Il policlinico sezione pratica anno 1939 parte 1 ocr parte2

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Num. 12

Ron1a, 20 Marzo 1939 · X\ II

ANNO XLVI

•• PERIODICO DI

MEDICINA CHIRURGIA E IG ENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLl e FRANCESCO

SEZIONE

Singoli :

D'ABBONAMENTO

ANNUO

DURANTg

J>t;?ATICA.

CESARE FRUGONI

REDATTORE CAPO: PROF.

PREZZI

''

AL

:

Clinico Medico di Roma

« POLICLINICO »

PER

IL

1939

.

Italia Estero cumulativi : Italia Estero (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA. (settim a nale) L . 70 L. 115 (2) ALLB DUB SEZIONI' (pratica e medica) . L. 110 L . 165 {1-a) ALL4 SOLA !iEZlONE MEDICA (men si le) . . L. 55 - L. 65 (3) ALLB DUB SEZIONI (pratica e chirurgica) L. 110 L. 165 Cl-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 55 - L. 65 (4) ALLE TRB SEZIONI (prat., med. e chirur.) -L. 140 L. 195 U n numero separato della SEZIONE MEDICA o della CHIRURGICA L 6; della PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. ••

Conferenze: A. Ohiasserini : Indicazioni e risultati della ganglionectomia c:ervico-toracica e lombare. Osserva ioni cliniche : L . Battistoni: Un caso di avvelenamento da 1 allio.

Note e contributi : R. Gosio: Latitudine e

ricorrenze» malariche. · .Sunti e ra· segne : DISENDOCRINOPATIE: Hermann, Zondek e A. Koatz: Diabete ipofisario. Azione della febbre. - S. Dorst: lpoglioomia cronica. Un problema d el metabolismo dei carboidrati. - H. Hai be : Il fattore ent1ocriHo n ell'asma infantile e ,giovanile. W. I . Griffitts : Insulino-resistenza e d :.agnosi di m a lattia tir Jidea. - G. Tangari: 11 corionepitelioma del testi-0010 e la sua azione ormonica morfogenetica. 0&-GANI RESP:RAI O&t: A. Manrer e J. Rolland: Concezioni attuali d e l tratta'llento e,.hirurgico della tubercolosi polmonare. P. Courmont..: Le prove emosierologicbe per la diagnosi e la prognosi della tubercolosi polmonare. - A. Bernard, P. B ernet: Il pneumotor ace s11>ontaneo recidivante. u

CONFERENZE. Indicazioni e risultati del la ganglioneetowia cervico-to1·acica e lombare (1). ))ott. ANc..ELO C H1As sEn1N1 chiru1)go primario drll'Ospedale del Litto1io in Roma. L 'argon1enlo sul quale n1i propongo ·d i inlralt.er1ervi, benchè non nuovo, nii sembra, interessante, poichè si riferisce a problemi non anco r<\ co,m p·l e1tan1ente risolti , e che possono trarre profitto daìl'esperienza di coloro, che ~e ne occuipano per&o·n almenlc. Per questa ra.g·ione, ·e i)er lin1itare questa confer en za entro lin1iti ragio11evoli, i1on p,a rlcrò di tulte le i11dicazioni della ganglionectomia cervico-tor,a cic.a e lombar e, ma solo di quelle sull~ quali ho potuto acquistare una flsperienza mia propria. Dirò sub·it.01, a tale proposito, ch e una delle principali indicazioni della ga·n glionectomia (1) (-:onferenza tent1 ta alla Sociélé Médicale de Genève il 2 febbraio 1939.

Divagazioni : V. Zincone: Il n1eticciato. Cenni b1bli<>grafic1. AppJnti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Anemia emolitica con emoglobinuria ed emosiderinuria tipo Marchiafava-Micheli. - La patogeneei della anemia ipocromica essenz ia le. Sindrome di diatesi emorragica d el gruppo Werlhof con atipico reperto ematologi \..O. - Un -0aso di porfiria acuta sviluppatosi durante l' ospedalizzazione. - Contributo alla somministrazione rettale di digitale. - SEMEIOTICA E DIAGNOS .,ICA : Sulla semeiologia f.isica della tiroide; un arlifizio per la sua es•plorazione. - MEDICINA SCIENTIFICA : Meccanis•m o c13ll'azione chemioterapica di alcuni derivati solfo rati nelle pneumococcemie sperimentali. - Pos.rA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale: Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze.

Not.zie d.verse. I nd ~ ce alfabetico per mater'ie.

c<::rvico-toracica e lumbaTe si riscontra in alcuni dislurbi della circolazione degli arti, co1110 la n1alattia di Raynaud, la tromboangioi~ e obliterante ·ed alcun,e affezioni dette trofiche. Per qua11 Lo si riferisce alle deficienze del circolo arteTioso· neg·li arti, b·i sogna ricordare ch e i primi tentativ i di cura corlservat iv.a di tali affezioni si i ~pirarono al concclto di un oslacolo n1eccanico ·al circolo del sangue itc..]lc ur lerie. Lo ~Ludio anatotr1ico e fisiolo·gi.co dell ' i1111~r­ Yazione vascolare, al quale i chirur gi hanno l)Ortato contributi i1r1porta11tissimi e delle pro . ' 'e co;l>clusive, 11a dirnostrato cl1-e : accanto alle Yariazioni di calibro, in rapporto ron la sistole e la diastole arteriosa, ve ne .sono di quelle dovute a stìr11olazioni dirette o iudirette della p1a rete a1'leriosa, e che isi identificano (on la vasod ilatazione ·C la vasocostrizione. Si tratta di n1eccanismi fisiologici, i quali pO$Sono acqu istare un significato patologico, sin p etr la loro intensità , sia per loro durata. (~uarido la vasocostrizione è prolungata eçl e8agerata, si parla di va•sospasmo. L ' e&perienza 11a dimostrato che il vasos1J-asrr10 da solo, cioè se11za lesioni apprezzabili 1

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dcJlo J:>areti va.&colari, ed in asser1za di stenosi organicl1e, è capa.ce di provo1:.are dei feno111e1ni d 'ischemia a live llo degli arti. Ciò semb ra verificau&i nella malattia di l{ay11aud, .al111eno quando essa non è trop1)0 a va11zata . l Jna co11dizione op1)osta ~ rappresentata dalJ.e ste11osi orga.n iche ·delle arterie. Ma , a lato dell-0 sten.osi spastiche ed organiche, è necess.<trio riconoscere la esis.te11za di stenosi miste, cioè orgar1iche e s1)astiche nello stesso t empo . In questi casi l o spasmo s i eser cita su u·n a o paroccl1ie arLerie, che prese11tano di già dei I<:'~ tringimenti organici. Ne deri, a che· il lume arterio6.o diverrà m an mano J)iù piccolo , e ))Otrà anche soomparire del tut't o. Si verifica cio·è nelle arteri·e , ciò cl1e ~i osserva frequenten1ente anche in altri organi cavi, co.m e l' esofago, l 'intestino, l 'uretra , ecc. che S L.ailO g·ià Sedi di processi IDOl'OOSi: Ull rLteccanisn10 spastico è 1r1e·s.so in n1o·v imentb da stimoli, ch e i)arto no dall 'organo malato o d.a altre parli, ed un restringin1ento, c-h e no11 era ancorra n1olto forte, pt1ò imp·r ovvi.samente arrivare fino a.Ila o cclusio.n e co1np leta. La conoscenza e.li questi fatti fcnd~amentali è dovuta a1la applicazione d ei vari meto di di esplorazio.n e funzionale, di cui J.>arleren10 fra 1

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l)QCO.

i1t gran parte sotto il controllo della in11ervazione simpatica, si è pensato ie.h ·e · la soppressione di tale n1e·ccanismo, o pii1 esattament e l a jnte·r1·uzio11e delle vie nervose, che portano gli istimoli , -a socostrittori alle arterie, a' r ebbe. rappresentato la for111a più sicura ·d i tratta111en to conservativo d ej dist.urbi d el circolo arterioso degli arti. (Diremo, IJer incidenza , che si è "oluto applicare tale tralta1nento anc.h .e ad alcune ocGlusi onì a cute (en1bolie) delle arterie degli arti). Nacque co.s.ì l a si1rtpatecton1ia periar1eriosa , di cui tutti conoscono le vic is·s itt1dini, e succe· si,ramcntc la r a111icotomia e la g.a nglionectornja cervico-toracic·a e l ombare. Questo pas aggio da operazio11i perifericl1e a u1)cra7.ioni più centrali , va riferito alla acquisizion e di cognizioni anatomiche e fisiologiche più precise, ed alla mag·g·iore esperienz<t ra g~iunta dai chirurgi. E rpoichè l 'indica.zione alla f:,rang·lionecton 1ia , n ei casi cl1c qui ci interessano, è biae.at a su lla e-si tenza di un certo grado di ' aso pa~1110 artf\rioso, è necessa1·io di poter deter1ninare , prima dell 'interYento , ciò ch e può es.$C'rP cl1ia.m ato « coeffi cie11tc di v-asodilata . z1on e n. Tn lnolti casi un 'anarnnesl ben raccolta e 1't.'&'l rn<' c lini co ci pern1ettono di pori e un a òi1gno~i a i\1(\tn, e talo ra di affer111are la · e~i ­ ~tpn11 rli \In fa1tore angio. P«l tiro. f a di alit o f"l i n1e71i ci con . en ton o solo di orien tarc i ~ nl a r~clo raggi11nl o dalla in ufficien za Yasco1

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XL\' I , NuM. 12]

Il rap1porto fra e le111c11Lo org·a nico ed ele111 ento &J:.)aslic,o non può e5:sere determinato ,. ~e 110·11 s erve11doci di altri ·m ezzi, che possono e sere vari, ina c11e ser·vono sempre a detern1inare la Lernporanea elin1i11azione della i11ner' ~1.t io11 e vasocostrittiva. Le prov·e di Brown, di LeV\ is e Pickering, di C:oller e Maddock, di Landis e Gibbon ragg·i t1n/rono questo ~copo, deteri·n1inando un auni e nlo della ten1peratura d el co1~po a mezzo cli piressie protei11iche: o col riscaldamento (lrt.ificiale; n-. cntre altri AA. ( ~forto11, Levvis, l\Jorton e Scolt) otlcr1g·ono lo stesso risultato cc111 I ' a11e1s Lesia g·E:nerale, o rachidea, o para' erteh·r.a]e o lror1 cui.are. 1' oi ci sìaJ110 serviti .si può dire di tutte· c1ueste 1>r0\1·e, a co111inciare dalla p·iressi..a pro, ·ocata con la ì11iezione di vaccino tritifico o· cli mixogon, e dalla rac11iane tesia. !\ila da pa1ecclt io te111p·o ci servian10 quasi esclu.si,·a1ne11 I e del riscalda1n e11 lo del tro·11co in un bagn o e1ettrico.. t\.lloric:h è la circolaziOI1'e lJe:riferica è IlOl'J) tale, si \'erifica, ro111e co11seguenza della paralisi dei nervi Yasocostrittori , una vasodila tazione , che vrovoc,a un aun1e11to della te111pe1 atur.a superficiale a livello d elle estremità . G ch e, con1parat.a co11 1'au111ento della temperatura buccale per111 etlc, n ella 1)rova di Brown. cl i delerminare H l 'i11dice , -,1somotore ». Più semplicen1ente s i ))tlò , come fanno Morton e Scott, par.a gonare l 'au1neinto della ten1 peratur.a, che si verifica i11 t1rt caso determi IJUlo , con quella che .si osserva nei sogaettì a circolazione periferica ì1ormal e.. Si ottiencços1 « I 'indie.e di occlusione ». Nei ·casi iJ1 cui l' elemento spastico è predorr1ìn.a rtte, con1e nella inala l Lia di Raynal1d o nell'acrocianosi, l 'aun1e11to cl ella t emperatura p6riferica sorpassa spesso i 10°, mentre nei ca i fii r estringi1nento mi lo , come nella tromboan-g·ioi Le (n·elle forme i1on tro·p vo avanzate) l 'aumento non serpa sa generalmente 4° a 6°. Quando l 'occlusione è totalmente o quasi to tal1ncnte orgar1ica, la te111 pera tura periferica 11on aumenta, o si osserva isolo una elevazion e1rtinima (come neJle stenosi arteriosclerotichC' o nei casi a''anzati di n1orbo di IJ3uerger). Si tratto di prove semplici, cl1e tuttavia debbono es-f.re eseguite con diligenza. badando soi ~ratut.to a che la te111peratura ambiente non orµassi 20°-21°. ~ anche necessario .d i avere un termomen1etro ele ttrico lll tipo de] « Tyco's dermather111 ». In conclusion e 110i con sideriamo come in dicata la gan ~lion ectomia nelle affezioni ~r~­ ni ch e ischemizzanti d egli arli, nelle qunl1 Jf trattamento n1edi co si ~ ia clin1ostr<1to in effic.aicc, qun ndo le pro,'e fu nzio11a li g-ià enl1n1rr•1l e ci 1110 trano ch e l 'elr.mento an!!iospastico ~ prerXJndera11te, o co11 tribuisce per lo men o al prog-redire d ella m alat lia. Secondo la no~tra csrericn1n , ~r la man c.:'lnza di una ìiÌccoli ~ irna elevaiione di trmpe1

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Dat.o che il 1necca11isn10 vasocostrittore è

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SEZIONE PHAT!CA

ratura in co rrisponden za delle J11ani o dei 'alo ch e ai risultati im111ediatarrtente . buoni pj tdi , <l'Urante le prove sopra dette , cosi ituisce posso110 seguire nuove crisi di asfissia, qua n:~ llJla conlroindiciazione aJla g·ang·lionecto11 iia, d c, i lJiaz.i enti si e1:> p·o11gono al freddo , o , son-o u11 auo1{,nto di 2° i1on rapprese11ta già più una so li opo .. ti ad emozioni. . , :' conlroindicaziione assoluta, qu,a ndo lo .sita to Al contrario tutti sembrano essere d:aoc-0•1':-· dei 111alati è buo110 o discr eto. Se la t en1pera- d<> sul f:.ilto ch e, i1ei casi me110 .frequenti di tura sale di 3° e p.i ù, la .g anglionerton1ia trova 1r1.alattia di l'tuyn aud d egli art i i1tferio1i, i ri-· delle indicazio11i, ch e so110 via via più n ette. . . ullati son o l!Uasi invariabil111ente buoni: · Com.e vedete, noi basia1110 le i11dicazioni so- . _ Le,vis è del parer e ch e la 111a latt.ia di Ray.-' pratulto ··ulla risposta all(' proYr fu11 zio11ali. l H• t1c.l llOll j) U Ò esser e considerata cq111e una I\la non ùisco11osL·ian1 0 le L·o11I ro1nclicazi0 ni , 11curo" i vaso1no tori :;l, dovu La alla i})Cl'J t ti, ità cl 1e posson o deti \a re clallo ~ lat o p l' ncrale cl e i d cl ~ i 1111Ja L i co vasa le, lJOicl.) è le le ioni p1imi-. 1n..nlati e dalle co11dir. io1li dei loro o rgnni 1)ri11ti' e ~arebb e ro diret la1n enle a carico delle .fi:cipa li. }) rocell ul e n1 uscol a ri dell a paret e arteriosa . .Le Nei casi , i11 cui la gang lio11l·cto111ia ci è ap<1uLJ li reag·irebbcro djretia:nenl e a ll 'azione del l'rl)<lcl0, $enza i11ediazion e norvosa. La qnHl porba con1e controin.diL.ata , abbia1110 eseguito clelle ope·razioni più sen1rJlici , quali la si111j)a- lO~a j)O lrcb·b e spie.gare le recidi\'e. Q.u esta i·po=-J te:ctomia periarter iosa, la r<'~ez ione di 1111 l t·~ i 11 0 11 (• co11siderata co1ne esatta, in' q:u aBto scg1nento di 1111 'arlcria oblitera l.a, d ell e allac, :'sa 11011 I ic11e co11to dei rìsullati, n ~sai ·si)esso. })uo·11i, so1)rntt1tLo l)er quanto rig·u.arda Je.e:::;·tr(".., ciature venose. l11ilà i11feriori , e dimeulica ì 'a lt.ivit ~ a uo1;r1)aJe I r i ultati di r1u e~ Li i.1llin1i interYl'nt i i1on dell e g·l1iandole sud oripa re e l 'effi l·;11 ·ia .dei fai; ~ono s i·ati di solito inco rag·gianti. Per que. to to ri emoz io11a li, così speso lr t!i\ le a1'l a evol11 j fors'~ ahbian1 0 ese~u j l.o delle ganglionecto111ie · · •:, Jnche in casi in cui I 'indicazion e era assai zio ne clella i11ala t1ia . dubbia, t anto p er dar e a i inalati il b eneficio n n ~pi eg.azio11c priù v e ru~ in 1ile delle .rer.i.~ del dubbio. Ma di questi pazienti , p1er i quali cl ivc p·olrebbe es ~ e re trovala ru' lla const.atazio11c. g·ià f~ll l. a cJ a Elliot , ch e i i11t1..coli lisci en.er-. la indicazione alla ganglionectomia divE>nta \i di diYengo,110 n1oìto se11sibili all 'azione del...: assai discutibile, avrer110 oèca&io11e d i ri1){lrlDr e. i ·aclre11a1i na , e ch e Iaie sensiJJilità è maggiore,, Se poi ve11ia1110 ad esan 1ina re le indicazioni c1ua11do si Lag·lia110 le fibr e ·1Jost-g.ang lionari , in rapporto con la m alattia , cl1e clo])bian10 11 1i11orc in vece do110 la sez.ion e delle fibre pr.e,.. curare, semb ra logico ch e la rr1alattia di Ray- g·r111.g·lionn ri . Ora, i1 1c11tre i1l'll a si1 n~)él l cc lornia lombar.e:;: r1 au d, in cui 1 'elem enl o angiospastico è quello do1ninantc?, d eb·b a costituire la indi-e.azione ·più so no a ·pa rla ti i ·~· ~1Q·li 2° e 3°, cio·è i fa~c-1. l)reg·a nglionari ri ~ tll;i lo al la inn ervazione sirr.\;,.; r1PI ta , sopratutto per la -g anglion ectomia cervico-toracica, dato ch e questa afffzione colpi- patica cl1 e i dislrib·uisce al territo rio de]· 11r rvo . cia tico, in qt1e1la cervice -toracica , coir1 sce le i1tani assai più spesso dei piedi. Ed inv~J·o i risultati appaiono assai b1u oni , 1·nl)l.az io·n e dei gang·li 3° e 2° dorsali e de] allocchè g li interventi n·o n sono tro1p po tardi- g·;u1 g·li o s tellato , so110 SO])pres$e le fibre po~t­ g·~1 11g·lionari destin ale a ] plesso brachiale. vi E1 l 'o·peraz·ion e è sta ta con1pleta. Da ciò ]a possibilità ch e n elle arterie dclç:e al co11tr ario prima di oper ar e si attende che allo stadio dell'asfissia acces. uale succe- 1'arto superiore pos&a r-esidu nre un vaso·spad:1 quell o dell e ulcer azioni, dell 'anrputazione s1110, dovuto ad u11a sp·eciale se.nsibilità verso l ".adrenalina , o altri orn1oni simpaticomi1ner~ ~pnnt a n e.a delle estre111ità d ell e dita , dell a &cleli(' i. 1: . ro<iermia , è \ vid1en te ch e i risultati non poT)a1 Lendo da que Li princi 1)i Free·rr1an, Smith ;. 1r~ nn o esser e n1olto soddisfacenti. Biso,<ma d'altron·de ten er j)resente ch e. quando la m a- ' ' ic,k e ' t\Tite ha11no lrattato pa recchi casi di: rr1orbo di Raynaud d egli arti superiori con Ja l<itt i'"l ha raggiunto queste fasi estren1e, non ~ezi o n e dell.a catena simr.atica al disotto delRi t1a più a ch e fare con la ver a malattia di Rri, na11d, 1na con le su e 6equele, tanto l)er ~econdo o ter zo gan glio toracico, e il taglio cl i alcuni ran1i comunicanti. qi1 il n lo riguard.a le arterie, q11 anto la pelle, i l ri~ l111 .a ti ottenuti se111bra110 con fermare i m1 ~~coli , le ossa. Non si tratta più di una a fr>resu1Jposli speri1nentali, in auanto nei naf<•11onC' a caratter e angiospastico, n1a di qualzienti operati con qt1esto m·eto•do la sensibilità rh n altra cosa, cJ1e n on si discosta di n1 olto ve rso gli ormoni va~ocostrittori non a·prpare dnll q tro111boan gioite. E 1. 1 lttavi a an ch e in qu esLi stadi avanzati , la 11·L.agg·iore c.h e dopo la 1simp atectom ia Jom bare. p-an .i:rlionectomia è talora in grado di tron care S3 non si può n e•g are valore a qu este con sta-. tnzioni , non n1i sembr::\ d 'altra part e ch e esse o nItcnu.aTe i dolori , di far gua.rire l e u lcer.apern1el l ~l n o se11z ·alLro ni pron11n ciare lJn a con1i()ni. di modificar e , al1neno in parte, ]e condanna co ntro la gan glion·ectomia ce.rvico-toradi ·1 101ni cutan e·e locali. • c1ca . ~on Vfl p erò taciuto ch e n on tutti i chirurSi plltò forse a fferm.aTe che gli effetti dell a. gi ~ono di qu e~to avviso, sopratl1tto p er quanto ri !.'"11.nrda i risultati lontan i dell a ganglionecto- ~im1 n\ l ec tom ia lom ha re nPl morbo cli "R :-lyna11d sembrano es~ere 11iù evidenti e niù durevoli . niln ccrvi co-toracica n ella m alattia di Ra,·., naud. Ed inv-ero da varie parti è stato osser- ch e quelli della sirnpatectomia cervice-toraci1

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ca, rr1a 0011 s i può negare ch e in una· gran·de pcrceintuale di ca&i s i sono ottenute, o d elle vero g uarig ioni, o d ei n1iglioramenti notevoli e duraturi. E, inoll r e, com e è stato già detto , non bi8og na mai dim·e·ntirar e a quale stadio d el la malattia si interviene, e quale operazion e vif'3ne compiuta. Poich è è "evide11te ch e i1on si potranno otte11erc delle g uarigioni n·egli stadi tardivi d e1lla r11ala ttia, . e d'altra parte non può essere cons idcr.ata qu.ale una simpatect,omia sufficiente la . sol a s t ellec to111ia, ch e i11 viù di una occas ion·e h o visto citata quale trattamento d el morbo di 'Raynaud. Hisog11a asportare non solo il gan,g lio stellato ,. ma anche il secondo ganglio toraci co, e · possibiln1ente anch e il terzo. l J11a · 0 p erazio·n e in suffic'i ent e non può ra1Jprose.n tare un pire testo suf ficie,111te i)er condano.are un .m etodo operatorio . Nei nostri casi di :s irnp.a tec.Lo1nia oervico-toracica p e r n1alattia di llaynaud , o acro~ianosi (lO casi), abbiamo sempre asportato, oltre al ganglio stellato , anch e il secondo e spesso a ncl1'°' .il t erzo ganglio toraci co. J ris ultati sono stati ai sai soddisfa centi. Ant 11e t'\d on d ella Ma·yo Cli11ic è contento dei ris t1lLa Li della ganglionect omia cervico-tor a ci ca· n el 111·orbo di Ptayr1a ud. · .TuLta. questa critica n on vu ole sig nificar e cl1 c io1 n on t ei1terò n1a i la sem·plice ezion e o t·esezione d el s i111patico a l ·d isotto d el t erzo g·.anglio toTacico , e il taglio d ei rami comun icanti. Chè anzi mi prop-0ngo di seguir e quanto prima questo metodo in una pazient e, ch e l1a g ià s ubito la cl assica g·a11glionecto·m ia cervico-toracica d~ urt lato. · Potrò così paragonare i1ella stessa paziente l 'azio11e · ris1)ettiva d elle due diver se n1odal ità ' OJ)Cra tor1e. 1

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* ** e ades o ve11ia 1no a lla g·an g·lio11ec lo 111ia lo111b·a re '1}o ia111 0 dire di a"·erla J)r aticata più ~1>csso p e·r .aff czioni in cui e i· levan o st enosi arf erios" di tipo i11i"' to , e ~op ratutto p er tromb oartg io il e obliterante. Il nu111 er o d egli i11teirventi da i1oi fatti fiJtorn.~ con ques ta i11dicazio r1e, sor passa il cc11 ~ t i1laio. J\.bbia 1110 g·ià parl ato d e lle prove fun zi o n~'1 11 J>r eoperàlorie, e, a quc to pro1)0 ito , d ire1110 e ll e ~ 'arte rio gra fia , ch e al>b ia1110 utilizzato in qualcl1e ca ~ o, . e ch e secondo a lc uni rapprc en tercbl)c u ~1 1n czzo <liretta capace di IJer111 C' Lterc l1na diag·nosi d iffer e11zia Je, n on ò, a n ostro 1rtorlo di vecl ere, in grado di indi carci ciò cli , i11 un caso di in ~ ufficienza vascolar e, d ip er1d9 dal fa ttor e or ~·an ico e da qu 011o 1)a ti co ril"llell ivà nlc>ntc. , I i1ò a11 zi di più: il liquido , a r1ch c ~C' 11o n irrita1llc 1 iniet tato in lln'arl~ria n1a l ~ t a J)()trà co11 vero imiglianza determinnrc dC<Yli paLn1i <' "itul1lnrc elci re> lri11g i1ll C:nli , ch e in real tà 1

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1u rt e")i~ lono .

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<< IL POLICLI NI CO

Quando l e prov e funzionali sop1raricordate d i111ostrano la csistcin za di un certo grado di V[tSospa ..n10 , cr ediamo ch e la simpatecton1ia lon1bare sia Ì1)dicata. I risultati irnmetliati , e, fino a d u11 certo IJ·unto, anch e i ri8ulta ti tardivi, appaio•no in tljretto rapporto col g rado di. vasospasmo con~ l a tato avanti l 'intervento. vale a dire che essi son o di :solito 111olLo buoni , se il vasospasmo era fo rle; ine1io buoni o qua~i nulli, se il vaso~ pai&mo era piuttos to scarso o ap:pena accenf}at o. Il ch e sig nifica an.cJ1e ch e i risultati sc.110· i11 rapporto con la precocità dell 'inter\'ento, poichè all 'inizio della :inalattia il corr1po11er1te fun zionale è 5pesso inolto evidente~ m·entr e a processo inorbo&o avanzato , l 'elem ento, org anico a ccruista ir11port anza sempre .maggiore, a scapito d ell 'ele1r1ento ~1)8.stico . A queste considerazioni ne vanno aggiunte d ·e ll·e a ltre, che h a nno anche es&e una import n.112.a i1 on indiffer ente. lnLendo parlare del dreccrso variabile d ella malattia di Leo Buerger , c}1e può assum,er e un a ndame·nto qu a si acuto, o invece trascinar.si l entamente p er a nni, e ch e s pesso })r esen ta d ei periodi di remission e e di ag-gr~vam ento apparentemente 1s-pontanei. Nè va d imenticato ch e l 'intervc11to deve es.sere ido11co e comple to: interessare cioè il seco1Jdl• ·e il t er zo gan1g lio l on1bare. Di tutti questi fa ttori d eve es ere t enuto conto . quando ·è n ecessario porre delle indie.azioni ope,r ato·rie; e1d essi a loro volta h anno cer~1m e nt e la loro i111portan za, in quanto conC·erne i risultati , sop1r atutto i risultati l ontani. Mi è irr1possibile in qu esta occ.asione entrare in m~ggiori particolari, ed io mi limiterò a dirvi ch e, nella g r.ande 1naggioranza dPi casi d a n oi u:pcr ati , i r isultati in1ntedi.ati son o tati so·djsfatti , e talora inolto sodisfacenti: i d olori e l a claudicazione intermittente scom1)arivano, i piedi p erdevano il l oro as petto isch e1nico o cianotico , e divenivano p iù caldi ed asciutti . le ulce:r azioni si modificavano in piagh e, l e zone n ecrotich e si d elin1itavano. H o ,·i. lo d ei mal ati , ch e avova110 delle teTTi]1,i li . o fferen ze. e che no11 · olo i1on ·eran o più in g rado di camn:ii11are, i11a non e ra110 più capa ci di d o1mire, e c h e, pochi giorni dopo la gan glionec tomia, apparivano as ·olut ame·rlte trasf o r.111.a ti. l,fl i11olti Cùsi, c11e 110 segui to a lungo (fino ad 8 a11ni) ho 1)otuto co11 talare un 111iglioran1enlo o t1 11a vera gu arig io11c clinica durevoli. Sfori t11latamente ' ri sono ec-cezioni a lla reg·ola, ... opratutto quando l'indic:l1.ion e all 'inter,renlo era stata t1n p o ' incerta o (Juando l a 111ala ltia ave, 'a un d ecorso i11 solitan tent e ra1>icìo , t) esistevano d el le com plicazio11 i i nfet ti1

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Ye locali.

In t ali ca i a lla gan gli on cc to111ia 11on ~cgu c a lcu11 111igli0ra111enlo, o . olo lJn n1ig lior am en 1o l eggero e tran ... i torio. i è a llora co lr<'.tti all a #t111putazionc d ell a gamba o dell."\ ro~ 1a . TI j)l'Oblema a lJ n1e 1lfi aspetto .anche più Lt·agi(O i11 quei m alati , cl1e hann o g ià ~ul)if o


[ANNO XLVI , NuM. 12]

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SEZIONE PRATICA

l. am lJutazionc da un l.a Lo, e nr.i quali i sinlo111i isch emici si insediano n1el piede re.sid•u o. Io ho , ·is Lo parecchi di questi n1al ati , ch e avev.ano g ià su·hiLo la gan g lio1n nc.ton1ia da un lato . Ho fatto la ganglionec.tor11ia an ch e dta l 1;altro lato, ma senza successo. In 6 di questi 1Jazie1'lli, osservati da l 193'7 in poi , )1 0 voluto tentare d egli interven t i sulle surren ali , prima di decide·r n1i al s acrificio d ell 'arto r esiduo. _.\ qu ell 'epoca io avevo una b en sca1'6a esperienz.a della surrenal ecton1ia per tromboangioite. Essa si riduceva a d un solo caso opel'ato n el 1930, ed in cui il risultato e ra stato ne.g ativo, m ·e-n tre una successiva simpatectorn1a lombare a"\1 eva permesso di ottenere una g uarigione clinica, controllata per an11i . Quef,to caso, in c.ui si pu ò dire che ·e+ra stato j)O~sibilc paragonare la efficacia d ei due inter' en ti in uno stesso individuo , aveva d eci o della n1ia co1)<loLLa ulteriore · n el traltamento <iella i11ala t Lia di Buer ger . .Ed invero da allora avevo fatto molte sin1pat ect o111ie 10111lJari, e nessuna adrenalect omia. U11a succe.ssi' a esperif'n za 111i h a convinto n1lco ra una ,,a lta che i .g iudizi unila t erali risc:l1ia1to spesso di esser e ·eccessivi ed ingiusti. Ed in'.'ero n ei 6 casi qui · rnen zionati, ch e avevano ~ubito l 'a n11YUlazion e di u11 arto inferio·r e e i1ei qu.ali eT.a stata ese,gui.ta la g~n­ g·Jione(;.tomi!l. lon1bare uni o bilateral e, l 'altra gamba ha po Lu Lo esser e salv.a ta, do,po ch e una ~ urrenale o i :3/4 d elle due s urre na]i. er a110 stati 8 :-:port ·1 ti. Sembrereb·b e cosi dimo,s trato cl1e in qu ei e.asi 1)articolarn1e11Le gravi di t1·omboang ioite, i11 c ui la gan gli.on Pctomia lon1bar e ha fallito, ~i. JJ UÒ an cora •s,p erare di eviLarc l 'amp1 ul.azione degli. a rti inferio,r i , a 111ezzo di vast e ablazioni di tes~uto surrenale. 'fit Lti voi conoscete l e ide.e e i l a,1 ori di Op~ 1el sulta surrenalect o,n1i.a niella n1al attia di I .. Buer ger , e tuLti con oscon o l e ob1ezio11i ch e son o state .soll c~~ate da vaTie parti. L ' osser\',azio11e· dei miei casi n1i h a fa tto pen st1re cl1e n on solo dopo la ganglion ectomia rPr\ ice-toracica, ma an cl1e d o·1Jo qu ella 10111 h i.1re lJUÒ r e1 sidua re la capacità a d u11 vasospas1110 , su (ficic11 Le per con1 prom ett ere i ri sulta ti della : impatecton1ia. Questo vaso 11a·s1110 .&areb] lc piro\ ocato dalla adrenalina, e ]Jotrebb e soorr1JJarire d opo surrenalectomia. Ma Ja iperplasia della surrena l e re,s idua , l )UÒ, g·ià dopo alcuni -g io.r ni, 1Yr o, 1ocare ur1 11uovo , -asospasn10. Ciò ch e si 1n anife ta co11 la riC"omparsa di qt1,ei sintomi da isch emia, cJ1e cr ar10 scon1parsi o si er a110 att c11l1ati. Con,·ier1e allora d,e ci cler si a lla al)lazion e d el]a inet à dell 'altTa surrein ale. Quest(> abbiamo· fatto in 5 casi, o Ltenendo l isultali 111ol Lo so ddis facenti, mentre in 1 caso l · a~portazior1c di uria sola st1rrenal c appar ve s ufficiente. Abbiamo trat tato con la impnt ec torl1 ia l om1

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bare altre affezioni d egli arti infeTio·r i c.om ·prese so tto la d en ominazio11e gen·erale di ulcer e trofiche o trofico-vascolaTi. · P e,r quanto co11oerne le grandi ulcerazioni ' 'uricose, · ribelli ai tratlam enti consu eti, coin ' 'jen e · dire ch e i risultali lontani della gànglionecto111ia i1011 sonç> stati favore,1 oli. Tu~ I avia 11ei pocl1i ca si in cui , d orpo la ganglioIJ €Ctorrtia, era 110 stati fatti d egli innestj d er,r110-epi.dermici, si sono potute otten·er e delle g uarigioni durevoli. · ;" Abhjamo l 'in1press1o·n e ch e questa indìca-zione alla gan gli o·n ecto·m ia lombare debba es- .. ser e con siderat a come del tutto eccezional·è. Nelle ulcer e trofich e plantari, al contrario, la g·a11g Jionectomia lombare ci ha dato 1~isultaLi p-iù incor aggianti. · B en ch è non si sappia gra11 ch e su lla patò'genef,i di queste ulcer.azioni, 11on vi ha ·d ub]}ÌO c.l1e molte di esse so,n o la espr eis sione di l1na i11 sufficiente circolazione perr1ferica, ed invero sono .s1Jesso 1associat e ad .altri fienomeni di d efi cienza ' 1a sco lare , quali la claudicazion e. intermitt ente, il raffreddamento d ei piedi, ecc. In a ltr e invece l 'el em er1to trofico ed una . clif Etto sa statica ·d ei P iedi sembrano avere l lt:la i111portanza patogenèti.ca ma.ggiore. Gli effetti imn1ediati della ganglion ecton.lia lorr1b are &u quest e affezioni so·n o v·eram·e11te notevoli , e si a ssist e quasi sempr e a d elle profo11de m odificazioni locali , che co,nduoono ra}Jidam ente a lla guarigio·n e. Se questi hu_Qni ri $ultati ini1nediati n on si n1anten gono sem·pre, .a]lorch è i mal a ti riprendo•h o la'. loro vita norrr1ale, ab·biarno tuttavia potuto constatare i11 parecchi casi (an ch e dopo viari a11ni dall 'inlErvento) ch e l a guarigione o un n 0teyo]e a~ig·lioran1ento p er sis tevano. _· : Ab·b·i.1 mo a d esempio veduto d e gli opera i , ch e' erano· s tati operati da un lato, e che qualch e to1nJYO dopo si er ano ri"p.r e&en tati a ll 'ospedn le, richiedendo u11 intervento an alogo ançhe ·dal la to opp.osto. Evidenten1ente t ali pazie11ti aJ..11)rezzavano i risultati della operazion e . -al loro g iu1to "\ alorc. . ... Vi scin o poi delle ulcere d ei p iedi , che n)e,rita110 \re1"an1en to l 'ap1)iellativo di trofic,h e , ed i.o ct1i la ganglion ec L0111ia lombare h.a :agito Ì.n 1rtod o ' 'eram e11tc SJJettacoloso . Co J. delle .111 cAr nzioni dovute a lesion e d el nervo sciçl.1ico, e ch e ,erano persistite, nono·s tante interve1~~t1 di retti sul n ervo; delle u l ceraz ioni d el . tallo11e-., co11secu ti,·e a r.achia11esLesia, e ch e d.a tav{l110 da lun,g o te111po 5on o r a1)ida1n c111tc g· uari.(~ dopo la simpatecto111ia lombar e. 1

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P P-r co mpletare ]a breve trattazi oi1e · d a '11-0i fatLa delle a ffezioni , cui J.bb iamo acèen'tlà-~o a11'inizi o, e di altre cl1 e ad essé po·$ sano in qualch e inodo e,sser e riportat e-, direm ò ch e ltbbia1no· fatto d elle gan.g·Iio nectomie lombari an ch e jn qualch e c.aso di n1on cone <li am·111ntB.-

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« IL POLlCLlNICO »

zio1t1e do lor o ·o, a llorchè operazio11i loc.al i si erétno <li1r1ostr-ale insu ffi cienti . Abb iatllO fatto an cl1e delle gan g·lion.ectom ie cc rvico-tor.acicl1e in casi di arterit e obliteran te a deco1 s o acuto, o di embolia di arterie p·eriferiche, o di costole cervicali con . indrome Yascola1'e n1ollo accBntu.aia. Il numero di qu e&ti casi è piuttosto ristretto e 11on JJerm·ette di trarre delle · co·n clusioni di ordine ge11eral e. Tutta, ia, l en endo coP t o dei risultati otteRu~i, ab·b iamo l 'irr1pres5io1 11€ ch e la g·.anglio11cclomi.a possa trovare delle in d icazioni in c1uei casi in c ui il trattamento loca le e <liretto si è d imostr alo ins ufficiente, o quando si tratta di di&lurbi vascolari assai g ravi , so11ra tutto quar1do (com e avviene per g li interventi per costola c ervic-ale) la gang lion ecto mi-a non imporLa un.a OJ>Crazion e a sè stante . 1

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Vi so110 altre affezioni d egli .arti, o che possono influ·e n zare la funzionalità di questi , ch e Noi 3bbian10 trattato co·n la gan glion ect ornia cer vico-lora cica o lombare . I casi iton son o rriolto numerosi , so110 i1iuttosto disparati, e noi oi limit er emo a men:z.ioIJ.arli e a faTci sopr a qualch.e osservazione : iperidros.i d·elle inani e ·dei piedi; a rtriti o artrosi cronich e; rigidità d olorose d e.gli arti e della colo11na vertebrale (sp1on dilo·si rizomeli ea~; paraplegia ~pasti ca d'origine spinale; rig idità , tre mori, n1ovirr1enti atetosici i1ost -en cefalitici . · :È fa ciln1ente comp1,e·n sib ile ch e la g·anglio ·11ecton1i.a. sia capace di far sparire d elle iperidrosi g·r.a vi. Ciò corrispond e a d ati fisiologici Lcu not.i e alla e perienza g iornaliera la q u al e dìn10 tra ch ·e dopo sim1)at ecton1ia l 'arto o gli arti si presentano cal di e non s 11dano 1Jit1. È o,rvio tuttavi.a ch e un.a tale indicazion e debba ess ere pos ta .soìo in casi eccezi onali , qu.artdo cioè la sudorazione sia così ab·b ondante, p ersistente e rrtal e odor a n t e da cos tituire ti na vic.ra e piropria mal attia. Noi abbian10 opc,r ato u11 caso ch e avev.a ql1esti r cc1ui iti, e con ottin1i ri "u llati. Per quant o concc r11c a lcu11e form·e di artrite c-r onica tal or a tuber colare, al Lre volte di et iologia no11 ben d eterminata, •, 0pratul to nelle for1n c preval ente n1ente sirioviali , o mul ti1)l e. e ch e c rnbrano r esi ter e ai comt1ni trattan1t'nli, o ch e r ecidiva no con fa cilità , la g ang li o11 ccto1n~a J) UÒ trovare d·elle indicazioni. I..a nos tra e. i)erien za si b asa su 11 interventi eseguiti ])CT artriti cr o11icl1e d ella Q'}nocchia o d ell e ancl10, o d ella I alla, ed i11 cui i sinto1ni do mi r1anti er a no, ' 'olla a volta, il dol or e. g li s frt·ga m enti o i versan1enti a ripetizion e , c11za :' Jll ~lr cnti lesioni d e i ca])i articolari. • ll'in ·ie111 e i ri. 111lali $On o s ta ti al)ba '"' ta n 1 .., ... o cli~ fri c cuti . E. " i diJX' nclo n o 11r ob al1ilm en1

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I.ANNO

Xl.VI,

UM .

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te dalla i1Jeren1ia attiva e persistente provo rata dalla simpatecto1nia. Anche a ltri chirurg i h anno avuto an.a loghi risultati. È p r obabile ch e il lniglioramento con statato i1t due casi di spondilosi rizorr1elica debba essere riferito allo ste~so meccanis1l10, attivante d ella circolazione arteriosa d·egli arti e in parte a11ch e d el tronco. In uno di questi due casi avevo fa tto una paraLiroidecto111ia, senza alcun risultat o, e su c ctssivr.l 111ent e due gan glio11ectomie cervico-torac ich e e due lombari .Dopo qt1este ultime ope.r~·• zion i si potè con statar.e una diminuzione df i dolori ed una attenuazio n e d ella rigidità. Sfortunatan1ente questo rnigliora111ento fu isoltanto ten1;1J.oraneo, poichè, a d~stanza ·di circa due anni, .la rig idità e i dolori erano tornati a d un g r ado assai sin1ìl e a quello cons tatato prima degli int.er, enti s1Jl sim1;atico. Nell'altro· .m al.a lo al contrario il ini.g liaran1P.nto verificatosi dO])O gli interventi ~i mantiene. da circa tre a rlni. Stilla base di questi due casi sarebbe m olto ~.zz ardato di voler stabilire o rneno l1na indie.azione alla g.a 1l·g·lio11cc tomia r1 e11 a :-.pondilosi rizon1elica • P€r qua nLo poi con cerne la in(lic.azione della simpa Lec tomia ì11 .alcune affezio11i del sis tf·ma ner,1 oso centrale , ch e 1~ovo1ca110 s tati paTetic,o-spastici, o rig idità n ei muscoli d·egli art.i, con o senza tremori o movimenti atetosici, bisogna riferir.si a i nuJnero·s i lavori (Sherri11 gto n , L ang·el aan e Boer, R oyle e flunter, ecc.) ch e trattano del tono plastico e d cl t<)n o di contrazion e, e dei rapporti fra inner·vnzion e sin1patica e t.ono plastico. Non è qui })Ossil)il e accenn ar e u questi rapportj , cl1 e d'altronde sono n1ol to discu ssi. <:i limit er e1110 a dire ch e n ei l}Ocl1i c asi, ch e nbbiamo tratLato con la gan glionecto1nia (rig icli tà po t-ei t.cefalitich e, tremori ))::trkinsonia11i, m alattia di Li Ltle, i)ar apleg ie JJ<:>ttiche) i ris uJtati non sono stati incoragg ia11ti. Solo in u11a bambina, ch e p r esentava rigidità d ell >arto superiore sinistro e i11ovim enti .alie l o~ici, si chbe u n discr e to miglioran·1ent o clo·p10 la gang lion ectorl1ia cervico-torar ica. Non bisog na tuttavia di1r1 c11 ticarc cl1e Ler ich,e e Die2 hanno ottenuto dei ri $Ullati veramertte sodi fa centi i11 c.a ~i di IJarap1eg ic di t1rig ine po ttica a i11ezzo d ella g an g lio11ectomia 1<)111 bare. T ali risultati , che 11anno d el s or1)rende11te. 11on ~'\rebbero , econclo Di ez, da attribuire ad u11a diminuzione del t ono :n1u colare , 111a semJ)r e a llo L e~so ii1 cccanismo, ch e a})biamo più ·vol le ricordato . In que to ca o la mig-liorata irrorazion e arteriosa a li\ ello d el n1id o11o spir1ale, d ovuta alla va1Sodi1ataz ionr . impatico• priva. Abbi<imo Lentate la " an o-lioncclor11ia lomll'lre a n ch e in un tabetico, ch e . . o ffri,·a di d ol ori lan cin anti d cl rirde siniF-tt·o. Il risul ~ito 1

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[ANNO XLVI, l\uì\L 12]

SEZIONE PRATICA

n.egaLivo. I dolori scom1)arvero solo dopo (·ordoLomia. ft1

* ** Dopo aver enu111 eralo le affezioni d eo·li arti o c~e si riper~uotono ~ugli arti, nell~ quali ahb1a1no eseguito gangl1onectomie cervico-toracichc o lombari , ed a'rcr parlato più o ineno n lun·g o delle indicazio11i e dei risultati vi debbo dire qua lch e co. a sulla cura a m~zo della ganglion ecto1nia di alcur1e affezioni viscerali. Si può, a tale JJ.ro1)osito , affermare che non esi te quasi m a lattia deg·li organi toracici o addo·1 ninali, che 11on ·f>i sia cercato di curare ('ori. una fo1·i;ia qualsia i di si1n i)atectomia. S1 tratta d1 un argomento , o m eglio di una ~erie di argomenti di g·rande int1eresse. Ma noi ci :ltterremo anche qui al nostro tema, all 'esa1ne cioè delle indie.azioni e dbi risultati de lla ga nglionectomia i11 quelle affezioni di cui abbiamo pot ulo a ,rer e un a qualcl1e esperienza Jler sonale. C:or:1i11ceren10 col ricordare che ab,b ia1no trattato co n la gang·lionocto111ia lombar e 1 caso di m egacolc n , e 4 casi di stips i cr o11ica .o-rave. Il risultato è stato nulJ o nel ca,s o di m~gaco­ lon (che era d 'altro11de co1n1)lica to con altre · tt11omalie). e abbasl..anza buono n ei 4 casi di stipsi croniGa. ~ 'i11.dicazi on -e a qt1es l a operazion€ (o ad op1era.z1.on1 annlogt1·3) sar ebl)'e data d.a quei casi di ~ ~1 t i ch~zza ~ovuta .ad inibizio11 e ·d i origine ~ 1 n1pat1ca d ei movime11Li peristaltici (stjtich1ezZ'l simpaticotonica). È ,.perciò necessario di poler stabilire, prima (lell 1nt e~vento, se ]a .stitich ezza a1pp·a rtiene_ a <ruesto t1110. La prova può , econdo l\ilorton e Scott, es,~. r f.n~La :;. m .ezzo ·della rachian estesia , la quale , soppr1n1 e.n dc. t em po ranean1 ente la inn ervazion'.3 sirnpatic:a, }J1errr1clte di poter osser var e rad 1oscop1carr1ente la in .sor g·en z.a rli inovimenti nel colon, cl1e an teceden Le111ent e, nei casi di st i [J.Si simpatico tonica, a1)J)ariYa comp1etamen t l' irt1 tnobile. Di .5olito la simpatcr to111ia Jon1b·a re sinistra ~cin l)ra essere il ti.11 0 di jnter,'ento p1 i ù e ffi1

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<'acc.

* ** \bhiamo fa llo d elle simpalec.tomie cer,ricotoracie,he in 2 casi di asn1a broncl1ia l e O'r ave in I caso di argina di 1)et10 ed in 1 caso di ta.~:hi­ cn rdia paro.ssistica. Nei due casi di as111a bronchial e era sta1.a g·.iù falta una ' 'agotomia destra sott oricorrenzialc. Ma, n è co1n l 'u110 n è con l 'al tro inter"t'nto si ottenn·e alcun n etto miglioramento d·Pl]a sofferenza dei malati • Si trova scritto ch e sono stati ottenuti dei rr1iglioramenli n elle forme rib·elli di asma

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bronc11iale, sia con la . vag·otomia, sia con la simpa te.c;tomia. ~a ·g li j11succ.essi so11? s tati a ssai più ;1u111ercs1, e n o11 rara111ente il successo non fu che te]nporaneo (com e ir1 u110 dei nostri cas i). Il i11eccanisrno col quale la gano-lionectomia ]JOtrebbe agire n ell 'asina bronchi~le € molto d~f!cusso. G!~ser afferma ch e essa ·potrebbe a g ire co n l ii1terromp·er e l'arco riflesso della ~i.1ne·rvazione broncl1ia le. Ma que~ta innerva zione copre uno· spazio assai va5to, tanto ch e deve riuscire difficile interessarla in tutta la ~ ua estensione. llece nlemenle pare che siano stati ott e r111ti dei notevoli riisultati con l 'alcoolizzazione di tutti o quasi i gangli toracici. Se ora ve11ia1no alla stellecto·m ia n ell'ana-ina rli pelto 0 n elle ta chicardie parossistiche ~1oi tocchiamo un argomento ch e ha molt~ 1r1tercs ·uto tutto il m o11do medico, e ch e è s tato oggetto di studi e di discussioni infinite. Noi non potremo ch e sfiorarlo. E8so è· stato tr<ittato, ampiamenle ne11a r elazione di. Leriche e Fo11l-lirte di qualcl1 e anno fa .al Congresso fr.cn1cese di chirurg ia. . l ,,a s t el~ecton1ia, e al.t.rc o.perazioni sul simpal1co ~erv 1cale o toracico per queste a ffezioni, ·ono .basate su fatti sperin1 entali e cltnic i ch e tJc,sso110 e~s.ere riassunti così: 1) il simpatico ~ ~'aso costr1ttore 11on solo sulle arl.erie peri~ 0r1che, ma "111.:.ch.e sulle arterie corona rie; 2) 1 ~ l.avo,r o del cu·o r c è regolato da .stin1oli rifles.: 1, .che sar eb·b ero tras.m essi per la via d el simJJ<.tl1co; 3) la se11sibilità aortico-coronaria è ~otLo il d ?minio d el si1npatico; 4.) la puntura del ganglio stella lo p uò n ell 'uomo ~ca tenare t111 acce.;.so ang inoso, m entre l 'aneste ia ùe llo ~ tesso gan glio p1uò troncare la crisi ano-inosa. 5 ~on è . qui il cas.o di descrivere t l1tti i proc.e·d1~11 en~1 op1~!'ator1 , c~e ~0110 stati applicati 11ell a ng tn.a d1 p·etlo , n e d1 parlare dell e loTo ,·arie indicazioni. Es i va.n no dalla .sezion e del J1 c·r,ro dO])ressore , a lla rarrtisczione alla sim. ' patectorrL1a cervical e con con.s.e1vazion e del ga11glio ~ tellato, alla simpiatectomia c ervicotoraci ca o .a lla st ellcct o1nia d·estr.a o sinistra o h i.laleralc , alla novocainizzazion c o ~ll a alco,o Jizzazio1n e del ganglio stellato. Da11ielopulo· cred e e.b e la •s tellect om ia può (· s~ e re p er icolosa, llla l 'e. perienz.a di mo.Jti cl1i ru1:gi llO!l ha confern1ato qtie ~ la opin io11e, e J101 s tes::n , cl1e, l)Ur avendo fatto oltanto tre ~t el lecton1i e per m alattia di cuore , 11e abbiamo fini te p i.ù di 50 per altre affezion i , non abbia1110 m.a1 oss.eTvato (co11 un.a sola eccezione) di~ L urbi cardiaci. La stellect on1ia n ell 'angina <li p etto agirebbe non solo provoca11do una Yasodilatazion e 'foror1aria, m.a troncando a 11c l1e l 'arco rifles._o degli s i in1oli doloro ... i . Essa sareb·b ·e sop·r atutto in dicn la n ell 'anQ'ina si11111)aticotonica o vasomot oria. nln ha sp es so •

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<< IL POLICLINICO

d ato dei buoni ris ultati a n ch e in casi i11 cui esiste,1ano lesioni organich e nel cuor e. }\Tel ca5o da Irte o·p erato 9 anrti fa si tra ttav'a di uqo s la t.o di n1ale a n ginoso ill un pazi,ente con ·insufficienza aortica. Il malato visse anccra tre anni , senza al cuna crisi dolorosa . Al pari di Lerich e e Antonucci, anche i o h o avu to ot casion e di operare di stellectomia una g·iovane paziente sofferent·e d i tachicardia par<ls.sistica di ori g ine sinusal e, ch e mi -er:a stata irt, ia t.a d.a l prof. Sebastiani. 'F u operata bilatera1111ente i11 due sedute. Il risultato è stato verame11te so disfacente, e tale s i mantiene da • tre a nni. Sarebbe i n t eressante di poter paragon are i rjflultati oltenuli a m ezzo della st ellecton1ia o cli altre o•perazioni simpa tich e con quelli, ch e seguono alla tiroideclo.n1ia to·tale nel tratt a n1ento d ell 'an gina di p etto. Sull'esempio di al c uni cl1irurgi americani qu.est.:1 ultin1a operazione è s tata fatta a11cl1e da molti chirurg i europei durante g li, t1ltirr1i • a11n1. ·Secondo la 111ia esperie·n za (10 casi <li tiroid ectomia tot ale, di c.u i 3 IJier angin.a di p etto) questo inl">ervenlo, b e n ch è cap,a ce di tro11care le crisi anginose, h a una g ra, ilà maggiore d ell<l st ellec to1nia, e nor1 d ovr ebbe essere ado1perato ch e in via del tutto ecoezionale. Per t er111i11are con il Lrattan1ento d elle n1ala ltie circola torie, ·dirò cl1e ho fatto ·an ch e qual ch e gan g lionsctomia 10111ba r e, limitata al i:1rimo ·e seco ndo gan glio, in alcuni casi cli ipertension e arteriosa.. Ma questa ab.Jazione ha se1)1pre rn pipTesentato .solo una parte d ell 'inlE:r ve nto, duranle il quale veni,1 ano interes ... ate a ltre strul l ure (surrene, n er,·i splan cnici , ga11 1g lio sen1ilunare) così ch e è b en difficile dire quale part e n el risultato fi11.nle spetti a l la sola ganglio11ect om ia. 1

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* ** Vi delJbn dire ancora a lcu11e p arole su d i u11'a l tra indicazione a lla s lellectomia , ch e, p ur esSiendo arriva la ulti1n.a in ordine di t empo riS})etto alle a ltre i11dicazioni, è, n ella mia e.sperj c11za , ÙÌ\"e11ula pri111a in or<li11e di f requenz<..t . Inte11clo i)arlar e d ella retinite o retino. i pigmentosa, per la qual e, a cominciare da c.lice111bre 1935 e fino a dicen1bre 1938, h o fa lto circa -1.0 s tellect omie. Qun ~ i tutti i n1alati ci furono inviati d ai 110~ Lr~ Col!egl1i d el Reparto oc ulistico dell 'O ~ pc­ dnl e d el Littorio. Poichè la 1)ro·gre.. ione· di c1uesta gra,rc malatl in è dete r111i11ata prin cir·a ln1e11te d al restring i1111? n I o e })O i dall 'occ-111.. ione dci ' "asi r etini ci e coroidei , on o stati u ·ati . accanto ad altri rimedi , nnc h e delle so.sta11zc ud azione va. odilata trire. A 1)artire dal 1931 , e .. oµratt1tto dO})O il 1!1:31 , ~i l~o n~ in ciò a lraLta rE" Jn 1\. P. a 111e1i'o 1

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[AxNo ~LVI, NuM. 121

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della 5irnpalectomia cer vicale, o carotide.a , u' con la st~ll ectomia . In rr1olti dei caisi operati si è potuto const atare u11a sos ta , ·e più spesso a11cora un mig liora1n.ento delle condizioni visive. Anch e i1oi abb1iamo potuto osser vare i11 wt grande 11umero d ei casi operati un mig lioram~nto , talora sen sibilment e, sopratutto quand o 1'operazione n on era stata troppo tardiva. E ver ame·11te, se l 'ind.icazione d ella simpatectomia in questa affezione è g iusta, si dovreb1b e 0 p1e rare precooentenlie, quando la vist a' r1on è troppo diminuita, e quando l 'elen1en t c> vasospastico è ancora i111portante . 1

J\1iei ccn·i Co lleghi , ~

Co·n la es1)osizione, ch e vi h o fatto delle indicazioni r ,~-Jei ri~ulLati della gar1.g lio·necto1r1ia cervico-toracica e lon1bare n on ho certamente prc· teso di ·esporvi lo st~ to attu-0 le ·d11 tutti i nu merosi problemi conn e.5si con questi i11terVfr1ti . l)f·l rc~ sto non sar ebbe stato pos~ ibile far quest o n c·l breve spazio di tempo , durante il 1quale ho avuto il piacere e 1'on.or·e di parlarvi. !\1i è sen1bralo cl1e ' 'oi avr est e trovato piir ii1t er e. r--a nte di conoscer e il modo di ,re der e di Ull chirurgo, ch e h.a avuto occnsione di osser,1a r·e, di c t1ra r e e di . eguire un certo 11um ero di i11a]ati . Sarebbe anch e .&tato import ar1te di po teir par.agonare le indicazioni e i ri$ultati de]l a gan glio·neclo111ia, con quelli . riftrentisi ad a ltri inter venti o a d aJt.r i modi di C'U ·r .a. Noi ci s ia mo limitati a far menzio· ne • d ella $Urre nal1ecton1ia nel trattamento della Lromboan gioite obliterante, e della tiroidecto1nia totale per 3ngina di petto, poichè di tali in terventi a ' evamo avuto una qualch e e8perjénz.a. ~f.a non .abbiamo rj cordato, per esem l)io , il tra tta11lento secondo Silbert, non p~r­ cl1 è n e , -oglia1110 disconoscere il valore, ma 1>er ch è di esso non ab·b iamo l1na. eF-perienza .. u fficiente. CL r est a o r a di dire qual ch e cosa Slli risul1

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tati della ganglionectomia dal piinto di vista strettam en te opei1·alorio. Per qua 1lto riguarda la gan glionecto.n1ia lc11nbiare po siamo affermare cbe l 'ope razior1e effettuata l)er ' ia extrap eriloneale, ro11 in ci: ione orociala d1ei muscoli , secondo il n ostro nretooo , rappr esenta un interYento be11 reg ol\11.0 e n o11 g rave . Nel fi ln t, ch e ' 'l mostrerò, po trete o~servare i ,-ari t en1pi d ell 'ope1azion e, che in a lcuni casi è s tat a esen-uila da ambeclt1e i l ati n ella ~t rssa scdt1la. Seguia1110 c1uesto n1etodo dal 193-1-, ·e d '~'ll!o­ r a n o n abbia 1l10 avuto da lan1rntare deq-11 1ncc,nve nierd i gravi a ttribuibili all 'interv~nlo in sè. La Yia jnt1 a~ril o11 eale , r h e adoperam1n<• r1 ei no tri 1)ri111i ca i, ci sen1br 1 rappre. c nta llli interYrn to più g ra,,e. 1

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1Al\NO

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SEZIONE PRATI CA

Alcu11i pazienti si la.m entano di . dolori a tjpo 11evralgìco lungo la faccia esterna della coscia, ma Rii tratta di dolori 11on forti e pasbleg.ger1. . Un inconveniente, di cui bisogna ten~r conto, e che è bene far presente ai malati alle.i cl1ò .si voglia fare uria ganglionecto1nia bil~•terale, è la cessazione d el potere di ejacula.i'Ìo11e, 1 ~I1~ è stata osservata più volte. La potentia coeundi non subisce alcuna di• • 1n1nuz1one. La maggior parte dei n1alali è . t.at-a operata in rachia1testesia. L 'o pe razione non provoca shock. Quanto alla ganglior1ectomia cer vico-toracica (dopochè nei nostri prin1i casi av evamo segtii·to Ja via posterioire secondo Ad on ) noi la e.~e ­ . g-t1iarrto per la via anteriore seconclo Gask . A ,,.l ueslo nietodo abbian10 po1ta1 o alcun.e n1odil'ic~1zioni, d elle quali non è il ca o di parlare. L'ope.rçizioue è quasi senrpre prat icata in ·u1e::ilP.~ia loc.ale. E ssa p erm.ette di asi)ortare il ganglio stellato e il secondo e t erzo t oracico. I ternpi d ell 'opcrazione vi sar anno dimofi l rati con un fil1n . La i1tortalità dovT·ebbe es.ser e a ssai b1a ssa. Su <Ji un totale di circa 60 inter,·enti abbiamo .rerduto una sola 111alata, cl1c si trovava in ~lato di asistolia. Gli in cid enti op.eratori nit·i 11os.Lri casi si ~no lirrlitati a delle piccole Jarerazio11i p leuri ch e (tre casi) e a delle emorrag·ie, ch e si poI 1·rono controll ar e senza ecce iva difficolt à. La sindro1ne di ·B ernard-Horner, che è leg<.tla u1Ja ablaz1011e del ·ga11g lio stell ato, può <ln11ncggiare un po' l 'est etica d el viso, quando l'intervento è fa lto da un solo lato • Alrl1 ni malati a ccu sano clopo l 'ope,razion e <lei dolori e <lell e p.arestesie lung o l 'arto . Tali <Ji turbi sono probahilmente in rar>rporto COll t1 azio11i o cori1pression i un lJO' trop,po en ergiche esercitate sul plesso br~ rhiale durante ] 'int1!fVf.DtO.

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Con1e con clusio110 a quanto b o detto , s i p ot 1 eb·be affermare che, se la c l1irùrg·ia del i 111...... Jl.:ltico, e più particolar111ente la ganglio11eclon1ia, compor1 a il sacrificio di elemer1ti n cr-vosi , cl1e oerta1n ente d ebbo no avere una i.m~1rtanza nel nian Le ni1nento del l'equilibrio funlJ011a le del corpo, essa divie ne una cl1irurgia con servatrice, allorchè, p er una ra g·ion e o per un 'altra, questo equilihrio è perrlu1o , ,e si trat·ta: di salvare uno o più arti, di sopprimere il ,_<lolurc, e talora di prol u n,gare la vita . . Aila ca rn e. e forse più ch e in altri campi . <lella chirurgia, bisogn.a guardar~i dall e esagerazioni , che nuocc iono ai n1alati , a] chirurg? e alla chirurgiH: hisogna operare .solo a ragion veduta, e ricordar&i cl1 e J'op·erazione può 11on rapp1 esentare cl1e un t e111 po della cura. (La conferen za ·è s t.ata illustrata con du e fi I 1ns opera tori). •

OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALE l.IVILE DI "\iERONA l\EP. l\1En1co: diretto dal ptof. G. CEVOLOTTO.

Uli caso di a vvetenawento da .tallio .

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per il dott. BATTISTONI Luc1ANO .

Il tallio, metallo ·raro a·d elevato peso atomico, v er caratteri ii:;1ci sin1ile al piornbo al quale a11che si accosta per certe particolarità lossicologic:he, entrò nel campo terapeutico in i11erito aìla sua la vorevole azione nella cura delle tigne . P·erò tale IJiroprietà venne presto tra curala dopochè Janselme, Sabouraud, Giovannini, Brocq e a ltri misero in luce i gravi di sturbi consegu euti ad un.a inesatta n1o·dalità di son1n1inistrazione. .Nel 101 9 Cicero , n el )\lessico, lo riportò i11 011ore s tabilendo11e la dose utile, e, in• Italia, ~~iocco, recò urt valiclo contributo all 'arg·o111ento consigliandone l 'u so. La modalità di pre crizione venne fissata e sr>erimenta ta dag li autori n ella dose unica, presa in una sol a \·olta, di milligran1n1i 6-8 p·e r chilo di peso i11 bambini fino a 12-13 anni di età; non è opportun.a la som111in istr.azio11e ad una età sup eriore per la m aggiore tossicità d el farmaco 11cgli a dulti. Molto diba ttuta è tuttora la morlnilit à d 'azione d el Tl e tre sono le teorie che s i cont endono il campo: 1) azio11e d el Tl s11l si ... tema n ervoso centrale (s.n. c .); 2) aziòn e sulla papilla e su] p elo; 3) azion,c sull '~p~a rato er1docri110 simpa~ tico (e. c .). · Il Buschk e sostien e la teo·r ia n euro-endocrina; G. Truffi l 'azion e dj retta sugli elementi follicoli J)ilari; Cortei la, i11 vece, dopo avere sif::Le111aticamente osservato le le~ioni prodotte sul s. n.c. e p e·r iferico dal TI, so1nministrato i t1 dose tossica , a scopo sperirrl enfale, sui ratti albini' e consistenti in : disgre.gazione d elle zoll e crorr1aticbe i1eJle grandi cellule piramid ali e n el corno d'An)rnone; vacuolizzazione e rigonfiamento d el corpo cellulare; 11eurite dege nerativa; conclu(le per u~na affin1.tà tossi... · ca ~ù l s. n . c. mentre le alterazioni d eIl e ghianclole endocrin e sarebb·ero consegu en za d ell e nltcrazio11i d ei centri vegetativi con i quali son o in relazione. Non intere sandoci , prr lo scopo di questo lavoro, entrare nella dibélttuta ques tion e, ci ba~ti trarne la considerazione che la funzione

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(1) Una comunìcél7'.ione preventiva d e l caso è sta la fai la al SiJ1d. Fa ~c. Mròi<'i d ell a prov rli Vf'rona n ella serf ula de l 25 m aggio 1938-XVI . '

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1 al oj)~rica dc.I 1,1 è più l 'espressione di uri';aipcrid:r•)S.i, dìsn1e11n·r rea, .-:nd11ta dei capelli, zione tossica che terapeutica; azione tossica polinevriti e, otto sel tima ne dopo , onicopatia constatata_ fin dal suo primo u so e resa i1ota a lle u11·g hie dell~ rr1ani: zona bianca trasv&r~al e su tutte Ie ur1g hi 13 c.lelle ·n 1ani; nulla ai a t_lru~1 e r q ~~ 11!,olte ossery~?ioni degl~ a~~9ri che -1c· . .han·no · descritte. Esstt ·pirovocl:r.ereb·b e · i1iedi. ··· caduta dei · c:apelli, anoressia, stipsi, n1ialgie, Nel caso d i Sprado 5ono de c ritte : e.adula art.ralgi~, 111ias tenie, colich e addominali con d ei cap elli, nevriti, sciatic he, coliche addor11idiarrea , , perdita d ella parola, movimenti cor•ali, a lterazione d el sisten1a endocrino, diareici; taloi·a Babinski h·i lateral e e distrofie I-,ete, tireotossicosi e tachi ca rdia . Tale auto~e· cutanee; prevalen za ora dei sintomi nervosi, con clude per lesion e del sisle1na Il·e rvoso a11or.a cutan·ei, ora addominali. Secondo il Peli tonomo ~ periferico. i la tossjcità d el 'l 'l , }Jiù che dal contenuto rnoW ern er, ir1 un caso ·di ing·estion e, irL P.ue le.colarc di esso, è dovuta a lla solubilità del volte distanziate di due se ttima ne, di 50 :gr. sa le e alla tossicità del radicale che forr11a il di grani di Zelio, ha avu.lo i segu enti sintomi: immediata n efrite, dolori lancinanti agli &al e ste~so. ari i i11ferior i , ipertcrnYia, i1~vralgie s.enza irioIn qt1esto ultin10 decennio è st.ato allargato d1 ficazion e d ei riflessi; dopo 19 .g iorni, .. édJ: l'u so d-el Tl, con sfr uttam ento delle sue prol<i sso cardiac.o ; dopo tre settim:iae, caduta dei prietà tossiche, alla l otta c:ontro i roditori, e, capelli; seg·uì, ppi, n evrite agli arti inferiori più particolarn1e11te, co,n tro i topi. In do ~e co n iper estesia e assenza d ella eccitabilità. fàconveniente manifesterebbe una fulminea ar adic& d el n. sci a tico; arresto temporaneo delzione elettiva ul s. n .c. procurando in pochi rrd11uti l a morte d el topo per paralisi dei cen- le mestruazioni, parestésie, n1anifestazioni intrstlnali; talora , incapac ità di orinare. Ègli t.ri r1erv·o si. conclude p er u11~ azione sul s.n.p., sul s . enIn America i] sal1e di TI venne miscelato in varia percent.uale con orzo e con farina. In docrino (arresto m estru.azio11i, remissione delG-ermania la casa .Bayer lo presenta miscelato la ma la ttia durante il p eriodo mestruale) e a11chc sui corpuscoli epiteliali (cad uta d ei cajn pa.$ta e in gra11i di frum ento : qo·esti ultipelli). mi messi in con1mercio con il nome di g rani di zelio in flaconcini da 25 gr. ciascuno, dove Venendo al nostro caso, si tratla di un contail TI con1e olfato è pJ·esente i1 ella percentuadino , B. G., cli anni 6!5 Pello cui a namnesi fale del 2 ~o . 1niliar e si lrova che il p adre si è suicidato a· 50 • E appunto sotto tale forma v-enne fornito n11n 1. Person alme nte, eccettu ato un tifo a 25 anni r aig1i ~man ti delusi e agli stan cl1i d ella vita è s tato sempre bene fino a otto anni or sono: lIIl nuovo mezzo per cl1iuder e in fallin1ento il epoca in cui corninciò a soffrire do]ori scia licnlj b1Jancio della l oro ef!istenza ... ])i] ateralm en le. Dall'America &i11sburg e Nixon inviano· i Il 13 n1arzo 1938, a ccop o suicid a, in geri in una: sola volta 50 gr. di grani Zel io-Bayer al solfat<> prin1i protocolli delle loro o.&servazit)t1i di di Lallio. · avvel etl.iti: dopo 24 or·e dall'ingestione del TI, Il g iorno segu en1e com inciò ad accusare, da1>dolori alle estre1nità e vomito: indi segue, a prima, pares tesie dolorose, poi, dolori accessiodi~Lanza di 01"e, paresi degli arti ; poi, ~torna­ n ali , n evralgici , per i lrnti nll e es tremità: prcva1en tem ente ai piedi. Non von1i to nè diarrea. tile, tumefa.z1one gen g ivale, scialorrea eù eruln Lnlc stato i presentò all 'o·sperla1e civile di 1ione · bollosa sulle labb·r a. Dopo ~ - 5 .g·iorpi, Verona òove f11 Accolto e ricoverato nel r eparto l\8tesi d ei nervi cran ici , strabismo, di&turbi rnrrl ico il 15 m arzo . della sensibilità e n1ovimenti cor eifornli; in·soggettivamente accusava crampi assai doloro i fi 11e, al opecia . Nei ca i gravi.ssin1i , cor1,·uls io- ai polpacci e senso di freòdo ai })i cdi che anche a I r1i r delirio, Ìf)erter1n ia , })roncopolrr1 onite, ede- tatto si rivelavano più fred<li del corpo. Ob biPl ti va men te nulla n11 'esam e viscerale. Te1n111a polmonare e I1torte. peratura 370,6. ulla a carico del . n. l\1ancanza In Germania , Heimann de.seri e casi con dei riflessi achillei bilateralmente (scia tich e progre&se). Sen · ihili t à : nal ternta ovunque fuorcl1è j1> lomi anal ogh i, co 11 prev~lenza ora dei diall e piante <lei piedi dove la ta ttile viene avverti la ~I urbi a c•1rico dell 'a r~parato go.stra-intestinacome un dolore t1renle. Riffessi ' asomotori norle. ora <lel istema nervoso. Di rordaoze sinn1ali. Deambulazione t e!'a assai dolorosa dalla 1 · ton1at1che ~carse irt relazione, con tutta prorroneuralg ja. P1nx_ 180, l)m o . ] 25. ron von1i1o nè nau se:t ma un sen o di ostacolo },ubililà, alle di,er-e quantità ingerit e, a ll 'età, lungo ] 'esofago, accen tuat o dalla ingestione dci .al peso e 1lla se.n ·ibilità dei vari individui. cibi. Adler riporta di ltna rag~\Z7.l che aveva inDopo 3 g iorni, diarreJ. . {!Crito, a ~ opo t1icirla, u11 lub·o d i pnsta ZeDopo 6 g iorn i ~a sin lomatologia è poco modi ficata . Si no1 a una fr:igili Là dei capelli che r• ·lic pr0sentando col irl1e addo1n inali, anidrosi, 1

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SEZ lOI E PJ!ATlçA

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s tano in quantità Ira i denti d el pettine e sul cu J)astànza peclila111 e11le. La !Jsich c è •sc1n1Jre lucicla sci110 e be.n e orientata; n1a i compag11i di sala e d i r eDa l Jato rlel s. n. 11ulla. Non atasisie nè dis1neparto riiérìscor10 che da alcur1 i g iorili manifes ta trie; movimenti d egli (•rti lib eri se pure lc n ti. Il una certa acredi11e verso alcuni famigliari, asser. patellare di sini stra è un p oco accentuato rirc11do <li essere u11a loro vittima e di essere ~ta1o sp e lto a quello di dest: i . Sempre assenti gli achilspin lo al suicidio, fortunatamente i1on riuscito, lei. Sen sibilità tattile normale. dal loro egoisn10 e n::tlla loro persecu zione. E, Tachicardie accessio n ili con polso freq uento e tnentre si dice fortunato di averla scampat a bella, ri lmico. e di esser e felice di essere in vita, si con tradice Persistono cr ampi d olor osi ai p olpacci e ai piedi - subilo dopo desiderando di morire. Ai m edici, i·n con dolore urente alle dila e al cavo plantare. vcce, nega di aver parlato di d esideri.o di morire. Trcmo.ri. a scosse 1mple <lell·~ dita delle n1ani. Con il trascorrcr'3 .lei t-'"Ì O!..u i, mentre da un lato Ne&suna alterazion e all 'esame ele ttrico deg·li migliora (aumenta cli 8 cl1ili), dall'altro si fa psiarti. ch}ca1nenlc agitato: ço t1tinuament e in moto p er le Dopo 15 gior11i la caJula d ei ca1)elli è profu sa: sale, parla con Lutti e si lamenta con tu tti , sen1più fragili son o a11ch c i peli d cl pube . l\Iigliorati pre ribattendo il chiorl o della djsonestà familiare i d olori urenti alle n1ani , ma i polpas trelli se1ne della p er secu zione a suo riguardo : cll.ie-tle, anbrano com~ ovatta li pure no11 presentando oltezi, un permes~o di poch e or e per recarsi a casa ~...d rtz ioni 1ella sen sibilil à. Più accentuati sono i acCf!rtarsi ch e un su o coinquilino non gli abpia oisturbi vasJ1notori a lle es trerr1ità inferiori che, ,·endu li alcuni n1obili. talora, ~ono se r.ti le ec.ressi v1.t1nen te fred de, talora, Il 27 luglio, di m a l tin a, r acconla u11 sogno :leccessi va1nente calde : !a prima sen sazione più freYuto dltrante la notte, con l 'rt pparizio11e di un quente e perisislcr1le rlella seconda . ar1ge1o ch e l 'avr eb1Je rimprovera to del t entato suiDopo 20 gìo~nj, achiliJ. gastrica. La cu te, speciàio ben edendolo, infine, (OSÌ. da togliergli ogni cie d el Lron co e d eJle praccia, si è fatta arida e si desiderio e capaci là di ripetere 1. 'a t to in san o. Pridesquama in piccole r-caglie lle furfuracee, non ma di m ezzogiorno chiede alla suora capo-sala ··un prurig inose. J)ermesso di u scila per poche ore: gli viene rifitt· Dopo 35 giorni , la rl.i ~rrec.\ si limita a due scat a lo ; se n e lam enta u11 poco per conto suo e, poi , scrive alla suora t1n ])i.g lie tto in cui richiede di riche molli giornalj ere ~en za rlolori addominali; le condizioni gen er ali di nutr izione sono assai scnùsser e di1nesso sentendosi ormai bene. Nelle prime ore del pomeriggio, avvicin atosi du le : il colori lo d el yiso è note.vol1nente pallidogialliccio. Sul cu oio capellt1Lo spiccano vaste zone alla capo-sal a come per chied erle qualcosa, im alopeciche. Nul la a cari co dei n ervi cr anici. Nulla pro,rvisamente l 'afferra per il collo t entando di &trozzarla e battendole la 1est a contro le sb arre al cavo orale: non glossite, n on rs lom atite . Null1 cli una fines tra fino alla quale l 'aveva trascinata. ai polmoni e al cuore Pmx. 158, Pmn. 102. Polso Immobilizzato con fatica , f°topo poche or e venne ritmico, di frequ en za 70. ·Riflessi patell ari accerLin ternato al manicomio provinciale di Verona . tuati, achil1ei sempre assenti. Nessun disturl)o dell a sen sibilità n elle su e varie forme. Dim inuita ove tutt or a si trova. la sens:lzionr~ urente ni cavi plant ari m a persi.E sami di labo r atori o. stono, assai torme nt.osi , i crampi agli. arti infeI i1tu11erosi esami di orina; chimici e 1nicrosco• • I lOrl. J)ici, hann o se-µ1pre dato ri~ultati n ormali. , L'esame ele ttrico dfmostra: diminuzione della - Esa1ne del sttngtle. (16 n1arzoJ. G. r. fl.040.000; eccitabilità faradica a carico <lei n ervi sciatico e G. b. 6 .100; H. b. 100; \ 1 • g·. 1. femorale in entrambi gli arti; non esiste inverNf. 67 %; E . O %; B . 1 ~f. ; Lf.25 %; ì\Jn. 7 %. sione d ella formul a fisiologica; la contrazione mu(23 aprile). Gl. r. 4.390 .000; Gl. 1>. 6.800; Hb. scolare è più lenta. 91 %. V. gl . 0,94. Dopo 50 g iorni , le condizioni sono assai sc;-.,Neutr. 66 %; Eosin . O %; Bas. O %; Linf. 32 %; d enti. Persiiste achilia gastrica con anoressia di i\ Ionoc. 2 %. notevole grado; è, invece, quasi cessata la diarrea. (5 giu gno). Gl. r. 4. 123.000; Gl. h. 6.000; Hb. Perdurano la caduta dei capelli e i dolori agli 80 %; V. g-. O,98. arti inferjori con i1npossibilità della d eamhulazi0Net1tr. 73 %; Eos. i %; Bas . O %; J..,jnf. 22 %; ne. Nessuna lesione un gu eale. Psich e integra. ~1Ionoc. 4 %. Modica diminuzion e anch e della eccitabilità gal· ' vani ca degli arti inferiori m entre la faradica ~ Esa1ne del lìq uo1· (al Claude, i11 posizio11e sc,sco1n parsa. dula). . Dopo due m esi cli d egenza si è cominciato a no(16 marzo). Lin1pido, i11c0Jor o. Press. iniz. · 34 tare un lento e gradu a le miglioramento : diminltre.; Pre ~s. term. 16 cc.; Reaz. di vVasser1nann n ezione dei d olori alle es trem ttà inferiori, mi11ore la ga tiva; Pandy neg·.; N. Appelt n egativa; Baveri neCqdut a dei cap elli , m entre n elle zone alopeciche gativa. spuntano i nuovi. tP ersiste in{lppeten za, n1a l 'esaEJem enti cellulari 0,2 per inmc.; Alpumina m e riel •Sl1 cco gastriro t~imostra un aumento della 0,20 per mille. acidità. I riflessi ..patellari, or a più deboli, ora piìt (20 maggio). Li1npiclo, in.coloro. )?r. in. 25 cc., accentuati, alternaLivam ente in una gamb a e n elpr. t er . 17 cc. l 'altra, lend.ono a regolarizzar si e a presentare la Pandy, N. Appelt e Boveri negative. Elem. cell. stessa intensità reattiva . La muscolatura degli arti 0,9 per mmc. Albumina 0,18 per mmc. inferiori risponde al la eccitabilità faradica, dapEsame del succo gastrico. prima JenLarrier1 te, poi, pii.1 energicamente con il (23 marzo). A digiuno: HCI libero 0,42; HCI pa·s.sare dei giorni . La galvanica è ritornata e dà combinato O, 73; Aci'ii là totale 1,23. risposte normali. Dopo il pa.sto di J~ v1Jd : HCI libero 0,50; HCl A dis tanza di circa tre mesi, le condizioni sono comb. O, 90; Ac. tot. l ,56. notevolmente n1igliorate. Si alza e cammina ab1

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,342

H

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(7 prile). A digiuno: JICl li b.; H Cl co1nb.; ac. tol. a ·c:;enti. Dopo il pas to di EY;.i]d: HCJ lib. assente; HCl comb. 0,14; Ac. tot. 0,47. (20 111agg·io). A dig·iuno: Hl~ l lib. 0,38 ; HC! c'On 1b . 0,68; Ac. lt> l. 1 , 18. · Dopo il p a lo di Evulèl: HCl ]j]). 0,4G ; HCl conilJ . 0 ,82; Ac. tot. 1 ,35. Azol~mia : 20 J11a r zo: O 30 l>Cr inille (15 i11a~{­ gio) : 0,42 per Il.1ille. Glice1nia: 23 i11arzo: l. ~O p er mille; 20 a1)rjl~ : J , 42 per mile. r:a l cemia.: 0,097 per J11illc. r;to r ii r cn1ia : 5,445 per 111illc. Uri ccniia : 0 ,035 per n1ille. l

1-?icc rca del 1allio 11ell e ori 1i e.

L-1\N~o ~[,\'I, Nu:.\1.

POJ.JC!.J~JCO ; 1

N e·~-.; uno

ci egli al1Lorj che d escrissero . casi di avvelenan1cnli da I allio Ri inter essò della ricerca d el farn1a1co, rliminato (lall' orgA.nisimo. Del T1 , 1.')111e clel l)iombo, esi. tono particolari rea. . z1on1 : . se, .!1c.l esc1111lio, ·i Lratta110 2-3 g·ra1111ni di J11.aterja1e conto11entc Tl co11 acqua fino· a sr iog·lierlo completnn1ente e si ag·g iungc sol, l'uro di ammonio, si oLtcrrà u11 p1,c.ci1)itato. ros:-;o-bn1no di solfuro di t allio ; so con solfuro di sodio, u11 i)rcci1Jit ato ro. so-bru110 di solfuro cli tallio ; se co11 lICl con centra to, ltn i)rec.ipitato l1ianco di cloruro di tallio; se con ioduro di potassio, llll q_) recip. giall<• di ioduro di trallio; ·~ e con rro1nato di i)ola, sio, un precip. g iallo di c ro,111ato di tallio. Co ì i)urc e i t e una d eterminazione quantitativa ba~t.a . ull 'esan1c· rolorim el riro con i colori1netri bOliLi d cl J)ubo ·cci. Entra1nbi qu esti metodi di ricerca, da ine provali, no11 1ni hanno dato alcun ri ultalo positivo. Penso ch e qt1c Lo sia dipeso soprat ul Lo <la d11c fattori: I) 1no]Lcr1lir iLà clcllr \'Ì C di elin1inazio11 e

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che il Tl, il Pb e l 'Ag· sono inRolubi1i all'acido nitrico .sotto forma tli cloruri, ment1~e tutti gli altri c lor11ri , che e' entu.aln1ente si possono tro,rare nelle orine, sono solubili all'acido Jtitri co. T_e ori oamente, perciò, riducendo al 1ninimo· una certa quantità di orina, trattando a ~aldo il r esiduo cori acido nitrico, e, ..:u ccessi vamente., a freddo con ac. cloridrico, . i sareLbe ottenuto in precipitazione solo critalli di cloruro di tallio essendo i11 so]uzione tutti g'li altri sali. Tecnica. Circ.a 1200-1500 cc. di orina si rv.aporano a secco con bollitura. Il residuo, co&Lituito da una abbondante massa rossastra cli l)ù110Lrante odo·r e ammoniacale, si srioglie n cal<lo co11 .poca acqua distillata res~ acida 1

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d el 1'1; 2) eli111inazio11c frazio1l ata in quantità minirr1e per volta, i)robabi11nente- tali da non es~ere svelate co11 i . uddietti 1nezzi di inda.g ine. Consigliato e a11lorevoln1ente guidato dal prof. Panini, doce11te di farmacognosia nella Ii. Uni\'. di Roma è direttore della f'arn1ac ia d ell 'osp edale civile di Verona, studiai il metodo n1icrochi111ico. Si trattava di precipitare il 1~1, cventual111e11te presen1c neJle orine, in un fiale insolubile, microscopicamente ricon oscibil e. Poichè i1elle orine abbian10 nun1ero. i compon enti salini in soluzion e, organici e inonganici, cl1e, J)rccipitando con il Tl, poss0no, per la l oro maggiore quantità, renderne ~ .. "'1i difficil l a ricerca, bi ognava J)recipitar e co111c alc ir1 olubile solo il Tl; ora i sa

11er l' ag·,giur1la dj alct1t1e g·occic di acido _11jl rico diluito al 20 %· Si filtra ripetutamen1C' fi110 «d ottenere un liquido lin:i.pido di colore gialìo c;l.rico; a freddo si tratta il filtrato con poch e goccic di a c,. cloridri co con centrato; si ce,n trifuga lu11ga1r1cntc, si decanta il liquido ovraslante e si osserva ìl sedin1ento al microscop10 a piccolo o 111edio ingrandimento. ~Iorfo log ica111ente i cris talli di cloruro di 1'1 si dislin g·uono per la loro forma a croce latina il cui braccio J)iù lungo presenta frangiaturo margin,a li cli varia profondità; in mi11ore c1uantità si J)r e e11tano co1ne piccoli quadrali di g randezza varia, talora raO"gr11ppati, rna ancl1c isolati. Più rari sono i cristalli che si ·prc. cnt<!no lamelliformi a più strati so,·ra1)1Jo ~ L i.

Nel nostro caso l 'eliminazio11e del TI con lt· orine è s tata microscopicamente accertata fino ~ 50 g iorni circa dall'ingestione del farmaco .

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Riassun1e11<lo, il com1ple o i11ton1atico i· stato il seguente : dapprin1a ipertermia di modico grado. acroneuralgic per istenti. pare~le. ie doloro~:


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SEZIONI:: PRATICA

Lrjb,u irc a l Lallio una particolare ele ttività d '.a11renti alla es tre111ità inferiori, -e, n1eno forti , " alle inani. Co11te1nporanearnente crarr1pi inuzione piuttosto che un 'altra: ma n e·p·p uro m escolari ai pol!Jacci e disturbi vasomolori ai _ravigl iallO le contestazioni sca111bievoli, basate piiedi. Seconda.riamente, icol~chei addominali s u fatti positivi, t endenti a din1os trare cl1e e diarrea. t1n 'azione elettiva non spi·e.ga I t1tti i fenome Dopo una se ttimana, caduta dei capelli. ni. Nc11 mi se1nbra t ro p1Jo semplicista il soDopo 20 giorni a cl1i] ia gastrica e scler os ten er e ch e, no11 i)O·te11 tlosi rico11oscer e al Tl clermia. · _ u11a elettività d ~azione così universale, bis oDopo ±5 giorni circa, dis lurhi di reazione g na p e11sare che la sua azione si esplichi solo, dege11erativa parziale a.g li arti inferiori con o p1r c\ralente1nente, sopra un « sis t,ema » ch e di1t1inuzio,n e della eccitabilità faradica e gçilat>bia sotto di -è fun zionanti e r-cg·olati tutt i Yn11ica ·e contrazioni torpide dei nluscoli. gli orga 11i e a lYpara t i d el 11ost.ro co·r po : mi riDopo 90 giorni i11iglioramento di tutti i sinferisco al sist em a nervoso veg·ct ativo . Più cl1e ton1i e acce11tu.azione di una ipereccitabilità lesione clel sist ema nervo·so o e-n docrino-simnervosa che ha porlato ad un atto di violen za 1)a tico o della papilla e d ·el 1~ elo, i11eglio $Uper il quale il n1alato fu trasferito al 1nanico1 eb b·e dire distonia neuro·-vegetativa con pr~­ • • • 0110· in osservazione. valer1za d el .&impatico, ch e tale appiunto sem Co11fro~tando il nos tro caso con quelli prebra esser e il complesso tSintom.atico provocacedentemente descritti, noi lo ,,ediamo con1c (o dal Tl. Se po i si p en sa co111c il sist em a una ripetizion e di questi, n ei sintomi salienti ' reg·etativo n·elle sue due gran di sezioni , v aco1nuni a tutti : a cro11e uralgie, turbe vasomoga le e si1npa1 ica, costituisc.a un t.utto unico e torie, coliche addorr1inali con diarrea , tachi- a rmonico su cui tutti g·li or g-a11i e ndocrini c.:ardi.a a cce~ionale, caduta dci capelli, sclerocser citar10 u11a a zio11e equilibTativa p er m ezzo <Jern1 ia, alterazione d·egen erati va parzial e. I11 tli una do1)pia secr ezion e ca1)ace di influen pi1ì truvi~n10 la a chilia 1ga strica e l'iperecci - zare l ' una o l 'altra sezio11e, più agevolme·n tc Labilità nervosa, m entre m an can o t ota11ne n1 e ci i co1t\ incc del g·ra ve ce cli.sordinato quì i di&t.ur hi ecretori-irrit ativi d el cavo oral e lil)rio derivante da u n ~t lesion e t he co~IJoÌ sca (sci;1lorrea, ston1atite) . Lal e si tcn1a. Vanno appu11to sotto il no1ne di lJna e.erta differ enza la trovia n10, jn,.,ece , sin11)at osi le molteplici alterazioni d el sistenella evoluzione patolog ica. n1a vege lati,ro: e tra esse troviarno le acropar est esie, le turbe vason1otorie, il trainare del. Ciò che è evidente n ei casi di avvelenale mani, I.a tacl1icardia a·cccssionnle, la cament0 da Tl descritti è una notevole irrieg·oduta d ei cap elli, la Rclerodermia e l 'achilia larità di presentazione di questo o quel singttst.rica , pre1senLi r) ure i1ell 'avvel enamento da tom11 cl1e sorgono e scompia iono più volte n el TI • An che I.a diarrea e l e colich e adclo1l1 inali corso della malattia così da far p en sar e ch e le .attribuirsi ad una di tonia vegeta._ti\:t per non sia l·eso quef1to o, quell 'org·ano n ell a s ua cl1è m a nifes tatesi solo d o po tro g ior11i da lintima com1)agine strutturale, b en sì t ern poral 'i11gcstione d ella sostanza tossica e i1on" sunea1ne:n te e variam ente scoordinata la loro bito, corr1e sarebbe avvenuto se l'aziono fosse funzionalità per squilibrio, ·dièiamo pure, i1ers tata diretta s ull 'a1)1)arato digerente . La rno YOS0. La tossicologia ci l1a orma i abituati a rico- <lic.a ip·erg·licen1ia , riscontrata n el nos tro caso, mi serr1bra pure un segno d egli tretti 11o~~e·re l'azione di w1 farmaco attraver so i. r <tpp,o rti esistenti tra sis1ema veg·etativo e ri suoi e ffetti sull'organi smo, se1l1pre costanti se can1bio idrocarbona to : inentre, infa tti, sostanpurf3 variabili per i11te11sità ,e dura ta. Nel ca~o ze ad .1zione par alizzante sul simp•a tico iniciel 1'1, invece , non è solo la inolteplicità dei l1isco110 la secr ezìon e d ell'adre11alir1a, al con f\into·111i che col pisce·, b·ensì la risposta di tutti trario, sostan ze simpa ticotrop e n e eccitan o la gli organi ed apparati, funzionalm ente divers.ecrezione con aumento del 1 él~O g licr m ico ~i o no-r1 diretta1n e11te clipendenti, ali 'unico e d ella gli co uria . ag ente tossico . No11 azi o11e elettiva, quindi, su un org a110 piutto. I o cl1c su u11 altro, ma una Tn favo,r e di una azio1tc . _ i1111J'a tj rutro i;a d<'I TI sta anch c1 il fa1to ch e i11 n1 olti casi de.-L·ri lso11l1na di r eazioni ad t1no s timolo abnorme . Cute , apparati cardiaco , dige/renlc, uropoieti, con1e in quello ùi mia o servaz io11c, l 'aptico, ger1it.ale, er1docrino , i1erYoso , muscolare para to re~pirato·rio è s lat o il solo ind enn e. I n e, nei casi mortali , an che r es1)iratorio , tutti fatti l 'innervazio11e d ei n1u coli di Rei s e:-ise11 veng·o110 alte rati dall'immission e n ell'origani1è 1d.ata dal \ra go ·e. il vago è 1JL1re eccitante d el'IDO di un solo tossi<'.-0; non può , perciò, m ela secr ezion e b r o11 chial c : sola n1e11le fc1101neni cli ip.er~ l cni H va,galr l1ro ,·oC'll r rc h.JJr l'<). q11i ndi . ravigliare ch e La11te teo,r ie sia110 ~ort e ud nt1

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« IL P OLICLIN I CO »

cl i-= t urbi dell 'a1)par.ato r espiratorio. Oppure il co n tra rio : talora, infa tti, un accesso asm atico r i1'cr1Le • offello favorevole più clall 'adrena lina (:-.i1111.kllicotonicaJ ch e dalla a tropina (vagoini])il rj cc) ; il cJ1e potr ebbe, fino a un certo punto, Ja rci ritener e cl1e in qualcl1 e .acce. so as1natico :--i ·lr:.. Lli i>iutl·os to .di un a sin1pa tico,i1Jotonia ch e d i un a ' 'ago lonia . (In tal modo si può .s piegaJ\' i L , ucccsso fa vorevole d ella cura dell'accesso n.~ 1na ti co con c.11oii. insulinico-ip og·licemico, ten~l e11t c, J)er u11 gioco· cli equilib-rio endocrino, él Ln ùlleTC ifl CÌl'COlO Una ffiagg·ioTe qua ntità <li a dren alina ch e, correg·gendo lo stato di simJ1~ lico i])Oto 11ia, avre1b b 0 effetto favorevole sul1'acces o asn1atiro. 1'nJQ effetto sar ebbe più fH onto ccl efficace ch e non con l 'iniezion o di adrenalin a forse i1crch è ob,b liga l' org·anis1110 a l n cll erc in f u11zio11e l 'az jon e equiliJ1r ativa dei :-- uo i orga ni cnJ.orrin i). Con1c s1Jiegarc l 'i1)crcc( jLa))ilit il i1 crvof.a? I sin111aticot onici so110 . . en1 prc f ac i l1l1 e11l.c csa t1ribili e la e1 $auribilità i1 er' O"'a è l Ln a delle stimt11at c di 1)revale11za si111 pa l ica. S11es~o, ])O·i , si han110· i segni della d1el ·ol czza i1or vosa ·i rritabile. Il n.ostro IJaz ie111 e 1 1 a ~))O· o facilmente irritab·i le an ch e coi con11'~ 1 g· ni (li sal a e l a sua acredin e v·e r so la ca110.. Dl<'l 11t1è> c~.sc rr glala im p rov visam,en te usc jl.1 ta (},"\ l .ricordo del i1 eg·a lo ri fiulo d el perm c. '<..· ri rl1irsLo. Dobbiamo ricord are ch e la sua t rp. g ià la l)Sicolog·ia di u11 suicid a, gen er ato dn .11 n i)adrc . uicicla. Del r esto, dal suo ingrcs:--l> 1 11 u1a11ico111io :td or a, è n1)parso ui J11 edici (lcl l.11Llo n or n1ale e tranquill o t a1110 cl a i)otcr t. :--sere Jtlib·ilo a 1a\·ori liberi . DoLJ 1jil1l lO r icon oscere, in(in c, clic il caso di ilo., L1 a os~c r' (\iio11c 11a .avuto un ùocorso p ar t i.c oln r1 11<' n L0 favorevole data la n otevol0 qua111ità -.cli olfalo di. Tl in g·crita : l gr. Sc11za \ ro1.<.·r onl rarc iH in erito alla c1t1c. Lion e dell a n1agµ i ore l o ~ ic i t à d cl ':fl i1eig·li aduli i, ])robabil1il<\n lc .tli pcn dc11l0 dal fa llo clic i)er otten ere i11 ' ·::~ i l 'cf fcli o t rrn peutico occorre una quanlità ili f1.1rn1nco Lro1)PO forte e, J)Crciò, cla11n osa, ritengo cl1 (' il favor evole decor ... o . ia cli1Jew d alt età a' a11za ln. flcl sogge tto . 'e n11)r e g uidato dal l1 111 1C· dell a i1>cr lon ia i1111>· lica, lo p iegl1er ci \·bn la r on(•~< 'l' ll 7a cl1c i1 ella 'eccl1iaia si h a i1uo• ,·nut<."llc u n ril or no all é\ J1reYalen za ' 'agale. -..; Lt 1l1) 1·c ri1Jo rla11(lo111i a1la ca... i Lica deg·li altri , i 1as i di <l\\<.']cna111en lo }Jiù g·rave i son o av uli 1H· ~li ~\<.l u l li; i[Ue1li i11r110 g ra\i ll(~ i ,·cccl1i ; vicJI L, perciò, ~1lo n l a 11 eo cl1i eder ~ i . e, 11egli aduli i, ln ·1"' f-!·.!.!iorc Lo. "' icil à cl el ·r1 11on . ia a11cl1e 1u11zio Ile <.l<.' ll 't L'"'eclcn7a ~i1 11 1)n l icn ri pcl lo alla ':lµnlr. ~ i \C'l't·hj , <.l unqu e, ..: i 11a eccedenza \:t!.!illl': 111 ;' 11011 pl' r i1 r 1 Lo nia \ngnl r, l)en . . ì l)er di111inu1i 1,11p tlel lo no ~ i11 q1al i co 111 qu ~1 11to l 'a1)J .nal11 <•1 n101lit·o ..;1t t" lli tc del ~ i 11 1 1)n li ro (li roi1

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LA!\NU XL\il, N'L~J. J2J

de ) ipofisi) è l)ÌÙ ipoj.>lasico e i1)ofunzionante di

quell0 .satellite del vago (testicolo, ovaio). In tali condìzio11i di ipotonia simpatica è po:-;sil-,ile an1n1ell ere ch e un farmaco, sirupaticotropo, abbia dato luogo ad una sinton1a tologia co1npleia, n1a ridotta di intens ità. T ~1·a.pia . Non e ist endo un antidoto sicuro, la tc1a 1)i<1 ò i1ecessariam e11te . sinto1natica. Se il tossico è n ello s tomaco, r c11derlo insolubile con cloruro o b.rorr1ur() di ~o dio cl1e form,a110 apIJunto cloruro e bromuro di 'f], insolubili ; 1e.s.pellerlo , i)oi, con lavanda g·n ~1 ri ca, se possi pile, 01)p ure co11 p t1rga11tc alino. Se è già assorbilo, i11troduzion e }Jer o. ed endo\ ena di tìoacetato di stron zio o i1)osolfit.o di sodio: per OS, 2 g· r. I>TO d1e; pe r Ìn1ez. endOYPDOSa , 10-20 cc. pt·o die di u11a oluzion c al 10 ~~> (1-2" gr .). E11trambi 11a n110 lo .scopo cli costilt1i re solfuri juf.o lubili. Qualcl1e cardioci11etico e facilitare la diuresi con ]nfu i di Lè e lcobromi11a. Buoni risultati ho ottenuti con tro le acroneuralgie c._n l 'us\> contint1.alo cli Bclaxin « Bayer », IJirodolto di vi ta1nina B i1ella qt1a ntjl à di 1-2 cc. pro di c i11I rar11t1 colari. Asten er : >i dalla so111ministrazion e di i)r eparat i di orn1one Liroicleo o ipofisario e, sopratutto, dall 'adren ulin a n oloria111ente simpa ticotropa. P er lo r a,g·ioni ue L)Oste è da tentare:, per cl1ì· consigl} abile e OJ)portuna, la in-ihizione d el sin111alico. Si può .so n1111ini trar e Gjnergen , conte11r.nte t arlrat<> ·d i ergotam i11a, ir1ibitricc del siten1.a . si1111)a tico; jn do, i opportune n on dà lt10.g o .a i11co nvenicnti: l)e•r o,s, in com p·r esse da 1 r11gr ., ·si può arrivare Cino a 6 al dì , g1.·ada ta111en te, do1Jo a ver aig·giata la tolleran za indivitluale; op prur e in soluzio11 e al millesimo1: da 15 a 30 g·o·ccie, due vol te al giorno; per iniezion e, si tro·va in fia le da m g·r. 0,50 per cc.: d<i J/4 a 1/ 2 cc. ed , evenlualrn ente, I cc. per volta, u11.a o dlu3 ' rolte al giorno . Non consigl ial)i] e la })ilo"ar11i11a per ch è 11011 ]1UÒ rite11er"i co111c l)Ccifi ta per l 'eccita mr ntn clcl ,·ago. 1

L 'a ul oJ'L' dc r ri' c t1n ca~o di a\T\ elen<.l 111ent<1 cl <1 TalJio in u11 ' 0cchio di C5 n11ni cl1c .a' e' ·• ing·crilo, a scopo ui r iclu, 50 g·r. di grani Zelia. j)rodotto dell a casa BDvcr 11cl quale il ~o lfat o di Tél]!j o è ~o nl e uul o i1clla 11crce11tuale del 2 °fc '= , alta n e l a ·in to111atologia, cles.~ rive u11 nu o' o i1tcloclo, ~ n i cro cl1i111 i co, di 1 iccrca del talli o 11elle orin e; ne co n fron la, i11fit"'le, i ~in tomi co11 c111clli dt·i ca~ i r·rcceclenl e111c11te de critti i11 \ 1nericn r in (~1 · r1 na ni n - rnc ntre il su o è il 1•ri 1r10 <.l c.::.crillo in It ali a - e li d i ~rute al lu 1nr <.ì i l1n 'a1 ir n 0 cll'l tnlli o c;;ul ~1 l r 111n 11 .t 'o o1

1•


i ANNO

XL \i J

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U1\I.

12]

SEZIONE PUATICA

547

' . f- "

~· c.getativo; !Jiù prec isan1e nte, co1n e eccitante del

gì·an si111patico.

Chiude co11 alcu11i cenni di te~·~1)iA con5ig·liando, l'uso di farma ci simpatico~11i~itori da 1 quali eg·li l1a avuto risultato. I.. 0

..

BIBL lOG R.·\.FIA. ~ 'ionTHLLA

.E. Gior11 . <li Dcrma1osifilologia, 1929,

. · p;.;tg . 1G4.

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e

.r o urn al

Amer

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"1XO:'\.

I

-

· N01'E E CONTRIBUTI ·

Il limite entro cui si l)UÒ co11 siderare una fl\·h ib re mal~ric,a con- valore di r ecidiva a breve scade11za nort è precìsa1nente fis,sabile, nia ela stico in quanto può andar e d a p ochi giorni ad u11 m e~e e ancl1e oll re . ~[<.t ]a caratteristica di ur1 periodo recidivale 1nalarico, composto di un numero di r ecidiYC pill O In eno raV\1icinate, sta nella evoliitività recidiv'ale d el p arassita c]}e p resente e mili Lantc 11el circolo ·e n egli Òr gar1i i11ter11 i, o di\ p,i ccoli seg ni della sua ]Jreser1za. (febbri cole, r11alcs er e fuggevole , crisi tachicardicl1 e, dolo ri plcnici , cefalea!_ n e vralgi~, ecc. eis sendo og·11iqt1al, olta p repara to alla recidiva) o dà a1)J1L1nto la reci djva. Anche in fase inlerrecid L\'ale p erò e _i11 assenza di manifestazioni clinich e e\ 1 identi, ~1 r~ ras~ ita è re1Jeribile &e non p et· e ame ematico almeno p rr punLura d ella milza e d1eI midollo osseo. Specie n ei b an1bini , come lo h à f-c.t lto notare ancor a Sch iassi (1925), durante le• ~.pires:ie d el p eriodo int.er e.p,i d,e·m ico,_ la peroentuale d el r e-i)e rto· p·a ra:sisilario positivo nel sangue può ·esser e ele vatissirr1a, ag·giran.do·~i p e-rfirJo intorno al 90-95 CJ~ . Ques lo complesso di elementi car.a tterizza quella cl1 e si può definire l111a late1t za relaliva d ella m a laria cioè quella Intenza cc evolutiva >> su cui in1~idono frequiente.1ne11ta l e r ecidive a b1·evc scadenza e che ordisce la cronicità ~e1l11Jrc l) ÌÙ g·r avie. Per qu este recidive dunque il ciclo parassi~ Latrio è continuo più o i11e110 p ot ente .e distanii ato 11 ei suoi episodi it)er atlivi , con e ffi c.en z.a recidivo.le saltuaria a d ecor so ca1Jriccioso, ·n'la g iu&tificab·ile a n cor a n cll 'ambito di un.a j11cubazione jnterrecidi val e e a11ch e i11 })ase alle leggi cl1 e- ·· en1br:ano g overnare ]a imrnuni1 à an t.i111alarica. Le 1·ec.idive a lunga scad'eriza (a lu11ghi inter ,r~]J i) oggi ancl1e cTette cc ricorrenze » (Ja n1e.s), i11vece hanno , vu oi n ella i p:o tc. i di 11.oss e di Big·11a mi ch e in qu,ella di Gras ·i e di Scl1audinn. llll . a ltro sig·nificato ; es. e corri po11dono i1ella loro e pression e. l)ÌÙ l)Ura ad u11 ri ·veg·lio biolog ico di p ara.ssiti a o] utam ent c quiescenti, m en l re il n1alarico h a decor so i11 la l en za . clinièli~ . ·. .. co1npleta tanto d a cr eder i 'g uarito da t empq· -· - ·-· (111e, i-anni). 1

In. Gio rn. ~i Dern1a tos ifilologia, 1930, 164. fn. Il Dcrt11osifilografo, 1935, n . 5, pag . 1507. 'f'n u Fr1 G. Rassegna. c lj11ico scientifica I. B. I., 9, '. 1927. PB1:-1 G. Gjor11. Dern1., 1935, 1281. , BtrscIIKE, Klin. Wochen., 1925, 2444 . In . .Klin. Woch en ., 1928, ·1088. CREY1 NG GAG EL. Klin. \\Tochen., 1928, 1323 . Anr.ER. Drr1na t. Zeilschr. , Yol. 63, f ase. 4, 1932. W.En.NER li. J(liJ1. ~1oc hen. , fase 5, 1931, 977. Pn ...Do K. Deu l. ~I ccl iz. \i\ochen ., f a c . 15 , 537, GJ

I s·r1ru To

SEME101·1cA DELt..\ ll. UN1VE RSIT.·\ n1 RoM.\. Diretl o dal Prof. A. 1GNOI\ELL1 . DI

Latitudine e '' ricorrenze,, malariche. .' . R. Gosro, aiuto . · La r ecidivi Là delle febbri inalariclrc' è fati o 1

di · co1Te-nte osservazi0ne in tutte l e latitudini cn.q emic11e e si verifica anche dopo la i11i.gr.az1one d ci malarici nelle zone inclenni • Dis tin61lli.an10 1e recidive a breve da qu.ell e a più lung·~ · scadenza e il significato clinico e biolog i·co <li quof:ili due grandi gru1)pi di r ecidiv·e Ti&ulta profondame11te diverso. L e recidi ve a breve scadeniza (a ir1ter v.alli b rovi) og5i anche distinte in cc r ecrude cen ze » ~ e< ricaduLe » a seconda dell 'inteirvallo cl1·c le ~para (James), vanno ra,ccl1iuse i1ell 'arl1bil o <l<: lla evolutività costantemente operan t,e· ·dcl] '.iuf.ezione-; esse hanno spesso u11 ritrrio d efi1).ito talora ·e hdo1nadario, · talor.a m e11sil e. (\recli c.I.;.tssiche osservazioni pirolung·ate cli Ri gnan1 i , ~1;arcl1iafava, Dionisi, ' ' incenz·i, ·eeic.) , talora I s.i rico11oscono leg·ate a cause mob,i lizzanti il para 5ita (raffredda1nento., fati ca, tra~plQrto in n1ontagna, ecc.) che p·er lo più sono fattori di splenoc ontrazione e quindi di spren1itura e s11i'damento parassitar-io. 1

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1 ,

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1

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1

La p at oge11e..,i di que t e r ccidiYe r.ap1Jr esenta for se1.a ncora og gi la lac11na più n1ist eriosa di tutto il caJJitç>lo d ella m a laria. Q·u.a l1e sia la ves i e parassitaria cl1e p crn1ett0 &in1ili laten ze a ssolut e) quale ìa s ua ubicazion e di la tenza , quale sin l'impulso :alla r evivesce11za non è p er altro ancor.1 din1os trato. Sta di fa tto ch e se pung iam o la milza o il n1idollo os~eo di gueslii. mala rici, ch e p er contro a i preced e11ti d efinia m o it\ la.tenza assoluta , da m e.: i o d a a nni ,·ivienti 1

1

1


L1\ .'\::\0 ~I , \

« IL POLICLINICO »

548

iu corL<liL:ioni generali ·e di san·guificazione otli111e, con « a1 ~se di inilza inerte» (verticaliz1alo), r1on riusciar110 a trovare con g li esami l.Jiù p r ecisi clementi figurati riportabili alle for.m e parassitarie biologicamente note! Ho av uto occasio 11e ,di din1ostrare ,q ·u esto fatto fondame11 k1le nel 1933-3'4 e di corredarlo, col criterio d ella mancata infettività sp erimentale da parte d el materiale di splenopuntura ottenuto iu tali jntervalli di tempo (1). Abbiamo intraveduto in quei;;Li es1>erimenti (J 934) la prin1a chiara dimostrazione indiretta circa la n ecessità di indagare a fondo 1su una e' t)11Luale m etamorfosi del parassita ·e di pensare magari ad una speciale sua fase morfologica e ituazio11e di laten za, falli ch e oggi hanno avuto rj s i= ettivan1e11te il corredo di una eventuale fase filtrabil e .d el parassita (scuola ,di D ~ Bla ·i) C· qu ella n1eg lio d efinita rig11ardante la sua i1ossibilità di vita in &ed e reticolo- endo teli a le (Raffael e, .J~mes, ecc.). Questa , propria per ora d ella ir1cubazio11e infettiva , no11 e~clu·d1e ch e possa inbierirsi anche nella latenza inler-epidemica, data la negativ iLà del, l" indagini parassitolog ic.J1e precedentem ente ria sun.te. A qu esto punto vien fa t to natura le di ria llaociarsi ad una delle pri1ne ipotesi e m esse d.a Bignami p,e r sp i c~·a re le recidive a ]un. ghi5simi intervalli cc poichè l e spor e - i rrte1·oz•) Ìl.i , come si chiama110 adesso - d erivanti dalla moltiplicaz ione d ei para&'&iti, sono fre· quen temente incluse dai globuli bianchi e co11servano lunga111enle la capacità a coJo,r arsi, onde un indizio d ella l oro r esistenza, si poteva st1pporre ch e ·di quesLe spore al cune, nate come le a ltre senza men1brana, finiscono per acquistarla; così altre cli.e diverrebbero resistenti l'lerde~ebbero l a proprietà di colorarsi e da esse avrebbero origine le r ecidive a lunghi inter,·a lli » (da ~1.a1,cl1iafava e Big nami). Ma ) e e•s perienze che abbiamo condotte, di 1r1ostravano anche ch e se la puntura splenica ~i co111pie in stagione di risveglio preepidemico !--l>Ontan eo e particolarmente in occasione di • quello ch e abbiamo d1efinito cc t izrgore splenico 1

1

1

I,

~ùl\1 .

121

J)rerecidivale » - cl1e corrispo11de al « lurgoré 1:rei1ijetlivo » poi rilevato da Lu ch erini - , no11ostante. la ancora persistente 11egatività del 1·i11dagine para&i&itaria, il succo . splenico può riuscire ·già infellante in t er111ini di incuhaz1one abituali (1), quasi cl1e tras,poTtassirrto quel seme, p er ora ancora autorfo, che da u11a parte darà la r ecid1iva preepidemica, dall 'altra si svolgerà in infezione sperimentale. i\ hbiamo di::;cusso a . lung·o su questi dati e rima1\dian10 01g ni critica alla pubblicazion·e che li rig·uarda; qui non abbia1l10 che accettarli per addive11i1'0 ad ulteriori considerazioni. Le r ecidive a lu11ga e lungl1issima scadenza, tra cui tipicamente ric11trano le f.ehbri prreepiden1ich.3 di \ i. Ascoli, appaiono dunque come t111a manifes tazione biologica a carico di un l~-lrassiLa ch e aveva depo.bto ogni . prerogativa i1ìfe tli V'a, vegetava in letarg·o opportunamente situato e magari S()lto· sp·oglie m entite o me~ glio non di1nostrabili con gli esami più specializzati, essen do p er così dire in attesa di un naturale risveglio inf.etti,ro c h10 i&pesso cad..c appunto in sLagione preepide·m ica. Presso di noi, riferendoci all 'annala, le recidive di terza1la benigna cc s i it1a11ifcstano a de._ corso epid-en1ico· in pri111a vera » (!\1arcl1iafa va e l~igna 1rti), le prini.e feb1b ri preepider11ich e so . . no di terzana benigna e si vedono al mese di rrLarzo-aprile o eoc.ezionalmente prima, indi le rfcidive stagionali a lunga scadeIIza si conf011do1to con le febbri epidemic11e primaver i) i e voi con quelle che si possono etichiettare co1ne febbri preepide111icl1e di terzana malig na (r ecidi,·e autunnali o prime r ecidive. dij ~{ar­ chiafava e Big·na1ni), l e qua li a loro volta veil gono ad intrecciarsi con le rispe.ttive febbri f·pide1nicl1 e esti vo-autt1nnali. P er la t erzana h0nigna la influenza stagior1~le n el d etèrminismo delle r ecidi ve è più chiara111 en te dimostrata pcirchè esse rapprese11tano cro11ologicamente )e prin1e n1anifest3zioni collettive acute d ell 'an1tata e dal fatto che cc i vedoqo non raran1iente cnsi di 1·. B. i)rese n ell 'estate rirnancre latenti lutto l'au tunno e l 'in,'erno• e manifestare le sue rec idivcC~' ir1 pri1navera (ì\Iarchiafa, a e iBignanJi) ». · In ch e cosa con i&te questo risveglio biologico s tagionale., quale n e è il determini ~ 1l10 ? Prima di ce1ca re di analizza r e que le do111a11cie e~ poniamo alc t111 e osservazioni ch e rapprese11ta no lo sco1Jo d ella p-ciesent e nota. In questi llltimi a nni a no caduti fra gli altri alla IH>"' t.ra osservazio1te sette inalarici reduci i 1l 1

1

1

1

(1) J11lc11do precisar e ch e queste os ervazioni •h) n rigudr<lano i n1alarici cronici ubclolam enle t~, ululi vi a 11ch e se c·ssi non riccrdano l 'e1)oca d elle tnaniiestaz ioni acute o se, come è po sibile, 11011 le 11anno 111 a i avute. 'fali ammalali a diffet'l'nza dc i preced en li presentan o chjari segni oblli<' l ti vi della l abilità o della progressiYi là croni•·i1za n le 1 con ane 1nizzazione, l umore p len ico i11 e a ~ :Ii cresccn1a » (obliq110-mediale) , ecc. : p er c ui ricn trano n el g ruppo degli evolutivi in laten.1a pi\1 o ineno r cla l i va e cioè so110 p e1ifericamenle o visceraln1en lc para s iliferi, e sperimentaln1t>nl<> "PC o infe tt ant i an cl1e se 11on h anno recidi' e cl })re\ e "''adcn7a 'ere (' llroprir.

(1) È nolo con1c

n eJla jn.fezione s perimentale la durata di incubazione varia seconclo la quan ... t ità di 111 a lerialc i 11ocula lo » e qn i11d i ,ccondo 1;•• carica para i Lari a. cc


[ANNO XLVI,

NUi\C.

12]

549

SEZIO ' E PnATICA

tempi dive.r5i dall'A. O. I. e precisamente dal « bassopiano orientale n, tutti av.evano avuto 1r1a11ifestazioni febbrili « in situ n più 01 meno chiarame11te d e.scritte, ma opportunamente curate, tutti era110 ritornati ir1 buone condizio11i; due .a'1 evano recidivato a b:reve sca denza durn11te il viaggio di ritorno, onde· si sono curati a lu·n go dietro preciso consiglio e non J1a11no fi1l o ,'\d ora av uto ulterio·r i manifestazio11i. l{ ~. · ta110 cinque soggetti elle sentendosi guariti a,·e,·ano ripreso ~ubito il lavoro,, tre do1)'0 a,·err fatto circa un m ese di cure chininiche, ·due senza es..sersi ulteriormie nte curati. Rin1patriati o rin.ai da molti m esi in p erfPtte con·dizion i c; ubbie Ltive ·d i salute, - due co111 pl etumen te n egativi sotto controllo m e dico alvo la palpabilità ~ella rni1 za (p) - dt1rante un a norma l e atti ,·ità lavorativa e e11za cause a11par enti , lutti recidivarono tra il dicen1bre e i primi (lieci ~·iorni di gen11aio con una ter zana ])enig11a semplice (due) o inizialmente <lo·p pia (tre) ri· ~11e.ttivamente dopo 2 anni, 15 n1esi , 7 m E.-si 7 111..e i , 5 m es i clal rimpatrio. Come si spicgl1er ebbcro queste coinciden ze lli r ec.: i<li' ità 1 lunga scad.en za che per la ter- . zana benigna non siamo abituati ad osservave, almeno 11.ei nos tri climi, n el •centro deJl 'inverno? A de ter1r1inare il rìsveg·Jio parassitario i;;tagior..a lc. preepidemico 110$siamo con si der ar e un f 3 ttnre in t.rinseco, strettamente biologico del parassita, pex cui l e su e· naturali leggi vitali lo pong·ono in ino bilizzazio·11e iPfe11ivia ·entro detcrn1inati li.miti ciclic i, su cui ... i svolgo.no però le inflt1en ze st agionali , così 1·01ne la primavera è l'epoca d el germoglia111ento un.iv,e.rsale. Ques ti ·due fattoti uno 1 E,ras~itnrio e uno ambientale si intrecciano e i ì11fluenzano reci·prrocamente nel de terrni11isrr10 d-ella rt,..ivescrenza pvee1)ide1nica , così con1 e ogni « germogliamento » può esser a rtificial •nt-nte .anticipato o ritarda to. Orbe·n o le osi&ervazioni che abbiamo ripor' ato ci fanno co·11side.r arc a11clle. la fJOssibilità l h1 e J>O~a intervenire llil ter zo fattore ad jn cidere suJI'epo~a della crisi recidivale. Se "'011sideriam-0 che n.elle r egioni afrioar10 di provc·nienza dei malati su·ddetti il 'p eriodo epiderpi :;o "i svclge dt1rante il qua.dlr·imestr·e dicembre1narzo (Leig·a, Raff.a.cle, · Canalis), che le n1a11ifestazio11i recidi,·ali a lunga scade11za. della T. B. , el1c vi predomina per circa il 25 CXJ d ei 111alarici, vengono· naturalmente a in serir""i in tale epoca in cui appunto si sono 111anifestatc lo recidive « et1ropee ». ,1errem n10 a concludere che per atavisn10 lo stipite parassitario africa110, abbia a cquisito e manten ga .an cora, enl r0 re.rti lin1 iti, l1na clerterminata cronolo·gia 1

-

1

recidivale della quale non si può lib erare di p1 im.o accl1ito e · ch e perman e oltre il ca.n 1biarr1ento di res.ida nza co·m e ragion e più forte. di quelle 11uov·e àmbientali di recidività cui viene Sul IO']J'Of,to·. i tra LLa ·dunque ·di i 1ecidive co11 tutti g·li a ttributi di qu·elle a lung·a scadenza, che corris po11dono n el sig·nificato a ll e nostr e febbri pree1)iderniche, ma che si d·eterminano dopo u11a late.n za assolt1ta in pie·no inverno - quand o non siamo abitu<tti a.d osservarle coiletti-: va1nenle n ei nostri clin1i , per trasporto e r11<Antenimento, almeno in J)rimo· tempo, di attributi acquisiti dallo stipite nel c]i.m .a di origine. Sarebbero feb bri preepidemiche sfasote p er la nuova latitudine·, ma ancora coe1 enti a]le leg·gi biolo·g ich e an1b·i entali che per 1u11go ten1po h.a nno domi1i.ato l e gen.e razio·n i parassitarie i1ella latitudi11e <l 'origine.

..

1

Rl1\ SUNTO.

La. T. B. riconosce p er l e r ecidive a lunga cad enza una infl111en za stagio11ale che coinr jde colla s tagion e epid emica o la prece·d e a lqu.anto (febbri preepidemiche). Perciò è eccezionale che al dii fuori di una evolutività i1rogr essiva, presso di i1oi esse si 0 sservino colléiti va mente al culn1i11e d ell 'in\1orno. Questa evenienza essendo· oocorsa su rcessivamen le· in un gruppo di reduci dall ' A.. O. I. ch e aveva contratto l'infezione n el basso p~ ano1 orientall. - ove la sta·g ione e.p idemica in alta per cen tuale 1eg.a ta a infezionie ·d.a pl. Vi vax si s volge <J})prunto durante il quadrim estre dicen1b·r ernarzo, ----.. fa pensare ch e Jo slipite parass.itario po &sa co11 servare p·er u11 tempo indete·r minato attributi recidivali stagionali ambien t.nli arJl}t1i1siti nel cli~1ta d 'origi11e, prin1 a cl1esi realizzi il suo nuovo compl eto assestan1e11to Liolog ico eu·ro·p eo. 1

1

1

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.. )~J

In. Sc111eiolù1fJia della szJl e11orneyalia rn alari ca (1 · vol . in corso di pubblicazion e). Lito.\ (~., R \ FF\ELE G . e CANALI · A. t'1lissi o11e del: l'l s.lilut o rii Al ala ri o•lOgia nell'Africa Orie11lale I talian a . lliYis ln (li lVIa1ari olog·ia, Yol. XVI , faisci~

colo 5, 1937. . l ,;Pc11c;;ru:\"I T. ,1u1ne11lo lli volizme d ella milza nel fJerioclo /)r"accec;suale rlel l ' inf ezi one n1a larica j >l'i In i li va in,o cn l ala a scopo l er ar.Jeu li CO . Rivi la

di

lnlari ologia, fase. 4, 1933. >f,nc n1\FAVA e BrG Al\IJ. La infezio11 e 1nalarica. Ed . i ,\ allardi, Milar10, 1931.

SUNTI E RASSEGNE DISENDOCRINOP ATIE. Diabete ipofisario. (J:l En~t.\ NN , Zo nr.K e

Azion~

della t"ebbre.

A. f(oATZ. La Presse 1\1 é-

t.Iicale, 14 c1icc111Lre 1938) . Gli

AA.

er va110 CO.lne i risultati d elle ull i J11c ricercl1c su lla n a t:ura cl el diabete fanno n' Yicinarc e111]Jr c più al concetto ch e i tratti di un d istu r})o co111ple.., o d ella regolaz ion e i11l,er g·landolarc cl1c &i p r cse11ter eb·b e sa lto, du.e rorr11e . n ervosa e g landola r e . . Fra i fatto ri d ella r ego lazione ormonale semhra110 aver e g rande imJ)Ortanza, oltre alle isole> pa n crea Licl1e, il lobo a11teriore dell 'ipofisi .e l e ca psule surrenali. · cl lobo a11terio re d ell 'ipofj si è Lat o tro' '.a l o u11 certo nt1111ero di sostanze c11e agisco11c sul m e Laboli 1110 degli idrati di carbonio ,p. Hou say, i11 egt1ito a ricer c h·e sperim entali ha po tt1Lo Labili1 e : 1) l'aum ento d ella sen sil)ilità a ll 'i11_uli11a i1ei cani e n ei r o p·i d opo i1)o fi sccton1 ia; 2) il n1igliorarr1 er1to d el diab~te s11cri1 ncn ta le 1101 can e in scg11ito all 'asipor t.a1,ion c clelJ 'ipo fisi . l~osì , .seco ndo Il ou ay Biaso lti e Riet.ti e,d a lLri , i può provocare diabet e J1or1 solo con l 'a portazione del pan creas n1a :\nch e con iniezion e di ·C... lraLLi .a lGalini o ac idi del lobo an1eri ore d ell i pofi i. In 11nlolog·iu um ana si son o o serva li diver i casi di dinl)e Le i11ofisario; es ~ o lJrC c11ter ebbc le ~eg·u e n1 i parl ic ola rilà: re is Le11 za all 'insuli11a, glico~ uria rclnli,·am e11te indi1)enclente dalla con1 IJo:izion e Llcg'li a lim e11ti, e\·o] uzione b ,e n i.g na, ac icl o i rara , pre en za di altri intorni \ndica11 Li t1na l e ~ ione ipofisaria (acr omegalia, g 1 f!n nti ~ 1n o, 11a1li 1110, ecc.). Gli Al\. clesc riY0 110 due casi di diabet e ipol'j:--ario. 1\ C'l l 0 rn o . . i LrnLta cli t1na donna di 32 anni -<. 11 L' pre, e11 la \":l oh e ità e11docrina, d epression e Jl i<. l1i ca, nt1111cnlo co .. tante d cl pe o malgr aÒ•1 la glicosu ria J)ronu11ciata. Dtiran le la d egL nra la i11al atn viene col pita da a11g·ina con fel)llrt· c ]c,\1 la: (l t1ranlc l'a cn1 c cl ella febbre, la ct1r\ a glic(l n1ica c,o n1incia a derr e cere fi110 ._,._ 101 nnrc nor1r1a l r cl opo tre elliman c dall'inizio dcl I 'in f,"1.io11c. 06 1

1

Nel secondo caso s i trova in un uomo di 30 anni.: turr1or0 ipofisario con sintomi di dis· sociazìone ipofisaria (nanismo, acron1 cgalia, i1>ergeJ.1italis.mo, os teoporosi , ritardo n ell 'ossidifi càz.i one d ella cartilagine d 'aiccre6cimenLo, fenort1eni cl 'i1)ertiroidisn10 con infa ntili~ n10 p . . icl1icc> e fi !"\ico); diabete Jatente. Dopo l '.es.pcrie11 z.a falla i1el 1° caso, gli AA. iniettane• .al J)a1. iente, p er vi a en.dovenosa, un vacci110 antitifico ch e ·p rovoca febbre a 38°, 9. In ·seguito alla febbre il di.abel e diminuisce e scompare g radual111e·n te dopo tre settimane clall'inoculazion e d cl ' 'acci110. Ir1 LuLLi e duo i casi si trattava di diabet e iµofi~a ri o; l'azione d ella febbre sulla 11ormalizzazione d ell a glioe111ia parla in favore di un di ~turbo, ti·el .1110Lab·oliiSmo d eg·li idrocarbonati. Bisog·n a quindi am mettere ch e l a f.ebbre. in questi casi .abbia . il 11ote1~e cli inibi1·e un - princip·i o diab·et o.geno. Gl_i AA. co11c]udono d o1nandandosi se la febbre, c he orclinaria111ent e l)rodure u11 nggra,·n.111entc del ùiab et e pan cr eatico, no,n possa c·~~r-re co11 ·id cral a carne 11 11 mezzo di discri. J1 tin azj_onc fra cliabc t r pancr ea tico e certi casi cli diabe te i pofisario. S. F. 1

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Ipog1icf\rnia cronica. Un p1·oblema taboli sano <lei carboidrati .

d~l

me-

(~ .

DoR81·. Tli e /J.m erzc. Jou.r11., of the !.f edic. Sc:ien.ces , novembre 1938)

Poco dopo la guerra m oncliale vennero dalla (iermania d elle con1unicazioni rhe m ettevano i11 evidenza reazio1ti favorevoli di malati · de. . 11utriti a li 'uso continuato di piccole dos i ùi ins ulina. Molti cl c11ulrit,i per effetto clcl blocco durar1te 1.a guerra non ri11::;ciro.n o a·d a lirnenLa1 i quand o . i comin ciar on o ad aver e ali1n enti suffici enti e precisa1nente non riu~ civa­ n o n è a mang·iare abbastanza n è ad aumenlar e di peso. L'insulina in que ti casi dava appetito, aum.e nto di peso e di tono generàle. D'allora in An1erica si comin ciarono a cu 1 ar e i d e11utriti con l 'insulina e questa c11ra fu accol.ta ·Con cnlusia 1110 . Que t 'e11tusiasmo poi . Ì pla cò perc11è sol o alCllUÌ d enutriti avevano bt'n efi c io da qu c "'ta cura. Allor a si con1in ciò a s Lu<ljare il i11etabolismo d egli idrocarbonati n ei d enutriti . L 'A. h a potuto co ì dis ting·u er e due gruppi <li denutriti: t1n gruppo co11 cu rva g licemica 11ormal e e un o·ru p po in cui l a glicen1i.a a dig ju110 è i1orr11al c e rin1ane J)as....a per 3 h . circa dopo la , ~ommini trazion e di 100 g r. di ·gluco. s1c i1er Gocca. Que ... le cur' e a1)l in l lite e r clllo già t ate desc.: rill e n ei malati di i potiroidi f:.n10 e in a l cune a ] te razioni i1)o fi sarir. Per qti e. Li 111ala li ] ' .\ . aclo1)era l 'e pre ion e cc i1)ogli rc111ia cronica n; 1)erò €S i vanno se])flra ti dai l11alati cori iperin s11linisn10, n ei quali ~i 11a u11 rapidi ~ i1no rial10 d ella ct1rva gJice1


I.AN

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XL' ' l,

.1.~ -u~r.

12]

553

SEZ IO' E PH.\ 'fIC.\

ntit:a i1ei pri111i 30--t5 ' .do po l 'in g·eslio11 c di g luco5io con s,ucce si' o a b,bn~ a1l1ento del ta sso gJj ce1111co n1olto al dj sotto del i1or111ale. L' A. co1ninciò a tra ttare con insulina i de1\l l Lriti ·con curva glicen1ica n or.male, ma i1on ne ebbe benefici . I11vece oLLennc. mig·lioraT)lc nto noL·evoJ.c c.urando co11 insulir1a i clenutri li co11 curva glicemica 1)iatt a. 11 j)ri11 to· si11ton1a cl1 e n1iglioca è l 'ilnore.'·"'>Ìa. l)Oi cliL11i11t1iscono il i1 er,·o. ismo , l 'irritab!lità e l 'a. t.enia. Col n1i glioramento coin cide t1n ritorno al nor111ale clell a rt1rva g licemica. ~o ~i}endendo la c ura dOJ)O 2-3 ltl e.si , si ritotna cli n uo\ o al le co11c.l izioni precedenti ; i11,'cce j} rr1i glioramc11to lJer is1eva colla cura i)rolu11g·.at.a, l)er G m esi o i>iù. AYe11do l 'A. ,-ecl uto 68 c·a si con queste cat a l teri.stic..he n ello s.1Jazio dì. 18 i11esi , egli ril iene < 1J e. gli i1)0G·liceJni ci ,5ja110 i11 nu111 ero no1 c~·ol_J!1 e,nt e1 magg·iore cli qu ello ch e si pensa e ' !J ( ' l 'i1)og li cernia sia 1:.i cau a cl ella 111anca1 1za ì(i energia di c1ue:ti indi,1idui. La sin dro1nc clc cri tt a clall '1\.. "'i differenzia <lf.t~l 'ipoglice111ia <lell ' j peri11 ·uli11i s111 0, J)ercl1è it1 quest 'ulti111 a l 'ipoglicemia è ciclica ed ap:PAre improv vi ·a111e11l c a li vell o bassissin101 ·e J.eericoloso. Inoltre 1 iperin suli1li~ n10 )Jeg·g·ior.a coll·e cure di i11.sulina .ancl1e a j)iccolc do i. L' A. fa notare cl1e non tutLi i suoi malati ('b·b ero giovamento dalla C.11ra; in un piccolo J1tJ111ero no·n si ·Cb·b e nessun b enefi cio e in tiualcurto si .·eb·b e anche un da11110. 1.n SfJiegazjone cli qt1esti rasi è cliffi c ile. Cer i~ ci .5ono i11ala ti ai quali ft1 rono da Li cart9iùrati in eccesso senza ch e. questi fossero elit11in.aLi pel r ene nè raccol ti i1el san g· ue. ProbabiJm.ente questi idrati di carbo11io $Ì r arcolg9no sotto forn1a di g licogc·n o l1el fe o·at o e 11ei cuuscoli! Il ineocanis1110 co l quale si ·verifica qucst 'inibizione dell-0 rr1obililazion e del g'licoge110 è a11cora oscuro. L. 1

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I~

fattore endocrino nell'asma infantile e giovanile. . (II. HA1BE. I..ie Scalpel, 24 <li cembre. 1938) .

Le ghian·dol0 .a ecr ezio11e interna 11anno .·ries o . solta11to una parte indiretta n ello scal('Jlam•c.r1to della 111alatl ia a ina Lica, perch è agirebbero n1odificando· jl terr eno co•5tituzionaly cl1 e dive[lLa pro·piizio al ma11ifest.arsi di fe1iomerti asmalici. Ci sor10 petò casi in cui le .g·l1iandole endot rine l1anno una parte diretta nel fe11omeno n~n1a tico. Si descrissero asso,ciazioni di asina <~ m . di Bascdo,v, asn1a e ipo o ipertiroidisn10. Nei bambini queste Ior:rr1e sono I)iutto&to 1:are, r.aggiung·endo l ' l % dei ca i. l..'origi11e endocrina d·ell 'asma si riconosce (.lai sintomi clinici e dai risulta ti terapeutici. Nella disan1ina d ei sinto111i bisogn a però non ft.tner conto del mela})olismo })asale, a 1nen o •

c]1e l 'e&a111e ·di quc::;lo corrisJ>ondp. perfetta.: n ente cogli .altri sinto1n i cli11ici di dii&fun zio11e tiroidea. L'asma tiroideo, scco11do LeOJ)Oldo Levi, si rico1!0sce per i . segue11 Li caratteri: . presenza 11ell 'asmatico di ipe r1)]asia tiroidea, comparsa dura11te la crisi di di turb·i tiroidei (e<lem.a acuto, con gestio11e tiroidea paro.sisistica), coesisLofi7:~ coll 'asn1a di . indro111i 1)1arossi~tiche di i11 Lai>i lità Liro idea ( e1Tticra11ia, urticaria ecze111.a), co111parsa dell 'asma jJer effetto ·d i' cause i11ertiroidizzanti (incjclen Li de 11a v it~ genitale f0mn1inile, fat.i cl1:e, c11r1ozio111, ' rariazioni m e~ teoricl1e). L'opoterapia dà otLi1rti r isultati. Più in1portanle della liroid·e è la parte c11c h.a l 'ovaio ll ell 'as1 n.a, raro l 'asma ovarico puro , più f1~c qu e11l e quello tireo,,. arico. Molte volte l 'cliologia o·varica dell 'asn1a è n1olto complcs~n per l 'in °·erenza nei f enon1e11i ovarici dell 'a 11i ' i Là i IJO f isa ria. Più rar.a dell 'as111a di orjgi11'c ovarica ·è l 'as111a cl 'ori1 g in e te ticolare. · Ci sono ca5i di a 111a in r apporto con ln~uf~ I icien za paratiroidea, surrenale. In alcu11i casi di as111a es ·cn ziale J)Ul'O v\i'"o.~ i c:r~o ha avuto g·uarigio11e colla h oclt- Lerapia 111e.diante ins.ulin.a ; ma q ues to i1on è suffic jente a dare al pan crea u11a parte notevol e nelJ a i11dro n1e as111a l i ca, (.011 10 pur e n o·n bas ia a' er -0,;uto risultati Lcra1l cL1tici })uoni d:alle irradiazio11i di .g l1iandol e e11clocri11e per attri~ buire sen z'altro ad esse l 'orig·i11e dell 'a. ma. Com unqu e, dal pun1 o ·di vis la terapeutico lo ~~alo endocrj no clcll 'as.rna lico 11a i1ote,rolc i1nporl anza, specia] n1enlc n cll 'asn1atico g·ioYl"t11e. L. · 1

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lnsulino-resistPnza e diagnosi di malattia tiroidea. .. ' . (\'\' . I. GRIFF ITTS. 1 lie Quarterl) Journ. of A1ed., g·ennaio· 1939). , 1

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La diagnosi di tireotossicosi n on è d ifficile cli11ic.a111ente quando ]a si11tomatolog·ifl è com1>lc:ta, ma è inYece difficile nelle forme lievi in eu i an cl1e ricercl1e di lab orato-rio rjosso110 es-· ser·e n egati,·e. E queste forn1e lievi sono molto J)iÙ frequenti di quello ch e ab,i tt1almcnte .s~ J)C·11sa. · · -: . Rece11temente ~Ic E'ivan (1938) ha proposto u11 metodo ad allo a ricon oscere queste -for.n1<i lule11li di n1alaLLia liroiclea . Il 1netabolismo ])il ·ale ·è 111oclifica lo j11 111olte alterazioni tii·oidec; lJCrò ce i1e so110 a]cu11e i11 cui e so i n1oè111Lj en c 11or111ale. Si è ricor i allora allo studio della ' relocità di circolazione., alla ri j)O ta al Lug·ol, alla i>rova di t ollerarlza alla creatin a. Il n1 etodo di l\ic E\, an è cru ello d·ella re i ~teJlZtl. all 'ir1 suli11 a, ch e è a lt·erata 11elle i11alattic. della _ Liroicl e. L '.l\ . ha ~ ludi.alo con c1 Lte.sto n1eto·do 17. casi cli gozzo Lossico e 18 cli gozzo no11 t ossico. 1

1


554

« IL POLI CL l ' l t.('.

La Lccnica <la

~ ·g·uirc è q u e~ La:

<lopu prele Yéln1r11to di angue per d e ler n1in azione di g licemia si inie ltan o 11ell o ,·e ne 5 11r1ilà di insu li11a. I11l111ed ia la111c11te do1Jo si dànno per boc ca 5Q g r. di g lucosio in cento d 'acqua. Si fa la glicentia su M.ngùe arterioso e \ 1e11oso ·prreJc· va Li d opo 3U e dopo 60'. La d eterminazione l'u fatt a col m eLodo di 1\1c Lean. . Nel ·g ozzo· to, ... ico ::;i trovò una notevole r e~i stcnza all 'in sulina e la s te a resistenza si trovò n el g·ozzo no11 to sit o . Ch e que·sta re~i tenza dip·enda dalla tiroid e è proYato dal l':.: tto che e ·a i m odifica dopo e tirJ)azione della tiroide (in tutti i casi me110 due, IJell e osscrvazio·n i d ell 'A.). L 'u so del Lu gol n1odifica la ins ulino-resi~t.enza rr1eno del] a tiroidect omia. L'in s ulino-re is tenza del distiroideo è i11 rapporto co·n un 'a lterat a foTm.azione del g licoge1ao muscolare (e questo s pieg·a la m ioasten ia d ci tiroidei), a cui ·i u n isce un disturbo d o] r i cambio d ci la cre.atin~. f:h e il gozzo lossico n o11 sia una n1al attia semplice, ma sia associéll a a urla sindron1·c n et1romusc olare combina ta al] 'ipertiroidismo ha sostenuto pochi a11ni fa il Labbé (1933). Non si può ll egar e una conn ession e f ra l 'in.sulino-re5istenza e la 1niast enia e non si può i1eg·are 1'esistenza di di·s turb·i tiroidei ch e non 11t0 dific.an o il inetab·olisn10 b1 asale, nJ entre al ter.all o la resis tenza aìl 'ins11li11 a." L. 1

Il corionepitelioma del testirolo e Ja sua

azione ormonica 11ao1·f••gt·nf-'tica. (<:. 'fANGARI. Rivista di ChirizrgirL , clicen1bre 1938). L 'A. riferi cc u11 raro ca o cli corion-epit.elio111:-t puro (cioè 1 &enza tracc;t, di sviluppo con t.Pfnporanoo di u11 terat.o,111è.l) del tes ticolo. Ricorda la natura estre1r1a111011te maligna di tale t tr1norc e la facile produzione di m etastasi specia l1nente n el l>ol111on-e, n1a mch e n el fegato, 11Ci re11i e, pit1 r.ara 111e11te, i11 altri orga11 i . Il corion-epitelioma è i)r oprio dell'e tà dai 20 a i 40 a nni e prc fe.ri~ce i testicoli ecto·p ici : l o ~ Lt1dio di Lale tt11nore è divenuto particolar1n c11 te intere sa11Le in que. Li ultimi anni , cioè da qt1ando i j)rogressi delle e perie11zc fatt e '-'lll l 'o rn1one so uale fe1n1ni11ile e s ull.a secreLio 11c intern a de1 lobo an f eriore d ell 'ip·o fisi re~ero. J}O • ibile di e ami11are biologican1cnte il caralt crc ormonale di qu Lo neopla s111a. !11fal ti il coric111-cpilclio111n ò u·n.a forma i1eopla:-. li ca, nlla <rual c i a oc ia u11n ~itu az i o11c orn to nica d e] lul Lo . in1il c a c.1. uel]a ri ·con trata nella gravida ni'<'l., cor11e r di1no ~trato in ll10do inequi' . ocabile dalla 11 rr~r 11zn dei ,rzuc11ti ~<'g n1

.

1) g i11cco111a Lia ;

2) ipofif'i g ra,·idi ca: ~) l o ili,il ìt drllt' rr.11 ioni hi olnuir l1 1· ll f' lla ;..!'·''i d.1n 1.•.

[ .:\ xxo \LVI ,

11

~U~I .

12]

<.Jue~ti c.lue uJ tj111i :,0110 inl o111i costanti e arcerlati ·in Lutti i casi finorlt si udiati , n1enlre la ginecomastia, intesa nel seILSO di .accre.':>cimejJ lo sia <lel tessuto di sostegno sia di quello g l1iandolare con o se.r1za funzione secretoria, è st ata osserva ta soltanto in alcuni ca:&i , néi <1uali , pie r l o più, trattavasi di corio11-epiteliomi neg·li s tadi tardi vi , con estese ev·o lu zio11i n LCta!'tatich ie . Dal punto di ,i __ t a etio-patùgertc-t:iico Lal e ginecornastia ·deve considerarsi <ii e rigi rLe o,rn1011al e cioè co1n e clovtrta al la pr<·se11zn in c ircolo di ormoni si111ili a q·u elli I>rcse11ti n ella do11na durante la gra, idan za e (lcri , ·ati d alla attività orn1onica 111orfog-enelicn 11~1 Ileopla ll ta costiluito d .a tessulo coriale. La p r esenza in circolo d ei st1ddetti orrr101i i s1,i ega la positività .della rec.tzio11e di Ascl1heimZondec k n ei casi di corion-epitelioma d el . t esticolo. L e 1ic.e rche (li \ ari autori hanno dimobL)r·.at o cl1e l 'orm orlc viene prodotto direi.1.a~ ru enle dal t essuto neo1)lastico: infatti ir111c<1.ando in topolin e i1nm.ature materiale prelevato dalla massa n eo,plastica, dal testjcolo e dalla ipofisi si co11 ·1aLa ormo11e pre-ipofisario S<)lo nelle topoli11 e i11n eRita te con tessulo n eoplo.slico. Ciò din·10 tra elle la so rgeint-e dell ' i1)eri)r.oduzione or11tonica è il t e ...s uto n eopla~ ti co. In con clusio11c, co111e ormai è indubbio ch e, durante la gravidanza, la sorgente del l 'iper p r oduzione ormonica è la placenta co~ì pu r e non può essere 111esso i11 dubbio il fatto che Ìll presen za d·i Ul1 COI'ÌOn-epitelioma 1-él se, rge11tc della ipeI]Jroduzione è j l tessuto e orjaJ c; . Si a d el resto ch e il t essuto corial e e lil l)lace11ta. dal punto di vista istogenelico, s i rassornig·lia no in qu a11to an1ebedu e sono lcss11ti trofoblastici ; cosi pure s i rassomigliano dal punto di vi sta biolog ico p er ch è in tutti e due è stata accertala la prese11za de ll 'orm on~· llreipofisario. F. T osTI . 1

1

u1'.GANI RESPIRATORI . Conf•Pzioni attuali del trattamf>nto rhiru irgi.-o della tubt.. rcoJosi ptJJn1011a1·"· (A. 1\1.:\U RER e J. ]{01, r, \ ·r.. fJari.c; .l-f édical

7

gen1ìaio 1909 ). Gli interventi cl1irurg ic i ten<lono a prcr1dH rc un po lo empre pi ù importante nel tra tt.a1nenlo d ella tuJ)crcolosi pol1nonare e sor10 cliretti tt1lti a produrre una collassoterapia ira qu ei ca i in cui ciò non può essere altua l<> r1J ediu11te il pneu11•olo rac·e. Tra questi numer o i metodi chirurg ici (toraco·p Jastica, frcnirccl<1mia , cal enoton1ia , apicoJi -i con piorr1J1aggio , r e. ezione i olata d ella prima costa, a lcool izzazione dei 11ervi intercostali, pneuniotorace chirurg·ico extrapl eurico) il primo po$tO è Lenul o clalla toracop1as1ica. Qt1anclo u11 i)n eun1o torace ri e .. ce a ~collare oJtanlo 1arzialrn ent e la 1)l eur a cd una 11lc11ro._ro1)ia • Ì\'r ln u11a nclrre11za, chf non ptiò ~81


t ANNO

XLVI ,

Nl.Ti\I.

12J

SEZIONE PUATJCJ\

~re

.sezionata con l 'operazione di Jacobaeus e simili, si può tentare di 111iglio,r ar e· que6.to p11eumotorace in di v·ersi modi: 1) Se si Lratta di un pneu1not.orace incord.ato (con aderenze al diaframma e all 'apice del polmone) si può praticar.e una f reniceicto·-

mia di associazio1ie. 2) In caso di ca verne sop ra-retro-ilari. ch e 1

i t pneun1otoracc i1or1 riesce a se hiacciare si

attuare una frenicectoniia di sostituzione. 3) In c.aso di aderenze circo.scritte clic re11dono ineffi cace il pneumotorace si possono fare resezioni costali limita1e riguardo ali 'ade. re11za con conser, azione e mant,e11im ento d·el p11eumo r eso così efficaoc. 4:) Si può fare una toro copl a~ Li ca di :o ti1uzione (. . e il 1)0]1none è leso ... olta11 Lo in alto) <> una tor.a•c oplastica di as ociazio11c (se è ],c....,a ·}a ba&c del polmone ch e deve q·uindi \ e11irr -ct1mprrcssa col p1n eumotorac.e) . 5) Quando le con dizioni generali del 1ri:1lato non pern1ettono di attuare la toracoplasti ca si può teptare un ])neu1notorace extra -pleuricc chirur·gico di as~ociazione o di so titt1• z1one. L' A. infine . i d1ilu11 ga 11011 'illu traro ]a tor.1coplastica, i vantaggi cl1e da e sa derivano <'·d i vari metodi con cui p uò e~serp praticata. F. TosT1. ]JtlÒ

1

1

1

Le provP

emo-si~rolo~i,·l1P.

pPr la 'Jia!!TIOsi e la prognosi dfllla t11bPrf·olosi polm~· narP. _( i Cou RMONT. Paris ll1édica~, 7 g·e1111aio 1939). L' li . rileva ch e, a torlo, vien e ancora clata ~arsa irnport.a11 za alla sierologia nello studio <1c1la tubercolosi: le reazio11i sierologich e sono i11vece d,i grande i1111Jo rt.nnza per la diagno ... i ·<' j)er la prognosi di (1uesta n1alattia. Soltanto però nor1 bisog·na servirsi di tali r<:azioni prese isolatamente e una ' 'olta tanto: O<.,corre provarle Lultc insieme e ripeterle "Qiù "7C:)lte in modo d.a fare una curva sierologic,a . ~c1lo così si har1no ri. ultati veran1cnte utili ed i·1al eressa nti , come lo dimostra la pratica acqui·.sita dal l 'Autore. Le reazioni sierolo·gi ch e p1er la tube rcolosi fiOssono d~stin g·uersi in r eazioni sierologicl1e s},ecifich e e reazioni cn1os.ierologich e non SJJiecifich e. 1

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l~EAZl ON l

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SIERO·LOGICHE

SPECiT'lf!BE :

Sicroagglutinazio1ie o ricercn del JJOtere <l!tglutinante: consiste 11el ricercare l 'aggluti1)

ri.azione -d ell e culture 0111ogenee d ell a tubercol o.~i in prese11z.a del siero del i11alato. Il potere ·agglutin ante esiste in tutti i Lt1b·0rcolosi con '\llalore di verso : può. n1 an c.a r·e nelle form e gravi e nel perio do terrr1i11a le della tisi, mentre 3umenta nelle form e evolutive leggere e persiste per uf1 e.erto· tempo a valori più o m en o ·al ti dopo gt1arig ione. o nelle (orine laten ti. La 1

s1eroa.g·glu Li11azio11e h a u11 ~Yalore ma-ssimo nel ba111.Qi110; i1oll 'adulto invece, es.s-end 0 positiva .a11cl1c 11 elle for111e latenti e negli esiti di for1nt- guarite, ha i111port.a nza solo se h a valori alti e sop·ratLutto· è in1portant.e quando è a.s._ 0nte (in n1alattie di 111cdia gravità) pètcl1è <·sc:lude l 'orig i11e tubercolare. Molto iinJ)OrLante. pe•r la prognosi è il com1)orta1ner1to della curva d el] a sieroagglu tin azione: asseti.te e i11 diminuzione quando l 'evoluzion e. della tubercolosi è .g rave, il potore · aggluLinan le diventa mag·g·iore quando la mala! Lia tend!\ cos tanten1.ent e verso la g uarigione. 2) J)evir1zio·ne del co n i.plerr~e1ito: t>i i)rat.ica c0 n l '.a11tige11e di Besre·dka ed 11a un valore ~op rattutto diagnosLico: J) UÒ però essere JJroclo l ta .anche da altre 1na]µttie· (n1 alaria, sifilide). 3) Potere ballericida del s·iero·: cori. iste nel sc:n1 i;1are cult ure omogenee di b. di Kocl1 a dose uniforn1e n el siero dei tubcrcolo i diluito a valori divPrsi di di]uizione. 11 siero degli adulti norr11ali è legg·cr111ente batterici d,a; quello dei tubercolosi lo è di piiù . n.elle forn11c, n1edi<' e di gran de res~ Lenza , di mer10 qt1ando l 'evoluzione -è s favorevo.Je. i) fJotere brtllericida clclle urin e : la tecnicia è la si essa della r eazione precedente, fa cendo 1)<~rò uso, nnzicl1l' di si.ero, d i urine· fresch e, filtrat e, sterili . Tl ,·alar e del pot er e battericida delle ~rine ò soprattutto diag·nostico, poicl1è si risco·n t.ra '-Olo n·ella tubercolosi: una ca usa di errore può cissere 1'auroLerapia cl1e d~ all·e l1rine un J)Oter c bal teri.ciùa a rtificiale at1ment a Lo. {~) llE \ZlONI EMOSIEROLO!'; I CHE NON SPECI FI CHE : l ) F loc.cu.lazion.e di Ver ·es (col flocc·u1on1eLrc <li Vern es) : nor1 11a valor e diagi10.s tico as: oiuto perchè si ri:contr.a in altre nialattie; ntaggiore è il suo va lore pro·g n os~ico in qu~n­ to è più elevala n elle for111·e gravi e n elle riacutizzazioni d ella tubercolosi. 2) Sedimentazio11e delle cm.azie : ha val~re · S<>pra l Lutto· prog nos lico. Una velocità normale di questa sedi111 enlal'ione indica o l 'as-enza o la bPnicrn o ità della Lub.ercolosi al nlomen1o del. l 'esarn e: una veloc ilà lJiù au1nr.ntata indica u11a n1aggiore gravità dell 'infezione. 1

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Co.111e abbia1110 g ià detto m ontr.e. ognuna di q11este re.azioni, prt5a i ~olata111 e nt .e , non ha valore assoluto ,- invece il paragon·e tra queste , arie reazioni ·ci fornisc,e d,a ti della 1nassima i111 pc rta11za. Così r1er e·& eTrllJiO se t~tt e e sei le suddel1 e reazioni so no po itiv e abb1an10 la certezza ch e la tub·e rco l o~i esiste e che è attiva: · ·e invece le reazioni sono Lulte negative abbia1no un preizio~o arpoggio per sta.bilir~ l~ nat ura non tu be reo lnre di n1olte 1n fez1on1 sospette. Di più difficile interprt tnzio~ e so no in·\ece i risultati di, erg·enti dell e diver~e reazioni. Ad ogni u1oclo possiamo tener- presente che la positività della deviazione del . comple1

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« IL POLI CLIXI CO »

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monto, ' della flocculazio11 c e della ,·c]ocità c]i sedi ntcntazion e n1 e11tre le altre sono i1egali' t' i1tdic·a una infezione gra \ e o al111 eno fran can1cn Le evoluli\1a; lo stes o se è positivo anche il ·1J oler~ battericida ciel . iero e delle urine. So la deviazione del complc111ento ·Ò n eg·ativa , tnr11trc il poter e .ag·g·luti.nante e il poter e b·atlericid.a del siero ono positivi, vi è pro])a])i lità ell e la tuLer colosi è benig·ua, localizza la e rli lJirognosi buona . ] ;C reazioni sierolo,g·icl1 e s.u ddette (}e·vono e.sere ripetute f 1~equent ement e (p er es. tul ti i n1 e i) in moùo· ch e dal co111porta111ento dell e r urv'e di ·e e i IJossano trarre ronr.l ui- ioni int c ressa~ti intorno all 'e, oluzione dell a n1ulatLia e quindi in torno alla Lerapia da attuare. F. TOSTI.

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Il pneumotorace spontaneo 1·ecidivnotfl. (A . .BEB.NARD, P. BERNET . Joirrr1al cles sc-i e;nces niédicc;lesi d1e Lille, lu·glio 1938) . l>artendo da tre i)ropri e osservazioni clinir?e, gli AA. tracciano un quadro dell 'affcz1or1e. ·F requ enza : v.a ria secor1do i diversi AA. : NiI~o l ky dà il 10 ~{, , I\..jct cigard il 30 %, Mauriac • • 1111a proporzione mag·g1ore. Cau~e: nu1nerose. L 'e11fi elna: da i1otare che l 'enfi6en1a ·è una rnalatlia dei ver,chi, lo pncumotoraoe sponta11eo, una malattia ·d ei giovani; le adc11e1lz1n ·pleuriche : portando a forma zione di bolle di enfisema fragili, i11 occt:t io.n e di u.no sforzo r espiratorio la loro lacerazione sareb·b e fa cile; lo sforzo, i] sopir ala\Oro : Si ritrovano spesso, rri.a non sempre. È certo che in occasio11e di un movim ento brusco , di uno sforzo un po' vivo , si può veder e una perforazione pol111onare, però bisogna ammettere u11 terre110 predisposto, evidenziato da alterazioni ple11rirh e : ad es.: non si coitoscono pneumi spontanei in donne partorienti , eppl1re il parto importa un ben co s1>icuo sforzo; malformazioni J10lmonari congc11ite: fatto controllalo anatomop::ttologicamente; tubercolosi: la teoria cla.ssica dell 'orjgin e tuber colare è oran1ai da re pinµ-ere. Si11tomi: funzionali, il più costante è il dolore, più o meno forte; dispnea in g enere accentuata ed impressionante, spesso palpitazioni. Sintornatolog ia fi ica spesso frustra, talo1·a reperto occasionale radiologico; talora ali ·o pposto sintomatologia cl:is..sica (cc pn eumotc•race a grande orcheslra n). Evoluzione: b enigna. Se si produce un versam ento, in genere è tardivo e resta minimo; Jocali zzAto al seno costo-diaframmatico si ria ... orbe r~pidam e nte. Le r ecidive sono VflriaJ)ili ed ina pettate; il ver~am ento gassoso si forma in genere n ell a ste~M ple11ra ove $l i~t.a lla il pri1no pneumo. Le forrr1 e <i ltPrnanti sono più rare. Il n11TY'l ero dell fl recidive varia m olto e la pos~ihilità di recidive n11merose non ca1nbia abitualn1 en te la benignità ge1

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r r.r.ale· dcl prog·nosLico. Palni er cita un Ì11ulat0 che i11 8 anni, ebbe 18 rec i<li\'e. L'inlorvallo che sepa ra l 'una recidiva d.al1'altra è a11cl1e sogg·etto a va riazio·n i: nella J11a gg~r1ranz:a dei casi la r ecidiva si produce ·da Be1 mesi. a.a un a11110 dalla l)ri111a con1pal"'sa. Qut. to ir1tervallo presenta llna certa Tt.:golarità nello stesso n1alalo il cui 11umero delle recidive. è el eva lo. Nelle recidive i seO'n( f1111ziona]i -di1ni11uiscono di intensità, i fi ~ici .possono seguire t111 1a:nd.an11enl.o inverso ad . d ei casi i11 cuj i ~e.g·11i fi sici '. . ono ecrez10ne 11etti fin .dal primo n1omen LÒ. La maggior· lHlrtc. degli p·n.eumo &pontanej sono pne1Jmi a ~ollasso comp'Ìeto·. Ad u11 certo mon1ento poi il l)net1r.io c1essa, tutto rientra in ordine. il sog·Q·etto ridiviene no,1111ale, n è i1oi sapniamo il pe.rch t- . Lo svil111)no a dislanza di anni di u11a tubercolosi polrnonarc è u11a e\·entu.alità 1

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rara. r11ra: r1elìa rna 1Q'~ ioran z.a dei c~'1~l lo l»neu1)10 s.nontaTiro evolve verso la guarig-ion e sen~t-l fl lr1111 inter,rPnto: ·perciò ba~tPrà i] riposo 111 letto. T~a n11nt11ra sarà r aramente util r ; non j')rrrler t:: rli vi~t~ lo st~t.o gen·eral e, f'e~nire coù rtlrliorrr~fie il rir-t~$orbimento e lo st-Ato def J_)olrno nc so1tostante. J\fo1'1TF.T,EONE. •

• """''VAf: A 7tONI

11 m f' t i•·•·i a f o. Tu lli i popoli colonizza tori h anno d'a vuto afrro11tare il l)l'OO•l erna del meti r<:iato e l'hanno risolto, co111 e osserva V . Zin corte (Rassegna .Sociale dell'.4frica llalia1ia., dic·e:Inbre 193'8) cori le mecle irt1e direttive. La questiolìe è slata sopra t11tto assi]lante (ld è ·ta ta affrontala con energia specie quandc1 i J)i.a1t<:l1i l1a11 no i11 vaso i11 grandi masse t erritori .a bital i da in digerii o da altri imrr1igrati di diversa razza . Gli Slati del Sud della Confederai ione Nordan1-erica11a ::t veyan0 e111analt- leg·gi :,h e vietavano i] r11alri1nonio tra individui di razza divctsa. Tali l<:g·gi furono .ab·r ogale a seguito di di8Jiosizioni dcl }Jolerc ce11t1·a]e, rr1a in pr.atica i co n ti11uò ad o - ·ervarle in n1odo da r endere imJ..)8sibi1e u11ioni del gener e. ~on allrin1e11ti si cc.rn porla rcno gli anglo-s.as ·oni che colonizlnro110 il Sud-Africa· il n egro rhe i cong iu11 ge con una b·ia nca è punito con la rr1orte od i biancl1i cl1 e hanno 11 ~. . reluzioni . con . do1111e . gre so ro 1)e r~e g u1l1 con g ravi . nnz1on1. 1\ parl e ciò in tul ti i pae.. i occupati da~)i ar1glo-"as,o ni il 1nelicrio è senz'altro clas ifi ca to tra gli uonlini di rol<>re. I fran cesi e i portogh e i f.ar1no al meticcio u11 Lr:tl t;\ru r nto 111 eno . evero. J prin1i, co n la lrgge del 13 novernbre 1912 sancirono i] prin ci l1io cl1e il r11 ~ Li cr io nato dall'unione di url fr.'\n cc&•3 co n un 'indigena è consid eralo pre~ f-:t1nt o di ra1za fran cese. e con1e tale può es~ ~e re ricono .. ciuto dall e com1)elenti autorilà. •

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LANNO XL \ 11, Nui\.r. · 12J

SEZ IONE PHATlCi\.

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L'Itali a ·~ cgu i <JUes lo indirizzo, e ro11 la l eg·- Jltl l o ro IJ>ae e. Il fig'lio i1al o éla queste unio11i gu or.ga11ica de ll 'Eritrea e d ella So111alia d el G ò I"IBr g li i11digeni un figlio legit limo. ~1a la g1ogno 1903 a111111ctleva che alla niaggior e età vi t.a di questi m eticci è s <:: 1111->re diflicile specie potesse e . . ~e re conce&s.a la cittadinanza italinquando il france e abba11do11a i 'Indocina. Irt ua Gi rr1eticci che, per caratteri . 0111atic i o tal caso la don11a è di. prezzata e ritenuta re1.1er altri ele:rr1e11t i, ~i potessero ])r es um ere pro. pensabile dell 'ab·ba11clo110 da i)iarte del n1a c.1.eati da lJ-adrc di razza bi_anca . Quo ta larghez- rito, ed i fig li sono •cos tretti a vive1"'e al b1a ndo za era te111 perata f'o lo ·da crj tcri individu.ali: della so·c ietà fra11ccse ·e ·d i qu·cll 'indigena. · la cilla·dinanza italiana veniva r1eg·ata ai meNelle altre colo1lie fra11 cesi la . ituazione no111 Licci c lte per educazione, c.u lt.ura e tenore di è diversa. I n1et.icci 1son,o tenuti lontano dài 'ila no11 se. n e- mo . . tr~asseiro d egn i. bianchi cl1e ,redo·n o in essi accen tuati i difetti ·La con c1 u i ·ta dell 'I1n1pero con la co·n scgu e11 te d ell.e dt1e razz e, e di ciò soffrono inolto i'n Jlrc,1pcltivn cli una colonizzazione di massa ha quanto ten·dono ad avvici1tarsi ai bianchi e <l con i g liat o a n1odificare radical1nente que t e s ~ra11iarsi tlall 'ele111e11to i11di1ger10, che disprez11or111e. z.ano· e dal qual.e. ono di solito esecrati come La legge org·an ica dell 'In11Jero . ancisc·e la e~ ·eri ·d isonore,roli. Si svilu!Jpa in essi un conii 1erdila d el la ci LLaù i1•anza italiana ed il co11fe- ple..,so i)si cologico fal t o di pregiudizi , di va1 ime nto di quella indigena alla donna che ab11ilà e di cliffidenza cl1 c li isola da ambedue bia sposato u11 indigeno, ed esclude dal diritto l i~ r azze . :tl1a c itladi1i.anza iLaliana i figli da inadre i11No11 n1eno sig·11ificati vo è l 'es1)e rj1nento d'indige11a e di padrie ignoto. Queste di p·o .i zi o11i c rocio fra bianchi e i1eri fatLo r1el Nord-Amesorio state s uccessivam·ente rinfo1zaLe dal rj ca, dove i color1izzatori, dopo avere di1::trutm ll . J). L. 19 aprile 1937 c·h e i)unisce con la re- Ja razza autoc Lon.a, importarono gran· numert> ~ lu sione da uno a cinque anni il cittadino itadi ne.gri di cui a'revano b·i so·g no co,m e mano li.ano cl1e, nel territo1io del Regno· 0 d ell·e d 'opei:a schiava. D~rante la guerra di succesC:olo1ìie, Lie11.e rel.azion·e d'indole coniugal e con sione gli .a b·o lizionisti avevano s pinto il lor(, 1lersona suddita d ell'Africa Orientale Italia1elo fino a propug·nare l 'i.ncremento delle uniona e straniera ap1partenente a popolazio11e cl1e ni Lr,1. biancl1i e n·eg·ri. &bbia tradizioni, costumi e con cetLi giuridiC'i M.a la catti"\'U qualità dei meticci e la rie sociali analoghi a quelli dei sudditi del- pug·nanza se1np;r e crescente da parte d·ei biaJJ clii a mescolarsi con i n egri acoein tuarono l 'A. O. I. Tale legislazione trova pie11a g iustificaz ion e seil1pre IJiù la seip arazione delle razze. D el in considerazioni scientifiche e n ell 'es·p erie11- 1esto la politica razziale dcg·li amerciani si esaza fatta da altri popoli colonizzatori. sµerò fino a l punto d~t istituire di~ criminazio ­ La prest1nzio11e cl1e il meticcio 1)o le e co- ni , in fa tlo d 'in1mig·razioni, perfino tra i pol itui re un tramite fra due razze coabitanti si ]'Oli eurOJ)ei. è dirt10 ·tr.ata fallace alla p-rova d ei fatti. Il n1 eIJ:i riluttanza istintiva delle razze bianche a liccio cos Lituisce per l 'o·p era di colonizzazione co11fo11dersi con quelle di civiltà inferiore e la un irtg·oirr1bro inutile· o danno1&0. c:o11venienza dal punto· di vista politico e sd~ c.,iale di manten ere una n etta sep.arazione tra Sirrioncelli osserva che il m ·e ticcio , no·n di l e razze stesse, trovano· u11a corrispond enza in r.'ldo , è inferiore a-d .arrtbo l e razze da c ui l'>ropreSllJJposti teorjr.i. Sen1bra ·p rovato ch e il m e' iene. D<llla razza i111d'i1g·ena , di rp1er siè infe rio1iccio rioev<l i caratteri trasmissibili per via r e,, ere·dita la forza bruta, g li istinti crudeli, ] 'astuzia, e ·dal! 'altro cerpipo una certa intelli- }',iologica più dalla 1n.adre ·c he dal padre. IÌ rr1etioci o è sen1pre un essere inferiore, non genza e.b e gli re11dono più agevole di dare sforag-giunge mai il livello intellettuale e .morale go alle siu·e tend·enze bestiali e di eludere. o della razza alla quale apparliiene il genitore !.. è infrang0rc i lega111i irrtpostigli dalla ci,1i1tà. i11 ca"{Ja.ce di un lavoro utile o che comunque Diventa co sì peggiore dél selvaggio puro. abbia l 'impro11ta ·dell'iniziativa, è so.ggetto a D 'altra parte questo stato vien e irretito dalla co111un·e credenza ch·e il meticcio è un irrego- varie forme degenerative. La storia coloniale1 mette in evidenza la r a lare antropologicam·ente· e legalmente e dall 'a'r\1er&ione cl1e egli su&c.i ta sia nei bianchi pida e$tinzion1e delle razze aborigene ·appen a i11esse in contatto con la civiltà bianca. Quecll e nei nativi. .sto fenomeno, secondo Savorgrtan, è determiÈ p1er ciò cl1e anche nei l)a esi qove le di.spon~to d,a l concorso di due fattori: la miseria e si7Jio1li legis:l.ativ e ed i tCO·s t:umi tradiz.ionali la p1re·c arietà delle condizio11i di vita dei popo~i non creano un ambiente del tutto contrario all 'unio1n,e. di stirpi diverse la ' rita del n1eticcio selvaggi, e l 'interv-ento di u11a razza superiore, che pìl'ovoca la dis&oluzior1e di tutte le istitui1o·n è f.aoile. Nell'J11<locina frane.es.e la religione local e ·e zioni che ne reggono la vita. Il contatto di una -le consuetudini con sentono le relazioni irre- razza superiore non fa che acuire i mali di cui golari, che ven1g ono considerate come una quelle popolazioni ·già soffrivano, accelerando s1lecie di matrimonio di secondo grado che la di5truzione di organismi demografi ci stale indigene possono contrarre con i bianc hi, .zionari, .nei quali l'equilibrio tra popolazione a1ìché i&è questi sono regolarn1ente coniugati e sussistenza era p enosamente mantenuto, e 1

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l L PULIC L1N1CO

acce11I ua11do quei proce :-.i <l l·gr nerat.ivi ch e .' . "f>€3 ·o eran o g1a lll corso. Il selvaggio più cl1e un primitivo perfetti!1ile nella 1enorme rna.g ·gioranza dei casi è il figlio di una razza arrestatasi n el processo e\'Olutivo, inca1Jace di e' rolversi o, pegg io, sulla \' Ìa d ella r egr eS5ione. Nella lne colanza con .altre r azze è incapace di un a])porto utile, i :-:.u oi prodotti genetici anche ::;e sono l'effetto <.lella fec.011dazio11e <la ])arte di el en1en_ti netta111 ente superiori contcn g·ono i caratteri d i ba · rzza intellcltual e e morale e d 'in capacità e, 0luti,·a . La produiione cli ineticci, pertanto, oltre cl1c t 111 cattiv·o a ffare, è nncl1c u11 'azione immo rr.le. argo. 1

CENNI B IB LI O GRAFI CI <1> ~~ .\R G -\RIA

R. JJri11cipi di ch.iniica e fisi co-chimica. fisi o·lo·gica. II edizio ne. lloepli, Mila110 . 1!)38. L. 60. AlJa dis~a11z a cli soli tluc au11i dalla i)rese11 -

[ANNO XLVI, NuM. 12]

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r ezza ec;ccll1enti. Essa si è arricchita di un r1uovo capi tolo su ll e vitan1ine e I 'argomento, tanto progredito negli ul timi anni, viene svolto in modo· vera1nenl·e com1)l eto ed esauri,ente, te.ne1:do· conto specialmentè. che si tratta di un can1po d i r icerche ancora in piena evolu• z1one. Lo s tes-o dicasi del capiitolo sugli ormoni, con ,çu i si apre 1.a ter za parte. de-l libro, nella qual~ .si tr0va, fra l'altro, la sintesi eccellente di due argo1n·e nti cari all 'f\. i c ui n u n1e1rosi rontrjbuti chiarificatori so110 largamente coTt06ciuti i11 questo campo. La l1rin1a rig·un.rd:.i 1' e f u11z io11i respiratoria . i1utri_tjzia e regolalricc del sangue; la se.conda la chimica della contr.a zione n1'Uscolare, pro]Jie111a qu esto cl1e tanti ricercatori ha appas.. ionato e cl1e qui ' ri.ene e&i}osto con la rn.agis tr.a l~ cl1iarezz.a che può. provenire soltanto da una r evisione completa critica e sperimentale ùeJla eno·r me quanlità di rioerche, e di ipol1r1'-i ùi la ' oro cb o s11e so compli cano, più che chiarire cplesto irnpor l an le capitolo d·ella fi1

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siolo~ia.

1nzio11e al pubbli co d egli &tudiosi italiani, comChiude 1. opera t111 è"l hre' e, con1pleta tratta1)ar c e ra l a seco11da edizione d cl trattato di zio11e. d el m etab,o lis1t10 e ner aie li co e (lell'alic himica e fisico-cl1in1ica fi. iologica di Marrr1e11 tazio11 c del] 'uorrlo. garia, n ella ' e le nitida e . cn11)lice d ell 'cdi11 lib•ro rispeccl1ia ii1 og·1ti parle la sicura <' t 0re Ifoep1li . J)rofonda compelenza d ell '.t\ . ,siccltè può costiJl libro, ch e g·ià al . .-t10 i1rin10 apparire ave1uire uua uLile ope·ra di cor1s ultazion e per il '1a i11contrato il pieno favo1'e <lei competenti c.1ompctenl9 ed un prezio o 1nanual.e IJer il gio1:\ (l ei G·iovani inizia11di, n l)paec ogg·i, e11za Ynn c ch e ir1izia la sua preparazione neJle scien:1., er i)crduto le sue car attc ti ticl1e fondamen- ze biolo·gich e. I. Sc1MoNE ta] i <li semp licità ·e· di ro11 cisio11 e, a rriccltito 11rlla ua co1n1)ag ine ccl ir1tegralo di a l c uni Vitar11,i11e und H orrn,.o n.e und ihre technische < ni)i Lo li f-,U a rg·o111cnti di g ran d e attualità ed Dorstellung. I"r Tcil: Er!1ebnisse der Vilaa 11cor oggi i:q. pieno sviluppo, quali le vita. 111i11 e; u ·: d J-J orrri onjor scllu,11g, di HELLEl\1U'r rrlin e e gli arnioni, la loro id entificazione chiBRE nERE CK e Il. ~lJT'fAG. Editore S. Hirzel. n1ica ed azione fisio logica. I.ipsia. 1938, p agg·. 13 ·, R~l. 7. I'<'rallto il piano fonda111entale d el} 'opera ccl i criteri ch e 11anno guidato l 'A. n ella conQues to 11iccolo Jibro contien e u11 chiaro riascezione di e.ssa ·sono rima .. Li inalter ati, e l' e- . . unto d ello sLato a ttt1a le delle cono~oenze sul...:.j)O izion e singol arm ente r apida e chiara, se11- 1:attivi là biologica ·C la strt1ltura d egli ormoni zn. i.1.utili lu i di citazioni , l1a com e dote pri11- e d eìle vitanLine. Costituisce la messa a p•u nto c i1)a]e, di essere imperniata sulla d efinizion e d el proble1na, qua le prefazione alle altre parti preci. a e r5ull 'app•r ofondim ento, di es ere im- · d ell 'o pera, in cui è t rattato de1la preparazione }>erniata sulla d efinizione p~ecisa e s ull 'approtecnica d egli ormo11i r d elle ,,itamine. fo ndin1ento d ei ingo]i feno1n eni , al lum e d elle 11iù 111ocl.e r11e 11ozioni cl ella chimica e clella Se dei r a tti vcn go110 tenuti ad u11 ' 'itto e 11 i111 ico fi ic a. co1npleto di gr as i, idrati di carbonio, proCo i n ella prima JJarte d el libro ' re11gon o teine.i e vitami1!e nole, a1nmalano in 1-2 mesi r11od ernamenle cl1iariti i can ce lli di 1)r essione di una malattia cula11ea car atteristica, diverc~motica e di l)Il, ed e aurien ti "' i possono sa d.alla i)ellag ra e cl1 e coi risponde :;ufficienco11siderare i capitoli dedicati ai colloidi, agli rncnte alla se,borrea umnna. Bastano 0,2 en ziu1i ed ai proccs i di os ido-riduzione. ~a111n1a al g iorno di una soluzione co ncentrata La seco11da parte del libro , cl1e rig·uarda le di vit'<l.m ina H, p er ch è la avitar11ino.si e la sepro1)rie tà chin1icl1e e cbimico-fi icl1e dei li}) 01J·ca a u arisca110 in due-Lre ~e tlimanc. pidi, gluc.idi e protidi e d elle o. ta117.e inor gaEcco dunque pro pettata l 'e i .. tenza di ~na 11ich c e'. le modalità d el loro n1c tab oli mo i11- i1uova vitamina cl1 e polrà avere va~te applicate rn1 edio non i a ll onla11a ch e di poco d alla zio ni tera peu tic11c, '"'o pra tutto e si considera e .. po ..1zione de]la prima edizione, la quale e.b e la se,lJorrea r 1111a d elle cause più comuni '\'~ llli.lVa cr\à d ei pregi di C0111 pletezza e di cl1iad clln calvizie. Nella bro11 co1)oln1011 i1 e d elle ravie il succo (l ) i prega d'inviare due copie dei libri di Clli tli li1none e"er cil a u11a ]Juo11a alione curativa si desidera la recen ·ione. 1

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[ANNO XL,' I,

Ul\f.

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S~ZIONE

561

PRATICA , 1

e profilattica, che l'ac . ascorbico non po ie- E v. GROER. Die 11.fethodik urid 1'ech11ik deì de: e:siste dunque una nuova vitamina (detta nie.i: se.'1 den Bestimmu1ig iind Verfolgung Pil. J o vit. C2), c.h e a differe11za della vitaller R eakiionslage des Organisn1iis (Pathe>rn1ina ar•.ti .. corbutica, non è contenuta n el pe901netria einschlicSoslic_ h Allergometrie) mit]Jerone, ma nell'uva ribes e nelle bacch e di · tels H autr caklio11e11. Un vol. dell 'Ha11dbt1cl1 sa111buco. der biol og·. Arbeitsn1eth o,den. In-8'0 di · 1P6 Nel succo di limone e n el peperone è contepagg . ' con 89 figure. rban €: Schwarze11nut.a una sostanza capace ,di diminuiPe. la perberg· ed. Berlin e W'iell , ì938. Prezzo R~f. 15. 1neabilità dei capillari alle pir oteine: qti esta S 'ir1len,de col 110111e di paLcr gia il p r ocesi o so~tanza è attiva solo iri presenza dell 'acido - della risposta reatliva ad uno stin1olo; il su o ascorbico, è simile alla es1Jeritina e all 'erio- m eccanismo va riferito al fatto cl1e la .so tandictiolo ed è detta vilamina P. z,;1 viv,e11te si tro·, -a in uno s ta to di equilibrio labile, per cui un dato stin1olo provoca nel Anche nella parte d edicata agli ormoni , si suo sistema cer Li fenom,e11 i cl1e noi com pre11leggono moltissir11e cose nuove, chiaran11ènte diamo col nome di r eazioni. Il com plesso di e rapida111en te e~oste . queste ' 'iene a su a ' 'olta det er111inato dai du e Uno de capitoli più interessanti è quello deparametri della lesio11e prin1aria (su scettibig·li ormoni dei veg·etali . Se si decapita un ger- lità) e della capacità di risposta (r eatti,·ità) . n1 oglio, l 'aoc.r esc.,imerlto si q.rresta. Ma rico- dell 'inùividuo (1concetti già esposti dal nor11i11cja se si ri1r1ette sull 'estremità del .g errr10- ~ l r o Zironi) e la risultante può esprimer i glio la punta ch e ne fui staccata. Questa con- 1g raficament e col sistema delle coordinate. Si tie11e dunque una .sostan za capace di influire arriva così [ll con cetto di pater g·ometria , cioè sull'acc~escimento : fu ch iam,a ta « auxina » e allo studio quantitativo dci ra pporti fra l 'in ne è i1ot a la forn1ula. tc11sità dello ,s tin1olo e qu ella della re.azion·e. Si chian1a « unità avena » la quantità di L 'A. &tesso ne 11a fatto un 'applicazione in1auxin e cl1e IJOsta ,,icino a d un germo1g·lio, lo J)Ortante con l 'allergometria della tub erco lo~i , fa incurvare di 10°. c1et ermi11.ando ci.o.è l ' inten sità cl1ella r eazio11 e L'auxina è anche inolto importante per la él lle varie dosi di tubercolinn. formazione delle rad ici e per i fe1tomeni del foTa le è la materia ch e l 'A. Lr.alta i11 c1ue.sta to- e geotropisn10 delle pia nte. d ot~a ll1on ografia, descriv.en-d o i n1etodi ch e Crediamo di esser e ob,b iettivi presentan do si usano p er le d etern1inaz ioni e gli s' iluppi ai lettori que.sto piccolo li biro, con1e il più ch e derivano dalle varie osservazioni. E p·r or11oderno, chiaro e completo com1)endio dellt3 })abile ch e il n1etodo assu111a i1el fu turo un m0der11e conqYist e della ormo110- e vitan1ino- significato pr.aLico per la diag·11osi e la proi\'1. CoPPO. logia. g11osi, n on sol tanto n el ca111po della tuber colosi o d ella sifilide, J11a a nch·e p er le m alattie i11fettive acute e cl1e esso possa ·an1p.Jiare il l. 'irtiradern1oreazio 11c per la diagnosi biologi- s110 can1 po di applicaz ione anch e alle J)rov·e ca d ell ' ech i r~ococco umano (r eazione del Ca- di ca1)acità ft111zior1ale Cli orga11i ed appara ti . soni). Tip. Frat~Ili Lega, Fa enza, 1 P38 .. /i l . In questa rr1onog·ra fia è riportato il resoconto della riunion e ten uta in Imola per con1 - UFPI C10 S T .\MP:\ MEDIC.\ IT..\ LIAN..<\: 111 edici ita.lia.1ii Poeti, ,<;crillori, Artisti. Co11 elen chi dei 111emorar 0 il Casoni ed illustrarne l 'o per~ gr·uppi dell ' « \ s.sociazìo11e ì\'led ic i I Lalia11 i :\ r scjentific.a . ti ti ». Prefazione ùel prof. P. I'rcc rNT~I . In d elta sedula, ]Jrcn1csso il ricordo del co1r1r11em()ra to, fatto dal prof. Giu.g ni e dal prof. Que::>ta ptil)·b li cazion e ÌJ) Ler e ~a l)er on.al111cnAzzi. furotto svolte alcune orifginali com unite ,5GO medici Cli og·r1i parte cl 'Ilali·a; n1a l) llÒ cazioni, ch e in que:sto opuscolo vengo·n o rac- inter essare indub]) iam c11te an ch e l.t1tti i 1nedico] te, nttin Cll li alla cc r eazÌOJle del C.a soni >>. ·ci italiani percllè ciasc u110 di es i può pren1'ra le con1u11icazio11i vanno_ ri•c ordate : quella (l,<:I"e par te a ll n al1i Yi tà della 1\ . ~1. I . A. o ,d cl cli Molina ri Tosatti cc su ll 'evoluzion e dei crite- cc Con,,i, io letterario n e 11cr il fatto che le lir i inter _pr etalivi e della tecnica della reaziori ce programma ticl1e, esposte n el volumetto, n e del e:. >i; del D 'Agos Li110 &ulla cc intrader1ton cor11prenclo110 sollanto gli obb ietti,·i 1Jro111oreazione df-11 ~ - e sua ir11portanza clinica »; pri dell 'nrte•, 111a as urg'ono a quelli , che c iadel Tescola cc sull 'iconografi.a radiologica delle scun m edico italia11 0 ha n el cu ore, della Patria. ci8tÌ da echinococco »; d el Pasini cc sulla m~11Edito eleg·ante111e1i-te quebto volt1metto è stacanza dell 'intradern1oreazione del C. n·ell 'evoto t enu.to aid un prezzo n1oclesto (L. 5) de~t iluzione i11izi.ale di una ciSiLi da ecl1inococr:ato per inlero all'O. N. per gli orfani dei ._ aco n, ecc. nitari jtali ani (co11 . ede in Pert1•gia) e può serLa riunior~e, alla quale aderirono personali- vire molto bene a clin10 .. tra r e qua11ti ,rasti ori1.zonti ab1b•r acci110 i ~ledici il a]ia.11i n el ca.n1r10 tà ed i maggiori Clinici d 'Italia, mostrò quanto vivo arlcora è il riro,r do •e. l 'apprezzamento ùell.a Letter<.t lura ,e dell 'Art.e, col ii vate a COl)O di svago e di s~1npre n1aggiore ele,r?zio11r ~11i­ dcl n1edico per l'opera dello scienziato imm aturamente scomparso. MoNTELEONE. ritu ale. •

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[AKNO XL VI, Nu~1. 12]

e, IL POLICLINICO »

APPUNTI

PER IL MEDICO PRATICO . •

CASISTICA E TERAPIA. Anemia emolitica con emoglobi uuria ed emoside· rinuria tipo 1'1archiafava-l\licheli.

A. Sega (,t rchivio di pa~tologia e cli11ica mellica, d icembre 1838) descrive un caso di anerriia emolitica con cmosiderinuria t ipo Marcl11af<i va-Micl1eli ch e è il trentaduesirr10 della Jer Leratura n1ondial e. Oltre cli.e per la sua rar ità, il caso è degno di rilievo anche per i tre se.guen l i parlico]ari aspetti sintomatolo·g ici : 1) l~o 1nparsa tardiva della emosiderinuria: nove mesi dopo lo &tabiLirsi della e moglobiIiuria la quale nei ca1si descritti di solito è conLe1nporanea alla pTin1a. 2) La particolare e r i p1etuta influen za scat.ena11Le della crisi emoglob inurica spettante a l ferro sommir1istrato p er os in dosi terapeuticl1e modeste. 3) La presenza di t111a co1)roporfinuria note,roln1ente superiore alla r1orr11a contemporan ea .1lla en1oglobinuria in periodo di assenza di en1osideri11uria. 11 qt1ndro clinico d·ella malattia di Marchiafav,a e Mich eli è costituito da t111a anemia a LÌJ10 en1olil ico co·n.g·iunta a d emoglobinuria ed e111osiderìn uria. .1\1ich el i e 1\oben thal ritengono tuttavia che il sintomo emoiside1·inuria non ra1)prc ~,0 11Li u11 el e1nento essenzial e d ell a mala t Lia, icch è ]) UÒ ancl1e nlan·c:ar e. Rig·t1ardo alla patogene~ i d i tale malattia l'f\.., dopo aver esp·osto l e ipotesi a'ranzate dai diversi ricercatori, conclud.e ammettendo, con1e eleme11to essBnziale della sindron1e, una firofonda a llerazione del rìc.a111bio emoglobi11ico, cl1e i traduce ì11 t1na e$agerata emoglol>iJ.1 crr1 i1 e conscg·uente c1noglob inuria, emosiderin uri.a ~lcco111pag·nata ad iperbilirubine mia, urobilinuria ed ancl1e, ron1e n e] caso di osservazione dell 'A., dia t1na aun1ent.ata elimiJ1i~.z ion c d ella coproporfirin "l uri11aria . In cia sc11110 cli que Li protlotti è j)Ossi1Jile r icono&cere 1'ori o·i ne ~ n1oo·lob ini ca . o c:on t alc con cezione, . t Let ta111c11 t e unitaria , l 'A. rico ntluc e i n1oll cpl ic i as1:;e.tti sintomato logici cl ella n1alaltia di Marcl1iafa·Ya-l\f ich eli ad t111 'unica cat1 a e cioè ad 1111a projo11da al lerazion e del 1•ican1bio emoglobinico. F. TOSTI. 1

La patogene i d ella ane1nia ipocromicn essenzia.l(l.

W,. Tl1icle (lllinische lVocheriscr., 24 dicen1brc 1938) dice che l 'a11emia ipocromica E..t.~e r1ziale è un tipo di anen1ia i1)ocromica che ( o]p~ -cc 11rcvalenten1 cn te clonn tra i 20-4:0 a11ni; . . i accon1pagna spe. o a d acloridria o acl1i lia, ta 1\'Olla anche ad alrofie d ella n1ucosa f'1rin o-ea ed e .. ofagea, e S J)P so l)l'OYoca anche di turbi trofici d elle ungl1ie e pare te ìe. Collle i1clla ge.n e i delle anemie })OSt-opcratÌ\'8 ; ncl1 ° r1rll 'ane1nia iooc ron1ic,.'\ es e n ziale jl

pa.~s.~gg io

del conte11uto attr aver so il ca11ale g·astrointesionale è di regola fortem·en le acceleratp : lo svuotamento dello ston1aco e del tenue superiore si con1pie precì1)itosan1e11te, wntq ch·e ·già dopo un 'ora cl.all 'ingestione il contenuto 11a p•a ssato il digiuno e si trova nell 'ileq. Questo acceler.a to i;assaggio attraveT60 l o s t.ornaco e il digiuno non è dov11to soltanto alla d eficie11za della secrezione acida : nell 'anemia ipocromica €ssenzia le si constata infatti un p~_ssaggio precipitoso anche quando la secr ezio11e acida dello s to,m aco è normale. 11 passaggio accel e.rato l)IUÒ portare con sè distu rbj nell 'assorbim·ento del ferro ingerito co n gli alimenti; i11fat ti l 'assorb in1ento del ferro si C<Jm.p ie principal1nente nel duodeno, soltanto · se il ferro viene :;;01nn1inistrato· in grande quant.jtà l 'assorbimento p11ò av·venire in tutto il te·nu.e. Il deficiente assorbimento di ferro n on :hast.{l per &e stesso a determir1are u11 'anen1ia. I,(1rg.anismo può .atl ingere il ferro alle riserve accumulate in alcuni oirganì. L'anemia ÌJ)Or.rom.ica essenziale si d,e tern1in.a se queste ri~erve sono costituzionaln1ente scarse (perch è soffri vano di ane1nia o d i achilia ancl1e g li ascenrletnti , ciò che in n1olti casi si ])UÒ con&t.ataTe sopratutto p1er il esso femminile) 011pure se esse vengono esaurite da ripetute emorra·gie (m ·estruazioni) e da g r a,·ida11ze. 1

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P. Sindrome di diatesi emorragica del gruppo Werl· hof con atipico reperto ematologico. E. i\Iarzollo (H a.eniatologica, fase. X, 1938) a proposito di un caso di diatesi en1orragica d·P-1 gruppo \l\/erlhof co11 t1n 'a ti pia i1el r eperto c·1natico co tituiLo da un ritarclo nella coagul azi one sirriilmente a quanto avviene n cll'c1110filia, di c ute la )Jossib·il i tà diell '~8is t enza di forme inl er111cdie fra emofilia e diatesi emorragich e, l)Ossibi11tà an1n1essa d·a alcuni autori. L ' A. però, basando i es cnziaJmente st1l fatto ch e il ritardo d el ten11)0 di coagu]nzionc l' uò e~. ere doYuto a n un1ero . . i slati })a to logic i c-l1 e 1111'la han 110 in co11lune con l 'emofil ia m ediante :n1 eccanis111i d iver i , conclude afferma11dc cl1 e Lal e ritardo non ra1>prese11ta una con1ponent c en1ofiliaca 11è un -inlon10 così caratterislico da far senzsaltro an1n1ettere de]]e for rne di p.!l aggio o for111 e inl ern1ediarie fra <>Jflofilia e porpore cn1orrnoicl1 e. Cosicchè non i può arnn1ettere, con1c taluni ' 'ogliono, un gru1>po di sindron1i e111ofilo- e111orscnicl1 e ch e r on1prcudc i co ì d etti ca ... i di }Hl ... ~g~io [ra f\mofi lia e porpora trombo1)enica, e si pt1ò r>erciò affer1nare elle i casi compre i in quc$tO !!l't1µpo . . iano in parle da ritene1 . . i ap11arte11en ti all'emofilia ed in rl'a rte alle sindromi cJ i cliatesi r111orragicl1 e. co n. id eratfl co111c e prcs~ione cli 'ari ~ tali ]Ja lologic i. F . TORTI.


lANNO

XL VI, Nul\lr. 12]

563

SEZIONE PRATICA

Un caso di porfiria acuta svilt1ppa.tasi d11rante l'ospedalizzazione. Il caso è descril to da A. Eldahl (Acta M ed. l')can.din. , n. 3-4, 1938), la sindrome si sviluppò dopo un trauma ps ichico. I sinto1ni prin ci1J.ali erano stili ch e.zz.a 1gra,'c, coliche inte.~tinali, segni di ir1sufficienza renale (alburr1inuria e cilindruria) ed epatica (ittero) e n1olteplici sintomi n ervosi . Que5ti consistevar.io in pare.si muscol ari alle estrerr1ità e alla la- · ringe, atrofie muscolari spiccate con abolizion.e d ei ri.fle ·si , emissione involontaria di urina e di feci, par.si unilateral e d el fa cciale , strabi sm o, dì~turbi p sichi ci. L'urina , di color e r osso-scuro, conte1l'eva abb011dante j)Orfi rina .

P.

t e·r ale ri&pe l Lo al pazie11te i11 n1odo ch e il uo sguardo cada latera lmente sulla r egione tiroid ea. Con tale ma11ovra si vede la tiroide soll e varsi e affiorare sotto la cute. Gli elem e11ti in giuoco n ella m an ovra con1binata ]Jer porre m aggiorrt1,e11Le in evidenza la tiroide .sono con1plessi e cio,è : 1) lord10si d ella colonna cervical e e, l')C l' essa , spinta in avanti d ella trach ea e conse.g·uentem oute della tiroid e e quindi mag gior e evide11za di questa; 2) s tiram ento· della ·g ua ina p eritiroidea di Sébila u e quindi t endenza d el piano tiroideo a spos tar si- in avanti; 3) contrazione d egli s Lernocl eidon1as toidei i cui n1argini anteriori si m ettono in evid enza e fanno sporger e jl ca11a le laring·o-tralA NDOT..O . cheale. 1

Contrib11to alla som1niuistrazioue rettale di di· gita.le. Secondo I\.. Baa tz (D euil . Af ediz. Wos chenschr., n. 52 , 1938) Ja son1n1inistrazio,n e r ettale d ella digitale assicura una mi glior e tolleranza e1d un più ra11ido riassorbimento. Esi&a è p 2r ciò p arlicolar111ente indica ta l)er quei pazienti ch e n on tollerano la dig ital e p er bocca . c:orn e n ella son1n1inistrazio11e oral e, anc.b e in quella r c~ttale la p r esen za di &.'lpo n.in e facilita notevolrr1r~n.te il riassorbjmento d ella sos tanza att.iva; è p er ciò ulile n o n d ar e i glicosidi isolati, rp.a un estra tto Lota lc d elle foglie . La som1r1inistrazione r e ttale s i f.a con s uppost e eh.e con t en g on o ciasc11na 1 eslra l1 o corrisp onden te a 10 centig·r an1mi di foglie. I_.a cura è stata spe-ri111 entata su oltre 100 ca ·i dj in sufficien za cardia ca da svariate cau tie , dall e· form e piiù 1-c(gger e a lle più gr avi. Dosi g ior11alier e di 1-3 ~l1pposL.e al gior110 . Buo ni rj s ulatt i g·ià dopo 1-2 giorni di sommini&trazion e. P. 1

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SEMEIOTICA E DIAGNOSTICA. Sulla semeiologia fisica della tiroide: un artifizio per la sua esplorazione. G. Pizi illo (l~ijorma 1"1 edica, 21 gen11aio 1 H39) dopo aver con s ta ta to cl1 {~ con i vari m e1odi attualm ente in u so Jlon se111pre il m edico ri r5oc a st abilire co11 s ufficiente esattezza le condizioni an.a tomicl1c cl eìla tiroide - s pecie se si tr.3 tti di Ro ggetti a c ollo adiposo o tat1ri110 - d escrive un artifizio scm eiolog ico ch e egli u~a c0rren tcm c11te . Tale arti Cizio consist e 11cll 'invitar e il soggetto a rove ciare il ca1)0 all 'indietro e n el fargli eser citar e u11a pre io11e for1 e d ell 'occi pite (.oniro la faccia i)aln1a r e delle rr1.a11i in crociat e ·e disp o st e .a doccia in n1aniera dçl aderire csatt.a1nente die tro 1'occi pit e. Si veng·on o a deter111inare .du e forze antng·oni t e risultanti una dal n1ovime11to di iper esten sio11e d el capo cl1e tende a J)Orl-arsi scn11>1 e più nll 'indietro, I 'altra da llo sfor zo eser citato dall e n1 ani per tentare cli ricond11rre il ca1)0 in a' anti . ],'osse rvatore de ve rin1 Aner e lll T>OSizion e la1

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MEDICINA SCIENTIFICA Meccanismo dell'azione cl1emioternpica di• nJcnni derivati solforati nelle 1>11ru1nococcemie sp<'ri· mentali. D op o l a scop erta dell 'azio11e anti streptococc ica di talu11c soslanzt n el g·rup.TJO d ella s·ulfarr1ide so110 s tat e fatte i11olte ricer ch e allo sco·p o di 1l-r ecisaT·e jl m ecca nisn10 cli a zione- di t ali ~o­ st an ze. t\. que t o p r op o ilo . i routrap pon g·ou o altu.almen te dt1t3 .~onc eziorti. Se.condo la prima il m edicam ento agir€1b b e clo,p·o esser si trasforn1a t o n ell 'or ga11isn10 in un d eri vato a1l cora non b1e n co 11 o·~ciuto il quale fa,'orisce l a fagocit osi clel 1n i c rob·o da l>élI~te d ell 'orgar1isrr10 rallentando,n e la i11oltiplicazion e e i rn11Jre d e11do1n e la incaps ulazion e : l 'azio11 e del m edjcamento n orL si esplich er eb·b e clirettan1e11ta .t-lll i11icro1bo n1a 1Jiuttost o esaltando le dife e d ell'or ganism o . La secon·d a con cezione invece a1n;i11ell u u11a azion e d iretta lisizzantc d el 111edi r. .1m . e11to s ul · Jni cr obo . C: . Levadili , A. Vaisman e D. I<rassn o [f (A nncLles de l'ln s li liit J-1 asleu.r~ ge11n aio 1939) ha n J1 0 ·pe rciò cscg·uito u11 a serie d i c s.1)erien ze JJOr 'eid1ere c1u.ale d elle due c o ncez ioni suddette f O't'lSe la vera , u tili zzando p er ò , al posto d ello 8f 1:e1"'l tocoeco , il p1n eumococco , il quale h a t1n p ot er e cap sulogen etico più spiccat o . Gli AA. ltanno co.sì p o tuto con st at ar e cl1e ln virt1len z« d ei p n eun1ococcl1i dipende p iù da l i)oten ziale cap8ulog·en o d el micr ob o che da lla CDpacità. fag·ocitaria d ei leu cor.iti , in q u anto un l(;elìlJ.O di p n €u111ococchi diven ta patogc110 quait(l o trova ncll ' 01,g·a11i~ 1Tt O i m ater iali necessari alla su a n1oltiJ' lirazione cap1sulogen eti c~ . 1n fa tti il miarob o in ra·psuln to diYenta i11atLaccabile d ai f~1 g·ocil.i , an ch e se questi conPl Ya n o inta tto il loro ])t)ier e fa.g·ocitant e. T J11eJ.ica1nenti ter a1)eutica m e11lc attivi esplicano la loro azione r c11d·endo gl i 11rnori d ell 'org.aniSl110 ~ na da tti a favorir e la m oltiplicazione C<tpsulogeniel i ca d el gerrr1 e: i pn enn1oroccl1i 1

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[A~='JO XLVI, NuM. 12J;

lL POLICLINICO >'

allora, no11 rivesliti dalla ca p ·ula, dive11 t,ano fa cile preda d ei fago citi. Le ricer che quirl.di degli 1\.utori dimostra110 ch e ! 'azione t erapeutica dei i11edic.amenti solfcrati si e. . p lica non clìrettamente ui microbi Jfla s ull'o,r ganismo: 1) modificando I 'ambie11te un1orale, r enden,d olo inadatto a favorir e la seg111entazione i1orr11ale e la c.apsulogenesi d el micTobo; 2) assicurando la distruzione , più o· meno t.o1ale e d efinit iva, d el germe, grazie a]l 'inter,ron to dei fa gociti. F. To·STI. •

POSTA DEGLI ABBONATI 1'intura per capelli. Al dott. B. P. da IvI.: La paràfenilendian1i11a , usata p er tintura dei ca1)elli , P'r ovoca molto spesso dermatiti anch e glavi ed estese l e quali, in so1ggetti sensibili zt:ati , pois sono essere accompagnate da feno1l1e11i g·ener.ali tal,1olta imp on~nLi (f.ebb r e, senS<> di malessere, ecc.). Tt1lti ql1es li disturbi p;erall.ro , ordinari.a1nente, si dileguano non apl)ena so peso l 'u so del pr·e·p1a rato. Per ottcn•e;r e Ulla ti11ta scuria dei cap1ell i Brocq cd11sig-lia di la,r.a rli con soluzione di l'arbo11ato di potassio u110 ·u dieci e poi di frizio11urli con la segue11te n1i cel a: .'."ureo spre111u lo della corteccia verde g·r. 10 di mallo di noci . )) 90 Al rool al 60° . l:1:ciare a co ntatto per 10 giorni e l)òi filtrare. V. ~f ONTESANO. 1

VARIA Lo scorpionismo nel · Brasile. Abba .. ta 11za g·ra,·e è il pericolo ch e ra pprese11tar10 ~li scorpio11i n el Bra ile, ·d o,rc si calco l ~110 annual111ente qt1a . . i 7000 casi di pu11tura con '237 i11orti. Lu pote11za .d,el ' 'eleno, ch e lali aracnidi i11oc ulano co11 l 'aculeo ch e si tro,·a all 'e.., tremità della co da, è dimostrata clal fa llo cl1e la quantità ch e n e f11orie ce con la i)'u11lur.1 è di g . U.000.131 e b a tano a11l Il e mg. 0,05 IJer pro,·ocar '\ u11 d olore torn1enlo . o. QuPsto Yeleno agi ce . . 1)cr.ial,mente sul ~i~ L enin i1cr Yoso d e terminando u11a specie di si11 clro1nc di sirin gomielia acuta. La parte J'U nla ~ i fa edc1natosa , rossa , calda; si manifc ~ la110 . cialorrea. ri11orrea, 11au ea, Yon1iti , lieve e1 na l e,111csi. In te11sa 5en.,<:1 zion e cli freddo COll pelle cl' oca, cefalea, forte l acri111azione, n~rnr ·111 1 e nl o clella ' rista, fi11 0 acl t111 a , rera ce( il i't. R r, l)iro di I\.u '" m aul , lclchirardia (a 180 <' ])iù), i11 qt1ul ch e raro ca o, bradicardia. Inl L1r c ... ~an Le ~ la dissociazion e delln en il1ilit à: i1>erc!'-te ... ia lalLilc, con a. . sc 117n <li sen -ibilit à lt'ltlli c a , lal\"olta Ìl)O- ocl n11e lesia tattil e. tcr 111ica e cloloro . . a. C.ontrazion i e ron,·ul ... ioni e'" i. sion e i!1Y O lon taria di feci.

Nella seco1n da fase, don1u1ano i fatti paraliti ci , i vomiti ed i dolori . Se11sazione di into11t1n1ertto, difficoltà od impossibilità di can1minare, treirnori, 011date di calore <.tl ' 'iso e, final- r11ente con la respirazione sen11)ire più superfi ciale ·ed in un b agho di ~udore, con tempe- . rulura sotto la i101r1na il paziente muore. In qualcuno che g·uarisce può ri111anere un'emi pl-e1g ia. Come con1plicazioni posso110 aversi edema pol monare e gangre11a della parte l esa. Vi sono de g·li animali poco sensib ili a que- · ... lo veleno, come le gallin e, i tacchini, ec:c. ; vi è poi uno· sdentato (Tatiz) totalm.e-nt e in1n1u- ne; trattasi di un 311imale che vive nelle ca- · verne jn con li11uo contatto con gli sco·r pioni; 501ltanto g·li adulti sono insensibili, n1e11tre i g·iovani ~occon1bono all 'azione del 'eleno. O. De ~[agall1 aes (Jotlrn. tro7J. med. a. hyg. , 15 dicembre 1938) ci dà notizie di al cuni rin1 edi popolari usati contro l 'avvel enamento: in1piastri di cipo11a, su cco di lin1on e bollito. con tabaoco e sap1011e, ·ecc. F'a inoltre menzione ·d i dt1e rin1edì. l 'u110 cl el tipo omeopatil·o· cc~stituito .d allo s te:::.so sco·r pione, o dai suoi 'isceri_, in1mersi i11 alcool , da u1s.arsi prer· app1lirnzione Lo1p1ica; r1elle nos lre c.anTpagne non è raro ved ere degli scorpioni I e111uti in olio , c l1eò poi de ~tina to ad essere utilizzato contro le punture d ello stesso. L'altro rimedio è co . . Lituito dal succo d·elle foglie o dei tuberi. cli Dahlia vcnriabilis c h e ]1a11no realmente, in vitro, u11 'azione n eL1traliz~ante sul ' el eno ; la so~Lanza attiva sarebbe Ja I iro ina. Ma il rin1 edjo sovra110 è r ap presentato tlal siero ottenuto dai b o, ·ini i1111nunizzati (son o J1 ecessari circa 20.000 sco.rpio11i lJer pr•e1)arare l 'ani111ale); ·e sso ' 'ie11e JJoi dosato iniettando11 e d ell.e misce~ei con quantità progressi,~e di ' cl e110 ne] topolino. Il jero , ,iene preparato all 'I stituto · biolog·ico d i l\iJinR" ed ha g ià avut o la co1n fern1a cli11ica ·del la sua effiracia; le stHtistiche dimo5trano, di fatto, cl1e la n1ortalit& r1ei casi non curati è d el 4 2 °0, m entr€. n ei casi tratta ti col . iero è di 1 , 71 ~~ . fil. 1

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PUBBLICAZIONI A.

PERVENUTECI.

f'RASCH1~1. L 1 or1nonosi ero terrrpia

lesticolare i1 ? li n coso cli arresto dello s1·i l u,tJfJO so1naf; co crl in un. caso di graru1 ipolrofirr. cl:!i lesliroli. T;p . Europa, Ron1a , 1938. Priorità Italia11a nel r,nmnc1 rl<'lla Farn1acoteruz1in Uffi c io 5la1n1)a ~[edi cn Ilalian a, ~filan o, 1938. P. P1 cc1N 1N I . ~ci en:ct e ])rtfria nella storia d elll' Un.i uersitù 1talian.c. l Jffi c io S l an1pa ~Iedi ca I I ;1-

liana, 1viila110. 1938. ll.

S1ì\roNETTI

( ;ùJlZ \ .

Ulle1 i ori

os~erva:.ioni

sozJr 11

caso di on.ern i a eri trob laslica tipo c:ooley sp lt' nectorn izzal u. 1'i1). T1n 111 . l~o nrcz ion e, ~fodena. 193 . l;-. ' ' ALTon.T \. r;onsi 1/ero:.ion i sul la f rcondn:i une ",._ ti/iciale cieli i ,/on1ta. Tip. oYen c, :\apoli, 193~. .~1nn ali Soci età Jlrrlicn r.olo11iale 1 lelln Libia . ' t alJ. Po1igr. )[acrrr i , 1~ 1 i poli , 19~~ . u11


. [ ANNO XLVI , Nul\t . 12]

S ~ZIONE

PRATICA

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.NELLA VITA PROFESSIONALE. ~Iode11a,

· CONCORSI. '.Posti vacanti. f\1ILA l'iO .

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Co,n siglio d eg li I st i f u t i Ospilalieri . -

·ver la Sl.1ccursàle di Cer11u sco s ul Navig lio: primario n1edico dire ltor e : s lip . L. 24.000, indenn. r rsiden za L. 4500, alloggio; ai11 to chirurg o: 1s lip. L. 6450, indenn. trasf . L. 3000, a umento dì L. 950 ·Òopo il 1° biennio; cinqt1e assist enti : stip . L. 5600 , serv. att. L. 360, inde1111. trasf . L. 2400, aumenti . . Primario o culis la; L. 7850 . P er tut ti : tit. ed es . ; sc~d. 28 n1arzo, ore 16. REGGIO

GAL. Osp edali R iu riili « G. :Nl alacrin o » e

Concorsi p er titoli ed esami a primario chirurgo ecl a primario os tetrico; s lipcn d i risp etliv. L. 14-.800 e L. 8000; due quir1quenni d e·.cimo; compartecipaz . Scad. ore 16 d el 31 m ar zo. D omanda e titoJi alla Segr eteria; informazioni d ella Direzion e Medica. -<< F. Bian chi » . -

l{o~rA.

9 i)os ti; scad. 31 m ar zo; Peru g ia , 15 p osti ; ·scad. 30 aprile, ore 16: Pesar o: 17 p osti ; ~acl . 31 in ar zo, or e 12 ; Piacen za, 6 p osti ; ·scad . 31 m ar zo, o r e 18 ; Ravenna, 2 p osti ; sca·d . 31 m ar zo, or e 18; Reggio Em ., 5 p osti.: scad . 31 m ar zo, or e 18; Sien a, 6 posti; scad . 31 inJ r zo; Messina, 3 posti; sc1ld . 30 aprile; 'frento, 10 p osti ; scad . 31 m ar zo, or e 18; Udine, 19 posti ; ~cad. 31 marzo, o r e 18. .Ver celli , 12. posti; •scad . 15 aprile . Per il b ando di con cor o, schiarimen li ed altre ji1formnzioni ri ,·olger si alle ri sp et live Rll. Prefett t1re, Uffici o d el l\1edico Provin ciale.

M ini st er o de ll 'E d ucazi on e Nazi on al e. -

Sono b an cliti i con cor si alle seguenli ca ltcdre n ella .F acoltà di m edicin a e chirurg ia: 1) Cl inica oist etr ica e g inecolog ica n ella R. Univer sità di Cagl iari ; ..2) Patolo~ri a gen er al e n ella R. lJniversi~à di Bari ; 3) P at ologia sp eciale inedica e m etod ologica clinica n ella R . Univer sità di Cagliari ; 4) Anatomia e is lologja p a tolog ica n ella R. Univer sità di Sas·sari ; -5) Clin ica ocu lis tica n ella B . U11iversità d i P erug i a; -6) P at olog ia sp eci ale chirurgica e prop ed eu t ica cliI1ica n ella R. Univer sità di Sassari; 7 ) Clinica _., ort o_pedica n ella R . UniYer sità di Na poli; 8) Radiologia nella R. Università di Bologn a; 9) Fisi ol ogia uman a 11ella R . Univer sità di Bari ; 10) Cli11ica o tori11 olarin .goiatrica n ella R. Un iversità dj Cagliari ; 11) Idrol ogia m edica n ella B. Univer sità d i Rom a; e n ella Scu ola di ost etricia di Cat a11zaro a professore di -retlore. I t ermini u tili p er l<:l prr~se11tazio n e delle d om ar1<ie e dei d ocum enti scad on o il 31 maggio 1939-XVII. P er i concorren t i ch e ·si trovin o· all 'est er o, n e ll 'Africa Itali arta o n ei possedimen t i italiani , fermo r e-stan do iJ termin e d el 31 1n aggio 1939-XVII per l a ])resentazion e d ella d om anda , è consentita la pre~en t azione d ei d ocumen t i e d ei t i toli sino a tutto il 30 giu g n o su ccessivo . ·

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B) p er Labor atori p r ov. d 'ig ien e e profil . (Sez. n1ed .-n1 icr ogr afica):

Asti, assi st ente; scad. 31 n1ar zo ; Campob a·sso, assis t.; scad . 30 aprile, or e 18; rvr~cerata , coad itl tor e ; scad. 30 nlarzo, . ore 12; ~l anlov a, assist .; scad . 30 aprile, or e 18; P av ia, coadiutor e e assist en te; scad. 15 aprile, ore 18. .. C) p er ufficiale sru1it ario e m edi co capo d ell 'Ufj'icio d 'ig ien e d i : Ast i, assi s tente: scad. 31 m ar zo; Grem o11a, ca1)oluogo; scad . 31 m arzo, or e 16; Imper ia, cap olt1ogo.; il concorso è riser vat o; Lecce, per un co11sor zio; la scad en za sar à n o t ificala ulteriormen te; Savon a, per consorzi ali ; cad. 31 m arzo. D) Di'sp en sari antiven erei: Aost a, dire llor e, scad . 15 a prile . Consorzi provin ciali aritituber co•Lari

Gen ova, p er vice-d ire ttore; sti1). L. 18. 000 e. 4 quinquenni d cc . ; in d en n. carica L . 9000; scad . 8 J11aggio, ore 18; Piacen za, d irettor e delle Sezioni d i sp ensariali ; L. 12.500 e 5 q u adric11'11i dee. Scad. 31 Inarzo, ore 17. • Per altr i schiari1nen Li ecl informa4ioni r i volger si al1 e rispcl live Segret erie. Federazion e delle Casse Mutue di malattia per i lavor at o r i dell'I ndustr ia . 1

RR . Pre/e tture.

Son o indetti i seguen t i concor si: A) per condotte nledich e n elle province di: Agrigen to, 6 posti ; scad . 15 aprile; Asti , 16 }Josti ; scad . 30 marzo, ore 18; Bol og11a, 13 p osti; scad . 30 ap r ile, or e 12; Brescia, 24 ))Osti ; scad. 31 mar zo, ore 18; Campobasso, 9 p o·sti ; scad. 30 aprile; Cat an ia, 6 pos ti; scad . 15 aprile; Chieti, 7 p osti ; scad . 31 m ar zo, ore 12; Cr em on a, 6 p osti; scad . 31 m arzo, ore 16; F errara, 7 p osti ; scad. 29 aprile, or e 12; Fjume, 13 p osti ; scad. 31 Inar zo, ore 18; La Spezia, 2 p osti ; scacl . 15 aprile, or e 18; ~lacerata , 11 posti; scad. 31 m ar zo, or e 18; !vl at era, 2 posti; ·scad . 30 ap r ile, or e 18;

P esaro : capo d el •servizio sa11 i tari o dell 'Ufficio p r ov. fascista; L . 15.000 e tredicesima m en silità; scltd . 60° giorr10 d al 10 fehl)raio. Reggio En1ilia : i d.; L. 21.600 e tredicesi ma 111ensililà; scad. 60° giorn o dal 31 gennaio.

Ufficiali n1edici in servizio nell ' A. O. I. Con Regio decr eto 8 dic. 1938-XVII publJJicato il.ella cc Gazzetta Ufficiale », ag·li ufficiali medici specialisti in congedo ch e, previo accerla1nento della ]oro specializzazione da par te dei compelen li organi t ecni ci dei l\Ii ni s teri d ella G u erra, della l\1arina e d ell 'Aer onau Lica second o la Forza armata alla q u ale appar ten gono, ol lengano entro il 30 g iug· no 1939-XVII, il r icl1ian10 in servizio per destinazion e com e tali nell 'Africa Oriental e Ital iana, con obbl igo d i tre an n i d i effet tiva permanenza, è


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u !L POLICLINICO n

<on cesso un pren\io cli lire ventimila al 11el to delle riduzi o ni. Il pren1io di cui ~o pra è pagapi]e in due rate: Ja prima clopo 1'arrivo n ella sede di servizio desi, g n a ta 11ell 'Afrfca Orientale Italiana; la ·seconda al co i 11 pim e11 lo ùel terzo anno di permanenza ne]1'1\fri ca Orientale medesima. La prima rata del premio deYe essere res Li tuitn se, per ragioni disciplinari o in seguito a dorr1anc]a 11on cle lermi11 a ta da motivi di salute, venga dispos to il rimpatrio prima del co111pimenlo di diciollo mes i di ef.[etlivo servizio nell'Africa Orientale Italiana. In caso di morte per cause di servizio prima del compimer1to del lriennio di permanenza nell'Africa Or ientale Italiana , la seconda rata del premio è clovl1ta per intero agli eredi del! 'ufficiale. Agli ufficiali anzidetti spetta la licenza ordinaria coloniale soltanto al compimento del triennio di serYizio nell'Africa Orier1tale Italiana nella mi·s ura di giorn i 180. È data !Sanatoria per i provvt..dimenti aclottati dal Minis tero dell'Africa Italiana per il trattamento economico degli ufficiali medici specialisti richiama Li dal congedo e destinati come tali nel I ' Africu Orientale Italiana anteriormente alla pubblicnzionc del presen le ùecreto. ·

Concorsi a premi. Fond·a zione Alessandro Lustig.

Presso la Lega Italiana per la lotta contro i tumori è istituita la << Fondazione Alessandro Lustig » allo ·scopo di conferire ogni biennio un sussidio di lavoro ad un Medico o studente di nazionalità italiana che isi dedichi a studi sui tumori presso g li l s tiluti specializzati di Oncologia o presso g li I liluli della Facoltà di medicina delle RR . Universi I à. La « F ondazione » è an1ministrata dalla Presiclenza della Lega ed ha l a sua contapililà presso g li Uffici della Presidenza. Per l a << Fondazio11e » la Lega de-stina il capitale cli J_, . 30.000 in rendita 5 % e il premio è cosli luito <lall 'imporlo biennale di detta rendita e cioè in L. 3000, ed è inrl ivi sibile. Gli aspiran li alla Borsa debbono presentare doman<la al Presidente della Lega entro il 31 lug lio (proroga) p er la prima aggiudicazione ed in seg ui lo ogni due a1tni, non o] tre il 31 ottobre, corr edandola di tutti i documen li dimos tranti la loro al liv i Là e compele11za nel ca1npo dell 'oncolog ia <' di un cerlifica lo rilasciato dal Direllore dell 'Islitulo i1cl quale -svol gono la loro attività.

Borse di studio. Ror sa di studio cc Prof. G€0·11anni Truffi ».

La ll . U11i,:cr i là di Padova ha ha nei i lo il concor ·o per l 'anno accademico 1938-39-XVII all a bor'SU di perfez ion am ento di L. 6000 i11lilolata al Prof. Gio' n11ni TrufJi , d a confe rirs i ad un g ioYanc laur ea lo ia medicina e chirurg·ia in una UniYer sità de l Regno da non più di cinque anni, contali dalla clata di scadenza del bando e che int enda dedicar i a •s tudi di perfezionamento all 'estero i11 <l e rrno~ifil o palia. caci. ore 12 d cl 15 rr1aggio 1939-\ \ ' ll . Chiedere copia d cl bando ~i con cor so al

Rettorato.

[ANNO XLVI, NuM. 12]

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Sono abilitati alla libera docenza i dottori: Gaetano ìVIascia, in cli11jca ostetrica e ginecologica; Claudio Parzan i, in patologia chirurgica e propedeutica clinica. Il 21 febbraio 1939-XVII, presso la R. Università deg'li studi di Palermo, nei locali del Rettorato, è stato conferito il pr3mio t< Achille Alba11ese >> per J 'anno ·scol astico 1937-38. Il ~Iagnifico Rettore presa visione della relazione del1a Commissione ha asseg·na Lo il sudde tto premio ai signori vincitori dolt. Fra11cesco Caffarelli e òott. Francesco Fertitta. J.,a Commis·sione giudica Irico per l 'assegnazion& del pre1nio « Massimo Piccinini », presis o la R. Università di Milano, composta dal prof. Antonio Gazzaniga, preside, e d ai professori Pasini , SerloliSali's, Ragazzi e Masnala, ha designato al prim0o premio il dott. F. Colonnello per uno studio sulla a1nepiasi epatica, ed al secondo il dott. G. - Rotolo per il suo libro cc Venti me·si di attività chirurgica i11 Africa Orientale Italiana ». La CommiSisione ha espresso il suo compiacimento per il pregevol e contriputo élpportato dai giovani colleghi allo s tudio dei problemi medico· coloniali. L 'Accademia cl i Me<licina cli Parigi l1a assegnato il -pre1t1io « Alberto I di Monaco », dell 'in1por to di 100.000 franchi, a Jules Lefèvre, ex-professore di liceo, ora in ~eg11an le all 'Istituto d 'igiene alimentare di Parigi, per il suo libro « La bioenergetica ». Il Lefèvre fu un antesignano dello studio del metabolismo ba·sale; organizzò il primo laboratorio europeo p er lo studio del metabolismo. Altri con corre11 li erano il prof. Ambard, per « L'esplorazione della funzione renale » e i coniugi Tréfouel, per « l 'Azione delle suliammidi ». II pren1io « Alberto I Cli Monaco » viene conferito alternativamente rlall 'Accac1emia delle Scienze e dall'Accademia di Medicina di Parigi.

NOTIZIE DIVERSE Cougressi e convegni. Nella Clinica medica della R. Università di Mila· no 1so11 0· ir1delti i seguen li convegni: 1va. Riunione del Gruppo Cardiologico Ital iano, il 23 aprile; relazione su: cc La tron1boflebite obliterante»; r el a tori: prof. Pio Bast ai (J..' irenze1 (eliopatogenesi, sintomatolog ia e terapia medica) e prof. Antonio Comolli (Fire111e) (terapia chirurgica) . Si accellano comun icazioni sui temi di relazione ; II" Riunion e del Gruppo Italiano per le Malattie del Ricambio, il 21 aprile; relazioni: prof. Gino Frontali (Padova), « Patogenesi e cura degli s ta Li chelon cmici Ciel bambino »; prof. Gino Bergami (Napoli), t< Rapporti tra ricél mbio protidico e gluc idico n . i accettano comt1nicazioni sul tema: cc Stati cl1c1 an e mici e corna » · IJia Riunione d cl Gruppo It ali ano per il Reumatism o. il 22 aprile. Relazione: prof. A. Pepere e Clo l l. G. f\1u1azzi ( Cilnno), « Le artriti reumaticl1e »; prof. C. A. Rn aa1zi (l\filan o), « TI r eumalis1no art i colare acu lo n ella morbili là cl elle gra11di cillà n . P er e ,·entuali con1uni ra1ioni e per informa 7ioni 1·iYolgcr;"i al ~eg:rel ari o prof. E. Bucc ianti, via Fr:inccsco forza 35, f\f iJano.


[ANNO

XLVI,

Nu~r.

12]

La Società t erlesca l)er la n1edicina inter11a 1errà ]a sua 51a riunion e dal 27 al 30 n1arzo in vViespaden , sollo la preside11za del prof. Stepp di Mo11aco . Temi di relazione : cc Arterioisclerosi »; « Circ ol azione e sistema nervoso »; cc Infezione focale »; « Il decadimento d e11tario come espressione di deficienza alimentare ». I primi due temi verranno discus'li unita111er1te alla Società dei neurologi e psichiatri tedeschi. ,S ono ·5 tabili1e riduzioni per i \'iaggi; gli stranieri possono fruire di una riduzione <tel 60 %. Rivolgersi al direttore di segreteria prof. dott. A. Géronn e (Standiger Schriftfuhrer der Deulschen Gesellschaft fi.ir innere Medizin , Wiesbaden, Germania).

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SEZIONE PRATICA

B ) Parte cl1irurg1ca, 6-I2 luglio 1939; (0110-

rario :

R~1.

30) . C) Parte o lologica , I3-I5 luglio 1939; (0110rario : RM. 35). 5) A Vienn.a : Urologia (Ha·~ling·er) , I7-22 lu glio 1939; (onorario: R?\1. 60). · 6) A Vienna: Malat I ie rnascellari , della bocca. dei d enti (Pichler ), 17-22 luglio 1939; (onorari o : RM. 70). 7) A Vi enna: Ch irurg·ia toTacica (Denk), 24-29 luglio 1939; (onor.irjo: ll~L 70) . 8) A Colon.i!.:11 : Chirurgia addominale (von Haberer), 3I luglio-5 agosto I939; (onorario: RM. 70). 9) A Bocham G Gelsenkirch en-Buer: Chirurgia infortunistica; chirurgia degli arti (BurkJ e-rle Il primo Congresso nazionale bra siliano ·s ulla tula Camp, 7-12 agos to I939 ; (onorario: RM. 70) . bercolosi avrà luogo durante il maggio prossimo, l O) A Colonia: Radiologia per la c11irurgia desotto l'alto patrona to del Presid ente d ella Repub- · gli infortuni (Grashey), I4-15 agosto 1939; (0110blica, Gelulio Vargas ; è J>romosso dalla Soc ietà brar ario: RM. 30) . siliana della tubercolosi; sarà presieclut o dal presi11) A Colonia: Ortopedia (Hackenl)roc11 ì, lG-19 dente di questa socie tà, dott. Arrez Mjrancla; ne agos to I939; (onorario: RIYI. 50). sarà seg retario gener~Je il dott. Reginaldo Fernan12) A I-Iohenl.ychen: Cl1irl1rgia reinteg rativa. de·s. Tema in discu ssio11e: b a,si d ella lotta antitU·· Esercizi e spurt cli compen sazione (Gebhardt), bercolare di fronte al 111omento epid emiologico i1el 2I-23 ag·os to 1939; (onorario: RM. 35). Brasile ; r elatore il do tl . .Joao Bar.ros Barreto. 13) A Vienna : Il cranio nella r acliolog ia e nella cli11ica (Mayer), 31 luglio-5 agos to 1939 ; (011oraL'Organizzazione jn tcrnazionale contro il Lracorio: RM. 70). ma terrà l'adunan za s cior.tifica anntial e il 21 april e 14. A .tvJ.onaco: Radiologia per internisti e ch ia Londra. presso l a « Royal Society of Medicine », rurgi (Stump.f), 26 giugno-I luglio 1939; (onorario: :wimpoJe Stree t 1, W. 1) . L 'argomenlo in di scusRM. 60). sione sarà: « Incidenza e tipo cl inj co d el tracoma 15. A Breslavia : Diag n o i delle m al a l tie del siinco11trato in Europa e n ell 'America se tt entrionale s tema digere11te (Cuòzei I), 28 giug no-I lug lio 1939; e m eridionale, cioè in Paesi che abitualn1e11te sono (onorario: RM. 35). consid erati 11on tracomatoisi »; la discu ssion e yerrà 16) A Monaco: Ma1al tie del san gu e, d el metaapert a dai dottori LaYery (Dublino) e Harry Gadle b oli sn10, articolari, n europ atie, endocrin ologia, vi~ (Cl1icag o) e dal sig . Arnold ,Sorspy (Lonclra). Set amine (Schi Lten helm, Stcpp), 3-8 lug·Jio 1939; guirà una breve disc u ss!one sul trattamento del (onorario: RM. 50) . tracoma con ;sulfonilamide e prodolti congeneri. 17) A Vi enna: Die le lica '(Eppinger , Ri sale), 10-I5 Chi ò esi<lera parlare è in vit a to a m e tter si in colu glio I 939; (on orario : RM. 50). munic~'lione col pres idente dell 'Org nnizzazi on e, 18) A l:J erlino: Malattie d 'infezione , del sistema <tott. M;i c Callan C'Ve1beck Strcet 33, Londo11 circo1a lorio e i1efriti ch e (Horstersì, I7-22 luglio W 1) . G1 i atti saranno pubblicati n ella cc Interna1939; (onorario : RM. 50). tional Revie'v of Tra.choma ». 19) .4. L1ibecca : Aller g ia (Han sen ) , 24-28 luglio II 52° Con g resso della Società fran cese d 'oftal1noI939; (on orarjo : RM. 50) . logia s i I Prrà a Parig i dall '8 all 'lI maggio. Il dott. 20) A Francofort e : Nevrologia , p sjchi atria, p si, Cou lela ili Parigi presenterà una r elazione ·su cholera pia (Kleist), 31 luglio-5 agosto 1939; (onora , cc L'occhio e le inalat ti e professionali ». Durante il rio : llM . fiO) . congresFo verranno organizzate visite agli ospedali 21) A Berlino: Pediatria, ginn astica p er I 'in, e una gita n ei dintorni della città. Rivolger si al fanzia e la g ioventù , fanc iulli diffi cili ad educare , segrel nri0 gen er ale , <tott. i\1egi.srot de Treigny, p at ologia er edi Laria (Beissau , Hofin eier ), 20 giug nosquare <le Lalour-l\Ia11bourg 1, Paris 7". 1 luglio 1939; (on or ario : RM. 50) . 22) A Colonia : Pedi a tri a; malattie in fe ttive, òel Corsi di revisione e di perfezionamento. s is lema c ircolatorio, n efropati e (I<l einschmidt), 3-8 luglio I939; (on o rario : Rì\iL 50 l · Il « P erfezionamento ·degli Studi Medici » della 23) A Lipsia: Os tetricia (Schroed er), 3-8 luglio Ger1nqnia ha predisposto i corsi seguenti internaI939 ; (o norario: RA.f. 70). zionali p er specialisti: 24) A Lipsi a : Gin ecologia quo tièfi ana (Schroe.., 1) Ad Amburgo : Dermatolog ia, venerologia, der), 10-15 luglio 1939 ; (onorario: RTvL 70) . radi o ter apia (Mulzer , 25 giugno-I luglio 1939; 25) A Tubinga : Oto-rino-larin rrolog ia (Albrecht) ~ (011orar io : RM. 60) . 26 g iug no -8 1u!!1io 19'"39; (onorario, in cl . cor si di 2) Ad Amburg9: Cure irrarliative (specialmenop erazion e : RM 150; sen za oper azion P : Rl\1 . 100) . te I crapia profo11rla) (Ho1t11usen ), 3-8 lu glio 1939; 26 ) A d !fa lle : Oftalmoloaia (Clausen ), 26 giug no(onorC1rio : R~I. 60). 1 luglio 1939 ; (onorario: RM. 75). 3ì A v;enna : Dern1atologia e ven ero1ogia , terapia profonòa (Sch erber ), 26 giugn o-I 1ug1io 1939; Ling u a dei corsi: teèfesca. Numer o m olto limi(onornri o : R~1. 60). tat o d e i partecipa111i. Informazioni, prospett i : A r4) I\ Vit>11na: Cosm e ti ca e Pla stica (3 Sezioni: z llich cs Fo r tbililun a s,,·esPn. Ro1)er1 -Kocbplat z 7 d erma1 ol ogi<'fl , ch i rur~i ca , otol oQicn) . 3-1 5 luglio (I\ nl':~erin-Frie rlri ch-Ha u s , Berlin N., \'ì · 7). 1939 ; (on orario p er il corso totale: RM. 120). Hanno diri l1o di p<lrt ccipar e ai cor si m edi ci te'1. 'I P arte d ermatologica, 3-5 luglio 1939 ; ci eo~rhi. ciftaclini d el Reich, opp11re m edic i di na ... (onorario: RM. 30). zion alilà s traniera.


