della faccia. Prof. A. CASATI . L 'O. parla sulla tratig rafia e l)Orla 11no sp eciale con tributo allo studio a 11a to1110-r adiolog·ico dei en i d ella faccia, di1110slr a11do una serie di stral ig r a111111i d el cranio, eseguiti co n lo ·s tratig rafo dcl \ 'all ebo11a ; è sla la così possibile una ricer ca .. lratig r afica co1n1)le la e i)arlicolar111ente dot taglia ta perch è i Yari l)iani


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cc

IL POLICLI•NICO »

s tratig r afici di::;tanziaYa110 fra loro di un cn1. L 'O. h a 1ne sso i11 evidenza l'importanza t eorica di tali ricerche ed 11a rimar ca lo a n ch e l 'importanza clinica del metodo p er la possibilità di studiare regioni parti colarm ente difficili all 'esplorazione· come le cellule etm oid ali posteriori e i processi pterig oidei.

lANNo XLVI, NuM. 26 ]

Società Medica della Libia.

0

Rara sindrome diencefalica guarita con lo fonslllectomla : caso clinico, Do lt . G. PELLICCIA. - L 'O. illustra un caso cliIlico riguard ante una d o11na di 34 anni con una rrira sj11 tlron1e die11 cefalica (diabe te in·sipido o p seudo-diab e te in sipido) in cui fu i11dotto a pra1 icar e la ton sjJlec lomia, avendo n otato una corr elazio11e fra co1r1parsa e riacutizzazioni di una tonsillite :l lu11go decor so e lo svolger si d ella 1Si11drom e die n cefalica st essa . Con sua sorprP.sa 1'0. p o tè co11s ta lare la rapida e d efinitiva rcompnrsa di tutti i di·sturbi, che affliggevano da lu11go t emJJO l 'amn1alata e ch e no11 avevano risentilo alcun duraturo beneficio d elle molte cur e praticate. Ciò prova, seco11do 1'0., ch e qualche volta t1n focu·s ton ·sillare può esser e la cau sa di certe si11dromi dien.ccfalicb e, possibilità che fi110 ad oggi, a qua11 lo ri sulta all 'O., ancora n o11 era stata co11side rata. Risultati di un primo esperimento di vaccinazione antidifterica per inalazione. TJott. i\1. AnonN1 BR ACCESI . - L 'O . riferisce sopra un eis1)erime11 lo di vaccinanzione antidfterica es('gt1i1 o s u ~5 ba1l1bi11i 111antenuli lJer diverse sedut e in un ambiente chiuso, nel quale . Yeniva nebt1lizzata u11a certa d ose di a11atossina . Qu ale co11trollo , aò ogni bambino, avanti de]] 'inizio e d opo la Yaccinazio11 e, fu fatta la r eazione di Schic~ e fu dosato il con tenuto di antit ossir1a nel sa n gu e con la prova di Roem er su.I cortirrlio. Dai primi risult a li ottenuti l 'O. é,ffer1na ch e col 111etodo inala tori o u ato, si b a un notevoliss i1no aissorpin1ent0 di vac('i110, cap ace ni J1(·rtare .i11 breve t e1n 1)0 allo s tabilirsi di u11a immunità antidifterica.

-

Singolare evoluzione di sindrome adiposo-ipertensiva in soggetto post-enceJ al itico. Prof. G. PATRAss1. - Il caso 11rc·sen tal o rigt' ercla una donna ch e aveva sofferto u11 a dozzina <l 'a11ni avant i di en cefalite letar gica e ch e presrntò i n un pri1no 1empo una sindrome acliposoiJ)ertcnsivo-diabe tica, ii1drome ch e l 'O. riferì in tina priina presentazio11e d el caso ad una stimol az ione flogistica croni ca d ei ce11tri Yegetati'Vi diencefalic i . Negli anni s u cces·3ivi il quadro morboso si è n1odifica to nel se11 so cb e il lliabet e è a11dalo 1na11 inan o reg r edendo fino a complet a g uarjgio11e. I11 pii1 si è i11vece a11.dato isti Luendo u110 s tato d i a11asarca, lega to acl u11a sindrome 11cfrotica a in1pronta ipotiroidea. \ 'enul a a nlorle la pazien le per tro111boflebite . e l l ica, 1'au lop ia e gli esami micr oscopici dimotSlra rono lesioni encefalitich e croniche estese a Lu t li i gan gli d ell a ba·se e ai centri clie11cefa]ici. , .i era inoltre una n et ta atrofia sclerotica della tiroide. No11 ~e s ion i ch e comunque g iu lificas~cro lo s tato iJ".rrten_iYo al lri1nenti ch e attraYerso lr. lcsjo11i d iencefaliche. I , egre lari: L. PICCHI e A. G1ANNON1. 1

Seduta del 21 maggio 1939-XVII.

IL Dr. EMANUELB

premesso che il grand e nume ro di tracomatosi affetti da e11tropio11 porta alla necessità di un m etodo operativo rapido, esaminati i vari processi proposti, esp-0ne una CASATI,

modificazione della classica operazi on e di Sn elle n , consis lente dopo l 'a·sportazione di un

Jen1bo di palpebra e di una lunga striscia di tarso - nel ravvicinare i due lembi cutanei media11le tre punti di sutura che non vengono annodati ma sosten uti con una striscia di cerotto; in tal m odo oltre ch e r egolarsi nel miglior modo il grado di correzione, si evitano le frequenti suppurazioni cl1e si hanno, con gli altri m e todi; la cicatrizzazio11e è rapidis6ima e senza traccia. Il prof. Bartolotta , ricorda che eglì fin dal 1919 u sa togliere i punti di sutura in quarantotte·sima ora e qualche volta a11che prima ottenendo correzio11e perietta se11za mai lamentare suppurazioni. Lo s les o Dr. Casati, prem esse alcune considerazioni sull:4 retinite pigmenlosa e sulle più m od erne co11cezioni ·patogen e licb e della malattia presenta due lrateili itali ani, affetti da degenerazione f amiliar e p ig m entosa della r etin a, di 14 e 9 anni, figli di genitori con sanguinei con isintomalologia impon ente e verame11 te eccezionale. Papille ottiche quasi atrofiche, emeralopia inten sissima , pigmentazione quasi totale d ella retina, campo. visivo ridotto al punto centrale, iperme tropia di 12 e 9 diottrie rispettivame11te. Tutti gli esami, generali, sierologici, radiolog·ici, del sangue, del sistema endocrino sono risultati n egativi. Data la ristrett ezza constatasi nei vasi r etinici una terapia di acetilcolina ha dato discreti risultati unicame11te n el vis11s rimane11do inalterate le condizioui reti11ich e <lel campo visivo. Il prof. SUPERBI, riferisce circa il p eso m edio dei neonati in Tri palitainio:. Egli ha basato il suo studio sul 111ateriale di 11ove anni del Reparto OsteLrico-gi11ecologico limitando l 'esam e ai n eon ati nazio.n ali a t er1nine. Il 1otale di questi è stato di 2044 di cui 1037 maschi con un p eso me.dio di 3500 g rammi e 10~)t'7 fem1nine con un peso medio di 3371 grammi; media d ei due sessi 3435 gramrni. ,Si è av uto in oltre un 26, 7 % di feti groS"si (fra i 3510 e i 4000 grammi) e il 9,3 % di ina.cr osomi (oltre i 4000 grammi) cioè un totale d el 36 % di feti oltre i 3500 g ramn1i. Sia le cifre del p eso m edio come quelle dei feti grossi e m acrosomi sono noteYolm cnte superiori a qu elle di tutte le t alistich e it alian e cono ciute. Egli attribuisce tutto ciò alla riunjon e di vari fattori quale il n o tevole b enesser e d ella popola.lione metropolitana in Lipia, le o·tli1n e condizio11i sanitarie, la inte11sa e conli11u a irrad iazione solare, la con s latazio11e ch e le d on11e m eridionali , ch e ono in prevaJ e11za e che infatli h anno d alo Je cifre più elevate, ·sono d edile qua•si sempre ai soli laYori di casa. Il Dr. Gru n1cE parla d elle cu r e delle infiamn1aiioni m as toid ee acute e perito11sillari con i11filtrazi oi11i nov·ocainiche e delle gu arigioni ottenut e con

tale metodo intratten endosi alla fine sul JT1eccanis1no d i azio11e del farmaco sulle terminazio11i ner. ,·ose del sin1patico e sui JJOleri cli clifesa locale ischiocitaria. I l Segretari o.


[ ANNO

XLVI ,

N Ul\I.

26]

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SEZIONE PRATI CA

APPUNTI

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. La soglia renale per il glucosio nei diabetici. Co1ne si ·d·e tern1ina la soglia r en.ale p1e r il g lucosio? Esegu er1do una co1nune curva da ca rico di glu co io e }J.r e}.e1,;a11do ogni m ezz '·o ra, conte111pora11ea111ente ai campioni di sangu e, d ei ca111pioni di uri1la. Qua ndo la g lice1r1ia raggiu nge un de termi11.ato valor e soglia, con1.piare glucosio n elle urine . Quando l a gl.i cemia <liscénd e sotto un cert o ' a la r e, scon11)ar e il g luC<)Sio dalle urin e . La pri111a soglia è sen11)re Ji-iù .alta d ella . . eco11da. !\1. L abbé (A eta m ed. .Sca1iclinavica, su ppi . flO, pag. 64 , 1938) c i di111ostra l 'i1111Jioria11za d ella c ono ~ ce11za <lella sogli a r enal e IJer il g lucosio, i1ei diabetic i. Infatti vi so110 d ei diab etici a sogli a alta, ct1e n on presentano più g lico· uria 111a tutti i segni e l e con1plicazioni d ella iperglicemia, e ch e un m edico poco oc ulato 1potr ebb e, per la ce ·sazion e de ll a glico_uria , g iudicare J11igl i ora li. In un cu o g rav·e , Ja ... o.g lia era di 3,83 %. Vi sono per contro d ei diab etici con sogli~ i enale abbassata . E. . si , ·anno d i . . tinti dai soggetti con solo ab·b ,as a.111ento d e]la 5oglia, e nza diabete (la cui es"e n za ta nella primitiYa <•lteraziou e m etabolica, di c ui i per g licen1ia e g li cosuria son o espr ession e) e cl1 e d evono essere chiamati casi di g licos uria l'er1ale. QuaJ1do i1el diabe le la oglia si ab·b a. sa, l~ g licosuria ])er ist e n o n osta nte le cure e l 'insulina non ri esce a do111inarla sen za c.h e si arrivi prima ai di sturbi ipoglicemici. In questi ca i la prova di c.ari co e la m is ura d·ella soglia 1Jie r111c llc ranno la differ enziazion e dalla glicosuria r e11ale e ci n1et1 er anno in g ra do di riconoscer e la vera cau sa della .g licemia persist e11te 1\if. COPPO .

Gangrena diabetica della faccia. La gang rena di parti d el cor1Jo diver e dalle e$tren1ità è rara nel <li.ab etc n1 ellito . Sono stati a.~scritti ca i di gan g rer1.a diabetica d el selto r1.u. ·aie, d ei turbin ati di me Là della lin g ua , drlla vulva, d el l abb·r o. I. 1\fillet (T/1.e Jour11.. of the .1tm eric. 1\1edic. A ssoc., 25 m a rzo 19:39) d escrive due casi di gan·gr e11a diabetic a d ell a faccia. Il 1.0 Tiaguarda,1.a un u on10 ·d i 47 anni, i11viat o i11 ospedale con diagn osi di er esipela d ella fa ccia . Negli otto g iorni cl1 e pir eced cttero la morte si ebbero· a l terazioni n ecrotich e delle due g 11an ce co11 sepsi s tafilococci ca ed a·s cesso metastatico del ))Ol n1one. Ancl1e n el 2° ca o , osservato in t1na donna 55enne si ebbe sepsi t afil ococcica e n1orte . L a diagnosi di ga11grena diabetica d ella facci~ presen I a ali 'inizio diffi coltà di differenzi.azion e d all 'er esi pel a . A Yolte si l1a all 'inizio un 1

aspetto n elto di ere ipela, con e, ·oluzione sue• • ce:5Sl\'~ in gan g ren a . La pa togene i d ella gan gr ena diab etica d ella fa ccia no11 si identifi ca con le, ioni ob,l itera tive arlcrio . . e co111e quella d olle estr e111ità , perch·è se è ' 'ero ch e .si p1uò avere arterite d ei piccoli rami ch e. nutrono la cute <lella facci.a ·è anch .e veru ch e nella gan g1e11a d ella faccia ]e leioni artcriticl1 e sono as ociate a · ur1.a infezione si i filococcica. CJ u esta fo.rn1a di g.angr e11a dà a lta pe1~cen­ tGal ei di 111ortalità. Se la gang·r ena colpisce il setto nasal e e i turbinati non è se111 pre fatale, con1e è ir1vece ·&e es, a col pisce l e g uance. 1

L. Il diabete tra11matico. F. P eùrnzzini (La Presse mécl ic., 1O maggio 1939) fa n otaTe ch e il problen1a del d iab et.e traumatico è ancora oscuro . Sebb en e stu·dio i quali l 'U111b er e il Ilo enbe rg e il l(aufma1111 n egl1ino ìa sua e5is tenza , e ist ono pure certa1n ente dei casi i1ei quali l 'ori·g·ine traun1a tica a1) J)~re innegab·i le. Possono pro ocar e diab ete solo i traumi cl1e ledono gli orga ni ch e presiedon o alla glico·r eg·o lazi0ne. Quindi l)er ogni trauma incol1Jato di .aver :p•r ovoc.a lo il diabe t e bisognerà studiar e il J11eccani 1110 l)a togen elico, i l modo di tras11 tis ion e d ell 'e11ergia , il luo·g o su cu i ha agit o, la sede· e l entità d ell e n1anifestazioni n1orb·ose. I l diabete traun1atico può e $ere provocato cln sh ock e11igastri co o ombe]]icale , da ~h oc.k e ranico e d a sl1ock per scoppio di grossi proiettil i a d istanza. Sh. ock e1pigastrioo o ombellica,le: colpi, cac1ute, urti clell 'addo1ne lJO sono provocare le.ioni isola i e d el -r~ anc.rcas p ur mantenendosi il) Legr e l e pareli addo.m inali . Fras i ha r acco·l to oltre . a d t1e c.ai&i per a n ali f>O casi nella lr t teratura. Il pancreas p·u ò faciln1 ente e sere colpilo p er la ua l)0,5izione addo'"sata a lla colc1n 11a verteb rale . Slto•c,ks del capo : ]a i)ossibilità ch e esista ·g lico . . uria · da lef:ione b ulbare fu dimostra la dall a cl<J sic.a e&peri·enza di Cla ude Be rnard, cl1e proYt•CÒ g licosuria colla pu11tu r a d el 4° ' e11tricC1lo. L a grande n1aggior a11za dei trat1n1i c rall ici i1011 l)l'OYoca glico uria e qu e lo s i spi ega .f-e si .pe11$a a lla lJr o tezi one del sl.ste111a n er voso <l(IJ parte. del cranio e d el li1quido cefal0ra cl1idiano. Quc&ta prot ezione m a11ca n ei t raun1i 'i oll' nti e J·ap idi sulla r eg·io11e frontale e s11 lla n uca cl1e ano quelli cl1e dànno più faciln1ente n 1orte in-tmediata. Nei caiSi in c t1i il tr.a t1ma 11on agisce con est ren1a ·violenza e ra1)idità si 1,0Fisono, .n ver e lesion i bulb ari non n1ortali , ca11ac i di pro,·ocar e glico ~ uria. 1

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Shocks1 p1er scoµ1p•io di grossi proiettili a distan.zo : gli scoppi di gr ossi proiettili d et er-


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« IL POLICLJ.tNICO »

11Li11arto c ong·es lione d ei va i ,·en o&i cer eb1r.ali e si. ]JUè• avere un c0Jl1pe11so a quest'alterazion e ci1 cola.tori.a solo n ella co.1n1)r essibilità d ella 111assa 11er vosa e n ella 1~e n·e trazione di liquido c.efalorachidiano n ei \ e11tricoli. Così si pqsso110 provocare .allerazioni b·ulba ri che diano gli• cos-ur1a . L. 1

Esperienze cliniche con le in sul in e di deposito.

l .,a insulina, CONÌ pre.zio .a per il diab etico,

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h a l ' in cor1ve11iente ·d 1ell ' azio11e · ra1)idam ente tl ansito.r ia . .S i è per ciò oer c.ato fin dai primi tempi di prolungarne i ·azione r endendo p iù lento il s uo as. orbimento. Da1)1)rin1a si cercò d i otten e.r B que to scopo· agg·iungendo all 'insuli11.a sospensioni di sostan ze di difficile assorbimento (gom ma arab·ica, olio, col esterina); irt un f1econdo t err1po l a si in escolò a SOìStanze \13soco·s.trittorie (all 'adrt,11a1ina O· a sostanza. ipofisaria !)OSte'rio.r e (« d e1)os ulina »); il m etodo più r ece·n te consiste nell ' t1nire l 'insulina a p1·0 teine b asich e eh e la r en do110 difficil111ente solub·i le ·e difficiln1ente assorbibile. La <:1 ttivilà d elle celll1le .d ei t essuti scinde ,aradualo rnente 1quesla combinazione insulina-proteidi , l 'i11s ulina e p lica quindi una azione l enta e l)r o lratta. Ufl:a p~epa~azio.n e ·di questo gruppo e la Prota1n1na-1ns ul1na , ch é dive.nta a n cora l)iù attiva 1per aggiurtta <li una piccola quantilò di zinco (zinco-prola111ino-insulina). Un prepara lo .a nalog·o, in cui p er ò l e p1otein e et erog·e.ne.e son o evitate (e con esse il i)ericolo1 di r e1azi61ni allerg·ich e) e sos.tituite da ·u n antisettico ·ci clico sint etico· (&urfe11), e l o zin co è sos lituito d aT n1ag11esio, è l a « Surfen-ìnsulina '' · P, ic:erc·h e com.p arati ve tra l 'azion e d ella « d e1)osulina », d ell a cc zinco-protam in o-in~ulina n e d ella « ·sulfenir1 sulina » sono riferite da P. Gottleb e (lili1i. llt'ochervschr. , 11. 14, 1939); egli le 1es.p erirr1·entò su diabetici i11 cui per m ezzo d ell a vecchia ins ulina si era ottenuta l 'a.g lico.s11ria, la scomp·a rsa di aceto11.e e un.a certa costanza d ella g lice111ia i)er un con sun10 g ior11.a liero di 100-1 60 g r. di pane o di avena . U sar11do l e insulin.e di deposito basta una sola i11iezion e al g iorno, se il fabbisogno del diabetico n on ~up e ra l e 50-60 unità: se il fabbiso.gno è SUJ)eriore, o ccorro.n o ·dule iniezio.11i giornaliere, in nessun diab etico è nec.essario &u·p1erar e il 11un1oro di due i11iezioni n elle 24 ore. Il n1assi1110 dell 'azione sulla g licemia si ma1iifc ... ta dopo iniezion·e di in sulina vec·c hia dopo 2 ore, d o·1~0 7 ore se si è ini ettata la deposuli11a o Ja zinco p r otan1ino -'.in. ulina , do1Jo 11 or e se. ,s i è u . at.a l a surfen-ins ulina . 8-1 0 ore dop'O l 'in iezi one, la g·licen1ia sale r api d!arr1 ente dopo insulina vecchia, n1eno rapidamente e a ' 'alori minori dopo deposuJin.a , n1eno ancora d opo z. -prot.-in u lina, mentre dopo surfen-in.:ulin.a l 'ascesa d ella glie-e rnia è lie\ e e ler1ta : ta11toch è a 24 ore dall 'iniezione la glicen1 ia è olo di 20 n1g. ~~ p iù a lta del n1 inimo valo·r c ra ggiunto dopo l 'iniezio11e. L ' uso d·ell 'insulir1a -,p·o st-ipofi i (d eposulina) di 111ostrò l 'unico 1

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lANNO XL ' 1 I ,

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vant~ggio ~i ~iminuire l e· iniezioni g i9rna liere; . ID paz1ent1 che avev.a110 bisogno _ di .·due 1

iniezio11i a l g iorno di ve·cchia ins ulina, si ottenevano ,g·li _. .s~~s_?i _. ri9'ultati (lasc iando· imn1u1·.a ta la dis.Lribuzione d.e-gii -idrati di carbonio) con un~ sola iniezion e di d epos.ulina, pratira t.a la mattina :presto. Usan dlo invece ~Ji altri due preparati n on solo si posson o· <l in1inuire l e iilieeioni, ma per lo più aumenta anch e la tolleranza: b:a s lano dosi minori di insulina, o si po~sono d.a r e maggiori quantità di carboidra~i. Inoltre 1e oscillaz.i oni d ella g li1c,e n1ia r1elle 24 ore sono più scar se, il che agisce i1 t serl.SO favorevole sul benesser e sogg·ettivo e sulla capacità lavorativa d el diabetico. IrL caso di coma è nece.ssario ricorrere a lla vecchia insulina, di pro11ta azione. Dopo pochi g iorni, no11 appena si . è ottenuta una riduzio11 e d ella g licemia a circa 200 mg. ~~ ,è con si1gli abile sostituire la iniezione sera1e con 20 l111ità di cc i11 s ulin.a di d epo&ito n : a seconda d·ei val ori d ella g licemia m a ttutina si pratich er à anche una iniezione mattutina, dapprima cli veccl1ia ins ulina, i11 seguito di in sulina ·d a d eposito·. Usando le insuli11e d a d eposito, .g li stati ipog lice111ici present.a110 · caratter e sr)ecia le. Poi- . ch è l a g lice111ia di111inui. ce ~-radualme.nte, . bi d evono raggiunger e. \ alori molto b·a ssi per <l<1r luogo ai sinton1i morbosi: così possono veJ1ir sopporla Le sen za alcur1 disturbo· glicemie di 30- 1±0 111g. cy~ . P erò il sig·nificato d·elle n tanifestazioni i pog li1ciemich e d opo i11suline ·da d epo·&ito è assai ·più ·grave ch e d o,p o l a vecchia in s ulina . An cl1e le n1.a11ifestazioni sono dive~·se. : rari i sudori, i tremori , il cardiopal1no, il sen so ·di f.am e, mentre predo 1ni1nano l a cefalea, la d epressio-n e , 1'.apatia , l 'arr1nesia . Si osservano anch e convul1i:,ioni e fe110.n1eni . di deficit n eiu rolog ici . P er evitare i ])ei'icoli c1ell ' i1)o·g licei:nia è •c onsig liab·i le fa r e il passa.g gio ·d alla vecchia i11sulina a quelle di d e])Osito, in un istituto. Per l a cura d eg·li s tati il>oglicen1ici , si d evono praticare ripetute iniezio11i g lucosate dopo la infusione e nd o,,eno ~ per·c.h è dai d e1)0siti èo11tinua a ve11ire a•"' orbita l ' in6ulina. P. 1

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Il trattamento del diabete con l'insulina-prota· • • m1na-z1nco.

Il. R0l1lin (Presse ftl édicale, 12 april e 1939) riferisce l 'esito d ei suoi stu di sulla c.ura d el di &]}ete mellito co 11 I 'inS1UlinO-!J·r otan1ina-zin co, ch e. e·gli ha praticato su 93 pazienti ospeda lizza ti . E venuto a lle segue11t i ronclusio11i: I / insulina -protan1ino-zinco· r ap1)resenta la e ura di scelta l)er il di.a bete legger o, nel quale si g iunge con il regi111e adatto a ridurTe la g licosuria ma con ipe11.·glice1n ia l)er si. tente. Con closi di 15-2·0 unità d à risult ati eccellenti . È .111che indica la n el diabete di med ia g ravità, ch e ricl1ied ono 50 unità d'insulina ordi11aria . L 'in sulina-p1r otamina-zi11co con do i di 30-±0 unità dà risultati m ig liori. 1


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SEZIONE PRATICA

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Inve..-;e nel diab ete g ra ve, ch e. richiedono oltre 50 unità ·d i insulir1a ordinaria si hanno risultati .variabili: ~ccellenti , medi~cri (nel qual c.aso b1sogna praticare anche iniezioni d'insulina ordinaria), ir1feriori a q1u elli ottenuti esclusi,·amente con l 'insulina ordinaria . Comunque l 'insulina-protamina-zin·c o l1a il 'a~tagg:io .·di da.re nel1a grande maggioranza d ei ~si. r1?ultati egu~li o mig liori, per quel che s1 rife~1sce a lla glicosuria· ed a lla glicemia, con un minor nu.m.ero d 'jniezioni e ·d i unità d ~i~r&ulina. Le iniezioni si possono praticare a di giuno e producono effetti <li più lunga durata. Dn.

lici pri1na di que1~a dell 'insulina particolar~nente nelle. form.e di rr1 edia ·e ntità e più ancora i11 quelle d1 diabete g rave. La_ i.somm~ni~trazione , oraria più opportuna degli estratti d1 fegato e a lle 10. mentre l 'insulin.a è iniettata .ava.n ti il pasto. ' Con tale t erapia i pazienti presentavan o, accanto alle marcate modificazioni della o-licemi~, .a n ch e ~i~inuzio·ne della poliuria, ~ote­ vol1ss1n10 m1gl1oramento dell 'astenia e d ella ~e:san~ezza del capo e sen so vero· e :p1roprio di rinascita . ~ltro pregio ·di questa terapia è la favore,role influen za sulla crasi sanguig na.

Contributo alla terapia del diabete mellito con in· sulina ed estratto di fegato. Stimolato daigli ottimi risultati ottenuti da D'Amato e Lombardi nella cura d el diabete rr1e.~lito ?On l 'associazione di estratti ·d i fegato all ·1:fl&ulina , A. Sacch etti (Rifornia Medica, 15 aprile 9139) h a vo1uto sperimentare il metodo in 12 ca&i di dìabete di lieve m ·e dia e r1otevole gravità. L 'A. ha tenuto i s~oi inalati ad una appropriata e fissa die ta ed in ·e ssi ha e~eguito le seguenti osservazioni: . ~ ) Cu~va gl~cemi ca dopo aver tenuto i paz1ent1 a dieta tipo senza so·m rninistrazione di m edicamenti e di glucosio . 2) Curva glicemica dopo somministrazione di 3'0 gr. di ·glucoi&io e insulina o fegato. 3) Curva glicemica dopo somministrazion e· di soli estratti epatici. 4) Cu.rva glicemica dopo iniezione di 10 unità di insulina. .5) Curva glicemica dopo· somministrazione Idi fegato, seguita due ore dopo da iniezione di 10 unità di insulina. 6) Curva glicemica d opo somministrazioIl·e ·d i 10 unità di insulina e, due ore dopo , di estratti di fiegato. 7) Curva .glicemica dopo contemporanea somministrazione di estratti di fegato e di 10 tt11ità di insulina. Inoltre. l 'A. ha eseguito· la curva ·g licemica in indivi dui norm ali ·d opo sommini~trazione di estratti e1)atici , non osser vand1o evidenti modificazioni della g licerr•ia . Le prove sperimentali eseguite d.all 'A. ha nn o mostrato uina evid e11te a ttività ipogli ce.m ioa degli estratti di fegato ch e non solo rinforzano l 'azior1e d ell 'insulina ma provocano una maggiore, p iù duratura e r eg·olare u t ilizzazione del glucosio , p articolar1nente n el caso in cui la somministrazione d egli estratti epatici preced~ qu.ella dell'insulina. Invece sommini s-trando I 'insulina prima degli e•&tratti epatici non si osserva d a parte di questi un rinforzo dell'azione ipoglicemizzante dell'insulina: così pure la contemporanea somministrazio ne di insulina e1d: estratti epatici non dava buoni risultati. L 'A. conclude perciò afferma11do la r eale efficacia della son1ministrazione di estratti epa-

SEMEIOTICA E DIAGNOSTICA

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F.

T OSTI.

L'intradermoreazione nell'adulto praticata con l'anatubercolina Petrngnani e con la vecchia tubercolina di Koch. Da.II.e r.ic1ercl1e com.par.at iv~ fi11 qui esèguite da d1vers1 AA., per la r11 agg1or parte nel ban1bii10, C0'11 l 'anatubercoli11a Petragnani e la tubercoli11a di Koch , si pl1ò amm·ettere ch e l 'anatub. P. ha dato serr1µire luogo a r eazioni pr0n t.e, ir1tense e n ettamente specifiche. Il dott. Nicola Carinci , ·di Sien a (La Lett. JlJed., 23 marzo 1939) h a studiato comparati' '·amente l 'intradermoreazio·ne IH:aticata con i du e an tigeni in 175 i1n.dividui adulti d 'amb<> i sessi , affetti da tb1c. pol1no11are i1elle su e diver&e fo1·rr1e e st3.di , da tbc . extrapolmon are e isu un gru1)p0 di soggetti affe tti da a ltre malattie. Le •q ue tubercoline ' 'e·n ivano iniettate conte1n.po1~aneHme.nte n ell '.avamb·r accio D. · in zone di, er.se e regolarmente dista11ziate, n ella quant~tà adì e~ . 1 ed al tìtolo ri&pettviamente per 1 A. T. d1 1 :1 000 e p er l 'Anat. P. di I :3. Per controllo ·veniva a do perata la stessa tecnica e la stes.s a q·u a ntità di soluz. fisioJ. i&terile. La lettura veniv.a f<itta dopo 12, 24 e ±8' h. Esposti in modo sintetico i risultati et.tenuti dalle p rove sud.d ette, l 'A. con clude che l 'Anat. P. ·è ottimo antigene per valutare lo stato .allergico nell 'adulto; che le J)ercentuali di J)O.sitività ott enute con I' A11at. P. sono state ~uperiori a qt1elle otte11ute co11 l 'A. T.; ohe 1'Anat. P. h a fornito, nel ma·g gior numero dei casi studiati , reazioni positive sempre pronte ed intense, 6enza che vi sia stato mai da lamentare fo:rti r eazioni generali od a focolaio· ch e Ja specificità della reazione può conside~ rarsi espres&i al massimo g rado con l 'Anat. P. 1

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S. F.

MEDICINA SCIENTIFICA St11di sierologici e immonologiei dei virus del· l'intl11enza dell'uomo e dei s11ini. D. R. Shaw. M. S. ..\thol , S. Kenney e J. Stokc& (Th e A m~ric . Journ. of the Medie. Soiences, febbraio 1939) hanno voluto vedere s~ i c;e·p pi di virus influenzale usati nel vacci•


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no pre·p arato con culture di tessuti durante l 'inv·er110 1936-37 avevano rapporto immunitario con ceppi pa5sati attraverso animali di I.a.boratorio. Sh·o pe, durante quell'epidemia, aveva osservato che il siero di suini ammalati di enterite aveva proprietà n·e utralizzanti, contra il virus dell 'influe11z.a umana ma non contro il virus dell'influenza dei. suini. Inoltre il siero di suini giovani raccolto dopo l'epidemia di influenza 11on aveva nessuna proprietà irpm.u nizzante. Gli AA. osservarono la presenza di anticorpi n·€ utralizzanti contro l 'influenza umana nel siero di .&angue di · suini esposti all'influenza epid~rnica umana. A. P. Morrison, D. R. Shaw, G. S. Kenney, J. Stoppes (nel medesimo numero della stessa rivii&ta) studiarono i sieri di in.d ividui vaccin·a ti contro l'influenza e di sog.getti non vaccinati cercando gli a.n tiroorpi fissatori del con1plemento e trovarono anticorpi a basso titolo in tutti, ina m.aggio-re potere immunizzante nei vacciunati. L'aun1ento degli anticorpi si verificò in un piccolo numero di malati ricovera1i in o&pedale per i.nflu enza a questo dato può essere utilissimo per la diagnosi etiologica di u11 'infezione acuta delle vie re&piratorie. L. 1

VARIA

Chi praticò per il primo le iniezioni endovenoset C. Schelenz (M iin,chenJer M edJiz. f!Voch., 31 m.arzo 1 ~9) sostiene che tale merjto spetta ad un ted·esco, Giovanni Sigisrnondo Elsholtz, medico del Grand.e Elettore e fondatore ·dell'Orto 'Botanico ·1i !Berlino, nato il 26 agosto 1623 a :E ·rancoforte sull 'Oder. • Nel 1665, circa 40 .anni dopo la sco·p erta di ~arvey sulla .c;.ircolazione del sarJ.g·ue, Elsholtz pubblicò un piccolo volume dal titolò « Clysmatica.' nova &ive ratio, qua in venam sectam inedicamenta immitti poi&sint, ut eodem modo ac si per os assunta fuissent operantur: in .ar1imalib.uis per draslica, in homine per leniora hactenue probata et adferta » . Successivamen~ te, nel 1667, ·con1parve la seconda edizion·e di qu eslo libro, nella quale è indicata molto chiar21nente la tecnica adoperata. Egli descrive le prime es-perienze fatte nel 1661 sul cadavere. Strin.s.e fortemente una fascia intorno a l braccio e vide comparire nella pi.eg~t del gomito una grossa ve11a. Fatta una piccola incisione, iniettò nell 'arteTia acqua calda e vide .allora eh.e le ,,ene afflosciate d ella m.a no e del go1nito fino alla fascia si riempivano di nuovo, come nell'uon10 vivente pre)Jarato per il salasse. Quindi con una lancetta aprì ia V·e na, dalla quale usci sangue misto ad acqua, e iniettando di nuovo acqua nell'arteria vide uscire dalla vena sangue .sempre più scolo·r ito. Dedusse da ciò che i liqùidi iniettati in una arteria passano in circolazione. Ma 1

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« IL POLICLI NICO »

notò subito che la sua csperie11za non 1POteva essere rip·etuta sul vivente perchè la puntura delle arterie è sempre più pericolosa di quella dell,e vene, che inoltre offrono il vantaggio di €S$ere più superficiali e quindi più facilmente aggredibili. Passò perciò agli €·s perimenti sugli animali. I11~ettò in una vena di un ca·11e .acqua pura e r1011 notò alcun disturbo; una .&econda iniezione di due cucchiai di vino di S.pa.g na non provocò nulla di riìevab·i le. Nella terza ii;iie·z ione adoperò estratto di oppio : seguì sonno profo11·do che durò due gior11i. Dopo di che con1inciò a fare tentativi sul1>uomo iniettando acque di varia specie in t1na vena della gamba di un individuo affetto da ulcus cruris. Non notò alcu11 ·da11no. Allora ÌJ)trap[·ese iniezioni di so·s tanze m·e dicamen.to.se sugg·eren·do .pe rfino quelle che si .p otevano i1)lrodt1rre nelle vene per la cura dellie n1alattie del ,c.apo, d·el torace e dell'addome. Per le malattie ch·e e•gli attrib uiva ad impurità del sa11gti:e, c ome lo scorhuto, la gotta, la caches·~ ia adoperò una tii1Lura purificatrice del sangue, la tinctura universalis p·h ilosophorum. Soleva chiama1·e queste Ì·n iezioni endove11ose « nuove specie di clisteri n. l\1a non fii limitò a ciò: praticò anche. trasfusioni da a11imale a animale, da animale a u.omo e da uon10 a uomo. DR. 1

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_.. Ricordiamo la classlf:a opera : Prof. Dott. CIOAOCHINO FUMAROLA

Docente di Neuropatologia nella R. Università 1. Aiuto nella Clinica Neuropsichiatrica della R. Università di Roma

Diagnostica delle malattie del sistema nervoso Prefazione del Prof. GIOVANNI MINGAZZINI PARTE GENERAJ.JE, con due Capitoli del prof. G. MIN· GAZZINI. (Ristampa). Volume di pagg. VIII-352, con 175 figure quasi tutte originali nel testo e 8 tavole fuori testo. Prezzo L. 5 2. P A&TE SPECIA I,E - . in tre puntate : 1) SISTEMA NERVOSO PERIFERICO. Volume di pag. 242, con 67 figure nel testo. Prezzo L. 2 8. 2) 81STEM.\ NERVOSO CENTRALE. MIDOLLO SPINALE. V0lume di pa,g. 238, eon 66 figure nel testo. Prezzo L.

3)

33.

IL CERVELLO. Volume di pag. 350, con 66 figure nel testo. Prezzo L. 4 2. N. B. - La PARTE GENERALE disgiunta dalla intera PARTE SPECIAT,E non si vende, mentre della PARTE SPEOIALE possono acquistarsi, da sole, le Puntate 2 e 3. separatemente dalla PARTE GENERALE. Prezzo dell'opera completa (Parte Generale e Parte Specialè) L. 1 5 5. più le spese postali di spedizione. AVVERTENZA. - Questa interessante opera, di com:plessive pagine VIII-1182, con 374 figure nel testo, che costa L. 1 5 5 , più le spese ·p ostali di spedizione, esolusivamente gli abbonati a qua lsiasi dei quattro nostri periodici, possono acquietarla anche con pagamento frazionato, e cioè mediante un primo versame~to di L. 5 5 e le residue L. 1 O O in 5 rate mensili di lire 20 ognuna. N. B. - Soltanto a,gli aibbonati che intendono acquistarla col pronto intero pa,gamento all'atto, cioè, dell a ordinazione, la intera opera è ceduta per sole lire 1 4 O franca di porto in Italia, Lmpero e Colonie. Per l'Estero L. 1 5 3. SISTEMA NERVOSO CENTRALE.

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Inviar" Vaglia Postale o Chèqrue Bancario alla Ditta LUIGI POZZI editQre, Via Sistina 14, ROMA


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SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI. •

Posti vacanti. ANCONA. Consorzio Provinciale _4.ntitubercolare. - Fino al giorno 3 luglio p. v. è aperto il Concorso per titoli ed esami, al posto di Direttore delle Sezioni dispensariali di Osimo e Senigaglia. Età massima anni 40 salvo eccezioni di legge. Diploma di abilitazione ali 'esercizio della professione di medico chirurgo conseguito da almeno due anni. _!\.Itri documenti rituali prescritti dalla legge, compreso quello di appartenenza alla razza ariana. Inibito il libero esercizio della professione, ammessa sola privata con·s ulenza. Stipendio lire 13.000 annue e indennità di servizio attivo di lire 2210, l 'uno e l'altra ·s oggetti a riduzioni e maggiorazione di legge. ())mpenso di lire 150 mensili per vacazioni fuori sede e rimborso abbonamento ferroviario dal centro di r esidenza alle sedi delle sezioni. Inscrizione per metà carico alla Cassa N.N.F.P.S. per la tubercolosi. Per ogni chiarimen lo ed invio di pandi rivolgersi alla Segreteria del Consorzio provinciale antitubercolare di Ancona presso la Provincia (piazza Roma). BARr. R. Prefettura. - Uff. san . del consor_zio Bi ton to-Giovina.Zzo; L. 18. 000 e 5 quadrienni dee.; indenn. trasf. L. 2000; età limite 33 anni. Scad. 30 agosto. BERGAMO. R. Prefettura. - Assistente presso la sezione med.-microgr. del Laborat. prov. d'igiene e profilassi; L. 10.000 e 10 bienni di L. 450; serv. att. L. 2500, partecipaz.; età limite 35 anni. Scadenza 31 agosto. CONSELVE (Padova). Ospedale Civile. Direttore sanitario; titoli; ·scad. 30 giugno, ore 19; ospedale di 3a categoria; stip. L. 12.500 e 5 quadrienni dee., indenn. carica L. 1300; età limite 45 a. al 20 maggio. Periodo di prova biennale. Servizio entro 30 giorni. LODI (Milano). Ospedale Maggiore. - Tre assistenti medici ordinari ; titoli ed esami; scad. 30 giugno, ore 17; stip. L. 6500 oltre serv. att. lire 1300, di guardia: diarie di L. 20 e vitto; camera d'alloggio. Età limite 30 a. al 12' maggio. MILANO. R. Prefettura. - Prorog a al 30 giug~o del concorso per 11 posti di uff. san. consorz.; età limite 32 anni. È abrogata la facoltà di partecipare a] concorso, per gli aspiranti che alla data del pando pre'Stino effettivo servizio non di ruolo, con qualunque denominazion~ , da a~mer10 due anni, presso amministrazioni comunali. MILANO. Consiglio degli Istituti Ospitalieri. Primario medico direttore presso la Succursale di- Cernu·sco sul Naviglio (a 12 km. ~a Milan~) , per cronici; titoli ed esami; stip. L. 24.000, più L. 4500 indenn. residenza, alloggio per sè e famiglia. Titoli ali 'Ufficio Protocollo del Consiglio Ospitaliero (via Ospedale 5) non oltre le o_re 16 del 4 agosto. Età limite 45 a. Chiedere copia del bando alla Segreteria. Per inf-0rmazioni rivolgersi alla Sovrintendenza medica degli Istituti Ospitalieri. Os11'-10 (vedere ANCONA).

PADOVA. Federazione nazionale fascista delle Mutue di nialattia per i lavoratori agricoli. - Medico ispettore; assunzione con contratto d'impiego a tempo indeterminato; L. 1900 mensili ed iscrizione alla Cassa di Previdenza. Per chiarimenti e testo del bando rivolgersi alle Mutue di Padova. Scad. 30 giugpo. PISA. Consorzio pr.ov. antituberc. - Direttore della Sezione dispensariale di Pontedera; scad. 15 luglio, ore 18; L. 7000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1500 indenn. carica; età limite 40 anni al 15 aprile. RoM.\. Pio I stituto di S. Spirit o ed Ospedali Riuniti. - ConcoPso per esami a 45 po·sti di assistenti medico-chirurghi. Gli eletti non hanno diritto al posto in un determinato ospedale e la nomina verrà fatta alle condizioni tutte e con gli obblighi stabiliti dal Regolamento per il personale sanitario. I sanitari che intendo110 prendere parte al Concorso devono presentare alla Segreteria Generale del ~io Istitu lo non più tardi delle ore 12 del 31 luglio p. v., la domanda (su carta da bollo di L. 4) corredata dai documenti debitamente legalizzati. SENIGAGLIA (vedere ANCONA).

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICIENZE Il dott. A : Volpe è nominato presidente della Società di pediatria del Bra·sile. L'Università di Edimpurgo ha conferito il premio Cameron, pel 1939, al prof. Gerhard Domag1k, diretlore dell'Istituto di patologia speri1nentale di Elberfeld (della Casa Baser), . per la scoperta del trattamento delle malattie infettive c-0n i composti del gruppo sulfamidico.

. Nuova Monografia della nostra Collezione del " POLICLINICO ,,: ---~------------------

N. 73)

oott. MARIO MERLI

Chirurgo

Primario

nell'Ospedale

Principale di

Mog~discio.

ASCESSI SUBFRENICI Patologia e cura Prefazio"le

del

Prof.

ROBERTO

ALESSANDRI.

Ne riportiamo l'Indice : PARTE I. Evoluzione storica degli a. s. - Anatomia descrittiva Dati Statistici. - Etiopatogenesi. Anatomia e topografia. patologica. --:- Decorso clinico degli a. s. - Sintomatologia e d iagnosi. - Tera pia. . PARTE II. Cartelle .cliniche. Reper:-i anatomo--patologici. Considerazioni .. sesso ed età: origini; anatomia patolcgica; initio; dee-Orsoi compLicatwni i esiti; smtomatologia e diagnosi i ccmcLusi<mi. Bibliografia. Volume, in,8°, di pagine 200. Prezzo L. 2 O più le spese postali · di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico » od a qualsiasi dei nostri quattro periodici, sole L. 1 8 . franco di porto in Italia, lm, pero e Colonie. Per l'Estero L. 1 9,5 O. Inviare Vaglia Postale alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina r4, ROMA.


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svolta, al fine di ottenere che tutti i Sindacati provinciali fascisti dei medici - in ossequio · aiL'assistenza agli orfani dei medici morti in guerra 1'impegno solennemente assunto dai soppressi" Ordini, nel 1924 all'atto dela costituzione delIn questi giorni si è riunito il Comitato nazio1'ente - versino la quota annua stabilita a fanale di assistenza agli orfani dei medici morti vore degli orfani dei medici morti in guerra. Si in guerra. Erano presenti alla riunione il sen. è rilevato, a questo proposito, che 68 Sindacati Raffaele Bastianelli, Commissario Ministeriale del provinciali debbo.n o ancora versare questa quota Sindacato nazio-n ale fascista dei medici, il Diretper l 'anno 1938: ma si ha buona ragione di tore generale della Sanità Militare, gen. med. Loritenere che entro breve termine tutti avranno reto Mazzetti, il Direttore generale della Sanità regolato la loro posizione. Buon indice di ciò è Marittima, gen. med. Mario Adami, il Direttore dato dal fatto chè numerosi sono i Sindacati progenerale della Sanità dell'Aeronautica, gen. med. vinciali che hanno già versato la medesima quota Arturo Monaco, il Direttore della Scuola di Sadel 1939. nità ~lilitare di Firenze, col. med. Alfredo GerIl sen. Bastianelli, Commissario Ministeriale del mino, il prof. Piccinini, il Consigliere nazionale Sindacato nazionale fascista dei medici, ha sosteprof. Federigo Bacchetti, segretario generale del nuto la nece·ssità di dovere con molta larghezza Comitatò. . andare incontro ai reali bisogni degli orfani, per I convenuti hanno preso atto con vivo compiacui occorre insistere ~ perchè sia tenuto desto in cimento dei contributi che al ·Comitato hanno tutti i medici d'Italia il ricordo dei Colleghi fatto perveni:re il Direttore generale della Sanità scomparsi. . Militare, nella misura di oltre 41.000 lire raccolte Il prof. Piccinini, ha poi rimesso al Comitato dagli ufficiali medici e dai direttori di Sanità, e un contributo di L. 3000, per libri venduti e a il Commissario Ministeriale del Sindacato fascititolo di concorso personale. sta dei medici. Questi contributi veramente coInfine, il ·C omitato ha preso atto di tutti i dospicui, e l 'utile di circa 70.000 lire derivato com- . cumenti relativi alla gestione dell'ente per l'anno plessivamente dalla di~sione della ·serie di car1937-38 considerata la esemplare rigorosità amtoline « Medi.ci e medicina nell'antica Roma », ministrativa applicata costantemente in questa effettuata nel 1937, e del calendario « La difesa gestione, alla quale si deve la attuale situazione della Razza », distribuito alla fine dello scorso che permette di considerare con relativa trananno, hanno permesso al Comitato di continuare quillità lo svolgimento dell'Opera del Comitato a svolgere in modo proficuo la sua attività. stesso fino al termine della sua missione; ha E·sso, iruatti, deve provvedere ancora all 'assirivolto un vivo elogio alla attività fervida, alastenza di .51 orfani, sui 101 fin qui assistiti in · cre e disinteressata del Segretario generale, prof. totale, e ·dei quali 50, come è noto, sono già lauBocchetti. reati, diplomati, ufficiali i11 s. p . e., o hanno frequentato e terminato corsi di studi vari. 5° Congresso naziollale di gastroenterologia. Per questa assistenza il Comitato ha speso fino Il 4 giugno u . s. nell'Aula della Clinica Meal 1937 la. somma· di L. 820.355,45, alle quali debdica Generale della R. Università di Roma , sotto bono aggiungersi L. 76.000 che rappresentano la presidenza del prof. Frugoni, direttore della i ;importo globale delle 37 · borse di ·studio e dei Clinica Medica, si è riunita la « Società Italia14 sussidi assegnati nella p.resente _riunione na · di Gastroenterologia n. Sono intervenuti nudopo l'esame delle nuove domande pervenute al merosi clinici e cultori della specialità; tra · gli Comitato - ai seguenti orfani: altri i proff. P . Alessandrini, Pozzi, De Muro, 'forrioli e Bonadies di Roma : Gamberini, Forni Elenco delle barse di studio concesse per l'ane Possati di Bologna, Zorzi di Verona, Sisto, no scoùi.stico '38-39: Alagna Aldo, Arcangeli AlStropeni, Allodi, Bizzozero, Allaria, Vanzetti, Mafredo, Bargoni Leonardo, Bianchi Anna Maria, rocchini di Torino ed altri. Bianchi Cesare, Cataldi Salvatore, Chiavellati Molto · interesse hanno suscitato le due relazioPaola, Corsi Livio, De Leo Franco, Della Perni all'ordine del giorno. Il prof. Gamna, colla gola Nora, Di Benedetto Vincenza, Fusco Lorencollaborazione del dott. ·P ino, ha trattato del zo, Giaconia Giuseppe, Izzo Macrina, Li·si Franco, « Linfogranuloma maligno.» del canale digeren- . Lo Medico Maria Grazia, Lo Medico Maddalena, te. La relazione ha portato un originale contriLoria Giuseppe, Loria Filomeno, Menabuoni Nibuto allo studio di questa forma morposa facenT cola, Paoletti Maria Luisa, Paoletti Enzo, Pasquado intravvedere la posisibilità per l'avvenire di le Ferdinando, Pasquale Ester, Roberti 'Michele, una diagnosi precoce e di un conseguente risulRuocco Angelina, Ruotolo Giulia , ,S avonuzzi Giortato terapeutico ottenibile con l'asportazione chigio, Scolari Giovanni, Scolari Gualberto, Sterzi rurgica dalle prime manifestazioni dell'affezione Guido, Volpe Antonietta, Zanoletti Antonio, Zarri nel periodo in cui essa, come risulta dalle ricerLucia, Peretti Fede, Riso Giuseppe, Tucci Alesche dei relatori, rimane localizzata ad alcuni sandra . tratti del canale digerente. La relazione del prof. Elenco dei sussidi accordati per l'anno scolastiMidana, aiuto della Clinica Dermosifilopatica di co '38-39 : Ruotolo Vittoria, De Paula Maria, Ba- Torino, diretta dal prof. Bizzozero, sul tema: ruffi Maria Adelaide, Borghese Clito, Cataldi Luicc Localizzazioni anorettocoliche della malattia di gi, Cilento Teresa, Cliiavellati Giovanni, De Leo Nicolas e Favre », suscitò pure vivo interesse e Guido, De Mare Renato, Ferrari Maria Luisa, alla discuS1Sione presero parte molti convenuti Mino Luigi, Mino Maria Teresa, Pacileo Gorizia, tra cui i professori Stropeni, Alessandrini , AlloRossi Emilia. di, ecc. I convenuti hanno espresso ìl loro plauso al Nel pomeriggio sono state svolte comunicaziosen. Bastianelli per avere accettato di far parte ni interessanti da parte dei proff. Zorzi, Allodi e dcl Comitato e per l'azione di stimolo da lui dal dott. Banche. 1

DIVERSE

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SEZIONE PRATICA

Altri congressi e convegni. Dal 9 all '11 aprile si è tenuta a Mentone un 'a·s-

se1nblea generale dell'Associazione internazionale di cosmobiologia, sotto la presidenza del prof. Laignel-Lavastine. Venne presa in esame la proposta, avanzata dalla segreteria generale, di indire il 2° Congresso internazionale in Roma, nei giorni 12 maggio 1940 e seguenti, sotto la presidenza del prof. Sabatini, direttore della Clinica medica dell'Università di Genova. L 'as·sociazione ha accettato il principio; ma, in vista delle circostanze attuali, ha stimato di dover rimandare ogni decisione decinitiva. La prossima asse1nblea genera]e si terrà il 10 settembre. Per informazioni rivoJgersi al segretario generale dell 'Associazione, dr. M. Faure, La Malou (Hérault), Fran• eia. Il 7° Congresso internazionale sulle malattie reumatiche si adunerà agli Stati Uniti i1el 1940, dall' 1 al 10 giugno, data corretta, indicata negli « Acta rheumatologica » clel maggio 1939, ove è pubblicato anche il programma prelimi11are. Per informazioni rivolgersi alla isegreteria della Lega internazionale contro il reumatismo: · Keizersgracht 489-491, Am·sterdam, Olanda.

Corsi di perfezionamento. L'Accademia viennese per il perfezionamento medico ha organizzato il 630 corso internazionale di perfezio11amento, per i pratici, sulle nuove terapie, dal 16 al 21 ottopre. Onorario RM. 25. Alla chiusura di questo corso internazionale, si terranno corsi della durata massima di 30 ore ciascuno, a richiesta di gruppi d 'interessati. Inoltre, durante l 'intero anno ·si organizzano corsi speciali ir1 tutti i rami della medicina; questi corsi hanno luogo anche in francese e inglese (perchè no11 i11 italiano?). A richiesta s'invia gratuitamente il programma. Rivolgersi al: , Sekretariat der \iVie11er Akademie fur ·a rztliche Fortbildung, Alserstrasse A, Wien IX, Germania.

Collaborazione culturale italo-tedesca. Nel periodo dal 7 al 12 giugno ha 'Svolto i suoi lavori a Berli;no, ·sotto la presidenza del Direttore ministeriale Stue,ve, la Commissione italotedesca prevista dall'accordo culturale fra i due paesi. La Commissione si è occupata di vari problemi, fra cui quelli dell 'insegna1nento dell 'italiano rispettivamente e del tedesco nelle scuole medie e superiori delle due nazioni, della letteratura nelle università, dello scambio degli insegnanti, della creazio11e di istituti di cultura italoiedeischi. Le discussioni si sono svolte in uno spirito di confidente collaborazione. Tutte le questioni al1'ordine del giorno sono state risolte in questo spirito. La firma degli accordi è avvenuta al Ministero degli E·steri da parte del direttore del Mp1istero Stuewe per la Germania e del senatore Balbino Giuliano per l 'Italia.

Per la valorizzazione del patrimonio idromine· rale italiano. Il « Foglio di disposizioni » n . 1343 (12' giugno) del Segretario del Partito reca: cc Il 1. Congresso nazionale per la valorizzazione ·del patrimonio idro-minerale italiano, tenuto alla Mostra autarchica del minerale italiano nei gior-

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ni 22 e 23 aprile XVII, ha approvato la seguente mozione: che siano coordinate le concessioni minerarie e le autorizzazioni sanitarie; che si proceda allo studio scientifico e clinico dell'acqua 1ninerale di Lacco Ameno; che il patrimonio idrominerale italiano ai fini della tutela della razza abbia piena valorizzazione; che l 'opera dei medici nell'azione valorizzatrice del patrimonio idro1ninerale corrisponda pienamente a evidenti scopi di utilità sociale ».

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Azioni giudiziarie. Al Tribunale di Roma si è svolto un processo intentato contro una Casa farn1aceutica della signora 1\II. B., che, in seguito all'iniezione di un siero prodotto dalla Casa, aveva avuto un ascesso cui è residuata una cicatrice. Ella chiedeva un indennizzo. Il Trij:>unale ha pronunziato ·sentenza di assoluzione e ha condannato la parte agente alle spese. Presumibilmente l 'infezione venne determinata da insufficiente asepsi.

Al Tribunale di Istanbul si è avuto l 'epilogo di un originale processo. Nel 1937 uno stu<lente, mentre si recava a scuola, era inYGlolariamente testimonio di un disastro tramviario. Il giovane ne restava talmente impressionato, da non poter più continuare gli studi. Intentata cau sa dai familiari alla Società tr·a mviaria per il ri sarcimento dei danni, que·st'ultima è s tata con dannata al p·a gamento di 35.000 lire turche a favore dello studente come indennizzo dei danni morali e materiali subìti. 1

Nel Massachusetts si è svolto un processo contro un 'infermiera, dua donne con qualifica di assiste11ti sociali e un medico, i quali fornivano dei n1ezzi anticoncezionali. Il medico, coadiuvato dall 'infermiera, praticava gli esami delle pazienti e quando lo stimava necessario per la ·salute delle pazienti stesse, prescriveva i mezzi anticoncezionali, che erano venduti dalle assi1Stenti sociali. Il Tribunale ha pronunziato sentenza di condanna, e questa ver1ne confermata dalla Corte Giudiziaria Suprema dello Stato. Gl 'imputati si difendevano adducendo che i mezzi anticoncezionali erano forniti solo a donne in cui la gravidanza sarebbe stata dannosa nei riguardi sanitari; ma, come rileva il giustificativo della sentenza emessa dalla Corte Suprema, lo statuto del Massachusetts non ammette alcun impiego di mezzi anticoncezionali, in nessun caso : il testo è « chiaro, inequivocabile, perentorio; non comporta eccezioni di sorta; è deciso, assoluto, privo di ambiguità ». Gl 'imputati adducevano altre se11lenze in senso contrario, ma queste furono emesse in altri Stati dell 'Unione. Un appello alla Corte Suprema federale non è stato accolto, perchè non si tratta di questione a carattere federale.

Un po' dovunq11e. La Società piemontese di chirurgia si è adunata il 18 marzo; sono state fatte comunicazioni da: A. Bobbio - A. Viana, G. Pascaropulo, Zilocchi, R. Malan, ~1. Gianotti - M. Ferrando. La Sezione sicula della Società italiana di dermatologia si è adunata il 18 giugno a Taormina. La cc Gazzetta Ufficiale >> ha pupblicato i provvedimenti per il trasferimento al Demanio del compendio termale della città di Acqui.


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Vengono annunziati gli « Archives balkaniq:ues de médecine, chirurgie et leurs spécialités >] pupblicati trimestralmente dalla Caisa Masson di Parigi, a cura dei proff. J. Chryssikos, M. Yoel e A. Hadjigeorges. Si prop<>ngono di accogliere lavori e recensioni di lavori provenienti dai paesi balcanici. La redazione è tenuta dal dott. M. Yoel, via dell 'Accademia 61, Atene. Si è iniziata la pubblicazione degli « Annales d'Endocrinologie », editi. dalla Casa Masson;. ne usciranno 5 numeri l'anno. Redattore capo ne è Guy Laroche. Il periodico con tiene articoli originali, riviste critiche, recension_i, resoco·n ti, notizie. L'Università di Toronto (Canadà) ha ricevuto dalla Fondazione Rockefeller un · dono di 250.000 dollari (5 milioni di lire it.); un decimo di tale somma dovrà essere pFelevato per ricerche sull 'insulina nel trattamento delle schizofrenie. L 'Istituto nazionale della nutrizione dell 'Argentina ha creato 4 borse di studiq, per medici dietologi; ogni bor.sa dura due anni e comporta: vitto, alloggio, mezzi di studio (libri, strumenti, materiale, ecc.) e un a·ssegno mensile di 180 pesos (circa 800 lire it.). La Società di chimica biologica della Francia ha celebrato, il 26 maggio, il suo 250 anniversario; la cerimonia è stata presieduta dal prof. G: Bertrand. Nel 1938 le università degli Stati Uniti hanno rilasciato 6548 diplomi di medicina; alla testa sono gli Stati di Ne"v York (1560 diplomi), California (611), Illinois (595) e Pennsylvania (594). Gli cc Acta Medica Latina », n. 1, 1939, pubblicano ~na conferenza del prof. R. Homo Alcorta su l< La medicina italiana: i suoi uomini e le sue conquiste », pronunziata ali' Accademià di Medicine di Saragozza, in una seduta ·solenne in onore della medicina italiana. Alla Società francese di cardiologia, nella seduta del 19 marzo, il presidente prof. Ch. ·L aubry h a commemorato il compianto Andrea Ferrannini. •

Al prof. Pautrier, in occasione deJ suo ventesi1no anno d 'insegnamento nella Facoltà medica di Strasburgo, questa ha offerto una medaglia commemorativa. La Società italiana di dermatologia ha inviato un messaggio; i proff. Bertaccini, B-Osellini, Bizzozero e De Amicis hanno inviato adesioni. Il cc Bulletin Médical », in occasione del suo cinquantenario, ha istituito un premio annuale dell 'in1porto di 8000 franchi, destinato a ricompensare autori di t e·si mediche co11cernenti soggetti storici, letterari ed artistici. La prima assegnazion e sarà fatta in dicembre 1939, per una tesi presentata per il dottorato di Stato nell'anno scolas tico 1938-39 avanti una Facoltà medica francese. La (( Internationale Zeitschrift ftir Psychoanalyse und Imago», che era stata sospesa in Germania, ha ripreso le pubblicazioni in Inghilterra (Glouce'Str place 96, London W. 1; prezzo 34 s. 1'anno). ~

deced11-to a Brispane (Australia) il dott. Jatl-res O' Neyl l'vlayne, che a più riprese fece ingenti

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elargizioni benefiche e -0ra ha legato a quella Univer sità 100.000 sterline (10 milioni di lire it .) ~ Nell'Università di Belgrado si è celebrato il centenario dell'organizzazione sanitaria civile dell'an1.ica Serbia, sotto gli auspici del ministro della previdenza sociale e della sanità pubblica, con Ja ~ooperazione della Società médica serba e della Facoltà medica. 11 Consiglio dei ministri rumeno ha autorizzato il Mini:stero della sanità a stanziare 15.3 milioni di lei, per l'acqui·sto di chinino e di altri rimedi contro la malaria, per un peso totale di 10.000 kg., da acquistare in Germania. In Inghilterra il cc Reale Fondo di soccorso m~ dico n durante il 1938 ha aiutato 746 medici o loro famiglie ed ha ricevuto 127 nuove domande d 'aiuti. Siccome il numero degli iscritti nell'albo inedico dell 'impero è 5tato di 61 .420, la proporzione dei medici in co·n dizioni disagiate risulta inferiore al 2 per cento, cioè esigua. Se ne desume che la grande maggioranza dei medici riesce a vivere senza gravi difficoltà, il che non accade per nessun 'altra professione. Nella Facoltà medica di Belgrado si è istituita una Sezione di farmacia, che avrà un professore titolare, tre aggregati e tre docenti. Nel bilancio statale ultimo della Jugoslavia si sono stanziati 42 milioni di dinari per detta Facoltà; essi sono destinati all 'l"stituto di farmacologia, alle Cliniche chirurgica, ginecologica e dermatologica ed all '1s lit-µ to oncologico. Secondo un progetto, si erigerà un unico edifizio, il quale ospiterà tutte le Cliniche e tutti gl'Istituti della Facoltà. A Tokio si è ora fondato il primo Ospedale dietetico, annesso all'Istituto per le ricerche dietetiche inaugurato nel novembre scorso; accoglierà malati in condizioni di carenze . alimentari. Con le cc Frecce» 'Spagnole è rstato in Italia un gruppo di Crocerossine, · accolte da colleghe italiane, da donne fasciste e da autorità . Il Parlamento della Nuova Zelanda ha votato 11na legge sulle assicurazioni sociali, che riguarda: malattie, invalidità, infortuni, vedovanza, orfanato, morte, disoccupazione. Per le prime tre assicurazioni è prevista la libertà di scelta del medico; vengono assicurate le prestazioni mediche, le medicine e l'ospedalizzazione. L'Associazione medica neozelandese ·si è dichiarata sfavorevole. Col fascicolo n. 483 si è completato il grandioso · cc Handbuch der biologischen Arbeitsmethoden », che comprende 95.000 pagine, in 107 volumi. Vi hanno collaborato 944 studiosi. Si tratta di un 'intrapresa unica al mondo. Per qual"siasi informazione rivolgersi alla Casa editrice Urban & ,S chwarzenberg, Friedrichstrasse 105-B, Berlin NW 7, Germania. Il Consiglio Superiore Universitario di Buenos Aires, ad istanza de•la Lega .A.rgentina contro la tubercolosi, ha sancito una disposizione per la quale, a cominciare dal prossimo anno scolastico, è fatto obbligo a tutti gli alunni che aspirano ad essere ammessi alla Facoltà di Medicina, di passare previamente una visita radiologica-tubercolinica, Ja quale sarà ripetuta annualmente a tutti gli •s tudenti che hanno dato risposta negativa per la tubercolosi. In base a tale visita ] 'alunno


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sarà munito di un certificato che gli permetterà o gli proibirà la prosecuzione degli studi. I tubercolotici non potranno completare gli studi. I dirigenti dell 'Associazione medica peruviana « Daniel A. Carrion » hanno rivolto al presidente della Repubblica una « supplica », perchè siano revocati gli accordi sull'equivalenza dei titoli professionali dei medici stranieri. I candidati non dovrepbero acqt1isire il diritto all 'ésercizio se non dopo avere assunto la cittadinanza peruviana e dopo una residenza di 10 anni nel territo:rio. Il n, 14 (2 aprile) di cc A Medicina Contemporanea » (Lisbona) è dedica~o al prof. Afrànio Peixoto, dell'Università di Rio de Janeiro, nominato dottore honoris causa dell 'Università di Coimbra. L'Accademia nazionale di medicina dell 'Argen-. tina ha approvato, ad unanimità, una proposta del prof. Mariano Castex, perchè il Governo voglia erigere una statua a Pasteur, « la personalità più glori~sa dell'umanità ». Nel 1937 i medici dell'Istituto psichiatrico del1'Università dell'Illinois suggerirono ai loro malati schizofrenici, trattati con l 'inisulina e il cardiazol, di costituirsi in associazione, in modo da poterli seguire facilmente dopo la dimissione. del1'Istituto. L'associazione ~i è dimostrata vitale; essa si riunisce due volte l 'anno, nell 'aspedale, con l 'intervento del pevsonale medico. Ha ora fondato un periodico bimestrale, dal titolo cc Perduto e ritrovato >>. Il sindaco di Nancy, dott. Camillo Schmitt, ha prescritto che il regolamento municipale sulla profilassi delle malattie veneree e la sorveglianza della prostituzione, sia completato da un articolo supplementare, che assimila gli omosessuali di sesso 11?-aschile alle prostitute e li sottopone alla stessa vigilanza delle donne in case di tolleranza. Dovranno essere iscritti in un registro speciale della « brigata dei costumi », forniti di tessera e subire una visita medica bisettimanale. Un decreto emanato dal capo dell'Associazione dei farmacisti tedeschi ·stabilisce che questi non devono, in alcuna circostanza, vendere prodotti i quali abbiano per scopo di regolarizzare o migliorare le mestruazioni. Non posisono farlo se 11on quando Ja cliente si pres~nti forn.ita d'un.a ordinanza firmata da un medico. Ogni farmacista il quale contravvenga a questa regola sarà passibile di un 'azione giudiziaria e di ammenda. Nel Venezuela i ministeri dell'interno e deJ1'educazione nazionale, d'intesa, hanno deciso di iistituire una cc Giornata della madre e del fanciullo» in cui verranno assegnati premi di robustezz~ per i bambini e premi di prolificità alle madri. I Ministeri della sanità pubblica e dell 'assistenza ·sociale si propongono d'intensificare i servizi d'igiene materna e infantile e di vegliare al puon funzionamento dei dispensari di pt1eriDopo quindici anni di sofferer1ze ~ decedut~, in seguito alle azioni dannose del radium, la signora Edna Hussmann. Quando vennero iniziate le prirr1e applicazioni terapeutiche di questo elemento, ella fu assunta, assieme ad a~tre quattro preparatrici, dalla Compagnia american~ d~l radium, a Orange, nel Ne"v Jersey; tutt e cinque sono rimaste vittime del loro lavoro. Tre erano

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già p rima decedute. Quella che sopravvive, continua nello stesso lavoro. 1

Si è. costituito un comitato per celebrare, nel1'estate del 1941, il 4o centenario di Paracelso; è presieduto dal prof. Laignel-Lavastine. Si è iniziata in Germania la pubblicazione di un periodico di ostelricia e ginecologia cc Geburtshilfe und Freauenheilkunde », a indirizzo eminehtemer1te pratico. La Società dei medici d1 Vienna, che nel 1937 aveva celebrato il suo centenario, è stata sciolla e sostituita dalla Società medica viennese, che accoglie solo medici ariani; è divisa in più sezioni.

deceduto a Parma, a ·soli 39 anni, per un_ infarto polmonare \011secutivo a un infortunio automobilistico avvenuto un mese prima, il prof. CARLO MANCA , titolare della cattedra di anatomia patologica in quella Univers.ità. Era nato a Cagliari; si era formato a Cagliari e a Bologna. Ha compiuto studi apprezzati. ·sulle malforrp.azioni cardiache, sull 'anatomopatologia della parotite epidemica, sull 'actinomicosi polmonare, sulla siìil.ide. È

Si ~ spento a Vienna, in età di 83 anni, il prof. ERNST FINGER, che dal 1904 al 1927 vi diresse la Clinica dermosifilopatica. I suoi trattati ebbero successi straordinari; furono tradotti anche in giapponese ed in cinese. Egli promosse la lotta contro le malattie veneree, mediante l'istituzione • di numerosi ambulatori e mediante la propaganda. Aveva preconizzato la denunzia obpligatoria di tali malattie; ma il ;parlamento austriaco non approvò il suo progetto. Il Finger ha anche compiuto studi originali apprezzati. È deceduto a Lwow, in età di 70 anni, il dott. LADISLAO SZYMONOWICZ, professore d 'i~tologia in quella università; il suo nome è legato ad una se: rie di ricerche sulle terminazioni nervose (egli descrisse per primo le forme che poi furono dette dendriti terminali e gli sfioccamenti ultra-ter1ninali), come pure agli studi sui corpi adrenali e sull'adrenalina; è autore di un cc Trattato d 'istologia » che jn Polonia ha avuto varie edizioni e che è stato tradotto in quattro lingue.

Rivista di Jlalariologia PUBBLICAZIONE PERIODICA Sommario del N. 2 {1939). Contributi originali : G. CASINI : La fase apigmentata di evoluzione dei plasmodidi nella malaria cronica (2 tavole). R. D. MANWELL : Toxoplasma or exoerythrocytic schizogony in malaria? (4 tavole). G. MAROI'TA e G. SANDICCHI : Contributo all'infezione sperimentale di anofeli con « Plasmodium malariae ,, e inoculazione della malattia all'uomo (1 grafico). J>. H. VAN THIEL e al. : On ioophilism and anthropophilism Olf Anopheles biotwes ancL species (2 tavole). - A. G. MANDEKOS : Malaria and mortality among young children in East Macedonia (Greece). - G. P1zZILLO : Splenometria e tipi coetituzibnali (3 figure). Abbonamento pel 1939: Italia L. 6 o. Estero L. 1 O O; ai nostri abbonati L. 5 4 e L. 9 O rispettivamente; un numero separato: Italia L. 8; Estero L. 1 2. Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA.


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« IL POLICLI NICO »

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA R ev. Med.-Chir. Mal. d u Foie, ecc., . ':.nn. -febtr. ~

MARANON e al. Cirrosi e car e'lzo a1iment~Ti. M. BARJ.ÉTY e D. KoHLER. Azione di farmaci s11lla mobilità della milza. Arch. p. le Se. Med., genn. - L. u.c.Dth' ca A MALTARELLO. Comportamento degli anticorpi O L rante la crescenza. Arch. Mal. App. Digesti/, eitc., genn. M. CHIRAY e M. BoLGERE. Esame funzion. del pancreas. - M. VAUTHEY. Metabolismo della vitamina C. Giorn. di Cl. Med., 10 febbr. - L. COTTI e L. Jloccnt,. Inpuen~ dell'ac~do ·ni.b<Ytinico sul ricambio della porfi....rina. G. 0GGIONI. Riflesisi assiali. Journ. A. M. A ., 11 febbr. - H. H. REESE e al. Trattamenti delle psicosi. - H L. BARNETT e al. Trattamento delle infezioni pneumococciche con sulfapiridina. Med. Klinik, 24 febbr . - H. DENNIG e K. VEIEL. Trattamento intensivo del morbo di Basedow. Inchiesta sulla cheratocongiuntivite epidemica. Deut. Med. Woch ., 24 febbr. -- v. DRIGALSKI. Cambiamento nell'alimentaz. come fattore curativo.- - MoLLow. L'echinococcosi. Klin. W och., 25 febbr. - O. R1NEL. Deficienza di .cortina. - H. RrETSCHEL e J . MENSCH.IlNG. Il bisogno di vitamina C. Practitioner, mar. Affezioni degli arti. Rinasc . Med.,. 15 febbr. A. LAWRYNowrcz. Evoluzione e variabilità del gonococco. - E. MoSCARELLO. Organoterapia del cancro. Bull. Acad.. de Méd., 21 febbr. - · WE1NBERG. Sieroterapia dell'appendicite e della per1tonite appendicolare.

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Antipiresi

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acute

Miinch. Med ..Woch ., 3 mar. - W. MEISNER e al. Distacco della retina. - V. HoFFMANN. Quadro morboso dopo operazioni sullo stomaco. Jou rn. de Méd. de Lyon, 20 febbr. Pediatria. Lan cel, 4 mar. - G. L. ·FoN. Somministraz. di androgeni. - B. ZoNDEK e S. RozrN. Pregneninonol. Clin. Chiru rg., genn. - V. MASELLr CAMPAGNA. A.zione del! 'ultravirus tbc. sulle grandi articolazioni. - F. BoRDONARO. Bendaggio gessato con olio di feg. di merl. Paris Méd., 4 mar. ·- ,S ifilide e malattie veneree. Presse Méd., 4 mar. J . CHARRIER e J. G0Nz1. Ablazione del cancro del retto. - R. CoRNILLEAU. Veleno di rospo. L . JusnN-BESANçoN. Vita.mina P-P. Il compito metabolico dell'acido nicotinico. Acta Med. ScOJnd., VI. N. HoLMIN. La vitamina B 1 nelle malattie nervose. - C. L. C. VAN N1EUWENHUIZEN e al. L'elettrocardiogramma nell'angina pectoris. - Z. BRuLL. Le paralisi centrali. - J . S. RrcHARDSON. Azione dell'estratto cortico-surrenale sul metabolismo basale nelle tiro tossicosi. Minervo Med. , 17 fepbr. P. PATERNÒ. Anemia ipocro~ica achilica ferro·sensibile. A. GAMBIGLIANI-ZoccoLr e G. Boccuzz1. Sindrome diencefalo-ipofisaria post-traumatica. Journ. A. M. A , 18 febbr. - A. E. BENNETT. Neurite da siero di cavallo. D. C. CoLLrNs. Tbc. della cervice uter. - J . A. ;BrGLER. Lipodistrofia. Med. Klinik , 3 mar. - G. W. PARADE: Angina tonrs illare e malattie cardiache. P. AnLOFF. Paradentiti. 1

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Indice .alfabetico per materi e. nelle

malattie

infettive

. . . . . . . . . . . . . . .

Pag. 1203

Asce·sso polmonare: complicazioni pleuriche . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1191 )) 1192 Ascesso polmonare : microrganismi . -. Bibliografia . . . . . . . . . . . . . 1196, 1191 )) 1203 Cataratta e ricaffiPio glucidico . . . . )) 1202 CmINCIONE G. . . . . . . . . . . . . . )) 1203 Cuore: blocco di branca transitorio )) 1205 Diabete traumatico . . . . . . . . . . )) 1205 Diabetici: soglia renale p er il glucosio )) 1204 En tropion : in terven Lo . . . . . . . . Fratture degli arti infer. . . . . . . 1190, 1203 )) 1205 Gangrena diabetica della faccia . . . Influenza dell'uomo e dei suini: ri)) 1209 cerche . . . . . . . . . . . . . . . )) 12'10 Iniezioni endovenose: i.storia . . . . ~ Insuli11a ed estratto di fegato nel trat)) 1209 tamento del diabete . . . . . . . . Insuline di deposito nel trattamento )) 1206 del diabete . . . . . . . . . . . . . }) 1209 Intradermoreazioni tubercoliniche . . Mastoiditi acute e infiammazioni peri)) 1204 tor1sillari: infiltrazione novocainica .

Neonati in Tripolitania: peso . . . . Pag. 1204 )) 1189 Osteomielité acuta: re·s ezione diafisaria )) 1188 Osteoporosi rachidee dolorose . . . . . )) 1192 Pleuriti ossificanti . . . . . . . . . . 'Reazione di Kopaczewski - lattogelificazione del siero - in affezioni neo• )) 1175 plastiche e non neoplaistiche . . . . Retina : degenerazione familiare pig)) men tosa . . . . . . . . . . . . . . . 1204 )) 1203 Seni facciali : stratigrafia . . . . . . . ~indrome adiposo-encefalitica in sog)) 1204 getto post-encefalitico . . . . . . . Sindrome adiposo-genitale di Frohlich consecutiva a raschiamento per vege)) 1184 tazioni aden-0idi . . . . . . . · · · Sind:r:ome diencefalica rara guarita con )) 1204 la tonsillectomia . . . . . . . . . . ,S indromi allergiche da estratto di fe)). 1203 gato . . . . . . · · · · · · · · · · · )) 1195 Sintomi fallaci . . . . . . . . . . . · )) 1190 _ Spalla : disarticolazione . . . . . . . · Vaccinazione antidifterica per inala• )) 1204 z1one • • • • • • • • • • • • • • • •

Non è come!'ti~ la ristampa. c14. lav~ pubbli~ati n•I Policlinico se non in, seguito aà autontzazione scritta dalla f'edaVone. ~ vietata la pubblicazso,,e di sunti di esss senza catame la fonte. L EDrroRB

Diritti di proprietà riservati. -

A. Pozzi, resp.

C. FauGONI, Red. capo. Roma, Stab. Tip. Armani di M. C4011rrier

'


Roma, 3 Luglio 1939- XVII

ANNO XLVI

Nnm. 27

''

''

'

PERIODICO DI

MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE ..

SEZIONE

PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI PREZZI

D'ABBONAMENTO

Clinico Medico di Roma

ANNUO AL « POLICLINICO » PER

Singoli : I tal ia Ester o L. 116 (1) ALLA SOLA SEZ10NE PRATICA (settima na le) L. 70 (1-a) A L LA SOLA SEZIONE MEDICA (men sile) . . L. 55 L . 66 (1-b) ALLA SOL\ S&ZIONE CHI RURGICA (mensile) L. 55 - L. 65 Un numero separa t o della SEZIONE MEDICA o

IL

Cumulativi: (2) ALLB DUB SEZI3NJ (pra tica e medica) . • ( 3) ALL.& ruE SEZIONI (pra tica e chi ru r g ica ) (4) ALLE IRE SEZIONI (p1·at., m ed. e ch irur.) d ella CHIRURGICA L 6; della hATICA L. 4,00

SOMMARIO.

1939

Italia Estero L. 110 L. 165 L . 110 L. 140

L. 165 L. 196

.

Lavori originali : M. Mesajni e G. Spadea: Comportamento delle frazioni lipidiche nel sangue di diabetici sotto l'azione di acque cloruro-sodiche. Tecnica chirurgica : S. Bile : Sempl ificazione di alcuni tempi di tecnica operatoria riiguardante l'isterectomia subtotale e la sutura u terina post-cesarea. Osservazioni cliniche : F. Recchia: Tetano in lattante a punto di impianto su ipustole vacciniche. Sunti e rassegne: SEMEIOTICA E DIAGNOSTICA: M. Schachter : Diagnosi dei tremori. - R. Cranston Low : Il significato diagn<>stico e .prognostico delle alterazioni delle unghie. - TERAPIA: G. Milian: Le indicazioni della cura d-e.lla sifilide ereditaria. - Ho-taKhan h: Il trattament o delle difteriti maligne. - L. Tixier: Le azioni fisiologiche e terapeutiche d-el carciofo. - 1. Gipperich e F. Artifoni: L'azione del solfato di magnesio per via parenterale. - M. H. Wold, H. A. Lindberg, M. H. Barker: Le mani>festazioni tossiche dei tiocianati. - Gautier: Trattamento delle scottature con i raggi in·f rarossi. D1souss1oni importanti : Discussione sugli sviluppi recenti della cura del morbo di Ad·dison. Cenni bibl iografici. Accademie, Società Mediche, Congress i : R. Accademia

Medica di Roma. - R. Accademia delle Scienze Mediche e Chirurgiche di Napoli. - Società Med·ico-Gb.irurgica del Friuli. - Societ3. Medico-Chirurgica di Catani a. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Adenoidismo e tuberco losi. - Su di un ca.so di epatosplenomegalia t u1bercolare con anemia arigenerativa. - Un raro caso di l aringite i:poglottica subacuta di natura tubercol are. - Ipertensione parossistica in u n caso dii tubercolo<5i di una surrenale. - La tubercolosi muscolare. - Il trattamento chirungico della tubercolosi po lmonare mediante l a collas-so-terapia. Contributo alla vaccinoterapia antitubercol a r e con· anatubercolina Petraignani in un unico tempo. Risultato terminale di un progetto di scoperta di casi di tubercolosi. - IGIENE: La disinfezione delle fragole. - LABORATORIO: Sierodiagnosi di Wright e malaria. - MEDICINA SCIENTIFICA: Glucosio, vitamina B e C e cardiopatie. - V ARIA. Nella vita pro,f essional a: Uronaca del movimento corporativo. - Con.corsi. - Nomine, promozioni ed onori.ficeuze. Notizie divers~ - Rassegna della stampa medica. I nd•ca alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

ro di sodio ·p1rovoca110 un abbassan1ento d ella g·liccmia o u na 111aggiore tolleranza ·deg1i i drati <i i carb,onio. Noi ab bia1110 \roluto esam i na r f. !l problema da un punto di vi La idrologico, u ando soluzioni cloruro-sodiche naturali e tudiando oltré '1lle variazioni del ta. S•) glicen1ico, il corr11)ortamento del]e frazioni li1)idiche. In un ]avaro a parte condotto da uno di noi (J\1essini) in collaborazione col dott. Limentani (±) è stato studialo sugli stessi amn1alati j ] eomiYortamento de1la glicem ia; qui cerchere1r10 di ve<le:re se l 'azione delle acque cloruro.s odich e sul diabe~e florido ,è ancl1e svelabile attra\'erso le variazior1i della lipidemia. Nu1nerose ricer che (5) ci n1ostrano· che i11 seguilo all 'uso di acque cloruro-sodiche mod~ficazioni non piccole possono riscontrarsi nella crasi sanguigna; e ci è se1nbrato più c]1,e logico· supporre che -e l '.azio,n e di dette acque è svelabile attraverso le modificazioni di ta11 ti componenti en1atici, deve es&erlo ancoTa d i più attraverso lo studio di quei com-

Cattedra di idrologia Medica della R. Un:versità di Roma lsTI'f'L"TO DI 11 1cERcni:;

Sc1E.i-il'IFICHE

DI Mo.~·.rF.CATINI T ERivlE

Comportamento delle frazioni lipidiche nel sangue di diabetici sotto l'azione di acque cloruro-sodiche. l'rof.

M. MESS I NI

e dcl t. Cr.

SPADEA

Da mol to, te1n1)0 i malati d i d iab·ete florido Eo110 ir1d irizzali alle stazion i d i acq u·e· clorurosodich e dalla cu ra delle q ua li semb1ra, per e~1)eri enza ormai r10·11 più r ecentissin1.a, traggaJ10 notevole g iovam ento. <2 uesta ch e era una constatazione ,e mpir ica pare trovi conferma ~J.>e rimenlal e in recen tisi111i lavori sui rapporti i 11tercorrenti tra glicemi a e cloremia. Così ]a' ori di Sciacca (1), di Mac Lean (2), di Dimitriu e Sclt\vartz (3) son o concordi nel r itenere c h e l 'i niezione per via endov.eno&'l o l ' ingest.i one i1iù o men o protratta di soluzioni di cloru-

0


« IL POLICLINICO »

1220

ponenli del sang·ue che . ono legati più strettame11L·e alla funzionalità epa tica. Il feg·ato inf<.tlti è organo ce11lrale di tutti il ricambio· ma su nessu•na se~ione d el r11etab olismo 1a gisce co5ì tolalitariamente co1ne is.ul rican1bio li])idi co, rig uardo al qual e pare &ia capace di compieTe dalla prin1a reazione fino all 'ultima. Esso agisce sugli acidi grassi fis~andoli al 1Jrotoplasn1a della sue cellule (funzione Ji,p01)e ·sic-a), desa turandoli, e scinder1doli dagli <·~teri cole5te1~ir1ici, sintetizzandoli infine co 11 In glicerina per for1nare grosf:i ne11tri, con glic:.erofo fato di colin a e di ,c,o lan1ina per for111nre lecitir1a e cefali11a · (fosf.atidi). Sulla colesterina il fegato ha l)Oi tre import.<1nti funzioni: la sci11de dai suoi legan1i cogli .acidi grassi : la elimina invariata per la bile o J.a imn1elle nel sanie>ue refl110 da esso; la tras forma in .acido, colalico., Se il fegato abbia poi la proprietà di. sintetizzare ]a colesterina è arg·omento che si di&cute; allo stato- attuale la cosa è ritenuta probabile ma non pro\•ata, q11a11tunque in un r ecente )a voro· d 'ind'o le clirtica Bick.el (6) amr11ette che nel nostre.i orgar1isn10 si c-0111pie senza altro tale sint f'Si . Abbiamo esan1i11ato dodici n1alati che su <: rir1tamenLc presentian10: 1

1

1

G. Clen1e11te, di anni 42, impiegato, da Roma. Due an11i fa polidipsia, facile astenia, presenza di zu cch ero nelle urine (58 %0) e iperglicemia (2,20 %0) ; n egli t1ltimi tempi lieYe rniglioran1en Lo . E. O. - Buone condizioni generali. Pannicolo ad iposo ber1 con servato e sviluppato. Fegato: limile inf. debordante t1n dito dall 'ar co; superficie palpabile lise ia, piut los lo dura . Diagnosi: diabete mellito . Cura prescritta 1000 cc. di Torretta. G licosuri:i all 'inizio d ella cura, 2 agoslo, 20 %o; a fine cura 8 ·%o.

[ANNO

XLVI, NuM. 271

Diagnosi: diabete mellito; ipertensione. Cura prescritla: 500 cc. (li Regina e 500 cc. di ~rettuccio.

Glicosuria: all 'inizio della cura 23 %o; a fine c ura assente. M. ·Clelia, di anni 61, donna di caisa, da Pisa Da 10 anni coliche epatiche. Sei a11ni fa cau salmen t~ fu risconti ato zucchero 11 elle urine ecl iperg licemia. Tali fatti non si accornpagnava110 ad altri ·sintomi se si ecoet Lui il lieve din1agrt.l · mento e a volta lieve astenia. E. O.: Condizioni generali abbastanza buo11e. Fegato: limite inferiore debordante due dila dal1'arco, superficie piultoslo li scia. Diagnosi: Colelitiasi, diabele mellito. ·C ura prescritta: 750 cc. cli Regina e 750 cc. di Tettuccio. Glicosuria: all 'inizio della cu.ra 37 %o; a fine cura assen le. G. Italia, ann i 57, do11 na di casa, da Pistoia. Da sei anni prurito vulvare ed eruzioni eczC:!matose diffuse. Riscontrata glicosuria e messa a regime scomparve ogni qjslurbo soggettivo. Zucch ero però ·sempre presente n elle urine in t enue quanlità. Da due anni glicosuria au1nentata (10-15 %0) . E. O. : Buone condizioni generali. Fegato dP.bordante due dita dall'arco, di consistenza no11 aumentata. Cura prescritta : 750 cc. di Tettuccio e 750 cc. tli Regina. Glicosuria: all 'inizio della cura 11 %o; a fine cura 2 %0 .

B. Angela, di anni 59, donna di casa, da Bol ogna . Da tre anni vertig i11i, cefalea in lensa, palpitazioni. Nicluria . Con lemporaneamen te polidipsio,. polifagia e astenia, dimagran1en lo poco accentualo. ' E. O. : Apparato circol a lorio: pressione art~rio­ sa Mx. 190; Mn. 100. Apparato digerente: fegato d ebordante un dilo dall 'arco a superficie liscia, aumentalo di consistenza, un poco dolente. Diagnosi: diabete mellito, ipertensione. Cura prescrilta: 1000 re . 1.'orretta. Glicosuria: all'inizio della cur:-t 19 °.)o; a fine cura 4 %0. 1

G. Enos, anni 53, impiegato, da Dengo. Da 4 :tnni polidipsia e polifagia , forte a stenia : a Yol tc cefalea e vertigini . L'esame delle urine ripclulamenle praticalo, rivelò sempre presenza di zucchero. Sin dall 'i11izio della cura si è sottoposto a diel a a1)propriata. E. O.: IncliYicluo in buone condizioni generali, nulla agli esam i distre ttuali. l)iagnosi: diabete rncllito. Cura J) rescritta: 750 cc. di Regina e 750 cc. di Tct lt1ccio. (; lic:o"t1rin: al l'inizio della cura 33 %o; n fi11P ct1ra 14 %0. G. Ces ira, di nnni 70, donna di ca·sa, da Bologna. l>n 1 nn n i ])Olidip ia, polifagia, a ... t e11ia. Da lr anni cri c:i YCrligi110 . . e. Negli t1lti111i Lerupi I 'a lc11ia è anela la aumenta1Hlo. I~. O.: ,\pparato r.ircolalorio: Jlr essione arteriosa i\lx. 200; t\l n . 110 Ji'cgalo òel)orda11te dall'arco.

M. Angela, di anni 65, donna di casa da Roma. A 48 anni comjnciò ad avvertire forte astenia e di111agrame11to notevole, poliuria, polifagia. L'esan1e delle urine rivelava presenza di zucchero in 11o levole quantità. E. O. : Modico deperimento. Agli esami distrettuali nulla di notevole. Cura prescritta: 1000 cc. di Torretta. Glicosuria: all'inizio della cura 10 %o; a fine cura 4 %0. B. Giu·seppina, di anni 43, donna di cnsa, da Roma. Da due anni polifagia e polidjpsia, astenia,. cefalea. Nelle urine fu sempre riscontrato zucchero. E. O.: Panr1icolo adiposo molto sviluppato. Fega lo rlebordan le un dito dall 'arco. Diagnos1: diabe le mellito. Cura prescrilla: 1000 cc. Torretla. Glicosuria: all'inizio della cura 25 %o ,· a fine cura 10 %0.


• [ANNO

XLVI, NuM. 27 ]

1221

SEZIONE PRATICA

P. \ -elia, di anni 45, do11na di casa, da Roma. Da 8 anni glicosuria; astenia, prurito cutan eo. Da tre anni fa cura insulinica. E. O. : Nulla di notevole. Diagnosi : diabete mellito. Cura prescritta: 750 cc. di Regina; 750 di Te ttuccio. Glicosuria: all'inizio della cura 10 % o; alla fine 3 %0.

Da qualch e anno polidipsia e polifagia, astenia. Nelle urine fu sempre riscon Lrato glucosio in forti quantità. Non ha m ai fatto cura insulinica. E. O. : Condizioni gen erali discrete. Fegato debordante un dito d all 'arco, aumen talo di consis lenza. ·Cura prescritta: 750 cc. di Regina ; 750 cc. di Tettuccio. Glicosuria : all 'inizio d ella cura 10 %o; alla fin e 3 %o .

C. Eleonora, di anni 54, donna di casa, da Roma .

M. Elvira, anni 56, donna di casa, da Roma.

Da 13 anni forle astenia, poliuri a, polifagia,

NO ~IE, ET À

Dat

Grassi neutri e ac. grassi mg. %

Li~idi t

to ali

mg. %

co·. tot. mg. %

Esteri colest.

Col. lib.

Fostat. mg. o/Q.

%

m g.

I •

G. èlemente 42 G. Enos

53 G. Cesira

70

377 406

132 65 77

72 15 60

60 84 29

1015 818 906

622 556 535 .

99 60 109

60 26 50

67 57 100

e-8-1937 9-8-1937 14-8-1937

960 558 617

685 362 375

79 35 55

21 23 33

97 20

3-8-1937 9-8-1937 14-8-1937

776 574 752

363 242 409

128 111 82

18 22 55

3-8-1937 9-8-1937 14-8-1937

1119 569 927

931 380 547

53 51 120

2-8-1937 9-8-1937 14-8-1937

628 621 692

2-8-1937 9-8-1937 14-8- 1937

~ 43

153 145 197 266 177 221

.

20

157 153 189

186 150 47

209 160 241

24

50

24

45

77

73

114 120 230

46 41 45

40 30 64

165 216 286

.

M. Clelia

. 61 G. Italia

57

.

.

I•

2-8-1937 9-8-1937 14-8-1937

B. Angela

59

1014 735 1030

763 448 635

69 58 83

.

,

M.

Ang~la

17-8-1938

.

.

.

;

900

552

81

42

65

241

1146

643

108

60

80

363

65

B.

Giuseppina

17-8-1937 .

'

43

23-8-1937

1071

666

76

29

78

298

P. Velia

17-8-1937

582

309

72

49

23

201

45

23-8-1938

694

431

49

20

50

193

18-8-1937

901.

415

151

76

127

286

G. Eleonora

54 M. Elvira

.

.

. 18-8-1937

911

512

75

54

35

56

310 '

'

.

O. Maria

56 .... \

18-8-1937

1164

637

116

94

38

395


«

1222

IL P OLI CLIN I CO

glico·suria. Lieve d iminuizione del visu s. E. O. : Nulla di n otevole. Diagnosi : diabete m ellito. Cura prescrilla : 1000 cc. 1'orre t La. Glicosuria: all 'inizio della c ura 22 %o; a fi11e cura4%o. C. Maria, di anni 56, d on11a di casa, d a Ro111 a. Da 3 anni polidipsia, polifagia, forte asten ia., p oliuria e glicosuria. E. O.: Con d izion i g en er ali buon e: p ression e arteriosa I\fx. 180; ~1In . 90. F ega lo deb ordante un di lo dall 'ar co, leggermente dolen Le. Diagn osi : diabete n1ellito. Cura pre~cri lla : 1000 cc. Torre tta. Glicosu r ia : all 'ini zio 25 %o; a fin e cura 10 % 0.

»

[ ANNO

XLVI, NuM. 27]

ogni i11al.Jto in cui sono sLate fat te tre deterr11i11azior1i, a bbiamo tracci.ate d·elle curve p er og·ni singola frazione lipiclica e per i lipidi totali. L'an.dam ento di tali curve come si può d0durre dalla tab ella dci ris ultati è app'l·ossiITJ a Li var1te11te ug uale r>er tutti i ma lati e p·er tu tte lo frazioni; p erciò crediamo più oppor1·u110 riporLarc le curve costruite con le m edie dei valori (vedi figure 1-6). Dalle d etermin.azioni fatte ris11lta ~he in ques ti dia b etici floridi la lipernia 11ur es~endo alta n o11 lo è tro1) 1)0 , ma q uel ch e J)iù ci sembra i11t eressarLte ~ il valor e della colesterinemia.

JJer I.a determir1uzion e delle frazioni lipidi-

( h e : graf:>si i1e·ut11. e ac. g ra s i ; colesterina li- 1000 l lera ed esterificat a , fosfatìdi, abb iamo usa to

100

820

600

20

o

o ASCISSE. :: CIOR/fl /JI CU~A

\

OQOINATE=.CULlfTERlhA Lli!JElìA . lit,,._,·~.. FIG.

A~CI ~~f

·= CIOH/11 /J/ Cl/llA

OD.blHATC=L/l/O/ roTALI lii

1.

il 11 l etodo Mo11asterio (7) ch e, fra i pochi dei nc•n 111oll o p reci i n1etodi in uso per questo gen ere di r icerch e, è il i1iù p reciso e il più co111ple lo. Nella n1età dei m.alati suddetti abhian10 doE.ato le frazio11i li1)idich e al 1°, all '8° e al 12° g iorno della oura con le acqu e cloruro sodicl1e, n ell 'a lt ra ni e là abbiamo fatto una o due <l lerminazio11 i. l l sa ngu e lo prelevavan1 0 al n 1attino, sul 1'1alato n digit1 110 <ln 1llrl1 cno 12 or e, d alle \'en e <l ella l)icga del gon1 ilo: 11iporli.an10 i risul tati delle va rie determ inazi o11i (vedi tabella) . ' ulla corta dei d etti ri ult-ati , per cl1è le variazioni pote scro e55cre 1neglio vi ib ili, per

m.s %

Fio. 2.

J11fatti qua·si tt1tti gli autori .p1arl1no di una i1)ercolesteri11e111ia diab etica e ~· rugo r1i (8) dice ch e n el diabeLe g rave è caratteristica l 'i1)erljpe111ia con allo tasso di coleste rina . In urL r ecente lavoro 1\lo11asterio (9) nega I ' e ·is ten za di altre colesterinemie n el diabete lìtve. W . F alta (10) in u11a r ecente comunicazione 1'it)ercolesterinemia si l1a n el diabet e grave & 11 'Accademia Medica ll.0111arta precisa, a che co11&t1ntivo. I m ala ti da n oi esaminati p resentano tutti u11 leggero grado cli adipo ilà e in m olti di essi, com e ri ul ta dall e brevi i10Le cli11i c.h e suesposte il fegato era e' ide11temente ing rossato . on &ian10 lon tani dal p en sa re ch e i valori 1

1


Nu~r.

XLVI,

[ANNO

27 ]

SEZIONE PRATICA

della colest e1inen1ia e della fo sfatid emia, alquanto di1ninuiti, siano dovuti ad una lieve deficienza epatica. Maggior1r1ente diminuiti 1

i7

! !G

!IO

zioni, ma in modo preponderante i grassi neutri e gìi acidi grassi. A fine cura si nota un rito·r no della ~ipe1nia ''er ~o i valori jperlipemici iniziali che però no·n vengono raggiunti; d 'altra parte, e ,·iò è più importante, m er1tre ·g li acidi grassi rappresentano all'inizio d·ella cura il 67 % dei lipidi to600

50 1.8 300

50

ò+-'1-+--f-+-1--+-+--+-~~-f-~~i~~!__

o

1,

-13 ASC l 55E~C/O/J/'I/ bi CIJIJA ODOINATE: FOf.t"A TI DI 1IY .-.; "Io FTG .

ASll.55f : CKJN/tl /)/ CUIJA ORDl.N ATl:cgAfl/ ltlUTlìl E At. FIG.

3.

~ano

proprio gli esteri cotesterir1ici, quella frazione cioè ch e Thannausei: e Schab er dimostrarono rr1olto di1ninuita nel] e ·gravi lesio11i 1

C~A/11 11'1

5.

tali , a fin e cura rappresentano il 59 % e i liJ'oidi (colesterina e fosfatidi) l)il~sano dal 29 % a l 38 %. Da tutto ciò risulta cr.iaro un sensibile aurr1enlo dell 'indic.;e lip'Oditico (citiamo qu esto e oefficiente, n on per ch è ab bia alc.una impor1

100 .

'

80 -

83

1

60

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4.

epaticl1e fin o a co1l1pleta scorri parsa r!ell 'atrofia giallo-acuta. La determin azione fatta all 'ottavo g iorno ha dimostrato una n etla cadùta della Jipiden1ia, tanto che i lipidi passano dai valori nettan1ente iperlipidici a valo·r i del tu tto normali. A questa brusca e repe.n tina caduta, ,,era cc crisi lipidica » parteci·pa.no tutte le ' arie fra-

13

FIG.

6.

pratica, stanle l 'eno rn te variabilità a cui sr)ec.ie i gra~si n et1tri e gli ac. grassi sono so·g getti; ma perchè ser,,a a dare u n 'id~ di come sono variale quest e .d·ue frazioni lipidiche). Quel ch e ci ~emb1~ molt0 irnportante è ch e a fine cura i lipoidi, frazione lipidica a l'iù alla dignilà funzionale, tendono a riportarsi &]la nor:ina, ~pecie i fo sfatidi , do·po di aver LH11za


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« IL POLICLINICO »

subìto una sì brusca caduta a n1età cura. Detta caduta può forse attribuirsi ad una maggiore -eliminar,ione da parte della bile, e ci sembra abbastanza inter·.3ssante una curva di eliminazione della colesteri·n a sotto l'azione delle acque cloruro-sodich·e (l\ilessini), me~sa a raffronto con la curva ielle c olesterinerr1ie da i1oi costruite (11). Che si.a tutta qui Ja ragione di qutsta ca duta ·d:ei ljpidi noi non crediamo. Questo meccanismo ab·b astan za semplice, anzi d el tutto &ernplici1Sta, ;Per cui b·a~terebbe J:..iensare alla n1aggior0 elin1inazione di bi le c:h .e segue all 'in gestione di dette a oque, non può assolutam.ente spiegar ci co111e mai i lipoidi so.n o in questa specie ùi lavaggio relativa111ent.e risparmiati. Ammetlendo una migliorata funzione della cellula epatica, o comunque di quei m .eccar1ismi eh~ ing ra·n ano nel J.netabolismo lipidi'fO, ci si pt1ò r endere rag ion.e di tale an.damento della lipemia_ e lipoide1nia. P er analog ia a i.JUanto avviene p·er la glicemia possiamo anc,h e p ensa re ch e que&to cornportam ento d ella lipidemia sia dovuto al clo1 uro di sodio attraverso vie e meccanismi ar1cora non noli. A pensare ciò siamo aut.orizz.ati dal f.atto ch e l 'insulina abbassa la lipemia alimentare (sp ecialmente la cole&terin.a), e, in alta dose, ancl1e qt1ella basale, riduce le deposizioni sperimentali di (:olesterina e provoca la rnobilitazìone dei lipidi dai vari d0positi naturali. 1

1

BIBLIOGRAFIA. Sul meccanismo della colecistografia rapida studiata a mezzo delle soluzioni cloru rate ipotoniche. Il Policlinico, Sez. Chir., n. 3,

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8)

F1\

l'?ON.'.

~1cd 1ca, 'ol. ' ' YIII, fase. VI.

10)

f,ALTA.

[ANNO

XLVI, NuM. 27]

iV uovi problemi del diabete. Comunica-

zio11e alla R. Accademia Medica Ròmana, seduta del 25 marzo 1939.

11)

Experimentelle und klinische Grundlagen zur Kenntnis des Wirkungsmechanismus der italianischen Kochsalzwasser. Compte-rendu des Travaux du 1er ·C ongrès Interna-

MESSINI.

zional 1937.

des

Stations

Balnéaires,

Budapest,

TECNICA CHIRURGICA Semplificazione di alcuni tempi di teenica operatoria riguardante l'isterectomia subtotale e la sutura uterina post-cesa· rea. NOTA del prof. Sr.r.VESTRO Br1E. .g ia incaricato di Anatomia Chirurg ica e Corso di Oper.a zioni nella R. l 111iversità di Napoli. libero docente di Anato.1nia Chirurgica. 0

È qu•e&L.a una modesta nota , che non credo

priva di utilità, dato eh-e rigu~trda la semplificazione nonchè la n1igliorata sicurezza di alcu11e manovre im1)ie1g.ate per I 'isterectomia subtotale e per la sutura uterina l>ost-cesarea classica, operazio11 e questa da molti abbando11ata ini:t ingiustar11.ente. Jn riferin1ento alla prin1a o,p,e razione, è consuel.udin.e diffusa, di adoperare per l'allacciatura delle uterine, dell-e pi11z.e a forcipressione ·di cui ·esistono non pochi 1nodelli, quali ad e~&empio quelle di •F 'aure; quelle a becco di anitra; quelle di Seg·oud, ecc. Credo di non sl)élgliarmi se in primo pia110, per quanto riguarda la mag.gÌ'0're diffusione di questi modelli tra i diversi c·h irurgi e ginecologi, stia la pinza di Faure, c.h e certo, per la sua manegevoliezza e per il criterio con cui è stata ideata e costruiLa rappresenta un is.t111mento buono. 1\iJa tale bo11tà non è assoluta, come non è sicura l'emostasi che, . in certe contingenze, l)UÒ fallire con di·&piacevoli conseguenze. Infatti i denti di topo c he stanno alla rpunta dello strumento, J)Ossono fa.c ilrne11te ferire sia l 'a. uterina che qualcuna delle vene ch e forn1.ano plefJso ai margin.i del collo. A me, per es. : è capitato, di lacerare le vene uterine, durante qualc.h e isterecton1ia praticata subito dopo una cesarea per infezione uterina o per i11erzia irriducibile. In questi casi i ' 'a i sono di m olto sviluppati e la cortezza del morc&o di p1,esa d·ella pinza può con estrema facilità incorrere nel d epr ecato in co11veniente. Non basta: spesso l 'arteria uterina può a'1vicinarfìi rli più o allontanarsi dal margi11e relativo della cervice uterina; e ciò 1può determinare la mancata presa del vaso nel morso dello strumento o la puntura di esso. Onde ovviare definitivarr•ente e con facilità a tali inconvenienti, io uso :5ervirrni di un ago a p ednle di Reverdin 1


(ANNO XLVI, NuM. 27]

<,he trafiggendo il margine dell 'l1tero, carica di sicruro tutto il fascio ch e è lateralmente ad esso. Tale manovra , ,iene ripetuta a circa 15 mm. al di sop1~a del 1° i1odo e co·sì senza fare uso di pi11z.e alcun.a, viene interrotta l'arteria e le vene, con emostasi perfetta, e con estre1na facilità e velocità . Per qua11to poi riguarda la secon·d a operazione, eia.è la cesarea classica, ·e&sa rappresenta, secondo il 1nio modesto p un to di vista, l 'operazione n1:iiglio·r e n ei co.n fronti dell: altr:l portata sul seg;n1en lo inferiore, perchè più facile, svelta e sicura, specie per quanto riguarda un eventuale inquina m ento d ella siero&l peritoneale. · . La rag ione principale per la quale la c.lass i ca, ha perduto presw alcuni, valore, sta nel fatto d·e lla pro.btélbile deisc enza della sutura uterina e n ella difeltosa periloneizzazione della m ·ede.sima . Ad ovviare a tale duplice inconveni e,n te, io u~o co·mp0Ttar111i così: a) il ta.g lio laparatomico n on è m a i lungo; esso va ·da un piano passa11te a circa tre dita · da quello pubico, fino a c irca due dita trasverse al di sopra di quello pas&ante per I ' omb·elico; b) con dolci n1anovre di espressione addominali, assieme a quelle del mio aiuto, rie~o sem1)re ad evisce-rare il fondo dell'organo; inton10 al quale i ;p iani ad1dominali si comportano c.o,m e un anello occludente e proteg• • • ge11te i v1scer1; e) prima di t.agliare, }'.u tero , Yen1gono fatte sci volare tutto all 'i11torno dell'utero, in cavità delle larghe com1lressie ·d i garza, ad ognuna dell·e quali è fissata un Klemmer ; d') ta.g lio l'utero, sulla linea n1.e diana e con incisione, rnai lunga, m:a sufficiente per le manovre da farsi, s€.n za n1ai giungere <.ll fon,dlo; e) se qualche vaso dà sangue, non mi prooc·cupo di forcipressarlo, n1a con delle p·i nze ad anello, prendo tutto lo spessore della parete ute.rina e otten.go i1nn1e.diatamente l 'emo&tasi; f) espletalo il parto, con semplici manovre manu.ali, e il relativo accurato s.econda n1ento, c;a1nbio i gt1anti e procedo a rest.ril1gere la ferita laparato1nica, ap1)1lic.ando sul1'estremità pTos&imale di ·essa u11a Muxeux a ·tutto spessore; co:&ì i visceri saranno ancora protetti e .si eviterà l 'evi scer.az.~on·e irt. caso <li von1ito. Lavo ali' etere l 'organo e incomincio la sutura continua introf lettent.e di Schimiiden,, con catgut cron1i·co _n. 4, in modo che l'ago passa sempre dalla muco·sa alla sierosa ora da un lato, ora dall 'altro·, senza però campre1ider~i niai la mucosa, per l'ovvia ragio11e dell 'inqui11amer1to dei punti; 1

1

'

1227

SEZIONE PRATICA

g) espletata la prima sutura, app·l ico da '~ o 5 punti a U. intorno ad essa, com•e sutuir a di sicurezza. Non n1i resta che perito,n eizzare n1eglio, la ,&intesi ottenuta, e siccome il periton·e o del cor.pl(} ·d ell'utero non è preJ.>arabile, scolpisco u11 lembo periton.eale, di forma rettangolare, largo circa due dita, il cui taglio trasversale viene fatto i11 corrispond e.n za della plica vescica uteri11.a . Detto lembo vien.e ribattuto in alto sul cor·po· dell'utero e c·u cito con po·chi punti -&taccati intorno alle preced enti suture.. Così pren·dendo in prestito · uo tratt<> di sierosa si vie11e a peritoneizzare perfetamente il taglio p raticato; h,) t oilett e all'etere d el e.a vo, in p-osizione ir1vcrs.a a quella di Trendel enb11rg e, chius.ur.a della incisione laparatomica a piani. 1

1

RIASSUNTO. L 'autore descrive b-reven1ente dei semplici dettagli di tecnica 01peratoria riguardante l 'er1J<)sta&i dell 'uterin.a e la peritoneizzazione e Ja sutura ·d ell'uter o, do·p o cesarea cla·5sica. /ad/speasablle per l'esercizio la coadotta: Prof. Dott. LEONARDO DOMINICI

Diret tore dell'Istituto di Patologia Speciale Chirurgica e Propedeutica Clinica nella R. Università di Napoli.

Piccola Chirurgia e Chirurgia d'urgenza Seconda Edizione con 367 figure nel teeto delle quali 142 aggiunte nuove. Pref az. del Prof. ROBERTO ALESSANDRI alla I ediz. e dell'AUTORE alla II edizione. Riportiam·o qui sotto i giudizi espressi da tre MAESTRI della chirurgia italiana: _ Egregio comm, Pozzi, «La ringrazio del cortese omaggio e mi compiaccio vivamente GOn Lei per il bel volume del Do· minici. Ne pa-rlerò, stia certo, come merita, non solo perchè opera di un valente collega e caro amico, ma perchè si tratta di un libro veramente utile, che corrisponde perfettamente allo scopo per cui fu acri tto ». Dalla R. Clinica Chirurgica di Napoli, il 21 marzo 1938. suo LUIGI TORRACA

Gent.mo comm. Pozzi, « La ringrazi-O del prezioso dono•. che mi ha fa.t to inviaindomi il volume del collega Domini.ci « Piccola chirurgia e chirurgia d'urgenza >>, Lo consiglierò stante il vantar• gio che esso può apportare, per Je conoscenze scientifiche e per la pratica, ai medici ed agli studenti». Dal R. Istituto di Patologia Chirurgica • i Palermo, 6 aprile 1938. suo FRANCESCO PURPURA Ca-ro Pozzi, « La ring-razio molto di avermi inviato copia della seconda edizione dell'ottimo Manuale di «Piccola Chirurgia ': Chirurgia d'urgenza· » dell'amico Dominici. Mai dimentiche'l'Ò di raccomandarlo ai nostri giovani laureati, rappresentando esso quanto di meglio può trovarsi in Italia, in tema di chirurgia corrente di urgenza ». « E termine rallegrandomi vivamente con Lei per l' edizione nitida, elegante e bene illustrata>). Dalla R. Clinica Chirurgica di Parma, 2 aprile 1938. suo Prof. GIOVANNI RAZZABONI Volume di pagg. Vl-584 con 367 figure nel testo, delle quali 142 aggiunte nuove. Prezzo: in brossura L. 7 2 , rilegato in tela L. 8 O, più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico >> od a qualsiasi dei nostri quat.tro Periodici, rispettivamente sole L. 6 7 e sole L. 7 4 franco di porto in Italia, Impero e Colonie. Per l'Estero rispettivamente L. 7 0 e L. 7 8· Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI P07.ZI, Via Sistina r4_ ROMA.


...

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« IL POLICLINICO »

OSSERVAZIONI CLINICHE

XLVI,

Nu~1.

271

fiiter1iamo utile illustrare il seguente caso di infe zion.e tetanica da noi osservato in un lattan I.e di 7 n1eis.i, non per una particolare i111p0r1anz.a <lel d ecCArso clinic o, ma per la t:1>eciale modalità d 'in.sorgenza da esso presenta la, dovuta a pratioh·e antigie11iche e dannose, purtroppo ancora diffuse nel popolo, specie in certe i egioni, e che costituiscono un continuo pericolo per la salute e talvolta p·er la vita.

su ccessivo continuò a present-are grande irrequietezza, crisi di pianto coincidenti con irrigidimento di tutto il corpo. 'feneva le mascelle stretta1nen te serrate per cui non era pos·sibile alimentarlo; il corpo appariva rigido; non poteva stare seduto nè muovere bene la t~sta; il braccio sinis tro appariva contralto e presentava frequenti scosse dolorose. La temperatura, misurata per la prima volta, raggiungeva i 39°. Un sanitario che visitò il bambino in tali condizioni, attribuì i fenomeni nervosi e la febbre alle condizioni delle J)USLole e si limilò a prescrivere delle applicazio11i locali di vasellina borica. Nella notte tra il 29 cd il 30 il bambino prasentò convulsioni generalizzate con irrigidimento della muscolatura, chiusura ermetica delle mascelle stralunamento degli occhi, respiro frequente e rumoroso. Un altro medico, chiamato d'urgenza, consigliò bagni caldi e clisteri di cloralio idrato e bromuro di sodio . Durante la notte le cTisi si ripelerono sempre più frequenti ed al matlino lo stesso sa11itario richia1nato indirizzò il piccolo infermo alla nostra Clinica dove venne accolto alle ore undici del giorno 30.

Anamnesi. - B. Angelo, di mesi 7, nalo a Barletta, nimorante a Roma. Genitori giovani e sani. La madre ha avuto questa ::>ola gravidanza e il bambino è 11alo a termine, da parto eutoc1co . Allattam ento materno esclusivo, condo tto in modo irregolare. :È stato sempre bene se si eccettui110 epi·sodi lransilori di diarrea, e vomito òi quando in quando. Il giorno 15 oltobre in Barle tta il ba1rtbino venne so tlopos lo alla vaccinazione jenneriana m ediante due scarificazioni praticate nel braccio sinistro. La vaccinazione pare sia istata esegt1i la con le dovute norme di asep si, ma il giorno succcssiYo, segue ndo un 'abitudine locale che pare alquanto diffusa fra il popolo, sulla zona di inoc ulazione del· vaccino, a diretto contatto con la superficie scarificata, ven11e applicata una foglia di lattu ga fresca, che veniva poi campiata og11i giorno e inanlenuta aderente al braccio m ediante fasciatura. In terza giornata d alla vaccinazione in sor se fe})hre alla ed in quarta giornata si iniziò la formazjonc delle pus tole vacciniche che rapida1nente si ruppero dando esito a •secrezione purulenta che og11i mattina era trovata in abbondanza fra le pus tole e la foglia di verdura sovrapposta. La temperatura febbrile si mantenne, piuttosto elevata per 4 g iorni, poi scomparve e contemporaneamcn le si ridusse notevoln1ente la tumefazione e l 'arrossan1cnlo del braccio sini sfro in corrispondenza delle pu loie vacciniche, che però conti11uaro110 a " CCern ere pus in abbondanza. Il 24 ot tobre il bambino, sfebbrato e in appare11za jn buona salule, venne riparlato a Roma ; quivi, con linuanclo le pustole vacci11iche a secernere, il ))am1)ino venne sottoposto al giudizio di un farrnacis la, ch e fece abbandonare l 'u so della foglia cli Ycrd~ra ed applicò sulle pustole della pomata Wil on. Nei giorni su ccessivi il bambino s i mos l r a:a irrequi~ Lo, sudava con facilità, e prescl\ la\ a di qu:-tuclo 1n quando delle cr isi di pia11to, d u ran le le t1uali teneYa jl braccio sini s tro -stirato ccl irrigi<l i lo. I.a 11ol te tra il 28 e 29 o ttobre il piccolo apparve nlollo agitalo, avcYa delle cri i di pianto, sudaYa proft1~ amen te, rifiutava il latte stringendo l e n\aS<.·cl le: 11cl son no si SYegliava ali 'improvviso 11iangenclo e s i irrigicli' a. Duran le tutto il g iorno

Esame obiettivo. All'ingresso in Clinica il l)anìbino è in periodo di cri·si spastica: le mucose visibili appaiono cianotiche, il respiro superficial e, intensam ente dispnoico, tutti i gruppi mu•scolari contratti, la m andibola serrala contro l a mascella, le labbra semiaperte, gli arti superiori flessi e ri gidi, g li arli inferiori es lesi. Rapidamente il r espiro si fa sempre più difficile, il polsp divcr1ta piccolo, filiforme e si stabilisce uno ·stato asfittico caratterizzalo da cianosi pallida; in questo stato, senza respiro e senza polso apprezzabile, l 'infer1110 rimn11e <Jualche ista11te durante il quale. l1a perdita di feci e di urine; quindi assistiamo alla completa ri soluzjon e n1uscolare; poi lenta111ente rico1npare il r e piro, ~J 'QOlso diYenta perce ttibile, la muscolalura riprc11de to11icità e rapidamente si fa ipertonica. L 'esa1ne obiettivo, praticalo in un periodo intervallare tra una crisi e l 'allra, conferma l 'irnpressione di graYilà della prin1a osserYazione: in-

CLINICA DELLE ~IALAITIE INFETTIVE DELLA

R.

UNnTERSITÀ nI ROMA

Direttore. : Prof. G.

CARON I A.

Tetano in lattante a punto di impianto su pustole vacciniche. Do,t t. iFRANCEsco

l\E ccH1A,

assist.ente.

1

[Ai~No


[ANNO

XLVI, Nul\1. 27]

1229

SEZIONE PRATI CA

tensa cianosi delle labbra, respiro dispnoico, polzioso, dopo avere inoculato circa 100.000 U. I . di so piccolo , assai frequente. siero antitetanico per via intraperitoneale ed Costituzione e sviluppo r egolare, stato di nuaver introdotto p_er via rettale cc. 20 di etere in trizione buono, sulla cute non si notano esantemi mucillagine. Però appena mezz 'ora dopo sopravnè edemi; 1sul braccio sinistro, al terzo superiore, viene una nuova crisi più grave qelle precedenti sulla faccia laterale esterna, si nota una zona di che non si riesce a superare malgrado tutti i tenarrossa1nento, leggermente sollevata, a forma ovatativi compiuti e segna la fine del paziente. , lare (diametri massimi 6 x 9) a margini sfumati, Autopsia. Eseguita il 4-11 nell >Istituto di con aumento di calore alla superficie. Nel centro Medicina Legale (1settore prof. A. Bellussi) dà il della zona di arrossamento due vaste soluzioni di seguente reperto : continuo rotondeggianti di circa tre cm. di diaEsame esternai: Nella regione deltoidea esterna metro, che si a,pyrofondano nei tessuti sotto·stanti di S. due ulcerazioni cutanee scodelliformi del per tre o quattro mm. digradando verso il centro diametro di cm. 2,5 circa con pordi netti a fondo che è occupato da escare nere, dure, in parte di- granuleggiante, in parte coperto da detriti necrostaccate. I margini delle soluzioni di continuo tici. Sono ·situate sulla stessà linea verticale e sedi colorito bianco giallastro hanno aspetto lardaparate da un ponte di cute sòno dell'altezza di ceo e secernono scarso pus. Anche al di sotto cm. 1. Cute circostante alquanto infiltrata. delle escare v'è una certa quantità di pus. Le linCranio: Iperemia della sostanza encefalica. Nofoghiandole sottoascellari 1sono modicamente tutevole replezione dei vasi delle meningi molli. mefatte. Cranio di tipo dolicocefalo, forma e voNulla alla base del cervello e alla base cranica. lume normale. Facies tetanica caratterizzata da Sangue fluido nerastro nella metà posteriore del pieghe ·sulla cute della fronte, rime lapiali stirate seno longitudinale. in fuori, labbra semiaperte che lasciano vedere Organi del collo: Nulla di notevole. Timo di le gengive serrate, masseteri contratti che fanno volume normale rispetto all'età, iperemico. inodico rilievo sulla cute del volto, lingua umida Cavità toracica: Polmoni liberi di aderenze. legg~rmente patinosa. Non è possibile esaminare Congestione del parenchima polmonare specie dei il far~nge data la persistente contrattura dei maslobi ir1feriori. Enfisema acuto dei bordi polmoseteri. nari. Parenchima soffice aereato. Superficie di seTorace ben conformato, sin1metrico nelle due zione liscia. metà; negli atti respiratori resta immobile, data Cu.ore: Sangue fluido nerastro al taglio dei la contrattura degli intercostali e degli altri grupgrossi vasi della ba·se del cuore. Ostii arteriosi e pi muscolari, che con la palpazione si sentono venosi normali. Valvole integre. Miocardio rosso duri e rigidi. Nulla di notevole ·si apprezza alla scuro. percussione ed al! 'ascoltazione. Cavità mddominale : Stomaco e intestino distesi Cuore nei limiti fisiologici. All'ascoltazione tqdai g.as della putrefazione. Fegato iperemico ricco ni frequentissimi, concitati, i1npuri, non si perdi 1sangue, parenchima con disegno distinguibile, cepiscono rumori di soffio. mollo visipile la parte ce11trale dell'acino, ~asi Addome pianeggiante: resta immobile durante ripieni di sangue. Milza: modicamente ingrandigli atti del respiro. Alla palpa~ione la muscolata, ben visibili i follicoli. tura addominale si rileva dura e rigida e non si Reni: rosso oscuri, cap·sula svolgibile, disegno riesce ad approfondire la mano per esplorare gli ben. distinguibile, limiti fra le due sostanze ben organi ipocondriaci; con la percussione milza e distinti. Colorito rosso scuro delle superfici di tafegato appaiono di volume normale. Per quanto glio. riguarda il sistema nervo·so si nota: atteggiamenConclusioni: Note prevalenti di congestione vito in opistotono completo, testa rovesciata fortescerale. mente all'indietro, tronco ad arco di cerchio con concavità in dietro, arti inferiori rigidi in estenCONSIDERAZIONI. sione con piede equino, tutto il corpo poggia sul lettino con il vertice e i talloni. Anche le braccia Sul caso surriferito non c' è bisogno d'intasono in estensione con mano con tratta e pugno ,·olare una discus&ione diagnostica per an1m-etchiuso. Impossibile i ·movimenti attivi e passivi. Rifle&Si cutanei assenti, rifles·si tendinei difficil- tere l 'esister1za di una infezione tetanica gemente provocabili per lo stato di contrattura dei n eralizzata con !Punto d'imp ianto sulle lesioni muscoli. vaccini1c.he. Tutta la sintomatologia i)rese11tata Decorso. - .Superata la crisi spastica che l 'in- · dal piccolo infermo è stata una d·elle più tipi{ermo presentava all'ingresso in Clinica, si tenta ch·e : la contratLura iniziale a carico del bracdi praticare la puntura lombare, ma non si riesce cio vacci11ato, il trisn1a, la rigidità dei muperchè si instaura una nuova crisi spa·stica generalizzata, con più spiccato opistotono. Durante la S•~o1i della r1uca, la rigidità in segui.to diffusa crisi il polso si fa sempre più piccolo sino a rena tutti i gruppi muscolari, le crisi sp1astiche, dersi impercettibile, il respiro sempre più disp- d.apprin1a distanziate, poi sen1pre più frenoico e superficiale e in breve si ha perdita di coquenti, ed infine il decesso durante una crisi scienza, emissione di feci ed urine, stato a·sfittico, completo rilasciamento n1us.colare. Viene imme- spa5tic.a, non lasciano dubbio alcuno. Non diatamente iniziata la respirazione artificiale, e si n1ar1ca la porta d'entrata costituita d!alle due pratica I 'iniezione intracardiaca di adrenalina ; lesioni vacciniche, nè l'apporto del materiale ma solo dopo circa 20' di respirazione artificiale con corrente di ossigeno, il bambino comincia a infettivo peirvenuto sulle ferite a mezzo delle foglie di verdu.r a. Coincide inoltre il periodo respirare e poi lentamente riprende la conoiscenza. Quando la respirazione acquista un ritmo cod'incubazione cl1e, calcolalo dal mom·e nto delstante ed. il polso si fa nettamente percepibile, ~i la rottura delle pustole alla con1parsa dei priinterrompe la respirazione artificiale, ·si adagia l'infermo in un lettino in ambiente buio e silen- mi fenomeni tetanici, è di 8 giorni. 1

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Da segnalare dal punto di vista clinico la precoce co1nparsa di manifestazioni spastich e a cariico dell'arto superiore 5inist.ro; espressione di tetano localizzato· cl1e precedette il tet2no generalizzato. Il caso però può dar lo spunto ad alcun·e considerazio11i di carattere generale sulla tecnica della vaccinazione jenneriana, quale è oggi co.m unemente praticata. La vaccinazione p1·a ticata entro il primo anno di vita, e spesso i1ci .p rimi sei m ·esi costituisce un pericolo per il lattante, perchè apre un 'ampia porta ai piogeni, sia a quelli' c:ontenuti nel V<lCCino .~tesso sia a quelli provenie.nti dall 'am- · bie11te e~terno, verso i quali il lattante è tanto più indifeso quanto è più piccolo. Appare quindi opportuno spostare l 'epoca della vaccin~iGne al II o III anno di vita, epoca in oui la difesa antipiogena dell'organismo è più r>ronta ed efficiente. D'altro oanto appare· opportuno ri·durre il numero ·e l'ampiezza delle scarificazioni (una sola scarificazione piccola e superficiale praticata con lo scarifi1c~tore di v. Pirqu·et), c.h e, a ·p arte le cicatrici deturpanti, ridurrà di molto lo stabilirsi di infezioni secondarie. Altro malvezzo della tecnica della v.a ccinazione è quello di rico1p rire la superficie d'innesto direttamente co·n del oerotto se11za uno strato ·di garza che viene lasciato in posto durante tutto il decorso della liesione locale; spesso al di sotto di tale copertura, che non perm,e tte di S8t,oUire l 'evoluzione delle lesioni locali, avvt=\ngono· delle suppurazioni secc>ndarie legate al vaccino stesso, con ristagno del inateriale purulento ed evoluzione delle ulcerazioni ,&uppurativ.e in profondità. È da sperare che le moderne ricerche 5ulla cultura del virus vaccino, già a buon punto per entrare quanto p-rima nella pratica applicazione, con l'inoculazione intraderrrtica o sottocutanea di un materiale perfi~ttan1ente indenne da inquinamenti, porteranno alla scomparsa di tutti questi inconvenienti di una te1cnica che dal tempo di Jenner non ha subito modificazioni. Ad un 'altra riflessione induce il caso descritto: è necessario sradicare alcune tristi abitudini ancora vive purt.roppo nel popolo, mediante una più accurata e vasta divulgazio·n e cii quelle norme igienicl1e elementari, che debl)()no diventare patrimonio di ognuno,, qualu·n que .5ia il suo grado sociale ed il suo livello cull\1rale. Nel nostro caso inoltre la diagnosi di infezio11e è stata fatta troppo tardivamente; t1n ricono cimento più precoce della malattia avrebbe pot11to con grandle probabilità salvare il bambino. Il caso ci ammaestra quindi che il n1edico deve sospettare l'infezione tetanica anch e in presenza dei sintomi iniziali, senza attendeTe lo :o;vilt1ppo di tutto il quadro mor1

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b<>SO; e dev.e intervenire subito con la sieroterapia .~pecifica, anch.e se il caso è dubb io, ricorda11do che nella precocità dell 'interve.n to s~eroterapico risie·die il segreto dell'efficacia e del successo della cura. Ilon1a, otto·b re 1938. 1

L' A. illustran do un caso di infezione tetaIlica in un lattante a punto di impianto su pustole vaccinich e, considera la opportunità di spo1sta~e l 'epoca ,d ella vaccinazione jooneriana al 2° anno ·d i vita, racco1r1.anda una più vasta .divulgazione di norme igie11iohe elem entari tra il popolo, una più accurata tecnica vaccinalre1e .aUJ&piica che possa essere introdotto 1\e]la pratica l'uso di un virus v·a ccinale culturale, p1e.r fettamente sterile. 1

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SUNTI E RASSEGNE SEMEIOTICA E DIAGNOSTICA. Diagnosi dei tremori. (~1.

ScHACH'.rER.

'!VIarseille-M édica.l, 15 marzo

1939) . Il tremore è un disturbo rr1otor.e costituito da una serie di oscillazioni ritmic·h e, di scarsa a1npiezza, cl1e 5pos.tano uno o parecchi segrnenti del corpo. Si di~ting·u,e perciò dai mo·vimenti ampi, ·d isordinati, paradossali spesso asimmetrici della corea e dai movimenti a grande ampiezza, lenti ed a carattere quasi teattfale dell'atetesi. Il trerr1ore può essere generalizzato o localizz.ato ad un solo segmento. Quello localizzato colpisce per 10 più gli arti ·5uperiori, raramente quelli inferiori. Può colpire solo il segm,ento cefalico, ·dando alla Lesta n1ovimenti che imitano il gesto, ·di affermazione e negazio ne. Talvolta € limitato <iìla lirlgua, alle labbra, alle dita di una mano , alle palpebre o ai globi oculari (nistagmo). Irlfine p·u ò essel'e lin1ìtato ad una metà del co·r po. Il tremore ampio, disordinato e generalizz.ato a tutto il corpo di ra.do si riscontra in condizioni neuropatiche; si verifica in con se.g uenza di forti .emozioni e d è accompagnato spesso da battimento «:lli denti. L 'ampiezza è varia: può es&ere caratterizzato da spostamenti larghi delle sezioni colpite, o così brevi da potere essere rilevato solo co11 opportune manovre (per le mani atto di giuramento a dita divaricate). In quanto al ritmo può essere lento (4-5 oscillazioni per m' '), medio ( 6-8 oscillazioni per m' ') e rapido (8-12 oscillazioni per m "). Può essere presente allo stato di riposo e 1

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tendere a diminuirb o oessare c:o n i moviGli ormoni trr1r1o·ge11i ag·iscono eccitando il 111en:ti, ed alloTa .si dice sta tic.o ; oppure ac- sin1patico. Si spiega così il 1ne·ocanismo del ço1n pa.g·nare i m9vir11enli spontanei o o•r dinati tremore em.otivo• e termico (so tto l 'azione del e·d allora si dioe cin·etico. fre,d do). Irl effetti q·u esti stati iso1no accomIn relazio1n e alle cause cl1e pos5ono provo- J)agn.ati da .altri fe11orr1e11i ·d i eccitazio·n e simcarli po&so110 aversi: J.>aLica: tachicardia, or1ipilazio11e·, ipertermia, a) Tremori n·el coTso· di affezioni del sisudar.azione ed ipertension e arteriosa. sten1a 11crvoso centrale: Ar1aJogo al trer11ore O·rmoge110 è quello, detb) Tre111ori nel corso di affezioni endoto fis.:iologico, il b1rivido·, che dal punto· di vi• cr111c; . sta sen1eiologico è un tremore generalizzato e) T rer11ori nel corso di intossicazioni; e scatenato· per via riflessa iin seguito al pasd) Tremori nel corso ·di infezioni; sag·gio da un an1b·iente caldo· .ad uno fredd.o o e) Tremori nel dorso di s.tat.i mentali; in se.g11ito al contatlo di oggetti molto fre'd di j) T1·e1nore e·&senziale - ed ereditario. c,on .alcune regioni p·a1ticolarr11en.te se.n r&ibili: a) I tr:errtori più caratteristici so·n o quelli nuca, dorso, petto. cli])endbn ti da lesioni ·del cervelletto o del sir,) Il tremore tossico classico è quello delsten1.a e x.tra·p iramidale. 1'a]co!o lismo cronico. È lo·calizzato· alle · estrel~uello ·delle affezioni cerebellari è il tre111ità ·e ciascun dito trema P·e r suo conto, le 1nore ci netico o intenzio11 ale. Si tratta di un piccoìe 0scillazioni ·di ciascun dito non &<)DO ttemore rr1.assivo interes.Siante tuLto un arto, che si11cror1e e no·n 11anno la m edesima ampiezcessa cor1 il riposo nel rilasciarrtento· p·erfetto z.a. Conte1n·pora11eamente sono tren1ule la lindei muscoli, e co·~l1!pare quando .si eseguano gua , le lab1b ·r a, le p1a lp.eh·re.. Il tremore si man1ovimertti comandati. Nell'atto ·d i portàTe il r,ife~ta con i movimenti vo1o·n tari e cessano dito al naso il tre.more si inizia l.e ntamente per con il riposo e durante il sonno. intensificarsi a misura che l 'atto si com.p ie. Il tremore meric1u riale è continuo anche a Il tremore si meLte più facihnente in evi·den- riposo e .si aoc·entua con i n1ovimenti; qu.ello, m ne11 ·atto· di p·o rtare un bicchiere pi.eno di sat urnino ha i rnedesimi caratteri, ma ha acacqua. Oltre che delle c.erebellopatie pure è ce11tuazioni vesp•e rtine. caratte ristico della sclerosi a pla·c che. A1.lalogo al tremore alcoolico ·è quello d 1a ta~ Il tremore delle affezioni extra piramidali è })a cco, ·da tè, da caf~è, da morfina e ·da coquello caratteristico del parkinsonismo. °È un • ca1n.a. tre111ore .statico, ossia e&islente d·u,rante il rid) Nelle infezioni acute (tifo, malaria, pose, lento, regolare come am~)iezza, monotor10. t;i e1&a·gera con le ·e mozioni. 'E attenuato al pulmonite) si 11anno tremori cJ1e non hanno ;rr1attino al risveglio, si acoe•n tua verso la fine rLu1la di carat1eristico. Nelle corr1p]icazioni ne•r ·della giornata, sco111pare totalmente nel son- v·ose ·d elle malaLite e.s antem.a tiche si wssono r10 riaturale o provocato. All 'o ppo·s to di quel- a,·ere tremori ·e grandi o·s cillazioni comie quelli lo massivo ·della sclerop;i a placche che è ri- del parkinsonismo, ma che scon1·p·aiono con la zomelico, il tren1ore piarki11soniano è ec.tome- guarigione ·dell'infezione. Semb·r a siano legati a le&ioni d ei nuclei .g rigi della base. lico, co·l pis::e i 1segrnenti distali ·degai arti. e) In alcune neurosi, s.p1ecialmente nella . Quello delle mnni i111ita il ge.s to di arrotolare rte!urastenia e nell'isteria, si hinno ·d i solito una sigar.etta, di contare danaro, e quello dei tremori cl1e non hanno i1ulla di caratteristico. piedi il movim·ento di pedale. Di regola il treNei neurastenici sogliono accentuarsi co n l 'afrr1ore è diffuso ancl1e alle l.a bbra ed al ma. faticam.ento, negli isterici con le emozioni. scellare. f) Il tremore •e ssenziale e eTeditario· ha di Nella fase inizia le .d ella paTali.si progr.essiva si riscontra un tremore statico fin e, più evi- spe·c iale di essere il so,l o· .d is.lurbo che presenl«:tno ~lcuni individui ·esenti da qualsiasi al·dente alle estremità ohe alla radice d egli arti, tra tara. Si tr:asn1ette· da padre in fig·lio'. Tale- associato· ad un 'instabilità atassiform.e che si accentua in occasione .d i movimenti s,p·o n- volta son1igli.a a quello p:arkinso·n iano, talaltra a quello ba $edo\\ i.ano o della sclerosi a tanei o comandati. plaoc.h e . Può iniziarsi i:n tutte le età. ma su·o·l e b) Il tre1nore più tipico di orig·ine en·docTina è quello del morbo di Based'o 'v. È a :pic- esserei i&empre p iù precoce nelle gene,r azioni 1 cole 0 scill.azioni, rapide e r egolari, esistente a su.ccessive (anteposizione). Colp isce egualmente uomini e donne. :È più frequente nelle fariposo ma cl1e si accentu.a con i movimenti miglie· prolifiche e longeve·. volontari e R<opra tutto con le emozioni. È geLa diagnosi differenziale dei tremori va poIleralizz,ato a tutto il co·r po, n1a più marcato ~tn .c on i seguenti disturb·i motori: alle mani e al capo. 1) Co·r ea: i movin1enti hanno ITT'ande amOltre a questo tremore di origine tiroidea piezza, so no disordinati, aritmici. illogici. n~ esiste 1&enza ·dubbio U1110 anche di 0 rigine 2) Atetosi : i movimenti .sono lenti. teatrali. surrenale, co1ne sì è potuto rilevare in occa3) Mioclonie: sono sco1&se muscolari locasione della somministrazione tera.p eutica di lizzate·, senza ritmo e sempre brusche. egtratti 8urrenali. 1

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4) Corea fih·r illare di Morvan : contrazioni fibrillari associate ad algie disseminate. 5) Scosse epilettich e : cri.&i accompagnate d alla classica fenomenologia della convulsione epilettica. 6) Tre1nor.e cefalico con nis tagmo : mo,·i111enti oriziZo·nt.ali, verticali o ro·t atori d el capo a ccompagnati ·da ni:&tagmo: si tratta di una condizione c he co·l pisce b·a mbini o gio,·anetti. I rirr1edi classici dei tremo·r i, specie di quello parkinsoniano, sono la &co•p olamina, la joscina e l'atropina, eventual1ne nte associate ai bromuri ed al cloralio . Il trattamento etiologico è possibile solo· nella forme endocrine , tossiche. infettive. Nelle forme· n eurotiche il tremore si c ura trattandu la condizione alla quale ·è legato. Nelle organopatie ceirebellari o striate è impossibile rimuover e l a 12au sa d el trernore. Sono stati tentati! inte·r venti sulle radici .Po.s teriori o sul simpatico; ma si tratta di un m et odo n on ancora raccomandabile. Dn.

Il significato diagnostico e prognostico delle alterazioni delle unghie. (R. CHA.NSTON Low. Practitionlr, n. 5, nlag gio l 93•9). L'accertame11to dello &ta lo d elle unghie può d ar e in m olti casi un utile indizio per la diag11osi .e la prognosi di m a la ttie gen erali o di altri or gani. Quando tutte le unghie delle ;r(1ani o ·d ei piedi presenlano J.u medesima alter azion e è a p en sar e ad un 'anomalia congenita 01>pure ·ad ur1 'affezio ne che mo,d~fica lo s1ato ,d elle ung hie a ttraverso la ~ircolazion e . Qua ndo invece è a lterata una sola uri.ghia e tutte le a ltre son o norn1ali si deve p en sar e ad una condizion·e patogena locale, traumi , infezioni d ell 'unghia o ìnfia1n1nazio11i , n eoplasmi d ella c11te o d ei tesfruti più profor1di ch e cir cond.an o l 'u ng11ia st es&a. L 'aJt er.azi0n e d elle un·ghie in dipendenza di un 'a rfezior1e geneTa l e è ::>en1pre indice ·d ella gravità d ell 'a ffezione stessa e quindi h a un catt ivo sign i.fir;a to prog nostico. In ·g en ere il col or e varia c,01n la t emper atura e con lo stato dri cianosi rlell 'a rto. La p r ession e e ·er citat.a s ull 'u nghi.a pr ovoca l'allontanan ter11 o· d el sangue da l l etto dell 'unghia e cesa11do l a pre si.on e il san g t1e vi ritorna più o m e110 rapida111 en le, il ch e co tituisce un in di ce d ella forza d ella cir col azion e. L 'altCl!razi on e c romat ica più com une è la l euconic hi~ , cost itui ta da m acchie o strie tra .. ' "er e cli colore b ia n co: sol o raram en te l'ungl1ia di,renta t otalm ente bian ca. La leuconir.J1ia p11ò m anifc t.arsi in individui apparenten1cn tr n orn1.ali , in intere fam iglie come fatto crC'ditnrio , ma per lo più è in ra pporto n dislt1rbi trofi ci di or igine r1ervo a com e n el la leb b ra . In ·g en er e sembra d eterminata da 1

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traumi locali, e perciò sarebbe più frequente r1élle donne, ch e più degli uo1nini c urano le loro unghie. Altl1a usen e Gunther hanno trovato che le leuconichie con strie tra1&verse di tutte Je unghie sono frequenti n ell'avvelenamento arsenicale acuto e cronico, nel quale, per altro, si ris·c10ntra u11 accun1ulo di arsenico nelle un.g hie ·e n ei peli. Alterazio11i analo·ghe so·n o provocate dall'acetato di tallio. Il colo1e bianco semb ra dipendere dalla presenza di aria nella compagine dell unghia dovuta a lesioni ohe n.e separano gli strati. Ma Sing·er p ensa che si tratti di irrLperfetta cheraLinizzazione con la pers.is te11z.a di granuli cheratoialini refrangenti la luce. OJtre cl1e in bianco le unghie po &Sono in tutto· o in parte colo,r arsi in varie tjnte dal giallo-bruno all 'a zzurro·, al porpora, al ne1·0. ~ ell 'avve1enan1en to arse11ic.ale cronico1 posso,_ rio, come la p elle delle dita, assrumere un colorilo bl'l1r1.astro. :N-ei morb·o di Addiso11 solo raramente brunastre, anzi, specie· quando l'artemia ·è notevole., posso·n o ·d~v entare bianche. .f~ inter 'tEsante il fatlo ch e nelld. razza nera le llnghie sono r elativamente pallide. Un"-•. s t.ri1&cia h·r unastr.a si1tg·ola nell·e p ersoJl e di razza bianca d en0ta l ' esiste11za di un 11eo pigmentario della matrice , mentre nella razza n era è facile trovare tali. ~trie. N ell 'argiria le· ur1gl1ie, con1e le parti espost~ d tJll.a pelle, po~5or10 assum,~ re una tinta ard esiaca, che scompare ces&ando di adoperare l 'argento• per via esterna o interna. N.ell ~avvelen.a.rr1ento rn er cl1riale tale tinta è più 0 scura co·n t e1i-cle11za al b·r unastro. È do·vuta alla formazion e di '.SOlfuro di mercuTio • • n ei tessuti. La colorazion·e azzurro-nera ·è dovuta ad em orra-g ie sottoungue.ali: si pllÒ avere in segtLito a tra umi , nella porpora, nell 'emofilia, r1 ello scorb uto , n ella tabe do·r sale· insieme ai dolori folgoranti, 9 nel ·d iabete in occasione di n euTa lgie. Se tali emorrag ie sono inolto abbondlanti la preBsione esercitata dal sangue ipruò provo car e inten so dolore, tale da consig li.ar ei l 'asportazio t1e d ell 'unghia. In g enere p erò il 5an·gue &tra vasato viene assorb·i to e lentamente scompar e la colorazion·e anormale. Nella ga ngrena diabe tica o di altra origine si. h a una colorazioae n era.s tra ch e però è diffusa a tutto il p olpas t.rello o all'intero dito. Qua r1d o nelle a ffezioni pulmon.ari e cardia ch e c ronich e l e d ita assumor10 l'aspetto di bacch etta ·d i t amburo le unghie s'incurva n o diYentand o più con vesse in sen so lon gitudi11ale e tras versale . Le unghie pos ono a&su1ner e anch e la for111:\ opposta, ossia presentar si co11cave, a pprofondite verso il centro (coilonic hia ) . Tale· fatto pu ò verificar si in tutte l e dit a, ma più frequen te1ne11te n el pollice e 11ell 'indi ce. La causa della coilochinia è sco·n osciu ta. Ta lvolta è él ~f'oc i ata all 'al opecia aerata, e si riscontra più 1

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CO)nuncm.e1lte nei soggetti anen1ici e · 1ongilinci. La fragilità e la tender1za allo 5cheggiamento ·delle unghie è per lo più congenita, ma può essere provocata dal contatto prolungato con alcune sostanze chir11iche, specie alcali, o dai solventi degli smalti colorati adoperati dalle dorine. Le così detle ung hie a pelle d'uovo so no morbide, semitrasparenti , si piegano e rompono con grande facilità. Si riscontrano n elle artriti, nel le neuri ti, · n el la lebb1·a e nell 'emiplegia. Qualche caso di si1nile si verifica n ella sifilide terziaria (onichia sipl1ilitica 6icca): Je ur1ghie diventano secch e, atrofich e e tendono a rompersi. In tutte queste condizioni atrofich e g io·v ano molto i preparati di zolfo . T~e strie l<)n gitu dinali si .d.eterminano co111\111emente r1egli individui ch 9 hanno passato la 1naturità. Nelle forme a ccentuate si ha llna teo d1e nza alla rottura d elle un~hi e ver so il Inargìne libero. Oltre che negli individui nn ziani sogliono presentarsi in sogigetti c:on foci infettivi, nonch è nelle neuriti, nell 'emi])legia. Qualch e cosa di simile. si verifica n eln1inosi specie in quella i\... La condil ione può ras~omigliare all 'erpete d elle unghie, n el quale le ungl1ie si rompono rrlolto facilmente. Tal\ olta si h.a una '&ola stria sollevata con dir ezio1l e long itudinale, dovul a a cicatrice della ba&e dell'ung hia esito, di lesione infettiva o traurnatic.a. Le linee trasvei-se, o Jinee di Beau, sogliorno iniziarsi alla h·a&e e quindi si spo·s tano ven&o 1;orlo libero dell'unghia per ·poi scomparire cort i tagli successivi. Quando si riscontrano i11 una sola unghia sono ·dovute a cause locali, ·ed a cause generali quando colpiscono tutte le un·g hie. Le cau15e locali .sono le lesioni infiammatori·e· della rr1atrice (eczen1a, pso,r ia si, ,d:ermatiti es.foliaLive generali com.e quelle determinate dai pr eparati arse11obenzoli, paro11ichia, e traun1i). Le cause genera li più co;nuni sono le i11fezioni ac11te (er esipela, morl)illo, i11fluenza, pulr11onite, scarlattina, tifo) e le condizio ni che producor10 un o stato di d el)erirrranto gene·r ale (mal di mare grave e :pirolun g.ato, shock i1erv0;so,. accessi epilettici ripetuti, gozzo .esoftalmico, diabete). La caduta delle unghie può verificarsi anche in 1n.ancanza di ogni loro alterazione o d ella p elle circo~tante. Vi 15ono individui che perdono regolarmente le loro unghie senza n essuna causa .a.prp·arente. La caduta delle unghie 11uò verificarsi n·elle infezior1i acute s p1e cie rt·ella scarlattina, nella tabe e n el diabete, noncl1è in ::\}cune dern1atiti con1e la epidermolisi~ hullosa, la der1natite esfoliativa, il p em1)higus foliaceu.5, l' eczen1a diff11so, l ' a lopecia aerata. Di solito le unghie si riformano. Le un-g hie atrofiche sono piccole, ·deformi . Molti individui presentano atrofia delle un·gl1ie d el t erzo, quarto e quinto dito dei pi~di 1

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forse a causa d ell'azione delle scar:pe. Talvolta l 'atrofia è congenita ed è associata ad altre rilterazioni ectodermiche come la sottigliezza estre·m a o la n1.anca11za dei peli, opp·u re a de- · ficienza mentale. Le forme acquisite possono, es5eTe leg·ate a traumi, co11gelaménti, sclero,dlattilia, rnorbo di Rayna ud, radiodermiti, sifilide, ipa·r tiroidisn10, lei5ioni nervo~e, lebbra, t.abe, sifilide, inalattie crouicl1e esat1rienti corn,e il cancro e più di rado n·ella teta:nia da !Jlt·r atiroidectomia. L 'atrofia può ·e sserie pro.dotta anche dal tao-lio· trop·p o abbondante e ripetuto delle unghie, dall 'abitudine che hanno alcuni n europatici di rosioc.h iarsi le ung hie . Iu ogni caso l 'atrofia è per:n1anente. L 'isp es5in1e1tto semplice delle unghie è car,utLerizzato ·d a un 'ingrossan1ento dello spessore in toto; la supe·r ficie rim.a ne levigata con li11ee longitudin.ali più o meno evide nti, il colo:re può e~&ere alterato (gri·gi.o o b runo). Per lo più si tratta ·d i un fatto congenito, ma può verificarsi anch e n ell:eczema cronico con iperch eratosi del palino delle mani o della pianta dei piedi. L 'ipercheratosi subungueale è caratterizzata da una inassa cornea del l etto che tende ad insinuarsi sotto la fyUp erficie d,ell 'unghia. Può riscontrarsi ne.Jle dermatiti cronich·e (eczema, psoriasi) nel] 'avvelenamento arsenical ei croni~ co, nella paralisi generale. In tutte le infia:m1nazioni cro,n ich e ·del letto e 11elle infezioni dei s.olchi si h a una ipertrofia ·graduale d ell 'un ghia. L 'ip·ertrofia ungue.a le p iù comune ·è l 'onicogriposi caraLlerizzata da un notevole ingrandi111ento ed inspessimento irregolare d·elle t111·g l1ie, cl1e t endono· ad assumere una forma incurvata ad artiglio· ed un colorito bruno, verdastro o · nero. Possono es&ern e colpite tutte le dita, ma più frequenterr1ente quelle dei p·i e· ·di, l 'alluce in ispecie. È più frequente n ei vecc11i e può accompagnarsi a deformità delle dita, più spesso ad alluce valgo. Può essere legata alle n euriti , alla lebbra, alla tab·e, al ~ l '·emipl egia, alle disfunzioni ~po fisarie e tiroidee, ina nella maggio~ranza dei casi è un 'alte .. ir.azion·e isolata di cui non si riesce a mettere i11 evidenza la c:au$a. DR. 1

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TERAPIA. Le indicazioni della cura della sifilide ereditaria. (G. l\f1LIAN. PaJris niédical, 4 marzo 1939). La Cl1ra della sifili de ereditaria è uno dei 1

prob] e!ni più delica ti della terapia. Que&ta cura }JUÒ es5ere prev·e111li'l;a o ca.rativa. La .c.;ura p1reve1ntiva è la mig'liore e la più effi cace perchè permette a lla madre di mettere al mondo un figlio vivente, dli buon asipetto e qualche volta an cl1e sano. Questa cura deve comi11ciare n·el1a madre a!Ilche prima della g ravidanza, p1erch~ inizia11do la cura a gravi1


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·danza dichiarata &i può avere uri feto ·già sifilitico. La procreazione dei sifilitici si d eve 1tvitare i1ei primi due o tre a11ni di malattia. La cura deve esser e energica e si deve pro'St\:,auire fino a scompar.sa dei segni clinic i e sierologici prima di c.o n5entire l'inizio di una gravidanza. Ì\ifa anch e d opo cure energich e è bene curar·e l a madre dturante la gravi.danza e qu·esta cura in gravi·d anza va fatta precoce111ente, per cl1è è verso il ter zo m ese che si hanno più facilmeo:1te abo·r ti. Si faranno 15 o 16 iniezioni di bis.muto (2 alla settimana), poi una ~erie di 914 endo venose da 30 a 120 centigr. e più se si tratta di donna obesa che superi i 60 kg. di peso e poi una cura m e rcuria le. Su ques ta tera pia prever1tiva sono d'accor'tlo tutti. Non così invece per la ct1r.1 vera m ente cura tiva d ell ' eredo-t,ifilitico. Qui bisogna fare una distinzione fra 11eonalo e la ttante. La sifilide fl orida del la tta11t e e. ·d el neonato deve essere cura la i111rr1ediatan1ente ta nto ~e si tratta di manifestazioni cutaneP o mucose. o soltanto di idrocefa lo , o di epatospl·e[lo megalia, o di tibie arcuate o di \'1-asserm.a nn positiva. Spes.50 è n ec·essario cer care le. 6tigmate n·1e110 a pparisce11ti: fessure labiali, d elle narici , l 'ipotJerrmia, la st,azion arietà del p eso. l lna d elle migliori cure p el n eonato e p er il lattan te è quella d elle fri zioni m er ou riali per lungo tem .p o o·gni g ior110 p er tre settimane su quattro , poi ogni g io-rno p er quindici giorni a l m·ese. La frizion e va fatta per un minuto con unguento i11 qua ntita di ur1 pisello. Il sulfar sen ol è u salo d a molti per iniezioni endo mt1scola ri (6 cenLigr an1mi per volta , 2 volt e alla i&etti.man a), m a I 'A. ritien e ch e sia prudente ricorrer e a questo rim edio sol o· dopo 1 o 2 serie di cura mer curial e di tre settiman e l 'una. Nei .ca si di e.redo-luetici con stato apparentem en l e no1mal e, a lcuni si a s ten gono sistem a ticam ente 1d·a lla t er apia. L'A. invece ritiene cl1e sia m eglio curare il n eon ato com·e se pre·sentasse manifestazioni luet ich e. Se que5Lo n o11 si fa, si d eYe sorvegliar e atcura tan1en Le il lattante e inizia r e la cura ap pena ci fos:e qu.al ch e segn o di sviluppo insuffici ente (ritar do d ella d entizione, della d eambulazione, d ella parola, deficienza d ell 'int elligenza). Nell 'er ed o-lu elico g ià ava 11ti neg·li a nni (p .e. : a qui11dici anni) i.I problema terapeutico h a un alt ro a. petto. La saldatu ra del l ob ulo dell 'orecchio, l 'iride b icolore, le erosioni d enta rie e tulle l e s tigm ate dette d i trofich e non basta n o a d indicare la n ecessità di una cura si.ecifica , 1)er cl1è pos ono rappr~entare l 'esi to di una ifilide spontan ean1ente gu arita. Non si dovrà in,-ece esitare a d iniziare la cura se ci son o l esioni a ttive a n cl1 e ol tre que .. t ' età. La difficolt à diagnostica vera p erò insorge quan d o l 'crL clo-l uctico n on pr eser1ta n è l e ioni in '1lto n è c~ili di le ioni lue t icl1e, aln1eno appa1

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r erJtem e nte. In quei&Li ca.&i per prin1a cosa si farà l 'esame sierolog ico con diversi m .etodi. In·d icazioni alla cura sono: cicatrici della lingua , fessure lab1iali che ricompaio.n o 0 gni anno, 1~ighe trasversali o e rosioni puntiformi delìe unghie., alterazioni croniche (anemia, ittero, epilessia). A conferma ·d ella n ecessità di curare anche ca si di eredo-lu·e s appa.renten1ente asintomatici l 'A. cita due ese1npi tratti da un lavoro di Lereboull et e1 insiste sulla necessità di co11siglia.re seLnpre la cura specifica sistematican1ent_e a tutti i nati ·d a g e11itori luetici. 1

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L.

Il trattamento delle difteriti maligne. (llo-TA-KHANH. An1iales de 11{ éd., aprile 1939). Il .p.roblema del trattamento della ,d ifterite malig·na è lu.n gi dall 'esse1· risolto ed esso resta sempre un problema d'attu.alità.. L 'A. sulla scorta di 550 casi di difterite trattati n el « servizio d elle malattie dell 'infanzia » (pro.f. Giraud), hia ripreso lo studio patog enico sulla morte n elle difteriti .1 nalig n.e, t>tudio che spie.g a, in una ce:r ta misura, gli f'Ca cchi t erapeutici frequentemente riscontrati, e può indi care qualch e nuovo orientame nto delle ricerche sul tra ttamento d·e:lla difterite. In que&ta II nota egli riassume i su oi studi patogenici in 3 fasi : 1a fase di inizio; 2a. fase secondaria; 3a fase tardiva e fa un p·a rticolareggialo studio terap·eutico per ogni fao&e : 1a. f<1se : il trattamento specifico col f7i ero a11titossico costituisce l 'asse inid ispen$abile delJa. terapia iµ questo p eriodo; esso deve essere lll)l)licato i1nmedia tan1ente: JJe r ' ria endovenosa 1~e po s~ibile, o per via muscolare e wttocutanea a ssocia te. La prima dose ·deve essere equiv,a le·n tie a 60. 000 u. a. di siero da 300 u. a . p er re. La ri11etizior1e d ella sieroter apia è fa co]tativa . 2a. fase : il p·ericolo è costituito· dallo sta to (li . squilibTio vago-simpatico d ell'or ganismo. c:ontro ·questo s tato non disponia mo di sgraziatam ente1 a tutt'oggi ch e di i11edicamenti sinton 1atici . In questo m ome11to essendo il sangue del inalato s ovr accarico d 'antitossine non è più il caso di continuar e la sieroterapia . Contro i distur bi cardiaci tutti son ·di' a.c cordo di p r aticare iniezioni di oua bai'n e alternate con cardio to11ici; co11tro le complicazioni r enali, e' 1itar e diti r etici irritanti , pratica r e r ettocli "'i o ini ezio ni en doven ose di i&ier o g lucosato; contro le~.i oni d elle su rrenali sian10 oggi ancora d'i sarn1ati ; contro gli a ccidenti tardivi da siero l 'unica risorsa, secondo l 'A. , è quella di tonificare il sistema sim .p atico. 3a fase . la precocità d ella sierot er apia prima d ella diffusio ne tossica d el sist em a n ervoso è essenziale, e pu ò es.ser e il solo m ezzo per la pr e, 'e11:tior1e d elle paralisi difterich e; a queste

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paralisi si oppone ancora oggi una terapia sinlomalica in. c ui la stricnina in dose saturante deve es~ere il medicamento esf'en ziale·. Concluden·do l 'A. osserva come, i risultati t erapeutici es5endo molto scar si, si r enda n ecessario inte11sificar e la lotta preventiva, e ch e la vaocinote:r apia preventiva con il m etodo di llamon d ebba ef'ser volgarizzata e re$a obbligatori.a in tutti gli agglomer a1n e·n ti infantili. · 1

s.

(F.

Le azioni fisiologiche e terapeutiche del carciofo. (L .

TIXIER.

Press·e Jvl édicale,

3 g iugno 1939).

Infine il trattan1ento cinarico è risultato effi cace in alcune artriti d egli art.i inferiori con ~indrome di claudicazione intermittente. La ci11ara~erapia è quindi indicata n elle manife.&tazioni imputabili ai disturbi del m etaboli s1110 del colester olo : arteriosclerosi con o senza ipertenf'ione, ateromi, arteriti, alcune (le.rm a t.i ti. L 'azion·e diuretica d el cinara è stata sperin1entata con su ccei&so 11elle n efriti acute. La quantità di urina au.m enta rapidam ente, menl r e la con ce11 trazion.e d ell'urea urinaria si e1e' 'a. Questa ·doppia azione deteTmina una forte scarica azoturica, una vera diuresi solida lib,eratrice. P er quel ch e riguarda il n1etabolismo d el1·ur.ea e ,d ell' aoqua .s.i è tro·v ato ch e le iniezio11i intr.a n1uscolari o endo·v enose di cinara deterrr1inano: 1) Elevazione iniziale tran sitoria d el1·ur·e a nel sangue, dovuta alla trasformazi one in urea d ei residui azotati tossici provocata dall'esaltazione d ella funzione ureogenica d el fegato; e poi un ab1b assamento verso il n orn1ale in seguito a11 'aumento d ell 'eliminazion·e . 2) Abbassan1 enl.o d ella co.5tante d1' Ambard parallelo alla diminuzione d ell '·u rea n el sangu e. 3) Aum.ento d ella diuresi. Concentrazione urinaria raddoppiata o triplicata a seguito1 d el 1nigliorarr1ento della funzion e ureof.ecretoria. Il cinara è adunque indicato in tutte l e insufficien ze epaLo-rien ali più o meno gravi. Risultati inle r essanti i::iono stati ottenuti n elle albun1inurie· cro·n iche, i1e]le quali si è notata la scomparsa dell 'albumina r esidua; n ella n efrosi liJ)Oi<lica e.on regre.ssione r apida d el1;albun1inuria e degli ed.emi . Può uLilmente essere adoperato com e· m edicamento ·di urgenza nell 'anuria tossica, n elle oligurie e 11egli edemi d elle eputo·p atie, n elle m.anife~tazioni cardio-rena li, ed in n·u merosi st.ati i11fett.ivi e t oiSsici (pulmonite, tifo., coma diabetico), condizioni tutte n elle· quali il civ.ara p uò, r apidamente e senza p·ericolo , pro,·ocare la poliuria salvatrice. Può parime11ti riuscire utile n elle m .anifest.azion i acutissime da ritenzione di azoto· e di a.equa (coma uremi co, .edema della g lottide, edema cerebrale, d.elirium tremens, ecc.). · È o·vvio .ch e, e,&sendo il cinara un stimolante, gli effetti so110 n.ulli q1u ando i g lomeruli r·e na li sono s tati distrutti dalla ~clerosi . In ,pe·diatria il c.i nara può e sere adoperato n ei disturbi digestivi con intoller anza per alcu11i a limenti, vomiti a tipo acetonico , feci cl1e rivelano digestio11e e assimilazion·e difettosa. 111 dermatologia può dare Il etti vantaggi n el l irurigo stroµhu1u s, nei diver si prruriti i11fantili, nelle crisi d 'urLicaria, n egli a ccidenti serici, in alcuni eczemi e p.soriasi. Può g iovare n ell 'asma qu ando questa si sviln1)1pa su un terre·n o· artritico, in alcune manifestazioni den1enzi.ali o deliranti di origine epa t.o·-renal e. 1

Il principio attivo cristallizzato del carciofo ( f~ynara scolymus) 11a un comple&so di sinergi·e ep~to-renali che gli co11feri scono le seguenti proprietà: 1) ·u n 'azione coler etica con accrescimento quantitativo e qualitativo d ella secrezione biliare. 2) Un 'azione diuretica con allm·ento d ella con oer1trazione d ell 'urea urinaria ed elimina zion,e delle so1st.aoze azotate tossich e, vera diuresi solida. 3j ·u n 'azion e elirn inatrice dell 'azoto ematico con caduta dell'u.rea e della costante di Am.bard dipenden te d alla stimolazione de lla ft1nzione ureogenica del fegato e d al migliora111e11to della funzione ureo-!'ecretoria d el rene. 4) Un'azione· eliminatrice d ella colesterina con: mobilizzazione d ei d e·µ·ositi tii&sulari da aumento del pclere coleost.erolitico del siero • sanguign o . L 'esperien za clinica ha confermato l 'azione stimolante dell'estratto di carciofo sulla sec r ezione biliare. In un gr.an numero d'itteri a ti:po ca la rrale o infe ttivi, di e·p .atiti con ges tizie d ei n1angiato·r i, di epetatiti itterigene d eg li a lcolizzati il cinara h a 1)rovocato la scornparsa d cli 'ittero. Il cinara in nu.n1erosi malati tra~forma il poter e coleslerolit ico da negativo (q11indi preciIlit.ante) in positivo (quindi i&olubilizzante). Qu este mo1dificazio·n i sano rivelate d~1ll 'aun1ento d ella coleste rol err1i.a cl1e 'J.) UÒ se1nbirare par~dossale i11a ch e in effetti d·eiµo ne per I.a scarica della co lesterina dai t essuLi in1 un a1n1~ i ente u111oralo divenuto capace di assorbirl a. L 'iperèolester olemia dura un certo tem l)D; poi la colefiterolemia ritorna al tasso normale, n1entre il &i ero conserva ancor9. il poter e cole.sterolitico positivo, che è come una specie di .aRsicurazione e.e ntro· le· r ecidi'Ve. Dal punto di vi.sta clinico il ci1, ara determin a modificazioni d .elle placch e atero.n1atose, c h e, r..orne è n oto si svilup.p ano su un l etto di ( ol estcrin.a: i con torni si riducono, l 'opacità din1inuisce. Si constatan o anch e r egr es. ioni d elle l esir>ni d el fon do oculare invarf:>o da d e1iositi colesterinici, i1onch è di d·e1)ositi cutan ei periorbitari. 1

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I11fine p1u ò avere qua lche i11dicazione in cl1irurg ia i1ella p:riepara zione d ei renali o d egli epatici , e anch e come ri111edio p ost-operatorio per corr1ba.tter·e l ' ol~guria e l 'azotemia. In pratica si a:dopera 1'estr.a t to delle piante di car cio fo essiccate di cui si trovano in com111er cio p ar ecchie preparazioni. Può essere Foomrn inis txato p er via orale (sotto forma di g occie o di confetti) o 12er via parenterale (intra 111uscolare o endovenosa). Alle iniezioni endov.er1ose bi1&ogna ricorrer e nei casi g ravi o quan d o si vogliano aver e effetti r a11idi . DR.

L'azione del solfato di magnesio per via parenterale. (L.

G1PPEH1 c 11 e

F.

ARTIFONI

f] iorna.l e di Clini-

ca J\1 edica, 30 aprile 1939) . Il magn·esio costituisce un el em ento essen2.ial e d ell 'org a11is1no. Si trova in piccole quantità n elle ossa sotto forma di fos fato, ed in qua ntità anch e m aggioro del calcio nel cervello , n ei muscoli e n el sangue : i11 quest 'ultimo la quantit à m ·edia ·è del 0,003-0,004 %. Concorre al 1nantenimento· d e-Il' equilib·r io organico ed all 'integrità fu.nziona Je delle cellule. :È assorbito in scar sa quantità dal tubo diger ent e e ' ien e eliminato con le. urine sotto forma di fo.&fa lo ammo11ico-mag·n esiaco . Le p·r oprietà purga tive ·e d erivative d el solfa to id i magn esio so no note d a t empo. Da non m olto si è trovato che ·somministra to p er via }-)arenteral e ha un 'azione seda tiva. Curci m ediante iniezioni di solfa to di m agnesio provocò nelle cavie e n ei coni.g·li uno st at o J1arcotico, ch e er a interrott0 da iniezioni di sale di calcio e se111hra do;vuto all ' azion '3 del m agn esio sui <;.enlTi ipot ala1n i ci e sp ecialmente sul si st em a strio1)allidal e. K ot zo glu ha r ece11tem ente dimostra t o ch e introdotto in grande quantità per via r ettal e il solfato di magnesio 1p.r oduce un' ane..J e5ia gen erale con integrità della coscien za . econdo Marburg· avrebbe proprietà disintossicanti in1pedc ndo la fissazion e ·d ·ei tossici su i t es uli e favorendo.n e l "eliminazione . Il olfa to di m agn esio in forti -d osi per via par en ter a le si è dimostrat o ' 'antaggi o o n el1'ecla11111 ia, n elle c risi gastricl1e t ab etich e, n el1'epile ia, n ell 'en cefalit e, n,el m orbo di Little, n el d eliriun1 trem en. , n el t etano , n ella corea. F. sta i o a nch e ado1)cr ato con su ccesso n ell 'ure1~1ia, i1cll a cal.colo. i biliar e, n ella cirro i epatica. r1ella colite spa tica, e nelle intos icazio11i da digital e e da .. l ro fa ntin a . P articolarm ente ulilc si ·è di1110- tr at o co11tro l 'iperten sione cndocra11 ica e n ell 'edema ce rebra l e. Le iniezioni endovenose qu otidiane d i 10 cn1c. di soluzione al 10-20 °{) di solfa t o di mao-ne io dan. l b no r 1'"' tl tati notevoli n ell 'em icrania r ar e facendo o nncl1c elim ina n do definiti van1ent e la ripcl izio11e degli a ccessi. Gl i \ .\ . l1anno tudia to l 'azio11e del olfat o cli :i11agne,io per ' ria endo,Ten o&'\ till a diure i 1

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in condizioni no1rmali e patologicl1e, sull'i1)ert ensio;ie essenziale , ~ ull 'arteriof'cle rosi, sull 'azobemia. Nei sog·getti normali i1on vi ha alcuna influe11 za apprezzabi1e sulla diuresi, mentre negli ir1divi drui affetti da r ene grinzo, da nefrite cronica, da arterioscleros i e da ipertensione esSfnziale si ha un sensibile aumento dell 'elimin.:Jzione d ell'urina ed una c.o rrispond ente diminuzione del peso specifico. Cor1temporanea1r1ente n1ig-liorano le condizioni g.enera li degli ir1fermi. Questi risultati si do·v reb.b ero all'azio11(' antiangiospastica d cl solfato di mag n esio. Nell 'iperten ione, .5pecie in quella pallida, si ~~ v1,e1bbe un sensibil e abb,a·ssamento cl.ella IJressione, tanto della massin·1a cl1 e della mi1

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• r11m.a .

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Avrebbe inoltre la proprietà di ab·b assare iJ tasso azotemico. L8 prov.e fatte su gli animali har1no dimostr.ato cl1e il solfa to. di magnesio anche ad alte do·si n on h a alcuna azi o11e nociva sul feo-ato e o .sul r ene. DR.

Le manifestazioni tossiche dei tiocianati. (M. H. WALD , H. A. LINDBERG, M. H. IBARKER. The Journ. of the .11nieric. Atfe1dici. Association , 21 marzo 1939). L 'u so crescente d ei tiocianati 11ella cura del1'ipertensioin e consiglia di &tudiare i fenomeni tussici che essi possono Liare. Gli AA. dopo dieci a1\11i di esp erienza 11an110 voluto fare una ri,·i s ta critica d ella t ossicilà ·dei tiocianati e sugg eri1·e il mod.o migliore p·er comportarsi nella loro somrninistrazione clinica. I Lioci.a11ati sono d e1)ositati n ell 'organi ·1110 ·C la sua azione tossica dipende dall 'accumulo. Il livello al quale i Liocia·nati c·o ntenuti nel sa1 igue f'ono efficaci senza essere p ericolosi o&oilla fra 8' e 14 i11g'. p1er cento. Bi sog na distinguere i feJ1om·eni tossici che si O·S5erva no rir11anendo al livello di sicurezza erra i11dicato e quelli ch e· con1paiono p er concent.razio.n o molL01 r.1iù alta. La ·dose -g iornaliera d.a son11nini5trare oscilla fra 30 centigrammi .e 1 gr.. econdo la qua rLtità ch e viene eliminata quotidianamente. La manife~tazio11e tossica più comune dei tiocian ati e l 'aste11ia e il senso· di fat~ca. Questi sintomi , ch e co1npiono n el 75 °/o dei casi, si evitano facendo una cura discontinua. Essi scom·paion o s pontanean1enle dopo alcune setti1J1a11e (d a 2 a 6) . Ad essi si ag·g iu n g ono spes~o d olo·r i e cra 1npi a lle g arnbe. Si posson o a ver e onno len za , d ermatiti tossicl1c, aun1 er1to di volurr1e d ella tiroide, di. I t 11 bi ga Lroi11 LestirLJ.li (pirosi , sen so di m a le ·er e, anor e. ia, na u sea e r aramente ,·omito). La diarrea compar e J1oi casi di intossicazion e g ra,-e ed è accompagna t a d a cra m p i addoJJl in ali. Alcuni di Lurhi g r aY i, f) . es. il collasso va. I

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scolare e la tror11bosi uretrale, dip·endono non i1a1ti necro·sate, le fliltene e i lerrtibri epiderda intossicazione medica1nerttosa ma dalla 11tici cl1.c: h.a11no qu.alsiasi aderenza con i piani 1nalati.ia fon.darr1er1tale p1er la quale si è somprofondi. rninistrato il medicar11ento. Inv ece «Ii natura Dopo la prima seduta il p·a ziente avverte Sll· ce1-tame11te tossica, p1erchè comrllaiono solo con bito aa scomp1at&a del 1d olore e ha una sensaconcentrazione di tiois olfati n el sangue di 20 ' zion1e di benesse1·e: vie11e 1r1esscJ a lie tto su lenmg. per cento·, so110 altri distuTb1i nervosi e zuola sterilizz.at.e .e ben riscaldate. L 'A. co·n siprecisamente abb urattam1e11.to d ella ,p arola e glia di ripetere l 'irradiazio1n e 11el1a prima giornat;t. \(;ià alla terza o qu.a rta irr.adiazione si afasia. N·ei casi più g~·avi si ha confusione mennotano le supE.rfici ustio11ate ricoperte di crotale e delirio. In a].)Utli .ca,s i si so·n o avuti attacchi an.giste e verso il sesto-9ttavo g.i o·rr10 la ·g uarigio·n e si ha dopo circa 20 giorni. r1o&i che, per la loro coi11cidertza .c:oll 'inizio Secondo' l 'A. il trattan1ento degli ustionati della cura, si devono attribuire all 'azio.n e ipoco,n i raggi infrarossi prcsenLa dei vantaggi t~n.5i va c1el farn1aco. Nell 'u0mo gli AA. 11on han110 osse.r·vato nes- indjscutibili s ui tr.atta111ertti attualmente prasu11 caso ·di morte, n1a l 'l1anno veduta pro·dur- ticati. Agisce rapidamerrt,.e. s.ul dolore che si irt animali da es·p eriro ento (con meccanismo scompare in una mezz'ora, :per111,e tte di lottare efficace1nente conta-o lo cl1oc, contro il raffredr1on clii.a ro, essendo dub bic se si produca per ischemia dei centri nervosi o .per le1&ione acuta damento, contro il rias·s orb imento ·di sostanze t'ofisich e e contro l 'i11fezione. La guarigione è delle cellule del cervello). J)agli otto casi di rriolto T)iù rapi1da e le (;icatrici son.01 indolori, morte nell 'uomo ·desc1iLti nella letteratura , f-olo .t:tlcuni ·possono attribuirsi ai tiocia~ati (e 11on -! lderenti, no ~1 r etrattili, elastiche. }_,'irradiazione si .a vvicina al meto do di cura sempre per lunghissirr10 periodo di somminicol ta1111i110, ma .&u questo, ha il vantaggio di stTaziori-e ad eocezione di un avvelenamento tl1eter111i11.a re u.n'analg€sia e urta cicatrizzazioac:uto <t scopo1 suici da in cui si ebbie la n1orte rte più rapide e di agire più efficamente co·n lU ore ·dopo l'in•gestiune). tro lo cho...:~; inoltre p1u ò essere usato anche I tiocianati i&i u&era111n o sol0 quando ·si ha la possibilità di fare ripetuti controlli del loro dopo altro trattarn·e nto. Il n1eto d·o , che secondo l'A. ra_pp rese.nta un pro.gresso nella cura a.c.c urnularsi nel sangue. Neì medesimo· nuroero ·d ella stessa rivista C. degli ustionati, merita di essere studiato p er f'. Garvi11 ha descritto dettagliatame•nte un .stab.i lire rrteglio la frequenza ·e la durata delle irradiazioni. J.l\.DEVAIA . case. di avvelenam-er1to mortale da tiocianati , dopo aver riportato sette casi già pub1b ,l icati precedentemente .eta altri. Questo caso riguarRicordiamo l'lateresssate Moaogrslla: dava una. i1egra di 71 anni, ohe da sei anni Prof. UBERTO ARCANCELI presentava iperlensione progTe~siva e cefalea. Docente di Clinica Medica nella R. Università di Roma P.asLarono( 9 gr. ,di tio·c ianati in 15 gio rnì per Primario Emerito degli Ospedali Riuniti di Roma dare fenomeni tos.si c.i irnpor1enti: stato di agiClinica della sifilide ereditaria tazione, delirio ·di .pie'l·secuziolll.e, alluc1nazione. nelle Vllrie età della vita e nelle successive generazioni Questi ·disturbi persistettero pier 9 giorni; alRiportiamo uno dei tanti giudizi espre~si dalla stampa medica lora si ebbe la morte p·er c:oma e clinicamente su questa monografia della Collezione del « Policlinico »: fu rilevata l'esi:&tenza di u11a broncop·o lmonite « Fra gli appassionati studiosi dei vari problemi della sifilide, eccelle indubbiamente il grande ospedaliero di Roma di cui son terminale. La ps~cosi comi111c1iò con un co.n tenoti i numerosi studi in argomenti vari della patologia e clj; riuto non 1nolto alto ·di tiocia11ati (m .g . 13 ,6 nica ed anc01' più lunga esperienza che supera ormai il mezzo secolo e clie presenta entusiasmi e fervori che soltanto pochi per r:ento). Per questo il G.arvin riti.ene peri- della attuale generazione conoscono. coloso l'uso· di questo m·e·dicamento . L. •Non è facile riassumere I ventisei capitoli di cui si compone il 1

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libro

Trattamento delle scottature con I raggi infrarossi. \l~AT]TlER.

La Presse

Médical~3, fase. VIII, 193~).

L'A. partendo ·d.al concetto che l'insieme d ei sintorni genierali presentati da.g li ustionati gravi ha un.a grande analogia co n i disturb1i che ~E:,g u0no ad interventi di una certa imp ortanza e oh·e Leriche ha riu11ito· sotto il nome di i 11l\lattia :p ost-operator1a, ba comi11ciato a trattare gli u stion,a ti CO'll i raggi infr·a rossi. Ne riferiocie t:r.e casi irt cui i risultati sono stati veramente sotldi·&facenti. Il tra l.La1r1e11to de\ ·e essere preco·ce .e co11sisiste 1\el fare w.1a larga irradiazion e della d11rata di 1.~ir.':-1.1. un'ora, 1nentre si dett.:.rgo110 ]e 1

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e che trattano della clinica della eredolue nelle varie età àeUa viti.. e nelle successive gen erazioni e con un grande e utlle

scopo: riconoscere I'eredolue, prevenlrla, se è possitiile, e curarla.

« L'Autore mette continuamente in grande rilievo C. Martelli ed il suo volume su « La sifilide ignorata e strana»; ebbene,

non per puro scambio di ceritn0t.ie rassegna non gode il vanto - ma per

di cui purtroppo questa

la semplice verità convlen dire the fra quelll che han pili concorso In Italia a diffondere le nuove acquisizioni nel campo della sifilide, va data certamente lode ad U. Arcangeli.

« Ed occorre anche aggiungere, cosa che forse farà dispiace,-e a

più d'uno, che il medico pratico italiano ed innumerevoli cU... nici che talvolta vanno anche per la maggiore hanno una idea vaga e inesatta della sifilide moderna che si ostinano ad asso, ciare ancora al sifilodei·ma ed alla pleiade rimanendo così molto spesso deviati dalla vera dia.gnosi e quindi dalla efficace terapia ». (Da lC Rinascenza Medica », Napoli, n. 9, 15 maggio 1938). Volt..me di pagine 166. Pr~zzo L. 2 O più le spese postali di spedizione. Per gli é.\bbonati al cc Policlinico » od a qualsiasi dei nostri quattl'o Periodici, sole L. 1 8 franco di porto in Italia, Impero e Colonie. Per l'Estero L. 1 9, 5 O.

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Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI, Via Sistina 14, ROMA.


cc IL POLICLINICO »

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DISCUSSIONI IMPORTANTI Discussione sogli sviluppi rerenti della cura del morbo di Addison. La discussione (Pro•c eeding of lhe Royal Soc., o/ Med'e.c., aprile 1939) ha avuto inizio con una comunicazio·n e di L. Simpson. L'es trazione di princìpi attivi corticali colla glicerina e co11 altri meto·di non ha dato risultati pratici. • Nel 1936 Reichstein a Zurigo e Kendall alla Clinica Mayo otten11ero frazioni cristalline da estratto corticale crudo. L'anno do·p o St.e iger e Reichstein trovarono che il costituente fondamentale è una sostanza, che chiamarono corticosterone; identica a quella denominata da K endall sostanza B. 11 corticost erone· non si può avere per sintesi; però Steiger e Re:icl1stein oLtennero ·sintetica111ente dallo sti·g masterolo un compo<&to molto vicino, il desossicortico5terone, cl1e differisce dal cort.i costeron e per la mancanza di un grup·p o OH. lJna formula ;ir1olto simile l 'lia il .pTog·esterone e l'acetato di desossicortico·s tero·n e ha un'azione si1nile al p•roges.tero·n e sul coniglio. Nei raLti adrenalectomizzati il desossicortico.sterone ha azio·n e più potente del cortic.o stero11e. L'O. ha posto d elle co m1rres$e di acetato di desossicorticosterone nel sottoc utaneo di rnalati cli m. di Addison e· co•nstatò dopo qualche settimana c.h e .gli effetti erario ider1tici a quelli otte11uti m ediante ini·e:z ioni quotidiane dello stesso prodotto. 5 mgm. di acetato di ùesossicorticosterone e.q uivalgono a 10 cc. di corti11a (e·s tralto cort.j cale). L'aggiunta di sal e alla terapia p·o tenziia l 'azione dell 'acetato di disosisirc-01i.ico.steron•e.. Si d evono fare ulteriori ricercl1e p·er ottenere una nlodificazione della molecola di desossicorticosterone cl1e permette l'uso per bocca. pe.r prep;1rare prodotti cl1e tlbbiano azione più prolu11gata e })er aver e per sintesi prodotLi f>ÌÙ l)Olenti. J. IF. vVilki11son riferisce sulla sua esperienza in m a teria. I casi curati pri1na ch e si ador~er<l~se l ' ormone corticale g·li hanno ·dato 100 per ce11to di m ortalità. Su 13 casi ciu rati con ormon e corticale ebbe 4 n torti . Gli altri nove sonrnvvi, ono in buone condizini. Altri 4 casi furor10 traltati con d esos icorticosterone e di questi uno n1orì. La terapia salina è 5carsa111.enle efficace n ei c.a . . i g ravi, t1tilc i1ei casi lievi. Ci sono però dPi malati cl1e n on tollera110 a~solutam ente il 1

~a l e.

I~a

rliE'ta J)Overa ·d i lYO l.a ... sio i1 on h a dato riu] t'\ti <'l1 e g iustificano l 't1so di una cura ch e è fn~ ti cli o ~ a e a 11ch e costosa. I-l . P. lli111g,vorll1 ha a'uto anch'e~·li scarsi ri'"'ultati ùalla dicla povern di pota io ; pBrò hn 11otalo c l1e le fo1~ti quantità di pota. io ne]-

[ANNO

XLVI, NuM. 27)

la dieta ~0110 dannose. Irtvece ha avuto buoni ri15ultati d~ll'uso d·e.l cloruro di so·dio, che ritiene più ch e u11 coadiuva11te. I n1igliori risultati li ha avuti dall'uso della cortir1a. In un caso p erò ebbe mo·r te per gra\'e sl1ock anafilattico da cortina. Col d.esoss.ico rLicos.terone eb·b·e una rica·duta, do1Jo aver avuto· note,role 1niglioramento, nei due casi in cui adoperò questo medicamento. Non sa dire se la rioe.duta ~ia stata provocata da un'azione tossica diretta del desoissicorticost erone o dalla manca11za in esso di qualcosa ch e c'·è i1ell 'estratto corticale, rrta propende per q11esta secoin da ipotesi. Sco·n siglia per ora l 'uso del dewssicorticosterone. J~.i.c:aduta eb·b e in du.e ca::ii coll'acetato di desossicorti.costerrone ancl1e A. Jon·e s. H. W'. Dryerre ha confermato alcune cose già <llette da altri ed ha r11esso in evidenza rl1e· nel m. di Addiso·n sono frequ enti i disturbi gravi da analgesici, specialmente 01p'piacei, i quali posso110 provoca1·e un attacco ipoglicem ico. L. 1

CENNI

BIB LIOGR A FICI< 1>

Les dystrophies dentaires de la syphilis hérédita.ire. G. Do in et C. Paris..

LucIEN

LEBOURG.

lFr. 38. Nonostante le numerose pubblicazioni sulle di&trofie dentarie della sifilide ereditaria l 'opera di Lebourg, che si aggiunge a tanta ricca messe, suscita un vivo interesse. Essa è pre'cjiSa, cihiara, am.p·i a, tutti i tipi di. distrofia e Je alterazioni dell'evoluzio11e dentaria, che rico11oscono com.e causa la sifilide ereditaria, vi ~ono dle scritti con imparzialità. L'autorr e fa precedere lo studio delle distrofie ·denta1ie ·d a uri capitolo in cui sono chiara 1nente esposte le nozioni gen.erali sulla eredolues. Viene i11esso in evidenza il valore che ~~ ·u111ono le distrofie dentarie nel senso che esse, pur no·n essen·do patognomoniche in modo assoluto, d ebbono far sorg·ere il sospetto di eiredolue là .dove è ;rnuto ogni altro se·gno sia ~]inico , sia sie.rol o·g ico. Se si pen1&a cih e, secondo la stat.istica di 1:b,ou.rn·1ier, le di~trofie cJe11laTie Si ritrovano nel 43 °/o della sifilide ereditaria, risalta subito l 'im1Jo rta11za di tale elem e.n to diagnostico. Le distrofie d,e ntarie sono le,gate a l esioni sia dell 'ortoge.n e&i, sia del dente evoluto. Tali lcsion i 2 ossono essere a cara Ltere progressivo r.1 el sen so che non l1a11110 ancora cessato di agit e Le cau se distrofizz'tinLi, op1p ure. queste h unno agito in uu d eterminato periodo, e le 1es ioni ch e n e sono d erivate, 5i sono fissate , 11arLno ·~ioè ]ai&ciato la loro traccia come stigmate. Le alterazioni cosi sta.bilitesi sono diverse n econda de11 'int en it à d ella causa distr(o1

(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

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t[ ANNo XL VI, NuM. 27 ]

:tizzante, ·d·ella sua durata, dell 'e·poca nella quale essa agisce. In ba6e all ordine dell 'appaTi..zion,e clinica di tali alterazioni, l 'A. studia in -c...apitoli s.u ccessivi le alterazioni distrofic.h e id.ella dentizione, le alterazioni distrofich e d ella lan1ina d·e·n tale, le alterazio·n i distroficl1e del ·follicolo dwtale. Segue poi l'importante capitolo della ana'ttomia patologica delle malformazioni dentali -e succes.sivan1ente quello della patogenesi delle distrofie follicolari in cui sono espoi&te la teoria cellulare e quella umorale; con preci'Sione è trattata la diag11osi differenziale, la dia:gnosi cronologica, la diagn osi etiologica di tali le~ioni. Al termin e dt questo vasto e·d accurato .s1udio l 'A. discute la Cillra delle distrofie den1larie da eredoll1e. 1

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A.

Quelques

t1~avaux

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I>.

J. B ALLY. Etucle sur la rage. Un vol . in-8·0 di 174 pagg. Ma·5son et C.ie, Paris, 1938. Prezzo, fr . '40. R EMLINGER e

Lo .s tu dìo della rabbia presenta ancora una g rande quantità di questior1i importanti non 1

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a.11cora b1ene definite, a comii11ciarP. dalla natura st,essa d el virus, per proseguire con le inodalità della cura , ecc. La lun·g a e vasta pratica ch e Remlinger ha acquistato durante la direzione dell'Istituto antirabico di Costa11tinopoli e p·o i di 'Tangeri, gli dà l 'autorità di trattare ex projess10 e con grandf larghezza di vedute le varie questioni. Il la, 1oro si inizia Gon un intere&sa nte capitolo sulla rabbia clinica n ell 'uomo e n·e1gli animali e ~. ui rapp1o rti con altre malattie (paralisi di J_,a ndry, delirio acuto, ecc.). So110, in seguito, c.onsider.ate: la rabbia sperin1entale n ei vari ~111imali e n ei diversi pa·esi, la sede, il modo di inoculazione e la natura del virllS rab ico, i fat.to·r i ch e influiscono sulla sua virulenza, il sue comportamento· n-e1l sisten1a nervo150 centrale, il n1odo di preparazione dei vaccini, gli in cid,enti che p·o ssono ])rovocare. Motivo di soddi&fazione .è per noi italia ni un capitolo dedicato ai contributi italiani sulla rHbb.ia, in oui g li AA. ·dicl1iaran o ch e i nom~ di Negri, di Vestea, Fermi, f)u·nto1ti, iBe-rtareJl1 devo no essere messi per i primi al posto d 'orto re. « Se si fa eccezion e per la patri.a di Pa st e.u r, nes&ur1 altro paese p1uò p1resentare un ta le esempio di lavori in1portanti e di nomi i)i eni di prestigio ». I lavori di Remlinger sull 'argorr1ento, faiti a Costa11tino·ptol i e d a Tan g·eri sono oltre 260. fil. 0

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conip·l émentaires r elatifs à la propagalio1i. de la tUib erculose. E,as.c. IV (1934), V (1937) e VI (1938), di rispettive pagg. 29, 172 , 154. L. Sezanne, Lyon . Sono n ote le vedute di A. Lumière sul modo di pro·p agazione della tubercolosi. F,gli esclude la posbibilità di contagio per l 'adulto· ed an1m ette soprattutto l 'influenza dell 'ereditarietà. F; ovvio cl1e l 'accettazione cli tal modo di ve·dere porterebbe a radicali mutamenti 11ella profilassi e so·p rattutto a ri1nettere cc in circolazione » il tubercoloso bacillifero; ma sebbene le idee di un tempo sull 'importanza del bacillo di Koch si ~iano venute un poco mo.(lifica11do n el senso di attrib1u ire pure una .g ran-de irr1 p.01-tan za al terreno, sian10 ben lontani da una tesi così ardita con1e è quella d·ell 'A. Ma -questi è tenace nella lotta per so&.tenere il suo 11ri.u nto di vista a11tico11 tagioni ta ed in numerosi lavo ri, illustra le su.e vedute . Sono ap pu11to tali lavori 'PUb·b ·l ica ti su alcu.n e· riviste, che egli racc oglie in fa~cicoli . I presenti ne ~onten·gono 25. Citia1no il titolo di qualcuno: 'Eredo-tubercolo.5i e matrimonio. A proposito ·di un ca$O di primo-infezione n ell 'a1d1llto. L'e1·edità di terreno 11ell.a tub er colosi. La frequenza dei casi i11so 5'Pettati di tub. poln1. La nuova tesi dei tisiologi ufficiali. I principali fatti -e.b e si oppongono alla teoria del contagioni·smo tubercolare. Anch e senz.a spostarsi, r)er ora, dalla con-sueta pratica profilattica p er la tubercolosi e .p ur ~empre m antenendo ancora le vigenti vetlut.e, è bene tener presenti le voci discordanti, <la cui può b1a lzare, 1qiu·a lr.h 1e .scintilla di vero. fil. L uMI ÈRE .

1241

SEZIONE PRATICA

l.'Ann.ée m édicale pratique. XVIII anno (1939). l ln vol. in-1 6° di 640 pag·g. con figg. R. LéI)'ine ed. Paris. Prezzo 36 frs . Sono orinai 18 anni che , sotto la direzione di C. Lian, si pubblica questo utjlissimo an11uario il qru.ale raccoglie in brevi articoli riassunti vi quan to dì più importante si è venuto p1u bblicando n ell 'anno prrecedente. Il m edico pr atico h a così la po·5sibilità di tenersi al corren te dei progressi della 110·5 tra arte ·e delle ctinc.ezioni attuali su determina ti arigomenti . Vi sono considerate, oltre a lla medicina ger1erale con tutte le sue branc.h e (pe diatria, patologia infettiva esotica, ecc.) l 'igiene, la rt1~dicina legale e sociale, la chirurgia, I 'elettro-radiologia, l'ostetricia e le varie specialità, sicch è ognuno può tro·v are fra questi co·m 11endios,i articoli quelli che più p~rt icol~rmen­ te Io interessano. Seguo,n o delle liste d1 app,arecchi nuo1vi, di nuove specialità e di libri i)ubb,l icati n ell '.anno. La materia è di&posta per ordine alfabetico; le ricerch·e sono i1oi facilitate da un ampio ir1dice alfabetico e dall'indice alfabetico anche de-gli argomenti trattati nei 5 anni precedenti. f)ltre che per la pratica corrente, il libro è utile anch e co·m e primo avviamento per le ricerche bibliograficl1e su un dato argome11to. fil .


cc

1242

IL POLICLINICO »

AccADEMIE, SoctETÀ Meo1cue, CoNORESSI .

R. Accademia Medica di Roma. Seduta ordinaria del 25 febbraio 1939-XVII Presie<le il prof. R. ALESSANDRI, presidente. Novocaina e processi infiammatori acuti circoscritti. Dolt. G. GIANGRAsso. - L'O. ha saggiato il potere terapeutico della novocaina in soluzione n ei processi circoscritli di competenza chirurgica ed ha osservato costantemente che es·si si risolvono con maggiore rapidità e con decorso più nlite. Prospetta le varie ipotesi sul meccanismo d 'azione, e conclude per un 'azione antibacterica, basandosi su ricerche bacteriologiche istituite.

lì proi. ALESSANDRI domanda se è bastato l'uso del1a novocaina per ]a guarigione o se ha dovu to aggiungere l'intervento chirurgico. Il prof. PONTANO fa osservare che nella comunicazione del dott. Giangra·s.so rivive l ' u so dei disinfettanti chimici nei processi suppurativi localizzati, problema che sembrava deciso e ormai Sl1pcrato anche per i disinfettanti chimici, i quali hanno azione infinitamente superiore in vitro a quella della novocaina. Non sono le esperienze in vitro utili per giudicare quanto può avvenire in un ascesso, n è seml)ra110 i casi riportati dimostrativi per concludere che l a novocaina ha azione disinfettante nei proces·si localizzati. Il prof. PUNTONI esprime il 'aubbio che la event11ale azione benefica possa essere ascritta al debole potere bactericida della novocaina. Se così fosse, i disinfettanti più attivi della novocaina dovrebpero dare dei ri1sultati superiori a quelli della novocaina stessa. È suo convincimento che molte azioni medicamentose ad debbi late al potere microbicida di alcuni farmaci, siano piutto·sto in relazione con azioni organiche indirette e plicate da essi . Prova di Rotter sue appllcailonl clinlche: determinailone del tasso di acido ascorbico nell'organismo. Dol t. L. GANGITANO. - L'O . passa i11 ras.segna i vari m elodi di dosaggio d ell 'acido ascorbico. Il metodo di Rotter (d ecolorazione più o meno rapida di una soluzione di diclorofenolo, indofe11010, inie ttata intradermo) per la sua tecnica di emplice esecuzione, è da preferire per le utili a ppl icazionj cliniche. Riporta i primi risultati osservati in 120 malali .

Il prof. CoLARIZI chiede all 'O. se sia a sua conoscenza che sia stata data la dimostrazione che la prova di Rotter - come del resto le prove di r.arico con acido ascorbico e successive delermi11azione nelle urine - rappresenti un indice delJa rircl1czza rlella vilamina C dell'organismo . In' ''ro 11011 scn1bra, allo sla lo altua1e della cono~cc11/a, ch e le suddel le prove possano fornire dati probnli\ i ul ricambio clella vi lamina C, soprattutto in con ·iderazione d ci diversi fattori che inte.r' c11gono nei processi o siclo-riclu t tivi d ell 'organ1 s n10.

Rispon<lc il dol l. GANGITANO che il metodo non i! cli dctern1inazionc quantitativa , nla qualitati,·a. ,\ltre ~ O lnnze con1e il glutalione e la ci · teina 11a11no un })Olerc riducente; però è da notare che

[ANNO XLVI, NuM. 27}

nei casi in cui si è notato ritardo nel tempo di decolorazione la somministrazione di acido ascorbico ha portato ad abbreviare rapidamente il tempo di decolorazione. Inollre Portnoy e Wilkinson che hanno u sato questo metodo, hanno controllato l'acido ascorbico delle urine (n1 etodo di Abbasy, Harris, ecc.) e del sangue (metodo di J armer e ·Art), tro:vando un nello parallelismo fra tempo di decolorazione e contenuto in vitami11a C del sanglIS. Ulterlo I ricerche sulla fislopatologla leucemica. Prof. R. Gos10, dott. s. NicosIA e A. CRISTIANI. - Nel terreno onde ·si 1svolge la complessa patogen esi leucemica è da prendersi ip considerazion e la presenza di lipidi attivi con caratteri funzionali deviati dalla norma e precisamente per ora si può affermare nella leucemia linfatica con attività leucocitosica quantitativa e morfologica pe~ riferica e tissurale, quale non è realizzabile n ei controlli più giustificati. Ulteriori ricer ch e diranno se queste due direttive fi·siopatologiche possano accomunarsi nel determinismo d el trionfo tissurale leu cemico citologicamente unilaterale. Sulla Rontgenterapla de, la tiroide ne Ilo scompenso cronico di cuore. Prof. T. LUCHERINI. - L'O. dopo aver esposto t tentativi di cura a mezzo nelle irradiazioni della tiroide, fatti precedentemen le da qualche Autore, ha applicato tale m e lodo in 7 pazienti di cardiopatie valvolari e miocardiche in fase di asistolia ripelle, somministrando a ciascuno 3600 R in 18 g iorni. Non ha rilevat~ alcun beneficio dal Rontgentrattamento, tanto che dei 7 pazienti 4 sono deceduti a breve distanza dalle applicazioni; e due sono u sciti peggiorati. Espone le ragioni radiobiologiche e pratiche per cui l 'irradiazione della tiroide sana non crea alcun effetto favorevole di risparmio al lavoro del cuore ·scompensato. leptospira oryietl : una nuova spirocheta per l'uomo. Prof. B. BABUDIERI. - L 'O. riferisce le sue rir.erche per l 'isolamento della nuova leptospira capace di provocare malattie nell 'uomo, ne d efinisce i caratt eri microscopici e culturali.

Il Socio prof. SANARELLI loda le esaurienti ricerch e, e su ggerisce il quesito delle infezioni miste, e dà il consiglio di esaltare la virulenza negli a11imali neonati. Il Segretario: 1'. PoNTANO.

R. Accademia delle SciPnze Mediche e Chirurgiche di Napeli. Seduta del 5 aprile 1939 Presiede il prof. G. J APPELLI . Semeiotica psichica del primi sei mesi di vita, verso Il gludlilo de Ila costltuiione. CoLuccr C. - L 'O. ricorda i suoi s tudi antecedenti di igiene mentale del lattante sulla trac~ eia di sin tomi psichici. Mentre la pediatria e la puericoltura studiano, dalla na•scita, le modificazioni, specie d al punto di vista del peso, della Yila vegelativl, egli nola ch e bisogna con siderare il progresso di ques ta età, •ili fini di intendere la costituzione, anche dal pun lo di vista dinamico, energetico, indicalo dalle modificazioni sensorj ali e psichi che.

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{ANNO XLVI,

NTIJ\II.

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SEZIONE PRATICA

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In gen ere il pediatra ed il nevrologo rivolgono la loro attenzione alle funzioni del linguaggio e del cammino, ch e pre·sentano molte varietà individuali. L 'O. ha ricercato se in un 'epoca antecedente si potessero avere indizi della normalità delle funzioni nervo•se ed anche della costitu• z1one. Dice che indizi attendibili si possono avere fi11 dai . primi sei mesi di vita nei quali la semplicità delle funzioni, l 'uniformit'à dell 'alimcntazione latlea, e~ guindi del metabolismo, ma soprattutto delle particolarità anato.m ich e, sono in rapporto ad uno sviluppo stapile di funzioni. Infatti il cervello che nella nas~ita è di grammi 350_, salta a tre mesi a grammi 600, per crescere in seguito più lentamente. In questa prima fase la mielinizzazione non è completa, e ad eS1sa corrisponde un periodo di vita psichica letargica, con prevalente sviluppo delle funzioni fisiolo·g iche, e che si potrebbe dire fase intra,rertita . In questo periodo di vita informe, due funzioni sono organizzate, una prevalentemente somatica, cioè la nutrizione, l 'altra prevalentemente psichica cioè il pianto, che è il lin guaggio iniziale di difesa e di p·rogres·so; nei bambini normali ha significato intenzionale. Verso il terzo mese, completati la struttura del cervello e lo sviluppo degli organi di senso, incomincia una faise di espansione, coi rapporti del mondo esterno, il cui inizio è segnato dal sorriso. Gradatamente vi è prima una fase presensoria1e ch-3 riguarda lo ·sviluppo della vista, dell'udito, del tatto: e poi con una ricchezza gradu ale ùi funzioni psichiche corrispondenti, nell'insieme, ad una importante semeiotica di vitalità cerebrale. Il pediatra può p;rendere di mira que·ste tappe, e notare se esse si presentano regolari. Quando vi è la prevenzione di una ereditarietà luetica, alcoolica, epilettica, psicopatica, in genere morbigena, vi può essere anch e la prevenzione per garentire questo bambino con norme igieniche più cau telate . Specialmente il pianto può esse· re non espre·ssione di intenzionalità, ma monotono, ed espressione di sofferenza, che si prolunga anche dopo i tre mesi, n ei quali lo sviluppo della sen sorialità è più meschino. Sono segni che quel bambino ha biis ogno di speciali riguardi. È propabile. che il pediatra con l 'indicata semeiotica psichica potrà trarre ulteriori provvedimenti per garentire la vita di questi bambini. lo vascolarl11a1lone del testlcolo umano studiata radiograficamente Ulteriore Clntrl.buto allo studio della patogenesi della tubercolcsi orcbiepidldlmarla e della sede primitiva del granuloma nel parenchima testicolare. BALICE G. L 'CJ. riprende lo studio di una questione un po' controversa sulla localizzazione primitiva del granuloma n el parenchima del testicolo in rapporto al sistema canalicolare, e sulla localizzazfone primitiva della tubercolosi nell 'epididimo o nel testicolo o in · tutti e due contemporaneamente, Ricorda le co.nclusioni di lIIl suo precedente lavoro (1937), n el quale ammetteva la sede primitiva extracanalicolare del granuloma e la localizzazione contemporanea della tubercolosi nell 'epididimo e nel testicolo, contrariamente a qu anto aveivano affermato, altri autori. L 'O. ha voluto, pertanto, 1studiare la vascolarizzazione del testicolo umano col metodo radio-

gr afico, iniettando nell'arteria spermatica la toriofanina, e dallo studio dei radiogrammi così ottenuti ha potuto rilevare la forte ·sproporzione esistente fra la vascolarizzazione del t esticolo e quella dell 'epididimo. Per quello · che si riferisce alla vascolarizzazione dell 'epididimo, specie della sua porzione cefalica, e del co.r po di Higmoro, egli ha avuto nei radiogra·mmi un 'ompra uniformemente scura, nella quale non si :vedono <listinta1nente i vasi, le cui immagini molto verosimilmente, devono essersi sovrapposte. In corri·spondenza del testicolo, invece, si vede, in parecchi radi10.g rammi l 'ansa vascolare ~stituita dal tronco principale dell'arteria spermtica ed i vasi che attraversano il parenchima testicolare. Non è possibile dire, però, se quei vasi vadano dall 'an sa vascolare dell 'arferia spermatica verso il corpo di Higmoro, o da questo verso quella, o da una parte e dall 'altra. Solo in alcuni radiogra1nmi il volume ·degradante delle formazioni vascolari, che vanno dal corpo di Higmoro verso la ·superficie libera del testicolo, potrebbe far pensare alla esistenza di vasi centrali, che segu ano un decorso inverso a quello delle formazioni vascolari, che parto.n o dall'ansa del tronco principale dell'arteria spermatica . Comunque, i radiogrammi mostrano chiaramente la sproporzione della vascolarizzazione del testicolo in confronto di quella dell 'epididimo e del corpo di Higmoro. L'O. con queste osservazioni anatomiche avvalora la ipotesi, già formulata nel ·suo precedente lavoro, che i germi della tubercolosi raggiungano, t rasportati col sangue attraverso l'arteria spermatica, l'epididimo e il testicolo contemporaneamente, ed il primo in maggior copia che il secondo, per cui il processo tubercolare è più importante n ell'epididimo che nel testicolo, per 1o meno in una fase iniziale. L 'O., quindi ammette che la infezione tubercolare orchiepididimaria si verifichi, nel maggior numero dei casi, per via ematica, ma no.n esclude che, meno frequentemente, si poS1Sa verificare una propagazione di proces·so per continuità dalla prostata e dalle vescichette seminali verso l 'epididimo e il testicolo, nel qual caso la sede primitiva del granuloma sarebbe endocanalicolare. Fa qualch e considerazione sulla cura, ed afferma che essa deve essere conservativa e realizzata OO•n la roentgenterapia. Chirurgicamente, però, ci isarebbe da eseguire la epididime~tomia, quando la lesione fo·sse localizzata n ell 'epididimo e il testicolo apparisse sano, nel qual caso la epididimectomia potrebbe facilitare il comptto della roentgenterapia metachirurgica. I l Segretario.

Società Med-ico-Chirurgica di Catania. Sedula del 29 aprile 1939-XVII Presidente: Prof. S. C1TELLI. Prof. G.

MEr .noLESI. -

Chimica dei pigmenti

biliari.

Ricerche sull'eziologia del linfogranuloma inguinale. Prima dimostrazione visiva del virus ottenuta In Italia dal focolaio umano e dal cervello di topino. G. B. CorrcNr. - L 'O. ha ottenuto, con l'inoculazione di pus di malato di L.I. nel cervello


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JL

POLICLINICO »

di topino un ceppo adattato all'animale e trasmissibile. Descrive il reperto positivo dei corpuscoli di Miyagawa ottenuto negli strisci del pus d el focolaio umano e d el cervello di topini. Il r epe ·to è il primo ottenuto in Italia. Colesteatoma della pelvi renale. E. GuARNACCIA. - L 'O., nel descrivere - pezzo opera lorio - in una donna di 78 a. un gro•sso colesteatoma della pelvi renale sinistra con 1Sacca idropionefrotica, pur tenendo possibile che vi s lia a fondamento un processo infiammatorio, non esclude ch e, dato uno stimolo flogistico, si ·sia istituito un processo n eoplasti-forme epiteliale i cui limiti con un neoplasma non sono ben d et erminabili. Osservazioni sull'epatite sierosa. U. RE1TANO. L'O. studia su 100 ca·si, dei quali 42 con r eperto positivo, il problema della « epa. tite sierosa ». Il reperto è certo che in più .casi è indipendente d a fenomeni di stasi. Il Se·greta1io prof. dott G. B. CoTTINI. 1

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Società Medico-Chirurgica del Friuli. Seduta del giorno 26 ottobre 1938-XVI Presidente: prof. A. VAnrsco. Sulla cura chirurgica delle elefantiasi degll arti. . Prof.. G. PrERI. - L'O. rif~risce la sua esperienza in argomento; questa s1 estende a tre casi di elefantiasi dell 'arto superiore e a due dell'arto inferiore. Nei tre casi di elefantia si d ell 'arto superiore si trattava di donne con mostruoso ede~a d ell :arto superiore in·sorto dopo la cura radicale d1 un cancro della m ammella 1 ed . in essi 1'0. secondo la proposta di Samp1son ttandley introdusse so ttoculaneam ente dei fili di seta ch e d al braccio avrepbero dovuto dren are la corrente linfa Lica alla fossa sopraclavicolare. In n essuno d! .questi ca~i si .ve~ificò in definitiva nè l a guar1g1one n è il m1gl1oramento d ella sindrome. Nei due casi di elefantia·si degli arti inferiori si tratt ava di soggetti di età inferior e ai 20 anni nei quali il proce&So elefantiasico si er a svilup~ pato alcuni anni prima in seguito a ripetuti attacchi di eresipela a livello della gamba. In ques li casi I 'O. prelevò dal lato esterno della coscia u~a s l~iscia di ap?~eurosi I.unga 30 e larga 4 cent1metr1 e la sudd1v1se longitudinalmente in tre strisce. Queste furono introdotte nel sottocutaneo, dalla faccia anterior e d ella coscia attrav~rso la regione crurale fino allo spazio retroper1 toneale della fossa iliaca. Ques~a tecnica aveva il doppio vantaggio di u sare il drenaggio dei tessu11i organici ben tollerati, e cli drenare la circolazione linfatica sia ,·erso le linfoglandole preaortiche indenni, sia (attraverso la larga perdita di sostanza della aponeurosi) verso la profondità d ell 'arto. In r ealtà si olte~nc solo .un miglior~ento temporaneo (probnlb1lmen le m rapporto al ripo·so in letto dopo l '01)erazione) cui seguì la recidiva. L 'esame radiografico del~a ci:colazione liniatica (iniezione ~ottoct1tanca d1 rad1opol) confermò la slatSi persisle11 te. L 'O. pen a che valga la pena di segnalare questi risultati, anche se negativi, onde evitare la ripetizione di tenta tivi inutili .

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Cancro ed ascesso del polmone. Dott. D. ZANETTI. - L 'O. accenna alla aumentata frequenza delle due malattie e ne discute le cause. La form:i cavitaria del cancro polmo11are può simulare per la sintomalogia clinica l 'asçesso cronico del polmone. Il reperto fisico, la to·sse, l 'espettorato, la febbre, l 'anemia, la iperleucocitosi, la 1sedimentazione accelerata, l 'ippocratismo delle dita, le reazioni pleuriche ecc., si riscontrano con eguali caratteri nelle due forme morbose. Anche radmlo·gicamente la diagnosi differenziale è spesse volte impossibile. Nel lo stadio, periodo precavitario, nessuna differenza: ombra più o meno opaca, omogenea, a contorni più o me110 'Sfumati. Nel 2-0 stadio, cavitario, i comuni mezzi di indagine radiologica non dimostrano apprez1.: abili va1-iazioni fra i due quadri. La broncografia non può es·sere di aiuto per la frequente non penetrazione dell'olio iodate nella cavità. La tomografia sola, secondo Chaoul, mette in rilievo delle differenze sia delle pareti della cavità , sia dell'infiltrato pericavitario, sia del bronco efferente. In tema di morte timica. Dott. E. FÀ10N1. - L'O. dopo alcuni richiami generali sull'argomento, illustra due casi di morle timica. Il primo è un bambino di sei mesi, gemello, e morto come la sorellina in seguito a una forma di gastroenterite. Il decesso avvenuto in questo soggetto, circa otto giorni prima e il reperto anatomo-patologico di un timo ipertrofico, fanno porre a ba-se delle con1siderazioni epicritiche, uno stato timicolinfatico. La seconda osservazione si riferisce a un giovane ventottenn1e, morto improvvisamente per supposta, ma non dimostrata, azione di corrente elettrica e nel quale furono riscontrate tutte Je note del così detto stato timico-linfatico. Interloquiscono: prof. SANTI, dott. VoLPI GmflARDINI, prof. MENCARELLI. _..

Rammeatlamo l'lateressaate pubbllcazloae: Prof. CINO PIERI

Chirurgo primario dell'Ospedale Civile &i Udine.

Fisiopatologia del simpatico nell'uomo · Prefazione di CESARE FRUGONI Riportiamo qui sotto l'Indice di questa importante monogTafia: RELAZIONE DELLA COMMISSIONE PER IL CONCORSO AL PREMIO DI FONDAZIONI! FOSSATI DEL R. ISTITUTO LOM, BARDO DI SCIENZE E LETTERE. INTINDU ZIONE. CAPI, TOLO I. Stimolazione del simpatico. 1. Simpatico ceroicale. a) La sindrome del simpatico cervicale posteriore. 2. Simpatico dorsale. 3. Simpatico lombosacrale. - CAPITOLO I I. Paralisi del simpatico. 1 . Simpatico cervi.cale. a) Sintomi cutanei. b) Sintomi sensitivi. c) Sintomi muscolari . d) Sintomi endocrini. e) Sintomi circolatori. f) Sintomi cerebrali. g) Sintomi oculari. h) Sintomi nasali. •1 Sin, tomi auricolari. l) Sintomi salivari. m) Sintomi faringei. n) Sin, tomi laringei. o) Sintomi polmonari. p) Sintomi cardiaci. q) La sindrome ttraumatica del simpatico cervicale. 2. Simpatico dorsale. 3. Simpatico lombosacrale. 4. Plessi simpatici. Nervi splacnici. Plessi mesenterici. Plesso ipogastrico superiore (nervo presacrale). Plesso ipogastrico inferiore. - CAPITOLO III. Fisiopatologia posi• operatoria del simpatico. 1. Dolori. 2. Ptosi palpebrale. 3. lpe.. ridrosi. 4. Ipercheratosi. 5. Disturbi della funzione sessuale. BIBLIOGRAFIA .

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INDICE

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Volume di pagine So, con 4c figure originali nel testo. Prezzo L . 1 4 . Per gli abbonati al « P oliclinico » od a qualsiasi dei nostri quattro periodici, sole L . 1 2, 5 O in pOt'to franco in Italia, Impero e Colonie. Per l'Estero L. 1 3, 7 5.

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI

PER· IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Adenoidismo e t11bercolosi. E . Di Lat1ro (Va lsalva, aprile 1939) rileva cl1e da tempo si ·è P.ro1s pettata la questione dei rapporti fra tub·er colo.si ed adenoidismo· e fra bacillo di Koch e sistema di W aldeyer. L ' A. h.a stu,diato, a tale propo sito, il linfotropismo del bac.;illo di Koch con una serie di esp.erie,n ze, da cui risulta ch e 1'estratto t0n sillare esal ta il potere culturale e patoge110 de.I bacillo 1

St€hSO .

P er quanto riguarda, poi, i rapporti clinici fra tubercolosi e tessuto toin.silla re, è noto ch e con }'asportazione di questo in m a lati co n tuÌ;er colosi evolutiva, quest 'ultin1a aSS'llme un decorso })iù ra1pido, fino ad assumere la form a miliare-setticemica. Da questa osservazione sì è passati all'esagerazic.ne d el r1.oli m e tangere del sisten1 a adeno-linfatic,o in bambini predisposti alla tubercolosi. Ora, giu&tam·ente l' A. ·di stingue fra infetti e m a lati; n ei primi l'intervento operativo non può po·r tare ch e b ene fici , m e ntre ·e sso è controindicato nei malati ~on focolai tubercolari in attività . L 'intervento è molto· utile anch e n el caso d ei predisposti. Nel suo lavoro, inoltre, l 'A. si occupa d el] e r eazioni tubier coliniche in oto-rino-laringojatria e d ella profilassi della tubercolosi per via i11al.atoria . fil. 1

bronco-1r1ediasti11i ca . Polmonite ge]atinosa parai la r e d estra . L~ diagnosi clinica era stata di li11fogranuloma addorninale. La d escrizion e di qu.esto caso offre .all 'A. l 'occasio·11e per 1iabst1mere quanto si sa della tube1 colo ~i epatica. Questa si p11ò classificare Jt·el 111odo seguente: · 1) Tubercolosi n·tiliare d·el fegato (con ·decorso clin.icamente n1uto o acuto· o cronico). La fo·r111a cronica è sclerotica ma si deve di~tìr, guere dalla seguente. 2) Sclerosi epatica con segu-ente a tub,ercolosi ])rimitiva d ella milza. Pe r la patogen esi si tratta di forme emaL. Lo.g ene.

Un raro caso di laringite ipoglottica subacuta di natura tubercolare. E. Vallisneri (J)ediatria, marzo 193'9) descrive un caso molto ra r o ·di larin.g ite ipoglottica con decorso subacuto presentatasi bruscamente in una b an1bina ·di 3 anni . Motivo della segnalazio n e di qu·esto caso clinico è, oltre la rarità ·di una localizzazione ipoglot t.ica tuberco1are in sog·getto· di questa età, la gr.ande difficoltà ·diag n ostica. Considerata in un primo tempo come lariTugite difterica, fu p osta subito diagnosi generica di ps.eudo-croup e. contempora n eame·nte di lesione specifica poln1onare; assicurata la natura specifica d ella lesi0ne p olmona r e, esclusa con certezza la • possibilità ·di corpo estra n eo, era l o.g ico p enSu di un caso di epatosplenomegalia tubercolare 1sare oh e causa d ella steno•&i fosse appunto un con anemia arigenerativa. processo di natura tubercolare. Il caso present u.n caso ampiamente d escritto d a A. Gam- ta,·a inoltre molti dati eh.e .p otevano giustifibigliani Zoccoli (,trcli. per le scienze m edicare un fo·ndato, sospetto per lesione sifilitica terzi.aria . oh·e, n1arzo 1939). Si t rattava di un uomo di Pur vertendo· I.a diagnosi limitatamente a 5f) anni con eredità imrr1une ·da tuber colosi , ' c]1 e aveva avuto episodi febbrili cnn angina ,e d ques~e ·d·u e affezioni, essa rimase un po oontrove.115a fi110 a lla fin e appunto per un comepato,s plen o1n·eglia e, a ll'inizio, an emia iper- plesso di ·dati negativi e positivi per l 'una e eromica ei repi:rto toracico anche radiologico per I '.a ltra malattia. 11egativo per i campi polmonari e positivo Dopo la morte improvvisa della bambina solo per in.g rossan1ento d egli ili. Inoltre espet- avvenuta dopo tre m esi, l 'autopsia m ise in tarato K och n egativo e- W .a.&serinann n egativa. eviden za lesio·n i tubercolari m ultiple e l 'esaEpatoterapia per due mesi sen za risultato. P er- 111e i &tologico .della laringe m ise in evid enza sjF-tenza d e i periodi febbrili . L 'esan1 e del sannella zona ip·o gl ottica 1.ln nodo ig ranulomatoso gue died e pr·e&e11za di norn1ob]asti. Jl midollo tubercola re di origine ematogena. sternale era :-omposto di soli ·elem ·en ti maturi, Questa rara osservazione indica la possibir11étncava compl etamente .di el~mer1ti ·del milità di una tubie rcoloi&i .e n1.atogena sottoglottica dc>Jlo funzio11ale. e)era lce ucopenia . Reazi oni di capace di d.a r luogo a·d U•n a sindrome di larinTakat.a Ara positiva. Com·p.arvero fa tti polmonari a destra: ipogite i1p~oglottic.a subacuta. S. l'. fonesi intersca:p olo -verteb1ral e, rantoli a pi.c:cole bolle, con~o-r1a11ti. Iladiolog icamente si Ipertensione parossistica in un caso di tt1berco· 11otò a1lo·r a 11el l obo medio opacità a tipo inlosi di una surrenale. filtrativo , parailare. Aggravam ento progreS5iIl caso ·è ·descritto da M. Punole e E. Ruvo. Rapido esito in morte. . ti~hauser (L a Presse m édic., 17 magigio 1939). L'autopsia diede questo reperto: tubercolosi Si trattava di un g iardiniere d i 63 anni, che miliare diffusa con prevalente localizzazione aveva avuto in passato solo reumatismo artial fegato e alla n1ilza, tuber colosi ghiand olare 1

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POLICLINICO

colare all'età di 49 anni. Da 4 mesi aveva dolori anaosciosi, retrosternali o precordiali, dell<lJ dur~ta di 2-5 minuti, con irradiazioni alle due braccia , con insorgenza ,d,u rante la deam. 1 bulazione rap.i da dop0 un pasto. l . n mese pr11na del suo ingresso in ospedale, tosse e·d espettorato. Il c.u ore era aumentato ·di volume ed a'1eva sdopp iamento del 2° tono alla punta. L'elettrocàrdionaramma dimostrava un'altera. zio,n e delle coronarie. Durante la deg,enza in o~pedale furono fatte circa cento misurazioni della prressione arterioisa. ,S i co,n statò cos.ì che du,r ante le crisi ,d i angina pectoris c'era una iperten$ione parossistica (da 140-170 la pres~ioner saliva per poco, un quarto, d'ora circa, a 210-250). Contemporaneamen te c'era aumento della 10' n li ce mia (da O, 91-1, O1 saliva anche a 1,70 %<>). Era l 'angor che provocava l 'ipertein sione o ' 'iceversa P L'aun1ento della g licemia permette di comprendere meglio il meccanismo delle crisi p:arossisticl1,e.: verificandosi lo stesso fenomeno per effetto di ini ezioni di adrenalina, ,è logico p,e nsare che i11 questo caso ci fossero· scaririche di secrezione ·delle surrenali. Ve:nuto a morte il paziente per insufficienza cardiaca, si trovò colpita da tubercolosi caseosa la s•un~e­ n.ale sinistra. 1n questo caso la tublE'rcolosi surrenale si e comp ortata come un tumore delle surrenali. Bi sogna ammettere che la tubercolosi surrer~ale possa determinare delle fasi di eccitazione ghiandolare. La loro breve durata le fa per lo più passare inosservate. Queste fasi di eccitazione surrenale si possono av·e re solo in caso di tubercolosi di una sola .s .urrenale; se sono colpite tutt'e ·d ue (come spesso sucoe1de) le cr isi ipertensiv,e mancano per mancanza di t1essuto surrenale capace di reagire._ Gli stessi AA. hanno osservato un caso di donna obe,sa in .c.u i I.a diagnosi era dubbia fra m. di Cushin-g e adenoma corticosurrenale, in cui c'e.Ta tubercolosi bilaterale surrenale, ma a focolai , con zone di tessuto surrenale sano. Anche in questo caso l'ipertensione &i deve attribuire ad un 'iperfunzione da irritazione infiammatoria delle surrenali. In questo caso coesisteva itPotrofia tiroidea che spiegava l 'obesità. L. 1

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La tubercolosi muscolare. B. Ro .~ i (Annali italiani di chirurgia, fa .. c XI-XII, 1931b) osserva che l 'inoculazio ne diretla di bacilli di l\..oc.:.h nello ~essore del n1uscolo della cavia e del coniglio pro·voCH la for111azione ùi raccolte ascessuali in cui, pur co111 [):\rendo cellule epiteliodi, non si noto no e rllule giganti. Col! .iniezione endoven tricolare non si può dimo~lr'"\rr u11a sicura localizzazione del bacillo di T\.och .. ia nei muscoli di animali sani sia in C]uelli di animali tenuti in ~aren za di'

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vit.an1ina B, sia nei muscoli traumatizzati, sia in quelli di animali enervati. Nell'inoculazione ei1doa1"Leriosa si hanno invece quadri tipici con la comparsa in 3oa giornata <li cellule giganti di Langhans. Nel n1iocaTdio non si ottengo•n o ii1vece lesioni specifiche nè per inoculazione diretta nè per tra~porto erraatogeno. 1FoJANINI.

Il trattamento chirurgico della t11bercolosi pol· monare mediante la collasso-terapia. La colla~so-·Lerapia ,:hirurgica, come trattame.n to della tbc. polmonare può essere realizzata mediante molti metodi, l'applicazione dei quali ~e da u11a parte dipen·de dalla sua indicazione è .ar1ohe in stretta, relazione alla tecnica preferita dal cl1irurgo. C. Leonte e ~I. Nasta (Revista de Ch~rurgie, n. 11-12, 1938) passa110 in rassegna i vari me~ todi soffermandosi in ])articolare maniera sulle to,r acop]astiche lì1nitate e sul pneumotorace ext:ra:p1leu1ico. Attual111enl-e ir1fatti le· toracopil.a.&ticbe estese ottenute inediante un 'ampia riesezione co·s tale p erdo110 terre110· sia per i pericoli immediati IJOSt-operatori (asfissia) che dal lato estetico (torace retratto, defor!Ilato, con :'ìlcoliosi 1della colo nna doTsale) mentr,e la loro indicazion.e· rimane per :.eTt.e complicazioni pleuric1hf; suppurate <le.Ila tbc. polmonare. Le toracoplasticl1e circoscritte e limitate alla regione apicalt- ed effettuate; i1l più tempi sono pT'eferite d.agli AA. e dalla n1a·ggior :p arte dei chir11r~ sia perchè realizzan•J le çondizioni ottimali di collaisso sia })erchè riducono la niort.alità al 2,5 %. Gli .A.A. rreclo110 cl1e le toracoplastiohe, tanto quelle per in·dicazione poln1onare che quelle per corr1pJican.ze pleu1 i(.,he, possono essere st.a11dardizzate, i1n iziando bempre c,o,n un.a tornco1pl.astica dell'apice, perchè ·essa è più facil1nente tolleraLa dal paziente e lneno shockante. Gli AA. 11ao.no p~aticato in 12 individui il 11n1eumotorace extrapleurico con O % di mortalità e suppurazione: questi risultati hanno una graP.·de importanza nei confronti delle statistiche di alt.r i AA. ch e. h anno sempre avuto a lamentare <1egli inconve11ienti, quali le suppt1razioni post-operatorie e l 'apertura del cavo pleurico. S1MONETTI. 1

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Contributo alla vaccinoterapia antitubercolare con , anatubercolina Petragnani in un unico tempo. :i\{. Verde (Pedialriai, n. 3, marzo 1939) ha irlizi.ato da circa un anno, nella R. Clinica Pediatrica di Napoli, la vaccino profilassi con an.atubercolina Petragnani. Dopo .aver sottoposto 58 sog~r.tti prescelti ad l1na Mantoux con anatubercolina diagnostica, l 'l\.. ha vaccinato i bambini, nei quali la introdermoreazione risultava negativa, con la segt1ente te cnica : IJrevia disinfezione della pelle 1


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SEZIONE PRATI CA

C<ln alcool e poi lavàggio con acqua sterile, nella facc,ia palmare d ell 'a van1braccio sini&tro - · riservando il des tro alle prove allergich e --..:, ha praticato agli a11goli di u.n quadrilatero quattro iniezioni intradermiche· intro,duc,endo i11 loto da 0,50 a 0,80 di anavaccino. 1\iferendosi a ~5 sogg·etti in c ui è compar sa l 'allergia tuLercolare, l'A. fa su di essi alcuni primi rilievi ed afferma quanto g ià fu rilevato da Salvioli ed Auricchio·, che cioiè l 'anatubercolina integrale P e lr.agnani è sfornita ·d i ·tossi cità primaria ed è capaoe, intro dotta per via i11tradermica nel 11eonato e 11ei b.am.b·i ni di 1a, ~a e 3a i11,fanzia inde11nì, di ·pir ovorare una al]er.Q"Ìa intensa . S. F. o 1

Risultato terminale di un progetto di scoperta di casi di tubercolosi. J. B. Novak -e e J . S. Kru.g lick (1're Journ . oif ~hc Ame:ric. t.iedic . Assoo., 12 aprile 1{939) ritengono eh.e con esa1n i sistemati1ci e pro·ve sjstematich e si possono sco·p·r ire il 100 % dei casi di tub.er.eolosi. Certamente questi accurati accertam·enti diagnostici hanno· di1ninuilo il nu1nero dei n1alati e quello d ei morti , percl1è r>ern1ettono di scoprire casi di tub:e::rcolo, i Ì.0'11oi~ala e ch e si ·~areb·be S\1elata sol o molto o te1r1pD d opo. Dal 1933· al 1936 n ell e scuole sup·e riori- di ( :hicago e dintor11i essi SC01p ri ron o 65 casi ·d i t11ber colosi. Ri veduli questi malati n·el 193 7 e 1~1jB si constatarono risultali s-0rpren·dle nti perc11è la 1nortalità era stata al La e p·i ù forte nei casi ineipienti ch e in quelli p iù avanz.a ti . 7 \10,85 °;:.) erano inorti , in 3-5 .an11i e solo 1 (5 %) rio·u. a rdava forme ·d i tubercolosi avan0 zat a (ch e erano 20) in.e·n tre 6 (13-33 ~~) rigt1ardavano lei forn1e in c.ipienti ·(che erano 45). La ragione 1&i deve ricerc.are nella te:rapìa. Mentre nelle for111e inci·p,i:ooti u11 a t e1·apiia attiva fu i stituita so·l o nel 49, 11 ~~ dei casi, n.elle forme più avanza Le questo fu f.atto nel 95 9·6 d ei c.3si. Il medico deve quindi ene.r gicamente intervenire fìn d all 'i11izio con terapia attiva, il che s1~ess-0 non fa· 1)et· i1on in t irr1orire il mala.to. . Gli AA. 1richiamano· l 'attenzJone su1 casi con cutireazio ne poiSitiva alla tub·ercolina ·e radio·g ra fi.a toracica nor1nal1e.. In t1n gruppo di e.asi simili essi eb·b ·e ro p.oi due morti p.er tu bercolosi. Questo gruppo va quin·d i ·&trettamente sorvegliato con radiogrammi fatti periodicamente. L. 1

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IOIENE La disinfezione delle fragole. La fra,rrola, p,er la brevità del su o fusto, è efìposta a..., grossolan i inquin amenti da parte di li·quan1i , talora ·di p rovenienzia umana, con cui si CO·n cin1a no o si inn.a ffiano le pianfine. Oltre a ciò , quar1do ,s.0 no colte e maneggiate, vJnno sog··g ette ad ulteriori inquinamenti . Dal punto di vista d ella tras.mis-sio·n·e de]le n1alattie infettive, e.~se posRono quindi p·r esentar e 1

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un pericolo non lieve, tanto più ch e .pier la loro delicatezza e facile· d eteriorabilità, non i)ossono esser e assoggettate a trattame~ti .di p ulizia e di ·d isinfezione ti·op·po g rossolani, s1cch è l ',e ventua]e i11feLtività si mantien.e fino al consumo. T e11uto conto ·della con Riu etu<line ·di man.g iar e le fragole condite con vino o cort succo di li1T1one, R. endran 1ini (Gioq·n. di b.aitt. e im.1nun. , m.ag.gio 1939) ha saggiato·· il poter.e batt ericid.a di a lcuni \ 7Ìni italiani sulle fragol e artiPici~]rnente inquinate con bacilli d el tifo, cio·è con il g~er111 e I)iù t en1ibile nella fattispe&cie. La sicura sterilizzazione si otti.ene con un soggiorno di due ore e mezza con i vini e con i] succo di limo·n e; i r isultati rr1i gliori si hann.o con i tipi sp·u n1anti (Asti s1,un1.ante). rfen uto conto che l '.inquinamento delle fra·gole non è mai in pratica così forte come quello SJ)erin1entale, si p·u ò ritenere che il ten1po di f:teri.lizzazione pof'sa ridursi alquanto, m .a non di n1olto. Con l 'acido cloridrico a lì 'l %, qua le vien e consig·liato -per la ·disinfezio·n e delle ve1id.ure in genere, già ·d opo 30 n1inuti, non i J1a più tracci,a .dtell 'inquin amento; t ale lavagg io i&eguìto da una rapida risciacquatura in acqua p ura, non n1odific.a sensibilm ·ente il sa'lJ·Ore, tutt'al più d é1ndo un lieve sapore a cidulo assai gradito. È da osservarsi ch e, in pratica , la quantità di vino ch e si ag.g·iunge è certamente as~ai più scarsa di quella co·n cui h:a sperimentato l ' A. ed è quindi da dubitarsi che si po·~sa rag,g·iunge-r·e l 'uccisio·n e dei germi patogeni, anc·h e tenendo conto della tenuità dell 'in,g uinament.o , Lanto pi1ì ch e un -:;og~' io-r no di un l).ajo d ' o1rb nel vino tenderà a ridurre la fragole in p·o ltig]ia. D 'altra piarte, non ostante che la pos.si h i1ità di una tras.missione ·della tifoide p·er rriezzo delle fra.gol e app,aia p·e rfettan1ente ver if.in1ile, no·n n1i ris11lta che sia n1·ai stata dimostrata, co·n1e si è fatto invece l)er altri v·eicoli del gern1e. PlJ.ò darsi ch e non t&i~no· estranee delle influenze stagionali sull 'atteoc~himen ­ to del t.[ern1e del tifo. nell'organismo , che .&i fa più faciln1ente i11 s tag·ione p·i ù inoltrata di qu·ella in cui vengono a rnatl1razione l e fr~ago­ le. Comunque, ·è b-e.ne t ener p1r esenti i r isult uti ottenuti dall 'A. rd avet· cur::l anzitutto di r1 on cons11mare fragole del corrLmercio p i11ttostc cli sfatte; quan·do esse ~i trovano in buone cor1·dizio11i di edib ilità, u11a b1u ona lavatu1·a in arq·u.a fresca, seguìta da u.n a r isciacquatura serve b·ene ad allontanar.e il terri ccio e b uona 11arte dell.e in1purità. fil.

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LABORATORIO Sierodiagnosi di Wrigl1t e n1aloria. G. Scotti (A rahivio Italia.n o cli Scienze Merliclle Coloniali e <li Pa1ra1ssit ol ogia., marzo l 939), avend o oiS.ser\7ato· l1na reazione di Wright (agglutinazio11e di cep1Ji di brucella) ,positiva in un soggette> sicuramente m a larico ed e-


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sente ir1 .n1o·do assoluto da infezione melitense ci parameliton se, l1a voluto studiare il compor: ta111en Lo di taìe sierodiagnosi in u11 gruppo di 1nalarici per slahilire ~e e . coi: qu.al~ .fre quenza ~i ve rifichino agglutinazioni aspecif1che delle hrucelle da paL'le d ei sieri malarici. Le i>rove agglutinanti ~u~·ono ·es~1guite. su I.oo sieri di individui n1alar1c1, esenti da infezione bru cellare , alle diluizio11i di 1 :100, 1 :200, 1 :400, 1 :800; erano consiclerat.e positive l e• provette in cui i germi erano deposit:ati nel . fendo ed il liquido sop r.a : tante era divenuto Ii1npido. L' A. fu subito colpit? dalla. qualit~ <l·ell 'agglut inazione, in qu~nto. l ge~n11 non s1 riu11ivano in b ei fio cchetti, d1 varia .g·randezi'a, co·m e di solit.o si osservano n elle tip iche aggluli11 azio11i ,p1ecifi ch e, 111~ forTl1avano un de1)osjto i)olverulento ch e, agitand ~ l ei provettin e facilm ente si ridj sp erdeva un iformem ente ~el liquiclo , sicrh-è si aveva l 'impressione più di un.a sedi111en tazi?ne c~e di l1n.a v~ra a.g; glut.i11 azio11 e. Ques to tipo· di a·ggluti11~z1 one e ~tato d:i a ltri A11lori riscontralo spec1.a lmente r1er l e form e di brL1celle in fase R . Esaminando i ri ultati delle ricerch e d ell 'A. si rileva che uria dii&creta percentuale di sieri rrtalarici ha eser citato un 'azion e a·gglutinante special1r1 ente ' 'er so quei ceppi di Brucella meliten e dimos tra lisi in fa e R.; g li stessi ceppi i11Yece non sono mai stati agg·l utinati da si eri di individui sani o affetti da alt re malattie. Si d eve perciò ritener-e, secondo l 'A., c~e riel siero di n1olti rr1alarici è co11tenuto un quid agglutina11le le brucell e, quid. che n on e~iste r1 cl siero di individui sani ed in qu.ello d1 altri m.ala Li. Ques la nozione ·è in1portante dal l"'Unlo di ' ;is ta ,f·ratico perch·è impone .di ~s­ sere molto cauti nel valutare l e agglutinazio11i positive ver so le brucelle quando il siero in esame .an1)artiene ad un n1alarico . 1

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F.

TOSTI.

VARIA Elettr ocoagulazione delle tonsille eseguita da un chiropratico previa anestesia. Il Jor1J1•nal of the America1t ft,f edical Associ.ation d el 31 dice·n 1bre 19318 riferiscie, co11 diversi paTticolari, lo svolgin1ento di u n processo per 'e sercizio abusivo della n1edicina. Un chiropratico, certo Jo)·ner, si rivolge in a.p·p·ello alla Suprema Corte del ~{ississipi perch·è co11dannato per av·e r µraticato }'.esercizio d ella n1edicina se1tza lic enza. La chiropratica, dice la (~ orte , può ei&sere 'in generale d efinita co111e una filosofia, una scien z.a e un 'arte chie cerca di rin1uovere le cau se delle malattie e di altrj ,pa timenti de1l'organis1no m e ttendo a posto, per mezzo delle mani, le articolazioni della colo11na vertebrale. Joyner , dietro compenso , ha e. eguito l'ele ttrocoal1gulazione delle lo·nsille rnedi.ante un ago i1Lfissovi e previa l 'app licazio11e local e di un liquido che la CoTte s tabilisce essere evidentemente u11 ai1estetico, sebbene il suo vero uso venga negato, poich è il Joyner asserisce cl1e il liquido er.a se111plicemente un cc aiuto della nalura » e lo d efinisce un antisettico g·ermicida naturale non velenoso, efficace anch e contro l'indigestione, l 'avvelenamento pto1r1ainico , le ferite, ecc. Usare un anestetico co Litui~ce una p·r atica medica e infatti rienLra 11ell.a ·definizione ohe di essa ne dà il Coclice del 1930, fare d'e ll 'elettrocoagulazione si0·11ifica metLere in opera un metodo di cura ~dottato sia dai medici che dai chirurgi; q11indi il giudizio di con·d anna viene affermat.o a1lche dalla Suprema Coirte, quantunque 1~ .loyner abbia co.m piuto un. regolar.e co:so d1 ~ ludi presso la Scuola Na.zzonale dz Chiropratica (Na tional School of Cl1iropratic) e posse.g-g a · re-go lare licenza per l'esercizio di quest'arte. . M. RASTELiLI . 1

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MEDICINA SCIENTIFICA Glncosio, vitamine B e C e· cardiopatie. }) uzzolo G. (Giornale medico dell' Alto Adige, ago to 1938) t.udia n ei cardiopatici il ricambio glìc iclico so1to l 'azione d ell 'insulina (dieci unità sotlo c ute) d ella Vitamina 1B1 (10 c0n11}re. se per o . di Betabiom) e d ell 'acido asco rbi co (n1illirrr. 300 per os.), riscontrando t111a sic u1 a azione ipoglicemizzante dia. parte d ella B 1 e 01)ralutlo d ell 'acido ascorbico, il quale avrebbe n el tasso glicemico da to un ab})a ~ ~1. n 1e 11to 1)ari alle 10 u11ilà di in ulina. C:on11)leta l)Oi lo Ludio con un 'indagine clir1i cn i11 6 ca i cli miocardo .. i n ei quali venne Ìll'lnuro.lo u11 Lrallamenlo co11 glu co~ i o ed acido a co rbico; i ri ultali olle nuti sono la ti piuttc)~lo favorevoli .

A.

BAUCE.

PU BBLICAZIOHI F.

PERVENUTECI.

A utoprovocazione

VALTORTA.

d'aborto.

Stab.

Tip. Joveoe, Napoli, 1939.

I.

Proceder manual para la reduccion de las fractu ras cabalgadas del tercio inferior del antebrazo en la injancia. lmprenta La PEREz LORIE.

Propagandista, La Habana, 1938. F . D1 PACE. Cura dell'idrocele essenziale con la iniezione endovaginalica ·di soluzione acquo1sa dì acido picrico. Tip. i\Iinerva 1\-iedica, Torino,

1939. C.

CA•NTIET\ r .

Se ttice mia venosa. Arti Grafiche, Pe-

rugia, 1938. . . . BR.\CCI Tons1 e N. C1Al\rPr. Studio sui p<>rtalon di bacilli di/ teri ci e sui ceppi di bacilli difterici da essi isolati. J~d. l\.Iin crva l\1edica, Torino, 1939. i\1. R. C.\~TEX, G. MAzzEI y G. RE r oLAR. El diagnostico d e las bronquiectasias congenitas por agenesia alveolar. Tip. A. Bt1ffarini, Buenos-

Aires, 1938.


(ANNO

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XL' 1, NuM. 27j

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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. •

Cronaca del movimento corporativo. La tarift'a nazionale dei medici • Casse assisten· ziali per i professionisti • I compiti delle ostetriche. Al Minislero delle Corporazioni, .:Sotto la rresidenza del con s. n az . Gray si è riunita, il 22 giugno, la (~orporazione delle Professioni e delle Arti. La Corporazione ha abolito la disti nli::>l1e esistente nella tariffa nazior1ale dei rne<lici fsa n18dico generico e m edico generico di alta fama. La Corporazione ha fatto voti perchè i profession1sti, ch e attualmente ne sono sprovvi sti, vadano a crearei separale casse assist enziali destinate a tramutarsi in seguito in previdenziali. In base alle appos ite relazioni presenta1e, ecl i11 pieno accordo con i Mini'steri degli Interni e rlella Educazione n :izionale, è stato approYat o uno sch ema di Regio Decret o ch e s lapilisce le m ansion i di competenza delle infermiere profe•s_sional~ e degli infermieri gen erici, non ch è lo sch ema di regolamen to per 1'esercizio professionale delle ost etri ch e . In applicazione di ques1c norme regolamentari 1'ostelrica, oltre al co1npilo specifico dell'assistenza alla ges tante, al parto, al puerperio normale e al neon ato, avrà qu el~o ?i vigilatrice <lelJa maclre e del bambino, ch e assolverà n el campo dell'assisten za sociale alla dipenden za dell 'Ente nazionale Maternità e Infanzia o di altro ente. L 'imporl~ n za dei compiti isanitari e sociali e la elevazione data alla sua a ltività imporranno con segu entemenl-3 alla ost etrica I 'obbligo di tenere aggiornata la sua cultura professionale. Tn funzio11e di vigilatrice della madre e del bamibno l 'ostetrica coad iuverà i sanitari nell 'assist enza d~miciliare per la maternità e per I 'infanzia fi110 al terzo anno di età; attenderà alla diffusione e all'attuazione delle n orme pratich e di igien e materna e infantile; segnalerà i ca·si di indigenza; le even tualj deficienze e i bisogni .accertati per le n ecessarie provvidenze assi•s tenziali . Oltre a quanto è specificamente prescritto per l 'assistenza alle gestanti, alle partorienti e alle puerpere l'ost etrica potrà praticare quanto è con sentito dalle disposizioni in vigore alle infermiere generiche, in posse·sso della licenza di cui all'articolo 140 del Testo Unico delle Leggi sanitarie o dell 'attestato di abilitazione con seguito a no.rma dell 'articolo 6 della legge 23 giugno 1927 numero 1264. 1

CONCORSI·. Posti vacanti. RICHIESTA DI

l\>rEDICI PER LE

COLONIE

BENGASI. - L'Ispettorato di Sa11ità Pubblica di Benga1si ha richiesto d'urgenza al Sindacato cinque m edici per i villaggi colonia : Baracca, Maddalena, Oberdan, ,Soluch, e Agedabia. Le residen ze non sono affatto disagiate e sono collegate, con mezzi rapidi di comunicazione,. ,a ~en­ gasi . Stipendio m en sile L. 2500 n.ette, p1u v ~ag­ gio in prima classe di andata e ritorno da S1racu·sa. Il contrat to sar à rinnovato mese per m ese. PISA. Co1isor zio pr.ov. antituberc. Direttore della Sezione dispensariale di Pontedera ; scaù. '

15 luglio, ore 18; L. 7000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1500 indenn. carica; età limite 40 anni al 15 aprile. · Chir11rgo direltore ospedale di provincia desideroso trasferirsi in città per ragioni <li famiglia, cer ca posto come chirurgo r esidente p~esso clinica, casa di cura privata od ambulanza, disposto an ch e associarsi colleghi per qualunque forma di collabor azione e cointer essenza. Scrivere: Sig·. Bini, v ~a 27 aprile 14, Fire11ze.

Posti di studio. R. Unive r sità degli Studi di Firenze .

Concorso per t iloli per l 'as·scgnazion e della borsa di st ~di.o biennale per l 'ammontare di L. 3500 annu~, ~nti­ tolata :ll nrrme (li Carlo Co111ha, da confer1rs1 ad un giovane laureato in nledicina e chirurgia ch e intenda perfezionar si n egli stu-di pediatrici , pres·so la Clinica pediatrica inedi ca di Firen ze. Scadenza : 15 set lembre 1939-XVII. Boi'sa di studi.o « Ca rlo Comba ». -

Concorso per esame p er due. b?rse ~i stu.dio di L: ~l mila ciascuna da confer1rs1 a g1ovan1 laureat i in tnedicina e chirurgia, presso le univer sità di Firenze da non più di due anni, per andare a perfezio~arsi n elle Univer sità od ospedali di Parigi o di Vienna, o in altri Istituti eisteri di ricono·sciuta fama. Scad enza: 1° ottobre 1939-XVII. Posli. di studio « L eopoldo Tac chini n. -

NOMINE PROMOZIONI ED O N ORIFICIENZE Il Comitato delJa Fondazione cc Léon Bernard » per opere di medicina sociale n el campo pratico, h a assegnato il premo d el. ~~39 al. dott. A. Sawyer, direttore della Division e internaz1on a~e d 'igie11 e della Fondazione Rookefeller. Il premio consiste i11 una medaglia di bronzo e n ella soni. ma di 1000 fran chi svizzeri.

'Y·

Su proposta del Duce con « mot~ I?roprio ~> ,Sovrano, il prof. Luigi Tt1~a no .dell Ist1t~to d1 Radiologia della R . Univers1Là di Roma e stato nominato g rand 'ufficiale n ell'·O rdine della Corona d'Italia . Il prof. Giuseppe Ajello è incaric<:t to del.l 'ins~gna~ mento di 1nalatti3 del lavoro n ella R. Un1vers1tà d1 Moden a. Rallegramen l"i cordiali. 1

RICOl\IPFNSE AL VALOR lVIILITARE .

Il dott. Walter Bega, ufficiale i11odico, nat ivo di Crevalcuore, è stato in signito di medaglia d.'aro-ento al valor militare con la 6egucnt e mot1vao zione. . « Ufficiale m edico di r are virt\1 militari. Nel1'azion e e·seguita dal pattagliene per la conquist.a della quota 311 a n ord d.i CuculJ , precedeva il baltagl ione stesso, partecipando brill an temente nell 'ardita esplorazione ed all '~ssa lt ? per la . con: quista della quota slessa. Ferito d1 scb e~~ia d1 granata alla tesla, rimaneva sul campo, rif1ut?ndo di essere trasportato all 'Ospedale. F ulgido esempio qi ardimento e di valor e. ~ronte di Catalogna 23 dice1nbre 1938--26 gennaio 1939 ».


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NOTIZIE . DIVERSE Riunione del Consiglio delle Assise italiane di medicina e chirurgia. ella sede d ella Confederazione fascis la professionis l i e ar li s li sollo la pre~idenza d el senalore prof. Raffaele B~s lianelli, Co~1!Di~·sario n~zi~n.al.~ <lel Sindaca lo fa scist a d ei med1c1 , •SJ sono r1un1t1 il Con s ig lio d ireltivo delle Assi~e Itali~ne di. m edici11a e c hirurg ia gen eral e ed il Comitato d1 r edazion e dcl g iornal e « Le Forze Sanitarie ~>. • Era110 preso11Li i profes~ori ~etragn an1, P~o~u cc1, Busi , Spolverini, Frugoi:1, .ZoJa , .Al~ssandr1n1, Arcangeli, Bcllucci , Bomp1an1, F.as1an1, F~rrat~, C~­ r on ia Cerlelli Pieri De Vecch1s, Ferrer1, Ga1fam1, Gnll i ' Lucheri~1i Ma~garucci, Sol ieri, l\1ei11eri , Mingazzini , Po11 Lano, Redaelli, ~os·si , ar~1. . . . (1 sena Lore Basti anelli ha illus lrato i cr1ler1 informa lor i della funz ione cul tural e d el Sindacato fa•scis la dei 111edici di c u i le assise gen erali di medicina e eh irurgia e le « Forze Sanitarie » son o l a . e .. J>ression e tra le più imporlan Li. Egli h a a n cora un a v.o~ la sos ~e~u la l a n~ce.ss1t.à ch e j n1ae Lri della med1.c1na, gl1 in 1segna11 t1~ d1 ~11nica, i primari o·sp edalieri s~g.uitin o . a tener si a viYo con ta lto co11 tutti i m ed1cJ, sp ec1aln1e11te rurali e comunque lonta ni cl ai centri ~i s Ludio, .affinch è l a l oro cultura sia sempre aggiornata a1 progr essi d ell a 1scienza p er il bene d elle vite uman e affida Le alle loro cure. Cl Con sig lie r e nazionale prof. Federico Bocchetl~ h a es11oslo quant o fil1ora è stalo fatto e quanto s1 fa r à n el ft1 luro, qualora non manchi l a i:i chiesta ed an1b il a collaborazione clei cl ini.ci e degli ospedalieri . Alla <liscu ssione 11anno preso parte tu l li i clinic i e i primari o p edali eri pre·senti e si è concl uso di dare alle A si1si Generali di medicina e cl1irurgia il J)ÌÙ ampio ed int en so sv!l~ppo a~l~ ·ro110 di inter e ar e diret lame11t e tutti i m ed1c1 d 'I talia. All a fin e ]JCr in Yi lo del se11 . Basti an clli i p r esen ti h an no ri volt o un lJen siero di d evozi on e al Duce ch e ha <lato 1nezzi e polen zi a1nento alla scie11za e 11a esalta lo i valori c ulturali, morali e spirituali . d ella Nazion e.

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2• Conferenza internazionale delln sict1rezza. La 2a. Conferen za In ternaziona]e d ella Sicurezza i tcrril a Ron1a cl al 23 al 30 o ttobre prossiTno (la 11ri1na cb1Je luogo ad A1ns terdam nel 1937). I~ 'orgnnizzazione d ell a imporl a11te riu11ione di t U( l io. i e di tecnici , ch e i propongono di c~a n1i 11arc i problen1i inerenti alla l otta con lro gli infor ll1ni e cli mettere in eYiden za i ri ull at i acq ui si ti in tale ran1po d ell 'as iislenza sociale, è .., la ta nffid ata all 'E11 le ~azio11al e d i Propa ganda per ln l)r<'vc n zio n e d egli ln{orluni , e procede al a-

crt'n1cn te. 8 in 'i la di u11 au ~l)Ìcab il c JT1aggiorc svilup po d pll n prrvC'nz ion e d egli infortuni su l lavoro e dcll(' rHnlal I ic i)rofe s io11ali , l a conferenza si occu pcrà ancl1c <lrlla preparazione cli una conferenza ~l'Tl<'ral r della sict1rczza ch e si t errà a Ro111a cluranlc l 'Es po izior1 c l fni,er ale dcl '42. Ai l a,ori i1repnralori clella Conferenza, per la quale l.• -.. tnlo i~lilt1ilo 11n ap])O ilo Comilalo cse,·utivo. pat lrcipn110 11alt1ral111c11le altri en ti ila1ia n i , parl icolar111en I e co111pc lenti i11 materia e organ iz1.n1 ioni -...in1 ilari e lerc, che pro'' còono a

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XLVI, NuM. 27)

Taccogliere n ei pa_esi di l oro compe tenza tutto il materiale e le nolizie utili ai l avori dellq Conferenza. Le pri11cipali sezioni in cui sono stati divisi i ]avori d ella Conferenza, e che tra tteranno ciascun3 un progr amma definito, sono: Organizzazio11e della Prevenzione Infortuni, Tutela sanitaria e ]gienica d el l avoro, Propaganda per la prevenzione agli 1nfortuni, Statistica, Mostre e Musei della Sicurezza . .Si prevede. fin d 'ora una larg hissi1na l)artecipazione di delegazioni est~re e di Enti italiani a quesla importante manifestazione di attività sociale e uma nitaria. Quote d 'i scrizione : per i singoli L. 100, per Enti ed Associazion i L. 200. Segr eteria: via Sal1us tia11a 58, Roma .

Congresso nazionale di di ostetricia e ginecologia. AYrà luogo a Torino n ei g iorni 15, 16', 17 e J8 o ttobr e 1939-XVII. Presidente d el Comitato ordi11atore è il prof. E. CoYa. Il prog r amma •scie ntifico è il segl1ente: 1a. R el azior1 e : « I sin lomi g inecol ogici di processi m orbosi exlragen itali » (prof. Vozza). 2a. R elazione: « L a t erapia ormoni.ca ovarica in ost etrici a e g in eco i ogi a » (prof. Ma uri zio). Sara11no poi svolli i temi segu en Li: .4.) « R adiologia ost e tric a e g in ecol ogica » (prof. Bortini, prof. Quinto , prof. R obecchi) ; B) « Il par1 o in dolor e (prof. Dallera); C) cc I d anni g inecolog ici d elle pratiche anlicon cezionali » (pr-0f . Clivio) . I soci p ossono prese11 Lar e due comunicazioni, l)refe rilJilmenle sul tema di relazione, e posso110 iscriver si fin d'ora. Si ricor da ch e il premio « Guzzoni degli Ancarani n di lire 2500, riservato ai soci della Socie1?t It alian a di Os tetricia e Gin ecol ogia che non iano professori tit ol ari n è liberi docenti, verrà preferibilmente a·s segn ato n el 1939 ai lavori attin enti ai t emi. di relazione. P osso110 esser e ader enti al Congr esso i soci d elle Società r egionali, come qualsi asi m edico. La quola di adesio n e è fissala in I ... 60 e L. 30 per i fan1 ig Jiari . Es5a va invia la al Comitato Ordi~a­ t or e d el Congresso, Regia Clinica Os tetrica e Gi11ecol ogica, via Ventimiglia , Torino. Gli aderenti m edic i possono partecipar e alla di• • scu·ssi.011e, e presentar e una comun1cuz1one. A.vranno diritto ad un a copia d cl volun1e degli Atti. I titoli d elle com un icazion i ' 'ann o inviati al più presto; e comunque enlro il 15 set tembre p. Y. al Co111itat o. Clii èl esider a divent a r e socio prin1a del Cong r esso d eve fare doma11da alla Presicl en za d ella Società , Torin o, Regia Clin ica O tetrica e Ginel·oJogica. ind icando i ti tol i posseduti nelle specialità. A tutt1 i .S ori 11azionali e r egionali , come a iulti gli acl er e nli ch e sp ediranno a t empo l 'ade'ione, il Co111i Lato Orclin a tore d el Cor1 gre~·so invierà en lro il 10 o ttobre il programma d efinit iYO, t esser e di ridu zio n e frrroviaria, alber g hier a, ecc.

Convegno regionale di medicina rurale. A con c111s ione del corso d i l czio11i di m edicina rurnle, ch e si è and a to svolgend o nel corrente anno, a r t1ra clr ll ' rcaclcmia ~ledica Pi toiese FilipJJO Parini » pre ieclu la <i al prof. Collatino Ca11lieri, arà t enuto il l G 1l1 gli o prossimo in

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Pi s loia un ConYegno re~·ionalc di 1nedicina rurale . r m edici u11i,rcr sitari , ospilalieri , di a1n1ni11istrazio11i provi11ciali, di enti assicurativi e 1nutualis tici , liberi esercenli e co11dotti, ·sono i11viLati a p orlare il conlributo del loro studio e della loro e sp erienza sui diver si argomenti cl1e si riferisco110 alla m edicina rurale . 11 convegn o si aprirà in Pis toia alle ore 9,30 del 16 luglio in una sala del P al azzo Com t111ale con una r el azione d el prof . Enrico Greppi , di rc llor e della Clinica 'rvfedica della R. Univer sit à di Firenze , sul lema: ccLe disp ep sie d ei rurali». Dopo l a discu ssione seguiranno lo comunicazioni . Alle or e 13 colazion e, dopo di ch e gl ' in lervenuLi vi·sileranno l a Valdinievole e il giardi110 di Col1odi e sost era11110 po i a ~escia , dove, in una sala d el Palazzo Con1unale (g. c .), conlinuerarlno i lavori, ch e si chiuder a11no co11 un rice' ime11Lo ge11lil1nente offerto d al Con1un e cli Pescia. La colazion e e g li autom ezzi son o genlil1ne11t e offerti dall 'En le Provinciale p er il Turis1110 col \:011 corso d el Comt1n e di Pistoi a . Per r agioni or ganizzative i colleghi ch e i11lerYer an110 sono prega ti rimandare n on oltre i] 10 luglio l 'ad esione e di 11o lificarc il lilolo di eYentuali comunicazioni . 1

.A.Itri convegni e congressi. Il 2<> « Convegn o intern azio11al e del 111are » si terrà a Liegi d al 30 luglio al 2 agos lo ; la 6a ez ione rj g u arderà l a m edi cina , l a balncolog·ia e I 'idrole rapi a; Yi saranno fatte comunicazio11 i cl a Grave11 sen (Danimarca), Van Brcem e11 (Olanda), Gunzburg (Belgio), ;E>ior y, l\ilalhau cl, E11 sclme, D' Hallui11 (Fran cia) . Il prof. Rodhain, dire llor e della Sc uol a di m edic jn a tropicale di Bruxelles, terrà una conferenza su] tema: « La scon1par sa d ella m alaria, in rapporlo con l 'elin1inazion e delJe acque marine dall ' in Lerno d elle t erre a pold er ». Segr e tario g·en er al e : Va11 Hal , Admini·3lrali on de l a l\Iarine, rue de la Loi 90, Brt1xelles, Belgio. I.. a Socie tà italiana di radiologia 111edica ha d ecr etato Sien a quale sede d el futuro Congresso n azionale di r adioterapia affidandon e la presid en za al prof. Adelchi Salo tti, direttor e d ell 'Istitulo r adiologico d el Policli11ico universitario di Sien a . A..l Con gresso p arleciperanno s lt1diosi di tutta Italia e anch e dell'es tero.

Per l'organizzazione della lotta contro il tracocoma in Tripolitania. Il Pre-siclente della Croce Ro ssa Italiana , sen . Cremonesi , ttccompagnato da ur1a n1issione sanitaria, si è r ecato a Tripoli, su invito d el Maresciallo Balbo, p er concretare, in accordo col Governo Gen er ale, l 'or ganizzazion e della lotta contro il tracoma, ch e colpisce sopratutto la popolazione mus 1

~ulmana.

Il progetto , già sottoposto alle su1)eriori approvazioni, prevede p er il 28 ottobre prossimo la fondazione a 1'ripoli d ell 'Is tituto del tracoma, cui far à capo il comple&so d ei relatiYi ·s erYizi, diramati in tutt a la Libia occidentale, con t otale di trenta a1n bulatori. Il problema, che riveste una capitale importanza per la rigen erazior1e delle condizioni fi:sich e delle po polazioni libiche, viene co i affrontato in n1odo radicale. '

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SEZIONE PRATICA

La missione sanitaria in Albania. 11 Segrelario d el Partilo ha ricevul o il prof. Ame<..leo P crna, il quale g li h a riferilo sull 'oper a sYol la dalla l\ilissio11e ·sanitaria odo11toiatrica 1stituila d al P. N. F. p er l 'assist en za dell ' inia ~11.ia. Il Segr e lario del Parlilo i è vivamente co111pjaci u Lo col prof. P erna p er i ris11lta li ottenuti dalla Mission e e i11 particolare p er l 'impianto di cenlri l)erma11en Li di cura atl Elbassan e a Coriza . 1

Per t1n controllo dei preparati sulfamidici in Francia. Il d eputa to Saurin aveva richiamat o l 'attenzion c d el 1ni11is lro della Sani Là Publi ca d i Francia ulla tossici l~ di al cuni derivati sulfamidici in Yc11dita al pubp]i.co, ch e avevano calisa lo casi di 111orte, d o1nandando di prendere le misure n ecessarie e cioè : 1° proibire la vendita d ei prodo l li Lois sici , ch e cost ituisco110 p er l a n azione un gr aYe ùann o social e; 2° ch e in avYenire tutti g li cs1Jeri111e11ti di nuoYi prodotli i ano fa lli se1npre su anin1ali; 3° r egol an1entar e o proibire definitivarn cn te la ve11dila d ei derivati suliam idi ci s ino a quando gli esp erin1en Li Sl1gli ani111ali non avr anno d at o un esito favor evole. Cl n1inis lro della Sanità Pl1bblica 11a così ri~l)O lo: L ' Accade1nia di Medicina, investita d ella ques tione, in seguito ai voli. forn1ulali durante il Con gr esiso di ·Nl edi cin a ·tendenti all 'iscrizior1e dei derivati sulfamidici n ell 'cl e11co d elle sost a11ze velcn o·se; d op o aYer e con siderato ch e i r apidi progr essi r aggiunti 11ell 'evoluzione d ella ch ea1io ler o1Jia han110 gi à permesso di sos tituire i primi Llc1'iva ti st1lfan1idi ci (ai quali p ot er ono e·sser e a ttribuili gli accide11ti segn alali) con nuovi derivali, di m aggior e innocuit à, h a em esso il par er e ch e 1sarebbe prem a l uro con sider ar e l 'iscril ion e di ques ti prodotti n ell 'ele11co delle sosta11ze veleno·se, e ch e, per l 'applicazion e d elle leggi sull 'e er cizio d ella farmacia, ove è sancito il pri11cipio del controllo inedico sulla vendila d ei 1nedican1enti, i con1pe lcnti or gani r esponsabili potranno r eprin1er e an che tulti gli .abusi const atati ·n ella vendila al pubblico d ei d er iva li sulfan1idi ci a scopo terapeutico.

Lotta antitubercolare in Argentina. I11 Argentina l a Cam er a d ei d eputati h a approvato un progetto di legge per l a cr eazion e di un cc Comitato n azionale d ell a tuber colosi », incaricalo dei probl e111i di profilassi e di assisten za : fo11dazion c e fun zionamen lo di osp edali, san atori, col onie di vacan ze , preventori e di·sp en sari , Jabor a lori e is liluli di ti s iolog·ia; or ganizzazione di s tudi clin1at olog·ici, di s tatistiche ecc .; assegnazion e di su ssidi e sovv0n zioni a 1socie tà di ben efi cien za e rl a l egh e nnliluber colari. La Com n1issio11 e sarà incaricata di stl1d iar e la possibilità di intro.d urre l 'ass icurazion e n azion ale conlro la t uber col osi , des tin a ta an ch e a fin an zi ar e l 'at livi tà del Comitato. Nell 'attesa , questo d~sporrà di un cr edi lo provvisorio di circa due milio ni di pesos (9 milioni di lire it.) sul bilan cio n azion a le.

L'Ordine dei medici nel Belgio. Con decr eto r eale in data 23 maggio, pubblicato sul « Monit eur » d el 4 giug no 1939 , vien e approva lo il regolamento p er l 'applicazion e della legge 25 luglio 1938, che i li luiva 11el Relgio l 'Or dine de i m edici. Tut li i m edici eser centi devon o


1256

cc IL POLICLINICO »

esser e iscrilli in un orcline, di cui, come regola, ne e·si~lc: uri e jn ogni provin cia. I consigli degli ordin i han110 compiti deonlologici, disciplinari e rapprcsenlalivi. Sono istituiti con sigli cl 'appello cd un con siglio superiore . Sono previisti getloni di presenza, per ìnden11izzare, ai m embri d e i co11 sig li , il lavoro ed il tempo impiegati nel1'a ltività sindacale.

Azioni gi11d i ziarie. Al Trihun al.e p enale di ~lila110 si è con cluso, dOJ) O tre udienze, u 11 J)rocesso p er con Lraffaziooe di specialilà 1nedicinali e frode in commerc io. Nel se ltembre 1937 una nota ditta di Firenze era aYverlila clic si spacciava una sua diifu sa pecialilà a prezzi inferiori a quelli da essa praticali. Eseguito un seques tro a Firenze, quindi un al lro a ~.filano , ·si riscon lrava cl1e il . prodotto era ror1lraffa llo n ella confezione in moclo quasi perfcllo. Durante Je ri cer che veniva prese11tata denuncia da altra dilla di Milano , proc.lul.trice di al lra diffusissi1na specialità, ch e pure era in con1rr1crcio contraffalla: e di altra sp eci alità inoltre si ven iYa a sorprendere la contraffazion e mentre ancora no11 n e era tS tato iniziato il commercio. Al co1nplesso delle indagini e dei sequestri compiuti su informazioni aell 'I s lituto per la tutela della proprie tà indus triale, seguì una lunga j·str11ltoria, a seg11ito d ella quale furono deferiti al giudizio del Tribunale il dott. Carlo Fissore, medico condotto a Craveggia, Vena11zio Foresli, far1n acisla a Bergamo e altre person e . Il Tribunale ha condannato il Fissore a 2 anni ù 2 mesi e 3300 lire, ha pronunziato altre 6 condanne; ha assolto il Foresli, p erchè i ·fatti addebitati gli non cosliluiscono reato, e altri 5 im.pu 1a I i . 1

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NUl\1.

27)

11ssol l~

·d al ~ribunale . Ci:ile della Sen11a, perchè la lesione r1en lra nei rischi dell 'intervento. La µ arte agen le è s lata condanna·ta alle spese. La b ambina undice11ne 1"'eresa Midali, che soffriva di gonilite tubercolare, fu ricoverata ne11·o s1)ellale di Lodi per cambio dell'apparecchio gessato. Senonchè il primario di quell 'Ospedale ~redette cli operare la bambina di avulsione del perone ed inca·stro di esso fra i capi articolari del ginoccl1io. La bambi11a, che a quanto pare sarebbe s tata operala in stato di seminarcosi, decedette n elle ventiquattro ore p er shock operatorio. Di qui un giudizio di danni proposto contro l 'Ospedale e contro il chirurgo dal padre della piccola, il quale sos len11e la colpa del chirurgo, sia pcrchè la bambina era s tata ·sottoposta all 'operazione, facendole affrontare il relativo ris~hio, senza l'autorizzazione del padre, sia perche si sarebbe proceduto all 'intervcnto nonostante che la Midali fosse 'Semidesta. Il Tribunale di Milano aveva an1messo le prove sul consenso e sulle modalità del fatto, ma la Corte di Appello escluse ogni colpa n el chirurgo e respinse la domanda attrice. Contro tale sentenza ricorse il Midali in CassaLione e al ricorso resislette il chirurgo. La causa è ·stata presa in esa1ne alla 3a Sezio11e Civile del Supremo Collegio.

Un po' dovunque. La Sovrana si è reca la, da fviilano, a visitare il villaggio ·sanatoriale d'Adda a Trivuìzio nella pineta di Osnago (Brianza), fondato n el 1909; a scopo ben efi co dai marchesi d 'Adda, dai principi Trivulzio e poi proseguito dal senatore con te Febo Borron1eo d 'Adda.

Il segu ente caso è occor so all 'Et1rc, in Francia. Una donna ch e l)resentava d elle verruche alle i11ani , si fece visilare da un m edic o, il quale d ecise di applicare i rag·gi X p er m ezz'ora ; 5eguirono gravi ·scottature, ch e il medico trattò con pomata all'ossido di zi11co; la guarigione fu accompagnat a da forte r e trazione della mano sinis tra , che i1on poteva più essere u sata. Dopo n u rnc rosi t e11 ta ti vi cli cura, la don11a intentò ca usa, chied endo 100.000 ìranchi d 'indennizzo. Il Tribunale rige ttò la richiesta, perchè dalla prima applicazione erano trascorsi più di tre anni , limite s ta})ilito per la pre·scrizione. La Cort e d '1\ppello di Rouen h a giudicato, invece, che ìa prescrizione triennale è valida per l e imputaz ioni p enali; nel ca o specifico, isu ssiste anche un 'irnJ)utazione d 'ordine civil e, e per questa la prescrizione è trentennale. La Corte ha accordato 11n indennizzo (li 10.000 franchi.., ch e andrann o agli eredi della paziente, poichè nel fratl ~ tnpo questa è deceduta.

Al Senato del Regno la Commissione dell 'Economia corporativa e dell'autarchia ha preso in ..lmpio esame ed approvato il disegno di legge r.he, in occasi.one del ventennale dei fa sci, perfeziona le provvidenze assicurative obbligatorie; ha fatto voti che, i~elle norme d 'applicnzione, si l)r OY\ eda al coordinam ento e alla semplificazione dei servizi, al collegarne11to con Je obbligazioni similari contenute in Jeggi precedenti e alla per equazione tra le varie categorie di as•s icurati; come pure perchè le previdenze deliberate abbiano la inaggiore stabilità. La 1Società tedesca per gli s tudi ·~ ulla razza ha tenuto Ja sua 10& adunanza a Monaco; un resoCùnto sommario ne è dato i11 cc Mediz. Welt » del 'l giugno.

Il do lt . Gourdon, ~lirurgo del sanatorio di l\ Cl pape (Loricn l, Francia), ha intentato causa conlro l 'Unione n1uluali lica d el Morbihan d a ru i il sana torio clipende, per licenziament~ in tron co <'nza g iu ~ tifi ca l o moli,1o. Il Tribunale <:i, ile cli l.orie11t g li l1n riconosciuto il cl iritto a '100.000 frnncl1i d'indennizzo.

Il Con gr esso della diuresi si è svolto a Vittel dal 27 al 29 maggio ; un resoconto sommario ne è d a to in « l;?aris ~Iédical » del 17 giugno.

lJua ~ig norin a affett a da gozzo e oftalmico ven1H· opt>ra la cl i t iroi(lerlo111ia; eguì alterazione della 'occ, Jler le ione del ricorren te; ella h a intc n lalo cau"a con l ro il cl1irurgo, il quale è s tato

La Società tedesca per la balneo- e la climatologia si è adunata a Vi enna dal 23 al 26 marzo; un resoconto sommario ne è nella « Munch. Med. Woch » del 16 giug no.

La Società n apoletana di chirurgia si è adunata il 9 g iugno 1sotto la presidenza del prof. L. D~111inici , assisti lo dal segrelario prof. L . ImperalL Sono s ta lc fatte comunicazioni da D. Rossi, G. Balica, F. Lanzillo, L. Ba kunin. La Sez io11e emiliana della Società i laliana di gastro-en lerologia i è adunata il 23 mar7.o e L'll nlaggio, sotto la presidenza del prof. C. Gain-


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SEZIONE PRATICA

pcrini. Nella prima seduta sono 5t at e fatte comunicazioni da: A. Bu sincò, "C. Gamberini, W. Melocchi, P. Rietti ; n ella seconda d a : B. Bertiglio, W. Loi, A ].:?o·ssati, A. Monari, C. Gamberini.

gli ospedali è aumentato di 36,1, quello dei letti di 23,2 per gli ospedali ge11erali, di [:8 ,5 p(;r gli ospedali p sichiatrici, di 20,3 per i servizi tisiatrici.

Il prof. F elice Perussia, di Milano , ha tenuto a Cuneo, per invito di quella Sezione provincialP, della Lega italiana per la lotta con lro i tu1nori, una confer en za n ella sede del Sindacalo fascista dei m edi ci, sulla radioterapia del can cro della bocca .

Nel Belgio un decr eto r ea]e in d ata 8 febbraio h a approvato u11 r egolan1ento gen erale sulle misure per la tu lela . sanitaria del personale addetto a intraprese industriali e c9mmerciali, a servizi ed a stabilimenti pubblici; esso con cern e la d ifesa con lro le cau se d 'insalubrità e d 'infortunio, la gr ar1<lczza dei locali , l 'aerazione, il riscaldamento, l 'illuminazion e, il vestiario, la pulizja, i refett ori, 1'assistenza medica in casi di malattie e d 'info rtuni, ecc.

Il prof. P. Sis to, direttore dell 'Istitulo di P atologia Medica e Metodologia Clinica della R. Università di Torino è slato delegato dal Ministero del] 'Educazione Nazionale a rappresentare ufficialtnen le l'Italia alle Gior11ate Medich e Belghe, i11detle a Liegi dal 24 al 28 giugno. Il segre tario d ell 'Accademia Medica Lombarda prof. Vito Massarolli, comunica ch e col 1° gennaio 1939-XVII la Società Lombarda di medicina, quell a di chirurgia e quella di ostetricia hanno cessa lo di fun zion ar e come Sezioni autonome e si sono fuse n ell 'attività dell 'unico Ente, Accademia Medica Lombarda, con sede i11 ~1ilano, piazza Duomo, 20. I periodici di d ette Società vengono sos tituiti dall'unica rivista « Atti d ell 'Accademi a Medica Lombarda >>. È s tato inaugurato a Roma in form a solenne,

nella vasta biblio teca d ell 'I .R.C.E. a Villa Torlonia, l 'Ente Italiano per gli Scambi Tecnico-Culturali con la Germania, ch e s'inquadra n el vasto n1ovimento di collaborazione fra i due Paesi e s'inserisce n el grande Accordo firm ato dai Ministri degli Esteri dei due Pae·si. Il 21 maggio n ell 'Is lituto d 'Igien e all'Università di Modena è ·stata scope rta un a lapide in onore d el prof. Arnaldo Maggior a-Vergano, professore emeri lo di quell'Ateneo e fondator e d ell 'Istituto. Si è iniziata la pubblicazione della cc Revue du paludi•sm e et d e inédecine tropicale », con periodicità indeterminata , a cura d el « Centre <l étud es sur la quinine )>; direzione e r edazione sono tenu le dal dott. L. Sasportas. Il primo fascicolo reca la data d el 15 maggio. Contiene una presentazione e materia]e vario. Sede d egli uffici: rue Sainte-Croix-d e-la Bretonnière 36, Paris JVe; l 'abhonamento annuo imporla in Francia e colonie fr. 70; all 'Bs tero fr. 90; un numero separ ato fr. 10. Nell'Uruguay la Commission e diretti.va clella Federazione delle ,Società mediche ha deci·so di fondare ur1 'Accademia di Medicina, con sede a Montevideo: sarà un orgn n~ S !nO auto1101no, Il'i..t che rappresenterà la classe medica nazionale; contribuirà allo sviluppo d ella scienza m edica ed ai rapporti culturali con ]e nazioni latino-americane. Secondo una statistica d ell 'Associazione l\!Iedica Americana , n el 1938 gli ospedali (di tut1 e le specie) negli Stati Uniti hanno r aggiunto il nu1nero di 6166, con 1.161 .380 le tti e 56.747 culle; vi sono stati cura li 9.421.075 malati e vi h anno visto la luc-3 1.026. 771 nati vivi; il numero d el] e giornate di degen za è stato di 352.482.690; la media giornaliera d ei letti occupati è ·stata di 963 tnila 706. Negli ultimi dieci anni, m entre la popolazione è aumentata di 8,9 %, il numero ... de-

'

Duran te il m ese di agois to avranno luogo scamb i di stud enti in m edicina tra Bulgaria, Francia, Jugoslavia, Polonia, Un g heria ecc. A ·C uba un decreto , con cernente gl 'infortuni sul lavoro, stabili'sce ch e i 1nedici debbano esse1e retribuiti non già in base al numero delle loro prestazioni , ma in base alla n atura degli infortuni ; ai medici rhe favoriscono le frodi è tolto il diritto di trattare gl ' infortunati.

' :Nell 'Olanda si è costituilo un ·C omitato per erig·ere un a statua in n1emoria del dott. A11thonil1s Ma lhysen, m edico pratico il quale ideò la fasciatura gessata p el tralt am e11to d elle fratture; questa inven zion e venne fatta n el 1851, quando egli con tava 46 anni. Nel 1876 essa gli valse la m edaglia d 'oro dell 'Esposizione mondiale di Filadelfia. '

Il 17° viaggio m edico intern azionale sull a Co~ la azzu r r a, organizzat o d alla locale Società medica, si <svolgerà com e di con sueto d al 26 dicembre al 2 genn aio, d a e p er Cannes; si faranno escur sioni alle Alpi e un viaggio in Cor sica. Rivolgersi allo: Office Climatique de la Société MédicaleJ rue , ,-erdi 24, Nizza. L '8 g il1g no si è inaugurato

a Bruxelles il gr an-

dioso cc Is lituto Jules Bordet » per lo ·studio e la cura d ei tumori, ch e costituisce il ce11tro dell '0spedale Brugman; con sta di due ali ad . 8 ed a 6 piani; può ospitare 161 malati; dispone di g. 6,4 di r adium: una delle maggiori dotazioni . Attraverso tre giudizi pronunziati dalla Prelura di Bologna , clella Cassazione (•su ricorso del Procura1ore d el Re) e dalla Pre tura di Vergato, cui fu de111a11dato il giudizio d efiniti v0, u11a p csc iYendola di Bologna è stata condannata perchè spellava le rane vive ·senza prima decapit arle, a 120 lire di am1nend a ed alle spese llei tre ~{LU­ dizi. A cau sa di un sinistro automobilisti00, presso Follonica, il dott. Carlo Maggi, a·ssistente nella Clinica pediatrica di Siena, e il prof. Niccolò Provenzali, di Salerno, hanno riportato gravi lesion i rnentre la moglie del Maggi è deceduta alcune ore dopo. Il fal so medico Imiani.toff, capo di gabin etto clel n1ini·stro del lavoro del Belgio, era riuscito a far condannar e a 10.000 franchi di da11ni d u e giornali di Bruxelles, i quali lo avevano smaschera lo; n1a poi h a me•sso in difficoltà il Governo, per lo scand alo derivatone. Ora egli è stato condannato d ai 'frihun ali a 6 anni di carcere e a diverse ammende, per falsi, u so di falsi , provocazione di aborti, frodi e usurpazi.one di titoli .


(( IL POLICLINICO

1258

RASSEGNA. DELLA STAMPA. MEDICA Min er va M ed.

24 febbr. -

R. BALnuccr. Fu11-

l ion e e s lcr11a ed' inlerna d el p an cr eas n egli ipert es i. M ed. W elt , 11 1nar. I. Al\IREICH. Sinto1ni lontani s ulle m al a ttie g jnecol. W. KRAINz. Dispnea laringea . H . ScHNETz. Ipovitaminosi n elle inal. d iger. Arcfl. . lt. di A nat . e I sl. pat. , febbr . - G. LRLLI . 1\l odificazioni della tiroide n egli stati n eoplas licL Paris Nl éd ., 11 mar. R. GuÉGOIRE. Embolia arlerj osa d egli arli . Riv. Cli n. Ped. , m ar. C. CoccHr. Sindro1ne beriberica in b ambini sardi . . Brit . Nl ed. J ou rn ., 11 1nar. - R. BASTIANEJ,LI. Dolori rifle si da 111al a lli e os·see . - E. H. Hu ns oN. Cisti p olmon . - G . L . S. KoNSTERN e F . G. W ono. Morbo di Pick. 1"\Ii n. lVI ed., 3 m ar . - L. GEDDA. F enomeni vaso1110 lori d c11 ' infanzia e d ella pubertà. Mil nch. 1\1ed. W ocli :, 10 m ar. W. K1KUTT. Ch em ogr afia della n1alaria . - B. KERN . Eletlrocardiogr. n el reuma t. primitivam . cr oni co . Rass. di Clin., T er. , ecc., gcnn.-febbr . C. ~f AsTnò . Surran esi p er via orale 11c1la lotta contro la m al aria. Fra llure ossee ed età. Are/i . di Pat ol. e Cl. M ed., m a r . - E. D 'ABUNDO . Morte im provYisa o r apida. A. SPINELLI. Sindrome di Cru veilhier-Baumgarlen , ecc. - V. ScALA. Gra11ulom a malig r1 0. 1

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[ANNO

XL'Q", Nul\-r . .27]

Giorn. di Batter. e Immun., mar. - E. CAPPELLI. Pallidareazione in lepbrosi. - S. SCULLY. Proprie tà antipneurpococciche del siero normale di suino. Journ. de 1Vléd. d e L yo1n, 5 mar. - A. M. ;l?APPENHEIMER. Lesiù.ni n ervose e muscol ari nell'aviLamin o. i E. - P. CnorzET e M. PrcARD. Pileflebiti cr onich e n ella ·s indrome di Banti.

ANNALI D'IGIENE. PERIODICO MENSilJE Som,m ario del n. 5 (1939). Me morie originai• : G. ACANFORA: Il ba tteriofago nelle a cque del Tevere. - G. C IANI: Sul va lore della prova della riduttasi secondo Wilson per l a determinazione della carica batt eric::a del latte pastorizzato (1 grafico). - F. JERACE : I flebotomi d<egli Abruzzi (Distribuzione e biologia dei flebotomi in prov. di Teramo) III Nota (1 grafico). - G. MARIANI: Vaccinazi·o ni con· liro il tifo esantema tico eseguite nel 1938 sull'altipiano etiopico con il vaccino Weigl. Recensioni : Immunologia. Vaccini e sieri. - Lavoro. - Miscellanea. Rivista bibl'iografica. Notizie. Abbonamento per il 1939: Italia L. 7 O; Estero L. 1 2 O; Per .g li abhonati al « Policlinico » L. 6 4 e

L. 1 1 O. Un num~ro separato: Italia L . 8 ; E stero L. 1 2 . Invia re l'importo m edia nte V a,glia Post a le o Chèque Banca.rio alla nostra Amministrazione, ditta LUIGI POZZI, editore, Via Sistina 14, ROMA. Numeri di sa.ggio gratis. Farne richiesta alla Dire· zione del Periodico, Via Antonio Salandra 14 - Roma .

Indice alfabetico per materie. Aciclo a .. corbico : de lermin az. 11ell 'orga11ism o . . . · · · ·. · · .. · · · · Pag. )) Ad cn oiclis1no e tubercolo i . . . . . )) Ar Li : el efan lias i : e ura eh irurg. . . . )) Bibliogr afia . . . . . . . . . . . . . )) Car cio[o: az ioni fi s iol og. e t er apc ut . Co liluzio ne p sichic.a n ei primi n1e·si )) di Yi la : g iudizio . ....... . Cr on aca de l m ovim ento corporativo .

Cu ore : ·con1pen so cr o11ico : r oentgen ter apia d ella Liroide . . . . . . Diaboli ci: fraz ioni lipidiche d el sang u e ol lo l 'azion e di acque clorurooclich e . . . . . . . . . . . . . . Difl c rili ri\alig·np: lr:tll a n1c11lo

Epa li le sier o... a

. ..

. . . . . . . . . . . .

Epalc· plen o rnega li a tuber col ar e con a nen1ia arige11cr ativa . . . . . . . Fragole: di sinfez ion e . . . . . . . . G l u co ·io , Yit an1in e B e C e cardio11a Li e . . . . . . . . . . • . . . . . IJll' rl cn sion e paros i ~ l ir a e tu ber col oi rli s u r ren ale . . . . . . . . . . l lerr elo1nia ub lolale e su t u ra uter ina }) O ·t-cesarca : tecnica . . . . . Lnriug i le ipoglot l ic 1 subacu ta d i n al urn lubcrcolar <> . . . . . . . . . . Lcu ce111ia : ricerch e . . . . . . . . . .

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Linfogranuloma inguinale: virl1•s . . Pag. 1246 Mag11esio: solfali di - per via paren)) i238 terale : a z ior~e . . . . . . . . . . . )) 1240 ~lorbo di Addison : cura . . . . . . . )) 1246 l\-1orle timica . . . . . . . . . . . . . Novocaina e processi infiamma tori )) 1242 acuti circoscritti . . . . . . . . . . )) 1246 P elvi r enale : coles lealoma . . . . . )) 1246 Poln1one : cancro ed ascesso . . . . . Sco llature: trallam con i raggi ir1)) 1239 frarossi . . . . . . . . . · · · · · )) 1250 Sierodiagnosi di Wright e malaria . Sifìlide ereditaria: indicazio ni della

cura

. . . . . · · · · · · · · · · ·

Spiroch e lo·s i umana . . . . . . . . . Testicolo umano : vascolarizzazione . Tetano in lattante a punto d 'impianlo su pus lole vaccinich e . . . . . . Tiociar1ali: inanifes tazioni tossich e Tremori: diagnosi . . . . . . . . . . Tuber colosi muscolar e . . . . . . . . Tuber colosi polm. : collassoterapia chi-

rurgica

. . . . . . · · · · · · · · ·

Tub er colosi: ricer ca s js tematica . . . Un ghie: alter azioni: sig nificalo diag n os lico e prog n o·stico . . . . . . . Vaccino ler apia antiluber colare con anatuber colin a p etrag nani, in unico tempo . . . . . . . . . . . . . .

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D.'ritti d.i proprietà riservati. - N on è consentita la ristamp:z di lavori pubblicati nel Policlinlco se non in seguito aà

auton uazione scntta dalla redazjone.

C. J?1~ u coN1 , Red. ca po .

E; 1/Ìetat.a la pubblicazione di sunti di

essi sent4 citarne la fonte.

L'EDITORE

A. PozL1, resp. Roma, Stab. Tip. Ar1nani di M. Courrier


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Num. 28

Roma, 10 Luglio 1939 · XYII

ANNO XLVI •

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e ·FRANCESCO DURANTE

SEZIONE REDATTORE CAPO: PROF.

PREZZI

PRATICA .

CESARE FRUGONI

D'ABBONAMENTO

ANNUO

AL

<<

Clinico

Medi~o

POLICLINICO »

di Roma

PER

IL

1939

Singoli :

Italia Estero Cumulativi : Italia Estero (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA {settimanale) L. 70 L. 115 (2) ALLB DUB SBZIONI (~atica e medica) . . L. 110 L. 165 (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . . L. 55 - L. 66 (I) A.Lu DUB SBZIONI (pratica e chirurgica) L. 110 L. 1,5 • (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 55 - L. 65 (4) ALLB TB8 SEZIONI (prat., med. e chirur.) L. 140 L. 19& Un numero separato della SEZIONE MEDICA o della CHIRURGICA L 6; della PRATICA L. 4,00 •

SOMMARIO• Lavori originali: C. Pisacane: Ricerche sierologiche su ammalati sottoposti a terapia paraminofenilsulfamidica. • Note e contributi : A. Faraone: Sui rapporti tra psicastenia ed epilessia : epilessia psicastenica. Osservazioni cliniche: O. Mona : Aneuris•m a trauma.tico della poplitea. Storia della medicina: G. Alberti: Umanesimo critico e umorismo di Lazzaro Slpalla.nzani. Sunti e rassegne: Endocrinologia: A. A. Werner: Il climaterio . maschile. S. C. Mussio-Fournier, I. Morati-Manaro e A. Albrieux : L'azione locale degli ormoni. - OUORE E CIRCOLAZIONE : R. Robinson, A. w. Contratto e S. A. Levine: La derivazione precordiale. - B. A. Houssa,y, E. B. Menendez, I. C. Fasciolo e A. C. T31quini : L'azione ipertensiva del rene ischemizzato. - M. Austoni : La ~oderna tera.pia delle malattie arteriose obliterative periferiche. La, terapia fisica degli esercizi vascolari passivi. - A. Stoll : Il (K) - strofantoside. - INFEZIONI: R. Dujarric de la Rivière e J. Chevé: Nozioni nuove sull'etiologia, del1·influenza. - A. T. Wilson, A. H. Spreen, M. L. Cooper, F. E.,Stevenson, G. E~ Oullin e A. G. Mitchell:

LAVORI

ORIGINALI

·sulf 31piridina nella cura della polmonite dell'infan-

zia e dell'adolescenza.

Biografie. Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi: Il IV Co:n.gres·

so Internazionale di Patologia comparata. Appunti per il medico pratico : Osserva.zioni gastroscopiche nell'anemia perniciosa. - Gastrite di nicotina. - La duodenite. - Etiologia della, colite ulcerosa. - Stati di avitaminosi C o di ipovitaminosi C per disturbi dell'apparato digerente. - Gli estratti di ;fegato nella colite ulcerativa idiioJ>a.tica. - Il trattar mento della dispepsia e dell'ulcera duodenale con olio di oliva. - Azione delle banane sulla, flora intestinale. Regol~zione glicemica, dopo operazioni nello stoma.co. Il trattamento delle wppendiciti perforate con peritonite. - La terapia, dell'asma di origine digestiva. - Il trattaanento delle afte reci· divanti della, bocca. - MEDICINA SCIENTIFICA: L'a,giglutinazione di corpuscoli virus simili ottenuti da essudati di reumatismo articolare a.outo. - VARIA. Nella vita professionale : Concorsi. - Nomine, promo. zioni ed onorificenze.

Notizie diverse. -

Indice alfabetico per materie.

i·e, tanto p·i ù ohe nella .c:opiosa l ett.~ratura ormai esistente sull'uso di ,d etti composti ne5sun accenno• 1.rovammo a riguardo . Per meglio valutare e considerare i risultati ottenuti, esporrò schematicamente i dati che più ci interessano nei vari casi studiati, di\ i&i in due gruppi: 1) soggetti probabilmente non luetici; 2) luetici, di cui alcuni con lue latente. 1

Clinica Dermosifilopatica della R Università di Messina • Di1~ettore: Prof. ~I. IvloNACELLI.