-070

« IL P OLICI.INICO »

Medici s tranieri e t edeschi r eside11 ti all 'e·stero ricevera11110 una riduzione c~i 60 % sulle ferrovie te.c:.lesch e, pagando in valu La straniera. Usando i n1ar chi r eg1strati un m edico strar1iero può abbassar e le spese del su o sogg iorno. È d a co11sigliare che jl n1edico s tra niero si mella in comunicazione con .un a banca n azionale prima della su a partenza. Un corso cli r evisione e di perfezionamento sul} 'ig ien e ~ la cl inica della prima infanzia si terrà a P arig j, n ella Clinica Parrot (Ospic e des Enfants1\ &sistésJ, <lal 27 m arzo al 5 aprile, sotto la dire.z ione del prof. Lerepoullcl. l{ivolgersi a: Chef de Laboratoire des Enfant s-Assistés, rue Denfert-Rochereau 74, Pari·s.

Azioni giudiziarie. Al Tribunale di Chieti si è svolto un processo })r ovocalo da una incr edibile super s lizione, secon<lo cui le sofferenze inflitte a una persona possono g uarirne un 1allra. Nel corpo di u11 bambino, '\icola Maggi, venivano co11ficcati d egli aghi , dalla 110nr1a m aterna, Maria BracciaJ e, allo scopo di cu1 are il g·cnero di cos tei, Francesco J annini, tubercoloU co; venjvano, inflitte anche altre sevizie. 1 ell 1ospedale di Ortona a l\1are le radiografie dimo: lrar ono u11a cinqua11tirLa di aghi n ella parete acl1don1inale d el bambino. I due responsabili ·sono staLi condanr1ali a 30 anni di r eclt1sione ed a 3 an11i di Jiberlà vigilata per ciascuno.

Un po' tloYnnqne. Il Con siglio Dire ttivo Centrale ·d ella Lega Italia11a per la lolla con lro i tumori nella sua seduta -Ordin aria del febl1r aio u. s. avendo con statato che un sol o concorren le si era presentato per l 'aggiu1dicazio11e. d ella « Bor sa Ale·ssandro Lustig » ha deciso di riaprire i termini del conco·r so prorogandoli fino :il 31 lugl jo 1939-XVII. Si riporta110 i11 al Lra parte del fascicol o le norme p er la J>artecipazior1e al Concorso. Una i11t ensa campagn a contro la vaccinazione obbliga loria con a J1atossina difterica va svolgendos i in Fra11ci a. Vi h anno preso p arte attiva alcuni J11eclici. 1\l tempo slesso, per ò, si è pronunziata una camJ)agna e favore della Yaccin azione.

Nella Facol tà nledica di Bucares t sono state t enute d elle confere11ze dai proff. L. Ambard di Strasburgo e L. Zernbruzki di Varsavia. All 'lstituto batt eriologico di Strasburgo sono stati rubati tredici polli, inoculati con yjrus vari. L '1s ~ilu lo ha reso nolo, per mezzo dei giornali, il per1~-0lo che avrebbero polulo correre gli acquirenti. R1sullato: la po·p olazione della città ha intrapreso uno cc sciopero )) nel con sumo dei polli. Per 111unifico interessan1ento di S. M. la Regina In1peratrice d 'I lalia, verrà eretta una nuova clinica per post-encefalilici a Hepbata-Treysa (Germa11iaJ, essendo·si ormai sovraffollata quella di Cassel. Il prof. sen. N. Per1de, incaricato dal Mi11istero d ella Marina, ha tenuto agli uffi ciali della Piazza Militare Marittima di La Spezia, una cor1ferenza s ulla p ol.itica fascista della razza . Il prof. Monteiro, di Clinica medica all ~Univer­ silà di San Paolo (Brasile), ha tenuto il 25 febpraio u11a conferenza nel} 'anfiteatro Trou-sseau del1' « l~òl el-Dieu » di Parigi, sull 'aclasia (mancanza di r egolazion e n el funzionamento degli sfinteri , ascritta a d eficienza di vitamina B). U11a legge approvata recentem en le dal Parla111c11to dello Staio dell 'Ohio vieta ogni nudità, reale o ra1)presentala, in presenza di due o più person e. Cna delle con seguenze è ch e i1on si possono più tenere l ezioni di anaton1ia n è far e consulti medici. Rest;\ a vedere se il Parla1ne11 lo modificherà la legge, o se que·s ta verrà ·a1)plicata con discer11i1nento. Il 28 gennaio fu inau gu ralo in Argentina, a Bialct Massé, presso· C6rdoba, un grande ospedale per tubercolotici, in titolato « Famiglia Domingo i\1anes »; è capace di 350 pos ti ; le inst allazioni sono modernissime e complete . All 'o·sp cdale è annesso un terreno di 330 ettari. È data u nd descrizione dell 'Is liluto in cc Pren sa Méd. Argent. », del 15 feb])raio. 1'le11tre il dott. Luig i Galli , m edico condotto a ,~ alles lrona, si recava a visitare un 'inferma, guidando l a propria automobile, è precipitato in un burrone d a circa tr enta m etri. F~ s lalo trasportato all 'Osped ale cli NoYara in condiz]oni disperale.

Indice alfabetico per materie. 1\nen1ia einolit. con emoglobinuria ed om o. idcrinuria tipo 1'-1archiafava-Micl1cli . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. )) _.\ nemia ipocron1ica e·ssenz. : patogenesi )) -\·s1na jnfanlile: fai tore endocrino . . . )) ,\' ,·c)Pnan1en lo da Lall io . . . . . . . . )) Bihliogr11 fia . . . . . . . . . . . . . . )) Diabete ÌJ)Ofisa rio ; az ione della febbre . Diate i emorrag ica gruppo 'i\' erll1of, )) con rc1~cr l o ema l. at ipico . . . . . . IJigila lc : son1m ini. lraz. rel lale . . . . . >' Ganglionec lon1 ia crrv ico-toracica e lon1)) })are : indicazioni e ri ~ult a li . . . . . )) l 11 ~ ulino-r0 is le11 zu e inala l lia tiroidea . Tpogl iren1 ia cron ica e m clal>oli mo dei )) cnrboiclral i . . . . . . . . . . . . . .

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562 553 539 558 550 562

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i\1alaria: cc ricorr enze» di - e lalilud inc . . . . . · · . · · · · · · · · Pag . 547 )) Meticciato . . . . . . . . . . . . . . . 556 Pneumococcemic speri1nen t. : chemo)) t erapia . . . . . . . . . . . . . . . 563 )) Pneuinoloracc pontaneo r ecidivante . 556 )) Porfiria acuta . . . . . . . . . . . . 563 )) Scorpioni mo n el Bras ile . . . . . . . 564 Tes Ucolo: corioepilclion1a del - e sua )) azione ormonica morfoge nPlica . . 554 T j11lura p er capelli . . . . . . . . . . » 564 )) Tiroide : scmeiol ogia fi sica . . . . . . . 563 Tt1l>ercolosi polm . : diagnosi e progno)) ·si: prove en10 ...sicrologicl1c . . . . 555 Tuber colosi polm . : trattamento ch i)) 554 fUrO'i • • • • • • • • • • • • • • • o CO

Diritti di proprietà riservati . - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati ,......, Policlinico se n on in seguito aà L ' EDITORB autori,u:az1one scritta dt.lla redazione. ~ vietata la pubblicaz•one d1 sunti di essi senza citarne la /onte.

A. P0Lz1, resp.

C. Fnuco"'' · l\ed. capo. !torna, $lab.

~fip .

Armani di

~l .

Co11rrier


Roma, 27 Marzo 1939 - XVII

A.NNO XLVI

Nnm. 13

I

''

''

PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

DURANTE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO •

SEZIONE _ PRATICA. •

REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

D'ABBONAMENTO

PREZZI

Clinico Medico di Roma

ANNUO AL « POLICLINICO » PER

Singoli :

Italia. (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 70 (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . • L. 55 (1-b) ALLA SOL~ SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 55 -

Estero

Cumulativi:

IL

1939

Italia L. 115 (2) ALLB DUB SEZIONI (pratica. e medica) .. L. 110 L. 66 (3) ALLE ruE SEZIONI (pratica e chirurgica) L. 110 L. 65 (4) ALLE 'IRE SEZIONI (prat., med. e chirur.) L. 140

Estero L. 165 L. 166 L. 196

Un numero separato della SEZIONE MEDICA o della CHIRURGICA L 6; della PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. Lavori originali : G. Scaratmuzzi: La reazione di Taka ta-Ara e l'equilibri o proteico nel siero di sangue d i diaibet ici , prima e dopo ti:rattamento insulinico. Note e contributi : P. T iim;pano: Le anomalie della sierodiaign.osi di Widal di fronte alla clinica. osservazioni cliniche : S. Marinacci : Megaesofa.go. Operaz;ione di Heller. G. Cavina : Ulcera gastrica. Emorragia e perforazione con comitanti. Resezione, rapidoa guarigione. $unti e rassegne : OSTETRICIA E GINECOLOGIA : G. Gaehtgen s : Oura attiva o conservatri-0e nell'aborto febbril e? - C. H. Da,vidson : Il puerperio e i suoi distur·bi minori - E. Gyarmati : Esiti remoti dell'isteropessi .Pelvica di P estalozza. - Martius : Sopra l'irradiazione vruginale del can cro dell'utero con i raggi X. SISTEMA NERVOSO: P auli : Sulla diagnosi di t umori cerebrali. - J. Siegl : La t-era.pia della p oliomielite a nteriore acu ta n ello stadio acuto. - FEGATO: J. F . Mar-tin, P. F. Girard ed M. Plauchu: Gli infarti d el fe.gato. - H. Assmann : Le alterazioni tossiche del fegato. - TECNICA MEDICA: G. A. Elliott, R . G. Macfarla m e J. M. Vaughan: L 'u so di sang u e conservato per t rasfu sione.

LAVORI ISTITUTO DELLA

J)J

R.

ORIGINALI

CLI NI CA MEDICA E T E RAPIA CL!~I CA UNl\TERSil'À (( BE~11·0 ~1USSOLINI )) !BARI

Direttore: prof. L.

:E' ERRANN I NI .

La reazione di Takata·Ara e l'equilibrio proteico nel siero di sangue di diabetici, prima e dopo trattamento insuli•

DICO.

Dott. ~folti

&1usEPPE ScARAMuzz1.

AA. h anno studialo le mo dificazioni <lell 'equilibrio proteico in rawo"rto con quelle de Ilo zucchero del . sangue : Raterj e M.lle Levine su 12 casi di diabete consu11tivo hanno trovato che le proteine totali si n1ant.e.nevano nelle cifre nor1nali, le all•umi11e. erano diminuite, le globuline erano a umentate e il rapporto Ai G qt1indi 6i mant fl11eva nelle cifre basse. A. de Marais e M. .J . Bruno da Costa in dia1

Notizia biìJliografica. - Cenni bi,b liografici. Accademie, Società Mediche, Congressì : Reale Accademia delle Scienze Mediche e Ohirurgiche di Napoli. Convegno di Oriopatologia. . Appunti per il medico pratioo : CASISTICA E TERAPIA: Sprue sintoonatica da fistola gastrocolica. - Poliposi multipla associata a r ettocolite ulcerosa criptogenetica : stud io clinico ed <.1.natomo ..patologico. - La tendenza alla cicatrizzazione delle ulcere peptiche (gastricb e, duod e~ali e digiuna li ·p ost-operatorie) dopo profuse emorragie. Problemi di indicazion e operato1·ia. - rSulle cosidette cisti solitarie da echinococco d·el peritoneo. - Nuove ossa al pos to delle vecchie. SEMElIOTlCA }; DIAGNOSTICA : La r eazione par a dossa della pupilla alla luce. - EPIDEMIOLOGIA : Studio sui portatori di bacilli difterici e su i ceppi di bacilli difterici d a essi isol a ti. - VARIA. Nella vita professionale : Am.ministraz,ione sanita ria . - Oronaca del movimento <Corp orativo. - è oncorsi. Nomine, promozioni ed onorificenze.

Notizie diverse. -

Indice alfabetico per materle.

helici serLza complicanze gravi hanno trovato le proteine totali in limit i fisiologici, le albu1l1ine au1nentate, le globuline diminuite, il rapporto A/G aun1enLato. Riguardo poii ali 'azione dell'insulina, l\iforo 111 t1·ovato che ab b1 assando la gliceniia l 'equiljbrio proteico si riporta V·& so la norma. Ni1zen e Cian'C[o,,ici ha nno tro,·ato nei cor1 ig·li urta diminuzione delle proteine totali 0tto l 'azione 1dell ' in ~ulin a. Streittan1enle leg.a ta al con1portamento delle. albumine è globuline nel siero di sangue è la reaziorLe di fl occulazione pro posta nel 1925 da Tak.ata per la di agnosi differenziale di alc u11e mal.attie polmonari aoute e che fu i.n seguito utilizzata da J ezler e Hltri A.l\. p1er la diagno,5i di altre malattie con non con.c ordi ri$ultati. ]~ssa è fondata sul principio ch e l 'os$ido di rr1ercurio i1j soluzione colloida le, ch e ~i forma dal sublimato col carbonato di sodio , a sorbe la fuxina e dà una reazione colorata; la presenza nel sie.ro di colloidi labili (·globuline) cletern1inerebbe una Oocculazione con 1

0


572

:< I L

POLICLI•NICO »

precipitato colorato in violetto; la fl occ ulazione sareb])e ostacolata clJall.a prei&enza di corpi ad elevata .stabilità colloidale (albumine). La T. R. non è n1ai stata eseguita finora , per qua11to n1i ri ulta, in siero di f:angue di diab eci1i , e 110 rite11uto opportuP~O provarla conten11)0raneame.n te all 'equilìbrio proteic-0. Ho eseguito le rioerche sui diabetici del1'Ambulatorio an11esso alla R. Clinica Medie.a o in questa ricoverati, determinando ] 'equilibrio pro~e i co e la T. R. pri111a e dopo jl trattamento insulinico. PROTOCOLLO

DEI

CASI.

CA SO I. - A. M. di an11i 57 amn1oo·liat o n1a11iscalco. 111 g ioventù ha contratto ·1a lue. Il diabete fu scop erto sei anni fa. Prin1a combinazione di De Giova11ni. P eso K g-. 65; Pmx 150; Pmm 90. Sost. no11 pr. • • • 1.30 1.65 Albumine • • . • • 3.89 3.89 Globulin e . • • • • 1.29 2.30 Pr. totali • 5.18 6. 19 • • • • . • • • 3.01 Q. proteico 1.69 Glicemia 1 .2.S 1.04 • • • . • • Prima di q,ualsia i tra tta1nenlo le albumine erano leggern1ente al diso tto della norma le g·Job'?line parecchio diminl1ite, il Q. p.rot eic~ era al drsopra d ella norma ; dopo trattamento dietetico ed in sulinico le albu1ni11e n on h anno subito moclificazioni, l e globulin e son ritornate quasi nei Yalori normali, il Q. pro teico è diYen uto norn1ale e la g licemi a è djminuita. '

. CA o l!. -. G. . di anni 51 co1Jiugata, casalinga. D1nbc t1ca d a un an 11 0. Terza combinazio11e di De Giovan11i. Peso Kg . 77; P111x 210; P1111n 30. 1.20 Sost. J1on pr. 1.45 Albl1minc • 4. 2 6.68 • • 2.41 2. 03 Globulir1 e • • • • r. 2Pr. lo l al i I. ·J .71 • • • • Q. proteico 2 3.28 • • • • Glicem ia 1.30 1.25 • • • • • • Prima di qual ia i tratla1nento le all) umine, le glopuline, le l) f. totali e il Q. proteico erano nei valori 11orn1ali. Dopo tratlamento diet etico ed insulinico l a g lice1nia si è abbassata di poco; le albumine ono salite a valori st1periori alla norm a; le g lobuli11e so11 diiscese a valori di poco inferiori alla . n or111a; le pr. to~ali son o salite leggerment e al drsopra d ella norn1a; il Q. proteico è salito mollo sopra alla norma.

. C4-.. o III. -

L . R ., cli anni 40, con iuga la. ca al1r\ga. Ha abt1 a lo nel ma11giare 1)ane e pasta: è diabeU ca d a 5 anni . Terza co1nbinazio11 e cli De Gio,ann i. Pe ~ o Kg: 67 ; Pn1,. 120: P111n1 . O. O"- l.

llOil

pr.

1\lbu111 in e . . \rlobulinc . Pr . totali . Q. proteico . . . . . Gli ce1r•i n .... ..

1.25 G.25 1.-54 7.79 .i.o.5 2

1.47 ·1 .90 2 .40 Q. .30 2.45 1.59

Prin1a <li qual ia i trnltan1 e11lo le rilb11n1ine rtYe van o valori ~ upe r i ori ai nor111nli: le g lohtt1i11e era-

[ANNO XL\ ·I , :\t \I. 13]

110. al dis~ Lto dei Yalori iJor111ali ; le pr. totali erane 11e1 valori 11 or111ali; il Q. proteico era molto superiore alla nor111a. Do110 il tra l tame11 to Je albumi110 }) Uf din1i11t1endo --ono restate al disopra della 11orn~a; l e g lo.1Ju li11e sono aumentate sin quasi ai ' alor1 11orn1aJ1 ; le ·pr. totali sono aun1e11 l a1c pur re tando n ei Yalori normali; il Q. proteico è di·ceso ·s in quasi ai valori i1ormali ; la glicemia è din1 inuita. CA so I'T. - NI. A. , di anni 62 coniugala, casali11ga. 1Seconda combinazione di De Giovar1ni ; è<liabetica da tre anni. Peso Kg. 69; Pn1x. 175; J)mm. 90. So L. non pr. Albumine • • Globuline • Pr. totali • • Q. }Jroteico G1icen1ia • •

• •

• •

• •

1.10 7.90 1.08 8.98 7.31 2.10

1 .35 8.30 1.61 9.91 5.15 2.27-

Prima di qual._iasi lralla1'rienlo le albu111ine so110 superiori alla nor111a; l e glopuline inferiori alla• norma; l e pr. lolali l eggermente aumentate rispetto alla norrna ; il Q. proteico è molto al disopra della norma. DO])O il traltamento le albumine --ono aun1entale; l e globuline sono aumentate ma 11on hanno raggiunto i valori normali; le pr. totali son o aume11tate; il Q. proteico è sceso ina J1 on sino alla norma ; la glicemi ~ è aumentata. CAso V. - C. D., di anni 41, coniugala , casali11ga; la madre era cliabetica. Diab ctjca da otto anni4 Prima combinazione n1orfolog ica di De GioYanni; preisenta gozzo e pol so frequent e. Pe .. o J(g. 58; Pmx. 130; Pmm. 85. So·st. non pr. . . . . . 1.59 1.65 · Album in e . . . . . . 6. 90 .5.15 Globulin e . . . . . . 2.21 3.05 Pr. lotali . . . . . . . 9.11 8.20 Q. J)roteico . . . . . . 3.12 1.68 Glicemia . . . . . . . 1.20 1.04 Prima di qual iasi trattamento le albumine sono al di sopra dei loro valori normali; le globuline sono nei limiti fisiolog"ici; l e pr. totali son o leggern1c11te superiori alla n orma; il .Q. proteico è aumentalo al di sopra de i valori normali; doJ)O trattamento le albumi11e sono rientrate n ei ' alori normali ; l e globuline son o aumentate pur rima11cndo n ei limiti normali; le pr. totali sono r ientrate nei Yalori 11ormali; il Q. proteico è sceso in o 11 ci liTl1iti n orn1ali ; l a g li cemia è dimi 11ui la. CAso VI. . )f. cli anni 62 con i ugato: calzolaio. OL lim o beYitorc e fumatore. Dia))etico da I r e an11 i. 'f erza con1binazion e cli De Gio' noni~ P eso Kg. 60; Pn1x 150; P111111 90 . 1.20 Sost . non pr. . . 1.01 4.30 Albun1ine . . . . . . l5.30 2.4.) Glob u1in e . . . . 1.20 6.75 Pr. to tali . . . . 6.50 1.75 Q. proteico . . 4.41 1.4] Glicemia .. . . 1.25

Prin1a di qtial iasi lrallan1cnlo le albun1ine ·50110 nei li111iti norn1ali ; lP g lopulir1e ono al disotto d ella nor111a: 1r 1)r . totali sono inferiori tt i Yalori nor111ali: il Q. 'proleico di mollo uper iore all a nor1na; clopo traltamen lo Je albumine pur <limi nuenclo . ono ri n1ast c ne i 'a lori IlOrtna-


f .:\:\NO XL , -1.

13]

\"1 2\1.

li; le pr. totali pur aume11tar1d~ i1o n ragg i"Lt11go110 i valori nor111ali; il Q. pr.()):lieico :rientra n ei valori nor111aJì ; l a g licemia è aumentata .

G \.SO X. - )1 . L . cli anI1i 21 coniugat a , casaUnga. 8 (liabetica da i1ove anni. Terza co1n binnzio11e di De Giovanni. P eso Kg . 73; Pn1x 100; 11 111 n1 95.

VII. - A. D. di amni 41 .cor~ iug.ata, casalinga. Diabellca. (cla tre anni; è luetica. Seconda combinazione 1norfoJ·0gica di D:e GiovaI1ni. Preent<à: Addo1ne g loboso, f.egalo ingrandito. Peso Kg. 75; Pmx 125; Pmm. 85. C..\SO

.

ost. n o n

pr.

Albumine Globulì111e Pr. t otali Q. protei.cG> Glicemia

.

..

1.1-5 8. 75 11..27 10.02 16.88 2.84

.. .. - - .. .. .. .. • • .. .. .. .. .. ..

• •

.. .. .. -

• •

1.30

6.45 1.95

8. 40 3.30

1.37

Prima cli qilllalsìasì lra tlamento Je albu1nine ·sono di mollo superiori ai wetlori norm ali ; le g lobuli11e sono a l ·d is0t:ho <d,eala nor1a11a; le J)r. totali 1nolto aun1entate rispetto ai valori n ormali; il <). proteico n1·o lt0 superior e alla norm a . Dopo ll'attarnento Je .albumince pr diminuendo r e·stano al disopra d€i valori normali; le pr. totali rientrano n e i limiti fisiologi ci; 1.e globulin e aumentano ma non sino ai Yalori n ormali ; il Q. proteico pur dimi1111end10 r.esta sempre superiore alla norma; la g licemia ·è {fin1inuita. I

CAso VIII - M. L. rd i anni 55, èoniugalo e pens ionato. Diabe1 ico d a tre anni. Seconda con1binazione t11orfol ogica di De Gio Y:anni. P eso Kg . 78~ 1

Pmx 170; Pn1n1 95. Sost. non pr_ . • • • • 1.18 Albumine . . • . • • . 5.85 . . • 1.75 Glo.b uline . . . . • • • • 7.60 Pr. totali Q. proietico . 3.34 • • • Glicen1ia . • • 1.78 • • •

1.42 4.90 2.05 6.95 2.39

1.36

Prin1 a di qualsias i lratlamento l e alburni11e erano n ei valori i1ormali.; le globulin e erano inferiori alla norn1a; le pr. totali n e i limiti fisiologici; il Q. proteico al di sopra della norma. Dopo trattamento le albumin e pur diminuendo sono rimas te n ei limiti normali ; le g lobuline isono au1nentate sin quasi ai limiti fisiologici; il Q. prot eico è sceso al di ·sotto della norma ; l a g licemia è diminuita. •

CAso IX. - A. S. di anr1i 57 coniug ata , casalinga. E lue lica. :È diapetica d a tre anni. T erza co1nbjnazione 111orfolog ica dì De Giovanpi. P eso Kg.60; Pmx 160 160; Pmm 95. Sos l. n o11 pr. All1umine Globuline Pr. totali • Q. protejco Glicen1i a

373

li.l lONE PR.\TlCA

1.37

1.49

4.98 1 .17 6.15 4. 25 2.06

4.90 2.04 6.94 2.40 1.50

:Prima di qual iasi tra llam e11to l e albun1in e sj trovano Ilei lb11 iti normali ; le globuline sono di 1nolto inferiori alla norma ; l e pr. t ot ali sono al disotto cl ei limiti fisiolog ici ; il Q. proteico è au1ne ntalo. Dop o il trattamento · le albumine sono res ta le quasi invaria t e: le globuline sono aumentale 1siI1 quasi ai limiti fisiologici; le pr. totali sono aumentate ma non h ann o ragg iunto i valori normali ; jl Q. ])roteico è din1inuito sin qua·si ai Yalori n ormali ; l a g]jcen1ja è d in1inuit a.

-

Sos t. non pr . • 1\.lbumin e Globuljn e • l)r. to tali • ·. Q. pro le ico Glicemia •

• •

.

• •

1.32 7.60 1.67 9.27 4. 55 3.60

1.51 6.90 1.95 8.85

3.53 1.67

Pri111 a d j qt1alsiasi lral la1nento le albun1i11e ·sono J11ol lo al di sopra d ei ' alori norn1 ali ; l e gloEuli11e sono cli111i11ui le ris1)etto ai va lori n orI11ali · le pr. tota li ono au1ne ntate al di SOJ)ra d ella I1or1na; il tJ. proleico è al disop ra d el la n or111a. Dopo il Lra ltainento le albumine son o di1ninuite enzcl r aggiunger e i limiti norn1al i ; l e· g·lo l)ulin e on o aun1entat e pu·r rest a11do al <lisot lo d ella 11orina; l e pr. totali son o din1i11uite s i11 quasi a i l i111ili fisiologici ; il Q. proieico è tlì1ninujto 111a non ha r aggiunto i lin1ili 110111ali ~ la glicemi a è dirnint1ita. CAso XI. - ;\. CL cli anni 65 conit1gata ca ~ u­ li11ga. Diabe lica d a due anni . Terza co'mbinazione cli De G ioYann i. P C> o l(g. 58; PnTx 175; P1nm 80. So· ~ t.

n o11 l)f. Albun1in e Globulin e Pr . Lotalj Q. prot eico Glice1nia

.. .

. •

1.50 6. 06 2.34 8.40 •

2.58 1.36

1.63 4.90 2.25 7 .15 2. 17 1.20

Prin1a di qt1alsia i tratta111en lo le a1bt1mine ·so110 leggern1ente al di -opra d ella norn1a; le g lopuline sono nei li1ni1 i normali ; le pr. t otali 11ei lin1it i f isiologici; il Q. proteico è aum enlato. DOJ)O t rn ttan1 ento le albu111ine sono rientrate n ei val o ri n orn1ali; le g lol)ulin e sono rest at e n e i limitj fisiol ogici; le pr. totali soI19 scese leg·gerJ11ente al clisotto d ella norn1a; il Q. proteico è di111inuito pur non r aggiun gen clo ' ralori n or111 ali ; la g licerni a è d iininuita. CAso XII. - S. C. di ani 54 _ conluga tn, casali11ga. Diabetica cl a due anni. Seconda co111bi11azion e cli De Gi oYann i. ;J?eso Kg: 73; Pn1'{ 140; P111m 90. Sos t. 11on. pr. 1\.lbun1ine . • Globulin e • Pr. t otali Q. pro teico Glicen1 in •

.

• •

1. 50

1.63

5.46

4.67

2.04

3.15 7.8Z 1.4

7.50 2.67 1.50

1 .10

Prima lli qualsi asi tratlan1ento l e albumine soIlO n ei li1nili normali ; le g lobuline sono cli po· co i11ferjori ai Yalori fi siolog ici; le pr. totali ~ 0110 i1ei lin1 iti fi siologicì; il Q. pro teico è a11 m ent a to risp etto alla 11orn1a. Dopo il tra l lan1 ent o le albumine pur climi11ue nòo r estano nei li111iti fisiol og'ici; le g·l obuline son o aument a te e r ien tran o Ilei Yal ori normali ; le pr . totali rest ano qt1asi inYariale; il Q. i)rot eico rje 11tra n ei li111ili i1ormali; l a g lice111ia è diminuita. 1

CAso X.1II. - · 1\.. S. (li a11 I1i 45 coniu ga I a c a ~a ­ li11ga. Diab e tica cl;.l clt1e an11i . Trrza con1 lJin a-


574

« IL POLICLJ!NICO »

.

XL V1, NuM. 13]

z1one di De. Gio,·anni. Peso Koe· 76 ; P1nx. 140· ' P111m 90. Sos t. llOil. pr. 1.38 • • • 1.63 Albumi11e • - • • • • . . 4.91 4 .49 Globuline • • 3. 44 3.44 Pr. totali • • • • • • • 8.35 7.93 Q. proteico 1.42 1 .30 • . • • • Glicemia 2.08 1.4~ • • • • • • •

0.5± e g r. 2,04; n e.ssu11 rapporto si nota tra globuline e g lioemia come si })UÒ con statare dal n. 2 in cui ad un valore di 1,67 per le globuline, corrisponde u11a gliccn1ia di 3,60, mentre n el n. 9 ad un valore di 1, 75 per le 1glol)uline corrispo·n ·de 1,·75 di g licemia .

Pri1na di qualsiasi tra ttan1en lo le albun1ine ·so110 11oi li1nili fisiologici; le globuline, le pr; t otali, il Q. proteico sono anche essi n ei valori fisiologici. Dopo il trattamento le cifre resta110 nei limiti 11ormali, con lievi oscillazioni; la glicemia è d1minuila.

Q. proteico ~ restato nei valori normali; n egli altri casi è aumentato oscillando tra 2,68 e 7, 31 e tra ·q uesti soilo due (8-4) hanno raggiur1to valori molto alti, i11entre· la maggior parte si è agg·irata tra 2,58 e 4,55; nessun railporto si nota tra Q. proteico e glicemia. In cor1clusione si può dire che n ei diabetici le albumine assumono valori molto alti e su1>eriori alla norn1a ; le glob11line assumono valori bassi e inferiori a lla norma; il Q. proteico di conseg·uenza è aumientato; le proteine tot ali r estano quasi semp1r e i1ei limiti normali .

Xlv-. - M. C. di anni 50 coniugala casali11ga. Diabetica d a dieci anni. Prima compinazìo11e di De Giovanni. Peso K g. 73; Pmx 140; Pmm 90. C .\ SO

Sos l IlO ll l)f. Albumine • • Globuline • Pr. tolali • Q. proteico . Glicemia • • I

[A:\'NO

.

• •

• •

1.58 4.50 2.99 7.49 1.50 2

1.6 4.42 2.89 7.31 1.53 1.95

Pri111a di qualsiasi trattan1e11to e dopo come n el ca·~o precedente. · La g·licemia è anch e qui dimi11uita. Cunipor -tame11to delle protein.e del sie 1•0 di 1

sa1igae riel d.iabele prinia del trattamento : 1) Gliceniia. Nei 14 casi esaminati la g licen1ia è oscilla ta tra 1,20 e 3 ,60, ma n ella 111aggior parte ·di essi tra 1,20 e 2,10; in due casi .e stai a ,di molto superiore alla norma (tt-11) raggiungendo i valori di 2,84 e 3,60. 1

2) 'Proteine totali. - Nei 1-1: casi esaminati i valori CX, d·e lle pr. totali si sono aggirati tra u11 mir1in10 ·di gr. 5, 18 e un massimo di 10,02; i11 tre casi (1-7-10) i valori sono stati inferiori a lla i1orn1a; ri1guardo alla g-Iioemia n ell '1 · e 7 è stata 1,25, nel 10 è ì&tata 2,06. In quattro casi ( 4:-6-8-11) i valori sono .stati superiori alla n or111a; qui la g licemia è stata molto a lta (2,8131GUj n ei casi 8-11 , mentre i1el 6 è sta ta di J>oco uperiore a lla norma (1 , 20) e n el 4 piutt o::;to elevata (2, 10). Negli altri casi i valori sono sta ti norn1ali, n1entre la g licemia è oscillata tra 1,20 e 2,08. I \ al orj oscillano tra gr. 3,8'9 e 8, 75; in sei casi ono resta1i n ei valori i1or111ali con tasso glic,einico n on superiore a 2,08. In un caso sono stati al disotto d ella n or11ta con tasso glicemico di poco superiore ~ 1la l1orn1a. Negli alt1·i casi i va lori sono slnti superiori alln norn1a; tra questi ca . . i si so110 trovate le g licemie più alte ch e corri~1>ondeva no ai valori più alti dell e albun1i11 e. :3) Albumina. -

1

Globuline. - In 10 casi i valori % sono tal i iufcriori alla 11orn1.a o . . r illando tra g r. 4)

5) Quoziente proteico. ~ In soli tre cat5i il

Coniporta mento della proleiriemia dopo cura diete,tica ed insulinica: 1) Glicfmia1. - In genere si ·è avuto giova1

rne nto dalla cura ·d1ie tetica ·eid insulinica, e, trar1ne ·ùue casi (4- 7) in cui si è avuto l0g·ge1·0 aun1e11to della glicemia per disordini die tetici dei paZJienti , in tutti g li al tri casi qu·e sta è di111in11it.a. Infa tti da 1, 20-3,60 !)rima della cura, è 1soesa a 1,04-2 ,27 dopo il trattamento. 2) l 1 r oleine

to tali. -

Dopo la cura dietetica ed insulinica le pr. tota li da gr. 5, 18-10,02 % sono passate a 6, 19-9, ~ l 'J~ . ·Dei quattro casi con valori superiori alla norma tre sono rie11trati nelle cifre no1mali ; i tre casi con valori i11feriori alla n orma, p1ur aun1entando i propri valori , non son o rie11trati n.elle cifre normali; quindi co n la cura dietetica e·d insulinica ho notato la normalizzazione dei v<tlori ch e rprin1a er8no ~uperiori alla nor1na , m e11tre per i valori cl1-e i)rin1a erano i11fei·iori alla norma si è avut o un aumen lo, ma non p roprio la normaliz• 1az1one. 1

3) Albumine. -

Dopo la cura dietetica ed insulinica i valori o . . cillano tra 3',8'9 e 8,30 %;' 11on superand10 la maggior parte 5,50 %; d ei sei easi in cui i valori erano normali uno (2) d opo la cura li ha superati ; il caso con valore 1su1:>eriore alla norma non ha subito modificaziorti; dei sette casi con val ori su periori alJa norma, quattro sono rientrati nei valori r1or1nali. Quindi con la cura dietetica ed in ulinica ho notato una norn1alizzazione n el 50 °k, dei ca~ i c he pri1na avevan o valori superiori n1l:t n orn1a. ±) Globulin e.

Dor>0 la ct1ra dietetica ed

insuli11i ca i ' 'alori o cillano tra 1, 61 e 3,4J;


[AXNO XL\ 'I , .\'-u~r. 131

$El f0NE PR.\TI CA

571

I

solo cinque .casi so1l.o res tati in limiti in(erio1i alla norma; g li altri .stanno n ei limiti fisiolog ici. Quindi d op o la cura ho n o tato un aun1ento notevole d elle globuline ; sol o in un caso sono rimas te invariate·.

ScHA SSJ. Il r ef rall 01~1etro ad us o clini coi.

A.r cl1. di

P at . e Clin. Medica , 1922. RATI1ErtJ e M.lle LEVINA . L es albumines se r i q ues dans le dia bete consumpt if. C. R. Soc. de Biol . 1~31 .

DA RIN e BARENGHI. I l comportamento d ella ]Jroleirien i i a nel cli abet e niellito. Ras·s. Clin.

5) Q. p1•0,l eico. · - Dopo la cura diet etica e d 1933-34. _, insuli11ic.a il Q. proteico oscilla tra 1,30 e 5,15; CortntNI . I l con1port amen fo d el q u ozie nte sier.op rosolo in ur1 caso , ch e prima era n orn1ale, è aut eine~gloòu li n.e labi l i in condizioni n orm;al i e palolog1.ch e. Hematologia, 1928. r11entato al disopra d ella norma; in sette casi ò dimi11uito, ma n o n è rientrato nei limiti N1TzEscu e GANc1ovocr. L 'i1is uline et l 'eq ui libre prol einique du se rum sangu in . Soc. d e Biol . fisiologici; n egli altri sei casi .si hanno va lori d e Cluj , :Niar s 1932. 11ormalì. Quindi con la c ura diet etica ed in&uScuoEnr. Variazioni d elle costanti biol ogi ch e del san gue umano 11el lo ch oc i nsulini co. Bioch . e linica si è avuta una n ormalizzazione o t en'Terapia sperimentale, 1933. denza alla n or111alizza zione d el Q. proteico.

.

Reaziorie di Ta.kata. Ara. - I~ r eazione <li T. A. è riuscita n egativa in t utti i casi in esnn1e·. C ONGLUSJONI .

1) I pazienti con pr. totali n orn1 ali da l 50 J)rima d el trattamento son o pa~sa ti a ll '80 dopo il tra ttarniento diet etico ed insulinico. 2) I pazienti c.0 n a lbumine normali dal 40 1

%

% %

Osser v,azi9ni Clinich e e Sp erin1entali su ll'azi on e dell'i 1isu lin a, sp ecialmente n el diabete 1nelli to1. Arch . di Pat. e Clin. ~Iedica 1926. "Jiono. Equ ilibrio prot eico d el sangue in indi viclu i 11.or mali e d iabeti ci prima e d opo un p e1iodo di cura i n sulinica. Cli11 . Medica Italiana, 1937. GAUDto e DE BLASI. A zion e de ll'insulina sul n? e taboli smo p r of ei co dei diab etici . P oJ.i clin Jco,. ' ' ILLA.

1936.

.

Fegat o e diabe t e. Medizinisch e Klinik 1935. BENEDETTI, L e D eviazi on,i d ella formul a prot ei ca d el san1gu e. Arch. e.i i Pat . e Clin. Medica , 1925. L ABBÉ e BouL1N. J1f odifications des alb u mines du sang au cours du di abete sucrè Presse MédicaF ALTA.

}Jrin1a d el trattan1en t o sono paissati al 66 % dopo tra ttam ento dietetico . ed insulinico . 3) I pa zie11ti con g lobuline norrnali ·dlal 33 ~;, pri1na d el trattamento sono passati .a l 66 % dopo traLt.nrnento dietetico e1d insulinico. 4) I pazienti con Q. prote.ico n orm.al e dal 20 % prima del Lrattam ento son o passati al :10 % do1?0 tratta111ento diet etico ed insulinico. 5) La T. R. prima e do,p o trfl ttan1ento è risultata costanten1ente negativa.

Le anomalie della sierodiagnosi di Widal di fronte alla clinica.

l{IASSUNTO.

Do tt. PrETRo TIMPANO.

L ' A. h a p r aticato la T. R.· e ha d et e·r minato l 'equilibtj o prot,eico in 14 di ab etici pTima e dopo il tratt am ento dietetico ed i11sulini·c o; l1a trovat o la T. R. costante1nente n·e·gativa e l 'e(ifllilibrio plroteico , ·p1rim.a d el trat tamento l)iù o n1eno alterato, quasi completam•e.nte rit.a bilito d opo il tra ttam ento.

Su quest o ar gomento è 01p,p ortuno ricl1ia rr1 ar e l 'attenzione dei n1edici pratici, i quali T!Oll di r a do si trovano imbarazza ti a tra rre delle con clusioni diagn ostich e .e tera1)euticl1e d ai risultati incerti o co·n traddittori o a d·d ir ittura p1aradossi della siero,diagnosi cli '\Vid al e S})esso sono indotti a dubitar e d-ella d iligen za, se n on d ella co1npPt enza, d egli analis ti . _i\cc8 d e, infat ti , ch e una sierodiagn osi di V\-idal , allf.~ tita con ogni a ccor.gimento di tecnica e con rna teria le di sicura pro~enienZJa , possa p r esen t f1re delle a110111alie 6ia in rapJ)Orto al te111J)O cli agglutinazion e si a in r ap por to a11e clil ui z~o11i , sia in r apporto alla coesisten za di altre i11fezioni , sia in rapporto alle cu re vncr·inich e. · o me dic.am ent.ose p r ecedente1nente f a l Le. Giova, p er tanto, IJassar e b r e, en1ente in r~1~ ­ segn a le diYer se a11on1.alie e le ' 'arie cause di erro re d ella si er odiagn osi di ' Vidal nffi11chè di fronte al ql1adro clinico possan o ef'sere te11ute pr esenti e giustament e ,·a]utate.

BIBLJOGRAJTIA. e P EsC.\R.ì\fONA . L a reazi on e cli Takata-;lra. Arch. per le Scienze Me<lich e, 1935. BERT0~1. L a. 1'ah:at a r eazi on e. Rivi'st a di F i siologia e Medi.cin a, 1936. W UTERMANN e LEL"THARD. R eazi on e di Takata e frazi on.i p r ot eich e n el sangue. Klinich e W oc11en schrift , Marzo 1938. OLIVA

BoucHARn . NI edici n a In te rn a. B Rol TARDEL e G I L BJ:.'RT. Tratlat o di l\1 edi ci n a e .Ter a-

C HA uF'FAno e

pia. R oNDON J.

/\ . DE

B i ochin1i ca .

wIARAI S e

DA CoST A. Pr.oli des et lip i des dan s

le d iab et e. C. R. Soc. d e Biol. n. 115. l ,ABBÉ e B Ol.iLTN. Influe-n ce de la t h er a7Jeu t ique su r l es al bi1n1ine.c; du san g chez les di abeti ques. Presse ~1Iédicalc ed . 1931 . •

l e 1931.

NOTE E CONTRIBUTI As s. NAZ. I STIT U T O

FET{ IL

DIAGNOS TICO

DI

i\I EZZ()(;IORN(\ REGGIO

I

1

CALABRI_.\.


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POLI CT. L~ J CO

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· lANNo XL\ I ,

~Ii

occ uperò dell e ieroagg'lutit1az io ni l)iù con1u11i, ossia dcl tifo, para tifi , coli e n1eli-

· ul\1.

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Ve ne: so i10 altri nei quali l 'agglutinazion e i1011 s i Yerifica n elle dilui zioni più basse irt a te11 ~e . ~c J n nel: e diluizioni più alt e. f~ la cosidd-etta agylu.linaziori e paradossa. Se u11 analista prerfij o. La sier·o,diagn o i di Widal i1eg·li . ntn1ala Li di tifo risulta geueralme11 Le i >t'~. Liva lJaras-c soltanto .agglutinazio11i da 1: 25 a I: I Où n elJ a ~econda settim ana e aun1enta d ·111te11- 1)otrebbe concludere, in visìa della n1anc.ata silà i1ella terza e J1ella quarta se ltin1 &na . Al- aggluLi11azio11e, per una sierodiagno..,i n egatiYa . Ma ·e per caso il sangue ,·er1i . se 111andato, tre Yolte ris ulta positiva fin dai prin1i g iorni. Ciò di1)ende dalla com1)arsa più o n1eno p·r c- o coi ~te n1por.anea1r1 ente o qualcl1e giorno do1)0, Cf1Ce delle agglutinine nel sa11gue, da lla mag- ad u11 'altro analista, il quale allestisse delle g iore o i11irtore quantità di esse, dalle più o dil11izioni in serie fino alle diluizioni più alte, potreb.b e darsi 1 ch e l 'ag·glutinazio11c si vellì e110 '}nergi~h e r eazio11i di difesa de11 'organj n10 . Per l1na diagnosi precoce si dovTebbe rifica~ ·e proprio nelle diluizio11i più alte e il r icorre-re a ll '~mocultura, c·he nell '80-90 % ri- 11 Ledico r i111a 11.esse sorpreso della disparità del s ulta positiva &e si tratta di tìfo , o all 'esan10 g·iudizio sierodiagnostico'. V.i 0110, poi, ag·glutin azion i cl1e i)re ~ çnta110 n1orfologl.co della serie bian ca - meno cos ta11tc - per 1nettere in rilie, 0 la leucop·eni.a <lel1e zone n1ute , 0 sia in u11a della f'erie di con linfocitosi r.elativa, l 'aum ento dei granu- diluizioni, alla o bassa, n1an c3 il fen on1eno l(1Citi co11 nuc leo a b·a s Lon ci.110, la mancanza dell 'agglutinazion e. No11 .è fa cile stabilire la causa, ma il fatto dc·i ·p1unt e~giati basofili, Ja scarsezza degli coc;.;i può "erificare e rapp1resenta un'altra aHo sinofili. ' ri ~ono casi n ei quali la ierodiagnosi di- 111aìia della sierodiagnosi di ,,. . icl al . Queste sco,perLo della ierolog·i;.l ~0 110 lega i e ' 'ie11e l)O~ itiv a .alla fin e della malattia. Succed e allora ch e la sierodiagnosi di Widal pra- noloria1neJ1te al i10111-c di D. De B1a .~ i. ticala 11 ell a seconda o t er za &ettin1ana riesce llig uardo al Yalore diagn o... tico dell '<lgìglut ir1egatiYa , con. un se11so di sollievo o di stu1)0- 11azione n elle di,rer se diluizioni si può dire, r e d el 1nedico curante, il quale o avev.a 1)en- co111e regola gen erale, ch e l 'agglutin azion e suto ad alt1·a n1alattia o era certo eh~ clinif1'0sit1va alla diluizio11e 1.: 25 l1a ]10co valore ca111 eni e si doveva trattare di tifo. Una r1uova rJer ch è può verificarsi in altre malattie (tul1er co]oc;.;i, pol1nonite, malaria, itterizia catarsierodiaguosi praticata alla fine dell1a t erza se tli1r1a11a o nella quarta se tti111ana r e11de .evi - rale, ecc.) e in soggetti colpiti da in fezionr d e11t c l 'ago·lu tinazione del bacillo di El)ertb tifoide in epoca più o n1eno lontana. Un ' agglutinaz1ionc alla clii uizione 1 : 50 l1n e al, ora i ·analista ch e. aveva eseguito S(']C) l .'.':1 prin1a sierodiag nosi difficilrr1ente si sal,1a dal- r11ag·gior valore e può autorizzare a far dia1gnosi d 'in1fezione tifoide. l\'I a Yi ono casi n ei l '[•p1)unto di i1egligen za o di difetto di tec11icruali anch e l 'ag·glu tìn.azione alla di1t1izio11 e ca . In sin1ili casi o si tratta di form e leggere l :50 e perfino 1 : 100 non so110 8ict1rame11t c di Lifo, 11ellé quali ] e agglutin in e sono scarse, ))Cl' l '~tttcnuata ·virulenza d e.i ba cilli o p er la p robat ive. più valida reazio11e ·d ell 'or gan is1no , oppure di Il 111edico ch e credeva , per es., cli curarr casi gra,·i , nei quali le reazio11i ige11erali e spe- un tifo si accorge, a un certo 11t1nto , di troi din1ostrano in$uffi cienti. Questo \'arsi di fronte a una tifo-bacillosi. cificl1e co111 11orl a n te11 I.o della sì~rodiag11o si avrebbe Degoo di nota è pure il c,0111portame nto delun di creta valo re proo·no tiro. 111 gen erale ~i la sierodiagno.. , i di Wid.al dopo le vacci11 n• i :uò di re ch e se l 'agglutinazion e è 11egatiYa ziL)ni ~ 1)ec ifi che . Le agglu tinine cJ1e i forn1adopo clue cttir11 n11 e di n1alattia n on si tratta n o dopo la vaccinazione i)e·rmangono a lungo di tifo. r1ell'organisn10. In questi ca i cl1c sono p urJ11 alc u11i ca i, JJÌÙ rari invero, le agg1uti- Ll'OjJpv frequenti , bisogna labilir c se si tratta niu J1on raggiu 11gono ])Cr tutto il corso d cl- di aigglutinazion e dovuta alle 11regresse vac1'in fc1io11 e quel tasso capace di determinare r in.azio ni o di agglutinazione di grupJ)O o di una ·vera e propria infezione a ssociat a. Il tu- i ·agg-lutin nz io11c e allora si l)e ~ :a all 'influenmore di in ilza !'i può osservare anch e d11e m e... i 1n , alla di. 1)Cl) ·ia, ecc. Per la c.ertezza diagno... ti Ct\ ancl1e qt1i .. arebbc indi 11en sabi lc l 'en10- dopo le ' 'accin azioni e non av1·el)})e un valore cul ltlt\ l . ~la i11 ta11to i1011 e' è da ten1 cre alc un decisi ro. danno i>er 1'cl111111alato, cl1e 1 ' I1tan1ente guariLa leucopenia SJ)irca la con lin focit oc:.i rc1asce. clata la i11itczza dcl] 'i11fezio11e, e i1 e... $t1n . t iva ec.l a .. enza dico in ofili l 'a u111ento n otC1ai>1lu 11Lo 1)er il 1n ecli ro curn11te e pe r l 'u na- tcYolc di i1uclei a ba .. to11c i110. la 111a11ca nza cli li-.,,t~1 . l11111l egaiati ba ofili , ci farcbl)e ro orientnrc 1

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l ' in~e.zion e tifoide se si riscontrasse·r o aJtcora dopo una ventina di g ior11i dall'ultima j11iezione di ·yaccino. Per dare un responso esatto bisog·11erebbe i11 simili casi rioorrcre a cli ' e r -i accertame11ti: all 'eS<1111e n1orfolog·ico del ~ung·u,e, all 'emocu ltu ra, all a prova di Castel]a 11i o bisog·nerebbe almeno ripetere ]a sierodiagnosi dopo 4-8 giorni, perchè le aggluti11ine uell 'infezione tifosa aun1e11tano sempre~ JJiù e il fenon1 e.no dell 'agg·lutinazione diventa sem1)re più intenso. Si potrebbe utilizzare , ·ehhene non sia costante, anch e il segno osservato da 1Friedberger, ossia l a com 1)arsa di 1111 arrossamento o di una dolorabilità al punto cl·e.11 'iniezione di vacc ino dopo l 'insorgenza del li fo. 1 ' i é. i11fine , la p·o ssibilità ch e il oep po di tifo .a•dope rato per l 'a ggluti11a71ione 11on .sia ~gglutinabile. D. De Blasi 11a d' ·io.strato, in un ~110 lavoro sulla di,rer sa a gg·lutinabilità degli slipiti di b. tifico e stia importar1 za nella ~ierodiagnosi, co1J1e non tutti g li stipiti di b. tifico s1)ecificatarr1 enl e .agg·lulinabili po seggano il 1nedesin10 grado di sensibilità ·ve rso i .sieri clei tifosi e come qualcuno di tali sti11iti possa e~sere del tutto o quia si in senf:.ibil e. Ciò accade 1118lto rar'litlente, m.a è b e11e ricordarlo, p er ch è rappresenta un'altra cat1su i11volontarja ·d~ diag 1ios i errata. Il potere agglutin.anle elci ~ieri varia col variore d ella virulenza del bacillo di Eberth , (Ol variare della qu·a ntità di .aggluti11ine, col ,·ariare d ella resisten za or.g anica, con la coesistenza di altre infezioni e colla diversità del ceppo, seib1b en,e quest'ultima evenien za, come si è d etto, sia molto ·più rara. Tutte queste, anom,al ic della sierodiagnosi del tifo anzichè costituire dei moti,,i per dubitare ·della esattezza dell e ri cerche, corn e SJ)e~so avviene, ~ chiedere nuovi responsi a di,·ersi laboratori dovrebbero stimolare il me(lico r>ratico a richiedere <tllo stesso analista cl1 e 11a esegu ito la prima sierodiagnosi, spec ialme1r1te quando gli è nota la con1petenza tec nica e l 'efficier1za del laboratorio , di ripel '3r-e, la piova e di consigliare, se ·d el caso, altri ~cce rlamertti, informand·olo della di-corda P .," ·v erificatasi 11ei confron Li cl el quadro clinico <.~l1e presenta la mala.ttìa. Da l1na più stretta collaborazione fra la clinica e il laboratorio e dalla conosce nza d el]~ a110111alie ch e talvolta presenta la sierod iagnosi di \i\Fidal si può giung-Bre a sco1)rire la v0rità con ini nore perdita di ten1po, cori 1ninore spesa, con maggiore soddisfazione del medico curante e dell'am111alato. Parenti/o. Valgo110, in ge11erale, 11er i parai in i rilievi fal ti a propo ~ito d el]' a ~(l'lutina-

zione del bacillo di Eb·erll1. l paratifi sono g·err11i affini al bacillo tifico ma non identici. LJ loro ag·glutìnabilità è rnolto più SJ)iccat a qu:i!ldo Yen g ono a contatto col ,s ifro di indi, ·idui ~ tffetti da ;p aratifo, 1ne11tre è .~ carsa o nla11ca irt presenza di siero di individui aff élti da tifo. A diluizioni b asse i llaratifi possono essere. ;1giglt1Linat i dal siero norn1ale 111olto più fn cilnì1ente del bacillo di Eberth. Accaid e non di rado e11.e il i)aratifo A, n1eno virulento d el i1arat1fo B, non i)roduca aggluti1tine nel sangue, d ei n1alati ovvero ne p roduc.a i11 piccola quantità e verso la fine della malattia, per cui una sierodiag·nosi praticata nel primo periodo clarebbe esito· n egativo, mentre una sierodiagr1osi ]}raticata nel perio·do fin ale dar-ebb e. ris ultato positivo. Qun $1do si sospetta u11 'ir1fezione tifica o paratifiic.a, i1on convien e chiedere la sierodia1g11osi l)Gr 1111. soìo germe patogeno, n1·a per il Lifo e i i)aratifi insien1e, affi11 chè l '.analista ahbia l 'opportunità di saggiare le cli verse agg·Jutin azioni 1)er poter stabilire , nei casi dub })i , una diag nosi esatta. Coli. Il ])ac lerium coli è u110 dei più i)oliJ(1orfi ed esistono vari ceµ1p i , r>er cui l 'agglt1tir1azior1e i1011 serr1pre è sufficiente p er l 'idenLificaz ìo11e del germe ed .è i1ecessario ricorrere a]l 'esarne cultura le. Se il c-.e:i11 >0 è 0111ol og·o a quello d el sangue i11 f·~ a1ne ~ i -1vrà una s ierodiagnosi n ettament e pcisili ,·a, altrirnenti riuscirà negativa o dub)) j a. J11Yece i vari cep1)i cli tifo , com e l)tlre ciue.lli cli i)nra tifo A e B, rap1p r esentano , ·d al punto di ' ris L1 rlell 'ag·:gluti11azione;, un gru·p rin p iù o·n1og·en eo, per crui il siero di sano·u e cli un tifoso conserva di solito la t1a pro11rietà ag'glutina11te verso c1ual siasi stipite di bacillo di Eberth. Anr11e il bacteriu111 coli può cs ... cre agglt1tin ato dal siero di sangue d'i indi,,id u i sa ni ..q dilui zjo11i }Juss.e. In questo caso 1'an ali ta ch e eone] uJessc [1·er la positività d ella sieTodiag11osi ~Il e scrrtplici ·diluizior1i di 1: 25, 1 :50, com111 ettereb]J.e un ... errore, n1entre n on d ovrE:-bhe esser e ritenuto sbagliato il responso dell 'analis ta che non avesse tent1to conto d elle .:.g,glutina.zioni IJositive .alle i11 edesin1e dilui1ioni. li1 icrococco m eliten sie. L' agiglutin.azione d e1 rrticrococco n1elil ense è d elle più irregolari. Nel cors-0 della rnalattia essa f>UÒ ,rariare se11sibilm e1l te e può acc.adere altresi che un siero Ilormale o ·di un individuo a ffetto da tuber colosi , da febbre tifoide, da tifo es.ar1tem.atiro , ecc. , I)OSSf( a~rglµtinare il n1j cr ococco nielitense. Inoltre i ' ari ceppi di n1eti] ense r ea1

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giscono diversarnente alle agglutini11e esisten ti nel sangue dell'ammalato e queste stesse Dgglutinirte, dopo .eh.e si sono formate, non scom1l'aiono con1pletamente se non dopo parecchi an.ni . E allora nella pratica si verifica spesso il fatto che in un individuo con ihfezio11e paratific.a leggera la sierodiagnosi fatta nei i1rin1i 1giorni dimosLra u11 'agglutinazione }Jositiva petr il n1 . inelite,nse e 11on per il paratifo e I.a siero dia.g11osi, ripe tuta do po due o tre settjman·e, dimostra un 'agglutinazione positiva per il paratifo e per il m. n1elitense. In generale bisogna consid·erare positive l e agglutinazioni a diluizioni alte: 1 :500, 1.1000. Vi sono dei casi nei quali la presenza di agglutine antitifo-paratifiche n1el sang·ue, dovu.te alle pregresse vacc~nazioni, imp edisca in un. pri1110 perio1do l 'agg lutinazione del m. melitense , che rappresenta la vera causa della rr1.alattiet . Il medico persi5ite nella cura del paratifo sen14a riuscire a stronc:are la febbre. Dopo qualche m.ese la sierodiagnosi si mantiene identica, ina l ,agglutinazione per i paratifi non è au1r1entata d 'i11tensità. Final1ne11te una terz.a sie.rodi.agnosi praticata al 2° o 3° mese da altro analista inette in evidenza l 'agglutinazione per il m . m·elitense, non osta11te che persista l'agglutinazione per i paratifi a diluizioni presso a poco uguali alJe precedenti. :È la brucellosi, dunque, la vera malattia , cl1e scorrlpnrirà i11 seguito con le cure adatte. Se a pralicare le tre sierodiagnosi fosse stato un so]o :i.naljsta si sareb1be ottenuto il medesimo risultato e si sarebbero avute in più lo opportu11e ~pie.g<.lzioni riguardo all 'anorn1ale comportarne11to dell'agglutinazion e dur;.nte il lungo decorso d ella n1alattia. Com.e h·o g ià accennato, vi $Ono di, ersi sti~)iti di melitense e vi sono anche i cosiddetti paramelitensi, per cui nella pratica un siero di sangue è capace di ago-lutinare un ceppo pit1tLosto cl1e un altro o di non a.g glutiuare alcu110 o, infinfl, di dar luog·o all 'aggluLinazione paradossa. Con,riene , da ulli1110, ricorclare cl1e qualch e vo lta Uf1:\ . ierodiagnosi di v\iidal riesca po$itiva ad alto titolo pe.r il tifo o per la m eli tense, ecc. e che l'amma lato, nel corso del]a 111alal Lia, i)resenti i sintom i di una infiltra 7ione specifica polmonare o di una pielite o di altro i)rocesso morbo o, i)er cui il n1-edico rìn1ane sorpreso o incredulo della positivjtà clella ierodiagnosi di 'Vidal. Orbene, qt1~n do la sierocliagnosi è riuscita po iti,ra ad alto titolo e no11 vi è slata alcu11a vaccinazione, non Ya]e ad intirma1 la la presenza di altra n1alattia. icr11ifica cl1 e o il tifo avrà ri~Yegliat o, 1

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i)er es., un focolaio tubercolare latente oppure u11.a lule..~ o avrà facilitato l'insorgenza di una 11·i elite o di una pleurite, ecc. Si tratf#., inson1 ma , della coesistenza di due malattie. La cura c'pportuna, infatti, dell'una e dell '.altra con t61n1Jorane.an1ente ne darà la piena conferma. Questi casi, pur n<?n determinando alcuna artomalia nella sierodiagnosi di Widal , .possono indurre il r11edico a non creidere alla i11fezione che · la si erodiagnosi .aveva messo in ·evicl1e1lza ovvero a ritenerla di poco o nessuna ir11 portanza. Conclusione. Le anomalie della 8ierodiagno1 si di idal, di cui ho cercato di passare in ia ssegna le più comuni ·e le più importanti , sono spesso, comre ho già detto, causa di diso1rieJltan1'e11to e ·d i ·diffidenza da p arte dei medico curante. Tuttavia sono, il })iù delle volt€, fa ciln1ente <a]iminahilì. Si tratta ·di non ab, bsndo1)~rsi cieca.mente .al laboratorio; di non C<)J·rer,e da un laboratorio a·d un 'altro, ma di con1prer1dere più serenamente i r a1pporti che cc)rrono . fra clinica 1e labor.a torio. Vi so·n o casi n ei quali la siero,diagnosi non è possibile senza d eterminate ricerch·e microscopiche. o sierolo·giche o biologiche. Ebbene, è il medico · c}1e deve consigliare ques Le ricerche e inforn1are I 'analista, quando il primo risultato non h.a portato clementi suffir.iAnti di giudizio o $Cmbra acldirittura c·o·n traddittorio. Lo stesso analista avrà maggiore interiesse a ripetere la IJrova o a istituire delle nuove , e saprà tener conto sia delle notizie fornitegli dal medico, sia dei possibili errori di valutazione, sia delle anomalie so.p ra esposte e prat.icherà i nuoYi esan1i co1l quell1e modalità che varranno a cl)i.arire, fin dov·e ·è possibile, l 'interp'!fetaziont:1 del caso clinico dubbio. Così siar.à più ageYole .al 1n·edico pratico curare un tifo o un paratifo o una brucellosi, come clinican1ente I'l1a accertato, se11za che sorgano a turbare la sua coscienza e la tranquillità dell'ammalato e d·e lla fa'>11iglia, spiacevoli sorprese o amare diffidenze di fronte alla prima indagine non soddisfacente. CorJscio dell'c)pportunità di ri]Jetere le ricerche , si ricorderà delle varie cause 'che possono rendere i11certo il risull<1to e collaborerà col medesimo analista per arrivare, IJiù pre to che sia passi })ile, alla diagnosi esatta. Ripeto che al Iabora torio non si deYe chieclc>re più di quanto può dare. TI risultato di t1na ric.erca è una guida preziosa per il m eclico pratico ma non ha empre un valore assoluto. Bisogn erà spesso spiegnre il reperto cli ce rte anali"'i per poterlo ben valutare di fronte alla clini c-a. Qcr~i il laboratorio dH nlla

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{ANNO XLVI, N_Ul\L l;Jj

SElIONE PRATICA

.c]inica contributi veramente grandi e più li darà per l 'avvenire, n1a la clinica non dovrà perdere nuìla del suo nobile quotidiano ese·r .cizio e del suo alto rendir11ento. RIASSUN1'0 .

L 'A. , passate in rasBeg·na le ano1nalie della $Ìerodiagnosi di Widal e le varie oause di er.I'ore, rileva la necessità di tenerle pTe.senti n el formulare il g·iudizio diagnosti Go ·e avvisa ai n1ezzi più pratici per chia rire le sierodiagnosi dubbie .

OSSERVAZIONI CLINICHE -OsPEl>ALE

Civrr,E

u1 CHIETI - llEPART0

CncnuRGICo

Megaesofago - Operazione di Heller (*). Prof. SERTORIO MARlNAU CI, primario chirurgo, direttore. L 'affezione va sotto non1i diversi: n1egaesofago , cardiosp asn10 cronico, dila1azio1ie idiopatica dell 'esofago : si txatta di una dilatazion e uniform,e a forma di clava - dell'esofago n ella .sua parte i11feriore, al quaie reper1 o corrisponde una caratteristica sintomatologia clinica. I con cetti relati,,i alla patogenesi i10::;so110 e sen1.ialmente ri1Jortarsi a due 1,eorìe: la teori~ del1'occlu sione sp asmodica del cardias, la teoria <Clell'atonia pri111itiva della mu . . c..olalura csofa;gea. Il 'NJ i kuli·c z sostiene la t eoria d ello s i1as111 o : .chiuso il cardias da uno spasmo c ro11ico, s11a.s1110 cl1e no11 cede avanti al b·o lo .alimentare, -si proùuce di conseguenzJ. un aun1ento di Ja-v.oro da p arte d ella l11u scolatura eso fagea, u1\a .ipertrofìa della muscolatura, e p oi un 'insufn.cien za e dilatazione del condotto. . Molto n1eno numerosi sono i partig·ia11i d ell a teoria dell'atonia primitiva della n1uscolatura <esofagea : non si ha mai dilatazione diffusa e se se ne trova qualche caso insieme a dilatazione e' è ipertrofia: la ·c ausa d ella dila t azio11 e rion sarebbe che un 'occlusione dinami ca, do·yuta a un vizio di coordinazione motri ce del .cardias : l 'orificio si -apre sotto l 'influenza di un riflesso partito ·dalla mucosa eso fag·eé\ : se il riflesso viene a mancare il cardias r esté\ fermo. Il Bard a ragione sost.i ene che l 'i1)otesi di un ·difetto di coordinazione motrice cade se si con'Sideran o i cara tteri clinici b e11 i1etti de lla n1a lattia : inizio lento , insidioso, decorso progres'Sivo. r egolare, costanza perfetta dei dist11rbi ( · r Il caso fu c01nunica lo n1 XLIII Con g resso di Chirurgia. Ron1:i·, ottobre 1936, XIV.

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di sfacici: ora una rnala1 tia così u111forn1e, così r egolarmente sin1.ile a sè stessa deve essere ttr1 'e11tilà autonoma, unica, e non una_ sindro1ne provocata da una serie di affezioni diverse che possono origi'11arsi da ogni parte dell'arco riflesso : mucosa esofag·e a, fi) eLti centrifughi del vago, apparecchio n e uro-g·an.g lionare del cardias, centro cerebrali. Se si avvicina la dilatazione dell 'esofago, a1la dilatazione di altri organi , co111e il colon, iJ ret.to , la vesci ca, la concezio11e di u11a dilata zio11e senza ostacolo, senza atonia, senza paralisi , ap·p are semplice e chiara: si p,u ò parlare di uri n1egaesofago, com e si parla cli u11 megar etto , di un .megacolon , di una 111eg·avescic<:L Il Bard ritien e si tratti di uria dilatazione idiopatica d el] 'esofago di origine congenita: 1'esofago divien e impotente a r esistere. alla pression e norn1ale: la n1ala t.tia per n1olto t e1npo può rimaner e scnz.a manifestazioni, cJ:-1 e con.1paiono quando I 'or gano inter essato subi:::ct\ deforma zione, gomitature econdarie, n ei r11 0Yi111 cnti di este11sione progressiva . Sebbene siano state eseguite nun1er ose ricercl1e sperimentali , 11011 si è dirt1ostrato che u11<t lf' ·ione dcll 'inner,razion e vago-s i1n1).atic.:a possa perdurare così a lungo da cau are unn dureYole e cospicua dila1,azione esofagea : sono tutt.nvia da segnalar e le es1)erienze della scuola IilJedica di Tokio (Tami)ra , Shigensano, Kawasl1in1.a, Inada , 1Fazin1ura, ecc.) e qu elle di Ried er , di I\1ar ig li , Agrifoglio e altri. Alcuni risultati pos ·ono av alorare I 'ipotesi di u.na ma11ca la apertura riflessa del cardias (Achalasia cli flerlz) e spiegare qualch e caso del cosidetto spas1no cardiale transitorio, ch e ir1 r ealtà sarebb e più di chiusura tonica ch e SJ)astica , e qu,a lche r ep erto cJini co osservat o nella tabe. Secondo il Lusena, ri111an e11do riel campo d ell 'osservazione clini ca, si .possono ammett er e tre gruppi di dila tazioni . Nel pri1110 g ruppo sono con1p r ese le modich e diJatazio11i dovute a cardiospasmo : questi casi i1on son o permanenti e sono più di spetta11za del]' internis1a cl1e de l cl1irurg o. Nel secondo grup1)0 il Luse11a con s ider a il n1eg·aesofago da st enosi cicatriziale del cardias, p,er solito da ulcer e prcg·r esse - in c.asi non frequenti la dilatazione può esser second·aria a st enosi a 11ulare neoptastica (Bu si). Nel terzo gruppo sono co1npresi tu1 1ti i Ilunwrosi casi di mega-eso fago , interessa11te la parte. media e inferiore del segmento toracico ·e quindi a sede sopradiaframmat ica; in ·q uesti casi s i d eve amn1etter e che la dilatazion e sia secondaria a una stenosi d ello iato: l 'esofago sotlodiaframmati'c o, n on presenta a lterazioni di ca:libro , anzi i11 alc1111i casi l 'e sofago addominale fu risco11trato mer10 ampio del norn1ale.

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te IL POLICLl!NlCO

La patogenesi d ei casi compresi in questo gruppo deve riportarsi a una malforn1azione anatomica congenita dello iat.o, riferibile probabilJ11ente alla miogenesi del diaframma prirnilivo: l 'esofago rimarrebbe costretto in questa sua posizione fissa, ove verrebb·e a formarsi t1na stenosi' valvolare. Il Simonson ha potuto radiologjcan1ente stabilire i caratteri del m ·e ga-esofago: OJ) dello s1adio iniziale rapp·r esentato clinicam.ente da rari e transitori disturbi della deglutizione e con r eperti di intercorr·ent·e sosta nello iato, con modica dilatazione esofagea e poi di attiva peristalsi; b) quelli di un secondo stadio, con disturbi' più insistenti e con sosta durevole allo iato, mentre la dilatazione ·epifrenica assun1e la forma a clava e la peristalsi si indebolisce; e) quelli del terzo stadio con ristagno grave, con evidente dilatazione e tortuosità dell 'esofago e assenza di peristalsi (atonia). P er alcuni chirurghi, specialmente, francesi, i1iù ch e un.a lesione del)o iatus è una lesione, ur1 restrirtgin1ento esofageo situato in basso, acco111pagnato da dilatazion·e esofag·ea sopras l.ant·e detta megaesofago. Le lesioni anatomopatologiche di queste st,enosi orga11iche sonn le seguenti: la sede del restringimento è agli ultimi'. centimetri dell'esofago, alla sua unione c ol cardias: la sua lunghezza è di 4 o 5 cm .. la forrna è quella di un anello fìbroso , ch e 11cn sorpassa in alcuni casi il calibro di un indice · non aderisce all ' orificio diafran1matico, ciò ,_. 11e J)ermeLL.e la sua liberazione, mobilizzazione, cil)bassamento, prova che si deve agire non sulle f1bre del diafran1n1a n1a sull'esofago :-:tes;;<): IJer di più la mucosa esofagea non parte<:i 1)a a lla sclerosi, persiste il piano di .c.Iivage, fra ~ lrato fibroso e n1ucoso onde la possibilità di aprire ~uno Lrato senza a1)rire l 'aliro. Il Tad<lei ritiene che in 11ìolti ca. i di n1egaesofago esi te u11 ostacolo in corrispondenza dell 'orifi cio esofag·eo del diafra111111a (fibre di llo uge t Tonn e co), egli l1a e eg·uito la liberazione d el contorno d ell 'orifìcio diafran1matico cl ell 'e ofaao (e ofagofrenoli si ~ ottotliafra1nmaLica). Per il tra ttamento della lesio11e 'i è u11 fatto 1>reciso da segnalare : alcuni cardio JJa .. 111i (la i)arola non è esatta) a lcuni r estringi1nenti esofagei accon1pagnati q.a· dilatazione .esofagea so1>ra tant e, i1on guariscono con la dilat~ z io11 e e lnvao-gi e ofa crei: sono casi ribelli , casi antichi, I r oppo grav i. n ei quali la ~t e 11os i da1)1)rin1a 1)as111odica intermittente, benigna è div entata orQ'a11i ca. continua sen1pre più intensa. ~ interessante passare in rivis ta i diver si m etodi proposti per curare l'affezione di c11i ci • <•f'C:\l})tarno .

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[ANNO XLVI, NuM. 13]

r'ra -i nlezzi incruenti , la dilatazione che può essere lenta o brusca. La dilatazio11e lenta consiste nel praticare ogni mattina il cate1 erismo con l 'a.iuto di sonde di gomma di volun1e progressivan1ente crescente. La djlatazione brusca si fà con istrum.enti di cui si può aumentare ra1)id.a mente il volume, sia con sonde rigide con l'estremità fornita di un palloncino in catgut insufflabil e (sonda di Scl1rerber), sia con sonde ch e hanno l'estremità divise in b endellette ch e si possono divaricare con t1n meccanismo esterno, (dilatatore di .!'\bra11). Si adopernno molto le sonde del 1,rottstein e i divulsori di Brunings e di Starck che agiscono sullapnrte ristretta . Sia rapida che lenta, la dilatazione del cardias presenta diffi coltà e p-qò e.a· gionare danni: più sicura e benigna diventa sotto il controllo de.ll 'esofagoscopio: si è anche praticato l 'elettroterapia. Sl deve però riconoscer e che il sondaggio dilatante o 1r1eglio iperdilata11te, è utile nella grande m.aggioranza dei casi . Il Lusffil:a da n1olti anni ado:Qera il di,·ulsore di Stark ed ha efficacem·e nte curato a lcune de c ine di casi : ha potuto a11che distanziare di ir1olti rr1esi le sedute dilatanli colla conservazione dei buoni risultat;i. ottenuti: le più imI)Ortanti statisticl1e come quelle di 700 casi curati n·e ll 'Istituto di l\ilayo, confermano la bontà del m etodo. Nei casi, gravi alla cura dilatante,. si può far preceder e il riposo relativo dell'esofago ottenuto colla nutrizione artificiale mediante la soncla e protratta .Qer almeno u11 l)J ese : si evita il ristagno e, se la muscolatura è ancora valida, si ottiene una sensibile ridt1zione dell.a capacità esofagea, controllabile col! 'indagine radioscopica; il lavaggio della partcdilatata può recare spesso notevole. vantaggio. Vj sono casi di ondaggio molto diITicile con decadimento rapido della nutrizio11e, n ei quali! è indicata la ga troslomia, cl1e p ro,1vede all 'introduzione degli alimenti e al riposo de]l 'esofago migliorando le condizioni. La g astrostomia può p ermettere un successi,ro sondagg-io p erorale: e quando questo n on sia pos ibil epuò p ermettere il passaggio d el filo conduttorE> . a lto a p ern1etter e il sondaggio sen7.a fine alla v. Hacker: il filo conduttore può fa cilitare anche I 'introduzione d el clivulsore di Brunings o di quello di Starck p er via orale, o di quell o più recente di Einhorn , ch e trova im piego l lf'l' via r etrogra cla - può inoltre p ermettere l 'intubazione r etr ograda proposta do V. Mikuli c7. Altro m etodo di cura è la diYul sione rrlrograda. digital e o ~trurnentale prati cata dircttn1nente , o qu ella digital e c0Jl 'in·vagina1ion<' aa trica. Tl Loreta (1884-) fn il primo a prati c~ re la di,rul sion e strt1n1rntale del cardia$ nrll e-


[ANNO

XLVI, Nul\r 13]

SEZIONE PRATICA

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stenosi cicatriziali: venti a11ni dopo fu a1)pli- racico dell esofago dilatato : ·resecò .. la parete tato il metodo del Loreta, dal v. i\1ikulicz nelle costale, aprì la pleura fissando alla pleura pastenosi spastiche. rie ~ale, J?.Oi apertura e dre11aggio dell 'esofago Il 1\ilikulicz eseguiva la divulsione brusi'ca dilàtato. del cardias con l 'aiuto di una ma110 introdotta Questi in sintesi i it1etodi proposti p er cuItello stomaco aperto largamente .con gastro- r are il mcgaesofago . tor11ia: sotto la guida dell 'indice, introduceva L'operazione di lleller ~ una ,e sofagotomia, nel cardias una pinz.a curva con le branche n1 a la sua caratteristica principale è che essa rivestite di tubi di g omma, poi apriva la pinza si esegu e per via addominale; rimane extramur la ritirava , dilatando fortem ente la branch e, cosa, cioè non presenta i pericoli e i danni delt.a le n1anovr.a si ripeteva due o t1re volte: è 1·ap ertura del lun1e esofageo, ove .rist,agnano e un 'operazi·o ne brutale, cieca, che espone a lace - vanno in putrefazione i residui alimentari: l ' orazioni della mucosa e per con segu enza a in - perazione ha analogia con la pilorotomia exfezion e di cui non è possibile n1isurare la g·r a- tra n1ucosa di Fredet, 11ella quale si tratta di vità. jncrder e uno fintere ipertrofizzato , m entre n elNel 1906 il Rotgan s, seguendo il m etodo pre- 1=operazione di H eller, s'incide un manicotto conizzato da Palasciano (1858) di dilatazion e fìbTOSO . coll 'invag inamento delle stenosi intestinali, Passo a descriver,e breve1H e11te la tecnica delpraticò la divul sione d el cardias invagin ando 1'operazione ·d i IIeller. la parte gastri'ca senza aprire lo stomaco , m·eto• do poi praticato da Wakelay , da Kumrn ell e L'anestesia può essere scella a piacere : con1sidal Lusena in un caso . g·liabile la narcosi generale che dà un completo riLa cardioplastica, derivata dalla .Piloroplasti - la·sciamento, e una calma complet a del mala lo, r.a alla Mikulicz, extramucosa (Trottstein) o to- elementi inolto favorevoli n ell 'esecuzione dell 'operazione in un campo profo·n do: il m alato deve estftle, è stata eseguita per vi·a addominale, rese- ser reclinato mediante un cu scino posto in corcando il bordo costale ·e tirando nell 'addome rispondenza della base del Lorace; con quest a foruna notevole porzione di esofago toracico, è te inclinazione e ·con un ' jncisione sopraombellistata eseguita per via transpleurica r esecando cale inedian a che arrivi ·sino all 'appendice xifoide, colla breccia lapa.ratomica divaricata, si presenta Ja 8·a.- e ga. cost., attraver so il mediastino poste- n ettamente alla vi1st a. la cupola diaframmatica ove rjore . Gl 'interventi per via toracica sono lun- appunto si deve operare: l 'incisione mediana è la ghi , minuziosi, estenuanti; per di pilì i malati m eno lesiva, la più adatta, superiore alla p arasono d eboli, senza riserve, con r esi·stenza mi- mediana sinistra, alla resezion e temporan ea o clefi• nitiva del bordo costale sinistro . n1ma. Il fegato deve essere ben sollevalo con u11a larRicorderò a1)pe11a il metodo di reselio11e eso- ga spatola b con un divaricato:e, affidat.o al sefago-gastrica (cardiectomia) pratica t·a dal Bie r. condo assistente : può esser u t1le la 1sez1one del Le op erazioni di d erivazioni, operazioni cJ1 e legamento' rotondo, per sollevare meglio verso l 'alhanno lo scopo di girare intorno all 'ostacolo , to il bordo anteriore del fegato. Si abbassa lo stornaco, per lo più flaccido, ptosico, e allora si espos tabilendo un 'anastomosi lar ga tra la })Orzione n e i1ettam ente la reg·ione celiaca, ricoverta dal pedilatata dello esofago e la gr o sa tuberosità riton eo parietale posteriore : ques~o foglietto. ~i deJlo stomaco: I 'operazion e è stat,a eseguita continua in alto col lega.m ento triangolare s1n1per lo più per via addominale, qualch e volta stro del fegato e ricovre la faccia a11teriore della porzione terminale dell'esofago. Qu esto foglielto per via transpleurica. sieroso i solleva in plica con una pinza e i in· Altri inter vanti sono s tati pro1)osti od ese- cjde con le forbici da destra a sinistra, in corri· g -u iti. ·spondenza clell 'impianto dell 'esofag·o allo stomaco: lasse prc pose di r estring·ere l 'esofag·o esci- inciso co1nplet amenle il foglietto avascolare, cioè de11do lln Jerr1ùo della p1ar,ete, partendo daì in tutto il suo spessore, ci troviamo immediatarnenle nel pia110 di clivage oYe si procede all 'isoconcetto cl1e si trattasse di una cc a ton.ia J)rimi- larnen to dell 'esofago : facendo ·dolce trazione sultiva » 1'esofag·o, si co1nple la I 'isolamento cle]l 'esofag-o dalRessinger lJraticò dappr in1a l1r1a g·astrosto- lo iato diaframmatico co11 tampo11e montato su rnia; in secondo t em po aprì i'l mediastino, r e- l{lemmer : l'isolamen to è piuttosto agevole e riesce s0cando la 4a., 5a., 6a. cost ola d.; messo a nudo ad attrarre n ell 'addome la porzio11e ristrelta del}'esofago '$Ìrlo a che non si arriva al calibro norl 'esofago escisse un lembo di 15 cm. ·d i lun- male: la porzione ristretta appare del volume di g l1ezza e 2,3 di larg·l1czza, e suturò con due un dito: la zon a ste11otica si eslende per 6 o 7 r,m . poi si passa i1ell 'esofago nor111ale. Non Timapiani di su tura : il risultato fu eccellente. Meyer eseguì una toracotomia transpleurale ne ch e fare l 'esofagoton1ia extraml1cosa: fra i processi proposti il più aclatto è quello di Delbet : pice r esLrinse l 'esofago con due piani di sutura colo sbrigliamento dello stomaco in zona sana, ~u una sonda introdotta n ella b occa esofagea. sino alla sottomucosa, quindi ·si introduce una Laaycr i1el 191 2 eseguì il drenag·gio transto- so11da scan alata che scivoli verso l 'alto fra il m a1

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nicolto fibroso e la mucosa che si lascia scollare, perchè, dato a11atomico essenziale, la sottomuco a non è attaccata dal processo di -sclero.si: la: ·sonda s'i1rtroduce lentamente e la si fa procedere dQlcemente scollando con piccoli movimenli di lateralità; sulla guida si seziona tutto il ma11ichetto fibroso, 1na forse è preferibile fa.r e la sezione a più riprese, via via che si fa procedere la sonda il pericolo consiste nella lesione della mucosa, pericolo -<'he deve esisere evitato: in genere non vi sono vasi da legare: 'basta il solo sbrigliamento ante•

l'lOfe.

Non vi è da fare alcuna sutura, 11è esofag·ea, nè peritoneale; si riunisce il legamento -rotondo, si sutura Ja parete. Il miglioramento è sorprendenle: il inala lo può 11utrirsi sir1 dal primo giorno, senza jl rigurgito e il ser1so d 'i11loppo del giorno prjma , il decorso pos t-operalorio è dei più semplici e normali.

Il Lusena i1el 1932 riporta va ±2 casi di operazioni di Heller sino allora praticate: i casi operati in Italia 11on sono tutti a p1e noti: ricorderò ci11que casi operati da Pieri, sempre con su ccesso, un caso operalo da Ettorre an1che co11 esito del tutto fa yorevole, uno di c:ern1enati anche esso guarito bene. Ritengo })erciò, e credo di i11terpretare anche il parere d ei collegl1i che hanno praticato I' operazione di Heller, che sia il prooesso da seguiTe 11ell 'affezio11e di cui ci occ upia1110: la tecnica è delicata ma no11 offre speciali difficoltà; è da cYitare l 'apertura della mucosa che può esporre il malato a gravi rischi, _sebb·ene, se essa è tecnicamente suturata, può no11 presentare C(\nseguenzc.

Espong·o ora brevem.ente un caso da n1e o Strvato e operato. O V. A., cli anni 20, di Pasquale ·aa Cbieti. Enti a i11 o·s11edale il 6-10-35. Padre e madre viYe11li e sani: 11ulla nei collaterali, ha tre fratelli in buona isal u te. Nulla 11ell 'anam11esi remota. La presente malattia risale a 10 anni fa, epor.a in cui il malato incorninciù ad avvertire un senso di fastidio. alla gola, nel deg'lu lire, fastidio che si dileguava co] bere t111 po ' d 'acqua; il dislurbo è poi an·c lato lentan1ente crescendo, ora più ora meno accentuato; da qualcl1e 1uese i sintomi so110 di,1enuti più inte11si, la deglu lizione è divenuta in1possibile: dopo pochi 111ir1uli _dall'ingestione, rigurgito di cibo aiS's0Jt1 ta1ne11 Le hnmodificato: per questi g.ravi disturbi il n1alato entra in ospedale. L 'esan1e obbieltivo è del tutlo negativo. L 'esame radjoscopico e radiografico din1ostrano l 'esofa go i11grartdi lo deformato: da esso, nella parte lermi11ale: p arte un 'ombra molto ·soltile, che altravcrl:>o il diafrJ.1nma si dirige all o stomaco. C>1>erf,zione (8 ollobre 1935). Etero-narcosi, reclin azione del malalo, incisione mediana che parte dall .fl]l]Je11dice xifoide p er 10-12 cm. si applica l111 div r~ricritore: con una valva si posta in alto il fega lo, con u11a pj11za a occhiello ·si trae jn bais so lo s lc,1naco : si ii1 ciùe in senso trasYersale il p eritoneo parietale posteriore in corrjspondeza del Ccl rdias; lIUi11<li con tamponi m.011tati si scolla tu.t to intorno all .esofago che piano pia110 viene attratto itella cavità addominale per 6 o 7 centirr1etri sino cioè a ch e appare l'esofago nel suo calibro 11ormale: qlli11di secondo la tecnica s u ggerita dal Delbet si procede alla esofagoton1ia extran1ucosa, comi11ciando dallo s tomaco, incidenclo cioè l a sierosa e la muscolare gastrica · al li111ite fra esofago e stomaco; quindi si fa scorrere l a sond a fra sot to1n ucosa e nìucosa esofagea, co11 cautelai per non UJJrire l a 111ucooa, e si incide progressivanìer1te tu llo il lfYs~uto fibroso che come u11 n1anicotto s trozza 1·e~ofngo: qualcl1e laccio emos latico, noa si fn nlt:u11a su tura; si su lura a tre s trat i l a parele adclo1ninale. Il clecor o fu dei p1ù 11orn1ali; sin dal gior110 su ccessivo fu possibile l'ingestione di liquidi, e quindi uccc'5sivan1e11te di cibi solidi : il malato è nnn1entato di p eso, l1a ripreso il suo lavoro ordi11ario, senla avvertire più alcun disturbo e da uì1 a11uo e più dall ' intc.:.-venlo le ue condizioni i n1antcngono sc1npre oltime.

RIASSUNTO. L 'A. espone brevemente la patoge11esi del1'affezione , accennando alle teorie, e passa i11 rassegna i diversi metodi adoperati per la cura. Descrive poi l 'o·p erazione di He ller, che egli }1a eseguito in un caso di sua osservazione e con clude per la praticità del inetodo che rappresenta la via g·iusla dn seguire in sirnile affe• 710Il€. ~\t.;10IU

R.

COl\SULTATI.

L 'esojagocardiotomia exiramucosa. Journal de Chirurgie, 'fome XLI, N. 5, Mai 1933. G. Lu SENA. La cliirurgia dell '~sofago. Société Internationale de Chirurgie, IX Co11grès, Madrid , Inars 1932. · G. PIERI. Sulla cura ::,ìiir 11r gica del cardiospasmo. Estrallo dallù « Riforma l\iledica », IL 31, 1936. E. ETTORRE . •Sulla cura chirurgica dell'acalasia dell 'esofago. Estratto da « Atti e Memorie della Società Lombarda di Chirurgia n, vol. IV, n. 11. D. 'l'ADDE1. Nu-.ove n.ote -e lezioni di Chirurgia pratica, Edilore Luigi Pozzi, Roma. SoUPAULT.

OsPED.\.LE DI

. GIOVA NI 01

Dio

IN FIRENZE

Ulcera gastrica. Emo1·ragia e perforazione concomitanti. Resezione, t'apida guarigione ( 1). G.

e \VI N:\,

clìirurgo e direttore.

E1l!orr.agia e perforazio11e ·0110 le più con1uni e gravi c0111pl ica11ze dtll 'ulcera ·gastrica e duodenale, ed ancl1e dcll ' u lre ra peptica po...,t01}eratoria. Assai difficile rie ce stabilire quaJe delle due sia più fr equente. Vi son.o tt1tta' i<l degli elementi per ammettere che la perforazione lo sia pi\1 d(\11 'emorraQÌ.a, senza r l1e ~e ne cor10 cono e. nttamente l e ragioni. Riguardo alla sede del} 'ulcera, il JJI i111 Hlo 11 ell'un caso e nell 'altro se1nbra spett ar al (1) r:o rnu n ic:izio11c falla :-ill '.r\ ccarlen1 ia 'f.ed i<'C>I~ is ica Fiorentina 11cll' ,\<ll1n ;in1n del 22 dirC'rnhr" 19:3 .


::) J~lIONE

1·u1c.e1·a duo1d e11 ale, JJ·el' qttanto i1011 lJOcl1e i11ce rtezze d eri,·ino <laJl 'e.. a1n e <le11e statistich e, :::ì<.>1>ratuLto LJie r il fatto cl1e, sp1ecie in p•a ssato, d:.i n1olli cl1irurg l1j 11el i10' '~ro delle ulcei·e g·atric l1,e ,~enivan o compre e quelle « i;>iloriclJe 1) ·:011sidera1.e i11vcce dia. altri i1e:lla n1a ssin1a 11a rle com e dt1ode11ali . Ad og11i ir1odo, per citare solamente a lc t1ni clati statistici d ella (~linica ~ ~1 ayo, 11011 sar à inutjl e ricot·dar-e cl1e nel 1927 Balfo·ur J)Ubblicava c h e s11 101-r2 e.asi di ulce ra duode1i.ale op•e r ati , J. 8± a,·evano l)re e11tato rI1lJ ITagie i111porLan t i, cio è il 18 'J~· m en tre le ulcere ga~tri c.h e si eran o accoJllJ}Ag·nat e a gra11fli -e111orrag·ie riel 20 <J~ d ei casi. Però al cu11i a11ni d opo, 11cl 1932 , lo ·les o Balfour a ffern1.a ,1a cl1e l 'emorragia ricorre in circa il 25 % delle ulcer e duo denali. Rigt1ardo alla j)erfo r azi one acuta, ern1Jre seco11do l a e pe ri enza U(-'l]a Clinic.a ~layo , 11ell 'ulcflr a d'l1odenalr a, ,_ ,·e rrebbe invece nel 28 % d ei e.a•.. i , neJl ' ulce ra .gastrica n el 22 %. M.a t.ut le queste cifre l1a1t110 u·11 ' alorc 11101to r elativo, perch è non conlen11)lano i casi di e1t1orrag ia e <li perfor azion e n on 01Jierati , n è quelli mortali, i quali asce11dono a cifre a ltrettanto cospicue se non UJ)e·r iori. Seco nd o Papin (42° Cong·r è& fra11çai~ de Chir. , 1933) la 111orta lità nelle g·r ar1di emorr.agie trattate co11 Cllre. m edi1ch e è d a ca lcolar8i ·pari al 15-20 %, mentr.e i casi di perfor azion e 11011 ope r.ati ad esito ]P. role secor1do Zil,r o.11b·latt a ce·n,derebbero al 44 d el to1ale ·d elle perforazioni. La coi11cidenza delle due romp·lic.azionj emorrngia e perforazio11e - è lln 'eve11tu.alità i·aramente osservata , inten 1diendo , b en inteso, parlare qui di emorragie importanti e profuse. In r ealtà, l 'esperienza cli:p.ic.a ha din1ostrato che l 'ulcera l_)erforata r ar.a1n·e11te san,g·uina, i11eDtre quella san g uinante raran1ente si p er f0ra. « I)erforated ulcer s r.ar elv bleed. Bleeding 11lcers rarely pet'foi;a ted l> . Questo aforj ~1na ch e 5embra quasi t1n bi ticcio di parole, è stato ert uncia to da un chirurgo an1ericano, il Behrend (J. Ani. med'. Ass ., 1930, vol. 95 , pag. 1889) il quale h a ricencato i11 fatti d'o,r dine a n.aton1ico e "fisio·p atolo1g·ico le cause di cp1esto singolare comp1ort:a111 ent o d.e.Jl '11lcera complicala. Il Bel1rend -ra n otar e ch e le perforazioni il più sove11te . i verifican o nella zo n a piloTo-duode n.al e che è mal e vasco1lariz;zata , con .arterie sottili ·e praticam ente lerminalj , • • • • r1eir cu1 nor1 s1 possono avere qu1 cn1 orr agie 3bbonda nti . Al contrario, le lll cer e san1guinanti raramente si peTfo·r ano i1er ch è ~on o a. · ~ai spesso superficiali , in teressa no solo ]a mt1co.sa e non sono sempr e b en e loralizz.ate. ~\ volte, an zi, è irnpossih·i le rintracci.are la "Orgente d ell'emorragia; tutta ]~ ni u cosa erri1

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PRATICA

l)ra eFisere i11 u110 stato cor1gestizio , per cui :a11gui1ia al n1inimo toooo. E questo in r ealtà i1oi Lutti abb.ja1110 l)otuto IJiù Yolte constatarlo. Alle stesse co11cl11sioni pervengo no pur e BJackfoPd e Bayer (11nier. Jon.rn . of Surg., 193 1 , pag. 18), i qua ]i affermano ch e le emorra g ie profuse n e] cor o delle pcrl'o razio11i so 1J0 r ar e, n1ent.re fr equenti sono le l~ iccol e erno.te •

IrléSl .

,~1ta loga 1nente,

e condo 1\1Io11dr. r (Diag1io·slics lI J'ge1its, 193·0 i)ag·. 179) l )en1ale111esi in forma abbond,ant.e i1ella perfo razion c di l1n 'u lcera è e. ·t re1n a111ente infrequente : un ~ol o caso 11e a,rr eb·be osse·rvato su 75 perforazio11i -g·astric l1e e dl1c su 75 perfoT.azio·ni d11 0.denR li , tu tti e t re con esito 1eLa1e. Nella sta Li,&Lica <li. qua ttro g·r a ndi O. }}etlali ,--{cnnt=~i , secondo :F insteT.er ( li' . k. i1 ·oc1 Ji., 1022, n . 47) su 1262 d ecessi per ulcera . .ar cb'};ero stat e re1gis tr<lte 301 l1erforazioni , · 190 eP10rragie n1ortali, 11 casi di em orragia e perforazion e coin cide11ti . Lo &tesso Finsterer r ife risce due casi peT;~o nali di emorragia e 11erf or ar.ion e imultanea d a ulcera duo,d'e n.al e, 01p1erntj rispettivamente con sutura e g·as tro·digiur1n. tomi.a doJ>O 24 ore (111o rte) ·e con resrzione dopo 10 oTe (guarigio,ne). ,~l nastro Pototschnig (A rcli. li . Chir. , J ~ 1 2 7 , vol. 19, pag. 4-96) s.pel.la l ' uni ca os~cr­ vaz.ione del !genere ch e io sia riuscito .a rintracciare r1ella l etteratura i~aliana. Tràtta,:asi di l1n a grosis.a lll cera callosa d·e lla pic col a c11r' 'a i.u xtapilorica, i)erfora ta . Una r esezione alla 1B illroth I assicurò ·u na perfe lt.a g11arig·i one. Altre inter essnnti osservazio11i so110 s tate riftrite alla· Società di Chirurgia di Lior1e n egli ultimi anni da Patel e Mallet-G,uy (1 caso), da San t y (2 casi), d a 1Cr eyssel 2 ca i) ed altre ancora so1n o riassunte ed illustrate da Tixier e Cla, rel , pure di Lio·n e, nella loro importante rr1onog·rafia sulle grand.i erno1Tap·i e gast1"0duod en.ali (ì\!l a&so11, Paris, 1930, .p ag. 169). Mn io n on intendo di fare qui 11r1a rasseg11a })iblio a-r.afi ca compl eta dell 1aTgome11to e pas~o ser; · z'altro a riferire l a s toria clinica del cars o occorso alJ.a mia os erv:azione. 1

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P. Cl audio, n. 26, colono , Popiglinno (F irenze ). Da c irca sei 111esi ~ offeren t e d i piro i g·aslrir1 a di ~ tanza di 2-3 ore dai pas li in ieme ad eruttazioni acide. Comparvero poscia a inter valli di 1-2 se t'li mFtn e. cri i rlolorosc violente alla r egione epiga·strica. cli sol i to :\lcu11e ore dopo i pn~ li , accompag·nate d a vomito ali111en tare. 'fa li 1soffcren1c ebbero u11 effimero g i0Ya n1 e11to òall 'u so di nlcalini e òa u11a ciie tu. rigorosa. . Ai pri111i ite fl 'o tl obre 1938, clurnnle u11a clcllc solite crisi dolorose, e])be vomi to di color caffè ed in icme feci n erastre. Contemporanearnente fu colto da a s tenia profo11da e cla r11mori auricolari di r onzio 1ne.n lre l a cut e ciel vo] lo si fece e tre1na' 1

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m e11le pallid a. 111 tali condizioni Yenne accolto u11a prjma Yolta nel nostro Ospedale il 12 ottobre 1938 e quivi curato con dieta OJ}porluna e con iniezioni di Campolon. Mentre si disponeva per l 'esam e radiologico, il malato impaziente volle lasciare l '0 pedale dopo appena una setlima11a di <legcnza, o precisamente il 19 ottobre. Co lo vediamo ritornare in autole ltig·a la ·sera del 31 oltobre con i segni allarmanti di u11a nuova e rn or rngia sollo forma (li profu1sa ematemesi e mele11a, la11t.o che si r ese n ecessario praticare subito una tra sfu sione sanguigna; ciò che venne fatto co11 l 'ol limo apparecchio di Tzanck. Le condizioni gc1ternli del malalo r1ei giorni seguenti permangono srad e11 li ssi1l1e, cau sa jl profondo grado di ane1

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·strico, riscontrando Ja presenza di · una modica quantità di liquido torbido raccolto insieme a scarso gas tra lo stomaco e la faccia inferiore d eI fegato.;.. Il liquido fuoriesce dalla larga perfornzione di una grossa ulcera callosa <tello -stoma\(• situata sulla piccola curva poco lungi dal piloro. ancora in parte aderente alla faccia anteriore del pancreas. Si procede senz'altro alla resezione ga stroduodenale secondo il metodo abituale, con a11ustomosi retrocolica orale inferiore, isenza incontrare particolari difficoltà eccetto che nella liberazione della piccola curva cl1e ·si presenta retrati a con omento fortemente spcssito. App~l1a compiuto I 'i11tervento, si pratica unn lrnsfus1one di sangue 11clla quantità di cc. 40t,

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n1ia acuta. Poichè notasi persis tente guazzan1enlo ga Irico, con u11 cauto sondaggio i dà esito acl al)bondanle liquido ematico. La mattina dell '8 nove111bre, al le ore 8 circa, ilnpro"visamen le il pazien le vien e assalito da un fierissimo dolore in sede epiga lrica con irradiazio11e ver o l 'jpocondrio d es tro. Accorso al letto dcl inalato in sie111e ai miei assistenti, ini ft1 agevole ri sco11lrarc una ne lla e classica contrattura dell a(l<.lo111e, a sociaLa a Jie,·e riduzione dell 'aia cli oltuis ilà epalica; pol~o pilt l to lo piccolo, d ella frequenza di 104, temperatura 360. Il dolore al! 'epigastrio è cl i la le in lcn i là che il 111alato accon ente senz 'altro all 'inlerve nto <'l1e a lui les o e alla famiglia ubilo proponiamo co11 forti ri er' e s11ll 'esilo del n1ede irno da le le conclizioni im jJrcs ionanti di a11en1 ia . ,\Ile 10, cioè due ore appena dopo l 'accirle1llc pcrrornli,o, previa· i11iezione di Dilattdid-scopolanlina t' a11c· le ia parietale co11 luloeaina e adrenalina, ::,i apre l'addon1e con tagli o incclinno e1)iµ-n1

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])ene to1lerata; il polso è di 104. :\on senza noslra meraYigli a, il decorso postoperatorio fu Yerament e ideale, tanto che 20 giorni dopo l'intervento il 111alat.o fu in g1:ado di far ritorno a] suo domici· lio, per quanto ancora estremamente pallido. Esa1ne del pezzo di stomaco aspo1rlato (vedi fo:ografia). Lunghezza lu11go la grande curvatura rln . 27, lungo la piccola cm. 7,5. Inlernamen Le a due cn1. dall 'ancllo pilorico, a caYaliere della piccola curva, un po ' più sviluppala • ulla faccia anteriore clte u quella po·stcriore, riscon lrasi un:\ grossa ulcera r eniforme col rnaggiore asse clispoto trasver almen le, del dian1etro di cm. 4,5 x :L a bordi callo i. Il Io11do è a " ~ai sottile, di colore ro . o vi11oso e n10 lrn una })Crforazione circ·olarc del dia111elro di a11 cc nlitne tro. Lna eco11da ulcera 1neno profonda, rolondego-iantc, clelle cl i1nensioni di una moneta di due ~oldi, è ,i·sibilc se11l pre l'u lla piccola cur,·a, a r]1..,la11za di cn1. dal piloro. \llre due ulcerclle, infine . i ri coul1ano


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SEZIONE PRATIC.\

ai lati dell'ulcera perforata rispettivamente sulla faccia anteriore e pos terior e dello stomaco, in punli direi quasi 01nologhi. La parete ~astrica è fortemente ispessita in tutte le sue. tuniche; mu~osa a grossi n1amm elloni , intensam ente ipere1nica.

ragia. Due n1ezzi vi sono a disposizione ·d el chirurgo la sutura .d ella perforazio1 gastrica o duod enale- (con •eventuale l eg·n tura ·d ei vasi viciniori) ovve•r 0 la r esezion e du0d13no-g.astric.a con él'.. portazione dell 'ulcera perfo1rata 8 . san,gui1) a11te. Quest 'ulti1no è l ' ir1tervento· vera11 caso ora riferito messo a c onfronto con m e1.:.le r~ dirx•le, a volte l 'u n1co praticabile cog li altri pochi da n1e rintracciati n ella letten1e n·el caso da noi illustratn , in cui la larg·. - , rall)ra, mi sembra prestarsi alle seguenti con- - f)eJ'fOraziUIJ 8 e ) e CO&piCU0 ClinLCin SiOili Òell ' nl ~iderazio11i conclusive. CCl'a c:l11osE • non avr ebb ero· asso lut a 1tlf~11te con1) Dal lato a1iato1nico è lecito affermare ch e se11tilo cli e:~·eg uire u na sutuLya s uffi cier1teme1111ei casi di emo·n 'agia e perforazione concomite solida e resist er1te. Aggiungasi ch e la gatante il più d elle volte l 'ulcera risi ed e n ello $tr<::ctomia nel ca:&o &pecial e servì a rimuover e s tomaco· e pre·ci&am ente sulla p iccola curaltre tre ulcer e gastrich e rr1inori coesistenti. va, dove in realtà si trova110 le condizioni più Nel nostro n1aiaLo avem.m o l a g·ioia di a::;fa,·ore·voli p er il prodursi di una grossa emorsist< re ad 11r.a r apida ed ideal e ·g uGlrigio·n e, a(l ragia (lesion e dei rami della coronar.i.a stoma011w d elle co·n dizioni étll·a rrrt n11ti tli profond~ <·i.ca) erl ancl1e quelle di una su ccessiva perar1emia acu ta. Al f.eli ce es.ito concorsero sen za forazio ne . È be:n vero ch e qu-est '11ltima molto dubbio alc11ne. fortuna te circostan ze. quali Sf•eSSO viene evitata d al formarsi di })rOVVi · l' età g ioY.anil e ·d·el sogg·etto (26 ·anni) . - l 'esd enii.ali aderenze con ·gli organi vicini, con il sere avvenuta ]a p erforazio11e a ] m attino· a di~ncr~ars sopra tutto (perfora7;ione cope1.,t a), giuno, dopo alcuni giorni di ripo so e di dieta ma talvolta può avve·11ire in ·p.eriton·e o lih·er o asso luta in Ospedale la precocità dell 'in çon tutte le con6egu enze in1mag inabili, com e tP<r vento (due ore appena dopo l a p erforazio·n e nel caso ora riferito. st essa). "\li contribuirono pure, a n1io avviso, L 'evenienza di cui ci occupiamo è m e1io fr eI 'impiego d.ell'an estef:lia locale op·p ortunamenq uiente nel! 'ulcera d11odenale, ·inquantocb.è la te preceduta da una iniezi 0rte di Dil aurdidperforazion e si verifica di solito n elle ulceTc $C opoiam.ina , la quale p enni,&e di pratic are il della parete anteriore, che è molto sottile , poco difficile interven to col mi11imo ch oc e la gevascolarizzata, onde scarsa è in o.g r1i caso 1'en erosa trasfu si o11e sangui g·na f>ratic.at.a a l ter• morra.g1a . 11ti11e d el] ~ in ter vento. 2) Drcl lato clirii-co, l 'emo·r ragia p reced.c di Conclud endo, medici e chi1urg·hi d ebboino solito la perforazione·; a volte co·n breve. intera ver o presente· a lla mente la dramn1atica, pe'r vallo di qualcl1e ora, altre volte invece di paquartto rara, possib·ilità, ch e una 1gr~ve em~r­ recchi gio·r ni (una settiman a n el nostro caso). ra ("i.a da ulcera g'astr oduodein ale sia .&egu1ta Si accompagna in gen ere a una crisi dolo·l_'osa in; 1ne diatamente o . ·d·o po alc uni giorni da per.ed a·n ch e a febbre, il ch e sta a indicar e una forazio·n.e acuta i11 p erito11 eo liber o. Di fronte ripresa ·dii attività d el pro-cesso ulcera tivo . La a questa te1Tibile coinciden za l 'i11te~ven~o ~i ri.a·c utizzazione d·e ll 'ulcera ·è causa d ell 'emorpresenterà di es troni~ urgenz.a E\ graz1e a1 mirngia e finisce Ctln la perfo.razio.n e. rabili progre&si d·ella tecni1c a ;rnode:na , ·pot1~à 3) Rigua rdo alla diagnosi. n ei c<lS i noti com - valere ad assicurare mercè la resezione ra·d1 preso il nostro , la p erforazioin e fu p·r ontam ente cale una guari gion e definjtiva e per~e·t~ i~ ricono.&ciuta d .al 1r1.a ni festar si d·e l seg:n .o clascerti casi ch e in pas ·a to si sarebbero g1ud1cat1 isic-0, l a contrattura addominale. Talora però .assolul amentc disp·erati. . qu·e sto sinlo·r no passò inosserrvato r.ome n e]] ·1 -seconda o5servazione di 1F insterer, in cui l 'in RIASSUNTO. 1erve·n to r~clamato dalla err1orragia fece ca~ • • È riferitD la .storia clinica di un giovane ac-su.al1nente sco1)rire una p erforaz1on e con,c om1colto irt 0~1)e.dale per j111ponrnte e·n 1atemesi e ta1)te e sal, ò il n1alato da una p·eritonite fatale. Talora , infine, è accaduto oh e lo stato· ·d i melena , il qu a le dopo una settim<lna di è'rgen za presentò improvvisi &intorni di perfor~­ -estrema de-bo lezza de te rm.inato d alla emorrag ja unic.a o ripetuta abbia masch er ato il qua - zione. Dopo due ore, r esezione, duodenogaF-tr1ca con gu,arigione ideal e·. Nel pezzo a sporl ato dro d ella perfL"}razione, .si cch è ql1e ta è stnt a ,O'ross.a ulc~r.::.t callosa della l)iccola curva larg-aTicon osciuta solo a l tavolo anatomico. ~ente perforata. Tali casi sono poe<> frr·quflnti . 4) P er rq uanto da ultimo conc.erne la teracsse11do dalla letteratura dimostrat0 ch e l e u lpia, non v 'h a dubbio sulla urgente e vitale cer--ie emorraaich e cli rado si perforano, l e til indicazione dell 'interviento chinrvgico. L '011)e• • cer e perforate di rado da11n o en1orrag1e 1n1r~zion e s'impone per l a perforazione e val e a l 1)ortanti . t<~1nrpo st f,sso a sopprimere la fori te dell 'en1or1

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SUNTI E RASSEGNE OSTETRICIA E GINECOLOGIA Cura atti·va o conservatrice nell'aborto febbrile1 (G. G1\.EHTGE~s Die m ed . lJ,.elt. , i1. ±4:, ])ag. 1555, 1938). ~ ~u·eslione del]a te rapia dell':lb-0rto f.eb·-

bnle .r1tnrna a d. e ser e oggett o di particolar e att..enz101~e , ~pcc1a l.111 enie in questo J)eriodo irl cui tutti g li s forzi sono tesi alla l ott.a co,ntro la sterilità. È n oto in fatti ch e n1olti casi di t erilità segu o110 un aborto e che quest o .e la gon on'~ia, so110 i principali oprposito·r i ·d ella fecc,nd1ta . · L 'ab-0rto febbril e è quello cl1e in l'>articolare dà luogo .a contplicazioni secondarie ch e sar an1to poi la ve r a ca u. a d ella infecondità . Una ~11 1pro priata Le.rapi.a dell 'abo1Lo febbril e sar à di già Li1na J)r o filassi contro la s.t erilità È d~ nota r e ch e rig·uardo a ll 'in~orgenza di i11alat~1e secondarie contp licanti l 'aborto, esse sono 111 r apporto più con il co111po rtan1ento d el m edico n ella t era.p ia de ll 'aborto tesso ch e non col fatto l~he e-sista concomitante u11a e1eYazion e te1mica. 1 Fra le co n1p licazioni che e Q11ono l'aborto f.t\bbrile n el 50 % si trova la · p~ar.an1 etrite· seg·uono l '.annessile, l e fl e])iti dé i v.asi ut~rini la tron1bo fl ebite del piccolo barin o e d in ._e~ g·ui.to p eritonite o sep si gen er alizzata. I fattori •Ch e r e,o-ola110 queste con1 plicazioni fio no il tipo d ei g·ermi ch e l)l'(YYoca110 l ' infezione e le vie. di p ro1)ag·azion·e d ella infezion e ste5sa. P er i gern1i è più i1111~ orl a nte co11osic·e rn e l~ ~oro vir~le1 nza .cl1 e i~ tipo dri germi te s i . I .~s1 ono p iù p er1colos1 se veng·ono trasportati d1rettan1ente d all esterno n ella cavità uterina e se i)ro,·en g·ono a lla d onn a dop·o una 15eriti di passa~gi i11 altre perso11e; quindi n ell'orig in e d ell 'anorto fe·b brile sta in prima linea per frequenz~ e o-ra.vità l 'i11fezione 111eccanica, per la quale i germi ,,en gon o portati n ella ca,1ità l it eri11a in occasio11e di lln a b orto. L 'ascensio n e clei g-crn1i vaginali con1uni dà eccezionaln1e nt e una i11f~z io1l e, 1cl1e è tra n iloria, con febbre (:l 1)utre faz1011 e del i)ro d-01.to aborti,10, n1a se11za ~J.lÌ11gersi al d i là d el le tto ovula r e. Se i O'er11 1i in qu-csti rasi pa sano in circolo ciò è d~vt1to i1.?n ad una attività propria di in,rasione, n1a l11uttosto .ad un trasporlo passivo per m ezzo delle c·onl r azi0ni uteri11e e ra·p idamente , engono d istr11tti d ai poteri dife11sivi d el sang·u e . tesso. In que to caso i 1)3r}a di hatteri1e111 ia t)a.ss iva e non è d a preocc upare anche l 'alta temperatl1ra ch e . compare c o11 l 'eliminazio n0 del prodotto abortiYo dall 'utero . I germ i ch o po ono es'"'er e cau . . a di co1111>li ra1ioni Jlf'll 1ab orto febb1ile sono gli tafilococt hi' 0 li treptorocchi , il b . coli, '- gli pneu 1110<.ocr)1 i, i bacilli della <lifterite e tutti i sa prof l1l . fé\ C'O llt P ... i r det to 1)011 })l\ la la , ola J)l'e1

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~ cnzJ .di ~er111 ì , . a11ch e virulenti, per dare la

c'.1n11)l1 c.az1one n ell 'ah-Orto febibri1 e; è 11ecies.sar10 .eh E'. esista u.na poco valida difesa dell 'org~~11s~1~ , c.011tJ?ren<le.ndo i11 e sa tutti i poteri d1fe·n ~1vi , sia c1to,ge111 ch·e t1111orali , locali e ge11eral1 , ch e un orga nisn10 possiede. . Le vje di propagazione delle infezioni sono 1~1tr.ac:a1 na lic ola1i ·i;·er m ezzo delle trombe, ] e 111tfatich e. d el c~llul are pelvico .e del peritoJlCO, la vt:l e111a t1c.a. Ln loro conoscen za è in1~1ort a11to i)er la prognosi e per la t era·pia <la ad.oU:ar e. Sare?be di ... oi1ìi:1a importanza, per apP!1care t1na g· t:ista t~rap1a , .aver e la possibilità cl.1 f~re. Lina d1a·g11os1 par ecoce delle co1n1plicaz10111 il ch e è i11rpo · ibile. Ed allora bisoQ11a :1 I t ene r~i allrl I.era pia pre, rentiva ch e arebbe ~1r1perr11.ata i1ella elirninazione d el m ateria le111fetto dalla cavità uterina e circosc1ivere I 'inf (:'-zio~e alla ca~ità stessa d el] 'utero. So~g·e la q11cs t10-J1 e sul L1J?o dj terapia da adottare se ·p r oceder e a.t t iva111ent e oppure attener i ali~ ter~1)ia conservativa . Su c.iò l e varie scuole n on so110 d 'acco1,d o ·e ' 'engo,n o portate numeroseargoinentazioni i11 favor e d ell 'u110 o d ell 'altro f'rocedir11en to. La iSo luzion e d·e l prob1len1a si potrà avere sola11t·cn le facendo il confro11to s 11 t1n n1ateri.ale tli cifre di egua l e grandezza e .q'u~lità e c l1e ( 011te11ga un egu ale n11m er o di casi di aborto feb.b rile trattati tanto attivan1e11te ch e c-011serva tiv-arr1entc; ·d a qu·esto confront o deYe ri ultar e a t1ua le proce·d·ime11to si d ebba dare la pref er e11za i1ella c ura dell 'aborto febbrile. L ' A. riporta clap·p.rin1a i ri ultali ottenuti da Schroder e Claub er g in 397 ca s i di aborto febl1rile LJ"lliati con t erapia co r1.~e r·vativa e in c ui r10 n si era P'Otuto _mettere i11 evidenza una co1nplicaz ione tr.ansuterina prin1a d ell o vuotamento. Dall a tabella ch e i1e r ende i risultati si 110La ch e il rr1aggior nur!l ero d elle co1nJ.>licaz.ioni si h a nei Gaf,i ii1 c ui si era p r odotto ltì S' 'UOla1ne nto de l} ' utero ~rrià al I o eQ'Ìorno dì . i11gyesso d ella don11a in Clinic,a; mentr e ch e• • 11; 1 ..:as1 co;·1 ~:·u ola 1 n ento . . J>ontaneo dopo il 4 g iorno 11orl 1 h.a da a11r1overare al i:una co1n Jlli cazion c. Tutt<l'ri.a questi risultati son o poco probativi n1a tru più Ìlll})Ortanti sono CfUe])j riportati su ;.111a Latis tica e eguit1 n ella Clini ca d i Liipsia dal 1927 .'\l 1929, dal 1930 a T 1932 e que lla più recente fatta dall 'A. ste ~o d:al 1° ottobre 1936 al 1° lu a ]io 1938' I casi pl'esi' in co11.. ide razion€ so110 ql1elli che van110 fino a l 6° m e e di ·gravidanza co11 te.m peratu ra al111eno di 38°, con p lacenta e feto a n cora 11ell ' uter o e in .: ui no·n si po tevano con .... tatare d(•)l c·. con1plicazioni prima del) o "vuotam ento de l] 'l1l ero . Quest o fu attivo dal 1!127 a l 1932 ed aspettati,,o dal 193'6 a l l 938 cioè i)()11lan ec con o senza 1'~iu l o d i J)r eparati sti111olanti la contra1ione clell 'utf>ro. Dal 1927 a l 29 ~i ebber o 161 rasi , dal 193<' u l 32 1!)() è 'Ju elli racco lti dtill '.\ . dal 19:l6 ttl 3. f11 i.'Ono 12 J . 1

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SISl l01 E PRATICA

I 1:isultati S-0110 ,-eran1cntc i11teressa11tj. ui 161 casi del 1~127-29 trattati attivamente si ebJ.>ero 56 complicazioni cioè nel 34,8 ·%; la n1ortalità fu dell ' l ,3 %. Si potè nolare inoil tre cl1 c t_ruanto 1)iù tarcli . i faceva ·lo svuotam·ento ta111 o })iù din1i.n ui\ a il i1umero ,delle complicazioni: ciò ip:UÒ ~sere spiegato con il fatto ch e no11

dell '0I·ga11 is1110 p er la lotta conLro i ,aerrr1i con 0 ~çrapie 1dieteliche e m ediicia1nentose. La terapia attiva è olo consig·liabile n ei casi di ·en1orragia abbondante ed infr,enabile. Lo s vuotamento d ell 'utero pt1ò far.s i alloir ch·è 1 . ·ono· i-mssati 4-5 giorni in completa a.p iressia. Qu1alor.a n·e lla pratica la terapia ~tspettante ))tsogna disturbare l e prin1e difese ch e l 'org a- · tro,ri delle difficoltà , il medico pratico 11a il 11ismo ])t1ò i11ettere in azio110 al n1omento i11 dovere. di rico11-0scer e il limite ·delle su,e '.P'<>S,·ui i g·e1rmi tentano di invade r~ i te suti otto- ·.- ibilità ed in iarc il ciaso in clinica. 'tanti. !F. MARCHESI. Nei 196 casi lraltati .a ttivaJ11e11tc (lura11 te gli .t•nni 1930-32 si ebbero· 50 co·m plic.1zioni do1)0 Il puerperio e i suoi di~turbi minori. lo ~Yuotamento, cio1è jl 25,n (.,{) ,. mo·r talitù (C. H. DAv1nsoN. Pra1c lition,er, febb r.aio 1939). l'l,5 % . . -In base qui11di a queste tltt-c ... cric di ri ulIl puerp erio è il periodo cl1e seg·ue il •plarlo t at i 1; ·\ . co oclude che i J)UÒ LabiJire che do e durante· i}. quale g li 01rga11i g·e.11itali e p elvici 1>0 -qrt intervento a tti,To i1l un aborto febbri] (· i ilornano i1elle loro condizio ni nor1r1ali: Può 'i poss<;>no avere gravi con1plicazioni seconlladurare ·da· sei a ·dodic i settimane c'l è C1étratterie .n el 25-3·() <;{) dei casi e ch e la TYrobabli.lit;, rizz.ato da ll 'involt1zior1c deJl 'utero e . dei ,.'Yuo1i li insorgenza di tali complicazio11i 1è più gr1a n- arln es ·i, ·dalla prodl1zion1c della secr ezione· I.atde 50 i fa lo sv uotamento di g·ià il prin10 Lea, dall'adattamento dlella madre ad aìimeng iorno e ch e il tratlan1enlo attivo ·è tarlto lare e curare il proprio h·a11i.bino. me·n o p ericoloso qua11to più te.n1po· i dà .all'orAl!a fine del !)arto i ·utero co·m in,ci.a a {limiaani$mo per acct1mulare le inisure difcnsi,re. r1uire di \rolu111e e cli pe~o . per un pro·ces80· di Nei 124 casi c l1e ' 'anno ·dial 1936 al 38 si a utolisi d ell e fi]) re n1uscolari e di ·de.g·enerapro.c,edette alla 1crura conservativa oer cando di zione iali11a cl el 11e su to fibro"o, determinato procur.are l'abo1'to spo1n taneamente per \ ii 1a 1ne- clalla t1.duzio11 e clell.i l'Torazio11e anguigna e clialla form.azionc di 11iccol'i 'a~i al posto 1d ci . dicamentosa e si a·doperò lo svuotamento, ;\t\'C:CfC1l1i. tivo solo nei ca i di emo rragia allarmante. Il riLardo o l ' in~r1Jfic ie11za ll1ell 'involuzio·n e In 44 su 124 casi e cioè il p5 ~~ si eib1be lo . . vuotamento spontaneo nei 1?rin1i tre giorni cìell ' ulcro J?1Uò es ere prodotto· dalla ritenzio1n e clel ricovero in Clinica; in 44- ca, i cioè n el cli coaguli di a11gue, di mernbran·e, di po r34. % Sii procodetto attivamente. Complicazio- 1io11i di l)llacenta, di ]ochia o di leg·g.ere· infe zioni. Le , ubi11voluzioni ·do\rute a que t e cau.se 11i si 1ebbero i11 1 D ca i cioè i1cl lG °A> con urt (-:lso di mo1to. posso_110 essere trattate co11 l ' e~ tratto ·di se·g ala cornuta , co n jl cl1ini110 o con arpplicaziqni di i ]J UÒ dire nllo r.a clic nel grupj)O degli a5uluzio11i cald e di soJfaJo rd i m~g·nrsio sul ])a . . })c,rti febbrili ct1rati conservativan1cnt c il i1t1!0ero delle con11)licazioni è inolto ])a5 o, m en- sv \rentre. L'.atl i vi.Là clc] 1)e lLo ~' inizia rapidan1.ente su1r<~ Ja loro· percontuale è r11olto più .al1 a 11ei bito dopo il i)art.0 e lrt secr·rzio,n e lattea si ..$tt a' asi della terapia attiva. Riass.w.11en<lo, ~u u11 co1111>l e&so c1i 357 ca~ i })ilisce al terzo o quarto 1g·iorno. P e·r mante' omprendenti il gru1ppo trattato attjvam ente si n cre Ja secrezione occorre ch'e il ban1bino· u ccJ1i co11 nna certa ·r.e«r·ola1·ità: la }Jrima volta chbero in 106 ca5i delle c:o mplicazioni transl1te1ine con l1na 12·e r centuale di circa il 3,01%. dordticr.i ore dor>o il ·p arto', o~rni sei ore il primo Su 521 casi trattati in, cce co11 la t erapia con- ~iorno , og·ni. quattro o.r e i.l secondo ed ogni tre o quattro ore suc,ce·ssi\ ci_1111ente i11 1~e.Jaz ion e '-Prvati,~a ~i ebbero solo 55 co11111licazioni e cioè al peso1 del bambino. Og·ni popy1ata arà fatta cirida 1'11 %. N-ei casi cl'lre pur apparten e o·do l1lt1erna tivéu)1 entc co11 l'un.a o· l 'altra m'<ln1mel a questo grup110 1si dovette intervenire a causa <le]la en1orragia cospic tta J,o 1c on1plioazioni . i l<.t ,n1a se il la Llo è scar so . i dovrà far p o ppare ogni volt.a da ambo i lati. I capezzoli dovreb])bero nel 20,J o/, . J11 ro1n1}lcss01 .c1t1indi noll l1ero essere la vati con acqua .sterile prima e \Ì è rlul>bio d ella g ra11ll e clifforenza cl• e la t.c ra-pia con servati,·:i od ( ltj' l' c. Prci1i . l1l] o ta - do]JOI ogni l)O·p ipata. L'eve11Luale ing·or.go del le i11an1m elle si Lratta con il su cchiain·ento ar])jlirsi delle oomplioazion i. In conc:Iusion c allora si pt1ò amn1 etLer e cl1e : Lificiale dopo og·ni ·P'O·ppaLa, co11 1'applicazioll 1na.terialc ovula1..e infetto de\1 C ·venire ~te 1dri b ende <li sostegno clellc 111 a111111ellc, 0011 la ridt1zione d ei liquidi , e. per .alleviare il d oeliminato dal! 'utero al più ])resto , n1a cl1e per lore , oon applicazioni calde di ol'11zioni di olte11ere questo• si d e,rc ·s eguirei la via conse1rsolfato di l11ag·nesio, o di bo race. ,·a1i,·a cercando di attivare l e contrazioni ut1eLe rag·a.di ·d ei capezzoli si cure ra 11no co u lurine. La .sensibilizzazione tle1l'ulero si rpuò· ]Jrovoc.are per mezzo di piccol e dosi dj cJ1inino }}rifioanti, olio di oliva o lanolina, -ed evcnl11~ ]m e11te con adatti u cchiatoi. Quando il che risp1ondono 1111eg·lio 1delle dosi .g·randi (-1 1)opparr1e1tto ,d iventa impo..,,s ibile s i arresterà dosi ·di 0,05 g. di chinino e in ie1nl alla prim, la se·c.r ezionc Jattea n1edia11te l'applicazione di e quarta dose, 2 unità Vo.gtlin di ipofisina). Si de, ono ino11 r e sLi n1olarc lr di fese genera Ti f<."l scic cost rii t1 ve , la lin1itazìon A di l ~quidi ecl 1

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cc IL POLICLDNICO »

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i i;iurganti s.alini. A meno che l 'ingol'g·o delle in<.tmmelle non diventi mo1lto accentuato ·11on si appliclleranno· succhiatoi. In genere il proc e6so di arr.est.o· della secrezione lattea dura cinque o sei giorni. La puerpera ha bi.s ogno di rirn,a nere in riposo e dormire tranquillamente durante i pri1ni ci11q·u e giorni. Il sonno in genere è naturale', L 'u so degli ipnotici può ·dìv·entar e. incliF>pensabile quando si hanno dolori al IJelto o residui. Questi ultimi nelle pluripare possono esMre forti, vanno curati eccitando la contrazione dell'utero pc·r chè si svuoti dei coaguli (ergotina, progestina). Di solito nella prima .g iornata. la iemperatura è leggermente. au!Il.entata. J.J 'alimenlazione dev,e essere al pr1nc1p10· lego-era, ma con iì secondo giorno può esse1·e ~on1,pleta. Dopo la prima notte d~i ri.p oso si può dare un purgante leggero (senna). L'eventuale ritenzione di urina si con1balterà con applicazioni calde sul basso ventre, ricorrendo al catetere solo nei casi gravi. La ci~tite è rara: si cura oon l'ex amina e, se per5j1s t1ente, oon le lavande vescicali. Più comune è la pielite che si oura con il citrato· di poit assic ·ed il mandelato di am1nonio. La vulva deve essere tent1t.a accuratan1ente pulita con lavande ·di acqua st.er~l~. Analog~111ente si deve provvedere. alla pul1z1a del penn.eo con alcool do•p o ogni d efecazione e minzione i11 caso di suture infette, con compresse imbevute di · soluzio,n e1 di solfato 1d~ magnesio, ·cho1allevia anc.l1e il dolo.r e. Il dolore· emorroidario si cura con su.JJrposte a base di m O·r fina. La puePpera negli ospedali deve Timanere a letto per sette o otto ·g iorni, ed in casa per TJove o dieci giorni. Il ritorno alla vita abil uale deve, essere lentame11te graduale . In ogni caro· sono poi. utili leggeri esercizi fisici atti ~l d,a r tono e forza ai muscoli del1'addon1e, delle coscie, delle gambe e del] e braccia. La ·circoncisione del neonato si può praticare al nono giorno, empre che il prepuzio sia abnor1nemoote lungo o s tretto. L'aun1e.n to d1ella ten1ipcratura e della frequenz.a ·d el imlso deve e ~e:re accuratam ente crvegliatQ. ... i deve ten ere presente c~e .può e 5er ('. determinato dallo stato di agitaz1on e r>rodolta 11ella donna da un bambino troppo irrequieto, da disagi domestici , da man can~a di riposo: è perciò nece.s.sario che la donna sia lasciat.a tranquilla e non riceva vi· ite almei10 per uria settimana. L'ipertermia e la tach~ca1:­ 1 t1ps1 , dia possono esser e prodotte anche c,a foci d entari , tonsillari, ecc. Le affezioni puln1011ari fbro11chiti, tuber colo i , influen za) sono rare. ' Comunque non i deve perdere di ,·i&ta il fatto ch e la febbTc n el pu erperio è legata al11)en o n el 50 % dei rasi ad infezioni clellc- vie genitali e ch e può e'"' er e an ch e d rterm inn t n d a ma tili e dn rl1lcgm a.,;ia alba dolens. La 111;-1-..titc ro111pnrr cli 0lil o tra il $e ttim o 1

LA!'i ~o XLVI,

~Ui\I .

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ed iì .decimo giorno co11 febbre alta e ·g 1 a' e :r11alessere. La paziente lamenta dolore al la niamn1ella, che è ~porgente, an·ossata, dole11te alla pressione. 111 pri:ino te1nrpo i cura con ttJ)plicazioni oalde e spesso rican1biate di soluzioni calde di solfato di magnesio o di borace. Quando si fonna •p us, che si 1ivela, soprattit lo con l 'eidema, occorre allontanare dal petto il h,a mhino e· .pro<Aldere all'incisio,n e dell'asC€ . . ~o. La p·h legmasia alba dolens è dovuto ad u 11a tro·m boflebite dell'iliaca esterna o de·l la fe1r10rale, leg·ata ad infezione delle vene pelvj t;}te causala dalla sep.s.i uterina. La condizione si manifesta acutan1ente n°ella seconda i5ettin1a11a del puerperio con febbre alta è doTore all'arto co1lpito, per lo più il sinistro; talvolta ~reced e una leggera ipertern1ia nella prin1a sett!m-Unil. La vena trombo·s ata si può palpare come un cordon·e nel lriangolo· di Scarpa, dolenlir a I la pressione. Ra·p~damente si sviluppa l'edie1na bianco ·diffuso ·dal piede alla coscia. Il dolore e la febbre possono durare· da quattro a qui1ldici aiorni, ·dopo iCli che· dimin11i-scono. Il tr.tl tam~~to consiste nell'imn1obilizzazione cl~ l1'.arto .e n ell'applicazione di pezzuole imbcvulcdi gìicerina .e iltiolo ? d~ g·1icerina, e ~ll a(lo 1t­ r1a. Il massaggio è ind1cato nell l1lt1n1 a ffl~c dell 'affezione. Nei ·eia.si nei quali la te111peratura si n1 ..\11. a ttro 01·e e non 1)11.t)' tiene alta oltre· l e vent1qu· esser.e attribuita a nessun processo extxagen 1tale occorre procedere all 'esame batteriolc,l!·ico della secrezione òel coll o uteri no. Se ~i riscontra la presenza dello s treptococco c tllOlitico bisoo-na senz:altro ·s on1ministrare p1e1Jurati ili solfonamid·e e fin o a quando la fel)bre non sia scoorLparsa. Cessato il puerperio occorre ch e la clon na sia sottoposta ad un e~ame ~e~era]~ ~r a~et · r­ tare la possibile presenza d1 ·d1sard1·n1 e ·di h·sioni determ.inale dal parlo, e provYedere e,·e ntual.n1 ente alla loro cura. · DR.

Esiti remoti dell'isteropessi pelvica di Pestalozza. ( GYARlVt t\TI

E. l.J a Gi11ecoloyia,

i1 .

11 , ltO\ C·111-

bre 1937). 11 trattan1e11to cl1irurgico d ella r ct roflC'~'i1~­ n e .uterina non deve pro1>o r::,i oltanto dt "!portare l ' utero e n1a:nlen erlo nella ua p ,..,,_ zion·e fisiologica n1a de,1 ~ o~lenerc. la. scom~ •a ra clei !.li. t11rbi a tale dov1az1o nc- lega ti , la C J.tl ~· d<) intatta lA fun zio11e ùi tullo l 'a11p:.1rato g•·111 tale sp ecie 11ei ri·g uarcli cl i tl na po . i bile 111a tcrni Là I ll1~ Lodi ch e , i sono !J ro po~t i Lalc . . CO~• :i di stiuQUono i.n: diretti ed indiretti . T i >111u1 costit~iti dalla ventro-vagint)-vescico fì ssa1ir1ne ... ono ancora oggi cla qualcu110 impiegati . ni.1 solo ql1nndo possa escluder.~i. una J)O ..... ibile futura g ravipanza; gli abort1 111fatl1., clo})O t L lr aencre c.l 'intervento sono frcquen lt , con1 au~h c Jc prese11lazio~i anormali cl1 e, All' e1u


XL\ I , Nu:r-.r. 13]

[ANNO

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SEZIONE PRATICA

del parto per la po&izione alta ·d·ell 'orifizio -e- vestendo con una sierosa levig·ata ·e .sana l e sterno ·d an·n o una certa gravità anche ai comt1- .a sprezze e l e cruentazioni dovute al distacco delle_ aderenze, deve essere il metodo di scelta ni interventi ostetrici; oltre a ciò le recidive della deviazione sono in numero veramente in tutti i casi di r elrodeviazione uterina , p.arconsidere·vole. I secondi, · preferibili ai primi ticolarn1ente poi quan·do questa sia complicata. 1da inten si processi infian1matori periuper una certa mobilità ohe l~"Giano all'utero , terini ed annessiali. A~ F uMAROI..-\. consistono nell'accorciamento e fissazion e intra-addo111inale dei legamenti rotonili, oppure r1ella loro fissazione al1e pareti vaginali ed ad- Sopra l'irradiazione vaginale del eanc1·0 dominali (reg·. inguinale, pare1te alta d ell 'a~d·­ dell'utero cei 1·aggi . X. dome, va1gina); loro inconvenienti so·n o la c:o(1\i..c\RTrus. Deut . i7\tl ecl. W 0 clie11salir., IJ. 953, s tanza delle recidive1 dopo i. parti, gli ile i da 1938). s trozzamento· e le gravidanze e xtrauterine. Da ciroa 30 anni però, il metodo di elezione L 'in·adiazione -vagi11ale con s11e·ci.a li tubi caper la mancanza ·di inconvenienti si~ immetodici a protezione integr al e., rè n a ta - com 'è diati oh e a distanza e per 1'.ai&senza d elle reci11oto ~ nella Clinica di Gottinga , diretta per dive, è quello com1micato nel 1906 al ConI 'appuuto da ~Iartius. L'applir.-azion e pratica gresso di Milano della Società Italiana di Ostecl eJJa roe ntg·enterapia per contatto è merito di tricia e Ginecologia dal su o ste o ideatore : due suoi asi&istenti, di Schafer e (li vVittc: il l 'isterop'.Cssi pelvica a lla Pestalozz.c'l, metodo rn aestro raccoglie· ora - dopo al c u11i an11i di che viene impiegato in ogni caso di r etrodeesperienza - i risl1ltati cli11ici, elle a1)paionò '1iazione ut:e rina nella R. Maternità e· n ella R. tanto intere•s santi in quanto <lirno Lr.a110 1111 Clini..ca Ostetrica Ginecologica cli Torino. È sorprendente n1i,glio.r.a111 ento d ei ri ultati a cliarppunto con lo scopo di valutare la bontà delslanza dei cancTi appartenetrli al g ruppo· III-1 V, l 'int0J."Vlel1lto che vengono e·&aminate partico- 1 di~i ic·ancrl cl1e· offrono .cJ.oè l1·na progno·s i pe:gJ,am1'ente 100 opeirate delle 200· in cui fu attua~~r1o:re. l a l 'iisteropess1 pelvica nei su.ddetti Istituti da·l La terapia cavitaria viene riservata ai cancri. 1'anno 1921 all'anno 1937. Il lasso di tempo i11operabili: nei can cri operabili ~Iartius ridecorso dall'operazione al giorno in cui si ricorre n.n ca.ra. (senza sp.ieg·arrte· Je ragioni) a l' 1ide:r;o le ammalate va da due m esi a sedici 1'is ter.ectomia lYer via addominal e. Nei. can cri nnni.' I reperti ottenuti n el controllo delle. oino.per~lbili (sia del collo, ia del corp-0) ~i.ar­ 1Jerate riguardano: tius inizia il t.1·attamenlo1 con il radium, appliLe m estruazioni. Turbe n1estruali eran o cato però solo - rispettivamente - n el calJresenti in 8'3 pazienti con i)revalean za d ella nale oerviioale e nel corpo dell'utero; ·e vita inl)O}i e della dismenorrea, .alterazioni di cui si ''t:~ce ~empre l'applicazione '\11aginale. Non creebb e la scom.p arsa nel 70 % d ei casi. l disturbi soggettivi : Co1&tituiti da dolori de ancora g iunto - a differen za ·di Sohafer il m ·o rnento· ·d i a biban.d onare il trattamento con acro-lombari od al basso ventre, leucorrea, il radium , destina to sopra tutto a curare il foclispareunia , pollacbiruria ,e ·d isuria, di&ch ezia, di cui in ben 73 casi se ne ebbe l a g uarigio11c colaicll uterino. All 'apJ?licazione del rndiu111 fa seg·uire - per comp1leta. la ste1~ilizzazione d ei param,e tri - l'irra·diazioLe 1gravidanze: Sia dal punto di vista d el concepimento di cui il :p:er cento· (se si tie.n e 11e vag·ina le con i i·aggi X, op1)ortunan1e11te sch er1nati e:d orientati in In.o do da colpire eoonto d1ella ste.rilità vo·l ontari.a 1 d ell'età avansclll!Sivamente i tessuti infiltra1 i o co·m unque zata, dielle malattie i.n fiam1l1atorie d egli anS•..>sp etti. ·ra· magigiore precauzio11ei, con11Jl eta 11es"'i e della mancala coabitazione), presenta infine la oura meclliante un'irracliazione percultn indiscl1Lihile aumento; sia dal punto ·di vitanea diellei due m età del bacino con dosi fTasta d egli .a borti, ridotti a lla q uinta parte· sia zionate e non molto elevate. cla quello del parto prema llll'O di cui la ' p erI ris11ltati si basano sopra 81 ca .. i d ei g rupcentuale è ridotta a zero. I dist11rbi , inioltre, illlSorti in .gravi·danza furono d el tutto fisiolo- r:·i ITI-IV, seguiti per Ull inter,'allo di ten1po cl1e o~cilla da un mi11imo di 1 1/ 2 ad u11 n1asgici , co me normale il decorso d el puerperio. . in1 0 di 5 a. 1/3; 27 ca i r i u ltano ,,i,·e11ti e La stati'ca uteri na: Essa fu JJ.erfetta, se si sani, ser12a segni manifc ti di r ecidiva al mo eccctlua110 ql1ailro i)azieJ1ti di cui tre oon sinn1,ento dell.a conl·pilazi<)>ne d ella statistica : la t orni evidenti ·di .astenia g·ener ale e1d una CO tl re.tro·f lessione rigida, caso particolare· n el qua- perce11tuale di .g·uarig·ione risulta perciò dr I le il P·es.talozza s tef.so. con &igliava di co·m pleta rc 3 ~{,5 %. Sen za l 'irra1<.1iazio11 e vaginal e la i)er]a .&ua operazione oon la r esezio.n e· cuneifortl"'I C ce·n tuale di guarig ion o (calcolata i11 ])ase acl Ull intervallo un po•' minore di t empo) si rit r a&, rersale {lell 'ul€ro tra collo e COl1J01. L'isteropessi pelvica quindi, ripoi~tan·do l 'ru- - ·duce ne lla stessa Clinica a ll ' 11, 6 ~(. . L ·irradiazione ' !.aginale è quindi in gr ad o cli triplicare 1er o 11ella p ·o sizione normale, facen do 6comqua:&i la p ercentuale di g uarigion e nei casi i1101Jarire i disturbi a tale ·deviazione inerenti 111odificando profondamente la forma d el cav~ rterabili: ciò che devo i11,~ogli arc ad <lppli care su più ,,asta scala qt1esto 11 uoYo ecl inter es-sa11te Yescic1>-uterino, impedendo ch e il frapp or i E. ~i . <lcllc a 11 ~c i 11Leslir1a li favorisca la ree id i' a, ri- 11 1c·loc10 cli tera11ia . 1

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: AN:\O

XI,VI'

SISTEMA NERVOSO.

NUl\I.

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s titui can.o, possono non darla. Co 1 i tun1ori dellu fo.ssa anteriore. Mentre i tumori posteriori e quielli post. lungo il Lragitto della cirSulla diagnosi di tumori cerebrali. colazione del liquor c . . di . olito la d.anno. (l' \ 11 . •Jou.rnal rie niédecine cle Rordeau.x, 28 M.a esistono ancl1e d ei 1u11101·i po~t eriori, de i g·e11 uaio 1939). l umori cerebellari cistici in particolare, ch e I~ ' i\. rj !)O·rla al1c.une . uc con idcrazioni tl 11on ostI'uend-0 le vie di scolo del liquor obC' l111a tati Lica di 28 o servazio.n i anato1110it1L crn1ittenteme11t·e po sono non d.arla 1e l 'A. 11e riporta un caso. cJinich c. !Fra le nu1ner osc ' 1.ariet à anato1•10-clinicl1·e, ± classi ·di tun1ori sono du L 'iperteUJ&ione endocranica si svela clinicnri11c1n er si in 1')rat1ca co1ne l e p ri ù frequenti: i n1.e11t-e coi 3 noti sinto mi: cefalea, stasi pag lio111j , i Jr1e11ingio•111j, gli adenomi ·drll 'ipofi, i · l,) illare, dati d e]]a pt1ntu.r a Jotnbare. La cefalea o i turn ori viluppali a spese ·d olle g·uaine dei è un sintomo ,essenziale ma banale, · comune 11ervi c ranici (neurinon1i o sch,vannomi). La a d u.na quantità di affezio ni: t·u ttavia la ce<li~ti11zi0nc fra g lioma e i11eningiorr•a è e falea ·d ei t't1mori cer ebra li con serva sem.p re l1a ~c.-11zia lc dal punto di visi a L .er.r: apeut ico : il glio111edesin1a formula durante tutta la ·durata ·del11 ta 'iluppa lo a pese -cl'ella nevrog·lia è u•n tula .m alatt,ia ed ·è una ieefal ea ch e im.m ohilizzn 1 ùOf<'" jntracercbrale, diffuso, senza li111iti n iettj , I 'individuo. :en z~l. capsula e quincli difficil111enle estirpabiLa l ocalizzazi on e d-el dolore non ha ·poi di Je, 111c11trc~ al contrario il m ening·ioma è un tt1alito gTan significato. Inoltre la cefalea può morc. f}X I rnr,ereb ral r c11e 1comrn"ime il cervello 111ancare specie n el bambino ip1er la ced·evolezz.a ~e:11za i11' adic rlo, li1nitato, i11caps ulato , facildella .scatola oranica. La stasi 'P'a pillare è sen1rten le cnt1cl eah·ilc. Riportando la ua ca is tica z:t dub-b io uno dei segni più preziOtSi: rn•a anl l\. Yi nota l 'a1sse11za ·di .gomme sifiliticl1e, l e~ ch '.esso può man car.e .cd era assente nella ca'io11 0 c00oziona1e cDn cui .a suo p,arere i1011 -è l'istica ricordata 6 volte siu 28'. Il ·d eterrninismc> <'l a fn r i 1clia,g·nosi ·differenzialie. Ricer cando in cli questa s t.a si è mo lto comr>le so e a·n cora m a 1 conosciuto. Il volt111tc d el tuimor.c 11on è u11:i <Jliesli cas i il :pri1110 sinl«oma ch e ha attirato ca usa a se .s ola bia .. tante, dato ch e grandi tt11·at\cnzione cd ha }Jro:v ocato una ' 'isita n1 e· 111ori JJO&sono, ·non pro' ocarl, al ·c ontrario· cl i tlica 1' \ . troiva: i11 p'I'imo ìuog·t) l.a cefalea (12 'olLe), ,poi Lurbi psichi1a i (4 , ,oltei), le crisi piccoli. È più p robabile cl1e abbia i1nportanz,\ la sede: del turr1ore, ·essendo di solito presen1 e c011' ul , i vf .gener alizzate (2 ,-oltc), gli attacchi r1 ei tun1ori ])O~l eriori. Ma, a cgnalar<' la diffi 'li e1pilr · ia jackso11iana (1 volta), i disturbi coltà di og·ni !)iegazio11e l 't\. l'icordia, e ne riln olori 1)ro 0 ·r e ivi ( l volta), i disturbi dell 'eporta uit caso, con1e ... La i pa•pillare e iperten tjuilibrio (2 volte), le vert.ig ini (2 volte), la ione del liquor non si sviluppino sempre pa$Ordità l111ilaterale (1 volta). la i}ar alisi d ei ner' i cranici (2 , -olte) , i cli turbi e11docrini (1 volTallelam ente. Circa i dati forniti dalla pt1ntura lombare · t a). Mancan o i11 questa statistica i disturbi ol '..l\.. si dimo·s tra u11 po' soo•ttico, già ch e ur1c1 c ulari, già ch e fra i tumori raccolti dall 'A. I!tancn.110 casi con . corr1pression c clireLt.a dl; i ipertertsio11e mancava in 5 s u 10 casi della su,1 casiistica e la disso·ciazio11e albu1nino citolo11e1rYi o ttic i o, tlel chias1t1a. gica era anco1~a più rara: su 1·5 esami il liquor I Jt't fo n11t1la a 11Lica: ipert en sione endocra11i era normale 10 volte. Ricorda anch·e la poss it' a == t,un1o·r e cerebrale € at tualn'l:ente riconobilità d el reperto n el liquor di una re.azio·n e :-:1 ·iuta carne fa]sa, g ià c h e è noto ch,e l 'iperte11n1ening~ea. Di fronte a questi risultati medio~ 1ono cndocrani·c·a può, all 'infuori di og11i neofc1r1nazio11e, e ·ser dovuta ad .aumento d ella. cri sta il pericolo che la puntura l)UÒ comportare attraverso ripercussioni bulbari, ~ie n ei tJuanliLà de] liquor ceir ebro spinal e (meningile tumori della fossa oercbrale posteriore e delln ~iero. a) , a<l al1n1en lo di ,rolum e del cervello (enregione temporale con co picua stasi papilla1 t' <'l' falili p eudo l t1morali, edemi cerebro1 meningei, ran1111ollin1e11Li cerebrali), per modificazioni e I' A. Tiporta un caso di moi;~f dopo punturn lc1mbare . L 'iperten sione endocranica a sua volclcllc pareli c raniche (endosto i). L'A. insi le ta irritando i centri della base ·è causa di vo. .: ulla pos.. ibililà ch e n1eningiti iero e possano mito, di bradioardia, di Lipsi; comprimendo nt travc>r. o i. pe'"'sirn e11ti aracnoidei e produzioni ,. i. ti cl1 e lllanifestare segni cli localizzazion,e· a i nervi cran ici determina la paralisi del VI. comprimendo i n ervi ra1c l1idiani può provolno' di t1 n. tumore vero e p ro1)rr·io e ne riporta care la .scon1parsa dei rifle i achillei, può s~'l­ ttll raso rti111ost.rativo. Con1c pure richiama l '.atter.,.are crisi epiletticl1oe, ch e contrariam ente n l e11zio11r sulla 1)0 , ibilità di errore fra n eoplaquar1to si crede po sono ripel.er i anche per ~ il', l certe cncef<lliti pseudo Lùmorali, g li edeJnolti a11ni (l ' . riporta un caso durato 4 anni). 111i 1nenir1g·o cerebrali delle tasi veno e dei In qua11lo ai segni di l ocalizzazione l'A. f:i carcliac i e dei nefritici, e i ran1mollimenti cereuna r~.1Jidissima cor a delle varie po sibilitt. . })r, li a s' i lu ppo progre i' o co11 <'gn i irrita Ricorda i tumori fronlali con i disturbi meni i' i i11i1iali: di que ~ t ' ullima pos. ibilità ne ritali caratt.erisLici (confu ione ment,ale, disu 11orla u11 e.a o. L 'iperten ione endocranica no11 rientamento spaziale, modificazioni dell 'umort ~· co ·ta11t ,. 11ei tu111ori cerebrali. Co$ì i glion1 i ch e t101t co111p1 i1l10110 il cervello . n1n , -j ,j <::o- 11el s enso di una gaiezza ironica caratteristica) : 1

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l -\~NO

XL\ l,

.NU l\L

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001

SEZIONE PRATIC.\ j

i tu111ori della zona rola11dica con di turbi motori prog·ressivi o co11 crisi di epilessia jack·&o11i.a.11a che però p·uò .e ss er e dovuta. a11che al. }'ipertensione endocrani ca o ad una compres~ione a dist a11z.a , per Clii si riscl1ia b,asan•drosi ciecar11 e11te ~ul sinto·m a dì opera r e dal lato opl)O&to alla lesio11e; i tun1ori c ereh ·ellari e.h o al1·inizio forniscono segni di lo·ca]izza zioni evicl<:nti che poi scor11µaior10 durante il decorso j)er il ristabji lirsi <.lelf' equilibrio; i t u111ori della base co11 lje varie paralisi dei n er-vi cranici. J.'A. conclude sul valo r e relativo da attribuire a tutti questi eg11 i i1eu ro logici ch e non as ~umono tutto il loro ,igr1ificato altro ch e in un ({ lI.ad.r o di in ie1n e. 1

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R u .sEGN I.

La terapia della poliomielite anterjore acuta nello stadio acuto. ( ~JEGtL

.J.

~fii en..

Klin. 1'11 oche11sch.r. , 50 , 1938) .

L' 1\.. distin·g ue nel tratta111ento della p olio111ielite una t erapia d ella fase acuta ed l111a t e rapi.a delle cons~gue 11ze d ella malattia. Nella ter-<1pia della poliomielite ac.u ta 11.a oggi ai&sunto g ra11de ir11portanza I ' ll80 d e lla , ieroterapia co11 sierc' di sa11g u e di co11valesce11t e . L'utilità di (1uesta terapia introdotta da Nette r, IF lexner e J,pva·dit i, è .a11cora assai disc tt~sa almeno p er cruanto riguarda 1' uomo, mentre, invece, gli ei:-perimenti c10ndo·Lli s u·g-li ani1nali har1110 djn tOStrato che il .siero agisce non solo. co·11l·e profi I.attico ma è a n ch e capace di evitare la 111a lattia i1 elle 1&cimn1ie ch e 18-20 ore prim a d ella ~omn1inistrazione: ·del siero so110 state i11fettate per via cer ebrale . In ogr1i caso Remb•r<l accertato ch e l'uso d f}l siero di sa1lalle di co11"" -v.ulesicente trovi La s ua indicazio11e n1iglior e ~olo 11ei primi s tadi , .11ella fa se prcparalitica clella malattia. Si in1pone p er ciò una diagnosi l'recoce ed urt tratta1nento imm ediato. La ql1antità ·d~ •&iero da somr11inistrare varia col variare della j)rove11ie11z<'l d el siero stesso: .lensen e Eagles considera110 cl1 e il contenuto in ar1ticor1?i del siero è di ,·er so da g ruppi.. a gruppi di individui. Essi distin.g·uon o·: 1) sie.1r o proveniente da individ·u i r1ei quali la malattia è decorsa con p·a rali.si ( I cc. di ~iero contiene da 1000 a 2000 dosi f>tin1olanti); 2) siero di individuo i1 ei quali non si sono avute i)(lrali si (1 cc . di ·iero contie11 e circa 8 L). 000 unità stin1ola11ti) ; 3) siero prov.e niertte d a individui n ei quali la malattia h.u avuto decorso a'b ortivo (I cc. di ~iero contiene circa 150.000 unità stimolanti) . Lo dosi d·a u sa1~e sì ag·gircrebbero sui 20, 30, no oc . di siero ripe.tendo € \ 1entualm ente la ~u.111111ii.nistrazio1n•e, cl1e no11 è mai dannosa co11~id·erato ch e i fenon1eni di ordine anafilattico sono qui impo sib·i li tra tta11dosi di una siet'Oterapia on1olog·a. Da questo punto di vista an che la sieroterapia endo,re·nosa ed en1

doracl1id e.a è , ce vra di i)e ricoli. Circa la via di so11uui11is tra zioue, sembra cl1e i 1L1ig-liori effetti sin.110 raggiungibili son1111inistrando 10, 20 cc. en·dorachid·e (dop·o la p 1111tura è co·n~&i­ gliabile len ere il Jlaz. i11 posizioJ1e declive col capo i11 l)OSizion o bassa 011de ol t e11e r e u11a inigJiorc ri1)tartizione d cl i11edican1 ento) e 10, 30 e.e . e ndo111uscoli • Tl ier o ' 'a so111111i11is trato precoce111 e11tc e si può per ciò con1i11cia ro la ·0111111inistrazio11e a11ch c i11 corrispo11denza d ella pri111a puntura lo·111ba r~ che s i esegùe a scopo diag nosti co. La puntura lon1b·a re l~s.a ... ar·e])b c b111on au ilio t era11eutico , sicch è seco11do a lc uni AA. sar e:b .b e co nsigliabile la puntura l_on1b·a re riJ>elu la a scopo terapeutico . Altri llle(lican1e11ti co11sig'liati sono: tra '-' fUJ5ionc co11 a11gt1c di d.atore i111111 une (Se ho l t1n tiller); t;·a ~ fu ione co11 sang ue di ùatore i1111l1u11e a ~·:=.01ciata a sieroterapia i11tr<.tn1uscolare . Siero te rapia endoracl1irlea con intrqcluzion e 11 t1l xacl1ide di 'l cc. , 1,5 cc. ·d i adPe11.a1li11.a e contemporaneia iniezion e e11tlovenosa di u.na soluzione 10 % di cloruro di cal cio. Urotropi11a alle dosi di 1-2 g·. pro dic, o , secondo Schottr11iiller, 6-8 g·. l). ·d . °È iJ1oltre co11sigli&to l 'us o di l1rol ropin.u e11do111uscoli e , n ei ragazzi più grandi·c·elli , p er , ·ia end0Ye11osa~ Ele•ttrargolo (2 cc. intra mu ·coli). Tripafla vi 11a (sol. 0,1 :0,2 %o e11do,rena; . 'ol. di Pregl o eptoj od (ris1ìet tiv.a111e nte alla dc1 se di 10-20 cc. e 2-3 cc . .e11dovèna). \Viela11d cor1siglia di a·gg·iu1i.g·ere· alla ·- ier o terapia SJ1ecifica a 11 cl1e alt.e dosi (2-4 .g·.) di s.tdicilato di sodio p er ' 'ia r ettale . La Lerapia salicilica è co11sig"li~1ta d all ' J\. con1e .'.lntidolùrìfica e .antiterrnica , può essr re quindi ostituita co11 lJiran1idoJ1e. Altri :\A. i11finc co·n sig·lia11 0 la disi11fezio ne d cl c;avo nasale con acqua o · ·ige11a ta , forma]·d·cide, solfato di zinco I %el cor 5o ·dellA polior11ieJit e ~· ii1dispen sa]) il e co·n1biatter e la pa ralisi d ei inti..coli r e pirat o ri: è s lato con igliato il t e troph n11 f'otto form a di ta,rol0tte da g. O, 1 da " om t11i11is.trar e alla d o. e di 3 con1presse· al giorno so1rvegli ando il S•edi1r1ento llrinnrio · ]a comp a rsa di r ristalli gialli o di em .a zie iT11pone sospendere la son1111in is trazione d el n1edicame nto ch e nrà ripresa solo. qua11do le ll·rin e ridi,··entan o llorma lj. II tE: trophan p•uò e-ssere so1r1111inist.rato anch e 11er ":ia raic.h idea alla dose di 1 cc. e dopo due I re g io rni nuova son1r11i uistrazione di 1,5 cc. 'folto importante è la lotta contro l 'ede.1na d el rnidollo: si può i11flujl'e b eu eYolmertt(\ co11 l)UT1ture lo111bari; con somrnini ·trazione end oYe11a di soluzione ipertonica di cloruro di . o dio o di Ringer e di soluzio11 e iµ e rto nica di g lt1 eosio. L a irradiazione d ella colo1l11a Ye r le b1 ..1 l r con raggi dul'i, la dia1 ermi a e l e onde co rt e r>[lre abbin11 0 dato bu o ni ri : ul tati . 1

1

1

L.

TRAYT \ .


(502

FEGATO. Gli infarti del t•egato.

r'.

ed 1\1. PLAUCHU. Joul'n.al cle 11! éclecine de Lyon , 20 dicembre

{.J .

l\1[1\RT I .\ ,

p. F.

GrRARD

1938).

GJi Autori prendo110 occ:asio n e da du.e casi 1

<li infarto d el fegato ca1)itati alla loro osserva.z ion e IJi~· ,espo·r re lo s.tato attuale <l·elle nozioni c l10 s i p ossiedono ri.gu.a rdo alla an a to,m ia IJ{1Lo1og·ica, ·etiolo.g;ica e :p·a togen esi di tale fe-

l AN1 o XLVI,

« lL P OLICLI!NICO »

no1neno morboso : è nola infa tt i la rarità d egli ir1farti d el fega to. Questi possono pre entarsi al tav·o lo a11atoDilCO co11 due a5p etit n1olto diver si: infarto r osso ed infarto bian·co. a) L'infarto ro sso , c·h e è il tipo anaton1i":o µi1'i freque11te, f orm a ta nto sulla superficie d el f e·ga lo quanto sulla sezione una maccl1ia re~. so-gcura , talo1 r a violacea Lalora n erastra , il -<·ui ce11tro può aJ.1parir·e r a run1011i . o o anch e liqu~fatto ·e lir1t.o in verde .cl.alla bil e . -el s uo ì11 $i·err1e assume un a spetto triangolare a bai&e -cap sul ar e ; non ha però lin1.iti p·r eci i e r1on è ciTcon·da to da un alone congestiziio· visibile ma Grnscopicamente così n etto com e i1egli i11fa1 Li d el r en e . Anzi sp·e sso esso n o n ri&alta TIH)lto b·en e su] r e&to d·e l p ar en chirna cong·esto di lln feg.at o da stasi. Que Li infar Li so no g·en e.r a lmenlc di p1iccol e d i 1ne11 ioni , qu.Rsi se111pre sottocap ula ri tal ora ~ itua ti ir1 pien o pare11chi111a , .. pesso unici n 1.a talvolta in nurr1ero r1otevol e . b) L ' inf1J rto bianco, più raro d el prece-dente, è centrale:, situat o in pieno p ar en c]1irn a. Si dispone in fo rma di nun1cr o·&i ssi1n e Dlit S&e irr cg·olarn1ente arrotondat e con l 'a sp et t o di ·u11 g rapµol o d ' t1,,a i c ui aci11i avei&sero dj m en sio ni ' rari.abili da un pisello a d un a n ocieiola . Da lo il su·o aspetto bian castro 11icca sul pnre11 chì.rn.a v iolaceo d el f eg·ato cardiaco. . D ato cl1e questi due tipi di in farlo si p o'.. . o n o confo11der e qt1ello rosso co n un 'an1gioma ~ qu Pll o bian co con lln ascesso areolar~ ·del fega to , la diag110,. i }JllÒ e.: er e 110. la solo d opo -<' .<;am e i st ol ogi co. Questo i1ell 'infarlo r o5 o 1u o tra l1nn zon a n l'c ro ti ' a central e circonda ta d a t111 alo n e di co n ge .. tio!ie r l1e rle r.ad1d opp ia la s uperfi ci e : la zo na reri.tr:1le a1)par e sen za s Ln1ttura ~ i rch è, spocial111en le al centro, 11on i risrorltra J)it1 ln fo rn1a clell e cellule ep a l ich c e la trarr ia d el~ a l o ro di pos izion e tral)crola r e : alla l)eriferia ill VCCe a li cle n1 e.n li cellt1lari ~0 11 0 ir1eg]io COll ~crva li . La zon a 11'e cr o tica è circond at a da una zo11H d i co n Q"r:-\ lio n e do, 1t1ta a di1 a tazioi1-e e ~lr 01Ha rlei ca1)i Ilari i11Lra l obula ri r d a11 r h e a ver e SU f fu ~ i o 1 1 i <' I ll Orragicb e : ta le nlone r on gesti1.i<l 11011 s i arrom r·ag na ad u 11a infiltrazion P lct1co t·i t~\ r ia e nel t1Ha reaz io n e "'e l cr o t ica co111p nccarlP. neal i infarti d cl ren e . l\' L•ll ' infart o l>ia11 co in,·cce l 'esaml(\ istolog ico n1cltr i1 l t?, id e11 7.1 r l1e il r r ntro co n ::-cr' <' l >n r f<' l t:i 111 <' n l <.' la .. t r u l l u ra ~pn I i e :\ ab il t 1oIe . <'O n la -..ola cli ffrircn1 ;t cli <' lulli i tlll cl r i so n•-,

NUM.

13]

scomparsi. Inolt.re l 'ir1farto bianco, no11os ta11te abbia anch 'esso contorni irregolari , pre se11t 1 in quasi lutto il suo contorno il do1)pio coJ la:r e tto c lassi co sc1erotico ed inf'ia 111m.atorio che separa n eLtan1enL.e l 'infarto d al p a ren chima epatico ri1na s to sano. Tali infa rti rispettano sempre gli spazi p•ortali, mentre la ve11a sopraepatica è sempre in pieno infarto. Riguardo al ir1ecca1lismo patogen et.ico d eg·li infarti d el fegato esso è difficile a precisarsi an·cihe p e.rch è la ciop pia -circolazione di quest o org·ano, arteriosa e portale, crea condizioni anatorr1ich e molto spe·ciali. Soltanto uria do,p·pia obliterazione (arteriosa e ' 'enosa) potrebbP sopprimere ogni circola zione nel })arenc hirr1.a epati co e quindi d et erminare l 'i11farto: invece l 'anaton1ia palolo.g·ica di1110.., tra cl1e può bast ar e l 'obliterazio11e di uno .. olo di qu e _t i. du r ·ya~-i per 1)rovocare I 'infarto. Questo obbliga a d ammetter.e ch e la le1sion e non è dovuta solt<tnlo all'obliter azione d el lu111e vascolare, m a che oacorre far intervenire n ·ella g enesi d e·g·l i i11farti a ltri fattori e specialmente f.a ttorj i1ervosi. Non bisog na infatti dimenticare che l 'arterifl ·e patica può ess er.e c.onsiderata una ver.a arteria porta-nervi , data la ricchezza ·del plesso ;nervoso ch ·e la circo11da e di cui i1l1111ero1• e esp eric11ze 11anno dim ostr.a to l 'importanza. F . TosT1. 1

1

Le alterazioni (J-1.

1\.ssMANN .

to~sirhe

dfll ff>gato.

Deulsche iltf edizinis·che 'Jifiochen-

schl'ijt , 20 e 27 ger1n.a io 1939). Il f e.gato 'Pillò es er e d ann.eggiato da sostan ze di varia natura e c.h e n on sono ancora tutte n<)te. Questi t ossic i pos ono esser e di origin r endog ena ed esog·ena. Le alter azio·n i par en cl1imatose d el fe1g·a to <l a veleni e11dogeni h a11no i.11 clinica una notevol e i11trYort-anza. l\Iolte affezioni epatiche ad eti olog i.a -.a ncora ig·norata o dubbia hanno prob1n .J:-!.i]m ente un a ta le orig ine. È noto da m olto t e,n11)0 ch e nel corso d ella g ra\' irlan za e d el puer1)erio si m a ni~estano di:-:; turbi epatici lega ti a le io11i paren chima tose . cJ1 e po so,n o e ser e il p t1nto di p artenza di form e n1orbose g r a' i Lra le qua li l 'atrofia g ialla a cuta . Ma a p arte ciò è di coml1n e os ervazione ct1 e J1 ell 'hiper en1e j s g r avidarurr1 si h a n o11 di rado ltn subillcr o e la presen za di pigin ent i bili.ari i1 ell e urine. t probabile ch e la so ta 11za tossic.a r~rro d o tt a dallo ta lo di ·g ravidanz'\ d e1·ermina il vomito e l e lesioni epati ch e, o cl1 e qu e t e ultim e l)r ovochi1) 0 il vomito . Da a l·cuni anni è ta lo i1 olato ch e l a tireotossi.cosi pl1 Ò cau sa re alterazioni del fegat o. Quest e si r iscontran o 11on di r ad o n el m orho di & ~e do\v n ello .. la dio d ' in st1ffi cien za r<1 rdiara e per c iò ~o n o ... ta le a ttribuit e a di turl)i di circolo da s ta i . \fa in e ffetto itteri lr~g-r ri f o-ravi si po~ ... 0 11 0 a ' er e n elle t ireo tosc:.iro i ir1dipendente.r11en le d oi di .. tu rbi d e l c uor e e cla i fen o m eni d i . la. i . f~ n o n n1a n ca n o o ~~er­ ' azio11i di a tro fi a !!Ìa ll a acu la e di cirro~i e1)a1ir.a 11el r o r so <l t' l ll torl lo d i &'l~e do,,· . 1


[ANNO

XLVI,

NUl\L

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TuLtavia n elle tireotossicosi l e alterazioni CJ>aLiche raggiungo·n o solo di rado gradi così gravi. Pi so1lilo si tratta di ·disturbi leggeri accertabili c-0 n la ricer ca dell'urobilina e ·del] 'urobilinoge110. Sperin1entalrr1ente è stato dim<>Strato che gli estratti tiroidei producono r·rima d1rr1inuzionc del glicogeno e poi degen erazione grassa delle cellule ep·a tiche. Molto più note sono le alterazioni epaticl1e .. dctermin<i te da rr1edicamenti. Al rig·uardo l a leLt.eratm·a regist ra casi mor_tali di coma epatico e di atrofia gialla acuta <Jel feg·ato prodotti dall 'atopl1anyl. Si tratta di 1·eaziOID.i di individt1i predispo1s ti, e sempre in scguit.o a dosi troppo ab·b·o ndanti o tropp·o rir-\etule del farma co. A11alogar11 e nte si possono avere. lesioni epatiche, clinican1è•n te rr1anifei:;tanti.si con ittero, a seguito cli iniezio·n i eri.dovenose di salvarsan. Ait che in !.JUe ti casi è da ammettere una pree}:Ìstente alterazione d el fe.g-ato i)robabilrnente prodotta dalla lue stessa. l.i11 altro ni edicamento che p.11ò dare l esioni € 1ratic:he è la sintalin.a. Il cloroformio l)LLÒ provocare gravi lesioni <.icute d·cl fegato, com e si è potuto verificare j11 seguito .a narc;osi por interventi cl1irurgici. Tra le sostanze c l1e sogliono determinare alterazioni e·piaLicl1e più o me110 'gravi sono da ricordare il fosfor o, l'arsenico e il piombo. Tra gli alim·enti riescono più freqt1entemente toss ici del fegato i fung hi. Le alLerazio11i parenchimatose d el fegato ·di n1aggior rilievo· per la loro diffusio·n e e per il loro is ignificato . ono qu·elle prodotte dalle tc>ssirt·e batterich·e. Tali alterazioni costituiscon0 in genere un indice de]J.a gra,1ità e de]la :prognosi poco favorevole dell 'infezjone. Co 1 la. com1)ar sa d ell 'itJero nell e sepsi di tutte le :sp·ecie e 11ella pol111onite indica ch e le cose -volgono al peggio.. Di speciale in1portanza c;;ono le alterazioni iepatic,he cl1e si verificano nel r..orso della feb·br·e .g ialla, d ella n1alaria e del morbo di Weil . .i\11che nel p aratifo può av·ersi itteTo e contemporaneamente ai1emia tossica ·grave e persistente•, indipendente dalle -em o rrag·ie inte-stinali. Non di rado si h anno alLerazioni parenchirrJatose del fegat-0 sia nella fase prima ria e seço11daria ·d ella sifilide , no11cltè in .q uella terziaria , n ella quale si possono avere an ch e altet azio11i i11terstiziali, con fatti cirròtici o ig·omm.o si. In ogni caso le lresioni epati ch e sono do"\' U te .all '.azio11,e delle spiroc::h el e e dell e loro to sine. Il salvarsa11 cl1e agi .ce fa vor evolme11tr 8\1 tutte le rr1anifestazio11i lu·etiche p1 uò i11 al".t1ni casi fa,1 orire lo ··vilup1Jo di fatti acuti a -c<ui co del feg·a to.. Disturbi epatici di lieve grado 1)osso110 verifiGat'si in molte 111alattie in fetti,re, s11ecie nella $Car lattin a. Oltre a questi casi n·ei quali 1'origine del1'alteraid.on e e1')atica è f.aciln1ente i·dentificabilc ve ne on o i1un1erosi al tri di lesioni 1JaTe11chi.matose diffuse con etiolog·ia osct1ra o 1

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SEZIONE. PRATICA

i11certa. La così detta itt,erizia catarrale general1nente attribuita ad occlusione delle vie biliari sembra i11,rece dovuta ad un 'alleraziori.etc ssi-infeltiva d el piare11chima epatico. Anche l 'ittE'rO· semplice, del quale si el1ibero numero i casi in forma acuta, subiacuta e cronica in Gern1an.ia ·ed i11 r\usLria durante i.] l)erio<lo àella e.are.stia po·stbellica, è dovuto ad uua l esione epatica da carenza .a lirr1entare e che talvolta si estrinseca con disordi11i del contenuto1di a cqua r1 ei tessuti (ede1ni, a. cite). In questie condizioni riescono qu·a , i seJ11prt positive le prove d ell 'urob·i lina e dell 'urobilinogeno nell 'urina , prove ch e co tituiscono Ja docum entazione più ic ura delle alterazioni pnrenchim.atoise d·el fegato. Al rig·u.a rdo vaJe a.nclJE la ricerca delle ' 'arie sp·ecie di porfirina e sor)ratutto la pro,1a a.et galattosio: l 'e1nissione di quantità superiori ai tre ,g·rammi in segu ito all 'i11gestione di 40 ·gramn1i deve c;on1&id erarsi patologir,.a. La reazione di 1'akata cl1e è neg·ativa nelle le~ioJ1i parenchimato '8 è invece .Positiva n·ella e in·osi ep,a tica. Può anche es::;e1"e utile l.a d et erminazio·n e della col esteri11a nel ang uè. · Un .a ltro segno c;ir.a Lteri·s tico d.e ll 'alteratn fl1nzione d el fegato è il foetor hepaticus, un odore particola1~e ch e emana ·dal paziente d1' I tutto differente d.a tutti gli altri, a n ch e clri qu ello che si 11a nel fegato da stasi. Jl trattamento delle lesioni tossiche del frgato è sopra tutto dietetico . I/alim entazi o nr deve es~ere prevalentemente se 11on ·é sclu ivar11ente a ])ase ·di idrati di c.atbonio, frutta , verdure, con limitazione dei gra si e de.Jle alb11n1inè. Nei casi gravi si praticheranno iniezion i di g·luco·f'iio ·Con piccole quantità d'in sulina. P e r provooare l 'iperemia .a 1el fegato sono indica i e le applicazio·n i calde locali. In al cuni casi gi0·v ano i preparati e.li f.egato ed in s1)eciali c ircostuIJ ze si dovrà ricorrere .a lla I rasfu sion c cl i sangu·e. l) n. 1

TECNICA MEDICA . L'uso di sangue conservato per trasfn• s1one. (G. A. ELLIOTT, R. G. 1\ [A CFl\RLAM e I. 1\1. V.-\tTGIIAN. Th e Laricet , 18 feblbraio 1939). In que~ti ultin1i anrli si &ono pub,b licati vari lavori -&ll quesl o argo,m ento , sempr·e parte11-clo dal concetto ch e può essere nece. sario spe ciaJn~1 enLe in ternpo di g·u erra aYere a µorlata di n1anu un.a notevole quan lità cli . _ angue per tra~fusior1e. Le pri.n1e es1perienze . u vasta se.a la furon o fatte in Ru sia dallo Skundina nel 1933. Poi s.ucoessivarnente si occuparono· d ell 'ar~ro 1nento in Russia l?ilat.o '' ( J 937). Yu·d in (19::36 e 19~7) e Bagdas aro' ' (1937), in Spag·na Dur an-Forda e Saxhn n el 1937 e n cali Stati {Tniti Sa11tt1s i1ol 193·7 e ·c oodall 1938. Gli A,~ . descrivono d ttaglia1An1ente il n1etodo dn essi adolt ato. Il :anguc è raccolto in una boltigliH di vetro clH 1 litro , grRduéltn 1

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GOG

LA.N);O XLVI,

e< IL P OLJ CLI1NJCO n

O·g Jti l UO cc . Qu·es ta b·o ttig·lia è chiusa da u11 1ap1Jo di gon1111a a l'Lra ver sato da due tubi di vet r·o cl1e no·n j)en etran o nel re1~ ipiente cib e per 1}0chi ce11ti111etri. ·u 110 di ques ti tubi di vetro ù cJ1iuso co11 o a lta g·rezz.a .e l 'altro è in co11tu11icazione con u11 tubo di g·omma l 'e tre111 ità del qua le è u1iita a d un ago da fle·bDclisi. J, '<1g·o passa in una prove tta, la1)pata co11 o ' n.tta. Nellct bottig·lia si intro·ducor10 50·0 cc. clell.a ::>oluzion c· µTe,se rv·a trice . Si chiude co .n u11a ·pin za il t11b·o ch e cond11 r.e a li ' ag·o e si l'issa la p1rove Lta coll 'ago alla b.ottiglia medi ant e u11 L1(::.c.i o di go·1nr11 a. Si •s t erili zza a l1·auto•cil a·ve #-3 poi si ag·giun-g·e sotto il laccio t1n a 1)roveil ta s terile v u ota ('per prender e il gn1:g ue })er la W aBserma11n ) e 1 pro,-etta 1Jure '-l rrile corttenente 2 cc. di so luzione di estratto cli sodio .a ll '1 %. Il preleva111 ento di san g ue si ·fa p1Unge11do la , ·ena coll 'ago. Si ra cc0Jg·or10 500 cc. ·di sa11g·ue. Se il g'etto è r eg·olar e qu-e.sto prele va.n 1ento si c·om.p ie i11 4- 7 1ni11ut.i. 'l'oltro l ' ag·o d alla vc:11a, si raocolg·ono alour1e gocce di sa11g·l1e r1er la d eterrrtir1azione· ·del gruppo sanguig n o e alcu11i ce11ti1r1etri 1cubi,c i per la Wassern1an11. Si toglie l 'ago dal tub·o, si cl1iudc il tubo colla i1inza e il b oocione si con ser,ra a 4°. Il ·gio·r no segu1ente se ne tolgono alcuni centir11etri cubi ci per la prova di sterilità. La soluzion e p1reser,1atrice ·è quella llsata d al l~a gdassarov: cloruro di sodi o g r . sette , citrato di so1dio .g·r. ci11que, cloruro di potassio ce11tigr. venti , solfalo di 1r1a.gn esia centigr. c1L1attro, acqu a dis tillata fjn o a 1000 cc . Si uni~ce al sang u e i11 parti ug·uali. Le osser,razioni fatte sul sangue c•onservato d i1nos trar ono cl1e si aveva em olisi .$e il liq uido si porta,ra a con-g elazio,n e. Con·ser vando a 4 g r,adi si llotò ch e il liqui d!o p lasn1atico sovra~1 ante le e111 azi e sedin1entate si manten e,ra. limpido per 10-12 giorni, q11al cJ1 e volta anch e 1rc3r 20. Poi oomincia, 1·a l 'emolisi. P er qua11to ri g uarda la s terilità, 20 botti.glie ~ li 3'0 furono i11qui11at e con s tafilo,cocco aur eo; i11a si può a,·er e una pier centu.ale n1in or e d i i11quin.anl enti . Quando è n eces.. a rio fare una trasfu ione , si u11isoc al tubo di go111 n1a ch e porta l 'ago ·d a fleboclisi u11 a1)parecchio con rubinetto a varie ' 'ie e llna iringa, cl1e serve <l.a pon1pa pre1n ente, e si fa la trasfu sione coll a t.ecn ica ch e ~ d ettagliata111er1 t e i11dir a ta dag·li AA. Da i n11 u1er o. i ra . i i11 r ui fu u sat o il san gl1e C<>n~crYato o·li 1\. concludono ch e il sangue 11on d e,'e e ~._ ere co11 ervato più di 14 giorni (,, a11cl1e i11e110 e lieve e ..)~ere trasportato a IH•lC\ olr cli, ta 11za) , r l1e es o non d eve ·p resentare e1ttolisi, ch e pt1ò es er e adoperat o an cl1e ~{\ ci son o c oaguli. })erch è que 5ti son o eli111i11a ti ])er filtrazio11e al n1ome11to die]la tra .. fu·io11c. Le reazio11i a lla lra... fu ... ione con . angue C<JJl cr' uto no11 ... on o più frequent i di quell e con ~' 11g·ue fre co e i ri . ulta li ter a1)et1 tici ~0 11 0 alt r ') t tanto buo11i. Xella n1ede.. , i111a ri\'is ta -i 01to occupati dello ~t()~~<' argo111 ent o C. 11. Boland. ' . . C: raiz {\ I'\ . e:. .T aco})~ (Ra.ccoléri e lra.)ftt 'i on e di snn1

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gue co11.serva.t o) i quali s i so no o ccupati

ci al1r1en te d.e1g·li asve tti b att eriolog ici d el ble111a . Me11tre Goo dall e poi Grodber.g e Carey t itE: n rvano . i cura la sterilità d·el sangue p lace1ltare di Clli essi si ser\·i v:t110, qu.esti AA. inglesi t1vovarono invece il 30 % di i11quin.an1enti co11 st&filococc-o, b . coli e str. faecaliis. Questo n atural111 ente 11011 è sufficiente a sm entire il fatto a ccertato ch1e nu111 ero5e lrasfu~ioni $0110 s.1ate eseguite sen za accerta111 en to accurato ·d ella sterilità n1e.diante cullu1r.a e cl1e esise ·0 1) 0 &tate e ffica-c i ·dal p·unto di vis ta t erarpeutico. P erò ·è b·e n,e :pro·ced ere in ino do da ridurre al ininimo la p,o ssibilità di inquiname11to. La rnc~olta del ·:-:.a11gur di aclu lt.o e di IJla centa ·è fatta in b ottìglie in cu i è stato fatto il ' u oto ·e cl1e co·n.tengono la soll1 zione 1_)re.servatriLB di .Balach oi\vski . È b,er11.: pr oceclere 1)e1:i0dica l11e11 te .3cl esami b·atteri0 log·ici del sang ue co•n servato e l 'esa111e va f.att o ogni 3-6 se.ttj·111 ane. Su 24 ca111pio.i1i di sang·ue l)l&<·e otare si e])be 1 ' 'olta sola in.quinan1 e11to con s ta1)h. _1-\ Jbus e collo stesso ~~-e· rn1,e furo110 l ro, a1j i11quinati ·2 s 11 40 ca·m pioni di sangue di a dulti. Quindi la tec11ir.a di questi AA. è cert.a 111 entP p1iù sioura di quella d·el <3oodall. La trasfu::,.i on.e è fatt.a con u110 s trun1e11tario e l1r1 rr1 eto{lo ino1to p itì sen1L)lice di quelli de~critli ·da .altri. Essa. l1a ·dato d ei disturbi co1ne co1i tra.sfusione di sangue fresco; .Però l1a pE}rme.sso l1na volta di sal v:are un rr1.a1at o ch e s~rehJ) e oert am ente morto se si fosse dovuto comin ciare col c,e rcare un do·n::i.tore. Per quest o il m e to do della trasfusion e di sangue corns·ervato va incoraggiato · ed est~so. · L_. 1

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Pubblicazione di eccezionale Interesse per la pratica:

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Prof.

Dott.

BERNARDINO

MASCI

della R . Università e d egl i Ospedali Riuniti di Roma

Tetnita Terapeutica ffagionata Medica · e tbirurglca con prefazione del Prof. AGOSTINO CARDUCCI Med ico·p,rima rio e v. direttore s anitario del Policliniço Umberto I. in Roma. Riportiaomo, per mancanza di srpazio, soltan to sin tesi e rg iud i zio , ~ s p~ress-0 d a lla stMI11Pa medica su questo libro.

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·un magnifico volume nel quale si riassumono tutte le conoscenze dalle più antiche alle più recenti su quanto si può e si deve praticare dal medico generico al letto dell'ammalato. « Sono 27 capitoli nei quali, in modo chiaro, accurato, com.. pleto anche nelle minuzie, il medico l)ratico trova la risl)osfa a qualunque quesito che, nella pratica giornaliera, gli si l>UÒ affacciare ·io rapporto alla cur~ e, in qualsiasi evenienza dell 'esercizio professionale. « N el volume l' A trasfonde la non comune sua cultura, coordi.. oando la materia t~attata c:on una chiarezza non facilmente rag.. giungibile e dando alle varie applicazioni di terapia una per10.. nale impronta di razionalità. << Esso, come dice il p'YO'f. A . Carducci neUa prejazjone aL lavoro, è di grande beneficio ai medici pratici, • ai quali certa .. mente risparmierà l'incertezza e l'ansia della ricerca in orni momento dell'esercizio profeasionale • . (Dalla Rivista 11 La Cultura Medi.ca Moderna 11 . Pa lermo, a nno IV, n. 11). E . C.

Volume d1 pagg. VIII-845. Prezzo: in brossura. L. 68 : r ilegato in tela L . 7 8 . più le s p ese postali di apeù izione. P er ,ali abbonati al u Policlinico" od a qualsia si dei nos tri oequattro P eriodici, ris pettivamente. sole L .. 6 2 e lJ. 7 2 franco di porto j n Italia, Impero e Colonie. P e r l'Estero, ri:3pettiva1nente, L. 6 6 e L . 7 6 .

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Inviare Vaglia Posta le o Uhèque Bancario a lla DittS\. LULGI POZZI, editore · Via Si 'tina. 14, ROM A.


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.\.L"VI,

NUJ\'I.

NOTIZIA

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8E.llONE Pl\ATICA

BIBLIOGRAFICA

e S. ZANETTI. L 'use esso polnio11a.re, con prefazione <li S. E . .P..\or.ucc1. Vol. in-8° ùi pagg. 250. t~diL. Cappelli , Bolog na , 1938, L. 65. Gli AA. disc uto110 .an zitutto della etio pat o.genesi dell 'a::;cesso polmon·a rc co11clu dendo cl1e ln entre la via b·r onchiale ·e quelJa emboli.e.a IJossono dare ragion ie di lln e-erto numero .cli ascessi polmona ri , per sp•iegare la p·a tog·e11.e~i del mag·g ior nl1mero degli ascessi è 1teC1f·~ a rio a1n111eltere la ,·ia n1ist.a ( en1b·o lica e bron chial·e). Danno poi a lc11111e gen eralità s ul1'esan11~ radiologico, acce1111 a11do a nch e a IJa st r::lt.igrafi a e alJ a bron cog rafia ril eva ndo·11e l '1111po rtanza. Circa la ~ i1ìto1natolo gia, di stingt1ono un periodo i11iziale ch e non dà con1urlemenle .alcun segno clini Go 11 è ra diolog ico $l)Ccifico, n~l quale Ie ,.a rie i11ùagini semeiologich e, r.a diologich e e di la·b·o ratorio 11anno u11 valore di er11p lice orienta m ento . Il secondo periodo ha con1e espressione caratteristic,a 1a ,,01nioa a pie110 canale o frazio11ata e do1)0 <li essa l 'es1)ressio1te radiologica tiJ)ica dell 'a-'-Ct1bso (im111ag·ir1e idro-aer ea). La. von1ica 'p·uò ehs0re seguita da g uarigione assoluta e dal terzo p eriodo o di evac uazione, caratterizzato da <o ntinu1e espetto.r azioni pu1rule,nte e p1u tride. Gli At\. classificano g Ji ruscessi 1J-0lr11onari irt base a ·d ati anato111 0 p1atologici e clinici di.s1ingue11doli in acuti ( err1plici, •felidi, dal] ' ii1izio e gan.g· ren osi) cronici (primitivi, eco11'd<J ri) e in broncl1iectasie asoessuato. Trat.tano i11di dell 'evoluzio11e degli ascessi an1.n1 ette ndo la particolare b enignità ·di quelli se111.p lici, n1 Pntre gìi altri sono in ge11 erc Inalj g·ni ~·e n o1't1·i iJJt erviene precocemente. Esan1in a no poi J.e J>it1 i1nportanti co111p1li cazioni dell ' a ~. 1}. q·uali l 'en1ot Lisi, le JJleuriti della g ran de Cu vità e 1ne<ljastinich e., la pericar·dite, le le,sio·n i osteo-ari icol.ari e a.a ultimo la batteriemia. Passano ql1i11di a i >arlare della diag·n osi differe11zia lo : 1) co n la pleii.rile in terlob,are-, aj 11r11 r tler1do essere J)Ossibile solo la dia gn o i r adio]ogic.a di e;ssa .m entre se vi è sù·p:p urazione i1d erlob·ane bisog11.a limiLarsi ~ l)Orre la diag·Hosi .g e11erica di .$u prpurazione 1d 'e ll a r e,gioiie scissura le ; 2) co·n il can cro del p·ol1no1ie supJ)Urato diag nosi ch e può essere dec i ~ a solo da un.a strettissin1a collabor.azione ·clinico r adiologjca; 3) con la sifilid'e polmonare la d. d. va ·condotta espletando tutte le inòagin i clinich e ~ di laboratorio .Pec.i e e l 'e,same radi olog·ico di111ostra insicn1e ad omb1re ascessuali la 1)r es<~11 za di alter.azio·n i peri-b·r on chitirl11 e· o bron{:hiectasich e; 4) con Je tubercolosi polm ona1i la d. d. no·11 l1resenta gravi difficoltà; 5) e-on le cisti :oorigeriite e dermo irl.i e con, qu r> ll e da. c·cliin~:.>co·cco la diag110 i diff.eren zial.e è r elatiYam ente fa cile se o"' e non 1sono cornJ1licate, dive11ta invece oltren1o clo difficile se up·J)Urano; u ) con I ' actin oni.i cosi polmonare la d. d. è olt rctrlodo diffi cile ; 7) con I 'a scesso a•m ebico €

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TRI!\C.A.S

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con la ga1~ gte ria pol1nonare, ecc. occorrono ricerclte di laboratorio discrimir1ative, ecc. Gli A!\ . trattano lJOi r11olto di.ffusan1ent e ia distin.guendola in medica, b·r ondf~lla Lerap1 c oscopica, pneu111otoracica, chirurgica e fiRiica. <~ onc lud·J no, invero co11 un certo assolutismo , r l1e n c..n ei&ìste alc ur1a cura ined~ca capace di guarire un a ·cesso polmpnare ad eccezione di _ q'uella con e1r1eti11.a per l 'asce so an1ebico, l' nceg·a ti ,,.a considerano anch e la terapia bronco- · scopica. Controindicano la cura p11eumotorac.ica per ]e .g ravi co1n1:>licazio·n i a ,,olte mo rta li ch e pesso induce e perchè p uò rend·ere difficile o a·ddirittura impossibile la cura chirurg ica. Espongono i va ri n1elodi di cuTa cl1iru rgica indir·etti e diretti diffondend-o i s ull a te'cnica operatoria, .sulle indioa~ ioni e c.011 troi.ndic·a zioni , ul decorso post-operatorio t ' riba·d iscono il co·ncetto ch e se un a"'icesso po!'rn.on.are non riesce a gaarigioll e entro le 6-R srttiman e co 1i le C·Ur e m ediche e fisich e. deve essere affidato al ohirtz.rgo ch e solo 11e pt1ò evitare l 'esito le tale. Gli AA. trattano· da ultim o la c ur~1 fisica e, sor vo lando ulla r oent gentera1)ia e ·~ ulla diatc-·rrr1ia, i intratte11 gor10 1s ulla m a rco11iterap ia eSJ)On e11do ne il 11teoc.ani smo di azion e, i1 e p·r (•cj ~no le i11dicazio11 i e le modi!lità cli tecnica. conclu.de11'do ch o essa è un ott.imo sussidio t era l)E;U tico al ervizio del cl1 ir·u rgo, sia ch e venga u at o· pri111a del l 'inl e r vento, i11 attesa cl i r.ondizio11i 0J)eratorie IJ'ÌÙ fav ore' oli., sia ch e si i1l1pieg·hi ·dopo ] 'inter, ento allo scopo di fav orire ln riso.Juzio11 e di al1cl111e 1... L1p·p urazio·n i ribelli aneli.e a lle c ure chirurgich e. In corn·p1les.&o urt '0}1era corredata da o.Jtre 23ll lr.a . radiog·ran tmi e scl1en1i cl1e riflette le direttire dell.a ·ouola chirurg·ica da cuj è pre entalo e ch e esauri$c-.e ed ag·.g iorna i11 n1aniera 0Ti~· i11<1le questo c.a_piLolo così in1 portant e l)er la pfJ·atica medica. Z. 1

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e EN N I

B I B L I o G R A F I e I (t)

V1T·r oRTO SIHACUSA. Il r1iizdizio p ro•gnostico medico-legale. l\ilila11 0. l~'ra tcl1i Borra ed itori , 1939-XVII. L ' A. fa pr eceder e la sua inte ref:sante e dottn monografia , che ripToduce la r elazione dn e&.so fatta al VII Con g r . di Medici11a leg·ale «> delle A1&sicurazio11i in N.a poli n ell 'o ttob re 1937. dalla definizione del concelto di << prog11osi » in campo clinico· e in qu ello m e.dico-legal e. e pone in parti colare e' riden za 1' import an'.':1 sr,ecifir a ·d i o·g 11i defini zio11e 1)rog·nostica ne i st1oi riflessi sociali e giuridi ci, 'ale a dire nri s11oi rapporti con il Diritto. Ciò è quanto rnai eisatto. nl a, con1 0 ·g iust.Drn ent c fa a nch e riJ e, arc i l I)ell e.g1'ini , cita1 o dall 'A. , all 'a ccertan1e nto p rog·11o~ ti r o cleve pTr 1

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(1) ,S i prega d 'ir1viare due copjc dei libri di cui. si desiff era la recensione.


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« lL POLICLilNICO »

cede re q uelJ o diagnostico, val e a di r e clinico, i)o ichè . e non è b eit i1r ecisata e cl1iaramente 1nolivala la diag nos i ogni altro accertamento sarà errato; e 11oi pensia11 to c11e quello pro":' gnostico d ebba ad esso s~o-uire in secondo itmlJO percl1è, 1J1ur riman endo essenzialmente J,j ologrco , ia quindi inquadrato n ei termini giuridici, ten e11do conto della personalità sociale d el soggetto e d ella interfe1·en za del fatto eon l e formule d el Diritto. Solta nto su questà baf'le e con qt1es.to svolgime1J1to de lle ricer ch e, e con seguenti deduzioni sinteti ch e e critich e, sarà possibile lin1itare cc le difficoltà e l e i111precisioni , pro_pri·e d el res to d i tutti i i)r Og11 o ti ci ». E l)en sia mo an ch e quale alt-0 , 1.a l ore, strettamente g·iuridico e sociale, avrebbe il eoneet Lo ch e il prognostic·o clinico d ebba differ c11zia rsi in medicina-le gal e per cc affinamento e 8pecializzazione polimorfa », - il ch e presu p1)one cc p1rofo11da c ultura n1edica e orientamento ·giuridico » - , qualora e&so entrasse iu pieno , e una ' ioll<>. tanto, n ella m entalità d el r11agis·L1·ato e n ella scelta d el perito. \~a ri sono gli ar gon1enti trattati dal r elatore e Lutti con particolare co mpetenza: più vasta rt1e11te quello s11lla cc lJericol o ità sociale e d egli a mmala li di me11te n, n ei quali , fatta eccezjone i)er quei casi ch e incidono n ell '.a rt. 157 dPl T. U. d elle l eggi Sanitarie, il giudizio di pcr icolo::;.1tà è tutto un g iudizio clinico, qu a11to rr1ai ·p reoccu pante n ella morsa an1iclinica di for111ul e di lego·e anacronisti ch e e poco psi r 11 iatrich e; q uello ·s ulle cc l e ioni per 011ali », e g·li a ltri sul cc risar cimento d anni d a colpa civile » e sull ' « ili.tlennizzo infortt1ni e 111alattie p1rofessionali, ecc. », in cui trattasi d ello , f)inoso argon1ento· della valutazion€ del dan110 i11 qua11to sia attu ale e in quanto potenzj ale . T11 argo111enli al qruanto co11trover i 1'A. non si priva del cc rispettoso a rdire » di ·C porre le ~ t1e opinioni , e ciò è quanto re11de ·specia l1nen te intere &a11 Le la Jet tura d el lavoro, e ·g li forni ce un 'impronla di originali:là 1cortesen1ente polemica . G1uLro MòGLIE. 1

1

1

J,.

Les grotipes sa n gHi 11 s,. Lcur applicalion a la biologie , a ìa n1édeci11 e et au clro;f. 'fa son edit., Pari , 1938', p. 16 , Fr. 30. 11 Yolu111 elto di Hirsze feld , l)e11 n oto nel H1RSZFELD .

ca1rt1)0 d c i g ruppi sang·uig Jti. 1)e r avere ro11 v. Du11 ger11 scoperto le leggi d ell 'cr edità d ei gr11ppi · t e~si , è ' 'era111ente t1na r accolt a di nozioni t1 li1i e quanto n1ai inter e.... anti. per iJ llledico, I)Cl' il biologo e r>er i l ~iuri ta. È no la l 'i1nportan za cl1e in que ti ulti n1i illll\Ì 11a ar1')un lo lo . tudi o dei ~ ruppi sangt1i ~ ni , 11011 ... o]o n el ca1npo della mrdic in a p0r ]a l ra ~ f.l1::- i o11e del 5a11guc, 111a an ch e n ella lll e<.li cinn l egal e e in qt1e ti ultin1i anni per la ricerr '' d ella paternità. r.on ..,ti le cl1iaro e . em11lic è ~l)Ì e<Ya t o in 1

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LAN~o

XLVI, Nu M. 13]

l!1c do sintetico qua11to è oggi acquisito n el ra111po dei gruppi sanguigni e quanto è tuttora da chiarire. Anche chi npn ha particolare com1,otenza, può facilmente capire questi problemi di medicina e di biologia messi, pur conservando una stretta esposizione scien t ifica, , alla portata di tutti. In quindici ca·p i toli si tratta d·e ll 'indivi dualità d el sangue, dell 'e.r edità, d elle propri.età O, A, B, d ei so ttogrup·p i , della ricerca della P.aterni tà , della i11aternità, delle varie applic~zioni in i11:e:di~cin a legale, in criminolog1a , ecc. Il volum1e è caldamente con sig liabile a chi vc>glia avere ch iare nozioni in questi importanti -e moderni argomenti. CoRELLI. 1

D.

L 'assisteriza oculistica. nelle ca:rceri giudiziarie ce1itrali di Paletmo: I11--14} D ' AMI CO.

di 38 pagg:. con [ig·g.. E tratto da cc Lettura oftalmologie.a » . All 'A. è affidato il l{iparto oculistico d elle Carceri g iudizia1 ie d i P alern10 ed egli se i1e JCcupa con grande passione, che oltrepassa i limiti die lla &p ecia lità, ·Con sider ando il d etenuto n el suo con1ple.s.so fisico e psichico. Cor1ie osser·v.a l 'A. , 1'a.. . sist-enza sani tari a n egli I stituti di ·p ena è d ella massima i1nportanz.a r1ella pir evenzione d el .d elilto e nella r e.denzionc d el d elinquen te, sicch è I 'A. propone di orga nizzarla a d overe e d in modo univoco. l m a lati d 'occhi , poi, dovrebbero esser e riuriiti in pochi oenlri , .p er u11a più razionale ed oGulata assistenza. L' A. ripo rta l)OÌ le osservazion i pretto.mente oculistich e, con dati inte ressanti, illu.strandoli con varie fot ogra fie di n1alati d'occhi e di cc eclatanti » - comie e.gli dice - successi operativi . fil . _...

Ricordiamo l'Importante pubblicazione:

PAUL MARTINI ProfeasOO'e Straord. nella Università di Monaco

L'esame diretto del malato {ad uso dei medici pratici) Traduzione italiana. dalla edizione tedesca. a cura del Prof. Cluseppe Bastlanelli Ord inario di SEWmeictioa. Medica nella. R. Univ. di Roma I NDICE S l~MATICO IN RIASSU NTO :

Diagnostica gen&rale. _L'osse':'azione. del malato. L~ascolta,

zione del malato. La percussione. L ascoltazione. La palpazione det corpo umano, pag. I a 56. Diagnostica speciale. La diagnostica speciale degli organt respiratori. La percussione topografica ~el polmo~e. La percu5' sione compa rata del polmone. I rumori del respiro. La palpa.. zione del polmone. Quadro sinottico d elle malattie del polmone. pag. 57 a 11 6. , La diagtlostica special~ della circolatio~e. lspe, zione e palpazione della regione cardiaca. La percussione det cuore. L'asco Itazione del cuore. Quadro sinottico delle m alattie del cuore e dei vasi, rag. 117 a 207. , La diagnostica degli or, gani dell'addome. L'ispezione dell 'addome. La percussione del~ l' addom e. L'ascoltazione dell'addome. La palpazione dell'addome. pag. 208 a 248. Indice generale delle materie, pag. 21 9 a 256.

Volume di pagg. VIII-256, con 35 figur e nel testo, rilegato in tela. Prezzo L. 3 2, più le sese postali dj spedizione. Per gli abbo.,ati al << Policli.,ico )\, S<>le L . 2 9. 2 porto in Italia, lmptro e c.,lonie. Per l'Estero L.

5

franco di

3 1.

lnyiare Vaglia Postal~ o Chèque Bancario alla. Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROM.A.


[.i\NNO

XLVI, NuM. 13]

AccADEMIE, Soc1ETÀ

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SEZIONE PRATICA

MEDICHE, CoNOREss1

Reale A.ceade1nia delle Scienze Mediche e Chirurgiche di Napoli. Seduta d..el 1° febbraio 1939. Presidente: Sen. Prof.

GruNIO

SALVI.

Sul preteso potere raggiante del gesso. BALrCE G. - L'O. h a stuqiato la que·stione del potere raggianle d el gesso ed ha eseguito ricerche ai controllo d ei risul tali o ttenuti da Viale e da Protti, gli unici ch e, l)rirn a di lui, si erano occu pati dell'argomento. Il Viale era s tato ispiralo alla ricerca dalle osser vazioni che l a cule degli arti, rimasti chiusi in ~pparecchi di gesso per un certo numero cli giorni, si presentava pigm entata , come fosse stata espo·sta al sole, ed aveva p en sato che potesse trattarsi d'i pigmentazione di origine n1ecca11ica o circolatoria ben sì di azione a distanza di origine radiante. Avendo visto impressionare delle l astre fotografiche m esse a due millim-ytri d i dist a11za da placche di gessi in presa, ed avendo vist o·, anche, che ciò non accadeva se fra gesso e l astre era interposta un a ·sottile lamina di quarzo o di gesso, Viale ammi se ch e si po t ess~ pen1save ad un effetto chimico o all 'azio11c di radiazioni ultraviolette P.revissime, comunque ad energia radianle sol to forJna di raggi ultravioletti. Protti subito dopo con accurato esp erimento , esclu se qualsiasi en ergia radiante; alle st esse co11clusioni giunge l 'O. <l opo r icer che con l ast r e ~o­ log.rafiche sensibilissin1e all a gamm a delle rad1a1i o·n i ultraviolette e con l astre ugual mente sen si])ili alla gamma d elle ra.d iazjoni infrarosse, sp erimentando su dischi gessati aisciu ltj , su di·schi gessati bagnati , su dischi di ovatta bag nata non gessata. Egli giu11ge a con clusioni ch e nega no al gesso qual siasi potere radiante. 1

Su di un caso di osteocondrite dissecante e condromatosi del go· mito spontaneamente regredite. TARE~TINO l\. J\1. L'O. present a il caso di u11 ba111bino, sottoposto alla na·scita ad un trau111a os tetrico, di lieve entità, alla spalla sinistra e l)r esentante , al! 'età di J 5 gior11i, una osteoco11drite clissecan te della epifisi distale dell ' omero , con pro<luzioni o·steoco ndromalose situate a contat1o di quesla epifisi , ma al di fuori rlella caplsula articol are. L 'O. h a osservato ~I inicG11n e11 le e r adiog r afj can1enle l 'inter110 e ha pot11lo constatare la guari1Yione spontanea dell 'ost eocon clrite e l a scornpar~a s ponta11ea d ella co11clromatosi fin d al 6° me e dopo la loro co11s latazion e . Nella preve presentazio11c cli11ica l 'O. m c l le i11 rilievo la p oca frequenza della guarigio11e spon lanea, in Le1npo r elativan1e11 le breYe, della os teocondrite cli sseca11te e l a p oca fr eque11za della scomparsa ·spontan ea clcl] a os leocoridromalo i , citando i pocl1i casi esi. lenti i11 lett eratura, ri gu ard anti qu e, la Llltima evenienza . 1

Chirurgica Brescian a, presieduta dal prof. Pignatti , e ad essi aveva concesso il 1suo a lto Patrona to S.A.R. il Principe di P jem o11te. Il prof. SABATIN1 ha ap erto i lavori rievocande> la feconda opero·sità del Ce11t ro di S ludi di C.riopatologi a, ch ·3 h a con.dolto già ad imporlanti açquisizioni dottrin ali e t erapeu lich e, sp ecie per m erito degli stùdi eseg·uiti nella CJjnica Medica di ~en0va dal prof. Cig nolini e co11aboratorj ; ha rilevato cl1e ques le indagini inler essano una vas ta cerchia di studiosi ed h anno una notevoleimportanza J)er la preparazione bellica della Nazione, perchè durante il co11flitto europeo i cos.i dì cong·elamento e assid eramento furo·no nell 'esercito it aliano ben 300.000, e fra questi ca•si una forte perce11tuale ebbe per esilo Ja rn orte o l ' inva]iùità permanente alle fatiche di gu erra. Seguirono le segu enti relazior1i : Prof. Dr l\1Acco : La fisiopatologia dei congelamenili ; Prof. GIA~­ NOTTO: L a chi r urgia dei conge lamenti; Prof. CIGNOLINI: L ' impiego della marconiterapi()) negli asf: ideranien,ti e nelle ip.odermi e lraumat iche in, caso· di guerra; Prof. RAVERDJ NO : L 'inflii en za del l e cause perfrigeranti su lla prodazion.e degli attacchì acuti di glaucoma; Magg iore Medico dott. OASTELLANE'l' A: I congel())meri li d ella s to1~ia degli ese rciti e i laro insegn.am enti profilatJi ci .

Alla discu ssione su lla marconiterapia d elle ipotern1ie l)Urleci-paron o i J)roff. DEL1TAL.\ e BoscOLA . Nell 'assemblea dei Soci d el Ce.n tro d i 1S ludi di Criopatologia il prof. C1GNOL1N1 e ' pone l 'attività speri men la l e e clin ica del decor so an n o; l 'assem ])}ea 11a d·ic hiaralo i11 vigore lo Statuto del Centro , propos to n ella rit111io11e di Brescia del 22 magg'io 1937, confern1and o il Com i lato dire ttivo n ell e persone del JJrof. Sabalini, Pre id cnte; prof. R averdino, Vice Pre-side11 I e; prof. Cignolini, Seg ret ario. · Ricordiamo 1'/ateressaate pubblicazione: Prof. CIUSEPPE SABATINI

o ;rett. della R. Clin. Med. Generale e Terapia Medica della R. Università di Genova

Patologia e Clinica dt> Ila

Menopausa e del Climaferio Ne ripo rtiamo qui di seg.iito l'I ndice,Sommario. J. P REMESSE. - 11. lL CIC!..0 GENITALE W.ENSILE DELLA

DONNA. Ls. MODIFICAZIONI CICLICHE DELL' OVAIO E DELL'UTERO. LA MESTRUAZIONE. - 111. 0 RMONOLOGIA SPERIM ENTALE E a.IN ICA DELLA OVULAZIONE , DELLA MESTRUAZ IONE, DELLA MENOPAUSA E DEL CLIMATERIO. IV. M ENOPAUSA E O.IMATERIO FISIOLOGICI. V. PATOLOGIA E CLINICA. DELLA MENOPAUSA E DEL O.I MATERIO : I fattori etiologici. - Sin-

tomatologia della menopausa patologica - Siutomatologia del climaterio patologico. 1) V am pate di calore del climaterio O · caldane della m enopausa. 2) Cute et.i annessi. 3) Pannicolo adi, poso sottocutaneo e tessuto adiposo in genere. Ing rassamento e obesit:i o magrezta climaterica. 4) Apparato locomot01'e (ossa, articolazioni, muscoli). 5) Apparato cardiovascolare. 6) Organi em '>boietici e sangue. 7) Ricambio materiale. Ricambio basale. 8) Appurato repiratorio. 9) A pparato digerente. 10) Apparatourinario. l l) Sistema endocrino. 12) Sistema nervoso. 13) Organi dei sensi. 14) Sessualità. 15) Psiche. 16) Aspetto est eriore della donna in climaterio. 17) Climaterio o m alattie in atto o p re, gresse. ,, Forme cliniche del climaterio pato1o5"ico. - Terapia. - VI. MENOPAUSA B CLIMATERIO ARTIFICIALI. - Vll. CLIM ATERIO

Convegno di Criopatologia.

MASCHILB. VIII. CAU SALITÀ , NATURA ED ESSENZA DELLA MENOPA U SA E DEL CLIMATERIO. SfNTESI E CONCEZIONE CLINICA.

Nei giorni 18-19 febbraio si è t e11uto a Po11 le di Leg·110 il 1° Con' eg110 di Criopalologia e lesioni da bassa temperatura, del cui Cen lro di Studi è presidente il prof. Sabaljni , in unione ali 'VIII Convegno di ~Iedi cjna e Chirurgia dello sporl élello sci ed alpjnisnìo. I con vegni era110 indet1i dal la Società Medico-

Volume di pag g. IV-210, con 4 illus trazioni nel testo. Prezzo L. 3 5 , più le spese postali di spedizione. Per g li a.bbonati al 11 Policlinico u od a qualsiasi .dei n ostri q1t1attro Periodi ci, sole L. 3 2 franco di porto in I talia., I mpero e Colonie. Per l'Estero L. 3 4. Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGL POZZI, ed itore, Via Sistina 14, ROMA.


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u J L POLfCLm-iIOO

L.~-~~o XL \ 'J, NuM. 13]

)J

PER IL MEDICO PRATICO.-

APPUNTI

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CASISTICA E TERAPIA. Sprue sintomatica da fistola gastro-colica.

I sint.0111i IJrineipali dello s11rue so110 dovuti <.l 11.a i11.s ufficien za d ella digestione e ·d·e-11 'assorbin1ento n el t enu e . 1\ ta l e riguardo ha valore di un •esperi111e11lo l 'osserv·a zione fatta ·d a W. :i\iJohr (Deut. i\lediz. vl'och., 11. 8 , 193'9), di intorn i di Sprue i11 un t>aziente affel.to da fi~10Ja gastro-dig'iuno-colica. I sinto111i i11te~1ti11 &li er a 110 tipici (diarr·ea .so·p rattutto1 di notte e. di i1ru110 m .a llin o, feci g·ra~se, schi u1t1ose, g·rig iastre) . Esisteva a nc1l1e u11 a an~.mia , p1e 1 ~ q ua11 Lo 11on <li cara t.ter e d ecisa n1e1Ytc ipercromica (valore g·l ob·t1la re 1) co,11 a11i socitosi e puntegg·jatura b-asofila i11a senza 111eg·alociti. P er il vero qu.adro dello s1}r u e :n1a11cavano a1c uui .sinto1ni 1q 1 1ali l a g10 ssite, la osteoporosi , le alterazioni d1ella c ute e suoi an11essi; la cut' 'a g-lioemica dO'i)O so~11n1inist r azio,n e orale di zu ocl1ero no,n era (1uella c.ar at1 eristica clell o ... 1Jrue . Si trattava qui11.di d.i una f orn1a di Sprue sintoma tica, cioè di a l cuni sintomi caratteristi-e.i cau1&ati dalla esclusio11e, })er la :p1r ese11za d ella fistula, d elln di g·estjo11 e e d el ria~fìorbi 111 ento di·giuna1i. P. 1

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Poli1>olis.i multipla associata a rettocolite 11tcero· sa criptogenetica: stutlio clinico ed auatomo-pa· tologico. l"l. J. CofJey (JJroceellings oj tl"le Staff l't1ee~ tings of t11 e i\Ia·yo Cli nic, ± g·e1111.aio· i i93q) nella clinica .Nlavo O' erYù dal 1933 al 193-:l , 106 cais i di 1)oliposi intesti11ale co11 r ettocolite ulcerosa c.r ipt0g e11etica. Nella n1ag·gior parte di q·ue ...I i ca i i 11olij}Ì e r~110 limitati al retto'. I11 parecchi di qu.es.ti '<'·a si ro·n ste110 i cic,atriziali i polipi si svilup1)a,ra110 al diso1>ra d,e l pill1to f-!<tenosato. L ' esarne i - tolog·ico di questi polipi }1::l pern1esso, a ll '.a t i Lo r e la dis tinzione di :3 giuppi: 1) poli1)i l-~5et1do .ad eno1natosi , (50, 20 })er cento) piccoli, sen za iper plasia .gh·i andolare; 2) poli11i adenorn alo ~ i (21,9 °fo) , }) ÌÙ g rosRi d ei p,r eced ent i con ·piccata iper1)l asia ghian ~ dolare; 3') I>oli1>i ca r cin o.111atosi (21 9 %) d1 n1ed in g·randezza e di color e rosso-scuro. Qt1egta clasRificazione offre 11n c~110 inte t•l")S ... e ·per l a J) f a tic a. Ai1 ch e Bargen della Cli!1ica Mayo n el su o libro l)ubbliralo n el 1935 ripo rt a 130 ca i e.li poli JJO~i d el col o11. Egli l ~ con sid era co~11 t\ com r~li canza de1Ja rrl lo·rol1t e ul cer oR.a cr1pt ogr n elica. DE M U RO. 1

La t endenza alla cicatrizzazione delle ulcere pe· ptiehe ( gastricl1e, duodenali e digiunali post· operatorie) dopo profuse emorragie. Problemi di indicazione operatoria. l.Ji fr ont(' .1 en1orragie g ravi d a ulcere gn" t r·iC'l1e o d ut}rle11ali (\ r ~gol a o l111ai co11corde-

n1ente accettata, ch e si d eLba SOJ?ra·ssede r e a ll 'intervento: i1lettendo in opera tutti quei R·u ssidi terapet1tici (sopratutto piocole trasfusioni rip"etute) ch e fac ciano c-essaré I ' e111or-J'a gia. Dopo si j)Otrà in condizio1ri favore, ·o]i precisare la 1dia.~ 1Losi , e d ecidere la n·ec.es5-i.tà o n1cno d e1l ;operazio11e, sulla qua le r:>erò non ' 'i ò orinai discu.ssione . Solo i11 caso di ·en1orrag·ie ripc~ ­ l ute ·è bene tentare l 'interv e11to in1111e.diato. L 'e&Jler i enza di 111olti •e.asi l1a di111ostrato a l{. Alessandri lA rchivio Ita.liano di Chiriirgia, 11. 1, 1938) ch e spesso esiste t111 a ten;d enz.a a lla 1~icatrizz.azion·e della le&ione ulce rativa, ch e è i1on solo c,linica, r11a ''erific.ata S lll p1ezzo ar1atomico degli sto111aci resec.a ti. Veng·ono riferite quattro o ~ ~ervazio·ui pe rso11a li , molto illus tr~ti,re . Poicl1 è i11 numero. i cnsi si clin1oiSt.ra la riduzio11e d ell 'ulcera e la sua tendenza alla g· ua rig·io11e l)r·esSQCh ·è co111p ]eta , (re_p erto· obbiettivo d e] ·p:ezzo d 'O'})erazion e) ci s i p·u ò do·r r1and,a r·e se la cicatrizzazion e così .a vvenut.a ri.1r1a11g·a 11'ern1anente e i1on ~i possa av1ere· la guarig ione sen zn 01)e razio11e. l\i1a i ca5i (3° caso riferito) in c ui l 'e n1orragia si rj1>et e-, stare.b bero a din1otit:r.ar <.: r he la gt1·a rigione è tlffatto tra11sitoria. Co,n clude l 'A. cl1e i11 •oasi di en1orragie cla ulce1~a (g~a tric.a , dt1od e11al e, o di giunale po~10J:>er atoria) ai1cl1e qua11do si sia superato i.l ~>eriodo critico, co·1 1venga atteJ1d1eTe Ulì ce1·to t em .p o, per os ~ ervare se il processo di cic.a tri zza zio11e ch e te11de a stabilirsi · con molta fi·equ,e11za, r esti i1·e~1a11ente ; .&e le en:o1ì·agie s i ripe t,o,n o conviene non ntten.d er e e ~ • d eve OJ1f'r.are e res.ecar,e·, assicl1rando rosì ]a g t1arigio11c. 1

G.

H EN n -\ NDI .

Sulle cosidette cisti solitarie da echinococco d~l peritoneo. !Baiocchi P. (Rivista cli Chi r11rgia. 11. VIIT , 1 ~38) p r e. enta un caso di cisli da eicl1i11ococro d el lig'l\luonto .g asLrocolico, ch e fu rilenuta solitaria fi11cl1è dop-o tre an11i. dal l 'a ~porlazi o­ rie, Hi fece evidente l111a ci ... ti da ccJ1inococco del fegato cortt rollata al tavolo operatorio. \.011... i d-era le due cisti i11sorte simulta11ean1ente, 11on potendosi a i11111etlere I~ rott11ra d ella ~- 1~ta intraepatica e l:en1ig r az1on e d el ~arass1ta esclu ivamente n el l1gam en1 o gastrocol1co . . Nel l)eritoneo l 'embrio n e lib·?ro da comp;~s.s1on_(' f da r esi•st enze polè evolvere n1olto JYIU rap1 da111.e1lle che 11on n el fe.g a lo. In. i l e ..,11lla pru{l enza cl1e si d eve usare 11el di.rl•iarare prirniti, .il, u n ica e ola tin a c is li i11 ... f'dc J>eriton &'1 1r e~ end o ~p eso falla ce il g iudizio ch e i può ricavar e dai dati cl in ir i, radiol ogic i ed anelar 01leratori .

Fo1ANTNI.

Nt1ove os a al posto delle vecchie. Il 11r oblen1a degli inne~ti os;:.sei , di~e E. ~\ • He,· Grove.. (1'he TJancet , 14- genna10 193.l), 1


[ .A.3NO XL, .I ,

N~l\1.

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SEZION E PRATICA

f>resent.1 sen1pre molle attrattive. 1\ilentre gli l.1 ico Arg yll-Rob ertson e :1 rlestra, p·u r co,n1elen1-0·11 ti vil..ali delle ossa d evono prov·e - portandosi normaln1ente il fenorr1eno dell 'acnire da tess uto vivente ost eogenico, i costic.omodaz.ione, ~i aveva il f.3non1eno .l ella R. P. tu·e nti i11inerali pos1sono anche provenire da 111 n essuno de i lre ~si e.~iste,1 ano ~egni sia o~5a ,Ji a11in1ali i11orti. rn1rf. iniziali di a trofia ottica. SecoT1do le vedute g eneraln1ente accettate L' A. imiste sulle pTec.auzioni n ecessarie p er l'innesto autogeno muore e la sua funzione evitare errori di g iudizio e a~ sicura di averle , è quella di agire da sof.Leg no a ttrave.r o il anche a proposito di que.. : tì casi , scrupolosaquale penetrano gli el en1enti vitali d ell 'o,sso :nente osservate. ospite. Quindi ogni innest o autogeno passa l)er - Fa notare la r elati va r arità di lavori in protre fasi: n1orte; invasione da part,e . cli tesis.uto ])O$iLo., rz,rità clie corrispo11de :·1Ilo scarso 11udi granulazione, ost eoblasti e vasi s.an g uj gni; rr1 ero di casi comunicati dagli AA. omo·ge11 eiità ·d ci tessuti dell 'inn e~to e delPer arri,·.a re ad uria j11 ter1}retazio11e <lell 'i111'ospite. teressante fenom eno, il ~\'(cc.tea passa i11 rasse Il succe&So di un innes to aulog·eno richied e .gn.a j casi o!'serva ti d agli altri autori, i1euroun campo va· colare a seLtico, urt ampio contat- logi o ofÌ<'llJT~< .logi : dal caso 'di !~aggi (il ) )fito fra inn·esto e ospite, una solida fissa:zione. m o os~ er,1 at.o fir1 ùall '35 e co m11 nicato appunt o t)rrel ha tentato con successo la rivitalizza~ all '!stituto Lombardo) a <Jtielli di Mo·r selli , Alzione di ossa morte (sequestri), e straendole, g·eri , D ' Abund o tra g·Ji italiani, Leitz, Silex, facendole bollire per 20' e ·p oi riponendole in Piltz, Dcsb c ui, J3el1·r, ecc., ecc. , fra gli strasito. IJ ~eri. Nella n1.a gg·ior parte tlei casi si trattava Maffi nel 1936 ha proposto di pTaticare gli di n euroluetici , i11 u11 caso di atrofia ottica dì i11nesti con osso spugnoso e l 'ha fatto con 01igìne luetica, i11 u11 altro dell'esito di un buoni risultati. Lraun1aLis1110 alla r·eg·ion.e occipitale in sog g·etto 11euro1)alico. I11 un caso meningite linOrrel, segue ndo la te-0ria d ella morte e de.Ila resurrezione dell 'inn·e6to, ritiene ch1e l 'in-. fc> citoria. nesto di ossa di animali sia utile anche senza Parti co.Jar.rricn Le i11 teressante urt caso di P edevitalizzazione colla bollitura ma solo dopo sce d ella Clinica di Padova n el quale si aveva da un la to abolizio·n e d el visus p er t.ron1bo si purificazione con proçedin1e nti meccanici ie d ella vena centrale della r etina. chimici. E:gli ha an1c:h e appiìcato un procedrin1ento molto originale: ha praticato un inA proposito dell a pa togenesi (lella R. P. l'A. r1esto di os purum sulla t.ibia, cioè di anin1ale ricorda un la ,·oro di Sc otti della (~linìca di Cipuifificato e l'ha tolto do.p o 3 mesi e l'ha trorir1cio1n e : si sostie ne in qu e~to lavoro ch e a vato coperto di tessuto di grant1lazione (os 110},ase della R. P. esist er ebbe « un abnorm e ecvum). Un framrr1 ento di qu1esto os no,rum è citamento a.elle cellul e d ello sfintere e una fa~.t.ato poi innestato alla colonna vert·eb.rale., con c jle esauribililà del t e ... uto del nu cleo e del successo. Que&to m etodo dell'os ·p·u rum e os rteurone » : e ricorda J1iure quanto s ostien e noV!llm è tro.p p·o r ecente p erchè · si possa darne Behr ch e cioè esist a 11elle sedi d ei focolai inor.b()Si u110 .5Lato di ab J1orn1e e continuo eècitaun .giu·dizio definitivo. L' A. illustra alcuni casi p er sonali in cui u sò m ento ch e ~uhirebbe un a din1inuzion e o a nYari ,in.n esti: una mlta un innesto di avorio , cJ1e un a1111u lla111ento in seig uito allo stin1olo t1na volta un innesto di oss.o di bl1e e una luminoso : si avrebbe una diminuzione i1eJ volta corna di cervo. r. l. toin o· d egli elementi cellulari e per conseguen • za un;\ R. P. del.la pupilla il cui grado , come r1 ella reazion.e fi siolog i1ca , sarebbe proporzioSEMEIOTICA E DIAGNOSTICA r1.ato a quello d ell 'in1 en siLà dello s timolo . 11 La reazione paradossa della pupilla alla Ju~e. fntto della propor zionalità tra stim olo lt1mirtoso e dila~azion e p·a ra dor5sa - . Sll1 qua le p arSu qu esto argomento E. ì\f ed ea ha fatto il ticola rmente Silex e Lcitz h a11no insis tito 26 genna io 1938 una cornunicazione al Il. è stato nota Lo in n1odo cn ratt eri~ti c o n el ca so I8tituto Lomba rdo di Scien.ze e I .ettere di Mid el 11o·stro Mor selli. lano. · I / A. ·d à poi nolevo] e in1portan za alle ri ccrIn agg i11r1ta ai 12 casi altra ,,olta com .u nic ati cl1e di Loe,venstein e Fran cesch etti sulla p u egli ha rife rito su tre nuovi ca si. pillog· rétfia , ricer cl1e che h a nno p ort.ato granSi trattava qu,esia ,,o]ta di tre n euroluetici e d e lu cP. sull 'importan za d elle alterazioni fini precisamente di un paralitico progressivo , di della m otilità pupillare : a p)r oposito· di tali rit1n tabètiro e di un t ablQparalit.ic,o. Nel primo c,er ch e essi hanno da to - p er quanto si rifecaso il fenomie110 della R. P. era bilatarale m a risce all 'i11terpretazione d el fenom en o d e1la però m entre d1a un lato (il d estro.) il fenomeno R. P. - il loro })ar er e : si tratter ebbe cioè rli <lell<'\ rlilatazione pupillare era prececluto da un u•n fenon1 eno di ~ 1111)lificazi.on e d ell' cc a ffaticali eve e rapidi~simo restringirr1e11to della stesn1ento pupilla r e n di c ui l 'in te·n sità può ar ri~ ' dal lato sin. si aveva ìn1n1edia tamente la vare a t a l punto da est ender si a tutte le fa si dilatazio11e. Ciroa gli altri due casi soltanto in d elle m o dificazioni lJ U pilla ri !'Otto I ,influ en za uno da un lato esist e, a lievi s,~imo r estringid ella luce. 111en lo cli dura la as5ai b·r eve pveced ente alla L ' A. ritie11c ch e pei su oi ca i (13 n eurolu edilatazione : in questo ,:aso il fenon1eno era tici e dn e con a lrofin o lticD) p oc;s3n o essere l1ilaterale m entre n el terzo esist e, a a sin . ti1

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Jir o 'L; llal c diY c r~c in lel'J?reLazio11i , le u11 c dcl-

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1 o rdine di c1uell e a\'an zate da Scolli e ùa Behr, Je alLre ba a te J)iu llo . . Lo sui co nC€tti esposti da Fra11ce ch etti e Loe'' e11.~ t ein. Certo è che deve (;,~.se re invoca to l 'i1ìtc3r\'ent o del ""' i1111)atico e d·el p·a rasim1Ja lico. A. P.

EPIDEMIOLOOIA. Studio sui 1>ortatori di bacilli difterici e sui ceppi di bacilli difterici da essi isolati. Bracci-1'or.si C. e Cian1pi N-. (Giorn. di Batt. e lrnm., genn a io 1939) 11a11no slu·diato il &ec1eto naso-fari11g·c0 di circa 6000 ba1nbini, api-·a1Lc~11enti a Scuole Elementari e Colonie l\1arine del Cor11un·e di Pisa, per . la ricerca di e\·e11tuali · portatori di b. difterici , indag·ando sui rapporti elle alcu11i fatto·r i - . elà, sesf)o, co11dizioni sociali e sta·g iona li, pTegressa infezione difterica , ecc. - possono a\rer e sul numeu:o di essi. ]Ji cia ~ cur10 tipite l1anno stt1diato i caratteri m ol'fologici , coltura li e specialme11te la virulenza, i1011c11è Je trasformazio1li bubit e dai vari cep p·i, )1cg·li . t essi so•gge tti , in su ~cess~ vi prelevame11Li.. Tra i molti dati cl1 c g·] i AA. l1a 1111 o raccolto, a]cu11i 111c ri lano cli e ~ e r e }Jarticolarmen te sottolin eat i. Un 11'rin10 gru1Jpo è di in11Jorlanza squi ita1n entc e1)id emiolog ica. Si potè confermare inTH111zilulto u11 dato d i g·rar1de i11te rc. se r eso n oto da ~Iarcuse e Pieper in ricerche proJ.ung[~t,esi l)Eir parecchi anni: e cioè che nel periodo cli 111i11ima J11orbilità si ha t1r1 anrnento del 11un1 ero dei IJortatori, cl1«~ raggiung·é il suo 1r1as ·in10 p 1roprio nei n1ebi. dell 'anno in c ui la n1orbililà è in inin1a . La 1~r esenza di b. difterici n el e.avo rin o-J.aJri11g-o -farin.o·eo, che pure fLt risco11trata in una percenttiale n otevolrrLcntc cleYata di ba111bini (nel 29, 29 %) 11on aJJl)arve lega ta a precedenli i11fezioni loeffleria ne dcl porlaiore o dci fan1i.·gliari, con1e rr on en1b rò favorire ucce... Ì\ e infezioni dift e1icl1e ia n el b·a cillifero cl1 e n ei famiglia1~i. I n roll elti\ iLà do' e i eran o Yerificati ' 'a ri ra:i di clirLerite, ~i ri co nlruron o pure percentua li di JJortatori cli 1). di Loeffler '1lqua11to eleYalc, cl1e però JlO ll upera no ecl a volte sono 1·011 idere,roln1cnte inferiori a quelle rif:>conl ra te n1ell'a111bicr,tc cola ti ro cl1 e si potè con . . iti erar e indenn e. Qt1e to i11 ieme di clati eYid entemente ii11. p on e n1oll c ri ... cr\ c n cll 'a ltrib11irc valore per 1:-l cli ffu-.. io ne epiclPmioloa-ica d ~]la difterit e, :\ Ì ])acilli cli (terici dci portatori sani. l l1t altro gruppo cli o~~e rra z i o ni degno e.li e,. ere rileYalo è qt1ell o ch e ~i rifcri ~re all e Lrn~rorn1:lz i on i. cl1e i l). clil'tcrici ubi cono nel ca ' o ri11 0- larit1go-fari11geo cli portatori an i : 11ur n<' Jla relatiYc.t irregolarit à co n Clii e... e ~i i1 1ctn il c~ l t'l 11 0, t1n clalo cli fntto a ffi ora di n1a!!a iort' intere, e: c ioè ell e 111r nl re g 1i .., li[ iti 'irul Pnli tendono n i)crd1~re la loro ' 'irul en1a , gli .,, irul t' nli tendo no a rin1anrrr tnli ancl1 e in p1elL'\tt1t1enli 'll LCC"'"'i'i . I·"". ~l\<:R \. S I. 1

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Il compito del medico nella elaborazione dei metodi di edticazione.