Ricerche sierologiche su ammalati sottoposti a terapia paraminofenilsulfamidica per il prof. C.

P1~ACANE,

aiuto e docente.

Nel corso di alcune ricerche collaterali sul1' azione ,d ella iPara-aminofenilsulfamide nel-: I 'infezione go.noco.c:cica (ricerche sulla crasi 8anguigna, sulla funzio·nalità re•n ale sulla risErva a lcalina, sulla spern1.atoge•n esi, ecc.), un ordine ·di fatti oisse·r vati richiamò la nostra att•t:)nzione, e cioè la po1s&ibilità ·d i un'azione da parte ·d ella param;ininofenilsulfamide sulle reazioni sierolog·iche di uso corrente per l'accertamento siero-diagnostico della lue. Difatti in alcune ammalate ricoverate in sala celti ca per blenorragia, notammo in seguito a trattamento con Streptosil delle modificazioni sierologiche, cl1e ci parve i11teressante segui-

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1

1,

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1° GRUPPO CASO I. - M. Maria, di anni 17. Entra in sala celtica per la prima volta il 2 settembre 1938 per uretro-cervicite gonococcica. Non risulta lue: esame clinico negativo. Il 5 settembre 1938 : R. W . - - - Ci tochol - - - M.K.R. - - - .

Dal 12 al 20 settempre viene sottoposta a trattamento con Streptosil per os - alla dose di 9 compresse al dì. Il 22 settembre : R.W. + + + Citochol - - f\f.K.R. + + - . Il 30 settembre : R.W. + - - Citochol - - M.K..R. - - Il 7 ottobre : R. 'V. - - - Citochol - - M.K.R. - - - .


« IL POLICLINICO »

1260

CAso II. - C. Carmela di anni 30. Entra in sala celtica per la prima volta il 4 settembre 1938 per cervicite gonococcica . Nega precedenti per lue. Esame clinico 11egativo. All 'ingresso in sala: R.W. - - Citochol - - -· ·M. K. R. - - - . Dal 12 al 20 \Settembre viene sottoposta a trattamento con Streptosil, alla dose di 9 compresse al dì. Il 22 settembre: R. W. + + - Citoch. - - M.K.R. + - - . Il 30 settembre: R. W . + - - Citoch. - - ~1.K.ll. - - - . Il 7 ottobre: R. W. - - Citochol - - M.K.R. - - - . ·CASO III. - O. Santa, di anni 16. Entra in Sala per la prima volta il 30 agosto 1938, per vaginite e ccrvicite go11ococcica. Non risulta luetica: esan1e clir1ico negativo. All'ir1gre·siso in sala: R.W. - - Citochol -- - - M.I(.R. - - - . • Dal 13 al 20 settembre sottoposta a trattamento con Streptosil (9 compresse al dì). Il 23 settembre : R.vV. + + + Citoch. + - M.K.R. + + -. Il 30 settembre: R.W. + + - Citoch. - - M.K.R. + - - . Il 7 ottobre: R.W. - Citochol - - M.I{.R. - - --. Viene dimessa guarita clinicamente della forma gonococcica il 20 ottobre. Rientra in sala il 20 novembre : in detta epoca presenta sul piccolo labpro di sinistra degli elem enti a contorno policiclico, con alone periferico eritematoso, che ci fanno porre la diagnosi di eI'})es genilalis. In una zona viciniore per la confluenza di diversi dei detti elementi, 1si nota una le·sione abrasiva più grande di forma rotondeggiante, con n etto infiltrato alla base, che ci fa sospettare l 'impiantarsi snll 'erpes di una sifilosclerosi iniziale. Reazio·n e ghiandolare, a tipo satellite·, al} 'inguine di sinistra. R.W. + + + Citochol + + - M.K.R. + + +. Si passa a trattamento con Bivatol: tra la ia e la 2a. iniezione, comparsa di pochi elementi a li1)0 roseolico ai lati del tronco. --..!-

CASO IV. - N. Giuseppe, di anni 30. Entra al reparto uomini per uretrite gonogoccica. Non lue nei preced enti. Esame obbieltivo neg~­ tivo. i\.ll'ingresso ir1 r eparto: R.W. - - - Citochol - - - M.K.R. - - - . oitopo'Sto per 6 giorni a trattamento con Streptosil (nei primi due giorni 12 compresse al dì, 11ei su ccessivi 4 giorni 9 compresse giornaliere). Il 2 dicembre si sospende il detto trattamento. Il 3 dicen1bre: R.\V. + - - Citochol - - ~f.I<.R.

---.

Il 10 dicembre: R.\,. . . + l .1'..R. - - - . fl 17 dicen1bre: R.\,7.

~L l\.R.

-

- -.

+-

Citochol -

-

-

+ + - Citochol - - -

In allri 6 casi di oggetti probabilmente non luetiri (1p recedenti 11egativi per lue, ef>an1e obiettivo negativo), sotto1)05ti allo stesso trattan1ento co11 Streplosil e controllati prima, durante e dopo il tratlan1P11to stesso, le reazioni sierologiche si sono n1antenule costanteJr\ente ncg:iti,c.

[A!"iNO XLVI, NuM. 28]

2° GRUPPO

CAso I. - C. Giovanna. Lue latente, già curata. In 1Sala per blenorragia. All'ingresso: R.W. + - - Citochol - - M.K.R. + - - . Dopo 8 giorni di trattamento con Streptosil (~ compresse al giorno): R.W. + + + Citochol + - - M.K.R. + + -. C-lso II. - G. Maria. In 1sala per blenorragia. Lue latente. All'ingresso: · R.W. + - -. Citochol + - M.K.R. + - -. Dopo 8 giorni di trattamento con Streptosil (9 compresse al dì) : R. W. + + + Citochol + + M.K.R . .+ + +. CAso III. - G. Letteria. In Sala per blenorragia. Lue latente. All}'ingre·sso: R.W. + - Citochol + - M.K.R. + - -. Dal 13 al 18 settembre sottoposta a trattamento con Streptosil (9 compresse al dì). Il 22 settembre : R.W. + + - Citochol + + M.I(.R. + + - . Il 30 settembre: R.W. + + + Citochol + - M. K. R. + + -. CA so IV. - Micalizzi Giovanna. In Sala per blenorragia. Luetica curata, anche di recente, con 10 iniezioni di bismuto. Non manifestazioni in atto. R.W. + - - Citochol - - - M.K.R. + - -. Dopo 4 giorni · di trattamento con Streptosil. R.W. + - - Citochol - - - ·M.K.R. + + -. CAso V. - D. D. Santa. In sala per cervicile gonococcica. Lue latente. Il 10 settembre all'ingresso in Sala: R. W. + -- - Citochol - - - M.K.R. - - - . Dal 12 al 20 settempre trattamento con 9 compresse al giorno di Strepto·sil. Il 23 settembre : R.W. + + - Citochol + - -

M.K. R. + - -.

Il 30 settembre: R.W. ~I.K .R.

Jl l l\iI.K.R. 11 14 M.K.R. Il 22 M.K.R.

+ - - . ottobre : R.W.

+ - -.

++-

ottobre: R.v,,..

Citochol + - -

+ +-

Citochol

+- -

+-

Citochol

+- -

ottobre: R.v\t . +

+ - - .

.

+ +-

Citochol + -

-

+ - -.

In n.ltri rs casi di luetiche accertate, senza inanife&tazioni in atto, le reazioni sierologiche r11C&iLi ve erano prima e positi,re permasero dopo tratlan1ento per 8'-9 .g iorni con Streptosil, rtlla solita dose di 9 co111presse giornaliere. Quindi ria.s sumendo abbiamo: nel I gruppo, S1l IO ~oggetti, ,i:,resu111ibilme11te noro luetici (e diciamo presumibilmente, in quanto, essend o quasi tutti i casi rappresentati da malate della Sala Celtica, sappian10 quar~~n e come ~ia diffiGile esc,ludere in modo categorico la lue in questa categoria di pazienti :incbe quando Lutto tace, sia clinicamente ohe sierologira111e11 te), in quatt·ro casi modificazioni sierologi:;he eh e potrenio dej in ire, pur con le doYute riserve, aspecijiche. Il caso più dimostrativo a riguardo è rappresentato dal caso 3°


(ANNO XLVI, NuM. 28]

SEZIONE Pl\ATICA

1261

(Oliv~ri),

in cui durante la prima degenza in diti, Bruok, ~asini, eco.), nella malaria (MiSala, dopo un periodo di oscillazioni sierolo- chaelis, Lesser, De Blasi, Ascoli V., ecc.), nelgiche le reazioni si negativizzarono comple- le ulcere veneree (Blumenthal, Alexander, tarneule. A distanza di un mese la paziente Vercellino, ecc.). rientra con una sifiloscleTosi iniziale su erpes Anche noi in clinica abbian10 potuto conal viccc•lo labbro. Evidentemente, per lo meno statare reazioni a&pecifiche oltre che nella ir1 questo caso, dobbiamo ammettere cl1e le lebb ra, nelle ulcere veneree, e di recente in inorlificazioni sierologiche notate duran.te il un caso di angina di Plaut-Vincent. Anche vari pri1no periodo di 1d egenza, fossero ai&pecifiche. n1 edicamenti &i è detto [)ossano• influire. sulla Nel II gruppo r;oslittzvto da 10 sogget'ti lue'~a&sermann, aspecificame11te; tra questi la tici, iro 5 casi abbiamo notato delle modifica- digitale (!Bau·er), i sieri vacci1n i, ecc. (Dalla zioni sierolo1gicl1e, consistenti o nella compar- Volta, ecc.), il calcio (Pietravalle, ecc.), i presa di reazioni positive laddove queste erano, parati acridinici (come, da nost:rie ricerche, conprima della sornministrazione di Strepto~il, fermate ,cfu altri Autori), ecc. negative, o nell 'in.t ensificarsi della po1&itività A proposito di medicamenti che possono instes&a laddove inizialmente era rappresentata fluenzare aspecificatamente la Wasserma·n n dio da una debole positività o addirittura da un re1nv come abbiamo in corso rioerohe che ci semplice ritardo di emolisi. Quindi qualche f:inno, . . propendere ad amm·ettere tm 'azione cosa che potrebbe in questi casi definirsi come sulla W. anche da p1arte delle lecitine. una riattivazione specifica. (Vedi 2° gruppo, D 'altra parte qua11do si pen1&a che og.gi dai.i. casi n. 1, 2, 3 e 4). più si tende ad· ar11n1ettere corne . base della W .. Un carattere ·d istintivo tra provocazione a- non più dei veri e p1roprii fenomeni imm.u ni . . 6:pecifica e riattivazione specifica, stando· ai t&ri, ma la risultante di n1odificazioni fisico· • r1ostri risultati, potrebbe essere . rappresentato chimiche, quindi modificazioni non sp·ecifil)ÌÙ ch1 e dalla intensità della positività dalla c.be, e che 1p1ossono perciò essere· reperibili an• transitorietà 1della positività stessa nel primo cl1e in altre condizioni morbose, non v.ediamo ca&o (reaz. aspecifica) in quanto l'abbiamo vi- il perchè non si debbano ammettere le reasta spesso regredire da una setti man.a all 'al- zioni aspecifiche. Ci proponiamo di studiare tra, e dalla persi&Lenza in.vece della positività qu·e ste eventuali nlodificazioni fisico-chimiche, . nel secorido caso (riattiv. specifica) in cui tal- sotto vari punti di vi&ta, perchè forse potran,·olta 11a persistito per oltre 1 i11ese (vedi caso no costituire un contributo Slll mieccanismo 5° del 2,, gruPIPo, ))e Dominici). della Wassermann. Indubbiamente questi pri111i risultati non Tornando al p1rin10 punto ·da chiarire, ossia possono che abbozzare la qu·eistione, la quale se le reazio·n i ottenute fossero da considerare presenta dei lati interessanti sia dal punto di aspecifiche o meno, abbiamo istituite .delfe ,-jsta pratico pier il largo uso che si fa attual- 1pri1ne ricerch.e sperin1entali su due conig·li, di 11-1ente di questi preparati, sia ·d al punto di vi- cui riportia1110 i p1'otocolli. sta dottrinale. CONIGLIO I. - Peso Kg. uno. Il pirimo punto da chiarire è questo : si tratIn data 10 dicembre: R.W. + + - Citochol ta i11 questi casi di provocazio11e a1&pecifica o + - + M.K .R. - - -. di riattivazione specifi·ca P punto quanto mai 12 dicembre : si inietta endovena X cc. soluz .. delicato a risolver.si. Infatti se si comincia a Strevtosil 1 % = a X ctg. 13 dicembre: si inietta er1dovena X cc'. soluz. sottilizzare si arriva ad un dato punto in culi Streptosil 1 % = a Yz ctg. non si &a o per lo meno è difficile a ~irsi quan14 dicembre: si inietta endovena I cc. soluz .. do e dove cessa la lue latente e quando e dove Streptosil 1 % = a 1 ctg. 15 dicembre: si inietta endovena 2 cc. soluz .. C(1minciano le reazioni aspecifiche. 1 % = a 2 ctg. Per alcuni Autori (Milian, ecc.) poi si arri- ,Streptosil 16 dicembre: si inietta ~ndov~a 4 ec. isoluz .. . va, forse •e1sageratamente, a n egare qu·asi la Streptosil 1 % . a 4 ctg. , , . . . . possibilità di reazioni aspecifiche in quanto A distanza d1 1 ora e 30 dall ultima in1ez1one quelle condizio11i rr1,orbo&e a cui queste si a- si preleva sangue e si ripetono le reaziop:i eol se... scrivono vengo,n o spiegate invece com1e fat- guen te risultato : R. W . + + - Citochol + + + M.K.R. + + + tori di riattivazio·n1e ·d i una lue latente. In conIl coniglio dopo 5 ore dall'ultima iniezfone trapposto molti A~tori amn1ettono e documen- muore. Autopsia: non coccidiosi; non alterazioni tano reazioni aspecifiche, sopratutto Wasser- organiche macroscopicamente visibili. m.ann aspecifiche, sia in rapp·o rto a stati fiCONIGLIO Il. - Peso Kg. uno e gr. 10. Si fa lo siologici particolari, coni-e in gravidanza (Opit~, stesso trattamento con Streptosil - come per il Dreyer, Bruck, occ.), sia in vari stati morbosi: primo - e nelle identiche condizioni del pr~o. sierologiche: prima dello Streptosil : nell' eclampsia dielle gravide (Gross, IBun- W.Reazioni + + - Citochol + + - M.K.R. - - - ; doze], ecc.), nella scarlattina (Much, Micheli, po : W. + + + Citochol + + + M.K.R. +_+ + .. Il coniglio - in cttime condizioni - vive. Mantovani, ecc.), nella lebbra (Mejer, Leva~~--------liililiiiiiiii_____.___.___.___.._ _~......;;;~__.. 1

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1262

Innanzi tutto, nonostante cl1e uno ·d1ei due conigli sia morto, non credo che come dosaggio di Strepto~il si .sia arrivati a dosi tali da avere uno stato di tossico&i, sia perchè l 'altro coniglio sop·r avvive, sia µerchè stando alle dosi usate da Bisceglie (A rch. I tal. di Medio. Sperqm., n. 8 1938) (5 cc. al giorno, ·d i una soluzione di Stveptosil all' l <J~, 1p•e r 3 giorni consecutivi, Renza mo,r te dell 'animale) io, mi sarei mantenuto al disotto di que&te' : difatti in 5 giorni ho iniettato 8 centgr. Delle modifica zioni sierologiche si so110 a'rute dopo il trattamento, e, lasciando stare la W. abbastanza infid'a nel coniglio, ci basiamo sopratutto sui reperti della Mei11icke. Naturalmente :Sia per il numero ancora limitato di esperienze, sia peDchè non si poRSono isenz'altro trasportare i risultati avuti dal coniglio• all'uomo (sappiamo essere non infrecp1ente. una spiroch etosi propria del co}liglio, per cui le modificazioni avute potrebbero essere a questa i1nputate) non azzardiamo conclusioni; se·gnaliamo, tuttavia quest.e prime ricerch,e, che vartno continuate, in quanto ci ·pare possano aveve la loro importanza. 1

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[ANNO XLVI, NuM. 28)

« JL POLlCLlNICO n

RIASSUNTO. L' A. ha potuto notare d elle modificazio·n i si erologiche in soggetti sottoposti a terapia con )Jaraaminofenilsulfami·de, con comparsa di po&itivi tà ,d ella Wassermann · e ·d·elle reazio1n i di fl0cculazione sia in soggetti 111etici già curati (quindi un'azione a tipo riattivante) sia in soggetti non luetici (quindi un'azione di tipo a~pec.ifica).

L'A. espone detta1gliatamoote i casi studiati, alcune ricerche sperimentali istituite e fà delle considerazioni sui fatti osservati. .... Ricordiamo l'lateressaaU, pubblloazloae : Prof. C. FUMAROLA e Prof. C. MOCLIE Docenti nella R. Università di Roma.

La terapia delle malattie nervose e mentali oon la collaiborazione dei professori

O. ENDERI.E, D. PISA.NI, F. SABATUCCI Prefazione òel Prof. UGO CERLETTI Dir. della Olin. Neuropsichiatrica della R. Un. di Roma. Riportiamo soltanto la sintesi di uno dei molti giudizi espres, ~i dalla stan1:>a medica su quest'opera: u Questo libro nuovo e squisitamente italiano, onof'a l'Italia e scwa indubbiamente onOt'ak> all'estero se vi sono ancOt'a nel mondo lettori ed intenditori. Poi che in esso lo specialista a,., t'etrato riacontrerà non 1enza meraviglia i nuovi mondi che la terapia ha cli1cbiU10 alle malattie nervose e mentali, ed il medico pratico e aenerico si eleveranno finalmente al cli1opra delle solite J>illole di yaleriana o cli fosfuro di ziogo e dell'abituale bromuro, rutinario bagaglio per quahiui sindrome nervosa e mentale. « Si tf'atta di un ve1'0 tf'attato di nuova te1'apia - come af, fenna nella P,.efat;jone l' lllwtf'e P,.of. Cef'ktti. (Da Rinascenza Medica, 15 luglio 1936, n. 13). C. M. Volnme di pa.gg. XVI-760, con 47 figure nel testo.

Prezzo L. 7 5, più le spese postali di spedizione. Per gil n b bonnti a qualsiasi dei nostri quattro Periodici. sol~ lJ. 6 7, 5 O franco di porto in Italia. Impero e Colonie. Per l'Estero L. 7 4 .

ln\"io.ro vaglia posta.le o oheque bancario alla. ditta. Luigi Pozzi, editore, \Tia Siati.na. 14, Roma.

NOTE E .CONTRIBUTI OsPEn..u_i:;

l\tl1L1 rARE DI Untl'fE

REPAT<l'O NEUROPSlCHlATRICO.

Sui

rapp~rti

tra psicastenia ed epilessia: epilessia psicastenica.

Pott. ANTONIO :FARAONE capo reparto, specialista in n1,a lattie nervose e mentali.

Sin dal 1906 Oppenheim d·efin i va, elevandola .ad eintità nosologica, la sua epilessia psicastenica - psycha.s thieriische K rii1npfe - in soggetti degenerati ereditari con tutte le caratteristiche di u1'a originaria condizione neu1·opiatica, per lo ,p iù giovani - n1a talora anche di età m1edia - deboli ·d i carattere, im,prressionabili, sensitivi, an&ior&i, con fobie, tics, disordini vasorr1otori, ecc. e presentanti crisi epilettiformi piutlosto rare e di a•5 petti diversi: se1nLP.lici perdite di coscie•n za più o meno prot1 atte, deliqlii (Uo1nagna Manoia) o convulsio11i vere e proprie che talvolta continuano pure dopo il rilorno della coscienza stessa od assun1enti il carattere di piccoli aocessì o di equivalenti epilettici. La guerra mondiale poi forr1iva !:opportunità <li nw1:uerose osservazioni di siffatte crisi o p~rossi&n1i -- sp·ecialn1e11te della fo,r ma affettiva di Bratz - , prescindendo naturalmente .dalle crisi simulate, isteriche od epilettìche tipicl1e. L 'osservazione che ~egue, illlustrando con qualche dettaglio un caso di .schietta epilessia p5icastenica, offre in pari tempo la pos&ibilità di talune co·n siderazioni dottrinarie circa i rap1>orti tra psicastenia ed epilessia. 1

P. Claudio, soldato, di anni 21: inviato in osservazione ospedaliera perchè soggetto appunto a <~ deliqui, durante i quali si agita in conv?lsi~ni che lasciano perplessi sulla loro natura epilettica tipica >) (dalla dichiarazione medica del dirigen le il servizio sanitario Reggimentale). Nel gentilizio: imponente labe neur~psicopat~ca familiare bilaterale ri1s ultando dalle informative dei RR. CC. essere <~ tutti i componen_ti la famiglia paterna d el s. affetti da squilibrio ment?le, mentre quelli di parte materna molto nervosi! un fra: tello di 23 anni anche ·soggetto ad attacchi nervosi (non altrin1enti specificati) » . A. P. : il p. ha sofferto morbillo nell 'infanzia e polmonite in prima adolescenza; nega lues o contagio ve11ereo; non è bevitore; moderatissimo fumatore. Riferisce di andar soggetto da due anni soltant o - in seguito a forti contrarietà e Yivo ra111marlco per aver dovuto interrompere gli studi - a turbe vertiginoidi, obnubilamenti visivi, svenimenti ed anche a convulsioni, ma ad inter"alli molto allungati ed irregolari: in tutto avrebbe presen lato siffatte manifestazioni morpose n~n più di dieci volte al massin10. Aggiunge che già

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verso i 16 anni ebbe a ·subire un intenso chok emozionale per aver assistito a delle sedute meQ.ianiche, residuando·n e scrupoli, timori, 'fobie svariate, pertufbamenti dell 'umore, ecc. ed appare già durante le indagini anamnestiche impressionabile, ansioso, irresoluto, iperemotivo , con evidenti facili turbe vasomotorie. E. O. : biotipo Ir1edio, i11 discrete co11dizioni di nutrizione generale, ma piuttosto oligoemico, con lievi . nole di catarro delle prime vie xespiratorie e lievi disturbi caTdioneurosici. Non at ipie morfologiche cranjo-facciali; non cicatrici al cuoio ca1)ellutç ed alla lingua; tiroide normale. Iridi screziate, .bicromatiche (tipo Férè). Lieve rombergismo psicogeno; Rosenbach palpebrale e fini tremori a mani protese e dita abdotte; evjdente un modico tic facciale. Sen1sibilità tegumentaria ben con servata; alluci plantari e simmetrici; torpidi i riflessi cremasterici ed addominocutanei, in un certo antagonismo con i riflessi tendinei; non cloni. Non è provocabile il fenomeno della contrazione a scatto del piede con la manovra del Donagg"io. Pupille isocoriche e bene reagenti alla luce, aJl 'accom0dazione, alla convergenza; Dagnini-Aschner + +; dermog,rafismo rosso del Polonsky; tendente al torpido jJ rifles·so . faringeo ; normali i corneo-congiuntivali. W.R. : sul sangue negativa; negativo ·del pari l 'esame delle urine. Dalla valutazione psichica (qui esposta in breve sintesi) affiora agevolmente nel s. un deciso, inequivocabile orientamento psicastenico; e nella esuberanza emozionale non disgiunta a timidezza ; e nella indecisione, indeterminatezza volitiva; e negli spunti ()lssessivi e claustrofobici (particolar· mente in oclofobia), e :r;iello stato ansioso e di dubbio circa l 'entità e la curabilità della sua malattia, ecc. Preoccupazioni vivissime sul suo· avvenire ed anche sul giudizio medico-legale da formularsi a suo riguardo, paventandone il provvedimento di riforma dal servizio militare, che lo diminuirebbe verso sè medesimo e nella vita civile; desiderio bensì di riprendere gli ·studi interrotti, se possibile (ma si appalesa ~n proposito sfiduci~to, indeciso e con qualche fenomeno d1 contrasto). Intelligenza qualitativamente intatta; sfera etica pura; affettività squi~ita. Nessuna ma~ nifestazione di carattere epilettico o di epilettoidjs1no, nè sono valutabÌli ·s tigmate psichiche di oo·stituzion e ist eroide. Riservate informazioni dell'Arma RR. OC. (che riportano anche i rilievi neuropsicopatici ereditari) segnalano il p. « di carattere chiuso, mollo nervoso e « fiss01to » soggetto anche talvolta a coTl,vu·lsioni », no•n dedito al ;vi·uo, a vizi o a donne; di buona condotta morale e politica, senza precedenti nè pendenze penali df sorta, assolutamente incapace di esagerare disturbi nervosi, ecc. Sottoposto il s. alla prova della iperpnea (i11 profonde respirazioni di 10, lò al minuto) si provoca bensì un ·senso di formicolio agli arti ed u11a certa sensibilizzazione del tic facciale, ma non manifestazioni convulsive nè fenomeni tetanoidi (ad indagini ripetute). Lo spruzzamento di clo· ruro d 'etile sulla regione anteriore del poliso (metodo di O. Muck), eseguito con le note modalità ed anche · bilateralmente, non provoca nel s. rotazione in alto dei ,glopi oculari, digrignamento dei denti nè convulsioni, ma. dà a .r ilevare modica congestione del volto·, fugacissime scosse miocloniche periorali, lieve stato di agitazione, '

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vivacità dei riflessi patellar.:i ed achillei con pseu· doclono del piede per pochi :secondi. La degenza Ospedaliera per il pres.critto periodo di osservazione - avvalorando· nel contegno, car attere e condotta del s. i rilievi psicopatologici i.suaccennati - ha permesso il controllo di un episodio convulsivo, rilevato e così descritto dai medici di turno: perdita di coscienza e caduta per terra, p·a llore del viso e rotazione dei globi oculari, contrazioni tonico-cloniche, midriasi ed abolizione del riflesso fotomotore, anestesia dolorifica, frequenza del polso e lieve stertore, accen... n o a Babinsky unilaterale. Non bava alla bocca, i1on disturbi degli sfinteri, non albuminuria postaccessuale. Durata dell 'acces so circa 10 m '., indi viso atteggiato a pianto, stttto soporoso ed am·n esia consecutiva. Il fen omeno d 'ostacolo del Donaggio, ._ricercato sulle urine postaccessuali, ha dato i seguenti risultati (si riportano le 1somme globali delle due fasi di ciascuna reazione) : 17, 21, 28, 22, 9, 14> 29, 14,. 7... 1

Rapp 0Tti tra l 'epilessia e la p·sicast·e·n ia fu1Oli.O intraveduti -e proSrp!e ttati ·dagli AA. da lu11ga daLa. Già Griesinger ·e .B erger avevano segnala ta ]a p o&sibiilità ·di r elazione tra la p&icosi ossessiva ed il morbo 1ct<)'miziale; H.askov€·C <on una s.u-a interessanti~sirna comunicazione ccmferm.a va il riscon1·ro negli epilettici di taluni fe11omeni id·ent.ici a quelli prese.n tati dagli ossessi e Raymond avvalorava n elle su.e; lezio·ni cliniche l ' esiste~za e l 'imporrtanza di tali ra!~p·porti. Legrand du Saulle nel suo fondarnentale studio sull'agorafobia cita il caso di un epilettico .agorafobico·, ed a11cl1ei Westphall alnmi~e la possibilità di crisi epilettiformi "in soggetti agorafobici. D'altra parte Pitres e Régìs. np ponevano alla dromo n1ania o.sse1ssiva l 'aut.o·m .a tismo· ambulatorio epilet ti c·o , e IF érè conside·ra \Ta talune n1anifiestazioni di ip eremotiYità ab norn1e quali sindromi .an.alogh e alla epilessia. Serieux e l\1arinesco h·anno i·n sistito sulla frequente coesistenza di idee. 'osf;essive, scn1poli, ma11ie e fo})ie cori la epilessia; N.a gy ,fl Otto};ein.gl1i, trattan·do .delle ·epilessie p:sichiche, am111ettevano uITTo stato c repu.&colar·e <(, .5e.-· c:ondo n di lUtDga durata - p1er sin o di mes i e~ di <.inni - senza .disturbi di co&cienza ·n è amne--· sia, da. J.a net , .assimila~o allo stato psicasteni-co; !Bechterew ·descriveva attacchi epji lettici od: epilettoidi con c:risi di angoscia senza peTditar di ,c oscien za nè verti,gini (.a tal pro·p osito, Janet ar11mette una r eversib,i lità tra crisi comi.zj<.(li ed an.goscia p.sicaste•n ica). Cullen"e rile\ 'UY.a in eJ>ilettici aritmo,n 1anie l e p~ù svariate (ricordo qui lo stoTico esempio di Nap oleone),. e Tis&iè parla di un epilett.ico le cui crisi era-· no precedute ,d a un 'idea ba11ale (ruau, a ise idéey che, attr.aversan·done la coscienza, gradatamente intensificavasi, ·diver1 iva fiss..1 ed annul.la,1a tutti gli altri pensi~ri. 1

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POL1CL1N1 CO

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Ma è a P. Janet che spetta il merito di aver esattamente precisati, con i suoi magistrali e poderosi studi sulla psicastenia, i rapporti tra questa psiconeurosi e la epilessia. Il grande psicopatologo parla in proposito ·di stretti rap11c>rti e di coincidenza assai freqt1e11.t i : cc lewrs

phénomenes sont voisìns el peuvent aisément .<;e lransformer le uns dans les aulres... »; la psychas tliénie se rapproche de l' ép1ilepsie scrive Lestualmente - il ..v a dans ces deux rr1.aladJies quelqu~ chose de co11im11n ... ; ~l me se1nble que .z·éla,t psychasth,éniqae est une épilepsie atteriuée et cliro nique... ». 1

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crin1inala missiva: butta giù d ·un fiato ben quattro fittissime faociate, cura11done personalmente anche ]a spedizione pQstale in alta era notturna; quindi si cal1na, va a letto e dorme tranquillamente. Al mattino successivo egli rieorda bensì ii1tegralrr1e1tt.e (ad IitteramI) il te&to della missiva ricevuta, la crisi di agitazio11e co1nse;cutiva e l 'effett,uato meccanico riscontro nei più miIiuti particolari; ma di qua11to 11a scritto residua amnesia totale; a1nr1esia clte tuttavia persiste a distanza di qualcl1e anno (trattasi · sicuran1ente di uria tipica crisi di psicole.ssia in 8. p sicastenico) .

.Sintetizzando il concetto scientifico dell 'A., .eg·11 in sostanza a:rr1n1ette fra le d11e malattie :u11 eleme11to comune: l'abbassamento o la callIASSliNTO . .duta della tensione psicologica. Nella epilessia ' L' A. ·d opo aver illustrato ur1 caso di epilesla caduta della tensione è momentanea, ma considerevole (enorme); essa va sino alla pe•r - sia psicaste.11ica, ne trae argon1e11to per conside.r.are i rapporti tra psica~Lenia ed epilessia, dita completa della coscienza pier un tempo assai breve, indi la tensione si rieleva in mo do accerlnando all'elemento comune fra le due s~ndro1mi morb ose la caduta o l'abbassasufficient1e perchè il p. si senta p•r esso· a poco n1cento della tensione psico logica - e sintetiznorn1ale, ed i fenom e11i di derivazione, viozando altra sua osservazio11e di crisi psicoletlt11ti ed elem,e ntari, si ritro.v ano a1pp1u nto neltica in psicastenico. le convulsioni. Nella psicastenia inveoe l'abbassam·e·n to della te11sione j)Sico1ogica è molto meno· brusco, meno p1~ofo11do ma prolungato OSSERVAZIONI CLINICHE (permanente); non comporta alterazione di coOSPEDALE CtVILE PR0,711'\CIALE - POTENZA f:cienza , ma delermina la ben nota multiforn1e si11drorrte clinica; la derivazione qui si Dott. ·FEDERICO GAvroL1, capo reparto. compie sotto forma di ruminazio11e n1entale Anen1·isma traumatico della poplitea. (fenomeno cosc;iente e relativamente superio r0) o co1ne stato iperemotivo cosciente; ed inDot.t. CoRRADO MoNA, as~istente fine - se l'abbassamento è rapido ma di poca Nella :&toria della medicina, dalle origini durata - ·dà luogo alle cosiddette crisi di p1sicolessia; secondo f\.Iesch ed·e di Kronisberg, di si110 ai nosLri ten1pi, lo studio de.g li aneurismi h.a sempre occupato un ìPOSto eminente, poifTenolepsia: termine che e&prim e tutta la irresistibilità del fenomeno nel can1po della idea- c,h è l 'entità n1orbosa desta un cospicuo inte• resse sia nei riguardi dell 'etiopatogenesi e delz1one. la anatomia patologica con relative classifiche In riferimento a tali crisi rJsicolettiche dei e differenziazioni , &ia nei riguardi della fisiopsicaste11ici sen1brami interessante ed istruttipatologia speri111entale. · vo sintetizzare breven1ente, a conclu sione delLa presente comunicazione, pertanto, non la presente nota, una mia osser\razione p ersoha la pretesa di apportare un contributo annale di qualche anno fa: n1edico prossimo a lla che modesto alla casistica degli esp·erimenti e cinquantina, i11telligente e colto - memoria dei rilievi cli11ici , ma si propone di illustrare validissi1na a tutta prova, sicura111ente immune t;na varietà non rr1olto frequente e di mettere da manifestazioni con1iziali, epilettoidis1no e a punto poche considerazioni di indole prasenza precedenti ereditari analoghi, ma 1psicat iLa sulla terapia e sul destino della infer111i ti'1 ste11ico ormai inveterato - riceve u11a lettera va~olare. . clic rilie11e poco riguardosa e provocante. Su<< Ogni cavità che sta in più o n1eno diretta benl ra ltno stalo assai n1arcalo di irritabilità, ~e comunicazione col lu1n e di un'arteria e che a·g itazione, run1inazione n1entale, ecc. che vie,~ tonliene sangue circolante prende il nome di ne te1l1poran~a 1nente sopito dalla radioaudiziocc .aneurisma »; tale è la definizione segnata da] ne di n1u~ica classica (di cui è provetto apDurante nel suo trattato di patologia chirurgica Jla ion:-llo intenditore, egli .5tesso esecutore); e, senza dubbio, è questa la più precisa e la più i11di riprende in risentimento ed impulsività 'tllle dn detern1inarne I 'imperio o, in coercibile esplicativa ra1)presentazione del quadro morboso, dal quélle si sfioccano poi, a guisa di bi ogno d1 dare in1mediato ri ~contro alla in1

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radiazioni innumerevoli, le varie differenziazioni ancora instabili e·d incostanti, cof1ì co1ne ir1stabili incffitanti e qualcl1e volta contra.dittori sono i risultati delle statistich,e e degli esperimenti sugli animali. Secondo le denominazioni adottate ·da gran n.u mero di auto·r i (Billroth, Pominici, Kaufmann. 1Forgue, Vanzetti, Bégouin) gli aneurismi vanno distinti in due gruppi; veri e falsi; sono veri quelli alla cui costituzionie partecipa escluf1ivamente la parete vasale alterata nella sua struttura e nella sua funzione, n1a ancora riconoscibile ai vari esami per tal uni suoi caratteri; sono falsi quelli che hanno per membrana lin1itante i tessuti molli che circondano l'arteria e per ·g uscio vero e proprio una lamina ·d i vario spessore e consistenza, pro•d otta da depo1&iti e· stratificazioni di sangue fuoriuscito e di fibrina, co111 secondaria, progressiva organizzazione· co,n netti vale (Negro·n i e Razzaboni) . L'organizzazion·e della parete aneurismatica non avviene sempre nello stesso tempo nei vari soggetti, rr1a è sottoposta a svariate circo&tanze e subisce influenze individuali molteplici per cui, mer..tre in alcuni casi dopo tre quattro settimane si n,o ta la presenza di una sacca ben resistente , in altri , dopD m esi, si c.o nstata I 'esistenza di una raccolta ematica appena appena incistata in un involucro gelotinoso costituito ·da fibrina, glob uli rossi e teucociti. Con1.unque, la fase terminale della evoluzione aneurismatica è sempre la stessa: la formazione di una sacca fibrosa sessile, per lo più circoscritta, inserita ~ulla parete del vaso, comunicante c.ol tronco venoso., nella varietà · di an,euri~ma artero-venoso. L'aneurisma falso, che i11teressa direttam€Jnte ·e d unicamente questa breve no·t a, è sempre di natura traumatica; esso, infatti, è dovuto alla rottura primitiva, a tutto spessore, delle tuniche arterios·e, con fuoriuscita di sangue c11'e invade i tessuti circostainti vincen.d o per lar.g o tratto le resistenz·e opposte ·d ai tessuti n1olli se questi sono lassi e cedevoli, subendo un arre~to tempestivo, invece, se la provincia circostante 0ffre una rigida barriera alla progression.e del v·ersamento. fl 'F edeli divide gli aneurisn1i traumatici in cicatriziali, d-e·generativi e · meta-emorra·gici, co11sidera·n ·do i primi come originati d.a lla distensione della cicatrioe occludente primitivamente I.a breccia vasale e i secondi come pro-· d·o tto di una rottura vasale ritardata (necrosi p1·ovocata dal traun1a o da disturbi locai~ di ·circolo); i meta emorra·gici costituirebb.ero la varietà più fr-eque11te, deriv·a ndo d.a lesioni penetranti nel lume arteriale. Recentemente l 'Uggeri, in un ampio lavoro documentato da 1

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molte indagini istolo·g iche, ha ·d efinito l 'annosa questione ·della patogenes~ della sacca ar1 eurism.atica che Schultz-Roser ritenevano dovuta alla distenzione del tror.nbo vasale [)ll'imitivo e1d ha convalid~ to il concetto di Negroni e Razzaboni, concetto che ho brevemente lu1neggiato più sopra. Le lesioni arteriose che co·n duco•n o alla forni.azione dell 'aneurisn1a falso variano di freq ule:n za a seco1ida della situazio:n e del vaso, dei suoi rapporti co11 lo scheletro, della sua ii1tegrità anato·m ica, dell ~ambi1ente in cui vive · ed opera l 'individuo (pa1c e-guerra). I vasi profondi, quelli eh.e occup·a no regioni a·n atomicl1e po·co accef1sibili alle violenze esteTne,. so.n o raramente sede di aneurisma falso, m,e:n tre possono diventarlo .eier gli aneu·risma veri, poich·è ~n quest'ultimo cai&o l'etìopatcigenesi trova il suo fondan1ento in una causa organica b1e·n -definita (arteriti croniche, lue, artritismo, alcoolismo, artriti infettive, fo·r se il paludismo (Lancera ux). La chirurgia di guerra di ogni t.empo (studio di t\rapoff ~ulle lesioni vasali prese ntatesi 11 ella guerra l-luss-0-Gia:Piponese, ca1sistica di l\..iittner nella gu1erra Sud-Africana 1899-1900, eoo.) ma principalrr1e11te ·de-11 'ultimo grande conflitto mondiale, ha apportato un ricco · e vario contributo allo studio degli ain eurismi traum.a tici, ed ha dimostrato in maniera categorica che le lesio·n i, in ordine di frequenza, interessano l'art.eri.a femorale, la glutea, la 0111erale, la radiale e la cubitale; v·e ngono poi meno freque11temente colpite la poplitea e l'ascellare, che per essere I 'una. ;p.r ofon·da.m.'8tD.te e p·o steriorm·e nte 8ituata a ri.do·s so dello 6·c heletro e l taltra profo·n damente ad.a.g iata nel cavo dello stesso· no1ne, hanno per così dire una pro·t ezione naturale molto valida. La poplitea, più 1p 1articolarmente, è l'elemento meno superficiale ·del fascio 11erveo vascolare, mantenuta b·e·n tesa a guisa di co·r da, in alto dal1'anello ·degli adduttori, in basso dallo anello del s.0 leo, lungo il tragitto dalle salde aderenze che la guaina vasale contrae e.o n la parete del grosso tro·n co venoso 0·1 nonimo. Essa può e"sseiie ferita a mezzo di armi da prunta, da punta e taglio (coltelli punt11ti, aghi, forbici) i11 seguito a lu.s sazioni ·d el ginocchio (Bruns) dal passaggio di veicoli (contusione della pa- · rete 'e sucoessiva caduta dell'escara), da fratture con penetrazione di fran1menti, esostosi a.guzze 01 Simusse, ferite ·d a arma da fuoco (proiettili di piccolo calibro). La fuoriuscita di sangue, quando la lesione che interessa i tegumenti è di piccole dimensioni, invade rapidamente i limiti della losa•n .g a, provoca compressione dei tronchi tibiale e peroni-ero con 1

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paresle5ie e ·p ia.resi, fino a prod11rre la gangrer18 dell 'arto, se la circolazione collaterale, costituila pre valentemente dalla .grande anastomotica del ginocchio e dalla ricorrente tibiale. non si istituisce per teinJ)O. Nei secoli scor• si quando l 'u so delle arn1i d a fuoco qon proiettili di piccolo calibro, dotati di enorme velocità, era assai limitato, l e lesioni vasali erano per lo più causate d a ferite da armi ·d a ta glio, con larga dieresi dei tessuti tegumenta ri e imponenti en1orrag i e s11esso mortali. Si rilen cva 1n quell 'epoca, inoltre, che i vasi sfuggissero a ll'azione dei proiettili in vista della loro mobilità re della loro elasticità, e tale 0 pi1 niono fu demolita soltanto dagli studi di Delor1ne e Chauvel, studi eseguit~ sui proiettili delle ar.mi attuali che perforano sicuram,e nte i vasi producendo piccole ferite a margini netti, un po' · co,n tusi. Con i pToiettili moid erni la mo·r te p er en101Tag·ia è divenuta piuttosto rara , sia percl1è la ferita cutanea di solito è assai pi ccola, sia percl1è il tragitto scava to dal p·r oiettile nei tessuti molli sino ad in contrare il fascio vascolare, è p er lo più assai ristretto; così come m eno frequ enti sono di, enuti i processi f] emmo•n osi periva15ali, le gartg·rene gassose ad andamento rapid·o-distru.ttivo. A propo5ito d elle esostosi, poi, è o·p portuno precisare il m eccanismo di p'l'oduzio·n e d ell 'aneurisma cl1e si d etc1·n1ina o p er ferita -vusale prodotta dalla p en etrazione della estremità 0 1&sea a•guzza ed in \ria di accrescim,ento, o per contusio ne l)r olungata e per sistente del tronco arterioso che pul sa , si espande ed urta s11 di una &porgen za ossea in1roobile, rigida anoh e se 11on app,u ntita. Roux cita infatti l 'insorgen za di aneurisn1a d ella succlavia per costalo cervicali sop r annumerarie , Ca.stie descrive un originali ssin10 a n eurisn1a dell'arteria palatin a anteriore da d ecubito di una protesi d entaria. La diagnosi gen erica di an eul'isn1a fal o non è difficile qua ndo si tengono presenti due elelJ >enti fo11da111en tali; 1'anan111esi r emota o p1 o "ima individual e, la r egione su cui s 'è in 1pia nta to il i)r oces o n1orboso. L'an eurisma J>OJ)lit eo in genere non pre cnla difficoltà diag-110. . ti r h e poicl1è l e infern1ità cl1e possono avere origin e e sccl e i11 corrisponden za della rep-io no ])opli tea presen tan o di solito caratteri clifft:•rr111iali assai n et.ti. Le cisti n on sono mai J11 e cl iane 111a sc1111)r e l a ter ali , n on pul ano, .. o no :1~a i spec;,so ri rlucibili per ch è comunica n I i col cavo arti colare; il ~'"\rron1a telanget1:• ~ i co ( f(,lso a11curism a) dell 'e<; trem o superior t• rlella tib ia, h a estr in ecazion e prevalenten1cn le an teriore; o-li a _ce .. ~i freddi t l e ad eniti 1

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sup1p urate, il fibroma ed il fibrosarcoma del1'aponeurosi pos-&ono indurre difficoltà dia-. •gr1ostiche, però la puntura esplorativa eseguita co'n ago sottili.&sin10, secondo i dettami di ~-ro111m1e, è sufficiente a dirimere il dubbio. llna volta diagnosticati tutti gli aneurismi falsi devono essere operati lascia·n do al chirurgo la scelta, nel tempo, del 1r1omento più ad.a tto per la b·u o·n a riu.&cita ·dell'intervento operativo. È infatti faciln1ente comprensibile che il voler operare subito dopo la produzione del1ta·n eurisma, comp-0rta maggiori rischi di gang1.,en,a dell 'a1rto perchè il circolo collaterale no,n J1a avuto il tempo di istituirsi e ·d i vicariare i n maniera sufficiente la so,p pTessio·n e brusca di un am p io letto vascolare; d'altro car1to è altrettanto comprensibile la necessità cli non ritardare molto l'intervento poichè la malattia ha quasi sempre evoluzione progre&· siva, si accompagna con gravi disturbii funzionali, con dolori, paralisi, ·edemi; può subire comp.l icazioni gravissime quali l'infiammazione e I.a rottura impro vvisa (Zoege Von MantE-uffel). Genewein e Bier hanno riferito alcuni casi di .g uarigione spontanea che, tuttavia , non ir1firmano il prec.etto di operare sen1pre, appunto perchè la tendenza alla ,guarigione è veramente eccezionale. Il trattame·n to 01p 1e rativo dell'aneurisn1a fal so, co1ne qu,e llo d ell 'aneurisma vero, h.a raggiunto attraverso i secoli p erfezionamenti ed innovazioni che rap·1)resentano degli arditi esperin1enti di t.ecnica, n1olte volte però poco rispondenti ai fini pratici. La prima legatura eseguita da Rufo di Efeso (97 a. Ch. n.), le &uccessive praticate con m etodi originali da Antyllus, Anel, I~u11ter, i metodi della restaurazio·n e, della ricostruzione, della .obliterazione di 1\1ata.&, gli .. ir1Lerventi cli Brasdor e di Wardrop costituiscono aP.cora oggi lé tappe ba1Silari, a cui v.a aggiunta la Lecnica d.ella sutura vasale laterale e ·circolare, considerata da Lexer quale metodo ideale di operflzione negli aneurrsmi. Quest'ultima, che ricostruisce la mo·r fologia d ell 'arteria in ma·n iera perfetta, è a:gplicabile ai vasi <li .g rosso C'Allibro che hartno subito piccole interruzioni di continuità e rhc presenlano 111<irgini netti e vivi, n1entre non è attuaLile allor ch è i mal'gi11i della soluzior1e, con1e n el nostro caso, ~ono co11tusi, irregolari e lJlO CO ' 'i t.ali. I ., ' avvivam iento preliminare dei 1nargini de]la lesione, suggerita da qualcuno nel caso sp ecifico , comporta una perdita di sostanza di n1aggiori din1ensioni la quale rende oltremodo preca ria la sintesi vasale, soprattutto in u11 distretto anatomico danneggiato dalla in1

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filtrazio,11e e rr1atica e tra&fo,r mato in ottimo pab ulu111 1:>er i gern1i d·ella suppurazione. Prat.ic.an1ertte è opportuno eseguire la sintesi vasale n egli aneurismi r ecentissimi impiantati su vasi in cui la legatura è sicuram·ente dan11o&a; in questi e<isi, quando l a parete arteriosa e da nneggiata l)er la r g·o tratto, si può tentare la sutura, previa resezio11e o, addirittura, il trapianto venoso. Tre casi di sutura laterale dell 'arte ria p oplitea, se·guiti da successo, sono ricorda ti da Delbet e riguardano· Durant e, Orlow, Ro tter. Nel caso di Dt1rante fu verificata la permeabilità del vaso a distanza di diciassett,e mesi, in quello .di Orlow il lume arteriale subì un r estringin1ento notevole p ur C<JJJtinua·n do ad es&er e pervio, i1el caso di Rotter, invece, il vaso si oblìterò, 1na a carico dell 'arto non si ebbero disturbi ·d ella nutrizione. Il Wolff, ·nella sua s tatj stica costituita da ' 'entjsette casi -di a 11eurisn1i della 1)op1litea cu ra ti con 1'allaccia tura del v.a. o, riferisce ch e i1~ quattordici eb·b·e gang r ena dell'arto; il Sencert, invece, ir1 u11 g r;in i1un1 er o di. legature 1.>er aneurismi notò due volte solta nto la procluzione d ella ga·11grcna. l\ilo11od e Vanverts affermano poi ch e la leg·atura d ell 'arteria pol)litea, .5e le vie collaterali so 110 Jibere, non l')l'OVO Ci-l g ia 111mai ga 11 gr ena . 'I'ali risultati SO•I l O i1tdubb·i.an1 e r1te attendibili poich è derivano d a fonti autorevoli e n1 ctto-r1 0 in primo piar10, c.01ne trattamento di el ezione, ]a l e·gatura ' 'a sale d C])pia che fino al 1700, prima ch e Desault eseguisse la prir11a allacciatura d ella ·p·o plitea, era considerata co111e d cte1Tilina nte la gangr ·e n a drell 'arto ta11Lo cLe si preferiva eseg uire l :.1 n1 •rlutazione d ella coscia-el ettivan1ent e. I m eto·di non cruenti q·u ali · 1e introduz io·n i di liquidi sclerosanti n el sacco, le· iniezio·n i di : iero emostatico, l 'ap·plicazione di corpi m etét]lici' quali l~ fam o15a ino·lla di orologio (Bac<ell1), 1, elettricità, , la p erfrigerazione prolung·ata, la co·ffiJ)ressio,n e 1nanual e o strumenta le, sono da tempo cadut"e in disu so cd occupano, in un angòlo d ella st oria della m edici·n a , un posto es.ig 110. 1

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CAso CLt N1co. - R. L. , di anni 12, da Avigliano, ricoverato nel r eparlo chirurgico dell'Ospedale Provinciale di Potenza in d ata 3 n oven1bre 193S. Anamnesi. - Venti giorr1i prima dell 'in gresso in ospedale il pazier1lc si ferì accidentalmente con le forbici in corrispo11clen za d ella regione poplitea sinistra: subi to d opo notò l a co1nparsa di un notevole gonfior e ch e g u ad agn ò rapidamente il cavo popliteo ed il t erzo inferiore a11 lcromediano della coscia, accomp ag·n andos i con u·11 molesto senso di le11sione e dolorapilil à insediata lungo la faccia pos terior e della gamba. Nei g iorni su cce·ssivi il gonfiore non subì aumento di volume rimarchevole, ma la garnb a asstl n se una po izion e di fles1

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sione e rotazione esterna rispetto alla coscia . La piccola ferita cutanea guarì n el terzo gior110. Esame obbiettivo. - Giovanetto di buono sviluppo 1scheletrico muscolare, cute e mucose visibili un pò pallide. Nulla a carico dei vari organi interni. La regione po·p litea sinistra e la porzione postero m ediale d ella cò·scia , al t erzo inferiore sono dssai tumefatte ; la cute è di color normale , liscia ' un pò t esa, con marezzamen to venoso ben marcato ; a luce tangente si constata la presenza di una pulsazione espansa n ei vari sensi. Con la palJ)azione nor1 si rileva aumento del termotatto non trhill di Hunter ; si apprezza invece una pastO'sità diffusa e si provoca vivo dolor e irradiato lungo l a gamba fino alla pianta del piede; la pulsazione della pedidia è app e na percettibile e lievemente ritardat a rispetto a quella d ell 'altro lato. Inter ve nto operat ivo . - 5 novembre 1938. Dil a ud~d scop ol amin a . Narcosi et er ea. Emostasi preve11t1va con laccio di Esmarch. Taglio longitudi11al e 1nedio popli Leo. Incisa l 'apon eurosi si rinviene.. un impone11te versam~nto ematico ch e nella porzione più superficiale è formato da una spessa 1ne1nbran a cru orica, a sfoglie di cipolla, mentre la porzione profonda è costituila di tSan gu e fluido ruLilante. Svu otato l 'ampio ematoma si prepara la loggia isolando il nervo tibiale post eriore dal lron.co artero venoso, ~ i rinviene co·sì sul cor1torno postero laterale interno del! 'arteria poplitea una ferila della forma e grandezza di una l e11ticchia · ch e inter essa le tre tunich e ed ha margini irrego~ lari sinuosi . Con gr osso catgut si esegue l 'allacci atura d el vaso sopra e sotto l a ferita arteriale, si rin1uove il laccio , si sutura l 'aponeurosi e la cute par zialmente, l asciando n el punto più d eclive un ciuffetto di crini di Firen ze, per dren aggio . D ecorso post ..ope.rativo r egolare. In data 25 n0Ye111bre il paziente è dim e-sso gu arito. 1

llIASSUN1'0.

L 'au tore, d o1)0 brevi ce nni s11l co n cetto di aneurisrr1a fal o, s ull 'etiol ogi.a , p~togenesi, dia g nos tica e terapia di ta]e i11fermità , espone ur1 caso di a n euri1s.ma della p1oplitea prodotto <la ferita da i)>u.n ta e taglio r. sottolinea il risultato soddisface·11te ottenuto con la legatura d el vaso. BIBLIOGRAFIA. 1. DE GAETA1~0. Etiopatogenesi, an-0tomia patolo. gica., fisiopat'oilogia e. cura degli aneurismi. I-lel azione al ventinovesirno co11gr esso della Società Italiana di Chirurgi a. Roma 1922. 2. FABRIS. · Sulla pcntogenesi degli aneu r ismi . Giornale della R. Accademia l\1edica. Torino 1901. ·3. KAUFFl\llAN. Anatomi a pa·t ologica. 4. PURPURA. Sull'aneu risma traumatico. Ar chivio I laliu n o cl i Chirurgia. Vo1. VII. 1923. 5. LECENE et LERICHE. Thér apeutique chirurgicale. 6. BERCl\IANN e Bnu1Ns. Chirurgia delle estremità. 7. lJu rrANTE. Patologia chi r urgica. 8. SENCERT . L es blessures des vaisseaux. 9. UcGERI. Arieurismi traumati ci sperim entali. Archivio Italiano di chirurgia, vol. XIV, fascicolo 4.


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CAscr .\RE. Aneurismi falsi della glutea superiore e. della poplitea. Rivista di chl.-

GrusEPPE

rt1rgia, n . 4, aprile 1938 . 11. BASTIANELLI P. Aneurismi spontanei e traumati ci osser vati in 22 anni di pratica chi rurgica. Contributo clini co ed operat ivo. La Clinica Chir·u rgica N. S. Ann . 2°, 1920. 12. FoRGUE Palologia Chirurgica. 13. W u LLSTEIN e W1LMS. Trattato di chiru rgia. 14. KLEINS CH1\1IDT. Oper azi oni chirurgiche, vol. I. 15. PrERRE DELBET et Pl11'RRE MoCQOT. Affections clt i r u.r gical es des art èr es . 16. STI CII e MAKKAs. Errori e. peri coli nelle operazioni chir urgiche. 17. DONATI. Fe ri te dei vasi sanguigni degli arti.

La chirurg ia degli organi di m ovimento, vol. I , fase. 2°, maggio 1919. l8. HEDINGEn. Zur Lehre des ane uryma spurium. Arch. f. k.lin . Chirurg . Bel. LXXX.

STORIA DELLA MEDICINA Umanesimo critico e umorisn10 di Lazzaro Spallanzani.

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vata i11 fama, fattasi anche maggiore dalla .p enn.a OJni plificalri ce ·dei Greci n. Chissà che una • « penna amplificatricc » (avrà ·detto a se i&tesso l 'abate arguto) non abbia an-c.h e tradito Aristotile n el fargli scriv1erre che gli animali vengon fuori dal limo per « generazione Sjpontar1 ea »? (Ma vedrerrto p1iù sotto). In altra descrizione, in que·l la meravigliosa d el cc \Tiaggio all(} due Sicilie », la quale dovreh·b1e esseve ramm·emor.ata ·d alle Guide turistiche che si suppone va·d ano per le mani di persone di n1e1dia oultura, il buon ab•a te - come è ancora fama oggi - \ olle traversare in barca lo stretto di f\i1e~sina Lo dissuasero dicendo che sc>Lto Scilla c'era lo cc zuco » (il gorgo), dove ap1)unt.o la leggenda .afferma che u11 priet ei morisse· inghiottito, .e. cl1e n el m ezzo dello stretto c'erano i p escicani. Egli rispose, leprido·, se è ,,ero qu1el cih e si dice, ch e le carni d ei preti del suo t·emp·o erano ai~sai p eggiori ·di quelle dei tempi andati e si indugiò .a ssai in una fragile barchetta, n ella parte centrale dello Stretto, frD le •p rotes te dei ren1atori. Chi scrive• ha voluto ripet er e il gesto d ella traver sata co n quattro rem.a tori e assicura ch e in certi .g iorni, tra rema scendent.e e -r•em.a m onlante, si balla .p aurosamente. Non pf-rtanto il vecchio Omero esa·g erava ( H Quandoque b onus dormitat. Homerus ») e la fa vola di Cariddi viene sventata ·d.a llo· Spallanz.a ni . 11 b iologo greci·~ta traduttore squisito ·d i un florile1gio dei poeti più farr1osi d ell 'Ellade e quindi disposto ad ammirarli anche, come dire, nelle intemperanze, accusa Omero b ellamente di mendacio, seppure poetico. H Ci rirrtane a conc.h iuder.e -•e gli dice ___,. ch e Orr1ero non sia stato trop1p o e5atto n è è g ran p eccato il dire ch e in quest o lu ogo dei suoi lunghi versi egli ab!b ia dormicchiato ... ». Ed an cora in altri p·u nti delle sue lezioni in edite (traggo da un.a b ella nota del sen. Viria.ssa de Regny) quando comba tte l'opinione d ella grande longevità degli antichi: « Co$Ì parlando delle età dei vecchi .p atriarchi ch e a\rr eb1b err·o vii&suto anch e 900 anni » riferisce il '\1inassa d ello Spalla·nzani « ·discute se si tratti di anni solari o lunari. P er suo contd\ è ch iaro che non ci crede troppo » . Ecco dif a l ti come si esprirr1.e : cc Che b el vedere una donna di 200 anni es ere ancora pulcella ... ; un uomo di 500 anni saveb·b e ancora alla metà del ca1nmino, come a l presente sia.m o ai 35 e ai 40 an11i . Quei felici padri dovevano vedere un n1ezzo eser cito di figlioli, nipoti e di pronipoti, e ·doveva bastare un maschio e una f ero .. . . . . ' r111na per r1ern.p1re una c1tta ». E r inforza ancora la critica (carta 22) così: cc Sog·ni o no e fole da romanzi le delizie ap])Ortate dal Nurnet e da altri avanti il Diluvio, ci oè ch e allora vi fosse sempTe un 'uguale e b enigna e dolce temperìc d 'aria, ch·e la terra facile e ping u e fosse scm,pre la st e sa, e che Dn cb e da sè e con pochissima fatica senza stancarsi , n è di udore b ao-na r la fronte, preziosis1

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Ace.ante allo scrit.tore forbito e rob u sto, al r.agionatore alacre ·e p e1rspicuo·, allo &pe·r irnentalore p erfetto, è bene vedere in Lazzaro S1)allanzani l 'umanista fornito di tutte le umanjtà. Co1$Ì si comprenderà n1eglio; così a chi abbia la volontà di scorrere le pagine (raccolte og gi degi1amente nella edizione hoepliana curata da Filippo Bottazzi - che non ·dovreb1,e m a ncare in n essun istituto sci entifico) sarà dato il destro di am1nirare dialettica, venustà dell o, stile, p recisione di ling uag.g io . Nell 'o pcra di Lazzaro Spallanzani affiora qua e là la c ritica serrata co. lruttrice e non dislruggitrice e affiora qua 1e là anch e l'umoris1no, appannaggio un1ani s.in10 della humartit.as 1dai .g reci in poi . Talch è a chi pen eiri ben e il llO spiri to i1on reca meravi glia ch e ~li , ammiratore d'ei greci, professore di metafisica prima ch e di b iolog ia, isi sia mosso <.011lro i gr eci (e dal ·&uo antiaristote.lismo dì aristotelico procederà, co n1 e vedremo, tanta parte della sua gloria) e abbia o~to sorridere di alcurte loro favole e alle favole insieme degli a ntic;hi in gen er e. L'if'ola d i Citera, egli os~erva n ella de crizion.e del suo viagg io in Oriente (ch e turi ta intelligente da di~o-radare qualunc1ue inglese e francese di ogg i !) non vale ,per lui nulla . E così - pensa - doveva C~.$e rc al te111po dei Greci. Delusione dunque J)er .' \ n1a tunta e per Pa fo celebrati dai prischi cl <· crit lori con tante m a g niloquenti parole . 01tt nagio d unque n Ven er e Urania che pure Lurrez io, il f)Oeta filoscien ziato, in\'Oca a gran ' \) CC ! La ragion e d(']}a fan1a 11surpata di Ci tera la SCO J)l'O • ubilo, il sorridente ab ate; è la réclar11e. E un cii colo vizioso; il t em pio, i sacrifizi c·l1<' vi si facc' ano, er ano, a volt.a a ' 'olta , cn.\1-.. \ ·cl cffell o dcll 'afflu o di forestieri . Co11111nque l~\ gc11 tc, pront1ba una reclami ta co1 111 \ nere, ' i <•Ccorrt Ya, ì ' l1c l 'i ola fu « le1

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sime frutta produces~e. Sono pensieri ameni ... tro,'a « spago per annodare » la lingua, per presi in prestito ·da' poeti, quando p eir ·dar diavventura irrispetto&a, è negli scritti del celeletto alla brigata scrissero ch e una volta senza bratj s.simo (e pur gra111de) 1B uffo n . A pro:eo~ito fatica co,n le mani in mano e al più alla cindegli spermatozoi, su ·c ui il Buffon aveva etola si viveva b eatissin1amente i ». gpresso opinione e rron ea, lo Spallanzani osser . . E chiud e poi fa ceto : (( 011 I ch e felice vivere va: cc P er ch e cagio·n e un t.a11t'uomo fil Buffon] allora, quando di 50 anni pap·à o mammà riposto ab·bi.a in un m e1desin10· rango i creduti oncor si diceva, e le brach e aperte pe1· la bisoanin1.ali spermatici e i no&tri delle infusioni, g11a portavan$ii >> . Ecco ch e i cc lau·datores t e·m qua ndo in r ealtà si ravvisa tanto divario tra i (poris acti » di oggi son o ~erv iti ! primi e i secondi P Al che ~e io dovessi risponUn'ultima osservazione cl1e l1a p ure una leg- dere, non cr ed erei d'ingannarmi, s'io dicessi gera tjnta m a nzo·n iana: cc Un accademico di niun 'altra ragione aver più potuto presso di Parigi vis~ 88 anni: nell ' ultin10 a nno d·ormi- lui, quanto l 'amor eh ' ei nutr iva pel suo si' 'a 20 ore e non ne dormiva quattro; finchè alla st em a >>. E poco, ·dopo (op. cit., ' 'ol VI, p. 299): fine dormi a11che quelle quattro e così lasciò cc Il sig nor di )3uffon tutto pTevenuto, p er le di vi,1 ere ». P arlando d ella j ena, Spallanzani ri~ue favorite molecole . .. n. }X)rta le favole ch e i fantasiosi naturalisti aveMa il più tartassato è il Needham e coin lui la vano scritto su di essa e dice : cc È stato d etto, <( Royal Society » ·di Lon·dra cl1e l'a:p po·g.g iava. e.b e M.pe,'.a... far... correre lo paF>to,r elle, far E qui appnre, secondo m e, una assai fine iroloro :-!Card are il gregge e renderle pazze di nia, .p oich è per il Needham h a prima espresamor e ecc. l\{a tutto q11e~to può a ccadere ansioni di affettato rispetto. _D ifatti egli si esprich e seP.za la j e.na ». r11e contro il Needham sperando che « oppoMa dove la garbatezza umoris tica di Lazzaro nendosi all'opinione sua , potessi av.ere il conSpallanzani ricorda quella scan zonatissima di tento di guadagnare la sua grazia ». E rinE'ranoesco Redi , vicin suo grande davvero a nforza poi alla pagina 15-u ccessiva: cc La s.omma che per singolari accostamenti di ipotesi di la' 'enerazione che professo al f'igno:r N eedham ' 'or o, si apprezza n ei passi i11 cui, non che enmi annoda rispettosamente la lingua. .. Sola trare in polemica, bolla ora l 'uno ora l 'altro, m.ente mi si conceda cl1e con riverente rossore dei suoi conte·m po ranei, con una critica altretio pa lesi alcuni sosp·etti ». tanto terebrante quanto formalmente, diremE mi perdoni a r1cora il se11ator Vinassa se lt10 oggi, educata. traggo a man sal va dal suo articolo sulla dotta Del Bomare (traggo ancora dal Vina~&a), riv~5ta di Pavia « Ticinum », ch è mi occorre dare1 a l l ettore un esempio ·di codesto cc rev.einoto compilatore di dizio·n ari a ti12·0· en ci cloJPer·ente ros.soi~e » ..A _propo1sito della forza ve·g edico, ma incapace di osservare al microscopio, dice : « ] _,a su 'l Mineralogia e i suoi Dizionari , tativa del Needham dice : cc La sua joirza veisono un cucito di pezzi, f elicemeri t e copiati da gef,(J'Jtiva è un puro e pretto lavoro di fantaaltri ». Oh che cosa vale quel felicem ente ! Il sia >> . .E rir1fo·r za ancor.a con 1queste1 fustiganti Bomare dove,·a essere un imbecille superiore, parole : cc Vedemmo in quali str an ezZJe dato abdi quelli chiamati anche bibliografi e ambubia l 'inglese Naturalista per la ci eca prevenlanti, che riescono· pure a salire, ogni tant o" l e zion ch e· nudriva per l 'imm.a ginata sua forza vegetatitia;. .. cote&t e. e .a ltrettanti s ue fantar.a ttedre più gloriose. sie. per non dirle più veramente d·eliri. Pieno Nel ' 1 ol ume inedito d elle su·e l ezioni del 1787 du11que la mente di que&te chimerich e idee si lo Spallanzani i1on d egna dell 'onore d ella menabbattè per ventura il n0Sitro buon filosofo nel zione alcuiti sragionatori c.h e avevano sul f>erio a ffermato come Caino ·dopo il ·d elitto fosse ricantat 01 fenomeno dellie. piantine... ». P er .aver 9 la lingua rispettosamente annodiYentnto nero e da lui avrebbe avuto origine data non: c'è male! la r.azza 11e.gra e .scrive: cc un a lt:ro autore, ch e La critica al lBuffon continua anche· n el suo abu sò in ~in golare modo d el previlegio, di srascritto inedito d·elle l ezioni d e'1 1787. Il naturagio11ar e, 1dice, con la mag·giore confiden za .e serietà, erte la pri1na don11a del gener e uma- li sta francese aveva negato la possibilità di n o aveva n elle orvaie n1olte uova oh e erano i1rt accoppian1ento tra cane e volpe. Lo1 S.Pial lan z<ini lo ·din1ostr.a invece con d!ati inop·p ubianche ·e da ques te nacquero .. . tutti i p opoli g11abili e conclude : cc Onde il fatto non si può h ianchi e d alle uova nere t utti i popoli n eri I ». A proposito della Grotta del Cane di P oz- più mettere in dubbio, rr1algrado gli inutili zuoli contraddice -c osì il l.1esag·e : « Se il sign or tentativi del conte Buffon ». cc 11 quale .a nch e aveva ·dato l 'esp erienza di Sage,_ a luogo ·di ·d eçidere dal fondo d el chimifar figliare d elle cagne in acqua e latte caldo, co suo !ab-aratorio ... visitato ave&5e egli stesso quegti pae.&i, sentito avrebbe diversame nte; e con ] 'idea cl1e m .a ntenendosi la respirazione i11t1·auterina si pot0$se· arrivare a fabb1ricare de... se ir.. questi suoi vi.aggi entrato fosse n eilla Grotta del Ca11e.. . non .gli sarebbe mai scap- g li a11in1a li anfibi ». l\fa lo· Spallar1zani oppone le e~i:>erienze nettan1ente contrarie fatte dal pata dalla p enna, che qu ella perpetua mofeta Ro&&i a Pisa, ·e bonariamente aggiunge: cc OnYiene prodotta ·dall'acido m .arino volatile ». J\fa dove· Spallanzani ( lucus a n on lwciendo) {le ·da questa ultima esperienza sembra potersi 1

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t em er e ch e non si faccia n o que-gli a nimali anfibi ch e vorr ebbe il Bu ffon ». E ù ora bisog n ere bbe , a u spicabilmente , con 1'umorism o finissi1110 e aristocratico d el comp ia n to · L. M. P atrizi ,. d e&criver e l a 1p r ova di ~< ingravicta m ento » d ella. c.ag~1a . b a~b1n~, tentat iYo riuscitissimo, agli a ll1ev1 p1san1 d ello Scandia 11ese. Contro i dubbi di quelli ch e a llor a andavan o p er la m aggiore come co.rn p etenti, non p assar ono ch:e le l~ e reg~l ar~ roenl<lri p er le cag n e, e i · catell1 pe zzati d1 bia n co e di n ero rivela r orto la pare ntela con l 'ign ot o (alla cagnoletta rn.a dre) cc amator di lontan o ». . V e11i<:lm o a queslo vunto all 'antiarist.otelis1110 a ri to lelico del .g ra r1d e cc curioso d ella Naturà », d ello scien ziato galantuomo ch e vole,,a rendersi oont o, ad ogni costo ) di qu1el c.h e o~~erva va. Seri vevan10 r ecent·ernente in Sap·ere (l~. 104) appunto sotto il titolo cc Um a11e~i:ino crit ico di L azzaro1Spallanzani >', a prroposito d el s uo discordar di par er e con Aris lot el e: cc E ·cor11 0 con11p1ar ver o s ulla t erra gli a ni111ali ? Il n1or1do sarebbe ri111a t o p er n1olto t en1po sepolto sotto le .1oque del mare. Poi il calore, facendo evapora r e una parte di quelle ac:qu.e, ~vrebb e lascia lo· a secco la terra . Dal li1no, rim a t o alla s up·erficie otto 1'azion e fer r11enta tricc d el m ed esin10 calore , avr ebbe ro tra tto or igine l e ' 'arie ·p eci.e di a nimali e di pia nte (cfr. Ari totele, ~l e t eor e, L. 8, c. 1). A Diod or o Siculo 1>arve trovar di ciò un esempio in Eg itto, doYe, egli dioe, cc dopo le i11ondazion.i d el Nilo, l e m at erie d ep ost e sulle c:n m pagn e p r oducon o u11 nun1ero infi11ito di i)iccoli es eri viventi ». Ari stotel e av·eva già sci it t o: cc A certe specie di pesci si assegna per sola origine il limo e l a sabbia .d el 1nare· (Degli Ar1in1ali , L. 6, c. 15). llavvivò qu,esto con cetto Lucr ezio : « La ten ·a ll UÒ dii~ i 111adre d el tul t o p oi ch è d a e~&a il tutto nacq ue, e 11on pochi son o i \ i,1enti cl1e dalle acqu e p iovute e dai r aggi d el ole n a ~co no su lla terra». (De r eru n1 Nat . c. v .). Orbene: n el saggio di o servazioni micr o.. r.o piche concernen ti il sis tem a della gen er a 1ion c dei igg. di Needhan1 e [Buffon (Moden a, 1765) e nella dimo ... lrazione ch e ·gli infusori s i orig i11a no cn11)r e e f'olla nto da ge rmi , Laz1oro l)allan za11i a_lJplica,·a, con tro lo ~tesso A1·i. t ot ele o a gloria ua e d el n1et od o S])etin1entn lc. la bontà de]la le i dell 'in1probabile elle <011duce all 'a urdo (Cfr. T opica, L. 8, c. 1) do' e ,\ ri tolel e dice cc cli evitare con dilig€n za cli sostenere quelle t esi tanto improb abili ch e in breve conducono all'a !'Urdo » (Ari tote l e, 101>ica, L. 8. c. 1). E cl1iucl ian10 con un accenno alla presunta 'll« ::itaffilata contro i n1ed ici. Il buo11 aba le, fatto ,·eccl1io, offerente di ve cica, avrà d at o itl C]lialcl\e salat i i111:\ (di sale attico) invettiva '< i11 1\1cclic11111 », e ' ia pure. Ma ne lo r iscatta cla c1uesla a "~ti a ch e i medici gli possano fare, 0

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la f\travag a11za, p or n on dire altro, antibiolog ica di a lcuni medici di allora, l 'atto di fede che egli a ddita ai suoi discenti , allievi dei corsi di m edicina , circa l'utilità certa e somma ch e loro verrà p er la loro profesi$ione dallo &t.udio d elle filosofi e naturali. Antic~p·ava Lazzaro Spallar1zani , con quell 'atto di fed e, l 'avvento d ella odierna n1edicina s cientifìca. 0

C1ru s EPPE

Ar.BERTr.

SUNTI E RASSEGNE ENDOCRINOLOGIA. li climaterio masehiJe. (.\.. A. WER NER. Jo iirn1al A1n..eric. flledic. Ass., 15 aprile 1939). Il clin1ateri o d ell 'u o1110 è diver so di quello d·ella d onn.a , è m en o dranLrnatico e può pa ·1 ,

sur e a n ch e i11osserva to , n1a forse è più lung o. I . a cessazion e d ella ines truazione rappresent:t per la donna l 'inizio d el d eclino dle lla fun-· 1ione sessual1e e di quella ge11itale . Rappres c n ta n on il clima terio, m a l 'inizio d el clima t erio, una fase d ella vita caratterizza ta da uno squilibrio d ella funzio·n e1 endocri11a. Questa dis fun ztion s h il il su o punto di parten za in una regression e delle. glandule · essuali , la qua le è co111une a 11 ·u Qn10 e alla d onna. Esiste p er ciò un clin1aterio n1aschile ed un climaterio fen1minile. Il d ecli1n o d el'la fu11zi on e s essu ale non è una fat alità olo p er la donna, lo è a nc.he p e r 1;u omo , i1el qual e si rna11ifesta con un inde b o lim ento della poten za sessu al e ed un affie- ' 'olimento ·d el d esiderio er otico. E p oich è ques to cor1s la a n ch e di con1po11e11t.i ])~ ichi ci , la su a scampar ·a .è più lenla , non prOJJoor zionale al v ig·or e virile. 111 m olti casi que t a sco ncord a1nz:~ er e.a u110 s tato di disagio ch e può ,·areare il confine d ella patologia . Il d eclino d ell 'a ttività sessu ale si n1anifesta in gen er e p iù t ardi cl1e n ella don11a ; p e r ques ta ver so i -10-i l anni , per l ' uomo vcr $O ~ ·l8-52 a nni. Probabilmente un g..ran numerro d1 indi, idui su.pera il clima t erio en za apprezzal1ili dis turb i . La n1.an canza d ell a m en opausa n on fa avver tire all 'u on10 il lento inclcbolimento d el s uo ' 'i o-or e sessuale. Nella donna la scon11>arsa d elle n1e. truazioni , sp e.. o accon1p a.g na t e da una fenomenolog ia tumultuosa, 5eo-na I 'inizio del] 'ind ebolin1 ento n on d ella cessaz io n e dell 'cr oti m o . Nell 'u on1 0 n 1anra ,que~ l o eYer1to a' 'V·ertit or e n1a le co ... e poi 1)r ocedo110 Ll per g iù in modo a n al ogo. l : r1ica diffe['en za ta n el fa tto ch e l ' u o1110 con erva la capacit à fecondante a n cl1e in et à m olto ava n zata. perfino a 8'0 a11ni, m entre la donna con 1n menopausa ])er d e di r egola la capacit à di con. cep1r e. I d i turb i del cl i111n te rio n1a. eh ile, con1e 0

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SEZIONE PRATICA

Nel 1937 .gli AA. insien1·e a Buna trovarono quelli d ella donna, sono n ervosi, circolatori e gen erali. cl1e l 'ormone follicolare iniettato n ella mamQuelli più rilevanti con$iston o in uno stato n1ella di conigli maschi o applicato sul r5uo tedi n e r,rosisn10, instabilità e111otiva, facile vagumento come pomata agis.ce. localmente. La riabilità del! 'umore, irritabilità, inde'b olirn en- 1nammella trattata, insieme a l suo cap ezzolo, to della 111emoria e d el potere di con ce ntra - si sviluppava più rapidan1ente d ella controla zione, di sinteresse per l e abituali attività, deter ale. I risultati otte nuti sulle fen1mine fusiderio dcl1l 'i solamento, d epressione-, tende11rono ancora più netti. za al pianto. Si possono avere vampate accon1Kuhn trat tò ratti ,1eècl1i e giovani affetti da pagnate da persip1irazii(}D•e i_Prof'us.a e seguita al opecia con pomata alla follico.Ji11a ·e rileyò da brivido. ·Talvolta Sii hanno tac.h icardia e u11 rapido sviluppo dci peli. Lyons e Te mplepalpitazioni a n cl1e stando a l etto, e tachicar- ton con stataro110 la ch eratizzazione d ell 'e•p itedia, palvitazioni e di15pnea al minimo sforzo, lio vagina le di una ratta castrata dopo l 'api1onchè vertig ini , scotomi , rortzii , intorpid~­ plicazio11e locale ·di piccol e quantità di estr omento d elle estren1ità, fac.ile esauribilità e dine, ei ado peraro110 qu.esto n1etodo per doF<are il contenuto di estrogen o nell'urina umana . s1u rbi del sonno. Quando questi fatti S-Ono n1olto accentuati si Greenwood ~ Blyth pra.ti caTono l 'iniezione inpossono avere specie dal I~ to psic hico quadri . tr.u·derm i ~a di e&trone a •g alli in regioni dove n1orbosi in11p onenti, sopra tutto malinconia co•11 si era no s trap<pate l e pen11e, e constataro·n o ch e spiccata terd enza al suicidio. ques.te .si ripiroducevano con forma e col ore Il Werner, rifer e11dosi a lle e perienze fatte Ileltamente femminili . Mo·r ato·- Man aro studiò l . azio11è locale della follicolina sulle cresté di da ~Iìll er, Hubert e Han1ilton ulla cu.ra d ei fenornen i n1orbosi deriva11ti dalla castrazione galli castrati o interi, rilevando ch e essa tenche asson1igliano molto a quelli del climate- de a~ atrofizzare l o crest.e ste~~e o arrestarne lo svilu1)po. · rio. h a app,l icato a quest 'ultin10 l a terap.ia del La follicoli11 a app licata l ocaln1ente ha una t e~tosterone. !F urono praticat.e inieìioni di so5piccata azione curatiYa sull 'ipertricosi di oriluzione oleo~ di 10 m1ngr. di propionato di g i11e ovarica, con1e è stato dimostrato dalle etestostero11e tre volte la settin1ana. I risultati furono soddisfa0e11ti. Oltre ad u11 sperienze fatte su centinaia ·di casi. Sembra netto. rii&veglio d ella libido e al rinvigorimento i11oltre oh e essa agisca favorevolmente sull 'acne g·iovanile, il prurito e la Kra urosi:; vulvare, le della potenza sessua l e si notò un miglioramel!to d elle co11dizioni psich·i che, sopra tutto un r1artriti d ette ovariche e le ipoir~-lasie mammari e. Zondek h a trovato ohe per tali scopi te~ollevamento dell'umore. DR. r~,peutici è preferibile .adoperar e come solvente l '.alcooil a 96°: preparò un a t intura di estr oL'azione locale degli ormoni. ne cl1e gli ammalati possono ap·p licare. pe1n&o(S. (~. Mc;ssro-·F olJRNJER , I . MoRATo-~IANARO e n.a l m ente. A. ALBRIEUX.. P1·esse Médicale , 27 maggio Le esperienze fatte sull 'a·pp1icazione locale 19:S9). del corpo luteo h a11no ·din1ostrato quanto L 'azio11e locale d e,g li ormoni su g li org·ani segu e : . 1) L'inie.zio11e intrau terina di progest eroit'olati ·è s tata studia ta da ten1po. R· stata speri.n1entata l 'azione dell'adrenalina , sulle art.ene nel coniglio· infantile trattato precedenter ie, sull 'occhio enucl eato d ella rana, ecc. , gli rnente con l a foJli colin a determina modificae ffetti d ell 'or1no11 e ocitocico &ull ' utero isol ato zioni pregravidiche dell'utero.. di vari animali e d ell 'orm.o ne melanoforo su 2) La distensione dell 'utero riduce l 'e.ffet,r>ezzi di pelle. ~la F-olo da non molti anni , è to ·d1el l)rogeFJterone. ~t.ato intrapreso lo s tudio dei vari ormoni su 3) Se si asporta parte d ell 'utero la r·oozio11c ·è più intensa. gli organi iri situ. Morato-~fanaro, Albrieux e Bùno l1anno stuLae'\ive e vo ~1$ nel 1926 introdussero n·ella cadiato l 'azione locale d·e·l progesterone i&ulla vità uterina d ei conigli una ~oluzione oleosa crest~ di polli castrati ed interi e no n hanno di follicolina e con statarono la medesima reaconstatato nessu:r1a modificazione macroscopizione ·di cresce11za della 1nucosa e d ella mu• • ca e m1croscop1ca. scolatura dell'organo prodotta d alle iniezioni 1Fu ss~anger h a ~tudiato l 'azione l ocale delsottocutanee, ma que::-ta crescenza era ottenuta co,n dosi molto p iù d eboli. Proseguen·do le l'ormon e m aschil e sulle cre·ste di polli castrati. Mediante iniezioni nel t e&Suto cellulare delle loro. es1Jerie nze ebb·ero ri•&ultati sempre più ·d ecreste ottenne un accrescimento di queste ecisi e vennero a lla conclu,s ion e ch e la placenta p roduce un orm on e ch e è riassorbito in situ guale a quello ottenuto con dosi ,·entii volte ecl agisce Jocaln1ente. Le ricerche fatte suc- n1a•g giore ·d i ormone iniettato per ' ia intran1u5colare . I tentativi fatti con a1)p licazioni C€ssivam.ente da altri confeTmarono questo cutan ee· esterne d·ettero risultatj ancora più innwdo di ' 1e.d ere e soip ra tutto che l e appaicateref:.sanli: ·p er ottenere i niedesimi effetti bazioni locali di follicolina iI1 vagina o ne11 'utestavano dosi cinquanta Yolte minori di quelle ro ~no molto più effi cienti delJe iniezioni sotadoperate per Yia intran1uscolare . La grande tocuta11ee. 1

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s ensibilità ·diella cr ct5ta d el p ollo castrat o alle applicazioni locali di or1n one m "1schile può esser e ,$frutta ta per dosare la quantità d ell'·o-rn1 on o 111a cl1io n elle uri11e e n el sangue d ell 'u o1no e d ella donna in condizioni norm.a li e j)él I Qlof{icl1c . Mora to e Albrieu x h a nno trovato ch e l e ap11licazioni sulle cr·c~l e di nlesco1anze di ormoni m a c.h ili e femminili riman gono sen za effetto , ciò cl1e com1) rov.a la loro a zione antago 11is La . H anno •&tudia lo inoltre l'azion e local e d ell 'or111 on e maschi] e sulle cr est e di p olli n on ca I ra ti: e e divent avan o en or1ni m entre si p r od ucev.a110· l esioni t esticolari. Jl iddle e i su oi collab or at ori hanno dimosL1·a l 01 ch e 1'ormo·n e Jattog·eno dell 'ip-0 fi s.i o· ])r olacti11 p r ovoca l o svilup p o d elle g landule del gozzo n ei piccioni adulti e infantili . Que- · sl e esperien ze con .5u ccessi vi perfeziona m enti di Lyon ·e Page sono utilizza te p er dos are il J}r olactin. · Vos applicando sulle• n1ammelle ·d i cavie t111a l)On1Gta a l prolactin ott enne l a secrezione di colos l ro. E l1rh.ardt provocò in una d onna . l 'aumento d ella secrezione lattea m edia nte l 'applicazio·n e s ui Beni di prolactin in dosi inferiori a quelle itece sarie p er via ~ottocutanea . J11 collab orazione. ·con Cervino e Conti gli AA. 11an no cura to la vitilig o con l 'applicazion e l ocale di orrmon c m elan oforo otten endo risulta ti oddisfaoenti . Mor aLo-Mnn ar o e Albrieu x h ann o tudiat o 1'a1. ion e d ell 'orn1 on c d ell a corteccia surrena l e a 1)p•lica lo t1lla cr esLn di Qolli castra ti ed hanno con s La t.ato un a ccre, c1n1 ento d el dieci p er cc n lo: crue ta azion e è d ovuta ~icuran1c•nt e al con I cnulo an drogen c d ell,a corteccia d elle surre11a I i C·gn a la to d a Jleich s tein. DR. 1

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[ ANNO

« JL P OLICLJN I CCt »

1274.

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CUORE E CIRCOLAZIONE. La derivazione preco1·diale. (R. l ~our\' O:\', 1\ . \ V. CoNTR.\TTo e S. _I-\ . LEYINE. 11rc li oj l1 itern. llf edic. , aprile 1939). L 'u . . o d i u na d cri vaz ion c p r ecordia le n ell 'el cl l ro c~'\ rdi ogr.an 11n a ri alc al 1933. Fu chian 1ala J\- derivazion e. l\ icc rcl1c . . i~ t cr11alicl1c sull 'argomento· on o s tat~ fatto <lagli AA.

I. Re1Jerl i su /Jaz ien li con cuore normale e con cuore r>1CllQ(lo 1}1a non dJi infarto mioca r'lic o. 11: • ~ j conrinc iarono a ri cer care qua l 'è il p unto I)l rl ordit1 le ])ÌÙ aclnlto alla derivazion e . P er CJlH'"lo C''-Si s lt1clinrono 9 l) L1n li d iversi e si orct1 parono in 111odo pa r l icolarc dell 'ampiezza clell 'onda Q, clel1a clirczione e an1piezza d el1 'onda T e clclln cl c' in7 ionc dcl cgn1cnto ~ T <lall.a linea i ·ocl Pltrica. 1.' ri<"'e r ' l1c ~ u I cuore norn1alC' r iguardavano 5:1 J>el' o ttl~ (in ~<' r' i1io a Il 'o pedale) e 20 n1a-

XLVI,

NUl\{.

28)

lati la c ui a utopsia dim~strò c uore normale. L'assenza d ell 'onda Q è indizio di infarto del miocar.dio·, n1entre un 'onda Q inferiore a 2 mm. d eve far sosp ettare l ' infarto. Si cons id era ab·1 1orme l'1clettrocardiogra1nma ma con ori d a Q presente e onda T invertita. In tutti i 75 .e.asi .d e.g li AA. l'onda Q è stata norrr1almente pre&ente ed è stata più profonda i1ella direzione apicale . Spesso l 'on·d!a T era in·yerLiLa in molte posizioni precordiali e in ! e,asi anch e in d erivazion e apicale. L'inspirazione p rofor1da ha accorciato l 'onda Q e invertito l 'onda T in alcuni ca si. Si sono notate differenze n ell e varie p o. izioni (supin.a , er etta , latente d estra e .5inistra), ma quest ei ·d iffer enz·e non infirn1ano l 'interpretazion e . N0i c.a s.i in cui c.' era liquido nel cavo pleurico sinistro l'onda Q era piccola o as5ente, ma ritornava normale dopo toracentesi . Anch e la p ar acentesi faceva ritornare norrr1alei 1'0J1da Q che si era mo trata piccola .p ri111.a dello svuot an1ento. Nell 'ipertrofia d el cu ore 1r1an cava l'onda Q in tutte l e d erivazioni precordia li esclusa quella apical e e spesso l'onda T era invertita . 1

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IJ. -

R e1p erti su m.a lati co1i infarto del mio1

cardlio. Com e si è già detto· l 'onda Q n1inore di 2 n1m. f.a sosp etta r e l 'iI1fnrto , l'a15se11za d ell 'onda Q ne dà la certezza. Nel p eriodo acut,01 d ell 'infarto· miocaTclico s.i h:i una n ett a d eviazion e rlr l s c·gn1'en to ST dall~ line.a. isoelettrica . Le ricer ch e f uro110 fa lte su 89 malati che clinican1ente avev.a n o i s.i11lomi d'e lì'infarto o in 20 di. questi l a cliagnosi fu confermata al1'autopsia. Su 28 m alati con i11farto cardiaco a·c uto si fecrr o gli el etLrocardiogran1mi conven ziona li e gli eleLlroca rdiog r.ammi collt3 d erivazioni p1ecordiali. In d eri vazioni conven zionali no11 n10.s tra1"0110 alt erazioni, m entre le d·erivazioni precordiali davano tipich e a lterazioni fin da ll 'i11izi o . In 3 di que · ti $ei si ebbero mo·difica1j oni t j1Jich e deg1i clr LLrocardiogrammi co11' 'enzionali solo in esami . u cces. ·ivi. Nel m aggior nun1.cro di malati l 'onda Q er<i a~sent e, il seg·m ento ST ])l'e cnta,ra d epTession e cli più di 3' mm. In 16 ca i l 'infa 1to risali,-a a 6 settima n e, carn e n1inimo, e a 5 .anni com e ma simo. Gli (\ lettrocardiogrammi conver1zionali ave" un o d a t u le ti pi ch e alt erazioni in 7 .'asi. Nelle d erivazioni l)r ecordia li l 'onda Q fu assente in tutti i casi in ct1i la d erivazion e era a picale, p iccot1 n elle altre d erivaz io11i precordiali , rn entre l 'on (la T ft1 in alto in 10 c.aE-i e in' ertil.a in 3. Furorto anch e s tudiati 30 inala ti con infarti n1ullipl1. I lrarcia ti di que Li m ala ti furon o lu tti di diffi cil e in Lerprctaz io11 e. Qu attro pre$en tuY.. n o va ria o nda Q n e11 e cleriYazioni l)Tec:c,1·d ia li 1

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{ANNO XLVI, NuM. ~]

Nei casi di infa1to· miocardi.c o anteriore l 'assenza del! 'onda Q ha importanza diagnostica, inentre .n-0n 11a valore diagnostico la direzio·n.e dell'onda T. Gli elettrocardiogran1mi precordiali non 11.anno valore nella dia1gno·s i di infaTto p·o ste• 11ore Ulteriori ricerche d evono precisare meglio l 'impo·rLanza delle derivazio·n i precordia li. Intanto è bene che queste derivazioni si ottenga110 sistem.aticamente ·e fra queste .spe.cial1 r1ente quella apicale. L. 1•

L'azione ipertensiva del rene ischemizzato. (B. A. Ho1USSAY' E . B. SCIOLO

e A.

e.

1275

SEZIONE PRATICA

TAQUI NI.

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IFAPresse -~1 édic ale, 27

l\ilE NEN DEZ ,

I.

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ma·ggio 1939).

1 :iperter1sione arteriosa si può produrre spe1

rimentalnt·ente in mod·o intenso e p ersistente con tre proc-0din1enti: 1) Sezion·e d ei n ervi presRo-recettori di Cyon ed Hering ; 2) Idrocefalo interno ottenuto mediar1te iniezione sottoccipitale di caolino; 3) I chemia del rene. Con i due primi rprocedimenti l 'iperten sione è di origine n ervosa, l 'ultima è pTodotta da una azio11e umorale. I fatti sperimentali e cli11ici comprovano· ch e l 'ipertensione da rene isch ematizzato non è do,'Uto all 'uremia o ad un rifles·s o con punto di partenza renale, ma al fatto eh e il rene in parte ischen1izzato produce una secrezione iperten.siva che è versata nel sangue venoso. Questa p~ova è stata dala dall'innesto del r en e e dall'esame del sangue venoso renale. L'in11esto di rene ischemizzato di un can,e al 1c.ollo ·di un altro can e unendo la carotide con l 'arteria re11ale e1 la g iugulare con la vena i enale d etermina un netto aumento della pressione arterio &a. L 'innesto di r eni normali non isch emizzati non provoca n essuna modificazione d ella pressione. I risulk'lti di ques l0 ·esp erienze, confermate da Pi ck.ers, dimostrano che il rene i.schen1izzato ver sa n el sangue una sostanza con azion,e ipertensiva. Si tratta di un prodotto di secrezio11e attiva e r1on dk u11 ~utolisi cadaverica , p er ch è l 'azione i_ri.e rteusi,·a persiste per mesi in reni , il c·u i -e1s.ame istologico p er altro non rivela n es. s una alterazione. iSe si raccoglie in Sfitu il sangue venoso del rene inc ompletanlente i~ch e1nizzato di un cane Ìì)P.rteso si trova ch e es·5o contiene sostanze ipertensiv·e con azione vaso-costrittrice p eriferica, Je quali 11on pas. ano attrave1r.so l'ultra1

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' ' lfUS .

L'as fissia ·d 'un cane normale della durata di quattro· n1inuti J>ro·dure la comp·a rsa di un a sostanza vaso-.c;ostrittrice n el plasma d el sangue venoso renale, che, per altro, non campar e in seguito all'eccitazione· dei nervi d el r ene o dei n ervi grandi splu ncnici nè in seguito .all 'estirp:azione dei 11ervi carotidei.

Sa si isola il rene dal suo inviluppo grasse>so e se si stri111g e c on una pi1u:a la ~ua arteria i1l. n1odo da produrre un 'ischemia totale ·e dopo· ~ei o·r e si leva la pi11za, si trova che il sangue ch e at.tr.aversa il rP.ne contiene una sostanza i.p erte.n siva . Il tessuto. r enale normale pos5iede un' azion e. protettrice per la ql)ale elimina o distrugge più o m eno la sostanza vaso-costrittrice. D'altra p·a rte numerose esperienze provano r]11e l 'ip ertensione :Q rodotta dalla secrezione del r ene isch emizzato iri.compl etam·ente o com1)] etamente è ·dovuta a·d un'azione vas.o·-costrittrice diretta ed indipendente dalle surrenali. Tuttei queste ricerc·h e hanno una triplice i)ortata in patologia ·ed in c lir.ica umana. Inll1nnzi tut,t o dimostrano che bisogna trattare accuratamente le i1)~rtensioni delle nefriti acute per evitare lesio ni renali croniche capaci di J:Jrovocar.e un'ipertensione definitiva. In se·co11do luogo rendo·n o conto degli stati iperte11sivi che si stabii liscono in seg·11ito a lesioni capaci di ostacolare la circolazione ren.alc (piolonefrite cro11ica, idronefro·s i, ecc.). Infino spiegano come si possa ri durre l 'iper1'E·n sio11.e atti v.a ndo la circola zione renale•. 1

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DR.

La moderna terapia delle malattie arteriose obliterati ve perif"eriche. La terapia fisica degli esercizi vascolari passivi. (J\I. AusTONI . Cu.ore e Circolazio·rie, maggio 1939-XIJ). La terapia delle m a lattie arteriose obliteraLive perifeir iche si d eve limitare nel n1aggior numero d ei casi alla pr.evenzione delle complicazioni dovute alla difettosa irrorazione delle estremità. È n ecessario t e11er lontana ogni infezione .dai te&suti ischemici, p eT mezzo di c·ure igieniche dirette alle parti m .a l ate, secondo norn1e ben note. Occorre eliminare1 gli agenti che favorisco·n o I.a malattia (tabacco , piombo, segala cornuta, a lcool, ecc.), le condizioni capaci 1di a.g gravare il disturbo (elevata viscosità sanguigna, abnorme ten sione arteria~ sa, policit1emia) ed anche a lcune infezioni causali come la lues, la tubercolosi , il tifo., la malaria, la difterite, ecc . P er diminuire il dolore ed aumentare la capac.ità lavorativa vengono u.&a li m ezzi chimici, fit-ici e chirurgici, causali o sintomatici , ma h anno .p,e r lo ;più azion.e trani&itoria. Di capital e importanza è la po sibilità di cosl.ituire un circolo collaterale ed a tale scopo sono dir·etti mezzi chimici, fisici e chiru'r gici . I mezzi chimici sono \Tasodilatatori p eriferi ci . ' 'eng ono usati i nitriti , la acetilcolina, la acetilbetam·etilcolina per iontofor esi, il sodio a cet~ to di teobromina , l 'alcool a piccole dosi per via oral e, l 'es.tratto di tiro·i de. La piretoterapia ha da to buoni risultati e così pure il vaccino del tifo ed anche la proteinoter·a pia aspecifica 1


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[ANNO XLVI,

« IL POLICLINICO »

con a11tigcn e d el tifo H. Come a n<tlgesici ve'n gon o a d o per ati gli oppiacei, l ·acido a cetilsalicilic;o, la p apav8rina per via endovenosa . La terap1ia fi si ca è tent1ta oggi in co11siderazion e in questo campo di upplicazioni. L 'iper emia passiva alla Bier , gli ese.r cizi attivi graduali di Bu.e rg er ed Allen, l 'en erg ia raggiante, le correnti ad alta f~·equenza, i bagni di contrasto caldi e freddi son o stati usati con vario 1successo. Il mag1gior prog r esso è stato fa tto però con l 'applicazione d cl sis te·rr1a Pavaex. L 'arto malato , ten·u to· ·e le,·ato 1lqua nto sopra il livello d el cuore, viene posto in un a datto r ecipiente di vetro dentro il qual e l'aria vi.en e aspirata e compressa rit1nic ame~te , 1n.edian te una pompa. Il t empo di ap:plicazion e è vario sec9ndo i casi, rr1.a si può dire in g en ere ch e .se dopo applicazioni giorn aliere ·di 5 olfe p1er tre settima11e no11 si hanno :roiglior<1 n1enti definitivi, non si può attendersi n1igliori ri sultati in seguito. Di grande utilità è l 'acco,p piamento ·della temperatura (aria calda a 35-40 gradi) e della 1uoe (raggi utvavioletti) .alla t erap·i a pressoria . Nurnerosi apparecchi p er l 'applicazione della P.avaex·te.ra1>ia sono stati costruiti : so no 111olto se1n.plici, di facile u so e di costo relativamelllte basso. Per mezzo di qt1esta t erapia si può otte1te.r e la forn1azion e di una vera e propria rete1 collaferale, purcl1è i vasi minori non siano coinvolti n el proce5so patolog ico. Essa è p or lo più sufficiente a supplire alle d eficen ze di circolo: n e consegue la guarigione rapida di pia1gh e torpi1de, la d,elimitazione di processi g angr enosi, ecc.. ; ancl1e n el dolore si ha b en efico effetto. Applicando questo genere di cura occorre una notevole oculatezza specie n el riconoscim cnlo d ella diag n o,$i di natura e di esten·sione d ella l esione. Il b en eficio ch e si ·può trarre da e&sa è in diretta proporzione. al numero e•d esten sibilità d elle arteriole o d elle più piccole arterie, ch e non son o affett.e d al processo patologico . Sarà così possibile otten er e il massi 1no giovamento n1elle ooclu io,n i a cute di arterie e n ella sta$Ì circolatoria acuta ; buon e probabilità di successo vi son o anch e n elle affezioni predomina nt.i n elle arterie primarie e seconda rie e n egli s t.adi iniziali della tromboangioite obliter an le giovanile, n ei quali lei re ti collaterali non sono colpile. Quando invece il p roce so pa lologi co h a dis trutto primitivamente l e a rterie o i capillari , con1e n elle oblitera2io11i articolari , trombosi capillari , morbo di Bueraer avanzai.o e avan zata scler osi arteriolarc, i ri ul tati d ella P avaex-ter apia sar anno 1

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sca r"1. I . .a l erapia chirur gi ca i l)refi gge di provv. dere ~Ila .r ir col azion e collateral e, di preven ire la lnfez1one e la gan gr ena di elimina r e le }la r ti mort e. Kt1111erose operazioni son o state fal t e: l egatura della vena f€n lorale o della a r t cria fen1orale. anac;to1nosi arlerio-ven osa , blocco d i n cr' i , si111 f}<l ti cPctom ia periartPri osa , a r -

NUl\1. 2~1

teriec to:mia ed en1bol·e cton1ia, ecc . I diversi inte1-venti soli o con1b inati hanno varie n1edicazioni ed hanno dato svariati risultati. Quan·d o però la gang rena è ormai stabilita ed infetta, si impone l 'amputazione d ella parte. L ' A. 11a scritto questo articolo dopo la piern1.anenza in alcuni o-spedali americani ove ha potuto osser,·are e seguire l 'a.p:plicazione pratica del trattan1er1to fisico co nser,1ativo in vari cusi di malattie arteriose o·b lit€ranti perifericl1e e constatare p ersonaln1ente i lusinghieri risultati ch e è pos&ibile ottenere con tale g·enere di cura. 1

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F.

V1CEN 'I'INT.

Il (K)-strotantoside. (t\. SToLr.. .Munch. Mediz. Wocliens.o hr., 19 mag!g io 193'9). Da i semi d ello (( Strophantus comhé )} si ISOllO isolati diUe glicosidi attivi in forma cr1&tallir1a , l~ cc cimarin.a n e la « k-s trofantina (B ». Qu est'ultima è più ricca di g lucosio della priJlla, o ancora più ricco è il resto amorfo di ·glicosidi che rappresenta la parte più im'Portante contenuta n ei semi. Negli ultimi tempi si è riusciti ad otte n ere in forn1a cri stallina · I.a parte principale, cioè i 3/ 4 d el i)rin cipio car·diotropo d ei semi: a que.s to si è dato il nome di k-s trofanto1&ide. Esso si scioglie decomporlendosi a 200°, è soluhilissimo in a cqua, solubile in alcool, insolubile in etere, cloroformio, benzolo, acetone. I glicosidi dello strofanto sono molto sensibili alle ossidazioni e agli '1loali, le modificazioni che la loro formola subisce in tali condizio11i ]i rende :plfati camente inattivi &ul cuore. Anche gli acidi o gli enzimi contenuti r1e]la 1d roga diminuiscono consid er e, oln1en te l 'effica c ia d ei glicosidi. La e ffi cacia dei tre glicosidi ottenuti, in for1na pura dai semi dello strofanto kombé è tn11to nia-g giore quanto più è alto il loro co11tenuto in glucosio: questo è n1assimo n el l~-strofan.to·side cl1e rappre~enta il principale glicoside della drog a. Som111inistrato per bocca lo strofanto&ide ha un~ sr,ar sa efficacia (E. P.othlin, ibid. ); questa è i11 oltre malsicura ed irregolare. Poicl1è le iniezioni ipodermiche sono molto doloro e, la sola via di somministra zione utile e icura è la. endovenosa. Il k.-strofantosid·e, vien e m esso irl. co111.111ercio a ta le scopo col nome ·d i « Strofosid e » . La terapia con lo ..st.rofosid e va condotta in modo dive.rso a seconda d ella forma di d ebolf zza cardiaca. C. Kroetz (ibid. ) distingue una cc d ebolezza cardiaca umida n e l1na cc d ebolezza cardiaca asciutta ». La })rima colpisce i cuori in dilatazio11 e progressiva che d evono con1 pier e un superlavoro continuato. L'a1to g·r ad o di s tasi produc·e dispnea e cianosi, ede1l1i ~ ver sam enti . La dilatazi one costituisce per Jo più un .ada ttamento d el c uore a un uperlavor o co1\linuato, in con ... eguenza di vizi ,·al1

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olari o di ipertein sione a rteriosa . I éuori ' dilal 'uo111è:» ed alla scin1mia, faLto cl1e impediva tati di questi arnn1alat.i tollerano molto b en e fare larghe ricerch e. Queste si r esero possila strofantina : essi richiedono· e sopPortano bili solo quando batteriologi in.g 1esi ed· an1e-dosi n1aggiori che non i cuori poco dilatati ricani, tra . i quali Andre1ves, Laidla,v, Wilson della debolezza asciutta d el cuore. In questi · SJnitl1 , Dunkin, Shope, Stuart-Ha rris , ·F rancis, casi si cominciano a·d iniettare 0,25 mg. di l'iuscirono a trasrne Ltere il vir11s d ell 'influenza strofoside; se il qua dro è grave rSi ripete la dose umar1a al furetto (Putarius furo). i1ella ~tessa g·io1·nata. Nei casi di m ed!ia graL ' ins tillazione i11tra11a15ale di quale.b e goccia \1ità basta una sola iniezione giornaliera di di liquido filtrato p1roveniente dal lava·ggio· 0,25 ing. Con il ridursi d ella dilatazio11e d el d elle fau ci di un 1r1alato di influenza provoca cuore si ·d iradono le iniezioni esegu endole ogni 11el furetto u1i.a malat·,t ia tipiC'a. Do1)0 un 'incu-. 2-4 giorni. Anch·e dopo scompa r sa la sindrom e bazione silen ziosa di 48 ore ]a . t en1peratura,. della ·debolezza umida, il cuore di que1sti pacJ1e oscilla tra 38° e 38'0 ,8 , si eleva imp·r ovvi&a ... zienti ha permanente1nente e pe r tutta la vita m ente a 40°,5-41° ed an·c l1e più. La febb1:e perbisogno di un glicoside cardiaco : dipend e Fiiste- alta per due g iorni , s'abassa per un giorSJ) f:SSO 1 d!a cau se esterne la ~celta tra la sommino·, risal e per 24 0re· e ·poi cessa p·er lisi. QueIli&trazione orale di digitale e le iniezioni di sto caratter e difasico d ella curva termica ma110,25 n1g. di strofoside ripetute 1-3 volte la ca ·di rado. Mentre ]a te111per atura .sale il ft1settimana. 1 etto rifiuta il cibo, diventa onnolento. Ver soNella d ebolezza asciutta il cuore è poco inil t er zo 1g·ior110 con11)Jiono segni di catarro ; gli grar1dito, esw non ha dovuto n è deve comocchi s'a rrossano e 1agri111ano·; l'animale starpiere un iperlavoro continuato. In questi casi 11uta fac iln1ente ed -cmet tt~ dal naso una secr ela deb.ol e2z.a card.iaca non è lo stadio ultimo di zion·e ·d.apprin1a n1ucosa e poi n1uco-purulenla u11.a dilatazione compensatoria, ma la con seche provoca erosioni ui rnargini e s.u gli .a ngoli delle narici. L'ostruzione nasale può essere tale guenza ·di g ravi l esioni miocaT·diche (cuor e da cl1e l 'a11imale r espi ra con la bocca. La g uari' 'ecchiaia, scler_o si coronaria; calli mio-ca1,dici i11fi.amn1atori, tossi ci o i &ohemici, a lcune for- -g·ione avviene tra 10-15 g iorni. La m .alattia ,può essere tJ·asmessa con pai51n·e di ta,chicardia e aritmia) . La ·d iag n o·si 6isaggi in serie da ft1r eitto a furetto, sia per coacura d ella d ebolezza asciutta del cuore ·è pefibitazione di u11 a11in1ale ~ano con u110 malato, so difficile : un ingrossamento incipiente d el sia per instillazione dcl muco nasale filtrato. fegato è spesso l 'unico segno obbiettivo sicuTJ viru.s esi le anche i11 quantità .abbondante ro , mentre importanti segni soggettivi sono non riel tessuto pulrr1onare. di ra·do la disponea a ccessuale e il se·n so di oppressione. Gli ammalati di d ebolezza a ciutSi po . :sono i)rati care· fac iln1 ent e con ge"tionì ta. del -c:uore finis cono quasi sempre per mordei puln toni i11s ti]lando il virus in u11 ani111 a]e preceden t·en1ente narcotizzato con l' eter e. . te cardiaca improv'Visà. · Una irrazionale a1)1JJicazione di strofantina può forse p rovocare in !11 capo .a ·qua lche passa·gg·io si nota n o, saqualche caso· tal€1 morte. Lo 1stro.foside va quin- grificando il furetto· tra il t er zo e il quinto di dato in piccole d 'o si e per breve tempo. Do~.r g iorno , maccl1ie brt1no-ro~se sulla su perfi cie dei lobi. Poi , qua11.do il virus h.a acquistata u i1 a i11iziale non superiore a 0,15 mg. di strofosid e, più avanti al massimo 0,25 m g. in .24 ore. , -irulenza più n1arcata, si osservano b1occl1i di La sensibilità verso i glicosidi va sorvegliata c·p atizzazione più o meno estesi. In que ti casi di continuo (alterazioni dell 'el·e ttrocardiogram- In 1nalat.tia diventa r11ortale. Quando· la morte ma , dist.urbi del ritmo , se·n so di oppressione). è precoce il tessut o p1u lmon ar e n on contiene· germi associati . Questi cuoTi hanno solo transitoriamente bisoi/affezione è. co11tagiosa oltre che per l'a11igno di glicosidi cardiaci: se perdura una d ernale anche per l 'uomo. bolezza cardiaca latente, si consigliano per 4 Il virus ·influe nza le att1:aversa i filtri battesettimane ogni 2-4 m esi piccole dosi di di·giriologici .e l e 111er11bran e di collodion. Le sue tale o di stro fo sid e. di111ensioni so110 ap,prossin1ativan1ente di 80P. 120' mi1limicron ,· è qt1indi un po' più piccolo 1acci 110 e dell'erpete . È del virus d el \ distrutto INFEZIONI. dal i·iscaldan1 e11Lo ·a 56? per un'ora. Si con serNozioni nuove sull'etiologia dfll'inftnenza. va lunga1n'3nte in ghiacciaia sia disseccato, sia in una soluzio11e al 50 % di glicerina in acqua (Jl. DuJAHRIC DE T.A Rrv1ÈRE e J. (~IIEVÉ. Paris distillata sterile. Jll édical, 3 giugno 1939). Il virus dopo parecchi paF-sag-g i in furetti Le ricerch e fatte durante la pandemia d ' i11I •UÒ essere trasm e.&so .al topo, nel quale la si11fJuenza 1918-1919 fecero escludere ]a specifi- to1l1atolog·ia € prevalentemente pulmonare sencità del b,acillo di Pfeiffer e misero in evidenza za catilrro nasal e. La 111a]a ttia d el topo non è chle l'etiologia è legata ad un viru s filtrabil e. corttagiosa. M.a si riusci a trasn1ettere il virus sol o alSolo l 'inoculazione J)er via 11asale o intrapu11

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111011are provoca lesioni. Questo t.ropismo è .così 1r1arcalo ch e l 'iniezione di virus i11 :ei:i1brioni ,,ji cavie, ani:i11al e ch e no~ è sen. ib1le al virus influen zal e, provoca un1carr1ente lesioni d el puln1on e qualunque i&ìa l a 'ia d 'inoculazione. . Gli a nim ali gu ariti, furetti o t opi, ,~0110 1mn1unizzati ver ·o una nuova i11oculazio11e. N el fure t to tale in1n1u11izzazione dura compl eta pe r sei mesi , poi con1inc ia a climinuir·e ~d una 11uova inoculazion e pro,,o,c a lina ma}.att1a b~'·e,­ ve e benig11a. In capo a d u11 a11no l 1mmun1ta scon1par0 d el tutto . . . 11 siero di a11in1.ali conval esce11t1 è dotato d1 proprietà i1et1Lralizza11~i ·y e~so so~pensioni ~i vii·us. La m e. colan za in v itro, in d eter1111nale 1)r oporzioni , di siero e di virus non 11a. alc una azione ul fure tto e sul ~o.po . . Il dosagig10 f~tt? i r1 tal modo h a consentito d1 constatare 1 e isl er1za di diver si ceppi di virus. Attualn1ente s i co no con o al111eno quattro tip i differ e11ti di a ntigeni con caratteristich~ co~ì dl.ver F-e ch e il si ero preparalo con u110 .d1 e.ss1 non ho. al cuna azio11c vcr o gli ~ltri ant1g·~n1. L a qu~s~.1 0.110 l~a iin porlan za p r atica perch e re.nde d1ff~c.1le in c.n~o di epidem.ie l'uso di un si ero ~p,ec1f1co. La ct1ltura d el virus influen zale· è stata ottenuta da 1B urnet su memb rane corion-allant oide ed in vitro su fran1111enti di emb.i'ione di p ollo da Franci e Magill. . . t~ o P. Lali culture ~ono stati prep arat1 lin 1n1n1t1n- iero e un ' 'accino. Il Cc'l' 'allo 11011 è re: cellivo per il viru s influenz~le,. lll:a ~ mez~o d1 inirzioni ripett1Le di sospens1on1 d1. v1ru . i p u.ò provocare· i1el su o si.er o la [o~'rnaz1o n e . d1 ant1or pi. cl 1935 Laidla,v, W1lson !111t~1 , An: dr c'''e e Du11 lc.in con tatarono ch e il s1er o d1 cavalli in1111u11izza ti h a sul t opo t1n 'azi on e protettrice ·e c ura tiva manifesta, ma l)T01 egge sol o 1)arzialme11te i.I fur etto . a cau~·a de.Ila . gra~de . . Pn ·i])ilit à di que$to a111m al e ver so il virus infl ue11zalo. La vn cci11azion e ha dato ri ultati analoghi a quelli dcl siero. Proteg·ge fa r,il~ente i! ,topo, 111a con fc ri ce a l furetto solo un immun1ta parziale : fà si ch e la m a lattia sia più breve e 11on mortale. I t entativi fatti sull 'uomo n on l1 a11110 da lo ri ultati con clusivi. L'inoctilazio11 per via o lloc11laI1~ di , ,irus vi,·e~l c o 111orto ~ i11ol'fe11. ~va e delern11na la produz1011c ab~o~­ cln n te n1a t rn n iloria d i anticotpi , cl1 c d1n111uti.'-rono i:1 cario a ei o o tto 111e, i e con1paio110 clOJ)O t111 n. 11110. Le r l")Crn ti ri cercl1~ cl1c l~an~ no cli1 n o .. l rato l 'e. is tcnza di i)ar ccch1 cc1>p1 d1 , irn ~ influr111ale l1a11110 r eso i l i)r oblc111a ancc•rn pit1 dilficilr . . . . l\e. . la :\ 11corl1 ~en1~ ri ~ po . . la l a qu1.. l1onc d ei rap1ort i lrn i 'irti " i.olnli.dt1ra11t e le ~'ecenti Ppid e1n ic r elati' a l11cnlc be111g11e r qt1ell1 d elle <'I idl n1i c t, 11lo diffu~e e grn' i clel 1( $10 e d el 1

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Snlfapiridina nella cura della polmonite dell'infanzia e dell'adolescenza. (A. T. WrLsoN, A. H. SPI{EBN, 1\1. L. CooPER, F. E . STEVENSON, G. E. CuLLIN e A. G. M1Tc 1rEr,L. J ou1 rrt. Amer. 1\-1ed. Ass., 15 apr. 1939) Gli AA. hanno usato la sulfapiridina in 35 casi ,d i polmonite clell 'infa11zia e dell '.adole·sce·n za. All 'atto d ell 'an1mi1&sione in ospedale, tul ti i casi so. p etti O· certi di polmonit·e erano nBseo-nati o al g rup po di cura o a quello di conLrolÌ~ . La cura .aveva inizio sub ito do·pD fa tti i prelevam enti di sartg·ue e di espettorato p er le c ulture. Il medican1.ento era somministrato ogni 3 , ± e 6 0r e, seco11do i casi, in i:iodo ~a d nrn.CJ 6 ce11tig·r. (1 1g rano) per lib b r.l d1 peso in ve11tiquatt 'ore con una <lose uguale di bicarb onato. L'l cura fu continuala finch è si rag giunge,ran o cinque gior~i di ap'i.ressia: In P?C~i ca si la dose r aggiunse i 9 cent1gr. ·g1ornal1er1. In tutti i casi fu s tudiato il contenuto d el sang u e in sulfapiridina, i)r Lma col meto.d'o di M.arsh ,a ll e Lic hficld, poi col colorimetro fotoelettrico in modo d a poter adoperare solo cc. O, 10 ·di sangue prelevato .dal po1'pa&trello ·del dito o d.al lobulo d ell 'o·r e cchio. Nei due g rupp i si seguirono gli stessi m etodi c urativi (os~ige,no, trasfuf,ioni, ler ap·ia aspe .. cifick9.) . In tiutti i casi la diagnosi clinica fu conferrnala clall 'esame r.ndiolog·ico e b a tteriol ogico. ·rutto que.sto l avoro fu fatto in due ospedali, con fTequ«~nti riunioni dei vari me~ici i~~ari: c<i ti , in tr1oclo da aver e perfetta un1form1ta d1 i11d aooini e C'sservazioni. I ca si curati con s ulfapiridina furon o 35 e 35 i cai i di controllo. In 66 casi la malattia fu seo:uita in ospedale fino a g u arig ione in maniera oddisfa cente ·pe·r uno studio s t.atistico. Mentre rtiel ()"rupp,o ,di controllo la. caduta d ella t emperat11ra5 si ebbe dal 6° al 9° g iorno, nel gruppo cur at o con siulfapiridirta si ebbe dal 2° al 5° giorr10 . J.Je complicazio11i furo110 quasi u9'11~li n ei du e irruppi p er t.utte, m eno ch e p er 1 otite catarrale . ch e appare netta111ente pi? freq~ente 1tei casi di co11trollo. Solo 2 n1alat1 curati c on sulfapiridina non ebbero n e suna modificazione 11 el d ecorso dell a n1alattia e 3 ebb ero ricadute (n ei co11trolli ci (u 1 sola ricaduta). Nessuna differ e11 za fra i due g ruppi i n o tò n ei riguardi d ella scampar a di ombr0 1)otmonari ai rag·gi X. Il d o aggio della su lfapiridi11a . va n:eglio s tudia to. I11ta nto i può dire ch e r1 ultat1 sodò i. fac.enti si h anno q11ando ·i r~ggiun·ge n el ~n n gue u11u co n centrazione di 4 mgr. %. P er quanto rig uarda g li effetti. tossici la ci.a11 0 .... i er a n1in or c n el gru111)0 d1 cura ch e 1n qt1ell o di controllo. I !1 qualc.l1 e r.a~ la su.lfal' jr idi11a provocò '01111to, 111a n~ a 1. 1n man1era graYe. Due 'olle . i e}) l}Pro eruzton1 c uta nee. 1

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BIOGRAFIE CHARLES HORACE MAYO 1865-1939. Naoqn1e il 19 luglio 1865 n ell allora piccola llorgata ·d i Roch e...,ter, ~Iinnef'ota, a l cui svilu1)po doveva in seguito così gran-d em·ente contribuire. Ailentre ancora .g iovinetto frequentava le scuole medie a·ppre&e i pir imi elem ·e nti d ella s cienza m .edioa d al padre, vVifliam Worral 1

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Laureat osi .ii.Ila Northwestern University n el 18'88 e dopo aver frequentato· la Ne'v York Pol)'clinio l\{odical School 11el 1889 e la N·ew York Post-graduate Medie.al School nel 18'90, egli tor11a va a Rocl1esler ove a ccanto al padre e d a l f1·atello maggiore William J.ames iniziava l a s ua attività pratica. A quali m eravig·liosi risultati ques ta associazione di affetti e di lavoro dov.erva portare, è noto a iut.ti . La Mayo Clinic di oggi testimoni.a l 'i1npulso straordinario d ato dai du e fi gli a l p iccolo· osp·edal e impr ovvisato riel 1883 d a ·V\rilliam Worral Mayo ed è forse

~fayo,

med ico di val or e e di larga rinontanza , en1 ig·r ato dall 'In-g hilterra n egli Stati t :r1iti d 'A111e1-ica n el 1845 . ·F u in fatti accompagnando il padre n elle sue numerose per egri11azioni di n1edico pr.atico, fu servendo com e ,gar zo ne n ella locale farm.a cia , e imp ,r ovvisa11dosi, quando ve: n 'er a niecessità, anestesista ed ieser citandosi col prezio. o microsco.p io paterno, cl1 e Charles II. Mayo fu p r eso per la medicina <la que ll 'amore ch e do,1eva poi d ominare tutta I.a. sua vita ed innalzarlo ai più alt.i fastig i e 1

<) J 1-0ri.

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il n1onume11to migliore al lo,r o g·e11io ed a lla lor o i)rodigiosa attività. I conlributi ch e 1Charlei& H . Mayo ha portato a Jla cl1irurg ia son o innumeri, nè possono esse1'C elen cati. Egli fu un pio11iere in· molti rami n1·edico -chirurg ici, con1e documentano le pubblicazioni monografich e scritte nel 18.90 u lla Luber colosi ghiaridolare, nel 1891 sulla cl1irurg·ia ·d el sistema nel'voso, e nel 1898 sulla chir urgia del torace. Chirurgo gen.eral e nel vero sen so d ella parola. operò fra. l 'altro per molti a11ni e largl1issimament.e in campo di Ortope-


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dia. di Oculistica , di Otori11ologia , e di Chirur g ia !)la tica. 1F u solo col Yolger del tempo e col l>rogressivo r&viluppo della clinica ch e poco i>er volta egli abbando nò queste bran ch e p er affidarle a d a llievi 01d· a colleghi d elle ris·p e1ti ' e specialiLà , i,rc celti fra i migliori . Le uc p1u bblicazioni asson1n1an o ad oltre 400. IJ ·uo non l e rin1a11.e pa rticolarmente lega lo ~Ilo svilupr)o clel1 a chir urg ia della tiroid e in An1 crica , .ad un i11t ervento p,er ven e varieCJ ·e. ad un li po di i tcrec tornia vaginale ed alla 111odi fica della Lcc r1i ca di (~ o ffe y p er il trapi <,11to d egli ureteri n ell 'estrofia della v.escica. , pirilo en1inenl c111ent c p1~a ti co e quindi chi-r urgo i1iù che scien ziato,, fu fatto se.gno n ella sua lun ga carriera ad in11ur11eri prove di sin1patia e di a1nmiraziq:µ_e é~ r aggiunse la p1iù g rande 11o torietà. Le onqtifi cienze, i titoli a c- ' ca<lem ici, i ricc>n o ~c i1n e11ti alla SD:a attività di u c11no ci di inodico, ticè-y uti isi · può dire da t u lle le parti d el l11 ondo, n on i co11t}ln o. Era, fr.a l ' altro , socio onor ario della R. Aéca.t:lemia Medi ca di R o11 La e com n1endato.re dell 'Ordin c della Co ro11a <l 'l lalia, della cui Cr oce era stato i 11 ~ignito n el 1932. . Oltre ch e chirurgo fll a ncl1e cittadin o di cr11ine11ti m eriti . Lo attesta110 le num erose ca1'it h 0 co1)ert.e in Enti pub1 b lici e lo svilu.p1p o11d a lu i imp re o , assierne al fra tello, alla cittadina di Rocl1este1-, alla cui co111unità essi dona rono ed ifici ed in genti ~omm e di Q.ena ro. Dura11te la gu erra m ondiale l)r ef:'lò se rvizio e 0111e co11 sulen te capo di tu tti i •&er, izi chirurg ie.i dcll :esercito a1n ericano . L 'affetto e la deYozion e cl1c lo legaron o al fra tello v\ -illian1 1-. furon o dei più dolci e dei l)iù profondi . L 'u n ion e di au esti dt1e uomini d i eccezione rappre enl a in ; erità un esempio as::-ai rar o e forse unico , tanto essa n1 tenaoe, viva , um~11a e, feconda . C. h~ rles e W illian1 Mavo l1ann o trascorsa t u l ta ln. vita assie1ne , g iorno per giorno, fino all ' ult it110 , accu n1u nati nella . tes a i)a sion e, Jlogli ste i ideali , n ella stc a fede. Si può d ire el1c a "'ierrie e si h a nno vissuto, come fu~i i11 u11~ ~ o la 11cr . . 011a , legati da vin coli di a ffetto , di rcci1)roca co11·s.jderazion e e di 'lealt à ir1cli olubile, olo preoccupati di aiutar i e _di ~ orreggersi a vicc11da. La loro union e ·è stata l[111lo l)Crfeltn, ch e tlifiìc il e è . epar arne le vite e cl i~ I ing uern c i m eril i ed in1possibile è parlare dl'll 'l1no se11za par1él re clell 'altro. avendo €S .. i sp1111)rc procedl1to fia11co a fianco per il bene P-cl il 1)rogre o dcll ' un1a nità. Fra le rnolte cose < 11 " t"' i l1a nn o ~' il t1r)'µal o o ere.ate, d u e van11 0 1 it orda tc i11 pa rlit o lare. 'C11a, la ~fayo Clinic, 11on t a n I o c?111(' < 1i n i ca , n ot<l O\ ' t l nque per il lf~ ' 0 1~0 e ccc11 0 11a l c per qualit à e quant it à ch e '1 '1 c n t~ s' olto, <1unn to con1 e una insti tuzio11e lnccli "a l 01.cc pit n. 11nsHl a e creata con crilt·ri r110<1 ern i'"Ìt11 i cd o rig inali per r ui ha rap1

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,p r esentato e rappresenta tutt'ora una concezion e ed una realizzazione nuova di un gran·d e centro medico-cl1i1urg 1co . L'altra, la creazione della Mayo Founda tion , espressionei vi, a d el profondo inter es.se d ei fratelli Mayo per l 'educazio·n e idei giovani , per i problemi d ell'inseg n am ento e p er il compito sociale di prov vedere a ch e i soffer enti p·o ssan o essere curati da medici a ddestrati n el migliore e n el più n1oderno dei modi. La Mayo fFou11dation , creata coll 'ideale di poler m etter e a servizio dell'i11seg na111ento e della e ducazione dei giovani m e dici i gr andi m ezzi della Glinica, _è colle,gata alla Uni. v-er sità del- Minnesota . Grazie. a.d essa, la Mayo C1inic è ogg·i uno dei -1)iù reputati centri americani p~r ii" cc Post-g raduate Ti-aÌning », ospitando e stipendiando u-1t corpo ~ stabile di circa 250 F el1o:\ivs (scelti· fra le n1 olte centinaia che -9.i111ua l111ente pongon o _la proJ.~ia candidatura)> .a lla i1&lruzio11 e, d-ei quali è i)rovveduto con un tirocinio di 3 a nni n elle varie b·r anche della specialità pre:celta, ·ia 111edica, ch e chiruDgic.a o biol ogie.a. · ·. La Mayo F oundùl ior1 , 1;.c r la costituzione d ella CJu.ale i fra telli ~1ayo l1anno i1er son.al.n1ente tl(! nato ali.a Univer sità dcl · Minnesota due mili oni e m ezzo ·di dolla ri ed alla quale essi han1 n o ·dedicato tant9 ·d ella lorQ· passio n·e e della loro a ttività , baster eb·b e da sola a dimostra r e i m erit.i e l 'alta sta lt1ra l11 or~le di qu,e sti due g randi chirurghi. , La vila di Cl1arles H. l\iayo tu delle più en111li.ci, dc.dita al lavoro ed a lla .: famiglia . Uomo di ' 'asta cultura aveva 1l1olto yiaggiato ed a ' reva an1ici si può dire ov u11qu e. Era legato da Yi11coli di a n1icizia since ra a rfiolte personalità del inondo n1edico ItaJi ar10, ·e p er il n o&tro P.aese i1uti·iva una viva e leale ammirazione . Noi italiani perdiam o i11 lui ,' fra l 'altro, un a1nico d_e,roto e prezioso. u11 a mico che dovre • • l ll o r1 m p1an gere. 1

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·· 1l d e li110 ha voluto cl1e C..11.arles H. l\tfayo si s peng·esse lontan o dalla sua Roch ester dove era 1dor ato, lontan o da l fratello. Qu~sti infatti , 1ppen a conva le ce n~e da un im portante atto chirl1rgiro, __ n o11 potè accorrere al Mercy l! o. pit al di Cl1icago ove .una violenta polmo11\te ])iegava la · sfA!n ca fibra di (~harl es H. l\1ayo jl 2·6 1naggio ·1939. ~ · La ua scompàrsa lascia· un vuoto incolmahi lc n on solo fra la famiglia , fra gli intimi, 11 <:- Jla i11odicina a m erica11a e i11on dia le, n1a è anc }1 e una g·rave perdita p er l 'infinito nun1ero di perso ne ch e in lui cono cevano sopratutto un })en efatto re ed un amico. La i1npon ente n1asf.a di n1edi ci, d i c iltad i11 i e di n1alati , accor5a a Ji c)cl1e ter a r endergli I ' ulli1110 saluto te tin10. ' 111 ~ qu~n.t o g rand e fosse la l)OJ)())arità e qua nti g li a1111c1. ~opra t u tl o «gli um ili amici n del-

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[ANNO XLVI, NUÌ\I. 28J

l 'Estinto -- «Dr. Cl1arlie1», c.ome era cl1iamato. Infatti sop rat.utto e nonostante tutto, fu e rimase un uomo semplice,_ p ervaso da un profond o ~enso di b en evoleinza, di umanità e di bimpatia pje r i suoi simili - un amico di tutti. Per tut.ti i bisognosi, umili o r1otenti, poveri o 1icchi, ebbe la st essa compre nsione , la stessa :spcintanea amabilità , ed a tutti offerse un aiuto. In tutti noi ch e ebbimo la fortuna di <lvvicinarlo e di \1ivcrne l 'intimità, egli lascia un rico rdr· incan cellabile Il su o esempio, la sua fig11ra r esteranno scolpiti nel nostro p~n­ s ie ro e sopratutto· n el nost.r o cuore, perch è n oi tutti sentivamo e sa.p evamo di avere in lui non f-olo un ìviaestro, ma anche un a ppoggio , un a1r1ico sincero e paLerr10. Inchiniamoci river enti ed in raccoglimento davarLti alla ·&ua b ara , speTsi fra l e migliaia di umili ch e con cuo1~e sincero pian gono il grande scon1parso. Alla famiglia, al fi~atello WilJiam .T. Mayo, .al fi glio Charle~ \V. Mayo ch e tien e a lta la fiaccola raccolta d alle n1ani d e] padre, alla grande ·ramiglia d ella MaJO Clinic ed alla me<li ci11a a111ericann ~-:l.sprin1ian10 le condog lianze sc•1ltit·c e commosse d ei medici italiani. Dott. PTERO FRtT<~oN1. 1

1•

CENNI B IB LI O GRAFI C I<1> l ~ tit.ulo

di Sanità Pubblica . R ertdicon.ti . Vol . I , parte III. Un val. in-8° di 498' pagg. con fi gg. e fotog·r afie .

Que::;it.a III parte viene a corr1.p letare il I vo 1

l u1r1e d el cc Rendiconti », modesto nome sotto (. tJi si raccolgono in1portanti lavori e studi eseg uili i1e11 'Istituto di Sanità Pubblica. In ques tosto ampio fascicolo n.e troviamo 21 r iguarda11ti probl en1i vari dj igiene, di tec11ica di laboratorjo, di biologia. Ne citiamo qualauno. Jnda.òrini su lle ernanazioni di .alluminio in 1·a:P·porto all 'a.m biente (D. ~ìarot.ta, D. Vita, S. Anselmi). L 'az.io.n .c biologica a distan za ·d ei Rivera). I.a rnetalli (R. Maggior a-Vergano e profilassi d el gozzo e nden1ico col sale jodurato (!\I. Settin1j). SchistoiSomia&i intestinal e da S. Man so11i n e11 'Harrar (A. Giovannola). La rice rca dell 'olio di va15elina n ell'olio di mandorle (S. Anselmi). Rapporti fra policromatofilia e 'Sostanza •gt"a11ulo-filame11tosa d elle emazie (B. {Babu.die ri). Il potere a ntil.arval e d ell 'esacl or etano (E. Satta). Rapporti fra sci en za ed uuta rc hia sul campo ·d ell e i11dustrie agricol e ed ali-n>entari (D. j\f.a.r otta). L 'ictio.v eleno, l'istidina € l'istamina (M. P er gola). Un 'ampia monografia di G. P en so sui fenomeni immunitari nelle tripanosomiasi. U11a bella illustrazione del <'ontributo port.a to dall'Istituto di San. Pubbl.

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(1) ,Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la reccn~.ione.

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SEZIONE PRATJ C,\

alla Mostra del miner.ale italiano, redatta da (~. P en ~o e M. Pantaleoni, cori eccellenti facsi1r1ili, illustrante le scoperla italiane n ell 'an chilostom iasi. Da ultimo. I '·elen co d elle analisi, ispezioni, controlli, pare ri ed attività varie, ohe dimo·strano quanto utile lavoro si sv·olg.a nel sereno ed elevato ambiente dell ' Isti~uto.

fil.

Notiziario dell 'Amrriinistrazionp

~')anitaria

del Regno. N. 3. vo.J. in-8'0 di 230 pagg. I st. ])Olig r. dello Sta to , Roma, 1939. Prezzo L. 15.

un·

1'roviamo in quest.o nun1 ero. d el « Notiziario » d elle l ezioni e •P'rolusio·n i dello stesso Diret tor e Ge,n erale d ella Sanità Pub·b lica, S. E. i ietrag na ni ; una di .e sse ri.guarda il probl en1a della razza (Come si di feride ] a r azza); le que. tio11i d e1mografiche sono inoltre affro ntate ·d a un a ltro studioso (G. IG. P erondi) ch e studia {( Co n1e si con servan0 e si estinguo110· i po·poli ». Negli cc Ap,p,u nti di diagno·s tica e tecnica di labor atorio », S. E: A. Castellani si oc,cu pa della differ en ziazion e del B. pestis e :f . De Ritis dei m etodi di i_nd~gin e: p er lo st~di o dei virus influe11z:a li. Inter essante è altresi ·un.a rivista ·di N. P app alardo cc AJJ-punti di diritto sn n i tari o ». Le. questioni ospedaliere o·no trattate con la p·u bblicazion e d el r ela livo r egolamento e con il r esoconto sul rileva1nento d egli ospedali e delle case di cura fatto nel 1937. Seg uono le notizie sL1ll 'attività d ell 'Ufficio int. · di igiene pubblica ·.e qu elle sui raduni di funzionari m edici e vcteri11.a ri p·er l 'a.g giornamentn ·di partico·I.ari questio,n i , s ul Consiglio sup. di Sanità, ecc. Da t1ltin10, l 'elen co delle Circola1i della Direzione Generale d ell a Sanità Pubb·l ica. fil. 1

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Jtapporli del XVIII Con gr8sso n.0·1·d.ic'o· di Mec.tici1ia i11terna.. Pubb·l ic.ato per cura di Acta m ed. Scand. ' u1)1Jl. LXXXTX; 351 i)agg. con O'O" f 1..oo· Questo Co,n gresso" tenutosi n el 1937 a Helsi11g fors, ha riunito i colleghi d aneisi, finlandesi , norvegesi e sved esi. Il prof. E. Adleir creu1 z h.a cur.at? la puhb.Jicaziori,e di questo volum·e, i11 cui figurano, alt re ·aì discorso inaug·urale del p1·esidente prof. F. Sal tzmann, 14 fr.a r elazioni e cornunic-azioni , alcune delle quali ·d'i notevole imiportanza. Citiamo, fra essi un prim o gruppo sul trattam ento d elle malattie renali, altri s.ull 'a ma , di cui vie11e a n ch e trattata l 'importanzH sociale, sull 'art.r ite er edo-familiar e, . ui sinto111i cardia. ci nelle a11e1nie, sulla dia.~no5i e traltamento delle extrasistoli , su varie questioni rig·uardanti il diabete, fra cui 11·n 'ampio rapporto di Carlborg sul i1r 0Lami·nato di zin co-in u lina ecc . fil.


« IL POLICLINICO »

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AccADEMIE, SoctETÀ

Meo1cue,

CoNOREss1

Il IV° Congresso Internazionale di Patologia comparata. (Romn, 15-20 maggio 1939) Queste riunioni di patologia comparata, pure avendo importanti riflessi n ella pratica , perseguono lln indirizzo scientifico nel più alto senso della parola, t occando problemi d'indole generale che accomunano studiosi di diver se branche, i quali tiella reciproca collaborazione e co11 i rispettivi apporti contribuiscono a chiarire in olte questioni. È la deviazione patologica d ei processi che si svol gono n ell 'organismo vivente, ch e co·s Lituisce il campo comune d 'investigazione, una, cioè, delle espressioni d el complesso e misterioso fenomeno d ella vila, a cui rivolgono l 'at tenzione ognuno dal proprio punto di vista - m edici , veterinari, bolanici. Gli uni e gli al tri interessati nello s tudio d ei fen0meni dell 'eredità (il nuovo e fecondo impulso a questo è stato dato dai botanici) e dell e malattie da ultravirus, che colpi:Scono anche le piante; ed è proprio nelle piante stesse che fu scoperta la prima mal attia da ultravirus (mosaico del tabacco); è di questa mala ttia che si polè i sol are l 'agente in forma cristallina, fatto che può aprire l a vi a a nuove ricer ch e da cui , sfata11do anticl1i dogmi , si potrepbe arrivare a nuovi orientamenti su vari processi biologici. Sul

TE~1A

cc LE MALATTIE DA ULTRAVIBUS »,

argomento in cui gli italiani sono stati dei pio1iieri basti citare i nomi di Sanarl~lli e di Guarnieri - si sono avute 4 r elazioni. E. HAAGEN ha studiato il comportamento de,. gli ultravirus in V itro. È noto che gli ultraviru·s si differenziano dagli al lri microorganismi per l 'impossibilità della vi ta in vitro senza avere a disposizione d el materiale viven le. La coltura degli ultravirus si è pertanto sviluppata con la col l ura dei téssuti e può é ere di grande utilità, sia dal })Un lo di vista scjcntifico (stl1dio della produzione cl elle inclu·sion i cellulari Li po corl)t1scoli di Guarnieri - e di varie questioni di in1mu11biologia) e pratico; basti citar e, per quelo la produzione del vaccino con lro la febbre gialla ormai largamente perimentato e contro il vaiolo . Il problema dell' immu nilà in 1·apporlo alle n1nlattie clii ultravirus è s tato prospettalo da P. L1~PI. E, problema clic se non è del tutto chiaro per le i11alatlie niicrobiche è quanto mai oscuro J)(' r quelle da ultraviru . ,.f roviamo anche qui, e fo1 •"r 1>ii1 e' iden le, la di ·sociazione fra il potere a11tigene e quello i11i111unizzante, nonchè i tlnc lat i oppos ti <lcl dile111n1a.: immunità umorale o di tessuto? I è l'una n è l 'altra possono <larr ~pir.ga1ionc òi lutti i fatti ossPrvati e forse 11 11 0 :, lnhilirsi cl cll 'in1n1unilà . coo1>crano entrambi' i fat tori; co1nt1nque, la lesio ne cellulare costituisc' .. jl. 1>ri,,1u!n n1011ens per c11tran1bi. Quasi nullo ' tnYC CI' 11 fattore un1orale n e i vecrctali dove \ ' ir11111unill• ~i st nbili"cc e ~cnzialn1 c~ lc ~on la elirninazione clt>llc r1nr ti infette o m ediante la p1·c111u11i1.io nc <ln 11arlc cli t1r1 'irt1s del>olc contro u 110 fori c. Dc l rr"lo, ~ forse un 'cccci.,siva pre1

[ANNO XLVI, NuM. 2 -

tesa l a noslra di arrivare ad una generalizzazione ·sul modo di agire d ei virus, che ci appaiono di costituzione diversa e di un differente grado di complessità. Al problema dell 'immunità, si connette q.u ello della iper-rec ettività , svolto da A. ZrRONI. Tale A. ha dimostrato da tempo ch e, per l a s t essa condizione di essere portatori di germi, si possono sviluppare in alcu11i individui d elle modificazioni aller gico-immunitarie, per cui l a r esistenza viene ad apbas·sar si. Notevole è l 'influenza che può assumer e tale fatto n ell 'attecchimenLo dell 'ultraviru s, nella ripetizione di attacchi e n ell 'aggravamento delle condizioni morbose. L 'A. .riport a, a tale proposito, l 'esempio di ultravirosi jn cui può agire l 'iper-recettività, tipico quello del com une raffreddore in cui essa spiega la comparsa delle ricadute e l 'aggravamento con il ripetersi di queste. Ad una iper-recittività paraspecifica, sarebbe inoltre d a attribuirsi il meccanismc· d 'infezion e da Proteus X 19 nel d ermotifo. Nel traltare le proprietà d~gli ultravirus purificati, W. M. STANLEY e H. S. LoRING studiano d a un punto di vista gen erale le caratteristiche dei virus, e l a loro natura. Si son o potu te otten ere notevoli quantità di Yirus 1 purificato fino al punto di e·ssere cri slallino, d al mosaico del tapacco e si 1sono potuti così fare ampi studi, di1noslrando che l 'attivilà dei virus va considerata in rapporlo alla loro struttura proteica . Sulla nat ura dei viru s, due i))otesi si contendono il campo: quella dell 'autocatalisi, con i così detti p r ecursori e quella che si tratti di agenti vivi con un tipo di struttura piuttosto intra- ch e intermolecolare, ori ginati per abiogene·si oppure da organismi in evoluzione retrograda. Della diffusi one dell'afta epizootica, si è occupato O. WALDJ.\tIANN, accenn ando anche ai buoni riisultati ottenuti con il vaccino da lui allestito. Connesse con le questioni immur1itarie sono QJliell e trattate nel

Jl

TEl\IA

« LA FUNZIONE DEGLI ANTIGENI ASSOCIATI »

A. LANFRANCHI ha studiato l a questione special1nente in rapporto con le ullravirosi degli animali, in cui hanno appu1lto grande importanza le infezioni microbiche secondarie. Ed appunto, tali antiveni hanno dato buoni risultati nelle ultravirosi dei polli e dei suini e nell'influenza equina ; per ques t'ultima, I 'A. ha dimostrato la fissazio11e del virus in viro da parte d el bac. sollile e l'utilità di associare a11che l 'antigene di tale germe. La natura delle combinazioni fra antigeni ed anlico•rpi viene con siderala da J . MARRACK il quale incomincia con lo stabilire che gli anticorpi sono d e1le proteine, di cui la par te attiva è co·stituita da aminoacidi in catena peptidica. La r eazione fra antigene ed anticorpo risulta da un 'affini là specifica di certi gruppi « clelerminanti » pure spècifici nelle molecole dell 'anligene, per certi ricettori specifici nella molecola dell 'anticorpo. L'affinità è dovuta a forze intermoleco1ari, analoghe a quelle che tengono l ega le le molecole in cristalli od in aggregali. La specificità di ques ta affinità è delern1inala dalla presenza di atomi o gruppi di atomi con particolari can1pi elettrici di forza, cl1e forn1ano dei pun1i di a t l ra1ione e dalla dis tribuzione spa1ial e di tali pl.1nli. Iril eressanli falli sono s lali riportali da G. RA-


[ANNO XLVI, NuM. 28]

SEZIONE PRATICA

n el su o lungo rapporlo. Egli ha 0 sservato cl1c il valore dell'immunità specifica aumenta con l 'aggiunta all 'antigene di certe ·sostanze (tapioca, lanQlina, ecc.), che eserciterebbero una funzione coadiuvante e stimolan I e. Esse provocano dei feno,meni reattivi infiammatori al punto di iniezione, per cui si h a una diffusione g raduale della tossina e l 'acquisizione di un 'immunità antitossica più precoce e più elevata. Si sono così potute realizzare importanti applicazioni, co1ne quella di ottenere r apidamente potenti sieri antitossici, di vaccinare gli animali contro il tetano e di perfezionare la vaccinazio11e anticarbonchiosa. La « ·sinergia degli antigeni », ch e si è venuta dimostrando permette inoltre di praticare - con una sola serie di operazioni - le immunizzazioni multiple, che si rinforzano reciprocamente. l\ION

1

Le difficoltà dell'immunizzazione e.on gli antigeni associati sono state messe in luce da J. Tol\IC-

sra, soprattutto per il fatto che vaccinazioni combinale sono non pratiche. Grande influenza sull'azione degli antigeni viene esercitata da fattori aspecifici, che non vengono gen eral mente tenuti in consiclerazione, mentre ad essi ·sono probabilmente da attribuirsi le divergenze che si osservano nei risultali ottenuti d ai diversi autori. Ben sette Relatori si sono avvicendati sul III TEM.\ (( L'EREDITÀ IN PATOLOGIA )). Molto sulle generali si è mantenuto M. CAULLERY, osservando che in fondo la patologia non coslilui•sce un dominio autonomo, ma una deviazione della biologia normale e, pertanto, le ba·si delle leggi sull 'eredità non devono essere molto differentj. Grande importanza ha, in questo argomento, lo studio delle nìutazioni, che in linea generale sono di natura più o meno patologica ; è poi ovvia la gran parte che deve avere nel determinismo dell 'eredità patologica la patologia delle ghiandole en<i ocrine. I princìpi dell 'eredità di caratteri patologici possono poi essere applicati allo studio della r esistenza dell 'individuo ad una data malattia, il ch e porterebbe a co11siderare anch e il problema d el cancro. L. HIR SZFERLD tratta la questione delle mutazioni sier ologiche nella formazione dei gruppi sanguigni, dimostrando 1 fra l'altro, ch e l 'i·soagglutinabilità delle emazie del gruppo O può essere interpctrata con1e conseguenza di una mutazione inco1npleta del gene O. Tutto <1uesto va riferito ad u11a legge generale, nel senso che nelle mutazioni incomplete man cano di isoanticorpi. Dal complesso di queste osservazioni , possono derivare importanti deduzioni per la dottrina dell 'eredilà e la siero-antropologia. L 'imporl(1Jn1Za delle mutazioni nella patologia ereditaria è messa in rilievo da N. W. T1MOFÉEFFREssovsKY. ,Sono e·sse che forni1scono la base della variabilità ereditaria e provocano le cause delle malattie e della disposizione ereditaria. La maggior parte delle mutazioni, di fatto , determina un abJ:>assamento della vitalità e, quindi, d elle 1nn.lattie ereditarie, donde si ha la tara ereditaria. Sperimentalmente, ·si posson o ottenere delle mutazioni con vari m ezzi , fra cui principalmente con le irradiazioni jonizzanti. Tali esperimenti hanno, fra l'altro, un riflesso utile per evitare il pericolo di danni ereditari da mutazioni in individui esposti a dette irradiazioni. E. MoHR si occupa dei geni letali, cioè di quelli che provocano d isturbi così gravi da uccidere precocemen te l 'individuo durante il suo 1Sviluppo, o

1283.

poco tempo dopo la nascila (geni subletali ), illus trando il su o dire con esempi tratti da mater.i ale zoot ec11ico ed umano. R. RossLE, nel con sid erare la pal'ologia er editaria dell'uomo, rievoca la figura di Morgagni che ha rilevato l 'ereditarietà di alcune malattie d el1'uomo. Possono applicar si le regole della gen etica generale all 'eredità patologica n ell 'uomo, ma questa deve prendere uno sv iluppo autonomo, specialn1ente fondandosi sulla patologia dei gemelli ~ Trattasi i11dubbiamente di un problema difficile, particolarmente per le malattie politope. F. A. E. :CREw esamina la questione dal punto di vista della zootecnica e con la va·sta esperienza ch e questa può fornirB. I geni mutanti sono la cau sa dei difetti o delle malattie ereditarie. È possipile stabilire se una condizione patologica è trasmissibile o meno e la si può poi eliminare nella discendenza con adatti metodi. Lo studio _,. della genetica comparata può essere di grande ail1to anche per la patologia comparata. L'ampia relazione di A. CHIARUGr isull 'eredità in patologia vegetale ha notevole importanza anche nei riflessi della patologia umana, aimostrando che, nell'ambito di popolazioni esposte ad agenti patogeni, l 'immunità o la morbilità dip.~nd·on-0 dalla segregazione di gene specifiche per l a resistenza o la su scettibilità alle malattie. -~.nche l 'aggressività dei parassiti è condizionata geneticamente. La malattia appare, quindi, come il risul lato dell'interferenza dei fattori g·enetici d ell ,ospit e e del parassita . Il problema h a poi un grande interes,s e economico, allo scopo di aumentare ereditariamente la ~apacità di resistenza delle piante coltivate alle malattie, ciò che ·si può ottenere specialmente con l 'ibridazione di razza e la successiva selezione d ei prodotti derivanti dall 'i11cr ocio. IV TEl\'IA « PROCESSI REGRESSIVI NELLE PIANTE ». L. PETRI si occupa della questione in generaler considernndo n on soltan lo i procesisi cl1e porta110 alla morte degli elementi cito- e istologici, ma anche quelli per cui si ha la formazione di tessuti anor1nali e li descrive ampiamente 11el suo rapporto, che costituisce così una monografia sul1'istopatologia vegetale. In molti di tali processi hanno grande importanza gli ormo11i dell 'accrescimento (auxine); ·sar ebbe n eceissario riprendere in esame tutti. i processi di degenerazione e di 11ecrosi, alla luce :·d elle nudve nozioni Slli d etti ormoni. Strettamente limitato ai pr.ocessi regressivi nella cellula vegetale è stato il rapporto di B. NÉMEc, il quale pure rile,ra l 'impor tanza deg-Ii ormoni, specialmente di quello della sintesi plasmatica. Niollo interessante isi presenta la relazione di QuANJER sul significato delle modificazioni r egressive dei tessuti per la diagnosi delle malattie delle piante, fornendoci raffronti con la patologia

animale. Diversa appare l'individualità delle due cellule, che r imane più con·servata per quella veg·etale, per cui la maggior parte d elle malattie rimane localizza ta e la reazione agli agenti patogeni è uniforme. Per ò, l 'attenzione è stata finora rivolta quasi unicamente sugli agenti patogeni , m entre scarsa è stata per la pianta. Lo studio delle virosi delle piante e delle malattie da carenza ha fatto molto progredire la fitopatologia e la base anaton10-fisiologica si è dimostrata molto utile per la diagnosi di varie malattie delle patate e delle barbabietole, come lo sarà indubbiamente per altre piante utili. fil.


12 4

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APPUNTI

IL POLICLI NI CO »

XLVI,

NUl\1 .

28J

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Osservazioni gastroscopiche n ell' anemia perni• ci osa.

Giù da n tolto tem po so.110 r1oti i r apporti fra a 11e111ia perniciosa e alter azioni della m ucosa ~·as trica . L e a lteitazioni p iù fr equenti sono rapprese11 tate dalla gastrite atro.fica o ipertr ofica. L 'e· is tenza di q u este a lterazioni indusse a p en.Ear e ch e la cau~a d ell 'an e111ia perniciosa poi'e$S.e trovarsi ncll 'alterazio11e della m u cosa p ill)rica e duodenale. L :org:a110 µilorico (cioè le ,g·Ja 11dol e di Br unn.e1· d ell 'a11t r o e il d u od en o) secernerebbe il cc fattore int rinseco », la c ui a~ ..·cnza provocb.e reb·be la n1ala tt ia . Na tù ral1l1en te si fecer o osserrvazioni ga stroscopicl1e della mucosa ga t rica dei malati di anen1 ia perni ciosa. Second o H enning non in t u tti i .111alaLi ·di ana1nia iper11iciosa si osser vall'o al terazioni d·clla mucosa .g astrica, invece G u dzeit e rf e itge t.rovar ono in tutti alterazioni .a trofi ch e c.h e n on . si r11 odificav:ano colla terapia ~patica . I nvece Leh mann vide regredire Je <:1 llerazio n i col1 a c ura d i fegato e così p ure osserva t·o110 J o11e1 , Be11edikt e Ham pton . R. Sch indler e A. M. 'erb y (A rch . of intern. 111fdic., f eb1b·raio 1939) studiaro110 gast roscoJ)Ìcan1ei11t e 23 ca i di .a nem ia p·e n1ic iosa, n ei quali furono fatte 34 osservazioni gastr osoo1)icl1e. In nove casi n o n ·Ct1rati l a muco.sa f11 tro·, -ala alterat a i n Lutli ; in o tto c'era una .g astrit e ~ t· rofi ca (n1a solo in 3 la gastrite .aveva colp ito l 'in t~1-.1 estension e della rnuco ·a). D ei 17 casi i 11 cui l 'ane111 ia i>ernicio a er a . t ata curata, 4 1)rc c11tavano atrofia delia n1ucosa, 6 pre enta ,·.a110 solo a lcu n e zon e d i atrofia , 4 avevano r11urosa norn1alc, 2 avevano 11olipi multipli d el la mu coffi e 1 un po li p-0 olitario. Poich è Lutti i mala ti 11on · c11rati presenta ' \l110 al te razioni gastro ·copiche, semb1va accer tnlo cl1e la le ·ione .µ ri1naria visib il e è la ga~lri tr upcrficial e. La cura d i feg·a to pu ò 1i condurre la n1ucosa a llo t.ato norn1al e o la.. ci< ria inalterata o l a ciarla a l terarsi d i p iù . Tl l'alto cl1c l e al terazioni gastroscopich e os$(1 1'\ al e • o n o . tate !)iù inte11 e nelle porzioni a lt e <lelìo ·to111aco e a ' 'olt e sor10 n1ancate in ('(1 rri 'l)()n clen u"\ dell 'anlro fa pensare ch e non ~ i_a. 'era .la t eoria 1rer la quale l 'ane·m ia p er111c 1 o~a <lq >cnc.l ercl)])c clalla 111anca nza d el fattore illlrin ~ec.;o cli Caslle . l)r ol)al)i l n1en l (l 1·ane111ia perniciosa è in rapl )O l'l <) cor'\ clt1c ti1)i di alt erai' ioni ga .. Lri che : ltna 1)ri,111llria, l)robnl)iln1 en lc in,isib ile e r ig uar~Janle <1u lle porzioni di rnucosa ga trica < ht\ fo11l1an o il f~lll o re a11Lian 1l1ico, e un'alt Prazion ~tlco n cl tl ria. cli pc11de11 l e c.lalla n1a11'a11za d I faltorp a nlinn crl1ico , la c111ale procluc<'. nlt 1 ~11 i on i 110 11 ~o l o della n1u co. a drllo ~lorttn co, JIH\ nnc.l1c di C[Ut' lla tiellà li11 gl1a e 0

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del fa ri11ge, e inoltre d el sa1tg t1 e, d el sis te111a n er voso L 'assen za d el fa tlo r e a ntianemico h a dato irt qua lche caso a lter azioni atrofiche r eversibili ·della mucosa gastrica sen za alter azio11i d el sangue. Così in fa mig lia di inala ti di a n emia p·erniciosa si .sono· avuti casi di a nacidità anch«~ all 'is lan1ina !Sen za m odificazioni ematic h e . 1 •

L. Gastrite da nicoti na. Weselmann (Z. Blatt f. inn. Med . , 29 aprile 1~)39) espoin e u11a serie di mal attie gastrich e, conn eRse con l 'u so d el ta b acco; fra es&e figura, con a lta per centual e di 41, 4 % la gastrite pTod0 Lto t da1. fu1n are. La diagn osi di gastrite è s1a t a co11fer rr1a t a d.ai risu ltati o ttenuti con I ' e1~a 1 r1 e d el su cco ga.slrico , I.a numer azion e d elle cellule e l~ spost amento d ei leu cociti. L e rice.r ch ·C· fa Lte con la somr11inistrazine id i nicotin a m e dia11te la 0 11da gastrica h ann o confermata l 'influenza d·ella nicotina stessa ~ulla secrezione gastrica, le con dizioni di acidità etl i rapporti ceilulari n el s u cco ga. t rico. P er ch è :::.i esplichi l 'effètto da nn oso della nicotina ·ullo· s to rrt.a-co è d i notevole importanza il tipo co ·ti tuzio n ale con tig.mate vege tative.

fil . La duodenite. Per 111 olto te111po l e a ffez iQTl i catarrali d el d uod e110· n on son o st ate co11s.ider a te, quantun~ qt1 e ·d'e tto o rg·an o a bbia u na fun zio ne centra le riel p r ocesso digestivo . H . Schnet z (Deutsches A r chiv filr klini sch e M edizin., 1938, n . 5-6) of'se1''a ch e solo r ec~nL emenL e la duod enit e h a trovato posto adegu ato n ell a no e logia. La duod enite è car a t terizza ta da una serie di segni lr.a i q ua li figura n o in pii.mo luogo le J11od ifi cazioni dcl contenu to del ~ u cco ·d uo d e1tale: a') au111'e11to delle cell ule epitelia li e dei leucoc iti , presenza d i eriLrociti e d i detrit i cellt11ari r h e no11 p1oveng·0Jn o d1a lla b ile, da l panr r eaP-, dallo $l0 maco o dalle e~11e ttoraz ion i ; b ) au n1e n to del 111uco, not c,rolmen te piiù abl>ondan te 11 el d uodeno c l1e 11e]lo Lon1aco; e) 1>resen za di ba tt er i (c·o libacilli , en ter ococchi , ... t a fil ococchi , .. lreplococrhi . ecc.); d) au men to del llrco duode·n al c . All 'e ar11 e radiologico si Tiscon tra l un1efazio11e della n1 ucosa (catarro ip er t ro fico). i no lano in oltre s into111 i pancreatic i intere san li tan to la ecrezio11 e e ter na (feci gra . e- o c rcLacee, in ib izio11e c.lcll 'az ione f ern1en tal i\ a d el succo pa11creatico con rr1eteorismo, i1l loll eranza per gli alin1ent i r h e proYocano formazio11e d i gas, i rrra"' .. i , .gli a li111ent i zur <l terini o farinacei) qua11Lo la c:.errezio11e in tfr11a (sin dron1e d 'ipoglice n1 ia . por1tan a con nl)ba. a111ento clel] a gli ce111 ia a d ig i uno , in ib izio11e dell 'i[ erglicenlia al in1entare o adrenali11ira. eC'r. ). 1


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SEZIONE PRATICA

Infine la r·e gione d uodenale può essere sensibile alla palpazione ed il malato può accusare sofferenze su.b iell ive costitue11ti la sindron1e della ·di~piepsia (nausee, piro5i , rig uargiti gai&So,s i, senso di p eso tra l 'epigastrio e l ' ombelico). Si possono avere anche emorragie (ematen1e&i, enterorragie). I sintomi più impon enti sono quelli pancreatici tanto e.b e si può .piarlare di duode,n ite con panc.reopatia funzionale seco ndaria. L'affezione può essere associata ad avitaminosi per apporto i·nsufficiente, p er disintegrazione inte~tinale, o disturbi dell 'assorbin1ento delle vitamine. La tendenza dei malati di duodenite alle emorraigie, alla gengivite, alla piorr,ea alveolare, alle polineuriti, alla d·epressiono 1p&ichica dimo.s tra la deficienza delle vitamine C e B1 , ta11to più che la somministrazio-n e di queste vitamine fa scomparire i detti disturbi. Il trattamento, oltr.e che nell 'apporto ,·itan1inico, consi&te nel riposo degli organi affetti (duodeno, sto1naco,. vie biliari , p,a ncreas), r1ell: eliminarie l'eccesso o l 'insufficie·n za del1'acidità gastrica, qei fern1enti p:anC'reatici ce ce. 1

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DR. Stati di avitaminosi e · O di ipovitaminosi e per dist11rbi dell'apparato digerente. M. "\1 authey (Gazette Wes H6pitaux, 10 n1ag.. gio 1939) dopo aver esp·osto il metabolismo della vitamina e (in tradotta con gli alimenti) in individui con fu11zioni gastrointestinali norr11ali, meittendo in evidenza la. g rande importanza che ha l'intestino tenue n ell'assorbimento e nell'utilizzazione di essa, espone le cause ed il ineccanismo per cui di&turbi del1'a p,ptarato ·digerente p·o ssono .essere l ' origine di stati idi avitaminosi o ipo·v itaminosi le. (~uesta .avitaminosi, oltre che per carenza di apporto (assoluta o r elativa), .p uò infatti instaurarsi anche per carenza di assorbimento do\:Uta: 1) a di&truzione della vitamina nel tubo digerente : a) ·per modifi,cazione della reazione chin1ica ambie11tale nel senso di diminuzione ·d elle .secrezioni digestive acide; b) per modificazione dei succhi e fer111enti digestivi, specialme11te in rapporto a insufficienza della s·ecrezione biliare; e) per .azione della flora microbica JJOic]1 è per il prevalere di alcuni gerr11i (b•. coli e paratifo B in part.i colar n1odo) v'è eccessiva dj struzione di vitamina C. 2) a diminuzionei dell 'assorb·i mento e della fi ssazione della vitamina da parte della parete intestinale; 3) ad acceleramento del p•e ristaltismo inte>&tinale. F. TosTr. 1

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Etiologia della colite ulcerosa. Per ricercare le cause della C'O lite furono fatti- d.a R. Liun1. e J. Porter (A rch. of intern. rrvedic. febbraio 1939), es,Perim·enti su colon di cani resecato p er un breve tratto e portato fuori dell'addome, conservando intatto il peduncolo mesenterico e facendo una sutura intestinale capo a capo, secondo la tecnica di Parkerkeer. Nel tra tto i11testinale in osservazione si osservò spasmo· nelle p1rime 24 ore·. 'Nella parte centrale ·del preparato co111pariva un 'ulcerazione anche se11za ca usa traumatica; :QOi lo s.pasmo 6compariva e l 'ulcera guari,ra e si aveva per un certo tempo aspetto normale e l'aspetto normale si manten eva fintanto che il preparato' ·era protetto da medicatura umida. La secrezione muco·s a .si è n1antenuta co,s tante, medicando ogni giorno ed ·è stata po1c1h issin10 influenzata dalla digestione o dal ·d igiuno , mentre lq disidratazione 11e diminuiva notevolmente la quantità. Continuando que. ti ·esperimenti il Lium (nello stesbo numero, della m edesim.a 1ivista) ha osservato che stimoli rr1eccanici , stimoli ,da snRtanze p•a rasimp·aticomimetich e (acetilcolina e prostig·mina) e da tossine dissenterich e provocano alterazio11i ·della muco~'l con emorragia e ulter azioni e che, apparentermente, an ch e la tossina dissenterica agisce attraverso lo spasmo. La colite ulcerativa ;può essere con cepita corr1e una reazione sp ecifi,c a a un gruptpo di stin1oli che po<Sso no produrre sp.asrr10· del colon. Ques.Li stimoli possono dipendere·· da iperattiv·ità del sistema n ervoso· parasimpatico, da infezioni come la dissenteria e da deficienza vitaminica. Il colon divenuto ~pa.stico è ;potenzja}111ente capace di .aveTe l esioni della sua n1u cosa. L. 1

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Gli estratti di fegato nella colite ulcerativa idio· patica. Numerose terapie sono state tentate per il tratta1nen to della colite ulcerativa idiopatica, m.a 11essuna si è mostrata efficace e poche hann o dato un~ minimo· miglioramento. In passato, si :è tentata la &omminif'!trazione orale di e~tratti ·e patici, ma .a quanto se.mb1ra senza successo. G. Chen·ey (Arch.intern. m ed., maggio 1939) ha usato un estratto di fegato ad fllta concentrazione in 8' casi, somministrandolo p er iniezioni endomuscolari, otten endo delle definite remis~ioni della malattia; nei e.asi in cui f.i i&ono avute in seguito delle ricadute ·dopo la sospensione del rimedio, la .su ccessiva somministrazione di questo ha fat~ to ritornare lo stato di benessere , c.h e si era avuto c on la prima cura. Si può ritenere che in 7 -degli 8 pazienti s1udiati, i benefici ottenuti siano da con1&ider ar si non come una coincidenza, ma realm ent e co me un effetto della cura ·s tessa; n ell'altro iil miglio·r amento si ·è avuto dopo un periodo 1

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di anni in cui i sintonti morbosi andavano scemando e non può, quindi, attribuirsi alla .sola epato-terapia. È ovvio che la somministrazione dell'estratto epatico non può considerarsi come una vera cura, ma comunque es~ si è d1imostrata di ·effetto benefico, dovuto ad una .$OStanza ignota, n1a ad ogni modo non identificabile con la ,·itamina B1, B2 o con la frazione G di Cohn.

fil.

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Il trattamento della dispepsia e dell'ulcera duo· denale con oJio di oliva• L. Meunier (Presse l'rl édicale , 4. gennaio 1~39) ricorda ie he l'alcalinità del ,d uodeno dipe11de in gran iµarte dalla quantità delle se·c re2io1ri del pancreas, delle glandule di !Brunner, .e sopratutto del fegato in qua11to la bile è la più efficient9 ne.u tralizzatrice •d'ell 'acidità del suc~· o ga.&trico1. Intanto l 'i nsufficienza dell'alcali11ità del duodeno può provocare affiezioni diverse quali la dispepsià, l 'ulcera duodenale, la litiasi biliare, la colecistite e l'atonia della cistifellea. Le ricerche all 'uo,p o is.1 ituit.'} hanno dimof)trato che la dispepsia e l 'ulcera duoden~le so110 in gran parte .determinate dall 'in&ufficienza della secrezione biliare. Pertanto il trattal11en.to di dette condiziorti deve essere in1d iriizati) so,p1r,a tulto ad aume1n tare la produzionP ed il flu&so d·ella bile. Ciò si può ottene·r e cercando di attivare per qt1anto più è possibile l' attività del f~ato. La cura tP'i ù i ndicata ~l riguardo è quella dell 'olio )di oliva, il .q uale agi5c.e non solo aumenta11do la secrezion,e biliarie ma anche dirr1inuendo quella gastrica. Si hanno quindi due aziorti concorrenti al medesi1no scopo, di aumentare l'alcalinità del duodeno. . L'olio di oliva si prende preferibilmente al 1nattino o tra i pa:sti alla dose di 1-4 cucchiai da tavola. Eventualmente si può a·ggiungere succo di lin1one sia per renderlo più gradito, sia per ~ fruttarne l'azion·e dell'acido citrico e delle vitan1ir1e contenute nel limone. DR. 1

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A.zione delle banane sulla flora intestinale. Dopo il lavoro di Haa~ (1924) il quale fu il prj1no ad introdurre n ella cura del morbo celiaco, la dieta di banan e, numerosi studi segu irono . 1-L que to argomento. "\Veinstein L. e B. Max"vell (The Review of Gastroenterolog)', ' rol . VI, n. 1, 193'8) sommiI>iblrarono a 16 bambini e 9 adulti 3-4 banane al ~inrno. La cura veniva prolur1gata per parecchie settimane. Durante il trattamento, 1-2 ,·ol te la ~ettim a n a veni,,a eseguita la coproculturn }}er la ricerca del L. acidophilus, il quale nu1n(·nta, a dì numero nella I settimana di trnttamento , ragQ"Ìungeva il mai:-simo nella seco nda o scompariva vPrso la VI-VIII settimana . Nei ca~i di stipsi la son1mini trazione delle b ·\nane diede buo11i risultati. Anche un 1

caso di colite ulcerosa crip·togenetica migliorò note°\'Olmente in seguito ·alla dieta a base di ba1Jane. DE MuRo.

Regolazione glicemica dopo operazioni sullo sto· maco. TlJ. Straaten-I\-I. Hiinermann (A rchiv. f. Klin. chirurg.c, fase. I, 1938) hanno studiato 1&u un gran' numero di malati di uloera gastroduo1denale, molti dei 'CJluali operati di resezio,n e o di gastroenterostomia, la reazione ipoglicemica post-alimentare, già osservata da altri autori. Dopo aver constatato la modificazione quasi rostarLbe1 della curva •glicemica negli operati (res~ati 01 gastroenterostomizzati), gli AA. diSCD:tono le teorie emesse 2 er spiegare il feno1nerto: influenza ,d elle ghiandole endocrine; disturbo fiunzionale ·del sistema ner-Y0150 vegetativo, ecc. Una buona tecrtica operatoria, la quale eviti lo svuotamento trOJ)p<) rapido o troppo ~ lento dello sto,m aco, è la profilassi migliore per la ipog·licemia alimentare post-operatoria. I 'p asti pioc,o·l i e ripetuti sono da consigliarsi in i1resenza della ipoglicemia, così come il rip-0so a letto dopo il pasto. Il trattamento me.dicamentoso della ipogliaemia consegu.e11te a,d opertllioni sullo ~toma­ co, non ha ·dato alcun risultato. G. D'ANTONA. Il trattamento delle appendiciti perforate con peritonite. E. Ducrey (Revue ~f éd•icaJe de la Suissie Roniande, 10 marzo ~939) ~pone il metodo da lui seguito per il trattame11to dell'appendicite J)eJ forata co,n peritonite, che gli ha perm,e sso di conseguii re tj.sultati brillanti. In tutti i casi op erati l'appendice era gangrenata, per.forata, ricoperta di fibrina; la perforazione ·d atava 1da 12 a 60 ore ed i malati i)resentavan9 dei sintomi di ;peritonite acuta. 1 'operazio11e, eseguita con narcosi e.t erea, co11siste nell'incisione pararet.tale de~tra (consigliabile perchè si può prolungare al biso1gflo in alto ·e in basso e perchè permettei di mettere bene in luce il carr1po operatorio) e r1ell'.a,,pp endi:cecto,m ia; a questo punto si fa una di &infezione della c.avità peritoneale e del Douglas con 50-100 cc._ di etere e quindi si introducono n el cavo addominale 30-50 cc. di siero .antigan-g renoso dell'Istituto sierologico di !Berna. Si termina col drenaggio della cavità addominale. Subito dopo 1'intervento si pratica una iniezione endovenosa di 500 cc. di Tutofusine (soluzione sterile isotonica di sali sanguigni, cioè cloruro di sodio, sali di potassio e calcio, hicarbo11ato e fosfato di sodio) scaldata alla temperatura del corpo ed a cui vengono aggiunti 20-50 cc. di siero antigang-renoso e 1-2 cc. di coramina. 1

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SEZIONE PRATI CA

Ventiquattro ore do1p o· l'operazione si ripete l 'introdtuzione e11dovena di 'futofusine con 20 cc. di siero antiga11grenoso e si pratica una i11iezion·e sottocutanea di soluzione fisiologica. Al terzo giorno si fa una ipodermoclisi di un lilro di 60luzione fisiologica e una rettO!Olisi di 300-500 cc. di soluzio11e glucosata.. •F. TOSTI.

La terapia dell'asma di origine digestiva. A.' Jacquelin (Presse méd., 25 febbraio 1930), in un caso di asima in cui le c1~isi si presentavano ~pesso con orticaria ed erano nettamente aggravate dall'alimentazione carnea, ha otteJ1uta una rapida e duratura ·scomp·a rsa ·d elle crisi stesse adottando un riegime di crudismo: 3 pasti al giorno cor11posti di fio cchi d'avena, pane int{\,o-rale, burro fresco, miele e verdure crude grattuggiate _con limone, olio di oliva, i11salata, frutta. In seguito, ripresa .di un'alin·1entazion1e normale con la carne soltanto· a n1ezzogiorno, prescrivendo: 1) di nlasticare molto i cibi; 2) di prendere alternativamente ogni mese: per 15 ,giorni òO cg. di pepsina € 15 gocce id i acido cloridrico medicinale ad o·g ni ~1sto; e per altri 15 giornii. 50 cg. di pancr~a­ tina e 15 gocoe di acido fo&forico officinale. In nn'altra n1alata, in cui l'asma appariva t1nita all'emicrania e legata ad uno stato dispeptico ·di insuffi1cienza epatica, con aippetito quasi nullo, ·disgusto dei grassi, dolo,r i all 'ipocondrio destro e vomiti biliosi a] risv eglio, 1, A. ha pure prescritto lo stesso regime ed , in seguito, come rr1e1dicamenti dei colagoghi (rsolfato di rr1agnesio per bocca ed iposolfito di magnesio per bocca e per iniezioni endovenose). Anche in questa paziente, ottin1i risultati. fil.

virus, i corpi elementari del virus . Questi corpu&coli Slreihbero 6pecificai11e11te agglutinati dai sieri di reumatismo articolare ac.u to, ment.ro non sarebb·e ro agglutinati da altri sieri di soggetti affetti da forme diverse anche arti .. colari. Questi dati hanno· fatto concludere che1 tali €$SU1dati ::ontengono il virus ·d el reumatismo aClltO. Nel 1937 Eagles, Evans, Fiher e Keith hanno trovato· che queste agglutinazioni non erano positive i&clo nel reumatismo articolare acuto e ohe tali precipitati reumatici non produce,rano .di,sturb·i nelle scirnmie ed in altri a11im.ali. Ea·gles e lBradley hanno voluto vedere se ci fosse· agglutinazio·n e coi prrecipitati reumatici nelle cc a11:ro,patie » cioè nell 'artrite reumatoide e nelle artropatie nor1 c.lassificabili come vero r eu.matismo, oltr-e che n el reumatismo articolare stesso. Han.n o perciò · osservato il comportamento del siero di 54 pazie11ti e vi1&to che I 'agglutinazione avviene ugualmoote bene in questi vari tipi di forme, senza rapporto con le fasi cliniche della ma]attia. Hardy Eagles e Bradley (Quat. J. of 1'.1 edJ., apri]e 1939) discutono la possibile natura del fer1omeno nei ri.guardi del reumatismo e· l'utilità cli.e può avere tale fatto per la teoria eziolo1g ica del virus. CoRELLI. 1

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Il trattamento delle afte recidivanti della bocca. P. Chevallier e 1B rumpt CSoc. rnéd. d es ho[)itaux, 3 marzo 193'9) hanno rilevato alcune analo-gie fra le lesioni gastro-intestinali dello sprue e le afte ed han110, in consegu1e nza, trattato tali afte recidivanti co·n l,epato terapia, che si è di1nostrata efficaoe nello sprue. In duei malati, in cui le afte r·ecidivavano inceF.santemeinte, con notevole risentimento sullo stato generale per l 'ostacolo frappois to all'alir111ent.azione, l ~ appl~cazione del d·etto trattamento ne ha deleT1ninata la .s co1nparsa. fil. 1

MEDICINA SCIENTIFICA ·L'agglutinazione di corpuscoli virus simili ottenn• ti da essudati di reumatismo articolare acuto. Recenti studi (1935) sul reumati·s mo hanno ripresa ]a discu s&ione sull'importanza di un virus nell'eziologia d·e l reumatismo articolare a c,uto. Ammesso che un virus sia il fattore eziologico, con la centrifugazione di essudati pericardici o pleurici, AA. precedenti avrebbero ()t tenuto il deposito di particelle contenenti il 1

VAR I A L'azione cancerigena del tabacco biondo. L'azione cancerigena del tabacco non è dovuta alJa nicotina, n1a al catrame contenuto n el &uo fumo , che agisce sull 'org.aniSimo come il catrame asfaltico. Queste le conclusioni al quale è giunto A. H . Roffo (Bvletin, I stit. Nl ed. fr~xpcr., aprile I 938) cl1e &uccessivamente ha fatto esperienze sulle varie qualità di tabacco, e particolarmente su quello bi on do, turco ed egiziano. Ogni chilogr.an11r1a di . tabacco turco contiene 72 gr. di catram e, mentre quello egiziar10 ne contiene gr. 68,6. La tossicità ·di questi tabacchi è notevole: b·a stano poco più di .d:u e eme. di tabacco ·eg·iziano per uccidere uD. ratto di un I\..g r. Spaln1ando 1 quotidianaIl1ente il catra111e ·efi!tr:atto da questo tabacco sulla faccia interna dell'orecchio dei conigli 1&i 1 ebbe.r o in capo a 5-6 mesi fenomeni can cef()&i , mentre gli animali t estimoni rimanevano i11denni. Il tabacco nero contiene una auantità di catrarr1e inferiore a auella contenuta n el t.abacco biondo, ch e ha un'azione cancerigena , quantunque eguale a quella del tabacco n ero d.al punto di vista istiopato,g enico , molto più rapida. Tenuto conto che un fumatore di sigarette con suma ogni anno in media un Kgr. di tabacco biondo si deduce che a contatto delle stie mucose vengono nello stesso periodo di tempo circa settanta gr. di catrame. DR. 1


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VI·T A PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE Assistenza medica ai dipendenti degli Enti di diritto pubblico. B ·stato presentato alla Camera dei Fasci e delle Corporazioni un disegno di legge sull'ordinamento dell'Ente nazionale fascista di previdenza per dipendenti dagli Enti di diritto pubblico, che provvederà all'assistenza sanitaria dei 50.000 dipendenti dai detti Enti. L 'adesio:.µe sarà obbligatoria, non più facoltativa, e non riguarda il personale che già gode p er al lre vie dell 'assistenza sanilaria da parte di Casse Mutue, ecc. I soci beneficicranno delle cure mediche, dell'assegnazione gratuita delle medicine, per tutta la durata della malattia, dell 'a·ssistenza ostetrica, per le iscritte o per le mogli degli iscritti, della conces•sione, per una volta tanto, di speciali assegni in caso di morte dell'iscritto o di persona di famiglia.

CONCORSI. Posti vacanti. RICHIESTA DI l\IEDICI PER LE COLONIE

BENGASI. - L 'Ispettorato di Sa11i1à Pubblica di Bengaisi ha richies to d 'urgenza al Sindacato cinque medici per i villaggi colonia: Baracca, Maddalena, Oberdan, ,S oluch, e Agedabia. Le residenze non sono affatto disagiate e sono collegate, con mezzi rapidi di comuni cazione, a Beng~si .. Stip~ndio mensile L. 2500 n ette, più viaggio in prima classe di andata e ritorno da Siracus a. 11 contratto sarà rinnovato mese per mese. FossANo (Cuneo) vedere Saviglia110. . Ro1'rA. Istitizto Nazionale Fascista per l'Assicurat on e contro gli Infortuni sul Lavoro. È aperto 1 111 concorso per titoli al posto di Consulente medico generale (grado 1°) dell 'l .N.F.A.l.L. Il Consulente m edico generale è il capo di tutti i servizi sanitari dell'Istituto, alle dirette dipendenze del Direttore generale. Le domande, redatte su carta da bollo da lire sei e sottoscritte dai concorrenti dovranno essere presentate, verso rilascio di ricevuta , o fatte . J)erverure per mezzo della po·sta in piego raccomandato con ricevuta di ritorno, non oltre il 31 agos lo 1939-XVII alla Direzione generale dell 'I.N.F .A.I.L. (Ufficio personale), via IV Novembre 144, Roma, ove può essere richiesta copia del bando. Elà limi te 35-55 anni. La r etribuzione annua, aumc11labile ogni triennio , è di L. 48.000 e titolo ' di .liJ>cndi? e 4.620 a titolo di supplemento di s~~" 1z1.o al t1' o, oltre la indennità di famiglia; gral 1f1ca11one rli L. 10.000 aun1entabile secondo i ri1.;ullali di bilancio e quelli del servizio prestalo uell 'nnno preceden le. 1

I

(Cuneo). Consorzio Ospedaliero fra i rornuni di Sal'igliano e di Fo.<;.~a no. - Per titoli: po lo di Cl1irt1rgo primario. tipendio annuo lirt' l~ .000 e 4 quinq. Per indennità di trasporto I .... 4000 co n obblig-o di c·--~ere provvis1o di auto111 ohilP. ... u i 11roven li dalle prestazioni chirurgir.1\(\ con1 p.\1 tccipnz ione in ragione del 50 %. Trat\VI GLI \ NO

tenute di legge. Età massima anni 45 al 22 maggio 1939. Certificato di servizio prestato in ospedali o in cliniche od in istituti universitari in qualità di aiuto o assistente ordinario per almeno qua t trQ anni. Scadenza 31 1uglio 1939.

Posti di studio. Borsa di studio cc Carlo Comba n

Presso la R. Università degli ,S tudi di Firenze è aperto un concorso per una Borsa di studio biennale per l'ammontare di L. 3500 annue, intitolata al nome di « Carlo Comba », da conferivsi ad un giovane laureato in medicina e chirurgia. che intenda perfezionarsi negli studi pediatrici, presso la clinica pediatrica medica della R. Unjversità di Firenze. Po·ssono partecipare al concorso giovani di nazionalità italiana laureati da non oltre tre anni al 15 giugno. A parità di m erito saranno preferiti gli aspiral)ti che dimostrino di essere in condizioni economich e disagiate. Chiedere copia del bando alla Segreteria. Scad. 15 settembre 1939-XVII.

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Borsa di studio « Carlo F.orlanini ». La Fondazione « Carlo Forlanini » di Milano

bandisce un concorso per una borsa di studio da conferire ad un giovane medico per ricerche sulla tubercolosi. Essa verrà assegnata con decisione inappellabile del Consiglio direttivo della Fonda• z1one. La do1nanda di p,a rtecipazione al concorso, nella quale dovranno essere indicati il programma delle ricerche, 1'istituto italiano o straniero prescelto e tutti quei dati che il concorrente riterrà ulili per dimostrare al Consiglio direttivo della :F'ondazione l a ·sua preparazione e la sua capacità ad espletare il programma delle ricerche proposte, dovrà essere recapitata alla 1Sede della Fondazione cc Carlo ForJanini » (Clinica Medica della Il. Università di Milano, via F. Sforza 35) entro iJ 30 giugno 1940. Possono partecipare al concorso soltanto i laur ea.Li in Medicina, che siano cittadini italiani e di razza ariana; su richiesta del Consiglio direttivo della Fondazione cc ç~rlo Forlanini » ogni concorrente sarà tenuto a dare prova di tali condizioni , con documenti e certificati da presentare n el tempo assegnato. L'ammontare della Borsa si aggirerà ·sulle lire CJillindicimila che il Consiglio direttivo della Fondazione 6i riserva òi aumentare o di diminuire a seconda della natura delle ricerche, della loro durala e delle particolari esigenze ambientali in cui esse si svolgeranno. Le modalità di versamento verranno stabilite dal Consiglio direttivo in base al programma prcsen1ato. Il vincjlore si obbliga: a presentare anzitutto al Consiglio Direttivo della Fondazione una relazione fin ale dattilografala sui ri'Sultati conseguiti ; a non fare alcuna pubblicazione sulle ricerche condotte con la borsa di st udio •senza il peneplaci lo del O>nsiglio òiret tivo della Fondazione s tessa; a inserire inoltre in ogni lavoro pubblicato sulle ricerche conrlotte con la borsa di studio l 'in<l icazione: « Ricerche sussidiate con la Borsa di Studio " Carlo Forlan ini '' » ed a conse•


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gnare infine alla Fondazione stes·sa n. 25 estratti dei predetti lavori. Presidente della Fondazione è il prof. Domenico Cesa-Bianchi; segre Lario il dott. P. Somarelli. Posti

di

studio

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SEZIONE PRATICA

Lavinio

Franceschi n .

Concorso a due posti di studio della durata di u.n anno, ciascuno di L. 3000, da assegnarsi a giovani toscani laureati in medicina e chirurgia, l'uno per il perfezionamento in lstologia normale, l'altro in Istologia patologica, presso la B.. Università di Firenze. Scadenza: 30 novembre 1939-XVIII.

Concorsi a premi. Premio « Carlo Farlainini ».

La Fondazione « Carlo Forlanini >> di Milano bandisce un concorso per un premio non divisibile di L. 30.000 (trentamila), da conferire al miglior lavoro inedito sul tema « Le reazioni immunitarie al virus tubercolare ». I lavori presentati verranno giudicati con decisione inappellapile dal Consiglio Direttivo della Fondazione e( Carlo Forlanini >>. Le domande di partecipazione al concorso, nella quale i concorrenti dovranno dichiarare di essere autori del lavoro e dare anche assicurazione che questo non venne mai preisentato ad altro concorso, nè sussidiato, nè pubblicato, ed il lavoro, in sette copie dattiloscritte, dovranno essere recapitati alla .Sede della Fondazione « Carlo Forlanini >> (Clinica Medica della R. Università di Milano, via F. Sforza 35) entro le ore 12 del 31 dicembre 1940. Le domande ed i lavori, sia pure inviati a titolo di sostituzione od aggiunta, che pervenissero dopo la chiu·sura del concorso, per qualunque motivo, compresi i casi fortuiti o di forza maggiore, non saranno presi in considerazione e pertanto ai fini del concorso figureranno come non presentati. Potranno partecipare al concorso soltanto i laureati in medicina, che siano cittadini italiani, di razza ariana; su richiesta del Consiglio direttivo della Fondazione « Carlo Forlanini >> ogni concorrente sarà tenuto a dare prova di tali condizioni con documenti e certificati da presentare nel tempo assegnato . AJ vincitore del concorso verrà corrisposto, a un mese dalla conoscenza dell'esito · del concorso, la metà del premio in denaro; l 'altra metà verrà corri1sposta soltanto dopo la consegna alla Fondazione « Carlo Forlanini », . da parte del vincitore, di n. 25 copie a stampa · dell'opera premiata, entro un termine massimo da fissare dal Consiglio direttivo della Fondazione « Carlo Forlanini n e comunque non inferiore a sei mesi dalla comunicazione dell'esito del concorso. Il Consiglio direttivo della Fondazione « Carlo Forlanini » ·s i -riserva la facoltà di erogare sussidi ai lavori non premiati, a titolo rifusione di spese. I lavori dei concorrenti esclu1Si aal concorso e quelli non premiati dovranno essere ritirati, a cura e a spese dei concorrenti, entro due mesi dalla comunicazione dell'esito del concorso; trascorso tale termine diverranno di proprietà della Fondazione: ad ogni modo non incomberà alla Fondazione alcuna responsabilità di custodia. Presidente della Fondazione è il prof. Dome. nico ~sa-Bianchi; segretario il dott. P. Somarelli.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Si è adunata a Rimini, sotto la presiden·za di S. E. Antonio Baldini, Accademico d'Italia, la giuria per l'assegnazione del premio biennale « Eliq.e Pic~inini ..Stramezzi », per lavori storicoletterari sull'Emilia-Romagna e Repubblica di S. ~Iarino .

La Giuria, della quale facevano parte il prof. Prassitele Piccinini fondatore del premio·, il sen. avv. Innocenzo Cappa, l'avv. Manlio Gozi, l'avv. Eugenio Bianchini, il dott. Ezio Camuncoli e il segretario prof. Carlo Lucchesi, dopo una e·sauriente discussione sulle molte e dotte monografie sottoposte al suo esame ha d esignato vincitore del premio (L. 5000) Giovanni Semprini, autore dell'opera: « La filosofia di Pico della Mi. randola ». L'Università di Basilea, in occasione della cerimonia inaugurale di nuovi edifizi, ha conferito il dottorato honoris causa in scienze naturali al prof. Robert Doerr, titolare della cattedra d 'igiene a Basilea; quello in medicina al prof. Eduard Fischer, titolare della cattedra di botanica a Berna, e al dott. Max Hartmann, direttore della Sezione ·scientifica della « Società per l 'industria chimica » di Basilea. ,CORRIGENDA. - Nel fascicolo scorso,. pag. 1251, 3a nomina, leggere: Ferrara anzichè Modena.

NOTIZIE

DIVERSE

30° Congresso nazionale di ortopedia e tra11ma· tologia. La Presidenza del Consiglio dei Mini·stri ha dato la sua autorizzazione, perchè il XXX Congresso Nazionale della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia abbia il suo svolgimento a Bari, dal 18 al 20 settembre prossimo durante la X Fiera del Levante. Il Congresso sarà presieduto dal senatore prof. Guaccero, direttore della Clinica ortopedica della R. Università cc Benito Mussolini >> di Bari. Due saranno i temi di relazione : « Ortogenesi e ortopedia n : relatore il prof. Carlo Marino:-Zuco, aiuto della R. Clinica ortopedica e trau·m atologica della R. Università di Roma, e « Stato attuale della protesi in Italia », relatore il prof. Angelo Lavermicocca della R. Università di Torino. Comitato europeo d'igiene mentale. Il 6° Congresso del ·C omitato europeo d'igiene mentale si è adunato a Lugano dal 4 al 6 giugno, sotto la presidenza del dott. A. Repond. Erano rappresentati 14 paesi, da 80 delegati. Tema in discussione fu: «Comprensione mutua e igiene mentale)). Venne accolta una proposta della dott.ssa Doriis Odlum, di compiere un 'inchiesta nei vari Paesi d 'Eu·r opa e di stapilire una nomenclatura internazionale sui disordini mentali. Venne ricostituito il Co}llitato europeo; alla presidenza fu chiamato il prof. Auguste Ley, di Bruxelles; alla segreteria il dott. H. Bersot, di Le Landerson (Svizzera). ~er il prossimo congresso, che ·si adunerà nel giugno 1940, sono pervenuti inviti dalla Svezia e dall'Olanda. Convegno regionale di talassologia. Coll'intervento di un centinaio di medici ha avuto luogo il 29 giugno un convegno indetto


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l< JL P OLICLINICO

dal Centro di Studi Talassologici S()tto gli auspici dell 'Azienda Autonoma Riviera della Versilia e del Comune di Viareggio. Il prof. Fiore ha svolto il tema della sua comunicazione : « Talassologia e puericoltura » sfatando il preconcetto che le cure marine non siano i:Jdatte per- la piccola infanzia. Egli dimostra che anzi il soggiorno al mare ben disciplinato senza eccessi di esposizione a troppa inso1azio11e e repentini e bruschi cambiamenti di temperatura cioè dal passaggio dalla vita cittadina alla immedia ta immer sione n el mare, costituisca ~nvece un ottimo coefficiente per lo sviluppo e l'irrobucstimento del bambino. Seguì una discussione, cui parteciparono i proff. Porlezza, Lenci, Simon, Sampaolesi, A. A· lessandrini ed altri.

Altri congressi e convegni. Sotto gli auspici della Società internazionale per bambini 1storpi e del Consiglio centrale .per la cura degli storpi, si terrà la 4a Conferenza mondiale dal 16 al 22 luglio, i11 Londra. Rivolgersi alla segreteria, 34 Eccleston Square, . L-Ondon S. W. 1. ll 5° Congresso internazionale di pronto soccorso ai mal ati e infortunati ·si terrà a Zurigo d al 26 al 28 luglio. Per informazioni rivolgersi alla : Deutsch e Zentralverband ftir Rettungswesen e. V., Dorotheestr. 28a., Berlin NW 7, Germania. La « Federazione mondiale delle Associazioni di insegnamento » comprende una ,Sezione sanitaria, la qual~ ha indetto l'8a. Conferenza biennale d 'insegnamento 1sanitario a Rio de Janeiro, dal 6 all 'll agosto. Per informazioni rivolgersi a: Executive Secretary, Health Section Secretariat, 200 Fifth Avenue, New York, S. U. d'A. La Società tedesca di microbiologia ha tenuto la su a 183 riunione in Vienna, dal 20 al 30 marzo; vi hanno partecipato una rappresentanza italiana, diretta dal prof. Azzi di Torino e partiçolarmen te bene accolta, ed una r appresentanza ungherese. Un resoconto ·somm ario è dato in cc ~1ediz. Welt. >> del 24 giugno.

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NUl\f.

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radio sinistro; dopo consoliclazione, rimase limitazione funzionale, d 'onde un 'azione giudiziaria.. L'infortunato chiedeva 3000 franchi per preti&m d<>loris e 12. 000 per indennizzo dell 'incapa-cità parziale permanente, accertata in misura de) 10 %. Il giudizio è durato 4 anni; il Tribunale della Senna ha respinto la domanda, negando la traiscuratezza del personale ospedaliero nell 'abbandonare il materiale di rifiuto sul pavimento e ammettendo invece la disattenzione della vitti~ ma, condannata alle spese. Una impi~gata addetta all 'Ospedale di Romans (Francia), sig.na Callet, aveva preso un permesso e, all'atto di la~ciare l'ospedale, nel cortile, riportò un infortunio. Ne è derivata una lunga causa, per indennizzo. La Corte di Cassazione, confermando una sentenza della Corte d 'Appello di Grenoble, h a ora riconosciuto che si tratta di infortunio sul lavoro e indennizzabile, perchè sopravvenuto mentre l'impiegata era ancora nello stabilimento. A Londra si è avuta un'azione giudiziaria promossa dalla e< .Società di protezione medica di Londra e ·C ontea » contro certo Francis D. Deacon, che si faceva attribuire il titolo di dottore perchè diplomato dalla Scuola britannica di osteopatia e dalla Scuola Taylor di biopsicologia (sic). Il titolo faceva supporre che egli fosse diplomato da una scuola medica. Il Deacon è stato assolto, perchè il « dottorato » non è necessariamente medico. Qualche anno addietro però lo stesso corpo giudicante aveva condannato lo stesso professionistaJ perchè questi aveva usato il titolo di « dottore » sulla targa della porta. Evidentemente v'è contraddizione tra i due giudizi ... Negli Stati Uniti: il chiropata H. H. Michaels è stato condannato, perchè si attribuiva la qualifica di e< Dr. », mentre questa nel Wisconsin, dove egli esercita, è riservata ai diplomati in medicina e chirurgia o in osteopatia o in osteopatia chirurgica e non può e·ssere attripuita ai chiropati. La condanna è stat a confermata dalla Corte Suprema.

Il redattore-capo del « Journal Amer. Med. Assoc. », dott. M. Fishbein, ha sostenuto una In varie località dell'America son o indetti, nel cau sa giudiziaria, alla 1 Corte Federale del Tecorso dell'anno, le seguenti riunioni internazioxas, n elle 1seguenti circostanze. La scrittrice nali : 3° congresso internazion ale di batteriologia, Mary Rose Bradford si era rivolta al periodico Ne,,r York (2-9 settembre); 3° congresso interna« Reader 's Digest », per chiedere se sarebbe stato zionale di batteriologia, New York (2-9 settemf\ccettato un articolo su di un rimedio contro la bre); 3° congre·sso internazionale del cancro, Atlantubercolosi, vantato e largamente u sato dal dott. lic City (11-16 settembre); 3<> congresso pan-paciAse Brunson . Il Fishbein rispose che si trattava di fico di chirurgia in Honolulu (isole Hawai) (15-28 • un rimedio ciarlatanesco e pericoloso. Al dibattito se ttembre); 8° congresso pan-americano del fanquesto assunto potè essere largamente documentaciullo, San José (Costa Rica), prorogato dal 28 agoto e il Fishbein è stato a&solto, mentre la parte sto - 4 settembre al 12-19 ottobre; 2° congresso di agente è stata condannata alle spese. co mobio1ogia, I e'v York, data da precisare; conf crenza in tergovernamentale dei paesi americani Sabotaggio di un ospedale per cancerosi a New ~ull 'igiene rurale, Messico, D. F., fine d 'anno. York. Per informazioni rivolgersi alla cc Oficina SanitaUn grandioso ospedale per la cura del cancro è ria Panamericana », Servicio de Sanidad Publica, sor to a New York; il costo di esso raggiunge 5 \\' ashi11g ton , D. C. , S. U. d'A. milioni ai dollari (100 milioni di lire it.). Al! 'inaugurazione, avvenuta il 26 giugno, il direttore Azioni giudiziarie. ' dott. James E'ving ha detto testualmente: « :B con rammarico che debbo dichiarare che \ c11 ·o~ ]1edale Cocbin di Parig i un n1inorato di guerra, recatosi a farsi n1edicare, mi se inavverti- i 'intero programma è istato minorato, d al princit a 111e11 t il ]Jiecle u ir1eclicazioni imbevute di pus pio alla fine, dalle richieste stravaganti e dagli e _ci' olò, riportando un a fra l tt1ra alla testa del alti arbitrari delle Unioni operaie che hanno fat-


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XLVI, NuM. 28]

SEZIONE PRATICA

to aumentare il costo dell'edificio di circa il • • venti per cento - non posso essere preciso in ~rgomento perchè in certi reparti l'aumento del costo è dtato anche maggiore - e ne ritardarono l'inizio e ci obbligarono a diminuire di venti piedi la lunghezza dell'edificio, il che ha portato in vari reparti una diminuzione di spazio là dove esso invece sareb,b e stato maggiormente nece·ssa• rio )), È da notare c;he questo ospedale, il maggior~ del mondo per la cura del cancro, non era una impresa commerciale o speculativa, ma un grande contributo filantropico alla lotta contro il flagello del cancro; costituisce un ambiente dove gli stessi operai potranno ricevere le cure che la scienza e l'abilità umana hanno finora attuato.

Un po' dovunque. Il primo viaggio nazionale organizzato dal Sindacato Fascista dei Medici è stato compiuto da un gruppo di duecento sanitari alle Terme dell'Italia centrale; è riu·scito interessante e ricco d'insegnamenti. Il 15 giugno, nella ricorrenza ael primo centenario delle cure di Salsomaggiore, il consigliere naz. gr. uff. Augusto Repucci ha tenuto, nel sa: lone dello Stabilimento, gremito di autorità e di pubblico, la commemor~zio?e uffi:ciale di .1?renzo Berzieri, precursore e d1 Giovanni ~alent1n1, .realizzatore della fortuna della grand1o·sa Stazione Termale. Con D. M. risp. del 22 febbraio e dell 'll aprile 1939 è riconosciuto il carattere scientifico ai Regi Isliluti Fisioterapici Ospedalieri in Roma ed all'Istituto Nazionale Vittorio Emanuele III per la çura del cancro in Milano, ai fini dell 'applicazione del R. D. n. 1631, del 30 settembre 1938. Un breve corso sulla storia della .m edicina si terrà dal 25 al 27 luglio nello « Institut fi.ir Geschichte der Medizin und Naturwissen·schaften >> di Berlino (Universitat), diretto dal prof. Diepgen. Un breve corso 1sui metodi della statistica medica si terrà nello « Kerckhoff-Institut )) di BadNauheim (Germania), dal 25 al 27 settembre; seguirà un « seminariato » d'applicazione alla statistica eredologica, dal 28 al 30 settembre (il nu1nero dei partecipanti è limitato). Quo_ta d 'iscrizione 25 RM. Ormoni », rivista mensile diretta dai proff. N. Pende e G. Di Macco, ospiterà lavori originali e rispecchierà i progressi compiuti nello studio e nelle applicazioni pratiche degli ormoni, attraverso rubriche dì riviste sintetiche e di recen• • 5ion1. L 'abbonamento importa L. 50 per l'Italia, L. 130 per l 'Estero. Direzione: Istituto di Patologia Medica, Policlinico Umberto I, Roma. Amministrazione: Istituto di Patologia generale, Corso Raffaello 30, Torino. · •<

Lo <e Archiv fi.ir Verdauungskrank.heiten >) ha cambiato il i1orrie in «Gastroenterologia - Journal In.ternational de Gastro:entérologie - International Journal of Gastro-enterology », assumendo carattere internazionale. Editore: S. Karger, Basilea, Svizzera. Una stretta collaborazione scientifica viene attuandosi tra Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia e Islanda; trova espression.e nei notiooimi « Acta Scandi11avica », i quali comprendono va-

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rie . sezioni : medica, chirurgica, ostetrico-ginecologica, ecc. Una nuova manifestazione è data ora dal « Nordisk Medizin », che esce dal 1° gennaio 1939; esso fonde otto pubblicazioni periodiche e s'indirizza agli abbonati di ciascun di esse; importa economia di carta e - pare - maggiore ef-.. ficienza. La Società di Scienze mediche di Conegliano eVittorio 1si è adu11ata il 30 marzo e il 27 aprile, con la presidenza del dott. Schenardi. Nella prima di: queste sedute sono state fatte e-0municazioni dai. soci: Tramontini (due comunicaz.)1 Opocher, Fer-.. rari; nella seconda è 1stato commemorato, con un discorso del dott. Schinardi, il prof. Coletti, che· fu presidente della Società. Sono stati revocati, per l 'intervento del senatore Ba·stianelli presso il Ministero dell'Interno, i provvedimenti presi contro tre oculisti di Paler~ . mo, il prof. Antonio Bellavia, il prof. Benedetto Tristaino, e il dott. Salvatore Migliorino. Con questi provvedimenti i tre oculisti suddetti era~ no stati inviati al confino di polizia per la durata di un anno per zuinaggio. Data la personalità degli accusati, e l'evidente sproporzione fra la colpa e la pena, tali prowedimenti sono stati ora revocati. (Ce ne compiacciamo con i tre insigni pro-. fessionisti e con il segretario del Sindacato Na. . zio11ale, che tutela il prestigio e la dignità della. cla·.sise).

Il prof. Antonio M. AustregesiJo, dell 'Universi . . tà di Rio de Janeiro: ha tenuto il 17 maggio, nella sede d ell'Accademia Medica Lombarda, una conferenza sul concetto moderno della neuromielite epidemica; ha parlato in italiano. Ha illustralo l'esposizione con proiezioni. I medici laureati a Pavia nel 1915 si sono dati convegn.o 1'8 giugno al Santuario di Duno. Il 18 giugno S. ~1. Ja Regina Imperatrice ha inaugurato il Centro Regionale di recupero dei poliomielitici nell'Ospedale dei Bambini di Ancolla, diretto, dal prof. Caucci. L'Augusta visitatrice. s'è moloo interessata ai 50 poliomielitici, in varie. fasi di .t rattamento. Nell'Ospedale cc Serafini » di Stoccolma, quattor-. dici medici assi·stenti hanno rassegnato le dimissioni, a partire dal 1° luglio, indottivi dall 'onorario insufficiente e dalle camere d'alloggio inadeguato; a questi motivi si è ora aggiunta una decurtazione dei compensi accessori. (Mi.inch. M. ,V., 30 giugno 1939). Il presidente della Repupblica del Perù, gene-. rale Oscar R. Benavides, ha collocato la prima pietra del nuovo Istituto del cancro che ·sorgerà a I.ima, sull 'avenida Alfonso Ugarte. L 'Istituto ·5arà fornito di laboratori di studio e di molto . personale scientifico. È ben dotato di radium. A t:'arigi si è svolta « la settimana dell'esposizione della trasfu1sione sanguigna >>. Per una settimana, fino al 26 giugno, nella sede dell 'opera (< Trasfusione ·sanguigna d'urgenza » presso l '0spedale di Sant 'Anto11io, i medici addetti hanno proceduto alla determinazione 'gratuita del gruppo sanguigno in tutte le persone che si presentavan.o. Il presidente d ella Repubblica Lebrun e . la sua signora, accompagnati dal ministro della sanità pubblica Mare Rucart, hanno visitato la sede sociale; sono passati poi a visitare la nuova Maternità neìlo stes·so Ospedale. Il Ministro ha consegnato alla signora Deutsch de la Meurthe la


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« IL P OLICLINI CO »

croce di commendatore dell 'Ordin e della Sanità Pubblica, in rico11.osciip.ento dell 'attività svolta a favore di questo Centro n1edico. Le au lorilà sanilarie argenti11e h anno ordinato la n1at.tazione e cremazione di alcune partite di bovini per riproduzione, provenienti dagli Stati U11iti e dall'Inghilterra , avendo accertato che gli animali erano colpiti da brucellosi e da tubercolosi malgr ado i certificati delle autorità sanitarie d 'origine. D 'altra parte gli Stati Uniti e l 'Inghillerra pon gono molte r estrizioni all 'importazione di carni dall'Argentina, danneggiando così l'econon1ia di questa nazione. · Col 1° genn aio 1939 è andata il} vigore, nella Svezia, una legge che autorizza l 'aborto per ragioni mediche, penali e biologiche, non per ragioni d 'i11dole sociale; l 'autorizzazion e all'aborto compele alle autorità sanitarie. Dopo varie proroghe, col 1° ottopre 1939 andrà in vigore in Danimarca, una leg·ge sull 'aborto. Questo polrà es·sere attuato solo se la gravidanza m elie in pericolo la salute o la vita della madre; polrà essere praticato solo da medici e solo in ospedali, sen za retribuzione. La Società Medico-Chirurgica di Pavia ha pubblicato l ' « Epistolario » di Antonio Scarpa (17721832), raccolto dal prof. Guido Sala. Il volume in-8° cons ta di 883 pagine. È rilegato in t ela. Con liene il ritratto di Antonio Scarpa e la riproduzione di sette autografi. È in vendita presso la Tipografia già Cooperativa, viale dell 'Impero n. 12, Pavia. Prezzo Lire 150. Al ,S enato francese il sen. Dormann ha parlato ampiam ente sulla denatalità che imperversa in Francia, ove durante il 1938 si è avuta un 'eccedenza di 45.<X>O decessi , in contrasto con quanto avvien e in altri Paesi, sovratutto in Italia e Germ ania; ha fermato l 'attenzione anche sull'esodo rurale. Alla Camera dei Pari si è svolto un dibattito sul proplema demografico; i rappresentanti di vari

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partili hanno espresso preoccupazioni pel declino delle nascite. Sono state chieste misure sul tipo . di quelle adottale dall'Italia e dalla German1a. A Tolone un vicesegretario del Comune aveva fatto n ominare ispettrice medica delle scuole la propria moglie, bench è ella non avesse affatto nozioni di medicina. L'episodio fa parte di tutta una rSerie di inalversazioni scandalose comme·sse al Municipio dall 'amministrazione socialista. Il Tribunale di Parigi ha pubblicato la sentenza contro il gran rabbino di Brooklyn , Isacco Leifer, che si dedicava al traffico degli stupefacenti spedendo da ~arigi in Palestina e in America copie del Talmt1d, n elle cui rilegature erano nascosti sacchetti di eroina. Il Leifer è stato condannato a due anni di prig·ione e. a cinquemila franchi di ammenda. Nell 'Equador il dott. Alfonso Villagomez Ratnon, delegato d 'igiene, incarica lo del Governo di combatter e un episodio di peste manifestatosi a Riobamba, ha con t r atta la malattia, n ella for1na poln1onare, e ne è morto malgrado le cu1e apprest ategli; contava 36 anni. Sono morte pure alcune Suore di San Vincenzo dei Paoli, che prestavano le lor J cure ai m alati; due di esse erano state assistite dal Villagomez. La Società medicochirurgica di Guyas ha approvato un ordine del giorno in cui propone di perpetuare, n ella Repubblica d ell 'Equador, la memoria di queste vittime dell 'uma11ità e della scienza. In dieci scu ole di New York un centinaio, di bambini, dopo la refezione a b ase di riso, hanno presentato sintomi d'avvelenamento e la maggior parte dovettero essere trasportati n egli ospedali. È morto a Chicago, in età di 51 anni, il dott. Galewood, che non aveva prenomi perchè alla nascita i genitori non furono d'accordo su quelli da dargli e infine decisero di lasciarlo libero di sceglierseli, quando egli avrebbe avuta l'età della ragion e; ma egli preferì di farne a meno, dando così origine ad una certa notorietà.

Indice alfabetico per materi e.

...

Afte recidivan l i della bocca : trattam. Pag . 1289 Anemia perniciosa : ga·stroscopia . . . )) 1284 Aneurisma traumatico della poplitea )) 1264 Appen<liciti perforate con p eritonite: trattamento ........... . )) 1288 Arterie periferiche : oblileraz.: terapia )) 1275 Asma di origine digestiva: terapia . )) 1289 )) 1288 Banane: azione sulla flora intest. . . . . . . . ..... .. . Bibliografia )) 1280 . . . . . . . . . Climaterio maschile )) 1272 Coli le ulcerosa : azione degli estratti di fegato . . . . . . . . . . . . · · · )) 1287 Coli te tilcerosa : etiologia ..... . )) 1287 Duocleni le . . . . . . . . . . . . . . )) 1284 Elcl lrocardiografia: deri' azion e precordiale . . . . . . . . . . . . . . . )) 1274 Gastrite da nicotina ........ . )) 1284 Gastroen tcropatie e carenza di vita. rn.ina e . . . . . . . . . . . . . . . )) 1287 In l1\1enza: etiologia . . . . . . . . . )) 1277

~1AYO

C. H.

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iPag. 1279 Medi cina sociale . . . . . . . . ... )) 1290 Olio di oliva n el trattam. della di)) 1288 spepsia e dell 'ulcera duodenale . . . Ormoni : azione locale . . . . . . . . )) 1273 Paraminofenilsulfamide : ricerche sierologiche su ammalati sottoposti a terapia con . . . . . . . . . . . )) 1259 )) 1282 Patologia comparata: con gresso . . . )) 1278 Polmonite : cura con sulfapiridina . . Psicastenia ed epilessia: rapporti; epi)) 1262 lessia psicastenica . . . . . . . . . )) 1275 Rene ischemizzato : azione ipertensiva Reumatism o artic. acuto : etiologia . )) 1289 Spallanzani: umanesimo critico e umo '· )) 1270 r1srno . . . . . . . . · · · · · · · · Stomaco : operazioni sullo - : azione )) 1288 sulla glicemia . . . . . . . . . . . )) 1276 Strofanto: (K ) - strofan toside . . . . 1'abacco pionao : azione can cerigena . )) 1289

.

. Di.ritti di. proprietà riservati. - Non ~ consentita la ristampa di lat:lori pubblicati ,.,, Policlinioo se non in seguito ad autonU4,llone scntta dalla redazione. I! vietata la t>uhblica;tione d. sunti di usi senta citame la fonte. L•Eon'oR.B

C. FnucoN1 1 Red . capo.

A. PolzJ, resp. Roma, Stab. Tip. Armani di

~t.

Cot1rrier


A.NNO XLVI

Roma, 17 Loglio 1939 · XVII

Num. 29

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE A

SEZIONE P R A T I C A REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico PREZZI

D'ABBONAMENTO

ANNUO AL « POLICLINICO » PER

di Roma

IL

Singoli : Italia Estero Cumulativi : ( 1) ALLA SOLA SEZiONB PRATICA (sett ima n a le) L. 70 L. 115 (!) , ALLB DUB SEZl~NI (pratica e medica) .• {1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . . L. 55 L . 65 (3) ALLE ruE SEZIONI (pratica e chirurgica) (1-b) ALLA SOL.\ SEZIONE CHIRURGICA (m en sile) L. 55 - L. 65 (4) ALLE TRE SEZIONI (prat., med. e chirur.) Un numer o separato della SEZIONE MEDICA o della CHIRURGICA L 6; della PRATICA L. 4,00

1939

Italia Ester<> L. 110 L. 1'6 L. 110 L. 165 L. 140 L. 196

SOMMARIO. Rilievi e commenti : F. C. de Villa, F. Oorelli: Sulla epatite allergica.

Note e contributi : F . Canova: La sternomedullocultura nel tifo.

Osservazioni cliniche : E. Agostinelli: Note di fallo0

plastica. A proposito di un caso di strappamento della pelle del pen e e dello scroto. Sunti e rassegne : RICAMBIO: G. Sotgiu: Sulla cosl detta diatesi ossa1icat. Oontribu to sperimentale e considerazioni cliniche. - K. Voit: Patogenesi dell'uremia. - K . Birchn er-Morten sen: Diagnosi dell a gotta. - EPIDEMIOLOGIA: M . Fey: Osservazion i sn llai epidemia di IJ)oliomiel ite in a dulti a Colonia nell'autunno 1938. - A. LEoN: Contributo batteriologico ed epidemiologico allo studio di una epidemia circoscritta da Salmonella. - FARMACOLOGIA E TERAPIA: A. Ravin a: Qu a lche nuova applicazione terapeutica del p otass io. - M Ernst: L'uso di soluzioni a nisotonicbe nella cura d elle oscillazioni della pressione endocranica. 'Divagazioni : Ouda rd : La vita a bordo dei sottomarini.

.cenni bibliografici. Accademie, Società

Mediche, Congressi : R. Accade_

mia delle Scienze Mediche e Chirurgiche di Napo-

R. Accade mia di Medi cina ~i Torino. - ~­ duta della Società Medica die1la Lilbia.. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: False s in d romi add·ominali acute. - Addome acuto malarico. Oancro della testa (•el ipancreas: un caso curato coll'operazione radicale. A proposito di neoplasie svilu;prpate sulle cicatrici operatorie. - En1atomi e fle mmoni cronici profondi della parete addominale di difficile diagnosi clinica. Iniezioni inAnaf1il assi, na.rcosi e prenal'cosi. tracardiaoh e di atr opina n elle sin copi da narcosi. - La trasfu sione d i sangue conservato nelle armate in g u erra. - Influenza della trasfu sione sulla quantità di sangue. - PATOLOGIA : C1assificazione delle a.ffezioni reumatiche acute ed articolari di varia origine. MEDICINA SCIENTIFICA: La lipemia nei soggetti normali e nei cardiopazienti. - VARIA. Le pag•ne dellu specialista : P. A. MEINER.I: Appu.n ti di terapia dermatologica. Nella vita professionale : Amministrazione sanitaria. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. li. -

Notizie diverse• Rassegna della stampa 11edica. Indice alfabetico per materie.

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RILIEVI E COMMENTI Sulla epatite allergica. Era logico cl1e 11 Corelli, de1lla Scuola Ron1ana, coinvolgesse. nel campo a ll·ergico il .quadro be11 noto sin dagli antichi tempi , pas. ~ato sot to il 110111e di cc itterizia catarrale », .og.g·i meglio definita come cc epatite infettiva 1> . P erò dalla lettura delle tre puntate apparse, nel « J>0Jiclinico1» devo flrancamente 1concludere che r1on sol i.) non trassi elen1en ti di persuasione tali .da far sor·gere in me dubbio sui co n. cetti ch·e g·ià pot ev 0 esserrr1i formati su questa for1na o quadro morboso, ma tanto m eno tali da n1andare alla deriva canoni fondam entali della biologia e della pato logia. Nonostante le debite i11t eriezioni e il cauto pai&so, in . d efin itiva lo svolgersi del suo .s tudio ci ha dato la netta impressione di un lavoro a tesi fissa. Egli sostiene l 'arco allergico ffil due spai1

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le, una delle quali è la cura desensibilizzante, I 'altra è l 'in fi.ammazio1te sierosa di E.ppinger. Non !Si è accorto I '·A . ch e· la etiologia e la patt)~ene.si di una for ma così comune, sono ancora oscure in rapporto soltanto alla questione della natura ·del! 'i ttero. E si può subito anche 11otare .e.b e, se il q uadlro d·ella malattia fu generalmente: e sempre ritenuto coim e benigno, .ciò significa che esso è qualche cosa di diverso d.ag·li a l tri quadri, che pure manifes.t1andosi in uguale maniera, &fociano in forme gravi ed esiziali. E aoggiungiamo anche con un vecchio e grande MaeiStro di Clinica, che cc ne Ila scie11za bisogna ser11·p re accettare con diffide1Lza le s1)iegazioni troppo sempliciste ». 1 1~ quanto al la terapia desensibilizzante, la quale dovrebbe rappresentare uno degli stipiti della porta allergica attraver ~ o cui scivola volentieri il Corelli , cr edo di dover notare pure subito ch e le epatiti infetti,,e benigne del tipo 1

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d ell e con1u11i illerizie co ì dette catarrali , guatesf,uto. E la e sudazione n1aggiore o n1inore ri sco110 con qual siasi cura diet etica e medica-. va considerata nel suo significato gen.e·r i co e m entosa e an che senza cura. conliplessivo ed anche l e alterazioni della perChi non sa come in c erte cam·p ag n e i pam eabilità capillare, e lo spasmo d ella muscozienti u.&ino m ezzi empirici di terapia co1n rilatura liscia non sono affatto specifi che de1l 'allergia. soluzio11i davver o sorprendenti? Mi si perdoni la digr es. ione, ma p.ur ammettendo oh e· qualE se è vero , come è verosimile, che nel proch e rarissimo caso si ingrani n el c.omples&o cesso infian1n1atorio vi compartecipino in p1r esis t ema a1l ergi co, i}er noi la eccezione. confervale·n za gli aminoacidi, ci potremmo anche n1a la r egola. .!$piegare (Dale, ecc.) senza ricorrere a ll 'allerÈ il Corelli s tesso ch e. ci ripo,r ta la definigia, .g li abbassan1e11ti della pressione, la vazione: si tratta di una vera e propria affes-0costrizione delle arterie e le paralisi i1ell e fo,r ma zioni contrattili, la trasudazion·e di plazio·n e del par e11chin1a , di una veTa ep·atiite (R o.&sl e, Eppin ger , Widal, i\bra111i, Fiessinger , sma dai capillari verso i tes.5uti e l 'azione pon1Loeper , D'Amato, Le.phene). E poichè, nono·figena, sul tipo dell 'istart1ina, esternan1ente f;tan1 e tutti ·g li ·e m endamenti e ondeggiamenti sulla cute. 11e]le opinio ui, &i dev e a n cora ritenere c ol WirQuanto alla feb·b •r e, c.l1e talora c'è o no11 c 'è, chow, ch e la p·a tologia umana non è ch e pa1nille r.a gi o11i la pofYwno spiegar-e senza ri cort ol ogia d ella c;ellula, vera unità d ella vita, anrere ali 'allerg ia: può originarsi d·a l p·r ocesso ch e per qu e&to lato ci discostiamo dall 'ide·a infettivo , quello stesso che poi attacca il fed <=.1 CoTelli , di voler cioè spiegare con la epagato , può e.sser e do,1uta a tossici del metabolitite siero~a int er s tizial e l'alterazione del ·p arensmo anormale, da squilibrio n.ei centri tern-10chima ep a tico . reg olatori , dal rican1bio stesso alterato di tutto l 'organis1110, ecc. Non è dubbio, aln1eno per la nostra pe rson al e esp erienza, ch e n on vi è c he di rado un E parimenti i11olte obb1iezioni i po. on o solo caso di itter o catarrale isolato. Nel goofare a proposito ·della triade feno·m enolo gi ca~ r1aio scorso già da più di due n1e.si curavo ded el p erriodo così detto .p ir eilte rico . Al quale rig li itteri acuti: io pure n e fui affetto. Il caguardo è necessario anzitutto domandarci: la· ~tello aller g ico di fronte a questo dato posisintoma tologia ga strointes tinale, articolare etivo <l·el1a contemporaneità dell 'itterizia si sgren1 uscolare; la cutanea (edemi, orticaria, prutola in qualch r) pietra . La sintomatologia, atrito) e altri fenomeni , come cefalea tipo emi-te11ta111ente osserva ta, fu la seguente : perioc rania, ecc.) equivale a reattivo allergico o a d o disr eptico, urin1e caric l1e, · fegato d eborreattivo di&metabolico epati co con tutte le su e· da11te, appetito con servato ; scler€ gia lle, cute interfer en ze p er via umoral e, n ervosa, anatoitterica, feci acolich e; il prurito comparve n elmi ca, ecc .? In altre parole tutto qu esto corJa seconda n1età della n1alatti.a, ,d urata circa redo di fenomeni è contemporaneo, su sse1g u en-un i11e5e. Nes un postumo, nulla n ell 'anamnet e o 1)r eesi. tente alla l e&ione epatica ~ en 7·t si r em ota e r ecente. Cura : col agoghi e dieta dubbio se Ror.p rende&Simo il male ab initio, a d b och . tro,reren1mo g ià le traccie della lesione e1Ja en za dubbio la -epatite da n1e offerta fa tica che d·a rebbeTo ragion e d ei suddetti fen oparte di qu elle di n a tura infetti,ra. meni sen za imp·u tarli all 'allergia. P er n1 eglio' 1f ra n ra1ncnlo p oi non vedianto nel concetto illustrare il mio concetto voglio riportarn1i ad d ella cc pern1eabilità >J colmata n esRuna fo sa, flardonin1, Sch'''artz, John ton i quali di1110n o110 tante il par ere d el Morpurgo. La cosl &trarono come certe malattie a cute infia n1n1nde lt a infian1n1azio11e inter stiziale sierosa , è etorie, tipo p er es. la d·ermatite erpetiforn1e ' sprC' sione di una ,·er a infiammazion e di cui sieno accompagn ate da ·egni di intos ... icazio11e· t 0no~C Ì<ln10 i veccl11 po tu]ati e n on è ch e un gen erale (n on parlano di allerg ia), q·u ali cefa r1 .. llC lt o particolare di r eazio11e di fronte all'inlea , d olori r eun1atoidi, fiacch ezza, e ien o i1retC'r( ' Si.'1t11ento del pare nch ima offerente. E n elcedute da un a diminuzion e di urea , e com e le l 'u 11 ca~o e nell'altro non pu ò da eR&a d erivar e eruzioni a ppaiano n el m on1cnto in cui la di l ll<'C1 sulla for111a a llergica. La alter azion e inminuzion e di urea h a r aggiunto il ~u o acn1e .. te1'l ii iale . . iero ... a non raµ11re enta cl1 e una tra De1 r esto nulla si oppon e a riten er e ch e il con1. ltdazione 11la-..rt1c ti ca in d ire tto rapporto con p le ... so t o ... si co, di varia orig in e e n atura, cit le 11r i111iti' e le, io11i d ella cellula epa ti ca. È solcol a nt e nel a n gu e agi. ca diretta n1ent€ ... u11n· . ta1d o i11 t1n '-Ccodo lem ]lO che l 'al tcra1ione ~i p elle con1e irrit a11te, fl ogoo-en a, pruriti ca . nl01 11 pli,.. n 1 r in lc rferc11zc funziorHlli e n1orgE>, ica e indi retl~ n1ente attraver o il ' i . ten1a1 ho~., ron di. ~oc iazion i. di-..oraa ni11azioni del n er voso. 1


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Vi è :perciò, secondo ch e a m e sembra , cc 60 1niglianza n non cc uguaglianza » tra le manifest<lzioni c.u tanee allergiche del Corelli e l 'allergia. La eosinofilia, il m·eta·b olismo a caratt.ere c.atabolico non li abbian10 forse n ella d ern1atite e nel pruTi·g o? Gli acidi b iliari non hanno azione di per s.è stessa emolitica sulle emazie e intaccano le pareti vasali dando poTpore, dermog rafismo emorragico n elle lesioni epatiche? Non ci voglian10, .&pingere pii ù 0 ltre, 111a basta rimarcare i lavori del Gougerot, Salin , Teis&iere, Carl.e, e Chalier, Burger, Gaston, PJe Smeth, \V. Legg, Chaubard, ecc . per con,·enire 11el fatto che molti stati morbosi quali una colen1ia , una itterizia, una atrofia, un cancro, una cisti idatidea, la stessa calcolosi epatica, possono dare ben gravi ripe.rcu ssio11i sulla cute (naevi angiomatosi, xanton1a ecc.). Chi oggi ignora co,m e tutta la sinto·m atologia cutanea (forme erite.matiche, disseminazioni eritematoi&e, urticaTia, eri.te.mi esMidati-vi , papulosi, ecc.) può dipendere tanto dalla bile quanto dai prodot.ti tossici derivati dal parencl1.i ma epatico alterato? (Lew.er , Hanot). E poicl1è il rica1nbio ·dei carboidrati è uno dei compiti più im.p ortanti della cellula e·p atica a che scopo invocar e l ~all ergia per il risenti1nento cuta.n eo (diminuita secneizione d ell 'epiidermide, .asteotosi, asteatoidrosi, anidrosi) e deille ghiandole sebacee e .&u,d oripare ? Non p·u ò forse lo stato di ~gli ce1nico occasionare e favorire malattie di ogni &pecie e in ogni apparato e organo? Ben giustamente è da citare il Hosellini, il quale, log icamente., ci osserva che a i più diver~i a-g enti causali fisici , chimici, infettivi possono corrisponder.e le ste&se manifestazio.n i c utanea e ch e n1olte volte in pratica, ign ari d ella loro ·e·sse·n za e natuTa, dobbian10 limitarci a defir1irle con parole alquanto vagh e co·m e dovute a discrar&ia, id~osiu crasia , allergia, anafila ssi, in1munità , ecc. Se ho insistito sul quadro cutan eo si è percJ1è esso è la facie.& più app·a riscente dell 'ipotetico staio allergico, ed è quello ch e forse più collima con quest'ultimo; ma quali Bono state da part.e del Corelli le prove e gli argomenti a soi5.tegno del suo punto di vista? Similitudini e null' altro. Si potrebbe poi an (;h e porre qui una pregiudiziale. Proprio· il fegat o', l 'or gan o (Pende) per €Ccel1enza d·eputato a tutte le azioni chim iche più complesse, posto n ell 'organismo quasi con1e un blocco antiallergico, deve soccombere ca.&ì facilmente e :volubilmente all'insulto di un qualsiasi quid .allergi co ~ Tutt'al pii ù si po trebbe co.11cedere rl1e unia ,rolta defedata e tra1

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SEZIONE PRATICA

\'Olta la i1111r agìia (ideal111ente ina cce:;;sibile) d·e l fegato si abbia n o in \ ia secon.daria dei riflessi e.b e il Corelli cat aloga fra gli allergici. Si è sicuri per es. ch e il prurito1 sia un fer101neno allergico o invece dovuto ai sali biliari o non piuttosto, come sostengo·n o molti dermatologi , a t ension·e degli .strati superficiali dell 'ep iderr11ide dip en°d ent;e da fenomeni oiSmotici o per altre condizioni che ci sfuggono r1 ella loro essenza e dipende11ti dalla alterazione epatica? Il' Corelli enumera diver&e cause capaci di determinare l 'ittero allergico. Anche passando sopra al fatto .eh.e le anamensi tro,p po spesso sono causa di illusioni e di errori, certo· .&i . è ch e in \ ia sperimentale nori si è mai riusciti a riprodurre I 'ittero, e che , la ma.n canza di acidi biliari n el sangue, con la presenza di bilirubina, ci indirizza sulla natura del no·s tro itte•r o. E se ci riferiamo ai ca·&i simili a quelli d el Cappellaro di Lasch , Busch e, Max, Michaell , nei quali, in seguito a una .5pirochetemia con '~1assermann , Nleinecke n egative, si aveva dolore alla regione epatica, pru.r ito gene.r al·e, asteni.a irLtensa e ittero, vie.n e dato un altro colpo all 'aller.g ia cc dea ex machina n dell 'ittero, e si potrebbe esser e indotti a .condividere il dubl1io ·d el Milia n, ch e, foTme itterich e, c.o.nRiiderate catarrali o di altra natura, posson avere rapporti di dipendenza con una lue iniziale. -e a d associarci anch e a Chatellier e Bennetene i 1quali affer:ma110 che n1anca una sintomatologia clinica ch e differenzi qu este forme di ittero da itteri di a ltra natura. E come si potrà allora ammettere c1h e pro·p rio tutti i 1cento c.a&i del Corelli militino sotto le insegn e della sindron1e alleir.g ica? E perch·è non si potrà candidan1ente riconoscere col Murri e co1n fessa re ch e cc fra l·e. co-s e ch e furono e ch e sono sempre le stesse sotto il sole c'è an cl1e la i1ebb ia chie è fra le cose ipiù vecchie? ». Se l 'u.so di particolari cibi pro,1oca l 'ittero, ciò può dipe·n der e da e.b e il parenchima epatico n on sopporta i prodotti sott.'ultimi di essi, e ciò ·d el resto analogam,e nte a quanto si osserva alla prova d·el potere proteopessico (sindrome emoclasica del V\iidal) ch e si verifica non 6olo negli epatici n1a anche n·e i sani e n ei malati di aìtri organi (Pende). Ma il cavallo· di battaglia d el Corelli sarebbe dato dall 'ittero ex-em otione. Certamente non l)UÒ attribuirsi ad una .&emplioe coincidenza; 1na la interpretazione ch e vi dà il Corelli è affatto arbitraria. Se dovessimo riportarci all 'azion·e degli spasmolitici per interpretarla , Dio c,e ne guardi: potrei ricordare un caso di 1

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cardiospasn10 porta lo sino ai tavolo oper a torio ch e non cedette a n essun medica1nento n1a solo alla paura del bisturi ! E se si i)e11,s a an cora a i due casi di itter o del Berardinelli manife. Lati ·i dopo la notte di m a trimonio e ai levori di ~Iuscal e Pa·vel di von Habere i qu.a li ci dimo ~ trano com e dei se1r1,1)lici spaFYmi del1'0ddi sien o capaci. di provocare l ' ittero e n qu,e.Jli di Chiray e Lon1on sulle distonie e discin esie ve1scicolari e di Rohinson sulle coliche €J)aLicl1e n ervose, ci sembra doveroso di riti· rarci d1a l c.o nvivio allergico. Con cludendo ; p e.n sar e allergicamente n ella epatite itterica acuta (Lephene) sig nifica oblit er are le san-e vie d ella osservazione, ipotecar e il lib ero esam e degli elementi positivi, e poicl1·è (J\1.urri) i clinici non de,'0110 inventare ma guardar e, e, se sanno g uardare, vedere, a.mara 1nente co n sta tiarr10 ch e i fatti di oggi sono iper noi gli ste ssi fatti di ventiquattro secoli fa ~· eh .e di sognatori non c'è m ai stata penuria. 1° m aggio 193·9-Xv' II. Dott. F. C. DA VrLLA. 1

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BIBLIOGRAFIA. Rel az. Congr esiso m ed. Cappelli Ed. Bolog11a, 1923 .

L e ilterizi e. Tratté

de

phisiologie

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A proposito di epatiti allergiche. Risposta al dott. F. C. da Villa. Nelle tre note compar ,e r ecentemente su que.5to giornale (n. 51, 1938 e n. 2 e 6, 1939), dopo lunga analisi clinica ed O$Servazion,e di 100 casi di ittero catarrale se\~uiti in tre anni cli studio, io ho sostenuto c,h e un certo nu1mero di casi di q,uesta sindron1e mo·r bo1sa (io non ho gerleralizzato) possa rie11trare in quella che ho chian1ato epa tite a.lle·1•g ica. Di fronte ad un problen1a impostato con conc·e tti nuovi, non desta sorpresa che accanto ai con sens-i ricevuti da Clinici e da m .e dici pratici ch e mi hanno co n1u11icate loro osservazioni , possano anche sorgere delle discussioni. Le discussioni quando partono da chi mostra di es.sere pen1etrato n.ell 'argo1nento, sono gradite e spesso portar10 alla chiarificazione· di problemi. Ma il dotl. 'Da Villa evidentemente non ha seguito le mod·e·rne acquisizioni in t ema di infiam.mazione allerg·ica , che hanno servito come ba,$e a lla mia ipotesi , nè quelle sul1'anatomia patologica di essa e ancor mer10 quelle sull'infiamn1azione siero·s a e sui suoi rapporti con l 'infian1mazione allergica e sul1'importanza d ell 'istami11a o sostanze istaminosi111ili in questi ti.pi di infiammazione. In luogo di inutili disc ussioni mi permetto quindi di consigliare al d otl. Da Villa di agg iornarsi su q1ua11to è st.alo crilto, ed è stato scritto n1oltissimo, in tema di allergia e di infiamn1azione allergica da Pirqu€t a Rossl e, da Kammer er a Rowe a 1F rugoni, l Trbach , Moro e K eller, ecc. per non citare che i classici ed in tema di infiammazione sierosa da Eppinger , Rossle, Kaunitz, Popper , dalla Scuola di Vienna, da l\!Iorpurgo, .e cc . Anche ultin1issimi lavori di AA. francesi (Caroli , Ann . de Méd., n . 5, 1938) e tedeschi (Schmeng ler e F er enbacl1 , Klin. tt' ocli ., n. 6, 1939), quest'ultimo citato persino da llo stesso D a Villa , i avricina n o molto ai con cetti che io sostengo . Dopo aver letto tutto c iò ed aver riletto i miei la,'ori, e il mio contradditore non vorrà rimanere a tutti i co li a ttaccato al 1)assato, dovrà in J.>arle alme no n1odificare i suoi concetti e allora, for e rifletterà c he e egli parla cli sorn.atori altri potrebbe J)arlare di dorn1ienti. 1

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Con que:::-le dicl1iara1icni ti111ia1110 chiusa la Jlole111ica. Lrt Redazione.

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NOTE E CONTRIBUTI OSPEDALE

ll'ALIA NO Dl EL -KERAK

( TRANS& I ORD-~NIA)

La sternomedullocnltura nel tit·o. F.

CANOVA,

direttore.

Se si con·5idera il nun1ero dei lavori ch e in questi ulti111i anni so•n o u sciti a [piro·p o1sito· clella puntura sternale e se si prendono in co11siderazio rLe tutte le varie applicazioni ch e essa specie in can1po diagnostico· ha trovato, non si può a m eno di pensare ch e questo m €zzo di indagin e si.a destinato ad avere u11a se111pre n1aggiore diffusione . Infatti da quando Arinkin (1929) riuscì, se1nplificando straordinarian1ente quello ch e ~rin1a era ritenuto un vero atto operatorio, a d ottenere del midollo s ternale m ediante un co1nune trequarti, la &lcrnopuntura è divenuta un m ezzo alla portata di tutti e si è dimostrata di u11a utilità tale da essere consid·erata (De·nek·e) uno dei più notevoli progressi della ema tologia n1oderna. Le prin1e ap·p licazioni infatti ch e es&a trovò furono nel c~ n1po della en1ato Jogia e ciò ben si con1pre11de, potendo· essa fornire del midoJlo attivo senza ricorrere alla trapanazione della epifisi della tibia, con1e prima si u sava. In seguito dall 'esam e citologico si passò, e con scopi diversi, all 'esame chimi«o, all 'e&arr1e batteriologico s i.a diretto ch e mediante cultura ed ultim-0n1ente pare cl].e il n1i d ollo sternale abbia ottenuto qualche su cces. o an ol1e in campo terapeutico. Come tu:tt.i i m·eto·di n uorvi an che lo sternoI' Untorio gode il suo periodo di partico]are favore; .g ià fin d ' ora è p erò po5sib·i le capire in q ua]i casi esso riuscirà a superare la fortJuna del m om ento e cioè, oltre· 0l1e nelle 00101)atie come inda·g ine diretta , ir1 i11oltf. malattie inf E·ttive quale ricerca balteriolog·ica ausiliare. l . 'esperien za infatti ha confer1nat-0• il con,c etto gin e prefìso da Ght?dini \1908) e Seyfarth (1923) c? e cioè ,.1nch e q11ando i germi l)atogeni non ..,1ano più presenti n·el san g ue periferico , essi sono an cora r eperibili n·el n1idollo. È natura] e ch e qu esta circostanza possa spesso agevolare la diagnosi ed è .àppunto sotto ta le riguardo ch e la sternopuntura ·si è di1nostrata t1n prezioso n1·ezzo di inda:gine n 1el Ka1a-azar (Gu erch eno"'1·itz-Titoff), nella tripanosom iasi (.losp1in e Gallais), nella malaria (So.r ge), n ella fi]ario si (Scl1retzenmayer), i1el]a ;rn eil iten se (Signorelli), n eJI 'endocardite le11ta (Barbagallo), •1e11a tubercolosi (Lo,, en stein , De Blasio), ne] tifo (Di Be11edetto) e del tutt o recente1

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1

1301

SEZIONE PRATl f . _

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i11ente anche n el]a sifilide ((Benda, Oristein). e i1ella febbre ricorrente (Canova). Sulla scorta di quello ch e era stato fatto in Italia da Di Ben edetto , Ba1·bagallo, Storti e l)e !f ilippi, noi abbiamo si,&ten1aticamente fatto u so della sternocultura in tutti i casi sospetti di tifo presentatisi n el r1ostro1 ospedale r1ella seco·n ,d a m età ·dello scorso anno . Abbianlo preso questa detenni11azione per ren·d erci conto innanzi tutto se tale rioerca consenti1sse s6mpre una diag nosi rapida e sicura in ogi1i rieriodo della r11alattia e J:Jer vede;re .se fa cilitasse u.n a differen ziazion.e co11 la malaria specie in rapp,o rto a forme cro11icl1e di esti\ 0-autu1111ale riacutizz~ te; in queste, le quali posso110 a volte· sin1ulare una for.in.a tifoid·e non ' 1 .sen1pre infatt.i riesce a ~·evole la ricerca del plasmodio nel 's an g ue circolari te. Per questa ultima ragione con temporan eam ente. alla sterr1oc1u ltura, alla emocultura ed alla Widal ::;i so110 eseguiti degli strisci sia di san gue 'che di su cco midollare i quali venivano fissati e colorati col Giemsa . Quale t erreno· di cultura si è u sato il bro1d o cui si aggiungeva b il e n ella propoTzione del 30 per cento. l'\ig ua rdo a lla tecnica della puntura noi ci sj<ln10 1serviti di un sen1 1)lice lrequa rti del dian l etro di circa due n1illi111e.tri ch e, previa antisepsi della parte, affo11dava1n o con mo'Vim1ento di trivella n ella linc·a i11eid1iana dello ster110 all 'altezza della seconda costa; estratto il inandrino , si inne tnva una siringa r ecord perfettamente asciuLta e sterile ed in ques1a veniva aspirato il suc co 111idollare. La 5einsazionei cl1e 1si h a qu.a n do si giunge nella cavità n1idollare ·è così .n etta ch e con un tPO' di atte11zion e e pratica si ·può benissimo• fare a Jneno dei v.ari aghi speciali n1 essi in comn1~r­ r.io (Akib1a, 1Baserga, Grimber.g'). Noi non avemmo mai a lam entare il ben chè n1inimo spiacevole incidente e solo i11 due bambini di età inferioTe ai due a nni, e.erto per ra,g ioni an.Lttomich e, non riuscimm o ad estrarre il su c~ o midollare. N·ell 'eseguire qu esta manualità noi avemmo a constalar € con ~traordin aria f reque11za una spiccata sensibilità alla pressione in CQ·r rispondenza d·ella r egio.n e sternale. Per bre,;ità rìas.sumere1no nella tabella seg uente i risu.Itati d a 11oi ottenuti : Dall'e&ame riassuntivo delle n ostf!e 1ricercl1-e risulta quindi ch e in corso di i·n fezione tjfoide·a e fin dai prin1 i giorni la sternocultura riesce positiva 11el] a quasi totalità dei cac;i ed in una percen tu a]e più alta in confronto de]la en1ocultura. La ster11ocultura si è din1ostrata particolar1

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1

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1302

cc IL POLICLINICO

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[ANNO

ALVI, NuM. 29·] '

Caso

Esami

io 20 30 30 40 50 60 70 go 90 10° 11°

1 1 1 2 1 1 1 I I 1

1~0

l

13° 14° 15° 16° 17° 18° 19° 20°

1 1 1 1

21°

l

1

1

l

1 1 1

CULTURA

Qjorno d1 malattia

Temp.

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39.2 38.6 38 .3 40.1 39. 3 38.4 37.7 37.8 38.5 39.1 40. 38.3 39.7 40.5 38.3 38.2 38.7 39.9 38.4 39.5 39.9 39.5

7 9

14 11 7

23 34 6 8 9 13 23 21 7 34 5 13 12 6 18 12

Sterno

I Sangue

+ --

-

-t·t-

+

;-

+ + + + -

--

+ + + + + +

-

+

mente uLile in quel i)eriodo d ella 111alattia in c..ui, ìiminuita sen ibilmente la b acillen1ia , 11 poter e agglutinante i1011 è a11cora con1parso in in odo cosi n etto da permetl er e la diag·no i inediante la \Vida l . .Del r esto è risaputo com •3 la \\Tidal, c1ualunque sia il s uo titolo , offre la IJ:.vossibilità di una cli ag11osi di sicurezza solo q11ando il tasso· aggl u ti nari te d·eJ siero dimostri nel corso della i11alattia u11 progre sivo aumento: i11 suo confronto quindi la ter110cultur.a perme t.te una dia gnosi più rapida e altrettanto sicura. Il val or e d ella puntura sternale, specie in ambiente tro pical e e .Siu h-tropicale, è anche dato ·dal falto ch e con essa viene facilitata ]a di agnosi differen ziale tra il tifo e forme di malaria cronica, percll è infatti è assai più facile riscont.rare i plas1nodi sia ir1 forn1a cli gam·eti sia i11 forma · di schizon ti nel succo n1i·dollare piuttosto che n el san.g ue circolante (ca. i n. 2, 9, 20), e lJc rch è n elle forme n1alaric.he il mielo·gram.m a, coni.e abb iamo potuto riscontrare, si diisting·ue n ettamente da qu.ello del tifo in quanto pre.senta sempre una spi cca ~a i11011ocito8i. :È ben vero eh~ le du e i11fezioni possono b eni1b~imo coesist er e (caso n. 18), ma specie in casi dubbi il pofer accertare o meno la i'.)r esenza di parassiti malarici n on è certo senza • 1Jnportanza. 1

STR I SC IO

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RIASSlrNTO . L 'i\ . h.a potuto s tab ili1"e la superiorità della 1

sternocultura in confronto d ella en1ocultura

I

Sterno

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+

Plasm. Immac.

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+ -

-

-

-

1 : 50 -

-

] : 50 1: 25

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1: 100 I : 100

.-

-

Plasm. Immac. -

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-

-

-

+ +

Sangue

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-

Widal

-

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+ +

1: 100 1 : 100

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-

-

+

Plasm. lmmac. Plasm. Immac.

-

Plasm. Immac.

+

-

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-

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1 . 25

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-

Plasm. Immac. Plasm. lmmac.

--

'

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-

-

1: 100 l : 25

1 : 50 -

1: 25

con1e m ezzo diagno ~ tico i11 corso di infezione tifo id e. Parlicolarn1ente ulile essa si è dimostrata irt quel periodo d·ella malattia in c.u i, essendo la h acillen1ia fort e.m ente diminuita , il potere agglutinante d el siero è ancora poco pronun ziato. La s ternopuntura si è anohe dirnostrata u11 mezzo di indagine prezioso per una rapida diagnosi differenziale tra la febbre tifoide e forme malaricl1e. •

BIBLIOGRAFIA .

Policlinico, Sez. l\Ied., n. 5, 1938. B ENDA-0RISTEIN. Com1Jt. Rend. d e l a Soc. Méd. de·s Hopilaux, 19 gen11aio 19'39. BENHAl\rou- -oucnY. Compt. Rend. de la Soc. ~Ié 1. d 'Alger, 20 settembre 1936. CANOVA. Studi~m, n . 5, 1939. DE BLASI O. Bo.Jl . .Sez. Ital . d ella Soc. Intern. di l\1icrohiologia , 1934. DEBRÉ-L \ l\IY-SEE-MALLARl\IÉ. Presse Médicale , 14 sett embre 1936. Dr BENEDETTO. Boli. Soc. l\1ed. Chir. di Catania, febbraio 1937. D ' OELSN ITl . Académie de l\tlédecine, 13 agosto 1936. F ANJAUX. Tl1èse d 'Alger , 1937. G uERCH ENO\\.ITZ-TITOFF. Arch. de mal. des enfants, marzo 19"'3'4. J os P1N-GALL,\I S. Compt. Rend. cle la Soc. de Path. Exot., Parigi , 12 agos lo 1938. ScHRETZENl\CAYR. Arch. f. Schiffs- und Trop. -Hyg., aprile 1938 . SIGNORELLI. Comunicaz. alla Soc. !vled. Chir. di Catania , 6 giugno 1935. S ORGE. Riforma l\1edica, I, 872, 1929. STORTI- DE FILIPPO. Co1nunicaz. alla Soc. Med. Chir. di P avia, 9 aprile 1937. B\RBAGALLO.


t AN~O

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XLVI, NuM. 29]

OSSERVAZIONI CLINICHE OsPEl'.UE C1v1LE

ì\tlA~O

E. DE

MAR CHI

(Vicenza).

Note di falloplastica A. proposito di un caso di strappamento della pelle del pene e dello scroto.

Dott.

ERMETE

1303

SEZIONE PRATICA

AoosTINELLI,

(~ hirurgo

direttore.

Prima di esporre il raro ed inter essante caso di plastica penieno ...&crotale da me osservato e c urato ritengo utile riassun1 er e i pochissimi casi cl1e ho trovato in u11 a ttento esam e bibliog rafico nei giornali italiani, fra ncesi e ted e ·clii di urologia dal 1922 in poi . (N. 8) . Giovane di vent 'anni , contadino, lavorando con una macchina agricola ha avuta stra ppata la pelle dello ·scroto e d el pene. Solo è rimast&. una piccola porzione di scr oto a sinistra . L 'A. fece un tag lio sul monte d el pub e dopo averlo scollato in alto v 'introdusse il pe11e che così rimase nascosto , m e no che in corris pondenza del g lande. che fuoriu sciva attra"·erso un orifizio romboidale fatto dall 'A. , i m arg ini d el quale ft1rono fissati al ·solco balano-prepuziale. I testicoli furono ricop erti con len1bi cut a n ei presi dalla superficie interna d ella coscia a livello della piega-genito-crurale, con p eduncolo vivente (metodo indiano) . I due lembi, quello preso dalla coscia destra e quello della coscia S. furono .-suturati verticalmente qun si a formare il rafe mediano e fissati alla radice d ell 'ast a. Questo pri1no tempo d ell 'operazione fu fatto in rachianest esia. Ventiquattro g]orni dopo s i procedette alla plastica del pene per tutto questo ten1po colloca to so tto la pelle del monte d el pube e d ella porzione bassa dell ' j pogastrio. Il pene fu es tratto dal suo nascondiglio e ricoperto cor1 un g rosso le mbo preso dalla superficie a nteriore cl ell 'addome. Per la rnagg]or comp1·en sion e di questo strao rdinario modo di riparazion e della pelle del pene, dirò che nei primi g iorni il paziente fu cateterizzato e dopo abituato a urinare Blando in g inocchio. Anche il secondo t empo fu segu ito d a g uarigione ,e il pazie nte 24 g iorni dopo fu di1nesso g u arito con la fu11zionalità integ ra . SAR .\VIA

CoNSELLER e PALl\'IEH (N. 1). 111 un g iovane di 18 a11ni ch e aveva avuto strappa t a la pelle d el pe11 e e di parte dello scroto ricor sero al tra}Jianto di lernbi alla Thiersch con ottimo uccesso. HAil\I (N. 4) illustra un caso di fallo-pla stica . co11 un lecnica orig inale ch e r esta fi11ora unica nella lettera tura dell'argomento. Si trattava di un operaio di 43 a1111i cl1e mentre laYora va presso una maccl1ina con cing hia di tra. 1nission.e scoperta, senza il g r embiale di sic urezza, ebbe asportato la pelle d ello scroto e del pe n e . Fu vis to e operato lo st esso giorno. Il t esticolo S. completamente schiacc iato fu asportato. Il testicolo D. fu fi ssat o con punti di sutura in una cavità neofor111ata con le1nbi r esiduali ~utanei mobilizzati .e d ebitame11te scollati e da u11 lembo preso d al la faccia anteriore

d ell 'adclome . Per ricoprire il p en e l 'A. p e n sò di far e una nicchia c utanea a livello d ell n faccia inter11a d ella coscia e di mettervi il pene la sciando fuori il g lande. Per esecuzion e di questo piano eseguì un tag lio parallelo alla direzio n e d el pen e sulla pelle della superficie interna d ella coscia, mobilizzò un lembo ba st e vole al rive·s tin1e11lo e collocò il p en e, addossa11dolo alla coscia e suturò i m argini della fe rita. A operazione finita tutto il pe11e er a inclu·so nella pelle d ella coscia eccetto il g lande ch e fuoriusciva. La g uarig ione fu ostacolata da parecchie formazioni ascessu ali e d all a polmonite. Soltanto clue ines i dopo si p ot è, so tto anes tesia locale, tog liere e liberare il pen e da quella po·sizione: i due lempi tagl iati furon o suturati al lorno all 'asta. L 'erezione si verificava r egolarmente. L 'A. ricorda cl1e due metodi sono consig liati nel libro di m edicina operativa di Volker il metodo Reich ch e i serve di un lembo scr o tal e a peduncolo fi sso (metodo Indiano) e il melo<lo Besselhagen ch e adopera un lembo sempre a J)eduncolo fisso della parete addominale. L 'A . n on volJe adoperarli e batte una via nuova che riveste il pe ne co11 pelJe sottile tog liendolo dai pericoli dell 'ambient e est erno. 1

(N. 6) o·sserva che la completa scorticazione del p e11e è quasi sempre dovuta ad una m acchin.a agricola. La g uarig ione si pt1ò ot ten er e per 2~ intenzione, pratica co111battuta e a bbandonata, oppure con processo di plastica. La plastica si fa o p er innesto, a le n1bi g randi e piccoli, o co11 la plastica a tun11el o con Ja formazione di un 1e1nbo a ponte (m etod o Ju<liano) . · Nel caso descritto dal] 'A. (un cont adino che lavorando con la macchina agricola aveva av uto la aspo rtazione d ella pelle d e'l pen e dal solco b ala noprepuziale alla radice) no11 potendosi adoperare la pelle àella coscia perchè troppo pelosa, fu adoperato l 'innestc} di un lembo libero, pre·so d alla superficie interna del braccio (6 per 20 cn1. ) col quale fu rivestito il p en e . Questo man.icotto cutaneo fu fi·s sato al solco balan-0-prepuziale e alla radice della ver ga con punti di sutura , ch e riunivano an ch e i marg ini d ei lembi cutanei r esiduali. Su ques to m a nico tto c utaneo furon o fatte incisioni later ali per impedire il rist agno di secre ti sot to il lP.mbo e p er facilita re quindi l 'innesto. Cate ter e a p erman en za p er <lue g iorni. Fasciatura con garza jmbevula di olio di fegat o di m erluzzo t er eben tizzato al 10 % al quale l 'A. dà n1olta fiducia p er l 'influe n za ch e questo prodotto vitamjnico possa avere ·sull a g uarigione. Al d eci1110 g iorno si cambia la fascia tura. 5 settimane dopo g u arig ione . Il paziente lam enta poca sensibilità cutan ea. NEUI\IANN

\!V ..\LSTEIN (N. 10) 111 un cont adino di 37 nnni, ch e l avo r ando in una trebbia trice aveva ubit o lo s trappa1ne11to d ella r;elle d el pene, adope rò la fallopla s lica adoperata e p atr ocinata òa Reich , ch e rivest e il pene con un lem])o d ello eroto. La t ec11i ca fu )a segt1ente : tag·lio ori zzontDJ e d ella pelle scrotale n ella parte sott ostant e alle log g ie t e·sticol a ri ; collamento e for111azione i11 un le1nbo dalla superficie a nteri ore d ello e ro to, collocam ento dcl pene sotto que lo le111b0 cula11e-0 e fis azione allo s lesso ro11 suture, e suturn del


1304

te JL POLICLINICO

margine inferiore dèlla ferita scrotale al lembo stesso e alla radice dell 1asta. Dopo sette settimane furono tagliati i punti laterali del lembo scrotale, per poter permettere la funzione del pene e in fine suturate le superficie tagliate alla faccia posteriore del pene. Il paziente ha un buona erezione e la perfetta possibilità dell 'amplesso. Nella letteratura ho trovato altri tre casi di plas tica peniena fatta per riparare a perdite di sostanza più o men-0 estesa della pelle dello scroto consecutiva a cancrena, che credo utile esporre. STIRLING (N. 9) os·servò un caso di gangrena d ella pelle peniena e scrotale in un uon10 di 34 anni O}Jerato di fimosi. Dopo la caduta della pelle trattan1ento con impacchi di permanganato pota ssico. Qua11do la ferita era glanulante 11on essendo possibile utilizzare per il rives timento cuta11eo i margini del tessu lo cutaneo residuale tròppo di stante, l 'A. fe<;e il trapianto con len1bi cutanei ch e attecchirono ottima1nente.

FIG. l. ~IALLARD

(N. 5) osservò un caso di gangrena parziale della pelle della fa ccia po·steriore del pene di un negro ch e si era bruciato con un anestetico. Dopo eliminazione della parte gangre11ata e quando la ferita era netta e granulante l'A. o ttenne il rivestin1ento cutaneo p er l o scivolamento di u11 lembo dello scroto (Metodo Indiano).

HoLDBN (N. 7) ha adoperato un le1nbo scrotale per rjparare un 1u lcera alla ·superficje esterna del pene con secutiva all 'a1)plicazio11e di raggi X. Descrivo un caso occorsomi di r ecente che offre rna leriu di disc11ssione alle riparazioni plastjcb e della pell e deJ pene e òello scroto, chiamata n1o1 lo oppor l unan1ente te fal lo1Jlastjca n. Tl 27 luglio 1938, viene accolto d 'urge11za C,. A. di an 11i 24, che esercit a il mestjere di contadino.

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[ANNO

XLVI, NUl\1:. 29J

Ha un aspetto di individuo spaventato anzi, terrorizzato, più che quello di sofferente: egli raccontal che inten lo a far funzionare un motore a scoppio per sollevare dell 'acqua onde irrigare i campi, è stato preso co11 un 1e'lica in moto in corrispondenza dello ·scroto, per cui oltre avere asportati i ves lili local1nente, sentì uno strappo vioJento in corrispondenza del pene. Sposato da soli lrc mesi, paventa già la fine della sua vita sessuale. L 'esan1 e obbiettivo non presenta niente di anormale, tranne la lesione traumatica su lla faccia inter11a della coscia destra alcune abrasioni prodolte dall 'elica; t1ue1Jo che intere·ss3. è il pe11e. P ene·. Osservanclo

11 pene si ha l'impressione

ch e l !orga110 1s.ia s tato sotloposto a u11a esportazio11e completa cli te suli culanc i eseguita i11 lellige11 lcn1en te- dalla radi.re del J)ene, fi110 al solco balnno-prepuziale (relro-glandolare del Chiarugi) ove è rin1a ~ to un ])rcve lembo di cute tutto l 'or-

FIG.

2.

gano è s la lo sco le1111a lo; la regione scrotale i11 quella part e che contorna la radice del pene è stata pure privata d ei legumenti; i margini della ferita si presenta110 abba tanza regolari, frastagliati alqu11to q1ua e là (fig. 1) . La cute è il dartos sono completamente H:--portati, la 1ela sottocutanea penis è integra iu alcune zo11e, inentrp, i11 al lri tréltti n1anca. l nsc1rindo qua e !à intravv'3dere Ja .fa•scia penis . Gemizi di sangue e coaguli costellano Ja superficie decutizzata che si presenta di colorito grigio rossastro e 111acroscopicamente libera da corpi estranei. I testicoli ·so110 integri; integra l 'uretra e i corpi cavernosi dell 'organo in questione. La lesione è insomma S1.1perficiale, estesa perchè avvolge tutta l a 1superficie del membro virile . Osservata l 1affezio11e è rjsultata ovvia la necessità di un innesto e le dornande che mi sono jn1posto: Come fari.o? e quando farlo?

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'{ANNO

XL VI,

N U l\II .

29 ]

1305

SEZIONE PRATICA

Nel 1° t empo ho fatto ricorso alla pla·stica Thi-ersch prendendo lu11gh e striscie dalla pelle della <X>scia S. e applicandole mediante fasciatura sul pene . Per evitare la erezione furono sommini.s lra te sostanze isedative antiafrodisiach e ma l 'er e:zior1e si verificava lo st esso. Il risultato fu la n e-erosi dei lembi. 11 10 ago·sto abbandonai il sistema dei larghi ' lembi e feci, con lembi presi dalla superficie intern a del braccio S., circa un ottantin a di pie-coli in11esti cutanei d isseminati lungo tutta la :superficie d ecorticata . Questo innesto ebbe pieno s u ccesso. Attecchirono una cinquantina di botton cini epidermi ci, ch e rapid am ente si accrebbero e si saldarono con gli altri vicini ricostituen<lo ~osì il r ivestime nto cutaneo penieno. La pelle neoformata con serva i caratteri anatomici della pelle peniena in quanto è esten·sibilissim a e pert an Lo per1nette, sen za alcun ost acolo, l 'erezion e. A i1ove m esi di di·st an za n el p azien te si osserva u11a pigmentaz ione anormale in corrispon d en za del prept1zio e la normale scor revolezza del pen e sulla tela sottoc utan ea e fascia penis . L 'arnplesso n on è st ato d efra udato d a alcun a mi norazione fi siologica (v. fig . 2).

Le id·fle sull a terapia della perdita della pel1e violertta o p atologica h anno subito in questi ultim i anni u11.a radic.a le tras form.azion e. Non s i Titerieva n ecessaria u11 'operazion e di plastica perch è, cito p er tutti il parete di Duplay -e Reclus (n . 3) cc la r etrazion e cicatriziale attiva sulla v·e rga la 1)elle· d egli or.g ani vicini e r icosti lui sre il legun1ento, le funzioni gen eti<:h e sono possibili, solo· la n1inzione !p1u ò essere t ardivam ente intralcia t.a. da uri re5tringime11to cicatriziale.

La terapia, f 1•a le pi ù se111plici. consiste nell'attendere la guar igion e le1id'endo la par te riparata ». •

lung hezza , deviazioni, dolori durante I 'erezione e talvolta atrofia dei corpi cavernosi. J)a un punto di vista schematico il Saravia aggTup1p a così le possibilità di strappamento della p1elle dei genitali: I ) Perdita completa della pelle con pre,puzio conservato; 2) P e·r dita completa della p elle e anch e del prepuzio; 3) Perdj ta completa della pelle. e dello E>Croto; 4-) :Perdita completa del1a pelle d ello scro to e del pe·ne. Nel primo caso quando il prepuzio è abbon. da11te si dissecca la parte cuLan ea della parte n1ucosa de.I prepuzio in m odo ·da poterlo suturare alla radice del p en e. Si ottiene un rivestimento, parte cutanea e parte mucoso, co1•1e ha fatto Dittel con successo (2). Quando il prepuzio è corto allora s i procede alla forn1azione dei lembi scr otali ch e saranno s utura ti ai m.a r gini del p r e1)uzio. Nel secondo caso bisog na anch-e ri·correre illlo F-copo per avere i lern bi n ecessari per la sua cutan eizzazione. Nel ter zo caso si d eve ricoprire la su perficie denudata dai testicoli con lembi cutan.ei a lJon te cl1e vengono p·r esi da lla su.p erficie· intern a della· coscia a livello della piaga genitocrura le. Nel q uar to caso si farà . i ·operazione in due ~emp1i come è stato descritto.

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Ancl1e allora si consigliava la pl astica alla Tl1iersch e si ricon osceva cl1e essa poteva evitare le do\riazioni , ma .si preferiva il nichililit.mo ter apeutico, cl1e veniva generalment,e adottato. Ora I "uso· este5o di n lacchine agricole, causa prima di t ut ti q u eRti infort uni , h a ri{'.l ,ia1na lo l 'atte11zionc dei cl1irurghi sulla ne<·essità ·di riparare rapi damen te queste lesioni ( h e· prim.a abban donava. O·ggi la cl1irurg ia non può rassegnarsi all'ir1azione e interviene semp•r e r apidament e af· fidando ·ai perfezionam enti della sua tecnica la n1issione di ricondurre rapidame·n te al lavoro· gl'infortun.ati . · L 'attesa, &cri ve il Sara via (n. 8) che h a stu-. di ato a ttentamente le q uestioni di falloplaRtica, ò n o,civa perch è - facendo astrazione del lt1ngo tempo n ecessario alla restitutio ad in tegrurn la ripar.azio11e cutan ea spontanea può dare cor11e risul tati : dim inuzioni nell.a· 1

I Rei cas.i recenti (compre&o il m io) d ella letteratura ci permettono ·d i t rarrei conclusioni terapeuticl1e dai risultati ottenuti. Se dovei;si venire a una conclusione dovrei dire cl1e tutt·e le « tecniche sono b uon e» perchè t utti i e.asi sono stati seguiti da gt1arigione, anch e qt1ello del Saravia ch e adottò lo strano pr ocedir11ento di imprigion are il pen e sotto la cute del mon te <lel pube e della regio11e ipogastrica, ester iorizzando il g·lan de e fac.e·n do con11)iere, acrobatican1ente, la m in zio11e al paziente, senza tener conto della pos sibi1ità di aderenze del pen e ai tess.uti dentro i . qu,a li . si trovava. Molto intelligente mi sembra invece l 'inr.Jusione del pene F-otto la pell e della coscia, perchè in questo· rr1odo, dopo un ce-rto ten1'po il J)ene si trova per tre quarti ricoperto e quindi basta liberarlo· e poi suturare i lembi per a,·erc un eccellente investin1en to di tutta la i.st1perfi cie pen iena. ì\'.la fra l 'inclu ion·e tem1>oranea d el Saravia ·d·el pene sotto la pelle del 1nor1te del pube, o l 'inclusi.one, dirò , definiti1

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IL , POLICLINICO >)

dell ~ Haim,

e il trapianto dei lembi alla 'l'hiersch o i trapianti con lembo vivente (metodo · indiano) pre5i dalla superficie interna ·d ella co-s cia, o ·d ello scroto o dell'addome io prefeTisc-0· quello da me adottato, ch e n1i ha ·d ato la guarigion·e con fa.cilità. Bisog.n.a pensare ch e pochi organi dell 'economia hanno una ,,a~colarizzazio11e come quella del pene. La stessa erezione, che ostacola l'adesion e di larghi J.emb+i, perchè li spost.a, non ostacola l 'attecchimento di piccoli lembi che poggiano .&u una stretta superficie della tela 6ottocut.an ea penis (Chiarugi). D 'al lra parte la vascolarizzazione rende più fa cile l'atteochimento dei piccoli lembi. E pertanto sono convinto cl1e; la tecnica del trapianto di p iccoli lembi cutanei, che s'è dimostrata tanto e·f ficace in un caso di necrosi parziale della pelle del pene (caso di St,irling) semplice, facile e alla portata di qualsiasi medico pratico, può sostituir·e la plastica con i lembi alla Thiersch o con i lembi a ponte e ancora meglio la pla"&tica per nlezzo dell' incarcer.'.lmento temporaneo del ;pene o dentro la pelle della coscia o sotto Ja pelle d el monte di pube. 1

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RIASSUNTO. Si de.&crive un metodo di plastica per mezzo d'innesti di piccoli lembi cutanei in un caso di s~ra.ppamento della pelle del pene e dello scroto e si dimostra la sua su.p eriorità nelle altre tecniche di fallo -.pln $tiC'a finora adoperati. BIBLIOGRAFIA. Con~sELr...ER e PALl\tER. Avulsion of the skin of

the penis and scrotum. Surg. clin . N. Amer.,

1929, pag. 993. 2. D1TTEL. Cit. da

SARAVIA. DuPLAY e REcLu s. Trattal'o

3.

di chirurgia. Trad.

i tal. Unione tipog. Ed., Torino, 1896, volume "\r111, pag. 250. 4. HAIM. Zur Phalloplastik. Zeit f. Ur. 1927. 5. MALLARD. Résectian de l'urètre et du pénis $econdairement à une gangrène étendue. The J. of the am. med. Ass., 2 agosto 1930 da J. d 'Ur., 1931, vol . I, pag. 631 . 6. NEUMANN. Ueber Penis Plastik. Revista med. del Rosario, 1932, pag. 292. 7. HoLDEN. Plastic op·eration on penis. Surg. Clin. N. A., 1930. 8. ConNEJo SARAVIA. \Plastiche Operationen an der Bedeckung von Penis und Scrotum besonders wegen traumatischer Litsionem. Revi-

sta de chirg. de B. Ayres, 1927, n. 12 da Zeitsch. fi..ir Chir., 1929, pag. 193. 9.

STIRLING.

Case

01

gangrene of scrotum and pe-

n.is. J . of the am. med. ass., 1923, n. 9. 10. WAINSTEIN. Ueber volligen Ersatz der Penis.

Nouv. chir. Arch., 1938, pag. 277.

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NuM.

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SUNTI E RASSEGNE RICAMBIO. Sulla così detta diatesi ossalica. Contributo sperimentale e considerazioni cliniche. (G. SoTGIU . A rch. per le scienze medic·h e, nlaggio 19:~9). Il prohlen1a della diatesi ossalica è ancora co11troverso cd oscuro dopo circa un secolo d& quando esso è stato in1pot-tato. La storia (iell 'acido os alico in clinica si può dire inizi colle ricerche del Bird hel 1842 (sebben e le prime osservazioni tisalgano a una ci nquantina di anni prima). ccondo alcuni la diatesi ossalica è responsrJbile di u11a grande erie di di turbi, secondo , altri no11 ha u11a TJersonaliLà clinica e i più la considerano con scetLicif-ìn10 e in .p ratica la dimenticano. Accettare in clinica la diatesi ossalica significa dare un 'interpretazione nuova e una nuo~ ,,a terapia a 111olte condizioni morbose: dispepsie, asma, coliche addorn inali di origine oscura, inanifestazioni delle vie urinarie, manifestazioni ncrvof>e (n evrastenia, sciatica), manife. tazioni cutanee (eczemi) e cardiovascolari. J disturhi della diate i o .. salica, sono da riten zion·e, da eliminazione e da decalcificazione. Quelli da ritenzione sono mialgie e artralgie (la così detta gotta ossalica di Loeper), ( h e si d ifferenzierebbe dalle uricemiche perchèpT·e ferirebbe le piccole articolazioni, e anche nevralgi e (go tta viscerale), disturbi a tipo nevrastenico (.per cui i cristalli di ossalato dì ca lcio furono chiamati i cri~ta lli della malinconia). I disturbi da ·decalcific azione sono !&econdari a quelli da ritenzione per la grande affinità d·ella so.stanza per il calcio. Alla decalcificazione .s i attribuiscono i disturbi generali e ancl1e distl\lrbi particolari co1ne le alte·r azioni scheletiiche dette di rachitisn10 tardivo, le distonie neuroiv egetative, gli spasn1i della n1uscolat.ura liscia, gli spasmi vascolari. Più semplice € la genesi dei disturbi da eli1ninazior1e : dolori, ematuria, piuria, coliche., coliti, .g astralgie, bronchiti cronich e. ProbJ.emi· important.i da discutere sono quelli che riguardano la genesi o da un disturbo primitivo del ricambio d·ell'acido ossalico o da un apporto esagierato di origine alimentare. La maggior parte dell'acido ossalico è riassorbito dall'intesti·n o e proviene o da ossalati preformati cogli alimenti o da ossalati liberatisi nell'intestino per fermentazio11e di so&tanze ossaligene (per b. coli oxa]atigenes, certi saccaromiceti, aspergilli, elminti). l\1olti ammettono che l 'acido ossalico rappresenti un prodotto normale del ricambio intermedio, cl1e si formerebbe a spese degli 1

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idrati di carbonio, forse dei corpi purinici e a11che degli aminoacidi. l\tla tutti gli autori moderni convengono sulla po:5sibilità della genesi ·e ndogena e se ne ha la prova nella rplfeesistenza di ossalemia ed ossaluria anche con dieta priva di ossalati. P·er quanto rtiguarda l'origine· dell'ossalen1ia dai carboidrati è certo che dopo iniezioni di glucosio l'ossalemia aumenta. In clinica c'è l'ipero5saluria e l'iperossalemia dei diabetici. Cè un rapporto fra os.s alemia ed ossaluria da un lato e tasso glicemico dall'altro. L'iperossaluria e l 'ip.erossalemia dei diabetici è uno degli ai·gomenti a favore dell'origine endogena dell'acido ossalico. ..i.\.lt.ri argomenti a favore di quest'opinione sono la somiglianza della sindrome o&salemica con quella gottosa , la frequente elin1inazione nelle f1tesse urine di ossalato e di urati (diatesi uro-ossalica) e l'aumento dell'acido ossalico per limitazione degli scambi respiratori. La is.in·d.r ome ossalica potreb·be dipendere da ir~sufficienza epatica, da dispepsia cronica o da coli bacillo·s i. Esperienze di vari autori han.n o dimostrato la derivazione dell'acido OR-salico da sostanze puriniche. L' /\. ritiene cl1e il concetto della diatesi ossalica come malattia del ricamb·io· con in.dividualità e patogenesi propria non si basa su alcuna solida argon1entazio11e e. non ha nemmeno .il fondan1ento anatomico, che invece ha la diatesi uricemie.a. Di anaton1icamente dimostrabile c'è solo la -p!I'esenza di alte·r aiioni urinari e che dirJendono da p·r ecipitazioni dei cristalli, ma non dalla n1aggiore o minore eliminazione di acido ossalico. Le lesioni gastrointestinali sono la causa e non la conseguenza dell ' ossalemia. Le lesioni articolari sono· ancoTa meno dimostrative, perchè nelle .articolazioni non si trovano depositi di ossalato1 ma di carbonato di calcio. Sola dimostrazione anatomica è la presenza di criis.talli di ossalato· ·di calcio nelle urine, r,el vomito, nelle deiezioni, nell'espettorato, nella com.p agine· dei fasci nervosi. ì\fa qt!ie sti reperti sono stati criticati e dipendono pjù da fermentazio1n i · batteriche e.b e da escrezione. Più impo.r tante è invece assicuTarsi dell '·e~ sj&tenza ·di un vero •e proprio ricambio ossalico, vedere cioè se l'ossalemia e l'ossaluria possano alteraffii primitivamente o dipendere da altre cause (eccessiva introduzione di ossalati, ecce&~iva formazione intestinale di osSlllati, difettosa distruzione ed elaborazione di acido ossalico, difettosa eliminazione). L'A. ha studiato il comportamento dell'ossalemia e dell'ossaluria in 18 sog.g etti normali trovando un' oRSalemia massima ·d i m,g. 5, 3 per cento, minima di 1,8 °;~ e media di 3, 7 %, un'oS&lluria massima di J.ngr. 125,5 %, minima 56 %, media 96 %. Il Sotgiu ha studiato 107 malati di affezioni varie. Egli ha trovato nel gruppo di af1

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SEZIONE l>RATICA

fezioni artritiche in senso lato solo due casi di ossaluria, elevata e in nessuno il cor.t eo sintorriatico attrib uibile alla diatesi ossalica • Invece questi disturbi erano pre·s enti in quasi tutti gli affetti da malattie dell 'ap·parato digerente fA del fegat<i>. · . P1ocò in nessuno dei malati dell'ap,p arato. digerente si trovò ossalen1.ia e levata, mentre si ebbe in tre cirrotici. I cardiaci esaminati presentarono valori quasi normali. Per i respiratori si trovarono tassi ;più elevati nei pleuritici eh.e nei polmonitici e broncopolmo·n itici. Nei basedowia.n i il reperto fu nonnale, mentre &i ebbero tassi alti nei diabetici . .PeT quanto rigua:vda il rapporto fra diab·ete ed ossalemia il Sotgiu animette un rapporto, m .a non ammette, corr1e fanno altri, eh~ dipenda da trasformazione ·d iretta del glucosio in acido ossalico', ma .da un pervertim·e n to del metabolismo del glucosio. L'A . ha .studiato anche l 'influenza di alcune sostanze ormoniche sull'ossalemia e sull 'os6.:.tluria in so·g getti presumib·i lmente norrnali. L'insulina ha pro-vocato aumento dell'ossaluria, l'adrenalina dirninuzione. All'ossaluria. aumentat.a per ope·r a dell'insulina corrisponde netta ·diminuzion·e dell'ossalemia. L'insulina agisce Cfùindi provocando aumentata ·distruzione ·de.gli ossalat.i per aumentato potere oss.alolitico del sangue dei tessuti. L'estratto ·di corteccia surrenale dà modico aumento dell 'ossalernia senza alterazioni del}' ossaluria. L'estratto tiroideo dà diminuzione ·del tasso ematico e a volte anche dell'urinario. L'estratto di preipoifisi dà aume.n to netto dell'ossalemia, ·incostante ·dell'ossaluria. L 'est.r atto ·di postipofisi dà ·d iminuzione dell' ossalemia e aumento dell'ossaluria. L'.estratto di ipofisi totale mostra un'azione prevalente d·e ll 'azione postiJ>ofisaria. Tutti i dati del Sotgiu non 60 no moilto favorevoli all 'ossalogenesi endogena. Non ostante l'incertezza della patogenesi, il problema clinico della diatesi ossalica esiste certamente nel senso che ie&istono individui con sintomatologia intermittente riguardante 1'apparato digerente, quello articolare, il nervoso, in oui non ·esistoin o· disturb1i de1l ricambio purinico nè si hanno miglioramenti colla dieta povera di purine. Questi malati rientrano in vari quadri: in quféllo dell'intossicazione intestinale (secondo Minkowski), della colibacillosi, dell'alcalosi, della diate.si artritica, ·d e1lla distonia ve.getativa, dell'avitaminosi, dell'insufficienza epatica. Varie di queste condizioni possono coesistere Ilello stesso indivi·d uo. Da osservazioni di alcu11i Al\. e anche del Sotgiu c'è un rapporto fra indacanemia e ossalemia negli epatici. La sindrome dell'ossaluria si verrebbe ad 1

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cc IL POLICLlNIO() »

inquadrare nell 'ambito ·d ell e ~utointossicazio­ ni di origine intestinale, che sono condizionate dall'esistenza di insufficienza epatica assoluta o relativa. Anc.he clinicamente l 'iperossalemia e l'ossaluria compaiono in soggetti con disturbi. Quindi la c1ua d eve consistere nell'emendare que6ti disturbi correggen·do la dieta, limitando la fermentazione batterica, favorendo il ricambio d el glucosio coll 'insulina, e migliorando la funzionalità epatica. L. 1

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Patogenesi dell'uremia. (K. Vo1T, Me,iiz. l(lin. , 28 a1•rile 1939). Sotto· jl Lcr.rr1i11e cc urernia » si comprende tutta una serie di nlanifestazior1i morbose che possono comparire durante il- corso di malattie diffuso bilalerali d ci re11i. In J)arte qu,e ste n1aì1,festazioni sono ·diate dalla ritenzione di scorie del ricambio ch e i teni non sono p iù in grado di €liminare e che si riscontrano au111enta Li nel san·guc: soltanto queste manifestazioni c~o11nol e11za, cefalea, ipotermia, respiro i;rofo11<lt) , sintomi gastro·-irlte::;tinali da g astro«::nt erite uremica , l)ericardit e, odore urino o, ecc.) si. !)Ossono. d esignare com e uremia vera. La ure111i.1 vera può insorgere aculamente come conseguenza di anu1·ia o di oliguria grave, p . e . nella glomerulonefrite acuta , nel r en e d a sublin1,ato, n ell 'i1npedito deflusso da iJ lertro fia p.r ostatica: in que. Li casi può anche aversi la guarig"ione. P er lo più però il d ecorso d ella urem ia è cro11ico e conduce lentamente alla morte: cosi nel r ene grinza genuino e :50praltul"i:o n el rene g rinza seco11d'a rio. Lo stato d i into ~ icaz io11e .della ure111ia \ er.a è do' uto· a tutta un.a serie di sostanze ad azione velenosa; tTa esse predon1ina no però ncLlri.1n0nte per imporla n za, i prodotti della pt1lrefazione intestiriale. Nel .siangue si tro,'ano oltre ai fenoli lega li .1ncr1e fenoli liberi e i loro derivati: la djmostrn zio,n e di queste 1&os lanze per mezzo d ella prova Xantoproteinica o della reazione dell 'indacano è sem1)lice e permette an che al :n1 edico pratico una sicura diagnosi di uremia \iera. Poich è la gr.a vità d el c.aso è diretta1nente in rapporto con la ritenzione dei ;prodotti· di pu I re fazione intes tinale, la positività della reazi or1 e Xnntoproteinica comporta una prognosi estrema111ente cattiva. L'aumento d ell 'urea nel sang-t1e, c.au sa diretta della g·astro-ent.erite ur emica, è forse anc11c dannogo perchè' l'urea aurnentando l a perr11r.abilità cellulare rende possibile ai prodotti }.)Utrefattivi di passare .attr.a verso la barriera sangue-liquor. L'aumento di creatinina , di aci·d o urico e di amine n.e] sangue ha forse im ... portanza per il d eterminarsi della pericardite uremica. ,\nche l'anemia è un effetto . d ell'.aulll ento dei pro.dotti ·della p1 u trefazione intestir1ale: forse questi danneggiano ·direttamente il n1idollo osseo. 1

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. Si deve distinguere nettar11ente dalla vera ureu1ia la cosiddetta cc uremia ipocloremica n che si osserva in casi di forti perdite di cloro (stenosi pilorica con fo,r ti vomiti, iperem esi delle gravide) o di passaggio eccessivo del clo!r<.} nei tessuti (malatLie in.tiettive, intossicazioni). In questi casi il re11e non è insuffici·e nte: aumentano bensi nel sangue in grado conf'iderevole l 'urea e l'azoto r esiduo, mancano però le sostanze aro111atiche. Per lo più vi è alcalosi Calmeno nei casi di perdita di .acido c loridrico ·gastrico) mentre nell'uremia vera vi è acidosi (forti perdite di alcali) . La somministrazione di cloruro di sodio porta la • • guang1one. Quadri inorbosi d esignati come uremici possono in sorgere nel cor o di malattie bilaterali d ei reni se11za ch e vi . in ritenzione di lJrodot.Li di i>utrefazionc in testina l e: quindi 11c.ln si Lra1 ta di '\·era uremia. Que ti stati sono clesignati da Voll1ard come « pseudouremia », rssi non sono dovuti ad insufficienza renale 1na ad alterazioni del sistema nervoso centrale. Ji~f:>.i. lono una .p seudourernia acuta e una 1>seudourem ia cronica, la cui patogenesi è differente. Lu p cudouremia acuta è determinata d,a un edema inLra- cd extra0ellulare del cervello, l 'edema è dovuto al 1J.nssaggio ahbonda11te di cloro nel liqu or e i1ell n sostanza cerebrale, oltre che all 'au.m ento cli pressione capillare intracér,ebral e (contrazione di piccole ' 'er1e) e all 1ischen1ia da contrazione delle arteriole. Per ciò questa forma di pseud!ouremia, detta cc ecla1nptica » si h.a soprattutto nelle <tff ezioni r enali con edemi e con ipertensione pallida (form e acute e cro nicl1e di glomerulonefrite diffu,5a). La forrna cronica della ]JSeuùot1remia è data non da edema, ma da angiospasmi locali nel cer,rello. Ne deri,·ar:io ramrnollin1enti o e,m orragie; i sin tomi clinici sono as.m.a cardiaco, dispn,ea di origine ce11trale-> manifestazioni apoplettiche, gravi disturbi' psi· chici, ecc. Questa forma di pseudouremia si 11a oltre che nella ipertensione pallida, anche nella sclera.si renale esseilziale risp. benigna. 1

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Diagnosi della gottu. (I(. BHCHNER-1\iloRTENSEN. Acta dinava,, fa15c.. \ 'J, 1939) .

~fcdica

Scan·

[)urante i prirrti 25 anni del secolo in corso e specialn1ente dopo il 191·1 la frequenza della gotta diminuì notevolmente in molti paesi, ina sembra che da qualche anno sia in fase di rip1reoo.. Non 1è 1dubtb·i o che si tratta di fluttuazioni reali, ma non si può escl11dere ch e al feIJ omeno abbiano concorso alcune mo,d ificazioni ·dei criteri diagnostici: al p·r incipio del ·secolo si diagnosticavano com e gotta solo i casi tipici con le loro crisi acute ed i ris·pettivi postumi, ·mentre ogg·i, e s.piecie in Ger.mahia ed in ·f rancia, il quadro morb'o sò della .g·otta è 1


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XLVI , NuM. 29]

diventato più largo, comprendendo form e senza attacchi acuti. forme senza artTite e forme r1elle quali varie affezioni uratiche si alternano con attacchi acuti. Questa tendenza ha determinato una certa confusione. Il presente , la,1oro tende a definire 11 eone etto nosografico d ella malattia ed a precisare i criteri dia.gr1ostici tf1ulla scorta ·della letteratura e sullo s tudio di trenta casi di gotta ti• pica. L 'attacco a cuto di artrite gottosa è co·s ì caratteristico da essere facilme·nte riconoscibile. Nei casi dubbi può giovare il crite1io anam.neFJ~ico. La .g otta è una m alattia ch e· si ripete a crisi acute più o meno distanziate. L 'individuo che soffre un acoes5o ,di gotta né ha già sofferto o n e s.offrirà. l..a gòtta .·è più frequente negli uomini che n elle d onne e si manifest a per lo più nell'e tà matura. D ei 30 pazienti esan1inati 29 eran o uoJYJini; uno ebbe il primo attacco a 15 anni, 2 tra 20 e 30 anni, 7 tra 31 e 4 O anni, 110 tre 41 e 50 an.n i , 5 tra 51 e 60 anni e 4 tra 61 e 70 anni. Un.a n etta disposizione er edita ria fu riscontrata•.solo in un caso . In 18 casi si accertarono abusi di bevande alcoolicl1e, specie di birra. Si riscontrarono affezioni i·enali croniche in 5 casi e polycythe111ia rubra in 3 casi. I tofi uratici costituiscor10 l e alterazio·n i più caratteTis tiche .d ella gotta. Quelli sottocutane i sono per lo più localizzati al padiglione dell 'or eccl1io e possono presentarsi in un.a fase avanzata ·d:ella malattia, fino a 30 anni dal prirr10 attacco. Talvolta si risc-0nt1·ano anche in individui che nòn hanno mai avuto accessi gotto5i. · Tofi a naloghi a quelli . sottocutanei p·o ssono localizzar si n elle articolazioni. Da circa un secolo è stato ritenuto che l 'iperurice111ia sia un fatto costante nella gotta. Successivame11te si trovò che }?aumento dell'acido urico può mar1care. Secondo le statistjche più accreditate .&ar ebb·e· presente nel 70 % d ei casi. D'alt1·a parte l 'iperuricen1ia può riscontrarsi in molti pazienli n on gottoi5i: nell 'insufficienza renal1e, n ella quale la riten zion e 1di a cido urico è p1iù o meno proporzio11ale all'azotemia; Jtell 'insufficienza cardiaca; nelle ematopatie (leu ~mia , policitemia, anen1ia perniciosa); in alcune infezioni (pulmo·nit.e, eresipela); nelle ir1 tossicazioni; dopo la radioterapia. La d eterminazion e dell .aéido . urico n el sangue ~ difficile, e ciò può dar ra.,g ione d e.l le dif. ferenze riscontrate d.ai vari esaminatori . Le ricercl1c fatte su 3'2 perso11e n ormali , alim entate })er tre g iorr1i con una !l'ieta senza p·u rine, hanno dimostrato ch e il &i-er o di sangue ne contiene ,d a 3 ,3 a 8,4 mg. per cento (11elle donn-e si hànno· valori più bassi). In geIlE:r-e nòn si rilevarono se·nsibiJi m o dificazioni d€ll 'uricemia in ra·p porto ali .età , alla statura, al peso. In base a ·questi esami si può ritenere che valori st1.periori ai 9 mg. per 1' ti omo· e agli 8 mg. per la donna so·n o a normali 1

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SEZIONE PRATICA

Nei tre11ta e.asi in e.sarr1e le 1d eter:minazioni dell'acì<Ìo urico n el sangue furono fatte una o più volte. In 15 d ei 27 pazienti sottoposti ad u11a dieta serlza purine ~i ebbero valori varianti tra 9 e 22,4 mg.; in 2 cas.i si ebbero valori inferio·r i al limite normale più ba~so; in 10 si eb1be;ro v.alo1i tra 5,6 e 8, 7 mg. In tre pazienti ch e furono alimentati -con un.a dieta oTdinaria con.tenente purine si eb.b1ero ' ralori r1E:tta1r1e11te superiori. In genere il grado dell'iperuricemia è in rapporto a lla durata della malattia: dura nte i pri1ni 2-3 anni ·d·opo il primo· attacco non è rrtolto frequenle nè mol1o alta, diventa sempre più acc.centuata con il progresso d el male. Si ritenne per il passato che l'iperuricemia dei gottosi dipendesse da un 'alterazione d e l rEne , ch e ·d eterminer ebbe. una dirr1inuzione d el1'escr.ezio ne dell'a cido urico . St1cceRsivamente fu attribuitu ad un disturbo d el m etabolismo delle purine e ad un distu.r bo della circolazione dell 'acido urico tra te5suti e san.g ue, i)robabilmcnte di natura aller g ica. La teoria Pe.nale fu di nuovo valorizzata da Thannhauser ch e distirtgue ·due tipi di gotta: gotta renale di pen·dente da una affezio,r1e 0Pgar1ica d ei r eni , e gotta costituzi o.pa le· primitiva dipendente da l1'accumulo d ell 'acido urico 11ell 'or ganismo a .seguito dalla dimin·uita capacità d ei r eni a concentrare l ·aoido uricq ma se11za alcuna lesione renal e. Nei 30 pazie!,lti in esam e' si accertò ch e 3 soffrivano nefrosclerosi, 2 nefrite crortica emorragica ·e 3 presentava110 una leg•g era ii1 suffici en za renale senza sinto1r1i di nefrite . I11 due di questi pazienti si assodò che I.a gott•l aveva p·r eceduto 1di :pia.reccl1i arrni la nefrosclerosi , m entre uno già .soffTiva di n efrite cro1tjca emo1T.agica qua ndo ·&i i t1a11ifeslò il primo a ltacco. In sette pazie.h ti si cons tatarono concuezioni uraticl1e n elle vi e urin arie. Comun,que non si rilevò mai n essuna ·d if.. fer en za d ella escr ezione dell'acido urico nei sani e nei gotto1&i. Però a tale riguardo il com. p0rtarrtento d·e gli individui 11ormali e dei maJati varia SR si pratican0 jniezioni endoveno~e di acido urico o si somministra una dieta ricca d'i ·!)Urine : n ei. norma li si h a in genere un più• rapido aumento dell 'escr ez ion e dell'acido 1

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urico.