,P. ~rob éco ur ~ (Ga.zelle des fl opitaux, I febbraio 1939) rileva che l 'ed·u cazione e l 'istruzio11e, b enchè intin1amen1e legate, devono essere 11etta1r1ei1te distinte tra loro. L' educazi?n e è la scienza e l 'arte di svilupF'are a r~on1osamente le facoltà psichiche, i11telleLtual1 e morali. L'istruzione invece è la scienza e l 'arle di i11se~nare ai bambini ed ai giovani le n1aterie dell insegnan1e11Lo scolastico nei suoi vari grra~~ e d~ quello t ec11ico o profe ssionale. L ·1struzione quindi non è che una parte del1~ educazione, di cui occupa una parte impor1ante, che però non dev·e essere eccessiv·a a scapito delle altre discipline dell' educazio11e. :f~ una . questione di misura, di equilibrio e di arn:o111a, per il cui raggiungimento è indispensabil1e la collaborazione del m edico con ] 'educ~tt.oTc : .si deve avere come scopo la educa..zion e fzsiologi oa. È p er questo che il mediico deve f'artecipare all 'elaborazione d·ei metodi di edu cazione. Bisogna tener i)r e en1 e che i bambini ed i g·iovani, nella loro costituzione, nelle loro funzioDi fisiologi ch e e psichiche, sono profo11damente diversi d.a_gli adulti: è un o·rave crrc>re dire che il bambino è u11 uom~ in mi~1iatura;. il b~mb.ino è un altro. In ogni età il b a n1b1no o il giovane realizza un essere con1})leto ch e possi ede i caratte1i somatici, le funzioni _psicologich e e psichich e proprie di quew eta. Due f~Lti caratterizzano l 'in f.anzia e la giov:nezza: l 'accrescimen to e la ·µub ertà. !fino alla pubertà il fan ciullo pre c.•nta con1e · caratteri J)rin ci pali: 1) il bis<)g·no di movimento; 2) la vivacità d elle impressioni e dell e reazioni, la loro fugacità; 3) la debole resistenza a·gli .sforzi, il facilc ;lffat.i ca1nc11Lo, il bisog 110 di riparazione. Di Lnli ca ral teri::> Lirl1e bi orr11a tener conto nel om11il are i programn1i di i ~tru z io n e r i in etod i di educazion e. J)opo la pltb3rtà i ·orga nisn10 si i)erfe1io11.fl 11 0llc ·ue qualità fisicl1e /3 p icl1ich e e quindi può es ~ ere rrJeglio sfruttato lJCr .c111a nt o 1 iguarcl<L l 'i.. tr~zione , lJUr tene ndo i ]onla no cl.a og11i c~age raz10 n e. L ' . riprov.:l n etta111 cn te la coecl ucn1 ione dei clue se si. 11 111ed ico (]Uindi, n ell 'clal or~1 iorlP (lei nlel<tdi di educazione fi ica, intelletlu<lle e 111oralr, l1a il con11)ito di ricordare nll 'eclu ca tore le él l Ii lucl i ui l'i ~i r J1 e, intell el l tl:\ li (' morali lega1 nlla nutura dci fanciulli e dei a iovani e le gravi LOn ~eg u n1e per l 'o raanii::.n10 di una eclu c.azion e int clletlunle e fi ic-c'l n1al equ ilibr~t~1, c:h e i10n ri pos.a .. u bn. i fi_iologicll r. 0

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F. To •

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SEZrONE PRATIC.\

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NELLA VITA PROFES.SION ALE. Cronaca del movimento corporativo. Nella Camera dei Fasci e delle Corporazioni. La prin1a as·se111l>lea legisl ativa con ce1)ita ecl attuata i11tegralmen Le secondo le diretliYe del Fascism o, co111prencle Yarie jn1sjgn i p cr sonnlità d elle i1rofessioni anitarj e. :.\ella Corporazion e d elle J)rofes ioni e dèlle arli i n1edit j sono rappresentali da Fcderigo Bocch e tti e da Fra11 z Paglian i; i farn1acis li d a A111atore Di Giaco1110; i Yeterinari d a G iovanni Cocca. La 11t10Y~ Camera comprende altri .. anilari , rappre entanti Yarie Corporazion i: Gjorgio Ferreri , Ar111a11rl.o cfl Ern1ar1110 Fiore lt i, ~Iore lli Et1ge11io, Raffaele Paolt1cci , .Franc0sco Pcn timalli, GitISCJ)pe \ -iclau, abato \ 1 j co. E pri111iamo il i1o·s Lro vivo comJ)iacin1en lo per ques te des ig n azioni ad u11 alto co111pito polilico e tecnico .

Il sen. Bastianelli tiene rapporto ai Sindacati ìtlediei dell'Italia Centrale. Il 12 n1arzo il co111mi•ssario n1j nis leria1 e del Sin daca lo n azion ale medici, scn. Bas lianel li , ha tenuto rapp0rlo i11 Perugia ai Sindacati provinciali <lclle Marche, del Lazio, cl ell 'Umbria e dell 'Abruzzo e ì\i[olise. \cl salone dei Xo tari , al palazzo ~Iunicipale, pre~enli il Prefe l lo, il Fe.cl erale e tutte ]e aulori1à e ger ar chie ci l tadine, i è JJrocecluto alla ina u gurazione d el gagli ardetto del S ind acato interproYi11ciale ineclici umbri in titola lo al m ed ico m e. ' d aglia cl 'oro Chiave]lotti, inorto vol ontari o in A. O. Indi il ~resid e n Le dell 'I lituto provinciale di ct1llura fa cist a ha corr1memoralo l 'eroico scon1parso ed il Podest à ha portato il saluto della città al Co111n1i's sario ed ai clu ecen Lo par lecipan Li. È seguito il Segretario del Sindacato cl1e h a fatlo u11 'anìpi a relazione sui problem i inter essanti la classe: essa è ·sta ia seguita d a una discussion e cui l1a n110 partecipa lo molli co11Yenuii. Infine il Commissario ministeria1e ha riassun la la discussione illustra11clo la risoluziç>ne dej proble1ni.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. • •

Reparti di sosta presso i dispensari antitubercolari. 11 i\[in istero dell 'I11 lerno (Direzione . Gener ale della anilà Pubblica, Divis io11e \I - ,Sez ion e III) J1a clira1nat o l a seg·uenle circolare i1. 48 ai Prefc t Li del Reg no ecl al Go,·ernalorc cli Jlo111a, i11 .<:l a La 4 111arzo 1939-XVII: È s tata rilevata la te11de1tza da IJart c di al.cun i Consorzi i)rovinciali a11liL·u bercolari di creare , pre so i di1)e11denti d1spen ari, sezioni di degenza protraentes i an cl1e per vari g·iorni. Si111ili r c1)arti, anch e se d es li11ati a persorie r e::i<lenli fuori cl ella sede dci di's p e11 ari e con ricoYcro li111ila lo a lin J.,r e,·e periodo di ten1po, n o11 JJO ·0110 e ... ~ ere con en l ili , g"iaccl1è ricl1ieJ erebJJc-

r o un 'attrezzatura complementare, qual e i diS!)~n sari antil11bercolari non JJOsson o avere. È b en vero presc ri l la presso i Di pensari una can1er a di sos la, ma essa ha unican1ent e lo ·scopo di perm e ttere un lemporaneo riposo all'ammalalo subito d opo l 'intervento pneumoloracico. E con1e tali debbon o inl e11 der si le camere cli soggiorno tollerapili solo n ei g-.randi Ce11tri per ammala li i11 a ttesa di Yisila, con cl cg·e11za li111it al a alle sole or e diur11e. Qualch e ·Consorzio g"iustifica l 'is lituzion c delle cilate sezio11i cli sogg iorno a degenza permanente con la circostanza cl1e an1malati, pr0Ye11ie11 ti da locali Là lont an e, no11 pole11d o rien I r are in g ior11ala nella lor o r o idenza, sar ebb ero allrin1enti co·s l r etti a 1)ren<lere alloggio in albergo o in camere mobilia te. Per Lali even lualillt possono stabilirsi accord i con gli Os1Jedal i locali , i11 maniera ch e gli i11fer n1i, i quali s i lrovino i1cl]c circost an ze su es1Josle. po5san o esser e accolti n ei repar ti o sezioni a11posi te degli Ospedali m e(l e i111i. Su qu anto SOJ)f'U prcg·o le V\ ' . EE. cli ricl1inn1 i\r e l 'atten zio11e di co le1st o Co11·sorzio proYin.cinJ1• antitubercolar e, con b1vito acl a tte11crsi a quan lo con l a presrn Le si r acco111a11da. Pel 'J\!I inistro: BuFPAnJNI .

MEDICINA SOCIALE La tessera sanitaria per i domestici. 11 Con·siglio dei "Niinistri del 15 m ar zo ha approYato l 'is liluzio11e cli una tessera sanitaria per il personale add etto ai servizi don1estici. Lo sch ema di diseg·n o di l eg·ge· sarà a st10 ten11)0 esaminat o cl alle compe tenti Con1mi s·sio11i leg·islative alla Camera dei ~-,asci e delle Corpor azioni e dal Senato e ])O i pro1n ulg·alo. · Con es o si Yuole alYaguardare la salulc dei compon e11li l e famiglie in cui tale p er onale è occupato e specialn1entc i bambi11i dal con lagio di g·r avi mala ttie, ch e potrebbe e sere diffuso clai do111esti.c i. Il provYedit11 811lo Ya quindi i11qundrato 11ella gra11de e molleplice azion e sYol La da] Rcg·im e per la tutela dell ' jn leg·ri Là della razza. Con l e nuove disposizioni i do1nes lici 'cngono so tlopo li atl un 'efficace vigilanza sa1ìilaria diretta acl a·ssicurarsi cl1e es si sian o esenti d a n1 ala ttic i11fe LLive o da postumi di esse. ·Così le famiglie Yerran110 salYaguardate da eYen1t1ali pericoli. Il doC'un1ento cl1e compr oYerà l 'assenza di t ali infermi là sarà costituito dalla nuova tessera sanilari n di cui il }Jer anale di servizio doYrà essere forn ito . Inoltre questo avrà l 'opbligo di so ttoporsi, 1)ri111a di ass umere il servizio , ad un a visita m edi ca di accer lan1enlo e su cc~ssivan1e11 lc a periocli ch e y j ile di controllo. Il GoYerno Fascis ta si è preoccupato che l 'oh11ligo della t essera e della visi la sa11i l aria n o11 costituisca un onere p er questa i1u111 erosa categoria di l avora tori ed h a perciò sta~i1il o cl1e. la fornilura del docu111ento e la ])res taz1011c sa111taria ·inno co n1p le lam en te gratuite. 1

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cc lf, POLICLllNICO »

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XLVI, ~"l ~I. 13]"

CONCORSI. Posti vacanti. c:111ETl.

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Con.sor::io

Provinciale

Antil uberc.olare.

È apcrlo lJubblico con cor so, per titoli ed esami,

a clue }JOs li cli Niedico Direlloro per lo Sezioni c'is1 ~on ariali cli I g iene ociale cli ! stonio ccl Atessa. Detti po·s ti sono relri])1 1ili con l 'annuo stipendio di L. 7200, bu sceLlibile <li quattro aumenti quincruennali dcl d ecjmo, al lordo d elle ritenute, delle ridu zioni e degli aumenti, in conforn1ità delle disposizioni legi lalive in Yigore. Per servizi fuori re ide11z:-,, sar à corrj sp òsta l 'i11dennità di missio11e previsla 11el regola111ento. Obbljgo di servizio p er i1on me110 cli clue ore al giorno e per almeno 3 g iorni d ell a e tli1n ana, co1npresa la domenica. È con entil o il libero e ercizio medico-chirurgico in luogo ed in ore estran ee a quelle di ufficio. Età n o n superiore ag~i an11i 40 alla data del 16 marzo 1939, ·salv') eccezioni di legge in vigore. L e do111ande in carta d a bollo cli I~ . 4, insieme ai docu1nen li prescritti n el })anelo di concorso che reca an cl13 le modalità e l e altre formalità clei n1e desi1ni e ch e la Segreteria in,·ia a richiesta , debbo110 pervenire alla Segreteria d el Consorzio antitubercolare di Chiel i, Palazzo clell a Provincia, no11 oltre le or e dodici d cl 23 maggio 1939. l~ORLÌ.

Osp-edale e Orfanotrofi Raggruppati. -

F ino al 29 a1)rilc 1939, ore dodic j, è aperto il conor so p er titoli cd esa111i ai p o·sti di aiuto m edico, aiu to chirurgo, assi s lenle 111edico, assistente chjrt1rrro, 11r es o l 'O·spedale << G. B . Morgagni >) ora ro n ])Osti le i Io 300 da porlar~ì quanto prin1a a 600. lipendio L. 4000 e 3000 an111Je rispettivame nte c.011 riduzio11i , au111enli e ritenute di l egge, oltre co n)pa1 lecipazion e su g·li 011orari n ella misura che Yerrà fi~ sata <lnll 'a 111n1i1)itS trazion~ (nttt1aln1cnte è di c irca L. 2000 i11c n sili ])Cr g li a iuti o. L. 1000 per g li as i t0nti). . aranno inoltre a ·s u11ti , co111e aYYe11Lizi, 2 as·site11li cli n1~cl j c i11a ed 1 di cl1irurgia scelti i11 ordine di. g rndualori a dopo i primi eletti e ciò in al I esa d ella rifor1na d ell 'organico. Per altri ch iarimenti rivolgersi alla segr e teria d c ll 'O p erlalc. ~Irr.A~O.

Consiglio

cJegli I slifufi Ospilalieri. -

Per la 11ccur ale <li Cer11usco ~ 111 Navig lio: primarjo 111edico <lireltore: s lÌ]). L. 24.000, inden11. reidenza L. 4500, allogg·io: a iu lo chirurgo: 1s tip. L. 64.50, inrlc11 n . trasf. L. 3000, aumento di L. 950 clo}10 il 1° biennio; cinqt1e assistenti: s tip. L. 5600, FrrY . al t. I.J. :360, inde11n. lrasf . L 2400, aumenti. )) rin1 ario oc uli ~ la; L . 7 50. P er lulli: Lil. ed es.; . cacl . 28 1rHt rzo, o re lo . REGGIO C .\L. Ospeda li Riunili « G. l'.Ialacrino >) e u F. Bianchi » . Co11cor i per tjloli ed esan1i a 11rin1ario r l1irt1rgo cd a i)rj111ario os lctrjco : stipendi ri s pel liY . r. . 14. 00 e L . l 000; due c1ui11que11ni d eei1110; rornpartecipal. caci. ore 16 clel 31 n1arzo. Do111a11da e li toli alla egrc leria; in rorn1a zio11 i della J)i rc1io11e 'lcdica. 11R. Prefctlure. Sono inclt> lli i srg-ur11 ti concor~i: . \ ) per co11cloltc 111c,lirl1c nelle J)fO\ince di: .\ grigcnlo, 6 po ti ; ~ carl. 15 aprile; \ osln, 8 po~l i ; ~cac i. 22 npri1e; .\ ... ti. lU j)O" li : ~ca,l . ;30 n1arzo, ore l n : l'l' l l u 11n. :3 po-.! i : 'l'tHI. l .) ill)fÌ le;

BeneYe11 to, 5 p os tj ; scad. 15 n1aggio, ore 12; Bologna, 13 posti; scad . 30 aprile, ore 12; Brescia, 24 posti ; scad. 31 marzo, ore l l_;; Campobasso, 9 p o·sti; scad . 30 aprile; del Car11aro, 3 11osti; scad. 30 aprile; Catania, 6 posti; scad. 15 aprile; Chieti, 7 posti; scad. 31 marzo, ore 12: Cremona, 6 posti ; scad. 31 marzo, ore 16; F errara, 7 posti; scad. 29 aprile, ore 12; Fiume, 13 posti; scad. 31 marzo , ore 18~ La Spezia, 2 posti; scad. 15 aprile, ore 18: l\facerata, 11 posti ; scad. 31 marzo , ore l c.;; ~.falera , 2 posti; ·scad. 30 aprile, ore 18; ~Iode11a , 9 posti; scad. 31 marzo; . Palermo, 14 posti (2 nel capol.) ; ·scad. 31 n1ag-· gio, ore 19; P erugia , 15 posti; scad. 30 aprile, ore 16: P esaro 1 17 posti; scad. 31 inarzo,. ore 12 : Pescara, 2 posti; scad. 30 aprile; Piacenza, 6 pos ti; ·scad. 31 marzo, ore 18: RaYcnna , 2 })O li ; ~rad. 31 marzo, ore· 18 : Regg io Ero ., 5 posti .: scad. 31 marzo , ore 18;: Siena, 6 posti; scacl. 31 marzo ; ~Iessina, 3 posti ; cad. 30 april e; 'L'rento, 10 posti ; scad. 31 marzo, ore 18; T erni, 11 posti ; scad. 31 maggio; Udine, 19 po ti ; ~cad. 31 m a rzo, ore 1 Ve rcelli, 12 JJosti ; •scad. 15 apri1e. B) p er Laboratori provinc iali d 'ig·ie n e e profilas--

. i (Sezione medico-111 icrografica) : Asti, asisist en te; scad. 31 marzo; Cam1)oba·sso, assist . ; scacl. 30 aprile, ore 18;· F oggia, as ist e nte; iscad. 30 aprile, ore 18: ~·lacerata, coacli11lortl ; scad. 30 marzo, ore 12;· ~Iantova , assis l. · scad. 30 aprile, ore 18; Parma, direttore e coadiu tore; scad. a tut1 o il' 30 aprile: Pavia, coadiutore e assistente; scad. 1.5 aprile, ore 18 . Pis toia, "Oarl iulo re; scad. 30 aprile; · C) per ufficiale sar1i tario e m edico capo d eJl 'Uffic io d ;ig ien e di : . .-\ s ti, a ss is te nl e: scarl. 31 marzo ; Cremona, ca1)oluogo; scad. 31 n1arzo, ore 16; Tn1peria, ca1)oluogo: il concorso è riservato; Lecce, p er un con f..o r zio ; la scacle nza sarà n@· tificala ulteriormente; Savona, })er co n sorziali ; scad. 31 m arzo .

D) Dispe11 ari anliYenerei: Aosta , dir e ttore , scad. 15 aprile. E ) I ti tu ti ProYincin li p er l ' .;\ssi·~ 1 enza a11 '111fn n --

zia illegittim a:

Asti , dire l lore anitario (sti11. L. 10.000, 3· trienni dee. , indenn. ·$erv. a li. L. 2000); S<' a<l. 2..1 aprJ.Ie, or e 12; ono escluse lo donne. Per i bandj di con cor so, chiarin1cnl i c<l ul tre i11 for111nzioni riYolger 'i a lle rispcttiYe Rl{. Prcfc ll u rc, ·fficio clel :\I(>clico ProY in c ialc. c;onsor zi

prouinciali <1nlifubercola1i.

Fil.l111e, clirellore dcl Con"orzio; " tip . L. 19.000, 4. au1nc11li .dee .. i11dc1111. er'. a l i. I.•. :5400. inde11nità fnnzioni L. 2500 ..... cad. 20 aprile, ore 1 '"" .• cg-releria cle ll '.\.n1111i11i . . lraz.: pala1zo cl elTn Pro\illc in , ,i ,t Carducc i 21: Geno , a, p e r 'ice-direttore ; ~l jJl . L. l~.ooo e 4 quinquenni dcc.: indrnu. carica L. 9000: cad. ~ n1a rrn-io ore 1 ,· C I


[A~NO

XL"\' I ,

'N-UM.

13]

SEZIONE PRATI CA

Piacenza, direttore delle Sezioni clispensariali; L. 12.500 e 5 quadrienni dee. Scad. 31 marzo. · ore 17. Reggio Em., aiuto medico del dispensario·; sli1). L. 12.000, 4 quadrienni dee., indenn. serv. atl. .L. 2500; scad. 31 marzo, ore 18. Rivolg·er si alla Segreteria. Per altri schiarimenti ed informazioni rivolgersi alle rispettive Segreterie. Federazione delle Casse M u. t ue di malattia p er i lavoratori dell 'Industria. Pesaro: capo del 1servizio sa11ilario dell 'Ufficio prov. fascista; L. 15.000 e tredicesima mensilità; -se$!_~ . 60° giorno dal 10 febbraio. Reg~rio Emilia: jd.; L. 21.600 e tredicesima 111ensilità; scad. 60° giorno dal 31 gennaio.

..Borse di Studio. Assegni per il corso di aggiornamento m edi co. Il Commissario n1inisler1ale clel Sindacato .na:zio11ale fascis ta dei Jneclici, sen. Raffaele Bastianelli, 11a deciso di m etter e a di s1)osizione dei Sinrlacati provinciali fascisti dei m edici di Bolzano 'Trieste, Cosenza, Potenza, Can1pobasso, Sas·aari' Cagliari e Nuoro , Yentiquatlro bor se di sludio, di lire 1500 ciascu11 a, da asisegnare a tre meùici di ·Ciascu11a provincia per la frequ enza del «Cor so di aggiornam ento per m edici » che si terrà n el Jncsc di maggio prossimo a cura clella Scuola medica clinico-ospitaliera di Roma. Con questa iniziativa, ch e sarà ripetuta e sviluppa la n egli anni ·seguenti, a 5econda delle· disponibilità materiali del Sindacat o nazionale fascista d ei 1nedici, si intende portare sul t erreno delle concrete realizzazioni l'attività che è affidata al Sindacato 1st esso, secondo lo S})irito e la norm a dell 'ordinamento corporalivo fascista, attività intesa a curare la diffusione tra i propri inscritti della cultura m edica, sia scientifica ch e pratica.

. N OMINE PROMOZIONI ED OHORIFICIEHZE L 'Accaclemia di Storia dell 'Arte sanitaria in Ro111a ha giudica lo il concor so del 1938 ai tre premi di lire mi.Ile ciascuno di « Fondazione Mas·si1110 Piccininj » per rivendicazioni italiane n el campo della scien za sanitarja. Sono stati assegnati due premi, ~ ne sono risultati vincitori lo 6ludente ì11 medicina Vincenzo Castaldi di i\farradi (Firenze), che h a illustrato la dimenticata figura di un medico t oscano, Odoardo Ljnoli, quale precursore un. ecolo fa (1838) del Weil (1886) nel descrivere l 'it• tero infeltivo; e il dott. Alfredo Giannini di Firenze, ch e· ha dato la documentazione, per datazione € per icon ogr afia, ch e nel 1800 Domenico Batini (lescrisse in Siena il m egacolon con genito, attri])uito poi a Hirschprung (1888). I vincitori del con.corso sono uno figlio e 1'altro allievo del prof. Ca.st aldi, direttore dell'Istituto Anatomico dell 'UniYersità di Cagliari e segretario generale della Soc ietà italian a di Storia delle Scienze m ediche e n ~ turali. Il preside11le degli Stati nominato diret lore gen er ale della Marina il prof. floss T. te gli ultimi 5 anr1i ù stalo BJ 11 11 ra.

Uniti , RooseYelt, h a del servizio di sa11ilà Mclnlere, ch e duransuo inedico alla Casa

NOTIZIE

DIVERSE

L'opera della <Jroce Rossa Italiana in Spagna La Croce Rossa Ilaliana, ch e può vantare un a lunga tradizio11e di g'loria e di umanità e che iu og·ni cYe:nlo d ella storia guerriera della Patria è sla la 011or evol1nentc in linea, non poteva non e ser pre·se11Le, colla •sua opera altamente civile, alleviatrice dei dolori inevitabili della g·uerra, an:.. che nella campagna fascista in terra di Spagna. Me11tre a migliaia i leg·ionari volontari italiani versavano il loro san gue, la (~roce Rossa Italiana sentì l 'imperaliYo categorico che da quel richiamo sorgeva, e fedele al proprio motto « lf,t er arm a charitas » l1a porlato il sollievo della su a assist e11za per salvar e il J11aggior numero possibile di vite umane. Dclf'opera di ques ta grand e is lituzion e in Spagna parla diffu·sament e in un suo scritto il presidente sen atore Filippo Cr emonesi. Egli ricord a ch e le prime unità .sanitarie partirono nel Natale del 1936. Ma già i)rima di allora la Croce llossa Italian a aveYa dato la sua fraterna collaborazion e .ai nu1nerosi profughi, ch e all 'inizio della lotta tentavano di sJuggire ai b arbari eccidi, curandone l 'assist enza , a mezzo d elle sue infern1ier e su navjospedale e provvede11do al ricovero, nei nostri iistituti di cura e di rieducazione fisica, dei mutilati spagnuoli, n1entre si intere·ssava pure per il rientro, nella Spagna ·n azior1ale, delle suore e del p er~onale religioso sca111pato al massacro . In seguito all 'afflu sso cost ante dei volontari italiani che accorrevano in Spagna per rispondere acl un appello fatto in n o111e cli a1 li ideali, la Croce Rossa Italiai1a, il 22 dicembre 1936, provvide, nel t erm in e di pochi g'iorni, all'invio di due ospeclali attenda ti completi di personale, di materiale e di apprestamenti sanitétri, di un nucl eo chirurgico particolarmente a ltrezzato, di una autoambulanza r adiologica e di vari automezzi san itari. Il p er son ale, tutto volontario, er a costituito da 15 ufficiali Jnedici ecl 87 sottufficiali, g·raduati e milita.r i. 'f ali unj là n on ap1)e11a pervenute in terra spagnola , en traro no immediatamente in azione dislocate dal comando truppe volontarie nelle località ove mag·giormente necessitava la loro opera soccorritrice. Intanto si pensò an ch e ad un prin10 invio di infermiere volontarie, affi11chè anche esse, a fianco del medico, desser o il loro contributo tecnico e spirituale alla assi stenza dei legio11ari. L'esperimento din1os lrò subito l 'efficacia di u11a tale collaborazio ne, t anto che i11 prosieg·uo di t c111po furono inviate altre ot to infermiere volontarie e su ccessivamente, a vari scaglioni, ancora 50 infermier e professionali r.h e raggiunsero le sorelle precedentemente invia te. Oltre a questo nuoleo des tinato ai servizi di terra, ben 150 infermiere volontarie si sono imbarcate 1sulle navi-ospedale per assis tere gli eroici legion ari · feri li cl1e rientravano jn Patria. Inoltre lél riconosciuta perizia lecnica del personale m edico italiano fec,e sì che si effettu assero numero·se richieste suppletive di esso, così cl1e altr-i co11tingenti di personale raggiu11se10 il nun1ero considerevole di 87 ufficiali m edici , farmaci sti e cappellani, nonchè 225 sotlufficiali grarluati di truppa e militari. Nel novembre 1937 1n. Croce Rossa Italian a mobilitava e faceva partire per la Spagna un altro 1

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624

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PO LJ CLJ~I CO

o·:" pcdalc rla guerra con1pl e lo di })ersonale e di 111al c riale, 11rc\y,·ecle11clo anche allo i11' io di i11genli q1... anti lal iYi di inedici11 ali. L 'ar licolo scg11ala il comporta1n en lo eroico di que!:i tC 11o·s l re t1n i là ripetuta111ente posle all 'ordi11e d cl gior11 0 dalle su1)re1ne autorità militari, ricorda11do ch e 1111n1cro o personale è s lalo indiviclt1aln1enle i11sig11i to cli ricomp~11se al valore. L 'ari icolo conclud e dicenclo che la Cr oce Rossa Italia11a, portata dallo spiri lo i n110Ya Lore del Fascismo acl essere una grande i s lituzio11e d el Regime, sem1)r e l)resen le :\ fjanco dei combatt en Li che scriYono col sangue l e pagine e roich e dei destini della Patria, ha portato, co111e ideale ·simbolo di un upe riore spirito di solidariet à un1n11a, da Malaga a Barcello11a, la fede , l'azion e e il sacrificio per <livc11ire 1neritevol e del sacro pa tçin1onio spiritual e cl ella 11uova Euro1)a additata dal Duce.

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[.\~l\O

XL' I, :.\ l ~t. 13]

LHlc di 50. 519 g·ior11nl c cli presen za, u11a 111edia gior:r;iali era di 138.5 presenze ed una n1edja di ricovero per ogni 111alato di giorni 27. Si ebbero 9Q decessi. Gl 'in terve11ti chirurgici furono 403 (contro 297 i1el 1937, 280 nel 1936, 139 nel 1935); la 1nortali I à cl1irurgica è ra1)presentata da soli 6 decessi. _ ell a Sezione pioJogica l e ricerch e speri1nen Lali so110 s ta te in numero di 1569. ·Conforle,ole è l 'i11cren1ento dei malati curabili, cl1e si presentano })On la11ea1nente o dietro invio clei sa11ilari, secondando I 'azione del Governo nazionale per una più effic ace lotta contro il fla~ gello. Duranl~ l 'anno si sono pubblicati 41 lavori , di cui 20 com1)iuti n ella Sezione biologica, 5 in quella a11ato1110-patologica, 8 in quella medico-chirurgica e 8 in · quella r adiolog·ica.

Nel Consiglio superiore della demografia e (]ella

Congressi e convegni. Ricordiamo ch e il 4° Co11grC'sso internazio11 ale cli patologia comparata avr à luogo in Roma dal 15 al 20 n1aggio, presso il Consiglio Naz. delle Ricerche. I lavori sa.r anno divisi in tre Sezioni: Medicina umana, Medicina veterinaria e Fitopatolog i a~ Temi di relazione: « Malattie da ultravirus >>; (< Eredità in patologia »; cc Funzioni di a111ige11i assocjal i »; « Proce si regressivi n elle piante ». Tra· i relatori sono i proff. A. Gas Lellai1i, A. La11[ranchi , L. Petri, G. Petragnani, A. Zironi. <2uota: per i 111e1nbri titolari L. 250; per g!i assocjali L . 100. La egreleria ha sede presso il Cons iglio Naz. delle Ricercl1e, piazzale delle Scienze, f~ o111a. 1\ richiesta s'invia il programn1a. La 6a Riunione del Co111ila lo et1ro}JCO d 'igiene 111entale è 1ndetta a L11gano dal 4 al 6 giugno ; tema ii1 rli scussione: cc (~ompren sione mutua e igiene 111e11lale ». Tassa cl'iscrizione fr. SYizzeri 5. La. riu11 i011r ;a rà precedul a, j} 3 e il 4 giu gi10, dalì 'a se111blea delle Socie là 'izzere di psichiatria e <li 11eurologia.

Corsi di perfezionamento. L 'Is tituto di l\!Ialariologia « Etlore ~Iarchiafa­ Ya », dirello dal prof. G. Baslian elli , 11a organ~z ~ za lo due cor ... i di malariologia: uno per i11ed101 italiani l 'altro internazionale. Il ])r.in10 si svolrrerà cl~l 24 luglio al 10 settei11bre; tas a d 'iscri;ione L. 100, più L. 100 p er la gita d 'istruzione. Il secondo si Yol gerà dal 25 luglio al 20 settembre; tassa d 'i crizione L. 400; importa della gita L. 900 . .t\ richie ~ La 'i11Yiano i programn1i <lett agliati . Rivolge r i alla egreleria dell 'Istituto , Policlinico U111bcr lo I , Ron1a. ... i è pubblica lo il progran1n1a dellagliato dei cor ~ i cli aggiornan1e11to p er 111edic i._ tranieri. organizzati clall 'I.R.C.E. in Roma , dal o al 22 giug110. Rich icd erl o alla sede, via Lazzaro Spallanzani 1-A, Ron1 n.

L'Istituto oncologico di Milano. i è publ)licala ]a r elazione dcll' cc Is lilulo Xazionale , .il l. En1. III per lo -s luclio e la cura del can<' rO », riguarrlnnle il 1938 (più esallamente j] l)<'rioclo dal 21 <licen1bre }937 al 23 .rljcc111bre 193f3'\, a cura del direttore . E. Rondoni. Il 11t1n1ero dei ricoverati è ., la lo di 1136, ai cp1ali ne 'a11110 aggittn li 110 11rce-si-1enli. co11 unto-

razza. Il Duce 11a chiama to a far parte del Consiglio Superiore ·clella Demografia e della Razza, i s lituilo con R. D .. 5 se tteml)re 1938-XVI, i segu enti n1edici: prof. Filippo Bottazzi, ordinario di fisiologia umana , R. UniYersità Napoli ; prof. Vito De Blasi, doce11Le di os tetricia e ginecologia , R. UniYersilà Genova; })rof. Cesar e Frugoni, ordi11ario di clir1ica n1edica gc11erale, R. Università Ro111a; prof. Giunio Salvi, ordinario di analon1ia u~a­ na R. Università di .Napoli; prof. Fra11cesco 'alagu~:'a, docenle cli11ica pe~iatrica, B.. UniYersit~ cli Ron1a. ~e fanno })arte, inol Lre, co111e membri di diritto i 111edici: prof. Giovanni P etragn ani, direttore gener al e della Sa11ilà pubplica; prof. Sabato ' 1 i's co, designa to dal Ministero della Cul1 lura })Opolare.

Per la salute della razza. In occasion e clelle i'lozze di S. A. R . Maria cli Savoia con . 1\ . R. l . u ig i cli Borbo11e-Par111a , l 'ArI11ninistrazinne Provinc iale di ~arma ha deliùerat~ l 'erogazio11 e di L. 300.000 ripartite il! parli ~g':1al1 a favore clell a G. J . .L., del Con·~?rz10 Pro,~nc~aJ ~ antitubercolare e clella Federazione prov1.nc1al~ dell 'Opera Nazionale Maternit~ e.d Inf~nz1a. cll Parn1a. L '.A111mii1istrazione prov1nc1i;ile d1 Bari 11c.~ deliberalo di istitt1irc un Centro. p~ovinci~le. d 1 n1alarioterapia per l'.>an1])ini para~1l1ci, d a 1nt1t?l ar&i al nome dell 'A1 1gus la Principessa ; anc~1c 1 ~ F eder azio11e del! 'Opera Materni là ed. Infanzia d' Bari ha Yoluto associarsi all 'on1agg10 della proYincia cl eliberanclo di jntitolare al no1:1e del.l '.t\~~ gusta sposa il con ul 1.orio n1~terno ed 1nfant 1le "1 1oicattaro in corso d1 a l tuaz1one. Il Rettorato del la proYincla di Ales~a11dria 11a ~lesljnalo, nelln fat1sta occasione, lire c1ncruanla1111la per l a cn~a "lellcl i'\ladre e clel Bambi110 in quel capolu ogo .

Azioni gi11diziarie.

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Consiglio di ta lo - V ezio11e - l1a cleci·so su cli un ri cor o prese11la to clal ~oll. Ste!a110 \lorabito cli )fessina. il quale cl11rde~a 1 ann,1llan1ento cli una clelillrrazione podestar1le 9 c:e lt e111 bre 1936, con cu i. in .;;.egu i lo a concorso. ' eJ111 e 11ominalo il dol t. Leuz1i medi co condotto clPl l.o111une di . Stefano di Aspromonte. . A, ·yerso tale ricorso rcsistel te il Comune. ctrd tlucndo i in giudi7io. Il Con iglio cli lato. co11 sen tenza d el 17 !!•'linaio scor "'o. l1a rigettalo il ricorso clel ~lornl 1 ilo.


[ .-\sso XLVI, Nul\-t. 13]

SEZIONE PRAl;ICA

ponendo così lern1ine ad un giudjzio, ch e •si Lrascinava dal 1932 e che aYeYa d ato luogo ad altre due sen tenze d el m edesi1110 Co11sjglio di Slalo. Alcuni odontotecnici della P,rOYincia di Bolza110, anche a nome di altri loro colleghi , hanno prodotto ricor so al Consiglio di St ato contro la decisione dei Mi11isteri d ell 'Interno e del! 'Educazione 11azio11ale, che n egarono il riconoscimento del diritlo all 'esercizio di odontoia lria, o quanto meno all 'esercizio dell 'assistentato odontoiatrico seco11do la legge vigente nelle t erre irredente al tempo dell'ex-regime. I ricorrenli facevano presente ch e aYevano acquisito il djritto all 'e·splicazione di alcune attività inerenti alla professio11ale di odo11toiatra con la denomi~azione di assiste11ti, in b ase alla legge austriaca 20 marzo 1892 e ch e, estese alle nuove provincie italiane le disposizioni di legge vigenti n el Regno sull 'eser cizio clell 'odontoialria, n e erano s tati esclusi, m entre le norme transiforie del Tes to Unico sulle leggi ·sanitarie avevan o autorizzato i conce&sion ati. Il Consiglio di Stalo (IV Sezione), ha rit enuto i ricorsi privi di con sistenza g iuridica e li h r1 rigettati. , Al tribunale di Roma è Jn corso un processo intentato dai co niug i ing. Enrico Della ~forte e Wanda Caimmi contro il dott. Luigi Cassarani Orsi, ges tore di una farmacia, d a cui Yenne fornito solfato di m agn esio n1ìs to per un terzo incir. ca a solfato ,Ji zinco; donde un a Yelena111ento d ei due coniugi, riconosciuto dal dott . ~{auri. Nella sjgnora i disturbi i em endaron o pres to, m entre dt1 rarono circa due mesi n el inarito , cl1e si er a appena rimesiso da una forma influen zale e si trovava in co11dizioni di minore resistenza. L 'imputato ·si è difeso affermando cl 'ayer acquistato ·i l prodotto presso una Casa di Milano come solfato di magnesio . Il Tribunale, su richi es la del P. M. , h a ordinato l 'ulteriore accertamenlo di tale affermazion e e delle eventuali responsabilità relative, come J)Ure una perizia sull'entità d élle consegu enze s ubite dai coni11gi Della Morte. Caso oc~orso in Inghilterra : u11 operaio 17enNe riportò un trauma al ginocchio il 2 gennaio 1932; venne trattato con tintura di iodio . Dopo un lungo periodo di silenziosità, al ginocchio comparvero gonfiore e dol0re; il 25 febbraio 1937 il paziente fu accolto i1ell 'osped ale di Windsor, do1ìde fu trasferito n ell 'ospedale di Londra Ovest. Post a diagnosi di sarcoma, si amputò l 'arto , il 9 marzo 1937; l 'esarn.e anatomico confermò la diagnosi. Solo il 17 novemb.re 1938 il paziente avanzò richiesta. d 'indennizzo, adducendo ch e la malattia era stata con secutiva all 'infortunio. Due p erizie mediche hanno espresso p ar eri contradittori: una considera il trau1na quale un fattore causale del ·sarcoma; l 'altra con·sidera il sarcoma quale una coincid en za fortu ita. Il Tribunal e della Cont ea di Windsor h a deliperato di non poter en1 et tere un giudizio , a11t he in considerazione del fatto ch e la denunzia è stata t ardiva.

62.5

a lurno d a Yari 1ne<li ci s pecialj s li, coudiu va l i da due croccro·ssi11 e. Ha lo scopo di facilitare i con1pili diagno sli ci elci medici condotti e di visitare i dipendenti della G. l .L. , cli cui r edigerà le carlelle bio tipologich e. 1

Il Duce h a rj cevuto il P.rof. Giuseppe ~lagg·jore, r e ltore d ell 'Universj là <li Palermo, il quale gli 11a fatto omaggio di alcune sue pubblicazioni, lra cui il volun1 e, con1parso r e.cen lemente, su « Razza e Fascismo >>. L '8 m arzo si è tcn ula a Parig i una delle cc Riunioni m ed] co-.chirurgich e di n1orfologia », nel1'anfiteatro della cuola di antropolog ia, ol lo Ja }Jr esiden za clel d o l t. C. Claou é. Sed e d ell 'ffi cio <li presidenza: rue Scl1cffer 39, Pari s XVI 0 . Il 3 e il 4 m arzo si sono ·syol te a Parig'i le n ate m edich e franco-jugoslave n.

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Gior-

Il g ica su a cl1e

prof. Jura, direttore della p a lologia chirure propedeutica ci1nica cli Bari, ha -Len u to la prolusione su gli orientamenti e le n ecessità s'impongono a lale disciplina ai fini degli ·~ yilupJJi cljdalt1ci e scientifici nuoYi i11 otte111per a n za all e 11orm e Jcgi·sln Live recenti , che re1~clono tale n1a teria obbliga toria per due ai1ni. Il doll. Panlaleo Paladini , di Verona, è stato ogg·e Lto di una m anifestazio11e di simpatia, da parte di u11 gruppo di a1nici, per la su a « erumogenesi >,, con cezione ch e a llribuisce l 'attivit à dei rimedi, eruma, allo sviluppo di energie. Il dolt. Mario Ga11 clini h a t enuto un a co11ferenza n ell 'aula i11agn a dell 'l stituto di Cullura fascista <li l\lila110, sul tema: « La lotta del Regin1e contro la lu]Jer colosj » . · Il diretlor e della Sanità Pubblica h a Yisitalo il Dispen sario anlilt1percolar e di Capena. Il ,Sindacato 1)rOYinciale d ei medici di Pado~u ha aperto una pubblica sottoscrizion e, il cui ricava lo sarà deYoluto pe.r int est are un letto al nome del co1111Jian to do tl. 'Niario l\Iarzemin. Ila preso conged o dall ' Univer sità di Fra11coforle sul ì\ileno, il prof. ~ranz Volhard , professor e di medicina in lerna , particolarmente not_o p er i suoi studi ·s ulla funzione r en ale. Il prof. Giu seppe Tallarigo, ordinario di biologia all 'Univer sit à <li Ron1a, ha tenuto n ell 'Accad emia fe1nnlinile della G. I.L. in Orvieto, una con ,·ersa~ zio11e conlro lo ·spreco alimentare.

Un po' dovunque.

S1 è r ecato in Addi s -~eba il prof. W eigl, pato,. logo p ol nc.fo, 1specializzat osi n ello ·studio e n ello cura d el tifo esantPrr1atico, co11lro cui h a all estito un vaccino. Egli è ::;t ato accompagnato dalla dottoressa Herz]g e dal chimico Lenortovich. La missione venn e ricevuta dnl prof. ~lariani, clirettore del! 'Uffi cio d. 'ig ien e e profilassi del ~1unicipi o di Addis Ahrhn, il quale era g ià stato, per u11 certo periodo, n e)l 'l stituto del W eigl , di cui aYeYa ap])rezzato le ricer cl1e e adottato il m et odo cli allest imento d~l vaccino. Scopo precipuo della visita è l 'i·solamen lo dei virus locali per la preparazione di vacci110 cc in loco », così da provYedere a tt1t ti i bisogni per i11ten sificare l ·azion e profila l'lica.

Il 13 marzo ha inaug·urato la sua attività nella provincia di Roma 1' « autotren o sanitario », con visite a La<l ispoli, CerYet eri e S. ~1arinella; esso ror1sta di un a m o lrice ed u11 rimorchio; il servizjo con11)rende varie n1 t iYi là erl è disimpegnato

La F.I.D.A.L., aderendo al d esiilerio della f'ederazione llaliana Medici sp ortivi, ha tabilito ch e i medici reo-olarmente inquadrati nell a• F.• I. ?vl . S. o abbiano libero accesso alle inanifc taz10111 sportive, djetro esibizione d ella tesser a.

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I L POLICL!INICO

l11 corso co1nplcn1enlare di igie11 e }).r:alic a per a J)Ìranli alla carrie ra anilaria si terrà nell 'I s til u lo cl 'Igiene dell 'Un iYe r ' i tà cl i Parma, a partire dall 'l inaggio, per l a durala cli un bin1es lre; inoclali là consu e te . Tassa L. 400. Al Policl i11ico di Nap oli so110 tate ricoverate qruattro persone con . ·si11ton1i cl :avvelenan1ento, con secutivi a co11 umo cli for n1aggio l)ecorino prej)arat o e ver1du lo cl a una co'lo11a cl1c, non autorizz a la , sfuggiva al co11 lrollo. sa11itario; ella è istala .arres tata e denun ziala all ' au lorilà g iudiziaria. Il prof. Eugenio i\Iorclli, direttore d ell 'Istitu Lo Forlanini di Roma, · h a ten u lo in Yarie città del Portog allo un ciclo di conferenze scientifiche pe::: m edici e stude11ti , trattando di proplemi della tisiologia. e facendo conoscere le dottrine e i r e-centi progres si della scienza italiana in tale camJlO . Le conferenze sono s tate t enute per invito ~el1 'ls litulo italiano di cultt1ra cli Li·sbona . Calorosisi111e accoglie nze ·s ono st ate fatte al i\Iorelli. 111 !'"'rancia è stata co tiluita , presso il Mi11istero <lelle Coloni.e, una Co11111ti':ssione consultiva sulla tripanosomiasi.

Il Senato france e ha in s tudio una propos ta d1 legge del sen. Porl111a11, che s la])ilisce l 'esame di a111n1issi one al corso di studi. 111edici, dopo un biennio universitario di preparazion·e : essa ha lo scopo dj limi.lare la plet ora inedica. Un violento incendio è scoppiato in un padiglione d ell 'Ospedal e pr0Yi11cia] c per l e malattie 111entali di Lilla. A gra11de stento poterono esser e sgombrali tutti i malati. Un autocarro dei pom~ ])ieri travolgeva un pas an le e ne fratturava · gli arti inferiori. Il Governo brila nnico l1a costituito un Co1niLa to d 'inchies.l a sulla tubercolosi 11el Paese di Gal-

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le ; risulterebpe dai dati raccolti cl1e la diffusione e,lel morbo nella regione è dovuta alle pessin1è concljzioni degli alloggi per la classe povera. Il J)rof. Giulio Chiarugi , reputatissimo anatomico, ha festeggiato il suo 80° compleanno. Il prof. J. P. Cardamali1S, reputato malariologo e t ropicalista di Atene, ha compiuto 80 anni il 9 1l1arzo. La Principessa di Pien1onte ha inaugurato a Napoli una nuova Casa per l a ~1adre e pel Fanciullo destinata alla zona di Capotl.ichin-0 (alla cerimonia era presente il cardinale A 1scal esi) ed un Consullorio ostetrico in via Giannone; h a poi visitato il dispensario antitube.r col are cc Vincenzo de Giaxa ».

È d eceduto a Parigi, in età di 82 anni, il dott.

BECLÈRE, notissimo per l ' altività ·5piega1a n el campo della radiologia rneclica, d1 cui fu un antesignano. Tra i s uoi molti co ntributi originali, vanno parlicol ar111enle ricordati · quelli sulla roentgenterapia dell 'ipofisi e quelli - divenuti cl assici - sulla roentgenterapia d ei fibromi uterini . Egli or ganizzò il primo i11segnamento di radiologia n1edic a e per un trenlennio istruì migliaia di allievi in tale campo. Pri1na di (ledicarsi alla radiologia, aveva compiuto pregevoli ricerche ;sull 'immunità antivaiolosa; negli ulti1ni an ni aveva ripreso lo studio spe- • rimenlale dell 'irnmunità nelle malatlie infettive e si era . anch e occupato della patogen esi degli oncomi. Ha presieduto l 'Accaclemia cli medicina di Parigi ; era dollore « honori·s causa » di varie Università. In occasione del suo 80° compleanno, gli furono tributate moltissime attestazioni di ammirazione e di devozione da tutti i Paesi. A. P. ANTONIO

Indice alfabetico per materie. 1\borlo febbrile : c ura a lliYa o conserYa lrice ? . . . . . • . . . . . . • . Pag. Antministrazi on e S<llnitaria

. . . . .

Bacilli difterici: portatori di - e Biblioar afia . . . . . . . . Cervello: tu1n or i : cli ag11o ~ i . . . Criop a lologia : co11,·egn-0 . . . <:r o n cLca

ceppi . . . . . . . . .

del mov im e11t o co rp or ativo

l)iab c tici: r caz . d i Ta1a tn-1\.ra ed equilibrio pro teico •lcl san g ue })rin1 a e (lop o lral lan1. i11 ulinico . . . . . l~ clu.caz i one: com1)ilo d el n1cclico n ei. progr an1mi di . . . . . . . l·~ecr:\ to: al terazio11 i lo -.icl1e . . . . l·~ega t o: i11[a rli . . . . . . . . - . Ge-..so: J)rP.l cso po te re irraclia nl c . <; on1ito: o tcocondril e cl h; eca11te e conclro n Hl lo i sponla11 ra n1 . r egredit e . T -.. t cro p c.~ i J)Cl,·ica cli l>r·" talo11.a: r . ili r en1oli . . . . . · · · · · · · 'f edicira sociale

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~1egaesofago ;

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operaz di fleller . . . . Pag. )) O sa : nuove al J)O~ lo d el le vecchie . . l>er iloneo: cis li cla echinococco cosi)) . dette solitarie . . . . . · · · · · · · P oliomielite an ter . ac uta: terapia n ello )) s tadi o acuto . ... .. · · · · · · Poliposi in le l. as ~ ociata a relicolite ul-

cero• a

. . . · · · · · · · · · · · · · Puerperio e suoi d istur}) i minori . . . Pupilla; r eaz . p a r ae,lossa alla luce . . . Sangue con·ser,·ato p er trasfusion~ . '. Sierodi agnosi di Wiclal: anomalie d1 fronlc alla clinica . . . . · · · · · Sprue s intomatica cl a fisto1 a gas lrocolic'-l . . . . . · · · · · · · · · · · Ulcer e p eptich e : tendenza alla ci~a­ lrizzazione dopo profu e cmorrag Je . l Jcer a gas trica ; e1norrag ja e p erfo r ai'. concomitanti ; r esez. ; g u a rì!{ . . · . L tero : canc ro: irradiazione vaginale .

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Non è con.sentita la ristampa di Lav~ri pubbl~cati nel Policl inioo se non it:~guito aà autorizzat.ione scritta dalla redazione . ~ 'tlietata la pubblicazione ài .<unti di essi sen,ta cstarne la fonte. ITORB

Diritti di proprietà riservati. -

A. Potz1, resp.

C. FnucoN1 1 Red . capo . Roma , Stab. Tip. Armani di ~f. Courrier


Num. 14

Roma, 3 Aprile 1939 · XT II

ANNO XLVI

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

PRATICA.

SEZIONE I

REDATTORE CAPO: PROF.

PREZZI

D'ABBONAMENTO

-

CESARE FRUGONI ANNUO

AL

Clinico Medico di Roma

« POLICLINICO

>>

PER

IL

1939

Singoli :

Italia Estero Cumulativi : Italia Estero (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settima n a le) L. 70 L. 115 (Z) ALLl!l DUE SEZIONI (piI'atica e m edica) . . L. 110 L. 165 ( 1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . . L. 55 - L. 65 (&) ALLJ!J DUB SEZIONI (pratica e chirurgica) L. 110 L. 165 ( 1-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 55 L. 65 (4) ALLB TRB SEZIONI (prat., med. e c hirur .) L. 140 L. 195 Un numero separato d ella SEZIONE MEDICA o della CmRURGICA L 6; della PRATI CA L. 4,00

SOMMARIO. ·

J.lote e contributi : M. Austoni: Su di un caso di cist ict-r ... osi generalizzata grave. Osservazioni cliniche : B. Lunardi: Ostruzione intestinale da calcol o biliare con secutiva a fisto l a duoden -0cistJca. Riiievi e commenti : G. Gucci: (A proposito di cura medica dell'appendicite). - P. Timpano: A proposito della. terapia della febb r e ondulante con l a. maretina. S 'J nti e rassegne : SECREZIONI INTERNE: c. Riml: Stati di carenza di cortina,. - H . W. B ansi: Crisi tireotossica, coma tireotossico - VASI SANGU IGNI : K. Apitz : La trombosi come coagulazione. •_ J. R. Learmonth: I disordini vasali delle estreruità.

Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società Medico-

NO'I'E E CONTRIBUTI I~ ·r1Tu1·0 DI CLI NI CA l\1EDICA GENERA.LE

1\. UNIVFRSIT.~ DI ROMA Direttore: Prof. CESARE FRtTGONI. DELLA.

Sn di un caso di cisticercosi generalizzata grave. D ott.

M .i\.RIO

AusToNI.

La cisticerc.osi umana è n1ol Lo meno rara di <1ua11to com uneme.n te si creda; ma il più spe ~o si 1ratta di una infestio11e assai scarsa e ~·011 1c>calizzazioni lin1itate ad organi isolati o ~ poch·e parti soltanto (n1u scoli, cervello, sot.t ocu1aneo, occhio, ecc.). Molto spesso anche ·è il coltello d el settore od un esame radiografico eh.e . rivelano qualch e cisticer co e.b e n eiss11110 aveva mai sospettato e che d i sè non ave,.a n1ai dato segno. Invece quella che è assai. 1>oco con1une -è la forn1a ·g e11eralizzata. Su ques ta malattia n el secolo scorso vennert) compiuti nun1e1rosi studi. a natomici e parassi1.lolog·ir,i, ch e sono stati riassunti da Danie.1-

Ohirurgica di Pavia. - Accademia !viedico-FÌsica Fio.rentina. I Maestri : Il nuo-vo Clinico Medi co di Bologna. Appunti per il medico pratico : DALLA PRATICA PER LA PRATICA: R. Bernardi: L'origine dei geloni. - CASISTICA E TERAPJ.) • La sind!'ome d·i Sjogren come ipoavitaminosi A. - Aneurisma d ell'aorta addominale simulan te una affezlione a nnessiale. - Cisti epatica, da eohinococco aperta nelle vie biliari. - La cura della pol1nonite pneumococcica con sulfopiridina. - MEDICINA SC IENTIFICA: Contributo sperimentale a llo studio dei r apporti tra epilessia e ca.1·diopatie. - \'ARIA. Nella vita professionale : Cronaca del n1ovime nto <!Orporati-vo. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze.

Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

sc11 (8); g·ià da questo Au tore veniva m essa in rilievo la rarità dèlla forma generalizzata, confermato da Brumpt (3') e da Vosgien (28); ci uest 'ulLirrto riferisr·e, che , su 907 casi d ella lel te.rat11ra da lui riuniti, ben 807 sono cistire1 cosi di un sol o organ o, mentre gli altri 100 riguardano localizzazior1i a più org·ani, benchè non t u tti realizzino la cosidetta forn1a generalizzata. E queste cifre acquistano tanto magg·ior r ilievo se si pensa come f;ia difficile ch e ltna C. gen·eralizzata sfugga a ll 'osservazione; n1e 11tre, .p er la C. di uno solo o ·d i pochi org·n11 i, tale evenienza è abbastanza probabile quando la localizzazione non è superficiale e . lA sintomatologia evidente. Nell 'ultimo triennio poi si andò precisando i11 i1u1nerosi lavori e monografie [Guccione (13), Hertneb·er1g (12), March and (17), Vosgien (2R)] il quadro clinico della cistioercosi cerebrale, ch e più di tutte· le altr e forme, dà una si 11ton1atol0gia ricca ed abbastanza caratteristica. La cisticerco ~i p,o i dell 'occhio è assai 11e11 co nosciuta. La radiologia in qu esti ultimi te1npi ha contribuito a facilitare l a diag nosi


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IL POLI CLI1 JCO n

tle 11' infestione .sul dato delle caratteri ti cl1e i111111 ~gi11i di cisticercl1i calcificati d ei 111u coli e di qualche organo, n1a 1uttavia la i11alattia 1·i11lane se111pre cli difficile diag·11osi dura11te ~a YiLa dell 'ir1fern10, quando localizzazioni su1;erfi ciali non la l)OSsano far so. pettare. . La cisticercosi umana offre, ir1 Telazio11 e alle differenti localizzazio11i cl1e può presentare, u11a sìr1Lomatologia così multifor1ne, cl1e no11 è JJOSsibile fissare con precision e un fedPlc quadro di ciascuna form.a . Og11i caso, si p uò dire , presenta qualcl1 e par1 icolarilà clini ca o él11aL01nica sua r)ro1)ria . Nella cisticercosi di organi od apparati isolati (c. della muscolatura o del sottocutaneo) ]a sintomatolog·ia può es ere scarsissima o addirittura ix1ancare; nelle forme cerebrali o n1e11i11gee od oculari può essere imponenle , n1a è ~e111pre streLtamcnte Jegata alla sede delle larYe; la form.a gen·e ralizzata l)Oi , accanto alla si11Lomatolo~i.a di focolaio, offre sempre un c:o111ple,&so di fenon1eni :g enerali abbastanza caratteristici , che meritano di essere lun1e crgiali. Qu1 e~ta ed alcun e altre considerazioni e11 e verranno più tardi esposte mi hanno indotto a r ender noto un c.aso di cisticercosi o·enera. 'O lizz.ata gra,1e occorso alla mia osservazione i1ella nostra (~lini ca e che ho avuto modo di stud,iare e seguire per lungo tem.p o.

La p. C. Filo1nena, di anni 10, entra il 12 agosto 1937 nella nos tra Clinica inviatavi dalle autori là sanitarie di Pe lilia 1P olicastro per un accertamento diagnos Uco. Padre e i11adre della IJ. sono YiYe11li e sani ; la madre eb])e tre gravidanze a termine ed un figlio morì all'età di un mese p er cau se imp.reciisate. Uno zio che abitava con la p. è portatore di una t enia. .La ba1nbjna, prin1ogenita e nala da parto eutocico, ebbe normali i primi atti e l 'infanzia ; lo sviluppo tisico fu piuttosto scarso e la costituzioIle piuttosto gracile; 11a sempre avuto un colorito pallido, che daYa al su o volto, inte11 same11te pig111etato in bruno, un caratteristico aspetto oliYas tro. Svilup})O p sich ico piutloslo precoce. F~e­ quentaYa, prin1a dell 'attuale m alattia , le scuole con cliscr e to profitto, ma fu costretta ad abbandonarle .col sopragg·iungere dei primi sinton1i. Nella zo11a OYe la p. abita vi è qualche caso cli 111alarja e vi si fa 1n0Jto u so di latte di capra non cotto e latticini. Spesso nella famig·lia della p. ve11iva macellato, fuori d el controllo sanitario , qualc11e maiale, le cui carni venivano m an giate crude come salumi fatli in casa o p oco cott e. Nel gen11aio u . s. era stato macellato l 'ulti1110 i11aiale. Neg·li antecedenti patologici remoli i1on figurano ma]atlie d egne di n o1a. Però neJl'aprile la })arnbina soffrì di alcuni djs turbi gastro-entc.ri.ci caratterizzati da qualch e nausea, d a lieYi d olori accesi ionali ·all'addome, da alt ernative di stipsi e di qualche scarica diarroica e da febbre continua sui 37° ,5 - 38°; la for111 a Yenne interpre trtta con1e un a enterocolite e come tal e Yenne curat o., n1a la p. n on si rin1ise co1npleta-

[ r\ì\NO XL v I, .\t·M. 14}

n1enle se 11011 do po un 111 cse cli co11Linui di1:iturbii f:fa tro-e11l'e ric i IJji1 o 111e110 lievi. Due 111e 'i e 111ezzo j)rin1n dell 'ingrcs_so in clinica, la p., trovo11cl osi in })ieno benessere co111i11ciò ad accu.s arc freque11 Li accessi di cefalea fro11lale g raYaliYa di tale i11 t e11 sità da Jarla rrridare dal dolore e c11e s i esaccrbaYano con i i110,i1nenti· dcl capo e della }Jer o ua. 'l'ali crisi non cluraYa110i più di una m ezz'ora e Jnsc iaYa110 Ja p. relaliva111enI :- poc~ prostrata, 111e11 lre e11e n egli interYalli essa s1 senti a co1nplcla111en LD be ne. Con le1111)ora11ea1nente corr11)arve u11a fcb}) ricola conlinua ~U i :370,5 con o.cn1e serotino. Gli .acces i si n11darono facendo sen1pre pii1 fre<ruent1 e Ja p. , anche fuori degli altaccl1i, con1i11ciò ad e&ser e p ich ica111e111 e ohnubiJa1 a e SYOgliata; non pre11cleva pii1 parlo ai giocl1i e n ella ~c uo]a si n1anife lò b en }Jr esto tarda ecl in sufficiente lanlo cl1e i ge11ilori ft1rono costretti a ritirarla. Anche lo tal o gen erale f'u presto c.0111pro1nesso e la p. si se11 LiYa 11101 lo astenica co11 t e11denza alla jper onn ia. Un sanitario , n el dubbio cb e si trattasse di forma n1alari.ca, fece fare d el c11inino per iniezione. ch cfece cessare Ja febbre; conten1poraneamente le cefalee si fecero anche i11 eno frcquen li e la p. mi o-liorò a1qua11to, ])en cl1è ~ j entis .. c sempre molto ast~nica. U11 111 ese pjù lardi però nt1ova rjpresa dei sinto111ii 11ervosi e della fe]Jbrc, accon11)ag11ata da i1uovi fati i: co111pal've infatti, n ello spazio cl i pocl1i Nio.rni u11 11olevoli sin10 esoftalmo bilaterale e tut la l'oo-~ g ja •sollo1nandiJ)o)aro fu occ11pala da una lu1nef~­ zione diffusa, leso-eJasUca, inclolente e ricopert a cla l)e]le 1sotlile non adere11te. lJna nuova cura cl1i11ir1ica f~ce cessare la febbre olo per qualche gior110. La s tntomatologia rin1ase invariata fino a 16 giorr1i pri111a dell 'i11gresso in Clinica, quando insorser o.· vomi I i freque11 li sia a cligiuno che dopo ingestion e di ciJ)o, qualche volta anche con nausea mentre. ' spesso insorgevano . p1u spontaneamente 'senza alcun malesser e. Co1nparvero inoltre notevole dimint1zione del visus ed annebbiamen lo delle i111magi11i, Yertigini s ubbiettive che qualche volta erano· così intense da farla cadere. Per tutti questi gravi sintomi nervosi la p. fu costretta a lelto ed in q,ues ta occasione i famigliari i1otarono che le braccia e gli arli inferiori si anelavano progres~ivamen le ingrossando assumendo un aspetto analogo a q1. ello g ià d ecritto per la tumefazione diffusa de~Ja logg·ia so ttomandibolare. Solamente dOJ)O qualcl1e giorno cominciò ad avvertire qualche ·vago do1oretto muscolare spontaneo, m entre i movin1enti oculari le })rovocavano una ceri a molestia. Negli ulti111i g·iorni poi la bimba era divenuta assai astenica, p sichicamente depressa e con tendenza alla ipersonnia; gli accessi di cefalea non più così frequenti la lasciavano in ton lita. Per con siglio dei sa11itari la p. venne inviata.n ella nostra clinica, ap11rofiltar1do di un periodo di relativa regressione dei si11tomi. Esanie obbiettivo : 12· agosto 1937. Esame gen erale : soggetto breYilineo a p siche alle volte assente od obnubilata; l 'ideazione è rallentata, ma le ri- sposte sono corrette. Facilità al pianto ed alla nlaJinconia. Espressione del viso alquanto senescentec sofferen le· colorito della cu Le pallido, olivastro con lieve ci~nosi al prolabio. Condizioni generalf rli nutrizione scadenti; sanguificazione discreta. 1 Cute sottilissima, tesa e lucente con sottocutaneo· scar so e scarsissimo })annicolo adiposo. Qua e là, specialmente sulla superficie ~nterjore del tronco &

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[ :\ ì'INO XL \ 'I, :\l ~[. 14]

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SEZIONE PRAT lCA

s ulla faccia })aln1are deg·li ar li su1)eri ori si Yedono pocl1i nodulel li ovo]d ali, gra11d i co111e un chicco di caffè, i quali solleva110 l a pe]le e si l ascit1110 fac ilmente spostare sui piani profo11di ecl 11an110 una con sistenza t eso-clas tica co1ne se fossero cis lerclle ripien e di liquido: in corris1Jondenza cli questi n oduletti l a JJellé è jn ten sa111c11te p]g·111 entat a. Ques ti n oduletli eran o sfuggiti all 'osservazion e dei genitori e l'ammalata s tessa i1on sa dir e qua11do potevano esser e compar. i . Sull a cute d el

co n i linea1l1enli di tin Yollo n1ngrito e 1)al1to. Cor1>0 tjroide 1eggern1c11 le ed uniior111 c111e11 Ie ing·rossa lo, un po ' cl ole11 Ie all a palpazion e . Poe11c linfogl1iar1clole so-llo- e para tiroid ee, d olenti, dt1re) .IJO;

FIG.

1.

tronco, d el collo e d egli arti è evidenti ·si1110 un reticolo venoso, espressione di una stasi venosa. Anche n el tessuto sottoculan eo della l oggia sottomandipolare si notano alcuni di questi noduletti, ch e posson o dar l 'impression e di piccole linfoghiandole spostabili. Micropo1iadenia inguinale. L 'apparato muscolare degli arti, del dorso, del collo e specialn1ente d e lla l oggia so ltornanclibolare appare g r aveme11te compromesso: i singoli g ruppi inuscol ari appaiono uniformemente ipertrofici, facendo ri salto sott o i so ttili t egumen li . La tun1efazio11e è teso-elastica, indol ente, con1pa l la e dà l 'impressiooe di una p seurloipertrofia, poichè la forza è piuttosto scar sa ed il tono è poco val ido. Lo sch eletro reca le stigmate di una rachitide (fronte olim pica, rosario r achitico). 'f emper atura con Linua sui 37,2-37,6 saltuaria1nente remittente. P ol so 108 ritmico e niolle. Pressione arteriosa (Riva-Rocci) : 94/60. Esan1e d el capo: l a percu .. 1s jon e della Leca cranica provoca cefalea non l ocalizzabile. Nulla a carico dei nervi cranici. Notevolissimo gsoftal1rio bilaterale di egual grado e difficoltà all 'an1111iccamento; i m ovimenti oculari , special111e11te quelli di abduzione, sono scarsi per l a n otevol e protrusion e dei bulbi . Leggera miclriasi e t orpidità pupill ar e all a acco111odazione ed alla luce. Nel tessuto sottomucoso della g u ancia e sul paYin1e11to della bocca si palpano alcuni pjccoli norlule tti elastici, i11dol enti , gr ossi come grani di r iso. _ Esa1ne d el collo: la loggia ot lo111andibol.a re è occupata f ino all 'osso joide dall a tu1T1efazione già descritta dei 111u scol i, ch e danno l 'impressione di un ÒOJ)pio 1uento, sen za cl1e vi si a la fl accidezza e l a 111obilit à cli ques to: ciò st ran:\111ellte contrasta

FIG.

2.

1

F1G.

3.

1, 2, 3. - C. F ilon1ena, anni ] O. Ci ~ l icercosi generalizzata grave. E .. oft almo, p set1doiperlro!ia dei muscoli sopraioidei, laterali d el col.lo, del dorso e del cingolo ... capolare. (Fotografie prese

F I GG.

al l 'ingresso)~

co spos i abili e grosse qu an Io 111andorle. La fle ssio11 e profonda d el capo })rovoca dolore all a nuca. Torace: l eggermente n in11nelrico !)er preYalenza delle masse muscolari de ... tre, bene cs1Jansihile. Le


630

« I L P OLI CLINI CO »

m asse inu colari del dorso so110 i11ollo SYilup1)ate ; i 1n u s.coli pe ltorali, trap ezi e deltoidi son o pure alquanto ipertrofici, indol enti, 111a 11on m olto tonici. . Appara lo ~espiratorio : ti})O resp . · cost ale s uper1?~e ; 24 atti ,resp. n ormali co1ne ritmo e profond1~ a; f. v. t . bene trasm esso ovu11que; su ono chiaro· poln1onare su tullo l 'ambito, b asi bene ~spans,ipili; ali 'ascoltazion e si avverte nella r egione 111terscapolo-verte:brale dei due lati un respiro abnorn1e1n.en te soffiante 11er una est e11sione maggior e clic d1 n orma sen za per ò bron cofonia afon a n ella st essa zon a. . Apparato c~rdiovascol a re : i tto della pu11ta Yisi])1le e p alpabile al VI spazio a 2 cm. circa dalla emiclaveare: esso è m olto esteso e sollevante. Li 1nite destro d ell 'aia car diaca ad 1 cm . dalla m ar gino-ste.rnale D. Limite S.; T. O. 3 cm ., punta al ' ' l spazio a 2 ~m. fuori dell 'e1niclaveare. Ascolt at oriamente 1o t ono vibrato seguito da legger o soff io sistolico ch e 1si accentua a11dando dalla punta ver so la b ase ; 2° tono sulla pol1non are accentualo. Ri tm o cardiaco concitato. Pol o 108 piuttosto inolle, depressibile, ritmico . Pre sione ar t. (RivaRocci) : 94/60. Addor?e : s~mmetrico, leggermente prominente e teso, indole11te, abb::i st an za trattabile. Nel sottocutan eo qualch e n oduletto del tipo g ià d escritto. Fegato : limite superiore al IV sp azio; in basso d eborda tli 1 cm. d all 'ar co sulla en1iclaveare · è indole11te, mobile, a m argine tagliente, a co11 ~isten­ za u11 po ' aumentata. Non si palpa la 1nilza n è si posson o esplorare le logge ren ali . Arti : pelle molto t esa e ll1ce11 le co11 r eticolo ven oso pronunciato ; pseudoiper trofia di tutta la in u scolatura; m otilità e sen sibilità n or1nali, for za leggermente diminuita, dear11bulazion e corrett a ; n on son o provocabili i rifles i t endinei . Sist ema nervoso : tranne I 'esoftalmo , la difficoltà dei m ovimenti oculari e })Ulpebrali, la m ancan za dei riflessi tendinei ed il comportamento della psich e, l 'esa1ne del sis len1a n ervoso n on ri,·elaYa altre alter azioni. 1

ESAl\fl

..

DC

LABORATORIO.

Esa1ne dellè" urine : 11on r e1)ert i pa tologici t ran 11e una leggera piuria. Esame Emocromocitom etrico : Hb 50; GI. rossi 5.300.000; V.G. 0,61; Gl . bia11ch i 14. 000 con Neutrofili 34 %, Eosinofili 43 %, ~Ionociti 1 %, Linfociti 16 %; Eosinofilia assoluta: 6020. Qualch e forn1a di eosinofilo non perfe tta1nente m aturo; poichilocitosi ed anisocitosi mar.cale. Negativa la ricer ca del parassita malarico ; n egative le sier odiagnosi per tifo, paratifi" e maltese; n eg·ativa la cutiréazione alla v. Pirquet e n egat ive le r eazio11i di W assermann e Citocl1ol. Esam e delle feci: prog'lottidi m ature di tenia solium ; n on altri p ar assit i . Esam e r adiog rafico: (13-VIII) nulla di apprezzabile a carico del torace. Cuore aumentato di volun1e specie n ella su a sez. sinis tra. Ortodi~gramma : di.a m etro long. cm . 11,5 d. medio D. cm. 3,5 d. m edio S. cm. 8. L 'esam e clel cranio n on mostra alter azio11i ossee a focolaio ; non esistono segni n ett i di iperte11sione endocr anica; sella turcica n or m ale; seno frontale destro atresico . L 'esame radiologico dei muscoli degli arti, fatto con la tecni<;a u su ale, n on rivela immagini riferibili a parassiti. Le indagini r adiologich e d el cr anio eseguite per i seni n on rivelan o im111agin i abn ormi .

[ Aì_';No XL VI, l\u ~r . 14]

L 'e am e olo-rino-larin goiatrico n on n1i·se in evider1za alcu11:j alter azion e. · Esam e dell 'occhio : esoftalmo bilaterale lieve' d ella m enle prevalente in 0.,S. co n insufficie11za con vergen za; t en sion e oculare 11orn1ale ; nulla di pa tologico al fondo. Successivi esami di sa11g11e accertaron o ch e la iperglobulia er a dovuta })rincipalmente alla stasi periferica , essendo an ch e evidente il reticolo ver1oso sotlocutaneo. Il sangue prelevato in diver si distretti e cori opporlun1 accorgim enti ha sempre dat o cifre di emazie n otevolmen le superiori a quanto ci si poteva aspettare in una bambina in pes.. ime condizioni gener ali (5.620.000 e 5.940.000) ; il tasso emoglobinico si mantenne costantem ente basso. L 'eosinofilia si ridu sse da principio alquanto: 33 % su 11 .600 leu cociti il 29/8, per riportar si p iù t ardi a cifre sem1)r e 1)iù alte : 48 % su 11.500 leu coci li e G2 % n ell 'ottobre . La reazione di Ta.kat a-Ara sul siero di san gu e risultò cos tantemente ed inten sa1nen le positiva. La pression e oncotica risultò piuttosto bassa: 28 cm. di H~ O ; la colesterinen1ia fu norn1 ale: m gr . 1 ..,6 %. R1 cE.R CH E

S I'EC I.\I .I DI LABOH.t\TORro .

Desidero qui dare I)J(lrticolare rilievo ad alc;u11i ·dia.ti delle partico·l ari ricer cl1e eseguit,e J1 ell 'inlento di m ettere in evide11za la ti i11eno co11Luni dell'affezion e : un esam e bioptico, un esa1ne r adiologico con tecnica adatta ed un esani e ele1trocardiografico. 1) J:>iop sia: 14 agosto 1937, ve11ne pra licat a

in region e p ettor ale destra in corrisponden za di un nodulo so ttocutaneo, di cui si procedé alla a1sportazione co1nplet a assiem e ad un piccolo pezzo di i11u scolo sottosta11te. Il n odulo risultò for1na Lo da vescicolette situate n el sottocutaneo e nel p erimisio n on ch è tra i singoli fascetti muscolari; in t utto 5 vescicolette di forma ovalare, di aspetto lucente e tra1sparente e di color biancastro, inolli, con contenuto liquiçlo; le dimensioni er ano variabili ed erano di mm . 12 x 8 per le vescicole sottocutanee, che più si a vvicinava110 alla for111a ro tondeggiante, e di 6 x 3 p er le due cisti intramuscolari; in un punto della superfice elissoidale si notava una depression e lieve in cor rispon de11za d~lla quale si vedeva per trasparenza all 'i]1terno una piccola massa opaca e bian ca1stra. Ve1111e fatt a diagnosi di cisticer chi viventi non calcificati. All 'esame microscopico delle vescicole del sottocutan eo si potè m ettere in eviden za u11a costituzione di questo tipo : èap sule di circa X mm . di sp essorè, di t essuto connettivo ben for1nato senza puuti di calcificazione; cavità interna co11tenente un liquido den so ricco di albumina e di acqua, legger1nente torbido e viscoso ; n ella cavità è conlenuto il parassita, apparen- _ t em en te lipero e vivente, di dimen sioni più ridot- t e e con un piccolo jlo cui corrispondeva lo scolice invaginato; la su a struttura er a perfettament e conservat a. · L'esam e is tologico del t essuto muscolare venne fatto dal prof. Vernoni, direttore dell 'Istituto di Patologia Gen erale, che qui vivamente ringra~io. Da esso risultò che n ei preparati si potevano r1levare formazioni vescicolari che per tipo ed aspe t1


[A~:'\o

XLVI , Nu~r. 14]

63~

SEZIONE PRATICA

to si potevan o riferire a due tipi 1uorfologici fon d amentali ben distinti: a) vescicol e Yere e proprie con uua cavità centrale; b ) formazjoni vescicolari n1olto più piccole con caviLà collabila in via di obliterazione o addirittu.ra obliterate. A) Le vescicole più grandi si presentan o corn c formazioni vi sibili ad occhio n11do , di forn1a ir r egol ar1nentc ovalare, di diameLro di inillimetri 4 x 1,5, disposte col diametro maggiore p arallelo al decor so delle fibre muscolari (fig. 4-5). Cisticer chi della grandezza di mm. 4 .x 1,5 e capsula reattiva. Nel} ' interno residui del parassi ta b en co1orab11i e con struttura evjd en Le: La

organizzata in 111odo che i fibroblasti sono dispo~ sti t ut ti radialn1ente risp etto ·a lla cavità e d à11no alla parete un aspetto più regolare; lo strato interno poi sembra cos tituito da un endotelio di pavimentazione come di una cavità sierosa neoforn1ata, tanto regolarmente disposti sono i fibroblasti che limitano la cavifà centrale. Lo s troma co11nettivo non è molto d en so e scar samente ricco di fibre coll::lge11e, l e fipre elastich e p oi sono scarsi&si1n e.

I

'j '

Fra. 4.

F1co. 4 e 5. -

F10.

(Plan ar Zeiss 35 i11111. - Obb. 1 ·

capsula è cos til uj ta d a connettiYo di r eazione fornito dall 'ospite e form a1o da cellule n1011 on ucleat e di n a tura iis tiogena. La infil1razione flog·istica s] arresta a breve dist an za del parassita . I si11goli elementi sono, costituiti d a un a capsula di t essuto connettivo d] r eazjon e fornito dal1'ospite, d a un a cavi tà cen trale conten ente scarso liquicl o e delrilo amo rfo e d al p ar assita ; inoltre scar sa infiltrazio11e flog·is lica r1elle imn1edi at e vic:inanzc delle cis ti (v. fig. 5). La capsul a è così costituita ~ all 'ester110 essa ha un li1nite n e l t o ed il tessuto co1111el tj vo cl1e l a cotitui1sce trova confine n ell e i)rin1e fibre 111uscolari (fi g. 6 ) . Dall 'es terno Yer so 1' jn terno si troYa un denso - di t essuto co11net li Yo di r eazione fornjto dals trato 1'ospile e cois ti1uito da elernenti mononucl ea ri di natura i togena n on ben e differ c11 ziati i11 al cun e parli , n1cnlre in altre e si so110 eosinofili , raclun ati quasi ad atn 111assi. Lo s trato es tern o délla cap sl1la non 11.a u11a strt1ttura p ropria e l e . cellule so110 cl ÌS})OS le irrrgo]a rn1cn I e. Ln 11arte nledia è

5.

Oc. 4 - Co1np. Koris lka - Diametri 20 e 26) .

La cavità centrale è di forma piuttost o irregolare e mostra al cuni anfra tti, però dovu11que è circoscritt a dallo strato <li fibroblasti a tipo endoteliare di pavimentazione. Nel suo inter110 si vedono d ei r esidui amorfi come di sostanze coagul at e e qua e là dei g ruppi el ementi flogistici forse ... laccatisi dalla parete (fi g. 4 e 5). Il parassita è :Pe11 visibile n ella fig. 5; si trova libero nella cavità od almeno no11 è st ato possibile coglier e coll e sezioni· fatte il su o punto ài comunicazione con l a cap sula. La sua st ru t1ura, p erfe ltamente co11servata e la sua morfologia fanno con cludere cl1e si tratta di un cc cis1 icercu s cellul osnc >> tullora YiYen le. La infiltrazione flogi s tica pericapsulare è bene eYidente •solo nelle immedia te Yicin anze del parassita ed è costituitn d a un a infil Lrazione }JarYicellulare e da nun1ero i eo inofili (fig. ). Il t essuto mu~olare non è al tera lo nella ~ un ~ t rut. Lu ra e i1on si nota ch e u11 depau1)erarl1 c11 to del pig111en t o iniog1ol) ini co (fig. 7 ) . llJ I.e cis ti })it1 1)icrolc alla loro YO}l a . . ano di


«

(334

IL POLI CLI NlCO »

due tj1)i: le u11e scar s issin1e, so110 Jor1na le da tesisuto ro1111el Li,·o adul to con p ocl1i ele111e n ti figur a ti e a blJ011da n le stroma; s i 1) rC e n la11 0 com e Yescicol e parzialmen le o rlel lutlo obliterale, di forh1a a ~ a i al lunga la e dall 'asp e tto cli }Jiccoli n oduli, d el clia 111c lro di 100-150 n1icron di larg h ezza per 1 in11L. cli lu11 g hezza; Je altre, d ella Lessa for111a e <1in1e11 io11i , sono forn1al e da t essuto con11 cltivo as a i 1) ii i g iova11e e ricc hi ssimo di ele1ne n li fi g ura ti i1011 ])c11e differen zi a li. Le 11arel i di queste ci sti n on h a nno al c una or g·a11izzazion e propria ; il connel Livo è a ssai ricco

[A NNO

XL' I , J\Ul\I. 14]

te\ olc g·ran<lezza; ci ti di minor gra11dezia, n1a élJ)prez2abili ad occhio 11udo, d el tessuto nit1scol are, viventi ; infine ci ti assai piccol e, qu<l~ i i11ic rosco pich e , sert111re del Le s uto i11 usco·1are. Sul significato di quc. t e form e diverse di para5~ila si 1)0 ono fare due ipotesi: o esse 1

1

G. - (Ob:P. 4 - Oc. 4 cornp. l(orit ku - Dia 1\1c lri 80) . Colorazione ematossilin a-co•sina . Dettug·lio d el la parete cistica.

F 1G.

di n11 clei ; vi sono nun1erosi nidi di elem e n li eosi11ofil i snec inl1ttente nel lum e di alcuni vasi neo• for111ali. ~ella fi g. 9 s i 11olano a11cl1e cellul e gig·an li cl a cor1)0 estraneo. La i11filtrazione p ericap sulare è qui più CYidellt c ed a11 cl1c la s truttura dei fa scc lli i11u col ari vic ini ser11})ra essere 1naggiorn1en le alterata e . il pig·n1e nlo è assai più scarso. I noduli di inizial e calcificazione e le. cellule gig·anti stanno prolJabil111c11 lr a d enotare çh c il })rocesso acl un cert o i1u11 lo 11a assunto t ende11za involul iva for se per la 111orte del parassita o al contrario , provocando1a. Nel! 'interno della cisti, non si trova pii1 traccia d e tl a larva. I cl t1e ti1)i cli piccole· cis ti s tann o a d enotare clue i1cr iocli d ell a lot La ctell 'orga ni·smo })Cr isol are ques to 11arassita diYenulo corpo es tran eo soltan to in un a fase inoltrata d el s uo sviluppo. ~.,.cl

co111plesso, dall 'esan1 e bioplico . i poter ono accertare tre diYer si , tadi dell e larYe : larve adulte e vi,·enti del so ltocuta11eo di no-

FrG. 7. -

(Obb. 5 - Oc . 4 - Comp. Koristka - Diametri 120). Colox:azione ematossilina-eosi11a. T es.suto muscolare nelle im1nediate vicin a nze del cisticerco: depig·men ln zione d elle fibre. Scarsità rlell 'infiltrazion e flogi s tica.

es pressione di un diverso modo di reazione dell 'org·anisn10 rispetto al para·s si.ta. mai;ari a seco1n da ch e e so .sia vivente o n101'to. ori·pure esse denotano \ 1ari6 rnandate di parassi.ti i.n circolo. Mentre lo pr11r1a congettura ~areb])e la più ammis. ibile, la seconda ha tr<)' '<l Lo n el d·e.c orso, ci.ella n1 a] a ttia una suifragazi on e irnportante . .' Jn fatti , non essendo stato ·possibile P'r ovocare con nessun n1ezzo la ir11ru edia~ e.s.pu.l~ion e della teJ1ia, potemmo assistere ad una nuova brusca inv.a sione di parassit·i. i quali, arcre oendo er1orme·m ente ]a sintoniatolo·gia , aggravarono le condizjoni d ie]la paziente e ne stabiliron o il prognostico i11fausto. Queis to non è invero un dato che dia la cei-tezza dell 'a serto, 1J1a lo convalida ruol· to;_ in ogni n1odo è stata provata i11 tale 1n odo $0110

••


S EZI O~E

la possibilità della i)atogen esi a utoinf(3stat.i,1a, 11on da tutti gli autori an1111essa [' iirchow ( 27 ), l'i chler (23)] o, per ]o n1en o ritenuta ecc;1ez io11ale anch e nella forma .ge1n eTalizzat.a . Kei te.ssuti esa1nina ti il i)arassita era viven te € circondato da una capsula reattiva fornil a dall 'ospiL ~; la struttura di tale ra1)sul a, così l>e11 deli1nitata dai tessuti vicini, ]a presen za di q uantità non e,c cessivamente ab bond a1lti di 1

(Obb. 3 - Oc. 2 - Co1n p. Korj s Lk a - Dia111elri 55). Color azion e em a tossilina-eosina. Cisli romple lam ente obliter a la . ,Si n ot an o nidi di cel lule eosinofile, due pun ti d i calcificazion e iniLial e ed alcu ne çellule g iganti. Infillra,z ion e p ericap su l ar e .

F 1G.

. - ·

elc11lenli essudatizi, la tr:an1a orclinata ·delle vcsciro]e a pp·a rten ent i .a lar ve viv·enti , la forn1azio11e di un endoteli o di ta ppezzam ento del· la caY ilà son o tutti fa tti ch e stanno a p rovar fl lo sca rso p otere irril atfvo del parassita, ch e vien e isolato e nutrito dall 'os pite ; in a ltre parole il r ep eirto isto l og·i~o vien e a confermare la n ozion e clinica d ell a inn ocuità del par assita, quando non ven gono lesi organi im portan 1i . La reazion e è scar sa ed il verme può continuar e a ,.i vere e a penetra r e verso i te. su t i per i quali h a predilezion e ; altrim,e nti esso sar ebbe costanten1ente formato in or.gani ch e· sono .._ in rapporlo co1ll a via di ingresso dal tubo ga~ tro - c ,1 t eri co. F or . . e an ch e qt1esta scarsa lesi1

635

PRATICA

vilà del i)aras~·ita è sostenuta da p roprietà speci(ich e, sulle quali 11on è lecito fa r supposizio11i, 111a clovreb·b ero ag·ir~ sui sistemi di difesa de11 'org·anism o, inib.endoli. In\ ece q:uando il parassita muor e, forse per i pro do li i di lisi cl1e n e deri,rano, l 'organisn10 con1incia a r eagire al corpo estràn ~o ch e h a i11 seno e tende ad obliterare la c.a vità cisti ca • Del 1:esto, in P arassitologia, questo fatto della m ori e d el par a.s si ta ch e provoca la r eazion e d a par le de1l 'or,ga11is1110 è un fatt o ch e ·uccede 1

9. (OIJ:O. 6 - Oc. 4 - Comp . Leizt - Dia1net r i 170). Color azion e en1ato silin a-eosina. P ar lico1arc d ella p ar ete cis lica: elementi eosin ofili r1ei j )TC ~ 1 e n el l u m e di vasellin i n eoforn1ati. Cell ule gig·a11ti d a corpo estra11eo.

F 1G.

spesso [Brurn p1· (3)]. La ca]cificazio11e della i)ar cte no11 deve in vece rap presentare un fe110111cno di dife... a d ell 'os11itan te verso il lJaras~i la ch e muore, J)€rcl1è nun1erosis . . i111e ~0110 le oss.er, azioni cl i cisticer chi viventi con cap~ula calcificata [Grado (11)]. Le n o,te i tologicl1e 1p1erò d·ell a sc,nr . . a r eazio11e dei t e~~ uti e della se.arsa eo'-'in o fi] ia ti f'I . . u lare conlrasla con la im 1Jo11enza della l)se udoipertrofia muscolare e della a ltissi111a eosinofilia !'a11gu ig·n a; tutt 'al più la i11as~i,ità della infes li o11e l>UÒ dar r agione del prin10 fatto, ni entre. il secondo J1011 è faciln1ente S]}iegabi le; si dire])be ch e il fattore to sic o non l)l'OYenga <lirettan1ente da l l)a ras. ita , anc11e l)erch è 11u1

I


636

' I

« IL POLICLINICO n

inerosi casi di cistice·r cosi generalizzata presentano solta11to una modica eosinofilia. 2) Quadro radiologico. La considerazione di qu.anto rari siano i casi di cisticercosi g·en eralizzaia non calcificata, mi indussero a far studiare a fondo il ca~o dal punto di vista radiologico, ~l collega -d ott. Garretto, di questa Clinica, il quale, in possesso di u11a speciale tecnica p er lo studio della muscolatura [M eldole~i G. e G8rretto (18)J, poteva aJ1r)ortar:e u11 notevole contributo alla sua chiarificazione. Rimando però 11 lettor,e al lavoro ·di Garretto (10) pel più a111pie notizie e per le belle radiografie, d.a ndo qui solo un breve riassunto, degli inter essa11ti reperti radiologici ricavali. A) Reperto r ucìio l ogic0 del.la muscolatura. (15 oltobre 1937). Nei muscoli si riscontra una disseminazione di piccole immagini puntiformi, di 1-3 1

10. - Dissen1inazìone uniforme di numerosjssin1i i1oduli riferibili a cisticerchi n elle masse 1nuscolari (Garretto) .

F1G.

n1111. di diametr o, irregol arn1e11 le ro londeg·g ian ti , a n1arg ini un })OCO spin osj, sfu111ati, in i1u111ero di circa 6, 7, per cen Lin1etro quadrato . Alcun e omnrc sono legger111ente allu11gate, a;tre un poco co11-

[ANNO

XLVI,

NUJ\I.

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fluenti, spec ialmente n ella parle media dell a 111l1scolatura, dove, per il maggior sp essore dell e patti. le in1mag ini suddette si presentano in numero maggiore, mentre verso le estremità distali, dove i muscoli si assottigliano, sono più isolate fra di loro e 111eno nu1nerose; a volte si trova110 4 o 5 i1111nagini come attaccate a catena 1'una con l 'altra. Quest o aspet lo si riscontra in tutti i mu scoìi lung l1i, con scar se variazioni fra una regione e l 'altra. Così si riscon trano tali formazioni nelle garnpe, in g randissima quantità; qui vi è da notare che i limiti fra cute e sottoc lttaneo appaiono netti e ch e si n otano solo scar se immagini puntiformi nel sottocu laneo; nelle braccia, pur persistendo il reperto 1nuscol ar e invariato , il limite fra cule e sottocuta· i1eo, sopra tu l lo nella regione deltoidea, è invece sfumato, irregolare, con1e un poco ondulato , e nel ...oltocutaneo stesso ·si Yedono delle immagini ovalari di 6-7 mm. di lunghezza p er 3-4 di larghezza, a intensità d'ombra m olto tenue, a contorni sfu1nali. Così i muscoli J)ettorali , n ella porzio11e pil.1 est erna , appaiono picchiettati di piccole ombre lle, mentre j} sottocutaneo della r eg·ion e appare d 'aspetto irregol ar e, marmorizza lo, con presenza di in1111agi11i un po ' pil.t s fun1at e di quelle cl1e si n o1 an o nella muscolatura. Nelle p arti m olli delle r egioni latero-cervicali e sopraclaveari si risco11lrano ombre rotondeggianti, d a 2-3 a 7-8 in111. di dia1netro , n1olto n11merose, a margini forte1nente sfumati, confluenti, che dànno nell 'insiem e aJle parti m olli un aspetto ovatt ato. Ombre simili s i riscon lrano anche n elle parti molli delle regi on~ J)O. ter-iori del collo e della nuca . Nello sp essor e <lelle guance e delle labbra si notano immagini oYalari della lung·hezza cli 6-8 111m. p er una lunghezza di 4-5 mm. alcu11e a margini netti, r egolarj, altre a contorni sfu111ati, un poco indistinti , a i11lensità d 'ombra non n1olto accentuala, a lrultura omogenea. Un 'i111111agj11e d'asp e tto si1nile si riscontra anche i11 t111 racliogra111ma dell 'occhjo. S i h anno radiolog ica1nente quindi due tipi dr j n1111ag ini nella muscolatura ; il primo è dato da ombrette un po ' irregolari, di opacità piuttosto int en sa, presenti in abbondanza nelle n1asse i11uscolari volun1inose, e che conferiscono a ques ti un aspetto miliar_ifor1n e; l 1altro dà i111111 agi11i oYoidali più g randi, a n1.argini netti o leggern1ente sfum a li lll a sempre regolari a in1ensità cl 'ombra tenue, che si risco11 Lra ne.i muscoli sottili e i1 el sot tocutaneo. E facile interpretare ques te ullime in1111ag ini in quanto ripetono la forrna del cis ticerco no11 calcificato giunto a noteYol e sviluppo; per spiegare le immagini più piccole ])isogna ricorrere all'ipotesi di Busi, per la n1ili.a re polmonare: i cisticerchi danno luogo a deformazione di un 'ombra solo quando parecchi el e1nen1 i si trova110 inter11osti lungo il decorso di un rag·gio. ottenendosi , per tale sovrapposizione . u11a imn1 agin e irregolar e. B) R eperto radiologico del tubo digerent e: Esofago n ormale, sto1naco allungato, ipotonico. cont enen le abbondante succo gastrico, a peristal ~ i st1perficiale s u tutte e due le curve; svuotamento rallen lato in posizione eretta, facile in dect1bito laterale destro. Il bulbo duoden ale n1ostra delle pliche grossol one, r egolari, conYer genti verso l 'angolo superiore, c;pe:cialmente in posizione eretta , nella quale p osizion e il bulbo appar e 1sacciforme, con base


[ .\ N o XL VI, ~l- ;.\1. 1·1J

EZJ.01 E PHATICA

slarga ta; la seconda porzio11e dél duodeno, nel -tratto !!011ra1uesocolico , mostra pliche irregolari, J11 u leYoli , grossola ne in alcuni quadri , 1nancanti aclclirillura i11 altri ; i1ormali gli altri lra lli cluoclenali. Dig iuno a i1evi chio ; nell e ulli1ne a11se digi u 11ali e 11 clle pri 1ne anse ileali i nota un 'im111agi11e Lrasparcn le, nastriforme, cli rioleYole lu11g·l1ezza, con d ecor so a volute continue, occu1)an le parechi e a n se s u•ssegu enti, co11 u11a larghezza variabile d a 7-8 1111n. in alcuni tratti a 2-3 1111n-. in altri, co11 111arg·ini lisci, le cui estremità si disperclono d ai due trat'ti nel grovigljo d elle anse intestina] i. In un radiograrn111 a del tenue si 11ola la pre... en za di un 'ansa discin etica, isolata, co1npletamenl e ripie11a, a marg·ini denlellali, in lercalata fra clue anse ·dig iunali scarsa1nente disegnate. l\ulla al ceco ecl al colon. Transito nor111ale. In con clusione si notano fatti cli atonia gastrica e della pri111a porzione duodenale ; ipocinesia a cari co di t1n 'an sa del tenu e, prese11za di i111magine da tenia intestinale.

<Jui11di a11ch e dal i>unto di vista radiolo1gico 11 caso appare interessante , oltre che per la presenza di alterazio·n i dell 'ap1)arato dige,r ente .an ~]1 c i)orch è ft1 possib ile otle11ere im mag·ini · 1

à A a A ~ A .t .& A I. ~ A l • 4 U i l l A l A A

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i1otevo]e inter esse a11rl1c la di111os trazio11e radiologica del ' 'erme adulto n el1 a paziente, accanlo .a lla for111a larYata. 3) R eperto elettrocard iog·1·afico. Data l 'obhietlività cardiaca (cianosi , ipert rafia cardi::tc.a, so,ffìo si to·l iro) 110 praticato diver. e i11dagini ecgraficr1e. In u11 prirr10 ecg. (17-8-37) 110 trovato seQ·11i con iderevoli di alterazioni n l ioca rd iche (fi g . 11), for'"' e con1e es1p 1ressio11e di localizzazioni di par:as.siti n.el miocardio , ~P,n za alterazioni del ritmo. In un altro tracciato pr.eso il 1-1--1 0-37 le mo·difi cazioni erano µrati can1ente invariate; ._ ol ta1lLO si 11ot~ \'a u11a 111agg·ior profondità di Q3 • Anrch e in un caso di pe11genberg, Basile e dì Giovanni (25) sono &tate notate alterazio11i eografich e analog·h e in u11 paz. ch e ven iva a n1orte per ins.u ffir ienza cardiaca da ciF>tirercosi musGolare g·eneralizzata. '-

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Con1e ricer ci1e collaterali ' 'e1111e anche eseg uita la pu11Lura di un a delle vescicolette sottoct1 tanee del petto e.on trasporto della piccola quantità di liquido cistico a distanza nell 'ipoc1'ern1a della coscia. Nel punto di questa inie7ione i11 tradermica non si ottenne che una r11odi ra e tran sitoria iperen1ia, mentre in cor r ispondenza d el cistice·r co l)Unto si ebbe un pi ccolo po11fo con alo1n e leggermente iperemico, ch e isi dileguò in tre or e circ:a. DE CORSO F. AUTOPSl 1\.

D ecars {jl : Dopo l 'ingresso in Clinica la p. ebbe

F1c. 11 . - Elellro-cardiogt.1t11111a (J7 a~o~to 1937 1. Ritn10 1sinusale· 1P normale; PR 0 " 15; T 1 e T2 invertite ed app~ntite; Q3 profonda (la IV derivazione è stata presa ponendo l 'elettrodo d el braccio D. al IV spazio intercostale S. sulla linea parasternale e l 'eleltrodo del braccio S. alla g·:lmba S.).

radiologich.e di paras5iti non calcificati, co1sa cl1e in un precedente esame radiologico', condotto con la usuale tecnica, non era stato possibile cli ottenere p.er la scarsa opacità d'e lle larv.e; ecco -q t1indi Ja utilità dell'esame r.adiolog ii:o colla tecnica u sata da Meldolesi e Garretto in tulte le lesioni di questo tipo . Credo poi ch e questo reperto radiolog·ico sia finora il primo nella cisticercosi non calcificata. Di

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u11 leg·gero miglioramento delle condizioni generali; la febbre rimase stazionaria fra 37° e 37°,5 con ren1issioni se1npre pit1 frequ enti se11za sudorazione e per qualch e g·iorn o di seguito fu anche ap-irettica; il polso fu sempre pi11ttosto frequente ed iposfigmico. La cefalea accessionale non si i1resentò per moJti g iorni e la p. se1nbrò u scire d allo stato di torpore e ili malin,c on ia in cui si trovava, proYando anch e interesse per l 'ambiente. La ipersonnia non fu così spiccata, 11'lentre gli accessi di cefalea non si present avan o ch e alla distanza di 10-15 giorni e 1svanivano in 30-60 1ninuti lasciando la p. abbastanza abbattuta. l\Ialgrado le son1minis1razioni gen erose di te11ifug·hi, non si riuscì acl ottenere l'espulsione d ella tenia che t ardivamente. Ma , dopo circa 60 giorni di degenza , durante i quali il progresso della affezione era st ato quelJ o previsto e corri·spon(le11te alla lenta maturazione ed evidenzia111c11to delle Jarve n ei diver si distrel ti, vi dovette essere un 'altra infes lio11e m assiva, poich è brusca1nen le le condizioni gen erali si rifecero cattive e la J). cominciò a sentirsi nuovamen te stanca , anoressica e sonnolente, a feb:t>ricitare e a presentare quello stato di ottundimento del sensorio ch e si era andato dileguando ; gli acce si di cefalea i fecero


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IL P OLr CLIJ ICO »

nssai })iù frcque11Li e peno i. l11fatti qualcl1e scttin1ana dOJJO si 1JOlè n otare ch e l 'i11grossa111 en lo delle 111asse n1uscolari e l 'esoftal1110 aYCYar10 ripreso una rapida progressione. In breYe sulle co c ie c.: ompprYero delle strie atrofiche rossastre aissaj si111ili a quelle che caratterizza110 la si11dro1ue di Cusl1ing, g li arti inferiori si fecero assai grossi ma i1 on ed cmaLosi; l 'esoftalmo i fece così pronunciato cl1e lo sgu ardo lalerale er a quasi impossibile e la p. d oveva dor1nfre ad occl1i sen1iaperti perchè l 'a111miccan1ento era i1111Jossibile. Numerosi altri cis Licer chi si evidenziaro110 nel sottocutaneo, n elle gua11ce, uno n ella palpebra, un 'allro n ella co11giun tiYa bulbare d ell 'occhio S. ed in nu111erosi altri organi. Negli ul Limi g·ior11i di degenza poi la cefalea era diYenuta cont inua con esacerbazioni acce .. sua1i durante le quali si aveva11 0 attacchi di convulsioni tonicoclonich e irregolari con perdita di coscienza e dei riflessi. Durante la crisi convul siva s i notava concitazione cardiaca, qualche aritmia e polso molle e frequente. L 'accesso durava una decina di minuti e Ja ciava la p. per alcune ore in uno stato saporoso. Malgrado le pegg·iorate condizioni, la p. ' enne dal padre fatta u cire il 15 novembre 1937 e fat la entrare in un altro Istituto, dove poco più di u11 m ese pii1 lardi e sa moriva. _A.utozJsi a: I dati

ono slati d e unti dal verbale di autopsia, red:ll to nell 'Jstituto di Analomia Pat ologica dell 'UniYersità: ne darò breve cenno , perchè, sia i reperti macroscopici che quel1i i stologici, han no concordato con quanto è già stato d e tto. Fu messa in evidenza u11a cisticercosi graviss in1a dl tutli i muscoli schele lrici ; ogni muscolo degli arli e del tronco, quelli estrin seci dell 'occl1io, la lingua, il cuore, il cellulare sottocutan eo, r e lroperitoneale e della loggia orbitaria era110 t alm ente zeppi di cisticerchi di varie gran(lezze, 111a tutti apparentemente "ivi e non calcificati , che ques ti pre11devano senz 'altro la preponderanza sui t e·s su Li. U11 calcolo mol Lo approssimativo eseguito dal settore in ba .. e alla ma sa corporea parassi lata h a p ern1esso di valutarli a non meno di 15-20 mila elern enti. Gli orga11i adòominali erano scar samente parassita li: inilza co11 una unica cisti parassitaria sottocap ul are e iperpla ia linfoide della polpa. Fegato congesto tSenza localizzaziorti parassitarie paren chimali . Rigonfiamento torbido e stasi rece nte ei polmoni si notaYa·no alcune cisti d ei reni. e~c.lusi vamente sottopleuriche. Nu111erosi esami istologici condot1 j sui principali organi parassitati dimostrarono che i parassi ti erano viventi e no11 calcificati, ch e le alterazio11i d ei t essuti circois tanti e rano ·d el tutto a11aloo·h e a quelle già descritte e ch e infine i paren~himi }Jol111011ari, epaLico e splenico 11011 erar10 para.ssilati. Il cervello ed il cuore n on vcnne:::-o rs~uninali islologicam2nte e non si poterono trarre ragguagli circa l 'esa1ne del siste1na linfoo-hiandolare retroperitoneale. Nei muscoli le fibre ~1uscolari superstiti erano pochissime e formaYano come Lenui Lra] ci allorr10 alle .vescicole; 111 01te fi})re mu·scolari erano frammentate, palUde e· rrranulose. Scar sa infiltrazione specialmente eos i1~ofila co11 j)Ìccoli s tr.1vasi sanguigni. Questi reperti co11cordano co11 quan lo lVIich e]et li (19) 11a lroYato nell 'uo1110 e n eg·li anin1ali. 1

[A1'NO

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Slit clio del caso dal punto cli vista clinico. DalJ ~ ana111nesi e dalla ob b·iet.tività della pa. 7.ie11t.e· 1erano degni di rilievo, al fine diagnostico. i seguenti ordini di fatti: gli acces i di cefalea, il von1ito, le vertigini, i disturbi visivi e i fenomeni psicl1ici; i feno111eni ge11erali (f ebb·r icole, depeTi1nento, astenia); l 'esoftaln10 e la i1seu.doipertrofia muscoJare; i segni della corri promis ione viscerale (cuore, fegato). 1

Questi co1nple si sinton1~1tologi c i , se a11aJ izzati separatamente, avrebbero permesso le più disparate deduzioni diag·nostiche, che 1101n avrebbero so d,d isfa lto al quadro l1re·sentato dalla nostra paziein te, perch·è n essuna ipotesi Hvrebbe potuto dar ragione di tutti i sinton1i osservat.i. Questo r_:aso non si presta a costru ire u11 diag11ostico diffe1·e11ziaJe, perch è troppo e\1identi sor.10 state l·e ~ue 11ote car ntterjstich,e, ma .i~ rafii a sintom,a tologia più sfumata sarà utile far notare ch e i gravi sinlo1ni nervosi potevano far penr~re alla ipertensio11e da rapido svilt1ppo di neo1)lasie endocraniche o a forma r11 eningea: ma allora in qual.e conto si dovevano tenere le alterazioni muscolari, l 'esoftalmo e le alter.azioni visc~rali ? Neanche ]a ipotesi di una miopatia progressi, a non soddisf<lceva, co1ne .p ure nessuna rr1alattia infetti,,a o parassitaria ohe spiegasse i fe11on1eni feb·brili ,e ma gari nervosi, consentiva una mag-g ior comprensione degli altri 5i11tomi. Anche il ricorrere all'associ.azione di malattie, di,·er&e non calzava nel nostro caso, perchè l '.anamnesi e-ra i1l precedenza all'attuale i11alatlia , perfeLLa1)1ente ml1ta e si può dire cih e i vari ordini di si11tomi avevano avuto un armor1ico sviluppo, legato ad urta progressiva compro1nissione di vari sistemi ed ap1]Jarati. Ed allora quali sono i sint.omi ch e in casi simili possono nlettere sulla buona strada l 'osserva Lore? lo penso che il sinto·n10 l) ÌÙ grossola110, l 'in1grossamP.nto dellè masse n1uscolari e l 'esoftalmo, (:h e facilmente si pote,,a ricondt1rrc acl . una a11aloga alternzione· dei r11usco]i estrinseci dell'orbita, ara il 1p1iù adlatto pe r indirizzare la diagnosi , specie se_ si consideirava u11ilarnente ai noduli sottocutartei. Le malat... tie clloe compron1ettono in tale grado i muscoli a no assai poche, qua11do le forn1e miop,aLi cl1e progre&sive venga110 escluse per ]e loro caratteristìcl1e di ereditarietà, di lenta progressj·vità C' per la costanza delle .a Iterazioni d ella , 1

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SEZIONE PR.\TlCA

s t.atica dello scl1eletro. Escluse, per ovvie rag·io11i , l e fl,r1t1e muscolari infianLmatorie acute, no1t restava cl1e pensare a qua lche infestior1e parassitaria a p·a rticolare tactismo muscolùre ~ eclii no cocco, fil aria, trichina e cisticer chi. Il p1ri1110 d à localizzazioni solitamente u11ic.h e e 11011 i1referisce. il musco.Io ; la filaria p·r ef erisce 11 si ste m ,a linfatico e raramente si trova nei nostri pa·e·si. Per la trichina c'era il dato .<:\nan1nestico de11 'uso di carni di maiale n1a cellato in casa e n1angiato poro cotto; però l a trichinella S})jralis ,&i localizza alle estre.mità dei muscoli Yerso il tendine ed il periodo corrispondente allo stabilirsi del parassita nel tubo gastroen1eric o i· accompagnato da disturbi enterocolitici assai più notevoli di quelli presentati dalla nostra paz. 4 mesi p·r ima dell 'in.g resso in Clinica; il periodo di pas aggio in circolo delle larvB e delle sue localizzazioni muscolari è caratterizzato da nuovi fenom eni generali (f ebl1re e astenia) cui corrispondono dolori muscolari int en~i, s.p ecialn1ente a lla glottide e ai rr1u1&coli r·e spiratori. , sedi di elezi one del 1piarassita. La nostra paz. invece aveva avuto solo qualche piccolo dolore muscolare ed inoltre 11resentava .anche dei nodulet,ti sottocutan·e i a tipo di linfoghiandole ingrossate e in sede anorrtala. Che. i1011 si trattasse di linfoghiandole ce lo assicuravarto la r elativa integrità delle 5tazioni lin f~ghiandolari esplorabili ed i caratteri che fa oevano piuttosto pen"are a qualche cosa di cistico 1s ituato isolatam ente nel sottocutaneo. Non resta perciò che la cisti cercosi nella sua {orn1a .g eneralizzata cl1e può dare localizzazioni sottocutanee e muscolari del tipo desc1 itto. È ovvio ammettere ch e a questo primo punto ci si arriva solo in via di i pote.si, rest1ando da vedere in qual modo tutti gli altri sintomi po&sono rientrare nel quadro della parassito~i · questo è il pro.c.e,d1.mento mentale ohe si deve tenere nel di.agnostico differenziale di un q11adro rnorboso di questo ge ner·e.. Intanto· ci soccorreva il ricordo ana1nn estico dell 'abi tudìn e di n1angiare carne di maiale poco cotta, dello zie> portatore di tenia. <":onte abbiamo già visto 1. esoftalmo si poi e''a riferire alla ipertrofia dei muscoli e6trin~eci dell 'occl1io o m eglio a localizzazioni nei tessuti periocu~ari di numerose larve; nè merita quindi , in assenza di ogni altro sintomo tli ipertiroi·dismo, di in sis lere maggiormente sn c iò. 1

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J,a si11 loJ11atolog·ia 11ervosa è quella più i11teréssante i1 cl nostro ca o. JJ: i11dubb·i o che tutti i si11to1 tti indi cati nel prin10 g·ruppo sia110 da riferirsi a gravi alterazioni n·e rvose forse ·d i di versa natt1ra e.d entità: gli accessi di .cefalea, vo1nito , ' 'ertig·ine, i disturbi visivi si po1evano 1nettere in relazione ad u110 s tato di iperter1sio11e en ùocranica; ma di quale tipo~ Gli a cces~ì erano bre.vi~simi e nei()'li intervalli I.a bambina godeva di uri relativo ben essere. Questi sir1ton1i andarono aggravandosi e presen1<111dosi sempre più di frequente e d alla fine e ra110 divenuti quasi continui; si erano poi aggiu11ti clisturbi psichici e crisi convulsive di tipo epilet tico con perdita di coscienza. Tutto questo indicava cl1e lo stato iperten ivo ~11docranico (non ve1111e praticata puntura 10111.bare, perchè, ac certata la diagnosi, non si voll0 arrischiare di aggravare l e co11dizio11i della pazie11Le) subiva dei b·ruschi aggrava·n1 en lj , cli:e sn1mavano in breve tempo lasciandp la paziente solo relativan1ent r ]) rO·~ trata. ,Dirò a112itutto che la cistecercosi ceir ebr.alc si presenta n ei n1odi più variati; può essere ancl1e 111uta di sintomi, come in 19 casi di SaL() (24) (su 128) e i11 63 s.u i 306 di Szerypiorski (2 6), ina per l o più si presenta con fen <,meni epilettici , altre volte con sintomi nleningiti ci oppure cori fenon1en i simulanti il tumore cer ebra1 e o altre affezio11i a focolaio oppu-re corl dis tu:r bi psichici. Ciò ·è forse dovuto al numero e situazione dei para15siti , ma t.utt:1via è degno di rilievo questa tendenza alla accessio·n &lità dei sintomi, la ' ;ariabilità i1 el tempo d·el tipo di sinton1i , potendosi, con1e nel caso di Croveri e Marcolongo (7 ), avere tin })~1ssaggio da fenomeni epilettici a fenom eni di tipo di ipert·e nsio·n e endocranica. È altresì importante stab·i lire co·m e raram ente esista papilla da stas i, 111algrado la uotevol e ipertensione dia tutti gli 1\A. riscontrata. (Però nei casi di Os ter\;ya}d (21) e di Alajouanine, Th11ret e IJornet (1), si assiste. al progressivo instaurarsi di u11a papilla da stasi ·d i alto g-rado). Ancl1e i segni radiologici di iperten "ion e e ndocr.a11ica 5ono poc:c» c0istant.i . Secondo alcuni AA. queste sono \ er e e. proprie c.aratteristi cl1e df'lla cisticer cosi cerebr<tle ·. 1.:iecia]n1ente in relazione a11a localizza zione 11ei ventrjcoli r,erebrali di larve libere o fi&$:J.te alla parete. Vèn ne a 11 cl1 e data molta in1portanza ad 11 n ~i11to 1110 cl e.~r.riL1o da Bruns (4), con1P. s1pecifico della cist icer cosi dei ventri coli: questo sinto111a co1tsiste nella insorgen za in rapporto a brt1.~c :hi 1no\rin1enti del capo e d cl torace 1

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di f enonleni cerebrali di er1Lità e inte11 -ità ' 'arial>il0 e cioè vertigin e , von1ito e ce fal ea acr,c~!'u a le \i it·lenta. In verità questa inton1atoJogi.a l· . . 1ata ii contr.ata in nun1ero1~ i casi n ell P più ~variale cornbinazioni e g radazioni e sar e})l1e i11 r apporto con b·rusch e pou ssée iJJer1e.nsi ve èndoventric olari da n1obilizzazion e dj larve li 11'ere n ·e lle cavità , ,entricolari . Sul val or e cli qL1esto si11ton1a è g·ià stato molto s critto f ] ~ sLe.sso Bruns (5) 11.a 11otato cihe esso è 1)rcsc1lt e an cl1e 11ei tun1ori cer ebrali $l)Cc ie d r lla fo5sa pot't eriore e 01) p enheim (20) l o riscontrò n r ll 'idroc.e f.alo cTon ico i1 el] a 11cL1r~ . . t en ia ed in 1alun e a1le111ie. 11,oltre in numeJr osi ca i <' o ln anca. 'futlavia la s i11Lo 111a t.olog ia n e l n ostro ca o i i)ot eva ri conclt1rrr e f[et I j,-a111ente al sinto11l « di Brun . l 1n a ltro 01cli 11c clj lc·sio11 i nr ll n c i ~ ti rcrcosi cereb·rale è rap1)rese 11l a ~u dall a m enin.crite cistioer co ti rn 1Jas ilar0, :; . u r ni in · i~te Alaj ou.an in e r c,ollah. f\1a nel n o!3tro r,nso ci is em brò di ]JOt.er csclud Pr e ql1r.st.a ·1)1ossibilità data l 'assenz::\ di sinto1 11i dia ~rritazion·e n1 e11in gea. Invece n orl fl1 i10 il »ile n1 etter e in ev jd enza fe 11 0111r11i da le~io ni di fo col aio e i di sturbi p sichir i in ·orser o piuttosto t ard jvamente mal g rado l a e11tilà. TJo s tato epilettico infine (cis licer co-epi]e. ~ici) in so rto durante la d ecre nz<l ci a\re,ra fallo 1)en~are a lesion i corti cali . Tl r ei1erto .aulop . . ico c111t10 trò i)erò L1n·a tal e i)arassitosi m e11i11go-r nr efali ca clte ci 11a s lupiti , i)ercl1è i sin t.01ui ll O ll erario a ffatto iJ1L.i1onenti. L1~ a tt rn zio11 i 111iocardicl1 e ·as pettate i11 base ai dali \'bbiet li vi , rie ntrava no fa cilrn ente ii el cp1adro d·ell n 1 ~ara sitosi g·e ner al e (ved i cao di ~l)a ng·eber g e coll .). ~Ie 11 0 l;e Il e era spie·gabil e ln leg·g·era con1pron1issione epatica compro,7a la an c.b e da qualche pr0v n d~ laboratorio: iSi . a che fegato , poln1oni, J11iL~ a. e reni gen eralmente non vengono i1aras:-;itat1 ed era 1per ciò giocoforza p en sare ad ll na compromissione del feg·ato in via tossica. i)er qL1anto la_ l)ar assi tosi ve nisse assai 'ben e sopportata. Per quanto rigt1arda le i)rove di l aboratorio e. l e in dagiPi fatte, noJ) \ ri rìtor11erò più sopra . percl1ò sono state an1pianlente ill11s trate. 1\'li. li1rtilerò a dire cl1e è la biopsia quella ch e p·tlò d are la sic urezza d ella di.ag 11 osi; n1a a rcanto a questo notevole valore h a11no aneli.e tutte l e 3ltre prove. Giova ricord<lre poi ch e nel nostro c.aso vi furono seg11ì prodromici d el! 'infestazione, p er L]U.ar1lo atipiGi (feb·b re. astenia , disturb·i gastro-e nterici , d-eperi111ento). Num er osi dati sipe· ri111 en t a 11 (L ei sering (14), Lel1 kart (15), Zen0

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ì\Ul\1.

14]

kfr (30)) parlano p er la presenza di sintomatologia prodro1nica, e anch e nell 'uomo, per quanto 111olto raramente , essa si può osservar e (caso di \v oll en1borg (29) e quello di Otto ,'22)) . Probabilmc11l e e ·s.a è in relazione colln entità d ell 'infe tion·t;. È da rilev~1re n el nostr<? caso poi l'aperto contraslo tra l 'emo·eo. inofilia di altissimo grado , esp ressìone probabile di forte produzio11c <li ~osla 1l ze tossi ch e ad azione eosinofila sui tessuti emopoietici e non eccesrSiva r eazione tissulare .a ttorno ai parassiti. Assai :p iù freque nteimente n ella cis ticer cosi ed in altre n1alattie pflrfl ssitarie; venne descritto istoeosi110filia co11 e;1noeosi11o fil i a (~'oà (0 J, Cro,reri e Marce,longo (7), Croveri (6)). Quanto alla tera1Jia, essa fu in1potente di fronte al })rogre dire d ei sintomi. Abbonda 11ti son1n1inistrazioni di oal cio non valsero a nu 1la ; il liq11ido di Prcgl J)er via endovenosa non diede a lcun risulUt.Lo. 1

lllASSlJNTO.

Vien e espooto u11 caso ,dii, cisti cer co si dis eminata .grave ch e pre enta i se·g uenti lati interessanti: I ) rarità d ella for111a gen eralizzata ; 2) inas~ività d ella in l'e li o n e (15-20 mila parassiti circa); 3) coulen t por.a11eità nello ste8So ospite della forn1 a adult.a e d ella forma lar,rale d ella rJ~ enja .~o liun1; ±) patog·e ur. i se11za clubbio autoinfest a tiYa .p er probabili rigurgiti dall 'intestino a llo sto1itaco; 5) quadro clinico, reperti emati co ed elet trocardiografico interessanti ; 6) quadro radiologico di cisticer chi muscolari e sottocutanei non c.alcific.ati, per la prima volta dimos tra li n1ediante special·e t ecni ca; 7) cara tterislich e le io rii come r eperti di biop&ia e di a uto1)sia. BIBL lOGl~Al~IA.

I)

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[ANNO XLVI , Nu1v1. 14J

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OSSERVAZIONI CLINICHE D1v1SIONE

C HIRURG JC..<\.

DELL 'OsPEDAt,F; ~1AGGIORE

n1 PARMA

diretlo dal prof. St\NN.\ZZARI.

Ostruzione intestinale da calcolo biliare consecutiva a fistola duodeno-cistica. DotL. BRuNo LuNARnr, com1)rimario. Nella relazione presentata alla Società ltaliu11a di Cl1irurgia nell a 32a ad unanza tenuta i11 Ron1a i1 ell 'ottobre 1923, reJalori Sto1)pato e Margarucci , si disse ch e fra le occlt1sioni i11teslinali da cause risiedenti all 'i11tcr110 della partte in teslinale (quindi o truzioni), quell e dovute .ad ostruzione i)er i:alcoli b·iliari "'0110 t111a E\·enier1za rara , n1a no11 rarissin1a. Credo 1utlnvi[t che non sia &Up·erflt10 illu.-trare i] caso ch e 110 pot11to r-:.eguire ultimamente in questa DiYisione Crlirurgica. 1

S i lratla cli R. Carol in a, di a11ni 53, da Par1na. Dall 'ana111nesi fan1iliare si rileYa ch e il padre è morto all 'et à di .55 an11j per una n eoplasi a g·astrica 1nen lre la ·n1adre è inorta i11 tarda età, 79 a11ni , per una affezion e in1precisata. Per u11a })fO})nbile neoplasia gas trica è pure deceduta a 62 anni una sorella ed un fratel lo è rnorto dopo essere stat o a lu11go affetto eia tuber colosi polmonare. L 'ana1nne "i per " o n ~l c rernota ~ en1bre rebbe

643

pressocl1è i11u la: parli e g r aYida11 ze 11 orn1ali , mai 111alatlie clegne cli n ota. Riferj ce però la paziente ch e doYett e ·soYente co11sul Lo re il 111 edico di casa i)er cerli di sturpi gns tri.ci , 11eso a ll o s tomaco dopo pa·s ti COJ)iosi e ::: pecial1nc1 1le dopo i11gestione di fri l li o di ali1nenti gra ~ ·i , gas tralg ie no11 Yiolen le, flalulenze e qualche Yolta iper cloridria, d is turbi cl1e, data a11che la 1joca in1 porlanza ch e Yi annelteva la pazie11te, furono e111pre ri le11u li secondari a fe110111eni 11crYosi. Dovevano ìnollre essere co~ ì di poco pe·so rlll a paziente (' 11c n11che quando un sanitario prospettò qualc l1e a n110 fa I 'i polesi di u11a colecis ti le, i1 011 si crede i l e oppor tuno r icorrere a11 ·au silio d i ·u11 esame radiog·rafico e tanto rn eno di i11tra1)re11dere una cura e11 ergica. Del reslo la pazie11 te i1ega i llero, n ega coliche e dolori del1'ipoco n clrio di destra. \' e11ia1110 a l fallo recen te: c i11que g ior11i prin1a <lel st10 ingres ... o all 'o ,pedale, a clig iuno, a'·"er11 un dol ore allo t o111aco, dolore i1011 Yiol en to, no11 ln11ci11a 11 le, seg·u i lo da sen so cli i1au ea . Co11sidera ndola un a olila i11di po izione ·si volle purg·H1e co11 uua lin1onata c ilro1na g nesiaca ina ne ebbe come effetto il vo1nilo. Cos1 poi continuò a vo1n ilare qualsiasi cosa Yolle in gerire; l 'alYo , sYu olalo co1t u11 c]j lcre, i chiu. e n1a non compleltn11ente. Infa tti <li tan to in tanto la !Jazient e riu. ci ,·a ad en 1e l lcrc u 11 po ' cli gas, l e feci nie n le. fl Yo111 il o fu dap1Jrìn1a biliare poi si Ieee giall a Lro, fe tido i11a no11 fecale. Continuarono i do · lori in sede epigastrica ed anzi anclaro110 accen tuando i : a,-eYano un a certa re1ni lt enza ·oltanto dopo il von1il o. \011 spiccato ·sen o di g·onfiore, n o n lcn1peralura. Il quadro se 11on allar111ò il curan le per l 'importanza dei sinto111i , lo allarn1ò i11Yecc per la ·ua clurala e co11li11ui là per cui all 'inizio della qu int a g iornata di i11alattia fu chia111ato 11n cons ulente. Co11 In cliag·no i di ospel la occlu ion e intestj. nale l a paziente ven11e ri coverata in ospeda le. l~sa ni e 01bbiettii a. Soggetto n1acrosplanc11 iro i11 cl i e re le co11cltzio11i di nu lrizione: n1as." e n1u colar i discrelén11 e11 te valide, ipotonicl1e. Cute pallida .c on a!J])o11dan te par1nicolo ad iposo; schel e lro 11or1nale. L 'as1)e l lo clella pazie11 te è an·sioso, l a fa ci es è aùclon1 inali , occhi incavati con sclere suùitterich e, g·ua n cie legger111enle inraYat e. La lingua è un1icla ancora e non 1nolto patino a. La t emperall1ra è 11or1nal0: le prtl azioni oscill ano fra l e 90 r le 100, i re piri JJOCO pii1 di Yent i. Nulla ag·li ar ti , 11ulla all 'appara Lo poln1onare, lon i c~rdi aci u11 !)O· c upi e 1011 ta11i ma non altera ti cla ru111ori patologici ; del r e·s to l 'are~ card iara no11 è ing·ranrlita. \l torace r eper to ascol latorio normale. L 'acldon1e è, a111pio 1 l eggcr111ente << bombé » i11 1.ona C!Jigastrica ed ombellicale, ma non rivela, pcrlon1e110 all "occhio, un n1eteorismo spiccato J1è él lt ~c intcs ti11ali contrntte. Anche e eg·uendo l r co111u11i i11ano,·re non si rie ce a oroYocare con• trazioni Yi ibili d elle a11 e. Alla palpazion e tratt ahilità oY unque; l 'unica zona un poco dolente la i troYa i11 ·s0d e epiga trica e più precisame11 tc ,· e r ~o l a r egion e JJiloro-duocle11ale: ad ogni moclo non con tra tt11re del! 'addome, ia estese sia localizzate. Si rile\·ano invece r111nori pas•sivi pro,·ocati alla palpazione (g uazzo e rumori n1etall ic i), n1a11 ca n o i rumo·r i a ttivi. 1

1


644

« IL P OLICLI.i'i l CO »

AlJa })erc u ssio11e: l~n1pa 11 is 1110 ovunqu e tranne ch e al! 'ipocondri o clestro d oYc s i rileYa u n a zon a d 'o llusilà cl1e 110 11 scompar e a n cl1e face11do can1biar e ò i p o izion c alla p azient e. Fegato e n1ilza i1ei liH.1ili: l 'esam e dell 'ap1)ar a to ge11ilo-urinario è co111plet am enle r1egatiYo. I.. 'esa rne d elle uri11e rivel a una discr e la i11daca11uria: i11an cano lulli gli altr i elem entj ricercal i co 1npresi . i pig·1r1en li biliari . Pres·sion e ~1Ix 125, ~In 90. Oiagn.osi clinica. - Occlusio n e i11teslin ale alla, pre u111ip il1nente a carico d el tenue d a cau sa impre.c isa la. Esame radiografi co . - L 'esan1e r adiogr afico, pron tan1enle eseguilo cl al prof. Rossi, d ire tto re cleJl 'I Liluto di r adiologia di questo osp ed ale, cor> la l1azien l e in stazio11e er etta m e l le i11 rili evo 11 u• m er ose, piccole r accolte idrogassose, m obili ,. ·sp ar se in tutto l 'ambito addominale , 111a p ecialmente n ella r eg ion e nledian a. Praticand o un clism a opaco si d im ostra ch e il col on i inie tta r egol arm c11te in tutto il su o ctecorso sen za incontrar e os tacoli ; inoltre m o rfologicamente e fun zion a nte il colon appar e norn1!1le e inquadra l e r accolte idrogassose rilevate all 'esam e clire lto. In com p 1cs:So q uindi l 'esam e r adiologico din1 o·st ra l a sindron1c cii una sten.osi bassa de l l'i leo. Reperto .operatorio (oper a l. : Jl rof. Sann azzari). La pazient e vien subito oper a l a in n ar cosi n1or fio-eterca. Lap ar at on1ja i11edian a ulla linea xifopub ica: a1Jerto il p eritoneo esce liquido em atico, cl1iaro , privo di <1ualsiasi odor e. Le anse dell 'ileo 0110 abnorm eme nte rli lese d a ga s e con ges le si110 all a valvol a ileo-cecale dove una m assa rolondeggi a 11 l!~, dura, g r o·ssa con1e una noce, fa d a l appo alla valvola s le sa . Si riesce con facilità a farla r isalire per il lun1e d ell 'ileo, men tre n on os tante tutte le n1an ovr e concili abili co11 l a frag-ili Là clei t e su ti, no n s i rie.. ce a farle super are l a val vola ileo-ce.cale. i è co lre tti allora a d aprire il t enue a c irca 50 c111. d alla valvola p r r es lrarre il corpo es tran eo cl10 a ltro n o11 è cl1e u n gro,sso calcolo di colesterina p roveniente, ved r c1110 p oi in ch e m odo, dalla cis lifellea . Estratto rapida1nente il calcolo , si }Jr ovved e alla sutura d ella breccia praticata. Da to il r eperto, l 'inter ven lo n on ·si può fern1are a que to pu11to t a11to più ch e l e d imen sion i dcl calcolo (tre centimetri circa cli d ian1elro) fa nno }leu sar e sen z'altro ad un a fi Lol a duode110-.cistica. l n fat ti la fellea è scomparsa sott o u11 a1l1masso di ad er en ze ch e n on si districa110 con la11ta facilità; in oltre la lo,g·gia è tam pon at a d ~ zaffi di om ento i ql1ali pure l1anno p rc o s tabili ad erenze co11 lo s lon1aco, col feg·ato , col duod en o. Liber at o il ~a111p') ci 1si trova di fr onte ad un a fellea n on m olto g r ande, con p ar eti m ollo )sp essile e di colorito b ianco-grig iastro ed il cui fond o fa corpo con la porzione · !li ~ ce nd ent e del duoòen o . Palpando si rileYa inoltre ch e l a fellea è pien a di calcoli facce1lati n on m olto g·r ossi ; di que ti calcoli si riesce co11 la semplice pression e a farne passar e uno n el d l1oden o. Con stata ta così l a fist ola duod enocis l ico, si i1sol a il campo , si scolla110 le ad er enze, si satt1ra acc urat am ente l a brecci a d el òuod.en o e ·:;i pratica l a ool ecist ectomja. ~l1lla di eccezjonal e sia 11el cistico , ch e si è r eciso , sia n el coled oco . Si zaff:i, si chiuse a strati. I calcoli co11 le11u li J1ella cistifellea er an o u 11d i ci , faccettati , di Yarie rl in·1cn sio11i e for111ali di colesteri na. 1

* ** Il caso d escritto 11a a vuto quindi una fase p.re.pa r a toria ed una fase ac.uta co11 una serie rli m odificazioni inter1nedie ch e si 1)res ta110 a d a lcu.11e consi<ler az io11i • l)unto di pa rten za: una colecistite calcolo sa, col ecistite cl1e ha da to sintomi p1r err1onitori p er 11101 ti an11i , f:.intomi sop11or tati se111pre con relativa facilità p er cui furono tratti in inga·n n o sia il paziente si a il c urante. Prob abiln1en te una colica ,,iolenta sar ebbe stat i) un campanello d ·.allarme ch e avr ebb€. p er lo 1110110 richiesto un esa l ll e r adio,gr afico e q u indi avrebbe p ortato con tutta facilità, da ti i si <>uri m ezzi d 'i11ùacrine, alla diagn osi esatta ed alla c ur1 ch e sar ebbe ta ta certam e.nt e chirurg ir.,a . Si .sare11'b er o e vita ti anni di so ffer enze, la fo rmazion e d ella fistol a duode110-ci Li ca e l 'ostruzion e de]Ja valvola ileo-cecale • 11 qua dro rip rodotto, appunto p er ch è i1 or1 1~ r.a ris.:::imo , dovr ebbe, se n o11 alt r o, ricord are la n ecessità di n o i1 I e nt e11 11~re a .. tabilire I 'indicazione oper atoria d i fro 11te a vescicole bilia ri pien e di calcoli.: naturalmente n on pa rlo tan to d.ed chirurgo quanto del m edic o ch e trOl ìiPO spesso è portato a tenta re· la c ura ni.edica m en tosa pe r tempi indeterminati. L 'l diagn o. i d el fatto acuto non fu subito facile peii cl18 si p r esenta rono i11 un primo tempo n è 11iù n è m eno i soliti di&turb·i : fu la per si sten za d el qu.a·dre e sopra tutto l ' in ~ istenz a d e1 vcnnito ch e indu ' Sero il curante a chied ere il con siglio d el chirurg o . Mancò p er sino l' au silio d ella chiusura completa d ell 'al,ro , poich>f. d a to ch e il calcolo fa ceva ·da tapip o alla valvoln ileo-cecaJ.e senza esservi impegn ata, perme1te, ,a di tanto in t a nto il passaggio per lo n1en o di gas. Il cl tirurg·o in quinta gioTnata si trovò di frc n~e a·d un addo111e &oltanto in pa rte (n el] a J.-~rte cen trale) n1eteorico , trattabile ovunque, SPnz.a rumori a ttivi , invece co11 rumori pas~ivi provocati a lla palpazio11e. (guazzo e ru1J1ori m e tallici), e vomito frr,quente, non f ec.ale· .e ad una si11dro111e dolorosa in sede e1)igastrica : l a diagnosi non p oteva esser e cl1P di octlusion e subacuta intesti11aJ.e <l sed e a l io. I"'e condizioni gen erali della pa ziente non fnceva n o cl1e conf.ern1are fa tti tossici da occlu sion e, per cui si rendeva urigent~&simo ] 'in terve n to. Si richie5e .ancor a un 'ora di ten 1po j)er u11 e&ame radiografico, esame che fu utile i11 qua nto precisò a n cor più la sed e d el1'ostacolo, ma cl1e non portò lumi per quell o cJ1 e r~gu arda I.a n n tur~ dell 'o iacolo istesoo . Se si fosse tra t tat o di calcoli ,risibili a i r aggi X.


SEZIONE PRATICA

647

.

.sa r ebbe stato pos ibile for111ul ar e u11a diagnosi et:>atlis$itna di sede, di r1a tur-0. e sar eb'be stat e possibile ricostruire ancl1e il c1uadro da l suo •

lilJZIO.

Clir1ic.am ente credo· n on vi si potesse arriva re con lo 5corcio di tempo avuto a disposizione : forse si sarebbe potuto avanzare l 'ipote.5i d ella sen1i-occlusione da calcolo se precedentemente fosse s tata diagno~ticata con certezza un<• colecistite, cosa cl1e invece e ra 8ppena l ecito sup1)()rre . La cura non poteva esser e che chirurgica . RIASSUN TO . L'A . descrive u11 ca o di ostruzio11e in test inale .a liveìlo della valvola ileo-cecale d o,-uto ad un grosso cal colo di colesterina entrato in circolo a causa di una fi stola duodenocistica.

RILIEVI E COMMENTI ( A. proposito di cura medica dell'appen-

dicite). l l lustre Direttore,

1

Vi sar ò veramente g r a to se vorrete in&erire r1ella Sezione Pratica d el cc Polic.Jinico » que ta bre,·e nola cih e pen so d eb ba essere di uria grand·e irr111orlanza pr..itiu. Nel 11. 9 ·di ·questo p~egi ato g iorna le leggo un lavor o del d ott. _i\. Saccl1e tti , assis tente ef[et li' o 11ell.u <:>econda Se1.io11e rl1<3dica de]J '0~1)1e d,al·e· Magg·iare ·d1 Novara. J:g·li , parte udo dal con cetto cli.e la tera 1)ia bi ~111uti ca ha t1n certo effetto i1t alcun,e forn1e a11ginose, e ricordando i r.a pporti, forse un l'O' l ror~po valutati, fra ton&illa e ,qppendice, s i sente 1.Utorizzato a pa rlare di cc (~ura nledica <lella appendi cite acuta e sub-acuta co·n le i11iezir,11i cli bi.$ml1to ». E.: inco>nincia · cc Il prob1lem a d el] l, terap,i a da ins taurare n ei 1c~si ·di ap-p endicìte ac11ta non è fa c il e ~1 ri olver~ i ... ». Ma com ,è? Il probl em a eh € voi pro f)ettate, egr eg·io rolJ ega, an co ra ~on1.e insoluto è già risolto da anni ed a1 111i : ed è slata una risoluzione essenzialm ente chirrlrftica . È questa oran1ai una cosa l)acifica e $ar ebbe inutile stat e a P'Ortar e no·mi , ( lfre. st!'.ltistich e, ecc. , poich è internisti e chirurgl1i di tutto il inon·do sono completan1en te d 'acro1 do prr <}U i-)Sta soluzio·n c. Se ancora e i~t e qualch e punto di disaccordo , questo si basa ~ul 'e n1om e nlo » dell 'intervento, m a ma i ul fatto cl1e pos5a e i ·tere u11a cc t era pin m e:dica dell 'ap1}endicite acuta » com e potrebbe ap1)arire l flggendo il tito] o della Vo,5tra pubblicazion e. Nè ta nto m en o· r i si può ~c ntire nt1torizzati a lar1 ci :-1 r~ un la,·oro . opra ltn g ior11a ]e en1i11t-11 temertt e pra tico, co11 11 n titolo r h e 1101re bbe 1

1

1

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i1ll])Ortélre un ca111bia n1 ent o J1 ell 'inclirizzo tera peutic,o , di una forn1a r11orbo ·a, così fr,equenle : cambiam,ento di indirizzo ch e non c redo sia n ella inten zione del ·collega Sacchetti. Tanl<:-- meno poi quando que tu indirizzo t era1)eut.ico dov·esse ba a r si su la , corta di . oli 9 ca . . i. È cos1 risa1)uta da t,utti ch e le for111e appe11cli colari passan o r egTedire ·e qu·e sto è sempre ~ uccesso ... ancl1e sen za l 'iniezion e di b ismuto, tan to è vero cl1e io ll01t mi sentirei p er nien I e " ulorizzato a dire, ch e n e i ca~i riferiti , la r eg re.~ sione ia dovula a lla iniezione di bi ... n1uto. Il difficile è poter sapere se regredi scono ~·d 1è/ per que lo se eh .e una g rande massa di cl1irurghi fra i quali mi 011oro modes ta111ente di appartenere., p1r opugna l 'inter ven to a cald o. Ma per il r est0 ormai non r: 'è più ·d iscu ione. La terapia d ell 'appendicite, qualunque forn1a ~ j a, è olla n to chi1·urg ica: n o,11 esis te la terapia 1r1edica. Che se il collega con que to· n ome avesse voluto indicar e cl1e il bismuto potrà esser.e u11 contributo vani ag·o-io o per la forma morbosa in 1)arola, contributo ch e pot rà e -- er e adoper t to ro 11 benefici.o come c ura pre-operatoria, a llo1a ·poi rò esser e an ch.e d 'accordo - con lui. Ma in questo caso vo rrei h en specificare cl1 e que:=.t.a ini·czione pre-op•eratoria non dovrà cc di fferire p101r null<t, il n1om e11to d ell 'intervento ». F:d in questo caso non si dovrà parla r e cli cc c ura m edica » m a b en ì di cor1t1ib·u to .allcl cura chirurgica. Ed a n cora un altro punto vorrei far rin1arrar e a i nun1erosi colleghi p1ratici ch e leggon o qu·e sl.o diffu so 1:~iornal e : l 'i11iezio11e di « p a~n1algina

».

Va d.a sè cl).e do·p o i 'iniezione il paziente potrà a ver a lli evo dalle sue so ffer enze, m·a queto sen o di un1anità non ci deve far perder e d i vista il fatto in11Jo,r tantis -in10 , ._,1')ecialn1rn te i11 lln nddorne a c uto, d.el -preciso accerta rr1e 11to diagnostico. . Ora, se pu1'e n ei casi r iferiti dal collega SaJcch eL Li , sem bra ch e la d iagno·s i sia tata ben certa, tuttavia n on vorrei ch e per il m edi1co pratico questo fatto potesse essere seguito rom e 11orma: penso ch e ne deri,'ereb·b e un • • gua10 gra,,.1• ss1mo. Su qu esto io feci richian1.ar e I '.atten zione dei 1nedici in un r ecenle lavoro di 11n n1io Assi$l enl e (Forze Sanila.rie, n. 12, 1938') dove ' ren11e prospettato il perico·l o a l quale i sedativi possono portare in materia di addome acuto. In fatto di ap1)e11dicite acnta poi , dove il doJorie n o11 è n1ai esagerato, 11on credo si d eb. l; a110 ::ldoprar·e i SE>dativi anch e quando l<'l diasr11osi è fatta l)Oich è, peciRln1ente per il coll ega ch e dovrà seguire l '11lteriore e ffetto dell a l)~&ml1 to·-terapia, il ,_ edativo lnascl1·e r:erà 0011 so]o l 'ul leriore proared~re della forma n1orbosa , m.a a n ch e i] r eal e effetto d el bi rnuto . tes&>. Questi appunti ch e 111i so11 TJerrr1esso di fare n o1 t l1anno a , -u1 o di n1ira altro che il m edico y,ratico , ql1ello ~pec i l' l 111ente r l1e vive 11n po·


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II, P OLl CL II\ t CO »

1011 La no clagli 0~ 1 )e dali. Per e. o i;c11 o cl1e iniczio11e d i })i. 1nulo e 1 ini czio11c di pol111ag i11a d el1'ba no c1 ~.._ c re dn e ar11 1i 11ericolo e. l)rof. J)o·tl. Gru EPPF G cci cli1·e1Lo re dell ' CJ 1 ~ p edal c di S. Fino in (ìi111 ig nano. 1

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~

[A NNO

XLVI ,

i\Ul\I.

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nei ca!' i ·011 no le,olc a~ t enia ed a11c111i a, itegli i11(lividui di elà .a vanzata e con :--cadi111 en10 ·orga11ico, nei n1 alaric i cronici, i1 ei car<liac j, negli e patic i e nei renali. 11 11=: fR O TI!VfPA NO . l ~ tilut o J)ing·11 0 li co di J\eggio (~al ab ria.

.,,

** A proposito della te1·apia della febbre ondulante con la maretina. Ho ]eLl o 11el n. 7 cl e I I ]Jolicli1iicn, cz ., pr., il lavo ro dcl doli. E\1 . . elli .::11lla c ura cl el] a brucelll1. i con la lllnrcti11.n. l ,'1\.. [lffcr111 a di a\ er e o tt enuto b uoJ1i ri ... u]t a li in o]trc 200 cas i co11 dosi di 20 .a 30 cg-. pro tlie, n1a agg·iu pg·e ~l•­ hito ch e gra11 parte d egli an1111 ala li era 110 a11d ati a c ura r. i n e]Ja zo na cli111.atica d i I)o rretta 1'er n1 e, a circa Oil} n1 . .. . ,n1 ., dov e la 111al.a.tlia pn0 u11cl1c ,·olg·e Lc SJ)011t a nc:l 11 10nt e n g·unri gio ne. Il r·o ntributo è i11L e rc~ · ant e. M<1 a llle ~~1 11Lr-0 cl1 r l)er g·.iudicare d cll '.az io11 e lt rn:pC'utica d ell a 111 ar c1iitn., ro 111 p dii c1ual sia i a l1 ro farm aco, "ia i11 l li ~pc 11 ub il c tcr1err nel d ebil o ( 0lll 0. la \irt1l e n ~n dcl g·c rn1 e, i ce ppi ra toge11i , ]e co ncli zio11i in cli\ iclu.aJi r a1nb ie11La] i e In d11rt1t.a ùe lJ ~\ i11alntti a ot to l 'inrlt1 en::..a dcl ra rJ11 n·CO :::,O t1tn!ini .. t1-.\to. For e i1el ·F rrar cse n cJ l\a ve nn a le o 11<.'ll' 1011 · 'i cine, la reb b t'e on<luJ anLe 11011 u::-. . . lllll C, di solito, l1uella g·ravità cl1 r a~su111e , i11 vece, il1 c:alabri a e in icili a, e t}uindi 11011 fa n1 er aviglia se i1· 1uelle r egio11i la b·ru cello ... i I JO~sa fa cil1n enl c g·11.a riiie co11 la ::;o]a cura l lin1 n1 ica. Da 11oi è tLlll 'allra cosa. Dei j)arec('l1i ri111edi s peri Jl l•(l il lati L· o.;;~ja111 0 clire di .a ere o ltenuLo ri8ulta l i n1 0 ll o ~oddi­ sra·c1e11Li (g·ua rig io.Jl e Ìll pocl1i gio r11i) COll la ''acci 1 10 L c r~"ll >ia. e11<love nosa preco11izzata dal] a ~c uola d,c] F crrùta e del D i l~t1 D'li cJ1J10 e '( 011 la tri1)afla,rina pre ·o uizzata cln Iznr . Ri ~ u]t <ll i n1rJlO bt1 o ni co11 la ,rncrin ote1·a pia per via i11u~< al.are e co i 11l eLalli ·oll oiclali . T,.a t11,nrelina, <tlla do ·e di 2 µ;r. pro di c, 11a drt er111inato la C'es ·a1.io11e (lell a l'ebbrc ir1 du·c o I.re g·iorni , lll a l,i11lcrruzi·Jll e cl cl1a ct1ra, .an cl1e dopo, 5-6 gior11i , l'ac·eva rilor11are la fcb·b re. 0110 Olcorsi in J11edin (La 20 a 25 giot·11i di cura n1areti11ic;(l , i1c· r o tl en er c ] a g uarigio11 e, < 0 111e cl}bi occa$l Oil (l cli ril,rvar e n cc Tl Policli11 ico », Sez . pr., 1' . 20, 103 ·, 111a ... i do,1 ell ero la 1T1e11tare fatti d i intoll era11za , a volte a llar11la11ti . In CLU :? . . ti ulli1ni t.e111pi 110 provato a ' OJnn1i11i ... Lrare 1 o·r. pro die, i11a Je cure non sono . lat e co ronale da su cre so. Per con. e,gu enza lllt ron' in ro . . r11111r e l'iù r l1e, aln1 e110 da 11o i, 11011 e.s~e n clo il d ecor . o della l'cl) b re 011dula nte C<) ì 111it c co n1 c . . e n1bra r l1e ~ in nelle r cgio11i in cui il dntt . Fnse lli l1a ro1)l ])Ì111 0 11er 'ari nn ni g·li cspr-ri1nl'nli , la l·crap in l11.nreli11ica no11 è to11~ i n·lin})il c. , 'o prat11t to 11 011 è con~ ig·li al1 il r 1

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SUNTI E RASSEGNE SECREZIONI INTERNE. Stati di carenza di cortina.

(<:. 1~1 tvr1 ..

lflili. ff 'osch ensclir. , 25 f<• J) b r. I0:3n). T.ia :::o n1n1i11i lrazio11e di « co rti11a », 1'o r1noll ( dell a <'o rteccia surre11a] c, 1Jer.111et.te· {]i 1n a11 l <lnerc; i11 'il a g·Ji an i11tali p1ri, a ti de ll e loro caµ·.. ule ·urre11a] j e g li an1 111aJ.ati di n1 orbo di l\ddi .. 011 . Le do i 11 ecc. sarie. ono t11 olto ele,ate; nei ca . . i Jcgf;·eri di Add iso11 dos i gior11ali ere corri:--.po11d r n Ii all 'l' tratlo da 500 g r. di . t1rrc,nC:ll e (re ca, Jlc i c <.t.~ i g ravi , do i :3-5 ' o] te ir1ng·g ior i. (jggi la µr epa razion r si11 t.el icu dc I ror l ico· te ron e re11cJe po 't'ibili qt1c. ti do agg i elevali. ~e u 11 a11i1nnl c è ~ l ato priva1 n rJ r ll e ~ urre nali o ~e in un indi' iduo cyue. le g1a11clole ' c1Jg·o110 tli ~ t rul le da loca l izzl1zioni lu eti che , t11 bercolari o cla pro cc. . ~ i Sl lero lici , per cui esso dive11ta Adcliso11ia110, si parla di insufficienza u rrena le n~ . . oluta . ~Io lto ])lÙ frequc:11ti e 111olte·1}lici S(J l1 0 i ca:--i cli in sufl'icienz,a "'Urre11 ale rela1 iva, i11 cui i ~ur 1 cni ft1n zion a no J1orn1.a ln1 e11te J11a 11 on ri e. . co110 a co prire l 'au1Y1c·nl ato bi . . og·no cli or1n on e cl1e in cletern1i11ate co ndizio11 i l'or~·a 11i 1110 i1uò lH'e .. c11Lare. Si produ ce all ora in pri111 0 Iuog·o u11 in g·ro sa n1 ento co.1l11>e11 sa1ori o dei ._ urreni , i11 ero11do luogo a'[>'[)aiono into111i ell e ri co rc.lan o c.1uel]i ca ratteri sti ci dcl n1orb o di Addif.011. l 111n 1.ale d efi c icuza relal Ì\ <l cJi or1l1one corl i co-~ u rren al e .. i deter111i11 n 11ella i11era tli'vità ll1ti... col.ar e, 11el] e J11al.a1tie infetli,-c, i11 Yaric inLo~~ i rn z i o ni , 11elle U.$t.ioni e 11eg]i as·~ id e ra111 e 11li , nell ' i1)e1,d1c}saggio attinic o e J l P11 O· 11 OC' da f e 1' i t e . DOJ)O inte11'a a Ltjyità 11111scolare i urreni bi in grosi;a110. L 'i11gro . .. an1ento 11011 l1a lu o go . e : i .. 0111111ini.s.Lril cl rl lievito, i] cui co111pon ent e atli vo è la flaYina -acido fo fori co. Que . . t 'ulti1nc> co1l1ple ·SO ri c~ct' u 111a11le11e re it1 'ila ind r fir1ita.111enle g li anin1a]i llrrenal ectonlizzn1 i , 111e 11tre ]a l'lav i11a ~ol a è ineffi cace; C'O,m .c pure ~ i11 efficace la r.011i11a se la si 0111111ini .. tra ad anj _ n1nli . e 11 zD s11rrcni tenuti ad ali111entazi.011e priva di fla vina. Per n1a11ten ere 'iYi qu c.. ti a11i11-1a li è dl1 nq11 e n eces5aria o 1·a$~oria zi one co rti na-flavi11a op·p ure la flavina- acido fo fori co , r qui11di Yerosin1ile Cll C ])el' t~·a. for1~1 ar~ Ì~l q ll c6t ' u 1t i n1 o e0 .111 p l r s o 1a fl a v in a , s 1a. 1 n d 1spe n ~abil e ]a l)r esen za d el] ' orn!o11c ~ort1~osur: re·11al e. ~ rel siero di r.11 0,ue di co rr1dor1 r d1 lela11ici (dunque dopo inten . . o lavorio n1u . co la re) ~ i è co n~l atn t a la J)resc nza di lin<l so. tan1

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EZIONE PRATIC.\

za Lipica per la in&ufficie11za corlica le, la « . . o- t ~u1Le "iene al linla d.al s.a 11g·ue e <l«g]i IJa;;i sla11za di i11-.:.u fiicie11za . . urre11alc ». ì11ter ce llul ari dove si d eterjnina una ÌJJertonia l T11a i1l .., ufficie11za di corti11a '"' i o~serYa 11elle os11101ica; di <..on seguenza d i\ enta 11ece. aria 1nala11ic i11fclliY e e ~op rattt1tto 11eJ1 a d ill erite. la eli111in azione di sale (e co11 es o di una cer<.]i11ica111e11te si constala110 s into111i addisonia ta qua11Lità di acqua) da ll 'org·ani s111 0·. Con.serti (ipoto11i a, a ·Le11ia, adi11amia Ilella (liftoril e g ue11za dell<1 anidre111ia e d cJl 'i1np·o·Yerim ento· iperpign1entazione n ell a tubercolo i e 11ella dcl , od io· e del cloro en1.atico, è la azole111ia. ~E J >' i 11rotratta), terapeulica111e11t e i otte11'gono P er ciò 11ella i11su ffi cienza co rLicale il :an.g·ue· })uOHi ri~t1ll a li dulia opotera1>ia corticale, ai1a- _si i1n1>ove 1i ~ce in c loruro cli sodio , J 'u rina lon1op,a tolugira n 1e11t2 :-- i Lro ra110 !e su rreTl ali i1tvecc ne co·11 Li e-11 e inolto ed è pov.era di ])O -· i11g rorssa t.e, ~11Jie ri 111.e1iLaIn1 e11 te . . i pro' oc a110 co11 La s io, di fost1oro1, di azoto: i1 t•ei11Lre 1~e la la lo ~ i.11a dift erica acl e~. , alt erazioni de ll e quanlil~t d i H co ri i11 a » è nor111 ale e t1fficie11te· ~urre nali e 111 oclificaziou i del rican11Jiio c.a rat ai bi ~ op:rl i , l 'uri11a ù ricca di potas io , di ro1tri tiri della i 11 ~ t1l'fi c ic n zn corticale. :-:fo ro, d i azoLo. La defi cie11za di cloruro di !\nin.1ali ·e11za -.:11rrenì re'""isto110 111e110 a ~ 'a­ odio i1 ei liquidi org·a11ici clc.g·li in .. ,uf f"i r i.e11Li ria Li vele11i: t1uesli tes$ i ' ele11i cd ai1 cl1 e ~o ­ co rti culi $piì.ega i vantag·g·i cl1 e si oll e11g·o·n 0' .. la 11ze nalurali qu.ali l 'a cJre11ali11a po.~~ 0110 i11 della ~0 11111i-ini ·trazi o11e agli Adcli~o ni·1n i di t'orti dosi l'l'O\ocare una in::::u ffi cien1.a ~ u rre ­ forti do ~ i di q-ue Lo 5al e: e · a rie ce ad eYit a re un le ch e la :501111l1i11istrazio11e di <( co rtin a n i ... jnton1 i l)lÙ crra'i della in . . ufficier1za corti-può g uarire. <·<.de, c o~ì con1c la , 01l1n1inislrazion e di ·glt1 co-· Nella i11orlc da t1 slio11e le u11ir l1 c a lt eraz ioni :-:io :ai diabetici evi ta fin o, a un certo pu nto la lA1 Lologicl1e i o~ er, ·ano i1C' ll e ~ urr en:l li : lH ~on1- cl1elou e1 11ia 111orl alr . l a . . on1111inisl raz io1 1e di · • 111i11i. trazione cl i orn1on " cortica le dà buo ni :·i- o r1n o11c corticale ri co11duce all e ·co11dizio nl. "'tiltati e •t}e.... o . . al' a du n1orl e g·Ji u . .,tionati , il Jtor1n ali il rica.111})io idrico ed elett r oli1 ico. e ui san g ue pre~cnta anc l1e le alt erazio11i caP. ra 1lerj " ticl1 e pe,. la i11 . . u fl'i cie11zu corticale . Si11to111 i .t\.dd i .~011i a11 i ~i o~~ er' n110 a11cl1e i1elCrisi tireotossiea, coma t i1·eotossico. l•l n1alallia da ra!.!·gi llo e11lge11 (acl i11 a111 ia, ip<.)( Il . \t\. B..\NST. D ctil. 1ìle<f.iz. ll ·o·.)cl1enscr. , 11. 7, lo11ia: ,·anla·g gio da i11j ezioni i1)crtonicli e rli 17 fcb})l\liO 1930) . ~tl e) e i1ello : l1oc tra u111atico . 111 tutt,e l e co ndizid11i a11zitlellc-' si fo r111 an o .Nell a ct1ra ciel Basedo'v e delle tireo tossi-· nel] 'orga nis1110 vrodol li dr.I rir an1])iO ( . . o.slanros i la lera11ia io elica IJr eo p·era Lo rin l1a rido tto Z€: da fati ca o prodot li di , face lo I i~st iral e) i)er consid erevol111c11le la pericolo it à <.len·l i in i erla cui n eul ra lizzazione è 11 e re~~a ria l a cc cor- Yen Li cl1irur,gic i sulla tiroide. I i1iù reren li dati tina n . La corl ecc i.J sur renal e allora . . i in g·ro. - dan110 t111.a 111ortalità int o r110 .a l 5 % per le ~a, ci ~e CS$a non rie..:>L· t' a :-.odcJisrHre i1e·1JJ)t1re lireo los. ico1si opera le di fro11Le all ' ll ~~) j)er i11 Lrtl i11 odo all 'aua11e11 lalo fn bhi.~ofrno in or- (1t1clle Lra ltate co11 le o]e r ure i11edicl1 c. (~ alt· 1n one, ... i 11Lanif('~lano sinl o1l1i cli in -.: 11fficie11 za s 1 di niorle i11 qn e. t'ultirl10 o·rulJ'l)O è anzitutsu r re nal~ . to lo co111pe11 o circolatorio; la seco11 da cau}~gt1.a li ~inlo1ni si o l le11gono . perimenlaJ ~.a di morte più frequ·cu1 e è uno , iato de.._ ill1 c11te, ~e .. i ini ella ·acJ n11in1ali il dialisato cli g nato col i1011l e ùi c ri i tireo lo .. ~ i ca ri~p. co11 Hl cl.:i ·B~1 ·edO\\' . u11a sos.1Jie11.:io11 c at1loli zzu ta di JJO lLj g]ia <li orLa cri . . i tireoto sica è t1r1 cvc11to grH' issi nto gan i in _oluzio11e fi. iolo.~:ri ca: la ronten1pornn <' n ini ezion e di « ·.. o r l i n a » a t l e n u n o a i111 til Ia e rapµr e enta p e r la ·prog·no i d el Basedo'' c1u·ello cl1e rap·p r e,e nt.a il co 111a diabeti co per qu e~ li i11to111i. il diab·elc; spes.so 11 a inizio , ub·dolo , e ]Jt1ò ap-Il p1rirno ~eg·n o d ella inst1ffic icnza corticale r l '·{ccu111ul o 11 el . a 11~· u e tlella (( ~os la11za di J)nrire 11el co r .. o di qualsic.1si fo r111a di I i reo I os-~ì cos i. An zi , q ue lo aggra\a111 e11to · i111 p r0\7"\ i.~o in sufficie11zn ~ urrcnale ), . Questa eccita ]a ft1111ionc della corteccia urrenal c del cui ormo- r l)ÌÙ fr eque.nte in Li reotoi~s icoLi larval e l)f'lne essa 11a bisogno , co111e molt e altre sco ri e rru.1 n on ri con osc iul e e i11 asi leg·geri di ,Bad0l rica1nbio, l~ er \rcinire fo sf'orilizzata. Se la sedO \\.·, 111e11Lre è più raro n el Ba etlo\v tipi co con gros. . o st ru111a. l.Jna ana lo·g·a cri, i i J11afo. forilizzazione 11011 aY\ ie11e, 1--er in !'t1fficien1tife. la a \"Olte 12-2± o re do10 i11ter·yen ti . ulla I <' J1rese11za di or111011e, le E-osta n z.P anor111HJ i si ~ccun1uia110 e p•r0Yoca110 alterazion i del ri - tiro ide ( resezioni , legatura di arterie); l<l ct1r.-:t iodicn preopera tori.a r ende J'cve11to pii1 raro. ra1nbio idrico cd elellroli1j ro . Dal ~a n.g n e r _1\ n cl1r interventi chirurg· ir i in altri 1erritori , d.agli i11t erslizi d ei tes. uli ]J·a._sa .ncqt1a i1.ell ' i11 1crno de.Ile cell n le, . prc ia l111ent e i 11 cru ellr cl e i i11fez io11i banali , , edute di ra ggi. Roentg·e n o \ara' i e111 ozioni J>· ir l1i ch e po. ·0110 f. Cate11are la r11t1 coli (1lassap-g·io fa, orilo dalla arido i cl;i crisi tireolo sica . La cri . . i si l11anifesta ro n llno at1i, ità). In co ndizio11i l1or111 ali le celll1le , j difend o110 co ntro la i pe ridrataz ion e c·edendo ~ l ato di eccitazio11e psichica e di debol ezza mudcl l)O ta~ io (che <la in clifft1$ibi] e p ci.s ~ a in un o : cola re prog·rr·s~ iY a. Qucst'ulli111a è tanl o spi ccata dn dare l 'in111re ione di pare. . i . La , 1ret~li1 l o diffn ~ ibilo) : se' l 'or111011c corticale è i11t ·1 clella i11<1no è lot aln1ente l)ri,ra di forza, le. ~u ffi cieri l e, il p ota:~ i o re La ind iffusibil e c-11tro le cellule cl1e si ipr ridra tano. J,'arqua iclr::t- p-a111l}0 i1 on possono \'en ir ~ oll e ,at e. g-li ango Ji 1

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della booca p er1dono flaccidi, ln l eLLe ra r n c1l può venire arLicol ata, la chius ura della g·loLtide durante l a deglutizion e è ins ufficie11t-e. I.a 1l1ucosa faringea è per lo lJiù . ecc.a , di colore. rosso-porpora, talvolta CO L>erta da n1u co denso. Gli am111.al ati, i11 agiLazione motoria a11 sioiSa, div·e ntano poi a poco .a i)oco apatici ~ i11fi11e cadono in con1.a. ch e 11a l)er l o più e.·ito ,1 nortale enL ro pochi g·iorni. Altri si11ton1i frequenti so110 l a pe ll e ros a, asciutta . calda mentre cessa l a udorazione; il \ron1ito, la diarrea inten a e dis turbi d ella funzion e er~ti ra con sintomi cl1e ricordano la atrofia g ialla del fegato. Ne i prin1i temp i d ella cri .. i cuore e cincolazion e non son o con1 pT01r1 e i: solo allo stadio tern1in.ale il pol o sal e a 160 e l)iÙ batt iti a l n1 inuto e t5i arri,1a alla in ufficie11za cir colatoir••ia. J...a pro1gnosi -cl ella cri'"' i tireotossica ·è sen1pre estreman1e11te grave, e tanto più qua.n to . p iù tardivamente vi e·n e i11iziata una terapia r aziona le. M.a ancl1e co11 una a datta e tem1Je. . tiva lerapia la m o rtalità d ei J)azienti con cr isi lireotossi c9- h a super.ate n eg·li ultimi 5 an11i il 50 ~{, : negli a.n ni preced enli la mortalità era s tata a i1cora più e.]ev.ata. Si ries~e invece a rill urre il numero d ei pazie11ti ch e cad ono in • • • • • • • c ri~ 1 tireotoss1-ca, se s i J1CO·n oscono a 1e111po i pri1ni se;g ni di allarme di q LLesta: tati di i11ten , a eccitazione, in so11nia, .adina·m ia , fort i perdite di peso, febbre di n atura o cura , ,~o ­ mito. arrossamento d ell a n1ucosa farin gea. Si sorr1n1in istreranno allora forti dosi d i iodio e .ahl)Olì.danti liquidi , 150.p ra ll utto glu cos·ati . Nelln cri si tireotossica si som1r1inistrano 1-2 cn1c. di e ndoiodina o O, 1-03 g r . di dii odotirosi:i:la , p er via endo,1enosa o per bocca : a . . erond a d e i sinto1n i si riduce o si aumenta la d o e sn r,regli.a11do l '·effe LLo ottenuto, anal ogantent e a quanto si fa oon l 'ins ulina n el diab·ete. Con qu.'l11to minori dosi 6i riesce ad otte n ere l 'effetto d esiderato, tanto n1igliori so110 le prospelli ve r>er il futuro: perciò si aun1enterà ] a dc)se. solo se queslo è r ealn1 ente n e.ce ario'. Se il paziente .è ancora i n g rado di d eg·lutir·e i ri coTre alla sommin istrazio11e oralf\ di 3 tavol ette di diiodotirosina (corri.spandenti a 175 rri,g-. di iodio). La d ebo1czzn c.a rdiov.a scolare ·Si curerà sintom.aLic·a111 cnte . Si raccom anda cc>.m e terapia co·a diu·vant.e la somministrazion e d i ormon e corticale, 1'i po,d ermocli.,i salin f\ ipertonica e dai chirt1rg·h i la tra . . fu ione di s&nig ue. Con gli stes ·i c riteri si cur.a la c risi tireotoosica post-operatoria, ch e con le cure iodich.c preventi,re è però ·di,rent.ata molto r11 e n~ frequente di una \ ol t.a. Esiste un certo nl11nero di casi iodo-refrat tari in 1cui la cura io dica l) Oll .attenu.a i sintomi tireoto ssici e ch e fatalmente soccombono in coma. 'N"o 11 appena la c ura iod ica 11a fatto sco111p1ari re i l)iÙ gravi sinton1 i I ireotossici ~i dovTà co n~id erare 1'opµorLunità d i ·diimint1i re le dosi <li iodio: percl1è se si continua a dare d o ~ i 1

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i\Ul\I.

eleva ta, la tiroid e « trabo·c ch e rà » e .si avrà 11r1a nuoYa crisi lo sica. La seconda crisi· tir colo &i.ca è n1ollo più .g·ra,·e della prin1a: cs..~a è n1en o sen . . il)il e all 'iodio e per più 11a e ilo l etale. P er ciò · i li111 i1 e rà lu c ur.a 111edica a quei so]i parzienli i11 cui per l a gra, 1 ità dei sinto111i tos ici i rilie11e l 'operazione l rop1Jo perico Io sa: ~n tutti gli a ltri ca..,ì di c risi tireotossica su1)erata . j farà ope!·a re il paz iente senza pe rdere te1npo. L 'o1Jerazi6 ne si e eguirà in due te1111)i, da!p l o stato di ind ebolimento note\ ole d i questi pazienti. I ..a pal oge11esi d el con1a ti r eol ossico non è ol1iar a: l 'a lter azione IJit'i noteYole ch e si ricontra è un aumento d ella eliminazione urinaria di so·stanze cl1·e danno la r eazione della creati11a, d e,·c qui11di st1ssis te rE1" una grave ;t J-L(· razio11e d el rican1bio g·licogenico . 1

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V ASI SANGUIGNI. La tr<,mbosi come coagulazione. (1\. APtTz

/(li n. JrVocJiensohr. , 17 dic. 1938).

J Jlroce:-'::- i fonda111c11tali della trombo i sono considerali da al cu 11i e .. ere llI1.a coagulazione d ella fibrin a, da a ltri lina ag·g·lulin azione de ll e i1iastrine. La c1t1e t io11e è i111·p·ortante perchè 1n entre nel pri1no caso avre])i}1ero prin cipale in1p&rtanza i1er la g·en esi d ell a trom bosi, la flebite e l·c infezioni , n el sero11do ·.aso &areh])ero . . oprat I t1ito dia ro11 . iderarsi le condizio11i circolatorie e I.a cor111)osizionc del san.g u e. La t fC> ri1 .d ella Jgg·luli11azio·n e i)lrin-iaria era b·a .. nfa ~01)rattt1Lto nl fatto ch e all ' esame mi1cr oscopic o d e1g·li agg·lutinati di l1ia. trine non ~i ve-d e\ a fib·ri11a. Og'gi ])erò la ricer ca morfologie.a del subs1r.ato d ella coag"t1lazione è sta ta ·sc)&tituita d alla rice rca cl1imj co-colloidale che lta permesso di ide11tificare deg li s.tadi trasforn 1a1 i,·i de1 fihrin o·.~eno dj ffe 1~e 1111 i d-3lla fibTina. '-' I .a fibrina er a fin o rn con gj de ra t n 11 na sostanza i11so1ubile, pt·ecipitabile solo i n forma reticolofil.are; o.gg·i i11,•ece si sa cl1e ]a coagulazione della fib·r ina è preceduta d.a lla ·pre.&e·n za in f orn1a rolloidale-soluta di u11 pro.stadio ·d,ella fibrin a, l a profib·ri11 a. Nei liquidi coagulabili, I.a pre~e11z a cli profibri11a i1011 è svelata da alr u11 seg·110 ester110, Jl1 a in lnodo· indiscuti}Jiile dalle seg· ue111i p·r opri età : 1) la so lul)ili tà dei .:t1b .. tra li è n1olto din1inuita essi floccul1no SJ}Onta11ean1ente aJ1chr dopo arre stata ogni ulteriore .azione d ell a trombina: 2) i Elocculati d a au111e11to o din1inuzione d egli el ettroliti sono irrc' crsibi1i. r ontrariam ente al r1 or111a1e co1rtporta111ent o d elle g-Iobuline n ati,·e; 3) sostanze ad...,orbe11ti sospese (caolino . s,olfa lo di b ario son o r a11id a1nen1 e flocculati i11 . . g·ro:&s1 an1 n1.a ss1. Indu})J)ian1 e11Le l a 11iù frecruent€ form a di l)r ecipitaz ione d ella fibri11a è quella r eticolofilare: e~ .. a p11ò ]1erb ancl1e ])r eciJ>itare in for1

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SEZIONE PRATJ C.\

di gel diffusi e sopratt utto in forma di fin1~si111i precit)ilati alla superficie di particelle sospe.se. Così 11 ella f-1uaccennata flo cculazio11 e del caolino non si o&;erva in campo oscuro alc una preci1)iLazione : eppure la ripetuta ag·giu11lu cli caoli110 ad l1na soluzion e le sottrae la lo-'..l llità d ella profibrini:l c.h c e~ a conteneva . Dev-e qui11di essere avvenuta u·n.a preci1Jilazione finissi111B. di fibrina, invisibile al n1ic ro~co.vio , che riu11isce le particelle e i)er gravità le fa cadere al fondo·: cio è le agglutina. Con1 e le particelle ·di caolino, an c.h e le pia. trine ve11go110 .;:1.ggluti11ate da coagulazioni amorfe di su1)erficie : il 1Jlasn1a co11ten ente p rofibrina aggll1tina fortein1ente le l)iastrin.e fresç.l1e, m e ntre u11 egual e plasma co11 t.rollo , privo di profibri11a , i1011 ha alcuna azione agglutina11te. La ag·glutir1azion f) dell e pia trine è dunque urla delle manife- Lazioni d r i proc.es i coagulativi del san g·u e. Delle sost a nze n e cessari e per l a coag11lazi on e, la protrombuna ed il calcio circo1nno sen t1)re n el s.a1tg ue; l 'a ltra . o tanza indi~pe 11 sa bil e, la tro111b ochinasi, si libera 11cll e di . . Lruzioni di tessuti e soprattutto in qu0lle . c }1 e dispo11 gono alla trombo si, nel corso di i11ffzio11i: di operazioni e di tun1ori.. L'organi mo san o è però an cor.a p rotetto co11lro la coag ulazion e intrava , colare ·pier forniazione di tr ombina, cla uria .sostanza n eutralizzante la trombina , contenuta n el pla s111a. S( lo se qu1esta sostan.z.a lleiu tra)izza nte è in s ufficiente si l) UÒ a\Tere la trorr1bo i. La cau sa principale d ella lrom bo, i con f-i, te i11 alterazioni del sangue: l)asta una profibrin emia r e.gin11al e p er provocare ·d ell e trombo j i1 el territorio cli dcflusRo di tes uto· d anr1egg·i.ati (trombosi n elle ' 'ene d el b acino in -;eguito a de c ubito al sacro). Altri fattori contribuiscono p erò al determinismo d ella " tram bo~i a ·distanza », sopratlutLo fattori circo latori (ralle.ntam·e nti della corr€nt·e , vortici, ecc.) c h e r endano possibile quell 'intin10 contatto tTa le piastrine che è i11dispen~ abile per la formazione di grossi agglutinati , n eppure il fattore cc alterazion e dell'endotelio n p1erde Ja .sua in1 portanza, ·perc.h è gli aggluti11.ati di piastrin e non aderirebbero ad un endo telio normale . È logico amm ettere ch e una precipitazione di superficie analoga a .quella ch e agglutina l e piastrin e, aYYe11g a anch e sull'e ndotelio d Pl ' raso colpito e cosl. ,,i fissi l e piastTine agglutinate. l\Tei trombi da infezione: traumi, ecc. , la parete va ale di,·enta anch e il for1nalore del ferm ento. P. 111a

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I disordini vasali delle estremità. (.J. R. LEARMO NTH. Practition,er, . nlarzo 1939). I più freque11ti d i ordini vars.ali d elle estremi là di1)e•nd()110 essen zialn1ente da una riduzione dell'irrorazione arteriosa, la quale 1p1u ò dipe11dere da alter.azioni or,ga11ic.l1 e o da disturbi fu11zionali. T fatti organici ch e i)roducono tali disordini

sono: a) arteriosclerosi, 11ella quale l 'inspe&s1r11ento d e.Ila parete dei vasi prod·u ce un restringimento del loro calibro; b) en1bolia ch e produ ce un arresto improvv~so del flusso arterioso: l'em bolo può. provenire da una Jesior1 e cardiaca, fih rillazione nurico.Ja r e, infarto endocardite batterica) opp·u re da un trombo forn1a to ·i n ella zona a lei-om a losa nella parete di _u.n'arleria; e) tromboS>i ch e provoca una riduzione g·raduale del f:l·u.sso arterioso : il trom})o può concorrer.e al r es:tri11gi1n ento di un va~ o arteriosclerotico in individui .a nziani o diab etici, e sopra,;vien e più freque11temente ne]la t101nbo-a11gioite obliter.a11te , nell 'arterite sifili1 ica in seguito alla com pressione eser citata da t1n rumore o da un.a co·s to la cervioale su un.'url.cria , e più di rado com e com·plicazione di ~ lali infettivi (p·o lmonit e, tifo , ecc.) e di e1nopa li e (policitemia vera , le.ucemia). I disordini va.s ali di 11atura funzional e sono ·d< 1v11ti essenzialr11 e11te a t5J)af:>rni della tunica n1u~co lar e d elle .arterie. Lo· pasmo è iniziato da ur1 fa tlore p·r ecipitanle cl1e non ag·isce conti n11 am ente donde l 'inter111ittenza del disturbo. Il fattore pre.c ipitante I)iÙ co·m une ·è il raffreddamento ed i va~i più corrLunen1ente colpiti sono le piccole a1terie delle mani e dei piedi. Col t.en1po i vasosria&n1i rip1etuti possono provocare anch e allerazioni organiche delle arterie . .A.I quadro clinico risultante da11 'occlusione arteriosa i1r1termittente si suole dare il nome di fenom·eno di Raynaud. La riduzione g raduale o intermittente del flu&so 'lrt9rioso produce modit'icazioni d ei tessuti irrorati ·dai vasi compromessi, le quali si estri11 secano clinicam.ente con fatti particolari. Nella cute e nel tessuto, sottocutaneo si riscontra: 1) una riduzione co tante della ten1peratura , o I 'incapacità di adattam ento all a te1111Jieratura a1nbiente, o an che una riduzion e i11tcTmitlente della lemperatura prodotta d al1' espof:izione al freddo; 2) alterazioni nutritiYc ch e po&sono .andare dalle ulcerazioni locali fir10 alla g.ang r e11a più o 1nen o estesa di un arto. 'fut~i questi fe11om e11i so110 g·eneraln.1ente • dolorosi. Nei mt1sco1i si 11a il co ì detto crampo d oloro o, cl1e provoca la claudicazione. Qua ttdo· si sospetta l 'esist.ein za di un dif' ordine \rasale è n ec.essario ra ccoglier e un '.a.11aJJl11e~i a ccurata ·e praticare u11 attento esan1e grn er nle. Innanzi tutto occorre rilevar e l e con di zioni del sislen1a circolal orio, l o tata d r l cuore e dei grossi vasi, le condizioni d elle a r terie ])eriferich e, i c.aratteri d el polso e l'even tuale su a assenza. Neì dis Lurbi d elle estren1ità Sllj)eriori vanno esami11ate l a brachiale, la ra diale e l 'ulnar e; e1d in quelli delle estremità i11feriori la femorale al di sotto d el legan1ento i11g·uinale, la poplitea all 'allezzia d el giinoccbio, la tibiale p oi&terior-e , dietro il m all eoJo interno e la pedidia sul do r o d el pi ed e. L ' e1

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e< IL POLI Cl ,1 JCO

;:;a1t1e <lo,rebb,e es ~ e re fatto i11 un a 111b-ie1lte Ct! l<lo LJ,' r ott ener e la pltl azio11e 111 as i1n a : i11 1.a li co11dizio11i i ·a. ·e11za d el JJiolso 11a una note'ole ì111porta n za di ag· no tica e ri, ela l 'e, ent lJ a le nal ura org«111ica d ell 'affezio11e ar lerio::;a. 111 _pratica le co11cli zio11j ch e J)Ìll co n1une11 le1tle detern1i11a110 un .i.111 parcio clell 'irrorazio11e !-\a11g·uig·na delle r ::- lre1nilà so no in ordin f' di frequ en za : l 'arterio.:clerosi, il dit o fredd'' ereditari o, il inorbo cl i T~ay 11aud , la Lro1nb oa ng·ioite oblitf rante e 1'ar terite s ifilitica. Nell 'a rteria c]erosi 0110 pe r ]o j)iÙ co11Yi1i i pi L\·di e le ga mbe, i1el dito freddo ercditari 0 un o 0 più <lit a, n el i11orbo di Jinyna ud le in ani e 111en o ~ p e.. --o i piedi , i1ell a tro1nboangioile obliteran1e i pie di e le ga111be, 11el] 'a rleriLe sifiliti cn le n1ani , il na o e le oreccl1ie. Il 111orb(1 di L~ay11 a ud co lp isce di pre fere11za le tlon 11c, le lror11 boa11g ioi1i gli u on1inj , le.'\ al tre Hl'fezio11i i11differ·e·11le.ment e a n1bo i se!' i. 11 fc11orn en o d1 J:laynaud ron._ i ~ t e in un 'a1lcrazio11c del colore delle dil a, 1r1eno ~ p e. o di que]le dei piedi quan clo so uo e ))O~t e al frectdo, ~ pecie i1ell 'acq11a fredda. J.Je cri:3i si verific.n no J)ÌÙ facil111 en le qun11c.1 0 luLLo l 'i11 <li' 'ifìl10 è ra ffr cclcla lo o in ·eguil o ad c111oi'io11i. l ,'alt erazion e 'inizia alla pa rLe di tale delle dita e 11ei ca i n1edi ri1rl an e ca.sì limitata · n ei ' r n. i g ravi ir1\'e.ce i cst e11de fi11 0 all e a1ti ·o lazioni n •el:ica l'J)O -f.ala11 gee e perfi.110 al dor·..o ed n I J)a}1110 delle 111a11i. Quand o i vasi '"'on o or g·c111iC-<l1i1 ent e. inl alti si 11.a i)rr lo pii1 t1n colore· az Zllrro sc uro·, nl a qua11do 'i 0110 a ll e r~ z io ni organi cl1e o la cri. i dura a ]u1 lg·o la ti11ta te.11<l e nl }}i.n nco . D11ranle l 'attacco le clit.a clive11ta110 dol nli , fredd e e i1tt1tili zzabili . J,a .. ro111 parsa del di. or di11 e i h a co n il ri~ r alda 1 r1 ento dèll a l)arle e prOrC',c1d e dall e parti p1·0. sin1ali ver o le fala11gi di ·Lali . .... inizia co11 la co.m par . a di clliazze ro.s.~e ch·e t1 u1nenl an o d'i ' oll1rne, co11fJt1Ì $COno e poi la p ar1 e ri acqu i ~ I a il colore r• or111a le. Il rito rno delln cirrolazio1te è ]Je ·o acco n1 pao<Y11.a lo d·a una sensazio1l e lro1c·ale di 0 brucio·r e e di form icolio . Il fe11or11 eno p·uò verifica rsi i n tutte le a ffe• zio11i ::,u ricorda le, m a nel 111orbo di Ray11and • è simn1 elrico, n1e11Lre n ell e altre condizio11i t1 0le co l1)ire u11a o ·più diLa i11 r ap·p o•r t o al grado della sen sib·i lità locale e del di sordin e ' 'asal e. Il ::-e uso cosla11Le di f'reddo ai l) iedi ·~i J1a q ua11do esi to110 alle.r azioni vasa li org-a11icl1c . f.J ua11d c\ il j11u.ziente ta in f)iedi ql1est.i diY er1tnn o c.ia no tir i, quando inverè h a Je gan1])e eleYlll P le eslrc111it à dive,ntan o b·i an rl1e. Le allerazio·11i nutritive sono co n .. iderate co1n e 1'e, f)r e ... ion e di un a le·sio 11c or p·anica dr i vas i. l .n pre e11za di u lreraz io11i .a i J)Ol paibtrelli i11 un a giovane donn a co&titui sce u11 . intom n di .n 1orbo di Ray naud ll rog·re, ivo o di scler oda ILilia. Le alter azioni nutritive sono co. tilt1itc dall <l gan gre.n a cl1e T)UÒ essere Iimjtn1n e s11perfi r i:lle dando· t1l rerA zioni dei pol11n. trelli dell o dit a delle 1nani. d eg-li spazi inlc1rcli g it.nli d ell e ditn dei l)ie1di , o clrl calcag·no: Jrtn rio. ~o n o rol pire a11 cl1.e l11t1i i tes. uti di 1

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u1'\_a ll arte 1)rovocando la g·a11grena di u11 dilo O· cli u11 arlo . So110 ir1 ge1ll re d et cr111in ale <la u11 trau1t1a an cl1e leg·gero o cl3 un 'infezio11e falti cl1 e ricl1icdono l Jil r11aggiore aj )j_,O rt o di san g ue, cl1e d ato le co11dizio11i e i rcola r o rie locali 11on pu ò essere for11il o . l T11a d,elle 111,a nife t.al.jioni del] 'in .. uff'i cienl e irroraz ion e a11guig·na è il dolore ta11d o a ril)?SO. È p er lo l) ÌÙ avverlito all a p·ia11l a del 1)11:»dr ?' .al ca ~ cag·1l o : .aun1ent a di n otte c1uando 11 1)az1e11Le 8 1 i11 etLe a lell o, neJ] e occ]u... ioni a rl erio, e cro11ich e . i 11 a .. pc. so 11n cra 11l110 dolo r0!.'o dell a ~a 111.b a, c.l1c co1lt1J)are doj)O . . fo rzi e re sa co11 il r1po o ; è J'e..,press ion e dell 'in: uffie; icnl c r ircolazio110 dei · n1u ._coli. Tutli i piazie11Li di. riduzio11e della circolazio ne perif.e rica, q ualunque i1e ia ]a ra u.. a, h artno bi ogn o d.i caldo. P erc1iò le es ~rerni tà d evono e.... ere h·e n cop erte })er un b t1on tratlo con indu.n1enli ch e m a nten g·on o il calore, <'ll e n o,n lin1itin o i n1 ovimenti e n on 1)rO\'Ocbi110 . co trizioni ; per Je m ani occorrono o·uanti di J~ n.a, u111pi , prefe!·ibilmente c·o111 u11 ~ ol o paz10 per l11tt c le dita; le sca rpe d eb bono es .. e rca1npie, ~o ffi c i , leg·gere. Jl pazie·n te do' reb])e do rmire i11 l111a cam era ca ] rna, co n , ·est e cl a nott e calde, ot lo coperte di lan a . offici. TI dolor e d eve e, ser e l)ront.a111c1nte curato. J>er ,g·li arterie.. clero Li ci elle so ffron o. dolori all e es tremità non a ppena ' 'anno a letto è preferib ile ch e do1manò seduti su t1n.a ])Oltrona . Ln clal1dicazio11e doloro. a si pre, iene con ln ri g·orosa li111itazione del n1otoi. Le p·er~on e co,n di . ordini cir·rolatori dell e e, tremi tà dipe11denti da arte rio clerosi o cla end oarterit e obliterante de,rono. aver e m olta ct1ra d ei loro 1)iedi. De, 0 no : te·n er e i loro J)Ìedi 1011 tani dal freddo , non slare troppo a lt111g·o in lJ>iedi , non ('an1mina re tropp·o , e' itare ch e i 1Jiedi i&iano calpestati , n on po·r tare car1)e st1:ctte, i1 on asp ortare i ralli t1·01)J10 ·profonda1l1 e11te e r1 0111 aiQoper ar e ceroLti J1er calli , l.a,rare quotidiar;an1 enle i piedi con acqua ti epida , i1 on t agli ar e 1roppo le un ghie. Le ahrasioni deYon o e~. erP pt1lit r dr ]i rr1ta111e11te con alcool e l)rt'otette co11 t1n ])iccolo l)ezzo di pla ter. Le ulcerazioni devon o e~sP re coperte con po111ate an alg.esicl1e e qu ell e del m orl10 di l\a ~n aud e della scle·r odat1ilia ro·Il 11ezz i ·di ela lo1p•Jas l po r10 più g-rand e clelì ' ulcera. Nell'e le ·ioni vasa li org·a nir.h e Ja r·iù p icc0Ja· le ione deve con;. ., igliare il riposo è1 letto. Se lu ] e ~ iono i oslc-nde e si mar1ifesta la gangr enia occorre fare applic.azioni ripPtut e con al·~ool e tenere la parte in lt1odo ch e· i1on pre111a s11l letto n è ·ia ·p iegata dall e coperte. E, -ent11 alrn en 1e i i)rocede all 'a.m})litazione o alla cli ·arlicoil.uzion e della p1arte ga11'g·ren.ata. 1'ali 0 pe razio ni cl ivei11 lano i11dispe11sabil i 11ei gjoya11i diaLcLic i co11 te11ùe11za alla ~e J) i , quando la g·an gren a è inassi, a fi11 dal princ ipi o, qua rldo è diffu:3a a g·ran 11:1rte di t111 dil o, o ll1a1\do il dolore è in op·porl abil e. l 111eclica111 enti 0 le iniezion i di va~o clil a l a­ luri fan110 Jl1igliorare ]10CO o nulla le co11dizio ni dr;lla circolazio11e locale. La fi giot erapia · 1

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G55

EZIONE Pl\ATICA

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' a11 Iagg·i tra11sitori. 1 elle arleropalie or.g·a11 icJ1c g·iova110 g·li e::;ercjzi seco1)ÙO i l 11tetodo di Bu.erg.e·r : la g·a 1nba ·è elevata f i110 ad un (1 11g·olo di 6ù g·radi e n tarlte1tuta in questa } ) O~ i 7..io1te co11 il tallo11e pogg·i.ato -u u110 sg·al1 ?Jl~ fi110 .a clic il i>icdc dìve11la J1ia11co, quind1 r1abbassala e te11ula pe11dente !:' Ul i11arg i11e del lell o fino a cl1 e il pied e ridi, e11ta ro. ~ o, iIJ fi uc è tenuto i11 1)0 izion e orizzontale per lre 111i.nuti; que ti Lre J110 vin1eP..ti forr11a110 u11 <: erc izio ch e d eve es&er.e ri1Jie1tuto tre olle al g·io r no. oteYoli ' 'dnLa,g·g·i, . per ic 11ell 'al'Lerite obJi Lera11tc, si lJOS ·ono otten ere provocando 1'11 ,C' ren1ia r eatti,·a a,·yol·ge11clo l 'ar lo i11 cu ffie Ilel le c1uali i pro,·oca altcrnaLi van1e.1 tc u.n aun1e11LG e una di111inu zio11e della pr ~ ~s i on e, ri:-pc> ti i ,·a111ente cli 60 e 30 n1m. I-J g·. f n alc une co ndizion i giova rico rrer e all a .si111pa lecto111ia, o·ssia alla ez ion e d elle vie .si111])a licl1e ch e prov,erlono ] e arterj e di fibre ·va . o, o... tril Lrici . I i11igliori ri:ulta ti si ottcng·ono Jiro' oca11cl_o tale i11lcrruzione a liveJlo delle fi b_r c- prega11gliari: l)er l 'e 1rerl1ità su1)eriore .. eZlo11a 11do il sim1Ja tico toracico a li,1 ell o del suo te.rzo gan gli.o e i fiJam enti ''h e p·a s an o dal ~e ­ con do al terzo gang lio d el ples o b1racl1i ale; 11e1 1'e tremità inferiore 1>r·ocede11d10 ~l ll.a re~ez i o 11e del seco ndo , t erzo e quarto ga.n,gli o 1on1bare, o sezion and o la catena lombare a li, ·e]lo della qu.arta ' 'erteb.ra lombare. N·ell 'artei-i o el e: ro~i qu este 01)erazioni non d.ann o alcun l•e11efìcìo a cal1sa della rigidit à dell a pia rete é.l r1 eriosa; ·danno buoni risultatj n el rn orbo di Ra;.·n aud; ne]] 'endoa rt.erite obliterant e vanno e~rguìt c1 solo quando si è dimostrato r h e i v.a si rrngÌ$can o .a gli agenti ' a odi]atatori . I , .a ntaggi riguardano solo il dolore al rj poso, ch P ie11e eliminato o all eviato. mentre la claudic:1zìor1e dolorosa rirn.an e in, ariata. DR . 1

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Rammentiamo l'Interessante pubblicazione: Prof. CINO PIERI

'Chirurgo primario

dell 'Os pedale Civil e

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Udine.

Fisiopatologia del simpatico nell'uomo Prefazione di CESARE FRUGONI Riportiamo qui sotto l'Indice di questa importante monografia: RELAZIONE DELLA COMMISSIONE PER IL CONCORSO AL PREMIO DI FONDAZION"! FOSSATI DEL R. ISTITUTO LOM; BARDO DI SCIENZE E LETTERE. fNTR\lDUZIONE . CAPI• TOLO I. Stimolazione del simpatico. 1. Simpatico cet'Vicale. a) La sindrome del simpatico cervicale posteriore. 2. Simpatico dorsale. 3 · Simpatico lombosac,-ale. CAPITOLO Il. Paralisi del simpatico. 1 . Simpatico cervicale. a) Sintomi cutanei. b) Sintomi sensitivi. c) Sintomi muscolari. d) Sintomi endocrini . e) Sintomi circolatori. f) Sintomi cerebrali. g) Sintomi oculari. h) Sintomi nasali. t) Sintomi auricolari. 0 Sintomi saliva ri. m ) Sintomi farin gei. n) Sintomi l ~ rin gei. o) Sintomi polmonari. p) Sintomi cardiaci. q) La sindrome traumatica del simpatico ce rvicale. 2. Simpatico dorsale. 3· Simpatico lombosacrale. 4. Plessi simpatici. Nervi splacnici. Plessi mesenterici. Plesso ipogastrico superiore (nervo presacrale). Plesso ipogastrico inferiore. - CAPITOLO 111 . Fisiopatologia post• operatoria del simpatico. 1. Dolori. 2. Ptosi palpebrale. 3. Ipe. ndrosi. 4. Ipe rcheratosi. 5. Disturbi della funzion e sessuale. BIBLIOGRAFIA. ZIONI.

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I NDICB

DEGLI

AUTORI .

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INDICE

DELLB

ILLUSTRA•

Volume di pagine So. con 4 r figure originali nel testo. Prezzo L. 1 4 . Per gli a bbonati al « P oliclinico » od a qualsiasi dei nostri q1.Jattro periodici, s-0le L. 1 2, 5 O in porto franco in Italia, Impero e Colonie. P er l'Estero L. 1 3 11 7 5 . .

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I n viare Vaglia Postale o Chèque Bancario a lla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA

CENNI BIB LI O GRAFI CI <1 > f

E DE LE

I\'EGRO. I l traittani.en lo defl r~ si11dromi

11arl;,in so1iian.e posl -e1i cef a.Zitir.he con le radici di atropa b ellado1i11a.. L. T. E. Il. Tori-

no , 1938, Xv'" II.

L 'A., dopo u11 b re\' e ria ·su11Lo slorico del1 evoluzio11e clinica-n osografica e a 11aton10-i:~.a­ lolog'ica del morbo di Parkinson, e nto' tratosi a·derente al conceLto della sua indi vidu.a lizzazio11e, p·ur se intesa come una sindron1c da lesicn1i di natu1~a variab·il e, m.a loca lizzata i11 una unica sede, i11olto probabilm·ente n el locus niger e 11eì globu1s pallicl.us . e a caratterr degenerativo, ill ustra le j lJO lesi più auto revol i e a1lendibili sulJ a ·ua eLiogenesi, tocc.ando l 'argo n_1 on lo, n o11 i)rivo di_ i11 Ler esse, del µarki nso1i 1 · n 1ù d.a cl1oc. e1no·L1vo , ch e 11011 1rova so:-;Leg·no 11ella sua particolare es1)erienza. .~\.11 1plia è la tra ttaz ione ·della ... int ou1 nlolo t:>u1a d·cll a 111ala tlia di Pa rkin on e cl.ell e .sindrorr1i p nrl\i11 .. 011ia11e, ba ata ·ulla personale os. er,·azio ne di circa duen1ila arr1mala1i, in lutti i suoi molteplici as1)etti e locaJizza zjon j, 11 01t tra cu rande· fli ricordare e illustra re il fenomeno della troclea o ru ota d.entata d e~c: ritto per La .1)ri11i.a volta d.a Can1il1o egro. .~ J)'e r ciò c lic la n1onog·r.afia, i)er 1quanl o }) re•\ t\ e ·i1ttel it:'a, acquista il valore di un :i co11l1>lela doc un1<·1tlazion e, 110 og·ra fica e c liJ1i rn, di u1i.a tra le i11·dro111i, cl1e, in epoca relc\li ,a111e11t e lìt:Ce11tc, t1a v:ast.ll111enle e1 l)To.fo.nda.111 r 11t c i11t cressaLo i] 111on·do ni ccli co, crt1ell o cleg·li ~ l:udio­ Ri e clei ricerc.a lori e qu c]Jo clei prati c i. Parte e111erg·cnle e d iretLj ra dcl la\oro 'è il ria· . . unto d eg·li agen ti ter.a1)etL1ic i, ri ' 011 i nl trattan ien Lo delle i11d ro111 i i)arki11 o 11 i1t11 e e varticolarn1ente ·di que ll a en·cefalitica , in cui si pone in speciale rilievo la c L1ra a J)ase cli b ella don11a ch e fu delta ])u lg:ira , 111.a c11 L' in forn1 a non empirica J) UÒ dir_i it ali a na. i:llla quale l 'A. ap portò il uo perso.n al e, c. lt'so co11tributo. ErLtrando n el delLaglio dell a ct L r~\ ste ·sa, dupo avere es1)osti i ca) ·atl eri dell a piaula , b otanici , cl1im ici e fi iotera1p1el1ti c i, i eri Leri su lla tec11ica d ella preparazi.011e dc1 cl ecotto, sulla .s t1.a som1ninistr.azior1e e do ag·g io, J 'as~a a illustrare i 1nezzi di t er.a pia coadi nva 11 t·e, Lr.a i quali en1er,g·ono qu elli fisici , e crt1i.n tli . .arcc nr1.ando alle conLroindicazioni della cura , J) Ul' ris·cono cendo con1e in realtà essa sia - ol1 ~HI ·si11tomatic1a, l)e e a lta la st1periorità ll tutti gli altri metodi , com1)reso quello .a1rop inico ad. alte dosi dello Pto,e11ier. Seg ue una b·r eve apvendice sulla org·an izz.azione assistenziale dei parkinson1.a n i <lncef.ali tiri co1n particolar·e riferimento, largan1ente illustrato, di un progetto di con, rale. cenzario p er encefalitici cronici , ch e vorre1111110 int 0so cc n ori leri anche più ampli, poir l1 t' abbia111 0 buon.a ra·g ione p er ritenere ch e . ie110 1110Jt i di l

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(1) Si prega d 'inviar e due copie dei libri di c11i si desidera la recoo sione.


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più cli.e trecento gli a n111 1a]a ti di parltinsonism o en ce falitico i.n tutta Italia, g i11dicati cro nici e in an abiJi, e b isogn osi della pubblica assiste11za. Co.rriungue il p·r oge1 Lo l1a i l g ra11de 111crito di dar·e a Jl 'i11ter essa11te n1onog rafia una finaJità s.ociale e u·m anita ria, ch·e la r:ende anch e p iù pregevole e degn a di essere largam ente div11l·g a la . 'G clJ LIO MòG1,rE. f:lr:NRI R oGER-Y vEs PouRSI NEs. [ ,es m éning orie.iirobrwcelloses. l\.Ia '·son et C.ie édit ., 1938. F . 45.

L 'o»ser vazion.e clinica d egli u lti1ni quinquein ni Jia m esso fuori discussion e la possibilità dell 'e istenza di un virus. !Brucel lare .squisitam ent e n eurotropo : vale a dire l 'esisten za di casi di b rucellosi, vuoi m1elitococcicia 01 da !Ban g, n ei quali , set.tim.an e o m esi dopo l 'evoluzion e ·d ella malattia, con1paiono manife·s ta zioni cer cb·r a li , midollari , r aclicolari : que to è un fatto n oto : le brt1cellosi ledon o il s:iist em a r1 ervo o jn ogni .s u a sezione, m a il fatto capitale da riten er e pie.r una cc r1eurobTucellosi n ·è 1'importar1zo. d elle loc·a lizzazio·n i m e11in gee. Nel com pl eto prresente lavoro gli AA. vilu µp ano· ]a clinica ·d i I.ali m anifestazioni b·r l1rellari. L 'oper a comprende i segu en ti capi.toli : Car.atte1i etiologi·ci e cl i11ici gen erali delle brucellosi. Localizzazioni en ce falitich e. Lesione. di n ervi cr anici. Com p licazioni n1idollari. Jladicolo-neuriti. Neuriti J)erife1i ch e. Localizzazioni sche letrich e para n er vose~ spondiliti ed osteile craniGa. Le n1e11in.g iti. La m ·e ningite n evrassi t e. Con si1dBraztio·n i d iagp.ostich e, progrios tich e ·e lera peuticl1e. Tentati,ri di si11tesi éiila tom o clin ir lJe. 1

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Accade1nia Medi co-Fisica Fiorentina. Adun an za d el 22 di ce1nbre 1938-XVII . · Sulla non costante benignità della meningite linfocitaria. Dott . TASSINARI GIANFRANCO . · - Dopo un a rapida c·s110· izion e dei d ati clin ici e di laboratorio d ella f orin a m o rbosa, l 'Ora lo re, ulla cor ta d i t111 caso · })er sonale e di otlo del la le lteralura, di m en in g ite ac uta linfocitari a ad esi Lo let ale, fa osserYar e coine sar ebbe opportu n o togliere, n ella d e11o·mi11azio11e della form a ni o rbo a :-l 'espressio11e ))enig n a; ques to p er cl1è l a n on a solula cos ta n za di lale car attere, r e11.de ine·sa t la l a d efi11izion e - sia il val or e assoluto - sia 11el sen so progn os tico, ch e i11 essa è impli cito . Ricerche farmacologlche sulla apootropina. Prof . A1Azz1 M A•NCI NI . - L 'O. h a con1unicato una1 ~erie di rice rch e farmacologich e sulla apoatropi11a ch e è un d erivat o cl ell a a tropin a . Co111e r esu1 t a lo cli qu e -Le esperic11zc i l prof . Aiazzi ~Ia rl.c ini è g iunlo alla con clusio•n e ch e è legittin10 e d egno cli i11cor aggiam e11to il lentativo ch e si st a facendo di appli car e l 'ap oatr opina n ella cura delle in clromi JJos len cefalilicl1e. . Ulcera gastrica. Emorragia e perforazione concomitanti. Resezione•. rapida guarigione. Prof. C .\VI NA G. - J_,'O. r iferi·sce l a st or-ia cli11ica d i u n g iovan e co]on o d i 26 a. rico·Yer at o in Osped ale per g r avi ssi111a e1na·tcm esi e 111 èlen a, i] q u ale clop o u n a settin1a11a p r esen lò in1prov' i sf si11torni di perfor azion e. Dopo appen a due ore, r e cz io11e duoden o-gas trica secon do jl me tod o J)er onalc, g u a rig ion e _ideale nel 0 11 ta <l el l 'e t1·c1110 g·r ad o di an emi a acuta. Nel p ezzo asp ort a lo, g.rossa ulcer a callosa della p ircol a curva co11 l arga per forazio11e, ol t r e a tre t11ceri minori. F a n ot ar e la g r and e infrequen za di ca·si di tale ge11ere. Le· 11lcer e p erforat e di r aclo d anno em orragie impor tanti, m entre qu ell e san g·uinanti di r ado si perfora n o. I 8egrelari : Proff. L. P1ccHr e 1\ . G rA NON I . Ricordiamo l 'lateressaate pubbl/caz/oae :

BENEDETTO SCHIA.SSI (B ologna)

ME NS AG IT AT MOL EM ·• I n ar gou1ento fii ulcer a gastrica,, AccADEMIE, Soc1ETA

MEDICHE, CoNOREss1

Società Medico-Chirurgica di Pavia. Seduta d el 23 marzo 1939. Presidente : Prof. A. PmsA.

Present11ione del Volume Epistolario di Antonio Scarpa n• A . P ENSA . Il presiden te presenta all 'asse1nblea il volume << Epi t olarro di Antonio Scarpa » la cui p ubblicazio n e è s ta ta pronìo&sa e curata dall a Sorie là lessa ecl effettt1ata dal co1npianto socio Guido .Sa la. · Co11tie n e 669 l e tter e delle quali 1nolte inedite cl1e s i riferì con o al per i oclo ch e in t er cor se fra l 'an no 17ì2 ed il 1832. La rn ag·g·ior p arte d ì e·sse tra tt ano di importantissin1 i prob l emi scien1 ifici , prevalentem ente an at omici e ch irurg ici , altre riguardano quest ioni accad emich e; altre an cora argo111en t ì arlis tic i, con riferim en lo speciaJe alla pittura. Di p ar t icol ar e inter esse è ]a corrisponde11 za con gra11d i per son alit à •scientifich e d ell 'ep oca : con Alessa11dro Volt a , con Lazzaro Spallan za11 i. col Cu vier , col Blu1nenbach: col W eb er , con Bartolo m eo P anizla, coi Cald a11i e coi F or1tan a e con n 10Iti allri . 11

Il Segretario.

L ' A . riassume, in questo lucido scritto, le sue vedute esp resse

in altre occasioni sulla genesi d ella m alattia gast ro-ulcerosa, e· m et te in t esta allo scritto, qual.e traslato, il principio del Ma estr~ Sommo, per ribadire la conceziorie della i~mensa pol'tata delL' elemento spiritual.e n ello sviluppo di t alune entità tnorbose fra;. le q uali è da ammettere l'ulcus : la quale concezione. oggi Più: che mai assume nuovo v alo:·e dopo la scoperta degli stupend11 feno;n eni el.cttro,magnetici Yadianti dal cervello umano in rela.zione con g!i stati d'intensa attività psico-sensori ale : sì che si· deve reputare che la psiche co1nanda alla mate'l'ia ME~S AGITAT MOLEM - e può far L'uomo malato. Data la unita indissolubile spirito-corpo l' A. espone e dimostra il perchè ed il come • n el caso della insorgertz a del fatto u lceroso si determini in taluni indi'ilidvi p recisamr"lte per influenze n ervose la lesione gast'l'ica d. L' A . ammette poi c'ie fatti simiglianti all' ulcus classico si pos..sono istituire per opera di fattori d.t.']ferenti da quelli che ope. . rano in soggetti a pe,·sonalità n evrotica, e traccia quattro schemi specificando cotesti fatt ori ed i relativi prodotti. Tratta infine della t erapie. m edica e Chirurgica non t ralascian.do di esporre la !:Ua opinione su lla genesi della importantissimCJ successione niorbosa che p uò seguire alla cura chirurgica e che per lo più si desig ia con cc ulcera peptica »; successione che l' A. indica con quali accorgimenti può essere prev enuta. ~ una elegante mon ografia stampata in car ta patinata, d i pa.g ine 88, in formato di centim. 23 X 31, illustrata con 14 splendide figu re. - Prezzo L . 1 5, più le spese p ostali di spedizione. N. B. .. uil abbonati al " POLICLINICO,. che nella serie del pro.. prio nbbonamento non banno la Sezione Chirurgica, nel fascicoli della quale {Annata lllll) è stato pubblicato il s uddetto importanle Sfad·o, potranno leggere l'intero lavoro, inviando V•glla di L. 13,00 U:.tero L. 14,00 ) all'editore LU16J POZZI .. Via Si1tioa, 14 - Roma. Inviar~

Vaiglia P ostale o Oh èq11e Ba ncario a lla Ditta LU IGI POZZI ed itore, Via Sistina 14, ROMA


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S EZIO~ E

PRATI CA

I MAESTRI

Il nuovo Clinico Medico di Bologna . .\nL011ìo Gasb,a rrini ritorna a Bologria. (1 rc>cc11 te provvedimen Lo mi11if'Leriale 11011 IJO lt \a i11terp·r ·etare co·11 i11aggior prontezza il volo dei Colleghi, die,i ~le1di cì , de.gli tu1de 11ti, della cittadinanza. A Bologna infatti Anto11io Ga ... barrini trascorse otto arLni, e fra i i)iù feco11di della sua vita ·di &cienzi.ato e di educato re, ed in quel t em'lJO· eg·li eip·pe attirarsi tale · 1

Parlecipò ai concorsi per la Cattedra di Pa~ tologia ~1e dica di Siena, Messina , ·F ir·enze, .Pa·· dova e Pavia riUl5Cendo irl tutti nella terna vir1cit rice. Lo tesso successo gli arrise nel concorso lJer la 1C attedra di Clinica Medica di P.a via. Intanto n·el 1924 veniva incaricato dell 'i1lSe· g1l.an1ie·11to d ella. Patologia Speciale Medica i1e} .. 1

tirr1a e. di affe tto , ch e r e5él i vaca11te la gloriosa Cattedra di l\lurri e di Vio]a r1ulla di più naturale elle eg·li fosse cl1iamato a continuare le gran·di tradizioni. J,uureal.o nel 1908 a Sie11a in modo eccezionaln1ente brillante, .Anto11io Gasbarrini frequ1entò r1egli a11ni , ucc es~ivi .gli Istituti di Golgi, di (Fo.r lanini, dì Big·n.-=tn1i. Nel 1913 entrb a far parte della Scuola di Luigi Zoja e di questo illustre i\ifaestro fu per molti anni allievo e collaboralore prezioso. S<H11n1a di

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la R. Università di Bologna. Nominato n el fel1braio 192:3 titolnre della. stessa Cattedra a Siena fu nell'ottobre successiv~=' chi.amato a Bologna come inseg·11anLe della 6te.~sa <lisci· 1Jli11a. NeJl~a1)rile del 1931 fu con voto una niJ lr1e della if acoltà chiamato alla direzion e d ella R. Cli11ica Medica Ge11eTale di IB ari; 11e]J ' o tto~ bre d-ello stesso anno a quella di PadO\'a, ov.e si trova da ormai otto anni . J~ produzione scientifica del prof. Gasbar .. i i11i è n1olteplice.


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,a n.no rico rd :.tti i , uo i lavori sperin1en1 ali sui sier i eterog·en,ei e &ull 'crno o-lobi11uria, insie·m 1e con lllolti allri n el ca11tflO dell a b atteric1lc,g·ia ed irrtmuno logia; (i.a 111.c n zion a re ~]Je ­ ci.a lrn ~nte q uelli co1111)iuti in Sarcleg·na sull a mal&r1 a. ~ Nel carr.po dell~ cJi11 ica ciLi a1110 i Ja, ori ull '6m oglobinuria ·clia cl1 ini11a, . ·nl l'ecl1in ococco15i ·e op1r;-ltlu lto (llielli ::,ul favisn to, ch e for1n.an o le p rir11c ricerch,c co 1 n1)l c ~ e ,"'lI tale argor11ento . IJn<) studio o riginale . til « ton o o·Cl~tri co » h a i>orlato .a n uo, 1 e vedute, no11 so lo ... otto I 'asp etto clinico, 111a a11cl1e ne J r.arnpo della fi .. iopatologia de llo lon1aco. No tevoli 1Jure i I.avori ... ull 'e nre fali1c ejJid e1n.ica , ul diabet e, sull e iJancr eatiti , ull 'e nd oc.u Pdite le11t.t, n o11cl1è i cont rib11 ti all a ::-e111r iotica dcll 'np1)a rato circolatorio, e quelli IJiù r eC•f11ti ecl originali uJl.'azione c] r ro~a nte di liquidi ini rtl ati i1 el ])ar erlchi.n1a po l1no11are. I -SL1o i lavori ar11 u1011ta no a 150, qu cJJi tl ell ~t s u~ Sc uola a quas i 500, e c1uesta procluzione s~i enli fica . i disti ng ue per ·e rietà di i11diri r.zo scien tifico r per I.a costant e ader Pnza alla Clin ica. cl1E.·· è e sar à cerLo em pre la l'i ù ..:qu isita carattt' ri~t i ca d ell a s t1a opera. E co11 ciò abl)ian10 d et to LJtiale è. u i101To :t ,.,,iso , il più gr an·d·c e &in1golare i11erito di An Lonio Gasbar1i11i , ch e è que]lo di ripor tare I.a Clinica alle fonLi più schirtt c della u a tr.ad izio·11e ila li a11a: cioè di u.n a cli11ica c·h e 11a vera1ne.11ll' corn e copo qu olidi an o e supren1 0 d el l l O esercizio l 'am1nalat o·: clinica ch e cortoscc· od usa og·ni pro[o11dità ·ed og·11i arditezza del1 a cienza, m a n o 11 per 11n.a sleril e soddi. faz io ne co noscitiva , ~ jbb e11e per piegar la a .._ervire di sollievo e di ri111edio per g·li infe r nii : "C ienza cl1e è palpito di l1manità, arte eh e è a ll1o re . <.lii ab1l-ia frer111c1ltato le lez io11i di questo M.ac. Lro, ·ern pre così ca t:a tlcrislic.am ent e affol la te ed n1)1)lau dite çla i gio,r.a11i, sa co111e ciò ii11prima una p articolar·e im]}ron la al Sll C insegnam,e n l o . .Pl1r riccl1 issi1 tto di cloltri n.a e di n1oder ni là , c1u esto si distin g ue per ql1el fare co11tj11t10 rjferin1 enlo al ca ·o clinico,· l1er I.a sa·g_g in r1ti ~11ra e r iser va di front e a t utto qu a11t.o è i 1}olcl ico o poco ader.e.11te alla realtà se n uih·il e, i>er il caldo ace.en te cli l1man ità ch e gl i gu adagna la r a1}ida sintpatia dell_' uditorio. Cc11nprender e q uesto car att er e p rem inente dell 'infeg·na111ento del Gasb.arrini , vuol ·dire co1111)r e11clcre an ch e la sua fondam entale per son alit à, la squisita b o11tà e g·entilezz::t cl '.a nim o, la rara su.a affabilità e sen1p licità ch e ben con osco110 quaì1ti h anno avuto r apporti con luj , ·doti 2h c 11on po te\rano n on dare qu esto acccr1to u111él110 alla sua ·g ran de do ttrina. Da tale pu·n to di ·vista egli ci se111bra an che il più 5chictlo tiJ io del clinico secon do la cl.assira tradizion e n o... tra, .se è \r.e.ro ch e clinico effic::lre , ricerca1o ed an1ato p11ò e8serc n on clii è \

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fred do ..·cicn zia lo , Jll ù cl1i alla ~ c i e11za clCCOpJ)Ìa il do110 <liYino de]la J)ieta. La (~Jini ca, si è Ù•e tto 11iù ,·olL(' , i1 011 è solo ·~c ie 11 za 1r1.a è auche nrle : ar te, dic iamo i1oi, fatta d i com!)ass ic,rl.c e di a rrto re. F o rse è i1ecessario m etLer si in 1pii. 1 no idi l1ma11a sim.µa l ia con l 'infer1110 i)er IJenc:: lrare 11el eg·reto delle . ue .so fferr-n ze, p,er vedere J.a ottile o rdil Lira del m ale ri el 1)ro fon do d ei ... uoi , ·i sreri . Questo feìice a ccOPl>iamento di doti rare e 1l iverse è qt1eJl o cl\e i g·iova ni, così is lil1tiva111enl.e . . e11 ibi li acl ogni cosa \ era e be11a, ~ entono i11 A11to11 io Gasb·a rri11i , qua11cl o accorro no in foll a al st10 i n ~eg·11a11 1 ento . J~gli è circond.ato d a una Scuola di .al'l ievj fedeli, devoti e va l o r o ~ i , S c1uola cl1e è an r l1e palesi ra d i do l1rjna e di Yita, \'ern fanri 2:lia di stt1dio. i , al suo e ·eJ11 pio im pro11tat a. La Cn l tt\d ra di Bologn a, adorr1a di" glorie g·ià ft1l gidi .. ~ ir11 e, ·~ u cui i11 eg11.a ro110 ~Tae tri di somm a sl<1L u1a ron1e 1"f urri , Alb,er to11i, \ 1iola, ·~rà ora occ u pa la deg·na.n1ente dal i1u ovo 1\1.af'slro, al qu al e rivo lg ia.1110 le ]) iÙ cordiali roiìgra tu lazioni ed i l)i ù f'cr Yi di ,-oti au gura li. I L' D1RT-~ZIONE e R.EnA z1 o~E. 1

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R.lcordiamo l'interessante volume:

Lezioni di Clinica Medica del Prof. Cesare Frugoni Ne npcwb!amo qui di. seguito l' Indice: I. L 'essenza e gli obbietti d e ll ' inseg namento clinico, pag. 1. Il . Calcolosi del coled.oco e fistola colecisto-d uodenale, pag. 17. III. Sindrome d i Morgagni, Adams Stokes, con assoluto s incro• n ismo cardiorespiratorio. pag. 40. - IV . Rad icolite tipo Déjeri r e · Kl umphe d a coste cervica li c-0n acrocianosi, pag. 56. - V . lnfnrto del mic-cardio da coron<i.r ite sin istra, di natura luetica, pag. 77. VI. Mielosi g lob,1le iperplas t ica sem plice e m ielosi-globale apJasrica (da Mo rbo di V e rlh-0f). pag. 95. - VII . Edema polmonare acuto ed emorragia subarac-,oidea in soggetto precedentemente sano, pag. 123. - VII I. Spirochetosi itter o-emorra gica in tabetico, pag. 145. IX . Ascesso polmonare tifico con perforazione al cav~ pleuri co e pio-pneum.otor ace c-0nsens uale, pag. 167. - X. N efrost lipoidea. p ag. 193. - XL Pneumotifo, pag. 217. - XII. Pneumo-t orace spontaneo sin istro a valvola co n e r nia m ediastinica anteroSU')trior e!' pag. '.l 4I. - XIII. Em orr agia sottoracnoidea per p r:u<: '> .:~ iper tensiva in cam po di ure n ia per re n~ grinzo-gottoso. pag. 258_ - XIV . Mediastinite tubercola re o neoplastica ?... pag . 269. - XV . Morbo di Pott s<>ttocipit ale , pag. 289. - XVI. En1pieiT1 t 1lh '! tC"• lare, pag. 316. - XVII. Sindr ome d ell'epict-no, ma d i or igine radi· colare. per lectomeningite spinale, pag, 337. XVIll . Tumor e d el nervo acustico, pag. 354. - XIX . Pne umotorace spontaneo tbc. ch iuso con pleurite essuda ti va specifica da disse1ni1"1 a7. · o~e, pag . 378. - XX . Splenomegalia tromboflebitica e pilet rom bo fleb1t~ da d iffusione, pag. 390. - XXI. Sind rome d i Biirger e morbo d i Raynaud, pag. 412. - XXI I. Reuma t ism_o tuber.cc_>la re di Grocc?• Poncet, pag, 439. - XXIT I. Spleno m·egalta emoltu c.a cd e~oge.n1a in soggett o con infantilism.o tipo Lora in e d in suffi; 1enza mitralica , pag. 461. - XXIV. Si~dro1ne di W e.ber .. ~i Benedikt e del nL·cleo rosso, con oftalmopleg1a n ucleare. dt o n g1ne vasale, pag. 491. XXV. Morbo di S till-Chauffa rd . pag. 5 r1 . - X..XVI. En cefal~--neur?" mielÌte-t ifica, pag. 560. - XXVI I. Probabile i~fa~to del miocardio a sint(1rnatologia pre'!alen temente pseudocol7cist1ca, . i;>ag. 545· X~ V III . Asma bronchiale, pag. 570. Indice anali tico generale, pag . 597· V olume di pagg. XII-6c8. totahpente coml>osto ex novo in edizione riveduta, corretta ed annotata dall'Autore, con. 4_6 figu re nel testo. Prezzo L. 6 O più le spese postali d i s ped1z1one. Per gli ab bonati al << Policli~ico >> o~ a q~alsiasi dei nostri ~e­ riodici, sole L. 5 ·4 , franco dt porco in Italia , Im pero e Colonie. Per l' Estero, soie L. 5 8 . N. B - Il volume, a gli abbonati al ''Policlinico,, è ~eduto al prezzo di copertina (L. 60) contro pagam~nto graduai~, ossi.a contro un primo versamento di L. 30, dietro imp~~no. scritto ~~ pagare le altre L. 30 in due succe ssive rate m ens1h di L 15 ciascuna .

Inyiar e Vag lia P ostale o Ohèque Ba n cario a lla Ditta LUIGI POZZ.:: editore, Via Sistina 14, ROMA


[ANNO XLVI, Nu~r . 14]

APPUNTI

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SEZIONE PRATICA

PER IL

MEDICO. PRATICO.

q11 an to l)UÒ so f)porta r e senz.a d anno l o lble 80 in d ivi(iuo per mesi in teri , s·e11 za ch e per ciò si PER LA PRATICA abbia m ai. u . cita cospi cu a di lin fa da i vasi i11 111 oLl o tal e da cag·iona r e lesion e ne i tessuti. f1~ L'origine dei geloni. eloc1uentc ciò cl1e s uccesse .agli indigeni d el Ch o le alterazi o11i clell a t en1per a tura n el l 'csLren1ità 111er idion.ale d 'Am erica, resistentisl 'a111biente entrì110 a far JJia1 te d elle circostan ze si111i alle t en11)er ature polari cle1 lor o paese, r1 ece&s.arie a r ender e l)Ossibili i geloni , o eri cl1e 111orirono in gran lJarte dopoch è furono trcm a perni o, n essu11 · duh bi o; n on è i11vece u 1do tli . a coprir i bene ,e d abitar e in din1o re altretta11to facile d eter1n jn ar e q u a li n1utazio r e]a ti,1an1e11le. cald·e, i quali , seminudi , mai ni precise li cagioni1lo . Il n1ale torca i11t an to soffr ivan o di geloni ; in e,sist enti pure fra i Ti solo uri pi ccolo nun1er o dì i)er~o n e; se n e a cbetani, viventi sul « tetto del r11ond o n, vestiti cu sa volg.arrn ente la più difficile affluen za di senrpr e l eg·gerissi111i , in un pae, e dove il fre dsangue alle men1b·r a, strette da in dumenti indo irtver11al e è g r ande, il con1bust ibil e scarso; ron1odi ; jn r ealtà n egli amhie11ti caldi l e a rC\ u n que fra i vagab ondi, ch e so110, d opo acterie, certa me111e ipertese, h a n110 alrpen o n ei colti i1ei i:ico\1eri , fragilissi111i alla 11olmonite , i>rimi m om enti l e fibre liscie contratte, co.n ch e rn a i o b en di r a d o li colp,i sce n1en tre dorsegu)e n tem ente g lì sp azi linfatici , af'sai m en o n10110 all' aria aperta . Se osservi amo g li ult in1 i for11iti di 1nezzi 111u scola ri ed ela tici p r opri , i110111en t i e i r isl1l Lati d ell '.1natomia IJatol oo·ica si <lila t an o a umc11tando l a qu an tità di linfa, e r1 ei CèJ si di n1 or te p er r a ffr e dd,a n1ento, t rovia,1no di1nint1·e ndo la quantità d el liquido circola nte; lIJla ~i11 qo lar e on-1iglianza, star ei lJer dire u n a Jlei freddi l e arterie ap1Xlio110 iper tese, m a i11 id e ut ità, con quelli per colpo di calore. I ncocon seguen za sol o d·ella notevole e gen er ale ~c ie n z;;i., con gesti on e al capo, febl1r e, 111 i o~· i, · eon trazion e d egli spazi lin fa Lici , o questo dura rifl es~i aboliti; d o·p o la mo rte congestioni , fi11ch è in q u.al ch e p unto, d at a l a ~on trazion e sangue li quido, ed en1a, p iccol e en1orr agie; ca giona ta d el fr eddo n elle .fihre liscie d·ell e r11icr oscopic.a111e11 te gli st essi danni visibili a l ' 'en e superficiali , aggiu.i1t o alJ 'al1n1ento d cl cu ore, .all 'en cefalo, ai polmon i, al fegat o, ai l oro conte11uto, pern1etl e abb ond a nte f uoruscir,e ni , alla n1ilza . Si osservava .a n cl1e dura nte la ta ·d.i p lasm .a, ch e secondo l 'oriini on e comune g uerra eur opea ch e solo su pochi uonuni la s:it ebbe cagion ata clall 'i m 111obilità J)r orl ungat a t empera1u ra ebbe . con seguen ze l)at ologich e; in pos izion e er elta con vasocostrizion e p er il ques ti pochi non corrisp·o ndevano affa 1to a freddo. Ta le · eziologia poi 111ale •$er virebbe p.e r qu·elli cl1 e en1b·r avan o i m ,en o rol)t1sti . La cori za cl1e n orl Yien e in a l t,a m o11tag·11 a o nell e le n1ani, cl1e m olto facil1nente l) O on o esr egioni pola ri , e col pisce invece ap1)en a tor~ere riparate; r esta n ved er e se m .a i n on sar ebr1 2ti nell e ci ttà, pa rl er ebbe d'una for ma inb e accorto accu sar11c ]Jiu tt osLo il tr a t ten ersi in fiE:t t iva . luog o ben çaldo n ei m on1enti in Ler calari, eJ geloni, come ab·b ia1110 osservat o, non si s1Jone·11do ' 'olen t ìeri le n ia ni e-d i piedi alla IJr e en lano m ai in 1)er on c ch e, I)Ul' vive ndo vnm pa d el fuoco, impr ovvisam ente a t empein lu og·hi fredd i s ~ in1 i , ed essendo .a n ch e · n1al r,;,tura altissin1 a, m e ntre la t e1nper atur.-1 ordir1utr ite, 11on Ya dan o d i tan t o in t.a nto i11 am11 ari.a è assai ba&S<l, ob·b ligando così i 1)r opri bien ti m ol to p iù cal d i . l o c redo p·r esu n1ib ile ltssuti a r eazioni di,rer sissime in p eri o do mol e110 ciò a' 1ven o-a n on per il fatt o di soffrire il to breve . 11 ·dis turbo ch e d à origine a i aeloni , fr edd0, })ensl in cl1i i)a . . sa n1olto rapid an1ente , d opoch è si ha ·g·ià subito il violento r i.scal dasi.a dal caldo a l fred do, sia &JJecia]n1ent e dal m e11to, n on è modifi,c at o da farm aci , la cui a1ion c influisoe· pote•n tem ente, 11er q ttanto ir.1 fredc1o al c.a ldo. Vi so110 s ic uram er1t e dei tratti rtelle· vie vasnli 11ei q l1a li. il calor e 11011 fa il n1od o assai diverso, sul fun zion amen to dei solito e ffet lo colla s tessa velocità cl1e in a ltri , n1u1&coli lisci jn t u tto 1'appar a I o digerente, prrcl1è le cellul e e le fib re dei ,,asi stes. . i non i1elle 'Y l11andole l acrin1ali e sudo rifer e, intorno fu11zionano nor1 nalrì1en te; il .n1ot ivo non è ageall e p up ille, 11ella c t1t.e, com e r>ilocar p i na, . a vole a dlire, per chè n on ,,'è lì ulla ch e sia ' 'Ìtro·pi11 n. er gotamin a, adr~en.alin a, e fedrina . ì\'I::i sib ile, ·n1 a .diiffi cilme11te i può pen$are ad r1emmer10 le ver e e proprie con g·el a1ion i h a nno tl11a cau sa ch e non sia i11f etti va, quanclo si sc-1np r c con seg11en ze irre, 1e rsibi.li; vediam o il rifletta a i frequc11t i gel on i venuti in conser u or e di anin1ali cl1e fu con gelat o, p as&a to poi q l1e11za. ap1)unto di malat tie in fettive nei ban1a te1nperal t1ra su perior·e , Ti pr ender e a pulsab ini , c l1e si ,-cdo110 IJOi d im i11 uir c di a11no r e ; in oltre il freddo in gen er ale n on è così in ann o e sco1111)a rir e, fi11cl1 è s 'a''anza la Yecg rancl 2, 1noll e volte an zi è as·~ai rnin or e di

DALLA PRATICA

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« IL POLICL CNIGO >>

cltl ilia , cl1e li fa l.or11ar e n eg·li l e~s i lratti cli cul e llei quali si vcd e\ a110 n ella fa11 cit1llezza, ~ llor cru a11clo i le... uli 11on so110 l)iù capaci di. 1

ri111 cdi.ar e alla ra1)ida Ll ura prodolla dal normale co11s u1110, c ui si agg·iunge la ])r esun1i'})ile vita di j)arassiti ii.elle cell11le . Ce rtamente qu e~ Li ulti111i sono , al1ne11u ora, ultramicro~copic i , ma trlli poi rebbero essere cliventali dùj)O lu11g·l1is irr~a di111ora in lin ambiente tanto ridott,o, e questo i&i ipUÒ supporre con tanta ma.ggic r e , -erosin1iglianza , in qt1anto la mag gior }1:-lrte d -e gli el5Seri, da cui proverrebbero, ·sono ccr111po ti, p er qt1anto alme110 si ]J UÒ , -e<lere, i101l ·d i parti essen zial1nente diverse n el ·senso d ella lun gl1ezza , ma cl1e riJ)etono molte ' 'olte la stess!-l formazione. Sap piamo inoltre ch e chi soffre i geloni ha facilmente linfati·srrJo , d ia tesi -e;o;.sudativa, diatesi artritica, cl1e danno origin e, accon1pagnano o 1nolto più ·spesso seguono altre ma]attie, venute nei primi a 11ni, e n elle quali \ 1i è pure la parentesi dell 'etù i11e tlia . I11 fine è 11oto che SJJe . e , -ol te u11a n1alattia febbrile fa sc-0mparire, o per ·qualcl1e terr1110 o 1)er se1np re, il disturbo, spec ja ln1e11Le '5e l 'ele' a1nento delJ a febbre è in11JrovYis0 o rapido ; i>uò dar._i ch e e...... a, i)er l 'a un1·er1Lo cl i t en1µ eratura, abbia fatti a])tire dP.i pori c ellulari, clai quali sono ·fug·giti clei n1icroorg·a 11i&n1i ])Ìccolissimi , m a è ancl1e ])Os.._,j _ hile c J1e a })bia fa tto au1nentare il bicarbonato ·e l 'i1lo fo . . fito di calcio, di cuj sia ]Jure in minin1a close, quella diffe1r en za di ten1peratura f~ ,rorisc e ] a sol ubilità; que·&ti sono ])Oi IJr ecif)Ìtali c-0111e carbo n a to o fo fato abbassa11dosi l a t em1)eratura, aoecludendo a ln1eno in parte i _s uddrtl i microrg a11is111i in calcificazioni u1·Lramicro · co1)ich e e diminuendoin e cos1 l 'azio11e d a nr\osa; 1na come a :p1e l)are chiaro , è poco prcl)abile ch e tale i)r eci1)i.tazio11e sia tante· abbonda11te, da rag·giun·gere o m ·e no ancora super al'e la din11nuzion·e avuta 'Pier l '11scita dei 111ic1:or gani f'111i dai ·p ori cellul ari. l>rrg i ne (Trento). Dott. R AFFA.E L1·: BER NARDI. 1

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CASISTICA E TERAPIA. La si udrome di Sjogreu conte i1>oaYita1niuosi A. "\'T· Ll1ael (Kliri. ltl1 schr., 26 11ove111bre 1938) cle ·c ri,·e u11 caso di sindro.111c di Sjr1g1·en nel quale le alt erazioni cutanee e le mo·dificazioni del l 'ecruilibrio 111i1r1eTale ro n~e nlo110 rli co11sideJ'[: J'e la lTtalattia con1e d e1erminR1a d<.l u11~ ca re11z:t in Yil an1in a A. L'A. so..,tie11e e rli..:-c ute questa te. i co 11 ~i dera ndo c l1e l a i11alaLtia può inso·r . g~ re i 11 qu.alu11qu e sog·g·et.to cl1'e si trovi p e·r un p erioclo ])ÌÙ o n1 eno lung·o a rrg·in1 e carenz.ato i11 vi t. 1\ . .\.ltro ele.n1ento fa,·o re,·ole a c1uesto pre...,t11 i 1)o~t o dell 'A. è dato dal s ucce~. o otte11t1l o :-.o n1111ini slrando d o i 11lassi,-e di Yit. A. L. TRAVIA. 1

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A.net1risma dell'aorta addominale sim11lante una affezione annessiale.