È noto ·da tempo il fatto ch e si può provo-

car e ·un accesso· tipico· n1e·dia nte un 'alirr1e·n tazior1~ rir.ca <li purine. Si è cercato di sfruttare que~ to fenon1eno a SC(>po diagnostico. In 16 ·dei casi in esame la p r ova n on riuscl. Solo in u n paziente a ~eguito d ella Sl).m ministrazione cruotidiana di 500 ·g rammi di anim1e lle si manifestò il dolore all'alluce sinistro al secondo giorno, ed .al t erzo g iorn0 tip ich e alterazioni obiettive. L 'eRcrezio·n e dell 'acido urico din1inuisce e ne aumenta il content1to n el sa11gue durante il digiuno o con urr:ér dieta rìc;ca di grassi. Lockie e Hubb11 rd trovarono che si pu ò provocare nei gottosi l 'acces-50 tipico m ·e diante l 'alim enta1

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IL POLICLINICO »

[.ANNo XLVI, Nl!M. '29)

Grande variabilità del quadro clinico: all'inizione ipergrassa. Brchner-Mortensen ha ripezione dell'epidemia ·degli adulti, gravi casi patuto tale esperimento in 4 pazienti. Dopo la ralitici, in seguito poche forme par.alitiooe e somm.inist.razio11e p·e r 7-11 giorni di una dieta rr1olte forme abortive . e meningee. ricca idi grassi (19-±6 gr. ·d i proteine, 17-49 di c~\rboidrati, 140-210 di grassì) l 'eliminazione Nella recrudescenza ·della n1alattia degli adulti manifestatasi verso metà ottobre prevad·ell '.acido urico diminui notevolmente mentre le,Tan.o gravi casi paralitici, n1olti a tipo, Lanaume11tò il suo conterluto nel sangue. Però j11 nessuno dei casi .5i verificò l'attacco di gotta. dry che nello spazio di 14 ·gio rni provocarono ± decessi (acme della mortalità ·d egli adulti). La v·elocità di sedimentaziorle, che si ritiene gen·eralmcnle .1 umertta ta, fu trovata norf n 28 casi si inanifes.Lò il solo stadio meninmale o subnormale in 11 pazienti, aumentata geo, })reparalitico e quindi si ebbe la guarile·ggbrrr1ente in 4 e notevolm-e nte in 15. ella gione ; in tutti g li altri casi si svilupparo·n o 1n.n ggioranza dei ca&i tale aurr1ento si verificò p aralisi fla c ' ide, in pochi casi improvvise, per dc1po l'attacco e, spec.ie nelle forr11e inveterate, lo più .precedute da debolezza l)rogre siva ci rimase persi&tente. p er molto tempo. Natural<la fenon1eni doloro5i. In alcuni rasi anestesia, n1ente i casi con 1-"'Dlyc):temia rubra si ebbero ir1 altri iperestesia delle ))arti co11Jite; talvolta tumefazione, cianosi o ipol er.n1ia. Prevaleva In ·valori subnormali. Il re1)erto ematologico non prc entava altefor-n1a spinale : olo i11 7 ca&i forn1e biulbo-1)011razioni tipiclle. tine , in un caso l)aralisi i ·o lala del fa ciale. 1!: In 14 casi si notarono segni di leggera insufnoto che Je ricerch e anaton10-patologiche cli ficienza ed anche di lesioni paren chimato e del P e ters del 1937 din1ostrano cl1c la malattia di fagato , verisimilmente ir1 rapporto con alcoolleine-ì\Iedin non dovrebbe più cl1iamar i p olis1110 cronico. lio1nielile, 111a l11ielo-e ncefa lo-menin.g-ite: inIn un-:l serie di soggetti eh~ l)'resentaro110 fatti le alterazion i patologiche in forma di disi1ltomi i quali facevano so~pettare una .g otta truzio11e di rel lul o ga11gliari e formazione di a tipica le prov·o su riferite non dettero risulinfiltra ti g li o-r11e: odern1ali Yer111ero trovate sia tati cl1e c.h iarissero la diagno 5i. I dati ana11 elle ·co r11 a a11teriori cl1e laterali e posteriori mnef.tici ed i fa tti articolari non era no caratdel nlidollo, i1 ei territori nucleari motori, sen teristici; mancavano l'iperuricen1ia ed i tofi; . ilivi e ,·ege talivi del n1idollo e d el ponte , n el la son1mj11isLrazion e di acido uri co <iet le r ea- eervellelto, n el n1ese11cefal o, nella regione sub... .zioni 11orr11ali. talamica e i11 diver e zo11c d ell a corteccia. Da . . ,.ruttavi~ noni si ì)UÒ escluderie cl1e l a gotta que"' la diver a disserl1inazio11e delle lesioni dipos5?- ·dare manifestazioni atipiche, incomplepende la ·gr ande variabilità dcl LTUadro clinico. te. Ma ;percl1è la d'i agnosi sia certa occorre che · In n essun caso di polior11ielite de-g·li .adulti ~iano presenti almeno uno o due dei tre sintove11ne inietta to iero: in n1olti casi le parali i 111i cardinali: attacco acuto, tofi ' 'eri, iperurir eg·r edirono · pontaneamente , e i11 circa la m età cemia. DR. dei casi non si viluprpò affatto la 1)aralisi, risultati cl1e a r ebbero stati attribuiti al siero se EPIDEMIOLOGIA. qu(}slo fo se slato usato l Nei casi gravisfi.imi venuti a 11101·Le col quadro di parali•&i di Lan·9sservazioni sulla epidemia di poliomie... dry IlCl}J)ure il sie·r o avreb b e potuto giovare lite in adulti a Colonia nell'autunno e.eme .si deduce da numerosi analoghi casi sie1oterapizzati riferiti nella ìetleratura. La sola . 1938. terapia attuata fu il riposo assoluto, la buona • (l\f. lfEY. M ediz. Klin., 21 a.pTil e 1939). i>osizior:.e degli arti paralizzati e al c.aso analgesici e caln1anti: utilissirr1i sì dimostrarono La epidemia poliomielitica di Colonia delsubito dopo paissato lo studio acuto i ba.gni 1.).autunno 1938 col1)ì .c omples.sivan1ente 371 incaldi, cihe pern1ettono al pazient.e di muovere dividui, di cui G4 erano a·dulti. La epi·demia con ·1)oéa fatica l 'arto paretico. La regressione degli adulti si iniziò solo in luglio , quando' la <l1ellc paralisi fu tanto migliore quanto p·i ù epidemia general e era già in netta ascesa; coincise invece nel tempo l'acme d elle due epi- :r1recocementè 'e ssa incominciava: anche dopo 1ne.si è a 11corél possibile ur1 ulteriore migliorad emie (b ambini e adulti). n1ento. Come la morbilità general e, anche quella La rnorte avviene per lo più p er paralisi redegli adulti era maggiore 11 ei rioni più popospir.a loria : l'applicazione di u11 aprparecchio ~e­ lati e a po·p olazione di oeto più basso. · Co·m e spiratorio, il << bio.n-iotore n si dimostrò utile per le· altre malattie infettive del sistema nre r1telle paralisi transitorie dei 1l1uscoli del respivoso, anch e per la poliomielite si potè conRitarb nello stadio acuto, no11 giovò inv-ecie n·ell~ 1are una .p redil ezio·n e del s.es&o· maschile: dei 1-)élTalisi .s piccate dei muscoli ré.spi!ato~ o ,del 64: casi in adulti, 26 erano donne e 38 uomini. centro del paziente, con1pleta1nente in ~~ .e La mortalità dimostrò n eLtan1 ente la inferiosenza ìa minima difficoltà di r'esi>iro, muore Tità d·el sesso maschile n ella r esistenza alla ir11provvis.ament.e entro ·pochi nlinutì. ·1r1alatti.a: su 7 •casi ·d i rrtorte tra i 64 ammaP. l ati, vi fu'l'o.n o 6 uon1ini e una sola donna. •• 1

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Contributo batteriologico ed epidemiologico allo studio di una epidemia circo- scritta da Salmonella . . '(1\ . LEoN. J4.rchivio di M edicin,a e Chirurgia, giugno 1939-X\t-II). Una i11teriessante epidemia da Salmonella scoppiata in una colonia marina e rimasta ad .es.sa circoscritto è stata o~servata dall 'A. nei primi g iorni di in.&orgenza, con una sinton1atologia quasi uguale per tutti i co·l piti. Nella .c,olonia e:rano accolti circa 500 ragazzi gracili di età tra i 5 e i 15 anni, maschi e femminei; vi erano erano ·due padig lioni separati tra loro da ampi giardini; due infermiere, un ambulatorio, un padiglione di isolarnento per malati contagiosi ed im.p ianti ottimi di disinfezione e lavanderia. Si ammalarono in maggioranza i ba111bini dai 5 a i 9 anni . lrt quinta giorIJata dall'apertura della colonia ciTca 100 bam})ini erano degenti a letto coni la seguente sin~omatologia : inappet enza , cefalea, alvo lieve111ente diarroico con feci liquide, giallastre e r:uzzolenti . La terr1.p eratura aveva acmi serali di 39,5-40 e r emiP.sio1n i mattutine di 37,5-38. La lingua era palinosa, lievemente asciutta. t~aringe modican1ente· arrossato; polso ritmico, frequente. Addome tumido, lievemente dolente, m ilza molle lieven1ent e de·b ordante solo •in 1)ochissimi casi. Per pot.er stabilire la di~onosi furono prelevati campioni di sangue ed insemenzati. in bro.do-bile · e hrodo -glucosato. Si otte•n,n ero .-poi delle culture in terreno d.i Endo e di Drigalski di gerani sim~li a quelli del genere Salmonella o Eberthella e Sal111onclla e precisamente simili ai bacilli del ·gruppo tifo paratifi ed enteriditi;& Gartner. Fu qu.i11di prooeduto a lla iden Lificazione del bacillo con 1 agglutinazione: questa fu evidente per il p;aratifo B. L e ~ierodiagnosi fatte sui sieri di cinqu·e malati, furono positive in 20a, 23a, 25a, 29a, 30a, giornata fino a 1: 100 per il par.àtifo B con le emulsioni batteriche ,p er sieirodiagnosi di d,al 1dell 'I -. S. 1\il., mentre furono del tutto n f3gative pe1-· il tifo, paratifo A, coli , dissen terico, n1elitense e ~ang . .AcceTtata cos1 la diagnoFvi in u.1la feb1b re tifoide da paratifo B o .gastro-enterite par.atifo15a da paratifo B, fu ricercata l 'o·;rigi-ne ·della ini5orgenza ·d ella malattia. Le. indagini furono rivolte a lle vivande consumate ~ai bambini durante- i pochi g·i orni di pern1artenza nella colonia .. La carne era in ottime condizioni di con-serv.azion·e , te·n uta sempi:~ . in ghiacciaia; essa ~ra stata somm1nusttata sempre molto cotta ai r.agazzi più .gran.di:1.. ~ fu,eotre 1 ai. bambini più piccoli veniviano datea\ro;va sode, frittate , formaggi, marmellate, latte~ ~ dolci . Ma i erano . ~ta­ ~.e consumate carni in scatola , nè pesci conservati. ~ ..La, èolonia. usava la st~s~ . acqua potabil~ çh e €ra con sumata nel paese, ove non sì 'verificò nessun caso di forme intestinali. Comunque 1

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SEZIONE PRATICA

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furono fatti prelievi. di tale acqua al serbatoio, alle bocche nei padiglioni e in cucin a, ma le culture riuscirono n egative per qualf.,iasi germe patogeno. Il latte V·eniva portatq tutte le n1a ttine nella co,l onia da una piccola città 'lo·n tan.a 80 Km. , su di un autocarro, in bido·n i di circa 50 litri. Non fu accertato con sicurezza se ·es5o venisse pastorizzato. Durante l 'ispezio·n e fu trovato in ghiacciaia un bidone c-0·n circa 10 litri di latte, residuati da ll.à distribuzion·e di qualche ·giorno prima . Pa tale latte fu isol<ito il bacillo del par~tifo B. Fù così .ac,c ertato trattarsi di una epi·diemia circoscritta di febb·r e tjfoide ca u.sata da latte inquinato con paratifo B. L'A. avanza diverse ipoite·si sul mo,do di.' in. q.u1namento del . latte : il latte non fu pasto rizzato e prov.en1va forse da una mucca a,m malata o portatrice di b acilli ·del paratifo IB; il latte non pastorizzato fu inquinato da un mu11gitore portatore di b.a cilli del paratifo B · il Latte pai&torizzato· o no, fu inquinato in cu~ina dove veniva ·s olo riscaldato o b ollito insufficientemente; il I.atte pastorizzato o no fu inqui11ato ·durante la sua p erma11enza in cu cina da ,q:ualch e topo m.alato· o portatore di germi di paratifo B o da qualche insetto (mosca). · ,· ~ ~: 1

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FARMACOLOGIA . . . E '"TERA:PIA. , .. ,

Qu~~c,hernnova potas~io.

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applicazione terapen,t ica .d el · · · ·. · .. . · •

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(1~. R·AvrNA. · La Pr.esse Mé(lj,calre,· 2± magg io 1939). . .: • . •

Le .ricerch e ,s ulla funzione del potas&io n eJ.1'organis~o 11'~nno spinto diversì Autori ad ilnpiegarlo in varie forrrie morbose e talora con successo. l Tn'azione curat.riçe del potassio 'è stata riscontrata in relazione a lla paralisi familiare .1 ~eri odica, curiosa affezione caratterizzata · da paralisi flaccid~ estesà, con abolizione dei rifle8si ed i noccitabiJità . eletti:ica dei muscolì i11~orgc11t e improvvisar~ente , per lo più du-' 1ante il sonno,, e dile·gua11tesi spontaneam.ente dopo un p eriodo dj tempo eh~. va d~ qualche ora a 3-4 giorni. Negli intervalli fra Ié crisi il soggttto "~o de .completa salute ~d ha una potenzsi mu:s çolare; pormale. Harringto·n pe'r i1rimo ha .n otato la po ssibilit~ ·di trqncàre ·rapi1 ·d·a meiite la crisi co11 la 150,m1riinistrazione di citrato· di pota,.si:iio: ·dopo d~ luj, numero8.i aut.?ri .hanno. a mrrtesso ché le crisi di paralisi Pe~ r1od1cl1e si - accomp~gna11t> atl una r·adu ta cos1>:i cua ·del tasso del potassio nel siero e che la s0n1.m ini•strai io,n e dj $3.li 9i potessio sono Capaci di guarir1e ra1ndamente. . . ' Pudenz e, collaboratori hanho stud.i ato più altent~n1e~tei il m~tabolismo del Pòtassio é~ la ~ua -efl)ca cia terapeutica · in ùri caso :di para;. lisi J-1eriodica ed lian1to constatato la nett'a rlli ITtilLU?.iorLe ·drella quantità di potassio nel san1


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IL P OLICLINICO

gue durante le crisi ed il suo riR>alire a valo·r i 11crmali c oi dileguare d ei sir1torr1i paralitici; com e t erapia hanno ursato il cloruro di potas~ sio P'e r via aralie alla dose di 5-10 gr. in soluzione acquosa, ottenendo la scomparsa d ei fen on1eni morbosi in m ezz'ora , un'ora. Effetti più rapidi si l?Ossono avere con le iniezioni en doven ol::e ' ma allora oc·co1·re iniettare 50 . 1 CJ.11c. di una soluzio11e d i cloruro di potassio al 2 %, impiegando almeno dieci m~nuti n el fare I 'iniezion e. Secondo le ricerch e d1 Pudenz e collaboratori l'azione d el potassio 6ar ebbe ~ul sistema nervos0 centrale, essi prosp ettano l 'ipotesi ch e il potassio introd•o1to n ell 'organismo .'lgisca libr rando un 'altra sostanza capace di r c5taurare l 'eccitabilità dei muscoli e dei •

Jl>erVl.

Un'altra applicazion e terape11tica del potassio è quella p·r oposta da Con tat per la poliomielite anteriore acuta: l 'autore, ch e u sava il clorato di potassio, ha n otato, durante un ' epid'emia di poliomielite, ch e in molti malati si aveva una re1nissione dei segni patologici dopo l'ingestione di clorato ed un aggravam.ento se si cessava la somministrazione del medicamento • Contat attribuisce l 'effi cacia del clorato di potassio al suo potere ossidante capace di inatti,·are il virus d1ella poliomielite. La quantità di clora.to di potassio da ingerire è <li 5-6 gr. in un adulto, di O, 75-1 g r. n el lattante·: il n1edicamento è sciolto in 250 ·gr . di sciroppo per l 'ald ulto , ih 12·5 gr. n el bambino e viene somministrando risp ettivamente a cucchiai e a cu cchia ini. Coutat ha proposto a n ch e il clorato di potassio a scopo profilattico a dose eguale a 2/3 di quella ourativa. Benson-'.Bloom ed altri autori hanno infine consigliato il potassio n ella febbre da fieno e nelle form e asmatiche. L' A. ha ottenuto ottimi risultati n ell'oc uloriniti da fieno sommir1istrando13' volte al giorno gr. 0,32 di cloruro di potassio sciolto in un bicchier d'acqua; buoni risultati ha ottenuto pure in a15matici. Nell'asma cronica però tSi sono avuti 1nigliori risultati prescrivendo lo ioduro associato a un regime declorurato. Bloom ha tentato di trattare co·n ]o st esso metodo altre malattie allergich€ , ottenendo buoni risultati in tre casi di orticaria e ir1 due _di eczema. Molto ·efficace sarebbe il potassio anche nella sinusite poliposa, in cui può sostituire talvolta l'intervento chirurgico, cui d el r esto· si può associare. !F. TosT1. 1

L'uso di soluzioni anisotoniche ne11a cura delle oscillazioni della pressione endo• cranica. (M. ERsNsT. J\tliinch. Med. Wochenscrift , 19 maggio 1939). Se si iniettano direttamente nel sangue soluzioni iperto·n iche. di zucchero o di sale, aumenta n el sangu€ la pres5ione osmotica : in

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tali condizioni tutti i liquidi disponibili vengono dai t essuti ceduti al sangue onde ristabilirvi condizioni osmotiche normali. Un organ o ch e meglio d egli altri può in tali condizioni ced~re liquidi al sangue, è il cervello·, perchè esso dispo11e di una sua p·r opria circolazione idrica : se si iniettano liquidi ipertoriici n el &angue, diminuisc·e la produzio,n e del liquor ·ed aum enta il suo riassorbimento. I liquidi esistenti n e·gli spazi perivascolari de1l-· Jc cellule rono riassorbiti , di modo che diminuisce in misura evidente il volume d el cervello : la pressione en·d ocranica si abbassa etale resta fino a che sia raggiunto l 'equilibrio osmotico col san gue, ten1po ch e comporta pocl1i minuti fino ad u11 1nassin10 di 1/2 ora. La transitorietà dell'effetto esercitato dalle· irLiezioni endovenose iperto11i ch~ sulla pre1&Sione endocranica fa sì che esso si possa util111ente sfruttare solo in casi di aumento. transitorio della pressione. N€lle ipertensioni endocranich e croniche da tumori , da vasti focolai emo1Tagici , nell 'idrocefalo e nella epile.1$sia l 'osmoterapia non può r ecar e alcun .g iovamento. In tali stati può però mar1ifestarsi un improvviso peggioramento f;pontan·eo, dovut0i ad edema cerebrale acuto (n ell 'idrocefalo, nei tu1nori): allora u11a inieziorae endovenosa ipertonica può salvare· il paziente dalla mo·r te imminente. Dopo gravi lesioni ottuse del cranio la iperten sione endocranica post-traumatica puòco1nplicarsi con un edema cerebrale. In questi ca&i si procederà anzitutto a procedimenti chirt1gici quando questi siano indicati (punturalo1nbare, trapanazione). La comparsa di un ederria d el cervello non Fii può pe.r ò n•è prevedere n è di.a.gnosticar e in questi traumatizzati: e poich è l'edema no·n curato porta alla morte,. è indicato tentare 1a 0 1s moterapia in tutti i casi di gravi lesioni ottur,e del cranio in cui non esista110 controindicazioni precise. La principale indicazio·n e peir l 'osmoterapia sono i disturbi che seguono alla commozione cerebrale. Jl cervello reagisce alla commozione con un edema, i dolori provocati da tale reazione sp:essò compaiono ·so·l o dopo alcuni giorni: la iniezione endovensa di soluzioni ipertoniche è s-eguita da un mi·g lioramento immiediato. Dopo· un traun1a cranico devo·n o passare al-. rDeno 24 ore prima di ricorrere senza inconveniente alla osmot-erapia. Anzitutto perohè lo stato 1di shoc è una .contToindicazione assoluta: polso rapido, incoscienza, ipotermia, res11iro accelerato, c.ute fredda , ecc. spesso sono i segni di una diminuita pressione endocranica -e in tali condizio·n i le in.ie.zioni i.Jp1ertoniche aggravano il quadro già per sè minaccioso. Irtoltre .g li effetti delle iniezioni ipertoniche potrebbero mascher.are in modo .p ericoloso il quadro morboso e così indurre ad asteneiis.i da u.n intervento urgente: si ricorrerà peTc:iò .alla osmoterapia solo dopo avere scrupolosam ente esaminato il paziente e stabilito •


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SEZIONE PRATICA

in modo preciso se vi sia o no la in·d icazio111e per un intervento chirurgico. Poichè la iniezione endovenosa ·d i sale non è priva di inconveni€nti, l 'osmoterapia si pratica quasi esclusivan1ente con ·5oluzioni glucosate. Si usa una soluzior1e di glucosio al 30 %50 %, e se ne iniettano nella vena quantità fino a 60 eme. L'iniezione va ·eseguita co n le11tezza, la 5i può ripetere dopo 5 ore. Se nPppure con la seconda iniezione si ottiene giov·a mento è inutil·e insistere con l 'osmoterapia. Invece dopo disturbi post-comm~ionali si ripetono le iniezioni a seconda del bisogno, rton superando però il nun1ero di una iniezione al giorno. P. 1

DIVAGAZIONI La vita a bordo dei sottomarini.

fori.e o sul metallo delle enormi batteri.e d 'accu1nulatori, organi di .'p ropulsione in son1mer• s1one. La purificazione di un'atmosfera così fatta è· molto co·m plessa. Occorre innanzi tutto riir1escolare l'aria en·er.gicamente allo scopo ·di impedire la formazione ·di sacche nocive e di o•m ogenizzare la temperatura. Si -elimina l'anidriP.e carboniça, quando raggiunge il tasS<) de.Jl ' l ~~, face11do passare l'a1~ia attraverso· la soda caustica, e si rifornisce O·&sigeno, quando tende a cadere al di sotto d el 17 %, mediante rigeneratori speciali o bombole dì o~sigeno compreS&o. Per dosare l'anidride carbonica e l 'ossigeno si a doperano apparecchi. la· c11j sensibilità e robrustezza wno state lungamente provate. L'idrogeno prodotto in grande quantità dagli accumulatori è pericoloso perchè nella proporzione d·el 7 % forma un misc.u1glio to nante .. Deve p.e rciò essere re·g olarmente dosato ed eli-· 1njnato. L 'idrogeno arsenicale pro.dotto dall'azionedell'acido solforico è ~tata per lo passato causa di gravi· intossicazioni: deve anche essa es-. ser e elin1inato. Gli altri g·.as o vapori non sono p·r aticamente pe1·icolosi. La distruzione ·dei germi vien fatta mediante polverizzazioni antisettiche. Il fu11zior1amento dei diver,si appar·e cchi, la presenza di par·e-cc.h i uomini in uno spazio ristretto det·errninano un aurnento della temperatura dell'ambiente ch e rieF-ce rap·i damente penosa ed anche inso1p portabile specie nei climi tropicali. Ql.Lest'inconveniente diventa più· grave quando 1si ·e leva lo st.ato igrornetrico, che p uò raggi ungere anche il 100 %. Da ciò la r1ecessità del condizionamento dell 'aria. . P er riposare F-i adoperano cuccette o· amachesulle quali gli uomini si distendono con abiti da notte del. tipo· pigian1a. Gli abiti da servizio si ad·attano ai clinti, i11 quelli caldi sono pref-eribili le semplici n1ulandine con camiciole·. La cottura de.g li alim·e nti può essere fatta· con foir nelli a p·e trolio quando il sottomarino rtavig·a in superficie, ma quando è in immersione bisogna adoperare i fornelli elettrici. In og·ni caso occorre evitare le 'P·rerparazioni capa,c.i di pro·durre troppo fumo o odori sgradevoli. In prossin1ità della cu cina funziona un· frigorifero. L'a-pprovvigionam ento di viveri freschi non può €s.sere fatto che per i bisogni di tre giorr1i. P.er periodi di navigazione più lunghi bisogna ricorre.re alle conserve che dervono essere molto varie ed appetitose per evitare il disgusto e la perdita dell'appetito. L'acqua -potabile, quando termina la scorta caricata in porto, può essere fabbricata a bor• do con i.Speciali ebollitori. Le ritirate sono fatte in n1odo da potere es1

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Uno dei migliori trionfi dell'igiene è quello di avere procurato che la vita n.e i .sottomarini po5sa svo]gersi senza alcun dan110 per la salut.e degli equipag·gi n1algra do gli sforzi che pos5ano esse1re loro imposti, malgrado il numero e la durata delle immersioni, malgrado la navigazione nei p eggiori clin1i. Un tale compito offTiva difficoltà gravi tenuto conto ch e gli uomini a bovdo dei wttomarini d·evono essere sempre in· pos·sesso "delle loro· capacità intellettuali in ragione: della delicatezza delle mansioni cui devono attender.e e del fatto cl1e la minima falsa manovra può provocare una catastrofe. Oudard (Bulletin de l'Acadéniie de Médec·i·ne, 23 maggio 1939j ha esposto la vita a bordo di queste unità per mettere in e·v idenza le principali ·diffico.Jtà che si son ·dovute vincer e nel campo dell'igiene. Il problema più importante è quello dell'aer.azione., perc.h ·è l 'in-g o.m bro a bordo è tale che il volume d'aria a disposizione di ciascun uomo non supera il metro cubo. All'àncora la ventilazione naturale è abba&tanza soddisfacente. In navigazione alla sup·e rficie l'aerazione ·è po·s sibile per una sol.a apertura, ma non è sufficiente. Occorre la ventilazione artificiale per evacuare l'aria viziata ed immettere aria fresca. Questa ventilazione deve essere continua e molto attiva perchè i motori Diesel , organi di propulsione in superficie, viziano notevolmente l'atmosfera int,erna. Numerosi strumenti di co·n trollo consentono di verifica.re l 'efficienza deIla ventila• z1one • In somm·ersion-e l'aria è viziata per numerose cau5e: I) Uomini: respirazione ·ed emanazioni varie d·e-i loTo corpi. 2) Apparecchi: a) vapori di petrolio dai 1depositi e dai motori; b) p1odotti di volatilizzazione d~,gli clii di lubrificazione; e) idrogeno, idrogeno solforato, gas ~lforosi, cloro, idrogeno arsenicale ed antimoniale, provenienti dall'azione dell 'acido sol-

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cc IL POLICLINJ CO

sere lavate con acqua di n1are ed ev.acuate m·ediante pompe elettriche. La pulitura dei p·a vimenti e dell.e pareti si fa con gli aspiratori. · La pulizia personale si fà con adatti lavabi muniti di rubinetti con acqua bollita; le doccie posso·n o essere alimentate con a cqua di mare fredda o riscaldata. Un sapone speciale consente di utilizzare l 'aoqua di rr1are per la pulizia corporale e per lavare la biancl1eria. In crociera il servizio sanitario del wtton1arino ·è disi1npegnato da un ufficiale medico. Oltre alle visite normali co1npletate d1a consi·gli cura tivi e preventivi ogni uomo subisce og11i sei m 1e1si un esam e gen erale completo con radioscopia .p ulmonare . Il med~co 11a a sua dis f)Osizione ca elte speciali di farmaci e medicature, e inaleriale chirurgico ch e g li con5enle di far fronte a tutte le eventualità.

CENNI

BIB LIOG RA FICI< 1>

f' . E1cN110LTz. Lehrbu ch der Pha.rmakologie. E·dit. J. Springer , Berlino. Prezzo RM. 16,50. Questo manuale di farmacologia ha un 'in1postazione e un indirizzo a ffatto originale. La dottrina d·e:i m ezzi curativi è una derivazione della fisiopatologia gen erale dell'intero organismo e ·d ei vari ol·:g ani e t eis suti. La conoscenia delle alterazioni delle varie fun zio11i dà la n orr11a per la corr·ezione di ogni disturbo . È una t erapia razionale. ch e prescinde dall 'en1_p irismo e ce·r ca ·d i dar ragione del ineccanismo di azione dei far1n&ci. È un libro molto utile per i m edici pratici e per gli studenti anche perch è espon e dettag liatamente le più recenti e sicure acqui izioni in fatto di terapia . DR.

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E. PHrLIPPOT , 1 NoG.IBÈDE , R. C HARLIER. Trauaua; pratiq,1i,es et demonstra.tion de .l-'harmacod1 na,mie. Un vol. in-8° D AUTREBANDE,

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di ~34 pagg., con 56 figg. l\iasson et C.ie, , .Par1s, 1938. Prezzo 35 fr . ... Lib,r o denso di fatti e scarso di parole, tan.:t.r. ch e mancano :p er sino pre fa zione ed introd~uzione ! con .cui genera ln1ente gli autori spieg~no gli scopi del loro lavoro . Qui s 'incomincia ex ab-~pl.o col capitolo cc T€cniche &perim entali »1 in cui sono descritte sche.m aticarnente , m.a chiaramente le tecniche da seguirsi negli esperimenti di farm acodinamia. ~auo ­ ~o· poi J,_e indie.azioni per l e singole riceTche, -sui m odi fic:atori della · r espirazione, sull 'azion e della digitale, sugli a n esteLici , la sen sibilizia.zione, l 'antidotisn10, ·l'ossi-ge110- e carbo-te• rap1a . · Que&ta parte è p·a rticolarri1en te.. de.dicata a chi si dedica · purtico.larn1ente a stri.d i sp erim,entali di farmacologia: I ·c apitoli che . seguo. 1

(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recens ione. • •

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ri o po·ssono invece interessare chiunque abh1ia una certa pratica di laboratorio ed intenda fare delle ricer cl1e anche di interesse clinico, quali l 'id.entificazione di cotn'Posti minerali od organici , di s ostanze medicamentose, di alcaloidi, non cl1 ~ di gas di coanbattim,e nto. Nozioni esposte, con1e &i è detto, quasi scher11aticamenle, n1a con particolari sufficienti 1)er facilitare il compito dell 'analista, che troverà una guida sicura in questo libro uscito dall 'Istituto di 1F armacolo,g·ia dcl! 'Università di Liège, di cui Daulrebande è il direttore. fil.

A. GoRrs e A. LroT. Pliarmacie galénique. Due voll. in-8°, pagg. 194:0. 1\ilasson ebC ..ie, Pari~t 1939 . Prezzo 390 fr., rilegati in tela 4:50. In ta nto imperversare di specialità, per cui il farmacista è in gran parte ridotto a smercjare d ei n1 edicamenti g ià preparati, ecco che i due AA., di cui l 'uno (Goris) insegna 1F armacia galenica a lla ·F acoltà di Farmacia di Parigi e l 'altro (Liot) è vice-direttore della !Far.. n1acia degli Ospedali pt1ve di Parigi, ritornano nlla più clas~ica F ar.m acia gale11ica. Questa, i1erò, 11on si con clude nel retrostanza d ella ·J•,armacia adibito a labora torio , ma ·considera anch e la grande indus tria farn1aceu.tica, la pre})étrazione di rin1e di di varie origini (estratti vegetali, essenze, prodotti opo- e &ieroteraI)ici , ecc.) ed il laboratorio attrezzato per il rigoroso co11trollo della purezza dei medicam enti , che non iSempre il farmacista può fare da sè. L 'opera si inizia con un cenno storico sulla f arn1acia , specialmente in Francia, con la lotta · degli (( a.p otecari )) per elevarsi a farmacL'1ti. Nella parte prettam·ente sc;ientifico-pratica, si ir1comincia con la composizione chimica della cellula vegetale, nozione indispensabile perchè ,è ·dalla natura dei relativi co~tituenti oh e dil)e'l1dono le condizioni per la raccolta e la conservazione delle 1naterie prime e p er la stabili zzazione. Secon.do i prodotti utilizzati, si hanno poi la fito-, opo-, sièro- e batterio-terapia; p er tutte, sono dati i part»icolari per l 'allestin1ertto ed il confezioname11to. Accuratament e ed ampiamente sono d escritte le tecniche di pre1)(lrazion e delle varie forme farmaceutich e -ed i controlli da eseguirsi. Capitoli speciali sono dedicati alla preparazione del materiale· di medicatura e sutura ed alla ]oro sterilizzazione. L 'opera termina con dei capitoli sulla steri-. • lìzzazione in gen ere, sul n1odo di somministrazione· e d'i. azione dei n1edicamenti , sulla con servazione e le incompatibilità. Studenti, farmac i&tj, ·d irettori di laboratori chim'ico-farmaoeutici e me.d ici consulterar1no . . col}. grande utilità ·1'"am.p io e coscienzioso la"\!OTO dci due M . fil. 1

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('.HABRpi" ~TIENNÈ~ " Vòctrine~ ·ther1nciles . P ag. sspn e C. Éditeurs. Fr. 35. - ' I.56.. .Pa:ri_s,_ M:a· ... Libro di coltura medica, geografica e et110gra fica, di arte, di storia, ·di arch eol0t,oi:a, di

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peMiero ·e di folclore, di uu p·o' di tutto , ma un ~utto espresso in uno stile relegante, i1nrr1ag1noso, b1ellamente letterario, in cui quà e là sprizzano spunti di umorismo garbato, d eliziosissin10. Si direbb e quasi che l'idrologia ne ~ia un p retesto , tanto l 'urna nista e l 'artit>ta prendor10 il BOt)ravvento s.ull 'uo·m o di -scienza. Co1nunque appare chiaram ente ch e la ~parLe ·dottrinaria , per quanto vistosa, è più .che altro regionale, m e·n tre il r esto è universale, e quindi il liibro può interessa1'ie gli studiosi di qua lunque paese . I>artendo dalla prerr1essa ohe le stazioni tern1ali - p er l 'A. n atural111e.n te quelle d el su o 11aiese - hanno', com e le perso·n~ di qualità, un albero ge11ealogico , ch e risale nel c,a·s o spe~ifi co al d'i là della frontiera della .. toria, alla foTest.a celtica, per ot1i il sentimento r eligioso si fuse ·c:on quello termale , si ,p assa alla conquista di Cesare, e si i11izia quell 'epoca cl1e l 'l\.. chiama « gallo-romana » e ch e riprodu se e diffuse << 1~immoderato .g·u·sto » dei vinci. tori peir i ba,gni. Da questi conce tti, largamrente trattati, e111erg·e tutta la ·poten za geniale e <;reativa, civilizza trice e costrultiv·a dell 'antica Plon1a, eid è anche p1er qu1esto ch e il libro può l'iuscire special111e11te ,gradito a noi che ne sia1n o i diretti figìi. E anche noi an1iamo p en sare con l 'A. ch e " i grandi n1ang iato ri e di5peptici del bas ... o in11)ero » and.assero colà a ourar e il loro fega Lo, la loro :gotta, la loro renella, e non inan{~no i do,cume11ti in proposito non solo medici, n1a sopra lutto arcl1eologici , ch e l 'A. pone 'in piltore&ca evidenza. Cofl: queste allettanti fom 1e scientifico-storich e"'1eLlerarie sono illustrate l 'idrologia e la b<>.ln eologia dell 'Auverg ne, di Vichy 1 di Royat. <li Aix-en -Savoie, i)er quin.d i 1p<assare alla interessante storfa t ermale della .gotta attraverso i secoli, ricca di dottrina, di anr1ed·doti e.. .. di buon umore . _\ co.n clus ione della lettura del libro n oi pensiamo ch e le acque e le terme, di cui tanto ricca è l 'Italia, mo,lto più rapidamente ed effìcacem ente acquibterehbero la giusta fama, se tro,ra·&s-ero anche tra noi uno scrittore1 diremn10 meglio un cantore, della forza d·e llo Chabrol ch1e imitasse lo stile dell' autore fran cese e lasciasse. tra le quint,e la chimica, la stat1st1ca, i b ei risultati clinici e terapeutici , tutto u_n insieme ohe non diverte, e pur troppo la n o3a predispone male alla cura del ~egato e d ella ~·otta. G. M . 1

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SEZIONE PRATICA

Die Atl eerwasser-Trinkku:r. Contriòtiti pubblicati sotto la direzione. di ll. VoGT. Un vol. in~8° di 63 pagg. con 18 figg. J. Spri:i1ger, BeJrlin, 1938. Plì\il . 4,80. · !Forse a torto non si è mai pensato finora alla utilizzazion~ dell 'acq.u a di rr1are proibita _ç. · sc91)i ~ur.ativi .. Si va a .e.accia di tante acque ri1inerali e si è fin ora trasourata quella del ma-

re, ch e De contie11e tanti, anche di quelli che - sia pure in tracoe -- ap,paiono tanto utili alla vita. A quan.to se1m bra, in Germania la pra- · tic.a 1di b ere l'acqua ·d i ma re si è già abbastanza ·diffuisa, tanto che ne 1è stato costituito Uin • conunerc10. Il ·presente volume riu1nisce una seri.e 1di 11 corifer.enze dovute a diversi autori ed intente a dimo,strare le caratteristich~ dell 'a.c qua di mare ed a dimostra rne l 'uti lità com e rimedio, acoenn,a ndo al n1odo di usarne, alla comp·o·siziorie, alle proprietà farmacologi.e.b e, all'influenza s1Jlla rt1ineralizz.azione. all 'igi1ene, ecc. Le i11dicazioni terapeutich e, riassiu·n te da ogt, sono essenzialmente le malattie gastroi11test:inali, quelle del ricambio. la diat1eisi essudativa, g·li slati post-infett.ivi; es.sa può ancl1e costituire u11 rimedio coadiuvante n elle i11alattie dell ' a1) r)arato urinari ·) e r1eì disturbi rtutritivi infantili. 1

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fil.

Le tra.i lement du rhii1natism.e gonococcique . . Edit. J.-B. Baillièr.e et F., P arigi. Prezzo Fr. 15. .. Iri-' questo piccolo fascicolo d ella collana « Les thérap·eutiques notlvelles » è esposta la terapia ·del :r e.umatii&mo ·gonococcico, ch e 11eg li ullimi tem.pi si è molto perfezio·nata . . " : : · · L '·e $;po~iz ion e ·è· ·d ivisa · in ,tre parti: 1) Tr.attamento del fo cola io infettivo inizià l·e; 2') TratL tamento gen erale e trattam ento diretto delle lesioni artjcoJ.ari;· 3) Trattam ento delle fo1rme -acute localizzate.

ivi.

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, DR.

Il. B . ·F osnrcK. 1,lte R ockçf~,l.ler Foundatio1n,. A Review for 1938. Iri-8'<> di · 72 p~gg . . con fig·g·. New York. 1939. . _ È il con sueto resoconto annuale della munifica cc F'ondazio,n e » redatto .d allo stesso · Presidente. Dei 15 milio11i di dollari a disposizioIJe, ne so110 stati spesi 3,8 per le s.cien za m ,e diche, 3,8 per quelle sociali, 3 per le naturali , 2,5 per la pubblica salute, 1 p er attività umanistich e .e 0,3 per le ricostruzioni rurali in Cina. Cir.ca i 3/ 4 sono stati spesi per ·gli Stati Uniti ed 1/4 per p1a esi stranieri. P.er le scien ze m edich e., oltre alla p&ichiatria ed igiene mentale, sono stati accordati su ssidi r>er studi sulla ch emioterapia, la dermatologia, medici11a leg.ale, odontoi<ltria, malattie d ella vecchiaia. Importa nti .sussidi sono stati accordati per studi sulla biologia molecolare e la biologia sperimentale. Il resoconto è accorato perchè le minaccios e nubi di guerra che si vanno addensando fanno temere una disintegrazione della coltura; parti.c olarmente .p enosa è la situazione in Cina, do,re la « Fondazione )\ aveva iniziato da vari anni un programma di riassestamento cultu.l. rale e sociale; di 144 istituzioni (fra Università, Scuole e Collegi) ivi esistenti un anno e •


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IL POI.!CLINICO »

rr1ezzo fa, 82 si trovavano in città che sono state << i.spazzate via » dalla guerra e soltanto 6G funzionano come prima; alcune istituzioni hanno ·e migrato verso le pro.v ince dell'interno, di molte altre non si ha più notizia. IFra le biblioteche distrutte è da m·enzionarsi quella sinologica di Nanking, che conteneva preziosi manoscritti dell'antica letteratura cinese ed alcune delle prime opere stampate. fil.

[ANNO

AccADEMIE, Soc1ETÀ

XLVI,

NUM.

291

MEDICHE, CoNOREss1

R. Accademia delle Scienze .Mediehe e Chirnrgiche di Napoli. Seduta del 1° maggio 1939 Presiede il Prof. G. J APFELLI.

Impregnazione del sistema retico lo-endoteliale ed lnfezlon I speri· mentali. A. I oRES. J{linische EndokriJnoìogie. Editore I. BAKUNJ1N L. e DEzA CENGET D. Gli 00. metSpringer, Berlino. Prezzo, RM. 27. tono in dubbio la po~sipilità della formazion& Le.: nostre co.noscenze nel campo delle secre- del cosi detto. << blocco » parziale o totale del S.R. E. nell 'animale 1vivente e, basandosi sulla zioni interne :-:,i .s ono molto arricchite in questi ultin1i anni. Numerosi elementi hanno ap- bibliografia e sui risulLati delle loro investjgaportato i1uova luce su questo argomento che zioni sperimentali, definiscono tale fenomeno coogni giorno .appare sempre più vasto, più com- me una semplice impregnazione del sistema che può causare, nella totalilà del sistema o in ognt1plesso, più importante. La parte clinica si è no dei suoi elementi itSolati, una disfunzione, dia11·data n1eglio precisando, ma tutto è sparso retta o indiretta, che mai giunge all'abolizione ir1 u11a letteratura enorme, che non è alla por- funzionale assoluta del S.R.E. medesjmo. Basantata dei m edici 1vratici e degli studenti. :M;erito dosi su tale principio, gli 00. adoperano n el loro precip110 del lihro elaborato dallo Iores è lavoro la parola « impregnazione » del S.R.E. equ<1llo di dare un 'esposizione sistematica, denominano « impregnati» gli animali nel cui organica della fisiopatologia, della clinica e S.R.E. è Iissata la ·sostanza i1npregnante. Ciò premesso, gli 00. espongono i ri·sultati <li ·d ella terapia delle affezioni determinate dalle ricerche eseguite su conigli impregnati con Thoali.erazioni delle glandu]e e secrezione interna. l, somministralo -per via endovenosa, in1raLa trattazione è concisa, ma chiara e com- · rolras peri to11eale p sottocutanea; successivamente alpleta, ed ha un indirizzo schiettamente pra- cuni di essi venivano inoculati con st~fjlococco, • t1co. streptococco, pneumococco, b. di Koch (tipo boNumerose figure, di cui alcune a colori , il- vino), mentre altri erano tenuti come controlli. Oggetto delle ricerche furono la tossicità deI lustrano il testo. DR. Thorotrast, le modificazioni dell 'emogramma, la glicemia, la calcemia, la di-stribuzione del ThoRicordiamo l'lmporlaate pubbllcazloae : rotrast in conigli non 'inoculati , le modificazioni Dott. MARIO PORZro istologiche prodotte da esso, la morbilità e la mortalità negli animali impregnati ed inoculati, le lesioni iistologiche osservate negli animali imPER MEDICI E STUDENTI pregnali ed inoculati, la investigazio11e del Tho'Prefa~ione del prof. AGENORE ZF}RT Emerito di Patologia Medica nella R. Univ. di Roma rotra t con l 'ultramicroscopio. I risullati ottenuti dagli 00. dimostrano che, OPERA IN SEI PARTr: T• Ipofisi ]Ja Ghiandol~ non ostante la minore resistenza che si osserva sessuali - llla Tiroide - IV 8"-Surreni - va Paratiroide • Timo - Pineale -- v1a Fegato • Milza negli animali impregnati con Thorotrast, l 'infezion_e ·sperimentale da stafilococchi ha causato di• Pancreas. stin te lesioni tissulari e di minore inten~i là in Dr È pubblicata la Parta 1a: IPOFISI .._ questi c h e n ei controlli . Nell'inoculazione sottocutanea la formazione degli ascessi è più precoce Riportiamo un altro recente giudizio espresso dalla Stampa e i fenomeni tossici più violenti nei cor1trolli che Medica, su questo 1 ° volume dell'opera: negli impregnati; nel! 'inoculazione endovenosa « Monografia indispensabile per chiunque voglia conoscere nei controlli le lesioni sono di tipo settico-piemiquanto di più recente si è pubblicato sull'anatomia, fisiologia, diagnostica e quadri morbosi relativi alla ipofisi, a questa co, mentre negli impregnati le le~ioni renali righiandola endocrina., n ella quale la piccolezza di volume è in vestono il tipo nefrosico, varietà necrotica, ecc. contrasto alla molteplicità e importanza delle funz.ioni che vi Nell 'inoculazione sottocutanea da b. di Koch si vanno dimostrando. Questa monografia è pregevolissima sotto (tipo bovino), mentre ·i controlli reagi·scono alla tutti a 't'apporti. Sono ricchi i ragguagli sulla biochimica e infezione nella forma abituale, con .l e loro. adenofisiopatologia, sulla endocrinologia clinica, sulle relazioni della patie regionali caratteristiche, gli impregnati ipofisi con la pratica clinica generale, anche con la ostetricia e ginecologia, con la f>ediatria, con la oculistica, con la oto-rino• presentano una invasione massiva con lesioni più laringoiatria, con lo dermatologia. Estesissima bibliografia, Spe• intense nella milza, n ei polmoni, nel fega lo e ciali capitol: riguardano le sindromi diencefalo-ipofisarie, il dianella corticale surrenale. L 'infezione bacillare per bete mellito, il diabete insipido, la obesità, varie fo-rme di via endovenosa lede in grado eguale e nello stescachessia ». so tempo i controlli e gli impregnati, le lesioni (da 1< La Riforma Medica », N apoli. fase. 4. r937). più intense si osservano nel polmone. Quale conANDREA FERANNINJ. seguen.?:a di queste infezioni bacillari in animali .Volume di pagg. VIIl-204, c<>n figure nel testo. Prezzo L. 2 8. più le spese PQstali di spedizione. Per gli abbonati al « Policliimpregnati ·cen il Thorotrast ·sono degne ai nota nico » od a qualsi.1si dei nostri quattro periodici, sole L. 2 5, 5 O le grandi 1splenomegalie, mai incontrate nei confranco di porto in Ital;a, Impero e Colonie. Per l'Estero L. 2 7. trolli e le cui caratteristich e macro- e microscopir.he ricordano la forma splenica della Ji11fogralnviare Vaglia Postale alla D itta LUIGI POZZI, editore, Via Sistina 14, ROMA. nulomatosi.

Compendio Pratico di Endocrinologia Clinica


R. Accademia di Medicina di Torino ..

Inoltre, mentre le cellule m ulti11ucleate mostruose di tipo reticolo-endoteliale descritte nelle splen omegalie non contengono Thorotrast, che manca anclte nelle lesioni da stafilococco· al contrario la presenza di Thorotrast è cost~nte nei granu lomi tubercolari, come pure nelle cellule -epitel ioidi e nelle giganti di Langhans.

Seduta del 27 gen11aio 1939. · Presidente: Prof. BoBBIO.

'Trattamento delle ferite a cielo aperto e lnf luenza delle vitamine A e D. BAKUNIN L. - Dopo aver passato in rivista i diversi metodi di cura delle ferite basati 15ui vari .agenti fisici, chimici, b iologici, l 'O. presenta un elenco di 57 casi d i lesioni varie trattate nel suo reparto di c hirurgia, elenco dal q l. iale ha avuto cura di eliminare tutti gli ammalati che agli esami clinici e di laboratorio risultavano essere affetti da lue, diabete, affezioni renali, ecc. Il metodo da lui adottato consiste in pulizia e preparazione accurata della ferita, escissione di tutte l e parli necrotiche e non oltre le sei ore dal trauma_; sutura di tutte le soluzioni di continuit~ che si possono ricoprire con la pelle, ridu21one delle fratture e lu·~azioni , ecc. La parte lesa deYe restare in riposo; se si tratta di un arto è i1ecessario porlo su un piano inclinato che aiuti e, fncili~i la. circol~zi one (un piano di Braun p er I arto .1nfer1ore, un aeropl~no p er il superiore) ; Ja regione lesa, se possibile, deve essere posta su tele •sterilizzale e ppi ricoperta con una sorta di campana di garza distesa ·su speciali armature di fili di ferro. Tutti i liquidi di eliminazione sono asporta li n le tele e garze sterilizzate debbono <' ser cambiate di tanto in tanto. Sulle ferite, ogni 2-4 giorni, si applica olio di fegato di merluzzo, lasciando la ferita libera nel1~ camera di garza, priva di qualsiasi contatto <l1rc tto con altre medicazioni , applicandosi l'olio con una specie di bottiglia sifone. Lo stesso m etodo si 1segu e per la cura delle us1ioni. In·sistendo sulla relativa rapidità, l 'efficacia e I 'economicità del metodo e facendo anche rilevare, .quale importante conseguenza di esso, la formazione di cicatrici lisce elastiche ch e mai di":engono ch eloidee, l 'O. c~nclude eh~ , come è ~la ~~ già ammesso . per gli. ustionati, anche lJer i fer1t1 co n grandi e piccole lesioni locali, bisogna an1met tere che ques li , oltre ad essere affetti da u.n a l es~one locale più o meno es lesa i~1 superficie od in profondità, sono dei malati nei quali l 'organis1no ·sofjre, in tutti i suoi apparati od in -alcuni di essi in modo speciale, le conseguenze clcllo sh ock locale, dell'intossicazione per il riassorbimento di sostanze provenienti dai tessuti in rlisgregazione, della con:seculiva rigenerazione cellulo-tissulare. Tutte le modificazioni anaboliche e cataboliche cau sate dal trauma debbono Jn maggior o minor grado, influire su tutto l 'organ i·smo. Queste consider azio11i danno ragione d e~l 't1 so dell 'olio di fegato di merluzzo cbe, applicato localmente, agirebbe con un duplice mecca11isrno ò 'azione, generale e locale, restando da st apilirc se l 'efficacia di esso si d ebb a attril)uire solo alle vitamine A e D od anche a qualcl1e allro dei suoi .componenti. .CAsTRoNuovo G. Stenosi- polmonare congen ila ·o stenosi dell'arteria polm01na,r-e acquisita (rnorb o. n.ero di . Ayerza-Arillaga ?) . . CACC1!RI S. L 'insu lina-pr.otamina-zinco nella cura del diabete. · -·-•

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SEZIONE PRATICA

!ANNO. XLVI , NuM. 29 J

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l'Immagine corneale riflessa nella sindrome di ti. Bernard·Horner PEnnIER S. Viene descritto un n uovo sintoma che si constata nella sindrome d i Claude Bernard Horner, che consiste in una distinta opacità ùelle im1nag~ni esterne, riflesse sulla superficie corneale. Il .s1ntoma, descritto alcuni anni or sono dal Metzger di Francoforte, è rilevato costante'nenle anche dall 'O. Nell a sindrome di Claude Eernard acquisita invece l 'O. lo ha rilevato solo n~i p~riodi in.iziali della lesion e, •stante la probab~le r1generaz1one dei n euroni d el ·simpatico cervicale, che si verifica nei periodi su ccessivi. Viene quindi svolta l 'interpretazione fi siopatologica del fen omeno seco ndo 1e vedute dell 'O.

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Sulla patogenesi di rare stenosi cicatriziali del cono polmonare. Moi~URA. L'O. presenta due casi di stenosi del cono arterioso del cuore destro in adulti con aspetti apparenie n1 ente simili, ma di divers~ patogenesi. Nell 'uno la stenosi risultò provocata dalla retrazione di una cicatrice in rapporto con un 'arterite ·sifil i Lica d el bulbo aortico a evoluzione gommosa; n ell 'altro la stenosi, essendo costituita da un cercine rnuscolare nella sede della normale cresta sopraventricolare d el ventricolo d estro e coesistendo un diYerticolo della pars membran~cea septi ~ra <li origine verosimilmente congenita. ' Sulla morfologia delle vene dell'uomo attraverso le varie età. Bti CCI ANTE. Fu esaminata la struttura dei seni longitudinale e trasverso della dura madre, della Yena azygo·s, d elle vv. mesenteriche e lienale e d ella v. grande safena in 35 soggetti di differente elà. Ri sl1ltarono in esse . en sibili inoclificazioni inerer1li 1)articolar111ente al componente muscol~re ed cla lico, ch e presC'nta110 un prog·ressiYo aumento in r apporlo d ell'e tà.

Seclula d el 24 fep1Jraio ig39. Il socio Prof. BnuzzONE comn1emora il Gc11. E~r11.,10 Bonnio, fratello del presidente, recentemente scomparso . l'applicazione delle derivazioni eletfrocardiograliche toraciche nella diagnostica medica. C 1\o~:.~.TT1 e CER1JTTJ. Gli 00. riferiscono su '-ii 1111 a serie cli ricerche nelle quali si ·sono })ro}Josli rli precisare i lirniti dell 'utilizzazione cli11 ica (1 i nun1.erose <.l erivazioni elettrocardiografieb e toracicl1e nei riguardi della diagnosi di alcuni slati cli sofferenza cardiaca, di particolare interesse per la pratjca clinica. lllu tran o con 11umerose projezioni un numero rilevnn le di casi, in cui, m ediante l 'adozione di deriYazioni lranstoracich e o di derivazion i a que:5te equivalenti, è stato possibile m ettere in evidenza l 'esislenza di uno 'S tato di sofferenza miocardica .che nelle (lerivazioni periferiche n6'n trovava din1oistrazioni ovvero dava solo segni di dubbio valore. Gli 00. limitano la loro dimostrazione qua i esclusivan1enlè a quella parte della casistica n ella 1

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IL POLICLINJOO

quale l 'esalne an ato rnico ha din1ostra.io la r eale esistenza di lesioni. Passano poi a riferire sulle osseryazioni compiu le sulla IV d erivazione in numer osi casi di blocco di bran ca, e sul comportamento della stessa d~rivazion e n egli sta li di preponderçinza ventricolare D e S. In queste ultime situazioni il r eperto P-1e llrocardiografico acquista secondo gli 00. un sig11ificato d el più notevole inter esse. Un 'altra parte' d elle ricer che ~ st at a rivolta a ten tativi di dimostrazione grafica dello stato di fibrillazione atriale, nei casi in cui 1e derivazioni periferiche non mettono in eviden za op·p ure in m odo non sicuro l'esi lenza del disturbo. Presentazione di un nuovo metodo di sondaggio duodenale. BELLOMO. - L'O. presenta un DUOYO tipo di sonda duoden ale e, descrivendon e le mod alità d 'u1so, mette in evidenza il vantaggio con sist ente in un n e tto aumento di positività.

Seduta della Società Medica della Libia del 9 giugno 1939-XVII. Presidente: prof. ALBERTO ·CIOTOLA. Il dott. ANTONINO NASTASI a proposito d el Planorbis rinvenuto a Gat da lui nel 1937 e di cui era rimasta in dubbia la diagnosi esatta di specie, espone le corrsiderazioni ch e lo inducono a pen sare ch e si tratta di Planoir bis Pfeifjeri, confermando il giudizio diagnostico emesso d a malacolog ici italiani ed inglesi ch e hanno esaminato il mollusco. L 'O. presenta numerosi campioni d ei Plan.orbis rinvent1ti e ricorda che il Planorbis Pfeifferi è universalmente ritenuto ospite intermedio di Schistoisoma Mansoni e che ritorna così sul tappeto la possibile presenza a Gat della schistosomiasi intestinale. Il dott. .ANGIOLO BRAVI presenta una relazione sull' « Ambulatorio delle malattie nervo·se e mentali presso l 'Ospedale di Tripoli nel suo primo anno di vita »· Detto ambulatorio rappresenta il primo esempio di ampulatorio n euro-psichiatrico italiano di razze miste ed il primo nucleo p er un dispen sario di igien e mentale n ell 'Africa settentrionale italiana. Deve la sua origine all 'istituzione (1937) della sezione manicomiale per m etropolitani, all'aumento notevole della popolazione n europsichiatrica libica, alla m aggior sensibilità sociale verso i malati mentali, all 'introduzione in Libia d ello ·strumento legale· della dimissione in prova. Ha provveduto a 231 prime con sultazioni , 571 successive, 802 in tutto: la proporzione razziale dà 78,3 % per i nazionali, 7,4 % per i mussulmani e 14,3 % per gli israeliti (per le prime visite); rispettivamente 55,5 %; 7,2 %; 37,3 % per le successive: massima affluenza dei nazionali , minima per i mussulmani, proporzionalmente cospicua per gli israeliti. No'Sograficamente preminenti Je malattie nervose (99 su 231), con prevalenza per le encefalopatie (61), soprattutto le epilessie; fra le malattie mentali (78), n etta preminenza d elle distimie e delle diverse forme d 'isteria. Una considerazione a parte per la neurastenia, n elle diverse sue forme (44). La relazione termina con il riconoscimento d ella n ecessità che il reparto p sichiatrico e I 'ambulatorio per le m alattie nervose e mentali costituiscano, nel loro m odesto microcosmo un centro di istudi etnopsichiatrici e un nucleo iniziale d'igiene mentale in t erra d 'Africa. \

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I dotto ri BELLECCI e MODICA h anno studi ato la « Flora batterica · e la citologia delle secrezioni con giuntivali 1n Tripolitania »; lo studio è stato fatto in 378 individui affetti da malattie oculari e gli autori hanno tratto le seguenti conclusioni: 1) è s tata rilevata la presenza del bacillo di Koch W eecks in 102 casi (60 %), del diplobacillo di Mora Axenfeld in 54 (14 %) e del pneumococco in 32 (8,4 %), m entre il gonococco è stato repert ato in ·soli 8 casi pari al 2,1 % di quelli studiati; 2) la con giuntivite catarrale acuta, anche in Libia, durante la stagion e es tivo autunnale assume carattere epidemico ed è sostenuta dal bacillo di Koch Veeck•s od in associazione al pneumococco, al diplobacillo ed ai piogeni; 3) l a congiuntivite gon ococcica in Tripoli è sporadica e non h a avuto, almeno nel 1938, car a ttere epidemico; 4) lo studio morfolog ico degli elementi figurati nelle secrezioni con g iuntivali ha scarsa importànza diagnostica. Gli stessi dotlori BELLECCI e MonICA descrivono « L 'aspe lt0 batteriolog ico delle panoftalmiti in Libia » e attraverso lo st~dio di 14 casi di panoftalmite con secutiva ad affezioni congiuntivali in sogge tti libici , h anno isola lo di eci ceppi di stafilococco, quattro di streptococco e mai il gonococco; essi affermano ch e le panoftalmiti in Libia riconoscon o gli stessi agenti patogeni rilevati in altri paesi. Il Seg retario.

'' IL POLICLINICO ,,

SEZIONE

M~D ICA

(mensile)'

Direttore : Prof. CESARE FRUCONI. Il Numero 7 ( 1o luglio 1939) contiene: LAVORI ORICINALI: Mario TORRIOLI - Azione di lipoidi di vari organi sullo stato funzionale del s. R. I. Sa lvatore DE RENZI - I t quadro mielo-ematico nell'ipossurrenalismo. Aldo FOROONI e _ Modificazioni ematologiBruno D·E LLA MAGGIORE che da adrenalina nei leucemloi in fase di acme e di remissione. Francesco R.ECCHI.A - Variazioni chimiche e fi· siche del siero di sangue dei tifosi in rapporto alla terapia vacoinica. I l Prezzo del Numero L. 6 4bbenamento ilnnuo alla Sezione Medica : Italia L. 55. - Estero L. 65 Se cumulativo con la Sezione Pratica: Italia L. 1 1 O. Estero L. 1 6 5 : · se cumulativo con la Sezione Pratica e con l a Sezione Chirurgica: Ita.Iia L. 1 40, EstE;ro L. 1 9 5. Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUTGI POZZI editore, Via Sistina 14. ROMA.

'' IL PO LI CLINI G:O ,, SEZIONE CHIRUR61CA (mensile) Direttori : Prof. R. ALESSANDRI e Prof. R. PAOLUCCI Il Numero 7 (15 luglio 19.39) conterrà : LAVORI ORICINALI : Antonio LANZARi\. 11 tempo di circolazione det sangue in rapporto all'inter· vento operatorio. Lui.g i MOLLO - La malattia giovanile produttiva con trombosi dei vasi. Pietro SANNAZZARI - Leucoplachia del bacinetto e carcinoma ad epitelio pavi· mentoso in rene con due baci· netti e con uretere bifido. Id Prezzo del Numero L. 6

Abbonamento annuo alla Sezione Chirurgica : Italia L. 55. ·Estero L. 65 Se cumulativo con la Sezione Pratica: I talia L. 1 .1 O, Estero L . 1 6 5 ; se cumulativo con la Sezione Pratica e con la Sezione Medica: Ita lia Lire 1 40, Estero L. 1 9 5 . Inviare Vaglia Postale· o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI e ditore, Via Sistina 14, ROMA.


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SEZIONE PRATICA

APPUNTI •

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA.

False sindromi addominali acute. C. Rossi (Clinica Chirurgie.ai, marzo 1939) illustra dieci casi occorsi alla i&ua osservazion6 di sindromi a.d1dominali acute ·dolorose co11 i caratteri clinici di perito11iti acute ~ierfora­ tive, set1za una corrispondente lesio·n e anato• 1n1ca. In tre ca.5i la sindrome, addominale acuta era simulata da una polmonite, nel qua1to da una 1)erito11ite tuberc·olare, n.el quinto e sesto da cosiddette perito11iti &ierose ~ulla èui etiopatogencsi m-0ltp si discute, in altri tre casi da n1..1lnttie epato-biliari (cirrosi del f.egato con ileo par.alitico, €patite necrotica emorragica, coleci~tostasi acuta), e n ell 'ultimo caso da calcolosi r e11ale •c on. ~1nerr1ia, il.e o paralitico ed • ure1111.a. Oltre queste cor1flizioni patologiche, ch e sono occolì5e all 'A., anche altre, com e r egistJ'a la l·ctteratura medica, possono, creare al chirurgo imbar<l zzi 1dliagnosti.ci e sono state c.aus::i di errat'e ·diagnosi e. di irtterv·e nti inutili. Cosi son o state descritte sindro mi addomir1ali acute ~imulate da porpc}ra, da allergia alimentar.e, da com.a diabetico, da .m alattie cardiov.Dscolari, da a denite m esenterica, da malaria e da am ebiasi . Sono 1&tati ·c itati anche ciasi di tabe dorsale, di affezioni ·d'ella colonna ~ertebrale, di tumori midollari , di colica saturnina, di porfirinuria e di m orbo di Addi~on. , La conoscenza cli quanto sopra impo,n e al chirurgo, di fro1n te ad uri caso di chirurgia d'urgenza addon1i11ale, ·cli praticare l'esame a11amne'Sltico e·d1 obbiettivo il più completo pos&ibile per po·ter rintracciar0 se grt.i anche piccoli che lo potre.bl1ero oTientare verso• una di qu elle 1nalattie capaGi di simulare una sindrome acl·dominale a c.u ta. IF. Tosrr1. 1

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Addome acuto malarico. D. Campanacci (1l1inerva l\ledica, 28 aprile 1939) riferisce un caf:-0 raro e.d interessante di sindrome addon1inale acuta dovuta ad infezione malarica. Il so1ggetto in questione, dopo aver sofferto in A. O. I . di tipici attacchi malarici, era tornato in patria quan·d o, mentre era sottoposto a viiS.ita medica ii1 un. am.b ulatorio dove si era recato per il persistere dell'astenia, pallo·r e e1d anemia, fu colto imp'I'ovvisamente da dolori ,;olenti, diffusi all 'addo·m e con perdita de.i sensi, caduta a terra, sudoir e fred·do, vomito biliare non em3tico, poi conati infruttuo~i. Il dolore .&i andò localizzando verso l'ipocondrio sinistro: intervenne poi singhiozzo e sbadiglio. L e con·d izioni gene;rali del paziente e specialmente quelle circolatorie ed ematologic:h e sconsigliarono il chirurgo dall'intervento

nonostante ch e la diagn osi posta fosse di add01me acuto da 1Probabil e perforazione di ulcera gastrica. Le condizioni del ma lato restarono gravis~ime p er cin·que gio rni , con febbre alta, addome n1eteorico e dolente fortemente, alvo chiuso an ch e ai gas e singhio.zzo; ·poi migliorarono .alquanto. Intanto un ·e same di sangue .p.o se in evidenza presenza di parassiti ma]arici di tipo· tropicale ed allora una intensa terapia chininica pose termine al pauroso quadro· morboso. Pas~ate in rivista le diver&e affezioni cui a' 'rebb1e potuto far pensare la sindrom·e presen-. tata dal paziente, l 'A. conclud1e. affermando ch e· nel caso in parola si è trattato di pseudo-peritonite da paludismo. Già da t em !Jo sono noti n ella letteratura casi di colich e addominali ·dovute il malaria: per ·lo più tali sindromi si riscontrar10 in individui ir1 cui l 'infezione mala1ica ,è insorta da poco tempo. La prognosi di queste; sin·drromi è in genere l,uon.a nonof;tante l 'aouzie e addi1ittura il tragjco .aspetto .d el quadro morboso. F. Tosn. . Cancro della testa del pancreas: un caso c1irato coll'operazione radicale. 1

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Il cancro d·ella testa del pancreas ha due ca ratteristich e : da principio è una malattia locale con scarsa tendenza a lle n1,etastasi e. con t1n sintonia appariscente precoce, I 'ittero. Ciò non ostante ·è una delle p iù temibili forme di canc ro anche per le difficoltà tecnich·e di un ir1tervento chirurgico. C.. F. W. Illingwor~h ( Edi1nburg Medie~ Jou,rn., n1a1g gio 1939) descrive ampiamente u11 1o rtazione d ella testa e caso in. cui fece l 'asn •• del collo ·del pancreas, della maggior parte del duodeno e .delle· po,r zioni di <lotti ·b iliari e pancreatici colpiti. Egli ritiene cl1e le difficoltà tecniche sian o st&. te eis a.g era te.. Dopo il successo ottenuto da Halsted nel 1898', solo altri 4 casi con successo furono descritti fino al 1935, quando "1"hipple e i su oi coll~boratori, tenen<lo conto ch e il pericolo rnaggiore 1d ell 'intervento proviene d al formarsi di u.n a fistola duodenopan creatica ch e porta alla ·d istruzione della zo11a di sutu.r a per (1pera dei f.ermenti, :portarono importanti modificazioni alla tecnica operatoria. Precisam ente fecero la sutura dei due n1onconi duod enali e la loro invaginazione gara11tendo la conti. nuità d el tubo digerente mediante una gastrodigiunostomia e, do po aver ampiamente resecato il pancr eas, sutura rono il 1d otto con seta (perchè così non si altera la secrezione insulare, m entre la mancanza di secrezione esterr1a è facilmente tollerata). 0

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L 'ope.rato dell 'A. morì ±3 giorni dopo l 'in-

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l esione primitiva, principale, forse unica, è quella dei vasi. ten\:ento per fuoriuscita di bile dal moncone L'A. riferisce due casi di ematomi profo·n di del dotto biliare co111ur1e i11 sufficientern•ente de lla parete addominale anteriore secondari a suturato. Per ·e vitare questo in.c onveniente l 'A. ferita dei vasi epigastrici .1duirant.e interventi di propoue di i111piantare il i11011 co ne del dotto c11ra radicale di ernia inguinale: ne discute la JL.ello ston1aco. L. patogenesi e richiama sopratutto l'attenzione del chirurgo sulla possibilità dell'errore diaA proposito di neoplasie sviluppate sulle cicatrici gnostico, potendo cpiest 'affezione per i suoi operatorie. caratteri fi ici e per il suo decorso ment~re un È conosciuto da lun,g o ten1po il fatto che i tumore .maligno a rapida evoluzione . La diatu111ori poiSsono svilupparsi su lle cicatrici , ma g11osi n ei due casi os ·ervati dall 'A. fu fatta sopratutto su quelle che si so110 forma t e dopo solo dO})O puntura esplorativa, Clh e diie de esito suppurazioni, fistole o in seguito a cottature. a liquido sieroso forten1cnle ematico. No11 s i han,no casi di turno·1 i insorti su cicaL'A. rifcrisc,e in oltre un caso di fle1nmo,n e trici 01,eratorie g uarite per pri1na intenzione. cronico ligneo del Retzius, capitato alla sua P er din).0 ·I r ar e come in questo ca1npo il giuosservazione e che per i caratteri l ocali, per il di zio d eve essere i11olto obbiettivo, Petkovitch decor so e per lo stato general e del paziente, S. (Fl evue de Cli.i rurgie, fa sc. 1°, 1939) riferimentiva un neo_p,l asma mal1gno. Anch e' in quesce un ca. o di una donna ]a qt1al e 1n seguito s to caso sol o con la puntura e plorativa che .ad una grave u stione d el piede, ~ stata am - diede esito a pus ad una IJrofondità corrisponputata e la ferila chi rur,g ica è g uarita enza d ente a l R etzius, s i potè confermare la dia.(l.l<~ur1 iitcidente, per pri1r1~ i11ter1zione; l 'am- · g no i di fle111mo11·e cronico . IF. JADEVAIA. put"azion e ha a sportato tutta l a parte bruciata. Dop o un anno sul i11on c;o11e d 'a mputazione l:li Anafilassi, nnrco i e prenarcosi. -è for111a ta una piag·a ch e ha in\ aso l a cicatrice D . Don a ti (Sp erinientale, april e 1939) ha 1i·011eratotiìl, ribel1 e a qua ]unc1u e cura . Una prE:' o lo tudio dell 'azion e .antianafilattica delbiopsia 11a dal o is lolo1g ica1nente il r eperto di la narco ~ i, argoroento di cui .. i r già r ecent eun e1jiLelion1a pavi111ento:o . rn ente occupato lo Scimone, il quale spiega :F atta una nuova ampulazioru3_si ·è visto che 1'epitelio r11a si era svi l11ppato a r3rico d ella ci- l 'azione d el narcotico a m 111 ettcn do ch e que15to ricl1ia111i e fissi l'antigen e in d et crmina1 e sedi catrice e ch e i tes ·uti vicini e rano d el tutto ( 11 g-li a ni.n1ali na rcotizzati per inalazione , l 'als&ni. Si potrebbe p e11 . . are quindi ch e si trat})ero r espira torio) e n e impedisca così l'azione tasse di t1n can1c1ro nato su u11a cica trice chig·en er a le. Inoltre lo Scit;non e aveva con statato rurg ica guarila per prima inlcn zion e; in r ealc l1e il narco tico eser cita la sua azione protett à ·bi tratla di u11a arr1putazione p1cr una l1stiotiva sia se viene son1mini trato al momento n e e si sa ch e1 i tessuti a n ch e vicini a quelli dell 'iniczione scater1ante ch e al n10,mento di 11stion ati subisco110 d elle alterazio11i simili. Riquella s0 n sibilizzatrice. tie1te l 'A. ch e i11 co,n clusione non sia possib~le L '_\.. h a perciò eseguito una serie di esp.erila formazione di una n eoµla ia st1 u·na ci can1 enti Sll .gr·uppi di 12 cavie cia~cuno : in un trice for rn,ata in tessuto sano e g uarita p er prig rupJ' O l1a J.Yraticato in 1)11·ofo11da narcosi eten1n ] J1tcnzion e. .• nY. n,-, T:'~ Nn.\ DI. r ea la i1tiez ion e sensibiliz7atrice, in un a ltro la iniezione scatenant e : i11oltre in un altro Ematomi e flemmoni cronici profondi della parete g 1uppo ha praticato l 'iniezione sensibilizzatriaddominale di difficile diagnosi clinica. ce ed in un altro ancora l 'i11iezione scatenante IG . B~li ce (Riv isla ài C:liir1irgia, di cemn1entre l 'aniinale si trova·v.a sotto l'azione di bre 1938) accenna breve.m ente alla disti11zione u11a di quelle sostan ze co111unemente usat e com e pr en.ar cotici (dilaudid, dilaudid scopolami·d·egli ematomi i)rofondi della l)ar cte1 addomir1ale in spo11ta11ei e provoca ti. · I primi sono n a). Infine in ur1 a ltro gruppo di cavie di conq~elli cl1e si forn1ano senza cau sa apprezzatrollo h a prodol lo lo cl1oc an a filattico senza bil e o con un trau111a minimo per rottura del sommini trazion e di anestetico o di preanemuscolo r ett o addominale e d ei suoi vasi st etico. sp e·c 1e qua11do una malattia (infezione tifoidea Le. sud,dette esp erienze hanno dimostrato influ~nza, febb re ricorrente, ecc.) abbia prepa~ cl1e , nei confronti· con gli a11imali di controlr~to il terre~o an.aton1ico . In qt1es ti cas i l 'affelo , ·quelli trattati con narcosi , sia a l momento zion e esord11sce con un dolore violento t endel! 'iniezione scatenante ch e della sensibilizza-si.on·e a~dominal e, vomito, (onde g·li err~ri di trioe, hanno presentato in linea di massima d1 agno ~i con tutlo le affezioni addominali acuun.a minore inten sit à di sintomi oltre ch e u.n a te) e con la coir1parsa di una tun1efazione m oln1ortalità glo·b ale, 1d ovula al fatto anafilattico, l e, di 1grandezza varia, a d estra o a sinistra r1eLta.m ente inferiore. L' A. ha anche potuto ridalla linea m ediana . leva re n e.g li anim~li narcotizzati al momento · Gìi emato111i 11roirocati sono in·vece quelli c1ella in iezion e scatenante cl1e la intensità d elriferibili a l e·sioni traumatich·e, n elle quali l a l a n.arco5i .a veva in1portanza nel] a comparsa . e • 1

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rANNO

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SEZIONE PRATICA

nella intensità dei sinton1i d el qua dro anafilattico. Il i)reanestetico ha prodotto an cl1 'esso ottimo risultato e del tutto parago11abile a quello d€lla narcosi sia se somn1inistrato al n1on1ento della sen sibilizzazione che al mo111ento d ello scatenarsi del quad'ro anafi]ittico. F. T osT1.

Iniezioni intracardiacl1e di atropina nelle sincopi da narcosi. I.,e iniezioi1i intracardiache di adrenalina r1elle sincopi provocate dalla narcosi cloroforn1ica sono ormai praticate da parecchi a11ni con ri:&ultati favorevoli i1ella ·gr ande maggioranza 1d ei casi. Si è tro,rato p1erò ch e in altre for1ne ·di collasso· da anestetici gli effetti sono incostanti. R. Soupault (Presse il{ édiaa.le, 1° n1arzo 1939) riìeva ch e in certi ca~i si può utilm ente seguire il m etodo preconizzato da Garretor1 e Pa·scalis che da circa otto anni hanno sostituito l 'adrenalina con l 'a t·ro1Jii11a, o n1eglio é•.n cora ado1)erare l'uno e l 'altro fa rmaco. Riporta, al rig ua rdo, il ca so di un uon LO. di quarantasette anni 0 per a to per ul cera ga tr1.ca }Jerforata. Si praticò dapprinla la r acl1ian estes1a, 111a n el cor o ·d ell 'op.e razione, eh.e durò oltre il prevedibile, si dovette J)roced er e alla n ar co i. Dopo tre n1ir1uti il pa~icnte _cadd e. in co!l a~so 1 : il l)Olso , il r espiro , i mov1n1ent1 card1aci si arrestarono, la fac cia di ve11tò pallidissin1a (n on ciar1oti ca). La respirazione artificial e , le iniezioni di c.affeina e di lo·b·elina rin1ase ro· sen za effetto . Si praticò perciò un ' i1liezion·e intraca1·diaca di un mmg. di adrenalina seguita imm ediatam ente da un 'altra di m ,gn1. 0,5 di a trOJ)ina e da massaggio cardjaco. Dopo qualche 111inuto si a'rverLiro'n o l eggeri rnovin1enti d el cuore, e do1Jo quindici i11ir1uti l e condizio·n i del pazient e ritorn arono tali d a con sentire la TÌ])'resa dell ' operazione senza b isoo-no ·di . ulteriore anest esia. Il decor so pos t-op·erator10 fu r1or1nale e l 'infern10 guarì romp leta m e nte. J"' ·el ettroc3.rdio1.g r an1111a eseguilo sei settim an e dopo non rivelò ne$s una -1norn1alità. 1

.questo metodo p otrebb,e .essere di grande utilità i1l te·m ro' di guerr a, e l'A. lo propone per la h'af~fusione n elle armate, esponen1do brevemente come potreb1b eTo venire organizzati i « Centri di raccolta ». S. 1F.

Influenza della trasfusione sttlla q11antità di san· g11e. Numerose .son o le ricer che fatte sugli effetti della trasfusione i1ell 'fJrg.anismo d·el ricevitorG, ricer~~ riguardanti la soir1e ~ell.e e~a.zie e le n1odificazioni chii11icl1e e ch1m1 co-f1s1ch e. Scarse. sono invece ·q uelle sul con1portamento d ella qu.a ntità di. san~e d.el i:ice.vitore .in seguito alla trasfusione. 1E;a i pr1m1 che. s~ sono occupati ·del probleina e s tato P·ellegr1ni, cl1e ba os&ervato ·g en eraìn1ente l 'aumento ·d ella qu antità di sangue circc:lante. . Tali risultati sono stati conferma t1 da U. vVetzel (J( lin ische W ochensc1i r. , 1° a:p1:ile. 1939) il quale ril eva ch e le consue Le quant1ta d1 ~ng·ue traisfu se (500 em e .) possono l)ro·v ocar e .1n tal modo un certo C1arico d el cuore e del circolo. Ne consegue ch e bi sogna a11dare prudenten iente cauti ·n el praticare la trasfusione in n1alati .d i cuo,r e o di circolo. 1F'inora, però , anche n ell' esperie,n za d ell'A. , no11 ~i sono .~sserv a!i ir1convenient.i a t ale ri1g uardo, tanto p1u ch e 11 carico n on d1u ra a lun go e g ià 2± ore dopo l~ tras fusione, la quantità di sa ngue circola nte s1 ap])rossima ai valori no·r ,r11ali. fil. 1

PATOLOGIA

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Classificazione delle affezioni reumaticlte acute ed articolari di varia origine. I tentativi di classificarè le affezioni reumaticl1c e articolari hanno finora dato risult ati poco soddisiac~11:i. Riesce. in effetti dif: ficile catalogar e e11t1ta n osologiche a caratt.e~·1 c11.nici, anatomici ·e d etiolo·g ici poco ·d efir1iti, in,cerLi e variab,ili. Le malattie a p·r esunto cara1 t ere r eur11atico :l)Ossono colpire organi e 1E.S uti diversi , i quali per altro sono frequen .. tem ente colpiti da i)rocessi morbosi dipend,e nDR. ti .d a cause di tult 'altra natura. Seco·n do Artérn i ev (Acta Rh.e11ma.t ologica, La trasfusione di sangue conservnto nelle armate febbraio-1narzo 1939) la seguente c]as ificazioJ • 1n guerra. n e potr ebbe mel1ere un po' d 'o~din e e chiaJ F. Corelli (La Riforma. 1\1 edica, n. 17, aprile rezza in un capitolo d ella patologia t anto con1H39) es}Jon e i notevoli vantaggi del suo m eto- fuso., do di con servazione del sangue con la 1~0]11A. R euiniatismo acuto g eriu.ino (llfa~attia. di zinne origi1la le Novotrans (S. A. Bracco, MiBo uillaud). lan o), a ba ~e di ~_gosolfi to . . I . !f orn1a cardiaca del r eumatisn10 con o Le proprietà del Ncvotrans: azione a11t1a~l er- , senza -polj sierosite ed altre lesioni ' 'iscerali: . gica, de. ensibilizzante, anticqagulante ,_ antitosI ) Cardite reumatica; forn1a amb1ulator1a sica; f.anno s1. ch e e $.a sia i1ella mass.1111a per cEntuale dei casi (95 %) p erfettamente ~01)por­ (endo-miocardite). 2) Pancardite reumatica (endo-n1i o-:p~riJ tala. ricardite). La pos .. ibililà di aver e a r~ or~a~a di. i:ian o 3) Po·l iartrite reumatica acuta con cardite sa11 g ue di o.g ni gruppo in qua ntita. suff1c1ent e o pa11cardite evid ente. r•ronto d a iniettare con una 1ern1ca ,q uanto -!) Poliartrit e reumatica acuta con C8r dite mai semplice (la tra ~fus ione si ridt1 ce ad una o pancardite sil e n zi o~a. r0111une initzione endo,ren osa) , fanno sì ch e 1

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5) Corea con cardite o altre le· ioni r eu.n1atich e b e11e ·evidenti o ilenziose. II. 1) Cardite re·u matica ricorrenle. 2) Poliartrite reumatica ricorrente. III. Postun1i cronici dl. affezion i r eun1 a ticl1e acute. 1) Lesioni valvolari del cuore. 2) Po·stumi a carico delle a rlicolazioni e di a ltri organi e siste.n1i.

B. J'1lalattie articolOJri di varia oriç1i11e (acute e cron.iche) : I. ..i \rtriti infettive ed irlfettivo-a]lerg icl1e. 1) Lesioni infettive delle articolazioni co11 etiolog·ia nota, a seguito di n1alattie infettive d efinile o di foci infetti (go1lorrea, tubercolosi, sifilide, dissenteria, brucello i , tifo esantematico , tifoide, eresi.p ela, nleningite cer ebros1>inale, sepsi, ecc.). 2) Lesioni articolari infettive con etiolog ia oscura ma clinican1ente d efinit e (n1.alattia di till-1Chauffard). 3) Poliartrite reumatica (ma lattia di Bouillaud) con lesioni esclusivam ente articolari. II. Artriti cronich e ])rin1iti,-e ed a rtropatie. 1) Arlriti prog ressive n1alig11e (ancl1ilo i, al·trite deformante, ecc.). 2) Artriti benig11e (sino,riti, artralgie mioart.ro•paticl1.e, artriti da r affred:dan1ento, da sforzi muscola ri, da JJOsizioni forzate prolungate, ecc. III. Artropatie di origine eso- e endoo-ena. 1) Intossicazioni esogen e (saturni.. . m o, ecc.). 2) Endemiche (morbo di Beck). 3) Antifilattiche (mala ttia da iero , alin1e ntare). 4) Avitaminosi (scorbuto , ecc .). 5) 1\ilelabolich e (a1trite urica , calcica) . 6) Endocrine (tireoto ico i , climaterio , ecc.. ). 7) Emofilich e e da alt r e· diatesi. 8) Epifi1E>inecrosi . IV. Artropatie distrofich e : 1) Neurodistrofiche da lesio11i del "'i ten1a n ervoso centrale e i)eriferico (tab e·, ... iringo n1i.elia , n euriti, traun1i del n1idollo spinale, ecc.). 2) Atrofiche (do\1 ute ad inattiYità in seguito a µara lisi , fa sciature). 3') Angiodistrofich e ( enilità n1orbo di Rayn.a u1ù). V. Artriti traumatiche.

C. Les ioni di altri elementi dell'appar ato lo·1

como toi'~ :

1) 1F ibrositi (rnoTb·o di. Dupuytr.en , ecc.).

2) Miositi e i11iofasciti (tor cicollo.,

lom-

baggine, ecc..). 3) Spondilo-artriti , ~po ndiliti di orig ine infettiva (t.u b·ercolosi , .sifilide, tifo, sepsi ecc.) e spondilosi e spandilo -artrosi di. origine non inf.ettiva (m.al.attia di Becl1terew , S])Ondilosi d eforma nte di Strurnpell-1\ifa rie, ecc.).

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-!) Ne uriti, neuralgie (sciatica, radicoliti, JJlessiti lon1bo- aerali , ecc.) cl1e limitano l 'attivi1 à de ll 'apparalo· loco111otore. DR. 1

MEDICINA SCIENTIFICA La lipemia nei soggetti normali e nei cardiopa· zienti. Viene studiato il ta so er11atico degli acidi gras ~ i , dei fosfatidi e della colesterina, con particolare ri g uardo alle varie forme di cardiol)a tia (n1itralici , aortici , compenso, sco·m penso). Nol li B. e Bologn a A. (,,1rch. per lo stiidio d,~ zza fi siopatologia e cliniica del rica mbio, n. 6, 1938) hanr10 riscontrato cl1e lo stato di cardio1.>atia non eser cita ne su11a azione 1&ulla lipe1nia, se non in eguilo a coesistenti alterazion i di altri organi. Gli scompensi del cuore sini1ro 11on ore enl ano alcuna variazione del tas.. o lipe1nico . Contrariamen te alle osservazioni dei preced enti AA. , ch e le.r1 laro110 1d1i subordinare g li edemi dei cardiaci ad un a lterato metabolisn10 dei gr assi , non ,·en11e riscontrato alcun rapporto fra lipemia ed eder11i circolatori. Invece fu ri&..ou trata netta relazione fra tassn lipemico è corldizio11i eii:>iatiche , nel senso cllJe tal1 variazioni i a'rveraro110 soltanto nei ca i che, o per scomp·enso, in atto o per scomp e11si preced enti , si fo~ e stabilito un grado di alterata funzionalità e11)atìca . ln tali condizioni gli acidi g·ra si ha11110 din1ostrato manifesta tendenza all 'au n1e11to · n essu111a variazione invece ' fu l 'aumento della colei fosfatidi ; i1ote\ ole ~te rina. Ve ngono svolte co11siderazioni sull 'interpretazione dei fattori, pres och è totalmente erJa tici , ch e r egolano tali ' 'ariazioni. 1

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A.

BAUCE.

VARIA L'uomo più vecchio della Jugosla, in. Seco11do docume11Li ufTiciali, Bahtior Memetovitch , è nato n el 1808 n el villagg io di Veliki Rib ar, pr·es o il celebre campo di b·attaglia di Ko so vo, 11ella Serbia m eridionale; ha dunque ra ggiu11to 131 anni. Suo padre è morto a 100 a1tni, mentre la n1adre è morta relativamente giovane. Egli si è sposato una volta sola; ebbe due n1aschi ·e tr.e fen1n1ine, tutti m orti, meno l1n a fio·lia che ora conta 96 anni. I suoi discenn de11ti sono stati prolifici: raggi.ungono il num ero di circa 300, fra cui alcuni nipoti di 70 [111ni. Bahtian l avora il ·suo campo, s.' intere~sa ngli affari comun.ali e parla di politica. Non ha al cuna dell e infermità della vecchiaia, salvo · e11 e è sordo. Non 11a 1nai fumato o fatto u so di DJ cool o di c af~è. Ha spesso fame e man·gia specialm e11te pane, form aggio e aglio. Gra1disce i dolciun1i: confetti , cioccolato. Fa ripetutamente noto , ai suoi , il desiderio che « Dio pirenda la sua anima >> . (Dl lla Presse Méd., 28' giugno 1939). 1

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SEZIONE PRATICA

LB PAOINb ùBLLO SPBCIALJSTA APPUNTI DI TERAPIA DERMATOLOGICA Eczema in generale. l~icordi cliriici. L 'eczema è la dermatosi l)iù frequente e polirt1orfa. La si o serva in tutte le r·e gioni cu ltau ee, ed h·a com e caratteri 1~ri11 cip·a li: pruriLo, ro. sore, essudazione. Persiste11do l 'ec;zema questi caralteri acu ti vengono a cessare o ad attenuarsi , specialmente l 'e sudazione ed il prurito, mentre la cute si infiltra, si ispessisce, desquar11a e t alvolta si p·i grr1enta. Queste forrr1,e che i&pesso sono su cce sive o si alternano co~tit'llisco 110 quell·e ch e i <hi arnano eczeina acuto ed eczema cronico. Il p!:i ·sa,g gjo dall 'una ali ' altra forma è graduale, ed un eczema cr o·nico nu .. ò in dete1n1inate e.ondjzioni ridiventare acuto. Gli eczemi posso·n o essere, detern1inati da cause moltepJic.i. Vi può essere eczema p er contatto della cute con sostanze varie, con para ~ siti, microbi, da luce, ecc. Vi son o eczen1i che insorgono in seguito ad in,gestione di alin1enti, di medicinali. Vi sono .g li eczemi ch e definiamo da causa interna; da cau se che supponiamo, ma che in re&ltà il più spesso ignoria1no. Questi ecz.emi so110 i più numerosi, cd an che i più r ibelli alle cure. Per fare un.a buona e completa tera1Jia arebbc i1ecess~rio cono5cere sen1pre le cause. Purtrop;po il ,p1iù delle volte ciò non ·è po·s sibile. 1

lemt-'O, evitare tutte le cause di irritazione, qui11di cercare ·di rico·n d1urre con m edicam enti appropriati la cute am.m alata a lle sue co.n dizioni. normali. Insistere in -questa seconda fase, della terapia an che quando l 'eczema ap paia ·g uarito per- darei un.a buona con solidazione a lla ( ura. Queslo lo .sch ema di cura ridotto a lin.ee se1nplici: ma fqiuante variazioni da ca5o a caso, da r egio11e a regio,n e, da stato a stato, dell '.eczem.a stesso . cure inLerrLe (per booca o per iniezioni) so·n o mol to n1eno precise, perch è 111olto meno efficaci. Esse posson o, in una certa misura, C(lopo1:are ,1lla g uarig·iojn e, 111a non riesco.no da sole a risolvere u11 ecze1na . I11 questo il derr11atologo di·ssente in g·ener e daig'li internisti, perch1è l.a S Ll«l ·esp erier1za specifica delle dermatosi lo persuardle. della quasi com.9 leta inefficacia delle terapie interne 11ell 'eczerr1a'. Quante ricercbe, qt1ante osservazion i, quanti studi si fanno e furorL o f.at.ti su queBto argomento , n1a fin 'ora co·n la sola con c1l,us ione pratica ch e la cura esterna b en condotta è la veramente utile. Le altre rlon sono ch e comµl e111·entari. Ma p.errchè Ja terapia e·s ter-n.a riesca efficace è necessario sia ben condotta , da mano esp•e rta, con scienza ed anch e co n .1rt·e. Tra le cure ir1terne le più in uso son o le cosideltC' desensibilizz.a nti, rite:nendoBi l 'eczen1a dermatosi da ·sen sibilizzazione. Quindi il calcio, 1'ipoaolfito di sodio , l 'au.toemoterapia , e.cc. Si somiministreranno preparati opote11i.pici se .$Ì avrà motivo di pensare ad una disendocrinia; s.i o-µrerà il fegato se il paziente sarà un epatico, ·ecc., ecc. Al p-iorno d'og1gi è di mo1d1a, direi, di accusare. l'acido urico in quasi Lutte le forme di eczerr1a, anch e quando n on vi è ~J cun dato di f::ttto ohe possa dimostrare modifi cazioni del ricambio urico. I o non ric'ol.'do di aver visto mai un eczem.a n el quale si potesse con cer tezza djmo tr.are una tal e patogenesi, e non ho ' 'isto m ai g-uarire eciiemi con le sole· cure cosi·dette a111iuricemich e. Di tratto in tratto ~ono di moda in m edicin a delle patogen esi vaghe, verbali , ind efinit e, e.be in fondo non h anno altro scopo ch e in.a ch erare di fronte ai malati la nostra ig noran za. Vi so no stati perio di in ct1i dominavano in deTJnatologia le patogie ne ·i artritica, trofon eurotica, erp,etiie,a. ora trionfa la uri cemj ca. 1

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Terap·ia generOJle dell' eczema. -

In poche dermatosi come nell 'eczerr1a vie11e n1essa a dura prova la p erizia del dermatolog·o. Ricercare, quando è possibile, la causa e rin 1uo·v erla. Questo è il primo consiglio. Praticament.e assai di rado riesce positiva questa ricerca. Ri cordare ch e le cure e&terne son o semprre le più efficaci , ma non dimenticare che la cute e-cze1n.atosa è in gen ere irritabile e ch e non p~rmette alcuna sostanza ch e non s~a calmante . L'acqua e· massimamente il sapo·n e sono ver l 'ecze.n1a sostanze irritanti ; quindi do,rendo riDUlire un.a cute ecz,e matosa usare olio, di oliva ·o di mandorle. L'eczema umido infiamrr1ato si cal.n1a con i1npacchi di soluzioni lievemente di$infettanti o lievem.etnte astrin·genti, con cataplasn1i, 0 co n rolveri. Non u 5are mai ~os t anz.e a lcaline, solo lievemente acide . Pa sato il periodo acuto ricorrere a pa·s.te o pomate semplici o co11 n1edicam enti ridu centi a seconda d ello stato dell 'eczema stesso. Quindi pa.ste all 'acqua, paste all'ossid o di zinco sem plici. o con ittiolo, olio di e.ad.e, catrame, ecc. Jn o-enere i medicamenti r idl:lcenti sono i n1ig1iori , at.ti cioè a ripristina re Jo ~tato nor1nal e de:lla cute. Se persistesge mo] to prurito ricorrere .1i raggi Roentgen. Nelle su e linee generali adunqu e la cura del}'ecze ma è molt o fa cile. Calmare in un prin10 '

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Nodulo doloroso d~ll'oreccbio. Ricordi cli1iici. - Piccoli noduli conici sit 1i.a ti .s u 11 'elice- dei padiglioni auricolari. Sono dolenti .al] a pressione. I pazienti ci dicono di <1,·-yertir]i durante la notte qu ando appoggiano il rapo lateralmente sul cuscino. T erapia. - {jnica terapia effi cace consiste nella asportazion e di que1&ti noduli , chirurgicamente o m eglio a m ezzo di ca11sticazioni ter· n1ich e o elettrich e. Prof. Pier Ang-elo MEINERT Direttore Ospedale S. Galli cnno.


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t< JL POLICLIN!CO

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NELL ·A VITA PROFESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Divieto di vendita dello sfigmomanometro volu· grafo. Il M]nistero dell 'Interno ha inviato ai Prefetti del Regno la seguente circolàre :· cc -Pres·so varie farmacie. del Regno si è con statato di r ecente l 'impiego di un apparecchio automatico per la deter1ninazio11e della presisione clel sangue, " denon1inato cc Sfign1omanomelro Volugrafo », posto in vendita dalla Ditta S. A. Volugrafo di To• r1no. Tale apparecchio è fatto fu·n zionare direttamen le dal p aziente m edi ante l 'introduzione di una moneta da L. 5, dopo di che il meccanismo entra in funzioneJ segnando in apposito quadrante i dati relativi alla pre.ssione sanguigna. Questo Ministero, ritenuto ch e l 'uso di t ale app ar ecchio da parte del pubblico incompeten le a giudicare la valutazione stilla pres·sio11e arteriosa possa determinare n el paziente un 'errata interpretazione d el proprio stato di salute e cleistari! qui11cli ingiustificati allarmi, in quanto l 'indice della pressione è un elem ento semiolog ico che va }JOsto in relazione a molteplici fattori ch e debbono essere solo valutati a seguito di atte11to esam e clinico da parte del nledico, e, con siderato ch e l 'impianto e il funzionamento di tali apparecchi presso le farmacie non pt1ò ch e agevolare l'eser cizio apusivo della medicina, è venuto n ella determinazione , nel superiore interesse d ella isalute dei si11goli e del pre.stigio della classe sa11itaria, di vie tare la produzione e nlessa in commercio degli appar ecchi stessi. Si pregano le EE. LL. di volere disporre e vigilare p er chè 11on sia consentito ulteriormente l 'u so di tali ap·p arecchi n elle farmacie ed is litut] di cura, avvertendo nel contempo che questo Ministero provvederà direttamente a diffidare la Ditta intereis sata perchè si astenga dal produrre e ven clere gli apparecchi stessi n . (Avemmo già a segnalare gl 'in convenienti di tali apparecchi automatici) .

CONCORSI. Posti vacanti.

Roi"IA. Consorzio• Prov. Antituberc. - Medico' aiuto, dirigente il Di sp en sario d'igiene sociale dii CivitaYecchia; L. 21.600, rimborso sp ese di viaggi,. diarie. Aiuto inedico presso il Consorzio Antituberc . di Roma ; stesse condizioni, ma esclusa og11f indennità di diarie . Scad. ore 12 del 21 agosto ;: età limite 40 a. al 10 giugno. Chiedere cop,ia deii bandi. RiYolger si alla Segreteria presso l 'Ammi-· nis lrazione Prov. di Roma. ,SAVIGLIANO (Cuneo). Conso,r zio Ospedaliero fra f Comuni di Savigliano e di F ossano. - Per titoli: posto di Chirurgo primario. Stipendio annuo li-re 12.000 e 4 quinq. Per indennità di trasporto· L. 4000 con obbligo di e·ssere provvisto di auto1nobile. Sui proventi dalle prestazioni chirurgiche, compartecipazione in ragione del 50 %, Trattenute di legge. Età n1assima anni 45 al 22 111agg io 1939. Certificato di servizio prestato in ospedali o in cliniche od in istituti universitari in qualità di aiuto o assistente ordinario per almeno quattro anni. Scadenza 31 luglio 1939. .S rRAC1JSA. Co nJSiglio Prov . Antitubercolare. Direttore della Sez. dispens. di Noto; scad. 13 sett., ore 18; L. 14.400 e 2 quinquenni dee.; età limite 40 a. Rivolger si alla Segreteria. VENEZlA. I stituto Prov . per l 'i nfanzia « S. Maria d ella Pi età » (lstitut.o Prov. degli Esposti ) . -

Medico pediatra ; scad. 15 sett., ore 18; L. 6000 e 4 quinquenni dee. Aln1eno 3 anni presso Brefotrofi o Clinica pediatr. o sezioni pediatriche di Ospedali.

Concorsi a premi.

CIVITAVECCHIA (Roma) vedere Roma Sette posti d 'a·ssistente med. chir.; titoli ed esami; età limit e 30 a. al 17 giugno; stip. L. 4000 annue; percentuali ; indennità di L . 10 e vitto n ei giorni di guardia. B con cesso il li.Pero eser c. profess . Scad. · ore 18 del 31 luglio. Chied ere copia del bando. Rivol ger si alla presidenza d ell 'Amministraz. (corso Gj ovecca 203) . FERRARA.

Le domande, redatte su carta da bollo da lire sei e sottoscritte dai concorrenti, dovranno essere presentate, verso rilascio di ricevuta, o fatte pervenire per mezzo della po·sta in piego raccomandato con ricevuta di ritorno, non oltre il 31 agosto 1939-XVII alla Direzione generale dell 'I.N .. F .A.I.L. (Ufficio personale), via IV Novembre 144, Roma, ove può essere richiesta copia del bando. Età limite 35-55 anni. La retribuzione annua, aumentabile ogni triennio , è di L. 48.000 a titol() di •stipendio e 4.620 a titolo di supplemento db. servizio altivo, oltre la indennità di famiglia; gratificazione di L. 10.000 aumentabile secondo i risultati di bilancio e quelli del servizio prestalo· nell'anno precedente.

Arcisped(J)le Sant "_A.11na. -

Studi e ricerche sulla manna e la rriannite.

Il Ministro per l 'Agricoltura e per le Foreste bandisce un concorso per studi e ricerch e sperimentali e cliniche intese a stabilire nuove conoscenze farmacologiche e cliniche cl1e valgan<> ad ampliare il campo delle indicazioni terapeutiche della rna11na e della mannite naturale. Sono ammessi al co·n corso : a) lavori farmacologici; b) lavori c linici; c) lavo ri farmacologici e clinici. Detti lavori devono essere ined] ti e possono essere opera di un mede·simo autore, ovver0> di più autori in collaborazione. I lavori devono .pervenire entro il 31 dicembre1940-XIX, al Mir1i•s tero, Direzione generale dei J)i ani della produzione unitamente alla domanda. di partecipazione al concorso, redatta su carta d a: bollo da L. 6 . 1

F ossANo (Cuneo) vedere Savigliano. ROMA. Istituto Nazionale Fascista per l'Assicurazionie corLtro gli Infortuni sul Lavoro. - È aperto 11n concorso per titoli al po sto di Consulente medico generale ·(grado 1°) dell 'I .N.F.A.l.L. Il Consulente m edico generale è il capo di tutti i servizi sanitari dell 'Istitu.to, alle dirette direndenze del Direttore generale. 1


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SBZiuNE PRATICA

I lavori presentati al concorso vengono giudicati da una apposita Commissione nominata dal Mjnistro per l'agricoltura e per le foreste. Il concorso è dotato di un premio di L. 10.00fl. Su proposta della Com1nissio11e giudicatrice il Ministro ha la facoltà di suddividere il premio ira i due primi clas·sificati.

Diciannove concorrenti avevano preso parte al co·n corso. Il prof. Giuseppe Carabba è nomi11ato chirurgo primario n.ell 'O•spedale di Camerino, al posto del dott . Ettore Marsili, che lascia il posto per compiuto servizio. RICOMPENSE AL VALOR MILITARE.

Un ooncorso sulle Università italiane.

L'Università di Ro1na ha ba11dito ·il concorso al premio annuo . « Prof. ~Iassin10 Piccinini >> (rendita 5 % di L. 100.000) per lavori - editi o inedili - riguardanti la storia delle U11iversità italia11e o riferentisi a specifiche questioni della vita universitaria attuale. Nel caso ch 3 nessun lavoro sia ritenuto meritevole del premio, questo sarà a·ssegnato a persona che siasi resa benemerita della vita universitaria italiana. ~er ulteriori i11formazioni rivolgersi alla segreteria della R. Università, Roma.

Al centurione medico dott. Giu·seppe Lavitola sono state conferite due medaglie di bronzo al valor militare, per atti coraggiosi di abnegazione compiuti sui campi di Spag·na e per l 'elevato spirito di u1nanità, in virtù del qiuale egli non ha esitato a sfidare la morte nell 'adempimento del proprio dovere.

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Premio <(Prof. Massi mo Piccininri n per la medicina C'o loniale.

aperto un concorso al premio istituito presso la R. Università di Roma dal gr. uff. prof. Prassitele Piccinini di Milano per onorare la memoria de defunto suo padre prof. Massimo in occasione della fondazione dell 'Impero. Il premio a concorso è di L. 4.750 nette, e sarà conferito a un medico italiano laureato in qualunque Università del Regno, che presenti il miglior lavoro su argomento di medicina coloniale; lavoro , il quale potrà consistere ancl1e nella dissertazione discussa all 'esame di laurea. Le domande di concorso, redatte su carta legale e indirizzate al Rettore della R. Università di Roma, dovranno essere presentate non più tardi delle ore 12 del 30 dicembre 1939-XVIII all 'ufficio fo11dazioni e premi. A parità di merito, sarà preferito il candidato che abpia conseguito la laurea in data più recente salvo però la facoltà di dividere l 'importo del premio in parti uguali tra due concorrenti. Se nes•suno dei lavori presentati sarà ritenuto meritevole, la Commissione giudicatrice destinerà extra-concorso il premio a cittadini italiani medici o non medici - che abbiano acquisito -speciali benemerenze nel campo della medicina coloniale, oppure destinerà il premio ·stesso ad incoraggiare iniziative nel campo medesimo. Chiedere copia del bando. È

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NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICIENZE Il sen. prof. N. Pende ha assunto la presidenza della consulenza clinica e dell 'or ganizzazione scientifica delle Terme di Chianciano. La « Reale Società Asiatica del Beng~la » ha conferito la medaglia d'oro e< Sir William Jones Memori al )) al prof. F. d 'Herelle, per i ·suoi ~avori sulla profilassi e la terapia del colera mediante il .batteriofago. Su proposta della Comn1issione presieduta dal s'e n. prof. Aldo Castellani, il Rettore dell 'Università di Roma prof. P. De Fra11cisci ha conferito il premio M. 1>iccinini (1939-XVII) per la medicina coloniale al prof. Vitlorio Cilli di Luigi, direttore dell 'Iistituto Zooprofilattico dell'Eritrea.

NOTIZIE DIVERSE La salute pubblica in Italia. Nelle ultime settimane sono state diffuse voci allarmistiche sull'esistenza di epidemie di polion1ielite anteriore acuta in varie località; special1nente in zon e balneari, montane e turistiche del nos1ro pae·se. Le notizie sono i11fondate. La poliomielite è una malattia che ricorre ogni anno specialmente in coincidenza della stagione estiva con inanifeistazioni a carattere più o meno accentuato. Nel triennio decorso i casi furono : 2360 nel 1936; 2740 nel 1937; 1889 nel 1938. In totale in quest'anno, fino a tl1tto il mese di giugno, si sono avuti 1094 casi. Le zone più colpite so110 state la provincia di Arezzo, corL 128 casi; quella di Bologna 110 casi; quella di Mantova con 37 casi e quella di Modena con 86 casi. I casi rimanenti ·sono sparsi per altre provincie del Regno. Non vi è dunque motivo di allarme. È bene sapere che la maggior parte dei colpiti ha conseguito una guarigione completa e che solo una percentuale minima di essi presenta reliq·u ati permanenti.

8° Congresso della Associazione italiana c;l.i me· dicina legale e delle assicurazioni. Nei giorni 29-30 settembre e 1° ottopre 1939-XVII si svolgerà n Padova l 'VIII Congresso Nazionale dell'Associazione Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni. Il Congresso è organizzato dal prof. Rinaldo Pellegrini, direttore dell'Istituto di Medicina Legale e delle Assicurazioni della R. Università di Padova. I temi di relazione saranno i seguenti : prof. Anto11io ·Gazzaniga: cc I problemi cronologici della m edicina legale »; prof. France·sco Leoncini: e< Sul con cetto di aggravamento in medicina legale »; prof. Cesare Gerin: cc I criteri qualitativo e quantitativo n el giudizio medico-legale >>; prof. Amleto Loro: « Il criterio anatomo-patologico in m edicina legale » . Mentre ci riserviarr10 di dare in ·seguito ulteriori particola.ri, })Ossia rno intanto i1 .1crmare ch e sono g·ià preannunciate molte com11nicazion i e che al Congresso interverran.no rappresenta11ze dell 'Accade1nia Internazionale di Medicina Legale e Sociale ed insigni rappresentanti della medicina legale dei paesi stranieri.


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u JL POLICLINJCO

A.Itri congressi e convegni. Le Giornate internazionali di medicina sociale, organizzate a J..i:legi dall 'Associzione belga di medicina sociale, si sono svolte dal 23 al 25 giugno, sotto la pre·sidenza del prof. G. Timbal, di Lovanio, assi·stito dal prof. J, Firket, di Liegi. Vi sono s tate rappresentate ve.rie nazioni: Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Stati Uniti, Svizzera, ecc. Il Co11gresso dell'Associazione francese per il progresso delle scienze è indetto a Liegi dal 17 al 22 luglio, sotto la presidenza del prof. Fabry. Sarà diviso in molte sezioni, delle quali interessano la medicina, specialmente la XII (Scienze mediche), la XIII (Elettrologia e radiologia mediche) e la XXII (Igiene e rnedicina pubblica). Nella Sezione medica sarà in discu·ssione il metabolismo dell 'acq11a, cor1 3 relazioni. Per - eventuali informazio11i, riYolgePsi alla Segreteria, rue Serpenie 28, Paris. .Si è tenuta a Frosinone, il 2 luglio, la riunione della Società Romana di Chirurgia, alla quale ha11no partecipato 11umerosi medici romani e della provincia di Frosinone. L 'VIII Congresso cubano di inedicina si terrà in Avana duran le il mese di di cembre; avrà carattere emine11temente pratico: i lavori consi·steranno in brevi corsi di perfezionamento. Farà seguito l 'asisemplea annuale clella Federazione medica di Cuba. Il congresso svizzero d'igiene si è adt1nato in Zurigo dall 'l al 3 luglio. Insieme ha avuto luogo la riunione annuale della Società SYizzera per la sanità pubblica. Segretario: doti. W. Deuchler, Ackerstein, str. 144, Zurigo 10. Alle << Giornate di cancerologia » voltesi dal 24 al 28 gi11gno in Lieg i, sotto 1'alto patronato di S. M. la Regina J; lisabetla, il prof. Vincenzo Palombo di Firenze ha svolto una comunicazione sul tema « Curieterapia del carci11oma del 1arir1ge ». Oltre al prof. Palumbo rappre·sentavano I 'Italia nel Comitato d 'onore, .S. E. il prof. Rondoni dell 'Università di Milano e il prof. Ponzio dell 'UnivePsità di 'forino. . Dal 3 al 6 inaggio si isono svolte a Lima le « Giornate d 'eugenica », sotto la presidenza del dott. Bambaren; vi hanno partecipato vari Paesi americani. Scopo di gueste riunioni è il perfezionamento della razza. La IV Conferenza mondiale dell'assistenza agli storpi si tiene a Londra dal 16 al 22 luglio. Temi in discussione: 1) I 'ortopedia preventiva nei fan ciulli ; 2) l 'insegnamento generale e professionale ai bambini storpi e collocamento di es·si; 3) gli storpi n ell 'industria; rieducazione e colloca1nento di essi. Per gli atti rivolgersi alla segretaria , sig.na H. Hill, Ecclesto11 Square 34, London S. W. 1. Il IV Congresso rumeno della tubercolosi si è svolto dal 27 al 30 maggio, sotto la presidenza del prof. Irimescu; ha trattato il tema: La tbc. nell 'an1biente rurale. -

Un po' dovunque. L'Associazione m edica triestina si è adunata il 2, il 9 e il 16 giugno; sono state fatte comunica-

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zioni, risp el tivamen le, da: F. Pecorarin, G. Pierguidi (du e comunicazioni); da G. Osvaldella, A. Colleri, F. Pecoruri (due comunicazioni); da V. Boico e G. Ravalico, E. Tagliaferro, F . Pecorari. Dal 30 giug110 all '8 luglio si è svolta la Prima settimana sanitaria napoletana, organizzata dal Comi lato intersindacale sanilario della Provincia di Napoli, presieduto dal prof. A. Sorrentino, d 'accordo con la Facoltà Medica. Si sono tenute 20 lezioni e conferenze, per la massima parte nella Sala Maddaloni, in parte alle Stazioni termali di Castellammare di Stabia e di Agnano, al Sanatorio ~rincipe di Piemonte e al Reale Brefotrofio dell 'Annunziata. Con circolare del ,S ottosegretario di Stato alla Guerra, pubblica la nella Dispenis a del « Giornale Mili lare » si dispone che il 1° settembre p. v. sarà iniziato presso la Scuola di Applicazione di Sani là Mili lare di Firenze un «:;orso per Allievi Ufficiali 1'1edici di complemento, che avrà termine il 31 dicembre 1939-XVIII . Al Corso debbono partecipare i laureati che abbiano sostenuto gli esami di Stato e che isiano stati ammessi al ritardo del servizio militare. A Messico si è iniziata la pubblicazione degli « Archivos médicos ferrocarrileros », a periodicità bimensile, deslinati ai medici addetti alle ferrovie. La fondazione dell '« Ospedale Colonia », con multipli servizi generali e specializzati, forni ce ai medici ferroviari 1nessicani l 'opportu11i Là di osservazioni cliniche complete e di ricerche scie11lifich e, che alimenteranno il nuovo periodico. In occasione dell 'anniYersario del Mikado, la sua consort.e ha elargito, pel tramite del presidente òel Con iglio dei Ministri, _un contributo di mezzo milione di yens all '« Opera contro la tubercolosi » del Giappone. Ella spera così di stimolare la lotta contro la peste bianca. Ha lanciato alla Nazio11e un Jnessaggio , in cui chiede un 'in lensificazione degli sforzi contro l 'allarmante flagello. .P reconizza la cooperazione di tutti, sotto una direzione scientifica e sociale unica. Il Centro di Studi della Fondazione cl 'He11quevjlle a Parigi (boulevard Montmoreney 81-85), riconosciu la d 'utili là pubblica, organizza corsi annuali di eredologia, di puericol tura e di assistenza alla prima infanzia, per studenti in medicina , infermiere , assjstenti sociali, levatrici, maestre dei giardini d 'infanzia, madri di famiglia, signorine. Il Centro comprende un nido di bambini, un laboratorio e una biblioteca. I medici immigrati n egli Stati Uniti sono aurnen tati da 329 nel 1931 a 738 nel 1938. Dalla Germania e dall 'Austria se ne ebbero 16 nel 1931 e 365 ne! 1938. Gli israeliti sono stati 38 nel 1931 e 475 nel 1938. Nel gennaio 1939 i medici stranieri che avevano p1esentata domanda di esercitare i1egli Stati Uniti erano 1063, tra cui 534 tedeschi : di questi 245 sono st ati respinti agli esami.• A Berlino si è tenuta , per la prima volta, una Esposizione di lavori artistici di medici, sotto il t itolo « Il inedico pittore e scultore ». 1Sono state espos te 140 opere selezionate. L '« Associazione i11utua dei cardiaci » di Parigi h a t enu lo la sua assen1 blea nell'Ospedale Tenon,


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Nu~'I .

29 J

sua· ·sed e sociale, so tto la 11r esicle11 za del sen. Fiancette. Risultò lo sviluppo cr escente dell 'ope. ra, ch e r end ~ servizi numerosi ai cardiaci n ella città e nella provincia: soccorsi, assistenza ai convalescenti, orientazione professionale, preparazione agli esami, apprendistato p er nuovi m estieri adatti ai cardiaci. All 'Ospedale Vittoi;ia di Barnet (l11ghilterra) si sono eseguite esperienze di (( can1ouflage >>, per renderlo irriconoscibile dagli aeropla11i. Due consiglieri comunali di Parigi, F . Brunerye e H. Tirchaussé, hanno chiesto al prefett o di Polizia e al prefetto d ella Se11na che venga clisciplinata e combattuta la prostituzion e maschile. A loro avviso, questo vizio yerrebbe propagato in Francia da stranieri di r ecenle n azion alizzazion e. Il governo della Bulgaria g-0lare la distribuzione dei fia se n e contano 800, ossia ti, me11tre n elle campagne istituiti 1nedici distrettuali.

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SEZIONE PRATI CA

h a in progetto di remedici , poich è a Souno ogni 311 abitandifettano . Verrebbero

La Società bulgara di chirurgia h a fe·steggiato il prof. Paraskef Stoianof, direttore dellà Clinica chirurgica proped eutica di Sofia, in occasion e del 20° a11no di professorato, coincidente col 43° anno di attività profession ale. ~

apparso - a cura dell Ufficio stampa medica Italiana - un nuovo fascicolo (di pagg. 150) degli « Acta Medica Italica » intitolato : « La talas·sologia in Italia », n el quale è posto in rilievo quanto fino ad oggi si è fatto in Italia , sia iscientiffcamente ch e praticamente, n el campo talassologico. Il fascicolo è in vendita presso l 'ufficio pred etto, via Vallazze 39, Milano (L. 10 a totale beneficio d egli orfani dei m edici morti in guerra). Nel cc Giorn ale Italiano cli Der1natologia e Sifilografia » (n . 2) il prof. Arturo De An'licis comm emora il cinquantenario della scoperta dello streptobacillo dell'ulcera molle, la quale fu annunziata dal prof. Augu·st o Ducr ey durante il 1° Congresso interr1azion ale n'ledico riunito a P arigi nel 1889. L' cc Archivio Italiano d elle wialattie d ell 'Appar. Digerente » pubblica, nel fase. II, il r esoconto d el IV Convegno della Società Ital. di Gastroenterologia; esso occupa circa 100 pagine. Il direttore generale d ella Sanità, p r of. Petragnani, ha visitato a Bari l 'attrezzatura igienicosanitaria impiantata dalla F ederazione dei Fasci di Combattimento per l 'arri vo d ei due scaglioni di fan ciulli albanesi diretti alle colonie estive del! 'Italia fascista e la colonia marina di Fesca dove sono ricoverate trecento piccole alban.esi. Il 4 luglio , festa n azionale degli Stati Uniti , si ono avuti 700 morti per infortuni, contro 595 d ello scor so anno . I ~uochi d 'nr t ifizio , i petardi e i colpi d 'arma d a fu oco er a110 proibiti. La forte proporzio11 e dei morti si deve prevalentemente a infortuni ·s tradali. Per iniziativa d ei pediatri ò ella Clinica (( Amelia de Camillis » di S. Paulo d el Brasile, diretta d al d ott . . J avar one, si è fo11dato in q uesta città un << Centro Nipiologico », ch e coordina 1a sua azione con quello di Rio de Ja11eiro, creato dal prof. Barbosa, p er un movi111ento nipiologico nel .Brasile. Furono tenute •ses ioni cientifich e i] 30

genn aio, il 28 febbraio ed il 30 marzo . 1Si è anche or ganizza to un cor so per le m adri. Alla chiusura dei lavori si è d at o i11carico al dott. J avarone di co111unicarfe ai proff. Cacace e Barbosa la nuova affern1azione della nipjologia . Il direttore ge11erale della sanità pubblica itali an a, prof . Petragnani, si è r ecato in Albania p er un g iro ai vari capoluoghi, allo scopo di r endersi conto dei problemi sanit ari alban esi. Per iniziativa del prof. J . A. Bauza, direttore d ella divisione p er la prima infanzia nel Con~i­ glio del Bambino d ell 'Uruguay, si sono tenute, nell a Casa del Bambino di Montevideo, delle adun an ze trime·strali alle quali fu dato il titolo di cc Riunioni Nipiologiche». In quest 'anno la prima adun anza si è svolta il 23 marzo . 1

~ella

R . Univer sità di Napoli si è chiuso il secondo ciclo delle « Conferenze di Nipiologia », promosse d all ' Associazione Culturale dei Liberi Docenti e dalla Società Italiana di Nipiologia. Furono tenute confer enze da 10 titolari e d ocenti , chiuse d al prof. L. Dominici, preside d ella Facoltà m edica. Il prof. Diego D 'Amico prega i colleghi (oculisti e non oculisti) di volergli segnalare i caisi di ch er atite dei mietitori ch e capitassero sotto la loro osser vazione durante il raccolto 1939-XVII. Indirizzare: via Farini 5, Roma .

LA CLINICA OSTETRICA E GINECOLOGICA Rivista mensile diretta da PAOLO GAIFAMI CJinico-ostetrico-ginecologo della R. Università di Roma Il Numero 7 (luglio 1939) contiene: Lavori originali : F. D 'EROHIA : Le trasfusioni di sangue a piccole dosi associate alle cure attiniohe nella teraipia del can cro dell'utero. La rubrica degli errori : I . CLIVIO : In tema di errori diagnostici. oluminoso fi·broma edematoso diagnosti cato per cisti ovar ica. Terapia : P. PERAZZI : La fan·g o- e la p araffino-terapia nel l a sterilità femminile. Riviste generali: G. SAN NICANDRO: Alcuni nati recenti di Partenologia. La rubrica medico-legale : L. PUCCIONI: Perizia in tema di responsabilità p er morte di donna durante il parto. Osservatorio : A. VASSAI'I"O: Maternità tragica. Dalle riviste : OSTETRICIA: Fratture da strappamento del bacino durante un pal'to spontaneo. - L'associazione di tutti gli a lca loidi dell'opipio con la scopolamina n el tratta.m ento medico d el parto. - Può l;ISarsi l'ergobasina com e m ezzo per rinforzare i dolori del parto? - A proposito di un medicamento per a lleviare ed accelerare il parto. - Quale valore ha la sommini traiione profilattica di Prontosil nel distacco manuale della placenta.? - GINECOLOGIA: Su un caso di ane ~r isma dell'art eria ovarica sinistra in una donna affet.ta da tubercolosi genitale. - Sulla gravi_ danza inter sti ::iiale. - Il t rattame nto della m e nopausa nella donna con ormone sessu a le maschile. - PEDIATRIA : Il destino di 683 prematuri. - Eosinofilia r.ei prematuri. - Nefrosi calcarea n el neonato di un'ecl rumptica come sintO'llla di ipocloremia. - NOTE DI BIOLOGIA: Sulla pr ovvista di vitamiIUt 0 nelle gravide e nelle donne che allattano durante l'estate. - Rapporti tra ovaio e t iroide sotto l 'azione di fattori nutritivi e particolar.mente della vitamina E. - MEDICINA SOCIALE: L'aborto volontario e la sua repressione. - L'attività della cas;.;;a di Maternità di Milano n ell'anno 1938. - I libri. - Notizie. AbbonamentQ per il 1939 : I talia L 5 O; Estero L. 6 5 ; P er gli associati a l .. Policlinico » : Italia sole L. 4 5 ; Estero soJe L. 60 . Un nu mero separato L. 6 .50 .

'r

Inviar e Vaglia P ostale o Ohèque Bancario a lla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA.


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cc

IL POLICLINICO ))

RASSEGNA.. DELLA STAMPA MEDICA Med. Klinik, 10 mar. -

M. ERNST. Tracheoto-

mia d'urgenza. -

M. GRANHAN e 'J. ScHULz. Deut. Mecl. .W och ., 17 inar. - v. EICKEN. Broncoscopia. - BAADER. Astestosi. Forze San., 28 febbr . - A. SALOTTI. La medicina fascista sul problen1a della razza. - G. REVOLTELLA . Profilassi del cancro. G. Dr GuGLIEL~10. Metodi e problemj rlelln patol . contemp. - B. BoLDRINI, P. GAJFAl\II. Denuncia degli aborti extra-u1erin i . Brasil lv/ed . , 14 genn . - M. E. DE SouzA ARANKA. Equilibrio acido basico. Metabolismo della puri11 . , 28 ge11 n. J.d. Rev. de Chir., mar. - DrEULAFÉ e GRIMOULD. I grossi bracci consecutivi a trattam. del cancro del seno. - RAZEMIN e DEcouLx. Angiomi del fegato. Acta Obsl. et Gynec . Scand., 1. H. AUKER. Disturbi mes truali e trattam. con ormone follicolinico. - E. S<::HIE. Estraz. manuale della placenta. Presse Méd. , 15 mar. - Numero Stl Pasteur. Laincet, 18 mar. L. O'. SnA UGHNESSEY e al. Rivascolarizzazione chirurgica del cuore. - F. M. ;BURNET e T. JERSILD. Herpes simplex: anticorpi. Klin. Woch., 18 mar. - E. SoHW1NDEL. Lesio·n i cardiache post-difteriche. - .T. GEissLER. ~or­ firia acuta. Min. Med. , 10 mar. E. GREPPI e B. DELLA ·MAGGIORE. Galattosio e glucosio nella glicoregotazio11e Acta Med. Scand ., I. - H. LoFVENDOHL. 11 problema della neurosi. - W. KERPPOLA. Pseudoachilia. - B. ,SoHOVAiNEE e al. Tossicità dell 'acido mandelico. - P. DE MuRo Aspetti clinici della ,g iardiasi. Joarn. Nerv. a. Ment. Dis., mar. - R. L. CROUGn e J. K. THOl\IPSON. Funzioni autonome della corteccia cereb,r . - P . M. LEVIN. Sindrome di paraii·si vestibolare nell'uomo.

[ANNO XLVI,

l'UM. 29)

Rass. di Fiséopatol, ecc., feb})r. -

G. GIGLI. Il ricam.bio idro- ·alino nelle discrinie tiroidee. A1ed. Klén., 17 mar. - Ginecologia. Rif. M ed., 18 mar. - C. CANTIERI. Spirochetosi ittero-ero. Brit. lvled ..Tourn., 18 mar. - .J. H. BuRN. Azlone dei 1nedicinali sulla fatica muscol. - E. BIDDLE e G. F. LANGLEY. Trasft1s. di sangue conservato, Paris Méd., 18 mar. - Cancro. Rass. Cl. Scient., 15 mar. - E. PESTALOZZA. Perizie n1ed.-legali (pubblicaz. postuma). - A. G10RDAN0. Il sist. endocrino nelle malattie renali. Clin. CJiirurg., febb. L. Bm..UFFr. Allergia da calgut. - P. STEFANELLI. Chirurgia di guerra e complicazioni bronco-polmon. Riv. Oto-Neuro-Oftalm., nov.-dic. M. VALERI0. Fenomeno di Gunn. L. VENco. Dacriocistorinostomia. - A. Rus1No, E. REVERnrco. Tumori endocran. Rinasc. ilJed., 15 mar. W. OsrnowsK1 e T. SoK0Lows1\t. Trapianto della gland. pineale. A. GRANELLI. Diatesi e sudative. Bull. d . . c. ..Med., gcn11.-febb. - E. F1LIPP1-GABARD1. L 'occlus. dell'arteria centr. della retina. V. NERI. Compressioni della coda equina. Hoomat., II. - G. PBNAErn. Metabolismo del1'ac. ossalico ed emopatie. - F . PECOf:{ELLA. Azione emopoietica dell'acetilcolina. vVien. klin. lrVoch., 24 mar. Balneo-climatologia. Jou·rn. A. M. A., 4 mar. - R. ELMAN e D. O. WEINER. Alimentaz. endovenosa. A. H. GuNDERl\L Trallam. dell 'ipertrofia prostat. dopo i 75 anni. - 11 1nar. G. S. FosTER, J. C. PATERSON. Strapazzo fisico. - C. l. ,SINGER. ~Iigrazioni operaie isorvegliate medicalmente. Acta M ed. Sca nd., II-III. A. L. Tcn1JEVSK1. Trattamento delle ipertens. ematiche. - H. HEoKESCHER. Neuro·si cardiaca e respiratoria. E. AsK-EDSTROl\l. Osteomalacia epatica.

Indice alfabetico per materie. ,2\.ddome acuto malarico . . . . . . . . Pag. 1323 ,J\.ddome: parete: ematomi e flemmoni cronici profondi . . . . . . . . . )) 1324 Anafilassi, narcosi e prenarcosi . . . )) 1324 Arteria polm. : stenosi cicatriziale . . )) 1321 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . )) 1316 Cicatrici operatorie: neoplasie ·svilup)) 1324 pate sulle - . . . · · · · · · · · · · Dermatologia: appunti di terapia . . )) 1327 Diatesi ossalica : così detta - . . . . )) 1306 :.Epidemia da Salmonella . . . . . . . . )) 1313 Epidemia di piolio1nieJite . . . . . . . )) 1312 Elettrocardiografia: derivazioni torac ich c . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1321 ·Epatite allergica . . . . . . . . . . . . . 1295, 1298 ·Ferite: trattam.' a cielo aperto ed influ enza delle \jtamine A e D . . . . )) 1321 Gqtta : d'iagnosi . . . . . . . . . . . . . )) 1308 'L ibia: pato·Jogia n ella - . . . . . . . . )) 1322 Lipemia in soggetti normali e cardiopa)) 1326 zienti . . · . · · · · · · · · · · · · 'Organi gen . maschili est.: strappamento di pelle : plastica . . . . . . . . . )) 1303

Pancreas : cancro della testa . . . . . . Pag . 1323 )) 1313 Potas io: nuove appli<.'azioni terapeut. Pressione arteriO$a: apparecchi automatici di misura: divieto . . . . .

Pressione endocranica: uso di soluzioni anisotonicbe . . . . . . . . . . . . . Reumatisn1i: classificazione . . . . . . Sincopi da narcosi: iniezioni. intracardiache di atropina . . . . . . . . · . Sindrome di A. Bernard e Horner: immagine corneale riflessa . . . . . · Sindromi addominali acute false . · · . $istema retic.-endot.: impregnazione del - ed infezioni sperim . . . . . . . Sottomarini: vita a bordo . . . . . . · Sternomeclullocultura nel tifo . . . · · Trasfusione di sa_ngue conservato, in guerra . . . . . . . . . . . . · · · · Trasfusione di ·sangue: influenza sulla quantit à . . . . . . . . . . . . . . . Uremia : patogenesi . . . . . . . . . . Ve11e: inorfologia attraverso le età . . .

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Di-ri1t·i di 11ropr ietà r iservati. - Non è consen.tita la ristamp~ di lauori pubblicati nel Policlinico se non i·n seguito ad L'EorroRB .autorizzazione scritta dalla redazione. ~ vietata la jnlbblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte.

C.

IFRUGON·r,

\L\ed. capo.

A. Poz.zr, resp .

-------------------------------------------------------------------------~

Roma, Stab. Tip. Ar1nani di M. Courrier


Nnm. 30

Roma, 24: Luglio 1939 • XT II

.!NNO XLVI

,,

.,,

PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF'. CESARE FRUGONI PREZZI

D' ABBONAMENTO

ANNUO

AL

Clinico Medico di Roma

« POLICLINICO »

PER

IL

1939

Singoli: I t alia Ester o Cumulativi : Italia Estero (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (set t i mana le) L. 70 L. 115 (2) ÀLU Otri SBZIONI (pratica. e m edica) . . L. 110 L. 165 (1-a) ALL4 SOLA SEZIONE MEDICA (m en sile) . . L . 55 - L. 65 (I) .A.Li.. DUJI s1110N1 (pratica e chirurgica ) L. 110 L. 1'6 (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (m ensile) L. 55 - L. 65 (4) ÀLLI TB8 UZIONI (prat., med. e cbirur.) L. 140 L. 196

Un n umer o separato d ella. SEZJONB MEDICA o della CHIRURGICA L 6; òella. PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. Lavori originali: C. Fivoli: Le intolleranze ai sulfamidici. {)sservaz1oni cliniche : P. Orlandini: Un cas o di avvelenamento da ·m orso di serpente. Apparecchi e strumenti nuovi : R. Martinetti : Dettagli di tecnica per la f leboclisi goccia a goccia. Sunti e rassegne : PATOLOGIA GENERALE: z. Friedricb: Le tesaurismosi o malattie da deposito. - H. J. Lauber: Locu s minoris resistentiae. - M. Coppo e F. Magrassi: Studi s ui complessi li poproteici del siero. - SISTEMA NERVOSO : · Westphal : La clinica dei disturbi circolatori cerebrali. - P . Puoo: Meningjti sierose ed aracnoiditi da traumi cefalici. - Z. Drohocki : L'elettrospettografia del cervello. - T. Keller : Qualche riflessione sui u nervosi Il , ORGANI DIGERENTI: c. Bonorino Udaondo: Le reazioni gastro-intestinali della allergia. - A. B&rbieri: L'indagine radiologica nell'ascaridias i. J. Duval : Il trattamento dei tumori retto-sigmoidei. H. Finsterer: 'frattamento ch irurgico del cancro del

colon sinistro e del cancro del retto alto con conservazione dello sfintere. Divagazioni : E. Rodenwaldt: Problemi razziali nei paesi coloniali. Cenni bii11tografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : R. Accademia c1i Medicina di Torino. - R. Accademia di Med icina di Genova. - ·Società N al)oletana di Chirurgia. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Cisti da echinococco del polmone rotta nei bronchi e su.ppurata. - Gli arsenobenzoli negli ascessi gangrenosi del polmone. - La terrupia inalatoria dell'asma bron· chiale. - Il modo d'azione degli espettoranti. - SEMEIOTICA: L'esaane dell'acutezza uditiva. - P OSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA· Nella vita professionale : Amministrazione sanitaria.. - Concorsi. - Nomine, 'Promozioni ed on-0rificenze. Notizie diverse. Hasseg na della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

sarà ancora possib ile ris.pond·ere con sufficiente sicurezza e e.on profonda chiarezza a tali quesiti, ma in ogni 111odo è b ene ch e questi siano !}Osti , cosicchè non potrà essere difficile ris-0·l v-0rli sia ora cl1e in se.g uito. 1\ttualmentie un gran numero di .preparati sulfamidici più o meno equivale·n ti sono stati lanciati in commer cio, cosicch è anche il medico non sa più q ua le prep arato preferire od usare. Riporto brev.en1ente una n ota dlei preparati cl1e sono attu.aln1e11te in commercio in Italia : J.)rontosil rosso, RubiazoJ , Stre:ptosil De Ang·eli , l lliron , Sep·Lazina , Sulfanil.amide Brunelli , Sulfami de Ravasir1i, Dergani] Erba, Gombardol, Ambesid , Cocladina, Aseptil w ·asser111ann , t~leJ<.tyl ecc .

1

J\. I STITU'l'O ]JEl \MOSIFILOFA'fICO· OSPEDALIERO DI S. MAR I.~ E S. GALLjCANO IN ROMA Direttore : Prof. P. A. MEINERI.

Le intolleranze ai sulfamidici. Dott. CARLO f '1voL1, as.sistente.

Le intolleranze ai sulfan1idi ci sono numerosissime nella lettera tura mondiale. Noi in ques to Ospedale abbiamo avuto occasio ne di osservarne parecchi casi , e. su q uesti intendo riferire. È opportuno ch e m i rs.o ffermi su questo capitolo poicrtè ·quasi tutti gli autori hanno, chi JJÌÙ chi nleno n1agnificato l 'azio11·e dei sulfamidici ed hanno accennato fugacemente ai fenoIU!eni to·s sici, che. possono insorgere anche se·condo quanto da rne è stato osservato, con dosi rr1inime i11 taluni pazienti. Siccome tali fenon1eni tossici possono e~sere in qualche caso .gravi ed anch e mo1tali, sarà bene fin da ora indagare e studiare quali sono le cause delle i11tol]eranze, co n1e si manifestano ed in quale 1nodo è possibile eliminarle od jmpedirne la co111 parsa. Allo stato attuale probabilmente non 1

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*** Gli accidenti da sulfamidici si possono distinguere in varie categorie: I

I ) Accide11 ti di ordine ge11erale; 2) Accidenti cl1tanei; 3) Accidenti ncr,1osi; 4) Accid·e•n ti sangui·gni; 5) Acc·i denti epatobiliari; 6) Accidenti re11ali; 7) Accidenti testicolari.


1336

cc IL POLICLINICO »

ACCIDENTI DI ORDI .' iE GENERALE

I disturbi di or·dine generale sono i. ..più fre · quenti ed i più con1uni oioè: oefalea o nucale o frontale, sonnolenza, malessere ge nerale con abbattimento, astenia lieve spesso intensa, 5ensazione di vertigini, dolori ·d i stomaco, nausea, vomito, diarrea o stipsi, febbre. Que~ti disturbi in gran parte del tubo digerente e nervosi scompaiono il più delle volte rapidamc.nte con la 1&op1p ressione del medican1ento, però bisogna intervenir,e precocem~nte e da ciò la grande importanza della sorve.g l1anza quoti,diana di questi malati da parte del medico. ])ees e Colstoo, Barbeillon e Garibaldi, fBov«~t e Pal.azzoli, Tarantelli, Meineri, Beltramini, Bonoinelli, l\iluscolino, hanno richiamato breve111ente 1'atte11zio1n e su qu.esti disturb,i che f'lr-Ompaiono più frequenteme·11te usando .Pi~­ cole dosi. Si deve tener pTesente che questi disturbi possono essere sintomi premunitori d 'intolleranze gravi -0 talvolta 1nortali, qualora 5i dovesse insistere sull'uso dei sulfamidici. 1

ACCIDENTI UUTANEI

Sui fer1omeni d 'intoll,eranza a carico della 0ute har1nu richiamato dapprìn1a l'attenzione Archinard e J\ilenville c4e hanno notato in quattro caBi un'eruzione vescicola.sa com'piarsa nelle parti scoperte. Doukan in 42 casi trattati ha notato in due ,e santemi, n1entre Durel 6 casi su 103 malati; Meineri in circa 100 casi trattati ha notato d ue eritemi morbillifo1mi e Korh un esanten1a morbilliforme, Schomberg un esa11tema scarlattifo,r me e Neu1nann e Shorlit d·ermiti localizzale nelle parti scoperte e Demoncb «:} Chauvillon hanno riscontrato anch6 delle foifme di eritrodermia. Edgar Euler ha descritto rece11tement e un caso mortale di dermatite eritemato-bollo.sa con partecipazione delle mucose. l\ileineri ha notato altre.&ì un eritema orticato nelle regio11i solto orbitali co1nparso dop~ la somministrazio,n e di poche compresse d1 sulfa1nide e l\.1uscolino due eruzioni eritematoponfoidi diffuse. Secondo taluni autori le forme esantematiche sarebbero da ripo rtare al tipo di eritema del 9° giorno; sarebbero quindi delle sem1)lici eruzioni biotropiche. 1

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AccIDENTI NERVOSI.

Tra le fo1ìile a carico del sistema nervoso A111na.-r d e •De Lille rip1o rtano un caso da ~t.ato comatoso, Garibaldi ha osservato un caso di allucinazioni uditive. 1Bucy ha riscontrato una r1 eurite ottica in una ragazza affetta da osteon1ielite e così pure Truffi una ambliopia ;p1er n eurite , mentre 1F larer ha avuto due amaurosi durate 12 ore. Janet e HullsLrung·e Kraus po]ineuriti mo.tori·e·, Hogan B. e Mc. Namara P. una P' icosi tossica e Boncinelli una nevrosi

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del tipo maniaco. Tra queste complicanze, a parte il caso comatoso, una forma che deve richiamare l 'attenzione è la poli-neurite: questa fo1ma nervosa tossiça è molto seria e richiede cure lunghe che mettono a dura prova la pazienza del inalato. Hoffmartn dopo circ.a 50 gr. di sulfamidici ha notato lesione d el i1ervo tibiale e peroneo con paralisi dell.e gambe e lo stesso ha notato Schweuss, inentre liDcl1·e 4 casi di paralisi; Boncinelli fort,i dolor;i agli arti e al tronco. Tietze ha osservato parali.si periferiche dopo il trattamento sulfami,dico e Hullstrung e Kraus in un caso paralisi clella muscolatura innervata dal rp ero,n eo. Recentel.nente io ho notato in un pazie nte che aveva preso spontaneamente 7 tubi di l Tliron una polineurite motoria (forma i)araplegica), si trattava di un giovane di 18 • é1nn1. Hullstrung e K.rau'b co11 esperienze sui piccioni hanno concluso che non si tratte·r ebbe di una intossicazione in senso generic-0, ma di t1n 'azione elettiva sull 'apparato neuro-muscolare degli animali.

4° ACCIDENTI SANGUIGNI. A questo gruppo appartengono g li accidenti più gravi e talora mo·r tali e su cui ·gli autori hanno giU&tamente richiamato l 'attenzione e ciò era da prevedersi data la presie·n za del nucleo benzenie-0 dei sulfamidici e data la parentela di questi con le aniline. Tra le rp rime manifestazioni tossiche si de.ve notare la cianosi delle labbra e delle unghie, dovut:i a n1etemoglobinemia e .sulfoemoglobinemia: però m·enLre la prin1a scompare dop10 24 ore la cessazione del n1edicamento, la seconda invece può persistere fino a 6 settimane. La sulfoemoglobin.emia è solamente dovuta alla contemporanea ingestione di solfato di sodio e di magnesia e ne sono stati osservati numerosi casi : Garih·a ldi ecc. Paton e Eaton ne 11an110 osservato un, ca~o in cui il paziente non av·eva ingerito solfati ed han•n o interpetrato il fatto come dovuto alla presenza ·di zolfo nell'intestino. Gley interpetra queste turbe molto frequenti n.egli 3:n~lo: sassoni come dovute alla notevole quant1ta di zolfo ferme,n tisoibile conten·u to nei lo,r o alimer1ti. , Inoltre i sulfamidici possono provocare 1 acidosi e diminuzione della riserva alcalina del plasma come hanno riferito Soiuthwvit, Dees e Colston, e Cokkins ecc. A tale gruppo ap paJtengono i·n oltre le alterazior1i emocitologiche che spesso assumono una forma grave ed allarmante. , Tra le .p1rime turbe che 5~no. doi\TU t~ come ~ Jo,o-i,co supporre ad al1.eraz1on1 degli organi e~op'oietici (Garib·aldi , Barbeillon., Laven~nte, Boncinelli Muscoli no Gardengh1) dobbiamo m.enziona~ la leucop~nia con apparizio·n e d~ fo1~n1e immature; din1inuzione di globuli rossi 1

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~ del tas~ enioglobi.nico . 1'aluni autori specie

in Francia hanno ritenuto opportuno descrivere anche una speciale « fa cies .&ulfamidica » (pallore del volto, ocelli info·s sati, naso affilato, ecc.). . I\.0!1 ~ ha descritto tre casi di anemia del ti po ernol1t1co, mentre Harvey e Jannawaj un caso di anen1ia. ·rr:a gli .accidenti .molto gravi e più temibili e fortu11a.tan1ente rari è da r11enzionare l'agrar1u]ocitosi. Berge S. e Holtzman M. O' Connell hanno pubblicato delle osservazioni di \pazie11ti con. a-granulocitosi a decorso infausto e co&ì pure Schwotz -vv-. € Gavin C.: in questi casi si stabilì una leucopenia ID. 3 giorni con co111.p leta scomparsa d·e i poli-nuclf>ari. Y011ve)' de8crive un paziente che aveva preso per 18 giorni 3 grarrtrr1i al gio·r no di sulfamidici ed aveva preso contemporaneamente barbiturici ed era in SE\.-,O"Uito morto. .i\.Jtri ca:&i sono descritti da Bo·r at e da Tourraine Durel ·e lBodui11 Modet, ecc. Non mi sem.bra inopportuno riferire ch e i 61 casi di morte avu Lisi i1egli Stati Uniti nell 'ottoib re 1937 erano dovuti ncm ai prei)arati sulfamidici, ma ad urt elixir di sulfamide, co11ten e11te il 15 % di nrqua, il 10 % ·di sulfamid.e e il 75 % di dietilen-glicocolla: questa .sostanza era la causa de]l 'avv.elenamento e quindi della morte. lliten·g o opportuno riporta~e alcuni casi di ~or~e. osservatisi in questi ultimi tempi in ~ ra11c1a e credo che questa cifra non sarà completa, perc.h ·è a] tri ca1&i ,per varie ragio·n i non so110 stati divulgati. Restoneise ~I. nella seduLa ·d ella Società fra11 cese di lirologia dell ' 11 luglio 1938 ha riportato un caso di mo•r te impro·vvisa &opravvenuto dopo 8 giorni di trattam.ento con Septop1ix in un .gio·v ane di 28 anni con antecedenti patologici negativi. Tale paziente aveva preso e omplessivan1ente circa 24 gr. di preparato e durante il trattam·e11to aveva avuto cefalea modica intermittente e astenia e lieve cianosi: a tali disturbi r1on venne attribuita soverchia in1 portanza. Ab·ran1i di Parig·i ha riportato due ca1Si di rnorle (tesi di Bassir) : si trattava di due fra- _ telli eh.e avevano fatto una cura di sulfamide e ch e avevano presentato una agranulocito,si con por.p,o ra intensa ed eritropenia notevole (un milione e m ezzo di en1azie). &olair ha riportato un caso di agranulocitosi. Janet in un suo studio recente sulle indicazioni ·e sui p·e ricoli dei sulfamidici ha potuto elencare 16 casi ·di morte dovuti 6icuramente ad ingestio11e di sulfan1idi sia in Francia che all'estero; i11ollre 3 casi ·di ictus, cosicchè sarebbero 19 , u11a cifra v.eramente impressionante. T.a li gra,ri risultati ci ·d evono far riflettere corne sia n ecessario es8ere cauti ed oculati 11ella son1n1inistrazione dei sulfam~dic.i , e d ai prin1i sintomi d'intoll eranza sia necessario eff e1tuare subito le ricerche ematologiche per

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SEZIONE PRATICJ\.

verificare lo stato del san·gue e quindi la tolleranza al medicamento 0 1n.d e evitare irreparabili conseguenze.

5° A.CCIDENTI EPATOBILIARI. Le intolleranze -epaticl1e sono tra le più f1equenti durante il trattamento sulfamidico e la letteratura ne registra un 'infinità di casi, tanto è vero che taluni autori hanno in seguito a ciò consigliato• di ricercare nelle urine quotidianamente l'urobilina durante tutto il trattamento sulfamidico. Janet, Bende e Palazzoli, Gouv·erner, Motz, Tomma&i, Tarantelli, Gard.e nghi, ecc. hanno riscontrati numerosi casi d'ittero e urobilinuria: ì\iieineri nell 'ult·i mo congresso nazionale 11a riferito su tre casi dl'ittero da lui os&ervati in pazienti sottoposti a cure sulfamidiche. Hawvey e Yeaneway hanno inoltre riscontrato una diminuzione della p·ermie abilità epatica durante il trattamento con sulfamidici. .B en sapendo quale enorme impo1tanza ha il fegato nell 'eco·n omia dell'organismo è nec1eS5a1·io ricercare sistematicamente i segni di una eventuale insufficienza epatica, onde sospendere subito all'i1tizio l'uso del medicamento. 1

ACCIDENTI RENALI. \

I ,·ari autori non sorto com;pletamente d'accordo sull 'azion e e sulla tolleranza dei preparati sulfamidici ·da parte dell'apparato renalie. 1}...,requent;issima a·d 0 sservarsi è la fosfaturia cl1e compare subito all'inizio dell 'inge.stione del m1edicamento ·e non pare gli si debba attribuire una gran·d e irnpo·r tanza. Secondo le 11.cerche di Andebert la fosfaturia è apparente e dovuta ad aumento del Ph. Durante l 'i nge st.io11l:e ·dei sulfan1idici la fosfaturia è normale e tende verso l 'ipofosfaturia, questa secondo Labbe sarebbe legata alla fosfaturia app,a rente. De l\1:aria in esperie11ze effettuate in pazienti affetti ·d a glomerulonefrite· acuta ha notato ·effetti terapeutici puoni. Lemerie , Laporte, Laudat, ecc. hanno riscontrato un 'inn9cuità ·dei sulfamidi ffilll'ap1pia.rato renaìe; com.e anche Meyer , Heine e Hug·uenine hanno visto in certi pazienti co·n ere.sipela scomparire l 'albuminuria fin dall'inizio della e'Ura. Marzhall ha osservato che· nei renali la con. . . ' . cé11traz1one sangmgna n1assrma e raggiunta facilm ente con do1&i miI1i111e di sulfamidici, probabiln1ente per difetto di eliminazione. Infatti Loche, V/il.by, &rbeil1on, !Bo·u chard , Garibaldi, hanno notato un 'azion e lesiva a carico dell '·epitelio renale. Bouchard ha inoltre segna lato un aumento della costante, una din1inuzione ·della elirr1inazione della fenolftaleina ·e dei casi di cilind1uria. Queste osservazioni sono state confermate in uno accurato la, or o del Garibaldi. Motz stesso mi riferiva 1

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qualch e m ese fa di aver notato due casi di glomerulo-nefrite-emorragica. Tali reperti così contrastanti mi fanno ritertere ch·e i ·ap·p arato renale, no11 rimanga comG>letam ente indifferente all' uso del medican1ento sp,e cie se prolungato, e sicuramente in quei pazienti cl1e presentano lesioni minime o ljevissime. 1

A cc1nEN11

TEs1·1coLARI.

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Inoltre av1·ebbe notato cl1e la spermatoger1esi rimane immodificata atlenendosi a dosi moderate di .sulfamidici. Egli ritiene che i sulfam iidici possono esercitare un 'azione tossica diretta ed una indiretta sulla ipofisi (disfunzione dell 'attività go11odotropa). · !\1uscolino in alcune ricercl1e effeltuate ha notato che i sulfan1idi·ci e1Serc.itano sulla s1)ermatoge·n esi delle turbe (diminuzione ·d el numero e della n1olilità) lievi e transitorie in taluni pazienti. Sebben e le ricerch e effettuate abbiano messo in evid enza ch e non esistono lesioni ist ologicl1e a carico delle cellule gerrninali n egli ani .. 111ali da e perimento, tultavia riman e associa Lo il fatto ch e i ~ulfamidici in taluni pazie11ti possono esercitare un 'azione inibitrice ~ulla &permatogenesi. Questo argom ento ha bisogno ancora di .studi 1e ·di ricerche e ciò ancl1e rigt1ardo l 'ovulazion·e femminile, sebbene taluni autori i1on abbiano notalo alcun di turbo a carico della 1nest.ruazion e. È n ecessario quindi effettuare più ampie e profonde ricer che a fir1e di lum eggia re con sufficer1te cl1iarezza questo capitolo ch e ha una g ra11de i11tportanza p er il problema demografico, cl1e ~La ta11to a cuore al Governo Itascist.a. 0

Di notevole importanza è l'azione inibitrice ::>u1la spermalo·genesi riscontra ta da taluni autori in seguito all'uso di co1nposti sulfa midici. Motz Ch. e A. Jaubert ese.guirono per primi esami sist,ematici dello sperma in 23· soggetti fiùttoposti a t erap_ia a b ase di derivati organioi d ello zolfo e riscontrarono sempre una din1in11izion.e .5ia n el numero ch e della motilità de·gli sper.matozoi e in qualcl1e caso anche azoo· spermia. In segu1ito a questi risultati Palazzoli, Nitti , Bovet e Lewinson eseguirono delle ricerch e sperim,e ntali n el coniglio e non riscontrarono alcuna differ enza i tologica n ei testicoli di uno s tesso animale asportato prima e dopo l<l son1ministr~ zio11 e prolu·11gata di forti dosi di paramino-fenilsulfan1ide. Ratti e conigli tratta ti inten samente con sulfamidici rimasero CASISTICA PERS ONALE fecondi. Levaditi e Wei &111a11n non h anno in Esposta così la letteratura nel modo più cornalcuna esperie11za rilevato azion e azoospermiple to ch e mi è sta to possibile, vengo ora a parca presso il coniglio ed il topo a dulti p erò lare dei casi d 'intolleranza ai sulfamidici da me n el topo non ancora adulto, due d ei tre •pr eparati usati hanno prodotto arre.sto del]a se- osservali in questo ospedale elencandoli in capitoli corrispondenti alla classificazione generale da crezione spern1atica coincidenti coll 'an·esto 11oi fatta. della crescenza d e11 'ani.male. 1° INTOLLERA:flE CUTANEE. Milian d 'altronde ha co11siderato senza alcun valore reale le ricerche di Jaubert e Motz , CAso I. - Eritema ortiooto. B. R., di anni 23, poichè n on erano state effettuate rice r ch e <li impiega to, celibe, ha contratto infezione blenorcontrollo prima di inizia r e il trattamento. Barragica da 15 giorni (esame m. : gono + + +) ha jniziato lavaggi di acikal da 5 g iorni ; anamnesi beillon P. e F. 1,orres in seguito a ciò inizia.: r emota negativa per malattie epatoren ali. Si prero110 nuove ricerch e compa1~ative che hanno confermato in pi·eno le ricer che .e ffettuate da . scrive un preparato di parasu ccinl aminofenilsulfamide sodica. Ne prende due tubi da 20 compres~ Jaubert e Motz, e cioè hanno trovato nei 6ogse. Durante il trattamento ha notato senso di getti sottoposti a cure sulfamidiche una dimipesantezza allo stomaco per cui è 1stato sommininuzion e- d el numero degli spermatozoi (·d imis tra lo un purgante oleoso. Dopo 4 giorni di riponuzione di più della m età del n,u mero totale) so nuovo ciclo di cura; al 11ono giorno improvi1el 60 °!~ dei soggetti tra ttati, inoltre la motivisamente di notte ha avvertito un senso di calore in tutto il corpo unito a prurito che gli lità de~~li spermi era .sovente diminuita e il in1pcrliva di dormire. Visitato all'ambulatorio la numero delle forme· immobili notevolmente rr1atti11a segu ente si nota110 parecchie chiazze di accresciuto e presenza di forme anormali. erile}na orticato sia sugli arti sul collo e sul tronTurb e sulla spermatogen esi era possibile rico. Quelle degli arti sono più estese in superscontrarle altresì anch e per lievi do&i di sulfice e talune confluenti. ,Si sospende il prepafamidi e che si atte nuavano su.b ito dopo l 'eli- -rato e s i somminis tra un purgante oleo·so, si dà miinazione del m ·e dicamento. I disturbi d ella calcio ed adrenalina per os ; l'orticaria scompare spermatogen esi .permanevano in gener,e d.a lle in 48 ore. Azotemia gr. 0 ,35. Colesterinemia gr. 2,28 per 3 alle 5 settirnan.e d'o po la sospensione del mille. Globuli bianchi 6600; globuli rossi 4 miliomedicamento. ni 800.000. Poli-neutrofili 83, eosinofili 3 %, linIn Italia sono state effettuate in questi ulfociti 4, monociti 7, metamielociti neutrofili 3 %. timi te111;pi anche delle ricer ch e e Gardenghi l'ha effettuate in una quin.dicina di malati ed CAso Il. - Eritema morbillif.orme. B. G. di irt 4 casi avrebbe riscontrato una diminuanni 29 agente celibe. Ha contratto infezione blezio·n e1 del numero e della motilità; e cioè la 11orragica un mese fa e si è curato con lavaggi vitalità degli spermatozoi sarebbe inferiore totali di permanganato alla J anet e con. bal1sa• • alla norma. llllCL. 1

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Presenta all 'esame microscopico abbondante gonococco. Inizia cura, di Paraminobenzolsulfamide. All'ottava compressa comincia ad avvertire senso di malessere ger1erale cefalea a tipo nucale. Alla 9° compressa improvvisamente nelle ore pomeridiane viene colpito da brivido intenso seguito ùa febbre elevata che in poche ore ha raggiu11to 40 gradi e subito dopo gli compare un esantema morbilliforme inteniso al volto, collo, tronco e arti superiori. La fepbre scompare con abl)ondante sudorazione dopo 36 ore. Si somministra cloruro di c~lcio ed adrenali11a e l 'esante· ma si attenua dopo 48 ore fino sco,m parire dopo 72 ore. Azotemia gr. 0,42 per mille. Colesterinemia gr. 1,90 per mille. Glopuli bianchi 6000, globuli rossi 4.650.000. Hb. 82 %. Valore globulare 88 %; polinucleari neutrofili 57 %; eosinofili 5 %; monocili 11 'ì~; linfociti 24 %; met. neutro.f ili 3.

COMMENTO. Qu.e ste due osservazioni riguardano pazienti . affetti da blenorragia che prese ntava110·, ad onta delle cure locali , abbondante go11ococc'o. Nel 1° caso ho n otato dopo 15 grammi di sulfamidici un eri te111 a ortica to; precedente111.e-n te aveva so fferto ·d~ lievi disturbi di stomaco, (se nso di pesa11t.ezzaJ e non tali da consigli.are una sosp1en &ione del trattamento. Nf.l sei.:ondo ca5o invece è comparso dopo pochi grarr1n1i di sulfamide un tipico esal!te111orl>illifor1ne co11 febbre r eattiva intensa sui 40 gr adi. Aveva accusato cefalea a tipo nuc.ale ed astenia . Tali disturbi non sembravano dovessero ess·ere dei podromi d ''u·n impro·v visa intolleiranz,a , ch e ha esploso irn·provvi1&a1n1ente. L'esante·m a è scorni-par so con le cure di.an~i espos te, dopo 72 ore. J casi d'intolleran za a carico d ell 'apparato c,utan eo o tegun1entario sono piuttosto numerosi; g·li autori franoesi citano una percentuale del 7 o 8 cy0 d ei casi trattati e pare ch e g li autori siano d'a·c1c brdo su questa cifra. Mei11 eri 11e l1a osserv.a to due casi con eruzir1ni preYalente111ente n.elle parti scoperte a tipo n1orbillifor111e in soggetti ch e eraino stati e.~po&ti i)er più ore al sole, cosicch è si poteva a ttribui re ciò a d un.'!azione fotosensib·ilizzat1 ice. Altri casi n·e hanno riscontrato Orr. Ta runtelli, Lohe ·e Gultz e riportano una percent \1ale 111olto elevata . GJi eriten1i scarlattiniforn1e e morb.i lliforme da talu11i autori sono stati riportati agli c·santemi d el 9 % giorno ch e ·&i hanno n el trattan1ento d egli arse11obenzoli (r eazione biotropica); hanr10 in ·gen ere bre,ie durata e scon1paiono con ] a sospen sione d el miedicamento, sono acco·m pagnati .s1)esso da feb1b1r ei e fenorn.eni generali , vomito , e1cc. e anche albuminuria. ]... 'eruzione a ti1)0 orticaria e ponfoide è stata de,s crilta da Salvin, Orr e 1'ruffi , ecc. Boncinelli riporta un caso insorto in una donna due giorni ùopo la sospensione della cura e cioè uri eru zione eritem.atoµon foide figurata n el tro11co1 e b1raccia co·n lieve edlema d1ella faccia. 1

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SEZIONE PRATICA

'.\fan-g anotti in u11a biimb.a di 3 anni in cui · si erario J)rPscritte due c!O mpre~s e di streptosil do·p o i l 1>rin10· g iorno, ha no.f ato un eruzione erite.111at.o-ponfoide g·eineralizzata, che è persi.stila per 4 giorni, e che è rico·m parsa doJ>-0 10 g iorni coll 'ing€stione di mezza corr1pre~sa di streptosil (15 centigr). 'f aluni autori (Schomberg. ecc.) hanno notato a ltresì fatti emo,r ragici a tipo purpurico. Euler hai d..escritto· un caso in cui in se·g uito ad una dermatite erite mat6-- bollosa una malata è venuta a morte, l'autore ha attribuito il d ecesso ad una particola re sensibilità al preparato sul farr1idic_o (Uliron). Tali intolleran ze, 1sebbene di breve durata eser citano sul malato una notevole impressio~ rie, e vanno b-ene Yagliate e co1n siderate., poicl1 è rapp.r esentano u:no stato tos.s.ico d1e ll 'o·r·aa11isnto ch·e si m anìfe.sta co·1r1e n elle no1&tre due o&servazioni repe11tinamente. È n ecessario quindi che il sanitario eserciti un ' a0curat.a vigilanza verso l 'a1)parato cutaneo nei pazienti sott0post.i a c ure sulfamidich e. 1

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l N1'0LLERANZE NERVOSE

T. - Poli-neu rite, forma monozJlegica. O. P., u sciere, di anni 26. Ha contratto infezione blenorragica e si è curato saltuariamente con schizetti di p erman ganato dipotassio. Ha iniziato il trattamento con paraminofenilsulfamide ed n e ha preso complessivamente 5 tubi (gr. 30). Fin dal 3° tubo ha incominciato ad avvertire dolori acc'e ssionali agli arti inferiori prevalentemente nelle 1nasse muscolari delle gambe. Tali dolori fugaci accentuatesi n elle ore n otturne sono andati gradatamente aumentando e da una settimana ha avvertito una iperestesia cutanea . In seguito a ciò 9 giorni fa ha sospeso volontariam ent e lo Streptosil ed ha preso salici lato di sodio senza giovamento. Improvvisamente stamane alzandosi hd notato una difficoltà di deambulazione della gamba sinistra ch e era costretto a tra·scinarla. Visitato al! 'ambulatorio è stata notata uretrite e modica prost atite (gonococco tuttora presente). l punti di em er genza dei nervi delle gambe e dei piedi dolenti alla palpazione e così p.u re la muscolatura delle gambe; paral~si del peroneo sinistro ; riflesso achilleo sinistro indebolito. Azotemia gr. 47 per mifle ; colesterinemia gr. 2,20 per mille; glopu li bianchi 4400; globuli rossi 4.700.000; Hb. 76. Pol. neutrof. 74 %, eosinofili 1, inonociti 10, linfocit i 14, met. neutrof. 1. Esame cle1le urine qualitaliYo e quantitativo, nulla di notevole. Si inizia la cura locale ed iniezioni di vaccino ch e non esercitano alcun miglioramento sui dolori e 1sull~ paralisi. Si inizia allora la cura a base di vita:qiina B (Betaxin hl); tale trattamento fa scomparire i dolori e la paralisi dopo due mesi di cura. CASO

Co~rME~To.

- Il caso dianzi riportato riguarda un paziPnte cl1e ~veva contratto infezione blertorragica e si era curato saltuariame.n le con schizzetti di pierman ganato, poi 1


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« IL POLICLIN I CO »

a•yeva iniziato urla cur:l u lM.se di paraminofe11ilsulfa mide. In seguito a tale trattamento , prece duto da f e·nomeni doloro1&i delle inasse muscolari deg·li a ri i inferiori, era ir1sorta una poli11euriLe con paresi d el p er o,neo s inistro (forma 111011oplegica). D ata la vresen za d el g o noco cco It·e1 ~ecre to uretrale e di una lieve prostatite, U))itan1enle a lla c.u ra locale vie11e attua ta vaccino-tera1pia che ha una .scar sa influen za sui fen om eni d olorosi. La pa r a lisi d el per o11eo ·inistro ed i dolori sono· scon1.p ar si t0La l1nente d opo du1e m esi in seguito ad iniezioni quotidian e di vitamina B. Sar à b ene aggiu11 ger c ch e qu·e ·to caRo fu d a n1e o.sser at.o appen a all 'inizio d elle cure sulfan1idich e, infa tti si ~ra alla fine d el dicembre l 937 tanto ·è v ero 1c.h e in un primo tempo f>i l )E"f.a,&ò a d u11a lesion e d a gon ococcico , ch e venne in seguito esclusa sia per Ja i1on e fficacia d el ' 'a ccino e d ella cura local e, sia pe r la per siste nza d ella Jesion e d opo g uarita la blen or • rag ia . La lett er atura r egi&tra o ra num erose osser,,a zio,n i e tutti so·n o con cordi n el raccomandare in crue1&te speciali form e i prepa·r ati di vitarr1ina 13 cl1e ver am ent e i5ono e ffi caci. A tal uopo sar à opportuno aggiunger e l e altre cure che co1nu nem en te ven gono effettu at e n el] e forn1 c cli })Oli-n eurite d 'origin e tossica (m assagg i , prepar a ti s tricnici , aipplicazioni el eLtrich e). Riporto brevem ente q,u anto la l etter a tura ci 11 a n1ostralo : Ho fCmann h a n otato un caso di pa r alisi d el tibiale e del p eron eo do1p o 50 gr. di s ulf.a1nidi ; a ltri casi on o s ta ti n otati d a J.i~ l1e, SchTeus , Janet, Tielze, Kl'aus-Stum ph1, n e h a o:s&er vati due .casi dovuLi a l 'uliron ; second o que .to autore è p iù seria i1ella donna ch e n ell 'uom o. La polin eurile è u n a con1plicazione n ervosa d ei sulfan1idi la più insidiosa, perch è co1npil)r e 10 o 15 o 20 g iorni dopo la somministrazione- d1el m edican1ento; in tale p eriodo il pazien te avv1erte olamente dei dolori saltuari Ilelle r egioni ch e ve rran o colpite. Può p er siRter e 1pa r.ecchio tempo cl1e in gen er e va ,da un minin10 di un m1ese a un r11 assimo di 6 m esi. 1

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CAso II. - Neurite otl ica da pnr aminof enilsulfam ide·. B. R., di anni 23, eletlric1s ta, coniugato, 11a contralto in fezione ble11orrag ica per coito-estra, J 5 giorni fa ed ha iniziato dopo tre giorni le cure locali con Javaggi uretre-vescicali di perm angan ato di potassio. alla Janet . Dopo 12 lavag·gi la secrezion e persist eva abbond ante e vi ·s i n otavan o numerosi grup pi di diplococchi di Neisser . Le urine si presentavano torbite totali. Si ritiene opportun o di somministrar e al p aziente un preparat o di i)ara-amino-fenil-suliamide. Il prim o giorno il paziente prend e 6 compresse, due dopo ogni pasto. Alla seconda somministrazione h a avverlito un sen so di pe·sant ezza di stomaco I=! la era i è t1nito un sen so di st anch ezza e di m alesser e gen erale . l,a rna ltin a seguente 1si è svegliato con cefalea tiJlO n t1ca]e continua. Ha ])reso a ncora 4 com-

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presse, poi i distt1rbi dianzi menzionati si sono accentuati, cosicch è ha ·sospeso volontariamente il preparato, dopo aver preso complessivamente 10 compresse. La mattina del 3° giorno, appena levatosi ha avvertito una notevole diminuizione d e1la vista: egli era in g-rado di vedere solamente l 'omhra d elle person e. .Presentatosi al! 'ambulatorio lo faccio visitare d all 'oculj sta il quale riscontra : Pupilla in lieve midriasi , con r eazioni presenti 1na alquan lo lorpite. Mezzi diolrici normalmente trasparenti. All'esame oftalmo·scopico si nota in 00 : pupille di colorito rosso fosco, edematose, con margini sfumati e non ben definiti; ven e turgide, i vasi ch e fuorj escono dalla pupilla, spe\'.;ie le vene, sono avvolti in un alon e sottile di perivasculite , di colorilo grigias tro . Sul resto della r etin a nulla di particolare. La refrazione è rniopica . Il visu s in OD è 1/10 e con correzione con lente sferica 5 raggiunge gli 8/10 scarsi: col forarne sten opeico p egg iora . Il punto prossimo è indeterminabile ; per chè il P. legge a stento i caratteri più grossi e non decifra quelli piccoli. L 'O . è ambliopico J)er una pregressa folgor azione e non è quindi possibile d e terminar e il visu s. Non è s tato poS1Sibile praticare l 'esam e d el campo visivo. Un esam e em ocroi;nocilom elrico d à u11 esi lo. pressoch è normale ; e cioè globuli rossi 4.800.000; globuli pianchi 7600. Pol . n eutr. 85 %; Eosinotili 1 %; linfociti 4 %; monociti 7 %; mielociti 3 %. Azotemia gr. 0 ,35 %. Coles lerinemia gr . 1,28 per mille. Il paziente h a trovalo un notevole giovam ento dall 'applicazion e dj un paio di lenti che gli h anno permesso di disting u ere le persone. L 'ambliopia è per sistila immocl)fica ta per 5 g iorni. Al ()o giorno ha nota lo un lie ve miglioram ento. IL visu s è tornato normale dopo 8 g iorni. Un nuovo esame praticato d all'oculista dopo 15 giorni dà il seguc11te ri sultato: la pupilla si pre't'enta rotonda di m edia ampiezza e reagisce prontamente ai diver si stimoli. Il fondo è normale : è comple tam ente scomparso il quadro d ella neurile o ltica e la pupilla h a riacquistato il suo aspetto fisiologico. I marg ini son o n etti e b en d~stin ti ed i vasi h anno calibri e d ecorsi normali; è scomparso pure 1'alone di perivasculite. La refrazione emmetropica. Il visu s è u gu ale 10/10 in OD . ed il punto prossimo è a 30 cm . per la lettura d ei caratteri più piccoli degli ottotipi.

Il caso dian zi 1d e5critto r iguarda un plzientc affetto da blenorragia il quale dopo !)OChi g rammi di paraminofeni]sulfamide (5 gr.) è stato co·l p ito da una forma d'.i neurite. Subito dopo la somministrazion e d e l fJre parato sulfamidico h a i1otato disturbi di C.<ì r.atter e gen eral1e e cefalea nu cale co nlinua , 111.a non tali da con sigliare una sospen sione pronta del m edicam ento. A dir vero ] 'intoll er an za è stata talm1ente repentina ch e il paziente i1on h a ritenuto OJ)portuno interpellare il sanita rio1 e lo ha fatto solo con la co mp·a rsa d ella impressionante ambliopia di gr.ado eleva lo. 1De.vo an zitutto escluder e ch e tille neurite ri.ro:ssa esser e di natura .g onococcica sia p er l ;<issenza d'una gono·coccemi.a e di altri fenon·aeni g enerali , e poi p1er ch è è sopravvenuta in COMME NTO. -

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seocruito a somministrazione d'un preparato di J..laran1inoifenilsulfami1de. Il primo autore che ne ·h a riferito lln caso è :;;.tato Bucy: si trattava di una rag.azza cl1e unitamente ai preparati sulfamidici av.eva preso anche del solfato di ferro ed era inoltre affetta da osteomielite. In Italia altre intolleranz·e a carico del nervo otti~::o sor10 state notate da !F larer che ha riscontrato in du1e paz·i enti amauroiSi durata 12 ore; e lo-stesso Truffi in un suo caso. Nella mia osseTVazione il paziente si era att1e11uto scPupolosamente alle pre.sorizioni Ti( evute, cosicchè elevo ascriv.ere questa intolreT<•nz.a ·d el nervo ottico ad una partic olare sensibilità dell'individuo. Infatti ~no bastati pochi grammi di sulfan1ide per provocare una t~pica neurite fortunatamente· risolta senza lasciare traccie do.p o 8 giorni. 3°

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INTOLLERANZE EPATOBILIARI.

CAso I . - Ittero. 18. R., di anni 36, manovale, coniugato; ha avuto blenorragie ripetute da 21 .anni. Non precedenti epatorenali, ha contratto infezione blenorragica da un m ese. (Es. m. secrezione uretrale, gono + + + ). Ricoverato in ospedale per epididimide acuta destra ha praticato 11 endovenose di streptosil, ed ha preso contemporaneamente 6 compres·se di para-mino-fenil-sulfamide al giorno. Dimesso dopo 22 giorr.ti ha seguitato a prendere per suo conto 8 compresse al giorno. Dopo 20 giorni si presenta all'ambuiatorio dichiarando di aver preso 108 compres·se d 1 para-mino-fenil-sulfamide ed accusando mal di stomaco, nausea, inappetenza, cefalea intensa ed abbattimento. Le urine emes·se erano intensamente colorat~; l'esame qualitativo ha messo in evidenza la presenza di pigmenti biliari, notevole qu?ntità di urobilina, e compinazioni glucuronir.he. I pigmer1ti biliari sono scomparsi dopo una settimana; l 'urobifina è persistita p~r ben 45 giorni. I dis turbi subiettivi <sono scomparsi dopo 15 giorni, mentre la cefalea e sen·sazione di lesta vuota è persistita per due mesi. Azotemia, gr. 0,56 per mille; coleslerinemia, gr. 1,60 per mille; globuli bianchi 4200; formula leucocitaria neutropenia. CAso II. - Ittero. A. R., di anni 25, muratore, celibe, non procedenti epato-renali. Ha contratto infezione blenorragica da 10 giorni. (Es. m. secrezione uretrale gono ++ + ). Spontaneamente ha preso 30 compresse di paraminofenilsulfamide, 6 al giorno. Si presenta all'ambulatorio accusando astenia, abbattimento, pesantezza di 1stomaco, ripugnanza per i cibi carnei; le urine appaiono intensamente colorate. All'esame qualitativo ·si riscontra piccola quantità di pigmenti biliari, notevole quantità di urobilina e compinazioni glucl1roniche. I pigmenti biliari sono scomparsi dopo qualche giorno, I 'urobilina dopo 20 giorni. . Azotemia, gr. 0,46 per mille; coleresterinemia 1,90 per mille; globuli bianchi 4800; globuli rossi 4.800.000; poli-nucleari neutrofili 59 %; eosinofili 1 %; linfociti 27 %; monociti 13 %. CA so III. - Ittero. F. R., di anni 26, celibe, impiegato; non precedenti epato-rena li. Ha con-

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SEZIONE PRATICA

tratto infezione blenòrragica per la prima volta da 3 settimane e si è curato quotidianamente con lavaggi totali di permanganato di potassio alla J anet. Ha preso per 10 gio.r ni con intervallo di 4 giorni 2 compresse due volte al giorno di 4 (4' a.minobenzolsulfonamide) - benzolsulfon-dimetilamide. Complessivamente ha preso 20 .gr. Subito dopo ce·ssata la cura ha notato notevole astenia e nausea e inappetenza o·s tinata. Visitato al1'ambulatorio gli si riscontra subittero delle sclere, le urine emesse appaiono intensamente coloréJte; l'esame qualitativo delle urine ha messo in evidenza la presenza di pigmenti biliari e notevole quantità di urobilina. Nulla di notevole al1'esame quantitativo. Azotemia, 0,48 per mille; colesterinemia gr. 3,20 per mille; globuli bianchi 5100; globuli rossi 4.900.000; Hb ·79; poli-nucleari neutrofili 78; eosinofili 1; mon-0citi 6; linfociti 13; · metamielociti neutrofili 2. CASO IV. -

Urobilinuri(JJ. C. M., di anni 32,

meccanico, non precedenti epatorenali. Ha contratto uretrite da 15 giorni. E·same essudato uret:r:ale: poli nucleali + + +, epiteli rotondi +, flora banale (+++) . Ha praticato lavaggi totali di ossicianuro. Da 3 giorni ha preso 4 compresse di benzilaminobenzol-sulfamide. Fin dal secondo giorno ha accusato astenia, abbattimento e perdita della memoria (testa vuota). Questi disturbi si sono notevolmente accresciuti fin dal 5° giorno, cosicchè ha sospeso ·spontaneamente il preparato. Visitato all'ambulatorio le urine si presentavano di colore giallo ·scuro. Praticato un esame qualitativo si mette i!l evidenza notevole quantità di urobilina. L'urobilina persiste per 15 giorni, mentre i disturbi rsubiettivi durano complessivamente 4 settimane. Azotemia, gr. 42 per mille; colesterinemia, gr. 2,50 per mille; globuli bianchi 6200; glopuli ro·ssi 5.000.000; poli-nucleari neutrofili 75; linfociti 15; monociti 10. CAso V. -

Urobilinuri.a. C. M., di anni 21, stu-

dente, celibe; non precedenti epatorenali. Ha contratto infezio.n e blenorragica 4 settimane fa e si è curato con schizzetti di Targesin e balsamici fino a 3 giorni fa. (Es. m. della secrezione uretrale gono + + + ). Inizia lavaggi totali di permanganato alla Janet e prende 4 compresse di paramino-benzolis ulfamide per i primi 4 giorni, poi passa a 3 al 5° giorno. Dopo aver preso 30 compresse di tale preparato si presenta all 'ambulatorio accusando pe·santezza di stomaco, inappetenza e notevole grado di astenia (dice di non reggersi in piedi). Le uri11e emesse si presentano di colorito giallo scuro; ad un esame qualitativo si mette in eviclenza notevole <JiUantità di urobilina. L'urobilinuria per.siste intensa ,p er una settimana e così pure l'astenia. ·Controllata quotidianamente l 'urobilina è scomparsa dopo 4 settimane ~alle urine. Globuli bianchi 4100, globuli ro·ssi 5.120.000; Hb 85 %; poli nucleari neutrofili 62 %; eosinofili 2 %; linfociti 23 %; monociti 10 %; metamielo· citi n eutrofili 3.

I casi dianzi esposti riguard1ano ± pazienti affetti da blenorragia con ·goILOCocco abbondante, ed un'altra da uretrite n1.icrobica, ad ognuno era stato somministrato COMMENTO. -


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IL POLICLINICO

uri prupn.rato sulfamidico (prodotto da varie case). I prir11i due casi riguardano pazienti osservati n el gennaio 1938 che avevano preso pre1)arati sulfamidici dotati in una potente tossicità superiore ai preparati attualmente in commeffcio, e da ciò la presenza riscontrata nel1'urina di con1!Posti glucuro nici, cl1e denota' 'ano. una grave fo,rrDa d'intossicazione d€ll 'org en1sn1q. Devo &ubito affermare che le intolleranze epatic.b e risconlràte si sono avute sia con modiche dosi di preparati sulfan1id'ici, sia con dclsi elevate. Ciò di1110.s tra cl1e ques ti preparati r)()ssono essere tossici a do ·i lievi in sog getti particolarmente sensibili; da ciò la grande importanza di un controllo quotidiano di questi malati da p arte di persona competente. Ir1oltfle questi pazienti non avevano precedenti epatici e r enali ch e potessero· spie.gare un preesistente locus minoris resistentiae e dobbiarr10 ancora escludere con1e causa coadiuvante l 'ingestion e conte·m poranea di altri medicam enti. Ho dovuto poi notare co111e l 'urobilinuria fo!Sse persistente; infatti in un ca so (5a osservazion1e) è persistita p er 4 settimane e nella prima per 45 giorni, m entre i pigmenti biliari .sono scomparsi in gen ere in pochi ·giorni. Un dato di notevole inter esse ch e deve mettere. in guardia ·è la profo nda astenia che ha c,olpito fin dal! 'inizio tali pazienti: ognu110 si lame ntava di un sen so di profondo sfinimento . Tale disturbo allorchè è unito a disturbi gai&trici (in.appatenza , senso di pesantezza allo stoma co, dolore, ecc.) deve m etter e subito in istato <li allar1ne. In questi ca.si bisogn a sorvegliare attentan1 ente il malato e ricercar.e sist•e maticamen te l'urobilina , onde evitare l 'insorgenz.a di inconv e11ienti a carico del grande emuntorio ~patico . Ad ognuno ho praticato a zoten1ia, colesterinen1ia ed un e.sam.e ·emocro,m oc itometrico. L 'azotemia mi h a fornito un tasso r elativame11te aumentato e ciò in rapporto al grado d'intossicazione. Infatti n ei ca1&i in cui si era 1r1a nifestata l ' int olleranza con una d'o.se minim a di m edicam1ento (4a. osservazione) il tasso è normale, m entre n ell 'o·s servazio·n e n. 4 il taf;so è aumentato, poicl1è il paziente eTa stato sottoposto ad un trattamento sulfamidi, co· p,i ù inten so e più lu11go. La col e&terin,emia in·vece in tutte le osservazioni ha fornito dei valori pres sochè norm ali. In tre caSii l 'esame d ell 'urina ha fornito la presen z:a di p·i.g:menti .b iliari in discreta quantità, ch e p erò so·n o scon1par si in gen ere dop 0 pochi giorni con ,c.u re apr>ropiate contrariamente a quanto avvien e p€r l 'uro·b ilina . A carico dei r eni 11on ho· riRcontrato alcunch è di n otevole , se si ·e ccettua piccole traccie di .albumi.i.la e qual·cl1 e r aro cilindro ialino. 1

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L 'esame emocromocitometrico mi ha fatto notare a carico della serie bia11ca costanteme11te una leucopenia e lievi alterazioni a carico della formula leucocitaria e cioè la presenza di forme immature (.rnetamielociti). Gardenghi e Tarantelli riten·gono che l 'organo epatico de·ve es&ere attentamente e assiduamente sorvegliato durante la cura sulfamid1ica. Gardenghi nelle sue osservazioni ha i•otato tre volte pigmenti biliari nelle urine ed una volta urobilina. Vonn l1a riscontrato in tre casi presenza di pigme11ti biliari. Motz ha notato in 8 casi sottoposti a c;ure sulfam•i diche pigmenti biliari e urobilina. Per brevità mi astengo dal citare alt1i casi riportati dai vari autori. P ebbo aggiungere ch e le intolleranze epaticl1e sono numerose e frequenti, cosicc hè il medico deve escludere del trattamento sulfan1idico quei pazie11t1i che presentino nelle nùle ana111nestiche disturbi epatici per evitare di ledere la cellula epatica. Va tenuto presente cl1e anc,ora non è po ·sibile precisare se le lesioni i11dotte a carico della c·e llqla epatica dai sulfarnidici siano reversibili. (Continua)

OSSERVAZIONI CLINICHE Un caso di avvelenamento da morso di serpente. Dott. PIETRO

ORLJ\NDINI,

capitano medico.

Mi è occor6o ultin1an1ente mentre mi trovavo nel basso piano· che 001lfina col S,u dan Anglo ~oiziar10, di dover curare di urgenza un gregario indigeno di banda, morsicato da una serpe ch e a det.t a dell 'infortunato doveva esser di specie molto velenosa. Il veleno di tale serpe doveva esser molto potente, peirc·h è sebbene1 fo:5f:te passato poco t<' m110 dal mo1ne11to d ella morsicatura a quando l'indigeno mi fu l)Ortato per le cur~e , que6lo si t·r ovava già i1n uno stato di incipiente

co113SSO.

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Il corpo era fredclo, il i)o} -o pi ccolo e filiform1e , la res·p irazio ne e la parola difficile, e i)lerdeva a tratti la co,n osc;e11za. La morsiu1tura -era stata inferta sul dorso df:lla mano destra; e·r a a1) b1ena ' 'isibile e non dava alcun dolore. Applicai d::ipprima un la-ccio u11 po' più su del polso e feci subito u,rl 'iniezione di siero l'J1tiofi dico polivalente I.S.l\il. un ~-,o' più S'U d el laccio. Giuaica11do il caso abb a1&tanza grave, pre parai una . 0l11zion·e estemporan ea dì perman·g ar1.ato 1di K. m ettendo metà di l1na compre&Sa da 0 ,25 triturata i11 una fiala di ac.qua bidistilla ta da cc. 10 e la i·n iet.lai quasi tutta endover1 a, riservandone 2 cc. ch e iniettai sotto la p·elì e dc·l 1d·o,r so 1della ma110 attorn 8 alla morsicatura. Allentai poco dopo il laccio per le1

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varlo 10 min. dop 0. Intanto praticai an.c he qualche iniezione di eccitante. 11 malato incominciò ~en presto a riav·e·r si: ripre.se Ct)SCienza, il ·12olso migliorò notevol111ente, e sopratutto incominciò a riprendere forza tanto che ·dopo mezz 'ora potè partire veD&o il suo accampamento appena sostenuto dai suoi conLpia.gni. A carico ·della ferita non si ebbe alc un feDomeno secondario e neppure si verificò alcu 11a ripresa di fenomeni generali, come in qualche caso avviene. Con molta probabilità doveva qui trattarsi di rnorso di colubride. A. Calro ette distin.g ue due specie di avvele11a1nento da serpenti: quello dovuto ai colubridi e quello d'a vuto· ai vi-. p(>ridi. _-el primo si ha quasi assen za di dolore nella ferita e qualch e volta an zi anestesia , tp1ro~trazione, difficoltà di respiro, vomiti e difficoltà di parola. :\"el .secondo inveoe il · dolore alla ferita è i11olto accentuato e si forma localmente una :reazione inte·n sa con edema. I feno.meni genetali sono 1'arsura alle fauci e senso di sete. Da p1rincipio si ha forte agitazio11e, ch e pas... a più ta rdi ad uno stato saporoso. ~o n è certo 1 qui il caso di metter in di cussio1'!e quali dei du e m edicamenti · il :&iero antiofidico o il per1nanganato fu il più efficace, per ch·è il prim.ato .s petta serr1pre al Rier o a 11tiofidico ch e deve esser u sa to per primo. Però .r redo cl1e in ogni caso di avvelenamento da ·se1·1)ente oltre cl1e u sar e subito il siero antiofidico non si dovrebbe mai tralasciare di pTati.car e .an che una iniezio·n e endoveno15a di per:rna11gan ato ed inieLtarne un po , an ch e attornc· al luogo dove avven·n e la ferita. }) i solito il permang·a nato lo &i u sa in man.ca>1za di s iero antiofidico e lo si trascura quandCI si ha il siero. t vero ch e col siero antiofidico polivalente o ineglio .ancora con un siero specifico peT la ·s11ecie del serpente cihe ha ·dato il morso, si può esser 15icuri di far fronte a qualsiasi avve1<)namento d.a serpenti, ma .afle volte può darsi di trovarsi di fronte ad 11n veleno verso il ·quale anch e il siero po liv. non può esip1licare ]a sua efficacia, opp!Ure p!UÒ esser un siero che sia già scaduto e n on si abbia a ciò fatto caso. Inoltre credo ch e il pe.r manigan.ato aiuti n1olto a scongiurare la po1s sib·i lità di postumi a .carico della ferita e1d a n ch e il ripetersi di fen omeni .g en er ali a b1reve sca denz;i dei quali è ·vero si ha subito r.agione rin110,·a ndo il trattamento col siero. . Il pern1é>.n ganato agisce con1e e11 erg ico coa·diuvante e come antidoto e neutralizz.ante del veleno ofidico, p ercìh è col su o richian10 di os·sige110 eccita il centro respiratorio paralizzato d'a lla anidride carbonica fissata dalla tossina .ofidi ca, e la i1 eutralizza. Qu~ntunque il veleno dei serpenti esplichi ~z io11 e ·differente a ·s econda della specie, cioè :ad '-~zione neurotossica per i colt1bridi ed e1

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SEZIONE PRATICA

rnorrag·ica per i vi@eridi , pure la causa letale è in tutti e due dovuta alla paralisi del centro respiratorio, causata dalla elettività tossica del veleno ch·e agisce sopI'atutto sul sistema nervoso centrale. E giacch è si è in argomento di paralisi ,d el centro re&f?Ìrato,r io non è queista pur-e ch e si \'erifica nei casi di avvelenamento da gas, n elle a5fissi·e, in quelle peT esernpio avvenute p·er annegamento od anch e nei casi di mo•r te avvenuti per scarich e elettriche? In un caso di avvelenamento d1a oppio ho av'UtO ottimi risultati iniettan·do una soluzione di perman1gan.ato en dovena. Non sarebbe forse il caso, se questo non è già istato fatto .altre vclbe1, ·d i tenta re in ogni caso di paralisi d el centro r espiratorio, n elle nsfissie, :}vvelenamenti da gas, colpiti da scarich e elettrich e, di aggiu11gere ai comuni m ezzi u sati come la respirazione .artificiale .p1rolun gata, gli eccitanti, anch e un'iniezio11e ·endovena di permanganato·? Zona di fronti era sull 'Akobo , 17-2-1938. RIASSUNTO. L ' A. riportando un caso di avv elena1nento da se rpente curato col siero antiofidico fa presente che è sempr e b,en e .a ssociare ·al siero anc.l1e le iniezioni endo,rena e locali di -soluzione di IJiermar1gan a to di potassio.

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI CLI NI CA. MEDIC:A DELLA

R.

UNIVERSITÀ DI SIE NA

Direttore : Prof. ENR1co GREPPI.

Dettagli di tecnica per la fte bo elisi go et i a • a goccia. Dott.

RE NATO

:NIARTINE1' Tl .

L 'intr0duzione endovenosa n1assiva di liquidi è pratica terapeutica ch e risal e oramai a n1olti anni: ma soltanto i11 tempi più r ecenti ci si è preoccupati , oltre cl1e dell 'introduzione mnssi,1a di liquidi i)er via delle vene, a11ch e del ritnio COfl: cui il liquido viene introdotto· ed è sorta co&ì la tecnica d ell 'infu ione Jenta. Si deve a J?ried1nan.n (1913), il primo studio ,preciso del problema e la f'ua applica7.ion e pratica ch e l1a poi avuto lar.g o seguito specialn1ente in Ger n1ania e in An1erica. Recentem·ente 1,u so delle infusioni goccia a ·g occia è !;ta to ripreso da vari Autori (Roch , Martin e collaboratori , Stahl e collaboratori , Bénard e Sallet) i quali h anno potuto niettere in luce tulta l ,i1nportanza i)ratica di tale applicazione terap,eutica . Con l 'iniezion e lenta ci si è proposti di ricostituire la massa i&an guigna d epauperata per emorra o-ie o per e cces~ive perclite idriche . op -


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« J L POLI CLINI CO »

I)Ure, ricorrendo special111entc a l

g1uco~io

i :1 soluzione ipertonica, si è te11lato di con1ba ttere l e intossicazioni di origine esogena ed en<loger1a , i collas. i post-operativi, il vo1nito i11coercibile, gli 5tati carenziali a lime11t ari. I11 soggetti forten1ente depaupera Li per difficol tà nel normale riassorbimento degli alin1e11ti , au tori a111erìcani (Eln1a11 e \·V einer) affatto r ecentemente hanno conBtatalo noteYoli ... i111i ,·antaggi da infusione ·endove110 a ·g iorna liera di 111i~cel e di aminoacidi e glu cosio. Un campo

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co111 ples.. e e di necessitare di appareccl1i elettri ci. Avendo intrapreso nella nostra Cli11ica urJ O studio . ., ull 'azione delle soluzioni glucosate ipertoniche i1egli stali tossici uren1ici, io hq messo a punto una tec11ica che ancl1e per la sua estrema serr1plicità credo utile es1Jorre i11 questa i1ota. L 'apparecc.h iatura oramai in u so con pie11a soddisfazione n ella nostra Clinica con.siste e~­ !'enzialn1en te in un pallone in vetro della ca1)acità di circa 500 cc. collegato n1ediante u11 sottile tub-0 di gom1na ed un ago che 'ie11 e i11trodotto in u11a \1 ena d el braccio·. · Il recipiente in vetro è ad apertura su1)eriore piccola in modo da poter essere chiuso con un 1appo ,di gomn1a traverso il quale passa un tubicino di vetro ch e p esca nel liquido d'infusione. Questo· ,s emplice sistema offre clue vantaggi: primo, dà una pres~ione costante (si5tema l\1ariotte) e quindi a parità di altre condizioni, dà una ,-elocità di deflusso co . . ta11te; altro vantaggio, in pratica utilissimo , è offerto dal fatto che il sistema stesso pern1ette. osserva11do il rit1no d elle bo·l le d'aria ch e l1e11etrano nel liquido, di ~eguire e di regolare il d eflusso del liquido s tesso. Tale deflusso è reso facilmente r egolabile mediante una J11i nza di l\ilohr !)Osta su 1 decorso del tubo di gon1n1a: il 11umero di goccie a11 ·e~tre111ità lihera del tubo varia naturalmente con lo stringe·r e o con l 'allargare la pinza di ivlol1r ste&Ra. Una particolare cura è slata posta per ottenere, oltre al deflusso costante goccia a goccia, anche la ten1 pera tura costante d el liquido iniettato. 11 riscaldamenit o nel recipiente del liquido perfuso è d el tutto inutile, poicl1è, d ata 1'obbligata dis.ta 11za dal punto d 'iniezione -e la lentezza dell 'inieziorie s tessa, il li1q11ic10 di perfusione ha tutto il tempo di raffre ddar~] nel tragitto dal serbatoio alla \ ena. :È qui11di i1ldispe n ... abile che il risralda111ento del liquido iniettato per essere efficace avvenga il l)ÌÙ vi,c ino possibile al punto d'iniezione: a tale scopo si è intercalato sul tubo di gomma, l)OCO prima dell'entrata in vena, una serpentina di etro che viene tenuta immersa in una ' raf'chetta contenente acqua riscaldata elettricam ente 1nediante un ~istema auto-regolatore. Ed ·ecco come si procede alla fleboclisi: clo1)0 aver sterilizzato tutta l 'apparecchiatu·ra m .ediante ebollizione si riem·p ie il sistema con la soluzione da infondere e, quando ci si sia assicurati dell 'a.&senza di ogni bolla d'aria, f'i chiude la pinza di Mohr posta all 'e&tren1ità l)bera d el tubo di gomma. Si sospende allora il serbatoio a una altezza di circa due n1etri e si in1m~.rge la ser.pentina nel b1a gno rialzando la temperatura di qu e~to .al \ alore Yoluto 1

relativamente 11uovo e possib1ile di va te ap 111icazioni pratiche è quello che riguarda l 'impiego delle infusioni e ndove:Qo.se goccia a goccia per la 5omr11inistrazionre di farma ci a ,d osi si110 ad ora in11)cnsabili con1e singola sommiIlistrazione 11ella p1ratic·a medica e ciò non soltanto con soslanze fa cilmente distruggibili co 111e l 'adrenalin.a , ma anch·e co.n farmaci ch e })resentano un })Otere d'accumulo come la digitale e gli arscnob·enzoli. Le . tecnich e proposte dai vari At1tori ])e r 1'iniezione goccia .a goccia sono le più diver"' e: dalla prin1a apparecchiatura di Wood) a tt , vv~il,.. d er e Sanst1n1 a quelle recenti di Ro cl1 e collaboralori, di Génard e SalleL , di Stal1l e ' :eis11ach: in aenere l e varie tec11i ch e proposte presentano 1'incon\'eniente di e$Sere r)iuttosto

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SEZIONE PRATICA

(in ge.ce1r e ±0°, considerando la distanza fra serpentina ed ago). L 'e~tren1ità superiore del serbatoio viene chiusa con il già descritto f>istema Mariotte. Sì procede quindi alla punt.ura di uri.a vena d el braccio mediante un ago montato s u di u1l a comune siringa: l 'ago utilizzato deve es~ere n1olto sottil e·, un con1une ago da iniezioni i1>odermich e. Dopo esser si as1'icurati di trovars.i in pieno lun1e venotbo, si stacca la 5iringa d·a ll'ago e, fatte d efluire alcune goccie da! sistema, si innesta l 'estren1ità libera d el tubo di gonìma (fornita di un raccordo n1etallico) all'aigo . L'ago e .piarte d el tub·o ven gono fisF-ali. mediante lar.g h e striscie di nastro adesivo al braccio d el paziente, il quale gode così di una relativa mobilità del braccio stes~o . . Si r egola quindi n el modo già d escritto il dE=flusso d el liqui dlo, osservando il gorg·oglia r e delle bolle d 'aria n el serbatoio ed avendo in p1·ecedenza stabilito per quel dato ago e per quelle date condizioni di apparecchiatura a quante goccie di deflusso dall ,ag·o c orri~pon.­ de una determinata frequenza nel gorgogliare delle bolle d 'aria. La velocità di perfusione· ,·aria naturaln1ente seco11do gli scopi t eral)eutici ch e ci si progongono e a seconda d el l iquido iniettato: così Roch e collabotori per co1nbattere g li ·s tati tossici renali iniettano 400 cc . di una soluzione di glucosio al 20 % n el tempo di un 'ora circa, Stahl e collaboratori a scopo nutritivo perfondono in 10, 12 ore cc. 2000 di una soluzio.n e gluco~ata al 10 ~'~, sen1pre a scopo nutritivo -g li AuLori ameri cani (Eln1an, VV. .einer) arrivano a ir1iettaTe fino a 4000 cc. n elle 24 ore di .&oluzione glucosata a l 10 % arricchita di div.er si aminoacidi. Nelle ricerche .sistematich e condotte in Clinica :Per com battere g li s tati uremici ci si € attenuti alla dose di 400 cc. di una i&oluzion·e al 20 % di g lucosio perfusa n el tempo di due ore. N·eigli stati di .a dinamia circolatoria ricorriamo alla perfusione di glucof.io al 10 % nella quantità di 200 cc:.4 cui ven gono aggiunti uabaina alla dose di mezzo m g . e una fiale (2-6 ctgr.) di un derivato adrenalinico (Symp:a tol , ' 1eritol , Suprifen, ecc.) . Un successo particola rmente bril1ante con questo trattame·n to con1binato abbiamo potuto di r ecènte constatare in un caso di ,~rave adinamia cardio-c.ircolat.oria postoperatoria (i&pl·enectomia) con p rog·r.e ssiva ripresa da l g :rave collas~o. .i\.d1 eccezione di due casi di rene grinze in c11i i pazienti poco dopo l 'jnizio d ell 'infusione di glucosio ipertonico manifestarono segni ·d i iritolleranza (dispnea , senso di malessere) così r l1e si dovette so1'oendere l'infusion e stessa, • 11ossiamo a ffermare che aln1eno nella nostra

casistica, tale pratica terapeutica anch e se· ripetuta più volte e in tempi r av, icinati non ha mai dato luogo a d alcun incon,reniente l ocale (nel luogo d 'iniezione) o generale e d è &empre stata ottimamente tollerata ·d ai pazie11ti cl1e n e hanno. spesso risentito un n etto· vantaggio subbi ettivo, caratterizzato sopratutto da diminuzione d el isen so di arsura e scomparsa o a lmeno attenuazione ·d'i preesistente cefalea. I11oltre 21oi abb·i amo p·otuto con statare la netta azione diuretica, anti tossica e di11amico-circolatori.a delle fl eboclisi gl ucosate goccia a g·occia, le cui possibilità d 'ap1p ilicazione s.econ·d o già si è d etto 15ono moltepli ci e meritano senz 'altro l ar go credito n ell a pratica terap eutica quotidiana. 1

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PtIASSlJNTO.

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L 'A. do.po a ' 'er acce·n nato ai vantaggi t erapeutici ch e si propone il modern o impiego delle infusioni endovenose, e·spon e i d ettagli della t.e cnica personale seguita per le fleb·o cli si cc goccia a goccia ».

SUNTI ·E RASSEGNE PATOLOGIA GENERALE. Le tesaurismosi o malattie da deposito. (FR1EDRI CH. Z. ars t . . Fortbi ld. e Z. Bla.t t irin. 1

Med., 3 giug no 1939). ~'en.g on o

indicat e con tal nome le malattie in cui si ha un aumento· nel de1Josito di sostan ze· chimiche b·en d efi11ite in determinati organi. Vi apparten1g ono le 1nalattie da deposito di glicogene., le lipoi·dosi, la mala ttia di Sclriilleir-Christian-l{and (d e posito di col esterin a e d ei .suoi esteri), il morbo di Gaucher con ·d ·epositi ·di k,erasi11a (cer ebroside ed il morbo ·di Niema11n-Pick con deposito di fosfatidi (lecitina, spig n omielina). Sono a n r l1 e da ascri·ver si quell e malattie con d eposito di corpi albuminoidi (an1iloidosi) di sosLan ze g r asse (ol1esità gener ale) di sosta11ze coloranti e pig:r11enti, con1e l 'ei11os.iderosi e 1,emocromatosi. La rnalattia da d eposito di glicogene, quasi esclusivamente nei bambini, si m anifesta con notevole ingrossamento del fegato; mancano invece tumore di milza, ascite ed itteTo; glicemia ~traordinariamente bassa, talora acetonuria . Con la so1nministrazione sottocutanea di adren ali11a, pur avendosi un effetto positivo sulla pre&sione, non si h a a umento della. g licemia. Notevol e è la sen15ibilità all 'insulina di que~ti b ambini ; l a so111.m i11istrazione di zuccb ero od amido provoca un rapido aumento deJla .al1cemia con alicosuria, che diminuisce n .._ lentamente ed è seguìta da acetonuria. 1\1inin1a


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è la crescenza di questi ba1nbini, ch e han11 0 g·rande debolezza della n1uscolatura ed ecce. si,ro sviluppo di cuscini adiposi sul tronco. L 'essenza della m alattia consiste in una dl0ficienza ·del fermento diastatico, specialmente nel fegato, per cui la mobilizzazione del g licogene immagazzinato si fa in n1o_d o insufficiente. 1B eum,er e Loschke h anno però tro,·a to ·dei valori diastatici urinari molto elevati. Poco chiari sono, a 11cl1e i r ap porti col complesso sintomatico ipoglicemico, .come si trova , p. es .. nel tuntore delle cellule insulari del pa11creas. Il morbo di Gaucher è caratterizzato da un gigantesco tumore di milza , ch e au1nenta lentame11te ma continuamente. In séguito, anch,e ir1grossam ento del fegato sen za iltero , senza urobiligenuria e sen za ascite, a nemia di 6carso -gr.ado, leucopenia ie trond)openia; r esistenza delle em azie 11ormale. Nel decor so della malattia , colorazione g iallo fin o a bruno-,giallo della cu te: inspessi111en Li 1Jru11i al] a con giu11ti,ra della rima palpebrale. In una serie di casi , n1odificazioni dello scheletro (bacino , colonna vertebrale, ossa lunghe), quali sono •s tate descritte. p er la _prima volta da Pi ck (forma ossea). Si hanno rigonfiamenti delle os --a, frattu1~e spo·n tan ee, rotture delle ' 'ertebre nrr con1, pressione, formazione di gibbosità; la radiog·rafia mostra la scompar... a del corpo della verte,b ra con conservazion e del m enisco articolare, n essuna rifòrmazione o sea e superfi cie liscia an cl1e n ell 'os~o n1olto deform ato . .TJa n1 alattia è familiare e domina11te dal punto di vista dell' ereditarietà. La diagnosi in vita è difficile. ~stologic.a n1ente, si hanno 'dei depo' iti d <:Jle .cosiddette cc cellule di Gau cher » i1eg]i org.an1 e n elle os a. Dal punto di vista p atogc11et1co, si tr atta di un distur})o clelJ a funzione del sistema reticolo-endoteliale , oppure di llna au1nentata formazion e di cereb-rosicli , ch1e si d t]}Ositano poi nelle cellule r etieolo-endol eliali; forse anch e si h.a un ostacolo alla scissione Ct)m e accade per l 'alcaptonuria e la ci tinuria. Anche n el m orbo <]i Nie ni a·nn-Pick si trova un grosso tun1or·e di milza co11 ingroRs.am.ento de.l feg·ato, .già riconoscibili poco dopo la nascita e rap1damenle pro•o-r • o edienti ,· la malattia s1 osserva •sol tanto n ei b arn bini e porta ad t1na morte precoce. I ban1bini rin1an rro110 r11olto arretr.a ti r1ello svilu1)1)0 ed han110 s1}esso d.elle caratteristich e di idiozia e delle m .alformazioni·' . v1 sono poi dei r.appo·rt i con l'idiozia amaurotica. Il s~ero san,guig rio ·è per lo p iù lipemico, lo specchio colest erinico è circa tre volte il norm ale. Trattasi .an cl1e qui di una n1alattia er edita!10-!an1iliare, ~he colpisce spesso i fig li di ge?1~or1 fra .loro i.n1p~rentat~ e le ragazze di o r1g1ne ·ebraica. S1 differ enzia dalle consuete 1ipoidosi pcrcb.è i depositi si 11anno non soltan to n elle cellule del sis1ema. reticolo-endoteliale, n1.a anch e in quasi tutti gli organi ed an ch e n el cervello . Secondo Pick , $i tratta di un di1

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s turb'o congenito del rican1bio dei lipoidi, so vraccarico sanguigno di questi, che secondariamente si depositano. Baumann invece ritiene Ghe si abbia a che fare con una disfunzione primaria, cellulare, intermediaria del ricambio dei lipoidi. Nei casi sviluppati della 1nalattia di Schiill 01·-Christian-Hand, si ha una triade di fenorr1eni: 1diahete insipido, esoftalmo e cranio a carta geografica, <:on1e conseguenza di depositj xantomatosi nello scheletro e soprattutto n elle ossa craniche. Si arriva cosi all 'invasion,e di tessuto lipoido-g ranulomatoso (·g ros5e cellule ripiene di lipoidi) nelle ossa della base e della volta cranica, a rigonfiamenti nodulari palpabili, oppure a punti di ra1nn1ollimento eun 111arg ini netti, fatti ch e hanno i ·espr essione radiologica n el quadro di carta geografica. Ne vér1gono colj)iti l'orbita ed i suoi n1 argini, con conseguente esoftalmo. I depoRiti xa11tomatosi 11ello sfe1toide son o causa di disturbi ipofisari ; di abete jn ipido, d LsL urbi rleJlo ~v iJUJJ JX>, distrofi a adiposogenitale. disturbi dellR sfera ge r.tit ale. 1rre. Lu dello viluppo i11entale. La distru zione della r occa petrosa porta alla sordità, quella della n1a11dibola al rila. ciamento dei d enti e loro caduta e fìlo11i alite. on o colIJite ·econdaria.m e11te le o::,~1 del bacino e quelle 1L111gl1e. Le i11odificazio11i e l 'in g rossam ento della n1ilza e de,J fegato possono pure }Jresent arsi, in~ n on ~ono tipiche. Fra gli 01.,g·a ni intp,rni , vi 1)artecipa110 i J)Ol1noni e la plel1ra, le vie r es piratorie supe,r iori, il cuore e·d' il pericardio. Si 11anno inoltre le5iOJli cuLanee : eczema scrofola o, seborroico, eruzioni secch e, squan1ose. xa11lelas111a nlle i)a]J)ebTe. Nel siero , elevazio ne dello sp·ecchio colesterinico. Si tratta, con tutta probabilità, di ur~ gravei diRturbo nel rican1bio d ei lipoidi, t(·J1e porta all 'ipercolest erinemia ed al deposito di masse colesterinich e. Ma si an1n1ette anche una granuloma tosi ririmaria con deposito er ondario di li1)oidi . L-=t malattia è u11 a lipoidosi ge.n er.alc diffusa (xan tornatof;i); ma vi sono anch e degli .accumuli locali e dei depositi di colest erina i1 c~g-li xantomi (cui:e, fegato, milza.); fra le due forn1e .111orbose, degli xa11to1ni locnlizzati e della xantomatosi generalizzata (o mala ttia di Sc1riil1 er-Chris tian-Hand) vi sono tutte le forn1e di p assaggio. Non esiste una Lerapia speciale p er queste m<llattie. Nella malattia da d eposito di glico gene. si son1ministrano durante la giornata delle piccole dosi di carboidrati, suddivi6e contro l 'ipoglicernia e le sue con seguenze; col J)l'01gredire dell 'elà la malattia può g uarire. Nel m orbo di Schuller-Christian-Hand è• stato consìgJiato un tratt.a111ento dietetico, con pochi grassi e quasi a·colesterinico, a quanto pare con buo1n i risultati ; sintomaticamente-, prf?parati i1)ofisari , insulina , irradizione Roentgen . fil. 1

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Locns minoris resistentiae. (H. J. LAUBER. Jltliinch. A1 ed'i z. ll .ochcnschr .. 26 rr1aggio 1939).

I · div·ersi òrganisn1i umani reagisco110 ad una stes&a causa dannos a con diverse modalità di reazione: così p. es. u11a azione locale perfrige~ante provoca ad uno una rinite, a un altro una broncl1ite, a un terzo diE-turbi .g astrointestinali , a un altro ancora una pielite. Così pure è individualmente diversa la modalità di reazione ai traumi psichici. Nei ·diver si individui l 'uno o l 'altro organo possi ede evidenten1 ente una soglia di eccitazione minore di qu ella degli altri e quindi rea gisce a stimoli r elatì,;a111ente lievi co11 manifestazioni morbose . Si tratta di «locus i11i11oris resistentiaen su base costituzio11ale. Se invece la causa d annosa è particolarrne11te inten sa (gravi azioni tossich e, forti perdite di sang ue, ecc.) l 'organisn10 intero si può con siderare un locus minoris resist cntiae. }'rescindendo dalla predisposizione costituzionale, un organo può diven~are locus 1nirio1·is resistentiae in seguito a u11 trauma . Lna de1le. principali funzioni d ei tessuti è la loro capacità di ·difesa di fronte ai ge1>cm i piogeni e la capacità di di•s truggere tossine. Un trauma d eprim e queste capacità dei tessuti e favorisce cos] l'attecchimento d ell 'infezioJle; perchè questo avvenga è naturaln1ent e n ecessario che germi sufficiente.mente virulenti esistano g ià nell 'organismo oppure ·vi arTivin o me111re ancora i tessuti l esi nor1 hanno ricu1)erato la normale capacità di r eazione. U11 tral1Jna deve ad ogni modo es... er e rilevante perchè sia l ecito amm,e ttere ch e esso abbia d etern1inato un zo,cus mi1ioris. resiste11tiae. Dopo tr<:lumi che colpisco110 lo scl1eletro diminuisce la i esistenza del 1nidollo osseo di fronte ai })io·g·E-ni e di fronte al b . di Koch. P er an1mettere urt rap1p.o·r to di cau sa ed ·e ffetto non è indi6pen sabile ch e l 'osteom ielite avvenga proprio. al p unto del traunia : &appia n10 ch e una violenza esterna può pro·v ocare anche l esioni indirette, a una certa distanza . l rt"\1ece il ten1po èhe intercoir re tra il trauma e l e manifestazioni morbose no,n d eve superare un <::erto limite, rhe 11elle infezioni da piogeni può an che arriYare a settin1ane, in tal c.a so però durante il periodo di la ten za sono persi stiti fenomeni morbosi post-traumatici. S1pesso è oltremodo difficile stabilire se si tratti proprio di un zo._ l'US m inoris reSiistentiae trauma tico oppu.r e di reinfezione da osteon1ielite infantile g uaTita sen za operazione e senza fistola: sappiamo ch e gJ i stafilococchi possono vi vere di « vita n1irlin1a » in vecchi focolai osteornie]itici, p er un periodo anche superior e ai 50 a1111i. In casi di sn~petta tuber col osi post-traun1atica il periodo di laten za è più ]ungo, esso non deve però u 11erare. i 6 m esi; si escluderanno poi tutti i casi di tubercolosi acuta , quelli ci0è ch e si svilup pano su})ito dopo il traun1a. La frequenza del1

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la tubercolosi post-trau1natica non supera il 5 %. Un traun1a può favorire an che la localizz.azione articolare d ell .infezione gon ococcica, la localizzazione poln1onare d el p1n eurnococco (JJoln1onite da con tu ione) e la localizzazione di metai5tasi tu.m or ali. (Sullo stesso argorr1ento, cfr . ,q u esto period ico, n. 21, p . 981). P.

Studi sui complessi lipoproteici del siero; loro modificazioni nello ''stato di infezione,, (Infezioni da ultravirus) Nota Ila. (J\1. CoPPO ,e F ~IAGR.~ss1 . An1iali d 'Igi ene , 11 . 3·, 1norzo 193 9). 1

Gli AA. , rife rendosi a loro precedenti ricerch e d all e (ruali era risiultato che J'e15traib.i lità dei li t:>idi d ai conl])lessi lipoproteici dcl &iero può e: ser e grofysolaJtamente modificata dura11te l 'infezione da virus vaccinico e che tali cliffer en ze si m.ani~e,stano essenzialnlente co11 au1ne11to d ella e5traibilità dei lipidi, si 1>ropoo.gono 11el prese11te l avoro di precisar e il significa to di ques te. pirofo,n de modjfic.azioni e defi11ire a qual e dei numerosi sing·0li effetti biol ogici clella inoculazione esse sia no legate. Gli AA . hanno studia to con1parativamente., r1elle loro su ccessive fasi di svilu·ppo; J.e infezioni deterrninate da una dose fi1&Sa dì virus vacc.inico (lU0.000.000 d. i. c .) inoculate in cor1igli sacrificati dopo periodi di temp·o su ccessivi ·dall 'inoculazione, o n ello ste.sso coniglio con su ccessivi prel evamenti di siero. Essi hann o osservato u guali modificazioni sierol ogich e 6ia inoculando il virus per via intramuscolare che per via endovenosa. In quest,e1 r icerche è ~tata presa in considerazione soltanto l 'estrazio11e con etere, con etere-·a lcool lù % e con eter e-alcool 15 %. Le n1odificaziorti d ei co111plessi !ipoproteici d el siero, d uran le l 'e,·olvere d ell 'infezion,e, si presentano cli ·du e tipi op,p osti : d a u11n prima f3: se in cui si ha Ull aumen to de]la s tabilità del co,m .p1es6o lipoprote.i co, si passa ,a quella d'e l co:;picu o aun1ento Lli estraibilità d ei lipidi del siero (fino a 8'-10 volte). Ta1e I11odificazione è r e"\1ersibile e regredisce ·in un periodo · di tempo r elati"\1 am en1 e b·r eve fino a raggiur1gere un 'auanentata s tabi1ità della struttura lipo1)roteica. Tali n1odificazioni a.p.p aiono fondamentaln1e11te. legate all'evoluzione d e Il 'infezione e non a]l 'i11flue nzamento patogeno di questa, espri1nentesi at.ttaverso l a « malattia »; e&se si succE-don o i r:oltre con f:egJlo oppo.&to secondo un cicl o b en deter111inato cl1e va parallelo all 'eYoluzion e dell'infezione. 11 dato di fatto sopratutto importante che l'isulta chiaran1ente da queste ricerche è che l a distinzione tra « stato d 'infezione» e « stato di 111alattia n s ussiste ~nche di fronte a quelle n1odificazioni slrutturali de] si ero che &i es1)ri111ono attra,;erso un aumen to o una dirninu1

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zione della stabilità del co1npl es~o lipo-prot,ei co. Gli AA. prospettano i 1)roblemi ch e da tali risult.ati scaturiscono, ritenendo la tecnica da loro eseguita capace di mettere in evide11za importanti equivalen ti sierolog·ici chimico-fisici dello cc stato d 'infezione». . 'F .

SISTEMA NERVOSO. La clinica dei disturbi circolatori cerebrali. (WESTPTIAL.

Z eritralbz;att j. in11. nJedizin, 3

g iugno 1939). Nella clinica dei disturbi circolatori cerebrali, ~o no· a 11zitutto da rilevarsi due mon1er1ti: 1) Processi au lolitici con notevole azione fermentativa autolitica, che si possono manifestar e n el tes~uto cerebra le ta11to i&en sibile, in conse.!Sllenza di i11suffi cie11I e apporto di san1gue; essi sono favoriti da Ila r1resenza di mi11i1ne quantità di acido. 2) La possibilità, in confronto di altri organi, di rile,·are un quadro netto dell 'irrorazione san guigna nel cervello , n1ediante l 'osservazio11e del fondo del1' occltio. La cefalea,, ch e n on può spiegarsi con gro solane le~ioni anato,n1icl1e del cranio o dei suoi or gani, fa pensare a di turbi vasomotori : diatesi \ aso-neurotica, quale si osserva in donr1.e di età g iovane o m edia , con disposizione ai .depositi ·di gra~so, cut e bluastro-rossiccia del bracc;io, delle coscie . ·e gan1be, plesso venoso :Subpapillare ectasico. Analog·l1i disturbi circolatori si suppone eh-e si verifichino nel cervello. Nello stesso tipo si 11anno do1Jo il climaterio dei lievi disturbi della coscienza con forti acces&i di cefalea, eventualmen te anch e apoplessia con rar111nollimento rosso, senza ele·YamE:nto della pressione san g uigna e. all 'autopsia se11za notevole arteriosclero i delle art erie cerebrali. L ' emicra1n,ia, nell'età adulta indica dei rapporti c.:on l 'i.pe.rtensione genuina, il ch e depone nel senso di uria patogenesi vaso-funzionale d el 1'emicr:a nia stessa. I rapporti fra l 'eden1 a di Quin cke i)uro a11afilattico ed i disturbi funziona li del cervello ch e Ri 11anno sulla stessa base so·110 rari .m a non meno si,g·nificativi. Più fr•e quenti sono l e costrizioni arteriose di alto grado nelle più svariate zone, ch e si manifestaJ10 senza ch e vi sia una pressione sanguig11a molto ele\1ata e che po&~ono dare anche sinton1i cerebrali. L 'A. riporta 1'esempio di una donna. con fatti di n1orbo di Raynaud alle e~treniità, in cui dopo transitori disturbi visivi, . si ebbe ~hiusura dell 'arteria centrale, spa· s1n1 ' 'asali intermittenti con emipl eg·ia sinis~r~. Per s~spett~ di disturbi ipofisari, si pratico la rad1og:raf1a della sella turcica, che si riscontrò piccola, co11 i1etta formazione dj ponte•. La son1n1inistrazione di i1itl1itrina (sem1

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pre con sigliabile nel rr1orbo di Ra~·11al1d) d eterrninò dopo 20 minuti caduta della pressione da 170 a 130, buona irrorazione delle ·e stremità, sco1npar&a della cianosi. Co11 ulteriore cura di pit.uitrina e di bagni parziali, sco1nparsa d ei di s.Lurbi e ricupero della ca i)acità lavorativa . Nella letteratura, son o d e c ritti d ei distur})i cerebr.ali transitori, afasia, fatti paralitici, che si manifestano più spesso nell'ipertensione ger1·uina senza malattia r ena le, più raramente nell 'iperlension,e nefrogena; Volhard parla in questi casi di JJse u douren1ia, oggi secondo 1\.9.ufmann di insulti angiospastici, ch e si n1anifestano con vertigini, intontirnento, perdita della parola, i1 el 50 ~b degli ipertesi, in ~i e ­ n1e con ,·iolenti cefalee (alla fronte ed al cranio), ch e possono esser e an·c he unilaterali d el ti110 di emicrania. Nelle d on11e all'epoca d el c:lima terio , vampate di calore al , -iso, eventualmente stimol o al vo1nito; spesso, dopo l 'en-iicrania si h a in que te d onn e, n ella seconda metà della vita, l 'i1)ertonia. Sono poi da menzionarsi le m odifica1zio11,i della psicJie: stato di forte i11l ontimento , sta ti a111Siosi fino alla for1e deprc ~ sion e, rallentam cJnto d cll 'effi cien za la, orativa, affievolin1ento della n1er11oria, tutte condizioni cl1e pos ono note,rolmenle n1i gliorare n1ette11do in OJJera la moder11a c ura dell 'i1)ertonia il cl1e depone contro l 'esistenza di sclerosi dei vasi cerebrali. Appare invece più accettabile la ger1esi \ aso-neurotica dei dist.urbi, specialme nte per la fugacità dei sintomi nel ti f)Ìco insulto agio pastico cerebrale , ch e si m anifesta < 0 n l 'i1npossibilità di muovere p er a]cu11i minl1ti il braccio -0 la gamba , o con emiplegia, con afasia motoria in1provvisa, talvolta con abbass.amento di un a 11golo della bocca; dop'o minuti od ore, tutto passa, ma si può ancl1e ri1)etere in seguito, sen za ch e si producano paralisi permanein ti. Tn altri, i fenom.eni precedono l 'apo1Ylessia. Nel materiale d ella clinica 'di Fran coforte, si osservarono, in due a rtni , 15 casi di tali insulti angios1)astici; di 50 a rJoplessie con J)aralisi anatomica definitiva, 12 furono prece.dute da tali disturbi. \ Tien quindi fatto di pensar ei alle vaste e n·u111erose }JOssibilità di form·e di passaggio dal puro disturbo vasale funzionale di una limitata zona cer ebrr ale alle g:ran•di emorragie cer ebrali. Tali stati vanno di p ari passo con d elle crisi di pressione generale , n el se11so di notevole elevazione ,della piressione , che si i11ne.ista sulla pressione g ià elev.ata dell 'ipertonico . L'osservazione del fondo dell 'occhio ci dà la JlOssibili! ù di se·guire :iccuratamente l 'entità della contrazione ::lrteriosa , specialm,ente n elle forme eclampticl1e e pre-eclamptiche, in cui D.onostante la giovane età d·e lla malata non è rara l 'at10 f)]essia. Al d.cterminismo delle crisi di ipertensione può contribuire l 'arrtbie,nte : forti eccitazioni f1Sichic}1e. irrui'iOJle di CC fronti » m eteorici, 1

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SEZIONE PRATICA

stagioni (rri.aiss.imi p rimaverili e·d a utunnali , equinozi), macchie solari. I. 'individu o colpito l1<l spesso il tipo aporrlettico: ten,d·e n za all 'adi · posità, disturbi d elle funzioni sessuali nei g io' ani che ricordano la distrofia adiposo-genitale. Nel sangue di tali p·a zienti, l 'A. riconobb e s1)erimentalmente la presen za di sostanze ,·aso-costritti,re; elevati valori colesterinici (azion e indiretta mediante la se11sibilizzazione. dell 'eff.etto adrenalinico) e diminuzione d ei g ra ~~i neutri. D al punto di vista anatomo-p·atolog·ico si ha un ' arteriosclerosi, condizionata da un lato per le lesioni d ella parete vasale prodotte dalla permanenza di u 11 elevato stato cos trittivo e, dall 'altro, dall 'aumento di acido la ttico, che s.i ha in co nsegue11za dell 'isch e• • I) i 1zzaz1one. La presenza di elevati valori colesterinici nel sa11gue di ipertonici genuini , la diminuzione nel numero id ei morti per apoplessia n e.gli anni di carestia durante la ·guerra e dalla r arità dell 'i1)e rtonia nei popoli essenzia lmente vegetarin11i, indicano le deduzio1ii teraz1·eutiche, nel sE>nso anzidetto d ella profilassi osservan·do una dieta pov.e ra di colesterina (quindi poca carri e, pochi gras5i, poc.h e uova); ab·bo ndanza· di verdure e frutta , m ·edie q:uantità di carboidrati, come alb un1ina 1/ 2 litro di latte a l g iorno , formaggi freschi e m agri; si ottiene in tal rr1odo una notevole diminuzione di pressione. La ,·ecchia terapia d el salasso \ 1a completata con le iniezioni endovenose di glucosio (40 cn1c. d ella soluzione al 3·0-40 %, .p er 10-14 g iorni); sì ottiene cosi una r etrocessione d ell e paralisi oppure un notevole miglioramento, probabiln1ente per diminuzione dell 'edema c irco- t.ante al fo colaio apoplettico. l 'Lili sono le iniezioni di pre1)arati a base di no' ocaina e caffeina; la puntura lombare per n b·l~'1ssare la pressione del liquor, i ba.g11i IJ'a r1iali per la dilatazione d ei vasi · periferici; l a son11ni11istrazion,e di luminal (10 cg. alla sera) <:>gi;;;ce abbassa11do l a pressione n el cervello e p1 eYenendo le crisi di ipertensione; l 'A. consiglia di rinforzare l 'azione con la sommini, si 1 azione di ·ergota.mina (gyner.gen ) o la -p1ireto tern1)ia con lo zolfo. ~Ieglio ch e lo jodio è poi con igliabile il ro•d.a nato di so,dio . • fil. 1

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Meningiti sierose ed aracnoiditi da traumi cefalici. ( I) . ~\ uEc . Bu.lleliri i11 édical : 17 .g iug no 1939).

A seguito di Lraumi cefalici possono detern1i11arsi 1n,enin.g iti sierose, ed aracnoiditi , il c ui studio ha un notevole interesse medico-lega lc.: e terapeutico. Si distingu ono in: 1) 1\1 eningiti sierose recenti: a) arac noidopicn1eriti corticali traumatiche, ch e entra110 n.el quadro classico d egli id!rocefali esterni, im111ediate o seconda rie, generalizzati o locali; b) idrocefali interni traumatici .

2) .4.racnoidili e nie11irigiti sierose. tardive: 1 aracnoìdo-pien1eriti sierose tardive, per lo più localizzate alla vol ta o alla b,a se; b) idrocefali interni traum.a tici . 1) Le m enin!Jili sierose recenti si \ rerifican o i11 seguito a trau111i cranici con o senza frattura, sia immediatamente, sia second ariamente o~sia nei g iorni su ccessivi. Possono 1nettere in pericolo la vita del p,aziente e i11 caso di trau111i cer ebrali in1portanti accor11pa,gnarsi in co·ma. Talvolta si verificano anche in con seg·ue.nza di traumi cefalici molto leggeri. a) La meningite sierosa diffusamente si co stituisce p er lo più l er1tan1ente e i accentua d 'ora in ora fino a diventare n1inacciante. Il co111plesso sintomatico rig·uarda perturb,azio11i delle funzioni vitali e di relazione. Alcu11i feriti sono completa.mente in coma , a l tri rispondono a i forti s tin·1oli, m ,entre ve ne son o di quelli cl1e sen1brano avere solo una tenden za a l sonno n1a cl1e in effetti 11anno a lterazioni inquietanti d ella coscie11za (abb·a ssa111ento d elle palpebre, a llungan1ento d el primo te111po d ella d eglutizione). Il r allentarr1ento p rog ressi,ro del polso, l 'acce11sio11e febbrile, l 'acc.e.lerazion.e ·della respirazio!J.~ so·n o seg·ni, che, seguiti d 'ora in or a, re ndono conto dell 'aggravtnnento d ello stato d el pazien te e pongono l 'indicazione operatoria. Le perturbazioni dèlle funzi oni di relazione sono meno importa n ti. Si tjratta eventualm en le di uria si11d'r ome rn eningea, di n1odificazion.e dei riflessi otiteo tf:r1dinei e cutanei, d el riflesso corneale , Babinski ch e possono esser e utili ulteriormente p er la IJrognosi · fur1zionale. In alcuni casi si l1a nno sinton1i ch e fa11no pen sar e ad una lesione localizzata ad es. un en1 ato1na, e quindi indurre iii errore. La r adiogTafia del cranio è necessaria IJer accertare l 'esist en za o me110 di frattur e. L 'esam e del fondo oculare p uò mostra re l 'ed e1n.a papillare. La puntura lombare non sempre orienta Yerso la diagnosi esatta. La trapanazio11e nella menin.g ite sier osa mette. in e\ id·en za la pre ~ enza di una bolla di liquor ch e cer ca di fare ernia attra,'erso il foro. Ma se ,questo· ca pita su una circo11voluzione è la stessa sosta11za d el cer vello ch e te11de a fare ernia , il ch e l}UÒ far pensar e al] ' edrn1a cer el)rale. Nelle forn1e di m eningite siero ... a l e indica1ioni opera torie sono date dalle a lterazioni pr~ ­ g rc'}sisive d elle fun.zioni vita!~. Talvolta . è sufficiente la trapanazione sen1pl1ce o as.soc1ata alla lr«p·a 11azion e decon1pressiva sottotemporale con apertura più o 111eno .piersi tente della d~ra madre a llo scopo di continuare jJ drenaggio; tal ' altra ìn,rece occorre una larg·a breccia deco1npressiva, o , infine, l :iniezione i11traventricola1'e d'i siero o di aria per con1battere l 'ipol<·nsione ch e si produce n ell .inter110 dei ventr icoli dopo l 'apertura de 11 'aracnoide.

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Ge11eraln1e11te i ri5ultati sono sorprendenti: i] s-0·g getto riprende rapidament e la coscien za. IJa prognosi è più riservata quando coesistono €dema cerebrale o fo colai emorragici: in tali casi possono residuare emiplegie o crisi comiziali. Ma malgrado il suo quadro clinico allarmante., la r11eni11gite sierosa gen·eralizzata diffusa , precoce deve guarir e quando è conve1tie11 te.m ente trattata. b) La meningite sierosa localiz::C11ta rec e11te non sempre è localizzata nel p·u nto s ul qual e ha .agito il traurr1a. Co111e la forrt1 a diffusa può essere immediata e secondaria. In genere raggiunge l 'acme nei ± o 5 giorni che seg·uono il tra uma , ma g.p·e ci.e nei bart1bini il n-iag gior pericolo è nelle prime ore. Clinicamente ai sinton1i d 'iperten ione intracra11ica con ed e1na p.1 pillare e J11idriasi unilaterale che non ha valore a&soluto per la localizzazio11e, si aggiungono sinlo1t1i di l esio11i a focolaio: epile . . sia jacksoniana, allerclzio11e unilalerale d ci riflessi , e111ip1legin. La puntura lon·ibare non a1)porta alGu11 util e diagnostico, non è teraveuticamente va11taggiosa, può anzi .p ortare un agigrava1nento rapido. Anche le for1n e localizzate po. sono essere accompagnat e da contusione o lacerazion e del cervello, nonchè da collasso ' 'e11trico 1are . 11 trattan1enlo consiste nella trapanazion e praticata n el purtto presunto della meningite sierosa. Una seconda trapa11azione consentirà di app·r ezzare la diffbrenza tra me11i1lg·e sana e 1neninge alt erala. Ques ta fa ern ia altraver~o il foro di trapanazione. La puntura della cisti 1neningea produce un 'evacuazione libera trice. Quando i sintomi loc<i li sono in1ponenti e lo stato ge1Lerale è allarmante occ·o rre lJraticare u11a b ·reccia più larga . e) Talvolta a causa di un ostacolo a livello dell'acquedotto di Silvio o dell3. fossa posteriore si svilupp·a un idrocef.alo ventricolare p·r ecoce . In tali re.asi , a dir vero , non si tratta di m eningite si ero a . 2) Le 1neningili sierose tardive si verificano a se1guito di traun1i cranici di ogni genere e. poi:isono manife ~ tarsi anche a di . tanza di anni. Possono es&ere ge11er alizzate e locali. a) La menin.gite sierosa ge11eralizzata ta.rdiva ·è la n1eno frequente . S1Jesso segue a dis l urbi ch e fanno sos1)ettare u rt perturbam·e11to d ell a circolazi one del liquor (piccolo idrocef.ctlo) o una infezione croni ca o recidivante delle cavit:t della fa ccia , o a11che un 'infczior1e frust~. dcl sistema nervoso centrale a tipo e11cefal1t1 co. i tratta quindi cli n1eningiti la cui etiologia trau1natica è più cl1e dubbia. b) La menin.qite sieros1a localizzala tarcliV<l è meg·lio indi,·idualizzata e più frequ ent e . Può e~sere locali zzata alla ' 1olta ed alla base . La m e11i11gite della ' rolla è localizzata in gen ere nel i)unto nel quale b a agito il traun1a: occipital e, f1·ontal e, parietal e. t cara tterizzata 1

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clinicamente d a : cefalea per lo più n el pu11to d el trauma, aggravantesi progressivamente, di so]ito accon1pagnata da vomiti; alterazione del carattere e dell'umo-re con iperemotività , irritabilità e tendenza alla tristezza; disturbi della n1err1oria; crisi epilettiche generalizzate o jackso11iane. La radiografia din1ostra tal \ olta u11a frattura; l 'esa111e d·e l fondo dell'occhio può far rilevare ed en1a d ella papilla; la ven trict1log1afia può far rile\1 are dilatazio.n e e cleforn1azione dei ventricoli, e I '·encefalografia per ,-ia lombare mettere . in evidenza un'atrofia cerebrale in corri. pendenza della meningite. Il trattamento consiis te nell 'intervento per eYa Cl1are la cisti sierosa e liberare le aderenze. La meningite d ella base può essere localizzata:, a) nella regione del chi.asrrta (ridt1zi o11e progressi va della vista da atrofia dei nerYi ottici, re ... tri11gin1e11to del can1po visivo , cefalea, si11dron1e i11fundibulare .con adiposità, poliuria, ecc., din1inuzione dell'odorato); b) 11el1a fosrsa posteriore con sintomi prevalenti a carico di parecchi nervi cranici ed in ispecie del1'' 'lll (sindron1e di Méniere). Dal punto di vista diag11ostico interessa sopra tutto la distinzione d ei tumori cer ebrali • e) La n1enin1g ile sierosa tardiva clella fossa posteriore è spesf;o accompagnata da dilatazione ve'l1tricolare, che l)UÒ essPre g loba l e e 1

a~im,metrica.

La diagnosi differe11ziale delle m eningiti sierose recentj va posta con l 'edema rer eb ral e, l 'e1natorr1a, l 'ipote11sione del liquido cefalo-rachidiano. La distruzione è molto difficile clinica1nente, può essere agevolata d.alla radiogr afia, della venlricolografia, dall'e .. an1e del liquor, n1a talvolta è possibile solo all'atto dell'intervento . Le for111 e tardive possono confo11d ersi co11 tutte le forme cer€brali no11 traumaticl1e e con gli ematomi trau.matici o infia111matori della dura 1nadre. Va anche accennato al fatt o ch e tumori endocranici latenti possono 111ar1i feNtarsi clinican1e11te in oc.casione di un traun1,a . La prognosi delle meningiti sierose trau1r1ati che è favorevol·e, i11algrado il loro quadro clir1ico allaranante, .quando siano con,renienteJriente trattate. I postumi permanenti dipendon o in gran parte d·alle lesioni ai&sociate. 0

DR.

}!lettrospettrografia del cervello. (Z. DROHOCKI. /(liri. Wochens.chr., 15 aprile 1939). L'encefalogram1na normale· è il risultato della intl3rferenza di vari meccanisn1i che v•engo rto azionati contemporanea1nenle ed auto111aticamente (cc automatismi »). Ciascuno di questi automatismi fu,n zion.a in un modo di-v·erso ; ognuno di essi produce tensioin i elettriche alternate di differe11te ritrno e di differente gr and ezza : a queste differenze corrispondono


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le diversità della frequenza e dell'ampiezza che caratterizzano I singoli automatismi. L'elettroencefalogramma, è c1uindi in ulti1na analisi un prodotto di interferenza di di-verse frequenze ed- ampiezze: le frequenze che vi vediamo rappresentano la media di tutte le frequenze che si hanno in quel determinato mo·m ento, l e a111piezze rappresentano la somma algebrica di tutte l e a1npiezzn. L'elettroe11cefalogramrna rappresenta du11qu e in ogni pun.to del suo dccor.so il risultato ca &l1ale d ella son1ma o della differenza della attività di tutte le cellule e di tutti i meccanis111i che lavo~ rano contemporaneamente, ed è probabile che le ampiezze e le frequenz e ch e si \ 1edono nel1'e]ettroencefalogran1n1a non esistano in tale forma nel cervello. Pe.r otte11ere una rap·p resentazione piiì realistica e meglio utilizzabile ai fini de lla ricer ca è 11ecessario procedere in 1no·d o ])articolare. Anzitutto si de,re isolare dalla somma di tutLt le frequenze che forn1ano il r1ormale eletlroe11cefalogramn1a, una determi11ata frequenza o una striscia di frequenza: questo ,~i ÒLtiene p er mezzo di ,·ari filtri elettrici, basati .&ul principio della risonanza , che lasciano ·p.a ssare &olo ,detern1inate frequenze. Si ottiene così un elettroencefalogramma filtrato su c:ui è rappresentata solo una determinata frequenza: questa grand,ezza t1nica , determinata, real1nente esistente, si può esattamente btudiare e se.guirne il corr1portamento in diversi .stati cerebrali e nelle diverse regioni del cervello. Una frequenza in tal n1odo isolata può però avere una così debole tensione, manifestarsi cioè co·n una ampiezza così piccola, da non essere praticamente riconoscibile: perciò è necessaria una a.n1plificazione delle frequenze1 isolate. Lo studio della frequenza isolata e ampliata dimo&tra in mod10 .e vidente cl1e es.sa non è costante n1a comp1are di tempo in tempo in forma di brevi, regolari cc esp1losioni », per poi scomparire improvvisamente. Il lavorio cereb·rale si compie dunqu.e in maniera i11terrotta, saltuaria. Isolando e reg·istran.do di,·erse frequenze per una stessa regione del cervello, si ottiene lo « spettro elettrico » di quel]<.> df)tern1inata regione. Gli cc ·~1)ettri elettrici n din1ostrano cl1e tra le ,·arie r errioni del cer,, vello e per una medesima rc1g·ione in ' 'arie condizioni cerebrali , esistoin o ,d ifferenze più o 1r1eno caratteristicl1e che co11 altri metodi non è possibile osservare. Lo studio déi fenom eni elelt rici del cervello è completato dall'elettrospettrogran1ma, ch e si 0Ltie11e re·g istrando in un sistema di coordinate, in forma di curve, diverse qt1alità (te11sione, frequenza, costanza) delle frequenze isolate. P. 1

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Qualche riflessione sui ''nervosi ,, Revu e !tléd. d e la Suisse Romainde, 25 giu1gno 1939) .

(T.

SEZIONE PRATICA

KELLER.

Quando uno di tali malati ~ i presenta dal n1 edico è già un Yi11to cl1e l1a inYano tentato ,

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sotto la folla di numerosi consigli, un autopsicoterapia. La sua forza .di volontà è spezzata altrettanto realn1ente com.e u11 arto ·da una frattura; la sua incapacità a volere è cc reale». È utile allora ri~pettare tale stato· psichico e $Oltomettere a lla propria la volo11tà del malato piuttosto cihe stimolarla. Si avrà così una de., ter1sio ne benefica per i processi spontanei di ri parazio11 e. Bisogna liberare la m ,e n te del malato dal Dgni idea di vergogna p er la propria ir1alattia ma ne,l lo stesso tempo fargliela .amrn<:ttere, con. le stesse restrizio1ti 1Wciali che i1uò -comportare ad es. una malattia conta• g10, s a. Occorre ]asciarsi .g uidare dai sinto·m i com,e in medicina f j sica. Il desiderio ·di suicidio·, l e fantasie osse&Rive sono tt1tti segni ,dì. un li11guagigio e talora di un confljtto interiore incosciente. Occorre far affiorar·e a lla coscienza tutto ciò, tigendo conten1poraneamente co·n una sapiente psicoterapia, e in tutti i modi avendo cura di rispettare certe reazioni psichich.e che ha11no spes.&o il valore di corr1pensi. Occorre ascoltare il piarere degli specialisti psicologhi i11olto più che non si faccia corren.te111ente, e oh e vale anche per il medico cc fisico n, che da tale collaborazione potrà ritrarne ,·ant.aggi i11sperati p,e r .&u11erarei g li ostacoli che .ad una terapia oppong·ono certe reazioni psichicl1e dei 11ialati. Così in certi casi di tube rcolo·si si sono visti miglioramenti insperati p,r o·v ocati da un trattamento psicote• 1ap1co. e 'è ancora troppa '.V ergo.g na in1giustificata per i sintomi nervosi, cl1e vengo.i10 accurata ... n1é.nte nascosti. Così men Lre nessuno si vergogna di dire d'aver sofferto di una polmoDite, d'una scarlattina e così via, tutti nascondono eventuali turbe nervo&e. · Occorrè perst1adersi che i neuropatici non sono degli anorn1ali , ma semplicemente dei mltlati. S1BILJA. 1

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ORGANI DIGERENTI. Le reazioni gastl'o-intestina]i della aJler.. • g1a. Archives ·argentinos de enfermeclade;s del apiarato digestivo y de la rtatricion, aprile-maggio 1939).

(C . BoNORINO

Un.'\.ONDO.

Non ogni intolleranza alin1entare si d eve catalo10-are con1e allergica .: si può classificare . coo J11e tale solo quando s1 presenta con part1col<i ri ma11ifestazioni provocate ripetutamente da una ste&sa sostanza e scomparenti sempre con gli stessi desensibilizzanti. Generalmente l 'an.afilassi cligestiva è a carattere periadico., con intervalli liberi : si inizia per lo più brusc·a , n1ente ed 01g ni episodio ha durata limitata . Certe sostanze d et ermirlano fenomeni allergici solo i11 alcuni isog·getti, specialmen te predjsposti per tare per~onali o ereditarie: per la •


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cc IL POLICLIN ICO »

più lo ch oc si ma11ifes ta in un or gan o g ià mal~Lo, aggra,·andone la sinto1na tologia. L 'a ttività allergizzante di certi alimenti si esagera con la s tipsi, con i ca tarri ga troin testina li o quando si a ccompoag·nano ad ecc.e s i alimentari od a lcoolici. I disturbi .ga~trici 0 intestinali coesistono oràinariamente con altre manife tazioni a ller.g ich e, come orticaria, eczema , asma, i)rurito , edema di Quincke, ecc. , n1a t.alora offrono U.11 ta son1ig lian za con i disturbi da affezioni 01 ganiche, cl1e la distinzione è difficile. Le sindroro i clinich e da allergia gcc.stricGJ si possono distingu er e in acute e cronicl1e. Le prime riproducono il quadro d el collasso acuto gastrico post-alimentare·: nausea, vomito, c i&n osi , dispn ea, dolori violenti , co1lasso periferico; a tali gravi si11tomi fun zionali fa risco,n tro l a quasi assoluta n egati,1ità d ei sintomi fis ici. Le forme cronicl1 e, di osservazione l)iù frequente ma più difficili a diag nos ticare . pe.cialme11te se si associano a d alterazioni organic11e, determinano sensazioni di ten sione e ripien ezza ga•s trica, eruttazioni, pirosi , ,·omito, ecc. Le sindron1i cli11ich e da allergia intestinalei, lu cui co noscenza va sempre l)iù migliorando, sono per lo più d ovute alla freql1enza di una spina irritativa locale e.b e se11sibilizza l '01'ganr1 a d un antigene specifico. Le r eazioni p1 iù .co111uni sono cos tituite dal]a diarrea, a.alla stipsi e dalle colich e intestin.a li , nel cui d et erminismo in Lervengono gli eden1i locali d ella mucosa e gli spasmi della mu colatura lisc ia con le con seg11enti perturbazioni d el peri$Laltis.1no. 1\1en o comuni sono le crisi addon1ina li acute a tip') peritoneale e gli p seudo-infarti. La .:11ler.g·ia alin1entare è causa frequente d ella colit e inucosa, caratterizzata dalla emi sione di feci ricch e di cellule eosin o fil e e di cristalli di {:11arcot-Leyd,en. l1a diagnosi dell'aller g ia gastrointestinale, fa ~il e qu.a ndo si riconosce l 1.age11te scatenante, diventa difficile se tale a,g·ente è difficile ad e~sere ricon.osciuto perch è facente p1arte dei .c ibi comu·ni . La terapia si basa sulla soppressione dell 'aller g·en e qt1ando questo è conosciuto : altrimenti si .attuano i vari m ezzi in u so per la d esen 1 ~i b ilizzazione ~eneri ca . F. TosTI. 1

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L'indagine radiologica nell'ascaridiasi. (La radiol. m edica, giugno 1939). Non se1npre l 'esame radiologico può n1ettere i11 ·eviden za l 'esistenz.a di a ... caridi , specialrrte11 te nei pTimi stadi di '&vilu·ppo del paras-sit a. Però può i11etterne in eviden za la i)resenza a11che in casi in cui gli e . . an1i cli11ici .erano sta ti niegativi. In oerte stagioni e in e.erte r egioni il Lenarduzzi l1a trovala diffu$issim a l 'asca rid~a si A.

BARBIERI

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fi11 quasi al l(JO ~u dei soggetli esaminati rad io logican1c11 Le. el 25 % dci l)Orlalori di ascaridi si hanno disturbi attribuibili ccrta1nente e unicamente a q·uesti para ·siti. L 'indag in e radiologica ha importanza notevole anche e specialmente perch è può i11dicare i1l n1odo 11reciso il 11umero e la l)Osizione d ei p.arassiti. L' A. ha pubblica lo un vasto lavoro sull 'argo111ento. Il segn1ento l)ÌÙ prossi111ale del tubo digerente in cui è s tata dimo trata coi raggi la prese11za di ascaridi è lo '"' tomaco. Qui il par~'· ita, in generale, n on si ferma a ]tingo. Il '' i1et~i. vi~e un caso in c ui per tre g iorni i par uss1t1 r1n1asero n ello ton1aco; poi furono es11ulsi col von1ilo e i disturbi (ch e fa cevano propend·er e per un 'ulcera) scomparvero completamente. Nello sto.m aco il IJaras.sita p.r ovora fa cilmente fa tti irritativi con antiperistalsi, forse per irrequietudine d el j)ar as ita p er l 'ambiente acido in c ui si lro, 1a. Il para ita probabilmente g)unge h.llo stomaco d all 'in Lesti no solo nei casi di ipocloridria (in cui si 11a stomaco in riposo e IJiloro beante). Il 13l1onon1ini d e ... cri se u11 caso di ascaride ]JOsto a cavallo fra ton1aco e du od eno di un i11divirluo ch e aveva il l)iloro rigido per infil1 ra7ione 11co plas tica . Nel duod·e110 la presenza di ascaridi è pure u11 rep~ 110 raro , ma m e110 raro ch e n el1o stom .aco. Un caso fu d'escritto dal Vietti con sinton1a1 olog ia di u1cera duodenale . L' A. hn veduto un caso di ascaride p-0sto a cavaliere fra ston1aco e ansa aff€recte di una gastroenteroanastomosi. Il tenue è la sed e di elezione dell'ascaride (più s11esso n elle anse digiunali , m eno spesso n ell'ultimo tratto d e11 'ileo). Il 11umero degli asca ridi pr'3senti n ell 'intest,i no non ha importanza riguardo alla g ravità d ella forma morbosa ch e essi provocano. La ·&into·m atolog ia clinica della presenza di ascaridi n el tenue è quella delle 'Solite forn1e di en teritc : d olori addominali che Ri esacerb ano ir1 cri si , irreigolariLà d elle scariche che spesso sono diarroicl1e. Secon.do il Vietti l 'ascaridiasi det erminerebbe n el tenue predominanza di fatti sp·a.s tici e ip ercinetici, associata talvolta a dilatazioni 5egn1 entarie e ad insufficienza pilc1rica . Per il Lenarduzzi i fatti spastici so·n o i 111eno frequenti , n1entre più spesso trovò ipotor1ia •) più spesso ancora la dilatazione segn11eintari.a descritta dal Vesp ignani. Il quadro radiolog ico è dato d'a brevi n1olteplici segmenti di tenue uniforn1en1ente di1atati in cui il pasto opaco for.n1a dci li,'elli sormonati da gas in posizio ne eretta, in cui le val vole conniv·e nti sono appiattite e diradate e n ei quali c'è una spiccata insuff1cie11z.a motoria . Questa dilatazione a tonica segmentaria si distingue da qu,ella prestenotica, perch·è in que1

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st 'ultima non si hanno tratti di aspetto normale interposti fra trat,ti dilatati, il segmento dilatato è di lu11ghezza proporzionale al grado di dilatazione, con calib ro del segn1ento mag,()"iore nelle in1mediate• viciI1anze ·d 'e lla sten osi, ~on dir&egno delle pliche co11servato e con fatti di ipercinesi c.h e sono sostituiti d.a atonia solo dopo lunga durata della stenosi e quindi esauri1nento dell 'energia motoria delle anse a monte del tratto occluso. Spesso l'ascaridiasi provoc.a il quadro r.a diologico della clistonia, ch·e partecipa d ell 'iper- e dell'ipotonia. In casi di tenue contenente ascaridi e che 1>re enta livelli idrogassosi , bisogna es?lu.dere altre condizioni patologiche nelle qual1 si ha gas nel tenue ·€ì precisamente l 'aerof~·gia e l 'aerocolia. L 'aerofag ia dà presenza d1 bolla gastrica sovradistesa .anche prin1a dell ' ing.e~tio­ nE- del pa&to opaco e dà bolle d 'aria che accompag11ano il pasto nella discesa per I ' esofago. L 'aerocolia si m ·ette in eYidenza coJl 'esame in bianco d ell ' intestino. · Il tempo di svuotam·e nto d el ten11e non è rr1odificato dagli asc.a ridi. Sull'interpretazione delle modificazioni da ascaridiasi si può, in bia se a ricerche sp1erime.n tali e per analogia, pensare ch e si tratti di ~1,­ terazioni a carico del sistema nervoso e p1u precisamente d ei plessi mesenteri.ali. . Aspetto ra·d iolo-g ico r-;imile a quello de c r1tto si ha nella me&en terite retrattile, ch e può p ure a,.,er.~i p1 e r alterazio·n e tossica da ascaridiasi o per a lterazione infiammatoria di origine microbica. P erò l 'orig ine da ascaridi appare dubbia nei ·Casi descritti da ' ' espignani, Amorosi e Faccini. Gli ascaridi nell'appendice sono un reperto più raro ·d.i quello di ossiuri e di tricocefalo. Ma il f.atto di trovare un'a.scaride nell 'appendice non è :&ufficiente ad amm.ettere ch e esso pof,sa provocare appendicite. È più facile pensare ch·e molti casi ritenuti di ap.p endicite da ascaridi siano in realtà casi di pseudoappendirite. Anche l'accun1ulo di ascaridi nel cieco pu{l dare il quadro di una pseudoappendicite. La patologia del colo·n d!a ascaridi è 5carsa ancl1e perchè n ell e porzioni più distali dell 'intest i110 i vermi git1ngono già n1orti. . Gli ascaridi po5sono provocare perforazione e occlu ioni. Il Colombo descrisse il caso di un bambino ch e presentava radiologicamente nunterosi livelli idrog·assosi e una raccolta liquida pelvica. Sotto lo schermo si vide un rigagnolo di bario uscire dall 'ansa inte·5tinale conte11el1te ascaridi e raggiung-eire la raccolta pelvica e per la stessa via si vide uscire dall 'intesli110 un elminta ch e a' reva ingerito d el bario ed era quindi b en visibile· a i raggi. La diagnof.i radiologica fu confermata a l tayolo ope1

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SEZIONE PRATICA

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ratorio • In questi casi però non si

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avere la cer-

tezza ch e la perforazione sia dovuta all 'azione rr1eccanica d·ell 'asc.a ride. L 'occlu·&ionei da ·elminti acquista spesso il c.ar.a ttere di 01cclus.io11e cronica inter.m it,t ente. Essa ha sede più frequente i1ella partoe· inferior~ dell'ileo ed è una delle occlusioni più benìgne. La radiologia può essere utilissima per la diagnosi etiolog ica e di sede e può far e' 'itare un intervento chirurgico nei casi in cui l 'occlusione radiolog·i camente appare incompleta. L. 1

Il trattamento dei tumori retto-sigmoidei. (J. DuvAL. Presse A1 édicale, 25 marzo 1939). I tumori francan1ente sign1oidei, che hanno sede sul tratto n1obile dell'intestino crasso, possono esser e asporta ti con fa cilità . · Il Pil'Ocedimento 0 peratorio più indicato co·n si·~te. nell 'esteriorizzazare il tumore e nell 'a sportarl o in un secondo tempo. I tumori del retto possono essere asportati con due procedimenti differenti: per via per1eale o, nei tumori a se de ampollare, per via ad'domino perineale. Per {jt1anto rig·uarda i tumo~i sigmoidei bassi o rettali alti , 11on si può nè usare la te.c1n ic.a indicata per i tumori si.g.1 noidei, nè l 'operazione addomino-perineale. L'autore pertanto dopo avere ricordato il rr1etodo ])roposto da Hartmann per questi tumori espo,n c il metodo personale. E sso consi~te 11ell'asportare il retto-sigma 1 n·el fare una anastomosi latero-terminale tra la :parte laterale ·del sigma e• la parte superiore del retto, mentre l 'estre.mo inferiore del sigma fuoriesce dall'incisione addominale. I va11taggi offerti da q11esta tecnica. sono : in primo luogo la te1nporaneità dell'ano addominale che funzio11a sol o per poc.h i giorni , ma che, funzionando da valvola di sicurezza, evita che le suture siano messe in ten•eiione. S·econd.ariamente questa tecnica ha il vantag.g io su que1lla proposta da Hartn1an;i di utilizzare tutta la parte sfinterica del ret.to permettendo rosì di chiud,E:re ussai rapidamente l'ano addominale tem~ pora11eo . Tale tecnica è inoltre molto meno n1utilante e molto meno .grave dell 'intervento a d domino-p1erineale. L'autore riporta due casi operati seco·ndo questa tecnica . M. PEREZ. 1

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Trattamento chirurgico del cancro del colon sinistro e del cancro del retto alto con conservazione dello sfintere. (H. 1F 1NSTERER. Pres.se Médicale~ n. 26, 1939). Questo argomento è di grande importanza poichè rnolti ammalati rifiutano l 'inter''ento c011vinti di non poter più avere in >Se.guito una e,·acuazione normale. Per quanto riguarda la diagnosi I' A. asserisce esser e necessario, specie per i casi iniziali, I 'esam e radiologico dell a n1ucosa dopo evacua-


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zio11e d el bario. È spesso assai utile l 'au ilio della rettoscopia. I-litiene invece inutile la biopsia perchè non si può asportare l a base di impiarLto della neo1)lasia e perch è può dare luogo a una infezio·n e (l ' autore ha perso u11a paziente pèr setticen1ia con seguente a una biopsia). Per qua11to riguarda la terapia, generalrnente i chirurgi ritengono che il cancro del 1etlo allo (14-18 cn1. al di sopra dell o sfintere) ~i a inoperabile a causa d ell e difficoltà e dei J)ericoli d ell 'operazione; l 'A. pe1lsa in,rece ch e questi ca i siano favore,roli per u11a operazion e radical e p er chè si può conservare lo sfintere e perchè danno risultati lontani migliori d ei cancri ampollari. L ' A. pratica, eccetto che n ei ' recchi malati il inetodo addomino-sacrale. Nei casi oaravi '' con cachessia, e nei vecchi al disopra dei settanta anni esegue la via f;ia Cral e che è tne110 5Locchizzante- n1a che ha l 'incon,·e11iente di essere meno radic:al e. Per quanto riguarda l 'o·p erabilità d el cancro d el colon essa è, secondo la tatistica dell 'A. d ell '80 per cento. Per il can cro del r etto dell '86. 7 per cento. La resezione in un ten1µ0 è possibile non sol o ;per i cancri del colon destro , 111a anche per queJli d el colon sin is tro se 1'in testino è €'1acuato . Con clude affern1a11do che è gìu tifi cé1to dal }3 propria esperienza di conservare lo s:)nterc in un c ar1c.ro situato a più di 10 cnt. al di sopra dell 'ano , senza diminuire l a perc.entuale d e,lle guari·gioni. M. PEREZ. 1

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Pubbllcazloae di eccezloaale lateresse per la pratica: Prof.

Dott.

BERNARDINO

MASCI

della R. Università e degli Osped ali Riuniti di Roma

Tecnica Terapeutica Ragionata Medica e [birurgica con prefazione del Prof. AGOSTINO CARDUCCI Medico·priinario e v. direttore sanitario del Policlinico Umberto I, in Roma. R.ipo;r-t.iamo, per mancanza di spazio, soltanto sintesi e g1ud1z10, espresso dalla sta.mpa medica su questo libro. « È un magni[i_co v?lume nel 9uale si riassumono tutte le co• noscenze ~alle ptu ant1~e alle più recenti su quanto si può e si

deve praticare dal medico generico al letto dell'ammalato. « Sono 27 capitoli nei quaU, in modo chiaro, accurato com• pleto anche nel!e minuzie, il medico pratico trova la ris~osta a q~al'"?que quesito che, nella pratica giornaliera, gli si può affac• c~are 10 ra.pporto alla cura e, in qualsiasi evenienza dell'eserci .. zio professionale. ti Nel volume . l'A. trasfonde la non comune s ua cultura, coordi.. n:ind~ I:i materia trattata con una chiarezza non facilmente rag.. g1ung.ih1le e dan~o al~e v~rie applicazioni di terapia una perso.. nale impronta d1 razionalità. « Esso,. c?me dice il prof. A . Carducci neUa prefai_ione aZ lavoro, -: d1 gr~n~e ~neficio ai medici pratici, « ai quali certa.. mente risparnuera I incertezza e l'ansia della ricerca in ogni momento dell'esercizio professionale 1>, (Dalla Rivista <t La Cultuf'a Medica Moderna », Palermo, anno IV, n. 11). E. C.

.Volume. di pagg. VIlI-845. Prezzo: in brossura L. 6 8; r~l~gat-O 1n tela L . 7 8 .. più le ::pese postali doi sped1z1one. Per. g li abbonati. al. <~ Po.liclinico » od a qualsiasi dej nostri quattro P.er1odic1 •. rispettivamente, sole L. 6 2 e L. 7 2 , franco d~ port? in Italia, Impero e Colonie. Per 1 Estero, r1spettrvament e, L. 6 6 e L. 7 6 . Inviare Vaglia ~ostale o Cbèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI ed1tore, Via Sistina 14, ROMA

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DIVAGAZIONI

Problemi razziali nei paesi coloniali. (E. RoDEN'\\ALDT. Deut. Mediz . 1'Voch ensch.r., 30 giugno 13'39). Tre problemi si impongono al co lonizzatore: la difesa sanitaria e la res istenza al diverso clima ·degli europei immigrati , la difesa dello stato biologico delle popolazioni di colore e l ' evitare gli incroci di razze. L 'europeo nelle r egioni tropicali vien.e in idjato sia dal cli111a che dalle malatti e. La inedicina n1oderna è riuscita a diminuire con·siderevolmente i r ischi delle malattie tropicali in tali condizioni l'europeo mostra di poter vi~·eTe bene nei tropici. 1r'attori iinporta nti d i a clclin1at..:l.zione sor10 il lavoro cui l 'europeo si as aggetta 8.11 'ambienle in c.u i vi e11e a vivere (pianura o a ltipiano) . Le funzioni fisiolog ich e fondan1en tali, sia d ell'uomo ch e della donn a (funzioni se5suali, mestruazioni , parto, allattamento) non vengo·n o con siderevoln1ente a lt erate: anch e l 'allevan1ento dei bambini el1ropei 11on offre difficoltà maggiori che in Europa. Pure rto11 è possibile una con1pleta accli1r1atazione d ell 'Europeo: la mancanza dc11e reazioni abituali in seguito alla uniforrr1ità della tem1;eratura, la difficoltà d el ric<lmbio calorico per la saturazione d eJl 'aria con vapore acqueo, ed al tri fattori ad azione lie, e n1a co11tinua finiscon o per e plicare effetti dannosi IJer sottrarsi ai quali l 'Europeo avverte l 'im]-1·erio so bisosog110 di rito1narc almeno per qualche te111vo in p atria. Gli europei adatti a vivere n ei tropici devono inoltre essere privi di disposizioni alJ.ergic.h e, a,-ere una pel le ben funziona11te, r1on ten·d ere a disturbi intcr;;tinali: ìmportantissirr10 è i11oltre u11 p erfelto equilibrio psi cl1ico e una buona discip~ina d ella ' ro]ontà t he sappia a d attare alle nuove condizioni il terlore di vita ed evitare sia le sostan ze stimolanti cl1e quelle deprimenti . La salvaguardia dello tato biolog·ico della popol azione di colore si ottien e comb attendo le malattie enden1ich e, i dentificando e combattendo le cause di regres~o di natalità e co•n ser,rando l e abitudini ed i costu111i tradizio11.ali, nel limiLe della possib·i lità. Prima di ca111biare costumi e legigi, prin1a di introdL1rre norme l egali e·u ropee si dovrà vagliare bene se in tal modo non si pregiudica gra,'emente lo stato bio l ogico d·ei nativi. Il principal e pericolo .c onRiste nel mettere uria popolazione i1npreparata a contatto con i n1oderr1i ritrovati di una civiltà tar1to più progredita. Infine n elle colonie si dovrà evitar e il n1eticciato. Questo si ottiene da u11a i}arte co,n leggi restrittive, d 'altra parte rendendo possibil e all 'Europeo di t.rasferivsi nei trOJ)ici con tulta la fan1iglia. Qu esto è reso possibile dalla moderna igie11e tro,p icale ed ·è ora solo una questione di organizzazion e e di danaro. P. 1

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CENNI BIB LI O GRAF ICI <> C. FRuGONI. Attualità trap~utiche 1939. Ed. 'F ranoesco Vallardi. L. 55 . Lo sviluppo rigoglioso ed il :r:noltiplicarsi ra l)iido delle nostre conoscenze in tutte le branche della Medicina ha poTtato come coneo,eQUenza la impof.sibilità per il medico di seg~re il progresso di ognuna, de~er~in<l:ndo quella spiccata ten.denza alla s pec1al1zza~i~ne ch e è una de1le caTatteristich e della med1c1na n toderna. l\ila cc specializzazione n de~e significare approfondime~to delle prop:ie. conoscenze in un ,d eter:m1nato car111)0 p1u ristretto senza il volontaTio estraniarsi d,a lle fo11damentnli acqui~izioni ohe vanno rag-g iungendo 5i i!1 altri campi. Ciò vale soprattutto per le aoqu1sizioni t erapeutiche le quali, oltre eh~ per ragioni culturali, devono esser c.onosc1ute. perchè di squisito interesse pratico . Oggi, ad esem.p io, sareb1b e ~avv~ro strano .~he un. n eurologo solo perchè tale, cr~~e~&e d1 poter i~no ~ rare l'aztione d ei sulfamid1c1 nelle afflezio~1 streptocoociche; nè si concepi~·e~be un , o~tetri­ co ohe igno·r asse l 'uso o addirittura l esistenza del protaminato di insulina.; n è pot~·ebbe uri medico internista ignorar e i vantaggi cl1e nella schizofrenia si ottengono con l 'elettroE>hock. Allo scopo appunto di p1 ermetter~ a tutti. i medici, generici e specialisti, di a.g g1ornare s.istem}aticamente e periodicamente 1e pro prie conoscenze sulle acquisizioni terapeutich e che irt tutte le branch e della m-edicina, della chirurgia e delle specialità v.ann~ ra.ggiun?·~ndo­ si . tisponde questo ' 'olume di cc at~ualita t~­ ra1Jeutiche n compilato, sotto 1:8- sap1ent~ gui~ da del .p rof. C. Frugoni , da aiut i e assistenti d(lle varie clinich e universitarie di Roma. Puddu e Iandolo1hanno &volto la parte riguardante la .n1edicina int erna; Valdoni e Pa lumbn la parte chirurg ica; Ce troni la ostetricia. e la ginecologia; Colarizi la i)ediatria; Cl1a~liol la neurologia e Ja psichiatria; Taran~elli l~ d crmatolo 0-ia e la ·venereolo1gia. Il libro e scritto· co~ intendii11enti ess·e nzialn1ent~ pratici e riporta soltanto quelle i1ovità terap1eutich e già uscite dal campo dell 'esperimento e la c ui attuazio•n e pratica è già possibile; il medico pratico nq11 dovrà .p·ertanto sce-glier,e fra cento metodi terapeutici per un.a data forma n1orbosa 1· ne leagerà pochi5simi: la scelta 0 I 'hanno già fatta per lui gli autori del liJ:ro. Il qual-e, Renza essere perfetto (u11 ~aggiore eq11ilibrio fra le varie parti sarà raggiunto n egli anni su ccessivi) perch è dette attualità ~era­ peutiche saranno, periodicamente pub~licate <inno per anno raggiun,g endo senz'alt:r:o i~ l~ro scopo; gli autori si prefiggono infatti. di ri?novarne ogni ·d·u e a nni la pubblicazione, in modo d,a tenere periodicarnente aggiornati i lettori sui progres·5i della tera pia . . . Chi p ensi poi ch e questa pub·b licaz1one so1

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(1) ,Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera, la recen~.ione.

foctituisee vantaggiosamente quelle an.alog·he straniere che finora hanno, semrpre ignorato (o finto di ignorare) la produzione scie·n tifica italiana , compr-enderà oh e gli autori hanno i11teso, nello scriverla, di far e an ch e opera di italianità. A. Pozzr. ~,

NrEDERMAYER. Zum J{·r ebsproblem und verwandten Gebiete1i. Un volume di pag. 166. Edit. Deut.icke, \,-ienna, 19:18. RM. 5. Veng·o110..esposte delle idee perso·n ali sul p1rob,l ema d'ella genesi del cancro ohe l ' A. ciaratterizza quale ten tativo della naturn di ~omp~n ­ Mre le alter.azioni prodotte da una d1sfunzio.:. 11e ,d el s istema endocrino a cellule derivate da cromo5on1i d el sesso. Come prem ette l 'A. si tratta di consid,e razioni di un m edico pratico. frutte di una esperienza di 25 anni. ' ' ALDONJ. 1

D. A. l\ilAc lNNES. The princip,les oj electrochemistry. Un vol. in-8° di 478 pagg., con figg:,

tavv. e grafici, rilegato . Reinhold publishing Corporation, Ne'v r·ork, 1939. Prezzo Dollari 6. I~' elet«trochimica h a avuto la sua -gloriosa oria-ine nel nostro paese ed è a Galvani ed a "'\toha ch e noi dob·bi.amo le prirr1e basali os.."ervazioni, da cui ,&i è ve·n uta sviluppando ~pe ­ cialmente negli ultimi decenni questa scienza, ch e copre sì largo ,c ampo. f:ss~ compren.de, di fatto, quasi tutta la chimica ,e •g ran J)arte della fisica, sicchè corr1e 1g iustamente osserva l 'A. n on può .essere trattata a fondo da t1n a sola p ersona, ch e deve p ertanto limitar&i ad esporne soltanto alcune parti. L'opera piro': fonda e cosci€,n ziosa dell' A. , però, è ,b en lu~gi dall'esser.e frammentaria , ma presenta l e prin- _ cipali questioni dell'elettrochimica in un in: siem e organico ed in mo1d·o c?~plet~. Pochi riferimenti stoTi ci in · una brevissima introdu: zione· ma sonirattutto, trattazione delle· attua li vedut'e e nozioin i sui complef;si prob·l emi del1'elettrochimica, esposti in · poco più di un~ venti11a di c.ap itoli, a comin ciare dalla legge d1 1F.araday. . . . . . Vi si tratta , i:ioi , dei prin cipn di termodinamica, del potenziale chimic?, . de~ m~tod~ p~r i calcoli teoretici dei coeff1c1enti d1 attiVIt~ , deali effetti de]la gravità e d.ella forza centrifuga sulla forza · e.let~romotrice . del~a cellul.a gal~anica. Vari capitoli so~o. ded1cat1 all~ d1·,·erse questioni co~cerne11t1 il p~ . e~ la titolazio11e potenziometnca : la cond~ci~1lità elettrolitica viene ~oi cons1der~ta, ~1a. in bas~ alJa classica t,eor1a della di1ssoc1az1one, sia in base a quella nuova ed attraente dell'attrazion e in.terjonica.. Di grand e interesse sono. anch e le sezioni ri.guardanti la costante diele!trica ed i fatti elettrocinetici (elettro-o&mos1, elettro-cinesi , ecc. ). Trattasi di un lavoro di il lta scienza, con sYiluppi matematici. che i1ossono co~ti.tuire un certo ostacolo per il lettore superfic1ale , ma . ' . che sono molto utili per una piu sicura c.omprei1sione dell e varie quest ioni. fil. 1

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cc JL POLICLINICO

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Lou1s. Clinique et l)alJ-tologie co1n.pa·rée, P aris, 1\iiasson, et C.ie, editeurs, 1939, p ag. 23'9. Prezzo fr. 50.

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l\ Ro111a r ece nten1ente è stato tenuto il IV Co11g resso internazionale di patologia co111parata, con un particola r e e sig nificativo succr,sso, p-o ich·è trattavasi ·d i argo·m e11ti ch e si rivo]1gonc1a quanto di ge11erale esiste n elle scienze biolog ich e, pur se con molti ·di,rersi atteg;giarr1enti e varietà ·di for111e , e inter essava nel ten1po stesso n1edici, veterinari, na twralisti. Nè era facile comprender e co111e esistendo <la t e1npo una anatomia .e fi si olog ia co·n 1paraie, ch e sono tuttor a n1ateria di insegna111ento universitario, si fo1sse tanto tardato a fare oggetto di 15tudio e discussione la pa tolog ia con1;par ata cJ1e ·è delle altre un n a tura le e logico cor ollario, e n el tempo stesso un con1ple111ento di sintesi biologica .e patologica. .~ dimostrar e la grande s1)ecialissi.ma jm.p ort.anza di questo ran10 scientifico· biasti ricordare i ten1i fondamentali cl1e furono oggetto di r elazion e al Congresso: gli ultra-virus., l'er edità, gli antigeni associa ti. P·er le stesse r·agioni quindi 111 erit.a di essere presa con ·defer en te e inter essata con siderazion e qualunque oper a ch e si occupi di patologia con1e. sintesi di 1c omp arazione e di interfer e11Zll nel campo della vita· organizzata , qualu11que sia la forma strutturale ed esteriore ch e essa rivesta. Un ' ope·r a r ecentissin1 a 11el detto sen so, dire1ta a dimo·.strare la grandissima importanza cl<:- llo studio comparalo delle n·1ala ttie, con il sussidio della clinica, d el laboratorio , del1'esperimento , è qu·ella di Bory Loui~s, ch e si proipon0 di spronare il me.d ico· a divenire n·el te111po· stesso, e in particol ari occasioni, ' 'eterinario· e fitopatolog o. Ba.sta p 1render.e visione dei capitoli dell ' opera p·er rilevare l 'ecce.zio·n ale inter esse ch e d e,;e d estare in qualunque studioso di Scienze biologiche ·e patologi,c.h e in largo e g eneralizzato con cetto : - n1al-attie ven er ee n egli animali, la n1 &lattia sifiloide ·d el ·g atto· e le granulomatosi uma n e, e altri c•h e trattano delle diermatoi&i, d egli itteri infettivi, dell 'epil essia ecc. Ultin10 capitolo, nuovo e ori·g i11alissim o, ·è quello delle malattie dei vegetali, la cui fine p1orta a delle conclusio11i , ch e possono anch ei essere con clusive dell ' i11te1~a op·era e delle $U•e finalit à. L 'A. co~ì esprim·e : cc ... noi siamo tentat.i di con cludere c.I1e la n ostra vita superiore, :solida le di tutte le altre, non è che u11 corr1plesso ·d i simbiosi , ·d ove ogni elem e.nto., o.g ni gruppo tiene l 'al tro in sog gezione·; dove le infinite varietà d elle nostre razze, può esser.e dei nostri t em·perarr1e•n ti O· dei nostri caratteri, so·n o· do,rute al1'introduzione ·di ur1 simh·i oto n on a b·i tuale, i11fimo granello para~5itario·, che· scivola u n l>el g iorno n ella a ssociazione ·d·e i multipli p1iccoli organi ch e c i costituiscono e ci collegano per tante radici al r esto d ell 'UniveTso J> . È un 'ipot esi quanto m ai a ud.a ce, ma ch e fa G. Mò GLIE . 1)en sare.

Classifica d·elle acque ni inerali ita.Ziarv.e auto·ri.zzOJte a tutto il 31 dicembre 1937-XVI. Un vol ~ in-8° di 159 pagg. Ist. poligr. dello Stato,. 1939. Prezzo L. 8. 1

La Direzione Generale della Sanità pubblica si è da teµipo intensame-nte occupata del nostro patrimonio idro-minerale con un'accurata ·e scrupolosa revisione di tutte le sorgenti, delle r elative .analisi e de,gli stabilimenti d e~ti­ r1.a li a cure t eTmali ·e d idroterap.j c.b e. La nostra ricch ezza idropinica appare evide.11te .da questo volum.e , in cui sono elencate tutte le a cque mi11erali italiane auto·rizzate, classificandole secondo i criteri dei p1foff. ~Ia ­ rott'a e Sica, con le relative indicazioni e controindicazioni. L~ a cque sono qui riunite per regioni , province e comuni , con un indice alfabetico r he n e facilita le ricerche. Il volume ·è di evidente utilità per i m edici, ch e p otranno così conoscer e b ene il n ostro patrimonio minerale e fare la scelta delle acqt1e da con~igliar e .a i malati. fil. Ricordiamo /'Interessante pubblicazione :

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PROF. DI RElTORE

DELLA

LUIGI FERRANNINI CLINICA

M EDICA

R.

U N1 VERSITÀ

DI

BARI

La Terapia clinica nella Medicina pratica INDICAZIONI - PRESCRIZIONI IGIENICHE F ISICHE DIETETICHE E FARMAOEUTICHE

Opera premiata con medaglia d'oro al merito clinico .. Guido Baccelli •• (II Edizione, accuratanzente aggiot·nata e notevolmente ampliata) Riportiamo uno dei tanti giudizi espressi da personalità scien, tifiche e d a lla Stampa medica , su quest' opera di LUIGI fER, RANNlNl:

« Coi tipi della Casa Pou,i è uscita la seconda edizione de " L a t er<lPÙI clinica nella medicina pratica" di LUIGI FE..~, RA,~N INI. '

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« È da constatare con soddisfazione che questa pubblicazione

si differenzia nettamente daì comuni formulari e ricettari per affrontare con razionali direttive in cornice più ampia i problemi della moderna terapia clinica. « Antichè attenersi aU'o"'1#.ne comune alla quasi totalità dei trattati di terapia, e ci.oè la classifica~ione dei medtica,r nenti se, corsdo L'ordine farmacologico o quelle deUe malattie secondo L'ordine patoLogicp, L' A. ha preferito invece di seguire una tratta~ione che ritiene più consentanea per la terap-ia clinica e tale che si rispecchia nel Procedim-ento naturale del lavorio mentale deL medico al letto dell'infermo: così dalla terapia ezi,o, l.ogica, ideale terapeutico, passa a quella sintotnatico-'lJatoge, netica. « ~ da rilevare ancora il ricco fondamento di nozioni farma-cologiche posto a base della trattazione e del quale le applicazioni cliniche si sviluppano come logico corollario ; ed infine il ricco corredo di formule di ricettazione. n I l medico pratico potrà pertanto affidarsi ad essa come a guida sicura e fedele per l'applicazione razionale dei vari pre.. sidi terapeutici. « E dunque da scùutare con compiacW-nento la seconda eàS, ~ione di questo manuale che viene ad arf'icchwe la letteratura Italiana in materia. di terapia clinica e che non mancherà di fì,.. gurare, consigliere desiderato, nella biblioteca di ogni medico Italiano ». (Dalla R. Clinica Medi.ca di Pale-rmo) MAURIZIO ASCOLI Volume in.-8° di pagg. xn-643. Prezzo: in brochure L. 5 6; rilegato in tela L. 6 6, più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « P oliclinico » od 'a qualsiasi dei nastri quattro periodici, sole L. 5 1 in brochure e L. 6 1 rilegato in tela, franco di porto in I t~ lia, Impero e Colonie. Per l'Estero rispettivamente L. 5 5 e L. 6 5 · Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta PO'l.ZI, Via Sistina 14_ ROMA.

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AccADEMIE, Soc1ETÀ

SEZIONE

MEDICHE, CoNOREss1

Jt . .Accademia di Medicina di Torino. Seduta del 24 marzo 1939. Il presidente BosB10 com1ne1nora il socio corriSEondcnte nazionale On. Prof. BELFA•NTI é il Prof. CAl\LO lVIAl'\CA di recente scomparsi . Sull'anatomia patologi ca e sulla etiopatogenesl della malattia del Depuytren. ~1. Ji-ERRARINI . L'O. r iferisce, nella sua comu nicazione, i risultati conclu·sivi a cu i è giunto nello studio dell 'anatomia patologia d ella malattia del Dupuytren. Premessi alcuni particolari illustrativi sulla situazione attuale d egli studi di questo argomento e su l su.o m etoclo di ricer ca, J'O. inizia , definendo il processo morboso che sta a ])ase della malattia; passa poi ad esporre i par1icoJari istologici cl1e ha rilevato n ei ·su oi casi. Qui11di illustr a u na per sonale r icostruzione patogenetica del processo morboso , a b ase d el quale pone una stasi linfatica che si produce a livello della aponevrosi palmare, ~ che determina in questa, con1e fatto iniziale , un 'cronico edema. · 11 ricambio dell'azoto nall'uremla vera In rapporto soprattutto al

comportamento dell'azotemia. F. l\tlAncoLoNGo, N. G1ANNETTO e L. RAv1c1No. Studiando si-s ten1atica1nente il inetabolismo azola1o n ei malati di uremia (vera) e in casi di grave insufficienza renale senza un quadro uremico co11t;lamato, gli 00. hanno os·servato quasi costantemente una più o meno spiccata tendenza al bila11cio azo tato in passivo. Questo deficit del :Pilancio , cl1c· non è in rapporti costanti nè con la g·ravità del quadro clinico nè con l 'in•su ffic ie11za cir colatoria, nè con la diuresi, vien e interpretato come Ja con segu enza di una cronica inanizione proteica che determina uno stalo di abnorn1e dj struzione proteica li ssl1rale, con immi·ssione di scorie azo\at e enrlogene n el circolo. Parte d i queste scorie vengono el iminate con ]e urjne m ettend o il bilancio in deficit, parte vengon o tratteDute aumenta ~do o comun q·u e 1nan tenen do alta l 'iperazotem1a. E istono nell 'uren1ia ('·era) due m eccan is1n i ch e conducono all 'in sorge11za e alla persistenza del] 'iperazotemia : u no è il bilancio azotato in atli,·o, quando i pazienti introdu cono pii1 azoto d i quanto il loro rene non sia capace di eliminare, I 'al lro è qu ello ora accennato. Il primo è riparabi le, il secon do no o con 1nol te difficolt à . L 'aume11 to della d ieta, per cercare di ottenere un equilibrio del bilancio dell 'N ch e impedisca l'una e 1'al tra modalità di errori inetabolici ch e conducono all 'iper azotemia, porta a rirsultat i vari ma talora all 'invar iabilità o all 'abbassamen lo dell 'azoten1ia. 11 somministrare sistematicamente a tutti gli uremici una d ieta a ·scar so contenuto proteico può non essere razionale, perch è tale inanizion e :proteica con cluce spesso a iper azotemia al traverso il meccanismo g ià illustrato. ·Occor re invece per ogni caso sper imen tare diversi tipi di cliet a per trovare quello che magg iormen te giova al mantenimento d i un 'iperazotemia non 111olt o eleYata e invariabile, o al suo abba•ssamento.

Sedu ta del 31 marzo 1939. Sulle prime medicazioni delle ferite di Infortunio sul lavoro. ~NGLEs 10 B. L'O. espone i prin cipi fi siopatol.og1 ~i e. batteriologici Sll cui sono oggi basate le 111d1caz1oni terapeuticl1e delle ferite.

PRATICA

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Queste indicazioni con·sistono nell 'in lervenire presto n elle prim e 6-8 ore d al trau ma e nell 'asportare tt1tli i tessuti contusi, devitàlizzati e destinati alla necr osi. Descrive il metodo d a lui usato della s"'!tura primitiva imn1ediata, d alla q.u ale tu t t avia sono esclu se le ferite complesse e contaminate.

R. Accademia di Medicina di Genova. Seduta d el 18 gennaio 1939. Preside11 le : -Prof. G. SABATINI . Dosaggi clinici per la terapia fo I licolln ·ca. SABATINI G. - L 'O. , dopo aver sostenuto che la deno1ninazione di follicolina deve es·sere riserbata all 'ormone ·sot lo for1na di sostan za definita e cristallizzat a, m en tre a tutti gli altri 11umerosi composti od estratti che posseggono le stesse proprietà tarmacodinamiche dell 'ormone follicolare, va riserbata la ?en ominazione d i or mon i eisirogeni, ha affermat o 11 con ce tto cl1e la terapia follicolinica non mira a riprovocare la ovulazione e tanton1eno a 1nantenere i11dcfinitivamen te le mestruazioni , 1na ha solo l 'obbie ltivo di riparar e a troppo brusch e carenze di ormone. Stabilit e le differenze ch e, nei rigu ardi delli:t po-· tiOlogia, pas·sano tra u11ità topo, u nità ratto, unità internazionali ed unità scimn1ia, 1'0. h a dimostrato come le difficol Là della terapia follicolinica sian o in parte da riportarsi anche a variant i di rj sposte individuali.. In linea generale la dose orale può variare entro g randi limiti , cioè fra le 100 e le 1000 U. I. (un i tà internazionale: un decin10 di microgra111n1a cli una miscela di follicoline cristallizzat e di d i ver sa provenienza) pro die ; l a dose ipoder111ica può variare da 1000 U. I. gior11aliere a 10.000 U. I. una d u e volte Ja settimana ed anche 50.000 U. I . per volta. Quest 'u ltima dose, p erò , n on d eYe esse:re adottata che in casi del tulto eccezionali, soprattullo dopo ca·strazione, con ripetizio11i settimanali e per non più di 3-4 volte. Per quanto gli i perdosaggi non siano p ericolosi, in qua11to sen1bra ch e la follicolina sommini stra la a dose elevat a viene dislrutla dai tessuti e dal sangue, p ur tultavia è da segn alarsi la possibili tà d i reazioni follicolinich e irreversibili a carico di cerli or g·ani (degen erazio11e glan dulocislica del1'utero, processi d egen erativi ovarici con arresto d ell 'ovl1lazione, ecc.). Clinicamente, in seguito ad iperdosaggio si può avere: sen so di t en sione e di congestione degli organi del bacino, ipererotismo, spasmi u terini e vaginali, eccessi va e t alora d olorosa turge·scen za d ei sen i, qualche macchia di sangue .dai genitali, talora sen so di. dist en sione i11trac::ran 1ca. Controindicazio11e· nel{a alla t erapia follicolinica è un 'eve11tuale r eazione metrorragica. l on altrettan to, invece, può d ir si del fibroma uterino. L'asser ita attività can cerogena d ella follicolina non ha si11ora fond am ento clinico. Infine la somminis trazione d i p reparati ad azione estrogenica, anzicch è di follicolina, va vagliata caso per caso dopo un attento esam e della comp osizione del preparato stesso. 1

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Voluminoso epidermoide dei ventricoli cerebrali Operazione. Gua• • rigaone. BALnu zzi O., SACCHI U. e LAZZERI T. - Cli11ica111e11te nel caso descritto dagli 00. si era avuto : emiparesi d estra spastica, emianestesia destra, emianopsia d es tra ed afasia sen soriale; il tutto preceduto da crisi inollo spaziate di perdit e di coscienza, e con a ...... enza dei comun i sintomi di


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tumore cerebrale. La cliagnosi fu accertata con la venTricolografia e con l'e·same deì liquor ventricolare (presenza di cristalli di colesterina). Il tumore estirpato all 'operazione pesava 100 gram1ni. Il decorso post-operatorio è s tato buono. Non t>ono residua ti, ad un m ese dall 'intervento, che i soli disturbi afasici e sen siti' i, men tre l 'emian op si.a è molto ridotta. Gli epidermoidi sono tu111ori congeniti e })enigni, la cui freql1enza ammon la appena allo O, 7 % di t utti i tumori cerebrali. 1

le aracnoidi cistiche del cervello. Contributo dlnlco ed operatorio

BALnuzz1 O. , SACCHI U. e LAZZERI T . - Vengono d escrilli due casi di ci'sti aracnoidee cerebrali, dette anche grami d ell 'aracnoide. Queste cisti si formano quando un proces.. o pri111itivan1ente infiammalorio o r catlivo-infian1malorio d elle leptomening i blocca 11 liquido cefalorachidiano, che n on avendo più libera circolazio11 e si accun1ula nello &pazio circoscritto dalla sinecl1ia aracnoi<leo-pialc, d ando luogo alla formazione di una cis ti . Zona di predilezion e sono le cist erne. Ma ci sli più o meno as le e grosse si pos·sono riscontrare anche sulla superficie degli emisferi. Uno d ei rlue casi riportati dagl i 00. appartiene appun to alla ::;erie m eno frequ ente de lle ci. li a carico d elle leptomeningi della volta emisferica. Degna di nola è in questo caso anche la origine traumatica, nonchè il buon risultato dell'intervento OJ)er a lorio. l\IIentre in ques lo ca>so il sin tomo clinico prevalen te è s lato costituito dagli acce·ssi epilettiformj; nel ·secondo ca-o , inYece, sono prevalsi i di sturbi a carico della funzione visiva. La localizzazione di qt1esto econdo ca o era in corrisp ondenza della cisterna opto-chiasmatica. _i\n c.;h e in questo caso l 'in terver1to 11a portalo ad un ottimo risultato. · 1

l 'angioarchitettonica del sistema nervoso centrale col metodo Plckworth. FAZIO C. L 'O . ha tra t tato dell 'applicazione d el m e lodo . Pickworth allo •studio della r ete vasale n el cervello. Questo metodo con·sist e nell 'applicare su sezioni istologich e la r eazione alla benzidina, quale co1nunemente viene praticata in clinica, per mettere in evidenza la presenza di piginenti ematici nell e urine e nelle feci.

Società Napoletana di Chirurgia. Seduta d el 9 giugno 1939-XVII Presiede il prof. L. DoM1N1c1, presidente

Associazione plurltlsto Iosa del genitale femminile. D. Rossi . -· Si descrive un caso di doppia fis tola genitale : en tero-vaginale e vescico-vaginale. Il ca·so è degno di nota perchè l a via transperiton eale seguila, in questo caso, dall 'O. , è raram ente impiegata negl 'interventi per fistole vescica-vagin ali, sia perchè gl 'interventi per associazione plurifis lolose del genitale femminile non so110 frequenti , sia, infine, per il risul tato r aggiunlo con l 'operazione in un tempo solo per via laparotomica. 11 drenaggio addominale nelle appendiciti acute perforate. G . BALICE. - L 'O. solleva la questione sulla n ecessità o meno del drenagg·io addomin al e nelle appendiciti acu te perforate o can cr enate con peritonite purule11ta circo·scritta. Passa in rassegna la bibl iografia sull 'argo1nenlo e m ette in rilieYo cl1e, per quanto vi sia110

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cl1irurg i che, anche rocentemente, hu11no sostenuto la necessità del drenaggio, la tendenza prevalente è per l'abolizione del drenaggio. Cita i t:isultali sperin1entali di diversi autori, i quali concludono per la inefficacia del drenaggio agli effeLti del vuola1nento della cavità addominale o di parte di e·ssa, degli ess udati più o n1eno purulenti. Avendo avuto la gu arigione per prima intenzione con un clecorso pos loperalorio clei più soddisfacenti in 12 cas i di appendi·~ iti ncute \ ~ perforale e 4 cancrenat e) c urate con l 'appendicectomia ed il vuotamen lo d ella raccolta e senza alcun drenagg io, l '0 trae la con segu en za che nelle appendiciti acule con peritonite purulenta circoscritta, quando non è ancora costituita una vera e 1)ropri a cavità ascessu ale, si possa, e forse si depba, chiudere l 'acldome con tutta tranquillità. Il perilonco infia1nmato, ma non coperto ancora da p seudomen1hrane in via di organizzazione, si difende ben issimo da sè, quando <· liberato dall 'or ga110 infetto o dalla raccolta purulent a p eriappendicolare. Proposta di un nuoyo metodo operatorio per la cura radicale dell'ernla Inguinale. F. LAN.ZILLO . ·- Il m e lodo si propone la costru1ione rli una 1)arete pos teriore assai solida . Dei due le1nbi ri sultali d all 'incisione dell 'aponevrosi del grande ol)liguo s i fa passar e, co 11 l ·.11a serie di pu11 li arl . l 'inferiore die tro lo strato ml.1scolar e, i11e ntrc il 'uperiore, insic1ne ai 111u·scoli , viene ribattu lo al daYant i del prin10 (: stltl1rato al pon le. Ne risulta, innanzi alla f~.scia trasversalis, la forn1azione di una pare te a quattro strati così predi·sposti: apor1eYrosi d el grande obliquo, (le mbo inferiore, n1uscolo t ra1sverso, muscolo piccolo obliquo, aponevrosi d el grande obliquo (le1nbo superior e). Il fu11icello, a se.conda delle circostanze , J)UÒ allogarsi rlietro la fascia trasv~r­ salis, fra della fascia e l 'aponevrosi del grande obliqt10 che rafforza la 1)arete posleriore, fra i <.l ue le111bi a1Jo11eYrotici o, i11fine, nel connettivo so t locu la n eo. L 'O. inoltre, qualunqt1e sia il inPlodo a~ot­ tato, ritie11e utile sezion are i vasi epigastrici ed il conti g uo Jega111e11to di Hesselbach. Contributo alla diagnosi precoce del cancro (studio della reazione di Brossa). L. B-\Kt ·~r:."1. - Lo ·--tt1ò io della reazione di Brossa (in 103 casi) 11a di111ostrato ch e questa pur essendo positiva nel cento per cento dei portatori di lumori inaligni, è positiva anche in un detern1i11ato ~1u111 ero di casi di non portatori di t urnori i11ali g·11i, nei quali si tratta di infezioni acute e di intossicazioni cau santi intense e profonde alter azioni del siero sanguigno. Il Seg retario: prof. L. IMPERATI. _..

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APPUNTI

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Cisti da echinococco del polmone rotta nei bron· chi e suppurata. Gagliardi P. (La Clirhica Chirurgica, febbraio 1~139) illustra un caso clinico a lun ghissin1c decorso di una ci5ti d.a echinococco d e·l po1111orle, rotta nei bro.n chi e supp1u rata . La con dotta terapeutica è stata qu ella di un piombaggio extrapleurico e I 'associazione di una tera_pia medicamentosa co·n alcool endovena i11 proporzioni verarr1ente notevoli: 53 iniezioni di alcool (20 c111c . al 33 % per volta), più Dife11ilformi11a e b en zoat o ~o di co . Precedente men~e all' intervento· oper.ato1i o era stato praticato ur1 pneu1notorace t er.a1)el1ti co, senza ch e tuttavia i risultati fo ssero soddisfa centi. Il 2° tempo d el m .etodo VaJ.d1oni ch e è stato eseguito non ha portato a n es.~l1na con clusio11c dato che nonostante ripetute pur1ture esplor.alive, non si riuscì a localizzar e la cavità cif:itica. La malattia ha avuto lJna evoluzione lungl1i1Ssima (20 rnesi); alla fin e il pazi·ente è guarito con1pletamenle.