P. Span-io (Clinica Oslelrica e gi1iecologica, g1-\n naio 10:~9) rifeirisce un ca o ri g uardante u11a donna la qti.aJ.e, quattro a11ni dopo aver o fi~erto di un processo flogistico pclvi1)erito11 i1 ico , corr1inciò ad avvertire clolo ri vaghi e è& carattere gravati,1 0 alla fo· . . a iliaca destra eJ1e &i prese11ta,1a d1olente alla 11alpazione. 1F u )'l'C>sta la diagnosi di pos tun1i di annessitie· e, a11 'interve nto opre rato·r io, si risro11tr~rono ter1aci aderenze ])eriann es.siali cl1 e furono scollate: fu eseg·uila anche sal[>ingecto111ia ed OYar OJ)essi a d estra , .sto111atoplas lica della tuba a si11 istra. ·rve' 1ne·s i dopo l 'inter,rento la ]). soffrì nt10' a111ente di dolori lanc inanti alla fo ssa iliac<1 destra , p er cui fu nuovan1ente operata: fu10110 asportati l 'annesso dì sini-1ra e l'appen1di ce la quale era ispessita e sede di una spiccata ing· inocchiatura. 1 dolori i1ersi stette1ro e dt)po qualch e giorno la p. , nel co mpiere uno s for zo, ,·e11iYa a morte coi se.g·ni di una ·gravi sima em orragia interna. ln1 a11tu il marito clella lJ'., ch e prir11a ave, 'a 11egato ogni affezic1nc ' 'e r.e1'<ea, confessav'a di essere .a ffetto da ·~ ifilide e di aver tenuto all 'osc11ro d ella CO a la mog·lie. L 'autopsia din1os l rò u11a gra' e a orti te 1uel ica e la p r·esenza di u11 c11or111c aneurisr11a $&ccifor111e dell'aorta addon1inale il quale era Drrivato ad u surare la XII vertehra dorsa] e e l n I lombare con m essa allo scop erto del n1id ollo spinale. La J)re3e11za della sinto111atolog·ia arjnessiale aveva r eso di grande difficoltà ]a diag·nosi C.$atta, cI-1e a\ 1rebbe l)O~uto essere posta solo con gli es.a111i radiogTa fi ci; d 'altra parte tale é1nne.ssite, confermata a11cl1e al tavolo operai orio, aveva fatto a~te11 ere il rr1 e·dico dal })l'aLirare la R. Wassermann. L '}\. discute anch e l 'influe1Lza çh e le due 0 1Jerazioni 1Jo,s sono aver esplicato sull 'eYoluzione dell 'an eurisn1a conclude·n do che, in ogni ca::;o, la progno&i i1on avr ebbe potuto mai es~ ci re di, ersa . F. TosTI. 1

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Cisti epatica da ecl1inococco aperta nelle ' rie bi· liari. (Contributo clinico). .t\ . An1ato (At•chivio, ilaliano rli Chi·1·a1rgia. 11. 1,. 1938) narra un cat--o clinico di un tre11tat1 een11e che ulla base dei dati an.an1nestici e o b·ie t,tiYi prese11tava co licl1e epati cl1ei ittero, febbTe .alta ch e neg·li tilt imi g·io r11 i a''eva assu11to carattere se ttico piemico, prurito, fe ci scolorate e dolore in :;;ede colec islica . L 'interYf 11 to fu diretto, n1ancartdo g li el e111e11ti che l)Olessero indirizzare ver o la µrese11za di una cisti idatidea, alla ri111ozione dell'<:>starolo (calcolo?) che occlt1deva la via biliare ]1rincipa1e. Si trovò il coledoco disteso e aun1entato di ' 'olume e da lina inc isione praticata fuoriu.sciro110 cis ti co11ln1is le a me111brane cl1e zaffa,·ano coni plela111 e111 e il dotto. s, uotato il coleclor o


SEZIONE PRA1'1CA

<lalle forn1azioni cl1e lo · ta1)'1)a va110 , dietro ad efo'se com1)arve pus in q11antità co11 ' 'esc.icole. Dre11ato il coledoco e la loggia sottoepatica , do1l.o ·dU·e i11esi ' 'enne ri111osso il dre11agg'io e .a otto mesi di dis ta11z.a il i11alato era co1r1_pleta111e11te rin1esso. Si . trattaYa quindi di colicl1e e di iLLero do' uli ad occlusio11e della· -via biliare pri1lcipale ·d'.l rottL1ra della cisti i<latidea i1ell 1epatico co11 i11 rasio11e .del coledoco. Compl ic.azione rara: 200 casi in tuLta· la l etleratura. l'er quello ch e rig·u.arda la terapia il n1·etodo che ricorre più dj frequente è quello della .coledoc.oto111ia asS(1ciata a lla ·marsupializzazione della ci s ti. N·el caso i11 esame la sol.a col acloéotomia fu suffic iente a drer1are la cavità cis tica e portare a g uarig·io11.e jl n1al a lo col lrl ezzo l1iù ser1111lice .

G.

BEND.l\NDI.

La cura della polmonite t>neu11tococcica con sttl· fopiridina. Do1)0 a'rer riass unto la b reve J e tt er~-:rl lll'a sull 'ar go1nento H . F. -F'i·Iippi, F'. S. L ockvvood ]J. Sç\rgea11t Pe lJJ)e r e L. Sch,vart z (Tli e. J oiLrn. of tlie Anieric. Medic. Assoc., 11 fe]) hraio 1939) 1

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riferiscon o quianto essi 11an110 os_servato in 100 casi di polrnoni te pneun:1ococcica da essi trai Ia li con sulfo ~>irid! 11a. La d ose i11iziale è s l1la cli 2 g r . seg·uita poi da 1 g·r. og·ni 1± o r e fino a ragg·iung·e re. un totale di 25 gr. Nèi casi i11 c ui la terap ia si inizia al V g ior110 di m a la t l ia essi co,n si gliano di 11on &U])erare i 15 g·r. (~ i fu ro110 qu.a tLro c-~s i di n1orte di cui tre di polrn.onj_t·o da pne un1ococco tipo III. Es..,i Yicler o s en1pre c.a dere la ten11)eratura i11 2-1 o-re , e, anche 1senza modifi cazio11i d el r e]Jerto serr1 eiologi co polrnonare, a qt1e ·1a e.adula d ella tc:11111er atur:t : 0Trisl1onde,ra u11 miigliora111e11to d ello s t,1 to g·enerale. (:;.li AA. confessano ·di r1on fl8Ser& in gTado di dire .se il 1-prrocesso pneu1nor~ico sia. stato f.a c ilit.ato o no n ella g11arig ione d1alla caduta della f.ebbre, cl1·~ (l.ssi attribuiscono al potere ·" lntito15 sicc· del n1 edic amento. Nei 100 casi ·e.s.aminati i1on c i fu n essun en·1p ie1na; però un c1npier11a h.anr10 a,~ uto gli AA. i11 un caso curato colla sulfo11iridina i1osteriorn1ente alla redazione del pre~ente lavoro. O serYD rono ::lrLche tre casi di flr l>it.e , tutti e tre • • • • co11 esito ln guar1g1011e. l..ia s u]fot)iridina l1a provoca lo S])~so n at1SM e vomito .e dimi11uzione del 11l1m·e ro delle emazie e r1.duzio•n1e d el tasso e1110~-lobinico. La conoentrazio11 e del m edica111e11to r,el s.ang u·e è ~tata ,r·aria secondo i v.n ri malati , ma r1on e 'è stato t111 rapporto· fra l e· concientrazioni ulte e la gu.arig·ione clella inalattia.

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sioni cardiacl1e . I dati su c ui b·asa Ja sua ricerca sono c1 uelli finora ol t e11 ut i da Calab·r esi, !Bc,scl1e lLi e Rag"g·i dimo· Lranti in 204 ca si di €_tJile ia u111-0J1a nessuna alterazio11e ele ttro card_iog·rafica e quelli , in app,arenza opp·o sti , cli l\ euburg·er il qu.a le i11 uno· studio a11aton10 ])atolog ico- della que tio11e riscontrò seg·ni di costanti altecr:azion i deg·en erative, emon·agiche .e cicatriziali n egli individui epilettici . Dall 'A . \:ennero , n1ediante la tecnica proposta -d all 'Anla ntea, i)rodotti in 4 can_i dei ti l)ici accessi cli epilessia .a1ssai sir11ili a qu·elli dell 'uomo. Tali an i1nali turo·n o seg··uiti con 1si stematiche _p rese di tracciati elettrocardiog rafici e , i11orti i11 stato e11ilettico, ' ienrte compiuto uno stl1dio inacro e mi croscopico del cuor.e e d el re ne. I ris ultati furono i segu·e;11ti : I ) nessuna n1 o dificazio·ne elettrocardio·g raf'i ca fu ·p ossibile mettere in evidenza; 2) Si osservarono inveoe d elle 1e5ioni m a cro e sopratutto microscopic1r1e a carico d el rn iocardio ; 3) tali alLerazioni sono ·d a n1ettersi in r el l·zior1e a <:li.si urbi dell 'erogazio n e coro11ari ca ) di ti IJ O spastico . _ Fattori r elativi a ll' e,1oluzione d ella a.n.a lattia e.d alla sed e d elle l esioni sta11no a SJ)ieg·azione clella dis.corda11za fr-a rilie,ri elettrocar cliog·r a fi ci ecl anato-rl101)atolog·ici. A. B .-\U CE . 1

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MEDICINA SCIENTIFICA Contributo sperimentale allo s~ndio dei rapporti tra epilessia e cardiopatie.

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Baldacci (Atti e nie111. so·c . l omb. d.i n1 edici11a, vol. V , n. '7 , 1938) s tudia dal l ato SJ)eri111entale eYentuali ra11J11ort i trEl ~pi ] essia e le-

VARIA La n1isura della I?ressione arteriosa da parte dei farmacisti. I11 1n ol te far,n1acie di P arig·i si ve1cl·e la scritl a << Pri e d e t.ens.ion a rterielle ,· 5 fra11 C$ ». Anche nel Bel g·io, la pr::\tÌC<"l s i va di f fon,d·er1·clo B J . Bartl1olo111é (Le Scalpel, 28 g·e11naio 1939) n e J1a a11110 - ~rate 6 a Bruxelles, 2 <1 Lièg·e e varie a G.a11d. Nella s ua qualità di ispettore di farn1ac ja , egli 11a 1)roibito tale pratica, osser' '<Ando ch e la J)resa di pression ~ è 11n 'opera zione cl1e , .a eseg·t1ita unic.a 111ente dal n1edico , m entre p e r il farn1aci . ta costituisce u11 .esercizio illeg·à le ·d ella medicina. È b ensì v·eTo· ch e. n el raccon1a11dare tale pratica, i farn1 aci &ti si ri,1olg·ono al pubblico con un avvi.so di que to .gen ere: « Ipertesi , ipotesi fatevi ·p·r end ere la 1)ressione e c o11sultate il ' 'ostro m edico )) . l\ifa 1)er chi C011osca an che solo su1}erficialn1ente 1:-t }J~i c o1o p;i a t1n 1an.a , è.' evidente ch e il 11.azie11te fi11isce poi col pre11d·r.r e la cifra cl ell :"t fJressio n e co111e a s&oluta e « c urarsi >> in co 11 seguenza, scg·uendo spesso i n on disinter essati consi,g·Ji dol Car111.acista. La tes i sostenuta d a iBarlholon·1r , a.ell 'illegalità di tal e pratica , non è fo1,~e o t en ibil e ; quello 1c,h e è certo si è che t ale 1)r atica ,.a scons i~lia ta n ell 'inLer esse stesso d ei n1alati , ~pesso 0·f.se-sior1ati cla 11 'idea d ella loro pressi oin e, cl1e 1n .erit er ebbe t1n nuovo Molièr e per m ettern e in , -nlore il lat o ridicolo in u11 11 uo,ro « mala ta i l11mag·ina rio )) . fil. 1

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« IL POLI CLl l'iICO »

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[AKNO XL \ ìJ, ~U~I. 14}

NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento corporativo. Confederazione fascista dei professionisti Presierlu I a dal presidente confecl er al e, si è riu11i ta l a •G iunla della Confeder azioJ1c fa·scista dei professionis li e degli artisti co11 l 'intervento di tutti i co111pon en ti e del Yice-segr e tario dei G.U.F. Ad un anin1ità, la Giu11ta h a deliber a lo di 11011 })roporrc, n è attuare alcun aumento nelle tariffe in vigore per le pres lazior1i professionali, così da contribuire alla s lab ililà <l e i prezzi e d ell 'attual e li vello d ei costi. Il presidente confederale h a riferito sugli adegu a1nen ti salariali disposti per i dipe11denti dagli studi pro fesisional i , per i farmacis ti collabora lori, ecf. Sono stati discu ssi anch e a ltri argom enti .

CONCORSI. Posti vacanti. 1\.KcONA. Am miriist r azi.one Provin.ciale. Co11cor o JJer titoli cientjfi ci e pratic i, al poslo di DiI'eltore cl cll 'Osp eciale P s ichi atrico Provinciale. Periodo di JJrOYa unni clu e. Siiper1d io annuo lire 16.000, ·susce ttibile di 5 aun1enii quadriennali di Llil decin10, computato, p er l a maturazion e del primo aun1e11to, il periodo di proYa. Ind en11ità di serYizio attivo L. 2720 . Ind ennità caro viveri, se doYuta, co1ne .p er g li al lri dipenden li d ella ProYincia . so <l ell 'alloggio co n illum jnazione, acqu a e riscaldamento. Stipendjo e ind ennità so11 0 sogge tti all e riduzioni , agli au1nenti e tra ttenu le di legge . Alla d omanda allegare d~·scri t ti in duplice ele11 co firmato d al ,concorrente, s u caria libera i prescritti d ocum en Li. Unire diploma originale o in CO})ja, d ell a la urea e di ahilitazio11e all 'eser ci zio d ell a i)rofeissio11e di m cdico-cl1irurgo, più un (l ocumen lo co111provant e a,·cr prestalo serYizio per no11 m e no d i 4 an11i in ì\1anicomi o Cliniche P sichiatrich e. Età massin.1 a an ni 35 · al 10 marz.o 1939. Scaden za ore diciolto del 9 n1aggio 1939. P er ult eriori delu cidazioni con1pl em entari riYolger i al! a ,S egreteria Generale d ella I?rovi11 cia i11 1\n co11a. C HIETI .

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Co risorzio

Provinciale

Antitub er co lare .

:È aperto pubblico t:on corso, per titoli ed esami,

a clue posti di ~Iedico Direl tore p er le Sezio ni rlispensariali d i Ig iene sociale di ! s tonio ed Alessa. Detti po·st i so110 re tribl1j li con · 1'annuo s lipe11dio di L. 7200, su sce tlibile di quattro aum enti quinc1uenn ali del d ecin10, a l l ordo delle ritenute, dell e riduzioni e d egl i aume11ti, in conformità d elle di sp osizion i l egisl a live in vigore. Per servizi fuori r eside11za , sàrà corrisposi a l 'in.dennità di missio11e p r evi st a 11el regolan1ent o. Obbligo di ser vizio per llOn men o di due ore al g iorno e per almeno 3 g io rni d ella settimana, compresa l a domenica. E con ~ e1rtit o il libero eser cizio medico:chirurgico in luogo ed in ore estr an ee a qu elle di ufficio. Età n on su periore agli an11i 40 alla cl ata del 16 marzo 1939, ·salv; eccezioni di l egg·e in vigore. Le don1ande in carta da b ollo di J,. 4 , in sjeme ai d ocu1nenli prescritti n el ban cl o d i con corso ch e reca anc 11 3 le r11oclalilà e ]e a1lre formalità dei m edeimi e cl1e la S~gre t eria jr1Yia a richiest a, debbo110 perven ire all a Segr e teria del Con sorzio antitu})ercol ar e cli Cl1i e l i. Palazzo clell a Provin cia, non -0ltre le ore docl ici cl el 23 m aggio 1939.

l.j'ORLÌ.

Ospedale e Orfanotrofi Raggruppali. -

Fi110 al 29 aprile 1939, ore dodici , è aperlo il concorso p er Litoli ed e an1i ai po·sti di aiuto 111edico 1 aiu to chirurgo, assist ente Jnedico, assist ente chjrurgo, J)r esso l 'O·spedale « G. B. 1\il or gagni » ora r011 po li le lto 300 cl a portarsi quanto prim a a 600_ Stipendio L . 4000 e 3000 an11ue rispettivamente con riduzioni, aun1enti e ritenute di legge, oltre corupa1 tec: ipazione su gli 011orari n ella misura ch e Yerrà fissata d all 'an1mini s trazione (attualmente è di circa L. 2000 n1en sili p er g li aiuti e L. 1000 per gli assisle11Li). Saranno ino] tre assl1nti, con1e avventizi , 2 aS"sile11ti di n1~clici11a ecl 1 rli chirurg ia scel li i n ordine di g raduatoria dopo i primi el etti e ciò in a ltesa d ella riforma dell 'organico. Per altri ch1 arin1enli rivolgersi alla segr eteria d ell'Ospedal e. 1

Ro!'IA.

I stituto Provinciale per l 'Assiste nza al-

l'Infanzia. - I ·p e ltor e m edico cenLrale; stip . lire 11 .200; inde1111. se rv. a ll. L . 2240; 4 quadrie1111i c.lec.; incle11ni Là an nlta L . 1500. Sono escluse le cl on11 e. E tà lin1i te 35 a1111i al 10 marzo. Scad. ore J 2 del 20 g·iug n o. Domande e docu~enti al Preside d ella PrcYinci a. P er co·p ie d el bando e ])er cl1iarin1 e11 li rivolgersi alla Segre teria d ell '~.\111111i11i'strazio11e ProYincial e, via IV novembre 119-_.\ (Palazzo ProYinciale) . VENBZIA .

Ospedali

Pri111ario (Os1Jedale Umbert o I) ; e a1ni; a·ssegno an11uo 12 g iugno. Richi edere Segr e teria cl eg-Ji Os1Je-

Civili Riun,i ti.

d ella Divi ione Pccliatrica e là lin1il e 45 a.; 1itoli ed L. 600). Scad. ore 17 del a11nu n zio. Rivol ge1~si alla dali.

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l!DT~E.

o .)/Jeclale Civile. - Pri111ario oculi ta ; titoli cd. esan1i ; L. 5000 e partecipaz. Scacl. ore 18 d el 4 111aggio. Età li1nil e 45 anni. Chiedere annunzi o all 'An1n1ini strazion e.

RR. Pref etture. So11 0 in cl et ti i seg·u en li con corsi : A ) per cond_o tt e m edicl1e n ell e pr.oYince di : Aosta , 8 pos ti ; scacl. 22 aprile; Belluno , 3 po ~ ti ; scad. 15 aprile; Ben eYen to, 5 posti; scad. 15 maggio, ore 12 ; Ben gasi , 6 po ti ; scad . 22 apri1e. Bol zano, 4 l)OS Li; scadenza 30 aprile, ore l ~ : Carnaro (d el), 3 pos ti ; scad. 30 aprile; )fessina, 3 post i ; sc11d. 30 aprile; P aler1110, 14 po ~ ti (2 n el capol .) ; ·scad. 31 111agg io, ore 19; · P er:ug ia, 15 p osti ; scad. 30 aprile, ore 16; P escara, 2 posti; scad. 30 aprile; ,Salerno, 13 po·s ti (2 n el cap ol .) : scad. :30 i11agg io, ore 12; Taranto, ~4 pos ti (1 nel cap ol. ) ; scad. 30 a1Jrj le, ore ì2 . Terni, 11 }Jos ti ; scad. 31 1nagg io; B) per i Labor a tori proYinciali d 'igiene e profi1assi (Sezione n1edico-n1icr og·rafica) : F og·g·ia , assist ente; 1scad. 30 aprile, ore 18; In11Jeria, coadiutore; scad. 30 maggio, ore 12; Parma , direttore e coadiutore; scad. a tutto il 30 ap rile; Pi toia , coadiu1 orc; scad. 30 aprile; Taran Lo, a· _i ste11 te; scad. 30 aprile, ore 12.


[.\.:\'xo XLVI , Nul\r. 14]

SEZIONE PRATICA

p er ufficiale sanilario e i11edico cap o d ell 'Ufficio d 'igiene di : Carnaro (del), p el co11 orzio Abbazia-Lauran aMoschiena ; ·scad. 31 n1aggio. D ) per i Disp en sari a11tiYe11erei: Alessandria , diriger1te sanitario d el Dispe11s . municipale di Casale i\Ionferrato; scad. 30 aprile, ore 18. E; n egli Is lituti Provinciali })er l'Assis ten za al1 'Infanzia illegi t lima : Asti, dire ttore sanitario (s ti1). L. 10.000, 3 rienni d ee., indenn. ·serv. att. L. 2000); s.cad. 24 . aprjle, or e 12; sono escluse le donne. Per i bandi di concorso, schia rimenti ed allre jnformazioni rivolger si alle risp etti,-e RR . Prefe tture, Ufficio d el 1\1edico ProYinciale. C)

Consorzi provinciali antituber colari.

F iume, direttore del Con sor zio; slip . L. 19.000, 4 aumenli dee., incle1111. ser v. at t. L. 5400, inde11nità funzioni L. 2500. Scad . 20 aprile, ore 18. Segreteria clell'Ammini~traz.: palazzo delta ProYincia, via Cardu cci 21; Per altri schiarime11ti ed i11formazioni rivolgersi alle rispettive Segreterie. F ederazio ne delle Casse Mutu e di malattia per i lav oratori de ll 'Iridu stria.

Pesaro: capo del •servizio sa11itario d ell ' Ufficio prov. fascista; L. 15.000 e tredicesin1a . n1en silità ; scad. 60° g iorno. d al 10 febbraio. Privalo vende apparecchio radiologico Ditta l\Ie·.schia, ultimo modello, tipo Dispensario, ottimis i1no stato . Orloscopio pesante completo. Tubo Metalix autoprotelto 6 KW . Sch erm o Neossal 30 x 40. Un paio gua11Li . U11 gr em])it1le. Po ssibilit~ otti~e radiogra.fie. Buon a occasion e. Per trattative: P1carelli, via Sistina 14, Ro111a.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICIENZE Alle due catt edre di cli11ica medica e di cli11ica chirurgica d ell 'Università di Padova ,. r ese vaca~t~ per i tra·sferimr.nti d ei proff. Antonio Gasbarr1n1 e Gian Maria Fasiani rispettivame11le a Bologna ed a Milano, sono stati trasferiti i proff. Pio Bastai tilolar e della cattedr a di patologia medica e 1netodologia clinica a Fire11ze, e Galeno Ceccarelli , titolare della cattedr a di cli'nica cl1irurgica a Perug1a. Il Consiglio di pre·sidenza della Società ilaliana del progresso d elle scienze ha conferito ultimau1ente 15 « Premi Li ttorio » di lire 1000 ciascuno ad altrettanti lavori presentati alla Società in oc<;asione d ell a 27a riunione sociale tenuta a Bolog11a n el se ttembre dell 'a11no XVI. . 'fra i lavori premia~i sono quelli del d ott. Guglielmo De Lucchi su « La profilassi della lus:sazione con genita dell'anca e di malattie articolari dipendenti da displasia con genita >> e delle d ottoresse J ole Past or e e Alda l\!Iar e·sca su « Ricerche sulle variazioni delle dime11sioni e propor zioni del corpo e sulla data di eruzion e dei d enti perma11enti in bampine r omane nel periodo della seconda infanzia n. Il prof. Pablo Busse Gravvitz, dell 'Uni versità di COrdoba (Ar gentina), cultore di gastro-enterologia, è i1ominato professor e on or ario dell 'UniYersità di Berlino.

NOTIZIE

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DIVERSE

Congresso internazionale d'idrologia medica. •

La Società internazionale d'idrologia m edica t er , r à la 1sua riu11ione annuale dal 14 al 19 o ttobre in It alia: a Firenze, a l\Iontecalini 1'er111e, a Salsom aggior e ed a Viareggio. Te1ni in discussione: 1° « Studi fisico-chimici sul sudore in seguito alla terapia coi peloidi », relatori S. Pj sani e collaboratore (Italia), W. Zorken clorfer (Germania) ; 2° ((" Cure t ern1a li e diabe te n, r elatori: M. l\llessini (ltalia), Bouzatd , De Fossey, Ferroyralles e collaboratori (Francia); 3° « L 'azion e dei ragg i attinici sulla p elle dei bambini n, r elatori G. Frontali (Italia) e (l a desig nare (Svizzera). Le discussioni ·sono aperte a tutti i soci , 1sen za versamento di quote; i n on soci pagan o 10 scellini (gli s ludenti in inedi- · cin a l a metà). Per prendere parte alle escur sioni, ai festeggiamenti e rireYer e i bt1oni per i viag·gi e gli alper ghi, quota di 10 scellini . Ad ogni socio spetta di diritto l 'iscrizione g·r atui ta di u11a sig n ora; i non soci paga110 1.0 scell ini per le loro signore. Per l 'Italia, alla somn1a di 10 ·scellini corrispondon o 50 lire. Segreteria gen er ale della socie tà (I . S. I . i\•I . H. ) : 109 King·sway, Lonclon W. C. 2. Gl'italianf in..dirizzeranno le adesioni al sig. A. Gt1lianetti, l\!Iont ecatini Terme (Direzione Terme).

1° Cong·resso Naz i onal~ per la valorizzazione del patrimonio idrominerale nel piano a11tarchico ·d ella Nazione. 11 23 aprile alla presen za delle alte g·crar chie politiche e corporative, sarà i11augurato n el Salone dell'Autarchia della Mos tra del minerale italiano in Roma, il 1° Con gr es so nazionale per la valorizzazione de] p atrimonio iclrominer ale italian o. Il programma del Congresso è pubblicato per es leso 11el numero del 1° aprile della rivista cc Le Forze Sani Larie ». Fra i relatori figurano nomi illus tri <li clinici e idrolog i italiani i quali illustrerann o al C<?n gre~­ so la gr ande importanza del n ostro patr1n1on10 idromi11er ale e i ben efici effetti d elle inultiformi appplicazioni t erapeutich e ch e da e·sso possono clerivar e. Il Congr esso avrà carattere di radt1no nazio11ale sindacale poichè ad esso inter verr a11110 tutti i Segretari e' tutti i compon en t i dei Dire llori dei Sir~­ d acati provinciali dei medici. Al Congres·so seg uir à poi una seduta sindacale p~e ied1:1 la dal Co111n1issario Ministeriale sen . Bas l1 anell1. A auesta n1anifestazione a finalità scie11 tificaautar~hica sono invita tj tutti i medici i taliani Yerso i quali il Sindacato nazionale ·svolge .la propria op era di propagan da culturale e pratica .che sarà effettuata - quest'ultim a - mediante viagg i collettivi di istruzione e di Yisit e alle principali s tazioni idron1inerali . . Presiso 1a .Seg·ret eria del Congresso saran.no r1cevut e le prenotazioni p er il primo viaggio colle ttivo n azionale. Anche durante il Co11gresso sarà graluilamenle distribuito a tutti i medici intervenuti un « vade1nect1m n pubblicalo a cura del. Sin:dacato ~he illustra d al punto di vi s ta organ1zza l 1YO , sanitario turistico le stazio11 i idrominerali ita}jane. ' ' 1

'

Altri congressi e convegni. Il secondo congreS'so del!' A. sociazione internazionale di cosmobiologia è inde l Lo a Roma, nel

d


66

•< lL POLI CLI N I CO »

1940, o tt o l a pre~ i clcnzn cl el })rof. G. Saba lini , cli11ico n 1eclico cli Ge110Ya. ·u n 'assc111])lea pre})ara loria è an11u11 ziata dal 9 al 12 a1)rile i11 ~Ie1i to11c e San R e1110. lli,-olger si al eg·retario ge11era]c del Co ng·r e so, doll. l\I. Faure, rue \ -erdi 24 , i\i zza.

L 'l\. ociazion e inl ernazio11ale }Jer la }Jrofila si clella Cecità ha j11detto un 'as en1 blea g·en erale per il 19 aprile a Londra , i11 occasione d el Co11gre so d ella Società oftaJ111olog ica dcl R eg·110 Unito. Verrà discusso il le111a: « ApJ)li cazio11 e del n1elodo di Cré-ùé J)er la J)rofilas.si d ell 'oflaln1ia purulen la cfei n eo11ati nei di ,·cr si Paesi »; })er J 'I lalia sarà re1n.tore il })fOf . l\Iaggiorc. Per qual iasi inforn1.azio11e rivolgersi alla egreleria: pou] ey. S t.-l\ficl1el 66 , Paris 66 • •

Il 12° ConYeg 11 0 a n11uale r egion al e d ella czione Lombarda d ella Fed erazion e Italiana Naz. Fa~.c . Antituber colare aYrà luog o a Crc111ona il 2 lug li o. Tema cli11ico: « Cura d cl1 ·e111pien1a nel coro d ella T. P. »; relatore: prof. A11gelo Castelli (~Jilano) . 'fema soci ale : cc Di }Je11 .. ari e profila ssi a11tilubercolare dell 'infanzia »; r e]a torj : dol t. G. ~'u111agall i, òjrettore del C. P. A. di :Berg·aino , {lot t. l1. Bareggi , clirc t tore d el C. P. A. di Varese e doll. E. ~[orandi di Cren1011 a. Il prog ramn1a dettagliato Yerrà co111u11icat o a su o ten1po. Sede della ·segret eria : co11 ca del Naviglio 45, l\IiJano.

Il Consiglio delle Ricerche per le applicazioni della psicologia sperimentale. È stata j.stituita, in

eno al Consig·lio Nazion ale delle Ricerche, la Commissione p ermane11 le per le applicazioni d ella p sicolog ia. La Con1mi ssione ha il fii1 e di coordinare , unificare e clirigere riccr c11e sis temal iche e cl are <lire 1tive e pareri in ordine al fattore u111ano 11ei seguenti ca111pi di s tudio e clj applicazione : a) educazione ecl is truzione scola li ca; b) orientazio11e professionale; e) difesa d el « fattore uma110 » 11ell 'inclustria e nel! 'ag ricoltura ; d) orientazione dei mi11 orati e d ei di'soccupati; e) selezione ea orientazio11e d egli impiegati del commercio ; f) selezione ecl orientazione degli el en1enti diret tiYi delle orga11izzazioni industriali e commerciali; g) inetodi scientific i p er r endere efficace l a « récl ame »; li ) sel ezione ccl orientazione del p er sonale aeronautico sp ecialmente cli quello naviganle; i ) selezion e ed ori entazione degli --ufficiali dell 'Esercito e d ella Marina; Z) probletni della circolazione stradale e d elle egnalazioni stradali . A presieder e la Cornn1issione è stato cl1iamato il p adre prof. Ag·os lino Gemelli, magnifico rettore dell 'UniYer sità Catt olica di Milano, di Clli è n oto in Italia e all'est ero l 'alto impul so cr eatore e organizzatore clato non soltanto agli studi e alle ricerche scientifiche, m a altresì alla soluzione d ei fonclamen tali pro bl e111i cl ella p sicologia p eri111entale. 1

La '' giornata medica ,, della Fiera di nlilnno. A11che gue .. t 'a11110 si avrà la « G iorna la 1nedica d ell a :F'ier a ùi l\lilano » e n e sar à in tc1111)0 utile r eso noto il prog·ram.ma, il quale rjuscirà parlicolarme11te inter essante p er il fal lo cl1e l a Fiera comprende ques t 'anno l a « Mostra autarchica dell a chimica farn1aceutica », ch e ha anche per i n1edic i ur.a s ingol are attra l liva.

[ 1\ NN O

XLVI, ~lJ~I. 14j'

S. E. il })rof. Petragnnni, clirettore d ella Sanità

l)t1bblicn, nel dare la propria autoreYole ade .. ione a11 a orga11izzazio11c cli que·sta Mostra at1tarcl1ica, 11a fi1ssalo i cril e:-i direllivi per conferire alla n1a11ifeis lazionc il più alto carattere n azional e . Da t1na a1)PO ita <:Ou1missio11c f)r esiec.lu1a d al}'on . Tarcl1i, sarà iricletto un cc Co11Yeg110 In1 ercor1Joral i\ O» i1el quale verrà trattato il t ema ge11erale: « L 'indu tria fa rmaceuti ca italiana e la difesa <lella razza n. Nello _,-olg ime11to di tale Con ' egno saranno inollre Lra ltnl i argome11li sp ecifici di orcli11e profilattico e Lera1)eu l ico ~n rapJ)Orto alla i)roduzione au1nrchica, che erviran no a di1nostrare anche gli sforzi co1111)iuti e i risultali ottenuti per la clifcsa e la cura <li 111alat li e a caratt ere sociale ch e incidono parl icolarn1e11 tc s ulla economia della :\a. z1one. Presi accordi coi Sinclacato provin ciale fa·scista elci 111eclici di ~filano, 11 prof. P. Pjcci11ini , Con1.111ìs.sario clell 'En le Autonomo cc Fiera di ~Iilano », orga11izzerà come n egli a1111i scorsi la cc Giornata i\t(edica » di ql1esto anno, alla quale sono ir1vi tali lutti i mecljci d 'Italia e la cui data, che sarà notifi cata al più pre lo, coinciderà con quella del Con' ·egno intercorporatiYo. A ques te jniziatiYc 11a clato piena adesio11e il se11alore R. Bastione1li l)er il Sind acalo nazional e fasci sta <Jei medi ci. I m edici ch e intendano J)a rtec ipare all n cc Gior11ata n1edi ca » possono inviare l a loro ad e~ione (anche con emplice big lietto segnando' i cc gior11ata rl1edica >)) al Sindacalo provinciale fascista dei i11edici , piazza Duo1no 20, Milano, oppure aJl ' Ufficio .. lamJJa n1edica italiana , via Vallazze n. 39, ~Ii­ lano.

Per

u11

sostit11to dell'ins11lina.

Il ~linistero <legli Interni bandi ce un co11corso fra s tudiosi .e tec11ici italiani per la ricerca di ·~ os ta11ze chimiche e biolog·iche, di produzione 11azio11ale, a l te a $OStit uire i11 tutto o in parte l 'insuiina 11ella terapia u1nflna. Entro il 31 dicembre 1939 d ovranno lJerYenire gli studi scientifici, prove cli11icl1e o di laboratorio, e un sufficiente quanti1aliYo d ella sos tanza trovata per i controlli del caso e il giudiz.!9 dell 'apposita Commissione. Verrà as eg11nto ·un pre111io di }jrc 30.000· al 111igliore ritroYa lo.

Azioni giudiziarie. , In una casa fra11cese di salute, de lta cc Chal eau d e l "Hay-les Roses», era s tata ricoverata una n1al at a, signorina Forget , co11 disturbi n1entali inler111ittenti; per impeclire ch e ella com1netteS'se t entativi di suicidio venn e palluita una sorYeg·lia-nza rigorosa, ed a tale scopo ve11iva corrispos lo t1n sopraprezzo di 50 fran chi il gior110. Una infern1iera era addetta alla sorveglianza. Il 18 n ov. 1936 l a 1)azient e anelò 11 ella ritira la e, profittanclo del proprio isolan1ento, i alzò fino alla Yasi s tas, riu·scì ad attraYersarne il vano e si precipitò all 'esterno; ri111ase ferita n1olto graYen1ente. . Je seguì t1n processo, ... volto·si al Tribunale di Con1111ercio della Senn a, contro il proprietario della casa di salute, clott. ~Iaillard e, per lui, contro l a compag nia di aissicurazione cc La Prévoyance ». Un p erito nominato dal Tribunale riconobt. . e .u11~ j11validilà t emporanea del 100 %; per pronunz1ars1 clefinitiYa111e11te, egli ti111ò n ecessaria un ·attesa

..


[ANNO

XLVI,

NUl\I.

14]

SEZIONE PRATICA

fino ai pri1ni 111esi del 1941. Il Tribunale altri])uÌ al l\ifaillard una ·duplice responsabilità: negligenza colposa e i11anca11za coi1lrattu ale; pro11u11ziò C?~clanna a 149.600 fra11cl1i d >inden11izzo. In g·iud1zio d'appello il J\ilaillard è stato assol lo dall 'imputazioi1e di colpa - sia per imprudenza ch e per error e - non esse11do prevedibile l 'atto insano compiuto (lalla pazier1te durante la di1nora nella ritirata; la Corte h a }).erò ammesso che l 'opbligo contra~to non è stato rigorosamen le eseguito , ed a tale titolo, ha pronu11ziato ~ cor1danna a 133.615 franchi, fatta riserva di un indennizzo supple1nentar~, allorchè sarà spirato il periodo previsto dal perito e Yerrà compiuto un ulteriore esame.

·su

669

« L'alta imporlai1za dell 'infern1iera diplo111a La

e dell 'assisten le san itaria visitatrice

>>.

Il J)rof. Ol)Och er ha lenuto a TreYi•so, 11 ella sede della sc uola di .cultura cattolica, 1ii1a co11fe~e~za s.u « Una conversio11e poco i1ola: l 'a11ato1n1co Nicola Slen one » .

La . Sel?re leria della Società Napoietana di Chirurgia s1 è trasferita presso· la R. Clj11ica Cl1irurgica (Policljnico alla Sapienza).

-

Il 15 inarto è s lalo solennen1e11 le celebra lo a Parigi il cinquan tenario dell 'Istituto P asteur. La cerin1onia si è svolta nella sede dell 'Istituto co11 l 'in l ervento d el Presi<le11t e d ell a Repu1Jblic~, Al~ bert Lebrltn, del n1inis tro della ·sa11il à pubblica . ~1Iarc . llucart e di allre autorità.; ha11no t e11uto di~ scorsi co111n1ei11ora tivi Louis Martin, Pa steur Valle.ry-Radot e Gaston Ra111on. Era })resente il sen. G1u·s eppe Sanarelli, og·gi uno dei pochi allieYi di Pas teur.

A Auxerre (Francia) il chirurgo-den lista Roger Desbroses, di 43 anni, è stato condannato acl ui1 mese di prigionia, condizional1nen le ed a 300 f~anchi ~li ammen~a, per u so di stupefacenti ; un a sua amica, ballerina, 2lenne, cui egli dava la droga, è ·stata condannata a 8 giorni di prigio11 e e .100 frai:cl1i d 'ammenda; il fornitore, dottore jr1 È stato costi l uilo il Consig'lio nazionale <lell 'escienze, direttore di un laboratorio farmaceutico a <lucazione, delle scienze e delle arti; esso con1pre11Parigi,. è .s tato con~an11 ato a 15 nlesi di prigione, d.e 6 Sezioni , di ct1i una per l 'istruzjo11e 1su1)e5 anni d1 sospensione dall 'esercizi-0 professionale . r1ore . e 3000 fra11c~i ~'ami:;n~ncla , pena ridotta in appelL 'Associazione l\!ledica Trie·stina si è adui1ata il lo a 8 mesi di pr1g1one e 1500 fran.chi d 'an113 gennaio; sotto la })r esidenza del ])rof. C. Ra· me11da. Yasini , ass is tito dal segretario dott. G. Robba. l~ stata falla una relazione da P. l\!Iarcl10,-ich sul Un po' dovunque. tema: « Reun1atismo e artrilisn10 » . ~el fas?i?olo s.c orso _Lra i n~o~i con s iglieri ilazional1 med1.c1 abbiamo inavvertitamente omesso uno I... a Società di Scienze in ediche di Co11eg'liano e dei nomi più .simpaticamen te noti nella nostra Vittorio si è adunala il 26 ge11naio e jl 24 febclasse: quel]o di Cesare Ser ono, che è un rapprebraio, sotto . la preside11za del prof. Colelti. Sono sentante della Corporazion e della chi1nica. st ate fatte co1nu11icazioni: nella prima sedut a dai soci Opocher, Baro11j, Fabris, Federzoli Dall a La Regina In-iper atrice ha visitato in Ron1a l 'I Zentil; i1ella seconda seduta dai soci Bo~'tolozzi, stituto. l?r?vinciale per lo studio e la cura degli De Gironcoli. encefal1i1c1_; era accompag11ata dalla signora Scholtz Kli11k, che è a capo delle donne tedesche . La Socjelà cli cultura Inedica di Ct111 eo (clel Si11dacato provinciale fascist a) si è adun at a il 26 g·enLa Pri11cipessa di Pie1nonte ha visitato a Nanaio e il 23 febbraio , sotto la presidenza del prof. poli, il 22 marzo , i lavori in corso per la co~ lruzio­ A. M .. Bonanno. Nella prin1a seduta sono state fatne del g·ra11dioso ospedale civile dello Scudillo · si t e co111u11icazioni dai soci : Barchi, G. Croce, V. è inter~ssata al costruendo padiglione deJla s duo1\'larchisio, Bonan110; i1ell a seconda seduta dai sola-·Cor1v1tto della Croce Rossa Ital1 ana. ... ci : Zu.céola , ~Ian t e]Ji e Co1nin o, Catta11eo Gori, Il Duce ha' ricevuto il prof. ·Salvatore Citelli . Scag1!osj. ' dell 'U~iversità di Catania, tl quale gli h a fatt~ Per assis tere i pambin i della }JO})o]azione di n1iomaggio delle sue pubblicazioni di cara lter e me11atori di Carbo11ia, è stato org a11izza to un redico-scientifico e gli 11a con1unicato che in occaparto odonlOlialrico permanente dall 'I stiluto Supesione della E spo~izione n1ondiale d i Roma cr eerà riore di oclontoiatria di Roma. Hanno presenziato u?a fondazi?ne perpetua con un premio bie11nale l 'avvian1ento del ·servizio il prefetto della Provind1 200.000 l1re da assegnare aTI 'opera · di 111edici11a cia, il diretto-re del] 'I s tituto, i clirig e11 ti delle inie chirurgia più importa11te e di u Lile pubblico niere e moltissimi minatori. nel mondo durante il bie11nio . Per comL11e111orare il reg·no di Alberl o I del BelIn una recente riu11ione del Centro di stu.di tagio, si è st abil ito di fondare a Bruxell es un n lassolog-ici per la riviera romagnola con sede in g·randiosa « Biblioteca Albertina n . ~ In I11 gl1ilterra Rimi11i, venne tra t tato il tema : « Coltivazione e i sottoscrittori sono sta ti num erosi ; le firn1e, rimboschimento degli arenili agli effetti di una raccoìte in un album rileg ato, so110 s ta te pre en razionale talassoterap1a », prendendo atto del pritate dall 'a111basciatore d el Belgio, b ar on e De Carmo concorso a pre111i bandito, ·su proposta del t ier de i\ilarscienne, all 'on. Chamberlain , il quale prof. P. l)iccinini, per coloro che pratican1ente si ha espresso il d e·siderio che la so111m a raccolta sia occuperanno di coltivare e rin1boschire le zone cod evolu ta all 'acquisto di libri i11g·lesi di n1edicina. stiere. Il prof. )?. Piccinini, ch e presiedeva la seIn omag·g·io a tal e desiflerio , si costituirà un a seduta, ha fatto presente la parte della cc Fondazione zion e irll.itolata « F ond o Cl1amJ1crJajn >>. Elide Picci11ini Stran1ezzi » destinata a premi per lavori t ala•ssologici ed ha esposto le linee generali I m edici t edeschi r eside11ti in Romania, i quali di u11 prossimo fascicolo di « Acta Medica I tali ca » sono in nu1ner o di circa trecento , l1anno cl1ies lo che sarà dedicato alla « Talassologia in Italia n. di esser e rj conosciuti dal Governo r on1en o. Qu esto ha espresso l 'inten clim ento di accorclar e loro 11 prof. Petragnani , direttore g·enerale della Sala facoltà di e·ser cizio, pre·vio esan1e. 11ità pubblica, h a te.nuto u11a radioconYersazion e

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Q70

« JL POLICl.J NJ CO »

L 'Accaden1ia di m edicina di Parjgj ha cliscu sso jl probl ema dei rifugiati pagnoli r1ei riguardi sani lnrj. R icordia1no cl1e il 14° Yiag·gio della « Société tvfé<licale du Littoral Méditerranée11 » s i terrà l '8 ed il 9 aprile, lungo la Riviera il ali an a e la Costa azzurra francese; si faranno anche facoltativa111 c11te un 'escursione sulle Alpi, con partenza d a Nizza il 15 aprile, e un viagg io in Cor sica, con parte11ze <la Nizza il 4 e il 16 a1Jrile. Cl1iedere progra1nmi all ' cc Office Climatique » della Società predet1 a, rue Verdi 24, Nizza. 1

I11 occasione dell 'Esposizione rli Ne' v York « Brt1xelles-l\1édjcal » organi zza u11 Yiaggio accompagnato nell 'America del Nord, dal 29 agosto al 30 set tembre, da e per Le Havre; prezzo unitario dollari 747 (circa lire il. 14.200) con1ples·sivamen1e. Rivolgersi a: Section des Voyages ·de Bruxellesl\1éd~cal , bouJevard Adolphe Max 2·9, Bruxelles, BeJg10. All1 « Mos tra del 1\Iinerale » il 14 n1arzo si è 1en u to un cc pomeriggio d i propaganda » p er l e acc1ue minerali. T11 u11a Clinica di ' ' arsavia c inc1ue a1111i or sono u11a lionna ariana ecl una ebrea davano alla luce, qLiasi conten1pora11 eam enle, u11a ban1bina eia c.; 11na; ora la ariana ha cr edulo di corger e, nella ragazza attribuit ale come figli a, il tipo semitico; rinlra cciata la fig·lia dell 'ebrea , 11a creduto di riconoscere in essa la ·s ua Yera figlia. Si è querelata contro la Clinica p er )Jn presunto scambio di neo11a lc. Si è stabililo di procectere alla prova del ·sangue (le c11i p ossibili Là di aJ)plicazione so110, notoria1nente, limitate).

I dirigenti della Facoltà <l i medicina di Stoccol1na, impressionati per i frequenti in convenienti Yerificalisi negli ultimi tempi dt1ranle l e operazioni chirurgich e a causa della narcosi in1prudentemente son1ministrata, e che ha11no provocato anch e la morte d ei pazie11li, h a deciso di formare negli ospedali una categoria di r11eclici ·specialisti inca ricati sollan lo del] 'imp jego dei narcotici.

[ANNO

XL VI,

NUI\i.

14]

L 'indu triale genoYe e Villorio Lo Faro ha lega to alla R. Uni versi I à cli Genova clue inilioni di lire per una cc J?oncl azio11e Vittorio Lo Faro )) · il legalo è prececlulo dalla premesisa: e< m e1nore del ~ le grandi difficoltà che si riscontrano nei primi J)assi clella l)ropria attività voglio ch e una larga parte del mio patrimonio giovi a spianare il · ?ammino a chi se 11c mostri degno ». Ha legato inoltre alle Opere Assiste11ziali di Genova 600 mila ljre, all 'Ospedale civico San ì\ilarlino 250 rnila lire, alJe Opere a·ssistenziali di Milano 100 mila lire, ad fl ltre Opere assi stenziali 50 mila lire. I11 Francia è s tato costituito, preSiSo la presidenza dcl Co·11siglio dei Mini stri, lln Alto Comitafo della popolazione .

A Brooklin si è accertalo che cir ca cento medici ed il vice mi11istro della Giustizia dello Stato di Ne\v York face,·ano parte di un 'organizzazione che ha al su o attivo centinaia di pratiche con tro la 111a1ernità. È stata sporta querela contro il minis tro predetto, cl1e ha dato le sue dimissionj. Il TriJ)u11n le h a potuto constatare ch e le pratiche delittuose raggiungevano circa centomila casi all'anno e ch e i compensi annt1i riscossi si eleYaYa110 ad una nJedia di se fte milioni e mezzo di d ollari . È dcccclulo il prof. Ivo Nov1, emerito di materia

111edica e farma,-;olog·ia all 'Cnivcrsi Là di Bologna, ove lc unc l 'insegnamenlo J)er un quaranlcnnio. Ha recato all a scie11za imporlanti contributi, tra cui quelli sulla concentrazione del 1sangue come condizio11e degli stimoli per il sislema n erYoso centrale e quelli sulla funz ione nl ttscolare. Fo,n dò il primo I stituto antirabbico in Italia. Orga11izzò ancl1e un Laboratorio di sieroter apia. È tlecedulo a 81 an11 i il dott. RonERT PB1L1P, pro-

fessore di ti·siologia all 'UniYersità di Edimburgo, noto per avere fondato il primo dispen sario antitubercolare ed aYere organ izza lo e promosso la coordinazione d elle attività antitubercolari . Poco dopo la scoperta di Koch, fece degli studi sulla tossicilà dei bacilli tubercolarj u ccisi.

Indice alfabetko per materie. AneL1risma dell 'aorla addom. simul ante un 'affezione annessiale . . . IPag. 662 Apoat;ropina: rjcerche farmacologj ch e >> 656 Appendicite: a proposi lo di cura i11edica ............... » 647 Ar li : disordini va sali . . . . . . . . » 653 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . » 655 Cis ticercosi generalizzata grave . . . » 627 Ci·s ti epatica da echinococco aperta nel1e vie biliari . . . . . . . . . . .. . » 662 Cortina: car enza . . . . . . . . . . . n 648 Epilessia e cardiopatie : rapporti . . . » 663 Febbre ondulante: a proposito . di cura con l a maretina . . . . . . . . . . » 648 G eIoni : origine . . . . . . . . . . . . » 661

GASBARRINI f.~. . . . . . . . . . . . . . Pag. 637 Meningite linfocitaria: non costante benignità . . . . . . . . . . . . . . n 656 Os truzione intestinale cl a calcolo biliare conisecutiva a fistola duoden o>> 643 cis Lica . . . . . . . . . . . . . . . . Polmonite pneumococcica : cura con . . . . . . . . . . . . » 66B sulfopiridin a Scarpa A. : Epistolario . . . . . . . . » 656 Sindrome di Sjogren come ipoYitaminosi A . . . . . . . . . . . . . . . . » 662 Tireotossi cosi . . . . . . . . . . . . . . » 649 'Trombosi come coagulazio11e . . . . . n 650 Ulcera gastrica : emorragia e perforaz. con comitanti; r esez.; g uari g. . . . » 656

Diritti di proprietà riservati. autont,Zat,ione scri.tta dalla ,.ed.azione.

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Non è c0111Sentita la ristampa di lavori pubblicati n°l Policlinico se non in seguito aà vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. L'EDITORE

A. Pozzi, resp.

C. FuuGOI"I, Red. capo. Roma, Stab. 'fip. Armani di M. Co11rrier


ANNO XLVI

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Roma, 10 Aprile 1939 - XVII

Nnm. 15

' ,

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

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fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE .. SEZIONE

REDATTORE CAPO: PREZZI

PROF.

D'ABBONAMENTO

_P R A T I C A

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

ANNUO AL « POLICLINICO » PER

Singoli: Italia Estero (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 70 - u. 115 (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . . L. 55 L. 66 (1-b) ALLA SOL4 SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 56 - L. 65 Un numero separato della SEZIONE MEDICA o

IL

1939

Cumulativi: Italia Estero (2} ALLB DUB SEZIONI (pratica e medica) .• L. 110 L. 165 (3) ALLE ruE SEZIONI (pratica e chirurgica) L. 110 L. 165 (4) ALLE 'IRE SEZIONI (prat., med. e cbirur.) L. 140 L. 195 della CHIRURGICA L 6; della PRATICA L. 4,00

SOM·MARIO. Prolusioni : V. Chini: Orientaimenti moderni di clinica.. ematologica. e loro ral'Poffi co !"cc Anemia mea'.1terra,nea » nei suoi rulessi storici e sociali. Note e oontribut1 : M. Acquaviva Coppola: Considerazioni cliniche e patogenetiche s u di un caso di tro.foedema cronico. Sunti e rassegne : ORGANI DIGERENTI: s. Zanetti e G. Guerrieri d'.Antona: Le gastritd croniche. - C. Bonorino Udaondo-H. Zunino: Oontributo a llo studio del mu· CO gastrico. 18ISTEMA NERVOSO: Ipoglicemia e terapia convulsiva nella schizofrenia. I. M . Nielsen, S. D. Ingham e Von K. O. Hagèn: Edema po1m onare ed embolia quale complicazione dello s h ock insulinico nella cura della schizofrenia. - R. Bencn: L'astenia. Stato at~uale della questione. - INFEZIONI : Petzetalflis: Sulla streptotricosi. - H. L. Barnett, A. F. Hartmann, A. M . Perby, M. R. Ruhoff : La cura delle infezioni ;pneUllllococciche dei neonati e dei bambini con sulfapiridina. - A. Desaux, H. Prétet : A d:ianco delle paracheratosi dermatosi da sen si·bilizzazione non esistono delle psoriasi m alattie da ultra-virus? MEDICINA DI GUERRA : Maisonnet e Barthélemy : Il trat-

t aanento delle grandi emorragie nella zona ·di guer.ra . - A. Gosset, E. Levy-Solal e A. Tza n ck : La trasfusione sanguigna in tempo di guerra. Cenni bibliogra.fici. Accademie, Società Mediche, Congressi : R. Accademia Medica di Roona. - Sezione Laziale della Società Italian:t di Gastroenterologia. Appunti per il medico pratico : OASISTICA E TERAPIA: Le arit;m.ia dei vecchi. - La cu ra digitalica. - Il problema del dirubete neurogeno. - Lipodistrofie da insulina. - L e indicazioni terapeutiche generali n ell'ia>ertiroidismo. - SEMEIOTICA E DIAGNOSTICA: Una donna l a menta dolori sacrali. .. - LABORATORIO: Il valore d-ella prova della sedimentazione del sangue nella diagnosi differenziale fra infiamm azione pelvica acuta ed appendicite acuta. - MEDICINA SCIENTIFICA: Recent i acqu isizi oni n ella malaria. - VARIA. Nella vita professionale : Concors~. - Nomine, prt>mozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

PROLUSIONI

sità ch e mi ha circondato nella if acoltà med.ica di Ca t.ania, e d ella quale io serbo nel cuore il ricordo1 più vivo. Nella difficile vi ta che mi sono accinto a percorrere, l 'elen1,e nto affettivo è per me fattorè fo ndament.ale , ch e avvi va il ·nostro lavoro e ce ne r.en1d,e più consapevoli e più degni. Questo saluto ch e in questo momento co·n temporane.amente rivolgo alla Facoltà m ,e dica di Bari e· a queJla di Catania è espressione del mio stato d 'animo ch e sente viva e profonda l 'emozione d el momento. \f el salire la catte·dra d i Patologia m edica di questa Univ1ersità io non .p osso fare a meno di r i vol gere un pe·n siero al mio predec essore, il p r ofes&ore Luigi CondoTelli , ch e con sforzi tenaci ha creato questo Ii.stituto al quale io i11tendo d.edicare la mo,d esta mia opera, animato da quella passione ·p er lo st.u·dio dei malati 1e per la ricer ca scientifica che fa oramai parte della m ia stessa esistenza. E in questa opera io continuerò a sentire_, come ho sempre sentito, vicini a me Coloro oui tutto io devo: lo Spirito dei miei Genitori , sempre in me vivente e operante: e l 'anima e il cuore dei miei Ì\faest.ri , cui il ten1po semp re più stringe alla n1ia vita.

ISTITUTO DI PATOLOGIA l\1EDICA E METODOLO()IA CLINJCA. DELLA R. UNIVERSIT.l ADRIATICA cc BENITO IvlussoLINI n - BARI (Dire ttor e: prof. V. CH1N1)

Orientamenti · moderni di clinica ematologica e loro rapporti con l' ''A.nemia mediterranea ,, nei suoi riflessi storici e sociali <1>. Prof. VIRGILIO CHINI.

1'1 agnifioo Rettore, Chiarissimo Preside, Colleg/1.ì ed Amici, Studenti. Perm.ettete ch e prima di inizia1:e questa mia prima l ezione, io unisca in un sentimento di senti ta gratitudine l'Università da cui provengo e quella che ora mi accoglie in sè, perchè il grazie che io vi rivolgo non può andare disgiunto d.a l pensiero di quella calda affettuo(1) Prolusione al corso di patologia medica e

111etodologia clinica tenuta il 18 gennaio · 1939XVII.

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cc JL POLI CLINI CO »

Come, un .anno fa a Catania, così ora e così sempre, il loro ricordo profondamente. mi e moziona , sicchè non po·s so qui che ripie tere riel prof011do d el mio cuore le stesse parole di allora, e sentire la mia ar1ima vibrar.e di sentimento· filiale •p er le alte figure di Pietro Ro11doni e di Cesare !f~ru·go11i. · Quanto· ho potuto apprendere dal loro i&apere e dal loro cuo·r e, io n1i sfo·r ze·r ò ora di trasfondere nel inio insegnamento; e in questo mio sforzo, coloro ch e mi circondano più da vicino senti ranno la 111ia profonda passion e e la mia affettuosa arnicizia. Ed è preci~­ n1ente ai miei assistenti, .a qu·e lli che io ho trovato qui 11ell 'Istituto in piena attività di la,ro;r o e a qu·elli cl1e. mi h a nno voluto SiE\,auire da Roma a Catania ie. da Catania sin qui, e.b e io rivolgo un saluto pieno di calda cordialità e di viva ri conoscenza . È solo dal lavoro di intima, cordiale, sentita collaborazione che si vive in uno i&tesso Istituto, ch·e noi possiamo trovare la migliore soddisfazione della nos tra giocr:nata e tendere così , in piena dedizione, allo stu dio e alla cur.a ·dei r1 1alati, fi11e ultimo di ogni nostra ~ttività, e alla indagin·e di quei problemi scientifici ·dai . quali non si può pre.scindere n.ell 'orientan1e11to attua le degli studi medici. 1

* ** profo11do

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Nel rinnova111ento di cui è a11in1ato, e in parte al)Che travagliato, il pensiero m edico contemporan·eO', non se·c onda ·è rimasta l'Ematologia cl.inie.a, alla q'llale tanto ha dato la Scienza italiana. Sicch è in IJiena evoluzione sono· attualn1ente le nostr•e conoi:;cenze su molte emopatie: basta ricoìI'dare quanto si sta rinnovando sulla es.senza stessa diei processi leucemici, di cui oggi si intravvedono, tra l'altro, i più inso~pettati rappo11 ti con malattie ritenute profondamente di,Terse, ma che già genialmente Guido [Banti a v·eva sentito e afferrr1ato con inf.uito precorrito·r e del ten:ipo. Dal progressivo affinamento · delle indagini r110Tfologiche s i arriva allo s tudio di più ' 'asti problemi di ordine .eziolo gico e terape·u tico, p1e.r dilagare dai fatt~ concreti quali analizzian10 nel .singo,l o n1alato, alla ricerca di momenti di ordine costituzionale, familiare, ereditario, che sempre p iù si impongono alla nostra osseTvazione. E tutto questo è consentjto dallo stretto parallelismo con cu~ prece.dono l 'elevazione d ella Clinica - intes,a come scienza esatta dell 'individuale ---: e il fervore ·della rioerca biologica. Clinica ,e !Biologia così armonicame·n te. si uniscono e a vice11da .si fecondano in cam.po ematologico, che l'osservazione. sperimentale eh.e dov·e va portarie alla scop erta del metodo di cura dell 'anernia perniciosa, dalla clinica ora ritorna alla biologia pura, per aprire la strada a lla · individuazione di ignorati principi di tipo, per così d.ire, vitaminico. Terreno biologico nuovo , n el quale ora si è affer1

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n1ato il co11cet.to e fornita la docu1nentazione dell 'esiste11za di sostanze. indispensabili per il r1orn1ale .svilupp·o del} '.emopoiesi che non sono, con1e le vitamine, preforr mate tal quali, ma che scaturiscono· dall ' i11terazione di fattoiri alir11 entari e di fattori organismici, di cui la c11imica biologica sta an·a lizzando la natura e di cui la clinica già presente I 'importanza anc]1e in nuovi can1pi; cosl, nella patogenesi di aJ cu11e n1anifesLazioni nervose che frequente111ente a ccon1pag11ano l 'anemia perniciosa st es.:;a e più rara111ente alLre malattie ; così, f orse, n el terreno di alcune &indro·m i p ellagroidi e ir1 altre anen1ie cl1e per oir a ri·entrano i11 un ·gruppo non be11 p,r ecisato di « anemie da car e11za ». Lo studio della patologia funzionale e delle intir11€ correlazioni cl1e leg ano stati n1-0rbosi tra loro solo apparente.mente indipendenti, porta sen1J)l'e più, anche per alcu.n e en1opatie~ a' vedere l 'in1portanza che spetta nel loro ~e­ ter111inismo alle alterazioni d·e.lle più elevate regolazioni vegetative dei centri ipotalami ci; in ta 1 sen so oggi si orientano le interpretazioni di a lcur1e poliglobulie, che rientrano quindi in })Ura patologia costituzionale; e non indifferenti possiamo ri1n·a nere di front e a recenti seg11alazioni dalle quali ri•&ulta ch e anemie di tipo cll)ridrico così Gostantemente si accomJmgnano a n1anifestazioni morb-0se veget.ativ·e, da farl e considerare come €Spression·e di 11n unico complesso sinton1atico dien cefaloipo.f1sar1o (Licl1tvvitz). Nel carrlpo familiare ed ereditario la patolcgia sperin1entale già ci indica vie e fatti riuovi pieni di su·gge.stiva bellezza; com e no.n rimanere profondamente colpiti dalla dimostrata irr1portanza di fattori genetici sulla possibilità di attecchimento e di trasmissione· da animale ad anin1ale ·di alcune leucen1ie dei r.oammiferi ~ E mentre ,d a. un lato è docume·n tato che aloune. leucemie sono .tra~missibili ai1che con l 'iniezione soltanto di filtrati di teEsuti leucen1ici, la cui intim.a natura no1n ci è nota e il cui contegno ·s olo da qualche puntodi vista può lasciar penRare trattarsi di virus ' 'iventi dall 'altro risulta iehe leuce111ie del to1:>0 sono trasmissibili ar1Gl1e con l 'iniezione endovene~ di mi11in1e quantità di i11ateria le leucemico; ma per eh è comp aia la n1alattia, non. solo occorre che gli animali ricevitori apIJarten.g ano alla stessa 6p~ie. di q11el1i trasm e~­ titori ' i11a a11che che ess.1 siano d·ella . med es1. 1na razza; dirò di più: . di razza pura; anzi, della mode,s ima famiglia; altrimenti 1'atteccl1imento non avviene (Kaalund-Jorgensen) ( 1 )~ Ecco 1elmergere così, in tutta la sua vasta portB ta biologica, la s\~gnalazione di un fattore1

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(1) La trasn1isisione può e·ssere p~ssibil e anche in ani111a]j della stessa specie, ma d1 altro c~ppo, solo sottoponendoli a particolari trattamen~.1 , come irradiazioni roentgen, ecc. (Kaalund-Jorgensen ).


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SEZIONE PRATICA

I1uovo. t un se1nplice· cenno; .111a qu~l11to dietro a noi si i1asconde e quanlo innanzi a noi si apre dalla cor1osc·er1za di questo fatto di per sè a·ppare11te111ente tanto semplice! ,.t.\.11cor prim,a della Patologia speri111entale già la Clinica aveva ,5uggerito e pro,v ato il carattere costituzionale e fa111ili&re di alcune t!1alat.f.i,e del sangue; bat'ti ricordare l 'ittero e1nolitico. E rec€nte111ente si parla di pos ·ibile carattere fan1iliare dell 'a11e1nia ipocron1ica essenzja]1e (Tl1icle e Kuhl . Gram) e forse a11che dc..11 'anemia perniciosa (GanssJen, Winter11itz, ecc.), o per lo meno della concomitante a c l11lia ·gastrica (Strandell, Conner, ere.); è co&ì, carat1ei·e fan1iliare e forse una partico1are li111i tazio.ne etn ografic.a sono og·gi' Ticonosciut i aù un singolare gruppo di anemie a impronta e1nolitica che vengono descritte sot,t o il nome di il l·eri emolitici con resiste11ze globuilari au1nentate. Il rico·n oscimento di ql1este forn1 e è recenle (Rielti, Greppi, e·cc.); n1a così controversi n e sono ancora i ·interpretazione ed i 1 pr·e.ciso significato, · cl1e vi è perfino incertezza nella stessa loro definizione (v . Mich eli , M 0111iglia110-Levi, ecc,.); alcu11i 1\..utori (Acu11a, Frontali, ecc.), e .sono forse nel giusto, te11dono a vedere in queste forn1'e u11a specie di p<>nte di passaggio tra l 'ittero en1oliti.co classico e un 'altra en1o·p atia pure s1r·ett.amente fan.liliar~, che è la cosid·etta anemia mediterra· nea o anc:h e n1orbo di Cooley, dal nom e del l'Autore .americano •che ne d escrisse i p·r imi casi. Ed è 1precisarne11te di questa malattia così singola.r e ed oscu.ra ch e i11tendo oggi occuparmi. Per essa si sosliene da ogni parte trattarsi di malattia esse.nzìalm ente « razziale »

Ca111i110 petros, e<::c.), da reg·ioni cioè, imm,e nse nel lVIediterl'a11eo; regioni nelle quali, nel corso dei secQ.li, commistioni di ·razze sono state rtse• po1ssibili dagli stessi eventi che ne hanno do1ninato la storia. Questa anemia a cellule falciformi a.ella razza n~gra ha singolari s0Jn1iglianze con l 'anen1ia r11ediiterranea, cl1'e è stata chiamata così per il fatto che, n ella quasi totalità, ·e ssa colpisce i11dividui 011~ abitano o ch e p_rovengono da I egio11i bagnate dal Mediterraneo e più preci an1ente dal ì\1editerraneo orie11tale.. Essa d eve intor·essare special1ne11te· noi italia11i, in quanto una gran parte d ei casi descritti si riferisce prop rio ad irtdividui di. provenienza italiana. La sua i111 portanza ane li e dal pu11to di vista sociale app1are di vasta portala; nè vale a diminuirla la ~u·a affern1ata rarità, perchè in fondo la malattia, p1ur essen1dt> i1ota tra noi solo da }Jochi anni, dopo l e p,r in1e osservazioni a1r1ericane del 1925 e 1B27, è stata in breve tempo .~hbastanza largan1e11te segr1alata e va sen11ìre più facendosi frequ·e nte. Il s uo riconoscimento e la sua i110.n1 entan ea si~tenla zione so no sta.Li r esi possibili da due principali ordini di fatti: dalla introduZÌ()Ile, p er co,&ì ,dire, in clinica en1atolo1gica della indagine radiografica dello scheletro; e dalla do1o un1entata esistenza, opera precipua del Di 'Guglielmo, di malattie. sistemicl1e del ~éln.gue inter essanti pireivalentemente, ed anche esclusivamente, gli eleme nti della serie rossa, i11alattie che vengono og·g i indicate con i1 tm·mine ·di « eritre·m ie ». Ed infatti gli elen1 enti fo11dan1entali ch e conferiscono veste prop ria all 'anen1ia 1nediLerrane,a, che è anche c hiarnata 111ie1o i eritren1i ca o•s teopatica, sono precisan1e1lte: ]a presenz,a di g·rande nun1ero1 di glob·u li r ossi altn1ne"rlfe imma~uri nel angue circolante, cui ~~· corr1sponde e sta a base una intensa iperplasia ·ed ana lasia eritro,b ,l astica n1idolléfr'e ·c6n conseg·uente gr e anemia; e ]a pre enza di ca- ratteristictre- ~lternz-ioni radiolo giche scheletrich e, particolarn1e11te evidenti a caric'O d-ella teca cranica; alterazio11i singolari, e per le quali la teca cranica, oltrechè apiparir·e spesso chiarar11ent·e aumentata di spessore, è con1e attravErsata da strie ra.g giate per·p endicolari alla: tangente della volta che conferisco110 a lla supeirficie es.terna d el cranio un aspetto a dorso di riccio o a spazzola. Quali siano con precisione i n10LiYi per cui' ad una sp iccata iperplasia midollare della seTie ross.a CO·r risp·onda un così singolat1-e aspet-· to delle altèraziorii scheletriche, noi no11 sap. .. ' . p1a1110 anco ra con precisione; ne conosciamo· S€1 l 'un fatto sia all'altro legato da ,·i11coli di i11terdipendenza; ·&embra a n1olti che le alterazioni sc,h -eletrich e siano sen1plicen1ente secc,ndarie all 'iperplasia midollare, per il che parlano., tra l'altro , recenti e accurate indagi11i istologich e (Pincherl e e Scaglietti). ~la se 1

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Cl1r. detre1·111i11ate· malattie del sangu e avessero un fondan1ento razziale era noto dia te·m po. Ne è chiaro esempio la cobidetta an·emia n cellule falciformi della razza negra o anemia drepanocitica, così indicata perchè i g lobuli rossi sor\o profondamente alterati 11ella loro forn1a, sì da a -p parire di aspetto se.n 1ilu·nare o falcato. E quest-0 aspetto è legato alla intima struttura del .glob·u lo profon damer1te alteir ato Rin dal s uo i)rimo evolviersì, espre ~si.on e quindi di una d eviazione fi1&ioipatologica d.e lla primitiva attività degli organi emopoietici (Sydenstricker). ~Ialattia quindi costituzio11ale, familiare, a netta impronta razziale, tale ch e r1on ne sono qua i conosciuti casi all'infuori di soggetti ·idli razza negra, se si tolgono alcune reoenti osservazioni r·elative a fan1igli e neil le qt1ali è stato pos:·ibile doc umentare una più o 111-0no lontana commislione con sangue· negro (Cardozo), o per le quali una tale commi~t.ione era sospettab1ile (Cooke e Mack). Qualche raro caso di tale forn1a fu ·p erò riscontrato anche in ,&oggetti di razza bia nca quasi esclusivarri'ente provenienti dal Sud-Et1ropa: dalla Sicilja (Rosenfield e Pincus, Clarcke, If.a~e11 e. Evans), dalla Calabria (Maggiore, L1·g ht e S1mon), e dalla Grecia (Cooley, e Lee, 1

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« lL POLICLINICO »

tenia1no co11to del particolare sviluppo embriologico ,di alcune ossa e de,gli stretti collegam,enti che regolano lo sdifferenziamento e1nbrio·n ale di un medesimo substrato verso eJe~enti emoge11etici da un lato e O$teogenetici dall 'altro, non del tutto fuor di luogo a1.>pare anche il conoetto di chi tende a ved·ere nelle alterazioni ematiche midollari e r•.elle alterazioni ossee soltanto una espression e ,diviersa di un medesimo· processo, fondan1entale che cooinvol.g e .sin dai primordi della ·vita alcuni settori del mesenchima (Pontoni). Sta di fatto che l 'indagine radiologica ha perIt1esso precisamente di isolare, attraverso la dovume.ntazione di particolari alterazioni d·ello scheletro, questa forma mo~bosa dal gruppo tutto·r a eterogeneo dell 'anemia splenica infa1ltilc, nella quale er·a stata per lungo tem~~o confusa. Lo studio sempre più co111pleto dei casi di anemia mediterranea portò man mano al ricono·&ei1ne•n to di tutti gli altri ele,m enti che caratterizzano la malattia ; dal tivo partioo'lare dell 'anemia, eritroblastica, ipocromica , n1icro citica e spiccata1nente poichilocitica, alla ( .oncomitante impronta emolitica con particolari alterazioni del ricambio pigmentario (Bradford e Whipple), alle sue note cliniche fondan1entali: il colorito terreo-olivastro dei malati , la epiatospl1enom1egal1a, l 'ip o:s.urrenalism·o; e, come r1ota singolare, lo spriccato aumento delle resiste,n ze globulari ( 1). Malattia che non .colpisce soltanto l'età infantile, come sino a qualche tempo fa era stato, a ffermato, ma che )interessa non indifferentemente anche la pato1c)gia degli adulti (Dalla \i-alta, Chini, Signorelli, Arava11ti1n o·s e, Delijannis, ecc.), malattia ad evoluzione più o meno rapidam ente fatale:, €> di cui è tuttora aiperto il problema terapeutico. Ma le caratteri,stich-e più singolari della ma1att ia, di cui cercheremo di individuare il fondamento ed il significato biologico, c-o nsistono nel suo carattere familia1'e e n·e lla sua definizione di malattia razziale., essendo stata, come ho già ·detto, riscontrata esclusivament·e tra alc11ne popolazioni del Mediterraneo. La sua familiarità emerg·e dal fatto che essa cc•lpisce con frequenza div-ersi bambini di un.a stessa famiglia in maniera più o meno manifesta . Nel 1938, in rioerche pressochè contemporanee condotte in Grecia (Caminope~r~s) €., in Italia da nor in Sicilia e da An.gel1n1 nel Ven eto ~i riusciva a docum·e ntare anche il suo oarat~e ,e reditario; lo studio .d ei genitori dei malati dimostrava in es&i, in uno o spesse volte in ambidu~, fatto quest'ultimo di .parti9olare irjtel'esse· nel terveno della eredob1olog1a, le c:aratteristiche fond.a mentali ·d ella malattia: le alterazioni scheletriche , un 'in1pronta emoliti. ca e, fatto in cui si tende a vedere una st1m1

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(l ) Secondo Caminopetros, i casi che non si

accompagnano a questo segno, sarebbero dei casi dubbi di an. med.

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n1ata costante del processo morboso, l'aumento delle resi~tenze globulari. l ir1 largo studio da me condo·tto su un gruppo familiare attraverso tre generazioni, negli ascendenti collalaterali e discendenti di un malato adulto di .auemia mediterranea, mi dimostrò che I.e stin1n1ate biologiche fondamentali ·d ella malattia era110 presenti in tutti i casi 5~udiati, figli compre5i; e la ricostruzion·e dell'albero genealogico della famiglia dirnostrò l'esistenza della mal a Ltia a11ch e n.e~·li ascendenti e collaterali del lato matorno, del lato cioè da cui il fonda.m ento morboso era stato trasmesso. Malattia quindi anche ereditaria; ma come 111ai limitata, sino,ra, solo a det.e.rminati 1gruppi di popolazioni del Mediterraneo? Possiamo vera1nente parlare di malattia « razziale », così corrle viene univiersalmente intesa e indicata P I casi sicuri e completi di anemia mediterranea sono stati s.inor.a ·descritti soltanto tra abitanti dell 'Italia, della Grecia, dell'Asia Mir1or·e (1) o altrove soltanto in figli di emigrati da questi Paesi. Ed è per questo che si è parlato di malattia << razziale » . Ma esiste unità di razza tra italiani, greci, e popoli dell'Asia Minore? :E: , indubbio che l'aspetto dei malati, le loro caratteristiche facciali, la loro esprressione fi8io11omica, grandemente si rasso n1igliano in tutti. La loro fa cies ha una imp1·onta inconfondibile tipicamente orientale, talchè si parla ,d i f.ac.;ies lnongoloide o orientaloide: e in realtà Iloi troviamo in questi soggetti una faccia larga, con gli zigon1i chi~rarrtente spovgenti, la radice del na·so avvallala ed allargata, trasversalmente orientale le narici, prominenti le bozze front.ali ·e anche quelle parietali, più o meno SJ>iccato prognatismo; e l'occhio è piuttosto piccolo e qu,a lche volta « a man·dorla », senza €vidente epicanto, e, per quanto raramente, ancl1e con una tipica plitatura della p·a lpebra sup1eriore. Si è voluto re·centemente far distinzione· tra f.acies mongoloide e occhio mon.g o... lico (Caminopetro.s). E diciamo sùbito che la facies, con queste 1espressioni orientaloidi, non può essere definita vera facief1 mongolica, nè può essere inter1)retata quale caratteristica di ordine razziale, perchè tal e aspetto è assunto dai malati solo secon1dariament:e ed è dovuto all'istauraf1si, pe·r effetto ,d ella malattia, di alterazioni dlello scheletro facciale (particolarmer1te ip1erostosi dei mala~i), eh~ .con~iz~o~a?o irt tal modo le c.01n seguent1 inod.1f1~z1<;n1 f1s10rtomiòhe. Non carattere razziale quindi quest·o, sul quale tanto in un primo te.m po si era instistito, ma semplice conseguenza d·e lla ma1<.l ttìa. 1\ltro significato tendono inv~ce gli ant:opoloo-i a dare al cosidet.to cc ooch10 mongolico ». o 1

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(1) Qualche rarissimo caso ·sarebbe istato di recente anche segnalato tra abita!1ti ~el.la Sp~gna e

dell'Inghilterra· ma si tratta d1 casi in cui mancano alcuni ele~enti clini~i-ematologici che caratterizzano l'an. med., per cui non possono essere con sicurezza interpretati come tali.

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SEZJONE PRATICA

lsso sì dovrehbe aver valore di vera e pro1p1'ia caratteristica razzia1e. ~la con1.e ho detto il riconoscimento di un occhio mon golic·o è tutt 'altro che costante nei n1alati di anemia mediten·ar1ea, ed è osservabile ancl1e in altri individui che non sono affetti da ql1esta inalattia. F: pertanto anch e un tal segno non può esse·r e ritenuto elemento sufficiente per affermare u11 sicuro for!dan1ento razziale di questo tipo alla n1alattia. D'altra parte è indubbio che la malattia è stata ritrovata in maniera sicura 60l1<t11to tra popolazioni del ·:\fediterraneo specie orientale. Aggiungian10 che, basandoci sulle attui.lii casisliche, sembra essere la Grecia la regione più forten1ente colpita: i ca.si ch e vi si ,·anno segnalando so110 ' 'eramente frequentissi1ni . · E allora, se dobbiamo per un mom ento rie c111oscerc ne11a Grecia il centro etnico della i11.alattia, non ci sarebbe dlifficilc d -1rci la spiegazione del perchè anche popolazioni geograficani.ente e. storicamente vicine al n1ondo greco siano pur esse colpite da una . Rtessa malattia cl1e. l1a carattere er editario: Asia l\1inore da un lato, Italia dall'altro. E ·p er quanto riguarda l 'l talia sembra esistere anche tra no·i una sig·n ificativa liimitazione regionale, in quanto i casi italiani descritti sia in Italia ch e all'estero i>ro, engono qua.si esclu sivan1ente dalla Sicilia e specialmente dalla Sicilia Orientale, dalla S<.trdegna Meridionale, più lin1itatame,n te dalla ('.ampania e dalle Pu.glie; e abbastanza largan1e nte colpite figurano alcune zone delle VeJteaie e più precisan1ente le provincie maritti1nc dell 'antica Repubblica Veneta e quelle poste a cavaliere del Delta del Po. . Se dobbiamo vedere n·el mondo greco l'origine della malattia, ci potren1rrto storicamente a11che spiegare q·u-e.sta distribuzione regionale • tra i101. Da mille nni datano i rapporti con il mondo greco dieJla Sicilia, ove per prime si stabilirono fo11de11dosi con i primitivi ab·i tatori dell 'J150Ja, a 1~parte·nenti essi pure come sembra a ceppi mediterranei, le popolazioni .gr.eche ch e ,,i han-. no trasporrtato, per .secoli, i segni della loro civiltà. E nel successivo svolgersi di ampi eventi storici di cui l 'Isola mediterranea fu per lungl1i secoli protagonista, i contatti con il mondo p-veco e bizantino so110 .&tali così molteplici che la ste&Sa sua .&toria per lunghi periodi si C•O·n fonde. con tutta la storia del Medit.erraneo orientale. E su di essa cionversero, e p er secoli vi si immischiarono, altre formidabili correnti orient"ali, con1e quell e fenicie-cartagi1lesi, che i)roprio i.n terra di Siciìia e sul suo T•laro furono fern1ate e !5tro11 cate, a con c]u~io1'l.e della prima ·gu erra p1 u nica, dai legior1a1i di Appio Claudio e Clau·d:io Marcello e d~,Ile navi di Caio Duilio. E larghi prure fu1·0n<, i11 epoche lon tan€. i contatti del mondo greco cor1 la Sardegna Meridionale e la Ca.m11ania ove alcune im:portanti città riconoscono a ddiriltura un'origine greca . . Per quello che 1

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riguarda le provincie marittime venete e qruellc del Delta del Po, le relazioni co·l Medit·e rraneo orientale e con l 'Asia Minore sono state intense nel corso· dei secoli, forse fin dai primordi, e ~pe·cie in alcuni periodi de1la Domì11azione Veneta, sicchè vasti furono i rapporti storici e umani tra l 'a11tica Repub:blica e le p<)ipo1azio·n i greco-turche. Ma sia.mo 11oi proprio sicuri di poter vedere: r1ella Grecia il centro di irradiazione etnica della malattia? o non dobbiamo forse ulteriorn1entc spo1&tare il suo punto di origine? I caratteri mo·n golici che osserviamo in qua.l1c1he caso di anemia m·editerranea sono realmente espression·e di commistione con elementi di tazza mongola? In realtà, nell 'Oriente: mediterraneo, non OO'lo vi sono state le C·o ndizioni i1erchè ciò si avverasse, ma anche docu·mentate commistioni razziali con el•ementi mongolici sicuramente rit8Ultano. Tuttavia, &e ci si deve atte11ere a tali concetti ·di ordine geografico, storico· e umano, qu·ello che no11 può non fa.re n1eraviglìa è il f.-1tto che sinora non sono venute seg:nalazioni della malattia <lirettan1ente tra le popolazioni mongole e nemmeno tra quelle popolazioni, oltre il ~Iediteirraneo orientale, c·h e hanno indub·b iam1ente avuto lar.ghi rapporti con ge,n ti di 01rigine inongolica, di cui sono note ·d alla storia le invasioni in molti paesi d ell'Europa e a nche· lunghi perio·di di dominazione, come quelli ch e si sono svolti su alct1ne ampie; reg ioni della Russia ; no11 &0 no forse conosciuti quei vasti spostamenti di popolazioni che hanno accompagnato e seguito le im1)rese di Tamerlano? Può darsi che ulteriori ricer che possano portare una oerta chiarific.azione in qu·e sto campo cosi oscuro·. Ma intanto in noi rin1ane un grande ser1so di inc 1ertezza ch e ci o·b bliga a rivoilgere il p1e·n &ie·r o anche altrove, per veder·e i&e, lasciando· da parte il non sicurarrtente documentato carattere razziale della n1.ala1ti.1, non si debba per caso· ricercare eriC<.)noscerne i fondam,enti in fcattori di ordine an1biet1tale od altro che poiSsono essere co111uni a popolazioni diive.rse. 1

* ** Si innesta qui il grande proble·m a se esisto110 o i11eno rapporti tra l'anemia mediterranea e l 'infezione malarica . Perc.h è, realmente, ]e r('.crioni in cui si ritrova. l'anemia rnediterran~ so110 anche e tutte largan1ente e da secoli iJt festa te dalla mal:aria , ed è a'$sai frequente· c0.nstatare che i n1alati provengono piroprio da· quell·ei zone in cui la n1alaria è stat~ per lungJ1i periodi endemica: e ritrovare nei loro preced·e11ti pensonali e familiari l 'infezione malarica; la quale si affacciò all'Europa dalle· sponde del ~Iediterraneo. C'è di pilì: n1olti.ssimi segni anat?m?clinici del~'ane!Ili~, medi: 1erran ea anche si ritrovano nei casi p1u gravi di cach essia palustre, da11 'anerr1ia poichiloci-


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tica alla epatosplenomegalia, dall 'infantil~smo lariSl e anemia n1editerranea, quest 'ultima. si so1natico all'iperpla1&ia eritroblastica midolla- rjgcorLtra solo nel Mediterraneo orier1taJ.e, me.n re, dalla presenza di glob1u li rossi immaturi in tre la ntalaria è estremamente diffusa in tut.circolo al particolare colorito terreo-olivascro, to il mondo? e nella stessa Italia la distribudall 'ipo.surrenalismo alla stessa fisionomia o- zione geografica del! 'anemia mf'diterranea e rie.itt.aloide sino alle i~articolari deformazioni la distribuzione geografica della malaria non cra11ich·e (SpiJiopulos). E si è arrivati cosi al sembrano corrispondersi? Possiamo allora ampunto di negare l'esistenza ·dell'anemia mediter- n1ette1'e l'esistenza di differenze biologic1hie tra ranea come .m alattia a s~, per considerarla la malaria di una regione e la malaria di 11ient ',a ltro che un as.pe·t to particolave della u11 '.: iitra regione? Problemi corr1e si vede, non cachessia palustre (Choremis, - Nittis e Spilio- 5olo per ora del tutto irisolu·tì, ma difficili, pu los). E, a parte alcu11i reperti, in V·erit~ ll!olto V'<)rrei dire quasi temerari, ad essere anche soldubbi, che segnalano la presenza anche d1 patanto f'rospettati. ra&siti della n1alari.a estivo-autunnale, vi è re1Del r esto, era noto da tempo che il chinino ce1l te1nente clii vanta bt1oni risultati terapeutici agisce assai mie no nella malaria di alcune reda u11 intenso tratt.am·e11to antimalarico e ne gioni dcJl 'Italia Meridionale che non nella sug·gerisce il Ristematico uso (Spiliopulos). Non n1~laria (li altre zone non bagnate dal MeterTeno quindi ·d i pura eTudizione o specul,aditerraneo. E vi è chi sostiene ch,e anzione quello su cui stiamo ca1nminando, ma che I 'anemia a cellule falciformi della razza cor.t chiari riferin1enti clinici e ori,e ntame·n ti ne.O'ra, tanto simile ali' anemia mediterra1 pratici, p e rch·è qui vi è in gio,c o il .p roblema nea , ~ia anch'essa legata all'infezione paluetl il sistema di cura. l\fa si pensi quanto di~tre (Spi li o pulos). E se anche t1on. è in gi?co stanti sono al riguardo le concezioni dei vari l'infezione malarica diretta, co·r1osc1a.m o noi le autori, se in questi ultimi n1esi si è ':oluto · in nue11ze eh ~ la malaria può eseTcitare sulle (;C>nsig·liare come n1ezzo di cura di questi mapopolazioni che abitano zon~. dove essa i11fie~ lati addirittura la inoculazione in essi proprio risce da secoli, se si è add1r1ttura parlato d1 dell 'infezione malarica cc:aminopetros). cc deg·enerazione antropologica » da infezione Carnpo anche questo dei tapparti tra anemia palut-trci? Può essa determinare nel corso del mediterranea e n1alaria dei più oscuri ·e ch e tempo influenze stabili s.u lla attività degli orporta con sè l'impostazione di \rasti problen1i o·ani emopoietici o co·5tituire momento deterprofilattici, t·eTa·pieutici, sociali, tra i quali non ~inant e di deviazioni d ell "en1opoiesi? {JOS$ian10· per ora muove~ci se non nel _dub' bio. V.asto campo tuttavia aperto alle inda* gini, cl1e de1v ono essere svolte quale :che sia il ** loro risultato, perchè sembra oramai necessaOggi per opera di errta tologi di altissima rio o 1eliminare o chiarire in un sen,so o, n elfama, qu.ali il Lehndorff e il Naegeli, larga 1'altro questo dubbio , il ch e è richiesto· dalle strada si va facendo il c·oncetto che alcune mairr1portanti ripercus.sioni pratiche ch·e vi si conlattie del .&angu e, e p['ecisamente al,c une di Jlettono. Da qualche tempo, colla attiva colla- quell·e che profondan1ente colpiscono gli eleh·orazio1t,e 1d,e i miei assistenti (Ferrannini, P a- Iltenti ,d ella serie rossa, siano espression·e di ternò Nicotra, Pona), mi sto dedicando precifenomeni di cc mutazione » inteT\'enuti nelle same~te a questo problema, attraverso inda- attività biologicli:e dei te·ss11ti emopoietici. Le gini inoltcplici che, dovendo essere necess.a- anomalie 15trutturali che p1resentano i globuli r·i~mente svolte. in regioni diverse e tener . conrossi in alcune err1opatie sarebbero precisato di numerosi e co 1mpliic~ ti fattori familiari n1ente es.pressione di un f.enomeno di « muere,d itari e ambientali, non mi permettono ant~"lzione n · tali gli sferociti o rr1icrociti a palla cora di definitivamente pronunciarmi a loro d t ll 'itter~ emolitico, le cellule falciformi <lelriguardo. le anemie della razza negra , e probabilment~ Noi siamo riusciti ad isolare nella Sicilia arlcl1e i 10'lobuli ro·s si profondamente. alterati orientale numerosi casi di malaria cronica in dell 'n.11err1ia 111editerranea (1); e questi aspetti c.ui, accanto a qua·dri e.m atologici e midollari n1orfologici, oui corrispondo.n o più profonde quasi sovrapptc}nibili a quelli dell'anemia me- alterazioni biochimicl1e e chin_1ico-fisiche, conditerranea anche esistevano sin golari alteradizio111anti forse altre attitÙ·dini biologi che 1 zioni radi~logiche del cranio, tali d a richia1nare assai da vicino alcuni di quegli aspetti (1) I .a poichilocitosi dell'anemia mediter:r;anea avrebbe un qualche cosa di diverso dalle altre iniziali del quadro radiologico dell 'a.n.emi~ poichilocitosi; essi può esisere presente anche mediteTranea stessa. Il prob,J ema tuttaVIa ·s1 quando il numero dei globuli rossi non è gran presenta ancora irto di difficoltà ; ma queste che diÌninuito ; e questi poichilociti, o almeno alrliffi,c·o ltà inteirpretative costituiscono per n1e n i di essi, potrebbero anelare i11contro nel sa11il miglior incentivo a prOR8t,oUire tenacemente ct1 gue circolante stesso o, forse, più probabilmente in queste rioe.rche e con quella passione co11 nella milza, a fenomeni di « frammentazione »; a cui 110 oarr.-ato sempre di av,rolgere il mio laciò si dovrebbe in parte far risalire la pa;tic~lar.e ' 'oro. in1pron ta emolitica della for1na ; pe.r quest~ po1?~1Ma indipendentemente da ciò, come mai se lociti è stato creato il nome d1 « sch1stoc1t1 » (Cooley). do\Tessero osistere dei diretti rapporti tra ma1

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SEZIONE PRATICA

quali , ad esempio, il contegno delle resi&tenze g·lohulari, in 'Ilieste forme inorbose spesso per~istono ancl1e allorchè si sia in vario modo d eterminata la guarigione clinica della n1alattia; gu.arigione clinica che p,u ò intervenire anche ,d isgiunta da quella ch e si dice guarigione biologica, come talvolta si ottiene per effetto della .splenecto11tia. Ciò è ammesso da inolti - non da tutti - .- ·per l 'ittero emolitico; è 6tato r ecenten1ente 0 sservato anche nel can1- _ pù dell'anemia falc·iforme d ella razza n,e gra (Ha den e Ev,a ns, Ching e Diggs, Beli, Coo le)r, ccc.); io stesso - con1e altri - l 'ho potuto docume11ta:rie in un caso di an em ia m ed!iterra11ea (1). Il ch e ruggerisce l ' ef,isten za di un difetto con.g enito del sisten1 a emopoietico, una costruzior1e difettosa dei globuli r o.ssi, lo s labili1 si di un ordine di cellule al terato e nuovo. 1 processi di n1utazione, iI).tesi nel loro largo sen so biologico, così 11el r egr10 vegetale come i11 quello a nin1al e. si stabilisrono n elle sir_i gol e specie ad un detru·n1inato rr1om,e nto , in n t.aniera im.p rovvisa; vi è qui l 'intervento ,d i fattori tuttora ignoti e in cui dobbiamo tener eo11to di })articolari sub,str ati biologi.rei e di cis.cu.r i 1nom,c nti o.c,c asio·n ali ch e i)o·5sono assu n1e.re fur1zione scate11ante e ch e pojs sono essere legati .a nche alla larga ·diffuBione di al<:une malattie a lungo decorso, specie se altamente febbrili (2), incidenti l)l'Ofondamen te 1$u tutto l 'org,a niisn10. M.a l 'int in10 J)trocesso forse i11terviene allorch,è l 'organisn10 è divenuto n1 att1ro per ]a mutazione, p er altitudini ·genoti1>ichei, sulla b ase ·di ·d1eterrr1in.ate potenze di sviluppo. Bisogna amn1e ttere ch e, IH:~r r,a gio11i tutto·ra sconosciute, in alcuni .g ruppi etnici , così forRe alcune popolazioni rn e;diterranee, la potenza di svilu·ppo si sia diretta ·n el sen so c l1e il loro sis te·1na e111opoietico divenisse i11 un determinato momento pronto a mutazioni; e una volta intervenuti qu·esti rnuta.m enti, es~ i l1anno assunto il .p otere di stab·ilizzarsi e di tra~met t.e-rsi ereditariameinte in maniera indefinita. Le « mutazioni » non son o 1"are in patologia u1n a11a; esse facilmente· i11te:rven gon o in determinati gruppi di I-"'opol.azioni ·e ~pesso con singolari limitazioni geograficl1e ; e forse il so t1

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(1) Dopo la splenectomia, ch e è stata J!atta, con

varia fortuna, in diver si casi di ane111ia 111editerranea, si assiste ad una impo11ente e pe rsistente invasione in circolo di globuli rossi nucleati ancl1e alta111en te immaturi ; non si tratta quindi di una semplice « crisi eritroblastica » da splenectom ia, quale }1UÒ osservarsi in casi di ittero emolitico, nei quali la presen za di glopuli ros·si nucleati (generalmente ortocromatici) è cli })reve durata, ma di una condizione persist ente a meccanismo patogenetico assai oscuro. (2) Tra le varie modalità sperime11tali con cui sono stat e ottenuté delle cc mutazioni » (applicazioni r oe11tgen, ecc.), particolarmente attive sembrano essere Je alte tempera ture spe.cie se a lungo protratte (Gold1schmidt, ecc. ) .

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tile leg·an11e co·n cui si tend·e ad unire in un vasto· unico gruppo l 'ittero en1olitico classico, quello cos ì d etto a resistenze globulari aumentate, l'anemia a cellule falciformi, l 'anemia ova locitica e infine l 'an emia rr1·e dite·r ra11ea, può essere riconosciuto a ppunto in ciò, cl1e prob1abilmente tutte queste forme p.ossono essere ·e spressione di fenomeni di mutazione cl1e l1anno colpito il i&i sten1a eritropoietico n ella profo·ndità del su o ·d ive·nir1e biologico. L '·e•sisten za frequente di mutazioni umane, trasportata ll!e.l terreno filosofico, ci suggerisc·e ch e la specie umana ·è una sp,e cie forse rton .a11cora d·efinitivame11te geneticamente fissata e1 si trova a ttualme·nte di nuovo in t1n gra11de p,e rio·do di mulazion-e, di cui noi ri1evia1110 forse g'li effetti in determinati .g ru1p pi di malattie eredi tarie e familiari (Naegeli). Ma se si.a realrn·ent.e co·si , noi n on p.otr,e mmo oggi tra..nqu illam er1Le affern1ar e; dalla con:s tataziorLG pura d ei fatti si ter1de così altan1ente a risalire verso -tentativi .d i costruzioni e di &J.; 8Clllazio11i Ila lUI"alistich ·e, d.a lasciarcj altrettanto pro,fondan1e1'lte perpless.i e confu si; ci 8ffa cciamo all 'intima n atura di fenon1eni che rirnan.gon o ancora t0Lalrr1 ente n ell 'ombra. 1

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M.a ìascia ndo ques te specie di divagazioni, e tornando sul terre no pratico, qual·e può -es1sere l 'i111portan za sociale dell 'ane1nia medite:rran.e a e quindi 1a n ecessità del suo FYtudio e della ric.erca dei suoi n1ezzi di r ura? La .sua ·diffusione relativa1nertte n otevole in ri1strette regioni (1), la larga impronta famiìiare, la su a ereditarietà, l 'alta n1ortalità infantile ch e. si con stata n·elle fa1nig·lie che ne son o colpite e i~ grande numero di aborti (2), sono tutti elementi ch e han110 fatto sì ch e· alcuni Autori greci abbiano getta to ora una specie di grido cl' a lla rn1e in I u lto il lo>I·o Paese p er C·ercare di pr ei&ervarlo dal diffo,n1 der~i di questa •grav'.e n1alat.Lia (C.a minopetros). Se ci rifaccian1 0 alla storia della sp ecie umana e allo studio biologico· di alcune razze s·com·p arse attualn1,en te dalla Terra, n oi possja111<) forse .an ch e in parte· g iustificare questo grido d 'allarn1e. Le indagini radiologich e ·praticate sugli sch'elelri di individui appartenenti a razze scom parse, 'f.~ ritrovati in alcune antich e necrop,o li o ~u mummie 1uttora con15ervate, hanno dir11ostrato, larg«an1ente presenti tra i resti di antiche popplazioni in.digene d.ell 'America, tra gli Incas del Perù (vVillian1s) ·e gli Indiani della Columbia (Feingold e Case), tra gli 5Co·rrLparsi Aztecl1i del Messico o tTa gli Indi l\iaya ·del Yuk.atan (Moore) e in alcune necroP~·li dell'Arkansas (Wakefield, ecc.), quelle 1

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(1) I11 alcuni piGcoli pae·si di qualche isola del1'Ar cipelago greco, Caminopetros h a ritrovato ?iverse famiglie largamente colpite dalla malatt1a. (2) Secondo alcuni (Le,vis, ecc. ), l 'anemia a cellule falciformi p·uò essere fattore di aborto abituale.


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stesse ,5ingolari e in confo11dibili alterazio1n i NOTE E CONTRIBUTI oc.h e.letriche che og,g i ritroviamo negli indiClinica delle ·Malattie tropicali e subtrqpicali · · vidui CO·n anemia a cellule falciformi O COil ane111ia mediterranea. E .g li studiosi di paleoDELrLA R. uNIVERSITÀ DI ROMA patologia non del tutto senza ragion·e riten- Direttore: Sen. Prof. Conte ALno CASTELLANI. gono che· alla scomparsa di tali razze umane rnolto abbia contribuito la larga diffusione tra Considerazioni cliniche e patogenetiche e~se di p·a rtioolari ·emopatie, primitivamente su di un caso di trofoedema cronico. , intervenute attraverso processi di mutazione umana, a sviluppo largamente ereditario e fa- Dott. MASSIMO ACQUAVIVA COPPOLA, assistente. 1r1iliar·e (\ 1\.iillian1s, MooTe) E la recentissima Nella letteratura sono· stati descritti diversi sf·g·naJazionc n·el Messico di anemia a cellule f~lciformi anc·h e tra pop·o lazioni indigene, i casi di trofo-edema: la prin1a descrizione esatcu i caratte1i antropo.Jogici corrispondono an- ta di tale malattia èi dovuta al H. Meige. cora a quelli ·degli a11tichi Aztechi (Wallace e I càsi che -sono stati in seguito osservati, K illingsworth), ha fatto J:>ensare r.h·e in questi c:ontrib·ui vano nel loro complesso ad individuaultimi avanzi di un 'antica popolazione in via re .s empre meglio tale sin·drorne morbosa, pur f òrse di definitiva scomp•a rsa, si si.ano ·eredita1i r1on essendo talvolta per alcuni di essi ririamente· trasm·e55i alcuni caratteri genotipici dai loTo )ontani progenitori. E si pen~ altresì spon~enza piena c·o n la primitiva descrizione che la commi~tione di sangue azteco col san- data dal Meige. . Se.condo questo autore si tratta di un edema gue negro· di qu~Jle popolazioni che sono state p~1rtate alcuni secoli fa ad abitare le regioni bianco, duro, di una· consistenza ab·h astanza d·ell' America Centrale, abbia influito s'l1lla lar- · solida, però. non. se1)za una certa elasticità, in ga presenza della i11a latt ia tra alcuni raggrup- cui general1n.e11te l'impressione del dito non • pa1nenti negri di quelle zone. rimane. Questo eden1a si può prresentare nelle estreLa presenza dell 'ane.mia i11editeTranea tra alcu11i .g r·upp i etnici del Mediterraneo orientale mità inferiori o Sl1periori o può anche colpire po·t rebbe .essere. quindi esprei&sione di analoghe una intera n1età del corpo1 ed è spesso di narnutazio11ì biologiche che barino colpito alcu- tura ereditari.a, verifica-ndosi non di ra·do in ni gruppi di popolazioni che si trovano . imparecchi membri di una stessa famiglia; qùer11e.rsi in Nazioni etnologicame.n te ora tra loro st 'affezio11e preferisce il sesso femminile. di,-.efse, ma ch·e possono aver avuto comuPuò essere cooger1i to o può anche apparire IHlnza di origine e con1unanze ambientali in più tardi, S})€SSO in una delle crisi vegetative epoche lo·ntane. I vasti prohlerr1i che -so·r gono dallo · studio della vita; ·per es. : nella pubertà e nella mecomplesso dell 'ariemia m:e·diterranea, e che . io nopausa, cominciando allora co1ne una tumefazione generalm.e.nte dolorosa che persiste per 110 ce.rea to per somn1i ca.pi di semp:l icemente sfiorare., si impongono alla no•5tra mente co- lu·n ghissimo tempo non provocando al pazienJl1e carr1po· ·di stu1dio tra i più se~uc:enti e che te in seguito dolore alcuno. · r~cchiudono1 111 .sè os·c uri morr1enti profv·n daLa sensibilità della parte ammalata no1n è • n1ente umani. in genere· notevolmente alterata. La pelle delle zo,n·e colpite mostra una temperatura più J;>assa Ricordiamo l'la~ressaate. moaogralia: rjspetto a quella .delle regioni sane: i pazienti Dott. CARLO COSTAHZI sentono l 'estremità colpita un pò più pesante, . Aiuto direttore del Polièlinico Umberto I dì Roma ma generalmente la funzio11e dell 'estremità La febbre eruttiva oesantematica nel Mediterraneo edematosa non è sensibilmente impedita. Nean. (con 11 figure nel testo) che si verificano dolori alla pressione. Prefaizione del Prof. ACOSTINO CARDUCCI Come· cause morbose di tale malattia soin o Medico_ .primario del Policliniico Umberto I, Roma. s1ati accusati la sifilide con.g enita, il tifo, morEccone il sommario I. STORIA DELLO SVILUPPO DELLB C.ONOSCENZB Cl.INICHE. ANATOMICHE, bi ·e ndocrini e in alcuni casi la spina bifida. EPIDEMIOLOGICHE ED ETIOLOGICHE. Il. DEPINIZIONB E DENOMJNA, ZIONI. lii. ETIOLOGIA. EPIDEMIOLOGIA. IV. ANATOMIA .PAT°' Nei riguardi poi ·d ella patogenesi numerose LOGICA. V. QUADRO . Cl.INICO GENP.RAl.E. VI. MANIFESTAZIONI so110 le ipotesi: teoria nervosa (Meige) che Cl.INICHB B COMPLICAZIONI A CARICO DEI VARI! APPARATI. - VII. FORME a.1NJCHB. VIII. ESAMI DI LABORATORIO. IX. DIAGNOSI DIFPJY presuppone alterazioni dei riflessi trofici da RBNZlALE. X. RAPPORTI DELLA F. E. C.OL TIFO BSANTEMATIC~ E C.ON lesioni del midoll.o; teoria linfatica ed arteriosa LE MALAmE DERMOTIFO,SIMIU. - • Xl. PROFILASSI. - · Xli. TERAPIA. Letteratura. -(Valo·h ra), che riporta le lesioni rispettivamenVolume di pagg. IV..g6. con 11 figure nel testo. Prezzo L. 1 8 l·e al siste111a linfatico ed al letto arterioso capiù le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico » od a qualsias i dei nostri quatcro pi1lare; teoria endocrina che di volta in volta Periodici, sole L. 1 6 1 5 O· franco di porto in Italia, Impero ha imputato la tiroide, l'ipofisi, le capsule sure Colonie. Per l'Estero ·L. 1 7, 5 O. renali e che invoca disturbi funzionali neuroInviare Vaglia Postale alla ditta LUIG\ POZZI editore. Via vegetativi (Pende). Sistina 14, ROMA. 1

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SEZJONE PRATIC A

Ci sembra di un qualch e interesse riportare il seguente caso che venne a ll 'osservazione in C1inica, inviato co11 diagnosi di el efanti asi. L 'a n11nalala, nata a Gradara (Pesaro), di cui cj accingiamo a trattare ha 20 a. Nulla nell'anamnesi e redo-fa1niliare. Nata a termine da p arto eutocico el1be allattamento materno. Già dalla nascita la i1tferma riferisce di avere avuto tutta la metà .sini stra del corpo più grossa della d es lra. Essa .si11 dalla prima infanzia fu soggetta a dolori Yag a11ti, ch e ora si localizzavano in un segmento ·rli uri arto, ora in un a ltro, ed indifferentemente a destra e a sinistra. ~iù col1Jite di solito erano le articolazio,n i. I dolori non forti, avevano una durata varia d a poc hi min ·~1ti fino a parecchi giorni e coin o()jd evano quando si presentavano negli arti inferiori, con un gonfiore d ella parte dolente. Frequenti erano pure le cefalee e i dolori alle varie regioni del corpo. ~folto sp esso l 'inferma era ·Colpita anche da dolori al ventre, localizzati ad ltno dei quadranti, e ad essi corrispondeva - a dire d ell 'inferma - un aumento di volume di 1

FIG.·

1.

lullo l 'addome. A 6 anni ha sofferto di m orbillo . Jia sofferto altresì raffreddori e attacchi di infJue11za, di frequente tosse con espettorato. Spesso di sera era colla da febbre talvolta preceduta ,]a brivido ch e rimetleva la n otte con profu·si su(lori. A 9 anni per la prim a volta notò una tumefazione n ella r egione laterale del collo e pre• c~sa111er1te i1ella fossa sopraclavicol•ar e 1sinistra, ch e s~ accompagnava ai vari si11ton1i della infian1maz1one. 1'ale tum efazio11 e, a carico di due ele1nen li g hiandolari r egredì con cure opportune e d 'allora, ad interYalli vari si ripresenta co11 gli st essi

*

c<J ratteri. Acl 11 an11i ebbe tifo e poln1onite co11 t cn1por an ea1nente. D'allora ·si è accentuata la differenza di Yolume fra le due nletà d el corpo. A 13 anni si m estruò. Le m estruazioni si sono seguile sen1pre un po' irregolari. L 'inferma soffre d 'in•sonnia, di cefalee e dolori r eumatoidj , alle gambe, sp ecialn1ente alla gamba an1n1ala ta. l~ 'esame obbiettiYo ci 111ostra una cos tituzion e sch ele trica 11or1nale, pannicol o adiposo normale, colorito r oseo pallido della cute e delle mucose visibili. Adeno1Jatia lalero-ccrvicale, ascellare ed inguir1ale. I.a regior1e laterale sini·s tra clel corpo (fot. n. 1) s i presenta pit1 g·rossa di quella di d estra e le differ enze so110 n1aggiorn1ente apprezzabili al volt o e ai vari scgme11 li dell 'arlo •superiore ed inferjore. I.a cute in queste r egioni Sl1ddette si i)rescnla i11vasa da ederna duro, che i1on lascia fovea a lla pression e del dito. 1\.d un esame più ctr.tlagliato i1o ti amo ch e l 'edema occupa specialn1e11te la cu Le d ella g uancia sini·stra, del braccio e dell'avambraccio sinislro e infine quella. d ella coscia, della gamba e d el piede oello stesso lato

FIG.

2.

(fot. 11. 2 e 3). Vi è an ch e legger o gr ado di an isoma·s tia, la n1a1nn1ella sinistra presen tandosi più grand e di quella cli d estra. f_.e tnisure col n astro metrico, pii1 so llo riport at e, hanno n1esso in evidenza ancl1e legger e differen ze a carico del le r egioni sim111etricl1e de·stre e sinistre del t orace e d ell 'add omc . In corrisp onden za dell 'om])cli co, dalla parte ·si11istra, n otasi una bozza élell 'es tension e di un pjccolo inancla rin o, a limiti non n etti, di consis terl za dt1ro,-eJast ica , probabilment e dovu1 a a d e})Osi to circoscritto di grasso in quella z0na (lipon1atosi).


I

'

cc ·. L POLJCLJNICO n

686

.Sulla cute del torace , r egio11e a 11 leriore (lestra e ::u quella delle g·an11>e e d ei pi edi , r11 olto lJiù cYide nli s·u quelli di de·stra, si r1ota una colorazio11e, a fillo r e li co,] o, bluas tra ch e r1on scompare alla co1npression e , solo scolorandosi u11 poco. /\ cari co del sis tema n er voso no11 c'è n11lla di nn or111ale a(l eccezion e deJla mancanza d el riflesso di Achille della gamba arnmalata, il ch e può essere spiega lo dall 'a u111enlo del tessuto sottocutaneo .

--.....--,

,

..

II

FIG.

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3.

Nt1lla all 'esame obbiettivo ·si p on e in evicl e11za a carico dei vari or gani ecl apparati.

-

XLVI, N1.-rl\1:. 15].

L 'ana1r1nesi , i si11to111i ed il decor$O d ella n1alt! t tia della nostra paziente eran 0 · ab·b astanza caratteristici . • Si trattava n el nostro caso di u11 €dema duro, elastico, ch e n 0n l asciava im1)r o11 . . t a alla p r essione. La r egione col1)ita corrispondeva alla defi11izion e da t.a sopr a . Solamente la cute no11 era 1Jj a11ca, ma arrossata, il ch e era caur&ato d a una. dil a tazione del1a r ete vasale d ella c ute ci oè c.a JJill ar osi, ossia disturbi dei vason1otori di ct1i: parleremo dop-0. Esistendo questo sta ~o del tessuto sottocuta11eo già fin dalla nascita si potevano escludere altre malattie ch e c.a u sano un ed en1a localizzato;, e tra queste, l 'elefar1tiasi d.a filaria e l a 11ostrale. L 'elefantiasi da filaria infatti, p rescindendo· da con siderazioni circa la distribuzio11e geog rafica cl1e re.n der ebbe ro il n o-stro c.a so d el tutto eccezional e, ha inizio con attacchi febbrili di linfoan g ioite; la r egione colpita dura nt e lo attacco dive,n ta edem at•osa per poi tornare alla 11orma; solta nto dopo il se·guirsi di nu111erosi ultacchi la r egion e intere-&Sata r esta tum efatta i1l 111odo i)ermanente. Nè d 'altra parte era il c.aso di i}e11sar e a lla e.l efa11tiasis nostras, svilupp·antesi con sinton1ato]og ia cl1e ricorda la preced·ente, assenti le fil arie, ed ii1 cui si riscontra speS1So n elle g l1ianclole linfatich e r egioin ali il n1icrocòcco n1etan1icetico ((~a~tellani) . J\n cl1e la adiposi do1oro·sa (n1alattia di Derkum) era da escludersir _per ch è la cute della nostra l)aziente non a,reva le ti1)ich e alterazioni d ella sen sibilit à cl1e · co11 sistono in una iperalgesia. Si trattava du11que n·e l no5tro caso di un tro fo ·~e cl e 11la cronic.o . · Prima di riferire le i11da,g·ini fatte , vogli an10 ricordare il me.ccanismo d ' in ~orgenza di u11 eden1a in generale. Seco·n do le teorie moderne, si tratta di disturbi d el ricambio dei liquidi n ei . tessuti. Norn1alm.e11te e' è un equilibrio tra l '.acqua ch e e:sce dalla 1)1a rte arteriosa d ei capillari e ql1ella la c.h e rien tra dai tessuti n ella loro p.arte \ienosa. Questo equilibrio ai due la ti d e.lla parete c.apillar e ·è costituito dall'equilibrio fra la te11 sione oncotica del sa11g ue e quella dei tessuti (Ascoli , Serio, Volhard, ecc.) . Ov·e quella d el sa11g·u e diminuisce, sì dia far prevalere all'i11terno dei capillari la pressione idrostatica 01)11ure ove aumenti la ten1Sio11e 011cotica dei tessuti , sì da r en.d erli n1a1ggio1rnlente idrofili , si h.n l ,edem.a . Vari eleme11ti partecip;ano dunque alla f or 111azion·e, dell 'edema : 1

1

..

~--

[ANNO

lvlisure rnet.ricl1e . 1·0.race, all'altezza del cavo ascell ar e: circonf. c11"J. 85 : n1e tà S. cm. 44; metà D. crn. 41. 'l'or ace, élll 'altezza dell 'epig·astrio cn1. 79: metà S. c111. 42·; n1età D. cm. 38. Addo,m e, a11 'altezza del rr1esogas lrio cm. 80 : 111età S. cm . 40; n1età D. cm. 40 . Braccio: all 'altezza d el cavo ascellare-, S. cm . 33 ; I>. cm. 33; a rnelà distanza tra go111ito e spalla, S c1n. 20 1/2; D. cm . 30 1/2. Pi ega del g·on1ito: a S. cm. 28 , a D . cn1 . 26. Ava1nbraccio: a metà tra gom ito e tes ta d cl racl io·, S. c1x1. 271/2 ; D. cm . 25. Polso: S. cm. 18; D. cm. 18 1/2. Pal111 0 della inano : S. cm. 8; D. c111. 8 1/ 2. f)ilo (c.irconf.) : alla 1a. fala11ge, S. cm . 8 1/2 ; }) c1n . 8. Coscia (a m e tà tra gran 'trocantere e g inoccl11o) : 5. cm . 53; D. cm. 50. G i11occhio: S. c1n. 37 1/2; D. c111. 36. Gu111ba (1nel à tra g'inocchio e in alleolo) : S. CJll. 36; D. cm . 31. . Coll o del J)iede: S. cm. 31; D. c111. 26. :P iell e (111età tra n1alleolo e r ndjce delle dita~ : S . c111. 28; D. cm. 24.


( .\ NNO XL\I , Nt;J\I . 15]

1) L 'aun1e11to d el1a pre sio11e idrostatica (pressione anguig·na \1en o"a, ca1)illare). 2) La din1inuzio11e d ella pressione colloiòo-osmotica del sangue. 3) L 'aumentata i)ermeab·i lità della 11:a.r ete capillare. ±) L 'aun1ento della i)r e . . io11e di turo-ore 0 <lei tessuti . Le. ,divers~ f?rn1e dell 'ede11la o rig in ano• per lo p1u dall azione coordinata di diversi fra questi elen1er1ti. Per èS. : edPma da s tasi . edema n efroti co

687

EZIONE PR.\TJ CA

l + 3

+

2

.:1_

La pressione clel l.iqu or: 28. La globulina d el liquor a s·senle (Reaziu11e P a11dy: n egatiYa). P irq.ue.t: pos iliva ( + + ). I~a1dtog1:af1a clel . cr an.io . I . . 'indagi11e radiografi ca

co11 ~)arl1colare rig u ard o all a sella turcica, non ~a ~1n1o s tralo a carico di quest 'ulli1na alteraz10111 apprezzabili. Si n o tano solta11lo ~n lieve opricame11to d e i ser1i et1noidali di D. e segni di legge:ro au1ne11lo delle pre sio11e e11docranica. Uriria : Le indag·ini chimiche e ni icroscopich e rto'n n1ostrava n o i1iente d i notevole. Prova della d;zu;zione . rvCos1rava un a scar si ssin1a d i111i11uzion e del p oter e di djJuizion e . .L 'infe~m,a e1 imi~ aYa n elle 4 ore d opo l 'in ges t1011c clt oOO g r. d1 acqua , 545 cc. di urina. ll J)eso ·specifico più na sso è stato di 1005. Si poleYu dire p er ciò ch e e 'era un lieve ritardo n ella eli1ninazione, co·n scar sissin1a di1n inuzio11 e del potere di diluizion e . La prova di co1iceritrazione. Il p eso sp ecifico più alto era 1029. Il cl oruro nel sangiie ("\,-ari Dyke) gr. 0,285 % di 1

S econdo la causa e d al punto di vista cli11ico si possono disting uere le segue11ti forme di eden1a (Melli) : I ) ~de111i d a un 'origi11e cardi ovascola r e. 2) Ederr1i da 11n 'orig ine r enal e. s~ r1 gu e. 3') Eden1i locali: a) da cau sa infiammatoGlicemia (a dig iun o) gr. 0,82 % 0 . • ria ; b) da causa to sica • Pressione l>ncot i ca del siero: (Govaer l '1: 41 c111 . ' di acqua. 4) E·demi locali per con11)ression e di tronc.h-i ver1osi o linfatici . Tutte queste indagini ' ad eccezion e d ella r e·a . 5) Edemi da una genesi o ra a11cora poco zione v\tasserr11ann , cl1e era positiva , n on dicl11a ra, ch e sono cau ati d a disturbi del in1ostravano niente di i1 otevole per s11iegar e. lo s1ema e.n docrino1 o quello n euro-vegetativo, n1a edema e l 'i:µe r pl asia sottocutanea. da.to il connesso r eciproco tra questi .du e siLa R. "\~lasse r111ann ir1dicava una sifilide cl1e te1ni, essi Si n1os tra n o n on di rado insien1e alsecondo ì d a ti anamnestici pr ob abilmen te era tera ti , sì ch e è m olto diffi cile di precisar e, da con siderare una lues congenita , b en ch è quale sia il primo di·sturbato . mancassero i sinto111i (la triade di Hutchin son Quest ' ultimo g rup1Jo di ede111i richiar11er à e .altri) ch e spe~o accompagnano tale affezione. rr1aggiormente la n ostra atten zion e perch è le Secondo i diversi Autori (Il. T\·1ei ge, Basàn , a1tre forme sopra accennal e si pole\ ano elim iFloren cio e H. Otte, Susini) questa i11alattia 11ar e con una certa sic urezza IJer le inda aìni da . f o potrebbe esser e la cau sa del trofo-ed en1a. 11 0 1 atte. I11oltre la loca]iz.zazione dell 'edema Ora voglian10 vedere in ch e modo o i1er d ella nos tra paziente ci perm etteva di esclurl1ezzo di ch e or•ga n o o sist ema di 01r gani la dere una genesi ca1diaca o r enale , ed an ch e sj filide abbi a potuto provocar e questo stato nr1 edema da compression e d ei tron chi venosi ede1natoso ip erplastico della cute e del tessuto ci linfatici. Co111e ab·b ia1no g ià accennato, I 'esam e gene- . so t. tocu tar1 eo. Dato ch e tutta la superficie del cor1)0, a n ch e r ale non dava un appj.g lio suffi ciente ch e poquella no n colpita dal trofo-edema, aveva un te: a spiegar e l 'insor ge11za d ell 'e den·1a in quepannicolo adiposo iperplastico , con cute pasto stione . sa, abbit1n10 pen a to a d un a a lterazione d el siP er trova r e quindi l 'etiolog ia di tale edema sterr1a end ocrino, special111ente ad un disturbo cr onico oh e, secondo i diver si autori è molto ' ariabile, ab·b iamo eseguito oltre le indagini di fun zion e d elle g landole tiroide ed ipo fi si. Si sa infatti ch e l 'ipotiroidismo p uò caurs are una generali anch e quel] e i)er il siste1r1a endocrin o pa t o ità e su ccul en za della cute, e pure è coe n euro-vegeta tivo. nosciuto cl1e una funziona lità .a l terata della J,j'esaime del sangue ci mos lrava una li eve ane- g·Jandola ipofisaria }) UÒ provoe-are un a i1)ertron1ia: Globu1i r ossi 4.100.000 ; Emoglobina 76 %; fì a del t essuto adiposo. ' ' alore g l. 0,92; Gl obuli hia11chi 4000 ; Neutrofi]j H erlogh e (i\ ou"L. I co11. il. e la Sal1Jelrièrc , 65 %; Eosi11ofili 0,0 %; Basofili 0,(() %; Monociti 1901) basandosi su quei ca i in cui 111e111bri 11 %; Linfoci ti 24 %. · l~eazio n e vVasse rmann (nel san.gu e) era posiclella fan1ig lia di ~ aggetti co]pi Li d a 1r0Coeden1a tiva ( + + ) due anni fa , at lual me11te dopo un tratlJr esentano seg11i d 'insuffi cen za tiroidea, pe11:3at o1nen to anlilue li co , n eg·ativa. L:z R eazione JVassermann (nel liquor) era n e- ' 'a ch e sia log ico far e11trare il trofoeden1a nell e 111ala ttie di i11suffi cenza tiroidea, pur n on agcr li va. 1

1

1

-


(; 8

l< 1L POJ..JCLlNIOO

' 'endosi g·iova111ento cori tratla111 c11to di tiroidina. Parhon, Florian, Gold tein non considerando una causa tiroidea l '11nica e determinante es "ludevano l 'ipotesi di un terreno i1)otiroideo .' Addivenivano alle stesse vedt1te Achard , Laig·nel Lav.a stine e Thaon. Il metabolisn10 basale, rhe veniva r ipetuta111ente ·e seguito, era un po' aumentato (fino a 22 o/o); ciò è interessante perch è la paziente non n1ostrava nessun .a ltro sinto1no i11ertiroideo, n è so111atico nè psichico; al contrario si sarebbe po.tuto pen are, come abb iamo accennato, ad un.a din1inuzione di funzione della tiroide. A11c he la pressione sanguigna della nostra paziente era bassa; il che si verifica 6pesso secondo lo Zondek nelle forme di ipotiroidismo. Secondo lo Zondek: si avrebbe una forma mista di ipo ·ed ipertiro:idismo : infaLti egli spiega ciò con Ja ipotesi che la glandola tiroide ha varie funzioni incretich e, di cui alcune sono disturba te, a ltre no; oppure potrebbero essere alterate le une nel senso di un ipertiroidismo, le altre nel senso <li un ipotiroidisn10. Ciò è prov.ato, sempre secondo la suddetta ipotesi dello Zondek, <lall 'esistenza di casi di Morbo di Ba- · sedow, senza segni di din1agramento, anzi a volte con un tessuto adiposo ben sviluppato. ( c( Hyp erthyroidisme .grasse» dei francesi). Ancl1e la prova di Parisot e Ricl1ard (Pende) ci mostrava un discreto au1n enlo della fu11zione della tiroide. Questa pro,,a consiste nell 'iniezione di tiroidina in seguit o alla quale si h a i1ej casi ·di ipertiroidisn10 una tipica alterazione del rapporto tra la curva del polso e quella della pir·e.ssione sanguigna minin1a e massima. Anche l 'ipofisi potrebbe essere la causa del1'iperplasia del tessuto grasso. Pticerch e di Licl1twitz, Pende, Zondek, hanno rivelato ch e la glandola ipofisaria è regolatrice del metabo- · lis1no direttamente o indirettamente per mezzo della tiroide • Inoltre alcuni sintomi sopraccennati , l 'in8onnia e la stanchezza, la cefalea, fanno pensare all 'ipofisi; an ch e i dolori .alle g·amb·e di cui si lamenta la nostra paziente e ch e non reg·rediron·o quasi alla terapia - specialm ente 11ella .g an1ba ammalata si trovano non cli rado n ei dislurbi ip·ofisari e sono causati secondo l. Bauer da una osteoporosi. Le n1alattie della ipofisi si 1n.anifestano a secondo ·della sede an.a tomica della lesione con })O]iuria, ·deviazione .dello sviluppo nel senso del g·igantisn10 o nanisn10; questo nel caso cl1e la inalattia si i11izi n el i1eric1d0 della crescenza. l\"ell 'adulto in,'cce si osserva acron1egalia. I11oltre .. i l)OS sono formare dei disturbi rilevanti del 1

-

1

»

[ANNo XL v-1, Nul\1. 15J

me tabolisn10 : da una parte cacl1 essia - n1ala Ltia di Simons - dall 'altra adiposità caratteristica. Le m alattie dell 'ipofisi son o spesso c.ollegate a disturbi dell 'ap·p.a ra to genitale, nel senso dell 'ipo.g enitali·s mo. Questo si manifesta specialmente 11ella distrofia arliposo-genitale, llella quale esiste u11a adi11osità accentuala a lato di una sindrome i1)ogenitale. L'adip·osità ipofisaria è cal1sata da accumulo di g rasso e secondo Zondek da .ritenzione di acqua. Il m·e tabolismo ba&'lle può essere nor1nale o in n10 do apparenten1e11Le paradosso aurr1entato (Zondek). Questa adiposità predilige 10 regioni delle rosee, delle an che ·e delle rnan1melle, inoltre JJUÒ esistere una adiposità g·ener alizzata. Le n1alattie d-ell 'ipofisi sono diagnosticabili i1er i reperti suddetti, e inoltre, i1el r...aso d 'ingrand imento di questa ghiandola si 11ar1no i sintor11i locali. Caratteristico è il restringimento del campo visiv·o, cagionato dall a pression·e sul chiasm.a dei nervi ottici, la deformazione della sella turcica dimostrabile nei' radiogramma. Altrettanto dimostrabile è la termo-reazione del eusl1ing e una ritenzioi1e di acqua di lieve grado nella prova di eliminazione del Volhard. Ritornando al nostro caso, com.e abbiamo detto la paziente mostrava segni ch e facevano pensare ad una affezione ipofisaria. .Abbiamo fatto indagini in questo senso e trovato ch e la iermoreazione di Cu shing era positiva, cioè dop·o l 'inìezjone di ipofisina, si aveva lln rialzo di temperatura (v. curva) ... In oltre c'era anche una modesta ritenzione di acqua ne]J.a prova di diluizione del VolJ1ard. L 'ammalata reag'iva alla ipofisina con abbassamento rapido del peso del corpo. Il n1etabolismo b.a·sale era fortemente aumentato. L'indagine radio1grafica del cranio non dimostra·va alt er azioni apprezzabili della sella turcica. Siccome abbiamo tro,rato anche difetto nel funzionamento della tiroide, eravamo in presenza di una insuffi cienza i)lurighiandolare. Pri1na di valutare tutti questi reperti nel loro raipporto con la patogenesi del trofoedema, riportiamo alcune indagini eseguite per esan1inare ancora il sistema neuro-vegetativo. Tenendo presente ch e secondo le vedute moderne la valutazione delle pro·ve farmacodinan1ich e s1)1essissimo dà risultati contraddittori, ri sian10 lin1itati a fare la prova dell 'atropina e a determinare la curva glicemica in seguito a<l una iniezione di adrenalina, (v. cur,Ta). 'fulte e due le ricerche, i1on 11anno dato esiti deg·ni di nota. Anc.h e la ca]cemia dimos tra ' 'alori normali. ('.ome si sa nello squilibrio tra il ' 'ago e il sirn1


(ANNO

XLVI ,

N u~r.

15]

G91

SEZIONE PRATICA

patico, si ha s1Jessr_, u110 s postam ento d ella calcernia e risp ettivam ente d ella p otassiemia . P er ò di r egola, secondo lo Zondek , la p ota sier11ia è quasi sempre più o m eno costan te,· 111entre la calcen1ia è aumentata o di1ui11uita .

2) c'è u11 r apporto cau al e oppure u11a C~\ U S.a comw1e, ch e d a un lato ha pro·v ocato irJerplasia ed ed em a d el sottocutaneo di una i11ler a m età d el corpo , e d 'altro lato l1a cagio1~a lo i sinton1i ge·n er ali d escritti.

2

ZP' I :...

Abbiam o trovato una calce1n ia di mg. 10,±8 per 100 cc. di siero. E siti n etta1nente p a tologi ci abbia mo trova to n ella i)apill.ar oiscopi a . 1 capillari era n o bTevi, torluosi, e vi er a quasi una sta i sang· uign a .

--

30'

I

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~.........

P oicl1è n el n ost ro ca o l 'i1)erplasia descritta qu al e tro fo -edem a , rappresenta soltanto una accentuazioin e di processi ch·e trovia1no in gra d o n1inore an cl1e n el tessuto sottocutaneo d ell a rnelà appar entem ente sa na, n on sb aglier emo

110

90'

120'

180'

~

210'

1

f.

I

Valuta ndo. lutti i se1g11i e si11lo111i suddetti rig uardo il n o tro caso , ci so110 due i11odi possibili di p a togen esi : 1) si tratta di u11a coi11ciden za dell e varie si11dro mi indipe11denti tra l or o ;

I

amm ettendo la d o,·uta j11111o r ta11za di tale constataz ione. Supp on endo u n rap1Jorto c.ausale unico, i pos on o d a re d ue spiegazior1 i lJf~r la insor gen za d ella malat tia d ella n ostra p.azic11tc, l 'un a basand o i su alterazioni prin1 itiYe del 1


()92

:( IL

POLICLINJ CO »

sis ten1a e ndocrino e l'altra su alterazion i 1:irimitiYe del sisten1a n e11ro-veg·eta tivo. l ) (1'eoria endocrina). La lues congenita. cl1e la no tra l)aziente ave,ra con ogni probabi1.ita, polrebbe a''er causato la lesione erni late1 ale di una g11iar~dola endocrina. Si sa per es. cÌl{\ dis trofie l1nilate rali d ella tiroide nel senso di un ipe rtiroiclismo, q11alcl1e volta danno sintc1ni !'Olta nto unilaterali. P er es. esoftal1no di un occh.io . C:osì n ùl 11ostro caso s i potrebbe ·l'· e 11 ~a rc eh'-~ i.n principio era lesa llna metà d ellu glandolD., qu·esta l esione poi attraverso l e vie ri er,ro~e, (vago-.. in11>atico) avrebbe prodotto u11 e d ern.a e 11r1a iperplasia d ei tessuti superfi ciali. Più tardi questo ])roce&:io avr ebbe invaso anche l 'aìtr.a 1ite.Là d ella glandoln. fino allora sana, 11ench è i11 mo<lu n1inore. Così sar ebbe ' 'e11uta ad ins taura1 si Ul!a lesiona seconclaria d ella int era g·hiandola che da pa rte sua avrebbe prod otto i si11ton1i ,generali. 2) Più probabile sarà, secondo la nostra opinione, la T eoria 11er vosa . La lues con genita ha rau sata un.a lesion e en1ilater ale del in1patico (o anche d cl vago) n ei suoi centri e 1Joich è si ammette og.g·i (Melli) ch e il siste1na n ervo o presiede al trofismo d ei tessuti , attraverso fib·r e, d estinate co11 m ecca nis1110 ig noto a questa funzione , per le vie f"i1npaticl1e e ' 'ag.ale a.g endo es e su lla p ern1eallililà vasale, sul ria sorbimento d ella linfa e s ulla secr ezione di questa , sulla ,,asocostrizione e dilatazion e, i potreb b1e allora pen·s are a un di sturbo primitivo d el ' 'ago-si1npatico . Questo di sturb·o es endo unilaterale potrebbe fa cilmente cagionare uno s tato edem.a toso iper11laslico di una intera m e tà d el corpo, per mezZ<) del siste1na vascolare. In fatti nella capillaroscopia ab bi:in10 trovato d eforn1azioni d ei capillari sopradescritti , ch e a cce rtano questa t,e oria di insorg·er1 za del I ' ed en1 a. I 11 ·cl1e nlodo, potrebbero insorger e le alter azioni d el sis terr1a endocri110 n el n ostro caso? Questo si l)UÒ spiegar e con una ipot.esi dello Zo11del\. Egli uppone che l 'attività e l 'equilibrio d el ist en1a endocrino dirJer1da da _certi s timoli ora ig·noti eser citati da i tessuti sulle g hiandole endo·crine. Nel caso di una altgrazion e d ei vari tessuti si 11anno stimoli p.atolog ici .e in seguito si avrà una alterata fun zion e di una o parecchj e ·g·hiandole endocrine. Secondo questa ipotesi , il trofo-edema potrebbe aver cau sato i1el n ois tro caso una disfunzio11e d.el sist ema endocrino: in questo n1odo sono in sorte le n1a1lifestazioni gcr1eral i s11ddet le.

RIASSUNTO.

L'A. }Jrendendo occasione da un caso g iu11to alla Cli11iça ~con diag nosi di elefantiasi, dopo la discu ssi on e del caso stesso, fa cendo alcune co11siderazioni di.agn~ sti che, pone la diagnosi di trofo-ed en1a e n e disc ute la patogenesi. BIBLIOGRAFI_i\,

AscHARD. Revu e 11eurol., 1900. AYALA. L 'Encéphale, 1913. BAUER .T . In.n ere Sekretion, ihre Phys i ologi e, Pa.. t·h ologie und l{linik, 1921, Bcrlin-Wien. HERTOGHE. Nou .,r. Ico11. de la Salpelrière, 1901. l\fELLI. l\llinerva ~Iedica, 1930. MEIGE H. Nou v. I con. dc 1a Sal pè triere, 1899. M1LROY. Ne"\i\r York 1ned . .l ou rn ., 1892. J ,AJGNEL J. . AVASTINE e 1 HAON. Revue n eur., 1905. PE.NnE. Trattato sintelico cli palol. e Clin. Med., vol. II, 1928. P.1,r.noN e GoLnSTEJN. L es secretion s in.te:·11es . Maloi11 e, Paris. R1E"Tr1. ~oliclinico, .Sezione ~1edica, 1924. S1.rs1N1 M. e CAUSALLON AL. Zlblt f. f. Neur., 1927. ' ' ALO B RA. No u \ T. Icon. d e la Salpelrière, 1905. ZoNDEK H. Die Kra11kheil, der endokr. Dri.isen , Bcrlin , 1913. 1

SUNTI E RASSEGNE

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[ANNO XL' 'I, NuM. 15]

ORGANI DIGERENTI. Le gastriti croniche.

es.

D 'ANTON ..\.. La Radiolo1gia 1\l edica, 11ovembr·e 1938). Gli AA. utilizzando il rna~eriale davvero (()n siderevole (circ.n 600 ulcerosi, di c.ui più di 250 011erati) d ella R. Cli11ica çhirurgica di Bologna si son o oocu1}ali delle ga triti croniche, attratti dalla grande im1Jortanza cl1e ques to i)rob.Jen1a assume 11el1a patologia e n ella clinica d elle rr1alatti·e g.astro-duodenali. C:onstalata la frequen za d ell '1ssociazione ulcu -g . -d. e g as trite, senza indagare i rapporti di r eciprocità i)atogenetica tra di loro intercorrenti, , ,iene fatto di dor11a ndare con1c clinicam·en te sia i >os&ihile dissociare le sintomatolog ie ri pettiYe d e.Jl 'ulcus e delle gastriti . Gli i~A. lJO ono dire ch e la sinto 1natolog ia clinica tipica dell 'ulcera .si 1n.anifesta in e.asi di ·ve.:.chie ulcer e cro11ic,h e, callose di tip 0 Cruvelhier d ello slon1aco e d el duodeno, accompag·nft Le da un p1·o·c esso di g astrite di mo·d,e ste J)ro porzioni, tendente alla cronicità ed al1)atrofia. Nei m .a ]ati in cui ad una ve1cchi.a ulcera cronica si aggiun.g a un processo di ga strite su·b,acuta, specie ul cerosa od emorragica, l ~a1Ì'j>ia .d·ella feno·m e nologia clinica si manifesta jr~ m odo n etto, r<lggiungendo il massirr10 n ei cas.i di so 1.a ·gastrite se11za 11lcera croIl ir:.a con comitante . !\1en lre ai da li forniti dallo studio del chinii mo gastrico vien dat o scarso valore, no11 ZANETTI

e G.

G u ERhIE RI

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[ 1\ NNO

XL' I,

NUl\I.

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SEZ IONE Pl.lAT;C A

S(IJ>ravalutando d 'alLra 1>arte il ll1ctodo ga i ros co11ico e ·g·as lrofotogra l'ico, il r11 etodo ro.diologico rìma11e s e1111)re il più in11)ortante 11 ell ~ Yalulazione ùei probl c11li dige.stiYi. Infatti 10 s i ud1io radiolo·g·ico eseg· uiLo a piccolo riempi111e11lo per l 'esa111e d el riJie\O n1uco ... o, J>2 r (1uau lo non attùal)il e in tutti g·li i11dividui per e' ' ie ragioni, clà Uil i10 LeYole contributo <llla diag·n osi de1lc gat;L rili , in prevale11za c ro11icl1e, do,·e le alterazion i deJJa n1uco a pre11 cio110. forrt1a e co1t istenza b.en d1eter111in.a te. Gli AA. con un ·ar11pia e cl1iara documeu'la7to11e radiografica esp-ongono i quadri r ud iolng·ici de]] a gastrite cron ica , n ella du1p1lic e fo r111a cli g·a 1rile J)re\ralen len1 ente i peri rofica e di ga~ l ritc prevalente.m eni e atrofica, e pre· sio11i r adiologi ch e di due asJ~e lli ana lo1110-patoJo,aici b en distinti. ~\ _eco11da d ell .nrce11lu;..:..l ion e dell 'n nn1 e111 0 {li calibro d el le µli cl1 e, dell ' irregola rità cl cl loro decor o ~i di ·ting ue rad. una for1l1a iJ ìe ~·1rofira s<:1111 :lice dalla for1na ' Cl'ru ro . . a o 1)o l1110$a clella g·astrile ipertrofi ca. Le «lter.a zioni ~a~ Lricl1e pos ono esser e co5ì di !'fuse ed i11len~e da occu.r;are lt1lla la u pe rficie mt1 cosa ~ a l c arclia ~ il l piloro, cio•n un di sordiJl C: jn1pres. L 011ante del di~egno e del rilievo, ~pe... i.:o Lale da re11dere j111barazzan1 e la di.ag·nosi radio}o.g icn di natura. l\1cntre è j)·ÌÙ fa·cil e- mett ere in ev ider1 za t1n quadro di gas trile i pertrofica, bi'-'oa.11a u~are n1olla prud ertza J) cll 'qmr11 e1ter e una ~tro fi a della mucosa i.n base all 'ind agi11e r a di oloo·ica, poicl1è ono 1l1 olte le cau e cl1e ·po 0 ~ono ·irnulare la bcom par a dcl rilievo e dato c11 c dal ]}Unto di vis ta ra·diolog ico J.a ga tJ.·ite <d rofi ca è un r ep erto piutl osto raro. Più frcquente.1nente n ella pra tic~ ·i trovano clelle a sociazio.n i d·ei due quadr.1. e n1 entre la gastrite al rotica si acco111pagna qua._ i se111J)Te n 111a]al.tie l) ÌÙ ·g ra\'i, quali 1'11lre ra an lrale o J)i loro-duoden.ale, al ca rcir10.ma. dell 'anlr?,' ln gastrite i perlrofica invece s1 riscontra p11u di frequéol c· da f:>ola, ma Ep.e1 so <iccon1pag·11a n11cl1 ' t~:-:.s.a 1' ucera g. d . In casi particolar·n1 ~nt~ gra' i le ga . . LriLi i a s ociano a~ ul ceraz1on1 111ult i ple dcll::t 111t1 cosa .g . cl. re:'ll1zz,a ndo quell :e11l il a 11c·ta soli.o il no.n1e di g·astrit e ulce rosa, cl". e .. f}es . . o radiologicar11e1lte passa inosserYa ln, l)O te11dosi , olo ·so i)e ttare la su a l?resenza d alla l)articolare di organizzazion e del d1se1g11? e d el rilie,·o della muco._ a. Certo l 'accura ta indagin e r adiologica unila a lla .si, ste111at~c a ? :erYll zio11'e d el pezzo resecato tn u11 a\rven1re no11 T11ollo lontano r enderà più probatori.a la diug 11c1si rad. di ga l rile ulcerosa . Particolare difficoltà diag·nostica presenta d 'orflinario il quadro cl1e ci n1ostra il turg·or e clclle li11fo,crhiandole peripiloricl1e in conse.g11e11z.a del ·1 ~·01e~ so g·a tritico . In qu~ ti ca . . i ~oprerisce a lla difficoltà interpretativa del qt1adro rad . la Lretta sorYeg·lia11za clinica , rir}~ luli esan·1i ra·d. di conlrol1o, l 'intuito, clinico. 1\11 t h c dallo . . Luci io della 1n ucosa in indi Yiclui operali _ullo ston 1aco si possono ritra rrc cltiari .., egni di a l te razioni ch e \ ann o dalla 1

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~,c•n1 l)lice

i peri.rafia cd il' rego larit à dell e plicl1;:> 111ucois c perian as to1110Licl1e J'i110 all e alterazio ni g.a~trili c l1e diffu e con p crig·astrite lac un are e co11 dig iuni Le , con i1ol evo le ' ra11Laggio del J>., al qu1le, individualo il qu adro g.a triti co, si l )(lS ot10· evitare le n oie dell ' ul ce ra J1e_ptica i1o~t ­ o peratoria interve11·endo co11 a deg 11ata tera111a. L 'indag·i11c r adiol ogie.a 11on si arresta a l1 a ·ola fu ttzione diagnoslica, n1a p crcl1è il quadro radiolc·gico è l 'es1)r es~ i o11e di un d elernìir1 ato asp·etto .a11aton10-i;•at olog·ico , es a è c.ai:ace in detertn i nate c irc o~ Lanze. di i11dica r e o Cf•ntroiodica re al cl1irurg·o la su.a condolla te1u j) e uti ca. All 'e~an1e nlacro copico dei pezzi le le. . ioni offrono Yari a petti: dallo tato n1a1nn1 ello11nro della 111uco a, alla forma ·p set1do·poli-p·o~1, a I pi loro r o:::uo co11 in fi l l rozio11c cle] la muco_a e 111nr cata dilatazione ·dci \'asi della so lto mt1 cosa, nl qua dro infi ne della g as lrile ulcerosa. Accu ra te ri cerch e i,,,tolo[l' icl1e 11anno 11Lesso in evid en za le not,e· di t111a epil.eli1 e d·esqt1.ama ti va r a ramen te con lendenza a lla evolt1 zior1c \ e1:s'o la forn1a ero · ira, a. sociata a n olC\1 011 fltlli i)rolifera t.i Yi e prcss ion·e di t1n a rige n er~,­ zione e ~ uber.a nt e . Il co rion dell a mucosa è J)lU o n1e110 infillra lo di 1)la n1acellul e e di linfociti, <:lei Jcucoie.ili 1)re1valgono g li eo in ofili. At1n1ento numerico e iJ)erplasie d·ei follicoli linfatici eden1 a ed infiltrazione della sotto1nucosa ' note di in·elaplasia intestinale ecc . ecc . T~rosion~ en1 orragica, ulcerazio·ni. più o 111.e,no estese, con tcnde11za ad air•profon clir:i fino ad i11~e:Tr.s. . aro la inuscolarir 111u cos.ae . .Per ql1anlo 111eticolo o sia .~t.a lo il loro l ud io ag·li AA. i1011 è mai riuscito n1etter e in €\•idenza il pas aggio cl.:.1 lla ulcerazio·n e e se n rplicrE· ·U}Jierr fi e iale di I\.o11jetz11y, .all 'ul cera di ( ruYe ll1i ~r. llanno a11cl1r> e si ri contrato, cl, e la g·astr1te a·cco111 p.ag.n u 1·ulcera n el 100 % d·ei casi , f:en za per altr? 111leressar i sulla prir1 liLiva o rigine della le. ion r. Dall 'in ,:i em e dell e i11 dagi11i radiolo.gicJ1,e, e1111 ir h c, .1 natorno·p1alologi ch e sc-a tu1:i·&c?n o delle tllili co nsid0razioni ùal 11u11Lo di \1 ta dell n te:1a J)ia. I)er qua11tL) i casi ·di sola g·as l rilc 110!1 sia110 di s tretta pe rli11enza cl1iru r3·ic.a. Lutl<l.\'la lllc urti ·di qu 2st.i e.cl i pa rlicola r111en1 e g raYi , quali i 1c~si cli g·as.trite ulcero~s.a, rilrag·g·o n ~ dall a 011era z1io1i.e- cl1irurgica not c'' ?l ~ e per ' :- l ~nt e b e11eficio . I casi di ulce1·e L1p1cl1e o a t 1p1cl1e ncco·n tpagnati da farine p·i ù o n1 ?no :g·ra\ i. di o-a$lril o rron ica Yen.g ono trattat 1 cl11rt1 rg1ca~nente second o mo,d alità tcc1licl1 e ir~ere11Li all e n criE:~si I h del :~ a o, t en u lo . el l1 pre b e11 l; rese 11te il valorf della indap-in·e r ad iologica rl1 c . e da t1n a parlc p er1neltc di ril ev;'lre i q~1adri ])é\ l ~l o~ o-ici dell a 111l1cosa g·astri ca i ~ o l a t 1 o u~.$o c 1.a t 1 ~cl altre entità n1orbo-se, dall 'allra lle rn1 et tt• 11na \ alul azionc alJtba ·tan za fedfle cl rll a r . tensione e clc ll l enlilà dell.a le.. io11e e 1)o ne di co11seo·uf\n za condi zion i p1rerisr sul 1110111 Cl1 lO riù O]Jportu110 clcll 'interYento cllirt1r.Q"ico. p. 0TTONELLO. 1

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(( IL POLI CLI N ICO »

Contributo allo studio del 1nnco gastrico. ( <~ . B o,.NORINO LJDAONDo-H. ZuN1 No. Archivio It. ma.laltie app. digerente, novembre 1938). Gli AA. f.anno uno studio d ' in siem e sul.la fu11 zion e clel n1uc·o .allo Rtato normale e n e.I le aff ezio11i gastricl1c per stabilire ·con d eduzioni ]}er son ali la v era portata di un m etodo di trattarl1en to attua lrr1cnte m olto in voga . La s u1)erficie inler.11.a d e l lo stomaco è totalrr~ente t ap·p-ezz.ata da cellule secernenti una sos tanza n1uco-.alb u.minosa cl1e cl1imica1nente C(>r1~is1)ond e al g ruppo d e lle mucine con l e reazioni e caratteri tich e d ei g lico-proteici. Da .ar1alis i effettu.ate ancl1e da altri autori , i)are }) O.ssa d edursi cl1e lo sto m aro secerne due va ri.età di muco c·h e, g,econdo '~ eb ster e l(omar ov, Nech el es e Coyne, si differen ziano ~r due e ar QLLeri chi111ici: il filam entoso o vi sib,1le ch e i; rob·a b-ilmente viene da lla s upe rficie cellulare e cl10 funge da protettore <lel]a n1u co a ader e11do al la zona di p·r oduzio11e, e qu ello· discioll <) o invisib,i le ch e nasc·e dalle cellul e 1n u coidi d ell 'a1)par.ato -g l1i an dolare e ch e difende la n1uccsa contro l 'azione d ell 'acido cloridri·c o. A.lcuni a utori su gg·criscoin o ch ,e l a seco,n da v~­ ri età di muco p o sa es~ero un l)r odotto d1~ciolto d ella d igestione d ell 'al tra ' 'arietà. L 'azio11e proteltrice d e] muro è tanto i11ag·g iore quanto più acido è il mezzo. . Nun1e1r osc sost anze ven go.n o adop erai e dat vari a ut ori i)er tin1olare ]a secrezione d el n1uco gastrico ai fini dell e prel e:azi~·ni . per ~ I udio; g·li _ A.A. 11 a11110 adottato 1 ecc1t az1on e ista11ti11ièa, cl1e eccit.a .n on solo la scc1"ezione Tnuco f\ r11a ancl1e quella .acida e quella cli fer1ne11li, IJer stab·i lire la l or o co.r relazio·n e i1ell e c urve secr etorie norma li e p.atolo·g i·cl1e. La Lecnica usata dagli AA. è la segu e nl e : a <lio·iut10 i 0ffe ltua l1 n son.claQ·g·io per ' 'ia na.sale, ~i estra e il contenuto e si. inietta in se.guito 1lista niina , effettua ndos i l 'eistrazione fraziona·ta. !11 ogni esperien za si d o ano gli elementi a r idi. l 'indice p ep,lico e·d il inu co . P er il dosagg·~o· d el n1t1co gli AA. trovano ·l)f ù esatte l~ c0n centrazioni c.h e non sui11e1r.ano 1 1 %0. D ai 1 j·5t1l tuli o.ttenuli in 31 c.[l i g·li AA. d edu con o cJ1e nei s ucchi r accolti a digiuno le con centrazion i l)iù elevate di muco si pre. e11tnno ii1 e 011 len uti a 11acid i, con ·debole r eazio11e all 'ista1 ni nn e cl1 e l e lJro p orzio,n i t1 e'l1doa10 a d ecresce re a mis ura cl)e i vtllori d ell 'acidit à F-i ele, -n 110 . Pt>r ·stabilire la concenlrazione J11u cinica de Ila sec rezion e gastrica d'o1)0 l '.eccitflzi o11e ista111i11ica ·gli · AA. hanno effettu a to attali . . i ri1)etutc in 55 sogcretti che ap·parente111en te 11on offri,'a no e·g ni di niulatt ie gastrich e : i. ris~l­ tali 1)ermettono di a ffermar e cl1e l e osc1llaz1011 i .d ella curva di n1u co n el c iclo secretivo secruo110 u r1 certo rit1n9; ch fl l e con centra zion i ~ 1 0.~. ime si o lten gono durante il l)eriodo ~nlf'rdi·a·e. liYo e la l)ri1na m ezz'ora d (\113 secr ez101

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[ANNO

XL ' ' I,

NUl\f.

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n e · ciec resco,n o insieme con l 'au111ento delle ' acide e i1ep·ti cl1e per ·el evar si 11uovan1.e11Cl1rve l ei, rr1a in g r nd_o IrlÌl10·Te, t.:J1e al r~ rincipio a lla fin e del l)etiodo secretivo. Gli AA. fanno un.a ra ssegna bibliog rafica d ei l a\'Ori d edicati a chi,i:lrire il meccanisn10 d 'a zic•11 e del su cco gastrico; da tale rassegna si 1rova m .an canza di armonia delle conclusi on i dA attribuirsi alla diversità dei m etodi Si})erim e11 tal i utilizzati. Da alcIUne ricerc.h e perso·n .a li compiute, gli AA. arriva.n o a ll·e s-eguenti co.n c]u:sioni: l j il muco ne l dis o lver&i fissa I 'idrato di soda in piccole proporzioni ; 2) il mu co in 1)ol vere non fissa acido clo - . ridrico; 3) l 'azione protettrice del m.uco i11 ])r e: se11 za d ella pe1)Sina è nulla e d'l fro1nt ~ a·gl1 .al oali e agli .acidi agi ce con1c .sostanza tan1pone. L'influ en za p·1~otettri ce chimi·c·a è quindi ])Tatican1en te dispr ezzabile in rapporto alla fi sica. Gli AA . passano ad esa1ni11.ar e le possibili a itomalie d ell e curve n e i 1; rocessi ulcero .. i gas lro-dt1odenali, di g rand,e inter eis se p·er l 'in111ort.anza attrituita ·d a molti a utori a l 111l1Co r1 ella ,gen esi di d etta malattia; gli AA. si Ji.1nitar) o a I·iferire solo i ri~ultati o·l lenuti ron il dosag-gi.o d el muco gas trico in 14. ul cer o . . i gas lro-duoden ali. In 5 di questi si e ffettuò lo ·stt1dio co111pleto ecretori.a n1.ediante l 'estrazione della curva irazio1tata; n elle r est anti i effettuarono le n1isure a dig i11no da 30 a 60 minuti fino a 2 ore. Dai rif'ulta l i ottenuti gli AA. d educo110 cl1 e il ritmo d elle con centrazioni di muco dura11te i p eriodi dio-estivi ed inl erdi-g~ livi $i .<l~ffe~,e~­ zia IJoco da ciò ch e s11ccede .1n. cond1z1on1 f.tsiolo·gich P, 0 cioè le caratteri ' t1 che. secr et orie h anno m aggior influen za ,d1ella lesion e or ga• i11ca. Poich ·è n ella rr1ag·gior parte d ell e ulcer e g·astriche e duoden ali predomina un tipo di secr ezi one iper acida e iperpeptica, la concentrazion e d ella mucina è pertanto bassa; nell e ulceTe achilicl1e l a ·111ucina è sen1pre ele,·ata. Gli AA. rimanda110 a d u1ìa $econda 111e1110rin le co n sid erazioni su g-li a s1)e1ti }1iù speciali zza ti d ell 'assu11to. "" .F. T

SISTEMA NERVOSO. Ipoglice1nia -e terapia convulsiva nella

schizofrenia. (lì. I:-I. f\ EESE . Tlie Journ. o.f the Anieric. J11 el1. A ss.:)c., 11 f eb·b ·r aio 1939). L' A. h a s i u,di.ato 173 casi ricoverati i11 osp?d r\ le sui quali fu prntica.t.a ]a sJ1 ?ck~e1:ap1a dopo aver f.atlo d el:?'li esa:n1. ~ompl et1 c~1111.c1 e di lab·oratorio. E gli com1n c10 con dosi d1 6.0 llr1ità di in.$u}ina, au1ne11tando da 10 a 30 uni-

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(ANNO XL VI, l\l:~l. 15]

SEZIONE PRATICA

tà al giorno fi110 a 70-240 (do~e di sl1ock). l ;na. crisi convulsiva non è sempre di prognosi ..cattiva. Il coma non deve dura re più di dlue ·ore e mezza o tre ore e il ·periodo totale di ipo,gJicemia no·n dev.e. &up etare le 6 ore. Il ~'tlzie11to ·d eve esseTe te11ulo caldo e n1esso in condizioni di pot.f' r respirare liberam ente. Il periodo pericoloso co111incja da 1 ora e mezz:a a due ore dopo l 'irtiezion e di insuli11a. La te rapia convulsi van te col inet.Jr<.Vzol ri-chi ede un . i&tema polmonare, cardiaco e osseo robusti. Questo Jn.edicamento n el 33 % <lei ca5i non i>roducc con vul ior1i. Non si deve .adoperare n elle p erso·n e agitate e combattive, peroh~ l 'emozio11e può produrr·e in esse una 11ericolosa iperlen sione. L ' A. h :t seguito il con-siglio di Georgi di d.are una d o ~e ·" l1ockizzant:e di insulina e iniettare il metrazol dopo due ore di ipogli ce1nia . Così le convulsioni compaiono qu.a11do l'ipogli cen1ia è 1p1iù marcata e l 'al r.a]osi più elevata e si possono otten ere con una dosei .minore di metrazol. Le convt1l. ioni po·i int'errompoJJ,O lo stato ipoglicemico. Tutti i malati di schizofre11ia d evono e ore '6ottoposti prima ad u1la cura insulinica ·e solo se questa non g iova si ricorrerà an·che al meLrazol. I dati di guarigione dell'A. non raggiungono le cifre in·dicate da altri. l\fentr e Dussik .e ·Sak.el ,d ànno il 70 % di rernission e, Muller il 5? %,. K!leppers il 39 1~ ·d i r emission e e il 40 % d1 m1gl1oramento per inalati da meno di un Itnno, egli h a avuto completa r emissione n el 27, 7 % coll'insulina, nell '8, 1 o/c. col metrazol , i·e111is1&ione sociale n1el 1 O 6 %· e 2, 7 % rispettivamente, migliorarr1ento nel 1-1 ,9 % e 21 ,6 % e n essun miglioramento nel 46,8 % e nel 6ì ,6 %. Per quanto riguarda il meocanismo di azion e dell'ini;ul!n.a bisogna ammettere che inler ts5i il ricambio dei carboidrati. M·entre la glicolisi cerebra le riguarda il ·destrosio, qt1ella mu scol:are interessa il 1glioogeno. L 'irusulin a bloçca la rr1obilizz,a zione _del glicogeno n.el cervello , i1el fegato e nei 1nuscoli e si avre·b be un'ipogli.c·emia tossica se l'orga nismo· non p 0tesse formar.e rucchero dai graS5i, dai lipidi -e dalle proteine. Le reazioni tossiche pos ono f'SS~re evitate seguendo la ipoglicemia. Uria scoria del m etab olif' mo idrocarbonato il trio imetilgliositial, può esser-e la causa dei disturbi neurologici e psichici durante la :l1oc~-~erapia insulinioa, perchè questa sostanza, .1n1ettata in piccolissima quantità ad anirr~al1, ~a . p rov?oato eccitabilità psi1c o1m otoria, '<i1s tor~1on1 ton1ohe, salivazione, in contine.n za. L' A. conclude il lavoro m ,e ttendo in evidenza l 'effioaoia di qu1este oure n ella schizofrenia iei la necetSsità che esse. sia1lo iniziat,e preooce1nente -e fa notare ch e non si può, attualmente, dare un giudizio sicuro sulla durata delle ren1.issioni ottenute. 1

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L.

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Edema polmonare ed embolia quale complicazione dello shock insulinico nella cura del la schizofrt>nia. D. e. VoN JI..\GEN J(. O. •Tou1rnal oj American 'A l edical Assaoiation, 31 dicembre 1938). J. M. ,

( NJELSEN

IN 11 HAM

.s.

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I danni dello sl1ock in sulini co nel trattamento della schizofre11ia non sono stati anoo-ra uffici,e nte1nente 1ne si in luce, sia a causa d'ella sca1:sa m•) rta1iLà, .&ia rper c·h è la inalattia che si v~o:I curar.e è. l)~·iva di ogni speranza di g uar1g1011e, e qu1nd1 ·poco con siderati so.n o i ri . . chi cli 111odica enlità a cui ,e spone la sua c ura. I buo11i risulitati clinici ottenuti con lo shocl\ insulinico dipendono dalla profondità e d,()lla durata d el con1.a ; no11 è sufficiente otter~ ere soltanto u?- lcggero .stato di stup·o r.e o un 11ev·e coma e 111te1Tomperli con la sornminislrazion e di 1de trosio per os o intravena: in q?e&to :rr1odo si p uò stare tranquilli per la vita ~el . malal.o , [!la non si raggiungono che 111élgT1 risultati. E n.ec·e ssario invece ottenere un ron1a profondo e prolungarlo fino ai limiti c.10mpatibili con una ragion,e vole ripresa. In gePerale., i risultati sono proporzionali all 'entità d ci rischi. Gli effetti .d.ell 'in.s ulina non si poi5sono misurar·e 1neccanicamente o cl1imicame.n te : solo I '.aspetto clinico deve guidare il medico nel decidere l 'interruzio·n e del con1a. Non semp re la somministrazione di destrosio tronca lo .-,1ato comatoso·; un altro, elem.ento è n.eic.essario, il tempo; tempo ch e varia da malato a n1alato e da giorni a giorno, nello stesso mal<ito. Gli AA. non cono.sicon o n essun sist en1a J.1eT. pote r pro·11oslicare questo t empo. In tre e.a si J1anno dovuto attendere rispettivamente 16, 20, 23 ore; ·durar1te questo tempo· le condizioni d el mala lo erano buo.n e, non cianosi, r1 on tachicardia, i1011 dispnea. Sopravvenendo invece l'edema polmonare in questo ·pc·rio,dlo ,d i temp·o in cui le cellul·e nerv1ose fion o ancora, con le modificazioni in esse prodotte, in ui10 s tato di irreversibilità , il prolungar$i del coma de.ve essere con.sid·erato come una complicazione. G1i A.A. ri1portano tre ·casi di €1d.e ma polmor1are durartte lo shock insulinico, il primo1alla settima applicazione, il secondo alla trentu11esima, il terzo alla settima, tutti risolti6i felice.mente e curati con varie so~tanze e con vari meizi : atropina, corarnina, epinefrina in alazioni ·di ossigeno-anidride carbonica, re~ spirazione artificiale con l'apparecchio « pneunìoLor. », n1ettono in evidenza la gra11de va riabilità di ri&p·o sta d el soggette· secondo i ~io rni e la ,d ifficoltà di giu1 dicare quale sia il rr1ezzo migliorie per ottenere la ripresa della . coscien za. Jn un qu~rto caso i disturbi notati vengono 1

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« ·L l'OLTCl.1 NICO

riferiti ad embolia po,lmo11are, sebbene la sorgente dell 'embo lia non si sia potuta stabilire con certezza ma solo sospettare, ammettendo un falto trombotico nella vena del gomito si era praticata una i.n iezione di destrosio al 50 %· In t.utti i 1casi f>i è poi potuto continuare il trattamer1to insulinico co·n b·u oni risultati cli• • 1

Il.ICI.

Di casi simili a quelli ri1p ortati, gli AA . ne hanno notato 26 (su u1n totale di circa 1200 tra.ttame11ti) di c ui 4 estremamente gravi. M. RASTELLI. .

L'astenia. Stato attuale della questione. (R. iBENON . Journ. des prailicie1is, 18' febbraio 1939). La i}arola astenia è ecceziooa]e negli ~critti di Ip1pocratt~, il 1q ual e però aveva indicato l 'esiste·n za di malattie esaurienti e· senza lesioni, 1r1<ilattie delle quali 1Galeno ha f~tto poi il grup110 delJ 'ipoCQ1n dria. Nel XVIII secolo floissi·er de Sauvage p·el primo ha trattato diffus.amer1le dell 'ast.enia, di cui ha distinto· due tipi: quella delle malattie infettive e quella non i nfettiva o -d inamica. Egli p erò co11sidera questa malattia come una sindron1e soltanto 1notoria . Nel secolo, xix Esquirol descrive come. « demenza >> una sindro1m e ch e ha molto di quella a.stenica. Gli allievi di Esquirol parlano i1oi di « ~5tui:i)idità >' . U11a diecina di anni dopo la n1orte di Es.quirol compare l 'espressione « confusione intellettuale », poi qu.ella di co11 fusi o ne n1entale. Nel 1868 o, 1869 lBeard la11cia la parola cc ne\'rastenia », che ha avuto grande fortuna. Da essa poi si sono succe~iv.arr1ente .&erp~rate le os~essioni- fobie, che furono corr1pr.e1~e i1ell'e.$]_Jression.e « psicoastenia ». Ma continuano ancora co11fusioni con altri stati depressivi e ma~ linconici e si discute se ·P·UÒ esistere un 'aster1ia , muscolare senza astenia psichica, se c',è cio è u11'amiostenia senza ÌJJoideazione.. Il Benon 11.a dedicato all :argomento· una r ecer,tte monografia. Egli segnala specialmente. l :in1portanza nella psichiatria umana di divE::rse gamn1e di inibizion·e n1entale , che van n o dal bra dipsichismo allo st11pore. e' è una - varietà di inibizio.n e mentale eh.e riguarda la ·volontà e .cihe porta precisame111te alla sospensione de.Jl 'i11iziativa motrice. Il malato .&i sente 1&tanco•, ha la testa vuota, ha perdita dell 'iniziativa motrice· e della forza muscolare. Ce·r t::lmente ci sono molti punti di contatto fra confusione m ental e, arr1ioste nia e astenia ·p sichica. L. 0

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INFEZIONI. Sulla streptotricosi. (PETLETAKIS

M. Presse M éll. , 20 dic. 1938).

La descrizione clinica di tre casi. di streipit otricosi , e di dati SiperimentaJi riferentiJ5i alle streptotricee da essi isol1ati, danno modo al-

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[ANNO

Xl_, VI,

Ul\L

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l 'A. di svo1lgere un 'interessante trattazi91r1e ribssuntiva delle streptotricosi. Discutibile, e certo non cl1iaramente docum~n~ta~ ·è ~utta la ~rte batteriologica, specie rte1 r1gua:rd1 della s1ste1m atic:a: viene ancora &eguita la distinzione orn1ai superata tra actinomyces e streptothrix, e viene ·descritto il germ e i~olato con1e aµ1)·artene,n te al tipo' 1d1e.Jle st1 eiptotr1cee anaerobie, senza fare cenno di tutta Ja ricca bibliog1afia rigu·a rdante o-li attir~o·n1i~ti anae~·obii (Actino,b acterium israeli),. a c ui 1)robab1lmente le streptotricee isolate dall' A. si devono ricondurre • Di nolevole interesse sono Je osservazio.11t cJinir he : l 'A. desc.rive innanzitutto una for1na a locai ~zz~zion.e poln1onare, che pu(, evolvere verso· 1 e~1t?. ulcero&? (f?r~azione . di caver~a), con .p10ss1~11l1 con1.p1.1caz1on1 pleuriche d~ t11poempiemat1co, o verso l 'aspet.t o brn1nc-0,p neumonico. Sia nell'un caso 0l1e nell'altro· è dr grand1e impQrtan za la distinzione con ia tubercol?si polmonare, _che può apparire tanto più dél1cata quando s1 c.;,onosca che nell'espetto·r.alo d ell 'attinomicosi si possono avere forme batterioidi, parzialn1ente o, totalmente a cidorcsist.e1lti e con ai&petlo g ra11ulare·, e quindi facilrnente co11fondibili co11 bacilli tubercolari ,. e che la sinton1a tologia co11 emotti.&i, febbre,. lt!~ ioni cavitarie può fa cilitare la confusio11e~ Int,eressar1ti appaionq p er ciò gli elementi clifferenziali, sui quali l 'A. insiste: e cio,è la fetidità dell 'espettorato; il con1portament.o· d el-1a febbre, più violenta ch·e n èlla tubercolosi,_ spesso di tipo r emittente o i.nte·r mittente, frequenteme11te preceduta da brividi e· con and.arn1e·nto ondulante, a pous&èes successive, dasl.anzi.Jte talora da periodi anche lunghi di arJiret\sia; i car.a titeri radiologici, con assenza di calcificazioni e con rarità od assenza di reazione fibrocon11ettiva le, anche intorno a le.. sìoni chiaramente cavitarie; la leucocitosi più o m ie no elevata (fino a 40.000) · con polinucleosi. Un'altra forma clinica deg·na di essere ter111ta presente, anche .se C€J'tamente non tra lel)iù frequ enti, è que·s ta d·escritta ·dall 'A. con1eforn1a linfoig hiandolare: in e15sa J.a compro-nii si;ion e di n11merose linfoghiandole, che no·n • presentandc evidenti zone di fluidificazione, posso·n o rimanere 1'una d'all 'altra isolate, ac-C<>Ìnpagnata dalla .g ià descritta febbre di ti1poon·du lante, posso.no far sorgere il dubbioj diagnostico con · altre linfopatie., e specie col linfogranuloma di llodgkin. È da sottolineare che l 'episo1d io· febbril,e· viene interp retato dall'A. come sostenuto' da &etticemie pas.seggere (streptotricemia), accomp:.gnate da congestioni viscerali o da nuove· l(>C.a]izzazioni; ed inoltre che nei reperti anatomo-1p atologioi sia umani che sperimentali vengono· spesso a mancare ·quelle lesioni noduJari od ascessuali, che nelle attinomicosi 6ono comt1nen1 ente considerate tipic he. 1


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(ANNO XlrVI,

N Ul\f.

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. Qu::..nto alla terapia jodica , ch e deve essere fiempre tentata (j o·duro di potassio a forti dosi 1>er os e li p iodol per iniezioni), biso·g n a t en ere presente che essa sp esso falli sce n e1lle l oca lizzazioni vi.soerali della st.reptotrico&i , la qua le deve essere perciò ritenuta malattia gra, ,e , ed a pro·gnosi inccrla e spesso infau sta. 1

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MACRASSI.

La cura delle infezioni pneumococcichedei_neonati e dei bambini , con sulf"api .. ridina. (H. L. BAR NETT' A. F. HARTMA N!\'' .i\. 1\1. PERBY, M. lB. RuoFF. Th'e Jour11al of tlie A n1. i11edic. Assoc., 11 f ebbraio 1938). Nel maggio 1938 il v\1hitby riferì di esperinienti dai quali risultava c.;h .e la sulfapiridin a (2, p. am.inobe1lzer1esu lfona1rtido pirina) è r h .emioterare uti camente atti va 11e)l ' infezion e s1Jerim ent ale d ei topj con pneurnococ.c,h i tipo I, II , III, \t, VII, VIII e i11 modo particolare C<>ntro i tipi I, v-11 e VIII. L'azione d ella Slilfapiridina è u gu ale a quella d ella sulfanilamide contro g li stre1Jtococchi em oliti ci e i meri in gococchi. 11 Wirrt trovò ch e la dose letal e dell a s u 1fa piridjna € q11attro volte1 superiore a quella <l'e]la sulfanilamid.e. e ch e inoltre Ja prirr1a ost an za è me no t ossica sul s istema emopoieti co perchè non provoca, come l 'altra , elimin azione di 1oorfirina urinaria. .. -A ltri autori confer.m.oror10 q11 esti fatti. TeJli11g e Oliver pubblica r on o un caso di polmo·n ite tipo· III m assiv·a g uarita c!o lJa su)f.a })iridina e su cce.ssiv.ame11te Evar1 ~ e Gai&ford pt1bblìca rono una s latistica comp.a rati va di 100 casi di polm onite our ati con qu.esto m e·dir am e11to e lPG casi di controllo conclud endo p er l1na b€r1..efica ef fica eia di questa 6ostan za . A que$t.a s tatis tica aggi11nsero 40 rasi di broncopol1n o·r1it,e d ei bambini. Gli AA. c urarono con s u] fa piridi11.a 14 bam bini 'C·o n i)c,•Jmonite (di cui ~ complicati da -empi e.m a ·3 1 da p eri cardite purulenta), 4 casi di bro·n c hite, :3 di perito-n ite pneumococcica, uno di m enin giLe influenzal e e uno· di end ocardite da strep to cooc10,ririda n ~. E·s si non f:.i p r.eocc111)arono di attenderie il r e&ponso batteriolog ico per iniziare la oura alla ~c apo di pot erla comu111q ue iniziar e precocemente. L e Cfllrve termich .e ·d ei polmonitici hanno1 dirn ostra to una caduta d ella t en1peratura entro 2S ore dall 'inizio -d ella ct1ra ; p erò ]a caduta d elJa t err1·peratura comp1a rve oompre in un periodo n.el quale poteva avve1n ire ancl1e · 6pon taneamente. Nei due casi cl1e si complicar ono con em J)ie.ma , questo com 1parve a cu ra già iniziata ed ebbe il de~orso so11to, con g:uarigion,e1 d opo intervent<:> chirurgico. Si trattava di pneumococ1co I corrte n e] caso di pericardite ch e ebbe • • • • e~1t o i.n guarigione. 1

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S EZ JONE PRATICA

Anic.h e i casi di bronçhite eib·b ero brusca caduta d ella febbre . I ca.si di peritonite pneumoc-0c.cica ,guarirono essi pure. Il caso dì endocaJ'dite da viridans ebb e cadula della tempe1atura e sterilizzazio n e del sangue (il che non .av, iene colla Bulfanil a rr1ide). Ne5s11na effi cacii a dimostrò il medicamento n ell a meningite infl uenz.a l e . JA! sulfa,piridina h a avuto in qualcl1e ca o aiior1e tos -- ica manifestatasi con cianosi , nausea, ' 101nito e eruzio,n i C·u tan ee, m a con inte11sità e frequenza minor e d ell:i sulfa nilamide. [1$~.a è Hssorbita più rapidamente m.a elimiriata più lentamente della su]fanilamid e. Negli a dulti vVhitby co·n si glia di d la r e 5 .gr. n eJl e prim.e 12 ore : Gli A[\ . died ero O, 15 g r. ogni 4 or e n ei bambini fra 1 e 3 mesi di età, gr. •) ,30 ogni 4 ore in quelli da 6 m ,esi a 1 anno , gr. 0,310 ogni 3 ore n ei bambini di 2 a11ni , gr. 0,60 ogni 4 ore n ei ba.m bini di 5 a 11ni e g r . 0,90 ogni 4 or e n ei bo.mbini di 12 • ar1n1. Ai C8si d escritti detta.g liatam,e n te gli. AA. devono aggiun,g ere 56 casi dì cui trattano somn1ariarnente (26 di P'O lmonite, 2 bronc,b ite, 4 di m eningite , 2 di peritonite € 7 di malattie vurie) . Marsh.ae] e collaboratori con sigliano di son1ministrar e il sal e sodi co de]Ja su] fa1p•i ridin a per via r etta]e in oluzione al 2 % p er e,·itare le rra11sce e il ' om ito. Vanno r icorda •ti due ca5i d ella l etter a tura i11 gl e.s e in cui si eb·b e agranulocitosi n el decorf:.o d all a cura. In uno di questi e.asi la do·se di sulfa11iridina er a stata di g r. 80,9 data in ] 7 g ior11i. L. 1

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A fianco delle paracheratosi dermatosi da sensibilizzazione non esistono delle psoriasi malattie da 11ltra-virus 1 (1\ . DEsA u x

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H.

PRÉTET.

Presse

l~lédicale,

22 feb·b raio 1939) . G li AA. rife rendosi al le iootesi già formulate in ruirt 1av·oro d a lo.ro es eguito nel i93,5 si domandano se 1. fian co delle lJa ra cheratosi d~r­ m atos i d a sensibilizzazion e r1on esist1no delle psoriasi rr1,1lattie da ullra -viru s. Infa tti ~i a clinicame11te ch e is tologicamente la reazio,n e c utanie a delle lJ.sori asi iiveste un car atter·e ir1fettivo e, n1algrado J 'aspetto istol(»gico oh e fa sorgere l 'idea d'una infezione el1e colpi sca l 'epidermide profonda, non S·i è pc)I uto scoprire ne ssun microbo visibile . Ci ·si p11ò allora domandare se I.a psoriasi non ent1 i n e] g ru ppo delle epit eliosi da ultra1

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YJruS.

Parte11do ·d all 'ipot e.si g ià formulata da uno di l oro nel 1935 ch e « si ]) UÒ sup1porre che g li liltra -,•iru s i1r ovochin o c erte affezioni e pid'e rmiche. come la p oriasi », gli AA . hanno p11'eparato un e tratto , glicerinato e fi]trato ~11 cnnde]a, d i ~q11am e e d i epid ermide pro.fonda.


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« IL POLICLINICO »

1\1le estraLLo, a111ierobico, inietLato per \iia intradermica, ha d eterminato in alcuni psoriaci lo sb·~.a11 c.a1r1e11to. I re centi lavori di GatP e Delbos confer1nano1 tali risultati teT·a pieutici e semb1rano. ri1n f orzare l 'ip·o teJsi d.e1 i·uoJo d 'un ultra-virus nel1·e Lioilog·ia d i certe psoriasi. Seco·ndo· i sudd.e tti IV.\ . la s.ostar1za a I ti\1a ·dell 'est1~3tto g1icerinato di ~q1uame e ·di epidern1i.de psoriache. ·è ultrafilt r.abile ·e la sua aLlività scompare con la linda]izzazione. Essi nota110 il cessare dell 'azio11e terapie utica dell' estratto oltre Ja 2oa. inie• z101n e. Gli A.A... osse1'V ano che sia g lì es1p erin1en ti su a11imali che la terape:utica dovr(.\n110 t.ener co·n-: to ·d i tre fattori etio·logìci: la cau~a oocasior1ale \traumatica, tossica, allergica, infettiva, ecc.) ; l'ult;ra-virus ; il ter·r e110. L'azione delle iniezioni dell'eR·t ratto glicerirtato ·è t5e1nbrata u1olto più rapida se associata a terapia combattente la causa occasio·n ale e ad un trattan1ento· capia ce .di rno dificare il terreno (ormonoterapia, Lratta1nento dei disordini della nt1trizione, ecc.). Gli AA. conclude-r~do· affermano che i fatti concclrrono nel n1ant.e nere l 'ipote.s i ·d ella pso1·ia ~i m:tlH.ttia 1d1a u ltra-v iru.~ . S. F .

(ANNO

XL VI, NuM. 15]

Ferite degli arti: arteria lesa di medio ca .. libro: applicazione immediata sul terreno di

un laccio a inante della ferita . Al posto di me: dicazione .a1p plicar e una medicatura compressiva 1e al più pre1&to inviare il ferito ad u1n'ambulanz.a ehirur,giça, ·do.ve sarà fatto lo· sbrigliamento e l 'e1nostasi. · Se l 'atl(jria ferita è di grosso calib·r o la possil)ilità ·di sal vezza per il ferito risi·ede solo nella fortunata i)'resenza di uri medico o di una persona es~·erta che occluda col dito l'arteria s.anguir~anle i11 attesa che ur1'altra perso11.a applicl1i ur1 laccio a r110Iite. F ervte del co1llo e del lrorico: se l'arteria interessata è di me1dio' calibro e la fasciatura co1npreSisiva insufficier1Le, e' è solo possibilità ·d i &<}l..va1·si se g iunge· prestissimo un medico cl1e. sbrigliata la ferita, applic.h i una pinza e111ostatica a perma11enza, senza p·r eoccuparsi dell'aP.este.sia n è troppo dell'asepsi (è bene per qu es~o ch e i medici sia.rio forniti 1 d1i bistu.r i e pif1Z·e sem prre sterili). Ernorra.gie in.terne: J)ter c1ueste si può solo di~porre d '11rgenz.a il trasp0Tlo del ferito, no11 potendo i11 nessun modo provvedere i&ul posto. Ferite multiple: 1n1edicaturei compressive e trasp·o rto d 'urge11z.a ·d el fe,r ito. Pe·r la cur~1 generale si provvede colla trasfu sione s.a111g l1igna e colla sieroterapia. MEDICINA DI GUERRA. La trasfusione l~i può fa:re all'ambulanza Il trattamento delle grandi emorragie chirurgica, n1a v·olt·e vo lte ·è nec.essario farla sul posto. L'inter\•ento ·~ul posto può essere nella zona di guerra. ostacolato perohrè si pruò 11on essersi pre.m u(1\f,t\ISONNET ej BARTHÉLEMY. Blill. de l'Acad. de niti di sangue con&ervato o per un'offensiva 1'1édec., 103° anno, 3a serie, n. 6, 14 feb - a\rversaria impr·evis.t a o P.·er l 'impossib1ilità di b1raio 1~)39) . .ac,c u1nulare in p·r ima linea d·elle riserve ·di Il p.r ob·l em a della cura delle grar1di emorra- sar1gue con servato. Nella recente guerra di 1 gie nella zona ·de1lle o·p erazio1n i ·è uno ·d ei più S1Jag na, tipica guerra ,d i po sizio n e, l'uso ·del gravi che ·d·e~e risolvere la chirurgia ·d i 1gue.r- sa11gu·e conservato ha reso g:riandi servigi. La sierotera.pia riguarda I:uso dii siero artira. Ci so•n o tre. co·n dizioni che p·ossono· minacciare ·di morte un f eri Lo con e1n10Tragia : ficiale, che è ·di due tipi: .s,o luzione salina fisiologica e ~solUJZione salina gommata. La 1) il c:aso più comune: o'·è una lesio1n e di un 'arteria di medio calibro, senza ch e si sia · flebo·c lisi può essere fatta a!1che sul luogo' dove potuto .arrestare I' emo:r1'agia (p·. e. emorragia giace il ferito'. Se I.a perdita di sangue s.upera il 42 % ·della n1.assa san.guigna totale non si interna) e ip·er inolte or·e il ferito rimane senpuò salvare i.I ferito anche u sando s·o luzio1n i za sooc!orso anche perch1è l'intensità del bomb .a rdan1ento non permette l ',ev.a ct1azione dei_ saline endoveno·se. Il siero di Norm·et (che contiene oltre la soluzione fisiolo·g ica anche f.eriti; 2) una lesione di una grossa arteria p·u ò c.itrato ·d i s odio, calcio, m.a~nesio, ferro e esse·r e grave per l 'ab·b ondanza e _la rapii1dlità mang.anese) è più efficaoe d·ella ;;;olt1zion·e fisiod·ella p erdita san g·uig·na sebbene si sia p101tuto sul :p·o sto far·e ·u n' emostasi provvisoria e poi logica .semplice. La soluzione gommosa di Bayliss. contie,n e traspo·r tare il ferito; 3) un ferito ha dato varie 60 gr. ·di gomma arabica in un litro ·di solulesioni ma di per f& è non g rave , ma che acquìsta gravità solo per 1'emorragia lenta e profu- zic>ne fisiologica. Essa ha il b,er1eficio ·d i imsn 1che si è avuta ·da tutte le f.erite complessi- ;p·eidir.e il fenomeno di e8osmosi perman·e·n te a livello· idei capillari. Il su·o uso ha effioacia tevam·ente, i)ea.·oh€ il soccorso è stato tardivo. In tutti i Gasi, le direttive terap·eiutich·e sono rapeutica nettamente superiore alla isoluzion'.e queste: oblitera~e le ferite vascolari che ha.n - fisiologica semplice. Ogni forn1azion-e sanitaria militare che deve ;o o dato ori·g ine all 'emoirrngia 'e ristabili1~e la accogliere· feriti di guerra ·deve ·p·o&sedere una pre·s.sion·e sanguigna caduta per la perdita sufcrte riserva di am.p olle di siero di Norm-et bìta. Gli AA. riferiscono detta1gliatamente il com - e id i siero ·di Bayli&s e, al! '.annunzio di una iportamen1o da seguire secondo la re.,gione fe- ir1)minente 0 f:fensiva deve essere· fornita ancl1e ·di ri&erve di sa~1gue conservalo da utilizrita. 1

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SEZIONE PRATICA

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zarsi in ott o giorni e cl1e va con ser,~ato in apE N N I B I B L I G R A F I I <1> lJittrcçchi frig oriferi. .l\1 . CAR~ARA, R. IloM,.\ NESE, l7. CANUTO, C. Tovo .. L'utilizzazione di questo -m.aLeriale va r eg·oNI elli.cin~ l~gale. ·\i-~1. II, l.:.arte prin1a. Un lala co1m e segLie: ai feriti· auen1izzali profonvol. in-~ d~ 533 pag~. co11 125 figg . in ne r o cla1nente r11a con i)olso p er cettibile siero polie c·o lor1, r1le·g ato. unior1e tip. ed . Torino,. c.itratato, ai feriti dispnoici con polso app e1938. L. 90 • 11a percettib,i le siero di Bayliss o sangue co·n ·SE'r\rato. Ai feriti \~he pegg·iorano nonostante Si inizia co11 ques ta prima p.arte il se.conil siero P'Ol icitrataLo s i inietterà il siero di do volume ·di qu es to eccellente tratt ato di Ba)·lis.s o ·sa11g ue con servato'. L. _medicina l egal e . La classica asfissioloa-ia fo-· rt:11se è svolta d ai p·r off. Carrara e Ro·1~anese· La trasfusione· sanguigna in tempo di con l 'aggiunta .de lle altre cauise a ffini di da11~ guerra. no fra c ui, oltre alle influenze t ern1iche e di ..t\.. ~Gosse t , E. L evy-Solal ed A . T zanck . (Biz,l- pressione, sono d a n1e11zio·n are i danni da ele lleti1t de l 'A cadémie de 111 édeci11 e, 7 febbraio tricità di cui il num.ero andrà sem1p1r e creS(·endo con la diffusi o n e di questa soro·entc1~139). GJi 1\A. es1)011gono i ri ultati d ei loro di e11er g ia. ~ studi :;ull a organizzazione della tras fu sione in .L\.ll 'e;.:auriente trattazion e su ll' infanti cidi c.. c-.H o di gue rra . Slabilito subito ch e J)UÒ essere (JJ~·o f. Ro111a1J e.se) , se·gu e un am l)io ca·p ·i tolo ll tilizzato sol La11lo sangue con servato sorgono dei proff. Carra r a e Cu11uto rig uarda nte le dii proble.n1i d el i)r elev1amento, d el tras1)0Tto e 8posizior.ti d ella l egge pen aJ,e s ul ·d anno nella della trasfusione propriamente detta. JJerso,n.a, allo sc.o·p o di dar e a J me:d'ico un 'idea Il san gue viene i)r el e,;ato, rr1escol a to n ella c hiara dei p·r incipi e d ei con cet t i fond, amen~ dose 01~1 portu11a ,c-01 citrato ·d·i sodio , ossigenato tali g iuridici , di cui il m ·edico legale de,1 e av8e infjne m esRo in ar11polle da 250 cc. : quere ·Sicura co11oscen z.a, p er n1eglio inqu.a drare jf ~Le ven go.n o post.e in sca tol e con cartone 011dolato il qua le è cap.ace cli co nservare il fred- su o g i.udizio t ecnico. . Una bra11ca in11)ortante ch e si è ven u.t a ag·do per lJa recchie o re ,dopo il ritiro d alla gl1iac• • ·g·1t1I\g·endo alla i11e·di cir~a le.g ale è qu,elJ a de]Ja c1ata. r11edici11a d t lle .assicurazioni , ch ·e vien e qui Il trasporto d eve esser e il pi1ì rapido e so pratSYolta dal i)rof. 1.,ovo, con la competen za ch e tutlo il più dii'etto l)Ossibile. L 'utili 7zazio-n e è g']i dà l a lunga pratic1a in Iè1ateri a . Egli \ri trat facile e p•r atira. t f\ l 'ae1sic.urazio1n e ·de·g·li inf0Ttu11i sul lavo,r o e Gli _t\.u1ori si sono occup:a ti sorJratt utto di s1JIlo mala t Li e J.)f Of essio1n ,ali , esamin,an don e· creare . ur1a orga11izzazione c1a p·a ce .e ist abile la i1artita1t1entc i I)TiI1cipi basali d ella causa q11ale attraverso ce11tri colleg·ati f.t1n zion i a11viol·enta e dell 'occasion e di l avoTo e d ando l e r h e in 1en11; 0 di i)ace in m o do e.be , al mon orm e per I.a ' 1alutazione d el ·d~ nu o e per l 'e1nento OJJ'lJ Ortuno, lJossa entrar El in funzion e sa111e d ell 'infortu11.a to . Sono tr.a I tate a parte le ·~e nza ind11gi. 1,ale org-anizzazion.e <lescrivo1n o a&t-icurazio11i sociali. l 'ig ie11e d el lavor o e la in tutte le Slie p·ar Li illustrand o n~ le fino lità m edicina assis te11ziale e sociale, p1e1r c11i i] noe1 l 'utilità. F. Tos·n. stro Pae.5e 11a u11 com prl esso org·anico di dis.posjziorti di a lta in1r>ortan za socia le. fil. Ricordiamo l'interessante pubblicazione: 1

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Prof. MARIO CHIRON Docente nella R. Unjversità di Roma

LE MALA.TTIE DEL SANGUE Manuale Pratico per Medici. Prefazione del prof. V. ASCOLI SOMMARIO DELL'OPERA:

Morfologia del sangue - Organi emopoietici 1 siste· ma retlcolo-endoteliale - R•·c ambio emoglobinice e fisiopatologia dei leucociti Anemie - Leucemie - Cranulomi - T ·J mori degli organi emopoietici Diatesi emorragiche - Tecnloa ematologica 11 quadro ematologico nelle varie malattie. Indice Sistematico in riassunto: INTRODUZIONE. Caratteri generali, pagg.

PARTB PRIMA: Morfologia e fisiopatologia del sangue, pagg. 11 a 38. - Organi emopoietici, pagg. 39 a 104. - PARTE SECONDA: Le malattìe del sangue: Anemie, pagg. 105 a 187; Leucosi, pagg. 188 a 276; Diatesi emorragiche, pagg. 277 a 332. - PARTE TERZA: Metodica delle ricerche ematologiche, pagg. 333 a 408. Tavole a colori e rispettive descrizioni, pagg. 409 a 416. Volume di pagg. X J l-416, con 49 figure nel testo e 5 tavole a c~lori fuori testo. Prezzo L. 6 8 1 più le spese postali di spediZlO'le. Per gli abbonati al « Policlin~co » sole L . 6 1 in porto franco, da potersi pagare anche con un primo versamento di L. 3 1 ·

e con tre 1uccessive rate mensile di L.

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E. P (JLICHETT1. ·r iiniori dell'ipofi si e loro cu ra. Br:ilognn , L. Ca1JtJelli, editore. L. 35. Da quando il Ba·yer molto vagamente e J)Oi, i11 for111e n1eglio d efi11ite, il l\1arie P. n1iser0> in eviclen za un.a si udrom e i p·o fisaria, cl1e acqu isf ò J1nrticolure significato clinico n ella clefir1i zio11e etiopato·g·e11etica d ell ·A.c•r o1ne.g·a]ia , i1ota g iù in Italia i)er 0 1r~ era de1l Lorl1broso, del Ta1uffi e del erga; d a quando l·e ricer ch e fi&io log·ich e, incalzanti 11ell 'ap·p assion.ato .$tt1tlio del -l 'e11docrinolog ia, rivelarono la 1Jartico1are n obiltà d ella glandola con i suoi 1nolte1}lici orrr1oni , 1)er 1c.u i fu d etta « tolipotente » e cc .g la11clola J11aestra », .si accr e1bbe il fer,rore degli .sl u.dj , delle ricerche, d elle osservazioni sulla sua aì1a tor11ia, la .sua fisiolo·gia normale e paL(>logica, su Jle sue · ali e-razio11i neoplasiche, e· s1)ecialo1e·n l e s.u lla t er a1Jia d elle sue ·indro111i.

v.

cadauna.

Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI, editore, Via Sistina 14 , ROMA.

(1) ,S i prega d 'inviare due copi e dei libri di si desicle1a la recen~ ione.

ClIÌ•


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cc IL l'OLICLI Nl CO

Rnccoo·]iere, o . fo11 de re q ue...: Lo est e issimo camj)O cli ÙOltrine e <li esperin1.e111ti è Of~e ra qu.anlo n1ai ardua, n1 a pur tuttavia atl essa inolli si accinsC/ro e recente11 ~e1nl e, r aggiu ngen·do co1n e n e sun altro -lo C()po, il Poli cl1eLti Yi dedicò una J?articolare al t e1lzione, conden ando la sua e ] 'altrui e1lYerienz a in u11 laYoro ch e è libro di coltura e di con ult:azio11e, di studio e di a111maestra111e11Lo. Jn es o al la dottrina ,.u La e chiara111 c11Le si11telilzata si as ocia u11 clo tlo e ,5peri1nent.a le indirizzo di t ecnica opera tiva, che r ap·p r e e11ta la finalità chirurgica d el la,;oro, ch e è quello di un e 1>erto eguace cJi du ~ g ra11di i11aestri , i I Gior(la110 e il Fa• • s1an1. La }1'r epa razio11e Lecr1i ca j) re .. u J>L)On e qu ella ( li nica, e,d è per ciò cl1e precede alla pa~·te riel tarr1 e11tc cl1irurgica un qt1adro 1J'a tolog1co e nosog·r a fi co de i Lu n1 o ri i l)O Ci a ri , a cui j I lib'.r o è ded icato n el titolo e nrll:l IJarte più rilev.a11Le del conte11 u t o. E so è trattato con quella ~peci a le chiarezza di c·once tti e di s til e, cl1e è pregio i1011 ulti111 0 della i11te r~ 01)era e per s 0 Le. o può co ~ Li l uire, nella accurata cli aJr1i11a delle ''arie indron1i , u11a eccellente g uida ding110 t.ica a11 cl1e l)C r un r11edico r1on troppe .ad'd estrato 11ella p·eciale materia. I.a terrz.a i}arte, c l1e occ u1)a la n1età del vol t1rh e, .tledi,cata alla terapia dei tu,mori i.pofisétri ,· è quella ove en1 er ge tutta l 'es·per1enza s1:,rena , ob bicttiva delì '1\... , e i)icca la ua rr1e.n t&lità nettamente oric11ìa1a v~r o il t e·n1 pesti,,n intervento cl1iru rgico no11 deprezza e tani o n1enoi dispr ezza quello r oentgenlera1Jico e . t·acliun1 terapico, 111a e.g li p referi ce asseanare a qt1es ti una atti il à con1pl.e.n1entare e &econdtiria all 'o1)era dcl chirt1rgo. l~ o mpl eta, e~au­ rie11te è la tral tazio11e de crittiYa, a nalitica e c ritica dci vaTi n1 eto.di OJ)er ativi , concludendo ro,n un.a chiara predilezio n e, f'OSt e11ula oltr ~ -c]1 e dalla sua espe rienza dalla 11ote, ole prev.1lenza di opinion e dei maggiori neuro-chirurgi, J)er la «via alta i~tra c ran.ica . » . Di. l;a rti.cc1lare rilievo è il •c:a1Y1to]o sui r1sultat1 d ella e ura .c.h irug·ica dei tumori sellari e l)ar asellari , nel ·qu.a le si rnelt e in e,·ide11za, sulla b ase di una accurata s.ta ti~tica, la din1in uzione prog·rei$s.iva della n1orlalità in relazione con il l)~·o­ gredire della specializzaz ione e della n1 agg10r e e~pcri enza decr]i operatori. Questa opera, cl1e rap,p re enta in. n1o·do preciSù e cc,n·1plet o lo tqto atl.u al e rlelle n ostr e co.gniz,ioni sulla coI111plessa sindro1n e dell 'ipofi si della sua i)atologia e del uo tr.att.a. 111e·~to crtirnr·g·ico, è corredata cla chia re e diJf\0 Lrative illu·trazio11i foto.g rafi cl1e e d.a un.a rircltisf-iin: a bibliografia , c]1e tratta della letteratt1r.a generale e speciale i1ei riguardi d ella glandola ipofisaria , e di a r~om enti fo11dam ~n­ t a li del libro, preg·e,role an rl1e per la sen11)l1ce (! d cl eg~, n te ,,este editoriale. 1

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[ ANNO

XL \ 'I,

l\U M.

15]

G. l\01·0Lo. }' e11ti 11i csi di aittivi Là chi rurgic1J. iii Africa Orientale Italiana. l Jn Yolun1e ·di i)ag·. 23'5, editore Bocca, J\ililano, 1939 . L'A. ci prese11t.a il r esoconto cli11ico statistico> della sua a ttività chirurg·ica iii un o ... ped.a lel Lo d.a cam1)0, i11 un ospedale territoriale e ir1fine al seg·uito ùi r eparti combattenti. La tatisti c.a illu tra u.n 111ateriale docum enl a rio im1)ortante; in nun1e1rosi interventi cl1irurgi1ci di elezio11 e e di urge11za ·p r.atic.a li ir1 condizio11i .d.i cli111a e di ainbie1tte così partiC(>la re f'ono s tati o l tenu li risu Jtati eccellenti. Alc u11i ca 'i di Jìél rlicolar r in Leresse ' re1n·go110 illu trati an1pian1enle . 1

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, , ALDONI.

<_; . AusTONr. Le jrnlture dell 'estreniità supe-

riore dell'orriero . (Slu:clio stati Lico-clinico) . Tratt.nm ento ed esili . Ed. Ti1)00-rafia Semi11a i·io, Pado,ra, 1939. Pa g . 93, fi g . 56. Ques ta .a1n pia rnonogral'ia sulle fratture ~el] '(lstren1i tà superiore d el] 'om ero ricl1ian1a co11 molta chia rczz,a i lratt.a n1c11li così ,·ari in1pieg«1Li n ella cura di qt1 e.~te fratture e aggiorna i n1etodi più recPnt i di indagin e, di riduzion e de critti e illue di con1 enzior1c cl1e veng·ono .. $fr n ti r.i.ei loro 1~j ultati. Il lavo ro rr1olto (lilige 11tem ente condoLto e b e 11 0 illu trato, vien e a l)Ortare un ,,alido aiu1rJ :11 chirur~o sia rispe tto alla i11dicazio11 e c u. r a tj,ra ch e aJla scelt'=t dei n1etodi più r ecenti. VALDONI.

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G.

l\1òGLIE.

J\10Li~1s

Il pn etiniulorace spontaneo)· studio clini co ed a1ia,ton1 0·-p1a.lol ogico . Udine, Arti grafich e friul an e, 1038'. L. 25. Monog·rafia utiJ,c e con1pleta , rig uardant e l111a peculi.a re .affez ion e meno rara di quanto co1r1unen1ente l)Os:a cr eder .i. Sulla base d ella ]H:·rso11ale abb·ondante casi t ic.a cli11ica, e con 1·attenta disan1ina della vasla lei1·erat ura n1ondiale esi lente . ull 'argo111enio. l ~ A. accenn a agli svilu l) l) j storici della forn1.a n1orhosa 1)rendendo in parlicolaTe considerazione il i)tnx $j)Ontaneo cosidelto sen·111lice o b e11jgno. Nu111 ercse microfotog·r.a fie docu.inentano nel lavoro i ca i 1)erso·n ali. Elenic.a te le n1olte detern Linanti dello pnx &ip1ontaneo sem plioe o b eni crno , il Mo.Jinis ~i soffern1a ad e.sporre par1ico'lari criteri personali c.apaci di far individualizzare altTi n1eC Canisn1i patoigen etici. (:on1e conclusione : si potrebbero distin g uere , pra.tic.ament·e, due tipi fon<l.a111 ent_a]i , t1no ad etiologia tub·e rcolare, t1·n seco11do .ad .etiologia. r~n­ genita 01d ucqu siLa l)er cau·sa d1 proce1 s1 in• • • fL .a111rr1.ator1• ac,ut1• e cron1c1. · 1J11 c.a1)ilolo riass unt.iYo scl1e111at izza la . ., indrom e clinica dello l) OX s·pontaneo . Il l~ varo è corr.e,dato <li Tni c rofo tografi e, sch e111i e ri1)roduzio·n i di radiografie , fj.gure '.:> colori , ecc. G1u sEPPE .

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:L A~xo

XL \'I , NuM. 15]

AccADEMIE, SocrETÀ

SEZIONE

MEDICHE, CoNOREss1

R. Accademia Medica di Roma. Se<lttla ordinaria d el 26 110Ye111])re 1938-X,-rr Preside n le: Prof. R. ALES SA -nRJ.

Jl Presicl en le co1n111ern or a il prof. Tor11111 aso Ci . pollone , ch e fu accad e1nico a ttivo e dili gcnl c . Pro11on e Ja nomina acl arcacle1nico orci i11 ~rio cle i pro fessori Pao1ucci e Di Ma ttei; yje11e n11p11r0Yaln per acclan1at:ion e. Studio batteriologico dei fili di Kirschner impiegati per ra trazicne diretta Iranscheletrica.

Do ll. F . R1: sso. - f_, ·o. 11a esan1i11al o 1Jalleriolog i<Crln1e:11 te i1. 100 fili cli Kirsch11er i 111picga t i pr r ìn trazior1c dirella tra11sch ele lrica ed l1n 1)0tulo ri scontrare ch e 40 di essi era11 0 i11qt1i11a li . Soste11 eYar10 lo slato se llico lo s télfi lococco (4.5 ~o ) ; lo ·s lre ptococc ico (20 %) ; il b. su])t ili,~ (12 9h) ; il 111icr ococcus (7,5 %); il b. i11egat eriu s (5 %) ; il J). pset1dodift erico (5 %) ; il b. c]aYa lu . (5 ~-b) . L 'O. fa riJ eyarc ch e 1a ricer ca ha solo Yalore dal p u11lo di Yi .. l a b atteriologico in quanto 11 esst111 i11 co nYo11ie n lc cli11ico si è d OYL1 lo Jarn ent a rc; con clud e clu11qu e Iié1ffcrm an òo l 'ltlilità e la par li col nrilà cleJl 'i1TlJ)iego d ei fj li di Kir~.ch11er a scop o 1raenl e. Un caso di sublussazione anter:ore dell'atlante, ridotto tardivamer. te me:liante trazione su te lai o di redi nazione di Marino Zuco Do ll. f. R sso . - L 'O. pre~en ta t111 raso llb lus azione anteriore emilat er ale d ell 'atla11l e; n r discul e il ineccani6mo patogen etico e 1)ar li col ùr1ncn te la cura. La s ublu·ssazione a 13 g iorni d a l lral1n1n &i è rido tta o llin1a n1~ ol e n1e(l;a11t e in of1j ca trazione urcop1)ia La a reclinazio11 e , 11 t cla io di l\[arir10 Zuco . (2ue. l 'ul Limo per la magg·ior parte, . econclo l 'O. , h a r ealizza lo le J11ig·liori co n(li zio11 j 11cr la ri cl u z ione. Ancora sulla osteoslntesl temporanea: tecnica e strumentario: ca· sistlca. Prof. C. fvIAn1 No Zuco. - L ·o. t or11 a 11 LlOYa111 cnte su ques to argomcnlo da lui svolio jn .altra cduta clell 'Accad emia , i)er ìlll1s tr3re 111eòianl e u11a cin erna logr afia i d e ltag1i clella t ec11ica 11cr c·scguire l 'os leos in les i alla n1 aniera d a lui ideala, e )Jer e trarre i fil i, a con solid azion e os ea ayv jata. Coi1 J)r oiezioni din1o·s tra numerosi P, e1111)i cli osteo::,i nte i proYvi soria pratica li p er fratture r r cen ti e ar1 Licl1c di d iYerso ti po e e-de. Chiede ed ha la parola il Socio prof. J~G 1n 1 i I quale nota l 'imporla11zD per la <' hirurg·ia generale della comunicazio11e del prof. ~IARTKO Zuco; con i 111 ezz i da osteosi11les i l0ntpora11ea si eYila110 op erazioni alle quali l 'O. è contrario. 111 uslra co11 proi ez io11i un caso da lui trattato con co11111ression o e fi sisazione es ler11 a d ei fran1m e11 ti . Risponde il prof. MARINO Zt..rco ri11gr azia11élo; 11ola ch e la contenzione d ei fra111111 e nti rid ol1i llellc ga111be può es·ser e diffi cile 1:;er in l rrpo izion e di })ri glie per io tali; epperò n o11 è faYore,·ole (t i fi salori es terni , p erch è 111el1 ono la fra llura in rapporto co11 l 'es ter110; ritiene n1e110 11er icolo'a in a1n]Jienle adatto la rid ttzio ne crt1c11tn.

,.,o: ;)

PR.\ T JC.\

Ricostruzione plastica di acetabolo eseguita 35 anni or sono nel· l'Ospedale dl s. Spirito. Prof. G. Eo1n1. - Sui clali a11a1nnes lici e nei ri ulla li r~di ograiici 1'O. indu ce ch e un i11e1odo cli ricoslruzio11e plas tica di acetabolo fu esegt1il a 35 a11ni fa d al prof. Mo11tenovesi. Chiede ed 11a la parola il J)r of. DALLA ' ' EnovA j } qual e 11oi a cl1e le concl izion i a11a Lo1ni cl1e, rileYa10 cl al coll ega Eg·id1 , nell 'an ca congeni lamen le lussa ta dello paziente, n on p osso110 essere riportat e con cert ezza ad una rico·s truzione oper a toria clel te tto ace labolar e.· Ilil iene an zi 1·o. eh.e pi Ll probabil1nen le esse ~ ia no in1pulabili a quella artro. i deformant e (stai ica) cl1e cost antemente . i maujfes la nelle lussazion i co11geni le inYe Lerale; ar trosi d cforman le che, nel raso in sp ecie, ollre al fattore sialico, probu])il1ne11le ri co110sce a11cI1e u11 al lro fattore eliolog ico i1 e]l 'interYento chirt1rgico, cli n at ura i1on J)reci"ata, n1a a d ecor.so con1plica lo, che quellu arlicolazio11 e ha subìlo. Dato, e non con ces o, ch e r en]n1 e11te nella paziente fosse s tato ricostruito artificiaJn1ente ttn le l lo, il caso 11011 potre])b e essere con sider ato· <lal pu11to di vis ta della priorilà dcl nie loclo, i1er cl1è la ri cos truzion e ~ arebbe stata 11raticala sen za aver J)rovvi·sto prin1a a riclt1r1 o la lussaz ion e, cioè in sed e erronea. Risponda il prof. l~GrDT. Presentazione di un paziente operato due anni or sono di pericar· dle ctomia pericardite ad es iv a. Prof. G. EGrnr . - Il malato , cl1e prese11ta lutti i seg11i cli una p eriça rditc a<les i,·a co·n fegat o g·r os$0 e<l ascite, è i11 btto11e con clizion i sc11za cli s1) nea e senza ascite. Il l)fe iclenle si con gra lul a p er i risultali o lte11u li. Esiti d'intervento chirurgico per aracnoidite fibrosa perioftici'. Prof. A. CHIASSEn1N1. - La n1alat a 11a guacla g·11a lo sulla fu11zion e vi i va e 11 on ha · p ii1 i seg·11i cli c0Jr11)ressione e11docranic.1. Il socio prof. AncANGELI pen sa cl1e l 'aracn oidile 11er iotti ca può avere un 'ori g in e lue tica. Il }Jrof. C·HIASSERI•NI p en sa cl1e i11 qu alch e caso . i può Lra ltare di orig· in e lue ti ca, n1a cl1e i1 el s u o ca o Ilt:tncaYa ogni clalo

Sedlt la ordinaria del 17 d icembre 193 .x , ·11. Presidente : Prof. R. ALESSANDnr. Sulle alterazioni elettrocardiografiche da broncografia.

Do ll. D. S1s1L1A. - So·no lati e eguili eletlrocarcliogr aficam ente i vari t em1:> i cli bro11cograiie eseguit e col inetodo transYn sale i11 Jìazicn ti con affrzio11i i nteressa11 li o no il sis tema cardiocircolutorio. ì\[e11 l re ]e manovre bro11cogr afich e so11 0 ri tisci le i11different i o qua. i 1n pazie11 li 11 on cnrclio palic i, jn ques1i ultimi si r egis lra110 aller azion i ch e Yengono clisc11f;Se i1 el t ÌJ)O e 11 e~l a g<:>11c i. Di qt1esta alcu11e deY011 0 r ere co11 ~ 1derale cl i orig·i11e coronarica, con1 e r i ttlla pnrticolar111ente i11 un caso. Pra l ica111e11 le occorre e cr cau li 1101 cle.c'iderc la broncog rafia i11 carrli aci spec ie e anginosi e ii1 lutti i c:l·~i })Te111u nir~ i co11 lllla })erfella a11es te•

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l'lLI G Ll~ I CO

s ia rl111 co::-n, co11 l 'u o cli card ioto11ici e di so la11ze del tipo d ell 'a lro1)i11a, p ap aYeri11a, ccc.

Ricerche elettrocardiografiche con derivazioni toraciche multipli. f)ott. A. '1ussAFIA e d olt. ' ' · Pu nnu . - ~ledi an ­ t e l 'in1piego di <leriYazi·:>n i i)r ècord i ali 111ul liple, g li 00. l1a11110 r ilevato alcu11i as1)e lti particol ari <lelle irn 111ag·in i cle l lrocard iografich e, ch e e "si riferi con o a differ r n ze <li for111 a e di volt1111e o di posizio11c d cl cu or e ri petto all a p ar ete tora c ica. Contributo oll., studio delle fratture introrticolari del gomito. Prof. C. ~IAnINO Zuco . - L ·o. e pon e a11z i tt1tlo i con ce t li cl1e d ovr ebbe ro indurre al tralla1nenlo i11crt1en to o cruen to di una frattura. Ill u tra poi un caso di fra ttura con1plc·s a i11 tr'"tarlicolar e d el go·n1.i lo, in cui h a· cr eduto OJ)p orl u110 g·ioYarsi, p er il t r a llam cnto , d ella lraziou e tran cl1elr l rica :\pplicnla nll 'e trc1110 di·s lale d ell '0Jl1er o, all 'anlipra.ccio ed all 'olecr a110. Dimos tra com e ques to tra ttament o abbia co11se11Lita ] a i111mobi Jizzazion e d el focol aio di fratl ura e ]a i11.ol)ili zzazi o11e precoce d ell 'arlicolazione, p er1J1P I le ndo di con eguire u 11 brillan le ri u1t ato m orfol ogico e fun zio11ale ch e i n1antic nc a dis tanza di olt r e 5 a n11i . Il ~eg r e l ari o : 'I'. P ONTANO .

-

Do l t. L . !\1ARFO RT . - L 'O . h a stt1òi a to il co111port a111 e11t o d ella Reazio11e cli H ay e d ell a t en sion e s11perficialc n elle t trine di sogget li portatori di itter o d a ri len zi on e. Dai risultati o llcnuti con clude ch e l a R. cli Hay è positiva solo qu and o l a t en ion e superfic ial e din an1ica ·scenrle al diso tto di 55-58 cline. Al di o l to di ques to pu11 lo cri lico la R . cli Hay è n ega tiva pur e sendo l a t en sion e superfici ale n e lta111cnte inferior e a quella riten u t a propria d ella t1r1n a norm ale . Ilicorda a11cora l a presen za n elle urine d i a llr1~ sos tanze lcn sioa lli\'e .cl1c })Ossono falsar e il rist1 lt a lo d ella r eazion e.

Un nuo10 posto di prova per lo studio della funzione intestinale. Dolt . T. CHIEFFO. - T~'O. , dopo aYere esp ost o le clifficolt à no11 lievi ch e ·si inco11trano n ella pra tica p er l 'e. a in e accura to òelle varie funzioni d el1'appar ato gast r oen lerico e sopra ttutt o per l l n esan1r glob Hl e di e se, esp on e i crileTi ch e l o 11anno g uid a to 11e]Jo s turli o per l a ricer ca di t1n pasto cli proYa uni co cl1e p os a in un sol g ior110 e con una sol a on1111 injs Lrazion e iserYire acl e })l orare

N U I\>l.

15]

co11 t0n1 ])Or a 11ean1 en le le Yarie funzioni in tutto· I 'appar a to, a ricer carne le lesioni e le inlerdìpen(l c11ze dj queste i1 ei dis turbi che ne con·seguono. E l)On e infi11e l a t ecni<'a p iù appropriata e i ri._ t1l Lat i fi 11ora otte11 t1ti dall 'a1)plicazio11e prati ca d el 1110lodo i11 i1t1111er osi ca i di lesion e d ell 'appara lo gastro-e11lerico. •

Studio radiologico sui rlfle:si intersegmentorl del tubo dlgerenteG. CERUTTI. - L ·o. riferisce su s tudi radiolog ici d el tubo cl) ger e11te avendo vos to particolar1nen le l 'a tlen zio11 c sul tono e l a m o Lililà intesli11 nlc e sul co1nport am enlo d egli •sfinteri colici i11 Ynria lc n1al a ttie (gas triti , duodeniti , ulcer e duorlc11ali, a1)1)e11clicili ecc.) confronta li co11 soggetti 11 orn1al i. I 11 J) Ì LI cl i ce11 lo e: asi ·studia li n1 cntre p er alcun e affezio11i 11011 si ])U Ò s tabilire nulla di prec iso , p er a llre invece, SJ)ecie p er l e affezioni duode11ali, si I roYa spess issin10 t111 r apido passaggio d el pasto O}iaco a ttraver so lo •sto111aco e il tenue e un bru::-co a rres to agli sfin leri colici. Qu es lo aYvic11 e pro])a]Jiln1en l e p er ll n lnecca11i·smo di compen so . L 0. i })l'O])On e di approfondire il prol)lema con ul1erjori ricerche . _\ ella di cu ssio 11e ch e è eguita alle varie co111un ica zjon i 11 an11 0 preso la JJa rolà- ~i\LESSANDR1 1, Lu c u Enr~1 , G \LLEN GA , BoNADTES ed allri. Il egretario : A. BoNADlEs . 1

Sezione Laziale della Società Italiana di Gastroenterologia. Il 26 ge11n a io u . s. si è te11ula n ell 'aula 111agn a d ell a Cli11ica Ivi edica di Ron1a l a pri111a sed·u 1a d ella Sezion e Laziale ·della Socie tà Italia11a di (iastroenlcrologi a. 111 asse11 za d el }Jr csidenle prof. Frugoni , tratlenulo fuori di Ro1na, l a presiden za è ·stata ass un La d al IJr of . P . Alessa11drini , il quale, <1 ichiaranclo a p erla l a seduta, 11a rammen lato <ruali son o gli scopi- che l a ·società per segu e n el ca111po scientifico e cul t ural e e ringr aziando gli i11ter venuti , li h a invitali a frequentar e i l avori p er 10 sviluppo ·della ga·s troe11ter ol og·ia in It ali a . Son o s la le svolte le seg·u e11li comu11icaz jo11i.

[ANNO XLVI ,

))

Ricordiamo l'lateressantlsslma pabbllcazlone:

Prof.

ALESSANDRO

VALLEBONA

Docen t e di Radiologia e Terapia Fisica n ella R. Univereità di Genova.

Metodo Rontgenolog!co per la esplorazione STRATIGRAFIA analitica dei singoli strati sovrapposti Opera in due volumi, il secondo dei quali costituito da LXX 11 Tavole in carta patinata con 162 nitidissime illustrazioni. Eccone qui di seguito l' Indice Sistematico: I NTRODU ZIONE.

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C ENNI

ZIONE DELLE OMBRE. -

ST(\RICJ. -

GENERALITÀ

SULLA SOVRAPPOSk

S U LLA UTILITÀ DEL METODO. -

LA DENOMINA.-

LE BASI GEOMETRICHB DELLA STRATIGRAFIA . PARTE I. Differenta fra le tecniche VaUebona e Ziedses des Plantes. a} T ecnica Vallebona. b) Tecnica Ziedses des Plantes. - e} Valuta1ione pratica del m etodo e conclusi oni. PARTE II. - Differenze fra tutte le t ecni=he proposte. 1) Grado di sfumatura delle ombre disturbatrici: dettaglio dello strato di oservazione. 2) Scelta del movimento uni o pluridirezionale. APPARECCHI E DISPOSITIVI PER LA STRATIGRAFIA. - LA STRATIGRAFIA DELLO SCHELETRO. - LA STRATIGRAFIA POLMONARE. - STRATIGRAFIA DELL'APPARAT O LARINGEO. - LA STRATIGRAFIA NELLA ENCEFALO.. E VENTRICOLO, GRAFIA. - DERIVAZIONI DEL METODO STRATIGRAFICO: La rc ntgenstratichim'osrafia. - La microradiostratografia. - Se, · riescopia o stratigrafia universale. - Radiotomia. - Stratiscopia. ZIONE DEL METODO.

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BIBLIOGRAFIA.

Prezzo complessivo dei due volumi L. 5 O. più le spese P°' stati di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico » o a qualsiasi d ei n ostri quattro Periodici, sole L . 4 6 franco di porto in Italia, ltn,)ero e Colonie. Per l'Estero L. 4 9 . I nviare Vaglia P ost ale o Chèque Ban ca rio alla ditta LUIGI POZZI E :i11.ore,

Via Sistina J4, ROMA.


![ANNO XL VI ,

N Ul\tI .

70~

15]

PER IL MEDICO PRATICO.