G.

BE NDANDI.

Gli arsenobenzoli negli ascessi gangrenosi del polmone. Nu111erosi so no i 1netodi ·ò~ cura tentati p·er l 'ascesso giangreno~o d el poln1011e; oltre. ai trattan1e11ti chirurg ici e se·m i-chirurgici (pneur11otorac.e, broncoscopia) ono da menzionare il cloridrato, di e melina, ch·e agisce bene n egli ascessi amebJ.ci ed anch e in altri, la vaccinoterapia (ch e dà scar si ri&ultati) l e iniezioni endovenose di alcool (10 eme._ di alcool al 33' % in siero glucosato isoto11ico) o di b·e nzoato ·di w dio , la tripaflavina ed i rlerivati sulfamidic.i. A. Bernard e P. Del.aoutTe (.Tourn . sciencesi m éd. de Lille, 21 maggio 19:39) h anno tra ttato con successo u,n caso d el g·e nere con de~li a rsenob enzoli e consigliano le iniezioni e11dovenose a dQ&i di O, 1·5 e poi O, 30 ogni 2-3 giorni sino a sco.n1parsa co·mpleta ·dei segni clinici e radiologici; in un caso, ne sono stati iniettati comple~sivam·ente 12 g. Possono anche farsi le inie.zioni en.domu scolari di p r eparati adatti o si t »UÒ son1ministra r e lo i&tovarsol per bocca. In una tat istic..:a di a lcu11i anni f a, su 80 casi si - son o o ttenute r on tale cura 42 guarigioni, 13 mi·glioramenti e 25 insu cce.s i. Certamente, bi.sogna a ndar cauti p rirr1a di a fferm ar e una g uari g jone, tenuto cont o ch e la malattia h a dei ,p1eri odi di f'O ta. Il b11on effetto degli arsenoben zoli fa r1e.i1&aTe all'ori,g·in e spiroch etica dell'ascesso gangre1J1oso, cl1e alle volte son o realmente in rausa in tale affezione: n el ca o degli AA. , però, l ,esani e d ello spulo e ra n egati vo per l e spiroch ete. 1

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fil. '

1365.

SEZIONE PRATICA

I l modo d'azione degli espettoranti. Le varie categorie di e:,,pettoranti agiscono in l~1odo diver,&o. E. Keeser (Med. Klin., 2 giugno l 9~9) co·s ì schematizza la loro azio,n e. 1) Sostanze che favorisco110 l 'espettorazion e eccitando l 'attività r espiratoria (secretomotori):. 1c ardiazol, c.o ramina, et er e. 2) 1F luidificazio·n e di una secr ezio·n e t enace· (eecr et olisi); si ottiene con: jodio·, sale di c ucina, carbona i i alcalini, acque alcaline, saponi11a (radice di poligala, corteccia di quillaja , L'~ dico di primula, ecc.) e radic.e di ipe.ca. 3) L' emetina agisce .p aralizzando la musco la tura )j.5cia dei vasi, oltre ch e p er spas.molisi e favorendo l 'assorbimento. 4) Come spasmolitici a-gisco no·: papaverina ed efedrina, olii eterei (tirr10 1 trem-entina , eu calipt<.1, €.{:C.); quest'ultimo agisce anche favorein·do l 'assorbin1ento e come antisettico; lai su.a a ttività secreto-litica è co11testata. 5) P er la sua azione antiflogistica, il calcio è un buon coadiuva nte degli e'5p ettora11ti i i1 g·en er e. , fil . La terapia inalatoria dell'asma bronchiale. J. B. GraeseT (Joiirna.l 11nì eric. M ed. Assoc., 1° ap.ri] e 1939) ha praticata la te.r apia inalato1ia ~u un gran num ero di pazienti di asma bron1~h iale allo scopo di saggiar.e l 'e ffi ca cia dell '. tdre nalina e di Dltre sostanze in varie co·n cr.·ntrazio1).i. In tutti i casi la oura fu protratta per settima11e e n1esi. L 'inalazion e. fu pTaticata Clln un a tomizzator e. I niigliori risultati si ottengono co·n soluzioni di adrenalina in soluzione fisiolog ica all ' l <;C . Concentrazioni poiù elevate provocano cefalea, tren1ori e• i)a ]p ita•

ZlOlll .

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La soluzione a ;p arti egu ali di .a·d'.r enalina al cer1t.esimo e di ipofisi posteriore a l millesi1110 i1on d etto risulta ti n1igliori d ella soluzione di a drenalina all ' 1 su 200. Il ~.o]fato di efedri11"a al 10 % o di neosinefrina a 5 % n on dett e.ro n essun vanta·ggi.o . In' ·ece la cocaina all ' l 0/o dette in qualch e paziente i m €1d.esinli risultati dell .adren alin a. La tolleranza a l tratt.a111ento \ aria d.a sogp·etto a oggetto : qualcu110 dopo inalazi on i frequenti la1r1ent a irritazione della tr1-i:tch ea e sec.cl:iezza delle fa uci . I 111ig liori risultati si · otte11ner o n ei e.asi di rr1E,dia interisità, perch è l 'attacco grave limita ]a penetrazio11e d el m edicamento nei bron cl1i. ])a ciò la n·ecessità ch e. l 'atomizzazion e sia perfetta, in1 modo c,h e le goccioline siano piccolissim e e n ello t esso ten1µ0 cariche di n1ediDR. can1en1.o. 1

SEMEIOTICA L'esame dell'acutezza uditiva. Ai vecchi 111elodi en1pirici e · n1alsic uri di c.;ame d cl} 'acutezza uditiYa. si ' riene ora o5li-


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tuendo qu.e llo p raticato con apparecchi che utilizzano le valvole te1mo-jo.n ich·e, in cui la .soglia uditiva vier1e. precisamente misurata alle diverse altezze di s uoni e di ir1tensità. La n1isura vi.e ne fatta in decibel e la r egistraziont3 si esegu e. su uno schema, di cui e&istòno -due tipi: quello arr1ericano e quello francese. V. Pescetti (Il VaJlsalva., m aggio 1939) trova c.h e la l ettura ·e l'interpretazione dei risultati ch e si ottengono seguendo l 'uno o l 'altro di tali schen1i non son o sempre aigevoli e propon e un nuovo tipo di sch err1a, ch e le. rendo più facili, consentendo una più rapida ed esatta valutazione delle alterazio11i sia quantitatj.ve c11e qualitative del .p otere acustico. Non è qui pc>ssi·b ile• riportare inaggiori particolari, per i quali ·è necessario consultare il lavoro origirtal e, in cui sono riportati molti schemi. ~ peTÒ importante .p ortare a con o~ren za l 'esi tenza di tali siste.mi ch e po sono fornir.e d ei dati sicuri sulla acutezz11 uditiva, il ch e non interessa solta nto -g li specia listi , ma anche i medici pratici e d altre c ategorie c11 e d evono pra·tic.are di tali esami. fil . 1

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POSTA DEGLI ABBONATI Lr in.sufjlrrzzo n i 11asaili di polvere post-ipofisaria nel dirobete insipido. Al d ott . S. G. da B. 1

Sono gen erai.mente consigliabili nei malati ·111 cui la diuresi n on oltrepassa i 15-20 litri al g iorno; l 'effetto ,è spesso n1olto maggiore che co11 l 'introduzione i)arenterale; n e occorrono JJerò dosi triple. Il m,eccani~ 1110 ·d'azio11e p,u ò forse riferirsi al fatto ch e n ella polvere è contf•nuta u11a maggiore quantità di principio antidiuretico che non n egli estratti. R s tata anche ·avanzata l'ipotesi di tm rapporto diretto fra J.e vie linfatiche e l e· vene d el naso con il cervello. D elìa questione si è <)Ccupato, fra altri , .A. Atabe.k , in Revue d' P-ndocrinologie, n. 4, 1937. Un la,roro più antico degli steR si autori che hanno per primi proposto il metodo (A. e L . C11oay) è stato p ubblicato i11 Press.e m édicale, 1~~28 , n. 73. fil. 1

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VARIA La coscienza del medico. Nel n. 19 (13 in.~ggio 19319) del Jo 11.r :~ al des l'raticiftis vie,n e recen&ito un libro di Emile Serg·e11t intitolato cc La coscien za d el medico » cl1e riporta molti conflitti cui viene ad espor ffi $l:>BSso l 'animo del m .edico nell'e5ercizio della professio ne : da una parte il rischio di violare ii seg·r eto professionale, · dall 'alt.ra il pericolo di pern1ettere terribili co·n tagi. Così F-e un indi-viduo consult.a un rn,edico per una malattia virulcr1 ta e grave (p er es. sifilide o tub-ercolosi po11rto,n are evolutiva) e rtello· st~so tempo •egli g li dichiara che sta p er sposarsi, il medico cer1

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cherà di disusade:rlo dal i11atrimonio. Ma se r1on riesce in. tale intento, cosa dove fare? In un caw sin1ile il . Sergent andò dal pad'r e della ragazza e gli dichiarò che il matrimonio non pote.v a aver luogo, pur non svelando il no·m e della n1alattia. Certamente ogni padre. di fa1niglia ringrazierebbe il medico che facesse ciò, ma que5ta confideuza non sareb b e un po· una violazione d el segreto professio11ale? Si _lJOtrebbe pensare ( h e d e,·e spettalìe al padre di esigere un certificato di buona salute dal futuro genero e (be il medico potrebbe limitarsi a dare questo cor1siglio. In ur•. altro caso, riguard·ante uri inacchinista obeso e pletorico che aveva avuto una perdi la di coscier1za, Sergent fece avere dapprirna un periodo di riposo al malato e poi lo fece tr3sferir e ad un posto di amministrazione, salvando la sua posizione materiale e togliendogli la possibilità di poter .nuocere. In questo caso la condotta de 1 Ser gent non può 1100 riscu<Jtere il con sen so di tutti. Nel nurr1ero successivo del Journal des Praticiens (n . 20, 20 maggio 193'9) Emile Sergent i ispo·n de al redattore afferma11do che, se nel ~)rin10 caso poteva essere sufficiente il certificato di matrimonio, questo non basta a reg olare la ·d elicata questione d 'e l s~cr.reto meclico in ,geneirale: egli invoca perciò la modificazior1e d ella legge in quei casi in cui il f;egr eto professionale può favorire i colpevoli a detri1nento d elle loro vittime, com e· per esempio n el caso d ell ~aborto criminale . Ricordia mo però che in Italia vi so·n o opJJOrtune d~&po&izioni di legge che , pur tutelando il segreto professionale, obbligano il m e dico a lla d enuncia al medico provinciale di qual iasi aborto di c ui veng·a a conoscenza ne1l 'eser cizio d ella propria professione, indicando la presunta ragione d·cll 'aborto stesso. .Se si tratta ·di aborto procurato il medico provinciale deve poi d enunciare il fatto all'autorità giudiziaria. IF. TosTI. 1

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PU BBLICAZI OHI

PERVENUTECI.

R osAn10 SAcco. Lussazione congenita dell'anca. Tip. Mancu o, Nicastro, 1938 . J. PAL.\cro y E. MAzzE1. L (JJ ate[ecfasia in las Supuracio n es Pttlmonares. El dia Medico, BuenosAires, 1938. L. RossF.LLI DEL T u Rco. L 'aziOTJe della lieta-fenilisopropilamin·a (Simpamina) sulla diuresi. Tip. Arli Grafiche, S. Bernardino, Siena, 1939. L. TOMl\IAsr. La primOJ scoperta dell.a natura vi. ven t e causa di una TYU11lGJttia contagi.osa: primato italiano. 'fip. « Boccon e del povero », Paler- m-0 , 1939. C. CANTIERI. Nuovo contributo allo studio d ella spirochetosi ittero-e morragica dal punt.o di vista clini co e medica l egale. Riforma Medica, 1939. Ufficio <li Ig·iene e Sanità del l\llunicipio di Genova . Relazione del direttore prof. RAGAZZI. Genova, J 939 .


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SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA P.R O FESSI ON AL E. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Esercizio delle arti ausiliarie delle professioni sanitarie. lnfermieri manicomiali. Il Ministero de11 'Interno (Direz. gen. d. San. -pubbl.) ha diramato ai sigg. Prefetti e al Gover.natore di Roma la seguente circolare n. 88: Dalle notizie pervenute in risposta alla circolare n. 107 del 20 luglio 1938-XVI, n. 20400.3.III. AG 8365 è risultato che gran parte delle Ammi.nistrazioni degli Ospedali psichiatrici si avvalgono della facoltà concessa dal 2o capoveDSo del1'art. 24 del R. D. 16 ago·sto 1900, n. 615, per l'esecuzione della legge 14 febbraio 1904, n . 36, -Oi ammettere persone estranee alle Amministra.zioni stesse, ai corsi teorici-pratici istituiti per 1 'istruzione degli infermieri provvisori ed effettivi a norma del citato art. 24. È risultato, altresì, che l'espletamento dei corsi medesimi varia notevolmente nei diveT1si istituti ospedalieri. A quest'ultirr10 riguardo, ·si conferma l 'intendimento accennato n ella circolare n. 107 del 20 luglio 1938 di disciplinare i corsi ir1 esame, così -O.a renderli il più possibilmente uniformi. D'altro canto, tenu.to conto che l 'attestato di idoneità di cui all'articolo 24 predetto, abilita, espletate le formalità prescritte dall 'art. 3 e seguenti <del R. D. 31 maggio 1928, n. 1334, all'esercizio dell 'arte ausiliaria d 'infermiere generico, devesi rilevare l 'opportunità che ai corsi predetti non .sia più ammesso _perso11ale estraneo agli o·spedali psichiatrici. Si manifesta invero la necessità sempre più in<derogapile di assicurare la piena attuazione delle finalità informatrici del R. D. L. 15 agosto 1925, n. 1832, ora trasfuso negli arlicoli 130-138 del 1. U. delle leggi sanitarie, dirette ad elevare la funzion e infermieristica ed affidarla alle infermiere diplomate con la graduale ma decisa sostituzione di e·sse agli infermieri gen0rici. Peraltro, il contingente di questi ultimi, necessario alle esigenze dell'assistenza domiciliare agli ammalati, appare sufflcientemente assicu'l'ato, in mancanza della scuola per infermieri generici òi cui all 'art. 140 del 1·. U. delle leggi sanitarie, n.o n ancora istituite per i motivi suaccennati, dagli infermi eri generici che vengono .annualmente licenziati dai corsi previsti dal primo comma dell 'art. 2 del R. D. 31 maggio 1928, n. 1334.

Si pregano , ciò stante, le EE. VV. di impart!rc istruzioni alle Amministrazioni degli Ospedali :psichiatrici perchè si astengano dall 'ammettere -col nuovo anno scolastico personale , estraneo agli ~nti stessi, ai corsi predetti , il cui scopo prin~i­ pale, secon<lo lo spirito informatore dell'art. 2 I del R. D. 16 agosto 1909, n. 615, è quello dell'addestramento del personale in servizio presso le Amministrazioni manicomiali. Si gradirà un cenno di assicurazione e di ricevu1a. Pel Minist1~0: BuFFARINI.

CONCORSI. Posti vacanti. Ci'.VITAVECCHIA (Roma) vedere Roma FERRARA. Arcisped(J)le Sant'Anna. - Sette posti d 'a·ssistente med. chir.; titoli ed esami; elà limite 30 a. al 17 giugno; · stip. L. 4000 annue; percentuali; indennità di L. 10 e vitto nei giorni di guardia. È concesso il lipero eserc. profess . Scad. ore 18 del 31 luglio. Chiedere copia del bando. Rivolgersi alla presidenza dell'Amministraz. (corso Giovecca 203). FROSINONE. R . Prefettura. - Uff. sanit. pel co11sorzio Frosinone, Ripi e Torrice; L. 18.000 e 4 quadrienni dee.; indenn . trasf. L. 3000; è inibito l 'e·sercizio della libera professione. Scad. 31 agosto (ore 19). ll\1PERIA. R. Prefettura. - Coadiutore presso la ,Sez. m ed. -micrograf. del Laborat. prov. d 'igiene e profilaissi; proroga al 31 agosto, ore 12. RAvBL~NA. R. Prefettura. Uff. san . del capoluogo; L. 17.000 e 10 bienni vente·s.; indenn. serv. att. L. 4000; compartecipazioni 50 e 75 %. Titoli ed esami . Scad. 20 agosto. Rol\IIA. Consorzio Prov. Antituberc. - Medico aiuto, dirigente il Dispensario d 'igiene sociale di Civitavecchia; L. 21.600, rimborso spese di viaggi, diarie. Aiuto medico presso il Consorzio Antituberc. di Roma; stesse condizioni, ma esclusa og11i indennità di diarie. Scad. ore 12 del 21 agosto; età limite 40 a. al 10 giugno. Chiedere copia dei bandi. Rivolgersi alla Segreteria presso l 'Amministrazione Prov. di Roma . ,SmACUSA. Con-lS iglio Prov. Antitubercolare. Direttore della Sez. dispen s. di Noto; scad. 13 sett., ore 18; L. 14.400 e 2 quinquenni dee.; età limite 40 a . Rivolgersi alla Segreteria. VENEZIA. Istituto Prov . p er l ' infanzia « S. Maria della Pietà » (I stitut.o Prov. degli Esp·osti). -

Medico pediatra; scad. 15 sett., ore 18; L. 6000 e 4 quinquenni dee. Almeno 3 anni presso Brefotrofi o Clinica pediatr. o sezioni pediatriche di Ospedali.

Posti di studio. Borse per studi univer sitari di perfeziona1nento

e specia1lizza.zione. La Cassa di Rispar1nio delle Provincie Lombarde ha aperto il concorso a n. 16 borse di studio di annue L. 8000, da assegnare per l 'anno XVIII a favore di studenti o laureati da non più di 5 anni, di sesso m aschile, che siano italiani n on regnicoli, di razza j Laliana, oppure fi gli di cittadin i italiani emigrati . Tali borse saranno assegnal e per istudi universitari , di perfezionamento e specializzazione presso un I tituto superiore della Lombardia. Le don1ande di ammission e al con corso, corredate dei richiesti docun1en ti, depbono pervenire non oltre il 30 settembre 1939-XVII all 'A1nminislrazion e della Cassa di Risparmio in Milano, via Mon Le di Pietà 8, alla qu ale gli interessati potranno riYolger si per i n ecessari chiarimenti .

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(( lL POLICLINICO

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Al concorso per primario m edico nell'Ospedale Civile di Ancona sono risultati in ordine di merito i <iottori Arnaldo Pozzi, Franco ;patrignani ed Enrico Periti. Esprimiamo il n o tro cordiale compiacimento al prof. Pozzi, aiu to n ella Clinica Medica di Roma, o-ve ha compiuto studi scientifici e clinici di valore ed ha acqui·sta lo larghissima e•sperienza. Egli è anche nostro apprezzalo compagno di redazione. Chian:ato giovane ad un nuovo posto di r espo11sabilità, l 'attuale suo successo verrà appreso con generale soddisfazione dai molti estimatori ed amici.

[ANNo XLVI, NuM. 30]

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NOTIZIE

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DIVERSE

Congressi e convegni. Si è tenuta a Taormina, 1'1 e il 2 luglio, la riu-

nione della Sezion e Sicula della Società Italiana di Dermatologia e Sifilografia. Tra le comunicazio11i noit iamo quelle del prof. Tomma1si di Palermo su I 'allergometria, del prof. Flarer di •Catania sugli innesti sperimentali di tumori cutanei, del pro·f. Pisacane sul potere emobatlericida d ei soggetti trattati con preparati $Olfoa1nidici, del dott. Giaccio sui rapporti tra acne e tubercolosi, del dott . Coppolino, dei dottori Lopresti , La Scala, ecc. Il prof. Monacelli h a presen lato ed illustrato un caso di ulcera della gamba in un soggetto con anemia splenica emoLa signori11a F lor en ce Horn sbrough è -s lala no- li lica, forn1a dermatologica ancora non descritta minata sottosegretario al Ministero d ella sanità in Italia. Il dott. Puglisi ha presentato un caso di della Gran Bretagna, in sostituzione di Bernays. sclerodermia. È questa la prima carica ricoperta da una donna Tl raduno era stato organizzato dal prof. Mon ell 'attual e Governo. nacelli con la collaborazione dell'Ente Provinciale d el Turis1no e d ell'Azienda Auto11oma di SogIl prof. ~Iario Mazzeo, titolare della cattedra d 'i- . giorno, ch e hanno signorilmente ospitato i congien e i1ell 'Università di . Palermo, è trasferito alla g ressisti durante il soggiorno a Taormina ; esso cattedra d 'igiene dell 'Università di Napoli. è anche perfettamente riuscito dal punto di vista Il dott. Alberto lachini , medico-condotto di Cap- organizzativo e turistico. pelle sul Tavo (Pe·scara), con recente provvedimenIl 4° Congresso internazionale della Società euto è stato nominato cavaliere ufficiale nell 'Orropea di chirurgia struttiva (plastica, protesica, dine della Corona d 'Italia. Rallegramenti. e'Stetica) si terrà a Parigi dal 5 all '8 ottobre. Presidente d 'o11ore è il prof. P. Sebileau; presidente annuale il dott. Dufourmental. Per iscrizioni e _.. Al medici che debbono preparare OTTIMO personale Infermieristico, rammentiamo infor1nazioni rivolgersi alla segreteria, r ue de Turin 9, Paris 86 • Prof. CIACINTO QUARTA già Medico aiuto negli Osped:tli di Roma Docente ni P;atr.loRia Medica nella R. Univ. di Roma

Come si assiste un malato l [ome si soccorre un ferito 7 CCuida pratica ·per infermieri ed Infermiere) libro adotrato quale tuto per I sùddcttl Corsi di Istruzione In quasi tuttt lt clttì d'ltalla SESTA EDIZIONE· riveduta,· ampliata ed aggiornata in conformità delle norme prescritte con Decr. Legge 3-6-1937 n. 1084 per l'incremento culturale del PERSONALE INFERMIERISTICO . Riport ia1no soltanto qualcuno d ei giudizii emessi intorno a · questa nostra pubblicazione fin dalle sue prime edizioni : Nel Giornale Ufficiale della C,.oce Rossa Italiana, Anno VIII, Fase. I, il prof. T . Rossi Doria, così si è espresso: « Riassu.mendo, il libt'o del p1•of. Quarta non potrebbe essere più cbia· ro , facile, completo, preciso di cosi. ~. nel suo gene,.e, un vero capolavoro e non una sola persona - medico od infermie,.a o mad,.e di famiglia dovrebbe mancare di questo libro di Croce Rossa al quale auguriamo la diffusione che merita ». La Rivista Minerva Medica di Torino. nel fascicolo 1° del• l'annata XIV, dopo una larga relazione del contenuto del vo· lume, conclude: « Il Manuale del prof. Quarta è stato giusta• mente apprezzato nelle sue precedenti edizioni, sicchè è giunto in pochi anni alla terza; esso, oltre che per l'istruzione degli infermieri e delle fami glie nell'assistenza ai malati, è partico• larmente utile ai medici che debbono 1enere corsi di insegnamento ad infermieri, a militi dell~ Croce Rossa, conferenze di volgariz• zazione sulla assistenza agli infermi, sul pronto soccorso e simili »' La Delegata della Presiiienza Gene1·ale per le Infermiere dell:. Croce Rossa Italiana Signota di Targiani Giunti march. trene ha scritto: « La t'ingra~io dell'intere11anto ed utile pubblicazione ch'Ella ha voluto cortesemente inviarmi, e d ella quale 1to fa• cendo ampia propaganda fra le nostre infermiere». Volume in-8° di pagÌ:le Xll-396 con 134 figure nel testo. Prezzo L. 2 5 più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico » od a qualsiasi delle altre nostre Riviste, sole L. 2 2, 5 O franco di porto in l tc:lia, Impero e Colonie. Per l'Estero L. 2 4, Inviar~

vaglia postale o cheque bancario alla ditta Luigi Pozzi, editore, Via Sistina 14, Roma.

Il 160 r...ongresso internazionale d 'idrologia, climatologia e geo·g rafia mediche è indetto a Strasburgo, dall '8 al 13 ottobre, nei locali della Facoltà di medicina. Per programmi, informazioni, adesioni, rivolger si al prof. Vauch er, Institut d 'Hydrologie, place de l 'H&pital 1, Strasbourg, Fran.cia. Il 4° Congresso internazionale d'igiene scolastica di lingua francese si è tenuto a Lilla dall 'l al 3 luglio; v'intervennero rappresentanti del Belgio, della Svizzera e del Lus1senburgo. Il 23 e il 24 settembre si terrà a Berlino l ' « assemblea medica tedesca », a car attere sindacale e corporativo; i lavori si svolgeranno n el palazzo dello sport. . La Società tedesca per lo istudio della luce terrà la su a 6a. riunione a Breslavia, il 21 e il 27 agosto, u11itamente alla Società dermatologica tedesca . Tema principale: « Radiazioni, clima, pelle >> • . Rivolgersi al prof. Hans Meyer, Alten Ei. chen 5, Bremen-Horn. '

La << Società di criminolog'ia biologica » della Germania si adunerà dal 26 al 28 settembre in Graz. Rivolge:Psi al prof. dr. Seelig, 2. Schriftftihr er d er Kriminalbiologi'Schen Gesellschaft, Mozartgasse 3, Graz, Ostmark, Germania. Il 5-0 Congr esso nazi-0nale jugoslavo di tisiologia, organizzato dalla Società jugoslava di tisi~­ logia e dalla Lega jugoslava contro la tuberoolos1, si è svolto il 28 e il 29 maggio a Lipik, sotto la presidenza del gen. med. dott. Rudivitch, capo del servizio sanitario militare, presidente della Lega jugoslava contro la tubercolo·si . ·


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La Società svizzera dei naturalisti terrà la sua I i altravePso le tarmacie del Regno. Le decisioni a120& riunione a Locarno, dal 23 al 25 settempre, dottate saranno sottoposte all'approvazione deglì uni lar,nente alla Società medico-biologica svizze- · or~ani superiori competenti >>-. ra; verrà discusso il tema: cc Patologia e clinica E quindi fuori luogo ogni pressione da parte dei -delle 111a1att1e ereditarie e loro diffusione ». Rirappresentanti dei produttori nei confronti della volgersi al segretario, prof. dr. E. Ludwig, PeFederazione e dei suoi Uffici Provinciali. ~talozzistrasse 20, Basilea.

Per l'autarchia della cl1inina.

Il 4o Congresso dei medici elettro-radiologi di lingua francese, che doveva tenersi n el 1938 e che Yenne rin1andato, è stato fis·sato dall '11 al 14 ottobre. Presidente : dr. Louis Delkerm; segr.etario generale: dr. Dariaux, boulevard Rochechouart 9-bis, Paris 9'6. Un congresso degli « automobiles club1s » m e<lici si terrà a Q)penaghen dal 20 al 23 agosto. Saranno discussi i temi: « Certificato d 'attitudine fisica per il libretto di guida »; cc Libretto di guida agli invalidi »; « Il diabetico al volante ». .Sono previste varie escursioni. Le adesioni di principio vanno dirette al segretario generale, dr. Lafond, b-0ulevard Magenta 89, Paris. •

Corsi di perfezionamento. Il Comitato Centrale per il perfezionamento d egli studi medici in Ungheria e la Commissione balneo-climato-terapica di Budap es t organizzeranno, con l'appoggio dell 'Accademia i11ternazionale cli perfezionamento d egli s tudi medici, un « Corso internazionale di perfezionamen lo in balneoterapia» p er m edici, a :Budap est, d al 2 all'8 <>ttobre . Saranno tenute conferenze da eminenti specialisti di varie nazionalità: prof. H. Vogt, Bresla\'ia; prof. S. Graff, Amburgo; gen. san. Rat P. Kohler, Bad Elster; prof. A. Slauck , Aquisgrana; prof. F . Coste, Parigi ; prof. H. 1Salvesen, O·slo; prof. O. N. Holsti, Helsink; doc. E. Folke Lindstedt, Stoccol1na; prof. M. Neskovic, Belgr ador (notiamo che gli amici ungheresi non h anno fatto pos to ad alcun italiano). Il programma potrà essere richiesto dagli int ercsisa ti al Comitato Centrale di Perfezionamento medico in Ungheria: Eszterhazy-utca 9, Budapest VIII. Le sedute scientifiche saranno accompagn ate da numerosi trattenimenti.

Specialltà medicinali per le Mutue di malattia dei lavoratori d~ll'industria . Il nuovo Statuto delle Mutue dei Lavoratori del1 'Industria prevede la forrnazione, d'intesa con le due Ci0nfederazioni in leressat e, di un elenco di spe1Cialilà medicinali , indispen sabili con i comuni prep arali galenici, cli cui sarà ammessa la sommini:s trazio11c gratuita agli iscritti alle s t esse Mutue. Poich è tale notizia ha richiamato l 'a tte n zione di tutti i produttori di specialità medicinali, ch e da iqualche ten1po, attraverso i loro r appresentanti, si rivolgono alla Feder azione delle Mutue dei Lavoratori dell'Industria sottoponendo richiesta per l 'ammissione dei loro prodotti, riteniamo opportuno far presente quanto segue: « L 'elenco delle sp ecialità verrà a suo tempo pre<lisposto da una apposita comrnisisione di cui faranno parte oltre a tecnici medico-farmacologi i rappresentanti sindacali interessati. La predetta Commissione stabilirà dal punto di vista t erapeutico e :farmacologico quali d ovranno esser e i preparati da includere nell 'elenco stesso e che saranno distribuì-

La cc Ricerca Scientifica del C-011slglio Nazionale delle Ricerche » (marzo 1939) infor1na che pres to cesserà l'importazione di corteccia di china e dei sali di chinina di cui l 'Italia è stata largam ente tributaria dall'estero per oltre 22· milioni di lire ogni anno. È risultata la possibilità di coltivazione della Cin chona succirubra nei territori dell'Impero, e specialmente nelle r egioni di Caffa, Uollega, Sidamo. Si prevede ch e possano ottenersi ottime cortecce officinali, u sabili per la l)rofilarssi e per la cura degli indigeni ed ottimi 'p rodotti chi11 ace i di alto valore terapeutico, riconosciuto già da una vasta letter atura. Questa autarchia della chinina p ermetterebbe, oltre il risparmio di molti milioni di lire ogni anno per l'attuale importazione, anche un rapido risanamento umano n elle zone malariche d el1'Impero .

Eroiche vittime della scienza. Con r ecente decr eto reale è stata conferita alla memoria di Luigi Sani, professor e di medicina veterinaria, la medaglia d 'ar gento al valore civile con la segu ente moti,-azione: t< Studioso di bella fama, rischiava con sapevolmente la vita per compiere ricer ch e di alto valore scientifico e profilattico sulla rabbia, ·sul carbonchio, sulla morva e su altre malattie degli animali, che costituiscono altrettanti p ericoli per la vita degli uomini. Durante tali ricerche con traeva grave morbo e pagava con la vita la sua passio11e di scien ziato ». Co11 lo stesso decreto reale è stata conlerita alla m emoria del dott. Orlando Orlandi, assis ten te dell'Istituto di chirurgia veterinaria dell 'Università di Pi·sa, la medaglia di bronzo al Yalor civile con la seguente motivaz~on e: cc Mentre attendeva con zelo e passione a mansioni cliniche e a importanti ricer ch e inter essanti il patrimonio zootecnico nazionale, con traeva una grave infezion e e perdeva la vita, vittima della sua completa dedizione al dovere e al progresso della scien za ».

Le lauree conseguite in Italia sono valide in Ro· • manie. Si ha da Bucares l, ch e quella Corte di Cassazion e ha pronunziato, il 12 luglio, una sentenza la quale h a per effetto di annullare un grave provvedimento preso, a suo tempo, dal governo di Goga. Per ragioni di carattere momentaneo, più ch e altro per agevolare la rapida soluzione del probJema profes·sionale, fu allora stabilito che le lauree in medicina ottenute nelJe Università italiane non foSisero rico~ nosciu te valide p er l 'eser cizio della professione. Uno dei colpiti ha ricorso, ed ora la Cassazione, con sua sentenza, h a riconosciuto la validità d elle lauree conseguite in Italia. Tale sentenza co·stituirà , avendo vigore di legge, un precedente determinante anch e per gli altri casi analoghi.


cc IL

POLICLINICO »

La pensione per i medici anziani in Francia. La prima proposta Pomare t per il collocam ento a ripo o d ei profe·ssionisti in età di 65 anni incontrò molte ostilità. Poi, per quanto riguarda i medici, essa è stata riveduta, con la collaborazione della « Confederazione dei sindacati medici francesi » (che rappresenta 21.000 medici dei 27 .000 e:sercen ti in Fran cia), e si è addivenuti ad un progetto con.creto che incontra molte approvazioni. L'andata a riposo all'età di 65 anni è resa facoltativa. Il premio da corrispondere è di 3000 fra11chi l 'anno, salvo n ei primi anni di esercizio professionale e dopo i 60 anni, quando il premio è ridotto. La pen·sion e ai medici in riposo verrebpe corrisposta in misura di 1000 franchi il mese, salvo ad elevare que·sta cifra quando le condizioni economiche della ·C assa migliorassero : è previisto di portarla gradata1nente a 2000 franchi il mese. l Tna clausola garan lisce contro la svalutazione del denaro. Si provvede per la ve.dova 13 per gli orfani. Se il medico continua ad esercitare dopo i 65 anni, deve corrispondere una t a·ssa di fr. 1500 l 'anno. Il progetto incontra ancora vive ostilità da parte di una minoranza di medici, che stimano preferibile l 'assicurazione libera; così la Federazione corporativa d ei medici d ella regione parigina lo ha r espinto. Azioni giudiziarie. Caso occorso in Francia. U11 dentiista, M. D., prima di procedere, in una cliente, all 'applicazio11e di una dentiera completa, stimò necessario un esame radiografico, che venne affidato al dr. P. Questi trasn1ise al dentista la pellicola unitamente ad un protocollo, in cui concludeva per la presenza di un can ino sinistro incluso. Il dentista inviò la cliente, insieme con la pellicola, presso un chirurgo, dott. B. , il quale lesse la radiografia alla rovescia e perciò intervenne sul seno mascellare destro, sano. Ne derivò una sinusite cronica, ch e d eterminò soffere11ze e minorazione per tre mesi. Da ciò una causa. Il chirurgo .si difendeva in quanto che sulla pellicola non ·erano indicati i lati destro' e sinistro; ma il Tr'ibunale ha riconosciuto che il radiologo aveva proceduto secondo l'uso e che, in più, si era dato cura di redigere un protocollo. Ha condannato il chirurgo e, solidariamente, il dentista, per negligenza; dovranno corrispondere 8000 franchi a titolo di danni.

Un po' dovunq11e. L'attività assistenziale della Cassa malattie addetti al commercio è stata oggetto di una r elazione al D!:lce, che ha espresso il suo compiacimento per i risultati raggiunti. All 'Ospedale cc Rudolf Hess » di Dresda l 'l luglio venne deposta la prima pietra di un edifizio destinato all 'Is tituto Roentgen, ad un Laboratorio centrale, all'Istituto per studi sulla nutrizion e ed all 'Is tituto di t erapia fisica. Com 'ebbe a dire il rappresentante dell 'Ufficio di Sanità del Reicl1 , dott. I{urt Blome, la cerimonia significava anche l 'inizio dell'Accademia medica cc Rudolf Hess », d estinata alla nuova niedicina t edesca. Venne anche inaugurato il 27° padig·lione del1'0 pedale. Nell'O·spcdale « Robert Koch n di Berlino il 20 giugno venne collocata la prima pietra dell 'Isti•

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tuto Roentgen, in cui verrà trasferita la cattedra uniyer sitaria di roentgenologia, che avrà scopi' diagnostici e terapeutici, didattici e scientifici. Il 27 maggio si sono inaugurati ad Atene due-nuovi padiglioni all'Asclepeion Voula, della Cro-· çe Rossa Ellenica; ciascuno comprende 100 letti, per bambini colpiti da tubercolosi osleo-articolare ; così la capienza dell 'Ospedale viene portata.i a 450 letti. Alla cerimonia intervennero il Re Giorgio Il, S. A. R. Caterina e il ministro del1'igiene e della previdenza sociale. · La Centrale dei donatori di sangue a Londra· conta 2700 i·scritti. Gl 'intervalli tra i salassi sono, in media, di 3 mesi per gli uomini e di 4 per le· donne; un'esperienza di ormai 8 anni porta ad ammettere che i prelevamenti abituali di sangue - fra 400 e 750 cc. - non recano alcun danno alla salute. In genere, il ripristino si ha enlro 2 mesi. (Med. Klin., 7 luglio 1939). La Società Medico Chirurgica Trevigiana ·si & adunata il 28 aprile, con la presidenza del prof. A. Bozzoli. Sono state fatte comunicazioni da: M. Bortolozzi, G. Francescon, V. Pennati, A. Bozzoli> F. De Gironcoli . Si è festeggiato ad Amburgo il 75° anniversario dcìl"-'Os1)edale « Marja », cominciato con 12' letti e ch e attualmente ne conta 950. L'Ospedale cc Lainz n di Vienna è ora il Eiù grande Istituto per radium della Germania; dispone di 5 grammi. di radium e viene al 4° posto in Europa. A Brema si è organizzata una Centrale dei parti, per evilare che le partorienti siano portate in maternità già ingombre. A Bonyhad (Ungheria), dopo un'aspra campagna elettorale, è risultato deputato il tedesco dott. Heinrich Miihr, con 5000 voti di maggioranza. A Stoccarda gli 80 partecipanti ad un banchetto hanno avuto sintomi di avvelenamento; si deplora una morte. I commensali avevano consumato un dolce pel quale si erano u sate uòva fresche di anatra, in contravvenzione a un 'ordinanza che vieta l 'u so di uova d 'anatra se non sono assoggettate a cottura. Il VI corso . internazionale di malariologia è stato organizzato dalla Società delle Nazioni a Kuala Lumpur; ha riunito 13 medici e 25 ingegneri sanitari degli Stati Federati malesi, dèl1'Indocina francese, delle Indie olandesi, di Ceylon, delle :B~ilippine e del Siam. La rivista cc Aerzteblatt >> aveva un supplemento intitolato cc Erbarzt n, il quale ora è divenuto una rivista indipendente, a periodicità mensile; è diretta ùal prof. O. v. Verscherr, apprezz~to cultore degli studi di eredologia. È edita dalla Casa Georg Thieme di Lipsia. L'abbonamento importa RM. 6 ~emestralmente. Il fascicolo di luglio del cc Practitioner dicato prevalentemente al cancro.

>>

è de-

L'Accademia nazionale di m edicina di BueI].OS Aires ha celebrato , l '11 maggjo, il cinquanten~­ rio dell'Istituto Paste ur di Parigi, sotto la presidenza del prof. Perralla Ramos, presenti il rett ore dell 'lJniversità V. Gallo, il ministro dell 'i-


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SEZIONE PRATICA

struzione pubblica dott. Coll, l'ambasciatore di Francia Peyronton e altre personalità. La Commissione permanente per i premi San Remo ha assegnato il premio di quest'anno allo scrittore tedesco Hans Carossa, dottore in medicina, autore tra altre opere di « Il medico Gion n (tradotto ai1che in italiano) e del « Giornale di Guerra» (diario di un medico tedesco durante la grande guerra) . Il premio importa L. 50.000.

I fratelli Crespi - sen. gr. cr. Mario, dott. gr. uff. Aldo e dott. comm. Vittorio - hanno donato due milioni di lire all'Ospedale Maggiore di Milano, per il finanzia1nento della costruzione del nuovo Ospedale. Il dolt. Carlo Bise11ti, ispettore generale veterinario presso il Ministero dell'interno, ha t enuto in Roma una conferenza ·sul tema : « La profilassi imn1unitaria come mezzo di lotta contro 1'afta epizootica » .

Il prof. Giuseppe Sangiorgi ha pubblicato ne «L'Avvenire Sanitario », due documentati articoli sul problema delle abitazioni, con speciale riguardo alla lotta contro la tubercolosi. Il dott. Leopoldo Mottoulle, direttore generale della sanità del Co·n go belga, ha visitato l 'Agro Pontino. Al Lido di Roma si sono riuniti i laureati in medicina dell'Università di Roma 47 anni or so·n o; erano tra essi il 1sen. Alessandri e il prof. Schupfer. I convenuti parteciparono ad un cameratesco • rancio. A Roma, dalla giovane coppia Nicola e Maria Caputo, sono nati per la quarta volta due gemelli; la madre conta 35 anni. Il presidente dell'Ufficio ·sanitario germanico ha invitato la « Società tedesca di medicina dei denti, della bocca e delle mascelle », a far compiere studi sulle azioni locali della nicotina ed ha messo a disposizione di esisa, per tale scopo, due premi, di RM 1000 e 500; inoltre si potrà premiare una tesi di dottorato, che si occupi dell'argomento, con RM 200. Scadenza 1 luglio 1940. Il prof. Giulio Cozzoli, dell'Università di Roma, ha tenuto a Molfetta una conferenza sul tema « Aspetti vecchi e nuovi d el problema della r azza»; ha inaugurato così i « ,Sabati culturali >> .

Il Comitato esecutivo della Cas·sa di risparmio delle provincie lombarde ha deliperato di erogare L. 100.000 a favore dell 'Ospedale di Livorno intitolato a ·C ostanzo Ciano, in omag gio alla m emoria dell'eroico Scomparso. La Confed erazione dei professionisti e artisti si è fatta iniziatrice di una serie di provvidenze, fra cui la r egolamentazione della iscrizione alle varie Facol Là e Scuole univer sitarie, in modo da adeguar e le iscrizioni ai bisog ni nazionali. Il cc Pensiero ~1edico », il quale è in ritardo n elle pubblicazioni, le r.iprenderà ora in rinnovata ves te e con più ampio programma; il prof. F erruccio Marcora ne ha lasciato sp ontaneamente l a dir~zione , che verrà aissunt a dal dott ., Nando Bennati, fianch eggiato dai r edattori Gonario Deffenu, e P aolo Berteg lia. Nell 'agon e giornalistico il Bennati è un veterano.

1373

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA Amer. Journ. Med. Se., mar. W. PAGEL e F. A. H. SIMMONDS. Guarig. delle cavità polm .. - N. M. KÉITH e al. Tipi dell 'ipertensione essenz .. - L. G. Mc NEILE e E. W. PAGE. Azione tardiva1 della tossiemia gravidica sulla personalità. Deu..t. J\lled. Woch., 24 mar. Mu NK. Patologia e terapia dell'arteriosclerosi. IV. PErN. Diag n. differ enz. degli edemi. Brit. Med. Journ., 25 mar. - J. H. BURN. Analettici e sostanze simpaticomimetiche. - W. E . R EES, A. F . SLADDEN. Morbo di W eil. J\lled. vTf elt ., 25 mar. G. ScHLOl\fPA. L 'arterio1sclerosi. - A. J . ANTHONY. Affezioni bronchiali croniche e asma bronch. - A. GÉROME. Trattam. della ·scia lica. Presse Méd., 25 mar. - M. JANBON e J. CADERA DE KERLEAN. Brucellosi umana e aborto . L. SAYÉ e N. L. GA UBARREIE. Il metodo Abren per la ricerca della tbc. nelle collettività. Bull. Méd., 25 mar. - Sieroterapia. Giorn. di Cl. Mero., 28 febb . G. M0Ruzz1. Funzione del bromo. S. MAUGERI. Ipovita1ninosi C ed affezioni d el tubo diger. Giorn. dì A-led. Nav. e Coil. , febb. - MAsSANI .. 1vlicroclima e ventilaz. nelle navi da guerra. Lo SCHIAVO. Valutaz. costituzion. n1ilitare e quozienti biometrici di Pende. · B u ll. A c. de Méd. , 7 nov. - E. BURNET e al. Chimioterapia del tracoma. Miinch. Med. Woch. , 17 mar. Balneologia._ Arch. It . Se. Med . Colon. ecc., genn. - A. CASTELLANI DI CHISIMAIO, G . AcA NFORA. Cisticercosi p seudo-lue tica. R if. M ed. , 25 mar. V. PATRONO. cc Fattore intrinseco » di Castle. Pric. R. S.oc. Med., mar. - Discussioni: Diffus. della , polio mieli te nelle iscuole; Disordini funzionali della voce; Gastroscopia; Sordità dell'orecchio int~rno. Copiosa casistica. l ( lin. ·.w ocih. , 2'4 mar. D. CAMPANACCI. MaE. l att ia dei maiali trasmis1sibile all'uomo . LAUDA. Termoterapia delle enterocoliti cronich e . Settim. Med., 23 febb. V. MoNALDI. L'aspi- . razion e n ell e caverne tbc . d el polm. Bull. A c. de l'Yléd. , 21 mar. LARGET e J.-P . LAMAU. Le appendiciti acute; trattamenti biologicj. Presse "Nl éd. , 1 apr. - H. RoaEn e al. Encefaliti p seudo-tumorali. D eut. M ed. W och. , 31 m ar . - F~s CHER. Il problema d ell 'eredità. PEKE;. La questione d ella nevrite . P1'actition er , .apr. Malattie d ei bambini . Rinasc . M ed., 31 mar. - A. B. 'MARFAN. Diverse forme di rachidite . - C. RENDE. Tetania in cor so di tifo add. Rif. fr1ed. , 1 apr. - R. AGNOLI e G. DE MARCHI. Alterazioni del miocardio pro;vocate da ac. ossalico. I<lin. W och., 1 apr. - W. GRUNKER e H. FRoM1\rELT. Azione d ei raggi U.-V. sul numero d ei reticolociti. A. ST. v. M.\LLYNCKRODT-HAuPT. Det erminaz. della vitam. B1 • Jlr!iinch. 'N! ed. W och. , 31 m ar . E. GR.\FE. Progr essi d el trattam. in·sulinico . I . 0RsoEs. P atologia e terapia della gon orrea. F orze San ., 15 mar. - T . LUCHERINI. Tral la111. del d olore n elle artrop atie. - B. SoRRENTI•NO. Ci·stiti in m en op au sa. 1


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Jourrt. de Mérl.. de

Lyo.n., 20 mar. -

IL

POLICLINICO »

Oftalmo-

logia. Rìv. di (~ hir., genn .-febb. -

M. ROMEO. Tumori dei nervi. - P. BR UNI. Ormonoterapia testiC'olare nell'ipertrofia prost. Ped'i atria, mar. M. GERBASI. Fenomeni immunitari nella difter. - 1\1. VERDF. Vaccinoprofilass i con anatubercolina P e tragnani. Jour'l. A. M . A., 18 maT. A. E. PRICE e al. 'frattam. della polmonite pneun1ococcica con ulfanilamide. - E. PERRY McCuLLAGH. Trattam. ·della deficien za testicolare con proprio11ato di t es tosterone. - C. M. MAc BRYDE. Sviluppo del seno n elle do11n e mediante applicazioni locali di ])Ornata estrogena. A r ch. lt. Ma.l. Appar. Diger., ecc., febp. - E. L. BELU FF~ Malformazioni congenite della cistifellea. - P. PoNTRANDOLFI. Iperazotemia 11elle ste11osi del piloro. A r ch. p. le. c. iYI ed., m ar. A. GAl\lBIGLIANI ZoccoL1. Epatosple nomegalie tbc . con anen1ie arigenerative. - N. QUATTRINI. Rapporti fra tt1mori e leu cemie. R ev. Méd.-Chir. Mal. du Faie, ecc., mar.-apr. - M. SEUDRAIL e al. Alterazioni di sviluppo ir1 patologia ·splenica. WA ssrLEWsx1. Funzione urogenica d el fegato 11 el diabete m. Giorn. di Cl. .~ed., 20 mar. - G. VERCELLESF. 011de cor te e si stema r eticolo-istiocitario. F. C.\TTANEO e Q. PRocL&,fER. Velocit à di c ircolo. Jornal des Clinicos, 15 ge11n. G. MARANON. 11 fatlorc ormonale d ell'emozione. - 30 genn . A. MAniç1.rEts. Tiroid e e leucemia . Arch. ·di Ost. e Gin., mar.-apr. - M. TORTORA. uoYo indicatore per svelare la rottur~ delle me111brane. Acta !.1ed, Scand. , IV. - V. KERPPOLA. (( Debolezze » ip-0fisarie nelle deficienze di peso. - R. 'S1EGEJ,. Derivazione toracica sull 'elet t rocardiog rafia.

[ANNO XLVI, NuM. 30]

Journ. A. M. A., 25 mar. -

R . Frrz. E6ami M. H. WALD e al. Tossicità

n1e<lici periodici. clei tiocianati. A r ch . lt . di Chir., genn. - N. D1 MOLFETTA. Articolazioni negli arti immobilizzati. Mediz. Klinik , 6 apr. G. MAGNUs. Tratta1nento iniziale clelle ferile. - B. BREITNER e W. BAUMGARTNER. L 'o ~ t eomielile. Bull. Ac. àe Méd., 28 1nar. G. PETIT e al. Realizzazione spcrimen tale del] 'adenoma prostatico. - LOEPEz. Le piccole carbossiemie . Deul. Med. Woch., 7 apr. - Bu•NGE. La gravidanza di lunga durata. - MoRELL . Ormoni maschili sintetici od e·s tratti testicolari? Minerva 1\t!ecl. , 31 mar. P. CIGNOLINT. cc Reg111ografia ».

ANNALI D'IGIENE. PERIODICO MENSIJ,E Soo:nmario del N. 6 (1939).. Memorie originali : G. LADRANCA: Ricerche sulla prepara: ione e proprietà immunizzanti di un nuovo tipo di vaccino: il vaccino a ntitifico catadinizzato (3 grafici). - I. POGGI e G. MONTI: Esteso focolaio ende111ico di Leishmaniosi cutanea i·n Provincia di Forlì (2 figure e 1 pianta topografica). - V. C IANCI: Sulla resistenza delle spore di alcuni anaerobi al vapore d ·acqua sat uro fluente. Recensioni : Loimologia e Profilassi Generale. - Medicina Sociale e Demografia. Segnalazioni. Notizie. Abbonamento per ]l 1939 : Italia L. 7 O; Estero L. 1 2 O; Per gli :ibhonati a l e< Policlinico ,, L. 6 4 e L.

1 1 O.

Un num~ro separato: Italia L. 8; Estero L. 1 2. • Inviare l'importo mediante Vaiglia Postale o Ch èque Banc1trio alla nostra Amministrazione, ditta LUIGI POZZI, editore, Via Sistina t4, ROMA. Numeri di saggio grati.e. Farne richiesta alla Direzione del Periodico, Via Antonio Salandra 14 - Roma.

Indice alfabetico per materie. Allergi4 : reazioni gastro-intestinali . 41nministrazio1n e sanilmria . . . . . . Append.ic iti acute p erforate: drer1aggio

add orn.

. . . . . . . . . . . . . . .

Ascaridiasi: ii1dagine radiolog ica . Asma bronchiale: ternpia inalatoria !\vvele11amento da morso di 1serpenlc Bibliografia . . . . . . . . . . . . · · -Can cro: reazione di Brossa . . . . . . Cervello: disturbi circolatori: clinica Cervello: elettrospetlrografia . . . . . Cervello: epidermoide dei ventricoli . Diabe le insipido: in·sufflazioni nasali di polvere post-ipofisaria . . . . . . Ernja inguinale : nuovo m e lodo operatorio . . . . . . . . . . . . . . . · Esp etloran ti: modo d 'azione . . . . . . Jreritn da i11fortunio til l avoro: prima m edicazione . . . . . . . . . . . . Fis tola doppia d el genitale femm . . . .Fleboclisi goccia a goccia : . nuova tee• n1ca • • • • • • • • • • • • • • • • •

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Follicolina: dosaggio c linico . . . . . Pag. 1363 cc Locus minoris resi sten tiae » . . . . )) 1351 Malattia di Dupuytren . . . . . . . . )) 1363 )) 1347 i\ilalattie cc da deposito » : tesaurismosi Medico: la coscienza del . . . . . )) 1366 ~Ieningiti sierose ed aracnoiditi da )) 1353 traurni cefalici . . . . . . . . . . )) 1355 Nervo·si: soggetti - : riflessioni . . . . Polmone : ·a scessi gangrenosi : cura arsenobenzolica . . . . . . . . . . . . )) 1365 Polmone : cisti" da echinococco rotta nei )) 1365 pronchi e suppurata . . . . . . . . )) 1358 Razza : problemi coloniali . . . . . . . }) 1351 Siero: complessi lipo.p roteici . . . . . Sistema nervoso centrale: angioarchitettonica . . . . . . . . . . . . . . . )) 1364 )) 1335 Sulfamidici: intolleranze ai .... Tum ori d el colon e d el retto: tratta)) 1357 mento chirurgico . . . . . . . . . . )) 1365 Udito: esame dell 'acutezza . . . . . • • )) 1363 Uremia: ricambio dell 'azoto . . . . .

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sunti cli essi senza citame kJ fonte.

L'EDITORB

A. Pozzi, resp.

C. FnucuN1, fled. capo.

lloma, Stab. Tip. Armani di M. Co11rrier


Num. 31

Roma, 31 Luglio 1939- XVII

A.NNO XLVI

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

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fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE ,,

SEZIONE P R A T I C A REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medi~o PREZZI

D'ABBONAMENTO

ANNUO AL « POLICLINICO

Singoli :

I talia Estero (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimana le) L. 70 - L. 115 L. 66 (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . . L. 55 {1-b} ALLA SOL.\ SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 55 - L. 65 U n numero separato della SEZIONE MEDICA o

midici.

.Osservazioni cliniche : P . Mariconda : Sulla splenome-

,g alia con tromboflebite. .Sunti e rassegne : MISCELLANEA: G. Schroder: Problemi attuali della tubercolosi. - G. P ansini: La malaria nei reduci dall 'A. O. I. - Leger: Enervazion e seno.carotidea. - F. D'Aju tolo : · Oon siderazioni su interventi per nevralgie del t r igem ino. - A. Grimber,g : La trasfusione del san.g ue con servato. - Clavelin Ch.Lacaux M.: Cancro e ferite di guerra (a proposito di 4 casi). - R . Le Fort: L 'estrazione di proiettili o di corpi estranei dal cuore. Risultati lontani (dopo 20 anni) e considerazioni. - M. Tinker e M. B. Tinker junior: Resezione del fegato. Condizioni favorevoli per l'intervento. - E. Wannenmacher: Nozioni odontoiatriche importanti per il medico pratico. n1vagazioni : A. Filippini : L'autista ohe si addormenta al volante. 1

<Cenni bibtiografioi. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società Medico-Chirurgica di Pavia. - Società Medica del Friuli. Sezione Culturale del Sindacato Fascista Medici. l

(~.

LAVORI ORIGINALI I sT1Tu·ro lJEHMo·s r1i'LLOFA'rrcc_) OsPEDALIERO DI S. MARI.~ E S. GALLICANO IN lloMA Direttore : Prof. P. A. MEINERI.

Le intolleranze ai sulfamidici. Dott. CARLO F IVOLI, assistente. {contin. e fine vedi num. p r ecedente)

l\ilECCANISMO DI AZIONE DEI StTLFAMIDI. Taluni autori hanno affermato che l'azione sarebbe essenzialmente antibatterica cu i parteciperebbe in in odo secon·dario anche l 'organì$mO m.o·b ilitando i poteri naturali di difesa; i11 qu,e5ti un'azione pre1nine1tte spetterebb,e al sistema reticol o-endotelia le. Altri autori co1ne 'Colebroock, Longh e Bliss Rulth, O' Meara piuttoFJto che. una attività batte-ricida ammettono una a ttivilà batteriostatica cioè un arresto di produzione di germi. I.,evaditi e \i'\ eis1na nn ritengono cl1e i sulfarn idi a·gireLbero bloccando il potere assimilatÌ\'O dei m.ateriali nutritivi che I 'organi . mo 1

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PER

IL

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Cumulativi:

Italia Estero (2) ALLB DUB SEZllNI {pratica. e m edica) . . L. 110 L. 166 (3) ALLE ruE SEZIONI {prat ica e ch irurgica) L. 110 L. 165 (4) ALLE 'IR.E SEZIONI (pra t .• med. e ch irur.) L . 140 L. 195 della CHIRURGICA L 6; della P RATICA L. 4,00 ,

-soMMARIO. ·t .avori originali : C. Fivoli: Le intolleranze ai sulfa-

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di Roma

Appunti per il medico pratico: CASISTICA E

TERAPIA:

Vaccinidi accidentali. - Xaintomatosi diffusa. - Il rinofinoma ed il suo trattaimento. - La sind rome della raigade del capezzolo nella mastite dell'allattamento e suo trattamento col drenaggio lfilifortne. - La lfisioterapia delle tubercol osi esterne. - L' insulina nella medicatura di ulcere indolenti cron iche. - Etiopatogenesi e terapia delle dermopatie genitali p r uriginose nella. donna. - TECNICA MEDICA : Puntura della cisterna. o puntu·r a lombare? - MEDICINA SOCIALE: Un danno socia le: l'alcoolismo. - MEDICINA SCJEN'rIFICA: Sul nu.mero e ~ ull'importanza dei linfociti nel carcin oma e particolarmente nel carcinoma dello stomaco. - Effetti della tiroidectomia. su reni normali e sottoposti all'azione di sostanze ohi.miche. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Periodo di prova aJb breviato. Nella vita professionale: Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze.

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

irtett,e a cl'iSJ)Obizi<Jue dei germi pern1etLe11dogli fra l'altro di 11tel.Lere insierne una capsula. In ,seguito a ciò il gcrrr1e no·n potendosi fabLri · care urta ca1)sula e cioè la protezione, sarebbe votato .ad lina sicura fine ed i pot·en di difesa dell .organi~n10 avrebbero faciLnente ragione dei gerr11i. Queste esperienze fatte anc.he in collaborazione con Krass11off sono state effettuate sul pneun10-cocco ch e è provvisLo di una capsula , 111enl1e non tutti i batteriologi sono ·d accoo-do sulla eve11tuale presenza di una capsula nel gonococco, sebbene lo Janet ne abbia descritto una ch e va sotto il ~uo no111e. Si ])ntretbe rilenere c.h e attorno al gonococco esista una sostanza ii1tercellulare $ulla quale i 1 111e dicarnen to po Lr~bhe agire come su u1Ja vera capsula. 1F elcke con una serie di ricer che usando i medicamenti del gruppo Stllfamidico in varie conce11trazioni ha notato ohe questi esercitano una aiione diretta .sui ·gonococchi e sugli altri germi, poichè ne inceppar10 la cultura. Le concentrazioni necessarie per ottenere in vitro l'azione sui mi ero -organi&mi corrispondono alle co.n centrazioni per i diversi pre.p.arati, che anche in vivo e cioè nel siero del sangue sono 1

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n ecessari per otte11e re cli11ica111e11le l 'effetto: quindi l'azione di questi n1edica111enti i11 vitro e i11 vivo è idenljca e sareh 1b·e confer.m ata dalla presenza di g·or1ococchi .sulfan1ido-resistenti .c h e s.i risco11trano sia i11 ' 'itro ch e in vi, 0 . L 'esame delle qua lità terapeutich e di taluni prep1a rati sulfan1idici sulle co ltul'e rileva una co·n cordanza ·d 'azion·e in vivo. L'autore ritienè. ch e il meccanis1110 di azione sia basato su una alterazione diretta a carico dei germi e non in un aum e1n to della forza di dife a. Il processo ·d i guarigione avverr·ebbe in due fa si : il medicamento r aggiun.gere;I:>b e il germr p1atogeno .a carico di una molecola albuminica dell ~ org.,a rtismo e dalla quant1tà di qu,e sto rr1edicam·ento dipende la possibilità di aggr\~­ dire direttame11te i ·gonococchi. Nella seconda fase questi ' 'errcbbero defin itivamente distrutti ·dai poteri di difesa d·el1~ organismo. A n1.e sembra che allo stato attuale non sia possibile precisare co·n sicurezza il vero meccanis.mo di azione dei preparati sulfan1idici ; sicura111ente vi deve essere una azione antibatteri·c a, ma in tale azione l 'orgar1ismo vi dovrebb e p·artecipa1~e in una forma o i11 un 'altra. 1

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CnJTERl GENERALI PER I PAZIENTI SOTTOPO·S TI

A CURE

SULF.>\.MIDICHE.

Ilitengo OJPiportuno parlare in generale dei precetti igienici per evitar e l ' i~~orgenza di intolleranza a carico dell 'organiismo.. È necessario però fare una con siderazione sul tipo de ~ malati trattati e cioè se questi sono degenti i11 ospedale o se trattati ambulatoriam en te . Questa discriminazione è di notevole importanza p'o ich·è è noto oo·m e per g li ambulatoriali che continua n o ad eseircitare la loro attività , l 'indic·e di tolleranza è inferiore e ciò d•o ,rreb])e esse:re t en.u to in 0011siderazione dai vari autori eh.e si occupano d ell 'ar gomento. È necess.a rio effetluare un 'anamn esi accurata rier accertar e l 'eventuale ])Teesistenza di disturbi a carico del fegato e d ei r eni poichè i11 questi è se consigliabile una cura sulfamidica o se va attu ata si d·eve proce·d ere con la massima cautela e1 prudenza. I n sogget ti di costituzio ne debole oligoemici od a n.en1 ici .si farà p·r ima d,injziare il trattan1 ento, ur1 esa1ne emocromocitometrico . . Parti e.o lare attenzio·n e si por terà su qu·ei soggetti neuro pratici. Non mi !Sembr.a superfluo riiPietere ch e i malati cl1e praticano· cure s ulfamidi che - tutti preparati in commercio possono dare fenome ni d 'irLtollera·n za - ·devono essere sottoposti acl un controllo quotidiano da p.a rte del medico. · I pr epia rati sulfan1idici no11 devono essere co11 seg·nati .se non dietro regolare i)1·e5crizione del medico in cui risulti anch e· scritto chiaran1ente la posolo·g ia . 1

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XLVI, Nul\1. 31 J

[ ANNO

Si d eve rac('on1andare e ri p·et ere più volte al malato di no11 prender e durante il trattan1.ento a ltri me·d ica111e,nti di q·u alsias i natura; e n o ti &arà inop1)or Luno s1)ecificargli i graYi pericoli ~ cui tPruò .a ndare incontro non attenendosi ai consigli del medico. Proscrivere Lo talrl1 ente i purganti salini (solfato di sodio e di 111ag11 esio) e anch e le acqu e n1inerali specie le sali11e onde evitare la forrr1.azione <li 1neLen10 g lobina . ·· Banclire le acque ar.senic.aJi e tutte le sostan ze solforose on.d e evitare la for1nazione di solfo emog lobin a; t er1cr e presente .anche le · acqu e solfo r ose che sono abbastanza numerose in 11-alia. Secondo 1'arantelli vanno ar1ch e eYitati i preparati di fosf-0r o. P er i pazianti ch e soffrono stitich ezza JJresc.1ivere olio di paraffina cl1e può essere dato liberame nte seco·n do le n ecessità individuali e tra i purganti il più innocuo e il più u tile, . l 'olio di ricino. In n1olti soggetti che soffrono s titich ezza si i}ossono avere fermentazioni intestina li co11 sviluppo di gas a base d 'indolo , fenolo, scatòlo ed idrogen o solforato; bisogna tener presente questa eventualità .p oichè sono state i10tate intolleranze do~1 ute a questa ultima gas ir• te&tinale. 'fra gli .alimenti sono da bandire tutti c1uei cibi che contengono zolfo quindi niente uova, niente porri, niente. aglio ch e contiene solfuro di allile. In taluni soggetti dispepti ci e di difficile dig·e stione per rendere più facila.nente tollerato l 'uso dei sulfan1idici da parte del tubo d i.gerente, si può sornministrare del bi- · carb.onato di sodio, se n e ·può dare fin o a 10 grammi pro-die. Durante il trattamento sulfamidico è i1ec.essario favorire la diuresi somministrando ab bondanti bevan•die, poichè in ta le maniera i ~ulfamidici sono meglio to·l le rati . 1Fisch e1"' sconsig lia l'uso dei sulfamidici contemporar1eamente ai salvarsanici così pure. in quei Foggetti molto deperiti e deboli specie se b·an1b·i ni. Nella donna la posologia dei sulfan1idici Siarà p·i ù p.r ud·ente C-O·S Ì ,pure, durante la n1es truazione1, sarà opportuno ridurne la quantit~ 1

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so1spe nde~e .

I sulfamidici poss.o·n o essere somministrati secondo Muller alle gesta11ti poichè i n eonati non n·e risentano danno alcuno· e così i)'u re i · b·a mbini allatlati durante il trattamento. Atten-e n dosi a questi criteri generali che h o breven1ente riportato· sarà pjù facile evitare in molt.i soggetti l"in sorgenz,a rd1ell 'intollera11za. 1

Co.NSIDEBAZIONI coNCLlTS IVE.

Dop'o av·er rip·o rtato i casi d 'intolleranza più ·gravi e quindi m·e ritevoli di menzio·n e e -di studio, mi sembra 0 p1p ortuno esporre la condotta ch e de,re 01s servar·e il rr1edi co di fronte a tali casi. 1


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SEZIONE PRATICA

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Bosellini in un suo lavoro consiglia cli ospendeTe i sulfamidici alla con1parsa di disturbi minin1i d'intolleranza; in genere la s-0spension·e li fa subito dileguare a meno che non si tratti di forme gravi. Secondo questo autore talune di queste forn1e sarebbero do"Vute ad uso i·nconsulto dei p1reparati organici dello zolfo. .l\.nche Pasini ritien.e che i gravi fatti tossici ri])Ortati dai vari autori sarebbero <loYuti ad una ~on1n1inistrazione incongrua ed eseguiti senza una regolare sorveglianza medica. D'altronde, giustamente osserva il l\f.eineri, questi incon.v ienienti non sono tali da sconsi·crliare o I 'uso dei sulfamidici. Cappelli ritiene ch·e i possibili inco,n venienti sarebbero legati so•p rattutto alle alte dosi o ad eventuali suscettibilità individuali. Questo secon1d10 con cetto mi sembra sia bene fondato e collima con i risultati otte11uti dalle mie osservazioni poco n,u merose, però probative. Con1e ho detto più sopra ad eccezione di un easo (poli-neurite tossica) tutti i malati sono stati curati ali'ambulatorio di S. Gallicano·, · cjrca 300. Biso,g na tener presente le numerose difficoltà che deve affrontare il sanitario .p er JlOter ottenere un trattamento terapeutico regolare ed un controllo quotidiano da parte di questi malati, i quali no n sempre 6i attengono a]le prescrizioni e C'h e spes~o· purtrop·p o din1enticano. Si tenga presente inoltre che questi nlalati non rimangano a riposo , ma proseguo110 la normale occupazione o lavoro, quindi gli errtu·n tori sono sottoposti ad un maggior carico di lavoro. Ad onta di ciò le gravi iittoll1eranze non sono state num erose. Un dato di fatLo che bisog·na notare e tene1--e nella dovuta con&iderazione e cioè che tutti i !Preparati che sono in co mmercio possono· produrre intolleranze sia a dosi elevate, che. mod·erate, come è di111ostrato dall'osser!Vazione riguardante la neurite ottica (oi&servazione 2a) l 'uroQilinuria (o.ss. 4e.) e l'eritema morbillifor~e (oss. 2a) quindi apparato nervoso, apJlarato ep1a tico, apparato c.u taneo. Questo fatto ~ stato couferm.ato anch e da altri auto·r i recentemente. Questi dati sono abbasta11za probativi perc:hè u1i dilunghi ulteriorn1·e nte ad enumerarli. tìuesta coni&tatazione è ben,e $ia co·n osciuta e tonuta J1ella dovuta consi·derazione in 111odo da essere vigili ed oculati fin dai primi giorni della som1ninistrazione sulfamidica . Si pos&or10 cio·è avere delle intolleranze in soggetti particolarmente sensibili &ia con dosi minime r.he con dosi elevate. I ' 'a1i .aut.ori che ho dia11zi riportato e che hann9 parlato d 'intolleranze ha11no esposto delle cifre che in Italia sono un poco contrastanti. Beltramini parla del 4 % ·d 'intolleranze riscontrate nei s11oi malati. Gardenghi de11'8 %, mentre Muscolina di Catania parla del 17 ,30 %. Ballarini del 18,60 °/o. Oro del 25 ~·6 . 1

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Per quanto· ,p osso affer111.are io e cioè i11 base alla n1ie esperienze su a11rr11alati cuTati all'ambulatorio tra le intolleranze lievi , rriedie e gravi si raggiunge la 5a parte e c.ioè il 20 %. Sarà b·ene p•e r evitare gravi comp•licazioni che il medico .sosp·enda i sulfa111idici alla minima intolleranza e non insista troppo in quei malati in cui purtroppo questi preparati non esercitano alcuna ir1fluenza benefica. Lo iscopo di og·ni buona terapia specie nella b,lenorragj.a - mal.atti.a prevalentemente a carattere loca.le - è di uccidere il germe senza ledere l 'origanismo. Si tenga ,presente inoltre che ancora .. non sappiamo i&e le lesioni, per fortuna non freq11enti, indotte i1ell 'organismo ·dai sulfamidici in taluni o.r gani siano reversibili .specie quando gli organi colpiti siano il fegato, il rene, e il te&suto sanguigno.

** I preparati sulfan1idici con1e h o qui sopra ef'posto possono produrre sia a dosi elevate che a dosi minime f enomreni tossici, poichè il i11argine tra dose t erap·eutica e dose tossica è piccolo. Secondo quest 'ultimo criterio parrebbe che per evitare fenomeni tossici sarebbe lf-ufficiente alltenersi ad una posologia prudente: taluni autori p·arlano ·cli tre gram111i prodie; in genere i vari autori soi10 più o meno d'accordo su questa 1dose giornaliera. Io però devo fare le mie ri&erv·e su questa posologja, poic.h·è le •g ravi intolleranze ch e ho riscontrato si .sono avute cori una dose inferiore a questa. In base alla mia -esperienza la dos'e che può esisere usata con una certa tranquillità è di due g·rammi giornalieri e somministrata c-0n il m etodo discontinuo e eia.è cicli di cura intercalati a periodi di riposo. ' Ti sono taluni pazienti cl1e tollerano b·ene i preparati organici dello zolfo; i11 questa speciale cate.g oria può essere usata la dose di tre grammi pro-die. Del resto, come ho più volte constatato, in taluni soggetti sono sufficienti poche compresse di sulfamidici per ottenere un effetto tera!Peutico marcato, tale da far pensare al miracolo! Questi criteri tuttavia han110 sempre un valore relativo, poichè anche atten.e ndosi a questa posologia prudente, è possibile avere intolleranze come è stato dimois trato in taluni casi da me o•s servati; quindi è necessario da parte del n1edico un'accurata sorveglianza nei i11alati sottoposti a cure sulfamidiche. Richiam·e1rò brev·emente i casi d 'intolleranza di ordine generale che 110 potuto osservare: cioè malessere generale, abbattimento, aste11ia lieve o intensa, cefalea nucale o frontale, sonnolenza, nausea, von1ito, diarrea, stipsi, senISftzione di vertigini, febbre. Di questi disturbi quelli ch·e meritano una speciale menzione ed irr1portar1za ed in1pongono un' osservazione scrupolosa ed un ,inda.g ine clir1ica accurata e

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cioè i cosidetti seg11i d 'all:irn1e . 0110: astenia i11tcnsa, cefalea continua, vornito, diarrea e febb re e dolori di stomaco. In questi e.asi bisogna subilo sospendere il pre1p1a:rato 1sulfarr1i dico e p raticare l 'esan1e d elle urine ed un esar11e err1ocromocitoo1etric;o per eRcluder e una lc·sione a carico degli 01·gani inteITli. Talvolta in qualche caso se gli esami i)raticati hanno dato risultato n egativo, si può proseguire la cura, però tenendo il nlalato sotto una contir1ua so·r veglianza, facendo esa111i delle urine e c111oc:r omocitom·etri ci og11i giorno. Se non è 11ossibile ciò sospendere subito i i)reparati. I>er qu.anto riguarda gli accidenti cutanei devo affennare che so110 tra i più frequenti ad osservar~i; Oro rirJorta una perce11tuale del 10 %; i11fatti dividono il J?rimato· cogli accidenti eJ)ato-bili.a ri. Per lo più e51plodono improvvisaIl1ente e i sin ton1i pren1onito1i sono lievi o a~senti. Parrebbe econdo taluni autori ch e la lunga esposizione ai rag;gi attinici sia un a causa predisponc11te, n1a ciò non 11a trovato conferma. In taluni malati la comparsa del1·eriten1a è preceduta da sen so di prurito e nllora sarebbe opportuno sospendere questi }.>Teparnti i11 quei i11a lati cl1e i)r esent a110 l)'fUriti localizzati. Questi erile1ni u tipo scar]atti11iforn1e, morbilliforme, orticaLi, emorragici, do,,uti ad una .azione va scolotossica, guariscono in breve tempo con la son1n1i11istrazione di v r eparati di cal cio , cui può esser e a sociata 1'acl;r enaJina. Sarà opportuno sospendere d efinitiva.111e11te i prerJarati sulfa1I11dici i11 quei pazienti ch e abbiano av-ulo intollera11ze cuta11.ee . Gli acciclenti n erYosi sono tra i più insidiosi , poic;l1è es_plod o110 r epentinamente cosicchè il medico vieJ1e a trovarsi di fronte ad una affezio11e .g ià con cla111ata : tale il caso d ella polin eurite. I Yari au tori che ha11no illustrato questi .:a$i !"0110 d'accordo nell 'affermare ch e l'insorg·c11zn d ella polineurite s i ha dopo 10-20 gjorni dalla ces.sazio-n e del medicamento. Seco11do Scl1achttcr la polineurite sulfan1idica è caratte.rizzata «ia una diminuzione o abolizione d ei riflessi acl1illei còn conservazione dei rot11lei seilZU disl urbi - . salvo rare eccezioni d ella sensibilità, di an1iotrofie, e co·m pare dopo tre settimane dalla ce&5azione d el n1edic.a111ento e si produce dopo l'ingestione di 1560 g ra111nti di 1sulfa111idici. Nel caso da me def.critto ed i11 un altro caso da me osservato p1riv.ntar11 ente i disturbi motori erano stati p-rec eduti di p1a reccl1i giorni da dolori degli arti inferiori a ti1JO trafit.ti,ro n elle m .asse inuscolari d elle ga.mbe. Parrebbe quindi che questi dolori d·ebbarlo essere i si11tomi premo1nitori del ~ ]a con1parsa delle poli-neuriti e perciò allorc h è ve11gono osservati sarà prudente sn1ettere s ubito L'uso dei sulfamidici per non ' 'edere insorgere questa grave intolleranza n ervosa. Seco11tlo Sch,veres, p er evitare l 'insor·genza di questi incidenti, non si dovreb1b e oltrepia ssare 1

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ii1 og11i tra t ta111en to la do e com plessi va di 15 gra1111r1i. Di fronte a tale intolleranza sarà opJ:JOrtuno istituire subito una a limentazione ric(:,a di vitamine e praticare immediatamente iniezione di vitamina B l)Oi attuare massaggi, eleLtrot.erapia e ·d are i11 eguito anche pr~ia1«ati stricnici. La prognosi è favorevole; però per ottenere la guarigio11c definitiva sono· necessari ' 'ari mesi, da 1 a 6. Sulla neuri1e ottica dal lato terapeutico vi è poco da fare. Ancl1e in questo caso sono 1Stati 11e0essari pochi gTa111111i di sulfamidici per provoc,are quesLa grave intolleranza. 111 questo caso che è ~La.Lo preceduto da dis turbi di caratLer·e geinerale, cl1e avrebbero consigliato la subitanea sospensio11e del preparato non è stato possibile fare ciò, poichè il malato non 11a ritenuto opportuno inter1pellare il n1edico. I11 og11i modo devo ascrivere questa intolle1 anza ad una particolare sensibilità del i)aziente. Anche I 'altro caso r~guardava un giovane che presentava un sistema nervoso labile, cosicx:hè devo ritenere che in questi sog•getti i preparati .sulfa1nidici d'ebbono essere somrr1inIBtrati con n1olta cautela. Accennerò brevemente i dati da me rilevati sui dist.u rbi indotti dai sulfamidici nel sangue. U11 d.ato che ho risco11trato in que.&ti i)azienti sottoposti a controllo è stata una pressochè cosl.an te leu copenia cl1e era in rapporto con le dosi dei .sulfamidici propinate e cioè lieve nei trattan1ent.i d1 breve durata, discr:eta ed e,·idente in quelli di lu11g·a durata i11 cui erano state con ce se inaggiori quantità di preparati. A ciò fa ceva inoltre riscontro la presenza costa ntemente· noLata di forme immature (meta, n11elociti). Le for111e in1mature sono state riscontrate anche da altri autori (Barbeillon, Lavenant, Garibaldi, Garden.g hi, ecc.). A carico d eìla formula leucocitaria oltre la leuco1P•c.11ia ho osservato· neut.ropenia con linfocitosi relativa. Tutti questi dati mi fanno ritener.e che vi sia un 'azione inibitrice su centri produttori dei granulociti. Tale azione negativa nei casi ·d a me osservati non ha raggiunto fortunatamente dei valori allarmanti da ricordare il quadro della agranulocitosi. A carico della serie rOS$8. devo ricordare c he 110 i1otato lievi alLerazioni e cioè modica anemia . In Francia ed in America so·n o stati citati r1umerosi casi ~di anemia gravi , di cui qualcuno\ a tipo emolitico e da ciò la grande importanza che viene attrib uita da tutti gli autori ad un esame en1ocron1ocitometrico ad ogni minima comparsa di manifestazioni di intolleranza. Non bisogna dimenticare altresl i casi di cianosi da m ·e temoglobinemia o da solfomoglobinemia in genere dovuti a contemporanea ingesLione di so1lfato <li sodio e dì magnesio. Nei due casi da me osservati e che non ho potu.to, ptr ragioni ovvie, studiare, av·e vano preso altri preparati salini. Talune di queste for1


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rr;e possono essere dovute ancl1e a liberazione di Il2S dell 'inte.stino in sogg·etti affetti da stipsi. Sany Wood avr-e bbe rificontrato anemia acuta nel 4 % dei casi trattali e cioè su 522 casi i1e avrebbe no Lati 22; questa isarebb·e più frequente nei bambini 8,3 % e minore negli adulti 2,4 %. Come fatto.r e predisponente a'Tebbe trovato la febbre cl1e t:econdo questo .autore dovrebbe mettere subito in guardia il medico, allorchè la febbTe non può essere rriessa in raworto COll le infezioni in atto. In cgni modo la 111odica ane.111ia ch e 1n qualche caso può assumere la forma en1olitica, se pure non ''ÌF>tosa ed incostante, i11i fa rite11,e:re che dehl)a esistere u11 'azione aneruizzante dovuta ai pre1"'arati sulfamidici . 'T aluni .a utori non hanno attribuito la comparsa di forn1a di ane111ia a tipo emolitico non ad una posologia im1)011ente o ad una particolare idiosincrasia, ma al fatto che certi soggetti probabilmente fabbricano dal nucleo delle s.u lfan1idi una piccola 1qua11tità di un composto tos ico agente co111e la fenilidraziua e cl1e n ella formula chimica oltre al •gruppo fenil t 1)resenta ancl1 e il g·ruppo N. 2 N-N H 2 che fa p·a rte della formula del 1162 E'. Per con1batLere queste fo1me di anemia da alcu11i autori è stato raccomandato il nucleinato di sodio, le trasfusio·n i sanguigne, gli estratti epatici, i prer>arati di ferro. Durel consiglia , _P.er prevenire gli accidenti sanguigni, la somn1inisLrazione di estratti ep atici 01 di. ossalato o carbonato di fe1To. Siccon1e gli accidenti più gravi son o quelli che ci vengono forniti dall'apparato en1opoie tico, agranulocito.si, .a nemia emolitica, disgr.a~iata­ rne11te ca.si gra, i e mortali , sarà be11e che que. sto apparato sia accuratame11te sorvegliato con frequenti esami emocitometrici durante il trattamenlo sulfamidico . Gli autori hanno costar1tem ente richian1ato l 1attenz.ione sulla frequente compromissione tos~ica del fegato infatti i 5 casi d a m ·e osserYati riguardano intolleranze a carico di questo importante emuntorio. Un dato importante e che è b en e mettere subito in evidenza è che le intolleranze ep.a tiche ~i possono avere sia con dosi modich e di pre1)arati sulfamidici sia co11 dosi ·elevate: da ciò la grande importanza di un controllo quotidiano di questi pazienti: sarà b ene ch e spesso ed in qual ch e caso ogni giorno si faccia la ricerca de.ll'urobilina nelle urin·c e in caso positivo s1nettere subito il trattamento sulfamidico. Sintomi pre1nonitori poRisono essere disturbi gastrici (inappetenza, dolori di stomaco, ripugnanza per i cibi) associati ad abbattimento o a d astenia. A tali soggetti potrà essere somministrato un colagogo per evitare I 'insorgenza di accidenti ep.atici. Ai pazienti che soffrono di stipsi si somministrerà ogni sera un lassativo b·l ando (olio di paraffina) tP'e r 1

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evitare ristagni fecali e fern1'entazioni intestinali con second.a ria partecipazione del fegato al processo tos.&ico. Tut ti gli autori che hanno citato casi d 'intolleta11za han11 0 riportato nurnerose intollera11ze ep aticl1e che per ra·g ioni di brevità mi a~tengo di el en.car e. (Basti dire cJ1e so·n o le più frequenti e le più numeroi&e. Il r11edico farà b e·ne ad osservare .assiduamente la funziona lità ·d i questo i111portar1te organo d el1' economia dell 'organisn10 e sosp1endere la son1ministrazio1n ~, d ei sulfamidici all 'inizio della ir.toJ] er~n za in nlo do che gli effetti tossici sulla cellula epatica siar10 ridotti al minin10, poicl1 è allo .sta to attu.ale non è . a n cora pofilsibile p.recisa1·e se tali da11ni siano o no reV'ersib·ili. L 'az.ione d.ell 'ap1Mrato reri.ale d ei sulfamidici J.'ier per quanLo riguarda l 'indice di funzionalità è con lroversa. Secondo g li studi di ~~1nerson e Cutting il pre1)arato somministrato per ·OS p·a ssa rapid'a mente nel san g ue e viene ·elin1i11ato per via re11ale nella proporzione di circa 80 % e compare nelle urine combi11a- · to o immodificato; dopo 2± ore si rinveng·ono r1ell 'organi1&1no traccie indosabili di .sulfamìde. Il coefficien te di elimi11azione varia da individuo a individuo. L 'elir11inazio ne è rapida se il rene fe.nziona bene, ma sopra ttutto se la dj uresi è sufficie11Le, quindi 1'eliminazion e è direttamente pro porzionale alla diuresi. Ste,·vart G. e I. G. r'\llen han110 notato che n elle t1riue si può provocare a te;rnperatura ambi ente la 11?1recipilazione dell~ sulfarnidi, quin1di hanno dedotto che se nel corso del trattamento la diure5i è insufficiente, è possibile la f orn1azio11e d ei calcoli nelle vie urinarie. Barbeillo11, Garibaldi, Bouchard e altri autori li.anno notato u11 'azio11e l esiva a carico dell 'epitelio renale. D 'altronde a ltri autori. Len1erie, L1porte, Hu guenine, ecc . l1anno spe.r imentato le sulfamidi in talune forme di g lomerulon efrite infettiva e ne h anno avuto rii&ultati buoni. In base alle mie osservazioni posso affermare ch e non 110 riscontrato alcun<\ alterazione ilnportante a carico dell 'app ar ato re•11a]e ad eccezione di 'q ualch e lieve albuminuria , che è scomparsa e.o n la cessazione del medican1ento. Durante il trattamento sulfatnidico è facile risconlrare la fosfaturia so tto forma di un deposito più o meno abbonda11te di fosfato di calcio. Ad onta di ciò la fosfaturia è n ormale, anzi è stata riscontrata una tendenza all 'ipofo~ faturia , quindi si tratta di una fosfaturia apparent e ed il de1)osito è doYuto ad lln aumento del Ph che norn1al.n1e11te è di 5 , 6 e che raggiunge dei ' 1alori che vanno da 6,~1 a ·7,2. Parrebbe poi che la fo sfaturia sia intermittente e JO ftnifestantesi in certi n10111enti della ·g iornata . li me non se111bra ch e la fosfaturia possa a-vere un significato patologi co per lo meno 1

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quando que ta no11 si i11a11j festi i11 og·get ti i11olto d ep eriti . Ilo J) Ot at o altre ì i11 taluni casi d 'intoll er 811za u11 .a u.m ento d el t asso azo temi co e c iò din1ostra co111e la perrr1 eabilità r en ale i11 questi casi sia insuffic.ienle, cosicch è ve11go11 0 trattenute n el san gu e sostanze toS6ich e. D el rest o Marzh all ha osservato ch e n ei r en a li i r agg·iunge facilment e la con centraz ione ~n gui ­ g na n1 assima con d o$i i11ir1i111e di sulfan1idi . e ciò prob·abilmente è dovuto ad u11 difetto di e lin1inazion e. Nei soggetti nefro-pazi enti o ch e abbiano avuto l esioni r e nali in preced en za i sulfamidici verranno on1111ini tra ti in modica qua ntità e n ello st esso· te.m ·p o sar an•n o t enti ti olto u11 'accurata sor veglia n za facendo quotidian a n1en le €.sa1ni quali tativi e qu a11titativi d ell 'urina . A1 lc1r ch è durante il tra ttan1ento con1pa r e un 'al})un1in11ria sarà prudente 5osp ender e l 'u so dei sulfamidici oppure ridurre le dosi e os ' ervare a s. i du.amer1te l 'ulterior e d ecor so. Il ..,anitario d·eve t en er presente ch e l)ecie p er c ure r)rolungate l 'ap p arato r e11a le - org a110 prin cipale di elin1inazion e difficilm ente potrà rima n ere indifferente, per ciò f.a r à b er1e a ten er e sotto u•n a cost ante osservazion e la p erfetta funzior1alità di quest o irl1por ta nte emuntorio. Aggiunger ò p och e JJa rol e circa g li a ccide11ti testicolari p oic.l1è i ' rari autori ch e ise n e so no occupati non son o completa m ente d'accordo per ]o m en o sull 'ammissibilit à d elle lesioni anato1nich e . Gli .autori francesi h .'.l nno not a lo turbe d ella sp ermatogen esi (din1inuzione di più d ella rr1età d egli spern1atozoi e d ella m otilità , pre senza di form e anorrnali , forn1e in1m obili accresciute) cui ha fa tto riscontro l 1assenza di lesioni t esticolari .al lavoro anaton1ico. Secondo que1Sti autori quest e turbe persistevano i)e r 4-5 settimane . In Italia .alcuni autori se 11e soTl o occuipati e avrebbero risr o11t rato turbe d·ell.a spermatogen esi tran sitorie e di .m o·dica inten sità pos~ibili anch e con dosi lievi di .sulfa1n idici. Io riten g o ch e questo rapitolo a]) bia a n cora bisog n o di osservazioni 1)iù nun1erose e di ulteriori controlli , cosicch è allo stat o attual e non è an cora l)OSsibile en1 ettere un g iudizio· d efinitivo. RIASSl j!,1'0 . 1) I preparati sulfamidici son o dotati di un a

in discussa efficacia t er apeutica elle ' rari a p er ò da individuo a in dividu o . 2) I p,r ep.a r ati .sulfamidici son o dotati di una t ossicità relativa1t1cnte elevata 1Joich è la so g~ia t r.a d ose· tossica e ·d ose ter apeutica è i11ir11ma. 3) L e inloller a nze possono essere : I 0 di ordin e gen er ale. 2° ct1ta11ee , 3c' 11ervose. ±o -an-

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g uig·r1e, 5° c1Ja tohiliari, 6 Lesi icolF\ ri. Noi abbij_m o potuto os~crvarc le se'g"uenti intolleranze: un ' eritema morbilliforme , un ' eritema o rticato , una polineurite (forma m ·enoplegica), u11n n e urit e ottica, tre casi d 'ittero , due ca i di urobilinuria. 4) Tutti i ip:repara ti sulfamidici possono dare intolle ra nze sia gra\ i ch e lievi, sia c on d osi 1nini1nc sia con dosi elevate , sebbene più frequenten1cntc con le econdc e ciò in rapporto con una sp ec iale sen sibilità dell'individuo. 5) I preparati suJfa111idic i d ebbo110 e~ sere om1ni11istrati sempre sotto il co11trollo quotidiano d el snnitario· e devono essere consegnali solo di etro esibizion e di rice tta 1nedica e con r egolare posologia. 6) Sarà b ene a fine di evitare l 'insbrgenza d 'intollera n ~a, atten er si ad un 'igiene scrupol osa prc1scr1vendo salvo rare eccezioni ogni altro tratLan1ento contemporaneo. 7) Somrrtinistrare i sulfamidici secondo il inetodo discontinuo (cicli di e;ura di 5 o 6 giorn.j al tern ati con altrettanti g iorni di periodo di riposo) e no11 superare mai i du,e al massin1 0 tre grammi di su]famide pro -die, ed e ffettuare al1nen o una volta , durante il trattamento t1n esame e rttoçromocito111etrico f\' ~pesso esa-' 111 i d elle urin e. 8) Sosp ender e siubito i preiparati sulf.amidi ci allorch è interYen gar10 sintomi d1'intollcranza. 1

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I

OSSERVAZIONI CLINICHE .

Sulla splenomegalia con tromboflebite. Prof. PA.OLO

A-i>\.RICONDA

(Pton1a).

Nel vasto capitolo delle splertopatie esiste t1na ·entità patologica che ancor 001o·i eo può essere campo di feconde osservazioni di carati er·e cli11ico-ana tomico . l\' o et si vuole in que51 a nota riportare tutta la letteratuTa che esiste in proposito col discuterne le opinioni dei divef!si autori italiani e .stranieri, ma si vuole f'Oltanto fare una brevissin1a sintesi riferendo ar1che un caso occo rso all 'osservazione no11 privo d 'importanza per il decorso clinico e i)er a lcuni ·dati di fatto di i11dole anatomo-patologica . Le opinioni dei di versi au tori ~011~ disc;o rdi, si discute cioè se l 'alterazione va$élle &ia pri1r1iti,ra o secon daria alla s.:p le11omegalia, si discute ~ulla interp-relazione da d'a re al tumore di milza specie in rapporto al quadro di altre malattie simili, si discute &ulle emon-ag-ie delle prime vie dig·erenti e dello stomaco e sulla 1010 patogenesi e s.ul meccanismo di forn1azione, si disc/ute anch e su certi aspetti macroscopici e microscopici ·dei va~i principali e di quelli minori. Il r11aggior contributo· indubbiamente è stato portato da Eppinger a questo capitolo d e.Jla patologia della milza. Questa entità r11orbosa richiama. alla mente a.egli sl udiosi molte altre fo·r111e simili in cui · esisto·n o speciali noduli giallastri eh€ furono ritenuti caratteristici della splenomegalia siderotica descritti ne.I 1904 da Stengel in ca si di anemia ~plenica con cirrosi epatica , a ccurat an1ente d.escritti anche da Gandy e quindi detta•g liatamer1te da Gan1na in casi di splenogranulomatosi. Questa formazion e GamnaG.a ndy ~ istolog·icamen te si presenta come lo istesso Gamna la ·de·s crive in . uno sp esso r eticolo di fibrille omogen eizzate con p erdita deJl::t lo·r o struttura, frag·m e11tazion e dei nuclei con affinità per l 'en1atossilina e per i colori basici con formazione di cellule g·iganti ad azione fagocitica e con reazio11i chimioh e rivela i rici del ferro (vedi descri ~ion e) ; le pareti dei vasi sono colpite da lesioni siderotich e specialn1ent e l 'elas ti ca. Sulla etiologia delle lesio11i splenich e sembra orma i escluso l 'agente i)a ra ·s itario. La splenomeg·ali.a t.rombof1ebitica ri chian1a an ch e il 1no1·bo Ba11ti per la de;.;c rizion e fatta da alcuni autori di un ver o 11r oce so di fibroa deuia a carico c.lella i1olpa e d ei follicoli. Altri Autori (li sli ng·no110 q11a d r i di1

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« IL POLICLINICO

versi, ma rassomiglia11Li, c'è descritta anche u11a si11dron1e ad in.izio splenotrombotico con leucopenia , od a ii1izio piletron1botico intraepatico con trombosi dei rar11i portali (vedi bibliografia). Alcuni Autori poi am111ettono l 'identificazio11e della splenomegalia tron1boflebitica co·n la sclerosiderotica, n1entre altri considerano il processo tro1nboflebilico come una complicaziorie (Antonelli fra i rece11ti lavori) i11 quanto che malgrado l 'intensità dell e lesioni a carico della milza, non si tro,·.ano tracce di tro111hosi , senza distinzione, secon.do altri autori, di limiti ben rilevabili clinici ed anatomo-patologici; in qualch e <.:.aso poi vengono descritti insieme i caratteri clinici ed anaton1ici delle due forme. Gan1na p . e. animette che la tro1nboflebite può essere una complicazione e pensa che sotto la sinton1atologia della splenorr1egalia trombofleb·itica 1.$i cela forse una ~ple­ nogranulomatosi e i1on ritien e ch e i due processi abbiano limiti di stinti anatomicamente e clinica1nente; invece altri Autori ammetto·n o la possibilità di forn1e anatomo-cliniche autonome ben definite ed in rapporto con una primitiva vascolare in ca.m ·po pleno-portale (Frugoni). Ma la interpretazione clinica di alcu11e forme senza la coTrispondente osservazione anatomica potrebbe non esser.e obb·i ettiva con1e del resto anche la Rola osservazione anato1nica protrebbe c-0ndu1Te ad una errore di giudizio clinico. Quando si pensa e si sa che molti autori hanno negato perfi110 la malattia di Banti e alcune altre sir1dromi descritte da altri autori (Marcl1iafav.a) basate su osser,·azio 11i anatomiche· ritenendo le osservazioni soltanto episodiche o, 1speciali di quel dato caso descritto e neg·andone la dignità e quindi il valore di sindror11e clinico-anatorr1ic.a, no,n p1u ò tupirci se alcuni casi di tro1nbofleb·i te 5plenorr1egalica possa110 esser e. oggelto di diverse interpretazioni. A11che jl caso occor so alla nostra os.servazione .presenta delle difficiltà per poter s tab·i lire la primitività del i)roce so· a carico dei vasi del la milza. STORIA CLù""lJCA

Si tratta di un soggetto N. S. il quale fu ricoverato per alcuni mooi in diversi padiglioni di ospedali e cliniche private ora chirurgici ora medici e cl1e per l 'instabilità del carattere non fu possibile mai studiare e c urare in modo definitivo , che chiuse la su~ vita a ca·sa sua per anemia acuta da ematen1esi copiosa e prolungata e di cui fu eseguita solo l 'asportazione d ella milza e di un pezzetto di fegato. L'esplorazione del fegato accurata 11on lasciò apprezzare l 'esist enza d ei

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XLVI, NuM. 31]

vasi trombizza Li che invece si trovarono, come si vedrà, nella milza. Dall'anamnesi risul La che il padre morì }Jer emorragia cerebrale all 'età di cinquant'anni la madre è vivente e sana. Figlio unico di anni 46, senza tare ereditarie, non 5offrì mai di malattia alcuna. Tre a11ni circa prima della morte in seguito ad una indige·stio11e (parole del paziente) fu assalito da dolori localizzati al quadrante sinistro dell'addome ed alla regione epiga1strica, prececluti da a11oressia, a tenia e quindi nello stesso giorno fu colpilo da ematemesi. Il medico curan le diagnosticò un 'ulcera dello stomaco o del duodeno; ma per quanti esami radiologici fossero in seguilo stati praticali non fu possibile localizzare l 'ulcera ·sospettala. Per mezzo cli cure adeguate mediche sembrò il soggetto fosse guarito pur rimanendo in lui 111anifesti segni di stato anemico; in un primo tempo non fu riscontrata febbre. Dopo alcuni n~ esi della prima emorragia altre ne comparvero ql.1asi improvvisamente. Il l)Uziente si J:in1entaYa di iperacidità gastrica, bruciore alla gola, i1tappetenza, ti lichezza, e di 110duli e1norroidari e di stato febbrile alternato con apiressia fino a 35, 7 tanto che fu affacciato il sospetto si tra l ta·sse di infezione malarica o di febbre meliten se o di altra forma infettiva, nla tutti gli esami furono negativi. In un successiYo esame si riscontrò splenomegalia con dolore provocato dalla palpazione ed anche spo11taneo J)ecie, dopo un preve affaticamento, dolore che si irradiava alla regione epigastrica fino alla forchetta dello sterno. · Perdurando lo stato gra,·e di anemia fu consigliato di eseguire cura clima tica prima in collina e poi al mare, ma il ·sogge tto non ne ebbe alcun giovamen Lo anzi a dire del paziente perdette con1pletamente le forze e fu costretto a passare la n1aggior parte delle sue ore a lett9 , era in ques le condizioni quando ebbi occasione di visitarlo e quindi di seguirne il decorso. Ecco I 'esame obbiettivo nei suoi dati più importanti.

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Esame obbiettivo S. N. Soggetto longit i1)0 estremamente anemico, in discrete condizioni di nutrizione con masse muscolari ben sviluppat e, mucose visibili e-sangui, pulsazione radiale e carotidea frequente e debole (84 pulsazio11i), respiro 18, non si rileva nulla al sistema linfatico, torace di formi-l normale, addome alquanto sporgente con sviluppo notevole del pannicolo adiposo, con cicatrice ombelicale ~ffondata, senza rete venosa addominale, che non si modifica in stazione eretta. L'ascoltazione del r.uore e dei grossi vasi fa rilevare qualche soffio anemico, cl1e persi'ste specialmente dopo qualche lieve isforzo, organi nei limiti normali, tanto quelli cir.c ola1 ori come qt1elli della respirazione, rispetto al quale nemmeno si rileva qualche dato anormale o patologico. Fegato nei limiti normali, la milza è aume11tata di volume specialmente apprezzabile al bordo inferiore, leggermente aumentata di consistenza, con marg·ini arrotondati, dt1ri, -lisci, a carico dell 'apparato digerente nulla di obbiettiYo, però il soggetto accusa sen so di ripienezza, di peso con dolore alla regione epigastrica irradia11tcsi, come si è detto, allo sterno ed alle cos tole. :Nulla si rileva a carico degli altri orga11i ed apparati. Le urine raggiungono la quantità di 1500 gran1mi giornaliera con peso ·sp~cifico che si aggira in-


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XLVI, Nul\ir. 31]

SEZIONE PRATICA

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torno ai 1018, eliminazione di urea del 12' %o, c loruri 8 o/oQ, null 'altro c'è di i1otevole nè di palologico ne1nmeno n el sedime11lo esa1ninalo microscopica111enle e reiteratamente insieme ad altri osan1l periodici di urine 1sia nei giorni di febbre sia i1ei gior11i di apires·sia. Il J)élz ic11 le si alimenta bene secondo le prescrizio11i del inedico.

. Esarr1:e de l sa1igize. -

Aspetto i1ormale, globu11 rossi 2. 700.DQO, e moglobina 25, valore g lobulare 0,82, globuli bianchi 4300· formula let1coci. lar1a: pol111ucleali neutrofili 75,' eosinofili 1 ba.s~fili,... 1, l~nf~citi. 8, . mon.ocit.i 5, forme di pa~sag­ ~10 o, po1ch~loc1~os1, . ~n1s?c1to.si mod_ica con pre\·ale11za degli er1Lroc1t1 p1ccol1, n essun elemento nucleato. l-)ias trine 30.000, r e ticolociti 12 %. Ncga li,·a la ricer ca di parassiti sia n el sa11gue che n elle feci. l1e5i:,tenza globulare: e1nolisi iniziale 0,42; totale 0,30; glicemia 1,03 o/oo. Cutireazione n egativa. Intradermoreazione negativa. Wasserman nega liYa. L 'esarne r adiologico (come si è detto) ripelulo, r adio·scopicamente e radiograficamente fu .sempre n egativo; permaisero invece tre dati fondamentali: emorragia, splenomegalia, febbre allernante; però la palpazione della milza talvolta in un an110. e m ezzo circa in cui fu tenuto in cura, alla palpazione d e lte segni di diminuzione di Yolume, ma non r egr edì ~ino al volt1me normale. La febbre nor1 fu mai costante, ma coincideva a dire d cl curanle con l 'aumento di volume d ella tnilza pur non volendosi attribuire a questo dato grande importanza. In complesso l 'ammalato fu "'Lu clialo p eriodicamente per ben 18 m esi, visitato n.el suo d omicilio, ecl in vari luoghi di cura fin o all'esito in morte p er anemia acuta da emorragie ri1Je lule (en1at em esi); fu eseguita solo i 'a sporlazione d ella milza e di u11 p ezzetto di fegato. Diagnosi clinica: splenom egalia tromboflebitica, slalo anemico. 1

Esarne de lla milza. -

Milza forlem enl e aumentala di volume 11on mollo deformata di colorito grigiastro con capsula aderente,- di con sistenza aun1enta la, con incisioni fetali non bene delimitale, p esa <350 gr a mmi, lunga 14 cn1. larga 10 cm. s pessa 5 cm., cap sula isp essita, vasi m ol Lo sviluppali, e di essi un vaso arterioso fortemente ecta-sico. I tram.Pi si apprezzano più sp ecialmente n ei vasi venosi di grande e di piccolo calibro. Alc uni trombi son o r ecen Li, color grigio roseo, di con sjs lenza molle, specialmente quelli che sono nel!a regione dell 'ilo, i vasi venosi di calibro più piccolo sono invece sede di trombi di data più antica, di consistenza compatta, di color:ito grig iastro. La milza alle varie sezioni si presenta di colorito rosiso ·scuro di aspetto non perfettamente omogeneo, giacchè ·si n otano d elle rilevat ezze di consistenze dure, ma sono eviden li le trabecole <lispos te normalmente alla superficie di taglio, <liSJJostc n egli strati superficiali visibilmente apprezza])ili, con1e aggruppamenti di t essuto liniatico , n egli strati più profondi invece sono di aspetto reticolare facilmente friabili, alcuni <l ei follicoli che n ella maggior parte son o evide11ti e co11·scrvati con caratteri fibro-adenico e qualcuno ~trofico sembrano limitare le aree siderotiche di Ga11dy-Gamna; tutta la cap sula della milza appare ispessita, ina più sp ecialme nte verso i margini inferiori e fra le incisure fetali.

L 'esam e microscopico conferma l 'aun1ento d egli strati cap sulari ispessiti per la ricchezza degìi s trati fibrillari quasi sen za soluzione di continuità fra di lor o; i cordoni di Billrolh sono ricchi di 11uclei, di forma allungata con decorso alquanto devialo d al 11ormale a tipo fibropla stico delimitanti i seni cavernosi. Col metodo di Bielschowsky · si ine tte in evidenza il ricchissimo r eticolo specie 11ei tratti pa~asenali cavernosi così sviluppati da dare l 'impressione di comprimere gli elementi circostanti fino a rendere confuso il passaggio tra i diversi tesisuti fino all'endotelio di riveslime11to. r follicoli che in alcuni tratti appaiono ben svi-, luppali, in altri tratti si presentano a trofici, ricchi di linfociti con nuclei rigonfi b en colorali con rara cariocinesi. I preparati allestiti coi colori d 'argento mettono in rilievo gli elementi della trama , d 'aspetto elegante, ina spessa, m entre le fibre elastiche colorate col vVeigert appaiono esili an che n ei ~ollicoli normali; esse fibre elastiche i1elle 1rabecole sono jspessite e rare ; in tutti i campi si nota infiltrazione a tipo linfoide, m entre in altri campi sono evidenti i glopuli ro·ssi s lravasa li. Le aree di Gamna sono anche evidenti con presenza di cellule giganti riccl1e di nuclei con amma5si emosiderinici. I vasi dell 'ilo sono sede di conferma macroscopica dei trombi la cui organizzazione jniziale appare evidente nei vasi di calibro g rosso tanto in quello arterioso come in quelli Yenosi. Lo strato dell'intima è netta1nente delimitato con aume11to di connettivo con pre•senza di elèmen ti adulti, con scarsezza di nuclei, con sottili fibre elastich e a forma irregolare nella medio., cl1e in alcuni tratti è discon- . tinuat a da stravasi sanguig ni fino a formar e piccole cavilà di ampiezza varia comprimenti . gli elem enti circostanti. Quesle sono le osservazioni principali su cui s~rà dato soffermar ci trascur ando le molte altre che non hanno alcu11a imporlar1za. Il quadro descritto così ·sommariamente richiama solo in qualche tratto le alterazioni fil)ro-adeniche, ma è d 'u opo anche dire ch e richia1na quadri isimili di altre alter azioni splenicl1e specialmente per ciò che riguarda le allerazioni Yasali d escritte p er esempio a proposito di affezioni in cui esisteva lunga e grave stasi circolatoria. Anch e per quan lo riguarda le aree di Gamna non è nuovo il dire che queste formazioni sono s tate, com e si è anzi d et1o, confermate da altri autori a11che in altre alter azioni a carico della mjlza ed è ormai acq ui sì lo che n on hanno un çaratter e di ·specifici tà. 1

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EsamP, d el f egato. -- L'esplorazione d el fega-

lo accurata (non fu permessa l 'a•sportazione t o1ale) n on fa rilevare l 'esiste11za di trombi nel distretto dei Yasi. Il pezzetto asp ortalo è di colorito e con sisten za normale, la superficie liscja , t rama lobulare conservata, la sezion e confer1na la r1ormalità dell'organo. L 'esam e istologico dimos Lra la cap·sula alquanto ispessita con abbondanza di vasi sanguigni di cui qualcuno neoformato, disegno e architettura ben con servata con dilatazione di qualch e vena cer1trale e qualche neofor1nazione di vasi biliari. Normali si prescn Lnno gli sp azi lriar1golari. Ollre che con i colori classici di en1atossili11a ed eosina sono stati alle.s tili dei preparali p er la ricerca di plasma-cellule che sono a·ssenti. Negaliva la reazione per l 'an1iloide e per il ferro, i1ull'allro dà osservare. As~enza cli asci te.


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cc IL POLICLIN ICO »

Ancora recente1nenle aI1che fra clinici autorevoli ~.,rµ goni , Anlonelli ed altri si di cute se la tromboflebite ple11ica sia prin1itiva o secondaria a ll' alterazion e della 111ilza . Antonelli è proclive a d a111111eltere la seco11 darielà della tro111boflebit.e alla :::.plen omegalia, ·con iderando la tron1boflebile fatto quasi .c.piso ùico, ~·rugoni invece .a:m1netle la po;.,sibilità· d ella pri111ilivi Là d ella tro111bofle·b ite confer endo <ll quadro descritto la dignità di sindrome spler1ica tro111bo fleb-itica. \ ì ale la 1)en a di riferire qua 11to scri,re Anton elli i1ella sua pregevole 111ono-g ra fia. cc Il consta tare l'abnorn1e sviluppo della vena f'])lenica e dei suoi r an1i può essere per "'è stesso indizio ,di una trombosi n el s uo tratto di ~tal e, ma p1 r eferiamo n ei nostri casi m a nter10rci alquanto riserva ti s u questo punto, perehè non possian10 e~clud ere c]1e I 'impon ente aume11to di calibro dei ,ra. i v enosi sia anche da interpretar si co1ne eve11tuale conseguen za df Ilo 1svilup1po d ell a ricca r ete vascolare inlrasplenica di111ostrata d agli esami is tolog ic i . ab,b1ia1no nella nostra d escrizione insistilo ~ul1'aspetto angiomatoide e quasi ca\'ern0Tr1a toso di molti tratti nella co1r1pag i11 e d ell 'or gano. Ora ammesso i11 vja ipotelica cl1e tale abnor1ne riccliezza vascolare sia da con siderar e co1n e ele.m ento intrin seco d ella splenopatia e ch e questa inten sa co1lg·estion e non d ebba n ecc. sariamente irnplicare 1. esistenza di osta coli al deflusso d el sangue venoso, nulla vieta di pensare che il sangue proveniente dalla ricca r ete di seni, la e un e splenich·e e1 capilla ri ectasici, 11el su o cor. o r e fluo , dislenda .p,r ogressivament e l e vene, in propor zione a llo s' iluppo d ella s1»lenon1egalia dover1do e·ss0r e inalveato in co 11ia assai m agg·iore ch e n elle ordinarie condizioni di una i1ormale vascolarizzazione splenica. In poche i>arole, 1:elemen Lo co ngestivo intraspl enico pro·p orzionato alla inte·11sità e·d al ·grado d ella iperspler1ia p.rodutti va, finirebbe r1er d eterr11inare, secondo qu·esta ipotesi , una &J>ecie di .gig·antif:in10 veno1&0 .p.er pure ragioni di ineccanica circolatoria, deri,1a r1ti dalle condizioni idra ulich e a mo11le e i1on a valle delle vene splenicl1e. Co1t lo st esso 111eccanismo sarebbe ben chiarita a11che la genesi d e·l1e· parziali l esioni a tipo endoflebitico riscontrabili qua e là nelle radici d ella vena s1)lenica e a ggiungendo a ltr·e argo1ne·n tazioni attribuisce al fattore n1eccanico l o in·gorgo d ella vena poTta e d elle radici portali e d aggiungendo altre osservazioni ». (Vedi lavoro con1pl eto e bibliografia). Le ragioni cli11icl1 e dunqu e ch e, da un punto di vista ·generale, sen1br ar10 militare con1

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tro il con cetto d ella lromboflebite primitiva so110 innanzi 1.utlo la dimostrazione della più o m c110 n otevole preced c11za d ella splenomeg·a Iia rispelto agli altri sintomi della forma 11lorl>osa, e special1nente d elle manifestazioni e11101 rag icl1 e, n ella inagg ior p·a rte delle osser,~azioni; oltre a c iò la strana coincidenza d el qua dro e n1a tolog ico (anemia ipocromica, leucope11ia, sp esso linfocit osi r elativa) con quello eJ1e è r elativarr1ente caratLeris tico d elle SJ)leno1n eg<1lie primitive (n1orbo di Ba11ti, sindromi ba11Liane) o ·di altre splc11opatic che ra1)ip·r eSfn lano processi morbosi la cui espressione clinica culn1ina in certo 111odo nel tu.m ore di milza. Questa coincidenza porterebbe a concludere che l 'occlu~ione vascolare nel campo spl enoportale indu ca le stasse alterazioni ematolog ich e di quell e cagionate da una splenopatia vera e prop·ria, a i11eno cl1e non si fosse propensi ad ai11111etter e ch e la stasi splenica provochi secondariame11te disordini analoghi a quelli che conscgt1ono a processi &p lenici che riconoscono u11a patoge11esi d el tutto differ e nte da quella cli l1na se1nplice congestione passiva. Ciò sarehbe b en lungi dall'essere din1os tr.ato e in ogni modo non costituirebbe r1ulla più che un 'i1:>0tesi. Le ra·g io·n i di ordi11e anatomo-patologico che non de pon gono J11olto a favore dell 'origine tromboflebitica d ella spleno111eg.alia risied'o no sopratutto n ella i111possibilità o n ella difficoltà di in1. erire ]e varie alterazioni splenich e descrit1 e n el quadro delle l esioni da stasi. A part,e la discu ssior1e circa ]a -g enesi dei noduli di Gandy~amna, che possono ritened'si non del tutto, i11conciliabili con tale origine, lo sono invece qu·elle altre note istologich~ (fibroader>ia P'a r ziale, iperplasia degli elementi de lla polp•a splenic<i , r1eoforr11azione sia del tessuto reticolare, sia del .collageno) che sono espressione di un processo irritativo cronico, qualunque n.e sia l 'origine. Ar1ch e i criteri ·d i ord'i11e sperimentale non sen1brano suffragare l'origine tron1boflebitica della splenomegalia. Pearce per primo const.itò che in seguito alla legatura della vena 5plenica nel cane la inilza andava incontro ad un processo di atrofia . llisultati pressochè analo·ghi hanno ottenuto, mediante una prolungata legatura d ella vena splenica, Primhan, iF oàt Silvestrini, ' .iillareL, W~arlhin, Rossi, Papilian e Roussu, e più recenter11en te Tripodi. Orat per quanto tali risultati speri1n·e·n tali, come osserva quest 'ulti1110 autore, si sieno ottenuti con la brusca sop'P·r essione della circolazione venosG) r eflua e perciò 11on possono parago11 arsi agli effetti di un p,r ocesso ad evoluzione 1

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SEz.IONE

cronica come quello della splen o1n eglia troni})oflcbitica, dobbia1110 luttavi.a ricono8Cere ch e in ogni n1odo i1or1 offrano alcun elemento di appoggio alla gen esi trornboflebitica di qu·esta ultin1a affezione morbosa . Nel ca·so in csan1e è r11olto probabile ch e la splenopatia esistesse da anni m entre le en1orragie comparvero tardivam ente. Si può a ffermare a ltresì ch e il tipo delle a lter azioni riscontrate a carico dei vasi JJier ciò ch e rig uarda il processo trom·b oflebitico, se non per il processo cctasico arterioso, cl1e può avere pure la sua importanza nello squilibrio circolatorio loca le, isono alteraziqni che da nno l 'imp-ressio11e di fatti patologici giovani o per lo meno adulti delle alterazioni a carico del parenchin1a splenico, dov·e è evident.e il processo di fibroad enia e di iperplasia di alcuni el eme11ti di n eofoTma zione. Confortano questa impr essione mac1·oscopican1ente Ja defo·r mazion.e sebb·ene lieve dell e fessure fetali e della milza nei suoi margini alquanto defor1nati, la forte aderenza della capsula coll'intenso ispessimento di esNi, l 'a trofi3 e l 'ipertrofia di alcuni follicoli, mentre a carico dei vasi le formazioni ectasicl1e, l 'an1piiezza dei seni venosi co·n tutti gli stra vasi san·guig11i danno l 'in1pression e se r!on la sicurezza ch e. la 1rombo-endoflebite può egsere presa in co11si<lerazione com~ dato di fatto· secondario o p·er lo m e110 ]asciano assai 1;erplesso l 'osservatore sul criterio di primitività della tromboflebite. Del resto a n che Anlonelli (col suo collabora.toTe Panagia) n el coml)lesso delle sue precise ed altente osservazioni n ella chiusa del suo lavoro è soltanto proclive ad ammettere la inteìJ'J)retazione opposta al criterio di primi ti vil à. !via come osserva anche Antonucci per !e splenopatie a p·r oposito di un caso da lui operato , i casi noti sono stati osservati in un petiodo avanza tissirno della rr1ala tlia , e ci sfuggono quindi in modo co111pleto le alterazioni veramente iniziali e il n1odo di r e.agire dell :organo splenico. al s uo p·r imo inizio. Chi del resto potrebbe sostenere che non si possono avverare i due processì quasi simultaneamente, se si potesse conoscer e il punto di partenza dell 'affezione ch e poi va a condensarsi a carico della milza , cioè quale l 'agente·, quale il p-rin1u1n movens .del quadro clinico-anatomico n·elle sequele e nella espressione del quadro anatomico quando speci almen te com e nel nostro caso 11essun a i11alattia infettiva prece.dette la sinàrome .p1resentata ·d al soggetto: n on ci fu in lui m alaria, tifo, lues, scottatur e, ecc. n è processi a carico delle sierose, all 'opposto di molti casi studiati da al-

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PRATICA

tri autori i11 cui l 'anan1n esi poteva essere in\'Oca ta a con forto di uria tesi . Nel descrivere i dati an ato1nici non si è voluto so1Jravalutare cluuque· i dati di fa llo osse-rvati per e1nettere con sicurezza un giudi zio i11 ra1)purto alla vecchiezza di a lcuni elementi a carico del parenchin1a splenico in contra sto con un criterio· di giovinezza di elementi -vasali perch1è non si ])Otrebbe dare la dimo trazione. Cbi può dire quando con1incia in un org·ano ir1terno un processo .a •carico di un vaso e quali so110 le ·sue fasi ed i11 quanto ten1po si evolvono ? Se· può esse re articola la una b·r illante discussion e di clinica fino a inquadrare nosologicamente una affezion e e quindi con indrome rilevab·i le d a chiunqu e, io credo difficilmente potrà esser e dimostrata anatomo-.pia tolog·icarne11te la priorità o la seconda rietà di un affezione v·asale · cl1e accompa·g n a precede cioè o seg·ue una splenomegalia. Invece rima n e certo il quadro clinico-anatomico nei suoi sintomi e n e]l.e rilevazioni anatomiche. Circa le emorragie n el caso in esame credo debbia prevale-re nel loro me.ccanisrno ·d i produzione l '.esister1za di lesioni a tipo tron1boflebitico e a tipo Fiessinger per cui s i ricord.a il fattore elastico e di ri serba della milza colla ipertensio·n e fino a rottura vasale. Si intende ch e an ch e il fattore discrasico h a la sua in1portanza n·el determinismo delle emo1Tagie. 1

RIASSUN'fO.

L' A: a _pro.posi Lo di u11 caso occor so alla s.u a o~servaziooe fa una breve si11tesi d ella tura a l rigua1~do ·discutendo sul criterio

letteradi prirr1itivilà d elle altflrazioni vasali alla splenopatia . BIBLIOGRAFIA.

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SUNTI E RASSEGNE MISCELLANEA. Problemi attuali della tubercolosi. (G. ScuRODER. t.{edizirt. J(lin., 2 giugno 1939). Non ·1è a11cora. entrata a [ar parte del bagaglio se;ientifico di. ogni medico la nozione che, dopo l 'infezio1~ c col b,a cillo tubercolare quando si hanno delle 111.anifestazioni morbose - si tratta sempre ,di un.:i ;t1al-1ttia g.cneral e. Ci doJ)biamo abituare al con cetto di malattia tu})ercolare apprenderlo, afferrarlo ·e comprenderlo. IJe malattie a fo colaio .nei singoli organi, 5peci ~ 1lrnente d ei l)Olmo11i, no11 sono che (!St.ri11secazioni ,d ell ;infezione. generale. Quando , in qualsiasi punto d 1ell 'organismo, il bacillo attecchisce in un tessuto, si ha l 'infiamn1azior1c- : il focolaio infian11natorio primario, da cui an1malano, mediante le vi.e linfatiche, ~e relative ighian·dole. Tale stato patol ogico 'Vien e denor11inato com p les,so primGJrio; è il cc>sì ·~letto I stadio di R.anl\:e, orrr1ai unive:n.salIllente riconosciuto. Lo si osserva p·a rtico]arm .o.ntci ai polmoni, con1e è naturale dato l 'ac.cu111ularsi dello i11fezioni aerogene, ma l o si )JUÒ a'rere .a11che in .altri punti; così, 1 p er la via delle tonsille e dell'anello furinge•o , n elle gJ1iandole clel coll o, p er l'infezione primaria del canale intestinale, nelle g·hiandole mesenteriche, ecc., sen1pre con lo stesRo •quadtro . R noto che tale focolaio p1rin1ario, speciall11entc n·ell '·età infantile, può guarire spontaIl eu.m .e.11te o, a ln1e110, non cl.are manifestazior1i c liniche . Ma il virus rimane vi,rente n el fo co1

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la io e nel le ghiandole e se ne possono avere delle caccia~e nel sangue, per un processo a11.alog·o a quello che si ha per le infezioni focal1. Questo con cietlo di 1bacillemi1!, che è stata del resto di1nostrata da anni, ci aiuta a rr1e.glio riconoscere e con1pre ndere il proces-&o morboso. l'cr ! 'infez ione prirnaria e la relativa batterir.111ia, 11 corr1·0 infettato Mibisce delle modificazioni specifiche, carr1bia la sua capacità di rfazio1l e, diventa .allergico. 'l'ale aum.ento di so11E.iJJilità si tnostra non soltanto di fronte a l bacillo, 111a ancl1e per stin1oli non specifici (parallergia); vi sono, cli fatto, individui cl1e costituzio11almente banno una t e11denza alle reazioni di sen ibiliLà, (pan-all c rgi~ i) . Secondo I 'A., tale ipersensibilità è equivalente all 'aurrLento di resistenza co11tro il germe, il che è da interp~ l rarsi nel senso ·:.be col pai&saggio d cl .germe nel san gue l'organismo è in grado di filtrare i germi n1ei tessuti e di evitare quindi che vi esplichino un 'azione patologica. Essi po&sono rim.anervi latenti o, più spesso, detP.r1ninarvi piccoli fo colai che guariscono. Così nccade per la inaggior parte dei casi nell 'infanzia; n1a non è sempre così , chè altre volte i bambini intri t.isco no ed hanno lievi len1peraturc; oppure si ha il quadro d ell a scrofol osi, o· malattie culanee (lichen, lUJ)US e ~oprattutto eritcm3 n odoso) ; si possono anche manifestare focolai osteo-articolari od oculari, oppure alterazioni infiammatorie delle articolazioni (ret1mutismo di Poncct) . Il bacillo tubercolare ·è stato trovato spesso nel s.angue da L6wens t,ein e dalla sua scuola, il che non è confermato da altri; ad ogni modo, si deve ammettt-rc che il bac. tub . circola 11el sangue non rr rolto raramente e può determi nare de lle rcazi0ni infi~mmatorie allergiche. Parti colarmente im1)Qrtanti sono l e infiamrrlazioni delle sierose, specialmente della pleura ed è questa manifestazione che può dominare il quadro della malattia generale in tale primo stadio; nella sua maggiore .estensione, si li.a la polisierosite. ()gni pleurite·, pertanto, clovrà essere considerata eziologicamen te co1ne un'infezion.e tubercol are e ~rattata in conse1gu enz::l, a luo.go ed in sanatorio, potendosi in tal Jr1odo allontanare la minaccia di una tuherco] osi metastatica degli organi. Avvenuta l 'infezio!'.e d·ol sangu e, il germe l)UÒ ri11lanere in stato ·di latenza n1e gli organi e, se lo perrt1ctte la co11llizione cli allergia, detern1jnare delle manifestazioni morbose. Sono cosl note delle infiammazioni dell'endocardio e del .m iocardio, ·d el fegato; vi ,sono .anche delle. bacillurie che n on portano necessariamente a 1nalattie t,u bercolari progr·eF-Sive d ei reni, come l 'A. 11a anche osservato in forme polmonari 1niliarich e relativnmente b enigne. L'infezione: tubercolare gen·erale determina dei disturbi del &isten1a nervoso vegetativo, con 111anifestazioni d.a parte degli organi cir1

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colatorì, .g astro-intestinali e d el compo1tamen to psicl1ico; nei pan-allergici , si possono avere accessi di as111a bronchiale . Si 11a così un quadro morboso con ·d'isturbi funzionali di vari 01 ga11i e sistemi , con 5osp·ettn di t11ber colosi, an cl1e sen1,,a ch e la r<idiolog ia 5ndichi nulla di n 1orboso a i polmoni. Queste manifestazioni dell 'in f:ezione primaria han110 assunto oggi uno !'pecia le significalo, poichè il suo avvento si 'iene sposta11do se111pre più verso gli anni dello $Vilu1J.po e del1·età adulta , molti riten gono che anche in tnlo perio·d o d ella vita, l 'infezione primaria de<01 ra con la st e~5a r elativa innocuità che al1·clà ir1fantile . Le osservazioni fatte per un lu11 go periodo dall' A. lo portano a dubitare di qu esto modo di veder e•, poich è ·acca.d e sempre più spesso di veder d ecorrere il focolaio pri1nario n ei gio,vani con il quadro di una grave m a lattia acuta, spe cialr11ente n ei polmoni e con tendenza alla fusio11e. Ci0 può spiegar.si col fatto che un organis.n10 al massimo d c] ~uo s' iluppo, c.011 un ricambio organico ben diver so ch e nell' età infan tile, con div·ersa funzione d egli o·r g.un i e ndocrini e b en più i11flue11.zabile dagli stimoli esLer11i. r eagi ca al bacillo tubercol ar.e in modo diverso ch e un ba1nbino. 1

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La aosì detta resistt5nza all ' injezio11e. È nota la dottrina che l 'infezione primari.a

verificatasi nell'età infantile protegge, n ell 'età adulta, ·d1a ulteriori re infezio ni esogene. Sebh c11e essa abbia d eg·li oppo·s ito·r i , l ',i\. l a ritiene giustarrtcnte aderente a i fatti e lo dimostra :.>llche con ' .ari esen1 pi; fra questi son o an ch e da includere le osservazioni di autori n ordici dcl d e·corso acuto cl1e prend e ·l'infezion e t.u11'er colare, la qual e ~ i manifesta in individui chf er.ano prima tu}Jercolino-11egativi. Il fo{;ola io µrimario d '.i nfezione p uò, in tutti i JJeriodi della viLa, portare a <lissemi11.azione rLel sangu e e d are ·d ei r1uovi focolai d'o vunque e s1)ecia]mente nei poln1oni , focolai ch e d ecorro110 a mo· d 'ir1fiamm.azione secondo la di~ r,osiz io·ne aller gica, d ando luogo a l quadro di infiltrato. Per il progredir.e d ella malattia , ha arande importanza la locali zzazione apicale del focolaio, ciè1 ch e vien e oggi misconosciu. t o <la molti. Amn1esso ch e sia possib·ilc - e l 'A. lo am111ettc senz'altro - ch e l 'infezione n ell 'età inf::l11til e provochi un au1nento di r esistenza cori le succeRsive r einfezioni - esogen e od endogene appare pure po6sibile di proteggere l11c·diante la vaccinazio11e gli individui an cor a indenni da tubercolosi; essi potranno cosl arrivnre <ili '.età dello svilt1pip-0 in uno stato artifi cialmente modifica to rispetto al bacillo tubercolare e r es i allergici in modo d~ impedire o r endeTe meno pericolosa la r einfezione. È però necessario cl1e 1'inf.ezione primaria d ecorra in modo del tutto b enigno e fornisca 1

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SEZIONE Fl\ATICA

un.a r eale protezione. L 'A. cita, a tale proposito la larga re sperieJlZa fatta in !F rancia, Olanda, paesi nordici, ecc. col BCG di Calmette ed accenna alle prove fatte con b·a cilli u ccisi ; 1na non cita affatto il no·&tro Afaragliano , che df Ila possibilità d ella vaccinazione antitubercolare è st ato il prin10 assertore fino dagli . ult]n1i anni del secol o· scorso. · L ' A. 11a allestito un vaccino cont en ente anch e estratti ·di t.ir110 ed l1a ottenuto un 'attivazione fa~orevole ·d·el sistema reticolo-endotc ~ liale, d elle modii'1cazioni .allergich e ed u11a protezio·n e contro la malattia. Altri auto-ri hanno ottenuto buoni risultati con bacilli morii ecl irtg lobati in paraffina ed è da sperarsi che nel futuro si Lrovi la rsoluzione di questo assillante problen1a. P er quanto riguarda la diagnosi precoce, importanti sono le r adiogr<ifie in serie di gruppi id i popolazione , con c11i si riesc ~ a scovare s1,esso delle forn1e l at enti . Anche la ricerca n1icroscopica del bacillo co,n i nuovi metodi {lraltamento con at1ramina e n1icr oscopio fluoI f'Scente) potrà costituire un buon su•s sidio. Con la di.a gnosi precoce, ·viene a m odific.aTsi In prognosi , i)erchè il malato può curarsi in ten1po, ciò ch e anch e oggi non sempre accade; e, di fatto , l e sta tistiche dimostrano che con i metodi attuali di cura (collassoterapia) , i risultati duraturi sono aurr1entati soltanto -de] 30 % in confronto dei tem.pii in ct1i 6i faceva la sola cura igienico-dietetica . ))el resto, i ri sultati ch e si ottengono con questa, eyentua ln1 ente appo.g·gia ta dalla t erapia specifica e ch e1r1io-te r.apica, posso no ·essere cosrì fiavorevoli d3. indurre a con sider are, caso per caso, se sia &empre necessaria o rr1eno la collassoterapia. Non sono p ochi i ca si di infiltrati infiamma tori portati a guarigione ·duratura con l a so)a cura sanatoriale. Que~La è anch e utile p er l 'avYiam ento alla cura di l avoro, ch e dovrebbe esser e sistematican1 ente i11trodotta. Il p 11nto nodal e d ella c1uestione della lotta contro la tub,ercolosi rimane l a diagnosi precoc,e, sf..g·uita da u 11 trattam ento ad.atto e sufficientemente prolungato , in modo da conso1i dare i risultati ott,enuti. fil. 1

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La malaria nei i·educi dall' A. O. I. (G. PANSINI . Rivisla di Jll ala.riolo.gia., P. I ., 1939 , n . 1). È uno studio esegu ito f;U di un 1nateriale insoli tement e copioso : 3323 malarici ricoverati i1 e]l 'Ospeda l.e « Alessandro Mu. olini n di Aversa l)Cr i lavoratori r educi dnll 'Afr ica Orientale I talian..'.l . I in ala rici costitt1iro110 circ.a la m età d.ei 7400 ricov·e rati n ell 'Ospedale, il ch e ])rova quale pos t o assuma l 'infczio11e m a larica nella patologia delle r.; o:-;tre coloni e. . La pubblicazione del Pansini , direttore d el] 'Ospedale, reca rili evi e CC)nsiderazioni inte -


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cc IL POLICLINICO »

ressanti. Ci lin1itian10 ad alc ul!e ~egnalazioni. Riguardo alla disl.rìbuzione, s tilla scorta d el1'anan1nesi co11dotla ~i s t e1nati camente, la malaria ri ulla 111olto diffusa; t)r cdilige i bassopia 1ti, n1a .s1 µr ese1)ta allo stato autoctono fin ver60 i 2. 000 rnetri di altìtudi11e, il che conferma i da ti r<iccolLi daJla Mis io11e dell 'I stituto di Matariologia « Etto,r e l\f.arcl1ia fa\a n. I reperti ematici {letle ro 19 % di infezioni da fa.lei!eru.m e 81 % da vivax)· non si riscont r.aron o ir\Ìeiio11i d a malaria,e. L e fo rn1c clinich e os erva te, tutte r ccidiYc, · sono ~Late quasi tutte miti . L 'a na 111nesi accertò cl1e, in un certo nun1 ero di ca i, e rano av' renutc nl~nifc$lazioni prirniti\'C r elativa1n er1te gr.a vi , rig·uardar1t i sopr atutto 1'ilp·ertermia , il d·elirio e qu a lc,l11e volta l 'a11en1ia: n on frequenti erano . Late le i11anife5tazioni organopaticl1e, € spressione ti1>ica di for111 c perniciose. Le n1a11ific ·Lazion i g·ra,,i p,erò non . .: i sono ril )Etut e n ei ricoverali , il ch e p11ò m ett ersi in rapporto con le c L1re t c1l11~11esti,·e eseguite. L e milze r is ull arono qua·&i se111pr e ingra11llite; n1a di r a do raggiunsero un grado alto; freque11 Li furono ]e epatomegalie n1odich c; frcqt1e11te lo ~ta lo di deperim.ento e di anen1ia Sf.(' OD d ari a. La profilassi in·cdican1,ento a, che era sl..ata f~1tt,a eseg·uire r~ola1m ente da i nostri medici coloniali , ha certo contribuito a t en er e in fre11c• I 'infezione. Tutto ciò si legitlin1a una tranquillità n ei ribruardi della n1alaria in Colonia. Malgrado le cure, non . i l)l'e'\ en gono con ... icur ezza le r ecidive : la 111.alaria esige il suo temr)o per g uarire e n es. un m edicinale IJUÒ chiudere per crisi il ciclo della malattia. È possibile invece.- d 'influenzare i singoli acces. i e d'indurre i11oùificazioni b1enefich e sulle condi zioni ·generali. Sono riferiti 2 casi farmacoref:iistenti, uno d·e i quali da infezione d op pia, l 'altro da vivax)· n ei due casi furono u sate la chinina e la surr ecas i; r.\el l)rimo a11che l 'ateb rina e nel secondo lo stov::irsolo. Con1e compl~c·azioni, sono r-egistrati 5 casi interc~sant i di neurom alaria, e c ioè due di neuriti , uno ·d i polineurite con manife1stazioni pseudo-tabeticì1c e 2 sin~ron1 i i)arkinsonian e co1np licat e a m ,anifestazioni varie. Il fatto più t1otcvole, n ei riguardi sociali, è ch e venne cor1scg·uita la reidoneità al lavoro in 3:Sl3 cais i , mentre solo 12 furono dim essi con idon eità par zia le (9 e.asi) ovveTo con giudizio di in ca 1)acilà al lavoro (3 casi). Questi risultati lu&inghieri ed insperati costituirono 1'espr.e ssion e <li un' 011era t1tile ecl' effi cace di assistenza. 1

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A. P. •

Enervazione senoearotidea. ( LEGE!{ .

Journal de Chirurgie, fa~c. 2, 1939).

Prer11esso che l 'en erv.azione sinusale cleve €sser.e realizzata a livello della t erminazione

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<lei nervi nella biforcazione della carotide e 11on a. distanza , l 'A. d escrive i pnrticolari della tecnica da lui u sala in sette casi. In anes lr.. ia eterea o, pre feribilmente, in anest.esia l oc.:ale, si pratica un taglio simil e a quello ch:e s i u·5a per la legatura d ella carotide esterna 111cssa allo sco pe rto la faccia anteriore della biforcazio11.e, qualun.que sia i ·a11e~Lesia adoperata, è indisp e11sabil e infiltrare con qualche CJT1C. di novoca ina senza adrenalin.a l 'avventizio v.a5coJare J)er in1pedire i facili fenomeni di colla so durante le manovre di dislacco dell'avventizia sLer.: 5a. Si tra ccia una in cisiou e ad Y ct1e interessi l 'av,enlizi.1 delle tre arlerie (carotide comune , ester11a ed i11te r11a) p er u11 c,entimetro al dj sopra cd al disotto ,della biforcazione, e si procede allo scolla111e nlo dell 'a, ·ventizia sulla f.:\ ccia a nteriore. Ciò fallo; ruotando di 90° le d11e carotidi, dall 'av,a nti all 'indietro la carotid e e. l crn~ , dall 'indi<'tro all'a\'anti la carotide i11t'3 rna , con l 'ait1lo di due Jacci di go111.{11a preven Li va1m ente ·rasf'>ati sotlo i vasi, 5i m ette bene i11 evide n za la fac.cia posteriore della biforcazione e I 'angolo dietro posteriore nel quale· è i11nicchiat.o il glo1110 carotid.eo. Sezionati i 11er·vi d el J)Olo superiore ed i vu i d el polo inferiore d ella gl1iandola, essa viene in totalità asporLata insierne al tessuto avvenliziale di cui si è corrt1)letata la dis&ezion e nella faccia posteriore d ell e c.arotidi. L'operazion e va condotta <li regola. bilateralmente ed è i1rcf Pribile opera re in due tempi i11lervallati di una o due setti1nane. Gli effetti fi. iolo.g ici dell asport.azione del glomo· carotideo sono, pe·r constatazione pressochè unanime, del tutto scarsi e transitori; le in·diclzioni all'operazione si riassumono 5pecjal1nente in due: epilessia ed i·pereflessività sinus-ale. Nell 'epjlessia l'operazione è specialn1ente indicata nell'età g~ovane, e sempre quando, si tratti di epilessia esse11ziale. I risultati di circa 80 casi della le lterat11ra sono buoni in un.a discr eta t)er ceotuale; l 'età avanzata e sopratutto l 'iperlen sione costituiscono controindicazione. Nelle sindro·m i di iperreflessività sinusale 1'op erazione è indicata sopratutto nelle forrr1e a n1anife15tazioni cerebrali in cui la terapia medie.a ò nulla o quasi; i successi raggiungono circa l '85 <;~ d ei casi operati. CARABB.~. 1

Considerazioni su interventi per nevralgie del trigemino. c1· .. D ' AJUTOLO. Rivista Oto-nei1rofta.lmolo1gica, n1arzo-a1prile 193'9). I m etodi cl1irurgici p iù comunemente usati nella cura della nevTalgia del trigemino sono la neurotor11i.a retrogasiseriana per via trans ten1porale e l 'i11 ie.zione di alcool n,el ganglio di Gasser attraverso jl foro ·Jva]e. L'A. h.a assistito il compianto prof. Cavina in oltre 120 neurotomie e 100 alr.oolizzazioni

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ne ha operati egli st esso 9 con la n.eurotonlia e 10 con l 'alcoolizzazione. Per la t ecnica d ella 11eurolou1ia, che egli riferisce dettaigliatamente, inette in evidenza l 'einostasi dell'arteria Jneni11gea media fa tta n1ediant.e introduzio11e a forza nel foro spino~o d alla p unta smussata di uno s tuzzicadente c ilirtdrico di legno e l 'an est esia del gang lio prima di procedere alla seziorte. L 'operazione ·è b en sop•p ortata anche da 11 L .alati di età .avanzala (anch e oltre 75 an.n i). La mortalità operatoria è m inin1a : n ella stat·istica d1 Adscn 1/ 2 °/0 , i11 t1uella ·l ·.,azier 0,317 per cento, in quella di Cushing O %, in quella dì Ca-vina 0,80 % e si tratta 1d'i !&tatistiche <t lnpie perch è qu ella di Adso11 ri g·uardava 387 -Operali , quella di 1E'razier :2ù!:', quella di Cus hi11g 912 e quella di ca,·ina 12±. È controversa la questione se la radicoton1ia debba essere radicale o .p arziale. La ra<licotomia paTzi.'.lle può rendere n1olto diffi<·oltoso un su·c.cessivo inteTvento per radico tomia totale in caso di in successo d·ella i)riTua oper.azion.e.; a llor a qu.esto f'econdo in tervento va fatto per una via diversa da quella us.ata nel primo. Per questo è n1eglio sempre tc11tare l 'a]coolizzazione · pri1na di intervenire. L 'alcoolizzazion e non sj deve mai fare se, introdotto l'ago nél foro ovale, il p-a ziente non a,·-ve11te .un do1ore vivi sin10 a l lII ramo e an.c;J1.e qualche volta al II d el trigemino·, a m ·eno cl1e non si possa fare un controllo ra.d iografico della posizione d ell'ago. Comunqu·e, p 1ri1na di iniettare l 'alcool bisogna aspirare per .assicurarsi di n on aspirare san-g t1e nè liquor. L 'iniezion·e dev' esseJ'.e ler1tis&im a, e duTa a volte 20 minuti. Si <leve sospendere l 'iniezione al primo accenno di cefal ea e la qua11tità i11iet.tata va da l i2 a 3' c. c. L 'alcoolizzazione è il m et.o·do ·d i elezione; ma la n eurotomia è necess.aria quando l 'al(·<>olizzazione n on si è potuta cond·u rre a tern1in-e o h a dato migliora 1nento transitorio. A que·ste indicazion i d ella neurotomia l 'A. n e ur1isce ur1 'altra , risultante di osservazioni da lui fatte : l 'ampiezza notevole d el foro ovale, <li cui llon c'è menzione nella letteratura e di c ui l "A. illustra anch e con. radio grafie due caf;i. In questi casi l 'anestesia o non r iesce o ~ di scarsa durata. L. €

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La trasfusione del sangue conservato. (A. GRIMBERG. La Preisse _1,1 édicale, 22 aprile 1939). L 'O. osserva cl1e lo &tudio della trasfusione <lel :;an·gue cor1se1~vato ha fatto in questi ultimi tempi dei reali progressi . Dopo un breve cenno storico, l'A. passa a con·s idera r e le n1i gliori condizioni di coni.servazione, le quali devono tendere a con servare al sangue tutte le .sue qu.alità naturali sia nel plas ma ch e n e.gli e-l ern-enti figurati. P er ciò avrà

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SEZIONE PRATICA

g·r.a11de importanza l 'a&epsi, la conservazione e -la diluizione. Gli anticoagulanti non h anno tutti l o stesso valor e dal punto di. vista d ella co11serv<lzione d el sangu e e bisogna distinguer e l e J)roprielà anticoag·ul.anti da quelle con·se rvairici. Il . iero I . H. T . de ll 'Ist. di Ematologia e di Tra&fusione di ~losca è il più comunemente usalo (llussia, Spagna); esso si n1escola a l sangue in ()Urti u guali a l mo111enlo· dell 'impie.a-o. j 1 cit.r a to di sodio si adoper a al 3-4 gr . 1000; ·è eccelle.nte anticoagulante e co11ser,'atore. · Altri n1etod:i impiegati sono : il .siero fi &iologico citratato cl1e n o·n ha dato.. p.erò buoni ri~ult:ati dal punto di vi..,ta della co.n.servazione; il si ero glucosato ch e pern1ettereb,be, secondo alcu11i AA., un più lung·o iemp·o cli conservazic>ne; l :eparina, anco ra allo studio. Altri anticoagulanti sono in esperin1ento, quali il sangue d efib 1inato e il sangu·c dissecca lo . Dopo al c un-0 con side.razioni sulla b iologia del .s angue co n se rvato, l 'A. o.&serva che il t e1npo di conservazione varia da un lato a sec.ond.c1 ·delle cure l)Ortale 11el raccogliere e n el conse.rv·a re il sangue, dall 'alt1'0 a secor1da ·d el liquid0 con servatore. Quant11nque il tempo di (;OnservDzione v.ada da un massimo di 34 gg. (soluzione g lucoc itratata) ad un minin10 di -10 gg. (siero fisiologi co citratato), l 'A. r.accomandn di no n sorpassare il li111ite di. 10 g iorni anchr con una co11servazione eccellente. P'e r la racc;oll.a del s.an~·u e I ' A. rac.co·m anda l 'impiego di slrun-ienti sterilizzati dopo una pulitura eslrername;n te minuziosa , e la massi1na cura n el 111ischi.are il sangu e col citrato. Il maggior numero degli ac-cidenti (d'altra parte l eggeri) sono d ovuli ad impi.ego. di sangue che ha contenuto dei coa·guli , anche se si abbia avuto cur a di elimi11.arli per mezzo di fj lt1vazione. Quanlunque nun1er<? i proble1ni restino ancora in sof.jp·e,so·, l 'impiego come anticoagular1ti del si ero I. H. T. e <li quello al citrato çli Na 11anno dato alt ualrnente i migliori risult ati e 1)ossono essere corre,nten1ente in1piegati. Bagd2,saroff dà u11.a .·tatistica di 6345 trasfu~ioni s.c nza iri cid.enti (2 790 al citrato; 207 ± a 1'I. H. T. ; 1481 co11 altri n1ezzi di conservazione); Balak.o,vski e Gunsbourg h.anno· pratica Lo 516 tr.1.sfusioni senza incidenti ; i centri di Burgos e di Barccllo11a i1iù di 1000; Jeanneney pareccl1ie centinaia e così 1)ure T enconi e Palnzzo. Queste statistich e mo trano 1'innocuità del i11etodo e la n ecessità di studiare i n1ezzi pratici d'applicazione. La trasfusione del sangue conser, 1ato p erò, quarttunque abbia le stes. e indicazioni d ella trasfu.s io 1te del sangue fresco, non deve essere adoperrtla cl1e quando non sia pos.sibile l 'imI)iego <li quest 'ult1n10.

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S. F.

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e< IL POLICLINICO

Cancro e fe1"ite di guerra (a proposito di 4 casi). (CL.-\.'IELIN C a.-LAcAux !\f. Revu1e de Chirurgie., fase. I, 19:19). Controver5a tuttora, ma ~em pre dibattuta la questione d ella possibile filiazione del cancro ir1 tutte le sue for111e, da u11a regione p·r eceder1L ementc traun1atizzata e qt1indi anche da un a cicatrice. E poic.h è proprio oi-a si va11no co.1 npicndo 15-20 anni (ch e i1ormalmente si ri 8co 1tlra1~ 0 fra il mo111e11to ·d ella ferita e la comparsa del tumore sulla cicatrice) delle ferite della gra11d0 guerra, il problema riappapaTe, può essere, in tutta ]a sua importanza. Do,1ren1n10 quindi es5er e vicir1i a lla fase critj c.a in cui le antiche ferite di guerra, cicatrici e fi . . Lole, d'o po un silenzio più o meno perfetto di 15-20 anr1i, sono st1. cettibili di presentare d elle d egenerazioni malig11 e. E se questo è vero per i ti·aun1.atismi di guerra questo !)0trebbe CS$ero i11 un don1ani ancl1e per gli infortuni traun1atic.i della :pratica civile, dato il rapido sviluppo della indu&tria moderna. Già fino <lal 1918 I 'associazione francese i:~er l o f:itu dio d el can cro si occupò della responsabiJi1 à d e i traun1atismi di guer1·a nella genesi d elle 11eopl.asie e ammise cl1e vi potesse essere una rel azior1 e -d i causa. Successivamente nur11eros0 sono state l e osservazioni p,u bblicate di n.eo,p lasie in6orlc in seguito a ferite di g u erra o ve11gono riportate quelle pubblicate in Francia (una decina) in sic111e a quelle (sette) dell a p1atica civile. Gli AA. riportano quattro loro osservazioni personali di ferite. di guerra sulla cicatrioe delle quali si è instaurato un process0 maligno. Concludono gli AA. che tutti i e.asi ,d el genere riscontrati debbono essere re.si noti , poicbè a parte l 'intere&5e teorico indubbio, ]) UÒ ef:.sere st nbilita una sorv·eglia11za più assid11a dei feriLi n ella fase critica, con un n1ig lioramento chirurgico o fisioterapico delle cicatrici deLurpanti, esposte o e ... coriate·, se ver.t:1111'en le costituisco110 un grave 1Jiericolo. Si a,-rE·bbero allora nuove in<licazioni al tratta~ 111ento· d ei reliquati i11 ap1Jarenza benigna ·della cJ1irurgia di guerra. G.

BEN'DANDI.

L'est1·azione di proiettili o di co1·pi estranei dal cuore. Risultati lon~ani (dopo 20 anni) e considerazioni. (I\. LE F ORT. Presse Médic-ale, 26 marzo 1939).

Lo stu·dio si basa su 9 oss·e rvazioni personali di estrazioni di corpi estranei dal cuore eseguile all'epoca della grande guerra. In 7 casi si trattava di corpi estranei della parete car- · diaca ed in -d ue casi di proiettili endocavitar:i . Dei due ultin1i operati uno n-i.orì a breve Le111po di distanza ·d all 'i11tervento. Tutti -gli altri sono ancora viventi dopo p iù di 20 anni ed il loro stato .è in generale molto soddisfacente . In hase a tali d.a ti l 'A. può trarre le se,gue·nti 1

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cc,nclusioni: la prognosi lo11tana q1ioad vitam r1ei soggetti che hanno superato con successo l'estrazione di un proiettile dal cuore è eccelle11te. La prognosi fu11ziona]e è soddi-&facente. , Qu·este considerazioni prognostiche fanno porre sul tappeto altri interessanti problemi. l~ opportuno estrarre un proiettile dal cuore o conviene abbandonarlo- a se &tesso? Quali sono i 11ericoli per la presenza di un tale proiettile e quali quelli che comporta la loro estrazione~ In base alla propria esperienza ed a quanto risulta dalla l etteratura medica, l 'A. ritiene che i J)roiettili liberi nelle cavità del cuore possano essere causa di così gravi pericoli per il 1)aziente, che la loro abl azione è doverosa. Invece i proiettili della parete del cuore hannc• una prognosi molto più fa,rorevole. Essi restano infossati nel muscolo senza p·r ovocarvi lesioni anatomiche rilevanti. La loro presenza è acco1npagnata gener;tlmenLc solo da disturbi più o 1neno accenLuati: tal\ olta è però fo11te di i)reoccupazioni assai spiccate per il paziente che possono giungere si110 ad un vero stato di • • ps1cos1. Pertanto i proiettili molto piccoli potranno essere abbandonati se bene tollerati fisicamente .e moralmente; è invece indica1o togliere quelli voluminosi e quelli che provocano dist.11rbi: fisici e rnorali di una certa entità. Occorre t fl ner co11Lo che 1'est razio11e di proiettili della parete artteriore (orifizi vascolari esclusi) è una operazione relativam.e11tr f'eIDJ)lice e perciò r.'lcco.mand.a bile. Al co11trario l 'estrazione di proiettili della parete ,postero-in feriore è una operazione comrJle~, specialm.e nte se è 11resente una sinfi i cardio-pericardica. L'A. ritiene inoltre che il pericolo determinato dalla prese11za di lln proiettile in contatto con i g1'0ssi vasi del cuor e sia meno {rl·av·e di quan1o comunem en1 e si ritiene; J)erciò l 'indicazione i)er un i11tervento in questo caso deve €sser e posta con estre1na prudenza, data la graYità che l'operazio ne cornJ)()rta. , ' reng·o110 infin.e esnoste alcune direttive ri, guar-dar1 li la condotta chirurgica e la tecnica c·11eratoria: necessità ·d i u11a breccia op·eratoria cJ1 e pern1etta una anll)Ìa l11 ce; separare con estrema pazienza, fibra ·p er fibra , il proiettile dal cuore; utilizzare i procedimenti op·er.atori c11 e perrrtettano ,d i divaricare le coste tem1Joranean1 ente, dopo sezione d.c lla loro cartilél!gine e de.g li s pazi inte rco~tali , senza aspoi·tazio11e di u1t tratto di esse : ricostruzione rigorosa della 1)arete toracica al ter.m ine dell'intervento. 1

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G.

MONTANARI.

Resezione del fegato. Condizioni falorevoli per l'intervento. (J\f. TI~KER e ~I. B. TrNKER junior. The Jo·urn. of the Am.eric. ~!edic. Assoc., 20 maggio 1939). La ]etteratura chirurgica riporta pochi casi di resezione del fegato; testi recenti non re-


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gistrano n.ep1)ure l'intervento. I casi so·n o coisì rari che nessun chirurgo ha superato il nume1~0 d i sei. Il pri1no· c.aso di J(e·en risale a 47 anni f.a; 40 anni [a lo stesso autore riferiva il suo terzo caso e ne regiF-trava settantasei nella lettPraLura mondiale. Bastia11elli do·p o il suo caso del 1895 ha rag·giunto la cifra di sei interventi ; ~13 casi furono comunicati agli AA. per corri~ 1)ondenza da m enlbri ·dell 'associazio11e c:hirur. . g1ca americana. Condizioni fa,rore,1oli alla re:s~zio11e sono le sE>guenti: 1) i lobi e le suddivisioni ilel fegato sono riutrili da arterie indipe·n dre11t l, ·p.er cui una srzione può essere asportata ~cnza danno p·el resto; 2) ci sono ana-&tomosi J.ibeTe fra i vasi sanguigni .dei differenti lobi, IJer cui si ha certamente · una circolazione s1'1fficiente dopo asportazione di una sezione; 3) la rigenerazione di tess11to epatico éìEporLato è r apida e quasi ocrn11,leta. . llfetodi di r esezione. L'esposi zio11e più soddi~facente del fegato per uri intervento chirurgico si ha coll 'incision.e di l\..ocber (incisione tras,ret~s.a quasi parallela <tl margine costal·e). Gli L\A. da rjccrcl1e sul cadavere ' 'idero che la 1nigliore esposizione della cupola diaframma~ica d1estra si li.a dividen.<lo la 8a.' ga ·e 1 oa costola in corrispondenza d ella rispettiva cartilagi11e costale. Se è r1er;es5ario l 'inci~ione tras,1ersalc può essere e.stesa verticalm.e nte con un prolunga1n.ento di i11cisione ' 'erso l 'apofisi ensifor111e: L 'emostasi è il problen1a cl1e l1a attratto l: attenzio11•e di tutti i chirurgl1i. Mc Dill ha proposto di farla co1nprin1endo il legamento e1)atod1.1odenale con una pinza protetta con gom1r1a e applicata n el forarne di Winslow. Anche il Kirschner f)arla di com1)ressione d ei Yasi , ma fa notare cl1e la compressione deve essere di brevissirrta durala , ·perchè se dura più di u11 quarto d'ora l'intestino non riesce a riJJrendere la sua vitalità. · Ricerche sperim.entali hanno confermato q11estc vedute. Quindi la compressione d ei vat-i f-i deve limita re ai casi in cui non .si può far r l\llrimenti e p·uò in qualche salvare la vita al inalato. Suture a catena p assate per tutto lo spessore del fegato prima di tagliarlo .sono state utili a n1olti op,eratori . Le l egature non si fa~ r<> nno troppo strette p.er evitare che taglino il les5uto epatico. . L 'elet trocauterio ·è utilissimo p er evitare l e en1orragie. lJtile a questo scopo è an ch e l 'u so di 0111enLo per ricoprire la superficie di se• z1one. L'uso di trasfondere il san g11e perduto e raccolto adeguatamente si è di111o~trato utilissi1no. La resezione ·d el fegato è stata fatta in tun1ori benigni (emangioma, cirSiti da echinococ1

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SEZIONE PRATICA

co, g·or11me, tubercolomi e lesioni distruttive d el fegato) e maligni (carcip.oma, adenocarcinoma, sarcoma e ipernefroma). L'es tirpazione dei turr1ori deve e~s.ere abbondante, cioè portare an1pia1nc11te su tessuto epatico i1or1nale. Essa merita di essere tentata ancl1e in tun1ori n1alig·ni. l\..an,e ebb,e 2 casi di 60pravvivenza d opo 3 .an11i dall 'intervento. Ricer che sperin1entali hanno dimostrato che il pirjzettamento d ell 'arteria e[)atica dà a];l basisa1nento a.ella pressione arteriosa , che ritorna rapidamente al norn1ale dopo tolta la pinza, che l 'abbassan1ento della pressione si ha anche quando .si bloccano i i1ervi simJ1atici con proca.ina o si 6trappano i ra1ni simpatici dall 'arteria epatica e che la trasfusione del sangue perduto per ferita e1pia Lica è. utilissima anche se questo san·gue contiene bile. L. 1

Nozioni od_ontoiatriche importanti per il m-edico p1'atico. (E.

\ \.-ANNENMACHEH.

M ediz.

il1elt. 15 aprile

1939).

T..a carie d entaria è un pTocesso c ronic.o-parn.ssiLario. Causa deter1nina11te è la· formazio11e nella bocca, per opera di batteri, di sostanze chimiche c!1e. atLacca110 lo smalto : soprattutto acidi fo,r matisi dag li i<lrati di carbo·n io. Occorre però a11che il concorso di fattori co·stituzior1a1i p redisponenti; ad es. la fo1ma d ei denti , determinata i)er ere.dità. Sia la forma c..he la disiposizione d ei ·d·einti hanno grande i1nporl3.nza per i cosiddetti cc punti di ritenzion e 1>, zone cio è difficilmente accessibili alla• pulizia 11aturale (mas.licazione) ed artificiale, i11 cui quindi ade.ri&cono por lun,g o t en1po r e.sidui alimentari e batteri. r·.attori ereditari so110 anche importanti per il grado d ella fun zione mas ticatoria e l)er 1'.attività delJ.e glando] e salivari. La quantità di saliva influisce consi<lt.revol1r1cnte sulla éffic.acia. d ella pulizia naturale d ei de11ti: in ca5i di ca l Li,,a funzion e delle g landol e salivari (M. di l\1ik.ulicz , danni da r~ggi X) si osser,'a r eg-olarn1-e nt e u11a carie florida cl1e in breve lempo attacca tutti i denti. Tra i fattori ester11i ch e influiscono f;UlJ.a carie ha particolare i1nportan z.a l'ali.men• taz1on e . L a carie è più r ara se l 'alir11ento dato richiede una inten &l i11a Li cazion·c, ·per ch è allora è ])ÌÙ perfetta la pulizia natural e dei denti , sia 1)er l 'azione rn e·ccan ica d el cibo che })er i p iù ir1ten si movi1n ent i d elle parti n1011i e per la n1aggiore secrezione, di saliva. Di ciò si deve lener conto soprattu tto nella alim entazione d ei l1an1bini : 11110 d egli a limenti più utili a tal rjguardo è il pan e. Lo s tatù· di mineralizzazioJl.e dei denti non è un fattore determinante per la carie·: d e11 ti b en mineralizzati poBscno cariar.si , denti con forti ipoplasie dello smalto r>osso·n o r eslare sani. Sviluppatasi :Però la carie e5&'1 progredisce in n1odo più rapido e più 1

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« IL POLICLINICO »

distruttivo se i de11ti sono rnale calcificati. È p erciò _in1porlar1te ottenere una buona mineralizzazion e dei denti, questa a' rviene soltanto dur.ar1te lo svilupf10 del dente. Si curerà quindi a c11e la madre g·ravida ed a11altanle prima, il bambino poi, abbiano uncl alin1er1tazione &ufficient,e n1ente ricca di ,·itamine (A, C, D) e di fo~fato di calcio: nel periodo dello sviluppo dei d,e nti si cou1batlerà poi tempestivamente ed ene.rgicamentc qualsiasi dist111·bo endocrino e specialmen1 e la spasr11ofilia. Una buona pulizia artificiale dei denti previene la carie : ebsa va eseguita radicalme·n te e di sera per impedii:e i vrol1111gaLi processi fern1enlativi notturni. Anche e la carie -O già arrivata alla polpa, ciò che signifi~ una pulpite e di regola la morte d ella polpa, il dente può venir conserv.ato. Anche la carie dei denti da latte va olturat.a, la loro e trazione determina poi anor11alie di posizione dei denti permanenti: sopraLtutto e i molari da latte ve.ngono estrat"ti prima del sesto anno di vila. Se in un dente cariato la polpa infiammata diventa ga11grenosa, ces~no i dolori: segue o i11 breve tempo una paradentite periapicale acuta (g· ua11cia gonfia) 01)pure si sviluppa un r1rocesso flogiis tico cronico intorno alla radice, per lo 1p.iù senza dar luogo ad alcun sintomo. Nel primo caso la estrazione del dente ammalato può favorire la diffusione dcll 'infezio·n e. La si praticherà soltanto se con una adatta trapari~zione non si riesce a rendere pervii i canali r~tdicolari (e così aprire una via di deflusso alle secrezioni) e se inoltre si 11a la sicurezza di poter e3trarre il dente con facilità e senza eccessiva vio lenza. In caso co111 rario si a·prrirà una via ai secreti con larghe i11cisioni oppure si affretterà la forn1azione dell 'ascesso incide·n dolo poi. Un processo flogistico cronico intorno alla radice del dente può avere importa11za co1ne a focolaio infettivo ». Non è facile id·entificare tali focolai, contribui&eono alla dia1gno i le prove di vitalità della polpa, l 'e.same radiologico ed i cc 1netodi provocatori » (velocità di sedimentazione delle ernazie do1)0 azioni meccaniche od1 oincle corte). Malattie dell 'apparato di sostegno dei denti sono la paradentosi e la parader1tite marginale cronica progressiva. La prima forma, piuttosto rara, si o serva o·r·rattutto negli indi,ridui ad età avanzala. Si tratt.a di processi di atrofia sertile dei t e. . suti parade11tari, fa,'oriti da fattori costituzio·n ali , ùa n1alattie .ge·n erali e forse a11r h e da disfunzio11i endocrine. Terapeuticam ente si può ottenere soltanto un rallenta1n·ento del processo, con cure locali (n1assagg·io) e generali che riescono a ritardare. in mod·o considerevole la perdita dei denti. La para de11tite marginale cronica è frequente ii1 tutt.e le età. Si fo·r mano delle tasche gengivali che si ingrandiscono distrug,gendo I ' os&o e il periodonti0. Per lo l)iù si ha secrezione da 1

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queste lascl1e e vi si forma110 dei co.n .c rementi. ProfilatticamenLc sono im1)0rtanti t1na alime.n tazione che richieda buon.a r11asticazione e ricca di vita_n1ine e il massagg'io delle gen give. 'f el'D 1)e ut1camenle è soprattutto necessario allonl':ln~ra i co,ncrementi &ubgengi,1.ali. La progno.5i var1a a seconda dello stadio in cui si inizia una térapia adaLta : in età giovanile la malattia ha S[)esso un decorso più rapido. P.

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DIVAGAZIONI L'autista che si addormenta al vo1ante. L 'antico carrettiere d o rrllÌV~ lunghi sonni alla lenta cadenza del passo dci ~uoi cavalli , sicuro che questi lo conducevano alla meta consueta ed evita,'ano ogn i scontro, tenendo sempre la i)ropria mano. . Quello che appare slran0 è che l 'autista, il quale sa bene che a lui solo hOno affidate la guida e la sicurezza della propria macchina fJO&sa essere colto <lal ~onno al volante. Talvolta si tratta soltanto di uno stato cre})UScoJare dcll.1 coscienza ed 11 guidatore eS})erto può compiere i consueti movimenti r>rofe5sionali quasi a t1ton1aticamente, senza che gli stimoli arrivino ne1nm0no 'llla soglia della coscienza slessa, sicchè l 'in.cidente può essere evitato a meno clte non debbano entrare in 'funzione dei p rocess.i psichici più complicati. Ma anche se l 'autista è colpito dal vero son110, può accadere ct1e non si verjfichino incidenti se il sonno è br.e:vis.sin10 e la strada diritta, unifo1n1e e se1ua ostacoli. Il più delle ' 'nlt.e, pP-rò, la 1nacchina abbandonata a sè Ete%a si sbanda ed urla s,ontro osLacoli o veicoli sopr&vv.enienti, provocando incidenti spes• • so assai gravi. · Il fatto affiora alle volte dalle cronach e dei giornali ed ha una 1)recisa documentazione nelle statistiche del R.A . C. I ., dalle quali risul1a cl1e nel triennio 1931-36 si sono verificati 191 incid1e nti stradali co n 56 morti e 232 fe riti a causa del conduce11le ad·dormentato; ne] 75 % di tali incidenti era in causa l'auto. Vari 5ono i fat1ori ch e poss1)no concorrere nella produzione di questo sonno c.h e si mani f&sta in condizioni nelle qt1ali, invece, massi1no sarebbe il bisogno di esser/3' sempre r;1 onti a sè stessi. QualchP, volta' può trattarsi cli ecce~&ivia stanchezza fisica e della mancanza di un congruo riposo·; ina non è n ecessario ch·c la sLanch ezza sia pro1)rio eccessi,·a, tanto è ' 'ero che anche nella vita coilnune noi siamo 'fresi e vinti dal so11n0 assai pri1n.a che si ma- _ r1ifestino <lei fen'- n1eni ti1lici di fatica. Più c1h e la stanchezza fisic.a , è in gi·u oco qu,e lla p&ichica, derivante rlalla continuata ed eccessiva ro11centrazione d ell'atten zione all 'auto ed alla strada che si percorre, condizione che più faci]mer1te ,·iene raggiunta da individui, ch e si trovano in stato di tensione ner1


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SEZIONE PRATICA

vosa e con scar~o potere di distribuire la propria ctteDzione. Molte co L1dizioni p')ssono aggiungere a queste la loro in flt1enza: la stessa porsizio·na seduta, i fattori cli.rr1atologici e soprattutto la 1no11otonia deil.a strada . Nel traffico cittadino, l 'attenzio11e è corttinua111ente ricl1ia.01at.a da ogni lato, sia dal comportarsi degli altri utenti della strada, sia dai segnali, ecc. , in modo che, distrih·uet1dos i co11tinuan·1ente e successivamente sui vari oggetti , rimane più facilrr1er1t 'j vigile. Divers.a111e11te s i svolg·e la 1narcia sulle strade ri1ra]i specia lmente in rett1lineo e, paggio a11cor&. sulle autos trade doYe l 'ambiente cir<; o.~tantc si presenla co·n poche vari.azioni, senza cas~ P<)Ste sui fianchi, nè paesi da attraver~;lre, con la sicur'6zz2 che n es un altro utente della strada sbucl1i irr1pTovvisa mente da u11a slrada later~ìe; il comriito clell 'autista si riduce q11i n di a lla sorveglianza d el motore ed a s terzare alle curve. La ca1Jacilà di attenzione, ( ll>e ha così scarsa occasio11e di e .. ercitarsi, si viene- quindi atlenuando ed in co11dizioni favorevoli l'auli~ta l)UÒ l)iù fac,i lmente essere colllito dal sonno. Un altro genere di n1011otor1ia si 11a qt1ando le <l.uto v.a11no incolo1111ate (trasporti lnilitari); l 'fiutista non ha di fronte a sè che la parte po f-leriore dell'auto cll'e. lo prec6de e non può nlodificare la propria velocil~, donde la faci1ità con c ui può addo·r mentarsi e provocare ~· ra,·i incidenti ch e si ri1)ercuotono sulla fila di auto che lo &eguo110 . :\Itri fattori che contribui co110 .. ono di natura tossica, sia peT l'uso .a itche 111o·derato di nJcoolici, sia p er i ·gas di scappamento ·d el motore. e per la iStessa essenza passata allo stato gas.wso, gli uni e l' altra ad azione narcotica ~ tos~ica com.e di1nos tra110 anche i casi non del tutto rari di intoss icazio11e e morte per tale cauS<t; le condizioni sono ag·gravate per cl1i riman e nell 'interno, n1a anche per l 'autista, spccialrrtenle a guida intern.a è da tenersi Jìresen t a ta] e possibilità. lJn fati ore psichico, <,]1e ])U"Ò avere u11a certa importanza è la preS€:nza di un compagno ·vicjno ch e dorn·1e, co1ne <lcc.ade spesso per i conducenti degli autotre11i, che si a ltera110 nella guida e n el riposo. È i11oltr.e da menzionarsi lo stato fisio-patolc1gico in cui può trovarsi l 'autis.ta, di una relativa ipog·licen1ia con sonr1olenza, ;p er no11 avere ingerito nulla da u11 certo tem1)0, o di veri cr<:1mpi gastrici da ston1aco vuoto. ~folte ''olte, basta cl1e egli ii1gerisca 11n P9' di cibo (dolci, cioccolata) o de l caffè r)er fare scompa1 ir·e i)lgni fenomeno. Con1e sopra si è accen11 rtt o, n1olto pericoloso è l 'alcool, sotto qualsiasi forma ed an che in .p oca q11antità. JJa profilassi di questi in cidenti consiste anzjtutto nel regolare i turni di lavoro, specialn1ente per i conducenti di a utotreni, in niodo da evit are ch e la 5onr1ole.n za si manif.esti pe1~ un reale deficit di riposo . Si sorveglierà accuratamente il funzio11a.mento del motore in 1

rflodo cl1e la combustion e avvenga regolarrr1-e nte e si CUI"erà che i gas di scapt}amento si.ano convogliati in maniera tale da i1npediTe .c11e arrivino a chi occu1)a l 'auto. È poi 01)portuno c.I1e l 'autista, pur tenendo continuan1ente d'occhio la ~trada , specialmente se questa è molto monotona, si p·r ocuri una di&trazione relativa, osservando l 'ambiente circosta11te, i vari 1neccani·~.r11i e quadranti, il cl1 e lo toglie da un'eccessiva conce11trazione deJl 'atte11zio11e, che porta più rariidamein te alla stancl1ezza J) icl1i1c a ed al sor1110 . ln·11>ort~ì.nte è il saper ricc 11oscere i primi segni della fati ca (quali. un passeg·gero intorftidirr1e11to :ieg·li a11i, la f:>e.n sazicne di un certo ann eb1bi.arrLanto d elle i111n1agir1i visive, una mo1r1-E·r1tnnea so:~pen.sio·ne dci per1s.ieri ) e provvedére ad u11 risveglio d ell 'atte1lzione, per cui sono molto utili delle r es pirazio11i (10-12) si ste1r1atiche e pTofortde. Molto i)ossono contribuire anche le qualità morali dell'autis.ta, il q11al·e de,1 e sop1ratiulto .aver sernJ)ft presente la gré(nde res1)on sabilità che ·g li i11combe nella guida . del n1otorc che gli è affidato, ch e può cliven tare un vero stru1nento di n1ort0.

A.

CENNI I)

'F ILIPPINI.

BIB L IOG RA FICI<

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Le tra:ilem,e11t non sanglan..t d.es fractares dri rachis. \ iol. di 11 5 pa g. Ed. l\{a ~on. Paris, 1938'. Fr. 40. MAr .LET-GUY.

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Poco o nulla di 11uovo ir1 quesfa 1nonografia d.e l :Mallet-Guy, allievo tli Leriche, il quale 11a d.etta1o una benevola ·prefazio!n 0 al volume. Sulla basei di 31 casi peTsonali di frattt1Te liel rachide trattati se·c ondo i cl assi ci nletodi di Bohler l 'A. i11ette in evidenza i m agnifici risultati ch e con tale rr1etodo ç,i ottengono. Egli ha portato al cune n·Jodificazioni p rat.icl1e al metodo, di cui la i)rincipale con siste in un.a s peciale staffa di .ap11oggio per il cnpo dlu rante la riduzio11 c in lordosi d ella fratt~ra: tale staffa pTencle appoggio diretto s ulle rr1astoidi, e facilita qt1indi la ridu zione r e·n dendola più agevole e me110 (atico·s a l)E-r il mala tp. E:gli adotta i)er ]a c]assific.1zior..e (l elle fratture del rachide la eln ssifi cazi.one secondo f\ oger &, dividendo le l'ratture della co1onna iil fr.atture verte1brali intrins ech e ed in fra1tt1i.re. n1e11isco-1J1e1 iebrali , e qu-e ste ultin·1c in frattt1re 111 e nisco-i1)ofisaria su-,:·eriore, rr1eni&co-epifisaria i11 feriore, e meniscol)i,·ertebral e a ~eco nda de]l 'intere sa1nento di uno o cli .1 mhedue i .di~chi inter, ertebrali. Un c.a·pilolo j11Leres ·a11te d·ella nlonografi.a è quello rig·uardanle la l)Ossib·i lità di a11plicazione del n1et0dc- alle fratture anticl1e, guarite con catti,·o risultato funzio11ale: in tre di tali casi la riduzio ne tardiva , pos.sibile ·p er lesioni di osteoporosi e per il notevol e ritardo della consoli1

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(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

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t< IL POLI CLINICO

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[ANNO

XLVI,

NltM.

31 J

cl1e vi i111 prin10110 u11 cara tte re speciale. La d azion e e facilitala dalla arte~ tesia local e ha d ato n oLevol c miglioran1cnLo funzion ale. Se- n ta teria m erita, quindi , di essere trattata con g·uer1do poi il consig lio d el ·u o 1n.aestro Lerisu ffic icnte a mpiezza, da chi n e abbia per 1)rOch·e egli h .a a pplicat o il m et od o d ella n ovoca- lJria esp erien za un.a buo na conoscenza. L ' A. , dopo un ca pitolo introdl1ttivo di g ei11izzazio11e an ch·e a lle vecchie fratture rimaste 11cr alit à sull e n1alattie ocula ri nei paesi caldi, d olor ose e si dicl1i.a ra liet o d ei risultati ottes l u dia le affezioni oc ula ri di origine anima le11 u ti. ecl i par asi!:iiti a11in1ali d e ll 'occ hio, l e infezioni È d un que q uesto un piccolo volun1e cl1e 6i b a tteric.:l1e, lo 1nala ttic d ell a cong iuntiva e qu el l rgge con ird e rosse . lJCr qt1a11 to , com e si è d ett o in p rir1cipio , esso n on faccia ch e confe rma- ~ le d ella cornea, non eh è le affezioni gen er ali re q uar1to or n1ai è già n oto d opo i claFsi ci l a- con m arlifestazioni oculari. Un 'am 1)ia trattazio11e a pa rte, d cana d cli 'ar gom ento, è d edi, ·ori di W a tson J o11es e di B ul1ler. Buo11a l 'ccata .al tracon1a . Da ulLi1l10, un ca1)itolo f'ul] a d jzio11e. (~. L.i\ C.i\VA.. cl1irurg ia ocular e n ei pae~ i caldi cl1e, per va esi~~e pa rti c olari a ccorg imenti. r. P .\ VEL, 1\ . P.~U~ESCO P onE \~o. .4ffections rieIl condizioni, libro , scritto co n intenti essen zialmente 11on u.lce.reuses dit duod ert um , u11 Yol . di cirl)raLici , sen za p retese, sa rà di g r and e utilità ca 200 ·p ag. E d. ~1.a ·so11. l)arig i, 1939. .:pecialmente p er i n oslTi m edi r i ch e si r ecano P rezzo fr. 50. i11 Colonia e ell e, pc. so i o]ati , d ebbono affiQue ta interessante mon ografi:i a,.re. . en lata dar si a lle l)l'Opric forze an ch e in qu,esto ca.m dal Rou x r appre enl.a u11 n o tevole con tributo 110, p e r il quale trover ann o qt1i una gt1ida. alla i:tem atizzazion e della 1)atol ogia d el duofil. (leno , oggi an cor a cosl in ali o 11J.ar e. P er m olti pra tici la na Lolog·ia d el duode.no si riduce al1'u] ccra duod ena le e s ue co111plicazioni ; il -ch e AccADEMIE, Soc1ETÀ MEDICHE, CoNOREss• 11 011 è. App·u nto p er questo troviamo di g ra nSoeietà Medico-Chirurgica di Pavia. da interc ....:o ir1 q uesta m o11ogr a fia il capitolo sulle d t1o deniti , ... indron·1c s 11esso confusa Scdu ta del 17 maggio 1939 con la 1n alatti.a u lcer o a, n elle su e svaPresidente : prof. A. PENSA . r ia te m a r1ifestazioni inorbosc, d all 'itter o alle cn1or ragie. D'accord o ch e ]a diagr1osi è il più Quadri radfologicJ da tubercoloma cfel tenue. s1)esso solo ra dioì ogica, ·d 'a ccordo a n cora che l>rof. G . BIGNAMI. - L 'O. riprende in questo l a cau sa di amb edue l e for 1ne morbose è forl avo ro lo s tudio delle car a tteristich e radiologise la s tessa, r1ta se si 1Jen a cl1e una di esse imch e d el l ubcr coloma del tenue delle quali è fatto ·p]j ca, a lmer10 lJer or.a, la po. sibilità di un gr acenno in una' sua preced ent e comunicazion e. ApV·e i11ter vento chirurg ico, il ch e no11 è per la poggiandosi alle abbondan li d ocumen lazioni r adiografi ch e ottenute n el _corso d elle inclagini praduod enite, si vedrà l 'i1np.ortar1za ch e può a ve ticate sopra diver si casi giunti i11 ·su a osser vazione r e u11a e&atta 111 c1ssa a punto d.ella questione. l 'O. prcc)sa quan lo segue: Questo d elle duo deniti è il capitolo più in 1) p er quanto la 1sed e, è in ler essante con st at~r·essante d ella 111on ogra fi a m .a altri ve n e ta.r e com e a fi an co di quella rig u ardan le l 'ileo t er son o, quali quello ~ull e s tasi d t1od en ali, acute 111inale si debba ten er present e quell a duodenoe cronich e, q uello d ei rapporti fisio e p atolodigiunale . Infatti n el presente g ruppo di osser gici fra il duod eno e i di stretti e.n terici infevazioni si lratta di infiltrati che si est endonor jori , ch e Tichian1eranno sen za clu,b·b io l 'attend alla fl c;s·su ra duodeno-dig iunale lungo il · digiun o p er circa 15-20 cm . Solo in qualche caso la zion e ·d egli s tudiosi. l\iien o co.n·111l eti e m en o l esion e, sernpre digiun:ile, è st at a rilevata un inter ossanli i ca11iLoli sui tumori d el duoden o poco J)iù a valle; e sui dife Lti di sviluppo. 2) i1 cl gruppo dell e presenti osservazioni n on L 'e.:posizione è . chiara, n ilidi i clicl1ès e son o s ta te 1ocumenta te d elle manifest azioni di b t1ona, com e sempre, l' edizione d el l\ilaRson .

G. L.\

CAVA.

\t . l\u.l\TA. Ojtalmoloqia elci paesi caldi. Un vol . in-8° , p.a gg. 3G2, fi,gg. fl 2, tavv. a col ori ±, r ileg·a to. U. Hoepli , 1\fil an o, 1938'. L 'cftal111olog·ia dei J)aesi c al di, an ch e J)er le 1rJa]attie che 11on son o da con sider ar si come esclu5iv.an1en Le tr o picali , .p.r ese nt.a una particolnre fisonomia p er diver~i fattori cl1e vi a·g i~co r10, co111e quelli cli111atici (vento , polvere , 111ce abbagliante), sociali , ig ier1ici , razziali, sen za contar e d ell e m alaLti e ge11erali i''Ì 1)1a rti( olar1nente diffuse (n1alaria, bilhar ziosi, Jues),

s tenosi di gr adÒ apprezzabile. Si son o d'a]lra parte r ileYD li dei segni cli ulcer azion e p ariet ale così da d are al tra tto di in tes tin o inlcr es·sato un asp etto cri1rato o r e ti colato. Si sono infine rilevate le 11ole di r igidità d ella p ar e1e con perdita , come è. òvvio, dcl JJC'ristaltismo e del disegno delle valvol e. La p arte int er essat a è apparsa in g enere fi ssa e con p a1ssaggio n on molto d-01ce tra parte. 1esa e p arte integra d e1la p ar et e intestinale; 3) le m anifestazjon i d el tubercoloma digiun ale sono apparse, come i11 gen ere quelle di tubercolomi ileali, assocjate a l esioni a caratter e sp ecifico tuber colare inter essanti altri organi od apparati , in p ar t icolare quello respiratorio; 4) la evoluzione si è dimosto1a ,... n ella massima ])a1 !e d e i casi nettamente sfavorevole. 1


IANtNO XLVI, NuM. 3 1]

SEZJONE

Saggi di .llnfografla sull'organismo umano. Prof. G . .BIGNAMI. - A complemento degli stu<li falli eseguire dai su oi allievi Brovelli, Doliini e Faravelli, l'O. affronta il problema della linfografia umana, della qua.le ebbe a far cenno n el Congresso Naziol)ale di Perugia del 1934. L 'argo1nen lo polrebbe, secondo 1'O., avere la sua imp ortanza soprattutto nei riguardi della diffu·sionc <lei processi morbosi, da La l a possibilità del metodo · linfog rafico di porre in rilievo i più fini deltagli delle vie linfatiche. Premessi alcuni dati riguardan Li la tec11ica da lui adol tata per l 'in troclt1zione del mezzo di conlrasto (biossido di torio), passa ad illu Lrarc i risultali raggiunti. L'introduzione 'del materiale opaco nelle sierose non sembra tale da porlare a co11creti ri·sultati per la visualizzazione delle vie linfatiche, ~ontrariamente a qunr1to è s lato ritenu to d a al.cuni autori. La via sottocutanea fornisce eccellenti risultati solo a condizione ch e il mezzo sia iniettalo sotto forte pressione in tessuti compatti tStipati come, ad esempio, il polpastrello delle dita. In que-ste condizioni l '0. ha potu1o iniettare i linfatici della mano, dell'avambraccio ed in parte anche del braccio. La iniez ione per via intraghiandolare, che ha dalo ugual1nenle risul ta li favorevoli, ·s empra utilf:! non solo per l o studio della morfologia delle masse ghiandolari, in par ticol are qualora queste si trovino in condizioni morbose, ma altresì per l a <locumentazione delle vie afferenti ed efferenti. le stenosi del tenue dal punto di vista radiologico. Prof. G. BIGNAMI. - L'O. espone un gruppo di casi di alto in Leresse iconografico nei quali si sono· manifestati aspetti singol ari del tenue · pros·simale e distale a monte della stenosi. ,Appoggiandosi a controlli eseguiti su pezzi cadaverici, I 'O. tende a dare l ' interpretazione anaton1ica delle espressioni radiologiche dei quadri da stenosi.

l'Influenza delle cicatrici sullt> sviluppo di tumori sperimentali. F. LEINATI. - Facendo applicazioni di soluzione ol eosa all 'l % <li 1 :2 benzopirene o metailcolantrcne ·su sei gruppi di 10 topini ciascuno con diversè modalità, h a osservato che l a produzione <li tumori è più rapid3. quando le applicazioni vengono. fatte su cicatrici già consolidate che non su piaghe in vja di cicatrizzazione o su cute normale; e che in una forte p er centuale si ha sviluppo di tumori su cicatrici dopo un lungo periodo di applicazioni s u un 'altra zona di cute Q su un 'altra cicatrice.

F. LoRETI e G. PR"RRONCITO. -

Atlanifestazioni di C·Olloido71essia nelle cel lule entodermi cl?e della parete del sacco v_i tellino nei mammiferi e n egli uccelli.

G. PALUMBI e G . VERGA. -

La fine in·nervazione del nodo seno atriCIJle in Talpa Europaea..

Azione del raggi r>enfgen sul fegato. Dott. A AGuzi'I e dott. P. FoRNAROLr. - Allo scopo di studiare l 'azione d ei raggi roentgen sul fegato Yennero irradiati diversi g ruppi di animali da esperimento sulla regione epatica, con do i varian li da 600 a 1200 r con radiazioni di <l ivtlrsa durezza.

PRATICA

1401

Tl fe.g ato degli animali,_ u ccisi a varja distanza d i tempo dall ' irradiazione (da 24 o.r e a 2 mesi), venne e-sam ina lo istologicamente. NeS1suna modificazione degna di particolare rilievo Yennr riscontrata se si eccettuano fatti di i1)cre1r1ia i)resen li soprattutto n e.I fegato d egli a11imali sacrificali a breve d·i stanza del trattamen t o. Ciò conferma la notevole radioresistenza di questo o.r gano e ci })Orta a concludere che le dosi da noi u sate sono insufficenli a provocare a carico del parenchima epatico alterazioni di qualche enLità e is tologicamente rilevabili.

Tecnica per la prlduzlone di embolie sperimentali nel vasi arteriosi periferici. G . S. DONATI e A. !vIAsSONE. - Gli 00. e·spongono un metodo da Jo.r o uis ato per la produzione s1>crin1ental e di embolie arteriali periferiche. 'fale inetodo consis te n el fare p ercorrere ali 'embolo inlrodoLto in una delle femorali del cane, la femornTc stessa in via retrograda, in modo che raggiun la l a biforcazio.n e dell 'aorta l 'embolo dalla corrente in questa esi stente viene poi convogliato 11 ella femorale con lrolaterale. Per controllare la pressio11e necessaria all 'introdtizione dell 'e111bolo contro corren te h anno ideato un apparecchio di cui dànno la figura. Gli 00. fanno riso.I lare la ·semplicità e la praticità della l oro tecnica con l a quale si possono realizzare con tutta facilità . embolie in ·sedi l on· ta11e da quelle di introduzione d ell 'embolo, fatto questo di grande i1nportanza -perchè permette cli escl udere :molle delle azioni che si vuole siano in gra.do di interferire sullo svolg imento dei fenomeni fisio ed anatomopot ologici a livello dell'embolo. Studio sulla funzionalità rena1e nel traumi chiusi del rene. G. S. DONATI. - L 'O. si è proposto di studiare la funzione renale nei traumi chiusi del r ene con vari 111etodi d'indagine e cioè con l a cromocistosco_pia, il catelerismo ureterale e la pielografia di scendente per confrontare il valore di queste singol e prove. . Le osservazio11 i r accolte riguard1.rno traumi recenti che sono stali poi seguiti fino a 5 anni di distanza. In tutti i casi furono eseguite assai precoce1nente le suddette indagini sen za 1nai ave~ re alcun inconvenien te. I risultali ottenuti, confrontati tra di loro, dimostrano ch e meglio dell a pielografia discende11te, l a quale è soggetta a 11on poch e cause di errore, la cron1ocistoscopia ed il cateterismo degli ureteri possono fornire cla ti sull a funzionalità d ei reni colpiti da trauma. La di·scèndente peraltro può rendere utili ·servi()'i in quei casi in etti 11on siano espletabili al tre ricerche funzio11ali e può talvolta integrare i dati di queste onde, data la sua innocuità e la semplicità di esecuzione, è consigliabile ùi applicarla sistematicamente, fin dalle prime ore, nello slt1dio dei traumi renali. Le paratisi tardive dell'ulnare. G . S. J)o~ATI. - Ricordate brevemente le caratteri stich e delle paralisi tardive del! 'ulnare consecutiYe a traun1i anlicl1i del gomito, I 'O. espone un caso di tale J)aralisi insorta dopo 38 anni iI> un individuo che pre: P.nlaYa un cubito valgo da prrg r esso Lrauma. Viene fatta q11a1che con siderazjone sùll 'czio-1)atogenesi della forma e disc.usso Il Se gretario. il tra l l a111en lo ct1ra liYO .

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cc IL POLICLINICO »

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Società Medica del F riuli. Sezione Culturale del Sindacato Fascista Medici. beduta del giorno 29 marzo 1939-XVII Presiede il prof. G. P1ER1 Cura chirurgica delle cistiti croniche dolorose.

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Prof. G. PIERI. - La cura mediante anestesici è un palliativo e delermina assuefazione; donde la n eces·sità di ricercar.e una ct1ra chirurgica ra.tionale, diretla così alla innervazio11e vescicale. L 'O. fin cl al 1926 ha proposto la resezione del plesso ipogas trico superiore, o nervo presacrale, at lraverso il quale passa una parte delle fibre sensitive e motorie della vescica, e la cui sezior1c determina, oltrechè una ipoestesia della muco·sa, anche un indebolimento dell'azione dello sfintere e un rinforzo di quella del delrusore (donde un pi1ì agevole vuotamento della Yescica). Egli ha applicalo que\Sta cura in 15 casi; in 2 di essi ebbe la 1norle (in un })azientc per broncopolmonite e 1n un altro per n'leningite tbc.) e negli altri u11 miglioramento Eiù o meno spiccato dei disturbi sogg·eLlivi. In due altri pazienti l'O. ha aggiunto alla sczio11e del presacrale quella dei nervi pelvici, proposta i ecenlemenle da Richer; i risultali di que5to procedimento appaiono anche più soddisfacenti. L'O . presenta una delìe due operate: una donna di 41 anni che avevà subito una nefrectomia per pionefrosi nel luglio del 1938 e in cui si era s tabilito il quadro di una cistite con sofferenze atroci (necessilà di orinare anche di nolte, ogni 10-15 ininuli, minzione accompagnata da dolori fieri•ssimi). Dopo l 'operazione praticata un mese fa , Ja malata orina ogni 2 o 3 ore con lieve dolore terminale. Interloquisce : prof. MENGHETTJ. Del rlschiamento come causa d'aborlo. Dott. ARMELLINI. - L'O. premessa una ampia documentazione stal 1s lica sulle cause d 'aborto riscontrate nell~ Ma terni là di Udine dal 1931 a1 1938, rileva la difficoltà che ·si oppone alla ricerca di tali cause ed espone i dati statistici e le osservazioni che portano ad ammettere una relazione causale tra raschiamento e succe&Sivi aborti. Richia1na l'attenzione sulla necessità di una maggior limitazione del raschiamento e sostiene I 'opportunità della terapia medicamen tosa applicata pressochè sistematicamente nei casi di aborto. linfangioma dell 1 scroto. Dott. T. VBZZIL. - L'O. riferisce su un caso di linfangioma r ecidivo dello scroto riscontrato ed operato in un giovane di 25 anni . Il caso, in cui la diagnosi clinica ~ stata conferm ata pure dall'esame istologico del pezzo asportato, richiama l 'a llenzione principalmente per la rarità con la quale tali affezioni si p·o ssono riscontrare. Sulla possibilità dell'esistenza di un nuovo segno clinico nelle per· forazloni del primo tratto di digiuno. · Dott. G. DEL Zorro. - L'O. ricorda un caso di perforazione traumatìca della 1 a ansa digiunale a pareti addominali integre, nel quale si ri':scon1ra

[ANNO XLVI , Nuiv1. 31}

obbietli,amente, ol tre ai già noti segni clinici. persistenza dell 'o ltusità epatica e scompar·sa del1'aia di ott11sità splenica. Questa era sostituita da uria zon-1 di timpanismo, ~i forma irregolar111el1tc rcllangolare, delimitala da quattro linee immaginarie : una superiore a direzione trasversale, passante per il margine inferiore della 1oa cos tola ·sinistra, una inferiore paStSan te per la S. I. A. S., una terza verticale per }'ascellare posteriore e l 'ultima per la mammillare. Dopo aver discusso le possibilità diagnostiche, riferentisi al caso, l 'O . fa notare che l 'importanza delle osservazioni dell 'accennato reperto clinico, ·sta i1ell 'aver questo condotto oltre che alla cliagnosi di natura, ad una diagnosi cli sede della lesione. De-scriYe brevemente l'atto operativo e ferma l'attenzione sulla possibilità dell'esistenza del sin tomo descritto nelle lesioni perforati ve del 1° tratto di digiuno; sin tomo in leressan le per la sua rarità e che potrebbe avere una notevole importanza diagnostica. Interloquisce : prof. MENGHE'r11. Un caso di sindrome Inferiore dello coda equina da leptomenlnglte cronica. Dott. P. J_,ocATELLI. - Si tratta di un soggetto di 39 anni dall a cui anamnesi nulla si rileva di particolar1nen te importante. Da circa 4 anni va soggetto a dolori a tipo ischialgico a ·sinistra. Una se ttiin.g11a pri1na dell 'ingresso in Ospedale mentre stava alzando un peso da terra, ft1 colto da un violento dolore ai lombi con irradiazione lungo l'arto inferiore sinistro. Contemporaneamente insorse difficoltà nella deambulazione, ritenzione urinaria, i11continenza fecale. Si pone la diagnosi di leptomeningite cronica valorizzand,. Jl fatto della lunga precedenza di dolori a tipo ischialgico, interpretando questi aolori come espressione di un fatto radicolilico che su.cce·ssivamente estendendosr, sia arrivato ad interessare gli avvolgimenti spinali. Il paziente è stato sottoposto ad a lto operati,·o che confermò l 'esiistenza della diagnosi e che portò ad un brillante risul tato terapeutico. Il Segretario: dott. G1ovANN1 M1NcIOTTI

'' IL POLICLINICO ,,

SEZIONE MlDICA (mensile)

Direttore : Prof. CESARE FRUCONI. Il Numero 8 (1 Agost" 1939) conterrà: LAVORI ORICINALI : - Tireosclerosi salicilica. R. GOSI<> e S. NIOOSIA (Sperimentazione e do cumentazione istologica). Raffaele D'A I .ESSANDRO - Equilibri e rapporti cloro-glicemici (Ricerche sperimentali). - Leptospire classiche e Prospero MINO leptospire local'i nella 10tiologia della leptospir·i>si del Vercellese. _.. Prezzo del Numero L. 6

Abbonamrnto annuo alla S'zl>ne Chlrurgtr.a : Italia L. 55. ·Estero L. 65 Se cumulativo con la Sezione P ratica : I tal ia L. 1 1 O.

Ester o L. 1 6 5 ; se cu m u lati vo con la Sezion e Pra· tica e con la Sezi one Medica: I tal ia Lir e 1 40. Ester o L. 195.

Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancar io alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA.


[AN1~0

XLVI,

NUl\I .

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APPUNTI

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SEZJONE PRATICA

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Vaccinidi accidentali. Fra i possibili in conve·nie11ti derivanti dalla 'accinazione, si può verificare n ello stesso individuo vacci11ato il trasporto del virus dalla sùde di inoculazio11e in altri punti della sup1erficie cutanea, specialn1ente in coJoro ch,e presentano affezioni cutan.ee, in particolar modo l 'eczerr1a, con conseguenti autoinnesti su.c~ces­ si,·i, fino ad una vera generazione. E inoltre possibile l'infezione accidentale delle persone che , ,.engono in contatto con la linfa vaccinica, J_Jer ragioni professionali (medici, infermieri) o di co11vivenza. Si tratta general111e11te di conta,gio diretto, O])pure m edianLe la bianch eria od 01ggetti; la trasmissio11e avviene evid1enten1ente in individui J-1on mai vacci11ati, od in cui l 'immunità si è a11data affi·evolendo. L'inoculazione accidentale può manifestarsi dovunque, spesso al viso, com :e alle la bb,r a, n1ucosa 01~a1e, tonsille; relativarnente frequ·enti le localizzazioni .g·enitali nella donna, più rare J1cll 'uon10 (in un caso., trasmessa pDi p er contatti genitali alla donna); abbastanza frequ1ent e la loculizzazi0n°e oculare (1Jtalpebra, cornea). "F atta -eccezione p er la localizza7.ione oculare, le inoculazioni in sedi circoscritte hanno carattere di benignità, salvo ·1.::i2r gli individui con affezioni cutanee, sp ecialrn·e·n te ecze1r1ato~e. In Lal caso, oltre a cicatrici deturpanti, si J) UÒ avere gen.e ralizzazion•e ed anche la m .o rte. M. Ballarini (Arcri. it. d e·1rrnat. sif: ven., gennaio-febbraio 1939) riporta due osservazioni prop·r ie, di u11 barnb·i no di 6 rr1e&i infettatof,i 1o giorni dopo la vaccinazione e rd i una do1)na di 30 anni, vaccinata a 2 anni, contagiatasi dalla propria fiiglia vaccinata una quindicina ·d i ·g io·rni prima. ln e11trambi i ca1.&i, le pustole si manifestarono alla guancia e guarirono rapidamente con impacc.h i di acido salicilico al 2/1000 e rubiazol per via orale. In l1n altro caso, con ecz.ema seborroico ·d el caalillizio, quivi si e bbe la localizzazio·n e delle . pustole, da cui residuaro·n o cicatrici totalmente alopeciche, con for:mazione di chiazze dove le 1rustole erano conflu enti. La possib·i lità ·di queste vaccinidi deve indurre all'applicazione di rigorose norme profilattiche (fasciatura dt1rante la reazio•ne vacciuale) rendendo edotti i fan1iliari dei rischi di tale com1Jlicazio·n·e, osservabile ancih e in adulli se sia già affievolito lo stato immunitario. fiV. 1

Xantomatosi diffusa. A. ~rasciutti (Gazz. d. Osp. e d. Clin., 26 marzo 1939) rende noto un caso di xanto.111atosi diffusa in cui le manifestazioni n1orbose inerenti all'alterato rica1nbio lipoideo si prc-

sentavano in 1nolti orgapi. La cute presentava uno ~antelasma papuloso si1nmetrico alla faccia e al e.a llo : l '·e~ m e ii&tologico della zona di cute alterata inetteva i11 evider1za un 'intensa in filtrazione di noduli li_p oidali. In corrisponde1iza delle r egioni deltoidee e dei polsi esisteva simmetricamente una tumefazione roton.deggiante, di consistenza durofihrosa, indolora di cui non po tè essere esegui tu I.a b·i op·sia per rifiuto della :piaziente : le caratteristiche anan1neslich e ed o·b biettive di tali tumefazioni po·r tavano a con·&iderarle co me xantomi tuberosi (gotta lipoidea). Localizz.a zioni lipoidee si riscontrarono nella rr1.a l.ata anche n ell 'occhio, dove, oltre alla notevole infiltrazion,e xantelasmatica ·d elle pal1;ebre, esisteva in ambedue gli occhi sulla congiuntiva bulbar e., al suo angolo inter110, un depcsito lipoideo della grandezza di un grano di miglio. Così puTe esisteva un 'infiltrazione lipoid·ea del palato n1olle, dei pilastri, d el faringe, del la ringe e infine del rinofaringe e della mucosa nasale: tutto ciò •SJ)iegava la presenza di una disfo·n ia persistente n ell'amn1alata . .AlLro irnportante reperto era quello della p reSf:'J1za (confermata radiolog·icamente) nel mediastir10 posteriore di una ·v oluminosa m assa, cl1e, per le sue varie caratteristich·e, venne giudicata di p·r obabile na tura lipoidea. IF. TOSTI. 1

Il rinofima ed il sno trattamento. II rinofin1a, ·dice M. Ducourtioux (Pres.;e J\1 édicale, 24 111aggio 1939) è 1111a difforn1ità rtasale ch e in~eressa la sola cute ed è caratterizzata da u11a ipertro Eia dei tegumenti del naso in conseguenza di disturbi ghiandolari e circolatori. L ' elerr1ento ghiandolare è costituito da una enorme iperplasia ·d·elle ghiandole &Ebacee, incredibilmente distese e cistich e; l 'e·lem ento circo.]atorio, o m eglio vascolo-connettjvale, è dato da una iperpla$ia del t essuto connettivale e di quello vascolare. A seconda del prevalere ·del fattore ghiandolare o di quellÒ vasale, si ·d istingue una forma g hiandolare ed una forma angectasico-fibrosa. Il rjnofima .è più f'requen te 11ell 'uomo ch e nella donna. Esso è perfettarn'3nte curab ile. Un trattarn ento m olto antico e molto efficace è quello conosciu~ o col i1ome .di operazion e <li Ollier e co nsiste n el decorticare col histuri il n aiso ri nofimico ripoir tandolo alla forma e ·dimensioni normali. La cicatrizzazione è rapidi&sim a : la forma òiventa senz'altro y11igli orer n1a rimane sulla pelle un aspetto cicatriziale non b ello a vedersi. È per questo ch e tale oporazion e deve essere riservata ai rinofimi veram ente mostruosi: nei rasi le·g-geri o n1edi conviene . eguire altri rr1etodi. Anzitut-


« IL POLICLI Nl CO »

1404

to si far à trattamer. t1ì n1edico ch e com p r en de m assaggi , ·u so di saponi acidi, di pr·eparati fio lior ati e d i alcool io d~ to, rr1ezzi tutti cl1e deter1n i nan o indubb-i::tm en te uno ~traordinario mig·lioram er1 to. Poi si ricorrer à alla piccola cl1irurg ia d erm;itologica ch e, .:on la e lettro1·u11t u ra, galvanica o dia termie.a, offre p arecc]1ie risouse co11tro il rinofima . ~"' . TosT1 .

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In caso di tuber colosi associat e, si a1)plicl1er a11110 le r adiazioni medie, .sorvegliando serrtp r e p eso , t c.mper a Lura e c ulireazio11c. Nell 'associazion e con la form a pol111ona:i·e, si 1p uò t entare, la fisi0 Ler a1)ia co11 i raggi ultra violetti l11ng lti e con g ra nde pruden za. Nelle a ltre tuber colosi e terne, p erilo11ite, t esticoli, ossa, a rticolazioni , r eni, ' 'escica , i r vggi ultra violetli danno eccellenti risultati , m entre sono inefficaci n elle annessiti. fil.

La sindrome della ragade del capezzolo nella ma· stite dell'allattamento e suo trattau1ento col dre· naggio filiforme. C. Sta iano y A. Acl1ard (Hol eti11 de la So-· L'insulina nella medicatura di ulcere Indolenti croniche. c i edadl de Cirugia de 111 ontevid eo, Il. 5, 1938) i-'<'n ·an o ch e, co tituita i la r agad e d el cap ezL 'u so d ell 'insulina n.elle m edicature è r e7.Cllo, d a questa n a ce la prima eccitazione ch e een te, per ch è risale al 1926. A. R. Hunter si ri vela con quella s indrom e dolorosa tipica (Th e Brit. A1 edic. Journ., 15 aprile 193'9) se d cll,e u euri Li, cioè si c r ea Ult O spasn1-0 d el mune è servito in 10 casi, n ei quali ha anch e scolo Jiscio d ell 'ai eola . Co111 e conseguenza di U&a to n 0llo s tesso soggetto e. in altra ulc era q t1est o sp asn 10 vien e irrtpos ibilitata l 'evacuauna soluzion e ·di tricr esolo l)er controllo. L'uso zi<1n e latt ea i1or11tale d el lobulo, stabilendosi . dell 'in i1lina h a com e b ase t eorica la sp eranza così una rite11zion.e lattea ca na licolo-acinosa, c ]1 e s li1noli il 1ne taboli srr10 a er obico d el t ese(i in se1g·uito un ·infelion e a c.;c ndente. suto e quindi il processo di cicatrizzazio·n e. Ad asce550 costiLuito g li AA. n on preferiL 'insulina n on ha n1a i da to inconvenienti scono la solita incisio11e sia ·pier ch è impedij)el s uo u so locale , p er ò n on furono fatte glisce. l 'alla ttamer1Lo sia p e1·ch è s i po~so no avere CE-Jni e. In quasi Lutti i ca si 11a d 'a to qualch e 111ol Lip licazioni di focolai asce..,sua li: pra ticap rog·re so ' 'er w la cicatrizzazione, p erò non c'è n o in vece il dren aggio filiforn1e ch e àdop-era~l ata n o levole differ en za fr·a l 'i11s ulina e il trino con su ccesso da 20 a nni. La t ecnica consic-resolo, p er cui 1'insulina non risulta prefeste nella trasfission e <lel lobulo in 'riten zion e rjbile. L. con un ae-o di l{evcrdin o di Hage dorn a Ocrrande c urvatUl a, facendo r estar e in p erman en za Etiopatogenesl e terapia delle dermopatie geni· 4 crini di :r"'ire11ze. La ten sio n e ed il d olore tali pruriginose nella donna. - &compaio110 i&ubiLo e la g t1a rigion e avvien e Le nostre cognizioni sull 'etiolo1gia d el pruI ,resto , gen era l111c n t,e i11 G-7 g io r11i. ri lo vulvar e s i son o ampliate e precisate con i A. GRAS SI . i)rog·r essi d ell '.e11<locrinologia e se ne è avvantaggiala la t er a1)ia. Esclus i i casi di diab ete, di La ftsioterapio. delle tubercolosi esterne. iLterizia, di inf~zioni varie , in cui p oteva esNella c ura d ell e tuber colo.si est erne , part i&er e utile il trattamento causale , i più dispacolarmente d elle ade niti e d elle forme anorati trattamenli d elle altre forme riuscivano r etlali, la cl1irurg ia è un nie t.odo di eccezione, d el tulto i11effi caci , tanto da indurre talvolta r11e11tre la ter apia è domiR i.a es~enz.ia~m-ente dai ineto di fis i ci. Il migliore è i11duhbiamen te. lu p aziente al suicidio. Le con cezioni a ttuali sull ' ori g ine d el pruril 'elioterapia che, però, n o11 può e•s sér e çtpplilo in gen er e tendono a fondarlo sulla liber a cata d-0,-unque ; qui11di vi si d ev.e su pplire con zion e , in seno alla cute, di sostanze di produl 'eliot erapia artificiale, con i ra.~gi ultraviozione locale (sostanze H ) che aggirebbero sull etti. Secondo if er ond (So1c. belge d e physiothe- le t ermi11azioni se11sitive. Tali sostanze avrebrapie, 26 i11arzo 1939) la lampada di quarzo bero uno scopo emin-enten1ente difen sivo, i.nquanto che l'aumentato afflusso di sangu~, a raggi corti a biotici , tanto utile nel rachitis1110, è invece g ene ralmente controindicata I '.aumentata attività circolatoria , il passagg10 di liquido ·d ai vasi ai tessuti hanno l'effe tto di n ella tuber coìosi. Altri tipi di lt1ce sono stati una pronta diluizione e di un rapido .allonta!proposti , quali la la111p1ada a d arco , gli archi na m ento della sostà11za stessa. polimerici , ecc. Nel caso specifico del prurito vulvare, è da In tutte le app licazioni, si d evono sorvegliaritenersi che esso s i manifesti in donne in _ r e il p eso e la t emperatura. Quest 'ultima è di stato di ca r en za folli colinica, p er cui vengono u11a g_rande sen sibilità; essa va presa ogni 3 or e dopo I 'ap plicazjone; il su o aumento con- a soffrirne la struttura normale dell 'epitelio vngino-vulvare , la sua attività glicog.enolitica, siglia la prudenza. An ch e la cutireazion e pu ò d a re utili indica- il su o equilibrio trofico . Viene log·ico, quindi il pen siero di somministrare ·del] ' ormone follizior1i,i indiçan do la esisten za o n1en o di allercolare in ·donne ch e soffrono di tale incorno.do. gia ; una cutireazione forte a]la vecc.h ia t ub·erJ prin1i t entati, i furono fa tti da Mara11on e sebolina è di progn osi favor evol e. 1

v ~.

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[Al\iNO XLVI, Nul\1. 31]

guiti poi da altri non inolto numerosi anche J>er l 'alto costo dei preparati. A. Migliavacca (A r ch. it. dermat., sif. ven.er., gennaio-febbraio 1939) ha praticato tale cura ir1 20 donne di età dai 26 ai 72 anni, in cui il prurito durava da un mese, a 9 a nni , ribelle a tutte le cure; trattaviaisi in tutti i casi di prurito esgenziale, con esclusione quindi d ei casi con· affezioni generali o locali. cl1e pote\1 ano sostenerlo. L'A. ha usato, un preparato per applicazione locale, in cui l 'ormone follicolare è in corporato ad una cren1a; vi sono ·dei i)reparati già .p ronti in commercio, ma si può procedere alla preparazione estemporan ea, incorporando una o più fiale di sol,uzione o1eosa d·ell 'ormone folticolare in un v·ei colo cermof.o di vaselina-lanolir1a. Jn qualche caso, ha anche fatto ini ezioni dell'ormone nelle1grandi l abbra o so ttocul e. In 10 casi , si è ottenuta la g11arigione p1ermanente·; in 8, apparente, .c on comparsa su ccessiva di recidive; 2 rimasero invariati € nor1 rr1igliorarono neanche con la successiva radioterapia vulvare. Il prurito è scampar.so anche in un cal5o di una 72enne diabetica senza a lcuna terapia interna. In due casi, si trattava di prurito vulvare da ·g ra,1idanza; entrambi • g11anrono. N·essun incon, Teniente venne osservato; i11 un solo caso, in cui si praticarono anch e iniezioni locali , si ebbero modificazioni delle n1estruazioni , ohe si fecero scarsi~sime, probiabil111ente per un fennmeno di b.Jocco ipofisario. fil. 1

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TECNICA

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SEZIONE PRATICA

MEDICA.

Puntura della cisterna o puntura lombare ~ La puntura lombare. si può eseguire ancl1e ambulatorian1ente, purchè la cannula di punzione sia molto sottile, afferma K. Weid '1er (I<lin. ~Vochensch1r., 30 giugno· 1939). Per rendere molto rara 1.a cefalea post-puntura cunsi1glia di iniettare attraverr.So la stessa ctn11 t1la soluzione fisiolo.g icà in quantità e.ori Ìf-I)Or. dente ai 4/5 del liquor estratto. Non è invece alla portata dei medici pratici la puntura della cisterna ch e a lcuni AA. preferiscono a qu ella lo1nbar e. Eseguita a regol a d 'arte la puntura della cisterna in genere n on è pericolosa. Sono però noti rari casi ad esito letale in seguito ad emorragie subaracnoida li, anch e no·n esistend o ater osclerosi (l 'arteria cerebellare inferiore ateromatosa può esser.e s1)ostata). I detti acciden ti sono dovuti ad una variartte 11el decorso della arteria cerebellare · inferiore, la quale viene allo·r a a d escrivere t1n arco s ulla faccia dorsale del midollo allungia to. Nulla si può dire circa la freque11za di tal e decor so abnorn1e: a d ogni rr1odo la po·ssibilità di en1 orrngie durante la puntura d ella cisterna dovrebbe essere n1olto scarsa, perc:hè è difficile r l1e I 'ago, anch e incontrandola, riesca a pun gere una arteria c11e non sia n1olto be11 fi ... Eata P. •

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• MEDICINA SOCIALE Un danno sociale: l'alcoolismo. . In ge:n.erale l 'alcoolismo è in .regresso, ma ne esistono fo·r me insidiose con1e quelle « fantiliari », per liquori, cocktail, ecc., ch e favo'riscono l'alcoolismo femminile. Mentre un uso moderato d·ell'a lcool è certamente utile ali' economia e prolunga la vita rr1edia, l 'abuso è nocivo per le numerose turbe funzionali e organiche:, sp,ecie sùl fegato stomaco, vasi, s is tema n ervoso. Il dott. Herscovici (Journa.l des prat. I 0 luglio 1939), affermando che l 'alcoolis1110 fisico è la consegu en za dell'alcoolismo n1orale, larr1 e.nta ch e in Francia non si sia realizzata una v·e ra lotta antialcoolica. È 1no]to importante, specie dal punto di vista n1edico-legale, •distinguere le manifestazioi dell 'eb·b ·r ezza accidenta le d a quelle dell 'alcoolismo cronico. In questa ultima con dizione i soggetti sono irratibili, collerici , gelosi. Di solito quando la sol a rr1adre è a lcoolizzat.a si h a una ISiC'arsa natalità, nel caso d el padre si verifica invece spesso ipe1·natalità, e così :prure quando ambedue i genitori sono d editi a ll'alcool . Oltre aìl e form€ conclamate di deljrium trerr1 ens (stato confusionale, allucinazioni , convulsioni, ecc.) esistono forme più attenuate, della ·durata di vari giorni, e a prog 11osi mig liore. Presso i bevitori di essenze si nota particolar.mente la polieurite alcoolica di cui esiste a1)ch e una forma pseudo tabetica, molto grave. Gli alcoolisti cronici hanno con frequenza turbe pisic1h iche varie. !F ino a lla c. d. psicosi di l{orsakoff. Pare che l 'abuso del vino bianco pre.dispon·g·a più verso la d·e menza e il s uicici dio c h e il vino rosso. . L'epilessia si trova spesso •presso coloro che abusano di aperitivi. 1

SrnILIA.

MEDICINA SCIENTIFICA EJfetti della tiroidectomia su reni normali e sottoposti all'azione di sostanze chimiche. Bazzocchi e Carabba (A nn.ali Itali1-:nni di Chi1iu.rgia, fase. 1-2, 19319) ha11no osservato &perin1entalmente nella cavia che, limitatamente al periodo di osservazione, l'asportazione completa della tiroide non si accorr1pagna ad alte~ razioni istologiche dei reni, escluse manifestazioni di ordi111e vascolare. Sull 'and.amento di una gl omerulo nefrite chimica, da dose m ortale o no11 di nitrato di uranio ed adrenalina , l 'a&portazione della tiroide, fatta dopo o r110J.to te111po prima d1el]a sow..ministra7Jione della tiroide, fatta doip o o molto tempo prima dElla som1nir1istrazione del tossico, non manifef,ta a]cun apprezzabile ii1flu sso. Si osserva iJ),~~ce una m aggior sopra,rvivenza e la presen-


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C(

lA~~o

LL POLICLINICO >)

.za dr.i lesioni renali più lievi n~li animali stir11idati in confro nto ai co11trolli allorchè la tiroidtctomia è praticata 10 giorni prima della sc)m1ninistrazion·e di una do,s e mortale di tossico renale. Gli AA. inquadr.ano i reperti in uri aceiurato ri.assu11to bibliografico e cercano di .darne una inl erpretazio11e. BERNABEO.

Sul numero e sull'importanza dei linfociti nel carcinoma e particolarmente nel carcinoma del· lo stomaco. E. Hass (Deut. Zeil. f. Chir. , n. 10, 193'9) si è pToposto di ·din1ost.rare che il conteggio dei lirJ foci ti circola11ti nel sang·ue p t1ò dar€ ottimi criteri ,di g iudizio circa l a resi tenza de]] ' orgar1ì~mo contro i tu111ori . Egli ha indagato i r apparti tra nu~ero dei 1infociti (assoluto e relativo) e prognosi operatoria del cancro ·d ello stomaco e quelli tra la n1alattia cancerosa .e il nun1ero dei linfociti . Si è convinto ch e il numero dei linfociti presenti n el sangue è u n indice atte11dibilc per guidare la forza di resistenza dell'organismo • • contro I tumori. Nel periodo iniziale del tumore si trovano -se1n·pre valori alti (a ssoluti e r elativi) di linfa.citi , mentre in seguito dopo un tempo p iù o rrieno lungo~ si ha una caduta fino a valori molto diminuiti. Nel car cinoma non si tratta dunque di linfo citosi o di linfopenia, ma piuttosto ogni car.c.inoma passa attraverso uno stadio linfocitario .ed uno stadio linfo penico. Pr<011d·ertdo come esempio i.I cancro dello storrJaco, si. può affermare ch e, a parità di condizioni, la prognosi operatoria dipende note,rolmente ·d al numero dei linfociti.. A. ~1ERLINI. 1

XLVI, Kul\r. 31]

c.,iulli , do1111e) . 'i co11osco110 pt1re le cosidde tte r.•lo.cch.e op1alirie dei sof fì.ato·1i lel vetro. Le le11co1Jlasi.e boccali de,rono infir1 e es ere dis tinto dalle placche mt1cose d ella sifilide e dal lichen IJia1Jo d e1le .m ucose, il quale ultimo si vre ·ent.a in chiazze più i)iccole, meno rilevate, 11a un decorso più rapido e ri·sente il benefi co effe tto d.ei preparati arsenicali. In tutti i ca·si le leucoplasie boccali e delle mucose i11 ge11ere (vagina) ' 'anno annoverate fra ]e così dette mcnla.ttie precancerose: alm eno il 15-20 % (e per molti anch e in percentuale maggiore) degli epiteliom i della lingua ori·ginano da un.a leucoplasia e s1Jecialn1ente da 1quclle varietà . cl1e, per il loro aspet to , si chi.a.mano verrucoidi. l /analomia patologie.a può mettere in evide1tza ta11lo la natura luetica (arterite) quanto l a degenerazione epiteliomatosa : una biop~ia fatta in tempo consente la diagnosi 11ifecoce del cancro e f)ermette d 'inter,1 enire prima di un irrepar.abile aggraYa111ento. Si può consu ltare: V. MoNTESANO. nla.nizale di rrialattie cutcnn,ee. Roma Pozzi ed. Vol. TT , p<tg. 328-350. - J. DARIER. Précis de derrrialologie. Pari~ Masso11 et C. éd. Pagg. 275 e seg. V. MoNTESA.NO. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI Lc11coplas1ìa. boccale. All'abb. R . P. da M. (83'67).

La leucoplasia boccale detta an che psoriasi bo·ccale, ma imp1rop1riamente non avendo nulla a clie vedere con la psoria.sii vera e propria .(11er qu<:lntL) sia stata osservata in qualche caso J~'\ ~oesistenza dei due proces·&i), ha il più delle -volte un 'origine sifilitica o erede-sifilitica : a lcuni. a11zi la ritengono addirittura una stig_n1ate d ella sifilide. Questa l egge peraltro n on ha valore assoluto: in og·ni modo quando la l·e~ione è acco·n1pi8.!gnata ·da uno stato sclerotico, .5ia pure superficiale, si deve ritenere come .certa l 'origine luetica. 'F ra gli agenti esterni, i quali operano con1c 111ezzo r-,timolante ed irrita11te, il tabacco è .quello cui si .attrib·u isce mag·giore importanza: questa cau sa però non semp1re può esBere invo,cata e non sono rari i casi ir1 Clli la leucopla1sia insorge in sog·getti i1011 fu1natori (fan-

VARIA Lombrici e sanguisughe come rivelatori di gas tossici. S. Icard (11'1 arseilLe-1néd ., 25 111arzo 1939) da tempo ha scoperto n.el 10111brico terrestre un eccellente reatt.i vo fisiologico di veleni (cocaina, is-tricnina, ecc.). I tessuti di questo ' 'errr1t~ si" impTeg·nano rapida1nente delle sostanze con cui stan110 in con tatto e ne risentono gli effe tti ; siccome poi ta]e verme è forn1ato da a11 elli che sono cb111e degli individui indipen denti, si r e.a lizza l 'intossicazione segmentaria, per cui accade ch e .mentre una parte del corpo è completa1nent c intossicata , l 'altra è tuttora Jilw.ra. Analogl1e ])roprietà ha la sanguisu g·a. Poichè tali animali so110 pu re n1olto sensibili Hi .g:as tos&icj, l 'A. propone di util'i zzarli per rivelare la presenza dei .g.a s di guerra, sµe cial1nente nel terr eno, clove soprattutto l 'iprite può essere IJericolosa, perchè l 'odore non nè è 111olto i11arcato nè fortemente irrita11te, mentre l 'azione caustica si vien e n1anifestando intenSfl se l)Ure lenta. Deposti sul terreno inquinato sia il lombrico con1c la sanguis11ga, invece di s1,ostar si come 11orn1almente, fanno dei moYi n"Lenti disordinati e sono, in seguito, para]izzat i. Il siste1na proposto dall 'A. sostituisce per un plfimo riconoscimento i com·p licati .n 1etodi chimici e potrebbe essere usato direttan1ente sul fror1te da cl1iu11que. Esso probabiln1e11te va n teglio elabor.ato per potere a,·ere dei responsi più sicuri e specialtrtent.e dopo aYere SBgg·iato la se11sibilità ài tali animali a lle diverse, concentrazioni d ei ~~·as tossici. fi l. 1


XLVI, Nul\r. 3 l]

{Al\"•NO

1407

SEZIONE PRATICA

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.(") ,

Periodo di prova abbreviato. Di8pon~ l'arL. 70 del 1Cl1e ~l periodo di prova

T . U. 103-1, n. 1265 è ridotto ad un anno «1)er coloro che alla data del bando di concorse> prestino servizio in un Comune o in un Consorzio di Comuni in qt1alità di medici condotti con n.o mina definitiva )). Quale il si.g11ificato· di siffatta qualificazione? Si deve intendere cl1e la riduzione del periodo di prova sia condizionata ad un rap po1to d'impiego stabile? La V Sezione del Consiglio di Stato, con decisione 21 dicernbre 1938 i1. 987, ha r~&posto in se'.lso affermativo. Ha conside.r ato fra l 'altro che cc la d'i zione cc nomina definitiva », salvo che non si intenda n el se11so ·di nomina co11 deliberazione divenuta definitiva - il che, per vero, n ep1)ure il ricorrente sostiene - , non può voler significare .e.b e nomina stabile. Infatti, ad esclud.ere il L&ignificato di nomina con delibera.zjone divenuta defi11itiva basta il rilievo che ~n che la d·eliberazio·n e di nomina ad interino, 1>er e.ssere valida, deve esse~ div·~~uta defini~ tiYa; mentre è certo che la d1spos1z1one non s1 riferisce agli interin.i, per i ql1ali lo stesso 3rt. 70 provv.e1de altrin1enti. Nomina definitiva, .dunque, è qualcosa di diverso , e nep1p ure J)'UÒ intenden&i nel senso di nomi11a regolare, perchè proprio n.e l comma dell'art. 70 prec·e·dentei a quello in esame il tennine cc nomina regolare » è usato con evidente diverso significato. No11 resta, quindi, che riten.ere la dizione « nomina definitiva » usata , sia pure impropriamente, per indicare la . tabilità. ·D el resto, fino a quando non sia esaurito il periodo di prova, la nomina dei sanitari con-. dotti , ancorchè non oc.corra, ·com e. (p·er 1g li ufficiali sanitari, un.a apposita d eclaratoria di ·d efinitività , non :può riten·ersi definitiva , essendo sempre sottoposta alla condizione del buon esito dell 'eSlperirrtento. cc Alla stessa conclusione co11duce, d 'altronde, ]a interpretazion·e logica. E,1identemente, il legislatore 11a voluto contemr>erar.e le esig.e nze dei sanitari già stabili con q11 elle de.i CoT11uni alle di cui dipendenze questi &anitari Vflnissero a pa ·sare, e così. m entre ha lin1it.1 to la durata del periodo di pro,1a , non l'ha del tutto eliminato ». :È da ritenere cl1c questa risoluzione ri1nanga f.crn1a; tutta·via, non . è inulil e segnalare a lcune delle ragioni di dub1b ic\ dat~ la in1pro1)rietà d ella formulazione le tterale della di~1>05izio11e co11troversa. Anzitutto è d a not,are che l'art. 70 n on sub-Ordina la ininore durata della pro., a ad una condizione particolare, cioè ad una qua]ità del rapporto d'i1npie-g o: anzi, no11 si riferi'5 ce nP111;rneno al n1odo di essere di qu e_to rappor1

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(•) La presente rubrica è :iffidata all' avv.

GIOVANNI SELVAGGI,

to; ma rich·i ede la prestazione di servizio eff ettivo per !lO·m ina definitiva, cioè per effetto di un atto che abbia ragg iu11to qu.e lla particolare efficacia costitutiva e non per un rapporto de- . stinato a permanere stahilme1)te. Quando lo stesso testo unico ha considerato per certi effetti non l'alto di nomina, ma la stabilità del -rappo,r to ·d'impiego, ne ha fatto ~e&ign~­ zione specifica : art . 6.J. cc i1el caso d1 mod1fìrazione nella costituzi0·n e di l111a ... . ondotta consorziale, il titolare che abbia acquistato la stabilità l1a diritto ecc. ecc. »; art. 13: « Nel c...aso di unificazione di due o più condotte dello stesso· Comun.e il. p~sto di sanitario nella nuova condo tta è attr1bu1to, rrLediante concorso per titoli, fra i sanitari delle condotte medesime ohe abbiano conseguito la stabilità ». In altrj casi, invece, d eriYando gli effetti dall'atto di nomina e non d alla stabilità, il T. U. designa quello, con apy1ropriata e5111ressione letterale: art . 68: cc indipendentemente d.a i limiti predertti sono .am1nessi al concorso i sanitari c.on.cfotti che alJa data d·el bando prestavano servizio con nomin.a divenrita definitiva.; art. 361 : cc Ai concofl5i per posto di sanitario condotto preveduti nell 'art . 68... possono essere amme5si ... i sanitari che dimostrino di .aver già pTes.tato servizio· di condotta con nomina divenu.ta d~finiliva p•r ecedenteme;nte alla ·d ata di entrata irt vigore del presente testo • UJllCO ». L'ultimo comma dell'art. 70 condiziona la minore durata del periodo di pirova alla prestaiione del servizio per nomina de·finitiva, con des.ignazion·e identica a quella degli art . 68 e 3·61 e no 11 si riferi•&ce alla stabilità che è u.na qualità ·d·el ::rap!po rto d'impiego , corrisponde ad una fase ·d i esso e, p er il significato proprio delle parole risultante dallo stesso T. U., è indicata con espressioni ader enti acl es&a, ·diverse da qu.elle usate quando la legge si. riferisce. . non alla stabilità m a all'att o di nomina. Da un punto di vista logico è poi da osserYaTe che I.a le~ge non ha considerato· il rappo1to• di in1piego in atto per as-sicurare identica condizione giuridica in altro Comune : se l 'art . 70 p1~oteg·g·e se la stabilità, come tale, j11 quanto è il r]sulta1o di un esperimento obbiettivamente id entico , il periodo di prova sa1 ebbe eliminato e non ridotto. Invee.e è stata stabilita so-ltanto una limitazion.e di durata : u11 anno. Questa riduzione non pres11•ppon e n ecessa riamente il compin1 en1to de ll.a prova , con risultato fa, or evole, e quindi la ~tabilità, ma è legata <\d .un 'altra condizione criuridica, ch e l'art. 70 speciQca chiar a.m ente: prestazion e effettiva di servizio 1)er non1ina divenuta definitiva in seguito a con corso . 1

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esercente in Cassazione, cons. leg. d el ncstro per iodico.


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IL POLICLINJCO »

[ANNO XLVI, NuM. 31]

NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI. Posti vacanti. AREZZO. Amministraz. Provinc. - Medico di Sezione e Medico ordinario nell'Ospedale Prov . Neuropsichiatrico; titoli scientifici e pratici; scad. 20 sett., ore 12; stipendi L. 14.280 e L. 12.780; 5 quadrienni dee.; età lim. 35 anni. Chiedere annunzi. F"ROSINONE. R. Prefettura. - Uff. sanit. pel co11sorzio Frosinone, Ripi e Torrice; L . 18.000 e 4 quadrienni dee.; indenn. trasf. L. 3000; è inibito l '~·sercizio della libera professione. Scad. 31 agosto, ore 19. ll\IPERIA. R. Prefettura. - Coadiutore presso la Sez. med.-micrograf. del Laborat. prov. d 'igiene e profilars si; proroga al 31 agosto, ore 12. RAvEi~NA.

R. Prefettura. - Uff. san . del capoluogo ; L. 17.000 e 10 bienni ventes.; indenn. serv . alt. L. 4000; compartecipazioni 50 e 75 %. Titoli ed esami. Scad. 20 agosto.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICIENZE Il prof. Giuseppe Carlo Riquier, direttore della Clinica delle malattie nervose e me11tali della R. Università di ~avia , è stato nominato socio corrispondente nazionale della Reale Accademia Medica di Torino . Il Comitato del Cancro di ew York ha conferito la medaglia Clement Cleveland alla signorina Eva Curie, autrice della nota biografia della madre. È la prima volta che tale distinzione viene assegnata a una personalità strar1iera. Ricordiamo l 'lateressaaw pubblloazloae : Prof. ARNOLDO CIAMPOLINI

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Docente nella R . Università di Milano

Il trauma nella etiogenesi delle malattie ( RAPPORTI CLINICI E MEDICO LECALI ) Prefaz~one

del Prof. CESARE FRUGONI

Riportiamo uno dei tanti giudizi espressi dalla stampa medica, su questo · nuovo libro del ClAMPOLJNl: « Nei comuni trattati di patologia e di clinica eravamo abituati a considerare nei vari capitoli anche il trauma nei molLeplici aspetti della parola, quale causa di numerose malattie, ma nessuno aveva for se pensato a presentarci in un volume organico, perfettamente inquadrato, il problema staccato dagli ~Itri rapporti etiogenetici come ha fatto I'A. « Per questo la materia acquista quasi un aspetto nuovo, una omogeneità evidente ed un interesse particolare. « Merito questo dell'A., vaLoroso competente in traumatologia, che col volume attuale conferma la sua · fama di fine clinico e di più fine critico. Specialmente interessanti i capitoli sulle cause mor• bose, sullo sforzo come azione morbigena, sull'interpretazione di lesioni od alterazioni dovute a sforzo sui rapporti fra trauma e tumori, fra trauma ed emopatie e malattie ostio-articolari, ecc. <( È questa una nuova preziosa perla che, a cura del solerte editore romano, si è aggiunta alla collana dei manuali del " Po• liclinico ,, • (Da La Ctdtura Medica Mode,.na, Palermo. Prof. M. PAVONB.

Volume di pagg. XII-550, nitidamente stampato. Prezzo : in brossura L. 5 2 , rilegato in tela L. 5 8. più le spese postali di spedizione. Per gli a.b.b onati a.I ((Policlinico n od a qualsiasi dei nostri quattro Periodici, ris pettivamente sole L. 4 7 e L. 5 4 franco di porto in Italia, Impero e Colonie. P er l'Estero L. 5 1 e L. 5 7. Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI, via Sistina, 14, ROMA.

NOTIZIE DIVERSE 6• Conferenza della '' Societas oto-rhlno-laryn· gologica latina,,. Si terrà a Utrecht, dal 28 al 31 agosto, sotto la presidenza del prof. Quix. 11 progra1nma comprende: · I) RELAZIONI. Tema: e< Labirinto vestibolare »; i11t.roduzionc: prof. Quix, Utrecht; lo Anatornia: a) Le vie nervose : prof. V. D. Brock, Utrecht; b) I centri vestibolari: prof. Ariens Kappers, Amsterdam ; e) Anatomia e top<>grafia degli eleme11ti sensoriali: prof. V. Egmont, Ul recl1t; 2° Fisiol<>g ia : a) dei canali semicircolari: J)rof. Tullio, Parma; b) degli organ i otolitici: prof. Tenaglia, ~fi­ lano; e) dei centri Yestibolari: prof. Di Giorgio, Firenze; 3o Esame clinico : a) dei canali: dott. Helsmoortel jr., Anversa; b) degli otoliti: dott. Moulortguet, ~arigi; 4o Frattura del 1apirinlo e della rocca pelro·sa: dott. Ramadier, Parigi; 5° Le vertigini auricolari : doltori Boucl1et, Aubry e Ombrédanr1e, ~arig i ; 60 Il mal di mare: prof. Metzianu, :Bucarest. II) DiscussIONE GEnERALE: I sulfa111idi in OtoRino-Laringoiatria; introduttore: clott. De 'f\Iendonça, Lisbona. Ili) CoNFERE~ZF.: lo La cl1irurgia <lel seno fro11tale e sue complicazion i : dott. De Sanson, Rio de Janeiro; 2o I recenti progressi nel trattamenjo dei cancri: dotl. Hautant, Parigi; 3o Infezioni focali in Oto-Rino-Laringoiatria: prof. Bruzzi, Napoli. Quota: 150 franchi francesi per i congressiiSti e 50 per le persone di famjglia , da Yersare sul C. ·C. Postale « Societas Oto-Rhino-Laryngologica La~ina », 461-28, Lyon; o mediante assegno bancario al ·segretario generale, Dr. Chavanne, l)lace des Cordeliers 5, Lyon (Francia).

Le giornate mediche di Bruxelles. La 18a. Sessione delle « Giornate n1ediche di Bruxelles » si è svolta, eccezionalmente, a Liegi, in occasione della Mootra internazionale dell 'acqua e dell'inaugurazione del Canale Alberto. Essa ha confermato e sanzionato il successo delle precedenti riunioni. Malgrado le difficoltà del momento, vi sono state rappresentate 35 ì\a. . . ZIOnI. Alla cerimonia inaugurale, il 24 giugno, l 'intervento del minist.ro della ·sanità pubblica, J aspar, attestò l'interesse da lui portato alla n1anifestazione e al mondo medico. Egli espresise i suoi sentime11ti in termini cordiali . La conferenza inaugurale fu tenuta dal prof. P. Mauriac, della Facoltà medica di Boreaux, il quale lumeggiò vari con cetti, come il Yalore della coscienza del medico, l 'inviolabilità del segreto professionale, il d iritto alla liJ)era scelta del inedico; questo dev'essere un uomo di coltura, di tecnica e di cuore. Seguirono, fino al 27 giugno, nu1nerose conferenze, in varie aule, il che consentì ai convenuti di scegliere i 1soggetti che più li i:oteressaYnno . Il prof. P. Sisto di Torino trattò il tema : « L'insufficienza circolatoria nell 'ipertiroidismo ». Contemporaneamente ·si riun,irono 15 socie I à e organizzaz ioni nazionali e internazionali', tra cui


f ANiNo XLVI, NuM. 31)

SEZIONE PRATICA

le Giornate internazionali di traumatologia e delle malattie professionali e quelle di medicina sociale. Ebbero luogo vari ricevimenti e trattenimenti, '\"arie visite, un 'escursione alla Stazione idrotermale di Spa e una al Canale Alberto, lungo 122 kn1. e che congiunge Liegi ad Anvensa.

Convegno medico di medicina rurale. Il 16 luglio ha avuto luogo in Pist oia l 'annunziato Convegno di -medicina rurale, a cl1iusura del corso di lezioni di m edicina rurale tenuto·si n el corrente anno per organizzazione dell'Accademia wiedica Pistoiese J)resieduta dal prof. C. Cantieri: il primo corso del genere in Italia. Numerosi g[i intervenuti. La Confederazione Nazionale Fascista dei Lavoratori dell 'Agricoltu·ra era rappresentata dal prof. Pellegrini dell 'Università di Padova , dal prof. Aiello direttore del Centro Medico del lavoro agri colo, dal prof. Sammartino dell'Università di Ferrara; il Patronato Nazionale di Assistenza sociale, Presidenza di Roma, era rappresentato dall'avv. E. Carli, direttore tecnico centrale e dal prof. A. Loro, capo dell 'Ufffcio Medico Legale. Erano rappresentati gli ospedali di Pistoia , Firenze. Treviso, Varese, Prato, Lugo, S. Marcello, Sansepolcro·, Barga ; molti Istituti di Medicina Legale fra cui quelli di Padova, Siena, Firenze, l)isa; gl 'Istituti d 'igiene di Siena e di Firenze; l'Istituto di Farmacologia di Firenze ; l'Istituto di Fisiologia di Bologna; la Clini~a Ostetrica di ~sa; la Clinica stomatoiatrica . . di Fjrenze; la Clinica medica di Firenze; l'Ispettorato Sa11itario FF. SS. di Firenze; il Laporatorio Provinciale d 'Igiene e ~ofilassi di Firen ze; la Sezione 1"osco Umbra per la Lotta contro la tuber-colosi ; il Consorzio Provin ciale Antitubercolare di Siena e di Firenze ; il Centro antiasmatico di '"Iobiano; le ~1t1tue Lavoratori di Agricoltura di Firenze, di Pisa, di Perugia e di Pistoia; il Sindacato Medico Fascista di Siena ecc. ecc. Il prof. Greppi svolge una relazione sulle « Dispepsie dei rurali »: parla delle dispepsie· gastriche (epiga1stralgie) illustrando quelle a substrato infuttivo, quelle per periviscerite )Cronica, per foci viscerali e extraviscerali, per gastroduodenile ed ulcere . Illus tra con esposizione st atistica le gastroduodeniti e ulcere, considerandole in rapporto con i fattori determinanti e ool quadro cljnico e radiologico. Intervengono nella discussione Sammartini, Pisani, Cantieri, Loro, Roatta. Seguono le comunicazioni, in numero rli 2'1 . ll Convegno si chiude a Pescia dopo una gita 1uristica attraverso la Val di Nievole.

Altri congressi e convegni. La Società italiana di chirurgia ·si adunerà a Napoli dal 19 al 22 ottobre. Ten1i: 1) « Traumi chiusi dell'addome », rel. prof. G. Ceccarelli, Perugia; 2) « Chirurgia delle ·surrenali », r ei. prof. L. Durante, Genova; 3) « Sindromi bantiane >> (in co111une con la Soc. it. di medicina interna), relatore per la chirurgia, prof. G. Castiglione, Milano; relatore per la medicina interna, prof. D. ·Cesa Bianchi, ì\Iilano. Segretario: prof. p. Valdoni, l{. Clinica chirurgica, Roma. Si è tenuto a Bonn il Congre&So internazion ale della società europea di or lodo11tia. I laYori si son o jniziati con una r elazione ufficiale del prof. Ed-

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mondo Muzi, dell'Università di Ron1a, sulle cause che determinano le deformità dei mascellari. Il 10° Congresso internazionale della stampa tecnica si svolgerà a Berlino dal 24 al 30 settembre; ·sarà diviso in 5 Sezioni. Sono in programma ricevimenti , trattenimenti, visite e gite varie. La ·C .I.T. ha organizzato viaggi da e per Verona: prezzi complessivi di L. 1330 e di L. 1220. Chiedere il programma ali' Associazione I talia11 a della Stampa 'f ecnica, via Mercanti 2, Milano. Il 1° Congresso internazionale sul tabacco si terrà a Dresda dal 25 al 30 setleffiPre ; avrà una Sezione chimica-igienica, d 'interesse m edico . In {jn.gheria la Società dei medici per la difesa interna ha tenuto il lo Congresso dei m edici ungheresi dello sport. Il 5° Congresso internazionale di assistenza e di pronto ·soccorso per g·li infortuni si è svolto a Zurigo ed a St. Moritz, dal 23 al 28 lu glio. Tra i r elatori sono : Bonola (Bologna) e Rag notti (Milano). Segreteria : Schmerzbergs trasse 5, Zurigo. Il 2o convegno piemontese di ti'siologia, organizzato dalla Sez. piemontese della Federazione antitubercolare (presidente prof. C. Gamna, delegalo r egionale prof. G. Ferrando) s i è svolto a Torino il 2 e il 3 luglio; è 1stato discusso il tema : « Tubercolosi e funzioni materne» affidato al prof. E. Cova (per la parte cliniqa) ed ai proff. G. Ferrando e F . Loren zetti (per la parte socialeassistenziale).

Corsi di perfezionamento. L'Istituto n azionale per le relazioni culturali con l 'estero porta a conoscenza che, ad iniziativa del Ministero dell'Istruzione ·spagnolo e con la partecipazione delle nostre rappresentanze diplomatich e, avrà luogo a Santander n ei m esi estivi una serie di corsi di cultura italo-spagnola, ai quali interverranno da ogni parte della ,S pagna insegnanti m edi ed universitari, · nonchè personalità della cultura . In questa occasione, a cura del prof. Fantucci quale esperto per le relazioni culturali con l 'ItaJia presso il Ministero del! 'Educazione spagnolo, verrà organizzata una ~[o·stra dei periodici itali-3ni. A complemento della l1otizia da noi dat a sul cor so di perfezionamento a Budapest (fase. 30, p. 1371), aggiungiamo ch e tra i docenti sono i proff. R. vVybauw (Bruxelles) e E. Pisani (Montecatini); l 'Italia sarà dunque rappresentata. Un corso pratico di ter apia dermatologica sarà t enuto a Parigi nella soconda quindicina di gennaio 1940, sotto la direzione del prof. Sézary; il numero degli allievi è limitato. Per informazioni rivolgersi allo Hopital Saint-Louis (pavillon Louis Brocq), Parigi.

Nt1ovo padiglione per i malati del viso a Milano. Il Prefetto di i'viilano sen. Marzano ha riunito il 17 luglio in Prefettura il senatore De Capitani D'Arzago nella qualit à di presidente della Cassa di Risparmio , il sen . Pepere, rettore della R . Univer sità, il C. N. Marinotli, i rappresentanti del Podestà, del Segretario federale, il presidente del1'0spedale Maggiore ed altre per:sonalità cittadine allo scopo di esaminare il problema finanzia-


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« IL POLICLINICO »

rio della costruzione del progettato nuoYo padiglione per l'assistenza e la <'ura dei n1alati a] viso. Il Prefetto 11a ·spiegalo le ragioni della co11vocazione e l 'acc. Carlo Valvassori ~erro11c, presidente dei Regi Islituti clinici di perfeziona1ne11lo, ha i11esso in rilievo l 'in1portanza dal })Unto di vista sociale di questa forma di assistenza ai malati del viso , l 'insufficienza del piccolo padiglione esistente e la conseguent e neces·silà di provvedere con urgenza alla costruzione di un nuovo padiglione . che permetla di fare fronte a tutte le necessità. Il sen. De Capitani ha assicurato l'adesione della Cassa di Risparmio; il sen. Pepere ha rilevato l'importanza della nuova asisistenza per ciò che riguarda la chirurgia ricostruttiYa aderendo in pieno alla co·struzione del nuovo padjglio11e. Il C. !\. 1\1arinotli ed il vice Podestà, con1m. Laura, hanno assicurato jl concorso della proYincia e del comune il quale ulLimo darà graluilamente l 'area alla Cillà di Studi in una zona limitrofa n quella doYe sorgerà il Policlinico.

L'Italia prende possesso <lell'o pedale francese di Barar. In attuazione dei preceden li provveclimenti di espropriazione e in base ad accordi llefiniliYi intervenuti con le autori là francesi, j} Governatore, accompagnato dalle autorità del Governo. e alla presenza dei capi, dei notabili e di numerosa folla di indigeni, ha preso posses·so del] 'ospedale francese di Harar. L'ospedale, ch e si trova ncll 'an lica città indigena, è iSlato desti11a lo alla . cura ambulatoria e al ricovero degli am1nalati indigeni. Esso è stato intitolato, con decreto governatoriale, al nome di Ugo Ferrandi, in memoria del grande es1)loratore novarese, che fu tra i pri1ni a raggiungere Harar dove Yis e per parecchi mesi nel 1886.

Azioni giudiziarie.

Un medico di Roma, che aveva praticato una iniezione intrarteriale di. un preparato di una di tta di Milano per combattere una grave forma setticemica, fu denunciato al Tribunale di Roma per imperizia, in quanto l'iniezione - secondo un perito - avrebbe provocato la gangrena dcl braccio e accelerato la morte d el paziente. Con una elaborata sentenza, il Consigliere istruttore ha escluso la colpa profesisionale, per il principio secondo il quale non •si ritiene punibile la «culpa levissima », cioè quella che pre·suppone una perizia eccedente i limiti dell 'ordinaria competenza , non potendosi richiedere, alme110 ai fir1i penali, attitudini straordinarie di dottrina e di esperienza da parte del professionista. Occorre, osserva il giudice, riferirsi alla media e comune abilità professionale e non a quella che si può pretendere da professionisti 1specializzati in una determi11ata branca di attività o di lunga esperienza. E allro canone fondamentale è che l 'imperizia e la negligenza non devono e·ssere valutate in senso assoluto, astratto, ma in rapporto alle condizioni speciali di tempo e di ambiente in cui il professionista esplica le sue mansioni. Nè si può prescindere dal criterio discr ezionale che pure J:>isogna riconoscere al professioni·sta stesso, e in ispecial modo al medico che sia chiamato al capezzale di un infermo, senza ;neutralizzare altrimenti la sua opera col timore continuo

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XLVI,

Nu~1.

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e assi11an1e di potere incorrere ii1 una pena; sempre ch e, s 'in I encle, 11011 ... i ' evsi in un caso di Yera e J)ropria azione temeraria, mediante l 'u·so di rimrdi assolulamen le inadatti o pro1)inati i11 modo irraziona1e o i11 do i i11acleguate. Alla stregua di tali princi1Ji, lenuto conto che il inedico di fro11 lc a u11 mala lo gravissimo, volle ten tare un es tremo rin1edio con la speranza, sia }Jure lenue, di polrr salYare una vita un1ana, la sentenza co11clude escJud endo la colpa del i11edico. Il prof. E. ~l. , }Jri1uar i o neurologo in. u11 ospedale della Lombardia, il 6 agosto 1934 praticava una pneumo-encefalo-radiografia in un pazien1e, A11gelo Colo1nbo, per 1'accertamento diagnostico di un l l1n1ore; 1seguiva la inerte, durante la stessa sera. Da ciò una causa in le11lata clal la vedova del pazien Le contro il primario e contro l'ospedale. In istruttoria ve11iva pronu11ziala sentenza di assoluzione, nel fepbraio 1935; ma la parte agente conveniva il primario e l 'o pedale in Tribunale, che, nr1 gen 11a io 1938, disponeva d 'ufficio una perizia; contro questa sentenza si appellava la Colombo, 1nentre gli appellati chiedevano l 'accoglimenlo di un appello incidentale, per l 'immediata assoluzione; in tal senso ·si è pronunziata la Corte d'Appello di ~Iilano, I Sezione CiYile. Della vicenda sono date ampie notizie sul e< Corriere della Sera », 20 luglio.

Un po' dovunque. Il ·C. N. Bruno Biagi, pre-sidente del] 'Istituto naz. fascista della previdenza sociale, ha illustrato al Duce l'andamento delle gestioni assicura..tive affidate all'Istituto, in base alle risultanze dei bilanci. Il Duce ha pre·so atto della relazio11e ed ha elogiato l 'opera svolta. Il Consiglio d'amniinistrazione 11a deliberato di erogare un milione di lire in favore dell .attività assistenziale e sociale del Regime. Il Duce ha ri1)arlit o la somma; tra l'altro , ha as egnato 1ire 100.000 all'Ospedale Mauriziano di Aosta. Ha iniziato il suo funzionamento il grandioso ospedale civile di Casale inaugurato dal Duce nelle sue recenti visite al Piemonte. Esso è costato circa 20 milioni ed è dotato dei più moder• • n1• ·serv1z1. Ha avl1to luogo pres·so il ~Iinistero dell'Intern.o, 011orata dalla presenza della Principessa di Piemonte, la riunione di chiusura del raduno delle direttrici delle scuole-convitto professionali per infermiere e delle scuole per assistenti sanitarie visitatrici. Erano anche presenti il Sottosegretario di Stato all'Interno, il Direttore Generale della Sanità Pubplica, il senatore Raffaele Bas lianelJi, commis·sario ministeriale del Sindaca lo Nazionale dei medici, e gli altri componenti la commissione consultiva per le scuole predette. Il Duce ha ricevuto il senatore prof. Pende che gli ha fatto omaggio della su a nuova opera sulla Biotipologia umana, scienza basale prettan1ente italica e fascist a della bonifica um ana nel Regime. Gli h a pure fatto omaggio. del nuovo modello del libretto personale clinico-individu ale dalla 11ascita all'età adulta. Nell 'Jstituto olandese del cancro « An lonj ,·an Lee,venhock-Huis » cli Amsterdam, i laboratori


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SEZIONE PRATICA

Phili1Js-Einll10Ye11 » 11anno installalo t111 Lubo Roenlgen capace <li funzion::tre sotto il potenziale di u11 n1ilione di volta; può provveder e ragg'i penelran Li equiYalent i a quelli forniti da t111 ·aJLissi111a clo•se cli radiu111 ; si possDno trattare tre pazienli contemporan ean1ente; la cabina di protezione h a pareti jn cemenlo di bario sp esse 12 cm. (Pres~ e Méd., 15 lt1glio 1939). Si è iniziala a Buen os ·.1\ire·s, col 30 111agg·io, la pubblicazione de « La Revis la d e Medicin a y Ciencias afi11es », a cura dell 'Associazione di medicina e scienie affini presso l 'Amminis lrazione sanitaria e d 'assistenza pubblica; è a periodicità indeterminata. Reca pregeYoli contribut i orjginali e materiale vario. È diretla d a C. A. Alle11de. Sede: Eduardo Avecedo, 750. Nella Facoltà m edica dell 'Univer silà di Zurigo sono stali organizzati cor si di p erfezionam en.lo in lingua inglese, dal 20 al 26 agosto. Secondo dati raccolti dalla cc l\ili.i11 cl1. Med. 'Voch. » (14 luglio 1939), il consumo di birra nel 1938 è stato, in m edi a, a persona, di litri 168 nel Belgio, 93 in Francia, 79 in Irlanda, 73 in Inghilterra e 68 in Germania. A Bad Neuenahr, in Germania, si son o iniziate col 25 g iugno le cure uvali; l 'uva è prodotta localmente, da una Socie là per colture di lusso, in serre le quali coprono 10.000 mq.

Il Ministero bilito che il pubblico n on vizio esterno; ai conducenti

della posta della Germania h a st apersonal e, durante i rapporti col debba fumare; così pure n el ser è fatto divieto assoluto di fumare di autocarri.

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Il reclutamento inglese p er il servizio militare h a dato, n ei primi 50.000 uomini, 2,6 % di inidonei, 4,9 % di idon.e i a servizi leggeri e 92,5 <J~ d'idon ei a tutti i servizi. (Lancet, 8 luglio). Il « 1Sunday 1"'i1nes » di J ohannes])ur g infor111a ch e fra i 250.000 indige11i d el 1'ran Yaal se lle11trionale ·si son o r egistra li dall 'i11izio clell 'an no in cor so circa 20.000 casi di morte da malaria . L 'inviato d el giornale riferi sce che dall '80 al 90 per cento dell 'inter a popoJazione è colpita d al morbo. I l ministro d 'igie11e h a dovuto erogar e questo an no circa 100.000 sterline per combattere la malattia. ,

Nell 'osp edale civico di Melzo (Mila110) si è s vi.luppato un incen 'd io, ch e n e h a danneggiato un 'al a; non •si deplorano vittime; l a biblioteca è s tata salvata; i d anni si valutano, a 80.000 lire. Sul piroscafo « Exalipur », navigante presso Napoli, un serbatoio di b enzina esplodeva e s'incen : diava; n elle vicinanze era, in costun1e da b agno , il do lt. Herman Goodman, di 45 anni, direttore cli un ospedale di Ne' v York; egli riportava gr avi u·stioni . Altri due passeggeri rimanevano u s tionali leggermente. 111 un })olide cadu lo il 2 febbraio presso San Francisco di California il prof. Lipman, dell'Uni.. versità di Berkeley, avrebbe ora rinvenuto sos tanze organiche e microrgani1s mi spirillari, for11i li di ciglia e coltivabili.

L 'Uffi cio pel turismo del Regno Jugoslavo , « Putnik n, ha organizzato numerose cr ociere alle città costiere di Dalmazia, Albania, Grecia, Li.Pia, Italia, Francia; saranno integr·ate da visi le all 'interno. -

Sono state portate alcune variazioni n ell 'ordinamento degli •studi m edici in Germania: l 'istologia è passata dal lo al 3o seme·stre; la fisiologia del l avoro, dello sport e d ella vita mililarc dal 3° al 4o semestr e; l 'igiene dal 5o al 60 sen1es tre; il numero d elle ore settiman ali di lezioni è stato ridotto di una per la fisiologia patologica e aun1en.tato di una per la farmacologia.

La cittadina natale di Roberto Virchow, SchiYc>lbein , in Pon1er ania, h a costituito un parco al quale ha dato il nome del Virchow.

La « Mtinchener Mediz. Woch. » alla fine del 111ese di giu gno ha fatto d elle elargizioni varie, per un importo complessivo corrispo11dente ad oltre inezzo inilione di lire it.

I giornali hanno dato 11.otizia d el piroscafo « Brasslau », carico. di circa 6501 ebrei cl1e ll On sono riusciti a p ene lrare in Palestina, sul quale si è manifestata un 'infezione di n atura non preci1sata, con esito in molte morti. Le au torità francesi hanno permesso alla n ave di avvicinarsi al porto di Beirut, p er provvedimenti d 'urgenza.

Il 'fribunale di Pavia ha condannato· un medico, per circonvenzione d 'incapace, a due anni e sei m esi di reclusione, pena amnistiata.

Il direttore di un ospedale di Sid11 ey, che aveva da Lempo notato il contegn o enigmatico di alcuni suoi ammalati, h a finito per accertarsi che, ad istigazione di un infermiere, essi avevano. impe gnato una singolarissima gara: a chi covava m eglio le uova. In una farmacia di Liegi è st ato arr estato u11 giovane assistente, so llo l 'accusa di• avere avvelenato due signor e, per devolYere a proprio profit1o gl'indennizzi d 'as•sicur azione; è sospettato anche di tre altri delitti. Le su e vittim e sarebbero n1orte in seguilo ad apparenti crisi cardiache. Nel manicomio di Trevi·so un dem ente, venuto in possesso, non si • sa come, di un 'arma tagliente, aggrediva l 'infermiere Amedio Brunetti e gli produceva una profonda ferita alla gola.

Il prof. Lamberto Pier grossi , libero docente di radiologia m edica e insegn ante di fisica dei r agg i X presso l 'Univ. di Napoli , per l 'azione dei raggi s lessi ha liovulo . ubire l 'amputazione del niedio d ella mano d eslra; egli dovrà poi farsi a1npu Lar e ar1ch e il medio e l 'anulare della m ano sini. . lra. In Francia s ono avYenu li alc t1ni sc~ndali rigu ard anti i rifornime11ti alimentari all 'Esercito e alla Marina militare. Nella gu arnigione di Pa· rigi si erano segn alati , da qualche tempo, casi di trichinosi; s i è riconosciuto ch e erano dovuti a carne di maial e insufficientemente ispezionata e mal cotta. Uno scandalo è scoppiato nell'amn1inis lrazione ospedalier a di i\1arsjglia: un 'inchiesta ha rive· la to ehe ij materiale sanitario e perfino gli ·stru·· n1c11 li chirurgici dell 'o pedal e })Tincipale erano messi metodicamente a ·sacco d a parte del perso11a1e. In seguito a 11erquisizione don1iciliarc sono st ati sequestrati ap11ar ecchi ginecologici di cui isei i11fermiere, arre·s lat e, si serYivano senza dubbio per pratich e criminali. Esse so:no state deferite al tribunale. Ancl1c gues lo è uno dei nefasti risultati clell 'amn1 inis lrazio11e isoci ali la a ~farsiglia. •


1414

« IL POLICLINICO »

RASSEGNA. DELLA STAMPA. MEDICA. Arch. Il. di An. e Ist. Pat., apr. -

G. V1LLARÀ. Ar Lerio·sclerosi del p ancreas; id . d ella milza. G. PREVITERA. Arteriosclerosi dell 'appar. diger. Bril. 111 ed. J ourn., 8 apr. - F . J. T. Bowm e al. Ch en1olerapia della gonorrea. - T. ANDERSON, J. C. HoGARTH. Chemoterapia, ch emoprofilassi del morbillo. Lan,cet, 8 apr. - R. LEn1c1tE. L 'idea listeriana nel 1939. Gaz. cl. T-lop., 8 apr. - Id . id. Rij. l't1 ed., 5 apr. - A. CHL\SSERINI . Leptomening i te oltico-chiasmatica. Spe riment.~ febpr . G. NioNTE:MARTINI. Fenomeni immunitari da catgut. - G. PETRAssr e al. Quadro fisiopatologico dello shock ipoglicemico. 1\1in,er va 'Nled., 7 apr. - A. RABINO e S. M1GHE'l"r1. Pncumovaselinolorace exlrapleurico endofacciale. Laricet, 15 apr. - G. ì\IELTON, G. ALSTED. Sulfapiridina. PC!Jris A1éd., 15 apr. - Acque minerali. Climatoterapia. Biol. Mecl. J ourn., 15 apr. - R. LERICHE. L 'idea Li1steriana i1el 1939. - J. W . LrNNELL e G. KEYNES. Traltam. chirurg. della tireotossicosi Rev. de Chi r., apr. P. SANTY. Funzionam. delle gastrectomie. - G. G 1nAnn e R. WEIL. Prolassi uterini. · Med. Welt ., 15 apr. K. KoLPKE. L'ipertens ione e ·suo trattamento. - E. WA NEU1\1ACRER. Le .conoscenze di odontologia utili pel medico pratico. D eut. Med. Woch., 14 a1)r. - PEI'ERMANN. Trattam. delle ferile in pace e i11 guerra. - PENDE. Cura chirurg. dell 'ipertensio11e arler. Arch. inlern. Med., mar. - H. L. HARRINGTON e C. HUGGINS. Remoz. del tono della cir colaz. J. DEWEY B1sGARD. Ipertiroidismo e ipertens. -

, ANNO

XLVI, NuM. 81]

I. J. STE\VERT e G. J. HENBR. P ericardite cron . adesiva. Amer. j our n. ~led. Se., apr. - W. F. Fn1EDE'\VALD e G. A. HuNT. La diag11osi di turalemia. - A. MARBLE e al. Glicosuria 11on diabetica. Rif. Med., 15 apr. - A. SACCHETTI. Terapia del diabete con insulina ecl estratti di feg.

IL VALSAL''A. RI\" ! STA MENSILE DI OTO-RINO-LARINGOJATRIA fonda.ta da CUCLIELMO BILANCIONI Direttore: Prof. ARNALDO ){AL.AN. Torino. Professore di Clinica Otorino-l aringoiatrioa nella R. Università. di Torino Redattore-caipo: Prof. DONATO DI VESTEA, Roma. Il Numero 7 (l uglio 1939) contiene: L. PIETRA.NTONI : Il problema chirurgico delle meningiti otogene, meningiti labirintogene e labirintectomia. - P. G. CANTELE: Un caso di sindrome di Ménière guarito mediante labirintooomia e alcoolizzazione endolabirintica. (Contributo casistico a llo studio della chirurgia della vertigine). - W. 'l'OENNIS : Idrocefalo da alterazioni circolatorie del liquor. Recensioni : TRACHEA-ESOFAGO: Ricerche sistematiche sulle alterazioni della trachea nell'infezione tubercolare polmonare. - Le fistole tracheo-esofagee. Contributo a ll'esofagopl astica pretoracica. Sulla. cura dei dive rticoli dell'esofago. Perforazioni dell ' aorta d·a corpo estraneo dell'esofago. - FONETICA: Modificazioni della posizione della bocca durante l'emissione di alcuni fonemi isolati. - VARIA: Il trattamento delle jnfezioni setticemiche in otorinolaringoiatria. Terrupia medica post-operatoria. Abbonamento per il 1939 : Italia L. 60; Estero L SO. Per gli a ssociati a.l " Policlinico 11 : Italia sole L. 5 4 ; Estero sole L. 7 4 . Un numero separato L. 6, 5 O. Invia.,.e Vaglia Postale o CJ1è\.1ue Bancario all'editore LUIGI POZZI, via Sistin .t, l 4, ROMA.

f ndice alfabetico per materie. Aborlo provoca lo d a raschia1nento . Pag . 1402 Alcoolismo : danno sociale . . . . . . )} 1405 Autis ta ch e ·si addormenta al volante . . )) 1396 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . )) 1397 Cancro e ferite di guerra . . . . . . . )) 1394 Cancro : i linfociti n el san gue . . . . )} 1405 Cistiti . cronich9 dolorose: cura chirurg ica . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1402 Coda equina: ·sindro1ne inferior(l de1la . . . . . . . . . . . . . . . . . )} 1402 Cuore: estrazione d i proiettili o d 'altri corpi estranei . . . . . . . . . . . . )) 1394 Dern1opalie genilali prurig in ose nella donna : etiopatogen esi e t erapia . )) 1404 Embolie sperimentali arleriose . . . » I'401 Fega lo : azione dei raggi X . . . . . )) 1401 Fegato : resezione . . . . . . . . . . . )) 1394 Gas t oiSsici: rivelazione mecliante lombrici e sanguisughe . . . . . . . . . )) 1406 Glomo carotideo: enervazione . . . . . )) 1392 Intestino digiuno: perforazio·n i . . . . )) 1402 lnlc lino tenue: stenosi: radiolog·h.1 . )) 1401 Inteslino tenue: tubercoloma : radio- • logia . . . . . . . . .· . . . . . . . )) 1398 Leucopla·sia boccale . . . . . . . . . . )) 1406

Malaria 11ei redu ci dall 'A . O. I . . . . Pag. 1391 )} 1392 Nevralgie del trigemino: interven li . Odontoiatria: nozioni importanti per )) 1395 il medico pratico . . . . . . . . . )) 1401 Paralisi tardive del! 'ulnare . . . . . . )) 1407 Period.o di prova abbreviato . . . . . Puntura clella cisterna o puntura lom)) bare ? . . . . . . . . . . . . . . . 1405 Ragade d el capezzolo e mastite: trat)) tamento . . . . . . . . . . . . . . 1404 )) 1406 Reni: effelti della tiroidectomia . . . Reni: l rau 01i : funzionalità co11se· )) 1401 cuti va . . . . . . . . . . . . . . · )) 1403 Rinofin1a e suo trattamento . . . . )) 1383 Splenomegalia con tromboflebite . )) 1375 Sulfamidici: intolleranze ai .. · )) ì393 Trasfu sione di sangue conserYato . )) 1404 Tubercolo1si esterne : fisioterapia . . · )} 1388 Tuber colosi : problemi attuali della Tumori sperimentali: influenza delle )) 1401 ci.catrici . . . . . . . . · . · · · · Ulcere indolenti croniche: inedicature )) f404 con insulina . . . . . . . . · · · · )) 1403 Vaccinidi accidentali . . . . . . · · )) 1403 Xantomatosi diffusa . · . · · · · ·

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tJutori~azione

C.

scritta dalla redazione. ~ vietata la pubblicat,ùme di sunti di essi senza citarne la fonte.

FhUG<?NI,

L'l!DrroRB

A. PozLI, resp.

Red. capo.

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Roma, Stab. Tip. Ar1nani di M. Courrier


ANNO XLVI

Num. 32

Roma, 7 Agosto 1939 ·Xl II

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI PREZZI

D'ABBONAMENTO

ANNUO

Singoli : I t alia Estero (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settima n a le) L. 70 L. 115 (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (m en sile) . . L. 55 - L . 65 ( 1-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (m ensile) L. 55 - L. 65 U n n umer o separato della SEZIONE MEDICA o

AL

Clinico Medico di Roma

« POLICLINICO »

PER

IL

1939

Cumulativi : Italia Estero (2) ALLJI DUB SEZIONI (pratica e m edica) . • L. 110 L. 165 (3) ALLI DUB SBZIONI ( prati~ a. e ch irurgica) L. 110 L. 165 (4) ALLll TB8 SEZIONI (prat., med. e chirur.) L . 140 L . 196 della CBIRUBGICA L 6 ; della PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. Note e contributi: P . Ciuffini: In tema di m ielosi eritroleuclemiche. (Considerazioni anatomo-clinich e). Osservazioni cliniche : C. Luccioni: Osteomielite acuta primitiva d-el pube. Sunti e rassegne : ORMONOTERAPIA : G. Rickel : L'ormone .genitale masch ile e sue applicazioni terapeutiche. A. Lafitte e G. Huret: Squilibrio ovarico e dermatosi. Azione teraa>eutica dell'ormone maschile in certe forme di psoriasi e di eczema. - P. Macquot, R. Moricard e F. Saulnier: L'ormone terapia follicolinica. - Ot:IEMIOTERAPIA: I . K. Wolff e H . W. J ulius: .Azione della sulfanilamide in vitro e in vivo. - R. Levent: Gli inconvenienti del trattamento sulfamidico. - P . e G. Bosse: I preparati sulfamidici per applicazioni locali in chirurgia. - W. Schulemann : ..Fondamenti della terapia farm acol ogica di malattie tropicali. - W. Kikuth: Successi ohemoterapeutici nella med·icìna tropicale. Divagazioni : R. Guillermin : I l vino in terapia. Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Cong ressi : Società Italiana di Gastro-Enterologia. - R. Accademia Medica di Roma.

Appunti per il med ico pratico : CAS1STICA E TERAPIA: La diagnosi e terapia delle così dette neurosi postraumatiche seguenti a lesioni .cranio-cerebrali. - Esiste anche un rachide par kinsoniano? - Emicrania e perturbazioni glicemiche. - Nefrite del p lesso brachiale di <)rigine meccanica. - Nevrite cu bitale bilatera.le nella pleurite siero-fib·r inosa. - Le false nevralgie sciatiche. - Paralisi radiale post-sieroterapica. - Cura della meningite cerebro-spinale. - MEDICINA SCIENTIFICA: L'azione dell'acido urico sul miocardio. - L'ipercalciuria nella malattia di Basedow e su e conseguenze cliniche. - E PIDEMIOLOGIA: Nu ove ricerche sull'eliminazione d€ft. virus ipo1iomiel1tico per le feci. - IGIENE: La cattiva qualità del pane. - VARIA. Rivendicazioni : La paternità dell'auto-uro-terapia . Nella vita professionale : l\iARGINALIA: Où va l 'Italie? - Ooncor.si. - Nomine, pron1ozioni ed onorificenze. Nostre corrispondenze : Da Bonn a Wiesbaden. - Da Torino. Notizie diverse. Rasseg na del la s tampa medica. Indice a lfa bet ico per materie.

NOTE E CONTRIBUTI

zione dei n1orfologi, perchè insoluti, o non bene definiti. Sotto questo duplice aspetto ho creduto op1>ortuno di riferire. il caso clinico che fu recer1temente o-g getto del m io st11dio.

~

S. GIOVANNI IN diretta dal prof. P.

OSPEDALE

1

SEZIONE,

n1

RoMA CIUFFINI.

In tema di mielosi e1·itroleucemiehe. (Considerazioni anatomo-cliuiche). Prof. PUBLIO CruFFI NI , primario medico.

Sebbene la in ielosi eritro-leu cemica (acuta o cror1ica) costituisca una e11tità morbo·s a non })iù discutibile e non eccezionale, tuttavia il ~uo studio è ancora oggi interessante. Infatti sii.esso - quasi di regola - la malattia insorge e decorre con sinton1i estrem-0rr1ente poli111orfì, tali da ess·ere problematica, senza il T.~perto ematico, una esatta diagnosi. Quindi I 'u tilità di rend·ere note o~servazioni che, bene studiate, t1ossano migliòrare le conoscenze sul quadro cliniic o della malattia. D'altra parie a lcuni peculiari reperti , non di rado, 1)er111ettor.o d i trattare delicati problemi istogenetici, che t.uttora ter1gono desla 1 atten1

1

D. S. Candida, di anni 55, nubile, ca·salinga e11lra nell 'Ospedaìe d i S. Giovanni di Roma, prjma sezione, il 26 novembre 1938. ,')foria clinica. Anamnesi. Nessun fatto degno di interesse nell 'anamnesi familiare . La paziente, che ebbe sviluppo normale e menopausa nll 'età di 48 anni, soffri all'età di 5 anni di difterite; all 'età di 12 anni di una grave angina tonsillare; fTequentemente poi di stati morbosi febbrili transitori. Nell 'agosto 1938 l 'inferma epbe nuovamente una grave angina tonsillare, · ·g uarita senza poslun1i apprezzabili. Nella prima decade del noYembre 1938 la aonna fu colta da febbre intorno ai 40°, da male·ssere g·enerale, da dolori muscolari e ossei, (}a tosse con abbondante espettorazione; minzion e scarsa e urente, alvo irregolare. Per l'aggravarsi di tale sintomatologia fu ricoverata in ospedale. Esame 1obbiettivo. Donna di ICO·stituzione scheletrica regolare, con pannicolo adiposo scarso, con colorito molto pallido della cute e delle


« II. POLICLINICO »

1416

rnucose Yiisibili. 1Sen·s orio integro; d ecubito indifferen le, polso ri ln1ico, n1olle, frequ en le (120 al m '). A.Ile ascelle li11foghiandole tumide, le n1agg iori gros e co111 e noci avellan e, 11o n confluentj , indolori . La cav ità orale presenta l a lingua un\ida e pa Linosa, l a mucosa gen g ivale, tonsillare e f aring·ea fortem ente arross~ le e cosparse di aree n ecrotich e e ulcer a tive. Alla base polmonare des tra si apprezza un 'ampia zona ipofone tica in corrisp on.d enza della qual e l 'ascoltazione fa ri\evare rantoli raggruppali a gro·s se e a medie bolle, 011ori, e respiro quasi anforico. Cuore con diame tri n or1na1i e primo tono alla punta forte e vibra lo. A carico d ell 'addome n on si rileva altro cl1e un modico aumento d ella milza. EsGJ1ni di laborat o1io. - Pressione Mx 130, Mn 85. Reazione d i Wid Gl n egativa . Diazoreazione n egativa. Reazion e di Wassermann n egativa. Reazione di Meinick c negativa. Cloruremia 5,55 %o; cloruri nelle orine 5 %o; acido urico 0,60 %o; urobilin a presente; pig m enti biliari él ssenti; corpo di Bence-Jones a ssente. Esam e ematologico. Hb 45; gl . r ossi 2.620.000; valore glopulare 0,80 ; gl . bianchi 112.000; polinu cleati neutrofili 2 %, linfociti 2 %, e111ocit obl a•sti 3 %; m iclobla-sti proneutrofili 80 %, promielocili neutrofi1i 10 %; miel ociti n eutrofili 3 %. M·odica anisocitosi e p oichilocito i. Reticolociti , corpi cl i Jolly, corpi anul ari di Cabot, g r anulazioni azzurrofile, p oli cr omatofilia azzurrofila, erilrobla li orlocromatici, p oli cromatici, basofili e })rocritroblas ti. Pias trine ( eco11do Fon io e Naegeli) 102.000, m egncar iociti integri, in ])ias lrin onoiesi , con nucl eo nudo, l embi di protopl asma m egacnriocitico ( enza nucleo). Esame radiologico : adden sam enlo ilare da probabile ipertrofia g hiand olare e ascesso n el lobo \nferi or e del polmone d e·stro. 1

VEI\BALE DI AUTOPSIA.

r.

Esam e esterno. - Cadaver e di sesso fem111inile dell 'età appar ente di c ir ca anni 55, d i costituzion e' sch el etrica ~egol are, con pannicolo adiposo m ol lo scar so, con 1n asse ml1 scol ari ipotro.fiche, con colori lo p allidi ssi1no d ell a cute e delle mucose Yisibili . Nell a mucosa orale ·si rilevano ulcer azio11i i solate e confluenti e chiazzett e n er astre a superficie n ecrotica. Agli arti e al petto p e lecchie emorragiche. Rig idit à cad aYerica risol uta ai mu scoli dell a faccia, del collo e d egli arti superiori , ])r esente ai mtL coli degli arti inferiori; fenomeni putrefatl ivi pra licamen te assenti. II. Esame ; 1ilerno. - a) Cavi là cranica, nulla di n olevole. b) Cavità t or acica: posizio11 e deg]j. organ i r egol ar e . Aia cardi aca d i am piezza normale . La cavità pleurica destra contien e circa 500 eme . c~i liqu ido gialla·stro, t orbido; l a ca\·i là pleurica i ni tra presenta t enui aderenze in corrisponde11za dcll 'apice, per il r est o è p erfettamente norm al e. • Il p olmone destro mo·s lra un opacamento fibrinoso della pleura pii1 inten so n el segm ento inferiore; tutto il lobo inferiore, di. col orito violaceo, aEpare aumentato cli volume e di consis tenza e, alla superficie di t aglio, si presenta privo di aria e occupalo, n ella parte centrale, da una caYilà, g rossa come un 'aranci a, ripien a di pus fetido e avvolta d a un alone emorr agico. 1

(ANNO

XLVI,

NUl\(.

32}

11 lobo n1edio e s uperior e e il polmone d ell 'altro l a to ·sono ben e aereali o,·unque. Nulla cli note\·ole a carico dci va·si polm on ari e delle g r osse diran)azioni d ei bronchi. Le linfog hiandole ilari e peribronchiali ·sono g r osse come n occiole. L a cavità p ericardica con tiene scarso liquido limpido citrino, la sierosa è lucida e tersa ovunque, solo si osservano al disotto dell 'epicardio d elle piccol e pet ecchie emorragiche. Cuore di forma e ,-olu1ne normale; orifici valvol ari integri n1a insufficienti , miocardio flaccido e torbido; g rosse diran1azioni d elle ar terie coronarie con limitate chiazzelte lipoidiche. Nel segm ento iniziale del1'aorla e d ell 'arleria polmonare ispessimenti intim ali di colorito g iallogn ol o. e) Cavità addominale. Posizion e degli organi regol are. Milza di forma globosa di volume aum c n lalo (peso g r. 350) , di con sis te11za dura , con capsuìa ispessita e ad er ente agli or gani circos lanti; alla superficie di taglio il parenchima mos tra un col orito ro·sso scuro diffuso e i follicoli n on sono più ri con oscibili . Stomaco e inte~ lino senza modificazioni apprezzabili. Pancreas e ghiandol e s11rrenali con iniziali fenomeni cadaverici. Fegato di forma normale, di volume aumentato (peso g r. 2000) con glissoniana trasparente ovuncp1e; al t aglio paren chima di color flo grigi-0giallognolo cosparso cli chiazzette e s trie so llili, grigiastre, talora disposte a rete . . Reni di forma e volume normale con capsula b ene sYolgibile e -superficie 1sottocap sular e liscià, g rigi ast ra; al Laglio co.r licaJc t un1id a, paJ1 i rla, n et lame11lc distinta dalla midollare iperemica . Nulla a carico dei bacinetli, degli ureteri, d ella vescica e dci genitali . 'firoicle di for111a e volume n orm ale en za r eperto m acroscopicamente apprezzabile : l o stesso dicnsi p er le paratiroidi inferiori ,. per il laringe, il farin ge, la trachea e l 'esofago. Le linfog hiandole delle r egioni ascellari sono g rosse co1ne noci, non fu se in sieme, al t aglio di col orito roseo ; n egli altri distretti ·sono apparse di asp e tto periettan1en le normale. Il midollo osseo delle co le e d ello s terno appare g rigio-bianèa~ lro.

Esan1i ;slo logici . - (Sono stati prelevati fram1nenli di tutti gli organi, fi ssati in formolo al 10 % e col orali con i m etodi fondamentali; sono s lati an che eseguiti strisci di midollo os·seo e di polpa :splenica e colora li con iJ. May-GrunwaldGiemsa). · Per quanto riguarda gli organi emopoietici si rileYano i reperli con su eti: le linfog hiandole (ascellari) ha11no p erduto completamente la loro archile tlura n ormale e mostrano una diffusa lrullura mieloicl e; u g u al e r eperto si osserva nel1a milza , oYe si m ette in evidenza una invasione 1nas·siva di elemen Li granulocitogeni (emocitohlasti, pron1ielocili, ecc.) ; il midollo osseo appare comple t~mente in,1aso, anche n ella componente adipo,sa, da el em en li <l ella serie g ranulocitica ecl eritrociti ca in tulle le fasi d ella loro maturazione. Fra gli allrj organi colpisce, per la tipicità· rlelle lesio11i, il fegato ch e presenta una infillrazio11e diffusa e n odular e cli 1essuto mieloide; aspet ti an aloghi si m e ltono in evid enza anch e nei r eni, oYe si assist e ad una infiltrazione ma·ssiva dr el emen fi in1maturi, che in certi segmenti ispes-· si•scono lulta la trama int er stiziale. (Non ho dimostrato''prolifer azioni mieloidi n el le pareti vasali, cau sa frequ ente di cmorragiv : i11fatti ne durante la malattia e nemmeno al


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NU~f.

32 ]

SEZIONE PRATlC.\

tavolo anatomico sono emersi fenomeni emorragic i di un certo interesse) . Nel parenchima polmonare, che macroscopica111ent e risultaYa col_pito da un proces·so bron copolrnonitico , s i osserva una in1ponente proliferazione di cellul e istioidi le quali, in certi tratti, infiltrano estesamente il tessuto e con inten1silà tale da distru gg·ern e ogni struttura. Ques li aspetti predomin ano , ma si trovano anche segm e11ti oYe la proliferazione m esenchim al e, m eno vi Yace, è con lenuta en Lro i confini alveolari e avvolta da maglie di fibrina; una tale disposizione ·si può ved ere in pochi alYeoli , magari in uno solo si-

FrG. 1. -

Don11a di 55 a.; forn1 olo , emaLossilina-

eos 111a. Diagnosi ana l om o~clinica: mielos i eritroleucemica acuta incompleta. F olnio1te: proliferazjon e diffusa <li cellule i s lioidi; iu bas•so è ancora con serva lo un al veolo ina con essuùazione istiocilaria. tualo al cen tro di un 'ampia infiltrazione- uniform e (fig. 1), oppure può est endersi a i1un1erosi~isin1i g ruppi di alveoli più spesso i solati, ma non cli ràdo av,·olgen Li le aree di proliferazio11 e jstiocilaria massiva. Il repeFto è, c! unque , d omin a lo d a qu es·ta p r oliferazione i s liocitaria , che p erò non costituisce ] 'espressione esclusi va del processo infiamm atorio; i11fa lti , ebbene estremame11le r ari , i l)ossono trovare anch e alveoli contenenti elementi bianchi imrnatur i d el tutto s imili a quelli ch e circolano e11lro i Yas i sanguigni ; fra ques ti , talora, ho p o lulo Y~dere, anche, qu al ch e raris·simo granulocita e in certi punti n on rare emazie. Si

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tratta per ò di r eperti eccezio 11ali e su qu c·sto e1c1nent o insis to per la migliore definizione del quadro is lopat olog·ico. 'l'ale alveolite leucemica, i11 ~an so lrctlo , s i o sserva alla p eriferia delle aree cli proliferazione i s liocilaria (fig. 2) e non inte' essa pit1 di 2-3 alveoli (fig. 2) . 1n al lri ca111pi 1si possono vedere al veoli ripieni · di siero 11el qual e so110 im111ersi in vario numero~ i11a non. ablJondan li, g randi cellul~ , rotonde o ovalari, con ampio alone citopl asmatico acidofilo, co n nu cl eo rotondo ricco di cromatina. 11 t ef,su to che delimi ta l a cavit à ~scessuale hn JJCrrlu to comple lamen le la struttura alYeol are no11

2. - Donna di i55 a.; forn1olo, emalos·silinaeosina. Diagnosi anato1no-clinica: mi elosi eri lroleu cemica acula i n.com pl eta. Pol1norie : a inpia zona cli proliferazione is lioicl e n1assiv.a . acca11to nel aspetti di al veo1ile l eu cemica (in alto, indicali dalle frecce) . FJG.

olo per i fen o111 eni i1ecro li.ci , m a sopra ltu ! lo p e r t • proliferazione jstioid c viva cissi111a ed es le•sa; i gr anulociti e 1e cell ule bianc h e i mrnature co·stilui scon o ancl1c in qu e ti tratti un r epert o eccezionale. La p_roliferazio11e d egli ele1nen ti mesen chimali, in a Lleggiamen t o di i1 o r1na le r eazione i s I io ide, oln Pccezionalmente in n1ct aplasia l eucemica, non s i limita s olo a cruesli tratli m a - sebbe11 e in n1i~ ura più t enue persegue tutto il di segno sett ale (d ei due poln1oni), che ri nlt a ispess it o irregolarmente (fi g. 3) n1a diffusamenle e appare eviden~c pure al! 'intorn o e nello '5pe·ssorc st esso dei as\ (fig. 4 ) e dei bronchi.


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« l L POLl CLTl'iICO »

R1AssuMENno:: 1.'ra ttasi Idi una donn a di 55 a., ch e circa 30 g·iorni prin1a della morte € sta ta colpita in1provvi'fxtn1en te da febb1·e <i lta, stomaLite u lcerosa, tumefazione della m ilza e delle linfoghiandole, dolori oi;;sei e m usc.o1a ri. All 'esam e ematologico mielosi eritroleuce.mica acuta i11completa. Al tavolo a11at omico, epato-splen omegalia, midollo pioide, broricopolmoni le in evoluzion e ascessuale. Istologicam en te infiltrazione mieloide n ei vari tessu ti ; nel polrr1one vivaci'5sima pr oliferazio-

3. eos1na.

F1G .

Don na di 55 a .; form olo, cm a lossilina-

[ANNO

XLVI, NuM. 32)

])lasti), Lurbe n ella .s erie m egacariocitica (me-ga carioci ti i11tcgri in piaslrinopoiesi, con nucleo nudo, le1nbi di pr oloplasrna m egacariocitico). Gli en1ociloblasti esistenti n el san gue IJerifcrico potreb.b.ero essere quindi anch e i progenitori degli elen1enti eritrocitici e pias trinocitici, o.Jlre ch e di quelli g ià in orientan1enLo g· ranulocitoge·n o . In omrrl a in i sembra 11ecessario, per la esa tta definizione d el caso, discutere l 'essenza di ljUesto :rno"'in1ento emocitoblastico mie-

l~ ro.

4. . -

Do11na di 95 a . ; for1nolo, em alossilina-

eo•s1na .

D iagnosi analom o-cl i n ica: mielosi eritroleu cemi-

D iag n.osi anat om o-clin ica : mielosi eritroleu cemica

ca acuta incompleta. P.olmone: ispe·5sim ento istioide e m ieloide, diffuso J nodular e, dei se lti .

acuta in com pleta. Polm one : ispessimen lo istioide e leucemico di una paret e vasale. •

nr. del sistema rr1esen chimale, alveolite. istiocjtari a con te nue orientam·ento leu cemico.

* **

Le ricerch e ematologich e h anno m esso in evideriza modifi cazioni a carico della serie granulocitiic.a (presen za di n1·etamielociti, mielociti , promieloci li), alterazioni nella serie eritrociLica (rcticolociti, cor pi di Jolly, corpi anulari :di Cab ot , granulazioni azzurrofil e, policromato.fili.a azzurrofila, e.ritroblasti ortocro1natici, policroma lofilia , b asofili e proeritro1

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loide: veder e cioè se le rnodificazioni qualitlctive della serie pi.ais trinoblastica e m egaca1ioblastica d ebba no esser e o no consid erate di natura secondaria. Oggi, ·dina n ZJÌ a r e~n'tì e111atici simili a q t1elli d ell a OS$eTvazio11e ch e riferisco, tale quesilo si impon·e. È s tato dimostrato infatti , d:l Di Guglieln10 (1917-1920) com e talora possano r ealizzaTsi sindromi ematiche e clinich e, rtelle quali il tessuto mieloide è c.olpito prirrdtivamente n elle su e tre attività funzionali e genetiche (piastrinoblastica, mie.Jbblastica,


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NU.LVI.

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SEZIONE PRATICA

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razio11i cl1e1 vanno oltre quelle soprariferite e costan ti nella leucemia mieloide acuta, per cui si è ob·b ligati a considerarle primitive di Quando il tessuto mieloide presen ta lesioni esta li sistemi e a non parlare più di una semsenziali e pri1nitive del sistem a granulocitoblastiplice mielosi ac.u ta l eu cemica, ma in vece di co, mentre il sistema p iastrinoblastico e eritrobla·stico è compromesso solo 1secondarian1ent e si paruna mielosi acuta eritrol euoem ica . L'assenza la di 'nielcsi leucemica. ' della erit.rocitosi e della piastrinoisi fa colloSe le le·sioni primitiYe del t essuto mieloide in(are questo qu<.t dro morboso tra le forme c.ocidono solo sul sist ema eritioblaislico e le modisiddctte incon1p]ete, n el senso di G. Pi Guficazioni del sist ema 1nieloblastico e piastrinobl astico insorgono discr ete e in un secondo t empo gli e:;lmo. si h~ una mielosi eiritremica (o eritren1ia). Rimane a pri111.a vista ·diffi cile ammet.tere Nei casi ove i tre sistemi (piastrinoblastico nel com1)l esso quadro ematico l 'interv·ento di n1ielobla·slico e erilrobla•stico) so110 contempora~ un a mielosi eritren1ica, cioè di una eritremia, n~amente colpiti dall 'identico processo iperplastico e in maniera primitiva ed essenziale, allorfl quando manca ·1'eritro·c itosi e., dal p1u nto di si ha la mielosi eritroleu.c·e mica. ':ista clinico, ogni sintomo a qu·esta coll egato; Secondo Di ·Gu glielmo (1935), ' rolendo dare 1si pensi ch e og·g i le • eritr-e.r nie sono considerDte, come l e leucemie, forme morbose car atuno sguardo sintetico al reperto ematico delterizzate., oltre ch e dalla inibizione del prola mielosi eritroleu cemica, può dirsi ch e esso cesso evolutivo , da lla iperplasi a. è rappresentato ·dall'associazione del quadro Di Gugli1elmo ritiìene che l 'incomp letezza emati co della mie1osi leucen1ica (aumento nt1della c ompo11ente ·eritrem ica possa essere conmerico d ei l eucociti maturi, presenza in cirdizionata dai seguenti fattori: colo di forme l eucocitarie immature e indifa) dal! 'insufficienza evoìutiva eritroblastiferenziate) e d el quad ro ematico dell~ eritreca, l1el senso c.h e, p ure essendovi una prolifemia, sia nella forma completa (at1me11to 11urnzione di eritrobla sti , au·esti solo in minima n1~rico d egli 1eritrociti maturi , pre-.se.n za iln parte sono capaci di giungere a rnat.uraziocircolo di forme eritroci tnrie im111ature e inne, mentre in maggioranza si arr estano alle clifferenziate), sia in quella incompleta (erif.asi evol11tive intermedie e po·ssono, come tali, trocitopenla, presenza in ciflcolo di form e ·erie11trare in circolo; trocilarie immature e indifferenziate) . A queb) dall'entrata in circolo di gl obuli ros!'ti due quadri &i accon1pagna quasi serr1pre si maturi , che forse offrono una resistenza la piast1inosi, spesso an ch e la piastrinen1ia . L' Autor·e distingue dal punto di vista ema- Jl)inima p·e r il profondo· p erturbamento del evolutivo, d el quale1costituiscono l 'ultico, in base alla diversa comparteci pazione i>rocesso • • t1ma espressione; dei vari sistemi , due tipi di eritroleucen1ia: e) dalla attività ·eritrolitica della milza; erilroleucemia cornpl eta e eritroleucemia ind:) dall'azione ·di en1olisine batteriche. completa . Nel secondo g rup1po ven-g ono colQuesto f.at tore ap·p are con si gnificato partilocal e quelle sindromi cl1e, accanto al quacolare, in quanto, le 1nielo. i acute han110 e.un dro ~comp l eto della mi·elosi leucemi ca, momaggiore proba bilità un.u eziologia infettiva strano al posto della eritrocitosi , eritropenia e in quanto l 'lelemento infettivo ordinariae ch e present.ano solo in circol o .forme imman1ente pro·d uce eritroper1ia e l eucocitosi e ture d elle piastrine (piastrin errtia). fa tti ]a cioè contribui~ce a sp,i egar ci in parte il dipiastrinosi. non è assolutan1ente necessaria e $<1Ccordo numerico tra ]a diminuzione àegli co&tante. eritrociti maturi e .I' aume11to d ei leucociti ~la a c1uesto punto conviene ricordare come • • irrJmatur1. in tutte le mielof'i, acute o croniche, i gl ob·u li Si tratta dunque di una n1ielosi erit.rolr.uc.e rGssi i)r esentino, oltre ch e diminuzione nurnjca acuta inco·m pleta, n ella quale, per l 'asmerica, anche alterazioni quali1 ati,re carattese11za della eritrocito-si, mancavano l e ·ve1tirizzate dalla ])Tè .e nza nel . an g-u e :p1eTiferjco gini, i dolori eritromelal·gici e il colorito rosso di J)()ichilocitosi, di corpi di Jolly, di nucl ei vivo della fa ccia, mentre erano nresenti i picnotici e di eritroblasti ortocrom.atici; par allel.amente si possono trovare in circolo me- 6intomi della n1ielo.si l eucemica. Malattia che per il d ecor so - durato circa gacariociti (P. Introzzi). Fino a quando le Ya30 giorni rientra tra le form e ad and~­ riazioni p er1na.n·gono entro questi lin1iti , è don·1en to a .cuto , non acutis imo. perchr in 1a1 ' 'eroso considerarl•e :&econ·dlarie a ll' anemia e caso la du1·.ata è p i.ù b<Leve e il reperto emaritenere il p·r ocesso morboso una ve•r a mielosi leucemica acuta. Ma n el caso presente esi- . tico è costituito, nella maggioranza dei casi , da emocitobl.asti. stono - com e si è visto - a carico del siÈ da rilevare ch e non di rado l e mielosi stema eritroblastico e pia6trinoblastico, alteeritrobla~tica):

in simili casi, appunto, parla di mielosi eritroleucemica.

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« IL POLICLINIC') »

acute h.a11110 atlegg·ian1e·nti emorragici, tantoch è A. Zeri 11a parlato di forn1e en1orragipare e che talora qu·esto at teggi.a111ento domina il qua dro analomo-clinico, co1n.e n ei casi di E. T elmann e di Luch erini, nei quali la morte sor>'r aggiunse improvvi.. amente IJier emorragia cerebrale: in e.erto rapporto con la mielosi, i11 quanto le pareti d.ei va6i cerebrali erano i11filtrate ·d a elementi leucemici . N·ella osservazion e ch e riferisco gli unici aspetti emorragici so110 rappTe entati da peteccl1ie .aigli arti e al petto. Questa assenza d i stravasi en1atici può spiegarsi - con1e h o già .accenna to ~ con il fatto ch e le pareti vasali sono risultate lib er e da i11filtrazioni mieloidi. Il caso cl1e forma l 'oggetto della presente nota aderisce al qua·dro classico della mielosi acuta p er qu.a nto riguarda l 'inizio, improvviso , grav·e, febbrile com e quello di una malattia in fetliva (t.ar.to è vero cl1e C. Sternberg considera le leucen1iei acute com e sepsi st.re[)·tococci·c he a car~ltere e111orragico con reaz:ione mieloid.e) ; presenta inoltre ulcerazioni d el cavo orale, pure queste, in certo sen o, caratteristich e . P er il resto senza il reperto ematico la diagnosi sar ebbe stata difficile a porsi con sicurezza e. i p ensi ch e la malattia non presentava quegli aspetti (invero più rari) simili ad un tifo, .ad una poln1 onite, ad un' en docardite (M. Ghiron) ch e talora ·sviano dalla esatta valut.azione clinica. 1

1

* ** M.a, com e di cevo , il caso .si presta anch e a

considerazioni istologiche , in quanto, tra l 'altro, presenta una bronco1)oln1onite in evoluzio ne asoessuale. Appare clii.ara l 'importanza d elle flogosi polmon ari i n corso di leucemia , irL qu-'.lnto permettono di ric:h ia1nare pro·b lemi · fondamentali di istobio]ogia del polmone e di istogenesi dell.a proliferazion.e let1c.emica. A. Dionisi (1909), p er il primo, richiamò l 'at.tenzio,n e sulle J)Ol111oniti l e11cemich e illustrando un caso ove la r eazion e d egli alveoli era cos tituita , oltre che da fib,rir1a e da istiociti , da cellule linfoidi del tutto .a nalo·gh e a quelle ch e circolavano n ei capill.ari dei Sf1tti i11teralveolari . Posterior111 ent.e H . Bickh ardt (1925) in un ca:5o di lct1cern ia 1r1ieloid e· dimostrò ch e l 'essudazio·n e alveolare era cosLit uita esse•nzialmente ·da cellule leu cemich e e con cluse ch e l 'alveolite, in 6imili circostan ze, diffe·risce da quella svolgentesi in sogg·etti n o11 e;rnopatici f;Olo per il fatto ch e si h a essudazion e di elenltenti bianchi imn1atuTi i11vece ch e di polinucleati.

[ANNO

XLVI,

NUl\f.

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Del pari e quasi conten1poraneamente L. I.i110 (1925), a proposito di una polmonite in un soggetto con leucemia cntocitoblastica acut,a , dimostrò n egli alveoli fibrina, fagociti e e1nocitoblasti; qu·e sl o reperto fece concludere cJ1e di fronte allo sti1nolo infiam1natorio gli emocitobla ti pos ono migrare come i leu cociti n1aturi. Così 1) ure A. La uch e (1928) docum enta, in un ca o di leucem ia linfatic.a , la pres.e·nza di linfociti fra gli elementi dell 'alveolite, e G. !\ifacc iotta (1928) n elJa pol111onite di un bambino leu cemico, din10 trò , oltrerh è di epiteli e i~olinu c leati, . n ote,'ole qt1an lilà di cellule leucemiche. A sirni glianza di qu~nto in i)recedenza a' 'e' '1 oss-0rvato Lino , .M. Moretti (1934:), in una osservazione ·di polmonite lobare in corso di leucemia emocilob.Ja,s ti ca, o ~ servò negli alveoli g randissim a quan tità di emocitoblasti. Recentem ente L. Loi (1937) ha i1lu trato un caso di broncopol111onite in corso di eritro]r.u.c.emia e negli alveoli h a lrovflto elementi in gra11de quantità d el tutto si111ili a quelli circolanti n ei capillari dei setti. Tr1 un altro caso di bronco.p oln1onite in corso di mielosi acuta nell'essudato alveol.are esisteva110 notevoli quantità di cellul e imn1ature della 5erie .m ieloide. In un terzo caso di bron co·polmonite bilaterale, in un barr1bino con leucemia monocitica acuta , l'Autore trova un reperto so,·rapponibile a quello del caso precedente. Attraverso qu:es.ta serie di indagini n1olti ricercatori , in base al rer1erto che gli elem enti d.ell 'alveolite erano prevalentem ente uguali a quelli d el sang ue leucernico , h anno a1nmessn un 'origine em.atog·eita di qu e~t a particolare reazione alveolilic<t; e hanno ritenuto che ]e rell11le leu cemich e .rnigraf:sero dai capillari san.g uigni m ediante diapedesi. Ma esistono altre osservazioni le quali pon gono una forte riF-erva a questo modo di vedere. . Difatti R . H. Jaffé ha illustrato un caso di broncopolmonite ir1 corso di le·u cemia linfoblastica acuta con agranulocitosi; l'alveolite n1 ostrava, oltre a scarsi m.a crofagi, a ombre di eritrociti e a fibrina , note,role quantità di granulociti: i cap1illari dei setti contenevano r.otri g ranulociti e .pochissime cellule leuce1n ich e. Lo stesso Autore, in un caso di broncopolmonite in corso di I.et1cemia emocitoblastica , non ha trovato nell 'essudato alveolare che fibrina, rarissin1e cellule con nucleoli € <(Jn citopla ~ma basofilo n on reagente ai metodi J)er le ossidasi, rari polint1 c]eati degenerati . In pieno acicordo co11 questo autore son o le ricerche di M. Dreyfu&s (1937) che ha 1


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SEZIONE PRI\TICA

st ud~ato al.e.uni casi di broncopolmonite. in corso di leucemia. Il primo caso ' rio-uard· a nte o l111a leucemia mieloide, p resentava un 'alveolite fibrinosa, la quale non si allontanava in r1iente dal quadro iRtologico del1a forma tipica, poic.hè oltre ai lel1cociti polinur.leati in parte degenerati, dominanti il quadro, si trovavano scarsi linfociti e rari elementi istioidi. Nel secondo caso - di leuce1nia · linfatica spicca,1ano pronunziatissime proliferazioni leuCf111iche, pure mancando cellule leu(..emich e circolanti n ei vasi sanguigni. Negli alveoli infi~n1mati esisteva110 in gr<inde abbondanza fag·oci ti alveolari, mentre gli elementi linfocitari erano ·eccezionali. Nel terzo caso - di l E- ucen1ia i11ieloide - i leucociti e la fibrina e!·ano scarsi, men tre i)>revalevano g li istiociti io 11umero straordinariamente gr<tnde. Appare chiaro ·da quanto soprra ho rifierito co1ne non siano u11ivoci i rerp1erti riguardanti la composi~ione dell'essudato n elle alveoliti 11\ corso di leucemia. D'altra parte sono contrastanti anche i dati che concernono la compartecipazione o n1eno - nella leucemia del sistema reticolo isliocitario del polmone. J1Lfatti L. Loi in tre casi non l'avTebbe mai o~ser,rata, 1nentre ~{. Dreyfu·s s l 'ha trovata in 3 dei 4 r..asi studiati· q'u esli ultimi risultati ' concordano con quelli di C. T ed-esrhi, ch e in tutti i polmoni dei leuce·m ici da lui visti ha dimostrato irritazione dei mesenchimi in Qrientamento leuce111ico. Per comvrendere m eglio come qt1estei non siano che ~p·parenti i..:ontradizioni è utile ricordare le cognizioni più moderne Sl1lla istoge11esi degli elemenli, eh.e di solito intervengono r1ell 'alveolite. I granulociti è certo che giungono con la corrente Ranguigna e che migrano nell'alveolo per ·diapedesi (1F. Henke1, e M. Silberberg). I fagociti alveolari (I. Lan1g) 1)roverreb·b ero seèo11do A. Costa dalle cellule ir1differenziate <lel mesenchima alveolare: que.sto n1odo di vedere è condi viso recentemente (1937) anche da M. Drey fuss. Le cellule leucen1icl1e han110 t1n 'origine' mett0 chiara e quindi meno sicuTa. Gli elem-e nti J)rovenienli dall'emocitoblasto mieloicle, o dal1'ernocitoblasto linfoide (rr1ieloblasti, proeritrobla·sti , linfob,l asti) hanno p·ossi.bilità formative multiple: ma queste possibilità se.emano in quegli ele1ne11ti ch e sono già parzialmente evoluti, quali i linfoblasti , i i:~roeritroblasti, g li eritroblasti basofili, i mieloblasti e i promielociti; inoltre sopra l 'ufficio c.11e questi eleroenti sono capaci di svolgere nelle reazioni <lifPnsive e in particolare 5ulla loro capacità alla diapedesi, non si .5a nulla di c;icuro. 1

L. Lino ha osservato nel suo caso diapedesi di emocitobla5ti, ma M. Dreyfuss pone d€1le riserve a questo re.p erto - del resto non più osservato cla altri ric.e•rcatori - in quanto le cellule leucen1iche fìossono raggiunger.e senza migrazione atti,ra la corre11te sanguigna, pur prove11endo dai tessuti e in quanto tali figure, tra I 'altro, potre·b bero ess-ere con ugual fon.datezza interpretate quale e:spr·essione di uria enclia pc.desi. Del resto· A. Costa, a propo ~ito dei 1r1onociti circolanti nei capillari .p olmonari 11eg·li stadi tardivi della polmo11ite lobare, norL e·s clu.de che questi abbiano raggiunto le vie sanguigne -per en{lia1)ede.si , proverter1do dai mesencl1imi del polmone. · Recentcn1.ente L. Loi sostien e. jn, ece ch e l 'essudazione leucemica alveolare trovata nei suoi cais.i J)rrovenga d.ui vasi e che la sl1a formula sin in &tr~tto rapporto cori il tipo rlella mie1losi. Queste conclu sioni, forse non sufficienterr1ente ·docun1entate , urtano contro quanto ho so1Jra riferito circa le possibilità migratorie degli elen"t-einti leucen1ici ed jn ce.r to senso non concordano neppt1re con gli stti.di mo·derni A. Costa, 1934 - sulla iistog·enesi dell'essudato riell '.a lveolife fibri11osa. Seco11do il patologo fiorentino infatti gli elementi mononucleati, che 11u111erosi çircolano nei c.a pillari alveolari, sono originari dalle ce.Jlule avventiziali. I11 conclusione: non -è assolutamente dimostrato, co·m e conclude anche ~1. Dreyfuss, )a pro,renienza dal sangt1e ·delle cellule leu oemiche che i11terve11gorto n el processo alveolitico. 1

da aggiungere inoltre come i processi infiammatori in corso di leucemia abbiano rara1nente tina reazione leucemica. Studianclo un caso di pleurite in soggetto leucemico fin dal 1908 io potei dimostrare che nei leucemici i Yari stimoli flogogeni (applicazioni di vescicanti, pennellature con olio di croton) determinano una infiammazione con essuda lo avente lo 1ste·sso tipo, che si osserva in conseguenza dell 'azione delle stesse cau se in individui normali. Più recentemente A. Leffko,vitz e A. Sonnenfeld, applicando in individui leucemici cerotti di cantaride, non ha11no n1ai conslalato 11 ella Yes.cica, un essudato - pure ricco di ele1nenti figurati - con cellt1le bianche i1nmature. O. Naegeli e L. Askanazy hanno trovato nelle angi11e ulcerose e necrotiche dei leucemici solo granulociti: u guali r eperli ha osservalo R. H. J affé jn processi infiam111atori nei diversi organi leucemici. .T. ì\IIoenckeberg, del pari, non ha trovalo i ~l g·rar1ulo1na tt1bercolare, sviluppato jn leucemici, variazioni nel quadro morfologico, e più precisamente non ha os·servato cellt11e bianch e immature 11ella reazione tissulare. È

Viene ql1indi in l}l'Ìn10 l1iano la r eazione istioide d'3l parenchi111a polr1lonare, dalla quale scaturirebbero le cellule leure111iche e in imili circo ... tanze la istogenesi dell 'alYeolite è esclu-


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cc IL POLICLINIC:> »

sjvamente mesencl1imale. ì\fa, come si è vi~to, €sistono delle osservazioni e il caso 1° di ~I. Dreyfuss e il caso 3° di R. II. Jaffé ne costituiscono esem.p i tipici - nelle q11ali nel pol111one non si osserva a lcuna partecipazione leuct:mica del sistema me.se11chi111al e e l'alveolite fibrinosa non si allontana per nulla dal quadro· istologico dell<t polmonite lobare. J)inanzi a questo comportamento così diverso, poichè in certi casi il sistema r eticolo istio~ citario è pres~o chè immobile, n1entre in altri e.asi è in attivo movimento, tanto rla essere res1Jonsabile di tutto o ·q uasi lutto il quadro istopntologico .p-0ln1onare, A. Costa e la sua Scuola ritengono che l'alveolite leu cen1ica si e.strinse.chi in diverse modalità a seconda delle po~­ sibilità reattive che, in quel momento, l 'organismo possiede. Se l'organismo è capace ancora di granulo• • • • po1es1, esso reagisce come u11 organ1smo non emopatico, e cioè con un 'al\r.e olite fibrinosa tipica. Se le possibilità gra11ulopoie tiche dell'organismo 6i attenuano, allora int.er,-iene il sistema reticolo-isliocitario. Ouesto sistema • può reagire con una norn1ale reazione istioide, do11de 1·a1,1colite istiocit.Bria (com pleta o inco1npleta), oppure può r.e<:igire con parziale aspetto mieloide, il quale potrebbe perfino costituire tt1tto il quadro. ~la le forze r eRttive dell 'or gani5mo pos~ono a11che cadere del tutto , e allora, non ave ndo.si ])ilt possib,ilità granulopoietiche, n€ possibilità i ~tiocitarie, si comp1 r ende come si •giunga a fenomeni necrotizzanti senza reazione cellulare di origine ematica o tissurale. L:aspetto d ell'alveolite trovato nella mia os~ervazione aderisce chiara1nente a questi concetti . Gli scarf:issimi granulociti r e1)eribili negli alveoli infia111mati 15tanno a dimostrar.e che 1'org.anisn10 posse·deva ancora , sebbene limitatissime, possibilità granulopoietiche. Ap1)unto .p·er queste orarr1.ai n1inime poF-sibilità si era instaurata una iperplasia rr1esen chimale <l el poln1one , che aveva provocato ancl1e 1'alv.eolite Ìf.tiocitaria, con tenue impronta l eu cem ie.a.

* ** Negli a dulti, ma specialmente nei bamb ini , $i osserva no11 di rado n el ip1eriodo terminale d ella leucemia la insorgenza di fenorr1eni a carico dell'apparato r espiratorio sotto forma di pol:n1onite, o broncopolmonite (L. Lapaige, L . Morquio, G. Macciotta). F, caratteristico di quest e forme il torpore della reazior1e, il decorso F-ubacuto e il fatto che pochissimo risentono di ogni trattamento terapeutico. 1

[ANNO

XLVI, NuM. 32}

Collateralmente i reperti istopatologici riguardanti o5Servazioni di polmonite o broncopolmonite in cor5o di mielosi e linfoadenos.i acute o croniche) dimostrano come la reazione alveolare sia estremamente polirnorfa: sì possono trovare infatti alveoliti prevale ntemente leucemiche, i stiocitarie, fibrina-necrotiche: forse in rapporto - come si è visto - colle dive1se situazioni reattive del] 'organismo . Il particolare aspetto clinico dell'affezione r}olmonare, se i11 parte può essere spiegato con le condizioni scadenti dell'O'fgar1ismo , sembra p e:r ò in rap1porto prevalente con la costituzjone dell 'esBudazione alveolare. Infatti l'alveolite l et1cemica deve avere una e~trinsecazione clinica tutta particolare poichè r1on può eissere priva di significato l'attività biologica peculiare dei leucociti leucemie.i (18-. A. Daland e R. Isaacs, 1927; E. C. Glover, G. A. Daland e II. L. Schimtz, 19.10; G. !Bossa, lfl37). Ma anche attraverso espressjoni puramente morfologiche si prospetta una uguale conclusion e. Nell'alveolite fibrinosa normale la trasforrrtazione mononucleare avviene proprio nel corso dell'epaLizzazione grigia (A. Costa) . Pro11rio durante l 'epatizznzione grigia isi svolge di solito la crisi spes~o accompagnata da una caduta brusca della leucocitosi neutrofila. A. Co8ta ritiene probabile, per questi fatti, un rapporto tra la trasfor1nazione mononucleare e la • •

CTISI .

Non appare quindi privo di fondamento il ritenere co.111e in assenza di condizioni anatorriiche .atle a lla traisformazione monont1c1eare della reazione a lveolare (come nelle alveoliti 111ieloidi, linfoidi, istiocitarie, fibrino-necrotir.he) la crisi non si abbia, o si abbia con -O!'petti .abnormi, tali da non aversi uno degli <'l)iso·d i clinici, ch e d efiniscono il quadro della alveolite fibrinosa . RIASSUNTO . Donna di 55 a., colpita circa 30 g iqrni prima della morte, da febbre alt.a, stomatite ulcerortecrotica, lieve tumefazio11e della milza e delle linfog hiandole ascellari. 1\ll'esame ematolog ico globuli rossi 2.620.000 (reticolociti, co rpi di Jolly, corpi anulari di Cabot. ·granulazioni azzurrofile, policromatofi- li~ azzun'ofila, eritroblasti ortocromatici, policromatofili, ba~ofili e pr0eritroblasti); globuli hi<lnchi 112. 000, (meta1nielociti, rr1ielo·citi , pro. rr1ielociti); i)iastrine 102. 000 (megacariociti integri in piastrinopoiesi, con nucleo nudo· e l cn1bi di protoplasma 111egacariocitico). Al i.avolo a.natomico epato-s.pl eno-rnlegali.a,


XLVI, NUl\il. 32]

[ANNO

midollo pioid.e, modica tumefazione delle Ii1tfoghiandole ascellari, bronco:polmonite destra in evoluzione ascessuale. I stologicarrnente infiltrazio11e n1i0loid·e n ei \:ari tessuti e i1el polmo·n.e vivacissima pifoliferazione del &istema mesenchimale, alveolit e ist.iocitaria con tenue orientamento leuc.e mico. L' A. accenna ~Ile difficoltà ·dia.g nostiche di questa non frequente emopia tia, (mielosi eritrolel1Jce1nica acuta incomple'la') discute i di · Yersi asp·etti i$tologici d·elle alveoliti in corso di leucemia e riferisce proprio a questi la peculiare sintomatologia clinica della pol111oniLe o ·d ella broncopolmonite n.ei le11cerr1ici . BIBLIOGRAFIA H . Ueber morp hologische Befunde bei Entziindungswc1rg<11engen in Fiillen von Le·ukaemie . Folia HaematologicD, 3Z, 83-94, 1925. BossA G. Sul m etabf>lismo dei leucociti leucemici. Haematologica, 18, 653-670, 1927. Io. Sul meccanismo della gli.colisi dei leu cociti leucemici. La Rif. l'ried., 53, 1198-1202, 1937.

BicKHARDT

CIUFFINI.

1

caso

TTn

di p leurite in soggetto leuce1

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1

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*

Ariatomie

1425

SEZIONE PRATICA

und

Histologie n,

·r.

c .onsiderazioni anatomo-cliniche sop ra un. caso di leucemia acuta. Haematologica,

LUCHEJ\INI

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OSSERVAZIONI CLINICHE OsPED_t\LE

PRovrNCIAiLE S.

CARr,o

- POTENZA

Osteomielite acuta primitiva del pube. Dott. CONSUELO LuccroNJ primario ra·d iolo.g o e chirurgo. L 'osteon1lelite acuta pri1nitiv·a del pube è un 'affez.ione· molto grave ma per fortuna rara; è 01)p'0rtuno, tuttavia, rich ·i.amarei su di essa l '.atte11zione, in quanto , da un.a di.agno·s i pr.e. roc.e e da un intervento tempestivo e raziona.le, ·d ipen·de sp essissi1no la vita dell 'infermo, s11ecialn1ente se si conside·r i l 'a]ta percentuale di mortalità - ben il 26,6 ~1~ - rilevata dalla slatistica gen.e rale delle osservazioni fino,r a pubblicate. Un caso del ge11ere è capitato a lla n1ia osser,·azione· e vale, quindi , la pena di riferirlo r1enc1h è riveste notevole i11teresse, anche percl1·è 1'infenn.a, ad onta d.elle sue molto gravi condizioni, :si è potuta salv<1re .gTazie, app·u nto , all 'esattezza della dia·g·nosi e al trattam ento operativo praticato in tem:p0 utile. 1

1

Caso clinico: C. Rosa, di a. 12, scolara, da La-

gor1egro; entra in Ospedale il 17 febbraio 1938 con diagno·s i di coxite. Il padre è morto cinque anni prima per tbc. r enale, la rnadre è vivente e sana, ha tre fratelli che go{lono buona saJule. Fino all 'attuale m alattia l'inferma è stata perfettamente b e11e, ma circa due settimane or sono ha cominèiato ad avvertire u11 lieve d olore alla radice della coscia sin. senza, p erò, disturbi funzio11ali ; ir1 seguito il dolore si è accentuato n on solo imped endole il cammino ma obbligandola addirittur<* a letto, mentre l 'arto assumeva una posizio11e Cli flession e sul paci110 e legger a ab duzione; non è poss ibile sap er e alcun altro elemento utile rife rente·s i a questo primo p eriodo d 'infermilà. Da qualcl1e giorno le condizioni si sono aggravate, è sopraggiun ta febnre altissima, sen so di malessere, p eggioram ento dello st at o gen er ale, perciò è stato richiesto il ricoYero in Ospedale .


E. O. Gjo ,·clnelta di costituzione cl1elelrica regolare con cule e mucose visibili pallide, stato ge11erale 1scnden Le e sofferente, lingua arida, tempera lura 40°,1, polso 140, re·spiro 31, sensorio obnubilato; .po ·jzione coxalgica della coscia sinistra a sOlu tamente immodiiica])ile senza risvegliare Yivi simo dolore ; percotendo sul ginocchio, inYece , l 'i11fern1a no11 reagi re: addome meteorico, la prcs io11e ulle reg ior1i iliache ed ipoga-

FIG.

~lJ?\I.

32]

catissi1na, la carie del pube e della branca ischiopubica, no11chè una reazione perioslea interessa11te la cresta pettinea in tutta la sua lu11ghezza; sul radiogramma, i11ollre, è ben visibile, al dj·sotto del corJJO del pube, il tubo di drenaggio. ei giorni seguenti la lesione migliora progressivamen le, il pus quasi scompare, l'osso si ricopre di granulazioni senza dar luogo a formazione di seql.1eslri, il tubo è abolito sos lituendolo

1.

strica riesce dolorosa; vi si as·sociano disturbi disurici, le urine sono rossaslre e torbidicce (l 'esame riYela presenza di albumina, abbondanza di urati, molti corpuscoli di pus e dei cilindri); il grande labbro di sin . appare edematoso e leggermente violaceo, la cute c irconvicina un po ' arrossata, la plica ingujno-crurale appianata; dalla vulva fuoriesce una secrezione purisimile. L 'e·splorazione_ rettale fa notare una 11etta pastosità dcl Douglas che risulta dolentisisimo, ma ancora più sen'Sibile si rivela la branca ischiopl1bica di sinistra e tutta la porzione pupica. Viene formulata diagnosi di cc osteomielite acuta del pube » e a scopo di controllo , per quello che può SYelare, pratico un esame radiografico del bacino. Il radiogramma (~g· .... 1) mostra la posizione coatta dell 'anca di ·sin. ma non rivela affezioni a carico dell 'articolazione coxo-femorale ; il pube di sin. e la sua branca discendente appaio110 lievi•ssimamente cribrati. In narcosi eterea procedo all 'intervenlo operativo che consiste, seco ndo il metodo di Gaudier, in una i11cisione a ferro di cavallo la cui concavità contorna la parte superiore della vulva, il mo11te di Venere, allungandosi in basso nella plica genito-crurale; l 'incisionc mette ampiamente allo scoperto l'osso eroso, dà esito a discreta quantità cli pu·s; scollando col dito questo si approfonda n el piccolo baéìno raggiungendo una raccolta più in1portante che viene completamente dominata ; n ella ferita si applica un grooso tubo di drenaggio e la fog·natura è completata con s lrisce di garza. Le condizoni della piccola inferma migliorano rapidamente, la ferita acquista ben presto un aspetto oltimo, la secrezione purulenta man mano di1ninuisce; dopo 15 giorni dall'intervento eseguo ltn nuovo radiogramma di controllo (fig. 2) che mette in eviòenza, ormai in maniera mar1

[ANNO XLVI,

« IL POLI CLIN I.;') »

1426

FIG.

2.

con strisce di garza; il 23 marzo, dopo poco piit di un mese, l 'inferma è di1nessa perfettamente guarita .

Commento. Di proposito ho detto in printi]Jio cc grazie all'esattezza dell~ diagnosi » e ciò non ce.r to per enfasi n1.a con giuf-Yto riferin1ento alla realtà, in quanto non sempre è possibile diagr1osticare una otite·o mielite acuta primitiva del pube. La ragione è dovuta JJ.l f~tto che di solito rr1anca una sintomatologia caratteristica e poi perchè la n1alattia, colpendo a prefe·r enza soggetti ·giovanissi111i, special111ente nella fase iniziale, per lo stato settico gravP. che l'acco·m pagna e conseguente c'o mp1romissione del sensorio, non offre alcun proficuo richiamo di focolaio; anzi si è d·e viati dall'esatto giudizio da disturbi urinari che vi si associano, da d·o lori al ventre con relativa tensione delle pareti, da posizione co·xalgica dell 'u11a o l'altra coscia che: fanno 1sos.pettare una psoite o una coxite come nel caso illustrato. Meno difficile, invero, ·d iventa il ·giudizio diagnostico quando, superata la fase acuta, 1 .attenzione è ric,h iamata sulla regione interessata da qualche manifestazione ·di sede.; ma anc.h e in questa fase, pur rilevando un processo· infian1matorio d·elle parti molli o addirittura riscontrando una raccolta purulenta. difficilmente viene ·di pensa.ve o di riferire al pube il nu11to di partenza dell'affezione, la qt1ale, perciò, è rit.e11uta primitiva piuttosto 1


[ANNO XLVl, NuM. 32)

cli.e 1secondaria.

SEZIONE PRATICA

~la

l 'esattezza ·di giudizio ancj1e i11 qu esto .p erio·do è indispensabile in qua11to, (lal punto di vista terapeutico, non l)(l~ta dare esito ad una raccolta purulenta, rria o·c corre altre&ì dominare e agire sull 'osso irti etto e mettersi n elle con dizio11i o J)portune, e hiru1·gica:inenle i)arlando, i)er vincer e in modo completo il focolaio settico prin cipale. Ql1a11c.lo l'infezione osteon1ielitica, superata la fa se acuta, non ha ucciso l 'irtferrno oon la sua. virule11za, il pus cl1e se n e origina ha diversa esLri11secazione: se il .p unto di parten za 1è .la tSpin.n. d el .p ube o la faccia anteriore d el l 'aJ1golo, la diffusione guada·g na la g uaina d ei n1uscoli rolli od o·o cup·a lo .spazio p:rev.escic.a l e o p ori-vescicale creando e;qui, or i diagnostici i11erenti alla sede (fle111111011e d ello spazio d e] R ~lzius , ir1iosite infelliva dei r·etti, cistite con })eric:istite, ecc'.); se, inv,ece , è la sup.e rficie JJù&teriore del corpo d el pube , jl pus si diffo11de verso il piccolo bacino , del ermi11ando raccolte pelviche di diffic il e inter1Jr etaz ione e c.h e, speciillmente nel sesso femn1inil e, portano ad i11cri111inare gli or.g·ani g·eni1.ali irtterni, o guadagna il canale ing uinale o quello crurale, con r11aggiore fa cilità di errore, come è ovvio iJr1maginare; se infin e J'.1scesso parte d.a lla br&nca disoenden.te del .p·u b·e, in qu.es.to caso evolve verso il peri11eo e la faccia interna d ella coscia, i11ducendo ad amn1 elte re bartoliniti r1elle donn·e, ascessi urinasi 11eg·li uomini , a·srcs.si p eria11ali, adeniti pro~o11d e, miosite d egli adduttori, ecc. A questo punto è n ecessario richiamare l 'attenzione di coloro ch e supervalutano, assai a sproposito in affezio11i d·el ·gen er e, l 'utilizza zione della radiologia: molti cr e·d ono cl1e. un esaine radiografico debha a tt1tti i costi docur11entare la di.ag11osi di lina os teomielite a cuta; ciò è profondarnente erroneo: ogni trattato di rDdiologia, oltrechè l'esperie;11za quotidiana, i11segnano e dimostrano con1e nell 'osteomielilc acuta , qualunque sia l'osso inter€ssat.o , l 'ìndagin e radiografica no·n m ette in evidenza alcu11a im1r1a giue utile e ciò peTchè n-clla fase acuta dc] 1)roce.s.so non si sono ' 'erificate ancora le alter.azioni stru tturali dell'osso o quei }Jr ocessi dis lrultivi o reatti,•i ch e possono sve1.tr.si sul radiogr.amn1a; difatti è solo successi' ainerìte che è possib·i le n otare t111a v.e]atura o un au1nento di trn p.ar e11za dell 'i1nmagìn e o ~ ­ sea, o addirittura ---: a processo avan zato un. aspetto di cari e, o di altro ti1)0 di distru2 ion e, o un inizio cli riparazior1 e. J\ tli1r1oslrazio11e di au.anto i11n ar1zi , anch e· nel • cn~o in e. arne la docum e ntazio11e d ei due racliogran1rn i è significativa i1el suo ·valore com1)a rativo , di falli è e\' idente l a n e tta differen1

'

1427

za di e.ssi : me11 tre sul prin10 solo· un occhio ef'perto può n0tare una sfu111atura di carattere patolog·ico, sul secondo, essguito quindici giorni d<Ypo, l'imm agine d·el processo osteo-_ 111iel.itico balza .alla vista perfino di un profa110. Quindi è sempre- e sola la clinica, associata atl ur1 certo fe li ce intuito, c h e deve guidare verso la -d iag n osi esatta; 111agari potrà anche esiser e ulìle ed op:p ortur10 ricorrere pr.eco·cemente alla ra di ografia, irta senza er e-ar si illusioni e a ttendersi dal suo risultato la decisione dell 'azione, ch e d eve ess.ere in ogni caso· sicura e ten·1 pista. Certamente l'affez ione no11 si riscontra con frequen za ed è questa rarità che vi fa pensare di 111e110, difatli pochi tSono i casi n oti nella letteratura e p erfino testi e trattati o non n e 1parlano o n e fanno a ccen110 fu gac1e; come è ovvio, qu.esti n10Livi aumentano la difficoltà della dia.g nosi. P erò i1 el r ecente Trattato di Chirurg ia ortopedica di On1bréda11nc e M.atl1ieu (vol . .l\1 , pag. 2954) l 'argomento è svolto ir1 modo· esaurier1te e co,r11pleto e fornisce ele111enti davvero preziosi per la conoscen za dell'infermità. La ragione per cui il pube ·è n1eno facilm·ente se.de di .a ffe·zioni i111fettive. primitive, a differenza rlelle altre ossa, special111e11te lun·ghe, è .attribuita all.a sua costituzion e anatomica, giacchè l 'arco anteriore del bacino, a-ve11do scarse·zza di sors tanza spongiosa, è meno ' 'ulner.abile alla predilezi.011e .d·e i germi piogeni (Bergma11.n e 'B runs, Duplay e Rec.lus); cionorlost.ante il pube, nel s t10 periodo di svilup-po, quando è specialrr1e.11te l eg·ato alla fase p11b·erale, costituisce, n ella g·rande m ag.g ioranza dei casi, - anche ir1 consegu.enza di eventuali cause tr.aurrtatiche spesso legate alla vivacità ])ropria d el fanciullo - il loct1s minoris resi~te ntiae per i] richiamo d ell .inf.ezion e, che -vi giung·e, certamente per via e1n.ato·g·ena , da un qualsiasi fo c.;olaio lontano , magari minimo (focu s tonsillare, clent-ario; fo1un colosi , ecc.). La prima osservazione italiana rimonta cll l 892, per m erito di Calzi, i11 un r endico11to slatislico-operatorio della clinica chirurg ica di 1F ire11z.e.; .111a il Itl emrn è l 'A. ·c:h e più si inter es ato di qu es t,a a ffezion e, egli 11a voluto ricercare la freqt1enza d el l 'i1>fermità attraverso lo studio di moltepli ci s tatistich e; in una di e se, .ch e si riferisce a 1469 casi di osteon1 ieliti , il bacin o è risultato colpito solo 23 Yolte, sen za alcun rif eri111ento a l pube; in u11 a .eco rida tatistica , lii ni Lata que ta alle sole ossa d el b1a cino , ha riJe,ra to 20 1ocalizzazio11i a caTicc dell ' ileo, lù a ca rico del sacro e sole 5 a carico del pube: in una te rza, infi11e. s trctta n1 e11 te per 011al e, st1 320 casi di

e


1428

cc 11· POLI CLINICO »

osteomielite ac.:uta , 36 ir1ter essavan o il bacino e solo 2 il p·u be. Il Bergn1.ann l1a constatato un rap1p orto m aggior e : su 8 osteomi eliti a. del bacino il pube è ri5ultato colpito 3 ·v olle ed una volta il pube e l 'ischio insiem e. l Jn inter essante lavoro italia110 è qu·ello d ello Zaf Cag11i11i (La. Chir. d eg lì Urg. di mov. , 1929, v0il . XII , fa se. 4:), egli riporta due casi p ersonali e riferisce su 27 casi raccolti n ella letter atura dal 1883 al 1926; i s uoi due amma. la ti costitui. cono g li unici riscontrati in circa otto anni di lavoro n ell 'Ospedale Mag·g iore di Bol ogna, n è è v·en u Lo a conoscen za di a ltri , pur .avendo condo1 to accurate ricerch e presso l 'Ist. Ort. Il.izzoli. Lavor o u gualmente importante è quello dcl Jesu ( Cliir. Org . M 0 V., 1934, vol. )\1 X, fase. 1) cl1e do·p o di a''er trattato due casi p ersona li ed lino osservato· nell 'Is t. di Pat. Chir. di Padova, quando vi era direttor e Torraca, si sofferma principalmente s ulla frequenza della lesione. Altri la, rori italiani prege, oli ed an ch e recrnti sono quelli <li Lo Cascio (Ann. It. Chir., I ~31, n . 5:·: ì\iiozzetti ( Giorn. Vene lo Se . Med., 1fl32, pag. 8'18); l\1a nfredi (1-1re/i . Ortop. , 193'3, vol. XI,TX); Chiariello (1lnn . it. Chir ., 1934, vol. ÀIJI); iBor ·otti (Bnll. Soc. Jl1e1l . Chir., Pavia, 1935, vol . XLIX); Bucalos5i (Rass. int . Clin. T er. , 1935, vo1. XVI); Molfino (Rass. int. Clin. T er. , 1935 vo1. XVI); Chiesa (Soc. Cult . Med. novarese, sed. 8 aprile. 1937). P a questa s uccir1ta e certame nte incom.p leta rassegna si ha , diunque, la dimo,strazione d ella rarità dell 'osteomielite a . d el pube, ciò ch e dà maggior v~lore a que.~to ulteriore contrib·u to c,h .e si riferisce a ll 'unico caso da me riscor1trato in 14 anni di intenso lavoro radiologico e chirur.gico praticato in Lucania, p rima preisso una perfetta org.anizzazione sanitaria quale era il Policlinico· Giant.urco, poi n ell ' Osp edale S. Carl o, ch e n ella sua a ttua l e sistemazione rappresenta un is tituto· v-eramer1te effici ent e e rn o d erno ove fa c.apo quasi tutto il materiale cl1irurg ico della provincia e di alcune zone li1nitro fe. 1

1

1

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RIASSUN1'0. È illustra lo u11 caso ·d i osteornielite del pube

in per on a cli una giovanetta di 12 a.; l 'affezione, dia·g nosticata n ella fa se acuta, è stata curata chirurgicarnente con esito in g ua ri• g1one. Il l e.varo ·è completato da un commento che ~i riferisce alla difficoltà della diagnosi , a11a patogen esi , alla gravità d tSll 'affezion e e alla sua scarsa frequen za .

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SUNTI E RASSEGNE ORMONOTERAPIA. L'ormone genitale maschile e sue applicazioni terapeutiche. (G. B1cxEL.

Revae Méd. de la Stlisse Rorrt. , 25

g iug110 1P39). (i ià gli antichi e roi d ella mitologia s i cibavano dei t esticoli di leone p er a c:q ui ·tarne il coraggio e 1 ~ forza. Oocorre però g iu11gere al 1849 per l e p rirne osser·vazioni di Berlhold sui trapianti di tali ghia11dol e in ca1>poni , cl1e venivan o così a r iacqui ·tar e i caratteri sessuali ... econ dari. Celebri 01to l e auto ervazioni di Bro,vnSéquad, che apri1·ono il cammin o all 'opotera11ia rn od erna , i cui 11rimi saggi (Murray, Fox e Mac kc·1tt.ie) apparver o s tu11'efaceuti . Con •1lteriori s tudi . i scopri la dualità anaton1i·r-a e funzionale del testicolo (Bonin e Ancel, 1903). Molto rumore fece la scoperta di Stcin.ach, ch e sostenn e di ·poter ottenere una o rn1011ote1·apia indiret ta cbn la l egatura dei d efer enli (1920). Sul valore d i tal e OJ)erazione ..,.n cora si dif-cu te, m a certamente n ell 'ultimo dece1111io la fjsiologia o la chimica fisiologica d el testicolo ha fatto d ci passi definiti vi. 'f ale progresso è s ta to facilita to dalla r ealiz:tazione di test biologici (Moorej tra cui i più importanti sono il test d ella c r esla d el cappone (Walker), ch e con sis te n ella normalizzazione e r1 ella crescita d ella cr es ta a lrofi ca dell 'a11irr1 ale castrato; il test d elle vesciic ole seminali , ch e r iguarda l 'azione su ll 'atro fia vesci colar e d ei ratti castrati ; il test dell 'atrofia della prostata d el ratto; il t·,est dell 'eiaculazione el ettrica, negativo in ca' 1ie castrate, ecc., ecc. Con qu e~ ti n1ezzi si potè ricercare· e <l osare bio logica1nente. l' onr1011e maschile. Questo appare svincolato rlalla spermatoge nesi , ma sotto il coma11do d ella preipofi:;i; prese nt.e talora anch e r1e11 e orine di sc ggetti intfrarr1ente e.astrati, e, in p iccola {J'l lantità, n e]l 'o rina di d onn.a. '.Bule'landi n el l!ljl isolò dall e. urine u11 olmone cristallizzato c he rico·n obbe e$$ere llll cxicetone, è ch e .: l1ia111ò a ndrosteron e, ottenuto poi FJintet icamente d a Ruricka (1934). Un ormo11e di .-1ttività analo~a fu i ~o]ato da i testicoli d'n I.aqueur e prep0rato sin t.eti can1e11te da llu.r icka (193'5) sotto il n on1e di testost eirone, il cui p ro1)i0nato rsen1br a la forma J)iù attiva. l 'azione esse11zia1e. rli tali sostanze . i esplica ~ nlla mo·r fologia e la fun zionalità d~~·li organi 1

~essuali.

Vien e jn1pedita l 'atrofia di tali organi presso g li ;1 ni1nali castrat i, 11e vien e i)recocemente ~ timolato lo svil11prpo n egli animali in1 puberi. No11 man cano però osservazioni di un 'azione


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SEZIONE PRATICA

ir1il1itrire sul testicolo, che con5igliano UI1a rJrudenz.a terape·u tica . Su.gli organi g.enitali di fernrr1ir1.a adulta si ha u11'azione forteme nte inibitric e, con amer1orrea transitoria. Le femmine n0onatc vengon(' mascolinizz.ale fino a prodotti i11tersess11a]i o con isti11ti scl1iettamente n1aschili. L ' indie.azione t erar.:e utica è n·ell 'uon10 la castrazione }Jer qualsiasi cau sa, l 'atrofi.a ·pr imitiva o isiecondari.a d ei testicoli, le sindron1i di eunucoidil')mo. Un trattan1ento di sostituzion e è stato così fi ssato : 25-30 mgr. 3 volte nella settimana, 1}€1' 3--1: sctlin1an e, in seguito 25 mgr. 1-2 volte p·eT setti111 ana. Negli ipoe,rolutisn1i .g·enitali l 'azione benefica è for&e solo apparente, poichè i testicoli rton !lun1enta110 n1ai di volun1e anzi talo·r a re~·redi src, 110 In qu·c sti casi occon·e 2gire attl8verso la preipofisi. Per l'uso i1ella c.r iptorcl1idia occorre fare pal'eC'chie riserve e così pure nella stessa iml)Otcnza sessuale . llisu11.ati 1Piiù convinoenti sembrano aversi nell'i1~rtrofia TJ'r ostatica, m.a non mancano voci discordanti. L 'azi011c tonificante sull'orga11ismo senile è purtroppo i)asseggera. Le indicazioni per la donna sono il c . d. ~er10 doloroso, la rnastopatia cisti.e.a, l'iperatti,'ità follicolirlica, le turbe d ella menopausa , le feb1brico]e tbc. p r emestrt1ali. S1BILIA. 1

dismenorroica; le· mestruazioni era.no precedute da note''O·l i dolori n1ammari. Eczema e dismenorrea elrano cornpar&i parallelan1€;nte. ·F allite molte c ure si so no praticate ogni n1ese 5 ir1iezioni di acetato di testosterone dal 12° al 20° g io·r no d el ciclo n1estruale. Dopo un mese la disn1enorr.e·a, la 111as todir1ia e l 'eczema erano· scomparsi ; un 'intel'ruzione t ern1)oranea della cura ·d eter1ninava la •rico 11rpar~1a d elle m a11ifeistazioni associa te . Gli AA. d·escrivono altri due ca· i di psoriasi e· uno di eczen1a in cui il trattamento o,r moI)ico ebbe lo ste :o effetto. I risultati n1igliori si ottengono n elìe deT1n.atosi associate ai disturbi catameniali ricorcl.!lti e ch e gli AA. credn110 di poler riferire a uno lato iperfollicoli1tic.o. Viene emes&a l 'ipotesi ch e ancb·e altre man)fiestazioni morbose come l'urticaria, l 'errnicr ania , l 'ed ema di Quincke, l '.asr11a ecc. quando si a ccompag ni110 a disturbi ovarici ·di tipo i [>e·r follocolinico, l)OSSano trarre 'be11eficio da un trattarr1ento co11 ormone maschile. 1

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MADEYSli.I.

L'ormonoterapia follicolinica. (P. MocQuOT , R. l\loR1CAFD ·e ~,. SAULNIEH. Pa.ris- t.1édical , 1) lug lio 1939). Allen e Doisy dimo. trarono per j)rimi l 'esis tenza nel liquido folli colare di un ormone ca1)a ce di riportare allo stato norm.a le la mucosa vagi11ale ·di 1111a to pa, alterata in se1guito alla castrazio ne. Loe,ve 11el 1 ~26, Aschhei1n e· Zo11dek n el 1927 rilevarono i1elle urine la presenza di sostanze estrog·ene. Sin1ultaneamente Doisy negli Stati U11iti e Butenandt in Gerrr1a11ia cristallizzarono l.a fo.Jlicolina o eR-trone. Nel 1934 lo stesso Doisy dicT1ostrò ch e l 'ormon e è secreto dall'oV<lio sotto fo,r m.a ·d i estradiol cl1e è 1'alcoole seco 1~d a rio della folli colina. Schwe,nk preparò il benzoato di estradiol la cui azion·e è più :pirolungata dell 'estron e e d el] '·estradiol . Successivan1ente :')ono s tati pre·p a.rali j)rodotti sintetici tr.a i quali il dictil ·tibestrol, ch e per ·vi a 01v.l e è ancora più atti,,o ·rlell.a fq.Ilicolina. Coisì attt1al111,e nt e la t erapia dispo11e ·d ei seg·u e11ti prodol ti , t.u1 ti con allività estro1ge11a: e.strane, estr.adiol, b·ein zoato di estradlol, dietilstilbest rol. L 'iniezjone di qualch e inillesimo di miJlig·1arr1n1.a di estrone (C18 H2 2 0 2 ) produce entro 48 ore irt una topa ca. trata la ch eratinizzazione della v.a,gina e a dosi u11 po ' più forti lo s' 'ilu1}.PO d·ell e m ammelle. Se ·s.;i castra una gallina le su e pe11ne assurnono I 'a.spetto di qu elle del gallo. Ma se si i1 ti et1a folli colina esse rias:;urt1ono l 'aspetto n ormale. Quindi l 'estro11e 11011 agisce solo sul tratto genita le e sulle mnrnmelle, n1a anch e s ui caratteri ses ua li secondari . Negli ani111ali t ·asi rati si producono rr1odificazioni notevoli del! "ipofi si a nteriore : le ce]1

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Squilibrio ovarico e dermatosi. Azione terapeutica dell'ormone maschile in certe forme di psoriasi e di eczema. (A.

L.\.FI1'TE

e G. TfURET . Pr0.sse m édicale, pag.

472, 29 inarzo 1939). Gli AA . hanno m esso in evidenza il nesso causal e fra squilibrio ovarico e alcune d eTm.atosi del tipo della psoriasi e dell'eczema. E.ssi l1anno ottenuto un buon risultato t·erapeuti,co eon la son1n1i11i.. trazione di ormone maschile in cinque casi ripo1tati ntel lavoro. In un caso si tratta di una ra.g azza di 16 a11ni e mezzo affetta ùa !P'soriasi . in dall'età di 13 a11n.i . La n1.alattia era r efrattaria a og·ni c ura. L a ragazza era inten samc11te dismeno.rroica e i dolo1i mestruali erano preceduti sempre da 11otevole mastodi11ia. Dopo 5 inie•zioni di acetato di t.estoRt.er on e praticat e a g iorni alterni la pso·ri<:i si è scompa rsa; !p er evitare r eci dive (n1anifes la11tesi dopo iriterruzione della cura) si continuò a praticare ogni 2 m esi 5 iniezioni di o.r mon·e maschile; la ragazza da oltre un anno non presenta alcuna traccia psoriasica sulla p elle h a n1e&truazioni r egolari , indolore. In un seco ndo caso si tratta di una donna .sofferP.11te da S anni di ecz.erna cr onico delle rr1ani ch e s i a ccentuava prima e durante ]a n1estruazio·n e, dimi11uiva dopo; la donn.a era 1


« IL POLlCLINTCO »

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lule s ·in g r.a11cli ~cono, il 11uclco divie11e eccentrico, l 'appara to di Golgi si sposta e diviene eccentrico; I.a cellula ·è dis tesa dal Golloide la cui re.azione è di :solito leggerrneute b,a sofila. Se si jnietla follicolina tulto ciò scompare: il protopll1sma ridiventa g,rar1uloso, il nucleo e l :appa1'<1l0 cli Golgi ritorn.a110 cer1trali. Perlanto la folliroli11a ha azioni vaste e diffu se co11 conse•gue11ze terapeutiche e-0mples e. L 'or111orte follicolar·e più adoperato in terapia in rag iope della sua maggiore attiYità e della s ua innoc.u ità è il benzoato· di estradiol. Per l'is.::are la posologia razionale di que to cr1J1one basta :p rovocare nella donna ovariec torr1izzata lo sviluppo uterino e• la ricomparsa de1la 111es t ruazio11t'. . È noto che l 'ovariecton1ia biJ.ate.ra le produc:e una regressione d e.11 'utero con atrofia della mucosa e scon1parsa ·d ell e m estruazio11i. Ver quel ch·e riguarda la trasforn1azione della 11lucos.a uterina è a ricordare che questa ha un ciclo subordinato ovarico allo sviluppo follicolare seguito dalla formazione di co rpi lutei. Si l1a dapprin1a lJroliferazione e poi segni di atti,riLà secreLoria 11onchè n1odificazioni del te~suto -:onnettivo. Nel la donna o'rariectomizzata ]a mucosa è atrofir,.a, il corion non è più edematoso, i canali c~c rctori delle gland11le sono .atrofizzati, 11on si ha più j)roliferazio11e. OJtre a ciò si ha atrofia della vagi11a e più tardi anche della v11lva s1)ccie d elle piccole labbra. La regressione rr1.a1urr1aria è n1eno evidente perchè lo sviluppo di questa g landula non dipende unica1.-1-E·nte dal fattore folli coli11i co. L 'iniezion.e di 30 inilligra11t111i di b enzoato di estradiol, in ra.gione di 5 n1illigran1n1i d11e volte la settimana, provoca lo sviluppo d ella n1ucosa ch e corris.ponde al periodo di attività del follicolo ovarico. La mucosa , che era atrofizzata , l)rolifera e i condotti gland11lari prendorJO un asp etto normale; si ha la fo.1~mazione di spin e connettivali ed eden1a marcato d el corion; si può avere n1es truazione; la vagina si svilu1)110 e scompare la dispauremia. Le esperi enze fatte dimo trano che l'ormo11olerapia folli colinica va dosata in .p eso (1nilligran1mi) e non in unità fisiologiche. Gli effe tLi del b1e11zo,ato di .estradiol dipendono dall 'elà delle inalate. Nelle donne anziane 11on si 11.a alcu11 risulLato ad eccezione di qualche clolore in corri po11d·enza dei seni. Nelle gio,1an cLte in,rece anche pic1c.o le dosi i seni d.a piatti diventano sporgenti e si ha una pig111e11t :~ziono dell' ar eola con risalto dei t11b erco.Ji ·d i ~1ontgom 111ery. La folli colina 11a an·cl1e u11 'azione trofica ge11 e.r ale sulla pelle. Fa sco1nparire la pelo ità àelle donne an1enorroic h e. Dosi forti di follico]ina possono inibire in r11odo impressionante l<) svilu1>po dei peli periboccali , ma non determina no la caduta dei l}eli delle b raccia o 1

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d Plla regio1i·e so1)ra1pubica, il che n1ctte in eYi denza la differenza della recettività follicoli11ica .:1 seconda ·d elle varie superfici cutanee. Il benzoato di estradiol, alla dose di 1-5 milligramn1i ogni mese, p.uò fare scom1)arire i dL~turbi n eurove.gctativi (van1pate, vertigini, astenia, disturbi della. memoria) consecutivi a)l 'ovariectomia. 11 •. tali e.asi se1nbra che l '.estrone agisca sul simpatico cervicale e ristabilisce la funzione r1orrnale dell 'anle-ipofisi, an1bedue condiziof!(\ti dagli ormoni sessuali. Infine è a rilevare il potere n1etaplasico delle sostante ie.stro·g ene. Lacassagne ha con e~se i)rovocato la can cerizzazio11e delle mammelle d ei topi e Allen, Nelso'n, Aubertin e Cauchoix, enormi fibromi nelle cavie. Tali fatti si produ coin o solo quando l 'azione. ormonale è con Linua.. È p ertanto necessario che la somministrazione terapeutica della follicolina ~ia discontinua con intervalli di due o tre settirt1.ane. DR.

CHEMIOTERAPIA. Azione della snlfanilamide in vitro e in • VIVO.

(L. K. WoLFF e Il. W . JuLitJs. 1Jn1iales de l' lnstitizt PaS1leur, giugno 1939). La chen1ioterapia Lia a vuLo per 011era di Ehrlich una brillante afferm.azione nella cura delle malattie <la protozoi. Nelle malattie di origine batterica in vece i risultati furono 6carsi coll'optochina e colla tripaflavina. La scoperta del pronto5il fatta nel 1935 da Donacegk 11a ri voluzion.ato la ch emioterap·i a delìc i11f.ezioni batteriche. Alla scoperta del prontosil seg·uì q'llella di un prodotto consirr1ile, il rubiazol. Sono tutt 'e due sostanze con funzion e azoica con u11 gruppo comu11e, il parrnnidob·enzen·esulfa111ide, legato nel prontosil a l trianacidobenzene e nel rubiazol all'acido 1. 2. 2. 5. triar11inobenzoico. Con questi preparati si ebbero risultati -non solo n elle infezioni streptoco,c ciche, 1r1.a anche nelle gonO\:occiche e meningococciche, Ilf'lle infezioni da coli e da p roteus, nel tifo, 11el paratifo, Il-ella gangre-n a gasso~a, nella febbre ondulante , nella m. di Nicolas e Favre. Co1ne inconvenienti del loro uso furono registrate la cianosi e l 'agranulocita ·i. Da notare che qu.e sti pTeparati, a differenza della tripaflavi11a, non hanno azio11e antisettica, cio'è in vitro non uccidono i germi. I collaboratori di ·F ourneau, e precisamente Tréfo11el, N.itti e Bo,ret h anno formulato l 'ipotf,,si che nell 'organismo i l egami diazoici d el prontosil e del rubiazol sia110 ridotti in modo che comp aia il paramidobe11zene sulfamide, che più sinteticame11te gli inglesi e gli a11lericani chiamano $ulfanilan1ide. 1

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Nel 1937 1F ull.er di111ostrò qu·e st 'ipotesi e 1\~tgel nel 193'8 trovò c.h e il fatto si verifica anohe in vit.ro in presenza di sangue e di cellule epatiche, re11ali e intestinali. Da allora si sono preparati numeroiSi derivati d ella sulfanilarnide. La sulfanilar11ide non a·gisce come a11t.isettico e t erapeut1carr1ente non è attiva nelle infeztioni pneumococciche, da f;treptocc>ccus viridans, da strept. b occalis, da stafilococchi e da b. della tbc. Colebrook e Kenny, Buttle e Gray ·e altri insistettero i&ull 'o.sservazione ch e la su,J fanilamidc agisce in vitro solo ~e gli streptococchi sono in scarsa quantità. Altri ,,ide.ro che I 'azione sugli str.eptococc.h i è più spiccata se si w1i1scono elementi v iventi (cellule) e che anc h e debolissime ·dosi di sulfanilamide eccitano la fagocitosi. Se.condo altri (Leva·d iti e collaboratori) l 'azion·e della sulfanilamide si esplichereb be sulle capsule batterich e. ~1a non tutti i germi su cui questo mediran1.e·n to agisce sono capsulati. Secondo altri ancora l'azione isi avrebbe sulle tossine batteric.h e. Gli AA. hanno voluto indagare su questi f11J·oble1ni con ricerche sperir11entali. Da qu·este Tisulta che la sulfanìlamide non agisce solo su microrganismi giovani, come sembrava da esperimenti di altri studiosi , mentre è confermata l' qp~nione che essa agisce solo su un piccolo nun1ero di germi. L'azione d ella sulfanilamj·de· con siste nell 'aTresto d el meccanismo di riproduzione ·dei germi, a condizione che la ripro,duzione si si:i verific.ata almeno otto volte nel rnezzo co11tenen t e sulfanilamide. Para·gonando J 'azi(iTIC ·della sulfanilamiqe con quella del fenolo e della Lripaflavina, gli AA. constat.ar01lo che la prima sost anza agisce non con1e batteriostatica e come antisettica, ma con lln meccanisrno di verso. Ricer che su culture di tessuLi J1anno dimo~trato agli AA. cl1e la sulfanilamide non ba azione sul pruce~so fagocitario. Con questo non ~i deve concluclere ]Jie.r l 'i11r1ocuità d ella su]fanilamid.e sui tessuti , n"La per un maggior rr1arhrine fra 11ocività p er i tess11 ti e azione batt€ricida che la sulfanilarrtide J1a n ei riguardi della tripaflavina . Sono in corso altre rice·r ch e p er assodare se, con1e pare, sia razional e aiutare le cellule mediante l'uso· 1d1 ar1tisieri la -cui effi cacia sarebbe attivata d.all 'uso d ella s.11lfanilam ide. 1

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L. •

Gli incovenienti del trattamento sulfamidico. . (R. LEVENT. Gazetle. d~s H opitaiix, 29 aprile . 1939). L 'effica cia delle sulfamidi è in contest abile, corne è in contestabile la loro innocuità abituale. Tuttavia l 'esperienza or.amai molto larg a ha dimostrato ch e esse possono talvolta, ancl1e

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SEZIONE PRATICA

se a.d operate in doi i i1on eccessive, i)rovocare di~turb1i di vario .genere e di varia intensità. T<1 li disturbi sono sempre ·generali pote·ndo senz 'altro ·escludersi la possibilità di fatti locali nel pu11to della iniezione , e sono precoci e tardivi. I primi sembrano dovuti ad intollera11za individuale, i secondi ad ·intossicazione ])a11ale. I disturbi precoci sono i m eno rari e possono essere im1nediati e rri.ediati. Quelli immediati co,m pa iono verso il terzo g'iorno e sono costituiti d.a cefalea frontale, astenia improvvisa, leggero stato di eb·b·r ·ezza, -vertigini, 1&onnolenza che può giungere fino alla pro·s trazione, a11oressin, nausee, ' rom i ti , diar1 ea, irritazione de lle mucose d elle vie urinarie di escrezione, ritenzio111 c di urina seguita da albu1ninuria. · Quelli 111e110 imm.e,d iati sog·liono comparire dall '8° al 13° ·gior110 ·e sono costitt1iti da cianosi, c·ruziorti , febbre, disordini digestivi, irritazione renale. La cianosi è ]a più frequ ente e se111bra per lo più dovuta .ad alte1·azio·ne del pigmento ematico. La pelle, la n1ucosa orale, le C()nigiuntive, il g larLde, le ung·h.i e assumono una colorazio,n e violacea che scompare con la sospensione d el trattamento. Le e ruzioni sono più rare, ed assumono il tip-o degli eritemi ruheoliforme, rno1rb illifo1me o Rcarlattinifo·r me con febbre- a 40°; sono in ~-enere b·enigne e iscompa iono entro 48 ore. A p·a rte la febbre legata a q11este eruzioni , serr1pre verso 1'8'" o 11° giorno si può avere un 'improvvisa elevazion e della ten1peratura -c.h e dura da 2 a 5 giorni; questa fehb·r e isolata non costituiRce una ragione per interrom pere la cura . I disturbi digestivi sono simili a qu·e1li che isi hanno imrnediatamente, si può avere in più l'ittero con compa rsa di pign1enti biliari n elle urin e. Un rene, già tarato, eliminando trop1)0 len tament0 il veleno pruò essere irritato per accumulo provocando un certo grado di acidosi p•l a f;m ati ca, che si combatte effi cacen1ente con ·gli a lca Jini. I di sturbi tardivi molto più g·raYi. talvolta 1nortali, sono più rari e sono ·s1Jesso dovuti ad un trattamento troppo prolun gato su individui tarati. 1 più noti so,n o quelli e1)atici con ittero e quelli r enali con ar1uria ed ematu.ria. Più importanti solo l e nlanifes tazioni a carico della out.e : ·d.eirn1it e e . . foliativa o to ~ sicod!ermite con ·ed emi ed elem enti papulo-n1aculosi Jichet1ificati , accompag11ate tal, -olt a da feb·b·r e alt::t e d albu1ninuria. Tra le complicazioni n e rvose va11110 egnalate le neuriti d ei n ervi cranici , SJ)ecie d ell 'ottico , e, più frequenti , le i)oline11riti a carico degli arti inferiori , cl1e si son viste rorr1p·a rire Lrr settim ane dopo la ce nzion e di u11 trattan1ento apparentem ent e ben tollerato. Tali polin eu1·iti i' ma11ifi~stano, ico11 cli. turl)i n1otori 1

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« IL POLICLINI CO »

sen za dis lurbi sensitivi, senza nmioLrofie e n1 0dificazio·n i delle reazioni e1eLtricl1e. Sog liono scomparire lentamente. Gli accidc11ti tardivi l)iù g ravi c l1e po~so110 determ inare la ffi(.rte· sono que]li :l carico del &.'111gue. La ct-.JJi.p Jicazione meno frec1 11 .~nle1 €11teno grave è la o.•eten1oglobinenticl, che ~eJn­ bra legaLa H idiosincr asia e i11 genere ~c01n­ I are·~-± ore (}ol1C1 la cC:-!::5:1zione d el lrntta1n e11t!). Lo co·se procedono diver samenle i1ella ~ ulfemor11oglobinemia prodo1 ta dall 'as&orbin1ento ne] sangue dell'idruge110 solforato conte•nuto nel tubo digerente ed alla co111binazione con l 'e~1oglobina. Com1)are ... ei ettimane dopo l 'iniz10 del trattar11ento €d è favorita dall 'associazione dr,lla st1lfa n1icie co11 altro m ed iJCamento c<1nte11ente zolfo, anclle un sem11'l ice catarti co. Produ r e cianosi specialmente ma1·cata alle labbra cd a lle un gl1i1e. ()uantu11que di olito sia tran itoria , talvolta dura parecchie ettiman e do·p o la so~pen1&ion e della cura. La prognosi è se1)1pTe sena sopratutto n ei soggetti ane1nici. Più grave ancora, e non eccezionale, è l'aQTa. nulocitosi, ch e s'inizia s.ubdolam ente per ~€a­ lizz.ar e1 i1oi al COIDJ}leto il quadro d escritto da Scl1utz, tern1inando Ql1a i se1npre con la morte. Sono sta te osservate anche anemie profonde &enz~ .l~ucope?ia , con evoluzione rapida ma gu.ar1bil1 me1d1ante la trasfusion e. Iqfine va accennato, ai disturbi d ella spermatog·enesi. La varietà e, talvolta, .ancl1e la g ravità d egli accidenti prodotti dalla sulfan1ide n on possono far bandire un n1 edioamento il cui valore è c~rt<?'. Occorr.e però . ossenrare alcune precauzion1. Innanzi tutto il malato d eve essere .assiduamente !Sorve.gliato. E gli deve rimanere a l etto, bere abb-0nd antem e•n t e e prendere le do:-;i str ettam ente n ecessarie per u-n tempo minin10: non più di 4 g ra111n1i per gio·r no e per non L)iù di 15 giorni . Si dovrà ·tener conto d ell e tare : renali , epatich e, €n·d ocrin c, c.ostitt1zion a1i. Biso·g na inoltre tener conto del pericolo d ell e associazioni medicamento -- e1; la lista delle incompatibilità norL è ancora chiusa, m.a si d e''ono. prosc:ivere senz'altro i pireparati conter1 ent1 a rsenico , oro. zolfo: il solfato di soda O· di magne.sia , catartici ab·i tualmente inoff.ensivi, sono i)articolarmente r>ericolosi. In fine durante tutto il- trattam·ento sarebb e opportu1lo praticare esami ematoloO'ici dal pu.n~o di vi ta ~pettroscopico· e· citol~g·ico al n·1in1mo segno di lnodificazioni d ello '5tato chin1i co e morfologico d el sangu·e. Gli accidenti im;rnediati richiedono solo una • sospens1one t emporan ea d el trattam ento, che può esser e ripreso con dosi più toll erate. Le eruzion~, i distu_rbi ne rvosi, digestivi, epatici o r en.al1 d evono indurre ad una mag;giore pirud en za. Se dopo qualche giorno di soispension€ la~ \ripresa a dof:.i più deboli non è ben tollel'<tta , si d e,·e abb·a ndonarc il trattan1ento defi• • nit1vamentc. DR.

[ ANNO

XLVI,

NUl\I.

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I preparati sulfamidici per applicazioni locali in chirurgi a. (P. e G. BossE. Fortschrille d. Tlierapie, aprile 1939). _Gli . /\.A. vantano l ' uso di pre·µarati (Pier apIJl1c.az1one locale , eh.e essi hanno sperimentato con esito favor evole in 3000 casi. Usano le µr eparazio11i seguenti , in cui la ~c iamo i non1i d ei prodotti originali, ch e ormai non •&ono più dn con siderarsi com e sipecial~tà , avendosi · i prodotti IJari: 1) Prontosil r osso g. 4; 1\lrool, Acetone~ anu q. b·. per 100 ; 2) Prontosil ros o g. 10; Latto io q. b . per 100; 3) Uliron con centrato g. 10; l inguent-0 di fegato di merluzzo q. b. p er 100. l .Tsar e il prontosil rosso, e non bianco, perch è il ]Jrirno favorisce la coa·g ulazione (il 6econdo l 'o ta cola). L'ag,~iunta del lattosio h<l effetto antibatterico ie favorente le g ranula1ioni. La soluzione.: 1) sostituisce in tutte le sue ap1)licazioni la tir1tura di jodio. L'unguento: 2) fa,rorisce la cutizzazion e; assa i utile altre~ì la garza in1pregnata all 'uliro·n , c he dovrebih·e far µarte del pacchetto di m edicazione. Il trallan1e11lo può cos1 tScl1ematizzarsi: 1) Ferite. Teletta d ella ferita ro111e di con. . ueto , poi ,·er sare n ella cavità la soluzione o. se la ferita è n1olto sanguinante, mettervi il prontosil al lattosio; ricoprire con garza imlJregoala di uliron ; se si d esid era una cutizzazione rapida , applicazione d ell 'l111gt1ento. Nel. le ferite arLicolari e tendi11,ee, ·dopo aver lavato co·n la soluziorte, 111etlervi l '1111-g u ento,, che facilita i 1110,ri111e11li. Sutura prin·1aria, dove è ro11sigl iat-1. 2) l/oruncoli ed antraoi . Srennell.atura J) ÌÙ volle al g iorno con ]a soluzion·e, con1pr.endendovi .anclte ]e parti c irco~ta nli; opp ure ap·p licazione di ung·uc11tu. L 'A. ha così potuto e'1il.are isempre il ta·glio , anche 11eg·li antraci; solta11to in q11elli più g rossi 11.a asportato, con il tf'r111oc.aute rio, le J.) arti necrotiche , applicando poi l '11ng·uento in strato sp-e sso (esso calma la le11sione ed il dolore), lascia11do in posto la 1r1edica lura per 8' gior11i, se è 1)ossibile. 3) .4 sces.si, flemrrion i, mastiti. Larga inci~ i<>ne, acc11rato svuol.an1e11to d cl pus , introduzjone ii1 ca, ità ·del prontosil al lattosio , garza ~ ll ' ulirort ed un po' di ungt1entc1 a i margini; la~ ciare )n j)Osto la medi-c:a.tura per 8 giòrni; si trova allora la feritn b ene granuleggiante e qu..1si senza secrezion·e . 1.) ,Suppu.razioni ed empiemi (cavità artico] ~1ri , ple1~ra , ·p eritoneo);' as-1)irazione od asportazion e il più }Jossib·i le coi11.p•l eta del pus ed int rocluzione di 5-20 crr1c. di ·prontosil solu ~ ])ile forte. Gli AA. hanno ottertuto eccellenti ri~ ultati anch e in l)rritoniti purulente, empiemi p·l eurici. 1

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[ANNO XLVI, Nul\t. 32]

Fondamenti della terapia f'armacologica di malattie tropicali.

C'i\'.

ScHULEl\1ANN. Deul. J11ed1iz. Woch ensichr., 30 giugno, 193·9).

La chemioterapia .d·ell·e n1alattie infettive e l)élta.ssitaric tende in pri1110· luo1go a colpire in ru odo specifico l 'agente n1orboso e a. turbar e le sue fu11lio11i in 111odo così irreversibile da 1)ro, 0.carne la dis truzione, srnza ch e p erò l 'oRpite ve1.1ga danneg·giato dal far1nac o. Le ricerc11e !'l}eri1nentali e cliniche però dimostrano che i1el niigliore d ei casi viene u ccisa da i f<irmaci 5olo una parte dei i)ara&siti, l 'allra }J[1rte vient~ più o m eno danr1eggiata . In molti casi poi la cher11oter.a pia non u ccide. affatto i p·a rassiti ma li a ltera funzionalmente così da rendere possibile all'organismo di distruggerli c.on le S l1e proprie forze reattive. P er trovar e 11u0Yi far1naci cc»ntro .m alattie infettive si sa.gg·ia tutta una serie di nuove combinazioni chi11Jic1h e $ U ani111ali da laboratorio sperimental111ente iniettati. Si d·et ermina anzi lutto la m a ._.jma. dose di farma.c o c.he nor1 sia tossica, quindi si ricerca sull 'a11imaìe infettato· se tale d0se modifica in qualch.e modo il d ecorso deJ ]a infezione. Se si rivela una qu.alche azion,e ter'1peutica, si determina la ;r11inima dose efficace e da queste· dosi-limit e si calcola l ' << indie.e. terapeutico » ch e renderà possibile una. C<JI111)arazione dei diversi farr11ari s tudiati. N.a luraln1 cnte i valori : osì ottenuti valgono· inco11dizior1atan1.e11te solo per la s pecie anin1ale, Sll cui Ri è speri111entaLo, per la s1)erie di a~e n­ te u sata e per le pa1ticolari condizioni .dell ' eSJ>erimento·: prim a di lJoter giudicare della uLilità pratica d el 11uovo compo sto sono n ecessa rie una esatta analisi farma colog ico-tossicol ogica di esso e una comparazione pr.atica sul l11 alato con farmaci già 11 ot i ·p er la loro ·e ffi • • cac1a terapeutica . Concljzio1ti inrµorl a11ti 1)er la effi cacia ·di farn1aci son o Ja loro co. tituzionc e l a loro di tri})u zione 11ell 'organisn10. Dalla costituzione d ellè co1nb·ir1azio ni chimich e dipendono le l oro T)ro1)rietà fisico -chin1iche : ora si ·sa ch e sosl.c.t nze cl1imicarne11te ]e piiù et erogen ee esplica110 effetti biolog·ici sin1ili se sono simili l e proprietà fisico-chin1ich e delle ]oro solu zioni. J-'a di..Lrihl1zione dei farrnaci n el] 'or.g anismo dipende d a fatLori i11olteplici. C:osì molte sost a11zo •s olubili cl1e arri'I.ano n el sang·u.e o n ei liquidi organici, assu.111ono ra r~ riorti più o llleno stretti con i con1ponenti forn1.ati d el p·la ='lna. l\iolti far1l1aci forn1.a no d egli « argg·r egati n con i gr trppi di sostar1ze 11roteir l1e d el pla 1na (fibrin ogeno, g1obuli11e, a l})u111 i11e n. An ch e 1~r1 tto tale rap1porto i ])rocessi cl1e ~i svo]g·ono in vitro sono div·ersi da quelli eh.e a'T'\'engono irt vivo . Co: ·ì in ' 'ilro la a1ebrin a forn1.a ag·g r.e.gali ron le alb1u mine del siero , n1en1re 111 Yivo essa viene qu.asi del tutto legata dagli €ritrociti. Cos1 la a-ern1ani11a fo r111a in ' 'itro '. . 1

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SEZIONE PRATICA

ag1greg·ati con le a lbumin e ·d el siero, m entre i11 vivo essa ne form.a co11 il fib 1rinog·eno inib,endo irL tal u1odo la coagulazio11e del sar1gue. I rapporti di ·d i.strib uzione <lei farmaci car11biano J)Oi radicalme nte se esi . . Lono nell 'organismo processi infiar111natori. In1porta11tissimo per la efficacia di fa rn1aci ·è il prob lerr1a d ell a pern1eabilità: così, mentre i tripanosomi norn1ali af-:sorbono le corr1binazioni di arsenico e di acridina e vi soccombono, i cepip i farmacore$i~tenti i1on lasciano pe n·etrare le dette sostanz·e. Di non i11i11o·r e im-portarLza per la ch e1noterapia è il fe1no111eno d ella cc interferenza » : , -arie sostanze poco o·d a f fJ tto attive terapeuticamente, sono in grado d.i di111inuire o di abolire d el tu1 to l 'azion.e di s ostanze t erapeùtica1nente ben attive. Sia il fenom·eno· d ella farrr1acore&istenza cl1e quello della interfer enza dipe·n ·d ono da .alterazioni d ella per1n.eab.ilità: la cellula ·del parassita non si d e,,e considerare i)as~iva di fronle alla aggressione chimica, l1ensì funzionalm onLe atti va . 1 ce ppi di tripanosomi farmacorcsistenti ch e talora s i formano durante una c ura, trasm ettono tale proprietà acquisita ai ·discendenti anche dopo un ulteriore svilupp'O nell'osip ite inter1nedio e nuo' 'c'l trasmissi one all 'uo1110 : purtroppo non si è HJJ Cora riusciti a ripristinare la per<luta per1neabilità di que15ti ceppi. I farrr1a c i attivi alteTano i processi del rica1nbio· ·d ei lXlrassiti : questi ,,,a riano no·n solo da p arassita a lJarassita, ma a11ct1e r1ei singo]i studi di s'1iluppo di uno s te&so protozoo. Così è noto il grande con su1no di g·lucosio da parte d ei trip a nosorni: si forma110 d ei r~rodotti acidi d·el ri1c.arnbio , e l 'ossi.~eno vien e .afysunto irl g rarldc tq uantità. La sot trazio11e dcl g lucosio f:i cessar e I '.a sunzione di ossigeno. L 'aurn ento del Pl1 ric'l1ce passo a pa5-so l'assunzione di ossigeno. Que.sti pit·ocessi sono leg·a ti alla preserlza di tripanoson1i viv.enti: u ccisi i paras;.,iti, no·n si può p:i ù din1ostrare lln enzim a a ltivo. Ben diverso è il rica1nbio d el parassita della inalaria d elle scin1n1i e : la so ~ lanza pa1assitaria d el PlasknOV\ile i as ·l11ne l '01:::,sig,eno sr11za ch e .esi ·La g·lucosio. Questo ossigen o vier1e sottratto alla ossiemog lo·b ina, l 'en1og Jobina ' 'ie11e dai para ili tr:isform.ata in emetina. Il ci:lnuro di polas io, pri,10 di effett o sul ricambio r esp1ir.aLorio d·ci t1ipan o·s o111i , i11ibi ce toUtlrr1 e nle l 'assu·n zione ·di o·s sig·eino d a ])a rte d ei i)ar.as. ili n1alarici. I far111aci alterano il d ecorso di questi p rocessi d el ricn mbio: f'SS i agiscon o in i-;i:lrte co1ne altivato ri , i11 parte co1ne inih i tori dci fe·rrr1e11ti cellulari . I parassiti alte1a li n elle loro· fuo zio11i vitali ver1g-0110 fa cil111 e n Lc dis tribuiti d::llle forze r eatti,,e d ell 'orga11i ~mo par.assj t,ario. Co~ì la ger1na 11ica da una ]1arte inibisce la .. cis .. io11c dei tri1 1a110 -omi. cl 'altra parte ne Lra f orn1a le car atteri .. li ch e in n1odo da r enderli fcicil111ente fagocitabili dalle <·Pll11lo del r eticolo-e11dotelio. An cl1e la emetiJJ<'l inibisce la scission e delJe an1ebe di .. ~ente1

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« lL POLlCLINJCO »

riche. La p·l a inocl1ina altera i gameti malarici nella loro ' 'iLabilità: i)ure esse11do per alcuni g·io1·n i ancora dimostraJ)ili nel sangue del rrJalaLo in forn1a ap1)arenLen1ente invariata, essi no11 sono in grado d'i svil11pparsi ulteriormento nello stomaco della za11zara. P.

Successi cbemoterapentici nella medicina tropicale. (\V. K1KUTH. De.u t "flrf ediz. Wocheriscih r., 30 giugno 1939). I pri11cipali progressi terapeutici nel campo delle malattie tropicali riguardano la mala ttia d el sonno, la Leishmaniosi e la malaria. Per ]a cura della tripanoson1iasi si è trovalo u11 farnlaco specifico, la gerrr1anina o Bayer 205, ~011 cui si ottiene una sterilizzazione cornpìtta del sangue, il che è in1portanti&simo per arginare la diffusione de lla malattia. Questo risultato &i basa sulla proprietà della geJ!ll.a nina di ri1nanere molto a lungo 11ella circolazione d01po una iniezione endovenosa : dopo irtiezione endove nosa ·d i 1 grammo di germanina l 'individuo può per un periodo di 3-5 mesi venir put1 lo da mosche tsé-tsé forteme11te infette, senza ammal are . La germanina g\1ari ... ce il malato, senza recidive, nei primi st adi di malattia, e spesso riesce efficace anche nelle varie malattie ·degli animali prodotte dai tlip•a no·somi, ciò cl1e facilita rr1olto per alcu11i paesi l 'alleva.n1.ento del bestiame. Come l a n1alatti.a del sonno, anc.h e l a Lei·shmaniosi conduw per lo più a lla morte se non viene cuTata. La scoperta del tartaro stibiato come specifico rese pos~ibile· di salvare il 60-70 % dei nlalati: i preparati .p iù recenti, neostibosan e solu stibosan per111etto.no di salvarne più del 95 %, l a gu,arigione s i ottiene col primo pre1)a rato in 8-12 :giorni , con il secondo in 5-8 giorni . Per valutare· la in1.portanza social e d ella ntalaria, basta rico1'dare cl1e durante la epidemia di Ceylon dell ' inverno 1934-19315, su 5 1/ 2 rrlilioni di abitanti ammalarono, nel corso di 5 mesi 1 1/2 milioni e ne morirono 100.000. Con il sol o chinino non si riesce· a sra.dicare la malatlia. La ateb rina rlà migliori ii sultati clinici in tutte e tre le forme di maluri.a.; il periodo di cura è molto J)iù breve e le recidive sono· priù rare. Viene irtooltre tollerata be11issimo ancl1.e in casi di emoglobinuria e d~ idio sincrasia per il chinino. Il secondo rin-1edio. sintentico antin1alarico, la plasmochirta, agisce sulle semilune della malaria tropi~ale, che dal chinin o non vengono attaccate. posi -elevate ·d i plasmo cl1ina fan110 scomparire 111 b reve te1npo le sen1ilune, dosi ;piccol e ne i~·1pediscono l 'ulteriore sviluppo nella zanzara, ciò che arresta il ciclo di trasmi1ssione1d ,el prot<>zoo . La plasmochina impedisce inoltre le recidive nella 1nalaria ter~ana, so·p \rattutto se ,·jene data i11sien1e a l chinino· o a lla atebrina . 1

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P.

l ANNO

XL VI, NuM. 32]

DIVAGAZIONI

Il vino in tera pia. Il vi110, ricorcla R. Guillermin (Praxis 15 giugno 1939) è la bevanda fermentata più' an tica e la più consigliata dai n1edici in oani -epoca. Il fatto che il uo abuso riesce dann~so no11 deve far rinunziare ad un 1nedicamento che può riu1sciTe molto utile. r\nche la morfina e la cocaina adoperate in dosi eccessi,Te .e fuori luogo sono pericolosi sime, n1a nessuno potrebbe consi gliarle di radiarle dall 'arn1ame1 1tario terapeutico. Per rendersi conlo dell' effi cienza medicame11tosa del vino giova ricoTdare la sua com1~siz ione che è molto compleSl5él. Oltre ali acqua contiene: 1) Alcooli, etilico sopra tutto, da 4:5 a 132 gramn1i per mill€. 2) Piccola quantità di €tere. 3) Glicerina, da 4 a 12 .goccie per litro. 4:) Un po' di mannite, talvolta glucosio e levul osio. 5) Traccie di a ldeidi. 6) Sostanze pectiche, gomma, destrina. 7). s.ostanze grasse e albuminoidee in quantità m1n1me. 8) Acidi: acet ico, propionico, malico, ciLri.co, succinico, b1u~irrico , lattico, enotannico e sopra tutto tartarico (da 1 a 4: gr. per litro). 9) Sostanze coloranti, che spesw sono sali ferrosi. 1O) Essenze odoranti. 11) Sali di potassio, di calcio, di magnesio, di allumino, di ferro: solfati , fosfati, clo • rur1. 12) Gas: anidride. carbonica, azoto. :È ovvio che il vino per scopi terapeutici deve essere somministrato a pie-cole dosi. Esso allo·r a ii esce : Ecoitan,te: stimola il sistema nervoso· centrale e1d il ouore per il suo, cont enuto in alc-0ol e. L ·eccitazione si ma11ifesta dopo 15-20 minuti e dura poco. I 'rini p,i ù ricchi in etere so110 al riguardo p iù efficaci , ed ancor.a più lo sorlo quelli carichi di anidTide carbonica, e.b e produce sui centri nervosi una stimolazione del tutto specia le. Un b,i ccl1iere di spumante P'UÒ far sup erare u11a crisi transitoria. P er g li stati feb,b rili persistenti giovano i vini vecchi e l eggeri . ,4peiritivo: preso durante i pasti il vino eccita l 'aprpetito. Que:>t'azione ·è dovuta in gra11 parte al gusto• .g radevole del vino, che provoC<'\ u11a secrezione più abbondante di sa liva e di su eco gastrico. Eup e.p1tico: fa cilita la digestione; la dig·e~1.io·n e gastrica è più Tapida quando gli alin1·enti sono leggern1ent e alcoolizzati e aro.matìzzati . Toriico: solleva lo stato morale e fisico e perciò g iova mo.Jto ai d'e pressi ed ai convalesc'enti. Al ri.guardo sono più indicati i vini 1

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[ANNO XL"\71,

Nu~r.

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lrossi per il loro n1aggiore contenuto in tan.Jlino €d in ferro facilmente assi111ilabile. Diu·retico: in alcune nefriti, asciti e·d i}Josi..stolie può riu·&cire utile attivando la secrezione rc.•11ale. A tale sco·p o so n9 preferibili i vini bian·Chi leggeri , m eg·lio ancora se dolci. Afroa:isiac.o : è nota 1'azione eccitante del1'attività sessuale dei vini spumanti. Disinfettante: numerose esperienze hanno ·dimostrato eh.e l '.a.g giunta di un po ' di vino di•st.rugge nell'ac\1ua 11un1e1:osi inicirorgan~@ni, tra i quali quello di Eberth. Antidiarroico: a ca usa del loro contenuto in tanni110 i vini rossi hanno una certa azione .astringente. Il vino dev,e essere sen1.p~··e ·p rescritto in oc·Casione dei pasti. Certo il medico ha più occasione di proibire I 'uso del vino ch e· <li co11sigliarlo. l\{a i con·Cetti che guidano la lotta cuntTo l 'al c-0oli1&mo , non devono diventare un preconcetto per il \ino come medican1ento o anche come un uti1e condimento dei pasti. Per tutti i rr1alati che iC'-Onsumano l)OCO o niente alcoole, la 1Pirescrizione del vino è u11a i1eoessità : negli anores-sici, negli anemici, nei convalescenti, nei febbricitanti, nei de.pr·essi oltre che per le su-e Yirtù terapeutiche riesce più che utile , perchè infonde un senso di e uforia. 1

DR.

RIVENDICAZIONI La paternità dell'auto-oro-terapia (A..U.T.). Poi.c.h è nuo, i esperimenti si pubblicano co11 frequ.c11za ~ull :A .U.1'. ed il n1etodo acquista sempre nuovi p['o·seliti ed estende ognor più le sue applicazio11i r1ei campi più varii d ella lJatologia, e poichè sono div.e rsi gli Autori all 'estero che se ne conte11dono· la paLernità, è bene stabilire che la prima idea di rC;inoculare l 'autourina, subito appena emessa e converJcnle1ne1tte sterilizzata, appartien·e a d un italia110 e precisan1ente al prof. Cimino, urologo di P8lermo, che p1e.r primo pubblicò alcuni es1)eri11tenti di A.·u. T. in 1-~iv. SUJnit. Siciliana, 15 noven1b·r e 1927, ril evando il fond.a1nento scie11tifico del nuovo 1netodo da lui proJ)OSto. Altri sperimentatori (Jausion, Paléologue, IJerz) .-01H.l , ,e·n uti dopo, reinoculando l 'urina çon le stesse 1nodalità tecni1che g ià stabilite dal Cin1ino. Il m e todo si fonda st1l fatto b e11e ;aocertato che in alcu11e malattie i pazienti em·e ttono con le urine ele111.e nti biolo.g-ici varii, collegati con L1 essenza della ioro infermità (antigeni, orrnoni) o che, se sono immediatan1ente reinoculati, possono esercitare una azione lflrapeutica, sia quale "':açc.ino-proteinoterapia, sia quale cura dese11sibilizzante , sia quale cura auto-orn1onica • 1

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SEZIONE PRATICA

eENNI 0PPE~IiEIMER

B I B LI o GRAFI e I (l) C. Ei1if iih.ruriy .in d ie u.llgemeine 1

Bioch.e mie. Vol. in-8° ·d i pag·g . 227. Editore Sijtbc•ff, Leiden. Fiorini ol<.tnde~i 8', 10. Il libro <li Oppen1:1ei111er, è un breve comI!en.d1io di Biochimica. Urt lucido libro di sintesi, ove non :&i trovano parole inutili o su]_)erflue, ma soltanto i fatti fondamentali e le inter1)retazioni orm.ai verificate. È un libro didat.tj co, che deve essere molto ut.ile allo studente . .E: n1olto mode·r no e tuttora può essere dichinrato· p erfettamente ag.g iorIJato, non os~"lllte i due anni trascorsi dalla sua pub·b licazione . Co11tiene una prima parte generale introdut.tiva, che tratta dei caratteri dello stato, col loidale ·e descrive i prri11cipali elerr1enti di interesse biolog·ico. Segue un rapido &guardo di in sieme (Uebert&icht) ..ii principali gruppi delle sostanze componenti la materia vivente. Le sostanze attive (,·itamine) no11 so110 raccolte. i11 uno speciale capitolo, 111a descritte ciascuna irt q·uello declicato :1lle 001s tanze di cui condividono o I.a struttura o la funzio11e. Così la vit. C è collor.ata 'fra gli idrati di carbonio, e la B2 fra i pigmenti biologici. Segue la descrizione delle vie della sintesi e di q11elle della disintegrazione e dei m .eccarii smi clei feino1neni c.ellulari: catalisi, catalisi cli 01s~idazione, azione dei ferrrte.n ti. Cbiu·d e il libro un 1nagistrale capitolo cc Erte•rigetica della sosUl11z~1 vivente », in cui l 'organismo· viene acutan1eute presentato D·t i suoi aspetti d1 macchina tenr1odinamica. Sono in tutto poco più di 200 pa.gine; ed· è ammirevole che tante cose, spesso difficili, si siano potute dire i11 così poco spiazio e con t.anta chiarezza. M. CoPPO. 1

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fl. CRISTOL. Précis de Chimie biologique médicale. Un vol. in-16° di 66± pagg., con 13 figg. ~1.asson et C.ie, Paris. Prezzo· 100 fr. Molto opportunamente. si è venuto da qualc.11e t eimp·o so:&titue11do la tlizion·e di << c.b imica fisiologica n con quella di « chin1ica b1iolog·ica » assai più ad.atto perchè nort limita il suo s1 udio di p1·ocessi fi iologici, 1na lo estende ar1che al dominio della p atologia, il che p:erlìtette una più an11:>ia visio11e della materia ed è anche, dal punto di vis la i)ratico, più direttan1e11te interessante. Eccellente è la trattazione chr ne fa l 'A., eh.e' inse.gna tale n1ateria alla Fa coltà medica di ~fontpellie1r. Incon1incia con delle nozioni d 'indole generale 5ulla comp·o sizione ele1ne11ta r e de]l 'o·J'ganismo e degli alin1enli, non ch è sulla cl1imica fisica. Tratta poi gli idrocarburi, i glucidi , i lipidi ed i protidi, parte11do per tutti (1) ,S i prega d 'inviare due copie dei libri di cui si desidera la reccn~.ione .


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Cl

JL POLICLINICO n

dalle 11ozioni cl1in1icl1e ge nerali per studiarne l e funzioni che rapprese11tano nell 'organis1r10, i processi di scissione, di sir1tesi, di fer111entazione, -ecc. Così si seguono i glucidi nel tubo digerente., n el sangue e nel complesso sisten1a emo-glico-regolatore, con le conseg·u enze d ella loro inutilizzazio11e e carenza. Analog·amente iSi fa poi per i lipidi ed i protidi , a r. ui segue la trattazione a parte dei cro.rr1oproteid1. e d ei pi·g111enti tetrapirrolici (emoglobi!ta, pigmenti biliari porfirina). Numerosi sch emi e ta b elle p ermettono di re11der si conto· più fa cilmente sia dei singoli fatti, ia del loro in iem e. I continui ed aht,ondanti riferirnenti fisio-patologici tolgono ogni dridità alle nozioni di chimica , ch e non escono da quelJ e. ch e forn1 ano il patrimonio di coltura i1ormal e d el medico e ch e , comunque, sono espost e con la lin11)ida chiarezza, c11e ·è una delle principali caratteristich e di qu·esto manual e. fil.

liandbu:ch der bioloqisclien. Arb eitsmethoden. Sez. V. Methoden z. Studium der 'F unktionen der ·e i11zelnen Organe des tierischen Org.ani~11tus. Parte 3 B. l in vol . di 387 pagg. con n1ojte figg. ùrbar1 e Schwarzenberg, Berlil1, 1938. Prezzo RM. 26 (sconto del 25 o/,) J)er l 'estero). Si com .p leta con que~ta J)Untnta 11no dei volu111i del mon111nentale tra ltato diretto da E. Abderhalden, vol11me che tratta de~li org·ani di i11cr ez1one, ormoni, v1ta1n1ne , auxine. T. Reichstein ·vi svolge un vasto capitolo sug li orn1o·n i della corteccia su1r renale, esponendo i ir1etodi di valutazione biolo!Sic~, la preparnzio11e degli estratti atti,ri e la d escrizion e d elle sin golo parti isolate a llo stato puro. J. r.,reud 'ri tratta l 'i·pofisectomia. S. E. d e J or1gh o E. Laqueur la star1dardizzazione ·d el] 'insulina. P. De 1F'remery quella dei preparati gonadotropi c:i e d egli ormoni del corp:o luteo , S. E. {}e Jongh l a standardizzazione delle so~tanze estrogene e J. r ' t·eltd quella llegli ormoni n1aschili; K. Lol1n1an ·d es.crive l'iso1am,e nto dell ' <i c i do an eurin-difosforico (C'.-0carboxila.se) dal li evito di birra. Segr1aliamo inolLre I 'importante . ., apitolo di 1). J . Den ekamp sulla chimica degli ormoni go·n adotropi, di cui so110· con.siderale l a fisiologia, la preparazione dall 'urina, dall 'ipofisi e ·d a altre parti dcl co r!JO, e lei pro1Jrietà fisicJ1e e chir11icl1e. La i)untala cc11tiene inollre l 'indice alfabe1ico di tutto il ' 'olun1e. fil. •

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Studies of traama carboh,Yd!rale m etabo lism t{lith special f erence to the existence of l.·1'a1.1matic betes. Acta !\iled. Scandi11avica . Supp1l.

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pag·g. 416. Stoccolma , 1938. Se si con &idera brev.e1n1,ente la s toria del dial1et.e traun1atico, c,he si può considerare iniziata dall 'eS.JJerien za della puntura cerebrale 1

XLVI, NuM. 32]!

[ANNO

di Cl. Bernarfl. ~i constata cl1e, col volger del tt"'1npo, il nes.50 cat1sale trau111a-diabete è stato <:1ccollo con sempre maggiore critic isn10 e scet-. ticisn10 . · . Von Norden ~ Umber rite11gono po ibile il. d1ab,c te traumatico, soltanto quando il trau-. ma determina u11a e t esa lesione diretta det l'a11cr eas in sulare . Secondo gli autorevoli 1\.1\..., .gli al Lri tra urni fisici e p~ic h ici non pos-. sono i)rovocare il d iabete, 111a soltanto esacerl>a re u11 diabete preesistente; in q·ualch e raro. ca o rivelando così iJ diabet e, prima latente_ L ' A. ha sLudiaLo il n1etabolismo idrocarbo11alo (glicemia, g licosuria , carico con o·Juco-5Ìo) in 141: i11dividui non diabetici trau~1atiz­ z.ati e in 100 diabeti ci trat1ma l izzati: ria~su­ n1ia1110 le sue con clu ... io11i. Circa n el 63 '-3~, d ei traumatizzati non diabttici, i :sono · o5Servati piccoli disturbi del iu etabolismo g licidico, rivela ti dalla iperglice-· n1ia ·e d alla ,glicosuria s.pontanea o a lirr1ootare . senza alcun rapporto col tipo e la sede del truu1na. Lit parlicolarr. 11on sono dimostrabili differ en ze fra i traumati zzati Slll cranio. e i· colpiti da traumi p eriferici. T ali a lte.r azioni c:on1paio110 al mais simo entro 11n m ese d41l trauma, e durano relativa-rnen t e più a lun.g o nei soggetti anziani che nei: g iov.ani. La transitorietà di ta li a lterazioni è costant.e : n1ai n e d erivò u11 ,,e ro diab·ete. Nè· vi sono ragioni per amn1ettere nei soggetti, ch e preser1Lano questa particolare complicazione d el trauma, o una eredità n euroendo-c rina o u11a sp eciale labilità nervosa. Quando pree5is te diabete, il traun1a lo ac-· centua &p esso. Ma quesla .accentt1azione è an-· ch 'essa t.ransi Loria . Dura al massimo un mese. In media 26 gior11i. Poi , il corso d el 1d~aoote· r1on differi ce affatlo dal d ecorso del diabete a l)ituale, non traumali tzato. A11posite rice1·cl1e hanno perm esso all 'A. di riten ere, ch e le d e. critte a lterazioni del ricaml»io g li cidico, indotte dal traun1a , dipendon0> da un rifl e5so n ervo o simpatico. Iu concluRion e quindi, dalle larghe osservaLioni dell 'A. risulta ch e, se i1on determinano· una est.e.sa lesione d el pancr eas. i traumi non p.ossono provocare il dia bele . Essi p:ossono solta11to acoe11tuare un diabete preesistente, ma questa accentu.azione , cl1e ·è in1r11ediata, è as~olutamente transitoria . Perciò l 'aff.ermazione che un diabete latente può 'essere trasformalo da un trauma in diabete n1anifesto no11 l)UÒ essere n1antenuta. L 'in1_p ortanza medico-legale e clinica di questa doc um entatissi111.a ntono.g·rafia , non h ai bi sogno di illustr azione. l\I. Co1PPO. 1

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Studiem. 11eber das Vitaniine A beim 11 { e71.schen . Vol. in-.8° di ToRSTEN LrNDQUIT.

pag·g. 2G7. t\ cta ~1ed. Scandinavica, Suppi. 97 , 1938'.

Anche riguardo alla vitan1ina A, come per ]e altre vitan1ine , il l)roblen1a più urgente è


[A:'.'lNO XLVI, NvM. 32]

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SEZlONE PRATICA

·quello di trovare u·n metodo che ci 11er111etta ·di decidere se un orga11i &mo è f:.uffice-ntemente o ins ufficentemente fornito della corrispon·de11te vitamina. Solo così sarà possibile di fissare finalmen.te un lin1ite rigoroso e efficace al dila·g are d ella terapia vitaminica v.e·r so i can1pi più dispiar<iti e rrteno vitarr1i11ici della pa tologia . È noto c h e p·er quanto si riferisce s,pecifican1ente alla vitan1ina A, un teRt di ipo.vitan1i.11o·~i suffici.e.nte1ncnte se11sib ile ·è sta to tro·v at o 11ella misura d el ten1po di adattamento del vi~us al buio; la emeralopia è un segno di disvita1r1i1losi A. L 'adaptor11etro è ]o strurnento con c.ui si mi~ura questo difetto d ella vi·~ione Iìùtturna o cecità r1ottu1ì1a. Con questo m etod o è ancl1e facile determiru1re la quantità di vitan1i11a A ch e è neces. ario di sornministrar e all 'organismo , perchè il t en1po di ada1 t,a1ne111 o ritorni normale, e q11e ·~to costituisce un test della entiLà delle riserve ·di vitarriin.a A d ell'organismo. Seco·11do l 'A. a11cl1e il dosaggio ·della vita1nina A nel siero .p u ò co8tiLuire un i1nP.ortante ·elem ento· di g·iudìzio pe·r affermare o escludere l& ipovita111inos.i A, più o meno la t ente. Nel libro l 'A. riferisce 1 ris ultati di molti dof1aggi ·da. lui eseguiti nel siero (reazion·e di <:arr-Price) in nun1erose malattie infettive, digestive, epatiche, en.docrine ,e r enali . t molto importante il fatto ormai general111e11te accettato, cl1e ir1 icondizioni patologiche parti colari (1Je·r es. 11efrite) la vitamina A pasSB. n elle urine anche se queste nor1 conten.g ono .affallo .g rassi. Per spieg.are jl fer1on1eno si an1roett0 eh.e possa esistere transitoriamente una 'f~ se idrosolubile della vitamina , ch e come è noto € rigoro·s arnente liposolubile. 1\1olto in teressanle è anche il c'a pitol o cc e &isto·n o forrse più vitan1i.ne A? ». È noto che l :omologo superiore della vitamina A, che conti~ne 22C invece· di. 20C, possiede azio ne. antixeroftalrr1ica. Esemp,i o· eloqu·ente ·d el fatto c he le vitan1ine non posseggo110 u1la azione specialissima , quasi n1isteriosa, come si rite1teva, .m a rr1a11ifcstano al m assimo ·di inten<Sità t1n.a azione comune a tutt.o un gruppo di sostanze, s truttura l111ente sim.ili. Il libro è n1olto interessante, ed è una delle {>rime manifestazioni di quel b iso gno di sintesi, di 'Coordinazione, che è co~ì generalmente sentito in Len1 a di v itamin·e, per raccogliere i fT11t.ti di cos.ì innumerevoli lavori pa1tico·l<lri , .)h e hanno riempito, i g iorn ali medioscientifici di lut to il n1ond o. 1\1. CoPPO. 1

può avere la resistenza o la predisposizione. I/ individuo porta con sè 11ascendo il &uo potenziale di vitàlità e di resi . . tenza, il che non tog lie che questo sia poi oggetto a variazioni secondo le età e varie condizioni . L' A. viede nel sisten1a endocrino e soprattutto t1el timo un fattore di grande importanza per tale r esisten za o ritiene opportuno ed utile orientare ' 'er so tale tendenza la preV·enzione e la terapia. fil .

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AccADEMIE, Soc1ETÀ

MEDICHE, CoNOREss 1

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{>es variations immunita.i res. a.ux infectio1n s tuberculin.iques en fonotion du terra.in. Un vol. in-16° di 65 pagg . J. B. BalGROENEN . .

li ère et fils, ed. Paris, 1939. È indt1hi.tato .çl1e l 'nttecchi:rr1ento o n1eno delle inalattie infettj,,e in genere e d ella tubercolo·si in ispecie dipenda in gran parte dal terreno in cui l'infezion e si svol ge, per c11i si '

Società Italiana di Gastro-Enterologia. Torino, 4 giugno 1939-XVII

Il granuloma maligno del canale dige;ente. Prof. C. GA!\1:NA e Dott. ~I·No. - Quando nel 1919 Gan1na d escriisse l a ·su a prima osservazione (prima in Italia) di g ranulon1a malig n o dell 'intestino, osservazione con un quadro anatomoclinico così dimostrativo d a riten er si ancora oggi? quale manifestazione più caratteristica di questa forma rn orposa, erano n o li alla l etteratura medica solo dua casi , uno di Sch1augenl1aufer (1913) non sicuro, e l 'altro certo di Eberstadt (1914). 'fali p·r ime osservazioni, cui pre·sto t ennero dietro quella di Patsch (1921) e di Terplan (1922). hanno acquisito definitivam ente la con oscenza di una l ocalizzazione intestinale del granuloma m<lligno, prima di allora n ega la. Anzi per Tiirk e Naegeli il comportamento passivo del canale diger ente n ella malattia di Sterberg, era . :;osì costante da rappresen lar e un carattere differenziale rispe tto al linfosar coma ad infiltrati p seudoleucemici . In quest'ultimi anni però la casistica s'è arricchita notevolmente, ed oggi non solo re·sta def inita la forma gastro-intestinale d el granuloma n1aligno, ma possiamo dir.ci in t:.·r ado òi tracciare abba1stanza esattamente i suoi aspetti anatomo-patologici ed approssimativamente quelli clinic·j . Essa fa parte d el cosirl etlo g r anuloma mali g nu a tipo addon1inale, d el qt.1a]e, sulla conoscenza presente dei suoi vari aspetti, una più precisa sis temazione dovr epbe, secon(lo i r elatori. disting·u ere: la forma a) gastro-intestinale ; b) la re trop eritoneale; e) la epato-lienale. L 'orator e (prof. Garnna) premette ch e attual1nente è b en difficile definire il quadro clinico d ella gr anl1lomat osi maligna del can al e digerente , sp ecie se lo studio si limita ag]i e1ementi fornil i a riguardo d alla cas istica, essendo una buona parte di es sa commentat a a posteriori, di fronte cioè a r eperti morfologici di st adio avanzato e t alvo] la largamente diffuso. Per r en cl er e il compito, quanto è pos·sinile, 01eno arduo, i r elatori c red ono b ene riferire prima gli aspettj anatomo-patologici della malattia, e delineare, dall'esam -e epicritico di questi associato ai dati clinici offerti dall a letteratura, la sintomatologia ed il decorso dell'affezion e. Venendo a parlare d ell 'anatomi a patologica, dopo aver prospe ttato i principali criteri anat om o-clinici discrimin ativi ch e g iovano a di5tinguer e in varie forme l a granulomatosi maligna del canale diger ente, accennano alle 1ocalizzazioni secondo l 'ordine di frequ enza esaminando sue1


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IL POLICLINI CO »

cintamente le lesioni macroscopiche d ella parete gastro-intestinale. Queste possono fondamentalmente essere cond otte al tipo ulcerativo e q,u ello neoplastiforme. Il secondo tipo è spe·sso ulcerat o, e si presenta in forma in~iltrativa o in quella prevalentem e11te vegetante. L'oratore fa presente ch e le lesioni granulo1natose, nel canale digerente, con una certa frequenza sono a sede multipla, anzi l 'associazione di alter azioni gastrich e con quelle dell'intestino figura in un gran numero di casi e valorizzano t ale rilievo per differenziare la granuloma tosi maligna da alt:·e malattie con cui, specie clinicamente, va confu·sa. I relatori analizzano brevemente l 'evoluzione e le complicanze della malattia cli Sternberg, principalmen te in rappor to alle su e espressioni morfologiche gastro-intestinali. più imporlan Li , e rilevano che l'affezione quando insorge n el canale digerente, non tende per lo meno precocemente a generalizzarsi , mentre quasi sempre risultano compromesse le linfoghiandole satelliti . Passano alle lesioni ist ologich e dimostrando cl1e il granuloma maligno na·sce prevalentemente nella mucosa ed infiltra poi le rimanenti tunich e. Prima di esporre la sintomatologia, l 'or alore, ritiene opportuno toccare alcune questioni che il tem a di relazione o~re all'atten zione del patologo e del clinico. Il primo quesito riguarda il significato p atologico del granuloma maligno primitivo del ca::. nale digerente. L 'oratore rileva che dal complesso della casistica si possono isolare r are o·sser vazioni con lesione esclusiva d ella parete gastro-intestinale, oppure un numero ·non esigu o di esemplari (e quello ricordato al principio d ella relazione era tipico) con una lesione de1la parete del canale digerente ed adenopatia sat ellite : un complesso primario dunque con la più schietta fenomenologia patologica di affezion e primitiva reg ionale: focolaio d'innesto e prima propagazione linfogena. lnsi·ste sul fatto ch e la malattia può svolgersi tutta in forma distrettuale, ciò che lo porta ad alcune con siderazioni sopra i caratteri clinici ed anatomici della granulomatosi m aligna in gen ere. La seconda questione si riferisce al rapporto ch e intercede fra la forma primitiva dell 'intestino con quella retroperitoneale del granuloma maligno, e i relatori ritengono che esse abbiano una patogenesi comune. Infine vengono utilizzate le osservazioni di malattia di Sternberg gas lro-intestinale per mettere in rilievo le differenze di n atura etiologica tra la 1nalattia tubercolare e la granulomatosi maligna . Pas·sano quindi a descrivere in sintesi la sintomatologia ed il decorso del granuloma maligno gastro-intestinale. Qùesto 1Si presenta nelle forme primitive con una fenomenologia che n ella pratica di solito si traduce con quadri clinici fatti di un complesso di sofferenze addominali in forma subdola , quale meteorismo, algie più o meno importanti, dis turbi di can alizzazione e d ell 'alvo, sopr a uno sfondo di pronunziato deperimento progressiYo, erl anemia, spesso accompagnata da febbre e m e· no frequentemente da manifestazioni cutanee. Tale fenom enologia s'inau gura , a quanto l<l rlocumentazione della casistica lascia d edurre, o

[ ANNO

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con dis lurbi generici addominali, o con uno stato febprile prolungato congiunto a dolori e dolenzie vaghe e vaganti, oppure essa s 'inizia con~ vere e proprie coliche. Spesso, e talvolta st entat an1e11Le, com e rilevano• i r ela lori, in un periodo più o meno tardivo il complesso quadro clinico acquista una fi sionomia un po' deci1Sa n el sen so di acc11sar e specificatamente un segm ento del canale digerente. Analizzano quindi, dal J)UD Lo di vist a clinico. separ atamente e su ccessivamente la forn1a ga-slrica, quella intestinale ed in ultimo la esofagea. Si prospettano, a i fi ni cii una diagnosi, dirett a ed intliretta, quali po·ssano essere i fatti pii1 pro1)ri clella malattia di Stern berg gastr o-intesti-· nale. Impostan•) poi la diagnosi differenziale fra questa affezione e malattie a fenomenologi a affine, passando in rassegna su ccessivamente, i neoplasmi mali gni , la tubercolosi intes tinale , la sifilide gas Irica, l 'amebiasi, l 'attinomicosi del cieco e· dello s tomaco, il linfogran uloma retroperitoneale e la periarterite nodosa addo1ninale. Parlan.do d ella prognosi e terapia che, 1S lando. alla casiistica, dovrebbero esser e ritenute, infausta la prima, van a la seconda, fanno rileYar e, con cit azione di esempi , alcuni risultati chirurgie; fortunati , valorizzandone il significato sia in quanto esso accresce di molto l 'inter esse dellavittoria diagnostica, ·sia perch è porta nuova conferma l 'afferm azion e g ià dianzi fatta di una prima fase strett ament e dis trettuale della linfogranulomatosi m alig n a. le locaf'zzazlonl ano-retto-collche della malattia di Nlcolas e favre. Prof. A. M1DANA. - Il relatore prima di pa51sar call'esposizione dell 'argom ento a11 'ordine del giorno traccia un breve guadro riassuntivo delle più recenti acquisiziuni sulla malattia di N. e F. , Je quali h anno permesso di dimostrare come le possibilità patogene del virus comprendano campi ben più vasti e numerosi che non quelli originariamente considerati: fra le svariate localizzazioni d el! 'agente patogeno quelle ano-retto-coliche meritano, sia per la loro frequenza che per la gravità delle lesioni cui danno luogo, particolare rilievo ed esse, secondo il relatore, debbono essere contraddistinte con l 'appellativo di rettiti iniillrative, il quale sta ad indicare la lesione anatomopatologica fondamentale del processo. Prem essi brevi dati statistici ed epidemiologici il relatore passa alla descrizione delle alterazioni anatomopatologiche macroscopiche che caratterizzano le rettiti infiltrative e ne differenzia i diversi tipi clinici . Vengono così di stinte forme acute e forme croniche ed a lor volta queste ultime vengono suddivi:se in forme ipertrofiche e vegetanti ed in forme stenosanti. Di ognuno di questi tipi viene tracciato il quadro clinico ponendo in particolare rilievo gli elementi che permettono di differenziare le sin gole varietà. Dopo aver brevemente accennato alle complicazioni ed in primo luogo alla formazioin e di trag itti fis tolosi, l 'O. ri corda le associazioni delle manifestazioni ano-relLo-coliche con le localizzazioni d ella m alattia al1'apparato genitale femminile sia interno che est ern.o. Particolare attenzione rivolge alla frequen za d ella diffusione d elle le·sioni reltali ai segm enti sovrastanti d el grosso intestino, ed accenna alla possibi1ità che t <.:lune manifestazioni i11cluse n el quadro 111al conosciuto delle coliti ul-


[ .\NNO XLVI, NuM. 32 J

SEZIONE PRATICA

cerose vadano eziologicamente riferite al virus della malattia di N. e F. Vien e poi tracciato il quadro istopatologico delle lesioni, che in linea generale, e sopratutto nelle forme di più recente (lata, collima con qt1ello ben noto della malattia di N. e F. L'eziologia delle r ettiti infiltrative è ampiamente trattata: dopo avere accennato alla supposta origine ·sifilitica, go11ococcica, streptobacillare, tubercolare, ecc., delle manifestazioni, il relatore conclude affermando, sulla scorta di dati sperimentali, micro}:>iologici, clinici, istopatologici e t erapeutici, che la grande maggioranza delle rettiti infiltrative. ritrova .n el virus della malattia di N. e F. la sua causa eziologica, amm ettendo che solo per un'infima percentuale di casi altri agenti infettivi, ed in prin10 luogo il bacillo della tubercolosi, p-0ssano r ealizzare un quadro clinico analogo a quello determinato dal viru s della m alattia di ·N. e F . La questione della patogenesi , co1ne quella che è an cora oggi oggetto di discu ssione, viene in ·seguito minutamente analizzata e di1scu ssa : il relatore ritiene che le diverse ipotesi patogenetiche prospettate possano es·sere conciliate nel sen so ch e la parete rettale possa essere aggredita dal virus sia per inoculazion.e diretta sulla mucosa, quanto attraverso inoculazione nei territori linfatici circostanti con migrazione 1su ccessiva verso la regione ano-rettale ed attraverso un processo di linfocellulite perirettale. La diver sità del m eccanismo patogenetico è quindi legata alla modalità colla quale si è verificato il contagio, che diversifica, in tesi gen.e rale, a seconda del sesso ed a cui sarebbe condizionata l 'insorg·enza dell'una o dell 'altra varietà di rettite. J_,a diagnosi viene prospettata st1lla ba se dei dati clinici, biologici, radiologici e rettoscopici: il relatore analizza accuratamente questi elementi sopratutto nei confronti della loro valutazione ai fini diagnostici. La diagnosi differenziale viene discussa singolarmente n ei confronti delle forme acute e delle forme croniche e di essa vien tracciato un quadro schematico. Nel campo della terapia il relatore affronta l 'argomento partitamente nei confronti dei diversi mezzi chimici, biologici, fi·sici e chirurgici, dettagliatan1ente esponendo le relative indicazioni e controindicazioni ch e vengono poi riassunte in un quadro finale d 'insieme. Alla discu &sione ·dell 'argomento all 'o. d. g . hanno preso parte i proff. Forni, Cerutti, Alessandrini, Bucalossi , Gamberini, Stropeni, Frugonj. Sono st ate svolte ·comunicazioni da Passati , Allodi, Ferrari, Buisson, ecc. Nella seduta ammini·strativa il prof. Frugoni è stato confermato Presidente. Il Segretari o: A. BoNADIES.

R. Accademia Medica di Roma. Seduta ordinaria del 25 marzo 1939-XVII. Presiede il prof. R. ALESSA~nn1, presidente. Il presidente presenta il prof. ,,-. FALTA, cl1e in segna malattie del rica111hio a Vienna, e lo in · vita a dare la sua co1nunicazione sui « Nnovi pro· blemi del diabete >. Il prof. FAL'rA, dopo u11 vivo ring·razian1ento al Pre idenlc e un caldo saluto all 'Ass~mbl ea, !)Urla ulla tolleranza all 'in ·t1li11a e , t1lla i11sulino-

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r esistenza, sui rapporti ormonali e su altri moderni proble1ni ch e offre la moderna visione del diabete. Al t ermine del su o dire , vivamente applaudito , si augura che la collaborazione scientifica italoted esca divenga più intima e stretta. Il presidente ringrazia. Ricerche sperimentali sui rapporti tra parte Insulare del pancreas e timo.

Dott. R. ScAPATiccr. - L 'O. ha eseguito le ·sue indagini intervenendo sul pancreas. A tale scopo ha eseguito due serie di ricerche: 1) Ila asportato completam ente il pancreais in alcuni animali ed in altri h a eseguito delle pancrectom ie parziali in modo da rendere l 'animale iperglicemico sen za condurli a morte. Nel caso della pancrectomia parziale si è avuta una iper plasia globale del timo macro e microscopica con una certa diminuzione dei corpuscoli di Massa}, n el caso di asportazione totale il timo h a ·subito una atrofia completa. 2) In u11a seconda serie di cnsi prima ha asportat o parzialmente il pancreas in modo da rendere gli animali iperglicemici, poi ha irradialo il timo con dosi citocide. L'O. h a notalo ch e in •seguito ad irradiazione del timo si ottiene una caduta della glicemia con ritorno ai valori pressoch è n ormali; pertanto però in seguito la glicemia tende a risalire. L'O. discute le possibili interpretazioni dei fenom.en.i osservati. Quale è il mezzo più efficiente e Il modo più preciso di praticare la sintesi nella frattura del collo del femore.

Prof. C. MARINo-Zuco. - Illustrando numerosi rasi, l '0. dimostra che la tecnica più precisa per praticare la sintesi nelle fratture del collo del femore è l 'osteosint esi transtrocanterica realizzata introducendo, mediante apparecchi di direzione, un filo di acciaio nel collo e nella testa del fe1nore, e facendo scorrere in essi, dopo averne controllato l 'esatta posizione nelle due proiezioni, un chiodo ad aletta per.forato o una vite perforata di acciaio inossidabi1e. Dimo·stra anche la superiorità, rispetto al chiqdo ad aletta, della vite perfor ata a passo speciale per aver ·Solida presa n ella t esta e controdado per coattare i fra1nmenti. Il Segretario: T. PONTANO. Rloordlamo l'Interessante pubblicazione :

Prof. CUIDO ECIDI Docente di Patologia Ch irurgica, Clinica Chirurgica e Medicin~ Operatoria n ella R. Università. Chi rur.go Prima rio degli Ospeda li Riuniti di Roma.

L'INCHIODAMENTO

SOTTOCUTANEO

DELLE FRATTURE DI COLLO FEMORALE Volume d{ pagg. 1 V-92, con 86 illustrazioni n el testo. Prezzo L. 1 8. più le spese postali di spedi zion e. Per gli ab bon a ti al « Policlinico )} od a qualsiasi dei nostri quattro P eriodici, sole L. 1 6, 2 O franco di porto in Italia, Impero e Colonie. Per l 'Estero L. 1 7 . Inviare Vaglia P ostal e alla Ditta LUIGI POZZI, editore, Via Sistina 14 - ROMA.


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APPUNTI

IL POLICLINIC·'J

La diagnosi e terapia delle così dt tte neurosi post-traumatiche seguenti a lesioni cranio-cere· brali. Le n eL1rosi 1Jost-traun1atich e lJossono essere 1:lassificale i11 ~ n eurosi se11z.a lesioni organic]) c evidenti, J1curosi &enza lesioni 0 rganich e eviùenti, ·m a con un trau111a n ella s toria ; n euro!=ii con lesione organica dovl1la ad un trau111a cranio-cerebrale avvenuto molto Lemipo prima. Tali n eurosi devono essere distinte dalle neuro i con lesio·n i organich e dovute a malattie i1tler correnti. Secondo D. ~ium o (Su.rgery Gynecolog}' a.. Obstetrics, n. 2, 1939) ~le c]a sificazione d ovrebbe costituire la gen erica definizione d·i neurosi post-traumatich e e postcommozionali. La d1agnosi, secondo questa classificazione non l)UÙ , e.vid'e nte1nente essere stabilita, se non dopo un accu.r ato esame d ell '.ammalato ,ed u11 opportuno p eriodo di o~pe dalizzazione di questo. Come causa della sinton1atologia della nlalattia in que5tione oltre al)' en1atoma sottodu1. ale, a lla p1·esenza di cicatrici, o di una atr ofia corticale deve essere sempre t enuto, prese.nte la even lualità di lesion i psichiche. In un gruppo di 4 7 pazienti i quali i)reiSentavano un err1aton1a cerebrale sottodlurale e che soffrivano, da un n1ese fino a 18 anni, do1)0 che era avvenuto il tra u1na , l 'A. ha p otuto condurre le seguenti osservazio·n i: i disturbi son o tant() più cu1·abili qua nto più b·r eve è il periodo di i11tervallo tra trauma e drenaggio dell 'emat on1a: i pazie11ti più g iovani g u.arisco110 più facilmente di quelli più a nziani; solo il 33· % dei casi guariti (contro' 1'83 % di quelli TJ(>n guarit.i) prese.nta lesioni .evidenti del sisten1a n ervoso centrale, oltre <li disturbi soggettivi; il 73 ~~ dei piazienti curati per m ezzo del drenag··gio, dell '·ematon1a sottodurale , l)l'ese11ta un n otevole ir1iigliora1ne11 to dei sintomi soggettivi ed obbiett ivi. T o1sATTr. 1

EsisteJanche un rachide parkinsoniano~ A. Rayb aud , G. Pote1ur e G. Boitelle (ll1arseille-J11 édical, 25 m a,ggio 1939) descrivono lln c~so di morbo di Parkinson in cui comparvero , durante l 'ultir11c, aJ1no di vita, dolo1i lon1}}a1i d ·in ten si tà \ ariabile, ... enza orario fisso 1r1a lenaci e viole11ti, a car uttere prog·r.essivo : i ·esari-1··· d ...1 rar llii~ P rr1etteva in evidenza so!o un dolore in corrisponde1n za della colonn.a lomb.ar e. Una r adiog rafia inostrava un reumatisrr10 cronico intcretiRante la IV e V lomb.are con dimi11uzione di altezza d el disco, con g rossi osteofiti -e deforn1azion1C· dei cor pi vertebrali ; ir1oltre esiste\r.a u11 l'ilascian1e1n to a rticolare, co11 sublussazion e in a vanti de.Ila III ulla IV 1

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XLVI, NuM. 321

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA.

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lombare . All'autopsia si conferma questo repr rto,_ È nota ·da tempo la coe~i&tenz.a di artropatie e Parkinson, n1a la maggior parte d egli Autori 11n studiato sol tanto le defo1mazioni degli arti e Preyfu s indie.a come caratteristiche delle arLrOJ}atie parkin5oniane una irregolarità del coni orno osseo, lussazioni articolari, una marcata d E-calcificazion e, dolori causalgici e un aumento deJla te,r rLperatura locale. Il quadro clinico1<:l diolog1c0 presentato dal caso riferito dagli J\.A. l) l'esenta\ 7a tutte queste caratteristich e, ma a carico del rachid·e. Può e$cre p er ciò logico r>arlare di un r achide parkinsoniano nella cui 1la togenesi ha nno importanza disturbi trofici e dist.urbi ' 'asomotori di origine simpatica. F. Tosn.

Emicrania e pert11rbazioni glicemiche. J. GiI·ard e L. Collyson (La p•1•esse n1édic., 10 mag·gio 19.39) richi<imano l 'attenzione, a propo ilo di un .caso da essi osservato, &ulle a] terazioni del ricambio ,d egli idrati di carbo11io nell'emicrania. Alouni trovarono la glice1ni<i a urr1entata , altri la tTovarono diminuita. Quindi alcuni ebbero inigliora1nen to con dieta poY.era di zu cch ero, altri invece aun1entandone la sommi11istrazione. Il ca.&o degli A/\.. riguardava t1na sig11orina diciottenne, che soffre abitualmente di cefalea una volta al m ese. Essi la videro perch è era C(11n1parsa paresi transitoria degli arti di de&t.ra con afa sia che fu seguita da crisi di cefalea con vomito. Avendo tTovato una glie.ernia di 1,46 prescrissero dieta senza ~ drati di carbonio. Esami su ccessive diedero lieve acetonuria e glicemia ridotta a 1, 06 senza modificazione degli att.acchi di cefalea. \ Tari mesi ·d opo, in piena crisi di emicrania, fu trov<.ila una glicemia di 0,58. Co,n di,eta ricca di idrati di carbonio la paziente n on el)be più crisi ·dolorose p1eT tre anni. Poi, durante una .gravid.a nza, l 'emicrania ricon1 parve. Sebbene in questo caso i1on sia dubbio, il rn1Jporto fra ein:iiC.r ania e ipoglicemia , rimane l1r1 punto oscuro : p·e rch è c 'era110 cri•si emicrar1i ch e anche nei peTiodi in c ui la glicemia era stata superiore a l normale. L 'i1)ogliccrt1ia nei casi studiati da altri si avev.a f:>olo 11e.l]e pri1n·e ore della crisi di cefalea. Secondo il Carnmidge non è l 'inge~tione di zucchero ch e in questi casi dà miglioram ento so.Jo· in quanto si supplisce alla deficiente glice.1ni.a, ma in quanto l 'in gestione di zuccl11e.r o !l)erinette di ricostruire il gli cogeno· e1Jatico (que•sti mala ti h a11no un'insufficienza del fegatt1). Invece G ray e Burtu ess ritengono molto st.1~etto jl rap1 p orto fra ipo.g lice111ia e cefalea , 11on solo per il 1nigliorame11to ch e segue l'in1


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SEZIONE PRATICA

gestione di idrati di carb onio, ma anche pe:rich·è Ja cefalea insorge spesso a digiuno e dopo fatica muscolare. Per essj, e ·g li AA . vi si associano, l 'ipoglicemia è un epifenomeno biologico contemp oraneo all'em.i crania. In alouni casi si è l)Qtuto pro·v ocare speriJ11entalmento un acces~o di emicrania provocando l'ipoglicemia. È consigliabile conoscere la glicemia in tutti i casi di emicrania. L. 1

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tenare; quasi de l tutto abolita la forza di prensione. Riflessi norrnali, nessun mu·scolo- dolente alla pressione; diminuzione netta della ~ensibilità al caldo nel dominio distale e cub·i tale; tutti questi disturbi sono bilaterali. Al1'esame neurologico, nulla di anormale; assenza di contrazioni fibrillari. Data la bilateralità,· si poteva p·en sare ad una lesione midollare, ma l 'as.sen za di contrazione fjbrillare e le parestesie erano n·ettamente in fav·ore della polinevrite a p re·dominanza mot1·ice. Gli AA. escludo·no l 'o rigine alcoolica, sia per i segni pre.5entati, sia perchè il paziente era solo ;inoderatamente etilico. Ammettono, in,'eoe, l 'eziolo·g ia tubercolare, tanto più che le lesioni parenchimato·&e e quella della polinevrite hanno avuto un decor so parallelo; di fat· to , le manifestazioni nervose si sono avute al rnomento dell 'aggrava1nento della bacillosi polmo11.alre, la quale si è poi andata estendendo , n1entre i disturbi pares1 esici e r11otori si sono con Rervati. La localizzazione .c1ubitale e la bilater.alità delle le1&ioni potevano far ])en sar·e ad una pleurite .apica]e cl1e raggiungesse dai due lati la parte inferiore del plesso b.rachiale, ma l 'e&ame clinico e radiolog·ico facevano esclq.dere u11a tale eventualità, inentre è più ammissibile un fatto tossico. e .a si d ·el genere sono stati riferiti a11che da altri autori. fil. 1

Nevrite -del plesso bracl1iale di origine meccanica. H. C. Naffziger e vV. 'f. Gr<lut (S tir!1er)', Gyn ecolog)' and ()bsile.trics, fase. VI, 1938) dicono che Mur1)h)' fu il p1rimo a richian1are l 'attenziouc 5U 11 'importanza del mu -colo scaleno r1ella gertesi di neuriti b1rachiali in individui affatto privi di costola cervicale o aventi di e~sa ur1 rudirr1ento di così piccola mole da nnn j)Otersi ad esso i111putar-e l'orig·ine d .e i dis turbi e da non richiedere l 'aspor1 azione chi1 urgica. Questo tipo di neurite, che g li AA. n111ericani hanno baltezzato col no me di sindrome dello scaleno, sembra ch e trovi la sua 1~rima causa patogenetica in un~ anormalità della I c'o'5tola ed in altri fattori anatomici e di sviluppo che portano corne risultato finale ad una anormale po&izio.n c del cingolo scapo1<.ire rispetto alla gabbia toracica. In questi individui,· il .p •l esso brachiale p er I.a sua alteir~ta J)Osizionc ed i suoi viziati rapporti è più ·facilmente soggetto a stirarr1e·n ti e ad an golature nel suo deco'fso sopra la prima co5tola e dietro al mu·&colo scaleno anteriore. I traumatisrniJ l e ecc.essiv·e fatiche manuali o una i11Sl1fficienz.a della muscolatura , possono portare all'abba5sarnento della spalla e far aun·1entare di colpo la gravità dei sintom.i, ch e sono eminentemente quelli di una neurite :p1eriferica del ple·&so b·r.1 chiale. La mioto mia dello sc.aJeno, s'impone qu.an·d·o un miglioramento non si otten·g a co n correzioni fi1&iche di po~izione. Gli AA . affermallO ct1e i risultati di que~to se1nplice interverito sono molto lusinghieri. D 'AGOSTINO. 1

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Nevrite Cltbitale bilaterale nella pleurite siero· fibrinoso. Sebbene n on frequenti, le polinevriti tub-ercolari ap1}aiono indiscutjb·i li. Contrariame•n te a rr1olte altre polinevriti, esse non presentano un 'individua] ità caratteristica e sono assai variabili n ella forma e nell'evoluzione. D. ·e J. Olmer, con J. Vague (A1ars.eille n?éd. , 25 n1arzo 1939) rip ortano il caso di un uo1no1 cl1e, 2 n1esi dopo l 'inizio di una pleurite siero-fibrinosa de~5tra, ma con inizio di J.esio11i polmonari evolutive, già in via di assorbimento, si lamenta di parestesie alle ultin1e due dita di entrambe le n1ani. ))01p 0 qualche giorno, si sta})ilisce un 'importante amiotrofia dell'eminenza ipotenare ed anche., ma meno marcata, della 1

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Le false nevralgie sciatiche. F . Conil (Com. rriéd. Bouches-du-Rhone e Mars·eille méd., 25 r11arzo 1939) riporta l 'osservazione di un uomo di 42 anni, c he è preso cla un lieve do lor e lombare d estro, in occasione di u110 sforzo. Do·p o 3· giorni , dolori vivissin1 i a tutta la natica, p.arte posleriore della co~cia e polpaccio; il malato non può nemmeno dormire, n è alzarsi. Cure antinevralgiche ineffi caci p1e.r 15 giorni. All'esan1e, punti dolorosi di Valleix, segno di Lasègu e, contrattura antalgica ornologa. Però, anche reperto di intensa ~ellulite a l disopra ed al disotto [d ella. cresta iliaca, caratterizzata da un seminìo di piccoli nod·uli .sottocutanei molto do]eriti e c.h e danno a lla palpazio11t l 'in1pressione di neve schiacciata. Do.p o poche sedute di n1assaggio, migliorarncnto notevole, tanto che il paziente può alzFtnsi ed accudir-e alle sue occupazioni; la cellulite scompare posteriorrr1ente per l)ropa·garsi e fjssarsi in avanti ed al dis.otlo della spina iliaca, sulla .parte .alta della fascia lata , che appare contratla . Il dolore, allora è limitato a]]a parte anteriore dell 'anca. La diatermia com1)J.eta la guarigione. Alcuni tipi di false sciaticl1e sono attribuiti d::t autori americar1i all 'azio·n e rr1eccanica della slriscia fibrosa ileo-tibial e, porzione anteriore della fascia lata ed ·essi le trattano con la se zione di detta striscia. L'A. avanza l'ipotesi c:h-0 si tratti invece anche in questi casi di cel -

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luliti. Con1unque, l a disti11zione dalla vera sciatica può farsi per il fatlo ch e il dolore rin1a1.1 e l egato a certi movimenti e ch e, in vici1i.a nza di un 'inser zio11e muscolare, esiste un pu nto algico. fil.

{'Paralisi radiale post·sie1·oterapica.

H. Scl1ae ffer (La J>resse ~1 édicalc, n. 22 aprii e 1 9~~9) riferisce s u u11 caso di paralisi inter essante i~olata1n e nt e il radiale Sin. la cui origine da s.it:ro non può e ... er rnessa in dub})io . Essendo le parali i r ad ia li post-sierot era1>ich e ecr.(lzionali , l 'A. riporta breven1ente i 5 casi riferiti fino ad oggi per con1 pararli a qt1ello da lui t esso o-s servato . In 5 di t1ues ti casi la J...'aralisi aYeYa luogo a SiJli lt".1 . In 3 casi essa interes. ava il radiale al disopr<t. d ell::t doccia di Lor ~ io ne; in un rai&o intere~sa va il lric~pite; in un· caso (Sicard), oltre a l radiale, anch e il bicit)ite e·d il muscolo culltJl eo p r esentavano alcune modificazioni d elle i eazioni elettrich e. Ini tulti i ca5i la paralisi è stat a pnecoduta da accidenti da siero di inte11sità variabile. J11 4 casi su 5 la paralisi è stata preceduta cl a dolori oiù o meno inten si con sede n el J11embr o dove doveva l ocali zza1'5i la paralisi; J; el .caso riferito dall 'A. la para lisi fu prec·ed ut a d.a l)a rest.esie co11 ir1tor1)idim.ento delle <lu•e, me1nbra superiori . In tutl i i casi la parali i i installò d 'un tratto il più spesso durante la n otte, e d il malato rLe con.c:;tatò l 'esis len za la mattina al risveglio. Queste par.1li1&i non so·n o o·b l)ligatoriamente 11eni·g n e; mentre in 3 casi e se ·volsero a lla guarigione in un p·eriodo variar1te ·da 6 a 18 m esi, n el ca5o 1) resentato daJl 'A. essa, da ll'inizio non si ò modificata. Il µ unto più oscuro delle paralisi post-sieropatich e r esta la loro· patogen esi; fra le ipotesi emesse dai vari 1\ A. vi è quella d ella tossic ità d el siero , og·gi no11 più ammessa ; la t eoria Eisiochimica ('B ourgui g n on ). L 'ipotesi m ·eccaTlica , e1nessa ·d a Sicard, 11a portato a lcuni r\ A. a domandar si se in certi casi n on potesse e~sere invocata un 'origine centrale. Alc·t1ni fatti ana torr10-clinici 1e sperimentali co nsoliderehbero tale ipote5i. Concluden·d.o, l 'A. emette I' o r:inione cl1e gli f'quilihri ·vaso-san g ui g ni d eIla ch oc siano e~si o no d 'orig in·e .a na filatti ca sono suscettibili di detcrn1inare delle lesio11i d el sistema rtervoso centrale , di tipo variabile a seco·n da ch e esse sono recenti o anticl1 e. La patogen esi d elle paralisi ·da siero non è, secondo l'A. , ob·b ligat oria m ente univoca. S. lF. 1

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« IL POLICLINJCO »

C11ra della meningite cerebro-spinale. La nlortalità p er in cning ite cer ebrospinale in bambini al di sotto d i 2 a nni e m ezzo raggiun~~·e il 75 '}~ circa fin o al 1937 , q uando la terapia colla sulfamide l 'll a ridotta a l 57 %.

La mortalità è scesa anic ora più notevolme11te coll ' M e B 693•. W. J. Roch e e C. .J. Mc Sweeney( Bri~. Med. J c.u.rn,., 24 giu1gno 1939) h an110 J)ubblicato uno studio con_1par ativo d ei v.ari melodi t erapeutici u, atì tlal 1935 ad oggi. I casi cura ti sono stati co111 D1essivamente 103. Nel 1935-36 u sarono il drenag·gio &pinale quolidia1lo seg uito da iniezioni en<larachidee e e 11d01u uscola ri di siero fin ch è il liquor diYe11laYa lim p ido. e s terile. Su 36 casi curati ebbero 9 g uarig ioni e 27 111orli. Quindi m o rlalità d cl 75 % (e p recisam ente 9.1 % n ei baml:li ni a l di so tto di 1 anno e 33,313 ~b n egli adulti di sopra di 25 anni). Nel 1937 e 1938 alla cura precedente si agg iunse i)ron tosil ·p er bocca o soluseptosina intramuscolare. Jja n1ortaJità complessiva fu !fel 5 7,14 % su 56 casi curati. f)all 'o ttobre 1938 all ;.a11rile 1939 usano questo m etodo: M e B 693 per bocca, n essuna t er apia endorachid ea, sieroLerapia endovenosa o endomu colare o drenaggio rachideo fin chè il liquor diventa limpido e steril e. Con questo rnetodo furono curati ll malati , di cui 6 al di sc-,1lo di uri anno. Si eb be 1 morto solo (morta lit à U,09 %) fra i 6 a l di sotto di u11 anno. Jn Jlcs une) d ei Cél!si guariai si eb·b e idrocefalo 0 altro e i to. ~ el med esimo num.ero tlella stess~ rivista '\r. H. Osborn h a riferito s u tre casi curati con ~l e B 693 J)er bocca e con punturo lombari .giorna liere. La dose m .e dia di M e B 693 ft1 ·di 29 grammi. Tutti e tre. i casi guarirono -ir1 6-7 giorni. L. 1

MEDICINA SCIENTIFICA L'azione dell'acido urico sul miocardio. R. Ag noli e G. D e Marchi (Cuore e circolazione, aprile 1939) h nnno proceduto a ricerch·P clinico-spierin1entali, l)artendo da lla osservazionei clinica che, n ell ' uo1110 iperuri oemico e isenza aperta compron1issione d el r ene e d el n1ioc.ardio , si p osso·n o osservare limitati segni di alterazioni miocardich e, rivelati dall 'elettrocardiog-ram1na . Ta li segni si fanno più e\'id enti n elle µrov e di carico co11 acido uri to. ser.1 za però ch e compaiano alterazioni d el rilrr10 e fe11omeni subbiettivi di tipo co·ronarico. Confronta ndo t ali dati con quelli ottenuti s1)erin1entalmente sug li .ani1nali, g li AA. concludono ch e l 1acido urico può costituire un co-f.uttore di 1d.anno per il 1niocardio e rrtettono in rilievo i lYOssibili danni ch e p oS150ilO d erivare dagli uricolitici, ch e hanno pyir effetto i1nmediato di introdurre un'ondata uricen1ica.

fil . L'ipercalciuria nella n1alattia di Basedow e sue conseguenze clinic~e • R. Lerich e et A. Jung (Revue de Chirurgie, fase . 8, 1938) riportano alc uni casi di malattia d'i Basedow in cui il t asso di M li di calcio n el1' urina ·era n orm.al e, altri irt cui vi era un net-


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XLVI, NuM. 32]

SEZIONE PRATICA

to aumento e , i11fi1te, tre osservazioni interessanti per il fatto ch e in una pri111a alt.r e al1'iperlcaciuria esisteva una litiasi renale , nelle altre du.e la sin toniat ologia prerdorninant~ era quella di piedi p·i atli dolorosi e dolori osteoarlicol.ari od altri disturbi. In questi ca·&i , ra<liogra 111rr1i atltlin1ost raro no proce,s&i di d ecalcificazione scheletrica. La so1r11ninistrazion e di 11reparali ioaic i fece sco111r1arire ()lg11i sintom alolog·ia tloJurosa n è si osservò ult eriore forma zione di cal,coli n el sis Le1na uri1la rio : (Ili AA. c;~serv<:1110 che n el morbo di Basedow si h a un 'intertsa mobilizzazioJ1e di &ali di calcio a s.p ese del siste n1.a scl1eletri co sopratutto ad 011era di un 'ipera ttività d egli o ~te ocla sti . Tali sali non si e:lin1ina110 e.-;clu si va1n ente con le feci, m a anch e attraverso l'emuntorio r enale. Non è cl1iarito ancor a il rl1eccanismo patog-Pnelico per il quale. i sali di cal c io ven gon o ad e&$e re rirr1ossi cd e lir11inati nella mala ttia di &!sedo\i\' : .g li AA. sarebb er o d el i)arer e ch e tale l'cnon1e.n o sia dovuto a d un 'iper1Ja ratiroidjs1l10 it1 r e)azio11e ad u11 ecce.ssivo r egime circolatorio d ella tiroide . A. FILIPPINI. 1

EPIDEMIOLOOIA.

...

Nuove ricerche sull'eliminazione del virns polio· mielitico per le feci. Che il virus poliomielitico si IJossa elimir~are 1)er le feci è nozio n e ormai vecchia, p erch è risale a 25 anni fa. Il metodo u sato d.a I1u1n erosi ricercatori, special1nen te am·ericani , i)er m ettere in eviden za il virus poliomielitico ILelle feci, il m e todo d ella filtrazione h a l 'incouve.n iente di i.n1poverire il contenuto in virus d el materia]e da inoculare fino a distr~·­ gere la sua attività patogena. l Jn migliora111ento notevole della tec11ir.a fu portato da rfrusk, Viquec e P aul coll 'ep urazione d elle materie fecali con antisettici volatili (eter e, acet,1ne) invece della filtrazion e. Nel settembre 1938 C. Kling, G. Oliva , (i. 1\1. Mag·nusson e S. 'G.a rd (Bull. d e l'Aca,d. d e 1\1 edec. , seduta d e] 13 g iugn o 1939) si serviro~to di questo m etodt) otten endo un risultato positivo. Si trattava di feci prelevat e ad un })ambino che aveva una forma frusta di polio111ielite acuta. Col m etodo d ell 'epl1razione si o ttenne da que le fec i J11ateriale ch e inoculato in una sci.mmi.a provocò le classich e alterazio11i poliomiclilicl1e. L'es3.me ripetuto 31 ,g·ior11i d opo l 'inizio d ella malattia diede risultat o dub·l)io e qiuello fatto 120 g iorni dopo fu con1plet ame11te n egatiYo. In qu·csLo caso si è trattato quindi di una eli1ninazion e tran itoria di virus polion1ielitico. Le foci prélevat e la prrim.a volta e ch e avevar10 dato risultato po ilivo furono conser vate. [\egli esan1i praticati dopo 12 , !5~, 152 e 190 giorni di co115ervazion·e, olo quello fatto dopo l:? giorni h a dato risulta to positivo. È n eces1

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sa.rio studiare accuratam ente la question e d elle feci tanto più çh e g ià Levaditi, Kling e Lèpine nel 1931 avevano osservato che il semplice contatto colle, feci della 5cin1rnia può diminuire o sopprin1ere la virulenza di emulsione di midollo di scimn1ia infetta . L.

IGIENE La cattiva qualità del pane. M. P. Las~ablière (Brlllelin de l' A cad émie de 1'1 édecine, 20 giug110 19:59) rileva la cattiva qualità d el p an e cons u111ato a ttualmente in F.'rancia e ce.r ea stabilire le cau•s e -ed i rime,di. Le cau se so,n o dovute sopr attutto alla &ituazion e economica d el gr ano in Francj~1 , alla organizzazione attual e del n1er c.at o del g rano, ~ ]la diminuzion e della consumazione. del gr a r10 dovuta alla qualità d el IJ.an e e alle difficoltà ci eate da l pr ogres . . o trop1)0 rapido del macchinismo n.e.Ila panificazio11e Come rimedi l'A. indi ca la selezione d ei gr a, ni, cui d el resto si sono applicati con gra11de l)Hssione i ge11etis li , la r icerca di un metodo di lie,1itazione ra1~do m a p erfett o, la n ece.ssità di con &ervare gli ele1nen ti dell 'entb·r ione nella farina ·e fiopr attutto il controllo d elle farine con i metodi at tuali di farino,g-r a fi a . 'F'. TOSTI. 1

VARIA Campagna contro la vaccinazione antidifterica in Francia. In Francia la vaccinazjone an lidifterica mediante an atossin a Ramon è stata resa obbligatoria. Contro tale legge si è accesa una viva campagna condotta con parljcolare violenza da due medici 01neopatici e da Léon Daudet de L 'Act;o·n Françai se. Si sos lien e ch e l 'anat ossina difterica n on è innocua specie per gli adulti: si sarebbero verificati vari inconvenienti, e anche accid enti gravi, i11 occasione della vaccinazio11e dei soldati. La campagna è vivacem ente controbattula, ma si amme lte generaln1 ente ch e le iniezioni di anato·&sina Ram on 11anno qualche controindicazio11e e ch e bisogna agire con pruden za quando si trn tti di collett ività. Il guanci11le parlante. Da oltre .u n dece11nio nurnerosi ospedali e r icov·eri collocano n elle cor sie itl1pianti speciali r a diofonici , a ffin ch è le tras1n issioni pos sano g iunger e ngli an1m.alati indiYidualn1ente l)er mezzo di cu ffie. l\f a q'uesto n1 ctotlo i)!r esenta d egli ii1co11ve1lienti ; a n zitutto la cuffia a lur11go andare dà fastidio; im p·edisce sp es o ag li arr1n1alati la lib ertà d ei n1ovimenti: talYolta poi l ler ca use co11tingenti non è p os ~ ibile ap1)licarl.a . ·P ertanto è stato creato un nuovo apparecchio cui è st ato da to il n ome d i « cuscino p arlante n. Esso co1\siste in un origliere cl1e racchiude un allo pu l la nte. a p iccol::t potenza di llSCÌta.


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l ANNO XL VI, NuM. 32}

« IL POLICLJNIC1 »

NELLA VITA PROFESSIONALE .. ·cc N

MAROINALIA Oi1 va l'ltalie ~ Da « L 'Avvenire Sanitario.» del 20 giugno riportiamo il segu ente arlicol o, lucido ed efficace, che risponde appieno alle no·s lrc co11cezioni. Il dotl. L. M. Pierra , Segrelario generale cl ella Fédérati.on de la Pre.~.~·e médicale latine , è un asserlore tenace e convinto della civiltà l atin a e, sebbene fran cese, un gr a nde e 1ea1e amico del1'Italia. ~er entr ambi questi molivi, noi cr ediamo alla sua sincera soddisfazione per la solare vi tt oria del gen. Franco ed alla sua 11on n1eno si11 cera amarezza per l a profondità del sol co ch e divide il nostro dal suo Pae·se. Si compiace, il d o tt. L. ~l. Picrra, d el su ccesso falangis ta •spagnolo non solt anto perchè esso segna il trionfo del1a immor tale e 111minosa ciYi1là l atin a sulla t en ebrosa barbarie n1oscovita, n1a anch e perchè l a disfatta del Fronte popular è s tata seguit a in Francia, dalla cad uta d el famigerato Front populaire.

Se aves·se pensato però che quattromila dei nos tri figli, eroicamente caduti con l 'arma in pugno per la civiltà di Roma, g iaccion o in t erra di Spagna a ,testimoniare l a fede 11egl i ideali fa scis ti, e ch e ql1es to solenne e purpureo sacrific io r appresenta una fiera e minacciosa smentita ai cl1iacchier oni e ai vili di ogni altro P aese, for se il d ottor Pierra avr epbe dato a se st esso l a risposta dei que·sili ch e egli s i pone n el fascicolo di gennaio-marzo di 11cta medi.ca latina. Ritien e proprio, l 'o tlimo e onesto collega, cl1e l 'odierno nostro a tteggia1nenlo rappresenti un a tto di n era ingratitudine ver so la Fran cia « ch e ci ha rnolto amato e che si è m olto sforza ta di provar ci la sua simpatia e l a isua solidarie tà nei ca l t1vi g iorni » ? Caro dottor Pierra, quali gior11 i più cattivi di quelli cb 0 an ch e l a Fra11cia h a Yis·suto e clurante i quali l 'Italia ha offerto una solidarietà di amore e di san g u e di cui avvampan o an cora la foresta dell e Argonn e e i campi di Bligny ? E ' appunto p er chè noi ricordiamo la cc sin1patia e la solidarietà n della Francia in vari momenti della n ostra Storia, che noi abbiamo finalmen1 e r"ipu·rlia lo quella fratell a11 za ch e non l e h a m ai impedito di nuocer ci ogni qual Yolt a lo ha potuto: a Vill afranca, a Roma, a Tunisi, a Tripoli, a Versailles, ii1 E tiopia ed in Spagna ... Où 't'a l'I lalie? chiede angosciato il dolt. L. M. Pierra. Con buona pace di Charl es Maurras, l 'Italia, iso llo la guida clel Suo Re Viltorioso e del Su o grande Duce, va verso il 1suo imperiale destino . È una Nazion e g iovane sana prolifica ch e da poco più di ·s essanta a11ni 11a rilrovalo l 'antica unità di spiri lo e di forze. Da poco più di sessanta anni ba ripreso l a m arcia ver so l 'avvenire: dal cammino fino ad ora percorso, <lalle tappe fino ad ora raggiunte, si può forse imn1aginare dove vada I 'Italia ....

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CORSI.

Posti vacanti. AREzzo. Amministraz. Pro·vinc. - Medico di Sezione e ~Iedico ordinario nell 'Ospedale Prov. Neuropsichiatrico; titoli scientifici e pratici; scad. 20 sett., or e 12; s tipendi L. 14.280 e L. 12.780; 5 quadrienni dee.; elà lim. 35 anni . Chiedere annunzi. R. Pr~fettura. -

Assisten1 i medico e chimico presso l e Sezioni di Labor . prov. d 'igiene e profilassi ; proroga al 30 se lt., ore 18. Ferme r estando le altre condizion j s tabilile nei bandi di con cor so, per l'ammissione ai con corsi possono part ecipare an ch e Je donne . B ERGAMO.

Casa di Ri cezi on e degl i Esposti. -

Dir c llore; L . 1200 annue, lorde, ollre L . 150 serv. alt. e c .-v.; titoli ; et à limite 25-35 a. Scad. ore 18 d el 15 agos to. ENNA.

M \ NTOVA. I stitul o Pro L at tanti e Slattati « D o·tt. Direttore sanitario; titoli scientifi ci e pratici ; L. 7000 annue e 4 quinquenni dec imo; e l à I irn ite 45 a. al 28 giugno; riYolgcr si all a Segreteria. Sc<1 d . ore 17 del 31 agosto.

Enri co

onci 11i ».

Direttor e del1'0sped aJe p ichiatrico provinciale jn Voghera; L. 15.000 e 5 aumen ti d ecimo, Sllpplem. serv. a lt. L. 4000, c. -v.; alloggio. Scad. ore 17 d el 15 se tt. l\1edico assolu+.o id. ; L. 9.500 e 5 aumenti dee., serv. att. L. 2100, c.-v.; cam era, vitto nei giorni cli gu ardia . ,Scad. ore 17 d el 25 ·sett. Per i du e pofì li i t itoli scientifici e pratici ; età limite 35 a. al. 10 marzo. Chieclere copi a dei bandi. P .\VIA.

Amministraz.

REGGIO

El\irl L I A.

Prov. -

Con so·rzi o Prov . Antituberc. -

Dire t tore cli Sezio11e d isp en sarjale ; titoli e<l esami ; s lip. L. 10.000, 4 quadrienni d ee. , ind enn. serv. alt. L. 1334,40; è con sentito il libero esercizio. Scad. ore 18 del 30 sett . Chiedere copia del b ando ni · con cor so all a segreteria , presso l 'Amministraz. prOYlnC. Tre posti di direttore cli Dispen sario an livener eo n el comun e di Torino; •slip. an nuo L. 2850 oltre e .-v. e L. 1500 :Rer i] servizio di assi·s len le. Scad. 30 set t. Per schiarin1enli rivolgersi ~Ila Prefe ttura ecl al Comune. 1'r,n1No. R. Pref el tura,. -

TnrF.sTE. Associa.zione lvlutua fra impiegati. -

Medico specialis1a pediatra-chirurgo. Scacl. 16 se tte1n bre. Rivolger si alla segreteria dell'Associazion e, via P. L. da Pal€strina 3. 1

Concorsi a premi. Pre1nio Bonacossa.

La R _.i\.ccacl emia di Medi cina di Torino apre il con cor so al « Premio Bonacossa >> p er il quinque11nio 1939-1943 sul t ema: « Il lavoro come ele111ento terapeutico n ella Psichiatria ». I l avori devono essere presen1ati in lingua italiana, latin a o francese, m an oscritti o stampati, purchè in ques to caso abbiano una data p ost erior e al lo gennaio 1939. Il tempo utile per la presentazione delle domande di ammissione e dei relativi l avori alla R. Accademia (via Po, 18, Torino) 1scade col 31 dice1nbre 1943.

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tANNO

XLVI,

NUl\L

32]

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SEZIONE PRATICA

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MOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICIENZE dal 2~ ottobre 1939-XVIII il prof. Giambaltista Bietti è nominato slraordinario di ·Clinica oculistica r1ell a R. Università di Sassari. 11 prof. Antonio Ciminala è n o1ninalo ordin ario ·<li Tecnica delle operazioni chirurg·ich e n ella R. Univer sità di Milano. A partire

Dal prossimo 29 ottobre ~ono t rasferiti il prof. Giovanni Bruno d alla cattedr a <li Anatornia U1nan a Normale di Sassari a quella di Padova; il prof. '\i-olta detto Alessandro Dalla Volta, dalla cattedra di Patologia · e metodologia clir1ica della R. Università di Modena alla caltedra di Clinica medica generale e terapia medica della medesima Un iversità ; il prof. Biagio Alaymo, dalla cattedra di Clinica o.culistica della R. Univer sità di Modena a quella di Firenze; il prof. Alfredo Santonas laso, dalla cattedra di Clinica oculis tica della R. lJniYersitlt cii Sa·ssari a quella di Padova; il pro.f. Fedele Fedeli, dalla cattedr a di Patologia speciale chirurgica e propedeutica clinica n ella R. Ur1i.·versità di Firenze, alla cattedra di Clinica chirurgica della R. Università di Perugia; il prof. Ludovico Tommasi, dalla cattedra di Clinica dermosifilopatica di Palermo alla cattedra della stessa disciplina nella R. Università di Napoli ; il prof. Roberto Casazza, : dalla cattedra di Clinica dermosifilopatica d ella R. l Jniversità di Sien a alla cattedra della ·stessa disciplina nella R. Università di Parma.

NOSTRE CORRISPONDENZE Da Bona e Wiesbadea.

li prof. Edmondo Muzj socio onorario. della Sociefà tedesca di ortopedia maseellare.

Dal 3 al 9 luglio sono stati tenuti, prima in Bonn dalla Società Ortodontica europea ed in collegamento poi a Wiesbaden d alla Società ted esca di Ortopedia mascellare in collaborazione con la Società tedesca per le malaltie della bocca, i congressi di Ortopedia dento-maxillo-facciale. In grazia a questa fusjon e e per ciò ad una maggiore disponibilità di tempo, i lavori hanno avuto uno ·sviluppo. inusitato. L 'orga11izzazione curata dai rispetti vi presidenti, prof. Korkhau s di Bonn e pro.f. Euler di Breslavia, ha favorilo grandem ente l 'inter esse d ei partecipanti, sia rendendo possibile ad ognuno seguire Je esposizio11i per mezzo di r apidi sist emi di traduzione nellfl diverse lingue ufficiali, t ra cui l 'italiano, sia da11do ai lavo.r i un aspetto eminentemente pratico per mezzo di una vasta serie di di1no·s trazioni. Le r elazioni ufficiali te11ule da quattro rappresentan ti delle grandi n azioni, in ordine cronologico : Italia (Muzj), Francia (Quintero), Inghilterra (Henry), Germania (Sch,varz) rig11ardaro~o la oosidetla « Distocclusione n ossia una delle d1smorfosi mascellari più importanti, perchè associa ta a quadri clinici quali l 'adenoidismo, il rachitismo, le inala ltie coistiluzionali, ecc. Il prof. ~Iuzj di Roma svolse la relazione rig uardante la genesi dC:llla d ella dismorfosi e p ortò l 'argom en to in un nuovo terreno, ·sos ten endo la seguen te tesi: In ogni individuo esistono coefficienti attivi

'

<li variabilità morfologica (quelli stessi che cost.ituiscono i caratteri personali degli individui), i quali sono capaci di provocare deviazioni dentali in più maniere e preci·samente per via fisiologica e per via patologica. Per via fisiologica il coefficiente di variabilità agisce quando in certi individui, imponendo ai mascellari llna forma considerevolmente diversa, cosi come può avvenire per altre o·ssa, li rende inadatti acl ospitare regolari arcate d entali che, essendo compo·s te di un determinato numero di denti, di una determin ata grandezza e disposti in una curva geometricamente ovoidale, esigono una base ossea morfologic;imente regolare e, non trovandola, sono costretti ad u scire dalla curva geometr ica, costituendo d eviazioni più o meno estese. Per via patologica il coefficien te di variabilità agisce come segue: quando una m alattia, ad e·sempio la sifiljd e, porta una perturpazione n ello sviluppo, si h anno manjfestazioni somatich e dei n1ascellari differenti non a cau sa di u n a qualità della malattia ad agire differentemente n ei diversi casi , ma per una qualità del terreno a r eagire differentemenle. E g iaccl1è siamo n el campo d e11a inorfologia, niente rr1eglio della tendenza naturale verso una d eterminata forma d ell 'organo polrebbe g iustificare la preisenza di un fattore disp-0s lo a ricevere lo stimolo proveniente da una malatlia. Ciò avviene in cl ue modi: direttamente ed indir ett an1cnte. Nel pri1no caso la mal.a ttia esal la il coefficiente a ttivo di variabilit à a11me11 tandone le manife·s tazioni fisich e, che da variazioni diventano devia•

Zl Oill

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·Nel seco11do C'(\$0 la malattia d et ermin a una alterazione del melabolismo minerale d elle ossa e quest e cedono all 'azio11e di agenti esogeni, ma non indifferentemenle, sibbene a seconda che la direzione di crescenza, dominala dal d etto coeffici ente di variazi.011e, è parallela ocl opposta a quella dell 'agente es terno deformante, quale è rappresentato, ad esempio, dalla trazione muscolare. In occasion e di qt1esli congres·si il prof. Muzj è st ato n ominato so.cio onorario della Società teA. desca di Ortopedia i11ascellare. Da Torino.

Corso per medici di fabbrica.

Nell 'Aula d ella R. Clinica Me.d ica Gen erale di Torino è stato inaugurato, il g iorno 5 luglio , il corso rapido di cultura per medici di fabbrica organizzato dall 'E. N.P .I . Il prof. Gamna, direttore della Clinica, J1a tenuto la prima lezione so l tolineando l 'impor tar1za del cor so e la neces·sità d ella coil laborazione d.éi m edici di fabbrica con la Clinica medica. Le lezioni riguardan ti vari argomenti di medicina del lavoro, sono continuate nei giorni 6, 7 ed 8 e sono state frequentate da oltre 50 medici. Convegno regionale di tisiologia.

Nei giorni 2-3 luglio si è svolto a Torino il Co11gre8so annuale della Sezione Piemontese della Federazione Nazi•Joale 17ascista conlro la tubercolosi. Il ·Co11gresso è st ato inaugurato alla pre\Senza delle massime Auto·r ità cittadine dal prof. Gamna, presidente della Sezione e direttore delJ~ Clinica medica, il quale ha poi data la parola ai


« IL POLICLINICO ))

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r el a Lori p r of. Cova e prof. Lor en ze lli p er lo svolgirnen lo d ci Lcmi cc La tuber col osi . in g r av.idanza » e cc Il ricover o d ella lt1ber colo l1ca gr avida ». Seguiron o 11el p om eriggio e n el g iorno ·su ccess ivo impor to.n ti comunicazioni in er enti ai tc1ni di r el azione e ad al Lri argom en li di Lisiologi a . I i1u1nerosi co11gr es is ti h ann o p oi visita to gli Ospedali San a toriali di Torino e d ella Pro' incia ammira11don e l a p erfc l la or ganizzazione e l a n10d ern a attrczza luro. .

NOTIZIE

DIV ERSE

Centro sanatoriale '' IX Maggio ,,. CoI1 l 'infer ve11Lo d el Duce e con fe's tosa solennità è stato i11au~ura to, il 25 luglio, il grande Cenlro san a torial e cos truito d all 'Is tituto Nazion u... le F ascista della Previd enza Social e a Veccl1iazz<\110, in provinci a di F orlì. Es·so sor ge alla confluen za dei fiumi Rabbi e Mont on e , s u u11 'ar ea di trentasei ettar i; è u110 d ei più importanti e p erfetti d el Reg11 0. 1-Ia lo ·scopo d i p rovvecl cr e a tre diver si fondam en Lali asp e tti d ella lotta antitubercol ar e : ricover ar e gli ammala ti adulti e su sce ttibili di esser e r estituiti alle g ioie d ella fa miglia; assicurcire una r azion a le e t empes tiva ~ssi s ten za ai b ambini ch e presentano segni di iniezion e tubercol ar e; offrire agli a 11tmala li aòul li orn1ai cl i11icam ente gu ari li l a possipil i1 à cli collaudare le p r op r ie capacità l avor alive e riacqu is tar e l a n eces·saria fidu ci a n elle proprje forze. Il centro è pertan lo costi tu i lo cla un o·sp edale pacli glion e « XXIII 1\{o.rzo », un prcve11torio p er fa n ciulli « XXI Aprile » ed il p adiglion e «XXVIII O ttob re » d e lin a lo a colonie l avora liYc post -sanatoriali. Si t r a llcl, p er qucs l 'ultimo p adiglione, d el primo esp erime11 lo t en lato ~~ .Ilalja. Comvle tél n o il centro san at ori ale un ed1f1c10 p er l a centrale 1ermica, un acquedotto, e tulli gli al tri ser Yizi ch e p ertne llono in qualsiasi m om ento e in qualsiasi con t ingenza il p erfetto funzionam ento di tutto il complesso .

Convegno della previllenza sociale.

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H a avu1 o luogo il 25 lugJi o, presso la Casa del Fasr,io d i Forlì, 11n Con.v egn o d ei dirigenti cen trali e p eriferici dell 'Istiluto Nazionale Fascist fl della Previde nz::t Sociale, indetto dal Pre·siden le dell 'Isti l11to, cons iglier e n azionale Bruno Biagi , i11 occasion e d ell 'inaug urazione d el Ce11tro san·1tori::ile di F orlì. Nel p om eriggio i lavori si sono svolt i presso il . Cen t ro san a toriale, p er l a trattaz ione d ei pro))lemi sanitari. Sono stati in p arti colare esaminati e discu s·si il prob1e1na d ella d iagn osi precoce, il problema cioè dell a r icer ca d ell 'ammal at o at t raver so un magg ior e collega1nen lo e coordinamento dell 'attività [r a l 'l stitulo cl ella previden za, i Con·sor zi antilub crcol ari, l e Mutue di m ala ttia e gli Uffici di collocan1ento, e altri problemi particolari della organizzazion e amm inistrati va e sanitaria dell 'I stilulo al fi11c di avvisare i modi ed i m ezzi di ulterior e perfezion1met1Lo p er l a migliore esplicazìon e d ell 'azion e sanitaria, ch e è t anta p arte dell 'op er H ch e l "Istitulo svoJge p er ]a tutela dei l avor atori. Il Presicl ente dell 'I stit11to ha riassunto l a discu ssion e precisando la portata sociale, sanitaria e p olitica d ei vari problemi , alla discu·ssion e d(~i q11ali h a11 n o p artecipalo il con sigliere nazionale

[ANNO XLVI ,

NtTl\1.

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l3occl1c lli, il prof. Luricliana e il prof. Parodi, diret tor e di sa11 a lori, e l 'isp e tlor e p er la Lomba·rdic.l De Mar chi. Il presid enle 11a quindi prosp ellato una iniziativa ch e l 'I s tituto intende assumer e e cioè: ricon osciuta l 'importan za fond am entale d ella diagn osi precoce della tuber colosi dell'infanzia, àato ch e la m al attia, se è individuata n ello stadio ir1izial ('I e opportun am en le cura la, eccezionaltnenle d à luogo poi, n ell 'età gìova11ile, alla gra' e m anifest azione d ell a tisi; Gon sidcr a lo cl1e p er la diagnosi precoce della tuber colo i d ell 'infanzia occorre la ricerca del inal a lo a m ezzo e.li indagini clinich e e r adiologich e d ella collettività; t cnutn presente l 'esperi1~ nza dei suoi sanatori e in p a rti colare dei p adigl1011i p er ban1bini di Forlì e di Sondrio; l 'Istituto si propone di esplicare - in un pri1no terr1po n ella città di F orlì e successivamente a nch e jn allri centri urbani e rurali - la visita clinica e r acliologica di tutti i bimbi di assicurati ch e freque11 lino le scu ol '.3 pubpliche, sia allo sco · p o di assis tere i b ambini ch e siano ri·s contrati ammala ti, sia an ch e. e principalmente allo scopo di e·s tend er e - in questo se ttore particolar1nen1e iinporlanle dell 'al li vi là dell 'I stituto ai fin i della difesa sanj lari a d el popolo - le b asi d elle proprie ricer ch e ecl a llinger e nuo vi el em enti di esp erien za per i p rog r ammi futuri . Il Mi11is l ro delle Corporazioni h a ribadito la necessità ò i p erfezion al e ogni giorno pii1 n ella struttura gli or gani e n ei m e todi l 'a lti vità d ell 'Is titut o : p erfezion am e n lo ch e an cl'1 e qui dovrà giovarsi il più nmpiam enle po•ssibile d ella collaborazion e degli or gani sindacali , delle m~tuc e delle altre jsti L11zioni la cui atti' ità p ossa co1nunque esser e coordinat a a quella d ell 'Is tituto della preYi(le1?za social e, ai fini sp ecialmente d ella l olta contro l a tuber colosi e dell a prevenzion e e cura cl cll 'invalidità. F econdo di insegnam enti prome ttenti di sviluppo, il Convegno d ei dirigenti della Previden za Sociale si è chiuso co11 un vibrante saluto al Duce Fondat or e dell 'Imper o.

Società di ltledicina del Lavoro. A Milano s i è riunito sotto l a presidenza d el prof. Niccolò Cast cllino, il Con1siglio Direttivo d ella Società li'ascist a di Medici11a òel Lavoro. Il Consiglio, dati gli svilu.p pi d ella Società, b a deliberato di costituire a fia11co delle Cliniche di Nap oli, ~lilano e Torino dei C'10mitat i regionali ai fini di diffond ere maggiormente la conoscenza della patologia d el lavoro e della prevenzione delle m alattie a salvag uardia d ella salute d ell 'ope. raio e per la difesa de lla razza in co llegame11to con l 'opera ·svolta dalle organizzazioni sindacali. Sono sta ti an ch e s tabiliti i t emi di r elazione ch e sarann o svolti nel prossimo Congresso nazion ale, che 6i terrà a PadoYa n el settembre d el 1940-XVIII. 1

Ri11nione internazionale di traumatologia e ma· lattie professionali. Fra le giornate internazionali mediche ~dette a Liegi n egli ultimi giorni dello scorso giugno, ve ne furono alcune, dal 25 al 2'1, dedicate alla traumatologia e alle malattie professionali, inclette dalla Società belga di traumatologia e delle malattie pro.f eission ali, presiedute dal prof. Alb ert, segretario generale il · dott. Julin. ,


[ANNO

XLVl, Nu M. 32]

Alla riunion e parlecipar ono, cortese1nente invitato, cultori d ella sp eci alità di varii p aesi; l 'I talia era r apprese11tata d al prof. Tovo, d elega lo d ello Infail, e dai professori Diez e Prosp eri , d eleg ati d al Servizio Sanitario d el ·M inis ter o d elle Comunicazio.n i. Furono di scu ssi i ·seguenti temi: « La preYen zione d el t et ano )), r el at or e il prof. Bazy di Parig i; <t 25 anni di ricerch e sulla b atteriologia e l a sierolerapi a d ella gangrena gazosa n, r elatore i] prof. W einberg d ell 'Istituto ;past eur; <e Le sindromi p ost-commozionali, relatori i pr-0 feS$Ori Van Gehuchten di Lovanio e Oljenick di Amst erdam; « Le d ermatosi professionali n, r el atoce il prof. Barthel em y di Parig i. La riunion e fu riuscitissima, sia p er il valor e dei r elatori ch e p er l 'elevat ezza d ella di·scu ssion e. A quest a partecipar ono i proff. Diez e Prosperi , portando il contributo d ella loro esp erien za in inforlunistica e m al attie pro[ ession ali. Conforn1e alla tradizion al e cortesia b el ga fu l 'accog lienza fatta ai congressi•sti ·stranieri . 1

Congressi e convegni vari. La 5a. a ssemblea generale dell 'Unione t er ap eu·· tica si t errà a P arig i il 18 ottobre, n ella sala d el con siglio d ella F acoltà m edica, duran te l a n1atti11ata. F ar à seguito, n el pomerigg io, la sedu·ta solenne d ella Soc;iel~ di t erapia, n ell 'anfiteatr o Vu i.pian d ella F acoltà di Medicina. Due t emi, di far macolog ia e di t er apia , saranno in discu ·ssion e: « il fosfor o )) , « i m edicam enti d ei gl obuli bian chi >> . Fra i r el at ori sar à il prof . Bi etti di F err ar a . I cong r essis ti si riuniranno a un b an ch ett 0 n ell 'Hotel Mon ceau (avenue Roch e 27). Il 2G° Con gr0sso d ell ' « Assoc iazion e d ci m ed ici di ling u a fran ce·se » avr à luogo n ell 'o ttobre 1940 a Parig i, so llo l a presiden za d el prof . Lemierre; segret ario gen er al e è il p r of . aggr egato Brulo. Temi di r elazione : « Le jnfezio11i inappar en Li », cc L 'em bolia polmon ar e », « Ch em oterapia con i composti sulfamid ici ». L~

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SE ZIONE PRATICA

.

Lega fran.c ese co n tr o il r eum a Lismo terrà la « Giorna1a d el r eumatismo » il 7 ottobre, n ella Scu ola Ye terin aria di Alfort ; verrà preso in esam e jl reun1:i tis m o d egli ani1nali. Qu ot a : per i nlembri clella lega fr. 50; p er i n on nlembri (francesi o s tra nieri) fr. 90. ,Sed e : rue du Cb er ch e~r '> 'h • . iv J·d'l 9 -u, r-ar1s Il 6° Con g r esso d ei m edici an1ici d ei vini di Fran cia si t errà a Reim1s d al 3 al 6 settembre. President e d el Comita to oir dinatore : dr. Guén ard ; commissari-0 d el Con g r esso: dr. F agou et , cours Geor ges-Clem en cea u 57, Bordeaux. II 7o Co11g r esso dell 'Associ azion e per Ja d ocu m entazion e fo log·r afica e cinem ato,g rafica n e.Ile scien ze s i terrà a Parig i il 12 e il 13 ottobre, n el P alazzo d ella Scop erta (Grand Palai1s , avenue d e p ed agog ico st atale (rue Selves) e al l\1useo d 'Ulm 29). Rivo,l ger si al <lott. Claou é, ru e Sch effer 39, P aris 16e. .

2) Tisiologia (21-27 sett. ) ; onorari : 50 RM . e 25 Rl\1.; 3) Cardiop at ie e m alatti e vascol ari (2-7 ott.) ; on or ario: 50 RM. ; 4) L 'influen za del temp-0, dell e stagioni e di al tri fa l t ori sull 'u omo sano e m alat o. (9-14 ott. ); o n or ario: 50 Rivi. ; 5) Mala ltie cutan ee e ven er ee con ri guardo alla cosm eti ca (9-14 ott .); on or ario : 75 RM. ; 6) R adiologi a nella m edic i11a intern a (16 -21 ottobre) ; onorario· : 60 Rivi. ; 7) Cl1irurgia di mal a ttie endot or aci ch e co11 particol are rigu ardo alla tuber col osi p olmonare (l q-19 olt.); onorario: 60 llI\il .; 8) Ost etricia e g inecolog ia (23-28 o ttobre); onorario : 50 RM .; 9) Otorinolaringojatri a (25 1setl. -7 ott.); onor ari: 150 e 100 Rl\f. ; 10) Propedeutica e \Or so d i p er fezion am ento di om eop atia (9-28 o tt.); on o r ario: 60 RM.; 11) Cor si sp eciali concernenti t utti i r ami d ell a m edicina con dimos trazioni pratich e tanto a l l etto del m alato quanto in l abor a torio, vengono t enuti ogni m ese. In questi cor si vien e d at a pre .. po11der anza al lato pratico, e b en ch è il p erfezion am ento t eoretico passi in seconòa lin ea, tuttavia n -01n è trascura to. I corsi compresi tra i 11n . 1 e 10 verranno te11 u Li in lingua t ed e1s ca, ed i cor si sp eciali anch e in li11g ue stranier e . P er progr ammi e d ulteriori schiarimen ti , rivolgevsi agli uffici d ell 'Accad em ia Berlin ese p el per. fezion am ento d ei m edici, Berlin NW 7, Rob ert Koch -Platz 7 (l{a iserin F ricdrich -H3u s) . Ai m edici s tranieri ed a i n1ed ici t edeschi r esiden t i all 'Ester o le Ferrovie ger manich e con ceclon o il 60 % di ribasso sui p r ezzi J1orm ali. Valendo~i dci cosidde tti cc 1\1-3.r chi Regi·str ati », il m edico f'lranie ro trover ò, per l a d urat a del su o soggio-r no, u n n ot evole t ornaconto; sar à quindi opportun o ch e, prima di iniziar e il viaggio, egli si metta i11 r elazione con una Ban ca d el proprio Paese. 1

Un po' dovt1nq11e • Il Duce ha visitat o, il 25 luglio, i b ambini alb an esi o·spit i d ella Colo11ia della Rivier a r o11J.ag n ola . Nell 'I11ghilterra vien e sYolgcndosi un 'atliY~ campagn a p er il reclut amento d ei d on at ori d1 san g u e (« d on a tori di Yit a », come sono det t i col à, con frase espressiva). Si hanno in p r ogr amma 70 centri e 100.000 volo n lari. Fin 'ora q u esti h ann o r aggiu nto il nun1er o di 20.000. Dt1rante il 1938 si ·so110 regis trat e in F r anci:1 612 1nila n asci le, con Lro 1.031 n'lila in Italia e 1.675 nlila in Germ ania. Il Viccr è d ell 'A. O. I. ha visitato in Add i s Abe))a l 'Osp erlal e militar e « llegina Elen a ».

Corsi di perfezionamento.

Si è or ganizzata J1egl i Stati Unili un 'Accade111ia d i dermatologia. Preside11te n e è il dot l. Ho"vard Fox di Ne\v Yo.rk ; vice-presidente il dolt. Paul A. O'Lear y di Rocbe ~t er .

La <' Berliner Akad emie ftir ar ztli ch e F or t bildung », or ganizza per l 'autunno 1939 i segu enti corsi di perfezio n .1m ~n to p er m edici : 1) Ortopedia (11-16 'Sett.); onorario: 50 Rl\1 . ;

II Dipart i1nenlo del LaYoro degl i Stati "Cniti i11forma ch e d all 'l lugl io al 31 d icen1pre 1938 fu rono amme~si 776 medici s lra11ieri, e cioè: 520


.. 1454

« IL POLICLINIC) »

d alla Germania, 31 d a Ua Cecoslovacchia, 30 clal 1'I lalia , 22 d alla Svizze r a, 17 d all 'Ung h eria, 16 dalla F r a n cia, 7 d alla Gr a n Bret agn a, 51 da altri P aesi d 'Europ a, 45 rl al Can ad à, 4 d a Ct1ba, 30 d al1'Asia, 13 da altri P aes i ; ch e d all 'l genn aio al 31 m ar zo 1939 n e f u r or10 a1n m essi 324. (J ourn. A. M. A., 8 lug lio, 1939) . Nell 'Osp cd al e civile « Un1berto I » di Ancona, il p r of . cornm . Un1berto Baccara11i, ch e lascin spontaneamente il ·servizio dell 'Is tituto, h a preso com 111iato dal Con sig lio di amminis trazione e d al p er sonale dipe11d e n le . Alla cerimo nia intervenn,') r o l e autorità locali. Il Baccarani, dopo aver ring r azia to p er la m a nifest azione, assicurò d el g r a to ricordo eb e egli porla con sè d el t empo trascorso i1ell 'at t iva vita d ell 'Istituto . Il 29 giugno il prof . J osé Aree, clinico chirurgo di Bue nos Aires, l1a t enuto l a su a ultima lezione i11na n zi ad un pubblico impon e nte, tra cui il cardinale S. L. Copello, il vescovo M. De An.drea, g·li ambasciatori d el Brasile e d ell 'Urug u ay J. P. llodrig u ez Alves e E . Martinez Thed y, il presid ente d ell 'Accad emia Nazion al e di Medicina A. P. R amos, il r e ttor e d ell 'Uni ver sit à V. Gallo, ecc. il prof. Aree espose in sintesi la sua attività e g lorificò il lavoro << p e r ch è sen za d i esso n on 1nctte con to di viver e ». La vaccinazio n e jenneria n a venn e r esa obbligatoria p er l a Po lo11ia n el 1919; n el 1921 s i ebbero a n cor a 5078 casi di vaiolo, con 823 morti; n el 1937 fu d enunziato un solo cago d ella mal attia .

A. Bos lon fun ziona un 'or ch c·s tra di m edici , i cui compon enli raggiungono circa un a cinquantina; essa ·si produrrà p er op er e di b e11eficie n za . Nella st azion e Vi tt oria d i Londra per 9 a nni un ca o e h a fa tto l a 1111 cstua a favor e d egli osp edali: h a così r accolto 2000 s terline , ossia circa 200.000 lire it . Invecchia tosi (conta 12 a nni) Yerrà ora g iubila to in campagn a. Ap p a rtien e alla razza spagn o,l a d el Labrad or e rispo nde al n om e <li << Slipper » (pantofola). lJn g rande g iornale r om an o r ecava il seguente tiiul o di una notizia: « Muor e in seguito a una caduta ch e gli frattura le vertebre d el cervello » .

[ANNO XLVI, NuM. 321

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA Presse M 1d ., 15 apr. - Co11tributi m edici po lacchi . 1\iled. l ( l i nik, 14 apr . - Refcr endun1 sulla narcosi operatoria e lo sh ock oper a torio. - BrcKENBA Crr. Nu ovi tratla m e nli dell 'aborto abituale e d el parto precoce. Ch i r. d. Org. d . M ov ., apr. - L . TRIVELLI. Par acox alg ia i scl1ialica . - P. E. Gonov MonETRA. Anca e sca tto. R. MARZIANI. Coside tti o·steo1ni os teojdi. J ou rn. A. A--1. A ., 1 a pr. - K. M. BO\Vl\-IAN e al . Tra ttam . d el d elirium trem e n s . - J. B. GRAESER . Tralta n1. inala torio d ell 'asma bro·n ch . - H. W. HAGGAnn . Infezioni fur1 g ine delle mani e d ei piedi. - P. E. J\lfc MASTER e C. G1LFILLAi~ . Os teomielite coccidioide . A cla M ed. Scand. V. G. HoREJSI e A. tvIEcL. fvielabolismo d egli aminoacjdi e funzione epatica . - G . A. J{aEuz"v~NDEDICH voN DEM BoRNE. Deficit reale e coside tlo cleficil di vitamina C. - H. KJEMs e T . BJERING. De lerininaz. d ell 'ormone diabetogeno n ell 'urina . Jtlt' ieri . Klin . Jtl'och., 21 apr. - F . KAZDA . Profil assi d ella tromboembolia pos t-ope r at oria . J ourn . AJéd . l 1' r an ç. , mar . - 'frattam. d el diab e te e d elle su e complicaz. con l 'insulina. Clin . Chir., m ar. - E. RuGGIERI. Complicazioni pleurich e d ell 'asresso p olm. - C. Ros si. Sindro1n i addom . acute. J..Ied . "J!Ve ll ., 22 apr. - L. SErrz . Endome triosi K . KoF.PPE. lpcrle n sione. Pa ri s ..1-Iéd., 22 a pr . - P . RAJ\rBERT. Anti-ormo ni . L an,cet, 22 apr. - Lord HonDER. Avvicinarsi alla m edicina. - R. B. UsHER Sol\trERS e al. Chem o ter a pia d ella m cni11gite c.-·sp. Rinasc. tvl ed., 15 a pr. - T. SAt~TILLI. L 'indice di itter o n ei Yer sa m enli articol. A1a rseille-l\1éd., 15 febb. - M . ,SALMON e P. GnANJON. L 'arteria so tto-cl avicolare . A.-X . JouvE. Bradicardie. Jvl ed . J( liniN, 21 apr . - G. Vos s. Scl erosi multipla . - M. F E Y. Epidemia di p oliomielite negli adul Li . Setti m. M ed., 23 mar. - N. CARINEI. Intrade rmoreaz. n ell 'adulto .con ana luber colina Petra. gnan1. 1

I

Indice alfabetico per materie. Ac ido u rico : azioni . . . . . . . . . . Pag . 1446 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . )) 1437 . . . . . . )) 1443 Dia bet e : nuovi problemi )) 1444 Emicr ania e p erturbazioni g lice111ich e )) 1441 Gastro-ent erologia : con g r esso . . . )) 1443 Femor 0 : fra ltura del collo: sintesi . . )) 1446 Malattia d i Based ow: iper calciuria . l\IIala Ltie tro picali : t er a p ia . . . . . . 1435, 1436 rvren ing ile cer eb r o -sp. : cura . . . . . )) 1446 Mielosi critroleu ce mich e : in t em a di )) 1415 Ne vr al g ie scia tich e fal se . . . . . . . )) 1445 Nevri ti: casis tica . . . ....... . )) 1445 Nevr osi co11 sec utive e lesioni craniocer ebrali . . . . . . . . . . . . . . )) 1444 Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita autorizzazione scritta dalla redai.ione.

~

Ormone m aschile e sue applicazioni 1428, 1431 )) 1431 Ormo11o terapia follicolinica . . . . . )) 1425 Osteomielite acuta primitiva d el pube Pancre as e 1imo: rapporti . . . . . )) 1443 )) 1446 Paralisi radiale post-sieroterapica . . Pane : cattiva qualilà . . . . . . . . )) 1447 P oliomielite : elimin•1zione del virus )) . . . . . . . . . . . . . co11 ] e feci 1447 )) 1444 Rachide parkinsoniano: se esis la . . . Stampa medica la tina e [ 'Jl'alia

. . .

))

1448

Sulfanila mide: azion e, applicazioni, inco11venienti . . . . . . . . 1432, 1433, 1434 Ur ote rapia: paternità . . . . . . . . » 1447 Vino in terapia . . . . . . . . . . . . » 1436

ristampa di lavori pt1bblicati ,,,., Policlinico se non in seguito aà vietata la pubblicazione ài sunti di essi senta citarne la fonte. L'EDITORE la

A. Pozzi, resp.

C. FnuGONI, Red. capo. l{oma, Stab. Tip. Armani di M. Co11rrier


Roma, 14: Agosto 1939 ·XVII

ANNO XLVI

Nnm. 33

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO .DURANTE •

SEZIONE P R A T I C A REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medi~o PREZZI

D'ABBONAMENTO

di Roma .

ANNUO AL « POLICLINICO » PER

Singoli :

Italia (lJ ALLA SOLA SEZiONB PRATICA (settima n ale) L. 70 ( 1-a ) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . . L. 55 (1-b ) ALLA SOL\ SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 55 -

Est~t·o

IL

1939

Italia Estero

Cumulativi:

L. 115 (2) ALLB DUB SBZllSl (pratica e medica) .• L. 110 L . 66 l3) ALLE ruE SEZIONI (pratica e chirurgica) L. 110 L. 65 (4) ALLE 'IRE SEZIONI (p rat., med. e chirur.) L. 140

L. 165 L. 165 L. 196

Un numero separato della SEZIONE MEDICA o della CHIRURGICA L 6; della PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. Studi riassuntivi : P. Timpano: L'anchilostomiasi (Rilievi clinici e di laboratorio). Osservazioni cliniche : S. Bile: Trom.bo-arterite obliterao.te del tratto Runteriano della femorale, per trauma da roncola . Gravi alterazioni anatomiche e f.u nzional i del piede corrispondente in giovane soggetto di 18 anni. Medicina co-loniale: P. Orlandini: Seguendo la missione Ittiologica sui grandi Laghi Africani compresi nel Governo dei Galla e Sidama dell'.A.. O. I. Sunti e rassegne : RICAMBIO: D. M. Dunlop: Il significato della glicosuria. - R . Wolf: Il problema del diabete renale. - G. Baldacci e F. Raggi: Influenza del cloruro di sodio s ull a glicemia. - REUMATISMI: E. Hassler: Le affezioni reumatiche dell'infanzia. - J. M . Vaizey e A. E. Olark-Kenn ed;y: Sepsi dentaJria in rap· · porto con anemia, d•ispep sia e reumatjsmo. - R. Rikl: Utilizzazion e clinica della a,nacoresi nelle sindromi reu.m a tiche t ossico-f ooali.

Cenni biiJliografici. Accademie, Società Med•che, Congressi : R. Accademia ..1\f edica di Roma. -

STUDI ~

Societ:i Medico-Chirurgica di P a -

ISTITUTO DIAGNOSTI CO DI RE GGIO C .:\T.ABRIA

L'anchilostomiasi. (Rilievi clinici e di laboratorio) TIMPA~O .

L ' e110 rme ·diff11sio·n e dell 'a11chilostomiasi n ella Prov i nei.a di Reggio Calabria e l 'osser\ azione di retta di oltre un n1igliaio di casi · r11i induce a I>:ubblicare queste note d'importanza vratica. Fu il (i-abbi ch e nel -1906 osservò il prirr10 caso di ar1chilo1&Lo1niasi 11ella ·Provin cia di Reg· gio Calab ria, poi un altro nel 1907 e a ltri ancora n·cl 1914. Nel 1918 ebbi occasione di segnalare il le11to e progressivo diffondersi della malattia e nel 1921 ir1iziai lo studio epidemiologico e cli11ico. Attualm ente i paesi e le campagne colpiti dall 'infezione sono 1nolti , tanto ch e la Prefetl ura e 1'Amn1inistrazione della l)rovincia, re1

1

Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

~ isi

RIASSUNTIVI

P.

via. - Società Medico-Chirurgica. di Catania. - Società. Medica del Friuli. Sezione Cultur ale del Sindacato Fascista dei Medici. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Forme poco com uni di anem ie ipercromich e. - Ulteriori osse1·vazioni sulh~ sindromi anemiche s u sseguenti ad operazion i s ullo stomaco. - Il trattamento delle a ·n e· mie con il ferro. - Ferro ed ep atiti : alcune osserlazioni cl iniche. - La r eattività della cute agli estratti di fegato. - Sui diversi ti.Jpi di eritremia. - MEDICINA SCIENTIFICA : Rapporto fra erpete e virus B : considerazioni immunologiche ed epidemiologiche. - PROBLEMI CULTURALI: I l ragionamen to clinico nell'insegnamento a natomico. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Ufficiale sanitario provvisorio. Ce.3sazione · dal servizio. Concor so. Limiti di età. Nel la vita. professiionale : Cronaca del movimento corporativo. - Con corsi. - Nomine, promozioni ed onori.ficenze.

conto '9-ella gravità del! 'epidemia, decisero d 'inlcr\'enire u fficialm·ente n ella lotta, informandone, per i provvedirnenli del caso, il MillÌ$tero dell 'Interno (Direz. gen. della Sanità Pubblica). . Ricl1ian1ata l 'alte11zione delle Superiori Aulo1·ilà sulla in1port.anza di quo&ta ITLalattia RO ciale, s1)erin1entai, 1icr la pri1nn volta in Ita lia, i1el 1927 la cura col tetracloruro di carbonio, prir11a sciolto ser11plice1rtente in acqua e poi pre1?araLo in cap sule gelatinose (Po licli1iico, Sez . Pratica, 1929), cura che diede risultati i11ol to incoraggianti e ch e ora viene larg·an1e11te applicata in tutte le zone infestate. In questo lungo perio,d o 110 pol uto osservare e 1 egistrare 1165 casi e, servenùorni dei m-ezzi di cui largame11tie dispone I 'I. lituto dell 'Associazio ne Nazionale per il ~1[ezzogiorno , racco..g·1iere dali cli11ici e di laboratorio, oltre che r picle111iologici, d 'i111portanza n on trascurabile. 1

RILIEVI CLI~I C I .

L'an chilostomiasi JJUÒ proYocare disturbi a carico dell 'a·p parato digerente, del fegato, dei


1456

cc IL POLICLINICO »

re11i, dell 'ap parat.o cardio-vascolare, del siste1na nervoso centrale e periferico, della cute ecc. Non sono infrequenti i casi di gastrite, i casi con sìndroroi di ulcera g·astrica o di tun1ore, cl1e neppure 1~ indagine radiologica p1u ò escludere, di ittero, di r1·efriti azote1niche, di tachicardia e di iposis tolie, di amenorree e di metrorragie. Più rari sono i casi con sin,drorrti m eningee, con n1onoparesi, con paTa1Jlegie f'Jaccid·e. Tutte queste com·plicazioni e succesFioni n1orbose, di cui mi so110 altre ' olte occupato (Congresso . di Medicina e Igiene Color,iale, Roma, 1929; Policlinico, Sez. prat. , 1 f133; Co11gresso Calabro-Siculo, P1:eggio Calabria, 1934) sono guarite con la depaTa~s itizza­ zione dei pazienti. Il tetracloruro di carbo11io, nei i:.1si co n lesioni 'renali preesistenti a ll 'infe tazione , 11a d etern1in a to più di u11a volta l 'a ggravamento d elle lesioni. Il riposo, la dieta appropriata, la ~amministraz ione di pre1Jarati di calcio, di adrenalina , ecc., 11anno sempre recato un note' 'ole e progressivo 111ig]ioran1ento. Nei casi, invece, con lesioni renali do,1 ute all'azione to ~ica d ell 'an cl1i1o tomiasi , il letracloruro di carbonio ha provocato in alcuni aun1 ento dell 'alhumin.a, dei cili1idri e delle en1azie e qual che volta oliguria con dolori gravativi n elle regioni renali, in altri disturbi a carico del tub-o dige-rcnte (1neteorismo, , ,omiti, nausee) e del sisten1a nervoso (cefal ea, sonnol enza , ecc.). Tralasciando di so~ministrare la 2 ·~ dose curativa, oppure distanziandola di un n1esc , e n1eltendo i pazienti a r egime ad:atto, si è riu&citi a combattere i disturbi accennati. 1\1 ei casi con insufficienza epatica (subittero, demagriment0, difficile digestione, difet~ lo a assimilazion e) il tetracl oruro di carbonio l1a s,pesso ·determinato sinton1i 11iù o meno gravi d 'in tolleranz.a. In qu.esti casi l 'uso del purgante salino prima deJl.a :Somministrazione del tetracloruro di carbor1io e s1Jesso anche dopo, il riposo, l 'esclusione di c ibi e bevande irritanti, riescono di grand·e ut.iJità . Riguardo al1·aner11ia, l 'esperienza din1ostra che i casi legg·e1i guarisco no dopo l 'espulsione dei parassiti :-.cnz.a cure ~peciali; i casi di media •gravità tnnto pii1 presto guariscono quanto più presto viene istituita la cura di ferro ridotto dalt'idrogeno, di arsenico, di ran1e. ;Le anemie elle si sono protratt.e per lungo tem~po sono quelle che resistono di più , perchè l'attività cn1ato.p oietica d el inidollo tende a diminuire. Gli estratti epatici si sono dirnostrati poco o niente efficaci. 1\. ques t.o p,u nto ci si potrebbe domanda1'e: come i5i fa a diagnosticare · preroceme11te l 'an chilosto·m an-e mia? La diagnosi 1

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[ANNO XLVI, Nu~1. 331

precoc e non serve solo per curare presto e Lene i portatori di anchilostomi ma anche per la profilassi. Nelle zone infestate è consigliabile cl1e ai primi disturbi gastro-intestinali o ge11erali o cutanei &i .p roceda all'esame delle fe c:ce. Se P'Oi si ò in presenza di un'anemia lieve, an~ichè perd.e re tempo in lunghe cure co tl pre1)arati antianemici , convicn·e 1)ro·cedere 6Ubi to a Jl 'esa111e delle fecc e. 111 si111ili ca ... i si potr&11110 osservare le uova di anchilostor11a ·e allora la cura col tetracloruro di carbonio ci dis1>e11 crà d.1 altri i)residi terapeu1ici e non si avrà i1e1nm·eno li.milazio11e della capacità la' orativa. Ancl1e 1'esame del sangue, sebbene ri chieda gabinetti attrezzat i e capacità tecnica, 11otrebibe orientarci verw la diagnosi. La leuc:ociLosi e specialme11te l 'eosinofilia , ch e non i11ancano quasi mai nel prin10 periodo dell'i11festazione, sono indici che possono farci so~r>ettare la parassitosi intestinale. Negli individui affetti da lues, da n1alaria, d·a tubercolosi, l ' anchilo&tomiasi deter1ni11a un peggioramento dello stato gene,r ale, aggrava le condizioni dcll'a1)1).arato respiratorio e riduce. i vantaggi clelle c ure specificl1e. ~ necessario, in ques ti casi, curare senza indugio l'anchilo:;:,tomiasi. In rie sun caso si è visto cl1e l'anchilostomiasi abbia esercitato azione arginante conlro la tubercolosi o contro qualsiasi altro processo infettivo in atto. L'anchilostomiasi 11on appartiene alle malattie capaci di provocare, in determinati casi, u11a \ era azione antagonista. Al co11trario, rende l'organismo l)iù recettivo. Nè la tubercolosi polmonare , al pari della malaria e della lues, ri~parmi.a l 'individuo dall 'in.festazion e ~l1lchiloston1 i&iaca. Parecchi casi da n1e registrati dimostrano precisamente il contrario. Circa la patogenesi dell 'anchilostomanemia ho voluto riesaminare, 't en·e ndo conto delle nunt·erose osservazioni personali, questo dibattuto p'l'oblema. Sta di fatto ch e il numero degli <tnchilostomi non è sempre in rapporto con I 'intensità dell'anemia e che le piccolisi&ime r·er.d ite di sangue provocate dai parassiti non possono spiegare in ogni caso la spiccata riduzione dell 'e1nog lobina e dei globuli rossi. II ·De Giovanni, per il primo, affacciò l 'ipotesi cl1e gli anchiloston1i, direttamente o ir1direttamente, sono cai.)3.ci di produrre delle sos.t.anze tossiche ed emolitiche. In seguito Lussena, Zap·pert, AJ)Orti, (-Tabbi, De Re11zi, ìviaragli.ano, Tomaselli, 1\1orescl1i, l~o1nani , Llefemann, Loos ed altri an1.m isero 1'esistenza di sostanze tos&icl1e ed emolitich e. Alessa.ndrini dimostrò come le glandole cervic,1li degli anchilostomi .secernono delle sostanze 1


[AN~O

XL\'I,

~t.;)I. 3~~ ]

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SEZIONE PRATI CA

con spiccata azior1e einolitica. No11 sono stati d !accordo n ell 'arr1n1el Ler e l 'esiiS t.enza di tossi11r. emolitiche .J\.scoli 1\tlaurizio, ~1i cheli, Poggio e ~1arini , n1entre Frugoni, Ca1)orali, Preti , De Blasi e Caracciolo ne 11an110 potuto confer1nare I 'esistenza. Le ripetute o~servaz ioni . c]iniche, tenuto co11to delle capacità reattive dell'organismo, dell'inten~ ità d ell 'infestazio11e, dello stato dispeptico d egli anuna lati, d ella facilità o 1neno con cui s.i n1.anif.esta l 'ane 111ia, della gra,rilà e d ella durata di questa , inducono ad ammettere che i1 clla :p atogen esi d el1'a11chilostomanemia intervengono. fatto1i diversi, e cioè, le piccole p erdite di sa1i.gue, le tossine e1nolitiche, le alterazioni d e1 tubo digel'ente, l'insufficienza dei poteri di rigenerazior1e e un difetto d·ei processi di svelenamento. l~ noto in biochimica che i grassi sdoppiati in saponi per. la presenza d egli alcali e gli acidi grassi come tali, paS6ando nel sistema linfati co, .ve ngono tra~ forrl1ati in g rassi n eutri e quindi non :più atti a svo1ger e azione emoliti ca . La presenza di anchilostomi, secondo· il giudizio di alcuni autori, rende difficile questa trasfor:r11azione e quindi il passaggio in circolo di piccole quantità di saponi e acidi grar&si, contribuisce ad aggravare l'ane mia. Anche il fegato, che avrebbe una funzion e pirote ttiva , svelenatrice, il più delle volte, n egli individui affetti da a11chilostomiasi, è insufficiente a svo]gere questa funzior1e.

l'icer che di la b oratorio (esa111i ·di fecce, ripetute 10 g11i 10-15 giorni per 2 o 3·volte, di urine, di sangu€) . I zar fin d al 193·± aveva con sigliato di usare per gli adulti gr. 9., 4 di tetracloruro di carbonio il 1° .g iorno, g r. 3,6 il 3° giorno, gr. 4,8 il 5° g·iorno. D'O·p o du e ore dal1'ultima ingestione un purgante salino. Il Mnzzitelli nel 1935 spe1i111entò su 46 casi il sis~en1a curatiYo d ell e dosi fra zion a te e cicljcamente ripetute tre o quattro volte co·n intervalli di 4 g iorni fra u11 ciclo e l 'altro. Non usò inai purganti n è p rima n è dopo la som1ninistrazione del tetra1c loruro di carbonio, e i ris ultati , se·c o11do lui, furono to1ta1litari , per cui ancl1e og·gi ritiene di do,rere insistere su questo met-0do di cura. Poich è non è Benza imJ;o rtan za il m etodo curativo con un medicinale co1111)reso tra 1gli t,.roici, ere.do o·p.p ortuno s6ffer1r1armi su queste argo1nento. Il Mazzitelli propone di so111n1inistrare: fino al I O'° anno di età cc. 1, 20 il 1° giorno e cc. 0:60 per altri 4 giorni. In tutto cc. 3. Dal 10° .a nno al 18° cc. -1,80, 1,20, 0,60, 0,60. In tutto cc. 4,20. Dal 18'0 a11no i11 poi cc. 2, 40 e poi 1,20 per altri 3 giorni. In tutto cc. 6. Tali cicli , com ie si è detto., si ripetono 3 o 4 ' 1 olte, con intervallo di 1 giorni fra un ciclo e l 'altro. Ne cons·egue cl1e a breive intervallo si dovrebbero son1ministrare co1nple·ssivamente cc. fl per 3 .cicli o 12 per 4 ci cli fino al 10° anno di età; cc. 12,60 o 16,80 dal 10° al 18° anno; cc. 18 o 24 dal 18° anno in pDi. 111 una nota pubblicata 11e « Le· 'F orze Sanitarie» il 30 luglio 1938 io rilevavo ch e tale m Ei todo curativo sembra un m etodo di « piccole ·dosi » ma in sostan za le dosi g lobali somminist_rate a b revi intervalli sono abbastanza elevate. lzar, come ho acc.ennato , li111ita la cura per · gli adulti ad un ciclo· di 3 giorni. I o cre·do cl1e sia sufficiente un solo g iorno di cura, somn1inistrando, come h o già det.to, cc.. 4,8·o <tgli .adulti e cc. 2,40 ai ban1bini. 1'a]e cura faccio ripetere a di &tanza di 15-20 giorr1 i. Pri111a d ella son1ministrazionc deJ tetracloruro di ca1bonio, n1.a più spesso d opo 2 o 3 ore dopo , co11si,glio di ])r endere un pur gante salino . 111 base a ll 'osservazione di oltre un J11igliaio di casi, posso affermare ch e in lin ea di- massima 11on è p·rudente sorpa·5sare l e dosi da me i ndicate, d osi che si son o di111ostrate efficaci e nello ~ tesso tempo - scevre d 'inconvenienti . A prescindere da quello che d icono i farma.cologi su11 'azion e del tetracl oruro di carbonio (il tetraclorur o di carb·onio è u11 perc]orometano, n1entre il cloroformio è t1n tricloron1et.ano, 1

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l\ifETODO CURA'flVO ..

L 'esp erienza fornitami dalla cura di 1165 casi di anchilostomiasi, senza co1)tare il contributo recato ·da n1olti medici d ella provincia di Reggio Calab1ria, mi ha dir11ostrato che la cura efficace si può otte11e·r e in ·g~nerale con dosi cc. 4,80 di tetracloruro di carbonio p er gli adulti e di cc. 2,40 per i b·ambini, da ripetere alla 'dis tanza di ·15 o 20 giorni. Nelle infestazio·n i leggere b.a1&ta somrni11istrare il tetracloruro una volta sola. Le capsule di tetracloruro di carbonio vengono ingerite al mattino, a digiuno , e prima o 2-3 ore dopo, si somn1inist ra un p urgante S(llino (15 o 20 gr. di solfato di m<-tgnesio) . .' mezzogiorno si fa prendere d el latte con pane o delle uova o della frutta e la sera altretta nto. Il giorno do·p o dieta normale. Le dosi accennate, salvo l e variazio·n i con sig liate dall 'età, dalle condizioni gener ali del1'organi~rrLo o particolari d ei vari apparati, hanno d ato ris ulta ti ottimi s ia dal punto di vista d ella d e1~arassitizzazione sia d al punto di Yista d ella tolleranza, co111e è stato possibile acceftare da numerose osservazioni cliniche e 1

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« JL POLICLINICO »

quindi l)iù ricco in cloro e più tossico) le 6s&ervazioni cliiliche e le ind.agini di laboratorio dimo&trano che quando si sorpassano le dosi a11zideLte (come è accadulo di constatare in Jl1olti individui che avevano di i}ropria i11iziati va o per consiglio di e1npirici ripetute le dosi tre o qu.attro volte, .an cl1e quando le condizio11 i orga11iche erano tali da non destare preoccupazioni) si 'Possono avere accidenti tossici, come cefalee inte11se, convulsioni, deliqui , \ ' O• miti, ittorizia, enterocoliLi, nefriti, epato-nefriti, metrorragie, ecc., che - costringono i)er più g iorni a letto i pazier1li. Del resto sinton1i d 'intossicazione più o n1eno gra,ri e perfino n1ortali da tetracloruro di carb onio sono stati consLatati da Lamsnon, Minor e Robbins (Journ. Am. ll.fed. Ass., 1929) in individui con i1)Qepatisn10 (è nota la frequenza delle alterazio11i allergiche del fegato i1 ei paesi caldi), con lesioni r enali ignorate, con allerazioni del rican1bio del calcio, con disturbi della digestione, con disturbi n eurovegetativi, con disturbi cardiaci, ecc.; da P' Arlella e Tau.rene (Soc. de pathol. exotique, febbraio 1938); da Radot, l\Iauric, Don1art, Villars (Soc. d e biolo·gie, giugno 1938) e da altri ancora. Si pensi pure c.h·e talune disfunzioni,. talune alterazioni di organi interni il più delle volte s ft1ggon o .ad ULl esame somn1ario degl'i11fe1&tati di anchilostomiasi, ma tuttavia esistono e oono f r0q·u e11ti fra i lavoTatori delle nost re campagne e senza dubbio 1)redis1Jongono all 'insorgenza di fenomeni tossici. In America sono \ enuti nella detern1inazione di <limin11ire le dosi di tetracloruro di cn rbonio e di aSl5ociare l'essenza di chenopodio e· altrettanto si cornincia a fare anche in C~erman ia. Il Garin, il Rousset e il Gontier raccon1anda110 la prudenza i)erfino con l 'uso cl elle dosi norn1.a li. • Mi si dirà che le dosi picco le possono svelllre l 'intolleranza verso il tetracloruro di car])onio e costrin g.erci a n1odifi.care il sistema cura Livo. ,C iò potreb·b e essere nei casi che si lro,ano sotto il co·s tante co11trollo del medico, n1.a per i lavoratori sparsi nelle campagne, i quali dopo_ l 'esan1e i)ositivo delle feoce rice' ono le isLruzioni e la scorta occorrente di crq)sulc di tetracloruro di carbonio, ciò non è ])Ossibile: l\ili si dirà anco ra, co111e ha av,1ertito il 1\ilazzi Lelli, cl1 e la dose globale non deve preoccuIJare quando viene frazionata in 16 somn1inist.razioni, così da d<:tre agli adulti cc. 1, 50 in 111edia pro die durante un ciclo di cura. Ma la farn1acologia, la fisiologia e la clinica ci di1no6trano che talune sostanze somn1inistrate à 1

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[ANI\"O

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piccole dosi e 1Jer più giorni riescono ineffic.aci, altre, invece, dann eggiano I' organisn10, n'l'entre vi sono delle sostanze che somministrate a dosi massin1e una sola volta esplicano azione efficace e r1on provocano fenon1eni secondari. Basti .p ensare, pe·r es., alla santonina, .al calomelano, a] chinino, ecc. Anche Silva, nella Clinica di Bozzolo, di cui era assistente, a,·eya provato di so1nministrare il timolo a dosi piccole per pit1 giorni, anzichè dare 10-12 gr. nel] e 24 ore, r11a dovette ricredersi, sia percl1 è le })iccole dosi 1·iusci vano inefficaci, sia J)erch è era possibile l 'assorbir11ento, e somministrava poi gr. 4 al g·iorr10 per 3 giorni, seg uite da purga11te salino. In ten1a di terapia entra110 in giuoco diversi fattori: la natura del medicinale, la purezza, la dose, lét ,·elocità d'assorbimento, la velocità d €liminazione, le re.azioni organicl1e, la gra,·ità della malattia, Je capacità funzionali dei vari organi o app·a rati, ecc. Bisogna pure 11on dimenticare i casi, inolto frequenti nelle zone rr1aggiormente infestale dall'anchilostoma, di reinfezione. Vorrer11r110 ripelere anche 'P·e r questi, qua11do an cora portano i segni del danno cagionato dall'anchilostomiasi, i , oliti cicli di cura? . A me se1nbra che il Mazzitclli, cl1e è uno studioso appassionato del problen1a riguardante la lotta contro l'anchilostomia si, non abbia ancora potuto rendersi esatto conto - dato il numero limitato dei casi trattati, e, forse, in condizioni d 'a1nbiente più favorevoli - d·e lla r1ec.essità o n1eno di adoperare per la cura dosi globali elevate e della possibilità che tali dosi provochino inconvenie11ti non trascurabili. Io mi sono atte11uto e continuo ad attenermi, in linea di n1assima , alle dosi che ho già indicate, dosi che destano n1inori preoccupazioni, non costringono i pazi·enti a prolungare le 1diete prive di gr.a ssi e c!-i alcool , nè a prolungare i riposi e raggiungono lo scopo voluto: la deparassitizzazione. Sono, del resto, le do·si consigliate oggi .da autori americani, teàeschi , inglesi e francesi, e mentre ·gli an1ericani e i tedeschi tendono a ridurle, come ho già accennato, associ.a11d~le" all'essenza di chenopodio : i fran cesi vantano successi coll 'u1w del tetracloretilene, che ho anch'io voluto sperimentare i11 107 casi. Il tetracloretilene, introdotto da IIall e Schilling·er nella terapia ' 'eteri11aria e da Schapiroe e Stoll nell 'an,chilostomiasi d·egli adulti e dei bambini, viene co11sigliato a lla dose di 3 gr. al giorno per tre giorni, ·da prendersi al 111attino, I gr. alla volta, con un'ora <l'intervallo. Al 3° giorno, 3 ore .dopo l 'ultim,a dose, si son1ministra un 1


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purga nte salino . Nei ·&oggetti robusti si può arrivare a 3 gr. il 1° g iorno, 4 il 2° e 5 il 3°. Gli autori fran cesi so11 d 'accordo 11el rite·n er e che il t etraclore tilene dà risultati ecciellenti ed è meno tossico del tetracloruro di carbonio. ':J'uttavia 11el trattan1enlo .abituale non sorpassano i 3 ·gr. pro die per tre giorni e con sigli.ano l e stesse cautele che IJier il t etracl oruro. Nei 107 casi da m .e trattati non h o avuto a l~tn1 entare inco·n venien ti, all'infuori di qualche senso di ebbrezza. Recentemente h o pure voluto provare il be1dermi11 , miscela di essenzn di chenopodio e t etracloruro di carbonio . L~t dose per adulti è di 6 ca;psule da g r. O, 60, dat e in una oola volta, al mattino, a digiuno, seguite ·dopo tre ore da un purgante. Ancl1e per questo preparato viene consigliata molta cautela nelle p ersone deboli, cardiach e €d epati che. In 11 ca.si i risultati .sono stati soddisfacenti. Occorrono n1aggiori prove. l)liguardo al] 'opportunità o meno· di .s omministrare un· purgante prima o dopo l 'inges.tionc d cl tet·; racloruro di carbonio, d evo dire che nei primi esperimenti an ch'io h o fatto a n1eno dei ·purganti , be11 sapendo che il tetracloruro di carbonio è leggern1ente lasRativo, 111a. l 'esperic11za successiva n1i ha fatto convincere che la somministrazion e di un purgante salino prirna dell 'in,gestione del t etracloruro oppure 2-3 or e dopo, fa cilita molto l 'espulsion·e d ei parassiti. Nei casi con stitich ezza abituale è preferibile dare il purgante prima, perchè. spef;so mi è accaduto di osservare ch e l'alvo non si a1)riva spontanean1·ente i1e.ppur·e il giorno successivo e i p1a zienti si l agnavano cli n au see, di vertig·ini, di ronzii, di dolori al ventre, di astenia. Se si ct>ns.idera che il t etracl oruro di carbonio, .com e il cl orofor.m io , il tetracloretilene e l'olio essen zial e di ch enopodio non 6ono parassiticidi n el senso assoluto della parola, 1na .agiscono n arcotizz.ando i parassiti intesti11ali, si comp1"ende facilmente come l 'u so del • • l)Urgante non s1u 1nop, p ortuno. Inoltre l'esame delle fecce ripetute due o tre volte a distanza di 10-15 giorni dopo la cur~ negli individui che n on prendono a lcu11 purgante fa osser vare s1)esso uova di anchiloston1a più di quanto non accade se i porta1ori si 5ono purgati . Nei casi d'infe st azione leggera il 11urgante potrebbe non essere indispensabile. Per comnl·etare la c11Ta dell'anchilo&tomiasi • r necesAArio ri,1ol gere la nostra attenzion e ai principali sintom i di questa parassitosi e, in primo luc go a ll 'ane111iu. È noto .che in molti casi , do·p o l'espulsione d egli a n cl1il ostomi , si ha un miglioramento rapi(lo di tl11 ti i sintomi 1

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SEZIONE PRATICA

e in breve t en1po i pazienti riacql1istan o la salute 1s enza ricorre r e a cure .speciali , ed è pure noto ch e in altri ca&i la presenza d egli a11chiloston1i i11duce d anni così lievi da ess,ere compensati , nel corso stesso dcll 'infestazione, d.aìle naturali forze ricostruttive d·ell 'organismo, cosicchè questi portatori non ·5embran o an1mal ati. In molti altri casi si h a un 'an emia più o m eno spiccata, cl1·e t ende a d aun1entar e ove non interven ga ]a c.u ra e non scampiate faciln1enle dopo d eparassitizzazion.e. So·n o i casi l)iÙ comuni , nei quali l 'anemia è ipocroma , con diminuzione p iù o .meno not.evol e d el Lasso di emoglobi11a, con diminuzione d el nun1cro dei g lob·u li r ossi fi110 a cifre assai b·a sse, con poicJ1ilocitosi , .anisocitosi ed a11isocron1ia, con ]info citosi rel.ati·va ed eosino,filia , tal' ;olta con la comparsa in circol o di globuli rossi nucleati, ma ch e con servano sempre il carattere di norn1~bla&ti . Quest 'anemia non è &r·mpre in rapporlo a l numero di parassiti osp ita t i , ma dipend·e ·d a fattori diversi: dalle })Ìccole emorragie m .a ntenute dalla presenza di un~ sostanza anti coagulante , dalle toss ine e, ir10.Jitiche, d~i <listurbi della dig estione e assin1ilazione, dalle reazioni oTganicbe. _.\nche l 'o ppar ato digerente e il sisten1a ·ner,·oso posS<)110 essere nolevoln1ente con1 promessi. Dal]a ma11can z.a di appetito , d.alla digestion·e · lent a ·O laboriosa si g·iun·ge .alla ipocloridria e al1' anaclo·r idria; dalle fuga ci , ,ertigini e dalla leggera astenia si g i11ng·e alle sindron1i n1eningee e r11otorie più allar111anti. In questi ca si occorre provvedere alla cura rc om1)leta. Ottin1i so110 i preparati ·en101Joietici , com,e il ferro , jl rn1ne, l 'arisenico. I rimedi organici qui non hanno l 'azione ])l'Onta e, quasi direi, specifica come. nell ' anemia di Biern1er o nell 'an:_en1ia da botriocefalo. Con temporanean1ente si d.aranno pre1)arati digestivi e tonici del cu ore . Sono indicati anc.b e 11n.a dieta nutriente, evitan·d o a ll 'ini zio cibi e bevande troppo stimolanti , e un r»eriodo di r i])OSO· assoluto . fJl1ando si osservano fatti di inst1fficienza eratica , siano essi d_ovuti alle tos$in e d egli a11ehi]os to.m i o alla llisp ep ·ia o a11 'u$O d el t etracloruro ·di carbonio , come, per e~. , il d em a o-rime11Lo eccessivo, il subittero , la t endenza al le en1orragie , all 'acidosi , all 'ipot en sione ecc., allora bisogna ricorrere ad una dieta ricca di glu cosio: alle lecitine, alla l iroixin a, agli an alel tici. 1

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R I LIE VI

n1 LAJ30RA.TORIO.

Esa.rrie delle fecce. Il più delle ,,o]tc l 'esam e rnicroscopico di rct to d elle fecce è s11fficiente

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« IL POLICLINICO »

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a farci osservare le u o va o le larve degli anc-hilos ton1i , ma quando quest e son o scar se, riesce difficile trovarle. In questi casi il m etodo p iù 0 pporlu110 i)er 1 arriccl1i1n en to n1i è s r..mbralo quello di Telcn1an , modificato d,a Garin, Doubrow e l\tlounier. Si diluisce un can1 p ione di fecce quanto un uo,ro di piccione o una n oce· con 15-20 volte il suo volume di acqua . D o1)0 qualch e nlinulo si prelevano 10 cc. di questa diluizione e si aggiungono 3 o 4 cc. del realti,10 così cornpo·5t o : 3{) cc. di acido solforico, 90 cc. di etere solforico (si versq. l'ete re poco a poco ten endo il r ecipiente in acqu.a fredda), r eattivo ch e d ovrà esser e agitato bene prin1a d-Pll'uso, e si centrifuga. Con una pi1Jel La si pre]e,,a una goccia d el centrift1gato, si s tende s ul vetrino n1illimetrato consigli.alo d a Alessandrini e si osserva al n1icro• scop10. Anch e il n1etodo d ell e soluzioni saline di !Bass può riuscire utile. Si diluiscono le fecce iLl un bic·c hiere con soluzione satura di sale da cu cina in m odo da riempirlo com .p letarr1-0nte, vi si pone F-opra u11 vetrino ch e dovrà ' 'enire in cont.atto con l 'acqua. Dopo qualch e t empo le uova sa1gono a galla e aderiscono al vetrino, chie può 6erviTe sen z'altro p er l'esa111e (Alessandrit1i). Esistono casi di ancl1ilostomiasi , anche graYe, con reperto coproscopico negativo? Izar ne h a d escritto uno. Il MazziteJli, su rcef'Sivainente, ha riscontrato altri casi , ·e avendo somministrato il tel-racloruro di carbonio, ha visto che .agiva anche d a atlivatore diagnostico. Di casi simili nor. ne bo n1ai osservato. Mi è accaduto sp esso di dov ere ripeter e l ' esame d elle fecce due, t.re e ar1rl1e quattro volte sen za riscontrare uova di a n chilost om i , ma insistendo h o finito p e·r trovarle, sp ecialmente ricorrendo .al ntetodo dell '.arricchimento. L 'esameo delle fecce sval:i spesso l'esistenza di associazioni p arassitarie (an chilostf.>-mi con lnmb lie o con a ca ridi, cort tricocefali, tenie , an1ebe. ossiuridi , b ala ntidi). 1Di not evole importanza, d.a l punto dl visla clinico e t erapeutico, è l associazio11e degli ancbilo$to1ni con g li ascaridi, con le larrtblie, col balantidium coli o con l 'ame·ba istolitica. Il t etra.cloruro· di carbonio non ·è sufficiente da solo a combattere l 'infestio11e associa la e bisogna ricor~ere, C> prima o d01Po , ali ' em eti11a, allo st ovarsolo , al chinino , all 'atebrina. La sir1t orr1atolo.g ia è di solito stra na e tumultuaria e simula le più di,rerse 111alattie·, così da trarre in inganno il r11edi.co. La presenza d e) solo balantidiu111 coli è stata 1

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da m e riscontrata nella provincia di Reggio Calabria più voltf 11ei bambini (vedi La Pedia.tl1ia, n. 4, 1935), due volte in associazione con g li a11chilosto1r1i . Esitiite d~ noi il neca,tor a.1n e1icanus? Dalle non i)och e osservazioni macro- e microscopicl1e eseguite, 1ni è capitato <li distin·guere due se> le volte la presenza di questo n ematode. Può ctclrsi che se si volesse portare ogni volta l 'attenzione &ulle carat teris tiche dei parassiti e d elle uova , ~i tro"·er ebbP,ro alt ti casi. Sangue. EM111inando il san g·t1e degli individui affetti da ar1 chiloston1a n e tt1ia, non si notano , in g·enerale, qu adri ch 0 si differenziano i11 rr1odo speciale da quelli cl1e si osservano nelle a Jtrc a n errtie. C'è iproc rorr1ia, leu cuciLosi, poicltiloc itosi, anisocron1ia, eosinofilia. l\1 a a secondo d ei p eriodi nei qt1ali si e&amina il ·&a11gue, si h a nno variazio11i i1t nleno o in più. L 'eo~inofilia è p ìù spiccata i1 el p·rin10 stadi o, ma qualche volta manca, come può mancare r1elle a n emie profoncle. In questi ullin1i r4tsi si possono riscontrare globuli rossi nuc.Jea ti , tuttavia non si osservano n1ai le for111-0 cara tteristich e d ell'anemia pernil~iosa progr e&si,1.a . 1Fin ·d:al 1934: (vedi An.nali d lgiene, a11no XLI.\i-, 193'±) 110 in lrapreso 10 s tudio d ella velocità di sedimentazione d ei .globuli rossi, d ella r esistenza globulare e del t en1110 di coag ulaziorte 11egli ancl1ilostomisiari, avendo avuto cura di escludere i casi compil icati da tubercolosi , lues, itte10 catarrale, can cro , pro·cessi infia1nrr1atorj, procesF-i febbrili, che aYrebbero alterato i risultati. Ho istituito, corr1e confronto, le st esse ricerche in casi di aner11ia semplice. Dalle ricerc he eseguile allora e dalle nuove non )10 trovato da modificare le conclusioni a]le quali e ro arrivato, e, cioè, che la velocità di sedirr1•e;n tazione d ei ·globuli rossi è ac cel erata, la ·resistenza glo·b·. diminuita e il t empo di coagulazio11e ribassato in confronto dei casi di anen1ia semplice . . 1\tJ a le diff-er en ze non sono tali da attribuire alle suddette ricercl1e un'importanza di.agnostica. Possono orientare verso un.a diagnosi di p1robahilità o, meglio, di attività.. Inoltre Ja ve]. di sedim. non è tanto in rapp-0rto col nun1ero d egli anchilos t.omosi qua11to con le modificazioni che i para:5~iti l)roducono nel sangue. . La presenza di anchilostomi ch e non abbian o an cora provocato alterazioni ematiche non è sufficiente per det erminare l 'acceleramento della vel. d i sediì11. Se 1'ane1nia si accompag na a disturbi gastro-intestinali, la vel. di sedim . diviene ancora più a ccelerRta . 1

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Nt;M.

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SEZIO~E

Vi sono casi in cui gli a11chilostorr1i sono scampar.si, n1a la vel. di sedim. non ritorna su'bito alla norma, e casi in cui, do po la cura , rimangono ancora parassiti, presumibil.mente maschi, e la vel. di sedim . .è tornata normale, 1:>erchè migliorate rapidamente le condizioni ,g-611erali. Il ritorrlo alla norrna della vel. di sedim. in questi casi non parla de1ln g·uaTigionc parassitaria. Neppure ! )eosinofilia ·è in rapporto con la q11antità de·gli ancl1ilo•&ton1i ma con la inten~ilà dell 'azione tossica ed emolitica eser citata da questi parassiti. L'eosinofilia sron1pare le11tan1ente, co11 la deparassitizzazio11c e col ritorno alla norma delle co·ndizioni g·enerali de1l 'organismo. Nei casi gravi l 'eosinofilia può rriancar·e o e&sere bassa. Il compo1rtamento (lell 'eo.5inofilia sLa rcb·h·e a dimostr:lre I 'intensità delle reazioni organiche di difesa. 1

Urine. In molti casi di anchilostomiasi I ' eS[tJn-e delle urine praticato p·r irna ·d elle· cure, non ha fatto rilevare nulla di a11ormale, ma in altri, che presentavano spiccata anemia e turl1e -g astro-intestinali 1 ~i sono riscontrate tracce più o meno notevoli di albun1ina, di urobilirtj}, di indacano e talvolta cilin·dri italini e granulosi. Più raran1ente sangue od emoglobina. L 'esan1e delle urine praticato a distanza di })Ochi giorni dopo le cure ha dato quasi sen1pre risultato negativo n ei casi leggeri e con furjzioni gastro-intestinali soddisfacenti. Negli individui, nei quali si erano ri:;contrate le aceennate alterazioni r~nali, si è pit1 volte constatato un sensibile ag·grav.a1nento, p eT cui o I\On si è stin1ato p·r udente ripetere la 2a dose di tetracloruro op·p ure :&i è sommirtistrata dopo che l 'esan1e delle urine ave,;a dimostrato t111 dooisivo miglioramento delle co ndizioni r e-I\ali. In alcuni individui, nei qual i a causa di 1f-Ì11fe~tazioni, verificatesi dopo 4-!5 mesi dopo le prim·e cur'-e, si d '.o vette som1ninistr.a re il tel racloruro di carbonio n elle 111edesime dosi, le urine presentarono albu111ina e .cilindri, 1rtcentre l 'esan1e praticato successivamente alla <:ura della prima infestazio1.te, solo in qualche eHSO avev.a fatto rilev~re la presenzn di tracce di albun1ina . In tutti questi casi il re·g in1e igienico e dietetico e le eventuali cure di càlcio, di surrenasi, ecc., hanno determinat-0 , salvo rare eccezioni, la guarigione -con1pl eta. U11 r eperto frequente nei sedirnenti urin ari degli in di,·idui affetti da anchilostomi.asi, sopratutto qu::lrldo l'infestazione durava da ll1ngo, è 5tata la· pre&enza di cristalli di ossalato di calcio in 1

1461 .

PRATICA

q11antità più o meno notevole. L 'ossaluria vierLe conSiiderata da alcuni autori come uno dei segni di parassitosi intestir1ale. Nor1 è facile tutta via dare un giudizio sicuro, perchè da noi i lavoratori si ali1nentano 'P·r evalentemente di cibi cl1e sogliono 1)rodurre ossaluria. In alcun i casi di ancl1i lost-0;rna nen1ia ho IJotuto ossetvare una insufficienza dell ' .eli1ninazione <lell 'urea.

Calcemia. Data l 'in1portanza del calcio per 1' equiJibrio dei processi biochimici e ~ella ' ge11esi di vari stati morbosi, 110 voluto dosarlo nel sangue irt 4 casi di ancl1ilostoman emia g·rave, in 3 ca&i di an.c1h ilostomiasi con fenonieni ·d 'intossicazione ·dovuta al telracloruro di c. e in 10 casi di ancl1iloston1iasi senz.a con1pli.r.anze speciali pri1na dell 'inìzio della cura. ~1 i so11c s-e·r vito dcl nlicrometodo di Kr<imer e Tisrlal. In tutti questi casi ho notato l1n a diminuzione dcl tasso calcemico, rr1a più ~t=;ec ialmente n ei casi ·d i anchilo&tomanemia g1ave e in ,1uelli co11 fenotn·e·ni ·d l'intossicazione dovuta al t etraclo·r uro di carb-0nio. La f.on1ministrazione di gluconato di calcio , sperialmente per via endo,1enosa e a dosi non st1periori ai 2 cc., ha d.ato, n·ei casi indicati , ot1 irr1i risultati. I Tilievi clinici e tli labo·r atorio c.,he ho voluto rapidam.ente passare ilt rassegna, sono il riisultal.o dell'o&servazione di pareccl1i <.lnni e di u11 nu111ero non indifferente di casi di anr11ilosto1r1iasi e sta.n no a dimostrare l 'importanza clinica e sociale della malat tia e I' efficHcia del meta.do curativo fino ad oggi seguito in tutte le zone jnfestate. Stanno anche a dimostrare la n ecessità di vigilare, quando sia il caso, sulle -.:ondizioni di salute degli individui prima della cura , durante e dopo la 1cura, e l'utilità di poter disporre, per le opporLu11e indag·ini, di ].abo·r atori be11e: attrezzati. Le osser,1azio1.1i e111iden1iolo·g ic:l1e e pi·ofilatLicl1·e, anch'esse di i1otevole irn1)ortanza pratica, saranno -oggetto di altro la varo. llIASSUNTO.

L 'A., in ba5e a ll 'oss~rvazion e di 11.65 casi di a ncl1ilostomiasi , riferisce sul n1etodo curai iYo , sullo con1plicazio11i e su ccessioni morbose e su alcune inrlagini clinico-diagnostiche di laboratorio. 'Giugno del 1939.


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IL POLICLINICO »

. 08SERV'A ZIONI CLINICHE Trornbo-arterite obliterante del tratto Hunteriano della femorale, per trauma da roncola. Gravi alterazioni anatomiche e funzionali del piede corrispondente in giovane soggetto di 18 anni. Dott. Prof. SILVESTRO !B1r.E gib incaricato di Medicina Oj)eratoria nella R. Università di Napo1i. Docente di Anato111ia Chirurgica. Non p,er entrare in me1~ito al non IJOC< > di-

scus&O' capitolo delle alterazioni dei vasi :::ianguign i, ma a so]o titolo di l.ontributo clinico, data la sLran.a storia dell 'ammalato , ca1)itèl' o a]Ja mia osser,razione, è cl1e io riferisco il ca:::i(•. Tutte le deduzioni pos ibili cl1c ne po tessero venir fuori rappresenterebbero sempre un guad<igno per la etiologia del]e tron 1bo-angioiti oh]iteranti. STORJA CLINICA. - D. E. G. di anni 18 cla Term oli, nel n'lenlre nella mattinata del 18 marzo u . s. attendeva alla pola1ura cli una fratta , si ferì con la ro11cola n ella regio11c hun teriana della coscia destra. Egli racconta che mollo sar1g u e Yen11e fuori dalla feri ta lunga quasj 2 cm., e ch e i.I medico accorso, dopo disinfezione della lesione, la richiuse con tre ciappe di Michel, senza alcuna allacciatura, per ch è l 'emorragia cessò. Egli in selle giorni guari per prima intenzione e attese subito ai suoi laYori agricoli. Senonchè do1)0 circa una quindicina di giorni incominciò a n o tare in corrisponden za del II, III, e IV dito -del piede destro una flogosi lenta e d eturpante , in seguilo alla quale le tre dita si eliminarono in loto con discreta 1suppurazione. Il piede as·st1nse l 'alteggian1cnto leggermente equino, n è era possibile I 'est ensione. Il m edico curante cercò di curare con impacchi alcoolici e con pomate inerti la lesione <lell 'avampiede , ma nè l 'arrossamento della pars. residl1a, IJè la suppurazione scomparYero. Nessun ù olore è st a to 1nai avvertito dal1'inferino, n è nel punto ove si ferì nè tampoco in corrìspor_c:c.riza. d el focol aio flogi·slico ! Ve1so la fine di marzo visitai in Termoli i1el r·. io a111Lt1latorio, il D . E. e gli consialiai cli venire in Clinica per gli ulteriori accertamenti e la cura del caso. An.lecedenli personali: n o11 ha sofferto che febbri i11alariche d alle q11ali , dice, di essere guarito. Solan1en.t e ogni due o tre mesi accusa delle in l c.~nse ipertern1ie, che r aggiungono anche i 400 co11 brivido, e che spariscono dopo un paio di giorni. Esa1ne clinico: Soma n or11Jale, colorito normale; 1nucose Yisibili ben colorite; aspetto sano. In corrispondenza del canale di Hunter de·stro si nota una corta cicatrjce, appiattita, s postabile, di colorito piancastro, dell a lun gh ezza di circa 2 cn1 . Palpando in de llo pun lo n on si provoca dolore all 'an11nalato, nè si avverte il pol so d ella fe-

[ANNO XLVI, NuM. 33]

morale. 'f re dita del piede sono eliminate e vi r esidua una flogosi deturpante e suppurante . Il piede è in leggero equinismo e n on sono possibili movimenti di flessione dorsale. Tempera tura 37°. Palpando l 'area del triangolo di Scarpa, si avverte un g roviglio lun go il d ecorso del fascio vas?olare, sotto forma di un grosso cordon e, pross1maln1en te al quale si avvertono i battiti della femorale: distaln1en te no. La pedidia non batte: fallace è la sen sazione pulsante della tibiale pos teriore die lro il malleolo interno. L 'arto ha calore e colore n ormale. Per volume, quello di destra è au1nentato rispetto a quello di sinistra. Esame ·r adiografic o (clott . Peluzzo) - Scheletro clel pied e nolevoJmente comprom esso, specie n ei riguardi del calcagno , d ell 'a•slragalo e dei tre cun eiformi e del III e IV rnetalarso. Esa1ne siero l ogico. - Nega tivo. Diagnosi: trombo-arterite obliterante, traumatica, dell 'arteria fem or ale d es tra con necrosi deJ1'avampicde e grave cl istrofia dello ~heletro cl cl pied e. 1

PnoGRAl\IlYIA TERAPEtTTJCO . - Innanzi ad un quadro così importante e 1an to disastroso per jl di·s grazialo gioYane mi proposi di interYenirc con una arnpt1lazion e al terzo inferiore della gamba~ seguito da una Lèriche perifemorale 11el tria11golo d i Scèlrpa, pur vngliando gli incerti risultati cli qt1es t 'u]tima operazione. f\'I a non avevo disposto l'animo a sacrificare l 'intero arto e fondavo stt cli una valida circolazione collaterale. OP~I\AlIONE.

- In anestesia r achid ea (spazio tra la II e la III lo1nbareì previa iniezione d.i caffein a (0,25) praticata circa 40 minuti prima, scolpii, senza laccio emostatico preventivo un lembo la ter ale gr and e e uno piccolo, mediale. Tranne qualche po' di sangu e fuoriuscito dalla lesione della gr ande safena r1on ebbi la bench è minim a emorragia arteriosa. Per q.u anto sfiduciato, 1scolpii il manicotto 1nuscolare e i vasi tagliati, che l 'assi:stente era pronto a pinze lt arc, non dettero sangue. Era int1lile continuare 1'operazione a tale altezza e stabilii immediatamente di procedere ad un a disarti colazion e os leoplastjca d el ginocchio second o l 'o ltiqio melodo di Gritti . Scolpii il lembo anteriore e p o1etti notare che qui la circolazione era miglior e perchè dovetti applicare qualche koker. Aprii l 'articolazione e dopo aver segati i. due condili e la r otula mi accinsi,' sempre senza laccio, a portar via la gamba, dopo aver ben preparata la r egione p osteriore dell 'e·stremo t ibiale. Applicat o un e me<lio amputante parallelamente allo scl1cletro, con due colpi d ecisi, t erminai I 'amputazione. La sezione dei Yasi poplitei non d ette sangue ; al contrario numerose arteriole san guinava110 e furono forcipressate con .sveltezza. Resecai il nervo molto in alto e, per prudenza mi si un laccio sulla sezione della arteria e d ella vena poplitea. Ricostruii le parti, senza servirmi dell 'i11chiodamento d ella sezione d ella rotula ·s ulla sezione dci condili femorali e lasciai agli angoli della ferita due drenaggi di caucciù . Si ebbe gu arigione per primam in 14a giorn ala, senza alcuna complicanza. In tanto l 'infermo mi andava dicendo ch e quel cordone duro sito n el triangolo di Scarpa, che gli


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SEZIONR PRATIC<\

;aveva sempre causato dei fastidi, non gli dava più molestia. In 2oa giornata praticai il secor1do intervento. II INTERVENTO. In aneistesia rachidea (che, strano, questa volta non si manifestò quasi per niente), incisi lungo la bisettrice del triangolo di Scarpa a cominciare quasi al di ·so llo del Ponte ili Falloppio. M'impattei nella trama della tela sotlocutanea, in una pleiade glan·dolare linfatica che a fatica potetti asportare. Dopo aver preparato così la fascia la incisi su di una sonda scanalata e ricercai l 'arteria che si presentò piccola, pallida e debolmente pulsante. Caricata su due uncini, subito il battito si fermò. Sgusciai dallé! sua circonferenza circa 1 cm. e nlezzo di avve11tizia e ri1nisi al suo posto il vaso. Jnunediatamente, com e per i11.canto, i batti li arteriosi si fecero energici, e l 'amn1alato che aveva dovuto subire l 'in,tervento in .nnestesia locale, per la mancata anestesia spinale, avvertiva i battili arteriosi ripercuotersi nel segmento dell 'arto amputalo. Guarigione chirt1rgica in 28a giorr1ala. BREVt CONSIDERAZIONI.

Che il trauma sia da incol[)ar si per l 'avvenuta malattia della femorale, è fuori dubbio . Che co_sa ubbia prodotto il colpo <.li 1011c0Ja sulla arteria è ciò che lascia pe·rplessi e qubbiosi. · Certo non vi fu ferita del vaso perch.è il gio' 'ane guarì della lesione fatlasi in sette g·iorni, nè ebbe gonfiore della parte d.a far su.p porre .anche in piccolo aneuri&ma traumatico. Vi sarà potulo ·essere una contusione del va.so, per quanto è poco da amn1ettere che un colpo 'd'i ron cola possa cag·ionare un'alterazione anatomica di una arteria fa cilm ente spo. tab ile • L'unica i pote i , a n'1io credere, deve ricercarsi in un insulto del plesso simpatico p eriarleriale il quale sarà stato, l 'ori·gine di qu eJ proce5so anatomo-palolog·ico più che n1.ai discutil1ile, .e non 131oco disc.u s&o , cl1e produce 1quelle deleterie a lter.azioni n elle pareti arteria li , conosciute sotto varii non1i, come ad esempio: lrombo-angioite obliterante; e ndoarlerite .obliterante; morbo di ìBuenger, ecc. Ecco il caso da ni.e osserv.ato e da me operato, con la sua strana storia e la sua oscura 1evol.uzione. 1

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· MEDICINA COLONIALE Seguendo la Missione Ittiologica sui grandi Laghi Africani compresi nel Governo dei Galla e Sidama dell' !. O. I. Capit. nled.

P1ETRO Oar.ANDINI.

Nel 11ove1r1bre 1937 ricevetti l 'i11carico ,di accom.pagnare in qualità ·di m·e dico. la Missione Ittiologica ordinata dal. Min. A. I. nel suo. viaggio ·di ricerche sui grandi laghi Africani. Lo .5COpO d e.lla ~fissione era la ricerca e lo studio delìe varie specie di pesci esistenti nei lnghi Africani, ·e inoltre doveva ·dare un giudizio sulla possibilità di sfruttamento indusl rial e del patrin1onio ittico, p·rodotto sia sotto forma ·di pesoe secco e ~alato, sia con1e utilizzazione dei sttoi .sotto pTodotti: farine. e colle . ] I prof. Brur1elli ,· direttore Generale per il f:iervizio della pesca presso il Ministero· dell 'Ag ricoltura, ideatore e organizzatore della l\fissione Ittiologica, ·p recisò i fini ·die lla Missione scrive1tdo che questa aveva cc uno scopo eminenterrtente p·r atico, quello cioè di accertare le riserve ittiche dell'A.O.I. ». I rilievi sia di carattere ,s cientifico che p·r aLico riguardanti i lavori di p esca eseguita nei grandi laghi di Etiopia verranno pubblicati dagli esperti tecnici della l\llissione. Io qui mi limito ad esporre alcune considerazioni di carattere medico racrolt,e durante il tempo che accom1)'agnai la Missione. L'EtioJ.ii.a è stata fino a questi giorni, un territorio chiuso ed inesplorato, anche per quel che rioauardava le. sue condizioni di carattere medico. Nulla o ben poco ~i sa di quello che riguarda le v.a rie r1talattie esistenti e predominan.ti in questo vasto territorio, specialmente l)er quel éhe con cerne tutta la patologi.a tropicale . Le poch e e preci ~ e notizie di medicina e parafìsitologia cl1e si ebb.eiro fino ad og~i .su l~ l .Etiopia ci furono date d8:lle rare M1ss1on1 scientifjche che ebbero l'ardire e la fortuna di attraversare questo vasto territorio mante11 t1to1 fino ad or.a n,e l più co1npleto stato di b.a rbarie. Med ici e &pecialme11te ricercatori, nel vero sen so scienLifico della parola , qui in Etiopia non ' 'e ne sono n1ai statì, fino ad ora. Se in passalo, vi furono qua e là in Etio.p ia e $p:ecialruente in Addis Abeba dei medici Europei, questi erano più intenti al guadagno c]1e ad osservazio11i di carattere scientifico·. Ora con la conquista deJl Irnpero da parte dcll 'Italia l'assistenza sanilaiia va diffondendosi in tutti. i varii centri del ,,asto territorio co~ì ch e col ten1po, data la seria coltura dei nostri medici, noi potremo individuare molte m.alat.tie, e specialmente quelle appartenenti ~

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JlIASSl) NTO.

1. 'autore descrive un cnso cli trombo arterite obliterante della femor8le in g i0Ya11e sog_getto consecutivo a trauma da roncola.


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« lL POLICLlNICO »

alla medicina ·troJ;>icale e cl1e pri111a 1Si credeva non esistessero affatto o dovessero es!'iere esrlusc .dial territorio Etiopico. Esporrò le brevi o5servazioni raccolte du1 ante il viaggio di lago j11 lago. LAGO AlARGHERIT..\.

La l\1issio11c , pro\1eniente da lVlogadiscio arrivò a N egl1elli alla fin e di settembre 1937 e ripartì il 4 nove1nb.r e. Giunse Siulle rive del I~go Marg herita il 10 dicembre. La lentezza del viaggio ,f u causata ~alla cattiva condizione delle strade do.vuta al persi~tere ·delle pioggie. Quando le straqe .saranno ultimate, e questo potrà avvenir~ non oltre un anno, si potrà compiere lutto il percorso di MogadiscioI~go. Margherita in soli tre giorni. L'approdo miglior,e che si o.f fre per raggiungere il Lago ì\iiar1gl1erita è quello di Sod,du, di dove vi sono circa quaranta chilometri di pista che fii po~sono percorrere in due ore con • ca1n1on. , La Mis~ione fissò il suo accampamento al ter1t1ine di questa pista, dove la riva del lago si presenta rocciosa e bassa per cui fu agevole· mettere in acqua tanto il motoscafo quanto la barca di cui la l\Ii&sione disponeiVa. Le altre sponde del lago , specie quelle della riva opposta, sono quasi tutte paludose. L'acqua del lago è torbida , giallastra e non salata. ·Filtrata è potabile e di nessun gu.sto particolare. La profondità del lago non oltrepassa i venti ntetri. La regione è })OCo abitata da indigeni che vivono solo di pastorizia. Il suolo è arido a tipo di ooscag·lia So·m ala. Ilo trovato sulle ri,1e del lago alcuni esemplari di mosc·a tzé-tzé . Gli indigeni dimo.straro110 di co11oscere molto he11e le tzé-tzé, alle quali , essi che appartengono alia gente Uollamo, danno il nome di cc Carta'za n. S·a nno che la puntura di queste ffi(JSChe è molto lJericolosa per ·g li animali. Non ho riscontrato alcun caso di malattia del sonno fra gli indigeni dei laghi dove trovai la mo~ca tzé-tzé. Esaminando le carni del pesce che veniva portato ogni gior110 a riva , ho riscontrato nel v·e ntre di parecchi pesci, anche di qualità dive·r se. d egli amn1assi di :piccoli vermi clindrici , somiglianti ai comuni. ascaridi. Non n1 i fu po&sibile decifrarli e assieme con il resto del n1ateriale da me raccolto durante il viaggio, furono poi spe.diti al prof. Edoardo Zavattari, direttore dell'Istituto di Zoologia dell.a R. Univer&ità di Roma. Vi. è ragione inoltre di sospettare com,e. p resenti nei pesci, sia dei laghi come dei fiumi , la p resenza di paras~iti dell'ordine dei Cestodi, e più particolarn1ente dell 'ordine1 dei DipJ'1yllob1otrium ». 1

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[ANNO Xl . VI, Nul\t. 33i

Il (Bru.mpt, 11ella lista che dà dei i)esci, conosciuti dei varii pae8i con1c ospiti di larve di « Di·p hyllobot.rium. » annovera come pre5e11 ti in Africa Austra]e i cc Barbi » che esistono particolarmonte nel lago Mar.gherita. Holmde1rl ha trovato il vern1e allo stato adulto fra gli 1ndigcni riviera~rl1i del lago i• zan11. Duke 11e ha scgualaLo tre casi nel lago l 1 ganda fra .g li indigeni abitanti ql1ella zona. È pure ìntcr essante ricof'd~rc chE' il cc Botriocefalo » può vivere in com1)agnia della Tenia Solium e della Tenia Saginata (iBrumpt) per cui qualcl1e volta questo , ,erme può es&er scambiato p~r un.a tenia saginata dagli indigeni che vivono nel1a reg ione dei laghi o si 11utrono di pesci. Tanto viù che recentemente da l materiale efStratto dal fondo del lago fl1 trovato un crostaceo Copepode appartenente al genere dei cc CycJops » che sono gli ospiti abituali degli en1brioni d el Botriocefalo . L'esistenza di larve di para.ssiti che si pos59no trovare i1elle carni dei pesci che si rica ~ vano dal lago Margherita come anche dagli altri laghi è bene sia accertata, pcrch·è gli es1>erti della Missione, ,data la grande ricchezza di pesce del lago l\iargherita, proporranno ln utilizzazione del pesce nella forma essicata, procedimento questo che non dà sicura garanzia di uccidere compl etamente le larve di Botriocefalo (~layer) . Fra il materiale inviato all'Istituto di Zoologia della Università di Roma vi sono pure dcJle Jarve trovate nella cavità vi..scerale di alcu1li i)esci e ch1e1 appunto mi sembrarono potessero esser delle larve di Botriocefalo. Gli esperti decideranno la questione. Gli indigeni che abitavano presso il nostro accampamento, ai quali avevo mostrato delle figure di testo dei molluscl1i del genere cc Physopsis, Bullinus e Planorbis » mi portarono alcuni esemplari di cc Planorbif; » l'oRpite intern1e!dio dello Schistosomum Mansoni della Bilharziosi intestinale. Nei tro,v ai poi io stesso altri esemplari in un <l cquitrino non lontano dal nostro accampa1nento. Nello stesso stagno ho pure trovato alcu11i ese1nplari del genere cc Phywpsis e !Bullinus », osp1iti intermedii dello Schisto.soma Haematobium della Bilharziosi int1estinal'e. Joyeux, ,B rumpt ·d ari.no la fo;ma. vesci?ale co1ne molto comune in tutta 1 _f\.fr1ca Onentale. Miltqn d1à una percentuale ·d el 50 % ~i IB}lbarziosi vescica!~ a NaS5a sul lago V1ttor1a Nianza 6111 lago Niassa. Investigando costantemente ~,d esami~an~o sistematicamente al microscop10 le urine in ogni. caso ,di ematuria o anche ~i !?oca quantità di sangue emesso con la m1~z1o·~e. f~rs~ si potrebbe trov,a r qualche caso d1 B1lharz1os1 1

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[Ar-.No XLVI,

Nl.1\1.

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SEìZIONE PRATICA

vescicale fra gli abita11ti delle isole del lago Margherita o fra la popolazione ri,1ierasca ·del lago.

· IsoL.I\ DE V1To. L'isol-3. che nelle carte comunemente si .trova desig11ata col nome di Hano è stata dalla Mis~ione ribattezzata per volontà di S. E. il Gen . Geloso, col 1lome di « De Vito » per ono1~"\re la me:n 1oria della medaglia d'oro tenente De ' ' ito pilota aviatore caduto nei pressi del l11go l\tiargherit.a durante l'avanzata della Divjsio11e Laghi. ~ l'isola più .grande del lago ed è con l'isola G<.\la1r1é una delle due uniche isol e abitate del l-0go Nlargherita. La popolazione è molto i1u111 erosa ripartita i11 tre differenti villaggi: Date le sponde palu.dose ch e circondano la quasi totalità dell'isola le zanzare sono nume1osissime ed ho trovato una fortissima percEntu~le di ir1digeni con splenomegalia certa1nente dovuta a 111alaria. No11 ho avuto la possibil'ità di fare d·e,gli e~1ni microscopici p er pote·r porre la diagnos i r~recisa di malaria in quefyti casi di spleno1 m egalia e si potreb,b c per ciò. porre la diagnosi differenziale con la Leishmania, altra malattia questa che, insistendo nelle ricerche, non € rf-cluso possa esser reperita anche nel t erritorio del nostro ln1pe-ro. . . I ca&i di sple11orn egalia in parola, non si man ifest~vano con il notevole ·d imagrimento e l 'acc:enLuata cache~sia che è invece comune riella Leishn1ania, i1e erano .ac.con1pa.gnati da notevole spleno-epat.omegalia. f,'è anche da considerare nella dia.g nosi clinjca la forma differe11te della Jnilza ipertrofica. Pittaluga in I spagna differenzia la ipertrofia &plenica Leishn1anica da q~ella da paludism~ . « Nella prin1a, tutto l'organo aumenta unirormen1ente di volurne, senza sub.ire alcuna modificazione; nP segue ch e si rpercepisce facilmente alla palpazione l'incavo del b·o rdo a11t·e.ro interno della milza, mentre nel paludis1110 è piuttosto la parte inferiore che si ipe.r trofizza e questo incavo non è peTcettibile n (Pittalug.a). • • • • Questo ap punto· ~i osservava nei nostri casi di splenomegalia dove si avevano 1e grosse 1nil.zie dal bordo tutto uniforme e che si prolunga,rano note,1 olmente verso la regione ipoco11cl ria ca. · Se si dovessero in seguito trovare dei reperti microscopici positivi per ]a Leis·h mania, questi dòvreb1bero essere classificati con1e appartenenti al ceppo detto Medite rr.aneo , .piuttosto che a quello, Asiatico, a quello cioè che colpisce di preferenza l'età g iovane. DiC'r il Jo-yeux: a la Leishmania viscerale è n1olto frequente n el ~udan Ang·lo F~iziano. La si rif. C'Ontra s1)esso n ell ~alto Nilo , NiJo Bianco , 1

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Nilo 1\zzurro. Di là senza dubbio 11a po·tuto diffo,n dersi nell 'interno ·del continente». Cosi pure si potranno trovare ·d:ei casi di Leishmaniosi cutanea e delle muco&e. Un caso sporadico di Leishmaniosi grave delle mucoso è stato o·s serv"'a to n·el Sudan dal C1',.,ristoferson. · 11 Mayer dice che la Leiis.hmania cutanea è pure ,c onosciuta nel corso superiore del Nilo, qui11di può darsi che anche nel nostro territorio .si po·&s.a tro;vare qualche caso di Leishn1ania in un 'uloera creduta tropicale o in qualch e ulcerazione delle mucose. Nt~ll'isola infieriva in quel te·m po una grave epidemia di vaiolo. Dopo il nostro ritorno all'accampamento sulle rive ·del lago si n1anifestarono dei casi di vaiolo fra i 11ostri ascari di scorta. I colpiti p,e rò non erano fra quelli che ci ave.v ano accompagnati all'isola, i quali tutti avevap.o in passato subita vaccinazionte antivaiolosa con esito po &itivo, ma fra quelli rin1asti a l campo alcuni dei quali non avevano ancora subita la vaccinazione perc.h è da poco arrivati. Negli individui colpiti, il vaiolo si manifestò in forma grave in quelli che non e·r ano mai stati vaccinati e in forma lieve negli altri che avevano subìta vaccinazione con esito po sitivo. Uis ai per tutti la c:ura seguente : all ' apparire dei primi sintomi iniettavo per via endomuscolare 0,30 di Neoiacol, addizionandolo nella stessa siringa a cinque centin1etri cubici di sangue. dello stesso n1alato , prelevandolo da una vena ·del b1raccio. Ciò per una so1a volta . Poi ogni giorno, per tre volte a l giorn~, li facevo pennellare abib ondante·n 1ente. con u~a Roluzione forte di permanganato d1 potassio (n1etodo Dv~yer) e quando questa er3: asciu: o·ata face.v o aggiu11,gere una pennellazione di ~na soluzione forLe di b leu di metilene. I risultati furono ottin1i e ]a guarigione rapida. . . Fin dal primo giorno le vescicole s1 . arrestavano Riul loro sviluppo e non ne ap1parivano più di nu~ve, ~la mos~rava~o la tendenza a ra crgrinzarsi e dl ssecars1 rapidam ente. ' In settima .g iornata circa ca.deva la picco!a c.ro1Sta delle vescicole ·e non rimaneva traccia alcuna di cicatrice. Il breve corso d ella n1alattia passava senza febb,r e . nè fotofobia, n è alcun altro disturbo. In decima giornata i malati eran o completamente guariti. 1

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LAGO

AuAsA.

Lungo la spiaggia di questo lago ho trovato _ un a grande quantità di ~ollu sc~i ' 11:1oti appa;t rnenti al gener e Mela111a o~p11te in termedio <lei cc P arag omin1us vVestermani n . Jn Africa n e fu dr~ cri t to solta11to lin caso cl.a Onorato a Tri1)o]j .


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« IL POLICLINICO LAGO LANGANA .

Fra la po.polazio11e cl1e viv·e nelle vicinanze di questo lago n o Lai una forte percerttuale di sifili~ici. Questi indigeni vivono lontani da i centri popolati e il .c.ont,agio si 1p1ropaga fra di ]oro a lle volte a 11ch·e sen za contatti sessuali. La malattia è diffusa, sia n ella forma acquisita ch·e congenita e g li indigeni mi a sicurarono ch e l 'aborto è molto frequente, il ch e è dovuto certo .alla sifilide più ch e alla malaria, pcrchè qu.e sta in quella regione è poco diffu sa. J rnalati mi dissero di n on a' rere, nè con osrer e a lcun n1edicamento en1.p irico, nè di erbe n è di altera sorte e di non curar si affatto d ella m alattia. Si può qui porre la questione se s i deve o n o c.u rare la sifil1de n egli indi oo-eni , ., là d ove questa è molto diffusa, o s ia meglio ]asciare c.h e il male abbia il suo sfogo naturale e che la natura stessa pen.si a cr eare gli a11ticorpi e a s t.i111olare i poteri difen sivi d el1'organismo. Anche trattandosi di popolazione bian ca: ,,i sono alcuni del pare:re ch e la sifilide n o11 va subito aggr edita con i nos tri n1edicamenti, n1a val m eglio int.ervenire in un secondo tempo, ci oè qua11do la r1atura h a già incomin ciato a produrre ìe su e difese naLura li. Si sa quanto l 'i11dig·eno· sia incos tante n ella cura. Dopo due o tre iniezioni di NeOtSalv~rsan , si vede 111ig liorato dalle lesioni estern e, scom·p arsi i dolori, si crede guarito e non lo si vede più all'a111bulatorio. Cori questo n1alato noi abbiamo perso tempo, d enaro e le nostre m e dicine fans.e g li h an110 f.atto più male ch e bene. Si ripresenterà a n cora all'ambulatorio, sal tuarian1ente, pe.r •qualc:h e altra i11iezione di Noo e così u11 po' .alla volta noi contribuiamo a creare d egli arsen oresis tenti. Si potrà obbiettar e ch e con la cura arsenicale si contr i.buisce a « sbianchire », come dicono i !F rancesi , il malato tanto da non renderl'o più e le·m e11to infettante. P erò con una cura cos.ì saltuaria e in completa .non è escluso ch e riappaiano degli altri sifilomi. Si potrà fare una distin zione fra •gli indigeni d ei gran·di centri e quelli delle popolazioni rurali. Fra i pri111i bisogna a nnoverare le prostitute. Con questi malati è facile poterli sottop·o rre a una cura regolare e continua , p1erch è è facile averli sempre sottocchio e tenerli sempre sotto controllo. · Per i sec.ondi invece n on si può u sare m etodi coe~rcitivi e obbligarli ad una cura r.ego·lare e costante. La popolazione rurale sfugge ad ogni controllo e si sottrae agli ordini che si dovessero impartire in fatto di cura. .D 'alt.ra parte rinviare l 'indigen o sifilitico ch e viene. a noi per esser . curato, non è b ene. 1

[ ANNo XLvI, l\ul\1. 33J

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Cr edo sia meglir1 adottare per i .sifilitici indigeni d elle popolazioni rurali un tipo di c.u ra « s tandard » cioè uguale e uniforme per tutti. Dapprima dovrebbe esser abolita qualsiasi c ura arsenicale. Com•e c ura .abituale dovre.bbe esser usato lar ga m ente e com e primo 1nedicamento l'ioduro, da to non certo a goccie n1a in soluzione. L 'indigeno, s1pecialm·enLe se sifilitico o framboe5ico, sopporLa l 'ioduro a grandi dosi e gli è parLicolarmente e ffi cace. Qt1e$tO n1edicam ento lo può prendere comoda m e nte n ella sua stessa capanna. L 'indige110 è più costante di noi n el prend ere un rn e d~camenlo qua ndo si tratta di farn e uso n ella sua stes a din1ora, ma invece è llOCo perseverante quando si tratta di recar si a ltrove per prender e un n1·e dican1ento, specie se si tratta di iniezioni . LTrt a ltro m e dicamento P'rat.i co per gli indigeni è Ja pomata m ·er c uriale ·d i u w più semplice ch e le iniezioni 4i prodotti mercuriali, ed è utile pure come antiparassitario. Anche le iniezioni di Bismuto cr edo siano da escluder si, perchè il l oro effetto è troppo lento e n1ette ancor più a dura pro,ra la poca cos ta n za dell'indigeno. LAGO Z UAI .

Un vecr·l1io colono di Nazionalità Ted esca e reside11te da più di tre•n t 'anni n ei pressi d el Lago Zuai e ch e n ella conversazione si dimos trò dotato di una certa coltura, mi assiourò ch e ha riscorttrato la tenia ~otrioce falo fra gli indigeni d el la.go che m a n g iano pesce. Ciò mi confermò quanto io ave,ro già so- · $pettato per il .parassitismo dei pesci del la·go l\largherita. Osservai fra la popolazione indigena del luo- · go ch e venne da me per cure, numerosi casi di elefantiasi, causata certan1cnte dalla cc 1E'ilaria Baec rofti » . La presenza di questa · filaria si spiega data la grande quantità ,d i zanzare di quella località, molte delle quali son o st e• ,g·om1e. In vicina;nza .del lago , specialmente durante certe ore della giornata, si notano nume·r osissimi « Simulidi » il che potre,b be far sospet· tare ]a presenza ·di qualche caso di cc Oncocer-cosi Africana » da cc Onchocer ca Volvolus ». fJurante tutto il viaggio fu continua da parte d'e gli indigeni la richiesta d el felce maschio da loro ormai molto ben conosciuto e preferito al loro ste~o cc Koso ». Invece del 'felce maschio io usavo dare l'olio di ricino col cloroformio m olto '"'Jn sig liabile per u so indig·eno. Gli indigeni si trovano in continua a cca· sione di reinfezione. ~ quindi inutile. e poco econo1nico dar loro u11 medicams..\to costoso .

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1469

i;;EzIONE Pa:. 'IlCA

P er dare al medican1er to un color nerastro ch e lo facesse rassomiglìarre al felce maschio e quindi più gra.dito agli indigeni al quale unicamente credono , usavo mescolarvi dell 'iodio metallico che si .scioglie b ene tanto nel cloroformio, come pure nell 'olio di ricino e dà al n1edicam1ento anche una certa proprietà disinfettante. Questa era la :proporzione u sata: olio ricino gr. 40, cloroformio e.e. 3' iodio m etallico ctgr. 30.

SUNTI .E RASSEGNE

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RICAMBIO. Il significato della glicosuria. (D. M. Dt..r1 LOP . Edinbu.r gh i\l édical Journal, giug no 1939). Il sangue contiene. i10111lal111 c11te u11 a qu.a ntità JJre.sso che co tante di ·g1uco .. io p cr r l1 è qu•e&ta SO$tanza ossid ata ed in1111agazzin ata nei tessuti è pro1Jorzionalment.e rifornita dalla disintegrazio11 e del glicogeno ·d epositato n el fegato" Di r ep-ola, iii un indi,·idu o a dig iu110 la quantità di ·g lucosio utilizzata dai te s u ti è bilan ciata dalla g·licolis.i peT 111odo ch e il tasso d el g lucosio nel sangue si ma11tiene allo slcsso livello, ci1 ca 80 i11g111 . in l QO cn1c . La i11gestione di zucchero è seguita da un a11111erlto d ella glicer11ia, p·er ch è l 'assorbimento da parte del tubo diger ente è l)iù rapido ch e r1 011 . . ia la sua eli111i11azio11e dal sangue in seguito alla co1tYersione in glicog·.en o o all 'ossidazio11e. Qt1 eslo aun1c11lo della glicen1ia è ma si11ì o tre qua rti d 'nra dopo l 'inge..,tion e rag1giu11ge ndo ta],·olta i 140 m .gn1. per 100 c;i11c. Succes . . i,;a1ne11le p r eYalgono i i1roces i di os id:~zion e e <li si11tesi in glicoge,1t0 ])er 111odo· ch e iJ tasso g licen 1ico co111i11cia a cader e fino a r agg·it1nger e il liYello norn1al e al inassi11-io i11 due ore. 1"'utlavia durante qu e.-te du e ore n elle p·ersone sane le urine· 11on contengono g lucosio, e r iò percl1è il r ene nor1l1.al e lascia p·a ssare lo zuccl1 ero sol o quando l1a con centtr:az}ione di qt1e&ta so ta11za nel san gu e su1)eTa i 150-160 rr1gn1. p er 100 em e . Que~ to livello rapp r ese nta la soglia r e11ale norn1al e per lo zucchero. Può capita.re cl1e la g-licer11ia superi questo li111ite quando l 'assorbi1nento d ello zu cch ero da parte dell 'intestino è i11solitamente rapida; "'i ha aìlora u11a .glicosuria tran itoria. Il fe110111e11 0 stes . . o "' i l)UÒ Yerificare nel caso· di insufficienza epa tica, per la qual e e111bra ch e il fe~ato ab bia b isogno di un'elevata co11centrazio11e dello zu ccl1ero n el san g ue per ecci tare l a '" intesi del glicog·eno . 1\tla l1na ,-olta inizi ata q11 esta sintesi procede ra1)ida111 ente e la glicen1ia con1e n elle perso11e 11or111ali ritorna entro d ue ore al suo tasso a digiun o. Nelle persone

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ch e non presentano sinto111i n e tti di insufficienza e'Patica questa iperg licemia e la r elativa glicosuria nor1 hanno alcun significato patologico e non tendono a stabilizzarsi. La soglia r en.ale per il glucosio varia n ei di' eTsi in·dividui e può v1a riare anch e. n ello stesso individuo" Nella maggioraza d ei casi il rene lascia passare lo zucche ro quando la .g licem ia s11pera i 150-160 rn•gm. p er 100 eme., ma questo lin1ite può esser e n1olt.o più alto e ;rr1olto ~J~ù basso . Vi sono. diabetici cl1e non hanno· gli co ~uria anch·e ciOn una glicemia di 300 mgm . ed in·dividui ch e har1no glico uria anch e con l111a 1gli cemia normale. È per questa ragione cl1e la diagno&i di ·diabete non de,1e esclusivan i ente dipend·e re dalla presenza o meno della glicosuria . Nei diab·etici, come n ei sani , l 'ingestione di glucosio provoca ur1 a un1 ento della glicemia. Tl diabetico n on l)UÒ ossidare il glucosio e non adoperarlo per la 1&intesi ·del glicogeno. Nè d'altra parte l' escr ezione d el .g } ucosio è così rr.pid.a ·ed abbo11dante da eliminarne l ' ecoesso ne·] san g·u e. A complicare l a situazion e sta il fatto , i1 elle for111e gravi di diabete, cl1e l 'organismo trasforn1a in zucch ero le plroteine e talvolta anche i g rassi n el va110 sforzo, di fornire ai tessuti, cl1e n~ sono privi i carboidrati e ch e non pois sono utilizzare. Fino a po·c'a11zi si r i tenr1e ch e tutte le i1)ergliocmie fossero dovute a deficie·n za d ella secrezion.e insulare, così con1e il mixeden1a si a'ltrib uisce ad ipotiroidismo. · Si co.n statò, è 'Tero , ch e la glicosuria e l 'iperglicemia sono 1rllvo1ta in r ap·porto con l 'acr om egalia, l a tir eotossicosi , l 'iperadren.alinemia o con lesioni del pavjmento d el quarto ventricolo , n1a il dia])e te cl a.ssico n on pct·e,ra e&ser e cau sato cl1e da ii1sufficien za d ella secrezio11e interna del par1cr eas. Q11eslo (logrn a trovò n1.aggior credito in seg·uito· ai SlICcessi dell 'ins·u linoter apia. Ora n oi f'.3.pp,i amo ch e i fatt i si svolgono in 111odo n1olto più compl esso. S·a ppian10· ch e le i11iezioni di estratto' dell 'ipofisi anteriore fa cilitano 1.a glicolisi n el fe·g ato, inib·i scono1]a produzione d 'in sulina e perciò lirnitano l 'ossidaz j o11 e del glucosio e l 'imn1.a·gazzir1an1en to del @'Jicol{eno , au111·t;nt an o lo sdop11'iamento· delle proteine in g lucosiq ed event11almente la trasformazion e dei grassi in carboidrati. Produ cono insom111a il •quadro d el cliab ete cl1e può eRsier e soltanto· transit orio percl1-è scompare con la cessazion e delle ir1iezion i , n1a r h e p1u ò diYE:ntare permanente se sono som111inistrate grandi do i ·di i1)ofisi ant.eriore. :È s tato i11 ol1 r·e dimostrato cl1e il m etabolis1110 dei carboidrati è l)Ossib ile 11ella manc~11za del 1)an cr ea. qua ndo però ia ce ala a11cl1 e l 'atti,rità dell 'ipo fj ._ i anteriore. Se ne d edu ce pertanto c11e la fun zione in sulare del 1)~11crea s e 1'or111one d iabeto,~eno della pituitaria h an110 un 'azione a11tago11ista e contr olIa110 il n~1 e l a })o ]is111 0 d ello zu ccl1ero in modo

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CC IL P OLICLINICO

che la loro azione. ri Ln1ica ·e bilanciata i1npedisce gli eccessi di i per~ o di ipoglicemia. In realtà però questo m eccanismo compensatorio non è così semplice. L 'ipofisi ed il pancr ea s ·di1:>endono da altri ·s.i&t emi , e1 lo stesso n1etabolismo dello zucchero non dipende solo dall 'attività delle d ette g·la ndole . Così è stat o notato che l 'iper- e l 'ipoglicemia posso110 risco11trarsi insiem e a lesioni en( efa litic h e ù cll 'ipotal.amo , a lumori ipotalarr1ici e cl1 e l 'iperglicemia è fr equente nelle fratture d ell.a base o n elle C-Jnorragie intracrar1iche. D 'alt rn p11rte è oramai acce rta to ch e il midollo d elle st1rren ali ha an eli ·e .. so un 'influenZ(l sul m e tab oli.& mo d ei carb oidrati, ch e è d el tutto dis tinta da que lla deJl 'ipofisi . Al riiguard 1J va rilevato ch e durante le r eazioni emotive si h a una sca l'Ìca di secr ezione surrenale ch e d1e t e,r111ina un :rapido versamento ne l sangue di g·lucosio liber a to dal fegato e dai muscoli . L::.zior1e <lelle surre11ali antagonista a qu ella d elle isol e di Langerhans è evidente ,d urante l 'irX>glice111ia insulinica quando n ello i&forzo di riportare .al normale il tasso glic emico l 'organit--mo t ende a versare n el sangue una quantità notevole di adrenalina , fatto ch ,e si manifesta c linica n1ertte co11 il trem or e, ]a &udorazione, il p allore d ella p elle. Analogamente la g licosuria transitoria ch e spesso si verifica n el! ' ipertiroidismo è probabilmente dovuta al1'iperlonia 1del i&impa tico ch e a sua vo] ta produce iperadrcna line n1ia. An·c he l a corteccia surren ale , con1e la ))arte mi·dollar ei, h a la sua i)a rte i1el metabolismo dello zu cch er o . Nel n1orbo di Addison la curva d ella ~·licemia tende sempre ad abbassarsi ; vicPver s-a i11 cas.i di. a dc11orr1a cortical e si è con s ta tata una n olcYole iperglicemia a dig iuno, Cino a 320 ing·m. p er 100 eme. Infine si suppo11e ch e l 'estrina inibisce l 'a1tiYità d ell 'ipofisi anteriore e si è con statato ch e le iniezioni di d etto prodotto p ossono a ll eviare i sinton1i 111irtori d el diab,ete . In conclus ione il t asso g licemico che dipende d a url d elicato a·d a lta m ento fra glicogenesi, g licolisi , os idazion c d ello zucch ero e pro1duzìone d ello zucch ero dalle proteine .e da i gra~­ si 1è co11tr(ll] ato d a 11 n n1 cccanismo n1olto comp]esi&o. Esso non. dipende esclu si,1amente ,d al grado· dell 'altività insulare, n1a da un insie:m -e di processi sinergici e antagonisti: essen zia1n1ente da ll e j o·l.a di Lanigerhans, ipofi•s i anteriore e m idollo d elle surrenali , subordina tan 1ent(} d,a lle g·o11adi, dalla tiroide e d ella cortecci8 surrenale. 'F atto in1port antr: al]e attività ·di tutte qt1est e· parti coopeTano i cent1i n ervosi d,ell 'ipotala1no . ·È o·vvio ch e le condizio ni d et eTrninate da disfunzioni di queste for111 azioni h anno una rassomiglianza .affat.to su1Joerfi cial e con il diabete. Ma v',è di 1Jiù : lo s tesso diab1et e può assum,er e &intornatol og·ie tanto di,Ter se d a costituire qua1

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[ ANNO XL\·1, NuM. 33]

si differenti malattie. e. è il diabete giovanile che comincia i11 modo a cuto co·11 sete inte,n >&a, poliuria, più o meno rapido d ep eri111ento e tendenza alla ch elosi; c'è il diabete della età m edia o degli obesi con scarsa ter1denza alla cl1etosi, con scarsi disturbi s uhiettivi, a parte il prurito, e tend,e nza alla cronicità ; è il dia])e te senile accon1pagnato do arteriosclerosi, ca l.aratta, e con esito in gangrena. Il diabete Fienile rappresenta una d ell e ma11ifestazioni dello stalo degenerativo generale. P ertanto è probabile ch e ·più ch e ad un eccesso di ormone diabetogeno per tin1olazione d ell 'ipofisi sia in rapporto a d efic ie11za d 'insulina de lern1inata da dege11erazio11e del pil llcr eas. :È noto ch e la tollera11za a llo zuccl1ero tende a diminuire con l 'età ed è per c iò p resu1nibile che il diabete senil e s ia u11a sen1plice accentuazione di questa t e11denza e ch e i verifichi in individui nei quali le alterazioni art eriosclerolich e del J)an cr ea... s iano insolitamente pronunziate. Ma 11on è d a escludere a11ch e cli.e l'arteriosclerosi sia un a con segu e11 za e r1on la causa d,el diab9te, ·e cl1 e questo s ia prees~s lito ig noralo i)rima di n1anifestarsi sintom a tologicamente nella vecchiaia. Il diabete è inolto comu11e negli individui obesi. In genere ]a co ndizione si i11a nifesta parecchi anni do1)0 cl1e è aumentalo il i)eso d el c orpo , e d h a una tendenza a ~ co 1n1)ari re con la di1ninuzione d el peso stesso. ì\ilurray L:yon h a tro\rato ch'e il fattore es enziale dell 'obc ... ità è un eccesso di cons u1no di carboidrati e Ogil,-ic astiene cl1e questo sti.n1olo di et etico continuo d·e·t ermina d.apJ)rin1,a un ·eccitazione della funzionalità 1Jancreatica .seguita più o meno pr esto da una fase di esaurimento. \V.esselow e Griffit.h s 1nvece sosteng-ono con molla a LLen dihiliLà ch e il diabete g r.'l~so s ia in rapporto :id iperfunzione dell 'ij)Ofi i anteriore, in base al fatto cl1e i sinlon1i clinici di questo diabete sono si1nili a que11i p,r odot ti daJle iniezioni di estratti di d ett:l glandola. J..J'a glicosuria e la glicemia sono notevoli ma non influiscono gran che s11llo !3tato -g·en.erale e la ch etasi è minima, in contrasto con il dia b·ete giovanile cl1e. è a ccomjJagnato da ch etasi rnarcata, deperi1ne o.to e, quando n on sia trattato,, con rap·i do esito l etale. D 'altra parte il diab ete .gras.so ha molti punti di contatto co·n la glicosuria ch e si verifica in casi di ade11om i d ell 'ipofisi anteriore, in occasione della n1enopausa in .dJo·n ne · 0 bese nell' acromegalia, con dizioni tutte n elle quali si }) UÒ supporre u11 eccesso di funzion e della pi tu i I aria. Sta di fa tto c·h e la glicen1ia del diab·ele g·rasso è quefla cl1e m eno risente !~azio n e d ell ' insulina. Sono b en noti i disastros i effetti d elle infezioni c.h e si verifioa110 nel co rso d el ·d iabete m ellito ed il note,Tole grado d 'ins ulino-resist.enza che l) UÒ .aversi 11elle infezioni s tesse. Il n1ec,c anismo con il quale le infezioni incidono sul m etabolismo dello zu ccl1ero n o11 è a11cora 1

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{ANNQ

XLVI,

NUl\l.

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SEZIONE PRATICA

chiaro. Il problema è ancora disc·u sso anche perchè le infezioni, specie quella stafilococciCél hanno influenza sulla glicemia; non so,lo nei diabetici, ma anche negli in·dividui apparentern€nte normali possono t1en1poraneamente ridurre la tolleranza allo· zucchero ad un grado pTossimo a quello del diabete. Tutto som1riato è evidente che la curva del tasso glicemico del diapete può presentarsi in una grande varietà di condizioni, a parte le tre forme caratteristiche ·della malattia (diabete giovanile, grasso e senile). In tutte queste condizioni, eccettuate il diabete ·giovanile e senile, la tolleranza al glucosio può in determinate circostanze ritornar0 11ormale. ~ perciò probabile ch·e solo il diabete gio,'anile e senile siar10 in ra.p porto ad alterazioni ·d el pancreas. È probabile che la formé! senile sia in rapporto ad arterioscl·erosi del pancreas, ma per quel che riguarda la forma gio·v anile ogni ipotesi è azzardata. DR.

I l problema del diabete renale. (R. WoJ,F. Mediz. Welt, 1° luglio 1!?39). Nell'individuo sano esisto no rapporti definiti tra il contenuto di zucchero nel sangue e la compiarsa di zucchero- nell'urina: questa si i11izia in genere quando lo zucchero supera 11el f)angue i 150 mg. %. Esi&tono stati patologici in cui si può avere una glice.m ia alta senza glicosuria, soprattutto in malattie del sistema v<lsale dei reni: d'altra parte vi sono casi di glico~uria mentr.e la glicemia è normale o anche subnormale. In queste glicosurie extrainsulari la somministrazione di glucosio fa aun1. entare la glicemia in modo del tutto transitorio, ciò che dimostra che l'apparato in~ulare funziona bene reagisce ad una aumentata glicemia con una aumentata produzione di ormone. Lo stesso si verifica ne.l l 'individuo sano ch e può pre&entare una transitoria glicosuria dopo somministrazione di forti quantità di zucchero (150-180 gr. di glucosio, 150-200 gr. di zucchero con1ur1e), Il diabete renale, o&&ia la glicosuria dovuta solo ad abnorrr1e perm eabilità del rene, si riconosce soprattutto da due caratteristich·e: la glicemia ·del -g licosurico è normale e d è indipendente dalla quantità di oarboidrati sorrìmi11istrati, ed eg·ualmente indipendente dalla qu.antità di carboidrati dell 'alimento e la glicosuria. Dopo prova di carico con zucchero', la curva gli1cen1 ica 1)rese nta w1 deco·r so del tutto normale. ,t\ .ltro .sinton10 cl1e ser,re a diffeirenziare la g lico~uria renale da quella diabetica (l 'A. rifer j sce un caso erron·e arr1ente diagnosticato con1e diabete n1ellito) è la comp leta inefficacia d ell'insulina sulla ·g licosuria. La patogenesi del diabete I'e11ale t1011 è .a ncora chiarita: la teoria locale, ·d i una. lesione dei reni , è oggi presso cl1e abbandonata, mentre alcuni danno impor-

tan.za a fattori endoc:rini, altri a stati di abnorme ecci~ilità ed a squilibri veg·e tativi. 1\ilolto 6in1ile .al diabete renale è anche la glicosuria delle gravide, la cui patogenesi probabilmente non è unica e viene attri1)uita dai più a squilibri en·docrini: è ir11portante la differenziazione dal diabete vero, cgravissima complicazione della gravida11za ma mo.Jto rara r•erchè solo .il 5 ~~. delle donne diabetiche riesce a -conce.p ire. Il diabete renale i1on ha bisogno di terapia: astenersi soprattutto da diete rigorose e dall 'insuli11a per ~vi.tare. gli shocs ipog·Iicemici. I.J 'A. ha osservato anzi un vantaggio· dalla somn1inistrazione di abbondanti carboidrati. Alcuni raccomand:ano le iniezioni di calcio che diminuirebbero la per1neabilità del rene. Per quanto non si possa .ancora dire nulla di conclusivo, pare che la som,ministrazione di arnione corticale aigisca favorrevolmente sulla glicosuria: ad ogni rr1odo è sempre consigliabile un t er1tativo del ge11ere. P. 1..

Influenza del cloru1·0 di sodio sulla gli• cernia.

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(G. BALDACC I e F. RAGGI. Gior11ale di Cli11.ica 1\1 edica, 20 maggio 1939).

I risultati dei vari stu·d iosi sull'argo·m e·n to sono d~sc,ordi perchè .alcuni barino trovato i11e·r glicemia da dosi elevate di cloruro di sodio, altri non banno notato · nessuna differen za nel tasso glicemico. altri ancora hanno osservato ipoglicemia. L'azione ipoglicemizzante sarebbe legata al Cl e si avrebbe solo se la co1npromissione della funzionalità pancreatica non è molto grave. Secondo altri l 'azione del cloruro di :sod-io sarebbe a volte ip erglicemizzanle, a volte ipoglice1nizza11te, s~condo lo stato funzionale del sistema n eurovegetativo. Secondo alcuni l'azione iperglicemizzante diper1dereibbe dal ricambio idrico nel senso che l'idremia provoca iperglicer11ia. Gli AA. rijp1rei&ero lo . tudio dell'ar-g omen1o con ricerche clinicl1e e sperimentali. Nell 'uon10 trovarono iperglicemia in 8 casi. ipoglicemia in 7, valori invariati in 4. Nel cane trovarono che il cloruro di sodio co11 atropina non provoca modificazioni della glicemia , eh € il cloruro di sodio co·n insulina modifica debolmen,t e la glicemia .ancl1c con piccole dosi di insulina e che nessuna inrluenza ha il taglio d·ei vaghi a} collo in Ul1 cane co·n iperglicemia da clorl1ro di sodio. Le soluzioni u sate ·erano 1quelle ipertonich e. Secondo gli AA. le perturbazioni glicemic]1e sono da ricercarsi n ella combinazione di clue fattori: lo stato n euroveg-etati,-o e le migrazioni ionich e interessanti il sis~ema sangue-spazi interstiziali. Le w luzioni di cloruro di sodio determinerebbero un perturbamento fisico-chimico del sangu e, in· t1n senso o n ell 'a ltro (secondo il tono neurovegetativo). cl1 e 1


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« JL POLlCLLNJCO »

poi il g luc-0sio sar ebbe cl1ia111alo a co11lpensare ris Labilendo la p1ressione o s.1Hotica, donde possibilità di i per o i pog licen1ia o di n eissuna alterazio·n·e ·d el ta&So g lice111ico. Essi, con1unque, non condividono gli entusiasmi di .alc uni sull'azion e ipoglicemizzante d el cloruro di sodio. L. 0

REUMATISMI. Le affezioni reumatiche dell'infanzia. (E. H:\ssLER. Dealsche Medizinische 'JtVoche11scl1rift, 19 1naiggio 1939). Le affezioni Te un1alich e d ell 'infan zia po ano raggruppar si nei egue11ti quadri morbo ... i : 1) Poliartrite r eun1ali1ca acuta (n1alattia reu.n1ati ca clelle .a rlico lazio11i) ; 2) EI1do-111io-1)ericar<lite reu1natica (n1alattia r eumatica d el cuor e) ; 3~ Cor e:a n1.inore (n1.a lattia r eumatica d el sis.te1na r1erYo o cen lra le). A que te bisogna aggiungere il i·eun1ati mo arLicolare c ronico prin1iti' 10 (floli.aTtrit.e cr o11ica · infantil e o n1orbo di Stjll) ed il rcun1ati. ino .arti colare cr o nico econd.a1'io . Il reumatismo .a rti colare acuto è una g ra' e i11alattia ge11er ale ch e per lo p iù 'i11izia i111 provvisamente con febbre alta. È caratteri. tico il fa Lto ch e sono· scn11)re col1Jite p areccl1i e articolazioni ·grancli e piccole. Le manife t azioni 1norbose (gonfiore, ro sore , dolore) son o fugaci e salLua rie, pa ano rapidan1·ent e dall t111a all 'altra art.icolazio11 e, e i1 ci b a111bini più tpiccoli l)OS50DO e s~ere così l eggere da pa sa re a11 ~ che inoi&servate. I dolori posso110 deter111inarc un 'in1mob1i]ità d e]] e parti colpit e simile ad una paralisi, che l)UÒ fare ca111biare l '.affezio11e co11 una 1)olin1ielit e o con u11 'ost eorl.1ielite. 'ìuando· è col1Jita u11a .:ola arti colazion e i può enz 'al tro escludere il reu111ati.s1110. In tali. casi f'i cl eve 11ensar e alla lt1e, alla t11b e rcolo ~ i, alle <trLrili da i11fezione di allro gener e , all 'c.111pie111a a rlicolare. La pu11tura es1)lorati' a cl1iarirà l a diag11osi. Bi o~g·n a inollre lon er e prese11te cl1 e 'i , 0110 mal al l io i11 fellÌ\ C nelle q11a]i si l)OSsono a:, er c n1anifes.Lazioni articolari I?iù o t11 eno a11al o·g l1 e a quelle clel r eu111at.i . _ mo a cuto. Tale è il caso d ell a , carlatLina a Li1po reumatoide. Le difficoltà cliagnos1licl1 e au111 ent ano in qu este fo rn1e quand o inan ca j] tipico c. nntenl a ed è fJrese11t e !'alo l 'a11gin a . L ' ulteriore decor so della 1l1alaltia i1uò chi.a rire la diagnosi: l a rela1iYa be11ignilà d ella i11alattia, l 'as&en za di r ecidi' e, la d e qt1an tazionc dell a ct1te, l e caratlerj sticl1e alterazio11i dell e u111g hie cl·etp ong·on o J)er ]a sca rlattina. Un rc11erlo in1])0·1ta11te per la diag-nosi di reu.n 1atis1110 arl ico lare a cuto è dato dall 'e a111e del sa11gu·e ; ol lre ad una l et1cocitosi 111olto s rar ·a si risconh·a t1n far le accelera111e11to della Yelocilà di scdin1.c·n I azio11c. Di r e.g ol.a il r et t1l1.a tis1110 articolare Bi co1np1ica 11ei Tagazzi co n a ffezio11i cardiacl1e : secondo Ibral1i111 nel 60-80 % e seco11(l o Feer 1

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11ell '8·0-90 % d ei casi. Hassler in 110 pazie·n ti di ])Oliartrite trovò alterazioni dei to11i Gardiaci 14 volte, ma successivamente si constatò cl1e solo il 37 % dei casi i1on presentavano vizi di c u.o re. Le .autopsie .dimostrano che· si tratta di endo-mio-peri cardite quantunque clinica111ente si rilevano preval entem ente lesioni endocarditich e. Per lo più è alterata la mitralet e eg·uono in ordine di frequenza le \1alvole <\Ottich e. L'ir1·5ufficienza aorlica di origine r e·u mati ra è LuLL 'altro ch e r ar.a. ~ i11teTessante il fatto cl1e 11elle r agazze i1 ella fase acuta d ella 111alatt i.a s i nota no sinton1i di grave in ~ uffic ie11 za ·della 1nitrale e dell 'aorta, m entre u ccessiv.amente i)erL tono solo i .segni d ell'insufficienza aortica_ Di solito nelle lesioni cardiach e .an che g ravi i I polso ..,i mantien e r elativam P1nte r egolare .pe 1~ Jnolto tcm.p o, talvolta fino alla n1ort e. Invece r1elle endocarditi incipienti i i»uò n otare in seg ttil o a piccoli n10,1imenti ed a liev i emozioni l1na Jacl1icardia, anch e quando ]e lesioni val' o la ri no11 ·an o ailcora rile, ate con alterazioni dei to11i. Nei bambini solo di rado si '\ erifi ca110 ·ed en1i notevoli a11ch e co11 evidenti egni di sco.mpen so , \ 1icevcr sa i 'i11g r o san1ento d el fegato costituisce u11 ~into111a precoce. Una certa in1 portanza ha a r1cl1e la poliuria nottur11 a con1c indice di sco1 m1)en.so a nch e lieve. La prognosi delle a f fezio r1i r e11111atiche de I c.u ore 11011 se1111)re è pro j)Orzio11 a.ta al reperto .. emeio1ogico, in quanto ~ u cre sivamente si 110 ~ ~o n o verifica re ullcriori allerazioni ch e 1 endo110 sen1pre più g ra' e il quadro i11orbo~o. c:on1unque i casi più g ravi sono quelli 11ei quali si manifestano precoce111ente fen on1e11i di scor11pen so . Bisogi1a tenere pre ente ch e specie n·ella prima infan zia , ]e l esioni cardia<:h e possono .p resentarsi da sole, n on a ccompagnate da fatti articolaTi, e cl1 e sono $oggette a r ecidive in :r:appo·r to a d attivazioni ·d i foci i11 fel.tivi (tonsilliti, vegetazioni adenoidi, cari e d e11tarie, ecc.). Tali r ecidive producono nuoYi da1111i a carico del cuore ch e si manifestano con ulteriori dit&Lurbi di scompenso. Di r egola i casi l etali son o d·ele1minati da nuove alter.azioni reu111alicl1e. Al riguardo è interessante i 1 fatto che il cuore stesso può di,1entare un f oco i11fetto, ch e· a limenta se111pll"e il proce~so rn orb·o so·: è ovvio cl1e in t al caso il d estino d el1'inferrno è segnato. Nort è dubbio· ch e la cor ea a1)partiene al .g ru.p po d elle affezio11i 1·eiu1naticl1e. Su 81 b·a m])jni cor eici curati n ella Clinica P ediatri.a di Lill ia 30 a' reva no sofferto poliartrite acuta e 3:~ 1Jr ese11tav.a110 le&ioni ·dell e valvole cardia( J1e. Non di rado i sinton1i coreici prevalgono· s u una 111età d el corpo., per modo che in ge D·er e si tratta ·d i un '·emicore.a . Un segno· importante per la diagnosi differ e11ziale con altre .a ffezioni è costiL11ito dalla contempor an ea iJ)Otonia d ei n1uscoli del cin g9Jo ~c.a·p·olare. Nella cor ea no11 complicata con alterazioni del cuo1

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re la velocità di sedime11tazione delle en1azie 11on è n1odiificata. Le alterazioni reun1atiche sono poco frequenti 1pri1na dei cinque anni. Co11 questa età comi11ciano ad .au111entare pel· raggiungere il n1as~in10 all 'epoca della pubertà. Nel corso del r eun1atis.n10 ])Oswno aversi esantemi (u1:ticarie gyrata rl1eumatica, er-ytema annulare). È da tener prese11te ch e l 'e rythema 11odosun1 n ei b.an1bini è qua si sempre cli natura tubercolare. La patogenesi d elle affezioni re11ma tiche è an cora in certa. È stata ostent1la la teoria i11fettiva (streplococro e111oliL1co, virus . pecifico) e quella allergica. Magg ior credito 11a la teoria cl1 e 6i tratti di reazioni allergiche .ad infezio11i slreptococcicl1e loca lizza le n é lle ton.:-ille, nei denti cariati, nei seni ed in altri organi. Ai1a to111icamente 1'affezio11e . _ i distin gue in tre stadi: 1) lo stadio dell 'i11filt razione r eun1a t ica iniziale del t e~.. uto <·01111ettiYo , ch e dà il g·onfiore; 2) lo stadio g ra11ulo111atoso dei n oduli cellulari (nod11li di Aschoff); ~~) lo stadio cic.at riziale.. Il per.frigeramento e le in flue11zc clin1a ticltc pos!"ono costituire negli individui .allergici le c.a u,se deter1Y1inanli delle più gro$so1ane alterazioni dei te suti. I noduli del rhe11n1atisn111 ~ 1todosus ch e compaiono specialmer1te n e]Je form e gra' i acron1jpagnate da end ocardi te sono anch'essi grossi n o.duli di ~t\.scl1off. P erciò e t e11u10 conto r h e n ei b1ambini al di sotto di ci11que .anni il reumat i!'n1 0 è n10Jto raro, l 'o rigi11 e allerg ica è attend.ibile. Un 'infezione fo cale l)T0 durreb.b e J1 egli individui iperergici il reu111ali ·1no, 11ei norn1ergici la 1p1ie.mia , n egli ipoer-g ici la se lticer11ia cronira . Di qu·est 'ultin1 a il proloti1)0 sa r-ebb.e il morbo di Stili. 11 re un1.at i ~ 1l10 •c ro11ico 1}ri111ili' o assu1n e 11ei lagazzi due form e: il n1orb·o di Still o la poli a1tr1 te cronica infantile. I sinL0 rr1i cardi11ali del i nor bo di Sl iJ] 0110 : lesio11i cronicl1e di pa1·ecchie capsul e articolari, tu111orc di 111ilza , in go rgo delle glandul c Iinfat ich e, tc1nper.at. ura n1 ute·yo]c , 11es... una 1e11denza a le. ioni endocardicl1e, tal volta a quelle pericardicl1e , ane111ia, 1)re' ale11za di leu cociti nel liquido a rticolare. Spc:so n el sa11gu·e si ri$rontra lo slreplococcus viridan~. Nella poliartrite cron ira i11fa11tile J1 011 si l u.1 tnai la flebbre. ·n1a11cano il tu1n or e di 111ilza e 1'<,nemia, sono dirella1nenle alt erati i capi a rticolari COll tendenza alla for111aziOil€ di osteofiti , li11rociti e corpuscoli orizoidei n el liquido at1icolare (Polyartritis r hronica limphocitosi.ca in contrapposto al i11orbo di Still che è un a Po1yart riti. c.hro11ica leukocytotica). 111 an1bo le n1 alaliie l 'at1m ento della velocità di edi11t cntazione depo11e per la ger1 e~i i11fian11l1atoria, tossico-in fcl ti' a . Talvolta nel co rso tii tull e e dt1e le lll a]attic ~i 11anno graYi alLcrazio11i delle ungl1ie ed iri ti. 1

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SEZIONE PRATICA

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Per quel cl1e ri·guarda il trattamento occorre i1111anzi tutto elin1inare gli eventuali fo,c i i11fettivi. Qualora il foco fosse tonsill.are è necessario p1rocedere radicalm ente con l 'asportazio ... t1 e con1p'1eta d.elle. ton sille. :È indi -pensabile l 'assolu lo ri1)0~0 a letto. L'alimentazione de ve e sere lJOvera di alburrLi11a e ricca di vitamine. Tra i n1edicam enti va data la pre.feren za al l-1ira111ido11e ad alte dosi (gr. 0,30 -1:-5 volte al gio 1·no) e so111ministrato p er setLimane e Jllcsi. Nell e form e setlj ch e, com e n.el m orbo. di Stil], , 0110 da tentare i sali di oro. La trasfusio11e, quando' ef'istono vizi .di cuore, è pericolc·sa . Per i di Lurbi da · co.m·p enso cardiaco on c1 p·r eferibili ]a stro·f.antina ·eid i preparati dj S·cilla. La co rea va curata co n i seda tivi (bromuri , lun1inal) ·e con l'av$enico . La pirelolerapia 11a H\ t1to p·o co successi. DR. 1

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Sepsi dentaria in rapporto con -anemia, dispepsia e reumatismo. (J. ~f. VAIZEY e A. E. CLA.RI(-KENNE·n1' . Brit. J)fcd. Jo,urri., 2~. g·iu g110 1?39).