APPUNTI

CASISTICA E TERAPIA. Le aritmie dei vecchi. Dal punto di v ~sta IJr atico , inter es ano so]Jra tlutto l 'A. extrasistolica e quella con1plela; i11 quest 'ultima i cc p assi falsi » d el cu or e s i ccn11plj c.a no co11 alte•r na tiYe di accel er azion·e e cli r allentam ento. Il sinton1a a ritn1ia h a v.a lo·r e .quu11d o n on si presen ta solta11t<) orcasio.11al11 te11te ed in rrtodo lran sitorio ; una dig·e tior1e pe:-nosa, una i1o lte pa ·sata in ferravi.a , un »em ozion e 1)0 son o sca ten,ar e una crisi di A. an ch:e rtc{1l'a duJlo, m a è chia r o ch e il ' recchio è p iù . . e11sibile alla fa tica. Il pr olungars i .i ella crisi l )UÒ sc1n1)r e fa r pen sar e ad un 'origi11e n ervosa; m a è b en e andar molto circosp etti prim a di giudicar e ir1 tal sen so; il ripetersi dell·e crisi irtduce a p en sar e c h e si tra tti di un vero di sturbo o-rganico. Ch .· Fiessi11 ger (.Jorun. d es praticien s, 2± dice1nbre 1938), lascia ndo da pa rte le A. delle ir1sufficie nze cardi.acl1e con l esio·n e valvola r e o n1iocardica, con siclera due tipi di aritmie, a .seco1tda ch e si accon1pag n.a110 o n on a Clr isi • a 1lginose . A. co·n crisi an giriose , cl1e si m a nife. ta in · i11di,ri<lui in cui un mo\ in1ento brusco, il pa~ t o, un 'emozion e. i)r ovocan o l 'insor ger e di u11 d olore ])recordiale, con -$en 5o di pression e. Gli acoe~&i si caln1ano con la trinitrina e poi po sono ripe ter.si e :por tar e a m o rte il m alato, sia i1npr ov\ i ~:im ente, sia con fa lt i di edeima poln 1ona r e. Qu est'ultim a terrn inazione fa pen sar e c h e m olti di tali i11 cidenti s iano dovu ti ad i11~uffi cie·n za ventricola r e 5i11is tra . La terapia <t]Jpog·gia taìe rr1od o di veder e : dig italina a del:•oli dosi ( 5 goc.ce al g iorno , ·pier 4-5 g iorni), so1s,p e11siorte p er 3 giorni in ct1i si som111ini 8lra d ell 'estratto di strofànto (2-3' granuli d a 1 mg.) . Si al tern a così per lung·o t empo; il cuore in alcuni casi si rin1e tte com pletan1ent e. Nelle cirisi subentranti , diffidare della rn orf jna, da non somministr ar e a più di 2-3 m g. ogn ~ 2-3 or e; l e d osi di 5 r11g. e più posson o r1r ovocare la roorte . A . se11za crisi anginiose. Si accuiSa tal,·olta lo stom aco e que.sto è possib ile; in tali casi , la ... cJJnministrazion-e d elle p olveri al caolino-1nag nesia-bi smuto da r à bu oni effe tti. Ma l 'A. si Ti1t11ova e si pr olur1ga e l)UÒ diven tar e corn pleta. La ripr e.sa d ell 'A. cor1sig lia ·d i i1Jtervenire1, m eglio· con la di·gi talina ch e con lo strof~1 r1to , il qua le agisce essenzia]n1ente n elle fo r 111e con ·Cil~isi a ng i11ose. Di tanto in tan to, u11a. serie di una diecin a ·d i g iorr1i di a n1inofillina. La cura digitalinica ì1a il vant aggio di e.v it ar e l a gr avità delle n1al attie inter correnti . 1

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fil. La cura digitalica. Il pri11cipale pregio d ella d igi tale di fr~n­ te al n1edico p ralico, dice ~. . . Sch otten (il/ ediz. ll 'eZt, 4 n1arzo 1939), con siste n el fa tt o ch e la

sua ap1~1licaz ion e terapeutica è indi p12ndente dalle fi nezze d ella n1 oder11a diagr10 tica : essa s i }JUÒ con side rar e il fa r maco i<leale per qu a i t ul.te le inala ttie circola to rie. Infatti l 'azio.11.e della d ig itale si e. tende a diver e fu11zioni 1)arl icola ri dell.a circol,azion c, e pr opri o a quelle 1-)ÌÙ im !)Or tanti: lanto d el cuor e stesso qu.a11lo del siste111a vasale. Sen1.b ra a11zi r h e a r1cl1 e al cli là d el siste111a circolatorio, la dig itale abbi a la p roprietà di stimola re l 'au lon on1i m o di qu,als i.a~i or gan o vegetat ivo (ren e, stom aco, l>E.ncr eas, eicc.). La prin cipale in dicazion e per la ter apia dig italica è il \'izio rardiaco co1111)e.nsa to con n1anife tazioni di s l a~i n el sist e1na ,·en oso; m a ri ul tati eg·ualn1en te buoni si ot len o-o,n o n elle di,rerse for111e di ari tn1ia e so1 1ratt~tto n ell 'a ritrnia .p1e r pet,ua, n ell e 1achicarclie J. b ase n er,rosa o end ocrina (specialmente n elle tireotossicosi) e in tutti i rasi di in s.ufficie11za circolatoria. Applica.la n ell a d eb qlezza ca rdiaca late11te la digitale rie ce i)r eziosa p urcl1è data tem pestiva n1ente : così n ell ~ n::ialattie sistematicl1e d ei te.rii , n elle n1alatt1e infettiYe (polmonite, tifo , sepsi), n ei ca t~rri. br?~­ chiali cr onici co11 enfisema. 1\nc11 e in ind1v1dui col cu or e sano è 111olto utile la sommini·trazio11e di dig itale i)rin1 a di i11t er,·1enti oper ali vi. Cor1troin<licazioni per la cu r1 dig·it alica son o le e111bolie r ecenti , g li infarti del circolo coronar io, le n1iocardili infelli' e. Indicata n ei ca ~ i cli ede1na poln1onare da insu1fficie11za d el cu ore sinistro (iperten sio.n e, vizi ao·r tici) è co11troiHdicata (come p ure la strofantina) n ell 'e<lcma i1olmo·n ar e da aurnc11tato la, oro d el c~o ­ r e d es tro (sle11osi 1r1il.r ali·c a t>iu ra co11 orecch1etLa sinistr a dilata ta e fibrill azion e a uricolare) . Ln d o·se u til e di dig·itale varia da caso a caso: a 1al1c rigu ardo si ricordi c]1e le d osi tro1.P1)~ lJiocole sono eg·ualn1e11te ~1a 1.1i:o~e con1e l ~ dosi 11·oppo for ti . Son o l)r efer1h·1l1 1 pre1) ~rat1 ~l1e e on1 t n 0o-ono t u Lli i glico~idi delle fog·l1e attive. Per lo p i1J. b asta la son1rt1ir1i ·t rnzione oral.e : i11 r:asi di slasi for te (insufficien za i)ortale) s1 r1r cferisce la son1n1 ini ~ t r azione rettale o pa l"C:'Il tcra le. La digi ta]e lanata con1 pleta n1a no11 so1sli l.t1isce la pur purea : ;e.s a è u tile nella deLolezza trartsitoria del miocarclio, i1ell a i11,. u fficie11za aortica, n eg·li an eurisn ii dell 'aor~a, 11el l'a rlo-ir1a pectori e nel] 'infarto coronario. o P. 1

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Il problema del diabete neurogeno. H . Bartell1eimer (11fediz. I~ lin .. n. 5, 1~39) r ile,'a cl1e d opo la cl ais ica pu11tura d ell o zuccher o di Claude Bernar tl n1olr i dati cli nici e f;]>erin1entali ha n no d i1nos trato la o·rai:d~ in: l)Orta nza degli accumuli d i o la11za gr1g~a d1~}Josti intorn o al terzo e a l quarto. ,·er1tr~colo, per la r egolazione cli , -ari f ~n?men1 d el r icam b io. ·-11a glico ,t1ria di or1g111e centrale non , ·iene cau snta sol tan to dalla l)t111tura del pa•

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\C

IL POLJCLL'\: CO

'in1 e1Llo c.lel qua1'lo 'e11Lricolo-: lcsio11 i di cliYer~e allre r eg'io11i del r11ese11cefalo d eter111i11a110 una ·g lico ·uria lra11silori.a. Clir1ica11i.e·n te i iiuò osse rvare uria g·licoiSu1ia 111 gravi traun1i del cranio ( opTalt utto frulture della ba se) n elJa c0111mozione cer eb·r ale, nella i11e11ing·ite, i1 ella e11cefalite, n ella lue e nelle e111orragie cerr.brali . .Di diabete n eurogeno s i può però IJ.arlll re ... oli ante e queste leg·gere glicosurie tra11jtori e si tra .. form ano l)Oi in u 11 \ ero diabele. l\lc11tre .ulcu11i f\ A. i1egano tale i)O~sibilità e rtffer111an o ch e n ei casi i11 c11i una n1alattia del ·islerna i1ervo o è seguila <la diab·ete la pri111a abbia oltan1 o r eso 111a11if.e ta unn in. ufficie1lza lale11te del lJanrreas, altri o teng·ono 1·esis lenz11 di u11 ve ro diabe te r1f\urog·e110. Qu1c~ t 't1lli111a o l}inion e 11a avu lo una i1111portant e C<l11fer 1ua peri.111e n Lal.e da Striec k, che cau .., tica11do n e1i cani il me~encefalo riuscì a i1rovoca re i11 essi uri Li11ico diab·ete n1orta1e. Clir1i·can1en le , il diabete cl1e talora '"' egue acl t111a ap·o ples.sia c.ereb·r a le o a lt1e clel cer, ·ello o dell e n1enin gi l) UÒ i1on essere di natuTa n eurogena : l)Otreb·be Lra1ta rsi di u11a ron <'OJ11iLa1lz.a, o di una con len1 i)oranea apople._ ~ io o cirrosi sifiliti ca clel jJanc rea ~ . Più signifi ca li' i sono i ca i di diab ele insorti i11 ~eg·ui1 o nd encefalite epiden1ic.a. 11 diab ete ·del~rn1inato da alt erazioni del si~ le111a n er\1 01~ 0 centra.l e e vegelati\'O cd il dia1,ete ipofi, ario l)l'e ·entano, di fronte al diabete l)a1'1cr ea lico, una maggiore inse11 i·b ·i lità all 'i11 uli11.a. È ìnulile in que ti casi i11 uli110r-t1sislen li a umentare fort er11 einte le do..,i di in:'ulina. L 'irr1portanza de] sist en1a n ervoso ,·e·g eta l jvo 1Jtrr il ricambio d el d iabetico .è d1n10s.lratc. dall a n otevole influ611za che e1 er cit a110 le f'lT1ozioni sulìa su a gli r en1ia e glicosuria. P. Lipodistrofte da insulina. l~ . Berlran1 e II. E. Never (Nf ediz. lli ell , Jl. 5, 193q) o ~ orva cl1e ]e i11i ezio11i di in t1li11a clet-er111,i nano talvolla ·allle·ra1:.ioni del tes.suto : 1(li1no ... o ch e con i tono o in distrofie oppure i11 i1~· er tTo fi e (lil)OITLi). Alla li1)odi~trofi n locale (Hlla r egion e iniettata) si ag·giuI1 ge .talvolt.a t111a nnalo,o·a al L.e1razione del t cssulo adi poso in region i ~l o11lane. Q~.es le Jipodistrofie di regi~ni cl1 e 11on sono n1a1 venute a co11tatto co11 1111~ ulilla escludono cli.e le alterazioni del t e ~ uto adiposo di1)endano da u.rta. azi?n~ loc.ale di sos tanze u11ile alle . .oluz10111 d1 insu]111a (tric resolo); u11a tale azio11 e locale difficiln1en: te poi spiegllerebb1e la comparsa a. volt e d1 Dlro fi•.:, a volte di li110111 i. È p,r o.bab1le che le é1ll era zioni del te. uto adiposo ch e l)Ossono ser uir~ alle iniezion i di ins uli11a di1)enda110 da tli slurbi 11euro- t·r ofici; irlfatti in alcu11i ca i ]a li podistrofia si inizia oltan~o d?l)O s;n1e .se . le iuiezio11i di i11sulin a . Nelle l1po·d1strof1 e da in~uli n a gli 1\A. 11an110 ot lenuto bl1oni ri~t1ltati Fo111n1i~i t ra11do forti do i di , -11an1i11a B, P1Cr P. r ui consi .....g·l iano raldarr1e11t0 tal e cura. 1

I

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[ .-\ KNO XL\l, !\Uni. 15J

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Le indicazitJni terapeutiche generali nell'iperti· roidismo. L. La11gero11 (J otir11. scie.1ices méd. Lille > l 9, febbraio 1939) 11a avulo occasione di cu1a1·e 81 casi di i1Jertiroidisn10 ed espo.ne le ~ ue os::;ervazio11i di « n1edico », che tiene qui11cl i co nto di tulli i casi e di lutte le tera1Jie; la questione vier1e così conf:·i d erata da un 1)1u nto di \ isla })i~ ge11era]e che non in base all e os~c.r,·az io ni d ci cl1jrur1 g·i, a i quali cap•i tano so!la11to i ca i g·ià ,·agliati dai medici. Dei ca..:i ·de ll 'A. , 2-! l1anno a v11 tc il solo trattn1ne•11to m edico, cl1 e è stato rompletato i11 29 claJla r adiotera·pia; jn 17 casi è stato i)raticato· l 'inter,·e11to c11irurg·ico. l~isult a, in c o1111) l e~so, 1'i11st1fficien za deI i::olo trattan1ento medico p·er poco ch e sia graYe la: for111a. Da ril evarsi il pericolo dello jodio , cl10 in un ca o l1a provocalo delle crisi di i per tir oidis1110 : l)Crta11lo l 'ui&o di tale ri1nedio ,.a sorvegliato. Co11 ]a sola cura medicn (ririoso ed igiene, jnclio, .~ alm an~i , emato ~ e l1roidina) ~i sono· avuti 3 &u ccess1 duratt1r1 , ~ t rnnsitori e 12 in'S uccessi. Con la radioterapia, si è avuta una proporzio11e CJtlasi uguole di su cce si ·ed insu cceiSsi! i11 rapporto sopra ltul~o al~ ~ forn1.e!; lr ~tt a~1 quin·d.i ].)ÌÙ clic alt ro d1 slab1l1re. ben.e l~ 1nd~­ cazio.n i; i successi $i sono avuti nei g1ova.n1 , cc1P gozzi rece,!1ti, for111 c base<lo,,-iane p·u re ed as111a co n ipcrliroidi. 1no. . . 1Con 1'in terv11oto si .son o avuti 10 r1 sultat1 $Oddi ... fétC1e·ùti , 2 T>~rziali e 5 rr1or1i, di cui 3 l )f? l' ·preparazio11é in , uffi cjen~e od in~ ervento t ro1)l-)O ur!l-11i0. I~ n.11n1ero d~1, su ccessi operatori potrebbe quindi essere p1u .elevato, da _un lnto co11 miglioran·do pre~Jiaraz1011e e t~c 111ca operatoria e, dall'ali ro , i11 vian~o ?l ~h1r.urgo i •it1 precocen1ente i. n1.alati .. Le in cl1 ~a~1on1 p~r ]'i11lerv·e11to so110: i11c tde11t1 meccan1c1, o ca1diaci (fra cui .s 1)eci~ln1.en~e l~ fi~~ill~zio11~ a;iricolare) g-ozz1 ant1cl1L 1n 1nd1vi.dt11 . . t1 1 DO l111i1i e.d alla m.e•n o pausa . La ra diotera11ia ·~a rà particolarmente utile nei ·ca!'i di individui in età poco a\1anzata, con gozzo r ecente, diffuso od. as.sente e forr11 a 1o~bica gene rale con 1netabol1smo ele1vato .. La radiotc:>rapia l)O trà inoltre e.. se1e t entata ])1:1_111a di u11 ii1lerve 11to. fil. 1

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SEMEIOTICA E DIAGNOSTICA Una donna lamenta dolori sacrali ••.• 1\. v\l-. Baue r (11J ecl. Kl., n. 18, 1938), su~ Li e r1e che a biase dei dolori sacrali 15ta11no per ]u i1iù diverse cause che agiscono .conte1l1poi' e: 11ca111e11 te. Soll a11to una anamnesi acc11rata erl un e a111 e ob·b ieltivo preciso p 11ò s,·elarl e, i.)er111el Lendo p ertan. Lo. un trat~amen to causale. .1\ffezioni della c1._L1fell ea, l t1lccr a du?denale, ] 'ap1pe11di cite, u11a sta ·i int~~tinale, .11 ineleoris111 o I ' en tero;p tot i, p rocess1 morbosi a rarico del ' r ene e d elle "-ie t1rìnarie, del --o]on, 1


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SEZIONE PRATICA

d.a11.110 e po~so no da re dolori sacrali . D 'altra 1)art e ullerazioni a11cì1e cos1)icue i1eJl 'an1b·ito g·enitale (fatti infian11n atori, alterazioni di po~i zion.e, ecc.) n on sen1pre d ebbono e ..,er e chia1natci in ca u a n el deLerminismo del : :, i11to1r10 iJ1 qu e Lion e. InfaLli olo a llorq11.ando i lega n~e nti S8crouterini \ eng·ono forten·1ente stirati la r elrofl ei5sione ulerina è causa di dolori sacrali i quali i)ossono, essere, c·o11ne è noto, lll'O,·ocati da u1ia p aran1etrite post eriore spe. so '=-Onsc·guenza di u1i.a colite cronica (pToctitc), da un.a rr1·etrile da s Lasi, ecc. Da i)arte d t l si l e111a n ervoso \ a ricordata la i111porlanza della scia Lìca, di talune n euriti , di t ri!"i tabelicl1 e, di 111alattie del n1idollo ( e1)alor11ielia). Da parle d el :siste1lla osseo vanno Ler1uli prc.-enli i Ql'Ocessi i11fian11natori cro11ici, rleo pln s1ni (1Jcr lo più 1nelas.tatici), a similazioni di ,-erteb,r e, ina specialn1ente affez ion i dell e articolazion i della cintura pelvica per condizio11i ~ talicl1e . . favor e\-ol i. Infine è noto co111 ~ i dolori sacrali de]) bo,n o talora venir riJ)OTL1 ti ad a ffatica1ne11ti od a lesio·n i n1u.scol.l.t ri , a r eun1atis1110 mu -colar·e, con1e n ei . . og·g·etti a co1::,tiLuzio11e li11fa lica il raffredda111e11to è facile e.a usa dj dolori sacra li mialgici-n c uralgici, con1e esistendo una .dispo izione rcu111aLi ca uri tr.au1na an che di. i11inj111,a :e.11lilà 11uò sca ler1ar e il d olor e. Tra le cause più fr equ e11ti \ a11110 citate le alterazion i s Laticlie ed è 11oto cl1e i soggelli co11 p iede pia llo, genu-va]go, coxa vara, p er non citare ch e le allerazio11i ùi 11ii1 frequente riscor1Lro, ,$offrono di dolori sacrali. Da t utlo qua11lo è slato e-posto ri, ulta cl1iaro con1 e varia da caso a ca o d ebba e ere la ter.a pia d el dolore sacrale. Po!'sono 1Jerta11to lo1nare utili cure di riposo , cambia1nenti di gen,er e di 'it a , c ure di111agranti , rico Lit ue11ti , tratLarnenti 111ccliram er1tosi locali vari, talora si11to111atici, aver1do presente ch e il dolore sovente tap~Jir ei er1La un.a zona di H·ea.d. Spesso buorli ri ul Lali si o l lengono co11 l 'impiastro di ca11ta ride ul sacro ino alla formazio·n e delle ,-escicole il cui con tenuto 1Jiuò \ enire con una ·iringa e ~ tr a lto ed ini ettato praticando così una autosierotera1)ia. Infin e l 'A. tratta in modo lJiù e te, o l 'idroterapia (\ antando l 'azion e de lle dacci.e all er11ate calde e fredde, dei b ag11i) il n1as -agg io, la faradizzaziori e, la di aterjl1ia, la gi11nasLica, c ure tutte ch e po1ssono, se giusta111e11Le utilizzate, dare buoni r isultati. E~ . RonEccnr. 1

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LABORATORIO Il valore della prova della sedimentazione del sangue nella diagnosi differenziale fra inftam· mazione pelvica acuta ed appendicite acuta. C~. Linl gen e l\.crn1 etl1 Frey (~1n1er. J. of. <)bst. a. Gynecolo,gy, 11. 3, 1938) riporta110 l1no ~ l ndio ro11dotto allo isco1ro di tabilire S(' la })t o'a di . ecl in1e11tazione del san gue lJUÒ

riu cire d 'ausiJio i1clla <liug110 ·i differenziale fr::l intia111111azio11e 11elvica acuta e d a1)p endici I e acula, i11 u110 ~ l a di o an cora ir1iziale del 1)roccsso n1orboso. Il i)relie\ 0 di ·a11gue è . . tato per ciò sen1pre effettu ulo fra le 5 e le 50 ore da 11 'inizio della ... i11I0111a to logia acuta. Su 3,0 paz ic11ti <ll fcl 1i da i11fi a n1111.azio11e ])elYica .g·li Ar\.. 11a11n o trovato ch e la sedimentazion e avveniva l) ÌÙ r.a1)idarr1 cnte d·el no.rma1e i1 el 90 % dei ca.si ; in,ent1e . u cl i u11 rentin.aio di é\pJ.J<:"11diciLici açu ti solo il 52 % i)1·esentav<.l: dei \ alori superiori alla nor111a. La leu co·C•Ìlo i praticata conte111 poran·ean1e11t e .a quest a ricerca i11 011lra.m be le erie di 111aluL Lic da' a jnyece dell e percentuali di au111ento ])l .e . . socl1è eguali n ei due -g rup pi. J 'Jlori riferjti d agli AA. ono quindi i11 di~ saccardo con qu el li di altri lJ re·r edenti ricer " ca lori an1e1ica11i (Le ser e Goldberger, Bau.., ilick, Gregg e Guernsey, ecc.) c]1e avr ebbero tro \·ato ,-alari a norn1ali i1clla 1)rova di s·edin1e11t azione in ca i di a1)J)C11dir ile acuta, solo se coìnJ::>lic.ata da rottura in j)eri1011 eo 0 da a . . sces ~ ·O e n1ai n el p1 r i1110 . talo infian1r11.at9rio r1011 co111plic.uto; n1e111re la i)rova sa1'ieb b-e sta., ta posi Liva i11 u11a al Li .. si111,a 11'ercentu ale dei proc.esf;i infiam1r1atori p elvici. Ste:.nclo 1Jierciò ai dati riferiti da~·li AA. il va .. 10re i)ratico della rire rca è n olevoln1er1te s111i .. nuito. G. ~1loNTANARI. 1

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MEDICINA SCIENTIFICA Recenti acquisizioni nella malaria. Contributo alla conoscenza della fuse tissulare del ciclo asessuato della istiociton1atosi malarica. A. Vich e F. It e)~ (R ev,ista. llc Sa1iidad e Higierie P ù blica., setlen1b·r e-otLo,b.re l 93R') rilevano cl1e fi11 dal 1900 ·Grassi , stabiliti il r iclo scl1izn.,)'01nico (11ell ' t101110) e sp orogo11ico (11ella za11za~a) del i)a rassita .1n alarico, en1ise l 'iJ)Ole!3i cl1e n ell 'uon10 s i doveva ve rifi care u11 terzo ci-. .c"lo in ra1pport o col IJeriodo di in ct1bazione. Negli ulLir11i an11i i 111ae tri d i 1l1ala riologi.a pen-: ..'a110 t.ìppunto ci1e tale ciclo e 15ta e 2l1 e si con1-. J)ia 11 el si~tenla reticolo en dot eliale. È no to C!h e dall ' i 11o r ula;~ io n e del IJa rassita fi110 .allo scop1)io della 111alallia intercorre u11 lJeric,do di incubazio11e. Orbe1le '{orke, Boyd e Stratman-Tl101na s 11a nrLo j noc ulato, mediante lìunl ura di za11zar e infc1le, il J)ara. sita malar ico· in un sog·getLo: dal g ior110 di 1.ale inoc ulnzio11e l1anno da es~o i}r ele,·aLo og·ni g·iorno, pe r l~ giorni, 10 cc. di 1 ang·uo ,:.h e i11ocu]ava110 f1gni g·iorno ad t111 sog·g,e l Lo diver~o . Di tali so·g·ge I ti così in 0c ula ti con lra ~ "ero in fezionc 1nalarica solta11 to quelli ir1ocula li con san·gt1e i1relcvato clal i)ri1110 ogrretto 8 . a ~ o r11i do.1)() l.a 1·un l ura della za i. zara. In ~1ue 111 1 nocu lat i pT1111a llon si ebbe la 111alat lia. Per c1 u e~ ta e per <1l lrc ricerrl1 e l(ikutl1 c.. 011 ·lu ~ c r l1 e qt1asi . icu r~ n1enle g·li ~ iJo rozoi li , l111a Yulla n ell ' org~ 1


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cc IL POLICLINICO »

11;sn10 umano do1Jo J 'i110.:: ulazione da ])arte .clella zanzara, no11 attacca110 imn1ediatan tente i g·Iobuli rossi n1a passano per una fase di la.te11za o di tr1sformazione i11 determinate cel- . lule dell 'org·a11ismo fi110 a ragg·i u ng·ere il gr a1do di 1naturazione cl1e i)er111ett.u loro di inva·dere gli eritrociti e I~re la lor o comparsa con1e forme giovanili del i)Jasn1odio. Com e si .e on1porta però il parassi tu i11 questa fase di latenza ? I.1e ricerch e eseguil e a questo propo~ito llanno n1eS>so in ,evid e11za un nuovo cic1o :scr1izog·o11ico dei parassiti rr1alarici che si co1n11ie ne·gli ele,m enti cellulari del S. R. E. Que~to ciclo, che 11.a avuto ' 'ari e denominazioni, }JUÒ esser e chiamato, secondo ·gli AA., fajs e ·tissulare d el ciclo· asessuato . Esso è Btato stu cliato da vari autori, tra cui i~rin cipal111 e rtt e Raffaele, in ra11r1orto a varie -SJ>E:icie di pla:sn1odi in diversi a11imali . Raffaele 1~a descritti) fa si di tale ciclo a nch e n ell'uomo. La r:.aratteristica delle forn\e d el parassita malarico n ella fase tissulare è la m{lncanza di pigmento. Gli Autori concludono \°'h e la scl1izogonia pi ese11ta certamente una fase tissulare ch e ha luogo nel sisten1a reticolo endoteliale ed una f<Jse ematica che ·si c'o mpie n el sang u e . Di tale i'ar ere si so110 n1ostra li a11cl1e .James e Tate, in urt r€>cente lavoro. 1

F.

TOSTI.

VARIA

LA~NO

XL \ 'I,

NUi\L

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])onda n1a occorreva cl1e so,pravvive~se ancora p ercl1è si P'Ote.5-sero son1ministrar1e i sacràn1enti . Baccelli adotJerò 1)er la prima vo]ta 1;ossigeno. Il Pte inigliorò e visse ancora il tempo· occorrente per le J)ratiche sac.r e. Baccelli adoJJerò gli i1npacchi di ·ghiaccio per curare il Presidente degli I tituti O~ pe·da­ lieri , on. Sil,restrelli, n1alato di tifo. Si disse che Baccelli voleva f.are il gelato co11 il corpo urr1ano, m,a l ' infermo .g·u,arì ed il m etodo dt=-gli jmpaccl1i freddi fu poi larg.arr1e11te usato. l.Ki c ura del] e neuralgie con l 'acido fe11ico g·li fu suggerita dal fatto che un suo am~co aveva guarito con iniezioni di detta sostanza un cava llo co11 dolori r eumatici. Le iniezioni endovenose furono per la ])fin1a volt.a adol)eratc in un caso disperato di i)erniciosa. Si traLla,·a di una ragazza che av€''a a';uto già due attacchi d'i perniciosa . Il chinino per bocca e per ini ezioni sottocutanee r1 on dava .alcun risultato. L 'inferma stava per lltorire. i]3acce1li ebbe ·u·n lampo di genio : inoc u1lò il chinino n elle ve.ne. La g u a rig ione seg uì ra1)icla e completa. 1

Incidenze sul cancro a Lione.

A Lio1\e si sono r e1gislrati 670~ decessi per cnr1cro durante l "ultimo ventennio. Si è inda·gD ta la dist.ribuzione di essi n ei 2:3. 259 imn10r1ili d ella città: in 18 . 321 non si è avuto, alcun decesso; in 3769 se i1'è av·u to uno._; in 228, tre; in 53, ql1attro; in 16, ci11que; in 6, sei; in 2, sette; in 1, otto. Si tratta di accertn1·e se questa dist.rib uzione si uniforr11i al calcolo d elle probabilità, ov,;ero se l 'incidenza in alcun e e&.se deb·ba attrib·u irsi ad una predilezione d ella m alattia per esse.; in altri termini , 1&e esisUl 110 le cos.idette cc case del cancro » e quali pos$ano e.~erne le c.au.se. • 1

A..nneddoti medici di Guido Baccelli.

Guido Baccelli viss e una vita inte11sa come .t1on10 di scienza e di go,-erno. Si affermò gio-yanisisi1r10 clinico di ,·alore e an cora giova11e iniziò la ca rriera politica. ])ella notorietà ch e .gli derivaYa dall'esercizio d el la rr1edici11a si ser vì. per giun ge1~e a l)O·s ti em i11 e11ti n ella politica, e di questa si servì per incre.m entare la cj enza i11 I talia . La rnedicina e la i)olitica gli cleltero il modo di avvi•c in.are g li u omini più i11 ' ista del inon·do cattolico ·e dell'allora gio·vane reig·no. E nurnerosi so no gli aneddoti ocCé1sio11a1 i dalla sua geniale ed esuberante at. .' tJYita. Alc uni episo·di c.he. si riferiscono a ]la su.a vjta di n1e<lico e 150pratutto all e sue au daci inizi,a ti \ ' C in fatto di tera1)ia so110 stati riferiti r ecenten1 ente n.el Gior11ale d 'Italia dal figlio ~enalore Alfre·do Baccelli. l1 reconizzò I.a cura ·della ·po lmo11ite con dosi ge11erosc di alcool ·e di canfora. Ne fece il pri1110 ter1 LnLivo su mon ignor Tancicini , rettore cli Propa o·a11da F'ide. I vecchi n1edici curanti ed i fa111igliari scandalizzati protestarono perc l1è l 'infern10· era stato ubbriacato. La guarig·ione co·n solidò J.a fama d el g·iovane n1e·dico. Quando Vittorio Emanuele II amn1alò di poln1onite il l\·IiI1i tero del ten1pQ ~olle rhe fo _se e_an1in.ato da Baccelli. Il Pte era n1ori1

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PUBBLICAZIONI E.

PERVENUTECI

L 'aut.oemoterapia cerebrale. Tecnica oper atoria. 'fip. Ospedale Psichiatrico, Napoli , 1938. A. MANNINO e G. CARUso. Contributo allo si ndio dei r apport i tra reazione di Wassern1a11i1i e Go1n oreazione. 'fip . l\IIattioli, Ficle n za, 1938. 1 ' '· ERI e O. CHL\TELLl NO. Ricerche sperime1itali s alle t ·u nzioni dei talami ·Ottici. Boll. Scienze Mediche, Bologna, 1938. V. NERI. La para.lisi mirn ica del f accia.le n ei tu1nori ce r ebrali. Boll. Scienze ~I ed icl1e, ·Bolog na, 1938. A. BAncAGLJA. Eritema anulare di I .ehndorff prodromico di .grave cardiopatia reun1a.tica. Tip. Cordan i, l\IIilano, 19·3 8. A. DE CASTRO. La p·r ova della gerierica nei reati da contagio blenorragico. Tip . Milesi, Milano, NIARI OTTI.

1938. S. N1cos1A. Sull'anda1nent.o stagionale dell'eritema nodoso. Ed. P.ozzj, RoTna, 1938. Io. Adrena.lina ed im1nu1iilà. 'fip. Sab]Jadi11i, I~o-

1938. V. DEsoGus. Di un particolare aspett.o della teoria 111a,

geologica del gozzismo con speciaìe riguardo all ' isola di Sar ei egna. Ti]J. Musanti, Cagliari, 1938 .


[ANNO

XLVI,

Nu~f.

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715

SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI. Posti vacanti. Concorso per titoli scientifici e pratici, al posto di Direttore dell'Ospedale Psichiatrico Provinciale. Periodo di prova anni due . Stipendio annuo lire 16.000, suscettibile di 5 aun1enti quadriennali di un decimo, computato, per la maturazione . dfl1 primo aumento, il periodo di prova. Inden11ità di servizio attivo L . 2720. Indennità caro viveri, se dovuta, come per gli altri dipendenti d ella Provincia. Uso dell'alloggio con illuminazion e, acqua e riscaldamento. Stipendio e indennità sono soggetti alle riduzioni, agli aumenti e trattenute di legge. Alla domanda allegare de·scritti in duplice elenco firmato dal con corrente, su carta libera i prescritti documenti. Unire diploma originale o in copia, d ella laurea e di abilitazio11e all 'esercizio della professione di medico-chirurgo, più un documento comprovante aver prestato ser vizio per non meno di 4 anni in Manicomi o Cliniche P sichiatriche. Età massima anni &5 al 10 marzo 1939. Scadenza ore diciotto del 9 maggio 1939. Per ult eriori delucidazioni complementari rivolger si alla Segreteria Generale della ~rovincia in Ancona. LA SPEZIA. Regia Prefettura. - Il sig nor Prefetto, a modifica del precedente bando, avverte che · al con corso per il posto di coadiutore presso la Sezione medico-micrografica 'd el Laboratorio Provinciale d 'Igien e e Profilassi de La Spezia, possono essere ammesisi soltanto i sanitari di cui al com pinato disposto degli articoli 78, n . 2 del R . Decreto 11 marzo 1935, n. 281, ed 85 (comma 3°) del Testo Unico Legg i Sanitarie. Il termine per la presentazione d elle domande è prorogato alle ore 18 del g iorno 30 maggio 1939-XVII. ANCONA.

Amministrazione Provin ciale; -

Istituto Provinciale per l 'A ssistenza all 'Infanzia. - Ispettore medico centrale; stip . lire ROMA .

11.200; indenn. serv. att. L. 2240; 4 quadrienni dee.; indennità annua L. 1500. Sono escluse le donne. Età limite 35 anni al 10 marzo. Scad. ore 12 del 20 giug no. Domande e documenti al Preside della Provincia. Per co·p ie del bando e per chiarimenti rivolgersi alla Segreteria d ell 'Amminis trazione Provinciale, via IV novembre 119-A (Palazzo Provinciale) . VENEZIA. Ospedali Civili Riuniti . Primario d ella Divisione Pediatrica (Ospedale Umberto I); età limite 45 a. ; titoli ed esami; a·ssegno annuo L. 600). Scad. ore 17 del 12 g iugno. Richiedere annunzio. RivolgePsi .alla Segreteria degli Ospedali. lJnINE. 0Sf)eda.le Civile. Prirr1ario oculista ; titoli ed esami; L. 5000 e partecipaz. Scad. ore 18 d el 4 1naggio. Età limite 45 anni. Chiedere annunzio all'Amministrazione. RR . Prefetture .

Sono indetti i seguenti con cor si : A) per condotte m ediche nelle province di: Alessandria, 17 posti; scad . 1 1naggio, ore 18 ; Ascoli Piceno, 9 posti; proroga al 20 agosto; Bengasi , 6 posti; scad. 22 aprile. Bolzano, 4 posti; scadenza 30 aprile, ore 18 ; Como, .S posti .: . . cad . 30 aprile;

Firenze, 10 posti (2 n el capol. ); scad. 15 aprile; Messina , 3 posti ; scad . 30 aprile; Nuoro, 8 posti ; scad. 30 aprile. ,Salerno, 13 po·sti (2 n el capol .): scad . 30 maggio, ore 12; Taranto, 4 posti (1 nel capol. ); scad . 30 apri le, ore 12. B) per i Laboratori provinciali d 'igiene e profilassi (Sezione medico-microgr afica) : Foggia, assisten le; iscad . 30 aprile, ore 18 · Imperia, coadiutore; scad. 30 maggio, ore' 12; Taranto, aJssistente; scad . 30 aprile, ore 12. . C) per ufficiale sanitario e m edico capo dell 'Ufficio d 'igien e di: Carnaro (del), pel consorzio .t\ bhazia-Laurana-Moschiena; ·scad . 31 n1aggio. ·C ampoba•sso ed uniti; scad. 30 aprile. D) per i Dispen s;iri antivenerei: Alessandria, diriger1te sanitario d el Dispens. municipale di Casale Monferrato; scad. 30 aprile, ore 18. Per i bandi di concoriso, schiarime11ti ed altre informazioni rivolger si alle rispettive RR. Prefetture, Ufficio del Med ico Provinciale. Privato. vende apparecchio radiologico Ditta Me·schia, ultimo modello, tipo Dispen sario, ottimissimo stato . Ortoscopio pesante completo. Tubo Metalix autoprotetto 6 KW. Schermo Neossal 30 x 40. Un paio gua11ti . Un grembiule. Possibilità ottime radiografie. Buona occasione. Per trattative: Picarelli, via Sistina 14, Roma.

Borse di Studio. Borse di studio per m.edici condotti.

Il Sindacato Nazionale l~ascist a d ei ~fedici, per iniziativa d el Commissario l\iiinisteriale prof. sen . Raffaele Bastianelli, ha stabilito di assegnare tre borse di studio di L. 1500 ciascu11a ai Sindacati Provinciali Fascisti dei medici di Bolzano, Trieste, Cosenza, Potenza, Compobasso, Sassari, Cagliari e Nuoro - e cioè complessivamente ventiquattro borse per l 'importo globale di L. 36.()()(). - che saranno assegnate ai tre medici condotti di ciascuna provincia, ritenuti più meritevoli di detto premio, a~inchè possano frequentare, n el ·maggio prossimo, il Corso di aggiornamento ch everrà venuto nella Capitale e dalla Scuola Medica· Clinico-Ospedaliera di. Roma. La decisione del prof. Baistia11elli, n1entre e·sprime incoraggiamento e plauso per la Scuola sudd ett a, che - sorta per iniziativa del Rettore della R. Univer sità e d el President e degli Ospedali Riuniti di Roma - riunisce in una simpatica comunità di intenti i clinici e i primari ospitalieri di Roma, sarà app·r esa con grande soddisfazione d alla classe medica italiana, ch e vede nell 'attuale Commissario d el ,Sindacato Nazionale un fervid<> realizzatore di un 'attività sindacale pratica, int esa a favorire anche finanziarian1 ent e la tendenza a quel perfezionamento culturale della classe sanitaria italiana, che è di supremo interesse per il prestigio del med ico e per il be1Je dei ma lati .


« IL POLICLINICO »

716

[ANNO

XL VI, NuM. 15]

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NOTIZIE DIVERSE

NOMINE . PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Su proposta del Capo del Governo e di S . E . il Mini str0 dell 'Educazione Nazionale Giuseppe Bottai, S. l\I. il Re Imperatore ha nominalo il Prof. Roberto 1\lessa11dri Grande Ufficiale nell 'Ordine clei SS. l\ilaurizio e Lazzaro . Rallegra1ne11li vivissimi all'illL1 stre Co11d irettor e del i1ostro Periodico.

Il 3° Congresso internazionale del cancro.

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Il prof. Alfredo Fontana, allievo clei proff. Pepere e Devoto , in seg·uito a pubblico concorso è ri·sultalo pri1110 al posto di pri1nario medico al1'0spedalc Fatebenefratelli-Fatehenesorelle in l\ililano. Il prof. Fontana aveva co11seguito diverse volte la 1naturità in con corsi universitarii alla cattedra di P a tologia speciale medica . Ci rallegriamo viYan1e11 te con lui per la prillante vittoria 'ton seguita. · Il c:on siglio di presid e11za clella Società italiana del progre so delle ~cienze ha co11feri lo ultimamen te 15 (< Premi Littorio » di lire 1000 ciascuno -ad altrettanti .}aYori prese.111ati alla Società in occa·sione della 27a. riunione sociale te11uta a Bologna nel sette1nbre deJl 'anno XVI. Tra i lavori pre1niati sono quelli d el dott. Guglielmo Dc Lucchi su « La profilassi della lussazione congenita clell 'anca e di 111alattie articolari dipendenti da displasia congenita » e delle dott. sse Jole Pastore e Alcla !Vlaresca su cc Ricer che ulle variazioni clelle diin en sioni e proporzioni del corpo e sulla cla1a di eruzione dei denti permanenti in baml)ine ro1nan e n e l periodo della seco~1da jnfanzia » . Alla Società Napoletana di Chirurgia il nuovo Ufficio cli Presiclenza per il })iennio 1939-1940 è risultato cosl costituito: prof. Leonardo Dominici, presidente ; proff. Gaetano Cicconardi e Pasquale Del Torto, con siglieri, vice-presidenti; dott. Luigi Imperati, segr etario-cassiere. Il prof. G. Roussy, anato1no-patologo, rettore dell 'Università cli Parigi, è nominato membro dell'Istituto di Francia. Il dott. J csé Alberto Pala11ca y Martinez-Fortirl, professore cl 'ig'ien e all'Università di Granata, è nominato cayJo del Servizio nazionale cli sanità ·della Spag11a.

~' IL PO LI CLINI CO ,, SEZIONE MlDICA (mensile)

:È convocato, sotto gli auspici dell'Unione inter-

nazio11ale contro il cancro, ad Atlantic City dal1 11 al 16 settembre. Presidenle del congresso: prof. Francis Carter Wood, direttore dello « Intitute of Cancer Research » all a « Columbia University », 630 Wes t 168 Street, New York; segretario-tesoriere: dr. Donald S. Childs, 713 E. Gen esee .Street, Syracuse, N. Y.; direttore generale d ell'esposizione scìentifica: dr. Elwin R. Witwer, Harper Ho·spital, X-Ray Departm;nt , Detrojt, Michigan; direttore generale dell 'esposizione comm e rciale e dei viaggi : dr . A. L. Loomis Bell, Lond Island ·College Hospital, Brooklyn, N. Y. Per fare parte del congresso, inviare domanda accompagnata da una quota cli 15 dollari. Gli a·sseg·ni devono e sere pagabili al cc 3° Congresso internazionale del 'Cancro n e indirizzati al· dottor Childs predetto. .. Per informazioni rivolgersi al segretario generale dell'Unione, dr. FéJix Sluys , avenue de la Couronne 10, Bruxelles, BeJgio. t

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4:° Congre1so italiano di anestesia e di analgesia. · ei g iorni 10-11 maggio p. v. a,vrà luogo a Catania il 4° Congres·so della Società. Italiana di Anestesia ed Analgesia. I lemi di relazione sono i seguenti: 1) Aneste ia in urologia. Relatore prof. Luigi Caporale, direl t ore ir1c. lsti tu to Urologico della R. Università di Torino; 2) Trattamento intradermico delle algie periferiche. Relatore pi;of. P ero, Clinica Neurologica di Catania. Nella prima giornata del Congresso si inaugurerà la nuova Clinica Chirurgica dell'Università di Catania .co n intervento di S. E. il Ministro dell'Educazione Nazionale. Conteropora11ea1nente si terrà un raduno della Società Medico Chirurgica cli Catania. Gli Enti locali ed il Comitato organizzatore offriranno ricevimenti e pranzi ufficiali oltre a gite al Grande Albergo dell 'Etna ed a Siracusa dove i Co11gressisti 1sono invilati alla rappra·sentazione dell'cc Aiace» al Teatro Greco. Ribasso ferroviario del 50 per cento. Per inforn1azioni, iscrizioni e titoli di eventuali comunicazioni rivolgers i al prof. A. M. Dogliotti, Direttore R. Clinica Chirurgica di ·Catania .

Direttore : Prof. CESARE FRUCONI. Il Numero 4 (lo aprile 1939) contiene: ~ommaso LUCHERINI: L'iperostosi frontale

Interna. (Studio clin•co-anatomo-radiologico). Nucleotide e purine libere nelIgna-zio DI MARC'O : le distrofie muscolari pro· gressive. La broncospirochetosi del Ca· Vincenzo FIGI : stell'a ni in Sicilia. (Note pratiche). I l Prezzo del Numero L. 6

..\bbonamento annue alla Sezione Medica : Italia L. 55. • Este=-o L. 65 Se cumulativo con la Sezione Pratica : Italia L. 1 1 O , Estero L , 1 6 5 ; se cumulativo con la Sezione Pra· tica e con la Sezione Chirurgica: Italia L. 1 40, Est~ro L. 195 . Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUTGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA.

Altri congressi e convegni. Durante la prima quindicina di ottobre si svolgerà a Bolog11a il congresso della Società italiana di d ermatolog ia e sifilografia, al quale interverra11no specialisti e studiosi stranieri, specialment e tedeschi. I lavori si terranno nell 'ampliata clinica dermopalica del Policlinico cc S. Orsola». Un ricordo marmoreo dell 'insigne Maestro dello studio boJognese Domenico Majocchi, sarà scoperto nel decennale della morte, in occasione del congresso . Il Collegio internazionale d ei chirurgi terrà la sua assemblea bien11ale a New York dal 21 al 24 maggio, sotto la presidenza del dott. A. Crolti, di Colurrtbus, Ohio, pre1sidente internazio11ale. Per le iscrizioni rivolger si al dr. Frefl H. Albee, 57 W est Fifly-,SeYenth Slreet, New York. Informazioni sulla 1noslra scientifica e su quella coni-


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1n1erc iale po sono aver si d al dr. Ed"vard Frankcl jr., 217 Eaist Sevenleen lh lStreet, New York. Il 4° Congresso della Società internazion ale di chirurgia ortopedica e di traumatologia , presieduta dal prof. Ombrédanne di Paris, avrà luogo a Berlino d al 4 all '8" se ttembre, con la presiden za d el prof. Hohmann di l"'r an coforte sul Men o . Temi i11 discu ssione: « Risultati delle riduzioni non cruente e cruente della lussazione con genita del! 'anca », « Trattam ento delle fratture d el collo d el fe1nore ». Tra i r elatori sar à il prof. Scaglietti di Bologn a. Segr e tario: dr . Rich ard, rue LouisD avid 8, Paris. Sono in prog ramma visile, escurs ioni , trattenimenti . In collegam ento con ques to congres o, l '8 e il 9 sette1nbre ·si t errà la 34a riunione d ella Societ à ted esca di ortopedia . Il 5° Congresso internazionale d 'infortunis lica e p r ont o soccorso è i11ò etlo a Zurigo e S t. Morilz d al 23 al 28 1u glio; son o in ditScu ssion e 8 t emi . Per info rmazioni rivolger i alla segr e leria d el Co11gresso : Schmelztcrgs Lrasse 4, Ztirich , Svizzer a. Ricordi a1110 i con vegni indetti a l\iljla n o p er i g iorni 21-23 aprile· 2a riu11ion e d el Gruppo i talian o p er le inalattio d el Ricambio (21 aprile), .3a riunion e d el Gruppo italia110 }Jer il r eu1nati.sm o (22 aprile) e 4a riunione d el Gruppo cardiologico italian o (23 aprile). I tre con Yegni si svolger an110 n ell 'aula dell 'Is tituto d i pa tologia medica e m e todologia clinica, in Yia Fran ce·sco Sforza 35 (p adiglion e Sa.eco d ell 'Osp eò ale Magg ior e). Dei primi due 1sono annunzia ti g li att i ; tas a d 'iscrizio11e L. 20; gl 'iscritt i ricever anno il volume d egli a tti . Il 1° Con g r esso p an -am ericano di endocrinolog i a si t errà a Rio d e J an eiro, sotto gli auspici di q uella Accad emia n azion ale di m edicina, d al 17 a l 23 luglio. Terni: p er 1a Sezion e d 'endocrinolog ia sper in1entale : << Le fun zioni d ella r egione -Oic11cefalo-ipofisari a »; p er la Sezion e d 'endocrjn ologia clinica : « Le forme atipich e e fruste del1'in sufficie11za surren ale »; p er la Sezione d 'end ocri11ologia chirurgica: cc Chirurg ia d elle p ar ati.roid.i »; per la Sezion e di t er apia endocrina : cc Lo sl1ock ipoglicem ico in psichi atria >>; p er la Sezion e d'endocrinologia m edico-sociale: cc Endocrinologia e ortogen esi )) . La i sa Confer en za 1nedica pan -indian a si ·è adur1ala in l\il erut il 27 dicembre, ·sotto la presiden za ·d eì do tt . -G . Da' Silva, con l 'intervento di alte a utorit à. La 1sig n or a Vijaya Lak shmi Pandih , n1ini s t r o d ella sanità pubblica, inau gurò i lavori cor1 tt 11 d iscor so in cui ve1tner o lumeggia ti i principali pr oblemi sanita ri d eìl 'India, con speciale rigt1ardo all 'assis len za osp ed alier a, alla cr eazion e di t1n corpo cl 'infermier e, al p assaggio d ei m ed ici mili lari n ei ser vizi civili, all'immi gr azion e di m edici s tranieri.

l T11 con gr esso am erican o di ost etricia e ginecologia ... i t errà d all '11 al 15 set tembre in Cleveland; son o i n tliscu ssion e molti t emi ; al congresso ver r a11n o u11ite due espo izioni : •scientifjca e t ecnica. Sede sociale : 650 Rust Street, Chicago, Ili ., S. U. d'A. 1

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S EZIONE PRATICA

L Associazione a1nerican a per lo studi o del gozzo si aduner à a Ci11c i1111a li clal 22 al 24 m ag-

g io; i con venuti disc uter anno vari lemi s ul gozzo e sulle m alattie d ella tiroide, assist eranno ad oper azioni chirurg ich e ed a confer en ze cli11ich e. Segr et ario : dr. Blair Mo·sser , Biddle Street 138, Kane, Pa., S. U . d 'A.

11 21 aprile avr à luogo a Cosenza i] 4° Con g re so r egion ale d ella ,Socie tà Medico-chirurgica calabrese . Il con gr esso sar à presen zia to d al professore Rocco J emma, c h e richiam er à attorno a sè i Jnaestri , colleghi, allievi di tutta la r egione. Nello stesso giorno, avrà luogo l 'in au gurazione d el g randioso Osp ed ale civile cc Principe di Piem onte », Jl u ova impon ente op er a r ealizzat a d al Regime; si compon e di cinque p adiglioni collegati d a gallerie; è cap ace di 300 letti; è costato circa 7 milioni di lire di cui 4 a·&seg n ati d allo Sta lo. In occasione d ella « Esposizione d el Pr:ogr esiso Sociale >> di Lilla, i aduner anno in qu est a città vari co11gr essi m edici : il 9° Con g r esso 11 az. fran cese della t u ber colosi d all '11 al 13 aprile; sar à seguito da varie escur io11i. La segr e teria è presso il « Comi·té national d e Défen·se .contre la tuber culo se n, boulevar d S t. -Mich el 66, Pari s 6° ; il 3° Con g r esso fran cese di g inecologia dal 27 al 5 m aggio; t em a in discu ssion e: « La p ar ten o1ogia n, r elator e F. Fayle. Segretari o gen er ale dr . l\llaurice F abr e, rue J ules Lefepre l, Paris 9e; un Con gr e so fr an ce·se d 'i g ien e scolastica l '8 e il 9 luglio. Segr et ario g·en er a1e l\II . Por ez, 68 rue Br t1le-l\ilaison, LilJ e. 1

J.,a Socie tà fr a11ce e d 'oflalmologia terrà il su o

52° Con gr esso a P arig i dall '8 all '11 m aggio. Tem a in di1scu·ssione : « L 'occhio e le m alattie profession ali n. Segr e tar io gen er ale clr. Mérigot d e Treig n y, square d e La lo ùr-Maubourg· 1, P aris 7°.

Corso di aggiornamento. J..,a Scuola Medica Clinico-Ospitalier a di Rom a, sorLa p er iniziativa clel Re ttore della R.. Univer sità e del Presidente d egli Osp edali Riun iti , h a lo scopo di eser cit ar e l 'i n egn am ento prat ico agli s tuden t i d el III e IV an no di m edicin a, di far .com piere la p ratica ospitalier a prescritta dalle vigen ti leggi ai laureati p rima òell 'esam e di Stato, e<l infine di completar e e iniglior ar e la cultura profe·ssio11 ale dei Medi ci mediar1te corsi d i aggiornam cn to e di pratica m edica . T·a le insegn am ento verrà svolto, da p arte (}i Professori l.1niversitari e di Prim ari ospitalieri liberi docenti, sia n elle Clin ich e della R . Univer sità ch e n ei r eparti degli Ospedali d i Roma. Al principio d i og11i a nno scolastico Yerranno a11n unciati i vari cor si ch e saran no tenuti . Per l 'anno XVII, intan to, avr à luogo u n corso di aggior11 am e11t o per medici, in m eè1icin a e chirurgia gen er ali, noncb è n elle segu enfi cli11ich e ~pe­ ci.ali : d ermosiiilop:.t.tica, oculistica, os let rico-g1necologica e pediatrica, seco11d o il programrna. L 'i·scrizion e al corso è aperta a tu t li i~ medici abilitat i all 'eser cizio della profes~ ion e, a qualsiasi ca tegoria essi appartenga110. . Gli iscrit ti h an n o l 'obbligo alla frequenza d1 t utte le lezioni ed eser c itazioni cli rn eclicina e chir urgia. n onch è d i du e clinich e SIJ.Prinli n loro scelta.


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IL POLICLINICO »

possibile frequentare anche tre o tutte e quattro le cliniche speciali. Alla fine del corso, purchè regolarmente frequentato, verrà rilasciato a richiesta u11 certificato di freque:nza, dietro il versatnento di L. 25. Le d o·m ande, redatte in carta semplice, debbono essere indirizzate al Presidente della Scuola Medica Clinico-Ospitaliera e acco1npagnate dal versamento d ell1 tassa di iscrizione di L. 200. Per ogni specialità richiesta in più, oltre le due d 'obbligo, è dovuta una sopratassa di L. 50. Chied ere if programma. Per informazioni rivolger si alla Segreteria, Policlinico Umberto I, Roma. :È

Corsi di perfezionamento. Presso la Facoltà medica di Parigi sono organizzati i seguenti corsi di perfezionamento: in oftalmologia, dal 12 maggio al 16 giugno, sotto la direzione del prof. Lacassagn e; tassa fr. 300; in tecnica serologica ed ematologica, a partire dall '1 maggio, per 16 lezioni, sotto la direzione d el prof. E. Peyre ; tassa fr. 250; sulla tubercolosi polmonare e sulle suppurazioni bronchiali , polmonari e pleuriche (due cor si), sotto la direzione del prof. Emile Sergent, nell 'Ospedale Boucicart (rue de la Convention 78); tais·se rispettivamente fr. 250 e 150; p er i due corsi in sieme fr . 350; sulla tubercolosi infantile, r1ello cc Hòpital des E11fants-Malades » , dal 16 apr-ile al 13 maggio, sotto la direzione · del prof. P. F. Armand-Delille; tassa fr. 300. Rivolger si alla segreteria della Facoltà. Un corso di bronco-enfagocepia si terrà dal 28 aprile al 6 maggio, nell 'Ospedale Laribo·.sière e nell 'Anfiteatro anatomico degli Ospedali di Parigi, sotto la direzione d el dr. A. Auhin; non si accettano più di 12 uditori ; tassa 500 franchi; i·.scrizioni fino al 26 aprile, in rue du Fer-àMoulin 17, Pariis 5e.

I medici artisti alla radio nell'ora del dilettante. Il dott. Cesare Sacconaghi, pioniere dell 'cc E.I. A.R. -», socio fondatore dell 'As oriazione dei Medici Italiani Artisti, presidente degli « An1ici della Musica » di Gallarate, rifere11dosi alle preannunciate nuove radiotrasmissioni, ha indirizzato alla Direzione Generale dell 'cc E.l.A.R. » la lettera -seguente: « Il proposito dell 'cc E.I .A.R. » di iniziare trasn1issioni periodiche dal titolo « L 'ora del dilettartte » è ottimo, e interesserà certamente il pubblico d ei radioascoltatori assai pii1 di quanto forse si cr eda e per i motivi più disparati. È p ene ch e un Ente di tanta importanza ed autorità, voalia <lare posto e valorizzazione ad una Yasta categoria di persone finora trascurata e ispesso a torto osteggiata. Troppo di frequente · si confonde il dilettante ·serio e colto co11 qu~llo vanitoso e ignorante; così accade che gençralmente il pubblico e i professionisti dell 'arte, giudi chino in blocco i dilettanti come dei seccatori presu11tuosi . Di ques ta incomprensione ed ostilità precon cetta , non sempre disinteressata, hanno esperienza, ad esempio, i medici artisti quando si propo11 gono di esporre le loro opere d 'arte o cli })r e er1tarsi i11 concerti , alvo po1 all 'atto della

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manifestazione riscuotere consensi ed applausi • • • Ullé1T1Jm1. . Il vaglio d'una Commis·sione di audizione preventiva garantirà una 1selezione accurata degli aspiranti alla pubblica presentazione, e conferirà serietà di intendimenti alla simpatica iniziativa degna di successo. Temo per altro clie molti dilettanti pure di valore esiteranno a fare domanda, oppure si rifiuteranr10 se r1chiesli , di farsi ascoltare e giudicare da un l)ubbl ico così1 immenso. Chi ha avuto occasione di organizzare con certi di medici, ha dovuto faticar_e non poco. per p ersuadere a presentarsi in pubblico Colleghi, c]).e hanno P,o i dimo·strato di possedere ins·ospetlate qualità musicali non inferiori anche a quelle dei migliori professionisti. In una mia pubnlicazione: << Antologia medica cli arte e varietà », edita nel 1933 (che spedisco' a parte), ho segnalato alcuni medici musicisti italiani, tra cui si contano note personalità dellai scienza, i q1uali nelle ore di riposo consentite dal1'esercizio professionale, si occupano di composizione, pianoforte, violino, canto, ecc. _-'\Itri ne ho più tardi conosciuti e applauditi in successive inanifestazioni d'arte, dei quali sono pronto a dare, all'occorrenza, i no1ninatiYi, i1ella certezza che tali medici potrebbero onorevol1ne11te fiO"ura0 re nell'ora del dilettante ». Ci consta che la Direzione dell '« E.l.A.R. n ha provveduto ad invitare al microfono parecchi medici 1nusicisti, ...particolarmente tra quelli illustrati dal dott. Sacconaghi nella ua « An lolo, • g1a ».

Contro le pratiche abortive in Francia. L ~Alleanza

nazionale contro lo spopolan1ente> clella F.r ancia ha indirizzato un appello al Presidente del Consiglio Daladier, affinchè proYveda a creare un<1 brigata di polizia co11 1scopo esclusivo di dare la caccia ai professionisti dell 'aborte> che limitano la natalità france·se. Ricordato che ~Iussolini ha dichiarato nel suo discorso di Ro1na che i popoli fecondi sono forti e quelli st erili sono d eboli e votati alla schiavitù e fatto notare che la Francia l 'anno scorso ba avuto una ecced enza di 40 mila d ecessi mentre l 'Italia h a aYuloùna eccedenza di 424 mila naiscite, l 'Allea11za 11azionale insiste perchè si faccia cessare al più presto il massacro d~li innocenti che viene attualm ente praticato col concorso di sanilari senza scrupoli.

Azioni giudiziarie. Nel Tribunale di Albi (ciltadina fra11 cese presso Tolosa) il 23 marzo ·si sono svolti dei proce&Si giud~ziari contro due cc guaritrici » : la gi0Ya11e quindicenne Andrée Mauriel e la vecchia sig11ora Vieu. Le due imputate erano accompagnate da corlei di clienti, che giuravano di esser~ stati da esse guariti. Interessante è stato il processo co11tro la giovane, la q11ale da un anno dà ]e ue consultazioni nel castello di Clairefond a Tersac; la folla di malati che ha affluito a lei da tutta la Francia è stata davvero straordinaria; si è anche i'.stituita una succursale a Béziers. L 'imputata era accompagnata dalla maòre. La tesi sos tenuta dalla difesa è che non si chiedeva alcun compenso ai pazienti; se però questi offriva110 de· naro, esso non veniva rifiutato. L 'imputata esillì un diploma di « massaggiatrice estetica », rila-


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SEZIONE PRATICA

sciatole da una pedicure di Nizza. Dal processo è risultata la morte di una éliènte, colpita da .apoplessia cerebrale. Il sindacato · dei medici del Tarn, che ·si è costituito Parte Civile, chiedeva .50.000 fran chi di danni ed interessi e l 'internamenlo della giovane in un ricovero per la tutela <lei minorenni. Il tribunale ha stabilito che il .git1dizio verrà emesso il 27 aprile. (J o.urn., 24 marzo 1939).

!Un po' dovunque. Tra i medici chiamati a far parte della Carriera ·dei Fasci e delle Corporazioni, siamo lieti di se.gnalare anche i proff. Angelo Nicolato, direttore della R. Clinica oculistica di ~avia; Attilio Spizzi, 1. d. di clinica oculistica a Pavia; C. A. Velo, primario chirurgo n ell 'Ospedale Civile di Bassano (}el Grappa . La Regina Imperatrice, Presidente del <<Centro Radio-111edico Internazionale », ha ricevuto in udien za privata il prof. Guido Guida, direttore del Centro stesso, che ha riferito sui servizi della benefica istituzione in favore della gente di mare in navigazione. La Sovrana si è compiaciuta e int eressata dell'organizzazione e del programma di sviluppo, e ha dato direttive per una 1naggiore valorizzazione dei servizi radio-medici in mare . La Regina Imperatrice ha voluto testimoniare il Suo augusto interessamento alla C. R. I., donando alla rstessa il materiale r adiologico, già i11 · funzione presso l'Ufficio Medico dei Sovrani. Il sen. Filippo Cremone·si ha destinato· il cospicuo dono al ~reventorio « Luigi Platania » a lgea Marina . La Consulta Municipale di Napoli ha stabilito di intitolare alcune strade che ri·sultera11no dalle nuove costruzioni in proSJsimità del grànde Osp edale dello Scudillo ai nomi di Antonio Cardarelli, Antonio d'Antona, Sergio Pansini, L~onardo Bianchi e Michele Pietravalle, di cui i primi quattro furono membri nell'Ateneo e l 'altro fu a lungo direttore generale degli Ospedali riuniti di Napoli. Dal 26 111arzo al 2 aprile si è svolta la cc Settimana annuale» della Croce Rossa Belga, che ha festeggiato il suo 75° anniversario~ Il sen. G. Sanarelli ha tenuto il 3 aprile, presso l 'Istituto di Studi Romani in Roma (Oratorio del Borromini), una interessante conferenza su « L'igiene nella vita pubblica e privata dell'an. tica Roma »; essa venne illustrata da proiezioni. Il 11ome dell'illustre oratore aveva richiamato un den so pubblico, tra ~ui erano spiccate p ersonalità. . Da u11'i11dagine effettuata dal G.U.F. di Addis Abeba, risulta che gli universitari fascisti residenti n ei territori dell'Africa Orientale Italiana si aggirano sui 25,0 0.

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La ,Società delle n1edich ésse jugo·slave ha te11uto la sua assen1hlea generale a Belgrado . La Società dispone di u11 ospedale proprio, eretto mediante doni di dame d.ella G.r an Breta,gna, della Scozia e degli Stati Unili. 'Trovandosi in condizioni di disagio economico, ha affittato l 'ospedale per tre anni. Ha deciso di cr eare un Centro di puericoltura per i quartiBri piit poveri di Belgrado. Alla presidenza è stata chiamata l a dottoressa Vera Jovanovitch-Kovalschevitch.

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Nello Stato di Indiana, a ZesJjer , u11a certa. sig11ora Sch erle ha dato alla luce due gemelli a distanza di quattro 1settimane; il primo di es·si alla nascita pesava kg. 2,5; il secondo kg. 3,5. Sono ben noti casi congeneri.

La polizia di l\tiarsiglia ha arrestato , il 25 n1arzo, u1ta ba11da <Jj trafficanti ·ai stupefacenti ~ e alcole che avevano accun1ulato in depositi clandestini, in una fattoria clei dintorni di quella città, una to·n nellata di opppio, eroina e altri prodotti t Qssici p er. un valore di alcuni r11ilioni di franchi. Sono ·stati trovati anche parecchi ettolitri di alcole di contrabbando. Nella fattoria i trafficanti avevano inoltre instailato un laboratorio perfezionato per la lavorazione degli stupefacenti. La e< casa del medico » francese, che già dispone di due residenze - castello delle « Charmilles n a Valenton, con immenso parco e facilmente collegato a Parigi 'da un servizio d 'autobus, e residenza della « Badine » ad Antibes, tra Nizza e Cannes - ha ripo·r tato un su ccesso che lascia prevedere -ulteriori sviluppi. I ·dirigenti attuali del1'organizzazione, proff. Cunéo e Mas·sart, han110 lanciato un nuovo appello ai colleghi favoriti dalla fortun a. _La casa del medico offre u11 riposo gradevole e qignitoso ai medici anziani. (Sede sociale : rue de Clich-y 51, Paris 9e) . • •

Un g·ruppo di medici negri ha fo11dato l' cc IstituLo della Pennsylvania per la salute dei negri », a scopi prevalentemente educativi e propagandistici. Va o.ra diffondendosi, negli Stati Uniti, un prodotto cosn1etico detto « endocrene », che avrebbe lo :scopo di « nutrire » la · pelle~ è largamente u sato dalle donne. Esso contiene estradiol sintetico, un composto estrogeno che si è dimostrato in grado di favorire il cancro (ricerche di W. W. Gardner e collaboratori nei topi) : il prodotto può dunque essere pericoloso. Ancora una volta la radio h a salvat o una vita umana in circostanze dra1n1natich e : un farm acista di Berlino, nel fornire delle pastiglie per la tos·se ad una cliente, si era 1sbagliato e aveva consegnato pastig'lie velenose; mediante la radio egli è riuscito a prevenire l'avvelenamento: descrisse personalmente al microfono i connotati della sconosciuta, ch e un 'ora dopo riappariva nel suo negozio a cambiare la scatola : ella aveva sentit o la notizia poco prima di prenclere la prin1a pasticca.

Per m ezzo di falsi documenti, certo Giuseppe Una nuova legge in Romania ha creato una Ca·ssa di cr edito, ris.p armio e prestiti destinata . Minali si era fatto accettare quale medico condotto interno riel Verniere, a Cas tagnaco, fraal personale sanitario di assiStenza presso il Mizione di Menà; aveva praticato delle iniezioni enni~tero di sanità e d'assistenza sociale. Oltre al personale del Ministero predetto , può farne parte dovenose e. tentato qualche atto operativo; è stato smascherato a cau sa delle su e ordinazioni ·s trail personalP. t ec11ico e ausiliario di altri Ministeri o d 'istituzio11i 1statali. vaganti.

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« IL

SERAFINO Il 6

marz~

POLICLINICO

BELF ANTI

u. s. è 1norlo a Milano il prof. sen.

SERAFINO BELFANTI.

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Nato a Castelletto Ticino (prov. di Novara) il 28 marzo 1860, dopo un 'infanzia ed u11a adolesce11za non privi di dolori e di disagi Egli si era laureato in Medicina all 'U11iversità di Torino nel 1886, e, :trascorso un breve assi t entato presso il prof. Giaco a, era divenuto nel 1887 assisten!c di quella cli11ica 1ncdica, allora diretta dal prof. Bozzolo.

Qui Egli compiva quelle Sue pri1ne ricerche nel1:allora nascente campo della batteriologia e dell 'im1nunologia, e particolarmente sui · inicrorg·anismi del tetano e della diflerile, per l 'ul timo dei quali Egli fu il primo a riconoscere la diffusione agli organi (broncopolmonite) e l 'importa11za d ei portatori, che lo co11du ssero nel 1894 alla Ji])era docenza in batteriologia. Per questa Sua particolare preparazio11e scientifica, che alla pratica inentalità del clinico Gli ave. Ya permesso d 'unire una sicura conoscenza })roprio dei germi t ossigeni e, di rifles·so, dei fatti su cui si fondava la neonata sieroterapia, Egli fu allora chiamato prima a far parle del comitato promo-· tore, e subito dopo a creare ed a dirigere l 'Istituto Sieroterapico Mìlanese. Da quel momento, si può dire che la storia della Sua vita si fonde con quella di questa iistituzio11e, alla quale Egli dedicò tutto se stesso, nelle ore amare della lotta e dell 'insuccesso forse anco-r più ch e in quelle liete della vittoria . Que·sta istituzione, che credo unica nel mondo pel modo come nacque e co1ne fin dal principio fu concepita, era per Lui quasi una par le di se stesso; e chi ha seguito l 'opera 0

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~UM.

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Sua dai primissimi a11ni fi110. ad oggi, 11011 r\esce a pensare all 'una senza associarla all 'altro,· ed ogni giorno più sen t e lo strazio della fine di quella Sua presenza che, materiale fino a poco pii.1 di. un anno fa, mora~mente noi sentiva1110 ancora fino al tri ste giorno della Sua dipartila. La Sua mente ad un tempo disposta alla ricerca scientifica come all 'azione pratica, la va·stilà delle vedut 1~ e l 'entu sia~mo ancora quasi giovanile per quanto di 11uovo e d 'interessante apparisse nell 'i11tero campo biologico, erano ten1perati sempre da un acuto senso critico e da una 1sicura conosceuza della vita e degli uomini; la pron Lezza del! 'associazione d 'idee, ed anche quella viYacità di fantasia senza della quale il lavoro scientifico dive11ta pedante fatica puramenle e~ecutiva, Gli facevan vedere o pensare in·sospettati rapporti tra fatti apparentemente lontani e disparati, offrendo camlJO a quelle ipotesi di lavoro ch e Egli sottopon eva poi, personalmente o a mezzo dei 1Suoi collaboratori, al crivello della pratica sperimentazione. Ma a questa Sua mentalità geniale e pratica ad un tempo, Egli associava un temperamento d 'artisla, che 1si rjvelava nel sorriso di glicini e di rose di cui aveva voluto allietare le rigide strutture di questo stabilimento industriale, nel Suo amore pei classici, nel ,Suo vivo scntime11 to della Natura, com e nella particolare grazia e vivacità che faceva delle Sue conferenze ·scientifiche come dei Suoi di scor si, specie quando più ne sentiva il teina, un vero godimenlo dell 'in lelletto per chi Lo ascoltava . ei Suoi rapporti coi collaboratori e coi dipendenti, Egli fu sempre, per sentimento ed anche per concezione, paterno; ed il Suo tratto modesto ed affabile ch e ispirava ad un tempo affetto e rispetto, ne faceva davvero, com 'Egli stesso desiderava essere considerato, « un padre coi suoi figli », piuttosto ch e un severo ·superiore . Non è a crede:-e però che questo Suo tratto umano e cortese lo rendesse debole : per tutti 11oi come per Lui stesso ! '. interesse ed il progre·sso dell 'I lituto Egli voleva che stessero al di sopra di tutto, e non mancava di far sentire la Sua severità a chi non L 'intendeva, pronto però se~pre al perdono verso chi riconoscesse e riparasse al Sl.!O errore. Un poco Gli era forse anche avvenuto quello che succede ai pabbi, a cui i figlioli sembrano bàmbini anche quando sono adulti; sicchè nel potente Istituto, popolato ormai da parecchie centinaie di dipen denti, che in buona parte vi erano venuti solo in questi ultimi anni, talora pareva a me eh 'Egli vedesse un po ' ancora la modesta casetta dove si lavorava tutti insieme nel b.reve spazio, di poche stan ze, stretti contro le difficoltà della vita quasi . come una famiglia. 'Ma appunto per tale Sua c011cezione quasi fa111igliare di questa comunità di lavoro, creata e ,-oluta da Lui dall'inizio e<l in tutti i isu oi successivi sviluppi, Egli era vici11 0 sempre a quanti qui laYoravano, fossero essi giovani alle loro pri111e armi o uomini ch e aYessero avulo già dietro di sé una vi la scientifica prima della loro venuta all 'Istitu to; a volte ·su ggeriva il tema dei loi:o lavori, 111a ancbe quando così non era lo Yoleva co11o ~ cere e lo discuteva amichevolmente, e 11on di ra<lo col1' uno o coll 'altro di noi parlava dei propri laYori in corso od in progetto, con quella sana 111odestia cl1 'è di chi, appunto perchè sa, non disdegna, ed anzi desidera anche il parere altrui; e sempre, anche quando il Suo lavoro di direzione e di ri -


[ANNO XL VI, N1r1vc . J-5]

SEZIONE PRATICA

cerca più Lo assorbiva, Egli trovava il tempo di leggere i lavori di tutti noi p_rrma ch e fossero inviati per la pubblicazione, non di rado commentan.doli o discutendoli. Perciò, i1on soltanto la ,S ua opera pratica ed organizzatrice si incarna n ei successivi ·s viluppi del1'Istituto, ma anche la Sua opera scientifica non si limita alle pubblicazioni che portano il Suo norne, ma si riflette in qualche modo in tutto il lav-0ro qui oompiuto da tutti i Suoi collaboratori, nei campi che a prima vista p<>Sisono apparìre più . disparati e lontani. Non poço, n è di poco valore, è stato, del resto, il lavo,r o Suo personale, a11che facendo a·strazio~e dalle molte ricerch e richieste dalla speciale n atura delle industrie a cui si dedica il Sieroterapico, ricer che ed esperienze i11 buona parte non destinate alla pubblicazione. Un 'esposizione analitica di tutti, od anch e una ]oro se1n plice enumerazione, ci porterebbe troppo lontano; perciò mi limito ad accen11are ai gruppi di lavori di maggiore interesse. Dopo i lavori precedenti alla fondazion.e d.el Sieroterapico - e dei quali sono ip:lportanti quelli s ul bacillo del. t etano, . e l 'altro ch e dimostrava l 'imporlan za dei portatori n ella diffusione della difterite - n e abpiamo un primo grupp-0 in collaborazione con Tito Carbone - Suo intimo amico e compag110 d'Università, poi Suo assiste11te ch e c~mprende quello, notevolis·simo come lontano precu.r sore 1.i studi ed indirizzi moderni, sulla natura dell 'antitossina difterica (1897), tema ripreso poi dal Nostro nel 1902; e gli altri sulle « sostanze tossiche nel .siero di animali inoculati con sangue eterogen eo ))' prima constatazione d ella formazione di emolisine, anteriore di qualche m ese alle rieèr che del ~ordet (1898) , e sulla stretta ·specificità del siero antistreptococcico (1897) . Un altro gruppo n1olto inter essante di lavori del Nostro è quello riguardante gli enzimi. A questi Egli . aveva dedicato le Sue prime fatiche scientifiche, ancor prima della laurea ; vi era :ritor:qato in seguito, ed aveva voluto, fin dal 1907, che una Sua collaboratrice - posta poi a capo di una apposita sezioné dell'Istitut-0 - accanto ai preparati opoterapici ed ormonici curasse quelli enzimatici. ·Ma dal 1923 fino, 1si può dire, ad oggi, Egli aveva poi intrapreso tutta una serie di notevolissime ricerche, le quali, partite da alcune esperienze ispirate dal desiderio di n1ettere a punto la preparazione ed il dasamento dell 'insulina, attraver• so il ritrovamento• nel p an cr eas di una sostanza iperglicemizzante e di altre emo- e leuoolitiche da questa derivate ed in seguito identificate colle lisocitine, si vennero poi sviluppando in un ampio studio, compiuto assieme al con:sulente chimico dell'Istituto prof. Contardi e ad altri oollaboTatori, su tutta la questione delle fosfatasi e del loro significato fisiologico e patologico, in campi div·e rsi ed apparentemente di·stanti. Éd ancora tre giorni prima di morire Egli vol~e impostare un vastoi piano di lavoro, affidato a collaboratori, sull 'azione della lisociti11a sui protozoi e sull 'i~­ timo m eccanismo di essa. Alla Sua m ente vasta e pronta ad accettare ogni novità che si presentasse con solide b ?si , tesa sempre a scor gere la via ~a percorrer e più che incline a contemplare i successi raggiunti, si deve la larghezza del campo in cui è venuta man mano spaziando tutta l 'attività, scientifica e pratica, del1'Istituto, ch e già pochi an11i dopo il suo inizio

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al territori') strettame11te 1nedico, r appresentato dal siero antidifterico, aggiungeva quello veterinario col vaccino anticarbonchioso (t erritori poi ampliati col moltiplicarsi delle Sezioni d edicate all 'uno -0d all'altro), 1na che in seguito si estenoeva an ch e alla batteriologia industrjale ed agraria, già toccata a varie riprese dal Nostro con lavori per sonali e dei collaboratori, e poi concretatasi in u11 'apposita ,Sezione dal 1919. Accanto a ques ta Sua opera scientifica e pratica, 11on dobbiamo dimenticarLo oome ·divulgatore della Scienza : fra i profani colle Sue 1n olte confer enze; p er gli ·stude11ti, coi cor si Universitari tenuti da Lui e dai Suoi collaboratori, colla costruzione ed arredamento dell 'Is lituto batteriologico universitario nella sede stessa del Sieroterapico, colla cooperazio11e apportata fin dal loro inizio agli Lstituti Clinici di perfezionamento, e col largo su ssidio assegnato dall 'Istituto all 'Università di Milano ; fra i medici, i farmacist i, i tecnici delle industrie italiani, cogli appositi cor si di p erfezionamento organizzati per parecchi anni all 'Istituto; per i biolQgi tutti, coi corsi di co11ler enze pur~ qui varie volte organizzati e colla larga e. gratuila ospitalità offerta n ei laboratori scie11tifici dell 'l stituto a studiosi italiani. e stranieri. Nè d0bbian10 dimenticare quanto Egli fece per portare l 'est ero a conoscenza dei lavori italiani, colle pupblicazioni bibliografi.ch e ed anche originali (Bollettino della Sezione italiana della Società internazionale di micro.biologia) redatte in francese, appunto per r enderle intelligibili a chi nort conosca la nostra lingua, e colla partecipazione a congressi internazionali. Ed ancora dobbiamo ricordare com·e dall 'Istituto ..siano u scite, fi11 dai primi anni (1896), _delle « Comunicazioni», mutatesi poi in run primo giornale regolare, la « Rassegna di bacterio--, opo- e sieroterapia » (1903-1908), dalla quale prese origine la « Biochin1ica e Terapia Sperin1 e~tale » rin1asta al Sieroterapico fino· al 1915. In seg·uito i1acquero, ·s empr.e a ,Sua iniziativa o col Su-0 consen so, oltre alla « Terapia », ch e ha compiti più streti amente pratici, anche << La Clinica Ve1.erinaria », - il « Bollettino dell 'Istituto Sieroterapico Milane;se », ed il citato << Bollettino della Società i11ternazionale di Microbiologia >>; m a a me sia lecito anche di accennare ad un foglietto stampato per qualche tempo soltanto, col benevolo consenso ch 'Egli dava anche alle iniziative scientifich e nleno largamente accette , per formar e quasi un aggruppamento ideale di quanti , in Italia ed all 'estero, si inter essavano ai problemi di immunità i1elle piante. Se il Sieroterapico era, per così dire, la creatura predil~tta del Nostro, ciò n on vuol dire ch e vivissi1ni non fossero in Lui altri affetti. Voglio dire, l 'amore alla famiglia; il culto ardente ed operante per la Patria; e, non ultimo, il vincolo t enace che L 'univa al pae·se natio, alla Sua bella ed amata Castelletto, dove t utti Lo a1navano· e ch 'Egli aveva colmato di beneficenze e d 'aiuti in ogni can1po, dall 'istituzione dell 'asilo i11fan tile a cui aveva provveduto fin dai tem.pi delle Su8 inaggiori ri1s tr ettezze economiche, all 'acquedotto studiato e progettato a Sue spese fino dal 1902, ed an cora appoggiato in ogni maniera fino alla sua recente Tealizzazione; e pro,p rio a quest<? Suo paese Egli h a voluto dedicare le fatiche rubate al Suo riposo in questi ultimi anni, colla pubblicazione dell 'i11teressante e bel volume storico « Ca~tellt-tto sopra Ticino » (1938).


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« IL POLICLINICO »

Acca11to alle molte amarezze ed alle non p oche soddisfazion i di questa Sua lunga vita di lavoro, non mancarono n aturalmente al Nostro i ricon o·scimenti ufficiali e le onorificenze. Egli er a infa lti membro d elle Accademie mediche: Lombarda, di Torino, di Roma; della Giunta Esecutiva del Consiglio Nazionale delle Ricerch e, per la Biologia; socio corrispondente d ell 'Accademia Medico-Fisica Fiorentina ; membro eifetlivo e vice presidente del R. I stituto Lompar<.lo di Scienze e Lett ere; 1nembro della Deutsch e Akademie der Naturfosch er, d ella Bioch emical ,S ociety di Lo11dra, e della Commissione permanente della Società Internazionale di Microbiologia; rr1embro onorario dell.:t I11dian Academie of Sciences; socio corrispondente della Wiener Gesellschaft fiir Mikrobiologie . Era inoltre Tessera d 'onore d el P. N. F ., al quale er a iscrilto dal 1923; Grande Ufficiale della Corona d 'Italia; Cavaliere d el lavoro ; Senator e del Regno; Gran Croce d 'oro della Repubblica d 'Au stria . Inoltre all'Istituto aveva avuto la Yisila di numerasi person aggi, dai molti scienziati italiani e stranieri a S. M. il Re. ~la ciò che riuscì forse più di tutto gradito al Suo cuore, furono gli 011ori ch e Gli resero allievi, dipendenli, colleghi ed amici in occasione di qt1alche importante ricorrenza d ella Sua vita; così le feste pel 25° anno del Sieroterapico, n el 1919, . e così pure le onoran ':e a Lui rese _pel cinquantesimo anno d ella Sua laurea, nel 1937, concretatesi n ella formazione di una borsa di studio intitolata al Su o nome nella R. Università · di Milano. Nulla più che l 'affettuosa ammirazione p er Lui e per l 'opera Sua Lo commuoveva e Lo allietava; e di tale affetto è ora purtroppo ultima testimonian za l 'unanime rimpianto di quanti Lo hanno cor1osciuto ed amato . DoMENrco CARBONE.

[ANNO XLVI, NuM. 15]

RASSEGNA.. DELLA.. STAMPA.. MEDICA Chin. M ed. Jou•rn. , ott. -

J. HuA L1u e H. Hsu.

Paralisi d elle corde vocali. Sp eriment., M. A. CEsTARI. Tbc. sperimentale del polmone collassato. - E. V1DARI. Genesi di ulcerosi e di cirrosi d el feg. O. CARERA-COMES. Dieta acida ed alcalina. · Are i~ . p.le Se. Med., ott. B. SALOTTO. Diabete normoglicemico. Miincli. Med . Woch., 11 nov . J. KRETZ. Lotta co11tro la tendenza al cancro mediante le diete. H. J. T.AUBER e al. Influenza delle vitamine solubili sul cancro. M ed. J(lin., 11 nov. H. H1LPERT. Trattam. del morfinismo. - Referendum sul prontosil in g inecol. Brit. Mei. Jou1rn., 12 nov. C. H. BEsT, Eparina e tro1nbosi. - A. I. PR1cE e A. B. REPER. IpoglicBmia spontanea. _ Journ. A. M. A ., 5 nov. - G. C. SHATTUCK. Deficienza nutritiva e sist. n erv. C. M. EKLUND e al. Encefalite umana d 'orig . equina . Amer. Journ . M ed. Se., nov. - E . Scu16nT. Rigeneraz. d el sangue nell 'uomo. - Y. W. J. BRUCKNER e al. Anoressia nervosa e caches·s ia pituitaria, - S. DoRsT. Ipoglicemia cr onica. Acta M ed . Scand., 1-11. - A. ENGEL. Condizioni somiglianti l 'acondroplasia; condroosteodistrofia . - P. BAH UNSEN e al . Effetto supbiettivo col belafenol.-isopropl.-aminsolfato n ell 'adulto normale. - I. ,STXHLE. Tbc. polm. cavern()lsa trattata con pnetimotor. doppio. Joarn. A. M. A., 29 olt. - L. BIERRING. Infezioni focali. - N. R. ABRAMS e W. j3AUER. Trattam. dell'artrite reumatoide con alte dosi di vit. D. P. C. BucY. La sulfanilamide n el 'trattam. dell'ascesso cerebr. e n ella prevenzione della meningite .

...

Indice alfabetico per materie. Acetabolo: ricostruzione: rive11dicazione . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. « Anemia mediterranea »; orier1tamenti clinici e dell 'ematologia e loro rapporti con l ' . . . . . . . . . . . » Aracnoidite fibrosa periotitica: intervento . . . . . . . · · · · · · · · · >> Arit mie dei Yecchi . . . . . . . . . . » Astenia: stato attuale d ella questione » Atlante: sublus·sazione anter.: riduz. t ardiva . . . . . . . . . . . . . . » BELF ANTI s . . . . . . . . . . . . . . )) Bibliogr afia . . . . . . . . . . . . . . . » Broncografia : alterazioni elettrocardiog rafich e prodotte . . . . . . . . . . » Diabete n eurogeno : il pro.ble1na del » Digitale: impiego . . . . . . . . . . . » Dolori sacrali : isig·nifica to . . . . . . . » Elettrocardiografia con derivazioni tor acich e mult iple . . . . . . . . . . » Emorragie : grandi nella zona di gu erra : trattamento . . . . . . . . »

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Gastriti croniche . . . . . . . . . . Pag. Gastroenterologia: comunicaz. varie n Gomito: fratture intra-articolari . . » Insulina: lipodistrofie da . . . . . >) Ipertiroidismo: indicazioni terapeutiche nell ' . . . . . . . . . . . . . »Malaria: .recenti acquisizioni . . . . . • » Malattie da ultra-virus e psoriasj . . » Osteosintesi t emporan ee . . . . . . . » Pericardiectomia . . . . . . . . . . . » Pneumococchi : infezioni d a n el1'infanzia: cura con sulfopirina . . » Sangue: prova della sedimentaz. . . . » Sangue: trasfus. in tempo di guerra » Schizofrenia : cura insulinica . . . . 696, Succo gaistrico : studio . . . . . . . ·. » Streptotricosi . . . . . . . . . . . . . » Trofoedema cronico : caso . . . . . . . » Trazione diretta transcheletrica : studio batteriologico d ei fili di Kirschner . . n

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Diritti di proprietà riservati. - Non è con.sentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito aà autoriz:uit.ione scritta dalla t'edat,ione. ! vietata la pubblicazione di sun_ti di essi sen_(a citarne la fC?"te. L'EorroRB

A. P0Lz1, resp.

C. FRUGONI, Red. capo . Roma, Stab. Tip. Armani di M. Courrier


A.NNO XLVI

Num. 16

Roma, 17 Aprile 1939 ·Xl II

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

PRATICA I

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI PREZZI

D'ABBONAMENTO

ANNUO

AL

Clinico Medico di Roma

« POLICLINICO »

PER

IL

1939

Singoli : Italia Estero Cumulativi: Italia Estero (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settiman a le) L. 70 L. 115 (2) ALLB DUB SEZIONI (pratica e medica) . . L. 110 L. 165 L. 65 (3) ÀLLB DUB SEZIONI (pratica e chirurgica) L. 110 L . 165 ( 1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . . L. 55 (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 55 - L. 65 (4) ÀLLB TR8 SEZIONI (prat.• med. e chirur.) L. 140 L. 195

Un numero separato della SEZIONE .MEÒICA o della CHIRURGICA L 6; dell a PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. Note e contributi : V. Neri: Il regime dei riflessi tendinei e cutanei nelle compressioni della coda. equina. Osservazioni cliniche : C. Pignocco: Su di un tumore maligno primitivo dell a pleura con versamento ematico e parziale trasformazione dell'emoglobina in bilirubina. Sunti e rassegne : VITAMINE E AVITAMINOSI: G. Uarrièr e e P. I. Gineste: Le avitaaninosi. - G. Cocchi: Sindrome beri-berica riscontrata in alcuni bambini sardi: contributo clinico ed anatomopatologico. - R. Jeesen: Polinevrite e vita.mina B 1 • - G. Mouriquand e A. Leulier : Il rachitismo e la vitamina D. - GINECOLOGIA E OSTETRICIA: I . Amereich: Sintomi l ontani nelle malattie ginecologiche. - P. Lavand.'homme : Conseguenze tardive della vagina artificiale. - R. Koch: Il taJglio cesareo addominale ripetuto. - K. Buhler e H. Zettel: L'interruzione della gravidanza nella tubercol osi polmonare. - STOMATOLOGIA: P. Adloff: L a paradentite. - J . Kirsoh: La di31gnosi di focol ai inifettivi cronici nella dentatura. - EPIDEMIOLOGIA : A. C. Troup, R . Adam e S. P. Bedson: Piccola epidemia di psittacosi nel Giardino Zoologico di Londra.

01scussioni importanti : Sui disturbi funzionali della voce. Cenni bibliografi,ci. . I Maestri : Il proif. Pio Bastai a lla Clinica Medica di Padova. Accademie, Società Mediche, Congressi : R. Accadeµi.i a delle Scienze Mediclhe e Ohirurgiche di Napoli. Società Medica del Friuli. Appunti per j( medico pratico : CASISTICA E TERAPIA : Pancreatite cronica latente. - Le tiroiditi acute. - Ittero intermittente giovanile. - La motilità gastrointestinale nella anemia ipocrronica essenziale. Amebiasi del ;pene. - SEMEIOTICA: L 'asserita ipofon esi dell'a.pice con polmone destro normale. - LABORATORIO: Un nuovo metodo di con-0entrazione per la dnnos trazion e dei bacilli della tubercolosi nelle feci. - PROBLBMI CULTURALI: Direttive anatomo-cliniche per l'educazione del m edico. - VARIA. Nella vita professionale : Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. - Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

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NOTE E

CONTRIBUTI

Il regime dei riflessi tendinei e cutanei nelle compressioni della coda equina. Prof.

V1NCENZO

NERr (Bologna).

Jl regi1ne dei riflessi nelle compressioni della coda equin.a è del t utto diverso dal r egim e dei riflessi delle co111pil'es.sion.i midollari. Nient re queste ultime si manifestano di regola con t111a :1riflessività localizzata in corrisponde·n za al limite su1>eriore della lesion'e e con una i1>erriflessività generalizzata a valle della lesione, le compressioni ·della coda equin a, al pari di ogni lesion1e delle vie centripete o centrifughe <iell 'ar co riflesso si m.anifestano di regola co11 u11a Ìpo od arifle~sività generaliziata, più o meno estesa, più o meno aocentuata a sec011tla del nun1ero delle radici comrpre~se e del diverso grado d ella compressione stessa. · Solo una compre~sione extra-durale in prossin1ità ·del foro di ~oniugazione, potrebbe n1a r>i fe&tarsi con un 'ariflessività lo·c.alizzata nel1·.ambito del nerYo radicola re con11)resso. at-

traverso la guaina durale. l\1a coll 'estendersi della com p1ressio·n e .alla coid a e1quina, all 'ariilesFii vi tà localizzata iniziale finireb,b e col sostituirsi u.n 'arifles5ività a distribuzione pluriradico lare. Le radici nervose che coslitui·&cono la coda equina ten•gono sotto il loro dominio tutti i riflessi te ndinei e cutanei degli arti inferiori, comp1reso il riflesso cremasterico, che ha il ~uo centro riflesso a livello· d el ,secondo segmento lon1bare; il riflesso bulbo-cavernoso che ha il suo centro riflesso .a livello del terzo segmento saorale; il riflesso anale che si n1anif.esta con una contrazione dello sfintere esterno dell'ano e che h.a il .s uo centro riflesso a livello ·del quinto Begmento ·s acrale; e infifl(l il rifle&so d ell'elevatore dell 'ano, il cui centro è .1 livello dell'unico segmento coccigeo. Nelle compressioni della coda possono distinguersi a l trettanti livelli quanti sono i fori di coniugazione che vanno dalla seconda vertel1r.a lombare alla seconda vertebra Racrale e { h e si ·esten,d:ono su di una lunghezza di circa 18-20 cm. Jl li vello superiore della co111pressi0Iie è di 1


« J L POLICLINICO »

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regola determi11ato dall 'abolizio11e del riflesso 01 dei riflessi corris1ponde11Li alla r:adice j)iù a i La. La deter111inaziòne d el li vello inferiore, che 11elle con1pressioni midollari può . essere delin1iliato dall 'arresto de.i riflessi di difesa, si sottrae ,d i regola qui ad og11i indagine. Più alla e più e. tesa è la comp1ressione e più I:ariflessività sarà ge11era lizza ta, tanto più bassa ,è la lesione e ta11 lo più lin1itata sarà l 'ariflessività. . Pre11deren10 .&u ccessivarnenLe in esame il r egi111e d ei riflessi tendinei e in se·g uito quello dei rifles&i . cutanei. Per ineglio com.prendere il r egin1e d ella riflessività nelle lesio·n i della coda, .g ioverà tener prese.r1 ti taluni dati a11aton1ici, sopratutto in vi5ta cLi un intervento. Le radici più alte, ooc:upano all 'inte:r110 del sacco 1dturale la posizio ne più laterale , n1e11tre le radici più b ,a sse occupano la parte mediana. La guaina durale ch e avvolge il n ervo radic,olare form.a to dalla coalesce11za della radice anteriore e posteriore, si sta,c.ca ,d al sacco durale a metà circa del corpo vertebrale p.er dir igersi ad angolo acuto verso il foro. di coniugazior1e sottostante. Qu€sta disposizione fa sì e h e u11a leE>ione extradurale cl1e comprin1a ]a coda equina .al disotto e all 'indentro della guaina durale rispar111ierà il n ervo radicolare e si ma11ifesterà quindi con sinton1 i di sofferenza d elle: radici sottostanti. TJ na dellre· cause più freque11ti di con1p•r es5ione della co da , ,è data dall 'eTnia del disco i11tervertcbTale. La sede più fr equente dell 'ern ia del disco è lo spazio intervertebralé tra 4a. e 5a vertebra lo·n 1bare. Or bene tra 4a e 5a vertebra ìon1b·a re P'a ssa il ±0 nervo lomb·a re; ~i potreb1 b1e dunque credere ch e questa radice subisse la co111pr essione da parte d el disco erniato e .si n1anifestasse qu·i11di con un 'arifles~ività nel dominio· della 4a radic:e lo1mbare. 111 rea ltà, il più delle volte, le cose no·n vanno co~ì . L 'ernia nella sua u s.c.i ta laterale dal legamen to longitudinale posteriore, risr)armia il 4° n erv0 lon1b·a1'e, ch e sfugg·e alla con1pTessione p er la s,u a obliquità, e schiaccia il sacco durale 11el su o n1ar·g ine estern o pizzicando la 53 radice 10111bare cl1e occupa la parte eRterna del sacco durale e le radici att~gue . Si spiega c-0sì l 'app.a r e11te varado:'s.alità di 11na co111pressionie fra ±a e 5a verteb1~a ser1za conco111itante l esiorle del ±0 n er,10 lombare. Giova t ener presente qu esLa dis1)osizione :inato111ie,a sopratu tLo dal punto di vista della topografia , . .er1 eb·r o-radicolare per n on sugger ire al chirurgo u11a la111 ineclon1ia ch e rischiP-Ifhbe di esseTe al li,-ello sottostant e alla le• s1one. 1

1

[ ANNO

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ì\Ul\f.

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Non ap1p ena . la co111 pressio·11ie i11 teressi alcuIl€ radici si potrà constatare un 'associazione di ariflessività e di iporiflessività a seconda del diverso g rado ·d ella compressione sulle r~tdici ste~ se.

Merltr e n eil le co1npressioni endodturali si constata di regola un prog r essivo estendersi d ell 'ariflessivit à che va di pari passo coll 'aggravarsi della co111pressione, in talune con1pr~5,s ioni extr.a<lurali :p1uò osservarsi una f luttiia.zione della rijlessività, cl1e va di pari passo col diminuire o coll =aggravarsi d ella co1n pressione stessa. È ciò che si osserva talvolta n elle com1prressio11i d ella coda da angioma vertel,r8le, o 11el morbo di Pott lon1bo-sacra] e: Le sindr01nì di co1npressione della coda equina nel corso deJl 'Avol1izione di un morbo di -Pott lombare o sacrale .s ono relativa1nente rare. 1\-la è relativam·ente frequ ente in qu esta locali zz~­ zione constatare delle sindromi radicolari, cl1cr ealizzano un abbozzo di sindro111e della coda . A seconda dell 'aun1entare o din1inuire del] a c0111pressione p1u ò c'o nstatar si in questi casi llJ10 scomp.a rire od un riapparire di riflessi, · e' ·enien za ·quest 'ulLim.a che di re-gola coincide rollo svuotar.si dell 'ascesso n ella fossa iliaca. La stessa flutLuazione d ella riflessività può pure cor1stata rsi n ei IJrimi t e1n11i d ell 'eTnia del dj sco. Ciò posto, io desidero ricl1ian1are l 'att e11zion e su talune peculiarità che accompagr1a1lo· l 'abolizione o la diminuzione clei rifle&si n ella 1con1,p re<Ssion e della c-0da. E noto ch e la scon1parsa di un riflesso può· accon1pagnarsi all'inversion e del riflesso stesso,· inver sione ch e è l 'espressione di un.a irradiazione di 15timolo da un segme1lto ineccitabile a d un segmento attiguo di eccitabilità· r1ormale . Dal giorno in cui Babinski richipn1ò l 'atte11zione ~ull 'inversione del riflesso del radio n eJ1,e lesioni del 5° .&egmento cervicale, si 111oltiplicarono gli ese111pi d 'inversione sia agli arti superiori ch e agli a rti inferiori. Si comprende com e anche 11elle lesioni della coda si possu110 c o·n &tatare delle invers ioni, ma queste 11an110 qui talune caratteristicl1e che so110 sfuggite sino ad oggi agli osservatori. Così .avviene talvolta di osservare ch1e la. peroussioi1e del riflesso rotuleo, quando esi ste una cornpressione della 3a radice lo·m bare, i1uò provocare la contrazione del mu·&colo gracile, e degli adduttori . Altra vo·lta la percussio·ne «iel tendin·e ro tuleo ~Tovoca una contra zio·n e dissociata ·dei rr1u5ooli dP1la · coscia e precisam ente del sen1itendinoso e semimembrar1oso. Analoghe inver sioni dissociate o J1arre 11.a ri si riscontrano in casi di con1parsa del 1

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[..\1\•~o XLVI,

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SEZIONE PRATICA

riflesso achilleo; la percussio11e del tendine di oontrazio11e isolata della fa scia e n1anca ta flesAchille può p rovocare la cor1trazione· isolata sior1e ·d elle dita. delle ultime tre dita del piede ed altra volta Nelle lesioni della coda possono osservar~i la flessio ne dell'alluce nella su.a. seconda fa- altre inversio11i e diss<)ciazio·ni , ad esempio : la11ge ccl altra volta una contrazione isolata flessione dorsale e rotazio·n e int.erna del piede del tibiale anteriore. per conlrazione isola ta .del tibiale anteriore; ovQueste iriversiorii parcella.ri c.h e possono va- ' 'ero, adduzione della pianta del p,i,ede per conriare col variare della sede e della gravità deltrazione del tibiale posteriore, o ancora fle5la con1pr&sione .sono rivelatrici di ~o fferenza - sione isolata dell'alluce e co·n temporanea estendella coda equina; es~e sono l 'espressione del sion•e delle altre dila. diffondersi dello stimolo alle fibre rispettate In un caso di compressione della coda da dalla comp1ressione. ernia del disco fra la 3a. e 4a verteb1ra lomE prendian10 ora in ,esan1e il r e•gime dei ri- bare visib41e ai raggi e felicen1ente operato dal flessi cutanei. A seconda della sede e della prof. Putti, lo st1isciamento della pianta del an1piezza della co,mpTessione noi potremo con- piede nel suo b ordo interno provocava un movistatare le alterazioni più dive.rse della riflessi- n1ento di adduzione del piede a sinistra ; lo vità cutanea. A differenza dei riflessi t endinei, st.risciamento del borùo esterno era seioauito da che si manifestano sempve con un ipo, o,d una l1eig gera fles5ione dell'alluce e del mignoun 'ariflessività, i riflessi cutan·ei possono tal- lo e da e&tensione delle altre dita. A destra involta essere più vivaci, vivacità che è l 'espres- vece lo striscian1e11to della pi.anta del piede sione di uno $lato irritativo della radice da provocava costanterrtente u11a flessione · isolata cui dipende il riflesso. del 2° e del 3° dito. Queste inversio11i dissociate dei riflessi tenCosì ad esempio il rifle-sso gluteo, 'che &i manifesta oon la con.trazione del grande g luteo di11ei e cutanei sono del lutto caratteristich e per strisciamento della parte media della na- nelle compressioni della coda equina; m a esse tica anzich è provo care una contrazione iso- TJon costituisco110 che una p·a rte del quadro Jata della natica, p11ò provocare una serie di semeiologico della sofferenza poliradicolare contrazioni, una soTta di mare ggiamento, che chè in realtà, e. i dii&turbi motori e i disturbi può per,sistere per qu·a lche tempo dopo l 'ecci- sensitivi ch e caratterizzano le lesio·n i della cotazione e che talvolta si propaga al semite ndi- da equina, hanno questo carattere con1une di • e~sere disso·ciat.i. no1w e al sem.i membranoso·. l\1i si potrebbe obb~ettare che oggi questo Ma è sopratutto il riflesso plantare che nelle lusso di semeiologia è su1perfluo · dopo la geC<>mplfessioni della coda può subire le modificazioni più caratteristiche. La pia11ta de·l pie- niale scoperta di Sicard, grazie alla quale il de dal punto di vista dell 'innervazione radico- livello di una compressione può essere delilare è suddivisa in due dermaton1i: un derma- mitato con precisione geo1netrica. S,lrei tentato di rispondere a costoro colle parole ·d~ un tc.ma corrispondente al lato inteTno del piede, che è innervato dalla 5a. radice lombare e un grande neuro-chirurgo, Carlo Elsberg, proprio dermaton1a corrir-.pondente alla metà esterna a prop osito dei tumori della coda equina. Pren1esso cl1e i tumori della coda rappred·ella pianta, che è innervato dalla ia radice sacrale. Mentre in condizioni noirmali I' ecci- sentano il 15 % dei tumori e:xt ra e intradutazion€ di ques.te due zone riflessogene .è di re- rali, dopo .a ver parlato ·d elle difficoltà .d i una gola seguita dalla flessione plantare delle dita diagn0si esatta di localizzazione dal punto di e dalla co11trazio11e del muscolo ten.s or,e della vista chirurgi1co, soggiunge: « il lipiodol può fascia lata, q.uando esista una perturbazione ess~ utile; 1na esso può arrestarsi ad un lidel midolJo lon1bo-sacrale, o delle radici ch e vello ch e non corrispo·n de al limite esatto del da questo si diparto110, 1'eccitazio·n e dei singoli tumore pPr dislocazio ne delle radici, per adederrr1atorni della pianta del pieide può deter- renze o placche calcari dell 'aracnoide. In due minare rispo&te diverse che hanno questa ca- casi di nevrite della coda si ebbe un parziale ratte1·istica di essere dissociate o· parcellari. arresto del li piodol alla 2n e alla 5a vertebra Una di queste di~sociazioni è stata descrit- lombare. Questi fatti dimostrano che specialta da Francesco lBonola nelle lesioni della V n1ente in qu esta regione il lipiodol può essere radice lo111bare. In questo caso lo strisciamen- fermato da altri p rocessi all'infuori ·del tuto della pianta del piede p rovoca una flessio- mor.r•. Nei tumori della coda, come per gli altri tumori del n1idollo la diagnosi deve basar si ne isolata delle dita senza contemporanea co·n sull'anamnesi e su accurati e ripietuti esan1i trazio11e del t ensor e della fa scia lata. Nelle lesioni del là 1a. e 2"' radice sacrale è néurologici e sulle 1l1odificazioni della con1· posizione e della presi&ione del liquor. esattan1ente l 'inveffio cl1e suole osservarsi: 1

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cc TL POLICLI N ICO »

1-\IASSl~ NTO.

L'A. richia111a l 'attenzione sul regime d ei rifles<;i tendinei e cutanei nelle coniprcssi(>Di d~Jla co·da equina. Al pari di ogni lesione delle ' 'ie centripete o ce11trifu.g·l1e d·e ll 'ar.c-0 riflesso, le lesioni della coda equi.Ela .si maniEeslar10 con t1na iporiflessività o con una arifl,e ssività più o n1eno generalizzata a 15econda d el 1grado o d ell ' estensione della compressione . .Il livello superiore della con1pressione è det~~rmiJ1ato dall'ari flessi vità cor rispondente alla radice più alta. I riflessi non .solo sono i11de])oliti od ab·oliti, in.a spesso invertiti, e l'inversione h a qui qu·esto caratter e p eculiare di essere dissocia1 a o parcellare . 1

OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALE DEL LITTORIO - ROMA. PADIGLIONE CESALPINO diretto dal Prof. A. SEBASTIANI. 1

Su di un tumore maligno p1·imitivo della pleura con ve1·samento ematico e parziale trasformazione dell'emoglobina in bilirubina. Dott. CESARE P1GNocco, assistente.

Il 1° mag·g io 1934 veniva ricoYerato nel 1Padiglione Cesalpino dell'Ospedale del Littorio, B. Cesare, di anni 67, marmista . I dislurbi che avevano indotto il malato a chieder ricovero in Ospedale richiamavano già l'attenzione sull'apparato respiratorio, avendo egli presentato, circa isei n1esi })rima, t osse con espettorato catarrale, dispnea, febbre alta conlinu a, p er circa 15 giorni. La febbre era quincli caduta, persis tendo tutta:via, sebbene attenuata, la tosse, sempre con espettorato catarrale; finchè alla m et à di marzo erano ricomparse elevazioni termiche serotine, moderate, intorno ai 37°,5, il malato aveva cominciato a ·soffrire di un insiste11te e penoso dolore Tetrosternale, dolori alla spalla destra, dispnea ; e nell'espettorato , p er trè volte, erano state notate striature di sangue. Una puntura nell 'emitorace S. era stata, allora, negativa. Gli antecedenti r emoti , famigliari e personali, 11on erano senza interesse . Due fratelli morti di tumore maligno, non altTimenti precisato. La moglie aveva avuto 10 gravidanze, tutte interrotte da parto prematuro intorno al 7° mese , e solo l'ultima nata era vivente, gli altri es·sendo tutti morti nel primo giorno di vita. La figlia, infermiccia , a veva una RW positiva. Il paziente non aveva avuto malattie fino al 1930, e non aveva nemmeno avvertito alcun segn o di contagio venereo. Ma n el 1930 aveva cominciato a soffrire di cefalea - al vertice e alla nuca presisochè continua. La RV\1 praticata in quel tel!1po ft1 + + +. Aveva fatto una ·serie di iniezioni di preparati di bis1n11to, dopo di che era scomparsa la cefal ea. Un 'altra serie di iniezioni di bi.sn1uto

[ ANNO X.LVI, N'Li\I. 16]

era slala praticata nei primissi1ni m esi de11 ·a11no • in corso. Il soggetto si presentava, al mo1nen Lo del primo e~;;111e, in discrete condizioni generali, bu-0na nutrizione, buona sanguificazione della cute e clelle inucose. Lievi edemi ag·li arli inferiori. Apirettico. En1itorace S. immobile, non dilatato, assenza di marezzature venosP-, superficiali (assenza di tumefazione delle linfpglandole ascellari). Ottu1sità a tutta altezza rilevabile sia anterio1rmente che posteriormente e nella regione ascellare; l 'ottusità si accc1npag·nava a una notevole resistenza alla p ercussione; ottusità vertebrale alla III D.; sco n1parsa dell 'area di. 'fraube. Fremito toraco-vocale abolito, ascoltatoriamente ·soffio bronchiale debole, lontano, broncofonia. A D. si notava la presenza del triangolo di Grocco, si ascoltavano alcuni sibili diffusi e qualche rantolo fine alla base. Il cuore, di cui non era delimitabile il confine sinistro-superiore, debordava di due dita trasverse dalla i11argino-sternale D. , e così il fascio vascolare so1)racardiaco. Secondo tono sul focolaio dell 'aorla, rude e riniorzato. · Polso ril1n ico, di freq. 104, di an1piezza e press ione normali. Ten sione arteriosa al RiYa Rocci' Mx. 135, ì\In. 70. Addome alquanto prominen Le, n1ilza di consistenza aumentata, })O]o inferiore de])ordanle due ditn e mezzo dall 'arcata costale ; fegato debordante un dito, di normale co11sistenza, a superficie regolare . Fu subito pra ticata una puntura esplorativa nel1'emi torace S., e si estrassero 20 cc. di liquido limpido, di un color rosso marsala che rjcordava e~a ttamente q.u ello d elle urine di ·soggetti affetti d a ittero statico. Gli esa1ni di laboratorio, prati, cati per un prin10 ocientamento, diedero i reg uenti ri sultati: Reazione di Rivalta + . Albu111i11a 30 %0. Reazione di Gmelin positiYa. Sedimento - dopo prolungata centrifugazio11e sca:riso, ematico, costituito quasi totalmente cla e ritrociti più o 1neno ben conservati, scarsi gra11ulociti, as5enza di cellule endoteliali, di elementi cellulari neopl astici. , Il decorso della n1alattia non presentò, nei primi te:rnpi, 'nulla di notevole. Il malato e·ra, fin dal g·iorno del ricovero in ospedale, apirettico e a11che i di sturbi ·soggettivi s'erano spontaneamente attenuati. Persisteva una notevole dispnea , sebbene non proprio gravosi1Ssima anche prin1 a che fo5se praticata la toracentesi. 1

L 'interesise del caso era costituito, da un lato, . dalla ricer ca della cuasa che ave,ra determin.ato un così cospicuo versamento pleurico , ,e con caratte.ri così' peculiari , sebbene non p1roprio eccezionali; dall 'altra, dall'analisi dei caratteri del versan1ento stesso, e della sua composizione : problema, questo, che alm eno in parte si connetteva con il prii11 o quesito. La RW. n el sangt1e, l1raticata nei primi giorni , fu neg.ativa; s'è vis to , del resto , come il malato avesse da l)OCO finito una serie di i11i0zioni di preparati di bisn1uto. L'e~àn1e d el1' espettorato - catarrale - ft1 11egativo per il


[A~'-O

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bac. di Kocl1. L 'esan1e radiologico del torace no11 diede, com 'è naturale, nessun risul t,ato, e nemmeno fu più dimo1&trativo do po una pri111a toracentesi, in cui furono estratti 1000 cc. di liquido e introdotta picco,l a quantità di aria filtrata; il r eperto radiologico fu infatti quello di una 0 p·a cità a camicia, portantesi dalla base in alto fino all'apice, con n1a55i1na intensità verso il seno costo-diaframmatico·, tanto da nascondere il diafran1ma ; l 'aria introdotta esse11dosi raccolta verso il n1edia&tino. L 'inoculazione r1ella cavia di liquido ple.u rico fu n eg·a tiva : l a cavia, sacrificata dopo un J11ese , non i) rese11tava alLerazioni riferibili a tubercoli. Ad' un secondo esame del liquido ;p1leurico, di cui i caratteri fisici no11 erano mutati, si ritrovò posiLiva la r eaz. di Gn1 elin , e positiva ar1che la reazione di .Jaffè per l 'urobilina. La reazione di Hijmans. van den Ber.gh fu i1egativa, positiva però dopo trattamento con alcool; e il dosaggio della bilirubina (van den Bcrgh quantitativa) diede: UV 20,42 = O, 102. Negati,1a la ricerca degli acidi biliari (reaz. di Pettenkofer). Po5iLive le reazio11i in icro-c11imic h e del ferro. L 'esan1e spetlroscopico del Jiquido din1ostrò un oscl1ra1nento progressivo dal rosso fino a tulLo il violetto, b en evidente -- oprattutto dalla destra del ,,erde: lo spettro caratteristico, se di caratteristica si può parlare, della biliru})ina. iBe11chè l 'anda1nento dell ' infern11tà, l 'assenza, i1el liquido pleurico , di altri elementi biliari ch e non fossero i pigr11e11ti - bilirubina ed urobilina - facessero a i)riori e categorican1ente escludere un 'ipoteti ca e ben eccezior1ale evenienza rli diretto versamento di bile, attra,·er so il diafran1tna, dall e vie biliari intrae,p aticl1e n el cavo pleurico , fu praticalo, u11 pneumoperitoneo seguito da esame radiologico, cl1e avrebbe almeno potuto in parte informare sullo stato della cupola diafra1nn1a tica S, che sia clinicamente Ghe radiologicarr1ente risultava imn1obile , e al disopra della quale l 'opacità era più den sa, n1entre, al disotto , si palpava una inilza aumentata di ' rolume e di con sisten za. Ricerca ch e d 'altronde non die·de pratico risultato perch è l 'ir1troduzione di 1200 cc. di ossigeno staccò appena la ct1pola eip atica, a D. mentre piccole quantità di gai& delimitavano incompletamente il margine SUiperiore verso Sin.; il pol o up·erior e della milza non si era staccat.o dal dia fram111a, l111a densa e con1pa tta opacità int erponendosi tra €n1i-diafran1ma S., ·polo superiore del]a n1ilz.a, 1nargine s t11J . del] 'ala S. del fe~a t o. Nè si i1otè oltre forzar e 1'introd11zion e dcl gas, a 1

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SEZIONE PRATICA

causa delle condizio11i del n1alato , di cui I.a di spnea erasi accentuala. ~Ialgrado la prima e \ acuazione di 1000 cc . , praticata il +-V - furono necesi&arie nurr1 erose altre toracentesi nell 'ulteriore d ecorso della malattia, con estrazion e di quantità variabili d.a i 500 ai 1000 cc. Og·ni volta furono ripetute, nel liquido pleurico evacuato, le indagini ·di labo,r atorio , ·e segnatamente quell·e tendenti alla detèrminazione del tasso bilirubi11ico. Il liquido mantenne fin quasi all'obitus, .g·li stessi caratteri: color rosso-mar5ala, . sedimento ematico. Quanto alla Hijmans van den Bergh, essa si mantenne costanten1 e.n te negati,,a nella prova diretta, e. positiva n ella reazione indiretta. I valori succes&ivamente ottenuti , con la d eterminazione quantitativa, \'e11gon o qui ri1Jortati: 1oracen tesi

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t lV 20,42 = O, 1=02· 1000 cc. )) 13,22 = 0,0(36 28-V 300 )) )) 12 = 0,060 850 )) 12-' 'l )) = 0,040 8 7-VII 1000 )) )) 13,2 = 0,0<36 24-VII 600 )) )) 6,12 = 0,0306 6-IX 300 )) (Due toracentesi erano state, inoltre, prati cate il 5-VIII e il 27-VIII). Il 23-IX 1~ puntura esp1orativa ,p.r aticata, con1e l e precedenti, sull'ascellare p osteriore , fu negativa; ripetuta allora la pur1tura sulla paravertebrale S. , con risultato positivo, fu pratiçata un 'ultima toracentesi, di 400 cc., questa volta con esito in liquido SGhiettamenLo er11orragico, n el cui 15edi.111ento nor1 si rinvennero ch e elem e11ti ematici. · Il malato si mantenne n ei primi mesi di malattia in b uone condizioni generali , senza peggioram·ento dello stato di nutrizione - anzi presentando anche per qu.a lche settimana urt a umento di peso - n è della crasi san guig11a; inten sificandosi tuttavia la dipnea, C•h e ' non traeva molto g io·vamento nen1n1eno delle ripetute toracentesi . Il reperto obùietti,1 0 d el toraoe, come anche ripetuti esami rad iografìci, non mostrarono altro c.h e l 'oscillazio11e d el Ji,·ello liquido - in raiP1p orto con il riproduri;i del versan1ento e le varie evacuazioni di esso - e Io spostan1ento del mediastino verso D. ; al disopra del livello liquido p ersisteva, clinicamente, una notevole ottusità con riduzione del fremito del murmure , e, radiolog ican1ente, una opacità diffusa che non pern1ettf·va una indagine proficua nernmeno d el tratto di parenchima JJolmonare non coperto da] versamento. Si praticarono al paziente oltre a una cura calcica p er via endovenosa - iniezioni di pre.parati antiluetici (arseno-benzoli e bi5-muto) .e dit1reti ci m er curiali. 1

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l< IL P OLICLINICO

Il 9 ottobre, senza che si fossero ma nifestate nuo·ve evenien ze patologiche a carico deg li altri apparati e sisten1i, e in un progressivo aumento della diSipnea e con un peggiora1ner1Lo dello stato generale, osservato peraltro quas i esclu5ivamente n elle ultime setti rriane, , il malato venne a rr1orte. '

C:i si era dunque trovati in presenza rli uu c-0spicuo le :eio11ti11ua1111ente riprodu centesi, versamento plet1rico : versamento emorragico, sia percl1è n el ' liquido pleurico era sen1pre dimostrabile un ~dimento emati-co, sia p erchè la presenza in quantità abbastanza rilevante <li bilirubina non era altrin1enti 5piegabile :.-h e con una trasforrna zione in loco dell 'emogl·)bina del san gu e stravasato, in bilirubina. Nes sun altro dato, ci fornì, per una diagnosi di natura , il liquido pleurico, non rinven endosi ne] sedin1ent.o altri ·e lem·enti ch e eritrociti e scarsi leucociti; non elementi endoteliali, non crllule n eoplastiche. Unico d.a to notevole, sebb en e n eg·a ti vo, quello della prova biologica, l 'inoct1Jaziorie nella cavia. Pleurite en101Tagica, dunque; e pachi pl eurite , perch è 1'ottusità, persi15t ente dopo le tor.a centesi , e, radiologicamente, la persistente diffusa opacità, nonch è il senso di resistenza alla percussione e la resistenza opposta all'ago e alla cannula , indicavano chiaran1er1te l 'esisten za di un rilevante ispessimento d ella pleura parietale. Scartata corrte poco prbbabile - mal.grado i ])recedenti del r11alato - una eziolog ia lueti ca di questa pleurite, una ple.u rite del p eriodo secon·dario infatti aocompagnan dosi di regol.a a manifestazioni cutanee e mucose, nel nostro c:a so assenti, ed in ogni modo essendo di breve durata; ed anch·e una pleurite terziaria, con comitante o no a l e:&ioni gommose pleuro-polmonari cedendo facilrr1ente ad una cura specifica, m entre n·el nostro caso detta cura era rimast.a . senza effetto; scartata, dl;lnque, la natura luetica della pleurite, rimane' 'ano a considerare le due evenienze: di una pleurite tubercolare e precisan1.ente : pac]1ipleurite tubercolare - e di un tumore primitivo p leurico o pleuropolmonare. M.a contro la natura tub·e rc.o lare depone,,a l :esito n egativo della inoculazione n ella ca,ria, e, anche , il fatto che tutto il d ecorso della malattia, dal giorno del ricovero in Ospedale - salvo, quindi , un breve periodo iniziale ebbe a d essere apirettico , solo essendosi osservate, a lung hi intervalli, fugaci elevazioni termich·e; mentre il carattere cosi spiccatan1ente e1norragico del versamento fa ceva propPndere .p iù facilmente ad un tun1ore. Cosicch è, malgrado la mancanza di una vera e 1

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[ ANNO

XLVI,

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propria cachessia; malgrado l'assenza di marezzature venose nell 'emi torace colpito, frequenti, specie n el d ecorso ulteriore dei tun1ori pleurici , e di ingorgo glandolare nelle regioni ai5cellare e sopraclaveare - s~no di così notevole importanza - malgrado infine il n1ancato reperto di cellule neoplastiche n el sedirrie11to pleurico, la diagnosi più probabile apparve quella di un turnar.e maligno primitivo della pleura ; cleponen.d o, sQprattutto, in quesLo senso, l'età avanzata del malato, il così cospicuo versam ento emorragico, l'andamento quasi costantem ente afebbrile. E, data l'ottusità globale, con1pleta - anche dopo lo svuowmento - e l 'opacità diffusa all 'esame radiologico, ci si orientò , come criterio di probabili! à - verso una varietà di quei neoplasmi primitivi della pleura di cui ·è tuttora dubbio se trattisi di endoteliomi o di car cir1omi , e che p erciò. sono anche stati chiamati ~( cancri endoteliali » (Wagner-Schulz): espandentisi diffusamente a cotenna sulla pleura parietale e vi&cerale (forme a corazza). L'.autopsia ·dimostrò: un tumore della pleura S. invadente quasi in totalità il fogli etto parietale e viscerale, con g rossi amn1assi n eoplastici in disfacimento e scarso versamento e1norragico tra i due foglietti. Polmone S. atelettasico ridotto a un piccolo moncone addo5sato alla parte superiore del mediastino con piccoli nodi m etastatici grig·io-gia-J lastri. Grosso nodo in corrispondenza della superficie es.terna S. del p ericardio; tale nodo fa sporgenza alla superficie interna del p e-ricardio e comprim,e il ventricolo e l'orecchietta S.; m ediastini e ili polmonari liberi. Edema e conge16tione al poJmone D. Aterosclerosi iperplastica degenerati,·a calcifica diffusa a tutta l'aorta. va·r ici esofagee. Esame istologico delle masse néoplastiche: stroma fibroso con zaffi di cellule cilin·drich e e cub·i che in parziale d·e gene• razione. Risolto quindi, e definitivamente dopo il controllo dell'autopsia , il prin10 problema e più ~mportante , della n~tul'a ~el caso clinico brevem,e nt.e qui tratteggiato, r1rnane ad analizzare il secondo ·elemento, acce11nato a] principio di questa .e;sposizione; e di proposito s'è tralasciato finora di diffonderci in questa questione, per riasf.umerla poi dopo definito il problema eziologico: intendo accennare alla presenza di pigro.e nti biliari, e segnatamente della bilirubina, nel liquido del versamento pleurico. È questa una evenienza ben più e?rezionale ch e non sia il caso, pur tuttavia tutt'altro che frequente , di un tumore pleurico ,primitivo; e sebbene tale evenienza non sia tale da pern1etterci con5iderazioni ed illazioni


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SEZIONE PRATICA

cl1e evadano dalle conosoenze b e11 acquisite allo stato attuale degli studi, la su a rarità autorizza qualche sommario riferime11to, al caso specifico, delle dottrine oggi più o meno uni' ersaln1ente accettate sulla ge11esi della bilirubi11a. È appeno il caso di accennare ch e la bilirubina d eriva dall 'emoglobina per l 'attività di particolari elementi cellulari cl1e hanno la capacità di fissare il nucleo crorr1atico della (\moglobina, m essa in libertà da lla distruzione d egli eritrociti , e di elaborarlo (mettendo in libertà il ferro ch e viene varian1ente imn1agazzinato e anche riutilizzato) forma11do pig m enti senza ferro di cui il principale è la bilirubina. La struttura della bilintbina non è acc.e rtata; _vi sono sicuramente in essa d egli anelli pirrolici; la sua formula bruta pare essere C 3 ~H 36 .i\"' 4 0 6 • È un pign1ento b·r uno, che da le r eazioni colorate con i diazo-compost.i, e per ossidazione da luogo a una serie di derivati quali la biliverdina ed altri non nleglio definiti composti di varo· colore: c.oleprasna , bil~prasina, coleciamina, coletelina; sulla formazione di questi dérivat.i di vario colore è fondata la r.eazione di Gmelin. Non più ammessa la esclusiva genesi epatica, o meglio epato-cellulare, della bi1irubina, ·è oggi universalmen ente acce.ltata la dottrina della elaborazione della bilirubina - a partire dall'emoglobina - da parte degli elementi del r eticolo-endotelio e segnatamente dei rappr esentanti più cospicui di detto sistema nel fegato: le cellule stellate di Kupffer; ri1nanendo tuttavia p er ora insoluta la ques tione se alla ·elaborazione della bilirubina prO\'veda il R. E. da solo e in toto (Aschoff), o solarnente le cellule stellate di l{up ffer (Wipple, Eppinger), o se per converso la cellula e.ipatica sia sempre la pri11cipale, se non più. l 'esclusi,'a, fl1cina della biligen esi ; o se an cora i due sistemi ab biano un compito associa to , il R. E. prep·a rando, per così dire, il materiale per la formazione dèlla bilirubina, la cellula epatica inter ven endo su cces&ivamente per una più completa e p erfetta elaborazione (Lubarsch , Minkow~,ki) . La reazione di Hijmans van den Berg, 01ggi così utilizzata e preziosa per la sistemazione diagnostica delle. varie forme di ittero, avrebbe messo in evidenza la presenza di due bilirubine, di cui una, più perfetta , proveniente dal fegato dove è formata o dove, quanto m e n o, h a ricevuto la sua ultima elaborazione; I 'altra, formata a ltrove, n1eno perfetta, si tro, verebbe in circolo i11 misura su1p eriore al normale quan·do la cellula epatica non si.a in grado di elaborarla ulteriormente. Con il reattivo diazoico di El1rlich --Prosr h er la prima 1

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da la reazio11e diretta (positiva immediata o rilardata), la seconda da solo la r eazio11e. indiret l a, vale a dire la reazione è p·o sitiva solo dopo estrazione co11 alcool. In tal m odo la reazione di van den Ber gh acquista il significato di elemento diagno sti co dif ferenl'.iale tra gli itteri statici (da stasi, o da alterazione della cellula epatica : re.azione diretta immediata u rit.a rd.at.a) e gli itteri dinamici, da ·e sagerata crr1olisi: reazione indiretta. Altri AA. (Adler e Strat1ss) spiegano altrimenti il comportan1ento della reazione di van den Bergh nelle due categorie di itteri: la bilirubina può trovarsi n el plas1na in legame chimico-fisico diver so con le p roteine p lasma tich e; n ell 'ittero statico essend.o in circolo sostanze capaci di di1ninui~e il g rado di imbibizione d elle proteine sericl1e, cosicch è la bilirubina sarebbe più e\1 idente; mentre negli stati in cui il grado di in1bibizione è maggiore, la bilirubina sarebbe inasch érata e comparirebbe solo dopo il trattamento con alcool, eh.e è un disimbibente (reaz. di van den Bergh indiretta). Con1unq·u e. sia, la genesi extra-epato cellulare della bilirubina è oggi universalmente Dmmes sa; Ja sua formazione extra-eipatica ci rende conto del come essa possa trovarsi in tessuti fuori del fegato e senza ch e possa spiegarsi il suo apporto nè direttamente dal feg.a to e da lle vie biliari, n è indirettan1ente per il circolo rs anguigno. Così PuiJlain e Troisier (citati da Lan1blin g) avevano trovato la bilirubina, formata a partire. dalla en10.g lobina, in emorragie pleuriche; Wid.a l e Joltrain in emorragie meni11g,ee; Wipple e Ifooper nel r)erj toneo o nella pleura dopo iniezione di sangue laccato . Il caso cl1e s'è brevemente riferito rientra irt quest'ordine di osservazioni, non potendosi in altro modo spiegare se non con la trasformazione. diretta, in loco, della emoglobina del sangue strav.a sato, la · preis enza della bilirubina n el liquido i)leurico. Il lPigmento rinvenuto nel nostro caso aveva infatti, della bilirubina, la r eazione d'ossidazione (r eazione di Grnelin); della bilirubina, la diazore.azione con i I reattivo di El1rlich , o a ltrimenti reazion e di van d,e n 'B ergh: e questa fu c.o stantemente positiva solo nella sua forma_ indiretta, ch e, come s'è visto, è caratteristica precisamente della bilirubina di origine extra-epato-cellu]are; della bilirubina i11fine, a're,·a lo spettro di assorbimento, con oscurament-0 progressi,ro dal rosso al violetto. Tuttavia, il pigmento da noi rinvenl1lo costantemente ne] liqu ido del versamento, era esso veran1ente bilirubina, o non piuttosto la ematoporfirina, o ancora, l'ematoidina che fa1

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POLICLI~ICO

cilmente si ri11viene i1ei vecGhi stravasi en1atici, nelle ecchimosi, ecc., per diretta trasformazion·e della err101g lobina in loco ? Una risposta a questa domanda ·è difficile dare allo stato attuale delle nostre conoscenze s u questi nume1 osi, complessi e non perfettamente noti composti derivali dall'emoglobina del sangue. Tanto l 'en1atoidina, infatti, come l 'ematoporfirina hanr10 come oggi ·è generalmente arr1messo, una gra1i.de somiglianza con la bilirub·i na; hanno la ~tessa formula bruta, ma non si è sicuri della perfetta identità. L '·ematoidina, poi, co·n1e il pign1ento che più facilmente si rinviene nei vecchi stravasi sanguigni, ha in comune con la bilirubina una reazione simile·, ma non eguale, alla reazione di Gme.lin: trattata con acido solforic.o essa da un giuoco di colori simile ap·p unto a quello d el classico pig111ento biliare; sui valori cristallografici delle due sostanz.e i pareri sono discordi, taluno attribuendo loro valori diversi , Zoia invece da valori eguali. Secondo Tanhauser, peraltro, la ematoidina non darebbe ·I.a diazo-reazione, caratteristica della bilirub1ina. Sarebb·e questo un elemento da far ritenere trattarsi nel caso nostro, effet1tivamente di bilirubi11a. Del resto, come s'è accennato, la questione della diversità o identità dei due pigmenti è a tutt ' oggi insoluta, sebbene si tenda dai più a credere ad una perf.etta identita: nel quale caso ogni ragio11e di discussio·n e sembra venire a cadere, come non avrebbe più ragione di su ssistere anche la diversa de11ominazione delle due sostanze. Rimane a co11side.rare il cor11porta111ento, nel caso descritto , del tasso bilirubinico nel liquido pleurico del nostro· malato. Confro·n tando i risultati delle H. van den Bergh quantitative praticate, si vede che il primo valore troYato fu il più alto: UV 20,42 = 0,102 (9-V.'36); ·dopo di che il tasso diminuì a UV 13,22 == 0,066 (28'-V) e si mantenne appro·s simativamente intorno a questo ' 1alore fino al 24-VII; fu sensibilmente inferiore nel1'ultima analisi, praticata il 6 settenLb·r e (UV 6, 12 = 0,306); finch è n ell 'ultima toracentesi (23-IX) il liquido non dim ostrò nemn1eno macroscQ\pican1ente la presenza di pigmento biliare, avendo ormai .a cquistato caratteTe nettamente ematico· evidente1nente si trattava ' questa volta , di versamento emorr.a gico di data molto recente. Non può tuttavia non 1-ichiamare l'attenzio11e il fatto cl1.e il tasso di bilirubi11a si sia n1antenuto per circa tre mesi sensibilmente ele,rato, pur manten·endosi sem.pre a valori più bassi di quelli del primo esame. °È evidente è11e , nelle ripetute toracentesi (con1plessivan1 ente cc . 3. 900 in tre n1esi) non si era mai 1

[_.\:\'l'\O XLVI, NuM. 16]

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praticato un completo svuotamer1Lo del cavo pJeurico; si era però, ogni volta, ridotto sensibilrr1ente il volume del liquido; volume che poi era, abbastanza rapidame11te, aurr1entato,. tanto da richied·ere dei successivi svuotamenti per sollevare l'amn1alato dalla dispnea che lo n1olestava. Malgrado ciò, vale a dire malgrado cl1e il versarnento andaiSse sia p11r parzialmente· rinnovandosi, il tasso ·di b1iliruhina si 1nantenne inferior.e, è vero, a quello del ,p rimo esqme, tuttavia sensibilmente costante; anzi in una determinazione, quella del 24-VII, posteriore di solo 17 giorni ad una toracentesi di 1000 cc., la determinazione quantitativa della bilirubina ebbe. a registrare un aume11to considerevole rispetto alla precedente; il che fa .p e·nsare che la trasformazione ·dell'emoglobina ·del sangue ''ersato, in bilirubina, in situ, sia avvenuta jn un tempo relativamente breve, ciò che contrasta con l'opinione diffusa che la bilirubi11a si possa rinvenire solo n egli stravasi sanguigni di molto antica data. Soltanto negli ultimi &Ladi della m .a lattia il tasso di bilirubina diminuì sensibilmente fin ch è, come s'è detto , il v€rsamento divenne n ettame11le err1atico: riacquislando evidentemente il carattere c.h e aveva avuto nei prin1i stadi della malattia, sfu.g giti ' alla nostra osservazione.

È riferito un caso di tumore maligno pri-

n1itivo della pleura con abbondante versan1entl) emorragico e costante reperto di bilirubina nel liquido del versame·n to; l 'esan1e sipettroscopico, le comuni reazioni chimiche, la reazione ·di Hijmans van den Bergh qualitativa dimostrarono trattarsi di bilirubina analoga a quell~ che trovasi in circolo nei c . d. itteri dinamici. Il doS-a!ggio di d etta bilirubina dimostrò che la sua formazione in loco dell'emoglobina del sangue stravasato si· compiva in tempo relativamente breve. GHEPPI.

BIBLIOGRAFIA. L 'emoglobina, ecc. in FERRATA, Emopa.tie.

1930. HoLZER e MEHNER. Klin. Woch., n. 2, 1922. AnLER e STRAUSS. l\.lin. 'Voch., n. 46, 1922. Zo1A. Le itterizie. in Att. Scient., Bo·l ogna, 1923. EPPmGER H. Zieglers Beitrage, n. 31, pag. 230. J..AMBLING. Précis de Bioehimie. J~or\DONJ. Biochimica. ..-

fa uao del prossimi aumerl pubblicheremo :

SULLA COLITE ULCEROSA LEZIONE

CLINICA del

Prof. CESARE FRTJGONI Direttore della Clinica Medica Generale e Terapia Medica della R. Università di Roma


SEZ10NE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE \ llTAMINE E AVITi\MINOSI. Le aritaminosi. e P. I. GrNEs·i-E. t]a'!ette cles JJ1il.atl3:, 4 inarzo 1939) .

(;.

( . \RRIÈHE

Ho-

Il proble111a delle vit.a1nine !lOil appartiene ])ÌÙ al don1inio quasi esclusivo dell'esperimento, ed è entrato d efinitivan1 e11te in quello de1lla ~ li11i ca e della terapia . Sono state bene mdivi<lu.ate pa:recchie sindromi dia carenza vitami11ica e la vi tam inoterapia 11a i)re. o un larg·o :-- \' Ì] U}.>j)9.

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vila111ine 111c,g·lio conoscil1te possono ogg·i < <>. ì cl ass ific.ar~i : •

I. --: Jratlori li1)osoli1bili . \ i I a 1rt i nd A ,\ 11 ti.xerof tal111 i ca " D t cl1lc ifcrol) 1\ntiracl1itica r. \ ; ita1n. di l'ÌJ) roduzio11 e K 1\ 11 tiernorragica I •

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_\n l i1)ellag r·osa .\n tiac rodjnica t\nti seborroica tJ , e: \ac. a co rJ)ico; .\nti.· c o.rbutica p .\ntj en1orrag ica

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l..01 -.. i11ton1atolog·ia delle a'1itaminosi è 11lo1Lo 1·icc:t. .c\ cc<lnto allo si..ndron1i compl ele, b·c11 sviluppate ed i11di vidt1atc si son. i)Qtutj i11 ba e ai fatti clinic.i ed ai <lati ~peri11) 1 Cn1 ~lli risconl r <1re elen1er1ti caratteri~tioi di c.iascuna care111a c.apaci di orient a r e verso la djag no. i . A . La. sindrom e cutaneo-muco... a 11a una 110 t e-vole importa.nza nella di.a,g·nosi dell e avita1rt i1losi. I sjnto1x1i l)it1 caratteris tici di questo ~ l'lJ p.po son·o : ] ) Disturbi <lclla cl1 era ti11izzazion e dell 'e])ilelio di ri, e&ti1ne·n to o della cicatrizzazione cleJle ferite, in rapporto a·l l'avitaminosi A: i per- o piar.acheratosi, seccl1ezza della pelle, rit arrl o delle cicatrizzazioni d elle ferite , placche <li c1h eratinizzazione delle mucose (colpo cl1era1.(1si· della v;agina), di&turbi pigmentari, mela11odern1ia . La xeroftalmia è l 'ultima tappa di <.]uestc processo di ch eratinizzazione della corJ tra . <li cui il primo sintoma è l 'en1eràlopia. 2 ) Disturbi eden-..ato-eriten1atosi della pel)f', 1n rapporto ad avitamjnosi 'B : acrodinia , r1ella g·ra, bei·i-beri umido, eritemi ciclici , ede1·n i, "'?eborrea. .3) Disturbi dentari g·en·er.alizzati in rapJ·10 rt o ad avitaminosi e· e D. AJl'avilaminosi 1

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(: appartengono l 'en1orragi e geng·ivali , il facile scalzarr1ento dei ·dei11ti, .e a .qt1eJla J) le carie l11ultiple a ripetizio11e e ·!a piorrea a lveolare cstinatc. · B, La si11drorne crnato-,rasa le (an.emia , en1orragiej è co111ur1e alla n1a.ggiora.nza delle carenze. Le forme p iù caratteristir l1e sono : 1) La isind1,ome emorragica i11 ra1Jporto ad HVÌtarniDOSi C: petecchie, ·eCcl1im osi, ClTIOrragie ge1igivali, 1nuscolari, visc:erali e sottoperiostee costituenti la sintomatologia classic.a <lello scorbuto. Si ha inoltre ritarclo qel tempo di coagulazione, tron1bopenia e s-egno del lac-· cio positivo. Oltre che d alla carenza <fella Yita1l1ina e una sindron1e analogà è prodot.ta <lalla ca.re11za d ella vilarr1ina h. -e di u11 t'nttore P differente d.a quello PP della pellagr~. ·D 'ali ra parte anche nel]' avitaminosi A e. IB si norano emorragie .. ottocutanee cligestive. Queste nozioni apportano un elem e nto 1111ovo e n1olto j11t er "\ssante a lla J>alogenesi delle forme emorragich~ delle n1a lat ti e infettive. :E~ stato notato infatti che la vitamina ha lll) 'azione noleYole sulle piccole e1nottisi tul)Crcolari e cl1e CLu,clla A dim.inl1irebbe la g·ra,rità e Ja freqt1en7.tl delle en terorrag·ic del ti fo. 2) Le a' ila1nino i A, B, e e ]) $0110 qt1asi ~:emprè accompagnat e da un 'a11e1nia di inedia intensità o leg·O'era. D 'altra })arte Ca_stle avrel>be tro, ato c1h e Ja n1ucosa 11ormale d ello :-ì lc,1naco d el n1aial e conterrebbe l111 J)rinci1)io r111tia11e.n1ic<) costil1t1ito da un ·cl cn1e11to i11trinseco e da ll no estrinseco ct1e s j C' id e ntifi cato (on la vitan·1ina B2. C. Le ...,irtdron1 i d ell 'apparato di g·crC'11le so·110 ro . . titnit e da: l ) r\ rt 0 r e sia , ·li <' f: l1n o , cl t'i s0o·ni j)ri11 cip.~l1 rla lla carenza di faltor e R, alla qL1ale apparteJ1g·ono anol1c i vomiti alimentari rir>etuiti. Qu esti disturl)i di1pe r1clercl)bero da atrol'i ~ tlella i1111cosa g·astrica e dei rnttscoli lisci , j poclol'idria o anaclorìdria , i1)otonia e d ipoci. 11 c~c:;ia d el t11b o dig·er ente. I>istt1rl)i a11aloghi si po ~ :::ono .'\ver e an c;hc ne11 ·a,ritan1i11 o~i A. ·>) DistL1rbi intrst in ali e 011ra lt1tto diarr~a. cJ1e si l1«tnno i1cl corso drll'a vita1l1inosi A, B e C. S1)ecialmentc Ilel]a care11za d ella vi tamina .B si av:re])b c un ~a·ccentu a zione dello ~·vilup1>0 della· flo rn i11tostinal e co11 prod nzione e;sag·erata di acicli. La . . pn1e sarel)be lt11a 1)() li avitarninosi as!'ociata a i1r olifera zion e e a cl tsal tazio·n e dell a flora n1icrobira e l)ar <1. . ~i ­ laria. D. Le distrofie o~~ee possono estrinsecar si

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COll:

1) Ritar<lo clella c rescen za cloYuto a car enza delle , ,ita111ine A, ·D e· {le] con1ple so B (B 2, Bs, B4, B., e W ) . 2) Disturbi de lle o&;;;ifica zio11i ca ra tt eri ·tici d el rachitismo (rosario costale, torace a ca1 cna , tibie incurvate, craniotabc) o del piccolo ra chiti~1110 (ritardo clel cammino, d ella d entizione e della chiusura del1e fo111ta11 elte). La fragilità' d elle ossa. il' ritàl'dlo della consolidazione 1

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« IL POLI CLINI CO »

delle fratture, I ' osteon1ala ci a sono state anf J1e i11e e in conto della car enza di vital11i11a D . 3) D olori ossei associati ad an emia, ad e1 norraf!ie . ol lo periostee, coslitue11li lo corhuto ii1far1tile o i11orbo di l:>arlow, dovuti a car en za deJla ' rita111in.a e~ ±) Alcur1c for111e di reun1atismo cronico ch e .. ~ e111brano d<Jvute a , carenza di vita-·

n1ina

1B 1.

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E . La sin<lro111e n eurolog ico ·è dovuta essenz]alm cn le a lla r:arenza ·d i vitamina B e si etri n seca con forn1e polin.euriticr1e e be ri-beri. 1) I disturbi s ub-ietti vi di tal e avitami11osi sono: as te11ia, n1ialgia, s tanchezza , d olori a lla 1)1e .:ion e d ei n1uscoli e dei nervi, cra rnpi d'o loro i i)ontan ei , i)ar e tesie (formicolii , bruciori , punture). La tac·h icardia, l 'ipotensio ne ar1eriosa, la <lis1Jn ea parossis tica, l 'a11goscia so n o . U1Le a l tribl1ite a neurite d ello pneumogast.ri ca. 2) I seg11i obiettivi sono l 'abol izion e d ei i.:ifle si Lù11dir1ei , i ·disturbi d ell 'and a tura , l ' a1r1 iot.rofjn, l ·abb·d.ssarr1ent.o· d ella c rorta ia. 3) La t elar1ia può vie1r ificarsi n el co roo d ell 'aviLa111i11osi D. F . La .. i11dro111e genitale è costit uila da a trofi a tes Licola.re, l 'arresto d ella fun zio n e O'Varica., e i riscontra n el corso delle av itaminosi })J'Olt1ngaLe , s1)ecie r\. e D. D'altra 11a rte la carenza di i tan1ina E produ rreb])e la . teri]ità e l 'aborlo .abitual e . G. 'l'ra i di sturbi diversi vanno notati l a secc11ezza 'delle mucose r espiratorie e l a raucedin e, i1on cl1è la litiasi fos fatica (litia i de l I)()V:e['o) i11 rapporto a caren za di , ,itamina A, l 'nu111e11to del m etabolismo basale i1 elle avjtami11osi A e C. , il su o abb·assamento n.cJl 'a·vila1r1 iJ10 . i B, l 'iperazote1nia d ello . oorb1uto, l 'i_per glicerr1ia d ell 'avitam jno1&i n. Il. J11 fine ~i d eve far oenno d ell e carenze i11a p,pn.r c11 ti ch e si riv·elano clinicam ente con una . en~ibilizzazione alle infezioni ed a·gli cl1oc colloid ocl asici . Le diver:- e }Jrove ch e t eudor10 a m etter e in e,·iden za il conte11uto in vitami11e dei tessuti e d egli 111 L1ori sono di ordine: a) biologico : dosaggio della vitamina D n el siero umano eon la detcr111inazione del suo val or e antiracl1itico r1 el r al t o; b) fisico-chimico: esam e delJ ~ ,·el ocil:\ di adatt.am.ento d ell 'occhio a ll 'oscuri th e hio111icroscopia oc11lare cl1e consentono di ·svel ar e p r ecocem ente la car en za d el fattore . A: d osa~·g·io dell ~ vitami11a C n1e.diante I 'iniezion e so1tocuta11 ea di diclorofenol-i11'dofenol , cJ1c i decolora . otto il derma tanto p iù rapida1r1entc quanto più vitamina contiene l 'orga.n i mo , o, mediante la deter.n 1inazion e d ell' a ciclo a~corbico eliminato con l'urina . 1

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e

* ** I fa t lori d eler111inanti dell e carenze sono di 1

qu attro spcc,ie: a'ritaminosi d 'alimentazione ,

[1\ :\11 o :\.L \ ' I , Nu:.\1. lo J

a ,jLa111inosi d'assorbimento, a' itan1inosi cl·a ~ ­ sin1ilazione , a\1 itamino1si di squilibrio. 1) L 'a ·vita.111i11osi d'alimentazione è la J>iù Itùta ed h a costituito il p u11to di pa rtenza <.l eg·li ·t udi sulle vitamine. Si ·co1ninciò co11 l 'ide11tificar e lo ;;;corbuto dei prig ionieri e dei mari11ai ed il b eri-beri d egli asia tici . Si tra tta di affez ic1ni dipendenti dalla manca nza d'i deter111in.ate vitantine itegli a li111enti. Q11este avita1ni r1<l5i sono dive11tate ora 111olt0 rare , tutta,ria bj sog·n a fare alcune co115id c razioni: a) i1 cons u1no esageralo ·di g·lucidi aurr1 r11ta il biso-g·i10 di ' 'il.a mina B ·e la di1ninuzionc d ei gluci cli e 1 au.iuer.to di protidi J1ella razio11e ritarda la co1111Jiar ·a d ei e·g 11i cli caren za; b) l 'anoressia, l e restrizioni alim entari iinposte da speciali r egir11i p(I. sono d et erminare t1n' ir1sufficien za d ell 'ap1)orLo di , ,jl a111ine; e) Tecenti stt1d i av r ebb~ro m e.., o in e,·iden za eh<' il quantila liYO cli vitamina C COnleJlUtO llCl Yegin1e abituale è insufficiei1te, d o11d e la predi IJos izione al le 1

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i11~ezioni. 2) L 'avitar1li11o ~ i d'a ~ ... o rbi111 e1110

è in ra1)porto non alla . q11an ti là di vita1nine ing·erite rna a quelle assorbite. J"""c ente rocoliti cro·n icl1e= g li e1)jso·di ·diss enlc.1icj , l 'in - ufficien za epatica e p a11 cr ea tica, 1'11)0- ·' 1':1nacloridri u dete.r 111ir1nno un 'alter az io11 e d ella clig·eslion e de·gli ali m enti e q ui11di un a di111inttzio u e ·dell'assor]) i1nento d·eille ,·it.an1i110. l/:l ,jla1ni11 o~ i così J)rodolla a.ccentua l 'a11or c::::. ia. l ' ipo- o l 'a11 aclor idria p er moclo cl1c . i l'o r11 La i1n circol o 'i. ZlOSO. 3) L 'a, itami11 osi d 'assi11i-il azion e dipe11cle dalla ciTco·s ta 11zé' ch e i1on I nll e le vilan1ine a:::-s<>rbite vellg0110 utilizza i e, i11 r elazione al fatto cJ1 e esse subisco110 nè Jl 'o rga ni~rno uno s1Jec j<:, le ci clo evolut ivo . ·u 11 esem pio al rigu nrd o è dato ·dal fattore cl1e si p·res·c.nta sotto tre forn1e : a;) la [>r ovi t><1rr1ina A o B carotene ·cl 'orio- ine alimentare ; b) l 'eip.a to-\rita111i11a A fo1a11.ì'.\ta ~e1l · feg·ato; e) l' emo-vita111in.a A c.l~e costitl1ice I.a foT111a atti va. La trasforrr1azione del car otene ir1 epato- ecl eJn o-vita mi11.a ·dipende da influenze fisiolog·icJ1e llOr\. a·n cora be11e accertate. Se1m bra cl1C' g-li anirna li tiroidec lo111izza ti non P'O ssono trn:-, formar e il carolene i.i1 vilam iua A e cl1e le lc~ ioni del feg·ato, . p ecir l a cirr o~i , i.:ro, 0.cl1i11.o l1r1a riduzio n·e rlclla ri er,·a e1J.a t1ca. 1n \ilt<11111 na A. Cosi i vieg·l1erebbe l ' azio11e d ell'al cooli s1no ·cronico nell 'e liologia d elle carenze. La tr:asforn1az,io11e clell 'er gost erol in YitaJT·ina D ·nella pelle so tto· l'~ zio11e d·ei rag·gi lll trélviol ell.i ·è un a ltro a S11J1etto della trasfor111azjone delle vitamine 11ell 'eco11omia. Qt1ando un ostacol o i11tetromJ1e. quest o ciel e i fenom eni car e11ziali compaiono a11 cl1e ql.1ando l 'inge~tione e l 'a~s?rbi!11ento d elle ,.it.a.111ine sono più ch e s11ff1c1c11l 1. . 4) L 'aviLarninosi di con s111110 si 11a quanclo i tessuti e g li. org ani cl oi11 anda.110 una quantit à suprJlen1entare di vit an11na. oltre quel}~ abitual mente s ufficie11ti. L ' au111ento del l' J'O1

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[ \. ~ o

\L,11, \'t :\r. 16]

SEllONE PRATICA

g110 di viLa111 in e l) UÒ verificarsi: a) n Plle tossii n f ezioni acute, subac ut e e cron icl1c (ù e f ic it di vil:tn1i11a A nel tifo e C nella tub e rc o l o~ i ); b) i1ell 'i1)erliroidi..: 1110 (deficit di vitan ti11 ~ .\ , B e C); e) nella gravidanza e i1ell 'allaila111er1.to (defi cjL di tutt e le ,,itan1in e e 1)ecie clclla lB). 'iceve rsa ' 'i sono s tati (disidratazione, ipoali111c11'lazio11e) 11ei quali il funzion.an1 e11 Ln l)jù cL0110 n1ico dell' organismo con.·ente cli re is tc·re· nel lln rcg·i111e lJoverissimo cli vit.c-\11t in e. I 1: tali co11dizio11i coirrLpaiono pTi111 a i s1Jg11i de: lla clistrofia gc t1er.ale che q uelJi ùe lla car e11za vitan1ini ca. Co ~ I l 'e là ritarda la CO l ll ])a r sa dei scg11i dell'avitu111inosi. Pe.rrta11t o l 'e tiolog·ia d ell e ca re11ze IJ UÙ ria::;u111ersi in u11 ccrlo i111111ero di cau;:;e J)rinci11ali: I ) ql1ilibrio alim entare; 2) affezio11i dclerminanti l111a 1)erlurbazione dell 'as o rbirr1e11 1o; 3) alcooli n1 o cr oni co; 4) sla li 1o si-i11fc:ttivi; 5) ipcrtiro i cl i. 111 o; 6) ftra,·i clan za ~ d alla tta1n ento. 1

***

La \ ita111inotera pia i1uò es ere cl i corn pl c1 t1en1 o e sin to111a Li ca. A. Per q11el cl1e riguarda la vitarninoterapia di con11)le1T1 ento è da rilevare ch e i fntl j e le considerazio11i su espo5t.e fanno concluderci cl1e nella n1aggior L>arte dei casi occorre u11a vit<i1ni1loter apia assoc.iata o s.~ ia la somn1inistrazionc di l)iù ' 'ita1ni1ìe. Le carcnzr cl i orig'i11e ali1neL1taTc o 1>Cl' a u11 iénto di e.o ri u111 0 posso110 e..%ere compen sate co11 un r egime m eg·lio equilib·r ato o con la son1i11inistrazione di preparati ,,itaminici . .Nei t a i ir1vece i1ei quali l'avitaminosi dipende cla un clisturbo dell 'as.sorbir11ento (i!posec rezio11e ga st·roenterica, diarrea) o con u11 clisturbo ·d e] r11ota])olism o delle vitan1in e (cirrosi e1)atica) OCCOJ'f"O }a SOT1\lnjnislrazio.n e l>er VJi\ r flrenteralc . J ii .alitn e11ti lHl lurali sono più o 1neno rj ccJ1i di vita11tina 1\., B e C e quindi con opportu11.v .scelta po~ 0110 e ser e utilizzati per la vjt.a n1i11otera1)ia associai a. Inv,ece la vilan1i11a D è co11tenuta i11 quantità apprezzabili . olu 11cl1·olio di fcg.ato di 1nerluzzo. i\·l a la Ro111n1ini trazione di vitan1ina a i11<:.zzo deg1i ali1n.cnli ri esce i11sufficien~e : a) q~an­ clo il malato è costretto ad un r eg11ne part1col:trc (tifo , gra·vi i11fezioni, ecc .); b) qt1and o . i tratl a di un'a,ritan1inosi cl 'assor]}i111e11to o d 'asi&11nilazione; e) qua11do i sin ton1i di ca: renza sono di t ale entità da richieder e clos1 1nassi, e di viLam ino. P er quel cl1e rio uarda la ,ritamina 1D se1n bra cl1c es~1 possa l)l:'odttrsi nell 'organis1110 quD11do ques to sia so ttO])OSto all 'azio·n c della luce, SJ>ecie dei raggi ultravioletti. . B. La vitaminoterapia sinton1at1ca 11a le segl1e11ti ii ,dicazio11i : 1) J..J'a.stenia , l 'anoressia, l'a nemia, la con: ,·ale.scenza delle n10.lattie infetti,re, i disturbi d1ella crescen za o d ella pubertà Tichiedono una terapia polivitan1i11ica _\ , B, C e D. 1

7.J-1

2) l)er i dolorj , ]e a1ni0Lro fi c, le l1oli11eu-

riti è irtclicata la ,.ila111iua 13 1 • 3) P er le er1iorrag·ie cl j og·n i s pecie e la fragilil à delle IJarali . i va. a li è indi ca la la ' 'il fl ll1ÌI10. C : l 'aciclo ascor})ÌCO O a11cb c il UCCO di ara11cio o di li111011 e cl1e co,ntje11e i1 ot.c, oli q ua ntità di ,,itamin.a C e PI) a1... ociate alla A. 4) Por le decalcifi cazioni o, sec e dentari e, i)er la co111 solidazio11e dei cn]li e.li fratluru per le i11fezioni ac11t·c e c ro1nicl1 e è in'Clica ta la_ vit a111i11.a D. 5) La ci.catrizzaz io11 e dc I.I e f cri1 e specie Ì1l f l"' L~e delle .scottat111·e ·è accelera la clal l 'ap1p1lica-zion·c locale di oluzioni oleo1e cli ,-il amina 1\. G) Lo squilibrio J'i . ico-cl1i1Y1 jco clcg·li urnori . la sensibilità agli cl1ock co ll oicl oclasici 1)0~­ :c·n o esser e curali co11 le ' 'il <1111ine C e D: lrattar11ento d ell 'as111a co11 l 'acid o H._ corl)ico e della corj zza spas.m odj ca co n la 'j1a111i11a D. 7) · I dist"Ltrbi endoc ri11i se111b.r n risentino l'it1fluenza d·ella , j1,~nui1 10 L e ra pi ~1. I ..n (~ provoc]1ercbbe ur1a din1iL1u zio11 e della n1 elµ11 ocler Jl1ia n el 1nnrbo <li A<l<li o n ·"e nz:t J11ig·ljorar e :-:e11sibil1nente g'li altri . . into111j_ Le ,,jta1n-i11e A (' e o~-ercitcrebbero un 'azione i Il il)i1 ri ce e c1uella D un'az ione eccitatri ce st1l la r1111 z io11e cle l] a tiroide. La B av reb1b e nn 'azion r ~ inergica co11 l 'i11sulin a n ella cura clel dia l)elc. I.'.acido ascorlii.co ag·iretb·b e sulla form azio ne e · l1lla f11nzio11e de1 corpo g iallo. La ' i tamir1 oterapia a ' rebbe .a11cl1e co11l roincl icazioni in quanto è tata cli r ecente ri] e,ata la pos. ibilità cli si11dromi da ipervitan1i110 i. L 'ipervitan1ino i A produrrr bbe di111ag·ri1 nen.to, arresto di ere ce nza, le 1011 i l)t1ln10·11ari e ossee, riniti e111orr.agicl1 c; la :O lilla cacl1essia generalizzata co11 t}a rc ~ i , con traltl1re, ·e!l1orragie: J1asali ed at1ricolari , i1)er calcem] a; la 0 djsturbi vasomoto.r i 1p1revaJc n le11 t c 111 e 'agoton1ci (dermografis1110 , i1)e rem ia cuta11 ca, criten1i, urticaria, edemi , iperperi Sila I ti 111 0). Va an ch e Tilev.a to un Calto cl1e può \ erificarsi con 1' uso· d ei prot)ttrali d 'erp;osterol irradia to: que t.o oltre a ll a v i tan1 i11 a a11tiracl1itica contien e una crie di J)rocl o11i 1 o~~ i c i (tacLilerol, toxis terol , ecc.) Qui11<li nel I ra l Lamento c11c iichiedo110 do. i nole,·oli dcl fattore D è con,reniente· ado1Jerar o oluzio n i cl i vi I a1njn a D cristallizzata. It1fine ''a ricordalo cl1 c la ' 'itan1ina C l1a u11a con.tro·i ndicazionc precisa : il c.ancro. Rect11ti ricer cl1e a'1r.e1b·b ero di1110. trato l 'azion e .a cceleratrice dell 'acido alf:>co rbi co sul decor .. o elci tun1ori. DR. 1

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Sindrome beri-berica 1·iscont1·ata in alcuni bambini sardi: contrib11to clinico cd anatomopatologico. (CJ.. Coccar. Rivista di clinica Pe<lia:i·1·icn, i11nr1.o 1939).

L 'A. rife,r isce 5

ca~ i

cli ·i11clro111 c beribcr1 c<t r i:scon tra ta in ban1bini sardi della l)l'OYincia di Sa'"'sari.


742

,

(<

ln ltLlli i c a ~ i j] ~in~ o 1l1 a costante era rapIJr eseo ta Lo ·ctag·li cdeJni , più o n1eno estosi , l c ~~'.ftliz7..ati prevale11te.111.e11te agli arti inferiori (dal g inoccl:iio ver so il basso), agli a'1an1bracèi (parte distale) e i11ani, al viso: caratte~ti­ c:a la r elativa durezza della parte ·e de.m atosa. T.r1 tutti i casi g·li ·e de111i ced eL Leiro Tapidan1011te (j Ll poch e or e .a ddirittura) .a lla sommi11i.stra zi \>ne cli vit. Bi. L :as1Jc tlo d ei 1Jazie11Li den o la, a un '·espressjo11e di alt.a sofferenzn, specialmente n ei mov j111crtti: g'li arti i1lferio ri iJt'BSeJ1 ta, a n o estre1na (1.esiSÌOilC d ell e g·ar111Je .~ul} c cosce c. di queslc ~ 111 ])aci110 e tale altegg·ia111ento era dovuto· 11c-'n '\d. l1110 s l'~ to di co11 tr at1JUJ'a , ma al biso 0·110 isti11tivo d el piccolo m .al.a1o (li tenere il ~-ieno }Jossibil.e. s tirati i 111l1scoli e(l i nervi. Lo ~ I e.. so 1sig11ificat o a,"è, ·.a J'.ec1uinisn10 cl ei ])ietli. ln ll1Ll.i j ca ~i i rile,'.aY.a, o,l tre la d ebolezza e~ Lr-r 1na dci rif] e si e l 'ipoeccitabilità alla co rren1~ .g·al va i1ica, u11a chiara compromissiorl r ();e,11'.ar>J);él rato cardiovascolare : au1nento . de~­ l '.aia cardiaca,' tachicardia, deb olezza della ~ 1 stole. ,renlricolare, t oni ·d e-b·olissimi, polso fil'ifo-r111 e, ipo1.en siò11e arteriosa . Altro sinto111a iJJ) porl a11 Le er a l '.anor C$5Ìa .SJ)ic ratissima : al vo p er l o 1) iù cli arroico. . 111 1utti i ca i la vil. 131 <?SJ?l1rò l a st1a e f ~ f) r acia sol o su di u11 sirrto·1n.u domina 11te : g ] L erd e111i. ~fa !1 clei ·m alati morirono: si tratla,,a <li c a~ i 111011 0· g rtrvi co11 ir1ten sa co·111pron1is~ j.Jne cardine.a . 111 t1110 d ei ca i Ye nlrti n 111orle l 'A. ]1a praticfl t9 esn.111i istolog ici cJ1e 11an110 m esso ir1 e,·idt;n za ]esioni cl.elle g·L1ai11.e mielinich e ch e ~1 1 rlari,1 a110 spezzetLatc, 1)1·ofonda1nente , alf:er nt e :_ l e 1esio11i ]) ÌÙ g·ravi er ano nelle fibre più distnli (n1 ag·,g·jori ]ef-ìjoni n el tilJial o ch e nello . . \ scia t1co 1 . 111 al cuni dei casi cor11parver o n1a11ifestazio ni crrtorrng i cl1 e so ttor.utaniee, probab·ilmento pe1· .11.n a carenza an ch e in vitamin~ C. L ' A. ha cercato a11ch e di rendersi conto delle ca11I-;.e per le quali si sono I:>Otuti manife.s t.are i1e,lla provincia di Sassari casi ·d i berib1e1ri, malaltia considerata con1-e rarissima ·da n oi. TJa ·eseg·l1ito· i)erciò. oppo rtune i11 dagi!Ili , d elle -rrLtali .alc11ne ~·an co 1~a in corso, le ~ua~i 1:iorl:ano a con clud ere J)er 11na natural1e d1m1nl1 zio nf\ 11ella pro\'. cli Sassari , dell a presienza di v\t. B] in taluni .ali1r1e11ti l cl1e i11 al t ri luog·l1i ·11ormaln1er1te 11e c~11teng:o 110. Infatt~ o~ni · re~'i o11 e ]1a 11 ei s·uoi al1n1ent1 un quant1tat1vo di..., ,-i1amine vario; L'A. ]Jerci ò amn1ette ol1e r1 011a rco·io11e cl1 Sns&ari esi~ta una ipovitamino: i la t.~nte diffusa, g·e11eralizzata, in un ·gra1~ r111111ero di bambini e ch e se .a que&to, stato d1 late n ~a si n,g·giunge unD: ca.renz.a più st~ett~ , per rag ioni di errata alrr;n?ntaz1on.e o d1. a~1r.,cntazion e ob·b ligata def1c1e11te, sia poss1b1le (ì]lora la esplosio11e i11 tutta l a 8ua graVità dell:.1 "jnc1ro111e b eri-])erica. F. TosTI. 1

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bAN?\O XLVI, NUl\I. 16]

JL POL l CLl l'i .lCO ì>

Polinevrite e vitamina B1.!' (Il. J ESSEN . Deut. i11 ediz. l Tosc}iensch.r. , 1

n. G

e· ..i ,. 1939).

l\is ulwto d elle più r ecenti ricerch e clini ch e e sp erin1entali sulla aziono d ella Bi, è la sua .a pplicazione terapeutica irt s\rarilt te ·m alattie d el sis(en1.a 11ervoso e clel1; apparato g·astro-inteslinale. Negli s1ati di .a vitaminosi .B1 ·è turbato il ricambio .d eg·li i dr3.ti di carbonio, sopr.attutt.o nell ' <llllh·ito de] f:isten1a Jlervoso ; la vitan1i11a regolarizza il l'ir,ambio in qualità di co-fy31m1ento Nella avitaminosi si accun1ulano prodotti intermedi to sic i d el ric·a111])io ra1·boidrrato: esiste UJl r~1 pporto ben definito tra la quantità di idrati <li carbonio ·Ch e ·ve.ngor10 trasforn1ati dall 'org·~•11ismo , ,e il consumo di ,,iLan1in.a 111 • Se la Yi.Lami11a 11ori ~.iene introdolla in quantità 6uffj cien to, l 'ap·u so di idrati di carbonio e oprattulto di rr1onosaccaridi ~1uò riuscire . direttan.ilente tossico. Cli11icam:e.n te, in El1 ropa l n e·vitami11osi B 1 si r11anifesk'l c on ina1}pete11za, disturbi gastro-intestinali do"-uti a iCle ficienti secrezioni ed uloer.azior1i , debolezza muscolare generale, par esi in &ingoli o in pi-ù te-rritori ·11ervoc-.;i co11 s tati 11.e.tt ralgici, e rJa11n i al s.i . . terr1a n ervoso cent.r.a ]e (111ielite funi colare). Po~ ­ S<)no av·ersi an ch e disturbi del rjrc an1bio i(lriro co11 e demi , è infine fenomeni carcliaci. Nel1'uomo si osso1"va ch e nonos1antc 11na clie·ta Jierfelk'lm e nte egual e alc uni p r esentano sint o mi di avitam inosi B , .al tri no. Evidenteme111 e fattori coB-tiLuzio·n ali e accidentali influisco110 su]Ja r esi1St e11za d ell 'org·anism o ' erso la caren- · za di 'ritam i na B1 : così clirr1in lLi scon o, {liel t n resisl enza g'li indebolimenti Ol'ftnnici , le· inf ezioni l(.tcu te e cronich e, g·li stat i tos&ici en clog·eni ed ~S01g·en i. rrr.a ·gli st~ti t? ·sic.i endoge·1~i c11e i)re d1s1)ong·ono .alla av1Lan11no~1 ha par11 col are importa11za la ~:ravid.a11z~ r il puerJH."'1io : un :caso cli poli.n e\rt'il e un i ver.s.a l e gravi~ ­ sin1a e llno di i)araparesi in g·ra,ridanza con1e p11re lJn c.a~·O· di mo.n oparesi d·ell'arto infel'iOre 111 puerJ)Crio sono sta.ti g uar~ti dal].' A. con i1:1 i c ~ zioni ·d i ,,itamma !13 1 . Eguali bl1o ni rLsult.at1 ~1 ottennero in un caso di .a11en1ia 11'er11i cio~'l co 11 J11ielosi funicolar e e polin evrite (in queste a1lcrnie la avitaminosi dipende l)rob abllm en1e clalla achilia e quindi ·d alle: alterazioni gastritiohe,); in un caso di polinevrite in .linfogranlLl0n1atoso (azion·e di .sosta11ze to·s61ch e) ·e a 11( }le in un caso di poliradico]it e con ipe>ralhu rnino~i rachid·e a. Per otten ere d·e cisi Tist1l La li r1alla t€11-apia vitaminica è 11ece55ario iniettare dosi forti , al;ineno 10 volte Slllperiori al fabbisogno giornaniero (4000-5000 'l 1. I. ). Nei casi_più lievi. ~a­ si.aria .d osi molto minori , 100 l,1 • I . per ime1

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• ZIO· De. ~ necessario ricordare c h e esiste un antagonismo tra l e cli,rerse vitan1ine, 1)er cui div·~nta . .

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[ \~.:\"O

XL' I,

.\'l.' :\I.

16]

74:j

SBZIONE PRATIC.\ •

neoos~ario , se si so!1-in1inii.strano forti do.si di

GINECOLOGIA E OSTETRICIA

t1na vitamin.a, so111111inistrarc a11che una cerla quantità della vitan1ina a11tago11ista. La a- Sintomi lontani nelle malattie ginecolor1E-urina se1nbra avere IJ.er antagonista il g·rupgiche. po di vi tam ir•a B(j: ~., ad u11 ~'l-ziente d.ebole, (I. 1\.MREICH. Med-. l'Velt, 11 i11arzo 1939). cl1e prende solo l)()CO cibo, i danno forti quantità di vitami11a B1, e&So 5i ammala di L'A. c.onsiclera anzitutto il i)roblc111a g-e11e~. vitaminosi B6, cioè di t)elleg·ra. Ai Jnalatj a rale del dolore riflesso, delle zon e di Head, cui a lungo si somministra.rio forti dosi di videlle Teazioni 1nu·scolari di difesa, l)C I' i)assare i a mina B 1 , si avrà quindi ct1ra di dare a11chc - poi a11 'applicazio,n e nel campo della .g·inecolola vitamina 1B6 in for1r1a di li.evito. ForFe in. g·ia. I genitali fcn1rninili occu1}a110 u11 •ppsto questi casi si deve tener co11to nncl1 e clcg·li alparticolarmente note,·ol€. ·0 1to 1·.alc rig·uardo. tri gruppi di ,,itan1ine. Nello svjluppo e1nbriolog·ico dei gc1l itali ii1P. tcrni vi è u11 Lr1npo in cui es i si tro,rano 111olto i11 Dllo !lella cavità del cor1)0, :3iccll.:è ricevono Il raehitismo e la vitamina D. i nervi da seg·111'e1rtj piutto~to alti del 111iclollo ·pinale. lle ad 11a stabilito cl1e le 1l1be e le (G. ~IOURIQU.\ND (' .\. Ll \J I.l ER . .for1.r11. J11éd. o ~;aic .. ono inr1 cr, a Le dai eg·n1 cnti D io ; 1)11 frw1 ç., g·en11aio 1939). fJl 2 e I.11, 1' utcro L)Ure d<1 J)1 o e D12, J_, 1 ri eeGli 1\.A. distinguono due f or111c di ra chitivc11do ancl1e fil>re da Sa r S.1 • Ne (',g ueJ ell e·, :-.: 1110. Nell'una, quella classica, la radiog·rafia n.t: lle 111alattic di tali o rg·:.u1i si a ra-11110 clei d i1nostra un'assenza di calcificazio11e i1ormalc • fat.ti viscera- 11. iti,·i e 'iscc ro-n1otori 11elle delle regioni dia-epifisarie; ge11eral111ente si ha J)a rti del corpo i1111 ervale tla tali scg·111énti. Ecl tc·11denza spontanea alla guarigior1e, sal,,o in csse11do, le Ln l}C e le ov.aiv, cùc·g·li O·rg·ani a clica ·i molto accentuati. Bastano, in ge11erc 15-20 F-posizjo,n e do rsa le, sarà sµecialn1e11te nrl t er.. edute di raggi ultravioletti per dare al rc·o11rito rio dci ra111i clo rsali e paricla]i d r ri v.a nti l orno osseo il suo aF-1)etto I1 o rn1ale. 1""alr fordcti seg·111onti a11zitletti cl1c si cl1ovr[1n110 ricerni.a ·è evitata con la om1ninislrazione i)revl•11c ire le azioni nerYo e lontane (i peralg·es.ie. falliva di vitamina D. 1i Ya~o-pi lo-111 otori e 1c1l jo11 e n1u ~ c()La.1~(") . :V.i è poi u11'.altra forrrta di r.ac]1jtis n10 , ell e Ke1lc it1alatti c, cli ·e11tra rrl])i g·li a11 nr ~si , tro vei os.se1·va i1ei ba1r1bi11i ipotrofj c.: i, di 1)eso ir1re1110 ìtt u11 ca 111 !)O q Lt.ridra ng·olare c.lo rsale, liuffi,Jiente, con grosso ·v entre e dis1ur]}i digc1r1 ita to eslr rn an1cnt e dalle linee ca.pola ri e..d, slivi abituali. Le deformazioni delle eslremità, i11 altezza, c.lttllc apofisi spinose D, 2 r T,1 , i fedel torace e del cra11io so110 ·più o n1eno nc11c.n11 0 11j co11si: l 01\0 n o11 soltanto n el l 'au·ltt.en Lo centuate. 111 tali ca.si, la vit<ttnina D agiscr {li .. 0 11 , il:>ilità "ltperficialc e J.)rofo11dc:t , ma a1tpiù lenta1r1e11te; son o ri.ecessarie 3--l cure di ch c i1.1 at1 111c·11 to e.li ecci labilità della Il) Ltsco la tltl.j giorni per ot lenere l'inizio di un depo ilo r;_l li ... eia. ' l i è inoltre u11a I'- rg·a zo11a YC J1 tra le, calcare. Il miglioran1cnto si oltiene so·p t·attutcol t11nrg i11 c ~ upcriore nll 'on1beli r.o, cl1e riTJ 1011ta l111 LJo ' \erso l 'alt o i1ell ' est c n<l err~i v.erto .s e 1si 1nìgli01ra lo stato di 1111Lri1ion e gon erale con l 'elioter.apia al mare ocl in alta 111on- ~o Ja scl1iena. I"'a li.ne't1 i11ferio·r e arriva a l inarg·i11c ~ uperior c clclla ~i11fi s i , fj110 .1 I i)() lo i 11 tagna. Il iimedio ch e con1 ien e la vi.t..amina D è feriorc d ell a fossa ovale, dccorrendo llll a::5i J lilra ]lcl a ~11 1eg·a111enl.o cli Po u1)a rl , J>Cr e-.;l~Il<l t' r:si l 'er·g·osterròl irradiato. La vita1;1i11a antiracl1iitell a reg'io11c cl ell4.Ì co ~ c ia (){l arri Yri rr e.la ulli 1ic~a si produce con l 'irradia1.i<J11e di cc r1 i ali11 10 alln zona clo rsale. ~Lenti o· d·e i tcg·umenti sless i, 1nediante i r.ag·N<'lle injiam1rtctzioni clcgli a1i 11es i , lintitale gi ultravioletti o l ' el ioLera 11ia. alle lube ecl allo ovaie i doJol'i 0 110 l) Ìtt for ti L'ergoslerol irradi ato ._i l)l'C. c rive a ~·occe ('' l-XII per un ban1L i110 di 1-2 anni). Lo i <llla scl1icna; 111a c1ua11<lo vi j)Urtec ipa il lX' rito11-co, :-;0110 iu vece più i11Lon i alla l'(\g·i o1 1e ~o­ pl1ò sostituire .c on l ' olio cli fega to ·di 111erlt1zpra:p~u l)ica . La la rg·a cintuira cloloro:::a cJ1 e contzo, cl1e conLie11e p1ure la '1itamina D: X-XX j)re11de addo111 e e scl1ie na e ~ i 1rrad ia , ·er uo ln gocce al giorno n el latte, a titolo 1p1revcnti vo J cg·io11c della co eia ed il fL'111ore r caralt eri.i. partire d!a 2-3 m e.si. A titolo c urati,·o le dosi sliC<'l i)Cr le infi.a111r11azioni cleg·li an n c ~si . ~0 1to più forti: 1-3 cucchiaini cl-0. caffè ;per 15 l)e r la cliag·nosi differe11z iale, e11 tra i11 ca 11 tgio-rni .al n1ese e per ban1bini di 6-8 n1esi. e po l'aJJ:penclic.iLc,, i11 cui ~i J1 an 110 rnanifei-:lafl&So produce disturbi ,d ig·esti,ri où epatici (o rzion i nel territorio del i1c rvo ji1l r r co ...-1a le \lJ , tic~lTia) sostituirlo co n prepara1 i cli er gosterol derivante da D 12 , cioè i11 l111a ._tri:'r ia del l 'a li1·r;1 diato. tezza di 2-3 cliLa ch e deco rl'c s11perior111enlr e È ~tato a.ncl1e consig·liato il latte irradiato, TI'Ja l ·in·adiazione n e n1odifica la compo5izio·11e l)&rallela al leg·an1e11lo i11·g·uin ale, trn,·e r:-;a la ì·c.o-io11e cle lla co·c ia e finiisoc .1)0. Lcrior111 c·11t e fi5ico-cl1i1nica ed è, qui11 cli, r.)referibile il rio all a .ia_5:t apo fisi lon1b{lre•. ~Ian ca ~o praltullo , correre .all ~ergostcrol od all'olio di feg·ato cli 211..Jl' ~ì.p ])C nclic il c, l 'i rrad inz iollc d C'l dolore Yt~r­ merluzzo. so Ie ga llì])c. fil. 1

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« l L POI I CLINI CO »

Talo ra i fatt i dolorosi p er rr1angono a nch e <lo1)0 la guarigione delle a ffe,zio11i a11nessiali, coar1c· TiSiull a a nch e da osservazioni perso11ali del1'A. rf ra Llasi, in questi casi, di d olori abitu<l inali , 1d ovuti a ll 1a n siosa osscr vazio11e dei can1l)1i i11 c ui i faLti si mani festan o. Le 111anifestazio11i ·dolorose d ell ' utero h t:rn11c; for111a tli n1accl1ie staccate oh e compi·enclo110 la lJa r ~e inferior e del sacro, la regione a11ale, urog0nitale, })Udena, g·Iutea e g·r a11 l)Hl't e d ella f e111orale posLeriorie . Tl ].) U11to più lontano d ell a u1)erficie · del corpo in oui si pos.&a avere dolori a ·pu n to, di l)JJ'ten za g·enil ale è l a spalla, r>criali11en te i11 casi cli g1~avidanza ·cxtr auleri11 a, di ro t LuTa di cis ti o di asces i ovarici , oppure a11 ch e in 111a]a t tie ·cl egli anncssj, n o11 co111j)licate. In })Te. en za d i tali sinto111i ·visrer og·eni ]0111a11i , ~ i deYe rl}l'OCCdere a d UJl e. an1e SiSt Clllé\t ico, . . o non i ' ;uole .a rrivare a ri ~1 1lta ti err o11 ci tl 11 lo J;>i ù cl1e de L1i &in to111i ~ i n1a n.ife.:la110 co n. i11tcn il à diverse e so110 facil1ncnte j11 flu er1zabili da azioil i e Lerne. :È ])C'rtan to n cce sDrio cl1e iJ .n1edico i acci11 g·a all a ri cer ca ·~e 1l za 1 i1ar1 ov re aLLi,,e (1)a]]Jazionc, per cu. io11e), n1a co11 la sc1nplice iStpczio11e. Già co n c1t1cs la, . . i ]JO sono rilevar e d ci dern1ato1ni i of.:eg·n 1cn.l'at i, q11nli u11 pallor e, ocl u na leg·g·er a cit111osi od u11a piloreiazion e. Se 1ale ,·asolabilit à n on s i ni anifesta spont a11ec·1J11e11lc, la i ]) UÒ })rovocar e con l 'i1)er e11lj a claLa, ·1). e ~ ., con il trat tamento con ari:t cn lda; cara l l cri ~ t ico Ò' u n arrossamen to a m .acclJ je : nll ;nddoJn c dallo . tesso lato dove 1 i tro' 'a l 'j11fi a111111Jz io11e deg·li ann essi ; si posso110 a11cl1e o._scrvar c clelle vescicole cd Utla n1ar n.ì orizzazio11c clclla 1>elle. f . ·~) UlllC il l a La ,·a -o-labil ità si m anifesta an cl1 e col cl èrn1og·rafi. •1110 , sp e·· o più evide n te e ]) ÌÙ <l11ra luro dal ]alo a ffetto . L 'eccitazion e late11t e d ci pilo-ercl'l o ri $i r iconosce JJ.ass.ancl o leg·gern1c'n le e r eg·olar1nont e a destra ·ed a sj11i, tr a con le di 1 ~ . ultt scl1ien a. :Nel le par ti c·o nn e1se con l 'or g·a110 a1111r1a l.aLo , si l1a la for111azion e <l e;lla l"ell r -cl 'oca, l)LÙ forte ·e pii1 clurat11ra c]1e i11 ,tllri lt\rri tor i. L ' i1)c~ra l g·e ia i. i11 ani fes l.a sin ~1)0 11 tan en 111 c11L c. . ia i:o11 u11a Jl1aggiorc en ibiJità ·d olor .il'ic<-1. .ag·Ji . !i.n1 ol i e lerni (Locran1eati du ran t e l ' <.' ,an1 t:, o clei Ye lj1i , clell e len tuoJn). La si ri cer~· a Ùcti ri,re11do , con J.a teis ta di u110 spillo , cl .. lle sLri ce, r1101to leg·ge1micnle ed t1 niform eJ1}eJ1tc, ielal collo fi110 ag·li ar ti infer io ri. N·cll e zn11e cli IJcncl , ba . . la q1te to Lacco leg·g·cro per claue. alla j)azicnt e la scnsazio11c di 1>rt1rito. })rl1çjor e pt1n lura, tag·lio, a11 clte qt1.and o essa l LOll a' ryerli,'a . J)On la.11·ea111enl c l 'iper a]o·esia . Per la r ice1rca cl ell 'iperal g·esia n ello i)·a rti. ~ irofon <l e, lJ-e.c,ialnJiein te della n1u scolat ura . i ])l'ei.1d ranno., ·d ove ciò sia po~ sib,ile, le parti 111uscolari f ra i] polli oe e l 'iutl ice, oppure si fa ]a r icer c,a COD ]a ])feS5ione O J.a )':>er C·llS..ion e. I dolor i c.J1e co i si det0rmi11an o 011 0 olt11. i, i1011 b c11e 1ocali zza1j e d(1.11110 11n sc11so cli n1a1

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I A NNO

XLVI ,

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N U l\I ,

l'essere, t ulle cara I Leristicl10 dei dolori visr e~ rali. Tutte le accenna te r ioer cl1·0 si fa ranno <l 'a1t1bo i lati e ::,i111111clrica1nente, in modo cla coufro11tare bc11e l e clue t.Jar li.

LA DIAGNO~I. Sj~e~so ,

le zon e di_. Head e di M1acke11zie

Y en~o;1 ~

·caro.b iate per neur algie o p er r eu1n al1s1n1 ,. SJ:>ec1alrnenLe n ei casi d i iper aJg.esic ll_1u scolar1 cofl: . c,o·n ·Lr~~i0ni. locali, in quanto cJ1e la clolorab1l1La e l indur1r11cn lo dei mt1sc0Ji so1)0 r il e11t1li con1e tipici seg11i in infiltrato r~ uma ti co . D 'altra 'l"arte, llon bi .. ogna dimen t1c.a re cl1e l e zo·h·e ·di Head e di ·l\f.ac.ken zie n o11 11anno il significalo di n1alattja di un d eter~ni11ato ?·r gano, i11 quanto· ch e 1utti gli organ i innerva li d allo Lesso s eg·rr1en to del m id'ollo SfJir1al~ 11anno le ~tes_se zo11e dolorose, le quali su110 111' cce cla co11s1derarsi co1n e caratt e ri~t ic11e di un dato gr up1)0 cli org.ani. Lo zo11e cl i Hea d, qi1 in cl i, non sono affa1I o da consid erarsi come t1na base· per la diagnosi di 11iala ttia d j t1n dc1io Ol'gano ed a11r or ,n1eno com e . e·g no· ·d i r ico110 cjm ento clcll a s pecie di n1ala ttia org ar1ica. Spesso i d er111alo111i c orri~po11dc11t i i1011 l1a 11no la stessa e te1lsione delle zone lin1 itate d cl) :i par ete. Specialn1ente le ipe-ralg"e ie profo11 cle (Macken zie) si lro·v a110 a forma di focolaio. J•er la ricerca di questi punti dolorosi si proced erà con molta acc.u ratezza; i p unti -di Boa. (ulcer a gastrica) e d i ~facB urn e)r · (aJ)pen dici le) l t0 n sorto al Lro che delle ij)eralgesie 1 }Jìl'Ofo11d e. t\ 11ch 'essi h anno lo s te o 1significato dell e zone di IIead e lJossono seir,rirc soltan to co n1e degli indizi per la ma lattia d i t1n organ o di t111 c.leterminato g·r upp 0. All 'opJJosto del dolore conce11trat o 1rovjalJ10 1quelìo diffuso, co11 i1)ersensib·i lità, cl10 s i estende a t e1Titori vicini. Gli organi posti n1crcli alt11 en lc, com e la "''Cs?ica e. l 'rut~ro, 11anno d e.lle zrone i peralg·cr:. 1ch e ] } 1 luter ali, n1e nt1~e g·]j O·rR'ani simmetri ci ( re11i, tube, ovaie) le h a11110 o·c~eralrn:e11te u11i }[d erali, iì ch e no11 ef'c lud e ('cl1 e in casi eccezionali a nche co n m alattia strettan1ente t1niJ ate1·ale, .&i abbia ur1 d erm atoma sim111etrj co · . J)lÙ s peF-so l 'ip er aJ.g csia si e. ler1de nei t erTito ri vici11i, on1olateraìi. E' 1idenleme11le, le 111a1a Ltj e gin ecolog'ich c pos ono provocare anche delle n ou ralgie C' cle]lc net1riLi; ques te si h a11110 1)nrticola rrn c11I P rie lle forme infian1 rn a l or~e o n eoplasticl1e r l1 e r agg·iungono· la par ete clel bacin o e danno n e1uri ti clel 1p.J.esso lom bo-sacrale. Nel caso di t1n car cino111.a della ])Ortio, la i>resenza ·di tali n e11r.alg ie depone i)er l 'i11operabilità del caso. N·ella reg·ione . pt1bica, vi 0110, d 'altra 1)nrle, d elle ' ero i1e.uralgie, cl1e })OSsono inentire· t111a :-tffezionc geniLale; la n ega li,·ità d ell'esan1e dell 'ap1)arato g-e111itale, la e' 1ent11a]e presenza di 11n er pelc, il li])ico J)l111 to dolor oso all ' uscita 1

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SEZ IONE PRATICA

del X.II ner' o toracico i)er la i)ar ele anteriore retto-vag·ina le cl1iariran110 l a dìa.g·nosi. L'A. arlche osservato un caso di r eumatismo <tculo del c·gm e11l o 01)ra1p1u bico de] muscol o retto, ch e l)O·t eva far so . . pettare url a malattia g·~11ilale. L 'a11an11l esi tipica, il rigonfian1e11to e la dolorabilità d el mu.scolo, come pure l 'esn.111 c n c1g·a Livo <l cll 'a1J1)ara to genital e· per111 isero la cli an·no . . i g iu ta. fil. 11ll

bilità, l'uso sessuale di un tubo a struttura i11testinale h a facililato la comparsa d el c arcinoma. Interventi di tal genere, speciaJmen&e ba&ati ~ull 'utilizzazione di un condotto inLest.inale va11no, quindi cor1d.annati · in · 'co1n sider.azio11e sia d ella .g ra' i Là d1ell 'atto chirurgico e d ell1e complicazioni po,st-operatorie, sia d1el cattivo risultato funzionale , specialn1ente dal punlo di vis ta femminile, sia infine p er il peri colo di una tardiva evoluzione n eo.p1la-

. ·,f il.

Conseguenze ta1·dive della -vagina artificiale. rJJ. l . \VANn ' n olV1l\1E . Bru xellc.~ rriécl . G i 1ovc111-

st.ica.

llrè 193 ) . L 'a tres ja dell a vagina, 1)er qua11to rara, si o~ se.rya talora in pazienti cl11 e d esiderano es~erc: lib~rali d.a quest a n1alformazione. Può es... crel :Però p ericol oso lo stabilire una- vag i11 a artificiale utilizzando a tale sco·p o un f 011dotto intestin ale, con1e dimostra un ' osser\ \11. in11r cl all '.\. C11a don11a di 35 anni si era accorta di tale sua ir1.ferm ità fin dall 'eLà di 1 " a nni; c.iò nonoRtante essa ~i era sposata. Di fro1n te, però, a1l 'i11soddis fazion e del marito ch e non poteva com1Jiel'e i d o,:eri coniugali e.ssa volle assol u La111e11l e soLL0 po1 si ad un inte,rvento , seb])ene il c l1irurg·o l e facesse osservare i possibili IJeri coli. Tratta va~i di una do·n na non mai mestruata, c he ogni ± settimane circa av1eva dolorri addon ti11ali accon1pagnati da nausee e vomiti. CaraLLe.r i sessuali secondari n o1~m.ali, genitali e'$t er11i poco svilt1ppati ; vagina c o stituita d a un ì11J\ 1ndibolo profondo 2 cm. ; all'esame r et1.ale, si avverte un l)iccolo utero infantile. I .'operazioin e ' 'en11e praticata nel modo seg·u ente . Incisione della mucosa vulvare e dis-~ezio11 e della v esci c.a dal r etto; incision e di que~to sopra l'ano , portando la boc ca di sezi0 11 r J1rll 'orificio ·vagin al e a cui vien e suturat(). Ap1ertura della reg'io1n e sacro-coccigea; -scoJlamento ed a b·b a,s samento d el r et to , c.h e , -ien e .sezionato a 1± cn1. dalla \ ul,,a , sut.uranclo poi in due piani l 'estremità elle éhiam cremo vaginale. Il r etto residuo ''i~ne poi ~ ])1 R~sato fino all 'ano e su t ura to. Gra,Ti corr1i->licazioni i)ost-operatorie., di cui I.a paziente -si rimette . l ·1 1 a11i10 dopo , si 11re enta un a fi st ola roccigea, cl1<:; viene curata; la paziente riferif'ce in talé o ccasione cl1e i rapporti se suali on o <liYentati po ·sibili , senza p erò 11e eE- i l e diano ~lcuna sod-clinf.azione. Dopo una dieci:na d'anni , olt1~ ad una nuo"a fistola e ad un lie\i,c l)rolasso d el retto, la 1)azie11te presenta n ella v.ag·i11a artifici~le un t11n1ore, ch e l'esan1e biopsico dimoRtra %Sere Ull .1denu-carcinon1a di aspetto intestinale. La 111alata ·vie11e o ra so tt opost a al trattam ento <l el radio . t· inter\ Cnto cl1iri1r\g-ico n on 11a quindi porl ld n r" llC dclic clj sill11 io ui e, CO·n tutta p roba-

L e osservazio,n i dell 'A. riguardano i ca~i di 1'. C. r ipetuto nella Clinica di 1F rib·u rg·o d,a J 1930 a l 1937: su 9301 1varti. furono eseguiti 239 T. C. addominali, cioè il 3, 11 % d i tutti i J)D.rti. Di ques ti 2~9, 63 sono T. C. rij)etuti (21,8 <J"0 ) . Essi vennero inlrapresi su 56 donne G precisamente: 52 per ]a II ,-oltn, 9 i)er la 111, J p er ]a I\l , 1 p er la V . .Più d i 5 1, . C. sulla t-1essa donn a non furono finora eF-eg·uiti nella C:linica di Friburgo; di tali casi 11e sono riferii i nella le tteratura (Piranoeuf, P en1])erton , Procopio). t: orne· indicazione al T. C. ripetuto comp·a re in primo luogo · (circa in 9/ 10) il bac ino ' ri7.iato; le altre indicazioni 0110 rare . L 'esecuzion e d ell ' operazione p er via transp eritoneale sopr a-cervicale è pos ibil o in g·e·n er ale. sen za difficoltà. a n ch e n ella operazi.011e 1)iù volte ri11etuta. In priosenza di est e e· ader eiJ1ze, in casi C'Ctceziona]i occo.rre aprire l 'u tero ul co•r po. P er r ig u,a rdo a ll '·epoca in cui l '011erazione viene C(>J1dolta, per riguardo al d ecorso del puerpel'Ì C· e alla m ortalità, l e ,cose rton stanno pe1· I1ie.1tte di,1ersamente n ei ca.s.i di T. C. rip€t.uto, in confronto al T. C. esegui to i)er la prin1a volta. Anzi sen1~rerebbero· n1igliori i risu:ltati. Suìl 'indicazi o11e a lla sterilizzazione n el T. C. ripctulo csis t.0110 in geneTa le due n1odi di \ 1 eder e : I ) la s terilizzazione deve far._ i sen z'altro ~eco11clo le concezioni di qualch e A. al II o Il I. i1tt1erve11lo, se so110 soddis fa lte d r1r rn1inate prr111 e~ e : bacino viziato corn e i1 1clicazion e all a 1·i1)e tizione d cl T. C. , accorc;lo cli am b edue i coniug i, csist e11 za di du·c fi·g·li 1cg·itti111i vive11l i . Qu e to i)unLo di vista è ·da con ider.ars i con1c sonp1a ssa to e ne l material e d ell a . Clinica {li 'fi'ribul'g·o è p r eso in con i,d erazio ne sol o n ei primi tre a nni de lla staLi tica; 2) l 'i1ldicazi or1e alla Rterilizzazionc i1el T . C. ripe l.uto non è for1liLa da u11 detern1inat 0 11 um-er o di ripetizion i d ell 'int er\'Cnto. L 'in di cazior1e deve esser e. l)(),s ta pi uttos lo dall '01)er a 1ore 11el C.a. o ·di presen za di 110 1 rvo li a 1terazio11i d ei t essuti n el campo operativ·o, in })à.,.C" al re!)erto ch e si l)re.sent.a all 'a tl o dell '01)erazion e. Ques lo punto . cli Yista l) llÒ d<'.fi11irfo' i quello rr1oderno e Tiguarda i cas i deg·li 11llin1i 5 anni d ella s tatis lica i11 ques1 ior1e.

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Il taglio cesareo addominale ripetuto. (J\. KocH. Zeitshcr. f. Geb. tl. G:,11., 177, 1938). 1

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D EB IAS I.


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« IL POLICLINI CO »

L'interruzione della gravi danza nella tube1·colosi polmonare. 1''1iinck. med. W schr.,

(K.

·J 3uHLER e II. ZET'rEL. 11. 45, 1938).

Le osservazioni dell 'A. si estendono su 96 gravidle tubercolotiche divise a seconda d el tipo della lesione. In 8 casi di alterazioni in campo di co1niplesso prin1ario nessuna interruzione· e cosi in 6 casi di forme nodulari dell 'apice. Interruzioni invec e 2 volte su 18 i1t forme da diffusione pe;r -via sanguigna (tbc. 1niliare e a focolai ·d isseminati) , 17 volte su 20 in forn1e• essudati.ve estese in pie11a .attività 11 volte su 44 in forme tardive a tipo cirrotico proliferativo. In hase1alla linea di condotta seguita ed ai risultati otten.u ti l 'A • ritiene c he non è esatto affiern1are ch e la gravida11za debba in og1li caRo· peg·giorare il decorso di una tubercolosi polmonare preesistente, la qual.e. anzi in a1cu11i ca.si vie11e i11 inodo sorpren·d cnte favorevoln1ente iÌlfll1c11zata. Se tale constatazione non ha valor~- a soluto, in .accordo con SchiiltzRhonhof e Hansen, non si può senz ' altro an1mettere, come è iStato detto, un nesso causale tra gravidanza e peg,gioram.ento d :eilla tt1l)t'rcolosi. li decarw della tl)c. polmonare pL1ò Yariarei i11 gravidanza come al di fuo·r i di e sa , 111a c erto se l'orga11isn10 di U'lla tubercolotica è g·ìà Jninorato allora più fac,i lmente la gravi<la11za può g iocar e sfavorevolm'e nte il suo ruolo. È irrttpo&sibile dare indicazioni assolute 1per l 'intei·ruziéne di gravidanza: però le fo·r me .at uteJ specialmente a carattere essudativo , so110 (111elle· che tpi.ù fa cilmente richiedono J 'interverllo. I11 taluni casi il decorso favorevole della 111alattia dopo inLerruzio n e norl può essere p-0rtato soltanto a dimosti~azione dell,azione favorevo1le· dell 'interruzione indipe1n dente1nente da u11a coincidenza puramente causale. Inf<tl ti già fuori di gravidanza la prognosi della tbc. è in taluni casi difficile e ·pertanto non si l)UÒ a ffe rmare con sicurezza l'azione de1lla gra, :id.anza sulla malattia. Nelle forme tbc.. vecc11ie e c.ronic izzate la gravidanza non rappTeSf-illa 1l1ai u11 riscl1io. La t1ecessità di lasciare tras<;orre1'e un uffi cie·J lle p eriodo, di tempo tra presenza di lesio11e atti,·a ed inizio della gravidanza, risp etli,1arr1t\1lt.e al 1)ermesso di n1alrin1or1io, è tt1tla via ri cono cit1to. I bi1t•bi n.aLi d1allc donne prese irt o . . r r, azjo1l e era110 tutti vi,,i sino al mon1ento d·e·l la dirn i si o n e d ella donna dall 'Osp eclale. E. R oBECCHI-. 1

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STC)MATOLOGIA. La paradentite. (P . 1\ncoF1~ . J\tled. Klin,il.:, 3· n1arzo 1939). La 11araùer1losi o, secondo l 'e.spressione dell 'A. , la i}a1·a<lehtite, è una .rnalattia cronica del

[ANNO XL ' 'I,

NUì.\1 .

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})arad"Snzio, che è un iste1l1a le~sutale t·ostituilo dal dente (smalto e ce·r11 ento), dalla gengi,1:1 e dalla pareite interna dell'alveolo osseo. IKl parte eziologicamente- più importante è I: orlo gengivale, che circonda la coro·n a de11taria, dove si ha un locus rni1ioris resisten.tiae, per oui viene aperta la via alle parti più c)rofonde del paradenzio. La h<lcca dell 'uo1no, specialmente nei pae~i inciviliti, è e.s1Josta a diversi momenti n oci' i: le sioni nell'atto masticatorio, re1Sidui di e.i bi rim.asti fra i d enti, processi fermentativi a])IJormi, cibi o bevande troppo calcli o freddi e presenza di nur11erosi .germi., che faciln1e 1tte clctermi11ano processi infiammatori. Si produce così una g·e11g·ivite cl1e, quando si fa cronica, porta alla distruzione del così ·detto leg·a111,c nto circolare , che rappresenta la C0!111e sio11e clell' ~1)it.e lio con la ~uperficie de11taria . J>a rticolare irr1portan.za a1Eisume qui la fc,ru1azi<)ne del tarlaro d entario, co11 i st1oi fi1J i tlepc>siti adere.11ti .a Jla L1perficie del den .t e e cJ1e l1<:tnno t<..:11denza ad ~ ll profondirsi fra l 'e.1>itelio ed. il d ente . ·"i fo r1na i11 tal modo unl• saccoccia in c.ui $l rac "'Olg·o,110 dei det1iti .ali111e11t~il'i ed il procc. ·01 infiamn1atorio s i n1antiene e tJrog·redisce , diffondendosi fJOi alla ·g~ ng·i,·a ed alla radice do·ye i forma un g.ranulo1na cl1e· dist.r ug·ge la parete inter1l.a dell'alveo lo. Il d ente , i fa 1nalferrr10 e la sua rr1obilith d ttra nte l'a lto masticatorio aggiunge :un'altra azione da11nosa , fino a che il d ente cade ·e l'ini6ce il processo . Vi sono però dei casi in Gui t1011 ostan le la rr1ancanza ·di og11 i ct1ra e la pre~enza del tarté.il'O, si ha tutt 'al più u11a gengivite se11za cl1e il proc.es o con tinui , m entre in altri, 111alg·radc·"· 1a più accurata i,g·iene d e11taria si 11n 11na grave lXlr a d enlile. ' ' i devo110 c1 t1i11di esser e delle altre e.a u ~e cl1e coope;ra110 per arrivare alla ·g·rave parad e nLite. l d enti i1on troppo ferrl1i e . l 'indebol imento del pa.r a<lenzio poss0no costituire delle c:ondizio11i f.a .vorevoli per lo svilu11po della m alattia. Sono inoltre da me11zionarsi le 111{l)attie interr1e, fra c·u i :5pecialmente il diabete. cl1e possono favorire il ·processo; in altri casi si l1a un 'atrofia prin1aria , che può essere µrodotla da cliversi fattori en·d og·eni, ment.re i} fatto1 infiammatorio è soltanto seco11:ckl.ri o·. Quebt '11ltimo è la condizione essenziale della J11alaitia , i.n quanto che non esist e una ' era paradentosi, cioè il rila~ciamento patolog·iL'O dei denti sen za ir1fiammazione; I 'unico e$en1pio è qt1ello , in. certo modo fisiologi<:o, della ( ac1ut.a 'dei eleni i per vecchiaia, S'p€SS0' ptirÒ accom.p agnata d a processi infiamn1atoril sioch è è diffi-cile il clecidere se f;i tratti di for1na fisiolog·ica o patol0gica . .i\ncor ·più difficile è il parlare t1na J) f'O \ a decisi va pe r din10 trare ch e dell e mn]at.tie i11terne I)():jsano l)rovocare un.a parade11tosi. Ve1l0'<1no g-en c ral111 ente presi in con5i clerazit11•e il diabet~, l ' artrite , ,rari dist.l1rbi endoc r i 11 i . lil 1

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carenza i11 vitamina, spec iah11 e11l c la e, le malattie del circolo; llla i1ulla cli 1)ositivo si può dire in prOJ)OSÌto . In tutte l e 111alattic si può a' rere una :p aradentite, n1a l lOJ.l è detto che vi si<l un 1~apporLo fra di esse; a n cl1e 11el diabete, l'apparato di co11te11zion e del d e11te può rin1an.er e sano. Non si può quindi a sseri11B cl1e n essuna deter1ninata n1alatt ia possa .esser e la cau sa della pllradentite; ma tutti i dis turbi inter11i di una certa entità })OSsono abba ssare la resist enza generale e fa,rorire lo sviluppo di processi infia mmatori al m a r g·ine -g en g ivale. Ma anch e senza la prèsen za di un a data cau sct interna. vi può essere una d ebolezza cos tituzionale, ch e spi eg·a la nota er editarietà de lla di.spmizione a lJa paradentite . Il progressivo rilasc ia m e11to ·d ei d enti va .pertanto riferito unica,n1ente a d u11 processo i nfiam1natorio, sicch è invece d el eon e.etto di pa radent~i , si deve an1n1eitt ere quello di p ar a d ertt.ite. Le ine \'itahili lesioni locali portano facilmente a d alte.ra zioni della gengiYa, tanto che si può dire ch e n on esi stano d ell-01 g·en•g ive pcrfetla111e11te 11ormali e g ià in g iovane e t à si può })8.r] a1~ di « infia111rr1azion e. fisiolog ica >>, condizio11e p r elimirial'e l)er lo sviluppo della n1alattia . La sua diffusi on e a ll 'appar a t o di contenzione d el dente è facilita t a da lla p articolar e condizion e anato mica d ei d enti t essi , ch e sono in certo n1odo de i co rp i estran ei conrtessi in modo .a ssai comp licato con il r esto d ell'org anismo . 'fal e disposizion e, i 11 condizio r1i fisiolog ich e, agevola l e fun zioni d ei de11 Li , conced endo loro una certa m ob ilità; 111:\ i11 condizio11i p a tolog ic.h e , si di strugge facil1l1cutc la conn ession e fra de nte e gen g·iva , ln, cian elo via ]jber a all 'ingre~so di ge rmi nel 1<' r~a rti profo·n .de d el para d e11zio . Già i1ei ban1bini, in una propor i ion e inso·petla La di e.asi , &i tro va. ch e la gen·giva no11 ad erì-ce be n e al d ente•, re 1Jerto eh e va quindi con s icl cr ato co1ne cong enito. : Vi si d eve agg junger e ch e la r egression e dell 'a1)par a to m atica lo ri o n ell 'l1o n1 0 i11civilito si fa in inodo i1l eg~1al r, n el ·en so ch e quc lla dell e n1ascelle è ltl ag·gior c cl1e 11011 qL1elta d ci d enti , .s icch è i ·e tti ossei i11tercl ental i si f.a11 110 1n ol to teneri e sottili. T. a in i steriosa cc pre dis posizi o11e or g·anica n <le] lH p ar ad entite è p erta nto da co11 idera r &i i11 ·e11so pu ra111e11t e ana tomico. In condizioni n orm a] i, l 'i11rmun ità ge11er al e o lor1'"l le, offre una r,rol ez io11c s11ffic jc11te, 1na og·11 i i nutam ento di es~a, cl1e interven g·a 1)e r crn ul f: ia.si cau sa agi·ce i u se n ~ o· , favor e\ ol e. Si p uò quincli con cluder e cl1e la cau sa p1ri1na d ella 1)aracl entite è un ' infeziorl e aspecifica ; lu sua g·e11 t>~ i Cll il . uo decor so ve11'gono però del er111ina1i <.l a 11 n g·r an ll Ul nero di fat tori, di cui il .. in g·olo ig·nificalo ci s fug·~re. A questa no.5t.r.a ig11o ra11 zu son o d a att rib·11ire· l e diffificollà della . ct1ra. l~ ' A . 1lo11 a1111uc tle la ·u cldiv isio11e .pl'Op-Ofit a 1

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749'

SEZIONE PRATI CA

d<' alt ri in para d e11tile e paradentosi, a Reto11da ch e predomina no i proc essi infiamn1at o ri o quelli atrofici; del resto, ta·l'e .· uddivi&ione<.tvrebbe soltanto llil significato teorico·; poìcl1è· ]Jra Licamente si ha a c l.te fare soltanto co11 1

J)l'Oces i

infia111 111~1 tori .

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Clinicam ente, la i)rin1a fase è ca ratl erizzat~ da u1~a .g.en g iviLe Cl'onic.a, clte p orla ad u11a I'>aradentite µ1arginale e }J.Oi a quell{l 'p rofon - . da , con :su coossivo rilascia Lnento e caduta -clel den te. Og ni ge11vivite cronica può quindi dar e una paradentit.e ed ogni p ar a{l e·n tit.e de, 1e esSflre preceduta da una g·e1t gi,1 it~ cronica . Sinton1i c lassici son o i fa Lti in fi.(.tmn1atori al J11a rgine g·en g ivo-denta rio, ·dis tacco· dell 'epite ]io dalla superficie d el d ente e forma zio n e di, tasch e, da oui si pruò (111a n on sempre) faTe· uscire l 'essudato sier os-0 o pur11l<:nto Il coll o del d ente si va fac;endo 6en1pre p1il'1 liber o ed il dente si sposta , sicch è i pazie11ti . . pesso i accor,g·ono d ella n1ala ttia p er -I' aroplia m~nto clrgli spa zi interdentari anteriori . La diag·n osi ·è agevole, ma ' 'a conferma ta <lall 'esa1ne r adiolog ico ch e di1n ostrc1·à il g1:a<lo de ll 'atro fia ossea e la sua form a , . c. cioè oriz1011tal.e o vertical e; la ·p rin1a è di rrrogn QiSÌ 1>ill ravor evole e d i Lerapia l)iù agcYo lc, i1r-entrc11ella econda si forn1a no clell e pro fonde 1a1

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che. ll trattam en.to è eviden tem ente nffida lo all o SJ>ecialista ; rna il n1e dico pTa ti~o h.a Rr>es>;o orca.&ion c di osservar e d elle g·en g'i,•it i r r o nicl1e· e d eve quindi ten·e r 1prese11te 1~esito a cui qt1e-· ste conducon o. Si riten eva un t ernpo cl1e In i)arad entite fo·se una m ala ttia clell 'età n1a t.l11 a, 1t1a si è vi to ch e essa colpisce, e i101L rarétmenl e , a n ch e i ·giov anì. .Perfiin o n ei ba1nbi·n i , con1'e sopra i è accennat o, si r osservata I.a par a d entite p r o.fo11da; scco11do Bober, si hann o n el 10 % de·g li scol ari e n el 50 % deg·li ;\dulti <lelle alter azioni d el paraclcn zio, ch e po. . son o por tar e alla i:>ar adent ite ; esito c~1e i deve evitare con lll1l a cura le1111)e. ti va. Il t r a ttan1ento v.a diretto acl ali m entare lecau se locali d ello stato infiar11 n1ato ri o. e ·rarier à ' eco11do la gr.a·vità clel caw. Ne lle for1l1e· lievi , con t ascl1e poco profonde, l)lél.Sterà -e1in1ina r e le g·r a11ulazioni 111edia nte clei cat1stici, j l cau terio o co11 un cucchiaino taQ·lien t e. l\"ei • e.asi g ravi , si ricorrer à a d inte1'\'C11t i operati,·i. nsportando la tasca o t utto il coJ]ctto al veolare. in n1odo da allontanar e raclica lm t' nt e tuttr le· lrsioni patologich e, tn1ta ro, gr a1111lo1r1a, ere-.. l 'enuto conto c-110 co11 qu c ~ Lo 11 totoclo i copre una buoin a parte del collett o cl entario. iT ris·u ltato n on è bt1on o dal 1p·u11to cl i i l.a c.- t.etico ed a11oh e le condizioni l oc:al i Jh3 ' 'eng·onc• peggio1·at e per ch è, au111e11l<\ndo i ·ainpiezza deg·Ji spazi interd e11ta ri , ·i favo ri ~rc j 1 r istag110 d i re'"'idui e, quin d i , delle rtu O\'(' i11fia1nn1ai ioni . Perciò i pazienti co11 parade nt ite va11no ri,1ecl11ti ~pesso. 1 denti molto ril ·\~ciati vain1

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f ANNO

~UM.

lG]

110 co 11l enuli co11 ap1~arecchi di i11clallo che s i a1)1)og·g·iano a q11elli sani. .l ei casi i11ol Lo ava i1zati, si IJrocederà 11att1r al1nente .all 'e trazione del dente . È anzi b ene JlOn essere Lro1Jpo con ser·vativi. La pro·g·t1osi è buoi.la quando la malattia è ~o:3tenul.a più ch e al tro· d a cause locali (catt)Ya jg icn c. clenta ria, 1a1taro cl c11tari o, ponti o c.01ro11e in.al i11essi, ecc.) -ed è in\'ece sfavor e' ol e se vi ag·iscano d ei fattori en·d·o geni, t anto più cl1e n·ella 11o~Lra i~·11oranza di qu·csii non 1)o &siamo efficac.en1ente o·p porvisi. Anch e sul la SO·ffilTI.Ì.llÌSlrazione di ·vila n1ina f •C sulle 1110d i ricazioni d el ric,.arnbio ·p ropo te recente.me11te iamo b·e n . lontani dall 'aver e delle cognizioni icure. Sappia1110 ancora tro1p po poco ... u qrue lo argo111e11to ·e l ' unic.a co a utile da fare è quella di cercare in tutti i nlodi cl i rial7tlrf\ ln r esist e1lza ge11erale . 11 trattam ento dci si11g·oli ca. i di parade.n ti Le offrirà al n1cd i•co 1 occ3, ione cli stuàiare b ene il uo malato, cli ricer cnre le eventuali stigi11ate e di parl are un r;110, 0 con tril)uto a lle n os tre co 11oscen ze . Se a 11cl1e, seco r1do Breur, 11ei 70 °!;> iel1ei ca i ~ j tr0 lla di indi vidui del tutto i1orn1ali , riman e 1)ur . en1pire u11a certa pro porzio11e clj q uelli ii1 cui l e co,11dizioni più o i11 ono nnorn1ali posso110 e sere correlLe con va11Lag·g io an ch ·c dc] lll Oresso l ocale. fil.

V crranuo .so1JrattuLLo considerate l e n1alalt~e cJ1e possono .ag·ire da focolaio infetti,-o. ~ r>e ­ c1ali11e1ltc la pJ.r.ade11tosi, la pulpite cro11ica , la ~gaDt,crrena pulpare, e la periodontite cronica ia n ella forma purulenta fi tolosa , sia i11 c1t1el: la granulante. È oori1 &ì vero ch e og·ni cle11ie ancl1c lievc1.n ente cariato od og·ni ·dc11~e l)ion1hato o co 111unque trattalo può dare u11a g·an.g·rooa ccl un granulo·m a; n1a i1an · si dev1e ri11un ciar e ad una certa· prudenza 11el voler elin1in a r e queslo o quel focolaio o p cLLo. Ne ll ' esarr1c d ella den tatt1r.a , si de" e d a1)pTi 1na fart\ di ~t i1·1 zione fra d ente n1alaLo e quello .5ospetto e i1on trascurare la rioer ca di eventuali focolai ì11 .altri organi. e eliminano a11zituito per ' ria chiru1·gica i fo colai a pi cali o parade11l osici . si curarn:e01lc. r icono cjuti clinicame11te o r ac] i ol ogica 111enLe , le11endo fra l 'ali ro .pr e-·eJJte che l.a gros ezza del focolaio rion pcr111rt1 B i1e15su ·11a conclt1 io11 0 ulla u a caip;acità infettante. F atto q uc to , . e ·i segni clinici di Jl1 a} ;i1 Lia non rel rocedo110, n o11 i c· ... traggono . ul~ito 1 clernti so ~ 1)rll i , .1na si allo11 la11nn o dnppri Jr1n i d enti con po11>a i11orta, le l)ÌOrr1baLt1re e .. i r ic1er cano l e ·g·angre ne. Co11tro i de11ti i11dL1bbiarr1e11Le in .a lati, si J)l~o cc1de senza r ib·uardo nllo svantng·g·io per .ln r11 a~ ti cnz io 11 r .. fil.

• • La diagnosi di f"ocolai infettivi cron1c1 nella dentatura ..

EPIDEMIOLOGIA.

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XL , 71,

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( .I . l\rn ~cn. D eul med. l )/ och en . . , :~ i11 arzo 1~)3~) . L '1\.. i 11 ...i l e g·iu I a n1 ente ~ u1 fa11 o el 1e 11 1ol 1i 111 eclici no11 i r e ndo11.o co nto cl ella g·r andc i111j)Orta11za cl1e 11a11no i focolai i11felti,1 i clenta1·i ].)01' vari , t.a li n1orbosi, 1nenlre d '..:lltra pa rt e "t I clen t.isLn co n.si d.e;ra trop1po spesRo so11 anta l a ([t1estion.e ·d ella masticatura n elle malattie den1'&r ic. I focolai infettivi cro·n ici d e·n tari 50110 111olLo più f r·cquenti di quan1 o ge11'er almente ~ i cred e; 'J)Pcialn1 ente importante sot1o l 'acCL\ r1nal o l)t11110 di visLa è l a l)ar a·denLosi, dlo"tlta ~l Iarlaro d en1 a rio ch e p r oduce t1lr erc d:1 (lcc11bi1 0 , con U])])Urazione al veolare e ca lza111c11to dcl ùe11le. In m olti casi, l 'A. ha .po lt1to <1i1no lrar e il sicuro rappo r Lo della paradent osi con 111alaLlie infetti,re art icolari. ImJ)Or• 1UI)li so110 p1t1re, oltre alla carie, i re~idni de11 tari dopo un.'e Lrazione ch e agisco110 d a corpi <:~ lrartei , for n1 and o tu1 foc01aio cr onico (g· ranlilon1a , cisti , fi.&tola). I ..n ricer ca di focolai infetti vi cronic i n·clln de11Latura cle,re J?ertanto· e11tr.ar e n ell 'e a111c· c oni !)lieto di og·11i 111al oto. La r elat iva ·dia cr11 0 ~ i l) UÒ essere nffidata .a l m edico g·ene rico e ~ 0 J ­ l ~t11l o i11 ca ~ i difficili sarà da i1 cl1ieder e ·i l <; 0J1 ig·lio d ello specialÌ6ta. . Le decisio11i Lcr apeu tich e, i)e rò, non vanno affidat.e' soltan to a c111e~~t'ullin10 , n1a ,,erranno pre e di co111u11e :-1ccordo fra qu·es lo ccl il n1edico cura 11le. i n )J a ~c .'.'\ l reperto cli11i co ·g·enernle.

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Piccola epidemia di psittacosi nel Gia1·dino Zoologico di Londra. (1 ' ROUP A. G., _\.DA ìVI B.. e Bgnso~ S. P. B rit. l\f~rlical

.Journ <ci, ]{ O'e n11nio 1939) .

Nel re1Jarto d ei pappagalli dell o Zoo di Lo1)d ra, Gordon 11el 1930 av1e'a j)01t1lo isolare il ,, iru · clclla i)sil. i.,tco ·i irt due 111il zr su otto , apJ_)a,r tenenti a p.aJ}L)ag·.a lli ir1 co nd izio ni di saln t.r 11or111.ali· t u.t tavia fin o al 1!)38' i1~s.· un cas-o di Jk itlaco. i eb]Je a 111a11ifes1n r : i Lr.a j] . i)er . a nale .addet! o ag-li animali. 11 7 feb braio 1938 aTri,1ò, Jlr oveni c111 e cl al ~ud 1\1nerica e c.lalle Tndie Or.cirle11 ta]j , u11a coll ezion e di i.~ aJ..ri:x1g·n ]li cl1 c ' 01111e j ~ olata in 1111 11 sta11za sa11a Lorio sollo o~sei-vazione. Dal 20 febbraio al ò n1arzo cinque pcrso11e add.etle al ser\'ÌZÌO· cl i lllllrizio11e e di p t1liz ia di questi l)liPlJag-alli si an1rr1alaro,n o e u11a di esse i11orl. ((~ omplei5 i va111ente 24 i)erso11e ebbero rapporti dine·Lti o indireLti coi pappag·alli) . . I q uaLtro casi con esito 111 g:uarig·ione fL1rono caratterizzati d a 1r1odica fcl)l1re e sinton1atolog·ia infltien z.a le a tipo h ron cl1itico, o bro111

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co·pn.e u1no111co. Il , 1:aso atl e i to· le tale ir1iziè1 co11 n1al essc re r· dia rrea, quincli t c11LpieTa Lt1r<1 alta, polso f r ~ ­ q ue n Le, di s~n ea , irt\;qLLiEl Lezla, d elirio i1111 ~~ i 1ante, broncopol111onile ba&'lle bilaterale co n tos e senza e.s111c1l.lorato·, st1lìitt er o, lie,'e all) t1 n1i u uria ; n10·r le in 14a g ior11ata. Gli esa1l1 i cli ] ~d)-0ratorio 1n oslrarono Lra l'altro i repei:li di


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SEZIO):E PRATICA

u11a leucocito.si \21. 600) co11 neuLrofilia, i1)eralbu111inosi del liquor con aun1ento degli ele111e11Li cellulari L1 a cui rnolti ])Olinucleati . . Il reJ)erto na01:oscopico. fu di: congestio11e della 111ilza, focolai broncopneur11011ici dei lobi inferi~ri senza co111parLecipazion e pleurica, congest1011e ed edc111a Ger ebr.ale, cuore e reni ap1~aren ten1cute 11 o rm~li. All'esame istologico i seg·uenLì fatti: 11egli sLrisci di i11ilza colorati coi i11etodì cli Casla1ìocla e di Gien1sa 11 essun~l }il cseI1 za del vir·u& psit.taco,~ico. Nelle sezioi1i l i i })ezzi di r11ilz.a fi at.i Ìil Ze11l(er colo rate COll e111atossilina-eosina e con blu di toluidina ed e11si11~-ora1lg·e (111clodo cl1e permette di colorare 111olto be11e il \'Ìrus p....iltaro ico) : eden1a e co11go. . . tione della pol1)a, n1olti focola i eJ110 11·agici, aun1e11to dei g·rand i f'agocj ti 111011011uclcaLi ·della P'O·l pa, alc,.u11i co nt e11c11ti cor}Jl l coli rossi e })iig·n1e11to c111aljco, nes.... una nrea di 11ecro$i lJcn (lcfi11iLa 111a ey jd c11ti fen o11Le11i di deg·e 11erazio11e ,·acuo Ia rr ll ci g·rartdi f,\gociti della i)QlJJd, a se11za di <1 ualsia.. , i ger111 c. Nei pol111oni i1)eren1ia cliffusa e focol.aj ])ro11co1pnoun10 nici . j 11 i11agg ior pa rl e costi111 j ti cla siero , fibrina , CO l'fJU roli ro ..·~· i e ~:ra111di f'a g·ociLi n1ono11uclcal i i11 c1t1attro <lei quali erano 'i~ibili colo11ic di \·iru8, ÌJ1 i11ino r parte. ço~tilu ili da poli1111cl ·a li Ira i c1nali ct1n1uli cli coc?l1 i a gra1J1Jo]o cl1 c la cullnrn jdcn tificò J1C'r ~l<tf1lococ ~ u aurc u~. Petzi cli pol111oni e cli J11ilza franlt1n1ali irl . ospe11~io 1 1 c e inietlaLi in lra1perilo11ealn1rnle j11 LOJ)i . c1lza e, :-.ie r c talj fi]Lrali. ìJl'0\10caroJ 10 i11 qt1cst i a1tin1ali lc,s jo11i c.rtl·aLLcrist·ich e co11 r)r cs011za d el viru - a 11cl1 e in s11cc es ivie inoct1 Jnzio11i co11 lo . I e · ~o meto(lo in 11Lri animali, ine.11lre i fillra li delle ste se , .o::-1)e11sio11i r1011 pro' ocar0110 a Ict1na altera1

71one.

duo J)a_l)]:Jag·alli venuti a niortc i potè (l iJ!tO~ lrare ]a IJr.oso11za del ' 'ir11s , sia co11 l 'esaJlLC' tlirell o deg·li sLrisci cli n1ilzn, s ia con l 'i11 0cula1.ioJ1e i1tl.raµ e riL0 neale n e•i to·pi. _\ ei ca.~i u111~11 i fu anch e e ·cg·u i la la . iero{ljn Q-11 osi col metodo di !Bed ' On (1037) ba ... ala ~11lla deYiazio11e dcl co111ple1 uc11t o, u ~a 11do co1ne a11tigene una o pen ione i)a1·zialn1 cnt e lJllrificata ·d i virus ottenuta da una inj] zc:1 virule1 1la cli 10l)O cald.a ta a 100 C. per 1rc ntinuti. l ,a reazio11e ri ultò 11ositjva in ln11i r i11 c1ue i ra:-!i n1e11Lre i11 lln $Ogg·c1to ~a 11 c1 , nn in e.r' ie11te cl1 e da 111ol1i anrli 1a\·c,·n ra1p1ro1ti coi 1)u Pl)ag·alli , ristiltò 11egali \' il. _\ l.,oncl11,sio11 c clcl lo ro . t11dio cl1 c indica . . e11za alct111 clubbio ltt vera n,atura della piccola €1)iclen1ia nell o Zoo , g·li 1\.1\.. co11s igliano f>ia110 pre. e 111i ure 1g·ienj cl1e JYro·fiJaLti cl1 r. acleguate, <·p1 n l11·c11clenli 1. u o da parte del 1)c•rso11ale adclet L.o alla inanule1tzio11e degli <111 i1rlnli , di mascl1crc e occhiali r l1it1t'i oltre 1<" 111i . lire più co111 unern-ente a do il a11iJi rru<i1 i 1 ~1 i)rotezio11e delle ·n1ani con tj·uan I i cl i fro1111n u, la terilizz11ziortc cl eg·li l1tc1l ili di puli.zié.1 , clelle gab])ie, ccc. JVf. T{ ASTELLT . TL1

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DISCUSSIONI IMPORTANTI Discussione sui disturbi funzionali d'e lla voce. Ques1 a di.scu ssione f' i ·è s Yolta allà Sez. di I .arin golo,g ia clella llcale Soc. di medicina di IJondra ( /Jroceediri.gs of tl1,c lioyal oc. of 111 edec., maxzo 193'9). 1D. Guttriei ha parlato diffusa111énte ·d ell 'àp·para1 o vo,cal·e e della .s ua funzio11e, della fisica della vocalizz.azione e dei diso rdi11i .della funzjone vocale. Il laringe è solo u11a parte del 1neccanisrno della voce, perchè a c1uesto conl riJ)uiscono la re ·pir.azio11e, l 'arlicolazione e la riso11a 1.1za. l)er i)rodurre la voce è necessaria un ' t,. j)irazione 1)rolu11 gata e con Lrollata, a cui contrib111iscono il diafr.amn1.a e i musoo1li i11terco Lali e. addo1r1inali. Anch.e 1qu esti muscoli de' <)110 esser e di · ci1)li11ati. Così a lct1ni C'a ntanti e t' lCLI11i oratori riteng·ono necessario i11antene re Jc cos te inferiori allevate. (ri erva co tale). _\ c1n.e ... La f1u1zjo11c in11scolare deve. e~:' erc t ·c;o rdi naLa la f u11 zio ne lari11gea , rcg·olal n. a11ch 'e.s.sa dal prop rio a1)parato n111scolare. La ' j b·r azione <le.lJ.e .co rde vocali è un fe 1.lome110 <•crodinamico· e si può stucliar e _olo col trobo:-;copio, apparcccl1io elle, non si ca1)i ce })ere hè, l1 a avuto scar o ti o in laringolog·i.a. Qua11cl o il i1u111ero delle inlerruzion i clclla org·e11le lu111i110 a è di 127 al econdo e ]a voce ·è cn1e, :"-1a con vib·r azion i della lari11ge di 128 a l seconcl o, , i ·vedo110 1nuover e l·e corde \ ocali con un riL11l o di t1nn vibrazio11e al eco·n do. Il terzo elem1..; 11l o dcl 1n ecca11i mo d1ella voce t' il ri1;11onaLorc. ra1>J)re~e11tato clal faringe e dt11 Ja bocca. Dal pu1\to dj \ i -. la fi ico Lisog-na con iderare i co ì ·d etti r e;g-i · Lri della voce. Il pianto ·del 1i,e·o1. ato co rri po·nd 0 a 435 cicli. Alla JJU]Jertà la .111odificazion.0 cli 1un·g·l1ezza delle corde \ ' Oc.ali 111odifica la \'Ore, i11 111anicra l}ÌÙ ap1)ari~ cenLe nel 111ascllio, me110 n ella fcn1n1ina. In c.1t18lf.,Lo perioclo è f req11entc os ervare arrossa111e1tl o co11 lieYc lun1,cfazione larin gea, ma bisogna g uardarsi dal formulare la diagnosi di lari11g·ile, ,s•p1ccial111ente se il can1bian1e11to ,d el111 \70cc irnJ)ieg·a 1r10Jtj n1es.i a con11)Je1arsi. In Dlct111i. casi la voce con serva t1n Lono alto n.11cJ1e dopo ln ]Jub'e rtà. Se que lo fatt o è ~ccom­ ])ag11alo da a rre. lo dello ..,,·ilUPl)O es uale è rtece.. saria ur1.a cu1'a orn1011ica; altri111enti si può n todificarc n1cccanica111ente colla i)ressio11r , ttlla cartilagin e Li roide dt1rantc la 1 p11·oclu7.io ne di note baf;s.r. Do1)0 la pu.b e rtà la vo·ce .~i clas ifica J1'cll'uorno c.on1e basso , })ariloCìo e tenore e nella don11 a con1e sopr.a no, i11·e zzo e allo. N·e11 'igieine clella \'OCe l1a i nlJ)OrtanLa e11or111e iì 111oclo di al Lt. eco. La qt1alità <lella ,·oce ,· i 111 odifio~ saco11clo iì rcg·i tro , (cl i l)Olto, n1eclio e di te. ta). l\Ton è facile cla ifica re le disfuniioni della \G Ce. Il n1alato pt1ò lnnl'r n1 ar, i di clrl)olczzH di 1

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voce· cli rauc edin e ricorrente , di ~ n azioil:e, di secchezia , ·di· bruciore, di sen.so di cost1izione. Si può ~'O~r~ ~1ta · d~viazione .d~l .se~to o ipert;rofia <lelle to11Stlle. Colla to11s1ll1te s1 puè cantare · ll\a non si può cantare· con « fo11astenia ;, . Il la1ing·ologt> non <l&ve mai trascw·are jJ lato psichico, perch è tt1tti i canta.n~i ~ono degli e o1otivi. Spesso bas ta11 0 c_uTe 1g1e111ch e 0 enerali 5e11za Lra tta111e11to larin·geo locale. l~tili .. o t10 le co1npress.c fredcle. a1)})lic.ate al collo. S·e si f~'l un o ap1)licazioni l n. ri11 gee, le, olu:-io11i #1doperateJ de vo110 ~ssere leg·g·cr e .1 appl:c~ ­ zic 11e ,,a latta co11 spruzzatore. Sclo i11 C[t L in c.u i un canta:nte no11. può csi1rtc rsi da i111peg~11i pleoedc11ti, l'o si può 1t1ett0re 111 co11dizio:rii di ca1'1tare tog·lie11dogli il dolor e i11edl.ante soluzione di cocaina, sempre p er spruzzatura . .\. 1\lilr.ie1" s'è occupato del }Jroble m a dal pu11to cli vist a dcl cantc'lnte. Per prima ~~sa n on è prudente forzar e la voce n elle note1 p1u ba s~e irt reJ1i l\\,11. è· alle11a lo al ca11Lo. P er cantare b 1soO'na ~entir.si Ji}J(, l'O iJ la ringe. Spesso chi can0 l:\ avverte la ri~o·11an1Al , cio(~ u11a sen sazion e di ,·ib1r31ione. nella t esta . Nella produzio·ne della voce bisogna cura re l ' « a rticolazione », il r ef-l liro·, la posizion e del corpo e dell~ t,e&ta. U11a f~l'Od1Jzione en 'at a de}J.a \TOCe J.>UÒ ngua~?lare la q uc..l ità , l ' este11 ion e, la pot ertza € . l intona. ZJ(1J ie. 11 tli.'01rdin·e !Yiù i1111)orta1tlc ò q11 ell o· ·d-ell 'int011ario nei. Se. Jl Olt i riesce a i11tonar e r egolarI1 ie11tt> Ja voce è j11util.e ca11tar e. Tl n o11 ca ntare « int_on a li » no11 dipend e e1J1 L?r c da11~1 mancan za ùi « o,r ecc1, io ». Secondo· Sir Rj cl1a rd P.eg·et 1'a zio.n e cle·1le corde , .OCt'lli false è importa11Li si1na 11 ella i)rod11ziÒne <l'ella voce. perc}1è rs~e funzion ario da riuonat ore. Egli el)be la for tu11a di ;po te r .osser' 'are cbn un peri. copio lnri11'geo dj · ua ~nv1~n­ 1

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« JL P OL ICLl XI CO »

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zione, iJ }aTin,g~e cle} prof. TI U S~el.l ·e l)()te T'llCVet J'e ch!.3 il Jaring·e assum e u11 diver so aspetto ~econ~kl1 la varia espressio11'e d ella faccia. R . Ct1rry riti en e ch e 1·<< a ttacco » del.la v~ce sia oo·l le.gato colla sincronizza zione fra 11 pr1nCÌ]Jio d e.ll'ispirazior1e e la eh i11sura delle corcle voca 1i. ( . Jlorsfo rd ricorda cl1e fi11 dal 1912 egli h a r.ilevn tp q ua nto 11a voluto com1.111ica1ie il \ ifilnc r. L. 1

R.lcordiamo l'Interessante pubblicazione: Prof. CUCLIELMO BILANCIONI d ella R. Univers ità di Roma

LA VOCE PARLATA E CANTATA NORMALE E PATOLOGICA cuida allo studio della fonetica biologica P refazione del Prof . S•..\.NTE DE SAN CTIS Volume di 1,agg. XII-51 2, c?n 194 t.igure o riginali nt:l test.o ed una riuscit isima illustraz1on~ s':1lla c?~ert1na. Prezzo L . 3 5, più le s pese postali d 1 sped1z1one. Per g li a bbonati a l « Policlinico n od a qualsia~i dei n ostri qua t t 1·0 P eriodici, sole ~· 3 1 , ~ n fr an co d 1 p ort.o in Ita lia, Tunpero e Colonie. Pet· 1 Es tel'o L. 3 4 .

lnTia.re Va.gli a Postale o Oh è que Bancar i o a lla Dit ta L'UTGI POZZl e d it ore, Via Sistina, 14 - R OMA .

XL VI, ~u~c. 1<3:

ANNO

CENNI BIBLIOGRAF.ICI< 1> ;\. .B..\SERGA. La .~1 ietosi erilrem.ica acuta 1 ~lil­ latt.ia di Di Guglielmo). v oi. in-8° cli p. 21 . _ Pavia, Ti1mgrafia già Coo1)erativa , 19:3 . L. 25. Dopo .che al Conveg110 ei11atologico di rf ori110 del 193'6 la i\1ie1osi eritremica acuta , co11 u na11ime co11sen~o, VeJ.1il16 giusta1nente (lefi11i ta la « Mala ttia di Di Gu.gJielmo », un altro g·1ande n1 erit.o· era a cquisito alla Scuola e1t1uto1cg·ica i taliana , e parve g·iusto ch e proprio i1t Italia, do\re le geniali ve<l.ute del Di lìt 1gliel1110 trovarono pro nte e vaste co11fer1r1e , c.loV'='SSe com1)arire uno studio d 'insie111e s u llUCs la nuovia r11alattia del s·a11g·ue. La n1onog·ra fia di Hatierga aissol ve pie11a u t.c11l e a qi1esto 1on1pilo; compito an zitutto. -conte 110 detto , tlo' eroso per noi ila lia11i , e i1Lcl u b})ian1ent.e n ecessario, per cl1è venissero in c1ualc]1€l rr1odo fissa ti i l) Ull Li f e·r·n ti u e ui si ba. . a t· entro cui deve c.-sere delin1ita ta la « 1\I~1l a l­ Lia di Di Gug lieln10 ». Molto opportuna111e11te il professore A. 1F erra ta, n el presenta re. quosta u ton oo-rafia, m ette in g uaTdia gli e1natolog·i e JJii1 cl1 e alLro i 11on c111a tologi da pericolo.~e ecl eoc.essive dilatazioni clel co11cet lo orig i11 ~l rio del Di Gu.<Ylielm o. Preci5a111en le a q uesto LeL1de, tra l 'altro, l 'opera di Baser g·a, il qw.1le . .. i è accinto al difficiJ o lavoro con quella piasston e .e1 con quel senso critico ac.1 u11 terrrpo. cl1 e l.lllÒ avere cJ1i h a, per cosi dire, vi ssuto da vicino il .wrg 're e l 'cvolver~ i del nuovo quad ro n1orl)Q.O, e cJ1e· lo vuole, con eguaJe òeid e rio 'innalzare e a11cl1e la. c ia re inco ola111 i11.nto d~ erro1Jee ' raluLazioni e da n on g·it1 l ifi1

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cate infiltrazioni. Opera anzitutto an.a lit.ica qt1indi , i11 cui Ja cabislica fino-ra nota viene pa ata al se, 'e ro vaglio della critica, co11 la s:pera·nza di j)O t e1~ d:are un g·iorno fondan1ento s1c11ro :1lle ~o .. trn: zionì a v, e11ire· n1a o pera a11 ch e i11tet1ca, d1 -val1u.t azionr re~le dei fat Li. co n le lo ro lucj e ]e loro on1bre, in cui si tien cor110 del CJltadro com.p le to e delle sue .varie t~ , d·~lla 1)0 i:-io11e riosologica della inalatt.ia, dei &uo1 ic'ontat.t1 co n altre elnopa tie, e in cui vengono portati co11 : tr ibuti oTiginali di n otevole i~Leresse_, g:u·a11 quelli relali, i a.g li esatti cruaclr1 en1a to-n11clollari della n1ielosi eriL1·emica acuta . Chiu11qu c ' 'oglia occuparsi d el 1--11robl e1n.è~ 11~ 11 lXltr à. rare a m eno di qu~ta m ~nogr~ ~1~ in ogni ,se11so completa e di indubbia ut1l1~a: e di ciò dobbiamo essere ' 'er.am ent e grati al1't\utor e. V . CH1N1. 1

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l). ( ;ER LTTTc. e E. PA.v A~ ·\TJ. Li n f ogra.rii 1lo nu.r · tosi i71gui1tale benigna. Ed. l\ilin erva l\1e<l ica. Torino, 1938 . Lire 30. j\lfa 11ca ' "ù i11 Italia, con1 e cli ce il prof. .rr ru fJ'i rtella pt"'efazione alla pella m onogra fia di q t11' (l ) Si préga d 'inYiare due copi e dei libri cii cu) si des jde1n la recen fion e. I

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7I)5

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sti !luc suoi .allievi, una trattazione estes a dif~ fu~a sulla li11fogi~an~_lo11laLosi benìg.i1a, o 1po1 o~tl enite , quarta n1a1attia ,renerea, nLalatti<:t di J~i c,olas e l:~a v r~. I due AA. della Clinica Dennosifilopatj ca di J>acJo, a c i prew11ta110 u•no studio 1nonog·rafico c olnl)le to su questa inalattia ve11ereia che tlOt)O la c.l tscrizione di Durand, Nicolas e fF.avTe, è (1 ra I ac.il11 tc11 l G rico1tosciuta e diagnosticata J11 eclia n le ancl1e l'aiuto della reazione cl i \Frei . I#a trattazione si svolge in 375 pagine corn})r e11de nti undici capitoli; dai cenni storici rno1to· utili p er capi.re l'e,roluzione ·d el pe nsie10 nl c·<.lico in questo campo, all'epide11tiolog ia , <:t1l 't!7 iol og·ia. Seguono la de scrizione d elle for1 11 e eI i11ich -e, l 'ade.nite, le · form e genito -a110re l I a l i. la ..,in to111atologia d ·ordine g e11cra] e e ll tJ11 i f'e~ la z i o 11i a carico di org·ani diversi (1110cljficazio11i cutanee, ~istema nervoso, qu elle oc u)[,ri, qu elle deg·li organi a,d'do1ninali , articola ri . r ee . B ('"ìlC -- vo1lo è an che l ' in11)ortante capitolo (]e]J ·allergia ed immunità, do,:e 1a intrader111o r eazio11 e di l4""rei ha la- parte pirincipa]e . Jnfin'c (.· il capitolo sulla terapia e i)rofilas i ed l l ll :1 .d)b ù 11dan I Ì8si111.a rasseg·na bibliografi ca. ~f() n op: ra fi a co111c abbian10 detto , com1)1eta , re. ~.a fa ono·r c agli A1\.. , alla S cuola D ermato.] ogica tJad ova11 a cl1e l1a i11 Truffi lln così ' 'aJiclo e spo11c11tc, ccl ::tlJa Sci en za italiana. In<liSJlC11sabile atl ogni speciali~, qt1,c ta Jl l OOlf• ~'Ta fia sarà utilissima a n ob e a tutti ·g li .a ltri J11 ecli r i c h e trovcran110 og ni indicazion e '11 c1t1es la for11i a Yer1er ea che co1n 1)ren<.l f' il ln1b·Lo11e c lima tico, il vecchio isti0n1en c e la <~ ui i! JL!)Orla11za a 11 cl1e social e è cli j)rj111 0 or cli11 e . LD Casa editrice cc lVI in·erva Ivledi ca >1 11n da1o la sit1a abituale, Jx.1.rlicolar.e cura nella &1a1n

ra.

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CoRELLI.

diagn,o·stich e Un t'er stLc7l u 1i syang zui· F eststelliing der aktive11 JJ11.:;genluberlrulose in dlcr allgem ein:e n Prn-

_\ . B ·\ 1.;rv1F.r

T E H.

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{Tn \ 701. i11-t. . 0 cli 27 i)agg·. G. 1'11ie1l1<', L1:. i1)zig, 1938 . Prezzo Rl\iJ. 1,80. I . ..\ . Ti cllia n-1a 1'attenzio11e ,s ul fatto ch e il lil l-/ O 0~ d ei l ubercolosi ·viene riconoscit1lo 1 rflP'J)() tardi dal m edico ; una diag no&i più 1 rt n})<'Stiva potrebbe i11vece salvare 1nolte vite . f ; p erciò n cce.sSc"lrio ohe il medico abbia sernrire presente la ·p ossibilità di una tuber colosi 11on ;;u])ito ,evide11tc e la ricerchi in tutti quej oe:1 ~i c he presentano sintomi che possono i11 LJ na lc.h e 1l1oclo a ccennare. alla tuber colosi. Do110 11 n. bre' e capitolo sulla tubercolosi atti,rn -ed in a ttjva , indica il cammino· per la ·diagno$Ì: nna1)111esi , nletodi di ricerca fisica , radiol o!Yir a . b a tteriolog ica; sedimentazione dell e en1a7ie, fA'o, ·a alla t11bercolina n e•i bambini. SaJ,,o 1·esame batteriolog ico, ne8suna pro,ra dà la certezza , la qD;ale de,re scaturire dal con11)les~c) d egli e&ami . Il I)iccolo libro m erita una lnrg-n diff11si on e i1el ceto m edico . fil . ri.~.

I> .

S _AVY.

1'railé de iliérapeutiqiie clirtJiq.ue, II

edizione. ln-8~ di 2776 pagg., rilegato i11 3 volumi. l\tlasson et C.ie, Pa:t.1i;s;, 1938. .Pre?.zo 4-·50 frs. _ ,,.

L '~mpio trattato di t·erapia ch e . ~d CTinice 11tt dico -d ell 'Uni,rc1~ita di Lio11e qui ci .p re~11~a è t~le . da soodis far e ] e esìgert~e di qualS![lSl me~Go. J\lla in?ltcpJicità ·d egli argo·m en1~ ?he v1 sono 111cl~s 1, va unita &empre l't6 Spo-

s-111one c:o111pleta d1 og·1luno di esisi ed il lettore può con pie11a fiduc ia seg·n ir·e ·i cons io·li sa1Jamentt equilibrati cl1e l 'A.'" g·]i fornis-ée.b 1

Il trattate\ di fatlo , 11011 è t111a sem1)lice r~ ccolta di lutte ]e t erapie prOJ'l'O ~te per le va1·1e forn1 e 1norbose; n1 a og 11i 1)rocedime11to c.uré1tivo vie11e vag·liato e discu sso nei suoi erJ'etti come 11ella su e indicazioni e c o:n.troindi~·:,z ~oni, in 111odo. cl1 e ]a ~ct1ta ·ia -agevole per Jl 1113·010 ca;:o . Una --obrt<l . celta di ricette a c r ompag11a i si11goìi capitoli, co nc ed'endo una ll'arte, mi n~n1a e qt1a.si t.rascurabile alle s pec i~lità.

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T11tte le forn1e di te rapia sono te11t.it.e pre~: e 11t.i; larga i)arte è fatta a quella cl1irl1rg·ica , cJ1e orn1ai si ' 'a spesso applicando anc.J1e .a f0rme · considerate i)ura111ente m ediche . ~ nec-0 "'sario cl1e il 111edico n e conosc a le possibi111 à, p er in,1iar e t en11)e. tivan1 e1lte il n1alato al eJ1i1;µr,g·o e i)er no11 Lra curare qttest.o m ezzo , c li c\ 1)11Ò a'rer e inspeTali ' 'a11tagg j j)er il n1alato ~ L e so . Nelle que ·tio11i cli ot'di11 c cl1it"l.1rgico 11.anno col J.aboralo i i)roff. I~e ri c11e e Cibert . L'op era è di,,~-· n i11 15 sezioni . A 1pa r te è eSL)OSta la t erapia dcl dolore ; in un altro capitolo, sono associate tre m alattie di importan za sociale (t11bercolosi, sifilide, ca11cro) nel la condotta generale d ella teraT>ia , in quanto cJ1(. le sing·ol e localizzazioni so110 trattate n ei r 0lcttivi ca1Jitoli; p. es., la tuber colosi poln10rinr e ecl il J)110un1otorace con le m a latt.i e clel1'appara to r espiratorio , la n e urosifilide co11 l f 111alattie d el sis ten1a i1crvoso , ecc. Seguono J;.>')i le i11.a lattie dei ·d iveirsi orga11 i e sist emi, le n1alattie allergich e e discr asicl1 e (in cui ent;rano i i)ruriti, l'eczen1a , Ja cell11lite, il r eun1atis1110 cr onico, le avitan1inosi), 11· nl alattie i11fettivc r le inLo . icazio11i. l Tn a1 111)io in·d.ice alfabetico fac ilita le r icer ch e. Le i11dicazioni tera1)euLicl1e ~ono preced-µt e da cenni s ui sintomi e sulle sindTomi ed og 11i n 1e.clicam ento è disc·u sso l1elle st1·e 1p1rop rietn far1i1 acGlo·g·ich e praticl1e. IJ li·bro si inizia co11 u.11 interessante capitolo sullo ·s c.etticism o t ernp eutico, da e,ui deve ten er si ernpre lontan o iJ ·n1 edico degno di tal non1e. 11 m .alato rico rr e a noi i1on p er aver e t1na diagn osi scient ifi cam ente fine, ina per essere liberato dai ~ uoi mali, sollievo ch e n on possiam o d ar p'li so incomin ciamo n oi a nlan care di fede. Il libro d ell 'A. è stat o accolto con gran de f;~ ,: or e d alla classe inedie.a, com e lo dimostra il fa tto che la prima edizione si è esa urita i1l 1

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XLVI, Ntì)f. 1G1

I MAESTRI

11 prof. .Pio Bastai alJa Clinica .Medica di Padova. Ordi11~rio

e ~leto dolo ­ g ia Clini.ca a ~'ir enze dal 1931 , dO'l)() es ere stato per tre anni alla stessa cattedra a Mode11a , il prof. P. Ba I ai è sta io a.llieYo cari i1r10 clel co111_p ianto prof. .se11. ~ficheli , alla u cc es ione <lei quale venne a11cl1e de ·ig 11ato in ter11a i1el 1937. È :;lato pure r cce11Lc111c11te ùc-

di Palologia

~Iedica

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I)ÌÙ ,-ari ca1npi della patologia e d ella clil1ica. ~osì nel caJ?i~olo. ·della J?atologia 1&pleno-e1Jat1ca sono or1g1na]1 le sue osservazioni di ca5i di splenomegalia con ci1Tosi epatica famig'liare e sulla sindron1e di Bau111g·arten, di cui 11a d_ato pe~· IJrimo u11.a intc r1)r·etazione patog,e11et1ca poi a( cc l ln la d è.1 Lu Lli . Alla emato]o bo ia •

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ignato .alla unanimità dalla Facoltà e dal e11.a to a ccademico per il trasferimento ·a lla CJi11ica Medica di ~~irenz e. E viene ora nominato direttore d ella Clinica Medica Generale di P adova, cattedra insi,g·n e p er incon1parabili tradizioni lontane e recenti. Il IJrof. Bastai giunge a lla Clinica preceduto da una chiara fan1a di ricercatore acuto e di èl nin1atol'e di studi e di ricerche , di insegnante r lti aro ed efficace e di consulente ricer catissiJllO. Educato alla i11d.a.g in·e scien tifica da Guido Banti e a ìla osservazione clinica da Pietro Grocco, da Cesare 1F rug oni e da Ferdinando ~Ji cheli , e .sorretto da una cultura chiara e orcli11atu, ha portato le sue investigazioni n ei

ha portalo i)ure importanti co11Lrib·uti , recan.do la docu.mentazione della ereditarietà de i ca i di ~11e1nia en1olitica apparentemente s1)0radici, e illustrando il capitolo delle anemi e da car enza ormonica, sotto la quale deno111irtazio1te ha riunito l 'anemia perniciosa, l'a11e1nja oc l1ilica e la clorosi. Ha lavorato lun g·amente n 0l campo della ipersensibilità u111ana spontanea e sperimentale, :prer1dendo I.e n1 os f:e dag li studi fondamentali del Fru·g oni ai quali a 'reva assistito nel tempo di sua per111n r1 e1nza con1e suo assistente all'Istituto di P él tologia Medica a E'iren ze (1920). Indagan clo ~ ui m ar g ini della biolog ia e della clinica h n disti11to i fenome11i di anafilars si ' 'er a e 11r o-


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SEZIONE PRATICA

iiria <la quelli di idiositlcrasi~1, co11tribuenclo a chia rire il significato biolog·ico e clinico di 'arie si11clro1ni a ll er.g ichc ron1c la i11alal Li.a da &iea:o e l 'asma bro11chiale. Ha pure lungan1ente indagato sulla natura delle reazioni .I ubercoliniche, anticipando con le sue ricerche e i l'tllativi risùltati l e acquisizioni intorno a quella p·<.1rLicolare co r1dizion c di iJJer ensibilità cl1e è c1gig·i .nolo soLLo i l i1on1e di parallurgia. E 1)oi lJ}erito del B<l Lai la o servazione, u11i versal111e11l e coJ1fern1ata, della ne·g.a lività della reazione tubercolinica nel linfogranulon1a maligno. el ( aJ.111)0 d eIle i11alatLie da infezione sono a Lutti itolc le :--l1e r iccr cl1e sulla e11cefalite ·e sulla i11fezione err>e lica, e seg nat.amenLe quelle sulla brucellosi, s1)ecialn1ente per Ja i)arte da lu i 1)resa ir1 difesa della autonomia d ella it1fezione n1eliLense u111ana, da lui ritenuta e clusiva111cnte dovuta alla Br. Melite11 -.. e, anch ~ 11ei casi di co11tagio di j)rove•nie11za OYi11a e 1)o\illa. Infi11c i11 questi nJt.i1ni a 11ni l 'attenzi0ne c.lel Bastai è stata attratta dai. prob·1e1ni colJeg·ati con la chirurg·ia funzio·n ale. :È suo il primo te11talivo d~ cura della tromboangioite ol1lite ra11t o co11 la aspor~'lzione i)arziale d el) e parai iroidi; e del tutto r ecentemente ha sperir1l-e11ta Lo u scala reJ.ati\1a1nen I e ainpia, )a t iroi<.i ec ton1 ia lolal e JlrC'lla Clrra dello '·conìJ)Cn~o di circolo e della angina Lii petto. ~{a l 'argomento che più di ogni altro ha attratto la sua attenzione, tanto da aver·vi dedicato ormai da u11 d·e ceonio llna parte note-vole d ella sua attività e di quella degli allievi , è la fi ~ io1)a tologia e la cli1lica della vecchiaia. So110 oltre u11a tre11Li11a ]e J)l1·b blicazioni dedicat e dalla sua Scuola a qu esto argo111ento, ch e hR a,·u 1o ancl1e una tratLazion e n1onog·rafi ca so tto forma di relazione a u11 r ecente co11gi·~sso 11azionalc. cli inedicina i11terna (Bastai e Dog·liolti: Fisiopalologia, e Pa.tologia Speciale llellci Vecchiaia.. .f.:dit . Pozzi, 1937). L'i11teresse suscitato ovunque dalla cospicua mole delJ e indag·ini compiute e dalla interpretazior;e orig·inale dei f~11omeni della senescenza ha ir1dott.o un editore sLraniero a c11rarne una traduzione in lingua fra nce. e (11 /iysiopalhologie dP la T1 ieillesse et l11troc11lction à l'étude des llfalacl'ies d. es Vieillards. l\Iasso11 e C. Paris, 1038) ch e co11Lribuirà certan1e nte nel rrlodo iiiù effi cace a diffo·n·dere e coJ\~olidare tra gli studiosi 5Lranieri l e tradizioni di erie•t à e l 'import.anza degli studi m eclici in Italia. Tl 1)r·of. Ba taj è ancl1e u111 a11imatore di studi e di ricerch e dia parte dei suoi allievi, Dttratti i11 nt1;i11ero sempro mag·giore alla sua Scuola e da lui g·uidati a l]a osser,razione diuturna del inalato e alle indagini cliniche e di lnl)oratorio. Una re·cente relazio11'e sulla attività scientifica dell ' I~tituto di Patologia 1\iiedica cli Firenze dal 1931 al 193'8', in cui sono elencate e ria.s sunte ben 150 pubblicazioni, attesta la i11t e11 a atti\·ità e il fervore di tudi r])e ~gli 11a &'lpulo cr eare ncll 'Js titt1to da lui diretto •

Co11 tali i)Tcceclen ti è facile i)re àgire ch e l 'inseg11arnento ·e la Scuola c.lel prof. lBa .~ tai av1·anno nella Clir1ica di Padova 1111 s.ucce ... so pari alla aspeltazio11e e ii1 tutto deg·no della g·rande tradizione d ella Scuola da c ni provie11e e di quella 110J1 rl1 e1to alta tleJ la (~lini ca di Padova alla quale è lato non1i11a10.

La Redazione. AccADEMIE, SocIETÀ MEDICHE, CoNOREss1

R . .Accademia delle Scienze Medithe e Chi1·urgiche di Napoli. Sedu la (l el 1° 111ar zo 1939. Pre. iden le: en. prof. G1uK10 SALVI.

Risultati della prova biologica e batteriologica nel lupus eritematoso subacuto e nella pltlriasis rubra pilaris nei rapporti con l'Infezione fubercolore. Al\TOIAN I G. J_, ·o. 11a 1)ra lica lo i11sen1c11zamenti in lerrei10 cli l . oe,Yc11 t e in ed j11oculazjoni in cavie per Yia inl rag·ang·lionarc , seco·n do ·il 111eloclo di ~i11ni, con a11gt1e , l esioni Cl1lanec e li11fogh iandole provenien1 i da u11 inferm o di « i1j I iria is rL1l)ra })ilaris )) e da un allro di lupus eritemato·so subaculo. Ha i)ralicalo an cl1e pa..:$nggi in serie <la cavia a caYia fino al c1uarlo p:1ssaggio. ~Iei1lrc le ricerche bat leriolog·jrl1c t1i n'1al erialj i)rO' ei1ien li ia dagli infermi .sia dagli anirn.nlì inoculati 11ar1no dato sempr e risulll\ti neg·a LiYi , la prova ])iologica 11a messo in evidenza 1Jn qu Hclro anato1no-1)a lologico e micro. CO])ico rapporto bile a qt1C'llo ri scon lrato negli anjmali tral 1a Li per l o tu dio d ello t1ltravjr11 lulJcrco]arC'.

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Un nuovo indicatore per lo diagnosi di rottura del sacce delle acque. 'foRTOnA ~1I. - l..'O. l1a sperin1entalo l a reazioni} nlla nilrazine, proposla dal Baptisti per la diagnosi di rottura delle n1emprane, in 200 donne, delle quali 100 con sacco integro e 100 con sacco aperlo da tempo vario. Conclude cbe valori clel j)H yaginale uguali a 6 o superiori indicano cl1 e l e inembrane ·sono rotte, valori inferiori, che so110 ancora integ·re. In base ai lJrillail ti risultati ottenuti (positi"ità della reazi.one ne~ ~O~ per io.o ('l ei cas i) ritiene che tale reazione, d1 1ac1le npp.lJcazione e del massimo1 grado <li sicur ezza d1acrnostica J meriti di eis er e i11trod o Lta nella pratir,a o ost clrica. Lo tiroide del feto e del neonato e l'ipertrofia congenita della tiroide. RAso ~I. - L 1 0. ha pesato 473 tiroidi di feli negli ultimi mesi clella gravidanza. Dai risulta.Li ottenuti risulta che il rapporto fra peso m ed10. della tiroide e p eso del corpo è u guale a. 1,5 %~; escludendo però le tiroidi sict1ramente ipert.rof.1che è dell 'l 1-1 3 %o. Questo rapporto trovasi ·aia nei' feti di p~so ' inferiore ai 1000 gr. sia in quelli di rooo, 3000, 4000 gr. Il peso medio del.le .ti!oicl~ è nei 3/4 dei casi inferiore al 2 ~o. Le t1!01d1 . dei 111acerati pesano 0,8 1%Q in media e dati pond~­ rali inferiori alla m edia danno i broncopolmon1lici e i figli dei luetici. Nelle Liroidi dal peso inferiore a~ 2. %o ~sisl.e colloicle, prevalentemente nelle reg1on1. ~e~1feri­ che; questa però iuanca in tutte le tiroidi dal

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« JL POLICL1l.'1ICO »

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_µe ·o ~ uperiore ai 3 %n. La desqua111azione non è ii1 rapporto con alterato circolo. L 'O. ha studiato 30 casi d'ipertrofia tiroidea; -questa Ya interprelata come l'esaltamento di al.cu11e modificazioni fisiologiche della tiroide fetale. Si tr.o,.-a per lo più nei rna~chi (2/3 dei casi ); 11011 è in rapporto d~rstto nè con l 'età -della ma"dre, nè co11 ]a parità. Una pàrte delle n1adri dei ea·si esaminati non proveniva qa regioni gozzigene, cd in un solo caso vi era gozzo nella madre. Fra i casi esaminati vi sono ancl1e due coppie .clj gemelli co_n ipertr0fia tiroidea. ~-ell 'iperlrofi~ tiroidea le emorrag·ie vere sono rare. Non esiste ne su11 rapporto diretto tra iper.trofia tiroidea è ipertrofia timica· da una parte e t'!a ipertrofia tiroidea e ipertrofia cardiaca dal1'a ltra . t,a cosidella s lrun1a vascolosa i1on è anch 'es. sa rl1c la tlifiusio11c a tutta una tiroide di peso ;"'uperi<>re alla media di zone telangettasiche che j)o~so110 esistere in molte tiroidi normali le quali pos. ono prosentare a11cl1e I 'intero corpo ghiando.JarP occupnto da YUsi t elangettasici.

Società Medica del Friuli. Preside11za: Proi. A. V ARrsco. Seduta del gior110 21 dice1nbre 1938-XVII. Sulla tecnica dell'artrorlsi tibioastragalica. Prof. G. P1FR1. - L'artrorisi è una opcra~ione ·j<.lcala da Putti e <liretta a limitare mediante arre. ti os·sei le escursioni articolari passive degli arti _paralizzati; la sua a1)plicazione più frequente è a liYe]lo dell 'articolazione tibiotarsica. \ ' arie tecniche sono s tate propos le a questo - ~C O!)O.

L ·o. illus lra un suo n1e lodo che con1sisle n el t rn pia11to cli :µna tecca tibiale o di u11 segmento •.<li l)eron e, preleva ti dallo tesso paziente, prati·oato attraver so un lunriel obliquo nella grande t·l1bcrosità d el calcagno affondandoli fi110 a che la . es t re111ità d cl trapiu11to osseo giunge a contatto .rfel J11arg in c i)osteriore òella epifisi tibiale inferiore. Questa tecnica 11a ben corrisposto, anche a di·stanza nei due caisi in cui l 'O. l'ha usata. Egli J)resenta la ultima operata (l'intervento fu prati,~ato il 15 agosto): si tratta di una giovinetta di 15 anni con gravi esiti di poliomielite anteriore. Ematomi sottodurali. Prof. J.... ~{EN-CARELL1·. · - Due osservazioni fatte . -i11 q:u alità cli Perilo giudiziario hanno offerto la j)O sibilità all '0. di portare un contributo casi1 ! ico ·sugli e mato1ni sottodurali. La finalità della ·C01nunicazio11e è quella di richiamare l 'attenzione ~ulla }Jossibilità di sintomatologie e morti im.])rovvise a distanza dal trauma. 80110 anche fatte .clel1e con siderazioni circa i rilievi eziologici rivolte '~oprattutto a ritenere {legni di attenzione i rn])porti tra granul az ioni clel Pacchioni e vasi ve.a1osi lepto1nening~ali. le pneumocistopatie non parassitarie. Prof. L. lVIENcAREI,LI . - L'O. fa delle con side1rnzioni statistiche sopra il maleriale osservalo nel11'Is t.iluto i11 un complesso di 1270 autopsie circa. Prencle con ciò l 'occasione di prospettare un j)t ogran1ma di lavoro tenden le ad inquadrare le ,,·arie forme di cistopatie escluse le parassitarie, .J)a" andosi sopra il vasto n1ateriale di osservazione •J)C r$onale e quello cl i altri AA.

l'intervento sull'ipofisi per via transrenoida1e. l)rof. P . G. C.~TEI..E. AYendo aYuto l'octa._ ione cli intervenire in alcuni rasi di affezione ipof'isaria per la via bassa, transJ'eno.id.ale, seguendo fonclame11tal1ner1 te il 1nelodo lra11sn~ale di E i ~e~berj-Cavina, I 'O. espone qt1alche concsidcrazione di Lccnica improntata al concetto che nel1'jnterven lo le demolizioni delle strutture delle fo .- se nasali debbano essere ridotte al minimo, n1e11tre ampia e generosa il 1)it1 possibile risulti la messa a nudo (lel contenut o endosellare . llluistra quindi i ri·sultati cli <luc casi uno <lei quali, cl1e ebbe esito infausto, presentava in regione soprasellare u11a rara for1na nella patolog ia cistica ipofisaria cioè t1 11a cisti da echinococco co1nplicata òa una altra intracerebcllare, n1entre i] secondo ac.ler10111a basofilo strettamente e11dosel]are, ebbe il più 1usingl1 iero successo so1Jrallutlo nel ricupero delln fur1zio11e visiva -})errn.anente già clop-0 circa 10 111esi dall 'intervento. Conclude col ril,aclirc l 'opi11ione che assegna j)eciali i11<licazioni 1opog·rafichc ai tum):>ri da aggreclire per via extra-cranica, cioè la loro sede t\ il loro· sviluppo i1e l tan1cn Le endosellare.

Particolarità su di un caso di larin1ostenosi cronica portato a 1u1rlglone. Dotl. L. CoMBLLr. - L 'O. de cri'c 1.in caso di Jnringolracl1eostenosi con scgue11lc a co11dropericondrite piogenica sorta ii1 peculiari circostanze clclle qt1a]i cerca di dare spiegazjo11c. Il paziente <lopo esser stato sot.topos1o a Jaringostomia e trattato con il meto<lo di Laure11s allo scopo di (lare u11a labile st1fficenle canalizzazione del tu]Jo laringolracheale, fu porlato a guarigior1e nello SJJazio di circa tre mesi e mezzo. Fatte rilevare le difficoltà di guarigione dei laringostomizzati ,. d escrive accuratamente il l11etodo seguito e tf\r 111 ina con un 'ampia ra~ . <'~YJ1a òi qu elli d elle cliYCrse SCllOle. Emangioma dell'avambraccio • Dolt. ' FoRTUNr. IJ'O. co111t111jca un intcr essa11I e caso di angioma dell 'avan1braccio sin is t.1·f' . J/ osservazione è intere·ssa11lc J)erchè dall )csa11te radiografico risultavano clcgli aspetti distrutli'#Ì che, con for1date r~gioni , portavano a ritenere J>artecipe il tessuto osseo n1 processo i1eoplasfico. f_, 'indagine istologica eseguita nel modo più 001npleto a carico di tutte le parti ha invece ('~C}41se tale possibilità e fatta diag·nosticare la forn1a co111 e angion1a emplice . Il Segret.ario. DOVERE MORALE DECLI ABBONATI :

Corrispondere l'importo dell'abbonamento al « Poli · clinico ,, senza obbligare l' Amministrazione a speciali solleciti « ad persoaam 1J ; L'importo d'abbonamento va inviato mediante l'ordinario vaglia postale a tassa o con assegno ban· cario; può essere anche versato nel Conto Corrente Po· state N. 1/5945, dell'editore L. Pozzi, Roma, con la mite tassa di 15 o 20 centesimi; senza alcuna tassa se rinvi• è fai.to da Capoluogo di Provincia. Chi preferisce pagare contro TRATTA dell'Atnministrazione a mezzo della Posta, tenga presente che l'importo di questa dovrà essere aumentato di 5 lira per le spese, tasse ed accesseri diritti postali che la tratta comporta. Inviare Vaglia Postale o Cheque banca.rio all'edit0re LUIGI POZZI, Via Sistina 1~. ROJLA.


[ANNO

XL, -I,

:NUJ\I.

16 J

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SEZIONE PRATICA

PER IL

kPPUNTI

MEDICO

PRATICO~

CASISTICA E TERAPIA.

L 'evoluzione delle tiroiditi sen1plici od a n-· che purulente è gen·eralmente b.e1n igna , il che~ Pancreatite c1·onica latente. non toglie che nella letteratura siano rip·o rtati' La pancreatite cronica, dice J. V. Grott (Arvari oasi ·.m orrtali; in .quello• dell'A., le condi-· chives des maladies de l' appareil digesti/ et zioni circo.Jatorie e renal'- l1a11no· ·d ominato il des rrialadiies d'e la nutrition, g·e11na i:o 1939) , è _quadro dell'infezione, fino a diventare esse· mal.attia molto più freiqu·ente ·di quanto no11 ,s i stesfie le cause di morte. c1·eda e la diagnosi di e88a verTebbe po·sta p iù · Le ricerche sull'agente eziolog·ico no,n sono' frequentemente se si pensasse sen1pre alla posstate sempre coronate 1d!a successo; in n1olti. sibilità di una pa11creatit·e in t11tte l e n1alattie casi, si Sòno isolati d egli st1~t.o cocchi. degli organi vicin.i e se si facesserro 1e prove fil. della funzio·n alità pancreatica. Nelle .1 es.ioni Ittero intermittente giovanile. p<t1ìcreati·ch e la pal1)azione n1et t e i11 ·evidenza uria zo·n a dolente in corrii&pondenza del bo.rE I\tleulengraoht (Klìn. Ur. oclien. , 27 g·ennaio· d o €St.erno d el m UJ&colo r etto, dell 'addo m e. 1939), ·d enomina « Icterus intermitten .& juveDue r i ce1che so110 111olto i1111p1orta11ti: la gliItilis >' uno stato patolo!g i co be:nigno , caratte-· C<)SUTia sia a digiuno si.a 2 or·e dopo l 'inge.rizz<tto· ·da lieve ittero e ·da stanchezza . L 'ittestio11e ·di 50 g. ·di gluco1sio e la ricerca d1e1ll 'aro è per lo più liev·e, _spesso visibile all e so)e· milasi nelle urine. sclere : co;rn o lo dice la d e111,0 1ninazione., esso è· P er Jo più si tratta di malàti fra 25 e 50 iritern1ittente, n ei p erio di .a 11itterici scQ°mpare· a11ni, più .&pesso donne che uomin i., ch e ·p·r eanche ]a ~tanchezza (fisi ca e ,p sichica) e solo se11ta110 uri dolore alla pa11piazione in co1Til 'èsame eme<tolo gico· mo stra una ipe•r bilirubispo11denza d,ella r egione pancreatica : il labo -· Tlemia . La malattia (ma di malattia si P'UÒ a1)ratorio 1n0!$tr.a una g licosuria spontan·e a o 1)en.a p·a rlare, ta.n lo ch e lo stato è denominato· d0po carico di glucosio e. disturbi n el comd a alielllni (< ip erbilirubin e111ìa fisiologica ») si po.rtan1ento d ell'.a1nilasi n el! 'urina n el sen so osserva solo 11ei giovani, nei cas.i dell 'A. tra i.. di u11 aumento. 14 e i 34 a nni . L 'uri'11a è di colore normale , no n r.ontiene m .a i bilirubi11.a e solo d~ qu.a11do· La pancreatite cronic a esige un trattan1ento di lunga durata p er otte1-i:er e la gu arigione' comin <1u.ar1·do , urc,hili11a . Il colore delle feci è norpleta eid i rimedi essenzi.a]i sono 1'insulina e ma le. Non , ,i è m ai f'l tirito. Manca110 il t ule applica zioni c.alde (diat e rmia) sulla r egion e rr1ore di inilza, la din1inuzione di r esi.stenza· pancrealica . F. TosTI . · o·smotica ·d~i g lobuli ross i , la microcitosi e la reticulocito·si ch e c.a ratterizzano gli itteri em o-· Le tiroiditi àcute. litici: non si tratta quindi di forme larv,ate di ittero e m olit ico. E n emme110· si p·u ò invocare· L 'osservazio·11e di un'11 dot1na n1orta i11 sela esistenz,a di un: epatite cronica, ·per ch è man- · guito ad una tiroidite acuta fornisce ad E. Taca qualsiasi seg·no di IJregressia epatite e pervani (Tl Va.lsalva, fe.bb raio 1939) l'occasio1n e di chè JlOil Si osservano mai peggioramenti: lo· occuparsi diffusam·ente dell 'argon1ento. stato itterico perio·dioo s.i p rotra:e p1eT d ecen11i, Le T. A. si risc-0ntrano n ella m .ag·gior pàrt-e co·n serv.ando· sen1pre il c.arattere. eiStremam ent e dei casi in se.g·uit.o ad infezi oni o suppuraziol ;enigv.o . Prob·a bilme11te si tratta di una li.ef\re· IJ i della c.a ,rità orale, d ell a faringe e d ella lainsufficien z,a fun zi6naJ,e d el fegato . P. ringe (il cais o d ell 'A. era consecuti,ra .ad ·e piglottite). T'r attasi ·di un.a fciTm.a r elativamente La motilità gastro-intestinale nella anemia ipo ..· ra r a . cromica essenziale. · La diag no.si differe1n ziale d a altre affezio11i L 'an emia ipocro1n i ca essenziale, dicono \-'; · · infiammatorie a sede vicin a è, soc on ·d o l'A. 1'11iele e' G. Pust (i\.1 ediz. J.t'elt, 7 g·e:p.n . 1939), general1nente f.acile . Intere.-sa11t.e è il rilevare ·è una malattia da carein za di ferro. I fattori ch e, tanto n elle forme se111plici ch e in quelle r espon sabili di qu·esta carenza IJossono essere· purulente, sono s tati os setvati d ei sintomi di u na deficie •1te ri&eirva di ferro n ell 'o.r ganis1no, ipertiroidismo (tacl1icardia , esoftalmo·, tremoi11&ufficic.n te contenuto di ferro 11egli alime1J ti , ri, ~tato ansioso) IJ1a &scgge1i oppu ~e persistenti do.p o la ris oluzione della tiroidite. Anch1e il · p erdite di sangue mestruale, la gravidanza . l'J·egli ult imi tempi ·è stato m e1s.so in e' ridenza· djmagrament-0 , che si oss erva in certi malati un altro fattore di con siderevole importanza: aff.etti da tiroidiLe sern1)lic·e vj en e interpetrag·]i .Dmmal.ati di anen1ia ipocromica essenziale· to da a)cuni com e un effetto ,d·i iper p ro·d uzio·n e 11 on son o ·capaci idi assorbire il ferro ir1gerito·. di increto tiroideo . Nella tSrande ma·ggior.an za dei cnsi l 'anemi_a p ,er l 'ori·g·ine d ella tireo-tossicosi , è n eoesipocr omica esse·n ziale è a ccoffilPagnata da achisa1 ia però la esi&ten za cli uin a predispo&izione lia : quest 'ultin1a non è però da sola res1)on -nervosa, dovuta a tara er edit,aria od a m alatsr.bile d el cattivo assorb·i mento del ferro. In-tie pregresse. L ' esis te11za cli t a1i ·alterazioni fatti 11on ~ u 1-.tj gli individt1i a ffetti d a achiliai fun zionali è spe so tutt ' altro cl1 e agevo]e . 1

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presenla110 u11a ar11em ia ma 'Soltan to ur1 a parte di essi. In questi ulli111i si cons lala un accelerato svuo ta1nento d ello stomaco e una ipermotilità del te11t1e, m·en tre negli ac11ilici !Senza .an.e,m ia le condizioni ·di motilità gastro-intestina le scino t10Tmalì. Ricerche fatte dall 'A. con la somministrazio11e di 200 em e. di Ia ttobarite di.mustrarono condizioni 11ormalì di . \'UO.tanJento gastrico (do1po un 'ora persi.stanza di un ueisto co·m patto nella 1porzio1n e ca11dale dello stomaco) ir. 9 su 10 am rnalati di achilia semplice; in un so lo caso u.n })assaggio accelerato. 111,Tece 10 amrr1alati di anen1ia ipooromica esser11.iale non trattata ·di111 ostraro1n o tutti un C<>n siderevole ~1cceleramento dello svu otamento gastri·c{), ch e nella mag·g·ior parte d·ei ca i era addirittutra precip itoso: ·di questi pazienti 9 presentavano una .achi1ia, n1entre in uno eran.o . no rana li le condizio·ni di acidità g.astrica . In due altri pazienti affetti da achilia e ar!.e.n 1ia ipocromica, aurati da tempo e trovantisj i 11 uno stadio di remis ione , lo ·~vuotamento ga&trico si cor11.piva in modo normale. È verc)sin1ile ch e lo svuoitamento p;recipitoso deìlo stomaco ·e del ten·ue 'd i alc:uni amma lati di achilia determini, per il conseguente deifjt·ie1\te assorbiment.o d el ferro, un o stato di &J1 emia, la <e ar1emia ipocromica e.5sen ziale ». Qu1eist.a aoceler azione n ello f>vuotam ento g·astrico non si osserva n egli an1mala ti di anemia pernicio&a, in cui in genere il tempo d~ passaggio del bario attraver o lo stomaco e il t eI ?Ue è eguale· a quell o ch e si ri·s contra n ei casi di achilia sen1plice, senz.a a11ter11ia . P. 1

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Amebiasi del pene. L 'a mebiasi cutanea è stata descritta come u11 'u lcerazio·n e fa.ge~8illica d ell!a parete to racica o a ddomina le che se•gue alla r ottura spo ntanea o a l drenaggio cih irurgico di un focolaio intraaddominale di amebiasi e, meno freque11ten1ente, con1 e un 'infezione ffi15tolo.sa o conclilomatosa delle r egioni perianale e glut.ea. H . E . Sl1ih, Y. I\..vVu e V. 1'. Lieu (C hineseJ m e.dic. Jourri. , febbraio li939) ,d:escrivono un raso di ulcerazione progressiv.:t ·del pene, di cui i1ella letteratura esiste in precedenza un 8ltro caso soltanto. Si trattava di un uo,m o di 54 anni , che fin d a bar11bi.n o aveva una firno si e ch e da cinque 111esi aveva un ' ulcerazion e del pene ch e era con1inciata spo·n tanean1ente con dolore, tumefazione e fuoruscita di pus dall 'apertuTa preruziale. Suocessiv.a ment,e isi ebbe u·l c1erazione del] a fa ccia dorsale del prepuzio e della porzione ve11 tra]e de] ·g-lan'-i e. Non c'erano ,prece·d~nti dissente1 r ici e il p·azienLe negava di avere av11to rapporti omosessuali. La moglie go1deYa ·ottim a salute. _ L ' e.. 8n1 e delle feci, fatto sei volte, fu negativo per amebe· e la sign1oidoscopia era normale. L'esan1e i'tol o~iro di t 111 pezzo di tessuto ulceTo&a dimo. tro la presenza di nun1erose 1

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a·m ebe is.L0liticl1e n ell o ~ trato superficiale, r11e110 11um erose neg li ~ 1 rati profondi. Stri ·ci della secrezione confermarono il reperto. Fu iniziata ct1Ta e1netinica per iniezioni endo1nuscolari fi110 a raggiungere complessivar11·ente la <lose di ce11tig·r. ù'i in dieci gior11i ; loccllr11en te i fecero lav.aggi con soluzione fi·~ i0logica. L 'ulcera si d elcrse fiu d1aì 3° giorno di cura; a] 5° r1on '&i tro,ra.r ono più ame•b e. Alla fir11e del trattan1e·n to en1etinico l ' uJ,ce.ra er.D gu·a rita. Cinque gior11i do1po la guarigione clell 'ulcer.a fu escisso il prepuzio e si ebbe guarigione della ferita in cinque ·giorni. Circa la fonte di contagio, il caso· rimase insoluto, J)erch.è il co·i to an.ale fu negato d al pa7ien te e 1'eventuale e ist811za di un 'ulcerazioite del collo uterino di origjne amebica. non fu i)otu ta accertare o nega re n ella mogli<', perc]1 è qu,e sta non· si so·tlop·ost::i ad esame ginecologico. Clinicamente l 'ul cerazio11e amebica &i pot0·va c,o nfo nder e col car cinoma o coll'ulcera da g·e.rmi piogeni ·con1uni. L. 1

SEMEIOTICA. L'asserita ipofonesi dell'apice con polmone destro normale. Tutti i t e•s ti consultati dall 'A. dànno come r,e perto p er cu ssorio dell 'apic e destro norn1ale un suono più alto ch e a sinistra. Si sono volute dare diverse s piegazioni di quersto, rilievo : la posizione del bronco destro, la p~ossimità delJa traoh ea, lo sviluppo de1le masse inuscolari di destra. \'\T. (~ olem,an (The. A m. .!ou,rn. oif the Med. Scie11ces, febbraio 1939) h a trovato che que~to reperto p er cussorio non è costante. Su 223 studenti ,esaminati a questo scopo, s i eb b e la modifioazione del suono di percussione a sinistra in 158 (70,85 %) e a destra in 65 (28, 10 %), nessuna differenza fu notata fra i due apici in 8 casi e in 2 era variabile (ora da una parte ora da ll 'altra) . In tutti i .:.asi eis clusi 10 all 'alteraz-i one sopra.&capolare corrispondeva ·1m 'alterazione so pTaclaveare d elil:o ste·sso Jato. La p er cussion e richied e u na g rande abilità r1ell 'esam.e fisi co del m alato ancl1e p erch è spesSf> è essa c}1e fo:rrl.isce il p ri1110 indizio di una 1nalattia po1monare e il medico può impadronirsi della sua tecnica .solo dopo lunga esperienza. No1L è co,n sigliabile iservirsi ,d i plessi1netri, .per chè e·s si non dànno Ilessuna indicazio,n-e palpatoria. L 'indice · della mano ~ini­ stra è 11iù .11 d~tto ·del medio. La J)ercu ss1one della ortopercu,s ione, fatta a dito flesso ad angolo r etto sulla 2a falang~, dirninùisce l 'ac11tezza d ella peir cezione. Il dito ch e fa da :p!es15jmietro• deve esseTe p1remuto sul torace p1u o rneno secon do, il soggetto e la regione da esan1inare: derve essere pren1uto di più sul]a regione soprascapolare e n ei. so.age.tti ·gi~a5:5i · È bene perct1otere con preS$1on1 d1Yerse fin ch è 1

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SEiZIONE PRATICA

si trova il s uono più sicuro. È n eoessario otter1ere dall 'esar11in ando un rilascian1ento i11 u colar·e completo. La perc ussione va fatta col dito n1edio d ella mano destra che batte sull 'indice fiinistro per movin1enti d el 1)olso. So·l o se si vuol aver e l 'indicazio·n e che può d erivare d'a u11a })ercu &si on e leggerissima si d eve muove1r e solo il dito, non il polso. L' 1\. co n1&iglia anche di usare la p ercussione paJpatori a, cio1è una percussione cosi lieve d a €sse·r e quasi sile11zio·sa, ma ohe è sufficiente a pro vocare vibrazioni della parete toracica. Medici e.&perti n ella percussione palpatoria p·ossono ritrarre da essa d.a ti più precisi cl1e c1olla L. percu.&sione comune.

LABORATORIO

Que. . to rr1etodo fu dagli AA. confrontato con "·<:1ri a ltri e precisa111ente con que llo di Petroff, con que llo di Reh , con quello di P ot.tenger e co11 quello a ll 'aritiforrnina e i risultati furono r1ettamente a favore d el nuo,,o metodo , che dà u1t nun1ero di bacilli in a lcuni casi di centinaia di elell\en ti in pi.ù c1h e cogli a ltri metodi.

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PROBLEMI .CULTURALI Direttive anatomo·cliniche per l'ed11cazione del medico. A. Businco (A rchivio d·i patologia e clinica medica, gennaio 1939) nella sua magr1ifica prolusione all'insegnamento de ll 'Anatomia i)atologica n ella R. Uni, er sità di Bolo·gna, espone i principii d el .su o m etodo di insegnam ento , ispirato alla concezione sempre moderna di (;. B. Morgagni d ell 'osservazion·e del cadavere, completata dall 'indag ine is.tolog·ica e dalla conosce11za d elle nuove correnti ·del pen·s iero ne i vari rami dello .scibile1 m edico. Il tutto ten·d·e a illuniinarie il processo morboso n.el suo· di11amismo clinico, e ciò allo scòpo di forma.re dei m edici scientificamente e moralmente co~cie·nti d elta santità della lor o missione. 1f . TosTr. 1

Un nuovo metodo di concentrazione per la dimo· strazione dei bacilli della tubercolosi nelle feci. H. F. Chan g e !B. Il. Y. 1'ang (Chin ese l\tf ell. Jow1n., febbraio 1939) rileva1n o che la din10sl r.azi o11e di b·a cilli ·d ella tubercolosi n elle feci ipuò ri1J r.irc difficile un po' perahè i b acilli S<lno scarsi ·e un po' per i proc,~ ssi di digei&tione r h.e a·vve11g·ono nel lungo tratt.o intesti11ale c.h e devono i)er coroere. I metodi di con ce11trazione dei bacilli son o due; o il lavaggio d,elle feci m edìa11t e liquidi di peso specifico basso (ietere, lig roina) in modo da concentrare i ger.mi nel liquido ·g al leggiante o l 'on1ogen eizzazione e la ,d iluizione d e lle feci in modo da poter raccogliere i germi per centrifugazione. I n1etodi basati sul galle.g.gian1e11to so·n o molto costo·&i e non adatti ad un'applicazione consuetudinaria in Clinica . I m etod~ di cie ntrifugazion e presenta110 una difficoltà : qu·e lla ·di eliminare tutte le so&t.anze indigeTite ch e po.ssono trattenere bacilli. La fi ltrazion e ·coi filtri di ca·rta comune e di garza no11 h .a d ato buoni risultati . Per questo ·g li AA . si sono serviti di filtri di una speciale qualità di carta, fat,t a con pag·lia di riso, qualità che in ,Cina è u sata per accende r e le 1Pipe ad acqua. Questa carta, chiam.a ta piao hsin ohih, ·è adatta allo 6copo'. La tecnica adoperata ·è la seguente : 5 gran1mi di f ec.i sono erruu.lsionate con 1 cc. di soluzione satura di cloruro di sodio· e poi con lù cc. di soluzione di carbonato di sodio al 7 % i11 u·n n1ortaio sterile. Questa emul~ione è poi pass·a ta in una · provetta sterile e rr1essa in acqua a 65° per 30' durante i qu.a li .&i agita ogni tanto l'emulsion.e con un bastoncello. Quando l'omogeneizzazio11'e è completa l'emulsio·n e no~ presenta sedimento ed è uniforme. Allo~a ~1 filtra attravier &o t1n filtro d.e ll.a carta suindicata , r accogJien.d o il filtrato in provetta d.a centrifuga d a 50 cc. ·e si lava due volte i] filtro con acqua distillata. Si po·rt..«:\ il filtrato a 50 cc. e si centrifuga a 3000 giTi al minuto per m ezz 'o·r a. Del sedi1nento si preparano s trisci ch e si colorano e si e·s aminano . 1

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VARIA Chi ha inventato lo spazzolino~ L 'uso della spazzolino da d enti fu •p1receduto da quello d el « pannolino » ch e g ià fin dal 153'0 er<i. Taccomandato per la pulizia dei d enti. Lo spazzolino da d enti viene indicato per. la i)rir11a v'o lta n ella letteiratur~ nel 1774. Ip. Cina sembra ch e ·q uesto strum ento fo15se g·ià conosciuto : la grande enciclope.dia ·d·el 1609 poTta l 'illu&trazione di un o spazzo]ino da denti in osso·, c he è del tutto .simile a llo spazzolino ·d ei terr1pi 111oderni. Lo strano è cl1e i cinesi stabiliscono perfino il g'iorno della nascita delìo SJ)azzolino e cioè il 25 g iug110 1498. L'ui&o dello spazzolino viene d escritto esauTientemente n ell 'enci:c}opedia di Zedler del1·ann o 1749, dove lo spazzolino occu1Ja il posto del pannolino·, cl1e v iene però ancora menzionato. Il prin10 ad insist ere .&ull :i_n1piego .d~llo s~z­ zo)ino da .d enti fu il dentista parigino Giuseppe 1de la l\Iaire, nella co·p ertin.a del cuj libro si trova an che la figura ·di uno spazzolino da drenti: indubbiamente è la prirna fi gura illustrata di uno spazzolino euro·p eo. Da allora cominciò l'ascesa d ello spazzolino, ma ancora atlorno alla n1eità d-e l secolo XTX si discl1t eva se l 'uso dello spazzolilllo da denti fosse pro11rio una n<Cces&ità per la salute. (Da cc La Prote i Dentaria », 15 febbr. 1939). F. T osn. 1

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NELLA VITA PRO F ESSI ON AL E·. CONCORSI. Posti vacanti. ALESSANDRIA. Op,ere Pie OspedaJiiere. - 9 assistenti; titoli ed esami; età limite a. 30. Scad. 6 maggio. Rivolg·ersi Segreteria. ALESSANDRIA D'EGI'l'TO. Ospedale Italiano ·cc Be11ito lttlussolini ». - Concorso p er titoli ed esami a prin1ario ostelrico-gi11ecolog·o, fra 111edici italiani che apbiano conseguita la laurea in una Unive:vsilà del Regno. l~tà limite .)5-45 an11i. La nomi11a è subordinata all'autorizzazione per l 'esercizio della professione in Egitto. Onorario per le operazioni e per i parti delle ricoverate paganti. Per i primi due anni l 'Ospedale garantisce un minimo di lire egiziane 500 annue. È conse11 Lito l 'e·sercizio della ìibera pr0Iessio11e. Chiedere copia del bando. Documenti al l\ilini tero della Educaz. az. (Direz. gen. della Istruz. St1per. ) i11 Ro·m a . Scad. 15 lugl]o 1939-XVII. CuNEo. Ospedale di S. Cro·ce. - Assislenle medico; titoli; età limite 3.5 a . . e di prima nomina, 40 a . se già in servizio presso altri ospedali. Scad. 29 aprile. Domanda alla Segreleria. FIUME. FondaiZione cc Città di Fiume ». - D). rettore sanitario della Fondazione, per le Colonie 111fantili Fasciste Marin e e Montane ; età limite 40 a. Scad. 15 1naggio. Rivolgersi alla Segreleria. FoG·}IA. Ospedali Riunili. - Due aiuti chirurgi; età limite 35 a. Un as,siste11te; età limite 30 a. Titoli ed esa1ni. Scad. 30 apr. Rivolger si Segreleria. GEJNOVA. Sp edali Civili. Primario specialista delle malattie tropicali e subtropicali; titoli ed esa111i; L. 6000; il concorso è ri·servato ai sanitarj di sesso maschile; età limi le 45 a. al 19 111arzo ; per le altre condizio11i chiedere copia del bando. Scad. 19 n1aggio, ore 17. Rivolgersi alla Seg·r eteria (Ospedale San· Martino). LA SPEZIA. Regia Prefet.tura. - Il signor Prefetto, a modifira del preceden le bando, avverte che al concorso per il posto di coadiutore presso Ja Sezione medi.co-micro,g rafica del Laboratorio Provinciale d 'Igien e e Profilassi de La Spezia, possono essere an1n1es•si soltanto i sanitari di cui al compinato disposto degli articoli 78, n. 2 del R. Decreto 11 marzo 1935, n . 281 , ed 85 (comma 3°) del Testo Unico Leggi Sanitarie. Il termine per la presentazione delle domande è prorogato alle ore 18 del giorno 30 maggio 1939-XVll. MtLANo. Istifuto Sieroterapico Milanese: (Fondalore Sen. Sera.fino Belfanti; . - Direttore dell 'I tituto ; stip. L. 80.000; garanzie e forme di previdenza dispos te dalle leg·gi sull'impiego privato. Età li1nite 32-50 ·a nni alla scadenza del con cof1SO. Cl1iedere a11nunzio. °'cacl. ore 12 del 31 mag·gio. RiYolg·ersi alla sede, 'ia Dar,vin 20, Milano. 1\Io~TAnA (Pavia). Osp edale S. Ambrogio. Prin1ario chirurgo ; titoli; età lin1ite 45 a. Scad. 5 n1aggio. RiYolgersi Segreteria. Ro~rA. l'rlinislero d ella 1'·lnr;11a. Con decrelo i11i11i teriale 25 marzo 1939-XVII il t ern1ine p er la prcse11 taz]o n ~ delle domande dor u111en late, per la 1

am1nissione al concorso per 25 pos li di tene11te medico in . P. E. nella R. Marina, di cui alla notificazione in data 8 dicembre 1938-XVII, è s tato prorogato fino a tutto il 27 aprile 1939-XVII. I .concorrenti residenti i1ei territori italiani del1:~frica e n~i possedimenti italiani dell 'Egeo o al- · 1 Estero, potranno es·sere am1nessi al r.oncorso pre1sentando entro il 27 apriJe 1939-XVII la sola domanda, salvo a produrre i documenti almeno ci11que giorni prima della data di inizio delle prove scritte di esame, le quali cominceranno il 15 maggio. RoJ\1A . Istituto Provinciale per l'Assistenza all 'Infanzia. - Ispettore medico cenlrale; stip. lire 11.200; indenn. 5erv. att. L. 2240; 4 quadrie11ni dee.; indennità ann11a L. 1500. Sono escluse le donne. Età limite 35 anni al JO marzo. Scad. ore· J2 del 20 giugno. Domande e documenti al Preside della Prc, incia. Per copie del bando e per chiarimenti rivolgersi alla Segreteria dell 'Ammini"slrazione Provinciale, via IV nove111bre 119-A (Palazzo Provinciale). 1

Opere Pie Riun.ile Ospedale Civile « Elena di Sav'oia n - Istituto Esposti. - Prin1ario ciel1, REVISO.

la Divi1sione di Urologia clell 'Osperlal e; L. 6700; scad. ore 12 del 30 aprile. Età lirnilc 45 anni al 28 febbraio. Chiedere an11unzio. RiYolgersi alla' Amministraz. 'lell 'ospedale, riviera Garibaldi, 13.

o..:.1>edale

Primario oculista; titoli cd esami; L. 5000 e partecipaz. Scad. ore 18 del 4 1naggio. Età limite 45 anni. Chiedere annunzio all'Amministrazione. VENBZIA. Ospedali Civili Riuniti. Primario della Divisione Pediatrica (Ospedale Umberto I); età limite 45 a . ; titoli ed esami; a·ssegno annuo L. 600). Scad. ore 17 del 12 gi11gno. Richiedere· a11nunzio. Rivolg·epsi alla Segreteria òeg"li Ospedali. UDTNE.

Civile. -

'RR. Prejctture.

Sono indel ti i seguenti concorsi: A) per condotte mediche nelle province di : Ales-s andria, 17 posti; scad. 1 1naggio, ore 18;: Ascoli Pi.ceno, 9 posti; proroga al 20 agosto; Con10 1 5 posti; scad. 30 aprile; Firenze, 10 posti (2 nel capol. ); scad. 15 aprile~. Nuoro, 8 posli; scad. 30 aprile. Pisa, G posti (1 nel ca1)ol.); scad. 1 1naggio,.. ore 18; Pola, 6 posti; scad. 30 aprile; B )" per ufficiale sanitario e medi co ca}Jo dell 'Uf-· ficio d 'igi en e di: Campobaisso ed uniti; scad. 30 aprile. Pavia, due consorzi (s li1). L. i8.000. 5 aumen li (rimborso spese di viagg"io L. 6000);. scnd. 30 maggio, ore 18. C) per Dispensari antive11erei: Alessandria, dirigerite sa nitario del Dispen s. municipale di Casale i\Ionferrato; scad. 30 aprile, ore 18. Per i bandi di concoflso, schiari1nenti ed altre· i11for1nazioni rivolgersi alle ri spe l tiYe RR. Prefetlure, Ufficio del i\r[eclico Provinciale. 1

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SEZIONE PRATICA

Consorzi provinciali antitubercolari. Chieti, per 2 n1edicj direttori cli Sezioni; scacl. 23 m aggio. RiYolgersi alla ,S egreteria.

Concorsi a premi. Premio G.asperini La R. U11ivcrsilà clegli Studi di Firenze bantljsce un .concorso per un premio biennale all 'an1montare di L. 2000 jnlitolato al nom e di «Gu s tavo Gasperini » da conferirsi al migliore lavoro originale pubblicato sopra argomenti di idrologia medica a preferenza con indirizzo biologico e rsperimentale. Potranno concorrere al premio studiosi del Regno e delle Isole dell 'Egeo. . I concorrenti doYranno presentare en lro il 31 ottobre 1939-XVIII alla Segreteria (piazza S. Marco, 2) : a) domanda in carta legale da L. 4 indirizzata al Rettore; b) certificato di cittadin an za debitamente legalizzato; e) dichiarazione di non appartenere alla razza ebraica; d) lre copie del lavoro dattilografato o stampato cpn cui intendono ~ partecipare al con corso. Il premio è unico ed i11divisibile. La Com111i ·sione giudi catrice del premio emetterà il suo giudizio inappellabile en tro il mese di novembr e su ccessivo.

NOTI Z .I E

D I V ERSE

Congressi e Convegni. La 7a Co11fere11za tlell 'A ·oc iazione i11 Lernazionale' di pediatria preventiva (A.I.P.P. ) avrà luogo jn Losa11na il 22 e il 23 ·settembre. I lavori si svolgeranno nella Clinica p ediatrica. Ten1i al1'ordine del giorno: cc La profila.issi dei disturbi fisici e n1ent al i durante il 11eriodo puberale »; ...{< La pro lezione n1aterna é infan tiJe negli an1bienti rurali ». Per informazioni rivolgersi alla ·segr et eria dell 'Associazione: rue clc LeYriers 15, Genève, Svizzera.

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Seconde giornate internazionali di patolo-· gia e d'organizzazione del lavoro' » sono indette a Parigi dal 22 al 25 maggio. Temi: « Condizioni igieniche dei vari lavori di saldatura », « Eziologia e patogenesi delle dermalosi professionali », « Vari sistemi d'indennizzo delle malattie professionali », « Studio tossicologico dei principali costituenti degli acciai eletti. speciali ». Quota d'iscrizion e : 100 franchi. Segreteria : In stil ut :rp.édico-légal, place Mazas , ~aris XIIe. cc

In onore di un martire della. scienza. Il Re e I1n1)eratore, su · proposta del Duce, ha con cesso, con decr eto 25 marzo c. a., al prof. Vittorio Maragliano, ordinario di radiologia e terapia fisic~ presso la R. Università di Ge110Ya, la medaglia d 'argento al valor civile con la seguente motivazione : (( Durant e la lunga attività svolta nel campo della radiologia e della elettroterapia , esponendo·si con sapevolmente, nelle continue esperienze, a ll'azione nociva dei raggi Rontgen, mentre conseguiva risultati utilissimi al progresso della scienza, ripoirtava gravi le1sioni. che rendeva110 necessari numerosi interventi chirurgici e l 'amputazione di alcune dita delle mani. Ciò non arrestava il prosieguo della ·sua opera di studioso rivolta al con seguimento di nuove conquiste della scienza tendenti verso il benes·ser e del! 'umanità ».

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICIENZE . ~I. jl Re Imperatore, su proposta del Duce, ha nominato senatore il prof. Gaetano Vinci, nato a Messi11a il 24 settembre 1869, <1e.p.uta1o al Parla n1en to per la XXVIII e XXIX legislatura, volontario di g uerra, titolare della Cattedra di farmacologia nel]!\ R. UniYersità di Messina, noncl1è Rettore di quell'Ateneo, presiden te del Comitato ·orfani di guerra di Palermo, nonchè presidente della R. Accademia Peloritana, ·ocio ordinario della R. Accademia delle Scien ze di Torino . Al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione son o stati chiamati a costituire la quarta sezion e (per l 'istruzione superiore) tra altri: De Bla·si S. E. proif. Dante, Frugon i prof. Cesare, Ghigi prof. A1essandro , Lanfran cl1i prof. AlesLa riorganizzazione degli Enti Ospedalieri di sandro, Pende, sen. prof. Nicola, Pepere prof. AlNapoli. berto, Perez prof. Giovanni, Putti prof. Vittorio. Il Prefetto di Napoli ha comunicato che, in Il prof. Gian Carlo Bentivoglio, titolare della omaggio alle recenti disposizioni legislative, ha ..cattedra di Clinica p ediatrica n ella R. Università · avuto inizio jl complesso. lavoro, di riorganizzadi Siena, è trasferito alla stessa cattedra nell 'Unizione e raggruppamento delle Opere Pie cittadine. '~e rsità di Pavia. Pertanto il Presidente ed i Componenti del Consiglio di Amministrazione degli Ospedali Riuniti Il sen. prof. GiuseJ)l)C Sanarelli l> nominato hanno messo a disposizione del Capo della Pro1nembro della Società Medica Svedese. vincia i loro incarichi. L 'Universi tà S. Clero ente d 'Arida di Sofia ha Il Prefetto nel prenderne atto ha rivolto al Mardeciso di proclamare il prof. Eugenio Morelli, dich ese avv. Vincenzo Girace ed ai Componenti rettore dell 'Lstituto cc Carlo Forlanini » di Roma, tutti del Consiglio l 'espressione del suo ringraziadottore honoris causa per i suoi eccezionali meriti mento per l'opera svolta durante il periodo della scientifici, invitando il Maestro a partecipare alle loro ammini'strazione. Ha, poj, nominato Comfeste giubilari che si svolgeranno n el maggio prosmissario Prefettizio il vice Prefetto comm. dott. simo, durant e le quali verrà fatta an ch e la solenLuigi Palmieri con l 'incarico di studiarne la riorne proclamazione del l\tforelli. ganizzazione amministrativa , anche in vista dell'aggregazione dell'Ospedale dello Scudillo, di cui Il direttore degli Ospedali Riuniti di Roma, ·gr. uff. Carlo Solmi, è sta to decorato della Com- è prossimo il completamento. La riorganizzazione degli enti ospedalieri è stata menda co11 placca dell'Ordine Pontificio di San ispirata principalmente a un criterio tec11ico. Si -Gregorio Magno. Il Breve di nomina è stato solenè proceduto, infatti, a uno sfrondamento degli nemente ~onseg·nato da Mons. Beretti, commenenti complessi, provvedendo all 'aggruppame11to datore di Santo Spiri to e direttore dell 'As·sistenza per specializzazione. Religiosa i1egli ospedali di Roma.


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POLI CL I ~ I CO 1J

Cos1 l 'ospedale di << Lorelo » e quello di cc S. M. della Vita » sono ·stali staccati dal R. Albergo dei Poveri ; gli ospedali « Morvillo » e cc Ascalesi )) dal] 'Op era pia S. Gennaro Extra ~Ioenia e l 'ospedalc « Paolina Rainieri » dal Pio 1\11011 le dell ~Ii sericor­ dia e ciascuno è stato aggrega lo a un particolare cc gruppo », salvo l 'ospedale « Vila n passato al Consorzio Antitbc. I g ruppi sono lre e ciascuno attenderà a una branca particolare: le malattie acute; le malattie cronich e; le malattie proprie d ell 'infanzia. Il primo identifica il nucleo principale, sp ecie sotto il profilo matrimoniale, nel già esis tente gr11ppo degli << Ospedali Riuniti di Napoli » - Incurabili, Pace e Gesù e Maria - cui si aggiu11go110 quello di Loreto e l 'ospedale Aiscalesi norrch è il i1uovo grande ospedale dello Scudillo di imminente ulti1nazione . Al Pio Monte della Miseri cordia vien e affidata l 'Arnministrazione degli cc Ospedali Riuniti per Cronici n, in cui si fonderanno, 1 ospeclale « Elena d'Aos ta n già di pertinenza dello s lesso Pio Monte, l 'ospedale « Morvillo » e la « Sezione Cronici )) di S. }~ligio. Il terzo ente, d enonunato « Ospedali Riuniti per ba1nbini n, fonderà l 'osp edale « Teresa Ravaschieri », l 'ospedale cc Lina Fie·schi Ravaschieri », il <e Pausilipon », il cc Paolina Ranieri », il cc 1'i·· gnosario » già apparten ente all 'o1spizio di S. Genn aro Extra Moenia e la sezione oftalmica dell 'Istitu to Viltorjo Emanuele III. L 'opera pia cc Confidenze di S. Filippo Neri n, cui appartiene lo stabilimento termale di Pozzuoli , viene dis taccato l da cc ,S . Gennaro Extra Moenia », e :ragg ruppato , invece, col Pio l\ilonte della Misericordia, al quale appartengono le term e di Casamicciola. Pertanto anche questa attività Yerrà gestita con unicità di criteri. Logicamente le attività distaccat e o aggregate comportano la diminuzion e o l 'aum ento, per un a aclegu ala quota , clel patrimonio in guisa d a ottenere una solida formazione patrimoniale per ciascun aggruppamento. 1

L'assistenza sanitaria di urgenza nelle esercita· zioni di protezione antiaerea. Durante le esercitazioni di attacco aereo alle città vien e sospesa la circolazione stradale. Può accad ere, in tale periodo, ch e qualche sanitario sia chiamato, per c asi di as·soluta e comprovata urgenza, presso ammalati gravi, o che si trovi in cammino per r ecarvisi . Per consentirgli di assolvere la sua opera è stato disposto, dalle _compet enti autorità che, a cura dell 'U.N.P.A., durante le eser citazioni sopradette, si trovi, presso ciascun Gruppo Rionale, un 'autovettura, Il inedico, p er 1servirsen e, potrà chia1narla a mezzo di telefono , se egli è an cor a in ca ·a, o farsi acco1npagnare al Comando rionale più Yicino dallo stesso agente di P. S. ch e lo ha eventu aln1ente fermato.

Corsi di perfezionamento. A Parigi si terranno cor si d i p erfeziona111e11to: sulle rnalattie d el tubo diger ente , del fegato e della nutrizione, ollo la direzione d el J)r of. ~Iau­ rice Vi llaret, a partire dall '1 maggio, per la durata <li 2 settiman e, nell 'osp edale cc Bro·11ssaisLa Cl1arité » · di clinica oftalmologica, sotto la direzio11e d el prof. E. Terrie11 , dal 12 n1aggio al 16 giu.gno: sl volgerà prevalenten1e11 le n ell ' « Hò-

XLVI,

~ti~r.

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sotto Ja <lirezione del dolt. Ca1nille Lian, J1e11 '0spedale e< Tenon )), dal 16 al 26 inaggio: t assa fr. 250; di micologia teorica e clinica, sotto la direzione clel dott. Maurice Langeron, nell 'I s tituto di ~arassitologia , dal1'l al 31 inag·gio, in 24 « manipolazioni »: tassa fr. 500. I el-Dieu )) ; sulle ari Lmie,

I medici artisti. Una simpatica riunione ha aYulo luogo a ~li­ lano la :sera del 14 inarzo, a cura dell 'Associazione Medici Italiani Artiisti, nell 'ampia e bella sala di « Mare Nostro >) affollatissima di pubblico. Alla serata, cui parteciparono medici, autori ed esecutori, vollero dare il loro· contributo Ja Yalorosa· at~ t rice Anna Carena, la signorina Alda Panizzera e l 'attore Emilio Rinaldi. Il dott. Sanguineti (A1nàro) disse d egli scopi d ell 'A.M.I.A. ricordando le benen1erenze del prof. Piccinini ch e preludi arono la nascita e le affermazioni dell 'A sociazione. Il dantis ta dot L. Turéhi illus trò l'episodio di Filippo Argenti. L'attrice Carena recitò squisitam ente versi dei m edici Anile, AieYoli , Fazzini, Baslini , Ma-snata , San guineti, Gir one.

Un po' dovt1nque. Il segr etario del ·C .O.N.I. ha riunito in Ro1na,. allo .Stadio del Partito, i rappresenlanli d ella Fel~ederazione Italiana Medici SportiYi ed ha comu11ica lo loro le 111odali tà stabilite dal segretario del Partito, affinchè l 'op er a dei m edicj sportivi prescelti si 1svolga a salvaguardia del lJatriroonio atletico delle singole federazioni. In Inghilterra il Mi11islero d ella sanità 11a dira111 at o a tutti gli ospedali un J)iano ge11erale predispos Lo per l 'utilizzazione n ell 'eYentu alità d1 una gu erra. I malati ch e non hanno assoluto bisogno d i esser e ospedalilzati verranno clim-essi. Nelle zone più vulnerabili gli ospedali coordineranno la loro azione assistenziale, così nei rigt1ardi dei mezzi co111e del pePsonale. Con leg·ge n. 185 .d el 5 gennaio 1939 è s tato convertito i11 leg·g·e il R. D. 1608 del 9 settembre 1938 che integra il Consiglio direttivo ali 'Istituto di malariologia « Ettore Marchiafava n, r.on 11na rappresentanza del Mini stero d ell 'Africa Italiana. Nell 'Osp eda]e lli Foncli, a111:ministrato e riorganizzato dal prof. G. Del Vecchio, il 2 aprile venne inal1gurato, tra ì 'altro, il nuovo r eparto oper~to­ rio, dedicato alla m em oria del giovane eroe Giorgio De Blasi . Alla cerimonia intervennero S. E. Bottai, S. E. Fedele, S. E. il Prefetto, il FecleraJe ed altre autorit à e personalità. Il Consiglio d'amminis trazione de]! 'I s tituto sieroterapico milanese ha deliberato ?i aggiung~re il nome del compianto prof. Serafino Belfant1 a quello dell 'Istituto stesso, come fo11datore. Al corso clj medici11a rurale })Tesso l 'Accademia 111e<lica pistoiese «< Filippo Pacini », dopo la lezio11e inauo-urale d el 15 gennaio tenuta dal profLeonci11i sono ten ute lezioni dei proff. C. Cantieri Bi~nchi Gentili , Rossi , Leo11cini; per il me~e di aprile ' sono a11nunziate lezioni ~a.i proff. L. Castaldi , ~lori, Putzu , :\. Ga b arr1n1. Altre lezioni si t erranno in maggio e in giugno.

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SEZIONE PH.\1'JC '.

, Ai pri111i di luglio sarà tenuto a cura dell 'Accade111ia predetta, un ConYegno Regionale cli ~Iedi­ cina Rurale al quale si è inYitali a i)artecipare, col contribu to dei propri lavori . La Società Napoletana <li Chirt1rg·ia si è adunata il 3 febbraio sotto fa presidenza (lel })fOf. L. 'I'orraca e il 29 marzo o lto la pre·sidenza del prof. L. Dominici; segretario il clol l. L. Imperati. Nella prima 1sedu La sono la le fatt e comunicazioni da: ~I. Romeo, G. Balice, _flt. Papa; nella seconda da: C. Re11dano, L. Imperati, E. Bartolomucci, P. G. Monlen1artini. L'Associazione Medica Tries tin a si è aduna la il 20 e il 27 gennaio, il 3 febbraio, il 3 e il 17 marzo; sono state fatte con1unicazioni e conferen ze da: A. Dei Rossi, G. Linea; B. Babudieri; P. Galli; G. Osvaldella, P. Che1li; ì\l. Geyer. Una riunione medico-cl1irurg"ica di morfolog·ia si terrà il 19 aprile a Par ig i, r1ell 'anfiteatro {lella Scuola d'antropologia , sol lo la · 1)residenza del dolt. Claoué. La Società medica dell 'Allo Adige si è adunata l '8 inarzo, sotto la presidenza del dott. G. Bidoli. Sono s1ale fatte com11n·ir azion i <la: E. ~fatteucci, A. Chiatellino, F. CasanoYa, B. Dal Santo, G. Bidoli. Una vicenda giudiziaria va svolge11do·si i11 Roma tra il dott. Carlo Federico Alter, di nazionalità tede·sca, direttore del period ico « Nosokomeion », e la sig.na Christiane Elisabeth Reima11n, di 11azio. nalità danese, segretaria clel C-0nsiglio i11 Lernazionale delle infermiere di GineYra. Per cinqu e anni sono stati fidanza Li. 11 pri n10 ha amministrato i beni della seconda, cl1e J1a cl1iesto il rendiconto d~lla geslio11e. ·

Il sen . prof. N. Pe11de ha i11auguralo il 26 1narzo a ~1Iila110 il corso di biopedagogia, ortogenesi e ig"ie11e dell 'età evolut iva, par]ando sul tema: cc Fasi. . so1natoi;>§içogenetich e e program1ni pe.dagog1r1 ». Il dotl. Charles D. Humbe rd, dello stato di ~1e11· lana (S. lJ. d 'A. ), è s tato querelalo dal gigan Le Ro bert Pershing ·wadlo'v (ventunenne, alto m. 2. 78) il quale ha chies to un indennizzo di 100 mila dolJari (parj a 2 milioni di lire it. ), consid er ando si danneggiato da una pupblicazione, nella quale il suo stalo è prospettato come anorn1ale. Il 'fribu .. i1ale di Saint J o·s eph nel Missouri, ove si è ·yolto il })rocesso, non ha accol to l a richiesta. 1

1

. Il 25 inarzo è deceduto a Monaco di Baviera , in elà di 51 anni, il dott. GEHRARDT ,;vAGNER, ftihrer dei i11edici tedeschi. E·ra nato nel 1888 nell 'Alta Slesia; nel 1919 s 'i11gaggiò nei corpi franchi co .. r11andati dal generale von Epp e prese parte ai con1battimenti che ·si svolsero nell'Alta Slesia. Fcndò l 'Associazione nazional-socialista dei medi.. c i ted~schi; poi il cancelliere lo mise alla t esta della profe-sisione medica tedesca. Faceva parte del Reichstag. · Il suo corpo è stato incenerito a l\fonaco, pre.. sen te il cancelliere.

LA CLINICA OSTETRICA E GINECOLOGICA Rivista mensile diretta da PAOLO GAIFAMI CJinico-ostetrico-ginecologo della R. Università di Roma Il Nu111ero 4 (Aprile 1939) contiene: Fatti e documenti : G. RICOI: Sopra due casi non co· muni di torsione degli an•n essi dell'utero·. - P. TAGLIAFERRO: Taglio -0e~areo soprasinfisario e successiva miomectomia per voluminoso fiibroma uteri no a sviluppò intraligamentoso. La rubrica degli errori: L. COPPOLA: Emiperitoneo da r ottura della milza. ScaJill.bio diagnostico con inondazione da i·ottura di follicolo. Terapia : F. CRAINZ: La terapia dei t umori maligni dell'utero e dell'ovaio nella Clinica Ginecologica di 4

La Società medic o-chirurgica IJado' ana si è adunata il 17 marzo. So110 s tate fat le comunicazioni da: A. Alexandre - M. ·C avalli, G. Solgiu , C. R. Peli izznri (due {'Omt1nit rlZ. ), C. _I\_ 1\IIaltese Le Roy, K. Arslan (<lue comunicaz.). La Reale Accademia 1\IIedica di Genova si è aduna La il 15 marzo, sott o la presidenza del prof. G. Sapatini. Sono sta te fatte comt1nicazioni da: F . Che·ssa, A. Oliveri , F. Gian noni. 1

La ,Soclelà m edi co-chirurgica <li l\1oclena sj è adt1nata il 10 n1arzo, sotto la }Jresidenza .del prof. A. Aggazzotti . Sono ~tale falle comunj cazioni da: E . TralJt1cchi, P. Zatnboni, A. Pirova11ov, U. Poppi, A. Aggazzotli, P. Cancarini. La Socie là nJcd ir a -chirurgica Yeneziana si è adunata il 21 marzo; sono ista te fatte comunicazioni dai soci: Lenti, l\1agni, Policlietti, Belgra110. La 1a il soci: lese,

Soéielà tosco-un1bra cli cl1irurgia si è aduna18 marzo; sono state fat le comunicazion i dai Lilla, G. Gucci (due co111unicaz.), P. SturG. i osi.

Negli Ospedali Civili di Genova il 2 e il 9 marzo si sono tenuti dei convegni sanitari. Nella pri1na seduta fu commemorato il compianto prof. F austo Badano, già direttore sn11itario; i1ella seco11da furono fatte comunicazio11i da: L. Durante, F. Geriola , M. Corsi, G. De l\·I archi, E. Savarese.

Ir1 Roma è stalo orga11izzato un COflSO per dirige11t i, vigilatrici e<l econorne add e lle alle Co1011ie estive. •

Wiir~burg.

La rubr•ca 1nedico·legale : G. ADDESSI: Metrorragia da abQrto o da sublimato corrosivo? Osservatorio : L. PUCCIONI: Maternità tragi ca . Dalle riviste: OS'l'ETRICIA: Un nuovo segno radiologico per la diagnos'i di morte endouterina del feto . - La reazione di gravidanza « Xenopus ,, . - Sul calcolo del termine d1 gravidanza. - Parto doopo traipianto vaginale della t r omba per ia ricostituzione della cavità uterina. - Sulla terapia dell'inerzia primitiva e secondaria. - L'ap•p licazione di forcipe nelle posizioni posteriori. - Tecnica per un pù largo uso della trasfusione di sangue in ostetricia. - La spartei· na, nuovo ifanmaco uterocinetico. - La somministra · zione del chinino per via rettale. GINECOLOGIA: Peritoniti generalizzate postmestruali. - Tratta.m en· to delle flogosi pelviche con la iontoforesi di un preparato di colina. - Eziologia, diagnosi e terapia del fluor al;bu s. - L 'eunarcon come narcotico di liev e durata in gin ecol ogia. - Farmacologia e tossicologia del dieteliti1berst rolQ. - SECREZIONE LATTEA : A pro· posito della galattorrea fuori dello s t ato puel'perale. - Sulla galattorrea. - Il proprionato di testos ~e­ rone per inibire la secrezione l attea n el pu erp er ~ o . - Bilancio avitaminico in gravidanza e puerperio. .MEDICINA SOCIALE : La sorveglianza medica sist ematica della gravida. - Esame di 447 casi. di mortalità mat erna occor si nello Stato del Mar1land ne· gli a nni 1930-1936. - I libri. - varietà. 1

Notizie.

5 O; Estero L. 6 5; Per gli associati al .. Policlini~o » : Italia sole L. 4 5; Estero sole L. 60 . Un numero separato L. 6,50.

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e< IL POLICLINICO

ltASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA A. J. ScHOLL. Condi..zioni urologiche si1nula11ti la g lomerulonefrite .cron. - O. H. RoBERTSON. Polmonite lobare sp e;riment. - M. ToRRIOLI e V. Puonu . Patogene-s j .del morbo di Werlhof. Paris Nl éd ., 12 nov. - H. MoLLARD e M. DURAT. Nuovi derivati dello zolfo n elle affezioni delle vie ·r esp . .Wi en. l(lin. Woich., 18 nov. - KLARE, Kl:TSCHE. RA-AICHBERGEN . Co·s lituzione e tbc Min. 1V!ed., 10 n ov. - V. PoRTA. l\1enin goradi.colite con inizio a sintomatologia tumorale. J 01irn. IV!éd. Franç . , sett . - Insufficienza renale. Presse Méd ., 16 n ov. - R.-H. MoNcEAUX. Diffi,coltà di trasform. del carolene in vit. A in vari stati patologici. D eut. Med. Woch., 18 nov . - LoMì\1EL. Il medico e i suoi cinque sensi. - IlERRGLoz. Bradicardia fla ·Sp ort. 11filnch. 'Nled. WocJi., 18 nov. - · W. RoLLATH. Elementi in tracce. - G. LElrl\IIANN. In1pedim. della ~attaz. mediante ormone folli colare. Brusil-1l'1ed., 8 ot l. - L. P EDREIRA ToRRES. Itterizia g·enunina dj Frage e tratt. di Pribram. - A. AcYLIKo DE LIMA. Choc ipoglicemico nel trattam. dell 'asma bronch. J oii rn . Se. ·r.féd. Lille, 20 nov. - R. DESPLATS. Roentgenterapia anti-infia1nmatoria. - L. LANGERON. Trattam. delle fepbri tifoidi co11 iodobi smuta t o cl i chinina . Lancet, 19 nov . - J. TAYLOR. Trattam. c hirur.gico del dolore. - V. E. LLOYD e al. •Cl1emoterapia della gonorrea . Miri,. Med., 11 ag. - G. FRONTALI e G. FERRARI. · Forme n ervose della ppellagra curate con ac. nicotinico. . !Yled. Kli nik, 18 nov. - W. LuTTOE~ Trattam . della pre-eclampsi.a e dell 'eclampsia. J.ourn. A. M. A., 15 ott. -

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fA)lNO XL VI, :Nul\1. 16j

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P. LEPINE e , -. SuTTER. Contagio di laboratorjo con virus della coriomeningite linfocitaria ben. - ivI. RoYER e . M. SERvrGNE. Azione microbicida dei raggi U. -V . Presse M éd., 19 nov. - P. ElVIILE-WEIL e al. For1ne cutanee ulcerose della m. di Hodgkin . l(lin. vVoch. , 19 nov. - B. STEJN~IANN . Sputatori di sangue. - H. OTT0. L 'acido ascorbico sulla dift. maligna. Med. Welt, 19 nov. - H. DFNNIG. Ipertens. art. e su o trattam. - H. ELBEL. Determinaz. del! 'alcool sul sangu e. Paris N!éd., 19 nov. - Med. sociale e m ed. legale . Forze San., 15 nov. - G. VERROTI'1 . Sifil . con gen. - A. CARELLI. Disturbi m ent. nel puerperio. Klin. Woch., 26 nov. - F. CBROl\IETZ e F . ERLEMANN. Diastasi d el sangue. - W. STAHEL. Morbo di Sjorgren: cura avi la1ninosi A. Presse Méd., 23 i1ov. - G. MoURD('UAl'iD. Avitami11osi asintomatiche. - l cl., 26 nov. E. ConvELLA e al. Carenza oscura in acido ascorbico. Deiit . M ed. ltVoc li., 25 nov. - v. EuLER. Problemi biochimici ' sul can cro. L anicet, 26 noY. - F. G. HossoN e D. H. MAc QuAIADE. Trattamento della m e11ing ite tneningococcica con « M & B 693 ». - E.· J. O 'BarBN e al. Tra tt am. della se lticemia s tafilococcica, id . Rev. l't1éd. de la Suisse R on1., 2:3 nov. - E. URECH e H.-L. ;E>ACHE. J\1alattia d el g'iovani porcari e influenze umane. Gaz. d . lltJp., 23 nov. - E. GELMA . l\1inaccia di cataclisrr1i social i e p sicopa lie. Pediatria, 1 n ov. - G. SuRÀNJE. Curabilità del1'ipotonia infant. - S. SANTYAN Y VELASCO. Allergia tubercolinica. Riv. di Cliir ., olt. - L. l l\tPERATI. Sulla cosicl elta allergia da catgut. Deut. Nled. lVoch ., 2 dic. - 1S1EBECK. F atti organici, funzionali e neurotici nella diag n. e n ella terapia. - NAUi\lANN. Thc. ilàr e. 1

Indice .alfabetico per materie. . . . . . . . . . . Pag. Anatomia patologica : insegnarnento . >> Ane1nia c ron. essen z. : mo.t ilità gas troinlest.. . . . . . . . . . . . . . . . >> Artrorisi tibioastragalica . . . . . . . » AYila1ni11osi . . . . . . . . . . . . . » Bacilli tbc. nelle feci: nuovo metodo di concentraz. . . . . . . . . . . . » ilA::>'l AI p. . · · · · · · - · · · · · · >> Bibliografia . . . . . . . . . . · . . >> Denta tura : focolai infeLLivi cro11ici . . >> Dermatosi: rapporti con l'infez. tbc. >> Emangio111a d ell'avambraccio . . . . . » Ematomi sottodurali . . . . . . . . . » ·G ravidanza : interruzione i1ella tbc. polmonare . . . . . . . . . . . . . » Ipofisi: interv. per Yia transfen oidale » Ittero intermittente giovanile . . . . » Laringo•s tenosi cronica: intervento . . >> Malattie ginecolog. : sintomi lontani » Pancreatite cronica latente . . . . . . »

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Diritti di proprietà riservati. auto-ri;a~ione

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Paradenti te . . . . . . . . . . . . . Parto: rottura delle me111bra11e: diagn!o·si . . . . . . . . . . . . . . . Pneun1ocistopatie non ])ar assitarie . . Polinevrite e vitamina B 1 • • • • • • P olmone d estro normale: asserita i])Ofonesi dell 'apice . . . . . . . . . . Psittacosi: piccola epidemia . . . . . Rachitism0 e vitamina D . . . . . . Riflessi tendinei e cutanei nelle compressioni della coda equina . . . . Sindrome beriberica in b an1bini sar(li Spazzolino da d enti: oriQ·ine . . . Taglio cesareo addom. ripe tuto 'firoide del feto e del neonato . . . . Tiroiditi acute . • . . . . . . · · Tumore maligno primitivo della J)leura; versam. ematico; modificaz. del1'emoglopina . . . . . . . . · · · · Vag·ina artificiale: conseguenze tardiYe Voce: disturbi funzionali . . . . . · ·

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C. FnuGONI, Red. capo.

Roma, Stab. Tip . Armani di M. Co1 1 rrier


Roma, 24: Aprile 1939 ·XVII

ANNO XLVI /

''

PERIODICO DI

''

MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

____

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE .. S E'ZIONE

REDATTORE CAPO: PREZZI

PRATICA.

CESARE FRUGONI

PROF.

D'ABBONAMENTO

Clinico Medico di Roma

ANNUO AL « POLICLINICO » PER

Singoli :

Num. 17

I talia (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settiman a le) L . 70 (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (m en sile) . • L . 65 (1-b ) ALLA SOL.\ SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 55 .-

Estero

IL

1939

Cumulativi:

Italia Estero L. 115 (2) ALLE DUB SBZIJNI (pratica e medica ) . • L. 110 L. 166 L. 66 (3) ALLE ruE SEZIONI (pr atica e chirurgica) L . 110 L. 165 L. 65 (4) ALLE 'IRE SEZIONI (p rat ., med. e chirur.) L . 140 L. 135

U n nume ro separato delJa SEZIONE MEDICA o della CHIRURGICA L 6; della PRATICA L . 4,00

SOMMARIO. Note e contributi : R. Marri: Avvelenamento acuto da ipnotici barbiturici. Considerazioni s u 201 casi. O ~s e rvationi cliniche : E. Cutillo: Contributo clinico al trattamento del l'empiema acuto con il metodo Morelli. Medicina colon•a!e : E. Cicchitto: Aspetti sociali del tracoma in Libia. Sunti e rassegne : ORGANI DIGERENTI: H. Bailly: La dilatazione acuta dello stomaco. - Freeman: Studi gastroscopici e loro valore nella d iagnosi delle lesioni gastriche. - H. Gauss: I disturbi gastrointestinali n elle affezioni cerebrali. - CUORE E CIRCOLAZIONE: D. Pazzanese e L. M. De Barros: Diagnosi differenziale dei soffi cardiaci. - Schlesinger E. G.: Fibrillazione auricolare e tiroide. - , F. Schellon.g: Ipofisi e circolazione. - TUMORI : W. Oswald : L 'eredità dei tU!Dl.ori. -- P. Valade: Cancro del polmone e polvere delle vie asfaltate. Divagazioni : P. Desfosses: La coltivazione nell'acqua.

Cenni biblio,g ratici.

NOTE E CONTRIBUTI Dall'Istituto di Farmacologia e dalla Clinica Tossicologica DELLA

R. UN1v ERSITÀ

DI

1FmENZE

d iretti <lal p rof. 1\!IA.RIO· ArAZZ l

MANCINI .

A. vvelenamento acuto da ipnotici ba1·bitn• • r1c1.

Considerazioni su 201 casi. Dott . RonoLFO

l\iLi\.RRI ,

assistente.

Lavori clin ici , statis tici , S·p erimcntal i sono ar1dati sempre più accurr1ulandosi , portando 11.uovi contributi alla conosce11za degl i avYele11.an lenti d,a ipnotici cleri vati dalla m ,a lonilurea o ncidl) barbi tur-ico. Tuttavia anco ra molt i })roblen1i di carattere profilattico, diagnostico e terapeutico attendono una ulter iore sol uzione. Abbiarrto voluto portare Ut\ contributo clinico e staLi&tico al lo studio dell 'av, elenamento acuto da ipnotici barbitt1rici raccogl iendo iri_ questa nota i r e1p1erti più sal ienti e le ])rincipali osservazioni attorno a 201 ca i di barbil urisn10 acuto r icoverati nel perio.do 1

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Accademie, Società Mediche, Congressi : Accademia Medico-Fisica Fiorentina.

Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Studio su 738 casi di inetrorragia in condizioni non gravidiche. - Un caso di perforazione vaginale in corrispondenza del forni ce a nteriore sede di lesione della plastica, in seguito adt un tentativo di revisione della cavità uterina. - La terapia della placenta previa. - Contributo allo studio della diagnosi prenatale del sesso. - La pato,g enesi della scarlattina in aJmbienti senza scarlattina. - IGIENE: Bonifica integrale, riduzione della malaria. - LABORATORIO: L'indice leucopenico delle malattie ~utanee. - MED ICINA SCIÉNTIFICA: Funzioni autonome alla corteccia cerebrale. - -vARIA. Nella vita profess io,na le: Medicina sociale. - A.m1m inistrazione sanitaria. - Cronaca del movimento corporativo. - Concor si. - Nomine, promozioni ec1 onorificenze.

Not •z•e d iverse. - Rasseg na della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

rl1e ' ,a <lal 1923 al 193'7 nella nostra Clinica ,.f ossic:ologica, sotto la direzio'n 'e del prof. Coron edi e successivamente- del prof. AiazziMnncini. Si tratta nella grandissima n1aggioranza di a,·vele11aJ?1e11ti a sco1)0 ·suicida; solo in piccola parte di a,·velen,a menti accidentali o, do'Vuti ad ecce so di dosie da parte di soffere11ti di insortn ia o d i epilettici. La ragione. per c ui le so tanze ipnoticl1e Yengono larga1r1e11te u sate come mezzo i)er tentare il suicidio deve evidentem ente ricer car si nel fatto che una n1orte priva di sofferenze, com e quella ell e può 011raggiungere durante il sonno artificial111ente l)r ocurato, i)resc n La un e.erto fascino per il suicid a. Raccogl iamo n el 5eguente cl1e111a i casi di avYelc11a.n1e11to acuto da ipnotici cl1e sono sta ti r icoverati , distrib·u endoli seco11do la frequ en1a da essi rr1osLrata i1ei sing·oli anni. Ad eccezione di 2 casi, si tratta di av, elenan1en lo per derivali barb·iturici (fig . 1). App.1re quindi evic.lente come a partire dal1·a11110 1~23 i d etti casi siano andati cresce11do in num ero fino a raggiungere il n1a sin10 1


772

« IL

POLI CLI~ICO

nol 1932. ))irrli11uiti negli anni su cces i Yi, hanjJO poi di nuovo ragg iunto nel 1937 una c ifra con sider evole. Cort11Jlessivamente si tratta di 203 avvele11 al i, tra cui 87 maschi ( 43 %) e l l G femmiIle (5 7 %). I casi 111oriali .sono stati 39, ~ioè il 19 <J~ . Ci sembra di u11 certo interes&e far conoscere quali d erivati dell' acido barbiturico so110 stati responsabili ·dei casi da noi ricoverali. In ordine di frequ·e nza essi sono così i <\p11re,sentati : v-erona l 137 , Dial 14, Sedi val 1±, I Jun1inal 11 , Barbiturici non identificati l U, Sornnifen 9, Allonal 2, Veramon 2, Sonno l .1epetit 2. 192~

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[ANN:J XLVI, Nul\1. 171

r1ìo abitualrr1ente faceva uso dei farmaci sudd etti. Ir1oltre è spesso im possibile dedurre dalla · e·n tità della sinto111atologia la quantità di ir}notico assunta . I11fatti non sempre la gra'l Ìtà <:lei s iniom.i ·è i11 r)ropo·r zione alla dose tossica ingerita, potendosi spesso verificare "'11cl1e a dosi relativamente no11 ele\ ate il i11a11ifeslar.. , i di u110 stato co·m atoso. Devono percib esser p resi in consid erazione nel ·d:eter111iriismo d ello stato di gravità, e quindi del giudizio prognostico, altri fatto.ri sui quali ci intratterremo più sotto. Tutta via in ge11ere la in gestione di 1-3 g1ammi di Veronal, o d egli altri barbiturici a questo vicini IJer Lo5sicità, detern1ina una sin1

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1924 1925 1926 1927 1928 1929 1930 1931 1932 1933 1934 1935 1936 1937 2.3

22 21

20 19 18 17 16

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13 12 11 10

9 8 1

6

5 -4 3

...

2.

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F1G. 1. -

Avvelena111enti da ipnoUci ricoverati negli anni 1923-1937.

:-\bbi::tn10 inoltre a ·v uto 2 casi di avYelena111f11 ti da ipnotici not1 b·arbiturici (un caso da Sedor111id e uno da Bromurnl). Tutte le sostanze ipr1 oticl1e 6opramenzionale a1>pn ion0 dis tribuite nel seguente sche111a seco·n d0 la loro frequenza in ra pporto ai ingoli a11ni del p eriod•) indicato (fig. 2). Le quantità di ipnoti co ch e sono state ingerite variano da U,6 fino a 25 grammi. wlolto sp es ~ o però non è dato di poter precisa re la quantità di tossico assunta, ~ia per le scarse 11oti zie anan1nestiche, rilevabili in un p·r imo l e 1111)0 solo a ttraYerso l 'interrogatorio di per~ o n e coi11,-iv-enti , sia per l a in1possibilità che clal })r elieYo di tubetti od altri r ecipienti di sos tanze ipnoticl1e trova ti vuoti presso l 'abitazio11e dell 'avvel e11ato , si risalga con "Si curezza alla dose in°gerita , in sp ecial modo se J'infer1

l<J·111atolog ia }Jiuttosto attenuata consiste111 e esscnzial1r1ente in u110 stato di torpore o di so11_110 n1olto &irr1ile .a c1uello normale, &enza alterazioni respiratorie ·e circolatorie nè turl)e dei riflessi e della se11sibilità. Sono questi J!erc iò i casi più lievi ed .a ,-enti un breve d ecorso; per ·e ssi , data la rarità di com plirazio11i a c.arico d·ei vari organi, il prognostico ~ geTleralmente favorevole. In tutti i nostri casi iJ1fatti per una tale posologia si ebbe esito in • • g·L1ar1g1one. Sor10 le do:&i superiori, e specialmente quell o oltrepassanti i 5 grammi che molto spe .. so d<.i nno luogo ad una sintomatologia grave, ca r a tterizzata da uno stato di coma più o n1 eno }Jrofo11do in cui l a pE>rdila completa d ella cosc ienza , l 'aboli2ione delle p ercezioni sen sitive e ~ e 11 soriali , le turbe a carico del respiro co1

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• l_AN~O

XL,11,

NUI\.I.

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773

SEZI ON E PRATICA

slilu i"cor10 i sinto111i fonda111 ental i, acca11 to ai quali ve 11 e sono altri cl1e pure n1 eritano di cs5ere analizzati. Se studiamo il co1111)orta111ento dei rifles i te1tdi nei trovian10 che ess i sono notevolrr1en te a llenuati e n10Jto spes5o aboliti. Raran1ente essi lX'Ssono conservarsi normali , nonosta11 Ie il co111a profondo.

SJ)iegazione delle diverge11ti affern1aziorli d ei Ya ri ~utori circa il s uo stato funzionale durante il con1a baTb.jturico ( (~ oronedi , Aiazzil\T.a:Qcini , Mascl1erpn., Risi, Le,vin, Popper e tanti al tri), ci autorizza a 11egare ad esso ogni i1n11ortanza come sintomo differenziale, utilizzabile a scopo diagnostico·. Sen1111ai , p·er la discr eta frequenza e la preco cità co11 cui 5i ...

A11onal

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Fio. 2. -

Ipnotici che sono stati causa di aY\·el enan1enti n egli anni 1923-1937.

Anche il rifles o corneal e è in ger:tère (j t 0lito o notevolmente attenualo • La pupilla mostra, seccn do le nostre osscr' 1azioni un romp<>rtamento as,sai var io : € S&a infatti può trovarsi midriatica, n1iotica o nornlale . Molto sp·esso ci è capitato di veder diver1ire miotica u11a pupilla cl1e 1)o chi minuti 1>ri1T1a trovav·a si nole\1oln1ente dilatata, o , -j_ ce,'ersa. Jn qualche caso ab·b iamo ri-&con trato un ' 'ero e pro·p rio ippus. Questo co111porta r11ento così \ ariabi] e dell'iride , m entre ci dà 1

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riscontrare , dovrebbe attribuirsi un certo valore alla suddetta altern a11za di n1iosi e di in id ria si. Riguardo alle condiz:ioni del circolo JJO~­ sian10 a ffermare di n or1 aver nota to, a ca ri<·o d.el cuore, delle gravi alter azioni fu11 zion al i, an che ·quando lo stato comatoso si protrai3va abba tanza a lungo. Solo n ei casi ad esito fatale, $pecialn1ente se co1nplicati con bron co J)Ol111onite, si notano a&sai frequenten1ent e rlis turbi del ritmo' e i seg-ni di d eficient e fun....... ] )1IÒ


• e< IL POLlCLINICO n

774

1io11alilà n 1iocardica. Jn,rece quasi cosLa11ten1enle ci è dato di osservare, nei casi gravi, un •grado più o n1eno ma11ifesto di vasodilat azione periferica, r esa evid·enle da uno ~ t ato di c ia11osi d el volto, del collo, d elle estremità , e<.l u11a iJ)O tensione arteriosa, la quale, mentre i11 u11 i)rin10 t en 1po è di mo1dica entità per cl1è c.o,111 p1e11sa l.a dall 'inlegrità funzionale d el c uor e, .., uccessi v.a1ner1te coll 'aggravarsi della intossicazione p·uò raggiungere valori mo·l lo b a · i. Que.s te osservazioni clini r l1e lrovano conferma 11on solo in quelle fa tte d alla gra11d e 111agg iora11za d egli au tori (Cor onedi, Lé vy , !f landin , Iviasch er1)a, ecc.), ma anche in nun1 ero . . issirne ricerch e sperimentali: cito soltanto Gruber e 1B askett, Vog t, Jacobj e Roe1ner, Tournade e Joltrain. Anch e noi aLhia1110 i11 corso ri~erche per confermare l a in11)orta11za cl1e I.a v.a sodilatazione i)eriferica aF-~ll ll1 C'- Jlel d elern1inÌSlllC della ipotC Ll. ione arterio sa ch e cos tantemente si osserva ir1 segui to a so.111ministr.azio·n i di forti dosi di bar})ilurici 11egli a11in1ali da e&p·eri111ento. Se ].) assia rno ad osservare il comporlarr1 ~\ n 1 o d el "' is terr1.a 111uscolar~, 11otia1110 cl1e in in ez,:o alla co111pleta ipotonia gen eral e, possono C(l ffil'liarire as ai precoce1ne·n te e con u11.a certa freqt1 e11za d ei fe11om eni d'i ipertonia, SJ)ecia l111t ·11te ·a carico di certi g·Tu p1p1i n1 uscolari (rnasseleri , n1uscoli d e.gli arti, ~ d ella nuca). Su que sti fatti di ipertonia , ch e hanno caratler e Lran~itorio e I11igrano da un gr11p1)0 di n1u·scoli '.lÌ1'altro, D·o natelli l1a rr1esso in ·evidenza l · ~v0r1t tialo i111p·OTtanza diagnostica . Negli anni 1 n:~6 e 193 7, durante i qu.ali questo sinton10 fu LOs la nte111ente ricercato in tutti i casi rico \'ern I i , esso fu trovato pTesente n el 60 °fo. , Un fenorneno ch e abbiamo ri co11trato con u11 a g rande frequenza è dato dalla ipe1termia . Questa co111par e nelle prime 24-48 o re i11dir)e11d ent en1 ente da co111~plicaz ion i , ed l1a un a durala variabile a seco-nda d ella g ravità del e oi11a. Pl1r senza voler attrib,u ire alla durata cli ques ta ipertermia alcun significato i)rog110s t ico, tuttavia è nozio·n e accertat~ ch e m entre 11 e i casi ad esito fa tal e essa si J)rotrae el1evata fino all 'obito , in quelli ad andamento favorevole i a.ltenua in genere n1a n m an o cl1e il .11a zie11te cla.llo stato di co11i.a si avvia ' rer so la guarigione. Possiamo invece a ffeTmare cl1e I ì.O tl sernp·re dal g·rado più o n1e•n o el evato cl ella ipcrlcr1nia si può a vere un el emento per fo r111ula re lln g iudizi o IJrognos tico, poichè ahbih1110 spe ·so avuto occa5ione ·di os ~ ervare av, -E.l e111n1er1 Li di lie,re enti I à ed esitali. in gua 1 i rrione, acco1npag·nar.si co n feb·b re sopra i 39°. D 'allrn parte abbiamo 1)o tuto $e111·prre consla!nre ch e allorqua ndo il corr1a barbiturico si 1

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[ A NNO

XL \ ' I , NuM. 17]

co,1nplica con fatli i11fi.a n1rt tatori broncopol111onari o p oln1onari , lr.t ternperatura raggiu1tge sempre g raJi el eva li e tale s i mantiene fin o all 'esito ch e n ella g ra nde maggioran za dei casi è l a inorte. Fra i varii a utori (Ili ve l. e Sambro·n , .Jacquet e D elarue, Flandin, ecc.) i1011 esiste accordo circ a il signil'icato da a ltribuire a questa così <letta feb·b r·e barb·i lur1c.a. Tra le a l terazioni fu11 zionali i1r ov·ocate nel-. l 'org·anismo dagli avvela1u1rlte11ti IJer b arbiturici, qu·elle a carico d ella funzio11e respiratoria, 001ne g ià abbiamo a cce nnalo, hanno senza dubbio una g r a11dissir11.a in 11101ianza clinica. Nelle intossicazioni di una certa gravità troviamo inf!:ltti quasi cos tnnten1ente uno- &tato di dispnea più o n1 cno a cce11tuato; a volte si tralLa di t1na sen1plice polip11ea, altre volte invece si l1a an cl1c t1n 'alterazione del ritn10 r es1Jira torio, così da J)O tersi ri rontrare in a lcuni casi il r~L1110 di Kusn1aul o· quello di (~ l1 eyne-Stokes. S1)essissi rt10 ir1oltre il r espiro d i viene rantoloso, ed è evider1te a llor.a uno si ato di ipers·e cr e·zio11c n1ucosu delle vie respi1·atorie, tale d.a p1oter cost il uire un serjo ostacolo all a ventil azio·n e. Queste constata t~o 1n i "'liniclìe sono pie11an1ente co11ferm.a le da nun1 erose ricer ch e 5perimerttali, colle quali , 0110 -sta le messe in eYid cnza l e modific.azioni })fO(lotle dalla gen era lità d ei barbiturici sulla fu11zione r€spiratoria e ·dio vute ad aziono d eprime11te ·sl1i centri re~J)ÌrD t ori b·u lbl 1i. Ben si con1p-rende questa azion e sui cen lri n e rvosi , pen sando alla grand e affinità t1e uro·t ro1)1a di tutti i derivati d el 1'acido barbiturico . È qui il luog·o di accenn ar e :1lle complican~ ze polmonari c.h e c i è caJ.1itato di osservare nel corso ·degli avvele11arr1enti. Dal punto d~ ·vista .anaLorno-patolo·g ico esse posson o esser distinte in alterazioni parzia li del polmone, tali le zon e di atelectasia, i focolai e1norragici, e quelli bronr opneumonici e pneumonici (i quali pDsson o <lnch e i11vadere completan1ente u110 o più lobi , di i)r eferenza quelli inferiori), e·d in al tc1·azioni ge ner alizzate, come i fatti cori ge. tizi diffusi e 1'edema polmonare . 1'utle queste complicazioni non presentano n è d.al prl111to di ''i~ta anatorn o JJatolog ico n è d a q_uello sem eiologico d ell e particolari c.a ratteri 5tich e differenziali; es~e quindi possono esser m esse in e vider1z.a per m ezzo dei com uni r e1)er ti semeiologici . Abbiamo g ià osservato ch e qua11do durante il coma sopraggiungono c-0mplicazior1i poln1onari o broncop1oln1onari , ]a temperatura è n1olto elevala e tal e ~i manti ene fino alla r isoluzione. Purtrorr•o però ]a .guari·g ione non è I 'esito i)iù frequente di d etti 1

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[ANNO

XL,11,

Nt.T i\I.

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SEZIOl\E PRATICA

1 processi. Nell alta 1Jerce11tuale di n1ortalità , 11 el decorso rapido e particolarn1ente grave, J1ella resistenza ad ogi1ì tera1)ia po,ssono, tro\arsi le J)rincipali caralterislicl1e differenziali cl.ai con1uni processi in fia1n.malotri del pol111on1e . Tra i J1ostri 39 c~si ad esito l etale, in 22 furono consLatati clir1ican1enle ed accertati al-J ·auto1J.sia focolai b ronco1p0Jn1onari , in 3 casi si ebb ero poln1oniti lohari, in altri 3 eden1a po l111onare. 1 Tutt altro cl1e b en definita è la p atogenesi clf lla i11sorgenza dì tali pol r11oniti e broncopc)ln1onili. Certa111e11le è molt o romple'"'sa e diver.si fattori devono esser messi in causa. '"l'ra qu~sti l)Ossono sen7.a dubbio avere u11a grande i111porianza i faLti di a telec tasia polmonare, che sono co. ì facili a riscontrarsi sia per la eventualità che l e abbondanti mucosità rif>scono ad obliterare u1lo u più bro11chi , sia per la prolung,a ta degenza in dec ubito orizzontale . Pure le alterazio11i funzio11ali res1)iralorie e circolatorie, già messe in evidenza po~sono rientr.are nel n1ecc.anismo patogcnet ico ir1 questione. In certi casi anche una l avanda ga trica ii1tem-pie tiva o uria precoce somm,inii~traN.one di liquidi i)er via q.rale , dé.ta la particolare condizione di assenza d e i rifle si difensivi, 11anno l a ca1)acità di d etern1i11 are delle b·ro·nco1)ol111011it~ ab i11gestis. 1\ila senza dubbio Jn de1)ressione pro doLLa dagli ipnotici ul sist e111a i1ervo o central e, e qui11di sull 'azion e tro,fi ca che q11estc; esplica su tutti i tessl1ti de] l 1org·anis1110, ci rende fa cilntente rngionc ~iel fatto che, e. sendo J)er lale ragione notevolmènte di1nin-uiti i pot e ri difensivi genera li e locali dei t:e,s suti st0ssi, 6i ])Ossa no nel corso della intossic.azione impiantare i11 se110 .a·d essi d ei processi infettivi. Quest a inter1)retazio1)e, co nfermata d.a Coronedi e Giarré co11 ricerche sperimer1tal i e s ulla quale già da te1n.l)O Niccolini e Aiazzi-Mancini ricl1iamaro110 1'attenzione, ci forni sce una s0ddi sface,n te spiegltzione d !311 'insorgenza di fatti bronco,poln10r1iari e pcln1on ari in quei casi in cui gli altri • • • r11ecca1t1sr111 so1)ra accennati 11011 posso110 esse r chiamati in causa. t~ue5ta. stessa i 11 ter1)retazione ci dà a11ch e ragion e di quei fenome11i distrofici a carico della ct1te, che possono osservarsi d·ura11te l 1intos icazio11e barbiturica . :Nlolto di1110 tra ti' o i) c...'lso descritto i1el nostro I s tituto da Niccoli11i. 1'ratt a\ asi di una do11na, la qual e dopo 6 giorni dall'ingestione di 3 gra1nn1i di Veronal n10·5tr(> abra~ ion i da falso decubito estese a tutta 1a regione sacrale, alla regione trocanterica, e sin1111etricame11te ad an1b edue gli arti i11feriori. Queste alterazioni distrofiche cu1

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durarono fì110 al risveglio, e precisan 1e11Le ,q uando no11 potero110 più r iscontrarsi rtelle oTine tracce alcune di Veronal. 1\.ltre .111anifestazioni cutanee osservate 11ei n<>SLri avvele nati so110 rappresentate da eriten1 i di inte11sità e localizzazio,n e variabile, d a e,r uzioni a tipo scarlattinifor111e e morb iliforme con quadri S0\ 1ra1)ponibili ai \ 1eri es.antemi e tali da 111ettere in in1barazzo diagnostico, da (\l uzioni bollose p en1fi goidi caratterizzate da pc1cl1i ma grossi elementi che si risolvono co n u11a larga desquamazione. P0~sia1110 in gener e afferm,are che ]a coml)Drsa di <Iueste co1nplicanze cuta11ee non n10slra aver rapp1orto colla quantità di ipnotico ingerita, e 0011 ag·grava di per sè il pro·g nostic o del] ·ay,-elena.n1e11to . Nurr1eros0 sono le teorie elaborate dai varii autori (Jollr.ain, rI'r én1olière·& e Tardieu, Tza11ck ecc.) per spiegar-e la patogene i di queste for1ne eruttive cutanee: questo fatto sta da ~o] o .a1d indicar ci la rloca s icurezza ch e per ora abb ia1no sulla qu estio,n e. La rarj Là con c.u i ab,b iamo osserYato delle cur11:pli cazioni g·ravi a cp.rico dei reni , ci è ~11iega la d1 a lla scarsa affinità dei barh·i turici per il tess ulo r enale, opratutto tenendo conto dcl fatto che attraverso i reni si effettua la eliminazione del tossico e che questa eliminazione si compie con molta l entezza. ~folt o ~11esso invece è prese11te i1elle orine u11a qua11tjtà maggiore o nlinore di albumina, acco111 pn-gnata o no da cilindri , con1e e. pressio11e di qualcl1 e fati o degenerativo del parenchima renale. Ancl1e anato.111opiatologican1 e11te, mentre il reperto di una n e frite è piuttosto raro a ,·er]ficarsi, con facilità si riscontrano fatti cli ÌJ)eremi.a e di degenerazione . A carico del feg·ato non abbian10 i11ai osservato segni di a lterazion i fu1Jzion.a Ji di t111 ~ rerla importanza quali ittero o ~ubittero. Solo i1t alcuni casi ab·bia1110 notato un au111e11to i11 , ·olume dell 1org.aI:.o -ed llDa urobilinuria pit1 o 1neno evidente. Con1c reperto di autopsia ~i è riscontrato spesso epaton1egalia, i1)ere1nia diJfu sa e falti di degenerazione gras a. Tra le a lterazioni fu·n zionali del sist e111a 11erYoso nota111rno con una cerla frequen za quelle a carico della sen·sibilità (aneste&ia, ip e rest e~ ie , 1) a r est e·~ ie variamente localizz.ate) e più raramente turb,e della motilità (11aresi d el fac iale e, in un caso, e1nìplegia). _1\ .bbiarno a11c.l1 e avl1lo orca ~· io11 e di osservare cli arlTia. Dal ~)UJ]to di \ ' Ì ta µ ic l1ico, dt1ra nle il ris, eglio e Ln co11,1al esce nza, si 11a f.a ci]e labilità d el ca1 l • llere con te11den za alla d epref:.sione o , iJ~ù &J•esso all 1r ccitc:lzio11e. Quest'ulti1n~, a ccon111ng,nata ancl1e <la agjLazio11e moloTia a \'olte la11ce

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cc JL POLI CLI:.'\ I CO

, -er a111er1le in11Jires5io11a111.c j) UÒ c..os lituire un a (leJJ e 111a nife~ taz io ni ir1iziali d ell 'a' '' 'r lcname11to . A carico d ell 'occl1io è stata lament a ta di1)loIJia, .&p esso associata a vi ion e ind i tinta d egli og··g·etti e qua ]clte \ 1olta ad alterata ' 1 isione dei colo ri. Si è osser,1ato a 11ch b nislagn10. Da 11otare cl1e tutte <1ucst e turbe a carico ù el 5i~te111a 11er\'Oso h a11no 111ostrat•.:1 un cara t 1e re di t r.ans ilo rietà e si so111 serr1pre dileg·uate cc,111pleta111ente in un periodo ro.a ggiore o minc,re di tempo . .:t. \.11a lorrtopat9logica111ent6 con1e r eperto n1ac ruscopico s i è osser,1ato con fa cilità j1•eren1ia clei centri n er vosi. 1

IJROGNos1. Abbiamo avuto occasion e di ricordare p iù sop,r a co111e i1on sern1p1r e il g iu(} izio 1>rog no~L i co di 11n avve le11an1 ento da b ar b·iturici s i !)Ossa b·a sare ·5uJla dose in gerita , a )Jart e il f.1tto cl1e questa d ifficiln1ente p uò essei e rlelerminata con e altezza. Ci è capitalo i;1Catli di osscrv·1 re casi a decorso, n1olto g r aYe ccl a n cl1e a d esito l e tale co11 quanti tà r ela tiva11Le11te pic,cole di to~si co , e viceversa aYveler1a1ne11ti di b r e'/ e durat a e ad esito fav or evole co11 q u arLtità elevat e . l\1a l) UT e<Sse·n dovi una tnl e l)Ossibilità, si l) UÒ s icurarr1ente affermare cl1e l}Cr l e alte dosi il prognostico d eve eS&er irl g·e11er e molto riservat o . Natur.alr11ente olt r e a]la quantità altri fattori de\ ono esser presi in con sideraz io11e . In pri1r10 luogo u11.a n1aggior e o 111inore se·n sibilit à verso il tossico, l a quale molto spesso è i11 stretta dipe r1den za con lo s tato fun zionale (li certi or.g a ni_, qu.ali fegat o, ren i, ecc. La diver sa tossicità d ei ·vari b.a rbiturici d·e ,,e €S~1 ere a n ch e essa sufficienterner.te valutata . Sappian1.o inf.atti cl1 e il Dial è maggiormente l<)Ssico del Lumi11a l e ch e questo a sua volta -s.upera i11 tossicità il '\Teron.al. Tutto ciò a1)11a re evidente a n ch e dalla no.stra casistica . Pure la dis tanza di tempo maggi ore o 111i11o r e fra l 'a sun zion e d ell 'i1)notico e la m essa i11 opera dell a tera pia può a' rer e un 'import an za 11 on trascurabile . Ved e1nmo corr1e i sintom.i ch e rar>pr esentino con sicurezza uno s l.ato di gravità sono sopratt ul to l e 1urbe a carico della . funzion e ·r espira toria e c ircolatoria . Un respiro .gra, 1 en1e.n te dispno~eo, -&tertort>SO·, un polso piccolo, freq u e11te, ipate.so, aritmic;o , ci fann o pTesagire ch e co11 fa cilità l' esito d ell 'av,;el enam ento sar à infau to. • Tra l e complicazioni già osservan1mo come quell e poln1011ari e bronco·p olmonari sono di g ran lunga le p1iù te1r1ibili e r es1)on sab·i li di u11a ·grande m.aggioranza di d rces.si ; inutil e llerciò r imarcar e quanto esse g ra"ino $t1lla pro.g-no·5i d i un con1a barbiturico

[ A N:\'O ~L\.l , Ì\Ul\L

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Qualcl1e parola ora sulla teraj1ia d ei nostri a v,·clcna ti e s ui concetti ch e r i ltu 11110 diretto nel n1etterla in pratica. Quando è s tato possibile i11tervenire molto precocen1cnte (entro le prime 2-3 ore) ab,b ia1110 sen1pre pra tica lo la lavanda gastrica, allo ~copo di a llontanare la quantiti\ di tossico ch e ancora i p oleva trovare n ello st omaco e sottrarla così all 'as5orbimento . Al di là di questo tempo questa lJratica c i è parsa non solo inu til e JJC r il fatto ch e il contenuto g3strico è g ià del tutto I.YlSSato n ell 'inLestino, n1à a ltresì dan11osa, inq uantoch è , v er la e\1 en tt1a]e scor11·p;a rsa d ei riflessi larin gei è possibile l a p en etrazjone n elle ,-ie r etij)Ìra torie di Ji,q uidi di rigu 1g·ito, d et ermina 11do la inso1·g·enza di u n 1-,rocesso broncopolrt1onare, g·ià di 1)er sè così facile a verifi carsi . Occorre però subito dire cl1e rara111ente gli av, ·ele unti vengono rico\rerati a breYe distanza dalla i ngestiune d cl tossico; ne1 n1ag·gior 11u111 er u d ei casj irJ vece, essendo l 'i1)notico in gerito , ·erso ser a, è solo al n1attino, e a volte a ncl1e d oìJO un ten11Jo maggior e, ch e, alla rn1at i del n1a n cato ri5,·eglio, i coi11"iventi d ell 'av, ·ele11at o sosp·ettan o l 'accaduto e dispongono per l 'invio in Ospedale. J11 tutti i casi siamo so liti far r1raticare uri élbbonda nte clis tere evacu.atiYo . Se111pre allo €copo di fa cilitar e la eli111i11azio11e d el tossico , so·mministriamo frequ entem ente ip o·d ern1oclisi g lucosat e e cloruro so dich e . Con1e t erapia adiu, a nte u sian10 con largl1ezza i comuni analettici e soprattutto la canfora . P er l 'azione vasocostritti va p iuttosto· du1:utùfa si sono i)ratjcate per t1n certo tempo i11iezion i i1Jodern1ich e d! efedrina_, · allo SCOJ)O d i con1baLter e la ' 'asodilataz ione J)eriferica e la consegu ente ipoten sio11e arteriosa ; d 'altra parte la efedrina si rende utile a n che p er l 'azio11e e<:citartte s ui centri r espiratori (Abbatecola). Com.e t erapi.a antidotic.a la stric11ina rin1a11 e anco·r a un rimedio di elezione, sebbene i suoi e ffetti r1011 sia110 se1npre e ostanti e r egolari. Noi ·1Jr e feriamo il trattamento ~ con dosi frazionate e subentrami-a quello con dosi ma5SÌ\'C \ r·aldi) . Quest'ultimo, a 1)arte il fatto cJ1 e spesso può riu1$cirè no11 d el tutto innoc uo, non n10Gtra in effetto di dare risultati più vantag-giosi. Infatti dalle casistich e dei principal i nutori (Ycdi ad es. quelli citati da Carrière , Hur iez, v\iilloquet ) appare evidente esser possil>ili d egli insurcessi malgrado u11a stricnoter a1)i2. intensa e massiva e viceversa dei su ccessi con t1so più modera lo anch e in intossicazioni .gravi dovute ad i11gestione di forti dosi di bar1.)iturico. Se11za e on questo voler negare la efT ERAPIA.

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[ AN~O

X.LVI, NUl\I. 17 )

SEZIOXE PR.-\TICA

fj,racia del traltamenLo stricnico, voglian10 insistere sul fatto cl1e a n ch e questa tera1Jia d e,·e es~er con<lotta non b1 a sandosi st1 semplic i c riteri numerici di rapporto fra dosi n1ortali di barbiturico e do15i n1ortali di stricnina , m a esse11zialn1ente con criteri clinici. Occorre cioè aver sotto conLi11ua o.sservazio11e l'intossica to , e vigilare sen1pre la su<l sen sibilità sia di fronte ~ti barbiturico ingerito ch e alln s tricni11a. •)ue~ La ser1sibilità or ganica, c osl variabil e da i 11dividuo ad individuo, n el m entre ci dà spieg«.tzionc del divel'50 andamento d ella into . . sicazion e n ei varii soggetti ris1. . etto alla quantità di tossico cd ai mezzi di cura u sati , c i m ette in avviso di esser molto cauti n el fare apJ)rezzan1enti e confronti sulla effi cac ia dei ,-arii procedimenti terapeutici . Possia1110 affcrn1are di aver ottenuto dei vantaggi apprezzabili s ull 'andam e nto ,d ell 'ir1to ~ i\.azion e dall'uso ch e a bbiamo sis tcmatican1ente fatto in que5Li ultimi anni d ella Coramina e del Cardiazol Eer iniezioni ipoderffiìclte e e11dov(nose. l -n lJrovve<l1n1e11to che può avere una certa i1n1)ortanza n el preve11ire fatti ipostatici IJol rr1onari con sis te nel non la.sci ar e l 'J ~re l ena t o g ia.cen.Le sempre nella st essa posizio ne, m a alter11a re frequentemente il d ecubito dorsale <'on t{uolli laterali. D 'ali ra JJarte si cer ch erà cli ten er libere il più possib·ile le vie r e piratorie superiori, ch e c.011 tanta facilità ~i rendono in go·n 1bre di muco, ricorre11do e\1 entualn1 e11te <:1lla aspirazione. Sen1pre a scopo profilattico contro l e corl11)licazi0Il i broncopolmonari 6i sor10 usate le inalazioni della miscela ossigen o,..anidriQ.e car....bo11iéa . J~e r impedire la r apida e prog essi\'a deficie11za a carico· della ventilazione poln10nare. P er cl1è questa pratica si dimostri efficace, deve essere applicata tempestiva m ente, se11za a tte11dere alcun segnale di alla rme n ei ri guardi d1elle suddette com v1lican ze, poicl1è quandc queste sono g ià in atto la sua efficaci:i appare a·5sai dubbia (Coronedi). Non possiamo e~primerci n ei co·r1fronti dell'uso ter.1peutico dell 'alc_gol , n è di quello della ~crotossina, non avendo e,s perien za p·erso11ale i11 proposito. 1

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BIBLIOGRAFIA. 1. 1\.TAZZJ ·-~fANCIN L Giorn. di Cli11. Med ., 5, 1923. 2. · A1Azzr-MANc1N1. Policli11ico, 1926. 3. A1 .\ZZI -~lANCINI e DoNATELLr. L'Istituto di Tossi cologia e la Clinica Toissicologica della R . 4. 5. 6. 7.

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RIASSUNTO.

L ' A., dopo aver illustra to 201 casi per avvelenan1ento acuto da ipnotici b arbiturici , ricove ra ti n ella Clinica 'f ossico l ogie.a d ella R. U. di Firen ze, si sofferma a considerare i prin.ci11ali reperti clini ci e anatomo-patolog ici os5ervati, nonchè i cr iteri ch e hanno guid ~to r1ella soluzione d el piroblema diagnostico, pro- . gr1ostico e terapeutico .

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25. ' 'oGT. Arch. f. e.xp. Pathol. u. l?l1arn1., 152, 341, 1930.

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NOTA. - I proloco1li con il con sen so dell 'autore, ·Si anne ltono all 'estralto. Pubblicazione indi•penaabile per l'e11erciz.io in condotta: Dott. CARLO

SANTORO

degli Ospedali Riuniti di Roma

SINDROMI

D'URGENZA

Cause, Diagnosi e Terapia Prefazione dei Professori

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I

TITO

FERRETTI

e

GIOVANNI

ANTONELLI

Uhirurgo Primario Medico Primario negli Ospedali Riuniti di Roma

Riportiamo le conclusioni di un altro dei giudizi espressi su ques to libro del dott. Santoro: « Dute essenziale del libro è la chiarezza : breve e nitido periodare, senza infarciture di superflue erudizioni che pos.. sono appesantire la lettura, Sindromi eme>rYagiche, dispnoiche, toraci.che, addominali, evacuative, urinarie, nervose, vi son trattate in separati capitoli, e con molto equilibrio. Segue la trat.tat.ione degli av-uelenamenti acut~, proce·s si infiammatori, scottature, tYaumi, corpi estranei, non mancano qua&ri sinottici dimostratJivi, come, ad esempi.o, queUa degli avvelenamenti. « È questo un altro libro di grande utilità e di grande sussidio pei giovani medici, ai quaJi la CasCD Pozzi, con molto buon senso, offre e prepara simili utilissime e pratiche pubblicazioni n Prof. P. C. (dal Periodico cc ll PensieYo Sa.nitatrio » Napoli, anno XIX, n . io)

Volume di pagg. XTI-396. Prezzo L. 45. più le spese pc.t:tali di spedizione. P e r gli abbonati a qua lsiasi dei nostri quattro Periodici, sole L. 4 1 fra nco di porto in Italia, Impero e Colonie. Per l 'Estero L. 4 3 . Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditt::t. L UlGI POZZI , editore - Via Sistina, 14, ROM A.


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et IL POLICLINI CO ))

08SERV AZIONI CLINICHE

XLVI,

[ANNO

I STITUTO (( CARLO 1TORLAN1NI ))

CLI1~ICA TIS IOLOGI C...\. DELLA

Tl.

l TNIVERSI'.fr\

DI ROMA.

Direttor1e.: p r of. E. MoRF.LLI. 1

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Contri bnto clinico al trattamento dell'tim· piema acuto con il metodo Morelli. l)ott.

EGIDI O

CuTrLLO.

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Nel magg·io del 1919, i11 unB co·n1unica z·ion·e faLta alla Società Med ico -Cl1iru-rg·ica di Pavia, il nostro n1aestro l\Jorelli p r opone·va l 'applic·a zi on e, n e lla cura de1gli eJ111Jiemi con1u n i, di quegli ste.s si princivi terapeutici cl1'e -g ià .aveva adottato con s ucce &so negli eimp.ie111i da ferite toracop·olmon.a ri, e i)resenta·va tre casi , ch e, così trattati, avevano ragg·iun to comp l eta guari,g·ion'e: clini,c.a in te111·p 0 relati,iar11ente breve con piena r ipresa funzional e de] r1olmo n e. Il h 'attamento eR· ,e.nzialmente co,n siste 11ella istit lIZione d i una b·r eccia toraco ton1ica cl1e ,-ie11e cl1iu .. a tn ediar1t·e una clessid ra rli go111111a a1traveT o la qu.a le passa il tubo ·d i drenaggio. J•er n1ezzo di que1$lO ·è possibile i)raticare lo s,·u otam ento d.el ·P 'U S, il l.aYag·g io della c.a vità ]_)l e.urica, e , trattandosi di p i o-pn eun1otorace cl1ìu.so·, di p·r odurre nella cavità ·p]euric.a una fort e depressione ch e fa:v·orisce al ma~.sin10 la ri esp·a nsio11e d el p1ol1none e la ·elisio11e ·d ella caYit,à empi e.m atica. La cl essid1·a è un sacch·e tto di g·o.1n111a la cu i forn1al ricor•da il noto orologio a r>ol, er e, a1traver&ato da parte .a parle da i1r t tubo- di drena•ggio .attorno a l quale è ap,1)lica to a i110' di n1.anicotto. Es sa vie11e adatt at a al foro toracotomico in n1odo tale cl1e l a p·a rt,e rr1edia , ])ÌÙ s tretta, r esti fra due coste . Quar1do la clessi dra ' 1i ene in-;;.ufflata .attraverso u11 ap1])osito tt1bicino di gomma, essa Ri app·lica a t enuta :per fetta a llo in frattuosità della ferita senza p,er altro pro-,rocare. d ecubiti; in tal 111odo 1 il cavo pleuri co resta con1unic.ant e co11 l ' ester110 solo l-i.ttra-vel'50 il ·tu b 0 di drena.g gio . l\fett e11 d o que.st0 in comunic.az ione con un ,5iste.n1a di botti g-Iie .a d isli,Tello, si cr eer à. nel ra, ro pJeurico 1111a dieJJ'r essione c;tabile. Il siste111a di .a pirazione è costituito d a due boLLiglie .a perfett,a t enuta, co.n-iunica11ti fra di loro J11 ediante un lt1bo cli gom111 a . Una d i esse, parzialmente ri1)iena di liq11ido , vien e J11essa i11 con1unicazion e con il t11bo di dre.11aggio, l '<lltra viene portata a un li,-{) llo p iù basiso. Il 1iquid o della ·p rin1a tend.e rà a pas&are · nella scc oncla , lasciando u11 , -uoto clic ser1

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yj rà a creare una pre~sio ne n.e~gativa ch e sarà tra~rne~sa integral1nent e al cav 0 pleurico. I valo·r i della detensione si possono graduar e a vo]orLtà graduando opportunamente il dis]iv·ello dleJle bott~glie . U.n a terzr1 bottiglia, n1111e1ssa all'a1)par·e cchio , co11tenente il liquido d~ lava g·g·io (clorror&ol , soluzione fisiologie.a ecc.} co111u11ica co.n il tub-0 di drenaggio attraverso t111 rub·inetto a tre vie, il q u.a l e 01)p·o-rtunan1e11te inai1ovrato, pe·r rnetterà l 'ir111t1issione del liquido di l avaggio· nel ca, 0 pl·eurico escludei1<1o l 'a~pirazio·ne delle d·u e b ottigliei, e il deflusso d el liquido dal cavo ple11rico alìe bottig lie ste.sse . con l 'esclusio n e della terza. .~dott ando tale tecnica, l a g u arigione s11ole es.sere rapida perch è la d epressione endo -pleurica ·sollecita il polmone alla ries·p an sio·n ·e & alla elision e quindi della ca vi tà empien1ati ca, rondizion·e questa essen zial e .a lla guari gion e. I,n cavit à endopleurica h a di per s·è scar sa tendenza ad elidersi , sia a causa della retratti~ liLà pol monare, sia i)err,h è il 11'0lmone su ole essere co·pierto da &p·esse co tenne e p·e rtanto Ec arsarr1ente su~cet tibile di ries1).an sionei. Queste condizioni s1)ie•g ar10 il perchè n1olti d eglf ei11piemi trattati con m ·etodo della toracoto11tia semplice•, durano così a lungo e g u aris,c ono solan1ente in S€>guito a retrazione parietale, a tLrazio11e' ·del n1ediastino , innalzamento· clel d:iafran1n1a, €.cc. App1lic.ando invece il rr1etodo Morelli della de I en -:.ione atlra verso la brecc ia chirurgica .soJlec i Lamente praticata, € il poJmon e che vie11e i11vitato a distein.d ersi e ad occup·a re la cavità P1ì1pi en1.a t.i c.a . La parete to.r acica non p·a rtecipa quindi alla elision e d1el cavo em·p~e1natico per.c.llè l a r eB<isten za ch e es5a opp·o ne ·è notevoln1-e·n te su1)eriore al poter-e di dil~tazione del ·polmone. Poich è la g·1larìgione avviene a polmone esp.a n so anzich è a polmone retratto, si rido.n a a ll 'or~-ano tutta la su a funzione e si evita cl1 e (>-5so dive n t i .5tenotico, sc.arsan1ent e areato, i11 llD.:l condizion·e. ·Cioè cl1e lo r ende particol arn1ente a datto a ll 'insLaurarsi di µlteriori al le• • raz1on1 . 83.rebbe &UJ)Brfluo agg iun gere alla n ois tra già numerosa c.asi~tfca la esposi zione di t111 si11g·olo caso se 1.a esp·e ri en za qt1otidli.an.a no11 ci m.ostrasse. eh.e il n1etodo n on è ancora entrato 11e Ila men Le d ei inedici lYra tici e nemmeno in quella d ella 111aggioranza dei cl1irurghi , ed è qui11di esclusiv-an1ente allo scopo di ricl1iamare l 'atte.nzio.n ·e dei co lleg11i a i quali più freq 11en t e111 ente di quanto non accada a noi tigio]o.o"i è dato di curar e forn1e empien1atich e ::> acute al lor o i11 izio, ch e io pul1blico la O$SerYnzionc segllente. 1

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Nu~1.

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SEZ JONE PHATI CA

Il caso, riguarda u11a do1111a C. V. E. cli an11i 30, nella cuj a n a n1n esi r e1nola 11011 Y 'è al lro di noteYole che un j11tervento di appe11diceclomia pratica lo in seguilo a febbricola persisten le, sei inesi prima dell 'episodio di cui dovrc1no occuparci. Dopo l 'inlervento la p azie11te fu apire ttica. L '8 aprile 1938 (era portaLrice di ull a normale g r aYida11za di 1sei inesi) dopo lievi dis turbi gen erali , cefalea , star11 uti, pares tesia alle fauci , fu colla da febbre allra (40(}) e dolori viol entissimi alla b~ se d ell 'en1i lorace d es lro. Obbie ttivam ente si rilevò presen za cli Heri:>es lalJiale e segni di versam e11Lo pleurico con 1in1ite s uperiore ad un dito so llo l'a11 golo della scapola. Il g iorno s·u ccessivo fu pratica ta punLura espl or a liYa ch e dette esi.l o a pus d e111so 1 c r e111oso. Il 10 a prile, p er sisle11do febbre alt a e dolori violenlissirni alla base destra ed esse11do con11)ar sn tosse co11 es1Jct Lor a lo e notevole cli."J)11ea, si procedette ad una pn eumoloracentesi: furono eslratli 1000 cc . di essudato purulen lo ch e furono in pari t e111po sostiluili con 300 cc. di aria . La pro' a cullurale <lel iJUS djn10.slrò la presen za. di l.1no s lre1)Lo<:occo en1olili co. Dopo la pn eu111oloracente·si si ebbe caduta della febpre e miglioramento d elle con d izioni generali. Dopo 3 gior11i si IJrocedelle di nuovo a pnc t1111otoracentesi co11 lavag·gio al ·C lorosol e fu r ono estratti 1400 cc. di liquido p ioide. La t enlpera lura int anto si m anteneva alla norma }) Ur p er sis tendo n1odica dispr1ea e dolori all 'erni torace d estro. Il 20 aprile fu di nuovo praticata pne um o toracentesi .di 700 cc. <li pus e lavaggio del caYo. Il 24 aprile, dopo 16 giorni dall 'inizjo della malatlia, fu eseg uito intervento toraco lo1nico (prof. Manfreclo Ascoli) fra l 'a scellare p osteriore e inedia , resecand o l '8a cos tola per u11 tratto di 6 c1n. Fu applica to l 'apparecchio Morelli previa immi -

]ì'IG .

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4:3ionc d cll 'ap1)osita cle sidra i1ella ferit a lor aco lomica. L 'apparecchio fu rn esso Sl1bilo i11 del cn . ione (- 20 circa). Le condizioni gen erali mig li oraror10 rapidamen le la secrezione purulenta d ecrebhB e il giorno su ccessivo si cominciò ad apprezzar e n1urmure vescicolare normale lontano . Il giorn o 26 la secrezion e purulenta poteva consider al'si praticam ente nulla, il polmone era quasi completamente espanso ed aòer ent e alla p ar ete, p er sistendo solo una piccola sacca pneumotorarica l)OS1eriore. Il 27 3J)rile fu eseguita la ra-

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diografia (n. 1) . Il giorno 28, vale a dire dopo ·soli 4 giorni dall 'in Ler Yen Lo toracotomico, il migioramen to era n otevole . Un esame radiografico pratica lo in tale g iorno faceva rilevare una i110dica attrazion e dcl 1nediastino, seno cos lo-diaframm alico p ar zialm e11le obliterato., campi polmonari di eg·u ale lraspare nza d 'ambo i la li con assen za di segni di r etrazione parietale e lievi segni di ispessime11lo l)]e urico. Persisteva 0 10 u11 J)iccolo tramite fi stol oso scar san1ente secerne nte, residuo d ella ferita toraco lomic<l. ...

FrG. 2. Il 12 n1aggio la p aziente . ebbe un parlo n ormal e di ltn fc lo pren1a luro ch e morì dopo p och e ore. Il secondam en lo e il puerperio furono nor111ali. Un .conlrollo radiogr afico e·seguito il 4 giug no (n. 2) n1ost raYa : persis len za clella piccola saccoc-

F I G.

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e ia pnel11noloracica posteriormente, quantu11que sen sibilmente impiccioli la; il pol1non e espan o, cl~ norm ale chiarezza in tutt o l 'abito, il se110 cos to-diaframmatico in lJarte obli lerato, nesisun seg·110 di r e trazione ]Jarie lale, 1icve atlrazione mecliastinica verso d estra. Un ul teriore co11trollo cli11ico e radiologico eseguilo il 6 ottobre daYa il seg·u ente risultato: condizion i gen eral i floride; nes·suna sintomatologia subiet 1iva. Obbiettivam e n lr si J11r LtcYa i 11 eYide n za una cica trice lin eare alla })a e del] 'e1T1itorace <le~ tro e-

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tl

JL POLICLINICO n

stesa fra l 'ascellare posteriore e media. Nessun 1segno vi era di asimmetrie toraciche statiche e dinamiche. Radiograficamente si rilevava lievissima attrazione m~iastfnica veTso -destra, sen:o costo-di'sframmatica parzialmente obliterato, campi polmonari di uguale trasparenza d'ambo i lati, asse11za di ispessimenti pleurici e di retra~ione parietale.

Con.c lud.e.ndo, nel caso in esa1n.e, F<i tratta di un emp ie111a cor11u11e, streptococcico, probabilrr1ente post-influenzale. Trattato· per 14 giorni co·n p·n eumotoracentesi e lavaggi con risultati gen·eirali ·discreti, senza però r1essun vantaggio locale, dopo 14 giorni si interven.11e con toracoto1nia e si a·d ottò il m eto,do ~Iorelli ·dle.Ila ·detensione. L 'appa-. ~ec.chio rimase in sito 16 giorni. Si ottenrle C<)S Ì, rapido n1igliorament-0 ge.11erale e locale. I11fatti nel giorno successivo si cominciò ad ar~prezzare ripTeSa funziò11ale del polmone, chl progressivamente rioccupava l'intero spa ziG ple·u rico; i11 brevi&Simo te1I).1po. Consideran·do, inoltre i risultati otteinuti, a1)pare chiaro che l'adozio11 e çlel metodo· Morelli , . la ·g uarigio·n e, oltrie. ad ottenersi più rapidamente, risponde in . mo1d o1 p·erfetto ai cartoni fondamie.ntali ·della fisiopatologia dell 'ap parato re!&piratorio. TarLtO che senza ·dubbio di g uarigio.n e si p·u ò. veramente parlare._, mentre negli empie.m i · trattati con toracotomia ap erta, si ottiene ber1sì la guarigione clinica, ina co·n alterazio·n i anaton1iche e funzionali c:o sì im1ponenti, tali d·a giustific.a re l'appellati,~o di viera n1utilazione anatomica e fu·n zioJt.a le. · Debbo anco·r a ric0rd:are come- nelle indic.àzioni del · metodo Morelli si debb·ano seguire dei con.oetti opposti a quelli che erano classici nelle toracotomie ape.rte. Infatti m ·entrei in queste le di~ficoltà tera11eutiche erano tanto 111.a ggiori quanto più ampia la cavità empiemati ca (cioè •e.m piemi di recente costituzio n e sruiza aderenze), col metodo Morelli è invece i11dispe·nsabile intervenire tempestivame11te in .n1odo da poti~ ottenere con la aspirazione la dilatazione più con1pleta p·ossib ile del polmone prima che esso resti incarr,erato e bJoccato da cotenn e ·eid adere·n z·e . 1Con ciò non è detto che em1p iemi vecchi non possano essere. trattati col meta d:o Morelli. In tali casi però sarà opportuno far p·r ocedere dei lavag·gi in compression.e· onde ror~1'p·e­ re le eventuali .a·d erenz,e neoformate ed una ' volta lib0rato così il p·olmone dalle sue connessioni p-a rietali, ·diafra1r1111atich·e e medi.astjnich·e, procedere alla aspirazione. 1 -

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RIAS5U 1~TO.

L ' A. tratta -&uocintan1ente di un .caso di em~ pi-e.m a comun·e streptococciGo trattato con to• racoto.n1ia e d·etensione seco·ndo il metodo l\ilo1elli. Esp 011e i vantag.gi del ni,e todo stesso e conclude afferman·d o ch e esso costituisce la ve ra terapia d·e gli empiemi comuni acuti . 1

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BIBLIOGRAFIA.

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lANNo

~fORELLI

E. La cura delle ferite del p·olmone. Bo-

logna, Ed. Cappelli, 1918. In. Contributo alla cura dell'empiema·. Policlinico, vol. 25, M., 1918. Io. Sulla cura dell'e·mpiema, comune. ·Boll. della Soc. Med. Chir. di Pavia, n. 1-2, 1919.

MEDICINA COLONIALE A.spetti sociali del tracoma in Libia. Dott. EL10 C1ccH1rro. Dirigente il Servizi.o di Medicina nella Poliambulanza ~f unicip.a le di Bengasi.

La imponente diffusio·n e ·d e.1 tracon1a tra gli indigeni dell'Africa S·e tte11trio11.a le, costituisce un grave pToblema sociale. La sua gra- · , -ità, ·no·n ostante le numerose ·dispos izio·n i di carattere igienico-sa.n itario, la diut11rna opie ra profilattica e ·: urati,1a e gli stu·di intesi alla ricerc.a dell'agente eiziologico, rimane sempre ILOtevole. Il sue.c edersi a.e lle generazioni e degli ev·e nti, l 'ind ub·b ia evoluzio11e dei costumi, la distrib·u zione più uniforme della ricchezza e quindi il miglioramer1to r1elle co:n dizioni di vita dell'indig·eno non har1no a1?portato·, in que~ta en,demi.a, un 'appre.z zab ile attenuazio·n e. Si dieve ritenere per certo .,c.h e, nella patoger1 esi di tale oftalmia, i fattori costituzio1nali e forse anche quelli et11ici 11anno la preponderanza. Questo poLreb·be, forse, spiegare la diffusione del Lraco1na in Sicilia, dove le incursi011i · arabe stabiliro·n o, nel corso dei sec0li, infl11enze indubb1ie nel divenire di quelle popolazioni; ìnfluenze che l·e co11dizioni a;rnbien tali e climatiche, le cruali, sotto molti rapp<)rti, richiamano quelle delle coste mediterranee· .dte lla vicina Africa, han110 reso più decisive n ella evo.l uzioin e delle caratteristicl1e sontatiche della po·p<>lazione auto.c1011a dell 'ir&o1~. Ove si ,·oglia fare una con1parazione quantitativa, risulta evid-ente cl1e , il tracoma trova in que-st'ulti1na una i1otevole ]imitazione nei ca.si, la quale credi amo possa ritenersi in funzione dei succt?ssivi influs~i ·etnici che, s.ub,e n trati a quelli derivanti dalla dominazione araba, ]1anno apportato dei m utam er1ti ne1la costituzio·n e tipica dei soggetti. 1

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SEZIONE PRATICA

Nella Libia, nor1ostante le mi·grazioni proprie a quelle popolazioni, il tipo razziale non ha subito, con la ~uccessio.ne dei dominatori, &ensibili modificazioni essendo, nell 'indigeno·, cosa tradizionale e confor1ne alle leg·gi cora11iche l'unio·n e con donn.e della m 1e desima ~hiatta e, molto spesso, ·della medesima « cabila n, la quale coslituisce un a·ggre1gato di uniforme o.m ogeneità etnica. È, forse , a causa del te11a ce persiis tere della conformazione co~Lituzionale ed etnica del mussulmano che il tracon1a non subisce attenuazioni ser1sibili nella ua diffusione tra le popolazioni della i1ostra Libia. I fattori igienici individuali e collettivi, le dimore impro prie, l'alime•n tazione deficiente nell'apporto vitaminico ·e minerale, se pure sufficiente n-elle altre frazioni costitu ti ve, l 'infanzia poco curata e n1ale allevata, il fatalistico ab.b ando,n o pro•prio alla in1i;nodificabile mentalità. del n1ussulmano sono certo coefficienti che non consentono una efficace azio11e profilattica e terapeutica nel tracoma e che determinano la sua tenace persistenza in tutti gli strati soci.ali. Ed è a causa di tanto che il numero dei tracomatosi è sen1pre rileva11te in Libia, dove-, in alcuni agglon1·erati indigeni , si raggiungono cifre spettacolari (60-70 %). A tale pro posito, è necessario subito rilevare che , prima d€lla nostra occupazione, sia la Tripolitania che la Cirenaica '8egnavano, in rapporto a tale oftalmia, delle c.i fre di 1p iù eccezionale gravità. Se pure i rilievi statistici 11on ave, ano, sotto la dominazione della cc Sublirne Porta », alcun c.arattere di attendibilità, si devono ritenere esatte le cifre che i nost.ri nledici , i quali, già in quell'epoca, esercitavano nei centri maggiori della Libia, hanno riportato e che fanno a~cenderei, ad ese1npio,, all '85 % circa il numero dei bambini dell'età scolare affetti da tracoma. Questo numero , nei più recenti e precisi rilievi statistici, appa re ridotto, &ia pu·r e in misura no·n molto notevole, intorno al 6065 ~~ . Tale riduzione è frutto di un 'op·era di risanan1ento di gran le11a 01Jerato dalla no1Stra autorità sanitaria, la quale ha impresso alla lotta co11tro il tracoma la d1ecisiva azione di ihtituzioni apposite che vanno da·gli ambulatori specializzali, e.o n gratuite medicazioni e distribuzione di colliri, alle scuole per tracomatosi, dove questi vengono isolati per seguirvi le lezioni e. per esservi sottoipo&ti al trattamento terapeutico necessario. Non d eve sorp:rend·er-e la lentezza dei risultati che tutta questa vasta opera intrapre15a ha finora apportato; il traco1na , malattia tipicamente cronica, non è facilmente influenzabile con i no1

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stri J-.• residi terapeutici e, quindi, la sua evoluzione si prolunga per a.n ni, con alternative di fasi di riposo e di recrudescenza. Un alt.ro coefficiente, c.h e atte·n ua la effiC<.'lcia dei provveclir11enti in lesi a limitare la diffusione di tale oftalmia, è costituito dalle catti, e condizioni igienicl1e in cui vive l 'ind~geno. Il b·i mbo ignaro e l 'adulto, non meno ignaro, ~ffrono, co11 un in1]Jegno degno di miglio,r causa, con le loro palp1ebre pu1ulente, un sjcuro « piabulurn » a nugoli di mosche, che loro si affolla1to intorno, richiamate ·dal pasto .. . &uccul.e.nto e dal fiducioso rispetto ( !) di cui fruisco.n o. Le istillazioni dei .c olliri, la p!u lizia accurata dei fornici co·n giuntivali e tutti gli atti operativi, che negli am.b ulatori si fanno per ovviare ai postumi dell 'infezione, non possono su1Jerare le con~eguenze dell 'asisolut.a i11differenza de.I mondo i·n ·d igeno i)er l'acqua e il sapone. · • Come molti altri pTo·h lemi igienici in Colonia, anche questo .d el tracoma trova, nell'ostacolo alla diffusione della conveniente tenuta della pe1rson.a; il più serio e difficile motivo alla sua risoluzione. Non è per vuoto se1nplicismo che vo·g liamo ritdlurTe all'acqua e al sapone i problemi più s1)ino~i dell'igiene coloniale; .c onvinti come sia• rr10 che il potere detersivo di questi due elem,e.nti costituisce un mezzo profil.attico di prirn 'ordine i11 una infezione con1e il traco.m a , che, att.rav.en·so, la ·stretta di m.a1to, a·d esempio, (quelle mani che l 'indige.no si compiace· cacciare ~.a per tutto) trova uno dei non ultimi coefficienti di diffusione. Vorremmo solo che, accanto al collirio, venisse posto un pezzo di sa• • • pone e non per immagine retorica. Comunque, la lotta, che· oggi è organizzata co·n spirito intelligente, saprà dare '5iourament.e frutti più decisivi n·ella successione delle generazioni, le quali, attraverso la nostra opera di civiltà, sa1pr-anno ,<:tnche acquistare 1'orgoglio· di se stesso e il senso di una igiene di caratter.e meno fatalistico. In riferimento alla <fJantità, proporzioni n1)n meno irnponenti vengo.n o ra·ggiu·n te in altri nuclei et11ici re1Sidenti in Libia, ad esempio 11ella papolazione maltese, in alcuni strati della quale, p e1· vero, le costun1anze dell 'indigeno hanno, nel lento svolgersi dei secoli, stabilito addentellati non metafO!fici, sì che la patologia p ropria dell'indigeno si ritrova, senza sensibili 111orlificazioni, negli strati meno abbienti di questi gruppi di popolazione i quali fole etnica1nente vanno identificati nelle ge11ti dell'Europa più meridionale, risentono nella con formazione psichica, nelle c~tuman1

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.ze, n ella concezione d ella vita, l 'influenza che I.a n1e11talita n1u.s-suln1a11a 11a diffuso s,u lle co:sl·é africane 1d 1el ~1e·dite-rra11eo. Tr.a gli is raeliti dell.a Libia, J 'infezione trac on1ato.sa ha u.r1a no11 mi11o·r e i!ttensa ·d iffusio11e. I bambini d.ell 'età scolaTe, che son o q1:1PIli che si ·p1resta1lo ad un più ~ satto· riliestatis!ico, isegnavano a Bengasi, n,ell 'anno 1 ~125-2G p·e r gli ebrei l '80 % dj Lr.acoma tosi di fro11t e «all '84. <y0 segnato d.a gli Arabl. A cinque Hnni di dis ta·n za , l e cifre .si sono a·b ib .a ssate ri~petLivan1 ente al 60 e al 69 % circa. Il notevole rniglioran1e.nto ·è dovuto ai sa·gaci provve·di111enti adottati dal Governo d ella Colonia ch e , 11el predisporre i r11ezzi più eiffic ienti di · lotta, non 11a pos to limiti alla iniziativa d egli org.a1ti .sanitari. \Juesta, s·p·esbo, esaurisce l e su e p ossibilità di estrinsec~zione per fattori di cnrattere perrr1anente inerenti ai p·a rtico1a1i coF1tumi E; alle co11dizioni rd i vita delle pop·o.JaZ.ÌO ni libicl1e . L 'estre111a contagio&ità, ohe il tracoma h.a nella fase secr etiva, tro,'a r;el luridu rn e d elle ab itazio11i sempr·e estrema1n e•n te affollate e quasi prive d·el ricarrlbio di aria , r1 ella ~ndigenza ·&pesso voluta e n ella .p•iatta abulia d ell 'i.n digeno p1er tul to ciò che riguarda la su.a ig iene, i i11ezzi più i.rrLportanti di diffusio11e. Tutte le cause , p·oi , cl1e in Colo·n ia fa, orisco110 1'insorgere ·d i congit1ntiviti , qu.a li l ;azior1e traun1atica d ella sabbia , d el sole , del caldo u1nido deter111in ano , nei c onfronti del tracorr1.a , lo stabilir.si di co.n 1d'izio11i che, n·elle pri111itive a lter.azio·11i d ella n1u cos a con,giuntÌ,'ale, trova110 i fat.tori più efficie11ti p er l 'inIlP,Sto del virus s p e.cifico. Si \.·uole da qu.alcL.e A. (Se111izzi) che un teg·i1ne dietelic..o ricco di so·stanze viccanti ha la possibilità , p er l 'irritazione indotta nel tu1b·o gastro-e.11Lerico , di prod·u rre e ffetti irrita tivi 811c h e s·u lla mucosa c ongiunLivale, sensib·ilizz.andola a ll 'in fezio·n e. È b en ·v ero· L·he i lib.i ci f.anno un uso di pi cèanti . r1ella loro alimentazio11e, a ssoluta111ente intollera bile ai no.s tri IJaJat i; n1a no:n sapremmo p·r ecisare come tal e influenz.a 1pio ssa estrinsecarsi .a cari co delle 00ngiu ntive. E.d ·è ben difficile d efir1ire tale influenza ch e ci ap pare molto proplematica spec ialmente se rSi rileva ch e, pur non cono·scend o con &icurezza l 'a·g ente e1ziologico d el tracor11a , si può sen1pre riferire .al cDntagio la cau sa vera e pTir11.a dell'endemia tracon1atosa, 110n escluden:do tutti quei fattori concomitanti cl1e abbiamo visto costa nte111'ente n1etter cap,o all'inesistente ig iene. Che I.a nostra a ffermazione rispond.a a d esattezza si può d esumere da ll 'ir1 gc11te numerro di tracoma tosi che le .armate n ap oleonich e ebb·er o in Egitto , da quello non ineno ingente ch e eb1b ero gl 'Ing1e&i dopo aver e ffettuato l o . sb ar co ad Aboukir e

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d alla diffusio.n e che i reduci di queste can1pagne portarono del! 'infezione n·elle località di rimpatrio.. Il tracon1i1 è stato, per qualche asp etto, ra vvicinato alla tube.r colosi, p erchè, come questa, r11ancherebbe, seèo·11do q11alche A. (Se.rr1jzzi) di p r·eferenze cli1naticl1e, geo·grafiche, etnicì1e. Questa opinione 110'11 ci p·a re int.e,r an1ente risp·ondente a lle osservazioni praticl1e, quali ci ha p en11es:::.o di fare una quoti diana e lunga osservazione d·ei mala Li. · D.a ta la natura infettiva del tracoma, le i&iu e r>ref erenze e tnicl1e no r1 pobsono essere molto spiccate n·è pos&or10· rnai ·d eterminare un ca rat ter e ·di recettività di assoluta de.ci sione . lVIa c.he il tracorna abbia p1olenzi.alme11te un tropismo per alc uni aggruppa1n.enti etnie.i , non può n1ettersi in dubbio. 1D ifatti , non si i:;pie1gheiTebbe altri111enti la f:lua localizzazione lin1.iLaLa a d et ern1inate popolazio11i nelle quali coesistono , è h e11 vero , le altre ca u5e f»r6dis po1l'e11t i. Cer ta niente, il fattor-e e.tnico, d.u solo, non è ele,n1 ento sufficiente p·e r cos l".iLuire un.a sic·u ra t e11de11za r ecettiva o i11e l10 ; ma e.sso , unilo a·gli altri coefficienti e da ques ti potenziato·, for111a una detern1inante 5 U 11.a cui cap·acità ·di attrazio·n e non possonc sussist ere dubbi . La i-.azza negr.a , ad e&empio, ha un potere biolo·g ico di refrattarietà al l racoma Lale ·dia superare tutte le .altre cause precli &1p1011·e:nti di cui ·essa è abbondantemente dotata . J)el r esto, la form.azione etnica di un · so.g gett•) è ancl1e in fw1zior1 e d ei caratteri c lim .a tici e geografici dell '.an1bie11te in cui detto soggetto vive , i qua li contribuisco·n o· alla forrr1azio·11e ·d ella su.a i11dividualità mo·r ale e fisi ca eh.e si ripete, cort variazio·n i n1inin1e non se1np r e f.a ciln:ente identificabili, nel suo rag µruppam ento etnico. A dirrtostrare ch e .al traco1r1a non sfu1ggono le attrazioni di carattere geografico , come non s.fug·g·ono q·uelle di c.a ratter·e etnico e c.lirnat.ico , l) asita rilevare chP l 'Arabia, l'Egitto, la Libia, l 'Algeri.a , il l\ilaro cc~) sono i p.a esi ove il t1 acon1a 11a caratteris tiche assolutamente endemiche . Prese11t-e in altri paesi, co·n1e nel Mezzo.g iorno -c],'ltalia, in Un.g heria, in Polo:n ia, in Russi.a , esso no.n vi assu1ne quella gr avità c11e è acquisita t.r a i i11ussulrrlani. Non crediamo, inoltre) cl1e si possa seriar1Tente dubitare delle prefer·e nze cli.rn atjch e d el trac.o rna, poich è e&So è certamente l 'appanr1. agg io dei p·a esi sub-tropicali. In un'altra n o·la (Policliniao, n. 25 del 2.0 giugno 19318) ab1bia1110 avuto o cca"jone di 1·ilevare ch e in Lib·i a , i C·e11Lri abitati d ella co,&ta, forse per l 'aumentato grado igro1r1etrico d ell '.aria, offrono le 1

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[ANNO XLVI'

NUl\'.[.

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SEZIONE PRATICA

f(1rn1e più freq ue11ti ed anche J1iù gravi di tracon1a. Ciò è 1p1ro·b abil1ne11te in raµ•p orto alle ]_Jiù favorevoli co11dizioni di svil111)po dei piogeni c.h e, ir11lest,atisi sulla mucosa dei fornici congit1ntivali,· accentuano la d·ev.astazione d ell 'e1,g·a110 visivo. Ct è sen1b1ato an ch e. che, 11ei centri dell 'interno e in quelli del Gebel a clirna più asciutto, il trac-0111.a , pur in cidendo 0vur1que ì11tensa1ne11t-.e sulla morbilità ind~vi­ dualc: e collettiva, asi:,iuma una evoluzione meno marcata e qui11di più favorevole. Tropicalisti di chiar.a fama , co1ne il S.arnelli , non condivido11c) tale 01}inione. A noi , ch e ab·b iamo a'Vuto occasione di cono c ere bt1ona parte dtlla Tr i politania e d e1lla Cirenaica , è parso eh e il clirrta umido favori.sc·a in n1odo decisivo la diffusion·e del traco1na 1)iù che non il clima secco. Già n el corso d ella camp.a gna napoleonica iu E g·itto , il LarTey , ch e co111 e n1edico fece parte della spedizio11e , ril evò p er pTir110 l 'in flue11za deleteria cl1e l '11midità eser citava n e1lla evoluzio11e 1dle l tr.a coma e l'aum,e nto ehe nella sua diffu ·ione essa provoca,1a. L' An.g·elucci ha co11fermato , con maggiore autorità , l 'opinio·n e d el Larre)- con la din1ostrazio.n e della più acce11tuata diffu5ion€ del tracoma nei paesi rivieraschi dcl 1\1e diterra11eo cl1e 11on in quPlli di montagna , dove, anch e i11 condizioni ig·ienirhe negative, es~ o è est1..en1amente raro. Se tutte le età, tra g li indigeni lib.j ci , pagano jl loro trist e trib·u to a ta] e 0 ftalmia , è certamente nell'età infantile ch·e si rilevano , con maggiore frequenza , .gli stadi priù a c uti e quindi secretivi d el trac·o ma, con conseguente a ccresciuta possibilità di diffusione, da1 a l 'irr·e quietezza d ei bia111bini, i quali, per la loro più facile inob+ilità e inconsapevolezza, difforLdono il virus a11.c·h e ai s·a ni con le mani , gli oggetti, la bia11cheria, i recipienti per le a fJ luzio11i, ecc. Negli adulti , 1portatori dr.i reliquati dell 'in fezi·o n.e tr.lcom.atois a , non n1a11cano le riacutizzazioni o le reinfezioni . Se le t')il'im·e siano più frequenti nei mesj i>ri1navierili non sapremmo dire C(>n si curezza , .1 vendo s.empi:e avuto ne gli ambulatori una impone11te affluenza di traco!nato15i sec er11enti e non potendo peirciò stabilire co+ri esattezza una distinzione. E però 0erto ~l1c , in prin1avera , si l1a un aumento del r1un1ero delle congiuntiviti così dette primaverili, le quali, nella n1aggioranza dei casi , st'abiliscoino il terre110 propizio ad un eventuale innes.to del virus tracomato1s o. Accanto ai fattori etnici, assumono, nella recetti,·ità di questa oftalmia, notevole influenza i fattori costituziona]i. La diatesi li11ftitica ~ ·: iuella che, tra le cau e J1redispon enti, l1a un valore non trascurabile. Il linfatismo 1

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è, difatti, molto co1nune fra gli Arabi d ella Libia e certa1nente esso, co111e indice di de-pau1)eramento organic o, facilita, in funzio·ne· cli terreno biolog ico 01p1p orLuno, la })ersistenza di questa malattia tra i libici. Tl Sanarelli h a voluto a ttrìhl1ire alla costill1zio11e linfatica , più a ocentuata neg li _l\rab·i del la T1ibia , la loro 111a·g giore rec el tività a 1 traco111a , n ei c-0nfronti dei n egri che, a cca11t0' éllJa qcuasi refrattarietà all 'i11 fezionfl, mo trano u11a con for1nazio11e costitt1zionale gen eralmente indenn.e da note di lir1fatis.1no. L 'abito linfatico e traco111a saTebbero, d·u nqu e , tra lo·roi11 funzione direttarnente proporzionale , dato Dr1ch e ìl fatto e.b e l e _condizioni , ch e formano il loro subs trato , sono con1uni ad ambedue e tutte si riferiscono alla estre.111a r1ovcrtà biolog ica dell 'indige.n o , alla quale questi è stato })Ottato dalla ign.a via di governan Li ren1oti e dai lung hi secoli di ab1bia11dono. · L 'opera di risanam ento ché il Gove rno Ge11 erale délla Libia ha, da tempo , intrapre o c ol l es t.ituire all 'ind'igeno l 'orgoglio d ella sua incliYidu~li Là e d ell::t ·Ua razza e la forza dell~ propri-0 COS(.ie n za colle ttiva , hanno can cellato d el tutlo i residui rl elle va rie don1inazioni che si so110 succ edute in Libia. GJi osp•e1d.ali , gli ordinamenti sanilari , g li an1bulatori, i p osti di mèdicazio11e che or111ai }Jortano I ' opera d el rr1 edico ovunqt1e esistano aggre·gati indi·geni, ·d eter1ni11eranno sic uran1ente, 11 el volgere di qualche generazion e, un effettivo tan g ibile n1ig liora111.ento · nella li1nitazion e . di que.sta endemia . Le attuali dis porsizio·n i sanitarie costituisco110 il mezzo pjù idoneo per la lotta co.n tro il tracoma ed esse, insieme alla re-cente attività 1politirè1 , sono il f.at .t ore più en ergico p er portare ad un superiore livello la s truttura morale e fisica del I 'indigeno. Le o·s·r ure co11segu1e1tze di UTta malattia ohe investe , J)er la entità d ella : ua diffusion e , que,s tioni co1nplessf. di ordine sociale , 11011 vengono ostacolate e risolte dalla ::;ola •somminis trazion e di a genti terapeutici. Una eredità cos ì triste .come i] tracoma assurge a proble1na politico' e quindi n1 or ale oltre che ig ienico-sanitario; poichè n1olte cause di dep:auperamer1to di una r azza trovan o n ella organizzazione o, più p1~opriam ente , n ella ,d isoPg.anizzazio·n e socjale i loro coefficienti pri. mitivi e remoti. E cco qui11di, con1 e la povertà fj~ica ri&ale , nell e sue origi11i , a fa ttori di ordine politico e come il ripristino d el! 'equilibrio fisi co di un.1 collettività coinvolg a un ' a zione politica ·d i lung a lena e di corn.plessa or. . g.an1zzaz1one. Tale azione politi ca , p er qu-0nto· s i riferisce ai nostri libici , trova i pirazione formidabile


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« IL POLICLINICO »

Della superiori finalità di una colonizzazione la qu.ale, nel lavoro i1nm.a11e di una terra ingrata, ricostruisc·e .ancl1e l'armonia di una slruttura fisi ca colleltiv1a e po rta le tare organiche in·dividuali ad annullarsi nel ripristino della propria antica nobiltà ed efficienza biologica. In Libia, l 'Dpera di civiltà, che il Go' rerno Generale svolge, ha po.s1o i prob·l emi della sanità publ)lica sul p iano di una totalitaria risoluzione ed h a avuto nel Maresciallo Balbo l'impulso vig·oroso ch e c.a ratterizza il suo istinto di colo.n izzatore. Si ripete jn . questa t erra d 'Afri ca, ch e fu detta. b en a pro.posito, la quarta sponda, il ritorno di quella forza di attrazione c he il nostro Paese d.e term.ina p er la sua millen.aria civiltà , la quale, nel suo perer1ne rifio·r ire attra\·erso la .5 uccessione di uomini di genio, ritro\·a l 'a11sia del suo dive.n ire storico ch e fìempre a Roma fa capo. E Ro111a , n.el volgere secolare degli eventi, li.a sempre fatto il volto ai is uoi dorr1inati e la p1elle ai suoi nemici.

XLVI, NuM. 17]

SUNTI E RASSEGNE· ORGANI DIGERENTI.

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[ANNO

La dilatazione acuta dello stomaco. (.fI.

BAILEY.

British

.~1edical Jo11rn.al, 4 marzo

1939).

La dilatazione .acuta dello ston1aco è una delle più importanti complicazioni post-opetatori.e. Per lo passato si ritenne che soprav·venisse ~opra tutto in seguilo agli interventi s·ulle vie biliari, oggi se111bra più frequente dopo le prostatec tomie, ma i11 effetti può ca)JÌ ta re in co nse.g u,e11za di qualsiasi atto chi1urgico di l1n certo rilievo. Il : :. into,nLo più i.mpo,n ente e caratteristico è costituito dal Ybrr1ito ·di u11 'e11orme qua11tità di liquido. Ma non n1anca1)0 .seic,oni cl1e consento1JlO ,ii fare la diagnosi prirr1a di tale evertien za. I si11ton1i i11iziali ·ono . tereotipici. ll 110,lso di Yenta frequ e11te. !"'infermo non ha 1'.aspetto di 111alato grave, 11011 ha alcun dolor e, rr1a avve1rte un sen so ieli malessere in·definibile, talvolta ha n.ausee, sr>esso 1singhiozzi. I / urina diventa scar.sa . L 'ispiezion P- dell 'addo·• m e fa rilevar e una sporge11za dell 'ipocondrio RlASSUN1'0. e la scorrlp:lr.5a del solco im1i1ediata;rne11tc al di sotto del margine ccstale. L ' A., n el riportarsi alla gravità che il traIl liquido vo111ilato ha odore arido e concoma assume tuttora in J_,ibia , ne ricerca le ti-e11e di solito i11 sospen '"' ione ]Jarticelle solide. cause ch·e egli identifica n elle p·a rticolari con - ì: costitt1ito da bile, su cco pancreatico e1d esdizioni di vita, n·ella deficier1te igiene , nel- Sf·,J1zial1n ente succo ga.5trico. Alla n ecrosco1p ia si trova ch e lo storrtaco ·è 1'ambieinte sociale e nella costituzione orgae11or111errtenle dilatato e può raggiungere perr1 ira d ell 'in dige110. fi110 la 1p elvi . La ·dilatazione si Jjrodtuce Ropra Ammette e discute l 'ap'JJOrto che alla pretutto n el pu11lo dove il duode no incrocia la dispoiSizione a tale oftalmia è dato dal clima, radice del n1esentere. In un caso riferito da dalle de~ern1inanti etniche, clim.atiche e geo- Baulmer la costrizione della radice del n1egTafìche e riEerendos~ all'opera di civiltà che ~ent·ere era così pronu.n ziata da produrre u11a l'Italia sv·o lge in Libia ne ricerca i fattorri po- n ecrosi circolare della n1ucosa. Gener,a lm·e nte litici, ch e, n ella soluzio·n e di annosi probilerr1i si ritiene ch e lo stomaco dilatato spingendo in basso ] 'in tes tino produ ce uno stiramento del ~ocialì , contribuiscono alla ripresa fisica delle n1escntere do11de lo strozzan1ento del duod.eno . .collettività indigene. La dilatazion e iniziale è stata attribuita a d' uno shock vagale ed alla ingestio11e di aria. Ma . ciò, i11 effetti, non è stato n1ai di1no strato. La cauRicevin1110 e pubblichiamo: sa iniziale çlell.a esp ansiorle della parete ga11 sol toscrj llo , in m erito alla sua pubblicazione $lrica rimane anco'fa un n1islero. dal titolo cc Co11siderazioni t1l proplema della Il trattan1enlo della dilatazion e .g astrica acutrasfusione di san gu e e descrizione di l1n appata deve tenderre a svuotare lo stomaco ed a rirecchio nuovo per la trasfu sion e di sangu e puforni1:e l 'or,ganisn10 di liquido. ro », apparsa nel N. 2'5 del 20 Giugno 1938 di Lo svuoU\1l1ento .si pratica rnediante l 'introquesto periodico, dichiara che il descritto appaduzione 11 ello sLorr1a.c.o di una sonda all 'e~tre­ recchio è stato cos truito n elle Officine di precisione ELIOS VANTINI fii P adova e che fu fatto rr1.ità della quale si trova un g·rosso tubo con uso di brevetti già otte11u li dalla stessa Ditta, J>01npél aspirante . Il liq.uido aspirato. dove esalla quale rivolge il suo rin graziam ento per la selfe misurato ed esan1inalo. Il paziente può collaborazio ne ottenuta n ella costruzione del suo · bere a piacere cd il liquido i11trodotto d eve esapparecchio per la coagulazione d el sangue e per sere iu1mediatamente aspirato: si pratica così i necessari rilievi fiisici r elativi al metodo per la il lavaggio dello stornaco. L 'aspi~azi<:>ne . deve mi urazione della potenza r espiratoria. essere continu.a1a anche q·u :indo 11 liquido è Padova , 4 .i\ prile 1939. div.entato con11pletamente chiaro perch.è la diJ.~i tazione p11ò ripret'e ntarsi. La sonda deve esDolt. ALCIDE Bl\UCE. 1

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{ANNO

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XLVI,

UM.

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SEZIONE PRATICA

~ere i11antenuta .al111 eno per 36 or e dopo ch e

stomaco l1a rig·ua·diagnato il suo tono . Ciò si prova fa cendo b ere al paziente a cqua colorata con cocci11igli.a o indaco-carminio : se d o po un 'ora e m ezza si a.spira a.cq11a non coloTata si può essere &ic uri ch e la parete gastrica è ritor11ata norrr1ale. Si può allora leva r e la sonda e rialim en~are l 'a n1.m ala to . Con tem!Joranean1ent1e allo svuota,m ento ga • s tri co si pratica la fleb·ocli~i lenta e continu a c o n soluzione fisiologica. E si inietta sotto c ute ogni quattro ore e erina . Con questo procetlirl1e c1to il mig liorarr1ento è rapido e si curo. Lo sta to gen era le diventa buo·n o e il p ol so si regol arizza. le)

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DR.

I disturbi gastrointestinali nelle ~Jfezioni cerebrali. (H. t;Auss. J ou,rnal Americain Medical Associ al ion , 25 febbraio 1939).

I disturb·i gaslro -intestina li possono dipe•n d er e da a ffezio·n i lonta ne d al tubo diger ente r1on esc ltLs.e quelle d el cerv ello. L ' addome è st ato ·g iusl<l1l1ente chi.am ato il baro111etro· o il por Lavoce d ell 'o,r ganismoi. Ogni disturbo a dtj.omina le ·d eve sempre far p en sar e a d affezioi1i i1on loc ali zz.late a ll 'ap·p ar at.o dig ere nte. La .st essa violen za d el d olore n on co&titui~,ce .al rig·t1ardo tin crilerio discriminante. Valga a d ,esen1 pio ricorda r e ch e le malattie de·l le corona rie p osson o dare fortissimi ·d o·l ori r )fer1ti ali '.ad d orr1e. Ed è con1u1l e il fatto ch e si J>0:-: . . 0110 ri:s ..ont r ar e dist urbi g,astro-intesti na li )11 mal attie d egli or gani p elvici , dei r eni , d ell ':ipJJarato circolatorio· ed ancl1 e d ella sfer a 1

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8tud i gastroscopici e loro valore nella

diagnosi delle lesioni gastriche.

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J. A. ~l. A. , 21 ge n11aio 1939).

( F1\E EM .\ N.

r.i~ic hica .

L 'A. h a condotto uno· s tudio su 2·00 casi, c o1111)renden ti so·ggr0tti co11 ·disturb·i funzionali g astrici , con l esi oni org anich e, gastriti , ulce ri , ('.a11cro, e1no rr.a.g ie, ed esiti p os t-o·p era tori di gas trec to mia o gasLroen ter ostornia. H a voluto con ciò osse·rvar e qual e è il valo re ch e la g.asl r oscopia 1p uò a ' 'er e 11ella diagn o i d ell e ina1&1tiie gastrich e. ll>o po a verr .ac.cenn.ato a d al cune p articolari tà gas troscopicl1e d ello stom a co n or1\1a l e da conosc.er si b en e per poter LJ10i rilev.ar e i d ati v a tologici (conlrazion i ritn1ich e del i)ilor o a digiur10, colo rito d ella n1u co ~ a n dig i11110 o durante I.a di.gestio11e), e ·d opo aver ricordato alcune pa rticola rità di tecnica ,gastro.s co·pica, p assa a (]esc.r i ver e i r epe rti 11elle ,.~rie forme m orbose : gastrili croniche, di cui è nota l 'im11orla11Zia n ell '.an1e1Tiia JYernicio a, n el] 'ul cera ga..: lr ica , n el carcin on1 a, gastriti di stinte in ipertro fich e, atr ofi ch·e. e s uperfic ia]i r1.elle qu ali segn o im1porta nle è la t>r e en za d i muco i enacem en Le .ader·ente a lle p-l1reti . Nell 'ulcera gQ/s lrica, della piccola o g·ra nde curva, d ella parete .anterio re o l~·os LeTio re, çp·n la gast rosco·pia si posson o ri] evar e l 'as11etto tipi co, i b ordi, e si pu ò inoltre ved ere l 't1lce r a SUJ)erficiale ch e t alora pu ò siuggi r e ali ' esame i adiologico, e 1s i può seguire i ris'llltati d ellR c ura m ·e dica . Nel carcinorr1a gastrico la gastroscopia da r ebbe buoni ri sulta ti .specia lr11ente n elle fasi ìr,iziali d el m a le., p rim.a an cor~' d ell 'esa m e r a<i'iol ogico. 1JtiJi reperti p uò dar e a n ch e n·elle emorra gie g astrich e e ne.g'li esit i p·o . t-operatoifi (ga~troenterosto1nia) m o ·t1'-ando p er es. se esista un'ulcera marginal e o_ digiu1J al e o se esis ta u11a gastrite croni ca con co1nita n te. L' A. benc.h,è apprezzi mollo i ri&ultati d ella gastrosco pia afferma ch e questi d evon o a ndar e uniti a quelli degli altri . esan1i gastrici (·su cco gastrico. esam e radiologico). CoRELLI. 1

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L 'e&l-ìerien za clinica, r1ccolta in un 'ab·b o nd.:l n te ]e tteratura , dirr1ostra ch e al cune affezio 11 i d cl cervello (i tu.m ori ed altre a lter azioni i11Lré\cr anich,e, la sifilid e, l 'epil essia, l 'emic.r ar1.ia) 1)0 son o provo·care dis turbi d ell 'apparato d iger ente classific.a bili in tre grupp1i: 1) sindrom e dis_r e p · ica co11 n au sea, vomito e do lori a ddo rninali; 2) crisi p·ar ossistich e; 3) .sindrorr1e di ulcera peptica e d altre er o· io·n i del]a p a rt.f:· StLper1or e dell 'i i1t€stino . La sin,d rome dispeplica, i11te5a in ]ar go sen so , J) tlò ve rificar si n ei tun1ori cer e])1.,ali ed in altre affez ioni ch e provocano ipertension e inl r-ucranica . È car atterizzato da d ol or e addo min.ale, n a usea, vomito, p·eirdita d ell 'appetito, fam e rr1orbo ·a, aµr.,,etito capriccioso, disgusti 1per a lcuni cibi. Nella fase inizial e d ei tun1ori cer ebr ali si JJUÒ .a vere una sindroiil1e an aloga a quella d ella dj f pepsia cistifellica o dell 'aller-g ia alimentare: ::;i r>o·s sono aver e soffer en ze a d cl ominali agg·ra vat e da ll 'ingestion e di alin1enti frit ti, u ova, ca rne a ff11111icata, caffè. La n au sea e d il vo1n ito sono i più com .u n i e <levo110 s1e m p1~e fa r pensat e a ]e.sio·n i in t racra ni cl1e. Nelle st esse a ffezio11i l 'a p•petito p·u ò essere aume11tat o, diminui to o capriccioso. Spiller h ;i r iferito· un caso di gliom.a ·d el p orlte , nel q uale il sintonia più rilevante er a costituito <la una f &r11 e inten sa. In alcu n i casi $i han no soffer enze addomirJ ali , sopr a tu tto sen so d i n1<ll esser e all 'epigast r io, dolore n el quadran.te su periore destro, cr.ampi d i ffu si o un dol or~ o ttu so all a reg-ion·e 01n beli cal e. Qu e ·te sof Ceren ze sono d i .... olilo ricorrenti iTia po ~ono e sere costan t i e l'.<>n a' rere a lcun.a r el azion e con il r itmo gas trico. W ech sl er , vVa tl& e F ultOI\ r iten gon o· che tutt e que te sofferen ze ·iano ir1 rapporto ad i1 ritazion e dell a corteccia prcn1 otoria. d ell 'ipo1

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talam.0 e1 d el centro del vago, 1J1a che il do lore sia in ra pporLo ad irritazione dei centri in f,e-ri O·r l . I ·<list1urbi paTos sistici si verifj cano nell 'epiles.sia , nell 'emicra11ia e nell,a sifi lide. Nell ' epilessia gli attacchi addominali P9S ~or10· verificarsi ·durante 1'aura , dop·o la convulsione o con1e equivalenLe ·della convulsione. L 'aura g·astrointestinale 1è frequente: 1si banno sofferenze ep~g. as.tricl1e comE sen so .do·l oroso di brucio·r e, talvolta irrequietezza · p·eristaltioa, r1ause a , vomito , c.r an11p1i, ~aliv.azione, secc.h 1ezza della bocca, sete inten.sa e urgente b·i so.g no di def.ecare. Durante la c on,·1ulsio1ne si pruò avere defec.a zione involo,n taria. Come equivalenti addvmi1)ali delle co·nvulsio11i si possoin o avere- dc..lori .ed .a ltri di o·rdini . s.e;n1b·r a cli.e tutti qu.e sti fatti · siano in r a pp·orto ad eccitazione di un centro .deì si sten1a autono1rno esistente nella corteccià cer ebral e•. Nell '·emicrania, oltre la nausea ed il ,,oilnito cle1gli a ccessi ordina1i, si p·o sso no aver e disturb·i isolati dell'app,a rato di·ger e.n te ch e co~tituiscono ve.ri e1quivalenti d ell 'attaoc·o di cefale·a . Il dolo ré addominale p·uò ·e sser e co l a{.uto e 11etta1nente localizzato ·da simulare affezio,n i ri1irt1rgicl1e. Al rig·uarùo è a rilev·a re cl1e n1olti irtte1"Venli so110 stati praticati inutilme11te 5n occasione di t.ali acc·essi. L ' emicr.&nia è stata cons~d'erata con1e l ' espressione di transitorie alterazioni cerebrali ·i ndotte da u11a cTisi aller g ie.a, ed il dolore .a ddominale sarebbe p11re essr) di11e11den te da alta razio11i loc alìzz.a te del c ervello·. Neìla neurosi fili d e si t1a la crisi gastrica , ossia il disturbo addorninale di o·r igine cerebrale più imp·o·n ente e :r11eglio co·n os.c iuto. Il dolore improvvi~o n·ella p.a.rte st1periore d eJ1' ndflorr1e pìt!1Ò 1di.ventare. atro·c e, s' irradia ir1 tutte l e direzio11i ed è a ccompag·nato da nausea , vo111ito e grave pro,s trazione. L ' attacco p1u ò durare d.a qLt.a lche ora a giorni e scro1mpare, corrJ:e è com.p1a rso, impirovvisarn-ente. 1Cu,5hi11g so1&tiene ch·e vi sia un.a stretta relaz.io11e t r~ tµmori ceirebr ali, ulcera peptica ed altre 1~rosioni della parte supPriore ·d ell 'in testino . aff~rn1ando co.sì la teoria n·eurogenica dell'ulcera ! peptioa. Quale che. sia l 'opinio·n e che si ])Ossa ave.r e su tal e ipolesi è certo· che r1ei tum9ri dell'ipotalamo o delle sue vie . si ha11no spess-0 e.1 norragie, ulc eri e perforazioni della parte isu,p eriore d-ell 'int~stino. (~li stessi fatti si 11ossono ]Yl'OV0 care sp€ri1n eihtaln1ente mediante lesioni ·del diencefalo. T11tto son1n1alo sembra che n ella cortecrja cerebrale esiS:liano centri del sistema aute:no111 0 con funzion e eccitante e inibitoria co n fibre eh~ si colle-ga110 all 'ip1otalamo , al nucleo rosso, alla sub.stantia nigra .e al v.ago1. L'irritazio11e 1 d~ queste vie pro·durr·e b1b e i disturbi irit esti.nali ch e si verificano nel c orso di affezioni cerebrali. In ogni caso tali disturbi possono dare qualcl1e orientamento diagnostico solo nel senso di 1

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far s0rspet.t.arie u11a lef)iion-e. intTacranica, ma r10.n possono e ssere sfruttati per la diagnosi <li sede p·erchè, qualunque ne p o&sa esSiere l'o 1·1gine superiore, e1ssi sono sempre prodotti da un ' e·c citazione di centri inferiori. La diagnosi differenzial.e tra affezioni gast.Toi1ttestinali e sintomi addon1inali pro doitti da malattie c ereb1rali ha una notevo·l e importa nz.a ai fir1i .te,r a peutici. E ssa si basa sull 'anan1 nesi circost.a11ziata, su run e&ame clinico a ccur.ato Bopra tutto nie1u.r ologico e sull'esame ra- • dìologico. Dn. 1

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CUORE E CIRCOLAZIONE. Diagnosi differenziale dei soffi[ cardiaci. (D. P .t\ZZANESE e L. MEND01NçA llE BARRos. Rev. c:lilQ. S. PauLo, vol. III, n. tl). L 'A. ritien e utile esaminare· i soffi cardiaci J11ettendoli in rap_I.Jorto con g li altri m 1e1to,d i J?iù mo·d eirni ·di ricerca, spec ial111.ente la ra·diogr.a fia e l ' ele Lt.rorcar.dJio1g ra fi.1. I. Soffi sistolici : A) alla j)Unta.. 1) Insufficienza niilrali.ca 0·1·ga.nica. Gener c. lm·ent e ip•i ù udibile alla punta, p1r0piaga ntesi in tutte te: direzio111i di tor1alità varia; auinenta d 'interlsità con lo &forzo. La natura org a11ica si rioono·s ce·: a:) con i raggi X, per la dilatazione dell'oreccl1ietta sinist1·a, tanto maggior e quan lo più grave è il caso·; b) elett1·ocardiogr.a mn1a: rara la fib·rill.azio ne a·uricolare, non vi è prepo'11d.eranza ventricolare d.e stra; Q·R S di bTeve durata e di piccola ar11 piezza; intaccatura di P lieve O'd a.ss ente; a) antecedenti: ur1 '.a n<: mnesi si•crura di reun1atismo rend.e probabile l'origine organica; ir~ ~E1.lcuni casi il r eurr.1ati&mo1 1mò essere comprovato dall 'aumentata velo«~ità di se·dimentazi.1ne, leucocitosi c·o1n dleviazione a 1s inistra , ecc.. ... 2) I11sitfficienza mitrale fu·riziona.le. Si p1odu ce s·pies.so .n elle ,g rar1di dilatazioni del v•entricolo sinistro. Si l) UÒ SO.f>])fltt.are la genesi fl1r1zior1.aJ.e arLando esistano manifest.azio·n i di insufficie11za.- miocardi'C:a (segni di scompenso 8d 0lettro1c ardiografici di compromissione mioca~dica). · 3) A lf.·re co·: dizion.i. Il soffio sistolico alla r·unta rpruò manifestarsi in affezioni che aurn entano la ,r:e1locità 1del .sangue (a1Jemia, b.a~edowisn10., a s tenia n·eurocircolatoria) e d in individui in Clti la contrazio!Ile cardiaca prod.u .ce uri enePgico movimento dell '·a ria nei polmoni (il .soffio gene·r almente scompare nell'inspirazion1e' profor1 d.a) . '.13) Soffi siJstolici alla triciu.s pid'e. Sono rarissi-rne l·e les·i oni isolate della tricu spide, accompagnate per lo più da Jesio1n i del]a mitrale. L'in.~uffic·ienza della tricuspid·e può essere organica o funzionale·. In entrambi i casi si ha: ·soffio l)€f lo più propagantesi verso destra; rpolso V·fil\O•s o po·~itivo·, con onde e e v , che si fondono in una g rande on d ;1 .:;istolic.a; polso epatico sistolico; grandle <lilatazio11e del cuore 1

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SEZIOl'{E PRATICA

d ·e stro (ai r aggi X ) sp~cialmente d~.Il 'orecchiet­ ta; grande deviazio·11e dell 'elettrocardiogram1.'1a verso destra • C) Soffi sistolici del focolaio ao1iico. 1) Stenosi aortica. Per Ja diagnosi di que"6tia lesione, il fioffio deve ess.3re accompagnato da. fre mito sistolico, polso piccolo, tardo· (a ~p1anata); ai raggi X, 11ote vole ipertrofia d el vent~9olo sinistro; al chimogramma, denti .aort1c1 a1Totondati, e1ettrooardio·g ramm.a ·de,·iato a sinistra. Come .5egni clinici : dolori .anginosi, tendenza a vertigini e sincc>pi, bra.d~cardia, pre•ssione dia.~tolica e si&tolica con' 'ergenti. 2) lnsUJjfi.cien~a a_ortica. Sj.)esso accompagnata da soffio· s1stol1co, a n ch e se.n za stenosi .a.ortica: L.' eventuflle · '~onco.n1itanza di quest'ul t11na s1 d1agnosl1ca te11endo J:>resente ch e e~sa ~~ gEntralmente di orig·ine reuma tica, più :raramente ipertensi\'a, mai sifilitica, come invece 1o è l 'in sufficienza. 3) Dilatazionie aortica (da 111 esarterite 6Ìfiìitica, ateromatosi, a11euri ma). Il secondo tono è di timbro n1etallico (difEerer1za d alla s~.enosi, . in c ui è rude), la radiografia mostra I 'alterazione d el vaso . 4) Stenosi dell'istmo ctorticc. Soffio u·clibile :;ulle coste, talora accornpag·11.a to da fremito o da soffio diastolico. Pulsazioni a n orn1.a1~ delle arterie costali , co11 u -ura del margine irtfe.r iore, vir&ih·ile ai raggi X. Differenza di pressione fra •g li arti .superio·1i ed iuferiori. Ai raggi X, ao·r ta asc1en 1d·e11Le .p ·r ominente. All 'elettrocardiogra1n m a, deviazione verso ~ir11 ~tra , cort alleraziorli di T in T e II de rivazion C' . ·D ) Soffi si&lolici al facola.io polnio11are. I ) Steno si po·lnioriare . Generalmente co ngeJ1ita, si pre!'c11ta con: soffio rude cl1e copre il I tono, ma · udibil e nel II spazio intercostale si11istro; fremilo i&istolico; II tono polmonare debole od assente; elcttrocar.diog ramma d eviato verso d estra con n1odificazioni di T in II e III derivazione; ai raggi X, dilatazione ·d el ' rtntricolo des1!I'O e talora anche ,dell'arteria polmonare; clinicam·ente, cianosi , dita ippoc ratiche, poli citemia, ecc. 2) Dilatazione dJ.ella po·lmoriare (nella st eitosi 1nitrale ed a ffezioni cr onichr polmonari). Si dj ffere11zia dalla stenosi peir i caratteri d·el f[ tono, e&sondo in,rece r infor znto e J)er ]e lesioni cau sali .. 1

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3') I nsrifficieriza. milrale.

11. Soffi diastolici: A) alla pun1 a . · 1) Stenosi mitraile . Soffio .gen.e-ralmente ]i111 i tato ad una piccola zona, senza propagazion e: rp~ ù udibile 1n posizione supina, spe·oialrr1ente laterale sinistra; tin1b,r o .a rasp·a , con ton.alilà b.a ssa (meg·lio ascoltato dopo uno sfor20); si inizia forte Mil I[ tono f'1 va decr:escendo in u n soffio r)re&istolico; .a lla punta, I tono· rinforzato, rinforzo del II alla polmon are. Alla r>nlrì.a zione, fremito diastolico, urto de1la pun1n r:l l)i do , secco, breve; polso lì iccolo.

< ~orae segni clinici, frequente la 1'1brillazio~e, storia di re·umatisrr10. Ai rag·gi X, dilata,

z1on e dell'orecchietta si11 is.tra. Sufl 'elettrocardiogramma, dev~zio1~e a d estra, allargamento o~ altre anomalie d1 P; la preponderanza sir11stra esclude la steno81i n1itrale pura. Nel fle bogramma, onda a a1npia, collasso sistolico prematuro. B) Alla tricaspide. Il più s·p1esso, il soffio è di origine .aortica , ineno frequeritemente n1 iL1 a~e, eccezionalmente stenof>i della tricuspide, l(ls1one rara e di difficile diag-.nosi per la marica11za di ~egni positivi: la si può· prest1meire quando ,.i sia no : enorn1e aumen to dell 'orecr l1ietta de&tra, fegato i11olto g·ra11de e pul1siatile rLello stato di scompenso, eden1i ecù ascite ' lie. . . . ve ittenz1a o cianosi, g ra11de ond<.1 a nel fle bogramma e polso presistolico; il soffio è a11alogo .1 quello della stenosi mitrale. C) Alla base. Si sente n ell 'insufficie11za aortica o polnlo·n are, la prir11a frequ0nte. la ~econda eGL·e·zionale. . _l ) Jn.sujji0ienza ao1·tica. Soffio a gelto di Ynpo1r e, con to.n ali tà eleva i a, i11iziantesi al II I 0110 ·ed esteso a quasi tt1tta la .dia "tole; meg·lio udibile irt . stazio~e e1~etta : talora aocompagi1ato ·da so ffio pres1stol1co all a punta. Alla palflazione: raro il fr emito din stolico, urto d.e1la punta arnpìo ed energico. Note,·ole aume11to cl <:: lla pressio1n e differ.en ziale, ch e rlà il pol ~o di Corrigan. All 'e]ellrocardio·gran1n1a , deviazione verso sinistra. Ai rag·gi X, aun1 ento del ,·e11t.ricolo ~inistro ; il chimogramn1a rivela al f>1ltricolo &inistro n1ovimenti piccoli alla p1u11ta e -g ran_di alla base, dentella tu re ~ Il ' aorta. L'8ssociazione della stenosi mitrale sarà sospetta ta ai seg11i seguenti : st oria d i reL1n1al i8 ìl10 , m algrado urt soffio aortico i11di. . cutibile, tiss·e11za di segni periferici ·di in ufficie11za aortica, presenza idi frem ilo diastolico e di fib,r illazi or•.e a uri colar e. fVell 'e1ettroca rclio o·ra111n1 a , a nomalie di P (grande d·u rata ed an111iezza, d entellatur e). 2) Jn sufjicienza clella polmonare.. \:"el1 a ferma 0rg·anica, carat teri a naloghi a quelli del1'insufficieinza aortica da cui si differe11 zia per i segni periferici ch e individualizza110 be11 e que15t 'ultima, la ra·dio·sc·o pia. l'elettrocardiogi-amma (d eviazione a destra). L 'ir.suffic ie11 za funziortale si risconlra n ell 'arteriose l erosi poln1onare , stenosi mitrale e affezioni p ol1non.a ri cr<>niche, con produzione di i·perten.sione 11el pioc10lo c1rco lo. N.el caso di stenosi mitrale, ~i può presenta.rie il quesito . diag11cstico se .::i tratti d.i asi;ociazione con insufficier1za aortica; cl ecjsiva per quest'ultima ~ la deviazio11e d f l1'e1ettrocardiogr amma a Fiirti stra con ORS n1nlto ampio e pTolunQ"ato. III. Soffi su ailtre locali ::a:ion i. 1) Comunioozion e inte-rve.ntricolare. Soffi 1 olo.$jstolico intenso , che copre i due toni , u clibile nel 3°-~ 0 spazio sini . . tro con propagazione trasversale, acrorn pAgnal 0 da fremito. In1m ·1~t i 11e r adiogra.firh cnrcli nra nor111ale, elettrlìf<ll 1

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diogrli1111na ge11era l111e11te 11orn tale . La cianosi prin1.a.r ia tutto l 'epitelio vi partecipa. Tuttavia C(~n1pare qua11do per qualche causa s'inverte il malato è di età più avanzata ·e il suo c uore il ~enso della corrente sanguigrta. i>u ò sopportare di meno una prolung·ata ta2) Comu1i.icazio:1e i11teta,w1icolare. Di diacl1icard ja. :È in cru·est.o sec,ondo gruppo ch e si iliccntrano le fìbrillazio11i di origine tireognosi difficile, può es~ere• sospettata in presenta di un .so.ffio sistolico o presistolico di tc.ssicia non diagnosticate come tali . b.ase, con· o se11za fre·1 nito. no1l esplicabile al- . Per la diagnosi, viale il c1it erio che quando trimenti. Acco·m pagnalo da .accentuazione dei un .soggeAt•:> ·è 1iconosciuto affetto da tireoto·st(.lni 1 e111bolie })aradosse (a pu11to «ili partenza sicosi ecJ ha un'aritmia continua è qua i certo v·er1oso, nel cerv1ello , re11i, ecc.); nell'elettrocl1e si tratta di fibrillaziQne auricolare perchè, car1dio1gram111.a, .seg11 i di i1:>ert1~ofia auricolare e rc>111e 11a avvertito Can1p bell (1935), un '.altra lieYe deviazione a destra. Freque11te l '.associafor1na di arit1nia, quella dovuta td extrasizione con tene i n1itra]e. stoli molto fr·e quenti, si ha raramente in que3) Persistertza. del cana.le arterioso. Soffio sti oasi ; irt 0 gni i11o<lo l 'el ettrocardiog·ra;rn1na co11tinuo, accentu.a nt.esi alla fi11e della . i stole , p,u ò sciogliere 01g ni dub1bio.. Non infrequenti localizzato ll~l 2°-3 ° spazio ·inistro ed udibile sono gli attacchi parossistici di fibrillazione alJ.a 1in~a i11ter~ c:ipo.Jare si11istra. 'F remito ~i ­ auricolare, la cui 1durata J)UÒ variare molto stoli1c10 ne]l' area poln1onare. Ai raggi X, notedi:l 111.alato a 111alato. vole pre:n1iner1za clel co110 polrr1onare. Elett.r oIn nessu11 caso di fibrill.azio,n e auricolare in car di0gi_·t:ln1;r11a normale . Il tono polmonare individui di età .s·u perio.r e ai quarant'anni si rinforl;;lto, seg·no in1portar1te per la diagnosi de;ve escludere l 'origine tiroidea se non Ri può c on l a te11osi polmo1iare. In contrasto con i di111o&trare il co·n trario,, tenen·do anc·l1e prresen'"'egni fi ieri , quasi r11 àncan te la ciano i , 11on tc· cl1e piccoli gozzi possono sfuggire all'ap'dif:.turbi ~ ub1bietti,1 i ·ed il pazie11te conduce una JJrezzam ento o perchè tr.a scurati da un esame 1 ' ita j)l'atican·1e11 t.e normale. Soltanto, ]a l esiotroppo so 111mario o perchè a se1d e retrost.ieir nale. ne può facilitare lo sviluppo di endocardite La coesis t·enza della fihrillazio11e auricolare r11aligna. fil. co11 la 1 ireoto:si~icof'i impone l 'i11ter·vento operat.orio d 'urgie1n za, se11za di che non si può Fib1·illazione auricolare e tiroide. ripristinare il ritmo no1rmale o.p pure no n lo si pu·ò mantene·r e. ( ScHLESINGER E. G. British Medical Journal , 14 gennaio 1939). LE, 1 oentgenterapi a, i11 presenza di una fibrillazione ·è ins11ffic.i e.r1 te. La cura medica ha Tra le cause più comu ni di fibrillazio ne au' 'alore solo' co,n te trat.tamerLto p1"€op·eratorio. ricol are l a tireotossicosi occup•a il quarto poI rischi della tiroidecto,m ia sono scarsi. Nelsto , il primo essendo occupato dalla malattia le ·meni di un ab1ile cl1irurgo I.a percentual e reun1atica del cuore, il secondo dalla degiedi mo·r te si aggira sul 2-3 %, rischio relatin erazio•ne ·del 111io·c ardio1 e il tie;rzo dalla iper' '.amenl'e 5cars 011Se si pensa al rischio be11 più te11sione. g18ve a cui vengono esposti questi ammalati Nei casi di tireotossicosi però ·è quasi se·m pre pos!'ibiil e ri_p ristinare il ritmo normale ed se r1on vengo no fatti operare. Sfortunatam·ente ir~ molti n1.a liati 0 nei loro n1edici è insita la e,~ itare che la fibrillazione· .&i ripet;l, mentre C<)Ilvinzione ol1e il lo,r o· cuore a causa dell\ egli altri casi la progno&i è meno favorevole. l 'arit n1ia non 1Jossa sopportare a.lcun interPe.rciò , di froin te ad uiila fibrillazione di ori' 'er1to· operatorio, n1entlìe· prop1rio l 'intervento, gine tireotossica una dia-g11o·s i co·r retta e un p receduto e seguito da op1p·o rtune cur e, è l 'uadatto trattamento hanno gran1dle importanza : 11ico· m 1ezzo per farli gu1a rire. b:i'5ogn.a però ricordare ch o ]a tireotossicosi Tr~tta.mento preoperatorio : ese·g·uire un elet i1on è sen1pre di diagnosi così facile come a tro caraio·g ramma e stabilire il metabolismo l)rin1a ' 1ista .p•uò sembrare. Clinican1ente. . i ciasi basale (generalmente più alto t1ei casi di tireopo~sono e.siS:ere divisi in due tip·i , prim.a rio e 1o.~.sic'()1bi primaria ohe in quelli di tireotossisecor1dario. · co·si seconda.r ia. Tutta,ria il n1etabolismo baNel tipo p·rim.ario , tireo·tossioosi primariOJ, E·a le .può anche mo·str.a rsi norn1ale, come l 'A. il gozzo e i - sintomi tossici com p aiono· nello ebbe a 11otarc. in t1·e casi cl1e presentavano stesso tempo o quasi; tutto il comples 0 sinr1on pertanto 11elti fenomeni tireotossici e in tc,1nati co, chian1ato di solito gozzo esoftalmico·, cui il ritmo cardiaco si regolarizzò dopo l'opeè }Jrontamente riconosc ibile. Si tratta per 10 p1iù razione) . Riposo a l etto per 2-3 settin1ane co·n cli giovani adulti che po·s sono presentare tadieta ad a lto valore calorico e 1piccole dosi di cl1icardia per u11 lungo perìo·do di ten11Jo jpri111minal, 5 et a . .al g ior110, a sco.p o i.Sedativo, a Jl1a eh<: co1n1)aia l 'aritmia. r ui si p uò ag·giungere, n·e i casi di tireotossiNella tireotossicosi seco11daria, il gozzo si cosi primaria, la soluzione di Lugol in dosi rirE·!3en la di ver i anni prin1a d ella comparsa dipendenti daJ tipo e dal grado dell 'alteraziodei , i11tomi tos~ici i quali sono anche meno ne tiroidea; digitale in dosi adatte a regolarizn1arca ti , <lato cl1e .soltanto un.a 1)arte d ell 'epizare jl Titrno c.ardiaco e a diminuirne Ja fretelio della ghiandola partecipa al prooeisso tiq11.ert za . J eotossico, mentre 11ei casi di tireotossicosi 1

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Trattam e11to operatorio: Liroidecto.mia sublc:1aie, di oli Lo in un teri1po., riservando g li interventi in l)iù te mpi ai casi i)articolarmente gravi di tiroo tossicosi prirr1.a ria. Anestetico a seconda della p 1"edileziòne del chirurgo; l 'A. ha ahbandonato· l'anestesia locale ed usa aver. .' . . . t1na p1u ·gas-e-0R-s1geno; n ei casi con grave i11 sufficienza .~rdiaoa ed epatomegalia, al1·ave11;ina soslit.uisce la rr1orfina. Importante ricordare ch e quanto più alto è i] meta1b olis1J 1c, basal e tanto maggiore d eve essere la quar1titli ·p ercentuale di ossigeno da i5omministrare. Tratlanie11,t o post-operatorio: come1 q:uello di u·n a qualsiasi altra riroidecto,mia con in piiù ~pec iali cure riguardo al cu or e : continuazione della cura digita lica iniziata prima dell 'o JJerazione. Se dopo il 7° g io rno il ritn10 no11 è rito~nato norma le, .so.spe·n dere la digitale e i11iziare u11 ciclo 1di cura cl1inidinica, 3·0 ctg. al n1attino il p ri1no -gio~"IlO, 00 ctg. 2 volte a distanza di 2 or e il mattino d el g iorno dopo , 30 c lg. per 3 ' o ] Le, ogni 2 or e il terzo giorno e così continua re per 6 gi or11i. Se il ritmo cionon ostante non si fa n orn1 ale, dopo un ri11oso di 5 giorni ripetere il trattamento chinidi nico con le stesse mo·d alità. In un solo ca o I 'A . non h.a vi8to ri stabilir i un ritmo norn1a~e anch e dopo il 2° ci clo di trattam ento chinidinicJO, così che h a dovuto r icorrere a un terzo c'iclo di cura chinidinica J)er ottener e u11 completo 1.3 ff etto . Una ' Tolta risi abilitosi il ritmo normale, contì11uare I.a cura c11inidinic« a rned ie do.si pe·r un p·o ' di terl1 ·po . llip1rendere la ch ini1dina se con la su.a so~pe11 ~i one riron1paiono disturbi del r itmo. M. RASTELLI.

Ipofisi e circolazione. 1

(F

ScHEtLLONG. Die l\1edizinis.che Welt, 10 dicemb1re 1938). •

Fra Te 11un1erose

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SEZIONE PRATICA

~01s tanz·e attive secrete d.al-

1'ipofisi ve 11e è a11ch e una -

denomiriata ,,a,sor.r essione - che agisce • •ui vasi influen1ando la pres ione sanguigna. Essa è secreta dal lobo posteriore ed estrin1seca la FYua azi one a1g end o sulle r amificazioni terminali d·el sis ten1.a, arterioso, ciuè i precapill.ari ed i ca_p il lari , ch e essa restringe. 1\!I cntre fino a pochi ::inni fa si credeva che l 'ipofisi ( ia anteriore ohe po·s leriore) versasse i ~uoi })rodotli diretta1nente nel angue e che attraverso q ue ~ ta strada i suoi in creti giungessero al loro punto di azione, ora nuovi stu.di hanno messo in luce l e intime con11essioni fis iol ogicl1e tra ipofisi ·e diencefalo ed in co11segue11za di e~si si va face·n do :sempre 11iù probabile l'ipotesi che l 'ipofisi versi le sue sostanz0 attive anch e n el diencefalo. In questo ser1so si dice ohe l 'ipofisi è la « g hiand ola endocri11a rlel diencefalo n e si parla di 1111 sist e1l1a ipo fi ~ o-d ien ce falico. La ·s.cOJìerta dell 'or111011e cirr.olatorio ip·o fi~rio ha fat to so rgere la questione se i quadri 1

clini ci ùelle rnalattie in cui si riscontra come .sinlo1na ~ssenz i.ale 9na morbosa ipertensio.n e o una a br1.orm e ipotension e sia110 in dipendenza d ell 'ip ofisi. A11sel111ino ed Hoffmann han110 messo· i.n evid e11za la tes a influenza ch e aveva nei conigli l ' inoculazio n e di· u·n ultrafiltrato d el sangue di gravide eclamptich e o d ell 'ormone ipette.11 sivo del lobo posteriore d ell 'ipofi si conclud.endo p1er una rnorbosa iperfunzior1e del lobo i>osterio,r e com e causa d·e ll 'ec lan1psia. Marx h a cn1e.s o s ull C· r elazio11i d el si sten1a j pofiso-dien ce falico co n le n1alattie r:enali la 15egu ente rpotesi: Durante u11a infezione circolano n el .sangu e tossine au1nentate le quali cc>stitui~cono uno stimolo per il sistema ipofj sario ir1ducendo così una aumentata secrezion e ·di ormon e nel lo·b o posteriore. L 'ormon.e viene secreto, 11el liquor , da questo passa riel sangue a nd.an·d o co si a detern1~nare la costrizio·n e vasale con il consegu.e nte aumento de:lla pressione .&anguigna; la vasocostrizione d ei vasi renali condun·ebbe ai segni della l eicn1e renale. Questa con1c ezio ne spiega la n ota [•zione favore,,ole d elJa puntuTa lombar e sulla preS.sio n e san guigna nell·e n efriti , an ch e quando la p1resisione del liquo.r~ non ia a u m ,entata: è s tata da .iV[arx espressa l 'opinio:ce c;h e con l 'estrazione del liquor si asportano anche le os ta11ze ipertensiv·e e ch e perciò si manifesta u11 abbassan1ento della pression e sanguigna. Nelja ecla1npsia e nelle malattie r en ali si tratta d ella co id·clta iper ten sion e pallida eh.e h.a luogo, pe r Uìla co.strizioin e dei v-a si arterio1si ter111inali e dei capillari; anc l1e l 'iniezione· di preparati di lobo ipofisario po.sterior·e provoca una i perte11sione pallida e questo è in favore delle relazioni che pri·ma dicemmo. Ma or.a, negli ultimi anni , è stata ripetutamente espressa l 'opinione ch e d a uin a ipersecrezione del lo:b,o posteriore dipenda anche l 'ip·e rtenf.ion e rossa, cioè l iperten si one aenuina o essenzial e e quindi uno· stato n1orboso il cui quadro clinico è ben di verso da quell o d el1'ipertensione pallida. Però seco·n do le ultime Ti cerche., nell'iperten sione rossa più che il lobo 1p o1steriore avrebbe in1porta11za il lobo a nteriore dell 'ipofisi. Allo scopo appu.nto· di deluc i(lare queste relazio11i tra lobo anteriore dell 'ipofiSii e iperto11ia e i1)otonia essenziale, l 'A. descrive due quadri n1orbo.si che decorro110 co11 alterazioni estreme di tale lobo anteriore illustrandone soprattutto le a lterazioni della j)re ione sangui1gna.. Si tratta da una p•a rte della cachessia ipofi,.saria o n1orbo di Sin1mo·nds, dall 'al tr.a del n1orbo di Chusi11g caratterizzate anato1nican1ente ]a prim.a dall ;atrofia del lobo anteriore, la seconda da un adenon1a a cell ul e basofile d el lobo anteriore del l 'ipofisi. Nel morbo di Simmonds .si ha una spiccat' i1iote11s1o·n e la qual e e.ade a11cora mag·gior111e11te in occasio l1e di sforzi a11cl1 e molto, lievi del p1aziente. La 111al at tia si g io' a note,ro lmen1

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di una ·teràpia con preparati di ipofisi anteriore. Nel n1orbo di Cushing· invece, oltre gli altri sint?mi caratteri&tici (ingrassamento &pecie alla f~co1a e al dorso , aspetto pletorico, poliglobu118:, . o.s~eopo·rosi , a~rofia g~nitale e iperg'_licem1a) s1 ha anche ipertensione. Questo in1d1ica c1le certament·e una relazione inteTioorre tira il siste1na ipofiso-diencefalico e le alterazioni della !plfessione. In qual n1odo e attraverso quale meccanismo tale azione si esplichi non è a11oora ben chia1ito. n1a è sperabile ch e le C<>ntinue rioerche ci lJortino a dare una risposta a questo problema, la oui soluzione, come è facilmente1 inbuibile, avrebbe importanti riperoussioni anche nel can1po Lerapeutico. F. T os1'1.

TUMORI. L'ereditarietà dei tumori.

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Osv.-Ar.n. J.Ji i e11cr /(linis,ch c l~· ocl1enscrift , 27 g·ennaio 1939).

La quemione dell 'ereditarietà dei tumori è seimpre all'ordine del giorno . Gli studi finor<.1 e~eguiti al .rigi:ard~ non si contano. Le esperienze sugli an1mal1 , le or&servazio1n i e le statistiche cliniche ed anatomo-patologich e hanno dato qualche elem.e nto che consente u11 certo orientamento in una questione che presenta,·a e presenta tuttora incognite di sostanziale irr1portanza. ~ L'er·eiditarietà dei tun1ori non e;:;clude la concorrenza di influenze an1bientali. costituite no·n solo da fattori esterni : quali potreb,b ero essere il catran1e ed i raggi Roentgen, n1a anch e ·da fattori che si troviano nell 'org·anismo stesso e che in ultirr1a ana li si sono insiti alla costituzione stessa del soggetto. Al riguardo sono istruttivi gli studi fatti sulla ·D rosophila, cl1e pre -entn due specie di tumori la cui trasmissio1n e ereditaria sen1])ra qua &i continua . Il « tumore l\!Iorgan Stark I » fu os~ervato per la prim-a volta nel 1914. Si notò cl1e era presente in un,a cultura dì Drosophile nella m ·età circa dei n1aschi. Questi morivano durante il perio,d o larvale pe·r un tur11ore localizzato n ella 1)arte dorsale del torace, o nel g.an glio proventricolare. La penetrar1za era din1ostrab1ile nel 100 % dei ca i. Oltre a ciò fu rile\1ato un fatto ancora più interessa·n te, ossia che il tumore ereditario può comparire imp1rovvisamertte per mutaziOJle anche dopo parecchie generazioni di individui esenti da tumore ·e che la preesistenza di un tumore era deter.n1inata ·da un si11golo ,g·ene. Infine a ntezzo di incroci si riusci a precisar.e l'esatta posi1i one del rer1e nel cromoson1a sessuale. Nel novembre 1916 .si constatò la con1parsa ,d i un ~eco•n1 do tumore 11elle Drosopl1ile , i] <( tun1ore Morigan tark », che non produce la ln orte degli ani mali col11iti ed è locali 1zato al 1

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. 12° o 13° f'egr11ento addon1inale. Anche esso è determinato d a un singolo gene localizzato nel te·rzo cro.n1osoma con carattere reces~ivo A differenza del precede11te questo tun1; re · anche nella preesistenza omo,z igotica del' suo g·ene deter1ninan te, ha un.a penetranza del solo 10 %. Deve perciò amn1ettersi che per la sua produzione l'ambie11te ger1otipico ha una note,·oJ.e in1portanza, anche perchè le condizioni peristatic1h e ~i una cultura di Dro.sophile era110 le me·de~1me per tutti g li individui. ei conigli sono state fatte osservazioni le qua li dimostrano c,h e la genesi dei tun1ori di~e-?-de da fattori .ered~tari ed insieme peristat1c1. .Sho·p e descrisse in uno speciale coniglio americano una malattia caratterizzata da nun 1ero1se v1errucl1e, determinate da u~1 \'irus . L 'affezione potette essere inoculata anche ai c?nig;li europei, nella 1naggior parte dei quali s1 svilupparono carcino·m i metastatici. Co,n il materiale raccolto dai tun1ori e dea-li oro-ani Yilali non si palette rip1rodurre l 'inl'e~io11e. b Ciò dimostra cqme le condizioni an1bientali modificl1in o il tipo d·elle · reazioni: in alc~11e .P~c ie di ~Ofl:igli ~n virus produce pap1llo.m1 1nfetta11t1, Jn un altra specie carci110111i non infettanti. Non meno intere 5anti sono i risultati delle pirove d 'inne;&to: l'autotra1)iar1to (innesto di tu111ore sullo stesso anin1ale) riesce sen11)re, l'on1otrapianto (innesto di un tumore su anir11alt della stessa specie) riesce &})esso, l ' eterotrapianto (inne!5to · del tumore su animale ·di specie diversa) non riesce mai. Questi fatti si possono sp iegare ammettendo l :e ·istenza di condizioni ereditarie dell 'ani1nale o ,di condizio11i particolari ch e &i co11ti11uano nelle cellule cancerigne e quindi a11c:he esse ereditarie in rapporto al tumore. Nei topi è stata 11ettame11te dimostrata u11a ereditarietà d elle condizio·n i che con sentono il tra1)ianto e lo sviluppo dei tumori. . E 11on è dubbio ch e anch.e per 1'uon10 esiste una trasm.i ssibilità d elle condizioni che rendono efficienti i fattori cancerigeni ])eristatici. Per i lun1ori prodotti · dal catrame; dall'arsenico, d!ai r aggi Roentgen e da sostanze radioattive non si sono potute finora mettere in eividenza gli elementi ereditari della predi&posi~ione. Ma esiste un 'affezione ereditaria , lo xeroderma pign1entosum, nel cp.1ale in seguito all'azione dei raggi ultravioletti si !Sviluppa un tumore. I11 tale oa.so si ha per sicura la trasn1issib·i lità della condizione (lo xeroderma) ch e coFYtituisce la predi1s posizione al cancro·, ed è altrettanto, sicuro il fattore canCierig110 ester110 (rag-g i t1ltravioletti). Nel topo si riscontrano qt1asi tt1tti i tumori di cui soffrono glj anin1ali su1)eriori e l'uorrLO , ma con notevoli differe11ze in rapporto alla loro frequenza ed alla ]oro localizzazione. Predornin.nno i tun1ori e1)iteliali. e gli adeno1


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carcinon1i rnammari rappresenta110 il 90 % di tutte le neoplasie, mentre nell ' uomo il cancro è più di frequente localizzato al tratto gais trointestinal e. Nei topi quind1i esis te.rebb·e una predisposizio11c eredil<lria al ca ncro trasmissibile sopra tutto alle f en11r1ine. Numerose serie di ricer cl1e su i tumori E>I)Ontanei h anno din1ostrato cl1e la loro frequ1enza in condizioni di vita eguali p11ò variare d u cep1)0 a ceppo, n1a nello st e · o ceppo rint:l11e 1)ostar1te per parecct1ie ge11er azio·n i. M·e diante opportuna selezione si sono ·potuti all ev&.re ceppi nei quali i I u1nori sp·onfanei er.a no rr1olto frequenti e ce.ppi che 11on ne presentav.ano affatto. Tutto c iò dimostra che l 'e reditarietà d ella predispo izione è più c h e verosimile. Sulla natura d el carattere er editario l e opinioni .sono molto disco·r danti. In generale si an1met te un fattore mendelenia110, ma non è chiaro se :&i tratti di un singolo gen e o di un co1nplesso di geni stretta111ente l egati. Al cuni ritengono ch e s i tratti di un r...aratter e d o·m ina11te, a ltri cli un cara ttere r ecessivo. La frequenza d ell ' adenocarcinoma della n1ammel]a può spiegarsi con la speciale sensibilità di questo tessuto a lla follicolina circolante n ell ' organis1rLo. La durata d el trattamento folliço1inico capace di prod11rre il carcinoma varia notevolmente n ei dive r si cep,p i , ed è ta11to più breve quanto m aggiore è la tendenza alla pToduzione di tumori 6ponta.n ei. ~1a anche in questa n1a t eria le cose sono complicate dal fatto che le iniezioni di follico,Jina provocano un ·gran nun1 ero di car cinomi anche nei ceppi esenti da tare tumorigene. Con1unque q ·u esti dati forniti dal1e esp erienze fatte su num erose -g enerazioni di ani1nali n on possono ap,p licarsi a ll 'uomo. I dati c1i11ir i e statistici non d a11no risultati e.b e collirr1i110 con i risultati sp erimentali. Si an1.m ette più l)er impre· sione che per din1ostr.azione che il cancro, o an che la sua localizzazione , ~ia ereditario n ell 'uomo. Questa o·p inione è generalrr1ente accr editata da alcuni fatti n1olto im pressionanti p er la i1otorietà d elle person e colpite. Nella famiglia Bo11aparte morirono per cancro dello stoma·co no11 solo Na1)oleo·n ·e, nia ancl1e il padre, il fratello Luciano e le sorelle Paolina e Carolina. Bauer rac·c onta di una famiglia 11 ella quiale · rr1ori1~ono di cancr o dello stomaco i dt1e genitori e tutti e cinqu1e i figli. E Paulse·n ha riferito che in un 'altra famiglia moriro110 di c.ant'ro dello stomaco· ambo i genitori e tutti figli. Secon·do Sauerbruc·h la poliposi intesti11ale è famigliare nel 10 % d ei casi. È noto che il glio1na della r etina 11a spic cato carattere ereditario. Lenz trovò ch e in 30 fa111iglie ne erano colpiti parecchi fratelli. Secondo una statisti ca arr1ericana in lin a farr1ig·lia nella qual e si sia ,,erificato un caso di 1

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SEZIONE PRATICA

cancro u11 a ltro 111e111bro IYUÒ a1n1nalare della s1.e1s sa inalattia con una probabilità dieci volte superiore a quella d ella media comune. Secondo a ltre· sta listicl1e in,·ece più che i fattori costituzio11ali er editari avreb·b ero n1agg io·r e in11)ortanza i fattori esterni. Co ì da calcoli fatti in Norvegia lln fratell o di un malato di ca11cr o delle la b 1bra non avrebbe pro b·a bilità di an1n1alare d.ella stessa lesjon e •5uperic r e a quella cl1e si h·a i11 tl1tta l a p o1)ola• z1o·n e . Allo stato d ell e aLLuali co no ~ce 11ze si può c.oncludere ch e vi 011 0 tun1òri n ettamente ereditari e·d1 altri ch e so.rio provocati a n che da fatto1i J)eri -- Latic i. Per il de L.e1rmini$1110 di q11esti ultin1i l 'influe.11za del f.a l tore er e·ditario e di que llo e . . terno è di verso a . econda d ei vari ti.pii di tumori. \ .i sono tun1ori , con1e i gliomi d ella r etina , ch e si viluppano in indiviq_ui d ella s tessa fa1nig·lia j11dipe11dertte111 e11te da ogni altra co11dizior1e, e tun1 o ri r l1 e si '"'vilupIJ·a no in individui .a pparte11enti a f.an1ig·lie senza precedenti di affezioni n eo plastich e e ~o·l o in se·g uito a deter1ninati stimoli , ch e si i)Os.so r10 chia.m a r e can cerig e11i. Tra que ti due grup1p i estre1l1i ve' n 'è t1n al tro, ed è for e il più n umero so, n el quale a·llo svilu1)po del cancro co11corre si.a il fa ttor e er editario ch e quel1' ambientale. Non i sa ancora con preci ione e co11 sirurezza quali siano questi fattori ester11i che con corrono a produrre il can cro nell'uomo. Il compito .a ttual e della s cienza è quello di accertarli. Solo così il problem a d ella lotta contro il cancro· si n1ette sul terreno i)r atiico·. Solo così si potrà istituire una razionale profilassi di questa malattia , e la n1 edicina anche in questo campo si troverà in g ra do di utilme11te •corrispondere all 'in1perativo: cc Meglio preve niTe ch e r L1rare- '> . Dn. 1

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Cancro del polmone e polvere delle vie asfaltate. (J>. VALA DE . n allclin d e z··.4 c0tdé1n ie de Méd eciri e, 24 gennaio 1939) . 1

Numerose s tatistich e elaborate da ·va ri .autori dirnos tra110• che la frequ enz.a del r.an cro J)Jimit.i·vo del !J olmon e 11a uhito un a u111 ento progressivio dal 1921 a] 1~38' in tt1tti i l}aesi d ei] mt)ndo civile. ' Si 1.r~1tta di un a ume11to effettivo e real e d efit1ito in base ai dati clinici , ai certificati di Jrìorte ed alle autop$ie. Il p erfezionam ento dei t11ezzi di.agnosti ci con corTe solo in p iccola p artf ad ~levare la cifra de i casi di can cro d el J"Ollll01Le. Pareccl1ie ipotesi sono state aYa11zale per ~-piegare il fenon1 eno. Ser ge nl, Bordet e Raci11 e h.rt.nnc, incrin·1 inato le condizioni attuali d ella vita n1oderna e sp ecificam ente l e in ala zioni di Ya µori e di polveri irrit anti . R ot1ssy, C>berlin·g e Jlaci11e h a nno p e•nsato alla diffu5i0ne d ei n1otori a ·coppi con la co n segu ente 1

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.alterazione dell 'aria ed a ll 'a faltatura ·delle strade. Gli a utori in.g l esi .son o più decisi: I. A. Campbell , N. M. e E. L. K ennarway h an110 rilevata una n1aggiore frequenza delle n eoplasie puln1.onari i1egli individui (.spazzini, ~e l ciatori, autisti, conducenti di veicoli a trazir·11e animale, ecc.), ch e per il l oro m estie:re -0 per altre ragio·n i, sono part.icolarmein te esposti ad inspirare la polvere d elle strad·e. I d ati sperin1c·nta li conforn1er ebb·ero questi r.aprl:Jorti e liologi.c1i. Dre·y fuss e Blocl1 n el 1922 trovar ono nei to1)i cosparsi di catrame tumori polmonari, <:11 e considerar ono J11 etastasi di tumori cutan ei. I\1urphy e Strun n el 1925 furono i primi a di1no!5trare sp·erimentalm ente l 'azione cance1igna del b itume ~ui polmoni: trovarono canc ri polr11onari primitivi n ell '85 % d ei topi co sparsi di asfalto, mentre i topi testimoni rimanevano indenni. T ali rii&ultati furono confermati in larga scala da Benne e Stoel , Schab·a d, I\fe.r cier, v\ra t.sor1 e l\'I ellanby . Sl1ccessi van1ente, nel 1934 , me·diante iniezioni sottoc utane·e di un carb1u ro (1-2-5-6 .d ih·ez.a ntra1cen e) Andervont provocò tumori pulmonari nei to1Ji. Ma s1)etta a f:amp•b ell il merito di aver e per primo istituito un esperin1ento più c.onvince11te coll ocando i topi in un ambien te viziato d.r1 i>olveri bituminose. Dalle es.p erienze fatt e risulterebbe ch e l 'azione ·d elle pol,1 eri d elle 5tra de, con o ~einza bitume, aumenta la frequer1 za dei cancri primitivi del polmone. E . poich è il cai1cro murino è .assimilabile a quello umano, si può d.e durre ch e le polveri della st.Tad. , a a bbiano la mede im.a azione n efasta su]l 'u o·m o. I fatti sperim1erntali, quindi, -prover ebbe ro c11e ]a Linte g·gi.atura die lla cut e con bitume, le ir1ieziorti di carb uri can cerig ni e le inal.azioni di polveri bituminose aumentano nei to·pi la frequen za .dei tumori primitivi d el polmone. M<.t sen1bra azzardato applicar e senz'altro queste co11clu.sioni a lla razza um.a na. In eff.e1ti, per evitare c·o nto]usion i affrettate, occorre tenere presente ch e l a can cerizzazior1e dei to.p i \ a ria notevolmente in rapporto a diverse condizio1n i: elà , col ore del pelo e razza, eredit à, 6pecificità ·d'azione d ei carburi cancerigflni, possibilità di -:.anceriz1azione diretta del tessuto JJolmo nare. Per quel cJ1.e rigua rd a 1 etb è noto ch e nei topi ·v ecchi l e neoiplasie primitive ·liel 'P1olmo·ne posson o corr1parire spo11ta n·eamente con una freq11e1lza vari.abile secondo la razza. In relazione a l col ore d el pelo e d a lla razz.a An·dervon ha notato cl1e i topi bianchi albini 11anno tumori pol111onari più facilme nte che i topi cli razza nera. L'eredità è un fattore 11on traf'curabile, n ella pr8duzione di tali n eoplasie. Lo stesso Ande1·vont mediante ad.atti in croc i di a l cune razz~ di topi h a dimoF-trato c h e la recettività 1

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del pol111one a llo 6viluppo d ei tun1ori si trasn1ette con1e u11 carattere n1endeliano domi•• Il ante. La s11e{,ificità d 'azion.e dei carburi can cerigc:,.i1i in rapporto all e varie specie di animali ed ai vari tess uti è stata messa irt evidenza dal cl1i1nico ingl ese Cook. L 'estrone, che ha una c:on1p.o sizione ch i1r1ica molto vicina ~ quella d e i carburi cancerigeni , esercita !In ' azio n e c1ancerizza11tc f'o lo n el tesi:,uto mamm·a rio. D 'altra p1n1te è stato rilevato cl11e1 i carburi e,ancerigt:ni, e particolar1n·e nte il b·en z!opiren e, non h,anno i medesimi effetti su tutti gli -a11imali e su tutti i tessuti. Talvolta provor.a110 in a lcu ni an i111a]i r1eoplasi e ~ul t essu tq connettiva I·~ e i1on u quello epiteliale e viceversa i11 altri .anim.a li , o anche non ha11no alcuna azio11e s u altre specie. La rancerizzazione de1 tesi:,uto polmonare è sta t a tentata mcdia11te l 'inLroduzione nella trachea di r1rodolti bituminosi e di carburi cancf..rigr1i . Ob·erling e Rair1elea·n u dopo l 'inie1i one ll·ella tr.a.c.h ea di vaselin a bituminosa con statarono la co1mparsa di papillomi vegetan ti sulla faccia interna dell 'o recchio. Oberlin g, Sannié e Guerin inieit tarono· n ell.a trachea di sette r a t.ti una i11iezio11e oleosa di 1-2 ])enzo1)·i ren e, e solo in ·d·ue casi ottenf!ero sarc.omi perirachia li. Valade iniettò nella trach ea di 50 ratti d osi ' 'arie ·di metilclorantrcn e in soluzione oleosa: ctt E-rine 14 sar comi ,della r egi one trach eale o rabdomio&ar comi esofagei. P ertanto se sostanze così forten1e11te cancerigene come il metiJ clorantrene, sc~no incapaci n lJirovocare la ca rLcerizzazione del polmon e, è difficile pensare ch·e polveri conten enti. particelle p 1iocolissime~ di :1sfalto e sen1plicemeilte inalate possa no· essere la causa di n eo·p l.asie :ROlmonari . Quindi l 'an.alisi d ei fatti sperimentali non autorizza ad applicare i r isultati ottenuti alla • t:pec1e uman a . . La questio11e d ella possibile azibn e etiologìca de lla polvere delle s tra d e asfaltate nella ('Omparsa dei tumori prin1it ivi del polmone d f:ll 'l1omo 11011 è ancor a risol1J ta . Occorrono a11cora ulteriori studi sperimentali su animali diversi dal topo ·e statistici , anatomopatologici e clinici sulle varie categorie sociali e specialmente su gli individui cl1e per ragione del lo·r o mes tiere so·n o costr·ette a d ina l are quotidia na mente polverre d elle stra.d e asfaltate. ~

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DIVAGAZIONI La coltivazione nell'acqua. :È nota da molto terr1po la possib·i lità di fare

vegetare le pia i1te f orn·e1tdo lor.o ,5em1p1licer11ente acqua -e so·s ianze n1i11erali. La na~ura ci offre nel n1are un e e111pio immenso d1 questo fe·n omeno. I vegetali che forn1ano il fitopla11klon hanno la capacità di uti: li7zare per il loro sviluppo l e ac1que del .m are, che a1tc1l1e nl mon1ento d ella loro massirna c?1,lcen~razio. ne , co11tengo110 una piccola quant1ta . ù1 sa11, 3U-±0 n1r1i.g·r . di fos fati e 50 rr1mgr. di .nitrati per metro cubo. C·e·r to il &uolo fertile ne è n1olt0 p1iù ricco percl1è contiene in media 200 gr. di nitrati e 1-2 Kgr. di fo sfati per to11neJl.ata . Ma nell 'humus qu2ste ~osla1t ze nu trili' e sono in gran ilarte n.ssorbit~ d agli eleme11ti solidi. Nell'acqua 111,·ece sono integr almente. disciolti e direttame11te as&in1ilabili. La flora marina r1ou è lin1itata all'orlo di alghe fisse che vegeta lu1n go le coste. In effe.t ti si es tende su tutta la superfi cie del mare con il plankton vegetale co·s tituito e. ssenzial~ rnente da altyl1e unicellulari (diatomee perediP.Ìene). Lo :--Lralç> nel c1uale si elabora que. ta mate1 i.a vi,1ente sot1 o l 'influe11za dei ra.g·g·i solari h.a uno s1)'e1ssore n1edio di 1·00-150 m etri. Pertanto Ja produzione del fito plantkton è e·n or1•1e : Atkins ·~alco la ch e n ella i\fa nica se ne producano ogni arino 1400 tonn ellflte per cl1ilo111et ro .111adrato. (~ran cal cola ch e nel fiord di ()&lo si formino i11 un giorno &ullo strato superficiale d el n1are due to11r1ellat e e me·zzo di glucosio per chilo111etro quadrato. La vegetazione n1arina è notevoln1ente ]} ÌÙ .abbondante <li quella d elJe terre emerse. P. De fosses (Presse 111 édicale, 25 febbraio 1~139) prenden.d o lo i.spuuto da uno studio di J\1. Truffaut s ulla colli vazione ne]l 'aciq ua t·icorda ch e tutti i fitofisiolog i hanno p·r aticato culture St!)Crimentali di vegetali supe.riori n·ell 'a1c1q ua . Porlier fece gern1o·gliare un eme di mais offrendo alle su e radici una soluzione puramente minerale con1p0sta di nitrati , fosfati,. cloruri e solfati di calcio, potassio, n1agnes10 e ferr6; otte11n e· una pianta esuberante che do·p o avere utilizzato , iner:crè l 'a,s-similazione clorofillica, le poche riseirve del se.m e, forrr1ò i suoi tessuti a spe.se d ei $ali minerali. Da circa tre anni i meto1d~ di. colti,razione dei veget.ali in ambiente liquido sorto pa.ssati dai tentativi sperim·entali d ei laboratori alle realizzazioni dell'industria i1er la produzion,e di fiori, frutti e legu1ni. In America, g razie all 'irnpulso dato dall'Università di Califo·r nia , si lè riu sciti a l)rodurre in grande con la cul tur~ in acqua pomodoTi , b.arb·a bietole, caro·t e , raVIzzoni, patate e fragol e. e già tre .stabilim en ti lavorano per mettere sul mercato ]e. • gum1. 1

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SEZIONE PRATICA

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111 Francia 1,ruffaut e i &uoi collaboratori Ham·p e e Lefoin han.no fatto al riguardo e~perienze rr1ollo interessanti nei loro laboratori di Versailles. · Per ]a coltivazione delle JJiante occor•r oILO innanzi tutto vasche con conrpartimen1 i stagni nelle quali si pone la soluzione nutritiva: . L~ vasche devono avere pareti inattaccab1l1 oaJle so5yanze co1n tenute n ell'acqua, e devono essere ricoperte da griglie ch e 1Sosten~c1no le pi.a.n~e !Ilanten en·dole al disopra d el 11,·ello d el 11qu1do, perch è a contatto del1'accrua le parti delle piante che non siano le r adici sono co:i ldannatc alla putrefazione batterica. disopra delle g riglie si trovano piastre d1 f1b·rocemento con fori attraverso i quali passa110 gli sleli dell e piante. Ciò per ott'enere cl1 e il liquido rimanga all'oscuro: la luce fn1 ebbe atrofizzare le ra·dici e favorirebbe lo sYiluppo di algl1e ch e e1Riaurireb·b ero il mezze· nutritivo. Le soluzioni devono corrispendere ·alle ei&i•gP11ze di eia cuna lJia nla coltiva. Gli elementi ir> dispénsa.bili ,sor~o : l'azoto sotto forma di $.ali arr1moniac.a li, il foSiforo sotto forma di fosfri1 i sclubili 0 talvolta d'ar ido fosforico libero , il polOJs.sio sotto forma di cloruro , solfato, fu·sfato , llitralo, il sodio sembra poco n ecessario , il c.alcio sotto forma di nitrato il ma. .sotto forma di solfato , il ferro,' Io zolgnesio fo, ed infi11e il boro ch e semb ra agire a dosi Jr1inime (ormone minerale). Gli elementi ch e d Pvono esse:re particolarmente abrb o·n danti sono l'azoto , il potassio, il fosforo, il calcio. Occorre i11ollre verificare il p.Jl della soluz~one , ossia il g rado di acidità o di alcanità, avvertendo cl1e è j)referib·ile una reazione leo-. n ge.rn1ente acida. La !5oluzio11·e nutritiva deve avere un liv·e llo costante ed una composizio·n e ·determinata si d eve quin·di aggiungere r egolarme.n te una .soluzione di d e terminala co,n centrazione allo scopo di n1anten,e re cos tante la con1posizione. N<t;lla maggioranza dei casi occorre riscaldare la soluzione preferibilmente a m ezzo di r esistenze ·elettriche controllando la temperatura a n1ezzo di un termo tata. I risultali ottenuti con q•u esto i1rocedirr1ento serr1brano m eravig liosi. Gli an1ericani soste11go·n o c}1e si p·ossono otten.ere 22±0 ettolitri di patate ·e 551 tonnellate di pomodori J)e r ettaro. Truffaut 11a ottenuto piante di po1nodoro ch e hanno raggiunto quattro n1etri di .-11 tezza in centodieci gior11i e ch·e dettero ciascuna da cinque a sette chilogrammi di frutti . Le piante erano così vigorose da poter e vegetare per pa1reccl1i ann i e rlnre l1na prod~11ione continua d'inverno come d' estate. I~a colti,razio11e nell 'acqrua sembra dovrà avere u11 grande succes o specie nelle r egioni tPrili , m.a calde e fornite d·c:1 cq11a , quantu11quc essa ne csicra 1111110 della rc ltivazione in terre·n o.