Pare cl1e già a ll 'epoca di Ip1Jocrate si ia ric.llia111nla l 'altenzione sui rap porli tra infezioni dentarie e n1alattia gen e.ra] e. Solo n·el 1818' fu de.: r rilto dal Ru h u11 ca o di ,g·uarigione di ar irile del! 'anca do1•)0 eslr.azio11e di denti inf et I i . C.a11to11 11el 1880 descrisse casi di infezion i dr Jl lari e con di 1?epsia, slip i e sciatica. Nel 1800 Garretso11 no tò l 'asso1ciazione di periodo11til e cr o11ica co11 stati r eu1natici e to sici. V\1~illia 1 n HunL '.) r n egli a1111i su cc c ~ si,·i i11 silette s ull 'inlf.'Orl anza della deiglutizio11e del pu con1e cau .. a di ga trite· e di an e111ia set tica. Qualcl1e n11no dopo BiJli11g e Iloseno,,r publ)lica10110 t111a serie di articoli sull 'infezione denl a1ia co11 1c cau a di J11alattia . . is1e111ica e india rono 1·111fezio11'e a picale cl1iusa, ri,relabile solo d è.1 tLna radiografi a, co1n e. ca.u sa im1)or ta11t e di lo ~si e 1 n ia cr o11ica, rcun1atis1110, nefrite etl altre Jl 1alat lic. Negli ulti1n i ,,e11ticinqt1e .a11ni la letteratu ra su ll 'arg·o1ne11to è cli,-e11 Lata 'a~ti . . sirna. Nelle i11fezio11 i dentarie si t r0Ya110 ' 'ari g er111i, n1 a ·pir evalg·on o gli s l reptococchi no11 en1 oli LiC'i. Do1)0 l 'estrazio11e di de11li infetti si J>O-sono av ere strc1?tococcl1i in circolo. Lo ste-Sù .. i può avere 11er n1 as1 icazione di g·orr1n1a o l)C r 111a11i!)Olazio11i . . ui (fe11Li. All 'estrazione dei denti può seguire e11docar di1c infettiva e i11 pirccc de11za le Yalvole c.ardiacl1e erano· coJj)Ìl e. Le ricer cl1e ba i teTiol og·icl1e pos. . ono la ... ciare d·ci duhb·i sull 'eljoli·gia , -J.1er r llè no11 en11)rc èpo:3t"ibile. avere da e._se i] r i pelta dei c la ~. ir i ! )(• lulali di Ko<h. l)e rò 11011 è possibil e i1egare a] Jc i11fezio11i de111arie i111porla11za i1 oleYo]c 11clla deLer1uinazion c e.li ane111ia, dis pefl·, ia e rcu• l l1 <..l t1.... !11 o . 1


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« IL POLICLINICO »

P er qua11to riguarda l 'an·e mia, i1 ei. 1912 ,,,- oodwark e Mackenzie-Wallis n1isero in evi-0.enza i rapporto fra streptococchi nel duodenc• e acloridria . Praticam ente però l 'estrazion e di denti infe tti non diede risultati terapeuttici. Questi invece si ebbero coll 'avv.e nto del1'E:patoterapia, quindi il rapporto etiolog ico fra sepsi dentaria e a n en1ia pernicio$él è ora .completam ent e abbandonato. Per qua nto rig·uard a la dispe])_ia c.e rtan1 cnte e·R.sa è più fr•e quente i11 i11dividui con sep i <lentaria. Dubbi sono però i rapporti causali della sepsi dentaria coll ' ul cera duodena le o g.a-strica. Per quanto rig uarda il reumatismo, alcuni ieasi miglioraro110 co1l' ablazione d ei denti infetti, ma la maggio1anza dei casi 11on ne ebbe • vantaggio. Gli AA . tStudiarono 23± malati nei quali erano stati estratti tulti i denti per varie ragioni. :Settan tasei di essi avevano preoedentemente .sofferto di dispepsia ma sei soli erano m1glio1·ali dopo l 'estrazione dei <lenti. Tredici aYe"'ano avuto disturbi r eumatici, ch e eran o n1 i;glio1·aLi in cin que dopo l'e&trazione. In 126 casi l 'estrazione dei denti era stata fatta per rag ioni puramente m ediche. Di que~ti malati, dopo l 'estrazione, 39 presentarono ·sintomi di dibpepsia e 19 di reumatis.mo. Gli AA . ritengo110 dubbi i rap·p orti largan1ente ,accolti da altri fra sep si d entaria d a un la t o e a11emia , dispepsia e· reumatisn10 dall 'altro e pen&ano ch e il fattore meccanico, d eriva11te da .d enti alterati , abbia, n ella patogenesi d·ella dis;p1epsi.a , m aggior e im1)ortanza <lella sepsi. · L 'igiene della bocca è utile so1)ra tutto p erch è perm ette di co n servar e i denti più a lun.g·o. Quand'o l 'estrazione è inevitabile è necessario ricorre re a ] più ])r esto ad a·p1)a 1~c.cchi di pr otei i. L. 1

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Utilizzazione clinica della anacoresi nelle sindromi reumatiche tossico-focali. ( I't. RrKI.. Deut. l\Jediz. l11och e11 sclir. , 16 giugno 1939). •

La teoria della an acoresi di A. Ascoli si b asa

:sulla l ocalizzazione di microbi esist en ti nel1'organismo n ei p unti irritati per m ezzo di ÌIJiezioni sottocuta n.ee di amido o di virus tub1ercolia,1~e attenuato (BCG) ;· rq ure·_s.t a lo,~ lizoa­ .zione accade anch e t5e i n·Licrobi ' 'en gon o introdotti n ell 'organisn10 solo dopo la iniezion e irritau te. I n1ìcrobi isolati da l tess.uto irritato -sono sem pre quelli slessi ch e ve11nero iniettati; nei vitelli spontanean1ente a mmalati di polmonite settica, si iRola l 'a1g ente di tale mala ttia dalle r egioni in cui sia stato iniettato il iBCG. L 'afflus&o di germi circolanti nel san.gu e o annidati in qualche tessuto, verso i tes-s11ti irritati viene indicato com e la prima fase -della anacoresi ; a d' e~sa segue per lo più una 1

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seco·n da fase se le forze dife111Sive so11 pronte e sufficienti , cioè la distruzione dei microbi per formazione di un ascesso. lFleno,m eni analoghi a questi sperime11tali a'"''engono spesso spo11Laneamente. Se dei -g ermi irro11Tpono 11el torrente isang uigno, vari « foci » inaltivi possono richia111are a sè qu€sli ger.1ni per a11acoresi: così focolai sinusali i11attivi, cosl a lterazioni tissurali g ranulon1atoso-infiammalorie inattive dcl sistema den tale, co6ì fo colai tonsillari. Una in·uzione di germi nel sangue avviene in tutte le praticl1e di Tisana1ne11to dei cc fo.c.i » inìfettivi: lnelle estrazioni di de11Li, 11ella tonsillectomia e anche in svariati i11terve nti OJ:>erativi di altro 1gen er e com e l 'appendicec tomia , l'operazio11e i)er ernia in guinale, ecc. Attivatisi per via inetastatica i focolai fino ad allora inatti' i , può rn ancar c a causa di ca Ltivie rapacità r eattive organi <:l1e la seconda fase d ella anacoresi: si fo,r mano allora degli accumuli di gern1i cl1e produco110 tossine, e que·ste riassorbite provocano una sindron1e r eumatica. In circa 50 casi di poliartrite tossica-focale, di malattia di Bechtere'"- e di n euro-111ialgie tossicoforali l 'A. ha i)otuto dimostrare d.e ]le concate11azioni n1orbose cl1e spiegano la sindrome dolorosa con la riattivazione anacoretica di ' ·ecchi focolai inattivi dentali, sinusali, to11sil1~rri. La irruzion e dei germi n el sangue e ra <t' venuta i11 20 casi in seguilo ad appendicecton1ia, in 17 casi in seguito a d altri interventi operativi: in 6 casi durante la tonsillectomia, in 2 casi dopo estrazione di denti, in 5 dopo tron1boflebite. Segno import:tnte d ella p en -etrazio11e di gern1i n el sangue è la eritrocituria. Con sider azioni di ordine pratico ch e si pos·&ono trarre da tali osservazioni e interpretazioni in1pon1gon o di eli111inare possibilmente tutti i « fo ci », a nche i più piccoli, quando si a ttua una terapia a11tifocale: in caso contrario Ja eliminazion e di uno d ei focolai fa irrompere nel san gu e i germi i quali per anacoresi ''~tnno ad attivare u11 altro fo colaio ch e può diventare sor gente di tossine r eumatizzanti. Purtroppo p1erò non è possibile eliminare i fo colai si11u ali. P. 1

_..

Ricordiamo l'lmportaate pubblicazloae: Prof. ETTORE MARCHIAFAVA

La perniciosità nella malaria Indice in riassunto:

PLU RALITÀ DEL PARASSITA MALARICO. .. SEDE ENDOGLOBULARB DEI PARASSITI MALARIC. ,, LA PBRNICJOSITÀ SOL!'ANI'O DAL }'ARASSITA ESTIVO,AUTUNNALB (Pasmodium falcipanlm). .. CARAlTERI MORFOLOGICI E BIOLOGICI DI QUESTO PARASSITA. ,, GLOBULI BIANCHI B FAGOOTOSI. , DECORSO CLINICO DELLA INFBZIONB MALARICA B..c:'JlVO,AUTUNNALB. ,, ANATOMIA PATOLOGICA DELLA MALARIA PERNICIOSA. , PROFILASSI DELLA PERNlCJOSITÀ. , CENNO SUUA CURA. 1

olume di pagg. 66, con 3 grafiche nel testo e una tavola. a colori fuori testo. Prezzo L. 1 2 1 più le spese postali di spedizione. '

Per gli abbcnati al « Policlinico » od a qualsiasi dei nostri quattro periodici S-Ole L. 1 O, 8 O franco di porto in I tafta, lmpro e Colonie. Per l'Estero L . 1 1 9 5 O. Inviare Vaglia Postale all'editore LUIGI POZZI, via Sistina 14 ROMA.


!AN~o ~LVI, Nul\1.

CENNI

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BIBLIOGRAFICI

Han,db1LC1}"b der inneren 11 edizin, fondato ,d a L.

J\1oHR e Jl. ST.t\.EHELIN. III edizione1, diretta da G. v. He:rgmann e R. Sta ehelin , con la collaborazione di V. Salle. \ iol. lII. Due volumi di ...,complessiv·e pagg. 1514, con 504 figg. in parte a colori . J . Sprirtger, Berlin, 1938. Prezzo RM. 108 . Il trattato di n1edicina inter11a di Mohr e Staehelin ·è orn1ai diventato c.1.assico anche in IU..lia, dopo la traduzione cuir ata dal compianto Clerici. Questa III edizione tede sra, pur rriantenendo la prirr1itìva inquadratura è completame.n te 1in1ane1ggiata e notevolmente aumentata anche nel numero dei collab-0ratori, che vi trattano ognuno la sua partita speciale. Questo III volu1ne è dedicato alle malattie <:legli organi digerenti ed è diviso in due parti, iu mo,d o da farne dei volumi più manegge,·oli. J)ia1110 l 'elenco delle n1aterie 1rattate con i nomi degli autori. A1cuni capitoli costitui"Scono delle vere i11onografie p er la vasta ·e -com·p leta trattazione; segnaliarl10, fra gli a ltri quelli dedicati alle malattie dello stomaco e -Oel fegato . J\fal. d ei ·denti e delle gengive (0. 1\ililller). Mal. della m .u cosa boocal e e. d,e lla mandibola (A. Gigon). 1\1alattie d·ella lin1g ua (0. Merkelhacl1). Mal. delle ghia11dole salivari (A . Gigon). 1\ilal. <lell )esofa.g o (M. Liidir1). ~l<.tl. dello stomaco (G. l\.atsch ), interesi5ante lavoro di ·oltre 320 pagin·e , in cui la materi.a -è trattata a fondo con l 'esposizione delle attuali vc-d11te e dei metodi di ricerca. Ulcera peptica, Mal. consecutive ad interventi s·u llo ·stonlaco , Carcinoma gastrico € Mal. gastriche rn re. (lI. J\.alk). ~fal. dell'intestino e del peritoneo (N. Henning). Mal. del pancreas (G. Katsch e J. Brir1ck). l\ila l. del fegato e ' 'ie biliari (F. St r oebe). fil. 1

1

1

Actualités médico-chiriiryica.les par les cl1efs de Clin~qllle de la 1F aculté d,e Médeieine de Marseille (quatrièn1e série). Pari~, M.asson et C.ie Editeurs, l)ag. 193, fr. 3'0.

La pubblicazione, più o meno periodica di lavori sinte ti ci sullo stato attuale della scie11.z~ i11edica e ·dei suoi progressi, a11c.l1e se taiv~lta !'ono sen1plicemente delle nuove esp·r ess1oni di vecchi co11cetti, sia nel can1po clinico che i11 quello terapeutico , ·è divenuta un co:st.un1e generalizzato a tutti i paesi di maggior culLura, e del quale indubbi so110 .g·li utili effe1 Li, specialmente per i m edici pratici, che nor\ hanno la possib ilità di seguire il movimento scientifico nei voluminosi e costo~i tr<ittati e nelle grar1di riviste. Qt1e.sta del Masso11 è opera ri.as&ltntiva affidata ai magg iori espon enti di una Scuola, quella di Mar iglia , e •raccoglie nove confer enze com pilat·e dai vari direttori ,d i Clini.e.a <:lelJa Facoltà. · 1

1475

SEZI ONE PRATICA

L:_i\lliez I. tratta co11 speciale compet·enza delle « p.sico-encefaliti i11fantili acute », do,m irtate, come tutte le psicosi ·da infezio.ni acute·, che in~orgo110 n6l loro stato· o n·ella loro defervescenza·, dalla confusione 111er1t.ale. Sono ·quei quadri, più o meno sem.p1r-e g'li stessi, car atterizzati dall 'autorr1atismo oriiriro, dal J.nassimo• 1disordine p·sichico., dal vasto e :p rofo1ido disorientamento, il p iù spesso dall 'allucinosi, e c.h e costituiscono le sindro1ni ,d,a noi comprese n ell 'an1enza. L 'argo·m ento è svolto partjcolarmente nei riguardi del1'Enccfalit.e ,e pidemica d ella Corea ·d el · Sydenham, dell'Acrodinìa, oltre ch e· delle n1alat tie infettive banali dell 'infanzia. In teressaJtte ·è il riferimento di manifestazio11i di·en cefalich:ei e n1esencefalicl1e nel corso de.gli stati ansiosi ii.elle tossi-infezioni. L'Audier M. si orcU J)a ampiamente delle l-1<iralisì perifeTiche e centrali nei cardiaci , il Buisson P. ·degli episodi nervosi nella bradicardia, e altri di alcune sindromi chirurgiche, ·dell 'insufficienza ·del midollo osseo, .d,el1!influooz.a d ella insulinote·r apia sulla tubercolo.si nei diabe tici, d·ell a patog·enesi degli &pa·f1n1i vascolari cereb rali. Argornenti tutti di particolare i11teresse, esposti in chiara e utile si111

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G.

1esj .

11.

MòGL1E.

~lARX.

1lrzt und Laboratorii1m. Un ' 'ol. in-16° d i 163 ]Yagg. co·n 16 figg. G. Thien1e, Lci1)zig-, 193'9. Prezzo RM. 6 (25 % di sconto per l 'estero).

e' è- ancora

qu.alcl1eduno che dubiti dell 'utilità delle ricerche ·d i laboratorio? 'F orse quale11e laudafJor temporis. acti, v.ecchio di mente se fosse anche .giovane d'anni, esalterà il solo i.irocedime·n to clinico po1rtando l 'esempio degli antichi. Ma qu·es.ti, pur dovendosi limitare alla &e1la osservazion·e, avevano già accertato dei fatti, ch o le odierne riceocl1e ·d i laboratorio meg1io definiscono e spiegano, sicch è la ricerca odierna no·n è ch·e un perfezio1lamento d·e ll 'osservazione antica. L 'ippocratico Hydropicis ririna spumosa, tradotto nei termini dell 'odier11a chimica fis,i ca indica una modificazione della tensione superficiale dovuto ad aume11to di colloidi ne:ll 'urinn stessa, ch e si paleseranno al c.h imico come alb1u n1ina; l 'antico uromante, cl1e assaggia va l 'urina del diabetico, faceva a11ch 'eg·li u·n e.same di laboratorio , c h e noi orn sostituiamo con n1etodi meno ripugnanti. Pur tenendoci .p1erta11to lontani dall'esagera1jone di a ffidarsi sola1nente od eccessiYamente al laboratorio , si d eve quindi riconoscere che esso può fornirci delle indicazioni ' '·eran1ente preziose. Una buona guida per il medico pratico la troviamo in questo libro il quale, più ed oltre che descri\1 ere i più comuni m etodi analitici a lla portata del n1edico pratico stesso, indica g li insegnamenti ed i vantaggi che possono derivare dalle ricer cl1e di laboratorio, gli e lem·enti per giudicare quali di queste possano essere utili in deter1ninati casi e le con1


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<( IL POLICLINICO

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[ ANNO

XLVI,

NUl\I.

33!

c]usioni r l1e si possono desumere dal reperto di a11ali i. Sono pre .. i co . .1 in co11siderazione l'urina, i] su cco gaiStrico, l e fe ci , la bile , il san1gue, ecc., accennando anche a tutte quelle ricer che es~­ g·uibili so]tanto da I Jaboratorista, ma che è opportuno r l1e il 111edico pratico conosca nelle indicazio11i e n~l ig11ific.ato l)Cr poterle co nsig1iare al mo111er1to opportuno per chiarire una diagnosi, porre una progno ·i o decider e una terapia . fil.

zione, l ' uso e la vendita di sostanze tossicl1e, e s-pecialmcnte di quelle cl1e vanno, con l 'attributo di stupefacenti. Possia1l10 dire che su questo i1ìlere3sante argorn·e nto la 11ostra legislazione è 1nolto 1~iù chiara, ··emplice e i)recisa , i11eglio corris1)ondento alle giu te e oneste esige1\ze 1era1)eutiche, })er quanto Joverosan1ente r est rittiva.

A. SL...\ UCK . ,4.nleitiiny ;;u r klinis-ch en Analyse dies inifektioseri Rheuma.t ismus. l Jc. vol . in-8°

édito a c ura di A. Sundal. Nun1ero Sipieciale di « . c la vaedi.atrica, ' 'ol. XXIV. U11saJa, 1939.

di 78 pagg., con 6 ta''V. radiog r. T . Steinkopff ed. Dre den e Leipzig. 1938. Prezzo RIVl 5. Se il concetto di r eun1atis1110 è ta11to chiaro 11elle sue1 li11ee .gen erali, non è agevole l'orientarsi sulle precise co11dizioni che si riscontr&no n el ingolo malato , in modo da ri alire alla vera causa d ella n1alattia ed intraprender e un 'adatta terapia. A questo è de l.inato il lib,r o del]' A. , che è ditettore dell 'Istituto l)er le J'icerche sul reurr1.a tismo ad Acquisgrana . Parte preponderant e n el quadro clinico dcl reum.atis1no è la to"'sicoisi fo cale. (Fatto di grande importa nza per dimostrare la presenza d) foci è la fibrillazio11 e musrolare , l a quale è connessa con la fi ssazione di tQssine P.'()Ttate dal liquor sulle co1na anteriori del midollo spinale, per cl1i si hanno disturbi trofici , cl1e ' an110 fino a ]]a de generazion e gras. a nei m11 coli s l ria ti e n el n1iocardio. l Jn altro fatto importante m esso in lu ce dal]' A. è. il significato d·ellfl preLenza di emazie riel edin1~nto urinario eh.e, n ell'esclt1sione d·i malatti e delle vie urinarie. ~ Lareb1b e a dimos1Tare la presenza di in fiamrrtazion·e endocardica a·c.u ta. ~1olti f: chemi e tabelle dànno una chiara vis.ione di varie at1eslioni iner enti all 'aro-omento trattato. fil. 1

R.

1

H.~zARD .

AppliC(1tio11s tn l~dicales dii noizt'-eau Codcx et prcscrilion (le~ $1zbsta1n ce1s vé11euses. ~1asso11 et C.ie Editeurs. Paris. 193P,

pag. 93. IF r. 18. È 1Jn com.111enlo· breve. n1a de.n so di tavole, el encazioni e forn1 ul e, nlle applicazioni n1 edich e del nuovo Codice ftancesB entrato in vig·ore nell'a·p,r ile 1938, c.h c. si prop·one di far co 11of'cere a i inedie i e fa r1nacisti le no,rità del ( '. odi e.e ste$SO, Taggruppate in tre parti : quella cl1e si ri~erisce alla SO f)pressione di alcuni far111ac.i 0 m edicazioni, quella che riguarda le aggiunte alla preceden.te legge, e infine quella ch e tra1ta delle mo·dificazior1i vhe vi futo110 introdotte. È u11 la,Toro quindi che interessa gli esercer1ti l e pr ofe ssioni sanitarie r1ei co11fini deJla Francia e a.elle 1&t1e. colonie, r che al di fuori P·UÒ solta11lo destare un qualche jnt e1~esse rier chi , -olesse accingersi ad 11110 st11 <li.o com1)1araii ,.o sulle· varie farmaic.o:µee e sulle le1ggi cl1e disciplina110 la prescri1

G. l\iI. 1'11e ))roceedings oj lhe ,C\even th No rth ern JJediatric Co.ngress. Un ,·ol. irt-8t' di 4 72 i)agg ..

Co11 un di ~orso di Tl1. 1:E'rohl ic11, è stato inaugurato ad Oslo c1 ue. to VIT (2ongresso dei Pediatri 11ordicj, di c ui tro' ian10 qui -riunil i i1l. Vtìlu1ne gli alti. Fra i rapporti di n1agg·iore im1Jortanz.a, citia1no i segue11 ti : Diagnosi precoce d el racl1it ismo (F . l(nuts~ on ) . La profila ~s i del rac·l1iti~r110 n~ ll 'i11fa11zia ( . 1"Ialrr1bcrg·). Pareccl1i la' ori sulle ,·itan1i11 e e sulla ig·ie11 e . . ociale della cl i fleril e. Nuov·e direi ti ve della l a' diatria ·ociale (A. Brinch.1l1a11n). Il 1n ixedè1l1a congenito (0. ~far,·el) . L 'influ enza d el diabete sulla cr ef:ce nza (A. Sundal e 1'~. Ilail1a). SI udi di i10-ie11e sociale d.el]a 111adre e del ba111bino (K. Utl~ei1n­ Toverud), l'allattan1e11to ( ·. Rudberg), la raccolta del latte di don11a (T. "aln1i ), ecc. J ra1)1porl i ed i Te .. oranti sono redatti in fra11tf> ·e, où inglese o tedesco e si l)Ossono quindi leg,g;e.r e ancl1c da clii non conosca le Jingu ~ 11ordic.11e. fil. 99"' Ricordiamo l'lateressaate pubbllcazloae: Prof. Oott. MARIO FLAMINI

Docente di Olinica Pediatrica nella R. Univers ità Direttore del B•r ef otrofio Provinciale di Roma

MANUALE DI PEDIATRIA PRATICA Terza edizione accurata.mente riveduta e notevolmente ampliata Riportiamo l'Indice delle Parti e ris pettivi Capitoli. P.ARTE I. Assistenza al bambino sano. CAP. I. Alcune nozioni di fiaiologia del bambino. CAP. II. Il neonato normale e prematuro. CAP. III. Igiene g enerale del bambino. CAP. IV. Allatta1nentr- . CAP. V. Alimentazione deI bambino dopo il 10 anno. C AP. VI. Irrobustimento. Ginna s tica. C AP. VII. Alcune norme di Igiene del bambino durante gli anni della s·c11ola. - PARTE II. Nozioni di semeintica e di terapia generale del bambino. CAP. I. Semeiotica generale del ban1bino ammalato. CAP. II. Alcune norme generali di a ssistenza al bam~ bino an!!Illalato. C AP. III. Alcuni met-0 di di cura. Indicazioni e tecrtica. OAP. IV. Norme gen erali di assistenza nelle malattie contagiose. CAP. V. Cure climatiche. PARTE III. Diagnosi e cura delle più comuni malattie dell'infanzia. CAP. I. Mala.ttie dei neonati. CAP. II . .Malattie infettive acute. CtiP. III. Id. infettive croniche. CAP. IV. Id. dell'apparato res piratorio. ÙAP. V. Id. dell'a opa1·at0 ciige r <'nte. CAP. VT. Id. dell 'apparato circolatorio. CAP. VII. Id. dell'apparato genito-uriuario~ C AP. VIII. Id. del <S istema nervoso. CAP. IX. Malattie· costit uzionali, del san1g u e e del ricambio. CAP. X. Ma-lattie endocrine. C AP. XI. Malattie della pelle. - PAR, TE IV. Poslllogia Infantile. Volurne in-80, di pagg. XII-452, c:>n 118 figure i o.ter: c'alate nel testo. Prezzo L. S 5, più le s pese postali d1 s pedizione. Per i nostri abb-0nati sole L . 5 O, in porto franco in Italia. P er l'Estero L. 5 3. Inviare Vaglia Postale o Ohèq ue Bancario alla Ditta. LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA


[_.\1'NO XLVI, NUJ\I[. 33]

SEZIONE PRATICA

AccADEMIE, Soc1ETÀ MEDICHE, CoNOREss1

R. Accademia Medica di Roma. Sedut a ordi11aria del 29 aprile 1939-XVII. Presiede il Prof. R. ALESSANnR1, Pre·sidente.

Sulla consolidazione delle fratture transcervlcall del femore. Prof. C. MARINo-Zuco. L 'O. con numerosi € ernpi dimostra : 1) che il tempo medio percl1è inizi una consolidazione ossea è di 4-5 me·si, secondo l 'età del inalalo e il tipo di frattura, cioè su per giù quanto i1e occorre nel traltamenlo in crue11to; 2) che la sufficienza al carico inizia prima ç he la consolidazione sia completa, ma non si deYe approfillare di essa se si vuqle evitare che il collo ceda e si manifestino fatti artrosici; 3) che il callo osseo co·m incia a 1svilupparsi perifericamente i1el collo, e ·su ccessivamente si ricostituisce la lraveatura del collo attraverso al mezzo di sintesi; 4) che finchè non è ben vi sibile lo sviluppo del callo è prudente nor1 togliere il mezzo di sint esi, che è in sufficien le da sol o a sost enere il callo in formazione. l'immoblllzzarione delle fratture del collo del fem1>re trattate me· diante osteoslntesi. Prof. C. MARINo-Zuco. L 'O. dimostra l 'opl)Ortunilà e l ·utilità della immobilizzazione in apl)ar ecchio gessato adeguatamente costruito, dopo il tratlame11 to della frattura del collo del femore mediante oslco-sinte·si. Paraplegia per compressione midollare da cisti da echinococco. Prof. A. CBIASSERINI. - L'O. riferisce su di un caso di sindro.m e da con1pressione del midollo Jombosacrale, determinata da una cisti da echinococco dello spazio epidurale corrispondente alla I-V lombare. L 'asportazione porta a rapido e completo riprislino funzionale. La sede eccezionale e la lo.calizzazjone circo5cr11 la fa11no prevedere un decorso favorevole.

11 Prof. ALESSANDRI fa n otare ch e l 'interesse dél ca-so è nella sede epidural e e n on vertebrale; nei rasi a sede ossea v'è diffusione di infes tazioni da echinoco.cco, che si ripete.

1477

unici reperti anorn1ali vengono osservati in un caso che era affetto da stenosi mitralica ed in uno che presentava una tipica sindrome di Wolff, Parkin·son e White. Un altro paziente con cuore clinican1ente normale aveva un P-R allungato. Si conclude dai dati perso·n ali e dalla rivista della letteratura che nella distrofia muscolare progressiva l 'elettrocardiogramma non fornisce. in generale nessun elemento. capace di svelare alterazioni cardiache non sospett abili.

Radlcotomla completa e Incompleta nel trattamento della neural· gla de I trigemino. Prof. A. CH1ASSERINI. - L 'O. comunica i ris ultati otten.u ti in 18 casi; dà i dettagli di tec11ica ed espone i vantaggi della via ·seguita, e i risultati ottenuti nella neurotomia incompleta della branca sen sitiva. · Il Segretario1: T. PONTANO .

Soci&tà Medico-Chirurgica di Pavia. Adu·n anza del 14 giugno 1939-XVII Pre-sid ente: prof. A.

PENSA.

Famiglia con sindrome di laurence-Moon-Bardet.. Bledl frusta. Dott. I. BonsoTT1. L 'O. descrive una fan1iglia nella quale, dall 'unio11e tra con sanguinei (figli di fralelli ), si ebbe una prole con sindro1ne fru la di Laurence-Moon-Bardet-Biedl, e })recisamente, accanto a due aborti sui quali mancano tutti i dati e ad uri nato vivo morto s11bito dopo la i1a scila, · di apparenza normale, si ebbe: lt11 maschio co11 ])Olida Lt ilia (1norto ubito dopo l a 11 ascita); un maschio (vivent e) con polidatlilia e d egenerazione tappeto-retinale della regione maculare (in più strabismo e miopia); 011 altro maschio (vivent e) co11 grave degenerazione inaculare e disturbi n1entali di lìeve enli là (in più impiccolime11to della sella e miopia) ; Liue femmine (viventi) ·senza alcun disturbo. Esa1ninando i rapporti tra sindrome di L.-iVI.B.-B. e idioLia fami liare amaurotica giovanile, 1'O. espon.e il parere che in man.ca11za di più precise conoscenze della etiopatogen esi, le dµe forme i11 bais e alla l oro inorfologia clinica, siano an cora cl a t ener e distin le I 'una dall 'altra. 1

Complicazioni corneali della congiuntivite primaverile. Dott. I. BoRSOTrI. - L 'O. h a potuto osservare d11e cas i di congiuntivite primaverile con gravi complicazioni corneaJi. Il prin10, i11 un soggetto di 27 anni, ammalato dall 'e là di 8 anni, nella Cl inica Oculistica di Pavia, presentava ad 00 un panno fortemente vascolarizza to, particolarmente denso nella zona equatoriale, con leggere ecLa ie ed irregolarità della ·st1perficie; il visus er a .ridotto a: OD = moto della i11ano a I metro; OS = con la l e dita a 30 cp1. Il secondo caso, di 12 anni osservato dall 'A. nella Clinica di Ginevra, mos Lrava pure le cornee corr1pletamente opache, qua e là ecta•siche, infiltrate e fortemente vasco1arizzate; visus ad 00 = con1a le dita a 20-30 cm. Es endo stato possjbile accertare la diagnosi di <.;011giun livile primaverile, esclude11do in en Lrambi i casi co11 ·sicurezza la forma inis la con traco1na, l 'O. richiama l 'attenzione sulla reale poss ibilità di complicazioni corneali gravi n ella congiuntivile primaverile; possibilità spesso non ri._;ordata o addirittura negata anch e in trattati classici e che ha invece ricevuta la conferma già da numerosi ed autorevoli AA. Il lavoro è com~ pletato appunto da una rassegna bibliografica in proposito. I

Presentaiione di un nu>vo fonocardlografo. Prof. V. P uDDU. - L'O. descrive uri apparecchio per la registrazione dei toni e dei rumori carcliaci. Esso è poco ingombran le, di facile ma11eggio e possiede alcune caratteristiche coistruttive che ne avvicinano la se11sibililà a quella dell 'orecchjo umano. . Un segno ascoltatorio poco noto della dissociazione atrio-ventricolare completa : Il rinforzo accldentale del 1° tono. Prof. V. Puoou. - In particol ari co·n dizioni <li coincidenza della sistole atriale con la ·sistole ventricolare, quali si verificano accidentalmente n el blocco completo, si ascolta lin rinforzo marcato e improvviso del lo tono. Questo segno è caratteristico del blocco. Esso viene illustrato dall '0. .co11 la pre·sen lazione di alcuni tracciati fono ed ~lellrocardiografici originali. 11 Prof. G1UDICEA.NDREA don1anda se tra i mala li esistevano ipotesi. L'O. rispo.n de ch e esi·stevano malali a ten sione varia, a11che ipertesi.

l'elettrocardiogramma nella distrofia muscolare progressi va. Dott. A. Mvss.U'IA e Prof. V. Punnu. - Gli 00. ha11no racco! to i traccia ti elettrocardiogra"fici in 33 casi di distrofia muscolare progressiva. ~li

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« IL POLICLINICO »

[ANNO

XLVI, Nu:\r. 33}

Contributo allo studio dell'actlnomlcosl. La presenza e l 'orientamento dei fasci nluscoF. CAPELLA. Dopo una breve esposizio11e lari stanno ad indicare che movimenti attivi si delle più recenti vedute circa la si·stematica e compiono da parte delle pieghe valvolari. la diversa patogenicità degli Actino111iceti, l 'O. Tratlasi di movimenti desti11ati a provocare, in riferisce di dodici casi di actinomicosi un1.ana di periodi alterni, ampliament i e re-stringi1ne11ti lipo e sede varia (7 della faccia e del collo; 4 dell 'orificio ileo-cecale, alla dipendenza ed in dell 'addo1ne ed uno del torace: tra questi di co ntinuazione dei movin1enti peristaltici del teparticolare intereisse un caso di aclinon1ico1na nue. della parete addominale ed uno di empie1na acticaso di distrofia adlposo·genitale guarito con opoterapia plurl11omicotico) djscute11done la patogenesi e la diaghlandolare. gnosi ed illustrandone i diversi reperti batterioScAFFIDr VITTORIO. L'O. presenta un caso di scopici, isto1ogici, culturali ed i tentativi d 'innedistrofia adiposo-genitale trattato per u11 anno sto negli animali di laboratorio. con terapia plurighiandolare a baise di ormone Rileva il rapporto quaisi sempre esisten te Lra anteriore ipofisario, di tiroide e di testicolo, nel u11 processo infiammatorio comune e l 'impianto quale ·si ottenne ]a con1pleta regolarizzazione clell 'infeziono micotica. Sostiene la necessità, ai morfologica e funzionale dell'apparato genitale e fini diagnostici, del1a ricerca diretta del fungo una spiccatissima riduzione dell 'adiposita~ tanto nel pu s e nel tessuto; data l 'jncostanza del reda fare ritenere completamente guarito il sogperto delle cullure e dell 'innesto negli animali. getto. Gli effetti della cura si sono mantenuti e Dopo un rapido sguardo alle diverse terapie in con1pletali in un altro anno nel quale nessun liso, riferjsce di quelle usate nei casi espo Lj e trattamento Yenne praticalo. dei risultati oltenuti (11 guarigioni ed un mi ' Tengono discusse le direttive terapeutiche da glioramento). adottare nei casi di distrofia adiposo-genitale, Sulle lussazioni di rotula. concludendo che è possibile_ da adatti trattamenDott. A. SCALFI. - L 'O. illustra un caso di lusti otte11ere la guarigione totale della malattia. sazione congenita irriducibile ed uno di ll..tssazione abituale post-traumatica della rotula. DoOsservazione clinica e ricerche preliminari sul virus di un caso df po avere enun1erate le varietà di detta lussaziotifo esantematico endemico benigno. ne e discusse le cla·ssificazioni più comuni, tratScAFFIDI VITTORIO. - In occa1sione di un caso ta della patogenesi dell'affezione con particolare d.l tifo esantematico a n1a11ife·stazioni cliniche geriguardo alla forma congenita, di cui indica e nerali ed esantematiche alte11uate, occorso in una sostiene un P._~rticolare meccanismo patogenetico, giovane donna a Catania, e che clinicamente e pasalo su alteraiioni primitive dell'apparato capepidemiologicamente venne assegnato al tifo besulo-leg·amentoso del ginocchio. Discussa la sinnigno, si fecero delle ricerche sulla recettività tomatologia clinica, la prognosi e le inaicazioni della cavia e sulla n1a11iera di reazione in essa. operatorie, ricorda in sintesi i numerosi indiIl virus della malata in ottava giornata di marizzi chirurgici , discutendo criticamente alcuni lattia, i11oculato nelle cavie dette una precoce particolari di tecnica adottati nel trattamento dei reazione scrotale, senza che pertanto riuscisse il due casi illustrati. reperto di ricketlsie, ecl ist olog·icamente una orcl1ite cor1 infiltrazioni pericapillari tipiche. Nel Sul comportamento della leucocitosi consecutiva a trauma nel fratsecondo pérs·saggio da cavia a cavia si notò una turati e nel contusi. attenuazione dell 'orchitropismo del virus. I ratti Dott. E. LEoNIDA BELUFFI. - L.O. ha studiato il si din1ostrarono indenni. comportamento della leucocitosi consecutiva a Viene <lisct1sso il significato della diversa reattrauma nei fratturati e nei contusi e ha osservatiYità della cavia ai due virus petecchiali trato che, poche ore dopo. un trauma, compare una smessi dal pidocchio e dalla pulce e confermate ipPrleucocitosi, di regola modesta e assai variain definitiva le ricerche di Previtera fatte precebile nei dive1\>i individui, che è di breve durata dentemente a Catania. - da un minimo di 12 ore può protrarsi per qualche giorno - e che discende alla norma o Sulle modificazioni con l'età della muscolatura delle vene di diversi distretti. gradualn1e11te o bruscamente. Tale iperleucociCAREHE-CO:.\IES O. e CANNA ,S. - Gli 00. hanno tosi non è in rapporto con l'età, il sesso, l 'estenstudiato con un metodo di istologia quantitativa sione dell'ecchimosi e la febbre, che a volte sele modificazioni con l'età della muscolatura di gue al trauma, ma lo è invece con la sede e di,~erse vene (femorale, gr. ·safena, omerale, meil tipo della frattt1ra e soprat lutto con l 'entità del trauma nel senso che a trauma forte corridiana ba·sil., giugulare int. , splenica, porta, cava ii1f.) prelevate da 38 cadaveri. I'1et_tono in evisponde una leucocitosi pii1 alta. Essa non si acdenza anzitutto le analogie e le differenze di con1pagna inoltre a variazioni ·sensibili della for111ula leucocitaria e non ha alcun valore diagnoquantità, disposizione, ecc., della muscolatura s tico potendo essere presente con le stesse caratdelle vene ·dei diversi distretti. Fra le modifica· teristiche i1elle lussazioni e nelle contuf:>ieni conzioni con l'età ricordano particolarmente come secutive a traumi di una certa entità. in alcune vene (vene superficiali degli arti, v. Il Segretario. cava inf.) si abbia un aumento della muscolatura dal! 'infanzia alla giovinezza ed una diminuzione dall'età adulta alla senilità ; jn altre (vene proSocietà Medico-Chirurgica di C~tania. fonde degli arti, v. giugulare int.) viceversa una ,Seduta del 21 maggio 1939-XVII. diminuzione dal! 'infanzia alla giovinezza, un auPresidente: prof. S. C1TELL1. n1ento dall'età adulta alla senilità. Si rlisrt1lon-0: jl pòssibil e sjg·nificato fu11zionale Struttura e funzione della valvola lleo·cecale. delle differenze distrettuali della mu·scolatura veProf. CUTORE. - Dall'esame di sezioni istolonosa e delle sue m odificazioni con l'età; i rapgiche in serie si desume che la tonaca muscolare porti fra n1u,scolatura venosa e muscolatura schedell 'intestino, sia con lo strato circolare ·aia con letrica, le modificazioni presso che complemenquello longitudinale, partecipa alla costituzione ta·r i clelle Yene superficiali in confronto a quelle della vnlYola ileo-cecale. 1


SEZIONE

profonde degli arti, il sig11ificato istofisiologico della doppia stratificazione muscolare, circolare e longitudinale; ed infine i rapporti fra int1scolatura e pressione venosa. · Il Segretario: G. B. CoTTJNr.

Società Medi ca del Fri nli. Sezione Culturale del Sind. Fascista dei Medici. Sedu La del giorno 26 aprile 1939-XVII Presiede il prof. A. VARisco. .

Il trapianto osseo nella cura della spondil ife tubercolare. Prof. G. Pmru. - L'O. da 15 anni ha adottato 1'innesto osseo nella cura della spondilite tubercolare, trapiantando una stecca, prelevata dalla tibia, fra le apofisi spino·se (sdoppiate longitudi11almcnte) delle vertebre malate e di quelle im111ediatamente sopra e sottostanti. Egli ha finora praticale tale intervento 245 volte in 240 pazienti (5 degli operati ebbero il trapianto successivamente su due focolai). La inortalità operatoria fu di 8 morti su 245 interventi (pari al 3,2 ~{,) . Circa i risultati, si ottenne nel 77 % la guarigione clinica: nel 15 % si verificò una guarigione apparente 1Seguita da recidiva a distanza; n el 5 % dei casi l 'operazione 11on sembrò avere esercitato una influenza favorevole sulla malàttia: ·s i trattava di solito di soggetti deperiti, di scarsa r esistenza e si verificò la 1norte a scadenza più o meno breve . (L 'O. mostra i preparati anatomici dimostranti la st ecca ossea !>en ~aldata cogli archi vertebrali). L 'O. precisa tre possibili controindicazioni a questo tipo di intervento : l 'età (che nei suoi operati non fu -inferiore ai 5 anni nè superio_!.~ ai 50), il gibbo (che non deve e-ssere accentuato) e la presenza di tramiti fi stolo·si n elle vicinanze (che compromette la asepsi della cute). Egli ha applicato inoltre con n1olto vantaggio questo tipo di tral lam ento anche n ella cura delle spondiloartriti i1on tuber colari , n ei dolori da malformazione verl ebralè-- (spondilolistesi, emispondil0, sacralizzazione), i11 .certe scoliosi, nelle fratl11re delle ultin1e vertebre dorsali e delle vertebre lompari, n el1 a malattia di Ki1mmel-Verueuil (spondilite post-traumatica). Colectomia d'urgenza per stenosi neoplastica perforata. Risultato a distanza. Prof. S. MENGHETTI. - Ricordato che il carcino111a del colon si può con siderare un cancro a 111alignità locale, l 'O. rife:i;i·sce la storia di una a1nmalata che, dieci anni prima, era stata ricoverata d 'urgenza per occlusione intestinale acuta. L'O. accenna al cancro del colon ad iJiizio atipico , alle forme pseudo-orinarie e pseudo-appendicolari con dolorabilità del ceco per m et eorismo ed oc tasia di questo segm ento- colico, sindrom e precoce di neoplasia anch e delle parti diist ali del grosso i11testino. L'O. riferisce che fu praticato ano di derivazion e sul ceco e ch e dopo otto giorni dalla prim a operazione egli fu costretto a intervenire d'urgen za una seconda volta, per perforazione del ·sigma : poich è questo era assai mobile e la perfor azion e reccntissin1a, si giudicò opportuno eseguire una colrc to1nia imm eòiat a con colonrafi a alla LockJ1art -~lt1mm ery

AYendo detto ch e la s toria di ques la an1m alata si è eh iu•sa a 10 anni di dist anza, con la for111azionc di un ascesso prima e poi di n eoplasia a decorso rapidis·simo sul ceco, l'O . con clude che per i progressi dell'esam e r adiologico, dell 'an eslesia e della, tecnica chirurgica, si a eve insi1Stere

PRATICA

1479'

sulla n cce&silà della diag·nosi precoce, non solo1.aa del dubbio precoce, rispetto al cancro, negli ammalali del colon, spesso affetti da polipo·si ignorata, pei quali s tabilita la diagnosi e temvestivam e11te indirizzati al chirurgo, si è otte11ulo ir1 n1olte statistiche più recenti, una sopravYive11za oltre a cinque anni e per un numero. di operati che supera il cinquanta per cento. Sopra un caso di pseudo·aneurisma dell'aorta addominale. Dolt. G. l\il1r~c1orr1. - L'O. d escriYc un caso dì }Jseudoa11curisma dell 'aorta addominale insorto in un uomo di 60 anni che dieci anni prima era sta lo operato di aneuri sma della femorale sinistra. 111 seguito ad una lacerazione della par et e aortica, in preda a fatti di ateromasia , in vicinanzadel 1Ju11lo di emergen za dell 'arteria r enale sinistra, si era detern1i11at o un infarcimento en1orrag·ico della loggia r enal e dello stesso lato. L 'interesse del caso è rappresentato dalla sopravviven za del sogg·etto per oltre un inese alla rottùra della parete aortica perchè la raccolta ematica formata·si nella loggia renale agiva da tampon e i1npedendo un ulteriore spargin1cnto di san- · gu e. L'obilus è aYYe11uto per miocardite, inentre nel p-µnto di rottura della paret e aortica i coaguli em ati ci eran o in Yi a di organjzzazion e ed il r enepresentava iniziale atrofia da compression e. Il Segreta:rio: dott. G. M1Nc1orr1.

CUORE E CIRCOLAZIONE · Periodico mensile diretto dal Prof. CESARE FRUGONt Capo Redattori~ Prof. C. PEZZI. Mila no - Prof. G. MELDOLESI, Catania Il Nu m ero 7 (luglio 1939) con t ien e : Lavori originaH : - I. - A. Pozzi: Lues a localizza zionì mu ltiple : miocardite con flutter 1l>11·r icolare e d issociazione atrio-vent ricolare com plet a. Aneurismi dell'aorta. Arterite cerebrale. - · II. - A. GUARINO: Sull'inter ipretazione della genesi dello s doppiamen to del primo t ono cardiaco. - III. G. M . RASAR10: Sull'alternanza e lettrica. I periodici specializzati. Archives des maladies du coeur etdes vaisseau:r. C. LAUBRY, P. SOULIÉ e P. MARIE: Va lore della dissociazione atrio-ventricola.re p er la diagnosi di m a lfo1,mazione congenita del c1•ore. - J. PORGE: Valut azio ne del fattore r enale nei cardiaci m edia n t e· la d et er.m inazione del c oefficiente di Van Slyke. - P .. BENEDETTI: Metodo di va lut azione dei tracciati elettrocardiog ra.fici. - Zeitschri.ft fur Kreislaufforschung. M . HocnREIN e G. T. DINISCHIOTU : Sulla pa t ogen esi dell'a sma bronchiale. - M. NAUMANN : La J)ressione n ell'a r teria dorsale del piede n ei n ormali e n ei m a l ati di circ olo. - K . H. OsTERWALD e H. MEURER: 8111 -pr oble1ua dell'a-zion e n ella strofa ntina sui v asi e nel suo sign ificat o p er i l volume minuto. - Cardi-Olcgia. Bo E \VERT: U n caso rl·i blocco di br a n ca p a rzia l e con passaggio a blocco d1 arborizzazione. - R. EGGLI N : Sul m eccan ismo di produzione del r umor e di locomotiva della perioa,rdite. - S. DE BOER : Sulla n a tura della fibrilla zione. Tra le riviste ed i congressi : K. BUINEWITSCH: Sul ni o 1·bo cer uleo. - Rocn : Il coll asso cardiovascolar e nelle· m a lattie infet t ive e su o trattamento. - D. AYMAN e A. D. GoLDSHINE: La prova dell'a'Pn ea volon taria nell 'ipertensione. - B. NOLLI: Sul var io comiport:amento della pression e a rteri osa m isura.t a a i quattro a r t i. - F. JOLY: I differenti asp etti d elle malfor m azioni con gen ite del t ipo detto << comunicazion e int erau ricol are ». - A. M. MICHELAZZI: Sulle a lt erazioni complesse e transitorie del ritmo cardiaco. - J. GosSET e J. PATEL: Gli infarti viscerali. - L . q RAVIER e A. DUMOND: La corona-rite sten osante ::.trof ica. - RoGER FROMENT: Due punti del t r attamento della m alatti a di Bouveret. ..Notizie bibliografiche: BtiCBNER F RANZ: Die Koronarinsuffizien z. - Verhandlungen der Deutsch en Geselli:;ch aft fiir Kreislauffoschung XI Tag11ng 26-27 marzo1938.

Abbonamento pP.r i I 1939 : I talia L. 5 O ; Estero L. 6 5. Per gli ::i.ssociati a l « P oliclinico » : Italia sole L. 4 5 ; Estero sole L. 60. Un numer o separato L. 6,50. I nviare Vaglia Postale o Chèque Bancario a lla Ditta. LU I GI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA.


cc IL POLICLINICO »

1-480

[ ANNO

XL, .I,

j\\Ul\'1.

33J

IL MEDICO PRATICO.

APPUNTI CASISTICA E TERAPIA.

Forme poco comuni di anemie ipereromiche. Cau sa della anemia p erniciosa è I ' asse11za <lel cc prin,c ~pio antipernicioso » una so tanza cJ1e agisce sul n1idollo fa,ror e11do lo sviluppo <legli eritroc iti in1mal uri ed inibendo Ja forrna zion·e di cellule di tipo en1b·r ionario . Essa l)UÒ venir ro.&tituita dalla som11tinistrazione di ~stratti di fegato o di . . ton1aco. Nei . . i11goli <'DSi d i an emia petìliciosa '"' i ri . . rontr.1no <li"'·e1si fa ltori e liolo·g ici: e&si producono però l a particola r e anen1ia . . olo se esist e un.a pre dj~posiz i o n e co ·Lituzion ale; 139 casi d i an e.n1ia ])erniciosa so·no stati o serYati da H. Moschl { l11i e,n. J(lin. Wo oh ensch.1;., 21 aprile 1939) cl1 0 riferì ce a lcuni .oasi ])OCO con1uni: da lu es, d a ~ µru e, da fis tola s ign1a-digiunale, da poli1)i d ello ; ton1aco. Nel ·C:a o di Sp ru e e. . i , t eva iperaceidità ,g·astrica, evenien za r a ri sima: il fegat o 1·iuscì efficace solo .p.e r Yia l)ar ent era ]e. Ne l .caso da lues ineffi cor ia del feg.ato, miglioran1·e.n to invee.e con la cura a 11tiluetica. Sinto11 10 ~i c uro d ella e ffi cacia della ter apia , è già dopo soli 2-3· g iorni il ritorno d el colore ro. so a ll é 1~1bbra. I cas i mortali er a110 lulti dovul i .a poln-ioni te. P. 1

1

Ulteriori osservazioni sulle sindromi anemic11e s11sseguenti ad operazioni sullo stomaco. A. Chiatellino (Gio1·nale n1 ecf ico dell'Alto J4dige, inarzo 1939) contint1a11do l o . . tudio degli s tati an emici o cr vati in 11r1 certo nu!. rnero di 01)era li con inler,'enti chirurgici sullo s to1naco, l1.a fatto accurati e~am i e1noc.iton1etrici in -! 72 sog,g etti , di cui 22.J: 01)erati pi re Sf:'zione g·astrica, 197 di g·astroentero tomia e 51 di emip ilorecto1nia. l Jn a ·prin1a i1nportante con s tat-0 zion e fatta .cJall 'A. è ch e tulli i ca ·i di an·emia riscont.r ati {ir1. tu lto 19) r ig uarcla,'a no o.g·getti di .sesso ~e111rninile : n essuno dei 200 uon1ini operati presentuYa !Segni di ane.rnia. ·una :econda constat azio11e è che l a .. indrorn e an e.rr1ic.r\ si è n1.a nifes ta la sem ;prr e parecchi .a1lni dopo ·l 'intcTvento e· per lo p.i ù in donn e di media età, eh.e non .3vevano an rora r ag,giunto I 'epoca della m .e1101>au sa. 11 quadro anen1i co presentato dalle p·azienti e ra quello dell.a anemia i1110 c:romica es enzia le -od achilie.a , gio-yante i granden1ente d al trattam.ento int~n ivo con ferro ridotto; in ncs'15un .c.a so l o st ato a11emico 11a dirr1os.trato caTatteri pernicio::;ifor1n i . L 'e tio j)atogen esi di tali s indron1i a11en1iche ·sarebbe r.al-'·p reser1tata d alla car enza <li ferro, per ins·u fficien t e utilizzazione di quello contenuto negli a limenti. Le cau se di questa insuf1.'iciei tte utiliziazio11e devono· esser e ricercate in primo luogo n ella contplessa alte.razione 1

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della funz i0r1alilà gastrica indotta d.all 'inter' 'en to e J)rincipaln1ente nella ipocloridria o nella :.l11aicl oriùria: con queR-ti d e\'ono rmre e&&ere lertuti j)resenti eYentt1a]i altri disturbi d ella digestione in les li11aJe, 11 011cl1è tutti g li 8ltri fatt ori, ide11tificabili nelle pec uliari \.·aratteristich e <lell 'orga11 i IllO Cem1ninile, clte. fanno di q u est e ar1e n1ie un .appa11naggio quasi esclusi,1c {legli operati di questo sesso.

F.

TOSTI.

Il trattamento delle anemie con il ferro. Il ferro , irr1bolo della forza, è stato adoperalo in n1edicina in lutti i t cn1 r>i. Durante il .sec,o]o corso ebbe gran vog·a per I.a cura delle a11emie, e specialmente della cloroFti. Nel 1831 B la ud indi cò la su!\ formula a b ase di solfato e c.a rbo nato ferroso, forn111la cl1e più o meno 1no,difica ta , fu poi largarne11te pre critta. Seguì una :r eazion e, il fetra andò quasi in dis11so. Ora ,-ien e riabilitato : si è :rovato c.11e il f.e1ro è effettiva mente va11tag·gioso nella c ura delle .anemi e. R. M. Tecon (Praxis, 22 giugno 1939) ha fatto al TilZa.ardo un arnpi0 s l udi o venen<l0 ~1 Ile $eau e11ti con clusioni: ] ) 11 ferro è il 1ncdi can1er!l o <li ~celta di I ulte ] e forn1e di an e n1ie ipocro111iche, , - prima rie 0 secondari~ , semplici o co111plesse. 2) D eve essere somministrato di preferenza $Ollo ferina di fe1To ridotto o di carbonato di ferro, a dosi sufficientement e .elevate, ris p ett.ivanliente di gr. 1,5-2 e gr. 3-1; è conveniente con1inciare con dof.i piccol e o moderate ed au111 entare rapidamente , op.pure abbandonare la ct1ra n el caso che l 'e ffetto curati,ro non 6i n1a11ifesti . 3) Contrarian1e nte a ll 'opinione corrente il ferro alle dosi attive contro l 'anemia non è a~tringe11te, ·è anzi nettamente lassativo. 4) Il ferro /ha un ' az~one. note, ole iSulle TE\!SOl e d elle an e.1nich e. Può farl e rico·n1parir.e. ridurle o ancl1e renderle più ab·b o·n danti e più frequenti. Può fa,·orire l e menorragie· e l e inetrorragie 11elle anemich e che g·ià si erano av' 'antagig·iale d el trattan1.ento. In tali casi, ch e sono 1)iuttos to rari, è opportuno ricorrere ad a ltri prepar ati di ferro sia p e•r bocca che per via endovenosa. 5) L.'l t erapia m arzial e oltre che antianemica è tonica anch e per i malati ch e n on sembrano anem ici ; ricer ch e rece.nti h anno meglio n1esso in evidenza e chiarita questa azione stin1olartte e tonica empiri camente nota da secoli. 6) Gli altri medicame-n ti a ntianemic i (fegato, r ame , vitamina lB, ecc .) pos~ono riu>&eire utili nelle anemie ipocromich e anch e non n1eg.a locitarie ch e resistono a lla terapia marziale. DR. 1

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1


Nu~r.

(ANNO XLVI,

33) .

SEZIONE PRATI CA

Ferro ed epiteli: alcune osservazioni cliniche. Così J. Waldenstrom intitola due suoi articoli (Aota rried. Scand., SU()pl. 90, pag. 381 e pag. 398, 19:}8). È i1oto d.a molto tempo che la coilonichia (unghie icave, rigate e rugose) è un sintoma di a11emia ipocromica e cl1e gu.arisce con la cura ferrica. Gli AA. riferiscono tre casi , in cui il $UCcesso della cura fer1ica fu compl eto . Le ra.g adi alle estremità d ella bocca e le 111cere della lingua, di so lit o .scompaiono durante la cura d ell 'anemia ip.ocr. essenziale : anc]1e se r1on c'è .a11emia, queste lesioni cutar1ee e mucose J)arlano per una i·pocron1emi.a, e guariscono con la cura di ferro. Gli AA. os5er-varono ch·e Je. difficoltà alla de.g-lutizionc d ella sindrome ii Plummer-Vinson , sco111paiono durante la c.uTa ferrica e senza bisog no di cure n1eccaniche o ra.diologich ·e. Gli AA. descrivono alcune particolarità d ell 'eso·fago· in corso della sindron1e ricordata. Dcscri,~ono u11 caso di ques lo gen er e, n1.a sen za .anen1ia, cl1e inte1vµretano come una !)articolare espressio11 e di deficenza ferrica. La sid·eropenia si presenta dunque con sinto1ni -vari e con -varie co·r rtbinazioni di sintomi. L'unico carattere con1une a tutti è il pronto effetto d ella cura ferrica. La diagnosi &arà conferrn.ata dal risultato a.e} dosa·g gio del ferro del siero. Per quanto riguarda i rapporti fra achilia e sideropenia, l 'A. troYa elerrienti per affermare, e11e n1olto probabilme·n te il fatto primitivo è la sideropenia , e cl1e ]<l .achilia ne è e~pressio­ ne. Qt1esto n1odo di vedere è irt contrasto .con ](;\ opinion·e cori ente. CoPPO.

La reattività della c11te agli estratti di fegato. D. Gig.ante (I quadern.i dell'allergia, ·d icembre 1938) ha prat.icato sistematicamente nurnerose cuti-, intradern10- e· sottocutaneoreaz~oni allo scopo di saggi.are la reattività della cute umana a-gli es.tratti di fegato , e.speri_m ent.ando sia su sog·g·eLl.i ·sani, sia su affetti da varie malattie, alcun.e anèhe di natura allergica. L' A. ha ottenuto ris posta nettamente positiva solo in Lre pazienti ch e: pir esentavano anche ipersen sibilità locale all' introduzione t erapeutica di esLratti epatici. In sette so·g·g etti , app.arentem ente non sensibilizzati, ·sj ebbero intradermoreazioni .p.arzialn1ente positive: ma cinque di essi trattati a lungo con preparati cli fegato (iniezioni inlramuscol.ari) non dimostrarono mai fenom·eni allergici. Le prove cutanee co11 estra tti epatici risultarono sem1)re neg·ati\1e in pazienti sia asmatici o con i11alattia da .s iero in atto, sia durante e dopo epatoterapia . L ' A. perciò conclude affern1ando che l >epatot·erapia non deve eSisere os.taco]ata dal timore di e\·entuali r eazioni .allergiche: q11 este ad ogni i11odo si ])O ... ~ ono pre,'edere con sufficiente si1

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1483

c urezza con la cutireazione e la sottocutaneoreazione più eh.e con l 'i11tra dermoreazione: quei.sta avrebbe valore solo a diluizione di 1 : 1000 e con lung·a persistenza (aln1eno un .g iorno). F. TOSTI.

Sui diversi tipi di eritremia. Carnot (Jourri al des Praticiens, 20 maggio 1!139) rileva ch e, prescind·endo dalle fal &e po._ liglobulie dovute o ad una concentrazione del san gue per disidratazione o a fenome.n i vasomotori con espressio11e ·del san.g ue dai serbatoi di esso (milza), restan o l e poliglobulie effet tive con aume11Lo reale del numero delle E:1nazi e e della m .ass.a toLale del sangue. Tali lJoJig lobulie ·possono e1~ere ·distinte in 1due . g·rupp1: 1) Poliglobulie di o rdi ~e fun zionale : h anno lo sco,po di ovviare, aLtrave·r so un aumento del nun1ero ·d~i globu1i rossi e d ella massa total e del sangue, ad una insufficie11za d ell 'ematosi: St Lra.lta di una r eazione di difesa contro } 'a Ite1nia e l '.anossien1ia. A tale gruppo cli J)Oliglob,u lie apparte11gono I~ polìgloblllia da a.llitildine bene studiata da Viault, la poliglobulia. dell e asfissie e delle cianosi osserva la specialmen1 e nel cor so ,del n1orbo bleu (con1unicazione cong·e11ita. i11ter\1entricolare con stenosi della polmonare), e la nialattia dei cardiac·i neri , d escritta da gli autori argentini , di origine lu etica. 2) Poliglobulie ipertrofiche o neoplasliclie : i11 es e l 'au1r1 en to delle eJ11.a zic è dovuto ad un J·irocesso iperplaRtico degli organi ematop1oietici. Se ne disti11guono va1~i tipi clinici: cos1 anzitutto il morbo di Va·(!,riez, caratterizzato da poliglobulia, au1nento d ella ma&sa tot&le d el sang'ue e splenomegali:i, e poi l~t policite1nia1ipertoniCICIJ di Gaisibock, che si differ enzia dal Vaquez p or I '·a ssenza di s·p]enomegalia e la presenza di iperten,sion e, e l a p olioite1nia arteriop.a1f,i ca, descritta r ecentemente da CJ3'e\1allier, in cui oltre la poliglobulia e l 'iper.te11sione si 11a anche albl1rninuria e lesioni vaE-colari da arteriosclerosi. Inoltre. aumenlo della m as1$.l total e d el san. ~ue . 0 dcl numero d ei globuli rossi si h.a a n. cl1 e in altre sindror11i: così si è avl1ta poli1glob·ulia in ca5i di trop 1)a inlensa tera1)ia epatica, ir1 alc11ne forn1e ·di tuber colosi del]a milza , i1t se.g11ilo a salassi ripet l1ti e in segt1ito ad altera7ioni gastrich e (t1lcera duodenale o gastrica). F. T OSTI. 1

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MEDICINA SCIENTIFICA Ropporto fra erpete e virus B: considerazioni immunologiche ed epidemiologiche. Sabin e vVri,ght n el 1934 chi.amarono virus n il virus i solato d al cer vello e dal midollo spinale di un inser,;iente di laboratorio morto per n1ielite ascendente act1ta comparsa dopo 111or so di scimmia apparent en1ente normale.


cc II . POLICLINICO »

1484

Lo· s tesso virus fu isol alo ancl1e da Gay e Hold en, che lo chiamarono virus W. E'. M. Burnet, D. Losh e ,t\. , .. .Tac k ~on (Th e 1-J11.st ralia11 J ouru.. of Experi1>1. bi ol. and m ed. scier1JCes, 11tarzo 1939) ripresero qu·e&.to s tudio . Essi, do·p o aver ricordato che Sabin e collaboratori notarono c.h e il coniglio è l 'animale più r ec ettivo e che, oltre ad un 'eventual e 111ielite ed e11cefalite, es o produce, se iniett.aLo n1el d erma, delle vescicole ·e che non si sono riprodotte queste lesioni nelle scimmie i11 America, m e ntre . . i so i10 i)r odot te n elle scimrnie in Ing·l1ilterra, esp1011gono d ettaglia tamente le ricer ch e da loro condotte . Essi sa.craiarono un notevole r1 t1111ero di sieri di scin1~~ ·sane per la ricer ca di anticorpi co11tro il virus B colla tecnica della n1en1bran a d ' uovo e trovarono cl1e a l cuni grup1)i n e conten evano e il co11t e11uto di qu.esti anticorpi era corrispondente al contenuto in an t.icorpi contro' un ceppo di erpe te d e11ominato H. 1F. , Nei si eri di animali inoc ulati con virus B gli anticorpi contro l'erpete era110 ad un titolo 1nago·iore deO'li anticorpi cuntro il ' 'irus B. Il fat Lob ch e un~ sola inoculazione intranasale di virus B dà anticor·pi fa riten ere eh.e gli anin1ali si infettino fin dai ])rimi ten11)i della l oro vi1 a. L'inoculazione negli animali di virus erpetico no·n dà anticorpi. f sieri urr1ani normali. co nten enti anticorpi erpetic.i hanno sempre una scarsa attività contro il virus l.B. I to·p i inoculati con viru·5 B hanno una ce rta 1·es.istt;nza all'erpete. I sieri proveni·e·nti da imn1unizzazione di roditori a l virus B hanno not e,role attività crociata contro il virus erpetico. Per quanto riguarda l' er.pete umano, il. bambi110 l1a spesso una stomatite aftosa ch e g1 d eve co11siderare co1ne un 'infezion e erpetica, ch e è .aic compagnata da assenza di anticorpi, nel siero. Qu.i ndi l'infezione er1:>etica è benigna nel1'uomo. 1

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L.

PROBLEMI CULTURALI • Il ragionamento clinico nell'insegnamento ana·

tomieo. Percl1è lo stud1en1.e n o11 in1pari n1aochin.aln1 ent e a rn e.rr1oria nozioni teoTir h e che poi di111enticherà rapid.am·e11 le, E. Passagge (W'i en. l\-lin. Woclie1ischr., 23 g iug·no 1939) vorre bbe c:11c l 'i11scgna111enLo d ella i tologia e d ella anatomia ver1isse sempre collegato a rapprresenta-· zioni e con cezion i cliniche. Lo s tudent e d eve venir m e~so subito di fronte a ])rohlerni clinic.o-analomici, quali la id enlifira1ion e del gertere e della ubicazione d elle l esioni in accicle.nti d a infortunio e la spie,gazio11e del rapporto esistente tra qu es le l esioni e i ' 'ari sinl<)1ni presentati . P.

VARIA Disturbi musicali nell'afasia temporale. Fr. Palisa e Schnopfhagen (Soc. medica di Vienna, nru,ppo di 11eUJ1•olo.g ia e psichiatria, 21 f ebh·raio 1939) riferiscono il caso di una paziente di 69 anni che, i11 seguito ad un colpo apoplettico, e bbe a fasia di W crnickc; nella fa se re,gressiva dci fenom eni, col1)ì soprr altulto Ja n otevole disattenzione acustica . associata a gravi dis turbi nel ripetere le parole. 'F ace·n do E-uonare, fiscl1iarc e cantare a lla i)aziente dei canti popolari, sorprendeva specialmente il suo n1odo di fare, in quanto ch e essa ne poteva rir•,etere. cantando soprattu1to una nota ro1)1a11zn, n1a senza attener si a lla musica dapr1rima eseguita , con fal_sa inelodia, con ritmo alterato e con tes to l)arafasico. Soltanto dopo d elle se llin1ane, essa J)Otè ripetere altre due canzoni con u11a melodia press'a poco uguale, m .a più tardi addive nne a contan1inazioni d el testo e d ella melodia. Il disturbo del ritmo rirnase immutato. P.er i dis t.urbi .afasici della paziente, viene proposto il 11on1e di · ~fasia parieto-temporale e.on partico la re disturbo d.ella ripetizione delle ]lnrole. Con1e sua ca11sa si aminette un focolaio temporo-parictale a sinistra, ch·e corrisponde al tipico focolaio della così d etta afasia di conduzione: il ditSturb·o nel ripetere il c.anto rappresenta un -caso speciale di quello del ri.petere le parole. Anche il disturbo del ritn10 viene J)Ure attribuito all'afasia da conduzion e. Si fa rilevare che in questo focolaio localizzato a sinistra r1on esiste va paramusia. fil. 1

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PUBBLICAZIONI E.

PERVENUTECI

A zione terapeutica degli estratti mani1nari rLei postumi delle affezioni acute e nelle. affezl.oni subacute della prostata. Rassegna CJi11. 'Terapia ecc., Roma, 1938. E. BRAS IELLO. Estratti surrena.li totali e strati adinamici tubercolari. Ra·ss. Clin . Terapia ecc., Ro1na, 1938. P. DE FAVENTO. Uretrite tubercolar e. L. Cappelli, Bologna, 1938. E. RRA S IELLO. Prove di trattamento curativo e preve ntivo dei versamenti pleurici. in corso di Pnx l erapeulico mediante assoma.zione colesteririovitamin,ica. Rasis . Clin. Terapia, Roma , 1938. B. 'fuì\I l\'IINELLO. Sulla possibilità, di r icosti l uire il pneu1notorace. terapeutico in caso di rica.d iita. Ediz . Minerva ì\iledica, '1'01 i n o, 1939. G. MAH COLONGO . Sulle grandi diarree estive dell'in.fanzia o colera infantile. Art i Grafiche, Guald oni, ì\ililano, 1939. F. Russo. Indagini sperimentali e cliniche sull 'ipe rv·itamin.isrno .4. Tip. Cuggiani, Roma. BRASIELLO.

1939.


!ANNO XLVI, Nul\r. 33]

1485

SEZIOJ\'E PRATICA

-POIJITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.e•) lifticiale sanitario pro vvisorio - Crssazio· ne dal servtzio.

cl1e cos tituiscono, rcg·olano, o sciolgono il rapl)Orto d 'in1:piego, la con·&eg·uen za sarebb1e la dcfi11itiYità · di tutti gli atti r elativi a l rap1X>rto Il provvedin1ento d el Prefetto ch e dif'pe11sa d .i111pi0go. In tal caso non avrebbe effetto la d a l ser,-i zio un ufficiale sanita rio provvisorio r1or111a generale d ell 'art. 357, n è avr ebbero è defir1 itivo? Nel caso affermati vo il ricorso · S:e11so le di;;;.posizio11i che dicl1iarano espressadovrebbe essere dire tto al (:onsig·lio di Stato mente definitivi al cu11i provvedimenti concerin sede giurisdizionale; n ell 'altra ipotesi a - 11·enti g·li ufficiali sanitari (art. 37, art . 50), rebbe an1messo il r eclamo gerarchico al l\Iinè quelle cl1e prevedono esplicitamete il rin istero dell 'Interno, ~lvo poi · il ricorso a l corso g·erarcl1ico : per es. art. 4 7. È d,a ritcC:o11siglio di Stato contro la d eterminazion e r:er e clic l 'art. 52 non si riferisca ai p·r ovvediJJ iinìstcriale. 11te11 ti di 11omina , dispensa, licen2iamento ecc. L 'art. 3•57 del T . U . 193+, n. 1265 contien e 1n.a indichi quelli ch e r egolano il m odo di esl a segu ente disposi zione .g·e11erale, conforn1e a ~ er e del r apporto d 'imip ieg·o dal IY unt.o di vista quella d ell 'a rt. 5 d el '"f. U. d ella legge com ud ell a e plic'a zione e ·d1el ·irattameì.-ito econom i11ale e provinciale 1934 n. 383: et Sal,,o ch e la co e, comunque, designa11do l'organo giriril egge non disponga altrin1enti, contro i prov- sd;izio1iale competente a con osc0r e d el r>rovvevedimenti d elle auto·r ità governative inferiori dimer1Lo definitivo, prescinda d alle condizioni è ammesso ricorso alle autorità superiori ». della cff.ir..acia d·efinitiva cl1e sono r egolate d a Questa è la r egola gen erale. Alcuni provve- altre n orn1e. dimenti sono _espreissa111e11te dicl1iarati dle·f initivi , cioè non soggetti a reclamo gerarcl1ico : Concorso · Li mi ti di età. 1 11a fuori di qu·cstì casi, si ap1)lica la r egola d el L'art . 23 del R. D. L. 21 agosto 1937 n. 15±2, e ontrollo ·g erarchico. conten ente di&1)Qsizioni per l 'inc rem ento deL 'art. 47 d el T . U. 193'-! si riferisce agli uffim ografico , stabilisce che il limite di età fissaciali sanitari effettivi, cioè titolari di un pos to lo d alle i1orn1e vigenti per l 'a1nmisi&ionei ai di or.g anico no111inati in seg·uito a concorso o 1-'ubblici con cor si è ele·v ato di due .anni n ei rii >er dii&posizio'f1e transitoria. Non si può quin - g-11ardi degli as1)ira nti c h e sia no coniugati alla di estender e agl i ufiìciali sanitari proYvisori d ata cli scadenza del ter111i11 e per la pTesen l a disposizione dell'art. 4 7 concernente la dit,1zion e delle don1a11de e di un anno per ogni SJ>~nsa pe r cau se determinate. figlio vivente alla stessa data. Le due cause di L.'l co·n dizion e dell'ufficiale sanitario provvi- au111e11lo sono c u.mulab ili fra esse e con quelsorio no11 è espTessa1ne11te previF-ta dal testo l o i;·r eviste da altre dii&posizioni, purch è, comltJti co : vi a ccenna soltanto l'art . 51 quando plfssivamentc, n on si superi l'età di 45 anni. s i ab·ilisce che « il posto d ell'uffic i al e sanitario Quesla disposizio11 c è estesa ag'li im1)iegati de dimesso l)e r fin e .del periodo di esperim ento, g'li enti locali ed h a effetti da l 1° luglio 193 7. li cen ziato , dispensato dal servizio e dichia ra1 o Ne d eriva che è applicabil e ai con corsi b·anditi dirni:$sionario di uffic io. n on può es.ser e co 1)er- dal l 0 lu~lio 1937 e c1ui11di anch e a quelli a nto , fuorch è in via provvisoria , fino a q11ando te1iori alla data di pubblicazione del decr eto i1on sia intervenuta u11.a decisione d efini tiYa 21 ag·o Lo 1937, cioè anteriori a l 15 settembre s ui ricorsi propo.sti contro il provvedi1ncn lo dello slesso anno, p urch è, s'intende, fosser o adottato ovvero nor1 siano decorsi i te r111i11i aitco ra a 1)e1ii al 111omento d ella p ubblicazione. ·pe1 la produzione di d etti ricorsi . La V Sezione del Con siglio di Stato, con È, ·qui11di, da rite11er e ch e la di!'pen sa d elsenteinza 30 11ovèn1br e 1938 n . 888, h a appli1' ufficiale sanitario provvi$orjo, n on essendo cato questi criteri di efficacia d ella l cgg·e n el lJreviJ&ta ·d alla legge e, quindi , non esse·ndo ditf·ffiJ:)O ·in un caso ch e p resent.a\'a qua lcl1e incl1ia ra ta de finitiva , sia soggetta alla r egola e l1e certelza : il concor so era stato b·a ndito l ' 11 a111mette il r eclamo gerar chico. dicerr1b1re 1936 e, dopo due prorogh e, era F-tato La d ecisione d el Con sig lio di Stato, 16 no- cJ1iu ~ o il 16 a·g osto 1937. Era stabilit o il limite -vembre 1938 n. 836 , cl1e dichiar a n on defini- n1.assimo di a11ni 3± alla data del bando. Queti,,o il provvedimento so1)ra i11dicato , n on a~ ­ 5to lim ~te e.r a elevato ad a nni 39 ·per u no d ei concorrenti ex- con1b·altente~ il quale alla data cenna 8lla disposizione dell'art. 52 d~l T . "C. 1H3".!-, la quale, per la sua formul azion e gene- del bando a ' 'ev.a 4:0 anni e 13 g i0Tr1i e cl1iederica, p uò .gen erare incertezze in quc~to co111e , .a la applicazione d el decreto 21 a.gosto 1937, in altri casi. Dice l 'art. 52: cc Contro I provve- frattanto annunziato dai giorr1a li ma non pubdi1n.e nti relativi al rapp·o·rto d'' iniriit~go d eg·li blicato. F'u pubblicato, con1 e i è d-etto , il 15 ufficiali sanitari è am;ines.so ricorso per 1egit - setterr1b,r e. 1937, cioè dopo la cl1iusura d cl contin1ità al Consiglio di Stato in i&ede g iurisd i- corso e, pur avendo effe tto re troattivo dal I 0 zionale e in via straordin.aria al Re » . Se que- lt1g lio 1937, n oi\ . ., alvò, per giudizio d el Consiglio di Sta to. la condizior1 e d el non fortun ato sta disposizione si doves~ intend e1'e in senso largo, comprensivo di tutti i pro''' ·edin1enti concorre11te. 1

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(•) La presente rubric~ è affidata all'avv.

GIOVANNI SELVAGG I,

esercente in Cassazione, cons. leg. del ncstro periodico.


« JL POLICLINICO »

1486

[ANNo XLv·1, Nu?\r. 33 ~

NEL·LA VITA PR .O FESSION ALE. Cronaca del movimento corporativo. Le pensioni dei sanitnri dipendenti da Enti pub· blici. Co11 legge 6 luglio u. s .. , con1 parsa ·sulla « GaZ'zella Uffici aJ.e » viene approvato 1'ordinamento d ella Cassa di previden za per le pen sioni clei sani tari. Detta Cassa provvede alle p en sioni ed alle indennità: a) dei m edici chirurgi e dei veterinari dipendenti da i Comuni, dall e Provin cie e dalle I stituzioni l)t1bblich e di . assisten za e ben eficenza ; b) clei medici chirurgi e veterinari dipend enti dallo Stato, i quali non abbiano altrimenti cliritto a p en sione a carico dello Stato; e) d ei n1edici chirurg i e veterinari conte1npla ti d alle d isposizioni speciali per l 'Africa Italiana ai qt1ali non competa al t ro tratla1nento di quiescc11za o di previdenza ir1 applicazione d elle disposizioni ni.edesim e.

CONCORSI. Posti vacanti. BERGA~Io.

R . Prefettura. - . ASiSistenti m edico e cl1imico presso le Sezioni di Labor. prov. d 'igiene e profilassi; proroga al 30 selt., ore 18. Ferme r estando le altre condiziorli stabilite nei bandi di concor so, per l 'ammission e ai concorsi p ossono part ecipare anch e le donne. CATA~ZAHO. Co n.s. prov. antitub. Direttore Sez. di spensariale di Crotone e d ella Sez. di Vibo Valentia. Titoli ed esami. P er cia scun posto, stip. iniz. 6000, ind. s. a. 1500'; diarie fuori r esid. 40 giorn aliere; con sentito eser c. prof. Età n1assirna 40 a. al 19 luglio. Scad. 3 m esi dalla st eissa data. CosENZA. F. N. F. Mut'ue lvi.al. La11or. agric. Medico ispettore p er la prov . A·ssunz. con contratto d 'in1-r:i ego a tempo inde tern1i11ato. St ip. mensile 2600. Scacl. 30 agosto. Rivolger si alla « l\if u tua >', Piazza Vittoria , 16, Cosenza. I stituto Pro Lattanti Enrico So n ci ni >>. Diret1 ore 1\!IANTOVA.

e Slattati <« Do,t t'.

sanitario ; titoli· acientifici e pratici; L. 7000 annu e e 4 quinquenni <lecimo ; età li1nite 45 a. al 2·3 giug no ; rivolger si alla Segreteria. Scad. ore 17 del 31 agosto . Direttore dell 'Ospedale p si chiatrico pro vi11cial e in Voghera; L. 15.000 e 5 aument i d ecimo, suppl en1. serv. alt. L. 4000, c.-v.; alloggjo. Scad . ore 17 del 15 set t. Medico assolu~o id. ; L. 9500 e 5 aumenti dee., serv. alt. L. 2100, c.-v . ; camera, vitto nei g iorni di g·uardia. ,Scad. ore 17 del 25 ·sett . Per i dt1e pos ti i titoli scientifici e pratici; età limite 35 a. al 10 n1arzo. Chiedere copia d ei bandi. P AVI A .

_A mministraz.

Pro·V'.

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1

P AVIA. R. Prefettura. - Uff. Sanitario per i Consorzi di Niortara e Stradella. Titoli ed esami. Per ciascun poslo, 18.000, 5 aumenli del 1/10; 6000 per rimb. spese trasporto. Età massima 35 a . Sca.d. ore 12 del 15 sett . . REGGIO ElVIlLIA. Consorzio Prov . A ntituberc. Direttore di Sezione dis1Jen sariale; titoli ed esami; stip. L. 10.000 , 4 quadrienni dee., indenn . serv. att. L. 1334,40; ò consentito il libero esercizio .

Scad. or e 18 d el 30 sett. Chiedere copia del band~ di concorso alla segr eteria, presso l' Amministraz.. . prov111 c. 1'oRINO. R. Prefettura. - Tre pos ti di direttore cli Disp en sario an li venereo nel comune di Torino; s lip . annuo L. 2850 oltre c. -v. e L. 1500 peril servjzio cl i assi-stenle. Scad. 30 sett. Per schiarini.en li rivol ger-si alla Prefe ttura ed al Comune . 1

TRENTO. Ospedale Civile S. Chiara e Pia Casa di Ricovero. - Primario r adiologo (dire ltore del Ga)Jine lto di Radiologia) d ell 'Ospedale; scad. 15 setlem])r e, ore 18; stip. annuo L. 3000 nette; compar tccipaz. 50 %; titoli ; e tà lim it e 45 a. al 25 luglio. Chied er e copia d el bando. Rivolger si alla segr eterj a d ell' Am1ninistrazione ospedaljera. TnrEsTE. J-i ssociazione lvlutua fra impiegati. ~1edico speciali s ta pecliatra-chirurgo. Scad . 16 ~ett en1b re. Rivolger si alla segreteria dell'Associazione , Yia ~· L. <la Palestrina 3. ' 'endesi edificio •1e·stin ato casa cura nialati dr pe tto alta Umbria po·sizione splendida m etri 470~. I11 . Yicin o importante centro o ttime condizioni l)aga11i.en lo faciln1e11 te rilevabile eser cizi o c-0mpl el o in funzione affare con venienti ssimo p er prati.ci tali gcs tio11i n on d i,·pon enti ingenti m ezzt liquidi inforn1azioni schiarim enti traltalive Studio Tecnico Vinc~nti Via G11glielmo ~1arconi CITTÀ DI CASTELLO.

Borse di Studio. Tiro1ci nio di addestram ento. Da1 Min is tero {l ell 'In1 erno (Direz. Gen. de~Ja Sanità Pub])Jfca) è banclito un concor so per titoli per co11ferimento ai medici chirurghi di n~ 10 bor·se òi s tudio, per un tirocinio di addestramento i1ella lott a contro la tubercolo•si e di n . 10 b orse per un tirocinio di addes tramento n ella l otta contro i tumori inaligni, d ella durata di mesi 3. L 'amn1ontare di ciascu na borsa sarà di 1000-6000 o di 1000-3000 a seconda ch e il tirocinio verrà effet lualo })resso un istituto all 'Estero, ovvero presso uri i stituto del Regno. Sono ammes·si al concor so i cittadini italiani abilitati all 'esercizio della medicina e chirurgia, i quali ·siano add·e tti a istituzioni e servizi contro la t u bercolosi o il cancro o, comunque, dimo•strino di possedere una sp eciale preparazione rispettivamente n elle materie anzidette. Le b or se sono conferi le ai primi graduati risu]tanii d a due dis tinte g raduatqrie formulate dalle co1n missio11i giudicatrici. . Gli aspiranti dovranno far pervenire al Ministero d ell 'Interno (Direz . Gen. della Sanità Pub])l ica) non oltre il 30 sett embre 1939-XVII, domand a corredata dai d ocumenti. Cl1i edere copia d el b ando di con corso all 'indirizzo predelto.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE La XlI borsa di studio A. Wasserman , dell 'in1p0Tto di L. 5000, per il J)erfezionamento di una <lotto re~sa in ined icin a tn una Università d el Reg 110, è stat a assegnata alla dott. s sa Cesarina Musante di Ge11ova. 1


iA~~o

XLVI, Nu11. 331

1487

SEZIONE PRATICA •

NOTIZIE DIVERSE ~8°

Congresso italiano delle scienze.

DiscoRso INAUGURALE: « Le Yicende clella Società Italiana per il Progresso delle Scienze nel primo secolo della s ua esistenza » . Oratore: S. E . sen. Mariano D 'Amelio, presidente della S.I.P.S. D1scons1 GBNERALI: « Anatomia, costituzione ed educazione fisica ».

Oratore: Prof. Gastone La1npertini, direttore dell 'Is tituto <li Anaton1ia Umana Normale della R. Università di Siena. « I fattori ereditari )) . Oratore: prof. Carlo Jucci, direttore dell'Istituto di Zoo1ogia della R. Università di Pavia. « Gli aspetti psicologici del problema della razza ». Oratore: prof. P. Agostino Geme1li, Rettore clell 'UniYersità Cattolica del Sacro Cuore di l\ililano. cc Le grandi tradizioni malpighiane della clinica moderua n. Oratore : prof. Francesco Galdi, direttore della Clinica Medica della R. Università di Pisa . « Gli apporti della scuola pisana alla patolo· gia ». Oratore: JJrof. Alberlo Marassini, direttoTe dell'Istituto di Pa~ologia Generale della R. Università di Pi'sa. cc Lo Stato nella funzione di suprerno controllo dell 'ali1nento e d el farmaco ». Oratore : prof. Dome11ico Marotta, direttore dell'Istiluto di Sanità Pubblica. « Acclimatazione e colonizzazione dell Africa Italiana ». Oratore: non ancora d esignato. 1

E

PSICOLOGIA.

Terna di discussione gen erale. cc La regolazione nervosa d egli organi n el sisle-

111a della vita vegetativa>). Introduttore: prof. Igino Spadolini, direttore d ell 'Istitt1to di Fisiologia Umana d ella R. Università di Pisa.

Relazioni speci(Jili. « Regolazione della

temperatura e variazioni della medesima sotto l 'influs so di farmaci ». Relatore: prof. Emilio Trabucchi, direttore dell 11stilulo di Farmacologia della R. Univer sità di l\Iodena. Avl1ertenze: 1) La ,Sezione di Fisiolog ia si riunisce an ch e alla Sezione di Patologia p er discutere sul t ema: cc La fisiopatologia d ella milza ». 2) La Sezione di Fisiolog ia si riunisce, inoltre, alle Sezio ni di Zoologia, di Bo la11ica e di Antro1

'

-

cc Il

co11cetto di

SEZIONE B-4: PATOLOGIA.

La Società Italiana per il ProgreSiso delle Scienze (S. I. P. S.) terrà la sua 28a riunio11e sociale a Pisa, dall 18 al 15 ottobre, in occasione d~l 1° centenario del Sodalizio; difatti la prin1a riunio11e degli scie11ziati italiani si tenne a Pisa dal 1° al 15 ottobre 1839, riunendo pilì di 700 co11gressìs li , fra cui 49 stranieri. . Secondo le tradizioni della Società, i lavori -consisteranno in discorsi generali, discorsi di .cla·sse, discu ssioni su temi defi11iti, comunicazioni individuali. Numerose Società scientifiche 11uzionali si adt1neranno durante il Congresso come Sezioni di esso. Ai laYori parteciperanno i littori <lella cultura e dell'arte. Diamo un prospetto dei lavori che possono in1eressare maggiormente i medici:

SEZIONE B-3: FISIOLOGIA

1Jolog ia per svolgere il t ema: razza ».

Tema di discussione generale. LA FISIOPATOLOGIA

MILZA. Rapporti introdutti vi - Relatore: prof. Giuseppe Vercellana, direttore dell 'l1s titulo di Patoiogia Generale della R. Università di Parn1a. cc Patologia della milza n. Relatore: prof. Giovanni Di Guglielmo, direttore della Clinica Medica G~erale e Terapia Medica della R. Universi tà di Catania . DELLA

Relazioni speciali. cc Radioterapia

delle ·splenopatie n . Relatore: prof. Armando Rossi, diret lor e d ell 'Is l ituto di Radiologia della R. Università di Parma. « Trattamento cl1irurg ico delle splenopatie ». Relatore: prof. Ettore Ruggieri, d ella R. Clinica Chirurgica di Roma. ~e Interdipendenze spleno-endocrine ed influenza della milza sulla crescenza ». Relatore: prof. Francesco Sch1assi , direttore d cll 'I stituto di Patologia l\Iedica <li Bologna. A11vertenza: Alla discussio11e generale della Sezione di ~atologia partecipa anche la Sezione di Fisiologia. SEZIONE

C-6: STORIA DELLE SCIENZE . .

Tem a di discussione generale. cc Il primato

scientiµco dell 'Italia ». Introdutlore: prof. Sabato Vi·sco, direttore dell 'Istituto di Fis iologia Generale d ella R . Università di Roma. I{ELAlJONI .'.N~UALI SULL,ATTIVITÀ SCIENTIFICA E TECNICA . I N ITALJA. '< Attività svolt a in Italia n el campo d ella chi111ica biologica, durante gli anni XIV, XV, XVI e XVII ~E. F'. n . Relatore: prof. Giovanni Moruzzi, d ella R. Università di Bologna. · e~ Attività svolta in llalia nel can1po della farmac ologia, durante gli anni XIV, XV , XVI e XVII E. F. >>. Re la tor e : prof. Alfredo Chistoni, della R. Universi tà di Bologna. « I contributi italiani alla p atologia generale, durante gli a11ni XVI e XVII E. F. ». R elatore: prof. Bruno Polettini, direltore d ell'Is tituto di Patologia generale d ella R. Univer sità di Padova. « I contributi italia11i alla patologia speciale, durante l 'anno XVII E. F. ». Rel atore : prof. Enzo Antog netti, d ella R. UniYersità di Roma. La Presiq.enza d ell_a Società ha deciso la pubblicazione di una g r ande opera comme1norativa scie11tifica intitola la : << Un •secolo di progr esso scientifico italiano: 1839-1939 » e ch e do\'rà apparire n el prossimo ottobre, alla quale contri]Juiranno l e 22 ,Sezioni ·scientifiche d ella Società. Fra l e iniziative approvale è la ristampa d el volume degli « Atti » dello s torico « 1° Con gresso d ei J)otti », tenuto a Pisa, com e si è detto , dal lo al 15 ottobre 1939 e, inoltre, l a rist an1pa d ell a magnifica m onog rafia del grande patriota Attilio Hortis , presentala alla Riunione di Trieste del 1921, sulla st oria delle Riunioni scientifiche italian e n ella prima m~tà d el secolo })assalo; l a riproduzione della medaglia commemorativa galileian a, offerta ai p artecipanti al Congresso del 1839; i11fine, la costituzione a Pisa di una « Dorn u·s galileiana n, in cui siar10 r accolti cin1eli del


[ANNO XLVI, 1'C~I. 33J

« IL POLICLI.X·lCO »

1488

crea tore dcl i11clodo speri1ne11.tale, gloria i1111nortalc italiana, e una b"ibliol€ca delle edizioni delle s ue O}Jere. Sono i11 programma varie gile. Tutta la corrispondenza relativa alla orga11izzazionc scientifica della XVIII Riunione va indirizza la impersonalmente alla S.I.P.S., XX,1 III Riu11ion e, Roma, piazzale delle Scienze, 7. I11.vece, la corrispondenza relativa agli alloggi, escursioni , Yiaggi, ecc., ed a qualsiasi altra informazio11e local e (a Pisa) va diretta esclu siva1nente al Co1nitato Ordinatore <]ella XXVIII Riunione della S.I.P.S., Regia Unive~sità, Pisa. 1

11° Congresso internazionale di n1etlicina e far· macia militare. Per questo Congresso, il quale cadrà nel 1941, sono stati fi s·sati i seg·uenti ten1i di relazione: 1) Il trattan1enLo iniziale e gli apparecchi per il lras11or to dei fratturati agli arti inferiori i11 tempo di guerra. Paesi relatori: Svizzera, Gran Bretagna, Brasile. 2) I11tossicazione da gas delle polYeri esplosive ct·u r:ln le i combattimen li navali. Rrl . : Ger1nania, Francia. 3) Il compilo del servizio di sanità militare nell 'assis tenza medico-sociale alle popolazioni indigene d ei paesi coloniali. Rel. : Fra11cia, llo.lia, Olanda. 4 ) 'Protezioni d egli aviatori contro gli effetti nocivi delle accelerazioni e in particolare delle accelerazioni angolari. Rel.: .Svizzera, Italia. 5) I meclicinali compressi usati i11 n1edicina mili lare: loro valutazioni ; metodi <l 'anali ::;i e dosaggio . dei principi attivi. Rel.: Svizzera, Romania. 6) Le funzioni evenl:iali del d t' nlis la 11d]itare i11 p€riodo d'attività tnlensiva 1.E-Jla zona del fronte e sino alle formazioni dei corpi d 'a1·mata esclusivan1ente. Rel. : Svizzera, GiaJl}.()!'! 1.'. 7) Il servizio sociale dell'assistenza ID?r~l.e nell'Ospedale militare; occupazione e dis·t raz10111; assislenza individuale e familiare. Rel.: S,·izzera, Stati Uniti d 'America.

4:0 Congresso internazionale per la protezione del· l'in fanzin.

carda. 'femi: « Cli1ua naturale e artificiale » (basi fisiche d.ell 'azione biologica del clima; clima1oterapia in oto-rino-laringoiatria); « Fratture d ella base del cranio ». Il 6° Congresso in lernazionale di radiologia è indetto a B€rlino dal 31 luglio al 4 [·gos to 1040, con vas.to progra1111na. Rivolgersi al scgrc tario generale prof. dr. W. 1~aensch, Liebgstr. 2(), l .eipzig e 1. Dal J O al 14 luglio si è riunito a Londra, nei locali dell'Associazione Medica Brita11nica, il 9& Congresso i1nperiale d'igiene ·sociale; vi inlerven11cro più di 150 delegali. U11 convegno per lo is tudio del sangue e degli organi e111opoietici si terrà dal 4 al 6 settembre a Madison (Stati Unili d 'America). Rivolgersi a: Dr. Ovid O. Meyer, Chairman of Prog·ram Com111eltée, Insti lute for the Consideration of the Blood and Blood-Forming Organs, University of Wiscon sin Medica! School, Madison, Wis., S. U. <i'A. •

L · <· Associazione })er la fotografia biologica » degli Slati Uniti , terrà il suo 9° convegno annuale a Pitt·sburg, nell 'Istituto Mell.o n per ricercl1e indus triali. Rivolgersi a: Secretary of the Biologica} Pholograpl1ic A•ssociatio11, UniYersity Offi ce, Magce Hospilal, Pillsburgh, Pa., S. U. d'A. Il 6° Congresso nazionale dei medici artisti ·si svolgerà a Salsomaggio~e, dall '8 al 10 ottobre, con vaslo programn1a , tra cui l a rappresentazione di tre lavori dram111atici (con l a partecipazione Clell'atlrice Anna Carena), la proiezione di u11a cinematografia (« Vita nella scogliera so111mer. 1sa » del dolt. Armando Fasanotli) e la partecipazione alla comme1norazione verdiana (per il pri1no centenario di « Oberto Con le di San Bo11 ifacio »). Si è svolto a Stoccolma il 17° Con.g resso della Federazio11e internazione dell 'abitazione e del1'urbanesimo, sotto l 'alto patronato del Principe Ereditario di Svezia; vi hanno partecipato l e delegazioni (}i 30 Nazioni.

Il 1° Congresso rumeno d'endocrinologia si è tenuto a Bucarest, nei locali della Facoltà n1edica , ·so lto la presidenza del prof. Parhon. Alla Organizzato dall 'Ur1ione It alia11a di Assistenza cerimonia inauguraie intervenne il ministro delall'Infanzia, si terrà in Ron1a, nei locali della Citt à Universi taria, i1ei giorni 9, 10 e 11 ottobre · la sanità pt1bblica, gen. med. ~larinesco. • 1939-XVII, jl XIV Congresso internazio11ale per Federazione internazionale per le piante officila proiezione dell 'infanzia. nali. I... 'importanza dei temi che saranno trattati e la loro stretta aderenza all 'int~nsa attività ch e il Dal 26 al 28 luglio hanno avuto luogo all 'Aia Regime va svol gendo nel campo assistenziale , e le sedu te del Comitato esecutivo permanente le nu1nerose adesioni già preannunziate da parclella Federazione i11ternazionale per le pian le i e di E11 ti pubblici e- privati e di emin enti sa1nedicinali aromatiche ed affini. Erano presen1 i nilari, pedia tri e giuristi di tutto il mondo, nonquasi al complelo i delegati delle varie nazioi:ii c11è la parlecipazione dei GoYerni e·steri, richiafacenti parte del Co1nitato direttivo, fra questi: meranno sui lavori del Congresso l 'attenzione di il prof1• Perrot, farmacologo rlell 'Un~ver~ità di quanti s'inter essano dei problemi attine11ti alla Parigi presidente delegato della Francia, il prof. pro lezione d cll ' infanzi.a dal punto di vista ig ieBosha;t, capo dell'Ufficio piante 1nedicinali del nico-sanitario, g iuristico e ~ociale. Reich, p er la Germania. in sie1nc col prof. DaLe adesioni al Congresso si riceYono nella Sefert dell'Università di Vie11na, segretario genegreteria dell 'Unione Italian1 di Assi lenza all 'Inrale', il prof. De Graaff prossimo.. Rettore, de~l 'Ufanzia jn Roma. niversilà di l Jtrecht , il prof. Fluch dell U111ver·sità di Zurigo. L 'Italia è stata rappresentata dal Congressi e convegni vari. ]Jroprio rlelegato prof. G. SaJ:>ali1:i, di~ettore dell.a Clinica n1 edica della R. Un1vers1tà di Genova, il La Società t e(l esca elci m edici oto-rino-laringoquale da vari anni rap1Jresenta il Governo fa sci s ta logi ·s i ad unerà dall '8 all '11 maggio 1940 i11 Stoc-


[ANNO

XLVI,

NUl\I.

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in seno alla Federazione internazionale e dal Con1itato direttivo permanente. Fra gli argomenti messi all'ordine del giorno eranq: la riforma dello Statuto della Federazione internazionale che in gran parte è stata elaborala dal Sabatini; la standardizzazione internazionale delle droghe; la pubblicazione del Codice internazionale erporistico; la pubblicazione di un bollettino internazionale di informazioni scientifiche; le nu-0ve forme di quotizzazione dei Governi aventi delegazioni ufficiali. Il prof. Sabatini ha attivamente partecipato alla risoluzione di tutti gli argo1nenti discussi ed è stato alla fine vivamente elogiato. Le sue proposte sono state accolte e -fra esse quella di tenere a Ro111a n el 1942 il settin10 congresso della Federazione, cl1e dovrà rendere esecutivo lo slatuto. Il presidente è stato incaricato di fare preSJso il Governo fascista i passi n ecessari, designando per conto della Federazione internazionale il i)rof. Sabatini quale presidente del congre-sso.

Centri odontoiatrici in Albania. Il Luogotenente generale medico Amedeo Perna, i maggiori Alessandro D'Alessandro e- Domenico Pattavia, 11 cen.lurione Alberto Nizia e il tenente Nicola Poli, medici specializzati in odontoiatr~a, si recano in Albania per impiantarvi, in varie regioni, cenlri perma11enti odontoiatrici. 'fali ce11 tri di propagan.d a, di profilassi e ç]j cura, destinati a continuare l 'opera compiuta dalla Missione sanitaria inviata dal Partito, ·saranno per ora organizzati a ,S cutari, Berat, VaJona, Argirocastro, mentre sarà perfezionato - il funziona1nento di quelli già costituiti dalla Mis~ione stessa ad Elbassan e Coritza. Nei centri, oltre ai hampini ed ai giovani albanesi, saranno r.urali anc11e gli appartenenti alle Forze armate. Il Segretario del Partito, che ha ricevuto i componenti la Missione, si è vivamente compiaciuto per il va·sto programma di lavoro che si va a svolgere in Albania.

Azioni gi11diziarie. Il titolare di un gabinetto dentistico della città di Torino doveva praticare l 'estrazione di un dente caria to ; ma per inavvertenza, attanagliò un dente vicino sano e dette uno stratto; accortosi dell'errore, cercò di consolidare il dente . smosso nel prop·r io alveolo, mediante legatura; ma ·sopravvenne un 'infezione, che ebbe lunga durata e che richiese un raschi~mento del ma1scellare. II cliente, un capitano dei granatieri, si è rivolto all 'autori là giudiziaria . In esito a perizie e contro-perizie il dentista è -stato rinviato a giudizio, per ri spondere di lesione colpo·sa. La Corte d 'Appello di Poitier ha reso un gi u dizio interessante, in fatto di responsabilità medica per errore diagnostico. Nel febbraio 1937 il dott. G. diagnosticò una cisti ovarica neJla signorina C. Per escludere l 'eventualità di una gravidanza, egli prescrisse una reazione di Brouha, che venne eseguita in un laboratorio dei dottori V. e P.; il risultato fu negativo. Il 9 aprile il dott. G. intervennè; ma, trovato un utero gravido, ricl1iuse l 'addome. Il 16 gitLgno veniva alla luce u11a bambina, tuttora vive11te. La signorina C. intentò causa cgnlro il medico, chiedendo 200.000 franchi d 'indennizzo per i danni cau"Satile dal-

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1489

SBZIONE PRATICA

l 'errore diagnostico, tanto più g·rave in quanto J)recedentemente altri due rnedici avevano riconosciuto la gravidanza. Ella imputava al medico anche di essersi basato sul} 'esito della reazione, senza avvedersi che era avvenuto uno scambio, poichè l 'analisi si riferiva alla ·signora S. Il Tribunale di Montmorillon . rigettò la richiesta della par le agente; ma è seguito un giudizio d 'appelto. J dottori V. e ~., cl1iamati in causa dal dott. G., hanno escluso uno sca1nbio d'anali'si ed ammesso un lapsus calami)· difatti il nome S., segnàto, non corrispondeva ad alcuna cliente, ma al nome di uno dei collaboratori déll 'autore della reazione, prof. Brouha. La Corle d'Appello ha escluso la responsabilità del laporatorio. Ha ammesiso che il dolt. G. abbia agito con leggere?'.za, poichè un esame più scrupoloso prima dell'operazione avrebbe fatto riconos.cere la gravidanza, giunta ormai al 7° mese. Ha ammes·so però che si è trattato di un errore lieve ed ha pronunziato condanna del medico a 8000 franchi d 'indennizzo. Le spese processuali sono state addebitate per tre quarti al m edico e per un quarto alla cliente.

Un po' dovunque. La « Gazz. Uff. » p:ubblica· il R. Decreto 2•7 marzo, concernente modificazioni s latutarie portate all Istituto fascista dell'Africa Italiana. Il decreto stabilisce, fra l 'altro, 6 1Sezio.n i, di cui una per le scienze fisiche e naturali ed -µna per le scienze i11e(lic h e. 1

Per iniziativa della cc Sanitaria Arnalda Mussolini », facente capo all'Istituto Nazionale di Previdenza e Credito delle Comur1icazioni, si so110 tenuti corsi di istruzione elementare d 'igien e e inedicina domestica, n.e lle principali città, dìstribuzione di 1700 pacchi sanitari pel pronto soccorso, ai frequentatori più a·ssidui. L'Ent e ha allo studio l'impianto di i1uovi ambulatori generici e specifici. Il prof. Zeusctsu Ohya ha pubblicato, coi tipi della Casa editrice medica Kanehara di TokyoOseka-Kysto, un « Dizionario italiano-giapponese delle scienze mediche », di 407 pagin.e, · sotto gli auspici del « Gior11ale di psichiatria e di neurologia »; è. presentato dal prof. Gaetano Bo·schi. 1

La Società Medico Chirurgica Bergamasca si è adunata l '8 luglio, con la presidenza del prof. S. Luss&n.a . Sono state fatte comunicazioni da: S. Minelli, · L. Galeazzi (due comunicaz.) , S. Lussana. Tra il « Reich sluberkulose-Ansschuss » e la « Federazione nazionale italiana fascista per la lotta ~ contro la tubercolosi » si è stipulata una convenzione, che ha lo scopo di una collaborazione fra i due · Enti. La Società sarda d.i ostetricia e ginecologia si è adunata a Nuoro il 29 giugno , con la presidenza del prof. E. ~1aurizio, a·ssistito dal segretario prof. E. De Biasi ; vi 1sono state fal le 12 comunicazioni . ' La Sezione di cullura del Sindacato fascista 1nedici <lell a proYincia di Vercelli si è adunata il 26 lugìio, con la presidenza del prof. U. Ferri. La ·seduta 11a riguardato p er i11tero le leptospirosi. Sono s tate fatte comunicazioni da : P. Mino, ~faria Corn1egna , C. Genn aro , G. Ghisio, V. Darvello, G. Ghi io-\-. DarYello


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POLICLINICO »

Il prof. Louis Bonn.e t cl i Parig i ha t e11u lo, nel1'Univer sità di Erlangen, per ir1vilo fallo dal reltore in n on1c cli quella Società fi., ico-n1edica, una cor1fer enza sull 'insufflazion e tubarica osserYata al cl1in1ografo. Si è iniziata la pubblicazione, a Bilbao, di cc Mepys >) (Medj cina espaftola preventiva y social), giornale destinato a volgarizzare Ja medicina preventiva e sociale che va assun1endo molta parte n el 11uovo stato is pagnolo ; nonchè a sostenere gli interessi della famiglia meclica , senza l a quale non sarà possibile una org·anizzazion e sanitaria effici ente. È a periodicità 111cn sile; è diretto d a Enriqt1e Ocharan . La piccola italiana Tina Cozzoli di 9 anni ha ina11dalo, da Molfe tta, il suo salvadanaio all 'erigendo Ospedale di Chieli, sua città natale, co11 una sentita l ettera. L 'allo gentile è s tato segnalalo ed elogiato dal comn1issario d ell 'ospedale, dot t. Carlo Travaglini. A Trieste sono stati arrc5ta li tredici contrabbandieri di eroina ; l 'associazione aveva diramazioni ·a Marsiglia ed in al lre città costiere del1'Europa e d ell'America. A Sus ak sono state fermate tre persone in rapporto con essa.

Due n1esi dopo Carlo Orazio è deceduto il frat ello maggiore GuGLIELl\10 ~L"-YO, ch e da un dodicennio si er a ritirato d alla Clinica di Rochest er , ove continuava isolo una inoclerata attività come oon sulenle . Dell 'illus tre rl1irurgo clarc1110 prossi1namente una necr ol ogia.

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La mal Lina del !9 luglio è mancato ai · vivi il dott. prof. RonoLFO Sca,vARz, chirurgo emerito dell 'OspedaJe Civile di Vicenza. Nato a Vicenza nel 1864, laureato a Padova nel 1888, fu per tre anni a sisistente di Guido Tizzoni ed ebbe quindi la rara ventura di formarsi alla scuola di Edoardo Ba·ssini, di cui fu assis tente e successivan1ente aiuto, fino al 1895. Libero docente in medicina operaloria fu incaricalo n ell 'Ateneo di Padova dell 'insegnamento di quesla materia dal 1896 a tutto il 1922. Nel 1895 ft1 11on1inato a seguito concorso chirurgo primario in Adria, posto che tenne fino al 1903, quando, pure per concorso, ebbe la nomina di chirurgo primario d ell 'Ospedale Civile di Vicenza. Nell 'Ospedale cli Vice11za p er ben 24 anni il prof. Scl1warz ha profu so i doni del suo sapere. della sua abilità e dcl suo nobile cuore, dedicando, b en si può dire, la parte migliore della su a vita a ridonare la ·salute a migliaia di infermi e a sollevare Je sofferenze. La sua attività scientifica è docu1nentata da 28 pubblic nzioni, in parte sperimental e, in parte di interesse clinico, riflettenti i più div.ersi carr1pi d ella chirurgia. È do,·eroso ricordare che il prof. Sch,varz, cresciuto 11cll 'èra dell 'anlisepsi, di cui si era fatto tenace e preciso osservatore, aveva contratto, vera vitti1na del dovere, una affezione renale, per la quale dove lte anzi subire ancora in giovane età u 11 in tervcn to chirurgico . Rodolfo SchV\·arz sarà sempre ricordato come profe·ssionis la colto, come operatore accorto e valente e com e u omo modesto e di grandissi1no cuore. 1

Indice alfabetico per materie. Ac li1101nicosi: co11tribù to allo s tudio . Pàg. 1478 )) 1484 Afasia temporal e: dis turbi mu i cali .. Africa Or. It.: rilievi . . . . . . . . . )) 1465 Anatomia : insegnamenlo . . . . . . . )) 1484 Anchilostomiasi : l ' . . . . . . . . . )) 1455 Anemie conseguenti ad operazioni sullo s lomaco . . . . . . . . . . . . . . . )) 1480 Anemje iper cromich e : forn1e poco co"Inuni

. . . . · · · · · · · · · · · ·

Anemie: tratlamento con ferro .. . . Aorla addom . : p seudo-aneurisn1.a . . Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . Cole{:tomia cl 'urgenza per s le11osi neoplastica p erforata ~ . ~ . . . . . . . Cortcorr so : limiti d ' elà . . . . . . . . . Congiuntivite primaverile: complicazioni corneali . . . . . . . . . . . . . Cu or e: un segno di d issociaz . · atrioven lricol . . . . . . . . . . . . · . · Di abete r enale : il proplcn1 a del . . Di·strofia adiposo-genitale: opolerapia . Dis trofia musco!. progr. : elettrocardio-

grairlrn.a . . . . . . . . . . . . · · · ErpeCe e virus B: r apporto . . . . . . Eritremia: diversi tipi . . . . . . . . E lratli di fegalo: reattiYità clella cute agli . . . . . . . . . . . . . . . .

)) )) )) ))

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Femore : fra l lure <lel collo . . . . . . Pag . 1477 Ferro ed epiteli . . . . . . . . . . . . )) 1483 )) 14ì7 Fonocar cliog rafo . . . . . . . . . . . . )) 1471 Glicemia: influenza del cloruro di sodio )) 1469 Glicosuria: significato . . . . . . . . )) 1477 Neuralgia del trigemino: radicolomie Paraplegia per compressione inidollo )) 1477 da cisti di echin. . . . . . . . . . . )) 1486 Pensioni di sanitari . . . . . . . . . . )) 1472 Reumalismi n ell ' infanzia .. . .. . )) 1478 Rotula : l tissazioni . . . . . . . . . . . ,Sepsi denlaria in rapporto con anemia, )) 1473 d ispepsia e reumati·smo . . . . . . . Sindrome di Lauren ce-1\iioon-Bardet)) 1477 Biedl frus ta famigliare . . . . . . . Sindromi reumatiche tossico-focali e )) 1474 anacoresi . . . . . . · · · · · · · · )) 1479 Spon.d ilite tubercolare: trapianto osseo )) 1478 'fifo esantematico enòe1nico benigno . )} 1478 Traumatismi : leucflc itosi con secutiYa . Trombo-arterite obliterante traumatica )) 1462 d ella femoral e . . . . . . . . · . . · Ufficiale san. provvisorio: cessaz. dal servizio . . . . . . · . · · · · · · ·

Valvola ileo-cecale: slruttura e funzioni Vene: muscolatura : modificazioni con l 'e~Là • • • • • • • • • • • • • • • • •

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Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito aa autorizzazione scritta dalla redazione. e; vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. L'l!orroRB

C. F'hUGONI, Iled. capo.

A. Pozzi, resp.

Roma, Slab. Tip. Ar1nani di M. Courrier


A.NNO XLVI

Num. 34:

Roma, 21 Agosto 1939 • XY II

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA ,, E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

SEZIONE P R A T I C A REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Cllalco Medleo dl Roma -- - - PREZZI

D'ABBONAMENTO

ANNUO

Singoli : Italia. Estero (1) ALLA SOLA SBZIONB PRATICA (settimanale) L. 70 L. 116 (1-a) ALLA SOLA SBZIONB MEDICA (mensile) . • L. 66 - L. 66 (1-b) ALLA SOLA BBZIONB CBIBUBGICA (mensile) L. 55 - L. 65 Un numero separato della 8UIONB MBDICA o

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1939

Cumulativi :

Italia Estero (I) ÀLU DUJI SBZIONI {pira.tic& e medica) . • L. 110 L . 165 (I) ALr.w Dn su10N1 (pratica e chirureica) L. 110 L. 1'6 (4) Ar.r.• Tll s1z10N1 (prat., med. e chirur.) L. 140 L. 191 della OBIIUBGICA L 6; della PRATICA L. 4,00

SOMMARIO.

Note e contributi : E. Milani: Considerazioni sul valore .p ratico della colecistografia. - B. Nardone: Glutationemia in caso di ossigenoterapia nella tubercolosi polmonare. Osservazioni cliniche: G. Mesirga: Sopra un caso di versamento emol'ragico in caso di pneumotorace te· rwpeutico. Sunti e rassegne : CHIRURGIA GENERALE : R. Remy : Rapporto fra le variazioni postoperatorie della diuresi, dell'azotemia e della cloruria in rapporto colla temperatura. - D. Kulenka.mpff : La narcosi nella !Pratica comune. STELLECTOMIA : L. Biancalana: La -0ura chirurgica delle sindrQmi di Menière. La stellectoonia per le sindromi post-otitiche. - R. Leriche e R. Fontaine: Risultati lontani del trattamento dell'asma bronchiale con la stellectomia. - OSSA: E. Barengo : L'importanza. del dosaggio della f osfatasi plasmatica nei portatori di tumori metastatici delle ossa. - Roche : Ricerche biochimiche sulle reazioni generali dello scheletro in seguito a frattura di un osso ed unità fisiologica del sistema osseo. - TERAPIA : P. Delore, Ooudert e Domunt : Studio critico sulla medicazione espettorante. - MISCEL-

LANEA: W. Knoll: Fenomeni di adattamento durante lo sport. - F. Velasco Montes: La malattia di Werner Schultz. Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società Medica del Friuli. Sezione Culturale del Sind. Fascista dei .Medici. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Le emorragie intraoculari recidivanti dei giovani. La vita.mina C nell'occhio senilizzante. - Le fratture della base del cranio. - Il trattamento delle fratture costali con una cintura elastica. - Il trattamento delle ,grandi emoriraigie da ulcera {Peptica. - La morfologia e la funzionalità della colecisti nell'ulcera gastroduodenale. - La linfogranuloma.tosi dello stom aco. - La pseudoadhilia. - MEDICINA SCIENTIFICA : Il ri-0MDJbio dei cloruri degli ulcerosi gastro<iuodenali. - Sul comportamento della glicemia aliment.ari nei ciclisti. - VARIA. Nella vita professionale : Concorsi. - Nc.·mine, promo· zioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

sio11e gior11ali1e1.,a, ch e affiata nel r.omune lavoro il radiologo e il medico o il chirurgo. Considerazioni snl valore pratico È c~rto che si ·è fatta strada fra i radiologi della colecistografia. la convinzione che è ora di fare una revisione di tutti quei problemi lega.ti alla c10J.ecistograProf. ElTGENIO M1LANI Primario Radiologo nell 'Osp,edale del Littorio . . fin e cl1e co·s tituiscono qualche volta dei veri c.1slelli ·d i carta. Il n1etodo colecistografico che Roma. r1rende il no111e da Graham ha portato --: con L'aver scelto un giorr1ale di medicina pra- la possibiilità di Yi~)'ualizzare nel vivente la citica per in1postare - almeno 11.elle sue linee stifellea - qualchi} cosa di verame11te nuovo fJrincipali - uno dei t.anti problemi l egati al r1el campo della radiodia.g11osLica; n1a il tempo Cllpitolo della colecislografia (su cui i radio- che è passato oran1ai dall 'inlroduzione del n1elogi h<i nno versato f i ua:11i ·dì i1lchiostro) corri- todo (quindici anni circa) ha fatto anche gius1)onde a una necessità da portare sul campo stizia <li n1olti dettagli .c he si sono sovrapposti pratico certi determinati problemi che sono o J1anr10 deforn1ato il meto,do originale. È ormai convi11zione di tutti i radiologi che fi11iti per diventare anc.h e p1etr il radiologo discir etamente confusi sotto la n1esse di lavori e il metodo endo,renoso colecistografico, il medi contributi ch e Gi accun1ulano ogni giorno todo orale sia a dose unica o frazionata si sull '.a rgo·m ento. Nè le cose che brevemente equivalgo no p'erfettamente purchè bene conesvorrò vogliono essere peregrine: perchè i] dot1i: ma è anche vero che per ragioni conbisog110 di chiarire certi problenti è comune tingenti si è costretti. nella pratica ospedaliera a tutti quei radiologi che nella pratica cli- a preferire il metodo endo,·enoso non perchè nica o nella pratica ospedaliera si trovano sia più sen1plice n1a perchè ci mette al riparo a contalt.o con l1e stesse difficoltà nella discus- degli errori cl1e pro, engono dalle difficoltà di

NOTE E CONTRIBUTI

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11, POLICLINICO

sorvegliar~

la preparazione da parte dei malati. L '01pac.ità d1ell 'ombra della cjstife1llea nel rr1etodo orale -non laiSc.ia nulla a desiderare rispetto a quella che si ottiene nel metodo endovenoso. Il preparato da iniettare per via endovenosa. o da prendere per bocca orn1ai non dà più inco11venienti e le Case Italiane hanno messo sul mercato d9i preparati perfetti. La preparazione del n1alato ha senza dUJbbio uria p·arte importante sp•ecia lm ente nella coleci ~togra fia orale: ma la preparazione in mano di n1olti radiologi ha qualcl1e cosa di mistei-ioso e di complesso da far pensare a una vera iniziazione di misteri r eligiosi. Il m edico pratico sa oramai cl1e è necessario, prima di so,m ministrare la tetraiodo (qual e cl1e sia l 'etichetta con oui la casa di prodotti med1icinali copre il }Jrodotto) di fare al mattin o una buona pulizia intestinale (clister e) ; quindi al mezzogiorno il paziente potrà fare il suo solito pranzo. È inutile parlare di p!fl!sti -g tassi e di pasti serr1i111agri: il pasto comun e coi suoi co·n dimenti è più che sufficiente come stimolo alimentare biligenetico e come stimolo colecistocinetico i11 modo che la colecisti sia prepa1·ata ad acCt)gliere la nuova bile opac.a. Si ;p uò perme.t tere al paziente (nel caso della somministrazione orale di tetraiodo) un pasto leggero verso le 7 ponì. qui11di verso le 9 della sera si .s omministra la tetraiodo. Nel caso cJ1e la somministrazione debba esseire endovenosa il paziente manterrà - dopo il pasto del rr1ezzogiorno - ·la sua astinenza ai cibi. La secrezione biliare è minima a dig iur10 e quindi la colecisti vuota si caricl1erà più facilmente di bile opaca. Le teoniche che cercano - a paziente digiuno - di far vuotare ulteriormente e prima della somministrazione della tetraiodo la colecisti piena di bile (iniezione di pituitrjna f)econ·d o Pribram - so1nn1inistrazione di ro$SO d 'uo•vo secondo Nuvoli) sono toonich,e ch,e h·a nno suscitato qualche critica da AA. c11e sono partiti da un p·u nto di vista fisiologico (in quanto andrebbe ammesso - secondo la fi siologia ortodossa - ch e la colecisti a digiuno sia vuota di bile) ma sono tecniche praticamenteJ giuste se con questo sistema si ottien e - come ,è in realtà - una visualizzazione più p·r ecoce della colecisti. E qualc1h e AA. (Impallon1eni) 11a pensato che nel m eccar1is-mo di questa visione 1pìl'ecoce più che l'azione colecistoci11etica entri in g iuoco una azione bili.genetica per stimolo 1$Ulle cellule epatich e da i)arte ·d ella lecitina dell'uovo, sostanza squisitament.e alin1entare. Sta di fatto intanto che ]a raccolta della b ile iodata n ell a colecisti si co,111pie a digiuno·: pra1

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tica fissa infatti è quella che il paziente rirr1anga digiuno dopo la assu11zione di tetraiodo in modo che la assunzione di -alimenti colecistocinetici non tu•r bi il decorso della opacizzazione della colecisti . • 1 A ~piegare questo raccogliersi della bile a digiuno gli AA. parlano non di secrezione ma di escrezione: la trtraiodo sarebbe uno stimolo puro coleretico (non bili-genetico) e la tetraiodo verrebbe eliminata carne scoTia dalle ce]JuJe epatiche in funzione di ero.u ntorio. In ogni modo dopo che la colecisti si è bene opacizzata , i radiologi ne cercano di studiare il vuotaJnento mediante sostanze colecistocinetj.che che fan110 vuotare la colecisti: classica è la prova che va sotto il nome di Bron11er e che rc>nsii&te nella somministrazione di 3 rossi d 'uovo eminentemente coleci.storinetici. Que&ta ;p rova in f..ondo resta sempre la più pratica no·nosta11te cl1e possa ess~rc somministra to del laLLe intero grasso o del burro o degli altri colecistocinetici: surrogati che non offrono ~J>eciali vantaggi da essere citati com,e speciali n1etodi.

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** Giunti a questo punto è b ene intenderci su quello che si vuole significare quando si scrive prova colecisto·graficia positiva o negativa, prova biar1ca o meno. È pre.feribile essere espliciti: colorazione della colecisti mancata, colorazione buona, colorazione tenue. E così: vuotame·n to dopo la prova di Bronner; mancato, ritardato, normale. Si sa infatti che &otto la pro, a dei rossi d'uovo la colecisti riduce le sur. dimensioni di circa la metà dopo una mezz'ora e si rende poco più o affatto visibile dopo un'ora circa. Su questo argomento esistono dei contributi i11ter,e ssanti della Scuola di Busi e ai quali rirr1ando per i dettagli. 1

* ** Dopo di che ci possiamo domandare: quale è 1'u.tilità pratica de.lla colecistogrQJji,o... Vorrei i11nanzi tutto separaire quelli che sono i problemi fisiologi ci che la colecistografia ha suscitato dai pro blemi clinici contingenti. Problemi interessanti di fisiologia sono quelli sulle proprietà della colecisti: funzione a serbatoio, funzior1e di assorb imento, funzione di con centrazione. Certo che poter avere sotto gli occhi la coJ.eciis ti nel vivente, esplorarne la forr11a e la funzione è senza dubbio meraviglioso: bastereb·b e fare la fan1a ·d el metodo la possibiJità di. vedere dei calcoli dentro la colecisti 1

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SEZIONE PRATICA

opacizzata. In questi ultimi anni è stato possibilre osservare mediante l'e.san1e in posizione ·eret.La, in colecisti, opacizzate apparentemente in modo unifor1ne, cl1e i calcoli di colesterina p<Y5Sono disporsi ad un certo livello (AkerlundBe1mond) : se i calcoli sono cc sospesi )) è chiaro che nonostante l 'aipparenza uniforme radiologica la bile nella colecisti è dispof,~a a strali, diversi per caratteri fisico chimici. Naturalmente ciò succede nelle colecisti con bile eone.entrata no n naturale cioè con la tetraiodo JJer,c hè in condizioni 11ormali n on e5istono calcoli che allo stato fresco ab,b iano· un peso specifico inferiore a quello della bile più concentrata. Questo reperto ha condotto a constatazioni i111 eres&anti e ad amrr1ettere cl1e la con centrazio11e da parte della n1ucosa vescicolare, si compie 11on in modo massivo globale ma a strati. Dopo un ;ora e inezzo oirca dalla iniezione endo,1enosa (purchè si pratichi l 'esarn·e in piedi) è ]JOSR-ibile osservare che sul fondo de.Ila colecisti opacizzata dalla t.etraiodo si è formata una listerella più densa, che si prolunga più tardi lungo le 1piareti a semiluna o a falcetto. La colecisti appare allora .divisa in 3 strati: bordo denso s11l f on·d o; al di sopra bile più tenue (bile residua) e al di sopra ancora, divisa da una linea orizzontale dalla pl]:ecedente, bile i1iù ·d ensa iodata. La lis terella den sa n1an mano ~un1enta e verso la IV ora i tre st1 r ati non si riconoscono più; perc h è la bil e più d·ensa, raccolta sul fo11 do, man 111ano è aumentata verso l 'alto riempiendo così tutta la col ecisti. La successione dei fatti va inte rpreta in quei&to modo·: la bile iodata cl1e affluisce nella colecisti si stratifica sopra la biile residua (2 .strati: visione precoce no11 sempre netta) ; compa:rsa sul fondo dello st.rato marginale più d enso per l 'assorbimento di acqua e co·n centrazione da parte della porzione superiore della mucosa con di·scesa in basso, colan·do lungo le pareti, della h·i le C0 f;Ì conC€r.n\rata (aspetto bordato, a falcetto, e succ.es.sivamente a ~ strati); progressione verso l'alto di questo strato più denso fino a riempirre tutta la co1flcisti. Dunque n ella colecisti si verifica una s11ecie di circolazione della bile dalle pareti sul fondo, dal fondo verso l'alto e verso le pareti: la stratificazione è un prodotto fii&io- logico ]&gato alla conic entrazione d ella mucosa e non llll prodotto artificiale l egato alla pref'enza di iodio. Concentrazione ch e è rapidissi111a perchè entro 20-30 minuti il q1uadro può n1utare. In base a ciò si può anche ricostruire quanto avviene in co·11·dizioni normali dentro la colecisti: la bile epatica si stratificherà al di sopra 1

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della bile residua e al di sopra di questa resterà la bile di co11centrazione (Bermond). Questa è I 'unica differenza che 1passa co n quanto avviene in colecis tografia in cui la parte artificiale è la presenza d ei tre strati perchè la bile di concentrazione (più pesante) ,,a al di sotto della bilie residua. 1\ila se la colecisti (previo vuo·t an1ento col paslo di Bronner) n on contiene bile residua, i fatti che avv·e ngono in colecis tografia e i fatti ch e avvengono in condizioni normali si identificano : in coleci~to ­ grafia: aspetto iniziale uniforn1 e, poi aspetto a falce tto con due .strati; poi aspetto termin·a le unifo1rme per la progressione verso l 'alto de l bor·do più denso. Tn condizioni fisiologiche: conten'llto uniforrn.e di b·i l'e' epatica, concent1»azione: discesa in basso d e]la b1ile coniee.11trata e aumento progressivo di questo 5trato verso l 'alto. So1io specialn1ente gli studi di Bennor\d in Italia ch e ci ha11no permesso di s,·i soer.ar.e questi problemi .già affrontati in llartie ad es. da 1B ernstein. Oltre a quesli reperti che si riscontrano nelle fa si ,p recocissin1e della colecisto,g rafia , anche tardivarnente· verso l '8"' ora si può (sia allora con la prova endovenosa che orale rna sempr e (,(Jll 'esame in piedi) notare ancora una stratificazione: opacità densa d ella m età infieriore d e]la colec.i sti , li11ea orizzo11ta]e ch e la divide oeiic'l una opacità più tenue chf\ si perde in alto. Qu esto Teperto p uò sco mparire dopo la somministrazione d ei rossi d 'uovo ma può ricomtparire a ve5cica rido·t ta sen1pre con d elle caratleristiche che so110 invertite rispetto alla stra ti ficazione pre:co(.e. Nella stratificazio n e p-recocf' (in rap•p orto es.senzialn19nte alla capacità di concentrazione d ella muc~sa) bile residu.a s ul fondo, bile iod ata al di sopra, poi bile de n sa concentrata in b~sso il c ui livello .man mano sale fino a occupare tutta la colecisti. Nella stratificazione tardiva : bile 0 paoa colecii&tica sul fondo, bile epatica al di sopra povera di iodio. Questa stratificazione t ardiva è legata essenzialmente al tono e quindi alla funzione di serbatoio d1ella colecistj e alla coordinazione tra variazio11i della peristole e capacità di concentrazione: la colecisti può in questo periodo modificare il suo tono e apparire dilatàta più volte dand o modo così alla capacità di con~nLrazi one di esercitarsi e di tesaurizzare la r1uov·a bile venula (Bermond). Questi dettagli se po-&sono apparire di pura fisiologia , ci aiut aJ)O in rf'.altà anrhe a comprendere molti punti ueJ n1ecc.anis1110 della co]ecistogr afia e ad orizznn tarci in quella pioggja dì lavori che s.pecialme11te la col ecistografia così detta rapidH dell 'A11tonucci ha r>rovocato. 1

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* ** & come dicevo poc'anzi a fare la fama del tnetodo colecistografico basterebbe la possibilità di poter visualizzare i calcoli ne·l la colecisti (calcoli in genere trasparenti e quindi invisibili senza un alone di contrasto denso) &ta di fatto che del m etodo colecistografico si è fatta ·da alcuni una specie di pietra filo.">Ofale ~11p.aJCe di portare sen1pre e in tutto il suo contri hu to decisivo. Sono state quindi delle vere delusioni per taluni quando ad es. il chirurgo aprendo delle colecisti che radiologicamente n1ostrano una opacità uniforme vi ha riscontrato inveoe dei calcoli o ha trovato malate quelle coleci6ti che radiologicame11te si ·erano bene colorate. Errano coloro i quali ritengono in modo assiomatico che colec,isti bene colorate e che si v11otino dopo la prova di Bronner siano sem1

pre e sicuramente colecisli sane. Non è questa una opinione mia personale. Ir1 colecisto•g rafia si deve valorizzare non la i:•resenza di colorazione o di contrazione ma il reperto negativo: la colorazione manca.ta e - entro certi limiti - un vuotamento mancato. Perch-è una colecisti i11alata, in altre parole: una colecisti p iena di calcoli o con pareti anche non del tutto 5ane (e fino a ch e punto non possiamo prevederlo senza un esame istologico), può perfettamente colorarsi e anche bene vuotarsi. Una buona colorazio ne della colecisti ha in radiologia (mutatis mutandis) lo stesso valore relativo che ha una '\\Tassermann negativa. Bisogna ;p rendere il metodo per quello che può dare non ,perr• quello che si vorrebbe che avesse: se la concentrazione è tale da dare un contrasto, la colecisti può colorar~i ma potrà anche. non far ved,e re i calcoli e viceversa questi magari potranno .anche comparire quando - dopo la p1rova di Bronner - le condizioni per un buon contra.sto sono mutate. I nuovi dettagli di stratificazione che I 'esame in posizio·n e eretta ci ha oggi pe·r messo, potranno con ]a loro valorizzazione nel campo colecistografico darci nuove possibilità di investigazione: la stratificazione tardiva stessa oggi non ha più valore di ~edimentazione atonica. Nella sedimentazione in colecisti atoniche non esiste in ·piedi un vero livello; il peso, deforma la colecisti stirandola nella zona del colletto: non basta la 1p osizione bassa per giud[care una colecisti come atonica (e ciò è analogo anche per Io stomaco) ma vi si d!eve unire \1na comparsa della colorazione tardiva, e un 1

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difetto di contrazione con ritardo di svuota .. mento. Necessità dunque oggi nell'esame colecistografico di introdurre anche l'.esame in

posizione eretta.

* ** · Tutte queste difficoltà spiegano facilmente lo stato di animo con cui radiologi e non radiologi, delu~i dalla pretesa i11fallibilità del rr1etodo di (7rah.an1, si sono lanciati alla ricerca di nuovi rnetodi: è bastato l'ann,u ncio del 111etodo della colecistografia rapida (e nessuno può disconc>scerne il merito all 'j\ntonucci) 1>er chè una valanga di lavori sia comparsa sui giorn~li; si è gridato all'osanna e si è gridato aJl 'eresia, si è preteso dal nuovo metodo la perffzione assoluta che non ha neppure il h1etodo originale di Graham. La colecistografia rapida è. valsa così fra tante cose a smuovere la colecistot,"Tafia dalle &u-e posizioni stalicl1f; e che per q11alcl1e radiologo erano i11attacca. bili. C~e colecisti colorate col metodo rapido po&.'<lno poi e~sere malate è una verità lapali ~siana çon1e quella che anche colecisti colo· rate col me1odo di Graham possano essere t•1alate. È d'altra parte - dati i meccanismi diversi -- 11on può essere neppure vero che i risultati che '5i ottengono col metodo· di Graham siano sovrapponibili sempre a quelli che si otl engono col metodo rapido. Ogni metodo ha qualcosa in sè di buono ai fini del]a diagnosi : se non basta un artificio se ne cerca un altro e si cerca un 'altra via da sfruttare. È così che noi - accanto al n1etodo di Graham - · facciamo uso anche del meto,do rapido ma nP1l inetodo rapido abbiamo aggiunto e praticato sempre la prova di Bronner la quale riesce. utili:ssima in quella certa quota di casi (quota grigia della colecistografia rapid!a) in cui la colu·razione è tenue o tenuissima • Il numero di colocistografie es.eguite, riportato in fondo al lavoro, ci permettono di avere una eSiperienza certamente superiore a quella di colol'o ch e si basano su qualch e decina di casi spesso r1eppure tutti operati. Molte volte noi sian10 µasisati dalla colecisLografia rapida alla o viceversa e dall'associa.rJrova di Graham zione d ei due rnetodi è balzata fuori la verità: qualch.e volta ,sian10 ancora restati col dubbio perchè nessun metodo è infallibile e dinanzi a un m,a lato per cui la clinica ci dice in modo assoluto che la colecisti è malata, sarebbe sciocco irrigidirsi solo perchè la colecisti è ])ene vis ibile sul ra·d~ogramma. Occorre però innanzitutto nella comune pratica prima di div<lgare e sfruttare altri mteiodi cercare di sfrut-

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tare tutti quegli artifici legati al metodo o~­ gi11ale di Graham, o al metodo orale, curarne la perfetta esoouzione, aggi•u ngere l 'efJame in posizione eretta, stu.diare il vuotamento e il ritino di vuotamento della colecisti stessa.

* ** La colecistografia rapida è nata con un equivoco ne·l suo non1e: certamente sono stato fra i ])rimi (1933) in un lavoro sulla colecisti a fragola a dare fl.l!lla .giusta interp1retazione degli scopi del metodo, insistendo che la rapidità non è affatto il merito principale. La . coir sa alla rapidità ha portato gli AA. a bruciare le tappe: non più la visibilità d.ella colecisti in due, tre ore ma ir,_ un'ora e perfino in 15 minuti. A buon pn11to il Plossi faceva notare che anr he- nel metodo originale di Grabam si ha una visione della colecisti precoce già alla prima ora e t.ant.o è vero questo che è stato possibile al fBe rrr1(>I1"i proprio n€'.gli stadi precocissimi e precoci della coleciis tografia endovenooo raccogliere una serie di dati interessanti. È I>erò anche ·vero che se ar1cl1e nel metodo di Graham la visio·n e della colecisti è precoce, noi in realtà sfiruttiamo i d.at:i della visione Ilelle ore di massima opiacit.à. Infatti la curva di opacizzazione della cole·c isti nel meto·do di Graham v1a crescendo dalla la ora fino alla sa con lln massimo fra la 12a-16a ora e con una fase discendente fino verso la 3.oa _ora. La curva . di opa.cimazione nel~a cole.c istografia r.apida tipo Antonucci ha una curva di durata più bre'Ve: il ritrr10 si svolge entro le tre orei con un massimo di opacità alla 2a ora. Do·po la terza ora la colecisti in genere si riconosce male: in molti casi o di mancata visione o dQpo avere praticata la Bronner si può avere· a distanza di 8-10 ore la visualizzazione d·ella colecisti (che. può essere la seconda visualizzazione) per quei fe·no1ne11i di circolazione t11ieroepatica in rapporto all 'assorbimento del la tetruiodo ,passata nell'intestino. Le curve totali di opacizzazio1n e e di vuotamento spontaneo sono quindi diverse nei due ca:ii; ma anche ·d'iverso ne è il meccanismo perchè la somn1inistrazione tetraiodo e glucosio n1ette in moto non più il solo meccanismo e1)atico emuntoriale (come avviene nel Graham in riposo della funzione biligenetièa) ma il m·eccanismo biligenetico per stimolo sulla funiione delle cellt1le epatiche. Infatti con questo sistema (e Barbera lo ha. dimostrato ràccogJiendo bile da ·una fistola colocistica) grande quantità di bile iodata si raccoglie nelle prime 1

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due o·r e entro I.a colecisti cl1e può app·a rire assai grande. La sostituzione _al glucosio di sali biliari (stimolo fisiologico che inte.rvi·ene nella digestione. e arriva al fegato per assorbimento dal! 'intestino) permette llllla visualizzazio.n e della. colecisti (Impallomeni) anche più ra12·i da (15 inin·u ti) e ~condo l 'A. più fisiologica. Ma il n1etodu manca ancora di q·u:e1l co.n tro·llo, chirurgico che dato all 'Antonuc·oi stesso la .p ossibilità di controllare su va~ta 5-cala il suo metodo. l\iloltissim.e sostanze del resto sono ca1)aci d~ provocare la visio·11e precocissima de1lla cclecisti e sarebbe fuori luogo enumerarle tutte. Alcune -d ovrebbero :r~ppresootave non tanto il mezzo per ot~enere una ço·l·ecistografia raip1idissima (solfato di magne·s io al 50 % o cloruro ·di calcio al 10 %, 10 cc. visio·n e in 15 min., Lucherini) ma una vera prova di carico in rapporto alla funzione moto·r ia e alla capac,ità di concentrazione della colecisti e anche come mezzo di prova della funzione epatica rispetto alla rap idità di eliminazio·n e dei ,·ari farn1aci. Questo concetto della prova di carico del fegato - mettendo ir1 giuoco il fattore epatico - rende più com1p1lesso il problema e potrebbe, secondo molti AA. aumentare le cause ·di erro,r e nella interpretazione d·ei rist1ltati. Certamente sono stato· fra i primi ·d ì parlare d~lla prova di carico (193'3) nel n1etodo rapido col .gluco,sio in base alla dir11osti·azion·e da. parte del [Barbera, dal grande .a~flu.sso di bile iodata che viene raccolta in breve tempo nella colecisti : onde- la niecessità da parte di questa di una perfetta perir5tole. Conoentrazione e n1otilità sarebbero fattoti secondo Bernstein che si influenzano a vicenda senz.::.t prevalere un.o sull altro;_ma Bermond - come più sorpra abbiarp.o accennato ~ ha dimostrato invece che la stratificazione preco·oe sta in rap1p orto essenzialmente ai renomeni di concentrazione (dalla I-IV ora nel .G raham) mentre la stratificazione tardiva (verso Ja VIII ora verso il massimo della opaici tà) sta in in11nediato rapporto con la funzione pe1·istolica e in via secondaria alla concentrazione. Entra qui in giuoco in modo prevalente -- come rapida il cui ci. nella colecistografia . c]o si compie entro le 3 ore - I.a funzione a serbatoio . della colecisti, legata non solo alla concentrazione ma alla coordinazione tra concentrazione e variazione della peristole.

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Q,u asi in contrapposto di questi metodi rapidi ~ìstono i metodi orali frazionati che cer-

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cano - frazio·n ando la do&e e aumentandola nel te111po stesso - di forzare ad ogni costo la colorazione 1della colecisti. È possibile cosi m.etter meglio in evidenza i etllroli; ma è certo che più cerchiamo di forzare ] a colorazione e più teoric<i111.f:nte ci allontania1l10 dalla possibilità di riconoscere la malattia se non sfruttiamo quella soglia di colorazione che dovrebbe perrr1etterci di col·piiire gli stati lievi pato-

logi-ci. Dopo quanto abbiamo detto - che ha solo ' 'alore come aggiornarnento della questione senza entrare in disoussioni critiche - e prende.n,d-0 in blocco tutt.i i n1 etodi proposti, dobbialno co11cludere 0he non bisogna pretende-re dalla prova colecistografica più di quello che essa ci può dare e ohe nessuno dei mieto,d i è as5olutamente infallibile. È la mancata visualiz.zo.zione il segno indubbio di patimento della col ocisti e la prova orale se bene condotta ha lo ste!;so valore dflla pro,·a endovenosa. Se la colecisti si è colorala .e i segni clinici sono tali da deporre i11 rnodo indubbio per una colecistite, il radiologo cercherà in questo caso - come sempre - di sfruttare tutte le firLezze della tecnica : tem.po di comparsa dell'ombra, densità di opacizzazione (segni vera1nente in cui si influe11rano il fattore epatico e il fattore colecislico); lemPQ di vuotamento dopo la prova di !Bronner. Nel dubbio occorre associare i metodi e accanto ai dati morfologici e dinamici della colecisti ~tudiare anche i rap1)orti con gli organi vicini, confrontando i dati radiologici con quelli clinici. Una buona esperienza sull'argomento ci è data dal fatto cl1e in sei anni e mezzo circa di lavoro nel Reparto Raidiolo gico dell 'Ospedale del Littorio (5 ottobre 1932-1° marzo 1939) abbiamo1 es(\,auito (a parte le indagini dirette) 2600 colecistografie en°d ovenose di cui 1000 rapi,de secon·do Anton.u cci e 200 circa coJecistografie orali. E abbiamo potuto aveTe il controllo operatorio in 459 casi.

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opacizzazione; nece.s sità di .sfruttare tutte le risorse di u·n metodo, ecc. Passa in rassegna i risultati dei vari metodi colecistografici i quali non possono mai prescin,dere dalla clinica e dai quali - per i motivi che l 'A. espone --: non si d eve pretendere l 'assoluta infallibilità.

OSPEDALE SANATORIO I.N.F.P.S. - GOHIZIA Direttore: dott. GIANCARLO AvoGADRo.

Glutationemia in corso di ossigenoterapia nella tubercolosi polmonare. Doll. BENEDETTO NARDOr-.E, assistente Partendo dal principio c h e l 'ipenglutationemia, è una manifestazione difensiva spontanea dell'organismo, contro lesioni t1uhercolari in fase attiva ed evolutiva, sono stati sottoposti 15 ammalati di tp. ad ossigenoterapia inte11siva per la durata di circa 12 mesi, con Io scopo d'irLdagare se l '02 accanto all 'orn1ai indiscusso pot13-re tera;p eutico, riuscisse ad argir1are l 'iperglutationemia, anche parzialmente, sostitu·e ndola neil suo potere ossidante. Ciò premesso, pure se fµgacemente, crediamo opportuno far cenno all 'azio ne compensatoria del glutatione, in ca.so di scarsa o deficiente os.sigenazion·e polmonare. Isolato la prima volta 11el 1921 da Hopkins, il glutatione è stato oggetto di numerose ricerc.h e , che hanno o,r mai stabilito essere questo,, u11 tripecptide -sol~c~rato, abbondante nel fiegato, che con tutta certezza ne domina il metabolismo, influenzato però, sebbene in misura inferiore, anche dall'azione di varie gbian·dole endocrine•: ovaio, ipofisi, paratiroid~* pancreas. Una 1noleco1la di cisteina, unita ad una molecola di acido glutammico, ·e ad una di glicocolla, costituiscono il glutatione, che esiste nel nostro organisrno sotto due forme, os&idata e ridotta, tra loro facilmente reversibili, secondo l'equazione 1

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HS •+-

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L' A. in 00,se a u11a larga casistica di qua le.b e migliaio di colecistografie suffragate da qualche centinaio di reperti operatori, ha cercato di impost~e nel ca1npo !p1ratico tutti quei problemi che sono legati al metodo d ella colecistografia: equivalenza dei n1etodi endovenoso ed orale; norme .della preparazione; valore da dare alla opacizzazione e alla mancata

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S-

S

+ H2

Siccome la forma ridotta o solfidrica - SH, deidrogenabile a forma ossidata - S - S - , ca.p tando di nuov·o H , può ricDstruire la fortna sulfidrica del composto, è -evidente che, nella revemibilità disolfuro-sulfidrato, la forma a tipo sulfi·drato fu11ge da donatore di H, quella tipo disolfuro, da accettore. L'alternanza pendolare della funzione ossido riduttiva , è influenzata dal pH del mezzo or-


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SEZIONE PRATICA

ganico, che orienta il sistema in modo da dargli una funzione riducente in ambiente alcalir10, ed una funzione ossida11te in ambiente acido. La labilità del solfidrile, che giuoca un ruolo di prim'ordine, nella respirazione dei tessuti, ha fatto valutare ìo zolfo, come un elemento capitale nei processi ossidativi, nelle attività enzimatiche., e ricono5eere al glutatione, trip1epti·d·e solforato, grande importanza in fisiopatologia, s pe·cie quan·do raggiungendo un ta &so elevato, col fenomeno della deidrogena1 ione, assicura nello stato di carenza di ossigeno, la respirazione anaerobica cellulare. Si è constatato infatti, ch·e il tasso glt1tatio11emico si eleva, allorquando la res1)irazione polrnonare è ostacolata o minacciata: così Bianchi in un completo e pregevolis·s imo lavoro , ha dimostrato che raggiunge un indice r1otevole nella fase attiva della tp. , indice che discende, q·u ando il meccanismo di ossigenazione si regolarizza, per miglioramento· o cicatrizzazione de.Ile lesioni. Che l'iperglutationerrtia abbia v·a lore di compenso· nel deficit dei processi ossidativi, lo dimostra il rinvenirla negli organismi in preda ad intensa attività n1etabolica, come nelle infezioni, n elle intossicazioni a tipo distruttivo, nell'asfissia meccanica totale ed anche respirando in aria rarefatta o satura di C02. Pegoraro e Bertoni nell'asfissia zonale, provocata ischemizzando alcuni distretti tissurali, ~tanno riscontrato un .aumento di glutatione in loco. L'emazia saturata con 0 2, si depaupera in glut.atione,, vic1eversa se con C02: quindi il sangue. ven·oso è più ricco ·d i glutatione <lell'arterioso. Le vedute ·d i Anseln1ino ed Hoff·n1ann, per cui il .glutatione circolante, agi·sce come vettor·e di ossigeno n·ella ipossiemia, l1anno trovato la loro spiegazione nella legge formulata da Gabhe ed H.ando\v&ki: «se nel nostro organismo si altera il processo di utilizzazio11e dell'ossigeno (per una cauM morbosa od altro), il pro·cesso di difesa organico, è dato dall'aumento del glutatione, .atto a .sostituire l'ossidazione mancante ». Il meccanismo per cui il .g lutatione acquista come dicono Lolli e Campus, « funzione vettrioe dell'o&sigeno che l 'e-.n1oglobina non riesce ad espletare », viene C<)SÌ inle·rpretat.o da ~Iigliore: il 98 % di 02 co11te11uto nel ~n.gue arterioso, in quantità che si aggira intorno a 20 volumi, si c·o mbina con l 'Hb ·d~gli eritrociti, ad una tensione di <'irca 100 mmHg: quando diminuisce la pressione di 0 2 o il numero delle emazie, l 'organismo compensa l'ossigenazione con una lieve eritremia e con un 'ipercromia relativa, la limi1

tata superficie di assorbim·e nto, impiegando però un certo Len1.po, che può riuscire dannoso. In tal caso il glutatione liberatt) su·b ito dal tessuti e ·d all 'emazie., diventan·do vettore di 02 supplisce il defic.it funzio n.ale dell 'Hb. Esistendo pertanto evidenti rapporti, tra ossidazione onga11ica per trasporto ·diretto di O.z e quella. ver deidrogenazione,, abbiamo voluto seguire in u11 numero di ammalati di ti). eiventuali variazioni della glutatione1nia in se·g uito a somn1i11i&Lrazion·e inten&iva di ossi-g eno per via sottocutanea, per potere indagare, come già è sta Lo d·etto ali 'inizio, se la in1missione diretta dell '02 nei tessuti, potesse avere un reale valore ossida1lte, tale da sostituire t) arginare la su1Jerproduzione di glutatione in circolo. Come si vedrà dalle. ricerche eseguite, do1po la somministrazione di 02 si è verificato un netto aumen.to dei valori cromo-citoematici, risultati del resto già riscontrati ·da Gualco, accanto .ad i1n abbassamento d~l metabolismo basaJe e ad una azione benefica « su tutto il t.rofisrf10 organico e sul tono n~1 uromuscolarie ». Diciamo ~enz'alt.ro che a quest'azione deve es.sere riferito il lieve abbassamento d·el tasso glutalionemioo, che in alcuni ammalati di tp. era precedentemente ali' ossigenoterapia alquanto elevato. Ora anche se i rapporti intercorrenti fra glutationem.i.a, . 02 e .5ua utilizzazione da parte dell'organismo, siamo sotto cgni punto di vista del tutlo arbitrari, sfuggendoci nell 'ultima ess~nz.a il complesso mecC<lnismo fisiologico, bisogna pertanto riconoscere e.be l '02, esplicando un 'azion·e eutrofica (Jarricot), costituisce u·n ottimo stimolo nelle anossiemie. Per la ·su.a influenza diretta sul cuore, ~ul respiro, sul contenuto gasoso del sangue ·d i cui n.e abbassa la viscosità, specie quando abbonda di C02, come negli stati asfittici, vien fa, orita l 'ematosi, che per lesioni polmonari, e tra queste le tuib ercolari, diventa insufficiente. Dalle nostre ricerche sono stati esclusi individui mar.a~tici , eccessivamente intossicati, quelli ii1.somma che anche pre,s entando lesioni evolutive, potessero ancora disporre di un equilibrio immunitario, capaoe di reagire se stimolato, ed individui, su cui tranne la comune terapia igienico-dietetica, non potessero avere attuazione e valore, pratiche collassanti. J.J:ossj.genoterapia, condotta per I.a durata di 12 mesi, è stata praticata ~oni tr·e giorni, ed ogni quattro, in alcuni soggetti (4, 7: 10), che prese11tavano zone enfisematose persistenti. Nel sottocutaneo delle regioni antero laterali delle coscie, pettorali ed addominali, sono stati introdotti a tun10 circolare 200 cc. dì ossigeno. 1

1

1

' J


1500

«

IL POLICLINICO

La comune tecnica in1.p ronta•a a delicatezza e preci&io ne, ci ha preservati da piccoli innocui il1cidenti . . Il glutatione, dosato col metodo di Tunnikliffe, espresso in mmgr. %, è stato determinato anshe in .rapporto al numèro dei globuli rossi. Quale valore: abbia questo rapporto che Gabbe chiama glutation-quotient, è così €spresso da Bianchi: « è noto che questo (il tripeptide) nel sa11gue, ~ quasi tutto conte•n uto nei globuli rossi. Infatti, se il tasso risultasse basso, 1na con un rapporto glutatione globuli rossi elevato, è logico che il primo valore è apparente, inqt1.antochè, può essere scarso il glutatione rifèrito alla massa del sangue circolante, mentre invece riferito al suo quantitati,10 in ogni singolo globulo ro&so, è elevato ». llann.o completato le nostre ricerche, lo studic, d1el r.omportan1ento del i1umero delle emaziP, dell'Illi. della C. V. e della V. S. Tutti i valori iniziali, come risulta dall'esposizione dei singoli casi, anche se modesti, hanno 8Ubito un certo aumento. Per quanto riguarda la glutationemia, è evidente la non trascurabile din1inuzione. cho, come è stato precedentemente accennato, non è stata riferita alla respirazione diretta di 02 da parte dei tessuti, ma all 'azione eulrofica dell'ossigenoterapia. Per alcuni casi (2, 5, 9, 11), ipossiemici p.er la loro grave forma di polmonite ulcero caseosa, che all'inizio del nostro studio presentavano nettamente elevato, l'iiidioe del tripeptide, si è verificato poco tempo dopo, un rilevantissimo abbassamento del tasso glutationemico. La marcata ipoglutationemia (rispetto all'iniziale), sincrona di un netto peggioram·e nto delle condizioni 1

1

1

»

[ANNO

XLVI, NuM. 34]

genetali, ·è stata riferita, oltre all'azione tossica del micobatterio, anche all' influenza di enzimi endocellulari proteolitici, capaci di disintegrare in modo irreparabile il processo fondan1entale della vita, ossia la respirazione interna dei tessuti. Infatti i qu·a ttro casi surriferiti, sono venuti a n1orte, prima di raggiungere il termine prefisso per la fine del nostro studio. Concludendo, crediamo poter affermare_, che il sistema disolfuro &ulfidrato, catalizzatore chimico, esplica anche nelle forme gravi di tp., c,on meccanismo di catala!;i per trasporto, la \ sua funzione ossido-ridtUttiva intraorganica. Funzion.e1 che l 'organi.smo riesce a custodire, fin quando l'equilibrio organico non venga distrutto, essendo completamente inibiti tutti i 1POteri di difesa. L'abbassamento del tasso della glutation.e mia, nelle forme avanzate di l·p ., già riscontrato da Nannini, Baroni, Colognese, ecc., altro non significa, che la distruzione irreparabile di tutte le funzioni vita li, abolite dal forte gra.d o di anemia grave, di ritenzione di scorie nel sangue e nei tessuti, di demineralizzazione progressiva, insomma da profonde modificazioni biochimiche di tutto l'grganismo. Esso avviandosi alla cachessia, favorisce la distruziont tossica dell'albumina, c.:tpace fol'se ·d i condurre alla formazione o alla liberazione di veleni ancora sconosciuti. Questa ipotesi trova analogia nella concatooazione, già an1rr1e.ssa da Waldschmidt-Leitz e Purr, tra fenomeni proteolitici endocellulari e fenomeni ossido re·d uttivi, per cui quando il potenziale ossidativo, cala sotto un certo livello, si for1nano sostanze capaci di attivare i processi proteolitici.

••

Glutationemia

Emazie

Glut.

=

Quot.

Bb.

C. V.

...

V

o.;:

• anni• 51 . Fibrosi cavitaria destra. Fibroulcerocaseosi sinistra. CA so I. - P. U., cameriere, 52 1350 25 15 3 Inizio 45 • • • • • 1350 25 15 53 3 45 4° mese • • • • 19 11,3 57 1350 43,1 3,8 • • • • 8° mese 59 17 11,3 1400 3,8 43,1 12° mese • • • •

(~ASO

Il. -

A. G., carpentiere, anni• 36. Tisi.

Inizio 4° mese

+

CASO

CASO

• • • • • •

44,2 18,2

3,3

13,3

55

2,8

6,5

53

1200 1200

18 24

1900 1900 1900 , 1900

28 25 25

al V mese.

M. F., muratore, anni• 38 . Fibrocaseosi ulcerosa bilaterale. 63 8,4 Inizio 32,1 3,8 • • • • • 65 8,2 3,8 4° mese 31,4 • • • • 80 mese 7,7 66 30,1 3,9 • • • • 1,.1 67 120 mese 30,1 3,9 • • • • III. -

M. D., elettricista, anni 45. Fibrocaseosi bilaterale ampiamente ulcerata. 1500 45 14,7 Inizio • • • • • 44,2 3 1400 45 14,7 44,1 3 4° mese • • • • 1400 50 13,6 42,4 3,1 8° mese • • • • 1400 50 40,2 3,2 13 3 12° m ese • • • • '

24

IV. -

36 36

~

30

-


~AN'~O

XL VI,

34J

NlTM.

Glutationemia

V. -

CASO

Emazie

Olut. -- Quot.

Hb

C. V

V. S.

E. K. , n1.inatore, an ni 2g. Ulcerocaseosi bilaterale. Peritonite fibroadesiva.

Inizio 4° mese go mese

·+ CAso VI. -

CAso VII . -

40,2 21,2 19,3

3

2,9 2,9

13,4 7,3 6,6

52 51 50

1400 1350 1200

36 30

38

al IX mese.

P. L ., inanovale, a. · 30. Fibroulcerocaseosi })ilaterale. Gonarlrite specifica.

Inizio 4o m ese go m ese 120 m ese

• •

46,4 44,2 44,2 40,2

3,2 3,3 3,3 3,6

14,5 13,3 13,3 11,1

5g 60 62 64

2000 2000 2000 2000

32 27 30 28

D . ' 7\t ., meccanico, a. 28. J..obite superiore des tra ulcer at a. Piopnx. sinistro.

Inizio 4° mese 80 1nese 12° mese CASO

1501

SEZIONE PRATICA

• •

40 40 36,4 3G.2 '

3,5 3,5 3,8 3, g

11,3 11,3 9,5 9

61 63 65 66

l goo 1goo 1800

l goo

S. R., ·scalpellino , a. 25. Lobite superiore destra. Ulcerocaseosi sinistra. 1600 3g 64 10 3,8 Inizio • • • • • 1700 3,g 67 3g 10 • • • • 4° mese 1700 67 10 3g 3,8 80 mese • • • • g,1 1750 70 3,95 32 • • • • 12° mese

22 22 22 20

VIII. -

CA so IX . -

G:.

Inizio 4o mese 8° m ese

35

,

35 32

30

E., inanovale, a. 35. FibrouJcerocaseosi bilaterale. •

• •

• •

41,9 32 ,4 22,2

• • • •

3,2 3 3

13 10,g 7,4

56 54

1100 1000

52

1000

2g 29 39

+ al 10° mese. B. Q., carrieriera, a. 22. Lobite superiore des tra ulcerata. Emopnx. sinistro. 21 1650 56 13,6 Inizio . . . . 42,2 3,1 5g 22 1700 12.2 4o ;mese . . . . 40,5 3,3 19 1700 58 10,8 go rr1ese . . . . 39, 1 3,6 16 1700 60 10,5 120 mese . . . . 39, 1 3, 7

CAso X. -

C.\so XI. -

G. C., m eccanico, a . 39. Ulcerocaseosi bil aterale. Scompenso cardiaco.

Inizio 4° 1nese

+

CASO

40,2 19,g

3,g 2,9

10,5 6,8

68 52

900

900

24 23

al V mese.

O. Z., barbiere, a. 23. Fibrocaseosi an1pian1.ente caviiaria d. Ulcerocaseosi s. 14 1700 !13 13,2 39,g 3 lr1izio • • • • • li'OO 14 53 12.3 39,g 3,3 4o mese • • • 12 ì750 54 12,2 3,3 39 5 • • • • 8° mese 12 1750 55 10,5 3,7 39,2 120 m ese • • • • XII. -

)

CASO

XIII Inizio 4° m ese 80 nlese 12° m ese

C ASO

XIV. Inizio 4° 1nese 80 me3e 12° m ese

C .\.SO

I . A. , commessa , a. 23. :P iopnx. des tro. Ulce roca:;eosi sinis tra. ~

.... •

.. .

'

41,1 41 ,1 39,5 39,1

3,2 3,2

3,3 3,6

12,g 12,8 12,2 10,8

:)6

1300

57 57 58

1350

13·10 1350

18 16 16

15

R. K., car pentier e, a. 50. Fibrotorace bil aterale amp iamente cavitario. ~

.... •

48

48

48

4g

3,2 3,5 3,8 8,8

15 13,7 12.6 1'2,6

51 55 5g 60

1500 1500 1500 1600

V. A., manovale, a. 29. Ulceroca$eOs i bilaterale. J_.ari ngit~ specifica. 1100 60 13,B 3,2 39,6 Inizio • • • • • 1100 60 12,2 3,2 . . . 39,3 4° mese 1200 61 10,6 3,6 38,3 • • • • 8° mese 1200 61 10,5 .. 3g,1 3,6 12') mese

16 12 12

10

XV. -

)

27 25 25

23 •

* •


1502

« iL

} >QL l

RIASSUNTO.

1

BIBLIOGI-lA.FIA . 1. BAnBARO FonLRO. Il gluta.tione. PaYia , 1936, T. C. 2. BARONI. MinerYa ~ledica, n . 1<3, 21 aprile 1934. 3 . .BARONI e COLOGNESE. Riv. di Patol. e Clin. della T. B. C., n. 3, 1934. 4. B1ANCH1. Glutationemia ed equilibrio· acido basico n ella T. B. C. Archivio di 1P alol. e Clin. ~1edica, n . 2, 1937. 5. B1 NET , vVELLER e G·oUDAHD . La Presse Medicai , 18 setlembre 1937 . 6. GuALCO . Policlinico, Sez. ~1ed., n . 11, 1937. 7. LoLLI e CAl\icPus . .A.r ch ivjo di P atol . e Clin. Medica, n. 6 , 1935. 8. NANNINI. Gior11a le di 1'isiologia, n. J 2, 1932. 9. RONDONI. Biochimica. U.T.E.T., 1935. 10. ALDSCB~IIDT-LEITZ . e PciRR. Zeitschr. f. Phys. Chem., 198, 260, 1931.

v''

R.lcordlamo le Interessanti pubblicazioni: Dott. PIETRO TIMPANO

Direttore dell'Istituto Diagnostico di Reggio Calabria.

(SE,C ONDA

tuber~olosi

EDIZIONE ACCIORNATA

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[ANNO XLVI,

Nu~f.

341

OSSERVAZIONI CLINICHE

L 'A. conferma eh.e l 'iperglutationemia è e5pr essione di difesa in caso di respirazione tj,s surale d efici ente. Presenta un numero di a1nr11alati di tuber col osi polmonare so ttoposti ad ossige110-terapia per via sottocutanea riscontrando in essi un lieve abbassan1ento del tasso g lutationemico ch e riferisce 11on a lla r espirazione diretta dell '0 2 da p arte d ei tessuti, ma al suo })Ote.r e eutrofico. L 'ipoglutationemia marca la, riscontrata in alcur1i casi è espressione di arresto di ogni altività vitale.

Della diagnosi precoce della

CLJNJ CO »

OSPEDALE C IVILE DI C ITTADEI.L1\. DIVISIONE MEDICA E SEZIONE DISPENSARIAI,E ANTITUBERCOLARE

diretta dal dott. U. SARTORELLI.

Sopra nn caso di versamento emorragico in corso di pneumotorace terapeutico. Dott. G. MEsrncA, assistente.

Se le .Pleurili en1orragiche so•n o poco frequ enti n ei confronti con le comuni pleuriti es&ud:itive (8' ~~ sec. Stears -e Li.enissen , cifra rit enuta al la d.a Hinault e abbassata al 3-5 % da Ito11zoni), un r eperto di estrema rarità costit11iscono· le pleurili primitivame nte emorragicl1 e in corso di pnx. terapeutico. Tumminello rife risce di averne visto un caso su 450 pl euriti es ,ud-8tive melap11eumoloraciche. La ·p rin1a osservazione di tali particolari for111.e <li i)leuriti che insorgono durante la colJasso terapia è st,ata fa tta da lfin ault n el 1927, il quale afferma d i non aver trovato a lcu1l c.a:so descritto nelle lelteratura m edica p-rirna del s uo. Nello stesso anno Bernard , ·B aron e \ ;alLis illustrano qu-él ttro casi di versamento -e.111orragioo in cor so di pnx. t erapeutico,, dei c1ua li però . olta11to il pri1no rientra n ella for111a desc1itta da IIi11ault. Successiva1nente, i11 ordine di tempo, Yer1gono pubblicati un c.aso da Cordier , Gaillard e Vallin (1929), tre casi da ni.acco11e (1935), u11 caso da Roccas (1935), un ca so da Tumn1ir1 e]lo ( 193~), uri caso da Cavarozzi (1937), e un raso da D e Marchi n ello stesso anno. Casi ques li sicuri di pleuriti tube r colari m et.np11oumotoraciche primiti,ramente emorragie b e, da contrappor&i secondo Tumn1inello ai versamenti en1orragici di natura traun1,atica o e1nopne·u motoraci di gran lunga più frequenti. Qt1ebti ultin1i sono sempre di origine traun1atica diretLa o in clir,etta, sia ·pier lesioni di vasi con l'ago can nula nei rifornimenti, sia per rottura di .aderenze molto vascolarizzate nel pneumotorace iperteso (Lejard, Coulaud), od in seguito a sforzi fisici ch e posso,n o el e''are b·ru cam·ente la p ressio.n e endopleurica (e' rE'ntualità ,q uesta ritenuta poco probabile da Rurst e Epstein , i11 quanto solo l e aderenze lnrgh e ronte11.g ono abitualmente va1si , e sono molto r esiste nti, rr1e·ntrie quelle più sottili ·e facil : a lacerarsi n on contengo1n o mai, o solo di r.ado, un piccolo vaso), sia per abb andono d el pnx., dove si può avere durante J.a rie&pansio11e i)olmo1nare la rottura di qt1alch.e briglia a d cr enziale diafra111n1atica o m ediastinica far1

1

1


. . [ANNO XLVI, NuM. 34]

SEZIONE PR'ATICA

n1atasi per organizzazione di fiocchi di fibrina durante il periodo in cui il n1oncone polruona1·e era rin1aslo addossato al mediastino (Bernard, Baron e Valtis), o·p pure per dia1)ed{:lisi dai capillari della pleura in seguito al1'azior1e aspiran le del ·vuoto ple·urico (Luzz.a toE'egiz, Maragliano, Ca~lli), o per rexin (Jacob). S 'h:a1tno versarr1enti emorragici anche nel trattamento dell ' empi-en1a para-p11eun1 otoracico con deten sio11e progr·essiva secondo· il meto·do di Menaidi, i:>er u11 meccanismo di aspirazione e v vacuo , e 11ella opeir azione di .Jacob·a eus p•e r la r esezione dellf .aderenze (Cova). Ql1anto alla sinto1natologia d ell 'en1opneun10tora·ce, si O·s serva di solito un ir1izio brurs co (ad eccezione del versan1ento ex vac110 che .$i piroduce lentamente), con malessere g en erale, dispr10a, dolore acuto, pallore,. lipotimia, polso pie.colo e frequente, ' 'omito e tutti gli altri segni d ell 'ane111ia acuta. Questi sintomi sono irloltre in rapporlo diretto con la causa trauIrJltica: rifornimento gassoso, sforzo fisico, ree. Il versamento aume11ta in modo raI)ido , da p1:ovocare talvolta lo sp·o stan1ento degli organi me.d ia stinici e la riduzio·n e notevole della superficie r es1)iratoria, con al11ne11to quindi della dispnea. Di so·l ito no11 esiste ten1peratura febbrile, e qua11do c'è essa è dovuta a infia111mazion e o il ri Lazio11e p1leurica secondaria. Il sangue contenuto in questo versame nto ha co1nposizione simile a quiella del sangue circola11t e (le emazie e i le·u cociti sono b en conservati, ncm esiste en1olisi) è sterile, quando non si v·erificl1ino ·inquinamenti per penetrazione . di gern1i dall.'esterno .o .d all'inte rno attrave~so una lacerazione .p.o·l n1on.are ; non ~i riproduce dopo l ·etStrazionie o si riasso1"b·e spo·n taneamente; di &o1ito no·n co~gu l a (Guillain e Troisier affern1ano a qu,esto proposito che la questione della co1'tg·ulazione no·n è ancora chiarita) . Courcoux dice c.h e secondo i suoi esperi1nenti il sangue nel cavo pleurico divien e incoagulabile in modo s tabile dopo 4-5 ore di di1nora, a condizione però che la sierosa pleurica sia inta tta , no11 presenti cio è una soluzione di continuo e inquinamenti di sorta. La coagulazione interverrebb·e quanclo 15i for111a do1)0 un certo t ernpo· una r·eazione infian1matoria della sierosa. Secon,do Grun\vald la incougu1abilità sareb·b e dovuta a un1 combinazione tra la trombina del sangue e una sostanza "11on bene determin.a ta serr et a dalla 1

0

1

r>J c:ur~.

la 11lcl1ril e e111orragica in pneu111otorace ha la st es a eziologia e i)ato·genesi d ell e p1leuriti E~~uda liYe sìerofibrinose. È d eterm inata dal b('1cill o tubecolare con vario meccani smo (fi '

1503

stole pleuro -po1111011ari sec. Jaquerod e Bard; rottura di focolai so ltopleurici in eorrisponde11za di aderenze pleurich e staccate dal pneun·1otorace sec. ì\ilorelli e Carpi; p er azione allùrgica determinata dall 'assorbim ento d el materiale to~s.ico durante la compressione polmonare sec. Luridiana; diffusione a1la pleura di fc)colai parenchirr1ali sottos tanti , ecc.). Manca i1ella pleurite. emorragica ogni fatto . r·e traun1[ttico, non c'è r·clazione con il rifornirr1ento gassoso·, l'inizio è .$pesso lento ·e quand0 ·è brus1: 0 non comp•a re la sintomatologia dell 'ane1nia. Il dolore in questo caso· ,è diffuso, di modica enliLà, talvolta assente p erchè il pnx. allontana tra lo·r o i foglietti pleurici. L:\ dispnea è di soli lo modica in quan lo il versr:.mento, forma11dosi l e11lan1ente, non determina s11oslarr1ento cospicuo d egli orga11i n1eJi-Gt~tini ci , nè rid·u zione notevole della superficie r espiratoria. Esist e ir10.Jtre interessamento de llo stato generale; c'è sem1)re febbre non n1olto int.e·nsa e si nota influenza delle torac:<.->1r1tesi sull a temperatura . I caratteri del liquido ~ono: colore ro.ss.oscuro, simile al ~·a11gue venoso, gli elementi ct1e lo cost.ituisco·no si staccano nelle proporzioni dalla con1posizione d.el sangue circolante (1e emazie sono in buona parte deforn1ate; evidente l'en1-0lisi; i leucociti sono più nun1erosi, n1olti in degenerazio11e, prevalgono i linfociti, esist e eosi11ofilia). S 'aggiunga che il liquido estratto co.agula dopo qualch e ten1po ((:avarozzi, Maccon e, Tu.n1n1inello, De ~i.archi), r er le rr1odificazioni infi.a111mato-rie esi1&tenti nella sierosa. E inentre I ~ e1mo·p neumotorace non si riforma di solito do·p o I' estrazio·n e, o ~ i riassorbe spo·n ta11eamente, il liq11ido della r·leurite te11d1e a riformar.s i (I-Iinault , Bcrnard r. collab·o•r atori, (~avarozzi, Tun1n1inel.Jo., De 1\1 arcb.i). In questo versan1e11to .di natura infiam.n1alori.a è difficile trova r e il b . di Kocb , anche Ticorrer\do agli iesan1i 'bio.Jogi<Ci e culturali. Nel caso di Hina ult l 'inocu]azione del liquido a una cavia fu daµpri111a n egativa, e la prova 1 isultò pos.iti,1a solo alla distanza di quattro rr1esi, quando il versam ento divenne pu1ulento. Esito n egativo diedero l e ricer ch e di l\1acconé, di Tu1l'1111in ello , di D e M.a rchi. Nu:rnerose po·ssono essere le cau se d ella non po.sitività .d.ella prova biolo·g·ica dell 'essudlato 11.J·e·u rico : scarsa ·quantità di germi o modesta virule nza degli st e si (Rondoni); in sufficien za d el liquido ado1)erato p er la pro,1 a; lesioni tardiYe nella cav ia inocula ta , tal,·olta l esioni mini111 e difficili a trovarsi. Quindi la pro,·a ])iologira 11a valore a soluto solo quando il ri. ultato è po$ili,·o , n1entre un


1504

« L I'OJ. JCLINICO »

[1\NNO

XLVI, NUI\'[ . 34 !

ri sullalo n ega tivo n on ne esclude la ·natura tub1e1·colare (Landouz)' e Labbé, Bezançon , ecc.). La pro·gnosi della pleurite prin1itivame·nte e111orragica in corso di pnx, terapeutico è benigna. Talvolta s 'ha la trasformazione in en1piem.a (.tli11ault, Maccon e, Cavarozzi), dove di raùo si verifica come complican za successi,ra la fi ·tola pleuro-pol1nonare (lVIa ccon·e, De Marchi). Più spe.sso s 'ha la risoluzione ch e può n on ostacolare la continuazione della collassoter.aµi a (Bernard e collaboratori), o con passaggio aJ fibrotorace (De Marcl1i). 'fra g li emotoraci di origine tra u111atica e la I>1eurite prini.itivan1ent,e e111orragica in pnx. terapeutico 1'u111minello aggiung e un gru.JJPO inter111edio corr1pi-endente a ,5ua volta due sottcg ru p1)i, e cioè casi in cui il versamento è inizialn1enlc sierofibrinoso ·e dopo un certo t c1npo, di solito lungo, talvolta dopo ripetute torace 11t e~i, diventa più o meno ematico (Poller·i, ·ru1n1n inello, ArrJat, Borsalino), e casi in cui al l'attore rr1ecc.a nico si agg jt1n·g e in secon dn tempo il fa ttore infiammatorio, corri-e nel le osser vazioni di lle.rnard , 1Baron e Valtis (versarriento pleurico en1orragico comparso in seguito a sforzo violento e su ccessivamente p leurite emorra-g ica), di Rordorf (abbondante ' 'ersamento ·e n1orragico da aspirazione ex vacuo in p11euruotorace a bbandonato, eguito da un processo infian1m atorio 1)leurico tuberro· la re, co n b. di I~och n ell 'essu dato) e di Rocca~. Casi questi, ch e se n on .son o rari com·e Ì ..' plcurit i primiti,ra1nente emorragich:e non ha11nc ·d'altra parle la frequenza degli em opn eumotor.a ci . Al p rimo sottog ru11?po 1si può ascrivere ]l ca o ch e è qui ogg.etto d 'illustrazio n e.

sero Lina. P ol o 70 a1 in ', valido, ritmico; respiri 20 al 111 ' a tipo cos to addominale. 1'or ace c ilindrico, s in11nc lrico. l\ileno mobile l 'en1itorace D. Fremilo vocale tattile più m ar calo a d es tra s u Lutlo l 'a1npito. Ipofon esi n otevole J1ella 1nelà uperiore D, con r c·spiro diminuito, accompagn a lo tla nurr1erosi r antoli a piccole e n1edie bolle, con sona11 li sot lo i colpi di tosse, n elle r egioni sopra e so t lo-spinosa, sopra e sotLoclaveare e n el cavo a ·ccll are del m edesimo lato. A S. suono chiaro J)Ol1nonare e r espiro aspro al1'ascoltazione. Nulla di particolar e a carico degli altri orga11i e apparati. Esame r adiol ogico d el t or ace : Gro·ssa caverna al lobo superiore cli destra . Adde11samenti parer1-

C. l\Iari an n a , d 'anni 40, casalin ga, coniugata. Nel gen lilizio si nota ch e la sorell a è morta di

chimali di varia grandezza e tinta diffusi a tutto l 'emitorace D. Stria capillar e al setto mediano stirata in alto. Alla nlatnillare sinistra una chiazza di adden san1enlo 11on on1ogeneo (v. radiogr. riprodotta n ella fig. 1) . E same d ell'esp ett or al o : scar so, nluco-purole11to, Koch p ositivo. Esame delle urin e : nulla di p atologico. R eazione di Was sermann : i1egativa. Il giorno 14 ottobre 1937 vi en e iniziato il pnx. artificiale de s tro che ·si mos tra efficace dopo poche i11sufflazioni di ga s. La ten1peratura ritorna normale e si i1ota un miglioramento d elle condizioni generali e 1ocali. A metà ge11naio cl el 19,38 l a p azie11te avverte m alesser e ge11er ale, clolenzia aJl 'emitorace D., febbre sui 37°,5, 1nodica ambascia r espiratoria. Radioscopicament e si inette in evide11za alla b ase di D. un piccolo livello liquiclo. Poich è il ver samenJo aumenta si pratica puntura esplorativa ch e dà esi to a 1iquido sjer o·so, giallo-citrino limpido, a Rival la + + +. Allo stri•Scio non si rinveng·ono b acilli di Koch.

1

1

1

1

t ubercolosi polmonar e . Ntilla d i particolare nell 'anamn e i fi'siologica. Ha offerlo di ileoLifo due volte, a 13 e a 26 anni. Nel g iugno 1936 comincia ad accu sare asteni a , tos ·e, modico escr eat o. Nel mese 1su ccessivo 11a spulo striato di sangue. Viene Yista n el locale Dispensario il giorno 31 agosto '36: Si risco11tra u11a i11filtrazione parenchimale ·sp ecifica alla r egione so tlocl avear e D. , espettorato negativo per il b . di Koch. Inizia così una cura ricosti tu ente do 1niciliare, con periodiche o siserva z1oni al Dispe n sario. Non ne trae p erò alcun giovamento, l 'as tenia at11nent a, il peso diminuisce, tosse ed e·screalo J)iù abbondanli. Viene })ropost a per il ricovero sanatoriale, ecl on lra i1el locale Ospedale il 23 agosto 1937. All 'esan1e obbiettivo ·si nota : soggetto norn1otip o; al tezza m. 1,56 ; peso corporeo Kg. 53. Stato di nutrizione e sanguificazione d iscr eto. P annicolo a<li})OSO scarso. ~Iu1scolalura ipotonica e ipot rofica. Sistema sch eletrico norn1ale . F ebbricola

FIG.

1.

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[AN'NO

XL \il ,

NUJ\I.

34]

1507

SEZIONE PHATICA

Si praticano ripe tute pneu1r1otorace11tesi . La p. ritorna apireltica, r espira m eglio. Alla m et à di febbraio, cinque giorni dopo l 'ultimo rifornime11to, la paziente si lan1enta di ambascia respiratoria, di dolori diffusi e di sen so di peso all'e1nitorace di d estra. Rialzo t ermico sui 37°,5. Nor1 compro1nission e d ello stato gen erale. Obbiettivamente si 11ota aumento del liquido n el cavo pleurico di des tra , confermato anc h e dalla radiografia (v. fig. 2). Si pratica toracentesi che dà esito a cc. 50 di liquido rosso-scuro che coagula dopo circa una

nulo-gras·sa . ·Condizioni gen erali s lazionaric. Apiressia. La prov::i biologica in cavia risulta an che quest a volta negativa. Non s'h a però una n etta trasformazione purulen La, e infatti n el m ese successivo il liquido ritorna g radualmente giallo-cilrino li1npido. Ora (ottobre 1938) il versantento s'è ridotto a una raccolta saccata alla regione ascellare e si 11a11no segni evidenti d 'un iniziale fibrotorace.

Il c.aso d·escritto· rientra, come s'è detto sopra, n r.l gruppo ·dei ver same·n ti m eta1)n eumotor acici inizialmente siero·fibri11osi , cl1e si trasforn1ano· dopo qual1ch e t en1p·o in en1orragici. Ln tra.sformazione è avv·enuta a una certa dislarlza dal rifornin1ento ·gassoso (ultima pneu1r1otoracentesi fatta 5 g iorni prima), accom·p ag :lata da rialzo tern1ico, d ol ori diffusi all 'e1n i.lor ace colpito, modica a n1biascia r espiratoria , Il liquido estr a tto h a par ticolari rara tteris tic he: ten de a riprodursi , coagula dopo circa u11 'or.a, contien e Jlb.bortda11ti en1azie in gran IJHrte dìsfatt,e, e nu1r1erosi g Jobuli biancl1i , in IJreval enza linfociti; esiste ·evi·d ente emolisi. Escluso per l 'ir1izio il f.al.to.r e traumatico r iriresente in un 'osservazione ,di IJ3orsa1ino (emotor ace da rottura ·d i briglie ad.e r en ziali in ver~an1e11to sierofibrinoso), negata l 'esistenza dr una diate.si emorragi·ca dai risultaiti dell 'anamn esi , delle 1)rove emogeni ch e e d ella conta delle piastrine, in numero n ormale, questo caso fa an1mettere la diagno«5i di versan1ento emorragico di natura infia1nn1atoiria, di pleurit e e.$Sudativa emorragica, in un.a parola di quella forma classificata da Polleri con1 e cc pleurité tt1bier colar0 secon daria emorragica n. Non ha importanza se la prova b.jologica elo striscio· so·n o risullati n egativi , m ·entre nel suo C.él~o1 Polleri ha avu to reperti positi\•i , e ciò i11 arn1onia con quanto s'è d ett o prin1a suÌla r1on positività ·della pro\1 a biol ogica. Quanto a lla patogenesi di questa particolare forma di versamento, P olleri ammette l 'allergia, Tumminello un 'abbondante n eoformazione di vasi n el tessuto i11fian1r11atorio pleurico. La prognosi ·è di solito b enigna (caso mortale descritto da An1at, con1plicato da fistola i.1leuro-pol mona r e). Come n elle pleuriti meta11neun1otoracicl1 r prin1itivan1 et1te emorragiche è fre,quente la successiva traf;formazione del ' '"rgamen to in en1p1ema ( Hinault , Cavarozzi , :l)c l\{archi), tale trasformazione si osserva ancl1e n el.I.e pleuriti tu.b ercolari secondarie en1orragich e in cor so di pnx. tera1)c11tiro (Polleri), talvolla con successi,•o passaggio in fi})rotorace (P olleri), con1promettendo rosì la collasso lerapi3. La cura di tale co1111>lic.anza del pnx. consiste , oltre a Il 'applicazione delle comu11i norme 1

FIG.

2. I

ora, dando luogo a siero di color rossas tro. L 'esame del liquido dà i segue11ti risultati: peso specifico 1030, con tenuto cl 'albu1nina 54 %o. Al microscopio si riscontran o numerosi·ssime emazie, in gran parte i11 via rli rlisfacimento, ntimerosi globuli bian cl1i , in prevalenza linfociti. Non bacilli acido-resist en li 1su uno striscio colora lo col metodo di Ziel1l-Nielsen. L 'esam e biologico su cavia risulterà poi negativo per il p. di Koch. Dopo sette giorni p11eumotoracentesi co11 aspir azio11e di cc. 50 (li liquido m eno ematico del precedente. La t emperatura corporea ritorn a nor1nale, di111inui sce l 'an1t)a-scia di r espiro. Si esegue allora un esa1ne emociton1etrico ch e dà ques ti risultati: Hl). 70; G. R. 4.320.0000 ; VaJ. gl. O, 72; Glob. bianchi 9400·; formula leu cocit aria: pol. i1eutrofili 88 %, eosinofili 1 %, linfociti 8 %, monoci ti 3. %. Prove e1nogenich e n egati ve, Pias trine 180.000 (met. Fonio). Due altre p11eurnotoracentesi, fatte alla di slanza di dieci g iorni l 'una dall 'altra, mostrano nel liquido una graduale diminuzione delle e1n azie, mentre aumcnta110 gli elementi bianchi. Alla fine di n1aggio il liqt1ido estratto appare torbidiccio, di colore g iallo bia11castro, e al n1icroscopio si notano scar sissi1ne emazie i11en tre prevalgor10 di g ran lu11ga i leu cociti in deger.erazio11e gra1

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1508

[ANNO XLVI,

<< ·, L POLJ CLI NJ CO >>

igienico~diete li cl1e,

a lla so.m n1ini•s trazione di sostar1ze e·m ·ost,aLiche e coagulanti, e d el cal cio. Nonoslar1te Berna rd con sigli di non toccare il li quido se uz.a un a buona r agione, appena trascorso il periodo acuto , bisogna iniziare le 11r1eum0toracentesi ·priccole ·e ri1)etute (Tummin ello), i11 i11odo d a evitar e, per quanto è possibile, la .. infisi ple urica. Le cniazic presenti n el cavo pleurico scon1 1)aiono -s1)on La11ea11lente per un processo di e1nolisi locale (Guillain e Troiser), dimostrato d.alln di1nir\uzio·n e della resist e11za osmotica de i globuli ro ~ si, da lla presenza di e m oglobina e di pi·g tt1enli bi lia ri n el ' 'e rsamento, e d al] 'uro bili1111ria. Se n e r esi clua un pnx. parziale con i)r essioni endo ple urich e elevate, si la scierà che la ple urite faccia il su o corso, nella speranza ch e il fibro to•r ace po $fl portare la g u arigione di lesioni perifericl1e (D e l\1a r·chi). In caso di lrasfoTmazione en1pi ematica, Poll eri e Maccone riferisco·no di aver avuto buo11i ri sultati con J'oleotorace. RIASSlJNTO .

L 'A., do1>0 un rapido cen110 alla letleratura a t tiner\ lc .a ll 'argom.ento , d escrive un caso di versamento pleuric.o en1orragic:o in cor so di i)ntum otorace, discutendone il meccani smo eziopatogenetico. BIBLIOGRAFIA. BEnNARD, BARON e VALTis. Revue de l a tbc ., n . 4, 1937. BORSALINO G . Giorn. Clin . Med ., p ag. 1872, 1935. CARPI U. La tbc. pol. rlal punto di vista clin . e soc. l"s lil. Scient., Milano, 1936. CASELLI A. Riforma Medica, n. 40, pag. 1536, 1932. CAVARozz1 K. Riv . Pat. e Clin. d ella tuberc., pag. 290, 1937. Coao1En, GAILLARD e V ALLIN. Presse Médic., n . 14, pag. 226, 1929. CouLAUD. IleYue d e l a tbc ., n. 2 , 1932. · Co·uncoux. Ibicle111. DE MARCHI M. Lot ta contro la Tuberc., n. 12, pag. 1001, 1937. Gu1LLAIN e 'fno1s1En. Semaine Médic., n. 12, pag. 133, 1909. GntrNwALD E. Revu e d e la tbc., n. 6, 1933. .T ACOB. P. Revue d e l a tpc. , n. 4, 1927. L EJAHD C. Revue de la tbc., n,. 10, 1931. L u nrnrANA. Policli-nico-, Sez. l\1ed. , fase. 5, 1926. LuzzATO-FEGIZ L. P oliclinico, Sez . P.rat., n . 5, pag. 16:2, 1929. MAccoNE G. Riv. P a t. e Clin. d ella tbc., pag. 241, 1935. HINAULT V. Presse Médic., n. 27, pag. 420, 1927. MARAGLIANO G. lliforn1a ~l edica, n. 29, p ag. 1027, 1932.

Nu~r .

34]

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n. 8,

pag . 683, 1936.

SUNTI E RASSEGNE CHIRURGIA GENERALE. Rapporto t1·a le va1·iazioni posto:peratorie della diuresi, dell'azotemia e della clornria in rapporto colla temperatura. (R.

REMY.

Le Scalr)el, 1° lug lio 1939).

Nu111eros i autori hanno studi ato J,e modificazio1\i fisico-cl1in1 i ch e che co1rq >aio110 dopo i11terventi. Fi11 dal 1893 Luca -Chan1 pionnière avev.a trovato un aur11ento d el! 'esc rezion e d el1'urea. Nel 1912· Chevassu o·sservò coslanten1ente un 'iperazotemia pos L-operatoria, che avrebbe la ~ua origi11e nella di E>assirr1ilaz ione IPifOteica c]1e si 11a a livello d el fo coll io t.raum.atico, l1ell 'oli guria relativa dovuta all a diminuzione dcll 'clin1inazione d ell 'acqua e in a lcuni casi, nella din1inuzio11e d el IX>tere {li concentrazione 111a'5sima d el rerle. C er La111ente il grado di azote111ia n on ha una corri pondenza nella sintorriatolog.i a clinica. Circa la naLura d ci co rpi azotati in causa . ~ o~servò un aumento dell 'azoto r e iduo e d ei polipeptidi. L 'iperazoten1i.a post Jo peratoria è ~ccon1pa­ gnala d a disturbi del ine labolismo d el cloro e precisamente da i1)ocloren1ia e i1Jocloruria. Com unque si vogliano inlerpretare questi fatti è c-e rlo ch e la riclorurazione n1i1gliora i disturbi IJ0 &t-operatori. Accanto alla di i11tegrazion e proteica esiste u1J.a de~rad.az ion·e lipi d.ica cl1e può condurre all 'acidosi i1er din1inuzione d ella riser,ra a l1

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c~lin a.

Aumenta pure ]a glicemi a, diminuisce la rrt.assa sar1gui-g n a e lo stato colloidale subisce una 1noclificazione che ri guarda ]a visco &ità , la sedin1cntazione e la coagulazione. Lerich e dà g r ande importanza alla sindrome vascolare post-ope1~atoria consistente in ipotension e, tachicardi a, ci a nosi, sudori freddi e col1

l~ &so.

Nei fenomeni ·d ella ' ita v.ègetativa bisogna t en er conto ·del ritmo con cui essi si con1prior10 , ritmo è in r ap·p orto con v.ariazioni 01·.ari·e. l.>recisamenle n ella g iornata prevale il sin1p,ati.c,o·, nella notte il parasimpati,c o. Per quel cl1e riguarda le variazioni biocbir1 ticl1e, il fegato, c11e n e è l 'origano più impor1


r~~o

XL,.[,

NUl\l.

34)

1509

SEZIONE PRATICA

t~tnte, ha una fase secr etiva diurna e una a s-

similativa notturna. Neg·li interve11ti c hirurg ici le c ur,re t ermich e S(Jno notevolmente alterate p er ,,ari giorni . Nel periodo preoperatorio si hanno fenomeni <li ecciiazio11e err1otiva (vasocostrizio·n e, tachicardia, a umento d ella pression e. Durant e ]a llarro.si si ha ipotermia central e e vasodilatazion e p eriferica . Alla fi11e d cll 'intervento ricomprciono i fenon1eni v·a somotori c·o oTdinati e si ha au111e11to d ella tempe ratura . Qualch e ora dopo si h a di i1uovo vasodilatazione periferica e caduta della t e1nperatura centrale. L ' A. · 11a studiato sistem atican1ente le variazioni post-~o·pera torie .d elle cul1,,e ·d.i diuresi <i.rquosa , della cloruria e ·d·ell 'azoturia in rapporto colla temperatura. Tutti g li inter,-enti furono fa tti in a11estesia rachidiana. Il periodo 01).era torio è a ccompagnato da ca<lu k'l d ella isecrezione renale, fino ad anuria (ch e si può evitare somminiRitrando prin1a dell 'ir1ter''en to soluzione clorurata in gra nde quantità). Subito dop<.) l 'inter vento n ei ca si semplir i e nei casi g ravi con t e11den za a rriigJiorare la diuresi aun1enta fino alla ser a alle 20 ·e i 'aumento è 1)iù notevole se si dà soluzidn e fisiologi.ca e più ancora i&e a questa si fa seguire una soluzion e ipertonica. Questa diur esi n1anca anch e u sa11do soluzioni saline n elle Qperazjo,ni forterrtente shock.izzanti. Dura nte la notte cl1e segue l'intervento si h a oli,gurw; il g iorno segu ente di nuovo au1n ento della diur~si. Que&to ritmo si ha per sei giorni con sécuti vi: · · Il bilancio idrico degli operati è n egativo la vig ilia d ell'inter vento , m entre subito dopo dive·nta positivo. La cloruria prin1a d ell 'intervento ò 1)iù alta di gio,r no. Durante l 'interver1to si ha una fo,r te caduta d el cloro . La cloruria si eleva n el pomeriggio dopo l 'i11tervento, ma rimane al disotto d el norina le n è si modifica con soluzior1i saline fisiologiche 111entre aumenta poco colle soluzioni ipertonich e. La notte comp1a re ipocloruria ch e si protra·e fino al 3° g iorno , però con inizio della ripr.e1&a al 2° g iorno n ei casi favorevoli . La cloruria a umenta sen sibilmente <>.n ch e i1 ei primi ·gio-rni dopo l 'intervento se si a doperano iniezioni di soluzione ip erlonica . I .. 'azoturia. diminui,&ce costantemente col1:atto operatorio, per risalire, r11 a non al norrnale, n el pon1eriggio dopo l 'inter, .ento. Nella notte. ·d i n·u ovo ipoazoturia . Nel giorno su cessi,,o le variazioni nict emerali sono abolite, la .c;urv·a auntenta raggiungendo il massimo a l 3° g iorno e ridiscende progressiva1Ti ente fin o al ~et timo. Il bilan cio azotalo post-operatorio è neg·ativo. P aragor.ando questi dati risulta cl1e diure"'i , azoturia e cloruria prima dell 'op·erazione d e1

1

c-0rrono parallelarrie·ntie, 1durante l ' intervento e t erei e 3-5 fino a u11 n1assimo di 10 eme. di dir11in11i~c-0no , 11el pomerig·gio diure .. i e azoturia si elevano, cloruria no, n ella i1otte si }1a caduta della diures.i , d ella cloruria e d el1:azoturia, il 1giorno segu ente il cloro co·n tinua a dim ir1uire rrl entre l 'azoto aumenta. Nei 1·ap1)orti colla t em1)eratura, il IJeriodo oper atorio di diminuzion e d ella diuresi , cl.ella cloruria e d ell ',azoturia si accompagna a e-a dula d ella temperatura centrale, e aumento di quella periferica. La pri1na fase p ost-operatoria, caralterizza ta da au1nento d ella diures i e d ell 'azoturia, è .a ccompagn ata d a a11n1ento dell a t em.p er atu r a centrale e da va,s ocostrizione l)rrif.eric.a. Il parallelismo pef1siste n ell a seconda fase post-o,p eratoria quando si 11a caduta della ten1peratura e d ell a diure.si. Nel periodo d 'iper azoturia la t.emp eratura tende ad essere el evala . L. 1

La narcosi nella pratiea comune. (D . K u LE NK t\MPFF. 1939).

A1 ediz. 1'Velt, 6 maggio

La narcosi rappresenta una paralisi sperin1entale d el siste1na n erv·o so vegetativo . Essa agisco sui gan gli basali, dove ·g iacciono strettamente agglomerali, i centri vitali d ella circolazione, ·d el ricambio, d·el r espiro·. L.a r eazio11e di questi cer1tri vegetativi ai narcotici ' 'aria da individuo· ad individuo: la quantità di n arcotico va regolata caso per caso se la rulrcosi d eve essere n on p ericolosa. Sono quindi pie ricolosi ·e da scartarsi quei i)rocedimenti ch e introducono· nell 'o·r gµnì srno in mo.do de~ finiti vo una de t e.rmin~ta qua·ntità di n ar cotico (11a rcosi endovenose e r ettali: pernocton, eun ar con, evipa11-sodio, averti11a, ecc.) : tali m etodi ha nno causato l a morte di numerosi pazienti , e 1?er di più assog,gettati ad int~rventi di lieve entità . Purante la narcosi son o da sor veglia r si Ja r espirazione e la buona arterializzazione d el san gue : basta i)er ciò riconosc,er e a tempo una lieve colorazione bluastra d elle lab,b ra, senza lasci a r si sviare da un inutile controllo d.e1l pol so o ricerca dei riflessi co ru eali. L'accun1ulo di acido carbonico ag·giunge a lla narco i un.a seconda intos icazione : l)er ò l 'u so dell 'ossigeno puro è dannoso, mentre è molto con sigliabile la applicazione del t11bo Mayo . .Di primaria in1porta11za è lo stato di trilnquillità psichica d el paziente : lo stat o di ag·it azione im pon e l 'uso di rr1aggiori quan tjtà di n ar cotico e rende la n arcosi più pericolosa. P er evitare questi in co nvenienti si trar1quillizzerà il paziente e si inizierà la narcosi con un mezzo ad azione rapida ql1ali l'etere o 1l1egli o an cora il cl oruro di etile . Se possibile n o rt si inizi inai una narcosi con :loroformio ch e può causare una rapida morte per paralisi di centri n ervo:&i più ch e per paralisi cardiaca. Se si è costretti a iniziare la narcosi con 1


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Il POLI CLINI CO

cloroforn1io , si usi110 dosi n1olto basse: l a g ra11dezza d elle s.i11gole g occie non d eve ne111n1eno arrivar e -a quella di una capocchia di ~pil1o. A seconda d ei ,c asi può .esser e utile pre1)arare il pazi ente alla n a r.coi5i co11 lumin al , con a tropina , con pantopon o l audano : si segua però, il criterio di u sare n1olti m ezzi seda tivi psichici e piuttosto pochi m ezzi chimi ci. Una adatta anestesia locale rende possibile di e~e·guire interventi con più scarse dosi di narcotico : così n ell 'appendicite, i1elle t5uture d el p cri11eo , n ei raschiam enti uterini , in cui basta lina )ieve· n arcosi « inebriante n. PartiJcolarn1ente importante è la anestesia loc.ale negli irJterventi su i egioni particolarm ente d olorose, c1uali la r egion e a11al e, la pianta del piede, l e di l n. Usando questi accorg ime·nti . i risparn1ia n1olto narcotico, e quindi si din1inui ce in p roporzione la pericolosità d ella narco1$i: per un 'ora di n ar cosi bastano allora 50-60 cn1c di clorofo1mio. P.

STELLECTOMIA. La cura chirurgica delle sindromi di Menière. La stellectomia per le sindromi post-otitiche. (L . B1ANCALANA. Afirierva ~1 edica, 26 n1a.g gio 1939).

La sindro1n0 di 1\iJeniè re pura , cioè quella descritta p er irrima, è caratterizzata da ipoacu1Sia , vertigini e rwnore d 'orecc.h io. Collo stesso n ome l)Oi si sono indicate a ltre forme con sinto111.atologia ed origine r:>atologica diversa e ·r>1recisam ente alterazioni vascolari del tipo Ptaynaud, ipertonia essenziale, le otiti cronich e suppurate con distruzion e labirintica, l e l abirintiti sierose. Le sindromi di Menièr e senz<t passato otit i1C.(1 di , ,ertigini possono ,d ipendere da n e,-ralgia o da nevrite dell '8a. In caso di nev1·a lg ia la prognosi è buona; in caso di n e, rite si d c:;ve p er lo più ricorrere ad un intervento. Nella s indron1e di ì\ienière troncul ar e son o associati i segni di inter e .. samen to clell 'an go]o 11areto-ce,r ebellare. Si11dron1i di 1\ilenière ·pure e tr011culari si po·bsono a' ere an ch e n ell e for111 e con passato o titico. Varie centinaia di interventi h anno din10sl rato cl1e i risultati sono buoni 11ella for111a sen za precedenti O·titici n 1entre sono }) OCO b.u on i se c'è s ta ta otite in precedenza. La tecnica da seguire è quella di Dand y: 1Jrapa nazlione occ.i,pi tal e, ,a pertura id1ella dura rnadrc , della cisterna mag·na, della cister11a lateral e, ispezione d ella regi one d ell ' angolo ponto-cer e])ella re, dissezio11e d€ll 'VIII , sezion:e totale b parzial e d el n ervo, chiusura deilla dura, e d ei t egumenti. 1

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So110 controindicaz ioni all 'interve11to· l 'età e i precede·n ti episodi m eningei acuti. Nelle sindromi di Menière pure l 'intervento fa comparire quasi sempre cefal ea e ,·erti.g ini e i11 gran numero· anclle gli acufeni. Nelle tro11culari ,,ertig ini e ce.fal e-0 scompaiono in l111 g ran numer o di casi , m entre gli a cufe,n i 1)ersistono. Se c'è aracn oidite cistica dell 'angolo portocer eb ellar e in gen er e basta asportare le c isti aracnoidee senza intervenire sul n er, 0. Nelle sindromi di Menièr e post-otiti ch e, i risultati sono molto m ediocri (50 ~l di g ua 1jgioni). L'A. len endo· co11to d ell 'impo·r tanza d el simpatico n ell 'orecc11io e d ell 'elen1 ento ,-aS(1m o torio in tutte le 111anifestazior1i dell 'oreccl1io labirinto con1preso ha praticato la stellecton1ia nella sindrome di Menière . L ' inter,·ento è giustificato dal fatto anatomico che il gan.g lio s tella to fornis ce una .piarte im j)Ortar1Lc d ell 'innervazione della fossa cranica J)Qste1·ior e e dal fatto fisiologico ch e la stimolazion e ·d el sin1patico cervicale eccita il labirinto. N.ella tecnica ha senLpre segi1ito la ,,ia a nte• 11ore. H a operato fin 'ora 5 casi di sindron1e di l\fenièr 0 post-otitica e in tuLti i casi ha avuto comparsa d elle vertig·ini e della cefal ea, mentre ,!{li acufeni sono persis titi i.n qualcl1€ caso. Egli consiglia la stellectomia pe r chè oltre a dare buoni ris.ulLati è meno grave, come intervento, della sezione del nervo. L. 1

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Risultati lontani del trattamento dell'asma bronchiale con la stellectomi~. (R. LERICHE e R. lF oNTAINE. Presse Médica·le, n. 13, 1939). Gli AA. , in base a quanto risulta dalla letteratur a m edica e dalla loro es1)erienza persor1al e, riten gon o ch e allorquando tutti g li altri 111ezzi terapeutici hanno fallito, un tentativo di stellectomia sig_. giu~tificato negli asmatici . Es&i hanno oper.ato co,m 1plessi,,arnente 14 individui di stellecto1nia per asma bronchiale. In llJl controllo a distan za su 12 di essi (2 pazie11ti r1 on son o stati rintracciati) h.a nno riscon,tra to i11 1 ope•rato di stelliecton1ia unilaterale ~i11i­ st.ra guarigione completa do po 13 anni dall 'inlervento, in un a lt.ro operato di s tellecto1r1ia bilaterale pure guarigio11e comp.Jeta dopo 7 <tnni e m ezzo. Accanto queste due totali sco111parse d elle crisi asmatich e, essi contano 3' noteYoli miglio·ran1enti, n ei quali dopo l 'operazion e la sinton1atologia è divenuta insign1ifi can1e ·&ia pe.r la frequ en za che per l 'inten sità d egli accessi asm ,ati.ci. In un ,a ltro caso si eb·b e una scompar sa totale d elle crisi per 7 anni , d o1Jo fli ch e si verificò una r ecidiva della sintornatol ogia , per quanto n101to altcnuata. In 5 casi i11fi11e non è stato n otato alcun b enefico e ff e tto. Comple&si,1am ente quindi i risultati total1


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mente o parzialmente· favorevoli so110 stati 6 su 11 ope,r ati (55 %). Tale bilancio è particolarmente de-g no ·d i nota, poicl1è ottenuto su pazienti ch·e non ave vano tratto alcun b·sneficio da ogni .aJtro mezzo terapeutico sperimentato. Secondo gli AA. una controindicazione alla stellec.tomia si ha nei bronchitici € n e.gli individui a torace dilatato· e rigid.o. L 'intervento· dareb be i risultati migliori se €Seguito bilateraln1ente. Sette operati di stellectomia urlil.at,erale l1anno dato due buoni risultati e cinque insuccessi; in quattro operati dai ·d ue lati inveoe .si sono ottenuti tutti esiti favorevoli. Gli AA. si dimos trano piutto·f;to contrari alla vagotonia ed alla resezione d·el i)les5o· bronchiale. . Essi ritengono al contrario che le infiltrazioni stellari preventive rendano r eali servigi. È possibile con tal.e mezzo arre5tare n ettamente uno stato asmatico e perm ettere cotSì di prerparare convenien~ement'3- il malato all'atto o peratorio. Inoltre, in una ceTt.a misura, si facilita in tal modo la selezione d:ei casi favorevoli alle operazioni simpatiche. Infine gli AA. in base- .alla lo·r o perso·n a le cs1)erienza . sulla stellectomia (325 di tali interve-n ti) ribadisco.n o il concetto d ella s.ua estrema semplicità te.c nica e ·d ella sua perfetta innocuità, immediata e a distanza. G. MoNTANA.RI. 1

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OSSA. L'importanza del dosaggio della fosfatasi plasmatica nei portatori di tumori metastatici delle ossa.

n1ero ssime so110 le teorie riguarclanti il p·r ocesso rd i calcificazion e. l'er alc uni il materiale calcareo sar€·b .b e elab·orato d.a.g·li o-steobl.asti. Il Pauli sostiene I.a teori~ ·della precipitazio·n .e : fo·s fati e carbonati di calcio· trasportati n el san.gue precipiterebb·ero sotto i11flue11ze sp ecifiche e pre,cisamente l 'assorbimento nelle cartila.g ini dei joni-calcio sar·e h·b e tar1to più facile quanto più il punto isoel ettrico delle proteine è lontano in senso acido dalla neutralità. Peter e Van Slyke :parlano di u11 faLtore dinamico ad attività precipitante ch e cl1iamano p,r.ecip·itasi~ Second.o H·eub11er l 'acido fruttosio-di-fosfo rico sarebbe trasportatore di ioni calcio p·er il pToce&so di cal cificazio11e . A qu·esta· co·n cezio11e si ricollega la teoria d ella. fosfatasi, fer1r1·ento ch e sareb b·e secr eto dagli ost.eob·l asti e c-h e scinde r·eb1b e gli este-r i fo sforici circolanti 11el sang·ue . Il Robinson dimos.trò la coincid~nza d·ella con1piarsa n el feto di fosfata si e di 80 stanza ossea . Inoltre il fer,n1ento c'è s-010 rtelle ,cartilagini destinate ad o!Ssi fica.rs.i e ricchi di fo sfatasi sono i focolai di frattura. Molti a utori hanno ad·dotto numerosi argon·1enti contro· l 'im·portanza ·della fosfatasi n el processo di calcific.azior1e. La prima malattia ·d elle o ~sa in cui si stu·d iò la fosf3tasi è il rachitismo sperimentale., in .cui s.i trovò aume11to d ella fosfatasi dell.e cartiiagini di coniugazione. N.e.Jle metasta si ossee la fa.s fatasi fu studiata da l K.ay e da altri. L'A. 11a stu·d1ato il comportan1ento d ella fosfat.asi in so-g getti norm·a li e in portatori di tumoTi in v.a ri organi e in portatori di metasta si ossee. Il metodo usato fu quello di K.ay inodificato da Jenner. Lei conclusio,ni a cui giur1ge l 'A. sono queste: i valori d elle fosfatasi ematièhe son o quasi id·e.ntici nei normali e nei portatori di tumori ari cli.e no·n inter e5sano le ossa , m entre n egli individui con inetastasi ossee i valori so·no mo·l to più elevati. Questo dato può avere vaJore se1niolo.gico. L. 1

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(E. B,'\.RENGo. La Cliniica .~f edica. Italiana, gennaio-aprile 1939). In presenza di m e tastasi n.eoplastiche nelle ossia le fosfatasi plasm .aticl1'e 1s ono ieotStantemente aumentate. Questo· ·dato può avere vero valore diagnostico nei cas.i non rari in cui la localizzazione ·primitiva da c.u i provengono le r11etastasi si .m .a ntiene a lungo muta. Nel valutare. la fosfatasi plasmatica bisogna Ricerche biochimiche sulle rPazioni ~fne­ tener conto dello stato d ella cr.ctsi sanguigna, rali dello scheletro in sPguito a fraf tura del fegato e della tiroide. Le fosfatasi n elle ossa furono m esse in ·evidi un 0880 ed unità fisiologica del sistedP1nza n el 1923 dal Ro binson. L 'osservazio·n e ma osseo. hn avuto un 'importanza notevole nello studio (RocicE. Jou11na,l de Ch.iriirgic, vol. LIII , n. 6, d ella fisiologia .dell 'osso , p·er ch è mentre p1rima p·a g . 737, g iug 110 193 9). l 'osso si riteneva solo una ~ostanza di sostegno , L 'A. riferisce alcune ricerch e da lui e·5egui11oi si è cominciato a considerare come un d eposito ·di minerali disponibili dell 'org·anismo e · te in collaborazion e con Mar·celet, tFilippi e Mourige rig uardanti l 'attività fof;fatasica ·d ello quindi corrie fattore di equilibrio ·d el pH or• sch eletro i11 seg uito· a frattura e le moid ificagan1c<J. zioni gen erali d ella composizion e chimica d elGli autori più 111od·erni co11siderano il teslo sch eletro. Le osservazioni vennero eseguite s uto osseo co1ne un com pl esso colloidale in cui s-u ratti e i)iccioni. L' en zima fosfatasico aula sostanza organica sar eb·h e il m ezzo disperrnenter ebbe lJochi gio·rni dopo · il trau1n a e 6i cle nte e il sale minerale iJ m ezzo disperso. Il 1naggior interesse fi siolo·g·ico delle fosfa- ·n1a11terr eb·b ·e tale fino alla form azione d el caltasi ,è il lor o ra1)porto colla calcificazione. Nu- lo, un simu lta11eo aun1ento si avr ebbe a n ch e \

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11 elle ossa intatle di un anin1ale portatore di frattura. Sia nelle ossa fratturate che in quelle sane si osserverebbe prima una d en1ineralizzazion e ,d ella durata di 25 g·iorni, poi una con1pl eta e Lot.ale l'iparazione delle perdite subile , ch e traduconsi in un ingiem e di reazior1i generali d el &is Le1na osseo, ancl1e se la frattura è localizzata a d un solo ele111ento. I fatti che l 'illu ~ Lre b.i ochi1nico d 'oltra l pe riferisce sono tutt' a ltro ch e ·irlgolari, poicl1è ir1 Italia da tempo è i1oto il comporian1ento biocl1in1ico d ei (ratlur.ati i1011 ·olo i11 ra1)porto ai a li , n1 a anc.hc alla fo fat asi. Ricorderò i la,rori di Austoni e Goggi, l)ubblica t i in perìo·dici italiani e fran ce i (Presse l\1édicale), cJ1e &i son o occu1)ati d ella fo sfat a en1in ii1 seguito a fraltura e quelli ·e seg uiti n ell 'Istituto di Patolog ia Chiru1'g ica e Propedeutica Clinica di Nar>oli da Giliberti e l\1 ontemartini . Gilib·crti (Arcl1. Ilal. di Cl1ir. 1938) s u cani ha riscor1trato au111ento d ell 'atlività fosfataRica sia nel lessuto co tituc11 Le il callo, che nelle dia fi ·i in pros!'>imit i\ d elle li11ee di frattura , rH ggiu11g·en te valori I11a-ssirnali i)er le super, fi ci d ci ,m onconi di frattura. Mor1Len1artini (l'oli clinioo, Sez. Chir. , 1P38, n. 1) ha co11~iderato il J>roblen1a dal p·u nto di vi&ta clin ico ed ha poluto dimostrare che i valori fosfata . . e111ici salgono dai 20 ai 40 giorni dal trauma a valori doppi d ella norma. Ben più importanti so110 i ri, ultati ottenuti da llo st esso A. in due calli di fratture umane , operati l ' uno p er callo esuberante dell 'on1ero in1brigliante il nervo, l'a ltro J)er un ritardo di con solidazione ·d el femor e coi seguenti valori : on1e!'o (29 giorni dalla frattura) : tes.suto osseo n1,n1g. 52 %, t essuto fi]) ro~o mmg. 60 %; femore (69 .g iorni dalla frattura): t essuto cs5eo 1rtm1g. 44 %. t essuto fibroso mn1g. 19 %. Tali r eperti dirno lrerebbe.r o un aumento co11sider e·v ole d ella fosf.atasi tissurale, espressa in n1mg. di fo foro ~0 , nei c2 lli di frattura ' Ten5o i] 30° g io1"no , tale au1ne11to è l)ÌÙ spic Clt lo nel tessuto O.b·r oso neoformato , cl1e nel1'o so del moncone, .n 1entre n el ritardo di consolidazione i valori d el tratto fi])roso si vanno rid uce n·do. Questi ri liltati so110 controllati da rn edie di nun1erose d etermi11azioni eseguite su a~sa 11orrnali di a rti ampt1tati f)er trau1r1i. Le ricer che ·di ~Io11tematlini praticate sull '11omo , co·n co rdanti con i ris11ltati sp erim entali ·di Timpe, De Lisi , Giliberti e Roche ass um·or10 p~rtanto una con irlerevole importa 11z.a e :i.r1eritano di essere sottolineate p er avere portato in P.atologia Un1ana un problema · biochi1T1ico, cl1e, -·pì~f· -o,l·a,. ·- p1rima e dopo di lui fu trattato sol o su an in1ali da esperimento. Notevole .è i11veoe il con cetto di Roche sul1'unità fi15iologica d el sist en1a osseo; egli in hu se alle sue osservazioni ritiene cl1e tale sistema costituisca una enlilà biologi ca, nella 1

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quale il comporta1T1·ento di og·ni organo a11a1,on1ican1ente individ\1.a lizzalo, . è alle dipendenze dei m ecca nismi gen.erali regolanti lo svilupr10, l a con1posizio11c e l'attività fisiologica d ell 'i1)siem-e dello scl1eletro. Tale concetlo pur non concorda11do co11 1)rec.e.denti, 111a non e6a urie1Jti ricerche di alLri osservatori , che si er ano p oslo analogo problema, assu nJ erebbe nolevo1e im rortanza per l 'interpretazione delle alterazioni chimiche ed e11zimatiche, che si osservano 11.elle ossa e nel sa11g ue d ei J)Ortatori di le ioni os.~ee.

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D oM1N1c 1-.

TEilAPIA. Studio critico sulla medicazione espettorante. (P. DELORE, CouDER'r e DuMONT. Le Jour11. de A1édec. de Lyon, 20 giug·no 1939). _Questo .~1 udio fu ispirato dal] 'in1precisione cJ1e r egna ancora in questo cam1)0. L'espettorazione è una difesa de ll'organisn10 per sbarazzarsi di .essudati patologici che i11gombrano le vie respiratorie. Ci sono, seco11dc1 Gordonoff, due modi per disos lruire i bronchi: l'uno meccanico o escreto-motorio e l 'altro secrelorio o secr€tolitico. Il prin10 fa ciJita J 'es1)ulsione, il seco11do au1t1enta ]a secrezione lH·onchiale e la fluidjfica. Pel fattore rr1cccanico si è data un tempo rr1olta i1l1portanz.a ai movim.enti delle ciglia vibratili , Ma se esse han110 notevole funzione in s lato di salute, ne 11a11no l)O·c·a in s tato di malattia p erchè l 'infian11nazione attenua o anche i;OJ)pr1me la l o ro n1otilità. (Juindi dal punto di vis ta della Lcr.ariia espettorante le ciglia vibratili 11on han110 in1portanza. La funzione della ml1scolat ura liscia b·r onchiale è stata \raria111er1te i11terpretata. Non lutti ammettono 1'esistenza di rr10Yi111enti p·erj staltici. Invece è la. ' 'ell Lilazione pol111onare che l1a la 1naggiore importanza nel favorire i movin torti i del co11tenuto h-ronc l1iale con n1ovimenti riCrr1ici di .allung.an1ento e accorc.ian1ento , dilatazione e res lringirr1ento d·ei b.ronchi. Q·ues li rnovirne11ti sono più netti qua11to più è a111pio il rit1no respiratorio. Tntto questo è s tato accertato con esami radiolog~c i al Jipiodol. Questa funzione motoria d ella ' 'entilazione polmo11are è portata a l suo f?iù alto g·rado nella Losse. Es a si c·ornp·iP, altr.averso ' ;arie fasi : uria pre,p aratoria consistente in in p irazione più o meno profonda, un..a di ten,s ion e durante la quale si chiude la glottide .e si contraggono i n1uscoli espiratori specia lmente addo.minali e l111a di espulsione con apertura brusca della r:;lotlide ed esp1ulsione rapida , i11t er cisa , dell 'élria broncl1iale.


{Al\~O

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La tosse agisce co111e un colpo di Sicopa dei bronchi i1er mezzo d ell 'aria espirata. La velocità dell ' aria espirata varia da m. 0,50 a 2:50 al secondo a livello d ei bronchi e da m. -00 a 120 a livello delta gloLtide. Agisce anche per compressio11e· brusca del t essuto polmonare sp.r emendo i piccoli broncl1i n ei grossi bro11<;hi beanti. Il fattore secretorio è ancora più con1plesso. La secrezione bro11chiale è provoc.ata dal1'irritazione loic ale, n1a anche da un rifle•is.s o { 11e può avere origine centrale o periferica e partire anche. dallo stomaco , come s ucced e iw r le sa·ponine, il c ui n1eccanismo di azione si aY,1icina a quella e1r1a tica. II .vago è secretorio e broncocostrittore . rn.entre il simpatico è bro11codilatatore e inibitore della secrezione . Il polmone è anc.l1e un orga110 escretore e agisce così elettivamente verso a lcune sostanze (:s.p ecialmente balsamici e canfor~) . La funzione escr etiva è legata a l riassorbin1ento , che è J)ÌÙ facil e se gli es udati so no fluidifi cati. Scopo clella n1edicazionc e ~11e lt0Tante è quin di di ag·ire da una parte s ui fe11on1eni 1notori e dall 'altra su quelli secr etori. Ha notevole interesse il metodo con cui si è $ludiata clinicamente e &1)erin1entalme.nte l 'azione. clegli espettoranti. Sen1bra fa cile a i)riori sl udiare l '.azio·n ·e d egli espettoranti i11 rap1)orto alla quantità della secr ezione. P erò ci o no clelle obbiezioni da fare a questo n1etodo e prec i ~an1ente cl1c l 'es11ettorato è un miscu.g·lio di secr ezione bronc.h ia le e di sali va cl1e n on s i possono .5eparar,e n ettamente, inoltre subisce ' 'ariazioni quotidiane (spiecialmente nelle broncl1ili acute) , può es er e d eglutito o riassorbito. Nono tante queste obbiezioni, la mi::,ura d ella quantità dell 'e~p e tt orato è l 'L1nico m ezzo clinico che permetta di cornpletar e l 'azione <lei i11edicamenti espettor.a nti . Le ricerche s1)erin1entali su o·li ani111ali fatte studia ndo 1'aziorle di ' 'arie ·sostanze sui movimenti d elle ciglia vib·r atili , . . ulla secr ez ion e bronchiale', sull 'espulsion e d elle sostanze i11lrodolte n ei broncl1i e s ul riassorbi111e11to d elle so~tanze introdotte nei b,ro11.c.11i n on possono tro sferirsi senz'altro a11 'uonio. Gli AA. hanno fa Lto urto st.udio sisl cn1a tico su · malati servendosi di ' rarie sostanze e l1'r ccisa1nente l 'ipeicacua11a, i prodotti an tin1 o niali , la poli·g ala, l'ioduro di J_)Oté\$Sio, il b en zoa to di 6odio, la terpina, il cloruro d 'a1111nonio , tutte sostanze somministrale per 6- -. rriorni co nsecut ivi. L 'ipecacuana aun1 enta .e flui clifica la secrezione bronchiale, fa contrarre i n1u coli di Reissessen secondo le nozio11i clas-- ich e . ì\Ia l 'azione sulla mu•&cola tura ]i -eia è dubbia e dubbio è anche l 'effet lo secr etorio, seco11do alcuni. Recenti ricetche di C~· ordonoff e Rose nt ha le fa tte col m etodo bronco.grafico l1a11110 cli111 0• 1

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SEZIONE PRATIC .\

sLrato che l 'effetto escreto-111otorio prevale s u quello secretorio. L 'ipecacuana fu data dag-li AA. a 15 malati in dosi quotidiane d~ gr . 0,10 a 0,30. In 3• casi il volume dell 'espettorato no11 si è modificato, in 12 è aumentato del 15-50 °/o. Dosi più deboli non hanno avuto efficacia. Quindi è n eces1Bariù adoperare dosi più forti di quelle classi,can1'cnte in u so. L 'azione es pe ttorante si n1anifesta dal 2° al 3° ~·iorno di cura. Il J(er111t)S dato a 13 n1alati a dosi da gr. 0,05 a gr. 0,3'0 .al gior110 11a dato in 12 casi aumento del volume dell 'espetLor ato e presen za di 10-20 cc. di espettorato in malati che non ne avevano.. L 'e ffetto si l1a n1olto rapidame11te fin dal . ~ ' primo -g·1orno. l .'ossido bianco di antim onio alla do ise di 2 g r . a l giorno 11a dat o, in P casi su 12, a un1 e11to dell 'esp·cltorato. l.Ja l)Oligal.a in 16 nlalati l1a dato sempre aun1 ento dell 'espettorato alla dose di g r. 1,50 al g iorno. L'ioduro di potassio a ll a dose di 2 gr. al g-iorno ha dato aumento d el! 'espettorato in qu.a ntità variabile in 10 casi su 14. In 4 non l1a avuto n essuna effica,cia. Di 8 malati che non e p ettora,ra no, in 5 si ebbe con questa sostanza espettorazione da 5 a 20 cc .; in tre risultato negativo . Il b e11zoato di sodio (4 gr. al g·iorno) in 15 rn.&lati, ha diminuito la secrezior1e bronchiale in 9, l'ha aun1entata in 3 e in 3 ha avuto efficacia dubb,ia. La terpina a dose di g r. 0,:30 al g·iorno ha diminuito l ' espettorazion e in 11 casi e l 'ha aurt1en tata in 2. Alla dose ,di gr. 0,80 l 'espettorazion.e è diminuita in 6 ca·isi e aumentata lieYem ente in uno. Il cloruro d ·arr1111onio (3 .g r. a] g iorno) in 10 m alati non ha avuto azione in1porta11t e, i11 t3 ha a11rr1entata un po~ la .secr ezione b-ro11'chiale e per poco t en1po. Gli AA . con cludon o ch e troppo pes o si danno espettoranti in n1aniera a bitudinaria senza spiri to critico n ei rig uardi d ella lor o az.ione, ch e è i1 ecessario controllarne l'azion e rr1i urando la quantità d ell 'esp ettorato }) rima di cominciar e la c ura e ch e non è indifferente i)r e5crivere l'uno o l 'altro espett orante. E ssi riten g·ono che la poli,gola lta azione n etta , cos la11te e r apida ·e il I{.er1nes pure. L 'o sid o di antimonio 11a azione più tardiva e n1 cn o intensa. L 'ipeca cuana 11a azione lenta e inco tante alle dosi abituali ed è, con1e gli a11timoni.ali , &gradevole al lJala t o . L 'ioduro di i)otassio ha - ~· zjo11e a volte f)iccati sin1a ma in co5t ante; non è quindi un esp ettorante fedele . L 'u so del ben zoa lo di sodio non è giu tificato i11 pratica. I.Ja t erpin a dà di1ninuzion e d ell 'es1)elto razion e. Il. cloruro di an1n1onio no11 a u111 enta la secre7.IOn e. Non è consig·li abile I 'a sociazio11e n1edica1

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1514

IL

POLI CLI N~C O

mentosa di e~ p etLoranti con sedativi. La to sse, quando è utile, ·v.a risp·etta ta. L 'associazione ·d i esp ettorato ed oppiacei come n ella polvere del Dower è giustificata non com e sedativo d ella to~ se, 111a della dispnea, specialmente nei cardiac i. L 'u so· ·d i tonicardiaci (special1nente la canfora) facilita n ettan1ente il 1neccanismo d ell 'es.pettorazione sia diret ta111ente per azione sec1·et olit ica sia i11direttam ente sul centro r espiratorio aun1entando la venti lazione o favorendo la circolazione p olmona r e. L 'aggiunta di sciroppo ad u11 espettorante r1on ·è solo utile dal punto di vista g ustativo , 1na a n cl1e t er ap eutico, p ercì1è lo zucch ero ha azione secre tolitka e favori&ce l 'es1)ettorazione. 1

L.

MISCELLANEA.

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[ANNo XLv·1, Nul\>1. 34J

l '.aoquis lo <li u11 <leter111inato ritm o. Molto im-· portante è l 'a da ltan1ento r ecipiroco d ei ritmi d el n10Yime11Lo e d el respiro. Durante l 'a1le11i.1111e11to di1ninuisce 1gradat.a11lente la a ccel.e1 ai'io11e del r espiro m er1tre a umenta il volun1e d el s i11golo atto respiratorio: a ri1)oso gli sporti vi in allenan1enlo presentano 11 na bradipn-e:a elio non di rado arriva a 4-6 atti per n1inuto. Analogan1ente diminuisce sem1Jr e più durante l 'a llenan1e.nto la tac11icardia da lavoro: in rilJO o gli porti,,i pre$8nlano allora una bradicardia intorno ai GO. Anche nel can1po d el rica111bio .avvien e un adattan1ento durante l 'all enam e11to . In faticl1 e muscolari proluugate si arriv·a al cosiddetto cc punto morto », si designa così quel 111omento in ct1i la d1sponibilità di ossige110 n on b a ta più a soddisfare il fabbi sogno: si l1a al lor.a una rapida diminuzion.e d ella capac·ità lavora lii va , una i11capacità di con ce11trazio11e ' olontaria e un precipitare d ella .glicemia. L 'nllenamento r e11de questo stato l)iÙ lie, e e p,i ù rapidarr1.ente tra11 sitorio. Gli s1>ortivi alle11ati sop1)()rta110 anch e un n-.aggior e cc d ebito » di ossigeno (16-20 litri). Nella s tesso senso si può in LerpTetare l 'a un1ento della riser va alcalina n el sa ngue d e-gli allenati p er cl1è esso fa sì ch e il sangue ])Ossa legare tina maggiore qu.a ntità di acido carbonico imlJed endo così una eccessiva acidosi d ell 'orgaIL ismo. Si deve sempre t en e re a m e11te che tutti i d etti fenon1eni di adal tamento arrivano solo fin o· a un certo limite fissato individual1ne nte e che no11 è possibile con nessun allena111e11to superare qu esto limite. P. 1

Fenomeni di adattamento durante lo sport. (V\7. K NOLL. Deut. 1lled·iz . 1Voc:hensc1Ji.r. , 16 giugno 1939). Come· qual siasi lavoro 1nuscolare, ripetut o, lo s 1Jor t porta co11 ·è Lulta una serie di altera2ioni d ella fur1zio1le e ancl1c d ella struttura tl11aton1ica d ei t-e s ut.i e d e.g li organi inter essa1i. Que&t e alter.azioni ha11no l)er con,seguienza un migliore adat1an1 ento ed t1n con sider evole aumento dell e prestaz ioni. Adatta1nento e aurr1cnto delle preslazio11i 11011 l)Osso no :però rnai superare un d eter111inalo limite, ch e , ,aria da individuo a·d individuo e che è fi s6ato dalla eredità . L' adatta.r nento funzior1iale con1 prende la innervazione d ei muscoli, la frequenza del cuore·, il ritmo d el r espiro , il ricamb·io , le .alterazioni anatomiicl1e con sis tono in un a ipertrofia dei musco1i e anr.he in u11 raff0rzam ento, dello scheletro osseo cui questi muscoli si in seriscono., Indice di quest e alterazioni anato111iche è 1'aumento di p eso ·(aumento delle n1asse muiscÒJari) che nel cor so di un allenamento selg-ue .ad una inizia.le J?erdita di peso (consumo dei d.epositi adiposi e diminuita idratazion e d ei t e suti). Jl l)eso· resta quindi 1 tazionario anch e se aum,entano le prestazioni: l 'au1n ento d ei muscoli può arriv3re solo fino al l)U nto fissato dalla eredit à. Se o'fa le f.aticl1e diventano ecoessive, il peso diminuisce, s pesi50 anzi pr ecipita e conte111poranean1e11te si manifestano altri effetti molesti psichici e fi sici (vuln erabilità dell 'ap11orato l oco1notor e). Sorpassata l a capacità in·di,1idual e di a d,at.t.am :e·n to si po$&Ono manifes1ar e anche una dilat azion e a c·nta del cuore , una dilatazione pcrr11a n ente d ei pol111oni gio·vn11ili , la ricompiar sa di alb·u n1ina nell'urina (all 'inizio d ell 'àll ena111 ento si 11a la cc alh·u minuria da la, 1or o n ch e poi scompare) e insor1nia con a u1nenl alo b1isog110 di sonno. L'ada l Lan1 e t1to fu11zionale n erYoso consiste i1t una· più r apida conduzione rleg·li impul i ' ;olontari, in unn miglio·r e coordin azion e ed au to111izzazio1i.e d ei n1ovi1nenti J nt1srola ri e n el1

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La malattia di Werner Schultz. (F. VEr.Asco l\1oNTES. Le Sar1.g, 1939, n. 6). L 'agranulocitosi, appena indicata, anzi pre8(\11tita dal Tilrk n el 1907, fu d.escritta con1e i1Ldividual1tà clinica dallo Schultz n el 1922. Essa è caratterizzata da scomparsa spesso tota le dei granulociti del sangue·, da p rocessi 111ceronecrotici d ella mucose e da evoluzione to~si-infettiva gra, 1e. Predilige il sesso femmir1ilc, compare bruscam ente. Il con cetto dì Schultz di un proce&So infettivo ad origine tonsillare è stato accettato fino a l 1927 quando Rotch e Moser hanno parlato di form e a tipiiche o fruste di l eucen1i e acute. Nel 1928 lo Schultz antmetteva varie cause P consid,era,ra I ' ag·ranulocitosi come una sind ro,m e. 1F urono poi pubblicat i casi con tromb·O])enia e a.ne.m ia, casi di p·a ssaggio fra ag ra11ulocitosi e t--tati leuc-e111ici , casi con alterazione di tipo • • 1Jern1c10so. Le. f orn1e err1orra·g·icl1e ri cordano le leucen1io. Ma ci sono for111 e ch e cominc iano com e ur~ processo ag·ranulocitario p.iù o meno tipico e finiscono co111e l eucemie. Due casi di questo (gc11er e d.escrive. l 'A. , l1no rig·uard.ava un uomo di 30 anni ch e ave,·a, all 'ingresso i11 osped al e, da 7.800 a 4.100 leu1

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IA~o

XL ' tl , Nul\c. 34J

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SEZIONE PRATICA

cociti co·n questa forn1ula leucocit aria: ± ~f,. rrtielociti i1n111aturi , 2 % n1ielociti n1aturi , 8 % Jt1et.1mielociti , 4 % n·eutrofili g iovan i, 10 % n1onocit i, 63 % linfociti , 9 % i)lasmazelle11. l11olLre : emazie 4. 100.000, Hb 95 %, tromboc iti 350.000. Due g iorni dopo una puntura sternale daYa u11 midollo molto povero di elen1enti cellulari. Dopo s· g iorni g·li elen1.enti ir11111aturi della se ri e bia.11·c a aumentaro·n o e l o striscio midol}3re clie1c.Le rr1ieloblasti, pTon1ielociti , n1i€lociti irr1n1aturi, m etamielociti e cellule reticol oendoteliali aun1ent.ate e a carico della serie rossa n1icroeritroblasti, me11tre i r11 egac.ariocit i sono d egenerati. Nei .g·iorni successivi gli emog r amn1i dànno 60-65 ~b di n1ieloblas ti e pron 1ielociti , con l eucocitosi 8. 20Q. Il n1alato n1uore dO})O l111 _l'.,télio di settin1ane i)er bro11copolmo nite sopra,gg·iunta. In queis to caso si è .avuta prima un.a fase agranulocitica con reazione mieloblastica, p oi una fase di l eucemia n1ieloblastica subleucemica. Il secondo caso si era ,·.erificalo in uno, studente quirLdicenne ch e si presentò con l e io11e broncopolmo·n are .acuta c.he 1evo]se in ettc. g iorni. Gli .e1r1ogramm i n101s tra,ran o 10.5·00 leucociti 1con 2 % di n eutro.fili e 90 <X) di linfoc iti. Le p unture rr1edt1llo-stern<tli da va no stris.ci i1)oblastici con diminuzione più s1)iccata a carico dei gr anulociti. Qu.alch e ora prin1 a .d'e ll a rnorte si trovarono 21. 600 le ucociti (qua. i esc:lusivamente i11ieloblasti ti1)ici). L 'al1topsia di.~ de il r e1)erto tipico della leucen1il. Sui casi compliicati o as5ociati ha i11 i tito il Nageli, secondo il quale non si dovreb1ber o chiamare casi di agr-.anulocitosi quelli cl1e i accon1pagnano ad anen1ia 11oteYole e a Lron1bopienia. Nelle agranuloc itosi ti1Jiche s i 11a <l i111 i1111zion..e del nun1 ero dei le·u cociti g·r anul osi (cl1 c p1esentano SJ)esso ~trie b.aiso.fìle del 1?rotop1lasm.a , vac uoli o· .g·ra11ulazioni) , di111inuzioI1e clei lir1Cociti, monocitosi nor111alc o aun1 entata. Il san gue neulrofilo quindi dc Yia ver so si11istra. B in1portante nell 'a,g ra11ulociLosi l ' esan1e d el inidollo: esso dà gra11di d iver sità di r c]>erli, ·d a quello n0Tn1ale a quello a I Lerati simo. U11 reperto di agra11ulo citosi con piastrine di nume.ro e a sp etto i1orn1ali n el sa11gue. j)eriferico è d i prognosi 111e110 g rave cl1e c1uando le p iastrin e sono a lte.rate . Il RohT, della clinica di Naegeli , 11.a distinto tre g ruppi di agranu locito ~i: un gru1Jpo di fa~i g ravi, a decoris o fatale in breve tem po, c~ ra tterizzato da forte neutrope11ia e li nfo1)e 11ia, con 1nidollo osseo po-vero cli cell t11e in' 'a·&o di grasso, con assenza co1111)leta di l eu cociti e con pocl1i rr1iel ociti altern ti e for1 e iperplasia degli el en'le11ti r eticol cendotelia 1i; Uil secondo gruppo non 11a leu cociti g ranul osi adulti n el n1idollo, l1a i11Ye.ce J11 ielociti. lnentre il sangue 11a monocito ... i . T c~si di qu esto grup1)0 11anno prognosi i11 e110 frra,·e . Il 1

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tier,to g·ru1)1)0 co1111p1r ende l e forn1.e benig11e d·ell '<lffezio11e: il n1idollo è qun.si norn1ale e riel sangue la le ucopenia è variabile. Quando l 'agranulocit osi tende a guarire, il midollo cambia aspetto, il an,gue torna nor111ale anche se il inidollo no11 si modifica , forse l:::ercl1è le cellule i1eutrofìle ab•b andonano il 11lidollo prim a di e•s sere n1alure e si n1aturano n e.l ~ang·ue poriferi co. L '.r\ . ]1a potuto seguire nun1er osi casi in c11i il so nfronto fra err10,g·r.amma e striscio 111ido.Jl.ar e mostra fra questi due reperti una e.er ta costanza n ell 'aspet to. J>e r ql1anto riguarda il reperto n1idollare, egli _l) ropone di dividere le agran ulocitosi in tre g ruppi : 1) midollo f o rlen1ente aplasico, che si può chian1are n1ielo·b laistico -pron1ielocitario, r~erchè la n1alur.azione Ri ·arresta ai mieloblasti e promielociLi. Son casi a prog·nosi grave; 2) n1idollo r>romielo-111ielocitario giovane, cioè r.-orl n1aturazione più avanzata ; 3) 111idollo meta1nielocito-n et1trofilo g io1

' 'a IlC . La s uGcession e di tre gruppi ft1 trovata n ei e.asi con evoluz ione v·e1r so la guari gion e. P er quanto riguarda g·li ele1nenti della serie rossa l 'A. li trovò sempre norn1ali; le piastrine ~olo in due casi apparivàno degenerate. ·I m€gacariociti furoin o empre trovati normali e s r.mpre au111enlato il numero degli elementi l eti coloc t1d0teliali. Le cell ule del il~e rrata , di eui tanto è stata discu ssa l 'esisten za, sono state trovate in quantità variabil e. 11 t)ro.c eisso agranulocitario i11 ' 'ia di gu arig·ione può essere int errotto Ja]l 'esito letale in1p rov' iso p er sl1ock cardiovascolare. Complic.nzioni frequenti sono p·ure l 'e·d en1a della g lottide ]a b.r o11co1)olmonit c. L 'A. vide u11 caso che si può cl1iamare di ngrar1ulocitosi a tipo· anafilattico , in cui c'.er ano n el sang ue 16 % eosinofili ed eosinofilia J1e.ll 'eis~'l·ettora t o , seb,b ene non ci fosse nè ci fe sse m~li stata as.n1a , ch e in.vere era .p.r e.sente nella irtadre d el malato. Di fro 11te alla frequen1,.(l di associazioni di carattere i nfettivo ci si d e ve domandare se il quadro agra11ulocitario cr ea un terreno ad81to alle infezioni per cb.è priva l 'organism o d ella difesa for11i ta dai granulociti o se questi sl.élti infeltiYi , sopraggiunti in un mon1en t o alle1·gico secondario o anteTior e all 'u so o .all 'ab1Jso di sosLanze tos Lch e ch e pos ano agire su1 sisten 1a e111p poietico , l)O sa110 lJ'l'O\'Ocar e I.a di ,·truzione di quest e ce1lu le san guig11e p,rin1a a]la p eriferia e poi 11el 11·tidollo , o·ppure se le $OSlanze to.s. . icl1e ch e pro,iocano la ma lattia di slrug·gono prirr1a g1i elem e11ti d el mid'o llo . Le tre ipotesi non -i escludor10 l 'una l 'altra , e, con1unque, l 'aff-er1n.a rne n elta1n ente una o l'.a]lra non cl1inri -ce i nt1merosi plinti oscuri ell e presenta qu e. la 111alaltia de-crit t.a solo 18 ar1ni fa. L. 1


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cc IL POLIGLlNlCO »

CENNI B IB LI O GRAF ICI<1> G.

BLE CHMANN.

A1 ala.dies des notirrisso ns et des 1

erijants. II ed. Un vol. in-16° di 518 pag.g. Doin et C.ie, Paris, 183~1. Prezzo 90 fr. La sE;ro11da edizione d el buon manuale di Blecttma11n ci è :p1resentata dalla p•r efazio·n e fatta d,a un medico rurale, e.osa in solita perc.]1€ gc t1e ral111enLe le prefazioni si affidano a l'.ersone ,d i faina ufficia le. Il fatto, però, non è i)rivo di significalo, perchè indica cl1e 1'A . - ell e è un noto pediatra ex-direttore di clinica -"""" i1el r edig·e.r e questo suo libro ha ter1uto opr1tlutto in con::;iclerazione i bisogni del n1ode1&to m;edico esercente lontano dai ·g randi centri ed è specialru e.11te la sua approv~'zio11e cl1e eg li desidera. Ecl è proprio il n1edico condotto ch e·, avendo della clientela for111ata <la ban1l,i1;.i e fa11ciulli, sente maggior1l1e11te il bisogno di un n1anuale essenzialmente praLi co cli pediatria a c11i ricorrere in caso di <l11l1bi o di incertezze e l)Cr avere un buon co1lsiglio <.1 l rno1nento op.r ortuno. Il Jibro cli Blechn1artr1 gli sarà quindi molto utile, perchè ·es<=ienzial1nenle pratico, di r8J_)ida consultazione percltè quasi schematico, in cui le ' aria que ·tioni sono presenta'".e in modo su.ccinLo, chiaro ed efficace, anch,ei per gli ac rorgim e11ti tipog·rafici, che n1ettono più in rilievo e.erte parti più essenziali. })och e rigl1e destinate acl i1Jquadrare l 'argurr1én lo Lrnltato i1ei ri$peltivi capitoli , qualche cerlno ,di sinto·111atolog i.a e diagnosi dove occorrono e :µoi l e indicazioni terapeutiche. Dove l 'im110,r tanza dell'argo1n.e nto lo richiede la Lrattazio·11e è più am1)ia, con1e pier esen·tpio nei r.apitoli ri·g uarda11ti l'alimentazione, le forme bro-r1copol111onari, ecc . Il capii.telo della sifilide ereditaria , che 11a ta11ta im1Jto rlanza spesso 111i&conosciuta, è :'t.ato affidato alla dott. J. H. Montlaur. Alla fine del volume, troviamo una tre nti11a di pagine dediCJte a ll 'on1eop·a tia n ell 'infa11zia, i&critte dal dott. i\rl. Martiny. un allo1piata ch e, all 'occasio11e a])plica ancl1e l 'o·m eopatia. Col n eo -ippocratismo ch e i)rende svilup,p,o, ancl1e qu.esta vi1e ne messa in onore ed è assai diffusa all 'estero; è be ne ch e· anche i nostri p·r atici ne abbiano un'idea. 11 medico pratico troverà in questo libro u1l buon consig li er e. fil.

[ANNO

XL VI'

NUl\I.

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gc111elli, in c ui l ' uno è 11o:rmale e l 'altro 1nongo]oide. Llj ricerca della causa el·a stata finora ir1fruttuosa. L' A. si occupa con passione di questo pToblem.a ed, oltre ad una sana critica dei dati r accolti dalla letteratura, riporta 32 osservaziorti personali , studiate a fondo con tutti i p·a rticolari anamne&lici e .genealogici e ritiene di poter riferire la genesi dell'idiozia mongoloide ad un 'insufficienza o'rarica funzionale della 111adre, cl1e per lo più si trova prossima al climaterio. La possibilità di esistenza di forme abortive di mo11golismo e la con·elazione fra l'età avanzuta della madre e l 'idiozìa mongoloide portano a consid erar.e l 'ipotesi della idiozìa dif1plasmatica come sotto pecie della sindrome mong·oloide. Anche considerat a come ipotesi da lavoro, la teoria avanzata dall 'A. si presenta interessante. Riman,e pel'ò da spiegare l 'aspetto mongoloid e che, non ostante il contrariò parere dell :A. , potrebbe ricondurisi ad u11 lontano fenc,meno rrcessivo ereditario ed a girebbe nelle condizioni invocate dall 'A. di in su ffi cienza avarie.a funziona le. .fìl. 1

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IT.

Zur Aetio,loç1ie der mongoloide11 ldiotie. Un vol. in-8° di 105 pagg. con 48 figg. G. Thieme, Leipzig, 1939 . Prezzo RM. 7, 80 (25 % di sconto per 1'estero). Fatto strano questa comparsa nel1a figliolanza di ·genitori sani e talo,r .a di intelligenza superiore alla norma , di questi poveri esseri defi cienti, dalla tipica fi&onomia ,d'ell a razza mon g·ola ed an cor più strano quando si tratta di GEYER.

(1) Si preg3. d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

(:. Roe1N. Préci.~ de l\1eu.ro-7JS) chiatrie infa.ntile. Editore G. Doi11 e C. , Parigi. Prezzo Fr. GO. 1

L 'llalid

po&~ iede olti1n i i11 fa Il ti le; classico

libri di n euro·p siclliatria ed inst1 pera lo quello di anf.tl de San ctis. Qu,e.s to di Robin ha i)ropor,1,ioni l)ÌÙ modeste, ma sufficienti per orientare il medico ·generico in una materia c:l1e dovrebbe essere m eglio conosciuta e non sol o dag·li specialisti. Il lib;r o l1a u.n indirizzo clinico e pratico. P~·&sa in ra ..: ·egna le costituzioni psichiche, i diversi ti1)i di carattere e di com-portam ento, le reazioni s1)ecia1i, le neurosi infantili, i disturbi del rendi111en Lo intellettuale, le de,m enze. Con speciale cl1i.arezza e maggiore ampiezza ~ono trattate alcune manifestazioni ·d ella 1p.s icop.atolog ia infantile:: mutis.mo, collera, r11·E-nz1o·g n,n,, f11 g·he, furti, suicidi, caparbietà, riso n1orboso, onani smo, enuresi > ecc.. 1

DR. N. l\.oP . \CZE\i\' SKI. Essaii de ~1 étéoropathologie. Paris, J. B. Baillière et fils.., 1939, pag. 296. Il Kopacze,,·scki g ià noto per giusta fama nel mondo scientifico• 1sopratutto per i suoi studi sui colloidi , ch e raggiunsero la massin1a es1J1ress.io·n e cli colt ura, di dottrina e di esperienze 11el gr ande trattato di cc !Biocolloidologia n, :rvubblica questi sag·g i di m,eteoropatologia , cl1e p er l 'am1Jiezza ·d ella trattazione meritereb"'bero lln titolo molto meno n1odesto. La « bio111 eleorologia », 0 ' <e b ioclimatica » coine. la chian1.a il 1D e Rudder, è un argomento di gra11de attu.alit à con1e tutte le coise morte ,:l1e ri viYono, dimostrandosi ch e s.i trattava


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[_.t\.NNO

XL, -I ,

Nu~1.

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soltanto di n1orte ap.p arente, e. non sempre spontanea : ciò accade in m edicina con molta frequenza. Ser1za rifare la stori a dell 'influenza d ei fattori n1eteorici su certi stati patologici, poichè si dovrebbe risalir.e all'epoca delle caverne e delle palafitte, baster-ebbe ricordare alcune. n1assime d ell'esperienza popolare di tutti i paesi e o&servare un po' meglio noi sle:;si, specialmenle quando una particolare ser1sibilità d.e l siste1na n ervuso, ci r ende, coir ne diceva il J(lebs , dei « veri b aron1etri ambulanti n. Quindi è be n dimostrato cl1e la meteoropa1o logia esisteva anch e quando l 'osservazione clinica, accademica e tog.ata , la r el egava tra i r11··e giudizi e le su1Jer stizioni. Il ricl1iamo alla lu ce della verità doveva fa talmente avvenire specialn1e.nte per i grandis~ilni progressi della fisica s~ri1ne ntale, e per la loro i11fluenza sulle ric.erche fisiologiche e i rispettivi controlli sulle osservazioni clinit he . Ma pu1troppo come l 'igrloranza d elle sr.ienze fisich e in genere, così quella del complesso fisico-n1eteorolog ico, in cui siamo imr11ersi, e per il quale in gran parte si svo,Jgc il ·ni.eccan.isn101 d ella nostra vita e della biolo.gia in senso lato, fa sì ch e si anteponga la limitata e ~pesso ardita scienza dei laboratori a quella d el g·randioso e illin1itato laboratorio della Natura. L 'A. studia l'interessante ar·gomento so tto ogni aspetto, e ad og·nuno di es i corrisponde una parte d el libro: lo studio d ei caratteri fi~i ci clell 'atmo.sfera, quello d ella loro influenza fisiologica sperime11taln1ente documentala sugli animali, e quindi l 'esame della sintorn atologia , d elle modificazio·n i umorali , delle lesioni a.nato.m o•p atologic.h e con statate n el corso delle sindron1i n1 eteoriche acute. Segu e un capitolo '&U lle m e teoropiatie, eh.e hanno un ·d ecorso clinico i1on violento, no·n ·d ovuto a choch, e che trovano il loro punto basale su 1)articolari predisposizioni individuali; si intere~sa l 'A. infine dei riferin1er1ti delle vicende meteoriche con l'igie11e, e del trattamento terapeutico delle varie sindromi. E.stesa è la parte dedicata alla bibliografia , che può essere util e guida a chi voglia occuparsi dell 'ar gon1ento, con1e sarebbe desidera G. MòGLIE. bil e. 1

1 '' .

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SEZIONE PRATICA

Le tipic J·i e proprietà del « Peloid e n e la l oro in111Jort ari.za per l 'azione dei bagrti (dal TratLato di 1'erapeutica balZoRKENDO'RFER .

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n earia e ·c limatica, pub blicato da H . VoGT e I<... K 1'lOCH, fascicolo II). !Berlino. I . SpiringeT ecl., 1938, IJP'. 34 con 12 figure nel testo. 1

Col non1e cli « pcloide n (I ) si designano i f311gl1i, l e terre ecc. delle sorgenti b·a lnearie ehe un ' ai1tic<i n1edici11a po1)olare l1a jnse.g·nato (1) Defi11izione e cl as·--ificazione di cc Peloide »,

Cfr. -~eh . of n1ed. Hyclrol., 12, 265, 1934. Citato dall '_;\ .

ad adoperare so tto forma di ap1plicazioni locali, impacchi ecc. con nolevole prog·r e so d ella bal11~ot,orapia e della sua Ler ni ca. In questo su o bre·\'e scritto l 'A. non si limita alla semplice enumerazion e dell e ' rarietà dei fangl1i , ·d·e i t erreni ec.c. da cui scatuTiscono },e dive.r~e sorgenti ed alla d escrizione d ei caratt e~i geolog ici delle ~rispe t:t;i,,e località ,d-ella Prussia, nla f'i sl udia di n1.ettere in evidenza la com:po,sizion e di questi materiali ed i rapporli fra quest 'ultima ed il potere b.alneo-tera11i co ch e ad essi i1e d eriva. Il lavo1~0 merita di esser e segnalato come notevole corltribu Lo di rir.er cl1e dirette a con validare con criterii r azio·n ali e scientifici il tra diiionale cmp i1is1110 che attribuisce virtù terapeutiche, credute talvolk'l miracolose, a tante fonti e sorgenti balne:i ri ed ai m etodi di cura ivi a doper ati da secoli, con applicazioni locali di fanghi ecc. Prof. v-. MoNTE'SANÒ.

1

AccADEM1E, Soc1ErÀ

ME01cuE,

CoNoREss1

Società 1'lediea del Frinii. Sezione C11lturale del Sind. Fascista dei Medici. Seduta del giorno 31 maggio 1939-XVII. ;presiede il prof. G. PrER1. Sullo cura chirurg:ca della slrlngomielicr. Prof. G. P1En1. - Per Ja cura della siringomieli a J~l sbcrg e Puu epp h anno proposto di aprire la cay jtà siring·om ielìca mediante una inciisione del midollo suìla linea m ediana . L 'O. riferisce l a su a e·sp erien za in ar gomento cb e si basa su 4 pazienti operate. La prima dell 'e tà di 65 an ni, fu operala nel maggio 1931 pe~ . iringomielia lombare; si ebbe t1n miglioramento ch e persiste: la donna, ch e era r.ondannata al letto per una rigidità totale d egli arti i11feriori, ora cammina abbastanza bene con le grucce. La seconda una donna <li 38 anpi ch e l 'O. presenta, fu operata di siringomielia cer vical e n ell'ottobre 1935; anche questa ha Yisto regredire lo spasmo clegli arti inferiori e non più comparire i paterecci alle dita. Una terza operata, u11a don11a di 31 anni con 1s iringomielia cer vicale, operata i1el dicembre 1935, i1on ha otlenuto migliora1nenlo dall 'operazione, perchè la malattia era antica cd aYa11zata e l e lesioni n erYose irreparabili. Il quarto ca-so concerne un a giovane di 16 anni, che 1'O. presenta e che fu operata nel! 'agosto 1935 p er siring·omieli a deì midollo dor ale. Seguì guarig ione clinica completa , ma clopo circa un anno si Yerificò una recidiva, con rigidità grave degli arli inferiori. Operata nuoYamenle cinque giorni fa si trovò l a cavità sirin gomielica riform at a. Allora l 'O. ha in~iso nuovament e il n1idollo sulla linea 111ediana e ne ha fissali i margini es troflessi alla superficie interna della dura, in nloclo ch e la caYità rest asse beante: egli r ealizzò dunque una sorla (li cc mielos lon1ia » cl1e is i S}Jer a corrL,po11da allo scopo di eYil ure una 11uova recidiYa. Jn.ferl oql '. i:. . con o : c1olt . A).1nnoser1 0, })r of. l\IBNCARELLI.


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e< IL POL I CI . NI CO

Sulla lesione del Monteggia. Prof. G. PrERL - Il 1\iI 011 leggia descris e I).el 1824 una lesion o t rau111alica <lell 'avambr accio r apprese11ta la d a una frattura d ell 'ulna n ella su a m et à superior e, accompagn a la d a u11a lussazion e anterior e d el r adio al go1n ito. L 'O. riferi•sce su 6 p azienti <lel gen er e da lui cura ti e de i quali pr esenta l 'ulli1110 . Egli si preoccupò di ridurre ]a lussazion e del r adio m ediante pressioni ·sul capitello dislocat o, e portò poi l 'avambraccio in i11assima fl ession e sul braccio \imn1opilizzandolo jn qu e~ta p osizion e per 20 giorni) sen za occupar si d ella fra ttura d ell 'um a ch e con questo m an ovr e veniYa a rid ursi autom aticamente. I risulta li furon o in tutli i ca· i ottimi . An che a chirurg i di gra11de valor e (per es. Malgaig n e) è capita lo di .curar e la fra ttura dell'ulna sen za accor ger si d ella coe is tente lu·ssazion e r adiale, alla quale bisogn a dunque sen1pre p en sar e n ei casi di fra ttura isolata d ell a diafisi ulnare n ella su a m et à superior e. 0.1 caso di sindrome di M6nière guarito mediante alcoollzzazlone endolabirintlca. Prof. P.. G. CAtNTEL E. - L 'O. l)r esenla un caso di una g iovan e donr1 a d a quattro a11ni affetta da una grave sindrom e nle nieri~a con neuro-labirintosi d egen er a tiva d a un la to, r esistenle ad ogni ter apia 1nedica pra ticat ale. Dall 'i11terYe11to, consistito 11ell 'aperlura d el can ale ·semi-circolar e orizzont ale con alcoolizzaz ion e endolabirin Lica secondo Hauta11l, la p aziente ottenn e complet a e s tabile g u arig ion e d ella , ·erlig ine . L 'O. richiam a l 'atlenzion e su qu.es lo n1ezzo chiru rgico sp ecialistico ch e cr ede meriti di essere app lica lo più frequen tem e11te, ina solo n ei casi co11 precise indicazioni sem eiotico-clj nich e e p otrà in t al caso risparn1iar e al paziente u11 r adi cale inter vento intracranico.

On caso di neurofibromatosi cutanea. Dott. G. Ari•IBROSETTO. - L 'O. illustra il caso di una donn a di 58 an11i la quale preisentava un tun1or e cutaneo d ella pare le aclclomi11ale n ella region e epigastrica, es te·so quanto un p almo di mano, ch e aveva l'asp etto clinico di epitelioma di ghiandola n1ammaria ab err ante co11 m e ta·s lasi n ellv cut e circos t(,\nte . 1\.]l 'esa111e micro copico risultò tratt ar si invece di un a n eoplasia di n a tura n eurofibrom atosa . L 'osservazione offre all '0 . la p ossibili là di rich ia m ar e, con la r arità d el caso, le inodern e vedute sulla istop atologia d ella m alattia <li Reckling hau1sen e il ·suo quaèlro clinico complesso. I nterloquisce: prof. CANTELE . Sovra un caso di sodoku in Friuli. Dott. F. CH1uss1. - L 'O. illu tra un caso di sodoku con .classica sin tom atologia. La diagn osi può essere p ost a })rim a di aver e la risposta d ecisiva d el labora torio ten endo conto d ella localizzzione primaria, della tipica febbre, della car atteristica eruzio11e cutan ea. Le probabilità di rinvenire lo spirillo mor su s in uris Yen gono n otevolm ente aumentate ·se lo 1si r icer ca n el san gue della cavia inoculat a con san gu e del m alato . Son o sufficic11 li poch e iniezion.i di ar en ob en zoli p er otten er e la g uarigion e. InterLoquisco1no : prof. 1\II ENGHETTI, dott. MrNIN. Sindrome ulcerosa da mioma del duodeno. Dott. G. PrrTONI. - L 'O. dopo aver p arlato brevemente su i t umori b enig ni dell 'i ntestino espon e un caso da lui osservato : si tra tta di una pa-

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[ANNO XLVI , NuM. 34]

zie11 le ventenne ch e d a qua ttro anni andava soggetla a d olori all 'epigastrio , dolori ch e ins9rgevano a tu lle le or e sen za esser i11fluen zati dai p as ti o d al clig iuno. P er otto volle ebbe m elena m olto inten sa cl1e p ortò la paziente acl uno is lato qi an em ia g r avi"ss i1nn. L 'esam e r adiologic o del tupo diger ente eseguilo per -tre Yolte a di s la11za di tre, cir1que e dodici m esi diede sempre esilo n egativo. Pen sando si trattasse di t1l cer a duod enale n on rilevabile coi raggi e con linuando la m elen a la p aziente fu sottopos ta a gastroenterostomia. Al lavolo chirurg ico n on fu possibile rilevare alcun segn o di ulcer a a carico dello stomaco e d el duod eno. Decovso postop er a torio buono. In sedi cesima giorna ta, la paziente ebbe nuovamente em at em esi, nlelen a e m orì l)er anemia acuta. Al tavolo ana tomico fu messo in evidenza un tumor etto clelle din1e n sioni di un a castagna sviluppato a carico della muscolare del se.condo tratto del duodeno. Macroscopicam ente il tumore presentava n ella su a parle centrale delle lacune ripien e di sangu e coagula to le quali m ediante tramiti esilissimi comunicavano con la m u cosa del dl1odeno. Da qu,e sto tumor e, ch e l 'csam e i·stologico dimostrò trattarsi <li un miom a, avevan o avuto origine Je emorragie ch e aYean o p ortato a m orte la p aziente. Interloq uisce: prof. ~IENGHETTI . Enterorragia mortale In gravidanza. Dolt. N1coLETTr. - L 'O . illus lra un caso di ent er orragia m orlala in gr avida a ter1n ine riferita ad un a ulcer a d..uo~e n ale n ella quale la necroscoJ)ia mi se in evidenza invece delle les ioni della mucosa lun go tutto il tra tto gastroenterico dovuto all 'infezion e eb erthiana. L 'O. m e tte in eviden za le clifficoltà diagnostich e ch e il caso p r esen taYa e discute l 'importanza d cl fattor e gravidico nelle patogen esi d ella ente rorragia. Il Segretario : d ott. GrovANNI l\IIrNcioTTI. Ricordiamo l'Interessante Monografia: Prof. CINO PIERI

Chirurgo prima rio

dell'Ospeda le Civile di

Udine.

Fisiopatologia del simpatico nell'uomo (oon 41 illustrazioni originali n el tes to) Prefazione di CESARE FRUGONI Riportiamo qui sotto L'Indice di questa importante monografia: RELAZIONE DELLA COMMISSIONE PER IL CONCORSO AL PREMIO DI FONDAZION'! FOSSATI DEL R. ISTITUTO LOM; BARDO DI SCIENZE E LETTERE. lNTRllDUZIONE. CAPI; TOLO I. Stimolazione del simpatico. 1. Simpatico cervicale. a) La sindrome del simpatico cervicale posteriore. 2 . Simpatico dorsale. 3. Simpatico lombosact'ale. - CAPITOLO II. Paralisi del simpatico. 1. Simpatico cervicale. a) Sintomi cutanei. b) Sintomi sensitivi. e) Sintomi muscolari. d) Sintomi endocrini. e) Sintomi circolatori. f) Sintomi cerebrali. g) Sintomi oculari. h) Sintomi nasali. s) Sin; tomi auricolari. l} Sintomi salivari. m) Sintomi faringei. n ) Sin; tomi laringei. o) Sintomi polmonari. p) Sintomi cardiaci. q) La sindrome traumatica del simpatico cervicale. 2 . Simpatico dorsale. 3. Simpatico lombosacrale. 4. Plessi simpatici. Nervi splacnici. Plessi m esenterici, Plesso ipogastrico superiore (nervo presacrale). Plesso ipogastrico inferiore. - CAPITOLO I li. Fisiopatolc gia postoperatoria del simpatico. 1. Dolori. 2 . Ptosi palpebrale. 3. Ip~ ridrosi. 4. Ipercheratosi. 5. Distu,-bi della funzione sessuale. BIBLIOGRAFIA. ZlONI.

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Volume di pagine Prezzo L. 1 4.

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P er gli a b bona t i a l « P oliclinico 11 odt a qua lsiasi dei nostr i qua.ttr 'J periodici sole L. 1 2 , 6 O f ranco di porto in I talia, Impero e Colonie. P er l'Ester o lire 1 3 .50. In via r e V.agli.a P<:(stale a lla Ditta edit ore, Via Sistina 14, ROMA.

LUIGI

POZZI


[A.N'NO XLVI, :NuM. 34)

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Le!emorragie intraoculari recidivanti dei giovani. Le emorragie intraoculari r ecidivanti intere6Sano non solo l'oculista ma anche il medico. Queste emorragie sono state improprian1ente d·e tte « emorragie del vitreo n, perchè il vitreo ha vasi solo i1el periodo embrionale, mentre è avascolare dotpo la nascita. Sarebbe più giustificato il termine di cc ematorni del vitreo )) ' ma è meglio parlare di emorragie. F. T errien (Le bullet. medie.,, 22 aprile 1939) descrive un caso che, eccezionalmente, si è manifestato in un vecc:h io di 60 anni. ~~gli aveva perduto la vista dell'occhio destro per trauma vari anni prima. Improvvisam.ente eb,b e diminuzione brusca della vista dell 'occhio sinistro. '\7eduto allora presentava emor .. ragia intraoculare. Un paio di mesi prima a\'e\ a avuto un 'altra en1orragia nello stesso occhio .si11islro· e, dopo, l 'emorragia si è ripetuta altre dlue volte. Le urine di que.sto n1alato conte.n evano ormone melanoforo dilatatore ipofis&rio. IA sintonuJJtologia di queste emorragie è la ~guente: improvvisamente e senza causa apJJarente nè dolore (solo senso di tensione) o'è stata din1inuzione e .&comparsa della vista di un occhio. A volte questa scomparsa si ha gradatan1ent.e in poche ore ed è preceduta da fotofobia e cofalea. L'aspetto esterno dell 'orecc.h io non è modificato; la pupilla reagisce alla luce. Si differenzia l 'emorra gia dal distacco retinico, perchè in quest'ultimo il n1alato ha la sensazione che solo una parte dello spazio gli è sottratta alla vista. L' esme oftalmo&copico dà un fondo· scuro con zone più chiare, roi&se. L 'origin.e venosa dì qu€ste ·e n1orragie è stata n-ettamoote dimostrata ·d al Bonn et, che vide l 'esjstenza di vene ad aspetto monilifo1me delle vene d ell'occhio sano. La diagnosi diff erenziaile si . deve fare CO·n un l1€op1lasma 1ntraocuìare e ~olio scollamento retinico. · L'evoluzione è caratteristica: la 1a emorragia si ria580rbe rapidamente, tanto che in poche setti.man e I'aouità visiva può tornare normale. La rapidità di assorbimento è mag.g iore quanto più il malate:» è giovane. Le emorragie successive si riassorbono rpJ.ù lentame,n te e. il ripristino della capacità visiva ·è. sempre meno completo. La prognosi varia: seconde l 'evoluzione. ~ buona se l 'emorragia non si ripete spesso. Anch e n ei casi con cecità di lunga durata si può avere ritorno· della capacità visiva sia pure parzjale. · · L'etiologia. è ig nota . La sifilide si è trovata nel 42 % dei casi. Per alcuni si tratta di tuber1

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1

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colosi del cor.po ciliare, per altri di intossicazioni en·d'o gene ed esogene (piombo, fosforo, ossido di carbonio). Alcuni ritengono che l'origine si debba cer care in alterazioni ipofiisarie, tiroi·dee. · · La patogenesi ipofisaria può spiegarsi tanto cori un 'azione diretta della ghiandola su.I chiasma, quando con azione indiretta ·della pressione sanguigna. S~ndo Van Lint si deve anche an1mettere una fragilità vascolare. La .cura è va1ia. La terapia antiluetica non è sempre efficace anche in casi i~ cui la sifilide è certa. Lo stesso si deve dire per la cura tubercolinica. In alcur1i casi è utile l 'antitiroidina, in altri l 'estratto ipofisario posteriore, in altri l'hemostyl'. Altri consigliano la vitamina C, altri ancora l'irradiazione dell'occhio e della milza, .altri la legatura d ella carotide. Come cura locale l'unico procedimento c;h e l 'A. consiglia è il collirio alla pilocarpina se la tensione oculare ~ aumentata. È sconsigliaia la pu•n tura del vitreo, che invece Zur Nedden usa nonostante i suoi pericoli. · P,uò essere utile (almeno è certamente innocuo) il sangui&ugio o l'app1licazione di ventose alla r egione temporale. L'uso di iniezioni ret.robulbari di soll1zioni clorurate o di novocaina si p uò fare con qua.n tità minima di liquido. Hartmann ha consigliato le iniezioni retrobulbari di soluzione di cianm-o ,d i m ercurio 1/ 3000 (qualc.h e decimo di cc.). · Bailliart consiglia la diatermocoaugulazione dei punti sanguinanti. L 'A. rias.sumen·d o consiglia solo pilocarpina rt-elle fo.rme lievi, pilocarpina e iniezioni retrobulbari di soluzione clorurata o novocaina nelle forme molto recidivanti, riser vando la d~atermocoagulazio·ne solo alle forme· gravis1

~1n1e. •

Nonostante la terapia att1v1ss1ma c1 sono casi che co ndu<:ro·n o alla cecità, al glaucoma, al di5tacco retinico. L. 1

La vitamina C nell'occhio senilizzante. Parecchie sono le vitamine (A, C, G) che hanno imJIOrtanza per le varie strutture dell 'occhio. S. M. Bouton (A r ch. intern. med., n .•aggio 1939) ha saggiato su numerosi pazienti il deficit di acido ascorbico ed ha trovato che r1on solo tale deficit era rilevante', ma che questi pazienti difficilmente potevano manten ere valori mo.Jto elevati di acido ascorbico nel plasma , quando si somministrava loro un ecoe~so di tale1 sostanza. In tutti i 10 pazienti, ch e vengono particolarmente considerati (gli altri 2 per le loro condizioni ~iah1ic.he non potevano dare risposte atten·d ibili) vi era opacità del vitreo, di gradi diversi, in 5 cataratta moderatamente avanzata; altri re.perti sono stati papilla pallida ed arterie retinich e strette ed alquanto tortuose.


._,._. .

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1522

cc IL

POLICLI~ICO

Dei 5 ]'azienti con cataratta, 4 non ebbero miglioramenti di sorta; nell'altro (una donna di 56 anni, già operata per cataratta ali' occhio sinistro) la lente del d·estro non dimostrò modificazioni, ma si ebbe sensibile dimin·u zione dell'opacità del vitreo (~pecialmente notevole a sinii&tra), con miglioramento nella visione di entrambi gli occhi. Ne.gli altri 5, si ebbe sensibile mi,glioramento nella visione ed i pazienti si espressero affermando che i loro occhi erano diventati più forti, che potevano leggere o cucire senza oc... chiali, ch·e ci vedevano più chiaro. I miglioram enti erano rilevabili inoltre sia con l 'esame dell'acutezza visiva, sia con il reperto oftalmo•

SCOPICO.

..

Anche lo ~tato generale miglioì'ò ed i pazienti avvertivano u11 maggiore ber1eS'&ere gerLerale. Il trattamento risulta più efficace quanto meno vecchio è il paziente. L 'A. non .p recisa la quantità di acido ascorbico somministrato (in forma di pastiglie) ·a tali pazienti; probabilmente è la stessa (600 m1g. al giorno) somministrata a tutti gli individui i;ui quali ha &tudiato il deficit di tale sostanza. Gli -effetti, se si hanno, si manifestano entro i primi 15 giorni di trattamento ed è inutile prolungare questo oltre tale limite. fil.

Le fratture della base del cranio. Come osserva Bauer (63° Corigr. della Soc. ted. di chirurgia, aprile 1939) le fratture della base cranica sono essenzialmente. un tributo pagato alla tecnica ed al t.raffico dei trasporti; il 59 % degli infortunati ·da mezzi di traspo·r to i)resenla tal·e lesione; il 31 % ·di essi muore prir.oa di poter mettere in o·p era d·e i mezzi di cura; il 66,5 ~~ di tutte le .f ratture del cranio i11teressano la base. La mortalità dei 4200 casi o~servati è del 3P,2 %. L'ematoma ad oie·chiali, che si ·è os&ervato spesso non è patognomonico della fratt11ra della base, di cui la diagnosi può spesso fursi soltanto indirettamente dal complesso dei sin tomi. Importante è la radiografia, che però non è di ag,evole interpetrazione; è neoessario farne tre, ·specialmente la presa assiale a testa per11dente. La contusione cerebrale d·etermina pressione, locale e generale, sul cervello; contro ·d i essa, sono indicate le iniezioni endovenose i11ertonic·h e di sale e di gl·u cosio; la puntura lombare dà in quasi tutti i casi miglioramenti subbiettivi ed obbiettivi. PaDecc.h i autori, .p erò, vi sono contrari per ch è t,e mono che, con i cambiamenti di posizione che viene così a subire il cervello si possano· avere nuove emorragie. Come ,m ezzo per al1e,riare i fatti di pressione cerebrale, il chirurgo ha a disposizione la trapanazione d ecompressiva; con questo metodo applicato a te1npo, Cushing avrebbe1 ottenuta 1

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f ~~~o XL'11, Nul\1.

~4J

la riduzione della mortalità da 50 % a 15,5 %; secondo Dandy, l'indicazione per tale inter\1erlto si ha nel 10 % d·ei casi ; le emorragie extradurali ne costituiscono una stretta indicazior1e. L 'emato1na extradurale viene riconosciuto dai seguenti sintomi: stato d 'incoscienza, compressione cerebrale, si11tomi a focolaio (emiplegia, accessi epilettici del tipo jacksoniano, anisocoria). Nel! '.ematoma subdurale, la n1ortalità per interventi operativi è i1ettamente. ipiù alta; di 512 ematomi 52 non vennero diag nosticati. · Nelle le1&ioni craniche è spesso co111promesso l 'orecchio; il pericolo di meningite, però, è n1inimo (2,5 °!~ su 4:30 casi). I,a pr~onosi della capacità lavorativa dopo le fratture del cranio non è buona; rimangono s.pesso paralisi di nervi e lesio11i degli organi di senso, m entre sono rari i disturbi psichici. Come conseguenze tardive so no menzionate le cicatrici cerebrali, che possono provocare degli accessi epilettici da un lato d el corpo . Per q11anto riguarda l'intervento chirurgico, l'A. è del parere che non si debba trapanare molto, Ina farlo al momento opportuno quando è indicato. fil. 1

Il trattamento delle fratture mediante le inftltro.· zioni anestesiche. Le ricer che sperim1entali e l'oscillometria hanno dimostralo ch e ogni trauma determina u110 squilibrio brusco del regin1e vason1otorio d ella parte colpita. L'eccitazione traumatica delle tern1inazioni nervose dei legamenti articolari, del periostio, delle estremità epifisarie provoca modificazioni vasomotorie locali che scino la causa del dolore , dell' iperemia, del gonfiore, d·ell 'edema, la cui ·persiste·nza determina una vera m.alattia. In effetti la perturbazione vasomotoria genera disturbi secondari ·e persistenti (atrofia m·u scolare, alterazioni trofiche, osteoporo&i) che durano oltre il tempo nec~ssa.rio per la sola riparazione anatomica. Leriche ha dimostrato ch e l'anestesia degli elementi Ii1e rvosi sensitivi dei legam·e·n ti, del periostio, dei tessuti sottocartilagineo, sottosi 11oyjale e o&seo ostacola o attenua il disturbo vasomotorio iniziale,, e che la ripetizione di ir1iezioni anestetizzanti impedisce la piroduzione di esiti perm.a ilenti. Questo metodo aveva incontrato qualche opposizione nel trattaménto delle fratture. Ma con opport.une cautele, riguardanti la immobilizzazione immediata e la mobilizzazione ulteriore, si è trovato che l'anestesia del campo di frattura può dare buoni risultati. Nelle fratture con spostamento dei framrn,e nti le indicazioni ortopediche conservano il loro valore: l'infiltrazione analgesizzante è ut.ile 6olo per prevenire i postumi vasomotori e trofici. L'infiltrazione ha invece un'indicazion·e esclusiva


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SEZIONE PRATICA

nelle fratt.u re diafisari·e o ipefisarie con spostamento oss1~0· nullo o minimo, nonchè nelle fratture la cui riduzione è inoperante o superflua (frattura d.ell 'omoplata, delle tubero·s ità). P. Werthein1er e M. Servelle (R_evu-e d'Orthopédie, marzo 1939) hanno adoperato l 'infiltrazione novocainina in 26 casi di frattura <:.on i seguenti risultati: 2 fratture d·el corpo dell'omoplata guarire in un mese·; 4 fratture -della clavicola entro 25-30 giorni; quattro fratture delle tuberosità dell'omero in 12-23 giorni; 3 fratture del collo chirur.g-ico dell'omero in 15-35 giorni; 2 fratture della rotula in 2.5 ·g iorni; 2 fratture di metatarsi in 15-19 giorni; una frattura d·e lla testa del radio ir1 11 giorni; una frattura dell' epitro·c lea in 25 gio·r ni: 5 fratture dei malleoli in 15-40 giorni; 2 fratture delle apofisi trasv·erse delle verte·b re lombari in 12-20 gio.r ni. La ,m aggior parte ·d·ei feriti furono esaminati molto tempo dopo la din1issione dall'ospedale. Jn tutti si constatò l'eccellente qualità ·d ella gl\arigione: non ,a trofie muscolari, rton 01steoporosi, non postumi dolorosi. In base alle esperienze fatte si p uò ammettere che. l'infiltrazione anestesica com·e procedimento esclusivo deve efisere riservata al1e fratture ·del corpo dell'omoplata, alle fratture della clavicola senza note.v ole spostamento, alle fratture d·ei metatarsi, alle fratture del1'olecranon · senza notevole distacco, alle fratture senza spostamento d eilla rotula, alle fratture della tuberosità e ,delle apofisi. trasverse. Infi11e il meto do ·dell'infiltrazio11e novo·caini1ca non può co11sentire una mobilizzazione immediata ed il ripristino funzionale istantaneo. La mobilizzazione forzata, i massa•ggi prematuri, rappresentano errori terapeutici ch e ostacolano gli .effetti dell 'anestetizzazione, esserido essi stessi generatori di iperemia di riflesso vasomotori, ·d i dolori, di disturbi riflessi moto·r i e trofici. 1

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Con la fascialur}} si circo11da a·d anello il torace, mentre il cerotto si può ·a.p plic.are ad t1na n1età, li1nitando così I.a costrizione respir<ltoria; però l'alleviamento 1d.el dolore no·n è sufficiente. Bene risponde., invece, una cintura relastica alta 8·-1 0 cm. dì tes.s.uto g·ommato n1olto fitto ·e di maleriale adatto. In tal modo·, si caln1a·n o r.apid.a mente i dolori e no·n si corrre il 1p ericolo. ·di d.a nneggiare la c.u te. Un altro v<lJltag·gio ·è qu.e1llo ,di p·o ter tendere a volontà tale ci11tura e di portarla anche sulla camicia. Per av prestar.e tale cintur.a~ si acquista del b·uo·n teis.suto· elastico., alto 8-10 cm. e di lungJ1ezza c:orrisponde11te a quella del torace, meno il 10-20 ·°;~ . D 'ambo i lati, ~i applicano dei ·gangherel1i. U·n a volta ben ricor1osciuto il pu11to· dolente, si distende al disopra di esso la cintura, circonda.n done tutto il torace ed allaccia11do poi con un cordone i gangherelli come si trattasse ·di un busto. L'intensità della te11sione dipende ·dalle sensazioni d.e l p aziente. Per impedire lo· strofinìo del cordone sulla pelle., si può inettere al disotto un panno. Tale cintura ha dato .ecoellenti risultati in molti casi; essa non è adatta per gli a dli.posi a c~usa della f0Tn1a conica ,d el torace e nelle jpersone un po' rozze., c!h e non sono capaci di Ro·r v.agliare la fasciatura. Essa permette anche· il ritorno· al lavoro se questo . non è troppo pesante. fll. 1

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DR.

Il trattamento delle grandi emorragie da ulcera peptica. J. S. La due (A rch. of intern. medJ., giugno 193P) biasandosi sull'esperienza di 82 casi amn1essi in u.na diecina d'anni al Lo,n g Island hosp. di Brooklyn, co6.ì schematizza il trattamento da farsi in tali emergenze. La ter.a pia ha quattro scopi: 1) arrestare l'emorragia e favorire la formazione di coaguli; 2) pre"·e.nire aum.elJlti di pressio·n e, che possono ·distac:c are i co·a guli; 3) opporsi allo cc 1&hock »; 4) impedire che la secrezio nie gastric,a esp lichi la sua azione sul !Plinto sanguir1ante. Provvedimento essenzia1e è il ripa.so assoluto in letto , somministrando anche della morfil):a per un ·giorno o più. L'uso d.e i coagulanti è stato sospeso, in con siderazione dell~ loro ir1efficacia. Sono &consigliabili le somministrazio·n i parenterali di liquidi, ch e fini·s cono per elev.are la pre"&sione; così pure, la trasfusione si metterà in 0 pera soltanto in casi eccezionali ed in quantità assai lin1itate (150-200 cc.); sarà invece molto utile 7-10 giorni dopo la cessazione ·dell'emorraigia. Lo cc shock » si combatte col riposo aS&oluto, la morfina ed in casi eccezior1.ali , con le picco1e trasfusioni; importante è che· il paziente sia tenuto ben caldo; per que$tO è anche S;;COn sigliabile l'uso della vescic.a di ghiaccio sull'epigastrio. 1

Il trattamento idelle fratture costali con una cin· tura elastica. L'alleviamento del ·do.10 rie nelle fratture costali ed anche nella pleurite secca dip ende molto dal materiale usato .p er l 'immobilizzazio,n e. ovvio che la fasciaturia inesitensib-ile è ipoco gradita a causa della notevole costrizione che esercita e che sia quin di preférib ile una elastica; le f:asciature, poi, scivolano facilmente e perdono la loro tensione. Un miglio,r amemto si ~ ottenuto con il ce1.rotto ela~tico di buona qualità, con cui si apprestano dei cingoli che calmano subito e notevoln1ent.e· il dolore. Ma il cerotto presenta un i11conveniente, quello .Q.i irritar·e la •'Ute~ determinando talora delle dermatiti pustolose, che incomodano molto il paziente e iitardano anche la ripresa del lavo·r o . 1

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cc IL POLICLINICO

L' A. è favorevole alla somministrazione di a]irr1enti adatti e consiglia, peT i :Pirimi due giorni dopo l 'en10,rragia, di dare ogni 1-2 ore 120 eme. di una soluzione di gelatina a conce11trazion-e <:.l1e sia la n1età di quella in uso per fare le gelatine, con aggiunta di lattosio· e succo d 'arancio. Al terzo 1g io,r no, si potrann.o aggiungere delle creme di cereali, .semolino, lat1e , e c·ren1e, passando al 7°-10° giorno ad una dieta normale per pazienti con ulcera. ~ r1eces.sario assicurare l'introduzione di 1920 eme. di liquido con un minimo di 1000 calorie al giorno. La gelatina così somministrata ha il vantaggio di cornbinarsi col succo gastrico e''entualme·n te presente e di calmare la sete torm entosa. Per un litro, si u serano 3Q g. di gelati11a, 90 di lattosio e·d il ~ucco di un . arancio. . Degli 8'2 pazienti 54 (66 °;(,) av€vano ulcera duodenale, 11 (13 %) gastrica; in 17 (20 %) all 'esame radiologico non si trovò ulceira di sorta; 3 pazienti moriro110 per n1alattie intercorre11ti o sopravvenute; degli altri 79, ne morirono 5 (6, 3 %) ; 2 mo1irono dopo trasfusione €d infusione. 1F ra i pazie•nti trattati col metodo dell'A., la moi-talità fu di 1,3 e l'autopsia ri:velò condizioni non trattabili chirur·g icamente. fil. 1

La morfologia e la funzionalità della colecisti nell'ulcera gastroduodenale. Rablfoni (.4nnali ltal. di Chirurgi.a, n. 1-2, 1 ~139) proponendosi di meglio precisare, i rapl)Orti funzionali esistenti tra Je vie biliari extraeJ..at.ico e tubo gastro-enterico, ha stu·d iato radiologican1ente la morfologia e la funzionalità della colecisti nei casi con ulcere g~striche e duodena]i seguendone il cornportamento anche dopo l'intervento, ed ha constatato che nell'ulcera g. o. d. la colecisti presenta un volume. maggiore1 che di norma, talvolta un atteggiamento ptosico con ombra pallida ed a margini sfumati; per quanto riguarda l'atti-vità fur1ziona]e il tempo .di svuotamento si è presentato in alcuni casi ritardato, iri altri si è mantenuto e.ntr.!) limiti normali. D-Opo l'i~tervento consistente nella gastroenterostomia nell 'app·endicectomia e nella viscerolisi ,. l' A. ha ossei:vato in alouni cai&i modificazioni della colecisti sia a carico della morfolc>gia che. de1ll 'attività motoria e consistente ne] la riduzione di volume ·dell'ombra vescicolare nell'acceleramento del tempo ·di svuotamento. Tali alterazioni n1orfo.Jogiche e funzionali de Jla colecisti che si trovano ugualmente nella sjn·drome destra semplice, senza ulcera non sono dipen·de11ti dall 'ulcera r11a •s ono consegu-0nza delle lesioni dell'addome destro che rir ecedono e accompagnano sen1pTe l'ulcera. 1

BERNABEO.

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[ANNO

XLVI,

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La linfogranulomatosi dello stomaco. R. Rukowski (Miinch. med. Woch., 30 dicembre 1938) ha osservato tre casi di questa rara affezione. Nel primo si trattava di un cac.h ettico, il cui reperto istologico eseguito dopo l'autopsia dimo~trò trattarsi di un linogran·u loma gastrico. Nel secondo caso v'era un aspetto radiografico intere&sante: ulcerazioni multiple e una uloera callosa a li vello della piccola curva, in altri tratti la mucosa aveva un aspetto Eoliposo. Vi era inoltre una spiccata acidità. Al1'intervento si pe1tsò ad un cancro, soprattutto per Ja presenza di gro~si gangli. Fu praticata una resezione. Ali'esame istologico fu fatta l'esatta diagnosi. Il terzo malato aveva una sindrome tipica di morbo di Werlhof. Venuto a morte fu fatta diagnosi macroscopica di cancro perforato nel pancreas e nel fegato. L'esame istologico dimost1·ò l'esatta diagnosi. ·. L'autore insiste sull 'imrportanza d.i '-JUesti casi e in modo particolare, discut€n do 1'azione della radioterapia sui cancri dello stomaco, pensa che certi casi di guarigione con i raggi X del carcinoma gastrico, siano, molto· probabibnente, delle linfogranulomatosi non diagnosticate. ~I. PEREZ.

La psendoachilia. Vi sono casi in cui, dopo il pasto di prova di Ewald-Boas, è negativa la ricerca deJl 'acido cloridrico, pure mantenendosi la secrezione di esso. -w-. Kerppola (Acta nied. Scandinav., 1~>39, n. 1) che ha studiato 75 casi di tale malattia trova. che i 2/3 sono donne. I disturbi g.astrici accusati sono generalmente del tipo acid'o : piro&i, rinvio di acqua acida in bocc.a, rrLale sopportati i cibi acidi, grassi e fritti; Sl'te.SSO anc.h e la carne ed il caffè determinano disturbi. Dolori vaghi, non ad ore fisse, nella n1età dei casi vomito, spesso costipazione, piuttosto rara la diarrea. In oltre la metà dei uusi, disturbi del sistema 11ervoso (psico- od orgar10-neurotici). Come si è detto, la ricerca dell'acido cloridrico dopo il consueto pasto di prova è negativa; ma la &i p1u ò far diventare positiva, so1nminìstrando degli alimenti irrita~ti od un pasto pesante, oppure con la prova dell 'i.stamina (1n-g . 0,1 per kg. di peso). L'A. con.s iglia di fare la ricerca dell'acido cloridrico 2-4 ore dopo il consueto pranzo; ~i troverà allo·r a spes- so dell'iperacidità, che spiega i disturbi a tipo arcido che si hanno nella metà dei casi; in alcuni, l'acido cloridrico· è riconoscibile soltanto parècchie ore dopo il p·a sto e soltanto per breve tempo. fil.


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SEZIONE PRATICA

MEDICINA SCIENTIFICA Il ricambio dei cloruri negli ulcerosi gastro duo· denali. G. 1Conti e G. Montanari (A11nali Italiani ~i (:hirurgia., fase. 8-9, 1938) hanno con·d otte. ricerche su 2-0 p. affetti da ulcera gastrica e duodenale con sintomatologia decorrente da }Ulll... go tempo e nei quali era indicato un intervento ohirurgico, a scopo di controllo anche· su 5 ind1ividui perfetta.me.n te sani. llan110 studiato il oomportarpento della cloruremia dopo un'iniezione di 1 mmgr. ·d i istamina ed hanno notato u1n abbiassam,e nto ·d ei valori clon1remioi più accentuato più duraturo di quello ri&e0ntrato in individui ,d i controllo perfe.Llamente sani. ·Tale comportamento è, secondo gli AA., da mettersi in relazio,n e non tanto con la ipersecr.ezion,e cloridrica 1g a~t.rica, non sem.p re presente ne·g li ulcerosi gastroduodenali, quanto anche c-0n u•n frequente stato di vera ioloruropenia organica, la quale J)UÒ essere determinata da molteplici fattori <1uali il Vt)mito, la 1d:ieta limitata ·d·a molto tempo, il ·dimagrin1ento, la S•U dorazione, la ipe1razotemia, !'emorragie, ecc. Questo latente stato di cloruro,p enia, messo irt evidenza dalla iniezione di istamina, è da te·n·ere nel ·d,ebito cont~o sptécie in vista di u1n .eventuale intervento, ohirurgico. Secondo gli AA. sarebbe bene procedere ad una reclorur.azione dell 'organismo mediante somministrazioni abbo·n danti di cloru.r o di sodio e con gli alim-enti e per via endoven,osa , p·o ichè tale prezioso sale sarà particolarmente utile nella lotta ch e l 'organismo dovrà sostenere 1drurante e dopo l'intervento chirurgico. G. LAnoMDARDA.