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t< IL POLICLINICO

1 medici no11 possono di interessarsi di uria questione così importante per l 'alimentazio1le. La coltivazione n elì 'acqua offre un campo di ricerche fru Ltuose p er i fisiologi desiderosi di stu·diare I.a chi1nica cellulare e l e proprietà delle p ian te ch e si p·otranno modificare variando il loro nutri11ìento . argo·. 1

CENNI (~.

BIB L IOG RA F 1c1< 1>

GoGLIA. Guidr1 pratico di terap•ia clinica. III edizio11e. U11 vol. in-lti 0 di 7-1 9 ·pagg., rilegato. V. Idelson, Napoli. 1938. L. -15.

La cc Guida » d el prof. Goglia - nelle sue 1n·ecedcnti eclizio ni è ben nota a i medici p1ratic i, ch e sann o di trovare in ess.a un fido consigliere per il q11otidia110 ese rcizio professiorlale. Il succed ersi di tre edii ion i di1nostra qua11to es$o sia stato apprezzato. La rnateria è di s1>0.sta per ordine alfab e tico e la ccn sul tazio ne è facilitata a11che da un indice alfabetico alla fi11e. Le indicazioni terap.e utich e ~ ono evide1ltemer11.e I'assate al vaglio d.e lla pratica, in mo·do ch e il inedico tro.v a in et=se quello ch e m ·e,glio risponde a i fini di un 'effi cace1te·r apia. Co1p1iose sono le ricette (730) p, i1on sono tr.ais curate le specialità (messe pudica1n<!nte in nota) d elle quali ormai, 11onostante i severi 1nòniti di alcuni teorizzanti censori , non sì può più fare a m e110. L'utile « iGuida » è completata da 11n 'appendic€ con varie nozioni: posologia dei ri· medi, ora a datta per la som1ninistrazione di que&ti. volumetria abit11ale, ecr. fil . ~1 edizinal-lndex

und Th.erapeul isc/1.es V ad em.e.c1u m.. Diretto da ~i. T. S·c hnire-r. 40a e·d iz . Due voll. in-24°, di rispettive p·a gg. 130 e 312. F . Deutik·e., vVie11 e Leipzig. M. 4,60. Da 40 anni, si v iene pu1bb licando questo huo11 vad emecum per il m ·e·d i co , d al com o1do formato tascabile e ch·e è .g iustamente molto aJ)ip r ezza to. Nel primo volume trova11 i dapp rirna cirra 200 pagine d edioate alla diagnosi e terapia : offrono una su ccinta d escrizion e delle singole malattie poste p er ordine a lfabetico. suffici ente per mettere sulla b·uona s trada della diaignosi, seguìta dalle in·dicazioni t erapeuticJ1 e cau sa li e sinton1atic.h e. Pure ampio è l 'elf'. n Co dei comuni rimedi in cui n e. so·n o inclusi 150 di nu1o:Vi. Altri capitoli sono quelli sul p r onto soccor so, cosm etica, ter apia d-e gli aY velenan1 e nti , ecc. Molte tab elle: sulle do si ntassime, in com.p atibilità d e.i medicamenti, peso 0d a ltezza normali alle varie et à, periodi di incubazione d elle malattie infettive , ecc. Il secondo volun1,e contien e una rivista dei nu'O'V i m ezzi terapeutioi ch e si sono venuti consigliando nell'annata, con i relativi riferimenti bibliografici, la tecnica terapeutica , un 0

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(1) Si prega d 'inviare due i de id era la recensione.

CO]Jie

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dei libri di cui

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[ANNO

XLVI, NuM. 17J

pront·uario ostetrico e vari articoli di aggior11.amento, fra c.u i uno sulle nozioni di elettrocardiografia .per il m edico pratico, un altro sulle vitamine e d a n ch e qui m'Olte tabelle, fra cui una n1olto con1pleta sulle sostanze alimentari, elenchi rd ei luoghi di cura, ecc. È ovivio ch e il libro è d estinato ad essere un fed el·e con1pagno d el medico pratico nei paesi tedeschi. fil . 1

~1.

I,oEP!IB. De . la. sérriio1logie à la tliérapeutique. Un vol. in-8° di 307 pagg. D oin et c:.ie,

P ari s., 1938'. Prezzo 65 fr.s. Il titolo ·di questo libro non deve trarre in irlganno , accon1unan.d olo ad altri che si sono venuti pubblicando a11ni or son o (Dal sintoma éJ lla inalatilia, lnclice dei si11Lomi, ecc.) in cui si elencavan o i sin to1n i princi pali , indicando ]a via per arrivar e a lla diagnosi. '.Ben diversa è l 'impo,~tazione d el lib·r o del 11r of. Loeper, g ià favore·v olmer1te n oto ai medici p er l e sue jdee cl1iare, l 'es1)osizione li111pida cd attraen le e la ·p rofonda conoscenza dei h isogni del ·p1ra ti co. Tra ttasi gui di tanti c~api.toli staccati , di cui 1·a rg·ome11to rientra a1.> pur1Lo in quel c'iclo 1dri con o.8 cenz.e mediche, ell e ])arte dalln se111eiologia per passare a lla di~.gno si ed arrivare alla t er·a 1)ia. · Guardando le cose un po' dall 'alto , l 'A. scor.g e l 'armoni·a s in1m etrica fra il sintor11a e l n. .tei:apia, avanzando il c:o11c·e tto di specificità cl11m1ca, n.e:} sen so cl1e la causa d elle malattie risiede il più spes.so nella produzio.n e o nel1'ecce~so di un corpo cl1imi co nor1nale o n ella produzione di un corpo nuovo . Questa co·n c-ezion p, u11itaria a 11ima tutta l 'opera dove sono trattati molti ·d ei vari piro ble111i ch e si present.a110 al rr1edico, d ' i11'dole ge11erale o sp eciale e che l 'A. 1 d 1~sGute rC!O·n sen so pratico e co11 la ll1nga esperienza ·di 30 .anni d 'ir1.segname·n to . Aocennian10 a qualcuno degli argomenti trattati: L 'insorg·enza ·d E.·i sintomi . n ella rnalattia; L' equilibrio i1u.tritivo; Le· ond.a te leu cocit~rie viscera li n ella digestjone; La diagnosi ir1, en docrinologia; Nevriti digestive e neurot10tpismo; L'au xot er apia; Le grandi tappe d ella terapia; La terapia funzionale a dosi minime; Il dolore, ecc. fil . 1

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A. B. J\iIARFAN. Les éléme:1ts dii pronostic dans les maladie aigues. U 11 vol. in-8° di 80 piagg. J\1·a·sson et, C.ie, P aris, 1938. Prezzo 20 frs. Mollo giustamente I ' A. 01sserva nella prefazione oh e il p1u b1b'1ico perdona più facilmente al madi co un e1To·r e di diagnosi c!he uno di pro.g·nosi; è quindi neces.s ario che il n1edico, se non ha una lunga esperienza pers0'11ale in proipo-~ito , ap1)rofitli di quella d egli altri. R ov-vio che il g iudizio proneis.Lico è essenzialn tente individu·ale, non so ltanto per la persona lità (psichica e cu1tura1e) d el m edico stesso, rna soprattutto per l e caratteristich e individ11ali d e] n1a lato. Vi ~011 0 però d ei segni gerLerici, boni o Tn ali hominis, di cui la presenza


.[ANNO XLVI, NlJM. 17 J

SEZIONE PRATICA

() l'assen za può .avere grar1de ir11porta11za per la prognosi. Es i sono espo,s ti e fficaceme11te d a ll 'A. per alcu11e rr1alattie acute ed il medico c h e legge questi b·r evi capitoli vi attinge 1nollE> nozioni, che g li sara11110 di grande utilità per formulare il giudizio pronostico. 11 primo capitolo , che tratta I.e fe·b bre tifoid e, serve con1e di pro·t olip 0 per molte altre rnalat1ie acute. Son o poi considerate le seg uenti malattie : poln1onile lobare acuta, b·r oncopo lnlonite, difterite, scarlattina , e11docarditi , pericardi ti , 1ne11i11giti acute. fil . 1

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I. •

Bibliog·r aµhie del L11fttahrtm cdizin . Ur1 vol . in -8° di 136 p,a gg . J. Sprin ger, !Berlin, 1938. Sr.rrMIDT.

I proble111 i ch e i 1Jrese11tano 11ella 1ne·d ici11a ae~:eonautic·a sono moltepli ci e comples i e diventano sempre più inte re&~anti , dato l 'e1;orJ!1e .&vilu•ppo dell 'aviazio11e civile or111.ai entrata nelle regolari con ltel.ud.ini e soprattutto per le ll·ecessità dell 'a'riazione n1ilitare. i sono do,1 ut e p erta11Lo affrontare e risolvere moli e questioni di fisiologia e di patolog ia a <·ui una q uarantina d ·anni fa n o n ~j p,e n ava nem;rneno. -e ~ ·u11a m1aravig·lia , qui11dj' r·h e la sola bibliografia p azie11teme·n te raic·colta dall 'Autrice sull 'argo n1ento occ upi già 136 pa g i11e fitte. Essa è divisa per i segu enti .a rgomenti: Ge11eTalità; .Psico fi siolo.g ia del volo · Stud1 sul! 'influ enza delle altezze (1)r-e · ione, azion e de]] a tt:1nperatura e dell 'irra1ggian1ento); Stud1 ·ull '.acceler f-tzrione; Infortuni e st.an ch ez7.a; Tdo11eità al volo; .Ig iene·. Anch e se no11 assolutarnE>nte romp le·to , qt1esto repertorio è cli note,1ole utilità per ch iunq ·11e si occ11 f)l del] ·argomento. fil. 1

Ricordiamo l'lateresssate pubblicazione: Oott. AZECLIO FILIPPINI Dirigente i1 Reparto di Igiene applicata nell'Istitato sperimentale delle FF. SS. in Roma.

PRONTUARIO DELL'IGIENISTA Prefazione del Prof. Sen. CIUSEPPE SANARELLI Manuale ad uso dei medici condotti, degli ufficiali sanitari e di tutti i funzionari addetti alla Vigilanza igienica. Riportiamo alct ·ni giudizi espressi da illustri Maestri dell'Igiene e della Stampa consorella, su questo Prontuario d el Filippini: « Ho preso in esame il Prontuario del dott. Filippini, ritraen.. done la migliore ( è la pura verità) delle impressioni. L'A. ha fatto cosa utilissima e l'ha fatta bene, con amore, con giusta misura, con modernità. Tanto gli studenti che i medici e gli Uf.. ficiali Sanitari ne trarranno indubbi vantaggi». Prof. ODDO CASAGRANDI Direttore 'Istituto di Igiene d ella R. Università di Padova.

t!i4< È un volume che non dovrebbe mancare nella librena del medico igienista, costretto a ricorrere agli ottimi, ma poco maneg· gevoli trattati del Celli, del De Giaxa, del Pal!liani, per ricordare soltanto i manuali di cas a nostra, e al quale non può non tor.. !lare utilissimo il lavoro del Filippini, vuoi perchè di consulta.. zione facile e pronta, vuoi perchè redatto in guisa da risparmiar · gli un tempo non indifferente. Riuscirà utilissimo a quanti fanno scopo dei loro studi le discipline igieniche ~ . (Da " Lotte Sanitarie" • Torino). COSTANZO EINAUDI. I \Volume d i pagg. XVI-564 rilegato in tela. Prezzo L. 52 più le spese postali d i spedizione. P er gli abbonati al u Policlinico ,, sole L. 48,50 franco di porto in Italia, Impero e Colonie. Per l'Es te ro L. 51 .

Invia.re Vaglia Postale o Ch èque Ba n cario alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14 - ROMA.

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AccADEMIE, Soc1ETÀ MEDICHE, CoNOREss1

Accademia Medico-Fisica Fiorentina. Ad un a n za del 28 g ennaio. Prof. A NTON IO 1natismi cronici.

L UNEDEI.

La terapia dei reu-

Adu11anza d el 2 marzo .

la stenosi ipertrofica del piloro nel lattante. Prof. CARLO Col\IBA. - L 'O., rifer endosi ancl1e a 6 casi osservaLi n el passato biennio ne lla Clin ica Pedi alrica di F irenze, descrive il guadro clinico della s le11osi iperlrofica clel p iloro n el l a lta11te, ind ica11do quali son o i dati del decor so e d ella sintoma tologia che s i d eYono t enere par licolarme11te i)resenlj per la diagn~si differenziale, sp ecialmente collo ·s p asmo d el piloro. Egli in sis te ·sopra la n ecessi tà di uria diagn osi precoce, a fine di potere inte rvenire senza indug io, e n elle migliori co11dizioni 111edian le l a terapia ch irurgica, ch e, è l a sola efficace. Nei 6 casi o ser vati la pilorolo111i a è stata segu il a dalla g u ar1g111 e . Prof. Do lt. ENn1co Cul\IBO (p er la parle radiolog·ica). - L 'O . ha e 'l)O lo il quadro radiolog ico d ell a st e11osi pilorica iperlrofica clel l attante, illus trandolo con dati radiografici rig·uardanti esclusivamente casi sottopos ti a pilor o tomia, ed aventi perciò la documen taziou e 01Je r àt or ia inconfutapile dell a s tenosi org·anicn . B Yen ulo alla co11clusion c che si p osso110 co11sider are sin to111a l iche d i questa forma i11 ispecial 1nodo certe p a r Ucolarità del modo d i svuotamento dello s lo111aco in fantile . Cioè, oltrecl1è il ris tagno clel co11te11uto gas trico, prolung antesi dalle 24 alle 48 ore, e più , anche, elemento mollo importante, il r i lardo dell 'inizio d ello svuotamen to d ello stom aco. Con corda cogli A.\. , og gi nun1ero i , per i quali il con ce tt o de ll 'esist enza e d ella 1)o·ssibilità di d iag n os ticar e con for li·ssi1na appr o ·sin1azio11e la s tenosi pilorica organica del l at tant e è un fatto acqui sito. I casi n ei quali i Yerifi cano le condizioni sudde l te d evono con siò erarsi del clo1ni11 io chirurg ico, specialmente poi se an esse s i as·sociano s in1or11i radiologici di s<'on11)en so mu scol~re gas trico. Prof. ANTONIO C-01\>IOLLl ( per la Lernpia chirurgica) . - L 'O. fa una r apida descrizio11e clell 'evoluzione d ei concetti ch e hanno g uidalo i cl1irurg i n el }Jraticare l 'interven lo operatorio p er la •s tenosi ipertrofica del piloro n el Ja lla11le , inizia11do da t ecn ich e con1plica t e p e r g it1 n g·ere alla ~en1pli ce p iloroto111ia exlran1u cosa, cl1e dà r esullali tanto bril]a11 ti. Fornisce i p articolari clella tcc11ica per l 'e·secu zione di que lo int erYento, descriYendo an cl1e la evoluzio11e che su l)isce la soluzion e di coni inu o pilorica . Accenna a qua nto si è fatto ecl a i resultati con segt1iti in I t alia e fuori , ricorda11d o i 6 cas i da lui fino ad ora a(loperati, Lutli con successo, e 1ne tte in risalto con1e i~er ques to ab])ia i111porlan za l 'invio t empest iYo d ei p iccol o J). :ie11 lc al chirurgo. La r elalion e i.' accompagnata dall a proiezion e di numerose fig·ure e di una c ine1nal ografia d ell 'inte r ven lo.

I Segretari : L.

P 1ccH1 ,

A.

G 1A''ON J.


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cc IL POLICLJNlCO »

APPUNTI

PER IL MEDICO PRAT·ICO.

CASISTICA E TERAPIA. Studio so 738 casi di metrorragia in condizioni non gravidiche. Weintrant (1lm er Jour n . of Obst. a.nd Gy11ecology, n. ,3, 1938) dice che su 738 casi di rr1etrorrag·ia non in rapporto con uno stato gravidi·c o, 340 (46 <J~) erano dovuti a fib·r omio1na. La js terec l.o.mia è stato il procedimento più fr.e quentem1ente u sato. Buoni risultati ha dato la radiu.n 1terapi.a. Nelle donne più giovani jl pTocedimen Lo di .. cella è stato la m iomectomia. Prossin10 in frequenza al fibrorr1ion1a come caus·a di emorragia, è stata la endon1etrite iperplas tica osservata in 175 paz ienti (23, 7 %) . Il .semplice « curettage » nei ·soggetti ·più giovani cl.ava buoni risultati nella stragran de maggioranza dei casi , n1enlre in stato ·di me11opau.,a risultati eccellenti ·si avevano con l e applicazioni radiu111. In seguito co·n l>e frequen z.a si aveva la fibro ~i dell 'utero occor-:i in 68 .pazienti (9, 2 %). I ri·sultati migliori sono stati osserYati n el g1"ll·p po ·delle donne in menopausa con il tratta111e11Lo mi.sto << cu·r ettag.ei » seguito da applicazio11i radium., per c ui l 'A. ritiene che in tale co1ldizion e la isterecton1ia sia da praticarsi sol o n·ei e.asi n ei qua li h a fallito, la radiumterapia . 111 2F.' c:asi (3, 7 <J~) si aveva una neop1lasia maligna degli or.g a11i rif>roduttivi. Una relativa imrnunità a l car cin oma della cer, ice è stata no1 uta n·elle pazienti di razza g iudai ca, la qual cosa non si è fatta notare ])er i neopla1s,mi m ·a ligni del corpo dell 'utero e d·ell 'ovaio . Nessun caso di malignità fu osser, ato in 49 polipi (6,6 %) di cui 43 er ano cervicali e 6 uterini. G . MONTANARI . 1

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Un caso di perforazione vaginale in corrispon· denza del fornice anteriore sede di lesione neo· plastica, in seguito ad on tentativo di revisione della cavità uterina. Strappamento di un'ansa d'intestino tenue. Goarigi_one. F. Marchesi (C linica Ostetrica e Gineaologica, febbraio 1939) riferisc e lln caso di perforazio·n e vagina le in segui to ad un te.n tativio d~ r<JscJ1ia1nento utrriu0, con strappamento di un 'ansa iritestinal e. L'intervento lap·arB to1nico n1if:e in evidenza ch e la perforazio ne era avve11uta in una zona di te ss•u to di con5istenza differente dalla nor1na, molle, quasi fri<lbile: l 'e·same istologico mostrò trattarsi di un carcin oma della vagina con sede n1el forni ce ai1 terio·r e. La prese·n za di tale p rocesso morbo o facilitò senza dubbio l a rottura della parete d ella vagina : è da notare ch e il can cro pTim itivo della vagina (c.o1r1e è appunto nel caso riferito) è un tumore che rientra nel gruppo delle neoformazioni rr1aligne rare dell'apparato genital e fem.m inile. 1

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[ANNo XLVI, NuM. 171

L 'inLervento lapa.r oton1ic0 per la rei:.ezione dtll 'ansa s tra,p1pata e per l 'isterectomia ha condotto a lla guarig ione cl1irurg]ca d ella paziemte.

·F. Tosn. La terapia della placenta previa. · V. Adinolfi (La Clinicla Ostetrica e Gin.ecolugi~a, feb1br~io1 1909) esamirta il problen1a, spec1al1nRnte in base ad llno studio di 133 casi di placenta previa ricoverati nella Maternità d·e1gli cc Inourabili » di Napoli. Di es·~i, 13,0 sono st& ti trattati con metodi vaginali ; largo uso è stato fatto del pallone d i Champetier d·e Ribes che, a collo uteri.110 aµe rto', 11a d ato i migliori r isultali . _ Complessivarr1ente, l a .n 1ortalità materna è s1ata di 2, 25 %; quella fetal•e, escll1si i feti P.r e1norti a ll 'in LeTVe11to e quelli di peso i11fel1?re ~ 2500 g., è stata di ~ %. Ogni ~cherr1.a t erap,eutic.o, in ten1a di plaCf'nta previa, risulta di scarsa utilità pratic·a ed og11i assol utis1110 terapeuti co è piuttosto dnnnoiso. Si dovrà, i11vece, di ' ''Olta in volta, tener conto della pair·ità, dello siato d el collo , de 11a gravi tà dell 'e1norragia, della vitalità del feto, ·de11<.t presen za d1 ·distoci e associate. Nella forn1a di 1Jlace11ta pre, ria parziale, a collo uterino preiparato, la lar•ga rottura 1delle n1embrane, seguìta o n on da estrazione d el frto, è intervento da tentare sempTe e ohe dà ot 1imi r isultati. L'A. si soffe.rma p·a rtico]arme·n te sull'11so del pallor1e di Cha1r1pt~e·r, ch e deve conservare un pc>sto in1portante in terapia. Applicato co·n g iusto ·d iscernimento e con tecnica corretta, è c·a paoe di rendere i più preziosi servigi. La sua in1dicazione p rincipal e è data dall'emorragia che ir. sorg.e; al 7°-8° 1nese di gravidanza, a collo uterino impreparato, in qualsiasi_ situazio·n e fetaJ.e, in qualsiasi tipo d'inserzione, in qualsiasi C<'.1-n dizio·n e· di vi talità o m eno del feto. Nei casi di grave metrorragia, a termine di gravidanza e a collo uterin.o assolutamente imp-reparato o j n casi di distocie associate (primi1ra rità atten1pata, di &tocie anatomiche del col lo, viziatura pelvica) sarà doveroso ricorre.re a l ta.g lio cesario·, per cui si p1r·eferirà quello transp1eirito neal e sinfisario, di cui i grandi van taggi sono ormai uiversalmente riconosciuti. 1

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Contributo allo studio della diagnosi prenatale del sesso. G. Arrnelliui (Clinica ostetrica. e ginecologica, feb·b raio 1939) de&i·derando portare un co11.tributo allo studio della diagnosi prrenatale d el sesso ch e ha appassionato tanti rioercatori, ha voluto studi·a re il comportamento del~a :reazione outanea .aller.g ica dell'organisrr10 della donna gravida di fronte alla iniezion-e intracutanea dei più recenti estratti te-

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[ANNO XLVI, Nul\lr. 17 J

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SEZIONE PRATICA

stico1ari del co111n1ercio (1'estis dell 'I. T . R., Erugon Bayer, SLera11d-ryl di Maestretti, P era11dre1t di Ciba, E~tratto di testicolo di Richter e Test<)viron Schering) i11 ra1>porto alla diagnosi i)renataJ.e d·e1 sesso. La conclusione a cui è giunto l 'A. dopo le ~ue ricerche è che in tal modo nor1 si può affatto stabilire la diagnosi -prenatale del 1&esso prob·a bilmente perch·è la quantità di ormoni testicolari imn1essi dal feto n1e] circolo materno o è nulla o è talmente lieve da ef;Sere rc.. pridartte11te distrutta o elin1i11ata dall 'organi.5mo mater110, il quale perciò non risulta affatto sensibilizzato ' 'erso estratti testi co·l ari. F. TOSTI.

La patogenesi della scàrlattina in ambienti sen· za scarlattina. -vv·. Schultz (1'1ii1icli. nied. Woch ens. e J\f ed. -;11 eit, 11 marzo 1 H39) riferisce s u due casi ·d i scarlattina chirur.gica (un uomo di 46 anni ed una do·n na di 3'4) arr1n1alatisi di tipica scarlattina chirurgica in un an1bient.e d el tutto fJTivo di &carlatlina; l 'osped1ale per scarlatt.ir1osi si trova oltre la casa di abitazione d el personale ospedaliero al difuori d-el recinto ospeda]iero. Entrambi i malati risultavano precedente111ente immuni, come lo dimostrava la capacità di estinzione de1l loro siero. Entram·b i d6vorto .:l'ter contratta un 'infezione cc muta » Ol>J)Ure - c.iò cl1e ·è rneno verisimile - . furo·n o infettati da qualche perso.n a del loro ambiente con infezione' cc n1uta ». Che la -violenza dell 'infezionie no~ costituisca di 1p1er sè un fattore ·d :importanza decisiva nel d etern1 i11i&mo ·d ell ' i1tfezion e scarlattinosa, è dimostrato dal fatto che tali piazie11ti , in cui la isoarlat.tina si manifestò dlo·p o I' o·p erazione, fl-r.ano ·da considerarsi come immuni, oltre ch e per i seg11i d 'in11r1ur1ità, auche per la loro età. L'ocèasione per lo sviluppo d ella malattia va ricercata nel cam.b iame·n to di disposizione reazio·n ale v·c1rificato.si ·per l 'operazione, condizion·e a cui , pe.r la donna, si· aggiunse le~ stadio premestruale. E11trambi i e.asi dimostrano l 'importanz.a dell<t c1ostituzione e della di~pos1zione reazion:ile per il n1anife&tar si a.e.Jl<t sca:rlatt.ina. fil. 1

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IOIENE Bonifica integrale e riduzione della malaria. U11a delle i11aggio·r i realizzazioni del Regi1nr fascista è la bonifica integrale. Il direttore generale di questa g randiosa opie ra, dott. E. Jandolo , in una relazioin e presentata al 3° Co11gresso internazionale sulla malaria e p ubb.Jicata nella Rivista di ~falariolo·gia (1938, n. 6), ha esposto e docil.11nentato le direi tive seguite e i ri~ultati raggiunti. N-e lle zo•n e sogge.tte a bonifica integrale, l a bc>nifica idraulica viene com·p.Jetata e consolid.a ta dalla bonifica agraria; l'una e l'a]tra 1

so110 fia11ch eggiate dalla bonifica igienica, finchè quest.a non sia resa su1)erflua dalle nuove, condizior1i an1bientali, ch·e llortano ad elimi-. n.are durevolu1ent.e la n1alaria ed altre malat-. 1i e cosi detto cc rurali ». La massin1a espre&sione della bonifica integrale è data dall'Agro Po·nti11 0·: una intera p1·ovincia è stata, per tal modo, r estituita ali ~ ] talia . Do1 p o aver11e sistemato il regime i·drico, si è intensificata la cult:ura , affid'a ta all '0-l)era Nazionale Co1nbattenti, che ha creato mig liaia di poderi, case coloniche e nu111erosi <.."entri di popolazior1e; al te1npo stef;sO si è q11.a1si elir11inata la i11alaria dalla vasta zona. Prima della bonifica questa i11cideva per1 nanen tement.e con una p1 r opo·r zione dell'8'0 %;: in 10 anni si è ridotta l:incid·enza a meno del 5 % 11ei soli n1eis i di ntassi1I1a malaricità. Durante il 1933, con una po·polazione n1edia aggirantesi sui 42.000 i1i.dividui, i casi di malaria primitiva, verificatiRi in tutto il territorio pontino, furo·n o 1189 .. Nel 1931, con una popoJazione n1edia di 64. 000 irLdividui , i casi di malaria i:>rin1iti va furono 556. Nel 1935, C-01n t111.a po.p1 o lazione mensile quasi ide ntica a quel-. la del 1934, a lutto il 15 ottobre i casi di malari.a prirnitiv.a e:r ano solo 13. L 'endemia è· ora praticamente scon1parsa. A questo' risultato , tanto più mirabile quanto più .si pensi alle gravissin1e condizioni malarioJ1e del territorio Pontino prima della bonifica , hanno certamente co ncorso tutte lefJT0,1videnze a <lotLate: dalla piccola bonifica· alla · profilassi chin1ica, alla difesa moc-. canica delle abiLazioni, alla cura sanitaria più completa e tempestiva, ma si ha ragione dì pTe~u1nere che un 'influenza predb111inante variconosciuta a qt1ella t.otale rinnovaiione del-. l 'a.1 nbiente fisico ed eco·n omico che la bonifica ha ope.r.ato·, ripo1tando -: corn e disse il Duce· - « ]a vita dove da venti secoli dominava la:. 1norte ». G. A. 1

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LA B ORATORIO

QPIYilClc i iG ~

L'indice lencopenico nelle malattie cutanee. L'indice leucopenico è il rapporto fra laleucocitosi a digiuno e la leucocito. i 45' dopo il paFJto, nei soggetti in cui qu·esto determina una diminuzio11e, invece del fisiolo.gico aun1ento dei globuli bianchi. La rioe·r ca di que-. st3 leucopenia c1ig estiva si chiama anche cc prova di Vaughan » (vedi Tuft, Cliriical Allergy, 1~33) . Ro&t l 'ha recentemente applicata alla di1nostrazione del1a origine allergica di alcune tnalattie cutanee, traendon e risultati anc.h e curativi, media11te la dieta di eiliminaz;ione slabilit:l sulla base del cc1mportamento d ella leuco·p enia dig·estiva (Klin. Wocl1., 11 febbraio 1

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1<).. ;),, 'J) . L 'A. riti ene sospettabi le l'origine allergica n on ::>oltanlo del]~ eczema e della pn1rigo degli asn1atici , ma anche di tutte le neuroder-


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:e 1L POLICLINICO »

rr1iti, quali la pr:urigo di Bei&nier , l 'eczen1a cal] o~o deìle piegh e cu tanee, l a d ermatite lichenoide, ecc. l\1e1ttre per la din1ostrazion e d ell 'esistenza di u n allergene r espirabile n elle sindiromi di a ller.g ia r e51>iratoria sareb·b ie . fondamentale l :applicazio ne della ca111era di prova , secondo Sto:rn1 van Leeu\\·en, scar so val or e avr,e·b b ero seco11do l ' A. l e prove cuta11ee ed int.r ade·r micl1e per SY.éla r e -g li allergeni digestivi. L '.aller1g en e digestivo ·d,eter111ina la ·e.risi en1oclasica e di questa. la l eu copeni a è il .sintom.a più co stante e più c-01no damente apprez zab·i le. Secondo l ·A. la prova è p ositiva quand o 45' dop10· il pa~to o si trova una din1inuzion e d ei l eu cociti, o n on si trova \'a riazione d('] lt>r o nun1ero. Un a un1ento di m .en o d~ 500 elen 1e11 ti d eve fare dichiarare so1&petto l 'a lime11to corrispondente. Si l)UÒ p·r escriv·ere una dieta, ch e sia fatt a solt anto di alin1e11Li controll ata111e11t e lcucocitogeni. Si è osservato ch e la guarigione di mal attie alle rgi ch e c ui an ee i a ccor11·p1ag-na alla g uarj g·io11e ·di conten1poranee malattie all cr gi·c1h e re~ piratorie, e·vi d ente 1nente d ovutr allo stesso a ller g·en e di·g esti vo. Si è osservato ch·e una sosta11za alin1 cntare a lle rgene,· può a d u11 d e Lern1i11ato n10·111 ento perder e r:ara tter e d i a ll er gen e. L'e5i tenzn di una 1l:eu cocitosi infettiva o • n1estrua le n on n1aschera l a leuco11enia e111 0c la ica digestiva, che anzi spesso appar.e, in tal i ·1)eciali cond izioni, più evid ente. 1

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M.

COPPO .

MEDICINA SCIENTIFICA Funzioni autonome alla corteccia cerebrale. G·li s tudi f.att.i sull 'argor11er1to i11 d ican o cl1e la co rteccia cer ebral e controlla le reazio1)i ter111ich c, la vasocos Lrizio11 e e la va 0 d ilatazione, l a fr equen z.a d el polso e d el r e&J)iro , la dilatazio11e c.l ell .3 ;piu·p ille, le t cazio11i pilom otri1oi e IJ.:e udon1otrici , l 'azione gastroi11testi nale e la c o11t razion.e vescicale. Il car at tere di que t 'azione cortical e varia , percl1è è sim pat.ica e par a$i1n pa lica e1 dipende i1ell ,uo1no, d all e condizioni ger1e.rali , e, n el] 'anim ale <la e perin1enttJ , d~ 1 t~po <l '.an estesia usato.. R. I .. C:r,)rt.ch ·e J. I\.ermut Tb om son (Jou.rn. of .Nervo11s an~d m en.Lal d'iseases., marzo 1939) C<>ndusseiro degli e.sp erirn e11ti su cani, gatti. e . . SCJ 1111n ie. Nei gatti eb1b·ero dilatazione pupillare l~rga do1)0 s tirrtol ,'.\zio1Le d el g iro frontal e o di quell o sj g·mo idal~. La ·dilaLazio.r\e invece n o:n era cos ta1' Le n è a1n pi:l colla stimolazion e d el].a parte aitleric re d el g iro later.alc o d i quello coro11ale. La zone più sensibili sono tate quelle a 1to1no al sole.o crociale. Trattando· i di r eazio11e im1)a tica, fu paral iz7~a to il impatico coll 'erg·o tin.a; i)erò, n1entre .~i ebbe s ubito ros lri7ion e pupillar e, i ebl1e u...~ualn1 e nt e dilata1

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[ANNO XLVI, NuM. 17)

zione Jopo ~ti1nolazion e corticale in un caso in c ui fu ado·p erato 1 mgr . di ergotossina, r1 e&su1 ta dilatazion e in un caso in cui furo110 a doperati 3 mgr. di ergo Losisi11a. Gli stessi ri&ultati died ero g li esperime.n ti s.u i• cani.• Nelle scir:r1mie si aveva dilatazione pupillare i1e1· &timolazio11e dei tre quarti s uperiori ·d el g iro preoentrale o della parte .su1)eriore d e·l giro frontale ·Con ecc·e·zion·e del polo anteriore . Nelle &cimmie le r eazio11i era110 state bilaterali in tutte meno, una . La sLes a zona corticale ch e produceva dilatazione p u p illare produceva cambiame'nti d ella pressione arteriosa (in general e aumento, r.are ,,,olte din1inuzione) nei gatti . Nei cani ·g li effetti dello stimolo sul la p r essi one furono molto inoerti , J11enlre nelle sci1n.1 nie si ebbeto cosla11tem e11te n1odificazio11i per .stimolazione di qualunque pa.rle d ei du e ter zi superiori del g iro fro11tale SUIJeriore e di ]:J•orzione1 d el g iro precentrale. Le s tesse zo11e corLicali stin1olate, pro·ducevano .au1ner1 to d ella fre·qu en zc.i del p·o lso n ei g·ntti , a zior1e .d ub bia n ei can i. Nelle &cimmie la zo11,a sen sibile ca p·a ce· di n10 dificar e la f requenz.a d el polso era più c•1sle:sa . Durante gli es p·erim enti ùi .stin1olazione co rti cal e si 0sserva r0,no altri fa tti. ab·b ondante deflU!5SO• di saliva, di tipo si eroso come si ha per s tin1.ol~.zion e sim1piatica. Inoltre si osser·varono rurrLori .addomina li , m inzione1 ·e d efeca. z1on e. Gli AA. riten g·on o .c1h e l a corteccia agisca su 1ul to il sist.en1a au Lonomo co111plessivamente piut1 oslo cl1 e ~u d et er111inate parti, e ch e questa pi!.·o·pirietà ap parLen ga so lo ad una parte d·ella curteccia i1ettame11te ci rcoscritta. . Le r eazioni Ei ulonomc ·d~ o·r ig in e :~o rticalé n o11 dipendono dalle conne::;1$io·n i n ervose colla r e.g·ione ri1otoria, Jna ·dagli impulsi se11soriali rac:oolti r1ell 'ipot.!l.larr10·. I11ollre 11on ci sono · zone cortic.ali ·d el simpatico separ ate da qu.e lle del parasimp1HLicc. L. 1

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VARIA La statura degli svedesi. È stato portalo· a t e·rn1it1e con la consu eta cliligenzn. e preci sion e d al! 'U fficio Centrale Stati•$tico di Stocr.ol111a h a co111piuto un 'inchiesta ~u1l a statura d elle r ec·lute svedesi, in que sti ultin1i d ecenni. Nel 1885 l 'altezza m .e dia dei o-io vani R•o ldati er.a di 169 ce,n t.imetri , nel 1905° di 171 , 3•, n el 1925 di 172,3, oggi è ·d i 173, 1. Poicl1 è l a statu ra n elJ a magg ioranza clegli uor1tini, au n1 e nta d a i 20 a i 27 anni di et ~-, i11 r agio 11e di un p·aio di centimetri, ne risulta che la talura 111edia degli svedesi oggi è di n1. 1, 75 abbondanti. Essi vengono· a costituire il ])O i)olo più a l Lo d ·Europa. Gli scoz1esi r a nn o· a i ung·ono una m e<lia di 174 , 6 centirr1 etri , ed i ruis si ·di 174: ,8 . 1


' [ ~\NNO

Xl. VI,

Nu~r.

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SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE La. riforma della Previdenza Sociale.

Nel Vcnlennale d ella Fondazione d ei Fasci clj Con1battimenlo, il Consig lio d ei ~1inis lri ciel 15 111arzo 1939 ha approvalo, su proposta d el Duce, u11 djsegn o di legge con cernente il rjordi11a111enlo della })r evide nza sociale. . . . . Ceni tale provYedimenlo si realizzano l e <l1rell1ve date dal Duce e g ià npprovale dal Gra11 Co11si o-lio d el Fasci smo in rna teria di 111iglioran1e11 lo dclle assic urazioni sociali , e cioè: l ; Si miglio ~a tutto il cong~gno d ella as~ic.u­ razio1>e ol)bliga loria p er 1'invalidi\~ e la ~ecchia 1 ~; 2) Si al1menta l a mi sura dell 111d.enn1tà c~rri­ spo·st a d all'assicurazione contro l a d1soccupaz1one involont aria; 3) Si es tende all 'a icurazione tubercolosi il principio d ella 1nag·giorazio n e d elle indenni là iii relazione ai figli a carico; 4) In luogo clell 'ass icurazion e di _rria lerr1ità 1imitata alle l aYoralrjci <lell 'indus lria, del comn1er cio e d ell 'agricoltura, all o 1s copo di i11dennizzare l a perdi tu del sal ario d uran le i per~odi d.i riposo obbligatorio. s 'i stitui1sce l a nuova ass1c~razion e p er la nuzialità e la natalità, allo scopo cli provvedere più l argamei1 le e compio t amen te alle necess~tà della famiglia sia al momen lo d ella su a formazione ch e a quello d el suo accrescjme11 lo, gare11 Lendo in caso di matr1monio di u 11 assicurato (uomo o donna) ed an ch~ di una figlia di a sicuralo, o i11 caso dj_ nasc ila di u11 f iglio cli assicura lo, un corrispondente a·ssegn o . Gli a sse a ni di nuzi ali là, per evid enti rag joni cli car allere d emografico, sono sotlopos li all a condizione ch e g li sposi i1on supe rino i 26 anni , e quelli di i1alalità sono jn 1ni·sura crescen te secondo l 'ordinJ di gen e razion e di ciascun figlio.

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La. campagna antit11bercolare.

Il Ministero dell 'I11 lerno ha diramato l a egu c11t e circolare al Governatore d i Roma e ai Prefet li ciel R egno: L a campagna a ntitubercolare, che si svò1gerà nel correnlc an no, r iveste un carattere di particolare 1mportan za, d a lo che tlna parle d ci prov~nti sar à des lina la al finanziamento ' d ell 'as icuraz1one obbliga toria co·n tro la Lubercol osi d ei m aestri e1e1nentari e direttori didalli ci , di <.:t1i al R. D. l egge 21 dicembre 1938 11. 2202, secondo l e nor1ne cl1e saranno stabili le' con provvedimento l egj slativo , in corso rli approYazion e e il re~ta11te ~s~rà d ~ _ci~­ scun Consor zio impi ega lo per inten sificare il ricovero dei malati di t}:>c. apparten enti ~Ila G. I .L. ! 11on abbien Li, su richi esta dei Comandi F ederali ai quali i Con sorzi provinciali a11lilubercolari co1nunich eranno la somma a disposizion e p el ricoYcro cii c ui sopra. In vi s ta di ques to nuovo e alto com])ilo sociale affid at o alle mai1ifestazion i an11u ali an titubercoJari , nell ' i11 Leresse dell a benc1nerita cl asse d ei 1narstri eleme ntari e direttori dida ttici e p e r l a dife·sa d ell 'infanzia, occorre ch e sYolg ia t e il n1assimo personale jnteres am en lo p er il pieno su cce so d el1 .:t cam1)agn a, la quale compre nd erà, co-

nie n ei decorsi a 1111i , la G iornata d elle Due Croci fi ssa ta al 14 ·n1agg io p . Y. , e ]a Yendj la d el fran cobollo a 11 lituber colare, cl1e avrà inizio lo st e.sso g iorno 14 111::tgg io e continuerà fino al 7 &"iugno J). v.; cl a t a in cui clovrà cessare improrog·ab~ln;ie~­ t e ogn i inanifest az io11e clel gei1 ere, a qu al siasi t1to1o. L 'in carico d ell 'organizzaz ione e d ello SYol g in1ent o delle d e l le n1alliie lazion i è s lato , ai1che que·st 'anno 1 affida lo all a ])en e1l1erita F edcrazio11e Nazionale Fascist a per la lolla contro la luber colosi, la quale si aYYarrà, co111e nei d ecorsi a11ni , della collab oraz ione della Crocr Rossa I talia na. Inollre ilella riunio11e di una ap..,Posi ta Commissi one ì\{ini s leriale p er 1'approvazione <lel programma d ella IX cam1Jag11a an tituber col arc - presieduta dal Dire l lore Generale d ella Sa11 ilà Pubblica ecl alla quale l1a11110 partecipa lo i rappresen lan ti cli S. E. il l\iiin i sl r o Segr e tario d el Partito Nazionale Fascista d ella Cr oce Rossa I tali an a, d ell 'l s li tut o Nazjonale Fascis ta d ella Prev id enza Social e, d el1'0 per a azio11ale l\1alernità e Infanzia, ' il Capo clella DiYision e ch e tr a l la i servizi anti Lube;rcolari , il rappresenla11 le d ella Fecl cr azione az . Fascista p er l a lolla contro l a tubercolosi e quello d c i Consorzi pr0Yi11 cial i antil ubercol ari in per ona d el Direttore del Con . orzio di Roma - si è avu la la ass icurazi o11e cl1e il Partilo Nazionale Fa•scist a, attra,rer so le su e or ga11izzazioni, darà l a su a au l~rc­ vol e collabora zione allo SYolgimento delle manifcs lazion i relat jye ~.cl analogo appoggio sarà dato dal ì\[i n i~ l e ro d ell 'Educazion e Nazion al e; di n1odo ch e il ro1npilo cl ell 'organizzazione e alluazione n ell e i11gole Provin cje sarà n ot cvoln1ente agevola lo, l)Otendo , -oi fare ·sicuro affida111 ei1to sull a effi cace cooperazione di ClLÌ sopra. Le i tru zioni circa l e i11 oò alit à di esecuzione e ]a .for11itura d el r clatiYo 111a leri al c di propag·a11cta e di Ycndj la .al pt1bblj co ara11no, fra breYe, ? iro.111 a t e d a d et1a F ecl er az io11 e, 1enu lo conto d e i se1 ,-rruen li cr iteri <li 111assi111a fi Esa1i dalla pred etta Co111missio11e Mini. leri al e : 1) lin1 i la r e l 'offer la al pul) bli~o a fiori f~cs.chi e ad un d istintivo cl i m e tallo raff1g urante gli embJ e111i della Croce di Lore11a e d ell a Croce I-lossa e r ccar1le l a indi cazion e cl eJl 'an110 d ell 'Era Fascista; 2) ado ll ar e, oltre ai francobnJJ.i c l1i ud i-l~tl era diffusi n ei d ecor si ann i al })rezzo d1 L . 0 ,10 d1 forn1a Lo normale, allri di forrna lo g rande e cli vario prezzo ])C l' ei1l i, ·organ izzazioni , i sliluli, ditte, ecc. : 3) cliran1are, 1)er 1'affi'ssione in tut li i Comuni clcl Regn o, un unico cartello <ìi propaganda, ~on: t enente co11ci se frasi sui can oni fond an1ental1 di clifcsa dal contagio, n on ch è orn a111en l i di raffigur az ioni allegoriche. Confido c h e l a ca1npag·na antituber colare, assur la a particol are irnportanza e snel!ita. _nel s.uo svolg imc111o, non mRn ch erà di .cl a~e i p1t~ _lusing l1ieri risulta li ed al rigu ar?o .vi r1Yolgo ,._1, e pr~­ mure p er ch .3 tl1tl c le eu erg1e 1n ter essale siano clir et te al r aggiu n g in1e n lo dei fin i cl1e l a ~a 1npagn.a si propone, n ell 'interesse sociale d ell a difesa san1i.aria della razza. Attcnc'o un cortese, "Ol1 ccito cenn o di riceYutn e di a ~ j : ura z. ione. · .1?el .\Ii11islro: F.to Bl:FFAR11\r.


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AMMINISTRAZIONE SANITARI~ L'obbligntorietà della vaccinazione antidifterica. Il Con siglio dei Miniis tri del 15 n1arzo XVII ha approvalo uno schen1a di di ~egno di l egge concer11enle l 'o})t,ligalorietà della Yaccinazione antidifterica. . Gli studi ed i con troll i effettua ti sull a efficacia imn1unizzan te della Yacci n azione antidifterica ha111io indotto a ritenere op1)orl una tale obbliga1orietà. In accoglime nto, pertan lo , di analogo voto .espresso dal Consigli o superiore di Sanità, è stato approvato questo schen1a di disegno di legge col quale ·s i s tabilisce l 'obb~jg·o clella vaccinazione antidiftericJ p er l11tti i ban1])ini, cl al seco11do al dec imo anno di età.

Cronaca del movimento corporativo. 11 rnd11no dei medici a Carbonia. L 'au .. })icio del Duce , cl1e gli Italiani, vi·sitino Carponia, la città nuoYi irna che è testimonianza sicura delle capacità cos lrul liYe del Rcgin1e fa scista , è stato accolto dal Sindacato nazionale fascis ta d ei m edici. Il giorno 2 april~ si è te· nuto a Carbonia l'ultimo raduno interpcovinciale sinclacale inde tto dal Con1111issario 111inisteriale, sen. Raffaele Bastianelli, con la parlecipatione anche dei Segrelari dei Sindacali delle altre provincie d el Reg n o . I eegre1ari di Cagliari, ,Sa·ssari e Nuoro hanno esposto la situazione sindacale, professionale e culturale delle rispettiYe J)rovin c ie. Il Commissario ministeriale illu s trò qua11 to finora è s Iato realizzato dal Sindacato n azionale fascista dei medici. 1

CONCORSI. Posti vacanti. ALESSANDnIA. O·pere Pie Ospedaliere. - 9 assistenti; titoli ed esami ; et à limite a. 30. Scad. 6 maggio. Rivolg·ersi Segreteria. ALESSANDRIA n 'EGITTO. Ospedale Italiano cc Benito 'Nlussolini ». - Concorso per titoli eLi esami a prir11ario ostetrico-ginecolog·o, fra n1eclici italiani che aphiano cortseg·uita la laurea in una Univel'Silà del Regno. J~ l à limite ,)5-45 anni. La nomina è subordinata all 'autorizzazione 1)er l 'esercizio della professio11e in Egitlo. Onorari })Cr le operazioni e per i parli d elle ricoYerate paganti. Per i primi due anni I 'Ospedale garantisce un minimo di lire egiziane 500 annue. È consentilo l 'e·sercizio della libera J)rofe ssione. Chiedere co11ia del bando. Documenti al 1Iini t ero della Educaz. Naz. (Direz. gen. della Istruz. Super.) i11 Ron1a. Scad. 15 luglio 1939-XVII., AscoLI PICENO. R. Prefellura. Assistente pre.. so la Sez . n1cd. 111icrograf. del Laborat. prov. rl ' ig iene e profilassi; sti}). L. 9000 ; indenn. suppl . L. 1000; 5 quadrienni dee; c . Y. Età l imite 32 a. al 31 cli c . Scad. ore 16 <lcl 31 n1aggio.

BoLz \NO Ospedale Civil e. - Prin1ario d ella Diyj ion e m edic a; primario della DiYisione cl1irurg ica; tiloli ed esami ; età li1nite 45 a. Scad. 31 rnagg i o Ri,·oJgcr si alla Direz. a111111i11istratiYa .

[AKNO XLVI, NuM. 17]

CuNEO. Ospedale di S. Croce . ·- Assistente medico; titoli; età limite 35 a. se di prima nomina, 40 a. se già in servizio presso al tri ospedali. Scad. 29 aprile. Domanda alla Segreteria. FoG·3IA. Ospedali Riunili. - Due aiuti chirurgi ; età limite 35 a. Un assistente; e là li1nile 30 a. Titoli ed esami. Scad. 30 apr. Rivolgersi Segreteria . GBNOVA. Spedali Civili. - Primario specialisla delle. malattie tropica! i e subtropicali; titoli ed esami; L. 6000; il concorso è ri·servato ai sanitari di sesso maschile; età limi le 45 a . al 19 marzo; per le altre condizioni chiedere copia del bando . Scad. 19 maggio, ore 17. Rivolgersi alla Segreteria (Ospedale San Martino). MrLANo. I stituto Sieroterapico J\tlilanese . (Fondatore Sen. Serafino Belfanti). Direttore dell 'Istitut0; slip. L. 80.000; garanzie e forme di previdenza disposte dalle leggi sull 'impiego privato. Età lin1ite 32-50 anni alla scadenza del concoflSo. Chiedere a11nunzio. Scad. ore 12 del 3l maggio. RiYolgersi alla sede, via Darwin 20, Milano. MoaTARA (Pavia). Ospedale S. Ambrogio. - Prin1ario chirurgo; titoli; età limite 45 a. Scad. 5 maggio. Rivolgersi Segre teria. NARNI (Terni) . L'Ospedale Ci vile cli Narni assu1nerebbe subilo interinaln1enle, i11 attesa di rego·lare concor5o, Aiuto già pratico servizio chirurgico ospedaliero. Inviare don1a11da e Curriculun1 all 'Amminis trazione dell 10 perl.ale ·Cl'.Yile, Narni (Terni) . Ro~L\. Minist ero della J\tlari11a. Con decreto ministeriale 25 marzo 1~39-XVII il termine per la presentazion 3 delle don1ande docun1entate, per la ammissione al concorso per 25 posti di tenente medico in S. P. E. nella R. Marina, di cui alla notificazione in data 8 dicembre 1938-XVII, è s tato prorogato fino a tutto il 27 aprile 1939-XVII. I concorrenti residenti nei territori italiani del~rica e n~i possedimenti italiani dell'Egeo o al1 l~ stero, potranno es·sere ammessi al ~oncorso pre•sen tando entro il 27 aprile 1939-XVII la sola domanda, salvo a produrre i documenti almeno cinque g iorni prima della data di i11izio delle prove scritte di esame, le quali cominceranno il 15 • maggio. RoMA. lslituto Provinciale per l 'Assistenza all 'Infanzia. - I spettore medico centrale; stip. lire 11.200; indenn. serv. att. L. 2240; 4 quadrienni dee.; indennità ann11a L. 1500. Sono escluse le donne. Età limite 35 anni al 10 marzo. Scad. ore J2 del 20 giugno. Domande e docun1enti al Presid e della Provincia. Per copie del bando e per chiarimenti rivolgersi alla Segreteria dell 'Amminislrazione Provinciale, via IV novembre 119-A (Palazzo PFovinciale). Rol\IA. R. Istituto «Regina Elena» per lo studio e la cura dei tumori. - Concorso per « titoli » e per esami congiuntame11te per la nomina di tre tecnici preparatori: clue per la Sezio11e di biologia sperimentale e uno per la Sezione di chimi ca biologica del R. I s tituto <e Reg·ina Elena » per lo studio e la cura d ei tun1ori. Gli a1spiranti che i11tendono prendere parte al concorso devon) presentare alla Segreteria dei RR. Istituti Fisioterapici Ospitalieri i11 Roma (Viale Regina ~[argherita 295) non pii1 tardi delle ore 12 del g·iorno 5 giug110 1939-X,.II, la clo1nanda di ammis ione al concorso, specifica11te il pos to al

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[ANNO XL VI, NuM. 17]

quale a pirano, s lesa u carta cla ])olio <la L. 4 e corredata dai docun1cnli cli rito e dai ljtoli 11rescrit Li. L ·a·ssegno giornaliero, 1)e r i tec11ici prepara lori, è fissalo Ì!l L. ~4 con tre au111e11ti qui11qucn nali in ragione di L. 400 a11n uc, oltre l 'aggiu11ta di famiglia, come per i · cli1)endenti dello Stato. G.li . assegni P le indennità sono soggette alle riduzio11i e agli aumenti co111c p er legge. Agli aspiran li vincitori del concorso sara11no corrisposti durante l 'a11no di prova i 9/10 d ella paga giornal iera oltre l'aggiunta di famiglia. Pe r i11formazioni e per aYere copia del Bando riYolge r si alla Segreteria dei d el li J_ti tu li. ~on1a, 5 aprile 1939-X\'II. Il R. Commissa rio: A. MEsSEA. 1

Rol\rA. Atlinistero dell'Educazione Nazio1iale. È bandito il con corso a direttore della Scuola cl i Ostetricia ùi Catanzaro. Ter111ine utile l)er la presentazione dei documcnlJ 31 n1ag·gio; per i co11correnli che si troYino all'estero, n ell 'Africa Italiana e nei Po·ssedimenti i taJiani, è con se11tita la sola prese111 azione delle domand e all'epoca indicata, n1entre i docum en ti possono essere presenta li fino al 31 giugno. TREVISO. Opere Pie Ri u11ite Ospedale Civile « Elena di Savoia » - Islitu to Esposti. - Primario d ella Divi•sione di Urologia de~l 'Os1)edale: l... 6700: scad. ore 12 del 30 aprile. Età limite 45 anni al 28 febbraio. Chiedere annunzio. Rivolgersi alla An1ministraz. 1Jell'ospedale, riviera Garibaldi, 13. \ 'ENEZTA. Opera Pia G. G. Giustiniani (RicoYero Cro11ici ). - ~1edico di SC'zione; titoli. Chiarin1en li alla sede. Scad. ore 17 del 31 n1ag·gio. ,-BRCELr....- .

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SEZIONE PRATICA

Amminislràzio11e Provi11ciale: -

Per

titoli scientifi.,;i e prati ci è ;\pcrlo il concor so. acl un po·sto· di medico )Jrimario p er l 'Ospedale P sichiatrico Provinciale cli Vercelli. Scadenza ore d odici del 15 giugno 1939-X\-II . Per inforrl1azio11i riYolger si alla Segreteria Provi11ciale. Il J)r esid/) :

BrscA. RR. Prefct lure. Pror oga della presenta.::io11e dei clocun1enti per concorsi sa11itari . '

L

In esecuzjone delle disposizio11i irn1)a rt ile dal l\finistero dell 'In1erno , Direzione generale di san ità pubblica, si aYverle ch e il 1er111ine per la presentazione delle istan ze per I 'an1111i ssio11e ai concorsi sanitari con<lotti indetti a st10 te111110 dalle RR. Prcfclture, è s lato i)rorogato a tutto il 20 ag·os lo p. v. In consegue nza di ciò gli in leres·sat i c10Yra11110 t)resen tare, entro il termine predel to , l e domande corredate dai prescri l ti docun1en ti. Sono indetti i segu enti concorsi: A) per condotte m ed iche nelle proYince di: Alessandria, 17 posti: proroga 20 agosto; Ascoli Piceno, 9 posti; proroga al 20 agosto; r,o mo, 5 posti; proroga 20 agosto; f'irenze, 10 posti (2 nel capol. ) ; })l'Oroga 20 ag·oslo; \ovara, }JCr 9 posti; s.cad. 30 noY.: Nuoro, 8 pos ti ; proroga ~O agosto; P~sa, 6 posti (1 nel capol. ) ; }Jrorog·a 20 agosto; Pola, 6 posti; proro~ra ~O agosto. 1

B) ])er ufficiale san itario e m edico capo dell 'Uf-

fi('iO d 'igiene di: Campobaisso ed uniti; scad. 30 aprile. l\(iJano, per 11 con sorzi; . cacl. 31 i11aggio, ore 12; Pavia, du e consorzi (st1.p. L. 18.000, 5 au1nenli (rimborso spese di viagg io L. 6000); scad. 30 maggio, ore 18 . C) 1)er 111cdico addel lo all'ufficio ,-li assistenza sanitaria d el comune rli ioYara; L. 16.000 at1m e ntabili; scad. 20 agosto.

D) per Di pensari an livencrei: Alessandria, diriger1te sanitario d el Dispens. municipale di Casale Monferrato; scad. 30 aprile, ore 18. E) per i Laboratori proYinciali d 'igiene e })fOfil assi , .Sez. i11ed. -1nìcrog·raf. : Ravenna, coadiùtore; scacl. 30 g iug no, ore 18; Rieti , coadiut or e; cacl . 30 luglio ; Per i bandi di concoDso, schiarimenti ed altre inforn1azioni rivolgersi alle rispettive RR. ;prefetture, Ufficio del 1\1edico Provinciale. · Conso r zi provinciali antitubercolari.

Cl1ieli, IJer 2 i11edici direltori di Sezioni; scad. 23 m ag·gio . RiroJgersi alla .Segreleria.

Concorsi a premi. Con.corso fra medici nell /1.. O. I .

111 occasion e dell 'inaugur azionc della nllOYa f ede della Banca <l 'Italia in Harar, la Direzione d el 1'Istilulo 11a eroga lo la som1nn cli lire 14 111iJa cl:-. divicl cr s i i11 due premi da mettere a con corso fra n1edic i c iYili e militari nel territorio dell'A. O. I . su t c111i relaliYi alla cura della lel)bra e alla profilas i e c ura ·lclla n1a1aria tropicale . Premio e< Ferdirtanclo Nliclieli ».

Per il 1939-XVII l 'Enle nazionale di propaga11cla per la prevenzione d egli infortuni (E.N.P. I.) in e tte in palio se j pre1ni i11Litolati a Ferdir1ando Mich eli così · divi i: uno da L. 2000, uno da L . 1000, qt1allro da L. 500, allo scopo di dare in.cre111e nlo agli s ludi sulla Medj ci11a industriale in Ilalia. Possono concorrere 1ut1i i lavori originali di 111edici italiani cl1e tru llino di qt1alsia i argome11to inter e·ssante la l\Jedicina d el Lavoro con speci al e riguardo alla prevenzione d e]le malattie e cleg li i11forl uni. I laYori dovranno essere in ed i ti, d alljlog·rafati in triplice copia e rime i alla Direzione Sa11itaria clell'E.N.P.I. (via ~Iario Gioda 2, Torino) in pieg·o racco1nandalo, contraddi s lin to da l111 n1otto che d evo essere ripetuto Sll una bllSla sig·i)lat a co11tenen le non1e, .cognome e indirizzo del co1trorr en te . La pubblicazione sulla « Rn ssegna <li ~leclicina I11dt1s lriale » dei molti dei l avori prese11 lal i al Concorso servirà cli ricc,·l1la agli aulori . Jl con cor so scade il 31 lug lio 1939-X,-II. Il i)residente clell 'E.N. P .I. no111 i11 erà la Con1n1 i·ssione scientifica che g it1dich erà coll egialn1ente. I nia11oscri Lli dei laYori appartrrranno di cliri tt o all 'E.N. P.I. ebe si riserYa c1 i ])t1bl)lirare sulla sua cc Rassegna di ~led ic in a I11du triale », oltre a ffl1elli ])re111iali , a11cl1c i 111eri1c,·oli cli s11e.riale considerazio11e. 1

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IL POJ_,I CJ.INICO

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Con recente D. R. , S . M. il R e Im1)er atore h a n omi11ato, m otu. pro1prio, Gra11d e Uffj ci al c d ell 'Ordine d ella Cor on a (l 'Italia il prof. Er1nar1110 fVli11g azzini, incaricato di Ur ologia pres·so l 'Università di Ro1n~ e primario 1.1rologo cl eg-li Osp ecl ali. Al valoroso collega Mingazzi11i cQ.e 011ora il nos lro p eriodico d ella sua preziosa collaborazione , vad ano le nostre più calorose es1)r essioni di cordialis0simo compiacime11Lo . A. P. Il prof. A11)erto P erazzi è n on1i11ato pri1nario <lel Sana lorio di Viall)a. Il d0tt . An gel o Maria Cicchitto ha conseguita la libera d ocen za in p ar assitolog ia. Cordiali rallegra111enti . ali 'insig n e ·.st11dioso, n ostro collabora tor e ed DmlCO. I11 se~t1ito a disp o0s jzion i d el ìVIi11is lro dell 'Africa Itali an a, il prof. J\.lberto Ciot ola, direttore del1'0 sped.-lle P:r.in~ipale di. Tripoli , è st a lo nominato isp ~ttore ò ell a Sanità Pubblica p er la Libia. A su cced er gli in leri11aln1ente nella direzion e d el n osocon1io pred etto , è st at o chiamalo il primario più a:l1 ziano, prof. Ema nuel e Casati . In occasion e d el 50° a11niver sario d ell 'Universit à di Sofja , il Consi g-lio accad emico h a d eci so di asseg11ar e il titolo di cl o ltore li onoris caiisa al prof. Eu genio ·ì\1orelli, co111e n e d emmo g ià notizia, e al prof. _1\.go:.stino Ge1nelli, r ettor e cl ell 'U11iver sità Ca ttolica di Milano.

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XL VI,

[ A NN O

NUl\I.

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Beli, I..1ong· Isla11cl Colleg·e llospilal, Brooklyn, New York. L 'i scri zio11e al Co11gresso si ottiene inedia11 le do1nando al seg r etario t esori cTe clietro rin1essa di · dollari 15. JJ'asisegno clovrà essere intes tato al JII 0 con g r esso in lern az·ion ale d el cancro ed inviato al dott. Donald S. c ·h ild s, 713, E. G ene·3ee Stree l, ,Syr acu se, Nevv York. J. . a pa r t ecipazio1)e al Congre~so i1011 dà diri l lo a 1)r ese11 tar e comu11icazioni sen za preventiva approvazione del Co1ni lato del con gr esso dietro presen- tazion e delle co1nunicazioni o di un riassu1)to. T11Lte l e comunicazioni deY0110 essere lette di persona d ell 'Autore . In n esst1n caso può essere ac cetlata UJ) a comunicazio11e senza relatlYo rias·sun- to . I riassu11ti d evono essere ricevuti prima del l 0 rnagg io 1939. Il Co1nitato d el congresso t;i riserva il cliritto di rifiutare l e comu11.icazio11i. Il suo giudizio è inappellabile. Per tutte ] e com unicazioni ed estratti e p er le ql1estior1i r elative }ljsog·n a rivol gersi al prof. Fran cis Carter v.roo{l , presidente d el III 0 congre~o inter11azionale del cancro, 630 \7\7es t, 168 Street, New York, N. Y. È })os·sibile la proiezi on e di djapositive n elle misure u suali (8 X x 8 X o 9 x 12).· È pure p ossibile l a J)roi ezion e cli film della misura di 16 e 35 Jn1n . I proi ettoscopi p er la din1ostrazione cli r ocntg·en ogr amn1i in tutt e l e misure sono st ati forniti d.alle Di1te Carlo Zejss e E. Leitz . La DittR Tho-s . Cook & Son , W agons Lits è l 'a-· ge11 le uffic iale di vi aggio p er il con g r esso . 111form azioni r el a live a p a1ssa.porli, · traspo 1'1 0 cii ap1Jareccl1i ·.scie11tific j , sp eciali disposiz io;1i J)f r l::t traveTsata, viagg·i in treno o altro ll )g]i SL:l i.i l :nj·ti , p osso1Jo ess8re (lat e dalle s uccursali clclla Li l t a 1ncd es ima in tutto il mondo. I congressi sti so110 avYertiti che le dog·a11e deglì' Stat i Uniti richiedo110 u11 deposito pari al 125 % del valor·3 ·d ichiarato <lelle diapositive, f~lin , ·.strun1en Li, appar ecchi e altro m at eriale commerc iale, prjma d ell 'importazion e . P er facilitare i cong r essi sti la Ditta Tho . Cook e Son è di spost a a fare questo deposito ed espletare tutte le praticl1e con il gover110 {leg·li Sta Li Uniti attraverso gli uffici d o ee anali L 'Alber go Ha<:lrlon Hall jn Atlantj c City è il quarlìere llfficial e per tutte le attività del Co11g r esso e può fornire camere e pension e a tutti i partecipan ti. Per le prenotazioni e i prezzi rivolgersi alla Segr e teria del Cong·resso, o alla Ditta Tho . Cook e Son , o all'Albergo Haddon H all. Tutte le informazioni, esclu1se quelle ri g uardanti l 'i scriziooe, trasporti o espo·.sizjone, l)Osson o· esser e richi es1e al Pres idente del Congr esso. Indirizzo telegrafico : Crockwood, New York. Il con gr esso n on assume 11essu11a r espor1sabi1ilà p er l e p er clite, o danni arrecati ai film , diapo1sitive, istrumenti, appar ecchi, manoscri1ti, laYori o altro, raccon1anda che g·l.i oggetti <li valore· si ano a·ssicurati dal propriet ario o e spositore . l . e Sezioni. del congresso sono stabilite come seQ·11e : ricer ch e g·ene.rali, biofisica , gen etica, pa to l ogia gen eral e d el can cro , chirurgia, .d iagnosi r adiologica, r a dioterapia, stati stica e propaganil <l Ulterjori d ettagli rig uardanti i presidenti di ,Sezio n e ed i Comitati, verranno co1nunicati. 1

NOTIZIE DIVERSE Le Assisi italiane di Medicina e Chirurg·ia assor· bite dal Sindacato Nazionale. in tenéli1ne11lo d el Co1nmi ssario sen. Bas Uan elli ch e il Sindaca to n azior1ale fascista d ei m edici soddisfi 11el modo migliore il compito ad esso affidato di curar e l a diffusio11e tra i propri inscritti d ella cult ura medica sia scie11tifica che pratica . A t al fin e, d 'intesa con il prof. Luig i Zoia, fond atore d elle. assise italiane di m edicina generale, il Sindacato nazion ale fasci sta d ei m edici ha assor.b i lo l 'i stituzio11e, cl1e assu111 cr à la d eno111i11 azione di « Assise ilaliar1e di m edicin a e chirurg'ia gen er al e del Si11dacato nazion al e fa scista d ei inedici n . Nei pross i111j fa c icoli de « Le F or ze Sanitarie n saranno pt1bplicate l e i1orme ch e r egoleranno il fun zio11am e11lo cl elle Assi se , così al centro come al la periferia . È

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3° Congresso internazionale del cancro. Co111e aphian10 g·ià anuun ziato, si t errà sotto gli auspici dell 'U1lione I11 ler11azio11ale contro il cancro, i11 Atlanti c City, Ne'" J er sey, S. U. cl 'A. , allo H addo11 Hall H ot el, dall 'll al 16 setlen1bre 1939. . P resid enle : J)r of. Francis Carter W ood, direttore dell 'Instilute of Cancer Reséarch , Colun1bia UniYer s i ly, 630 Wes t, 168 Stree t, Ne'v York. Segr.e1ario tesoriere : <lott. Donalcl S. Child s, 713, E. Ge11csee Street, Syr ac1.1se , Ne"v York. Organizzatore dell 'e l)Osizio11e scientifica: do lt. Eldwin R. W il,ver , Har))er Hos1)ital , X-R.ay Dep art1ne111e, Del roi t, ìviic higan. Or ga11izzn tor c dell 'espo·sizio11e con11n er cial e e lras11orli: d o lt. A . L . Loomis

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Il potenziamento delle stazioni termnli della

Sicilia. In P al er1 no , al P al azzo d el GoYerno, h a aYu lo luogo t 111a in11Jottante- riuni on e, pres iedu la da


[r\~~o

XL VI, NuM. 17]

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SEZIONE P'R ATlCA

S. E. il Prefello, allo iscopo di csn11i.i11are alcune JJropos le volte ad a ssicurare u11 l)iÙ alto pote11ziamenlo d ell·3 principali Stazioni Termali della ,Sicilia, e cioè : Acireale, Ca·stroreal e, '"fermi11i Imer ese e Sciacca, con riserva di occuparsi, in seco11clo t empo, delie altre Terme solo in p arle valorizza le. Il g rand 'uff. R ebu cci , dopo aver lodalo l 'iniziativa , alferma. ch e tra l e indicazioni basilari del t ermalismo vi sono qualle cl1e si r iferiscono al vas ti., in10 campo d elle affezioni r eu1naiich e ed artritich e, l e gunli rappresentano 11ell 'eèonomia d el )aYoro uma110 un flagello di con seguenze forse I)iù g r avi di quelle, tanto deplorate, dovute alla tubercolosi. Le 'f erine Siciliane h an110 comune , come camp o di indicazio11e terapeutica, l e manifc•3lazio11i artritiche e r e u1nalich e e conviene consid erare questa p eculia re circostan za cli fatto in r apJJOrto colla diffusione, nei p aesi norclici special1nente, clegli accennati mala11ni. La n1aggior an za d ci frequentatori dei più n oti s tabilimenti dolati cli acqu e t ermali od jperlermali è costjluita da r cu1nalici O·d arlrilici ch e accorrono , sp ecie 11ei n1esi di più mite t emperat 11ra, clai più lon t ani p aesi. Se pertanto si consid era la initezza d el clima come buona alleata del trattamen lo cur ati vo d egli arlrilici e d ci r eun1a lici, si h a l 'im1nc·diat a impre si on e dello straordinario Yalore delle Terme Sicilian e per le cure in·vernali, qua11do pralica111ent e quasi dovunque g li st abilin1e11 li t ermali sosper1d 0n~ l a l or o attivilà Dopo lu11ga ~li•scu ss ione, sulla quale interl oquirono la innggior parte d egli in lerYcnuti , s i addiYe1111e alla proposta d ella cosliluzione di un Co11sor zio o Socielà di ges tion e fr a l e Terme Siciliane ·che aYr cbbcro il g r ar1de Yan taggio di consen lire cure idrot ern1ali n ella s lagjo11e inYer11ale. I proff. Giuffrè, Lafra nca e Cal a11dra, sp e.cialJ11e11le, affermarono l a necessità di u 11a va ta azio11e parallela nel can1po m edico, sopra ttutto col diffondere lo s Ludio dell 'iclrologia nelle g iovani gen er azio ni di inedici , ed an che per definire l n specializzazion e terapeutica clelle rispe t li ve acque p er ognuna ·delle st azio ni tern1ali, el emen lo ques lo d et er111inan le cl ella maggiore seriet à d ella prescrizione d el inedi co e di maggiore fidu cia ·da part~ d ella client ela ])i•sogn evole di cure idropinicl1e. Il Prefetto Cavaliari , prima cli 1scioglier e l a seduta , si di sse li e to d ell 'inizi ativa ch e potrà apportare un a feconda at livil à al lern1ali smo s iciliano, -<'O ntribu cnd o notevoln1 en le ai1cl1e al potenziamento autarchico d ell 1Itali a F ascis ta.

'Una conferenza. Sotto gli ausp ici d ell 'Is tituto F ascist a cli Cul t t1r a di P aler1no, e per inj zialiva d el Presidente della « Primavera ;Siciliana», il gran·d 'uff. Auguslo ~lar i o Rebucc.i, cor1siglier e nazional e e prcsid e11tc d ell a Fed. Kaz. Fa·s.cista degli Eser cenli le Indus trie Idro-Termali, h a t enuto in P alermo una co11fcre!1za sul t en1a : cc Soggior11 i di Salule ». L'O. ha ricorda lo ch e è s t ato col Fascismo ch e l e cure termali si inserirono n el con1plesso quadro dei }Jroblemi d a ri olvere integralmente. E ·st a lo il R egime a cr ear e e p o tenziare l e Col onie clima ticl1e per l a tutela d ei nos lri bimbi , cosicch è da cifre irrisorie si è giun li, a tlra\'erso il 1nag nifico sforzo deg li org·ani fascisti, a 4.400 Colo11ie, ove 800.000 ])a111bini ven gono cur ali ed ass i1s lili am orevol111e11t c.

lla j )a salo i11 r apida r assegna i principali s tabj lin1cnti t ermali d ei quali n1ol li a1)parl en gon o aì l o S talo, accenna11d o a tutti g li allri ove l 'organ izzazion c sa11itaria ecl ig ienica no11 risp onde se1111)r e allo n1oltepli ci esig·en ze attual i, cosiccl1è moll e ·s tazioni cl1e, per le loro condizio11i climatich e e p er la ricchezza delle l oro acque, potrebl)ero cos liluire oltre ch e un en or111e vnntaggio cco11omico, st azioni inagnifiche di cura, n on sono adeguatan1e11te valorizzat e. L'O. 11a i11ostra to , con numerose proiezioni, la compl essa e penefica oper a svol La d al Regi111e a favor e d elle clas1s i lavoratrici, sp ecial11'1e11t e per 1 intere ~ ar11ento dell 'Is li luto Naz. Fascis ta cl ella Prev ide11za Social e e del ::-u o }Jr esjd en le S. E . Biagi.

Celebrazione di Ginse1>pe Flaiani. P er iniz inliva d ella Socie tà inedico-chirurgicn <legli Abr11zzi e sotto l 'egicla cl el Sind acalo provinciale m edico fasci s la, che n e h a a·ssunl a l 'orga11izzazio11e, 11 el pros i1110 se ttembre i 1ned ici italia11i si adu11era1111 0 a con g r esso a Teramo, per ricordare e ceJ..~brare il chirurgo Giuse1)J)e .Flaiani, del quale ricorre ques l 'anno il })ice11t en arj o clella n arscita . Il sigt1ificat o ·d i quesla ma11ifcs lazio11e d i scie11za richj amer à cerla111c11 te a 1'er amo n el pro si1110 au tunno u111 ricca schier a di n1aeslri della n1edicina e dell a cl1irurg ia i lali ana e di docen li ospedalieri, cui faranno corona i 111eclici della reg·io11e. Ed il pelleg·rinaggio d i ques li cultori delle di·sciplin e inedicl1e ad A11 car ano, d ove, sulla ca a 11atale del l4, laia11i, Yerrà co1)erto un ricordo marmoreo, cos lit t1irà u11 river en le e deYolo on1aggio al grande cl1ir urgo, all 'analon11co insigne cl1e onorò l 'Ilalia con la sua 1ne11te e l e su e oper e.

Onoranze a Spallanzani. L 'UnjYersità di Pa' ia ha tribulato solcn11i 0110ranze alla n1e1noria di Lazzar o Spall anzani di Sca11<1ia110. La celebrazione con1prend eva l 'i11at1gurazione cl i l 1n 1nonun1en to, il discor so dell 'accadc1J'lico Bot lazzi ch e h a il g r ande m erito di aver falto ris tampa.re cl a1l 'Acca deinia cl 'Il alia , ann otandol e, l e oper e dcll 'i1n 1norlale scie n zia to, e inoltre u11a ·serie di di scorsi e (li co11vegni se ie11 lifici , con interYe11to cl i illus lri scie u zi a li s lra11ieri. La conclu sìo11e delle fesle s i è t enuta a Reggio En1ilia, co11 la visi la di quel ~1u seo d i s toria 11a1.urale cl1e ft1 J)er il geniale abat e Spall anza11i causa d i tanti cl olori , a causa dell a perfida accusa di aYere per arriccl1ir lo n1anomesso le raccolt e c1el1a U11iYer silà PaYe~e. 1

Storia dei premi Riberi. Il prof. Bobl>io , presirlcnle della Reale Accade1nia di ~Iedicir1a di Torino, h a fatto 11 ella seduta del 25· i10Ye1nbre 1938 un 'inlercs an t e s toria dei premi li.iberi. I ])re1ni Rib cri so110 stati f i11ora 15: dappri111a al lribuili ogni 3, poi ogn i 5 anni, ono ora clj'"enuli se t ten11ali. 11 1° prc1nio (1862-64) non fu a segnato. Il 2° premio (1865-67) fu assegnalo al prof. Bru n s di Ti..ibi11ga p er i u·oi originali LtHi i sulla laring·oscopia e chirurg ia laringo copica. Il 3o (1868-70) venne assegna I o al Corradi cli ]~ircnze per i su oi studi di chirurg ia urologica,

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POLI CLI~ I CO

fra 49 ro11corre11ti fra i quali Lo111br oso, L t1ssana, ' ' ille111i n . Al 4° (1871-73) 11art ec iparono 17 concorren ti; vincitore fu ~laurizio Schiff di F irenze per le .r icerch e cli fi... iologia J)a tolog ica d el n1icl ollo spi11ale. Il 5° (1874-76) 11011 fu aggiudicat o. Il 60 (1880-82) vide premiat o il Bizzozero per i suoi slt1cli fondamentali sull e piastri11 e e ulla coagulazione rlel sa11gue. Il 7° (1882-86) fu asseg·nato a His, illustre embriologo t cò e·s.co. L '8° ve1111e attribuito nel 1893 a Camillo Golg i ; Yi parlecipò anch e Laveran . Il go n on ebbe vin citori: vi p arlecjpar ono l\luzio Pazzi, Chipaul t, Guarnierl. n 10° (1897-1902) fu assegnat o a Grassi p er le ricer ch e Sltlle zan zare malarigen e. L 'll 0 (1902-06) vide premiato Gosio per gli studi sulle bioreazioni dell 'ar senico, tellurio e selenio . Il 12° fu assegnato a P agliani per il suo Tratt ato di Igiene. Il 130 venne allribuilo n el 1920 al Vang·h etti J)er gli studi sulle ampu lazioni cin e111alich e. Il 14° (1920-27) vide pen 46 con correnfi.- con 219 i11e111orie; ·vin citore risultò il Bott:azzi. Infine iJ 150 ed ultimo pre1nio (1928-34) fu aggiudicato , u 39 concorrenti con 275 m emorie, al Pentimalli p er i suoi contributi sperimen Lalj allo studio dei Lu111ori .

L'abuso di alcool e tabacco combatt11to in Ger· • mania.

Per r ecente disposizio11e d cl ca po delle orga11izzazioni di propaganda commerciale tedesch e, è ,·ietato ai fapbrj ca·n t i di bevande alcooliche di fare r ecla1ne per i propri prodotti valendo1si d ell 'argo1nento ch e l "uso di t ali preparati è con sigliabile per motivi ig ienici. Il consumo òi alcool e di t abacco è J>O i Yie la to agli appar le11en ti alle organizzazioni giovanili t ed esch e, in tutti i locali di esercitazioni , di riunio11e o di svago. Il maresciallo Goering, n ella su a qualità di co1nandanle supremo dell 'aeronautica, ha ordinato di limitar e l 'abuso dell 'alcool e d ella nicotina per gli apparten enti all 'arma, ,,iet ando fra l 'altro che i1elle sale di conveg no dei militari siano ·stabiliti dei b ar ; ch e siano servite bevande alcoolich e a solda li g ià brilli; i11oltre ch e si beva alcool imn1edialan1ente prin1a di prendere servizio, di fun1are per la s trada od in marcia o durante le istruzioni , ecc. È vietata poi la vendita d ei vini e tabacchi est eri nelle cantine e n elle sale di convegno. Quest e non potranno in nessun caso esser t enute aperlc all 'i11fuori d.elle ore st abilite dalla p olizia. Nella motivazione d el d ecre to il maresciallo Goe rjng dichiar a di non voler soppri1nere l 'u so del}'alcool e d el tapacco, ma di con·siderar e come un obbligo d'onore p er il popolo tedesco l~ lotta contro l 'abuso di tali eccitanti. ·

Azioni gi11diziarie. A Friburgo (Svizzera) 11cl 1934 un pedone Ye11iYa inves tilo Uil tas ·ì ; gli sj d oYette a1nput are la g·a1n ba sinistra ; egli riparlò anch e una lussazione al gomito sinistro , ch e non potè esser e rìdotla. La Compagni a d 'aS'sicurazion e dell 'au lis ta venne conda11nata a corrispon d er e 45.000 fran chi svizzeri (circa 200.000 ]ire it. ), di cui 5 111iJa per spc e rli protesi e per cure. T.. a cau sa è g i un La or a al Tribur1ale federale, ch e 11a g i ucli-

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r1\ :NNO

XL VI, Nul\I. 17)

ca to in u lljn1a :"tanza , a llribue11do 90 % di rcSJ)011sabil ità all 'a utisla e 10 % al pedon e, il qual ~ era 's taio alquanto dislratlo. La Compagnia cl ' Assic urazjo11i .cl1iedeva . una forle riduzion e in quan lo l 'i11fortu11ato llO·n si era voluto lasciar operare al gemilo; il Tribunale però ha r espin lo la richiesta , perchè i1on su ssiste l 'obbligo di sotlopor si ad i11terYenti; d 'altronde il perito dichiaraYa ch e Je probabilità di buona riuscita dell 'operazion e cru enta sarebbero la te solo d el 50 %.

Un po' dovunque. Si è i11au g uralo a Parigi il 23 marzo, sotto Ja presid enza d el ·sen. J u s lin Godart, l 'Istituto di recupero fun zionale e ])rofessiq,nale. Il dott. Gabriel Bidou, dire ttore gen erale dell'Istituto, tenn e una co11fer e11za sull 'en er gometria , m etodo di inisura del laYoro un1ar10, da lui introdotto . Le lezioni si te11go110 n ella sede dell'Istituto e per corrisponden za. I lavori pralici h anno luogo al1'Assist er1za pubplica e n ell 'Ospedale San-ta Isabella <li Neuilly (fo11dazion e Martinez de Hoz) . La Facoltà 111edica di Parigi in cooperazione con « A·ssociazion e per Jo sviluppo delle relazioni 1nedich e con l 'Estero » e con l ' « Associazione 1\il edica A111erica11 a » <li Parigi, h a organizzato un a serie di corsi in inglese, ch e inizieranno dalla 1netà di g iug no . Alla Regi11a Madre del Belgio è stata asseg11ata la 1ned aglia « Floren ce Nightingale », la più alta distinzion e con cessa alle clame della Croce Rossa. Si ha i1 otizia da Stoccolma ch e un 'areo-ambt1laBza è precipitata, per cause non ben e precisa te, a nord della Svezia . Quattro persone che erano a bordo, e si ha r agione di ritener e ancl1e una malata cl1.~ •Jove,-a appunto e·ssere trasportata al luogo di d estinazione, son o tutte d eced ute. Forse l 'apparecchio ha battuto con tro una r occia, Yolan do a b assa quot a. Con decre to prefettizio d el 4 marzo è st ato cos lituito i11 Sassari ·il Con sorzio provinciale per la lotta contro i tt1mori 1naligni. Fanno p arte d el Consorzio l 'A1nmi11i strazione provinciale, la Federazione provinciale per la lotta con.tra le mala ttie 1sociali l 'Università, i con1uni di Sassari, Alg·h ero , 1'ei~JJio, La Maddalena e Ozieri e la Sezione di Sassari d ella Lega italiana per la lotta contro i. tumori maligni. In occasio11e d el 10° anniversario d ella inort e di Giuseppe Cirincione , il prof. A. Cucco ba ricordato le be11emerenze d el gr ande oftalmologo ne « La ,Se ttiman a 1'tfedica » del 9 marzo. Il generale Leo11idas Truji11o Molina, ex presidente della Repubblica cli San Doming?.' .ha donato 5 apparecchi detti « pol1noni d 'acc1a10 » ali 'ospedale Beaujon di Parigi. I giornali ha11110 dato ampie notizie sull 'orri})ile catastrofe dei Grigioni; a Fidaz, presso Films, uri sanatorio di bambini, detto Sunnenschiiss]i o « Casetta del sole », è . st at o sepolto da una frana pi:ovocata d al di sgelo; si sono avute 19 vittime, tra bambini e adulti. Un corso co mplen1en tare <I 'igiene pratica per aspiranti uffi ciali sanitari è organizzato n el! 'Uni versità di Padova , a })artire dal 15 maggioJ per la durata di due m esi. 1vlodali là con su et e. Versam ento, alla Ca·ssa d ell "Econ omalo, di L. 501.

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SEZIONE PRATICA I11dirizzi cli 0111aggio al sen. Giacinto Viola che, come è nolo, l1a doYuto lasciare p er n1otivi di salute la direz i on ~ d ella Clinica medica di Bologn a, sono st ati c5pre si d alle Facoltà medich e di Pavia, I.>isa e Torino . Il prof. Fiescl1i h a Lenulo a Pavia, una conferenza sul tema: << Risul La ti e fi11i d ella gaistrosco.

))la >) .

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•o\. Ron1a è s lalo organizzato un cor so di fisiolo-

g ia dello sport, t enu lo cl al prof. Ugo Cassini·s. In Lucca si sono SYolte onor anze alla memoria d el d ott. Pietro Pfanner , m edico chirurgo esperti1ssin10 e filantropo ; ebbe a coprire importanti carich e lJubblich e, tra cui quella di sindaco.

A Napoli un medico è stato de rubato di un orologio d 'oro con catena d a una fint a cliente, che aveva i11 scenato un violento litigio col presunto marito, andato é! trovarla durante la visita. Altri professio11isti erano istati d erubati con lo s tesso stratagen1ma . I du e ladri e l 'incettatore sono ·s tati indi' idua ti e 1ratti in arres to . Proveniente d a Cadice, il 5 aprile è giunta a Napoli la nave ospedale « Gradisca », con a bordo 607 legionari feriti o convalescenti, che parteciparono alle epiche giorn~te d ella Spagna. L 'effettivo d el corpo di sanità coloniale in Francia è s ta lo aumen la to del 10 %, ossia di 120 unità. La Gorle di Cassazione ha annullato una sentenza del 'Tribunale di Roma che, g iudicando i11 appello, aveva assolto un g ruppo d i cc p entecostali» (così detti « tren1olanti »), già condannati dal Pretore a tre m esi di r eclu ·sione ciascuno ))erchè la loro riunio11e non era stata autorizzata a norma d ella legge di P . S. Altri due ricorsi d el genere sara11no pure esaminati dalla ·C orte Suprema. È dececlut a Ja sig. na Lucy Poster Sulton , pro-

fessoressa cl i ])ed ia lrj a alla Un iversità Columpia di New York, per una leu cemia acuta.

ANNALI D'IGIENE. P ERip DICO MENSil1E Sommario del N. 2 (1939). Memorie orieinali : V. VANNI: Ri cerch e sulla u LeiGhmaniosi cutanea » endemica degli Abruzzi. - G. M4RIANI: Presenza di agglutinine per i Proteu s O , X , Kings bu 1'y nel sangue dei cani randagi in Addis .Aibeba. - F . DELLA MON ICA: Sull a mobilità attiva dei batteri (1 figura). - S. LIDDO: Sulle condizioni ig i enic h e rum bientali della lavora zione degli olii pugliesi e sul contenuto batterico del prodotto. Med•cina sociale : A. CAsu: Contributo allo studio n osografico d ell'Impero. Note di tecnica : I . PERAGALLO : Sulla con serva zione dei terreni di coltura d i deli cata costituzione e .p reparazione (2 figure ). Problemi cultural'i e organizzativi : V. VANNI : La parassitol ogia. in Itali a : m edicina o z<>ologia? Recensioni : Medicina soci a le e demografia. - Alimentazione e vitamine. 1

Note storiche -

Rivista bibliografica -

Notizie.

Abbonamento ~er il 1~39 : Italia L. 7 O ; Estero L . 1 2 O ; Per gli ab honati a l « P oliclinico » L. 6 4 e L . 1 1 O. Un numP.ro separ a to: I tali a L. 8 ; E stero L . 1 2 . Invia re l'importo m edian t e Vaiglia P ostale o Ch èqu e Bancn.rio a lla nostra Amministrazione, ditta LUIGI POZZI, editore, Via Sistina 1.4, ROMA. • Numeri di sa.ggio gratis. Farne richiesta alla Direzione del P eriodico, ·via Antonio Salandra 14 - R.oma.

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RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA Presse ì\iéd., 30 noY. -

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« IL POLICLI NI CO »

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[ANNO XLVI , NuM. 17)

Amer. Journ. Med. Se., dic. l\tl. BURK. Le t ro111bosi : prol)l ema medico. - E. W. BmrER· e F. A. WrLLJtrs. 'fr ombosi coronaria nelle donne. l\II . H . ,SOLEY e N. W. SHOCK. l~ziolog·ia d ella -sind r ome da sforzo,. Ar ch. rii Patol. e Cl. j\Jed., dic. - E. LIPP~tANN. Diabete 1ncll i lo e renale. - A. LEGA. Anemia ~1ar­ chiafa a-l\[icl1eli. Deut. ,7\ll ed . lrV01ch., 6 ger1n. - KuHL~IEY. Il diabete e le glicosurie ex tra- in sulari sono influenzabili clall 'orn1one maschile? Brit . M ~ d. J our n., 7 ge1111. - G. W . P rcKERING. l per le11s. art . V. KonENCHEVSKY e I{. H ALL. Somminis lraz. pro tratta spcrin1. d i ormo11i ·sess. 1nasch. Presse Atéd., 7 genn. - P. DucAs e P. HHRY. L 'ittero n ei diabe tici. L ancet, 14 genn. - E. W . HEY GROVER. I nnesti ossei. - E. D. H oARE . Ch emo-profil assi.

''IL POLICLINICO ,, SEZIONECHIRURfilCA (mensile) Direttori : Prof. R. ALESSANDRI e Prof. R. PAOLUCCI Il Numero 4 (15 aprile 1939) contiene: LAVORI ORICINALI : Fabiano BENEDET'rITors ione acuta dell'omento lì· VALENTINI: bero nella cavità peritonea· le. Antonio LANZAR.A: Diffusione locale e ra.d icalità operator ia nel cancro del retto. G. PR.ACANIOA: Su un nu·ovo punto di reper e ch irurgico per la ricerca del la vena grande safena. Giovanni SORCE: Azione degli estratti eterei splenici sul processo di gua rigione delle fratture. IJU" Prezzo del Numero L. 6

AbbDnamento annuo alla Sezi' ne Chiruigica : Italia L. 55. - Estero L. 65 Se cumulativo con l a Sezion e P ratica: I talia L. 1 1 O, Estero L . 1 6 5 ; se cumulativo con. l a Sezione Pra· ti ca e con la Sezione Medica : ·Italia Lire 1 4 O, Ester o L. 195. I nviare Va glia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI editore, Vi a Sistina 14, ROMA.

Indice alfabetico per materie. Amministrazi one sanitaria . . . . . . AYYe]en am e11lo acuto da iJJ110Lic i par})il urici • • • • • • • • • • • • • • • Bibliografia . . . . . . . . . . . . . Ca11cro del i:>ol mone e pol vere delle vie asfaltate . . . . . . . . . . . . . . Cervello : fun zioni autonon1 e d ella cor-

teccia

. . . . . . . . . . . . . . · ·

CerYcllo: lesioni ; disturbi gaslr o-i11testinali correlativi . . . . . . . . . . Col tivazjo11e i1ell ' acqua . . . . . . . . Cro11aca del m ovim. c'or porccl i vo . . DerJ11a losi: i11clice leucopenico . . . l~ rnpiema acuto : tratta1nenlo col m etodo l\forel li . . .. ... . . . . . Fibrilla zior1e auricolare e tiroide . . . Ipofi·si e c ircol azione . . . . . . . . .

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~lalaria:

riduzione della - e bo11 jfica int egral e . . . . · · · · · · · · · · JVJediciria sociale . . . . .. · · · · · r,1fet rorrag·ia in co11dizioni non gravidich e . . . . . . . . . . . . . . . . . P iloro: st enos i iper trofica nel la l tante Place11t a previa: t erapia . . . . . . . Scarlaltina chirurgi ca: dcter1nin ismo. • Sesso: diagnos i prenatal e . . . . . . Solli cardiaci: diagnos i differenz. . . Stomaco: diag nosi delle lesioni median le la g as troscopia . . . . . . . Stomaco: ù i] atazione acu la . . . . . . Tracon1a in Libia: aspetti ·sociali . . Tumori : er editarietà . . . . . . . . . \ ragina: perforazione in sede di l esione neopl astica, in seguilo a ten tativo di raschiam. u Ler ino . . . . . . . . .

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Non è conse.nti~ la ~stamp'! d~ lav?ri pubbl~cati nel Policlinioo se n on in, seguito aà 11utori~azione scritta dalla f'edazione. ~ tlietata la pubblicazione di ~ unti di essi sen~a citarne la fo nte. L E DITORE

Diritti di proprietà riservati. -

A. Poz;z1 , resp .

C. FauGONI, Red. capo. lloma, S t ab. Tip. Armani di M. Courrier

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Nom. 18

Roma, l Maggio 1939 ··XT II

A.NNO XLVI

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MEDICINA CHIRURGIA · E IGIENE

PERIODICO DI

fondato nel 1893 da GUiDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE . SEZIONE

PRATICA CESARE FRUGONI Clinico Medico

REDATTORE CAPO: PROF.

PREZZI

D'ABBONAMENTO

ANNUO

AL

« POLICLINICO »

di Roma

PER

IL

1939

Singoli :

Italia Estero Cumulativi: Italia Estero (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 70 L. 115 (2) ALLB DUB SEZIONI (pratica e medica) . . L. 110 µ, 165 (1-a} ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . . L. 55 - L. 65 (a) ALLB DUB SEZIONI (pratica e chirurgica) L. 110 L. 165 (1-b} ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 55 L. 66 (4) ALLB TB8 SEZIONI (prat., med. e chirur.) L. 140 L. 19-5 Un numero separato della SEZIONE MEDICA o della CHIRURGICA L 6; della PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. Lezioni: C. Frugoni: S11lla colite ulcerosa criptogenetica.

Osservazioni clìniche : S. Fla.m.ini: Evoluzione eccezionalmente rrupida verso la guarigione di un ascesso :polmonare post-operatorio, trattato con alcool per via endovenosa. Sunti e rassegne : ALLERGOSI : S. Thaddea : Allergia e sistem a. vegetativo. - L. Girardi : La malattia da siero. - R~NI E \ IE URINARIE>: H. Heusser : La diagnosi della calcolosi renale e delle vie urinarie. - A. Garcin : Localizzazione esatta ed indicazioni operatorie dei èalcoli renali. - H . Boemin,ghaus: Elettrocoagulazione ed elettroresezione uel prostatico.

Cenni Dibliografio•. Accademie, Società Mediche, Congressi : Accademia delle Scienze di Ferrara. Appunti per il medico pratico : OASISTICA E TERAPIA: Il significato pronostico d ell'albuminuria nella difte-

Notizie d•verse. Indice alfabetico per materie.

LEZIONI

zìoni di vita siano state sempre piuttosto mi-

ISTITUTO DI CLlNICA MEDICA E TERAPIA CLI ICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI PtOMA

Il 13 giugno u. s. la p., sembra in relativo l>c.nesscro, fu colta, senza essere preceduta da brivido, da intensa sensazione di calore, ·d a cefalea e ntalessere gienerale. Non misurò la ten1peratura, 1)e1rò si n1ise in letto. Verso le 23 della stessa sera la p. ebbe un vivac·e impulso nlJ.a def.ecazione ed emise w1a ab·b o.n dante quantità di sangue: ne seguì ip.r ofonda p~rostra­ zione e1 pallore . La p erdita di sangu e si ripete\ a intanto anche dura11te la i1otte, s.ì cl1e ch iamato un sanitario , questi dovette praticare delle cure d 'urgenza. Da quella se.r a la febbre, a tipo co11tinuoremittente, si mantenne per circa 40 -giorni, c~1·dendo poi gradatamente per lisi in quanto fino alla metà 1d·i a·gosto la p., specie di sera, aveva ancora qualche rialzo di tempe-ratura. Durante il periodo al tamente febbrile intanto le oondizioni generali de]]a p. erano a11 date sempre più decade11do, l 'anemizzazione era divenuta più intensa, il sen sorio ottuso, l 'alvo stitico. Durante il decorso della malattia 1ierò non ebbero 1p iù a verificarsi enterorrag·ie. VeTso la fin e di ago~to. es endo la febbre

Prof. C.

tFRuGoNI,

ser e..

diretto re. 1

Sulla colite ulcerosa eriptogenetica.<•> Prof. CEsA.RE !fRuGoN::: LEZIONE CLlNI C~i\ f{a•c colta dal Dott. ARNALDO Pozzi, aiuto e doc.

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rite. - :à1alaria hlotropica bismutica. - Il trattamento della ;pol·m onite nei bambini. Polmonite pneumococcica complicante la tubercolosi polmonare curata c;on M-B. 693. - La tube1·colosi dell'orecchio medio nel corso della iniezione tubercolare. - Sulla oheratocongiuntivite. - La cura della febbre nelle enterocoliti croniche. - SEMEIOTICA: Il 1t dolore elevato 11 negli emoperitonei di ori•g ine genitale. - MEDICINA SCIENTIFICA: Sul meccanismo del fenomeno paradosso nell'a.gglutina,zione. Importanza della specie e dello stipite microbico. - Sul passaggio delle agglutinine antiti.fiche nel liquor. - Modificazioni della tensione superficiale del ~angue conserYato in ghiacciaia. - VARIA. Nella vita professionale : Medicina sociale. - Amministrazione sanitaria. - Concorsi. - N on1ine, pro1uozioni ed onorificenze.

La malat,a che presento, è coniugata ed è dc>nna di vasa. Il padr.e. è vivente e sano. La madre è n1orta per malattia im1:Qirecisabile qua•n do la p. era ancora iu tenera età. La paziente llacque ·da parto eutocico, eb·b e allattan1ento materno. Lo sviluppo fisico e psichico fu norn1ale; ella frequentò le sc·u ole, quindi fu adibita ai lavori di casa. Mestruò a 15 a. e le mestruazioni sono state sempre re1g olari per ritmo, qualità e quantità. Solo durante la malattia attuale è divenuta amenorroica. Non 11a mai sofferto malattie ·d egne• di nota fino all'attuale, nonostant.e che le sue condi(•) Lezione tenuta in Roma il 10 dicembre 1938-XVII.

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sro111parsa defi11iti ' a111e11Le,. la p. co111i11ciò , 11 fegato in allo al V spiazio, in baS'&o. cJ.eaiutata dai fan1igliari, a levarsi di letto, i. borda un dito dal! 'areala costale. ~' superficie dopo i)o cl1i g·iorni e cioè ai primi di sette111b·r e liscia, indolente; niilza ir1 alto ' ' Tll spazio, i11 co1ni11 c,iò ad :1vveTtire• inte11si dolori ai quabasso non si palpa. d1 anti i11feriori dell 'addo111e, con prevalenza L' esan1e obiettivo del .sistema nervoso è del a sini tra , di breve durata, accon1pagnati da tutto n egativo. 1e11e1s1no. Conten1p0ranea1ne11te compariva an Oggi le c.011-dtizioni d ella p. . ono notevoll1e diarrea muco-sanguinolenta, con nun1 ero n1ente miglio,r ate, sop ratutto in segclito al trat~e scaricl1e g ior11alier e. ta1nento eseguito, si che si •s ono gu.a dagn.ati Da c1u cl t.en1po i dolori accessionali, insie6 I<..g. di peso,; le sca rich e so110 ridotte a 3-4: a l 111(· .a l te11es11lo·, sono a11dati sen1'Pre più acceng·iornt1, ·di cui u11a di feci. le al tre co stituite tua11dosi e le scariche gior11aliere muco- u11in ger1ere lla J) US, da r esidui in·geriti, indice guinolenti sono anch 'esse divcnule l iù 1lun1·e - CClme vedremo - di una in~ullì cie11za alime11To.se1· (12-14 al giorno). tare .g astrica, per cor11 pleta achil.i a. Nel frattempo le cor1dizìo11i crencrali ano Per quanto riguarda gli esan1i di labo·ratocadute e l 'aste.nia t l 'anemizzazione si so110 rio non ab·biamo trovalo nulla a carico delle fatte profonde, senza tuttavia ch e i11ai vi fosse urine; l'esan1e del sangue lla dato: Hb· 50, globuli rossi 3.500.000, gl. bianchi 5000, -V. G. febbre. Pc1r l 'aggravamento pro•gres. ivo la 1p1. è ac0,82, cioè uno stato di a 11e111ia secondaria. Forcolta in Clinica il 3 ottob1~e 1938'. Al momento n1ula leucocitaria : neutrofili 57, eosinofili 1, del su o ricovero la p·. pesava 28 K g . , giaceva basofili O, monociti 1, linfociti 41 . R. V'l. i1eab·bando11ata sul letto adi11an1ica, perdeva le gativa; cutireazione alla Lube rcolina n egativa. feci. Il r espiro ·e ra a11sioso, il polso filifor111e, Agg lutinazioni per i dissenterici e paradissenfr·e que11l.e, l.a p·r·eissio11e· ·8'5 / 50; a n1ala pena la tericì n egative e così pure. per la rnaltese; sì j) . 1·ius,c iva a dire il s.uo no n1e, t.ale era p1 roebbe inveoe a ll 'inizio ag·gluti11azione positiva fondo lo stato di astenia . a 1 : 200 })8r tifo, a·g·gl~tinaz io•11 e divenuta i)Ot · Dal l)Unto di vista obiettivo le mucoise ·vinegativa. '"'ibili so110 rp allide, la cu1 e di colorito giallaGlicemia O, 7-1 %o·, ·Cale. 1r1mgr. 9, 70 %o; ~t ro e secca, facilmente sollevabile in plich~, 1i.egati va la ricerca nelle fec i del bacillo di disidrata. Non pign1entazioni abnormi. No1n F:bert, del h·a cillo di Kock , del cliiplo.st.repitoed en1i. Pa11nicolo adiposo assai scarso, n1asse cocco di .Barge11 , dei dissenterici e pa1~a·disse11iriuscolari ipotoniche· e ipotrofi che. Micropoterici nonchè delle varie forme di ameba. li adenia laterocervicale. Esan1e delle fec.i: semiliquide, di colore La cranioperc ussione è i11dolente; nulla a 1r1a1Tone chiaro, a r eazione alcalina. Prova di r a1ico della funzionalità d ei n,e rvi cranici. StaSch1nidt: normale. 1-\eazione di W ·eber: posiLic.a, dinamica e r eiflettività oculare e palpetiva. Macro.scop·i cam cnte si r1otano frammentì brale norma"ii. grossola11i di carne e ' ·eget..'lli, all 'esam e rr1iLingua :.Secca, patinosa, con IJrofondi sol<roscopir.o pr.ese11za di tes&uto connettivo·, fi chi. DentaLu1ra in parte guasta. Faringe e tonl)re musco lari, cristalli 1d'i ossalato di Ca ali~illò normali. La tiroide è di volu1ne i101male Jr1er1tare , di numerosi le 11cociti polinucleari, di in tutti i suoi lobi. oellule epiteliali in via di degenerazione, dì Il torace appare di forn1a e volun1e norn1ale. globuli rossi e fio,c chi di muco . Non paras• • A.J1golo deJ Luis appiattito, an1golo epigastri~ltl. Sondag.g io gastrico con ista111ina: prima, r eaco acuto. Nett.an1ente visibili le fosse sopra e zione ne•utra , · crnc. 3, HCI ass., acidità tota]~ ... oltoclavicolari, sopra e sottospino·sa. Spazi i110,10, acido lattico ass., Hb ass.; dop_o 15 111 '" tercostali an1pi. Norn1ale I 'elasticità toracica, 11on p1u nli dole11ti alla palpazione. Il fremito reazione neutra , cn1c. 8, HCl ass. , a cidità to'ocale tattile è trasm esso· come di 11orn1a su Lale 0,50, ac.ido lattico a s., Hb ass.; dopo 30 111' reazione neutra, em e . 10, }ICI ass., acidità tu l to J'ambito toracico. Alla i}ercu~sio11e g li <tpici si delin1itano alla stessa altezza a livello totale 0,50, acido lattico ass., Hb ass.; dopo .J-5 m ~ ·reazione neutra, eme. 12. H(:l a~s., acidella pro1ninente, le b·asi a 3· dita dall'angolo dità to·t ale O, 90, aci•d o lattico ass. , Hb ass. scapolare. Murmure vescic olare normale. Cuore : itto dalla p1u ·n ta al V sp·azio sull 'en1i- F.san1e microscopico : ab bon danti fiocc1h •i di muclaveare; il n1argine sinistro incro·c ia la lII c o, leucociti in parte riuniti a·d ammassi, cellule· epiteliali, cocchi e bacilli. 1..ostola u11 dito all'esterno della paraBternale; il Radiologicamente nulla a carico dell 'a·p parali111ite destro alla m .arginale sternale. Non si Lo respiratorio; per quanto riguarda l 'app. dii;a]pano fremiti. All 'ascol Lazio ne t oni d eb oli, J'j accl1i. ·gerente: nulla all'esofago, stomaco leggerAddon1e: spianato con cicatric.e ombellic.ale 111ente .aumentato di tono con pliche n el m ei11 fo ·ata. Visibili e facilmente provocabili i .5oga1s trico, piuttosto grossolane ma r e.golari. 111ovi111ent.i p eri.stalli ci i11testinali. Non si p alSvuotan1ento gastrico normale. Nulla al tenue, qualche ansa un po' a tonica, compr esa l'ull)ano i11asse; la 1palpazione riesce dolente , spe( ie lu11'go il colon discen dente. Non prese11za tima ile.ale. Ceco poco mobile, dolente, in partl i liqt1iclo. te spastico. L'appendice 11on si visualizza~ 1

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SElTONE PRATICA

Alla 12:\ ora il colon è rie111µito fino all 'a11golo -:olico D. e prese11ta inarezzature . Tutto il rima11e11 le del colon è diste o da gas. l\ettosc0tpii.a : n el retlo si notano numero~e ulcerazioni piccole suiperficiali, facilmente sangui11a11ti. Presenza di essudato purulento n ella IJOrzione più alla del retto. Do\ endo iniziare la discussio11e diagnostica, il primo problema è: la p. ha ancora la stessa n1alattia iniziata n el n1ese di giugno o si tratta or.a di altra forma morbosa ? Credo di poter ri6pondere senz 'alltro che deve trattarsi di ·due malattie diverse, in quanto a11cora oggi la sinto111atologia ,è squi1sitan1 e.11te colica diarro,i·ca, mentre nel primo periodo 11on Yi fu 1nai diarrea , e dominarono invece le pe1~dile sa11guigne e la febbre. Allora anzi la n1alattia esordì con una entero,r ragia , cui seguirono febbre a lta e cefalea, sioohè per il de c;or Bo protratto della inalattia con altre E:11terorrag ie, per la caduta della febbre per ]jsi, J)er l 'agglutina zione 1.: 200 da noi tro,1ata a11cora all'ingresso in Clinica d ella iP·, l 'ipotesi }) ÌÙ logica è che la p. abbia avuto un 'infezione tifoid.ea. v·ero è che è man cato, il quadro classico della I orma, 1na potrebbe esser·si 11 allat0 di un tifo ambulatorio, che è una 1 e.al I à elini ca . \.on i11a ggior frequ eJnza esso si osserva sopratul to i11 a111bie11ti .!'Ocial i di ,,il a misera e fati cos1J, OYe il laYoro è l egge asso1uta di vita e , -ie111e lasciato solo 5e proprio le forze più n o n r eggo110 e allora il tifo assu1ne anche un decor 5o gra YC. so pratutto per le infrazioni i·gie11iche, fi . . ich e alime11tari che abitualmente sono sta te conn es . . e all'inizio della malat1ia, quando questa era mis·CO·no~ciuta o comunque non tra ttata. Io n e ricordo nun1eros.i es.e1m pi. J\icordo a 1f irenze il ca&o di una signorina nella quale un grave tifo iniziò con un quadro tipicam ente 111ening itico , senza alcun taltra localizzazione, 1a11to da far cliagnosticare una m eningite so-spetta s p.e cifica, p er la conferma o meno die lla quale dia g11osi appunto io ero interessato, ma la . . te ... sa sera la sor ella che l 'assi steva preise ntaYa i1nprovv~sarnente enterorragia che era fa('jj111ente riferita a tifo ambulatorio, in quanto ( h e la 11t:llata nor1 a\te\ 1a de11unziato rd isturbi t1·a rlicolari e aveva fino allora accudito alle faccende di ca5a e assistito co1ne vi h o detto , Jn sor ell:.l caduta malata : sicchè la malattia della seconda riverberò pìù facile lµ ce diagnoEtica sulla prin1a. Nella i10 tra paziente d ob·h ian10 quindi rite11ere trattarsi di due. n1alattie o sindromi di' t-r Re presentando essa oggi un qua dro dissen teri co con diarrea. tenesmo , 111·e ntre la forma paS$at.3 de,1e esser e ritenut <l come un'infezione tifoiclea : resterà p oi a discuter si se fra le due vi sono o no rapporti diretti o indirett i . Sì tratla allora ])er questa seconda malattia, di se1nplire colit e? Occorre riconoE-cere cl1e spes~o in pratica si 1

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abusa ·d i questa diagnosi e si erra nel se11so cl1e di fronte all 'evento « dian·ea n da troppi medici si p assa quasi auto1naticamente alla dia-g rio si di colite. ~ia la diarrea può dipende.r e da cause le I->iù divi<:}r.sc, ·e n1,e ssi di fro·n te a questo 6into1110 dobbiamo sen1tIJ1re •Cerc·a re di chiarirlo fin d.:t p·r incipio e esattamente interpretarlo'. In pratica non è infrequente veder curare per diarroici individui che non lo sono, appunto perchè vi sono diar1~ee vere. e false. Le ·<lian·ee Vrere si rd istinguo110 per due elemerJ ti; per la tra\1 ersata r.apida del cibo n.e l tratto intestinale; per l'aumento assoluto del contenuto ac1quoso dolle feci, che no n. è tanto 1)acqµa o il liquido ing·eriti, quanto liquid o versato e pl·odotto <lall 'intesti110 , liq·u ido quin dii ri cco rcli albumina, d'onde le facili ferm entazic·ni re pu1trefJ.zio·n i. Nè se1n1Jre qu.a11do si ha11no nun1erose defec.azio1n i il inalato è un. diarroico. Si 11a falsa diarrea quando la defecazione avviene frammentaria1rtei\te, in 4-5 volte, ciò cl1e non è infrequerrte in alcuni nevropatic.i frettolosi. Si 11anno pure p se udo-dia rree da stitichezza: taluni malati d e11unciano di avere dia1Tea e anche 1p ortano il prodotto delle deie71joni e allora in un contenuto, a cquoso si os8ierv;ano natanti scibale dure; ba~fil questo per dire che diarrea non ,è : si tratta di stitichezza s1>Z stica con .~cibile ,dure che 1deoubitando la n 1U1Cosa del c10 lon spastico, p·r ovocano inte·r 111ittent.emente reazioni flogistiche, d 'onde il catarro che a·vvolge le soibal.e e la scarica siercisa che trasporta le. .scibile stesse. Non dir11e11tic.ate q11esto tipo di false diarre1ei ohe è frt.quente e quindi sempre indagate sulla causa vera dei fenom.eni e se vi è stipsi stabilite SO)npre di ohe naLura e tipo è. Voi sapete che la f) titicl1 ezza può e·sseire spastica o atonica, cioè l'intestino può non fare progredire Ire feci o p er chè è eccessivamente contratto - vedi il colon :&pastic:o d ei vagotonici - o perchè la &ua lnuscolatura è tal1nente atonica che non l1a forza di propulsio n.e1 sul lobo fecale. Comunque il risultato è lo stesso, stipsi; nJa ben diverso deve esse.r e il trattamento,; se jit casi di stipsi spastica ad es. si somminffitrano p11rganti i ·qiuali l1anno per effetto· di aun 1entare lo .spasmo si avrà peggioramemto; in tali casi o c·c orre invece ricorrere agli antispa-· s1.ici, alla be lladonna , O• qualcuno dei prepar.ati a naloghi e soltanto così giover,emo razionalmente ai nostri malati . Stipsi danno le fimbrie ci catrizia li a derenziali , cl1 e vanno curate, le angolature da ptosi c.h e ' 'anno corrette; e non dimenticate anche che certi nevropatici vi deporra nn o stitichezza solo p1e.J fatto che essi per una frequente coprofilia vorr·ebbero avere emissioni frequenti cc1n ab·b ondanti masse. In a ltri si hanno false diarree, per continui stimoli a lla d efecazion e; cosi negli individt1i affetti da proctosigmoidite o da ameib iasi, con l esioni del tutto distali o con infiammazioni 1

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lucalizza te sen1pliGi, la c,ui origif!e più frequ.e11Le1 è la ,5 tasi fecale o che talora, sebbene più rarar11ente, possono essere legate alla presenza di un divertico1o del sigma iliaco. In talw1i di questi malati, colitici in senso lato è abb ast.anza frequente la così d et.t a ·d iarrea prandia1e, _pe r la quale so110 01b bligati a levar si precipitosame11te d.alla tavola p er evacuare il groiSso intestino·. E b·a·date, no·n è naturalme11te l 'ali111ento ingerito che passa così rapidan1ente da essere espulso , ma la causa d1el disturbo ,sta iri un rifle,s so gastro-colico d 'espulsio,11e; tipica a quest-0 1propos-ito la diarr ea prandiale degli epatici, anche per brusco afflusso di bile dovuta a un riflesso gastro1 ,

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colec~stocinetico .

In altri il tenesn10 e i freque·n ti stimoli sono provc·w ti da t)Olipi rettali o da neoplasmi del colon o del retto , n ort sen1pre tempestivan1ente diagno5tiicati e ch e danno origine a numerosi en~ori di diagnosi ch e, come dice Mathieu , ipr egiu·dicano '.Sia la salute del n1aluto , che la rerputazione1 del medico·. In qu1esti so·g getti no·n si tratta di vera dia·r rea, ma ·di .e1pisodii defecatorii, clt·e portano al1'emissione. di poco1 mu.c o e di sangue. Così che qu·a n·d o si ·vien e nel sospetto d'una di.arrea ·p er frequenza di stimoli oacorre pratical'!e sistematiche in,d-agmi , l '.esp1lorazione rettale, esarr1e radiol9gico e rettoscopia . Le diaa.'ree Viere i.sono caratterizzate dalla rapitii1 à d el transito del çibo e dell :ipersecrezione di liquido. Il bolo a li111e11tare per la traversata totale impiega circa 30 ore. Dalla radi<Jlogia abbiamo la cronologia per la traversata di ciascun tratto; il pasto in 5-7 ore arr iva al 1ciec·J ; in 9 ore all 'a.n golo sip1lenico del colon; ir1 11 ore al sigma, e in 30 o•r e si ha l "elimi11.azione loitale. Ma non sempre è n·ecess .a rio il controllo ra·dio1og·ico; b1a sta in pratica son1mi11istrare ·del ciarb·o11e o de1 carminio e sorvegliare in quanto tempo co11l'l-lare. Si può a n ch e ricorrere alla prov.a ·del sublimato . Se 3 lle feci liquide si aggiung.e una qua ntità di oluzione satura di sublimato, la preselilza di pigmento biliare modificato (idrohiliruhina) lo fa color.a1e in roS5o; se il pign1ento biliare è intm0dificalo (bilirubina), ciò ch e è patologico, lo feci assumono una tinta verde. Molto i1lteressante è eseguire la ricer ca ·degli straccetti di nluc:o tinti in verde per rico·noscere la loro prove nienza dal duoden o. Alcune volte però basta un' ol&servazione grossolana; si ha n110 talora .delle feci vel'di, appunto quando l 'elirni11azion e è così r api.ida ch e i pi·gmenti non hanno tem·po di modifi,c arsi; b ench è t alora questo 1possà 'e sser 1d!ovuto a trop•p a bile ch e si è ri,·er sata. Nei ban1bini le feci sono verdi perohè il loro tubo intestinale è povero di germi i quali cooperano alla trasformazione della bile; negli adulti si possono avere feci verdi dopo sommir1i1strazione di calom elano il quale h a an ch e la proprietà di inibire le putrefazioni. 1

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Van ricordale le diarree nerYose , no11 la fo,emplice dia rrea psicog·ena, eccit arnenio psichico o per paura cl1e è caso mai occasionale r transitoria, ma qu.elle diarree ch e .sono influenzate e comandate dal sir11 patico; la più tipica è la diarrea b asedo'.vian a, talora infreIJ.abile e ch e è inutil e cura re co11 i comu11i .aistringenti del tutto inefficaci , m entre risente i11, eoe vantaggio da so111r11inistrazion e di bron1uri, valeriana, antitiroidina. A11ni fa venni chiamato· a ' 'eder·e a ~Iodena un a n1alata in gravi condizioni di defeda111ento i)er un 'in. istentr e ribelle diarrea cl1e aveva tél.ln1e11te po]{1rizz-ato 1'atte11zion.e della 1p·a ziente e dei medie.i ch e n on d 'alLro si era parlato ch e di coliLe, i1tentre fu a n1e facile da u11 Jeggero tre1nore, d'a lla tachicardia, dall 'espressio11e. del]o sgu ardo, dalla contempora11ea presenza ~i di·funzion e ovarica riconoscere un morbo di Ba.sedow del qua le sinton1a predominante era la diatrea. Anche la diarrea deg·li ::tddisonia11i può es-sere ascritta fra le diarree nervos e -e alcuni malati . di tubercolosi J?e1ritonealre i)re1sentano r1ote di dissi111paticosi con l)Seu•do-collassi , di8Cro1nie c utanee, ecc. e diarrea a neuro1gene. i. Diarree n1eccanic·h e si possono a' ere l)e1r di· st11rbi circolatori : così i cirrotici epatici come prin10 · sintoma denunciatore della stasi portale- possono iniziare con la diarrea , e la via intestinale rapprese.nta in questo caso una via di scarico, quasi un naturale emuntorio. Ma essendo spes o i cirrotici dei g·a~triti ci potrebb e trattarsi anche di diarrea gastro·g·en a . Altra dia rrea m eccan ica può aversi quando la condiziqn e di fibrosi del peritoneo ha finit o per .alterar e notevolm ente ]a circolazion e linfatica e ,~eno·sa e ciò specie se con corre l 'ad1e11ite mesera!cà ch e J! UÒ indurre .g ravi deformazioni di tutto il mesenter·e e d ella sua r et e circolatoria. Per metodo e compleLezza did.a ttica a11che ricordo le diarree tos&ich e urer11iclie ch e so110 spesso mi&cronosciute. Non è raro di o&servare ,,ec@.i sclerotici con piccola insufficien za renale ch e i111pensatan1e11te ven gono colti da diarree tossiche i n1pro''Yise e allora quasi sen1 pre si vedono me si i11 01)era tutti gli 5forzi per frenare il sin to.1no e a torto perchè que te non son o diarree d.a nn ose ma utili. Negli uremici infatti e specie nei vecchi si possono aver.o delle poussées di edema intestina le acuto, parqgo n abile forse all'edema 1polmona r e acuto e ch e: son o delle genuine diarree tossico-urerr1icl}e di s-pecia1e gravit à in quanto .sono eSJ)Te~sione d.e]la lesio·n e r enale, ma di p1er è t1tili in quanto rappresentano una ·via di cl in·Li11azion e dei t ossici , e cl1e p6rciò ' 'anno rispettate, ma talora possono divenire emorragicl;e e di per sè pe.ri colose (coliti uren1icl1e ulcerose e emorragiche, così con1e si possono avere gastriti emorragich e uremiche, e-cc.). P.ari.n1enti di orig i11e tossica sono quelle diarree ch e dipendono da un 'irritazion e locale della muco sa int estinale. pro,rocata da sostanze 1

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SEZIONE P RATI CA

cJ1i1 uicl1e qual u11que ::>ia la via d 'i11 tro duzion e. D ' u11 a ccr la a11a logia con l e dia rree uremich e

Voi conoscet e i fer111e11ti digestivi p er g li gli i~rati di Ca; l a ptialina, i ·a111ilop1sina, la lacteasi , i fermenti ba tterici. Qua ndo i fermens-0110 le dia rree m er curia li, in quanto l 'inte~ t.in o n e r appresenta una via di eliminazione. ti .so110 in.suffici e11ti, o q·uarido il n1ezzo è Un esen1 pio semplice di ,diarree t ossiche è tropp o acid o 1p.ercl1è la diget&tione possa pr ocequello fornito da purg a11Li la cui azione si e dei1~e, o qua ndo so11 0 i.)r esen1 i n el tubo ga stro t.er cita sia sulla inucosa (ad es. calomela n o), e11Lerico quantita eccessive d'.i sostan ze facilsia sulla muscola tura (ad es. solfato ,d i soda). 1111e nte fcrp.1en tanti (cavoli , pian e, d olci , ecc.) o qua r1.do ancora il soggio rno d ell 'alimento Diarref t ossicl1e si oss.er"ano talora n egli s1lecifi ci sottoposti a,d una in con grua iperali- - 11ie-llo ~ Lomaco e n elle parti superiori d el tenue ,è trop po bTev e, n e viei11e ch e si trovan o granIllerl tuzion e forzata e sr e-g olata. IJo 15tomaco di qua ntità d i idra Li di Ca n ell 'intesti n o, &en degli s1Jecifici è spesso di .. chilico, e non p uò za ch e a b b ia 110 subito la d ovuta ela b or azi one. s~111pre utilizzare Lutti g li alin1enti e non può I·: a llora .si hanno disturbi intestinali , fl atul e11~bsere 'iol e11tat o; gli è }Jer quest o ch e vedrete spes o u11a qu.a11 t ità di specifici n1ig lior ar e za, rne teo1ri5m o, di ... pepsia e dian'ea fermentativa acida . In questi e.a si le f eci h anno u n odomolt o i11 p r i1110 t empo attraver so u:p.a ipe1ralire butirrico. 1ne11lazio11e forza ta, e 'Poi i11sorger e gastriti e La dia rr,ea d a putrefazio11 e è in \ ece lega la e.111eri li , d a i11ala a lir11en t azio11e, ch e compr oa d una 1c attiva diges tio;i1e cleg1i alb t1n1inoidi i 111. E:ttor~o ulterior111en te le co11dizioni d el n1 a .. cui ferm en ti digesti' i (iJe p.. iI1a, trip 5in a) po;·lat o. S() ll O es:3'eìre in difetto . Se abbiam o paAltra dia rrea tos ica 11011 r ara n egli f::ip1e cifici zien ti in achilia ga.~tri c1a (ch e pu ò tal ora acè la 111eclica111entosa ch e i11sorge specialn1e11tc co1n 1.:iagn ar si ad achil ia lJan c:r eatic.a) ne vie11e in E«:'. g·t1ito all 'u so di bial sa1rlici , sp esso m al tol ch e le alb1u111i11t arTiv,a110 all 'intesti110 n on ino l era Li . 1F ra le diarr ee di orig ine disp e p•tira rico1ùo dificat e e a llor a cadon o i n 1)r eda ai ·germi ch e hanno fermen Li pro teoli tici , i q uali di, tru.g gole dj a rree grasse epato-pan cr e.a t i ch e; si tratta n o la molecola p r oteica e la scj ndono in p roallor a d i epalopazicnti , n ei quali la scar sezza o la rilc11 zionre d el flu sso biliare, ·pr ovo1c a un d o t,ti t ossici ch e J1ann o u n 'azion e d ann osa g·eneral e e locale, d 'o11de n1alessere , diarrea, en dE-ficit n ella digestion e d ei g·ras~i , e a umento degli acidi grassi ch e a vendo un 'azion e stimoterili con e111ission e ùi feci putrefattive, .a od oJa11te }Jr0\ 0 can o p r ogr essio11 e 1)iù ra1Jida d elle r e n uu·se.a b101li<lo ed a r eazia11e alc,a1ina. fec i. A be11 deluc ida1·e 4ue ·t i p u11t1 ser ve ottimaNegli insuffic ie11 Lì pan cr eatici si h anno pa rne11 be il pasto di Sch n1 idt cl1e è t111a r icerca c]11e d ovreb1b·e esser fatta corre11ten1 en.te a n ch e ri1r1~nti diarr ee gr a.ssose e l e feci em esse hanno url volur1te en or me; es ·e so no di con :;i ten d ai n1edici pratic i. P er tre g iorni si som1n iniz.a pastosa e liquida e h anno asp,etto ca ratte- .stra una certa dieta n ella qru.a le so110 g iu dizior istico, tra11slucido, argent eo. s.nJn 1en te ·combinati i diver si t ip i di alimenti Gli ep,a tici 1posson o in olLre pre ·entar e d elle a llo :scop o di scopr ire se esist e u11 a dispepsia crisi diarroich e pra ndiali .a n alogh e a quelle el ettiva a carico -d i u110 di essi e al com inciar e dei colitici , si tratta a llora in gen er.e di litia ed a l finire ·della prova si som111i11istra una sici lat enti o co·m unque colecistopatici i quali cartina .cx)n iel el carmi.n io o del carbon e. Su que,st e feci si fa prin1a ] ',esam e .m acrosco1)ico, <lu ra1>t e il p asto, subit o d opo vengon o colti imp ro\1visamente da d olor e all ',e piga &trio con biii1di -5i st~n1perano ·p1er ved er e e · ,r'è m u co, i11di a m ezzo 1dell 'esa111e 1J1icr oscopico e di r easogn o imper ioso di evacu azion e. Le ' rarie innormalità del cl1imisn10 ,gastrico zioni chim ich e (Lu gol , Sudan III) si cerca la p1~e§~ n za o m eno d e,g li idrati di carbo nio, dei pos~on o p r o, rocar,e d elle disp epsi e elettive, segr a ...si o d.elle p ro tein e . E si e8egu ono la prova condo la qualità d egli a lir11 enti e d ella lesione del sub·lirr1at o ch e vi h o ~·ià e~ po Lo e quella (diarree gastro gen e). 1Gli ip,er cloTidrici a·dl edella fern1 entazion e. sen11)io h ann o s1Jr.s o diarrea. p er cattiva digeIn. co1n dizio11i abituali l e feci non sviluppas tion e d egli idra ti di carbonio, ipoich è è noto no gas, n on so110 putre fa tte, n è fern1 en tan o. cl1e q -q.ando il su cco ga.strico r aggi·unge una In condizioni pat ologich e, se vi è di pep ia cer ta acidità, la digestion e d ei farinacei si ar] lif'r 1 farinacei s) p u ò rr1et lere in eviden za l 'elir est a. m inazione di 'q ueste o, tan ze n1 ediar1te la proGli ipochilici , sia gastrici o pan cr eatici inv~ della fern·1e11tazione. vee€, utilizzan o i11 ale l a m olecola albuminoi Fra J.e, diarree .sp eci fich e rneritano ri cordo dea, l a qua le finisce col cadere in pre da a frle tube rcolose ; n1a n o11 og11i diarrea che &i h a rton1eni i)utrefa ttivi. ir1 un tuber coloso è tu b c,rcola re; si può a' 'ere Da qui du e gr andi categorie di diarree; da la ·diarrea i11 Lb c. d a t b c. per tbc . fermentazion e, da putrefazio·n e. Son o dia rree Le di ar1~ee in tbc. i1on .. 0110 . en1ipfe per caud a disp epsi e el ettive l e pr ime d a catti, a ela sa specifica. Spes. :o rrli , pec i fici son o d ei di borazi on e p{' r gli idra ti di (~ a ; e ]e seconde da spe 1)tici e co111e tali dei d iarroici e fr eq u enten ì<i la utilizzazion e d egli albu1ninodi . 11 r isu lt.ato è per le ' 1)1ri me ferm entazioni aci- n1e11Le sofl o dei m icrospla11c11ici , n1agri con 111al e digestioni d a vi rerop1o. i e at onia dei~li òa. per le ,_ ero ndr pt1tre fazio n e a l calin a . 1

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organi e co11 diarree secondarie e sintomaticJ1e e in questi casi dob1b ian10 curare la n1.alat·Lia fondamentale se voglian10 mo·dificare le. loro condizio ni i11testinali. T.a lora la diarrea da tbc . è dia deg;enerazione ~111iloidea : è allora irre·f renabile e concorre a dare rapida cachessia ta11Lo più che no11 si ha generalmen le amiloidosi di u11 organo i5olato, ma è fr.equentre la compro·n 1issione ancl1e di altri org.a ni r·eni, fegato, milza. . .P iù tipica a11cora ·è la diarrea da lesio11i 15pecifich e ìntesli11ali. Le 1ocalizzazio1n i tbic. nell 'app~1r<lto digerente sono le più molteplici. Sulla bocca; ulcerazioni della lingua, d-el palùto. Nell ' esofago sono forme rare; a carico dello stomaco meno rare. Si hanno talvolta sindron1i ·di difficile ·diagnosi: sinto·m i di ulcera gastrica, torpida, co11 sogni dii rp1erigastrite che altre volte assu111e il caratte·r e dell 'ulci3ra stenosante pilorica. Nel 1905 io descrivevo un caso di stenosi pilorica di natura tuberoolare. Altre volte la lesion~ assume la forma produttiva e si può essere tratti in grave .e11:ore con il cancro; poichèl si tratta di malati anoressici, che deperiscoin o e .~lla palp azione dei q·u·ali si avverte una massa dura all'epigaslrio bernoccoluta ·e dolente, perchè attorno· al piloTo si formano rnasse produttive granulomatose, specie se concomita epiploite e si 11a vomito con sangue, ecc. L'intest.ino 11a tanti modi di farie la sua tbc. v~i sono in.dividui con enteriti tbc. semplici, i11dividui con u]cerazio11i i11testinali che evolvo·n o verso la stenosi in quanto che l·e ulceri sono ad anello, perchè spesso di origine vascolare 0 organizza11dosi da11no una stenosi intestinale secondaria. Aocanto alla forma fibrosa si h1a la forrna proliferante: nel tub:ercolon1a cecale a.d es. cl1e ·è uri.a tbc. a carattere produttivo, il cieco· viene ridotto ad un sal sicciotto fisso·, 'retratto, portalo ir1 alto, dolente, infiltrato . Diagnosi importante a porre questa p e·r chè il tubercoloma ciecale è u·na n1alattia passibile di guarigione chirurgica. Vi sono anct1e enteriti tbc . lo·c alizzale negli ultin1i tratti dell 'ileo e 11ei p rimi segn1e11ti del crasso a veste ulcerosa. I sinton1i sono febbr e e ancn1izzazione e dep e1ri1nento ·c he esprimono in1i}reg·nazione e no n u1iìizzazio11e degli a lim enti, anoressia, dis1>epsia , dolenzia con venLre ora tumido, ora co11t.•r atto a barC'R e diarrea Ìllfrenabile C10nti• 11ua, quale.be Yolta purolenta ed emorragica. Ancl1e n elle f or111e ulcero·s e non sen1pre ~i trovar:o bacilli di 1\.och r1elle feci; d'altra parte neppure il dato p·o sitivo sempre afferma. Se $Ì ha lln tb1 c pol111onare con dia1Te.a e si tro·yano bb. l(ocl1 nelle feci, que.sti possono provc•n ire dall'escreato in.ghiot1ito. .A proposito di che Caln1ette dice che se i b« cilli ·di Koch che si trovano n·elle feci 6ono inghiottiti , appaiono in grandi ammassi; se i11vece sono in ·piccoli arr1masBi , questi sareb1

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l)ero più probabiln1ente di origine intestinale, crile1 io questo però quanto i11ai infid'o. · Comunque la forma irl testina le Kocl1ia i1a non va n1ai ·dirr1entic;aLa, iii. quanto tutt'altro che rara: ·è quasi sempre ileo-colica e in quar1t.o inizia sopratutto nell ' ileo, per poi inte·reissa re ancl1e il colon; ed allora colpisce in special rr1odo il colon destro e il cieco, forma11do i cosidùetti tubercolon1i cecali, ossia quei grossi I)Seudotun1ori o granulruni prod'uttivi che s oJ10 .allora nettan1enté palpabili nel quadrante inferiore destro dell 'add01me • In tali casi si tratta sern j)re di localizzazio11e se c·on da ria, ossia di sogget1i 11ei quali già esiste un fo colaio primitiYo, il più spesso a carico dell 'a1Jirarato respiratorio e la -via ematogena più che la dig·estiva, rap'Pr.esenta la via dominante i)er la diffusio11e. Ecco·ne un caso, tipico. Ques_t '.altro malato, che voi ve.die te è t111 uomo di 43 a. coniugato, la cui rr1oglie ·è morta 5 anni fa per .affezione polmonare specifica. .A 21 anni egli ebbe tifo addominale; contrasse poi infezione blenorragic3; a 22 a . soffrì per qualche tempo -d i ;inalaria, a 27 si contagiò di lues, che c.u rò intensamente, sì che da ci1ica 5 anni la R. W. è negati,1a . 'fre anni fa cominciò ad accusare dolori acuti all 'addon1e, con massin10 d'intensità alla reg. ileo-cecale. Sospettata un'.aJPPf ndicite , fu operato d 'urg·enza, ma l'appendice fu riscontrata normale e rispettata. Successivam.e nte cc>mparve diar1~ea, a volt.e anche persistente e l1n.a_ volta eb·b e melena, sicchè 11el ge1111aio ltl3·6, p(-sta ancora diagno.s i di .ap·pe11 di1cite, fu ope·raio di appendicectomia, ma anche questo :::eco11clo i11tervento no11 pose fine al1e sofferenze dcll 'infermo, che vide dolorì e diarrea continuare invariati. Esan1in.ate le feci fu riscontrata presenza di bacilli di Korl1. Conf'igliatog]i di operarsi, il i). si sottoponeva a terzo intervento· opeTatorio, per cui g·li veniva asportato l 'ult.in10 tratto dell'ileo e il colon discendente pe•r con1plessivi 130 cn1. · d 'intestino <lopo di chè per qualche ternpo i distt1rbi addc)mi11ali sembrarono calmarsi; mentre il p. doveva subire un quarto intervento 1)er laparocele. Su·oeiessìvamente però i dolori addominali ric,0111parvero, la diar1~ea divenne insistente·, le n1elene più frequenti, sicch.~ il p. decise di ricorrere alla nostra Clini ca, tanto più ch e dall 'inizio dei suoi disturbi , os ia dal 1935, egli è andato continuamente dima.grendo di circa 20 Kg. L'esa111e rettoscopico da noi su·b ito eseguito 11a dimostrato a 7-10 cm. dall'orifizio anale , la presenza di d·ue ulcerazior1i a fondo sangt1ir1ante, a margini ir1iegol.ari, circondate da 111t1cosa netta.m ente eden1atosa. Inoltre a circa 8 cn1 . nota~i una flittene della murosa della sur>erficie di circa 1 cmq. Tutte queste lesioni si riscontrano a carico della parete anteriore del1'<iJll1pOlla retta le, mentre le altre pareti sono ir1.d!enni. L'esame del materiale prelevato dal1

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SElTONE PRATICA

l ' ulcera l1a n1e&so in evidenza presenza di bastmpre disting·uerc quale sezione d·el colon è cil1i di Koch. ir.t cau,s a, ossia se il colo,n D. o il co]on S. Caso dunque dimostrativo per localizzazio11 colon infatti, come organo dotato di oomne tubercolalfe ileocecale in p1r imo tempo e plesse· a ttività funzionali (n1otorie, di·gestive, del colon distale poi, localizzazione certamensecrelorie, di assorbimento, enzi1natiche, p1rote s_econdaria; infatti nel no~tro paziente esi1)rie e legate alla Oora batterica), può esser e stono i segni d'impregnazione specifica polsottopos to a cause morbigene numerosissin1e 1nonare e la radiografia d ell 'app. respiratorio le qru.ali, nella loro azio11e, sono spesso stretntelte in c.' ridenza ·e siti ,d i pleurit,e pregressa. - t<tmente legate alle singole attività funzionali Tqrnando ora alla nostra prin1a ammalata, de,ll 'organo e in modo ch e, nelle manifestaélTlc1he per ·essa dob1b iamo pensa.r e ad una forzioni n1orJ:?ose da esse provocate, vengono1 inn·1a specifica tubercolare;> Evidentemente, no, teres&ate prevalenlen1ente le singole funzioni perchè ma11cano il terreno e altre lesioni , s ia elementari corrispondenti, spesso però con 1)e r la localizzazione diversa, sia anche percl1 è profo1tde ripercussioni su tt1tta o !'1ll p arte de1la ricerca d el bacillo di Koch nelle feci è riule a ltre funzio11i elen1entari. scila negativa, al qual p·r oposito debbo ricorD '.allra parte esistono ,p .r ofo·n de differ en ze clarvi ch e il reperto positivo per bacilli di Kocl1 cli struttura e di funzione fra l,e divers.e. sezioni 11elle feci ha valore per la diagnosi di co]it r del colon, sicc.h è è pienamente giustificata la ulcero&a specifica, solo, quando il p·. non n e distinzione n1orfologico-funzionale dell 'inte1stial)bia ne.li' espettorato. no cra&"o in u11a sezione prossimale e in una Di fronte ·ad una sindron1 e intestinale bassa , F-ezio1te distale. fr.a le varie possibilità va ri cordata ancl1e q .u elIl cieco, il colo·n asoen:dente , l 'angolo de1~ <lei linfogranuloma venereo o malattia di f:.t ro e la parte destra d el trasverso costituiscoNicolas..;E.avre. .no il colon destro o prossimale; I.a parte siniConte sapete tal·e malattia l)UÒ prese,n tarsi s tra del trasverso, l 'angolo· splenico, il colo·n sia sot.to la forma bubbonica, che sotto la fo·r discendente e l'ansa mobile ileo-pelvica co·s tin1a clefa11tiasica o ulcerativa: la iprima è più tuisoono il colon sinistro; il colon prossimale , fr.e·quente negli uomini, l e altre, specie locaricco di sistema linfatico con vie li11fatich e lizzate ai ·~enitali e al r etto , sono più frequenti 11 urr1 erosissime e abbondanti follicoli è anche ILelle donne. jJer ciò predisposlo ai fenomeni flogistici e Nella nostra paziente 111a11car10 segni di steél Ila stasi patologica maggior men te -del resto noi&i rettale, cara tteristica d ella for.rr1a elefandel colon.; il colon distale in.v ece non è che tiasica, mentre potrebbe su ssif\tere il dubbio una zona di passaggio fra il colon d estro · e il per la forma ulcerativa, in quanto., in quecolon ileo-pelvico, dove si :iccumulano 1,e feci. sta forma , ulcerazior1i oltre che n el retto si Diffe:r.enza esiste circa la dispo sizione e la direzione. delle pliche della m ·u cosa, dirette tra.possono formare fino al colon trasverso. La iSversalmente nel c.o lon prossimale, nel senso certezza diagnostica in tali 1Casi, oltre che dal1'-esam ·e istologico, viene data dalla prova di irt,1ece della lunghezza sul colon distale, in Frey, che con ·iste nell 'ino culare i&otto cute in 1r1o·d o da rendere più lenta nel prossimale e individui sospe tti , pus est.ratto çla una linfopiù rapida nel dis tale la progressione dei magl1iarLdola pura i1on aporla di linfogranuloma teriali fecali. 11 oolon oltre una innervazion,e; intrinseca, venereo; nei casi positivi, dopo 2 giorni, si Corina una papula infiammatoria almeno di rappresentata dal plesso di Auerhach e da r11ezzo oentimelro ,d i diam·etro, sip·esso co n eriqu·ello di Meissner, è innervato dal simpatico tema periferico e talvolta con ,p.u stola centrale. e dal parasimpatico; la metà d estra del colon e il tenue rioevono rami nervo&i che si origiNella nostra nlalata la reazio·n e di Frey è nano dal plesso solare e cl1e d ecorrono seguenriuscita n egativa , quindi per questo e per il d o il decorso de.Ila mesenterica superiore; la comples&o della sindrome clinica il linfogran1età sinistra d,e l colon irTorata· · ,dialla mesenIluloma venereo è ·d a escludere. Dobbiamo così fi11ire per parlare di colite terica inferiore, è innervata dai rami d el plesso lombo-aortico, dal ple::;so ipogastrico e · dal ·e ,dico colile e non e nterocolite .p erchè, giusta nervo splac11ico inferiore e dal nervo !pelvico. o r10 che sia la nomenclatura, è un fatto. ch e I ranli nervo.&i raggiungono I 'intestino in corIloi pa·rlia1110 di enterite qt1andlo si tratta di lesioni infiam111ato.r ie dell 'ileo , di colite quanrispondenza d el .m argine mesenterico, ramificano nel sottoperitoneo ed entrano in rappo rdc> si tralla di Iesio1n i infian1matori e d el colon, t.') con i p]essi di Auerbach e di Mei6sner. di 011terocolite quando si trat.ta di forme infiamrnal orie contemporanea111en te ileocoliche. Ora è noto che il cieco e il colon ascendente presentano un 'importanza particolare per i feQui, ripeto , dovren1mo essere n el campo d1elle coliti, campo qu.anto rn.ai difficile e denomeni digestivi , tanto da essere con~iderati licato anche perchè, co111e già detto, le coliti quasi uno s tomaco supplementare, deputato alla di·gestio11e degli idrati .d i carbonio e della s1>esso diagnosticate tali, non lo sono e pe·r ch è ql.lando &ono tali occorre sempre specifi- cellulosa in particolare. L'azione digestiva coca.re la vera essenza e natura. lica pertinente a l cieco e al colon ascendente Anzit11ll o qu.at1do si parla di colite occorre è prevaJenlcmente di natura batterica. i bat1

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teri della fJora inl e~ Li11ale in' adc11tlo il bolo inteslinale e d alta ccando la cellulosa d elle 111e111l1ra11e cellulari \ egetali indigerite. Sen1b1ra an che però, p·e.i· ricer cb.e di Maestrini , ch e il ~ o lon pro sin1ale secerna in gra11 copia enzi111i cap·a ci di produrre scissioni idrolitich e dei grassi e d,e.gli idxati di carbonio d el chimo prove11i.ente dall'ileo , dige&tione proprian1 e11te analoga alla digestione p·a ncreatica, ma m en o pe1·fetta. Il 100.Jon trasverso gode di u11a certa auto110111ia in confro11to d elle altre sezioni clel co lc>11; fur1zionaln1er1te riel trasver so si verifica110 di.-i11tossicazio11i b1attericl1e e si co,1npleta la di idra Lazion e d el conte11uto; le i11aterie fe·cali ch e conten gouo il 90 % di a cqua nelle ullin1e anse dell 'ileo , ne conte11gono solo il 75 % alla loro elin1ir1azione; i11oltre il trasverS<> o il discendente fanno progredire i materiali fecali fino al sigma. Tra queste diverse funzioni del tra Yer o, le azio t1i motorie pTevalgono , . sì cl1e le alter.azioni del tr.a sverso corn:porta110 :-;opratutto Hl ler azio11e d ella prr ogression e delle feci. . 111 co111plesso m entre nelle sezioni p1rossin1ali d1el ·c olo·n prevalgono fenon1eni biochi1nici, e di secTezione, nelle po·r zioni distali prevalgo11L01 fenomeni n1eccanici e di assorbimento. L'attività d el colon , in quanto è organo di djg_e stio ne e di p ropulsio11 e dei J11.ateriali feca.li , vien e ad essere sensibil·e al complesso d eg li st.i111oli rappTesentato dalla d egradazione e dalle· trasforn1a zi.oni digestive proprie d ella digestion e colica. È ovvio quindi ch e le alterazio,n i di Lali processi ra pprese11 tino pe·r il col on altrettante stimolazioni a b11ormi ch e si ri1)er cuoteran110 s ulla funzione d ell 'organ o stesso Com,e è noto le sostanze alin11entari che hanno g ià su.b ìto le azioni enzimatiche delle ~ezioni p1 r ecoliche ·d el tubo gastro-enterico , in gran 1r)arte ven,ga110 al colon ·g ià completan1e·n te dig1err ite, a ltre in·v1ece solo p·a rzialmente dige rile e- l?.er queste ultin1e si ' erifi1cia 11el colon e precisan1e·n te nel ci,eco un 'ulteriore <ligl)stione dovuta p1r evalenten1e11te all ' azione, d ei germi saprofiti autoctoni della flora microbica, in seguito alla qu.ale l e . ostanze fu g gite alla digestione nell e sezio11i Ruperiori vengon o idrolizzat e. Comunque 11orn1alm ent e i protei.d~ arrivano al ci eco i11 piccoli si1na q uanLità e d{lnno 01·igine ad antmonia ca, indolo ecc. Degli idra ti di carbonio .arriva al cjeco so1J tanto la cellulo&a o altri idrati d~ carbc•nio &uperiori e questi vengono' distrutti a .a ll a flora amilolitica c:o n p1roduzione di acido cia rbonico dalla cellulosa ; di alcool, di a cido la l1ico , butirTico, ecc., da·gli zuccheri. La preseJlZa 1di g rassi n ell 'an1bie1tte colico l)UÒ dare ori g in e a d acidi grassi su•p eriori a cido· s-t earico, c.)leico , da questo possono originarsi acitli gr3&Si d ella serie bassa, vola ti li , acid'o for111ico, acido butin·ico , ecc. Tali trasformazioni $C·110 il 1'isultato d elle atti,•ità batt eriologich e df'lla fl ora intestinale, la quale è co~tituita da 11 u n1erosì e di,rer si tipi di gern1i. Le caratteri"liche della flora Yari an o fisio1

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[ANNO XLVI,

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lc>,gicame11tc i11 rav,J:.>orto con la topQgrafia del1'intestino : n elle anse ler111inali del tenue e 11el cieco prevale la flora fermentativa che co11 il siuo meccanismo biocl1imic,o dà origi•n e agli a cidi organici; n elle sezio11i successi, e prevale i11,Tece la flo ra putrefattiva, oh·e .attacca i i)roteidi e prob·abi1r11ente anche part·e ·d ei batteri e con la produzione di amn1oniaca neutralizza gli aicidi organici di ori·g ine fermentativa. Il lavoro .d,e i <lu,e ·is l.e1ni è natuTalmente si11ergico· ed ,a ssicw·a p1articolari ·e,q uilibri biocl1iI1tici o fisico-chin1ic i nei diversi tratti d el colo11. Norn1aln1e11te il co11tenuto ciecale è di reazione acida, n1entre n1el colo11 distale rè 1)1'86so a poco n·eutro : qilia11do p erò al cieco arrivano in troppa grande qu.antità proteidi, pre,·algono i fenon1eni p utrefattivi sui ferm e11tativi e la reazione si fa alcalina . _ Da ques te euritn1ich e f ur1zioni i1e viene u11a funzione intesti11.ale 11orn1ale: si comprende quindi oome allera11d osi una data funzione, si stabilisc1ano facilm cnt0 successioni morbose e circolo· vizioso di fa lli patolo1gici di carattere n1eccanico e biochi1rtico, c l1 0 1.)ortano general1nente le div erse sin gole f t1nzioni del colon a d eviazìoni SI)icoate. Ora abbi.amo ·d e tLo ·c l1e· 11ella n o.s tra malata, sopratutto per i c,aralle·ri d ei 111ateriali fecali , dobbi.a1no pensare sen za dubbio ad una colite. D 'altra parte· nulla depone per la forn1a a1nebia sica e tutte l e ricer ch e le più n1inuziose sono state in n1erito negative e sarebbe assurdo discuter e la di senteria bacillare, dato che la forma è qui eminente;r11ente cronic.a non a cuta e ch e tutte le indagi11i hatteriol o.g iche e sierodiagnostiche per i disserite rici noncl1è per i para e i 111eta·disse11terici sono state negative. La chiave diagnosti ca 11011 poteva €iSsere d.uta che dalla i~e ttosc opia. Q11est.a infatti ha messo in evidenza n el relto numeT·oise ulceraziorti ·p~ccole superficiali facilmente san·guinanti, co·n presenza n ella porr zio1n è alta di abbo11<lante essu.dato [)Urulento, rep.erto come &apete pToprio della colite ulcerosa criptog·enetica. La colite ulcerosa cript0g·e11etica è malattia tutt 'altro ch 0 rara e qu esta nostra pazie·nte n e è un caso tipico, ma un altro caso pur.e classi·co ,è stato da noi lrasferito giorni fa in \.linica chirurgi ca per esser e operato di ileo to niia-, un terzo caso io stesso 1p1r esentai lo corso anno. È malattia grave , n1a non .sempre i rre1parabile. Il ·paziente ch e qui vedete infatti è il malato ohe vi present.ai appunto un anno fa e ·ohe proprio ieri ·è venul'o dalle Puglie per farsi ri,1 e}dere e p1er inforn1ar.1ni di ·e&sere p erfettamente guarito, a' en do fra l'altro aumentato di circa 30 Kg. di peso. Anch'egli era passato attraverso le varie fasi cui purtroppo passano in gen ere questi ma lati e cioè era s tato ,prima ritenu.to un emorroidario e quindi operato, poi un amehi.asico , ecr . e voi lo ve· deste in miser eYoli condizioni <li defedamento or·gani~o e a g ravi l esioni intes tinali , n1 entre ora è perfetlan1e11te g uarito. 1

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Per colite ulcerosa cron~ca criptog enetica !'i intende, com,e indica il nome, un processo, infiammatorio cronico, a carattere ulcerativo che colpisce in parte o in totalità l 'intestino crasso. Varie sono ·Stat e le de11ominazio11i con cui quesLa forma è stata indicata : colite c ronica ulcerosa batterica, colite uloerosa aspecifica, denominazione quest 'ultirr1a però rr1eno esatta, in quanto il concetto di « aspecifico» non va inteso in senso batteriolo·gico o serologico , ina solta11to come espr essione delle nos tre scarse capacità di differenziazione. È quindi preferibile al termine cc aspecifica » quello di criptogenetica, poichè il co111plesso jprob.Jema ~ziologico della colite ulcerosa è ancora discusso. In genere è n1alattia più frequ ente n ell'età n1·Edia (20-40 anni) ma non è rara nell ' infan2i.a e .nell.a vecchiaia., Nel~a predl.sposizione 1ton esiste grande differe11za nei riguardi d el sesso. Come causa predisponente avrebbero taloTa irrtportanza secon·d·o la sc.uola americana di Barg·e11, le affezio·t li d ell'apparato r espiratorio, le in.E0zioni focali, le gravidanze, le malattie i1tfettive, l'eccessivo la, oro fisico e m entale. S€·d.e della malattia sono per lo più parti(Olarn1ente il sigi11a-colon e il retto, p1erò le lesio11i possono a11cl1e este11dersi ipiù in alto, p er t,utlo il cra&so, fino al cieco e lasciare imrr1une l 'es.t.ren10 inferio1:e d1el crasso. Questa speciale for1na di c·olit.e ha carattere di&truttivo, non crea delle difese or.g aniche, i1eanch·c attorno a siè, tanto è ve·r o che Re vediamo i m.argi11i delle ulceri, li troviamo infilt.rati di linfociLi e di plasmacellule, mentre assenti sono i volinucleari. Carattere necrotico quindi, distruttivo, sen za alcuna imprr onta difensiva. Le ulce:r i son co,p erte da essudato fibrino1s o: in una prirr1a fase si ved1e l 'ampoll.a 1ret.tale tumida arrossata, in un secondo tempo· si vedono degli ascessolini cl1e in seguito si aJJrono e lasciano delle 11lc1e·r azioni a colpo di unghia c.h e vanno· man rnano estendendosi. Cosl, n1e11tre in principio abbiamo alcune ul1Gerazioni che sono dispos te in una mucosa sana, in periodo ulteriore di malattia, troviarr10 tutta una superficie ulcerata, e solo qualche isolotto di ml1cosa ancora sana. Nello st esso tempo vedian10 già ·d:e1i11earFii delle comrp,l icazioni della colite ulcerosa ·grave, e cioè forn1azioni polipoidi, slenosi rettali o colich,e, r~erforazioni intestinali, suppurazioni iuxtaceolich e . Se JJe·r ò la colite ulcerosa. costituisce una entità anatomo-clinir..a be11 defi11ita , al co·n trario la s ua eziopatoge·n e.si è ancora n1olto inceTta ie disoussa. Num,erosissime infatti sono s tate le ricer ch e s ia sul materia l e fecale ch e su quello proveniente da raschian1ento d.elle zone ulcerate, a llo scopo di accertare I 'esistenza di eventuali ge'm li responsabili d ella forrr1a; in un prirno I.tempo furono 1succes~ivamente ritenuti respo111

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SEZIONE PRATI CA

sabili il colibacillo, le spirochete, grupp1i di gerrrti asso ciati come il coli e lo p·n :eumococco (\i\Thite) , coli-proteo, I)Ìocianeo e ·p -rodigioso (l ex-Blaka) e vari altri gruppi segnalati da l1 owe, H cwes, ecc. Da allri AA. (Gemmei, Saundly) la colite uloerosa idiopatica fu ritenuLa una forma di disSEinter ia ed Rurst infatti è stato p er molto tempo u110 s trenuo •s ostenitore della sieroterapia ar1tidissenl1eTica n ella prima f.ase della colite ulcerosa . Nun1erosi e no11 ineno autoirevoli rice.rcatori non sono riusciti però rr1ai ad isolar e in casi di colite ulcerosa criptogenetica i ])acilli dissenterici, 1piaradis.senterici o meta·dis&c·n.t eriie.i e co1Sì pu1~e. negativa ·è riuscita la rj serva delle agg·lutinine specifiche. In seguito accu1rati studi di Bargen d ella Mayo Clinic sembrarono schiarire l 'o rizzonte d ella co·l ite ulcerosa, esse11do quiesto A. riuscito, in1m«~'l'gendo il materiale ottenuto col rettoscopio a livello d elle ulceraziorli nei t err~ni di P\.01&ellO'IV_, ad isolare nell ' 80 % d ei casi, un di11los treptOCOCC01, )g ram positivo similé al p·n eurr1ococco, 111a più largo e senza capsula , c.011 t endenz.a a d assumer-0 una fo rma a lancetta; tale germe si differ enzierebb·e dal pneumococcc) perchè non si la'Scia agglutinar.e con il siero f perificc• e p er ch è non d'à la reazione della fe·r menmzio1n e dello zucchero con l 'inolina e la n1a11nite. Inoculan·do pier via endovenosa culture di m at eriale raccolto .con la raschiatura da :r11alati affetti da colite U!l reroi&a , rRargen potè vedere n egli anin1ali (conigli) riprodursi il quadro d ella malattia, pTesentando diarree •pro.fuse1, en1issione di materiale n1uco-saniguig110 spesso mort.e in brev·e ten1po e all 'aut0tp1sia l e.s ioni ulceTative gravi localizzate al retto, alla metà infe1 iore del colon, tal volt.a - m.a r aramente lesioni anch e .al cieco. Il diplostreptococco sarebbe s tato riscontrato da Bargen anch e in individ·ui sani, n1a inoc ulato, i11 animali, allora non era capace di riprodurre la mala ttia. Ma moltissimi AA. no111 so·n o riusciti a confe1m ar e le ricercl1c di Bar gen : alcuni con siderano il di-plo·s treptoco,c co di Barge·n un sem 11lice sa11rofita, altri gli 1tega110 ogni azione l )él l o,giena e l 'efficacia d el vaccino p:repiarato d,a]l 'A. art1'cricano vien e consi derata nulla. Del resto an cl1e Ba rgen non è r..: iù UE15olutista nella su.a concezio n e ezioµatogenetica. In un suo reGfHJti~$i111c1 lavoro e·g li scrive ·d i aver studiato in circa 10 a n11i oltre 1000 casi di colite ulcer osa, <ii questi circa 800 av.e vano u n 'origine E- t1·cptococcica, i rimanenti erano ad etiolog ia sco11osciuta. · llecentemente altri AA., in particolare1 Gullart j\iones e Do111ingo, l1ar1no ancora affronta to il problema eziologico della colite ulce~o­ sa, es~·uen(lo una minuta analisi d egli studi di !Bnr·gen e sono giunt i alla conclusione che il primu.m m ovens dell<i nla lattia è ra,p presentato da un virus il quale oltre ad es;:;ere clolato di u.n a sua propria atlività patogena, esplica un 'influenza .stimolante s ulla flora batterica i11t estir1.a le ·ed in specie su g li streptococcl1i, esulta11done la virul en za . 1

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du11que d al conl j)l esso delle rirer cJ) o )){ltteriolog·icl1e più Tece11li s ulla eziologia d ella colite ulcerosa d evesi r it en er e ch e al1111e.n o in ì)ar Le tale i11alat tia s ia ~pecifica . ~ aturetl1ncr1te i f.aLti inessi i11 evid en za d a Barge11 e, <la Gallart 1\ti one e D om ingo, i11erita110 ult eriori e j)l'Oifonde ric·ercl1e, ma il fatto ch e q ues li u ltir11i AA. sono 1iusciti .a riprodurre s perì111611talmente la inalattia iniettélndo u11 filtrato di ,c ulLura batterica di streptococco di Bar.ge11, pone n ettament e il problcr11a tanto della fi Jtrab·i lità d el g.ern1e com·e d ella coe i. . lenza di un virus filtr .a bile e in questo ultimo raso, è \ 1 erosin1ile l 'intervento di 1111 i1robabilc ~)oienziarr1en Lo d el gern1e ·d·a J)a rte d cll 'eve11t ua1e vir t1s (Beltr.am etti). No11 infe ri.ori alle difficoltà circa l 'interprelc,zior1e eziologica della colite u l cer o . . a, so·n o quelle ch e s'incontran o quando ... i cer chi di cl1iarire il n1eccan~smo d 'azion e ·degli agen ti cau sali e l 'i111portanza spetLante ai molteplici e sva riati n1on1.en ti organici O• fLu1 zion ali , e a lle diver se condizioni locali o gen erali , influ enti n ella patogenesi d~lle colopatie ulcerose . E ciò so1)ratu tto in qua nto non si ]) UÒ dis c1on oscer1e ch e ·esis tono foT.111e di colite ulce1 osa la c ui ger1esi i)arr.ebb e di,rersa da quell a irtfettiva s1)ecifica i1el s en·~o st1~e tto su riferito, 1.Per i ri&ul tati otten uti con terapie ex iiiva:1tibus . Così per es. la gen esi della colite ulcero a ve1111e 1·i Lenuta d a Anch·t1iz l eg-a1a alla ,defi• c ienza d ella funzion.a lità gastrica, lesa o abo]j ta 1n seguilo ad inter ve11ti den1olitori praticati sullo st omaco. Zvvei~~' Einl1orn e Oppler ir1 ba se al rilievo d ella iì:eque11za con cui , n el cC1rso d.elle colo1)ULie , la cap acità secretiva d ello st om :lco ·si dimostra a lterata fino all 'achilin com1p leta, riten.g ono c1h e il difetto ·d ell.a secr ezi o 11e cloro 1)epsica e cli con segue·n za il diturbo pro.fondo d ella digesti on e a limentar e. favorirt.b·b ·e r o u11 'esal ta zio·1\'3 della virulen za d ei g ern1i intestinali. Dall 'i11sie1r1e d·elle r icercrie es eguit e in tal e <:· 11so tu ltavia i fattori -g~as t.rog·e·11 i i1011 pos 0'11 0 e~~.ere r i Le11 uti ch e el en1e nti di r elati,·a import anz.a, che 1s olo in al cu11i e.a i ag·ire.b ber o con1 e fattc1r i second,ari. A S})iega rc la 01en esi della colite ulcerosa son o st.a li chiam.ati pur.e i11 ca t1sa f en omeni d i sensibilizzazion.e ·e sla.ti di fl'ltafilassi, n el sen so d i un' aurrlerlt~1 ta s ensibilità Jo,c ale \rer so l e orot·eine b uttericl1·e ; le i1ifeziorii fo cali, p:er c ui dai fc.~·c1i IJ1a rtireb.b 1er0 g li agenti p a togeni ch ·e in vin ernati ca ' i l ocalizzer eb,b ero 11el colo11 pro' ocand'o l 'in or.ge11 za d el proce'"' o infian1mat 0ri o , l ' avitan1.in o·si sic ch l3 M::tckie e Pund J)arla110 di care11za dell e vitamin e /\., B. C; fattori costituzionali per c:ui n egli individui n8Lenic i co11 s Gg11i di sto.si inteRt in.al e ipocinetica e i ter eb1b e un a facilità parLicolar e a d am111alaTe ed una pecial e .piredispo ~ iz i o n e alle va ri e colopatie. Di ig nificalo i111pTec i;~o e d i impor tanza n 1ollo dubbia sono le t eo rie ezio1)atogenetich e i)r0 ... pe t la te in b1a e :\ l rili evo cl i a1tc1·az ioni a earic0 tle1 ntelt11bolismo clel calcio, ..:eco ndo cui 1

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r apJ'rescnterebbe u11a co11dizior1 e favorente o deLern1i1l nn L0 I 'in sorgen za di co]o,pati e a tipo ul ceraso. 111 7 e.asi di colii.c ul cero ~ a studia li 11elJa i1ostra Clir1ica p erò la c.1l r.e n1ia er a :i1orrn.J.l~ e1d i11 qu.alch e caso s uiJf' riore a lla nor1na. · ln1pr eciso sig11ificat o h .a 1,.i10 pure tut t e qu elle r11.anifest azioni d·el sis.l erria 1ie,aro-v1ege ta.tivo,~ 01:ie11la Le ve.rso la vag·otonia o la simpaticoaste111a; e così a11ch e d eve dirsi n ei riguardi di lr:,sion i vascolairi di natura <.t tleriascl erotica, p€r g·J i ev1entuali disturbi Lrofici ch e possono d et er n1ina r e. I>ar1 icola re in1 .por~a11za iu fine sarebb,e st at a a~ _e·g11a l a a n cl1e a lla s ti ps i, co n1e condizione· e.a[!ace ·d i d et c r11 Linare J1on sol tant o lesioni di Jl a t.ura 111 ccca11ica, m a a n ch o un ·e saltamento de lla \ irul enz,a d ei ge1·mi a bitu.-llmente esiste11t i n e ll 'in testino. Co.sl Schmidt e Nootde11 ta11110 rilev.a re ch e il n1aleriale stagnante a J110·11Le d elle n1.aRi e ch e ostruisc<lno il can al e· i11l e ti11ale, va inc..or1t ro a proce i di d ecom}Josizion.e·, capaci a lor o vol ta di ·delern1i1l ar e . La li flogil::-Lici. .a carico d ella mucosa e p·r ocessi ulcer ati,Ti, d ai quali pr~nderebbe orig ine i)oi 11n a co.Jite uloer osa cronica gr.a\re . Co111e .~ i vede dunc1 uo l' ez iologia e la p1a Log·er1 e i cl ella coli Le ulcer osa grave, h anno bi:30-· g n o ~l n c ora di ulterio ri rice1c1·b e di controllo· e iii a ccu r.a t.e osservazioni, nu·m erosi esse11do1 é! 11cora i })Unti controver si e oscuri . D.ai fatti. 111eglio acc,erla Li e quindi J.Jtiù attendibili ris ull a ad og·11i ir1otlo ch e Lt .:;a lite ulcerosa può e ··ere riprodol la s ~>e rim en talm e nt o con 1'i11iezio11e ·di pro·d otti v.a tol o,g ici , o di germi, o di'. filtrati ai te11uti diai 1)rodotli pratol ogici s.tess.i e ch e la fo1m a IJUÒ esser e riprodo ita d a ani1l1al1e .:1d a nimale , per 1nezzo di t ali a-g enti. Questa perc i ò ·dovrebib ·D esser e una dimo~lr~zione s ufficie-11t e p er r iconoscere e ammetter e una ezio1)iatog·en esi specific!a, leg·at a n on t anto a d lln geT111e ì11 s è quanto ad un eve11t t1al c ·virus ch e n e esalti l 'a ttività piatogena. Sul t err eno .c linico la colite ulcero1s a criptogen etica p uò presentarsi sotto asp,e tti ·d iver si. -ella forma tipica i .sintomi sono caratteris tici. l~e feci ·dia rroich e sor~') costituite in proJ)Orzion e -vari a da materiale- fecale, ·d a muco ,. da pus, da san g u e. Spesso tuLtavia , data la cos la11za cd il 1piredo rninio d elle lesioni sull 'ulti1110 tratto d cll 'intestin o, si 110 un:l sin·dtr o1ne di sseD t.erica, co n ten esrr10, e l e feci non contengon o .allora e.b e pt·odot1i patolog ici. L e sca1 ich e l)OSsono anch e ·e sser e nurtierosiss.im e fin o <l 10- 15 .al gio·n 10 . All 'ir1izio l o &tata generale d ei tJaz i~,nti è ancor a buono , an ch e p1er cl1 è· spe · o a periodi par o . isLici s'inter calano per iodi di calma intestin al e. Successi,;amente· ])erò ·s i d eterrmit1a u n'alter azion e l enta , ma pro,o·r e.s iva d ello s talo gen erale. con adir1a 1rtia. as tenia , a11e1nia. Compare febbre, a , ·oll e <111 ch e el•)vata. Il d efedamento è .grave; corr1e· ~ve t e in te. o l.1 no~tra rr1alata pesa 28 K g. e d· è di,·e11uta amen orroica da 6 n1esi. a no s tate <le c ritte un g r.an num er ') di for 111c· clinicl1e basa te unican1 ent e s11J p r edorr1inio 1

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_"LVI, Nu.i\ir. 18]

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SEllO)IE PRATICA

di qualche s11Lto1110, r11a iil g·e11er e te11e11do conto d el carattcTe d elle deiezio11i si disti11g uo110, sopr a t1rll o due grandi categorie: le Lorn1e e morragiche e le purulente. Dolori all'addo111e po&f'ono n1 a11car e alle for1r1e cronich e, 111a una ce1t a ser1sib ilità alla }Jrcssion e del colo n 1per lo lJiù è presente, .specie a l sig·111a ; dolori spo11Lanei di li po colico, d<\ s1"'a.1&111i dell 'iute Lino, opp ure con dolo·r e loc.a lizzato al r etlo o all 'addo111e, pos~ono Yerificarsi solo doµo le eva·c.u<1zio1\i. L 'adcloJne può presenta r. i i11 stalo di 1110dica go·n fiezz.a o al co11trario di r et1·azion.e IJer iJ >ertonia. La n1ilza n on è ingrandita 01Jpu.r e l'J è di JlOCO . 1Freque11 Li sono l<:: ricadute, facile so pratutt o, co1ue già detto, le complicaz io11i 111 pecial n1odo le 1pc rforazio11i, le diverticolo. . i d el co1011, le ste11osi r ettali da cicatrizzazion e, le artriti con dolori articolari a di. tanza da carica tosso-infe tti va. Così traccia i o il quad to del] a inalattia , voi Yed ete Ja co11t plela co1·rispo11 den za co11 i cara lteri µresc:r1t.ati dalla 11osLra pazier1te. V'è tuttavia da domandarsi: qu:llc rap·~JOrlo esist e fra l 'affezione ~offc rt.a n el n1ese di g iug110 e la r11alaltia a Ltualc ~ Avendo n oi ar11111esso J}er la 1)ri111 a affezione t 1r1a ]>iù ch e ,·eto6irniJ e infrzio11e tifoidea JJjuttos Lo gra,·e, LutLo fa rite11'e-re c.J1c il defc.du1 t1 e11to cui ,·a11110 i11cor1tro qua .. i ine, itabiiln1 0nte i inalali di LaJi forme, abbia r.app1>est-11lato il fattore "J)l edi~pone11te, e abbia in altre p,a role pre jJaralo il Ler1)e110 s11l quale poi ~i ù adagiata la colo:1)1alia gra' e <li cui oggi stia1110 ·discutendo. Dal punto di ,-ista prog11osti co r1uantuJ1que alc-.une for1ne (fo·r me r ece11ti, soggetti gio·yani) srmb·r ino essere i11eno . ev.ere, in gen erale la pil:ogn osi della colite ulcerosa cri11t oge•n etica deve e.sser e se1111Yre riset·, ata, l ··er cl1 è il tratt.anter~t o o ffre difficoltà e frequenti i11su ccessi. Nei ca!SÌ o 11egli s tadi acuti dell a malattia la dieta mir·erà a risparn1iar e l 'intestino d a qual5ia:&i causa irriLanLc chimica o meccanica, in ragione so1Jratullo d el] a gr ave sensibilità del viscet'e. Nelle for.111e cronicl1e in vece· un r egin1 e di·et eLico· treLto oltre a t rov.are difficoltà riel ;paziente, n on ·è s ufficiente da solo a n10dificare i processi cl1in1ici e batterici del co1011, siccì1è l 'ali111 e11tazione po·trà essere varia, in a tale da conten.er e sostanze ch e siano con11»letam ente digerite e assorbite n el tenue e quindi , co11 cibi pove1ri di scorie, non crudi , <li facile cottura e b.en·c t1iturati. È se1npre co,nsigliabile fare cure gen erali di sosteg·no (arsenica li , polivilan1iniche, lra -fu?ioni, ecc.) e sopra tu.tto cure con pr-eparati ci1-i.atici non disgiunte da t erapie antinfettiYe (preparati acridinici , i1eosal, arsan, em etina, yatre1\ , va --ci11i , autovac,cini). Buor1 ri ullato soJJratutto sembrano dare piccole tra,sfusioni ril)E'tu te. P articolar e i111portan za l1a 11ella co.Jite ulceros:-\ suppt1ra liva, s pccie d.el retto, la cizra loca.le, sotto form a di r lisLori , sempre a bas a 1

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lJr cs ione. iJOlran110 tisa rsi il 11itrato d'argento (1 :3000 fino a 1 :20·00); l 'acrifla, ina (1 :4000) iJ bleu di lllèlil en e. E rii er1ulo da alcuni AA. ch e le ·ospensio11i di . o··Lanz.e diffi cilme•n te ~olubili siano· ;r11egli o Lollerate (}e·g·li a 11tisettici e degli a... tri11genti in ~ oluzion e : ,-eng.a110 c1ui11cl1 racco111andati clisteri di dermatolo (gr . 2-5) o di iodoforn1io (g r. O, 20) in 50 gr. di J11ucillagi11D go1t1n1os.a e 200 gr. dj acqua, co·n l 'ag(;iu11ta di alcune goccic di l aud~110. ()u.a lor:a l c c ure r11edich e, es tJletate 1)ierò con ])é.1 Zién za e per lln certo· t e1111)0 non diamo n1igJiorarrLenti o so1pir aggi u11 gar10 com p·licazioni 0 fen o1neni t os. ici gravi, occorre all o ra af fidur.e• ì] nl alato· al cl1irurgo. l1r ima ch e le ton.. cl jzìo11ì del pazie11tc si .aggra,·ino ulterior111e1) te. Gli jnterven li JJtreferiti son o rap·presentati dall 'aJ)l•'e11dico. lo1n 1ia, dalla cecostorr1i.a (cl1e ]Jù ~son c.> p er111etter c la,·aggi a pern1 anenza] da ll 'il eosig n1oi dostornia , dalla f or111-azio·n e di u11 ano : olico (ad alt ezza varia lrer r ealizzare l1n.a dcriYazion e ·e p er 1n cll er e i11 r elat ivo· rip·o so il secrn1 ento coli·ro malato) infir1e ·a \ 0.Jte .a11ch e d.a r esez ion e <li interi trat ti di int estino, Of•erazion e graYe, ll1i1 C}1(l specie n e}lp localizzazioni 1Jelvic11e o pelvi-r2tta]i, p uò dare ottiJ l1i risultati. 1

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Ricordiamo l'Interessante volume: •

Lezioni di Clinica Medica del Prof. Cesare Frugoni

Ne riportiamo qui ài seguito l' Indice : I. L'essenza e gli obbietti dell'insegnamento clinico, pag. 1. i!. Calcolosi del roledoco e fistola colecisto,duodenale, pag. 17. lii. Sindrome di Morgagni, Ad ams Stokes, con assoluto sincro, nismo cardiorespiratorio, pag. 40. - IV. Radicolit e tipo Déjerine,, Klumphe da coc;te cervicali con a crocianosi, pag. 56. - V. Infa rto del miocardio da coronarite sinistra, di natura luetica. pag. 77. VI. Mielosi globale iperplastica semplice e m ielosi,glcibale aplastica (da Morbo di Verlhof), pag. 95. - VII. Edema polmonare acuto ed emorragia subarac~oidea in soggetto precedentemente sano, pag. 123. - Vili. Spirochetosi ittero,en1orragica in t abetico, pag. 145. IX. Ascesso polmonare tifico con perforazione a l cavo pleurico e pio,pneumotorace consensuale, pag. 167. - X. Nefròsi lipoidea, pag. 193. - XI. Pneumotifo, pag, 217. - XII. Pneuni"o, torace spontaneo sinistro a valvola con ernia med iastin ica a ntero, su1.>t.rior e~ pag. :i41. XII I. Emorragia sottoracnoidea per poussée ipertensiva in campo di ure nia per ren ~ gr inzo-gottoso. pag. 258. - XIV. Med iastinite tubercolare o neoplastica?, pag. 26g. - XV. Morbo di Pott sottocipitale, pag. 289. - XVI. Empiema tuberco, lare, pag. 316. - XVII. Sindrome dell'epicc.-no, ma di or igine r::idi, colare, per lectomeningite spinale, pag. 337. - XVIII. Tumore del nervo acustico, pag. 354. - XIX. Pneumotorace spontaneo tbc. chiuso con pleurite essudativa specifica da disseminazione, pag . 318. - XX. Splenomegalia tromboflebitica e piletromboflebite da diffusione, pag. 390. - XXI. Sindrome di BiirgP.r e morbo di Raynaud, pag. 412. - XXII. Reumatismo tubercola re d i Grocco, Poncet, pag, 439. - XXI I I. Splenohiegalia emolitica cd emogeni:a in soggetto con infantilismo tipo Lorain ed insufficienza mitralica, pag. 461. - XXIV. Sindro1ne di W eber, di Benedikt e del nucleo rosso. con oftalmoplegia nuclear e di origine vasale, pag. 491. XXV. Morbo di Still, Chauffard, pa·g. 511. - XXVI. Encefalo,neuro, mielite,tifica. pag. 560. - XXVI I: Probabile infarto del miocardio a sintornatologia prevalentemente pseudocolecistica, pag. 545. X:\ Vili. Asma bronchiale, pag. 570. - Indie<! analitico generale, pag. 597· Volume di pagg. XII-6c8. totalmente comnosto ex novo io edizione riveduta, corretta ed annotata dall'Autore , con t16 figure nel testo. Prezzo L. 6 O più lt: spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Pol iclinico » od a qualsiasi dei nostri periodici, sole L. 5 4, franco di porco in Italia, lmperc e Colonie. Per l'Estero, sole L. 5 8 . N. B .. Il volume, agli abbonati al ''Policlinico,, è t'eduto al prezzo di copertina (L. 60) contro pagamPnto graduale, ossia previo un primo versamento di L. 30 e dietro impegno scritto di pagare le altre L. 30 in due successive rate mensili di L 15 ciascuna.

Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZ.!: editore, Via Sistina 14, ROMA


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« IL POLICLINICO »

[ANNO

XL' ;I,

NUM.

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OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALE DEL LIT"T ORIO - I NTRA

SEZIONE C HIRURGICA

diretta dal dott.

LuIGI

Cos1'. <\.

Evol.uzione eccezionalmente rapida verso la guarigione di un ascesso polmonare post-operatorio, trattato con alcool per via endovenosa. Dott. SrLvro

'F LAlVIINr,

assistente

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La ra1)idissima evolt1zione verso la guarigìor1e di questo ascesso polmonare, manifestatosi come complicazione di un intervento per ulcera duodenale perforata e la completa restit utio ad i11tegrum del disegno polmonare in brevissimo lasso di ten1po, mi hanno fatto ritenere utile la pubbljcazione di questo caso. G. S. ùi a11ni ·36, appuntoto dei CC. RR. da Ollolai {Nuoro). · J~ntra in Ospedale il 6 agosto 1938-XVI. Carte1la di sezione n. 337. Nulla ·di nolevole nell 'anamne·si familiare. Soffrì di rnalaria qujndici a11ni fa ed ebbe accessi febbrili per la durata di circa sei mesi; una cura chininica li .fece scomparire, nè sono più ricon1pavsi. Ricorda che, sei anni fa, <lopo una purga, ebbe una melena di notevole entità, della quale non fu chiarita la cau sa. Fin da allora avvertiva, ad inlervalli, dolori all 'epigaslrio che si manifes tavano qualche tempo (il pazie11te non sa precisare) dopo l 'assunzione del cibo. Questa sinlo1natologia, i1011 e·sse11do molto grave e manifestandosi a lunghi inlervalli, fu dal paziente trascurata. Due anr1i fa però, 1nentre si trovava in A.O.I., per Ja campagna iLalo-e liopica, i dolori all'epigastrio comparvero violenti, con irradiazioni all 'ipocondrio destro ed alle ultime vertebr~ toraciche; sopravvenivano due o tre ore dopo i pasti, si placavano dopo un 'ora-un 'ora e i11ezza, per ricomparire specie n elle ore notturne quando il pazien le era a stomaco vuolo. ,Sco.m parivano con l 'assunzione anche di modiche quantità di cibo. Per questi disturbi fu rin1patriato. Anche in patria la sintomatologia continuò con caratteri di periodicità: quindici o venti giorni di sofferenza alternati a periodi di benessere quasi completo della durata di due o lre mesi, fino al gennaio del corrente anno. Da allora i dolori dopo i pa·sfi sono divenuti q11otidiani. Da quallro g iorni si erano ancor più esacerbati, era.no dive11u li pressoché continui, tanto che il paziente si è mantenuto ·Spontaneamente di:giuno e stamane ha preso una purga. Sei ore fa il dolore sj é fatto "improvvisamente violen lissi1no, sincopale è comparso qualche conato di vomito. Esame obbiettivo: Facies addo1ninale, alito aceton ico, ling·ua e labbra riarse. Respiro toracico, s u1Jcrfj ciale, freqt1ente. ;Polso 95, rilmico valido. Nulla di anormale agli organi endoloracici. Addome contratto, ligneo, specie nei quadranti s u1)criori , òolenlissimo su tutta la sua superficie, 111a più ir1 lensan1ente all 'epigas trio, dove,

un po ' a destra della linea mediana esiste a11che una zona ipereslesica; ogni manovra palpatoi:ia è impossibile per lo stato di contrazione dei muscoli a<ldominali e per la dolorabilità dell'addome. Si i11terviene immediatan1ente con diagno•si di ulcera gastro-duodenale perforata. Inlerven to (Dott. Costa). Narcosi eterea. Laparotomia mediana xifo-ombelicale. All 'aper·lura del peritoneo si riscontra scarsa quantità di liquido puruloide libero nell'addome. Sulla faccia anteriore dcl duodeno, due centimetri circa a valle clell 'anello pilorico, esiste. una perforazione delle dimensioni di una grossa testa di spillo; essa si trova al cen tro di u11a zona dura, di aspetto cicatriziale delle di1ncn·sioni di una moneta da una lira . Il du-0der10 è aderente alla coleciisti. '

F1G.

1. .

Escissione e sutura dell 'ulcera. Gastro-enterostomia trans-mesocolica posteriore. Sutura tot ale a strati della parete addominale , Il decorso p-0st-operatorio immediato è normale, in quarta giornata il paziente è completamente sfebbrato, dalla seconda ha già iniziato una progressiYa alimentazione. In settima giornata si tolgono i punti. In nona g'iornata pre·se11ta un rialzo termico: 37:>,7. ·Nei giorni 1successivi la temperatura aumenta progressivamente, compare un dolore all 'emitorace sinistro, poslerior1nente, ed una tosse secca, insistente; scarsa espettorazione, fluida, jnodora. Obbiettivamente: ipofonesi marcata in corrispondenza del lobo superioré di ·sinistra; alla ascoltazione: fini ranloli in corriispondenza della zona ipofonetica. Le condizioni generali peggiorano progressivamente. Cinque giorni dopo l ' inizio della sintomatologia polmonare si esegue un 'esame radiografico (fig. I ) che rivela una zona di modica opacità di forma triangolare con apice all'ilo e base ascellare interessante il lobo superiore di sinistra, il limite in-


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SEZIONE PRATICA

fer·i ore è evidentemente costituito dalla sci·ssura i11 lerlobare. Il giorno su ccessivo all 'esam e radiog rafico l 'escreato aum enta di quantità ed ha un

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tro del] a zon a opaca preced entem ente riscontrata, una cavità a maggior as·se verticale., circondata da una zona di addensam ento . Dopo il primo esame racliograf.ico, n el so·s petto di trovarsi di fronte ad un ascesso p olmon ar e, com e doveva confermare il secondo esam e, si inizia una terapia di iniezioni endovenose di alcool al 33 % n ella quantità di 40 em e. quolidiani. Le condizioni gen erali, i1on appena iniziata l 'espetlorazione fetida, comincia- no a inigliorare 1entamenLe, m a progressivamente. In ventiquattresima gior11ata dall 'i.ntervento una 11u0Ya r adiografia (fig. 3) dimostra una manifesta diminuzione n elle dimen sioni d el1a cavitÈl ed un rischiaramento nolevolissimo d ella zona d1 addensamento circos lante. I~e condizioni generali miglior ano ora rapida1i1e11 lc, I 'espe ttor ato diminuisce di quantità, diventa pressoch è in od or o. Si proseguono le iniezioni. di alcool a giorni alterni: il paziente ha ricevuto ir1 tl1lto 600 em e. di alcool al 33 ~{,, divisi i11 quindici iniezioni endoven ose. A un m ese dal1'i11tcrvento, cioè ventun giorni da.p-0 l 'jnizio della sin lornatologia poln1onare, l 'amm alato è apir~tti­ co, pressoch è scomparsa l 'espettorazione. che è completamente inodora; le condizioni generali sono ollime. Una r adiografia praticata qui11dici gior11i dop o ri,·ela una completa « res titutio ad integrum » d el disegno polmonare, senza i1e·ssuna opacità residua (fig. 4).

F1c. 2.

odore fe tido carattl3ristico ; la quantità ragg·iunge i 250 eme. e su tale media si mantiene per diecj g iorni, raggiungendo un massimo di 350 em e.; i1on si sono m ai avu le vomich e Yer e e proprie

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F'IG.

FIG.

3.

i11a soltanlo espe ltorazione continua (vo1nica frazionala). . A tre giorni di distanza d al primo si pratica un nuovo esam e r adiografico (fig. 2) che riYela, al cen-

4.

L 'ascesso polmonare con1e con1p]icanza di . .. ' . . . 111 t erve11t1 oµer.ator 11 non e evenienza rar1ss1n1a; discussa n e è .ancora l 'eziologia, per quanto la teo ria broncoger1.a in contrapposto a quella eir1bolica abbia acquistato maggior num er o di sostenit ori. Certo che in un intervento


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cc JL POLICLil\ICO »

ir1 i1arcosi so110 pre ent i tutte le cau ·e n ecessarie, corne risulta dalle es1)erienze di nu.n1erosi at1 Lori (Zag.ar e e, Lo reti), per la con1par sa d i u11a s uppu l·azione polmonare cioè : soppressio11e d el rifle~.so d ella tosse, in alaz ion e di ·germi e possi bile occlusion e dei bro11chi. Ancl1e il Paolu cci n ella r ecenti s in1a r elazion e al co11g·res.so di chirurg ia è g iunto a que. t e co n cll1sioni. Nel no,s tro caso p otreb·b ·e citar si a sos te·g·n o di questa t eoria la forma trian golar e ad .apice ilare e b ase asoellare d ella opa1cità, for111a p r o1)ria d el! 'atelettasia da occlu ion e bro11 ch i1 le , ben .diver a da quel] a dell 'infarto emb,olico (P.aolucci l oc. cit. ) . Con il P aolucci potren11110 JJ1Ure chiederci nel n o tro ca ·o, se la l• )rima n1anifestazion e ·cli11ica dell'affezione fosse un focolaio di bron·COpolrnonite o n on ì1iulto"' to la manifestazion1e i11izia]e ·d cll 'a &ce,5so poln1onare. La lJri.rr1.a radiog,rafiu i11fatti , come i segni s t ~ lo-a•c u Lici , ci n1ostrarono· un qua.d ro cl1e 111:oteva esser e interrJr etato com e un ,qru,adro di broncopolmo nite, n1.a l 'inizio d·ell 'esp ettorazion.e fetida il g ior110 successi,·o c i a111monì ch e quello, c'h e ave·van10 viRto ed ascoltato non era altro ch e un ascesso n el quale non era ancora perce1)ibile la cavilà, pe1 c.h è nort .si era a11cora iniziata l 'espettorazio11e. Mai ab.b iamo· riscontrato durante il decorso d ella malattia segni fisi ci di cavità n el parencl1i111a 1)ol1nonare. Sorprendente è stat.a i11 questo caso la rapidi Là dell '-evoluzione; infatti un mese e m ezzo dopo l'inte rve11Lo, 1cioè circa un mese dopo che I.a r.adiografia ci d ett e la chiara inlimagin e di u1ta ca vità n el pur en cl1ima ]Jol1no·n are è ~c;:on1parsa og.n i . inton1atolog·i a, . non solo , ma non rimane nessun .selg no n ep pure radi.alog ico d ell 'a ffezio11 e seb·b en e .si trattasse di una cav i Là ch e sullu lastra misurava n ove centimclri per sei (fi.g. 4). Noi a bbia11to iniziato subito una terapia i11eù ica ·cc.l a bbi a 111 0 Lenl1to itt continua osserYazione specie radiografica il n1alato, pronti ad i11ter,'e11irc, O\' C I 'a ffezione aYesse manifestato un.a te11d c11za e' oJuti Ya , ma fu chiaro fin da l primo controllo dalla din1i11uzione d ella ca' rità e d a n cor più d al r ascl1iaram ento d ella zc)na di' addcn sa1nen to circostante, segno i&ul q u.ale d·eve ·esser e b.asaLo il g iudizio, c.h e il J)rocesso evolveva ver so la g uarig·ion e . Se fosin10 dei fa utori convinti d ell 'alcool-tera1)ia inn eggcr emn10 ali 'efficacia di questo t r atta11 le11 Lo; i può certo riten er e cl1e n el mio caso essa po · a <:rYer contribuil o ad accelerar e la guarigion e dell 'a ffezione n1a rite11g·o ch e queta i debba e se n~ialm e nt e al dr~na ggi o na1

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tt1rale in questo caso perfetto, d ella cavità. .~ ·p r o\1a di ciò sta il fatt o che in nessuna delle nun1erose lastr e eseguite ci è riuscito di scorgere un livello di liquido nella cavità; il ri1stag 1Jo è dunque sen1pre stato· nullo. Concludendo, ril.cn·go che la terapia medica a])bia l e s u e ragioni e la sua 6fficacia nell 'a&c:Rsso polmo11are, n1a 1·.lscessù stesso, be11 sorvegliato e ~cguito, specie radiolo.g icamente , 1&a prà dirci in ogni caso se ad. essa bi5ogni limitarsi od intervenire cl1irurgicamente con q u ell 'atto operatorio cl1e le ca ratteristiche del1'ascesso faranno scegliere. 1

lllASSUNTO. D f:scrizi0n e di un caso. di ascesso polmo11ar e post-operai orio in ~ui si è av11ta in un m ese ci1~ca la guarig ione completa dal lato clinico e an ch 0 dal lato r à diolog ico . Il paziente fu e uralo c on al cool i)er via endovenosa.

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aprile,

SUNTI E RASSEGNE ALLERGOSI. Allergia e s istema vegetativo. ·( S. T1IA.DDE.\. Zen lralbl. f. iJt11. ~1 ediz. , 25 feb braio 1939). Si defi11iscono malattie allergiche o, per 111eg lic rlire., malattie da ipersensibilità aller gica tut te quelle reazioni con cui l "organi•s mo pre' e11tivan1ent1e sen&ibilizzato p er la penetrazion e i11 esso di una sostanza eterogenea (antig·e.·n e, .11ler.g ene), reagi ce a lla r einiezione o a]1·equi valente rias or])i111ento dello stesso antigene o allergeme. P er il n1edic·o ha soprattutto i11teresse quella foT111a di aller,g ia cl1e si 1nanife~ta cor11e ipelì&en sibilità, qt1ando per la for1>1azion e di anticorpi specifici l ~o.rganj smo r ea :g·jsce alla r eintroduzione dello stesso antigen e o allergene, in rrL0 do di,1erso da prima . A qu es t:a n1odalità di r eazione corrisponde an.a tomo1:>:1 tolo.g ican1enle la « in fia111ma zione ip·ererg ica » d~s<..:ritta da Roessle e dall a su a scu ola. c:.aratterizzano questa forn1a di infiammazione la iclratazion·e e i1ecrosi del connettivo e la ~ I asi ,a nguigna. Sempre più si riconosce la importanza del s isten1a ve.g etativo per le manifeslatio·n i clinic he dei feno111 eni allergici. Il sisterna v·e getativo com :p rende, oltre ai n ervi ve.g-etativi. anc11e le cellule ad e·ssi colleg.a1e ed il si stema orn1on.ale. Oggi si sa ch e la eccìtazio·n e d ei n er·vi Yegetativi non si traismette en er.g-etica1nente, 1na materialn1ente: l' eccitazione libera so tanze biolo,gicainente attive (adre11<llina , acetilcolina) al ·punto di 1:>assaggio da 11~ fibra pre- :i quello. posl.-ganglio,n are e alla terminazione d el J1 e1,-o, d ove e·~so in forma di fin e r eticolo te·rn1inale avvolge la cellula come in un velo, sottile. Nel sistema vegetativo son o inoltre in1erpolate dell e stazioni sup,e rio·r i , i cc centri vegetativi » situati n el mesen cefalo (sostanza grig ia cl1e LDpipezza le parti ventrali d el III ven·tricol o, r egion e so ltowlan1i c~. tu ber ciner eun1). È ir1dubitabile ch e gli aller:gici JJr esentano ~pe~'5o una labilità gen erale del si ~ terna n erYo1

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SEZIONE PRATICA

D el valore terapeu- tico della broin coscopia nelle bron.chiectasie e negli ascessi polmoriari. Il Policlinico, Sez. Med.,

PERONI, •

XLVI, Nul\t. 18)

so vegetali vo: così p . es. tutti conoscono la gran do infiuenza dei fattori psichici ·e n er,·osi lJer il ù e termi11arsi degli ~t.tacchi asn1atici . llicer che clinich e e s perimentali dimo ~ trano che n elle si11dromi .allerg ich e ·esiste una i1Jereccitabilità del sister11a autonomo" Un ten11p n si parla va 111olto di '\ iago - e .sim1)aticotonia , ogg'i i preferisce il termin e «labilità del sistema v"getal i vo 1) o n1eglio an cora « stign1al izzaz i orte Ycgt:: L.aliva n. Le prove fa rmacolog ic.h e poi con le ost.anze ' ;ag·otrope risi) . siTl\ paticotrope, rivelano solo lo stato di eccitabilità clclle ter t11i1lazioni n ervo e p·eriferich e lna t1on lo sta to dei centri ve~·c t a ti,·i: inoltre i de tti fa1~maci n o11 hanno· azion e str et,lame.nte elettiva su una dell e sezioni del siste111a ner\'()So vegotal'i vo, i11a azio11 e an1fotropa in r apJ?0rto a fattori i11 terni ( ·t,ato ormo·11ale) ed eterni (dose .d el fa r1naco introdotto). Dimost,r ata è l 'azione antiallergica della adrenalina: eccitando le terminazioni del parasimpatico esi1lica azione vasoco tritlrice, o·ppo&ta qujnd i alla ' 'asodilatazione che ca~atterizz.a i fenon1 eni alle1·gico-anafilattici. La fa,rore,1ole azione clell '.ntro11)ina ·è in vece dov11ta al fatto che essa p~ralizza la muscolatura liscia innervata dal parasim1)a tico e quindi imp·e1di$Ce o, risolve lo f.11asmo. Il calcio a.gisc·e fa, orevolmente perohè e.~so di.minui ce la eccitabilità clel sist ema ner' 'oso veg·etati, 0 e rende i ca1Jillari n1olto m en o f '·eTm eab·i li. Le r eazioni aller~~iche so110 indiscutibil111enle a11che in r apf1o rlo con lo statoi 0 r rl1onico dell 'o·r g. a11ismo; lo din1ostrano le· vari.azioni della c-a 1.,.aci1à di re azio~e di uno stesso individuo· .a ]le ·diver so e tà. Da ti cli11ici e s1J10rimer1tali din10 ·trano l ' influenza eser ci1ata da diYer, i orrno n i srulle r eazioni al le•rgi.clte. Co·sì l 'o·r n10110 ·d'el l obo ipofi arie posteriore attenua lo sl1oc a11afil.attico s1J-eric11ent.ale, lo stesso effetto si ottie11e .an cl1e con l 'orn1011e paratiroideo•. Rec entcn1ente si sono trattati cor1 vantaggio d ei casi di asn1a con la opoterapia l)iaratiroidea: del r esto e noto cl1e alcuni .a.· 111atir i presentano il sinlo·1110 di Chvvoste:k e la iper eccitabilità g.alvnnica di Erb". Dei due o.r moni prodotti d.r. lla surren ale , l 'adren.a lina ch e· tronca l 'accesso n ello sl1oc anafilattico , somministr~ta 11em1aner1ten1 enle at1n1enta inv ere in grado rtotevole la di~po izion,e alla .a11a fil assi ; m entre sono a n.cora contradditori i risultati s1)'e-rimentali ·ull'<\zione del1'ormo11 e corticale. :E: accertata 1'innuenza clegli ormoni genitali ·~ ulle r eazioni a llerg icl1e. Così l 'a-ma bro11cl1j.ale 11r ef Prj~ co d etern1inate epocl1e endocrine, i periodi .ruest.ruali, la pubertà, la gravidanza, il clim.aterio; così. è relativnn1ente freql1ente una sfa vor e,1ole influen za della 111es trt.1azione sulla co111parsa e sulla esacerb·azione de-gli acce ,~ i a~matici e sperim e11talmente i p OS$Or1 0 proYocnre n el periodo interm csl ruale acres~i di asm a i11 d onn e asmatiche son1ministrar1do loro l 'orrnone follicolare. La cas.trazior1e di conig li maschi subito prima o do p-0 la sensibilizzazion e > 1

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« IL POLICLINIOO n

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di1ninuisc,e di circa 1/4 la loro ipe·1'l&en sib·i lità aJla reiniezione: n elle f:err1111ine n on si nota in vece alcun effetto della castrazio11e sull 'ipersensibilit;à. L 'ormon e tiroideo fa\iorisc·e l 'alJ ergia. P err jò è relativa1)1ente frequen te la coesisten za di nE1na e ·di Basedow, perciò la irra·diazione d ella tiroide col radio o con i raggi X si riperc.uote favorevoln1ente sui disturbi asmatici. S~1erimenta.lmo11te, la tiro.ssina ag.g rava \Sen sibilmente la anafilassi nelle cavie sen sibilizzate, lo stesso si ottier1e iniettando n el p eritoneo degli anirn.a li l'ormone tireotropo: mentre gli ani1nali privati della tiroide si dimostrano pi1'1 resistenti alla anafilassi, la diminuzione di i11~rsen&ibilità raggiunge quasi il 300 % se ne]lc cavie la tiroidectomia è ese-g uita dopo av' 16nuta la sensibilizzazione. Il n1etodo curatjvo dello shoc insulinico, usa lo per la schizofTeni.a, dà b·u oni risultati anche nell'asma. A seconda d ella gravità del male, occorro·n o circa 15-20 provocazio1n i di shoc con dose di 40 U. di insulina, per guarire 1'asma . G1i estratti di milza e di fe.g alo iniettati alle cavie attenuano le reazio·n i allergiche. Oltre agli ormoni, anche le vitamine influiscono 6ulla disposizione alla allergia: ql1esto ·è dimostrato s-0prattutto per la vitamina C. Iniettata a co11igli ip1oco prirna d ella reiniezion e scatenante·, la ,-itamina impedisce lo stJOC mortale; la son1minis Lrazione orale abb n11·dante della stessa vitamina C. ai eani attenua o addiritura impedisce lo shoc anafilattico. L 'azion e a11tiar1afilat1tica della vitamina e: r1on pare però sia dovuta alla sua qualità vi t.'l1ninica bensì alle sue proprietà riduce nti: così oltre all'acido· ascorbico anche molte altre sostanze riducenti (glutatione, cist eina, tiosolfato ·di sodio) i11iettate alle cavie qualch e t.empo prima dell 'iniezione scatenante, inibiscono, lo shoc in almeno il 50 % d ei casi. Co·n tr,a ddittori so:no i risultati della terapia del1'asma co·n la vitamina e: si otten.g ono indj sc.u tibilmente buoni ri&U.ltati in alcuni casi, in. quelli che 9rese·n tano un con siderevole defi cit di vitamina C. Le r eazioni allergiche &tanno anche in rapJ)Orto con a11omalie <lel sistern a elettrolitico. del r:ipporl0 acido-basico e d el ricambio idriço : i dati r ela tivi sono però a n co·ra piuttosto P. contradditori.

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( ANNO

IBulletin, M édical, 25 marzo 1936). La .m alattia da sier9 .plllò co,n 1parire n ell 'uor110 q u ando gli s'inietta un siero terapeutico (antidiftcricc:, antitetanico , anti111enin.g o,c occico, anticolibacillarie) specie se di origine • equ111a. La re.azione è diversa a seconda ch e il soggetto ha prece•denteme11te ricevt1ta o non una iniezione di siero. Negli individui iniettati per la prin1a ' 1olt a i prodromi d ella malattia da (L.

GrRARD .

NUl\I.

181

siero compaiono in ge11ere dopo 8-10 giorni: il puntv dell 'inielione è i perestesico, la pelle circostJ11te è arrossata e edematosa, i gangli corrispo11denti sono sen sibili: IJOi compare ra11ida1l1ente 1'eruzione febbrile. Negli indivi•d ui j11,1ecc che J1anno precadentemente, anche a distanza di anni, ricevuta 11n ~iniezione di siero , i feomeni morbosi sono 111iù !)Tecoci e,d anc.J1e immediati: f;i può avere un rossore edentatos-o che p uò accornpagnarsi a suffusioni snnguigne ed a fenome11i n ecrotici subito do])Ci l'iniezione. L'e·r uzione appare co m e una chiazza ·d i orticaria nel punto i11iettalq. La st e's sa lesione qujndì si manifesta al tronco, agli arti , alla faccia, a tlttta la superficie cutanea. Il malato avverte un forte prurito, ei5acerbato dal calore del letto. L 'eruzio11.e <li orticaria, cl1e può complicarsi c-011 zone di ·eriterna, è variabile, transitoria , e on fasi ·di r ecrudef\cer1za e di accalmie. Oltre a questa eruzione tiJ)ica della malattia da siero sono stati ·die scritti eritemi morbiJliformi, scarlattinifo1r1ni, polimorfi. l\ila sen1bra c he . quesLi eritemi febbrili tardivi non siano pi~OJ)rio dovuti al siero, m a )Jiutto.sto legati ad un 'infezione streptococcica sec-0ndaria. L 'eruzione è accomp agnata 'f;emp1·e <la feb~­ l1r e .a tiJ)O remittente o intermittente, più alta quundo l 'ieruzione ·è scarlaltiniforme o morbillifor1ne. [ ga11gli linfatici ROilO in.grossati e dole·n ti. Gli accidenti a1ticolari si inanifestano a li·v tllo delle piccole articolazio11i metacarpo-fal.c.11gce o m etatarso-falangee, e anche a cari.e<> d el i>olso, del ginocchio, del g on1ito, della caviglia: le articolazioni diventano edematose -edolenti. Oltre a ciò si ha cefalea, vomiti, albuminu1ia legg·era e transitoria . Questi sono i sintomi cardinali della I?ala~­ tia ·da siero cl1e in geinere durano 3-4 g1orn11 taì,1olta COLl recidive. La complicazione nervosa pi1ì frequente è la r1eurite co1t narali1&i amiotrofica dissociata d eI plesso bi!·achiale a tipo :=:iu.periore inte-ressante la 5a. e 6a. radice cervicale (paralisi e atrofia d el felloi·de, g·ran dentato , sor}ra e sotto&pir..cso o gran pettorale.), o con paralisi deT r adiale. Tale com rp.Jicazione .si n1anifesta in genere u-6 gforni dopo 1'ini czione con dolo,r;e locale€ Ò impotenza funzio1n ale e dura due o tre m esi. Sembra idi origin·e m eccanica i11 qu.anto consisterebbe in u11a funiculite epidurale da congestion·e del foro di coniugazione e, nel ca1&0· d ella paralisi radiale in uno strozzan1ento deI Pervo n·ella doccia dell 'omero. La ·malattia da siero crea uno stato di choc c.J1e n1ett e in evidenza o a ccentua disturbi d ale~i on i preesistenti. A parte ciò si possono avere varie forme di ir1alattie da sier o: 1) form e localizzate con ur1.a placca d'orticaria più o meno accentuata 1

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La malattia da siero.

XLVI,


[ ANNO

XLVI, Nu1vr. 18]

fir10 alla g anl?rena n el p unto d 'iniezion e; 2) for1n e .g ene·r al1zzate caratterizzate dalla p r eva le11za ·di un ,s into1110: a) febbrile, b) eruttiva con tutte le• sue va rietà: orticariana ' prurio-ib riosa , n1ar g1nà La , scarlaLtinifor me, m orbillifor1ne , e) artralgie.a , vero r e u111a Lis rno serico, d) 11ervosa co11 p a ralisi an1io trofica d egli arti su 1.>eriori o a tipo di para lisi r a diale', e) gang liona r e, f) .cardiaca, g) con .m orte imp r ovvisa. Nella m al attia da sier o da r einiezioin e ossia ' c.h e quando l 'iniezione si fa in un individuo ha avuto p r eced entem ente a ltre iniezioni di si ero , gli accidenti sono irr1m e<liati, p r ecoci , e gr avi . I sintomi do111ina nti .son o : e1uzione , 11l.alesser e, nausee e co,Jlas:5o con an goscia cardiaca e tachicardia. Lo s ta to allarmante dura ir1 ge11er e 4-5 g iorni . I sir1torni son o m en o gr a,,i qua11do son o ta1~divi. Nella .diflerite 1.a mala ttia da siero, è m e·n o frequente a cau sa d ell 'u so di iniezioni m assi,.e : pred ominano le forme cutanee con artralgie ed adeniti. P er la .pr e.v en zion e d el tetano 5i a dopera no in genere d osi d eboli (10 cn1c.) e per ciò si l-1.[!nno m a nifestazioni più impon enti con fo,r mf~ tardive e g ra vi, feno,m eni nervosi e talvolta Sf·gni di rig idità 111uscol ar e che fanno p en sar e al t etano. Nella n1ening ite cer ebro -spinale oltre all'orticaria, alla f.ebbre, alla dis p11ea a Rim a tica si ha l a m enin g ite serica. Que.sta compar e d op o ~-9 -g iorni e si rn anifesla cori acc·entuazion e d ei segni m enin gei (cefa lea, rig idità nucal e, I\.ernig, vo miti). Il liquor ,diventa più t orbido e la fe·b bre risa le, m a i polinucl eari rima n gono i11tatti , l 'albu1ninorachia aumenta , i m eriingoco cchi scompaiono . Tutti i sintomi 5i attenuano se 1& 'interro1npe l a sier ot erapia ra c:hidea. Il sier o perde c011 il tem po l a sua tossicità: il .g i orr10 d el ::;al.asso d el cavallo è n1olto tossico, l ' undicesimo giorno la sua tossicità è diminuita d ella m e tà, a l settantesimo giorno è ridotta a d un quarto e dopo tredici anni ad un o t·ta·vo. Son o stati t en tati nun1er osi m ezzi chimici e fj sici per r enderlo m eno tossico sen za n1ai riu1

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SEZIONE PRATICA

SClfVl.

Solo il riscalda.m ento a 56° per un 'ora al giorno per qu attro gior11i con secuti,ri fa diminuire la tos::;icità d·el ,siero qua ttro volte il suo valo.r e sen za ridur1~e le proprietà terapeutich e. Rosen eau e Andt r so 11 con sig·lian o di iniettar e d osi n1assive e rip·etute di si er o p rima ch o sia spirato il perio do di 10-12 giorni di incu bazio11e. Besredka co nsi.g1ia di i)r~ti car e innanzi t utto u n' iniezio11e n el r e.tlo di 10 em e . di s ier o J>r evio clis ter e glicerina to. D opo ciò si fa una inizia ne di prova so ttocu tan ea di un em e . ed un 'or a d opo 1~ i11fer.1110 p uò sen za d ann o r icever (\ la d ose t erapeu tica. l . ali di i11agn e io e di cesio (eosinat o di 1

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cesio) in1.~ direbb ero la form azion e d elle p re-· cipitine e d ei floccula ti serici . La t o si ci tà à ·el si er o si può a n clte dim inuì-· r e desalb·u minizzandolo. l>er là difterite ed il tetan o R.am on h a preconizzata la sier o··an.at ossiterapia, ch e con sis ten ell 'a ssociar e all 'iniezio 11e di sier o l 'iniezion e· di .anato.s sina ch e s i ri pet e successiva m ente . P e.r la cura d ella m alaLLia d a sier o in atto• giova il cloruro di calcio , c.h e può adoperarsi 2n ch e co,m e preve11tivo (un g r amm o il giorno' dell 'iniezio11e e d t1 e. grarl1n1i ne i .gio·r ni s u cc.essi vi). DR.

RENI E VIE URINARIE. La diagnosi della calcolosi renale .e delle • • • vie ur1na•·1e. (H.

IIEUSSF.R.

Praxis, 10 noven1bre 1938)'.

La diagn osi d ella calcolosi r e11.a le e d elle vie urin.a rie ,si b asa su i . i11to1ni cljnici g li" esami di lab.orat orio , l '·esan1e strumentale ~ il r eperto ra diol ogico. a) . Tra i sintomi cli11ici occupa il p rimo posto il dolore cl1e h a car a lteri particolari. Si r.na nifesta in1provvi&amente .ai lombi con diffusion e in avanti all 'ing ui11e, a lla ' resci ca, a l1'urGtra ed accon1pag nato da rr1ete0Tismo , n eu se.a, vomito. La p ri.n1a colica può p r esentare qual1c.h.e difficoltà di.agnostica p er la p ossibile confu s1or1e con altr e mala ttie r ena li (idro r1efrosi. r en e mobile , ecc.), e con affezioni d·e1la cistifellea, d e.Il .intestin o, d ell ;app e11dice o d ell 'appar ato g in ecolo·g ico. Oltre all 'esame ·d iret to po·ssono orien tar e i ,d a ti anamnestici . È cara tteristico il fatto ch e il d olo.r e si h a SJ) esso do·po movirr1e1lti (cavalcate, g innastica, {la n iie, ecc.) loica lizzati ad un lato d el corpo , e diventa se.mpre l1iù Corte n ell e colicl1e su e• r.ess1ve. Tl d olo·r e cau sato ·da lla p r ession e dir€tta d eT e~d colo sulla p elvi o da una l eo-ger a r eazione l'""l _ iufiap:1111a toria prod o lta ·d al calcolo stesso, è generalmente localizzato ai lon1 b i , è p oco car Rtteris tico ·e p uò e~s e,r e confl1so ron la lom b aggin e. La piressi on e eser cita ta durante e subito rl o1><> la colica n ella r egio11e d o\ € si trova if cal colo rirovo,c.a di r egola un 'esac.er b.azion e deI clolor e, n1a in qua lch e· caso lo attenua. Nelle· f.asi di ac,ca lm ia la pressione ste,ssa può susci tilre una l egger a d ol en zia. Solo n ella calcol osi d el b·a ci ne.t to la p r esis.ione combinata davanti e d i dietr o con a,n1b o le n1ani riesce sensiLile . J cal coli Yescicali pro,'ocan o dolore e tenesrr10 n ei m ovi111enti del corµo. r_Ju ando coesi sLe ,polla ku r i.a per l a diagnosi differenz ia le g iova ricord are ch e essa au1nenta d i no tte n·ei p rostatici, m entre n ella calcolosi "·esc:i_cale il riposo a letto determina attenu azion e, di lut li i dis turbi . 1

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« IL POLICLI NICO

a lt1 0 .sin L0 111.a i111porLanle d ella calcolosi delle vie urinarie è l 'em aturia. Sempre o quasi serr1pre i e.a lcoli detern1ina110 piccole emorr ag·ie s1)ecie d opo n1ovimenti attivi o p assivi. 1Ja C(~ò la n ecessità di praticare l 'esame delle llrine prima e durar1le 1novi11i.enti. Al rig ua rdo ~ a rilevare c]1e l 'err1aturia da calcolosi si ri v-el a solo a l i11icroscopio, nlentrei quelle abl :ondanli d evono far pensar e p iù ai tumori. Oltre a ciò è a ten e.re i)resenle ch·e l ei l)iccole ernaturie oltre ch e da a ffezioni urinarie posso nc1 essere p rovoca·t e d a a l tre con.dizioni, com e acl es. l 'app_endicite. In ogni caso le legger e e111a turie d evono serrrpre indurre a i)r ati car e l ' e~n1e cistoscopi co e<l a ricer c.arc il bacillo tubercolare i1elle urine. L 'emissio n·e ·di calcoli , i1a luralmente convalid a la diagnosi di litia i r en al e, ma in og·ni ca~o non d epon e per la .g ua1ig ione l)Otendo altri cortglo1 r1erali per sist er e n ell 'ap1)arato· urin ario o formarser1e di nuo,'i. La lit ia1 i d elle vi e urinarie è s1)esso accom[->agnata da disturb·i d ella n1inzione per o·c clu~ic)n ~ m eccanica diretta o per spa n10 riflesso. Qu esti fat ti non sono rilevabili clinica1nente, i.n a si manifesta110 solo con una diminuzione della qua11tità delle urine seguita da incontir1e·nza, e non di rado an ch e con dolori veis cicali. È .a11c]1e ·po ssibile ch e un calcolo produca il blocco d el r en e corrispondente e p er via rifl0s1&a a n ch e di qu1eillo controlaterale d onde l 'anuria totale. pesso si ha la coe· iste·nz.a di calcol osi ren a le e di infezioni d elle vie urin arie, in qunnto l ' u11a è cau sata e soste11uta d all 'altra . In tali ca i s1Jesso è ·difficile precisar e qual e sia stata 1 ~.a ffez io11e cl1e h a lJ'l~e~oe·duta e cau sata l 'altra . u) L 'esam e dell 'uri11a per l 'affezione in <1uestione h.a n ole,·ol e importan za e for se più t)er l 'us1)etto macroscopico ·Cd il r ep erto m icro, copico r.b e per il risultato delle pro,, re cl1irni;c.h e . Da ciò la n e.ce . _ jtà ch e l 'uri11a sia rac collll'. con specinli cautele e in modo da C\ iLare cl1e risultj m escol at a con sercrezioni della pr ostata , d ell 'uretra e d ella va,gina (,m etodo d el doppio b iccl1iere p er l 'uomo e cateter-i.&.m o per l a donna). I/ispezione inacro.sco·p ic.a rivela il colore d ell 'urina, l ' intorb·idam·ento, la p r esenza grossol ana di angu e, · di fioccl1i di muco, l 'a&J)etto la ltig i11os0 omog·eneo d ella fo·s faturia , torbido e ·d enso d·ella piuria, l 'intorbid.am ento g·ialloro~ astro d.egli urati, ~·l1iaioso e bi.an ca scintj ]J nnte d ei c.r i lalli di fos fa ti , o il 5e.dim ento c.alc in o.so e i11'elmoso di fosfali. Si p u ò sospettare l a cal colo i qua ndo l e urine emes e di recente pTc entano g ià abbondanti precipitati, so1:; ~)ensi on,e. o d ep·ositi di ren ella. L 'esarne micr oscopico d ell 'urina centrifugat.:t o -ed i m enta ta d e,re esser e indirizzato alla i·icerca di leu coc.itj e di b·a lleri co·n1e indici d ' i11(ezione. e di eritroc ili com e indici r]i l e. ioni" delle ' 'ie t1rinaric i)roclotte 111eccanicaL 11

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{ANNO

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XL ' rl,

NUl\l.

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111ente dai cal coli. La presenza e'' entual~ di cristalli microscopici non ha n1olta importanza poter1do più dipendere da una r.eazion e attuale d ell 'urina ch e esser e indice di una di;:tte·s i liliasica . e) L 'esa111e strumentale consiste essenzia lmente n ella cistoscopia ch e co11se nte di appr~z­ z.ar e il volume e la se,de d el calcolo , non c.hè lo s lato della \ 7Cscica e d .egli ostii ureterali. I a cromo c~stosco p ia , d 'altra JJarl e, dà r ag1gu agli sulla funzio1lalità r enale e s ullo tato di occluion e o n on di cia.scun ureter e. Con il catetere ure terale tal volta si p1uò toc car e un cal,colo inc unealo n ell 'ur·et er e, ma tale. r e1)erto ha ,,a lare solo in con cordanza di altri segni , p er ch è ancl1e il sen1plice ttir·gor e d ella muco,g.a potre·b be cauisar e l 'an ·esto d el catet r r e. Natura lmente l.a r,is toscopia d à risultati n1ollo r-P.:la ti vi qua11.do il cal colo è localizzato n elle p~rti a lLe de ll 'ure lere, nella pelvi e n el rene. d) r, 'accertam ento dei calcoli è stato n oteivo lm ente facilitato d agli esami ·r a diol o1gic i , c11e si posso no prnticare con i seguenti m etodi. Il radiog ram1J1a sen1pilice delle vie uri11arie l) UÒ dare. ragguag li solo gen erici e no11 se1npre preci si ; d à ombre evide11ti quando i calcoli son o di ossaì ato· o di carbo nato di calcio , e molto d eb oli quando con stano di soli urati. L 'esame r adiologico con1bi11a to con il cateteri&m o ur.ettrale d à su per g iù i m edesimi risultati ma con sente l 'es11l o·r azione dell ' ureter e e di appr ezzar e la con si st en za e la l oca]izz-azione d el calcolo. · I ..a p i elografia r elJ'o.grada associa ta alla cistosco,p ia ·da rag·gu,a gli an co·r a ])iù precisi. J_.a radio,g·rafia urosecr etoria Cr>ie.J o.g ra fìa endo,1e_nosa) è più comoda per il medi1c.o e per l 'inf.e1rmo in quanto d'à immagini di con trasto d elle,.. vie urinarie se,n za bisogno di esami strurnen ~ali. È per ciò partirola nn en.te indi cat~ q ua11do non è possibile prati care il cateteris1J10 e l a ci sto.scopia , e n elle colich e acute quando cioè è indisp ensab·ile fare r apid amente la ding11osi differenziale (ap p1enclicite, perforazio11i, ecc.). Il p ielog ra111ma g·assoso , ossia l' esame radioQì·afi co dopo rie n1 pirr1 e1nto ·d ei bacin et.ti con 0 gas dà ta.lv·o lta imm.ag·ini molto n ette, i11a ·è di ra do a doperato. L '~sa1ne r~tlio·l ogico per l 'aocertan1cnlo di cal coli i11 vescica .. è indicato n ei caso di r est.rin~_rimenti uretrali ch e 11on con sentono l a cistoscopia. DR. 1

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Localizzazione esatta ed indicazioni operatorie dei calcoli renali. (A. ;GARCIN. Bulleliri 11édicaZ., 25 feb1b raio 1939). Lu cal colosi renale deve esser e sospettata c:ua ile.lo : i J1anno co lich e renali , dolori sordi 1 • • . Ilella r c5·io11e lombD.r e, en1aturtc e r>1ur1e . 1

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l ANJ.'\O XLVI'

NUl\il.

18 J

Con l 'esam e •c.li1tico è difficile fare la dia :gnosi d i calcolo r.c11ale. Quando c'è i dro- o 1)ionefr osi si p u ò paJ pare il r e11c ingro ato, 111a fuori d ella crisi dolo rosa 1a 1)alp a zio11e d el re11e calcoloso non provoc<i dolore. Solo la radiogr3fi.a p uè\ lilevar c la _p·r esenza e la sed e ù el cal colo. L 'esame d eve es.ser e fatto sul complesso delle vie urinarie e n o11 solo sulla r egione sospetta. i)er evitare di ~1on n1ett f r e in evi·dre nza un calcolo d ell '.altro rene o 1

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d t:Jl 'ure:tere~ La 1·a<liogr a fia indich erù il ,-ol11me, il i1un1ero , 13 fnrrr1a dei calcoli. Se l iombra d el rene ·è m oll o ,risibile rie ce fa cil e accertare do,·e il c:l1co1o è situato 111 r app·o rto al r en e, il ch e 1i ·t i11ollo importanza per l ' indicaz io ne 01Jeralorin <11ie lolol't1ìa o n efrotomia) . Ir1 caso con· !l1 a rio bi:;o,gna

rico rr ere .alla l)Ì€'1ografj a ch e ()]tre a cl ar e i11dicaz ion i . u lla ·sed e del calcol o ~· i, elerà la forn1a <lel b,a cinetto e dei calici 111Gl)C l lè il g rado d ella dilatazione . Più eh.e la uro,graf1.a ' re11osa, bi ..og n a utiliz:zare iJ c a tet eris r110 de~li urr.te.ri c1h e con sen tirù di conoscere: 1) se l 'infezione è l ocalizzata al ~o J o re11e calcoloso o Qnch e a ll 'alt ro, i] ch c 11a rrtolt c intJJOrtanza perchè 1 · i11fezio~e p u ò d e1r 1111inar0 l a for111.azion e di a ltri calcoli ; 2) d i co11oscere la n.utura d cll 'ir1fezion·e (colibacilli s t&fil ococc}1j , ecc.); è noto co111e gli stafilococcl1i diano sp~sso. recidive; 3) di apprezzare il ·va lore funzio,n al e di ciasc LLtl rene b nsando1~ i 5u lla d ifl'er e11za d ella con·c,entrazione ureica; que~lo d a to è molto i 1nportan le .se si t ratta di 1·r atic.ar e un<i n efrecto111ia o ur1 a nefroton1ia. ~len l r e le sonde Rtanno a poste, si procede a llD pielografia preferibilmente bila t era le . Se i1 calcolo non ·è O·p aco a i r aggi X apparirà in c l1ia ro n el bacinetto i11iettalo (è quest a l a sola n ta11ier a d i svelar11e I.a presenza); se in,·ece è epoca la (] iffere nza di o·piacità tra jl c.alcolo ecl il liquido iniettato consentirà d i precisar11e la locali zzazion e . Nei ca1&i n ei qt1ali i1on es.is le differenza ·cL' 01Jiacità si d ovrebb e r icorrer e a lla Jlielografia gassosa, e,d in 111ancanza u11a sondo opaca spi n La fino a l b·a cinetto potrà da r e utili irtclicaz io·ni. :\lei casi di cal colo unilaterale d el bacinett o è i11clica la una sem1)lice pielotomia, fatta al 'l1'iù ]'1'f·s Lo possib ile . Ma n e·gli individui n1olt0 v ecchi , con slato gen.erale n1ediocre, con cos tn11te ~ l évata, con una liLiasi bilateraJ.e su11llurata, n1a r elati van1e11te b en t oll er ata , bi og 11erà a·sten er si dall 'in ter·venire, a n1eno ch e r10n intervengano speciali circo,stanze : cri i r i p etute, dolorose, febb1rili; p ior1efro si chiuse. Qu~nclo esiste conLemporanearnente un calcolr 1 r e11ale ed urc lerale dallo' s Lcsso l.ato; })i sogna J)li111~ i11t ervenire sull '11reter e qun.11do il r e11e ~ i11 buo110 stato. Se il r e·n e è completamente pe1 duto Jo s i ·isport erà sen za occu.p arsi d el calcolo rureteral ~ . Se il rene h a ancora u11 certo ' ::•lore occorre aprirlo e drc11arlo, ri1net tendo 1

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SEZIONE PHATlC.\

i· ablasio11c del calcolo d ell 'urctere e dopo la s.ro n 1J;a r~a cl c i f e1101l1e11i acu Li. Nel caso d i C<llcolo d el baci11etto da un lato e r er:a l.o clall 'altro l ato occorre comin ciiAre dal i)ri1no e j)raticare ci ualch e se l timana più tardi la 1tcfr ot0n1 ia dcll 'alLro r ene. Nei calcoli r enali bila terali I.a r egola cl assi1

ca è qt1ella di con1i11ciar e dal rene più malato. J\1a ' i ::-on.o casi 11ei quali è O·P'l)Ortun o comi.n cj arc; ~ial r e ne i ll .111ig lio ri co11diziorti , e precisa111 e nt e : I ) .1 ua11do il rene rrtig1iore è solo i oco infetto, h a uri calco lo bc11e lin1itato i11 Ulì calice cih e r ichiede u11a J; icc:ola nefrotor11i~; 2) qu:111<lo l '.lltro r e11c a c.au sa di numer o ~ ; •'a li. .: ol i prese11ta una uppurazione abbond a 11le, u11 certo .g ra do di ·d'ilatazio·n e, e d è espo~10 a frecrt1enti r ecid i, ·e. In · quest e condizioni co n lo sb·a razzare il r en e n1ig liore d el su o calC(·lo !) UÒ dare ris.ul tati lont u11i migliori e spesso una gLt.1rig·io11e co1111)leta . J\1a in mancanza d elle co11d1zio11i stesse co nvien e con1inciare d al re11.e n1alato.. · In ogni caso è 0 pportuno lin1itarsi n. fare sul i ene molto .n1al.ato, n1olto con1p•r on1esso, una Ren1plice n efroto111ia cl1 c µ e·r lo .l) ÌÙ Jrroduce u11 i1o tevol e in ig lior am ento . Quindi praticar e i11 LL1l ta tranquillità la n efrolitotomia sul r en e 1p-iù inalato per cli1ninare il c.alcolo o procedere a llu n efrector11ia. 111 coD.clu ·io11e in l?r esenza di un calcolo re11ale occorre conte11ersi nel 111odo e·g·ue11te: a) in1 e rYcn ire i)recocen1e nte, a 1tch e quando i di ::. t tir bi fu11zio11ali sia no RcarBi , p er ch è il calcolo fissa Lo ne] rene c·o mport a sempre u,n a . ' q u.anto p1u . ' .g ranprop·11os1. g ra,,e, e ta11to j) lU de è il calcolo, anche se ben tollerato·; b) dre11.ar c sistem.aLic.an1e11 te il rene n efrotomizzalo <;n cl1e se poco in fetto; e) rispettare l a capsula 1Jro1}ria del r e11e per :po lcr fare una buona emotSt.asi con l)untì di sutura. solidi e ch e no11 tao·lino il i)arenchin1a r e11ale, e n on n1etter e mai ta111poni inlraren.a li ; d) e ·Ser e con servatori 1)ercl1è i l d re11ao-g·io, prolu.i1g·ato consento a r eni uro-pionefrili ci di ripre11de1:e la propria funzio11alità; e) i1ei casi g ra, i diminuire i r ischi clell 'inter,'e nto rn·a ticando l'operazione in cl11e t e111pi. DR. 1

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Elettroeoagulazione ed elettroresf zione nel prostatico. (11.

B o1EMI NG HA US. ~ I ediz.

iJi elt, 8 .aprile 1939).

La i perl r a fia c1ella pr o ·tata è co11siderata una nia lattia de ll a ·veccl1iaicl : in r ealtà no11 di rado i prin1i si nto111i .. i n1.u11i(est a n o già verso i 50 v11ni (e talora Jnch e n ±5 an1li) ir1 forn1a di cli ~uri a, l)Cllachiuria n ottt1r11a , erezion i n1ole~ l e. Fino a l)OCo tcn1 r o fa esi ... Lcvano· due soli n1e todi c ur«ltivi: i cate terisn1i e la pro .. tatecto1l1ia, il 1Jiri1110 riserYato a j ca i 11011 111olto nY:-l.11 zal i , il . econdo a i rin1u11e11li. I ca lct eris1T1i ]1 a11no solo u11a ef fi cac ia .. in lon1alica : alla lu11-


« IL POLICLINI CO >•

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ga si <leve ricorrere e.gual1nente. all ' 01p ·e~a.zio·~ i1 e , e il J)aziente si trova allora in con driz10!11 Ii1olto :peg·giori che .se fosse ~tata ope1·a~o fin dal princtipio. Reccntei:ienLe il repertorio. te1.apeu tico si è arricc~ito: la ele~trore.sezio~e della pro.s tata ipertrofica, i1'lolt o d1fn1sa specie i11 Arn erica, ,è racco111andata dall 'A. soprattutto per i e.asi iniziali. In ques to stadi9 la elettrore&ezione ris.p . elettrocoag·ulazione rap-p rese.n ta un intervento b1·eve e quas.i privo di pericoli: esso distrugge i grup·p i glandolari periuret ralì , quelli da cui si svilu])pa l 'adenom~ , e impedisce in tal n10.d o qualsiasi futuro s'1iluppo di ULla ipertrofia i.n·ostatica. Per questo tratta111ento « prr ofilattico » d ella ii:1erLrofia p.r ostatica si p'1'eferirà all::t resezion e 1il ·elettrocoagulazione, perchè agisce più in i)rofondità. Se inv·ece la ipertrofia della pTo~tata è ·già svilup•p•a ta ~i preferirà, l~ pros.tatecto111 ia alla elettroresez10 n e, 11urc~h1e il paziente si trovi o almeno si i)ossa riportare a condizioni tali da far sperare ch e esso tolleri bene il grave irltervcnto. lnfatti 11egli stadi ava~zati di ir)ertrofia pro&tatica g li effetti d ella resezione sono puramenle locali, s i ripTistina cioè un l)uon svuota1n·e nto della vescir..a: la maggior r>arte d ell 'adenoma prostatico rimane in si~o, e sr.mb-ra ch e l 'ad·e11oma J1er via ormonica danneggi il testicolo e tu~to il sistema endocrino. La prostate~ton1i.a enuclea . C?1:1l?leta-. ni.ente l 'a.d e11oma, ciò c.h .e ha effetti ,,1v1f1cantL i1er tutto l'ol'ganisr110. Nei casi avanzati in cui l 'oraanisn10 non è in co11dizioni da sopportare l ;o~razione radicale, la el ettroresezione è prezjosa p erch è al111eno ripristina .lo svu?ta~e·nto spontaneo della vescica ·ed e' 11ta cosi ~ intervento prin1a in uso, la fistola S?pr~p~bica a~­ LiCiciale. Nei casi poco a va11zat1 di 1p ertrofia vrostatic.c.'l la eleLLroresezio11e è co11sigliabile se l 'adenorrta è piccolo, o,p·p ure se ,~ pa1:ticola1:1n1e,11te sviluppato nel lbbo 111€.d10; n sultat1 rn,eno b1uoni si otte.n gono neg li adenomi g:ran di, 1soprattutto 11ella pura forn1a subvesc1ca]e e n ella ipertrofia pura del lobo laterale, an~l1~ se si asportano larghe z~n·e di t essuto. O_tt1n11 risultati dà la elettroresez1011e nella sclerosi dello sfintere; essa è anche indic:ata se dopo l a pro.s ta tectomia persis te u11 ostacolo allo 6 ' uota n1erlto . Elettrocoagulazioni ener·giche ·e Tipetute posso110 i111 pedirc per u11 certo t en1po la prog·ressiorie del carcinon1a prostatico. • • Prima di praticare la elettl 0r esez1on e s1 a1)pl icl~_erà al paziente un ca Let ere a. permanenza ; i11 tal modo diminuisce la ipere.1111a dello sbocco \1 escicale e la ·prostata si detumefà. Pochi gior11~ p1·in1a dell 'i~ter~ e n to si a.llo~tana i~ c~­ tett-re: con cateter1,sm1 regolari s1 dovra in que ti g ior11i svuotare e lavare la ,,e~ica ..Negli uo1n"ir1i in e tà ava11zat.ct. l 'r\. p1vat1ca p:i~1a della elettroresezion e an ch e ]a ,~asoresez1on e, ciè1 cl1 e eYita una epidicli111ite lJost-operatoria.