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Sul con1portamento della glicemia alimentare nei ciclisti. L. Miglino (Medioina dello sport e dell' eàucazion•e f ìsiaa, feb,b raio 1939) rileva come I 'importanza del glucosio e delle sue trasformazioni r1e1l 'org·anismo umano è seffilPre andata aun1entando fino ai giorni no stri, spie ci.almen.t e in ra pporto al lavoro m,u scolare. Per veder.e il comportamento ·d el glucosio· somministrato, immediatamente prima di iniziare una fatica, I 'A. ha praticato la ·curva •g licemica} in nove soggetti a cui aveva fatto ing erire 100 gr. ·d i glucosio immediatamente prima ·di inizialìe una corsa in b·i cicletta della durata di un'ora e mezza alla media di circa l\.m. 36 orari. A con.c lusion·e de!lle ,s ue ricerche l'A. pen sa ch e anch e durante il lavoro mu•s colare. il glu:cosio può venire assorbito ·dlall 'intestino ed es sere subito immagazzinato n el fegato. Per accerta1iei tale ipotèsi l'A. propone Cli praticare il dosaggio dello zucchero n el fegato di animali affaticati dopo somministrazione di g lucosio 1

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per bocca. Se foRi&e impedito l 'assorhim.ento intestinale si dovrebbero av·e·r e valori molto bassi del tasso glicemico èpatico ~-er effetto ·d ella immissione in circolo avvenuta, mentre se l'assorbimento avvie.n e ancora e l ' innalzan1ento del ta8SO glice.rr1ico è ir11ipedito per il rapido immagazzinamento, si dovrebber~ avere ~, . TosTI. valori o norn1ali o aumentati. I

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VARIA Sviluppo delle mammelle ottennto con applica· zione locale di ormoni estrogeni. L'.e sperienza e la clinica hanno dimo·s trato c]1e lo sviluppo delle. glan.dol e mammarie dipe.n.de pritnitivamente dall'azione simultan.ea dell ',e strogeno e del corpo lutoo. C. M. Mac Bry,d e (Journal .4.meric. 1l1edic. Assoc., 18 mar- · zo 1939) ha avuto occasio11e di confer:mare ta]e fatto 1sullo sviluppo dei seni e di altri ca.rf,tteri sessuali seco·n dari in ~re donne co·n · ILot,e marcate di ipogon,a dismo. Due delle pazie11ti, di 24 anni, non ·e rano mestruate, e la terza maritata, ,d i 28 anni, ·d o,pio il primo parto ·e ra ~diventata amenorroica . Lei iniezioni settima11ali di 150.000-360.000 I. U. di estrone o henzoato di estra·diol provocarono un notevole ingro1s samento ·delle mamrnielle, .m entre le condizio ni della vagina passavano dal tipo inattivo ad uno stato attivo estroso. · Con la scomparsa ·dei sintomi dell 'ipogona,d ismo si verificava un not evole rniglioran1ento· delle condizioni psichiche. Le iniezio·11i di ,5 I. U. di estratto di corip·o luteo, ripetute quotidianam ente per 4'0 giorni non avevano determinat o alcuna modificazion e del petto, ma quando si alterna ro.n o iniezioni di 1 I. lJ. di progesterone ·ed iniezioni di 20. 000-50. 000 I. U., di e strone o ben zoato, di e:s tradiol, le mammelle cominciar ono a svilu1~parsi rapidamente. Il trattam ent o simulta11eo· .con or.mo·ne estrogenico e di cor po luteo provocò la forma zione di seni ben solidi. D·o po la scomparsa dei seni sviluprp ati con detto p·r ocedimento si fecero ap:plicazioni lor.ali di lanolina e vaselina conten·enti 50 00 I. U. p er gramwo di estradiol o di benzoato ·di estradiol. La p-0m.a ta si spalmava o·g ni giorn.a n elle quantità di 5 gr. (25.000 ~- U .) 5U di un solo seno p1er un'area di circ.a 10 cm q . • avente p er contro il capezzolo. S·ull 'altro sen o n on si applicava la pom ata , n1a si praticava il ntedesimo m as saggio'. Si constatò un n etto s''ilup1p o· del seno trattato ed un leggero aun1ento a n ch e di quello dell'altro lato , nonchè modificazioni della vagina ingrossamento dell ' utero , attenuazione dei sintomi di ipogon adismo , fatti tutti ch e depon evano per l'assorbimento dell'ormon e. E interessante la circostan za ch e n1entre le iniezioni ad un certo n1omento non h ann o più efficacia , con l'uso delle 'PDm ate si h a un incessan te sviluppo d el DR. seno. 1

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« IL POLICLINICO »

[ANNO XLVI, NuM. 341

NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI. Posti vacanti. CATA.~z~no.

Co ns. prov. antitub. Diret'tore Sez. dispensariale di Crotone e della Sez. di Vibo Valentia. Titoli ed esami. Per ciascun posto, slip. iniz. 6000, ind. s. a. 1500; diarie fuori r esid. 40 giornaliere; con sentito eserc. prof. Età m assima 40 a. al 19 luglio. Scad. 3 mesi dalla s tessa data. CosENZA . F. N. F. Mut'u e Mal. L avor. agric. ~Iedico ispettore p er la pro,r. A·ssunz. con contratto d 'i1ni:;iego a t empo indeterminato. Stip. mensile 2600. Scad. 30 agosto. Rivolger si alla « Mutua », Piazza Vittoria, 16, Cosenza . PAVIA. R . Prefettura. - Uff. Sanitario per i Consor zi di ~1orta.ra e Stradella. Titoli ed esami. Per ciascun posto , 18.000, 5 aumenti del 1/10; 6000 per rimb. spese trasporto. Età massima 35 a. Scad. ore 12 del 15 sett. . PIACENZA. Presiso il Concorzio antitub. di Piacenza, è aperto il con cor so per Assistente sanitaria visitatrice della Sez. Dispen sariale di Fiorenzuola d '1\.rda. Stip. annuo 7000 au m entabili; età massi ma 40. Scad. ore 12 del 16 sett. Informazioni e schiarirnenti alla sede del Con sorzio, presso l '1\mministrazione provinciale, Via Garib aldi 50, Piacenza. Ro1\1A. 2 Conco rsi p er gli I stituti Ospitalieri. Sono aperti i con corsi per « titoli >> e per << esami » con giuntamente per la nomina del capo servizio di biologia sperimentale e dell 'assistent e medico analista d èll 'Istituto Regina Elena per lo studio e la cura d ei tumori, nonchè di due assi s tenti der1nosifilografi dell 'Istituto Ospitaliero Dermosifilopatico di Santa Maria e San Gallicano di Roma. I sanitari che intendono prendere parte al concor so d evono pre·sentare alla segr eteria dei R. I stituti fi sioterapici ospitalieri in Roma (Vi~le Regina Mar gherita, 295), n on pii1 tardi delle ore 12 d el giorn o 15 ottobre 1939-XVII la domanda di am1nissi on e al concorso, specifiGante il posto al quale aspirano, stesa su carta da bollo da L. 4 e corred ata dai docu1nenti di rito e dai titoli prescritti. TRENTO. Ospedale Civile S. Chiara e Pia Casa di Ricovero. - Primario radiologo (direttore del Gabin~tto di Radiolog ia) dell 'Ospedale ; scad. 15 sett embre, ore 18; stip. annuo L. 3000 n ette; comparlecipaz .. 50 %; titoli; età limite 45 a. al 25 luglio. Chiedere copia d el bando. Rivolgersi alla segreteria d ell'Amministrazione ospedaliera . Tn1EsTE. Associazi_on e A-Iutua fra impiegat i . Medico specialista pediatra-chirurgo. ,S cad. 16 settembre. Rivolgersi alla segreteria dell 'Associazione, via P . L . da Palestrina 3.

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NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Su designazione del Segretario del Partito, i] prof. Domenico Marotta, direttore dell 'Istituto di Sanilà Pubblica, è stato chiamato a far parte del C.Onsiglio di Presidenza e del Direttorio del Consiglio Nazionale delle Ricerche, in rappresentanza d el ~artito Nazionale Fascista.

NOTIZIE

DIVERSE

I prossimi Congressi di Medicina e Chirurgia. Il 45° Congres·so della Società Italiana di Medicina Interna sar à t enuto a Napoli dal 19 al 21 ottobre p. v. I temi all 'ordine d el giorno sono: Prof. L. D 'An1ato: «Le Lipoidosi »; Proff. C. Gamna, C. Giordano e Crosetti: « 'Terapia rlello scompen so cardiaco » ; Prof. D. Cesa Bianchi e Cellina: cc Sindron1i Bantiane »; , Per inforn1azioni rivolgersi: Segreteria 45° Congr esso Società Italiana Medicina Interna. R. Clinica Medica. Napoli. La Società italiana di Chirurgia si adunerà a Napoli dal 14 al 22 ottobre. Temi: 1) « Traumi chiusi d ell 'addom e», rel. prof. G. Ceccareln, Perugia; 2) « Chirurgia delle surrenali », rel. prof. L. Durante, Genova; 3) « Sindromi bantiru1e » in co1nune con la Soc. di medicina int erna, re]. per la Chirurgia prof. G . Castiglione. 1vfila110 per la Med. in t. , prof. C. Cesa Bianchi, Milano. Per inforn1azioni , rivolgersi al Segretario prof. P. ,~ aldoni, R. Clinica chirurgica, Roma. .

Co11vegr1i n1edici di notevole interesse si terranr10 a Rimini il giorno 16 settembre; e ne saranno date tempestivamente dettagliate notizie. Trattasi di un ConvPgno di Pediatria e Talassoterapia e di altro di Storia della Medicina; quest'ultimo sotto gli auspici della Società italiana rli storia delle scienze mediche e naturali (pres . : prof. V. Putti) . Il prof. G. Salvioli, direttore della Clinica Pediatrica di Bologna, presiederà il Convegno di Pediatria e sarà relalore del tema: « Tala·sisoterapia e prima Infanzia». Autore,roli pedia~ri e noti talassologi prenderanno parte ai lavori. Per la parte « Storia della Medicina », sono g ià annt1nciati contributi da parte dei professori Castaldi, Lucchesi, Piccin'ini, 1Silvestrini. Sarà con segnato al vincitore il premio di lire 5000 della Fondazione Elide ;E>iccini11i per il 1939 e sarà bandito il nuovo concorso per il 1940. Avrà luogo la visita alla Colonia permanente l\ilurri e alle cose più importanti di Rimini ro1nana e medioeval e. Per ricevimenti, visite, ecc. , sarà 1neglio specificato nel progra1n1na definitivo . 11 6-7 ottobre, si svolgerà a 'Vtirburg il primo Co11gresso ·scient~fico e la riunione per la . fondazio11e d ella Società tedesca per la neurochirurgia (Deutsch e Gesellschaft fiir Neurochirurgie). Temi di r el azion e: I ) « Lesioni cerebrali »; 2)


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SEZIONE PRATICA

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« Sinlcmi precoci dei tumori spinali ». Per in-

scrizione a membro , per partecipazione al Congresso e per co111unicazioni, rivolgersi, fino al 15 settembre, al prof. W. Tennis, Lessingstr. 87, Berlin l\1W.

5° Congresso internazionale di pediatria. -~ vrà

luogo a Boston e a Cambrige nel Massachu·sett·s (Stati Uniti d'America) dal 2 al 5 settembre 1940. I temi all'ordine del giorno sono: « La deficienza in vitamine del gruppo B », «I virus nei loro rapporti con le n1alattie del lattante e del fanciullo» . Qualunque membro di una Società riconosciuta di pediatria può dive11ire membro del Congresso e partecipare alle discussioni. Coloro che desiderano· presentare una comunicazione, alla riunione generale o alle sezioni, dovra11no rivolgersi al Comitato nazionale del proprio paese. Dovranno mandare il titolo e un riassunto di non più di 300 parole della loro comunicazione. Lingue ufficiali: francese, inglese, italiano e tedesco. Saranno organizzate escursioni e Yisite. Per informazioni rivolgersi alla Regia Clinica pediatrica di Roma, Policlinico Umberto- I.

11• Conferenza internazionale sulla tubercolosi. L 'Unione internazionale contro la tubercolosi terrà a. Berlino dal 17 al 20 settembre prossimo la propria XI Conferenza. I più grandi tisiologi, clinici igienisti di tutte le Nazioni sono· stati convoca ti a questa riunione che assurgerà certamente ad alta risonanza mondiale, dato l interesse scientifico-·sociale degli argo1nenti che -vi \Saranno ampiamente discussi. La vasta e sicura organizzazione della Conferenza è affidata al Reichs-Tuberkulose-Ausschuss, del qu.ale è presidente il dotto Otto Walter, segretario generale il clotl. Heinrich Gras·s e direttore capo il dott. Heinz Slangen. Il programma dei lavori scientifici co111prende i seguenti argomenti: Tema biologico : « La virulenza del bacillo della tubercolosi )>, relatorli gfenerali ;t :dott. Bouquet (Fr.ancia), do.t t. Saenz (Uruguay), correlatori: prof. Bruno Lange (Germania), dott. K. A. Jensen (Danimarca), dott. Kenneth C. Smithburn (U.S. A.), dott. A. Slanley-Griffiths (Gran Bretagna), dott. William T. Munro (Gran· Bretagna), prof. Bruno Besta (Italia), dott. Carlo Cattaneo (Italia), dott. Z. Zkibinski (Polonia), dott. Alberto Carvalho (~ortogallo) , dott. Carlos Vidal (Portogallo), porf. J . Nedelko"vitch (Jugo1slaviaj. Tema clinico: cc L 'importanza degli esami sistema ti ci per la ricerca di soggetti al disopra dei quindici anni affetti da tubercolosi polmonare ))' relatore generle : dott. H. Braeuning (Germania), correlatori: prof. G. Araoz Alfaro (Argentina) , dott. R. A. Vaccarezza (Ar gentina), dott. Willard B. Soper (U.S.A. ), dott. Toivo Ellila (Finlandia) , dott. P. Braun (Francia), dott. A. Courcoux (Francia), dott. F. H. Heaf (Gran Bretagna), pl'of. G. Costantini (Italia), dott. H. J. Ustvedt (Norvegia), prof. V. Cepuliç (Jugo·slavia). Tema sociale: cc La rieducazione dei tubercolotici al lavoro », relatori generali: sir Pendrill Varrier J ones (Gran Bretagna), dott. E. Bachrriann (Svizzera), correlatori: dott. Dorn (Ger1nania ), dott. G. Derscheid (Belgio), dott. Ken11011 Dunham (U.S.A.), dott. L. Guinard (Francia), dolt. Etienne Bernard (Francia), prof. F. Bocchelli (Italia), prof. Parodi (Italia), dott. 'V. Bronkhorst \Olanda). '

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Le adesioni alla Conferenza debbono essere inviate sempre pel tramite della Federazione italiana nazionale fasci1Sta per la . lotta contro la tubercolosi, la quale rappresenta I 'Italia nel! 'Unione internazionale. In occasione della Conferenza, la Federazione stessa, in collaborazione col Reichs-Tuberkulose-Ansschus•s , ha organizzato un viaggio d'istruzione che si svolgerà dal 9 al 17 settembre e che toccherà le seguenti città: Innisbruck, Monaco, Norimberga, Wiesbaden, Magonza, Colonia, Amburgo, Berlino. Questo itinerario sarà percorso in torpedone, in piroscafo· sul Reno da Mangonza a C.Olonia - , in ferrovia. I partecipanti al viaggio assisteranno alla solenne ·seduta di chiusura del Partito ·N azionalsocialista a Norimberga, durante il quale il Fuhrer pronu11cerà un di·scorso . Per, tutte le informazioni riguardanti sia la partecipazione alla conferenza, sia la partecipazione al viaggio d 'istruzione, rivolgersi alla Fedreazione italiana nazionale fascista per la lotta contro la tubercolosi, via Nazionale 200, Roma. 1

Un po' dovunque. La « Gazzetta degli Ospedali e delle Cliniche » nel numero del 30 luglio pubblica l 'elevato discorso che il prof. ·Cesare Frugoni ha pronunciato a Siena, in occasione del 900 genetliaco del sen. Edoardo Maragliano. Egli ne ha messo in rilievo i grandi meriti di clinico e di scienziato, portando a Lui cc i] caldo saluto, fervido di auspicio e profondo di meritato consen·so, da parte dei medici italiani )) . La Polonia ha potuto jugulare l e epidèmie di vaiuolo, che ancora nel 1921 davano 5078 ca·si con 823 morti. La vaccinazione obbligatoria è stata introdotta nel 1919. I suoi effetti sono dimostrati dalla progressiva diminuzione, tanto che nel 1937 non se ebpe 11emmeno un caso. Un francese, Bullard, avrebbe scoperto una sostanza che neutralizzerebbe i terribili effetti del1'iprite; se ne spolv.erizzano gli abiti; la sostanza ni0n è allerata dall'acqua, conserva la sua efficacia parecchi mesi e non è da11nosa per l 'organismo nè per la cute (Cfr. « Presse méd. )), 19g9, n. 44). cc Si vera sunt exposita », s&repbe levato lino dei più angoscio,s i incubi della guerra con • • aggress1v1. Si svolgerà a New York, dal 23 ottobre al 3 novembre, il XII Covso quindicinale di aggiornan1ento per medici. L 'argomento clel corso riguarda le ghia11çlole endocrine ed i loro disturbi. ' ' i sono conferenze quasi ogni sera alle 20,30, tenute da Collip, Lichtwitz, Locb , Oppenheimer, MacCallum , ecc., quattro pubbliche discussioni e nu1nerose dimostrazioni in ospedali. ' ri è a11nessa anche un 'e-sposizione scientifica di endocrinologia. Il corso ·si tiene •sotto gli auspici della Academy of inedecine di Ne' v York, che pubblica nel ·suo Bollettino anche n1ol te delle conferenze che Yi si tengono . L'iscrizione al Corso costa cinque dollari. Al Raduno medico n elle R. Terme di Vald~eri ha11no preso parte la Soc. piemontese di chirurgia e ]a Soc. Cl1neese di cultura m edica. Esso è stato pre ieduto dal prof. F. Bacchetti, che ha esposto quanto il Regime ha fatto p er il potenzian1en Lo {lella ·scienza e la salute d el popolo. Al-


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(( IL POLICLINICO »

la r elazione del prof. O. Uffreduzzi e della 1Sua scuola sul tema : cc La cura della tubercolosi -osteo-artioolare » sono seguite numero~e coD:lunicazioni su argo1nenti vari di patologia e clinica. Per lo studio scientifico, dell'ereditarietà, il Mi11jstero dell'interno del Reich ha stabilito che n ei singoli uffici di Igiene sia tenuto un elenco dei parti multipli e delle affinità dei gruppi sanguigni. · Nell'esercito inglese, ·si pratica ora la vacci11azione antitetanica per tutti i 6oldati, mediante il tossoide. Si praticano due iniezioni a distanza di parecchie settimane. Dopo la seconda, si sviluppa l 'immunità che durerebbe per tutta la vita. Sul Semmerinig (ex-Austria) è stata fondata una U11iversità per stranieri, offrendo così la possibilità di apbinare il soggiorno in alta montagna con dei corsi d'istruzione scientifica. Dal 24 al 26 giugno si sono tenuti a Liegi riunioni medico-chirurgiche internazionali per la protezion e della popolazione civile in tempi di guerra. Un corso di perfezion am ento in tecnica chirurgica dell 'apparato locomotore avr à luogo, subito dopo il congresso francese di chirurgi a, da~ !6 ottobre al 4 novembre, sotto la direzione dei proff. Ombrèdanne e Mathieu, pr esso la Facoltà di ~led icina di Parigi. Ogni lezione (nel piccolo anfiteatro) sarà seguita da esercitazione sul cadavere (alla scuola pratica). Tassa d 'iscrizione: 300 franchi.

[ ANNO

XL VI, Nur.1. 34]

La 7a 1\-fostra del Cinema a Venezia si è inaugurata col film cc Robert Koch » che ricorda cc Pasteur», ma è più documentativo e meno spettacolare; il sommo scienziato tedesco è rappresentato da Emil Jannings, mentre Warner Krass impersona un vecchio medico conservatore, ricco di carattere; regista Hans ,Steinhoff. Il 7° Congresso pan-americano del fanciullo si terrà nella Repubblica di Costa Rica, a San José, dal 12 al 19 ottobre; i lavori saranno ripartiti in 6 Sezioni. Il (< Journ. of the Amer. Med. A·ssoc. » ha pu!>blicato per esteso, in vari numeri, i resoconti dei processi giudiziari sostenuti dal direttore, dott. M. Fishbein, contro i dottori Brinkley e Ada B·r unson. (Come già avemmo a riferire, egli è stato assolto in pieno). In Francia il Ministro della Sanità ha stabilito di cr eare, per decreto-legge, l'Ordine dei Medici. Il consiglio d 'amministrazione del Sindacato dei Medici della Senna, adunatosi d'urgenza il 28 luglio, ha dichiarato che, pur essendo, come principio, favorevole alla riforma, stima necessario che questa venga studiata ed elaborata e perciò ha chiesto al Presidente del Consiglio e al Ministro della Sanità di rimandare la firma del decreto-legge. La Principessa di Piemonte ha visitato ad Aosta il complesso dei lavori in corso per la costruzione del nuovo o·spedale mauriziano : si tratta di una realizzazione per la quale il Duce ha elargito cinque milioni. L'edificio costerà complessivam ente 10 milioni.

Indice alfabetico per materie.

Agran uloci tosi . . . . . . . . . . . . Pag. 1514 Asma bronchiale. Cura con stellecto• )) 1510 mia . . . . • . . . · · · · · · · · )) 1518 Bibliografici (Cenni) . . . . . . . . )) 1524 Colecisti (La) nell 'ulcera gastroduod. )) 1491 Colecistografia. Valore pratico . . . . )) 1522 Cranio. Fratture della base . . . . . Sindrome ulcerosa da Duodeno. • rn.1orn.a . . • • • • . • . • . • • • • )) 1520 Ei1terorragia mortale in gr avidanza . )) 1520 Espettorante (~Iedicazione) . Studio cri· )) 1512 tico . . . . . . · · · · · · · · · · · Fratture costali. Trattamento . . . . )) 1523 J:ratture. Reazioni gener ali dello sche)) 1511 letro . . . . . . · · · · · · · · · · Fratture. ·rrattanl.. con in fil trazioni anestesiche . . . . . . . . . . . . )) 1522 Glicemia (La) · alimentare nei ciclisti . )) 1527 'Glutatione1nia (La) nell 'ossigenotera)) 1498 pia della tub. polm. . . . . . . . . Mammelle. Sviluppo con ormoni estrogeni . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1527 Menière (Sindro1ne dij. Alcoolizzazione endolabirintica . . . . . . . . . . . )) 1520

Menière (Sindrome di). Cura con stellectomia . . . . . . . . . . . . . . Pag. 1510 Monteggia (Lesione del) . . . . . . . )) 1520 )) 1509 Narcosi (La) in pratica . . . . . . . . . )) 1520 Neurofibromatosi cu tanea . . . . . . )) 1521 Occhio. Emorragie intraoculari .. )) 1521 Occhio senilizzante e vitamina C . Operatorie (Variazioni post.) della diu• )) 1508 r esi, ecc. . . . . . . . . . · . · · · Ossa (Tumori metastatici). Importan za della fosfatasi . . . . . . . . . . . . )) 1511 Pneumotorace terap. Versamento e• morrag1co . . . . . . . . . . . . . )) 1502 )) 1524 Pseudoachilia (La) . . . . . . . . . . )) 1519 Siringomielia. Cura chirurgica . . . Sodoku (II) in }i"'riuli . . . . . . . . )) 1520 )) 1514 Sport. Fenomeni di adattamento . .. )) 1509 Stelleclomia (La) . . . . . . . . . . . )) 1524 Stomaco. Linfogranulomatosi . . . . Ulcera peptica (Emorragie da). Cura )) 1523 Ulcere gastro-duoden. Ricambio dei )) 1527 cloruri . . . . . . . . . . . . . . · Werner-,Schultz (Malattia di) . . . . )) 1514

Diritti di proprietà riservati. - Non è coniSe!1ti~ la ristamp~ di. lav'?ri pubbli~ati wl Policlinioo se non in, seguito aà autorit.zatione scritta dalla redazione. t

C.

FRUGONI,

vietata la pubblic~e di sunti di. esss senza cstame la fonte.

L EDITORB

A. PolZJ, resp.

Red. capo. Roma, Stab. Tip. Armani di M. Co11rrier


Roma, 28 Agosto 1939- XVII

A.NNO XLVI

Num. 35

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PgRIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E · IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE •

SEZIONE P R A T I C A REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico PREZZI

D'ABBONAMENTO

di Roma

ANNUO AL « POLICLINICO» PER

Singoli :

Italia {l ) ALLA SOLA SEZiONE PRATICA (set tima n a le) L. 70 (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDlCA (mensile) . . L. 55 (1-b) ALLA SOL.\ SEZIONE CHIRURGICA (m ensile) L . 55 -

IL

Estero Cumulativi : L. 116 (2) ALLB DUB SEZIONI (pratica e m edica) . . L. 66 (3) ALLE r uE SEZIONI (pra tica e chirurgica) L . 65 (4) ALLE TRE SEZIONI (prat ., med. e ch irur.)

1939

Italia Estero L. 110 L. 1'6 L . 110 L. 165 L. 140 L. 195

Un numero separato d ella SEZIONE MEDICA o d ella CHIRURGICA L 6 ; della PRArICA L . 4,00 '

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SOMMARIO. .Lavori orig1nali : R. Rubegni : Il trattamento della pol-

Accademie, Società Mediche, Congressi : R. Accademia.

m onite lobare con la P-aminobenzol-sulfamidopirina. Osservazioni cliniche : G. Gherardi: Fibroma della lingua. t.aote e contributi : A . Te,r zani: La riabilitazione di un medicamento obliato : il ferro per via. orale nella terapia delle anem ie ipocromiche. Sunti e rassegne : ARTRITI: G. Maraiion: Il fo colaio settico biliare nella genesi delle poliartriti. - GraberDuvernay e Cerbay: Le reazioni del liquido cefalorachidiano in corso di poliartriti croni-0he. - PANCREAS: J . Bottin : La necrosi acuta d el J)ancreas. M . Paipin : La litiasi del pancreas. - ""M. Ch iray e M. Bolgert: La prova a lla secretina; nelle affezioni del pancreas. - TERAPIA: H. Cookspn: Il trattamento del tifo e del paratifo.

delle Scienze Mediche di Palermo. Appunti per il medico pratico : OASIS'l'ICA E TERAPIA: L'uso prolungato della zincoprotaminainsulina. - Tratta,. m ento chirurgico del diabete. - Cirrosi e carenze ali· mentari. - In.f ezioni sta.Jilococciche e avitaminosi. Herpes Zoster e vitamina B1• - Deficienza di Vita. mina B s· - Distu rbi del puerperio, loro prevenzione e cura. - Voluminoso fibroma edematoso diagnosticato per cisti ovarica. - MEDICINA SCIF.NTIFICA : Le variazioni della glicemia provocate dalla beta-fenil-a.mina. Nella vita P'r'lofessionale : Cronaca del movimento cor porativo. - Concorsi.

1

.. otizia bibliografica. -

Cenni bibliografici.

Notizie d•verse. Rassegna della stampa medica. Indice al1fabetico per materie . •

LAVORI

ORIGINALI

l~;-11ru·ro DI

CLINICA l\1EDICA E TERAPIA CLINICA DEL.LA Ii.. UNIVERsrrÀ DI ROMA. Direttore : Prof. C. .E'RUGONI.

Il trattamento della polmonite lobare con la P-aminobenzol - sulfamidopiridina. Dott. RENATO RuBEGNI, assi&tente effettivo. Che i sulfamidici non fossero dotati verso le :infezioni pneumococciche della stessa singola re attività terapeutica che essi dirnostrano per molte .a ltre infezio,11i da cocchi, risultava già ·dagli studi sperimentali di Domagk che av:eva "V~5to nel 1935 che il p,r ontosil (2 : -! dia,mino - 4 - sulfonamidoazobenzen-e) dimof;trava qualche azione s-olo su pneumococ.cl1i di tipo III e n ·o n su qu-e lli d1 tipo I e II. Nell 'anno successivo lo -stes.so A. trovava nella sulfanilamide un composto più efficace del ,p rontosil verso il pneumococco. Quasi contemporaneamente, ~empre nel camp~o sperimentale, Buttle, Gray e Step,h enson stàbilivano che co11tro l 'infezione pneumococcica di tipo I la sulfanilamide ha scarsa efficacia. Sue1

e~perienze con~ermavano che

cessive

di Buttle e Collaboratori ]a •&ulfanilamide ritarda solamente la morte di topi infettati con pneurnococchi di tipo I e II. Whitb y non attrib1u iva alla sulfanilamide qu.asi nessuna protezione contro 10.000 dosi letali di pneumococco di tipo I. ~folto più rece11temente invece Long, IBliss e Feinstone, in vivo e in vitro, riconoscevano alla sulfanilarr1ide un 'azione batteriostatica sui pneumococchi ritardante la velocità di moltiplicazione del germe, ma confessavano la scarsa efficacia della droga nel trattamento della polmo11ite lobare. Egualmente Nitti, Bovet e D ~pier­ re attribuivano alla droga un'azione i11ibitrice in vìtro e Britton un effetto batteriostatico e hatterricida ,5u certi tipi di pneumococco. Anche in vivo 1F ourneau, Tréfouel, Nitti e Bovet v,a ntavano risultati brillanti di un d erivato sulfa,m idico, il di (p1-acetil-aminofenil) s11lfone (1399 .Jf) nell'infezione pneumococcica del topo. I lavori di Rosenthal , di Kreidler, di Cooper e Collaboratori, di Schmidt, sempr-e sperimentalmente nel topo, nel ratto e nel coniglio, dim.ostravano una certa efficacia della droga verso vari ceppi di pneumococc)li di tipo I , II, III e XIV. !Basandosi 1


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tt lL POLICLJNICO

sopratutto &ui risultati sp1e ri1nentali di Rosentl1al e di Cooper e Collaboratori, che deponevano 'Per una efij cacìa della p- aminqhenzene sulfonamide nell'infezione pneumocoocica sperimentalei, Heintzelman, Hadley e Mellon nel 1937 LStudiarono l'influenza di questa terapia in 9 malati di polrnonite lobare di tipo III, riportando una mortalità del 22 % contro una mortalità del 74 % in un .gruppo di controllo di 10 polmo·n itici. La differenza è note"o.Je i11 questo senso, mentre non si può dire altrettanto sull'influenza della terapia sul decorso, giacchè si trattava di polmonitici per lo più in sta.dio avanzato di malattia e che fu.ro·n o trattati per molti giorni, di mo,d o che guarirono quasi tutti oltre i 7 gio·r ni classici del decorso abituale. S·u ccessivamente, sempre in America, Millet riportava un caso di polmonite di tipo III in ·cui si ·e bbe la cri!s.i C·On la terap~a sulfamidica. Louis riferiva di 6 casi guariti nello stesso modo, e Sadusk pubblicava f> casi di polmor1ite di tipo III trattati eflìcacemente con la sulfanj!ami·d e. Anche in Francia Cain, Cattan e Sikorav otte11evano bTillanti risultati dal trattamento con p- am.ino fenilsulfamide (1162 tF ) in 7 casi di polmonite piutto.sto grave; se però si tien conto che di questi , 3, a detta degli AA. erano dubb·i, l ' esperienza si baserebbe solo su 4 e.asi : la so111n1ini~trazione di 3-4- gr. pro die della droga provocava la caduta della temperutt1ra dopo 1-2 .giorni di tr.attamenito, con ctonte111poraneo miglioram6nto dei segni tossi-infE.ttivi. Nessun danno dalla terapia, se si ec. . .' . ctttua una c1anos1 p1u o n1eno 1nte·n sa sempre ,pias~eggera. Buoni risultati dello istesso gen er e riferivano anche Ravault, GiTard, Muller e Grun1bach ir1 10 casi di polmonite lobare, e Barb ier, Rougie·r , L~ger ,e Jaoquis in 23 casi d ella stessa malattia. Con un derivato so.Jub·ile della sulfam.i de, il 109 M (para-amino-fenilsu lfar11irle rnetilene sulfonato di sodio), [Besnoit e 'Gruppre r tratta vano 25 casi di pneumopatie acute gravi: 10 polmoniti, 8 bro,n .c opolmoniti, 7 co,n gestioni polmonari: in tutti i casi, tranne un inr&uccesso in una bro,n copolmonite, una trasformazione rapida dello stato generale, con diminuzione n1anifesta dei disturbi polmonari e caduta precoce ·d ella t emperatura. R ~ddic k trattava 94 polmonitici , di età superiore ai 14 anni, con la sola terapia sulfamidica , riferendo lJ1)a mortalità del 19 % compre.si n11ch e i malati ch:e all'inizio del trattamento si trovavano in g ravi&sin1e con1dizioni: in 58 pazie11ti, in cui il trattan1ento fu iniziato in la., 2a e 32 giornata di malattia , la mortalità si ab·bassava addirittura al 5, 1 %: in quanto alla posologia l 'A. raccomanda una ·do.s e iniziale di gr. 7, 77 in , 1000 cc. di soluzione di cloruro di sodio per via end'o venosa, seguita da somministrazioni ogni 4 h. p . os di dosi di circa 1 gr. N·c·11 si può no11 riconoscere. l 'i.rr1portanza di 1

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questi risultati, ma le casistiche sono troppo ' scarse e poco documentate, perchè &i possano senz'altro accettare come definitivi. Il lavo·r o clinico in questo sens.o· più completo è quello r~centissimo di Price e My€rs che hanno trattato con sulfanilamide 115 casi di polrrionite, .servendosi come controlli di -!O pazienti trattati con siero antipneumonico e di 94 curati solo in via sintomatica. A tutti i pazienti fu somministrata p. os una dose iniziale mas&iva massima di 8 gr. : la stessa dose fu ripetuta melle successive 24 h. e nei giorni ~auen.ti .suddivisa in 6 volte. La caduta della temperatura si ebbe e11tro 24 h. di trattamento nel 22,6 % dei casi, €11tro 48 h. nel 44,3 %, -ent.r o 120 h1. nel 73, 9 cy~ : 11ei controlli detta caduta si ebbe e·n tro -!8 h solo nel 16 % dei casi. Circa le modificazioni dell 'addensamento fu osservata una estensione radiologica del i)roce~~o ne l 10,4 % dei p. trattati con sulfa11ilamide, nel 15 % durante sieroterapia e 11ell '8,5 % dei malati controllo. Si ebbero e111piemi, rispettivame.n te nei tre gruppi, nel1'1, 7 %, 10 % e 2,1 % e piccoli versan1enti pleurici che non divennero, purulenti nel 4,3 %, 7 ,5 % e 5,3· %. La mortalità nei 115 pol1r1onitici trattati fu del 15, 7 % contro 30,8 % dei controlli: in 57 ca&i di polmonite di tipo I 1 II, ,,. , VII e VIII, cur~ti con sulfamide, risultp del 10,5 'to e del 27 ,5 % ir1 40 casi degli stessi tipi trattati con siero. Nei casi con emocultura positiva si ebbe. una mortalità del 33 ~b nei pazienti trattati con sulfamide, del 50 % fin quelli trattati con siero, e dell '86 ~{,. nei controlli: risultati particolarmente incoraggianti si ebbero nella polmonite di tipo II (mortalità del 16,6 % nel gruppo ~ulfa1nidic o, contro 42, 9 % nel ·g ruppo trattato con siero). Come manifestazioni tossiche furono notate: quasi in tutti i casi ciano:&i, che sembrerebbe di solito dovuta ad una pigm·e ntazione del sangue, meno comunemente a metemoglohinen1ia e raramente a sulfemoglobinemia; spesso sta11chezza, cefalea, sonnolenza, meno frequentem ente ·d elirio; in 7 ca~i co•n tinuò una ·temperatura remittente, a diispetto di un evidente miglioramento clinico, che però persistette anche dopo la sospensione diella droga; in 2: casi eruzion,e mo·r b1illiforme; in 6 casi un'anem.i a acuta emolitica grave da cui i m. si ripresero mediante trasfusioni; in 21 altri casi una caduta più gradual·e e mode·r ata dell'€moglobina e dei globru·li rossi. In nessun cas.o granulocitopenia. Gli AA. concludono questa lo~ ro ca1&1Sitica con l'impressione che nel futuro si tenderà ad una associazione della sieroterapia e ,della che1nioterapia specie per i tipi II e III. Già d·el resto Osgood sperimentalmente aveva trovato che ] 'associazione di queste terapie risulta più efficace di ognuna d·e lle due separate. Partendo da questi dati Brown .e Finland r

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SEZIONE PRATICA

hanno trattato col siero a11tip·n eun1ococcico sia di cavallo che ·di coniglio, unitamente alla sulfanilamide, 7 casi di polmonite di tipo II e 4 cai&i di polmonite di tip-0. V e VII, casi tutti piuttosto gravi, in stadio ava1n~ato di malattia, riportando· l'impressione di un effetto benefico di3'lla droga S>ul decorso. Di 3 pazienti curati con la \&Ola sulfa11ila111ide, 2 rnorirono ed uno· guarì dopo1 22 giorni di malattia. Abbi.amo voluto scorrere, sia pure brevemente, solo soffermanie:loci di più sui risultati di Price e l\iiyers che ci sono sembrati i più completi, la principale lette.ratura .sulla terapia sulfamidica della polmonite, per avere un 'idea 1&ullo stato attuale delle cose. Non è fac,i.le esprimere1 una conclusio·n e p·e r chi non ha un'esperienza in pro·p osito. Dai lavori citati però si ba l'impressione che la sulfami·de nelle prove sperimentali in vitro ei in vivo possegga veramente un 'azio-n e nociva sul pneumococco, specie su al~ooni tipi e per conce11trazioni di ~ermi non tro,prpo elevate·; detta azione è di oerto meno en.ergica e costante di qu.ella che la ·droga esercita verso altri tipi di cocchi. I risultati iC·1 inici iso,n o veramente1 troppo scarsi per poter aff.ernlare in,disoutibilmente uria terapia di una malattia che, come la polmonite, riser, a le più amp·i e possibilità di decorso. De statistiche di mortalità però sembrano veramente dimostrare un 'influenza benefica della droga, anche nei co-n fronti .della sieroiteirapia, specie in alcuni tip1i di polmonite (Il e Ili). Co·m e inconv.enienti, sop·r atutto qua11do furono• somministrate dosi elevate di sulf{lmide, (anche 16 gr. ne] p·r imo giorno e 8 n·ei successivi), si ehb·e ro i soliti registrati n·ella terapia sulf:an1idica. 1

*** In questo ~tato di coise, che 11on si può. non riconoscere promettente, chimici e biologi si sono messi all'opera per tro·v are qualche altro cDn1posto sulfa1ni dico capace ·di un'azione aggressiva più energica e costante verso gli svariati tipi di pneumococchi ·d ell'infezione umana. Il composto doveva naturalmente rispondere ai requisiti di una maggio·r e efficacia e di llna tos&icità per lo· meno eguale o· m re glio ir1feriore a quella dei ~ulfamidici già noti. Così, su oltre un centinaio d'i derivati, si scelsero 3 o 4 sostanze che sembravano dimostrare una più netta efficaci.a della comune sulfamide: la maggior parte peTò di queste avevano lo svanwg:gio ·di essere relati,ramente tossiche. Co &ì BUitle riferiva che il benzilidene di Scbiff, base di un diamino-dif.enilsu.Jfo·n e era ,p1iù efficace ~ella sulfamide nel prrolunigare la vita di to•p i infetti ic:0n pneumococco di tipo I, così che una m età dei topi infettati co·n una d'o se letale di cultura so1)ravviveva per 30 giorni, m a il composto ·e ra più 1ossirco della sulfanilamide. '\11iLhy trovava due diaminohenzene sulfona 1

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rdlidi rr1olto più efficaci della sulfanilam.id8;. 11ell 'infezione sperimentale di tipo I. Girard }{ey e Ri@ard usav·a no c on succe.s.so· il 4-nitro-4' ace tilamino1difenilsulfoxide (corpo 47) e Feldt e Collier vantavano in vivo le proprietà a11lip11eun1o·coccicl1e d·e111' aurodetoxine.. Ma i derivati, che, da urt anno a questa p;arte, hanno richian1:ato l 'attenzio·n e sia dei biologi che dei cliniic.i di tutto il mo·n ·do, so no quelli ·del gruppo priridinico. Il p·r imo · composto di rq uesto tipo pare ch e sia .stato preparato da E'vins e- Phillip·s, i1el corso ap·p unto della ricerca di una sostanza avente sperimentalmente una efficacia maggiore de.Ila sulfanilamid·e contro il pneumoc-0cco co·n una sufficientemente bassa tossicità per giustificarne il suo uso nella polmonite. Il prodotto fu fabbricato. dalla ditta ingle&e M;ay ·e Baker e identificat-0· numericamente, seguendo l 'uso invalso p·er queste· droghe, con la sig'la 1\1 & B 6 !? 3. Messa in commercio con 11omi specialistici da altr·e case, la droga viene in1dicata dal Co·u ncil of Pharmacy and Cherpistry americano col nome improprio di sulfap•i ridina. Dal punto di vif-ta chimico si può rappresentare con le seguenti form.u le: 2-;&ulfanilainidopiridina; 2J)&ramino-benzene-sulfona.m ido-piridina; N 2sulfanilil-2-aminopi•r idina; N'1 (2-piridil) ~.ulfa­ nilamide 1

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Dalla formula si V·e·de che. il co n1posto differisce da.Ila sulfanilan1ide ir1 ciò che un id'r ogeno del grupp·o S0 2 NH 2 è rimpiazz.a to da un gruppo basico di piridi11a. La sulfa,piridina si p1rese11ta come l1na sostanza. c.ristal]i11a . biar1ca ' inodore e r>r:l ti('arnente. insapore, con p1unto di fusione. a 192 -r:- I ° C., ~car.s.amente- solubile in ac.q ua (O, 03 % a 20°) ; forma sali so,l ubili in acqua con ba.s.i forti e acidi minerali. Le prime. esperienze biologicl1e furono eseguite con questo· nuovo derivato sulfamidico da VVhitb y nel maggio 1938; d.a ll e esp erienze di questo A. nell 'i·n.fezione sperimentale del topo risultava .che il 693 è dotato di una grande attività chen1ioterapica contro vari tip i di pneurnoco.c chi e p iù 1S_pòci al111ente verso i tipi I (an ch·e contro 10.00·0 dosi letali), VII e VIII, e di U[l'attività un 1)0' mino·r e n1a sempre considerevole ' terso i tipi II~ III V, con una certa variazion.e per i diffrerenti ceppi, come era già stato o&~ervato da llosentb al . In un recente lavoro di Mac Lean , Roger s e :E lerhing, eseguito con va1i ceppi ·d ei vari tipi di pneumococchi, . risultava in vivo e in vitro che la maggior parte degli stipiti .è .seljsib ile al 693 n el senso che la droga influisce quasi sempre su llo svilup1

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« IL P OLICLINI CO »

p o 11umeirico delle colonie. l\'Ia vi è una sensjbile varietà di comportamento , c.h e non corrispon·de .a ne~sun tipo particolare: così di 7 ceppi di tipo I , 2 risultavauo sensibili e 5 relativamente insensibili; di 8 ceppi di tipo III , 3 erano molto sensibili: ·di 8 di tipo VIII lo erano 6. No·n sembirerebbe quitiidi , da questi ri5ultati, ch e la sen sibilità al 693· s ia in r elazione al tipo di pneumococco n1a piutto~to a qualità individuali del ceppo. Che la .5ulfapiridina pos egga un 'attività più spiccata degli altri sulfan1idici verso il pneurr1ococco in vitro e nell 'infezione sperin1e.11tale del topo è ormai ammesso dalla maggioranza ·degli AA. ·e co11fermato «~al Council america no. In quanto poi al modo con cui si esplica questa attività le opinioni so110 tuttora di,1ergenti. Le pos5ibilità teoriche in questo senso ~i possono facilmente raggruppare con l\{c Intosl1 e Whitby nel n1odo seguente: o la droga agisce attraverso un 'azione s timolante sulle difese s1>ecifiche e no n specifich e ·d·e ll 'o·r g.anisn10 O·d è capace di neutralizzare prodotti tos~ici batterici o la sua azione si svolge direttamente sui batteri stessi o com e germicida o interfer en·d o sul potere invasivo e sulla ,c.a pacità di rapidam ente moltiplicarsi oppure ir1fine la. sua atti,~it à sta n ella combinazion e di due o più di questi 1neccanismi. Circa la prjn1a ])05sibilità sembra d.a lle ricerch e di .Mc Intosh e 'Vl1ithy ch e il 693 non stin1oli l 'attività leucocitica e fago c itic.a e i1on influisca sulle difese organiche, non dimostrando alcu11a azio·n e s ulla qualità , quantità e rapidità n ella produzione di anticorpi specifici co nosciuti. Secondo Flemin g il sang ue· m escolato a lla droga, come quello di n1alati trattati , din1ostrereb1b e un potere antibatterico aumentato, dovuto però a l siero e nor1 ad un.a aun1entata efficienza leu cocitaria: d el lo pote1·e si eF-plich ereb,b e con una inib izio11e sulJ a cr escita del :ger111e, n1a non co.n un 'azione battericida . Fleming ammetterebbe anch e la possibilità di un 'attenuazione n ella produzione di tossin e da parie del germe. In qu esto sen150 potrebbero· parlar e le modificazioni di aspetto delle colonie di pneumococcl1i osservate da ~Iac Lean , Rogers e Fleiming. In quanto ad un ' azìon.e diretta della droga sul germe , i pareri sono discordi almeno per quello ch e riguarda i particolari aspetti che il germe verrebbe ad a. sumer e sotto trattam·e1nto. In un p rin10 tempo W11ìtby. osservando nei pneumo.e.occhi dell'·e ssudato peritoneale di topi infetti trattati alterazio11i capsulari, pen6Ò cl1 e· la droga avesse un'azione definita sulla capsu]a ·del ger n1e1• l: del resto qu·e sta la conc-ez.ione anche di Levaditi, "\Vaism,a n e Krassnoff. Detti AA. sosten·g ono ch e la virulenza d ei pr1eumococchi sia intimam ente legata alla capf.ulogenesi: i germi incapsulati si att.acchereh·bero .ai fagociti n1a non verrebbero fagocitati , a differenza di quelli sprovv~sti di capsul·e : leucociti inca paci ùi fa g·oicitare pne·un1ococcl1i 1

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capsulati sarebbero invece capaci di inglobare p1e11umococcl1i aJ:.>alogen i SJ)l'OVVisti di capsula. I medica.m enti sulfan1idici, :->eco1Ldo Levaditi, impedirebbero I 'infezione da .pneumococchi capsulogeni, opponendosi alla loro pullulazione e al loro incapsula111e11to: sprovvisti della corazza i gern1i div·errebbero fa c.ile preda dei fagociti. Questo rnecca nismo di azione della droga sembrava confermato da una o&servazione di rfellir1@" ed Oliver in un polrnonitico, in cui l 'espettorato conteneva prima del trattamento un jp neumococco di tipo III e dopo un cocco non capsulato. Senonchè l 'interpretazione di questo r eperto è .5tata criticata dagli stessi Mc Intosh e Whitby ch e pensano potesse trattarsi invece di un cocco avirulento , inoensibile alla droga, preser1te insieme al pneumococ CO\ di tipo III e solo me~so in evidenza dalla comparsa di quest 'ultimo sotto l 'azione del 1nedicamento. Anche l 'osservazione di Whitby delle alterazioni e della scomparsa d·e lla capsula non veniva confermata da Long, da Fle1ning e da a ltri, a lm eno nel senso di un'azione diretta della droga. Probab~lmente, con1e pena IF lem.ing e confermano del resto ancl1e McIn to h e W11itby, le alterazioni capsulari potrebb ero esser e dovute a fatti di autoliP-i o ad un proce so finale con cui l 'organismo si liber.a dei pneumocooc hi n1orti. Da quanto &i è detto è evidente co111e le opinioni dei vari AA . .siano tutt 'altro che decise. Sen1bra però c }1e la magg·ioranz.a sia d'accordo n el riconoscere alla droga un 'azione ostacolante la moltiplicazione e la crescenza del germe, un' azione batteriostatica. Se poi agisca anche neutrali zzando qualch e funzione m etabolica o qualche attività enzin1atica dei gern1i, com e sospettano Mcintosl1 e 'Vhithy o anche attraverf'O un 'i11ibizior1e sulla prod·u zione di tossine, non si lJ UÒ a nco·r.a ]Jrec.isare. Amn1esso il solo potere batteriostatico della droga, la morte dei coochi sarà d·evoluta alle difese naturali del1'organismo ch e, con1e si ·è visto , n on Narebb1ero infl·uenzate dal medicamento . Di conseg ue11za viene che quanto più attive saTanno q·u este difese, quanto più alto sarà il grado di in11nu.nità dell ani:n1ale in esperimento, tanto p·iù elevato sarà l 'e ffetto battericida e tanto più manifesta sarà l 'azione appare,n te del medicarr1einto. Su questa conrcezione .sono basati i tentativi sperim·entali dell'associazione alla chemioterapia sulfamidica dell 'immunoterapia , ia passiva (Fleming, De e IB'a1u, Loewenthal ecc.) ch·e attiva (Co·k kinis e- Mc Elligott, Mc Lean , Roge:ri& . e Fleming). Detta combinazione risulterebbe in queste esperienze· nettamente superiore alle due terapie separate. Per finire questa rap·i da esp1a&izione di ric·e rC·h e hiolo·g iche sui derivati piridinici ·della sulfam.i de, ricorder.emo qualch e altro dato interessante . Notevole l'osservazione di Mc Intosh e. Whitby secondo cui la dro ga si dimostrerebb e inc.apa.ce di frenare la moltiplicazione lo1

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[ANNO XLVI,

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NtJì\I.

cale e di preve11ire l 'inva.sione dell 'organisn10 e agirebtbe meglio sui germi 1giovani virulenti in fase di attiva n1olti-p licazio11e. Ma so prattutto importante, anche nei riguardi pratici, il dato riferito da Ma Lean, Rogers e Fleming, in· vivo1 e in vitro, di una r esi sLen za acquisita alla droga da parte di pneumococchi cresciuti a lungo in presenza della sulfamid€. J)ati nie llo· istesso senso sono stati anche da noi 'recentissimamente rif.eriti da D.a ddi, che è riuscito a ren•dere re~istente aJla sulfap·i ridina un oe ppo di pneumococco tipo I, mediante cultura in b·r odo-siero contenente concentrazioni crescenti della droga . .1\nch e in patologia un1ana pare che .f>i possa verificare questa specie di assuefazione del germe alla dro1g a. Infatti Ross in un caso di m ·e nin.g ite pneumococcica avrebbe trovato c,h e il p1n eumo·c occo isolato· po.s t rr1ortem, dopo u11 t rattame,n to intensivo co l 6ft3, si dimos tra\ a più resistente alla dro.ga dello stesso gern1e isolato i)recedenteme11te ùur~ nte la n1.a lattia. 1

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L 'altro quesito a cui la droga doveva risponde1re era quello di 11na ba.ssa tossicità. Sempre nel campo, sperime11tale numerose sono state le ricerche farmaic ologiche in questo senso e p er ora anche qui non si è raggiunto l 'acco rdo. '"'econdo Whitb·y, cl1e fu il primo a sperin1entare la droga , la d ose efficace nell 'infezione sverimentale del topo oscillava da n1gr. 0,25 a 2 per gra1nmo di peso . Risultava quindi dalle 66 alle 8 volte più· p1iccola ·della dose le lal e m edia s tab·i lita da Wien irt 16, 6 mgr. per grammo di pe.so per il topo e in 15·,8 m.gr. per il ratto: la dose letale media per il topo e per il ratto 5ar ebb e stata quindi 4 volte inferio·r e a ·quella della co111une sulfan1ide. ))osi di 1 gr., somministrate giornalmente per 7 gio.r ni a cani e a gatti, sen1bravano non esercitare alct1na a zione sul san~zùe , sulle urir1e e sullo stato ge11erale. Inol~re , se1npre 'Vien affern1a, a ch e il 693 , so1n1ninistratJ a r atti i,n dose di 3 Jnigr. tJer gtrammo di pe5o per u11 periodo di 15 giorni, non provocava aun1·ento della porfirina nelle uring, a differenza di quanto avevano visto Tiin1jngt.011 ed Iiemmin1gs, Hag·emann ed altri, coi ~ulfamidi ci comuni. 'Vhitb:v stabiliva inoltre cl1e la ùroga , a dispetto della · ua relativa insolubilità, ' 'eniva rap1idamente assorbita, .1r•.ch e più rap1idan1.e·r1te della . ulfamide ed eli1uinata solo un po' più lentamente. Con lo schema di ·dosaggio ch e Whitby co11siglia per 1'uo1no, la massima concentrazione della droga nel sangue .si otterrebib·e in circa 12 11. ; doJ)O 24: h. d.all.a fine del trattan1ento, il sangue n e sarebbe con1pletamente libe rato, 111 entre se n e troverebbero an cora tracce n elle urine dopo -18 11. Qui11°d i, seco11do "'rien e ,i\,.l1itby. la sulfapiridina ri sultava più attiva d ell a su]fa111i de comu11e 11e11 'infezione pne11111ococcica 1

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SEZIONE PRATICA

sperimentale, ·efficace a dosi sensibilmente i11feriori e, an1c1h e a parità, molto meno tos. sica : p 1ressochè uguali sembr.ava110 le propTietà di assorb,in1e11to· e di elin1inazione. Lloyd, J:'. rskine e Jol1n&on credono ch,e gli effetti tossici del 693 siano paragonabili , a parità di dosi, a quelli della comune sulfanilamide con il . ' vantaggio però di una maggiore efficacia della sulfapiridin.a, di cui quindi si richiedono dosi ir1 f eri ori . Queste aff.er111azio11i p erò non sono accettate da tutti . Cos~ il Co uncil , attraverso un ' inchiesta aflìdata a ·Long, stabilisce che, s e è pur vero che la droga risulta superiore agli altri composti nella infezione pne·u mococ•cica sperim·en tale del topo, non è certo m eno tossica. La riferita bassa tossicità d eriver.ebbe dal fatto che1 solo· una n1olto ·piccola parte della droga \iÌen,e a&sorbita. Così, servendo si del sale solubile di sodio, Mar h all, 1Bratton e Litchfield trovava1)0 ch e la tossicità del composto risultava superiore a que lla della sulfanil.an1ide. Ir1oltre, n1entre secondo Wl1itbv il 693 .sarebbe e creta in circa egual ·pro,por ziohe di drog·a libera e di droga co·m binata , Stokinger trovava grartdi variazioni nella pro11orzione ·d ella droga comJJinata (dal 90 al 25. ·%) e secondo il Council il composto p~ridini co ·r isultava acetilatato n el sangue e nei tessuti in più alto grado della sulfanilaruide. Ora, poichè con1e frazione coniugata la ·droga sareb b e in.attiva dal i}unto di vista· terapeutico·, ·è evidente eh.e l e affer1nazio·11i 'del Council tornano a svantaggio d ella 5,u lfapiridina. Contraria111 ente alle dich·i arazioni di Whitby, sempre il Council 6ostie11e che il 693' è assorbito irregolarn1ente, spesso scarsamente e lenta1ne11te n ei confro.111ti della sulfanilan1ide, quando sia dato pèr os : d'altra parte ·è elimir1.aLo con ma,g giore lentezza e possono occorrere <t -5 giorni, da ·p oi che è stato sosp·e so, p1erchè l'organismo n e sia liber ato . Per que·5to è più difficile mantenere una data con centrazione D·el sangue con tal e prodotto che con dosi corri~pondenti di sulfanil~1n ide e di conseguenza rie. ce più difficoltoso effettuare una · terapia razionale. In base a ques te considerazicni molti AA., ch e han110 ado1Jerato n ell 'uon10 la ternpi{l. sul!_apiridi11ica, hanno cr eduto n ecessa rio , com e vedremo , praticare dei dosagg i ripetuti nel sangue dei pazienti trattati, allo is eopo di m antenere 1111 livello suffi ciente della droga n ell 'organisn10. 1\Iol to rece11tem ente Dur el, _H alpern, Dub·o st e Allir1e h anno tudiato 11ell 'an imale e 11ell 'uon10 il pass~gigi o nel sa11g·ue, n el liquor c . s. e n elle u 1rine d el 6f>3. 1''.le11tre dai lavori di ~Iarshall e Coll . risulta ch e la p-amino-benzenesulfan1ide somn1inist.rata per os si ritro,·a rapidamente n el sangu~ e nel liquor e si elimina quasi integraln1fnte per Yia re11ale in 2± h. , seco11do Durel , Hltlpern , Dubost e Alline il 693, ch e circolerebbe non allo stato di p-an1inofen il ulfamide, ni a 0

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« IL POLICLINICO »

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stato di molecola piridinica, sia come a:rrtina libera che come amina coniugata ( derivato acetilico e derivato glucuronico nell 'urir1a), anche somn1inistrato per os, si assorbi11e.l:>be, n@nostante la sua scarsa solub1ilità, molto rapidamente e solo :s arebbe un po' più lento ad eliminarsi: il massimo della con centrazione nel sangue :s i avreb1b1e do:Qo 4 h. e I 'eliminazione dal sangue e con le urine avverrebbe entro la ±8a_ 72a 0 ra. Abbiamo esposto solo in parte quanto si è detto, in base a ricerche ,~perimentali, c irca la to5sicità e le qualità farmacologich e del nuovo derivato· sulfami dico. I pareri sono discordi e probabilmente le discordanz~ saranno gìu.5tificiate, n1a dall 'insien1e &i ha l 'impressione che il problema, non ancora risolto, abbia forse più in1portanza farn1acologica che clinica. Già che, se è vero che· il 693 è più tos&ico degli altri sulfan1idici, come sostiene il Council, le· ·dosi che, come vedr~mo, sono state impiegate· sono in genere inferiori a quelle che comunemente si adoperano per la sulfanilamide. E se di queste dosi relativamente basse solo una p·arte vien~ asso·r bita, bisognerà concludere che la preoccupazione della tossicità è probabilmente eccessiva. Il fatto .p oi che il farmaco si elimini in 48'-72 h. invece che in. 24, no·n rappresenta una ·difficoltà notevole pe,r il suo uso, purch è naturalmente la posologia tenga conto del dato. Irt quanto infine agli inconvenienti di un irregolare assorbimento·, di variazioni indivi·duali nelle proporzioni fra for1na lihe·r a attiva e forma combin.a ta, ·dell'.incostanza ·del livello ematico di fronte alla stessa ·dose di dro.g a, bisognerà c'Onvenire che tutta la ch emioterapia urta contro difficoltà ·di questo genere. La farmacolo·g ia stabilisce azioni e reaziqni, con•&iglia dosi e fornisce schemi, ma l'individuo con le1 sue infinite possibilità spesso modifica e capovolge i dati sperimentali: non per questo la tera-. pia si arresta ma si adatta alle diverse esigenze. 1

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Per que&to, non meno interessanti dei dati sperimentali che abbiamo riferito, sono i risultati clinici ,d'e ll 'impiego della sulfapiridina nella ,p olmonite· u1nana. Come del resto abbiamo sinora fatto, considereremo· solo l'uso di Questo nuovo ·derivato sulfamidico nella polmonite lobarie, tralasciando i risultati riferiti in a ltre infezioni, compresa anche l 'infe·zione pneumococcica, e nelle localizzazioni rton polmonari del pneumococco (meningiti , ·ecc.). La J.etteratura in proposito è quasi escluf>ivamente ing lese e americana, oltre a pochi lavori comp arsi nella stan1p1a medica fran cese. In Italia 1 se si eccettua una recentissi~na .comunicazio·n e di Spolverini alla R. Accademia Medica di Ron1a sul trattamento delle pneumopatie infantili, non sono finora comparsi lavori sull'argomento. 1

A breve distanza dalle cunclusior1i sperimentali di ' ì\Thitby, 'l,elling ed Oliver, adqpravano la sulfapiridina in un ca5o di polmonite un1ana ;idi 1tipo III i11 una donna di 65 a. Benchè la risoluzione per lisi si avesse solo in ' iII giornata, gli AA. riferirono il caso come un successo terapeutico, data l'elevata mortalità di .questo tipo di polmonite, ~i)ecie in età avanzata (80 % secodo 1Finland e Sutliff). Poco dopo la comunicazione del caso di Telli1lg ed Oliver, sempre in Inghilterra, Evans e Gaisford pubblicavano un ·a111pia car&istica di 200 polrnonitici dei quali 100 erano stati sottoposti a trattamento col 693. L'identificazion e del pneumococco dall'espettoralo fu eseguita in 44 casi: in 28 .si trattava di tipo I , in 8 di tipo II, in 3 di tipo III e in 5 di .t ipo IV. Le dosi della droga impiegate furono all'inizio piuttosto· basse (gr. 0,5 ogni 4 h. per i primi 3-4 giorni e successivamente gr. 0,5 due volte al giorno con un dosaggio complessivo n1iedio di 12 gr .). In seguito, l 'innocuità del trattamento autorizzò una somministrazione più larga 11elle p rime 72 h., con massimi fino a 9 gr. per il primo ·giorno (in genere 2 ig r. all'i~aresso, 1 gr. ogni 4 h. in seguito: in totale circa 25 gr.), La mortalità nei trattati fu dell '8 % contro il 27 % nel gruppo controllo. In quanto alla gior11ata in cui si ebbe caduta della temperatura, risultò un netto v.antaggio nel gruppo dei trattati, di cui un 'alta percentuale. sfebbrò in 3a. e 4a ,giornata. Com e complicazioni gli AA. riportano 2 casi con esito ritardato, due casi di ic ollasso po,l monare e 6 di empiema: la frequenza di quest'ultima complicazione sembra i&ensibilmente maggiore nei trattati in co11fronto ai controlli. Nessun effetto tossico., oltre· una cianosi qu.ando, si usarono dosi elevate : l'esan1e spettroscopico del sangue dimostrò in 6 casi l)resenza di m etemoglobina, mai di sulfemoglobina. In nessun caso granulopienia. Anche Whitby riferiva brillanti risultati dal1'uso della droga nella polmonite lobare del1'uo·m o. Come -posologia 1'A. ·c onsiglia una dose iniziale r·elativamente alta (gr. 5 nelle pTime 12 h in lotti di gr. 2, 2 e 1 ogni 4 h. ) e 5uccessivamente somministrazione di un gr. ·og·ni 4 h. Con questo· dosaggio si m.anterTe:bbe una concentrazione ematica della droga intorno agli 8' mgr. peT 100 cc'. Anch·e secondo '~llitby il trattamento non compo1ìterebbe effetti tos&ici seri oltre alla cianosi, a nausea e a vomiti dovuti all'irritazione locale di uno stomaco sensibile e non di 0 1rigine centra] e: per ovviare a quest'ultimo inc:onveniente I' A. propone la somministrazione della droga per ,·ia parenLeraJ,e in sospensio ne in olio di ulivo. Dyke e Reid .s uccessivamente trattavano col 693 8 e.asi di 1)ol1r1onite lohare in 1-IV giornata di malattia con emocultura negativa, ma con isolamento dei pneumococco dal I' espettorato: in tutti , in 12-2± h. dall'inizio del tratta· mento, si assisteva alla caduta per crisi d·ella 1

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temperatu.r a e del polso e ad un rapido miglioramento delle condizioni gene·r ali: in un caso s.i ebbe una · grave ricadut~ co11 im1p1~0"Jlo del polmone co11trolaterale, che però fu don1ata rapidamente dalla droga; in un altro persistettero segni di infezio·n e dimostrati da un'irregolare temperatura. 1F u somministrata una dose iniziale .di 2 gr., seguita da dosi di 1 gr: ogni 4 h. per le successive 20 ì1. e ogni 6 h. nei giorni SE\,oUenti: il trattame11to deye durare almeno 5 1gio·r ni, con un do &aggio totale quindi di 28 gr., anche se le condizioni cliniche sembrano favorevoli , al fine di evitare riprese e ricadute. Come effetti tossici gli AA. riporta,-ano in un .caso una lieve cianosi e in un altro la comparsa di vomito. In 1F rancia Ben,d a ha trattato col 693 7 casi di pneumo·p atie, di cui solo 5 puramente p11eumococciche; in queste ris.ultati brillanti dalla terapia, mentre in 2 ca·~i in cui il pneumococco si associava a germi diversi il trattnmsnto non riusciva efficace. Dei primi 5, pe"J'Ò, 2 ca.si P,rano di congestione polmonare grippale, 2 ·dli. ascesso polmonare da p neumoco·c co e solo 1 di polmonite in una donna di 7 4 a. in gravi c~n.dizioni, che, al IV .gio-rno1di malattia. con soli 3 gr. di 693 sfebbrò. L' A., in base ad una casistica wa e di Palazzoli di 151 m. curati colli il 693 per lo più per infezione blenorragica (3 .g r. pro die), sostiene la assoluta i1lnocuità de.l trattamento, anche i11 confronto d E- Ila comune sulfamid·e: in nessun caso· ciar1osi. n·è distuTbi apparenti delle fu·n zioni epatiche 1e renali, segnalati in forma di albuminuria e di subittero durante il trattamento con 1'1162 1F : solo in qualche caso cefalea e ano!re.ssia talora fino alla nausea. A questo gruppo di lavori, cui si deve aggiungere un rapporto preliminare di Flip1pin e Pep per su 4 casi ·d i polmonite lobar·e, co·m parsi n el 1938, si è aggiunta nell'anno in corso un'importante letteratura in gran parte anglo americana. Sorvoleremo per ~revità sui risultati riferiti nella polmonite dell 'infanzia da Barnett, Hartmann,- Perley e Ruhoff (40 casi), da Wilson, Spreein, Cooper, Stevenson, Cullen e l\ilitchell (20 casi) e in Italia da Spolverini. Il trattamento, anche nel campo p·ediatrico, si è dimostrato altrettanto eme.a ce che nell 'adulto, sia nei riguardi del deco·r so che della rr1ortalità: in genere non sono state rif.eri-te complicazioni notevoli , nè effetti tossici ri111archevoli quando norL si è eccessivamente forzato il dosaggio. Saremo invece co·&tretti ad addentrarci un ))O ' di più nei risultati ottenuti col trattamento su]fapiridinic.o della polmonite dell'adulto c he più direttamente ci interessano. Hans&en 11a trattato 6 casi di polmonite di tipo I, III, XIV, XVII, XVIII e XXIV, osservando una caduta del polso e della temperatura iit 12-30 h. i11$ie1n e ad un notevole miglioramento delle condizioni cliniche; in un vecchio 1

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SEZIONE PRATICA

di 73 a. con consolidamento dell'intero polmone S., in cui il trattamento fu intrapireso irt VI giornata, si ebbe pure caduta della temperatura in 30 h., ma il 1). morì pur essen·d o in apires 8ia da 24: h. In· quanto agli effetti tossici della terapia, I ' A. cita un caso di ematuria in 5a giornata di trattamento, che cessò però in 4 g'iorni, no,nostante che la droga non fosse sospef>a. In nessun caso granulocitope11ia. Meersseman, Duval, Gregoire e Collombe·l h~nno 1c:u rato cori 6P3 11 casi ·d i affezioni polmonari acute, di cui 4 polmoniti fran che, riportando un 'impressione favorevole, anche I">er la completa a·&Senza di incidenti. Delore e Devant hanno pure trattato un certo numero di polmonitici, osservar1dt.1 un abbassamento costante e ra_p ido della temperatura e solo con lina certa frequenza .a stenia e disturbi dige. . . . .' . . . . st.1v1: in un caso, gia in ap1ress1a, 1nsorgenza di empiema, i11 un altro comparsa di un nuovo focolaio. Alsted riferisce di 6 casi di polmonite lo}).are di tipo III che, come ·è noto, ha una mort.r:tlità elevata chie non si modific.a molto neppure coin la 6ieroterapia: •clOn ·d osi co1n1p·l essive dai 12 ai 33 gr. di sulfamidopiridina l 'A. provocò in tutti i p., che all'inizio del trattamento si trovavano in VIII, III , V, II, IV e I giornata, una caduta rapida della temperatura: in 5 casi però si osservò una riaccensione termica secondaria (dai 3' ai 15 1g iorni 1 dall2- .crisi), che si d ileguò spontaneamente o ce.dette prontame11te alla drog-.a . Co·m e manifesl.azioni tos.sic.h e solo vomito e nausea. Decoux e Pat-uriaux hanno trattato 3 casi di polmonite grippale con piccole dosi di 693 (in media 5 gr. per malato); in tutti i cai&i, compreso uno particolarmente grave, c·a duta della temperatura in 24-36 h. An derson e Pow<leswell riportano una casistica di 100 polmoniti.e~, tutti piuttosto giovani (età media 26 a.), osservati n ell'os.pedale indigeno di Nairobi. Pi questi, 50 furono trattati 1col 693 seguen do lo schema di dosaggio proposto da Evans e Gaisford; la dose massima comple&siva fu di 40 gr., la media di 18 gr. e m.ezzo. Mentre n·el 1gruppo di controllo vi fu·rono 8 morti, nel gruppo trattato si eb,b e un solo deceF-i&o, in apiressia , pwobabiilmente per in~ufficienza cardiac.1. Oltre a questa scarsa mortalità fu osservata una n etta modificazione del decor~ termico. In qua~i tutti i casi, entro 21-48 h. dall'inizio del -trattamento, si ebbe una caduta della temperatura alla norn1a , seguita da un aumento secondario non oltre. i 38°: in media la temperatura rimase definiti,1amente normale in 3, 5 giorni dall 'inizio del trattamento. In caso di riaccen sione febbrile 's econdaria di una certa entità, si notò qu.asi sempre un 'esten sione dell 'epa tizzazione polmonare: questa evenienza per ò si eb be in 1 casi contro 23 del gruppo controllo . Furono i.sola ti dall'espettorato pneumococchi ch e ri1

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u JL POLICLJNlCO

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XLVI, NuM. 35}

.sultaro110 di tipo I , II , III, V, VII VIII; fu siche fu osservata la grande f.requenza di secosì possibile vedere, in disaccordo coi ris ulgni ·d i irritazione gastrica : nausee nel 56 % tati sperimentali, una certa n1aggiore effi ca- vomiti n·e l 40 ~~; per questi in 1O cai&i si do: cia del trattan1ento n elle poln1oniti di tipo vette sospendere il trattame:r:ito, dopo però che Il, III e V. Gli AA . .però sono n1olto prudene~ano stati som1!1inistrati 12 gr. ·d i sulfapiriti nel giu,dicare, in base ad u11a c-0sì scarsa d1na, do.5e che risultò sufficiente. Le altre n1aca .. istic.a, l 'attività della droga in relazione al nifestazioni tossich e sarebbero, secondo gli tipo di germe e sono piuttosto propensi ad AA., s imili a quelle descritte per gli altri sulan1111ettere la sua efficacia contro tutti i tipi f.arr1idi ci n1a meno frequ.e nti; ·5u 100 trattati co11osciuti. Con1e ·effetti tossici gli AA. ricorun .caso rispettivam1011te di dermatite, anedano vomiti in 12 casi, (solo in uno però così mia acuta emolitica, leucopenia spiccata seng·r avi da interferire nel trattamento), cianosi in 1,a p·oo·ò agra11ulocitosi e di febbre da droga. 2 ca&i sottoposti a dosi più lar1gh e. Non leu. Quasi cg.ntemporan-0am1ente al lavoro di F1ipcopenif'., ma solame11te una certa granulocitop1n, Lockwood , P.epper e ·S ch'\vartz, \ eniYa penia relativa cl1e in un caso raggiunse il pubblicata la notevole casistica di Agranat , Dreosti e Ordman di 550 casi fra controlli e 32 %. lFlippin, Lock\\·ood, Pepper e Schwartz hantrattati . Si trattava per lo p iù di indigeni rino curato con la sulfamidopiridina 100 poi- · ccJver.ati negli ospedali della zona di JohanneJll()nitici, sia di razza bianca cl1e negra, di età sburg; solo 27 e·u ropei vennero sotto posti a compresa fra i 12 e i 79 a. 1 F u sempre i ... olato tratta111ento. La distinzione ha importanza, il tipo· di pneumococco dall 'espettorato e fugiaochè n egli indigeni della zona la poln10ro110· fatte emoculture che riuscirono positive nite ha una speciale epidemiologia, anche perr h è molti di essi, minatori, sono sottoposti a in 8 casi. Gli pneumococchi isolati risultavaoc.inazione profilattica. Gli pneumococchi rono essere di tipo I , II , III , IV , V, VI, VII, i solati dal! ' espettorato risultarono essere di tiVTII, XIV, XV, XVII, XIX, XXIII, XXVII XXIX. Gli AA. hanno seguito la posologia consiglia - . po I-X , xv·, XVII, XIX, XXI, XXIII, XXV, XXVII, XXXII, oltre a vari tipi non identificati. La ta da Evans -e Gaisford, co11 dosi totali di 25 gr. 0 di 15 gr. nei cafoli in cui il tratta:n1ento droga fu 5omm .i nistrata nella quantità complessiva da 14 a 29 gr. La mortalità risultò del v€TJ11e iniziato dopo la 5a giornata di n1alat4,4 % contro l ' 11 , 7 % dei controlli. Oltre a tia . Con queste dosi fu notata una grand e vaquesta influenza sulla mortalità, il trattame•nto rjabilità nella con centrazione della sulfapiridina libera nel sangue (da 1 mgr. a 18 m .g r. se1nhrò influire ·decisamente sul decorso , atper 1-00 cc.). Però da ricer che in proposito trav;erso una netta riduzion e ·del periodo febi'isulterebbe agli AA. che non vi è relazione brile con caduta precoce della temperatura e d el polso, un ·rin1avchevole miglioramento fra il livello en1atico della d·r oga, la n1ortalitlt e la rapidità di iguarigione. La mortalità delle condizioni geneTali, un abbreviamento del decorso co111plessivo e del periodo di confu del 4 9'~ (3 ,polnionitici di tipo III ed u110 di \1alescenza. Non vi fu una netta differenza coi tipo I'' con batteriemia). In quanto all'influenza ·del trattan1ento sul decorso della 1nacontrolli n·e1la percentuale degli empien1i e Jattia , gli AA. sono rimasti colpiti dalla rimardei versam.e nti ·di una e.e rta entità. Come nlacl1e\1ole frequenza con ·cui il trattamento era nifestazion.i tos5iche, in un certo nun1eiro di seguito entro 24 11. o anche n1eno da una· ca du- ·c asi, \1omito e diarrea, raramente s.u lfoen10globinemia e·d eruzioni cutanee; in 3 casi conta c.ritica della ten1peratura, che non si accompagnava iinrr1°e diatan1ente con sensibili modisider·evole caduta leucocitaria, ma solo in un , ficazioni dei segni polmonari, ma era sen1pre caso agranulocitosi che fu però domata. 1Fu seguita da un netto n1igliorà111ento dello stato studiato ·sia nei controlli ohe nei trattati il comportamento dei g lob uli rossi, dei bianchi,. generale. D etta caduta tern1ica non pare sia da a Ltrj buirsi ad un processo antipiretico svol,gendell 'emoglobina , d ella velocità di sedimentazione. È risultato eh.e dopo la crisi la droga tesi attraverso i centri te·r moregolatori: il miproduce. una rapida diminuzione ·d ei leucociti, glioran1ento clinico che l 'accornpagna depone piuttosto per UI\ rapido esaurimento degli ele- .seguita do po tre giorni da una lieve ripresa e sucressivan1'ente da un ritorno alla norma, menti in\rasivi o tossien1ici dell 'infezione. In r11olti casi, dopo la crisi termica, .p ersistette che la distruzione eritrocitaria nei casi trattati è n1e110 J)ro·n unciata e seguita da una migliore ller n1olti ,giorni una febbricola ch e però non ricl1iese un ulteriore trattan1e.n to. La ·d roga si riparazione, che, sempre nei trattati , si ha è dimostrata u niformen1ente efficace verso i una più rapida distruzione de1l 'e~noglobi11a, cui segue però un più •s ostenuto ritorno ai vavari tipi di pneun1ococchi in questione e forse 6olo un po' meno verso il tipo III. Oltre ai lori normali, me11tre la velocità di sedimentacasi ri1)ortati, gli AA. h anno trattato con suc- zio11e è aumentata in minor grado e ritorna cesso polmonitici ch e non aYeYan o risentito più rapidamente normale. di largh e dosi di siero. Lohman ·e IBogue hanno· trattato 25 poln10Scarse le complicazioni e ma1 con1patsa di nitici , ·d~ cui solo 14 ·d a pneumococco (ti1Jo Il, .e:rr1piemi. In quanto alle n1anifestazioni tos- III, V, VII, VIII, IX, XIX e XX, con pTevalen1

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za del tipo III cl1e si isolò in 6 casi), con emoculture sempre .&terili. Per il dosaiggio gli AA. seguirono al sol.ito lo schema. di Evans e (iaisfo·r d', mantenendosi in n1edia un po' al ·d i sotJO· 1del totale· di 2·5 .gr. (in media gr. 17,5); 8.>lo irl un caso s.i ragigiunsero i 5.0 gr. ' li furono d·u e n1orti, di cui una dovuta probabiln1ente ad azione tossica della droga . In genere sotto trattamento si verificò una pronta .c.a duta della temperatura, del polso e ·del respiro alla norma ent·ro 12-48 h. insieme a-d u.na scomparsa ·d ello stato tossico: questo co·m portam.ento si ebbe anche. in u11 caso ·di tipo VIII in cui la sieroterap•i a av.e va fallito. Come effetti tossici, r1ausea in quasi tutti i casi, spesso ' '(>mito. Nel ca.&o in ·C1ui furono sommini&trati gr. 50 1della droga· si sviluppò un itteTo con una grave anen1ia di tipo apilastico ad esito letale. Dopo avere esposto i principali lavori cli- . nici sull'argom·ento, JJer com·p letezza .ai dati , ricord·eremo alcune delle 1nanifestazioni tossic he più gravi che sono· comparse ·durante un trattamento sulfapiridinico. In genere i disturbi più gravi so·n o .stati descritti all 'infuori della polmonite, in altre infezioni che richiedevano un d:osa-g gio più abbondante e prolun.g.ato. 1Cor1 le do1s.i impiegate nella polm.o·n ite .abbiamo visto co·m e gli effetti tossici siano in gene1·e trascurabili e a _carico della sfera digeI'ente. Oltre a questi, però,. nella letteratura se ne trova110 ·ciesclritti dì più 6I'avi. Così D·a vis riporta il cas-0 cli un bamb ino di 16 mesi trattato per polmo11ite con dosi non· eccessive di 693 (gr. 6,75. in 14 gio,r11i) in cui comparve un'eruzione cutar1ea, prima morbilliform·e e J>oi scarlattiniforme insi eme a d una .stomatite grave. Tzanch, Arno.u s e Paillas riferiscono ·d i u11 broncopolmonitico, che presentava .d el resto segni di in tolleranza per varie sostanze, deceduto per agr.a11ulocito·s i successiva a 2 b1revi periodi di trattamento con 2-3 gr. gioir nalieri. Casi di agranulocitoisi in seguito a trat tamenti più energici sono descritti con mag·giore. freque.n z,a. Jol1nston n.e ha visto uno Ò(>po un dosaggio di 54 1gr. in · 11 gio·r ni. Coxon ·e :J ?orbes un altro cui e-rano stati sornn1inistrati pure 54 gr. in 17 giorni; anche le agranulocitosi riferite da Melton e Beck, da Sutherland, da Barnett e Collaborato,r i erano -sucoessive a trattam·e:nti molto larghi. Senza a1Tivare all'agranulo'citosi Lloyd, · Erskine e ..Tohnison riportano in blenorragici, trattati çon 50-52 gr. ,di droga, una lieve ma definita d epressione d ei globuli bianchi con leucopenia polinu·cleare e linfocitosi. Abbiamo già a'·uto modo di rico rdare 1qiualche rcia so di anemia a-cuta emolitica. Anche Benard, M:erklen e P équiignot pubblicano urt caso di deglobulizzazione n1assiva in seguito· .a forti dosi di 693. 1 Co·m plicazioni di tutt' altro genere sono state <l.escritte da qualche AA. sia sperimentalmente che clinican1ente. Ar1topol e Robinson , 1

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1

Gross, Cooper e Le:yvis hanno o:s ser,rato in ani .. 1nali teattati for.m azione di uroliti, pare da .plfecipitazio1n1e di ·derivati ac·etili ci della sulfapiridìna, e con.seguentemente ematuria. Ancl1e ILell ~:Uomo Southwort.h ·e Cooke hanno ,d escritto in corso di trattame11to con ·le solite dosi (i11 tutto gr. 25,5 - 10,5 - 52,5) tre casi ·d i ematuria co11 ritenzio11e azotata e dolori addo1m ir1a li di ti p:o renale od ureterale ; in un caso veniva simulato un attacco di appendicite. Tutta la sinto,m atologia si dileguò prontamente cun la sospension·e ·della droga e con la provocazione di una diure,s i ab bon·dante. 1

1

* ** I.a no&tra esperie·n za p ersonale si basa sul1'osservazione ·di 41 polm.onitici- sottoposti a trattamento con la .P-d.ntinobenzol-sulfamidopiridi11a preparata dalla S. A. Farmaceutici Itali.a col no,me di « Tiosepta le n. Dal n1omen to i11 cui si.an10 venuti irl possesiso ·del me·dicam.ento, fine del rr1arzo sco-rsv-, fino ai primi di giugno, abbiamo trattato• con il « Tioseptale » indisit~ntarnente tutti i polmo11itici ricoverati r_i ella no,s tra Clinica. Apbiamo preferito f.ar·e così, anzichè sud1dividere una casistica non a·bbo11dante, anche per la stagione oramai avan.ziata, i,n· un .gruppo ·d i trattati e· in un grup.p o di cont1·ollo. Per avere però un 'idea d·eil carattere· epidemiologico d·el m9m ento, abbiamo cre·duto interes.sante: fare un 'inchiesta sul d ecor·f'-O 'd ella in.alattia in un altro ambiente in cui ci ~i atte.n·e.xa alla terapia classica sintomatica . Ci sia.m o per questo rivolti alla cortesia del prof. Lu.c.h e:rini, primario del V Padiglione al lJo.liclinico Umberto I, c11e ci h.a me,sso a disposizione tutto il materiale occo·r re nte" Riferiremo breven1ente di ques to, g ruppo- di polmonitici ricoverati al V p·a diglione nel periodo ·C:o rrispondente· a quello delle nostre osse·rva•

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*

'

1~1on1.

Si tratta con1plessiva1ne.n te di 3± polmonitici, 22 maschi e 12 femrr1ine, la cui età risulta dalla seguente tab·ella. anni• età O a )) 10 a }) 20 a )) 30 a )) 40 a )) 50 a )) 60 a )) 70 a

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SEZIONE PRATICA

9 19

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29

39

49 59 69

.

• •

no cli lllula li l •

()

• •

3 8 5 3 4

4 79 • • • • • • • La di.ag·n os i di pol1r1011ite fu <.~ c rei tata, oltre e11e · clinicamente, qua:s.i se1npre radiolog·ican1ente. In 14 casi fu anch e isolato da ll 'espettorato il .P.neumoc-0cco che ri$ultò di tipo J (S casi), II (2 casi), VII (2 ca•si), XV (1 caso), XXII (1 caso). Spesso vennero eseguite anc h e emo cultu1~ che riuscirono sempre n egati,re. Come si è detto tutti i casi fu'l'on o trattati con la terapia sintomatica. Il decorso, sopra tt utto

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C(

JL POLICLJNICO

i1er quanto si riferisce all'epoca di comparsa • • della cr1s1 , è evidente nella tabella 6eguente: g iorn J in cui si ebbe la crisi

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XLVI, NuM.

caso). (1). In 2 malati le -emocu1ture rono positive.

II

III

110 di malati

IV

V

VI

VII

"\' III

IX

-

2

3

Il

5

3

Non ci sono particolari com1nenti da fare sui ri1)ortalì decorsi termici, che non si discostano da quelli abituali per la polmonite. Solo qualohe risoluzione ritardata e spesso il protrarsi per qualche giorno oltre la Cirisi di modiche elevazioni termiche. Non furono notate particolari complicazioni: mai empiemi, nè versamenti pleurici di l1na certa entità. Si e·b bero 5 decessi, quasi tutti in pensone di età inollo avanzata. Abbia1110 riferito succinta1nente su questo gruppo di poln1onitici non sottoposti a particolari trattan1enti , per dare un 'idea del .genio epidemico del mon1ento in cui si sono svolte le nostre Giorno di malattia all 'ingresso e quindi all 'inizio del trattamento i10 di malati

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XI

XII

oltre

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I

flU·S Cl-

ne51suna • • cr1s1

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351

2

I ]Jazienti, appena e11trati i11 Clinica, venivano sottoposti ad accertarr1ento radiologico, do1)0 ·di ohe si iniziava immediatamente il trattarnento . . Per questo quasi sempre, il 1° giorno di ospedalizzazione coincide con l'inizio della terapia. Al trattamento con Tioseptale abb1ian10 associato la comune terapia sintomatica (cardiocinetici, digitale, o.&sigenoterapia, impia.s tri ccc.), a isecor1.da delle esigenze del caso. Circa il giorno 1di malattia in cui i malati capitavano sotto la nostra osservazione, riportiamo il seguente schema riassuntivo. Come si è detto il giorno di ospedalizzazione coincide quasi sen1pre con l'inizio del trattamento.

I

II

III

IV

V

Vl

VII

7

12

9

3

5

2

2

VIII

IX

X

1

-

Dosaggio. Con1e posologia ci siamo attenuosser,·azio11i ed evitare obbiezioni ch e i11 questo senso si sarebbero giustamente potute fare ai ti generalme nte allo schema S€boUente: 3 gr ~ no.stri ri&ultati. Solamente per questo, e non di Tiosept:ile nei prin1i 2-3 giorni, somminicon l 'intenzione di creare un 1g ruppo di con- strati i11 compr€.sse da gr. 0,5 ogni 4: h. , sia di trollo che, nel caso nostro, non è esattamente giorno che di notte. Successivart1e nte, regolansovrapponibile al gruppo in trattamento, se dosi a sec,onda d el decorso termico, si è ridòtta la dose a 2 gr. frazionati ogni 6 h. in .com11on altro per differenti condizioni di età, di sesso, ecc. Questo inconveniente, che natu- presse di rr1ezzo grammo. Se non che avveralmente si accentua in una casistica non ab- niva 1)er lo. più che i malati, che, per motivi di llondante come la nostra, ci esime dallo stab·i- ac,cettazione, venivano ricoverati in Clinica lire delle percentuali che non corrispondere})- r1el µ0111eriggio, ricevessero nel primo gio·r no di J;i. oovero una ·dose ·di medicamento in qualbecro alla realtà. Coru ei si è detto, la no&tra esperienza si basa che caso insufl1cie11te. PeT qu-esto, negli ultisull'osservazione di 41 pol111onitici dei qiuali mi ca&i capitati solto la nostra osservazione,. 32 di sesso maschile e 9 di sesso fe.m minile. ahbian10 creduto utile di somministrare nelle Non abb,iam-o incluso n-ella casistica 3 casi, f1ri1ne 12 h. una cornpre ssa ·d i Tioi&eptale o,g.ni arri,·ati in Clinica in co11,d izioni prea·g oniche, 2 h . in inodo che, anche· nel prin10 giorno di che rrlorirono entro 12 h. dal ricavero, senza · Of-pitalizzazione, il p. ricevesse la solita dose di ch e si potesse nen1r11eno iniziare la terapia 3 gr. Siamo stati convinti a ciò anche dalcol Tioseptale . Per lo più Ni trattava, come ri- 1'osservazione di molti AA. che insistono sulsulta dall 'ann-essa tabella, di soggetti giova11i la necessità di una dose di attacco piuttosto o di ,età media, ra·r.amente ·d i ba1nbini o di in- elevata, onde ragigiungere fin dall'inizio un livello ·efficace 11el sangue ed evitare la possibidi,1idui in età avanzata. lità dello stabilirsi di una resiste11za ·d'.el geTme· no di mala li anni ver.so la -droga. Anche così però ci siamo mantenuti. molto al di sotto delle dosi consigliate 01 a 9 2 e là • • • • • • • • • dagli AA. inglesi e americani. Dalla tabella )) 10 a 19 8 • • • • • • • • • che s~11e risulta co1ne in genere siano, stati )) 20 a 29 8 • • • • • • • • sufficienti dosaggi complessivi dai 5 ai 14 gr ~ )) 30 a 39 • • • 9 • . • 40, a 49 Dose complessiva: • • • • • • • • • 6 n1assima gr. 32,5; minima gr. 5; media gr. 11,7 )) 50 a 59 5 • • • • • • • Dose con1plessiva: )) 60 a 69 • • • • • • • • • 2 25-29 30-34 gr. 5-9 10-14 .15-19 20-24 )) 70 a 79 1 • • • • • • • 1

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n° di maiali 14

La diagnosi cli11ica fu .se.m pre co11fiermata l111ch e Tadiologicar11ente. In i}. fu isolato dall 'espettorato il pneumococco, che risultò di tipo. I (4 casi), II (1 caso), III (1 caso), V (1 caso), VII (I caso), XXI (1 caso), XXVIII (I

io·

19

4

I

I

(1) Il nos tro rjngraziamento al dott. Spina,. della Clinica Tisiologic a della R . Università di Ron1a , che, in questi malati, come in quelli del prof. Lucherini, praticò l 'isolamento dall 'espettorato del tipo di pneumococco.


[ANNO

XLVI, Nvl\'r . 35]

.t nostra impressione che in genere quantità di droga più larghe non aumentino in proporzione la probabilità di un successo, che per lo più non si raiggiunge anche insiste ndo, se le dosi iniziali, presur11ib·ilmente efficaci, non hanno corri1sposto. Le dosi che abbiamo i1n11iegate sarebbero, .&econ.d o Du1~e1, Halpern, Dubo st e Allin,e, sufficienti in genere per otten~re una concentrazione ematica efficace cast.ante, senza fe11omeni cumulativi, niè di abbassamento trop·po rap~:do. (;iovan·doci di qu,e sta esperienza, non ab.b iamo effettuato dosaggi della droga nel sangue. Anche perchè, co·m e si è visto, i vari AA. no11 sono d 'accordo sul livello ematico efficace ·d ella sulfapiridina. D'altra pa·r te, i risultati terapeutici in genere ci hanno più di ogni dosaggio dimostrato che la powlogia usata, sicuramente non eccessiva, era sufficiente allo scopo. Solo nei pochi oasi di relativo insuccesso sarebbe stato interessante preci1sare se esso coincidesse con una concentrazione ematica della droga trop·p o· scarsa per difetto di assorbim ento o rapidità di eli• • in1naz1one. Risultati- terapeutici. In quanto ai risultati terapeutici, come di uso, si suole riferire sull'i11cidenza d.eJla mortalità e sul d'e corso della rr1alattia. I 41 casi che noi ab.b iamo trattato sono ttttti passati in guarigione. Non è ce·r to urt risultato trascurabile, anche l:>erchè spesso si trattava di casi notevolmente gravi, con più lobi impegnati, 2 volte con emocultura positiva, non raramente con complicazioni cardiorenali o di altro genere. L'impossibilità di disporre· di un gruppo di controllo, pe·r fett.a.m ente sovrapponibile, non ci permette di valorizzare troppo questo risultato che però non può passare. sotto silenzio·. Ma gli effetti più sorpren,d enti del trattamento, rriguardano ;~oprattu.tto il 1diecolì&o ·e l'epoca di comparsa dell.a crisi. Non possiamo c-J1e sotto!sc1~ivere ai risultati d€·g li AA. inglesi e a1nericani. Spesso Gntro 12 h. (casi n. 7, 13, 23., 39), in g.en ere entro 24 h. (casi n. 6, 9, 10, 12, 15, 17, l~, 21, 25 , 27, 28', 32, 35, 37, 38': 4-1), quasi sempre entro 48 h. (ca1s.i n. 1, 4, 8, 11 , 14, 16, 20, 26, 33), rarissimamente dopo 48' h. (caso n. ~O), dall'inizio del trattar11.ento, la temperatura è caduta per crisi, accompagnata nella discesa dal polso; insiem€ rtotevole m1glioramento ·dello .s tato generale e dell'impronta tossica che i polmo,n itici di una certa gravità in genere prresentano. Dalla tabella ch e riportiamo,: 1

1

• • giorno 1n cui• s1• ebbe la crisi no di mala1i

I

II 7

III 8

IV 10

V 5

VI 5

VII l

è evidente come. il giorno della crisi sia n ettamente spostato verso le prirne 5 .giornate, con un'alta percentuale nella II e III giornata. Piremo subito e.be i risultati più sorpren·denti si LSono avuti quando si è iniziato il trattan1e11to n elle primissime giornate di n1alattia '

1543

SEZIONE PRATICA

(I-II). .~fa an ch.e qua11do si è arrivati in uno stadio relativament€ più avanzato, l'e·ffetto è F-talo in genere altretla11to costante. Accanto a quesli con1portamenti t er111ici, c!1e rappresentano la grande maggioranza, ve n,e 60010· di ir1eno b1·illanti: in qu.a lche caso ad un netto abbassamento iniziale anche piuttois to precoc~ è St\,O"Uita una riaccensione febbrile elevata della ·duTata da poche 01ve· (casi n. 3-24), a qualcl1e gio.rn.ata (casi n. 2-29-31 -·40), che una o 1d,u e volto Ila coinciso co·n la comparsa di ·u,n nuovo focolaio; in qualche caso, do po la crisi, si -è notato urL lieve movimento subfebbrile pe1· lo più di breve durata (casi n. 5, 18, 22). Negli estratti ·d el lavoro saranno riportatetutte le curve termiche con i dati più imp.ortanli relativi. Qui per esig enza di spazio siamo· co&tretti a limitarne la pubblicazione ai tipi . ' . . p1u interessanti. :È op inione piutto6to diffusa fra gli AA. che· hanno lavorato Sl1ll'argomento, che, la crisi pneumon~ca i)rovocata dalla Sulfapiridin.a, con1e del resto q·uella osi;ervala in corso di trattamento con gli altri sulfamidici, no.n sia completa, nel &e·U5<) della Jn.a ncanza della crisi poliurica, della crisi clorurica, ecc. In r·ealtà anchei alla nostra osservazione è risultato che in gent-re .ulla crisi termica e d e.} polso· non 1c orris:pon:d ono le altre crisi; qualche· volta le urine e i cloruri aurnentano nella classica VII g·iornata, dopo già qual che giorno di apireissia, per lo più non si assiste- n eppure tardivamente ad una v.era crisi, ma qualch e volta essa coincide con la defervescenza anticipiata. In genere gli AA. sono d 'a<)Cordo nel sostenere che il trattamento non influe nzi se.nsib1ilmente il pro... cesso pneumonico locale, nel senso che i segni fisici e radiologici seguono il loro decorso abitt1ale. :È ·q uesto un argomento piuttosto, deliciato sul quale conviene n1ettersi d'accordo1. È certo che al momento· della crisi provocata 11on si a&siste alla sc ompa·r sa co·mp1eta dei sintomi clinici e radiologici dell 'epatizzazione :volmoJ1are, com€· del resto non avviene durante la crisi · spontanea. Il r eperto obbiettivo subrisce le note modificazioni ma spei;so , anche normalmente, persistono per giorni segni ancora di blocco senza che per questo si arrivi alla definizione di esito ritardato. Premesso questo, j 1 qu€sito ci sembra che debba essere impostato nel senso di indagare 6e veram ente uJ1a polmonite, trattata -0 guarita almeno dal punto di vista della temperatura e delle condiiioni g·enerali, decorra diren1mo anatomopa1

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tologicamente come se la crisi non fosse avvenuta. Dall'esame obbiettivo d ei nostri m alati ci è .&emhrato che il processo, per lo m €no i11 qualch e caso, n on decorra in questo sen:3o e ch e, specie n ei ca i trat tati n ei primissi111i giorni di .m alattia, il fo colaio, pur evol,ren do


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R. X. 13 aprile 1939, I g iornata. Alla regione medi a del -0a.mpo polmonare . S. si <•sserva u n' ampia area opaca, a forma grossolanamente triangolare, -con apice :rivolto verso la porzione media dell'ilo corrispondente e la base verso l 'esterno : i con torni di qu esta a.rea sono netti nel tratto ·m ediale, più indecisi l ateralmente, dove anche l'opacità sfuma e si attenua, lascia.ndo· intravedere, non solo le varie figure -costali, ma a n che alcuni elementi più grossolani del disegno polmonare. Il disegno nell a region e basale S. si presenta egualmente accentuato, mentre a l aott·apice e nel campo polmonare D. è perfettamen te norm a le. - 15 .aprile 1939, III giornata. L'ar ea già descritta ha' perd·u to l'aspetto triangolare, è molto più attenuata di densità, sfumata n ei suoi contorni; la scia intraveder e in tutto l o spazio che occupa gli elen1enti del disegn o polmonare. D'altro canto però è più ampia, specie nella porzione in vicinan za dell'ilo. Nessun altro fatto a carico delle rim anen ti r egioni dei due campi polmonari. - Crisi poliurica i n VI-VII giornata. - Leucociti : 13 a prile 1939: 9.400 15 aprile 1939 : 7.000 . 1

ri el modo abituale, Tisolva più rap·i damente. Non sicuri però dei rilievi o'b biettivi, abbiamo creduto utile affidare il quesito alla radiologia, p ratican1do si5.ten1atic.amente in 1utti i n1.alati radiogram-n1i a breve distanza e in qual1

Caso n . 15 - C. D., a. 39. R. X. (vedi rirproduzioni). R. w. : 19 aprile 1939: R. W. ++++; M. T. R. ++++; R. K. +++ + · Nell'espettorato si isola uno pneumococco di tipo I.

che caso quasi ogni giorno. In realtà molte volte il radiologo h a notato fra last:r.e eseguite a 1-2 -g io,r ni di ·distanza rr1odificazion i nette, com·e ·d i ,s olito non si osservano n ei decorsi · r1orrr1ali. Ne- riportiamo· q ui solo· qu alcuna delle più convince11ti ri ~ervandoci di fare negli estratti una dccu men tazione p iù an1pia. Co1nplicazion1i. Se i risultati in genere sono stati cosi brillan ti, non è m.a n cat o qualohe caso m-eno felice e qualch ei complicazion e di decorso ch e n on posson o non· attirare la n ostra atten zione. Se abbastan za spesso il tratta1nen to ha sembrato affrettare l 'èvoluzione de] processo pneu monico locale, in un caso (n. 22) :&i ·è avuta un.a r isoluzione clinica e radiologica ritard.a ta pure essendo la rr1. in apiressia . In 2 casi , sotto trattamento, (casi n . 3


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Caso n . 16 - G. G., anni 14, R. X. 22 aprile 1939, IV giornata. Nel campo polmonare S. si ooserva un 'area di minor trasparenza, che occupa tutta la porzione interposta fra la II costa e la. cupola diaframmatioa, di aspetto non uni.forme. Nella ;porzione del caanpo 'Polmonare corrispondente al sott'apice si ha mar cato rinforzo del disegno. L'ilo tl'aspare nettamente come figura più opaca dall'area di minor trasparenza descritta éd è più ampio che di norma. In campo polmonare. D. si osservano trasparenza e disegno normali. L'immagine dell'ilo D. è sensibilmente più •m arcata ael no:ro:nale. 2~ aa>rile 1939, VI ,g iornata. Reperto pressoohè in'Var1ato dal precedente eRame. - 27 aprile 1939, IX giornata. 11 can1po polmonare S. ha acquistato una trasparenza pressoohè normale: presenta però un disegno molto più ric'Co e sopratutto più sfumato che di nor111~ e di aspetto a,reolare. L'immagine ila re S. si mantiene t utt'ora ampia e piuttosto uniforme. Disegno, trasparenza e ilo di D. ;perfettamente normali. R. W.: 24 ap-rile 1939: R . W . -; M. T . R. -; R . ;K. + + +; 1 ma,ggio 1939: R. W. - ; M. T. R. - ; R. IC. - . Nell'espettorato si isola uno pneumoeòcco di tipo xxv 111.

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Caso n . 23 - E~ G., a. 47. R. X. 27 aprile 1939, I giornata. Alla base S. s i osserva una velatura che sfuma in alto irregolarmente. Alla regione del sott'apice S. accentuazione di disegno e minor tra.sparenzia. Ilo S. ampio. - 1 maggio 1939, V giornata. Diminuzione di ampiezza dell'ilo S. Alla base S. opacità che arriva in a lto a un dito sopra la cupola diaframmatica. - Crisi poliurica in V gior· nata. - Crisi clorurica in IV giornata.

un versamento che in b,rev,e, no.no.s tante l 'irr1rnediata rip,re&a della terapia, divenne rapidam·ente empiematico. In a:rr1bed·u·e i casi il Tioseptale non ·semih·r ò svolgere alcu·n a azione terapeutica, di .g uisa che fu neoessa!:io l 'inter' 'ento chirurgico. L'evenienza di dette co·m plicazioni , p1leuriti ed empie1ni, semhifa veram·e nte nella ·n o,s tra casistica un po' superiore alla no-rm.a : del resto anche altri AA. avevano notato, in corso di trattan1ento sulfapiri dinico, 1111.a 1r1aggiore freque.n•za ·di en1piemi, contrariamente però all'opinione di altri. Più e.b e ad una ql1estione di p1e rcentuali, che· no·n siamo autorizzati a fare com una casii&tica non .sufficiente, la con.&tatazione ·di detta com,plicazion-e si presta a qu.a lche 1co11si.derazione. La terapia, che si dli.rnostra così efficace verso il processo infettivo pneun1onico , fallisce completamente non solo nel senso preventivo ma anche curativo verso .alcune almeno delle sue complicazioni. Non ·è facile fornire una spiegazipne plausibile, se 11011 riferendoci · ai dati speri.1nentali, secondo 1Cilli la droga sembrerebb.e essere dotata solo di PQtere batteriostatico e particolarmente attiva verso germi virulen- · ti e in fase di attiva ripro,d uzione. È perchè forse nell 'ernpien1a no.n cti si trova in queste condizioni che la sulfapiridina non risulta ef1

e 29) abbiamo assistito alla comparsa clinica e radiolo gic.1 di un nuovo fo,coìaio', con riaccensio1n i feb,b rili domate abba-s tanza rapidamente da·lla terapia. In 3 malati (casi n. 6, 8' e 19) si è .&viluppata una pleurite .essudativa, in un 0tiso a carattere err1orragico, di di.s.creta entità, tanto ·da richie·d e.r-e to-ra centesi, con nessuna o scarsis·sir11a ripercussion·e termica. In 2 malati (casi n. 34: e 36) si ebbe la comip licazione ·di un empie1na. Nel primo, . che rappresenta l 'unico insucoesso ·della terapia sul com,p ortamento termico, comparve una p1leurite che, da -prirr1a .&ierofibrinosa, aoqui.stò in breve, 11onostante la terapia, i caratteri del1'empiema. Nel seco,ndo si ·ebb·e una buona (.;risi entro le 48 11 tanto ch e si sospese il Tio~€ptalc. l\ia il gio·rno dopo, nuov.a riaccensione febbrile cospicua ·e comparsa rapidjssima di 1

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Caeo n . 25 - J). M. G., a,. 11. R. X. 29 aprile 1939. II giornata. In campo polmona.re S., nel tratto interposto fra la TI e la VI costa, si osserva una area grossolanamente policiclica a contorni piuttosto netti, che si conlfonde medialmente coll'ilo. I tratti residui del campo polmonare hanno trasparenza perfettamente regolare. Cupola diaframmatica S. normale. La cupola diafra,mmatica D., alquanto sinuosa, è spianata. Nulla al campo :{>Olmonare di questo lato. - 1 mag.g io 1939, IV giornata. Persiste l 'opacità non uniforme, raggruppata in due aree, descritta in precedenza. - 3 maggio 1939, VI giornata. L'area precedentemente descritta è diminuita di densità, specie nella sua porzione più alta. Nessuna variazione in .campo polmonare D. - 10 m~­ gio 1939, XITI .g iornata. Il campo polmonare S. si presenta perfettamente trasparente: persiste solo una modica accentuazione della immagine ilare corrispondente. Nessuna variazione in campo polmonare D. - . R. W. : 1 ma.ggio 1939: R . W. -; M. T. R. -; R. K. + + + - 14 maggio 1939: R. W. -; M. T. R. -; R. K. -. Crisi clorur•ca in VI giornata.

fic ace? Oppure non ·è sufficiente un 'azione batteriostatica per prevenire e i&icurame·n te m eno .p er sterilizzare una raccolta purulenta? È pure sorprendente la constatazione fatta oltre che da 11oi da altri .1A. ...A. della co1nparsa, durante un trattan! e·nto, a1111eno apparentemente efficace, di nuovi focolai pneumonici o magari di altre loca lizzazioni del germe. La spiegazione più plausibile potrà qui ·essere un 'i11sufficie11za di dosaggio , del resto ·da qu.a lcuno dimostrata. Ma è certo che, per lo meno in via logica, è difficile concepire un trattamento che, mentre i> suffi cie.nte a spegnere un fo colaio, ne pe·r mette conte~poraneamente 1a comparsa di u110 nuovo. Nel caso n. 36 la comparsa del-

Caso n. 26 - V. G., a. 60. R . X. 29 aprile 1939, II giornata. Alla regione media D. si nota un'ampia area opaca, di densità non uniforme, a contorni sfumati. - 1 maggio 1939, IV giorn ata. L'area opaca è leggermente diminuita di densità: traspare un disegno polmonare areolare. - 5 maggio 1939, Vlll giornata. Residua una velatura non uniforme con disegno polmonare accentuato e areolare. Accentuato il disegno anohe alla base D. Oupola diaframmatica deformata nella sua parte Interna. - Crisi clorurica scarsa in VI giornata. N ell'eRpettorato si isola uno pneumococco di tipo V.

l 'empien1a fu immediatamente 15uccessiva ad urL giorno· di .s ospensione del trattamento. Fu una sen1plice coi.ncidenz.a o l'effetto di un 'interruzione pr·ecoce · della t erapia? Nel dubbio è con sigliabile, anche secondo l'opinione di molti di continuare la somministrazione deJ' , s,i a i)ure in do·&i ridotte, per qualcl1e I.a droga g iorno dopo lo sfehbran1ento. Azion1i tossiche,. La tossicità del trattan1e11to ci è parsa veramente trascurabile con le dc:&i che abbiamo impiegate. Semplice nausea 1.n qualche malato e più ostinata in un caso (n. 5), vomiti non preo·c cupanti in 2 (n ..22, ~3'),. singl1iozzo in un caso (n. 21). La c1anos1 e ~tata piutto&to ra·r a e di scarsa entità( casi n. 14 e 41). Dal punto di vista ematologico non abbiarno avuto a lame·n tare incidenti di sorta. Nessuna anemizzazione rileva'b ile e tanto me110 segni di anemia rucuta ·emolitica . I globuli biancl1i, che in molti ca&i sono stati ' seguiti du·r ante il .d ecor.so della m.a]attia, non ha.n no n1ostrato alcun particolar.e comportamento: in genere al mon1ento della criRi termica sono S<.',esi ai livelli normali senza a lterazioni della formula. Nei casi in cui si sviluppò µn empiema, sempre sotto trattam·e nto, i glo buli 1

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. SEZIONE PRATICA

M. A . .a.26·/ r · . <-:11rn• ;,./ ,,,,..,.~. '· 11-5 -30

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1549

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La conclusione ·di UtI1 'es·p erienza ·d i terapia I - Ci#rno JII 1 d1' ma/1//iJJ deve ·essere sempr.e prudente e la pTudenz.a lV . Vl - vn V &rt> va spinta ali' eccesso nel caso della polmonite. f> •2 18 24 6 l2 11 f> 12 11 2..1. f> 1.2 u 6 l2 11 t' /piro "kmp. ~ Per questo ,è giustificabile la diffidenza che aic1co·l se i primi lavori ,&ulla terapia sulfapiri. dinica di 1que&ta malattia ·e so·n o accettabili le . 150 41 riserve che ancora si p·ossono fare sull'argo' me:n to. L'·esp·e rienza ap pena di un anno, sia 140~ pure documentata in varie parti del mondo, è 130 4CY ancoI-;a prob.abilmente scarsa. !Pie r questo è I120 augurabile cl1e in Cliniche e in Ospedali, anch·e . d.a 11oi, çontinui il controllo di questa nuova 110 39 I\. t6ra1)ia, cl1e sen1b·ra veramente così p1·ome~­ . 100 ·tente . I nostri risultati ·dimo~trano in maniera QQ 38 indiscutibile l 'efficacia dei derivati piridinici i.. 80 della ·&ulfanilamid·e nelle p.ol1no·n iti da noi stu. 1\ "t-' 'I,, \. diate, sia nei riguardi ·della mortalità cl1e del i. ,, 37 7.Q .... ~ , I'l IV " decorso. La netta influ·enza 1che il Tioseptale . 1 i '..!! 1 [.) 60. 11 I\ I\. ha dimostrato st1 quest'ultimo ci dà veramente 50 36 .... l 'irr1pressione di avere in mano, un 1nedicarnen"""' 1 . ·I ·i ·ito capace di tronc.a re 1'ir1fezione·. .La crisi ter. mica e l 'immediato miglioran1ento delle L<•n35 ' {/orvti 2.irJX flo!Vr/ J.11.t flarur/7.80.l. (l"rrtr/5.80%. f/orvn' 6.t!~A. dizioni ·g·enerali so110 risultati di tal.e e·n tità da .. l#Om;M ~ . far sperare in una notevqle riduzione ·della mor.~fdmmi 3 2 talità do;vuta a quei fatti tossici e a quegli stati J iperter111ici cui .s.oggiace una notevole {ìCrcentuale di malati. Sarà difficile perdere u1t J-'OlCaso n. 35 - M. A., a . 26. • • • • • • • ·mon1t1co In ap1ress1a, sp·e c1e .i;e g10va11e e, se R. X. 11 maggio 1939, l i 1giornata. Rin.forzo del diquesto .a, 1verrà, uon sarà certo i ;·er il pTccesso segno polmonare sopratutto evidente nel campo medio infettivo. I r~f-ulLati non putl'atlfl:O essere S6Indtl D. Accentuate le immagini ilari. - 13 maggio 1939, V ·g iornata. Meno evidente il rill!forzo del disegno JJre ca.sì J)rilla·n ti; specie quando si interverrà polmonar:3 a D. Delle ombre ilari, sempre accentuai11 casi avanzati di malattia, qu.ando si sarante, appare più marcata quella di S. : in questo lato, no esaurite le capacità di ·d ifesa dell'orga11iin zona parailare tenue velatura. - 15 maggio 1939, VII g iornata. Nor.mali i due campi polmonari. Persmo· e l'l El8to tossico· avrà r>reso il so1)ra' ;' ·ensiste solo l'ilo S. marcato. - Crisi clorurica in V giorto, .il n1edicamento potrà anche fallire· ·e delunata. - Leucociti: 11 maggio 1939: 10.000 - 13 ma.€gio 1939: 9.408. - Nell'espettorato si isola uno pneudere ogni att·esa. Cosl pure, se la g·ravità del mococco di tipo V 11. cn50· dipenderà da tar:e organicl1e o da in·s uffi ci~nze funzionali (c:uore, rene, fegato, ecc.), bianchi risalirono a cifre elevate Qui11di n.es- la terapia potrà naturalmente poco, o nulla su suna leucopenia p1reoccupante e tanto n1eno · . queste. l\!Ia in ogni caso, anche in queste evetendenza all'.a.g ra.n ulocitosi. !D i un fatto siamo njenze , ·domando in poche ore lo stato tossico rima•&ti invece .sorpresi: ·d·ella comparsa in cor- infettivo e riportando· alla norma la temperaso. ·di trattamento• in vari casi (casi n. 13; 16 , tura, non potrà che gio·v are sia pure in via in25, 27, 3'1, 32) di una reazione d'i Kahn posi- diretta. tiv·a , i11com1)leta o completa , e in 2 casi (n. Se poi è vero , come ' rogliono alcuni ricer14 e 32) di una re.azione di Wasserman posi- r:atori, che la sulfarr1idopiridina esplichi solo tiva: a ·d istanza di pochi giorni, cessata la un'azion1e batteriost~tica, facilitando alle difefebbr·e e sosoeso .. il trattan1ento, dette reazioni se na(urali dell'o,rganis1110 il compito di vin ritornavano n·egative. Non saremmo al presen- cer.e I 'infezione, è facile supp1o rre che, quando te in 1grado di stabilire il .significato e l'im- dette difese siano scarse, la battaglia potrà portanza di dette reazioni e-· aepp:g.i:~ di- met- r1on es5ere vinta. Si giustificherebbe così l 'i1nterle !&Ìcurainente in rapporto colla terapia. Ci piego di un'im·n 1unizzazione attiva mediar1te proponiamo. di studiare il fenomeno in ricer- vaccini o meglio piaissiva mediante sieri in asche già in corso. Comunque è un fatto .deg·no sociazione alla terapia sulfamidica. In quandi Ilota, che non abbi.amo· trovato riferito ·da- to poi alla quesione se la sola sieroterapia sia gli AA. ch e s.i sono occupati di ql1esta terap1ia. da preferirsi al trattamento con la sulfapiridiN-ell 'insiert1e, il trattamento è stato· sopip1ortato IJa, non abbian10 ele111enti per pronunciarci. benissimo senza ripercu·ssio1n i alm eno rileva- In An1eric.1 &i sta svo]gen·do u11 a battaglia per bili clinicamente sul fegato e sul rene. Anc.h e sosten.ere la sieroterapia, che, specie dopo l 'inin diversi ca&i (n. 3, 8, 14, 33 e 37) con ne- tro1dluzione del si.ero di coniglio·, ha fornito una friti acute o croniche riacutizzate, a impronta larga messe di successi, specie in alcuni tipi €n1orragi·c·a , iperalbuminuriche e iperazotemi- di ~olmonite. Non abbiamo nessuna esperienche, il trattamento non ci è s1e mbrato eserci- za in proposito. l\fa, anct1e accettando senz 'altare a lcuna influenza dannosa sulla lesione tro tali fa,rorevoli risultati e ammettendo che il processo di guarigione attraverso una sierorenale. 12

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1550

« IL POLICLINICO »

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t~rapia sia i~ un certo senso più fisiologico, c1 ~e~1~ra esistere un certo numero di argor~-e~t1 in favore della chemioterapia sulfapiiri-

d1n1ca. Innanzi tutto una sieroterapia specifica, attraverso una rapida identificazio·n e. ·d.el tipo· di pneumococco , se è possib·i le in una organizz,a zione ospedaliera attrezzata, non è cerrto alla portata del medico pratico. E poi, come si è visto, ~on verso, tutti i tipi di p·n eumococco, ma anzi verso uno scarso numero di essi, la sieroterapia si rr1anifesta .p articolarm·e nte efficace. In ulti1no , fatto non trascurabile il sensibile maggior costo dei sieri in confr~nto ai preparati sulfamidici, potrebbe limitarne 1'i1npiego. .

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Caso n . 39 - D. P. A., a. 40. R. X. 29 .ma.ggio 1939, II giornata. Opacità alla ba.se D. con contorno superiore netto ed apice verso l 'esterno che lascia, libera l a n1età esterna dell'emidiaframma e jl . seno costo-diaframmatico. 30 maggio 1939, I~I giornata. Invariata l'opacità descritta. 31 maigg10 1939, IV giornata. L'opacità a lla ba.se D . è di. minuit!l' di intensità. - 2 giugno 1399, VI giornata. L 'opac1t.à su desoritta è sostituita da una lieve velatura C<?~ acoontua,zione del disegno polmonare. Leucoc1t1_: . 30 ma~gio 1939 : 8.600 - 1 giugno 1939 : 5.600. - Cr1s1 clorur1ca in VII giornata.

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Caso n. 41 - F. G., a. 40. R. X. (vedi riproduzioni). Nell'espettorato si isol a uno ,p neumococco di tipo XXI. Emocultura positiva per il pneumococco. Manifestazioni tossiche: lieve cianosi.

Se quindi la terapia sulfapiridinica risponderà per il futuro ca.m e a noi è se.m b,rato·, il suo u.so in sostituzione ·d'ei sieri, tornerà anche a v.antagg·io ·diell 'econo·m ia nazion ile e in·diduale. Co.m pito di q:ueste nostre osservazioni è stati) quello di attirare l'attenzione anch e in Italia su questa nuova terapia della po.l monite, affinchè ~e ne controllino i risultati nelle condizioni più varie rd'i genio epidemico, se ne diffondano i vantaggi ·e gli in convenienti. Se, dall 'ins.ieme delle osservazio,n i , risulteranno d.a ti simili a ·q uelli -che ahbian10 riferito, potremo veramente rallegr.arci per avere vinto un'altra battaglia contro· un'infezione che mieteva un gran num ero di esistenze in ogn i periodo· della vita . 1


{ANNO XLVI, Nu~r. 35]

(20 aprile 1939 - TII giornata)

1551

SEZlONE PRATICA

O. D. -

Immagi:1e rotondeggiante intensamente opaca della grandezza di un grosso manda.rino alla base S., a contorni sfumati, di opacità uniforme che non fa a'Pprezzare il disegno polmonare mentre permette di indivi·duaire la ·f igura costale ohe l'attraversa. Il seno costo diaframmatico è libero. La, cupola dtiaframmat ica non è deformata. Nel rimanente campo polmonare S. il disegno si presenta normale. L 'ilo S., un po' più ampio che di nol'ma, è di densità regolare. Trasparenza, disegno e ilo di D. no rmali.

Caso n. 15.

(22 a·prile 1939 - V giornata) L'opacità descritta in precedenza alla 1base S. è molto

diminuita, di densità e sopratutto lha perduto l'illniformità del suo aspetto: centralmente infatti comincia ad apparire ineno .c ompatta che verso l 'alto e l'interno e lascia apprezzare un disegno molto più accentuato. L'ilo S. è pressoohè normale. La regione media e il sott'apice di S. 1nostrano un evidente rinforzo del disegno vascolare in paragone delle regioni corrispondenti dii D. Nes ·una va.riazione in tutto il campo pol1nonare D.

,

(22 aprile 1939 - IV giornata)

Caso n. 17.

P . .M. -

In .corrispondenza della metà inferiore del campo PolJuonare S. si osserva un'area opaca, limitata in alto da. una lin~:.i piuttosto sfumata, che decorre grossolanamente parallela al margine superiore della IV costa. L'opacità non è uniforme, perchè, sopratutto in vicinanza della cupola diaframmatica, presenta delle piccole iimma.gjni più trasparenti sempre a contorni molto sfumati. L'immagine ilare relativa è a,mpia, molto densa. Nella porzione med:ale della regione corrispondente al primo e secondo spaiio intercostale il disegno .appare molto accentuato. A D. trasparenza, disegno e tlo sono normali.

**

(24 aprile 1939 - VI giornata) L'iu1magin~ opaca precedentemente doocritta alla metà inferiore del campo polmonare S. ha dato luogo ad una tenue velatura ristretta ad una regione grossolanamente triangolare delimiLata in alto dal margine inferiore della IV cos ta a nteriore, in 1basso dal ~ar­ gine su·periore della IX costa posteriore. La porzione della base che sì trova inferiormente a questa linea ba una trasparenza perfettamente normale. Poco evidente è il rinf or:o del disegno polmonare in tutto il campo poln1onare S. Anche l'ilo di questo lato si pre~enta molto ridotto Bpecie &i densità. Nessuna variazione a carico dell'em:itorace D.


.. 1552

« IL POLICLINICO »

S. G. -

Caso n. 38.

(22 maggio 1939 - II giornata). In campo polmonare S. si osserva un'area di ve lat ura non uniforme, che abbraccia la regione m edia e in .parte anche la base, dalla lli alla VI costa. Nel suo mterno si ooserva un disegno molto accentuato. L 'ilo che si riesce a distinguere per aumentata densità è ·m olto più a mpio del normale. L a cupola dia<fr a mmatica S. è regolare di forma. Nulla si nota in campo pol:nonare D.

F. G. -

[AN ::'i o XL V J' N U l\'I • 35]

(25 maggio 1939 - V giornata). La vela.tura sopradescritta è quasi tota ltuente scomparsa: ne residua un'accen t u a zione evidente del disegno polmonare. L'ilo S. è tuttora ampio e molto niù den so ch e di norma. ·

Caso n. 41.

(14 giugno 1939 - Ill giornata). I due terzi inferiori del lobo polmonare superiore D. sono sede di una opacità maseiva, limitata inferiormente dalla linea dell'interlobo, che sfuma verso l'alto, dove raggiunge la metà circa del I spazio intercostale, e mediamente. L'immagine ilare corriSJPondente è add ensata e uniforme . Nulla si osserva alla base D. Normali trasparenza, disegno ed ilo a S.

(16 giugno 1939 - V giornata). L'opacità. massiva des critta si è molto attenuata di densità: vi si osserva un'accentuazione del disegno con tendenza ad aspetto a reolare. Molto evidente invece la stria grossolana dell' interlobo. L'immagine ila re di D. è ritornata pressochè normale. Nessuna varia zione in campo polmonare S.

RIASSUNTO.

polmo11itiici trattati con una p- aminobenzolsulfamidopiridina ('fioseptale) 1)assati tutti in gu.arigione con deco·r si sensibilmente più b·revi del! 'usuale. Il trattamento, sembra quindi influire decisamente sia sul decorso, provocando crisi termiche a breve distanza dal suo i1lizio, sia !Sulla mortalità. In questa casistica qualche c-0mplicazione per empiema e pleurite

L' A. dopo aver riassunto la principale letteratura sperimentale sull '.azione d ei sulfamidici in ·g enere e dei derivati piridinici in speci.e verso lo pneumococco e quella sull 'impiego di detta chemioterapia n ella polmonite lobare dell'uomo, riporta una casistica di 41


{ANNO XLVI, N1J1'1. 35 ]

SEZIONE PRATICA

sierofibroisa ·di un,a certa entità. L' A. riferisce sulla scarsa tossicità d.el co·mposto· eh-e, se si -eccettua qualche azione irritante sull 'app arato digerente, si è <l·imostrato privo di effetti tossici rim.arche·volì.

1553

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<< IL POL!CLI.i.\JCO »

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t

OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALI RIUNITI DI

S.

GIOVANNI IN PERSICETO

SEZIONE CmRURGICA

diretta dal ·dott.

PIETRO

1

FRASSINET1

Fibroma della lingua. Dott.

GIANGIUSEPPE

GHERARDI,

as&istente

Se il reperto di un tun1ore n1aligno della lingua ·è abbastanza freque11te, . è eveniei1za piutto·!'1to rara il tro·varsi di fronte ad un turr1ore h1enigno di questo orga110 ed in special modo ·ad un fibroma. Questa ragione mi spinge ad es1)Qrre breverr1ente il seguente caso. B. Rosa, a. 66, S. Giovanni ;E>ersiceto. Anamnesi famigliare e per 011ale re1nota as ~olu­ tamente muta. Da circa 18 me·si la p. ha i1otato una piccola tu1nefazione al dorso della lingua a circa 2 cm. dalla punta immediatamente a destra del rafe 1nediano. Detta tumefazione pressocl1è sferica per nulla dolente ed inizialmente della dimensione di un chicco di riso andò lenlamentc aumentando ·senza però provocare alct111 dolore nè dis turbo a?la fonazione od alla deglutizione. La p. non sa precisare se questo accrescimento sia avvenuto .con progressiva regolarità o se abbia presentato . soste od aumenti passeggeri. Da un mese, da quando cioè il tumore ha r aggiunto il volume di una piccola 11 occiola la p. accuisa senso di fastidio ed inceppo alla fonazio11e. E . O. - Soggetto a costituzione scheletrica regolare, masse muscolari toniche e trofiche, stato di nutrizione ottimo, cute e mucose visibili rosee. Nulla di noteYole a carico dei diversi organi ed apparati. All'esame della lingua si nota i1ella sua porzione orale ·sul dorso a circa 2 .c111. dalla punta ed immediatamente a destra del solco mediano una tumefazione della forma e dimensione di una pie· cola nocciola ricoperta di mucosa integra e macroscopicamente normale. Un 1solco, pressochè circolare e di poco i·1.1fericrc all'equatore della piccola sfera, la divide dalla superfice della lingua. Alla palpazione la massa si dimostra s.carsa111ente mobile sui piani profondi pressochè fis·sa alla mucosa e di consistenza un pò superiore a quella della lingua. Non è riducibile, non flt1ttuan te ed è assolutamente indolente. Un accurato esame esclt1de alcun segno di lesione a carico delle altre regioni della lingua, del pavimento della bocca, del palato e della restante mucosa che riveste la cavità orale. La palpazione non mette in evidenza · alcuna formazione che possa far pensare a tumefazioni ghiandolari della faccia (i) del collo. L'e·same .chimico e microscopico delle urine è completamente negativo; la R. W . pure negativa. Se il lungo decorso, la non diffusione alla mut::osa del processo, l'assenza del dolore e di compartecipazione ghiandolare, la relativa spostabilità della · massa sui piani profondi ci debpono far ·scartare l 'ipotesi di tumore maligno della lin·

gua, la consi tenza della massa, l 'assenza del fe11omeno di fluttuazione e l 'età della paziente <:i fanno escludere la cisti. L ·assenza di adenopatie, la R. W. negativa, la integrità della mucoc;a ci fa11no via via escludere il tubercoloma, la gomma e l 'actinomicosi (lella lingua, I 'irriducibilità e la consistenza della 111assa l 'angio1na e il lipoma .' Facciamo quindi diagnosi di fibroma della lingua e consigliamo l 'intervento che la p. accetta di buon grado. In lervento (dott. Fra·ssineti). A. 1. - Incisione lineare sul maggior asse del tu1nore parallelamente al solco mediano della lingua. Questa incisione interessa solo la mucosa che aJJpare notevolmente assottigliata ed aderente,. 1na nettamenle distinta dalla massa sottostante.

F1G.

1.

1\ Jlu11La di forbice si isola la ma·ssa dalla mu-

cosa che la ricopre poi, seguendo il piano di clivaggio, Ja si enuclea <lal muscolo sottostante. I fasci muscolari sj scorgono spostati laleraln1ente sì da lasciare libero un alveolo nel quale era i11castona to il tumore. Con punti profondi nel muscolo se ne avvicinano i fa·sci allontanali sì da non lasciare spazi morli. Si sutura la mucosa a punti sta.ccati. La p. viene dimessa in giornata. Dopo 5 giorni si tolgono i punti. La massa si presenta quasi sferica a superficenon perfettamente regolare e di consistenza dura-elastica. Al taglio si mostra ricoperta da una tenue membrana in alcuni puntì ispes·sita; il tumore è formato di un tesisuto compatto senza alcuna cavità, di coJore grigio-rosso. Esame istolo'gico .

All 'esame istologico il tumore risulta costituito da u11 ammasso di fasci di connettivo collageno che si i11 lrecciano in modo vario. Non si ri·scontra110 elementi a carattere embrionario. La· parete dei vasi che attraversano la massa 1umorale è formata, quasi esclusivamente, dall 'endoLelio. La distinzione fra gli clementi d~l tumore ed i fasci i11usco]arj della lingua è nelta.


[Ai\NO XLVI, NUl\1. 35]

Il problema dell 'eziologia dei fibron1i d ella li11g ua si confonde con quello dell 'eziologia dei tumori in generale cl1e credo oggidì be11 1un1gi dall'essere chiarito. In que·s to caso no11 mi sembra si po ssa richiamare in causa un fattore irritativo nè traumi ripetuti che potreb·b ero, 5econdo la teoria d:el "Vir,cow, p ro·vocare l 'in.~orgenza del tumore, essendo la regione in qure stione soggetta agli ste·s si traumi ed agli stessi stin1oli fisici o chimici d elle altre regioni del dorso della lingua. 1

1

1

FIG.

2. -

Obb. 3; Oc. 3; Koris lka.

Questa teoria i adatlereb be piuttosto ai tun1ori impiant.at i sulla punta o sui margini di questo organo. l\iieglio credo possano adattarsi al caso in oggetto le teorie di Cohnheim e Durante ,e la teoria del Ribb1e1rt; quest 'ultima in ispecie. Secondo questa teoria i tumori possono prendere origin·e anche da ce,l lule o ,gruppi di cellule rimasti isolati dal com plesso del1'organismo durante la vita extra-uterina oltrecchè durante lé\ vita embrionale. La di locazione di questi elementi cellulari sar ebbe il p.r incip iO fondam entale più imrpoTtante per Ja ge11esi dei tumori; le cellule dei tumori non so110 biologican1ente ,diverse dalle cellule norn1ali; la differenza starehbe in ciò che nei tessuti nor.mali la tendenza alla moltiplicazione insita nelle cellule è te11uta a freno da forze inibitrici, cui si sottraggono in,'ece le 1

1

1

1556

S EZI ONE PRATICA

cellule dei tumo·r i cl1e per conseguenza possono cresce1'!B e n1oltiplicarsi indefi·nitan1e11te (Lustig e Galeotti). · Riguardo alla diagnosi ripeto : sviluppo lento ed alle volte irregolare; assenza di dolore; mancata partecipazion.e ghia11dolare; integ1ità ed a sp·etto n.ormale della n1 ucosa sovrastante; consistenza caratteristica; irriducibilità della massa;

F1G.

3. -

Obb. 5; Oc. 3; Korislka.

assenza di flutbuazione; R. W. negativa; que.~ti sono i caratteri essenzjali sui quali si può po·~iare la diagnosi di fibroma della lingua. Se però, come può faciln1enle ar.c::...dere, per&istesse il dubbio tr.altarsi di una ci ti , la puntura esplorativa forr1ir·ebbe un dato prezio.sis• simo. Il decorso è lento, con aumento progressi,~o senza .d olore e, fino· a che il tumore non 11a raggiunto un certo volume, senza eccessivo disturbo. La p1rognosi è faust.a: Uniche complicazioni , se si esclude la degenerazione malig na , . sono la glossite acu la o cronica e l'em orragia, sen1pre consecutiYe ad ulcerazio11i d ella mucosa. La terapia è esclusiYa111 e11te chirurgica.


1556

«

IL POLICLINICO »

RIASSl JNTO.

L 'A. riferisce .s.u di un caso di fibroim a della li ngt1a descriv·e ndone le caratte1istiche cliIliche ed anatorrLopatologiche. 1

BIBLIOGRAFIA. Du FAYE'F DE LA Toun. Fibro·m es de la langue . J'hèsc de Paris, 1891. PARLAVECCBIO G. I tumor i della lingua e la loro cura. Roma, 1~ip·. Artero, 1899. PETGES. Fibromes de la langue . Journ. de Méd. de Bordeaux, 1910, XL, pag. 582, I pl. FE~RERo G. Dia_Y,nosi. e cura dei neoplasmi della lingua. R. Srmbol1, Recanati, 1912, pag. 304. ~1AUSP.JN. Pihrrnne de la langue. Soc. Anat., 31 gen11aio 1913. NovARO N. I tu·mori della lin•gua e 'la loro cura chirurgica. Tip. Cooperativa-Siena 1923. ZtCHERl\IANN M. Ein Fall von Osteom der Zunge Zeits. Hals-Nasen - und Obren l1eitkunde, pag. 118, Bd. 25, 1929.

G.

e M.

Fibroma della lingltCTJ co11.comitante con fibroma laringeo•. Ar'IARTU SCELLI

LUONGO.

{:hivio Ital. di Otologia, pag. 259, fase. 4, 1929. FRASSINETI

P. Su di un caso di lipoma molle del-

Bullettino delle scienze mediche, fas e. 6, 1930. BIANCBERI T. Tumori papillari benign,f della lingua. Arch. Ital. Chirurgia, voi. XXVI, fase. 4, 1930. LAZZARO. Emangioma primitivo della lingua. Annali Clinica Odontoiatrica, pag. 1205, 1931. F. LAZZARO. Emangioma primitivo della lingua . Annali di Clinica Odontoiatrica, pag. 1200, dicembre 1931. Conso CrcERr. Tumori vascol(J)ri a.ella lingua ed al t crazioni leiicoplasiche e papillomatose della m n cosa linguale. Rinnovamento m edico. Ga1z. Int. Medicina e Chirurgia, pag. 284, n. 9 , 1931. A. C0Lol\1Bo. Lipoma della lingua Tumori, pag. 233 , fa se. 3, 1932. H. TER\.VELP. Fibrom e der Munnhohle . Arch. f. Dermat. u. syph. 167, 1, 14, 1932'. PE.rrARI·N P. Fibroma della lingua. Tumori, fase. VI, pag. 487, 1933. GRECO 11. Tubercoloma dellaJ lingua a rapido1 sviluppo. Archivum Chirurgiae oris, vol. Ili, fase. IV, pag. 418, 1935. ta

lingua.

Bozzi E. Commento ai reperti istologici rii tumnri benigni della lingua. Arch. Ist. Otolog. Ro-

ma , fase. XI, pag. 531, 1937 . .._.•

Ricordiamo l ' /mportaate pubblloa%1oae : Prof. ARNOLFO CIAMPOLINI

docente dalla R. Università di Milano.

Il danno alla persona del bambino nella infortunistica <•> (• ) Si tratta di un'organizzazione valutativa originale che importa radical i modificazioni nella stima medico-legale c'el danno al bam~ bino traumatizzato. Il coefficiente biologico eh~ le tabelle attua.. ri -d i hanno ingiustam'ente trascurato è il vero elemento da com• putarsi in queste valutazioni. Nel libro sono esposti i risultati dell'esam e di novecento in fortuni infantili, rivisti a diverse età ulteriori (fino al 30° anno) per cui lo studio è esperimentato e documentato sotto ogni riguardo. · Volume in-8° di 170 pag. Prezzo L. 1 8 . più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico ». sole L . 1 6, 2 O franco di p01'to in Italia, Impero e Colonie. Per l'Ester-0 L . 17,50. . Inviare V aglia Postale all'editore LUIGI POZZI, via Sistina 14 ~OMA.

[ANNO XLVI ,

1'1.· i\1.

353

NOTE E CONTRIBUTI R.

AR CISPEDALE DI

S. M. N.

I N 'F .IRENZE.

La riabilitazione di un medicamento obliato: i I ferro per via orale nella tera pia delle anemie ipocromiche. Dott. ALBER·ro TERZANI, l)l'imario e

docente~

Per quanto siano a11ni ch e 5i va da più parti dioendo come la terapia delle anemie i1)ocromic,he, qualunque sia la loro determinante causale, debba essP..re fatta con ferro ad alte dosi per via orale troppo spesso ci troviamo a vedere. casi del genere male trattati con ferre> r1er via ipodermica, a dosi quindi insufficienti,. o, $e per via orale, ge11eral1nente in forn1a non idonea a un largo dosaggio: questo, o perchè i u sa un preparato di ferro, disadatto , o perch è esso è unito ad. altro elen1-ento - esreneraln1enLe l'arsenico - che 11on permette senza dan110 un forte disaggio. Prescrivendo - come noi insistian10 - iI ferro .ad alte dosi per ·via orale non faccian10 r h e ripre11dere una ' 'eccl1ia terapia un ten1po tenuta in grande 011ore e poi retrocessa dall'avvento della via ipodermica con la quale si inauguraro110 le piccole dosi di composti ferri ci inadeguati al compito loro. La terapia ferrica ha la sua ~toria : il ferro fu adoperato vari secoli prima che della sua azion e fosse data una :;pie·g azione razionale : si attribuisce a Syde.nham. (1624-1689) di avere i11trodotto il ferro nella cura dell'anemia , per quanto eg·li si tenesse n·eil presc1I'iverlo ad un vecchio concetto che faceva della clorosi una • sottospecie• -d ell 'isteria e ivi il ferro avrebbe agito restaurando il sangue dall'A. con5iderato co1ne fount and source of the spirits. Troviamo già in questo autore il concetto di anemia car·e nziale ·qu~ndo egli parla di risultati da attendersi in una iron deficiency anemia. Egli prescrisse, con1-e sua u ltima 1&oelta, la limatura di ferro in una infusioné di vino del Reno freddo . Prescrizioni da lui lasciateci contene.v ano, da gr. 0,50 a 1 di limat.ura di [erro (che nella memoria dell'A. è spesso sostituito dalla parola << acciaio » ( steel) : dobbiamo perciò riconoscere a questo A. il merito di avere ir1dicato la terapia ferrica della cloro·&i per quanto possa diss'entirsi dall 'A. per l 'insieme del trattamento di •q uesta malattia n·ella quale egli co·n sigliava prill).a u n salasso, poi dei purg<tnt{ e, quin·di, il ferro. In verità il ferro era stato g ià usato in medicina fino dai tempi di Ippocrate ma per al-


i ANNO XL VI,

1'u~1 .

35)

SEZIONE PRATICA

tri scopi: .le prim·e indicazioni, anzi, furono del tutto id.eologiche part.en·d o dal concetto. cih e il ferro indicava la potenza e c·h e doveva es.f>ere in1pregnato di ·u na particolare forza d a l\1arte, il Dio della guerra: (questo gli ha valso attribuzioni correnti anche Og"gi come « terapia n1arziale· » e gli valse dagli alchimisti sempre la denominazione di Ma rte). '}i'u logico quindi cl1e u11a m alattia che si .accorr1pag nava con sì spi ccata d·ebolezza .com e I 'an emia fosR;e trattata con ferro generatore di potenza. :È solo do·p o il 1700 cl1e comincia l 'er a fisiologica del ferro con la dimostrazione di ferro n elle. cen eri d el 15angue data da Le;mery e -Geoffy (1713) e più tardi con la dichia r azione ·d i 1\Ie11ghini di Bologna 1,. 1746) ch e il ferro del ~~1ngu e poteva -essere .aumen tato dall'uso di c ibi contenenti ferro. E gi à non molto dopo si con sigliavaìlO dosi perfino di gr. 2,5 nel trattamento d ella clorosi e· anche d ella idropi:;;ia (d·a a nemia ?). Una n1irabile antiveggenza ebbe Pierre Bla ud (1831) quando, indican do il ferro nel trattarrte11to d ella clorosi, riten11e questa malattia con1e non isterica ma do,1uta a difettosa for111azione di sangue e a deficienza d.ella su.a so ~tanza colorante l a c.u i riparazione appunto Tappresentava la ragione d ell 'esito d·elle cure di ferro. Egli prescrisse una combinazione di ~o]fato di ferro con carbo11ato di votassio (pil]nle d el Blaud) con siglia11d·o dosi di gr. 1-1 <li solfato di ferro. Ta1i preparazioni h anno subìto i11odifiche e .aggiu11te e l e .&tesse v.a rie farn1a copee ufficiali ~i danno un .esempio di tali varietà. Niemeycr (ch e modificò la composizione agQ'iun gendovi del tartaro di potassio e prescirisse le p·iccole do~i) co·n fessa di dovere alle p1illole del Blaud di essere considerato dai contemporanei come il posseiSsore di un rimedio SO\'Tano contro la clorosi. Con varie ' modifiche adunque e con v.a rie i11dicazioni la t erapia ferrica prese domicilio in medicina interna e sembra con onore: sos tenr1 ero sempre i più ch e le dosi del n1Jedican1ento erano più impor tanti .della qualità del lnedesin10. Pt1rtroppo alla fin e d ello scorso,· secolo affiorarono· nuovi concetti n ella terapia ferrica e, m entre d a un lato si proposero preparazioni ()rgani che di ferro, segu endo il con cetto di Bunge cl1e il ferro i11organi.co intro·dotto verdsse trasformato in solfuro di ferro e n on assorbito perciò dall 'i11testi.no, dall'a ltro si iniziò ]a terapia d elle piccole dosi. 1

1557

Le esperienze bioJ:ogiche di Mac· Callum , che ·dimostravano l 'assorbi111ento del ferro i1loriga11ico nelle porzioni alte d ell 'intestino e quelle cJiniche di Stoc.k mann, comprovanti ch e il solfuro ·di fer1·0 migliorava l'anemia , no11 valsero a ·d istruggere le opinioni soTte sui co11cetti di Bunge d ella qualità d el ferro e di Quincke sulla piccolezza delle dosi necessarie. C:osì fa ce11do il ferro perse ver.amente di in11>ortanza e la scarsezza, o la .n egatività dei risultati, fu mes&a in .c·o1n lo della sua inefficacia, mentre a n essuno venne mai in mente di domandarsi se 1101n fosse in gioco la esiguità cl.elle dobi. Debbono passare quasi trenta anni per ritornare sui concetti di una teraip1ia a forti ·dosi e dobbi~rno· ques.to ritoTno alle os· e.Tvaz~oni clinicl1e di Lichtenstein n ell 'an emia dei prematuri e di ~leulen.gracht e di Lindhergh n elle anemie degli adulti. Può , quindi, usarsi anche per la terapia ferr ica la frase che più volte risuona n ell<.1 pato l ogia e n ella terapia r11edica : multa resu rgii.nt quae 1am cecidere. Oggi n oi prescrivian10 sempife del ferro ridotto dall 'i·drog.e no a dosi di 1-6-8, o più, gra1nn1i al gi orno e lo diamo in cartine, m eglio che in pillole, alla fin·e d el pasto, o ·d urante il pasto : ·è presumibile ch e in questa gu~&a sfugga all '.asso1r bimento una minima 1quantità ma è i11 tal modo ben tolleTat,o iner1 tre in altri non· lo sarebbe. Il ferro ridotto (': cc ferro di Quevenn.e » contiene circa il 78 % di ferro (il M le più ricco che è il citrato ne contiene solo il 20 ~~) del qu ale il quoziente di utilizzazio1n·e è del 0,5-2 ~~ : co11 do~i g ior11aliere ch e ' 'adano da gr. 1,5 a 6 (tali dosi vengono assai spesso super ate) viene quindi utilizzata u na quantità di ferro che , ,a dai 6 ai. 100 m g r. Con queste dosi ven go•n o co1:>erti i b isog·ni anc.h .e straordin ari d ell 'oTganismo in ferro. Rj cordo com .e 6i con sideri necessaria 'Per l 'uo1no no,r male la intro·duzior1e di una dose gior11aJi1e.ra di 15-20 mgr. di ferro (io non darei valore alle cifre più basse dettate da a lcuni Autori), .dose coperta da u11a normale a liment<lzione (1) : essa permette di introdurre1 in media 10-50 mgr. di ferro al g iorno e, pure ronsidera11d<.' le perdite (la n1assima è di 8 mgr. ìJer ! 'intestino), il fabb1i~ogno appare coperto. Per al cuni .anch e i 20 mgr. dri ferro appari1

(1) Ricordo come in media i cibi ricchi di ferro abitualmente usati siano gli spinaci (mgr. 45-551%), il fegato (63 %)\ l a carne (37 °·o • le uova (18 %): i pesci (7 %) .

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1558

«

lf. POLTCLlNJCO

scarsi e quando .si pensi cl1e non soltanto alJa formazione e1noglob1inica il ferro è d estinato (per ìa cui ricostruzione 3/± di ferro pro:vengor10 dai. globuli rossi distrutti) può g iudicarsi con1e le alimentazioni ·Correnti offrano tutta la 1probabilità di una carenza di ferro. l)er ]a · dose terapeutica si ritiene efficace quella che per111ette un au1nc11to giornaliero cli i)jù d·ell'l % ,d i e..n1oglob-i11a: essendo il ferl'O ernoglobinico 2300 ingr. l ' l 7~ figura col ne 23 mgr. di ferro: no11 essendo la quota di rigenerazione ntai sup1eriore al 2 % giornali ero per esser certi u eren10 dosi di f€rro cont eJ1'enli più di 46 n1 gr. gior11alieri. l\1a 1ali dosi, cl1e corrisi)ondono ad u11 fabbiso1gno norn1ale, d ebbono essere forten1e nt e aumentate ve si pensa alla costituzione delle rierve e sopratutto alla disper ione del metal]o : C<)SÌ si è veduto so1nn1i:ni1&tran do 10 0 irtg· r. giornalieri a degli anemici ritenerne so lo !:ù t3 di qu1 esti n-teno della metà venivano desti11ati alla ri costituzione del patrin1onio emo· .g·lobinico ( J~ ein1ann e Fritsch). I ])r e.ti)(lr ati iniett.abil i co11tengo.n o per ora l"'Oca qua11tità di ferro assolutamente insufficienli nonostante l 'allo quoziente di utilizzazio11e (quaf..i 100 %) : a ciò è dovuta, d el tutto o qu.asi, la inefficacia di tale forma di terapia: (noi non po sed ianto l)er ora ]e preparazioni iniettabili ·e11do·v ena citate da autori àmerica11i cl1e conteng·ono dosi elevate di mgr. di ferro). Circa più precise 111odalità di . dosaggio riass u1no in breve quanto già altro,,e 110 scritto (1) : a ogni altra preparazione di ferro è p·r eferibile il ferro ridotto d.all' idroge110 e non si deve ·d e ister e· dall'aumentare le dosi dina11zi ad l1rta inefficacia: l\i[ora,vitz ha veduto (e io l?·u re ho· ' 'eduto) rispo11d·er e .a forti dosi di ferro anemici che non rispondeva110 a clos.i 1i1cdie. Sarà bene però saggiare la tollerar1za indiv1.d11ale i11c,01ninciando da piccole dosi (O, 25 per cart1a) e aurnentare p rogressivan1f nte.: non dare mai forti dosi ir1 una .volta sola , 111a di tribuirle i11 più dosi perchè così la t erapia ·è più attiva ('B erth ell). Di11anzi a intolleranza (nausea , peso o dolore ep~gastrico, sa.po1~e disgu&tO·SO, p·i rosi , vomito, senso di rodio nello stomaco, diarrea o s tipsi , dolori .addon1inali, cefalea) si so·~pen­ derà per qualche g·iorno la t erapia. Il somn1inistra rlo a melà dei pasti dopo la "J11i'ncst.ra (come si u a an.c·h e peT l' Atophan) in 1 ebbero

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[ANNO

XLVI, Nul\r. 35J

qualche caso ha pern1esso una 11tigliore tolleranza: r,osl ha provo·c ato n1inori disturbi gas lrici l'uso conten1poraneo di bicarbonato, ma 1~,1~ ai.ssociazione dovreb·b e esser e in via teoretica bandita. Infatti, ·p er quan.to io ab,b ia viRto attivo il fe1ro . e1r1pre ancl1.e in a11aclorìdrici assoluti, e~so è meglio asso rbitl> quand 0 è presente l 'acido cloridrico· e in tal caso il necessario doa.ggio .appare ensibiil111·ente 111inore. L 'ho veduto ben tollerato an cl1e se p1re&enti sofferenze gastricl1e l egate all'a11e11tia e l'ho veduto toJlerato in casi di vo1m ito alin1entare: l'ho ·v eduto elficace - co1ne Hollande1 - anche . . e ·p-resente una gastroe11terosto1nia e una anacloridria. Presenza di n1inime emorr..lg1e da ltlcus duodeni o da emorroidi non mi è sembrata ·controindicazione as olu'La ali 'uso, del ferro. Il ferro è risultato attiYo ancl1e nelle a11en1ie itlocro1rtiche ·da ca rcinon1a gastri co p1e.r qt1a11to io a:QlJia tratto la in1pre .... ion e che sia in c1uesti malati n1c no ben tollerato , almeno inizialmente . llicordo qui cotne 110 , ·eduto co n la terapia fc1Tica guarire dell e 111e11orragie leg·ate a una a11emia ip1)c r9m.a (os-eryazio11i del ge11ere l1a fatto chiassi) e cedere una (iiarren ribelle per a11ni ad ogni trattam ento. Sarà prude11te 11011 arreslar i ai l)lÌ.n1i risultali raggiur1ti, fa c ili ad essere perduti, ma insistere per lungo tempo: i1011 eccezional1n e11l e .si giunge ad un sopra do aggio di en1oglob i11a e di globuli rofi ·i co1ne io ho ,·eduto i11 u 11 caso (Oss. del mio lavoro , 1?39) 11el rtuale un r ecentissi1no esan1e dava Ilb 10± e G. R. 7.000.000. P er quanto sia orn1ai accertato che la preE:nza di acido cloridrico i11flue11za favore,rolrr1ente l 'assorbim ento del ferro una associazione co n esso reputo non i1ece,. aria qua11do ~ i u sino fo-rti do i di ferro: co ... ì no11 mi se1nbra 11ecessaria l 'as ociazione con rame, o con ai11inoa ci.di. o ror1 clorofilla da. alcuni p·ro1

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IX

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posta. 11IASSlT TO ..

1

(1) R iv i sl a di Cli11ica ~Iedica, 1936: ì\ilinerva "'Nied ica, 1936; Giornale di Clinica ·~ledicn, 1939.

I

Viene in breve riassunta la questjone stori,c.a (e attuale della terapia con ferro che viene consigliato per via orale a forti dosi (4-6-8 gr.) sotto forma di f.erro ridol to dall'idrogeno. BIBLIOGRAFI.i\. The J. of Am. Med. A·ss., pag. 1059, 1938. l\'[AzzE1. La pcensa med . arg., 1938. ScHIASSI. Mi n1. Med. , voi. I , pag. 145, 1938. HADlli'f.


[ANNO

XLVI,

NUl\l.

35]

SUNTI E RASSEGNE .

1559

SEZIONE PRATICA

ARTRI·T I.

Il focolaio settico bi li are nella genesi delle poliartriti. (G. ~lARAfiON. Jorirnal Scien.ces. A1édicaJles de Lill~. 4 giugno 1939).

Il cc reumatismo· focale » esiste indiscutib~l­ rr1ente, rna ha una frequenza molto più limitata di quel che si pretende. Una sì fatta diagn.1si etiologìca può essere posta solo a lle 5eguenti condizioni: lj CaratteTi di artropatia infettiva delle l·esiorti :lrticolari; 2) Assenza di ii1fezioni generali; 3) Preser1za di un focolaio settico . Le lesioni articolari di origine cc focale » sono simili a quelle di ogni altro reumatismo· infettivo. :Sono ben dliverse da quelle delle artropatie inetaboliche, come la gotta, o delle artropatie dege11erative o artrosi, con1e il rtumatismo deforJr1ante senile. Sono· pr·e\ralcr1ten100.te lodalizZtate, almeno· nella pir ima fase della 1nalattia, ai tessuti pe·r iarticolari (sinovite, perisinovite). Corrispon<lent·en)er1tc la ptlle è di stesa e dole11te. Di solito i dolori au1nenta110 la J1otte durante la dege•n za a letto. J4 radiorrrafia <lirrtostra, all 'inizio , ins.1?essirr1ento dei tes.s11ti molli periarticolari con una leggera id.rartrosi ed, in genere, una l~g'?er~ oste10porosi sottoarticolare, m~ ·5 enza 1es~o-r1~ cartilagi11ee. I Jl seguito compaiono alteraz11)lli della cartilag-ine, osteofiti compensatori, l'a11chilosi, l 'atrofia 1n u:;c')lare ed infine deviazioni ossee (' ii1~rr1ob 1ili~zazione della parte coi1 al 1.itudini vizi(•SC . La ricerca <lel focolaio settico·, una volta eliminata la qu·estio11e di un 'infezione ger1e1ale com:ei la ·flifilide, la tubercolosi o· la b rucellosi, importa 10 studio accur.at~) del ma~ lato non solo dal ))Unto di vista clinico· e degli esami rd i labora1orio , ma anche rlal lato anarr1nestico Si deve esaminare sisten1aticarnente · l~ b~·cca e le d·entattrr.a (spesso occorre la radiografia per aooertare lo stato ·d elle ra diici), la faringe, i seni cranio-facciali , l 'ap parato re81)iratorio (broJ1chiec12:Riia,. atScesso P'':111:1onare, pleurite), l'.a;pparato dtgerente (co~ectst1te, perigastrite, tiflite e apper1dicite, colite~, app~r~­ to genito-uri.n•ario (prostatite anne~site, p1el1te) senza din1enticare i foc.i più rari. Nella ric.e rca e l'interpretazione di qu·e sti ioci setti~i bis.o·gna attenersi ai segu·e1nti due • • • {Jr1ncip1 i: a) Jn un reumatico possono trovarsi focolai settici che non hanno alcuna relazione con la patogene&i dell'artropatia. In tal caso la soppressione del fo colaio settico non arrest.a lo svilt1ppo de.Il' art.ro·piatia. ·r uttavia è sempre conveniente elin1inarlo perchè esso rappresenta un pericolo continl10 anche quando il reu1

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n1atis.n10 non ·è di origine infettiva, ad esem11io nel reum.atisn10 gottoso. b) Talvolta, malgra·d o Ja riceirca mi11uzio6a, 11on si riesce a svelare .alcun focolaio setticc·. In w.l caso, se i caratteri della lesione e i sinton1i generali fa11no pensare ad un 'infezione, biso·gna amme.ttere l'esistenza di un foco '5etl ice111ico d 'impo sibile ideintificazione, e· istil.ui:rie il trattamento conforme a questo presu1)posto ripetendo· g li esami per 1sorpre11·dre re le pl'ime n1anifestazioni ·dell 'infezione., fo cale. Questa ha per lo più sed·e negli apparati digerente e ge11ito-urina·rio. I malati portatori di ,e foci settici » latenti i)resentano quasi sempre disturbi ·dello. tato -g erlerale con un complesso sintomatico, al qu8le si può dare il non1e di « into'S.sicazione focale » : :periodi ~ubfeb·brili, astenia, tinta cat.l i\'a, inapipeten.za, svogliatezza, tendenza al deperimento , aumento della velocità di sedi111enta1:ione, talvolta leggera leucocitosi con n10non·u cleosi , talvolLa legìg·era anemia, ·ed eccezionalmente con1plicazioni a carico dell 'apparato ci1~co latorio·. Questo· stato generale, ac-. co1npagnato sopra tutto da aumento notevole d ella velocità di se dimentazione e dalle l·esio-· rii caratteristiche delle artropatie infetti\ e , fa pre.sun1cre I '-esistenza di un focolaio 6ett.ico lat ente. I ra·pporti tra focolai infettivi localizzati nella cistifellea e artropatia sono Rtati i .n1eno considerati. L'A. riporta due casi nei quali taJ,e· rappo·r to è evidente, so,p ra tutto per il fatto ~he l'eliminazione del foco determinò un rapid0> miglioran1ento -d elle alterazioni articol ari. Nel pi·imo caso il fo·c olaio settico della cistifellea ·era secon·dario ad un focolaio ton sillare. In effetti l'origine tonsillare delle colecjstiti è .s tata segnalata da vari autori . Parturier le dà il terzo posto· n·ell 'ordine di fre-· quenza delle etiologie infettive della colecistite. Non è ·d ubbio che la di~p epsia giovanile coi1 le su·e fasi acute, spesso ritenuta di origine appendicolare o ulèerosa , non è che l ' espressione di una colecistite latente. Nel caso ir1 esame la poliartrite non poteva es e re c~ e l,a co11seguonza di due fo·ci: tonsillare (.pTimiti,10) e c i.sotifellico· (secondario) , Ma senza dubbio q·u est.'ultimo era il direttan1 ente responsabile, perchè l'asportazione incomple~ d cl forolai o tonsillare d eterminò una reazione specifica con accentuazione dei sintomi vescicolari e delle manife ~tazioi1i articolari , n1entre l 'estirpazion·e ·del focolaio· secondario, col c~i­ ·slico, produsse in modo i11sperato la gu.ari.o-ione d ell'artropatia. Nel secor1do eia.so la litiasi biliare e la colecistite probabilmente di origine tii~ca co, ti!uivano il focolaio prir11itivo e u11ico d ella 1)0J1artrite. Era interessante il fatto ch e n1an ra,·a ogni corrispondenza tra le n1anifestazioni clir1iche del processo vescicolare e di quello articolare, inentre I 'ablazione della cistifellea1

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« IL POLICLINICO »

m o1al.a produs&e in1nlediatan1ente la guarigione dell 'art.ro·p atia. La coincidenza del reumatismo e degli LStati r eumatoidi con la litiasi bili.are e la col-ecif1tite iera! stata di già segnalata ma non ~i era però slnbilita nessuna 1~elazione di cau sa ed effetto tra i ·due gru.pip i morbosi. Solo recentemente sono s tate inlr.avi te, s.pecie i~ An1e1·ica, tali relHzioni con p11bblicazioni di casi dimo&trativi sempre più numerosi. Allo s tato dei fatti in presenza di una .p olia1 trite in un individuo porlalore di un pro.e esso vescicolare, a n ch e qua1ldo il rapporto di causalità i1on sembra e vider1te, bisogna agire energica1r1e1tte. Nei casi dubbi si 1)otrà eventual1nente l)raticar e in prin10 tempo il c.ateteri s1110 e l 'irrig azione duo.de1tale. Ma se co·n quest e,, m e lod0 non 5i ottiene un n ett.o miglioran1en.to bi og·r1a d ecidersi per l 'intervento.

DR.

Le reazioni del liquido cefalo-rachidiano in corso di poliartriti croniche. (G RAB ER-D uvE RNAY e CERBAY. Ac:ta Me<])ica ,Scariclinricica, vol. C:., fa ·c,. I-Il, 1939). Gli l\.1\.. parlili d ~tll ' iµote i di Teissi er e I\oqu.e, di l\iiacalister, Lathan1 ed altri per (.UÌ le artropatie d elle poliartriti croniche clc>vrabbero es&er e cor1si<lerate con1e un disturbo trofico dovuto ad una alterazio11e prin1itiva rd el &istema n ervo o (n1cningi e midoll o) in rapporto a su.a vol ta con modificaz ioni tossi-infettiv·e del liquor c . s . , studiano 15 casi di poli.a rtriti cro11i cl1e ch e es~i dividono arbitraria.mente in 3 gruppi: un prin10 ·gi·uJ>po di 3 casi ad e voluzione lenta, con poussées successive a caratLere in.fiarr1matorio n1oderato, prog·ressi va e sin11nelric.a verso le radici d egli arti; u11 secondo di 6 casi co11 con1pron1issioni articolaTi in·eno f>•r ogtessive e m eno ' irn111etriche con inizio oltre che all e articolazioni delle dita ancl1e ad .a ltre articolazioni, co11 caratteri infian1matori ·p iù evid enti e reazioni unìorali più attive, con scarsissim e d·e·v iazioni segmentarie; un terzo gruppo .d i 5 casi con polia1rt.r ite c:ro nica con adenopatia a caratteri tossi-i11frettivi più manifesti c l1e nei due gruppi preced·e nti ; infine un caso rigu.a rdava un giovanf: in cui dopo una localizzazione l1oliarticolare si era avuto un impeg-no progressivo di tutto il r.acl1ide e delle art icolazio11i delle radici d egli arti. In questi 111alati gli. AA. 11an no studiato il liquor c . s. (albiun1in.a, cellule e glicorachia) e la velocità di sedimentazione. 1 1n i1)eralbumi11osi moclesla , oltre. gr. 0,50, è st~lta osservata in 8 sui li> casi .studiali, mentre non sono .. Late osservat.e rr1odifi cazioni della ·glicorachi.a , nè dell e cellule (n11rr1 ero e forni ula). Si tratLcreb·b,e qui11di di una ' 'era rdiss.o·cié.tzion e a lbu1l1ino-cito logica che potrebbe int erpr·e tarsi co111e l 'espressione di un o stato di .c1.1111pression e m eningo-mid ollare 11iù o m eno 1

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111~rcato.

Se si trattasse di un semplice stato ir1fia1nn1.alorio cronico degli spazi aracnoidei vi dovrebbe essere almeno una lieve reazion.e linfocitaria cl1e manca nei casi esaminati. In quanto ai rapporti con la velocità di sedin1e11tazione se ·è vero che i.n 3 casi ]e cifre più bai5se di albumi11a coincidono con velocità di se,di111entazio·n e nor1nali, in tutti. gli altri casi r1on esiste d etto par.allelis1110. Gli insegnamenti che si poss~110 trarre dall 'esame del liquor non p ermettono di fare nessuna distinzione nel gruppo delle poliarlriLi cronich·e : anch-e n·el primo gruppo a l esio11i si1n1netriche in cui il si~te111a m eningo-n11d0Jlare doveva avere la 1naggior fJrobal>ili.là di e5. er·e compromesso si è o.sse.rvat:1 una ci fra norn1ale di albumina i1el liquor. Gli Al\. rit en go no lultavia che nei ca ... i ad im1)ro11ta lossi-i11fettiva .P·Ì Ù manifesta ' :i ia u11 ta ~o n..sai ele,·ato di albumina nel Jjquor.. Secondo gli AA. de tta iperalbumi nosi sar·ob·he in co rso di certe poliartriti cronich e una n1anife.-· Lazione lJr ecoce che dimostrerebb e il carattere evolutivo della le:;;ion e. L 'eEiar11e cl,~I liq uor sc111brer e})be quindi avere un valore r eale, superiore alla sedimentazione g lolJ.ulare, per indica re la ri1)resa di un tratla!nenLo r.hem io1 erapi co e l 'opJ)OTtunità di un:-i cura d'i n1oòilizzazion e :1 rticolare . 1

RuBEGNl.

PANCREAS. La necrosi acuta del pancreas. (J . B oTTI N. Rev1ue belge des SciP1ices A1l édicales, ap1·ile 1 93~). La l esione ·essenziale e costante nella n ecrosi acuta del pancreas è r~ppresentala dalla rtecrosi paren chimatosa, ch e si inizia co·n una 0111og·eneizzazione del protoplasma cellulare con sco1nparsa d ei granuli di secJ:ezione e del limite i1etto tra la zona b1aJ ofila basale e la regione acidofila apicale d ella celll1la pancreatica norm.a le. Quef>te. alter.azio,11i, l)iù o meno -e&tese (e I 'estensio·n e no·n è sernpre in rap.porto con la gravità ·d el q.u aclro morboso), progrediscono poi fino a determinare un a.m 111asso informe del parenchima e si a ccom pagnano a d edema, ad emorragie e ad un essudato p eritoneale scarso·. La i&teatonecrosi è incestante e tardi,ra. L 'o-rigine d ell e l esioni che si osserv.ano nella r1.<:crosi a cuta ·del pancreas è dalla mag1gior parte ·degli Autori rr1essa in rapporto con una digestion·e in f.itu degli elem·enti g hiandolari 1)eT una .attivazione d:el tripsinogeno nell 'interno della ste·5sa ghiandola. L'etiologia d ell'affezione in questione è molto discrussa e n1olte sono l e ca11~e che vengono elencate come fattore sufficiente di essa. 1) T·r auma. Più che un trauma accidentale, ha inte-resse un traun1a operatorio giac-ehè ogni i11tervento che si svolge vicino al pancreas può determinarne la necrosi acuta: specialmente •


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importante è, a tale ,proposito, la resezione dello stomaco per ulcera seguita da gastroe11terostomia. Le neclf'osi pancreatiche acute di oligine opeTatoria rappresentano circa il 10 ~~ del numero totale ·dei casi osservati. 2) Origine ematogeria: si o:5serva raramente nel corso di varie malattie infettive, co·m e la scarlattina., il tifo, l 'osteomielite, la p1a rotite e la mastite. 3) Proipagazione per coritigu,ità: l 'affezione consegue ad un.a lesione infiam..matoria, traun1atica, trofica o n.eoplastica di organi vici11i: lrl causa più fr~equente è l :ulcera .g·astrica o d11odenale i)enctrante nel pancreas. 4) 01igine linfatica: è messa in dubbio dalla maggior parte degli autori. 5) l perleris.io11e ·nel territorio della ve11a porta: Gilbert e Cl1abrol hanno deter1ninato r1el

cane, attraver o una iperten5ione nella v . porta. alterazioni e1norra·gico-necrotiche n el .flélnc:reas . 6) Riflu.sso della bile o de.l su.eco diiode11ale 1ielle vie esc1'etrici del pancreia's: mentre condizioni anatomiche, chimiche ·e clinich e rendo110 inacce ttabile l 'azio·n e attivatrice del tripsi11ogeno ·da parte di un re.f lusso biliare i1ei canali panc.r eatici, è invece molto prob1ab·i le u11 refluEso duodeno-p.ancreatico nei casi in cui il ca11ale ·di Santorini sarebbe il canale e&cretore principale d·el panc.r eas, in luogo del ca11ale di V\Tirsung; e tali ca~i nor1 sono mo]to rari. Il succo duode11ale che così g·iunge nel i>uncreas è capace di att ivare il tripsinog·eno .f11 e allora può esercitare la sua attività dig,estiva stilla tes a ghiandola. 7) L' A. infin e pe11"a che u n aumento di pr:e5sione i1elle vie e. cretrici del pancreas, dovuto ad un-D. qualsia i ragio,n e, può deter.minare u11a stn si del secreto pan creatico n ella g hiandola, d<.)\'e .p otrebbe essere a ttivato ·d'a llD·a c:l1ina i <111poriata ·dal ang·ue o elaborata nell'in·t eirn o dello stesso panic r.eas. Consegue11za della 11ecro. i par1creatica è u11a intossicazio ne grave dovuta .ai prodotti n ecrotici riassorbiti e aiggravata dalla di sidraiazion.e e dalla dcrnineralizzazione det-er111inata dai '\0111iti .abbonid anti che accompagnano sen1pre questa affezione. Dal l)Unto di visla clinico la necrosi pancreatica si presenta per lo più comr. una . . indrome addo·n 1inalc grave e im1)rovvisa, carat1erizzata da dolori estrem<l.mente vivi , co11tinui <.: l1e ·det·e1minano rapidan1e11te uno ~tato profondo di choc. Essi. sono diffusi a tutto l 'addo.me e ben lYresto si a c:r.onipagn.ano a vo.m iti , SJ>esso molto ab·bontl.anti. Se non si interviene cort una o.pportu na t0rapia , lo 15t.a to gen.erale si aggrava , l 'addon1e si di::;tende , i g·as e le feci &i arresLano, po 0110 con1parire vomiti . . a11gu\~ni, il polso si accelera, si produce olig·uria e cin.nosi. Au ilio diagnostico portano a lcune J) l ove di laboratorio. come la Ticerca della n10dificazione della secrezione pancreatica in ra1)1

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SEZIONE PRATICA

porto a ll 'amilasi (prova di vVohlgemutl1) o alla lipasi (prova di Rona), la ricerca della glice1r1ia e della cu.rva g licemica, ecc. Ad og·rii inodo i risultati di tali r)ro·v e di laboratorio deYOii.O essere: sem.p re subordinati , nel rag·ion-&111ento diagnostico, alla fenome11ologia cJi• r11ca. Se la diagnosi di necrosi acuta del 1)an creas può essere posta con una sufficie11te I.S icurezza , si può attuare una terapia 1neidica ch e ha p.er sco1;>0 di disintossicare l 'orga11is.mo: qui11 di è ntcess.ario idratare ab bond.a nte1nente il i11alalo , apportandogli a11cl1e co11ten1po·r aneamenle ioni di CI e di Na, e. di somn1inistrargli u11 legger o diuretico. L 'int,e rvento chirurgico , c:l1e prin1a era pratir:ato d 'urgenza i11 tutti i ca. i, r&i in11)011·à quando la diagnosi Ill•Il è . icura e si h a il dubbiG che si possa trattare di u11a perforazione gastrica, di un' occJusione intes tinale, di una r)eritonite, della rottura di una gravida11za 1F C):.1rauterina, ecc. 'l1 osrr. 1

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J.. a litiasi del pancreas. (1\1. PAI>I1\f (R evii.ei M édico-CJ1.iru:rgical e des P.1 a·ladies dii Foie , du Pa11.créns et de Zia, Rate , g·e11naio-febbraio l r39). L 'A. riaRsume l 'argo n1ento basandosi sui C<\Si de... critti nella letteratura e su u11 suo caso 1)ersonale. I calcoli del pancreas si possono ri çontrare ii1 tutti i seg·n1.e11ti d·ell 'organo, dalla testa alla coda ,e isono i11 ge11erale co. tituiti da sali di caJcio; i calcoli .po sono essere con1pleta111e11te inclusi nel pancreas od essere· fissati alla .g·hianclola rr1a s1Jorg·e11ti dall:i sua '. uperficie. 'J alora pof'•son o· arrivare a circo·n dal'e con1plera111er1tc il p e.duncolo epatico. L 'esame radiografico, cih e de,1 e e. se re sen1:p·re ,fatto di faccia e di profilo, è~ di slraordi11.aria inl.portanza, per metter~e it1 evidenza la liti.asi pancreatica: un segr10 111olto utile per 1.identificazione dell'opacità rad iog·rafica con i calcoli pancreat-.i ci è il constatare una zona 01-aca con dei buchi chiari. Del re, to la coler istografia e l 'ureteropielografia per.n1etteran"7 no di localizzare le dette opa cità al di fuori delln vie biliari ed urinarie. Le a11alisi di laboratorio saranno utili per provare l 'ins.ufficienz.a pancreatica: a tale pro1)0. ito è molto in1JlOrtante con statare una iper.g licemia. Dal punto di ,,ista clinico i malati si la1nentano di dolori in tollerabili, a forma parossistica, i11 c.o rrispondenza dell 'e1)ig·astrio con irradiazione talora verso la spalla destra, accompag11ati ISlJesso da vomito .alin1entarc o biliare. Il n1nlato si presenta din1a~:rato. pallido, depresso. con stato g~eneral e cattivo. La palpazione risYegli a un rlolore più o m eno netto a ll 'epiga strio o in corrispondenza delle vie biliari. Posta , specialn1 e11te con l' aiuto del]'esa111 e r adicgrafico , Ja diatrno~i di lii ia ~i clc-1 11a11-


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cc JL P0LIOLINICO »

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cr ea.& sorg ·e il prob.Jema t erapeutico. Esami11a ti i pareri dei vari Autori c1l1e si sono occupati ·d ell 'ar.g omenlo ed in b~se anch e alla p~o­ pria esperic nza, l 'A. sostiene a questo pro·p osito che, n ei ca si in cui il n1aJato soffra molto e. le funzioni pancre~tiche e lo st ato gen erale s1 n1a11tengano buoni , occorre inter\renire c.h irurgi can1e11te perchè si avrà ioura111ente un 1r1iglioramento , a n ch e se i calcoli n o11 posso110 \1enire tuLti tol1i. Se invece il m alato non soffre convien e no11 1occar1 o. li'. T OSTI.

Co11 cluder 1.do., l.a prova alla secretina p errr1ette Jlella maggioran za dei casi di affem1are o di escludere una lesione panc.r eatica e, n ella prin1a eventualità, di sospeLtarne spesso la' natura; fa perciò sperare ch e, 1nediante il u o aiuto, si renda n1ollo più precisa la diat:>crno·s i delle affezioni pa11cireatiche, finora così difficile. F. TosT1.

La prova alla secretina nelle affezioni del pancreas.

(H. CooKSON. PrOJctitioner, g iugno 1939).

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~I. BoLGERT.

Archives des J\;Jalaclics cle l 'ap,p1reil dig es lif el des ma.ladies de la. 11utrìtion, ge11naio 1939).

(J\I.

CmRAY e

Gli Autori 11an no esplorat o ii1 nun1 erosi malati la funzione pan cr &1ti.cia studia11do l a sec!:c· 7:i o~e pancreatica ester11a p·r ovocata con l i1l~Elz1one endovenosa d i secr etii1 a 1p1Urificata. E~s1 11an110· adoperato per le loro ricer ch e la secre t i1la purificata di By la, i11iettat a endove11a ~Il a d~s~. d1 , 2 ~iale (80 un~tà) . Co11 questa tecnica , aff111ch e s1 po15sa co·n s1cle:ra re normale ]a f unzio11e di un panc rea , il ·volu1n e totale del sticco duodenale raccolto col sondaggio dev e essere com1ì1r eso tra 70 e J30 cn1c. , l 'at1ività Jipasi ca nJ·e1tlia dr-ve oscillare· fra 35 e 60 e l 'attività tripsica m edi~ tra 7,5 e 12,5 . In qua ttro ca. i di litiasi pa.nC11•eatic01 il volum·e tota le d el s ucco· o ttenuto è risultato nettam ente clir11i11uito (soltanto 2 Yolte è 15tato vicin o . al m in~n1 0 i1orlna l e), I 'attività lipasi ca 111ed1a h a 015 cilla to fra 0,6 e 4 (cifre i11olto bas~e) e l 'attività trips ica n1edìa è stata scarsiss jma e talora nulla. Qu111di una pro;va alla seCTetina cl1 e fo1ni&ce un volun·ie- più o m eno abbsssa to , una attività liµ.a'5ica inferiore a 4 e t1na attività trip3ica inferiore all 'unità r ende i11olto probabile una litias.i pancreatica. La sola diagnosi diffe•r enziale sarebbe da fare con il C8 n cro (vecii 11oi). I11 tre casi di cisti del' pa1icreas i risultati presso .a l)OCO 11orn1ali o subnorn1ali hanno pe1me,Stso di co·n cludere µe.r l ' assenza ·di lesior1i gTavi e, in particolar e, di respingere I 'ipotesi di u11 can cr o dtE:.J pan creas. · 111 12 casi cl i ca1ioro del pancreas il volume d el liquido c)ttenuto (che in tre casi è stato , d(>po la secretina, e,r11orragico) è restato nel 50 % dei casi nei limiti fisiologici, è risultato di1nin11ito i1el 42 % ·d ei casi e d a11mentato n ell '8 %. Riguardo alle attività diastasich e medie in Uil l)rimo gru ppo s i è i1.otata diminuzio11e .sia dell 'attiviLà lipasica ch e ·di quella tripsica, i11 un secondo gruppo insufficien za liJ.1asica con attività tri1p1sica normal e. Nelle partc1·ea.l iti s i osserva .d~eficienza della lipasi soltan t o o di ambedu e i fern1e·n ti in proporz101ri e·3ua li o ineg·u ali; il ' rolun1 e d ella se·crezion e è talora normale e talora diminuito . 1

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TERAPIA. Il trattamento del tifo e del paratifo. So lto il n ome di febbre enterica gli inglesi co111prendo no Je infezio·n i ·da tifo e p·a ratifo. Di qu.e..,t'11ltima le più co111uni sono quelle da bacillo IB e p iù rare quelle da bacillo e. Tra tutte le febbri enterich e la più grave rim ane s~m1)re c1uella tifoidea. Mentre in ~eguito ai nuovi m etodi di cura la 1nortalità per tutte le a ltre infezion i acute si è sensibilmente ridot1a , quella da tifo è ancora alta. il 1O % e più d ei casi. 11 trattam ento d el tifo e d el p·a ratifo· deve .f:~sere co,n siderato sotto quattro aspetti: I ) i)rofila tlico, 2) ge11erale, 3j . i11ton1atico ! ) pec ifi co). ' l J Il paziente d eve es&er e rigorosamente i~olato e cura to in ospedale. 1·utla la bianch e ria da letto e per so·n ale prin1a di essere bollita d eve essere immersa in una soluzione di acido fenico all '1 <}6 . I vasi , i bicchieri, i t ermorrte1ii e· tutLi g li 0.csgetti che com t1nque h an110 a'-uto co11tatto con il paziente d evono essere accura tan1ente ·disinfettati. Le feci e le uri11e devono esser.e con siderate come cultura più o m eno prure di bacilli d el tifo o paratifo . Le feci de,·0110 essere trattat e con a cido-fenico nella proporzio ne di 20 parti di soluzione fenica per u1la di materiale fecal e, e l e urin·e mescolate a parLi u gu ali con la stessa soluzione feni ca. Dopo· i b1agni l'ac qua d e1v e essere disinfettata con cloruro di calce·. Accuratamente disinfett at e devono· esser e le sostanze vomitate, g li sputi, le eventuali seicrezio11i purulente. Tutte queste precauzioni d evono e&sere contin·u ate fino ·'.l quando l'esame batteriologico d elle feci ·e ·delle urine non risulti i1egativo· 12~r tre volte con secutive con i11tervalli di tre o 1qu.attro • • giorni. Se l'esame batt·erio·l ogico ·d elle feci o ·d elle uri11e persiste· positivo anche durante la con' 'alescen za il soggetto deve essere considerato co·m ·e un p·o rtatore cro~ico. Ai p·o rtatori uri11ari 5i somminis tra urotropina , acido mandelico , sulfo,n amide· o un &uo d erivato. Non è arJcora sicuro se l 'urotropir1a o la sulfonan1ide agiscano su i porta tori biliari. 2) La camera d·el malato deve essere b ene aerata, fresca, senza :i11obili, a pareti lervigate e nude; il letto str etto con un materasso di crine, un cu scino , un l en zuolo , ed una cope-rta. Le len zuola di t essuto fine non ·&olo 1


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SEZIONE PRATICA

sono confortevoli p er il malato, ma diminuiscono le possibilità di lesioni della cute, che in ogni modo d eve essere fre gata con alcoole nei punti soggetti a pressione. Le 11atiche do'1rebbero essere lavate e. cosparse di polvere dopo ogni defecazione. P.er evitare le t&crepolature delle lab·b ra si pratich·e iranno unzioni <"On vaseli11a o paraffina liquida. Il malato non d eve ]evarsi dal letto prima di una o due set ti1nan·e dall 'ultima acc·ensione febb·r ile. La feb1b re alta e prolungata rende n ecessa rio I.a somn1inistrazione di una i1otevole quantità di liquidi e di alimenti ch e abbiano un adeguato n·u m.ero di calorie. Al riguardo è a ter1ere presente· che per ogni grado di aurnent<> di temperatura il .metabolismo basale si a.c c·el e:ra ·d i circa il 12 % e quindi nei casi di tifo co·11 feb1b re a 39°-40° aume·n ta intorno al .31) %. Con ~ la dieta assolutamente liquida era i11evitabile uno .&tato d 'iponutrizione, ma ora si è assodato cl1e con un r egime gen.er oso il corso d·ell e malattie rè più favorevole. senza p ericoli di aumentare le probabilità di emorrag ie intestinali. Ogni g iorno dovrebbero esseTe fornite, per un adulto, 3000-4000 calorie e poss jbilmente da 2 .a 4 litri di liquidi. La dieta deve contener e in giuste proporzioni 1Yrotein e , carboidr.ati e grassi, nonch è :gli e·l ementi accessori . Il la tte o i suoi derivati devono cos tituire un.a parte considerevole dell'alimentazione, ma possono utilmente essere a ggiunti a seconda l e condizioni ed il gusto d el p aziente.: cre·m a , lattosio , burro, uova, biscotti, patate pe&tate, torte, marmellate, bo·dino· di riso·, salsa di pomi, latte e cioccolato, ge]a ti di crema e ·&irr1ili. Tali alimenti possono esser e gradat amente. a ggiunti fino a ragg iun gere alm·e no 3000 calorie , ·e previo un period o di 24 -4:8' ore di dieta la ttea. L 'acqua può es.sere ·data a volo.n tà, meg lio .con l 'aggìunta di ~ucco di limone, di arancio· o di altri frutti , nonch·è ·di lattosio o g lucosio. Le vitar11in·c sono apportate dagli s tessi alimenti e b evande sopra enumerate, n1a per ogni b1u on. fine ·è b·ene aggiung·ere una certa quantità di vitamina sotto forma di 3cido ascorbico. Nessun altro alim.ento oltre quelli accen11ati deve es&ere consentito fino a quando I.a temperatura non sia ritornata normale. Gli alcoolici sono controindicati a mer10 ch e il paziente non sia un bevitore. Nell.e forme s tuporose si ricorre all'alimentazione artificiale con la sonda nasale. Per quel ch e rigu2 rda l 'idroterapia si è riconosciuto ch e m eglio d ei bagni freddi e degli impacchi di ghiaccio giovano ]e spugnature con acqua tiepida a 32°-33°. Tali spugnature sono controindicate in caso di enterorragià, .d i meteorismo grave e di flebite , non sono in,-.ece controindicate in ca·&o ·d i p ulmo·11ite • 3) Il trattan1ent.o sinto111aiico è corr:!plesso tenuto conto ch e qua.si tutti gli organi d el 1

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corpo possono essere compromessi nel corso del tifo. P·er vincere la stipsi gio·va· ricorrere ai clisteri: i purganti di o·gni specie sono controindicati. La diarrea ·&i combatt'erà riducendo eventualmente la dieta, con il latte citratato, con · ·clisteri con a1nido e op pio o con delicate lavando intestina li. Il m eteorisn10 dipendente d a fermentazioni e riduzione del tono intestinale 1s i cura riducendo i carboidrati, con rivulsivi sulla parete :iddorninale. I così d etti disinfettanti intes.tinali i1on. l1anno n essu11 valore ; i rnedicarr1enti per attivare la moLilità d ell 'intestino , come la pituitriii a e l 'eserina sono controindicati. La so1)si orale :&i p1 ~v iene con colluttori di succo di limone diluito ·e con l'applicazione di pt0n1ate sulle labbra . In caso di emorragia intestir1ale limitare gli a]i1nenti e le beva11de, j)raticar e iniezioni di rr1orfina se il pazie11te. è irrequieto, somminis trare vitamina e' m eglio per via endoven osa (500 1ngrr1. al giorno). La perforazione richied e l 'irn n1ediato intervento chirurg·ico. Il dolore pleu.r ièo, cl1e è piuttosto frequente , e que llo co1ec~stico, ch e è r aro , si alleviano con applicazioni calde. L.a pulmonite e le altre t orrtplicazioni setti che (otiLe, artrite, .foci settici) ·&i curano con la sulfo11an1ide, mentre gli ascessi va nno a1)erti e ·d renati. Per la bacilluria si può .son1ministrar e l 'u rotropina ma con prudenza pe·r ch è questo medicamento p rovoc a facilmente. en1at11ria. La ritenzione di urin.a, se non scompare con Io applicazioni calde sulla vescica e con i clis te ri , rich ied erà il cateterismo. La cefalea e l'insonnia si alleviano in gen.ere con l ' idrote1~apia; in caso d'in successo si ricorrerà a piccole dosi di bromuri e barbiturici. Nelle forme ·gravi con d elirio l 'impossibilità d'introdurre liquidi p·e r la bo1cica agg·ra' rerà la siLuazione e si a'rranno sintomi d'insuffic ien za circolatoria periferica. Si dovrà ricorrere allora all 'i11i·e·zio11i endovenose di soluzioni di cloruro di so·d io e di .gluco·s io, pr€ feribiln1ente con il m etodo a goccia . In tali casi i 11ledicarrtenti non giov.a no g ra11 cl1e, ma le iniezioni di efedrin.a e adrenalina giovano più di qu·elle di canfora e stricnina. La digitale è controindicala a nleno ch e non coesista vizio di cuore con ~compenso . La tr asfusione è indicata n elle enterorragie J.fl·ofuse, nelle forme accompagnate da tossiemia o da. ane111ia . È preferibile un datore convalescente di t ifo o a l quale sia stato iniettato siero antitifoso. 4) Prr q·u el che riguarda la ieroterapia in questi ultimi ten1pi è stato fatto qualche pro{{r~so. Felix ed i suoi rc'o llaboratori sono riu ci1

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ti a identificare iii ceppi 111olto virulenti di tifo du e ant.igcr1i deno111in.ati Vi ed O ed a preparare sit-.ri conLen enti i rispettivi anticorpi. Le espe1iel1ze fatte con questi sieri hanno dato, risultati fa vorevoli riducendo lo stato tossi€mico ed abbassando la temperatura. Il siero d ovreb~be essere iniettato al più pr,e to po&sibile per ' ia intran1uscolare o, n ei casi g r avi , peir ,·ia endovenosa (in quest 'ultimo c-a so conve11ie·n te.m ente ·diluito con s-oluzion e salina· o glu cosata). A·g li adulti si I>raticano 3 o più iniezioni di 33 cn1c. a g ior11i alterni, per i bambini 00110 sufficien ti dosi più piccole. La sieroterapia ha 1&carso valore nelle fasi avanzate dell<.t ina]attia, e n o·n ne ha affatto nel pa1

ratifo. Per considerazioni teoriche si d ovreb1be riterltre ch e i prodotti del gruppo sulfonamide dehb.1110 riuscire utili 11ella cura del tifo e del 1iaratifo, ma i risultati delle es'Perien ze fatte ·fino,ra 11o t1 so110 co·n clusivi. DR.

NOTIZIA

BIBLIOGRAFICA

V. PuccJNELLI. Praticai Chi11•urgica. 1B ologna, L . Cappelli , editore. L. 100.

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uno splendido ' 1olu111e di ol tre 700 pagine in 8° gr., edito con la solita proprietà e riccJ-tezza, dal be11 n oto1 1&tabilin1ento t ipografico di Rocca S. Cascia n o. Autore ne è il prof. ' ;itt.orio Puccinelli, insigne chirurgo di Roma, primario al Policlinico l Tmberto I , ove succed(~tte or sono parecchi anni , al sen. prof . R. l{nstianelli. Da un anno è stato incaricato del] 'in segnamento della Patologia Chirurgica a P.ndo,·a. Il ' 'olume riassume l 'attività chirurgica svolta dal Puccinelli in 25 anni di esercizio e la sua attenzione si ferma specialmente su qu,ei problemi ·di indi~zione e di tecnica, che possono beneficiare dell 'e5perienza e d elle corioscenze dell 'A. il quale, ben e a ragione, si gloria d 'esser allievo ·del prof. R . Bastianelli. Gli interver1ti sul « Cranio e sistema nervoso e.entrale » sono 183, con 36 tumori cerebrali , 17 del rnidollo e 21 0ipe1~azioni sul trigemino. Saggia ed arguta ci sembra l 'osservazione d.e ll 'A. st1i rappo·r ti odierni fra la r: curo-patolo1gia e la neuro-chir1.irgia. L ' addonie oc,cupa una parte importante del ' 'olume : '&i tratta di 5738 interventi , così suddivisi: Stomaco e duodeno 1901 con 809 resezion i gastriche. 1F egato e vie biliari 927. Panc:reas 29. Milza 62. Intestino 554. Appendice 1541. Utero e annessi 724. lFa seg-uito e ne è anzi parte integrante lo studio sulle Pe.riton.i li acute ch e senza dubb·i o si può consideraxe come uno dei migliori s-e rton il migliore della noslra letteratura . rF u scritto ne1 1-924 ed una sobria prefazione del 1

prof. 1Baslianelli ne rileva i pregi e ne dice, meglio di ogni altro , il b1e ne ch e merita. Nei 1 1 ann i oramai trascors i nulla è avvenuto ch e possa con sigliare modificazioni .a lle direttive esposte dall 'A. È questo il migliore argo1m ento i')er g iudicare del r eale valore di questo studio, della Sèltggezza ·d elle osser,1azioni e delle deduzioni che lo redono pregevolissimo. La chirurg ia dello Stomaco e Diiodeno è rapp,r esentata da l PO l interventi fra i quali 752 re• • sez1on1. Ognuno leggerà con grande utilità il capitolo sulle indicazioni della gastroenterostomia e della r e·&ezione gastrica neJla cura dell 'ulicera gastrica e duodena1e. L' A. molto saggiamente non crede a d una causa unica d 'insorgenza d elle ulcere: i fattori ch e possono determinare l 'inizio di un processo ul cerativo n ello stomaco e nel duodeno sono certame11te molteplici; b·a sti rico1rdare la massa di esperimenti ·de l genere più ' 'ario', con i quali si è riusciti a produrre• ulcere per venire n ella persuasione ch e bi~ogna parlare dell e varie cause e non di una sola causa delle u·l oere. E l 'evoluzione di esse, il fatto ch e g li stessi meto,d i curativi sono utili p eir alcune e inutili per le altre, il fatto che a lcune g u ariscono anch e spontan eamente ed a1tre si cr onicizza110 sono· per l 'A. tutte prove della ' 'arietà patogenetica oltre ch e di quella clinica ·e d anatomo-1patologica. Sono quieste del Puccinelli parole d 'oro· che ogn i chirurgo, anzi ogni medico, in gene·r ale dovr.e1b he meditare e metter e a pirofitto in ogni cnso. Se gli schemi di Qc.h sner sui principii fisi ologicii del tra.l tamento de,Jle lllc 01•e che dal1'A. w no posti in ·e videnza, fossero· più ge,n eralmen te conosciuti e• più comunemente consultati , m olte polemich e ci sarebbero risparmiate e m olti ins uccessi sarebbero evitati I La chirurgia ga,strica, duo1d·enale e digiunale trova un a1npia e·d esauriente trattazione in qu esto ottimo volume ch e consigliamo a cl1iunque voglia m ettersi a l con ·e.nte d ell 'arg·om-ento, sen za fa 11atismo e ·~enza esagerazioni. ,Di somma utiìità troviamo ad es. I '·a rticolo su le cc Ulcere recidive do·p o· r esezione gastri· ca ». Sono appena due pagine ma sono l ' estratto concentrato di una grande esperienza e di un equilibrio critico no·n com une . La chirurgia del fegato e delle vie biliari figura con 927 interventi p-e r colecistiti, pe1~ oc-. elusioni del cole·doco, p·e r n eop1lasmi, fi stole biliari, cisti da echinococco, ascessi, ecc. Nei rigua~di delle coleci6titi c'a lcolose o non l ' A. è interventista e possibilme11te pirecoce Il suo ragionamento· è stringente e persuasivo, la logi ca incisiva. Dai casi di chirurgia splenica (62 splenecton1ie) il Puccinelli trae occasione per rile:vare c]1e molti buoni succ.e ssi possono ottenuersi a1f. portando la milza in casi di malattie· non b·ene classificab1ili, dato l'ancora impreciso inquadramento di esse. A parte .g li interve11ti peir lesioni dell 'ap1

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pendice, l 'A. conta 554 operazioni su1g li intes tini, n ei loro diversi tra tti. Il can,c ro del retto 1e la terapia r adio-chirurgica associata gli offrono occasione di esporre osservazioni molto inteiressanti. Il c~pitolo cc Ern ie » com p r ende 974 interventi, 38' d ei quali per ernie sitrozzale. Inter e&sante e pie110 di "ivacità a un tempo . è uno spunto polemico sostenuto col !B iondi allora se !1on erro m edie.o -legal e di Siena a fJl'Opo.&ito di uria perizia su di un caso di ernia i11f0 rtunio. L 'Os tetricia e la Ginecolog ia è r appr esen tata dn 724 1casi , d ei quali 456 sono inter venti sul1~ ute1ro, 223 su gli a11nessi e 45 per gravidanze dif:tocich e con 8 tagli cesar èi. Dobbia n1.o plaudire sen za r:i:&er·va, toto corde, al principio sostenuto ·d al Puccinelli ch e tùtti i gio,:ani .:iiuti chirurg i osp e.da lieri d ebb1ano· far e la loro pratica o·b b1ligatoria ne i r eparti di Ost etricia, a bolendo ogni r estrizion e irrazionale, e ricorda ndo ch e l 'a ssisten za a lla partoriente ·è il p rim o dovere sociale che oggi più anco r a d i f)rima incon1·b ie sul inedi co . « Reni e vie urina rie » co1l1pll"endo·no 551 interven ti, de~ c1uali 205 sui r e11i, 26 su.g li urei eri, 110 sUJlla vescica, 178 s ulla pro·s tata e 32 s ull 'u:retra. Nella par te dedicata alla « Tra umatologia », richi" rr1a r:.o specialn1enie l ' atten zion e, co·m e a1go.n1e11ti ch e lo sp,o rt moderno h a p<>sto in pri1na li11e,a , le l esioni m eni~cali d el ginocchio. Molto in:teressante è .q u.a nto il ·Puocinell~ scrive a propoS:ito1 d ella riduzione in cruenta , immedia ta d elle fra tture d egli arti e del ser ,·izio r adiolog i co n ei grandi osp edali. Vi potrà essere qualch e dissen ziente, m a in fondo si tratta di ve rità vere, controllabili ogni ·m orr1ento. Il rim e.dio n on potrà trovar si se non quan.d o n elle g r a11di an1ministrazioni o~pe1da­ lier e s' istituirà un ca·p o· ·d ei :::.e·r vizi sanitari , 'reta1n,e.11te ·: om peten te e 1provetto , ch e sappia e JJossa organizzar e t utto in n1odo uniforme· e [Jra tico , sen za discu ssioni <lilettanti stich e. Parole assai' amare scri, e il Puccinelli a pr oposjto d ei risultati d ella ter a1)ia delle radiazioni n.e i tun1ori d ell·e fau ci e d eill 'ute1·0 e d io ·a g·geunger ei d ei tu11101ri maligni in gene ra le : purtro·p po i chirurgi 11on po1&son o essere soddi&fatti di questi risultati e n epp ure ... i rnala ti I È colpa d egli appar·ecchi , è difetto di d o s~ggio, di poten ziale o di ch e altro? !F idiamo nel pro!g resso e ·&pieriam o in u n p r ossi1no aviv.enire. trion.fale, specialmente m eTcè la collabor azio ne fra r adiologi e chirurg i. Pocl1:e ixig ine son o d edicat e alla terapi a fi~ica con radiazioni second arie, col Luxan e col Nov<:lzono. Si t r atta di metodi e di sostan ze in 'i a di esperin1ento , i q uali fann o spera r bene, ~peci.al111e11te n el campo della tubercolo. i ossea e a rticolar e. Non tutti sanno c h e in questo inonlento , in una dipendenza d el I Padig lion e d el P oliclinico Umb,erto I per i n iz i~tiva d el 1

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pr of. Puccinelli e con l 'autoTizz·azion e della on . .!\.mministrazio11 e cent r ale d egli o&pedali,. s.i ~ompie u·n. la r go· espe1ri1nento di .questa ter.a pia. 1<~l1iudo·P_o il m agr1ifico ' olume alr.uni a rticol i cli volgarizzazione1 m edica, scrit ti qall 'A_ come n ote di collabo razion e alla Enciclope dia_ Ciò c.he: vi è da a rr1m irare in essi ·è l 'abilità co11 la quale il Puccinelli è r iuscito a ren der si chia ro e inte lligibile a n ch e ai m en o colt i. In molti di coloro ch e· ci avran &e·g uito in q ue·sta piuttosto, lun ga disa1nin.a nascerà il d esiderio di l egger e· l 'in11por tante p ubblicazione : sarà q uesto il n ostr o più gra nde piacere per ch è v.e·drann o qua n to sia m o rimasti al di sotto d ella v,ei:rità e ·d i qua le inter esse sia il volume ancl1r· per i più provelti c.h iru r gi. 1

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T.

CENNI

'F E RRETTI .

BIB LIOG RA FICI< 1>

Q_ueslior1 s d'actizal it é dém ographiques, m.edico-socia.les et sociales. )Jaris_

ABEL. L AI-IILLE ..

I . !B. iBaillJ.èr e et _fil s, 1939, pag. 367. È u11 ' ope1~a ·d1i igie11e sociale ch e nlerita una qu alc~ e atten zione, e ch e n el suo ambiente, per alc,-run1 part:ìcola1i ca ratteri di fin alità più o i11e110 m anifesta , può avere un ìndubb·i o suc c,·sso. Tra t ta este&"tn1en te d ei 111olti ~rroblen1i c:l1e sono l 'in1man ente, p r epoten te e torn1ento.so ogg·e~to ·d.i studio, di p r eoccupazion e, di co~.t .rovers1e di qu·e sta nos tra epoca ·d i t r an<Saz1on e, tw·b:ata e esaltata da passioni pDlitich e .e .razzi.al~ . ~a sua tes.situra c·e.rca d,ei capisal di in statistich e nazion a]i e internazionali " le cui cifre sar ebber o molto eloquenti se studi ate con s.passiona to spirito ai1alitic~. Il ch e è nell 'espres.~a inten zio11e d e1l 'A., come afferroa per la !gen er a lità dei su oi giudizi , per· quanto n11ag giorn1ente si preoccui)i ,di riferire· q11 elli d egli altri , p1u rch è sieno meglio intonati hlle su e vedute, a i suoi p ropositi,, a lle sue fir1.alità. Trattanào della qu es tion e d emoarafic.a eali si dimostra c.h iar an1en te più preoc~upato d~ J. la su per -populazion.e ch e d-ella d epopulazione,. J.iiù della qua lità ch e della quantità, non con sider an.do ch e la q ual ità non basta a difendere dalla sopraffazione d ella q ua n tità , come la 6to·r ia insegna sia n ei cor1fini della nazione, sia nel cozzo d elle· n azioni. Che se l a quantità, come isi pr o pcn e. e rivela brià con am plia attuazione il reg·in1e fasci3w, è un iformemen te e razion al111ev.te fornita d i qualità ~up e riori , inevitabjlmente l e scarse u nità num.e.r iche, per quante• pe1·fezion ate, n ello inevi tabile uTto, sono destinate a scomparire. È in tal modo che si costit uisce la meccanica di stratificazione d el le ,rarie civiltà . Nè si potrà esal tare lo .spirito di ìmparzia1

(1) Si pr ega d 'inviare due copie dei libri di cui si d esidera la recen·sione .

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cc IL POLlCLINI CO

lità e di g iustizia, quando accanto a lle g·ucrr e, a lle epidemie, alle car es.lie, com e m ezzi di Ji,·ellazion-e de1nogt:a fi ca, I 'A. pon e, co11 pa rti.cola r e risalto, le cc imm en se ecatombi di vite u n1aJ1e » organizza i e da lla chiesa cattolica e i·on1a n a in n on1e di C1isto, din1entican d o co1ne. la s toria co11te111 1:Jor an ea, e n on sol o l 'Evo n1 ediÒ, registri milioni di uomi11i p eriti 11el n1 od o piiù atroce, vittirrte d el dis·p otfs1no e d el fa n a tismo irreligioso, a teo, e di id.eologie -sociali a ntiuman e e antibiolog ich e. · In ir1odo p iù scientifico, va le a dire più er en o, son o tra ttati i capitoli sulle cause o·ciali d ella decad en za psico-fisica della r azza alcoolismo, m a la ttie v en er ee, tubercolosi, ·ecc. - , s ulla pr ostituzione, sulla a lien azione m enta le, sulla cril11ina lità, JJer poi n ell 'ulitmo co pilolo arrivar e a d un a espres.sio·n e con c lu -siva a cu i ci possiarno in condizion a tamen te -af-{&ocia r e, ch e cc bisog11.a for zar si a stabi Ii re un a miglior e ri parli zion e ·d ella porp.ol azio n e e -d elle ri cch ezze » . .Della gr andio a o·p er a i talia n a di eugenica e ·di ig ie·n e socia le, di el evazion e fisica e sp,i rit uale d ella. r azza, n el libro di Lahille Abel r• on si fa cenno; il cl) e I1on ci n1er avig lia. 11 lib:r o cornunqu e per n oi h a un grandei m eTito, cli.e è quello di r ender ci or gogliosi di pot er e op1)0rr e impon enti r ealizzazio ni a un c t1n1olo a n1orfo di teori e, ·d,i pro.g r ammi , di aspi- . r.nzioni. G. M òGI,,TE . 1

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() . G10VENCO . Collaudo di razza all'equa.t are termico. Un vol. in-16° di. 190 [l)agg. co11 150 illus tra zioni fuori t esto. Libr. A·gate, P a ler mo, 193'9. Prezzo L. 20 .

Titolo vivace, pien.a n1e nte gi.us tilficat o _dai fa tti ch e h anno dimostra to conl e, d a parte dell e 11ostre truppe di ogni r egion e d 'Italia , si -sin potuta ,c-0ndu1·re una guerra in paesi , d ove t utto er.a da t em er e , dalle insidi.e d ei clim i l>iù va ria ti a quelle d elle m a lattie tropicali , rr1 entre si ottenne la m ara vigliosa vittoria pur con numer o minin10 di n1 alati. Collau d'o ·di r azza, d ella n ostra razza, ch e sa prosperar e -sotto, tutti i climi e m erito· ·d ell 'org·anizzazione, ·d ella diRciplina e d ell 'alto sen so m or ale i1tspirato da i capi , fra cui i m edici , d ella tempr a ·dell 'A. , ch e sentono ] '.elevatezza delJ.a lor o • • n11ss1on e. L 'A. descri, e, da l punto di vista &:'l nilario , ·quanto· si è fatto in A. O. I . n ella guerra , l e <:on seguen ze ch e si po tevano tem ere e quelle ·ch e si son o realme·n t e avute. JJ'.ardo re che ani1nn le sue p ar o.l-0 ·è eS!pres&ione d ella g ioia d el -su cce~so e d·ell.a n obile opera co111piuta; si vive r ea]1lt e11Le in questo lib·r o in un clima di entu siasm o e ·d i fede·. Le a mpie risposte •Ch e egli poi dà ad alcuni i11terroga tivi rigu ardanti e.erti t emuti pericoli d ella v1ta in Colonia sonQ tali da tranquillizv.are cl1iun que ab b ia la fortun.a ·di pot er e r ecar si l aggiù. Il libTo, oltre ch e d escrizione e 1

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comr11011 to di fa tti , è anch e una efficace opera di propaganda. .Lliccl1issimo il materiale illustrativo di fotografie, .alcune . ... d elle quali .anch e di un. fine g u5to ·artisti co, m a s pesso m eRse poco in val or e <la una non perfetta tecnica di riproduzion e. fil. '-

AccADEMIE, Soc1ETÀ MEDICHE, CoNOREss1

R. Accademia delle Scienze .Mediche di Palermo. (Seduta del 5 m aggio 1939-XVII) Pres idente : Prof. S. LA FnANcA Contributo alla conoscenza del la Innervazione del vasi sanguigni artuall. Bu nnu ANo C. - L 'O. h a studia to n el cane l 'in-

nervazione dei vasi sanguigni d egli arti anteriori, u sando il me todo sperimentale dell 'elimin azione del simpa tico. Dai risultati finora ottenuti, ritien e esatta ··l 'opinione di tutti quegli AA. , che ammettono, n ei vasi artuali, l 'esist en za d 'una ricca e lunga re le n ervosa, la quale si può seguir e direttam ente d ai vasi più grandi sino ai più fini. Sul nudeoproteldl batterici sottoposti all'azione combinata dell'al· delde formica e del calore. GENTILE F. Sottoponendo, con diver se m o-

dalità, i nucleoproteidi estratti dal vibrione del coler a all 'azion e combinat a dell 'aldeide formica e del calore, n on si r iesce a diff~-re n za di Dltri complessi provenienti dai batteri, ad annl!llarne n è ad attenuarne il l~o tcre tossic(1. lnfluen·za dell'ormone sessuale maschile sul berl-beri sperimentale.

L. - Si è m essa in evidenza una n etta influenza rl ell 'ormon e 6essuale maschi1e (propionat o di t estosterone) sul corportamento della sin t 0 111a tologia e del Feso corpor eo e sulla sopra vv1venza sia in colombi m aschi ch e femmin e b eri-bcrici . A11ch e l a castr azione n ei colombi m aschi influisce n ettamente sullo svolgimento della sindrom e beri-perica . L A G Rt, TTA

Sull'lmpGrtanza della biopsia del midollo osseo per l'accerramento dlagnosUco della molarla cronica. INGRASSI.4. G. - L 'O. illustra un caso di grave

an cmj a con splen om egalia in soggetto ch e non presen lava n è piressia nè parassiti malarici in circolo anch e dopo l 'azione di vari mezzi riattivanti. La biopsia del midollo sternale oltre a rilevar e le co11dizioni funzionali del midollo osseo mise in rilievo la presen za di scarsi parassiti n el midollo . Lo stato di anemia regredi rapidamente con la sola t erapia epatica. Il Segretario: Prof. A. Al\tATo.

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la uao del prossimi Pasolcoll pubblicheremo :

ADENOCARCINOMA PRIMITIVO ' DEL DUODENO ·LE z I

o N E e L I N I e A. -

del prof. ANTONIO GASBARRINI direttore della Clinica Medica e Terapia Medica della R . Università di Padova .

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XLVI, NuM. 35]

PER · IL MEDICO PRAT.IC,O.!

APPUNTI

CASISTICA E TERAPIA. L'oso prolungato della zincoprotaminainsolina. H. O. Mosenthal e M. F. ~1ark (The Jowrn. oj the; Americ.. Med'ic. Assoc., 1° luglio il 939) hanno voluto studiare gli effetti dell 'uso !PlfOlungato di protamino-zinco-in:;;ulina. Complessivame11te seguirono 114 casi. Ebbero buoni risultati in 101 (cioè nell' 88,6 ~{,), scarsi ri&ultati in 9 (7, 9 ~~) e risultati incostanti in 4 (3,5 %). Nei casi in cui era necessario usare forti dosi di insulina, si usò la protamino-zinco-insulina più irlsulina co·n 1une. Le dosi 1!1.assirne c?npigliahili di prot.amino -zin c o-~n.s11l1i;ia sono. d1 4050 unità al giorno. Le dosi per i n1alat1 os.p.e·dalizzati po&sono esser e maggiori che per quelli curati anche ambulatorian1e.n te. Per l'ora di somministrazione, ci sono mo·lti cas.i in cui si nota n1agg iotr efficacia fa cendo l'iniezione la sera. L'uso di due iniezioni al aio•r no non ha nessun b eneficio r eale sull'uso . di una sola iniezione. L'effetto ideale dell 'in.&ulina si ha quando non occorre cl1e una sola i11iezion e di protarrtino-zinco-insulin.a fatta la mattina , prin1a della colazione. Questo si ebbe nel 66 7 % dei ca1&i studiati dagli Al\.. La comparsa di acidosi è 111eno frequente nei n1alati c1Urati con protamino-zinco-insulina ch e in 1qruelli curati coll 'insulina co:rnune, mentre è inveca più frequente la co1111)a rsa di fen-0me ni ipogìicemici, tC.he sono fa,·oriti dall 'esercizio fisico. I casi di diabete lie,re si co11trollano senza difficoltà con 20 unità (o meno) di 1p~otamino. zinco-insulin.a . Quando occorrono da 20 a 40 unità, è bene d.are un pasto serale contenente amido e protein.e per evitare l 'ipoglicen1ia che &i potreb·b e .ave1·e durante lJl notte. Nei casi in cui occorrono 40-50 unità, si riesce ad avere glicemia nor1nale senza glicosuria solo durante la notte, mentre· di giorno si ha i1Jerglicen1ia f> g lico&11ria . Per usare con criterio ]a pro1 an1ino-zinco-insulina è nece55ario saper·e qual' è il tasso gli· e.emico fra l e 3 e le 6 a. ni. e se ·si ha glicosuria post-prandia]e e dopo quale pais.to. Se a llil prcta111ino-zinco -insulina s i unisce I 'insulina comune, questa , ,a u sata alla dof'e di 4 o 6 unità, che si aumenteranno· di 2 unità pe·r volta , .se occorre, fino a -g iung·errei a 12-14 u11ità, t1na o du e volte al giorno, ])rima dei pasti. L. 1

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SEZIONE PRATICA

ca del diabeit e, e delle a·p plicazioni già realizzate con diverso successo r1ella p·r atica clinica. L 'A. eSj)rime l 'op~nic·ne che, per quanto la cura chirurgic a del diab et·e in ~rualsiasi marii-era attu•a ta, attraver~i tuttora il suo periodo di prova, la sua applicazione non ·è teorica1nente inaccettabile specie nei Ga6i in cui la 1r1.alattia 11a una t1e11denza altarr1ente -evolutiva, o quando la cura medica non dà risultati soddisface11ti. Tra lei varie o·p erazioni pro1poste, dirette sia a rinforzare 1'azione del com.p lesso neuro-endocrino a funzione ipoglicerr1izzante (vago, pancrea·s , ghiandole salivari) sia a de-p1rimere l'azione d~l con1plesso funzionalmente iperglic1ein1izz1ante (sim.p atico, surreni, tiroide) l 'A. segnala ch e, allo stato at.tuale delle applicazioni pratiche, i risultati più cospicui e p1rob1atori d1ebbor10 riconoscersi alla .sp•l a11cnicectomia bilaterale. Riochi ssin1a bibliografia. 1

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CARABBA.

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Trattamento chirurgico del diabete. Brel1ant (Journa1l de Cliiru.rgie, n.. 2, 1 ~39) srrive una rivista sinteti ca 111olto accurata di tutti i tenta ti,·i sperin1entali di 2ura chirurgi-

Cirrosi e carenze alimentari. G. l\ilarafion, C. Ric1h et, A. Pergola e J. LeSJ)eur (R evue Médioo-Chiru.rgicale des A1 ala· di eJs. du Foie, du Panciréas et dJe la Raite, gen· Ii.aio... febbraio 1939) come già in altre loro prec.ed.enti pubblicazioni, tor11ano ad insistere sull 'imp1ortanL.iA delle .c arenze alimentari (in sali, in aminoacidi, in vitamine) per lo svil11,p po1 dei vari sintomi della cirrosi epatica. Come è noto, carenze alin1entari si possono avere per insuffi ciente digestione, per assorbin1ento intestinale diminuito o anche per insuffi cienza epatica. Orbene nella cirrosi l'alirr1entazione spesso scarsa, difettosa e mal equi lihifata, la digestione sen1pre insufficient e i] transito intestin.ale per lo più accelerato·, l 'ino.ufficienza epatica sono tutte condizioni ca· pnci di determinare una plu.ricarenza. A parte. alcuni casi in cui la cirrosi si ac· compagna ad una cl1iara sindron1e di avitaminosi, si può considerare eccezional e il fa tto ·di osservare un cirrotico in fase avanzata di mialattia che non presenti u11 certo numero di segni di carenze alime·n tari . I11fatti nel comune ·c irrotico noi osservian10 l 'edema e spesso un colorito brunastro della pelle, la diminuzione delle funzioni genitali , l 'anemia con t en ... denza alle emorragie, spesso le polinevriti agli arti inferiori. Orbene l 'edema è u11a manifesta~ zione banale nelle carenze, com e dimostra il Beriberi ; le ma11ifestazioni cutanee (perdita di elasticità, colorito bru1tas tro rubefazion e fa-cile) sono segni che 1&i riscontrano n ei pelJa. grosi , i quali, co,m e i cirrotici, sono degli ana... cloridrici con disturbi nervosi e digestivi ed .attualmente con iderati con1 e individui in cui vi sia carenza di alcuni an1inoacidi e di vitan1ina B.) e P ; i disturbi dell e fun zioni geni1

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tali possono essere inessi i11 rapporto a carenza in vitamina E; la sindrome anemica può essere in relazione con la carenza di sali, aminoacidi e vitamine. Del resto anche risul. - i buoni . tati dati dalla terapia della cirrosi con vitamine e con estralti epatici appoggia q u esto n1odo· di vedere. Gli AA. concludono perciò sostenendo che molti dei sintom.i della cirrosi sono di origine car erlziale e che, se &i fa astrazio,n e da alcuni di sturbi mec1canici, dalle alterazioni del metabolismo delle sostanze energetiche e dalle n1odificazioni della secrezione e d ell ' escrezione b,i liare, si potrebbe seri Yere : cirrosi = gastroe11 teri te etilica + sindro n1e pluricarenziale.

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Am,eric. Nledio. Assoc., 2·t giugno 1939) usarono la vitarr1ina B1 n ella cura di 16 casi di erpes zoster, e 11on eb1b.ero ris.ultati incoraggianti, perchè i risultati non differirono affatto da quelli ottenuti colle cure consuet,e.

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T OSTI .

Infezioni statllococciche e avitaminosi. J. P at el (J ourrial de Chirurgie, n. 3, 1939) comin cia questo interessa11Le articolo con il fare un 'analisi obiettiva di tutte le ricerche c.0111piute allo scopo dii 1)1rec1sare I 'azione antii11fettiva ch e spetta alle vitamine. I risultati ottenuti fino' ad oggi no·n autorizzano a dare alla care11za in vitamine u·n pof1to preponderante· tra i fattori predispon enti. Non può eS5ere dimostrato che I 'avitaminosi giuochi una parte dir,e tta n el determinismo di una infezione ge11erale grave, nè atte1l'dere dei buoni effetti da urta vitaminoterapia. p ,e r contro, non si può n egare che le de.ficenze sopratutto in vitamine B e e, SO·DO spesso nocive in n1odo indiretto . Esse a.g ireb b ero determinando alterazioni d ei tessuti che per i germi circ olanti costituiscono una specie di a1)pello per cui potre,b be vertire favorita la loro pullulazione in sit.:u. In altre parole la nozione patogenica dominante, ·d i cui Leriche recentemente ne sottoli11e,a va l 'importanza, è quella di ipovitaminosi locale. P . VrsALlI. 1

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Herpes zoster e vitamina B1 • La vitamina B1 è stata co,n sigliata, per le sue pro prietà antìneuritiche, in molte malattie .del sistema nervoso. Stev.e11115 on se ne· servi in 18' ca5i di sciatica e 14 di neurite ed ebbe nel 40 % dei casi scomparsa d ei sintomi, nel 37 % notevole· migliorame.n to e nel 23 % miglioran1ento lieiv,e o discutibile. Stern curò con iniezioni endorachid.eie di vitamina B1 28 casi ·di ·dolori intrattabili e di malattie infiammatorie e degenerative del sistema n·ervoso centra le e pre·ci&ame·n te cancro inoperabile, m. di R.e.c.klingl1ausen, sclerosi multipla, ulcera duodenale con tuberçolosi polmon.are, morbo di Paget, nevrite alccolica, ~on­ ,d ilite, dege11erazione delle vie piramidali, beriberi, prurito anale e vulvare. In tutti i casi .ebbe miglio·r amento n el sen so che il dolore o -sco m1p arv·e o si a ttenuò. H . Rattner e II. C. Roll (The Jorirn. of th e 1

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Deficienza di vitamina B1 • I)allister e Landor desc,ris~ero nel 1935 una malattia caratterizzata negli stadi iniziali da eczema dello scroto, stomatite e dolenzia d ella li1tgua· e g uaribile rapidamente col lievito. Questa m alattia era stata osservata nelle prigioni di ~{alaga e fu messa in r apporto con deficenza di vitamina B2. I. V. l~andor (Lanoet, 17 giugno 1939) in ' di eci casi osservati nel 1938' somministrò acido nicoti11ico alla dose di gr. 0,50 al giorno per l.J gio·r ni; 4 malati peggiorarono, 4 erano i11variati, 2 erano lievemente migliorati. La 5u ccessiva somminis trazione di lievito diede inViece in tutti n1iglioramento rap·i do in tre • • g1orn1. Secondo Stannus la malattia descritta da Pallisler e Landor ·è certamente di natura pellagrosa. Segni pellagrosi iniziali sono la stom atite e l 'eczema d·ello scroto e segni di malattia ·dichiara ta sono i disturb i della vista, della "ensibilità (parestesie), della deambulazion.e (spasticità) e l'esagerazione dei riflessi tendinei, 1nentre mancano la dermatite deo-li arti, la ,d iarrea, i d~stu,rbi mentali e l 'an~ia rr1acroscopica. Il Landor fa notare che la forrna da lui descritta non è curabile coli' acido nicotinico quindi è una deficie11za d€1 complesso vitaminico !B1 con escJ.u,s ione dell'acido nico ti. • 1

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Disturbi del puerperio, loro prevenzione e cura. I .ttre sin.tomi 1princi pali di un puerperio a11orm.ale sono le. e1norragie, la febbre e l 'alterazione ,d i lochii (W. Benthin, Mediz. Welt, 6 maggio 1939). Le anon1alie. del puerperio si evitano sop,r attutto toccando poco la partoriente, as.tenendosi <i.a inta·r venti ope,r ativi e sorve.glian do j I peTiodo post-partu.m in cui si cerch erà di ottenere una es pulsion_e spontan·e a della placenta. Per Jo più le· infezioni sono date da germi che ,già prima del parto esistevano nel secreto vaginale. Infezio·n i esogene si hanno soprattutto se nell:an1biente vi sono· p,e rsone con m .a la ttie febbrili e con fo colai streptococcici a.perti (angine, otiti, mastiti, ecc.). Quan1do e~ista il sospetto di una infezione, l<t puerpera dovrà rin1anere a letto. Ciò non si1gnifica però ch e essa non si debb·a muo·v ere: alC"U.n e1 fe,b ·b ri sono date solo ,d a ristagno dei secreti lochiali, in tal caso basta spesF-O il cambiamento di posizion e o il mettersi a sedere sul letto· peir ·elir11in.a re il male. Si baderà a una buona evacuazione della vescica e dell 'intestino: e oarticolarmente a che l 'utero sia vuo-

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SEZIONE PRATICA

to, condizione indispe11sabile p1er una sua buon<'l contrazione. A distanza dal parto ci si asterrà dalla spremitura alla Crèdé, si otterrà Io svuotamento con la vescica di ghiaccio, con la seo-ale e con l'ergotina. Il prontosil è p re0 zioso sia per la pro.filassi che per la terapia (due compresse 3 volte al giorno). Molto utile è la appli-cazione rettale (so&pensione di 2.0 compresse, somministrazione per 3 giorni, in 3-4 dosi al giorno). La P'r ognosi, gvave a malattia avanzata, è in ger1ere buona fino a ch e il processo infiamn1atorio resta limitato all 'utero. Le emorragie. possono dipendere o da . una ritenzione di resti placentari oppure da infezi0ne: nel primo caso esse seguono immediaiu.mente al parto, nel secondo esse sono tardi,·e. Le emorragie da infezioni cessano co.n il migliorare di quest ' u ltima. Le emorragie da ritenzione sono più •g ravi, perchè quasi semp,re esiste fe·b1bre, indice che il contenuto uterino ·è stato invaso da ger.mi, sp·esso strep tococchi. Il distacco d ei resti placentari è allora pericoloso quanto un intervento attivo nell'aborto febbrile: si se·guiranno quin,di gli stessi criteri come in quest'ultimo. L'esperienza ha dimostrato c.h e la prognosi è ~igliore se -si attende lo sfebbramento prima di svuotare I 'utero : si interverrà subito solo se le emorragie sono imponenti e lo stato di anemia già notevole o se e sist·e ·un polipo placentare in statu nascendi. P. 1

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Voluminoso fibroma edematoso diagnosticato per cisti ovarica. I. Clivio (La Clinica ostetrica e Ginecologica, luglio 193P) riferisce un inte ressante .caso r1guardante una signora di 48 anni, nullipara, sposata da 25 anni, la quale aveva ne.gli ultirr1i du·e an ni notato un graduale aumento di· volume de·ll'addome che era giunto .a'd avere uno sviluppo pari a quello di una gravidanza verso il termine. La p. non accusava nessun altro disturbo. L'esame esterno e ginecologico della donna, difficoltato dalla pinguedine della stessa, metteva in evidenza nell'addome una massa voluminosa, a sup,erficie regolare, tondeggiante, elastica; non si riuscì a stabilire c:on si,c urezza se la mas'E>a fa.cc&se o no parte dell'utero. :F u diagno~ticato .cisto,m a ovarico pseudo-mucinoso con prevale11za a piocole cisti a conten uto denso e fu praticato un intervento chirurg ico che invece riYelò trattarsi di un volu.m ino.so fib1roma svilu.ppatosi intorno al fondo dell ' utero. L'esame i &tologico depose per ur1 fibromioma con prevalenza del tessuto fibrorr1uscolare sul conueLt1\'ale. L'intervento operativo riuscì a lquanto indaginoso per il volume del tumore e per l e sue -connessioni, ina il decoTso post-operatorio fu buono e la malata potè uscire guarita dalla Cli11ica. F. TOSTI. 1

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MEDICINA SCIENTIFICA Le variazioni della glicemia provocate dalla beta· fenil·amina.

Le ricerche di L. Rosselli Del Turco (Riv it ta di Clinica li11ed·ica, n. 2, 193H) hanno condotto a cor1cludere come nel 75 % ·dei so·g getti · sani 20 mgr. di simpamina iniettati ·sotto cute det err11ini no un a·u mento della gliicre mia, per qu.ar1tc~ più lieive di qu ello indotto da dosi netta1nente più b asse di adrenalina. E però assai ,m eno sentito l'aumento della glicemia veno.sa (talo,ra anzi questa diminuisce) che non quella d ella glicemia capillare: ciò depone per una migliore utilizzazione d el glucosio ematico d.a parte dei tessuti. Mentre l'ergotamina da sola non provoca nei sani ch e lievi e non univoch.e oscillazioni g lice1nic.h·e, I i 4 di mgr. iniettato conte·m poraneamertte a 20 mgr. di simpamina non riesce ad impedire (anzi talora l~aumenta) la iperg licemia ci.a.pillare simpaminioa, a differenza di q11anto a.vviene per ql1ella provocata dall 'adrenalina, e p1er di più produce la scomparsa di ogni differenza fra glicemia capillare e g1icen1.ia ver1osa, in quanto dimin uisce la capacità dei tessuti ad u1tilizzare il glucosio. N·ei diabetici , p'e.r quanto i casi s tudiati siano J)Ochi , se1nb ra di poter affermare come l 'iperglicemia provocata dalla simpamina sia minore cl1e· nei sani o, addirittura, assente o anche sostituita da una diminuzione del valore glicemico di partenza. Le variazioni determir1ate da simpa.m ina + ergotan1ina semb rano p erò avverarsi nello stesso senso osservato nei sani. Tutto conduoe dun,que a ritenere che se simpamina può provocare nel sano una lieve iperglicogenolisi epatica e u11a migliore perrri,fabilità dei capill11'i al glucosio ematico, cosi c·h e sia :facilitata l'utilizzazione di questo da l>'arte dei tessuti - in questi fatti si trovi la spiegazfone: dell 'aumento della attività muscolare e - forse per u11 più facile allontanan1ento dell 'acido lattico dal muscolo affaticato e ·una sua più rapida resintesi in gluc-0sio anche della scomparsa del senso di fatica che l'uso di sin1pamina porta con sè. L'aggiunta ,dell'e.r gotamina, invece - a con troprova di que1~ta spiegazione - p·orta con sè prostrazione e stanchezr,a. conseguenze di una diminuita utilizzazione del g lucosio da parte dei tessuti. L'azio·n e della simpamina sul ricambio idrocarbonato avverrebbe, in parte a lmeno , per via del simpatico, pur non potendosi escludere un'azione diretta su]le cellule epatiche, le fibre musco lari .e i tessuti in geneTe. Quanto al punto di attacco (termi11azioni nervose intraepatiche o intramuscolari, sinapsi gangliari o centri vegetativi supe1iori) la sua determinazione richiederà altri studi, ma I' A. ritiene che si possa' ammettere, analogamente a quanto già altrove ha detto nei riguardi del1:.oziane antiipnica - che, almeno in parte, e5so sia die·n icefalico. A. P. 1

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<< IL POLICLINICO

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VITA. PROFES.SION ALE. CONCORSI.

Cronàca del movimento corporativo. L'or dinamento della Cassa di P revidenza per le pensioni di Sanitari. La Gazzetta Uffici01le pubblica l a l~gge 6 luglio 1939 ch e approva l 'ordinamento d ella Cas·sa di Prcviclen za p er le p en sioni d ei sanitari .

Posti vacanti. Speclali Ci.vili. Aiuto-Specialista in Radiologja e Ter apia fisica. Stip. annuo 5000. Esami : scritto su argomenti di radiologia medicochirur. ; clinico-radiolog ico in un infermo, pratico sullo strumentario. Et à massima 35 con le proroghe con su ete. Diploma di specializzazion e <> titolo equipollente. Curriculum ed elenco d ocumenti e titoli in 6 esemplari. Scad. ore 17 del 9 ottobre . Chiedere inform azioni alla Segreteria· spedali (Ospedale di S. Martino) . PIACENZA. Presso il Con sorzio antitub . di Piacen za, è aperto il concorso per As·sistente san itaria Yisit a trice d ella Sez. Dispensariale di Fio renzuola d 'Arda. Stip. annuo 7000 aumentabili; età m assima 40. Scad. ore 12 d el 16 sett. Informazioni e sch iarim enti alla sede del Consorzio, presso J'.t\mn1i11is trazione provinciale, Via Garibaldi 50, Piacenza. R ol\rA. 2 Concorsi per gli Istituti Ospitalieri. Sono aperti i concorsi per « titoli » e per « e·sa1ni » congiuntamente per la nomina d el capo servizio di bjologia sp erin1entale e dell 'assistente medico analist a dell 'lstiluto Regina Elena per lo studio e la cura d ei tumori, nonchè di due assis len li d ern1osifilografi rlell 'Istituto Ospitaliero Dermosifilopatico di Santa Maria e San Gallicano di· Ron1a. ~er l e n1oclalità, ed allre condizioni, ved er e nel prececlenlc n. 34. GENOVA.

La legge, diviisa in titoli e capi, si co111pone di 79 articoli ; ad essa sono allegate varie t ab elle. La legge stabilisce, tra l 'altro ch e la Cassa di Previd en za per le pe n sioni dei sanitari h a sede ii1 Ro1na. Essa provvede alle pensioni ed alle inden nità: a) d ei medici chirurgi e dei vet erinari dip ende nti d ai Comuni; d alle J)rovin cie e dalle istituzioni pubblich e di assist enza e b en eficen za; b) d ei 1nedici chirurgi e Yeterinari dipendenti dallo St ato, i quali non abbiano altrimenti diritto a p en sione a carico d ello Stato; e) dei m edici chirurgi e veterinari contemplati d alle di1sposizioni speciali p er l 'Africa Italiana ai quali non compele altro trattam ento di quiescenza o di previdenza in applicazione delle disposizioni m ed esin1 e. La rappresentanza legale e la respo11sabilità di gestione della Cassa di Previdenza sp e lta110 al dir etlore gener ale della Ca·ssa Depositi e Pres titi e degli Istituti di previdenza . L 'iscrizione alla Cassa è obbligatoria p er i sanitari suddetti i q,uali , n ominati r egolarmente prima della entrata i11 vigore cl el presente ordinamento p er cepiscor1 0 u110 stipendio annuo inferiore a lire mille, anche se Vendesi edificio destin ato . casa cura malati di corrisposto da uno o più Enti e ch e non al?biano petto alta Umbria po·sizione splendida m e tri 470 serYizi anteriori alle date segu enti: a) al 1° gens. m. vicin o importan te centro ottime condizioni naio 1899 per i m edici d ei Comuni, dei Con sorzi pagam en Lo facilm en I e rilevab ile esercizio complede i Comuni, delle provincie, dei Consorzi di proto in funzi on e affare conven ientissimo per pravincie e dello Stato; b) al 26 luglio 1902 per i vetici tali gestioni n on disponenti in genti m ezzi t erinari d ei Comuni e det Consorzi d ei Comunì; liquidi informazioni schiarimenti trattative Stue) al 21 marzo 1904 per gli ufficiali sanitari; d) al dio Tecnico Vincenti Via Guglielmo Mar coP.; lo ago·sto 1909 p er i sanitari dipendenti d a i1stitl1CrrrÀ DI CASTELLO. zioni pubblich e di assistenza e ben eficenza, purchè abbiano · diritto a stabilità nonc h è per i saniRloordlamo l'lateressaate pubblicazioae: tari addetti ai di p en sari celtici ed ai l aboratori Prof. ARNOLFO CIAMPOLINI comunali e p·r ovir1ciali d i igiene e profil assi ; e) al docente della R. Università di Milano. lo gennaio 1923 p er i sanitari contemplat i dalle disposizioni speciali p er l 'Africa Italiana ai quali del MEDICO non competa altro trattamento di preYidenza o di (Il medico nei suoi obblighi e nelle sue responsabilità quiescenza; f) al 1° luglio 1924-II per i sanit ari di fronte ai Codici della morale e del diritto) d egli Enti sopraindica ti compresi n ei territori già Riportia'm·o l' indice sintetico della materia : soggetti all 'ex-impero au·stro-ungarico; g) al 22 CJ..P. I. L'anima e la funzione del medico, ç.ag. 9 a 38. - CAP.· aprile 1925-III p er i sanitari degli Enti soprainI I. L ' arle salutare nell,e. cronache antiche e nelle leggi moderne,. pag. 39 a 88. - CAP. 111 . La verità del medico, pag. 89 a 124. dicati compresi n el t erritorio del già Stato Libero CAP. IV. L'obbligo delle denuncie mediche, pag. 125 a 147. di Fiume; h) al 25 agosto 1934-XJI p er i sanitari CAP: V. Rifiuti e omissioni di assistenza m edica, pag. 14S a 185. - CAP. V I. Il farmaco che """1neggia, pag. 186 a 209. adcletti ai Con sor zi provinciali antitubercolari; CAP. VII . Quesiti medico--legali in materia di iniezioni medica.-i) alla data cli cos tituzione dell 'Ente consorziale mcntose e di trasfusioni. del sangue, pag. 210 a 262. - CAP. Vlll. fra Comuni e ~rovin cie eventualmente con pa1:I rischi dell' anestesia generale e k>cale, pag. 263 a 304. CAP. IX. La responsabilità professiornale del rad'i.ologo, pag. 305 tecipazione di altri Enti e di p·r ivati. Il contribu to a 344. - CAP. X. Di altre possibili cempiicanze di atti opeya.dei sanitari iscritli alla Cassa è stabilito in lire tivi, pagg. 345 a 380. - CAP. XI. Il concetto giuridico ~i .colpa e l'er-rore professionale, pag. 381 a 402. - CAP. Xll . Giurispru600 annue oltre un contribu.to annuo straordinadenza nostrana ed estera in tema di yesponsabi.li.tà mec1'ca e rio di lire 2.0 0 fino a nuova dispo1sizione. La penospitaliera, pag. 303 a 454. - CAP. XIII. IL medico e i delitti sion e è liquidata in lire 2000 e in ca·si speciali cot-Jtro la sanità della stirpe, pag. 455 a 490. Volume in-8°. di pagg. 490. Prezzo L. 4 O più le spese pos~a)~ in lire 2500 e in lire 5000 seco11do l 'applicnzione d · spedizione. Per gli a bborati al « Policlin i.:o » od .a quals1a.s • 7 d ella tabella unita alla legge. ' en gon o p oi stadei nostri quattro p er iodici, . sole L. 3 6 franco d i porto ID bilite l e norme p er la pensio11e alla vedova d cl . Italia. Impero e Colon ie. Per l' Est er o L. 3 9 . sanitario e alla prole. Le disposizioni della preInviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI sente legge h anno vigore d al lo gennaio 1938-XVI. PO'i'..ZI, V ia Sistina 14. ROMA. 1

Negligenza - Imperizia - Imprudenza

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SEZIONE PRATICA

NOTIZIE

DIVERSE

Corso bimestrale di igiene pratica per aspiranti ufficiali sanitari presso la R. Università di Mi· lano.

Congressi e convegni. La Soc. dei patologi tede·schi tien e il suo Congresso dal 27 al 30 agosto, sotto la presidenza di W . Fiischer. Tema principale di r elazione : « Malattie articolari traumatich e >). Relatori : Magnus e Schurmann. Fra i numerosi partecipanti, vi sono anche degli italiani. La Società internazionale d1 gastro-enterologia s ta organizzando il III Congresso per l 'anno prossimo. Temi : 1) Rapporto reciproco dei disturbi sanguigni e di quelli gastrici. 2) L 'ileite r egionale. La trattazione del p·r imo tema è stata affidata all'Italia ed agli Stati Uniti. Ii Congresso si terrà a Londra dal 15 al 18 luglio 1940. ;E>er informazioni, rivolger ~ i al Segretario del Comitato naz. italiano,. prof. Paolo Alessandrini, via Alberico II, n . 33, Roma. 1

E stato pubblicato il programma del VII ·Congresso internazionale contro il reumatismo , che si terrà a New York, Philadelphia e Boston d all ' l ai 10 giugno 1940. I temi da trn!tarsi sono : In fezir.. 11e (Proce·ssi focali), Nutrizi011e, Trattamento. Oltre alla visita all 'esposizione internazionale: ch e sarà an cora aperta, l 'Associazion e medica an1ericana ha organizzato un 'esposizione scientifi<:o-1ncdica. Per jnformazioni, rivolger si all 't1fficio internazionale Keizerg racht 489-491, Ams terdam. L 'Istituto Italiano per il Medio ed Estren10 ()riente comunica che il termine per la presentazio11e degli scritti partecipanti al « Concorso Mass irno Piccinini >> 1939, sul tema cc l\iiedicina orientale antica e moderna », è prorogato dal 28 ottobre 1939-XVII al 21 aprile 1940-XVIII, per con sentire agli italiani residenti nell 'Estremo Oriente di partecipare al con corso st esso. Il 1° ottobre prossimo avrà luogo in Padova il lX Convegno regionale della Sezion e Veneta della Fed. ital . naz. fa·sc. per la lotta contro la tuber.colosi. Tema di relazione: « Prevenzion e dell'invalidità e possibilità di ricupero della capacità lavorati va nelle varie form e d i tl1percolo•si osteoartico1are ». Relatore prof. Sandro Marconi ; correlatori .dott. Sannio Bravetti e Gaston e Galluzzi. I temi delle comuni cazioni, cl1e devono riferirsi ad argomenti d 'indole scientifica o sociale n el campo della lotta contro la tubercolosi, devono esser e inviati al Delegato Regionale unitamente ad un riassunto ed alle conclusioni non -01tre il 15 settembre. Gli iscritti riceveranno una copia degli atti e potranno partecipare a tutte le 1nanifestazioni -Organizzate dal Comitato ordinatore. 11 aperta 1'i·scrizione alla Scuol a O:>nvitto cc S. ta ·Caterina », in Genova, per il « Concorso di allieve 1nfermiere e ·Corso di abilitazione a funzioni diret·t i ve», con la r etta :mensile di L. 150 e facilitazioni per il pagamento. Presentazio11e delle domande ..entro il 31 agoisto. Chiedere informazioni alla Di.rezione Sanitaria degli Speduli Civili, in Genova.

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Venerdì 3 corr. a. avrà inizio presso l 'Istituto d'Igiene della R. Università d i Milano (via Oì.Spedale, 3) il Co.rso bimestrale di Igiene pratica per laureati in 1nedicina, in veterinaria ed in chi1nica farn1acia. Il Corso comprender à lezioni t eoriche e pratiche ed una serie di visite alle più importanti istituzio11i igienico-sanitarie cittadine. Le don1and3 di ammissione dovranno presentarsi alla Segreteria l\!Iedica della R . Università di ~Iil a no (corso Rom a, 10).

Un Istituto di medicina industriale in Sardegna. L '« Agenzia di Roma » informa che è quasi pronto a Iglesias in Sardegna un importante Istituto di medicina industriale il quale inizierà il suo funzio,n amento nel sett embre prossimo, e che avrà per caratteristica principale lo ·studio più serio e scrupolo·so çlei problen1i con cern enti la prevenzion e e il controllo delle malattie professionali da polvere. . Una propaga11da e un 'opera sist en1atica va svolgendo anche. l 'Ente Nazionale di Propaganda per la Prevenzione degli Infortuni per lo studio e la prevenzione della ·silicosi, malattia provocata, com 'è noto, dalle polveri silicee..

Medici interpreti per i Congressi scientifici del· l'E. 42. .

L'Istituto nazionale per le r elazioni culturali con l 'estero si occupa attivamente della prepatazione dei cong ressi internazion ali che avranno luogo a Roma d urante la « E. 42 » . Poich è è ormai accertato ch e numerosi con gressi internazionali po tranno essere presenti in tale periodo, n el campo delle scien ze medico-biologiche e delle loro applicazioni, fin da ora l 'Istituto pre- · detto ·si occupa di as1sicurare un servizio di int erpreti e di traduttori competenti. Dato ch e per la medicina, la biologia, l 'igiene se1nbra m olto difficile trovare fra gli interpreti e i traduttori di professione quella competenza specifica ch e solo il m edico o il biologo possono avere, l 'I . R. ·C. E., per il tramite del Sindacato nazionale fascista dei medici, invita i co1npetenti medici nelle rispettive discipline e che siano nel tempo stesso perfetti conoscitori delle •singole lingu e ufficiali ammes·se ai congressi (italiano, francese, inglese, tedesco, spagnuolo) a comunicare se aece ttino, i11 linea di massima, di prestare il loro servizio come interpreti durante le sedute dei congressi riguardanti le materie scientifiche di loro competenza. Naturalmente il servizio di questi interpreti verrebbe ad integrare q1uello degli interpreti e traduttori di professione e sarebbe retribuito con indennità di missione o speciali compensi. La durata del 1servizio di tali interpreti sarebbe ·-celta da loro stessi e verrebbe tenuto conto, nei li1niti del possibile, delle loro eventuali preferenze per alcuni congre-ssi. I medici interessati sono invitati a trasmettere la loro adesione di mas ima al indacato nazionale fa·scista dei medici, via Toscana n. 5, Roma.

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POLICLINICO ))

Specialità medicinali per le Mntue di malattia dei lavoratori dell'industria. II nuovo SLatuto delle Mutue dei lavoratori del1'industria prevede la formazione , di intesa ~oi1 le due Confederazioni interessate di un elenco di specialità medicinali, indi1spensabili con i comuni preparali galenici, di cui ·sarà ammessa la somministrazione gratuita agli iscritti alle stesse Mutue. Poichè tale notizia ha richiamalo l 'attenzione di tutti i produttori di specialità medicinali, che da qualche tempo, attraverso i loro rappresentanti, si rivolgono alla Federazione delle Mutue dei Lavoratori dell'industria sottoponendo richiesta per l 'ammisisione dei loro prodotti, riteniamo opportuno far presente quanto segue: cc L'elenco delle specialità verrà a suo tempo predispo·s to da una apposita commissione di cu~ faranno parte oltre ai tecnici m edico-farmacologi i rappresentanti sindacali interessati. La predetta comn1issione stabilirà dal punto di Yi sta t erapeutico e farmacologico quali dovranno essere i preparati da includere nell 'elenco stesso e che saranno distribuiti attraverso le farmacie del Regno. Le decisioni adottate saranno ·sottoposte all 'approvazione degli organi 1superiori competenti ». E quindi fuori luogo ogni pressione da part~ dei rappresentanti dei produttori n ei co,n front1 del1a Federazione e dei su oi Uffici Provinciali.

Volo Umano Naturale. Il Comitato Nazionale per il V 0Zo1 Umano Naturale, informa che le Gare per modelli volanti, le prime ch e vengono effettuate nel Mondo, ad ali battenti non saranno più rinviate. Pertanto il termine ultimo per la presentazione delle domande alla Presidenza del gran Comitato a Torino - Roma, piazza Vittorio Veneto, 1 - resta fi1ssa lo inderogabilmente al 20 settem~re prossimo e le Gare avranno luogo nel successivo mese di ottobre, e nei giorni ch e saranno pubblicamente indicati ed anche comunicati ai partecipanti, a seguito delle prove preliminari che essi avranno so·s tenute, davanti ad apposita competente Commissione del predetto Co~itato. . . I r egolamenti per la Gara e per il Concorso, rispettivamente coi relativi premi di Lire ,quindicimila, e di un rrtiliorve , sono in1seriti ?e] Bollettino Ufficiale, testè pupblicato dal Comitato stess.o. e che ognuno P'Uò avere rivolgendosi alla Presidenza del V.U.N. in piazza Vittorio Veneto, 1.

· I vincitori del concorso ''Premi di laurea Le· pétit ,, II Con1itato per la Medicina del Consiglio Nazionale delle Ricerche esaminata la Relazione della Commissione giudicatrice del Concorso Premi di laurea Lepétit per l 'anno accademico 1938-1939, dichiara vincitori del Concor so, i seguenti 10 concorrenti, le cui tesi sono state giudicate p erciò degi1e di p,r emio: 1. Mario Brotto : Sulla patçgen esi della leucemia tra1smissibile dei polli. Ricerche sulle localizzazioni del viru s e sul meccanismo di formazione dell 'infiltrazione leucemica extra midollare (Istituto di Clinica Medica Generale della R. ll11iversità di ~avia) ; 2. Tullio D 'Amora : Il Gozzismo endemico nella penisola sorrentina (Istituto di Patologia Chirurgica e propedeutica Clinica della R. Università di Napoli); 3. Luca Bitossi: Recenti acquisizioni relative alla analgesia articolare nel campo dell 'ortopedia (Osservazioni 1

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Cliniche e .Sperimentali - Istituto Ortopedico To1scano); 4. AlYerio Setzu: L'aneurisma dissecanJe (Contriputo morfologico e sperimentale) (I·stituto di Anatomia Patologica della R. Università di Cagliari); 5. Elena CA>nestabile Della Staffa : I complessi lipoproteici del siero nell'infezione vaccinica : loro comportamento nelle diverse fasi di sviluppo dell'infezione (Istitu to di Clinica Medica della R. Università di Roma); 6. Mario. Spagazzini: Le Metropatie emorragich e delle vecchie (Istituto di Anatomia Patologica della R. Università di Padova); 7. Cesare Perondi: Ricerche sulla presenza dell'antigene di Forssmann nel bacillo di Koch (l'stituto di Igiene della R. Università degli studi di Fi;renze); 8. l~izzo Ercole Mazzini: Sul riflesso psico-galvanico, contributo alla su a applicazione · nella psicopatologia (Clinica Neuropsichiatrica del, la R. Ur.. iversi là di Roina); 9. Marco Gaudola : Ricerch e sulla reattivi I à cutanea ad antigeni batterici (Clinica dermatologica della R. Università di Pavia); 10. Guido Mo11tella: Le Ghiandole ed i Canalicoli parauretrali nel neonato (Istituto di Anatomia ed Istologia Patologica della R. Università di Napoli).

Un po' dovunque. Il 120 Congresso dell 'Associazione medica sudAfricana si è t enuto dall '11 al 16 luglio, a Port Elizabeth. Come la riunione annuale dell 'Associazione sud-Africana per il progresso delle scienze, adunat esi immediatamente prima nella stessa città, ha trattato prevalentemente dello sviluppo deJ1'igiene preventiva e sociale nell 'Africa del Sud. Un congresso medico pan-americano di kinesiologia, è indetto a Bue11os Aires, per la ·seconda quindicina di novembre; sarà il secondo della serie; il pruno fu soltanto argentino. Iscrizioni gr~­ tuite ,· temi liberi·, adesioni alla direzione di « Kinesiologia », Garslan 34, Buenos Aires. Un corso di perfezionamento in fisiologia, clinica e igiene della prima infanzia sarà impartito dal 12 al 27 ottobre in Parigi, sotto la direzione dei proff. Lereboullet e Lelong, n ella Clinica Pe'rrot, Hospice d e·s Enfants-Assistés (rue DenfertRoch erau 74, Paris 14e). Per incarico del Ministero degli Esteri si è recata in Albania una nuova missione sanitaria dirett~ dal prof. comm. Giovanni Orsi, .direttore dei s.ervizi d i igiene e sanità ~i Napoli: Il prof: Orsi è accompagnato dai dottori Domenico De Simone e Natale Lo Judice . Si è iniziata a Buenos Aires la pubblicazione di cc Kinesiologia », rivista di kinesiter~pi~,. educ~zio­ ne fisica e medicina ·sportiva, a periodicità trJmestrale diretta da D. F. Luna. Il primo fascicofo reca Ìavori di W. Knoll (lesioni sportive. tipiche e loro trattamento); P. Heredia (secrezioni intern e e spo:rtismo), V. ·M. Terr~zzano (massag~io medicamentoso) e materie varie. Sede : Gars1lan 34, Buenos Aires.. L 'ing. Achille Gaggia, in . occasione della. sua nomina a 1sen atore, h a elargito, per opere di beneficenza, un milione di lire, di cui 400.000 al: l 'Ospedale civile di Belluno e. 150.000 a quello di Feltre. II dott. Willian1 Thomson h a celebrato il suo 1040 compleanno, nella sua residenza di Bettel


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SEZIONE PRATICA

Ohio, S.U.A. Questo medico ultra-ce11Lenario è duro d'orecchi e deve ap·p oggiarsi a un pas tone;· ma conserva una larga clientela. Si vanta di avere assistito mille partorienti. Uno dei suoi nonni è morto a 105 anni; un altro a 97; la madre a 94; il figlio, pure medico, a soli 80 anni. Vi sono agli S. U. A . . circa 5000 medici i1egri oon una popolazione negra di circa 13 · milioni. All 'ultimo Congresso medico era stata fatta la proposta di un 'Associazione fra medici negri, distinta da ·quella dei bianchi. La proposta è stata respinta. Verrà impiantato a Br.ema un Istituto di medicina tropicale, specialme11 te allo ·scopo di procedere alle vaccinazioni dei commercianti che si recano ai tropici, per l'assistenza ai marinai che ritornano in patria e per l 'in1segnamento dell 'igiene tropicale. In California è stata aperta una ·Casa di cura per ragazzi diabetici dai 7 ai 16 anni, dove essi soggiorneranno per un periodo di 2 settimane. Capacità 30 letti. Le spese sono sostenute dalla Società dei diabetici di San Francisco. La Soc . Med.-Chir. Trevigiana ·si è riunita il 10 agosto. Vi sono state fatte comunicazioni dai soci: V. Pennati, G. Guglieln1in, G. Ronfi11i, M. Bortolozzi, Tonello.

E stato istituito al P ortogallo l 'Ordine dei Medici. La << Presse méd. » (12 ag. 1939) pubblica il testo completo dello Statuto. Alla Repubblica dell 'Equatore vi è stata nei mesi di gennaio e febbraio la peste polmonare : 18 casi, con 17 morti. Le energiche misure adottate hanno potuto circoscrivere l 'epidemia. Negli anni 1937-38, si è avuta nella .Svezia una recrudescenza di scarlattina, con una morbo·sità di 400 per 100.000 e le talità non molto elevata. La « Pro J.uventute » belga ha m esso a disposizione delle quattro UnivePsità del Belgio il credito necessario per organizzare durante 7 anni l 'e same medico degli studenti universitari, éhe si inizierà col prossimo anno e si farà a partire dal primo anno.

E stato progettato il nuovo l·slitulo di Anatomia patologica di Losanna, preventivando una spesa di fr. svizz. 1.450.000, in gran parte sostenuta mediante il lascito del Dr. Spengler (292.000 fr. sv. ). Re Gustavo di Svezia ba dedicato la sotto·scrizione raccolta in occasione del suo 300 anno di regno (5 milioni di corone) alla fondazione di un Istituto per lo studio delle malattie p aralizzanti (specialmente la poliomielite) ed alla lotta antitubercolare. A Salonicco, una contadina che era stata colta da violenti dolori addominali, è 1Stata sottoposta a laparatomia esplorativa, nel corso della quale fu rinvenuto r1ell 'addome un paio di forpici dimenticatevi in occasione di un 'k>per azion.e subita una diecina di anni fa . In Ungheria dal 1926 al 1936 il numero degli ospedali statali è aumentato da 9 a 31 ; quello degli ospedali distrettuali da 37 a 41 ; quello degli ospedali privati a carattere pubblico da 29 a 41; quello degli o·spedali strettamente privati (o ca-

se di salute) da 62 a 109; ecc.; il numero dei pa. zienti assistiti in istituzioni ospedaliere · è passato da 311.898 a 584.809. In Ungheria l 'Istituto nazionale d'igiene ha organizzato a .J ank., una Stazione di lotta antimalarica , la terza del genere. Le due stazioni prece .. denti, di Latanye (1937) e di Mandok (1938), hanno condotto a buoni risultati, il che ha consigliato di estendere l'azione. Sarà presto allestito in Grecia un Istituto della tubercolosi, dovuto alla generosità clel sig. Constantin Sismanoglon; esso sorge a 6 km. incirca da Atene; potrà ospitare 300 malati; ne fanno parte un dispensario e grandi laboratori; sarà diretto dal prof. J. Valtis. Dal 26 agosto al 2 settembre verrà celebrato, a Quepec, il 3o centenario di fondazione di quel1'ospedale; esso C()'incide con l istituzione d~lla prima assistenza ospedaliera nell'America settentrionale. In tale occasione si terranno a · Quebec due « Giornate mediche », il 30 e il 31 agosto. 1

Il Parlamento argentino ha approYato una legge che crea u11a Commissione incaricata di vigilare ·sulla salute fi sica e morale dei fanciulli d 'età scolas tica. La Commissione dovrà curare il buon funzionamento dei servizi medici scolastici, le visite al domicilio degli scolari, lq distribuzio11e gratuita di medicinali; è prevista la fondazione di Collegi. Si è stanziato un fondo di 7 milioni di cc pesos >> per la realizzazione del programma. 0

R deceduto il dott. Archibald Young,, r egio pro.. fe·ssore di chirurgia ali 'Università di Glasgow.

E morto a 82 anni il prof. EuGEN BLEURER, che fu titolare della cattedra di psichiatria di Zurigo. ove era succeduto a Forel; era uno d ei più reputali psichiatri. E deceduto il prof .. EDGARD ZuNz, direttore del Laboratorio di farmacodinamia e terapia dell'Università di Bruxelles. I suoi lavori principali riguardarono la digestione dei p·r otidi, la coagulazione del sang ue, le pro .. prietà delle proteasi, le secrezioni d'insulina e d 'adrenalina, l'azione d egli al caloidi dell'oppio, i fenomeni d'adsorbimento e di tensione superficiale, gli effetti dei gas to·ssici ecc.

Le malattie infettive in Italia. Numero dei Corriuni colpiti e niimero dei casi (fra parentesi)

Denunzie dal 10 al 16 luglio 1939-XVII (dati provvisori) : MoTbillo 297 (9t47); Scarlattina 82 (186) ; Pertosse 222 (710) ; Difterite 186 (411); Varicella 141 (244) ; Vaiuolo e vaiuoloide (- ); Febbre tifoidea e Infezi.oni paratifiche 350 (625) ; F ebbre ondulante 100 (134) ; Di·s senteria 18 (31); Parotite epidemica 80 (192); F ebbre puerper ale 21 (2~) ; ì\feìling ite cer ebro-spinale epidemica 19 (19); P oliomielite anteriore acuta 159 (2H6); Encefalite letarg ica 3 (3) ; Leishmaniosi 2 (3); Ancl1i]ostomiasi 5 (23) ; Rabbia : morsicature di é nim ali r abbici o sosp e tti 66 (108), dic}?.iarata 1 (l ) ; Pustol a maligna 20 . (20) ; P ellagra 7 (16).


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IL POLICLINICO »

RASSEGNA. DELLA. STA.MPA. MEDICA. Forze San., 15 apr. R. BoMPIANI. Profilassi della sifil. cong. - G. BENussr. Neurosi gastr. Minerva Med., 21 apr. - V. CH1Nr e al. « Anemia n1editerranea » o m. di Corley. Gazz . d . Osp. d . Cl., 2· apr. - F. RoYELLO. ~Ie­ la11oflocculaz. di H enry. l\tfii11ch. Med. Woch., 28 apr. H . ALBRECHT. ·rratt am. con ormoni sessuali. Practitionier, magg. Diabete meli. A rch. 1\tfalad. App. Dig., ecc., 3. - J. BA UMEL e H. SERnE. Steno·si pilorica d'origine vescicolare. Giorn. di Batt:. e Imm., apr . - U. PAGNINI. Infezione brucellare. S. VcLARDO. Fenomeni immunitari nell'anestesia novocainica. Rif. Med., 29 apr. F. CoRELLI. Tra1sfus. di sangue conservato nelle armate in guerra. Proc. R. Soc. Med., apr. - Discussioni su: ~eu­ r.opati e e g ravidanza ; Neoplasmi del testicolo; Pancreatite acuta; Traltam. del morbo d 'Addison. ca·s istica. Presse Méd., 29 apr. - RrsER e al. Iperten sione endocranica nell 'ipertens. arteriosa. Bull. Méd . , 29 apr. - Reu1nati'smi. Edinb. · "Nled. Journ., magg. J. W. McNEE. Epatite . L'tifed. Klinik, 28 apr. - K. VorT. Uremia . - H. MEESSEN. L 'esperimento in anatomia patolog. Journ. A. M. A., 15 apr. - A. T. WILSON e al. Sulfapirina nella polmonite. A. A. WERNER. Climaterio maschile. - S . F. K1TCHEN e al. Sierologia della inalaria. . Quaderni dell'Allergia, dic. D. G1GAiNTE. R eattività della cute agli estratti di feg ato. Minerva Med. , 28 apr. - D. CAMPANACCI. Addo1ne acuto malarico. - G. MAccaroso. Biborato di .soda nelle affezioni acute delle vie biliari. Arch. Jt. Se. Med. c.o l. e Par., febb. - G. TARSITANO. Forme apigmenlate del parassita malarico. Deul. Med . .Woch ., 5 magg. - MtiLLER. Tumori cerebrali nell 'infanzia. DIENST. Il diabete cisente l 'azione della vitamine B e C? Brit. Med. J ourn., 6 magg. - G . W. PICXERING.

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Indice alfabetico per materie. Artriti e focolaio settico biliare . . . . Artriti (Poli-) Modificazioni del liquor Bjbliografici (Cenni) . . . . . . . . . Cirrosi e carenze alimentari . . . . . . Diabete. Terapia chirurgica . . . . . . Ferro (Il) per via orale n elle anemie . -Glicemia. Variazioni date dalla betafenil-amina . . . . . . . . . . . . . ·Herpes zoster e vitamina B 1 • • • • • Lingua (Fibroma della) . . . . . . . . Malaria cronica. Biopsia del midollo

osseo

. . . . . . . . . . . · · · · · ·

·Nucleoproteidi

forIIlol

Pag . 1559

batterici.

Azione

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1560 1567 1569

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1571 1570 1554

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-Ormone sess. n1asch. Influenza sul beri-beri . . . . . . . . . . . . . . .

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1568 1568

Ovarica (Cisti). Errore di diagnosi . Pag. 1571 )) 1561 Panc reas . Litiasi . . . . . . . . . . . . )) 1566 Pancreas . Necros i acuta . . . . . . . . )) 1562 Pancreas. Prova della secretina .. . . Polmonite lopare . Trattam. con sulfa)) 1531 midopiridina . . . . . . . . . . . . Puerperio (Dis turbi del) . Prevenzione e

))

1570

Stafilococciche (Infezio ni) ed avitaminosi . . . . . . . . · · · · · · · · · Sulfamidopiridina (La) nella polm . . . Tifo e paratifo. Trattamento . . . . . . '.V asi sanguigni degli arti. Innerva-

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1570 1531 1562

z1one . . . . · . · · · · · · · · · · ·

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cura

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Vitamina B?. Deficienza . . . . . . . . Zincoprotamina-insulina. Uso . . . . .

Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la. ristampa d$ lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad .autorizzazione scritta dalla redazione. t vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. L'l!DrroRB

A. Pozzi, resp.

C. FRUGONI, Red. capo. ~-----------~~--------------------------------------------------------------------------------~---------------------~~~-

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Roma, Stab . Tip. Armani di M. Courrier


Roma, 4: Settembre 1939 • XYII

ANNO XLVI

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Num. 36

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE •

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

s E·Z ·I ONR REDATTORE CAPO:: PROF.

PREZZI

D'ABBONAMENTO

PH.ATICA

CESARE FRUGONI ANNUO

AL

Clinico Medico di lloma

« POLICLINICO »

PER

IL

1939

Singoli : Italia Estero Cumulativi : Italia Estero L . 110 L. 165 (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 70 L. 115 (!) AL~ DUB SBZIONI (pra.tica e medica) . (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . . L. 55 - L. 66 (I) ALL• DU• SBZIONI (pratica e chirurgica) L . 110 L. 166 (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 55 - L. 66 (4) ALl B TR8 SBZIONI (prat., med. e chirur.) L. 140 L. 19& 1

Un numero separato della. SEZIONE MEDICA o della CHIRURGICA L 6; della PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. Lavot"'i originali: M. Tripodi: Confronto fra d ue casi di anemia acuta grave (anemia tipo Lederer e mielosi a.plastica globale). Osservazioni cliniche : P. Orlan·d ini: Sopra un caso di Bilharziosi intestinale trovato nella regione del bassopiano Etiopico al confine col Sudan Anglo-Egiziano. - S. Bile: Grave sindrome endocrino-simpatica guarita con quattro interventi chirurgici. Sunti e rassegne: ORGANI DIGERENTI: E. Grafe: Forme • trattamento delle enteriti croniche. - J. Bottin: Gli infarti del mesentere e dell'intestino. - M. Ghezzi : Modificazioni ematologiche nei revisionati a distanza per ulcere gastriche perforate. - APPARATO CIRCOLATORIO : K . Gutzeit: Ou ra dietetica <i-elle malattie del cuore e della circolazione. - E. Curtillet: L 'embolia gassosa arteriosa. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società Napoletana di chirurgia. - Società Medica della Libia. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Al-

cune considerazioni s ul drenaiggio delle vie biliari infette. - Ohirurgia della cistifellea. - Interventi precoci nelle malattie biliari. - Nuovi m etodi per lo st'l1&io della batteriologia del tratto urinario. - Trat tamento raipido della blenorragia maschile. - Nuovi orientamenti nella cura dei processi infiammatori vulvo-vaginali. Accidenti dell'aiborto. TECNICA MEDICA : La f,rasfusione ~ sangue conservato. Sangue con servato. - L'uso di eparina nelle trasfusion i sanguigne. - MEDICINA SCIENTIFICA : L 'avvelenamento da acqua. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Procedimento disciplinare. Oon testazione. - Dimissioni. Revoca tempestiva. - Condizione giuridica dei medici di rea> arto delle ferrovie. Nella vita professionale : .AJlllministrazione sanitaria. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

toli d-ifferenti, per quanto alcune di esse siano già state riunite 11ello stesso capitolo da Di Gu.g-lielmo sotto il nome di mielosi eritremic:h.e1, avendo esse ir1 comu11e fra di loro le mar1ifestazioni ematologich e e il quadro anatomoistoil ogico. l\fa non è improbabile che una stessa causa etìologica pio ssa dar luogo a differenti quadri err1atolo·g ici, a seconda dell 'intensità con la quale e~&a agisce e che perciò i11 avvenire malattie per ora disparate possano essere riunite nello stesso capitolo come varietà della stessa malattia. A questo· suggestione più difficilmente i:;i sottraggono alcune emopatie i cui quadri clinici, come appare dai due casi che riportiamo, sono per molti punti sovrapponib~li.

(ìsPEDALE

l)RINCI PALE

DI TRIPOLI -

VITTORIO

El'.-IANUELE

III

REPAR10 MEDICINA

Confronto fra due casi di anemia acuta grave (anemia tipo Lederer e mielosi a plastica globale). Prof. M.

TRIPODI,

primario m edico.

La rappresentazio·n e di due casi di anemia acuta ta11to differenti per l 'esito e pur tanto somiglianti 11el quadro clinico d'insieme, può e·~sere utile alla compresione. reci·proca di questi quadri morbo~i che per esser e insoliti a riscontrarsi n ella pratica cotidiana sfuggono ad l1r1a chiara individualizzazion.e nosologica, rendendo difficile l 'orientamento del medico nel classificarli. Non soccorrendo il criterio etiologico è naturale cl1e le anemie primitive, com.e tante altre malattie, siano state raggruppate seco11do il quadro ematologico ed istopatologico. Donde la sistemazione di queste a11emie in capi-

P. Angelo, S. Ten. del Genio . di anni 26. I!'. Colonia dal dice1nbre 1936. Ha tra·scorso tutto 11 suo servizio nell'interno della Colonia, nei presidi del Sahara libico. Nulla a carico del gentilizio ascendente e collaterale. 1ato a termine soffrì da bambino i comuni · esantemi dell'infanzia. A 8 anni soffrì la cosidetta «spagnola ».


1580

« IL POLICLINICO »

22 anni prestò servizio militare in Italia. Richiamato a sua domanda nel dicembre 1933, fu destinato in Tripolilania. Per ragioni del suo servizio si è spo~t~to continuamente nelle varie regioni del F:ezzan; ·- conservando una ·salute eccellente fino al 24 gennaio del 1935, in cui cominciò ad avvertire senso di prostazione e malessere generale, dolore alla gola, febbre che si è iniziata senza brivido di freddo; la febbre nei giorni successivi si è mantenuta elevata, continua. Curato dal locale medico militare con preparati. chininici non ha risentito alcu.n vantaggio, per èui rimanendo elevata la febbre ed aggravandosi le condizioni generali viene trasportato a Tripoli per via aerea da Seba. Es. obbiettiv.o. - Individuo di tipo medio, d.i costituzione normale. 1Sensorio leggermente obnubilato. Decubito preferito il supino. Colorito pallido subitterico della cute e delle mucose vi·sibili. Edemi assenti . Non efflorescenze cutanee. Scarso pannicolo adiposo. Masse muscolari discretamente sviluppate e toniche. _A,.

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inerosi eritro.blasti orto e policromatici. Li11fociti: 26 %; neutrofili: 56 %; eosinofili: 6 %; moniciti: 6 %; metamielociti: 4 %; mielociti : 2 %. 19-2-35. - Globuli ros~i: 2.875.000; glob. bianchi: 4.500; H. B.: 45; V. glob.: 0.76. Pressochè invariata la formula leucocitaria e la normoblastosi. 7-3-35. - . Globuli rossi: 3.200.000; glob. bianchi: 5.400; H. B.; 50; l/. G.: 0,78. Discreta anisocitosi e poichilocitosi, scarsi normob1asti. Linfociti : 24 %; net1 trofili : 68 %; eo·sinofili : 2 %; nlieloci ti: 3 %; promielociti : 3 %. 28-3-35. - Globuli rossi: 4.300.000; glob. tJianchi: 7.500; H. B.: 72; V. G.: 0.84. Scomparsi i normobla-sti; la formula leucocitaria è ritornata nor1naJe. R. cli Wassern1an: negativa. Siero agglutinazione per tifo paratifo e melitene: 6-2-35: negativa. 17-3-35 : positiva per il micrococco di Bruce 1 :100 19-3-35: positiva per 11 micrococco di Bruce 1 :100 26-3-35: 1)ositiva per il micrococco di Bruce 1 :100

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XLVI, NuM. 36]

[ ANNO

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• GRAFICA

Impulso cardiaco in sede. Cuore nei limiti normali. Toni impuri alla punta. Soffio sistolico dolce sui focolai della base, dove 1Si apprezzano anche scarsi sfregamenti. AJJparato respiratorio: normale. Addome : leggermente meteorico, ben trattabile, indolente. La milza non si apprezza alla palpazione; limite superiore all '8° spazio intercostale. Margine inferiore del fegato a qualche centimetro sotto l'arco costale. Esami speciali. - Le orine non contengono nè albumina nè zucchero; sedimento negativo. Presenza di urobilina. 5-2-35. - Sangue: globuli rossi: 1.800.000; globuli pian chi : 13.000; emoglobina: 36; Val. glob. O,97. Discreta anisocitosi e poichilocitosi ; qt1alche emaziJ. granulofilamento·sa; numerosi eritroblasti: piastrine presenti, numerose. Linfociti: 12 %; neutrofili: 73 %; eosinofili: 2 %; mo noci ti : 4 %; meta1nielociti: 6 %; mielociti: 3 %. Reazione di H. van d. Berg : indiretta pronta. En1ocoltura negativa. Esame delle feci negativo per ameba ed altri parassiti. Esame del succo gastrico prelevato dopo il pasto di prova: ac. cloridrico libero: assente; ac. totale: 1,25%. Esame radiologico del torace: negativo. 12-2-35. - Globuli rossi: 1.925.000; globuli bianchi: 4.200; emogl.: 35; Val. glob .; 0,91; policromatofilia , notevole anisocitosi e poichilocitosi: nuCuore. -

1

I.

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4-4-35: negativa. 24-4-35: negatiYa. 13-3-35: emocoltura negativa. Prove emogeniche negative. Diario: Nei primi giorni di degenza le condizioni generali si mantengono gravi e l'ittero diviene più intenso, l 'urobilinuria rsi accentua. Con l 'istituzione di un trattamento urotropinico per via endovenosa si ha la caduta della febbre e conte1nporanea1nente un iniglioramen1o delle condizioni generali. Le fauci fin dal prin10 giorno di degenza si presentano arro·ssate ma senza ulcerazioni; le gengive sono facilmente sanguinanti alla pressione. L'ittero cdl miglioramento delle condizio11i generali si attenua progressivamente ed anche il pallore. La diuresi è buona con peso specifico 1015 a 1020. La milza che non si palpa all'ingresso; si palpa verso il 300 giorno di degenza so tto l 'arco, leggerm ente aumentata di consistenza, indolente. Il fegato deborda ·sempre di qualche centimetro dal1'arco. Oltre l'urotropina si praticano ipodermoclisi di soluzione fi,siologica ed iniezioni di estratti epatici. Il miglioramento è progressivo e l 'infermo dopo Je t1ltime poussées febprili entra decisamente nella fase di convalescenza, mentre la isanguificazione rapidamente migliora. L 'infermo esce di Ospedale dopo due mesi di degenza in condizioni di sanguificazione quasi normali e in ottime condizio11i fisiche. A quattro anni di distanza, malgrado ·~da ritor-

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[ANNO

XLVI, NuM. 36 ]

SEZIONE PRATICA

nato ripetute volte nei presidi dell 'interno l 'infermo si trova in ottima salute e non ha più sofferto di ricadute nella Sl1a anemia. Serg. Magg. D. Enzo, di anni 23; sotto le armi dal 1933. ~adre morto per tbc. polmonare contratta in guerra; madre e tre fratelli sani. A. R. - Nessuna malattia degna di nota se isi eccettua un 'uretrite blenorragica contratta nel 1937 e guarito senza postumi. A . P. - Ha risieduto per quattro anni a Ventimiglia ed è in Colonia da soli tre mesi. Non è stato nel! 'interno nè in località malariche. Da una quindicina di giorni astenia progressiva, dolori retrO'sternali, a~anno negli sforzi, facili sudqri, capogiri. Si è accorto nello stesso tempo di divenire pallido Appetito buono, alvo regolare, mai febbre. Es. obb. - Condizioni di nutrizione buona. Cute e mucose viisibili pallidissime, di aspetto quasi cereo; piccole emorragi~ de11a grandezza di una ;

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presenza di sar1gue, di elminti, di protozoi e loro uova ; leggermente positiva la reazione emoglobinica nelle feci. Prove emogenic1ie. - 1'e1npo di emorragia: fortemente allungato al di là di 1/2 ora; tempo di coagulazione : normale; 1 e trazione del coagulo: normale; prova di Koch: negativa; prova del laccio: negativa. Siero agglutinazione per tifo, paratifo e meliten1se: ripetutamente negative. Emocol tura dopo due giorni di permanenza in termostato a 37° : negativa. Radiografia del torace e del t11bo digerente: negativa. Nei primi giorni temperatura completamente apirettica. Si inizia una cura di estratti epatici ad alte dosi. Le condizioni rimangono invariate. Il 17-5-38, un nuovo esame di •sangue dà: globuli rossi, 1.420.000; globuli bianchi, 2.2-00; emoglobina, 20; valore globulare, O, 71; pressapoco identi-

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GR!\FICA

capocchia di spillo, n1olto scarse, sulla cute del1'addome, del dorso e della superficie interna delle coscie. Masse muscolari trofiche, ipotoniche; lingua pallida, detersa con papille appiattite, senza erosioni e cicatrici. Cuore nei limiti. Toni deboli accompagnati sui focolai della base da soffio sistolico dolce. Azione ritmica. App. polmonare: n egativo. Addome: trattabile; milza e fegato nei lin1iti. Orine: p. sp. 1020, limpide, nessun elemento patolo·g ico tranne piccole traccie di urobilina; eliminazione ureica normale. R. W.: una prima volta dubbia e-0n Meinicke e Citocol negativa; dopo riattivazione completamente negativa. Es. ematologico (in data 5-5-38) : globuli rossi, 1.300.000; globuli bianchi, 800; Emoglobina, 28; V. g~ob., 1.07. Formula : neutrofili, 31 %; eosinofili, 7 %; basofili, 1 %; linfociti, 50 %; monociti, 11 %. Leggera policromatofilia, ditScreta anisocitosi e poichilocitosi, qualche eritroblasto, rare piastri11e i'solate. Resistenza globulare: leggermen te aumentata: minima 0,35; massima 0,25. H. van d. Berg: indiretta ritardata. Tasso pil i:r;.ubinico nel isiero: u11ità H. v. d. Berg 1,35. Es. del st1cco gastrico dopo colazione di prova: HCL libero assente; HCL combinato gr. 0,545 %o; acidità totale gr. 0 ,657 %o; acido lattico assente. Es. delle feci: Ripetutamente negatiYe per la '

Il.

ca formula ematologica, qualche rara piastrina isolata. Si associa alla terapia epatica il ferro ad alte dosi. Comparsa di una ulcerazione alla regione anale a base dura, infiltrata, dolentissima. Il 27-5-38 (dopo 10 giorni) l'esa1.~e del sangue dà: globuli ro·ssi, 1.240.000; globuli bianchi, 1000; emoglobina, 15; valore globulare, 0 ,62. . Non si riscontrano forme immature della serie rossa . Assenza quasi assoluta di piastrine. Il 2-6 jnsorgenza di piccole e1norragie gengivali. Es. del sangue del 3-6-38: glob. rossi, 1.110.000; glopuli bianchi, 200; HB. , 11; V. G., 0.50. Puntura dello sterno. - Vari globuli rossi, qualch e eriloblasto e linfociti; non ·si 111ettono in evidenza forme paraissitarie. Il 3-6 trasfusione diretta di 500 cc. di sangue; in1mediata·n 1ente dopo la trasfusione euforia, ripresa delle forze, ritorno dell 'appetito. Il 5-6 comparsa di herpes lapia]e. Il 6-6: glob. rossi, 1.650.000; glob. bianchi, 600; HB., 20; V. globul., 0.62. Nello striscio qualche elemento immaturo a tipo megalqblastico, rarissime piastrine . .A.ggravandosi nuovamente le condizioni gen erali e lo ·s tato di anemia si procede, il 13-6 1 ad una seconda tra1s fusione diretta di 350 cc. di san gu e. Es. sangtte (17-6) : glob. r ossi , 1.070.000 ; globuli bianchi , 800; HB. 12; V. glofi., 0.41. Es. sa ngue del 22-6-39: globuli rossi, 1.100.000; glob. bianchi, 1.200; HB. , 10; V. glob., 0.55. Il 24-6 comparsa di dolore e di sanguin amento


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1582

IL POLICLINICO >>

delle gengive e tumefazione della ghiandola sottomascellare sinistra. Il 25-6 imponente emorragia nasale che viene tamponata . DeceS'so nella stessa giornata. Es . biopsico. - Si preleva dal cadavere un pezzo di fegato, la milza e un pezzo tipia comprendente la epifisi e parte della ~iafasi. Il mid~ll? os.se~ è diffusamente giallo e all esame per str1sc10 s1 rinvengono solo dei globuli rossi e qualche raro linfocita. Esame istologico (prof. Guccione). F egato. - La cap1Sula fibrosa non è ispessita nè si rinvengono nel suo dominio focolai d'infiltrazione di qualsiasi natura. L 'ordinaria architettura dell 'organo è mantenuta. Le cellule epatiche dei singoli lobuli presentano gravi lesioni degenerative. Infatti, si presentano rigonfie, con citoplasma finemente granuloso, a volte vacuolizzato e con nuclei scarsamente colorali. Di frequente, nel citoplasma di gruppi di esse, in prevalenza nelle porzioni periferiche dei lobuli, si rinvengono numerosi, fini granuli di pigmento giallo-brunastro, che non dà la reazione per il ferro. A tratti, nelle porzioni centrali dei lobuli, si rinvengono aree di necrosi, che coinvolgono in parte gli eleme11ti stromatici interposti. Alla periferia di dette aree no11 si apprezzano processi reattivi di qualsiasi 11atura. I sinusoidi sono moderatamente diJatati, ma con scarso contenuto di globuli roS1si. In alcuni distretti gli elementi reticolari, distribuiti all 'esterno dei sinu·s oidi, sono dissociati per edema. In tali sedi si apprezza un certo disordine nella distribuzione delle travate di Remak . Negli spazi di l\:iernan di regola non si apprezza alcuna modificazione di str11ttura. In linea del tutto eccezionale, in singoli di essi, si notano limitati infiltrati, co·stituiti da elementi con nucleo piccolo, rotondeggiante, ipercromatico . Gli infiltrati 11on tendono a disporsi alla periferia dei vasi arteriosi e biliari. Milza. - La capsula fibrosa e i setti che da essa si dipartono sono moderatamente ispessiti. I follicoli di Malpighi sono poveri di elementi linfatici, che a volte costituiscono esili mantelli alla periferia delle arterie corrispondenti, le qt1ali sono ·sempre ben conservate. La riduzione degli elementi linfatici non si accompagna mai a processi reattivi da parte del reticolo interposto. I seni venosi sono in genere ristretti e privi di qualsiasi con.tenuto. Gli endoteli, ch e li delimitano, di frequente sono rigonfi e desquamati. Alcuni di essi contengono cellule mononucleate con nucleo rotondeggiante, ipercromatico, relativamente voluminoso in confronto della massa citopla·s matica circostante. I -cordoni di Billroth sono ricchi di elementi cellulari, tra cui prevalgono cellule del tipo suddescritto; di esse alcune sono binucleate e in maggior numero cellule con nucleo piccolo, rotondeggiante, ipercromatico e scarso alone citoplasmatico. Non si rinvengono cellule pigmentifere e globulifere. Non è possibile rilevare altri dettagli istologici, essendo l 'organo in fase di avanzata putrefazione.

Per quanto riguarda il primo caso non c'è dubbio ch'esso ,d ebb,a inqua drarsi in quel gruppo di anemie acute a cui .appartengono i casi d'escritti per la prima volta da Lederer e successivamente illustrati sotto il nome di ane1

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rnia emolitica acuta da Noel 1~.,iessin·ger, Decourt e Laur, a cui debbono aggiun.g ersi i casi descritti da Brill sotto il nome di anen1ia acuta infettiva. 11 i1ostro caso tutt'al pilì si discosta dall'anen1ia di Lederer per un valore globular~ al di. sol to dell'unità in luogo di un valore globulare t-levato e per una n1odica leucocitosi neutrofila ben presto sostituita da una leucopenia in luogo di una cospicua e costante leucocitosi. Ma per il resto, cioè per l 'anemizzazione rapida in uno con lo stato febb1rile, per l'inteIIBa emolisi denotata dall'ittero e dall 'urobilinuria, per il quadro ematico molto simile, alrn,eno all'inizio' a quel] o dell'anemia perniciosa e soprattutto per l'esito in guarigione, il nostro oaso coincide perfettamente con l'anen1ia di Led€rer. Sarebbe superfluo indugiarsi sulla diagno~i differenziale con altri quadri morbosi che hanno con l 'anen1ia tipo Lederer molti punti di C<)ntatto ad esen1pio la malattia di Pi Guglielmo o mielosi eritremica acuta, il morbo di Rautman, il morbo di Cooley, se non altro perchè queste malattie sono ad andamento progressivo e ad esito letale. Tuttavia se doveS6imo soffermarci soltanto sui caratteri del quadro en1atico, prescindendo dal decorso, il nostro caso av1'ebbe più .p unti assomiglianti con l'anemia eritr.emica acuta cl1e con l'anemia tipo Lederer; all'anemia eritremica acuta il nostro caso assomiglia infatti per la netta eritroblastoi&i, per il valore globulaTie inferiore all'unità e per la leucopenia che ha prevalso sulla leucocitosi, tipica invece e costante, se si effettua qualche caso riferito dal Greppi, nell 'anen1ia tipo Lederer. È verosimile che la causa prin1itiv'a giustifichi_, co1ne vogliono alcuni .autori, la differenza di dee.orso fra le due anemie, in una prevalendo 1'1e molisi per azion.e tos&ica p,r imitiva sul sangue perif1erico e nell'altra l 'alteramone del1'eritrogenesi midollare per azione tossica prin1itiva sul mi,dollo. l\1a non è improbabile che l'agente infettivo 1espli0hi la &ua azione sugli organi ematopoietici più in ,·ia quantitativa che qualitati,ra, così da giustificare quad,r i ematoJogici -c.he, come il nostro, stanno a cavallo fra l'una e l'altra forma morbosa, il cui deconso resterebbe quindi subordinato all'intensità più ch,e alla qualità dello stimolo tossico e al fatto;re individuale che decide dell'andamento di ogni for1na morbosa. Il secondo caso caratterizzato, co,m·e si è visto, da eritropenia con assenza assoluta di segni di rigenerazione nell'ultima fase della 1

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IY1alatlia, da leucopenia di grado e.stremo con granulocitopenia assoluta e relativa e linfocitosi relativa, da piastropenia co,n cifre al disotto di quelle cosiddette critiche di 1F ranck, si sovrappone pei suoi punti più es&enziali alla malattia che descritta per la prima volta da Ehrlic.h nel 188'8 , sotto il nome di anemia aplastica, si è arricchita in se.g uito di diversa terminologia (an1iele·m ia, amielia, pann1ieloftisi, aleucia ·emo,n ·agica, atro,fia mieloide acuta), fino alla f)iù recente di mielosi glob·ale aplastica assegnatali da Di Guglielmo i11 base alla sua concezio,n e unitaria della patogenesi della malattia, per cui la triade sintomatica essenziale del processo morboso (eritropenia, leucopenia, piastrinopenia) sarebbe espressione di una lesione primitiva globale del midollo osseo. l Jnici elementi di6Cordanti dal quadro tipico dell'anemia globale aplastica erano, )nel nostro caso, la scarsa inte11sità dei fenomeni en1orragici sopravv·e nuti solo imponenti a poca di&tanza dalla morte, inalgrado l 'intensa piastrinopenia, la urobilinuria da aumentata emolisi, l 'esi &tenza all'inizio della nostra osserrvazione di poichilocit05i con le.gge1~a policron1atofilia e la presenza in circolo di eritroblasti, segni tutti denotanti una certa attività del mi- . dollo osseo. ~ella letteratura sono già riferiti casi che si discostano alquanto dal quadro tipico della n1alattia. A parte il fatto che nella letteratura tedesca e ang·losa~sone la denominazione di anemia aplastica viene applicata a qualsiasi sindrome aplastica con diateRi emorra.gica e che anche nei più re,c enti trattati ~~rancesi l'anemia apla1&tica viene senz'altro definita la più grave delle an·en1ie p eTniciose e descritta nello stesso capitolo dell'anemia perniciosa esf'enziale, ciò che da solo basterebbe a dimostrare co.me i limiti della malattia siano tuttaltro che ben definiti e concordemente accettati da tutti gli Autori, a parte questo dicia1no sono stati descritti sotto il nome di mi elosi globale aplastica casi atipici con presenza di emocitoblasti e mieloblaf'.ti n·el sangue e di nidi eritrocitoblastici nel midollo 0 sseo (Cap·a ni), con piastrine in numero normale ed emocitoblasti nel sangue e midollo osseo ricco di cellu1 e (Conti), con metaplasia mieloide delle linfoghiandole (Herzog) oltre quelli riferiti a sinton1atologia irregolare da Kaznelson , Opitz, Hai~ ch, Deneke. Anche per ciò ch e ri·guarda il ricambio emoglobinico Di Guglielmo è di av-Yiso ch e una discreta urobilinuria e una modica iperbilimia non contraddicono la ciiagnos.i di anemia aplastica globale. 1

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Questi casi atipici, specialmente quelli che si presentano atipici anche dal punto di vista istopatologico, se non giovano alla perfetta compre11~ione clinica della n1alattia servono tuttavia a stabilire d.eii punti di passaggio tra questa 1nalattia e quelle che vanno nella lett·e-ratura sotto diversa denominazione. Citiamo a proposito la m.iefo,si globale pseud<J-aplasttica cì1e non si differenzia dalla mielosi globale aplastica se non per una maggiore evidenza dei seg·ni di rigenerazion.e in circolo, J.">er il netto aumento· del ricambio emoglobiTJ ico e per la sconcordanza fra il reperto ematico e quello midollare che mostra una notevole attività ge.n erativa con ernoistioblasti, mieloblasti, n1ielociti neutrofili ed eosinofili, polir1uc.Ieati, eritroblasti in ogni fase di maturazione, megacariociti; l'agranulocitosi di Schultz che nei casi impuri può decorrere co.1ne l'an1e mia gl. aplastica con anemia di grado assai elevato e trombopenia più o meno spiccata; le forrrie croniohe della mielosi gl. aplastica che non si differenziano da11 'anemia l>ernic.iosa se non :p1er la manca11za di segni di rìgeneràzione mìdollare e p er il criterio terafJeutico oggi po·s sibile dopo l 'avvento della tèrapia epatica. · A noi sembra che il reperto apparentemente contradditorio n ell 'anemia aplastica di elementi giov.ani della serie rossa e bianca nel sangue circola11te e comunque le variazioni che ~~i possono riscontrare nell'andam1ento della fc>rmul.a sanguig·na rispetto a1g li organi citoformatori, sarebbe sufficientemente spiegato se si interpretasse come ii segno di zone midollari ancora in attività di co n1pe n so non ancora lese ·dalla CD usa diretta o , indiretta di aplasia. Sotto questo punto ·d i vista sono· .g iustificabili le anomalie del nostro caso 12er cui all 'iniM zio della no,s tra osservazione fu possibile riscontrare i segni di una certa attività midollare denotata dalla presenza in circolo di eritrobla•&ti, di emazie policromatofile nonchè de~­ ! 'aumentata emolisi, segni che sono success1,,amente sco.mpar si con l 'aggravarsi della lesione midollare. N1cl nostro caso all'esame an.atomoJisto.Iogico ,e ra ben evidente oltre la completa aplasia midollal'e an,c he una grave lesione degenerativa della cellula e.p atica, ciò che non può r1on avere contribuito all'aggravamento della la lesione midollare. Evidentemente la causa tossica o infettiva rimasta &conosciuta, ha agito inizialmente sur sangue e sul midollo osseo avviando questo all 'a1)lasia , che potrebbe ritenersi l'esito di un 1

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processo che forse inizialm·er1te non aveva in rata e cc anemia nlaligna » di alcuni autori tesè 11ulla di determinato e di caratteristico. deschi (identificabile quest'ultima con la nlieAffatto recenten1e11te Jagie e Leeischhcken, losi globale pseudo-aplastica degli autori itai11 un loro lavoro, dopo aver esaminato i qualiani) - la trombopenia può mancare, mentre dri di aplasia n1idollare più specialmente pia- è costante I 'in.v ersione del rapporto leucocita6trinopenici concludono che dal solo esamei del rio, essendo il 7Cì-90 % degli elementi bianchi costituito d:i fo·r me 11ort granulocitiche. sangue periferico non si può dare un giudizio di aplasia sufficienteme nte esatto. La leucopenia neutrofila può dunq·u e ritenersi il segno differenziale più caratteristico Questo concetto, perfetta1nente aderente alla fra anerr1ie primitive ad esito infausto e aneieultà clinica, concorda d·e l iesto 1 .,on quello mie gravi ad esito in guarigione, sia essa gia espresso dalla scuola d el Ferrata secondo 1'espressione di u11 esaurimento primitivo e il · quale 11na n1ielopatia a plastica può corritotale del midollo osseo o di un disturbo della spo11dere a complessi sintomatologici g lobali o n1ielogenf.si co11 ari.g enerazione secondaria 3 parziali (leuco, eritro o piastrinopenici) senza metaplasia. per questo d·e sigoare altrettante malattie ma Dal complesso d elle osservazioni deducibili semplicemente varietà di quadri morbosi. dai due casi riferil i può ricavarsi l 'impl'essioNeanche l'au1nento dell'emolisi può ritenersi, come ''ogliono alcuni AA., un segno di si- ne ch e non esista differenza sostanziale fra le due forme di anemia , e cl1e l'esito infausto cura differenzi.azione in ca1npo di a11emia aplariel secondo caso più che ritener si legato a un stica. Nei nostri casi 1'emolisi era aumentata nel primo, ma e ra - per quanto modestissima rneccanismo patogenetico differente sia da considerarsi conseguenza di un'ab:ofia progressiva ~ anch~ aumentata nel secondo; sicchè si dedel 111idolJo subordi11ata alla m.aggiore gravidurrebbe che I 'aumento del ricambio (lmoglotà della causa .m orbosa primitiva o alla predibinico debba essere in molti casi &er.ondario sposizione costituzionale del midollo a. risentire alla lesione midollare e naturalmente legato alcon maggiore gravità d ell'azione di cause idenla J.>resenza di zone midollari ancora in attitiche. vità da cui il sangue periferi·co si rifornisce di È però evidente ch e allo stato attuale dell e nuovi eleme11ti. t naturale che là dove è sopcose è lecito solo porsi d ei quesiti, riiservand o pres53 ogni attività midollare ] 'e molisi debba aJJe ulteriori osservazio11i tratte da una. più nua1i ch e finire per cessare, come è avvenuto nel1'ulteri,)re decor so della nostra seconda osser- rr1erosa c asistica la sistemazione definitiva di • questi quadri morbosi sulla cui patogenesi revaz1one. g11a ancora molta osc.u rjtà . Giova p erò tener presente, per quanto riSull'etiologia dei casi rife~·iti può spendersi guarda la diag nosi generica di anemia ap1asolo qual che parola nei riguardi del primo st ic:a, che la natura e la prognosi di questa caso. Il fattore etiologico in questo caso potrova il suo segno più espiressivo, con cordet1'eb·b c ,redersi in una infezione da melite·n se. mente agli altri segni, n ella formula leucoci~1a I 'agglutinazione positiva per il micrococco taria che è sen1pre in questa malattia nettam .e litense è stata troppo debole (I: 100) per comente orientata verso una granuloritopenia stituire un elemento probativo i11 favore di assoluta e relativa. A •questo riguardo i nostri due casi sono . questa infezion·e, tanto più che l'emocultura era già risultata negativa e che l 'agglutinazioal)bastanza eloquenti in quanto pote.va scorgerne ne·l successivo decorso è divenuta presto 5i in entrambi una quasi identica sintomatonuovamente negativa. Tuttavia la comparsa logia clinica 8.d eccezione della leucopenia neudell'aggluti11azione solo al 50° giorno di matrofila presente nel secondo caso. È vero che lattia se pu.r e non .depon·e , per il suo b.asso nel secondo caso esisteva una cospicua piastrit1it:olo e la &ua breve durata, in favore di una rtopenia , ma questo se.gno , se fosse mancata la i11f.ezione da melitense fa pensare ad un ignoleucopenia n eutrofi_la , avrebbe potuto anche to agente infettivo che apbia momenteneamendieporre per un m. di W erloff, dato che del '\i\rerloff il nostro presentava i se,gni più essen- 1e .e saltato i poteri agg·lutinanti aspecifici del si,ero d ell'infermo nei confronti del micrococziali ·e cioè la prese,n za di piccole emorragie cuco 1nelitense. t.a11ee, l'aumento del temp·o di emorragia, la Non dobbia mo in ultimo trascurare di porre piastrinopenia e il valore g1obl1lare inferiore in rilievo l 'azione del cljma coloniale con1e all'unità. fattore aggravante, se non d·e terminante, di È ancora da tener PTes·e,n te che in alcune questi stati anemici, essendo ben nota l 'azioforme ad andamento cronico dell'anemia aplane sfavorevole sulla crasi sanguigr1a dell 'ec.-cess tica - atrofia mieloide progressiva d'el 'F er1

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siva irradiazione solare e dei cqmplessi fattori c]i1natici legati agli ambienti tropicali ,e subtropicali. RIASSUNTO. Sono riferiti due casi di anemia acuta grave di cui è messo in confronto il. decor&o e la si11tomatologia clinica ed ematologica. BIBLIOGRAFIA. .

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e

pseudoaplastiche.

di Pat. e Clin. 'Med. , 1925-IV. Aniemia aplastica. Illinois l\Ied. J ourn .,

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Per I'P.Sercizio snnifario nell'Africa Orientale lfalinna e nelle Colonie, tenere presente l'indispensabile Vademecum:

Dott. ROMOLO RIBOLLA

Medico diplomato della Marina Mercantile

MEDICINA. TROPICALE E IGIENE MARINARA MANUALE TEORICO-P&ATI OO PER I MEDICI Riportiadllo le conclusioni di uno dei tant i giudizi es pressi dalla stampa con sorella, su questo libro del RII,OLLA:

« •• .Queste Manuale del RIBOLLA chiaro, bene informato, do.. ~

nebbe far parte indispen1abile del bagaglio di chi dovrà eser• « citare la professione sanitaria a bordo e nei pae•i tropicali : « uso e una vera piccola enciclopedia che sola può bastare a tutte « le necessità del medico, di cui sarà guida fedele e sicura •. (Da Ann. Med. Nav. e Col. a. XXXIII. voi. li , f. y ,vl). F. L. C. Volume di p_agg. XVI-491, con 39 figure in.ter~alate

nel testo. Prezzo L. 5 2 . più le spese postali d1 spedizione. Per gi abbonati al « tPoliclinico » od a c.iualsiasi dei quattro nostri P eriodici, sole L. 4 7 franco di por to in Italia, Impero e Colonie. Per l'Estero L. 5 O.

Inviare Vaglia Postal~ o Ohèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA.

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OSSERVAZIONI CLINICHE Sopra un caso di Bilharziosi intestinale trovato nella regione del bassopiano Etiopico al confine col Sudan AngloEgiziano. D olt. PIETRO ÙRLANDI NI Capitano me·d ic.o in A.O.I 1 (Ga lla-Sidama) . Molte- malattie tropicali ::;h e IJer ·manca nza <li ind<~gine si era fino ad oggi incerti potessero es~&tere ancihe ne] i1ostro territorio Etiopico, ven·gon o qua e là alla luce, media11te il (liffond ersi d·el nos tro servizio Sanitario Colo11iule cJ11e ora funziorJa r egol::trmente anche n·e i più lontani posti d ella Colonia . Nella oarta i1osologica delld. ,distribuz~o,n·e geografica delle malattie, l 'Abis~ir1ia, ch e in 1.:l&sato era seg11a ta com e una vasta lacuna , va ptogressivamen te cumpletart·do e prec isando la ~u a costituzio ne epidemiologica. Molto i1n p·o rtante è co1 1.oscer e le mala ttie preponde ranti n ell,e varie r ègìo•r1i, e specia lr11ente quell e a caratter e diffusivo, per poter le a tempo circoscriver e ai luoghi endemici ecl impedirne la diffusion e. Cbl ritorno a lla vita norrnale, il traffico nel1:1 nost.ra Colo11ia .au.menla ogni .g iorno più .' Il perfezionarsi e l 'espandersi d ella r e te stradale e i rap jdi nlezzi dì coirr1u11icazio1ie, oltirecbè facilitare g li scambi fra 1-e diverse regioni, fa V<)risce spostam e11ti di mabSe 11otevoli di po·r·olazioni e qui11di può contr1buire n el diffondere nuove nl.alattie in r egioni cl\e prima eran o indenni. La zo11a di co11fine col Su<lar1 Anglo-Egizian o, delin 1itata dai fil1mi Baro, Pibor e Acobo, 6ebbenc fosse già stata in passato percorsa da repa·r ti militari , non era ancora slata visitata da alc un Sanilario . Essendo s tato assegnato ad una Mission e l\IIi litare ch e 11a r ecentem ente percorso questa zona , ho potuto osservare a lcuni casi di malattia ch e, sebben e g ià vecchie n ella storia medi ca, non ne era 6tata ancora accerta ta la esisl e.nza i11 questa zona. Questo territorio è un terreno ancora vergin e dal punto di vista medico , ed altri colleghi ch e lo visiteranno in seguito, potranno an1pia.111e·n te completar e il quadro nosologico d i questi luoghi. Il caso che desidero portare a conoscenza è un o di Bilharzia intes tinale. Sarà bene pr-en1 ettere u11a breve descrizione d ella zona ch e è tutta di basso piano sui !00 metri. 1

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Ovunqu e è una &confinat.a 1)ianura che ducal Departa111ant dice cl1 e fra g li indigeni prora11te la s tagione delle pioggie \ ien comple\ enienti dalle Pro,·. Occide11tali del Sudan , al ta1J1enLe a1lag·ata, in parte dall 'acqua dei fiuloro arri,·o a Ghezir.a, il lù 'ìo è trovato affetto mi che straripano e in parte per la natura del da 'Bilharzia. terreno ch e completan1&nte pia110 e composto te Il contro llo di quebta n1alaLlia è di grande di Gr e ta dura non assorbe e no11 lascia scolare importa11za economica per il Sudan perchè ci'è le pioggie che così vi ristagnano e vi si forse1npre il rischio che l 'area ìrrig-ita di Ghen1a110 i panta11i. zir.a possa divenir ir1fetta ». In vari i punti, pantani e acquitrini esistono Qui l'Autore non dice quale fra ]e due Bitutto l 'anno. I villaggi i11digeni son situati lharzie sia i11 p.r e·v alenza : se la vescicale o la ir1 località che , durante le pioggie, affiorano ir1testinale. :n1a non di molto, tanto che p er precauzione Ad ogni modo, data la co11ti.guità del noH I torno ad essi vien sca,·ato dagli ir1digeni un stro territ0rio con il Su dan A. E. è facile spiefn ssato ed er etto un mruretto di cinta. garsi co1t1e an che da noi tii possano trovare Nell'epoca dell'allagamento le com unicazio- . casi di B. rii fra ,,illaggio e villagg io si fanno in piroga. Questo caso cli Bill1arziosi intestinale mi Noi si sce11de quaggiù soJtantc· n ei mesi sarebbe sfuggito se non av~ssi intrapreso' I' ed ella s tagione seoca. same microscopi co delle feci di t11tti gli ascari I ino lluscJ1i del .g enere cc Planorbis » ospiLi aggregati a lla l\iis ion e, 150 fra tutti. intermedii delle Bilharzie, sono molto abbonLa st1.1 f:,in to1r1atologia era si può dire nulla, danti in tutte queste paludi. sal,10 qual che po' di diarreà, (;1h e pe·r ò non Questo ba sso piano· f; con1preso in quello dava molestia alcuna al inalato, che, solo per sp·erone ch e si incunea nel t.erritorio Angloquesta , non sarebbe ricorso al medico. F,giziano ed è delimitato a nord da un tratto Si trattava quindi di tino di quei e.asi abba.del fiume Baro, ad ovest dal Pibor e a sud st.3 11 za frequenti di portatori d1 Bilharzia co,n daJl 'Acobo. Il !Baro e l 'Acobo sono due afpresenza di 1scarse uova di Scl1istosomi e quinfluenti d el Pibor e fra i due 1prirni si trova il di con sintomatologia quasi insi.gnificante . GJ1ilo cl1e si getta pure nel Pibor. Quest'ulNon per queslo però questi casi, benigni pel timo, llnitosi al Baro continua col nome di m alato, ces.sano dall'esser peTicolosi, anzi lo Sob·at nel territorio Anglo-Egiziano ed arriva ~ono forse di più d egli altri perchè, fuggendo a1 :\Tilo bianco. a ]] 'i11dagine , possono più facilmente propagaIl n ostro percorso si effett.uò t11tto p er \ 1ia r e la n1.alattia. fluviale , scendendo, dapprin1a il cor so del Baro Pren1essi alouni brevi cenni sulle Bilhari; artendo da Gan1bela , risale.11do poi il Pibor ziosi, esporrò poi alGune considerazioni sulla e quindi il Gl1ilo. profi]assi di questa n1alattia, che è c iò che Questi due ulti1ni fiumi ha11rto in questa n1aggiorinente e.i interessa dal punto di vista zona l 'aspetto di canali; son, largl1i dlai 20 ai dell'Igiene Coloniale. 3'0 111etri , a cor so molto tortuoso, con sponde Il non1e ,d i Bilharzia è dovut0 a !Bilharz che b asse, compl,etamente prive di alberi, acqua 1:>er 1Jri1no nel 1851 vide questi parassiti, in cl1iara , ma no11 limpida perchè conteneinte i Egitto. d e:triti d elle palu<li. Essi sono vermi platel1ninti dell'ordine dei trematodi e vengono de&ignati anche col nome Al di quà di questo cillneo paludoso e acquicli SébisLosomi da 1 greco crxtcrt6ç = spaccato, trinoso con1preso fra il Baro e l 'Acobo, il terp er il fatto che il i11aschio, più corto, è come r e110 si innalza e si arri,ra ben presto nella spaccato in due , pe,r ricevere la fen1mina, più zo11a nlontagnosa. Si passa così dal clima trolun,ga , all 'atto della copula. picale d el basso p·i ano al clin1a te·m perato delGli Schistoson1i ap1partengo110 a tre .specie: 1'a crocoro Abissin_Q. Sch. h aematobiun1 ch e dà la Bilha·r ziosi o Dove11do seguire. le esigenze n1ilitari della Schistoson1iasi vescicale. Mj ssio·n e , ho avuto la possibilità di poter stuScl1 . i\1a11&oni che dà la llilharzios i o Schidi.are solo ir1 J:>.art~ e Ji111itatan1er1te. la pop·olastosomiasi intestinale. zion e indigena , e l e mie osservaz ioni riguarSch. Japonicum che dà la Bilharziosi o Schidano 1SO•p ratutto gli a scari di r ecente arruolatisi e provenienti da queste reg ioni. stosomiasi arteifio-venosa. A noi interessar10 sopratutto le due prime La Bill1arzia fa parle delle malattie cospecie, · essendo la terza ristretta solo al Giapmuni nel lin1iLrofo Suda11. Nel libro « The Anglo -Eg)"ptian Sudan from pone e alla Cina. La d~stribuzione geografica dei due primi ,,·ithin » D . Pridie Dirett. d el Sudan Medi1

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\'er1ni si può oosì schematica111P-nte dividere : .-!frica. Presenti tutti e due in tutto il conti11entf, in proporzioni differenti a seconda delle varie località. ,4sia. Presente solo lo Sch. h aem . e ristretto a ll ._i\.:>ia Mi11ore. America., Presente solo lo· Sch. l\1~nso ni e ri~ lret to ali ' America del Sud. Eu,ropa. Casi di B. vesc. s o110 stati <lese.ritti in <": ipro , Spagna e Po·r togallo. I vermi d elle ·due specie, sotto forma di ( ercarie, penetrano att.ra verso 1.1 .p,ell e e vanno ~ubi to ad alloggiar e, n el siste111a venoso dove diYengono· adulti. lJn tropisn10 particolare porta poi lo Sch. J1ae111. verso le ven e d ella veRcica e lo Sch. ~1<.ins. verso quelle dell 'i.ntestino. Dopo avvenuta la cupola, le femmine proseguono fino alle più piccole diramazioni vert1)Se e vi depongono le uova cl1e, f.a cendosi s trada attraver so i tessuti cadono le une quelle d a Sc.11. Mans, nel lume intestina le ed escon o l)oi all 'esterno c:on le feci, le altre, quelle d:a Sch. l1aem ., i1ella vescica ed escono· all '. esterno con l e urine. La cara tteris tica di queste uova è uno s.p e1 one cl1e è terminal e o polare per quelle dello Scl1 . hae111. e later al e per quelle dello Sch. 1

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Siccome alle volte lo sperone laterale di q u est'ultin10 11on è ·sempre ber1 visibile ,p1er la 1;osizione dell ' uovo, è allora consig lia bile di i111primere d ei pi ccoli movimenti al vetrino copri-oggetti in modo che l 'uovo g iran·d osi n1e tta meglio i11 evidenza il suo spero,n e laterale . P er lo Sch. Japon. lo speron e è quasi invisibile, e assai difficile a veder si. Le uo·v a, u scit.e all 'ester110, si aprono solo quando arriv.ar10 n ell 'a cqua. Ne e~e allora un e1 nb·rione (n1iracidio) ch e penetra n ell 'interno di al c uni molluschi d el g·enere Bullinus-Pla rior])is-Physopsjs, cl1e gli servono da ospite inter111ed io. Qui il rnirac.idio subisce. alcune tra sfornìazioni ed esce poi sotto forma di ce rca ria. Questa, provvista di u11 a coda bi fida , ILUOLa in oerca d ell'ospite dtfin it ivo, n el quale i,en elra attraverso la pelle, Tag~iungendo pre... to il Ristema venoso, do.ve diventan o vermi adulti in circa due n1csi ed il ciclo rin,c omincia con l ' emissio11e cli nuove u ova. La sinton1atologia varia i1at11ralmente a sec011da d ella sed e 1p1rescelta da lle femmine per deporvi l e u ova, percbè queste sono la causa dlli clisturbi lJÌÙ g·ravi. \Tei casi di j11fezi0ne l eggera, cioè quando i lìarassiti non si tro,1ano in gran quantità , gli 1

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SEZIONE PRATLC.\

a1nmalati posso,n o rimanere per parecchio le.mpo senza accu sare alcuno d ei sintom i più caratteristici alle due for111 c e cioè l 'ematuria o la dissent·eria; e l 'infezione passare inosservata. Per que sto è n ecessario procedere ad un sisten1atico esame delle urine e d elle feci ·d-ella pop olazion e dove si sa esistoin o casi di !Bilhar~ zia, s pecialmente qua ndo questa ger1te dovesse en1igrare in regioni indenni da tale malattia. Il sintoma iniziale com·u ne a tutte e due le ft>rme è il pru1ito cutaneo causato dalla pe netrazione delle cercari e attraverso la pelle. Segue poi un periodo tossiemico dovuto allo s vilup·po d ei veTrni e alle tossine da l oro prodotte, e si manifesta .sopra tutto con accessi di orticari.a, febb re e, a seconda del parassita all)ergato, sintomi che in questo stadio iniziale saranno vagl1i; a carico o d ella vescica o d el1' in testino . Quando le femn1ine inc.o rninciar10 a d eporre le uo,ra (e questo avviene dopo circa due m ·esi dalla penetrazione delle cer carie) incomin ci.a il fJerio do cronico dovuto alle uova ch e vanno accun1ulandos i. Nella forma vescicale da Scl1. heam. si l1anno dolori a lla minzione e sopratutto ematuria, più o m eno ab1b ondante a seconda d ella quantità di UO\'e emesse. N·ella forma intesLinale il sintoma caratter istico è la dissenteria ch e presenta quasi se-mJjre feci mucosang uinolenti. Di solito si hanno quasi sempre forme benigne, e n on n10 lt-0 frequ enti .sono i casi di infezioni gra,ri. Forse si forma una specie di immunità. cc Quando gli i11dividui r estano n ella r egione infes tata, la rna lattia c:ontratta n ell 'infanzi.a, dura per nlollo tempo, ma questa si attenua e sembra ch·e gli individui abbi ano acquistata una s1p·ecie di in1munità ch e impedisce a dei nuoYi \1 ermi di diventare adulti nei loro corpi e di IJrodurre una sopra infezione mor1·.a le. È probabil e cl1e l e cercarie continuano ad a ttraversare la pelle, n1a c}1e, arrivate n el sa11gue, inc:ontrino d eg·li a nticor·p i che si oppongono al loro sviluppo (Brumpt). l\1ol ti casi. dopo un periodo cronico più o n1eno lungo, specialm ente se hanno abbandonata la zo·n a ·infetta, possono guarire sponta11ea111ente . Pii1 ten1ibili sono l e complicazioni che si 11anno n elle due forme: cal coli ' 'esciculi e fi. tole urinarie ch e si h anno i1ella B. vescicale; poli1)i anali, IJrolasso del retlo e fistole anali nel la B. intestinale. P er la cura vien usato il Lartaro .stibiato n el1

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le s ue varie forme cl1e si tro·vano in com. n1erc10. Per noi il IJericolo di diffusi on e di questa n1alattia è 111olto minore di quanto in,·ece lo è l lel Sudan Anglo-}~giziano. Questo basso piano ch e forn1a la quasi totalità del Sudan r\.nglo -Egiziar10 e si continua 1)oi lungo tutto il corso, d el Nilo è invece contenuto in minima parte nel no~tro territorio. No i no11 dobbiamo· n11trire g ra,1i apprensioni ch e le malattie proprie di questo basso piano po.ssano faci]n1e11te essere trasportate su nell 'altopiano. lJ11a d ell e ragioni che ne in1pedi scono la propagazione rè .d!ala dalla mancanza in questa zona di ret.i stradali e quin di di mezzi ra·pidi di comunicazione • ')uesta terra c.h e è soggetta ad allagarn enti J>Criodici ed è .co i1arRa di paludi perenni, r encle impo·s sibile la costruzione di strade. L'unica via di com.u nicazione che permetta la circolazione di mezzi n1ecca nici è rappresE:ntata dal corso d ei fiumi, che sono, specialmente dlll'ante la stagione delle pioggie, in gran parte na,rigabiJi. ~1a, diaLa la .S!c.ar sa risorsa di q11este terre, no11 c'è da prospettare alr11eno J)er ora , grande tran~ito n è di gente n è di m er ce , n è p er ,·ia di t erra nè di fiun'le. Forse col ten1po qui i s' ilup1)erà la colti''élzio·n e del cotone. Gli ingle1si n el Su·d an, do,re. il •coto,n e è rr1olto coltivato, chiamano ques ta qualità di terra cc coton so il ». P er ora c ' è solo qualche :µia11ta di cotone in Yi cinanza dei villaggi e g Ji indigeni lo ador1er<lno p€·r ;p~·CC01li usi do,m estici. Da poco ten1p-0 si è istituita la Soc. Coto r1iera del Baro, con Sede. a Gamb·ela. Presidente n e è l '011. l\tlagrini e direttore il dott. Pu·p a, che fu già me·dico al Co,n go !Belga ed è uno· dei nostri più quotati esr)erti nel camP<) cotoniero. ~1a sei anche col tempo questa diverrà zona coto11iera, .gli indige11i di qui no-n emigTeran nc dalla l oro terra. E-ssi temo.n o il clima fredd o d ell 'alto piano c.l1e inale sopportano e sanno ch e è per loro molto cl.annoso. Gli Abissini 111aì venivano qui a prender s.c hiavi irai questa gent.e. N,è noi , in ·c aso· di bisogno di mano d'o,p er.1 indi·g ena verrerno qui a cercar lavoratori per l 'altopiano. Questa gente, non è stata .abituata al lavoro. As uefatta al clirna caldo e a vi,·ere qu.asi del tutto ignu d.a, se costretta a vivere su nell'altopiano, jn gran parte soccon1be. 1

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Una parte n1orrebbe per malattie polmonari e il resto per malaria, che cronica in quasi tulti e a llo stato latente, in clima fredd o dar ebl)e luogo a form e gravi e mortali, no11 esclusa la forma ematurica. D 'allra parte g li i11.dig·e11i d'altopiano , mai sc.e ndono qui al basso, non avendosi al cun co1nmercio, e sapen·do bene che a11che per loro questo e.lima è i)ericoloso. Inoltre, i molluschi che fanno da ospiti intermedii per B. inenlre qui in queste paludi hanno t e1'l!'eno di fa cile sviluppo, scAr~i ... i tro,·nno n ell 'altopia110 dove il ten·eno monta-g no~o no·n offre loro possibilità di vita. Non per queslo .p erò dobbian10 abbandonare_ qualsiasi sorveglianza stigli indigeni che CYentualmente do"·essero portarsi da una zona all'altra. Se col te111J/O necessità di indole militare dovesscrn ricl1iedere c11e tru1)pe indigene di q ue~to bas5o piano sieno por1ate a prestare il l oro servizio in zone. d~ alto piano, bisognerà ch e siano prin1a assoggettate ad una specie di quarantena, ,<love sarar10 sottoposti ad una bo11ifica ~ntibil arz iça ed anche anti1nalarica. La P'rofilassi più in1portante c.11e noi pos~ia1no svolgere contro la Bilh,a rzi.a in questa zona è quella rivolta verso l 'i11di \iduo dapprima con la rice1~ca dei malati e poi co,n la c1Ura f .slerili zzazione dei casi trovati positiYi. La ricerca dei malati e la diagnosi sicura si ottiene s·o lo con la ri'cte rca ·delle uova che• ,1.a fatta con l 'esa1ne microscopico delle feci o delle urine. Per poter a ' ere una statistica epidemiologica d ei ea.si di .B. esiste11ti in questa zo11a si dovrà i11 seguito procedere a:d un sistematico esa111e delle feci e delle urine almeno di una gran i>arte ·di questa popolazione indigena. Solo così si pot.r à sapere quale .d elle due. forn1e <li B. sia in prevalenza e la 1010 peroentuale. L ' esa1ne microscopico dell e feci per l a ricerca d elle uova di B., con1e si sa, ' ra fatto a diaframma molto chiuso, perchè cosi si rie~ce a n1ettere più facil1nente in evidenza il contorno chiaro delle uova. D.ap:p·r ima basta usare' un debole ingrandi1nento·· cl1e permette di :l\ er sottocc.h io un campo di esame più vasto. Accertata la presenza ·di uova le si potran ~ no ved·er più chìaram ente usando un ingrandimento maggivre. Le fe ci vanno di prtfere11za esaminate poco dOJ)O avvenuta la d efecazione, perchè così si potrà svelare la presenza anche di eventuali a111eb e, o flagellati intestinali ,,iventi e ancor 1nobili, organis.mi che· se no·n ri cercati subito1

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dopo l 'en1issione delle feci diventano presto ir1 i conoscibili. N·ella ricerca di uova di eln1inti intestinali 11on basta eseguire un •s olo esame di feci. Se un pri1110 esame riesce n egativo. è bene ripet erlo altre vo.l te sia con lo stesso materiale: che con del nuovo • Questo special111ente si deve fare in caso di feci diarroiche p·erchè le uo,1a sono molto più ra.re nelle feci liquide che in qt1elle solide. Solo doipv un esan1e ripetuto si potrà emettere ·dia.g n:o si negativa che nort sarà però as~oluta per tutti i ve·r mi intestinali. È b e.ne rico rda-ve, in ten1a di esan1e mic;r osco1pico cli feci, cl1e queste no11 ci rivelano in 1nodo assoluto la p[J:esenza delle uova di q1Ualsiasi vern1e parassita ·del nostro intestino e che 1'esarn,e microscopico non è d.a rs olo suffrc:iente, ari.che se ripetuto più volte lìer stab·ilire in modo sicuro 1'assenza di alcuni determinati • vermi . Non tutti g li e1n1inti depongono le uova r1ello stesso lui11e intestinale . La fe1r1mi11a d ell'Oxiuris ·e sce dall 'ano c.ari:c.a ·di uova e. le lascia u scire solo quando è già all 'esterr10 depo11end0Je per primo· tSui con1·orni dell 'ano. Le uova di O. \ r• si trovano rararne~te e solo accidento.ln1ente nelle feci, ciò ch e no·n esclude la loro presenza nell 'intestino. Così p ure si deve :dire per le due T enie Soliu111 e Sagir1ata. Le ltova di queste escono .all'esterno· anco.ra rac·c.h ius.e n elle proglottidi e solo quando queste .si lace rano· nell ' intestino si poissono trovare le uova nelle feci . Per la ricerca d elle uova di B. haem . nelle urine è b·e ne cl1e queste sieno 1p.rima lasciate d e1)orre esarr1in.an·do11e poi il fondo. Qu.a lche volta bisognerà ricorrere alla centrifugazione. Per I.a cura dei malati bisog11erà agire jn n1odo cl1e questi seguano il trattamento in modo continuo r regolare fino .a completa guarigione e cioè fino· alla scomparsa dj uova nelle feci . In quan lo alla profilassi n1ecc.a nica essa non è .assolutamente attuabile in que5ta zona. La distruzione ·d ei mo.Jluschj ospisti intern1edii di !B., qu\ è materialmente impossibile. In a]tre r·egioni si son fatte opere di drenaggio ·c:h e col prosciugamento della zona portaro110 alla clistrt1zione dei mollusc.h i. Si è pure rico1lSi in altri luog11i per la distru.z ione dei n1olluscJ1i ai liquidi tossici che portarono buo11i risultati. La \1astità enorn1e di quest8 paludi in gran parte deserte rende impossibile per questa 1

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zo11a I 'app1licazio11e <li qualsiasi profilassi meccani ca o chimica. Per cui la nostra attività profilattica dovrà eis,ser tutta rivolta verso l 'uo-r110. Di gran in1porta11z.a è I ' o•p era di propaganda sanitaria d.a svolgersi fra gli iri.digeni. L'educazione dell'indigeno è compito molto difficile e che richiede lung·o e paziente lavoro. D~e dovranno· essere g li scopi principali da raggiungere: 1) istruire l 'indigeno sul pericolo· ·d el male, inseignando,g li con1 e lo si contrae e carne lo si possa ·p•r :evenire;. 2) cercare ·d i far opera di persuasio11e per convincerlo a costruirsi delle latrine e ad abituarsi ad usare se.r npre di esse. Molto utile sareb·b e l 'intro·duzione di anitre dome&ticl1e che oltre ad essere divoratrici di i1•setti r.aippresentano· un 'utile pier l 'allevatore. .E~ssendo domesticl1'e sì rnanterre.b·bcro semp·r e ne,g li .stagni adiacenti ai paesi, che, cornei più f1·equentati ·d agli indigeni,· hanno le acque più inquinate ·e quindi vi è più facile l'infezio ne. Quando inaggiori e più ·estese ricerche ·c hiariranno l'entità del! 'infezione Bilharzica in questa zona, l 'op er.a di profilassi che. sarà svolta dovrà poifsi i &eguenti co·mpiti · 1) rie.ere.a siiste111atica dei malati mediante accurati e ripetuti esami d·e lle feci; 2) cura dei n1alati fino a gÙarigione completa; 3) lotta co·n tro il p e.riodo fecale mediante cost.r uzio·n e di latrine n·ei villaggi indigeni ; 4) campa.g na ·di p·r opaganda fra la popolazio11e indigena. Tori, 12 marzo 1939-Vll. 1

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RIASSUNTO.

L 'A. riporta un ca·so di Schistosomiasi o BilharziR Mansoni trovato in un indigeno nel basso·p iano occidentale n ella regione di co·n fjn.e col Sudan Anglo-Egizi.ano. Ricorda le due forn1e di B . haem.atobium e ~fansoni e tratta della loro profilassi nell'lmptro. Ricordiamo l'lmportaate pubblicazione: Prof. CARLO BASILE

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Diplomato in medicina tropicale al Royal College or Phisicians a. Surgeons (Londra) - Libero docente in Parassitologia nella R. Università di Roma.

Diagnostica delle malattie parassitarie Prefazione del Prof. V. ASCOLI. Volume di pagg. XII-262, con 18 tavole nel testo e 21 figure intercalate, più 2 tavole a colori fuori testo. Prezzo L. 28. Per gli abb<>natj a l « Policlinico " od a qualsiasi dei quattro nostri Period·ici, sole -L. 2 5 . 5 O franco di porto in Italia, lntper-0 e Colonie. Per l'Estero L. 2 7. Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14 - ROMA.


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cc IL POLICLINICO n

Grave sindrome endocrino-simpatica guarita con quattro interventi chirurgici. Dott. SILVESTRO HrLE libero docente di An'a tomia chirurgica, già i1Lcaric.ato di n1edicina operatoria nella R. Università di Napoli.

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Senza en trare n ella disamina delle diverse alterazioni endocrino -sin1patict1e che il nostro gr8nde Pende ha tracciale co11 la penna dello scienziato e coi dettagli del ricer catore in stancal:•ile e convinto; creclo mio dovere descrivere un caso, cerlo 11on co111une, capitato alla mia csservazione, circa un anno fa, il quale per la sua storia cli11ica, scarsa di fatti e di particolari, per Je lun·gl1e sofferenze patite e per i no11 pochi giudizi di nurn·erosi sanitari consultali, per le varie cure subìte (senza alcun vantaggio) !)UÒ essere oggetto di non poco interesso.mento e di ,seria considerazione. STORIA

CLINI CA

O. C., di M., di anni 24, da Guglionesi (Campobasso), venne ricover ata n ella mia clinica privata i11 !stonio (Chieti) il 14 maggio 1937-XV, in GOnd izion i pietose e sconforta11 ti. Ecco la sua tri ste ·storia: . · Nel 1932, du.r ante un ciclo m estruale fu colt:-1 da malore e cadde svenula . Riavutasi poco dopo, credette star pene, ma in verità, da quel giorno venne isegnata la data d elle su e interminabili soffer enze. Infatti poco tempo dopo, cominciò ad avvertire, a carico dell'arto inferiore si11istro un go11fiore che gradatamente andava aum entando, aasociato a dolori folgoranti che avevano la sede culminante n e l collo d el piede e nella r egione calcaneare. Gradatamente detto :e,iede venne aumentando di volume a tal punto da acquistare il caratteris tico aspetto elefantiasico con chiare note di va r ismo e equinismo. Tra il tendi11 e di. Achille e il calcagno venne formandosi una pronunziata insen atura deturpante e rugosa. L 'arto intanto andaYa acquistando le car atteris tiche d ell 'elefa11tjasi e i dolori, sp ecie del tratto distale diventarono in1sopportabili a t al punto da d over richiedere l 'applicazione di un rialzo metallico, onde evi tare il peso e l 'attrito delle coperture. Le mes truazioni s'immiserirono fin chè scomparvero quasi completamente; compa:r"Vero contempera i1eamente coliche r enali che aumentarono le so fferenze d ell 'inferma sfiduciata e avvilita. La palpazione del punto ovarico sinistro su scitava forte dolore alla paziente. Numerosi sànitari e Clinici vi·sitarono la C., tanto sul posto, quanto in diverse cliniche pre~­ so le quali l'inferma fu trasport ata, sopportando spese e di sa5i. Il giudizio che ·preYa]se fu qu ello di una affezione tubercolare d el tarso, mentre n on fu scartata anch e l'ipot esi d 'una coxit e tbc. Per tali ragioni, alla giovane ve11nero applicati due o tre grandi app arecchi gessali che finirono col r ovin are il trofismo globale dell'arto in quistione. . Per ben 6 an_ni (e forse più) la povera r agazza (oltre ogni dire cc paziente»), guardò il letto, im1

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inobile e sempre in preda a dolori che spesso diventavano insopportabili. Nel 1936, trovandomi a passare per Guglion esi, feci visita al mio ex allievo (oggi valoroso Collega) dottor Michele Della Porta, il quale mi prosp ettò il caso e mi pregò, anc1!_e da parle del sig nor C., di visitare la signorina C., essendone il medico curante. Recatici, a casa di quesla, pas·sai all 'esame. clinico, non poco sfiduciato e perplesso ~er quanto mi e ra sta to comunicato. Il pied e sinis tro e lutto l 'arto inferiore dello s te&so lato erano in condizioni simili a quellt> sopra dette. La p a lpazion e riusciva molesta e dolorosa. Quella pra ticata sul punto ovarico era insopportabile. Res tai perple·ss\) innanzi a tale quadro, ma no11 el)bi l "impressi"ne che potesse trattarsi di un fatto specifico, anche perchè la temperatura si era m antenuta sempre normale e ma11cavano dati precisi a favore di esso. Ebbi il· sosp e tto ch e si potesse trattare di una sindro1ne endocrino-simpatica, ma non Yolli pronunziarmi e manifes tai al padre il de·siderio di avere in Clinica la Signorina p er ulteriori accert am enti. Le cose rimaser o così fino all 'aprile 1937, epoca in cui fui richiamato i11 Guglionesi p er una seconda visita alla ragazza. Mi r ecai sul posto e volli proceder e ad un riscontro r e l lale, il quale .risvegliò un violento e acuto dolore. L 'arto intanto aveva- p eggiorato e il piede ·Si presentava sotto un aspetto informe e in atteggiamento varo equino m olto acce11tuato. Non essendo più possibile che le cose fo·ssero rimaste così e invocando la Signorina, a tutti i costi un qualunque aiuto che le alleviasse le numerose sofferenze fisiche e morali, ve11ne deciso il trasp orto in clinica che fu effettuato il 14 m aggio 1937-XV, con tutte le massime delicatezze. La mia deci ~ione e ra presa : togliere innanzi tutto , l 'ovaia cl1e, dalla storia clinica, ·sembrava il massi1no esponente inizio.le, di tutta la lunga mal attia. (Collimò col mio principio quello del d ottor Della Porta il qual e dava molto peso e valore ad una disendocrinia tiro-ovarica). Poi procedere ad una simpatectomia e a una neurolisi d ello sciatico. Osservazione dell 'inferma al m om ento de l ricovero:

Circonferenza della coscia sinistra crn. 80. Circonferenza della gamba cm. 71. Pannicolo adiposo · addomi11ale sviluppatissimo e di dura con·sistenza. Piede sinistro deforme, gonfio, varo-equino. Nessun m ovim ento è possibile. Una rigidità impressionante è a carico delle articolazioni d ell 'arto inferiore e d ell 'an ca. Cute pallida e lucente. Mucose a11emiche. Polso 90, temperatura 37°. Amenorrea quasi con1pleta. Niente si osserva o si palpa a carico d ella tiroid e. Stato psichico: apbattut~ssin10. l a. OPERAZIONE (16 maggio 1937-XV). Fatta praticar e una iniezione di 0,25 di caffeina, c irca tre quar ti d'ora prima, l 'inferma è trasportata su barella in camera operatoria. Non poche difficoltà ·s i d ovett ei:o sorpassare per poter procedere alla rachianes tesia, d ato lo stato della operanda.


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SEZIONE PRATICA

La puntura fu praticata nello spazio interspinoso tra l '8a. e la ga. vertebra dorsale. Tracciato un taglio lungo, mediano, sull 'addome, si dovettero attraversare circa 16 cm . di grasso, denso 1serrato e lobulat-0 prima di poter giungere alla fascia. Aperto l'addome, non senza difficoltà si applica la valva del Doyen e si cerca di repertare gli orgarii genitali. Si rinviene un utero piccolo , di colorito normale, in retroversione accentuata. L'ovaia di sini·stra si presenta cosparsa di cistoline, di cui la più grandicella è a contenuto ematico: quella di destra è piccola di volume ma sembra macroscopicamente normale : la si scarifica 1secondo il consiglio e la tecnica del Tommasselli. Si asporta l 'ovaia sinistra e si procede ad una pessia indirelta dell'utero , ser,\rendosJ del tratto pro~_?imale dei due ligamenti rotondi, che viene fissata alla parete anteriore dell 'addome. Si scalfisce il legamento lombo ovarico destro. Si richiude il peritoneo, previa toilette all 'etere degli organi pelvici. Si sutura la fascia e 1si asporta, da entrambi i lati ur1u buona quantità di tessuto adiposo sottocutaneo. Chiusura della ferita cutanea con ciappe di Michel, lasciando, verso l'angolo inferiore, un tenue drenaggio alla garza. Decorso operatorio normale: guarigione per prin1a, in 12a giornata. Il dolore al quadrante inferiore sini'str0 del1'addome è per incanto, scomparso e una certa flessione della coscia sul bacino è posisibiJe. L'arto inferiore si mantiene dopo circa venti giorni nelle medesime condizioni per quanto 1neno dolorante. 2a. OPERAZIONE (tre i11terventi praticati successivamente). Simpatecl<>mia-perif err1.orale. Dopo circa 30 giorni, mi decido a reintervenire, avendo in programma di praticare una simpateclomia ; una neurolisi dello sciatico e una fascioiomia, per agevolare · il circolo di ritorno. In anestesia, rachidea ('spazio interspinoso tra la XT e la XII dorsale) previa iniezion e di 0,25 di caffeina, incido lungo la bi•set trice del triangolo di Scarpa, attraversando, J)er giungere alla fa scia crurale, circa 12 cm. di tessuto adiposo, con le identiche cartteristiche su ricordate. Incisa l 'aponevrosi su di una sonda, dopo aver superate non lievi difficoltà (data la profondità d el piano di ricerca) attraggo, caricata su di un uncino smusso, l'arteria femorale , per l'altezza di circa 4 cm. Il va·so è di proporzioni minuscole, pallido e bat le regolarmente. Si as)Jortano circa 2 cm. di aYYentizia, circonferenzialmente all'arteria, e si richiude esattam ente la guaina va·scolare. Sutura della fascia e de1la tela sottocutanea. Grappe di l\1ichel alla cute.

ra della aponeY~osi i cui n1argini si retraggono medialmente e lateralmente. Le masse muscolari si presentano in non pochi tratti in preda a degenerazione adiposa e la loro consistenza è notevolmente flaccida. Sutura dell 1 sola tela sottocutanea e ciappe di Michel alla ferita cutanea. Neurolisi del grande sciatico. - Nella stessa seduta operatoria, fatta girare in pronazione l 'inferm:i, con un lungo taglio iniziato in alto nel solco pelvio crurale metà distanza tra la tuberosità isciatica e il grande trocantere, s'incidono i piani di covertura fino a circa 4 dita trasverse dal cavo del poplite. Dominai.a una noiosa emorragia venosa a mezzo della compressione prolungata, si incide la fascia e tra il gruppo muscolare formata dal Bicipite all'esterno e dal ·semimembranoso e semi1endinoso all'interno , si ricerca il nervo sciatico il quale è lett~ralm en te inguainato in un ais tuc.cio di grasso che n e rende difficile l 'identificazione. Caricato il tronco nervoso 1s u due un cini a curvatura larga, lo si stira gradatamente, asportando11e la guai11a rli grasso che lo maschera. Asportazione di un buon tratto del grasso sottocuta11eo e chiusura della fa-scia con pochi punti al catgut n. 1. Sutura della tela sottocutanea e ciappe di Mi. .chel alla ferita cutanea. Il decorso post-operatorio fu ottimo e tutte le ferite g11ariron0 per prima intenzione. Dopo circa 8 giorni fu possibile mobilizzare le articolazioni del collo del piede, del ginocchiò e si ebbè quasi completa la flessione della coscia sul bacino. . A 15 giorni di distanza dalle tre operazioni, la signorina vide con non poca intima soddisfazione che l'arto andava acquistando il volume del destr o e i dolori non erano pi\1 folgoranti come prima. In breve, dopo circa 40 giorni, l'inferma camminava, appoggiandosi ad una sedia e nel me·se di agosto venne dimessa dalla Clinica in via di convalescenza Rivista dopo circa 5 mesi dalla sua entrata in clinica, l'inferma cammina speditamente senza bisogn) di appoggio, portando al piede sinistro (che ha acquistata la sua vera forma) una leggera e semplice scarpa ortopedica, che corregge u11 lieve grado di varismo. I mestrui ricomparvero e si mantengono tuttora in perfetta regolarità . Non ha pi1'.l avute coliche renali e il peso è sceso da Kg. 90 a 70. Come cure mediche le sono 'State somministrate per circa tre mesi 1semplicemcn{e prodotti t iro-ovarici. Attualmente la Signorina gode perfetta salute, è ricolorita, ha tu lte le funzioni in perfetta armonia e ha una deambulazion e spedita e libera.

Fasciotomia alla regione antero-la,terale della ganiba. - Con un lungo taglio tracciato dal tuLercolo di J ardin fin 'oltre la i11età della gamba,

Cl1e si sia trattato di una si11dron1e endocrina-sin1patica , per disfunzione tiro-ovarica, io credo, che non ci sia da dubitare. Clic jl quadro clini co avesRe potuto far devia-Pe da una giusta diagnosi i inedici, è anche J) ÌÙ che ammissibile. Che il dis.trofi &n10 os&eo, causato sia dalla diserJdocrinia sia dai co11tinuati e prolungati

incido la cute e la spessa tela sottocutanea, asportandor1e un buon 1.ral lo bilateralmente. Una noiosa emorragia venosa a nappo si produce cl1e \ie11e dominata con la compressione prolungata. S'incide la fascia splendente e ro})usta , per tut· la la lungh ezza d el taglio. I n1u·scoli della regio . n e si proieLlano in superficie attraYerso l 'apertu·

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CONSIDERAZIONI. 1


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« IL POLI CLI N I CO »

a·pparecci1i gessa ti abbia potuto far sor ger e il sos1)etto di tbc . dei car>i a rticola ri d ell 'an,ca e de l tessuto spo11gioso d el calcagr10, è a n ch e d a arrtmetter e, pe r quan to n1 olti d ati facessero {lifet lo. f\ia cl1e si sia potuto otten er e una corr1 pl e~ e dura tura .g ua rigion e ana ton1ica e fun zio nale d ell ' i11111on ente quad ro m orbo o, ciò è ver a1o en te i5orprendente e avvalor a en or mem entt. la ter ape11tica chirurg ica cl1c in a lcune disfunzic.,ni en.d ocrine (aln1e110 n el caso d a n1e d escriltc con tutta scru,p·q losità) oper a . d ei vari rt1iracoli. 1

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L 'A uto re d escrive il caso di una ·gio"an e ch e, a ffetta d a g r ave disend ocrinia, per l a quale d ovè essar e immobilizzat a a le tto per circa 7 a nni , 1guarì co1npl etam e nte in seguito a 4 i11ter ven t i chirurg ici. (Ovariectomia sini tra; si111pa lec torr1ia pcrifen1or ale sinistr a ; fasciotom ia alla gamba · inistra; r1eurolisi de l g r ande ~ c ia ti co) .

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le .alterazion i JJO t1nortali. Ad un 'endoscopia n o11 si può 1)roced ere ed il tubo profondo, a d o tta lo da ' '· d. Re i~s, J)r ovoca ta le incom odo a i malati da n o,n poter esser e applicato. I nuovi p rogr essi d iagn ostici vanno attrib uiti a lla r a diologia. Se a n ch e n o11 si riesce, c..om e per lo s to111.a co a r en dere b en visibili le singole p iegh e de lla mucosa, .si pllÒ con il riC<>n o.scime n to di un r apido tr a n ... ito aver e deg li in1po·r tanti punti d i appoggio per il ricon o'scimen to di un 'en terite. Purtrop po 11011 è posibile r icon oscere b ene come per lo stom aco il r ilievo d ella mucosa, sicch è 11on è possib ile una diargn osi fin e e solta nto r a ram en te si p osson o rico no~e re, i11 casi gravi, delle sicure i11odificazioni. La [)r e sen za di abbo ndanti .sa poni ed acidi gr assi .e ìa catliYa utilizzazion e d'i certi grassi sornrnin istr a ti , la n1a n canza di lipemia EOSSO n o ' 'e.Ilire riferiti a diistu1~bi d ell 'assorbi1nento da parte del tenue, q11ando sia n o rn1ale la secr ezione biliare e quella pa11 cr eat ica. Ma tali fa tt i vanno accettati soltanto n1olto cauta n1en tc, com e segni di u na vera infiamm azion e; poich è nè un catarro p rovoca sempr e disturb i Il·e 11 assorbi1nento, Il·è vicev·er sa, questi son o se1111Jre de tern1inati da u n catarro. Decisiva è ir1 L.il caso, n on ta n to la condizion e anatomica d t-lla pa rete intestinale, qua 11to la co.rn posizio n e <lcl conten tito int estinale. Vi è appena blf'Ogno d i r icor dare le tlis.pepsie da carbo idrati e da albu rrt1ne, la n1ala ttia putrefattiva di Koll , lo sprue, la celiachia ed in ol tre l e dia rree an afila t ticlte, a n titossich e ecl endocri11e, seb ben e si a111metta cl1e a n cl1e in queste mala ttie si h anr10 spesso catarri seco ndari. l l quadro clinico d ell 'enterite è stato parti co l~rm e,nte ·e labora to da Gutzei t, ch e p1er ò paria q uasi sen1pr e di gastr o-enterite, sicch è 1tella s ua ersposiz1on e nort si h a una netta ~e ­ J-1.ar azione fra gen esi gastrica ed enterica. Cer ta111en te, n ella m aggior parte d ei casi l 'infia n1:rr1azio ne ·d el tenue si accon1pagna con una gastrite e , spe.sso, con u11a colite. Ma è p ure un fatto indubitato ch e vi son o infian1 n1 azioni isola te d el ten ue. La suddivisio·n e ·d elle enteriti in sin1go],e forrne urta a n ch e oggi contro n otevoli d ifficoltà, a 1)1en o ch e n on ci si accontenti d ella clas-sificazion e di ' '· Noorden in forma semplice, tossico-emor ra.g ica, ulcerosa e p u r ulen ta, fatta esse nzialm ente da un p unto di vista a n aton1ico ; essa, con1unqu e, pu ò .a·n cl1e essere segu ìta cljnicam ente a m ·e no ch e n on vi sia, C<)me a ce.ad e: spesso , una colite con con1itan te, ch e co1m L)lica il quadro . , Una ~u·d divi sio ne eziologica , ch e sareb be assai u t il,e per la ter apia, n on è p er ora possib ile, a cau sa d elle nostre d efici en t i cono5cenze in molt i casi, specialm ente l eggeri . Tutt'al 11iù tal,e classificazion e può valer e per s ingoli casi (tifoide, tuber colosi, intossirazioni infezioni gr a, 1i , fatti a na fila ttic i). 1

SUNTI E RASSEGNE ORGANI DIGERENTI. Forme e trattamento delle enteriti croniche Med iz. J( linik, 21 lug lio 1939). I"e Jlo~ tre vedute s ulle e nteriti cr onich e h ann o s ubìto ,diver si mutamenti n eg·li ultimi <le ce1111i. Dopn clie, g razie a lle ricer ch e anatorr1ic,h e, r a·diolog ich e e g::tstroscopich e, la gasl rite per lun-g o t empo t ra1&curata si è dimostrata di g ra r1de i.mporta n za e di n otevol e d iffl1 sio ne, a n ch e il probile1na d'e ll 'enterite è stato considerato sott o un nuovo p.u11to ·d i vista. La dingrtosi di en terite, ch e 50-60 anni fa era tanto frequente, la si posava poi r ar am ente n on osta nte i brilla nti l avori di Sch m idt, Strassl1u rger, ecc. Don1inava il c~m po la diagn osi d i cc•lite e qua·si tutte l e irregola rità della d efecazione e d ella com.p osizion e ·delle feci si a ttribuivan o ad e5sa. La fin e a nali i d elle feci ins taurale 3·0-40 ,a nni fa dai d·ue au-tori c itati \1erti va .senì ])re più trascurata e, quando si risco11tra,·a no d elle: n otevoli n1odificazioni n e1l 'u ti1izzazio11e d ei 1singoli l)rincipt a lir11entari , si a t trib uivan o ·più a lesio nj del Jian or.eas ch e a d un catarro del tenu e. Pe~avano molto in q ue5to a tteg·gi.an1ento le note·voli difricoltà nella d ia.gn osi d ell,e lesioni di queste sezio11i dell 'inlestino difficilmente accessibili. I n verità, gli ana t omo-patologi h an110 riscontrato l 'enter ite molto pìù spesso che i 1clirtici ; :ina le fini ricerch e istologi che s11 questa part e d ell 'in testino, che so]o rar:àme11te l)OSson o far&i su n1ateriale frescl1issi, n10. urtano contro le gravi difficoltà date dal (E.

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SEZIONE PRATICA

Il trattamento ideale è, ·&i compren·de, queli11l.portanza d ella dieta , speicia ln1 ente quando lo eziologico·, che può attuarsi soltanto i11 alè seguita in ospedale. Dal punto di vista d ella .cune condizio11i: Rtasi cardiaca, stati allergic i , diag nosi, qualche autore fa rilevare ch e anche disturbi endocrini, ecc. 1'e&am·e ·d elle feci n or1 h a sernpre un ig niiiN.egli altri casi, la parte più importante nelca lo· d e.cisi,,o, poichè alc uni elementi, cl1e son o la terapia spetta alla dieta, che ha pure impor- pa s~a ti troppo r.apidamente n el tenue e, qui11t.1nza qua ndo si co11osca la causa dell'enterite di , non utilizzali, posson o venire attaccati stessa. La prescrizione d el la dieta si basa es- . da i batteri n el colon e dare l 'impressione, senzialrnente sui risultati dell 'esame d elle feci , <dl 'esam e delle feci , ch e siano stati dig·eriti in rapporto all 'utilizzazio11e d ei singoli prin - e(l assorbiti. Importa nte è n.ella dia.gnosi l 'alc ipi alimentari, per cui fri limiteranno quegli ternativa fra diarrea e costipazione . alimenti che sono rr1ale utilìzzati. l segn i radiologici c onsistono essen zialmenI successi più facili e migliori si otten.gono te n el riem1Jin1 ento irre golare e spezzetta to de] tenue, n el n1oYimento irregolare e di~co ntinu o nelle form e. di dispepsia fermentativa, in cui si può anche parlare di terapia cau sale, n ella n el tenue·, do,,e si hanno fom1azioni a s pecn·1alattia p·u trefattiva di Koll e nelle forme liechio ed abnorn1 e r igonfiamento d 'aria; tutti vi di sprue . Una parte srecialn1ente imporsegni cl te ·sar ebb ero caratteristici pe.r il setante n ella dieta è rappresentata dalle mel e e co11do stadio. In questo, si ha11110 delle con·11)Ji cazio ni, co11 forte accentuazio11e d ei sintor11i dalle banane. subbiettivi; n el terzo &ta·d io , che corrispo·n d e Nella terapia 1nedicamentosa , occupano il al quadro clinico dello sp·ru·e nostrale, le con1 i)rin10 posto i fern1enti , anch e n ei cas.i in c ui plicazioni prendo110 il sopravvento e possono non ve ne è insufficie nza; il tro·p po· rap ido m asch er are i seg11i intestinali, co·n g ravi ditrans ito intes tiné\l e ne \ ien.e favo revolme11te sturbi di avitaminosi, e d el ricambio mineinfluenzato , sia cl1e ·esso sia dovuto direttarale, specialn1ente del caic io, ost eomalacia, n1ente a l catan·o, sia che que·s to sia stato propruriti ir1tensi . P er lo sviluppo ed il mante nivocato a sua volta dai cibi ingeriti. Si J)TescTirrtento d ell 'er1terile l1a impo rtar1za in certi in' erar1no quindi la p ep sina con acido cloridridividui .l 'abu~o di nicoti11a. fil. co, i ferm enti pan creatici e le varie specialità, oltre a prodotti endocrini e vitamine, quando vi s iano disturbi d ell 'assorhi1ner1to dovuti a Gli i nfart i del mesentere e dell'intestino. loro d eficienza , pellagra , Addison, $prue) . 1Borr1N. Revue Belge tles Sciences 'fvl édica·(J. Con1e antiinfiamruatori e nel senso di diles, a prile 193'9). n ·iinuire l'eccitabilità agiscono spesso i sali di L 'infarto d el n1e·5enter e costituisce una affecerte aoque minerali. Molto m eno attivi ed zione di u11a g ravità eccezional e, g ravità l egutili 1cl1e i1elle coliti sono gli a~sorbenti (cargf>r1nen le temp·e rata dalla r elativa rarità della l>on·e, sp ecialmente in unione co·n i sali d 'arrr1ala tlia bertch è essa sia certan1 ente più fregento) gli astrigenti (tannino, t è d'i camomilqu.entc di quanlo non la cino supporre le osla). Buoni servigi r endono i pre parati di pectiservazio11i finora r egistrale . na : la quale è un costituente essenziale n ella dieta di 111ele. (Rinun.ciamo all'enumerazione Le c-au se. essen ziali son o ra1Jpresentate da di tutte le nu.n 1erose specialità che consi1glia u11a ostruzione arteriosa, ve1101s a , o arteriosa e 1'A. per r1on cadere in un 'in ton azione r ecla- ' 'eno a in corri pond.e.n za d el n1esente'r e: tan1i·stica). lora si tratta di lesioni dei capillari intra1)c1 I prepar~ti di oppio rallentano, come è anrìet~li cl ell 'intestino. Questa ostruzione \ ascola re è i)er lo più di n.a tura organica: potrebbe <·l1e di1nostrato dall·e ricer cl1e radiologich e, il tra11sito n el tenu.e ·e favori8co110·, quin·dii , l 'astuttavia essie re funzionale e con se guen za di so,r bimento. Nell e ei1teriti croT1i cbe , p erò, si uno spa1&1110 , ma quest a eventualità non è s ideve esser0 straordinariamente parchi con essi ; curame11Le di111ostrala. A produrre l e udde tt e alterazioni son o tati invocati di,·ers i fattori il ·Cat.:.trro non ne \ 1 ien e i11 n e sun modo in• fl ue1tza to. rr10rbo i , di cui veram.e11te non sen1p re si J)UÒ ·Dia alcun i sono st a ti r accon1an.èJ ati l 'insulina e sLabilire il r ap1p o rto· diretto con l 'infarto: ad I 'irra diazion e Roentgen; la 1)rim a è indicata ogn i n1odo e~ i possono ao·ire indirettan1 e11l e a lt raver . . o l e_ioni delle l)areti d ei , ,a_i mesen~videnten1ente n elle lesioni secondarie epatich e· r ara.mente si ricorr er à alla p roteina- od l ~ riali . Ques to ' 'a detto a proposito d ei trauall a pirelo-terapia. n1i, dei corpi estra 11ei, d ella compressione per In gen erale, i risultati d ella t erapia sono più opera di aderenze o di tun1ori , di alterazio·u i soddis fac0 nti n ella colit e. varie dell 'a pp·a rato digerenté, di affpzioni de1Que $tO articolo d ell 'A. serve co1ne introdu1a vena porta e della milza, di affe1ioni gezione a d un 'incl1ie ta sull 'argomento a oui 11 i tali nelle donne, di affezion i cardio, ascolari, llanno J)r ego parte i1ume-rosi clinici tedeschi , di in l ervcnti eh irurgici , ecc. di cui n on è possibile riassumer-e le rispo t e . In eguito ad un infarlo del me ,entere si In gen erale, per quanto riguarda la t erapia, Lrova quasi ~e 111p re nel cavo addomina le una se.n o tutti con cordi n el riconoscere la grande eerta qua11tità di liquido per Jo più iero-e111or1

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« IL POLICLINICO »

rél orrico: I 'ansa infarcita si ric.ono·&ce facilme11te pe.l suo colore r.he va dal rosso al n e.ro secon do l 'età della l esione e &i prese·n ta inerte, spesso rigonfia. La p1a rete intestina]e si p1reSé1ita a l taglio ispessita, edematosa ed infiltrata dj} un liqu ido sanguigno. Per lo più v 'è u11 lin1ite netto Lra l 'intestino nor1nale e. quello infarcito. Nel mesentere talora si nota un triangolo rosso o nero infiltrato di sangue con la base volta verso l 'intestino. L 'infarto può i;1teressare u11a picco'1a parte dell 'intestino o parecchie anse . Le alterazioni val5ali possono limitars i alle arterie o a lle vene, oppure interessar.e entr.a111be :;;otto forn1a di arterite o di flebite obliterante: talora non si riscontrano lesioni dei vasi mesenteriali , n1a c iò non din1os,t r a cl1e esse i1on vi siano, percb~ posi&ono e~sE.re molto limitate. e in !'edi più o m ·eno lGntane delle zone infarcite. Ad og·ni modo in E1 lcuni casi effettivamente tali l esioni non esistono ed allora nella patogen esi dell 'infarto bisc,gna rifarsi a spasmi vascolari, a fenon1eni fi n.afilat~oidi, a feno1neni di cl1oc tossico , in cui a\rr ebbe.ro importanza essenziale corpi ista1nino,&in1ili. D.nl lYUnto di ·vista clinico l 'i11farto intestir1<:.le per lo più si rr1anifeE:,ta bruscamente con dolori vi vissi. mi l)rin1a diff ui5i a tutto l 'ad do . . me B poi t endenti a localizzarsi alla fo5sa iliaca destra , all 'ej)igast1io, .all 'ipocondrio de ~tro, a ll 'omb.ellico: la crisi ·dolorosa si calma dopo ,·ario tempo (da pochi min·u ti a qualche ora) rr1a pt1ò risvegliarsi ad intervalli. I dolori s~.no a ccompagnati da vomito : a poco a poco l 1ntes tino viene colpito da occJu•5 ione paralitica con .atrresto delle feci e talora anch e dei gas . Ne consegue rneteorismo addominale. La temJJ1e.rat11ra per l o più si pre~enta modicamente elevata : v'.è iperleucocitosi. Questi si.ntomi , l)OCO c.aratteris.tici e comuni con molte altre affezi o·n i addomin.ali re·n do·no difficile la dia.gnosi , cui può condurre soltanto il combin~1rsi di ·d iversi criteri di probabilità. La terapia ·è 15oprattutto chirurgica: può riYestire modalità di,r.er se ~econdo il tipo della lrsione, ma per lo più ~i tratta di t1na resezione intestinale che corr1porta i '.as portazione di tu1 t a la zona intestinale nettamente infavc.i ta e di un tr.aLto sopra e sottosLante . di appiarenZcl i&ano, di circa 10-15 centim etri.

F. TosTI.

Modificazioni ematologic~e nei revisionati a distanza per ulcere gastriche perforate. ( ~f.

(-;rrEzz1. Osped·ale Nfaggiore, n. 31 , 1939).

Dop.o un breve riassunto sui rec:enti studi ir1 tra-presi per studiare i rapporti fra interventi chirurgici sullo stomaco ed alterazioni del1'apparato en1opoietico, l 'A. riferisce le osservazioni fatt,e su 142 operati di stor11ac.o in occ.asione di una revision·e general e di d'e tti pa-

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zienti fatta .p resso gli IstiLuti Ospitalieri di Milano. Le osservazioni p·ubb.Jicate riguarrlano· esclusivamente l e condizioni emocromocitometrich e dei pazienti, i •q uali vengono dall'autore divisi in tre gruppi e precisamente: 1° gruppo: 69 operati di g·astrorrafia e duodenorrafia o di altri ~nterventi r11astici dello stomaco; 2° gru·p J.10: 36 operati di gastrorrafia e gastroenterostomia; 3° gruppo : 37 op·erati subito dopo la 1)erforazione, o a distanza di tempo , di rese1.ione gastrica. Lo studio dei pazienti del I 0 gru1)1)0 rivelò ~r1 num.e ro di glob·uli rossi oscill ante entro limiti nor1nali , n1 entre nella magg ior parte si notò un aun1c11to del tasso emoglobinico e q1Jindi un valore g lob ulare spe:s.sissimo superiore .alla unità . Fu notato un solo caso ·d i iperglobulia (5.600.000). Anche nel secondo gruppo di pazienti l e cifre d e lla emometria segnano nun1erosi aurr1enti al disopra della norn1a; i valori globulari sono frequentem-ente superiori alla l1nitA . per ]a netta prevalenz.!1 d ella l)erce:otua]e di e1noglobina sul nu.m ero <lei glob·t ili rossi. I 37 operati di r esezione gastrica (terzo gruJ)po) hanno dimostrato tai~so en1oglobinico e valor g lobulare normale, n è 11anno peTmesso di -cc~nstatare la presenza di anemia di tipo pernjcioso nè di anen1ie secondarie lg ravi e neppure di anemie lievi ipocron1ich e achiliche. In conclusione l 'A. ritiene cl1e le modifica. zioni riscontrate n ella crasi sanguig n1 di individui sottoposti ad in tervectti gastrici sono di aissai scarso rilievo . In quanto poi alla resezione gastrica la esiguiLà dei r eperti pern1ette di affer.rriarc che esso intervento può andare di~giunto da qualsiasi alterazione della crasi sanguign,.a . lANDOLO. 1

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APPARATO CIRCOLATORIO . Cura dietetica delle malattie del cuore e della circolazione. · (K. GuTz"EIT. Mediz. Welt , 15 ll1g lio 1939). La funzion e pri11ci1J1a]e degli organi circolatori è quella di provvede·r e una suffi~ie~te q11antità di ossigeno ai tessuti de·l la p1er1fer1~. Nelle insufficienze cardio-circolatorie il fabbisogno in ossigéno d ella perif.eria non. vie?€ .Pi? co1)erto : si può .allora cercare d1 r1pr1st1r1are l 'equilib1rio in ·d ue modi, e .5timolan·do cuo1~e ed o·r gani circolatori a maggiori r)rf.~tazioni (terapia m eùicantentosa) oppure dimir1uendo i bi:w gni di ossigeno periferici ·e scaricando in tal modo la circolazione (terapia dietetica). Principale indicazione per l a terapia della insufficienza cardiaca e circolatoria ·è quella di istituire una <e vita minima » nei tessutAi: il malato ~tesso segue questa via, per(Lend·o l'app·etito. La limitaz!on e ·d lell 'ali-

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SEZIONE PRATICA

111ento riduce considerevol1nente il l&vo·r o deJl·e g1andole e ·della n1uscolatura digestiva, e le co111bustioni nei tessuti: lo stato· vuoto e la ITJancanza di fermentazioni dell 'intestino _pern1ettono al ·d iafram1na di scendere più in basso e di muover.5i più liberamente, ciò ch·e favori· sce il riflusso ,d el sangue veno~o al cuore. I principi fonda111 entali della cura dietetica d elle rr.1alattie ·del ouore e della circolazione so110 la limitazione ·dei liquidi, la povertà ·di calo·r ie e la pov.e1tà di cloruro ·d i sodio.. La cura della se te riduce gli ediemi che difficoltano la circolazion e periferica : come gli altri tessuti è inoltre edemato so anche il miocardio e in tali condizioni diventa più facilme-n te i11sufficiente. Oltre alla deficienza di liquidi, la d eficienza di sa le favorisce il riassorb imento degli edemi: limitando la somministrazione a m eno ·d i un grammo, .si ottien e anche F>enza m edica n1enti un buon prosciugamento dell'organismo. Il liquido degli edemi è ricco di clo·r uro di sodio: rr1entre i sali di sodio passano in esso , il potassio, e l 'acido fosforico passano n el sangu·e e ,·engono eliminati d.a i re1ni. In tali condizioni è utile, oltre a limitare il sale, s.o·mmini~trare potassio: i sali di potassio rendono il lavoro n1uscolare più ·economico e creano una situazion e del ricambio che scarica l'apparato circolatorio. Cure ch e tengono conto dei d etti requisiti principali sono la cura di Carell e ]a cura di Voll1ard: po,rere di calorie, di liquidi e di sale, esse contengono proteine animali, le quali oltre a fornire sempre una certa quantità di c1o·r uro di sodio acidifica no il ricambio e determinano con ciò un più intenso metaboli ~mo proteico. Jn,rece una dieta di frutta e verdura ha effetli a lcalinizzanti e diminuisce il consumo proteico, è poverissima di cloruro sodi co ed -è ricca ·di sali di potassio ·d el cui be1tefi co effetto si ·è già ·detto. Si ottengo·n o i rr1igliori risultati con la di eta vegetariana ciruda. Nei casi .gravi si ricon·e sempre alla cura d el digiuno: i pazienti ricevono in 3-5 porzioni giornaliere, una quantiLà complessiva di 600-1000 eme. di succhi: 2/3 s11cco di frutta e IJ/3 su cco di erbaggi. Ques-ta cura si prolun ga p er 10-12 giorni, talora a.n.che p er 4-6 settì1nane. Gli effetti sono sorprendenti in tutte le età: gli edemi si riasso·r bono , tutti i disturbi si attenuano e scompaiono , si ristabilisce il compen so. Leggeri lassativi salini o irrigazio-n i S\ uoteranno l 'intestino: del resto si farà a n1eno di qualsiasi cura m -edicamentosa, rie.orrendo in ca.so di bisogn o a lu1ninalette co.n.tro ]a insonnia e intraprenden·do nor1 appein a le con dizioni migliorate lo p·e rmettono, cure fisich e (frizioni, massa ggi: esercizi respiratori, ginnastica, passeggiate). Nei primi giorni di cura e fino a ch e n on si è ottenuto un certo grado di con1 penso, è n eces~ario il riposo a letto. In due sole condizioni la cura d·el digiuno no·n basta e si de, 1e ricorrere anohe a.d altri m ezzi di cura: n ella aritmia totale si ini1

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zia la cura con ir1iezioni di 1strofantina e n el1'asma cardiaco acuto con .edema poln1onare si inizia la cura col salasso e poi se n ecessario a11che con iniezione di strofantina. App-ena ottenuto un miglio·r a rnento , anche i11 queste due condizioni si ·l)a,s serà alla f.ola cura dei succhi crudi. Questa è indicata anche per i casi a lungo trattati con n1edicamenti e dive11tati ad essi refrattaTi: dopo una cura di succhi crudi n1alati prim.a r efrattari alla <ligitale e allo. strofanto. tornano a risentire b enefi ci effetti da tale tera1)iia m edicarr1entosa. Durante la cura ·del digiuno a base di succl1i, il p eso del malato diminuisce di 500-1(100 gr. al 1giorno , se vi erano edemi cospicui. In 1)ochi giorni il paziente r es.pira più lib.eramente, può f;tare dì 11uovo in posizion e orizzontale, passa d·elle b·u one notti. Il f·egato si riduce visibilm ente, scompaior10 gli edemi, l'albu1nir1t1ria e la bilirubinemia, il polso si rallenta e ~rJes o $Ì regolarizza, aumer1tar.o le escursioni r espiratorie, l 'ombra cardiaca prima sfun1ata (m iocardio eden1atoso) as~ume un contorno n.el.to. Nessuna altra t erapia riesce a rid·u rre così p resto e co.&ì sensibilmente l 'ipert e•nsione: pressione di 200-240 mm. Hg si riducono· a J 30-130, ser1za alc un altro coadiuvante terapeuti co. SolLa11lo rl ella ipertensione renale fissa la preF.sio.n e non riseI1Le alcun vantaggio da tale cuira che quìr1ùi non è in tali casi cons igliabile. La parte pi1ì di[ficile nella cura d el digil1no è lo stabilire quando questo sia stato 5uffic,ien t.e e si d ebb·a interro·r npier e, il passaggio ad una dieta stabil e e l'avvezzam ento del sistema circolatorio del paziente a normali condizioni di a limentazione. Il digiuno è stato sufficientem.e nt e lur1go quando il malato a letto nc>n ha più n è edem'i n.è epat0megalia niè stasi polmonare, quando· la lingua si è pulita , l 'ap·petito è rito.rnato ·Od il pe~·o. n on diminuisce ·più in modo sensibile. Lasciando immutata la quantità totale di liquido, si sostituisce allora prima 1/ 3, do]J+O pochi giorni un altro ter zo ·della auantità di su cchi , con alimenti crudi. Dopo àltri giorni, se permangono buone l e condizioni circolatorie, si sostituisce un terzo della quantità t o tale di liquido, con vege tali" cotti. A poco a poco si paiss.a così ad una dieta ' 'eg,e tariana mista , badando però a ch e una parte consista in frutto e verdura cruda. Succe.ssivamente si aun1enta la quantità di liquidi di 200 gr . sostitue·n doli quindi con alimenti \e1g etali: dopo un ])0 di tempo, nuovo aumer1to di liquidi nello stesso modo. Questi aun·H3nti progressivi impon gono gran-d e cautela al m edico e molta pazien za al malato : si pen si sempre c·h ·e qualsi.a i sovraccarico porta a nuosco1npenso. In questo stad io della ripresa ali mentare è necessario un controll o quotidiano del peso : rapidi aurn enti fanno sospettare una ritenzione di a cqua , è bene che il peso rim anga in1mutato o cl1e aumenti al n1as in10 di 11/21

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1 Kg·. i)er setti111 a11a. La dieta p er111ane11tc deve es ere ùefinitiv.a.rtte11te povera di liquidi e quasi priva di ~a] e : per mollo tempo deve esservi un a ])r epond era11za di alim e,n.ti Yegetali cru.di. Acc.a11to a c1uesln ri1)resa a li1 t1en1.are ch e si deve este11dere per SiettirLtane, ,.a do~a ta !.ltte11tarr1ent e n11ct1e l 'attività i11u ... colare del n1ala to.

P. •

L'embolia gassosa arteriosa. (CuRTrLLET E. Joiirnal de Chirurgie, n. 4, a-

pi.ile 1939). L 'A. comincia con il dare la definizione di en1bolia ga sosa a1teriosa per la quale d evesi intender·e· l ' entra.ta di aria in una vena poln10r. ar-e. ed il suo ~uccessi,-o tra J)Orlo verso i territori arterio i della grande circolazion e. L ' embolia ,·enosa invece si 11a J)e r 1'ingresso di aria in una ven a periferica cl1e la trasporta a l cuor e d estro e all 'arteria lJOlr11onare. L ' en1bo lia crociata è realizzata d:ill 'entrata di a1~ia1 in una ' 'ena periferica e dal uo I:>ass«ggio i1el cuore sinistro, cl1e la spinge n el gr.ande circolo. C@ un accura to ed in11,1orlante studio sperime.ntale l 'A. riesce a cl1iarire m olli i)unti tfell '-embolia arterio -a. :Precisa così ch e la pe1t.e t1:~z io ne di aria in una Yena polmonare richiede la condizione cl1 e il vaso sia beante (ciò .si ha specia lmente quando il tessuto peri,·asale è ,·clerotizzato , indurito); e la condizion e ch e la pressione sa ng uigna sia inferio re a quella dell 'aria an1bi en te (ciò si ""erifica spèci.aln1ente n1ell e fasi di depressione ins.piratoria e nel decubito lateral·e). L 'in.gre so d·e-ll 'aria in una ·vena ,è ·detern1inato in patologia u.n 1ana durante mano,rre chirurgich e su un lefi. uto ·sc lerosato~ durante punture dì aghi ch e perfora n o ad un tem'l)O un bronco ed una ' rf n a, durante i)nX teTaJ?eUtici ch e rompono aderenze. L 'aria , giunta al cuore sinistro e a ll 'aorta , progredi e.e in direzione b en definita secondo il decubito del corpo: in posizione laterale sirti ~ tra imbocca il tronco brachio-cefalico·, in r1osizion e laterale destra la s-ucclavia e la caroti.de, n elle po izioni decliYi in1bocc.a 1'aorta aùdo1ninale. Man man o ch e il calibro flel vaso si 1r iduce, la bolla gassosa si assottiglia, e si riduce an ch.e di volume per pro.g·r,e.ssivo rias~orb·im e nt o .. Essa ~i arre ta definitiva1nente nelle a rteri ol~ di 30-40 (11el conig-li,o) , e non pa sa che ecr czionalmer1te nei cap~llari. Una ' 'olta arre~tata , la bolla .5i riassorbe , e la circolazione si ristabilisce immediatan1 ente. Il passaggio de11 ' ~ri a. dal territorio arterioso a quello ve11 0 o, non si compie attra,'er -o j ca1)ill ari , ma <l tl raver~11 anas lo111osi .ar tero-veno~o , là dove esistono. In1 portanli le osservazioni ri.guardanti j] con1portan1ento del .sangue e dell e pareti Yasa li dinanzi .a d t1n en1bolo gassoso. L 'A. 11a 1

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eduto spa::>111i i11ten si ina passeg·ge.r i sulle arterie, m a non ~ ull e arteriole; al co11trario ha ' eduto una vasodilatazione arleriolo-capillar-e a Yalle dell 'en1bolia. Inoltre ha co11~tatato ch e a vajle ·della bolla s.i produce tal,rolta un ag·glo1r1crato di emazie ch e può esser e il punto di pét1~t en.za cli un trombo. P er quarlto si riferisce alle ca Ltse di morte, 1'..!\... precisa ch e per arrilvare all 'esito letale è n·ece . . a rio ch e la quanlilà d 'aria sia n o levo le e cl1e siano colpite le art. cotonarie, le art. bulbari, le art. ee.re,t>rali. Lo s Ludio è completa1 o da tre osservazioni cliniche assai interessa nti, delle quali l 'A. si · er~~1 .p er tracciare il qua dro o i quadri sintom~ tici dell '·e1nboli.a. r1ell '·u omo , .e per indicare norn1e di terapia. A 1)ropo ito della quale è opportuno ricordare ch e l 'embolia in chirurgia ._!)olmonare è i)raticamente e' 'itata operando in decubito declive ed in iperpressione. (ìu,a ndo l 'e mbolia ·è già istituit.a, il solo m ezzo per far proceder e l 'aria è quello di d etern1inare una vasodilatazione, ch e si ottiene spel{ UGGIERr. cialmente con 1'acetilcolina.

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NOTIZIA

BIBLIOGRAFICA

f~ AFFAEI. E

PAoLuccr. T ecnich e (:hirurgich e. Vol. I. (~appelli, editore, Bologna , 1939. Ad illu lrare gli scopi e le fin alità del volu1 ne eh-e i11 oltre 200 J)agine e 156 fi gure (disegrl ate dal l)Ìtlore Caroli direttam ente sul camro operatorio durante g li interventi), tratta alcune tecnic l1e chirurg ich e usate con1unem·ente, riJ110rtia n10 la prefazione che il prof. Paolucci lta detlato. Questo pritno volurn e illustra « La clinica chirurg ica di Bologna. così come è stata ricostruita e r esa modernissin1a n egli a nni della direzion e del Paolucci , la statistica degli int(\J"ve,nti eseguili, e degli anestetici e d ei n1 etodi di an este ia u sa ti e Je t ecnicl1e operatorie c1el :norbo di Fl.ajani-Basedow , dell 'amputa7inne della n1arr1mella, dell 'a·scesso fetido del JJ<>lmo11e, della toracopla.5tica extraple1.1rica parzja]e superiore per la e.tira della tbc. polmo nare, della lobecto·m ia in un tem1)0 della coleci.:. stecton1ia d ella g·astroenteroona. tarnosi dell 'ap1~ endicite, della resezion e per ul cera. g~stroduo­ denale e l)er ulcera gastro duodenale perforata , della cura chirurg ica del can 1cro dello stomaco, dell'ulcera peptica post-operatoria e del colon . I1l ·ieme al l\'.laestro h anno· collaborato alla descrizion e delle tecnicl1e i dotto1i Benclandi , Berr1abeo , Con Li, Merlini, Pasca tori , Princig.alli, Jluggieri, Tomassini. L 'editore Cappelli h a dato all.a veste tip·o grafica ·del volume la nota r)ersonale impronta editoriale. Dice la prefa• z1on e: cc Questo ' 'olu1ne cl1e i miei collaboratori ed io ab·bian10 redatto e ch e il disegnatore della Clinica Caroli ha illustrato riporta alcun e delle tec11icl1e chirurgicl1e ch e noi abbiamo adoperato n ei sei anni della n ostra permanenza a Bolog11a. 1

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Niente di peregrino e nieinte di nuovo. Se ogni chirurgo ha i suoi paTticolari dettag li di tecnica, in linea g·en erale i vari metodi 01p €:ratori si rasso,m igli.ano. Ma I.a cl1irurgia è fatta a11cl1e e sopratutto di dettagli . Viaggiando per il ' 'asto mon.do. vedendo o.p erare chirurgi grandi ·e })i ccoli, 110 ai~preso dagli u11i e dagli altri , e. forse più dagli ultimi che d,ai p[rimi. Anche quando si assiste a un,a o·p·erazione ;nale ese: g uita &i .appren·de qllalco·s a; se non altro s1 vede come possano di,renir difficili cose che a noi $eJnbrano facili e ci si riafferma nelle propTie capacità e convinzioni ed anche ~e attra\'erso· ten te11namenti ed errori, u,n qualcl1e piccolo parti.colare di d ettaglio si st ra1)pa semp r e a colui clic opera: ur10 strumen.to semplice ed utile. u11 punto b en. sistern.a to., un qualun1que riJ)iego di tecnica. In1fine· e sopratutto .c i si r-e11de conto del co·n1e e p.er ch è le stati:sticl1e op1eratorie (parlo ·d i que lle on-e~t e, si irttende) si.ano così <livei~se tra i vari cl1irurg·i. A propa5ito clella cc,lecistector11ia ad es ., e.b·b i quando·-·d irige,•o la clinica cl1irurg·ica di I)arn1a uria mor1nli tà d el 9 % che <le\1e ·essere cor1.siderata alta .anche se c,t tirurgi di clti.ara fan1a 11e .tcicusa.n o 11na n1a,g giore. Perchè altri chir11rgi a\Tevano una mortalità di molto inferiore? Sono an·dato a vederli, od ho compres.o tante cose; alcune ne ho copiate, altre hÒ mo dificate e \1 i ho ap1H..1rtato qualch e a.ggiunta e sono ·\rrivato 5U ' :ari e· centinaia di casi a l1na ruortalità che nell e do11ne è al di <sotto dell ' 1 %. · Co~ì per il morl)o di Flaj.ani -Ba~dow . Mi è pre.s.ente alla J11e1n0Tia, talora ini dà turbc1me11to· il volto di qualcl1e mio operato· perduto n ei primi tempi. « Accresciuta esperieinza, J)rei:>arazione preo1)eratoria accuTata, dettag li di tecnica mi hanno 11ortalo og.gi a con siderare la tiroidectomia per rr1orbo ·d i :E 'lajani-Basedo\v 0 1p 1e ra zione senza lnort[-tliLà. E così per la gra11de chirui-gia ga~trica specie quella p er le ulcere peptich e JJO sloperatorie, in :c ui eb,b i un.a mo1;talità del 2-J. 'X:. n ei i:~rirni 25 casi ,e del 7 % nei secondi 28, cosl nella cl1irurgia del grosso intestino e specialmente del retto, ·e dei g·ro,s si interventi per via ad dDmino perineale . « La chirurgia è una grande arte cl1e si S\'iluppa sopra salde fond.arne·n ta scientifiche : non p11ò 1)rescindere dalla sci enza , c·o me non p,uò prescindere dall 'art.e. Q·u ella si appren,de sui librj, rl·ei l.abor;\to·r i , nelle co-rsie; questa in\1ece solam<1nte nelle sale OJ)eratorie. E non in una ~ol a. Colui c.h e si illude di .saperne già abbasla11za ed è soddisfatto di siè, e si cl1iti.de n el suo r ep.a rto, ,e non sente ogni tanto il bisog110 di vedere cosa si fa al di là della Slla ]) Orta: fJol rà ancho avere soddisfazioni professionali ·g·randjs~in1e e, giu·dicandosi a questa stregua, 1 i tenersi i1nbattibile · m.a a,·rà rinu,n ciato a lla • 11iù pura gioia d.el ch irurgo, quelìa ·d i su p·erarsi, e ·d i rinnovarsi , e di te nder e sempre p~ù alla perfezione, l a quale è trasce11den1 e co1rle l 'id.e ale. cc

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SEZIONE PRATICA

cc Qu.e sto libi:·o non è che un riflesso di qu ello che si è fatto n elle sale cl1i rurgicbe di S. Orsola i11 Bologna nei sei anni della mia direzio11e. Es.so !?'UÒ so&tituire, alrneno in parte, un viaggio per a.ssifiLere alla modesta opera nostra. l\fa noi non siamo affatto· soddisfatti, e co11 que~to ' 'olume non ahbian10 voluto cl1e fissaTe u11a tappa del nostro carrtn1i1110 in a1cuni c.an1r)i della atLività chirurgico-operativa. Sp,ero ne seguiranno altri. Esprimo anche l 'augurio che r ile.gge11'do1o fra qualcl1e anno 10 troveremo in 1.nolti punti supe rato, così da &entire il biso1gno di apportarvi mo1dificazionì •e.d a1ggiunte; e saremo grati a chi ci aiuterà col consiglio e coll 'es1)éri13nza a correg·g·ere i no~tri ciifetti e coln1.a re le nostre lacune n. G. B. 1

CENNI BIBLIOGRAFICI<1> H. :1\.' HBRBAIN M. Dictgrtostics biologiques .. IV Ed. , pagg. 766. Editore Maloine, Parigi, 1938. La quarta e·dizio.n e del fortunato· lib-ro di (FiE-ssi11 ger e collaboratori, esc.e, a ccresciuta e ri111oùernata, ·v erso un sicuro successo. Il libro ·è ·d ivi&o in due parti: la prima è r•ura metodologia applic.ata alla medicina. Presa a sè, costituisce un ottin10 manuale. di laboratorio pe·r il rr1edico·. Yi si trovano: la d·e:Scrizion·e del perfetto laboratorio, co·n I.a pianta del tavolo ·da lavoro e segnato il posto per i s ingoli reag·en li ; lo schen1a ·d el p.erfetto stabulario, e poi tutti i metodi di lab·o ratorio, r>er tutte le ricerche chirnich.e·, b·~tteriolo~i ­ che, .ematolog·ic.h e, che. possono servire a cl11a rire la d.i.ag.nosi. · I . a seconda p.a rte del libro contiene la d escrizi0no dei m etodi della semeiotica funzio nale, classificati secondo l '0Tga110 o il sisten1a: esplorazione funzio-r1a le d el tub·o dige1 ente della fun zione res1)iratoria ·dell 'ap,p arato ' . caldio-v.asrol are, ec·C. Ab'bian10 chian1a lo questo libro n1anual.e : JJ) a vorre.mrr10 spiegarci .&ul sig nificato , cl1e ques to 11ome .assun1e in questo caso. l\1an.11nle l-1erol1iè è un Jibro scritto· in modo, cl1.e, il lettore vi trova subito a portata cli n1ano, ciò che cerca, esposto in una form a c·o sì chiara, corne può far e soltanto ch·i h a uRato, controllato·, messo a punto ogni m etodo ch e descrive e n e ha vinte le difficoltà e sa ·do ve il collega, cl1e n e ripeterà l 'esec uzio~ n e, p0trà avere delle incer tezze. l\fa trattato e IJ011 n1anuale, può chian1ar.si questo lib,r o, per la sua co111pletezza : non 011 n1etod o ma molti so1101 esposti ~r ogni dosaggio e di ciascuno St)II detti i vantaggi e l e particolarità. Qo-ni arcromento è esposto in tre c:apover~ i h n . ~u cce~sivi cl1 e si intitolano : ch e cosa ser,·e, cJ1e cosa bisog·na f~1re, ch e co.&i bi~ogna dire. FJESSINGER

N.'

OLIVIER

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(1) Si prega d 'inv.iar e clue co1)ie clei li])r i cli cui si de~idera la r ecen·sion e.


lANNO XLVI, Nu~r. 361

cc IL POLICLll'\ICO »

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Ed è in questa disposizio111e squisitam en te pratica della n1ateria trattata , di per sè molto arida, che sta il rr1aggior pregio del libTo, ch e :si ·differenzia dai trop·p i n1anuali ·d i chimica e di 111icroscopia clinica, in cui le varie tecniche sono e~po.ste così teoricame11te., ch e spesso riesce n1olto ·difficile trasportarle nella realtà . So1to il cap·o verso « ch·e cosa bisogna clire » sono comp resi, prima di tµtto , i r:i5'Ultati ·della .p1~ova o ·d ·el dosaggio descritti, in soggetti r1or111.a li e poi brevi considerazi o11i Sl1l ' ralore d 0 i risultati n ei vari quadri rnorbosi, al cui studio .si addicono quella prova e quel dosaggio. Sono questi bre, 1i cenn i ·di diagnostica fur1zìo11ale, che giustificano il titolo d-el libro, cl1e sarà cer tamente rriolto appTezzato. da coloro, cui spetta il compito di confortare col r<~ spon·w ·de.I labo·r atorio, l 'i1Jotesi dia1gnostica, ·di c,u i spesso il metodo i11tl1isc.e l a realtà p uT se11za IX>tersene ·egli stesso co11vincere, col solo esan1e clin ico del lJaziente. C. ~.,. 1

tali, eseguiti n el Laboratorio di l\1edici11a legale della !F 'acoltà Afedica di P ari g i , ·d iretti so·})tatutto al controllo delle lesioni macro- e microscopich.ei conseguenti all 'agente ipertermico $.UÌ cani .e sui co11igli e sulle cavie, e che sono riprodotte in ta,1ole fuo·r i tei&to con nitide e iì1teressantissime n1icrofotografie. Mentre I' A. presenta il suo l avoro come una sen1plice doc:umentazione 1s.p erimentale della patogenesi del cc colpo, di calor·e n , per quanto ricca di minuziose, dimostrative anzi conclu~i,1e d eduzio·n i, p-e r la verità deve riconoscersi cl1e esso è un autentico e conTpleto trattato su qu-anto si riferitsce ai turbamenti della teirmogen esi , solo mancando riferimenti a lla terapia, 1 r~er i quali lo stesso A. dicl1iara di non avere avuta la possibilità di con1piere ricerche. La parte1 biblio·grafica per la sua mole e il suo .aggiornarnento p uò .giu·dicarsi co,m pleta: nJolti sono g li autori italiani in essa ricordati. 1

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G.

MòGLIE.

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IJ .

i es Trouvle·s d·e la Thermorég11.Da,tion, (Co up de Chaleur). J\!Iasson et C.ie. Edi1DÉR01BERT.

teurs. Paris 1938, pag. 218, Pr·ezzo fr. 60. Il lib·r o· è ·d e·dicato al cc colpo .d i calore » co111e il più grave e il più micidial e d ei disturbi della termoregolazione, studiato s1)erim·entalrr1ente nella .sua pat.o·g enesi e in quella dei fe11c>m·eni da esso provocati. Preciede· l e riceT1che l1na sintesi sulla termo.g enesi in generale, sugli effetti cellulari e or.g anici del calore, sulle leg·g i ch e dirigono· la regolarizzazione della terrnogenesi , di quell '.agente che è l 'elemento essen ziale ·della vita, e ch·e pe·r ciò costituisce un J)l'O·Cesso· fisiologico di fondan1e11tale importa11za nei suoi e•l1ementi chimici e fisici. · A base ·della detta funzione r egolatrice '5.ta il ce1·vello, la cui influenza eocitatrice e direttiva agisce su tutti i focolai tern1ogenici, particolaTrr1ente 1per una sp1e1c iale attività ·d·e l bulbo, con il concorso del si stema auto·n on10 e s1)ecialmente ·d el si1npatico, intermecliario. l 'apparato endocrìno . L 'A. tr,a tta ·d elle turbe della termoregolazione.: esse sono tutte dovute all 'accidente ipertermico. Illustra le varie so1~genti di iperte r n1ia, non trascurando 1'interessar1te e tuttora discu&s.a questione della pia togenesi della feb bre; quindi ,e ntra n ell 'argon1e11tò s.p ecifico del « colpo ·di calore n. Ne descrive la storia, ne dà la defi11izione, ne espon e l 'etiologia nei suoi fattori estrinseci ed intrinReci ; ,d edica lln capitolo alle correlazio·n i d el colpo di calore con l 'i11dustria, per passare alla sinton1atologia clinica, alla anaton1ia p·a tolo1gica umana e s perimentale, a lla p·a togenesi , a lle sindTom i acc·e ssorie. Segue un interessante studio clinjco e comp,a rativo sulla cc insolazione n e sul <( collPo ·d i sole n. La paTte J)iù o.r iginale e più l1erBonale del 1:-r voro è quella dedicata agli studi sp·erimen1

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Neae Gesichtspu.nkle in der Vererbung. Un ,·ol . in-16° , p.agg. 70, ri)e.g·ato. J. Springer, Berlin 1938. Prezzo, Rl\il. 3',50.

_\ , B1ER.

Nella sua , rerde , ,ecchiezza (77 anni) Augu$lO Bier si occupa di prob,l emi dell'eredità, s1udiandoli special111ente sui lupini, su cui 11a fa tto particolarn1.ente sulle mutazioni, interessanti ricerche, che lo portano a considerazioni -ge11er ali sulle varie que~tioni che t5orgono a r:rOl)OSito dell'ere·ditarietà . Cosi, p. es., è ·n ota la pcler11ÌC·:i fra mendelisti e d;i.nvinisti , nella quale egli interviene con una concezione a rmor1ica, nel senso cl1·e n on si de'Ve contrapporre la persistenza alla variabilità dei caratteri. L'l persistenza è quella ch e noi chiamiamo err0nean1ente ·ereditaiietà; n1entre non &i er.edita soltanto que,l lo ch e è ipersi.&tente , ma anche iJ ':ariabile. L' elìeditarietà d el per.sistente balza agli occhi e colpisce maggiormente, mentre quella del variabile ptassa inosservata perchè più l·enta a svolgersi. Invece , è p·r o.p rio qu.esta cl1e -:- esan1inando i fatti per grandi epoche di t (·mpo - ri1nane . I} v·ecchio s·c ompare e r esta 1;eterno div,enire e svanire. L'irrigidin1€n to .f'-t1lle ·v ecchie condizioni è u11 'illu·&ione ·d ei nostri sensi e ·della i1ostra in,t elligenza. « Tutto scor1·e », com.e b.a d&tto. Eraclito a cui l ' A. si in s1)ira. fil. 1

Grundzilgc d'er praktisohe-n, E-. lektrolh,era.pie. Vol. in-8°, di p·a gg. 10·0. G. Tl1ien1e, edito.re , MK. 3,80.

'E:nNST

M EYER.

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In poche pagine l\ileyer ha raccolto· quanto r!uÒ S{'rvire a c-0lui ch e ~i de.v e servire ~orrente­ m ente ·della elettroterapia: fo·n dament1 ele·t trofjsici e appareccl1i in u &0 corrente, azion~ della corrente n el corpo umano, trattamenti co·n corr:enti cosLanti e con con·enti alterante di bétssa freaue11za; trattarn enti con co rrenti di 1

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[ A~NO

XLVI, NuM. 36]

~lta frequenz.a (diaterr11ia e onde corte); peri-

coli d elle correnti elet trich e. Il piccolo libro è u11a g uida utile per il n1edj co praLico. wliLANI EUGENI O.

G.

La tuberco·lo·si· riell' arte. U 11 ·vol. in-16° di 134: pagg. Ist. Edizioni acc.a demiCESARE.

c.ll·e, l'dine, 1939. L. 8.

La tub,ercolosi ha ispirato artisti e scrit tori <Ad è stata , anzi, per u11 certo periodo quasi ide.alizzata come m ,a lattia ari;stocr atica e raffir1ata ; ha colpito .d ,e.gli uomini geniali e Ri è e:tnzi voluto da taluno attribuire una certa i11f.luenza eccitatrice alJ,e tossine tubercolari. Lo studio dei rapporti della tuber colo·s i con 1'.a rte· si :prese.nta quindi .assai inter essante; l 'A. ' 'Ì si è accinto ,c.01 sussidio di vast e, letture ed e spone l 'argomento in vari capitoli da i titoli sugg·estivi: Penomb1re; I n1ag·hi del co,l or e; Tris t e.zze ed ,evoluzioni della p siche ; Echi e risonanze, ecc., :t.e.r minando con l 'au spicio ch e 1'arte ten.da ad abbellire eid ingentilire l 'ar11})ien tc sanatori al e ed ospedaliero, in 1gen ere C<>11trib1uendo· così al risan.a.n1ento d ell 'infern10. Mo lto scrurpoloso ·è stato l 'A. n elle citazioni bibliografi che , di cui a lcune fonti non appaia no tropp 0 per.egrine. ~'ra le più tipiche forn1e di tub,ercolosi dalla fine sensib·ilità a rtis tica, vi sar ebbe sta ta da ci tare ar1cl1e la Barkitsheff, co1n~ pure fra i roma11zi inspi rati alla tube r colosi avreb be potuto trovar e il suo P'OSto Ja nota cc Montagna i11can.tata ». Qua e là si IJUÒ ~u1ch e dissentir.e d,all 'A. , come ,p1 er il caso cli Leop1~rdi no,n sen1brandomi necessario l 'invocare I ' eziol oig·ia tuber colare per spie.g are una bror1chite cronica in un g·o,b bo. Tali osservazioi1i, comunq·u e, non intendono di ·esser e .d elle criticl1e, r11a clim ostrano a11zi cl1e il li]JTO si legge tutto con interesse. f il. 1

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AccADEMIE, Soc1ETÀ

MEDICHE, CoNOREss1

Società Napoletana di Chirurgia. Seduta <lel 15 luglio 1939-XVII. Presidente: Prof. L. DoMI·NICI. Sulla preanestesia.

Relazione del prof. L U IGI l i\1PERATI. L 'O., . dòpo aver segnalat a la tendenza n1olto diffusa al alli11eare sullo stesso piano, confondendone i termini, la preanestesia, la n arcosi basale, jl sonno crepu scolar e, la n arcosi di introcluzione ecc., st abilisce che, nel campo dell 'a11estesia, bisogna consider are ·separatan1en te : 1) la i1arcosi co1npleta; 2) la n arcosi b asale; 3) la prenarcosi, meglio detta prean es tesia. Di quest'ultima ·egli delinea le caratteristich e e.ssenziali, cercanclo di det erminarn e con precisione gli scopi e i li1Ttiti, sopratt1tto ris1)etto all 'an e~ '51esia cosiddetta basale. · Dopo aYer tracciata la evoluzione storica della preaneslesia, dalla morfina j11 poi, tratta più difft1samente cli alcuni moder11i preanestet ici, clei

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1607

SEZIONE PR.\TICA

quali è s lata fal la pii1 larga esperienza n ella sua Clinica, come il Prean est, la Scopolamina-eucodale-efeton.ina e il Dilaudid-scopola111.ina, espon endo le r agioni ch e g·iustificano la preferenza da la a quest'ulluno. Vengono infine prospettate le indicazioni generali sull 'i1npiego clinico dei preanestetici ed i criteri di scelta da tener presenti in rapporto: 1) alle co·n dizioni j11divicluali dell 'operando (età, costituzione, r esistenza fisica, ecc.); 2) al tipo di anestesia (!ocale, da inal:azione, SJ)inale, endorenosa, ec<(. ) e al t ipo di intervento (cranio, torace, addo1ne, apparato ori11ario, ecc.) . Ifanno preso parte alla discu ssion e 1sul ten1a di relazio11e i soci: FALcO~'E , LANZTLLO, M AURO, VoLPE,

D OlVIIN I CI ,

SQUILLAGOIOTT,

Il .')egre tari o :

R t TSSOLJLLO. Prof. L. l l\'IPERATI .

Società llediea della Libia. Secluta del 16 luglio 1939-XVII. Presidente : Prof. ALBERTO C10TOLA. Efficienza e limiti dell'ascoltazione nella diagnostica dello tuber· colosi pleuro-polmonare.

L'O., in riferimento alle peculiari conclizio·ni dell 'esercizio della n1edici11 a nelle Colo11ie ove 11on sempre è possibile avere appareccl1i r adiolog·ici a disposizione, illustra l 'efficienza dell 'asco~ taz~o ne n ella diag·no·stica plt:uro-poln1onare. Neg·a ch e esista attualmente l 11 a << crisi dell 'ascol tazione n la quale n on ha bisogno di alcuna riabilitazione, 11è deve cons iderarsi soppia11lata dalla ~oenlge11-diagno 1stica; se quest'ultirna ha la priorità llello scoprire lesioni parencl1i1nali di sseminat e, caYerne polmonari piccole e J)rofonde, localizzazioni scissurali, ecc. , così la steto-act1stica informa assai m egljo ch e non i rag·g'i X sullo st ato evolutivo e il dinamis1110 nelle lesio11i, sul loro grado di un1idità o di seccl1ezza, inso1nma sulla maggior parte degli ele1nenti essenziali per fissare uria prog·nosi o ·sciog·Iiere u11a t erapia. L 'O. dimostra pure con~e lr1e1odo r adiologico e inetodo ascoltatorio d epba11.:> ar111onizzar$j .1 vicenda allo scopo supremo della djagnosi e conclude ricordando che la radio-diag·n-0stica toracica è un leg·a1ne ind ispe11sabile fra stetosco1Jjo e tavolo di autopsia. B ETTOLO . -

le reazioni per lue in Trfpoli in rapporto al la razra.

L 'O. riporta i ri1sultati delle ·sierorliag11osi per la lue da lui eseguite (R. W., S. W. e Kal1n) durante. la direzione del Laboratorio dell 'Ospedale Coloniale di Tripoli dal g·enn aio 1930 all 'ag·osto 1935 studiandole in r a1)porto alle quattro razze principali presenti in Tripoli e precisamente : la italiana, l 'araba, l 'etiopica, la isr aelitica. Per quanto rig uarda lo reazioni eseg·u ite ~ ul san gue ha risconlrato le seguenti per centuali di })Ositività su g:'.i esami eseguit i: - il 14,65 % tra gli italiani; - il 21,56 % tra gli arabi; -- il 36,78 % tra gli eritrei; - il 10,65 % tra g·l 'i·sraeliti. L 'O. clilsti11gue anche i differenti rapporti percentL1ali tra n1ilitari e civili e discute le cl iscordanze ottenute fra le varie reazioni eseguite basandosi st1i dati clinici ch e g·Ji Yen iYano for niti. NAST ASI .

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« lL POLICLINl CO »

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[ AN:NO

XLVI, Nul\r.

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Per qua11lo riguarda il liquor ha otle11u lo nello stesso J)eriodo <li tempo 9 R. W . positive in italia11i, 5 i11 arabi, nessuna in eritrei, nessuna in israeliti. Ancl1e per ciascuno di questi ca·si l 'O. cita le nolizie cliniche a lui note con lo ~opo di portare un modesto contributo allo studio d ella neurolue tra le popolazioni dell 'Africa Italiana del Nord. ~loDICA non ha elemen Li su gli esami eseguili finora 11 el Laboratorio rlella Sanità Pubblica, ma ha l 'impressione che i risultati non debbano essere Jnclto diversi da quell i otlenuti da Nastasi. CIOTOLA riferisce che molti autori ritengono che ìa terapia neo·salvarsanica possa influire nel1'aumenlo dei casi di neurolue, cosa che viene conferma La dai vecchi medici coloniali che, per esempio in Eritrea, non avrebbero mai constatato forme n ervose nella popolazione locale. BRAVI si compiace con il relatore per aver colmato una lacuna nei dati documentativi stal i·s lici e critici sulle reazioni sierologiche sangueliquor n el periodo 1930-35. Un dato interessante che riguarda le r eazioni liquorali, è quello della negatività del contingen te israelitico: nessun liquor d egl 'israeliti ha da lo reazione positiva o dubbia per la ·sifilide. Anche n ella modesta pratica ospedaliera e ambulatoria, il dolt. Bravi, in quattro anni, non ha riscontrato un isolo caso di n eurolue. L 'unico ch e apbia riportalo dati s tatistici comparativi , dal punto di vista razziale, è il Decrop ui marocchini. Colma11do questa lacuna statistica, il quadro della neurolue è ormai completo per la Libia, iniziando coi primi cenni d el Casoni , 1920, al lavoro di Longo, 1929, con Nastasi, sino al 1935, con Bravi, 1935-36. Dal 1937 al 1939, la documentazione viene anticipata, in sede di discu s·sione, dal dott. Bravi,, con la presentazione di cinque malati, tutti musulmani, affetti da for1ne gravi di neurolue, fra cui due demenze paralitiche e due taboparali si , che faranno oggetto di una comunicazione prossima: i dati liquorali di tali malati, sono indubbii e particolarmente gravi . Senza voler riportare la discussione sulla nel1rolue nordafricana, che sarà oggetto d 'u l leriori sludii, il dott. Bravi ri.chiama l 'attenzione sulla r ecente monografia di Porot d'Algeri e sul tratt ato di Sézary del 1938 : la convinzione che ìa neurolu e sia meglio studiata e si vada più chiaramente delineando r1ei popoli un tempo ap,p arentemen te indenni - vuoi per maggior cura di indagini vuoi per più ·sottile selezione so-ciale sembra favsi le ntamente strada nella mente dei sifilografi e d ei neurologi. Epperò, la dottrina d ell 'evoluzione storica della sifilide, attraverso le generazioni umane - cui contribuirono, fra gli italiani , Cerlelti e Benassi, fra i francesi , Sicard e Sézary - acquisLa sempre maggiori addentellati dirnostralivi. TRIPODI precisa ch e, ne1la pratica clinica ed ambulato,r ia, ha avuto occasione di riscontrare :spesso la lue terz iaria n elle sue manifestazioni orga11ich e yj scerali , ina rara1nente la forma a localizzazione nerYosa, anche a tipo meningovascolnre: e chiede se lale rilievo è stato fatto anche <la altri. BRAVI , rispo11de11clo al prof. Tripodi, riconosce, n ell 'a111l)i Lo d ella propria pratica locale (un trien11 io), la fo11cla lezza di tale rilievo, come, in gene-

r e, la relaliYa rarità delle forme neuroluetiche 111eningovascolari. BETTÒLO sottoli11ea l 'importanza degli sludii di Nas tasi e di Bravi: rammenta altresì che, proJ)rio recentemente, sul Journal Amer. Med . Associa li on , è riferito u110 studio sulle malattie mentali fra gl 'i11digeni della Giamaica: le forme neurolue liche sarebbero assenti. Rispondendo al prof. Bettòlo, Bravi accenna alla neurolue indigena exlrafricana, particolarmente agli s tudii di Gans J1elle In<l ie neerlandesi, oYe la neurolue, apparsa tardi, si sta diffondendo. Utlllzzazlone del coagulo sanguigno per la reazione di Well fellx. MODICA. L 'O., dopo aYer accennato ai pochissimi tentativi di utilizzare il coagulo sa ng uigno JJer le prove di agglutinazione, fa rilevare la grande importanza che può a ssumere in o~ r.uni ca..,i nelle colonie ques to metodo diagno·stjco , e clopo aYer espos to ltna rnodificazione alla lec~1ira dell~t coagulo-agglutinazio11 e (C. A.), che é:ccoppia una 11 olevole esal lezza acl una discreta f;.cjJ ità <li esecuzione, riferisce •sulla pos·sibilità di aYvaler si del coagu1o sanguigno per 1 ·!:'secazio11e drlla Weil-Felix. Dall 'esam e comparativo di 777 sieri, di cu i 64 presenlaYa110 potere agglutinante per il Proteus X1 9 , 2C per l 'Eberlhella 'fyphi, e 21 per la Brucella Meli tensis, desti me che la presenza di agglutini11e nel! 'es tratto del coagulo è sen1pre din1os trabile quando esse so no pre·senti nel corrispondente •siero ; il rap}Jorto medio tra il titolo della siero-agglu lin azio11e (S. A. ) e quello deila corrispondente C. A. eseguila co11 la n1odiffcazione di tecnica descritta , è di 1 :12 per la reazione di Weil-Felix, di 1 :11 per la reazione di Widal e cli 1 :8 per la r eazione di Wright. Tenendo cont o di ques to rapporto si potrà desumere con ap,p rossi1nazione sufficiente , dal Yalore d ella C. A., il presun.lo valore della corriponclc11te S. A.

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Tubercolosi ed elmlntlasl a Trlpoli. RAVARA. - L 'O. , ·su seicento casi esaminati in un anno di lavoro dispensariale, ha riscontrato il 50 % di affetti da tubercolosi nelle sue diverse forme 11egli individui delle tre razze principali (italiana, araba ed ebrea) presenti in città. Ha notato una percentuale maggiore di forn1e 110dulari apicali con infiltrati perifocali seconda~i attorno alle linfo-glandole dell'ilo. Nei pazienti presentati ha r iscontrato il 60 % di italiani , - i l 40 % di arabi ed il 20 ?ki di ebrei con tubercolosi infestati da- ascaridi o da tricocefali o dall 'associaz.ione delle due infestazioni ed ha notato che spcs-so una cura antielm intica appropriata può migliorare anche la sindrome toracica. Prognosi e curabllltà delle caverne polmonari fubercolarl. BETIÒLO, SESS,\ e G1ovANNrN1. - Gli 00., dopo avere affermato ch e l 'eisistenza di una caYerna non costituisce - in gen erale e di per se 6tessa un imped imento alla g uarigione della t .b .c. polmonare. insistono sul co;n cet~o d~lle condizioni generali e locali per la c1catr1zzaz1one d elle caverne e sui fattorj terapeutici, tra i quali il primo })Osto spelta a11a collas·so-terapia ; ques ta, co11 tutte le su e forme di attuazione, sembra corr ispondere meglio di ogni altra co sa nella cura dell e caverne, unitamente ai moderni provvedi1nenli di lavaggio e drenaggio di e!:se, sis len1a Monaldi. Il Seg retario: A. NAsTASI. 1


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PER IL MEDICO PRATICO.

APPUNTI

CASISTICA E TERAPIA.

Dalle interessanti ricerch e ·di W est1Jhal i&ul1:anatomia dell 'apparato rnuscolar e d elle principali vie epatiche e pancreatich:e, sulìe turb1e funzio nali di detti muscoli e sull' influenza del vago e del simp·a tico su detto 8JJparato s_i a.e1d uce che delle lesioni organiche possono avere origine da disturbi prin1itivamente Dunzionali ·del s istema biliar-e, e1}atico e pancreatico. Dette ricerch e sono state conferite dall 'angiocolografia, praticata preferibilmente con soluzione di tenob,r yl a l 45 ~~. !L'angiocolografia, secon·do gli autori che ·Si sono m aig-g io.r n1ente interessati dell 'ar-g omento, rappresenta u·n metodo di gran v.a lo~e per l 'es1)'l orazione post-01Jeratoria d·elle vie biliari. Nei ,ciasi gravi co11viene inteTveJ1ire ir1 due tempi : p ri:rna si pratica una C<)1eci1&tostomia o una coledocosto·m ia per drfnare p rovvisoriamente e migliorare lo stato g '? n e.rale, poi attraverso la fistola si esplora110 minuziosamente le vie biliari co·n l 'angiocolografia; in secondo ten1p·o si sopprirnono tutti gli ostacoli esistenti •s ulle ' rie biliuri e., se un nuovo ·d renagìgio è n·ece&sa-rio, si IJ>raticherà una colecistogastrostomia o una colecistoduodenostorr1ia. lurasz A. (Presse 111 édicale, 15 apTile 1939) è d ~~ vYiso ch e, }J1ur O])erando in due temp.i con. esplorazione angiocolografica minuziosa, nori si è preservati dalle recidive. Do·p o ques ti acc.e11ni l 'A:.. passa a parlare ·d el m ·etodo di !Scelta del drenag-g io ·delle vie· biliari infette. Il drenaggio deve 11.s po·n dere ai seguenti r tquisiti: impe·dire la formazione di stasi n elle vie· biliari p·r ofonde, favorire la guarigione delle lesioni infiammato·r ie delle p·a1~eti , faci litare ai calcoli pi1ì piccoli, passati jnosservati , o a quelli cl1e sono in via dì for1nazio·n e T'·ell e vie biliari intrae.p ati ch e, un libero piassaggio riel duod·e·n o. L ' A. ,d opo aver ricordato i ~rari meta.d i (dilatazione dell 'an1polla di \~atcr con l 'aiuto ùi sond e, ·d rena.g gio ·e&l1erno dell 'epato-coledoco .con tubo di Kehr, ana&tomosi tra ve&cico.Ja b·i liar.e e stomaco o duodeno) n e enumera gli svantaggi. Sec.ondo l 'A. il miglior drenaggio è c o,s.tituito dalla coledo·c o-duodenostomia , pr.econizzata n ei primj a1tni d ella chirurgia b·i liare, raccomandata ·da Sasse e applicata ·d'ell 'A. in 6~ casi. I vari.taggi .d i questo metodo sono : 1) inutilità di un largo tampo1).amento del campo .ooeTatoTio, ch e può dare in seco11do . . ten1po un 'ernia post-op erator1a; 2) influenza fa,rorevole sullo stato infia111mato1:io d elle pareti e sullo stato sp·a stico dello sfintere di Od di; 1

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3) dren aggio co1n1)leto d.elle ' ie biliari; ±) a zio11e favo1revo1e .s-t111a stasi e sulle lesioni infian1111atorie del p1a n creas. L 'anastorr1osi , cl1e l 'A. co11s.iglia di praticare sulla l_)arte r etro·duodenale e no.n sopraduo denale, ·deve essere fatta b en e dal punto di vista tecnico se si vog·lio·n o ottenere risultati so·ddisf.acenti. . 'F~ . J.~DEVAIA. 1

Alcune considerazioni sul drenaggio delle vie biliari infette.

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Chirurgia della cistifellea. Lavoro di revisione dei 512 inter,'enti sulla cisti.fellea -e le vie biliari eseguiti in 12 anni nell'Ospedale VandeTlbilt da Brook& B. e Wy81tt T. E (A nna.ls of Surgery, fase. 3°, 193'9). Le operazioni ' '.anno cosi divise: colecistecto1nie 35.1 corl una n1ortalità 01pe1aloria del 2,6 % colecistotoil11ie 54 col 14,8 % di mortalità, 9perazio ni per ostruzione calcolosa ·d e·l coledoco 31 col l 7 ~1~ ; colecistog.astrostomie per t11n1ore ·della testa del pancreas. 21 col 14 %: c.olecistect o.m ìe in form e· morbose ad·dominali .a:&so_çi.ate 55 (mortalità 18,2 <y'~). Gli AA. hanno e'\ritato il più potSsibile di operare .a caldo; il ta-g lio di norma per le colecistectomie fu il p·a ram.edia110 destro. Fu po. sto ·Quasi ..sem p·r e un drenaggio a sigaretta nel letto .d ella cistifellea, -es.se11dosi osservato che la ferita ].aparotomica si chiude n ello stesso te1npo anche 11ei casi senza drenaggio. Riporta110 "poi i risultati a distanza da l a 12 anni dopro l 'intervento fuorchè di 38 casi di cui r1on sono riusciti ad a·vere notizia. Con F-iderano -g uariti coloro1 ch e non hanno più avuto do.p o l ~o·perazione. alcun disturbo e che non hanno b isog110 di al.c una restrizione dietetica; miglior.ati quelli ch e non h.a nno una dig·eis,t ione· pierfetta e devono seguire una dieta SJJeciale; n on :inigliorati gli altri an cl1e se non hanno più vere colich e epatich e . !F.r a i colecistectomizzati per co lecistite c.a lcr,losa con gravi e m edie· a lterazio·n i patologiche d ella cistifellea h anno avuto il 76 % di guarigioni perfette ed il 2, 7 ·% di n on ~iglio­ r.ati . I rii&ultati sono inferiori nei colec1stectomizzati per colecistite alitiasica con cistifellea grave·m ente alterata (60 % di gu.a riti; 4 % rton mig liorati) . I\1olto t1e•ggiori sono i ris.ultati nei col.eci~ slie·ctomizzra ti la cui cistifellea aveva le51on1 n1olto scarse. I guariti so110 a1Jpena il 48 ~-~ .ed il 14 % r.apprese11tano coloro cli.e d~ll ' int er­ ' rento non h anno tratto alcun beneficio. Nelle: colecjstoston1ie eseguite per indicazioni disparate hanno avuto il 55 % di guariti e l '11 % di non mig·liorati. Gli AA. concludono qui11di confern1ando ancora una vo,]ta ch e i risultati della colecist ec1orn ja ' 'ariano in n1odo 1n,1 erso all a .g ra,·iLà clella cura una vol ta ch e i ri sultati cle11a coleci"tectol;jton1 ia sia con1 e 111c rtaJità opr ratoria ch e co1

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risultali a dista11za è stata ormai nettarnente .su_uerata dallà colecistectomia. Ciò nortostante vi 5ono ancora casi nei quali la coleslostorr1ia 11.a la sua netta e precisa indicazione. i11e

D 'AGOS'I:INO. Interventi precoci nelle malattie biliari.

E. L. Elia son e J. P. North (Surg. Gyn. and Obst., n. 2, 1939) sullo studio di i1umerosi casi s0stengono che l "interve11to precoce nell 'attacco acuto di colecistite, con1e pure n el corso della malattia riduce la mortalità e la morbilità. È n eco-ssaria una giudiziosa scelta del tipo dell'ir1tervento (colecisto ton1ia o colecisteclornia), e u11 'oculal.a ir1dag·inc delle controindicazioni generali del paziente. Particolarmer1te im1Jo1tanti sono le cure post-operatorie: p·r eve11zione dell 'ipove ntilazione busale e co111plicazioni polmonari con la posizione, g·innastica re spiratoria , cambiamenti di posizione, · drenagg·io con a ~pi razione dello stor11aco per evitare distensio11i acute dell 'addome; LYrevenzione di emorragia interna, IJeritoniti biliari col drenaggio; salvaguardia délla funzione e:pat.ica co11 son1n1inistrazione d1i glucosio e sale per via endovenosa. L ' A. è del parere ·cl1e soltanto at.tener1do.c;;i ·s tnettan1ente a que&ti principi sia possibile rid!u rre la rnortalilà post-operatoria. p. STEFANINI. 1

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Nnovi metodi per lo studio della batteriologia del tratto urinario.

T. L. Schulte (Proc . I'tlayo Clinic, 19 aprile 193 9) ha .studiato· la flora uri11aria di individui normali, trovando in ordine di fJreq!U•e nza : 1\1icr9coccn,s, Dif leJ·o·idi, Strept. faecalisi, Strep,t. alfa e gamn1.a, Stap·h . albiis, B. coli, Aerobacter aerogeries, ]Jseudomorias; nella sec1e1zione ·prostatica= 11a trovato soltanto lo slre1)tococco alfa. Nella metà dei casi, l'urina era sterile ·e, comunque, si avevano .soltanto scar se colonie. L'urina raccolta col cateterismo degli ureteri ·è normaln1ente sterile. Per la rioer ca dei cocchi gram-po~itivi è consi·gliabile 1'allestire delle pia1&tre con agar&angue-orn1one o fare la seinina in b-rodo di cervello glucosalo. Alle volte, però, questi cocchi ch·e forrr1ano deg·li an1n1assi nell'urina .sono soltanto s.a,pifofiti ·ed è allora utile 'il sagg·iarn e il potere patogeno. Ciò può essere fatto mediante l 'inoc.t1lazione in conigli della coltura in brodo-cervello .g lucosato, oppure inF-errJenzando un tub,i cino con c.n1c. 0,5 di pla&ma umano, o di cavallo , con la coltura; la prova è positiva ~e, dOJ)O 24 ore a 37°, il plasma è co.a gulato e si è forn1ata una gelatina. Si può r!•tenere che il germe i solato sia patogeno (correlazione nel 90 % dei casi). La prova è sr>ecialm ente utile per differenziare lo stafilococco dai micrococchi n on l)élto·g en i. Nelle

urine di normali, i cocchi iisullano non patoge11i. Altro .P·unto in1porla11te, nello studio della flora urinaria, è la determ.inazione dei germi cJ1e scindono 1' ur:ea. L 'A. consi·g lia, a tale scopo, un m ezzo di coltura com,po~to con 5 g. di cloruro di sodio e 2 di peptor1e per 1000 di arqua diif.>tillata; vi si ag·giunge con1e indicatore una soluzione alcoolica di b·l u timolo e si aggiusta il pH a 7. Nella sterilizzazione in autoclave, l'alcool si evapo ra. Si aggiungono poi ad ogni 10 eme., 0,25 cn1c. di soluzione di urea al 10 %, filtrata attraverso candela. . Dopo .semina di pocl1e g·occe di urina e soggiorno in termostato a 37° per 48 ore, si osse1va il colore e ~i fa la determinazione del1'ammoniaca, da esprimersi in n1g. per cento. Se il colore rimane .gi.allo, il ·germe non è capace di utilizzare l'urea; il colore verdiccio i1tdica &carsa capacità, mentre i veri germi dell'urea da.n no un colo·re porpora scuro; essi sono speci:1lmcnle Proteus a7nmoniae e Micrococc11s urerte, ma anche altri germi, come ' 'ari stipiti di Micrococcu~, lo staf. albo ·ed aureo · e al ~u ni streptococchi possono pure utilizzare l'urea . fil. 1

Trattamento rapido della blenorragia maschile. B. 1\1allah (Journal des Pra:ticie11s, 6 n1aggio ] 939), avendo of.>servato ch e il trattamento della blcnoir ragia con i soli preparali di .sulfar11ide, richiede dosi piuttosto elevate d'i tali n1edicarne·n ti con conse-g uente pericolo IJer l 'organis1no , ha pensato di istituire nella blenorragia maschile un tratt.a1r1ento misto: sulfamido-piridina a piccole dosi per via orale e tratt.a111ento locale classico con permanganato. Ila confrontato i risultati ottenuti n ei primi 100 n1alati a lui p resentatisi nel 1938, e cur.ati con il ·1'olo permanganato di potassio applicato seco·11do il meta.do· di Janet, co11 qu-elli ottenuti nei primi 100 malati a lui presentatisi nel 1939 e curali col suo nuovo metodo. Ha ·p otuto così constatare nel primò· m·etodo una frequenza di com,plicazioni (or chiti, p·r ostatiti, reum.atismo) ·d el 20 % e u11a durata della cura in m edia di 65 gio1·ni. Col nuo,10 metodo le complicazioni sono state ridotte a zero e la durata della cur.a a 7 g iorni n·el 96 % dei casi; degli altri 4 casi quello curato per tempo più lungo· l1a richiesto 39 giorni di trattame.n to. Qµesti risultati .son.o da tenere in tanta maggiore coni~iderazione in quanto che tre a.ei casi ~rattati presentavano già serie complicazioni al principio della cura (in 2 casi si trattava di un ascesso della prostata, nel terzo di una e1Ji- _ didimite). 11 metodo usato dall 'A. è stato il seguente : I) Lavaggi quotidiarLi .al pe1·manganato al 0:15 per 1000; i due primi la, aggi interessav[1110 soltanto l ' uretra anteriore, i seguenti · era110 lavag·g i uretre-vescicali. 1

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2) Sommini ~ Lrazion e di sulfamido-piridina alla dose di gr. 1,50 a l giorno p·e r i pTin1i tre gior11i e gr. 0,50 al quarto giorno: in tutto quindi gr. 5 . I soli disturbi constatati i11 conseguenza d ella cura si riassumono in 111al di testa frequenti (25 % de i nlalati) , q.u a lch e nausea, .una o due volte un rialzo febbrile a 3·8°. Un .solo malato ha prese11tato veri segni di intoller a nza: cefalea violenta, vorr1 ito, vertigin e do.p o a,·er ·p reso gr. 1,50 di sulfamidopiridina. Arrestata la i&on1ministrazione d el medicamento <: fatti cessare <:lnche i lav~·gi i disturbi so110 sub·i to scon1parsi e la guari·gione è egualmente seguita. 1F. TosTI.

Nuovi orientamenti nella cura dei processi in· flammatori vulvo·vaginali. In un 'intercs.&l nte Ti vista d 'in-sieme sull 'argomento , G. Sannicandro (La Clinic.a o·s tetr. e gin. , marzo 1939) osserva c he tali nuovi orienta1nenti so no la diretta c o:risegue nza ·d elle nozioni recenten1e11te arc qusite in t ema di fi siopato1o·g ia della mucosa va.g inal e. Le mutazioni ciclich e a cui vanno so·g gette l e diverse sezioni dell 'apparato genitale femminile si fanno risentire anche 5ulla vagina. La secr ezion e follicolare fa risentire. la sua azione sull ' epitelio vaginale, ch e si modifica anche n ell 'as1)etto sia quand o la secrezione aumenta , sia quando· è in care11za . U11a buona secrezione di ormone fol1icolare garantisce dun,q:ue l 'eutrofia d ella mucosa vaginale, conferen·d o la naturale capacità a difender si contro 1gli agenti infettivi. Su tali concetti, si basano i nuovi orienta111enti n ella c ura dei iprocessi infian1ma tori \-Ulvo-vaginali, ~pecia1me.nte n egli stati di ipofollicoli11is1no; ques Li si hanno n ella vulva-vaginit e gonococcica delle ban-ibine, nell,e vaginiti d elle donne cas trate ed in quelle senili. Nella vulva-vaginite goP.ococcica d elle bambine, la folli colina non intende di a1gire sul gonocooco, ma è diretta a modificare il terreno anatomico, f1U cui agisce il gonococco e che costituisce la causa essenziale d ella speciale localizzazione e la particolare r.esis.tenza d ella ma]attia alle cure locali. I risultati di que5ta terapia sono stati sen1pre buoni. Sui buoni effetti 0 ttenuti n ella vul,10-vagir1ite dell e ·donne castrate operativamente, l 'A. riporta alcun e osservazioni personali dimo1

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~trative• •

Importante è il trattamento delle \ aginiti senili, generalmente r·esiste11ti all e C.llre locali. Invece, l'apporto d ell'ormone follicolare d eter.mina un miglioramento imme diato e dà un vero senso ·di sollievo dal punto di vista subbiettivo. Il miglioramento è clinico ed anatotnico, co1ne dirt1ostrano le biopsie fatte d all 'A. , di cui sono riportate le micr o fotografie. Si iniettano 10.000 unità U.I.B. a g iorni alterni. Per l o più si fanno 3-5 iniezioni ; ma in qual1

ch e caso di donne vecchie, l 'A. è arrivato a11ch e a 170.000 u11ità. Le lavande vagin ali 11on fil. sono in dispen sabili. 1

Accidenti dell'aborto. lrr occasione di un caso occorso a .J. Courtoi& (Jo·urn1a~ des Pra.t icieris, 29 lug lio 193 ~) riguardante una donna di 25 anni n1ultipara che, in seguito a manovre abortive, presentava necrosi dell 'utero accon1p·a gnata ad epatonefrite e n1oriva, 11onosta11te l'intervento chirurgico , I 'A. ricorda ch e a lcune Yolte gli a Lorti .si posson o· accompag11are a g r avi con1plica zio·n i. Egli ste~so h a osservato setticemie, })erforazioni uterine , pelviperito11iti e p e1~ito­ r1iti 1generalizzate, piofleb,i ti co ri pienLia e met::.stasi polmonari, ·e maton1i, ecc. Questi aboTti complicati so·no nella grande ma.g gioranza dei casi (90 %) d eg·li aborti proYocati . Su 1700 aborti l 'A. l1a notato il 20 % di n1orb1ilità grave e d u11a mortalità che·, prima dell 'uso· dei sulfamidi, ra·ggiun ge,ra il 2 %; attualmente, con la t erapia sulfamidica con l 'aspettativa sisten1atica, è ridotta al 0,500,33 %. IF. TosTI. . • 1

TECNICA

MEDICA.

La trasfusione di sangue conservato. . J_,a trasfu sione di san g ue conservato ha fatto in questi ultimi a nni r eali progressi; · essa rapp[esenta un m ezzo veram ent·e efficace quando no11 è possibile ricorrere alla tr asfusion e di ·&ang u e fresco , ch e rim an e sempre il n-ietodo mi1gliore. Le statistiche di 1B.agdarasoff e dei centri di [Burgos e di Barcellona durante 1>ultima g·u.erra ci vile in Spagna ·d imoF-trano l 'innocuità di quèsto metodo e i reali benefici che se n e possono trarre. Grinber.g A. (Presse Méd icale, 22 ap,r ile 1939), d opo aver ric.o rdato bre, emente la storia di questo n 1etodo, passa in rassegna tutti i fattori , da c,u i dipende la riu $Cita d ella conserv.azione d el sar1.g ue. La raccolta d eve €Sser fa tta con una asepRi oltremodo scrupolosa; il san·g ue non deve esser e traun1atizzato e sarà conservato alla temperatur a ·d i + 1° a + 4: 0 ; il vetro dei r ecipienti deve essere perfettamente neutro. Per quanto rig uarda gli anticoagulanti", i nligliori risultati si sono ottenuti col 6iero ' I. H. T . (I tituto d'Em.ato]o,gia e di Trasfu sio.:ne di Mosco), con il citrato di sodio, con il Fwie.ro glucosato. l Jn altro anti coagulante degi10 di rilievo e di studio è 1'eparina, che è t111 anticoagulante naturale el'Ìf:\tente in tutti i tessuti , n:ia princi,p1a lmente nel fegato , poln1oni e m11scoli ; il suo u o n o11 è ancora entrato n ella pratica co·r rente dato l 'alto costo. Col san.g ue disseccato o defibrinato par€ non si siano avuti risultati soddisfacenti. L' _.e\. . Ti corda breven1 ente le modificazioni n1orfologich e e chim ich e del f:.an~e e il tempo di conservazione ch e varia a seconda del n1odo di raccolta e del liquido con servatore 1

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~ecundo

Bagdarasoff il sangue si conserva 20-34 giorni in soluzione gluco-citratata, 14-21 giorni in soluzione I. H. T. Dopo aver dato al-e.u ne norm·e tecniche circa la raccolta e circa la trasfusio·n e del sangue conservato e dopo aver detto che il sangue può essere prelevato sia dai donatori , prefeTibiln1ente del gruppo lv- (0), sia da i cadaveri di traumatizzati al massimo dopo 6 ore dalla rr1oije1, l 'A. è d 'a-v-viso ch e per ottenere reali benefici da 1questo 111eto·d 0, specie in tempo di guerra, in cui non è sempre facile praticare per varie contingenze trasfusione di sangue fresco, occorre organizzare dei centri di raccolta di sangue conservato -come è stato fatto in questi ultimi tempi i11 Spagna. 'f . J ADEVAIA. 1

Sangue conservato. R . E'ischer (Rev . ~1 éd . Suiss.e Romande, 25 111glio 1939), rilevata la grande importanza che assume ogni giorno di più il sangue con6ervato sia dal punto di vista chirurgico che da quello strettamente medico, passa in rivista i rnetodi finora usati per conservare il sangue raccolto dai dor1atori. Due sono le tecniche fondamentali; la defibrinazione e l'uso di anticoagulanti. Tra questi ultimi ve ne sono di vario tipo (citrato di sodio, transfusol, siero I. JI. T. ecc.. ) e l 'A. fa un esan1e comparativo del potere di conservazione del sangue di tali anticoagulanti che però .si dimostrano tutti. inferiori ad uirJ nuovo anticoagulante da lui scoperto e co,. stituito dai corpi aldonici, specialmente dal radicale lattonico : si tratta d el cc san1guostat ». L' A. espone qui11di la tecnica n1olto sen1plice da lui seguita per. preparare le grosse fiale di sa11gue coni&ervato con tale tipo di anticoagulante, fiale che possono essere u sate direttamente per la tra&fusio.ne e che vengono conser'Vate in termos. Il cc sanguostat » permette una soprav\1 ivenZél ·d egli elementi .del sangue, specialmente dei globuli bianchi, maggiore che non gli altri anticoaigulanti: la tecnica consigliata dall 'A. per.mette inoltre l'uso di fiale costruite in vetro co.n 1une. Non si deve però r11ai travasare il sangue conservato da una fiala ad un 'altra. Il sangue conservato esplica oltre un 'azione di sostituzione. anche un'azione ricos tituente €d eccitante co·m e ·è dimostrato .d a alcu•ni casi clinici riferiti dall'Autore, in cui il quadro err1atico si è completan1ente e favorevolmente modifir.a to per l'azione ·di questo nuovo meziF. TosTr. zo t.erapeutico .

L'usu di eparina nelle trasfusioni sanguigne. Nel 1924 in 33 casi Mason usò l'eparina per la trasfusione , n1a il prodotto adoperato allora appariva tr01ppo tossico per avere applicazione vasta. Nel 1928 Honell ottenne u11 'eparina purific.a ta e ebb·e buoni risultati in ·d1e·ci casi. Nel

1!133 Schmitz e l!'ischer, e Charles e Scott ottenn.ero eparina pura e d'allora l uso divenne facile. Mentre ~ul principio si univa l'eparina al sangue ca.m e si fa per il citrato ·d i sodio, poi Heden1ies consigliò di usare una dose endovenosa di eparina nel donatore sufficiente a rend.e re incoagulabile il suo sangue ·e ne ebbie buon· risuil tato in 150 ca~i. L'eparina dice S. W. Sappington (The Joiirn. of the A meric. l'rf ed, A ssoc., 1° luglio 1?39) va usata in dose di 1 11lgr. per chilo di peso, quindi in media 6i adopera cc. 1,50 della .soluzio11,e al 5 %. La di1ni1tuzione della coagulabilità del sangue cor.oin,c ia sette minuti dop·o I 'iniezione e si comp'leit a i11 3 o 4 n1inuti, e dura da 30 a 60 minuti. L'A. fece 40 trasfusioni col metodo dell ' eparina, 17 usando l 'eparina in vitro come il citrato di sodio e 23 in vivo. Per le trasfusioni con eparina in vitro, l 'eparina u sata o~illò fra cc. 0,4 e cc. 3. In tutti i ca&i il sangu1e e.p arinizz.a to co·n servato in provetta si mantenne incoagulabile per tre 1gior11i. La trasfui.Sione di sangue eparinizzato non modificò la coagulabilità del .sangue ·d el ricevt::nte quando l'eparina usata era se.arsa, mentre la coagulabilità scomparve per varie ore se l'eparina usata era abbondante. Nei casi in cui l 'epa1~ina fu usata per via €Ildovenosa nei donatori, non F-i ebbe nessun disturbo nei donatori stessi. Fra i riceventi, in due ca$i si ebbe brivi do e febbre e in un ca.so • • urt1cana. L'uso dell'eparina per via endovenosa ne] donatore è certani.ente un metodo che semplifica I.a trasfusione. L. 1

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MEDICINA SCIENTIFICA · L'avvelenamento da acqua. L'avvelenamento da acqua di1)ende dall'ingestione o dall'iniezione di una quantità di liquidi superiore alla capacità di escrezione dell 'organi&n10. Lacour (Tlièse de Pa.ris, 1939) ha fatto al riguardo ·esperienze su cani, gatti, conigli, cavie e ratti iniettando per via endover1osa o rettale o introducendo per via gastrica acqua distillata, siero fisiologico, siero clorurato iperto11ico, siero glucosato iperto• nico. I sintomi princi1)ali dell'avv.(llenamento sono il tor:p1o re e le convulsioni. Si ha la morte introd·u cendo quantità enormi di liquidi. Le dosi n1ortali per Kgr. di peso dell'animale variano a 6econda la nat.ura del liquido da 69 a 609 eme. per la. via endo·v.enosa, e da 280 a 1150 c1nc. l)er la via gastrica. Per un uon10 di 70 J{ gr. occorrerebbero quindi circa 20 litri. Le lesioni prodotte ·dall'avvelenamento idrico sono gli eden1i e le en1orragie. Le cause della n1orte sono per lo più l'edema cerebrale , l 'ede1na pulmonare acuto, il sovraccarico circolatorio. DR.

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SEZIONE PRATICA

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POI.4ITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.'.' Procedimento disciplinare - Contestazione. La contestazione dei fatti deve essere com pleta e il procedimento è nullo anche se uno solo degli addebiti non sia stato contestato. \Consiglio di Stato·, Sezione IV, 30 dicembre 1?38', n . 1043). Questa interpretazione rigorosa dell 'obb·l igo di rispettare p-iena111ente il diritto di difesa è <'ertamen te enco1niabile e deve essere salva g uardata perchè la contesLazione dei fatti e la dif.esa sono gara11zie fondan1entali insopprimibili. Qua11do il provvedimento disci1)linare è soggetto al solo Rindacato di legittin1ità non è dubbio cl1e la i1r1perfezione dell 'atto di co11testazione sia causa di nullità di tutto il proc1edi111ento e non si po:&sa co ntrollare la giustificazione d·ella sanzione per stabilire se i fatti contestati siano suflìcienti a legittimare quella ~anzione re1pTe&siva. Nei casi p·erò di competenza di .merito, no·n è escluso ch e l 'organo gi:urisdizionale posi&a considerare pienamente giustificata la sanzio·n e dalle i11frazioni di~ ci­ :p linari contestate, eliminando quella ch e sia stata omessa n ell'atto di contestazione. 1

Oimissioni · Revoca tempestiva. "Cn sanitario condotto, querelato dal Podestà per diffamazione, consentì, nel corso del 1)rocedimento penale, ad un accordo, in forza del quale g li era concesso un periodo di aspettativa, rilasciando egli però, pre,rentivamente , una dichiarazione di diinissio11i dall'ufficio con e f~etti a un anno data. Il Podestà, ch e agiva però in proprio, cio1è per pretesa diffamazione pe1~&onale estranea alla sua carica, fece re111issio11e ·della querela, soddisfatto di rioevere una certa somma per titolo di spese e di privare dell'im.p iego il medico condotto. Questi però, dopo un certo tempo , ma :p rima che le clin1issioni fossero accettate, le revocò e soggiunse cl1e a quella dichiarazione era &tato costretto da violenza morale. Dopo la revoca il Pode::,tà deliberl> l 'acceLtazione delle dimissioni. Il medico CO·n dotto ricorse alla G. P . A. in sede giurisdizionale e poi al Consiglio di Stato, il quale con .&enter1za ~ ·nov.13mbre 1938' n. 809, confer1nò la dichiarazione ·di piena validità della revoca delle ·dimissioni. Sicchè il Podestà rimai&e deluso: a.ge·n do per un 'offesa a lla sua persona, aveva accettato per corrii~pettivo della remissione della que·r ela la rinunzia del preteso offensore ad un pubblico ufficio, ch e non poteva essere oggetto di negozio fra privati. Se la dimissione non fosse stala revocata prin1a dell 'accettazione, sareb(•) La presente rubrica è affidata all'avv.

GIOVANNI SELVAGGI,

b·e stata invalida per vizio del consenf-o e della causa. Osservò il Consiglio di Stato : « La quistione, ricondotta ai suoi veri e semp1lici ter1nini sta tutta n el vede1~e se il dott. Marzano lJOLes&e o no revocare le dimisf1ioni. I_Ja risposta a questo quesito non può esse.r e ch e affermativ.a, p·erch.è è ormai pacifico in giurisprudenza (vedi , fra altro , decisione 22 giugno 1f135 n . 68"2) c.h e le di1nis&ioni · dall'impiego sono revocabili fino a quando 11o·n siano state accettate, e poichè al 31 dicembre 1936 non erano state .3IllC'ora accettate, (la deliberazione di ac·cettazione fu adottata il 21 gennaio 1937) il dott. l\'Iarzano l)Oteva be11e a quella data recedere dalle dimis-sioni n. Il Co11si.glio di Stato accennò poi di sfuggita alla validità dell'accordo : cc Considerato che r1on è neppure il caso di soffern1arsi ad e&arfli1i.are se nella f:Jpecie il dott. Marzano potesse ancora es·e rcitare questa sua fa coltà , dato cl1e, in base ad un forrr1ale accordo, egli si era in1pegnato a prese,n tare le sue din1is5ioni dal posto, 1perchè, comunque, nessun valore lJOtrebbe avere qui questa circo~tanza, per il semplice fatto c 1he tale accordo non era intervenuto fra il Con1une - nel suo nome e interesse ed il proprio sanital'io, ma tra i signori Cesa1 ec; e Cam illo Cesarei e il dott. l\ifarzano » . 1

Cortdizione giuridica dei medici di reparto delle ferrovie. I medici di re.p arto delle IF errovie dello Stato non ..sono impiegati di ruolo , ma- eser citano funzioni inel'e.nti ad un pub1b lico servizio e la loro posizione è disciplinata dalla leg ge 7 luglio 1907 n. 429, dal R . D. L. 8 gennaio 1925 n. 34, dal D. M. 7 febbraio 1P28 n. 178'7. Il Consiglio di Stato è quindi con1p-etente a giudicare in sed·e giurisdizionale dei ricorsi dei J11edici di reparto per qui·&tioni attinenti al loro r~pporto . ~ da avvertire l'art. 82 della legge 7 luglio 1907 n . ±29, dic e cb_.e~ i sanitari di reparLo 11on 11anno qualità di irrLpiegati; ma la J\i Sezione del Consi,g lio di Stato, con la decisione 13 luglio 1~~8 n. :$ 96 , ha ritenuto che qt16sla dichiarazione signifi chi solta11to che i sanitari n o,n sono impiegati di ruolo, ma .sono titolari di u11 rapporto di servizio non diverso da quello costituito dagli enti pubblici previ~to dalla legge sul Consiglio di Stato. La st~sa decisione so~·giu1tge ch e agli assegni dovuti ai me1dici di reparto si deve applicare la riduzione stabilita dall 1art. 2 del R. D. L. 193-! n. 561 e si devono corrispondere i due aumenti delì '8 % stabiliti dai su ccessivi decreti 1936 n. 1719 e 1937 n. 1033.

esercente in Cassazione, cons. leg. del nostro periodico.


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« IL POLICLINICO

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[ANNO XLVI, Nul\11. 361

NEL.LA VITA PROFESSIONALE ·. AMMINISTRAZIONE SANITARIA; Disp osizi oni snll' accertament o delle condizioni psicl1ich e indjspensabili a condur re aut omezzi. Il Ministro dell'Interno ha inviato ai Prefetti la seguente circolare: Gli articoli 83 e 84 del Testo Unico delle norme per la tutela delle istrade e per la circolazione indicano i r equisiti fisici, morali e p sichici , d ei quali deve essere in possesso chi aspira a conseguire il certi~cato di idoneità alla guida di autoveicoli. L 'accertamento di tali r equisiti, eseguito preliminarmente dal Circolo ferroviario di ispezione, è riservato in via definitiva al Prefetto (art. 86 cil. T. U .). La frequenza con la quale avvengono in ques li ultimi tempi incidenti automopilistici impone la necessità ch e gli accertamenti previ1S ti dalle disposizioni di legge siano esperiti col m assin10 rigore. Poichè, se è vero che il maggior numero d egli inciden ti verificatisi può in parte attribuirsi al maggior traffico, deve peraltro convenirsi che in gran parte ciò è da ascriversi alla impruden~a, alla leggerezza e allo scarso rispetto per la vita altrui di certi automobilisti. Occorre, dunque, ch e l a ricordata dispo sizione sia tenuta ben presente e che prima di rilasciare I 'autorizzazione alla guida di autoveicoli, i Prefetti provvedano, con i m ezzi a loro disposiziòne, ad una seria accurata indagine, per s tabilire se chi quell'autorizzazione domanda abbia r ealmente le qualità p sichiche indispensabili p er poterla • conseguire. Tale accurata ind agine deve esser e e·sp eri1f\ non solo al momento della concessione, ma anche qi.1 ando •si proceda, a nor1na dell 'art. 91 del ricordato Testo Unico, a revisioni generali o parziali : oppure quand o, p er particolari circostanze, sor ga il dubbio ch e qual che automobilista n on si trovi }Jil.1 n elle. condizioni p sichich e indisp en sabili per chi conduce così rapido mezzo di locomozione. 1

' •'

Vi sita medica obbligat oria per gli op erai addetti alla soffiat ura del vetro. Con Decr eto ministeriale è prescritta la visita 1nedica p eriodica p er gli operai addetti alla soffiatura d el vetro eseguita con n1ezzi non m eccai1ici in quanto jmplichi l 'u so di cann e promisct1e. Tal e visita medica preventiva avrà luogo ogni q.u indici giorn i e ogni volta che l 'operaio ritorni al lavoro dopo un 'assenza p er malattia <1t1rata più di cinque giorni e concerne i r iscb i cli sifilid e, tubercolosi e altre malattie infettive tra·sn1i sisibili, in genere.

L. 500 n1en'Sili); nomina e conferma quinque nnélli. Età limit e 40 a. al' 25 aprile. Rivolgersi alla Segreteria. Chiedere copia del banclo. GENOVA. Spedali Civili. Aiuto-Specialist a in Radiologia e Terapia fi sica. Stip. annuo 5000. Esami: scritto su argomenti di radiologia medicochirur. ; clinico-radiologico in un infermo; pra~i­ co sullo strumentario. Età massima 35 con le proroghe consuete. Diploma di specializzazione <> titolo equipollente. Curriculum ed elenco docu menti e titol i in 6 esemplari. Scad. ore 17 del 9 ottobre. Chiedere informazioni alla Segreteria spedali (Ospedale di S. Martino) . NAPOLI. - Medico Ostetrico clel Coinune. Stip~ annuo iniziale 14.000, s. a. 2500, 4 quadrienni di 500. Esam e : prova prati ca su caso clinico di ostetricia. Età massima 35, con eccezioni conisuete. Scad. ore 17 deJ 6 nov. Nomina per un biennio, dopo il quale si ha l a stabilità su deliber azione del Pod es tà. Rol\IA . Minisl'er o della M arina. È stat a pubblicata l a i1otificazione di concorso per la n omina di 50 uffici ali inferiori medici <l.i con1plcmento n el Corpo Sanitario Militare Mari l limo , così rip artiti : capitani 15; ten enti 15; sotlo te11enti 20. Possono partecipare al concorso i cittadini laur ea ti in medicina e chirurgia che abpiano ottenuto l 'abilitazione all'esercizio professionale e posseggan o i r equisiti pre critti dalle Yigenti ~orn1e l egislative p e r la nomi11a ad uffic iale medi co di complem ento, 1siano di razza non ebraica e non abbiano superato, per il grado di capitano, l 1età di anni 45; per i gradi di tenente e 'Sottotenente, l'età di anni 38. Le domande di amn1i sione al concorso, r edat t e su carta bollata da ]ire sei, con l 'indicazione esatta del domicilio dei con correnti, dovranno pervenire al l\linis tero - Direzione Gener ale del Personale e dei Servizi Militari, Divisione Stato Giuridico - entro il 3 novembre 1939-XVIII, corredate dei documenti prescritto dalla n otificazioIH~ st essa. ' ' endesi edificio destinato casa cura malati di pel to alta Umbria, p o·sizione splendida , m etri 47G s. m. , vicino importante centro , ottime condizioni pag·am e11to, facilmente rilevabil e, esercizio completo in funzion a, affare convenientissimo per pratici tali gestioni non disponenti ingenti mezzi liquidi·, informazioni schiarimenii trattative Stu-. M dio Tecnico Vince11ti , Via Guglielm o J: arcon1 CITTÀ DI CASTELLO.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

CONCORSI. P osti vacant i. Sono prorogati al 30 sett embre i concorsi per l e condot le 1nediche nelle province di: Bologna, Carnaro, Catanzaro, Imperia, Istria, Mantova, ~{o­ dena, Napoli, Perugia, Rovigo, Savona, Siena, Tar anto, Teramo , Torino, Udine, Vicenza. Consorzio pr.ov. antiluberc. - Medico dirigente di disp en sario ; titoli ed esami; L. 13.500 e 6 trienni dee.; indei1n. trasferte (per il 1939 · Col\10. -

Il prof. Amilcare Zironi è stato nominato, a partire dal lo agost o, direttore dell 'Istitu to Sieroterapico ·Milane·se, di cui già era vice-dir ettore. Note sono le sue attività e benemerenze di studioso · esse vertono su campi svariatissimi della micr~biologia, della immunologia e della siero..1og1a. . Il prof. Justin J olly è nomi n~to men1bro de!l 'Istituto d i Francia . Titolare della cattedra d ' 1stofisiologi,-: alla Sorbona, e&"li è n~tissimo .Pe~ . i suoi lavori sul sar1gue, su gli organi emopo1et1c1~


[ANNO

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SEZIONE PRATICA

su gli organi linfoidi, !Sul sistema reticolo-endoteliale, sulla radio·sensibilità cellulare, per le sue ricerche d 'is toge nesi e d'embriologia e per le su e ingegnose applicazioni del cinematogr afo alla vita cellulare. Il generale ~Iedico dott. Ermanno Pazzi è stato nominato grand'Uf~ciale dal vetusto Ordine capitolare di ,S ant'Uberto di Lorena e di Bar p er motu proprio del serenissimo principe Pietro Galitzin Gran Maestro ereditario dell ',Ordir1e. Dell'Ordine fanno parte preclare personalità jtaliane tra le quali Sua Ecc. Italo Balbo ed il Ge11erale Federico Baistrocchi .

NOTIZIE DIVERSE Assise generali di medicina e chirur gia. La Direzione generale di Sanità Pubblica ed il Sindacato Nazionale Fascista dei Medici hanno stabilito di mettere allo studio ed in discu ssione i1elle Assise Generali di Medicina e Chirurgia i molteplici aspetti profilattici e curativi dei « dis turbi della circolazione coronaria cardiaca » che a11cora provocan o tante morti improvvi·se in tutti i P aesi del mondo . Il ·sen. prof. Raffaele Bastianelli quale Commissario del Sindacato Nazionale Fascista dei Medici, ha interessato tutti i medici d 'Italia a portare il loro contributo di esperienza pratica acquisila intorno a questo gr ave problen1a di patologia cardiaca. Largam en te studiato n egli istituti scier1tifici, coll 'apporto delle osservazioni fatte dai m edici pratici, sarà discusiso prima in tutte le sedi culturali d ei 94 Sindacati provinci~li dei m edici e poi nelle Assise Generali che si terranno in Roma nel nlaggio 1940 . Jlissioni sanitarie in Albania. Una missione di sanitari specializzati è partita a soli due m e·si dalla liberazione, incomin ciando subito un 'alacre attività in tutto il t erritorio alba11ese . Dal 29 al 15 ag·osto la mis1sion e ha sostato nei ce11tri di Kruja, Tirana, Elbas·san , Piscopeja, Berat e Valona visita11do 17 .800 m alat i e distripue11do 1ned icinali per un valore di 350,.0QO lire. [,a missio11e, a capo della quale è il Consigliere Nazionale prof. Amatore De Giacomo, è composta con1plessivamente di sedici sanitari: tre medici di inalattie interne, due pediatri, un oculista, un otorinolaringoiatra, un dern1osifilografo , un ,chirurgo, tre igienisti, un radiologo, un dentis1a, un farmacist a e un aiu to farmacista. Oltre ai mezzi di tra·sporto che comprendon o un autotreno composto di una vettura motrice e di un rin1 orchio - tre aulocarrette, sette autocarri e cinque al1lomobili , la missione ha a disposizione sei t en<lc della Croce Rossa e quattro tende « lVIoretti » allo scopo di fornire una sufficiente assistenza medica alle popolazioni e di studiare il problema sa11itario alba11e1se sotto i vari punti di vist a. Riporlin1110 alcuni dati ch e riguardano l 'attività della lVIi·ssione Sanitaria n ei primi due mesi. 1'r a le 1l1ala1 l ie in tern e è stata notata l 'assolu1 a preYale11za della m alaria (predon1inante il tipo es rJvoa11tunnale) co~ pochissimi casi di n1alaria primitiva essendo le altre forme di natura cronica recidivant e. i è n o lata un 'alta per centuale di tubercolo .. i r l1irurgica. Le 111alattie dell 'apparato di-

gerente, abbastanza numerose, son o dovute a cattivi ·sist emi di allattamento dei bambini ed alla per sislente nutrizion e monolaterale. Numerosi i ca·si di tigna e di scapb.ia e molta pellagra a causa del soverchio u so di mais. Di contro alla gra11de quantità e varietà di affezioni con giuntivali è stata notata una bassa percentu ale di t,aco1na, contrariamente a quanto si credeva dai medici albanesi. I m alati furono visitati dalla missione nelle seguenti misure: Medicina interna, 2553; Chirurgia, 852; ;Pediatria, 4258; Dermatologia, 2961; Oculistica, 2910 ; Otorinolaringoiatria, 2852; Radiologia, 615; Odontoiatria , 1799 . Con l'intervento del Presidente del Consiglio , dei membri del Governo , dell 'Ispettore del P. N. F. e del Federale, di alti fun zion ari della Luogotene11za e di molte personalità il luogotene11te generale medico prof. Pern a ha tenuto a Tirana il 27 agosto, n el cinema teatro del Dopolavoro, una conferenza durante la quale h a illustrato i risultati della proficua azione svolta in Albania dalla missione odontoiatrica da lui diretta che h a attualmente sei centri permanenti nel Paese.

Conferenze di nipiologia. Nella R. Universit~ di Napoli si è svolto il secondo ciclo delle conferenze di Nipiologia, promos·so dall'Associazione Cul turale dei Liberi Docenti e dalla Societ à Italian a di Nipiologia; le conferenze sono state tenl1te da 10 professori titolari e docenti e chiuse dal prof. L. Dominici, preside della Facoltà Medica. Altre affermazioni della Nipiologia - creat a iJ1 Italia dal Cacace - si sono avute a Montevideo, con l 'organizzazione delle « Riunioni nip iologich e » nell:t «Casa del Bambino », ed a San ~ao­ lo del Brasile, con l 'organizzazione di un Centro nipiologico » ove si tengono sessioni scientifich e periodiche. l(

I medici in Ungheria. Una corrispondenza del Jou rn. amer. m ed. ass . (5 ag-0sto) fornisce delle n otizie sui m edici in Ungheria. A Budapest vi sono 2697 medici, di cui 291 (10,6 %) donne; la proporzione dei n1edici ri'spetto alla popolazione è di 1 a 370. Gli ebrei sono in proporzion e del 41 %. Soltanto il 20 % appartiene alla categoria del medico generico; gli altri sono tutti specialisti. Per qu anto riguarda la conoscenza delle lingu e, il 99 % parla e scrive tedesco , il 33 % francese, il 29 % inglese, il 6,6 % italiano e l 'l % russo. La statistica entra poi in particolari più intin1i, perchè arriva a definire che 850 m edici non hann o person e di servizio ed il 25,4. % riceve aiuti da genitori e parenti ; soltanto 112 posseggono u na ca·sa, mentre 2285 1son o in affitto e soltanto il 57 % ha un impianto di casa; il 10,7 % ha la moglie s labilmente occupata; 900 non h anno t elefono Pd un quinto n on possiede gli strumenti necessari per continuare la pratica m edica (sic!) ed il 17 % n on è nemmeno apbonata a riviste professionali; come facciano in queste condizioni ad_ esercitare la professione, n on si comprende. Dal pu11to di vis ta den1ografico, le con dizioni non sono brillanti; il 39 % è scapolo e, fra gli ammogliati, il 36, 7 % è senza figli, il 31 % ne ha uno , il 21 % due, il 7,5 % tre. 1

Riforma degli studi medici in Germania. 11 1\Iinistero dell 'Interno del Reich, unitamente a quello dell 'edu cazione nazionale ed al Direttore


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« lL P OLJ CLI N JCO »

della Sa11ità, h a rifor111alo gli s tudi n1edici e stabililo le norme per la n omina. Questa, a partire dal 1940, si otterrà n on appena finiti gli esami; il giovane medico, p er ò, è obbligato a fare un anno di assistentato in ospedali o maternità e tre mesi di esercizio rurale com e a ssistente o sostituto del medico delle Mutue. Invece dell 'anno ch e prima si richiedeva com e praticante, si far anno ora : un semestre di assist en za infermiera prima dell 'inizio d egli studi e un periodo di sei se ttimane in servizio di fabbrica o rurale; pe r q1u elli scartati d al iser vizio militare o le donne, lavor o n ella Croce Rossa o n el servizio di Sanità pubblica n ella Gioventù di Hitler, eser cizio pratico come cc Famulus » al letto di malati in o sped ali o maternità, comple·ssivam ente per sei mesi ; si dovrà inoltre fare una serie di eser cizi pratici negli Is tituti e Cliniche univer sitarie. Oltre alle consu et e 1naterie d 'insegnamento, isono introdotti g li studi di igien e della razza, di metodi di cura n aturisti, m alattie professionali e perizie nelle assicurazioni sociali.

Azioni giudiziarie. Il Tribunale di Firenze si è pronunziato su di una particolare questione in materia di assicura zione contro gli infortuni ·sul laYoro , accogliendo le richieste dell 'operaio Adolfo Becattini assistito dal Patronato Nazionale contro l 'Istituto Nazionale F'ascis ta Assicurazione infortuni sul lavoro. Il 1'ribunale ha sos tenuto ch e gli articoli 37 della vigente legge infortuni e 51 e 52 del regolam ento st abiliscono soltanto i criteri della assegnazione d 'indennità in ca·so di più infortuni, 111a non stanno a significare che n ell 'assegnazio11e d ella medesima si debba tener calcolo soltanto d elle m enomazioni dipendenti da parecchi infortuni. Con ciò viene stabilito un principio di altissima impo rtanza sociale in quan lo l 'applicazione della legge avrebbe inciso notevolmente sull 'assegnazion e della r endita a quegli operai infortunati s ul laYoro ch e in preceden za avessero riportato altrP. • • • m1noraz1on1 .

Un po' dov11nque. La Socetà di scien ze nledich e di Con egliano e ' Tittorio si è riunita il 30 m aggio, sotto là presidenza del dott. Sch enardi . Sono st at e fatte comunicazioni d a : ' ' ascellari , Cu cchini , Grello, Bortolozzi , Baroni. -ella seduta del 27 giugno, sotto la presiclenza del d o tt. Baroni, sono state fatte cornunicazior1i da: Gritti, Opocher, Ferrari, Del Fabbro. La Soc. medica del Friuli si è riunita il 28 maggio. Vi sono state con1unicazioni d a G. Pieri , F ortuni e Comin. A Barcellona dal 5 ottobre al 15 dicembre, si terr à presso l 'Ospedale Santa Cruz y San Pablo , un « Corso di patologia digestiva », or ganizzato (lal })rof. F. Gallart l\1ones. Sarà emin e11temente pra tico: 60 lezioni di patologia e clinica 16 di r adiodiagn ostica, con gruppi di soli 10 ~llievi e 5 pratiche di laboratorio , a gruppi di 4-5. Si può in ~ criYersi a t utto il cor so (175 p eselas) oppure soìtanto a quello di clinica (100 pe·s. ). Per infor1nazioni , rivolgersi al J)ispensario dell 'Ospedale. Un corso di perfezionamento in chi1nica medica si terrà alla Facoltà n1edica di Parigi, a cur a del prof. Polono,rsky, dal 16 ottobre al 18 noven1hre. Iscrizioni e informazioni p resso: Labo-

f ~~NO XLVI, NuM. 361

ratoire de Chimie m édicale, Faculté de Médicine, Paris. Si publica a Firen ze, presso l 'Istituto Regina Elena, il nuovo periodico cc Archivio italian·o di 'Studi neuropsichiatrici sulle e n cefaliti e l 'epilessia ». Ne sono direttori i professori M. Zalla, V. M. Buscaino , L. De Lisi, M. Gorzano, C. Berlucchi. Direttor e respon·sabile il dott. 0 1svaldo Meco~ Contiene lavori originali, una r assegn a della stampa e delle sch ede perforate, con brevissimi su11ti di lavori sull 'ar gom ento d ella Rivista. Auguri. La Feder azione medica del Belgio, in consider azione della pletora medica, resa più acuta p er la possibile invasione da parte di elementi stranieri, h a emesso il voto che abbiano diritto ad esercitare la medicina i soli belgi (o naturalizza ti tali) che hanno ottenuto nel Belgio il diploma di medico-chirurgo-oste trico. L 'Associazione americana di die tetica ha organizzato il suo convegno annuale a Los AngeleiS dal 28 al 31 agosto. Col primo giug no n ella città di Danzica è andata in vigore una legge che impone l 'esame medico gratuito annuale a p artire dal 30° per le donne, a partire dal 45° anno p er gli uomini, allo scopo di accertare gli eventuali tumori maligni . I casi riconosciuti devono essere immediatamente d enunziati alle autorità sanitarie e curati . Nella ·virginia occidentale è andata in vigore una nuova legge, che prescrive l 'esame medico prenunziale. Le prove sierologich e per la sifilide devono esser e pratica le trenta giorni prima 'cfel matrimonio. In Germania, la m ortalità nelle grandi città, per malattie senili (can cro, diabete, apoplessiat cardiopatie, debolezza senile), è ancora au1nentata, in rapporto col progr essiYo « invecchiam ento » della popolazione d elle grandi città. Per quanto rig uarda le malattie infettive infantili , si è avuto nel primo quadrimestre del 1939 un aumento 110tevole (rispe tto al 1938) per la mortalità da morbillo, scarla ltina e per tosse, men tre è dJ1ui1111ita q11ella per difle rite. La cifra degli infortuni aumen la sempre : 3, 7 per 10.000 n el primo quadrimestre 1939 (3,4 nel perioclo corrispondente del 1938). La cifra degli infortuni mortali è aumentata del 9,2 p er cen to. Nel clistrel lo di Columbia (vVa ..J1i11gton) è s tato fo11dato un Comitato per lo s ludio (!egli in cid enti a11tomobilistici e la propaganda specialmente fra i ragazzi. Dal 1931 al 1938, si sono avuti, ivi, 21 morti (di cui 579 erano pedoni) e si calcolano 27 feriti per ogni p edone morto. I bambini uccisi p er incidenti autom obilis tici furono, nel cc tto Jleriodo, 106; n el solo 1938 ne furon o feriti 888. Nella Spagna è ·st ata istituita l1na cassa di as1sicura.zione autonoma p er venire in aiuto ai b ambini di famiglie numerose ; so110 obbligati al contributo tutti quelli ch e hanno alle loro dipenclc11ze op erai od impiegati. La Svizzer a ha istituito un premio di 1000 fr. svizzeri per lavori ch e costitui scano un prog·r esso n ella diagnosi e terapia d ell 'encefalite epidemica. I Sana tori ted eschi a Davos ed Agra dispongono di 450 letti, ivi compresi anche quelli per b am]') ini. Comp~essivamente, i giorni di degenza fu.


[ A."ì~O

XLVI, Nu l\t. 36]

S E ZIONE PRATI CA

r o110, n el 1938, 155.159. Il costo minimo della giornata corrisponde a RM . 4 '50, sen za che vi . siano difficoltà per ]a valuta. Recenleme11te il Fuhrer ha donato 5000 RM. per un « letto Hin<lenburg >>; altri 10 letti sono destinati ai camerati ch e hanno contratto la malattia in occasione della presa dei Sudeti e dell'Austria .

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d el dis tacco retinico, coinp resa la b iologia e la patologia del vitreo >>.

. · In oc~asione della IX Conferenza d ell 'Unione internazionale sulla tuber colosi, indetta a Berlino d al 16 al 20 settembre, si annunzia una mostra, illustrante i n1ezzi di lotta contro la tubercolosi; comprender à apparecchi radiologici, att.rez. ~..\Ilo scopo. di ri·solvere molte questioni scienti- . zature per laboratori , osped ali e dispen sari mezzi fich e e pratich e nel campo della lotta antitubere m etodi di propaganda ecc. ' colare, la Fed . It. Naz. Fase. per la lotta contro Il 2° Congresso d ella Societ à di antr opologia criJa tuber colosi e la Commissione d el Reich per il 1ninale è indetto a Gr az dal 26 al 28 set tembre. !avoro sono venute ad un accordo per un lavoro Informazioni dal prof. Selliz, . Mozartgasse 3, G·raz . in comune. Il prof. Egaz Monis, eminente n eurologo portoAd Amsterdam è rst ato organizzat o un Istituto gh ese, è istato vit tima di un t en lato a·ssassinio per l 'istruzione d ella popolazione civile n ei rin el suo gabinetto di con sultazione. guardi d ella protezione antiaerea; gli istruttori sono scelti fra i professori , isp ettori di polizia i11È st ato arrestato a Bari tale Michele Ventrella, geg!1eri? medie! e chin1ici . Le lezioni si teng~no, ch e si spacciava per m edico e svolgeva la sua ata g1orn1 alterni , ai m embri della Lega per la Giotività nel comune di Valenzano. ventù nazionale. È inoltre in progetto una Scuola Il 1° settembre parte da Milano il pellegrinagcen~ra~e p~r. la protezi~ne antiaerea e 1sono già gio organizzato d all 'U.N.I.T.A.L.S.I. (Unitalsi) per st a l1 f1ssat1 1 progr an1mi delle lezioni. trasportar e alla Basilica dì Loreto i m alati delle A Dearborn, n el Michigan (,S.U. A.), è stato eretprovince Lombarde. Anch e quest 'anno dirige l 'ast o un nuovo Osped ale dall 'Amministrazion e di sisten za sanitaria il cam er at a dott. Giovanni Aneter ani: 351 letti , in un tratto di t erreno di oldrconi, direttore d e « L'It alia l\1edica >>. tre 15 ettari don ato d ai Coniugi Ford . È de·s tiLa VII esposizion e internazion ale d 'arte cinen ato ai malati di 1nedicii1a e · chirurgia gen eralPm atografica a Ven ez ia si è iniziata, la sera dell '8 de ll 'area melropolilnna di Detroit. È cost ato dol agos to, con e< Robert Koch », d ella casa t ede·sca lari 1.500.000. Tobi s. Ne sono istate dale larghissime notizie sui È i11 costruzione il nuovo Centro m edico Navale giornali. agli S. U. A: Co1nprender à un nuovo ospedale, la scu ola m edica, quella dentistica, gli alloggi per il Il dott. Alberto Lan celot-Hoops; uno dei più reper·sonale, le infermier e e fabbricati su ssidiar ii. putati medici colonialisti inglesi, sessantenne, La previsione di spesa è di dollari 4.850.000. ricchissimo, p1ur essendo già sposato e con figlio, h a contratto, a Belgr ado, un secondo m atrimonio, R stato ina1:1gurato n ello scorso giugno , a New con una giovine diciottenne. In seguito a denunYork, un nuovo ospeda]e per la terapia del canzia d ella moglie legittima, per bigamia, egli è cro ed affezioni analogh e. Ha un 'altezza di 12 st ato arrest ato . piani , con 169 le tti e si dice ch e sia il più grande d el mondo, fra gli Is tituti del gen er e. È attiPer iniziativa d el « Centro di Studi Talassologigu o all 'Istituto Rockefeller per le ricerch e m edici n (em anazione del Comune e della « Azienda ch e ed all 'Osped ale di Ne"v York. Il t erreno è di ,Soggiorno ») si t erranno in Rimini, il g iorno stato donato da J. D. Rockefeller . È equipaggiato 16 settembre (ed ever1tualmente il 17) un Con vecon nuovi tipi di tupi cla raggi X, da un mign o d i Pc(liatria e di Talassoio-g ia ed altro di lione e da 250.000 volta; possiede g . 8,5 di radio . Storia della Medicina, secondo un pr ogr amma di È cost ato 5· milioni di dollari. cui 1s 'invia copia a richies ta presso l 'Ufficio St amp a Medica Italiana, via Vallazze 39, Milan o (5/37). Il ministro d ell 'E. N. h a diram at o una circolare n. 2804, in d at a 12 luglio, ai ·sigg. Rettori delle La << Societ à Internazionale d 'Idrologia Medica Univer si tà, sui trasferimenti d ei professori unidi Londra » t errà quest 'ann o la. su a Riunion e Anver sitari ; in particolare tratta della d esign azion e nuale in Italia (Firenze, l\IIonteca lini, Salsomag<lclle terne (in via n ormale sono d a escludere i giore) d al 14 al 19 ottobr e p . v. con impor tan ti professori ch e d a m en o di due an11i abbiano conrelazioni sopra le cure t erm ali ed il diabete, lo segt1ito la nomina presso una determinata uhis tudio fisico-chimico del sudor e da applicazioni Ycr sità) e delle raccoinandazioni (costituiranno un t erm ali e l 'azione dei r aggi attin ic i sulla pelle tit olo di demerito). d ei ba1n bini . Per le iscrizioni r ivolgersi al prof. Sante Pisani, La Societ à inter nazion ale di chirurgia ortopediria Lamar mora 18, Firen ze. ca e di traumatologia h a annu n ziat o il su o 4° Cong.resso a Berlin-0, d al 4 all '8 set tembre, sotto la p:reÈ n1orto a i\'ew York il dott. F L AVI ANO PARODI, s1den za <lel prof. Hoh111ann di Fran coforte s. M. prin1ario ch iru rgo nell 'Ospedale Colombo: era Conte1npor an ean1en te si t erral).no le 34 giornat e 11ativo di Genova; si er a acqu ist at a larga reputadella Societ à teclesca d 'ortopedia. zion e. Il « Collegiun1 » internazio11ale d 'oto-rino-larinIl Congre·ssn in ternazion ale di cri111inologia che go logia h a annu11ziato le ·su e a. sise dal 7 al 10 d oveva sYolgersi a Berlin o dal 30 ago~ to in poi è se t lembre nell 'Un iversilà d i Bruxelles so l to la lato rinYi lo su r ich iest a del Belgio in considcra' ])resiclen za del dott. Led ou x. zio11e clella situazion e i11ternazionale. I~ Con siglio intern azion ale di oftalmologia h a (A cau sa della situazione politica, i Con gressi ind eliber at o ch e il prossimo con gresso abbia luo.ao 0 t ernazionali d i prossi ma conYocazione in Europa a. Parigi , n~l 1940, ed h a fi ssato i t en1i : « L'oper as 'in le11cio110 disdett i o proroga ti). z1on e plast1ca su 1 globo ocular e >>; « La patologia

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1622

« fL POLICLINICO »

RASSEGNA. DELLA STAMPA MEDICA G. l•NVERN1zz1 e C. SALE. Tumori dell 'ipofisi con sindro1ne acromegalica. - A. GrAì\iIPALl\II. Angiomi racemosi venosi del cervello. Brit. Med. Journ.. , 13 nlar. R. T. CoLLINs. Sindromi p ichiatriche nella myasthenia gravid. -- J. K. WILSON-PEPPER e H. RoYLE. Progesterone e i11ucose nasali. Journ. A. 1Vl. A., 29 apr. - C. F. KRIEDBERG e H. HoRN. Infarto cardiaco n on dovuto a occlusione coronarica. - E. I. HASHIJ\COTO e C. B. FRENDENBERGER. Asportaz. d el timo. - J. F. SAnUsK. Reazioni di Kahn e di V\r' assermann n ella mono11ucleosi infettiva. Lancet, 13 m agg. - J. A. RYLE. Senso clinico e scienza clinica. - R. C. ~fACKEITB e al. Cl1emoterapia della m e ningite pneu111ococcica. Haemat. , Arch., IV . - G. PATRASSI e M. CREPET. Reticolo-endoteliosi ad orientamento megaloblas tico. - P. DE LucrA e A. MORELLI. Azioni d ella Yit. Bl. Bul[. Ac. de i' léd., 9 magg. - R. LEnou x-LEBAEn. L'esam e radioscopico in ambiente rischiarato. E. BrANCANI e al. 1'erapia transpolmonare. Arcli. It. Se. Aled. Col. e Par ., mar. - L. CANNAVÒ. Bronco·spiroch etosi di Castellani. - G. ScoTT. Sierodiagnosi di Wright e malaria. Indian J ourn. Med. R es., apr. - W. D . B. READ. Isolamento del ' ' ibrio cholerae. - S. C. CHOUDHURY e U. P. BAsN. Ran1e nei cibi. - K. N. KAGCHI e al. Piombo nei tessuti umani . - C. R. DAs GuPTA. Rimedi leucopoietici . Presse Méd., 13 magg. - G. FPORE1'CE e al. Insufficienze r enali. j\Jecl. vVelt, 20 magg. - ,,-. i\"o~l'\E!\BRlJCH. Te'~;. HEcKENBACH. r apia della cirrosi. epatica. En1aturia. Journ. d. Prat ., 20 magg. - CARNOT. DlYersi tipi d 'eritremia. J ou rn . A. 11!. A., 6 magg. - M. BuRGER e al. Azione dell 'alcool sui reni. - A. EcKER e H. W. 'VoLTDIA~. l\Iorho di Wernicke. Bril. Med. Journ., 20 magg. P. ELL~rANN. Pathologica., 15 mar. -

[ANNO XLVI , Nul\I. 36J

Guarig. naturale della tbc. - G. L. TAYBE e E. W. IKJN. Esame dei gruppi sanguigni. Presse i\féd., 20 magg. - C. ' ' INCENT. Neurocl1irurgia. i\li11. f.,Ied ., 12 magg. - U. CAZZANI e al. Nuovo preparalo insulin. - V. PoDETTI. I11vaginaz. int es l . : guarig. spontanea. Arcli. di Pat. e Cl ..Med., magg. - P. BENEDETTI. Elettrocardiografia. C. F10R10. Digitale italiana : Difitalis grandifloria.

CUORE E CIRCOLAZIONE Periodico mensile diretto dal Prof. CESARE FRUGONI Ca.po Redattori : Prof. C. PEZZI, Milano - Prof. G. MELDOLESI, Catania Il Numero 8 (agosto 1939) contiene: LAVORI ORIGINALI: I. - T. SESSA: Su di un metodo originale di valutazione clinica della attività terapeutica dei preparati digitalici. - II. - Fibrillazione auricolare e blooco atrio-ventricolare. - III. - Modi_ ficazi.oni elettrocardiografiche da encefalografia. IV. - L'influenza del bagno salsoiodico di Salsomaggiore sul circolo. I PERIODICI SPECIAI,IZZATI. - Af'chives des mala.dies du coeur et des vaisseaux : liERMANN H., JOURDAN F. e DELRIFJU A. : Sulla presenza di sostanze vasocostrittrici nel sangue dei cani ipertesi per r eazione dei nervi frenatori. - GIRAUD G. e BERT J. M. : Ricerche cliniohe sull'abbassa.mento della pressione diastolica ascolt atoria nella posizione di iperestensione dell'avambraccio. - Zeitschri~ fur Kf'eislauffof'schung: E. KRoscBINSKI: L 'edem8. ormonico. K. H . OSTERWALD e H. MEURER: Influenza dei solventi dietanolamina, isopropa_ nolamina e etilendiamina sull'azione della teofillina sulle coronarie e sul circolo. TRA LE RIVISTE ED I OONGR.ESSI. - F. PALIARD e P. TRIENNE MARTIN: La cura chirurgica dell'ipertensione arteri-0sa maligna. Suoi risultati. Sue indicar zioni. - H. CoPPEZ : Le alterazioni oculari nelle aff ezioni cardiovascolari. - F. Busros: Sopra il -0lassico itto della punta del cuore. - R. RAYNAUD, F. G. MARILL e J. R. n'ESHONGUES: Il restringimento mitralico s ifilitico. - Il siero di d·onne gravide nel trattamento della sterilità. - Not izie. Abbonamento pP.r il 1939: Italia L. 5 O ; Estero L. 6 5 . Per gli associati al « Policlinico ,, : Italia sole L. 4 5 ; Estero sole L. 6 O. Un numero separato L. 6,50. Inviare Vaglia Postale o Ohèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA .

Indice alfabetico per materie. Aborto : accidenti dell ' - . . . . . . . Pag. 1613 Ammin1istrazione sanitaria . . . . . )) 1616 Anemia tipo Leder e mielosi apla·stica )} 1579 globale . . . . . . . . . . · · · · · · Anestesia: pre - . . . . . . . . . . . )) 1607 AvYelenamento da acqua . . . . . . . . )) 1614 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . 1602, 1605 Bill1arzios i intestinale in Etiopia . . )) 1587 Blenorragia maschile : trattam. rapido )) 1610 Caverne polmo11. tbc.: prognosi e curabilità . . . . . . . . . . . . . . . · )) 1608 Ci s tifellea : chirurgia . . . . . . . . . . )) 1609 Embolia gasisosa arteriosa . . . . . . . )) 1602 Enteriti cronich e : forme e trattam. . )) 1596 Giu risprucl enza : casistica . . . . . . . )) 1619 Infarti del mesentere e dell ' intestino )) 1599 ~Ialatlie del cuore e della circolazione:

cura dietetica . . . . . . . . . . . . . Pag . 1600 R eazione di Weil-Felix: utilizzazione del coagulo sanguigno . . . . . . . . )) 1608 Sangue conservato : tra·sfusioni . . . . 1613, 1614 )) 1608 Sifilide a Tripoli in rapporto alla razza Sindrome endocrino-simpatica grave guarila co11 quattro interventi chir. )) 1594 )) 1608 Tubercolosi ed elmintiasi a Tripoli . Tt1bercolosi pleuro-pol monare: ascol)) 1607 tazione sulla diagnostica . . . . . . Ulcere gastriche perforate : inodificazio11i ematologiche a distanza dagli interventi . . . . . . . . . . . . . . . )) 1600 Vie biliari infette: drenagg io . . . . . )) 1609 Vie biliari: interventi precoci . . . . )) 1610 )) 1610 Vie urinarie: batteriologia . . . . . . . )) 1613 Vulvo-vag initi: cura . . . . . . . . . .

Diritti di proprietà riservat i. - Non è consentit.a la rist.ampa di latJori pubblicati n "'l Policlinioo se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla redazione. ~ vietata la pubblica;6one da sunti di essi senza cit.arne la fonte . L' EorroRB

A. Pozzi , resp.

C. FRUGONI, Red. capo. Roma, Stab. Tip. Armani di M. Co11rrier


ANNO XLVI

Roma, 11 . Settembre 1939 ·XVII

Nnm. 37

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E l·G IENE

fondato nel 1893 da GUIDO

BACCELLI e FRANCESCO DURANTE ..

SEZIONE P R A T I C A REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico D'ABBONAMENTO

PREZZI

ANNUO AL « POLICLINICO » PER

Singoli : Italia Estero (1} ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 70 - C.,, 115 (1-a) ALLA SOLA SlllZIONB MEDlCA (mensile) . . L. 55 L . 66 (1-b) ALLA SOL' SEZIONE CHIRURGICA .(mensile) L. 55 - L. 65 Un numero separato della SEZIONE MEIJICA o

di Roma

IL

1939

Cumulativi : Italia Estero (Z) A.LLB DUB SEZIONI (pratica e medica) .• L. 110 L. 1'6 l3) ·ALLE PUB SEZIONI (pratica e chirurgica.} L. 110 L. 166 (4) ALLE Tilt SEZIONI (prat., med. e chirur.) L. 140 L. 196 .. della CHIRURGICA L 6; della PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. Lavori originaH: E. Biocca: Cisto-pielite iprovocata da · un particolare tipo di b. metadissenterico. · Note e contributi: P. Merenda e A. Cerami: Trattamento delle dispepsie tubercolari con ·bromo ed atro· pina per via endovenosa. Osservazioni cliniche: G. Casciaro: Rottura soprarotulea del tendine del quadri.cipite femorale. Problemi dibattuti : F. Graziani: Ancora sull'appendicite. Medicina colon•ale: A. di Pra mpero: Sulla rarità delle deformità congenite negli indigeni eritrei. Sunti e rassegne : INFEZIONI~ N. v. Jaigic e H .. Roseg-ger: Clinica e terapia dell'influenza. - A. Dumond e G. Deplante: Le complicazioni nervose della 'P·U lmonite. - SECREZIONI INTERNE : R. Thomae : L'iperinsulinismo. - S. Olzivalla e K. Mori : Modificazioni della sostanza rb irifrangente della corteccia surrenale in svaria te condizioni. - Gilbert~Drey.fus: La menopausa e il suo trattamento ormonico. - SANGUE E ORGANI EMOPOIE'l'ICI: H. S. W:iigodoky, O. Richter e A. O. Ivy: La presenza del fattore anti-anemico perni<0ioso in un estratto di .fegati fet ali bovini.

LAVORI

ORIGINALI

lsTITU ·T o D ' I GIENE

Il. UNIVERSirÀ DI Ro1v1A. Piretto re : l)rof. D. DE BLASI. BELLA

1

Cisto-pielite provocata da un particolare tipo di b. metadissenterico. ETTORE

'.B1occA, assistente ordinario;

Notizia bibliografica. cenni bibliografici. Appunti per il medico pratico : OASISTICA El TERAPIA : Nefrosi-nefrite. - Fasi precoci dell'iperplasia prostatica. - Sulla cura ormonica della ipertrofia !Prostatica. - Resezioni di prova endo vescicale della prostata. - La s irrlp ~ttectom ia per la cura dello spasmo e del dolore vescicale t:onseguente a infezioni vescicali incuraibili. . MEDICINA PREVENTIVA: La vaccinazionecontro il tifo esantematico. Nuova t ecnica di preparaZli.one del vaccino : impiego di cervello di topo. Ricerche ::;ulla prepara zione e s ulla proprietà immunizzante di nuovo tipo di vaccino : il vaccino antitifico catatarizzato. - MEDICINA SCIENTIFICA: Il quadro . fisiopatologico dello shock ipoglicemico (negli sohizofrenici), - MARGINALIA : .Questioni di ricet.tazione. Nella vita prt>fessionale : Un 'ingiusta dimenticanza. Amministrazione san itaria. Medicina sociale. Oon corsi. -- Nomine , promozioni ed onor ificenze. Notizie diverse. Rassegna del'la stampa medica. Indice al1fabetico per materie.

appartenenti p·r e.v alenten1ente al g·ruppo flex~er-Y (Calalb e Jonesco, Ch.eatham, Teve1i, N-eter, Dietrich , ecc.). ~16tadi ssenterici sono stati ritrov.ati da Cast•e-llani e da Mackenzie Douglas. Lo studio }>Prò de.Iìa letter.atura ch e si riferisce a questi ger1n.i', è reso confuso dal sovrapp1or si di pareor.il1ie nomen clature· u~a Le n ei vari paesi per sjgnificar e i m etadist:ìenterici . Secor1do recenti stud i, al B. Ceylonen.se A, r(11 partenente ai m·etadissenterici , devono ritenersi iden1ici biocb in1ican1ente e sierologicnm·e11te la razza E di ~I'UBe, il tipo III di So11ne (Cerruti) 1'Ohara-MiLa dei Gia]Jponesi (Hti ~~]er) e moll.o p•r obabiJm·e11te il bacillo di Duval e il gruppo IV di Pache~ro e Rodrigues. Riportian~o appunto an cl1e quest 'ultima denominazione perch1è Pach ego e Pecego hanno desc.ritto un .caso di cistopielite d.a metadissenterico, classificato da questi autori nel gruppo IV di P.achego e Rodrigues. Se pure le affezioni del le vie urinarie da dissenterici sono aissolutan1e11te eccezionali, tuttHvia la loro· importanza 11on può -essere misconosciu-ta, non soltanto dal punto di Yista cli nico, rna sopr attutto epiderr1iologi co, peri11 i

1

I casi di -c~stite, cisto pielite, eoc. in cu~ si a stato m1ess.o in e.viden za, com.e agente etiologico, un bacillo disserLtorico sooo del tutto eccezion.a li. Tuttavia qualch e A. 11a isolato, dalle. urine di so.ffer-enti di disturb1i ·delle vie urinarie, gerIl L. DeJla Vida mi ha riferito che è questa la terza volta :in cui ha isol~to, da urine di pazienti affetti da cist ite o da cisto-pielite, un microrganis1110 coi caratteri dei metadissenterici. Il primo fu isolato n el giugn o 1932. Il numero di esami patteriologici di urine, da allora compiuto , è superiore a 700 : da ciò si può dedurre che la percentuale di affezioni delle vie urinarie dovute a 1netadissenterici è, almeno da noi, molto scarsa, ,certamente non superiore al 0,5 ?lo . NOTA.


1624

<C

JL POLICLINICO

cJ1è con le, u·r ine si può avere una insidiosa e pericolosa diffusione d ei germi. Riteniamo pertanto opportuno 6egnalare un caso di cistopielit~· da m eta·disse11terico, non soltanto per la r.arità dell 'osservazione, ma .bopr.attutto per il co111port.nmento biochimico e sierologico del g·6rme ch e l'ha d·eterm.inata. Il germe è stato isola to in cultura pura da urina di donna so·fferente di cisto-pielite cro11ica, dal prof. M. Levi Della \ iida. biochimi~i

Cai1'atteri niorfologici , culturali e del germ e.

Il germe, sin dal pri1110 isolan1ento , si presentava a forn1a di basto11cello immobile, asporigeno, gran1 negativo , 11on fondente le gelatina . Lattosio

A (24 h.) Saccar.

Gluc. Malt.

A

A

?tlann.

Xilosio

A

A

Inul. Destr. Eritr. Indolo

+

Cama· leon.

Dnlcite

AG Latte

e4

Sorbite

AG F.sotossina.

g.

A: acido: AG: acido gas; C: coagula: Camaleon: camaleontaggio

Le proprietà morfologiche e biochimich e, e .p articolarn1ente l 'acidìficazione del latto~io· e la coagulazione d el latte ci perrnettevano di classificarlo tra i n1etadissenterici. Ta le raggruppamento risulta, secondo ]a classificazione di Castella ni, con1posto di tre tipi principali di germi: il B. C·eylonense A, il B. ~1adampen se ed il iB. Ceylonense B. ·11 B. Ceylcn ense A fermenta molto più lentarc1en te degli altri r1 ue il ]attosio, coagula con molto· ritardo il latt e, n o·n f ern1 enta n è xilosio, n è dulcite, nè sorbite e infine non produce i1tdolo , pro·p riet.à invec e •possedute dal B. 1Ceylo11ense B. Quest'ultimo e il Ma dampense, pur avendo gli &Lessi caratteri biochimici, si differenziano tra loro, perchè il M.adampense· non fermenta la dulcite. Dal punto di vista 6ierolog ico i ,tre tipi di germi sono assolutamente distinti. Come. è possibile· osservare, il no.stra stipite presenta le caratter istich e biocltimich e tipiche di un B. Ceylonense B. 1

Pro·ve siero·logiche. P er ter1ninare lo studio del nostro cep·p o, abbiamo preparato in conjgli tre 15ieri agglutinanti (siero agglutinante il B. Cerylon.e·n se A - · titolo limite 1 : 1000 ottenuto con un cep1)0 tipico da noi rece11temente isolato da un lattante malato di dissenteria; siero· agiglutinante · il B. Ceylonense B titolo limite 1 : 6400 - i)r e·p arato· con un ceppo isolato dal C:astellani ; siero agglutina11te il !B. MadamperLse, prepara1o u gualn1er1te con lln ceppo isolato dal Castellani - titolo limite 1 :3200).

»

[ANNO

XLVI, NuM. 37]

11 nostro stipite non ha i)r Bsentato alcuna a.gglutinazione, riep}Jure a lla diluizione di 1 : 100 con i sieri anti-Ceylonense B e ant11\1ad.amp1e nsc; è stato· i.rivece agglutinato in rnaniera evidente (1 :500) cioè fino a metà titolo, ~o n il siero ar1ti-Ceylonense A. La prova ·di assorbin1ento delle agglutinine dei tre sieri ricordati, eseguita con la sospen5ione d el nostro stipite, l1a determinato l 'assorbimer1to completo delle agglutinine solo del i&iero anti-Ceylo11e11se A. Le agglutinine del siero anti-Ceylonense !B e anLi-Madampeil6e non sono state affatto assorbite. Dato che il noslro stipite si comporta, a nei riguardi dei sieri agglutinanti specifici com-e un tipico B. Ccylone·n se A 1 abbiamo voluto osservare se fos~e capace di provocare nel conj glio agglutinine solo verso il B. Ceylonense A. Abbiamo perciò preparato con il nostro Cf PIX> un siero agglutina11te: titolo limite I :6000. Orbene, tale siero ha provocato· agglutinazioni ser11pre oltre n1età titolo, solamente con i ceppi di B. Ceylone•n se A, alcuni di recente isolam ento , altri appartenenti alla nostra c.ollezione (IO ceppi); n o rt ha invece determi11.alo alcuna agglutinazione, 11eppure a basso titolo, c on stipiti di B. Cery lone·nse B e di B. Madà:rt1pen se. Con la sospen sione di uno ·sti11ite Ceylonen5e A è stato possibile assorbire da tale siero tutte le a.gglutinine. In tal mo·db il nostro ceprpo ha <limo.s trato di possedere non soltanto la capacità di essere agglutinato solo dal siero· anti-Ceylonense A, 1na inocul.ato nei co nigli , di d etermina re in e:-;si la formazione di agglutirline specifiche anti-Ce~1 lone.nse A. Sìero]ogicamente dunque deve f.1&sere considerato lln tipico B. Ceylonense A. 1

CoNcLus101Nf; . •D alle urine di una paziente sofferente di cisto-pielite cronica è &t.ato isolato in cultura pura un m etadissenterico che, mentre possiede t11tli i caratteri biochimici ·del B: Ceylonense B (classificazione del Ca1&tellani) e cioè r~:i.p~ da acidificazione del latto.s io e coagulazione d·eJ latte; .a cidificazione dello xilosio , sorbite, dulc:ite, produzione di indolo, ecc. si compo·r ta sierologicamente come un tipico B. Ceylo11ens~ A. (prove agglutinanti, assorbimento di agglutinine, preduzione di siero agglutinante, ecc.). 1Concluden,d o, non è possibile assegnare lo stipite in parola a nessuno dei 3 principali tipi di batteri m etadissenterici (B. Ceylonense B~ B. Ceylonense A; o B. ~Iadam.p en s.e) ; bii&o•gna La capacità che ha il b. Cey lone~se . B dì produrre acido e gas in alcune fermentaz1on1 verrà discu ssa in una prossima nota. NoTA.


[ANNO

XLVI, NuM. 37]

ir1vece consid·e rarlo come u·n .germe intermedio tra il B. Ceylonense A €d il B. Ceylo11e11Re B. llIASSU·N TO.

L' A. descrive u11 particolare tipo di metadissenterit(,O, isolato da urine di donna sofferente di cisto-pielite cronica, che possied€ tutti i caratteri biochimici di un tipico B. Ceylo·n ense J~ , ma che sierologicame11te invece si com.poirta come un tipico B. Ceylonens.e A. BIBLIOGRAFIA. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11.

G. e JoNEsco V., C. R. S ..Biol., 1925, vol. XCII," pag. 1460. CHEATHAI\l G. R., Am. J. Obst. Gyn., 1934, vol. XXVIII, pag. 448. (Cit. D1ETR1cu). TEVELI Z. , Arch . f. Kindhl., 1935, Yol: CIV, pag. 69. NETER E., J. Inf. Dis., 1937, Yol. LXI, pag. 338. DrETRICH H. F . , Am. J. Dis. Chil., 1938, vol. LVI, pag. 270. CASTELLANI A. e DouGLAS M., J. Trop. Med. Hyg., 1932, vol . .XXXV, pag. 337. CERRUTI C., Boll. Ist. Sier. 1\ilil., 1934, vol. XIII, pag. 65. HXssLER E., Edit. S. Karger Berlin, 1935. DuvAL C. W . , J. A. M. A. , 1904, vol. XLIII, pagina 381. PAcHEGO G. e RoDRIGUEs C., C. R. S. Biol., 1930, vol. CIII, pag. 1324. PACHEGO G. e ;PECEGo M., Bras. Med., 1936, vol. L, pag. 111.

CALALB

NOTE E CONTRIBUTI IsTI1'UTO NAZIONALE ·F AscrsTA DELLA PREVIDENZA SOCIALE

OsPJ~DALE SANAT0RrA1.E

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SEZIONE PRATICA

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TnAPANr

Trattamento delle dispepsie · tubercolari con bromo ed atropina per via endovenosa. <1> Dott. PAOLO ~IERENDA, direttore Dott. AT,FREDO CERArvr1, assistente. È a f.utli noto co1ne in un notevole numero

di malati di tubercolosi cronica del polmone ~i verifichino delle turbe. gastrointestinali a sintomatologia non sempre be11 definita, le quali, per via della disassir11il~ione che d-eterminano , fir1isco,n o col provoca~e indesiclerabili peggiorani.e11ti dello stato generale ed indirettamente dello .stato polmonare degli infermi. A parte i casi di tubercolosi po1mo11are inizialn1ente i8COnosciuti, che si rendono nianifefiti attraverso turbe dispeptiche· - recentemente raggruppate in sindromi cliniche che vanno (1) Lavoro comunicato nella seduta del 15 marzo 1939-XVII della Sez. Reg. Siciliana della Federazione Naz . It. Fase. per la lotta contro la Tubercolosi, in Palermo.

<la1la neurodispepsia di Campani alla simpaticosi di Taddei - si assiste tutti i giorni a p'6ggi<Jramenti .sensi:Qili di tubercolotici polmonari accertati, in: cure specifiche !ocali o gene1 ali e sanatoriali, i11 corri~pondenza dell 'insorgenza ·di disturbi ~afitrointestinali. P·er quanto note possano essere le ca.ratie1:i~ti che cliniche delle1 varie sindromi a·ddominali di n.atura tubercolare, si.a di origin€. ne·u rotossica generale, c.h e '1riginate da localizzazioni .specificl:te intestinali, n o1t riteniamo fuor cli luogo pas&are rap.iid:arrLcnte ir1 rassegna, ~ulla scorta delle più rece1l.ti a~quisizioni scientifiche., :le diverse turbe e ].e; diverse teorie sulla ge1nesi di esse, onde rendere più chiara la nostra esposizione e preci~are i benefic.i risultati terapeutici che abbiamo potuto risc·)ntrare, in taluni ca1&i, con la somministrazione per via endovenosa di prepa.r ati di bromo associati al1'at.ropin.a . Solto ]a dein orninazione di ·disturbi g·astrointe&tinali (Pezzo•t ti) si dovrebb·ero raggruppare tutte quelle deviazior1i dai processi normali della digestion,e che 11oh pro·v engono da alwrazioni organicl1e d!el tubo ·d igerente, esGluse, quindi, 1nc.h e le lesior1i s,pecificl1e. Non è sempre facile, · però, ·dal p11nt0 di vista clinico, fare u11a n etta sepa·razione tra d~stur11-i funzio11ali e disturbi causati da alte razio·n i l uhercolari organiche, essendo la sintomatolog·ia degli un.i e degli .altri talvolta simile od identica , e d'altra parte è risa.p uto come gravi le&ioni del tubo gac::-;trointestinale possano evolvere silenziosamente e,d essere repertate al tavolo a1latomico, nel in•e ntre imponenti disturbi dispeptici possano riscontrarsi senza concomitanti lesioni anaLomiche dell'intestino. A dcterrr1inare q11°e sto stato di confusione contribt1isc1)no la discreta l'e11dcnza alla guarig ione ,delle lesioni ulcerative n ello stato iniziale (<~. A. Pari), la frequenza ne i tubercolotici di e11terocoliti che mascherano, dominano o si;rnulano gli esponenti di eventuali J e~ioni specj fiche, il fatto ch·e ancl1e n elle enteriti specific:l1e la sin,drome clinica è ~pesso sostenuta od aggravata da concomitanti en ter ocoliti. Com11nque, non è da mettere in dubhio eh.e I 'in tossic.azione tubercolare possa d etern1inare disfu11zioni sin1patiche e parasin1patiche variabili a seconda che si traLti <l'i sogg·etti simpatico.ionici o vagoto11ici, e queste disfun zioni fi1JirSco110 semprei con l'aver e la l oro ripercussione .1 nche sull'apparato digerente. Sta di fatto ch e la dispepsia nei tuber colotir i, pur presc11tando una diversità di aspetti note,1 olissima da caso a caso, suole assumer(! dolle caratteristiche predo111i11anti che ne f.acilita110 la diagnosi. 1

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CC

IL POLICLINICO »

Accanto ai disturbi generali, caratterizzati principalmente ·da deperimea.1to orga11ico 1graduale e progre5si\'O con oligoemia ed astenia, talvolta da movimenti subfebbrili irregolari, predominano d.al punto di vista subiettivo l'anoressia, la disoressia, il senso di peso e dì pieno all 'epig.astrio, subito dopo J 'ingestione . di qua11tità anche scarsa 1di cibo, i dolori lievi e vaganti parlicolarn1ente frequenti alle regioni ileocecale e paraombelicale. Non sono infrequenti le nausee ed il vomito, nonch,è il meteorismo, e sono caratteristiche le crisi diarroiche irregolari, alternate a più o ~eno brevi periodi di 6tipsi. 1D al punto di vista obiettivo può riscontrarsi .una inodica ectasia dello stomaco, talvolta accompagnata da u11a ptosi viscerale che aggrava la sinton1atologia (Morelli), la conferma . della dolorabilità diffusa g·ià desc.r itta e ]a percezione, talora, delle caratteristich e di ammas5i fecali residui. È 1 d~ notare inoltre la ·p revalenza dei disturbi intestinali su quelli gastrici, la rarità dello stato suburrale ·d ella lingua ·e del foetor ex ore, nel mentre sono frequenti certe stranezze c.apricciose dell'appetito, per cui tubercolotici anche graviRsimi appetiscono e sembrano di·gerire i cibi più incongrui. [Facciamo appena un cenno dell'ormai co11osciuta tu•b ercolosi cronica neurodispeptica individuata da Campani. E·5sa, ·d ice lo stesso Autore, tè forse la più cronica delle tubercolosi, non guarisce mai, ma in genere concede vita lungl1issima; e assai comune e spesso ignorata ed ·è come confusa nel quadro delle dispepsie cro,niche. Ha tappe febbrili rare a ba&se cus,p~di dista11ziate n1agari <la anni con di6pepsie gastriche od intestinali invincibili, stato di nutrizio11e. povero ma poco oscillante e poco influenzabile dalla Cl1ra ambientale compresa la c limatica. Questo stato disp,e ptico è come alternato alla scarsa sintomatologia toracica cor1sistentet in lievi dolori locali, "talvolta emoftoe, rare es&udazioni alveolari, più spesso congestioni bronchiali e p leuriche. Ed è, co·m unque, derivante da una caui5a gen,e rale• verosimilmente collegata · ad ipersensibilità tubercolare aller.g ica, e riconosce una p·articolare. labilità od eccitabilità tossigena del sistema nervoso pre,1alentemente vegetativo'. Reoentemente il Taddei, sotto la denominazione di sim.p atico.&i add'ominalei, ha poi definito una sindrome caratterizzata da dati anamnestici e da r.eperti clinici così costanti da potersi con5iderare ·p atognomonici. Trattasi di pazienti i quali accusano di essere molestati da una dolorab,i lità addo1ninale mal definita, 1

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nonchè da senso di malessere ge11erale e temperatura subfebbrile a tipo irregolare e per lo più .serotina o che è maggiormente avvertita dopo uno strapazzo fisico anch·e lieve, e· nelle donne in rapporto ai cicli mestruali. Questa sintomatologia è accompagnata da scadimento delle condizioni generali, e non va disgiunta da maggior sofferenza 0 da senso di peso a carico d ell 'addon1e alto· in rapporto con la inge... 1ione del cibo. Dal punto di vista obiettivo, la sindrome si manifesta in particolar modo con una dolenzia a carico dell'addome, non delimitata in modo preciso, ma in linea generale circoscritta a livello dell 'ao,r ta adaominale e delle iliacl1e, specialmente della destra . Nello studio del} 'etiologia di questa sindrome. appar·enten1ente m,cura, entra come elen1ento chiarificatore una n1inuta indagine sulle condizioni dello apparato respiratorio, che lIBrmetterà di rilevare .d,ei segni riferibili ad alterazione del polmone lievi ed iniziali. 1Ci trovere.rr1mo, quindi, pressochè tornati o T">er lo meno avvicinati alla forma n.eurodisr>eptica di Campani, e non saremmo lon·t ani dal morbo tub,e rcolare ·d i MaragJi.ano, ed' in d6finiti,·a rientreren1mo netta1nente nell'etiologia puramein te tubercolare della simpiaticosi. Ad elemento ba5e di essa avremmo l 'azione tossica ··generica, ed in modo particolare la tossiemia tubercolare che, attraverso il 6ensibile si~tema nervoso condurrebbe all'estrinsecazione della dispfl,ipsia in senso lato con anemia, perturbamenti dell 'innervazione, ecc. 1

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*** L'osservazione diuturna di pazienti affetti d:i tubercolosi cronica del polmon.e e porta1ori di ·disturbi dispeptici nelle va rie fo:rme ~u accennate e nei diversi gra1di di gravità, e lo studio di questi casi, rei har1no portato ad ammettere c.h e a base delle dispep&ìe tubercolari sono da annoverare degli squilibri ·del sistema neurovegetativo, ,d 'origine tossica o non, con le consegu.e nti irregolarità della secrezione, eccitabilità, motilità e !5ensibilità del tratto intestinale. P'altra parte., il recente stu.d io di Landau, Glass e Heiman sul trattamento di uloere ga8tro1duodenali mediante somministrazione sottocutanea di solfato di atropina e di somministrazione per bocca di bromuro di sodio, e la successiva applicazio·n e per via endovenosa dei due pr.eparati, e&pedienti i quali portarono quasi sempre alla scomparsa dei ·d olori soggettivi ed obiettivi, dei vomiti, e delle emorr~gie, accompaoonata da aum.e nto di peso, ecc., 1

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XL, .I,

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ci portarono a consid·erare l 'opportu11ità di adottare gli ste~si p residi terapeutici contro· disturbi funzionali intestinali <li origine tubercolare. Sta di fatto che il bromo esercita la sua azione essenzialn1ente i5ul sisten1a nervoso centrale, diminuendo l'eccitabilità riflessa e producendo uno stato di calma e.be in certe condizioni favorisce persino· il sonno. Analoga azionci .ef'so esercita, per quanto in proporzioni n1.i nori, .sui centri spinali, d ei quali abbassa l'eccitabilità rifles&a. Nel mentre l'atropina esplica' un'azione paralizzante su parecchie estremità nerv·o se e n.euror11usc6lari in forma caratteristica ed addirittura elettiva. Azione, quindi, pronta e siçura sulle estremità nervose periferiche del sistema nervoso autonomo - vago compreso - del quale paralizza le terminazioni eccito-motrici. Qu·esto effetto viene ad esercitarsi essenzialn1ente ~ul­ la peristalsi, e tanto più, quanto più il tono del ,·ago è abnormen1ente elevato. In questo caso anche piccole dosi ·di atrop~na esplicano netta1nente la loro attività su qt1esto nervo ed' ottundono l'eccitabilità delle :·ue terminazioni sopprimendo, quindi, lo stato spastico dell 'inte~tir10·, ed agendo· favorevolme·n te sulla sensibilità dolorifica di esso. P ertanto, sulla g·uida di ·q'l1este p.ren1esse farmacologiche , ci è sen1brato giustificato il tentare l 'impiego di comples~i bromo-atropinici n ei disturbi dispeptici tubercolari , n·ella speranza di arrivare al fine di beneficamente i11fluire su di essi, almeno dal ·p runto di ' 'i5ta st1 ettamente sintomatico. L'in1da.g ine clinicoterapeutica ha confermato i postulati teorici, e ci ha dato risultati talmente favorevoli cl1e riteniamo opportuno far conosce1·e. Noi ci siamo serviti di preparati bromo-atropinici conten enti circa gr. 0,50 di sali di bro1110, addizionati ad un milligrammo di atropina solfato in ~oluzione ·acquosa : abbiamo· fatto il miscuglio al inomento dell'uso per e' 1itare la fo·r n1azione di prec.i pitat i, e·d ab·b iamo sommini5trato per ' 'i.a ein do·v enosa. Le iniezioni sono state praticate quasi sempre al mattino, talvolta la sera od in ore diverse· del giorno, in rapporto al ciclo di intensità dei disturbi. Il risultato è stato costa nte1nente favorevole F-ui disturbi sintomatici dispeptici d ei no·s tri pazienti, fra i quali non po 5siamo escludere ( he potessero esistere dei casi a l esioni organiche. In taluni casi abbia.rno avuto la sorpresa di vedere scomparire disturbi .esistenti an ch e da svariati meFd dopo · 10-15 iniezioni eù in forn1a persistente anche dopo mesi dalla 1

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SEZIONE PRATICA

cessazione della cura, i1~e11tre nel numero maggiore degli infermi l'azione dei farmaci, sem1)re rapida e sen11Jre notevol e, ha avuto ed ha effetto transitorio, avendo i · ·disturbi tendenza a rinno,1.arsi non ap·pena o dopo p·o co tempo si sospenda ,la cura . L 'azione più notevole l 'abbiamo riscontrata sui dolori gastro-inte!'tinali, sulle nau·5ee, sul senso di pien ezza .all 'ep igastrio ·e sulla diarrea. Nelio stesso tem;po abbiamo1 visto migliorare l 'appetito degli inff.rmi ed il peso c.orporeo di . 1

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e~Sl .

In quaLche a1r1mal.ato l 'azione benefica è ~tata as5ai scar~a, e co·ml!11que tro1p po passeggera; m.a trattavasi sen1p1re di pazienti nei qu~li si aveva r.ag·ione dì ritenere che &i fo sse, oltr.e la turba di.5peplica, verso la n etta lesion e orga11ica accompag11ata ·da forn1a grave pol111onare ·e da tossie1nia. Sul ineccanismo di azio11 e .della cuTa poco ci resta da dire dopo qu.a11to dicemmo nella i:1arte de::.crittiva. 11 miglioramento dell 'appetito .P085iamo spiegarlo corLla riduzione d ei disturb·i subi·e ttivi \dolo1·e, peso epigastrico) e con l a regolazione della . ccr ezi.on e e della cir1esi g·astrointestinali . Il rniglioramento del p.e~o, i11fine, va e,1ide11ten1 cnte collegato con la in.ag·giore i11 Lro,d uzione di cibo e con l 'utilizzazio11e di esso r esa fi11al111cnte possibil€. La cura non died e in al cun caso di t11rbi notevoli: è qua5i costante un sen so di secchezza all e fau ci, ;p nssP.ggero e di lieve im portanza : qua}c.h e vo·l ta, ove l 'atropin.a era m eno toller ata, si è avuLa tomp.o ranea di]atazio n e della 11upilla; i11 un s olo caso l 'ini ezione 1Jrovocò i}lCl'C:ccitabilità notevole del ~istema nervoso cr11trale1, p1er cui no·n si credette op·p orLuno insistere nella cur.a. J.,a comune indagin e clinica ci ha dimos trato , per altro , che nessuna azione sfavorevol e il sistema ·di cura esercita , anch e se prolung.a to, sui vari 01,gani della eco• no1111a. Ci pare aver fatto cosa ltLile, perta11to, rendendo nç>ti questi ris ultati clini.co-tera1)e11tici, i quali potranno· subito trovar e t1tile in1p,iego nei tubercolotici dis peptici . 1

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PlIASSUNTO. Gli AA . han110 praticato la cura d elle diFopepsi·e tubercolari mediante son1mini strazione, ner via endovenosa , di p1~epa rati bromo-· a.t ropinici. . Essi hanno ottenuto be n efica .azione sinton1atica, talora persi te11te. "1wcialm ente ui dolori 1g.astrointestinali, sulle 11ausee, sul senso di pienezza e1)igaslrica e sulla diarrea. Per ~p.i egare il m eccanisn10 di azione dei


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IL

POLICLINICO »

farn1aci impiegati, fan110 ricor5o ad elem,e nti di iisiologia e farmacologia, che illustrano. PRINCIPALI LAVORI CONSULTATI.

1. LANDAU e GLASS. Arch. des maladies de l'appareil digestive, T . 20. 2. L.\NDAU e H EJMAN . La Pres•se Méd., n. 84, 1937. 3. CHATAGNON. La Presse Méd ., n. 35, 1937. 4. BELLOMO. Minerva Medica, vol. II, 1938. 5. MILLl.TL . Gazzetta Interi1. cli Medicina e Chirurgia, n . 23, 1938. · 6. CA1\IPANI. RiYista di Patol. e Clin. della 'fubercolosi, n . 5, 1938. 7. ~1oKALDI. Loll a contro Ja Tubercolosi, n. 10, 1933. 8. PBzzoTTI. La Tisiglogia nella pratica Medica, 1933. 9. Do ATI. La Lubercolosi cxtrapolinonare, 1938. 10. MAHAGLIANO. Trattato d ella Tubercolosi, volume III, 1931. ,

08SERV'A ZIONI CLINICHE Ot>PEDALE

« N. G1..\NNETTASIO Ro SSANO.

C1v1LE

DI

>>

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Rottura soprarotulea del tendine del quadricipite femorale. Dot t.

G1usEPPE CASLIARO,

chir.

prin1.,

dirett.

Il Le.11tline d el quadricipite femorale , in casi r~ri e per vio]enze traumatiche che si esplicano quasi sempre con r11cc canismo indiretto, va oggetto a roltura tota)€' della sua parte più pros sima alla ba!-ìie. della rotula, ove per la fusiun0 delle lamine te1tdinee del retto anteriore e dei tre vasti costituisce uno dei più robusti fasci tendin·ei del cc rpo umano. Il Ruysh, cl1e n·el 1720 pulYblicò il primo caso, giu dicò questa le&ione « difficile a credersi, conoscendosi il volume e ]a resistenza del tendine » : e questa fraise denota quanto quella osserv~azione fo sse apparsa eccezionale. Da allora sono stati co1nù11icati, secortdo A. e G. Austoni, - e, cioè, sino al 1936 - circa duecento casi, ai qu.nli pos-s-0110 aggiun1ge1·si pochissimi altri di <tutori posteriori. Nel numero c9mp.J.csisivo figura110 F;oltanto undici se non m'inganno - · - di osservato·ri. italiani: uno di Carossini, 11no cli 1f asian i , u110 di R ebi.zzi, uno di Moraca, uno di Galli, uno di Lenti, tre di A. e G. A ustoni e due di Schapira. Malgra·do ! '·esiguità di questo num·ero, esi~to110 nella no l ra. letteratura alcuni lavori as'8ai r)regevoli sull 'argomento. . Quello del Fasiani, comparso nel 1923, contiflne un' ~S1IJ10sizione già quasi . con1pleta di quanto si conosce ancor oggi sulla patoge•.nesi d ella rottura, sµec ie sull'influenza predisponente della alterazioni senili del tendine. 1

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Il D e Francesco, in una monografia del 19331, ha studiato a fondo l'anatomia normale e patologica dei tendini in generale, soffermandosi particolarmente a esaminare le modificazioni della loro irrorazione sanguigna e della loro struttura in dipendenza de ll'età e 6otto l'influenza di alcune malattie, quali la sifilide e la sclerosi renale. Più recer1temente (1936) A. e. G. Aust.oni, rifere'ndo tre casi di rottura totale del tendine del quadricipite verificatisi tutti in età avanzata, ir1 ])ase ad accurate ricercl1e radiologiche, anatomiche e istologiche si sono proposti sopratutto di dimostrare la natura e I' essenza delle alterazioni che la vecchiaia induce nel tessuto del tendine, predisponendo alla rottura. Senza pretendere di aggiungere nulla di r1u9vo a quanto è LStato scritto srull'argomextto, credo opportu110 riferire un caso da me curato, facendo S6ooUire alcune brevi considerazioni. 1

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A. A., i11segnant e elementare in pen'Sione, di anni 75. Vjene ricovera lo in ospedale il 29 giugno 1934. Riferisce che tre giorni prima, camminando per una str:-\da in piano, è scivolato ed è caduto sul ginocchio sinistro forlemente flesso mentre compiva con tutta la pevsona un energico sforzo per soste11ere il tronco proiettato in dietro. Non ha potuto rialzarsi ed è stato trasport ato a casa. Dal! 'anamnesi r em ota non risulta nulla d 'importante. Non lues. L ' infermo ha goduto sempre perfetta salute e ha fatto sino al m-0mento del trauma una vita attiva. L 'esan1e obiettivo fa . rilevare : Aspetto 1.i'uomo ben portante. Robusta costituzione e nutrizione generale florida. Scheletro ben conformato. Masse mu1scolari sviluppate e toniche. Organi interni sani. I n1ovi1nenti attivi \lel ginocchif) sinistro, 1 n particolar modo l 'estensione della gamba, sono aboliti. Tt1tta la regione del ginocchio ·sinistro è molto dolen le e si presenta tumefatta per cospic uo versamento intrarticolare. Al di sopra della base della rotula si rileva con l'ispezione, e meglio con la palpazione, un avvallamento profondo in corrispo11denza d el quale le dita infossandosi avvertono il contatto dei condili femorali. La re:tula è sensibilmente abbassata e viene spostata con facilità nel senso laterale . La diagnosi di rottura totale del tendine del quadrici1>ite è di assoluta evidenza. 0PBRAZIONE (29 giugno 1934). Anesteisia novocainica locale. Incisione tra·sversale soprarotulea. Svuotame~to di emartro discretame nte abbondante. Il - tendine si presenta strappato dal tratto medio della base della rotula· e lo strappo si continua in ciasçun lato con un'a lacerazione a tutto spessore, che si prolunga oltre il tendine propriamente detto interessando largamente la lamina tendinea del v~­ sto corri·spondente. La diastasi nel punto medio della rottura è di quattro o cinque ce11timetri. Il tendine è robusto, di notevole e uniforine spessore, e non presenta alterazioni ?~Ila sua struttura macroscopican1ente apprezzabili.


{ANNO

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Si esegue sutura tendinea a punti istaccati in catgut n. 5, applicando alcuni punti (quattro in tutto) in seta n. 5 dove la tensione appare un po' maggiore. Nel tratto ove il tendine è disinserito dall'osso, si riesce agevolmente a suturarlo mediante alcuni punti staccati in catgut alla lamina tendineo-periostea prerotulea. Sutura totale del} 'aponeurosi e della cute a punti staccati. Si fissa l 'arto in estens!one n1ediante ferula ge.5sa ta pos leri ore. Guarigione per prima. L'infermo !ascia l 'ospedale il 10 luglio. 1934. Continua le cure a domicilio: ma·ssaggi e graduale mobilizzazione attiva e pa·ssiva. Dopo meno di un mese può fare i primi p·assi; e ottiene, dopo due mesi circa, una vera « restitutio ad integrun1 »: ripristino completo dei movimenti dèl ginocchio e andatura perfettamente normale. Il paziente è stato riveduto a distanza di circa tre anni. È sempre vegeto. Ha un passo regolare e sicuro, anzi abbastanza •svelto e quasi contrastante con I 'et~ ava11zata (anni 78).

La lesione di c.u i ci occupiamo si presenta con grande 1p revalenza - potr€mmo dire. q·u asi esclusivamente - nell 'età avanzata. Ciò costituifs ce il rilievo più int·eressante di quanto· concerne quest'argome,n to; e deve 1ec.e.ssaria111ente avere una ragione di ordine anatomico. Nella letteratu.ra straniera il fatto è confermato daJla grande n1a1g gioranza dei casi d·escritti. Nella nostra Jetteratura rileviamo che, a parte il caso ·del F .asiani riflettente una donna di 43 a11ni e u110 dei. due casi di Scha1}ira riflettente un uon10 quarantanovenne, tutti gli altri riguavdano soggetti tra 60 e 80 anni. Anche il r1ostro caso (anni 75) non fa eccezione. alla r·egola. Non può quindi esservi dubbio che Ja 5enilità produca alterazioni strutturali, capaci di dim.inuire la re.siRtenza del tendine (od an<;he dei tendini in ge11erale), costituendo quindi u na innegabile pl'edisposizione alla sua rottura. - È stato anche notato da num.e rosi autori che alcune maJattie generali sono elementi predisponenti aJla rottura tendin ea: e fr.a queste in prima linea l'arteriosclerosi, la gotta, il diabete, ]a nefrite cronica, le manife·s tazioni tardive della sifilide e spoc.ialmente la tabe. Si tratta ·d i malattie che colpiscono prevalentemente la seconda metà della vita: e ciò può spiegare· in parte il verificarsi della rottura tendinea quasi soltanto ne.Jl 'età avanzata. Sembra però ormai accertato, specie dagli studi di Rau , di De !F rancesco, di A. e G. Aus~oni, che la senilità per sè F-ola, al di fuori di qualsia&i fat. to morboso gen eirale o locale, produca alterazioni a tipo involutivo della struttura dei t endini. Il Rau fu il pri1no (1Pl4) a rilevare che dopo i 30 anni la circolazione sa11gui.gna nel1

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l'interno dei tendini subisce una sensibile e pro·g ressiva riduzione. Più recenten1ente il De ·F rancesco ha IJOtuto stabilire c-h e fin dal 25° anno di età si manifesta nel tessuto tendin·eo una tendenza alla di1ninuzione dell'irrorazione sanguign.a, perchè si stabilisco110· nei va1si processi di prolife~ razione d-ell 'intima, cl1e ne r estringono il lu-me e a poco a poco possono finire col deter1r1inarne 1~obliterazione. Qu.esti processi sareh·brro in particola.r modo· a•c centuati da lla sifilide e dalla sclerosi renale: il che darebbe u11a spieg·azione d.e.J caso eccezionale, riferjto dal :}'.asiani, in cui :si -ebbe - in un soggetto relativamente -g iovine (43' a11ni) ma affetto da i1 e frite cronica -. la contemporanea rottura del t-e ndine del qua·dric~piite ·d i un lato, del leg·amc1nLo rotuleo d ell'altro lato e del tendine · di un tricipite brachiale. A. e G.- Austoni, studiando numerosi tendirti quadricipitali di soggetti attempati e vecchi, hanno confermato la spiccata riduzione della loro rete vascolar·e con diminuzione del calibro dei singoli vasi ed hanno i110.Jtre inesso in luce altri fattori di indebolimento della loro struttura: cc addensamento dei fas ci tendinosi per u11a note.vole diminuzione· del cDnItettivo lasso interfascico·l are; scompar6a totale o quasi ·d elle fib·r e elastiche e dell'ondulazione caratte.r istica dei fascet.ti di ~ihre tendinee ». I medesimi autori hanno infi'11e rivolto la loro maggiore attenzione al fatto (già notato da Axhausen, da V\i.,.u11sch, da Wertl1, da Leriormant e OJivier) della frequente comparsa nel tendine quadricipitale di persone at1 empate, &pecie nella parte più pffossima all 'inserzione sulla rotula, dì forn1azioni cartilaginee ecl o5see. Ess i hanno potuto constatare che, nel l·O % dei sogg·etti fra i 40 e i 60 anni e nel 33 % oltre i 60, esistono nel tendine prodt1zioni ossee di numero € dimensioni vari€: alcune sotto fo·r ma ·di speroni, altre di clave, altre di déntelli più o meno regolarmente .alIi11ieati in corrispondenza della base della rotula. Il loro formarsi sarebbe probabilmente in ·dipendenza di lievi traumi ripetuti (tenite o t.enosi ossificante tra·umatica); e la loro presenza determinerebbej una sipiccata tendenza alla rottura. T.ali formazioni intratendinee sono •&pesso bilaterali, al paTi delle altre alterazioni strutturali sopra descritte; e ciò spiega la frequente bilateralità della rottura del tendine del quadricipite (19 e.asi su 100, secondo Lenormant e Olivier). Nel nostro caso, noi non ,·edemmo durante l 'atto operativo alcun accenno a formazioni os1

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see o cartilaginee nè altre alterazioni macroscono la resistenza del tendine del quadriciscopiche del tendine, il quale anzi appariva di p,j te, può accadere che questo .ceda invece de 111otevole spesso·r e. e di com.p atta uniforme la rotula alla viole·n za traumatica. struttura. A distanza di circa tre anni dalI' a vTuttavia è assai prob abile che influiscano venuta guarigione, abbiamo es.eoo-uito l'esame ariche, n el determinare l'una o l'altra lesione, radiografico dei due tendini quadricipitali in altri fatlori me·c canici, legati alle particolari fJroiezione laterale. Nel radiogramma del lato modalità con cui il trauma &i produce e che sano non sono ap1p arse ornbre riferibili a fornon sempre, come giustamente osseTva lvloran1azioni O·ssee intratendinee. Quello del lato ca, ,è possibile ricostruire. A me pare che, se 0\ e avvenne la rottura dimostra con eiVidenza diamo sopratutto importanza a quanto si rilela presenza di quattro formazioni ossee: una va dall'osservazione dcl focolaio di rottura, sul margin e anteriore della base della rotula probabilm«~nte il meccanismo della rottura e un po' in contatto con la superficie anteriore 111edesima s'intenderà più facilmente. Nel nodell'osso mede5i1no tale da apparire una spe- &t.ro ca6o abbiamo co11statato all'atto operaticie di squametta ossea distaccata da questo; vo che la parte media del tendine era straip1altre nello spessore del tendine, separate dalla pata dall'osso. Numerosi altri osservatori hanrotula e poi .p iù o meno ad essa vicine. Il no rilevato l'identico strappamento; e a ogni ,, . loro aspetto rip,rodu.ce abbastanza esattamente modoi la genera]ità degli autori parla di rotquanto A. e G. Austoni hanno osservato· n ei tura t endinea prodottasi in tutta vicinanza delloro casi. Tuttavia - pur senza poterlo affer- la -base della rotula. Probab,i lmente in un bruon ·m ar e con sicurezza, avendo omesso l'esame numero di casi 1'evento iniziale è lo strapparadiog rafico nel momento del trauma io mento o la disinserzione tendinea, che si procredo che nel nostro caso trattasi di formazioduce nel primo istante in cui agi•s ce la violenni ossee 5econdarie al trauma e dovute all 'acza traumatica. Essendo esso limitato alla parcrescimento di minutissime squamette o5teo- te me1dia del tendine, accad e allora che periostee distaccatesi c·o n le fibre tendin€e dalcontinuando il traunla ad agire - segua la la basre d ella rotula. S'intende ch e ciò non rottura delle parti laterali, la cui resistenza din1inuisce affatto l 'importanza di eventuali i~er effetto ,dello stesso strappamento \1 iene imformazioni ossee preesistenti n el d eterminismo pTovvisame1n te a n1an care. della relativa fragilità che il tendine del quarC omu·n que i 'importanza dei fattori organici drici1pite p·r esenta n1eil l'età avanzata e alla qua- senilità compresa - nel determinismo delle devono concorrere più· o meno tutte le all ~t rottu;ra tendinea è istata certamente esagetre alte.razioni strutturali a cui ho fatto cenno. rata . Alcuni autori, fra i quali Schapira, ritenNei giovani, nei quali la robustezza e la regono che essi siano sempre predo·m inanti e ~jstenza ·del tendir1e son tali che parrebbe c1u:ir.he ali' elemento traumatico non spetti altra si irr1possibile la sua. rottura, questa è stata ir1fluenza che di fattore occasionale o coadiuosservata in casi eccezionalissimi a causa di vante. Ciò può esser vero in un numero limigravi violenze traumatiche. Anche nelle- pertato di ·c asi. Ma è anche certo che, come molte sone anzia1l e il fattore traumatico è se·mpTe di osservazioi1i attestano1, un trauma violento può 1iotevole intensità. Solo in pochi casi, ohe poportarie alla rottura del tendine quadricipitale tremn10 dire di rottU:re patologiche, l'esistenanche se perfettame.n te sano: il che, come osza di gros,solane .alterazioni ·del tendine - coserva Rebizzi, ha importanza decisiva nel can1ffi(' focolai flogistici luetici e tubercolari, fatti òi degeneeazione grassa, ecc. - 1può far sì che . po infartunistico. Quanto alla cura, non pruò esservi dt1bbio esso si rompa per traumi lievi e quasi insignist1ll<r n.ecessità di eseguire 1prrecocemente in fica11ti. tutti i casi la sutura tendinea. L'operazio11e Il n1eccanismo traumatico che porta alla rotprf.3coce è di facile esecuzior1e e dà risultati .t ura è ser11pre indiretto. Risulta dalla quasi pienam.ente .sodisfacenti; mentre quiella tartcitalità dei casi descritti che il tendine si romdiva incontra, a causa dell ' imn1ancahil~ repo in occasione ·di una ·caduta col corpo indietro, per effetto di una violenta contrazione trazione dei fasci rr1usco]ari quadricipitali, difficoltà ~ravi e talora insormontabili, e spes111uscolare a ·gam ba iperflessa. In pratica, si v,eso richiede espedienti di plastica di difficile rifica più s.p esso la frattur.a della rotula - a parte' i casi incomparab·i lme·n te più nun1erof>i esecuzio·n e e di dubbio risultato . L'anestesia localP- con novocaina all'uno per di frattura per urto diretto - . La rotula è certa- c~nto ci ha corrisposto in modo perfetto. mente il punto più fra gile dell '~prparato estenCi siamo serviti d'una incisione trasversale sore. della gamba; ma , se sono presenti fatti morbosi o d'involuzione senile che diminuìsoprarotu1ea, che è stata a11che usata dal Fa1

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siani e cl1e cr.edia.mo p-referibile a quella verticale raccoman·d ata da A. e G. Austoni. La. sutura tendinea a punti staccati in ieatgut n.. 5 ci ·è par~ perfettamente idonea. Tuttavia, per maggiore sicurezza, abbiamo applicato quattro punti staccati in seta r1. 5 nei tr.atti .ove si notava una C·e rta tensione. Nella cura post-operatoria, abhian10 creduto opportuno nei primi giorni di dare all 'arto, i11 completa estensione della gamba, una posizio11e rialzata allo scopo di d,etendere al massimo il muscolo qu.a·d ricipite e specialme.n te il l'etto anteriore. Questa posizio11e ci sembra raccomandabile in tutti i casi, specialmente quando si noti - come n·e1gli interventi un po' tardivi - una e.erta retrazione del muscolo. Dovrà essere mantenuta per una settin1ana o po·co più, magari facendo seg·uire un graduale abbassan1ento del piede sino al piano del letto. Al fine di ottenere un ri1p1ristino sollecito e il più soddisfacente poRSibile ·d ei mo' 'imenti dell'arto, è n ecessario iniziare precocemente, circa due settimane dopo l 'atto ope1·ativo, i massaggi e la 111obilizzazione.

RIASSU.NTO. Si riferisce il caso d'un uon10 settantacinquenne, valido e sano, che cadendo · col c-0rpo i11dietro riportò rottura completa soprarotulea del tendine. del quadricipite. Seguono alcune brevi considerazioni sui fattori organi,c.i (senilità e malattie) p1redisponenti alla rottura del tendine, st1ll 'importanza e sul meccanismo ct'azione dell'elemento traun1atico, sulla cura della lesione. BIBLIOGRAFIA (limitata agli autori c itati)

AusTONI A.

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G. Rottu11·a totale soprarotulea del

tendine del quadricipite. «-La chirurgia degli organi di movimento n, voi. XXI, fase. V, gennaio 1936. AxaAUSEN. Beitr(}Jg zu r Aeliologie der Quadricepssehnenruptur. Deutsche Zeitschr. f. Chir., Bd. 82, S. 599, 1906. CARossm1 . Rottura del tendine del quadricipite femorale e strappamento del tendine rotule.o dalla sua inserzione tibiale. Giornale di medicina ferroviaria , pag. 407 -417, 1921. DE FRANCESCO. Sulla cosi detta frattura spontanea del tendine . Archivio di Ortopedia, vol. IL , 1933. FASIANI. Su un caso di rottura sottocutanea contempo1ranea di tre tendini. Riforma medica, pag. 557, 1923. GALLI. Memorie d ella .Società ~iemontese di Cl1irurgia, 1-14. LENORl\IANT e OLIVIER. Les ruptures sus-rotuliennes du quadriceps f émoral. Presse Médicale, Il.

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LE~TI.

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SEZIONE PRATIC i\

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PROBLEMI · DIBATTUTI OsPED ..\LE

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PRINCIPE DI PrE~IONTE

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ZARA

REPARTO CHIRURGICO.

Ancora sull'appendici te per il primario prof. F.

GRAZIANI .

Reoenten1ente il 1Cavina sul N. 19 della Sezione Pratica ·del Poli·c linioo ritorna sull 'argo1m ·ento per combattere le eve·n tuali illusio·ni create da alcuni sostenitori di cure esclu '"'i vamente mediche nell'appendicite. Prim1a di lui il Gucci era insorto contro la hism.u toterapia nell'a.p pendicite e ora il Cavina ~i intrattiene specialmete 5ulla sieroterapia. Conclude ch e sarebbe doveroso cc incoraggiare piuttosto lo spirito audace ed aggrei5sivo del chirurgo moderno ed insistere n ella diffusione presso medici e profani di questo canone fondamentale ormai concretato dalla vasta esperienza di operatori di tutto il mondo: ogni appendicite acuta, appena diag·nosticata, va or•erata d'urgenza COnl·e un'ernia strO·ZZata, COrr1e una r)erfor.aziorte di ulcera gastroduodenale, come una ferita penetrante dell'addome ». 1F inisce dicendo ch·e mentre l 'operazio1i.e precoce e sistematica varrà a salvare tante vite umane cc varrà altresì a &alvaguardare la nostra re1sp-0nsabilità p1rofessionale, a protegger ci, - è bene insistere su questo punto doloroso - ·da eventuali sanzioni g·it1diziarie ». No,n vi è dub bio che do,p o quanto si è detto e scritto sulla cura chirurgica dell'appendicite, meraviglia il fatto c.h e si possa scriverre an· oora di cure mediche che dovrebbero soppiantare I 'intelligente e ardito lavoro che solamen· te il bisturi ha finora con1·piuto. l\tla lo stesso Aievoli che aveva dato lo spunto allo scritto del Ca.vina, si dichiara convinto della cura ·chirwgica e specifica sul N. 23 del Policlinico quanto aveva inLeso dire nel ~uo primo articolo. Non è dunque p er questo ch e a1tche io torno sull argon1e11to. lnterY-engo invece sola111ente 1

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r>erc·b è e.._se11do111i interessato parecchio d ella cl1irurg ia d ell 'appendicite, pen so che specialn1en.t e su riviste di natura pratica che corro·n o r'er le n1ani di profefisi~ni ti fatti , ma anc.h e di molti .g iovani, non s.i dovrebbe essere assolutis ti in alcuna direzione . Aggiungo subito ch e non vorrei ·e ssere frainteso; sono intervent.ista con,rinto e non solo rtelle prime 48 ore, ma a11cl1e nel periodo intermedio. E oltre al resto, ho dedicato nel 1935 u11a Jnonografia edita dal Pozzi di Ploma alla cc Chirurgia dell 'appendicite nel p eriodo inter111edio » e i11 seguito son ritornato sull 'argon1ento sul Pol.iclinic10 ste&so. Po.ichè in tale .p·er ìodo esistevano ed esistono i mag.g iori dissensi e ho cercato· quindi ,d~ studiare l ' affezione dal punto di \ ista clinico, radiologico e anatomopatologico in rapporto all 'i11tervento. Ora quando si parla di intervento ur.g ente sistematico è d 'uopo pensare ch e tale intervento si d ebba praticare sen1pre, in ogni fase evolutiva d ella malattia, senza tener conto di null'altro all 'i11fuori d ella diagnosi . Se così fosse, no11 1ni son sentito prirna e no11 n1i sentirei og.g i di t'ssere d 'accordo irt tutto. Nor1 mi pare per lo n1eno giusto ridurre un capitolo di chirurg ia ancora pur v.a rian1·e nte di&cusso , al massin10 semplicismo: diagn osi, O·p erazione d'urgenza. Nè credo sia utile i)er imporre tale j)rincipi8, ingenerare n ell 'animo d el me·dico e del chirurgo timori di postumi atti di contrizione e p·erfino di sanzioni i)en.ali . Il medico ed il chirurgo non possono e non devo110 saltaTe di sana pianta ogni ragio·n ar11 ento, ogni osservazione, ogni studio d ell'an1rr1ala to e co·ncretare ]a cura d ell 'a·p·pendicite in una forrr1ula u11ica, assoluta . Il chirurgo sp eci.aln1ente che l1a la n1aggior e reS'p onsabilità deve volta per volta, proced ere all 'operazion e. con discernin1 ento, con convinzion e e i1on con11e ai tempi n ei q11ali il chirurgo era solarnente 'il tecnico che operava quando e co.rrie vole.v ano gli altri. Non è certo qui il caso di dilun-g·ar1ni su quanto altre volte già scrissi. ~fa mi sia pern1esso di es1)orre in 6uccinto pochissimi eone etti frutto d ella' mila es.perienza ·b asata su 1r1olte c:entinaia di appendicectomie e frutto ~ncl1e di quanto h o cer cato di apprendere dag1i altri. Se.r issi dunque e ripeto che nelle prirrte .g s· ore o ,p oco più si deve intervenire e scrissi ancl1e di u11a roscienza appendicitica da creare tra medici e profani. Ma poich è per ora no11 e1111)r c a,r, 1ien e di -avere i malati prr ecocem ente , noi frequ entemente li vedian10 più tardi. Ora 11ella n·1aggioranza d ei casi , in quasi t11tti i casi biE:ogna operare anch e nel period o inter1

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ine·d io. l\ila vi sara11110 pure i malati nei quaJ i hisognerà rimandare almeno di qualche giorno l 'intervento e questo non per controindicazioni comuni a qualsiasi interventc.), ma proprio secondo m e, per controindicazi9ne ad operare l'appe ndicite in quel dato n1omento, in quella data fase d ella su.a evoluzione, in quella <lata forma. Con1e dunque regolarsi nel periodo intermedio P Ritengo giu.s1o intervenire in qualunque giornata nei casi localizzati, stazionari o oh·iaramente in via di regresso . Si deve interver1ire anche n ei casi che pure i11iziati con 1gravità, con risentimento peritoneale, rapidamente si localizzano. Infine bisogna inte.r venire d'urgenza n ella peritonite diffusa da appendicite e·d io aggiu11go, contro il parere di alcu11i, eh '.è ser11pre opportuno a&portare l'organo primum n1ove11s. Ritengo p erò non si debba intervenire sen1pre d'urgenza nei casi che hanno tendenza a localizzarsi in una forma ascessuale. Sarà meglio in questi casi attendere non il classico raffre·dda111ento , il ch e sarebbe pericoloso, ma quale.b e g iorno perchè si possa, quando è possibile, cad er e sopra un ascesso ben d efi11ito, ben delimitato. Operando in tali condizioni sarà minore il rischio della diffusione d el proces~o ; il che può succedere, con1e tutti sanno, ad onta della tecnica più acourata , m entre succede meno preparando l'ammalato. In altri termini, parlo d ei casi nei q·u ali l 'ascesso non ha portalo ad una peritonite diffusa, anzi l 'addome ha reagito con ten·d1 e·n za ad isolare il • processo. Noi non ci troviamo piit nelle· prin1e ore nelle quali avremmo subito operalo non potendo .Qir evedere l 'ulteriore decorso del processo. Ci troviamo invece al terzo , quarto , quinto giorno od oltre a11cora e· abbian10 clinicamente la percezione di un ascesso ch e si va costituendo· nella region·e ileocecale. P e11seJ'€1no allora che proprio in tale periodo avviene il massimo lavorio di reazio11e plastica per cui l'appendice e il pus V'e rranno chiusi, quasi S€polti tra le pseudon1en1brane fibrinose cl1e agglutinando .!lnse perivicine, epip1loon e p eritoneo parietale forn1an o in b reve, delle ,·er e pareti d 'isolan1ento·. E allora sian10 noi autorizzati ad intralciare il lavoro· ch e il p·eritoneo sta compiendo. n oi _ cl1e sappiamo , SJ?•ecie alla luce degli ulti111i stu1di, ·di quale lavoro il p eritoneo sia capace~ Sarà più o·p p·o rtuno qui11di in tal caso seconda r e il lavoro g ià avviato dalla natura, mediante quelle cure mediche con le quali ciascuno h a n1aggiore di1nestichezza e OJ)erare d opo qualch e gior110· con maggiori gar.a nzie di riuscita. Non dunque il classico raffreddamen1

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to, i11a la preparazione del focolaio sul quale dovremo operare. Non prepariamo forse l 'ascesso in qual&iasi altra parte del corpo prin1a di inciderlo? ~on attendiamo cl1e esso sia formato e possibilmente deli1r1itato·? E perchè non dobbiamo fare altrettanto per l 'ascesso appendicolare quando esso ha tendenza a localizzarsi? Ripeto., non si tratta di attendere il raffreddamento, ma la delimitazior1e. Nelle stesse condizioni ci troveremo di fronte alla perforazione che non ab·h ia dato la pe ritonite generalizzata e· che non ci arrivi 15ubito, nel qual caso opereremo senz'altro. Se invece è trascorso qualche gimno dai sintomi eclatanti della perforazione e se tutto tende clinicamente a regredire, per chè riaprire avventatamente un focolaio settico e non attenderei invece c.h e sia ben coperto e inglobato da un lembo di epiploon e dalle sierose perivicine € così isolato, aggre1dirlo e asportarlo in blocco do·p o aver atteso qualche gior110 per tale isolamento. Anche qui non si tratta del raffred·d amento, non sì tratta delle ragioni addotte da1gli astensionisti che, specialmente nel periodo intern1edio, paventano l'intervento più indag·inoso ir1 mezzo ad aderenze, il gemizio di sangue per la difficoltata emostasi su teSt&uti flogosati eoc. Si tratta solame.n te di operare avvedutamente e applicando la terapia come postulato della patologia e non come assioma a sè stante. Si dirà rbe è pericoloso lasciare in loco un nen1ico; che atte11dendo si può andare incor1tro ·a complicazioni locali e geneir ali e specialmente ad una ripresa del processo I Ma non è frequente il caso che ciò avvenga e tanto m·eno quando il pazie,nte è curato co.n tutti i meizzi me dici che~ in queste evenienze sono verament.e efficaci (infusioni saline e glucosate ab bondanti, siero ipertonico endovena, pir eparati di acido nucleinico, di solfamide e anche, per chi vo1es~e, vaccini, sieri ,e bismuto; n~ente oppio). E comunque, se a d onta di tutto questo, si ave6Se una ripresa, al primo allarme, al primo sospetto, avendo già l 'ammalato in ospedale, si potrà operare e se mai, le cure già apprestate ci faranno lavorar e su tessuti meglio p reparati al traun1atismo operatorio. A convalida di quanto bo· esposto, aggiungo che le evenienze delle quali parlo e nelle quali talora riman,d o l 'intervento di qualche giorno preparando le difese dell 'ammalato e della regione, riguardano p roprio quel periodo della malattia racchiuso specialmente tra il terzo e il sesto, settin10 g iorno cl1e com e dicerr1mo, è il periodo ch e anato.m opatologica1nente corrisponde al massimo sforzo reattivo dell 'add0n1e. Ed appunto perciò ~ anch e questo il periodo nel quale le varie statistiche r egistrano sp~cialm e11Le gl 'insuccessi di coloro

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che hanno creduto di operare pur t·ro,'andosi di fro·n te alle condizioni n elle quali io ritengo di dover operare per lo n1eno senza precipitazione. Altro è il caso, &'intende, delle forn1e che rappresentano un 'appendicite acuta chiarame·n te in via di regresso che. si può operare ed è bene ope·r are in qualsiasi gior11ata. Il Balice dell'Università di N.a poli in questi casi, non si mostra d'accordo con me. Ma l'Angeli di Fire11ze su « Rivista di Chirurgia », N. 2 del I !)37 e parecc·hi altri ormai, hanno ribadito quanto prima io sc.rivevo, basan·dosi ancora una volta sul fatto che anche que~. ti casi lasciati a Siè, nascondono peTicoli di aggravamento e di recidive che è bene tron car e con l 'intervento tempestivo. Ho letto in pro·p osito un lavoro del Santi di Pistoia sulla e< Rassegna Internazionale di Clinica e Terapia », N. 2 del 1938, nel quale egli racco1glie 34 casi di appe11dicite osservati dalla pri1na alìa sesta giornata ed oltre cr1e furono ouTati con i mezzi medici. Present.a ino:ltre ne·llo stesw lavoro, 14 casi dalla sec.<)nda alla .quinta giornata ed oli.r e con JJ'eritonite purulenta diffu&a, curati anche con i mezzi medici. Infin e parla di 12 casi con raccolta puruler1ta localizzata curati egualmente con mezzi ntedici. I primi 3•4 guariro,n o tutti, ma l 'autore non ci dice l 'ulteriore· sorte di essi. Guarirono clinicamente o con restitutio ad integ1um come, seb·b ene raramente, pur quale.b e volt.a avviene? E sei non guarirono anato·m opatologicamente e dovettero in secondo tempo e&sere operati, l 'auto·r e non ci dice se furono operrati a fre1ddo o per recidive o per complicazioni secondarie, tanto più ch e uno, di tali malati ad un dato momento eb·b e una complicanza a·scessuale che a quan Lo riporta il Santi, guarì 6Bnza ope:razione. No11 sappiamo ·q(Uindi successivamente quiali i11(a 11~festazioni locali o in altri organi dette in ciascuno il p rooesso appendicolare, nè l'eventuale risultato della operazione. E allora JJerchè non operarli subito? Nelle mie statistiche annuali sono ormai sco·m parsi da tempo i casi di decessi per appendiciti di questo genere operati in periodo ' intermedio e tanto n1eglio nelle prime· ore; e quasto riportano• anche statistich·e di altri autori. Ma il vantagg·io enorni.e ·della operazione tempe&tiva è quello di evitare lunghe degenze che sfiniscono l 'onganismo con i digiuni, Ja febbre, €CC. e deprrimono lo spirito in attesa dell 'operazione a freddo; senza contare che con l'operazione a t.em.po opportuno, in breve ridaremo al lavoro e alla società un valore umano ricuperato e sopratutto e' riteremo dannose e pericolose recidive. 1


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Ma passian10 ag·li altri e.asi del Santj; nelle fo1 me con peritonite diffusa si ebbe una mortalità del 63 cy0 e tale enorm·e mojr talità credo mai sia ·s tata risco·n trata i11 se-g ui to all 'ope• razione. .A.11cl1e nella mia statistica del 1935, segnalala pure nel lavo ro del Santi, per le perito11iti diffuse o perate in periodo intermedio vi è una mortalità del 33 % è quindi di circa la metà;. molto 1neno è la mortalità per le peritoniti operate precocen1ente. Quanto alle forme ascessuali localizzate il Santi ci dà il 16 % ed aggiunge ch e non crede :Sia una cifra notevole. Ma ogni chirurgo sa ch e ta le mortalità si riduce invece di molto con l'operazione, specie se si attua il trattamento da m e pr opugnato da tempo e descritto anch e i11 questo lavoro. Mediante tale trattan1e11to .nelle forme suppurate localizzate già nella mia 15tatistica del I ?35 segnavo zero mortalit~l e da quel teni po ad oggi di pocl1 issimo è can1Jbiata la sorte dei n1iei operali di questo geItere. 1Comunque ho voluto intrattenermi sul lavoro del Santi percl1è }JUr non riferendosi ad u1\ gr.an numero di casi , tuttavia ci mette sott 'occhio l 'andan1e11to di diverse forme appendicitiche trattate con m ezzi medici. Ed è inter essante che lo stesso autore, pu·r essendo rr1edico, contrariamente alle sue premet5Se, fi nisce col concludere che nelle prime ore è 11e.ne intervenire e similmente si deve intervenire n ella peritonite diffusa. Nel p1eriodo intern1 edio invece quando il r eperto si -mantiene circoscritto, egli ritiene inutile l 'ope1·azione, al contrario di quanto io ed altri sosteniam o per le ragioni ripetutamente scritte. Conclu·d endo dunqrue sono anch e io in linea gen,erale, ,per l 'intervento i11 qualsiasi giornata, tranne ch e in quelle evenienze da m e citate e ch e n on sono le più frequenti. Ed ho colto I' occasion.e per rib1a·dire• questi miei concetti ancl1e perchè mentre per lo pas&ato ad alciu ni sono se1nm~ate eccessive le mie p-ròposte di intervento nel periodo intermedio, ·v' è stato invece chi ha recen sito le mie pubblicazioni sotto il titolo « Contro 1'intervento sistematico nell 'ap•p endicite », Gazzetta d·egli ()spedali e delle Cliniche del 14 novembre 1937. Ho dimostrato invece, e sostengo , di esse11-.e in favore dell'inte·r vento in tutti i periodi comp1reso il periodo intermedio, ma no•n parte1n do da una formula assoluta, assiomatica, sibbene sceverando caso ,d a caso e operando dopo avere. ben Yagliato, sp1ecie in alcune form e, il momento più opport.uno .per l' operazione. Sono quincli 1

l ANNO

XL \ ·1, :l\ul\r. 37]

contro l '0 peraZlione urgen le sisleniatica, n1a rlon contro l 'operazione 5istem atica. Ho· scritto sulla chirurg ia dell'appendicite ne] periodo inter111edio pensando, come dissi r•ella introduzione alla mia monografia , ch e solamente si potrà trovare la giusta via quando i risultati operatori saranno messi in raffronto non solo con la sindro111e clinica n1a anche e sopra tutto, col reperto istopatologico e quando è pos&ibile, col reperto radiologico ,preoedentemer1te studiato. Con tale criterio ho trattato e pubblicato numerosi ca-si di appendicite in diverso stadio. E nelle co nic lusioni della mia n1011ografia scrivevo che le mie deduzioni specie se corredate da ulteriori osservazioni mie e di altri, potranno sempre più dirnostr are ch e nella chirurgia dell' appendicite non si può sottostare a for1nule assion1atich e inderogabili, ma che ogni chirurgo con intelligente eccletis1no deve 5tudiare il singolo caso in base alla pro1)ria esperienza e al buon senso. Pensavo e Sj)eravo: facia 11t m eliora l)Otentes con più n1ateriale, più mezzi e più competenza 1)er bandire u11a buona volta gli sch ermi e gli assolutisn1i in un capitolo della chirurgia che deve essere ancora studiato e rinnovalo. Una isola cosa resta come tra i primi proI)ugnò lo 5tesso Dieulafoy che l 'ap·p endicite non è suscettibile di un serio trattam ento n1edico. Se1nel ap1Jendiciticus, semper appendiciticus. Pertanto l 'appendicite è malattia chirurgica ed i pericoli operatori sono minin1i a patto che si prescelga con criterio il momento per I 'intervento. Zara, 29 luglio 1939-XVII. 1

Ricordiamo l'lateressaate pubbllca•loae: Dott. FRANCESCO CRAZIANI Primario chirurgo specialista nell'Ospedale « Principe di Pien1onte » - Zara

Sulla chirurgia ·dell' appendicite nel periodo intermedio Contributo clinico, radiologico, Istopatologico. Ne riportiamo il Sommario:

PARTE I. - Introduzione. - CAP. I. Anatomia normala dell'appendice. l{orfologia microecopica. Embriogenesi e modificazioni dei costituenti dell'appendice nelle varie epoche della vita. Vasi e nervi dell'appendice. Topografia dell'appendice. - OAP. II. Etiopatogenesi dell'appendicite. Teoria ematogena; id. linfogena; id. enterogena; id. della sindrome anafila.ttoide. CAP. III. Anatomia patologica. CAP. IV. Sintomi e diagnosi. - PARTE II. - CAP. V. Contributo stati·

stico·chnico personale. - CAP. \'I. Alcuni dati di tea· nica. Interventi praticati in periodo intermedio, rile-

vati dai resoconti statistico-clinici dell'Ospedale. Osservazioni. - CAP. VII. Contributo isto-patologioo e radiologio., personale. - CAP. VIII. Considerazioni se· nerali. - CAP. IX. Conclusioni. Bìhliografia. Volume di pagg. 72, con 14 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 1 2. Per gli abbonati al << Policlinico n , sole L. 1 0, 5 0 in porto franco in Italia, Impero e Colonie. Per l'Este-

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11,50.

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Inviare Vaiglia Postale a lla Ditta LUIGI POZZI, editore, Via Sistina, 14, ROMA.


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SEZIONE PRATICA

e o ·L o N I A L E

Sulla rarità delle deformità rongenite negli indigeni eritrei.

cJ1e gli arti inferio,ri ven1gono a mantenere un atteg,giam,ento di abduzione pressoch·è rn·a ssi1na, di notevole flessione e rotazione ef.terna (f i gg. ±' 5 ' 6).

Dott. ANTONINO DI PRAMPERO Tenenle Medico al 2Qo Ospe.dale da Ca111po .\.O.I. Durante circa due anni di r)ermane11za i11 Eritrea ho potuto consta lare l 'esattezza del1'affermazione cl1e le deforn1ità congenite n ella razza nera si osservano molto più di rado che nella razza bianca. Appena giunto in Colonia ho cer cato con occl1io attento fra gli indigeni , freq·uenta11do r1011 di rado i mercati, i portatori di deforn1ità. (~omplessivamente ho notato, tre casi di ]u$1

2. - DiLo soprannumerario in una fen1mina di 15 anni circa.

F1G.

Parte11do da que5ta osservazione si potrebbe an1mettere ch e, se la lussazio·n e c . a. si presE:ntasse n el]a razza nern con ug ual freque11za

Piedi torti congeniti in adulto. 1. -

l.;'IG.

&azione conge,n ita d'anca (due maschi, u11a fen1111ina): due di p iedi torti (entrambi ma~chi) (fiig. 1), una femmina con dito so1 1)ranr1un1erario (fig. 2) ed una acondroplasica (figura 3). ' Per quanto riguarda la lussazione congenita d ;anca, secondo i vari AA. rarissima nella razza nera, un fatto mi ha prrofo.ndame·n te colpito e, sebbene a questo non si possa attril)uire una particolare in1portanza, è oerto interessante: l'atteggiamento che le n1adri dànno ai 11eonati per portarli sul dorso fino all'età della deambulazione e talora anche oltre. Le indigene nort portano m·a i il bambino in braccio, ma .5 empre e per n1olte ore al giorno, anche qu.ando sono Reclute a terra , tengono il figlio sistemato sul dorso e su questo fissato per mezzo di una pell e di ·c apra, per modo 1

'

3. - Femmina acon droplasica di cir ca 35 anni.

F1G.

con cui si presenta n ella razza })ianca, si avrebbe sin dalla nascita un adatto trattame nto in abduzione, analogo a quello d'uso corrente con il cuscino di, arica tore In seguilo ad una an li ca usanza della 1

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« IL POLICLlì.\"JCO n

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razza n era, tutti i casi indis tintamente lus5ati e nort lussati, verrebbero manten11ti nell 'atteggian1enlo ideale per ottenere la riduzio11e della

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XL VI,

~Ul\I.

37]

2) il bambino 11on viene mantenuto in

questa posizione in continuità, ma solo durante il giorno; 3) alla rarità della lussazione c. a. corrisponde u11a rarità di altre deformità congenite: è più Jogico quindi attrib uire questa quasi completa assenza di deforn1ità congenite alle caratteri sti.che della razza anzichè a fortuite condizioni di cura inconsapevole. Da qualche indigeno, fra i più evoluti, ho ~l)Uto che la consanguineità è vietata dalla loro DP-lig ione, divieto cl1e è rigoroRamente osservato; che la sterilità, gli aborti, i parti pren1aturi. Gui segi.1e generalmente la morte, ed i parti higemi11i no11 sono rari; è noto agli iudigerJ i ch e la lussazione è conp-enita, ma pur 1

'

FrG. 4. - Il bambino è sistemato sul dorso della madre a mezzo di una pelle di capra.

lussazione sino alla ricostruzione della con fìgur.azion e scheletrica norn1ale. Questa nostra supposizione pur esse11do a prima vi1&ta accettabile non può tuttavia dar

FIG.

6. -

... extraruotate.

no11 escludono il fattore trauma avve1l uto in ten,e ra età: ir1teressante il fatto che in lingua tigrina la parola « hancà·$ » sta a definire claudicazione.

RIASSUNTO.

5. - Le anche sono esageratamente fle·sse ed ...

F1G.

1

Durante 2 a11ni di permanenza in A. O. T. l' A. ha osservato complessivamente solta11to 7 casi di defo,r n1ità con genite ne,g li indigeni. Fa notare l'atteggiamento di abduzio11e ch e le anche' dei 11eonati assumono quando vengono portati isul dorso della madre e lo confronta con il trattarr1ento, corrente della p relussazione cong·enita delle aric h e per mezzo del cuscino d.iv.aricatore. · Non ammette che a tale atteggiamento debba a.ttribuirsi la rarità della L. C. A. negli indigeni. sopratutto per il fatto che questi sono raramente affetti da altre deformità congenitr. 1

1

ragione della rarità della I. e .a n egli i11digeni perchè: .1) le anche per quanto abdotte sono ,esageratamente fl esse ed extraruotate, atte1g·giam€nto ch e non può certo fa,rorire la centrazione delle epifisi;

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XLVI, NuM. 37)

1643

SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE

La p1ressione vasale ·si abbassa (90-1 00 sistolica a 55-75 diastolica). La frequenza del polso è di poco aumentata. Nulla si riscontra a caINFEZIONI. rico del cuore e de.gli altri org·ani cavitari. Può rilevarsi so lo Ulil i11odico tum<>re di milza che Clinica e terapia dell'influenza. eventualmente pers iste an che alcuni giorni (N. ,-. JAGIC e H. RosEGGER. lt'iener Klì1nische d·opo la cadL1ta della feb·b r.e, e ch e non è in l J' och enschrift, 14 luglio 193'9). rapporto con la g·ravità della malattia. Talvolta L'influenza s i manifesta da qua lch e secolo ~i ha m et eorisrno. I pazienti ch e 11anno dolori sollo foTme .di pandemie che si ripetono ogni dor so-lombari presentano an che una certa sen20 o 40 anni. :via tra l'una e l 'altra pandemia s ibilità a lla pressione dei muscoli corris·p1onsi h anno sempre casi sporadici e sopra tutto d.enti, fatti ch e sen1brano in rapporto a focofocolai epidemici più o meno diffusi e con lai degen erativi o a piccole e1norragie dei mumanifestazioni più o meno -g ravi. Sembra ch e scoli. Le ossa e le articolazioni appaiono n ormali. in seguito ad una pan·d emia g ran parte della popolHzione acquisti l'immunità v erso l '~11- An,c he i riflessi non presenta no modificazioni , flu enza, 8he durante g li intervalli interpand·e= 111a in alcuni ne ·è stata constatata la scon1parF-a. La pressione sui tronchi e sui punti di 111ici continua a Golpire più o meno di~fusa111e11te gli individui rimasti suscettib·i li, per poi e1nergenza dei nervi, ad es. del trigemino, rieripresentarsi di nuovo con un 'altra ondata sce dolente specie quando si hanno corrispo11J)ande1nica quando la immunità prec.edente- denti n·e ura1gie spo11tanee. La te1nperatura si mantien e alta per 3-5 giorni con andamento n1ente acquisita è cessata. irreg·olare per poi cader e al normale talvolta P er quel che riguarda l 'agente etiologico so lo per crisi. Talvolta p ersiste una tendenza alle i11 questi ultimi teinpi ·s i è fatta un po ' di luce. temperature sub.febbrili. Conte1nporaneamente Il bacillo di Pfeiffer non è, come si ritenne, l'a- bi attenu.a no i disturbi subiettivi, quantungente specifico ·dell 'influenza; che è f:ita to ri- que le n eura lgie, la tosse, e specialmente l 'acon osciuto in un virus filtrabile. Le forme pure stenia po·sf'ono . durare . ancora per giorni e setsarebb ero date ·da questo virus, m ·e ntre le forti1nan e. 111e complicate sarebbero date dall 'azione con1Il numero· dei leucociti a l culmine dell~ n1abinata dal virus stesso con altri germi, sopra lattia risulta diminuita, m entre al primo giortutto con il bacillo di Pfeiffer. no della malattia Si ha una n-etta leucocitosi. Il contagio avvien e a mezzo di gocc ioline La velocità di sedimentazione di solito rimane infette e la ir1alattia si diffonde rap.i damente a r1orm.a le. ca u sa della grande sen1s ib1ilità dell 'uor110 verso L'elettrocardiogramma, il radiogramma del l 'influenza e della facilità d ei conta tti e dei cuore e dei puln1oni sono n orn1aJi. n1·ezzi di trasporto. Più che dag li F-tessi mala ti L'influenza può aver,e recidive. l ' infezione è diffusa dai portatori, indivi·d ui Tra le complicazioni è da m enzionare inche h anno superato la malattia o l 'hanno sofnar1zi tutto la bronc.h ite, ch e può n1anifestarsi ferta in forma abortiva passata inosservata . fin da principio e prolunga il decorso della Si ritie-n e generalmente che 1'incubazio·n e ma lattia. Si tratta di un processo infiamm atoduri da 18 ore a 4 giorni. Quindi s'inizia il rio che invest e tutto l 'albero bronchiale fino ai quadro clinico d-ell 'influenza semplice o pura: bronchioli ed ha carattere spastico. La tosse è se11so di secchezza e di aspre,zza alla gola, senso inBistente, spasmodica, qu1a si analoga a qu~lla di stanchezza e di abbattimento , vag11e dolen~ della pertosse, che può dare an che il vomito, zie degli arti, cefalea. 1 alvolta :-.i l1a i!:1provv!- ed è a ccompagnata da espettorato talvolta absamente collasso con caduta a terra, sp.ec1e llondante, purulerLto, t,alaltra scarso , mucoso .e nelle giovani donne , anche quando l 'ulteriore denso, nonch è da febbre che dura 1-'"> .s.ett1decorso della malattia non è grave. Contem- 1nane ed ·è seguita per molto tempo da temperapora11earner ,te la ~en1peratura · ~ 0mincia a ea - tura subfebbrile. i\.tfolto spesso il processo bronlire e raggiunge, talvolta senza brividi, tal- chiale .acuto si continua in u11 catarro bronvolta 1con brividi più o meno forti, i 39° ed. chiale torpido. anche più. Il repe·r to obiettivo è scarso: le fauIn nun1erosi casi, ~pec ie quando l 'espettoc i. e specialmente la volta palatina sono arros - rato è scarso e denso , si può a111mettere ch e la sale. In questo momento si ha t0.,,5se ~crea, in- causa ·d ella malattia ia il co1nplesso vir~-bat­ dice della con1partecipazione ·delle vie ~eree . terico. L'af:l'.ezion e è inizialn1ente provocata dal Per lo più si ha una tracheite, ch e dà un senso virus specificoi, mentre le infezioni seco11darie com e di lacerazione dietro lo sterno. Poichè c~tafilo cocco, streptococco, pneumococco, ba11elle form·e non complicate non si l1anno fe- cillo dì Pfeiffer) complicano il quadro clinico non1 eni bronchiali il reperto pulmonare è ne- dell 'i11fluenza. . ~nti,ro . Il fatto più caratteristico è la tosse inIn ordine di frequenza la complicazio11e che siste11te, inolesta, secca o tutt 'al più con un po' viene imn1ediatamente dopo la bronchite è la di muco e talvolta con piccole quantità di pulmonite. In genere la malattia s'inizia co m~ Fan t"O' Ue • iitfluenza e quando la febbre sta per cadere ~1 1

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ha, talYolta con ~ri,1 ido , un nuoYo au111ento della temperatura a 39° e an.c he a 40°. Al! 'ascoltazione si rile,1ano rantoli a piccole bolle alle basi, talvolta co·n sonanti, che attesta110 la prffienza d'ingorghi puln1onari. lntanto lo stato del malato si aggrava. Si ha di&pnea o tachipnea, cianosi, distensione i1elle ii:ispirazioni delle ali del naso, agitazione spesso accon1pagnata da euforia. Il polso diventa piccolo, ]a circolazio·n e periferica debole. La wessione in genere si abbassa, ma può ri1nanere normale o aumentare . Al principio l 'e51)ettorato è mucoso con strie di sangue o nettamente en1orragico e anche con picco]e emoftoe . Poi dive11ta purulento pur contenendo _per molto ten1po ,i:,angue. L 'espettorato nettamente rugginoso manca. La presenza di sangue i1ello sputo, anche nelle forme di influenza non co1nplicate, dirno~tra che l 'aigente specifico della malattia ha un.' aziont lesiva sulla parete dei vasi. In e ffetti il reperto analon10-patologico rivela spesso la presenza di tracih eiti emorragiche, nonchè di emorragie nelle più fini ramificazioni bro11chiali. È molto probab~le che tali emorragie rappresentino il nucleo di formazione dei fo colai di pulrr1onite influenzale. Solo di rado inanca la leucocitosi in contrasto con la leucopenia iniziale. Si l1a albuminuria. La milza è i11gra11dita e n1olle. I riflessi di solito sono aboliti . Il decorso della pulmonitte influ en zale € in rapporto alla eslc11sione del pToce:::.so pulmonare ed alla virulenza dell 'age11te infetti,ro. La mortalità è altB. specie durante le panden1ie. La morte avviene in collasso circolatorio ed in genere è preceduta da un abba ·a111ento della tem1)eratura. Nei casi che \ olgono ' 'erso la gu<irigione la temperatura cade per lisi, raran1ent.e .per crisi. Molto spe5$0 persistono lungan1ente temperature subfebbrili. Il proces~o pulmonare si risolYe lentan1ente : su tutti i fenomeni ascoltatòri ' 'anno predendo preYalenza i rantoli nettam ente umidi e conflue11ti. L 11a delle complicazioni più importanti della puln1onite influ enzale è l 'ascesso 1)ulmonare. Le sinusiti IJurulente costituiscono complicazioni molto frequ€11ti dell 'inflt1enza. l.-na speciale in1portanza hanno i fe11o:rl1eni neurotossici. 11 viru,s influ.enzale ha uno Sipecjale net1rotropismo . Si spiegano così la violenta cefale.a iniziale~ le neural~~ie, sopra tutto quella del trigemino , la notevole sonnolenza, così freque11ti nel corso dell'influenza. Sono stati segnalati fenomeni di meningis1110, mer1ingiti e mieliti. A carico del ct1ore ~ono da segnalare le ~I­ terazioni degenerative, i fo colai irifiamn1atori e le e1norragie del miocardio che s·piieigano i fa1ti clinici su acce11nati. La circolazione periferica è partico1armente compron1essa. Si hanno molte lesioni tossich e delle pareti ' 'asali con en1orT.a gie nonch è par~li si ca11illari , che l)ro,·ocano abhassar11ento 1

IL POLICLINICO

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della pressione, raffreddamento delle estremità 1 ed a11cl1e più gravi corr1plicazioni. La labilità de!la presF-ione vasale può persistere a lu11go durante la convalescenza. _t\.l riguardo è da notare che i disturbi circolatori so n anche determinati da alterazio11i . r s11esso cospicue, delle capsule surrenali. Queste possono essere addirittura distrutte da fo colai en·Jorragici. Si spiegano così le forme acutif'sime di influenza co·n rapido esito letale. L'insufficienza surrenale talvolta dura molto a lur1go dando luogo alle note forme di astenia e di ipotensione post-influenzale. .i\ carico dell 'apparato digerente sono state rtotate le for1ne inlestinali evidentemente di natura tossica. In alcune epidemie si sono Yerjfic.ati freque1lti casi di infiammazione del • c1ec·o. Le nefriti influenzali ~ono· molto rare; l 'alliuminuria si ha durante la febbre nel periodo i11iziale e nel cor so delle comillicazioni puln10• nari. Le ossa e le articolazio11i di solito non sono colpite. 1Data la fen o11)enologia clinica dell 'influenza sarebbe da aspel tal'6i che questa malattia assuma particolare carattere di gravità in i11di,·idui tarati. In genere però ciò non avviene. Nei cardiopazie11ti, ne1g li artritici, negli enfise1natosi, nei bronchitici cil'onici l 'inflt1e11za non suole a,·ere u11 decorso diverso da quello che ha nei nor1na li, nè suole avere influenza aggra,·ante <:.:ulla 111alattia preesistente. °È stato sostenuto ch e l 'influenza non complicata i1on ha un decorso più graYe nei tubercolotici. ~on si può e &clud·ere però che ,a ggra, i le condizioni dei pazienti. La gravidanza costituisce una condizione aggraYante. A parte il fatto che l 'influenza può determinare l'aborto, si è notato che i fenorr1 eni generali sono sen1pre più rile,·anti e preoccu1Janti. La diagnosi differenziale va posta con la tu})ercolosi pulmonare, la 1)ulmonite lobare, la })ertos.se, la psittaco i, il tifo , il paratifo, la t on$illite , l'a p])endicit e. :È ov,rio che la confuf'io 11e c,o n dette affezioni è possibile solo quando l'influenza a ... ~u111e una forma atip,ica. Certo occo rre una 1naggiore pondeTazionie quando la malattia te11de .'.l l)rendere un decorso, lento. S1>ecie durn.nte le pandemie è po$&ibiJ.e diagnosticare per influe11za affezioni di tutt'altra na1

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tura.

Il tratt ame11to dell 'i11flt1enza è esclusivamente sintomatico. I tentativi di sieroterap ia non hanno dato finora risu] tati convincenti. Altrettar1 t.o può dirsi dei me.dica1nenti adoperati per combattere radicalrnen te 1'infezio,n e (urotro1Jina e sim ili). Il ripo.so assoluto a letto è indispensabile. L 'idrotera1Jia (impacchi freddi ~ul petto, e nei n1a•l ati gravi su tutto il tronco, per n1ezz 'ora alla di&tanza di 2-3 ore) è molto utile. La fe):>bre, il sensorio, la circolazione, i] respiro . ed i fenon1eni generali re.agiscono fa·vo1


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XLVI , Nuiv1. 37]

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SEZIONE PRATICA

rt, olmAnte. In alcuni casi sono indicate le aI segni 1ne11i11gei co111paiono durante il pe... bluzioni fredde e le applicazioni fredd.e ai pol riodo di Sitato o di ·defervescenza, di rado du ... • rante la convalescenza . pacc1. Si tratta .·di una forn1a grave che si n1aniIl paziente ha scarso ap,p etito, ma bisogna che si alimenti. La dieta deve essere a base di festa tum.u ltuosamente ·ed è a.ccom1)agnata ,d a febbre alta, adinamia, pallore, dolori articornarmellate, succhi di frutta, dolci , budini e lari, eruzioni purpuriche, splenomegalia. 'falsimili. In genere ,s i ha Tip111gnanz~ per la volta i fatti pulmonari passano in seco1n,do carne. piano e rappresentano quasi un epi·sodio della Contro i fenon1eni tiolorof'1 (cefal ea, neusetticemia p11eumoo0ccica. ralgie) si adopereranno la fenacetin.a e l 'antiLa puntura lombare dà un liquido torbido pirina (fenacetina , antipiri11a, e ])enzoato di co.n dissociazione cit o·- batterica: scarsezza di c<:tffein.a anacentigr. 10). Per i dolori muscoele1nenti citologici ed ab.b ondanza di pneu1110 ... lari giovano le fregagioni, e contro i dolori cocchi . pleurici le applicazioni calde. Il d ecorso è rapidissimo; l 'esito letale in La febbre va combattuta solo qu~'lndo procollasso la norma. Nei rari casi di guarigiovoca malessere grave e disturbi del sensorio. L 'abitudi11e di somministrare aspirina in ogni ne dovuta alle cure adatte o all a ro·b,u·s tezza dell'infermo, si h.anno postun1i più o meno caso non è con1mcndevole. L 'aspirin a può pro·• gTavi. . vocare forn1e pericolose di 'C:ollas&o. ~ .pireferiIn alouni e.asi si h a un de,c!Orso fulminante bile in n1olti ca~i adoperare l '.antipirina con e la diagno.&i è possibile solo alJ 'a11topsia, percaffeina. Si può eventualmente ricorrere anche cb1è l'infermo muore prima del la comparsa al piramidone. Meglio di tutto però è non fare dei seigni clinici. u~ affatto o fare un uso n1olto n1oderato di b) La meni•nqile sierosa consi te in un'inantipiretici. Alcuni r accomandano il chinino, f iammazio.n e delle meningi con netta reazioche è stato perfino ritenuto un antinfluenzale ne 1d el liquido cefalo-rachidia'no. I sintomi ~p ecifico. Si tratta evidentemente di un 'esagecompaiono di solito al secondo giorno della razione. Tuttavia il chinino, in varie forme, malattia e sono in ,genere molto marcati. Ma può riuscire utile sullo stato generale. 1)esiame' rd el liquo•r fa rile,rare una n etta diffeNelle forme p ulmonari 1gli espettoranti no n re~a con la forma purulenta: è limpido , giovano gran ch è, forse son o anch r dannosi. iperteso, c:'On no t evol:e linfocitosi ed ipcralPer flui dificiare la secrezione bronchiale si posbu111inos.i e .1 ssenza quasi costante di pneun10S(Jno prescrivere i dec-0tti di altea e di poligococchi. · 1a. Per comba ttere 11 broncos.pasn10 va adopeLa prognosi è favorevole sia quoad vita.m rata l'etie.to11in.a. Occorre caln1are la tosse cl1e come per i postumi: la ciecità e le crisi di epiriesce molto molesta, affatica e non fa dorl e~s.ia sono rarissime. 1 Comunqt1e ·è possibile la rriire l'infermo: la cod,eina ri ... ponde bene. lrasfor1nazione nella forma purulenta. Come attivanti de lle c ircolazioni 5i .p ossono Sono· stati sei,~naJ.ati r.asi d >idrocefalo· con de ·~ adoperare preparati di canfora, la caffeina , ecorso lento ch e posson o Jasci~re un idrocefalo ventualmente la stricnina, e, specie durante . defi11itivo . la convalescenza , l 'ad1~enalina. e) Il m eni111qism,o è u11a complicazione abUna b·uo:Ò.a formula cl1e contiene tutti i mebnstanza fr0q1Uente della pulmonite. Anche pridican1enti occorrenti è la seguente : n1a della comparsa d ei segni fisi ci della malatI11fu~o· di radice di poligala . gr. 150.tia si manifes.ta110 1&into111i meningei di varia ll''osfato di codeina . . . . . n 0,05 importanza : rig·idit.à discr eta con rachialgie e Benzoato di caffeina . . . n 1.cefalea o Qnche tutti i sintomi di una meningiNitrato di stricnina . n 0,003 tf . Ma il liquido cefalo -rachidiano è normale. Efetonina . . . . . . . n 0.30 Si tratta di una c~o,ndizione legata ad alteTazioni Ssciroppo sen~ plice . . . » 15.nnatorriiche ])OC.0 in1 fiorlanti e non rilevabili Da prendersi 11el corso di un gior110 . H11 :e.sa111e i ·tologico·. T.. a ·progr •.osi è 5empre be. . Dr. J1lgna. L'e.poca della comparsa di tali fatti ha un Le complicazioni nervose della pul monite. gran valore c1irtico. Jl Ineningismo b enigno è sen1pire precoce ed .1pre qu.'lSi sempre la sce(A. DlTMOND e G. D EPLA.NTE . Gn.zette des H o- na cli.P..ica, mentre la in.eningite sierosa s'inipilaux, 10-17 giugno 1939). zia .al 2° o 3° giorno <le]la pulmonite e re.gredi~ce co11temporanea rnent~ J.l focolaio pulmo1€ con11)licazioni nervose della }Julmonite ilare, e l a n1eningitc purulenta è sempre tardisono di ordine n1eningeo , paretico, psic'h ico o ,1 ~ e ~i accorrtpagna ad altre localizzazioni di altra n.a tura. I. Le complicrtzio11i meroingPe so110 costitui- TJJieu r-.1oc,)cccm ic h e; . 11. T.e complicazioni paretiche i n1:tnifestate da: meningite 1p1Urulenta, i11e11ingite siero• • no nel corso della p11lmonite o do1)0 di essa. 5a. n1en1n.g is1no. Sono restituite da i->araplegie, mononlegie ed a) JJa me11ingite purizlenta è doYuta al err.ip1egie. Sono in rap1)orto ad encefaliti, mieJ passaggio dello rnet1mococco negli spazi ~t­ loara cnoid ei. li1i, encefalo-n1ieliti. polineuriti e neuriti. 1

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<e IL POLICLINICO »

111 rap·p orto a1la data della loro comparsa le paralisi possono essere para-pneumonicl1e o precoci e n1eta-pneumoniche o tardive. A. Le paralisi para-pn.eumoniche o precooi so110 relativan1e11te rare. "e i1e disti11guono due tipi : emiplegia e paraplegia pneumonica. a) L ' e.miplegia pneumo11ica co·n o senza ~'f<lsia assume un tjpo diver~o a seconda che col pisce i ba1nbini o i \ ecchi. Nella pt1lmon ile infatile l 'emiplegia si stabilisce improvvisamente, si accompagna a notevoli disturbi funzionali e regredisr.e sempre comp:l etame·n te in un lasso di tempo più o n1eno breve. Nei vecchi invece l 'en1iplegia si stabili . . ce se1l1ipre lentam.e nte e rappresenta spesso una co1n pliciazione mortale. Sembra che in a111bo i casi sia in rapporto a fatti congestizi del cervello, ma non è escluso che a·n qualche caso sia deter111inata da focolaic1 emorragico. b) La paraplegia pneu.mo1tica precoce è a11cora più Tara. La diagnosi si basa sulla sco1nparsa dei riflessi rotulei ed achillei, r&ulla notevole di111inuzione d·ell.a motilità volo.ntaria e, ,d opo la defervescenza , dall'impaccio d el1'andatura o anche dalla sua i1npossibilità as.solu.t a. Talvolta si hanno ancl1e segni m·eningei fugaci. Tutti i disturbi regrediscono lentamente . B. Le paralisi meta-p1ieumoniche o ta1•div1e sono più freque11ti . Il ti1)0 più comun·e è la paraplegia pom-pneumonica che si manife·&ta dopo la d·e fervescenza in modo insidioso e progressivo con disturbi funzionali: l 'andatura è impacciata, la stanchezza ecoes.siva, quindi la stazione in piedi impossib·ile. Intanto scompaiono i riflessi tendinei e ben presto si stabilisce la paraplegia flaccida totale. Talvolta si l,ta atrofia muscolare, mancano i disturbi sen sitivi e s.finterici. Il decorro è lungo ma sempre favorevole , il ricup1ero funzionale è c:o mpleto. Il quadro clinico· è di,rerso a seconda che la paraplegia è in rapporto ad una mielite o ad una polineurite. Nella forma mielitica si .&tabilisce improv'isamente e non è accompagnata da paralisi di altre parti del corpo. Nella forma polineuritica inv,cce è più progre&siva e tardiva , i disturbi trofici sono più in1portanti e poS&ono accomp.agnarsi a paralisi del velo pendolo e <l:e.gli arti superiori. Tl1tte queste complicazioni, di origine. centr.ale o periferica, ,d iffuse, o localizzate, sono caratterizzate dalla be11ignità del loro decorso.: non sono mai n1ortali e non. lasciano postumi permanenti. . Quel che importa è il loro riconoscimento esatto e la loro origine. Le com r)licazioni prec.oci richiamando l 'atten zione dei fatti neurologici rischia110 di far trascurare il focolaio pneumonico: in effetti i segni della pulrnonite compaiono tardiv.a rnente ·ed i segni funzionali resp~ratori non sono al principio molto mar1

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[ ANNO XL, .I, NUl\1. 37]

c.ati. È possibile perciò fare diagnosi di ence>falite acuta, di polion1ielite o di polineurite infettiva, la cui prognosi è incom1>arabilmente ].)iù grave di quella delle complicazioni pneu- · Jttoniche. Nelle forme tardive, specie quelle che si manifestano a distanza di tempo della defervesoenza occorre b en rilevare i precedentì nlorbosi im111ediati dell 'infe1mo per attribuire i fatti neurologici al processo p1neumo11ico s1)ento o in via di spegnimento. III. Le co1nplicazio11i psicliiche della puJmonite hanno caratteri partico1ari che con-sentono di bene in·dividuarle. A parte l'e1)isodio delirante iniziale, cal1110 o agitante, che fa parte de]la sintomatologia generale della malattia, si possono avere deliri , che neali alcoolizzati assumono speciale gravità. Tutte le infezioni sono capaci di provocare negli a]coolisti disturbi p sichici , n1a .al riguardo il pri1110 posto spetta alla pulmonite lob·a re a cuta. Si tratta talvolta di leggeri disturbi deliranti transitori e senza in1oortanza. Altte volte il delirio persiste, assun1è una forma violenta -ed evolve verso il delirium tremens. Al prin cipio si ha una sen1plice loquacità, un'agitazione continua, uno stato confusionale; sopravvengono poi le a llucinazioni terrifi·che, l 'aigitazione p~i comotoria viole·nta. Il volto è congestionato, ,-uJtuoso , si ha tremore intenso delle mani. sudorazione ab1b ondante, leggero ·s ubittero delle congiu11tive. Specie n el periodo delle crisi l'infermo tende al suicidio per lo più buttandosi dalla fillestra. Nel 60 °/o dei casi si ha 1 esito letale l)receduto da profonda prostrazior1e, adi11an1ia, polso irregolare e conia. !\fa anchf3! negli individui non intossicati dal1'alcool si possono avere forme psichiche con mutismo e d elirio tranquillo, oppure con agitazione 1naniaca, le quali, specie nei predisposti, possono dlurare più o me,no a lungo. IV. Oltre a lle com.p licazioni su accennate la prulmonite può dar luogo ad altre forn1e ner·v ose: a) corea di Hutin gto·n ; b) sindromi tetaniche; c) &indromi exlrapiramidali ; d) epilessia. Il tratta.m ento delle complicazioni nervose della puln1onite importa innanzi tutto la cura della malattia fondamentale. Nella meni11gite sierosa giovano· le punture lombar i ripetute cori a&prira'.zione di piccole quantità di liquor, il riposo assoluto, le applicazioni di ,ghiaccio sulla testa, 1gli enteroclismi e''acuatori, le iniezioni en·dovenose di salicilato di soda, di urotropina o di ioduri, il cloralio. Nell "encefalite pneurr1onica si pratica la ste~ sa cura dell'encefalite letargica : iniezioni endovenose di urotropìna, di salicilato di sodio, di ioduro di sodio .Nelle p·o lineuriti si adoper·e ranno gli antinfetti,ri (urotropina , salicilato, io.duro di sodio), gli a nalgesici (aspirina, piramidone, antipirin8 ), gli stimolanti (stricnina eventualmente <'On preparati di fosforo). Nel delirio alcoolico occorrono sorveglianza e isolamento. Co111e sedativi si ado,p ereranno i 1

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{ANxo XLVI, Nul\f. 37]

bromuri ed eventualmente l a morfina. Si tent erà la stricnina. Gli estratti epatici totali si inietteran110 a d a lte dosi per combattere l 'intossicazione del f~g-ato .

Alcuni medicame11ti , come l e sulfanìidi, gioYano sia contro la pulmonite ch e contro le complicazioni n ervose. Nei casi gravi si può ricorrere all 'ascesso di fi ~sazione. DR.

SECREZIONI INTERNE. L'i perinsul inismo. (I\.

THOl\IIAE.

Mi.inohener 11ed izi11,ische vlio1

chensohrift, 18 agosto 1939).

1649

SEZIONE PRATICA

Nel corso d egli ultimi anni ::-i è andato pr·ec isando un quadro morboso caratterizzato essenzialmente da ipoglicemia. 1Finora ne sono s tati osservati e descritti 120 casi con accessi g licopenici prodotti da aumento d ella produzione di insulina d,a alterazioni del panc:reaf' o anch e dell 'ipofi5i. Il ricam.b io degli idrati di carb,o nio è controllato da un m·eccanismo molto, complicato. A misura ch e aumenta l 'apporto di insulina 11el sangue, come ad es. in seguito ad aden oma delle isole di Lanigerhans, lo zucchero imrrtagazzinato n·el fegato e nei muscoli come glicogeno viene consumato, e si determina una din1inuzione di glucosio nell'organismo ch e si i11anife~ta clinicamente con distur~i moltepli1c~ ,della fur1zione del sistema n ervoso central e. Normalmente la produzione d ell'insulina è regolata mediante parecchi stimoli ed in diver si mocli. Innanzi tutto è lo stesso zucchero d el sa11gue che funzioJ1a a rno' di ormone eccita11do la funzione del pancreas . In secondo luogo nel bulbo e nell'ipotalamo vi sono grupr.~i di cellule che r egolano la secr ezione d ell 'insu lina. In terzo luogo v'è 1 'adren ali'la che carne antagoni~ta dell'insulina n e r eg·ola e ne in jbisce la produzio11e. Al rig uardo è noto ch e 1'eccitazione del vago aun1enta la produzione deJl 'i11s ulina e l' eccitazione d el simpatico au1r1 er1ta la prodt1zione ,dell'.a drenalina . Infine vi sono a ltri ormo·n i ch e hanno un 'azione diretta o indiretta sulla funzione in5ular e: g li ormoni d ell 'ipofisi posteriore, d elle gonadi , e della tiroide eccitano il :-7impatico, mentre l' or mone d ella para tiroide eccita il ' rago. Il oomplesso sintomatico d ell 'accesso glicopenico , ossia l'accesso di ipog·licemia , può verificarsi nelle .&eguenti malattie : 1) n ell 'ip-0fl111zion e delle surrenali, qt1in·d t nel morbo di Addison; 2) n ell 'ipofunzio11e della tiroide, quindi n el mi~-<edema; 3) nell'ipofunzione del1'if)ofisi posteriore, quindi nel diabete insipido e n ella ùistrofia adiposo-genitale; 4) nel1'ipofunzio·n e d el! 'ipofisi anteriore, quindi n elln cachessia ipofi aria; 5) nell 'iperfunzion e dell'apparato ir1sul ar e (iperinsu li ni~mo), ch e

l:>UÒ aversi :n ell 'a denon1a

o car cino1na d elle i&ole di Langerhans e n ell 'ir:>erplasia delle cellule delle isQle stesse. Occorre perciò i11nanzitutto porre la diag·nosi diff.erenziale ·e tiologica tra le varie forme di ipoglicemia dipend ente da ipofunzione d elle surr ena li , d ella tiroide e dell 'ipofisi, da una IJ.arte, e dall 'altra l e ipog licemie da iperi.nsulinismo diretto. H.a rris, che per il prin10 11a de;..critto la condizione nel 1924, distingue u11 'iperinsuli11isn10 funzional e senza alterazioni d el pancr eas ed un iperin sulinismo or ganico con aum ento delle cellule delle isole di I~angerhans (adenoma, carcinoma ed ~perplasia) . Dopo avere riportato un caso di iperinsulinismo l'A. descrive g li accesF<i glicopenici che possono esser e piccoli , medi e grandi. Il picìcolo accesso è caratterizzato da sintc)n1i leggeri di ip0iglicemia. Si h a sen so di fain e, sudorazione impToV'Visa, fosfeni. Ta lvolta si ha bradicardia , talvolta tachicardia, abha~samento o aumento della pressione. La caratteristica più importante di questi distui·bi è co&tituita dal fatto che .e95i scompaiono immedia tamente dopo I 'in.g estione o l 'iniezione di zu ccl1ero. Nell 'accesso m edio i sintomi sono i medesim i ma più i11ten si. Si possono a'rer e inoltre disturbi della pa rola analoghi a quelli d ei bevito.ri, no·n ch è mimica e gesticolazion e abbondante, e n~ativismo. Talvolta si h a a n ch e ir. . . . . ' . r ,equ1etezza pFY1comotor1a, aggress1v1ta , mov1rnenti ritmici d el capo,, cbntorcimenti della faccia, carpol ogia, prianto e riso forzato, nonch è altri disturbi . Nel .grande accesso i fenomeni morbosi sono più drammatici. Essi sono stati i più Fotudiati perchè finora i casi di accessi gravi sono capitati all 'o.sservazio ne in maiggior numero in relazione a l fatto che s·u le altre forme non sempre vi en richian1a ta l 'attenzione dei medici . Per lo ,p iù dopo accessi picc·o li e medi si scatena il grande acceFoso caratterizzato da uno stato p·ericoloso di collasso e di deliquio, di paralisi ·e di cecità tra n sitoria. Sono caratteristici del coma glicopenico il pallore ed il s ud ore freddo iniziali. Talvolta si h anno anch e stati l etargici o stuporosi. Spesso l 'acce~so i1)oglicemico è scam.b iato con una convulsione epilettica. Sono stati d escritti anche casi di equivalenti psichici. Qualiche volta sono !'tate rtotatei paralisi dei nervi cranici , emiplegie ed em inastesie. Per la cura d ell 'accesso di ipoglicemia sponta11ea c~è natura lmente un n1edicamento sintomatico specifico, lo zu cchero. Questo può Cfisere dato a seconda i casi per bocca, per irdezione endovenosa, per enteroclisma o i)er sor1da na~le. Il trattament o preventivo consiste i1ella dieta adatta, n ell 'intervento chirurgico e nell 'insulinoterapia. 1


• (ANNO XLVI, NUì\I. 37}

« JL POLICLINICO »

16.SO

P er quel che riguarda la dieta so110 co11sigliabili piccoli pasti ripetuti riccl1i di carboidrati e t enuto conto ch e gli accessi si verifi ca110 per lo più al n1attino quando il soggetto non è ancora svegliu, è con '"'igliabile, dare alla sera un pasto ,p iù abbondante e p iù ricco di zu cchero. .Naturaln1ente no11 bisogna eMgerare nella somminiFitrazione dello zuccl1e1·0 perchè quanto più se ne dà t anto più intese diventano le fasi ~p·oglircemiche. Il trattamento chirmg ico ~ indi cato quando l 'iperinsulinisn10 è determinato da car cino1na d el pancr eas. Prin1a d 'intervenire quindi occorre ben precisare se l 'ipoglicen1 ia dipe11d e da adenoma i11sulare, da iperplasia dellé cellule d elle isole di Langherans o d a semplice i l>eri t1suli11ismo. La terapia insulinica p uò !'8111brar e parado su le n1a in effetti ha dato non di r a d o b uon risultato. Agirebbe in base a l princip io ch e l 'i n&ulina esogena produ ce un 'ipofunzione d elle i sole di Langerbans. Si p ratica i11iettando 20 unità di insulin a do.120 ogni pasto ricco di grassi , i quali an che p er l oro conto determina no un a bbassamento d ella produzione d 'insulina. l\tia ta le qua ntità d 'insuli11a deve consid er ar si ~olo come n1edia : in pratica la dose d eYe es... er e adatta a ciascun caso corri&pond e11ten1ente1 al tasso glìcen·1ico. I dati finora raccolti dirr1ostrano cl1e i casi d ' i perins ulinisn10 sono for e 111olto più 11ur11erosi di quel ch e può a1)parire. :È molto pro t )a bile ch e i ca i leggeri caratterizzati da di~ t.urbi transitori e trascurabili riman gono non diagnost i cati. Sarehbe p erciò util e ch e, in tutti qu ei casi di stancl1ezza, dì svenin1 enti, di cran1pi e simili i quali non po ono esser e spiego.ti con affezion i sen1 eio.Jogicamente accertabili , si pratica se la d eterminazione della gJicemia a digiu110 e. la tolleranza a llo zucch ero allo scopo di s\re]ar e 1'eventuale esiF-t en.u1 di un iperinsulinisn10. DR. 1

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Modi 6.cazioni della sostanza birifrangente della corteccia surrenale in svariate condizioni. (S. 0Lz1vAr...r.A e K. 3 luglio· 1939).

MoRI .

l\lin. lìJioc,hen s·ch·r.,

Poichè la corteccia s-urre11ale è ricca di li))Oidi, da n1olto t empo si suppone che e.sista 11n rapp0rlo tra i lipoidi e Ja funzione cortical e. Fra i lipoidi della corteccia ha particolare importan za la colesterina birifrangente. Esperienze su ca11i e su conigli dimos-tra110 inte.t'essanti ' 'ariazioni di q ·u esti lipoidi , da cui si può dedurre ch e la co]_esterirta partecipi indirettame nte a l m eccanismo di formazione . dell ~ a drenalina. La eccitazione d ello splancniC(> ~µmenta di poro, quella del parasimpatico spinal e aumenta fortemente la sostan za birifra n gente, l 'eccitazione del simpatico la dimin11isoe, quella d el va,go è senza e ffetto. Il confronJ~o con gli effetti e~erci tati dagli stessi sti111oli sull a s· r rezion e d i adre11alin ::t 1iin10'5tTa ~

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ch e la sostanza l)ir1fra11gente aumenta con la inaggiore eli1ninazion e di a drena lina dai ~ur­ reni..,. e di1ninuisce con l a rnaggio·r e prod uziono di adre11alina negli ste.ssi. Iniezioni di p ilocarpina, acetilc olina e nicoti1la (che aumentano la secrezione a drenali11ica) fanno au111entare la sostanza birifrange11te,. ii1iezioni di atropin a (ch e p·a ralizzando il parasimpatico inibisce la eliminazione di adrer1alina dai surreni) la fanno dirrti11uire. E peri·enzP. c on ~rm o11 i dirr1o~trano ch e l 'adrenali11a e la tirossi11a (eccitanti de l sim;patico che aun1entano la produzione di a drenalin a) fanl\Q diminuire la sostanza h·i rifrange11t e,. l 'insulina (ch e provoca i11eraclrenalinemia) ela pitressina (ormone d el loLo ar1teriore d ella ipofi ~ i ch e inn.alza la prressione per mag~iore e]i1njnazione di a d1~enalina dai surreni) la fan110 aumentare. Iniezioni di pituitrina sono sen .-.za effetto. Nella infezi one difterica Yier1e eli1l1.ir:.a tr. dai surre11i adr enalina in quanl it à per com .h a ttere la 11aralisi ' 'asale: iniettando la tos3ina difterica ai cani , aumenta n etta mente Ja ostanza birifran,~e nte nella corteccia -d ei loro surreni. ])011u la scoperl a d el Tiflesso d el sen o e Hrotirleo di B erin g si € rico11osciuto che l a fibra centripeta del sen o carotideo re.gol<"\ la pressione d el sangue , fren andola. La soppressione di questo fre11 0 ir1na lza ] a .prressio11e di 30-60 n1m. Hg . : contemporaneamente a que$10 e ffetto di un a aun1entata eliminazione ò1 a dren.::llir1a dai surreni , aumenta la sostanza ])iri fran gen te n ella corteccia surrertale. 7

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La menopausa e il suo trattamento ormo• DICO. ( GILBERT-DREYFus .

Presse Al édicale, II gen-

11aio 1939). La n1eno:Qausa sponta11ea oltre ch e dall 'ilrr esto della n1estruazione è caratterizzata da u11 cc·mplesso i&intomatolo.g ico endocrino-simpatico che può assu111ere gli aspetti più polimorfi. 1\tlolti d e11ominano clin1aterio questo periodo d ella vi ta fisiologica d ella donna ch e si n1ar1ifesta tra i 43 ·e 52 an.11i di età e dura 2-5 a1111i , ri .. ervando l a parola me1101>ausa. al solo fatto della sco111parsa d el flusso m en sile. Lo squilib·r io endocrino-simpatico Si estrinseca con ' rampat e, crisi di vasodilatazio·n e ch e i)ussono essere seguite da su·dori , cefalea , vertig ini , ro11zii , un particolare stato nervoso e di sturb i locali con1 e il prurito peTiana le e. , -uJ,·ar e, noncl1è I 'atro fia o la ch eratinizzazione d ella mu cosa vaginale. Si barino , infine, manifestazio11i nutritive e trofi che (obesità , li~10artrite cellulite) o rnodifi cazio•n i morfologi cl1e (a ltera'zio11e ·della voce , d eformazione d elle estremità , dei peli). n ,al punto di viista fisiologico si possono distinguere tre fasi su.ciCessive: I ) Ipe rfollic11 linia , ch e si manifesta con emorragie indici ~i irrecrolari tà de Ila funzion e 0\ arica; 2) Esa11 rio 1

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