[ANNo XLVI, NuM. 18)

CENNI B IB LIO GRAFI CI< 1>.

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CARRIÈRE-l[URIEz-IfocQ. La maladie de Lol)-s.tein (Le S}'7tdrome àE,s sclérotiques bleues da.ris se.c:. rapports ooec la fra.gilité osseusc· et l'hérédo-s)·philis). Un vol. di 163 pag. Pariis, 1Doi11 édit., 1938. ·:b, r. 40.

Nurr1erose osservazioni personali e l 'esan1e d ella vasta le.tteratura riguardante la malattia. irt soggetto, portano gli AA. ad originali co11clusioni che possiar110 riassun1ere nelle proposizioni seguen~i: La rr1alallia di Lobstein non è co•s ì eccezio-rtale come lo suppo11gono i classici. Caratteristica ·d o1ninante ne è la si11tlrome degli scle-· rotici bleu e non la fragilità o~se·a: il nome i1ertanto <lato .1 questa distrofia dj osteopsatirosi non è app•r opriato; possono isolarsi nella CC•l'gerie dei casi esaminati cinque sindro1ni : oculare,' ossea , articolare, auricolare, endo-· . c;rina. 1\fa acca11Lo alle forn1e complete. ne es1-·s lono in.con1plete, o1igosinlomatiche (auri~o­ lari, osl.eo1disLrofiche, articolari) nelle quali è costante una stigmo.ta oculare ed il carattere· ero·dofamiliare. A base di ciò d evesi in vacare l 'eredosifilide. Dalle no,zio11i affermate si traggono due· con&eguenze terapeu~ich~: . la cura a.ntisifilitica non è capace d1 m1gl1orare la sindrome affermata; essa può €.s~ere usata pe r arrestare la propagazione della distrofia. Consigliabileè la paratiroide{; Lomia, .in~ervento che ~i. mostrato capace di el11ni11are la fra·g1l1ta MoN1.'.ELEONE. o~sea. 1

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ì\. ,,. .TA01c e K. FELLINGER. Die endokrineri Erkrankungen, ihre Kl'i ~1 ik, Pat.hologie una Therapi e. lJn ' rol. in-8'0 di 297 pagg., C?I1 27 figg. , Urban e Schwarz·enberg, !Berlin, 1938. Prezzo Ilf\f. 9. Branca recente della medicina, affascinan. .. te pe.r le maravigliose scope~te e p~r i n?ov1 e.rizzanti oh e esse aprono, l -endocrinologia è iTt continuo rigoglìo, t.a.11to ch ·e non è agevolea,·er prerente• lo stato attuale delle no&tre coI•c,scenze in proposito . A questo provvedono gli AA. di qu·esto libro i quali , in uno .sguardo al cammino percorso su questa v~a, segna110 l e mète raggiunte, i ;.r1u~ment1 n~ll.e teorie, . i risultati p·r atici ragg iunti n ella cl1n1ca e n ella terapia. Dopo una. breYe i1~trocluzio~e in ~ui g li e~pongono i con cetti ge~eral1 dell. endocr1nologia , essi pa'5Sano alle .s1ng?le. ~h1an 1 d~le endocrir1 e, la tiroide, le paratiro.1d·1,. la p1n~al~, Je con1plesse fu11zioni, ipofisar1e, I sur:e11~, il pancreas, le gona,d i, l 'insuffic~enla. I?1~1righ1an­ dolare crli ormoni ancora d1scut1b1li (cuore, reni ~fiza, ecc.). Dedicano poi un capitolo a lJ~rle ai disturbi d ella crescita e della nu-

!1A·

(1) ,Si prega d'inviare due copie dei libri di c11t si deside1 a la recen~ ione.


[ANNO

Nu~r.

XLVI,

18]

SEZI ONE PRATICA

trizio11e. e d·escrivono da ulti1110 nle1odi di ri.ce.rca (d et€rminazion e del m etabolismo b a.saJ.e, prove di carico) . Pure offrendo un.a netta visione delle teol'ie, il libro ha esioon zialme1\te fini pratici, diffond·e11dosi sulla parte clinica, ·diag nostica e jzl. terapeutica. 1

(j. LAROCHE. La pu.berté.

Eùitore Masson, Pa-

rigi. Fr. 65. E la raccolta di studi clinici e fisiopato_lo.gici compilati da va1i a utori , tra i quali i101njniarn.o', p el'cllè 1p iù r1oti G. !\1ara.fion e Ch. llicbet. Ogni capitolo è una inonografia sui vari fe.no111~ni che ca_ralter~z7:an? que~to t umultuo~o JJeriodo della VIta, ed i dis turbi e le an omalie .c J1e l'-0sso no a ccompagnarlo . L 'arg·omento è completam en te aggiornato Ite lla 'f>Ua parte dottrinal·ei. wJa n on son o· trascura te le -d edu.zioni pratiche. Il libro contien e èccellenti norn1e igieniche ch e valgono ad .<t.~sièt1ra,re il corso regolare_, della pube.rtà ed .eccelle11ti suggerimenti per correggere gli e' 1ent.u.'.J li .jisturbi. J)R. 1

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Jl.

G. C. .D oGLIOTTI . Plt)'Siopathologie de l e.i Vieille1sse et in./rodiz ction à l' étude des maladies des vieillards. P aris, ì\1asson e C., éditeurs, 1938. l}Tr. 50. È ,uno studio , vasto e profondo , non rivolto BASTAI e

a lla cau sa originaria della vecch ~aia , come €Spr essione termi11aJ.e dei d·e stini d~lla vi~a, .(,t1e o-li AA. ritengono un problema in.solubile € eh~ preferiscono a ffidare alle speculazioni fi]osofiche, ma ai fenor11eni patoigenetici della senilità basati sul controllo di m etodi biol•)gici; ·è '.pia;rtendo da q·u esto stu·d io ch e gli AA . stessi si propo11gono di ragg·iu,n gere la }J i ù .chiara C!Onosce11za della pa~ologia e d ella c linica delle malattie d ei vecchi. Qu·esto co,n {";.etto prog·rammatico spiega coi11e la parte più sostanziale e più estesa d·el libro sia dedicata <llla ~fisiupatolog'ia generale della .senilità , prer11 etten1d o l 'esposizione dei caratteri m orfolog ici :~sterni ed interni del vecchio, di tutti g·~i -0rgani e di tutti gli apparati, ·e una parte m111ore e non sistematica alla patolo·g ia pro·pi!'i aJil ente detta. D~ta una defi11izio11e della vecchiaia, basata ~ul principio di una inv·o luzione organo.-f~n­ :zionale, e sul con <;etto cl1e la cara tter1st1ca funzionale emergenbe ·della senilità ·è rapp.r esentita da l difetto di en ergie di riserva, gli AA. svolgono la loro te.si interessandosi dell a gen esi della vecchiaia in gen er.ale ·e dei cara t1eri !TIO·r fologici e fu11zionali deIla senilità r1 orm.ale. È a questi elen1t.n ti fo11damentali e generici di fisiopatologia che essi apportano il ~agg·ior contributo personale, con finalità i1l te·r pretativa e non definitiva del probl1en1a della vecchia ia, basandosi su fen omeni biolo.gjci e clinici e su una loro sottile e m,e d1itata .anal~si , per arrivare al princip io gene.rico eh~ ]a p~tologia dell'individuo di età avanzata &1 1

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851

àiife.r enzia gra11derne11te da quella <.lell 'ad ulto, dell ' ùo1no nell.a sua conYpleta e stabilizzata eYol uzione fisiolog·ica . Nella tessitura del lib·ro 6i svo]g·ono con cetti eh.e lnirano a re11dere serr111re più tenui i leg~r11i con il tradizionalismo clinico, e sempre p iù solidi qu·elli co·n la m ·etodica s1)erimentale 1ìgorosame11le biologica; sul cl1e si potrebbe an,c l1e far e osser vare ch e l 'e·~perim ento non r5clude I.a clinica e le sue classiche tradizioni, lna ch e di es~a può essere un elemento costruttjvo, ch ·e. con1pleti, nella n1igliore definizio111e dei caratteri .m orfo-fisiologici origina ri, i diveirsi qu·a dri p atologici, quali isi presentaJ10 alla obbiettiva ·e pratica osservazio·n e del nledico . Particol.armente accurata e interessant·e è la i>-artè dedicata alla morfologia e alla fisiolo.g i.a ·d ella ve,c chiaia, specialrt1e11te pe·r quanto si riferisce alla biocl1im_ica e <illa emodi11ami,ca, r1 on trascurando di ricordare le scarse cognizioni, sinorra in nostro possesso, sul controllo neuro-ormona le della vita vegetati,,a e di rela1,ior1 e. Se1gL1e uno .&tudio critico delle teorie antich e e moderne sulla .g en esi d ella vecchiaia , per giung·eré alla interpetrazione d el fenomien.o da ta d:igli AA ., ·p1er la quale la vecchia ia deriverebbe da una insufficiente circolazion·e, cJ1 e rendcrebba la vita interior·e impropria a d absicurare Ja vitalità delle celluJ.e e d·ei te~­ suti . . È una teori a m olto semplice, p 11r se trattata da corrtiplesse e laborio•se indagi11i, e per ciò r>iù reaìistica, e oh e si riallaccia a V·ecchi concetti , che gli AA. stessi rievocano ricordando un a rr1a.ssima di Leo11ardo d .a Vinci a intestazioin e del capitolo ùa cui ]a d·efinizione ·d e• riva. È un 'opera que~ta ch·e si legge in lingua francese, m a com e espr essione puri&sin1a della scienza m edica italia na, e che onora altart1ente chi Ja pensò e la se.risse. 1

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G.

MòGLI E .

IO

Sono ancora disponibili, per i nostri abbonati che le desiderino, alcune copie della edizione italitMa: Prof. PIO BASTAI e Prof. GIULIO CE.:::iARE DOGLIOTTI dell' lstituto di Patologia Speciale Med ica dell'Università di Firenze

FÌSIOPATOLOGIA E P A.TOLOGIA. SPECIALE DELLA. VECCHIAIA. (Relazione al XLIII Congresso d ella Società Ital. di Medie. Interna) SOMMARIO. -

INTRODUZIONE.. "'

CAP.

I.

Premesse gene'Yali. ;

I dati mqyf-ol.ogi.ci. , CAP. Ili. I dati funzionali. , CAP. IV. Alcune premesse di Patologia generale , CAP. V. CAP.

II.

l nte-rpretazi.one fisj,o,.patologi.ca della senescenza , CAP. VI. Pcv tol.ogia speciale della vecchiaia. Volume di pagine

228

con

41

figure nel testo. Prezzo L.

Per gli abbonati al « Policlir1ico », sole L. 1n Italia, Impero e Ccionie. Per l'Estero

4 1 franco L. 4 4.

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4 5·

di porto

LUIGI


852

«

AccADEMIE , Soc1ETÀ

lL POLICLJNJCO n

MEDICHE, CoN0Ress1

Accademia delle Scie nze di Ferrara. Seduta ordinaria 1° marzo 1939-X,-II. Presiede il Prof. Boscu1. Aracnoidite otfico·chiasmatlca con sella espansa, emiacromatopsfa e gllcosurla.

F.

R.1ET"r1. -

L 'O. riferì cc intorn o ad t111 n1a-

lalo, che era slalo g i udicato af[cl lo da l e~ io 11i oculari diabe tic he, e nel qual e iriYece egli con s latò, accanto ad una glicosuria se111plice enza i]Jerglicemia , u11n alrofia discende11 le del nerYo ottico de. 5 Lro , con orien Lamento en1iacron1atopsico del can1. IJO Yisivo, e una sella turcica e·s pan sa. Un 'esp lorazione clcllc vie ollichc, praticata (}al ])rof. Fasiani, dimostrò I 'esis tenza di un 'aracnoidile ottico-chias111alica, cistica e ade~iva; 11e.1sst1na n eoplasja della regione. Dopo l 'operazio11e , arresto cl ell 'evoluzione d ella 11J alattia; c on lieve 111jgliorame11 lo del visus i 11 O.D.; persis lenza d ella glicosuria. A 15 1ncsi di dislanza dall'intervento, 11essun ·.s in lo1110 n eurologico al lo a far dubitare d ell 'c is ler1za di t1n il11nore cer ebrale. L'A. ricorcla dalla lelleratura qualche caso di aracnoidile oltico-chiasn1.atica con sella Lt1rcica i11g·ra11clila, e <li sc111e le possi))ili cause del reperto. Infine, ili u slra il significa lo d ell 'emincromatopsia (fenom eno ])r ecorritore d ell 'emianopsia) e d el la glicosuria (doYuta a lesion e dei centri n etlro-veg·e lalivi dell 'ipotalamo). 1

Disco ssio11e. I3oscH1 rileva il parlicolarc in leresse d ella co111u11icazionc d el R ie lti - 1a11to b e11e ill u stréJla -· r i 11cllo alla palogene i d ell a arac11oiclitc o locl1ia ·n1alica e 111 ge11ere clclla aracnoiclite. Anche ri111 ossa, coll 'i11 lerve11lo 01)era lori o, la cisti aracnoidea, un grado co·~picuo di alterazione nerYoc;a ri1nn.11e. i tralla cl el]a al terazion e n crYosa primige11ia c11c ha uscita1o la aracnoidite, falto econdario. Christiansen 11a aYulo torlo clicendo che ogni cis li aracnoidea preSUJJ}JOn c un lt1more; nia c'è t111 fo nd o di veri là 11ella •sua as . . erzio11e 11 el . e11 so ch e la aracnoi(lile <la cui 11r 0Yi c11 e la cis ti è C'sprcssio11c d i t1n proces ... o J)alologico clel neYrassc e-sis lenle in profondità anche . e 11011 tu1noralc. Non si n cgJ. che a sua YOlla la cisti p er 11roprio con lo possa i1uocere altra Ycrso 1J1eccan i ~111i biolog ic i. Il miglioramento .co11 ecu liYo della eli1ninazio11c 011eratoria d ella fo.r111azio11e ci•stica nott esclude la patogenesi 11eurogena d ella ar ac11oidit e: perchè il migliora1nen lo lesso può a Llribuir i, sia alla ri1nozione della causa compre.ssiYa sovrappos lasi e s ia alla attivazio11e del dre11aggio n curo1neni11gco r eal izzala clall 'a111pia a1)erlura operat oria degl i spazi m eni11 gei. soggiunge in proposi lo che effettiYan1ente a11che in a lrofie taJ)C Li ch e clell 'ottico sono stat e spesso osserYalc co111plica11zc aracnoidi Licl1e. RtETTI

1\1.

' rERZELLA. -

L a cu ra chiruTgica della mio-

pia el eL-ata .

F'. Vror. -

Lesioni della lingua di JJ1·obabile natura rnìc olica - Guarigione.

[ ANNO

XLVI:

NU1\I.

18}

Presentazione di due casi di sclerosi a placche recentemente curati col metodo diacefalo·rachld iano. . G. BoscHI. - Presenta due i11alati di sclerosi a · placrl1c tra ~ t~Li recc n tef!lenle ed ora in asp e lto df e·s . . ere g t1ar1 L1 con qualche deficit. Li presen la in progra1rt1na di sistematicità nella i1resentazione di tale casjslica 1Sottopos la a ta]i cure· no11 o-ià come ca. i ecc.ezionali . e nemmeno come' casi t~a i pi\1 h.r1llanl1; suno i due uni.ci casi trat tali nel servizio neurologico dell 'Arcispedale in queste ultime se ttimane. Uno dei due è un ragazzo che aveva presen t alo t111 })rimo episodio n el giugno 1937. Era a111111alato da due ines i allorchè gli si praticò l 'autonevrasso tcr::tpja (modalità d delle cure diacefalorachi-· dia11e) . Sindrome preYalentemente emiplegica S. co11 d iplopia. ' Riappparve il movimen lo alle dita d el pied e. ·scon1parve la n ecessità di strisciare il piede nell 'andatura, e co sì la diplopia . L 'allro soggetto è una donna ammalata da nove · a11ni, con andatura rigida e barcollante con tend e11za a caflere verso D.; tre1nore inte11zionale alle 111ani. Fatti piramidali a D., tra cui quelli di defi c it di lVIingazzini e Barré; assenza degli addon1i11ali e clel i)a lellare S. i ottiene u11 'ancla lura assai meno rigida, quasi norn1ale, co11 sco1nparsa d el barcollamento e d el lre1nore alle mani. ~1odificazi o ni sem eiotiche: rico1nparsa clel })atellarc S.; il seg110 del Babi1J sk.l ·Si _fece 111euo costa11te; scomparsa dei segni di Mingazzini e di Barré; g ra11de riduzione del nistagmo. 1

Lesioni ossee durante la terapia convu•sJY'ante cardlazolica. L. 1'ELATJN. - L'O. dopo aver pas·sato in raisseg11a la C'asislica regi trata dalla letteratt1ra in te· J11a di frat ture da accesso cardiazolico, dopo averaccennalo alla evenienza relati,·amente frequente di lussazioni della inancl i]Jola, alla eve11ie11za i11YCC'C pi Ll rara cli lu aLio11e d ella spalla , riferisce lt d u c cas i perso11ali di fratture ossee provocat e dal! 'accesso co11vu lsiva11te cardìazolico. Nel pr imo caso i ebbe frattura multipla della testa dell 'on1ero co11 n otevole spostamen lo ed accaYalla1nento de j fra111111 e nli: 11 cl ·s econdo caso frattura inultipla del collo chirurgico della scapola con· discreto spo-· s la111 en to e incuneam enlo dei frammenti ; la frallura i ]Jrolunga superiormenle anche nella spina· d ella capola che appare pure sede di frattura. Nel primo caso la frattura avvenne durante il pri1110 acces·so proYocato·, 11el 1socondo caso invece la· J)az. era già stata sottoposta ad una Yenti11a di accessi cardiazolici e •sl ava praticando ora la t er:-t})ia é:ssociata insulino-ç_ardiazolica, era già arriYata ad una tren Lina di shock insu linici e al terz~ accesso car.diazolico della ripresa . In ambeòue f casi si tratta di d onne . L ·o. 11en sa nel prin10 caso, avvalendo i a11cl1e in• ciò della ca•si'.s lica di altri AA. , che la frattura sia aYvenuta per una parlicolare fragilità d elle ossa· co11genita od acquisi ta, p er ct1i un trau111a }Jarticolarn1enlc forlc h:i provocato la frallura. Nel seco11do caso l 'O. pensa ecl avanza l 'ipote..,j che· gli shock.s i11suli11ici ipoglicemici ripetuti abbia110 1noclificato la calcificazione delle ossa sì da renclerlc }Jit1 fragili i11lervenencio·vi forse a11chc· una eventuale alteraz ione nel funzfona111e11 lo delle paratiroidi. Il Seg relario :. cTo,Lr .. B.IB 1so:x.


XL VI,

[ANNO

NUi\f.

18]

APPUNTI

853

SEZIONE PRATICA

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Il significato pronostico ·dell'albuminuria nella difterite. È noto da ten11)0 cl1e 11ella difterite si l) UÒ

aver·e dell 'a]b1U111inuria, di c1ui il sig·nificato è stato diversamente valutalo dai dive:nsi autori. O Ku·n zel (Deut. med. Wochens, 3 marzo 1939) l 'ha ricercata in 558' casi , dimostrando che il rene risulta i:)arLicolar1ne,n t e sen sibil e alla tossina difterica, di modo che l 'entità d ell'albuminuria va ·di pari passo con la tossicità della inalattia. Dal punto di vista pro•n ostico, si 1&ono di1nostrati sfavorevoli quei casi in cui già a l 2°-3° giorno si avevano quantità relati' 'an1ente grandi a1b·un1ina (più .di 1/ 4 per 1000). Nella ca · i~ Lica dell 'A. tutti qu esti casi sono stati l e tali non ostar1te I.a tera1)ia p iù intensiva (sieroterapia, cardiolonici , trasfusioni). Di pa1~ticolarm·ente gra,1e signifi cato pronostico è la presenza del sangue n ell 'urina, a cui ~egu e 36-4-8 ore l a n1orte . J\'Iolto rari sono i casi l etali con scar sa a]bumi11u:ria; questa non ma11cò in n essuno d ei ca i l etali , sicch1è l 'A. arri,ra al] a con clusio11 cJ1e l 'assenza di album inuria depone per u11 ùeco,r ~ o favo·r evole, quasi con ]a sicur ezza di t1na b uona progno,s i. Le p iccol e albl1n1}n.u rie, che co11linuano soltanto l)er IJochi g iorni non l1anno, si p1u ò dire, significalo pronostico. Ma se ·d urano oltre i 5 g ior11i, ,,i è da t en10re u11a con1plicazione, 1)cr lo più u·n a miocardite; l e <:i ltre compli cazioni so110 assai più rare. ~ pro))abiln1 ente da esclu·d ersi un rapporto f r.a iniezio11i di siero ed alb1uminuria . fil. 1

r.)

1

}lalaria biotropica bismutica. Un paziente nOenn e, provenicnte da Cuba, 111a r-e sidente a Parigi da n1olti anni, ebbe nel 1~>35 disturbi .gastrici cl1e attribui,ra ad unn lues .coin tratta ,p·r ima della guerra 1nondial e. G. Milian (Paris médic., 4 marzo 1939) gli consigliò una cura bis1nutica. Il p.azicntie l 'accetlò m .al,·olenti eri 1Jer cl1è diceva di avere disturbi da qualsiasi medicamento . Alla p·r in1a iraiezione di bis111uto· ·e b·be violenta reazione loca le; lie successi,1e I uro ne) :ir1er10 dolorose. Alla 6a. iniezione con11Jarve una forte el evazione fe])brile , ·1)receduta da b·r ividi e durata 12 ore . Gli ste.ss.i fatti furono •)sservat i dopo l 'iniezior1e ~uc-ce s iYa. La stessa sinlomatolo.g ia si era 111.nnifes la ta 11 ello s tesso malato nel 1908, e·poca alla quale essa era con1pletat.a d.a ipertrofia co11~!dere,,ol e della milza e<l -era guarita col cl1i• 111110. Al paziente allora fu co11siglia t o di i)rendere del cl1inino. i\Ia avendo dis turbi impone·n ti delle dosi corl1uni , rie pre&e solo 20 centi·gran1 111i a l g iorrio. Così .g uarì d .e,l la sintomatologia 1

ft11b1 il e cl1e i1on rico1np•a rve col proseguimento della c ura J)i muti ca. [L 'A. 11011 -d ice di aver fatto l 'esan1e del san g u e 11 è ,j i a\1e r trovalo il paraS1$ilia malarico , re1Je1to cl1e .1vrebb1e· accertato in n1odo indiscutibil·e l 'esistertza 1d1ì urta latenza lunghis i111a d ella n1alaria, dal 1908 a l 1935. 1\ :ot'li drl R.] . L.

Il trattamento della polmonite nei bambini. Cl1. Mc ei l (Edin.bu,rgh metl. jourri., marzo 1939) n1ette in rilievo la i10Lt!''ole ut.ilità d cl tratta1rlento· d ell a lJolrnoniLe in fa11tilc nell 'osipc1dale o·d almeno co•1ì una contjnua ed oculata a.ssisl enza infermiera. [n1p01.'lante è la dieta cl1e durante il p·eriod'O della febbre a lta d eve consis l.ere i11 abbondante so·m 1ninistrazione d i liquidi: gl uco io al 7 ~(, i11 soluzione .salina n11elà-11or111ale, s ucco d'arancio cliluito , evenL11ulr11ente d el Lè leggero zuccl10rato e·d acqua f1 e&ca. Nie11le latte n elle l!rin1 e 36-±8 ore; i11 seguito, lo si darà diluito e be·n zucch.erato, co ì si110 alla risoluzione della co1 .1tinuando . cri. 1.

Co.me medicin.a , l '1\. . co11sigli a una mi ceJa c:1 l calina utile per corr1b·atter e I 'acido.si: Vi110 d 'ij)ecacuana g. O, 10; S1)tirito di etere nitroso g. 0,3·0 · Acetato d 'an11110·11io liquido g . 1,30. O.g 11i- 3~-! ore. Nelle forme b ronco-1}neumo:q.icl1e, c0n tosse secca e spasrno bronchial e, praticare eYe11Lualn1ente un'iniez ior1e ipodermica di utrop1ina (111g. 0,08-0,16) cl1e ha azione fa,·oreYol e sulla dispr1e1a; utile è .anc'11e l 'u-so d P.J ' ' 'apore. Da tempo l "A. non u sa più esrJettoranti ; i cardiocinetici si daranno solla11to se se ne n1anifesta il bisogno; è util e l a son1n1inistrazior1e regolare di pic·c·o le quantità di acquavite (±-8 o-ran1111i). 1Jtili sono i ca ~a11las111i e l e argille medicale, del t.ir~ o antiflogisti11e, coll pas lo, ecc . ,• da can1biarsi ogn i 1-2 giorni; gen eralmente ne rii5ent o110 mig1ioram enti la dispnea ed il dolore. L '.il\. patrocina cal<lamc.nte l 'esposizione- d e! l)iccolo inalato a ll ·aria aperta m etodo che eglt a11plica con su ccesso dal 1926. La culla od il letto sono posti sotto la fine.stra, di cui la IJ.artc infe;riore deve rimanere largam.e.nt.e a~ ]"Jerta ; si mettono un b erretlo od u11a cuffia d1 lana sulla testa: dei g·uanti alle n1ani e, sopra le CO pert.e UD termoforo; tale es.posizione rd el ,.i o ' rerso 1 aria d eve essere n1antenuta g iorno e notte dall'inizio d ella rnala ttia per Lutto il periodo feb·b ·r ile, in tutte l e s tagioni .ed tutti i tempi; spe. so una forte corrente d1 aria fredda i ri. ve.$te l a Iacrcia. I risulta ti clinici sono : ur1 rerto abbassan1e11to della ft:bbrc, _comparSll clell ,i1requielezza , aumento del sonno sia di g iorilo ch e di notte , di111inuzio,n e <li disp nc.a 1

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854

<< IL POLICLINICO

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[ANNO

XL\ 'I, NuM. 18]

e di tosse ed a umento n ell~ profondità dei respiri. In casi di bronco1Jolmonite acuta con forti a ccessi di to.sse, si combinerà il t.rattan1e11lo all 'aria lib,eira con quello d·el vapore (co·n la cald.a ia o sotto la tend.a) fino a ch e la to.sse sia migliorata. fil.

de.sci itl o da L. K. Smitma11s (/lf cdiz. /(lin. 24 febbraio 1939), c.h e i1e osservò circa 150 ·~asi. Molt~ ari)malati avv·eirto110 con temporaneamente a1 falti oculari, si11Lon1i di catan'o nasofarirtgeo. Nello stadio iniziale le co ngiuntive scil10 f~rte~ente cl1e1noticl1e ed iperemiche, la cong1untt va del bulbo è f=IQesso sollevata in J>olmonite pneumococcica complicante la tuber· forma ùi vescich e. Vi è sec.rezione, 1per lo più colosi polmonare c11rata con DI e B. 693. siéro -mucosa , quasi m a i purulenta; le g landoJ. H. Crawford (Th e Britisli n1edio. Journ., 1.e preauricolari sono ingrossat e in molti e.asi. 2;) marzo 1033) riferisce il caso di un giovan·e I p•a zi·enti a vverto·n o sen sazio11i di. corpi estra,22enn e, ricoverato in sanatorio per tuberco- 11ei e h .a nno i11teil!Sa folofo bia. Dopo 8-12 g iorl u~i 1Jol111011are, ch e ebbe polrnonite pneumoni si atte'nuano i sintomi cor1giuntiva li , e al.cciccica da p11eumocco tipo 11 e nel quale fu lora o IJii1ì tardi si n1anifesta110 op a,c am enti della cc.rn ea. U na osservazione continuata h a perso111n-Linistrato il prodotto M. e B 693 quando era in stato quasi comatoso. Se ne diede un ;i11 esso '111 'A. di identificare in tutti i casi una ,g·rammo qgni 4 ore fin o ad un totale di 5 gr. c.oJnprom issione della cornea, m entre W. Ohm lh cui es·perienza si basa su circa 700 casi os.al .giorr10. Al 2° gio,r110 di cura si ebbe caduta ,della temperatura e dopo 5 giorni ·e ra sfe·b- i&c~.1·\rati, dice tli aver viste cor.oplicazioni co·r _b1 ato corr1pletamenl'e e col polso di frequenza 11eali in r101; 0 piu del 50 %· Secondo l 'ultimo i1orn1ale. Eb·b e poi nuova e levazione febbril e A. queste complicazioni sa1·ebb·ero p erò rara1n·ente leggere (opacamenti <l·ell 'epitelio con .dopo 3 giorni di apiressia; ma do,p o 24 or e la 5ingc1li piccoli infiltrati c,he r.e gre.discono in febbre era cessata (e anch e allo·r a si so·m minicirca ur!a 8ettin1a.n.a) e 1per lo più gravi, in strò M. e lB. 693). L. for111a di discl1i di opa.c a1r1ento del diametro _La tubercolosi dell'orecchio medio nel corso delln di 2-3 inm. , n11n1er osi soprattutto n ella regione pupillare, Qersistenti e schiarentisi solo infezione tubercolare. dopo circa 6-8' settimane. Smitn1an.s desc:rive L'orecchio medio, dice It. W. l\1uller (Klin. ltllochenschr., l.1. 4, 1939) può eFYser e sedei del in,rece le a lterazio11i corneali carne piccoli foc-0lai ro tondi od ovali, a rr1argi11i sfumati , legfo colaio tubercolare pri111itivo . L'infezione avgern10nte pron1inenti e a .sede precipuamente 'lit11e a ltra v ~rso la tuba, cl1e sp esso rin1ane j11traepiteliale; dopo pocl1i giorni i difetti epi:>5ana. L'orecchio suppura . in 1/ 4 d ei casi si ha la paralisi d el faciale. P artico,l armente caratte- teliali si rirnarginano, una durata più lunga si h.a solo n·ei casi in oui i fo colai corr1eali anzir.i~tico è l 'ing ro,&sam ento delle glandole prech·è essere irTegolarn1ente distribuiti , sono di. auricolari. Nei casi di tubercolo&i n on primitiva l'o·r ec- SJ)Osti a oerchi e a lineie, i11 u.n certo rapporto con il decorso dei n.e rvi corneali. Questa di. chio m edio vier1e infettato per via ematogena , i11tracanalicolare o linfoge11a. La tubercolosi . sposizione ha fatto ritenere a.d alcuni ch e la Jrl.alattia .~ia di natura erp etica : ma i tentativi e1natogen a d ell ' orecchio m edio può aversi pre. C•Jcemente o tardivan1ente n·el corso d ella infe- di trasn1is&ione alla corn·e a del coniglio sono st.uti n·egativi, come pure le inoculazioni inzio11e : Jlel pri1110 caso la si osserva già n el lattracerebrali : no11 si osserva inoltre mai uno tante. Può tra ttarbi di tubercolo1si isolata (senza clegli esiti tipici della m ala ttia erpetica, la ch e_p roce.ssi tuberc-0la1i attivi di altri or.gani) op])llre di u110 di vari focala i di disseminazione· ratite dendritica. A dif fere11za dagli altri AA., un esito in cheratite erpetica è Rtato però ps• . .e1r1a togena L 'infezio11e si localizza o n ell a mucosa o nelle servato da W. P\.eichlin·g. La prognosi è favorevole, l 'esito defi11itivo . ossa dell'orecchio medio : nel se·c.ondo caso p·ossono a,·e rsi sin Lmi a carico dell'orecchio è per lo più un {Jeg1gioran1ento lie·v e della vi~1a . Particolarn1~nt.e n1olesto riesce però ai pai11ter1to prj u1a di quelli dell 'orecchio medio, zienti guariti , quando la sera 1g uardano fo·n ti talvolta i pri111i sinto1ni so·no cefalee ·p•r ofon. dn e nevr~1 lgi e d el trige111ino, l 'esame radiolo- lun1inose intense e puntiformi (lampade strad3.li) vede1e intorno ad esse grandi cerchi di gico d im qstra la localizzazion e ossea. Ematodi~persio11e. gena può essere l'infezione anch e in a lcuni La malattia è tra smis~ibil e : l'incubazione è .casi di ti~i cavernosa, per lo pit1 però l ' j.nfecli 5-10 gio.rni. L 'esame batteriologico dà rezione av·vieine allora p·er via intra canalicolar~ ·Si deve arr11r1eltere una infezio11e linfogena del- J>erti eguali a quelli d elle comuni con giun1:or ecchio g-iedio in quelle otiti che si accom- tiviti. La r11alattia col pisce più facilmente indivipagnano a tubercolosi d,elle glan dole: cervidl1i ch e 1p r esentavano g ià delle affezioni ocu. cali. P. lari o Je cui congiun tive sono soggette a irriSulla cheratocongiuntivite. tazioni (ambienti polve.rosiJ. A'rendo visto amn1alar si uno dopo l 'altr o i compon enti di in11 quacl ro clinico di questa malattia, comter e f.arr1iglie, e anch e molti medici , Smitm.ans parsa 11e.lla ser:ond a m età del 1938 in alcune co n~sid·era la cher.ato-con·giuntivite epidemica rt\gioni della Germania, ,·iene minutamente 1

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forte111e11te co11Lagiosa; i11e11tre 011111 riLie11e cl1e la contagiosità i1on sia n1olto notevole. La Leraµia è sinto111atica: sembra diano b·uoni risultati le p1ennellazio,n i della congim1ti va con s0luzione di 11itralo d'argenlo all'l %- Spesso reca sollievo la istillazione di atropi11a.

P. La cura con la febbre nelle enterocoliti croniche. 111 casi di e11terocolite cronica ribelli alle cn111uni norn1e terapeutiche E. Lauda (Med. Il.lini/.:, n. 12, 1939) 11a provocato d egli acce&si febbrili per m ezzo di iniezioni di latte pri111a, di vacci11i diver. i poi, infi11e cli solo vacci110 an Li tifico i11 iettalo per via endoveno5a. Durante questa cura , praticata a 45 pazienti, venn.e sospesa qualsi.asi altra terapia. In circa la metà ,dei casi la febbre provocata determinò un nelto miglioran1ento d ell 'e11terocolite. Questo i11igliorame11 Lo è in una parte dei casi in1n1ediato (dopo u11 unico o dOJ lO 2-3 ·1ccessi febbrili ces ano dcl tutto le eva• • • • • • c·uaz1on1 per tutto ui1 g1or110 e nei ~ u ccess1v1 si ha11n.o evacu,azio1li norn1ali, f.ecii fo1rn1ate e ricoperte da scanso 1nuco, pus e sar1gue nei pria11i g iorni), in altri ca i è lnrdivo (nliglioran1ento J)rogressi vo delle feci dopo ur1a serie di accessi febbrili , e infine guarigione). I migliora111e·n ti in1mediati sono talora d efinitivi , altre volte tra11sito1i. Il rneccan1smo di aziorie d ella piretoterapia è dive,r so n ei due grup!Ji cli casi. Nei 1nig liorarrle11ti imm e,di,a ti, in cui il vantaggio ottenuto è proporzionale alla allP-zza dleil la febbr.e provocala, la normalizzazione de1lle feci precede il rniglioramento delle lesio11i a1latomicl1e: infatti la r ettoiscopia eseguita quando le fe ci sono già normali, dir11ostra ch e, le le15ioni della mucosa sono invariate. L'accesso, febbTile ha in que&ti casi per cot1seguenza un rallentamento della pe1l'Ì$lalsi e la cessazione delle secrezioni acquose trasu,d ative ed essudative (è nota la stitichezza che accompagna qrualsiasi affezione febbrile): queste modificazioni della motilità e d el contenuto intestinal·e perrrJettono alle !es.ioni della mucosa di guarire in b.reve tempo. I11vece nei miglioramenti tardivi peristalsi e secrezioni enterich e Ti1nan.g ono a tutta prima irnmutate, il prirno effetto favorevole è risen tito d.alla mucosa ammalata le cui lesioni si av, iano alla guarigione (per e,ffetto di << p roteinoterapia >) o « attivazione protoplasmatica n) : il p rogr,es&ivo migliorare delle feci è q11i una conseguenza delle mi1gliori co,f idizioni della muic osa entero-colica. P. 1

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SEMEIOTICA. Il '' dolore elevato ,, negli emoperitonei di ori· gine geni tale.~ Cli~1ica ()stetrica, ot tobre I f138) rileva l 'imp ortanza del cc dolore elevato >1 rlelle inondazioni ernatiche e11 doperitor1eali , ~ia

'B. Sorrentino (La 1

di origin.e extraulerina ch e di origine uteri11a.

Descriv·e u11 caso r ece11ler11ente osservato di dolore eleva to bilaterale per inondazione peritor1eale da rottura di tub·a gravida . Il « dolor e el e·vato » può essere diffuso e l 'inferma lo avverle alla regione epatica, stercale, lateral e dte Stra d.e} col.lo, S0 praclavicolare, ~c.apolare de. tra, braccio d estro. Oppure,, ,può essere lin1itato alla sola regio11e epa tica o sterno- cervicale. Esso può esser e bilaterale, 111a ordinariame11te è unilaterale e con1pare a d estra, perch è da questo lato le coin ne sioni fra n ervo frenico e plesso diafran1rr1.a tico inferiore sono più in1p·ortanti e perchè la bTa11c,a addominale del frenico destro è n1olto più voluminosa della sinistr,a . . La nevralgia può esser e co11trolaterale, nel ' ("llSO cl1e l a sorgente d ell ' en1orragia può risied er e dal lato oppo. to a quello in cui si ,·erifica la nevralgia . Questa può essere precoce e violentissima, su1perando in intensità il db lore addo1ninale; pruò, inVlece, seguire · la sindrome addon1inale di 12-48 ore ed addirittura di qtiaJch,e g iorno. :È frequente nelle gr.a,ridanze ectopiche interrotte, con emo1)P.ll.'itoneo, me1~tre è poco fTequente n·elle rotture di utero in travaglio di fJarto a ter.n 1ine; u110 dei casi dell 'A. presenta quindi ltn interesse notevole: Circa la patoge11esi d el « dolore elevato »,. I'A. osserva che eRso può avverarsi per diretta 1s tin1olazione del plesso diaframm'a tico infe1 iore d'a parte, del ,,.,eTsamento ematico, i11a molto più spesso riconosce una cond·uzio11e riervosa simpatica. fil. 1

MEDICINA SCIENTIFICA 8111 meccanismo del fenon1eno paradosso nell'ag· glutinazione. Importanza della sp~cie e dello stipite microbico.

V. De Fr!lnc.i scis (DiOJgnostica, e f ec1iica di laboratorio, gennaio 1939) rile, a ch e per fenoiIT1erto i)ar,a dosso s'intende il fenomeno per ·ui a]cu11~ volte l :agglutin.a zione avviene a tiloli el evati e n1anca invece a forti conce1n trazio11i del siero. ì\folti Autori hanno ceroato di F1piegare in vario, mo,d o qu eiSt0 fenomeno e per lo più Io hanno attribr11ito a modificazio11i del siero· soltanto i1oc l1i Autori si erano accorti oh.e anche 1'antigene lJotesse avere una certa im1)prtanza in que~to fe.n omeno. L' t\. JJerc iò i è µropo to di verificare quale fesse l 'import.anza sia della s1ìerie microbica e11e d ello stipite bacillare 11ella produzione d el fp11 01neno paradosso e quale l 'in1portan za del ~ifro: ha ese.g uito perciò t111a f'erie di esperienze ch e lo ha11no condotto alle se·guenti conslusio11i. Rig11ardo alla .specie microbica, le brucell e ~ono quelle ch e quasi co1l costanza dann o i] frì1on1 eno paradosso, particolarn1ente cogli nr1tisieri pre1Jarati nel ca, allo; quasi mai il fe11o;n1eno si ha ll ei paratifi, raramente nel 1

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« IL POLICLIN ICO n

iiJo. Il feno111eno paradosso si acce11tua co n la djluizione, dell'1e·m ulsione b;atterica, con la quale e.siw l) UÒ es·s ere n1es.so in evid·enza an{;J1<1 por sp:ec.ie 111icrobiche che non lo rivelano con la o t•dinaria sosp ension·e microbica cJ1E si usa per l 'agg lutinazio·n e (.p er es. tifo). Co11 artifizi, e ciò. soprattutto con la cultura in .c:i,g·ar fenic.ato , si può r en·dere sensib ile al fenc11rl e·r~o p aradosso una sp ecie microbica cJ1e -0rdin.a rian1e•nte non è sensibile o :bi può .acc.entua r è il fenon1eno. per ~pecie cl1e frequenl't.m ente lo, danno. La cultura in ag-ar fe,n icato re11de stab1ili le sospensio ni .microbiche, c,o me ne ·è i)rova la ritardata flo·cc.u lazione aspecifica {;011 il reattivo .di l\ilillon. In base a ciò l 'A. ha .e~.pre.sso 1'ipotesi ·di lavo,r o c}1.e il fenomeno paradosso fo.s.se i11 rapporto , per qu.anto r~­ .gl1ar.da il mioro1b o, con la m aggior :sta·b ilità d egli sti1piti, ,e ch e i sieri in tanto p1roducono iJ fenu·m eno di i11ib izione in quartto modifi<C'-nno la colloidolabilità ·d elle .sospensioni r er1d e·J1dc1e più sta1)i]i. L 'ipot.esi ·è stata conf.errf1ata dal fatto· 0l1e s tabilizz.a ndo l e SO,SJ) CJl:sioni microbic1h e con ] 'aggiunta del 10, % di s ier o norm.a le si r e11dono sensibili al fe.n om er10 parado15so sospensio·n ì microbiche trattate -c·o11 ~n. tisi.eri 'che O·r dinariame nte non deter1t1inan o il fenomeno . 1

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sia be11 conservato e lasciato a lungo in riP(>80.

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A/\. n.e deducono la n ecessità di standar-

dizzare il prelevamento e la conservazio,ne del sangue in vista di trasfusio111e. S F.

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!F. rf osTI. 8111 passagg·io delle ag·glntinine antiti:flche nel li·

qnor.

Sanesi G. (Gior:: ale 1nedico dell 'A lto Açl.ige, .r1g·oslo 1938) osserva ch e in 10 s.ogg·etti a ffetti ·d a lesiÒ·J)i org·a11iche o, ft1n zionali del .is1 en1a n ervnt o e tra tL;rti con ·piretote.rapia m e·diante ir1iezjo ni e11dovenose di vaccini antitifici , viene studi ato il cor11portamento del liquor n ei riguardi deìla .ag·g·luti11ine; mentre n el sang'tle il ta sso di D·gg·ll ttinine è en or111e, inv·ece n el liquor gen eral111e11Le i1on è stata 11otata la loro com1)arsa; pur o asso ci.an do in alicuni casi della cilotropi11.a l)E.'r ·endovena, la quale ha d ·e cise proprietà di sup·erar,e la barriera emato-liquorale, no·n &0110 coni p·a rse n el liquor le agg·lutinine specific)le; soltanto a.&sociando al trattan1ento vacc1nico anche la malarioterapia ·è stato possi.bile ri&contr.ar.e pa~s.aggio di a·gglutinine n el li crn or. A. B AUCE . 1

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Viene al mondo in tassì inseguito dalla polizia. Si h a ·d a Stoccolma che i1otti sono U!Il tassì ve11i v.a chia1nato t elefouican1e nte in un.a villa djsta11 te un.a trentina di chilo111etri dalla città . Una g·iova n e signo·r a in is tato. interessante at - . te1ldeva JJ1r esso il c.a11oelJo.. Salita nella vettura efi.sa ha ordinato all 'autista di accomp,agnarla D una clini.ca della quale ha d.a to nom e e i11dirizzo . « Vi raccon1ando di far pre5to J)_, ha soggiunto .poi arrossendo lievem ente, n) entre 5-i l asci.ava cad ere sui cuscini del tassì c;h .e è j)artito a tutta ·velocità. Il rr1oltiplicarsi i11 questi ulti111i n1esi degli i1tcide nti s tradali per ]a massima parte dovuti a~l a inesperienza e alle ~olli corse alle qu.a li ~ 1 ab,:qa11donano molti autisti, l1a indotto le autorità . ,d,i polizia di Stoccolma a pt"endere misune ·di rigore e ad aumentare il controllo su1ln circolazione de,gli autoveicoli per m ezzo di J1un1erose pa~tuglie di agenti motociclisti. Una di tali p1a ttug lie, vedendo passare il tassì, ha fa1to cenno a]! 'autis ta di ferm are . Ma qllesti , sen tcn.do c h e la signor·a en1etteva gemiti, invece di o,b b·edire ha premuto l'accele·rator~ . La ·v ettura ha proseguito ]a sua corsa con U·n a velocità g,e neralme11te sconosciuta ai più quotati tn,ssì, invano inseguita d~gli agenti. L 'insegui111B11to a ttraverso le vie .d.ella città 1Silenzio sa e deserte si è p1rotratto per una b'llona rnezz 'orr a. Al ra bbioso .s·c hioppettìo d1e i motori ·d elle motoci cl·ette, allo strom b-e ttan1 ento e alle 1..g-rida degli agenti ohe· co,n tin.uava110 inascoltati a i11timar·e cc il fermo » all 'a·uti~ta , m ·oJti abitanti spaventati si. son.o fatti alle finestre. Alla finP il tassl è 1giunto dinanzi alla Clinica e si è f.ermato.. Balzati dalle motoc iclette gli agenti si so·n o lanciati &ull ·autista e lo hanno dichiar at o iI1 a:rresto . Quie sti è sceso dal ·suo sedile, e per giu5tificarsi non ha trovato di meglio r.}1e aprire lo sportello, della vettura. Ma llna sorpresa lo atte11deva; i passeggeri erano· due. Il lieto ev ento· si era c ompiuto felicemente ·dl1ra11te ·1a rnovimentala coirsa della vettura. (D a cc L'Arte Ostetrica », 31 gen!laio 1939). 1

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Jlodiftcazioni della tensione super:flciale del san· gne conservato in ghiacciai&.

J.annc·r1ey, \\Ta11ge11·11ez et M·e1s.p•l e (Paris Prf édica.l, 25 febbraio 1939) hanno ri ce l'cato "il 11 n oorto nurrtero di can1pioni dì sa nglle citrat ato , co·11servati i11 g·hiacciaia, ]e ino·dificazio·l) i dell o t en si.o ne ~111Jerfi ci a 1e di11a.n1i c.a e sta-

tica. Qu1Pste 11t1surazion i 11anno confern1a to

il fatto già osservato in clinica che il sangue rol1set-vato in ghiacciai.a mantien e lungamenl.e i raratteri del san g ue ' ivente, 1)urc·h è esso 1

PUBBLICAZION1

PERVENUTECI

V. DEsocu$. Paralisi 7>rogressiva cd endemia ma,_

larica.. 'l'ip . S. Bernardino, Siena, 1938. Atti dell'.X I Co11gresso R egiona.le di Brescia della Federazione Italiana /\.'azionale F'ascista per l a loti.a contro la f ubercolosi. Tip. Cordani, Milano, 1938. G. CozzoLI. In terna. d i: c.o rpi estr anei c11doculari. Tip. Ediz. Rornane, Roma, 1938.

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SEZIONE

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PRATrCA

NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA ·soCIALE Per la lotta contro la sterilità fem1ninile.

AscoL1 PICENO. R. Prefettura. Assiste11le presso la Sez. med . i11icrograf. del I.aborat. prov. cl'igiene e profilassi; stip. L. 9000; indenn. suppl. L. 1000; 5 quadrienni dee; c. v. Età lin1ite 32 a. al 31 dic. Scad. ore 16 del 31 maggio.

Il ~Iinistro dell'Educazione nazionale, co11 circolare dell '11 aprile, ha richian1ato l 'attenzione dei Rettori delle RR. Università sulla lotta conBOLZANO . Ospedale Civile. - Primario della Ditro la sterilità femminile, invitandoli ad interes- vis ione medica; primario della Divisione chirursare i direttori delle Cljniche ostetrico-ginecologigica; titoli ed esami; elà limite 45 a. Scad. 31 magche universitarie perchè questi non manchino, gio Rivo,l gersi alla Direz. amm inistrativa. nello sYolg imento dei rispet li vi corsi, cli dare adeguata trattazione alle cause. e ai metodi di cura CUNEO. Amminislraz. provin.ciale. - lVledico di della sterilità femminile. Sezio11e di 1seconda classe presso l 'Osp edale neuIl Ylinistro ha, in proposito, ricordato 1'01)porturopsichiatrico provinciale con sede in Racconigi; nilà di esaminare, nei limiti consentiti dalle diLitoli; età limite 35 a. Scad. 15 maggio. sponibilità finanziarie, la possibilità di costituire NARNI (Terni). L'Ospedale Civile di Narni assupresso le dette cliniche degli apposi li Centri per n1erebbe subito interinalmente, in attesa di regol 'accer lamento e la cura della sterilità femminile, lare concor::;o, Aiuto già pratico servizio chirurd'intesa con le RR. Prefetture del Regno, giusta gico ospedaliero . Inviare domanda e Cu.r riculum · l 'inYito fatto a suo tempo dal Mi11istero degli Inall 'Amministrazi-0ne dell ~osped_ale Civile, Narni terni (Dir . Generale della Sanità Pubh])lica) ai Pre(Terni). . fetti del Reg110. PAVIA. An1ministraz. Provin c. - lVledjco prj111nAssistenza agli iscritti alla G. I. L. • Accerta· rio presso l 'Ospedale p sichiatr. provinc. in Voghementi presso i dispensari dei Consorzi prov. ra; titoli scientifici e pratic i; slip. L. 11.000 e 5 antitubercolari. aumenti del decimo, serv. att. IJ. 2600, alloggio Il ì\-1inistero dell '111Lerno (Direzione Generale per famiglia. Durante il piennio di prova il con1~lella Sanità Pubblica) ha diramato una circolare pen·so è diminuito di un decimo. Scad. ore 17 del (n. 72, in data 12 aprile 1939-XVII) ai ~refetti, 15 giugno . Chiedere copia del bando. al Governatore di Roma e, per notizia, al SegreRol\IA. R. Istituto « Regina Elena >> per lo studio tario del Partito, n ella quale dice: e la cura dei tumori. - Concorso per « titoli » e Allo scopo di assicurare la necessaria e ten1peper esami congiuntamente per la nomina di tre . stiYa assis tenza agli iscritti alla Gioventù I!aliana tecnici preµ:=tratori: (lu e per la Sez io11e di biologia del Llltorio che 'risu l tino affetti da tuberco~osi, sperimentale e uno per la Sezione di chimica bioquesto Ministero, di accordo col Coma11do Genelogica del R. Istituto « Regi11a Elena » per lo sturale della G.I.L., 11a stabilito, a complemento deléUo e la cura dei tumori . la convenzione stipulata fra il Comando Generale Gli a spiranti ch e intendono prendere parte al :stesso e l 'I.N.F .P. S., che g li accertame11ti diagnoconcorso devon) presentare alla Segreteria dei s tici degli jscritti ~lla G .I .L., sospetti di affezione l\R. Istituti Fisioterapici Ospitaljeri in Roma (Viatubercolare, sidno eseguiti gratuitamente anche le Regjnu ~[argherita 295) non più tardi d elle ore presso i dispensari provinciali e ·1e sez1oni dispen12 del giorno 5 giug110 1939-XVII, la domanda di sariali dipende11Li dai Consorzi provi11ciali anlituammissione al con corso, specificante il posto al b€rcolari. quale aspirano, stesa su carta da bollò da L. 4 e Per tali visite dovrà essere fissato un orario dicorredata dai documenti di rito e dai titoli preverso da quello delle yi·site ordinarie, previ gli opS('rilli., portuni accordi con i Comandi Federali. L 'a·ssegno giornaliero, per i tec11i ci preparatoSi prega di portare quanto sopra a conoscenza ri, è fissato in L. ~4 con tre aumenti qu1nquen<lel Consort;io prov. antitubercolare ecc. nali in ragione di L. 400 annue, oltre l 'aggiunta di famiglia, come per i dipendenti dello Stato. Gli assegni P. le indennità 1sono soggette alle riduzioAMMINISTRAZIONE SANITARIA. Ordinamento dei servizi sanitari e del Personale 11i e agli aumenti come per legge. Agli aspiranti vincitori del concorso saranno corrisposti durante sanitario degli Ospedali. l 'anno di prova i 9/10 della paga giornaliera oltre Il ì\Ii11islero dell 'Interr10 (Direz. Ge11. della Sal 'aggiunta di famiglia. nità Pubblica) ha diramato su ql1esto argomento Per informazioni e per avere copia del Bando riuna lunga Gircolare, n. 28; essa è pubblicata intevolgersi alla Segreteria dei detti Istituti. gralmente in « Milizia Sanitaria )) (15 aprile), cui Roma, 5 aprile 1939-XVII. rimandiamo i lettori . · Il R. Commissari o: A. l\1EsSEA. 1

CONCORSI. Posti vacanti. ALESSANDRIA D'EGITTO. - Il concorso al posto di Primario Ostetrico Ginecologo 11ell 'Ospedale Italiano Benilo :Nlussolini, avvisato nei precedenti fascicoli 16 e 17, è soltanto per titoli, non già per titoli ecl esami.

Ro1"IA. lvlinistero dell 'Educazio11e Nazio11ale . È bandii o il concorso a direttore della Scuola di Os telricia di Catanzaro. Ter1nine utile })er la presentazione dei documen li 31 maggio; per i concorren ti che si trovino all'estero, nell'Africa Italiana e nei Po·ssedimenti italiani , è conse11tita la sola presentazione delle domande ali 'epoca indicata, mentre i docu111enti possono essere presentati fino al 30 giugno.


u lL POLICLll l CO »

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Opera Pia G. G. Giu slinian.i (Ricovero Cronici). - ~Iedico di Sezione; Lit oli. Chiari111enti all a sede. Scad. ore 17 del 31 i11aggio. VENEZIA.

Pc1· titoli scien liri ci e pratici è aperto il concorso a<l un po·sto di medico prin1arjo per l 'Ospedale P ir.hiatrico Provinciale di Vercelli. Scadenza ore dodici del 15 giugn o 1939-À VII. Per infor111azio11 i rivolgersi alla Segreteria Provinciale. I l jJresi d'3 : VERCELJ. :.

A mmiriistra.zione Provincia! e. -

BUS CA.

RR. Prefetture. Proroga della presen.tazione dei documenti IJer i concorsi sani lari. In esecuzione dP,lle cli 1)0 izi oni in1parlit e dal i\Ii11islero riell '111 ler110 , Direzione generale di sanità pubblica, i aYYer te cl1e il termine 1Jer la presentazione d elle i la11ze per l 'amn1j ssio11 e ai concor si sani tari co11dotti indetti a suo ten11Jo dalle llR. Prefetture , è s lato prorogalo a tutto il 20 agos to p. v. In conseguenza di ciò gli i11 teres·sa li cloYranno presentare., en lro il termin e predetto , )e don1ande corredate dai prescritti documenti. So110 indet li i seguenti concorsi: 11) per con{lo t le mediche n ell e proYince di: Fi1e11zc, 10 posli (2 .r1el capol. ) ; proroga 20 a-g·os to; Novara, per 9 posti; scad. 30 nov. · P1sa, 6 posti (l 11el capol. ) ; proroga 20 ago 1o ; -Pola , 6 po ~ ti ; prorog·a 20 agosto. 1

per ufficial e sanitario e m edico ca1)0 dell 'Uffic io d 'igie11 c cl i : Milano, per 11 co11sorzi ; scad. 31 n1aggio , ore 12· ' C) Novara, per i11 ed jco a(lcl e tto all '·u fficio di a si s lenza sanitaria del co1nune; L. 16.000 au1ne11tabili; 1scad. 20 agosto. D) per i Laboratori provinciali d'igiene e 1)rofilassi, .S ez. ined . -micrograf. : Ravenna, coadiutore; scad. 30 g·iugno, ore 18; Rieti , coadiutore; scad. 30 luglio ; Per i bandi. di concoPso, scl1iarimenti ecl altre i11formazioni rivolgersi alle ri spettive RR. Prefetture, Ufficio d cl l\1edico Provincial e. 13)

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Concorsi a pren1i . Pren1io Ga.l li co

L 'Accademia Medico-Fi·aica Fiorentina JJan<li~ce il con cor so al pren1io triennale di L. 1200 istituito dal fu dott. I sacco Galli co. Il ler111i11e utile per la presc11tazione ·dei lavori scade col 31 marzo 1940-XVIII. Il premio 1sarà co.11ferilo econdo le norme di un regolamento , che 'i11Yia a richies ta. RiYolger i all a Segreteria . Re idenza dell 'Accademia: via .t\lfa11i 33, Firenze . Pre1nio « B erli

>L

Questo pren1io, di L. 1000, è bandito dalla Socie tà Medica Chirurgica di Bologna per u11 lavoro ... ul tema: << Le proYe di funzionalità renale nel ba111bino sano ed amI11alato >>. cadenza 31 mar1110 1940. Pren1io cc Malaguti » .

Questo pre111io, di L. 1000, è J)a11dito clalla Socic là ì\ile<lica-Cl1ìrurgica di Bo1og11a, per un lavoro sul tema: « L 'importanza della ricerca dell 'alcool n el ·~ angue ». cad enza 31 n1arzo 1940.

I. ANNO ~LVI, Nu~t.

Pre1nio <<Emma Fabris

lHJ

».

Il pre1nio « Emn1a Fabris nata Ughi », di L. 600, è ba11dìlo dalla Soci<.!là l\1edica Chirurgica di Bolog·na lJer 1111 laYoro sul tema: << I distacchi epifisari dell 'e· tremilà prossjn1ale del femore>>. Scadenza 31 marzo 1940. ·

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICIENZE Il Re (li Bulgaria ha concesso la com111enda di S. Alessandro al prof. Vi11cc-11zo Monaldi, vice-dir ettore dell 'Istituto « Carlo ForJanini » di Roma , per i suoi meriti scientifici e clinici. All 'eg·regio prof. Monaldi cl1e onora la medicina italiana, es1)ri111jamo il nostro cordiale co1n1Jiacimento. A. P. Da . . s. M. Vittorio En1a11uele III, Re-In1peratore, è stato, i11 questi giorni, in signilo dell 'onorificenza di Grande Uffici ale della Corona -!l 'Italia, il dolt. JJrof. Bernardino Masci, clella R. Università -cli Ro111a, Cl1irurgo Pri111ario l1ell 'ospedale e< Fate-Bene Fratelli ». J\ll 'jns ig 11e prof. Masci, autore di preg·ev-oli pubblicazio11i sc ien lifico-pratiche apprezzatis·si111 e e l argamente difft1se fra i colleghi, le nostre corcliali felicitazion i. L. P. Il J)TOf. G iuse})])C Sangiorgi , direttore dell 'Istituto <l 'Igie11c d ella ll. UniYersità di Bari, è i1omi11alo socio corrispondente della R. Accaden1ia cli ~1edici11a cli Torino. Il prof. A. Ivlarchionini , direttore della Clinica 1]cr111atolog·ica· rtell'Osped::ile statale di Angora (1'urchia), è 11ominato niernbro onorario della Società bras iliana di dermatologia e sifilografia. Il pre111io « Lorenzo Crociani >> per il quinque11nio 193'3-37 è s lato assegnato dalla R. Accademia dei Fisiocritici di Siena al prof. Giovanni Roma11iello, aiuto della Clinica os tetrica e ginecologica della R. UniYersità di Siena. Il « Lisler ~[emorial Fund >> di Londra ha co11ferito la ined aglia Lister al prof. René Lericl1e, che nell'occasione ha tenuto una interessantissin1a conferenza al « l{ea]e Collegio dei Chirurgi ». l_,a fondazione ·suddetta data dal 1920; J 'assegnazio11e viene fatta ogni tre anni. In precedenza erano f·lati in s igniti Cheyne , von Eisclsberg, Cushing, Ballence, i\Iuir Il Comitato scientifico della Lega fran cese conlro il can cro ha assegnato il premio Amerongen al dott. Ang·elo H. l{offo di Buenos Aires. Alla presidenza dell' cc Accademia Nazionale cii l\1edicina n del Perù è stato chiamato il dolt. Francisco Grafia. Alla pre idenza della Società cubana di chirl1r- gia è stato cl1i amato il clott . Riccardo Nunez Portuondo. Rt CONIPENSE AL VALOR lV[lLTTARE

E ' stata conferila la croce di guerra al valor 1nililare al doll. Salvalore Garofalo con la seguente motjvazicine: « Ufficiale 111edico in una giornata di aspro com, ;battimento, sprezzan Le di ogni pericolo, sotto l 'jntenso fuoco ili fucileria e di mitragliatrici ne1niche, si .prodigava co11 alto ·se11 so clel d-0vere 11el raccogliere e 11cl curare i feri li. da11do proYa di ardimento e di el evato spirito cl i sacrificio. - Mai (~eu, 31 Inarzo 1936-XVI >L


. . lANNO

XL , .I ,

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NOTIZIE

SEZIONE PRATICA

DIVERSE

XXI Apr ile. La ricorre11za della fondazione di Roma e la fes ta del lavoro 1si sono celebrate in tutta Italia con Yibranti cerimonie. Tra i rii i cl1e si sono svol li, particolare significato ha assunto l 'asscgnazione dei distin li vi a'onore, fatta per . . onalm enle dal Duce ai grancli invalicli del lavoro, in numero di 37 (dei quali 6 ciechi, 2 i11utilali agli arti, un paralitico, un affetto da lesio11e alla spina dorsale, uno da le·sione pol111onare). Sono stati anche assegno li 1350 lipretti di penis ione a vecchi e inYalidi dcl laYoro. Le cerin1onie - di cui sono dati a111pi resoconti uei g·iornali quotidiani - si sono compiute tra irrefrenabili manife·stazioni di e ntusiasmo. La Reale Accaclemia cl 'Italia ha tenu lo, il giorno clel Natale di Roma , in Campidoglio, all'Aug usta presenza del Re e Imperatore, l 'adunanza ge nerale per il conferimento del pre111io Mussoli11i e èlei premi accademici . La ·Clas·se d elle Scienze fisiche, matematiche e naturali ha assegnato un encon1io al prof. Pietro Capparonì di Roma, per l'attività svolla n el campo della •storia della medicina.

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Bruxelles dal 9 al 12 luglio, ii1 coincidenza con la riunione dell 'Associazione Internazionale medicosportiva. Il Congresso verrà destinato allo sludio clella fisiologia e della dietetica i1ell 'allenamento. Lingue ufficiali: francese, inglese, italiano, tedeco. Tassa: 200 franchi belgi, più 125 franchi per ogni membro associalo. Chiedere il programma con pollettino d 'adesione al segr etario , avenue . P . .T a11son 96, Bruxelles, Belgio. Il 1° Congresso internazionale di pe.q.agogia dell 'ir1fanzia deficiente si terrà a Ginevra dal 24 al 28 luglio, nella ,Casa dei Congressi; il Comitato esecutivo è presieduto dal prof. H. Hanselmann di Zurigo. Verranno presentate r elazioni sui frenastenici e i neuropatici, i sordomuti, i sordastl'i, i difettosi della vista, i <lifetto·si del linguaggio. La seg·reLeria fino al 30 giugno avrà sede in: Kanton schulstr . 1, Zurigo; a partire dal 3 luglio, presso la signora Thérèse Simon, palais Wilson, Ginevr a. Lingue ufficiali: francese, inglese e tedesco (d eploriamo l 'esclusione della lingua italiana). Il 7° Co11gresso i11 lernazionale di genetica si terrà a Edimburgo dal 23 al 30 agosto. Per informazioni rivolgersi al segretario generale prof. I''. A. E. CreV\' , V\;-est Mains Road 9, Edinburgh, Inghillerra .

Il 26° Congresso della Società tedesca di osteCongresso n azionale idr otermale. • tricia e g"inecologia è indetto dal 18 al 21 ottobre jn Berlino. Temi principali: cc Organizzazione giuSi è svolto a Ron1a , n el Salone dell 'Autarchia ridica dell'assistenza medica prenatale »; « Imporalla ~{ostra del minerale italiano, i] « ~rimo Contanza igienica , sociale ed econ omica dell 'aborto »; gresso 11azionale per la valorizzazione del patricc Carcinon1i genitali iniziali rivelati per mezzo 1nonio idrominerale italiano », organizzato dal della propaganda e delle visite in serie »; « StaSindacalo nazionale fa•scista dei medici, sulle ditistica tedesca del taglio cesareo nel 1938 >>; cc Terarettive del Ministero delle Corporazioni. pia della placenta previa, con parti colare riguardo Alla manifestazion e, a fianco delle gerarchi e al t. cesareo». 'f e1ni accessori: « Storia dell'ostetripolitiche e corporative, presero parle centinaia di cia e della donna » ; cc Le vitamine »; cc L'endom edj ci convenuti a Roma da ogni parte d 'Itan1etriosi 1). Per informazioni ·sui lavori rivolgersi lia, i ra1)pr esentanti di E11ti e di organizzazioni e al prof. H. Fuchs, Geburtsh. u. Gynak. Klinik , i delegati di tutte le stazio11i idrotermali italiane. Danzig; per i viaggi, gli alberghi ecc. rivolgersi All'inaugurazione, ch e ha avuto luog·o il 22 anlla « Berliner ' ' erkehrsverein », Klosterstr. 71-72, prile, intervennero più di mille medici; erano presenti il ministro Lantini, il dot t. Pavolini, l 'ac- Berlin C 2, Germania. .cademico De Blasi e altre autorità; parlarono il La Società tedesca di tisiologia si adu11erà sotto sen. Bastianelli, S. E. Pelragnani , il C. _ . Rehucla presidenza del prof. Aschoff il 2 giugno a Frici, S. E . Lantini, S. E. Biagi. burgo e il 3 giugno a Graz. Verranno trattati i teIn questo Congresso, presieduto dal Commi·s1ni: « Meningite lubercolare »; cc Tomografia »; sar io ìVIinisteriale del Sindacato nazionale fascista « Cornpito della lupercolosi nel menomare la ca<lei 111edici, senatore Raffaele Bastianelli, idrologi e pacità di servizio n elle forze armate », cc Cinemaclinici, igienisti e ginecologi, pediatri, specialisti, tografie seriali ». Il nuovo presidente dell 'Opera medici sociali, uomini di studio e di azio11e di riconazionale contro la tubercolo·si, Otto Walter, parnosciuto valore, ha11no illustrato i temi più imporlerà sullo stato attuale della lotta contro la tutanti che form.ano, così dal punto di vista clinico, bercolosi. Per informazioni ulteriori e per cloJJrofilattico e più vastamente sociale, come dal lalo n1ar1de d'iscrizione nella ,S ocietà, rivolgersi al ·organizzativo e politico, la va·sta intelaiatura del prof. l(ayser-Petersen , Langenmarckstr. 33, J ena, problema. Germania. Daremo prossimamente un resoconto dei laLa Società Reale Belga d'Ostetricia e Ginecolovori. gia s1 è adunata a Bruxelles il 4 e il 5 aprile; ha commemorato il cinquantesimo anniversario delAlt1·i congressi e convegni. la ·sua fondazione con una seduta svoltasi nel PaLe cc Giornate internazionali di cardiologia >> lazzo delle Accademie. V'intervennero vari delesono indette a Liegi dal 27 al 29 maggio. Temi: gati stranieri. Una comunicazione del prof. Gaì-<< I limiti dell'elettrocardiografia », cc Le prove clifami concerneva la retroflessione ri~ida. niche della portata cardiaca n, cc La circolazione coLa Societ1 Roentgen svizzera terrà la sua 26a 1 onarica ». Rivolgersi al segretario delfa « Société adunanza annuale il 3 e il 4 giugno in Zurigo. belge de Cardiologie», dott . Fr. Von Dooren, rue Terni principali: cc I l·aggi cosmici »; cc Biologia Mercelis 80, Bruxelles, Belgio. dei raggi cosmici »; cc L 'aspetto radiologico dei tu0 Il I Congresso internazionale di biologia applin1ori del polmone». Segretario: dr. Max Hopf, .cata ali 'educazione fisica ed agli sport si t errà in Effengerstrasse 49, Bern, Svizzera .


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I ANNO

« IL POLICLINICO »

L 'Associazione a111e ricana di biofisica e cosmobiologia organizza u11 co11gresso ~ i11Lernazionale a New York dal '11 al 17 setten1]Jre, in occasione tlell 'Esposj~ione; esso sarà posto sot lo la presidenza cii D 'Arsor1val, Branly, Langevin e Echijeskvy. L ·organizzazione p er i parLecipanti dal! 'Europa è delegata ad un Co·m i Lato, la cui segr eteria ha sede in rue Scheffer 39, Paris 16°.

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Assistenti visitatrici della C. R. I. ·

Alla Re~gia \li Napoli, n ella sala di Erco1e, il 18 aprile la Principessa di Piemonte ha riunito il patronato d elJe as sis lenli sanitarie visitatrici di Napoli, di c ui l'augu s ta Signora è preside11 te onoraria , e il Comilalo esecutivo costituito per dare, secondo le direttive del Regime, un maggiore sviluppo alla benemerita istituzione. L 'au g u sta Prin cipessa ha dato la parola al preUn congresso scientifico di medicina di coloniz.. 1clente d el Comitato provir1ciale d ella C.R.I., ch e zazione si è 'svolto ad Algeri il 29 e il 30 marzo, }1a illustr ato la nobile missione delle assistenti otto la presiden za del doLt. CiavaJ.dini; presidenti anitarie visitatrici, le quali rafforzano le file delle di seduta sono ·stati i proff. Leblanc, Edmond Serdue altre categorie che vanta la C. R.I ., le volono·ent e Gilloti; segret ario il dr. LarLigue (Santé tarie e le professio]lali. Ha ricordato come il grupP1:1blique du Gouvernement gén éral, Alger). p o de1le volontarie svolga la sua mirabile missione rli b en e, sotto l 'alto patronato della Regina Dal 3 al 6 setten1br e si Lerrà a Reims il 5° conIrnpera lrice. f)i esso fa parte la Principessa di g resso i1azion ale el ci medici amici d ei vini di l)iemonte, di cui ha posto in rilievo l 'op era conFr an cia. fortatrice e animatrice svolta durante la _g uerra per la conquista del! 'Impero; e della gloriosa Corsi cult11rali. Casa Sapauda ha rico rdato pure come sempre opeJell 'Istituto d 'igiene d ella R. Università di Par arono, con istancabile abnegazione n el campo doYa si terranno, dall 'l al 30 giugno: assistenziale, la Duchessa Elena d 'Aosta , la Duun corso di preparazione alla carriera di mecl1essa Anna d" Aosta e la Duchessa di Pistoia. dico di bordo; esso si svolgerà a Padova ed a VeInterpre te dei sentimenti del presidente generale 1~ezia ; taissa L. 500; d ella C.R.I. ! ~oratore ha espresso la convinzione un breve cor so di colt11ra in m alariolog ia, per ch e, come altrove , anche a Napoli tutti rispon1at1reati in 111eclicina e chirurgia; esso verrà intederan110 ali 'appello e quindi , anche per l 'azione g·r a to d all'opera d el! 'Istituto autonomo per la lot ch e vanno svolgen do le assistenti isanitarie visita contro la malaria nelle Ven ezie; tassa L. 300. • t atrici, tutte le mete segn ate sara11n o r aggiunte. Chiedere copia d egli annt1nzi. L ·au gusta l)rincipessa, d opo essersi compiaciuta col presidente, 11a ,rersato la somma di dieci1nila L'attività dell'Istituto di Sanità pubblica. lire pe r iniziare la raccol La d ei fondi n ecessari allo sviluppo del Patronato. Il l avoro svolto dall'Istituto ciurante il 1938, ])en documentato da un pregevole Yolume di RenOnoranze alla memoria di Spallanzani. diconti, riguarda i segu enti campi: ricer ca .scienDemmo notizia, nello scor so numero, delle so1i fica climostr ata da circa 60 lavori; anali·si di lenni manifestazioni in onore di Spallanzani, ter cYision e di prodotti alim entari e vari ; controllo nutesi all'Università di Pavia l '11 aprile. V 'intercii St ato di sieri, vaccini, prodotti vitaminici, opoYennero il Duca Cli Bergamo ed il Ministro Solmi terapici, fermenti lattici, specialità n1edicin ali ir1 Erano rappresentate circa 60 Università ed istitugen ere; controllo di .prepar ati di radio e di scherzioni scientifiche italiane e 70 str aniere. 111i radiologici; pareri su questioni varie; produzioParlarono numerosi d elegati stranieri tra cui ne di vaccini misti Castellani , di sieri e di emaBaltzer, i\.bderhalden, Cre,v, Ressowsky, Rusca, 11azione di radio; ispezioni ; progetti per costruGates, e.cc .; l 'acca~iemico Bottazzi tenne poi la su a zioni fra i quali vanno an11overa ti quelli per le n1agnifica orazione commemorativa. P~rlarono breScuole Convitto Infermiere. Importa11te è anche Yemen te anche il Rettore ed il Ministro ; questi la funzion ~ didattica esplicata con lezioni su arpo.r tò il plau·so ambitissimo del Duce e del Gogo1ne11ti scientifici di attualità t enute da scienvcr110. ziat i sia italiani ·ch e 1stranieri; cor si pratici per Lo stesso giorno iniziarono le adunanze scientiinfermiere volontarie e assist enti sanitarie della fiche di varie società, tra cui la Società italian a cli Croce J"lossa Italiana; cor si pratici per m edici proBiologia sperimentale. Continuarono fino al 14 Yinciali e person ale dei Laboratori Provinciali. Duaprile, alternate con gite e trattenimenti vari. rante l'a11no fu anche tenuto un corso per medici La manifestazione si è chiu1sa con la gita a Regcoloniali. Si sono svolti nell 'Istituto gli esami di g io Emilia, per la visita al MusE.o Spallanzani, il concorso per Laboratori chimici e batteriolog ici 15 aprile. di 60 provincie; per chimici e veterinari del l\ili11istero d ell 'Africa Italiana; per m edici di bordo. Onoranze alla memoria di Ottorino Rossi. Nell'Istituto son o ammessi a lnvorare, dietro loIl 27 mar20 u. s ., ricorrendo il 3° anniversario ro richiesta laureati sia italiani che stranieri. d ella morte del compianto Ma~slro, è stata in au' . ~ello scor so anno laYor arono per ricerche speri()'urata nella Clinica delle malatt1e n ervose e men ... mentali o p er seguire i metodi adottati dall 'I stitali della R. Università di Pavia una lapide con tu to , 7 italiani e 10 stranieri di nazio11alità varje. medaglione del Mes5ina recante la epigrafe: « OtRileYan te è anche ;l i1umero d ei visitatori stratorino Rossi - n e i1rologo insigne - n ella scuola e 11ieri : se ne ele11cano 57 e fra questi 5 premi Nosui campi di battaglia - fu1se in mirabile armobel e SJJiccatissime personalità scien tifich e ch e 11ia - altezza di pensiero e J1obiltà d'azione - questa 11anno an1m irato l 'importanza e la modernità delle Clinica - che lo ebbe infaticato animatore - ne cu i ~ t allaz i oni e l 'or g·n11izzazion e d el! 'Istituto. lodisce p erenni - ·il n ome e l'esempio ». :\Ila Fiera di Milano , n el padiglione della Mos tra autarchica della chimica farmaceutica, è Per onorare i radiologi italiani. Ad ini ziativa d el prof. C. Guarini di Nap?li ~ tin g·rande plastico dal vero dell'Istituto, in scala accolt a d ai proff. Busi di Roma e G. G. Pal1n1er1 cli 1 : 20. 1


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SEZIONE PRATICA

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di Bolog11a, è s lata lancia la l 'idea di 011orare i L . 100.000, Caisa della i11adre e del fa11ciullo di Cala11zaro L. 300.000, E. O. A. di Cat an zaro lire· 111artiri cd i pio1Lieri della radiologia italiana. Il prof. Bu·si h a proposto alla Presid enza della S. I. 200.000, di Cotrone lire 50.000, di Nica·stro lire· 50.000, Colonie solari del Partito L. 350.000 · ad R. M., e questa ha aderito, di adibire a ,S acrario t1na saletta al pian terreno dell 'Is tituto OspedaOspedali diver si della prov . di Reggio Cal~bria L. 50.000. liero di Roma. Su una delle pareti vi sarà una grande lapide con i nomi e la dicitura « La RadioLa sig nora Rosa Curione ved. De Marçhi, resilogia Italiana ai suoi Martiri ». Alla data della dente a Mila110, ad onorare la memoria del 111nmorte di ognu110 verrà posta una corona col 110111e. \i'i sarà un altare su cui sarà celebrala una -- rito gr. uff. dolt. Màrco De Marchi , ba donato al l 'Osped ale Itaìial10 di Bue11os Aires 200.000 pesos messa nell 'anniversario della m orte di ciascu110 pari a circa un n1ilione di lire. ' di essi, e sulla pare le contro alla lapid e comm e1norativa, oltre i ritratti del Re Imperatore e del ·Con B.. D. n. 366 del 26 gennaio 1939 la R. UniDuce, vi saranno i medaglioni fotografici degli versità di Napoli è autorizzata ad accettare la doEstinti. Una lampada pen sile arderà perennemennazione di L . 50.000 disposta in suo favore dalla te davanti alla lapide e delle pia11 te i.sempreverdi signora Adelina De Giaco1no p er l 'istituzion e cl i orneranno l a 5aletta. Il progetto è stato approu11a borsa di studio da irttilolarsi al nome del vato dal Minis tero dell 'E. N. Il Pre·sidente della prof. To1nma•so De An1ici·s e d a conferirsi ogni ar1S. J. R. ~f. ha aperto la sottoscrj zione elargendo n o per concor so ad un m edico cl1e abbia conseL. 300. g_ui ~o, nel biennio precedente, il diploma di spec1al1sta presso la Scuola di perfeziona1nento i11 . La sessione per l'abilitazione alla libera docenza. <lcrn10. ifilopatia della Università stessa . Il ~Iinistro dell'Educazione Nazionale con sua ord i11a11za, ha indetto la sessione dell '~nno 1939 Azioni gi ndiziarie. · per l 'abilitazione alla libera docenza. All 'o.rdiIl Tribunale di Mons (Belgio) ha giudicato un a nanza è annesso il prospetto delle materie e il nucau~a intentata contro un medico, il quale, a.ve11n1ero delle docenze che potranno essere conferi le. do 1n cura lln ba111bi110, praticò una iniezio11c Il ter111ine p er la preser1tazione delle dom ande è eI1doven osa, cl1e fu seguìta da grave malessere; fissato al 30 giugno 1939-XVII. Per i candidati ch e alcuni giorni dopo. il m edico praticò una secon ~ si trovino alla data dell 'ordinanza, o .si trover a11da iniezio11e e quest a fu ·seguìla da morte. Il Tri110 in _.t\.frica Orientale, p er esigel)ze di carattere punale 11a ammesso un 'imprudenza ed ha proJnilitare, oppure in servizio militare non i·solato nunziato condanna a 60.000 fran chi d 'indenal] 'estero (O. ì\1. S.), sono previste speciali agevo• n izzo. lazioni. Il 'fribunal e di Albi (Francia) ha r eso noto il Contro la pletora medica in Francia. 20 aprile la su a sentenza nel processo intentato . su querela di quel .Sindacato medico contro la Il Senato ~"rancese ha inesso allo studio un proquindicenne Andreina l\laurel per esercizio abusigetto di legge, presc11tato del sen. prof. PortYO del la inedicin~. Co 111e riferin1n10, la giovane man11, destinato a combattere !a pletora medica. A.ndreina si era acquistala una ' era celebrità i11 ~e dia1no il testo : tutta la r egio11c compiendo una lunga serie di Art. 1. - Il Ministro della Pubblica Istruzio ne stabilirà , og11i anno, t en endo conto del fabbi - guarigio11i m iracolose co11 la semplice apposizio11e delle inani sulle parti malate dei pazienti. Natusogno, il numero d egli studenti ch e potranno ralmente l e •su e prestazioni n o11 erano gr atuile, essere autorizzati ad inscriversi al lo corso di m eciò ch e indusse il Si11daca lo i11edico d i .t\ lbi ad i11clicina ed il numero degli studenti che potranno tentare t1n processo in di.fesa degli interessi dei essere ammessi a passar e dal lo al 2o corso. propri i11embri. La giovane (e per essa chi n e ha · Arl. 2. - La limitazion e del 11umero degli stula patria }Jodest à) è st at a co11d ann ala a cento fra11de11l i sarà fatta per l 'ammissione al 1° corso sochi rli ammenda per esercizio illegale della m edipra i voti ottenuti e per passar e al 2o corso anche cin a ed a cinquemila franchi per danni e ii1 l ere ~ ·i s opra i voti ottenuti negli esami superati aJla al Sindacato dei med ici. fine del 1o COI'SO. Art. 3. - Le modali là d'applicazione della preUn po' dov11nq1te. sente legge saranno fissate con decreto. Il 6 m arzo il Capo del Gover110 durante la su a (Il progetto r1on ci sembra molto felice, <lacch è i breve permane11za a Napoli si è recato a visitare i voti riportati agli esami pre-univer sitari non consento110 certo di giudicare il valore effettivo lavori del nuovo grandioso Ospedale ch e s la or gendo allo Scudillo di Capodimont e. deg:li aspiranti. È anche da considerare che queisti voti non sono comparabili. A11cora: non ci si Il 20 111arzo S. ì\iI . la Regina i11adre del Belgio, spiega com e si possa far perder e tutto un anno cli acco111pagn ata dalla fig1iola S. A. R. la ~rincipoosa s tudi, riprovando alla seconda discTimi11azione). di Pien1onte, h a visitato l 'Istituto del ca11cro di Napoli, diretto dal prof. Pentim alli. Elargizioni e donazioni. La Pri11cjpessa di Piemo11te ha 'iBSistilo in GenoD11rante la sua visita in Calabria il Duce 11a Ya, il 24 aprile, alla' po·sa della pri111a }Jielra della elargito L. 6.500.000 per opere igienicl1e sanitarie cos truenda scu ola delle infer111iere. Quindi h a visiedilizie e di assisten za sociale. Fra l '~ltro a Co~ tato la vicin a clinica n1edica, ove fu ricevu ta clal en za: En le con1unale di assist en za L. 200.000, Carettore dell 'Univer sit à, sen. ~Iorescl1i, e dal dircl5~ d ella Maternità L. 300.000, completamento dellore della cl~nica, prof. Sahati11i. 1 Ospedale L. 500.000 ; Ospedale di Catanzaro ]ire Il ~Iinistro della Sanità della ~uova Galles del 5<?0.000, Ospedale di Nicastro L. 100.000 , Ospedale Su{l (.A u 5tralia) 11a Yi i Lato il 29 ed il 30 n1arzo d1 Cotrone L. 100.000, Ospedale di Vibo Valentia 1


cc IL POLICLINICO »

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alcu11e istituzioni sanitarie ed igienj che di NaIJOli e special1nen te i dis1)ensari del Consorzio Provinciale Antilub,e rcolare, il nuo'VO 0 1spedale Sanatoriale ed i lavori del grande Ospedale allo Scudillo. La Pre·sse inédica]e » del 15 aprile è dedicata alla medicin.a polacca; reca 9 contributi orig·inali ·e 5 arl] coli dl cronaca. Il fa scicolo ' è in bella car la e copjosame1rte illustrato. <l

La Croce Rossa belg·a 11a celebrato, il 31 n1arzo, il suo 350 anniversario, alla presenza del Re, di rari Ministri e di al le personn]ità. A ·Bruxelles si è costituito u11 Centro di studi otto g·li aus1)ici della « Fo11dazione per favorire lo sviluppo dell 'Istituto Ea1stn1an »; è stato inaug·urato il 22 aprile, nell 'ls tit11to Ea·st1nan (Parco Leopoldo), co11 una conferenza del dott. Pierre flourgeois, medico deg·li ospedali di Parigi e inedico-capo dcl Sanatorio. di BréYa11nes; l'oratore trattò il lema: cc 11 compilo clelJe infezioni dentarie t1elle affezioni poJ n1on ari e g·enerali n . L' « Ospec.i ale biologico » in costruzione a Kempenstein, sulle rive del lago di Stauberg (Germar1ia), accoglierà le vitti111e clel1a vita disarmonica (alimentazio11e incong·rua, intossicazioni !voluttuarie o industriali, 1sedentarietà, strapazzi ecc.) Vi sì applich eranno, oltre ai metodi della medicina ufficiale, quelli della co·sidetta n1edicina nalt1ri sta. Alla Società francese di cardiologia,· nella seduta del 19 marzo, il preside11te prof. Laubry ha commemorato il prof. Andrea Ferrannini. Il prof . . Hermann Strat1b) clinico medico di Golting·a, è deceduto dLrr:_anle un viag·gio. A -succedergli è stato chiamato il prof. Rudolf Schoen di Lipsia, autore di pregevoli studi di farmacolog ia applicata alla clinica. Noti sono i suoi studi sul sonno e sugli ip11otici. Conta 47 anni.

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L'Associazione medica go-riziana ·si è adunat a il 2 ma.rzo e ha discusso sulla neurite ottica. La Società tosco-umbra di chirurgia si è adunata l 'l aprile; sono 1state fatte comunicazioni dai soci: Lilla, P. Sturlese, G. Niosi. •

La Fiera di Milano comprende una Mostra autarchica della chimica farmaceutica. In seguito a un appello lanciato dalla radio francese T. S. F., sono stati raccolti 800.000 franchi per l 'acquis to . di « polmoni d 'acciaio » e inessi a di'sposizione del Ministro della Sanità pubblica) il q t1ale ha nominato una commissione per l 'assegnazione ai principali centri ospedalieri della Francia e delle Colonie. 1

Il Sindacato dei medici jugoslavi" ha tenuto in Belgrado un 'aissemblea generale, che ha approvalo acl unanimità un progetto per l'organizzazione della pensione di riposo ai medici. Il fondo verrà costituito da un versamento mensile di 100 dinari da p·a rle di ogni medico inscritto al sindacato. L'Associazione medica artistica americana organizza una seconda Mo·stra, in occasione del Congresso annuale dell '1\ssociazione medica americar1a indetto a Sai11t-Louis (dal 14 al 20 maggio); i lavori verranno esposti nel Museo della città. Nel bilancio del '.Nliniistero dell 'educazione nazionale della Roma11ia per il 1939-1940 sono stanziati 35 milioni di lei, destinati a borse di studio ed a « focolai per studenti », con lo scopo di facilitare gli studi a tutti i giovani economica1nente deboli, qualora siano idonei. ,Si è spenta in Roma la signorina Bianca Marcosanti, che ha avuto una parte cospicua nello svolgimento di numerose campagne antimalariche in Italia e in Spagna; fu collaboratrice di Grassi, di ,S ella, di Pittaluga; era dotata d'incomparabile ahnegazio11e. Da tre anni era stata colpita da osteomalacia. •

Indice .alfabetico per materie. Allerg'ia e sisten1a veg·e tativo A mministrazion e sanitaria

. . . . . . . . .

Aracnoidile ottico-chiasn1atica con sella espansa, e1niacromatopsia e glicosur1 a . . . . . . . . . . . . . . . Ascesso polmon. post-operatorio: trattam. con alcool per via endoYenosa Bibliografia . . . . . . . . . . . . . ·Calcoli renali: localizzaz . e indicazioni operatorie . . . . . . . . . . . . -Calcolosi r enale e dell e vie 11rinarie: diagnosi . . . . . . . . . . . . . . Cheratoco:o.g·iuntivite . . . . . . . . Colite ulcero·sa criptogenetica . . . . Difteri te : significato pronostico dell 'albuminuria . . . . . . . . . . . . . << Dolore elevato n neg·li emoperitonei in ginecolog·ia . . . . . . . . . . .

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Enterocoliti croniche : cura febbre . . . . . . . . . . Mn laria biotropica bis1nutica lVIalattia da siero· . . . . . .

con . . . . . . . . .

la . . Pag. . . )) )) . . )) !Yledicina sociale . . . . . . . . . Polmonite complicante la . tbc. polm. : )) cura con M e B 693 . . . . . . . . )) Polmonite: trattamento nei bambini . Prostatico: elettrocoagulazione ed elet)) troresezione . . . . . . . . . . . . Sangue conservato in ghiacciaia: mo)) dificazioni della tensione superficiale Sç Ierosi a p lacche : cura col metodo dia)) cefalo-rachidiano . . . . . . . . . . 857, Sierologia : ricerche . . . . . . . . . . Terapia convulsivante cardiazolica : le)) sioni ossee provocate . . . . . . · . )) Tubercolosi delf, orecchio medio . . . .

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Diritti di proprietà riservati. - Non è COtlSentita la ristampa cli ùnJori pubblicati n°l Policlinioo se non in seguito aà .autorittazione scritta dalla f'e.daz,ione. E: vietata la pubblicatione di sunti di essi senza citarne la fonte.

C.

FRUGONI,

L'EDITORB

A. Poi;zi, resp.

Red. capo. Roma , Stab. Tip. Armani di M. Co11rrier


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Nnm. 19

Homa, 8 Maggio 1939 - XVII

ANNO XLVI •

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

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fondato nel 1893 . da GUIDO BACCELLI e. FRANCESCO DURANTE .. S E Z I.ONE - P R A T I C A

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI PREZZI

D'ABBONAMENTO

Clinico Medico di Roma

ANNUO AL «POLICLINICO» PER

1939

IL

Singoli : Italia Estero Cumulativi: Italia. Estero (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 70 L. 115 (2) ALLE DUB SBZll~I (pratica e medica) .• L. 110 L. 166 ( 1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . . L. 55 L. 65 (3) ALLE ruE SEZIONI (pratica e chirurgica) L. 110 L. lt>5 (t -'b) ALLA SOL.\ SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L. 55 L. 65 (4) ALLE TRE SEZIONI (prat., med. e chirur.) L. 140 L. lì6

Un numero separato delJa SEZIONE MEDICA o della CHIRURGICA L 6; della PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. Prlblemi nuovi : B. Babudieri: Com'è stato risolto il problema ezi ologico della leptospirosi delle risaie. F. Mino: Risposta al prof. B abudieri. Rilievi e commenti : G. Ca.vina: A proposito di cura medica dell'aippendicite acuta. Note e contributi: C. Marchi: L'associazion e calciobroonica nella terrupia dermatologica. SlAnti e rassegne : ORGAN I RESPIRATORI: I. Piton, G. Le Sueur: L'ascesso polmonare. - A. E . Price e G. B .. Myers : I l trattrumento della pulmonite .con la s ulfantlamide. ORGANI DIGERENl'I: E. Monteiro: L 'acalasia diigesti•v a. - G. Previtera: Stu d~o sistematico s ull'arteriosclerosi dell'a.p.p arato digerente. M. Sohnetz: Le ipovitaiminosi nei disturbi digestivi. Divagazioni : L. G. Mo Neile e E. W. P age: La perso nalità tipo de lle m alate di tossiemia della gravidanza aivanzata. Cenni bibliografici.

I STITUTO DI SANITÀ PUBBLICA

BA r ·rERJOLOGJA.

Com'è stato risolto il problema eziologico . della leptospirosi delle risaie. B.

BABUDl.E;RI ,

libero docente.

In u na nota .sulla l eptospirosi del le risaie, pubblicata i1 el numero 5 di que::::to Giornale, e ('OSÌ p ure in una comunicazione tenuta il 2 dicen1b re 1938 alla Pl. Accadernia ·di Medicina di Torino, e pubblicata n el fase. 10-12 d.e1l relai·ivo <; iorrlale, il prof. Wlino, riferendosi alle ricer che da n1e compiu te e pubblicate su tal e argomen to (1), scrive quanto segu e:

Devo ricordare a q,u,esto prop osito che nel'la stessa epoca è co1npa.rsa una nota del prof. Bat .udieri (Policlinico, sez. med., 26 settemb re 1938-XVI) su di uria leptospira isolata da u11 1

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(1) Policlinico, bre 19:38.

Sez~

Accademie, Società Mediche, Congressi : Congresso per la valorizzazione del patrimonio delle acque t ermali italiane. Appunti per il medi·CO pratico : CASISTICA E TERAPIA: Infantilismo malarico. - Azione terapeutica dell'M. e B. 693 nelle infezioni urinar ie. - Polmonite 1Pneuimococcica tipo III. - La sulfanilamide nella t uber-colosi. - La .g u a r igione delle caverne. - Le appendiciti acute. 11 trattamento dell' intolleranza gastrica nella t ifoide. - SEMEIOTICA : Il segno della clavicola. - MEDICINA COLON IALE: Contri·buto allo studio nosografico dell'Impero. - MEDICINA SCIENTIFICA : Potassio e calcio del siero nella shock-terapia insulinica. VARIA. . Nella vita pr-ofessionale : Cronaca del m ovimen to corporativo. - Uoncor si. -- Nomine, promozioni eù onorilfi cenze. Notizie diverse. Indice alfabetic-n per mater'ie.

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1nal~to

PROBLEMI NUOVI LAB0RATOR10 DI

Prat. , vol. XLV, 26 settem-

di Pavia e c·h·e riori è agglu. ti11atai da.i si'e ri di· malati sos1pelti di s·pirochetosi che aigglut ina110 la le.p·tosp·ira cla::;sica. Non, sono state corriu riica.te ric.erclie con sìe1ri immuni atte a caratterizzare p iu precisa1nenle la n.aitu11'a1.di tale slipite. TullalJia il prof. B. ha. ritenu:to di p(>ter rile1ierla come una 1iuova v a·rietà 1ia in,dica.re con u1t 1io1ne parlico·lore. Io devo ricorda,re an,ziiutto clie il prof. B. è ·certuto a più 1·iprese nel Laboratorio della Sezioin.e r.1 ed.ica dove lio eseguilo le rnie ric·erche cll h·a avuto conosce1iza chi tutti i risultati de~­ l r) scorso a,iilu.nrio. Ha visto e ha colo1~a..to la lez:1tosp1ira. isolala. lo scorso 1iove1nlJre, pa.rte clc:llcn c.altuir a è stala da lui i110 cuVata ad· unaJ cavia smilzata, parte gli è Silata consegnata. p·er ulteriori trapianli eh.e no.n gli 1lanno dato 1·i~ u lla.lo positii;o. A1iche q1iest ·a·nno è ven,ulo piiì 1·olte da m e 11 el {Je riodo di nion da del riso ed lia avuto 1totizia diretta e iri via ufjicio.l e attraverso l' A izi ùrilà ·Sa.11itaria del fatto Ghe avevo coltivato · d<: 5 arn.71tala.t i 5 stip iti di leµtn~pire e cl1 e 11e cn..:evo in corso la d elcrn1 i1ia.zio11 e pilì precisa. 1

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A tail e eµo cra. il prof. B. 11on a'tYevn a·rtcora isolata alc 1.i 11 a le:p·to,spira e 1•en,<..ie;Ldosi co nto della, in1porta1iza. dei risultati (i,a 1rte ot.terirlti non e.l»be ad iris.istere per aivere delle lepto s1p1ire da mc isolate, riterte11do equ,o che 'potessi prìma espletare le ~nie ricerche. Le q,1.ia·li sono &tate co·1ne Ji,o riferito estese a1i 5 stipiti dia, me isola.li e rese dimos.trative median.te l' eS'a1ne del!e p rop1·ietà an·tigenic}ie delle lepto,spire is1ola1te, determina.le con, l' uso di sieri immu.rii. Non vi è quindi Qllcun clubbio cihe la lep•tospiraJ che insieme a qii.el:la classica dà lu.ogo n,el Vercelles e a,lla particolare forrrta. morbosa che ho m P-sso iri ·evidenza tra i la.vora1tori delle risaie sia sta,ta per lcv ptim..a vo·lta scop1erba h ottenuta in cultura da n·ie nel novemb·1·e 193 7 e riotteriuta. in cultu.ra. n.el luglio· dii questo ann10 d~rett.aniente d;az Sian.gue di 5 a7nmalati; isolan.do 5 stipiti dei quOJli ho determin.a.t o le ca.ratteristiclie egu.ali trai di loro· e divers e da qrle:l'le delle altre variet~ di leptospire. Ritengo, pertanto, c:h3 la pri.oritèL di acce.rtam ento e di dete·1'rrtiriaziorie di qiiesta varietà di leplospira. m.i permetta. di chiedere eh.e il J?O·m a col quale · quest:a le:ptospira d'avrà esisere ìnd icata sia quello da m e pro pn.sto di l. mitis.

avuto· rapporto co11 gli ammalati. Anche. il sa1i.gue. di q11esti provocava la mo1~te delle cavie CO·n n.o·t e•, secoin ·r1o Mino, di lepto8p•i rosi. La r11.alattia sareb·b e stata ciorè llOn solo molto diffusa (il 20 % dei risaioli) e clinicamente polimorfa, ma sar·ehbe stata resa più c,o•n1plessa ancora ·d.a lla presenza ·di un gran nume,ro di })Ortatori sani.· Queste strao1~dinari.e a1fern1azio·n i suscitarono n.ei più diffid~nza ed incredulità, in altri1 invece un vero stato di p·a nico. Di fronte all 'allar1ne suscitato, e in base alle segnalazio·ni p ervenut.el1e, anche da parte d ello stesso Mino, la Direzione Generale di Sa11ità Pubblica ritenne 01p1portuno l'intervento di tec.n ici d ell 'Istitut.o di Sanità; a me fu {lato l 'incarico di studiare le cause ed i caratteri dell 'epi·de1r1ia. v .enuto a Vercelli la fine di no.v embre, e recatomi ·da Mino, ch·e ·di fronte a questo uni' 1ersal e dila·gare di spiro·chete inc·o minciava ad essere e.gli s tesso esitante, vidi le sue c.u ltuJ·e. Constatai così cli.e le ;piretese spirocl1ete i101~ erano altro che volgari filarr1enti, che nessu11 1·a1)po:rto «liretto od indiretto avevano· con spirocl1ete. Si trattava di quelle b:en note forn1a1ioni rJeg.,enerative, d.ette (( pseudospiro chete », Di fronte a qu.e.$-te .affermazio.i1i e a chiaric·b ·e co11 facilità si fonr1.a110 in qu.a lnnque sann·1ento d ei · fatti ri.a;ssurr10 qui schematicamente gue, e che hanno già indotto in errore altri tutta la storia d ella }.epto spiros:i d el Vercellese. ricercatori. Mino non potè inostrarmi nep1pure Jl 12 no\ren1b-re d·el 1937, in una co11ferenza un preparai.o colo-rato delle sue spiro·c hete, pert e11uta . al Sind.acaio Provinciale 'F ascista d ei chè non ·e ra mai riu:s cito a c-0lorarle (le e< pseuMedici di '\1ercelli, e po,c hi giorni dopo· (19-XI) dospiro·c hete » no·n sono infatti .c:o loirabili). 3]J.a R. Ac:caden1ia di 'f o·ri110, il prof. l\1ino coE·r a quindi logico presun1eire cl?-e anche le 1l1ur1ica ·di .1 ver osser vato fra i lavoratori d elle " 51Jiroch ete vist.e. e descritte prec·edentem,e nte i i~aie u11 quadro· morboso c l1e sp esso deco1Teva d ft Mi no, no11 fo ssero tali. In quanto alla morin n10,d o lieve, altre volte inv,ece assume\ a Je talità ·d elle c.avie., no·n eb·b i allora O'oc.asione di caratteristiche di u11 tipico e .g rave n1orbo di assistere ad alcu11a auto:psia. Ho p erò potuto ' '' eil. In quasi tutti que sti e.asi (ancl1·e in XXX co~n statare cl1e in tali ani11wli a V·e rcelli, con1e giornata!) l\Iiuo avreb.b e trov·ato, anche in una anche in altri allevan1,enti p•ier11ontes i e lon1se1n1p lice goc·c ia di sar1gt1e osservata al parabob ardi, era diffusa un' epiden1ia di pleuropollc>id.e1, ·una ' lepto.spira che egli coltiva e descri' 'e minutamente, e che .sare·b b e perfettan1ente rr1011ite 1em.orragica, prob abilmente do,·uta ad ur• virus filtrab ile. Co,n .c.iò si l1'0·t reb b e fo·r se corrisp,o·n dente a quella di Inada e Ido·. Il sans11ieg.are co111e n1.ai anche a}.c:u11.e cavie inocug ue d ei pazi enti, inoculato i11 cavia, n:e. avreblate d.a l\Iino col sangue d'individui .sani (i be i)rovocato la morte in un periodo <li 31-22 pretesi port.atoTi) fo ssero v.e nute a morte. giorni. Le cavie no11 .a \rr e.b ·b·ero pTesentato it.1\..m111alati recenti non erano allo.r a riCO\'etero (in 2 so1i casi lieve subittero), ma soltan1ati i11 Ospedale, sì eh.e tutti i te11tativi da me to en1o•r ragie p0ln1onari. Anch e n egli orga11i fatti ·d i isolare una qualche spirocheta, ebdell.e ::a vie si sarebb·ero vi•s t e le spiroch·ete. b,ero risultalo negativo. Più sorpr endente ancora era l 'affern1azio·n e Circa un.a setti111an.a dopo il n1io arrivo a e11e l.e &p iroch ete si ·ved·evano e si coltivavano \ .i ercelli, il prof. 1\1ino· mi richiamò n el suo an.c:h e da l san gue di persone che pre.sentavano Labo.r atorio , e n1ì f.ece esa1ni11are un tubò di sintomi b en diversi ,da qu.elli ch e si riscontraterreino in cui era s tato sen1inato, 18 giorni n o nelle l eptospirosi (un caso di malattia mentalei, uno ·di .n1alattia c utanea, casi di bronco- . prima, del &angue proveniente da una pazienLe. In tale tubo, che risultava inquinato i1er polmonit.e., ecc.), e pensino da individui sani, la rp11~es.enza di 11un1eroiSi germi, si ve,deva anrn edici , s uore ed infern1i eri d ell'Osp1edale; che uno scanso nu111ero di leptospire poco così l)Ure da individui ch e non av·e vano n1ai 1

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n tobili t d in pai·1e d eg en er ate. Tali s1)iroc.l1ete furono da n1e anch e color a te. °È su t ale r eperl(> e.rie i\lino si basa p er rivendicar e 1).ar ecéhio J.Jiù Lar·di , a se ste5so il n1erito di aver p er pri1no scoperto u1la i1uo, a spiroch eta. ~fa ta le rivendicazion e 11a b e1i scar sa b ase. Con1e è n oto, i1on è assoluLa m e11te postiibile differ en zia r e t1na leptospira d all 'allra, i11 base a l se111plice8SJJello n101'folog ico. P er far ciò sono n ecessarie le p rove ser ologich e ch e allora non furon o fa tte e cl1e n o11 fu poissibile. fa r e n ep p ure i11 Sé'guito p er cl1è la cult ura, inquinata, non si p o tè tra pianta r e. D 'altra parte è be n poco probabile ch e tal e spirocl1eta ap1.>arte·n esise ad una s pecie diYer sa da L . ictero-hnem orrh.agia.e. Infa tti , co,n1e Mino scrive i11 u11 lavor o s ucces. Ì\' O (I ) , tale spiroch eta inocula t a in una cavia, ]Jl'OYoco 11el si er o tli qu·e sta ]a com p·a rsa di a g glutini11t' ,1ier L. i.-h. si110 al titolo di 1 :800. Ora siccon1e è b en n oto, sia d alle p·ub·b licaziol1i dello stesso Mino cl1e da lle mie, ch e L . oryzcti non IYro,~oca n1ai n egli anirr1a li la con1parsa di agglutini11e a nti-i cter o-hae1norh agiae, ,è e Yidente c·h e la spiroch eta in questio:1e n on JJOt eva apparten er e• a lla speci e JJ, Or)'Zr. ti. A1tc.J1 'io h o t entato di fa r e q ualch e trapi anto da tal e cultura, n1a , d ato l 'inquina 111t.ulo, la spiroc,h eta n on si sviluppò. 1'ut ta via, i n base a quanto ave\ro potuto osserva re, n ella rel azion e ch e il dicembre 193 7 h o pre&e11tato alla J) irezion e Gen er ale di S·a nità Pubbli1;n, aff errna''ù cl1e a r11io par er e, n ella pianura P.ada na e si ~ t o11 0 du.e m a latt ie diver s1 U n a di q11este è tlc l <-r1ni11a ta d alla cl aissic.a sp1 . roch eta di Irlad a l<lo, clic g ià riip1etutam en :e era stata segno lala n elln r egion e, l 'altra , l a più difft1sa, la ri1 c11evo essa pure do,;uta a d una l eptospira, diver~a i)er ò da L. i .-h. , e fo1r se affi11e a q uella ch e in Germa nia e i1t llu.ssia dà la cc ScT1 la rr1 n1fieh er ,, , m .a la ttia c1linica.m 1ente e d e1)itlen1iol0gican1enle n1olto sin1ile a quella o~serva Ll a Ver celli. Nell a sta r111.1<-1 cl ella comunic.azi o n·e t enuta a Torino, 1'1ir10 , ricon osciuto il suo error e, sop1)rirr1eva ecl att l~ 11uava ·par ecchie d ell e su~ a ffermazioni p·ri111itive, e speci e l e parti riguard anli i p ort atori sa11i di spiro<:h ete, l e fa cili cult11re cli li l18Sl e, e r ~esito posi tivo <l'elle in oc·ular.ioni i1elle cavie. T ali n1odificazioni ap.por tate al 1es l0 pri111iti,,o, m orlifir.azio11i ch e n1ut.nn o sosta111Jialmente quanto ~1ino aveva fin o a11or a affern1ato , .son o s tat e ri] e,·ate dai soci d ell ',.\ ccnd errtia e 11an no anzi ])r ovocato una prot e~ ta da parte d el prof . Quar elli (seduta d cl 18 n ovembre l 938). Segue cr o r1ologican1cr1le una co1n u n icazion e 1

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SEZIONE PRATICA

Nfi ner va ~1edica. Anno XXIX , vol. I , n . 18.

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d el i;r of. l! . Reita110, te11ula il 26 -Il-38 a lla 1-l. AL~c.a d t:nd a 1\J cdica di Ro·m a e p·u bblicat.a n el volume ~G d el Gior11al e di Medici11a ~1ilitare . Re i t~ll ) O a' eva eseguilo· d elle prove di agglutir~az i o 11e con 2lJ sieri (9 itteric i, 11 anitterici) di co11 valesce11ti i11via tig li da Mino, di fronte a d un ce1>po di L. i. -h. In 16 casi i risultati erano .. ta li r·os it i,1i; in 1-! di questi l 'agglu.ti11 azion·e er a arrivata al ti tolo di al1nen o l : 1000, ed i11 un o sino a 1 :500. ln un.a &u cces$i,1a comunicazio·ne ten u ta alla Acca d emia ·di Me dici11a di l'orino (3 n1ar zo 1938) ~1in o· confermava tali ris ultati € comunicava cl1e di 8' sieri saggiati co11 5 cepp~ di spi roch ete, 6 a' ;o, 1ano agglu.ti11ato L. i . -b . a d alto titolo e1d uno a titolo basso . Du·e di t ali sieri 11on er ano s ta ti co·ntrollati da Reita no. 1\ questi va aggiunto ancora un risultato positivo comunicato111i l)iÙ tardi da Mino (paziente !Ba ldo). · In base a qu e~ti risult a ti Mino affe1~1na,1 a ch e tutti i casi di l epto·SJJirosi osse rv.ati dove,·a r10 a tlribuirsi a Lc,plospira ictero-haem•01"1'hagiae, ch e ·e·gli a,1.e., a del r esto if.olato a11cl1e da a l cuni ratti. Nel m ar zo d e1· 1938 io rito·r navo n ella pia r1ùra Padana e raccogliev·o il siero di 21 individui i cui n on1i m 'er an o stati in b·uo11a parte segn.a ]a Li da ~1i110 . Sag.g ia1i ta li sieri con 12 ceppi di s1Jirocl1et c, con stat avo ch e d i 9 sieri ilte.rici , 7 aggluLin a, 1ano n ettam ente L . i. -h. , i11entre Rio lo 2 ·d ei 12 a nitLerici d avan o risultato' po-s itivo con tal o sp ecie. Le p rove di p r o Lezio·rte n ella cavia Conf erma, ·a110 t ?.li risultati e r a ffor zav.a no in m e l 'op·i11ione ch e m olti de i casi se.1lza itter o dovessero a tlribuirsi a d una spiroch eta diver sa da L . i .-h . L 'estate d el 1938 i casi di rn alattia so110 ricomparsi n ella pianura d el .Po, e l\{ino· a Vercelli .ed io a P avia, indi pendent em e11le l ' uno <lall 'altro , r~p·r end e1111no le Ticer cl1e. In u na 'isita fa tta a Mi110 la fine di 1uglio, subito dop·o il !11io a1Tivo in Lo111biardia , q u esti m i comunicò di aver isola to d a alcu ni pazi ent i fi cepp i di le1Jto. pire, ch e stav~ stu dia n do. l\ on r&ol o non « insistetti n per averli, i11a neprure li chiesi , per ch è ritenevo eqt10 ch e Mino li potesse prima studiar e. P ochi giorni dopo, nel Laboratorio JJrovin cial e di Pa,'ia riuscivo <t11ch 'io a d ot ten er e in cultura u na spiroc1h eta . Tnle c ultura , com e fin d 'allora ho pubbl icato, è. s tata ottenuta d a una cavia inoc ula la dal prof . !Bi an chi , direttore del Laborntorio , con $angur di un p.azicn te d el Pavese, e l o stesso Bian chi .aveva 1potu to vedere e colorare nel fegato d ella ca,~ia la sp,i rochet.a. D 'a llora n on ebbi p iù occasion e d i , ,eder 1\fino. Studia t a bio·l ogican1ente e ser ologican1enta 1

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« IL P OLICLINI CO n

la $µir och eta isola la, e conis tata to ch e i sieri cJ1 e agglutinano L. i. -11. n o11 agglutina no ques.ta e vicever sa, arrivai a lla co11·vir1zion e di trova r m i d i fro11le a d una specie p r ob abilmen te 11uov.a , ~d in una n ota p·ubbli.cata su 1qruesto g iornal e il 26 ottobre 1938 comunic.avo l e ricorch e eseguite e, p ur con ql1alch e riser, ra, p roponevo per la nuova spiroch eta il llome di I .. · o·r yzeti. Co n queste r icer cl1e e cori l 'isola1n.en to ·di un secondo tip·o ·di spir och ete (tipo J'viezzu110) da nle ott·enuto ir1 collaborazion e col prof . Bian cl1i , .era r isolto il p r oblem a eziolog ico de.11.n m a la l lia e .avevo n et tarnente dimo~ lra t o c.h e la 111ia ipotesi d~ll 'anno 1p1r eced ente t-ra esa l ta, n1enLre qu ella d i ~Jin o n on corr is11untleva a lla r ealtà. l )ue g io.rni p iù tardi, al IIT Con g r esso di ~~t-dic ir1.a Tropical e di Am ste.rda111, Mino con1u11i cava il risultato ·d elle su e ricer ch e, m a a pro1,osito d ei cep·p i 1solati paTlava an cora sempre di cc varietà locali di L. i . -h. ». E lo s t.ef\so fece a Mil ano·, n el Convegn o t enuto il :.1 0 Ltob·1~e. 1938' a lla Clinica tlel Lavoro , qua n.d o egli er.a g ià a con oscen za d ella mia p ubblicazion e. Ap pen a un rr1ese l)iù tardi , a quan to in.i fu riferito , i11 un a confer en za t enuta a Ve rC1elli e cl1e nor1 lni risulta p·ubblicata, Mino ni uLò d 'opinione e ritenne ch e la spiro c:h eta isol ata fosse d avver o una specie diversa da L. i . -h. e p r opose per essa il n om e di L . mitis. Ora in rnateria à i n om en cl atura ci so,n o d elle l eggi h en fiss.e stab·ilit~ n el IX Con gr esso· In ter11aziona le ·di Zoologia, tenu ta a ~Ionaco n el 1HI 3·, ,e ch e n on è permesso di ign orare. L 'articol o 25 di tali n or1ne dice ch e « il n o1ne valido ·di un · ·gen er e o di una sp1e1c ie è soltanto q uello con cui il gen ere o specie è stato d esig nato per la p rima , ,olta a condizion e ch·e tale Il.0111.e. sia sLato p u bblicalo e aç~ompagn.ato d a 111i 'i1iiùicazion e o d efinizi on e o d escrizion e, e -cl1e l 'A. .a bbia a·p p1licato i prin ci:pii ,d ella non Lenclatiura b ina ria», ·e l 'articolo 21 dice ch e ·<~ ,i.\.utore -d i u n n ome scientifico è l a p er son a .ch e ·p er p ri111a 11a p ubblicat o ta l e n om e a c>eomp,ag11a to ·da u11'indicazio11,e. o d efinizion e o ,a·e scrizion e ». P oich è il n orr1e di f.,. oryzeti è di a lcuni mesi a r1teriore a q uello di L . mit is, è evidente ch e q u est'ultimo cade in sinonimia e no n l1a più ragion e ·d 'essere mantenuto. Tutto ciò n a tura ln1ente a p r escin1d1er e d alla p os•s i- _ bilità rla Jne ·discuf:lsa n ella seduta d el 17 n1.ar ' zo a llla Società di Biol ogia Sperimentale a Ro1na , ch e L. or)'z0ti sia i dentifificabile con L . bata.vicre, n el q u al caso soltanto quest 'ultin10 nom,e avr ebbe diritto d'esser e m a nte11uto. Non accenno alle n1i e successive an1pie con1unicazion i tenutei all 'Associazi one Medica 1

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[ANNO XL , .I , N U J.\>l . 19]

1'riestina e a lla R. Accade1nia Medica di Ro1na, ed a quella di Mir10 alla Accad emia di Medicina di Torino (2 dic·en1hre 1938) per ch è esl1l&n o da llo scopo di questa nota . Da qua nto ho qui espos to ris ulta ohe : Fin d a l 193 7 ho soste11Ùto cl1e a,ccan to ai casi p r ovocali da L eptospira ictero-haem orrhagiae e n oti ·da lu11go tem po, è pr obabile ch e esis ta 11ella pianura d el P o u11 'altra ·e diver sa leptospirosi, ipotesi cl1e i fatti l1anno pien am ente confer mato. Mino, pur .n.-ven do il m .e•r ito ch e, nonostante i su oi m olti erro,ri , g li h o semp re ricono·s ciuto, d i aver richia m a to l 'attenzio11e stilla vasta diffusion e della l eptospirosi I1ell.a p ia nura ·d el P o, fin o a poco fa, e anch e do.po la pubblicazio·n e d ella n1 ia i1ot a, h a co11tinuato a sosten ere' ch e la s1J·i rocl1eta in q u estion e fosse Leptospira

ictero-1-iaerriorr lia gia!e. Io sono s ta to il prin10 a d i1nos trar e ch e la leptospira da n1e i sola ta, col con cor so d el p r of. L. Bianc.t1i a Pavia, e d el tutto ind~p€ nd ente ­ ment,e da i11dicazi oni di l\iJino, fo·sse una specie tliversa da L. i . -h . e per pr i1no le ho im])osto un non1e nuovo. La 1spiroch eta tenuta da Mino J)er breve t en1po in cultura non è slata p er nulla studia ta se1·ologicam ente e la prova .ese.g uita n ella cavia fa riten er e ch e si trattasse di L. i.-h. Nelle ricercl1 e ch e mi ha11n o condotto a ll 'isolam er1to e a lla identificazion e di IJ. oryzeti, r ic.er chf! e.seguite in buona parte a Pavia e non a Ver celli , n on mi son n1a1 valso d ella mia vest e u fficiale per con o~ere direttamente o a l traverso a lla Autorità Sanitaria d ati e ri sultati ·i elle ri·c er.c h e di Mino·, all ' infuori di quelle cl1e or n1ai er an o .s ta te r ese di d om i nio pubb lico dalle t r e· pubblicazioni di Mino fino all ora u scile e d a quella di Reita n o . L 'unica 110. ti zia 11011 an cor a p u b bli cata- cl1 e conobbi, dire1tam·ente d a Mi110, fu quella . d ell 'isolamento d ei 5 ceppi di spiroch ete, n otizia ch e n on m i pot eva d ar e a lcun g iovam ento n elle m i e r icer ch e. In. qt1a nlo al rilievo ch e l\'Iino mi fa , .a p r oriosito·. d el non1e di L. oryzeiti , di << a ccomu n a re l ' idea di una •Causa di i11alatt ia a quella di una coltivazione agricola co8Ì importante », rjon mi par e ch e Mino, il qual e intitola una d elle su e note cc La spiroch et osi dei lavoratoiri delle r isai e n, sia l a per son a più adatta a farm ela . Ho voluto e~porTc un po' minutam ente quanto sopr a per metter e be11e in chiaro la ])arte .avuta iC1a noi due in queste ricerch e1, e l 'info11d atezza d elle insinu.azio11i contenute n ell e dt1e note di l\'I ino .


[ANNO XLVI, Nu~r . 19]

SEZIONE PRATICA

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.KI~i\SSUNTO.

qulli 11anno presentato in data 8 dicembre e g dj cembre scarse l ep1Loìs:pire G0 11 movimenti cl1e L'A., polemizzando con Mino , espone la a~1 davano facendosi sempre più le\1ti, con1e avparte che lui e ~lino hanno avuto n.el risoli'ere Y1ene quando Je l. vanno esting·uendosi. Nei i1• :problen1a eziologico della leptospirosi delle • r1sa1e. su ccessivi esan1i infatti il · reperto è stato neg·ativo. Parte della pi~in1iLiva cultura è stata dal ----IYr~f. B. inoculata ad una cavia, da lui stesso Risposta al prof. Babudieri. ~n111.zata a qu·esto scopo e che egli po.r tò con ' p o Pren1etlo cl1c il prof. Babu·dieri è venuto nel se. él1~te ven11e i11oculala ad una cavia ·d a me . laboratorio dell 'O ~pedale con1e 111 edic o di un I.n cavia sopra vvi~~e se11za si1) tomi di n1alattia~ i~l itulo g0Yer11ativo € nor•. con 1e nledico priJJa precisazione della le~tospira da n1·e isoY;ito. Cl1 e egli oltre ai dati da m e pub·b licati l?1a ne!l '~uLunno 193 7 non è stata po sib·i le per· ~ allbia ~'·lito conoscenza .an.che delle r elazioni 1 e.saur1rs1 delle c ultur.e. L 'esan1e s ierolo a ico0 cJ1e ho t rasu1esso in via ufficiale mi 1)are dodel siero dell 'an1mala ta aveva dimostrato c11e· Y<::rsi de-d urre dal fatto ch e ·e·g li stesso ebbe a esso .a?.glutina v.a a bassa diluizione g·Ji s.tiJ)iti• f~rn1i v edere (in una riunione a ~1i1ano) copia class1c1 e cl1e ar1cl1e il siero d ella cavia alla di u11a di easc. qua le la cultura era stata inoculata dava re<1-· DeYo poi ricord.are cl1e prima ancora che il z1on·e a b~ssa. diluizio·ne con questi s tipiti. Si prof. B. ·yenisse per la prin1a volta da me io dove~a qu1nd1 a1nn1,etl.ere ohe la leptospira in gill a,,e,ro fatto .p resente al! 'Autorità sanitaria quest1or1e fo.sse affi11e alla l. i-h. E amina·n do t l1e, n1cntre co11fer1navo la e tiolo a ia s·p irochepoi il siero del] 'a. con ·g li sti1p1iti da m e isolati . d ~ t11a ella forma morbosa, 111i riservavo di sta quest ·~~tate hò co11sLaLato che esso ag,g·lutina 1 bjlire la frequenza di tale infezioin e, perchè gli b e~ p1u forten1.entc. questi :::;tiJ)iti. ~1a , ciò eh.e c~ami pura111ente culturali si ·e rano dimostrati è intere ·sante si è che questo s les.so siero fa n1eno a t.ti a precisare l'estr.nsione della diffu- · I>~:te dei tr~ fiieri cl1e agg·Iutinano la leptosic 1ne, che in un prin10 ter11p1u era sembrata ~J.)lf~ su cc.ess1,ramente iso,l.ata dal prof. Bahurtotevole. Il cl1e e ra stato dovl1to ad oscillad1er~. Come qu·esti infatti eb·be a dirrr1i, esso zioni di interpretazione , facili all'inizio di ricorr1spo1nde a quello segnato !FO nella tab.e lla ( erche di q·uesto ge.n.er:e, che sono state retticleJ~.a .sua prima 11ota. Deriva da questa constaficate -bndipend·e1itemente e prirna che il prof. tazion e che la lepto~pira da me isolata p·roYieB. avesse a venire in Ospedale. nr. <la una amn1a]ata ch e agglutina d e.bol111€nte Tutta questa parte no1n riguarda affatto l'o- 1gli !'ti j) l ti classici, mentre agaJutina assai .' . n perato del prof. B. che non ha avuto modo p111 intensamente quelli iwlati d a me e la l. alcuno di ir1tcrvenirvi. E, come già ho detto i~olat.a d<:t B. Che la cavia inoculata con la c·u 1nlJa Redula dell'A ccad emia di 1'orino alla quat ura abbia dal.o un siero cl1e ag,glt1tina a diluile il B. si ricl1ia111a, i dati og-g ettivi che ho co·zioni in f-eTiori a 1 : 1000 Io stipite clasis.ico din luniC'ato sono stali conferni.ati ia per quanto moi5tra in modo preciso ch·e la cavi.a è stata jn r~guarda l 'esistenza d ella infezione da spiro- ro 11 Latlo {;011 l eplo. pire e conferrna anche da cJ1ete che d ella c ultura. (1uesto lato cl1e J.a cultura conteneva agenti In fatti qua11do tra la fine <li noven1bre e i morbosi di questa natura. No11 avendo più sieprin1i di dicen1bre 1937 il prof. Bnl1udi,eri venro di quiesta <'.avi.a no.n ho potuto sa 0o-o-iar11e il . 0 nr iper la prin1a volta da n1e io g1i 110 fatto cornr,ort.aro.e nto con i nuovi stipiti. VE·dere - pTecisan1ente il 3 ·d icemb.re - una J~sa uritasi la cultura , l 'accertamer1to della en1ocultura istituita il 16 nove1nbre dal sanau e • • b natura della lepto pira venne cercato mediand1 Fonsato Ines l1na malata di forma puram:e nte l 'esar11e d ellr. prop:rietà agglutin<lnfi del siero lc febbrile, i11 3a. giornata. 1,ale cultura che di a n1rna1ati verso nun1eroc.e varietà di le1Jto11on era affatto in.qUiinata, con ten ev~ uno scars11ire riscontrando elio 15 casi (7 con ittero so nu111ero di l ep·tos.pire ti1)ich e, presentanti i ~ senza ittero) su 30 esan1inati ag·glutinaYano caratteri cl1e io ho indicato nella mi.a prima nd alto titolo g li "tipi ti classici , m e111tr€ 11on com ·u nicazione. Il ·p rof. Babll·dieri stes o, ebb·e ag1g·luLin.a,1ano g li altri. A11che la l)fova di pro. a colorare (sec. ·E ,onlana-Trib) tale lepto piL\'l. lezione verso viru n1urino recente diede - ri~ co~ì da rilevare il numero dell e sp~re, sul quale su] tato positivo, òin10. trando CO$Ì che ques ti irt Jl1odo particolare ci siamo fern1ati alla osa1)1111aJati, con ittero e senza, .ave,·ano ~offei·to serva zione del 11repa rato , discutendo se fosuna i11fezion e da 1. i-11. sero 18 o 20. Sulla baSB di qu.est i risultati era i1er1 anto D.a questa priru.a c ultQl'à .sono tati fat1i il nccertato ch A il qu.adro rr1orboso, 1>uta111ente -! <licembre 1937 pareccl1i trapia11ti , due d ei fEbbril e o co11 ittero, presenlato nel]'autunnr.) 1

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« JL POLI\..:LINICO

] 9:) 7 dag'li amrnalati il siero dei quali a·veva din1ostrato di contertere agg·lutinin e, lisine e imrr1unisine specifiche per la 1. i-h. e solo verso questa, ·doveva ricondursi ad una infezione con questa lepto.spira. Nessun elemento oggettivo poteva essere addotto per mettere in dubbio che qu esti casi itterici e a11itterici fossero dovuti all<'l 1. classica. • IVell 'anno 1938' il pro·f. H. ebbe occasione di ,·enire l) ÌÙ 1di una volta da nle e in una p1rima ,·jsita mi riferì ch e avendo i)roceduto alle prove di agglutinazione e di protezione con sieri di ammalati dell'autunno i)r ecedie:n te aveva avuto risultati eguali a quelli ottenuti da 111e ~1er quanto riguarda la prese11za di anticorpi 8.pecifici per la l. i-h. In altra visita ai primi cli a.g·oisto io gli ho comunicato ch El. avevo isolato direttamente ·dal :san.gue di 5 amrr1alati 5 stipiti di leptospire·, -ch e stavo studiando e com e già ho d etto « egli 11on ebbe ad in si·ste1»e » per .averne carr1p1ioni t:ile11en·do equo ch e potessi prima esRletare le rr1ie ricerch e. Gli ·esarr1i f.ntti su ques ti 5 s tipiti mi h.a nno din1ostr.ato ch e e.ssi sono agglutinati dai sieri di una parte di ammalati e pr ecisamente da quelli cl1e non ag-g lutinano g li stipiti classici , mentre non sono agglutinati da quelli ch e ag·lutinarto g li stipiti classici. lin allora proceduto alla preparazione di sieri irnmuni v·er so sti1)iti c lassici e verso altri stipiti (canicola, aut um·n alis, 11ehdomadis, t)-pho-grip1}Qsa), con~tatando cl1e n essuno ·di questi sieri immuni <l<lvano agg·lutinazione d1ei miei stipiti. 1-Io così avuto ele1r1enti p;r ecisi per affermare ch e si trattav:a di una r1uova varietà del tutto, dìversa da questi vari stipiti di lepto,s pire. Ho comunicato questi rr1iei rist1ltati al Congres.so internazionale ·di i11edic in a tropicale e f-ulla n1alaria, iniziatosi ad Amsterdam il 24: sette11 1bre 1938 a fferma ndo ch e li interpr etavo Pel s.e nso· ch e la Ìo1·r11a morb·o sa da me identifi ca ta tra i lavoratori dell·e rigaie era ·do·v uta a ·cliverse v.a rietà di le·pto·s pire. Una di esse er a la 1. i-h. classica, u11 'altra era la nuova varietà da itte per primo isolata e d eterminata nelle ~ t1 e pro pri·età antigenich e n1ediante l 'uso di sieri in1m.uni ch e ne fanno una varietà nuova del tutto ·di versa sia dalla 1. i-h . che dalle altre '' ari~tà con l e qu ali er.a stata confrontata. Negli stessi -g ior11i è u scita la nota preven ti,~a del pro f. B. sul « P olicli11ico », sez. 1 pTat. , nella quale egli comu11ica di aver isolato una l eplospira cl1c e.gli afferma essere una varietà 11uova. Tale affern1az ione è basata solo sul ri6ultato di -0.lct1ne .prove di agglL1tinazion1e dalle quali appare oh e, mentre essa non è a~gglu­ t inala da sieri di ammalati ch e agglutinano gli 1

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[ ANNO

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s1ipi ti classici è i11 vece élggl utinata da tre 6ieri di .m alati ch e non a.gg-Iut.inano tali stipiti. Nessu:pa .altra pro·va intesa a stabilire le carattieris1iche antigeniche di questa leptospira mediante sieri in1muni verso istipiti noti, appogg iil l 'afferrr1 azion e dell 'A. Vien e invece accennata come particolarità di tale 1. cc quella di aderire con una c·erl<'l fa cilità al vetrino porta-oggetti e di mostrare allora st r.ani movimenti a scatto ». 1t.,eno1neno ba11ale c.h e si osserva sempre qu.ando i vetrini non siano nuovi e. assoluta1nente non acidi. P er quanto la questio11e del nome sembri cloversi co nsiderare ·sorpassata (questa leptospir.a- è già ~ta ta coltivata da t1en11)0 nelle 111clio Ola11desi) devo i11sister e sul fatto che gli el·en1enti. forniti nella nota del <lott. B. non dinlo·s traito a ffatto che si tratti di una nuova lf:ptospira. Essi permettono solamente l 'espre s jone di una opinione persor1ale ch e è troppo y1oco fo11data su dali cl1e possano b'iustificare 1'as.&egnazione di un nom e particolare. E più a11cora d'evo accentuare l 'assenza di ogni acce11no al fatto d el riscontro batteriolog·ìco di ben 5 '.&ti1)iti da m e fatto 11rima di lui, rtel prose1guin1ento di un problema da me posto ed al quale, con1e gli era ben noto contir1t1avo a lavorare.

* ** Que~ ti

i dati di fatto d ai quali risulta: 1) Che io 110 identificalo per primo tra i lavor.ato1 i della risaia di questa regione ch e llna forma febbrile con1unen1er1te ritenuta co.J11e una rr1alattia a tip·o r eun1atico o influe11zale è invece doV11ta a una infezione da lepto• s1)1ra. 2) Che la precisazione dei limiti moderati della infezio11e era già avve11uta prima che il prof. B. a vessc ad occuparsi qui sul posto di questa questione. 3) Ch e pier il pri1no io 110 otlenuto in cul1ura ·da u11'a rrLmalata ir, 3a giornata una leptos1>ira ch e il ptrof. B. ha vis.to, t1a colorato persunalrnertte e della quale ha determinato il numero di spire" 4-) Che ai prin1i di agosl o 1 ç13s· il prof. B. f'~lP·~'Va ch1e io avevo isoilaL0 5 stipiti di leptospire direi tament0 dag li .3..mrnalati e ciò quan-· do anco·r 1 egli non aveva ottenuto alcu11a c ultura po5itiva. 5) Che il ,& iero dell 'a . da cui è stata ottenuta la mia pri111a cultur&, agglutin a secondo Je ricerch e di B. lo sti])ite ch e r. gli ha successivamente isolato. 6) Cl>,e di queati fa tti egli non ha tenu to .'on1o nel rife·r ire i risultai 1 <l0lle su e ricerche . 1

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J.\~~o

XLVI, Nul\r. 19]

7) Che io h o· comunicato n el set temb,r e l ft38 al Congresso di Amst erdan1 g li elem en ti t 11e pe1n1ettono ,d i differ en ziar e la l eptof\pirJ. da me coltivata da altre già note, precisando .( J1e di.ver se variet à di lep1osp1ire pre11dono p·a r.tc., alla d et ermi11azion e d ella J1ept ospiroisi n el , -ercellese.

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S EZIOKE PR.\ TICA

Fissati questi i)unti devo an~ora r ettifica re -lf afferrr1azioni d el 1)r of. B. cirec1 il m o do ecec>n<lo il qual e io avr ei con ider a to la e tiolog ia d ella l epto.- pirosi 11el \ ' er cellese. I dati r accolti n1edia nte l 'esam e di un certo J:i.un1ero di. sieri di ammala ti d e]l 'a ut unno 193 7 din1 0~. tra11ti la pr,e-::;e11 za irt e si si a n ei ca15i con .il tero ch e a decorso pura 111ente febbrile di anii corpi agg·l11tina nti , litici e in1mt1nizzanti solo p er gli s tipiti classici e la i1ozi on e ·di a ntica d at a ch e. l 'i11fezion e da 1. i. -h. d e<:orr.e sp esso .sc-111..a ittero, era n o suffici e11ti a permetter e di i itfln er e c h ie a questa leptospira d ovessero es·~er-0 ricon•dotti si a gli uni cl1e g li altri , t anto ]Jiù ch e le agglutinazioni co11 a ltre leprto.s1p1ire -c.11e i)Otevan o· esser e prese in con siderazion e e Ìi l m o do SJ)eciale la 1. t ypho-grip1J1o·sa era n o :State d el tulto n ega tive così d a p oter escluder e <ll~ essa e11trasse in ca usa. Nè ~i potevan o con:Siderare come caf;i .$por.udic i ·di cosiddetto l\[. di V\ì':eil quelli a decor so, itt erj!co, per ch è a lti et tan to nun1erosi era110 a qu~ll ' epoca i casi .a d ecclrso p•t 1ramente febb,rile e: s.i er ologica·n1ente p ositivi. D'altra pa rte nelle n ostre r eg ioni e in Pie111onte in .g en er e la esist E:n za d i .q_u esLa inf~zion e non era s tata acce·r tata da lun go t e111~'0 , risu 1tando a n zi d a riccr cl1·e di Ce1·utt i e Reita no' l'assen za di i1lfe$t azio n e d ei r a tti di Tor ino e ri&alendo un o d egli ultimi •( asi d escritti in Pien1011te a par eccì1i anni a ddietro in un iJ1clividuo ch e si sar ebbe infet tato ca d e11'do in 111a r·e n el ;p orto di Savon a (l\ili:eJ1eli). La rarità d ell 'accertam ento di ·quest a infeJ.io11e risulta a11cl1e d~lle difficoltà r:l1e si so110 d n. prir1cipio opp os t e a p ro,ced er e alla p,r o,rn <li ag.g lut iri azion e ch e .e.sulava110 dal le l)Ossib·i li Là d1i ' 'ari istituti sierodiagnostici per ma11(·a11zn di a ntigen e , i11dizio d ella ~ carsità di oc{ a.sio11i di p r oceder e a t al i esa1ni . D 'al tra parte il fa tto con tat at o da n1e ·ell e i ratti. di _questa r egion·e sono p orta tori <li 1.epto·si.)ire i-11. con corre, 1a a lrtetter e in particolare evi·den za quest a lepto,s pira in co,n fro,111\.0 alle a ltre. E cl1e effettivan1 ente in parecchi c asi di l eptos.pirosi se11 za ittero la infezion e ~ i.a d ovu ta alla 1. c l assica è dimo·strat o a nc l1e cla l fa tto ch e t ale r eperto sier olog·ico è stato () tt etlu to p ure questo a nno e ch e inoltre d a due an1mala ti a d ecors o puram ente febbrile (il

;.;iero d ei qua li agglutin a solan1 en te gli stipiti cl assici) , ho isolato due stipiti di Jepto·sprire cl1e son o identich,e in o·g ni loro proprietà a ntigenica a lla 1. i-h. (Un t er zo stip ite identico è s ta to isolat o da u11 a1nmal ato con it tero) . N e~su11 dubbio p er t..anto cl1e la leptospira classica sia ta ta la c.au6a d ella le1)tospirosi a d ecorso J)Uran1e.ntc febbrile per i m a la ti ch e avevan o d a to r eazio11e agglu tinante positi, a J}er quesla J. Restav,a no quelli a r eazio11e n eg.a ti ,·a ch e I)er n1o tivi ·di ordine clinico ·e d e1)idemiologico dove·yan o pure e.sser~ ricondotti a d un a ir1fe1 i011e da lept oSipire se a n cl1e l a p r ecisa di1r10 lraz ion e facesse difett o . Do1Jo ch e 11el lug lio d1el 1938 eb b i a d ott cr~ e re le 11uove cultuir e ed a co11!'t a ta re ch e er a n G· ag·g·lutinat e solo d.a i sieri cl1e i1o n. agglut ir.a 110 g·li .~ti 1)iti classici , la question e dei si eri Jl egativi de11 'a utun110 p r ecedente er a ~ el tutlo ( l1i àrit a, in q11anto essi d a,r.an o agg·luti nazio·n e C.(•T1 q uesti nuovi s tipiti. D op·o aver ~~ ccert at o (on le prove m edinnte sieri irr1n1u·n i verso stiIJi ti i1oti cl1e le lepto p ire da n1e ottenute co ... titui,r&n o u11a vari.et à 11uova, 110 po tut o con1un ica re, com e già h o d etto .ad An1ste1·da m 11el set tem b r e 1938 , ch e la leptospirosi di quesl e r e.g ioni dipen·d e da due, p·e r lo m 0no, I.e1pito $]Jirc. La 1. i-h ., e u11a nuova varietà di lepto sµ ire, qu1ella da n1e isolata , « n on iden tifica bile - ier ologican1e11te con le altre L. ricord a te.i », aggiunge.n do oh e e~.., a d ove, ra p r ender J_10.slo tra quelle g ià numer ose aventi car a tter e locale. Que ~ 1 a es1) ressio11e vie11e u sata J?Cr indica re q u el1e le1) LO·Spire ch e h an no una d i lrib u zione ,g·eograficam ente lin1itata (Schilffner ) a diffcr cu za dèlla lept os1)ira classica cli·e è ubiquita ria, co n gli ~tessi car a t.teri i11 tutto il mo·ndo'. Quindi n on « varietà d ella 1. i-ì1. » com e· h a Yoluto le.g g·er e il p r o f. B . .i11.a e< nuova var~e 1 à fi1tora non con osciuta t r a l e inolte leptospire a' enti caratter e locale n com e è dett o n ella rr1ia n o ta s ul cc P oliclinico ». L 'i dentità ,di qu e~ln 1. con s tipiti già i)recedente:n1en te isola1 i 11 elle Indie Ola11desi v.otrà n1 et t er~ j r1 di cus si(J11e se il f.atto dell a ub1i1q uitariet à sia effett iYQn1e11te un car.a lter e esclusivo d ella leptospira classica. Ciò n on toglie cl1e l 'e. pres io11e va ri et ù loca le sia s ta ta adoperat a J) ro1)rio per n1 etter e in eviden za la diversi là fondan1.entale tr{1 la Je L)tospira cla•s sica, ubiquitaria e quella da rrj e i~olata, geograficamente lin1 itata. 1

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Da q uesti el en1 enti .appare b er1 evidente quale sia 5tata la n1ia opera per la cl1iari ficazio11e di qu<:-sto pr oblema ch e io 110 posto ipe1· prim o e J... or la soluzion e d el quale ho svolto un coJnpl·es:;:o d i inda-g i.ni cl1e solo può ,·ai utare


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IL POLICLINICO

chi a bbia pratica di qt1esle ricerrl1e. Le quali, s upera t e senza il con.c·o rso di altri l e i)rin1e oscillazioni facili a verificar.&i all'inizio, 11ann0 llOrtato all 'accertan1·ento della natu1~a infetti-va da J1eptospir1e d el particolare quadro morboso ch e hQ 111esso in e\1 idenza tra i lavoratori delle risai e, alla precisa zione sierologica e alla identificazio11e batteriologica di due leptcs.pire, u11a identic.a alla l. i-11 . classica , 1 altra, da n1e p er la prima volta coltivata in J.Lalia e d efinita i1ei Fvuoi caratt·eri .particolari ec'111e una varietà del tutto diver sa dalla 1. cl assica e da altri stipiti. (Un.a t er za , ,arie tà è stata s u ccessiv·a mente riconosciuta , solo sierologi c.a111e11te). 'E: 1llÌO· diril1 0 Jll e ll {~l'C Lll c;1 yjcJ c nza qt1e:sti ·elem ·e1n ti, p·r eci ando dati di fatto, inco·n tro·v ertiJ1jJi, anche senza ag·,giunigere sul n1odo di .agir e .allrui alcun giudizio. Che pO$SO lasciare tra11quillan1e11te a chi vog]ja esarninare i fatti 11ell.a l oro cl1iara evidenza. Dott.. PROSPEHO ~I1No, <loren le, ])rimario nell 'Osp edale Mag·giore cli Vercelli , Sezion e generale ineclica. 1

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Cor1&idt:ris1no, co11 ciò , cl1iusa la Jì'O lemica .

La Redazione. Id'"

Rammentiamo l'Interessante pubblicazione: Prof.

ALESSANDRO

ALESSANDRINI

(già 1\.iuto nell'Istit uto d·i Igiene della R. Univ. di Roma) Dirett. dell'Istituto d'Igiene della R. Università di Pisa Prof. E. PAMPANA Già assistente nell' Istituto .:ii Igiene della R. Universit;i di Roma

Prof. C. FICAI Libero docente di Igiene nella R. Università di Bologna dir~ttore del lab. micrografico provinciale di Arezzo Prof. M. SABATUCCI +

già Assistente ne1l'Istit. di Igiene della R. Un. di Roma

GLI ESAMI DI LABORATORIO TECNICA E DIACNOSTICA

Prefazione alla prima edizione del Prof. Sen. GIUSEPPE SANAREIJ•I Seconda edizione aggiornata ed ampliata Prefazione di S. E. il Prof. DANTE DE BLASI Accademico d'Italia Direttore dell'Istituto di Igiene della R. Un. di Roma. Riportiamo uno dei tanti giudizi espressi dalla stampa medica su questo volume: « ~ uno dei pochi libri tecnici in cui la paysimonia del dettato << ~ateggia con la efficacia delle. nozioni riassunte. Gli AA. banno « trasfuso il frutto della loro pratica di laboratorio in ognuno « dei capitoli sul sangue, sul liquo,-, sugli espettO'Tati, suUe « urine, sulle fecce, sul succo gastrico, sul Latte, sull'acqua sotto « l'aspetto igienico, sulle f'eazioni immunitarie. Quanto riguaf'da « la mic,-obiologia è trattato con tale ricchezza da rappresentare « di per sè un vade-mecom comprese le micosi, i protozoi, ili u elminti. Non mancano capitoli sulla tecnica istopatologica e « sulla preparazione dei vaccini ». « Il volume è corredato di due indici: pey materie e per autori. « A distanza di soli t'Ye anni si è pubblicata questa seconda edi, 11 zio'l'le. Ecco il più ~rsuasivo elogio sulla bontà del libro. " LA Prefazione alla prima edizione fu dettata dal Sen. ~rof. Sa.. • narelli. La prefazione alla Il edizione, è stato scritta da S. E. • il prof. Dante De Blasi. Nitidissima e splendida è la edizione « approntata dal Pozzi di Roma ». (Da Rifonna Medica, n. 50, N apoli, 12 dicembre 1936). Prof. A. FERRANNJNJ.

Volume d i pagg. XXXII-688, con 92 1gure e 4 tavole in n ero ed a. colori nel testo e 13 tavole in tricromia fuori testo. Prezzo : in brossura L. 5 8 ; rilegato in tela L. 6 8 , più le spese postali di spedizione. P er gli abb onat i a qualsiasi d·ei qu a ttro nost1·i P eriodici, riGpettivamente, ~ole L. 5 3 e L. 6 3 fr anco cli porto i n Italia. Impero e Colonie. P er l 'Estero L. 5 6 e L. 6 6 . Jn-çiare Vaglia Postale o Oh èqu e Bancario alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14 - ROMA.

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[ ANNO

XLVI, Nul\r. 19]

RILIEVI E COMMENTI. A. proposito di cu1·a medica dell'appe11 .. dicite acuta. iBene a ragione il collega prof. Gucci in uno degli ultimi fascicoli ·del JJoliclinico, n. 14, ]:>ag. G47, ha ric.h iamato l'attenzione sulle gravi ed i1Teparabili consegu.enze ieui nella a11pendicite acuta può e,&porre qualsiasi cura rn edica, e in p.arLicolare quella bismutica 'rece11temente i)roposta ·d ·a a l cuni AA. Nel sottoscriv·ere piena1nente le affermazio11i del collega Gucci, voglio additare un pericolo n on 1neno g rave che potrebbe ,derivare dalla a1>p] icazione sistematica di · un altro metodo di cura t.est è preconizzato in Francia dal Weinb er,g·, cioè l a sieroterapia specifiea dell'appendicite acuta, intesa con1e · unico ·e d esclusi, 0· tr,a ttarr1ento ·d ella r11alattia s les.sa , e. non co·nì·erim e.dio coa diuvanLe dell'intervento op·e ratorio, stilla c ui e flficacia (aln1e110 relativa) non ' 'i è for se p iù motivo di dubitare. La con1u11icazione del vVei11be rg all 'Accad emia di i\iicdi cina di l'arigi , 29 no,1embre 1938, 111r.ntra ha suscitalo u11.a immediata e vivace r eazione d a parte dei più ·en1i11enti chirurg i frE1nce1Si (Duval, Gosset, Ifart111ann), sen1b·rainYece aver tro,rato una stampa fa\1orevole in Italia essendon1i .accaduto di le ggiere n.e]Ja Rifor ma ll1 ediaa dcl I 0 aprile, p1a g. 497, un commento dell 'Aj evoli c l1e t ermina con l e seguenti testu,a li parole : « come ~i vede il i)rOblema ,è interessant~, e sorpre11·de ·dlav,rero 110tare ch e possa incontrare esi tazione fra chiru·ro-hi. Quasicl1è l 'appendioectomia non di rado avventala , non dia già abbastanza ins uccessi, ma.g.ari tra Ofteratori ch e ·5e ne affern1ano I)<ldroni assoluti! » . A mio son1mess.o .avviso, si1n ili affermazior1i sono da ~011.s.ider3rsi quanto mai ir1opportu11 e e JleNo st05so tempo d'an1nosissime, perchè d e1.~~~!k ad ingenerare una subdola sfiducia n eT \'alore della chirurgia in questo campo ed a cr eare, in,1 ece, illu sorie speranze sull 'impie,go di nuo,·i rrtetodi di cura i quali sono ancora i 1r una fase di e111brionale esi>erienza . Che i si11toli1i di una appen-dicit~ acu.t a siano regredi 11 n ei pocl1i casi tratLati d.a l W einberg con iniezioni di siero antig angrenoso polivalente, n o rt si.g nifica proprio i1ulla, ie.sser1do ben nolo con'le p ossano gli ~tessi sintomi scomparire (e per fortu11a ciò a \·\'iene sovente) in inodo spo1ita1i.eo se11za l'intervento di alct1na terapia. Ci vuole bre n altro per dimostrare in modo perentorio· l ' efficacia di una sieroteraipia spec ifica clell 'appendicite e p.e r giustificare 1'abba11do11 0 cliell 't1nica arn1a r.ealmente capace di debellarcla p ericolosa Inala ttia: il bisturi! Anziohè perdere tempo nel lodare con be~ scar so senso critico ogni i1uovo metodo d1 c ura iJ1cruenta che appare sit1ll 'orizzonte, riLt'n ao sar ebb;e conveni ein te e dovero so incorag. gi.are lJiuttosto l o spirito audac f ed aggressivo d el chirurgo n1oderno ed in i. t ere nella diffusion e pres ·o inedici o J)rofani di questo ca11011e fonda m enl a]e, ormai ron ~acrato dalla Ya~ I a e JJerienza di operatori di tutto il mo11d o : 1

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{ANNO

XLVI,

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SEZIONE PRATICA

(igni appendici te acUJta, app1ena cliaignosticata , Vtl. opera.ta d'urgenza come un;ernia strozza·ta, coryie 11na perforazione di ulcera ga.stroduodenale, come una ferita p er..cirant3 dell' addorrie. 1

Fi110 a prova contraria, 1 inter,'ento precoce r l,ppresenta il sol o m ezzo utile p er ridurre la 1rtortalità ancora troppo elevata ·di una malattia, come questa , per la quale oggi non si do'1rebbe più 1norire. A questa semplice, limpida, lapalissiana co11rc.Iusione sono giunti tutti coloro che hanIto osservato, come noi, centinaia e centinaia di appendiciti acute n ella lo·r o \ ariab1ilissirna, ce pricciosa e ,&pesso imp;pe,· edibilm e~te dramn1.atica evoluzione. Ba ndo agli inutili e fu11e6ti temporeggiame11ti ! Pell 'o·p e.r azione precoce e sistematica nessuno avrà n1ai a pentirsi, nè il chirurgo e nen1n1e1n o il n1edico., Mentre gioverà a ffilvare un grand e numero di vite u1n.a11e altrimenti condannaLe com e un tempo a soccombere per u•n a peritonite fatale, varrà altresi a risparmiarci infinite ar11arezze postume1, a salvaguardare la 11ostra r espon &abilità })rofe1&siona le, a prote.ggerci - ,è bene insistere a nche su questo punto doloroso - d a e·v entuali sanzioni g iudiziarie. Firenze, . 18 aprile 1939 - XVII. !

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GIOVANNI CAVINA, c hirurgo p:ri111ario

nell'Ospedale .S an GioYanni di Dio Rammentiamo le lat"ressaatl pubbllcaaloal: Dott, E. FIORINI

Aiuto Qel Reparto Ohirurgico dell'Osped. Civ. di Verona

L'APPENDICITE CRONICA. STUDIO ANATOMO·PATOLOCICO E CLINICO

Volume di pagine 120, con 18 figure in tavole fuori testo. Prezzo L. 1 4, più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico 11 od a qualsiasi dei nostri quattro P eriodici, sole L. 1 2, 6 O franco di porto in Italia, Impe ro e Colonie. P e1· l'Estero L. 1 3 , 5 O. Dott. FRANCESCO CRAZIAN I

Primario chirurgo specialista nell'Ospedale « Principe di Pien1on~ » • Zara

Sulla chirurgia dell'appendicite nel periodo intermedio Contributo clinico, radiologico, istopatologico. Ne riportiamo il Sommario:

PARTE I. - Introduzione. - QAP. I. Anatomia normale dell'appendice. Morfologia microscopica. Embriogenesi e modificazioni dei costituenti dell'appendice nelle varie ep<?che della vita. Vasi e nervi dell'appendice. Topografia dell'a;ppendice. - OAP. II. Etiopatogenesi dell'appendioite. Teoria ematogena; id. linfogena; id. enterogena; id. della sindrome anafilattoide. CAP. III. Anatomia patologica. CAP. IV. Sintomi e diagnosi. - PARTE II. - OAP. V. Contributo stati· s~ico-clìnico personate. CAP. \"I. Alcuni dati di teo· n1ca. Interventi praticati in periodo intermedio, rilevati dai resoconti statistico-clinici dell'Ospedale. Osservazioni. - CAP. VII. Contributo isto-patologioo e radio!ogic'> personate. - OAP. VIII. Considerazioni generala. - CA'P. IX. Conclusioni. lfihliografia. Volume di pagg. 72, con 14 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 1 2. Per gli abbonati al << Policlinico H , sole L. 1 O, 5 O in porto franco in Italia, Impero e Colonie. Per l 'Este-

r<> L. 1 1 1 5 O. Inviare Vaglia Postale o Ohèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI, editore - Vi-a Sistina, 14, ROMA.

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.NOTE E CONTRIBUTI CLJNICA DELLA

R.

DERMOSIFILOPATICA

UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

diretta dal prof. A.

SERRA.

L'associazione calcio-bromica nella terapia dermatologica. Dott.

CARLO

ìvl..\.RCHI, assistente.

. È ormai. vecc~ia .a cquisizione della terapia

dern1atolog1ca 1 u so d el b·r on10 . Questo elen1~nto combinato con diver se sostan ze fu dap1)1r1ma usato soltanto per via or ale, p·oi per ,·ia e11dovenos-3. ed ipoder.mica. Purdon nel 1868' osservò ch e il bromiuro di ammonio guarisce la prurigine in tempo di 15-60 giorni. Son1ministrava il composto in dose da 10 a 20 gra11i tr e ·volte al g io r110, soE-J)ende11do og·ni cura local e. Come in conve nienti notò sul principio della somministrazione, a·ccel eran1en to d el polso; vide ch e il prodotto som111inistrato a largh e dosi era anodino. d eterminava il sonno, aurr1entava la diu• l'es1. Artesiano n el 1871 in un ca.f'o di 1p1rurigine f~r1nicante d ell'ano, ch e si m anifestava spec1a ln1'ente n elle o·r e notturne, so1nrrtinistranclo n elle ore po111eridiane una soluzione di bron10 in tre volte prima d ell'ora del sonno, ottenne la guarigion.e in ire giorni. Galassi n el 1874 trattò diverse d e1mato1si con bromuro di c.a lcio in dosi da m·ezzo a quattro e mezzo gramn1i al gio rno con o ttimi risulta ti. Il punto di partenza d ella terapia b romica endoven osa in d ermatologia è costituito dalle ricerche che Lebedj ew fece1 in Russia prima del 192·1. Questo Autore si pro~ose di trovare una nuova terapia ch e elin1inasse nPlla cura delle affezioni d ermatologiche prurigi11ose, l 'u.so ,d ei con1uni mezzi secldtivi data la g:tande. penuria di unguenti e di n1aLerìale da fascia tur.a in cui si ve11ne a trovare la Russia in quell 'epoca. Egli partendo dal presupposto che n ella pa. togenesi d elle infian11nazio11i 0 ocupano un po.. sto di n otevole im1portan za i fattori nervosi e che mitigando il prurito si può favorevolmente influire sull'evo] uzion e delle infiammazion i stesse, introd11sse n ella terapia dermato. log ica l 'u,so del bro1nuro di so dio per iniezio nì endovenose. Pratic0 iniezioni endover1ose giornaliere di 10 cc. di soluzione al 10 ~lo di questo prodotto in eczemi , orticarie e psoriasi otteriendo ottimi e rapidi risultati sia sul pr1\rito cl1e sui fatti infiammatori. Queste ricer ch e f11rono ripetute -e co11fern1ate da molti Autori specie 11egli eczemi acuti 1

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« JL POLICLINICO »

Nel 1925 Sellei e Lieb11er 1J1rovarono a so·m n1i111istrare per cc O;& n quantità di. NaBr su1periori ottenendo risultati meno b·uor1i; so·s tituendo questa tera pia con inie.zioni di SrBr2 ebbero risultati ancora più scarsi. Felugo praticando la te.rapiia bro·m .u rica en .. dove·nosa . in alcune dermatosi con1ctl use « che l'i1npiego dei bron1uri 1p er via endovenosa non è tossico no n avendo mai riscontrato nessuna • alterazione· degli emuntori :feriali, ed è ottimam ente tollerato non avendo· mai cag1011ato• fenom-0ni ·di bro1m isn10; che i bromUTi possono trovare utile in1d·icazione n·e1 prurigo· ·d i HeJ)ra e in tutte quelle forme di prurito che so·n o CSJ?ressione di una vera nevr'0 SÌ ISensitiva della ~iell1e; n·elle altre forme ~utanee dolorose· no·n llanno che una lieve e fugace azione se.dativa >> . Deselaiers curò 27 casi di dern1atos.i, in prevalenza eczemi, con iniezion,i endovenose di Ekzebro1l ottenendo in t·u tti i casi risrultati otti1ni, 1·apidi e d·u revoli, specie ne~li eczemi acuti infiltrativi g·e1r1e1n ti. Hubsclimctnn trattò con ottimi risultati n1olte. d•e rmatiti a1crute e croJn iche riacutizzate , . eczlélmi, liche·n ru.b ·e r planus, fortne. orticarioidi, pruriti senili, ecc. con soluzioni concent,rate di bromu,ro di so·dio per via en.d o venosa... Sicilia ·o ttc1tne co11 la bromuro .. terapia endovenosa la guarigio·1re, con 3-6 iniezioni nellt:. forane .a cute e recenti (eritemi tos·s ici, eczemi acuti). Notò la scomparsa del rossoTe, del calore e ·dell 'ed·e·m .a fii1 dalla prima iniezione; coin l0-·15 ini·e zioni guarì ~ numierosi eczemi • • croniic.i. 1F errero trattan.do 41 casi co,n t era oia bromica er1dovenosa eb•b e 13 .g uarigio•n i, un peggiora mento , 14 Tisu]tati nulli. I ca.si co·m p rend,evano forme di ecz·emi acuti localizzati e genera li zzati, ·d·eir111iti .artificiali, eczerni cronìci, orticarie, lichen rub·er vlanus, pruriti essenziali, pruriti lo·c alizzati, p·t uriti senili. Halberkann e D·elbai1co confermarono l 'efficacia ter.apeutica del hron10 endo,reno150 u6ando il « Brom ~I-Io sal »; videro c>h e il BromHosal ;-avoriva in ni.odo ottimo la eliminazione del cloruro di sodio d.all 'o,r ganismo. I:-Iartmann e Roques, Wolf, Bournier, Pe~ moly , De Gr egorio conf.e1'!11arono su num e·r os1 casi le osservazioni di Lcb eclj ew. Nun1erasi altri Autori pratica,ro,n o la terapia bromica end,-Jvenosa o,t ten en clone ottimi 1

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. lt. a~~· t. TISU Sebb en e nelle osservazioni riferite non si trovi accenno alcuno a inconvenienti p rodotti dalla tera1Jia bron1ica, figurar10 pur tuttavia lt ~lla letteratura numero,s issimi casi di dern1atosi causate da essa specie se p·r aticata per ,,ia 1

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orale. Non 111i dilu11g·o· su questo argomento che, ripeto, è ricchi\ssin10 di osservazioni, ma p·a sso ·s ubito a quanto· è stato d.e tto· finora sul n1eccanismo di azione della terapia bro.m ica nelle affezioni dermatologiche. L& prinic.ipali ipotesi avanzate sono: che il bromo agisca sul sistema nervoso ce11trale (Lebe.djew, eoc.); che il bromo agisca di1·ettame1n te sui t·essuti rnalati, .sostituendo i clo'Iuri nei tesf'ltiti s1essi, neutralizza11do l 'azio11e edematogena del cloro e aumentando I '.alcalinità del sangue (D eselaiers, Sellei e Lieb11erJ ecc.); ch·e il b romo ristabilisca l'equilibrio tra la quantità di acidi organici contenuti n1e.g li 11mori e quel]a esiste.n te n·egli spazi interc.ellulari, modificando 1'eccesso di acidi e rimettendo l ' organismo in condizio1n i normali di equi1ibrio (Khorchanowsky, ecc.). Il brom.o è u11 cleme. n to che entr·a nella nor, male composizion·e dell'o,r ganismo dove può sostituire in d!e f.ertninati limiti, nei liquidi o·rganici e nelle secrezioni ed escrezioni, i cloruri. Rappr,esenta il prototip10 dei sedativi del siste1na nervo·s o centrale, a.g en·d o sulla c:o rtecc:ia cerebrale, esclu~ivamente, ~er taluni Auto·r i , per altri anche sul cen~ro €1n1etico e sul vasomotorio. Queste proprietà del bromo• n·e fanno facilme11te capire la sua importanza nella te1·apia dei:matologica. Ma ho già acCb11nato come il bromo determini, a volte anche in breve spazio di t en1po, manifestazioni outa11ee essu.d ativ1e· a tipo • acneico. Occo rreva quindi associart: al biromo, per escluderne @'li P.ffet.ti rlan·n osi una s0stan za t;ne esplicasse un 'azione antago11ista 6U di esso pu:r i1on dirninu·e n done le proprietà · sedative. Ottimo a tale sco·p10, si dimostrò il calcio. Il calcio· ir1fatti i11ibisce le manifestazioni bromicJ1e, e al tempo stesso ·è di per sè solo, sedati-vo e1d · equilibratore del si:&tema nervoso· autono1no ed o•r ganico. . Le ricerc.h e. s·u ll 'azione del calcio in derma_tologia sono numerosissin1e. :'.\le cito alcune tra \e più recenti. Sannicandro sottopose a cura calcica endovenosa con Biocal ed Afenil, 33 soggetti affetti ·da svariate ·dermatosi otte1iiendo rapida attenuazione dei ~atti infiammatori, scomparsa di edema, di~6.eccazione de,l le vescicole, aurr.ento della diuresi, atte nuazione d el pruTito. Attribuì i risult.ati ottenuti al fatto che il calcio·, disidratando i tessuti, ne diminuisce Ja te11sio·n e e conseguentemente attenua i disturbi so·g gettivi (ardore, prurito) ed ob,ietti,ri (i1>fiamn1azione, edema, essudazione). Sirota avrebib e ottenuto la guarigione di 1

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SEZIONE PRATICA

lutti i casi cli acne trattati con iniezioni di 5 cc. di soluzione di cloruro di calcio al 10 °}0 . . ògn1 tre g1orn1. Bloon1 curò 13 soggetti affetti da acne volgare con iniezioni endovenoRie in numero da ~ei a 21, di cc. da 5 a 1O di cloruro di calcio al 10 % ottenendo buoni e rapidi risultati. Meìncri rifeocì un r.a so· di epid·ermolisi bollosa trattata e guarita co11 iniezio·n i en•dove. nose di gluconato <li calcio. La gra1tde in1portanza rlel calcio neilla terapia d·e rmato1ogica fu messa in evidenza dalle rioorr.he di Luitl1len sulle re]azioni fra intossicazioni ali tnentari e manifestazioni cutar1ee. Dopo di lui numerosi autori precisarono l 'azione del calcio. Così, Herbst, Overton, Cra. 111er, Wiechmann, Osterl1ou t ne fissarono il posto occupato nei prncessi di solidificazione e di impe:rmeabilizzazion€ delle pareti cellulari; Heubner ed a{tri, le proprietà antipirettir,l1e; Hamburger, ]a .stimolazior1,e fago'Cii taria dei leucociti. Partendo da tùtte le osservazioni su1dldette ';U l bromo· ·e sul ca lei o, si giun.se quindi all 'associazio1n e calcio-bromica. Una felice combinazione del calcio col bromo, da pochi anni introdotta in terapia è il Calcibronat. Questo prodotto è stato largament·e impiegato nelle più svariate affezioni. Il prin10 Autore che ne illustrò l'efficacia te·r apeutica fiu il Blun1 che usò il Calcibronat nel campo della neuropatologia con otti111i risultati. Successivamente Stalder n e· dimostrò l 'utilità nelle affezioni gastrro-enteriohe. Winterseel rife.r ì risultati soddisfacenti ottenuti su p si cor1eurosi, neurosi cardiache e vaS<>motori·e, mo·r bo di \Basedovv, iperto•n ia giovanile. compensata, ep·i lessia. Gehlen usò il Calcibror1at s u 100 gastro-enteropazienti, sen1~re con ottimi risultati. Gloor-Meyer ebbe risultati buonissi111i in 60 casi di psicosi e psico1p1a tie e nevrosi vegetati,,e con e senza manifestazioni viscerali. Il CaTcibronat impiegato dagli Autori suddetti per via orale non diede mai inconveniente al•c.u no. S·u coessivamente venne prreparato anche per iniezioni e.nd 1oveno~e ed intra.muscolari. Limitando la visione dell'azione terapeutica del Calcibron.a t in dermatolo1g ia, vediamo come sotto l~ forma e11dovenosa appunto t,r ovò specialmente impiego in dermatologia. Trenk traLtò 300 pazienti affetti da dermatiti, eczemi vari, urticarie, prurito senile, ulcera varicosa, ecc., con iniezioni endo,·enose di 10 cc. di Calcibronat p•r atìcate a giorni al1

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terni. Otte11nie· guarigio11i con un minimo di una inie.z ione, in casì di urticaria, fino ad un rr1assimo· di 1O in casi di eczemi. Liebner trattò con esito felicissin10 4 7 casi di ·eczemi acuti di varia natu:ra, 14 di urticaria, 3' idi. edema di Quincke, un caso di eritrodermia p.soriaisica. Kall6s. riferì ·d i un caso di orticaria, straor,dinariamrente grave, ribelle a tutte le cure,. g·uarito con Calcibrro·n at. II Calcibronat, lattobionbron1idrato di calcio [ (C12H21012)2 Ca. CaEr2fi H::O] contiene il' 15,06 % di brorr10 e il 7,54 % di c.alcio. Il calcio e il bromo si trovano quindi nel rapporto di 1 : 2. I risultati ottenuti da diversi Autori con· questa felic~ com.b inazione bromo-calcica nei. campi diversi ·della medis i1ta in que.s ti ultimi anni ci h.anno indotto a 1.$perirn.entarlo in un gruppo di malati della nostra disciplina. Dal Maestro che consigliò e guidò queste ri· c.e rche, venne a n'lie affidato il compito di seguire i malati, sperin1entare l 'azione del siLJergisn10 dei due joni calcio e bromo e rife .. rirne il risultato. :Le nostre rioe·oc·h e clinico-terapeutiche sul c:.a1cibil'O-Il3t datano dal marzo, 1935. Hanno subito 11na interruzione per la mia parte·n za in Afric'l Orientale Italiana ·ed al mio ritorno 11el febbraio 193 7 sono state ri:p rese su vasta scala. Le osser +razioni sono state praticate su una settantina di casi di cui alcur1i rigu:l.rdano inf.ermi rico-v·erati in Clinica e·d altri trattati ambulatoriamente. Riferisco qui solo i risultati otte11uti nei ca&i che hanno seguito regolarn1ente la cura e che sono stati sotto1p1osti a controllo continuo ed accurato durante il trattamento e per un lungo periodo, di tempo. Alcu11i 110 dovuto sottoporli a diversi cicli di c ura alternati da i1erio(li di riposo ond.e raggiungere la guari- gion e. Di quelli che - come spesso avviene nei malati curati ambulatoriamente - sono scomparsi dopo raggiunto un discreto migliorame•nLo o hanno interrotto la cura , non ho l~nuto alcun conto. 1

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Tecriica e dose. Il rnedicamento è stato som. ministrato in un gruppo i)er via gastrica, in u1lo IJer via en dovenosa ed in uno per via intr.amusc..ola re. Per ' ia -g astrica ho somministrato il Calcibronat in forma granulare : tre ' olte a l giorno 11egli adulli e· due volte al g iorno nei bacnbini, urt cu cchiaino da caffè. In tre casi di dermatosi croniche ho potuto darlo in dosi piuttosto alte: due compresse effervescenti sciolte in un 1

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bicc.hiere d 'acqua al maLtino; due cucohiaini della forn1a granulare a pranzo·; due compresse effervescenti la sera. Le iniezioni endovenose le ho fa tte semp1re a giorni alterni a digiu110. Anche· le iniezioni intramuscolari le ho praticate a giorni alter11i. Tan to per via endovenosa come p er via endomuscolare ho praticato dei cicli di cura di V6nti ·o trenta iniezioni inter calati con un p1eriodo di riposo ·di di·eci . o quin·dici gio·r ni . In ci11que casi al ciclo di ct1ra endovenoso ho fa tto 1&e guire un ciclo di i11iezioni endomu::;cola1'i dopo un p exiodo di riposo di otto . . glorn1. In cinqu e casi di psoriasi a l ciclo di cu ra ei1dornuscolare ho associato, n ei giorni in c1Ji non praticavo l'iniezion e, la cura pP-r via .o-a. o str1ca: una compressa e rfervescente e un cu cchiaino raso di ·granulare ni.attina e sera. Per poler meglio seguire l 'efficacia del prep·a rato sulle manife1stazioni cutanee abbiamo lasciato gli in fermi ·co·n una semplice rr1 edicatura indiffere nte i1rotettiva . In buona parte })'f rò ,d egli infermi trattati ab,b iamo associato alla c1tra col Ca lcibron at anch e quella topictJ abituale. 1

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1'oll.erariza. Gli infermi .so1) por ta,>ro110 benissimo tanLo le iniezio·n i e11dovenose che ]e iniezioni endomu scolari e anche la tolleranza . . ' . per via gastr1ca e stata ott1n1a. Per via gastrica, ad eccezione di qualch e caso in cui l ~uso del farmaco ha provocato ,e rultazio· . n e, la tollera112a è st aLn eccelle·n te. Il preparato, venne preso· rs empre molto volentieri dia tutti i malati, a n che dai bamb.i ni, che lo trovarono di g usto grad.evole. !Fatto questo, e.ho ci ha permesso· di somministrarlo a lungo ed a dosi ancl1e alte senza ch e gli infermi ab,b iano mai manifestato ripu.g nanza. Tl gusto· gradevo11e e rinfrescante non lascia nen1meno lontan ame11te sospe tl are la presenza d el bromo riel Calcibronat. Le iniezioni endovenose non provocano inconvenienti di •s orta : non nau see, malessere: collasso od a]tri fe11omeni secondari. In qiu.a ttro casi abbian10 solo reg·istra to l1na sen sazione di calore in rapporto ad una vasodilatazione periferica ·determinat a evidc11tem·einte dall 'azion e1 del calcio sul sistema ne uTovegetativo. Il dolor e provocato da lle iniezioni endomu&co.Jari è stato lieve in dieci casi e in tutti gli altri abbastanza trascurabile. La reazione locale ' rariò da caso a caso ma se111pre sopportabile ed in cinque casi si limitò ad una sen1plice infiamn1azione della regione Sf'de ù'iniezionC', ohe fu di breve durata. In un caso a questa infiammazione seguì t1na lie,,e 1

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i11filtrazione ch e lenLamente andò riassorbendosi. L 'esan1e delle urine r·egolarm.e·n te praticato durante la cura non ci ha rivelato alterazioni da parte dell 'apparato renale, apprezzabili. Non abbiamo notato · n essun disturbo generale, n essuna reazio,n e tenr1ica, nè fatti tossici i11testinali. In nessun caso abbiamo osservato fenomeni di bromismo· per quanto tra i nostri malati ve 11e fossero tr·e rs ensibili al Br.

Casi c.linici. 'Gli infermi che. bo trattato· Rono in i1umero di 70 ma n,e 110 se.guito regolarmente solo 59 che va11no così ·d ivisi: Eczema n. 22 : acuto 5; cronico 6; seboirroico 4; scrophulosorum 2; p soriasiforme 1; squamoso 4. Psoriasi n. 8. Prurigo gestationi·s n . 1. Pruriti gravidici n. 2. Pruriti essenziali n. 5. Parapsoriasi n. 2. Eriteina poli_m orfo n. 1. Lich en ruber pla11us n. 1. Orticaria autotossi('A n . 2. Orticaria factitia n. 1. Orticaria da alimen li n . 2. Lepra n . 1. Lupus vulgaris n. 2 . Tuber colosi cutan ea n . ~. Dern1atosi erpetiforme del Duhrin g n. 1. Piodermite varicelloide dei bambini n. l . Scrofuloderma n. 2. Lu1)us eritem atoiso n . 2. l\tiicosi fungoide n. 1.

L 'età degli infern1i varia dai 7 ai 72 anni: t1~enta son o di sesso femminile e ventinove di sesso m aschi1e1: i 1s og.g etti sotto i dieci anni son o 12; sui 60 sono otto; gra\ ide cinque . 1

Risultat.i terapeutici. Ho. cre·d uto opp1o rtuno sia per amore ·d i brevità, .sia per non dover ri1p orlar·e storie clinich e. ch e poco offrono d 'i11 te.ressante, sia per la poca diversità dei risultati ottenuti, di non riferire caso peT cais o ma di riassumere complessivamente quanto le nostre ricerche clini co-Lerap eutiche ci hanno perm·csso di con clu·de·r e sull'efficacia del pre· parato sottoposto al nostro controllo c iinico. Certamente la casistica non è m<.1lto ricca ma i casi sono scelti fra i più indieati. La co1stariza inoltre ·d·ei risultati fVUpp.lisoe a que, sta mancanza e dPp·o ne in rnodo i.t1discutibile p er la bontà ·del trattamento. Infatti l 'esito ottenuto negli eczemi, in un te1npo ab1b astanza breve e con m e·dicature molto semplici cor11e quelle da noi associate alla cura generale, dimoslra n etLamente l'influenza b ene-fica d el (,alc1oronat, .se pure non si può riferirsene lr guari~,rio1ne esclusivamente al trattamento bromo-calcico, inteso come metodo di cura specifico per tale dermatosi. Abbian10 osservato delle for11ne acute, madidans. 1


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NUì\f.

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SEZIONE PRA'l'JCA

DJodificar::,i rapidamente con la cura: scon1parire l 'ede111a e la congestione, il gemizio arrestarsi dopo le printe iniezioni o dopo qualc11e gio:r.no, di son1minisl.razione di Calcibronat l)b l' booca. Co,l modificarsi d ei s intomi ol)iettivi abbian10 r egistrato l a ~comparsa di quelli subìettivi e in qualch e cas() !a penosa sensazione di tensione cutanea, il sen so di' cociore, il prurito,, lo stato d'irrequietezza d ell 'infermo sono scomparsi 1.. 011 ap•p ena iniziata la cura , prir11a che si potesse regi trare una qualcl1e .n1odificazione app1ezzab·i le nella sin. tomatologia d ella dermatosi. Le n1odificazioni r egi lrate. i1egli ccze1J1i croItici squa111osi , psoriasiformi son o s tate meno rapid,e e 1p er pote·r r aggiun ger e un reale e apprezzabile miglioram ento oggettivo ab.J)ian10 dovuto prolungare il trat Larr1ento sia per via e11dovenosa cl1e J'er ,~i a endor11uscolare, ed in qualcl1e caso associare: la c ura parenterale a quella per via gastrica. Il miglio ramento d ei fenomeni .soggeLtìvi anche in questi casi è stato sempre n e tto e rapido. In tutti i casi - 22 - ad eocezione ·di uno, inveteTato, che aveva praticato svaria te cure saltuarian1ente e cl1e non ha avuto pazienza ed h a abbandonato la cura d opo un ciclo di 30 iniezion i pur essendo migliorato, abbiamo otte·n uto la .g u.arigione. E poichè la maggior parte, dei nostri infermi sono stati da noi riveduti a distanza di tempo~ ancl1e dopo tre anni - posso aggiungere che non si sono avute recidive. Dallo studio· del comportan1ento degli eczemi cronici squa111osi, psoriasiforn1i di fronte a l trattarr10nto brom o -calcico n e scaturiRce la deduzione pratica ·ohe il trattam ·ento non de,re ess~re inter1·otto se il risultato n ei p.rirr1i giorni non si può apprezzare, .rn.a bisog11a continua r e la cura fiduciosi , i11terca]ando u11 priu10 ciclo di cura co·n un p eriodo di ri1)oso di dieci o quindici giorni, quindi ripre nd,endo con un nuovo ciclo. . Il prodotto i)er la sua tolleranza è appunto aclatto in modo speciale per le cw·e protratto. l)eT qu,anto però nei nostri casi non si sia110 n1ai o.sservati ~e­ r.on11e11i di bromismo , purtuttavia dobbian10 essere m-0lto r..auti nella dose d el Br. da introd·u n·e. Comur1qt1e la constat.azione d ella n1aggio·r e efficacia sedativa d el Calcibro·n at accanto alla man0311za di bro1r1isn10 r appresen. ta un vantaggio che r1on può esser e trascurato. llis.ultati n1olto brillanti, per quanto raggiuuti dopo due cicli di cura di trenta iniezioni ciascuno, intercalati da un p eriodo cli riposo di dieci g·iorni , abbiarrio raggiu·n to con la cura del Cal{.ibro11at in due ca i di eczema sc1·01)hulosorun1 - uno in un bambino di 10 1

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a1111i ·ed u110 in una g iovane di 18. In questi due casi come anc.h ·e in due casi di lupus vulgaris due di tuberco,l osi cutanea - du.e di scrofulodern1a - due di lupus eritema Loso, col notevole ir dg lioramen1o d ell e condizioni generali e d ell~ san.g uiiicazione, si ·è avuto b·en presto la scomparsa di og·ni sintoim o s.ubb1iettivo . Nei due l'asi di ecze111a la dern1atosi dap·prima essud1a nte, ·dopo· 15 giorni era perfettamente a,~ c iu Lta , e dopo. quaTanta lirniLata a lla sem1Jlice i nfiltrazio11e, di col0Tito rosso smorto. Un tale ~t ata è a11dato le11tarr1ente n1odifi candosi , se11za riacuti zzazio1li di sorta, e col migliorare dello stato di nutrizio ne grad.aLamente l 'infilrrato è andato riassorbendosi fino a scompa· rire dopo due mesi di cura. Nei casi di lupus vulgaris, tubercolosi cu · t::.inea. 1scrofulodern1.a , la cura d,el Calcibronat è .sLata associata alla terapia locale : .r aschiarnento seguito da impacco di p ermanganato potassico in soluzione satura, ar1rllicazioni radium e radioterapicl1e. Tutti gli infe1mi sono stati conged ati con l e lesioni ·co1rupletam ent,e riparate e in otLilne con.dizioni di nutrizione. Co·n grande pro1b·abilità l 'azio11e d el c.a l cio ·e bro1110 si e&plica, i1n qu esti casi in cui la de rmalosi è sost e11uta da un ag·e11te s11ecifico, r egolarizzand o le funzio11i dig·estive ed endocrir1e, ririfor za11do l e forze irn1nunit ari e, modificando· la crasi san g uig n a, n1ig lior.ando il teir feno e determir1ando conseguenten1ente un più sicuro ri sultato d ell e cure locali cl1e più fa cilmente IJos,sono eser citare la loro .azion e sulle localizzazioni mo.rbose fscendo ru1ggit1nge1e, se n on ]a perfetta guarigione, un ar;:esto del processo. Una confern1a rli qu esto concetto l 'abbian10 a' uta in u n caso di lepra mista che in seguito a cure a . lun go p roLraLte di vaccino alternato a olio, di ch auJmoogra e ch a ulmoo1g rati presentav.a uno stato di d e.p erimento org·anico, depiressione e astenia , acce11Luazione di tutti i djsLurbi n ervosi i)roprri d'ella infezione leprosa: cefal ea inte·n sa, n1alesse1·e g·enerale, anore.ssia. dolori fol goranti agli .a rti inferio·r i, 11e,rra 1rr j '\ s1)iccate, .sen so di freddo a lle estren1ità e cl i for111icolio esasperante, tp.chicardia, sen so con1·inuo· di oppressione, malinc onia, ulcerazioni ntonich e agli arti inferiorj , ul cera perforante J)Iantare. Orben è, tutti i disturbi si attenuarono raIJidameDte in segujto alla c ura e scomparirono i1t bre,re t empo m e11tre le ulcerazio11i tor1)ide and aTono rr1ano, mano, per quanto molto lenta111ent e, ricor)re11do.si dì g ranulazioni di buona 11a tura fi11 0 a ri parar e con1pletamente. Si è constatato lln migliora111cnto d ella san,guifir azione, au.rr1 ento di globuli rOS $i , d el ta so. 1

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ernoglobinico e din1inuzione dei globuli bianchi, aumento del peso. dlel co1~0 . Le condizioni generali rifiorirono. La malattia entrò in quello 1&talo· di r emissione ch e dura per diveF • • s1 anni. . 11 Calcibronat in qu·esto caso per l 'azione d el calcio come equilib:rante sul .sistema n ervoso e sugli stati di emotività esagerata e p·e r quella emine11tem ente sedativa del bro·m o ha dapprima regoLarizz.a to e calmato 01gni depressione. p &ichica, ogni angoscia, suscitand·o nel noslro, i11fern10 quel senso di confortante euforia da i1oi registrato. Ha, in ur1 secondo1 tempo, r&timolando i poteri difensivi organici creato un movin1ento immunitario tale ch e h a avuto il potere di far rifiorire di pari 1p asso le c.011dizioni g·e11erali. Al 111iglioramento di un alterato rica.n1bio , alla scomparsa di u·n o stato di tossicosi in stretto raip1porto alle .a ltera• zioni del m1otab-0lismo è sube11trato un miglioramento del t erreno ch·e ha permesso c he le c ure locali ·e splicassero la loro azione portando a]la riparazione di I)iagh·e to·r pide e rib elli ad ogni trattamento. Ottinii risultati abbiamo potuto r egistrare nel 1gruppo di infermi affetti da pru·riti •essen ziali 5; pruriti g ravidici 2; prurigo gestationis 1. In qu esti infermi il Calcibronat si è palesato un compo,5tO preziosissimo 1p er la sua azione be11efica equilibratrice e sedativa ad un tempo d el sistema nervoso. Abb·ia n10 visto in tutti questi infermi scomparire relativamente pre sto ogni disturbo su.b ·i ettivo e ritornare la serenità. 1Con la sco.n1parsa d·el prurito sono rapidamente scomparsi i fatti secondari da questo determinati. Anc}1.e il ca·&o di lich en ruber planus ha benefi ciato, per quanto molto lentamente e dopo lungo e costante trattamento , della cura con Cal cibrona t . Il sinto1no prurito si è a ttenuato ed è scomparso qua lch e giorno dopo iniziata la cura . Tu lto il gruppo delle dermatosi a tipo pon foide, 1 caso di orticaria factitia, 2 di orticaria autolossica e 2 di orticaria da alimenti, h a ribentito in modo speciale il benefi•c.io della cura col Calcibronat. Il prurito · è rap·i damente scomparso., l·e f.unzioni gai&trointestinali si sono regolarizzat·e b en pre.st.o, le chiazze critemato-orticate sono andate app ianandosi e sfumando gradlatamente, i ponfi .si so110 appiattiti e il rilievo e il colorito rr1ano n1ano sono scompar si ; la mucosa della bocca, d ella faringe e d elle· congiuntive ch e in un caso si presenta,ra fort emente con1

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gesta è andata deco11gestionandosi fino a ritorr,are normale in breve 5pazio di tempo. · Nel .gr1IJppo psoria si e para p·soriasi - 8 psoriasi e 2 para psoriasi - si è otlen uto qualche vantaggio ma in quei casi che hanno avuto costar.za nel trallamento e l 'hanno seguito per tlue ci cil i ·co·n l'intervallo di ,di.eci giorni tra un ciclo ·e l 'altro'. In tutti i casi ab1b iamo dovuto .associare la solita cura locale alla cura generale ed ablbiarno avuto la sensazione che il periodo di cura si.a stato 111eno lt1ngo di quello che ahitu.alme11te s'imr1iega con la sola cura locale . Ad <•gni P10dn dalla osservazione dei llostr i casi siamo indotti a rite11ere ch si avvantaggiano 111eglio d Plla cura col Calcibronat le esacerba:zio11i ac, ul e c l1e non i processi cronici 1

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para~heratosici.

Var1tag.gio indiscutibile l1anno conseguito dal trattame11tc col Calr.ib1 onat il caso di piodern1ite varicclloide dei bambini; il caso di dermatite erpet.ifor111e del .D ul1ring; il ca•s o di 111icosi fungoide; il caso di eritema poli1norfo, sia {)er lél scomparsa di ogni sintomatologia soggettiva, sia per il d ecorso, ~ia per il m iglioramento deJle condizio·n i generali ·d egli infermi.

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La casistica riportata per qua nto non sia eosi 11umerosa da autorizzarci· a dare un giudi1io definitivo sulla efficacia del .Calcib·r onat, fJUrtuLtavia po·~siamo formulare delle conclusioni. favo:Pevo]i a vantaggio1 di questo nuovo 111e.zzo ter.a.p ieutico che ci consente di intrav~­ dere una diffusione maggiore in avvienire del~ la calcio-bromo-terapia in dermatologia. Dobbiamo riconosoer e in questo preparato anzitutto u11a tolleranza locale e generale ottima, dato che· in individui d'ambo i sessi vecchi, bambini, g ravide non ha ·d'a lo luogo a i11cidente alcuno degn o· di nota ed ·è stato tolle1~ato benissimo an ch e se adoperato a lungo ed a dosi elevate. In base ai risu] tali ottenuti in diverse der n1atosi ha dimostrato dì essere un ottimo sedat ivo e d equilibra tore d1el sistema nervoso. Ha dimostrato di essere un buon regolatore delle fun zioni digestive· ed1 e11docrine, di rinforzare le forze immunitarie, di modificare la crasi sanguign.a , d'innalzare il tasso calc·emico riportandolo al normale , di inigliorare il ter· rie.no, in Iltodo da con scr1tire I 'esplicazione delle cure locali abitullli. La sua effica cia in lt11te le dermatosi si ma11ifesta nella .attenuazione della permeabilità Vf*Rale e n ella diminuzione della disposizione 1


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SEZIONE PRATIC•

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della oute ad ìnfiarr1mar.si per ::ui ha t1n vasto can1po di applicazione. La cura calciobromica infine merita di esrSere tentata in tutti i casi di d·ermatosi in cui ·Si sospetta u.no squilibrio neuro-endocrino, t1r10 stato carenziale o ipocarenziale onde poter riportare la cute n elle condizioni migliori di trofi8rno, di reattività.

RIASSUNTO

SUNTJ E RASSEGNE ORGANI RESPIR.1.L\.TORI. L'ascf>sso pulmonare. (J. PITON e G. LE SuEUR. Gazette des Hop•itaiix, 11-18 1narzo 19~9) .

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L 'ascesso puln1onare ·è co1&t1tuito da una diSlTu zione settica d et parencl1in1a pulmonare determinan te la liquefazione purulenta e la cc>n flue11z.a ·degli alv·eoli. Può esser e prin1ilivo o seco11da rio . La forrna primitiva -è la p·i ù con1un e, la secondaria, meno fre qiute1n te h a dive,rse cau se. Al riguardo i)O.. sono av.er.si:

L 'A. l1a u1sato il lattobion.bromidrato di calcio (Calcibronat) in una settantina di d·e.r rnatopazie11ti ricoverati in Clinica, d.ei quali l ) Ascessi da propagaziorie: su.epura~ioni 59 seguiti con r egolarità ed in altri soggetti trattati ambulatoriamente; ha con seguito buo- pa1 ieta]i o ad'don1in ali che si .a;prr ono u11a via · nei br on chi; cancro o sten o·s i dell' esofago; lenissimi risultati, sovratutto allorch è intervensioni trau1t1atiche dei puln1o·ni con ritenzione gono squilib ri n e·u ro-vegetativi o stati carendi col)pi estra.n ei. zi3li od ipocarenziali. 2) Ascessi 1netasta.tici: e.i11holia. settica cu1Jsecutiva .a supp•urazioni lonta 11e (rinofaringee, tonsillari, otiLicl1e o sinusiticl1e) ; infezioBIBLIOGRAFIA. 11i puerperali l3d intestinali; inter venti cl1irurARTESIANO. La Liguria l\1ed. n. 17, 1871. g ici specie sulle to·n sille, sull 'utero ed annesBL00~1. New York State Journ. of Med. , 1929. si , sulll) storrtato e ·sul duo·deno. BLu~r. Sch"v. Med. \ Vschr. , n . 19, 1933. 3) .4scessi da de glatizio·ne: ing·estion e di DE GREGORIO . Acta Derm., n. 5, 1933 . corpi es tranei nei ragazzi , anrte·g amento. DESELAIERS. Derm . '\i\'·schr. , 1925. 4) Ascessi da pneumopaitie: in seguito a FELuGo. Giorn. It . Dermat. e Sifil., 1925. bronic.o pul1noniti, rne110 di fr.eque11te a pulFERRERO. L 'Ospedale Maggiore di Novara, n . 1, mc)n it i, .a cancro·. 1930. I germi cl1e son o stali finora riscontrati neG ..\.LASSI. Giorn. It. Mal. Ven. , 1874. g·li ft50essi pulmonari .sono i seguenti : GEHLEN. Klin . W schr ., n. 20, 1934. J) .Piogen.i banali: IJ11eu111orocco ..,pecie il GLOOR-lVlEYER . Schw. Med. W schr. , n. 25, 1934. tipo IV, ~treptoco·cco en1olitico, stafilococco HALBERKANN e DELRANCO. Dern1. Zeit schr., 65, aureo, ente1·ococco, proteo. 1932. 2) Pneun1obacillo di ·F riedlander, ch e deHARTl\IANN e ROQ UEs, w o·LF, B0URNIER, DEl\IOLY. termin.a una specie di fl eirr1n1one diffuso . Riportati da De Gregorio (v. s. ). 3') Ameba dissenteric·a , acti1101nicosi. HesscHMANN . Ceska Derm., v. 10, 1928. -±) 4naBrobi: bacillus 1p1erfringen.s, fuKALL6s. Deut. Med. W schr. , n. 5, 1936. siformis, ramo&us, fundiliformis, fragilis, serKHORCHANOWSKI . Riportato da De Gregorio (v. s.). pen s, specillun1 nigrum , streIJtococco putrido; LEBEDJEW. Derm. W schr ., n. 35, 1924. qu esti ·giern1i si trov.3 no quasi sempre quando LIEBNER. .B orgy6gyaszati Szemle, .Sz . 12, 1928 . &i l1a feto r0 dell'alito. ln. Monatschr. Ungar. Med., 1935. 5) Spiroclheti: con caratteri ana]oghi allo LUITHLEN. Arch. f. exp. Path., 1912. ' Sp. br on chi alis di Castellani; si trovano spetvlEINERI . Il Dermosifil., 1931 . cie neigli a scessi fetidi. ~URDON . Journ . of Cut. Med., 1868 . 6) Baciillo di K och : si trova n el pus solo RoTHLIN. Schw. Med. \\Tschr., n. 17, 1927. ir1 via tran sito·r ia in ra pporto a distruzione di SANNICAINDRO. Giorn. I tal. Derm. e Sifil. 1 1927. veccl1i focolai tubercola ri inci.!5tati. In. Giorn. I tal. Derm. e Sifil., 1928. ' I germi possono raggi ungere il pulmone per SELLEc, BARSONY e LIEBNER. Wien. Med. Klinik., n . 12, 1926 . quattro vie : SEf.:-LEI e LIEBNER. Borgy6gyaszati Szemle, Sz. 3, I) v''ia diretta : traumi o ferite d 'arma da 1925. fuo co con- rite 11zioni ·d i corpi estranei. '\1crrJ1A. Actual. Terap. , 1930. 2) Via linfa lica : n1olta rara; è seguita da ~IROTA. Derm. W schr., 1927. alcune suppurazioni addomiu ali. ~TA.LDER. 1Schw. Med. Wschr., n. 30, 1933. 3) Via san.guig11a : embolia. TRENK. Derm . W schr ., n . 29, 1934. ±) '\ria broncl1iale : pr01µ agazione dalle vie \V1NTERSEEL. Med . Klin. , n . 7, 1934. Heree superiori ; i11alazio11e di prodotti settici durante I 'anestesia; embolia dci bro11chi n1edi o p iccoli e consegue11te atelettasia infetta. L 'ascesso può localizzarsi in qualunque l)ar1

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te ·del p1u ln1one ina idi solito ha sede nel }o.b o in~e·riore al di sotto della scissura, e più spesso a destra. La sua grandezza può variare da un grano di miglio ad un intero lobo pulmonare. S·c.hen1atican1ente se ne, possono distinguere quattro varietà anato111ic.h e: semplice, n1ultiplo, diffuso1 o areolare, gangrenoso. I ) L 'ascesso semplice è a p·ìog·e ni, in prin.cipio non feti,do. Il lobo prulmonare è ingros·sato, pesante, denso; .sembra epatizzato. La pleura è inspessita, aderente. Al taglio si risco·n t.ra u11a cavità in ·p ie.n o parenc:h ima, tappezzata da una men1brana P-iogena, poco individualizzala incompl·eta con ·n umerose frangie. Il pus ·è verdastro, spesso quando ·è do''uto a pneumococco, gialla5tro e fluido quando è ·dovuto a piogeni banali, e contiene ra';idui brunastri di parencl1i1na necrosati. Può guarire senza cicatrice. indelebile e mutilante · anche ·d opo la pneumoto nia, oppure cronicizzarsi ed allora la r~rete s'organizza e si svil u 1)pa la sclerosi. 2) Gli .a scessi multipJi sono quasi sen1pre fetidi. Quelli bronco-pneumonici 1&ono innumerevoli, piccoli come un tub·ercolo·. Il puln1one appare infarcito di no·duli giallaf,tri, puJlllenti, non caseo5i, con al centro un bronco più o n1eno distrutto. Anche gli ascessi setticopien1ici sono piccoli e nun1erosi ma hanno al centro no·n un bronco n1a un arteria, e possono confluire. 3) L 'asce·sso diffuso o aerolare è an·ch'esso quasi se:n11)re feLido'. Tutta una zona di 1piare11chin1a è alterato ed il pus ·è costit.uito ·d a una massa e teroger1ica nauseabo·n da. L 'aspetto è differente a seconda l 'imporLanza d elle lesioni broncl1ia li, della scl erosi a1Ssociata e delJ.e r eazioni pleur.ich,e. 4) L 'ascesso ·gar1grenoso o pu trido l)t1ò essere secondario alla , ,arietà p·r eredente. Si distingue da qu.e.Jlo sen1p1lice percl1è h a la cavità a r1frattuosa , .non limitata da una falsa membrana. La sclero i è precoce, rapida, con g ittate fibrose r11utila11ti, e non cer ca di limitare l 'a1$Cesso. t a ccon1pagnato da l esioni b1ronchiali gravi: i bronchi dilatati m ettono in con1uni cazione le cavità ascessuali. L ' asccisso <la ;1J1n eun1ob·a cill o di Friedlander è caratterizzato· ·da una necrosi rapida , 1nolto estesa, ma non putrida. :È acc0impagnato da r eazione- pleurica errtorragica. Il iplUS bruno, vischioso contiene frammenti di escare pulmunari, ed ha un odo re d~ corno bruc.i ato . L'a.sr.;es:-.o am1ebico è per lo più lo.c;alizzato al . lobo inferi ore de~tro : può essere primitivo, ma p1 i ù di freql1e11te è seco11c!ario a un·'epatite an1ebica. Jl pus è bianca tr0 , J1011 ·visr 11ioso, i11 odorc, ed è sterile. La j)arele è n1olto irregolare, form.a ta da tessuto necrosato ; il te uto pul111onart ' ricino presenta u11 'alv ~ a lite de ·qua111ati,-a co 11 €:... sudato a bbonda nt e 11el c1uale forn1icolan o leu roci Li, cellule 1)arieta] i f' d a1n ebe. ClirticaJ11ente l' a ·ces.30 1)ulmonare si an11unzin l ) Cf l.J p iù cori la vcNr1ic:1, ch e n e è il sin 1

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torna più importante e p1iù significativo. Prima di questo· a•ccidentf, il sosp~tto di asc~sso pulmonare secondario può e·sRere avanzato quando nel corso di altre uffezioni si hanno manifestazioni pleL1ro-puln101nari (sopra tutto dolore forte e tenace, e di$pnea) coinci·denti con recrude-soeinze febbrili. Ma in gene.re l 'ascesso [)1lll!D01n are primiti,1 0 si pre&e'n .t a sotto la forrr1a di una pneumopatia grave con dolore locale, brivido, tosse insiem·e ad un.a sindroim e infe·t tiva generale con ipe.rleu·cocitosi. Altre volte il 1decorso è subacuto con mani~esLazioni pulmonari banali che fanno perlsare alla tubBrcolo1si. Nelle forn1e ti·p i1c1h e· la von1ica si ha b1e!Jl 1P1resto verso il se&to o settimo g'iorno dalla compnrsa dei primi sin tonti. L 'infern10 improvvisamente, o dopo1 qualche l eg·g era emottisi e u11 fetorte tranf7ito rio dell'alito , emette in ab t.ond2nza pus. L' espetto1 ato contiene cellule degene·1 ate, let1cociti. fib1re elél stiche ed una flora micro~ica ·varia a seco11da i casi, e, fatto i1r1po·r tantf:, non presenta b1a cilli tubercolari. Raccolto su di un vetro l ' espettoTato si presenta corr1e una n1assa purulenta omogenea, spesso mescolata con sangue e colorata in rosso o in h·r uno. L'odo.r e è caratteristico, ma il fetore n on può essere gran ~he utilizzato per la distinzione· 1d1elle varie formf di asc€sso. .i\Jl'·e5a111e del torace si può :risco·n tirare: sc,ffio anforico, qualcl1e raro rantolo umido, zona di ottu~ità. Ma due volte s u tre non si h.anno cl1e segni banali diffusi o anche l 'asse11za di qt1alsiasi fatto anor1nale. J\Ia l 'e5ame che con8en le di fare la diag11osi e precisare la sede del! 'ascesso è quello radiologico. In genere gli ie1s.an1i radioscopici e radiografici RBmp:l ici sono sufficienti, ma per· i·, recisare 1' e~tens ione d elle alterazini anatomicJ1e j)OSSono utilizzarsi meLo,di complementari, r.on1e l 'eis plorazione al lipiod9l c:h e consente di 8CC·ertare lo stato bron cl~ial e perifocale, di localizzare il bro11 co ch e suppura e di iniettare la c.a \1it à. Si l)O&so110 inoJ tre utilizzare la tomog1"'afi.a o, ,5trati·g·rafia, noncl1è la seri esco·p ia che cortsentono di precisare i dettagli. e la profondità dcl l 'ascesso . InfinP. ] a bro·n coscoìpia p1u ò mettere in evidenza Jo sta to ·dell'albero bronrhial1e, svelare cor1)i estranei ig 11orali, conise11te di prelevare il p11s 1per g li esa111i microscopici e1 batteriologici, .e ptlÒ esser e utilizz.a ta anche a scopi terapeutici . Il d ecorso è vario irl rapporto alla diversità degli af;petti analomo-tlir1ici. Nellè. for1ne gravi caratterizzaLe ·da ascessi volunlinosi_ e da &tati settir;emici con complic& zioni muìtiple, 1&pecie pleuriche e cardiache r Ja ' ramie.a non evita 1'esito letale a distanza di temJ)O più o 1neno breve. l\ia più con1uni so110 l e far.m e curabili, in genere quelle da piogeni h a11ali , n elle. qua~i f'i ha t1 no .stato genera]e e buo110 , ]a rapida r11jr esa d el 1peso , l a .scon11;.arsa dei Begni ascol1

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tatori e la normalizz.s.zione dell 'in1agine pulmonare o la forn1azione di un.a cicatrice. Gli asces·s i putri1di h ailno in ·gen ere u11 decorso crooico. Si ha la cacl1essi<! co11 notevole deperimento muscola1~e, tinta terrea, diarr ea, dita ippocraticl1e, stato febbrile1 costant e. In ger1ere alJa fase inii ial e acuta segu e una ren1ission€, e quindi. nuovi e1)isodi acuti con alito fetido cl1e .si ripetono più o me1n o frequentem ente, mentre l 'e pettorazione diminuisce [ier ritenzione del pus. Nel corso della malattia s i posso.n o avere cc>mplicazio11i acute (e111ottisi anche mortali, pleuriti reattive o pur11lente, ascessi a distanza, al fegato e sopra tutto al cerv·ello) o croniche (laringiti, bronchiectasie, tubercolosi). Tra le for1ne cliniche 1parlicolari v.a nno segt)alati : 1) L'ascesso, dissimulato da una pleurite, nel quale l'unico segno clLe può mettere &ul1'avviso è l 'espettorazione abbondante con piccole vomich e eventu·a l111entc fetide. 2) L'ascesso a111ebico r..aratleristico per le frequenti en1ottisi, per l 'aspetl o viRchioso, brur1a$tro del pus, per la frequen2.a delle reazioni pleuriche. 3) L 'asce&so da prteumobacillo di Friedlander car.a tteristico i)er il suo c<trattere flemmonoso, l 'este11s.ìone delle alterazio11i anatomich e, la gravità ·dello 5t.ato 1ge11erale, l 'espettorazione roRsa, vischiosa, con odore di corno bruciato; Ja morte si verifica ir1 una dozzina di • • g 1orn1. 4) L 'asce1s~o pulmonare dei bGn1bini che di solito è la con1plicazione di un 'infezione eruttiva, è dato .p er lo più da pioge-ni , è per lo più benigno, e non si croni cizza q.u asi mai. Il trattamento varia a seconda del tipo del1'a se esso puln1 o nare. I prodotti biologici con1c i vaccini (au.tovacci11i, li&ati o s1ock-vacci11i) e i sieri non danno risultati rile:vanti. Solo dalla sieroterapia anti·gangr1enog,a può aLte111d1ersi qualche &u cc €·sso in caso di ascessi putridi. I balsamici per ii1iRzioni intramuscolari o e11dotracheali , specie se a .. sociati all a tintura di aglio (!O goocie al giorno) giovan o pe1· combattere il fetore. Allo $te6so sC<.ìT)<) po ~sono essere utilizzati gli i·p osolfiti. G li arsenicali, trivalenti o pentavalenti , associati .all'e111etina, sono indicati n ell'ascesso a1r1ebico, e sembra ch e siano giove·voli a11che in -11Lre forrne di ascesso p1ul1non.are. Le i11iezioni di metalli colloidali o di 6ostanze colora11ti sono in·dicate a titolo antinfettivo generale. T\1a al riguardo sono . prefeiribili le iniezioni e11d0 \. e11ose di a lcooJ diluito in soluzio11i isotoniche clorurate o glucosate. I preparati di .sulfan1 in e sono in eStpierimento. Co111e l im etli fisioterapici sono state ~dope­ rate le ond1e corte. lli ~ulln Li incos tanti so110 stati ottenuti dal drenaggio di posizio11e : il paziente conserva 1

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SEZIONE PRATICA

per n1ezz'ora, tre o qualtro al giorno , la posizion·e 1)iù favorevole per sv uotare l 'ascesso. La b ro11coscojp ia, oltre che a .scopo diagnostico, è &tata bfruttata p er eliminare eventu ali corpi e15tran ei , aspirare il muco e le secrezioni purulente1 ch e o~tr11iscono i bronchi, svuotare e irrigtlre il fo colaio p1u rulento . I metodi chirur·gici si orientano sempre 1p1iù verso il dr.3naggio· dirette} e l 'exeresi. Il })neumotorace è inefficace ed .-1ncl1e pericolois o. La freni cectomia è un mezzo di attesa nelle cavità su1p pur.a nti clella base. La toracoplasLica è spesso inutile e anche d a nno~a: tutto al più è i11dica ta nelle cavierne dell'apice. Lo scollarr1ento plew·ico con paraffinizz.azione può rendere facile il drenag·gio di ascessi r otti spontanea1ns.nte . La p11eumo tomia seguita da drenaggio costituisce I 'intervento più serr1jp lice e n1·eglio tollerato. La lobectomia, ch e in teoria sarebb ~ la più indicata, ·è un 'operazione1 grave p·er lo choc operatorio, le emorragie e la difficol tà di chiudere un bifon co princip ale. La pneumecton1ia con cauterizzazioni successive è meno pericolosa. Quarttunque rece11t e111e11te si isia insi. tito d 'intervenir·e il più preco·c e·m ente possib·i le, è sempre preferibile u11 periodo d 'attes,a prin1a ·d i decide1rsi ad atti chirurg ici . Sta di fatto Ghe al princi1)io non può prevedersi qt1ale sia il deicorso e }',e sito di un ascesso puln1onare" All'inizio bisogna limi tarsi a i1on nuocere e ad utiliz~are il sen1p1lice tratLa111ento rnerdico . Verso il 10° o 12° g iorno s'inizierà la broncoscopia ed il dtenag·gio chf'. si rimuoverà due YOlte la .5 ettimana. Si potrà avere un mig·liorar1tento notevole e progressivo (il fetore diminui .. sce: la feb1)re cad1e) ed artcl1e la guarig·io11 e. Tra la 6a e la ioa. settirnan.a , se. lo stato del 1>azieate rimane i11a lterato o si agg·rav.a. bisognerà deciclersi per l 'interve11to chirurgico. L'età costit ui1s0e u11a co11troin dicazione: al cli SO})ra di :JO a11ni si opererà solo in caso di asoe.sso voluminoso e faciln1ente aggredibile. Nel ba1nbino la .g uarigine spo11tanea abituale deve con sigliare ad astenersi. Altr·e controindicazion i sono: Le affezioni cardiacl1e e re11ali, le p1n eumop·a tie peri cavitarie, la tubercolosi, il ca11cro, la bronchiectasia ·gen eralizzata. l\fa lo stato geneif.ale anche grave, l 'an en1ia , il depe~ ri1nento, la febb·r e an·ch e alta i1on dre,'ono indl1rre all 'astensio11e. DR. 1

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Il trattamento della polmonite con la snlfaniJamide. e G. B. l\1YERS. Journal 1tmeric. nf edic. flSSOC., 18 marzo 1939). Non è dub1b io che la ulfanilan1ide è stata nE-11a pratica corrente am1)ian1ente adopeT?:ta i1el trattam ento deJla fJUln1 onite, ma la lettera .. (1\. . E.

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tura al rigu.a rdo è molto scarsa. Jieintzelm.an , Hadley e Mellon la u saro110 i11 n ove casi co11 penumococchi d el tipo IIl e registrarono sette 1g uarigioni, m entre in dieci ~a._ i di controllo le ,g·uarigioni Curo110 solo iellue. Millet rif.e·r ì su di un caso di 1puln1onil e dello stesso tipo 11el quale constal.ò la c risi immediatan1en te dopo la &omministr azione di sulfanilamide. Louis l 'adoperò in sei casi di pu lmonite finiti tutti con guarigion·e . Price· e Myers )1<.tnno· C!1rato t:on la sulfanil~!mide 115 pulmo11itici ed hanno comparato i ris ultati ottenuti co11 quelli di quaranta p ulmonilici curati con il siero e di novantaquattr<> e.u rati con altri mezzi. In ge·n ere il farmaco fu so11tministrato per via orale, riservando la via sottocutanea ai casi r11olto gravi . Inizialme11te fu adoperata una dc.ise m .assiva di un grarru110 per ogni 20 ~g. di peso corporeo con un mai5simo di otto grammi . Successivamente fu sommini strata la s1essa quantità n1a ·divisa in sci dosi, la prima quattro ore dop 0 la ·d ose iniziale massiva e le altre ad i11tervalli di quattro ore. ConLemporan eé;n1eL1te si dava bicarbonato di &oda in quantità eguali allei ·dosi di .&ulfanilamide. Ogni gio,r no ~i determinava la quantità. del farn1aco contc11uto nel sangue e si regolava la son1mir.Ì$tra;;ìor1c in rrtodo cl1e l a concentrazione d1ella .sulfanilamide si n1.a nten ess·e tra 7 e 15 m gr. e pre feribilmente di 10 m1gr . per cento di sangue . Nel saso che si avessero n1anife&tazioni t •:Js&icihe , in i&peicie ittero e ·modificazioni del qu1a clro ematolo·g ico, si s0Sipe1lde·va il trattan1ento e si pr.alicava la trasfusione. . La telnperatur.a cadde al n onnale ·entro 2± o~re dall 'irtizio della cura in 35 casi, entr o -.1:s· or.e in 23 , ed e.ntro 120 ore in 27. La sulfanilarnide n o n ebbe al cuna influe11za sulla feb·bre i1t 30 ca si . lì com1)()rtam·ento del polso f11 p,arallel o a q·u ello della temperatura. In yualch e caso si noLò un rniglioran1ento d ello s tato gen erale che però in genere era mascl1er ato dal sen&o 1di ab.b attimento e di as1en.ia JJrodotto dal farn1a co s tesso. La ba.Lleriemia diver1ne rapidamente negativ.a n el 60 <J'~ circa d ei casi. · La risoluzion e d el i)rocesso pneumonico risultò affrettato n ella .grand·e rnag·gioranza !lei ca~i , e le c1o mplicazio11i , speci e l 'err:piema, furono i1otevoltnente meno numeros·e in co•n fronti ·dei casi tral tati con si1ero o con i mezzi orclìnari . La r11orLalità r aggi unse il 15, 7 ~6 dei casi trattati , ed il 38 % n ei inalati di co ntrollo. Nelle forme con pneu111ococco I, II, V , VII ·e VIII la mortalità fu del 10,5 o/., d ei casi cutat.i con sulfa11ila mide e del 27 ,5 % dei casi cura ti con siero. Nelle pulmoniti a·ssociate a batterien1ia la inortalità fu d el 33 ,3 % dei ca -i cu1~ati con sulfa 11ila111ide, del 50 o/c., dei casi curati con fii fro e del1'80 .6 °6 dei casi di controllo. 1

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Le 1rtanifestazio11i to·&siche clate dalla sulfar •.ila111ide furono: ciano i~ disturbi gastro-~nte­ rici, r,t1anifcstazio11i c erebrali, febbre, esanten1i, anem1,a . La cia11osi no·n costituisce una complicazio11e dannosa . Non esist e alcun ra1)po·r to tra il grado della cia11osi e la gravità del caso. Molti p!a zienti che p1·esentavano una cianosi intensa g·uarirono. È &tato ·dimostrato ch e la cianosi da sulfanilan1ide è dovuta a pi·g mentazione del sangue , di rado alla n1etemoglobinemia e più di rado ancor.a a sulfen1oglobirt.e:1 nia. Tra i dis turbi gasLroenterici i più frequenti furono i ·ar-J.0ressia e la nausea, n1a raramente rnggiung·essero un grado tale impedire la scJmminis trazione ·d el farn1.a co per via orale. Il ,.C)ìr1ito e Ja diarrea furo110 rari • L 'it.te.ro s i verificò in sei pazienti n ei quali si sviluppò una a1te.mi.a e111oliLica . In un altro c.aso si ebbe una epatite tos~ica, 1na no11 si può e~clud ere che fos.se determinata da lla stessa. infezione pneu• r11oco cc1ca. Le p.i ù con1u 11i n1anifestazioni cerebrali furono l 'abbattin1enLo , la cefalea, la sonnolenza. Il delirio , a tipo di delirium tremens, si verifi cò in quattordi ci pu1n1onitici , di cui nove cl"ano alcocilizzati. Per quanto si.a impossibile distinguere l 'ipertermia d et erminata dalla 111ala ttia da quella pro1d otta dalla sulfanila111id·e, tuttavia in alc1111i casi si potette accertare ch e l 'aumento o la p er sistenza d ella febbre era prodotto dal farmaco. In tal caso la temperatl1ra raggiung·e il mn.s,sin10 al rrtatti110 ~ ca-d e nelle ore po111eridiane. In due c:as.i si manifestò un e~anten1a morbiJliforme con febb.re. In sei casi &i manifestò imi)rovviisamie nte u11 'anen1ia en1oli1ica acuta due g·iorni dopo ] 'inizio d ella cura con sulfanilamide , tre g iorni do1)0 in qualtro ca:&i e al quir1to giorno in uno. Il contenuto ,di en1og·lobina ed il numero d elle emazie continuò a diminuire an( ora p er quaj.che g iorno. In u11 paziente dieci gio·r ni ·d o,p o la comparsa dell'anen1ia compar,,e una n1c11ingite pneumococcica seguita da morte. Gli altri cinql1e1, ai qu.ali fu praticata la trasfu i0·11e, guarirono. A i)arte l:ruesti casi in altri ventuno S<i ebbe una p iù graduale e n1oderata riduzione dell 'e111oglobina (2-4 .g r. per c ento eme. ) e una corrispondente diminuzione ·d1elle ·emazie (500.000-1.500.000 per 1nn1,c.'). Nei inalati di controllo non si ebbe n essun e.a so -d i anemia elllolitica. I11 nessun caso si constatò 1granulocitopenia. Nor. si può. dire co11 sicur ezz.a se la le u cocitosi constatata in parecchi casi fu determinata dal1'infezione o dalla sulfanilarrtide. Ma quella che accompagnav.a l 'ane1nia err1olitica fu probabilmente provocata d al farrrtac o. Tu1tc· sommato i risult:3.ti ottenuti dalla sulfar1ilarrtide nella cura cleJla pulmonite sono incoraggianti. Pro,b abilrr1ente la chen1oterapia a~sociata alla sierotera1)ia potrà dare effetti an1

da

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SEZIONE PRATICA

.cora migliori specie n elle infezior1i a tipo Il -e III. I dati c linici con cordano con quelli 6ipecr:i1nenta li. Witby h a recentemente trovato ch e la sulfapi1idina ha u11 'azio11e protettiva c·o11 tro le dosi ininin1e l etali di 10. 000 pn,eumococchi del ti1po I, VII 1e vlII e contro t1n minor r1_umero di pr1 e111rrtococchi d·e l tipo II, 111, e V. EYans e ùais.ford adopera11do ]a stessa sostanza ebbero una m,ortalità d ell '8 % di pulmoni.tici in conf ronto del 27 % d ci controlli.

DR.

ORGANI DIGERENTI. L'acalasia digestiva. {E. Mo NTEIRO (Pal'is lvi édicU;l, 1° apJ:i le 1939). 1

A~lasia significa mancanza di rilascian1en-

lo. Questa parola, creala da Sir Coolin Perry, .a doperata per il megaeF-ofago, ch e, secondo questo cop.ce.tt~ ampian1er1te sviluppato dal I~ ollesto11 e dall 'Hur.st, dipender ebbe dal fatto eh.e le onde p eristaltiche sce11 dono lungo I' eso · fa-go dura11te la d eglutizione rn.a non sono seguite, carne d ovreb•b ero, da rilasciamen.to dello sfirltere del cardias. Non è quindi un fatto -s r1a•&tico, m a l 'assenza di rila cia n1 e11 to. L 'A. fa notare ch e l e nozioni .d i a calasia è dt rivata da un'osservazione fisiologica fatta da Baylis.s e H arling· nota col nome di « l egge d E:ll ' intestino >l : il ciclo peristaltico elementare si co1m po,ne di una co11trazione accompagnata, da u11 doppio rilasci amento alle estremità della zona ·oontratta. Per questo l 'acalasia n o11 è solo la man canza di. rilascia m ento di uno sfirttere; è la 1nancanza di questo rilascia mento di fronte ad ur10 stimol o periis taltico. Clinicamente l 'acalasia non è n1o·d ificata dag li • • • • a11t1s1)aL1st1 c1. Esiste l 'acalasia di molti sfinteri dell'app,a rato digete11te, e anche ·d i qu·ello urinario. AcaUisia dello sfintere erica-faringeo: questo sfi11tere rappresenta il limite an.a tomico fra 1<1ri,11ge ed esofago; esso si rilascia nella d e·g lu• • t1z1one. La acalasia dà due m.anife~ tazioni cliniche: la sindrome di Plum er-Vi11son e i diverticoli faringe.i da pro,p ulsion·e. La sind·,.ome di Plumer-'J!'inson è caratterizzata d.a disfagia localizzata all'a ltezza d ella cartilagine- cricoide con , spes~o. rigurgito imn1 ediato , tosse per aNpirazione di a limenti o di liquidi , e a umento d ell a secr ezione salivare. Questi disturbi scompaiono dopo aloo.n e sedute di cateterisr110 eso.f.ageo . In pratica spesso queste forme passano ·per e< bolo isteirico ». I diverticoli da pulsione non hanno, come rnolt.i cr edono origine ·en1briolog ica per persi·P.te'Q.za e svilu.p po espansivo di una h·or.sa brancl1iJ.le, peirchè, oltre a comparire sempre n ell'adulto , ricorr1pare anche dopo intervento chirurgico, a m en o che non si pro·oeda a ·d ilatazion e esofa.gea. P er evitare l a ripetizione dello stato mor{11

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boso di Vasconcellos ha proposto la r esezione parzi_ale dello sfintere· cricofaringeo. Anc.h e la teoria meccanica di Zencker non r egge alla critica. Secon.d o l 'A. solo l 'acalaisia 1p uò .&piegare in n1odo ir1dubbio la formazion e dei divertii:o lj.

Acalasia degli sfiriteri furizionali dell' eiS·ofago. L'A. ammette l 'esiste11za di sfinteri funzio1n ali nei punti iu cui s i ha un r estringimento a natomico d el lun1e esofageo. L 'esistenza di qt11esti sfinteri funzionali spiega la formazione , mediante il 1neccanismo dell 'acalasia, di urt diverticolo epibronchia l e di propuls ione, come puré- di un di,'erticolo epifrenico e forse di uria sin1drome acalasi ca aortico-·eso -

fa,gea. Acala<;ia del cardias. È la causa d el m egaesofago, non essendo s tata co11fermata la teoria del l 'atonia muscolare di Zencker e Ziemsen, n A quella del cardiosp asmo di Mikulicz, 11è quel1r:l d el frenospa~mo o iatos1)asrr10 di Va1n{rré, n è quella d ella m .a lformazio11e di Bard. · L 'acal asia d el cardias i)rotluce anche la pituita (eliminazione p er la boe.ca di liquid10 alcali11Q sin1ile a lla saliva e coi caratteri de l n1uco) e, ra rameu te, il diverticolo sott ofrenico o epicardico . L 'aoalasia del pilo·1·0, di c ui si hanno alcur1 e pro\ e clinich e, non è. stata tudiata sufficienteirnenLe. Cinque casi ll·e ha d escritti recE-nten1ente, a San Paolo d el Brasile Alipio Corr èa Netto. L 'acalasia del duodeno si basa su Il' esistenza di sfinteri funzioc1ali di questo tratto intestir1ale, di cui uno è localizzato a l prt1nto di '.J.)aSsaggio fra 1a e 2a porzione d el duodeno , uno in vicinanza ·dell'angolo di Freitz e un terzo, di dubbia esistenza, n ella 3a porzione. L'a·calasia di queste forrnazioni sfi11teric.he duode,n .a li n on è stata studiata, ma , secondo l' ..L\. è probabilmente la causa del m ega bulbo, de] megaduodeno totale e di arc1ini dive11iicoli 1

duode11ali. L 'acalf],sia colica può rigu arda re Io sfintere ileo-cecale. che rinforza la valvola d i Bauhin, lo ,sfintere ceco-ascendente di Bussy a li 'estrerr1 ità distale del ceco , lo sfintere colico d estro di I-Jirscl1 n el colon ascendent e sotto l'angolo epa ti·co , l o sfintere d estro di Cannon all'uniorte d el 3° destro coj 2/3 s inistri del tras,·er so, 101 sfjnter e me-diotrasversale di HuTst n ella parte m e1dia d el colon tra&verso, lo sfintere sinistro di Cannon all 'unione d el 1° terzo sinistro coi 2/ 3 de&tri del trasverso, lo sfinte r e di P.1yer e Strauss a11 'an golo splenico, lo sfintere di Balli fra col on discenden te e ansa sigmoide., lo sfint er e accessorio di l\ilontier o di R ossi nella parte media dell'ansa si~moide, lo sfin ter.e pelvi-rettale di Mo,u tier fTa si·gma e r etto e lo sfintere r ettale. L'acalasia di questi sfinteri può dare il m egacolon totale o .&egn1e11tario. il megasigma e il megaretto e forse an ch e i diverticoli del grosso inl e.slino.


cc IL POLICLINICO »

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La palogeiriesi dell 'acalasia è stata n1olto bene studiata. Il l\anke nel 1926 ha troìVato sempre nel megaesofago }es.ioni del plesso di Auerbach (infillrazione parvicellulare, ed·e·m a, cromatolisi, atrofia; diminruzione e anche scomparsa delle fibre nervose). Queste ricerche so·n o state conferrr1ate da MosLer, CameTon, Mac C~regor, Moacir An1orim, Correia N eto· e E·duardu Elzel. Quest'ultimo ha trovato anche argentofilia in margine alle fibre nervose e, a carico delle cellule, p icnosi nu cleare, v.a cuolizzazio,n e e retrazione protoplasmatica. Il Vasconcello>S .e Hotel.ho hanno trovato queste lesioni oltre c he nell'esofago anche nello stomaco, nel colon e n el r etto. Per lesione dcl plesso di Aue1r bach si ha u·n a mancanza di coordinazio11c fra perirstaltismo e rilasciamento sfinterico, verchè lo. stimolo si propaga p~r via rnuscolare e non per ' 'ia ne1rvosa, o, n1eglio, essendo il dromotropismo debole nella via muscolare e forse nella via nervosa lo stimolo si Lrasmelte lentarr1ente per la via muscolare e rapidamer1 te nel tessuto nervoso. Quindi si h.a un blocco, per r itar·do· ·d1ell 'onda peristaltica che .g iu11.g e a llo sfintere e ql1ando vi giunge lo trova cl1iuso. Il pneu111ogastrico non i11terviene o intervien e in 1naniera trascurabile 11ella produzione del rnegaesofago , secondo il rif'ultato di riceir che sperinlentali. L 'etiologia dell 'acalasia com prende infezioni (difterite, tifo, p-0lmoniLe, tubercolosi, malaria, ecc.), intossicazioni (alcooli~mo, saturnisn10, .solfocarbonismo profession ale e inalazio'n e di gas di guerra) e l 'avitan1inosi B1 {deficienze .alimenLari, polinevriLi). I~"esistenza de1l fattore avitaminosico è stata provata da alcuni casi di guarigione colla vitaminoterapia. 1

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L.

Studio sistematico sull'arteriosclerosi dell'apparato digerente.

[ ANNO

XLVI, NuM. 191

. Si i)otrebbe quindi dire cl1e i1ell 'apparatq digerente esisto no due. tipi di arterioscleroi.si : un primo tipo di media gravità, i11<lice di una partecipazione dei vasi dell 'apparato digerente. All'arteriosclerosi che si trova diffusa a tutti i vasi dell'o,r g-anismo, exLra - 1ecl intraparenchirr1ali, ed un secondo tipo p.i ù grave ch e si ac-c.ompagna a fenome11i infiamntatori locali. Un altro dato interessante ·è l1'n certo rapporto che. esiste tra l 'arteriosclerosi della· lingua e quella dello stor11aco : la partecipazione della lingua alle inalattic gas triche, tanto nota in patologia, risulta perciò evidente .~ ncbe nel1~art.eriosclerosi. Un rapporlo i)t'lessochè coRtante &i dimostra tra duodeno e pancreas., ·t.ia come tipo che come in tens.ità. Concordanze molto vaghe esistono invece tra arteriosclerosi de11 ·a1)pnrat0• digerente e quella degli altri or·garli curoe itltensità. 1

iF.

TOSTI.

Le ipovitaminosi nei disturbi digestivi. (~I.

ScHNETz. ~Jediz. lt'elt, 11 marzo 1939).

Numerosi es.perimenti sugli anin1ali ed una sv·ariata raccolla di casi clinici hanno, negli ultirr1i anni, richiamata ! 'attenzione sulla presenza e sulla sintomatologia di malattie da carenza 1d1i vita1nina nelle affezioni dell'app,a rato digerente, .m alattie che va11110 dalla più tipica aviwminosi al grosso conti11g·ente d·elle così dette ip·oviLan1inosi , indirizzando co·s ì verso l1na terapia efficace. Si sono quindi somminist1.a te con successo: la vitarQina A specialm~n­ te nelle gastriti anacide e subacute, il compleS&o B e la vitamina C nelle ulceri gastro-intestinali, nell'achilia gast.r ioa , d·ei disturbi di.g·erenti consecutivi a resezioni gastriche, nelle gastro-enteriti, duo denite, disturbi pancreatici e delle viei biliari ed a11che nei di sturbi digesti,1i comples~i di orig ine poco cltiara. A seconda che predo1m inano i sintorni d ella carenza dell'una o dell'altra ' itamina, si somn1inistr.a l 'ur1a o l 'alt ra e si è così venuti ad arricchire il n ost1·0 patrimonio terapeutico di utili 1

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(G. PHEVJTEE.'\. Archivio Italia.rio di Analom.ia edl istologia palologica, c.prile 1939) .

L'A. ha egeg·uito uno studio .sisLematico, in 52 casi riguardanti soggetti di età :p er lo più superiore ai 60 anni , sull 'arterio.sclerosi dell1ariparato ·digerenLe· (sto.m aco, duo,deno, intestino mesenterico, crasso). La frequenza delle lesio11i arterio&cleroticl1e nei vari organ i esarr1inati è stata del 98 % n ello .ston1aco, del 90 % nel duodeno, del 96 % 11ell 'i11testino n1esenlerico, del S"}3 ~lo nel crasso. L ·intensità e il tipo delle le8'ioni era vario I•ei vasi di calibro di,1 erso e 1'A. descrive il quadro islolo.g ico risco ntrato nei casi di gros60, 111 edio e piccolo calibro. :E: i11teressante ri]e,rare che in un certo numero di casi (11 %) l'apparato digerente· .$i presentò colpito da gra, e arteria clerosi , in dipendente.m ene da ·una arLerioFclerosi generalizzala: in tali casi esiste"ra un fattore locale, u11 processo in fia111111atorio cronico as11eci fi co, u11a o-a~Lrite poliposa. 1

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DJeZZl.

L' A., sulla b1ase d·~la sua esperienza, si occupa deg·li stati i11ovitarninici ch e insorgono11elle malattie dell 'a.p.paralo digerente , specialme11te :i n malati cor1 re!Jerto radiologico più o 1nen.o i1egaLivo .

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·Con1e primi ~i11'Lo111i ùella ca re11za di vitan1ina A nelle 1nalattie del! 'apparato dig·erente, t1 oviamo : secch ezza della 1)elle e rlelle mucose, em·cr·alopia, tendenza a ll 'anacidità gastrica. Per la B1: parestesie, forme neuralgiche, sr>ecial1nen te nef territorio dello sci:itico fino ad una vera polineurite, stati di d-e pressio·n e, di .m alavo.alia, accessi di emicrania, sintomi a1iemici, disturbi digesti,1 i fra cui predomina la ma11cartza di appetito, costi1)(lzione alterantesi co11 djarrea, disturbi nel ricambio dei carhoidral i , prurito cutaneo, ecr. Indi cano una


LA!\l'<O

.\LVI, Nui\r. 19]

SEZIONE .PRATICA

C:.<tre111za di vitar11it1a C i sinton1i seguenti: 110tevoJ.e stanchezza e senso di debolezza, emorragie gengivali, .g engivite, caduta e carie· dei de11ti, tie ndenza alle emon~agie gastro-intestin&Ji e cutanee, ed alla for111azione di ulcere di1ninuita difesa contro le infezioni, tendenza' all'iperpig1nentazion e della cute e delle mucose. Viene fatto !poi di chiederci quando si debba p ensare ad una carenza vitaminica n ei disturbi funzio nali dell'apparato digerente. P·e r queslo, è necessario occuparsi separatan1ente d·ellc si11.golè vita111ìne e co,n1'o si arriva a·d u11 carenza di qure1&te. 1) Ca11•enza primaria di vitamina Bi e C nella dieta. S·i ntomi n1anifesti o latenti di tale caren za .si manjfeslano anche 11eg~ i individui sani, in seguito ad iponutrizione o ad aliment<tzione unilaterale, p. es. in quella quasi esclusivamente di carboidrati, oppure anche n el1'alimentazione nlonotona conlinuata parecchi mesi. E: interessa11te il rilevare che anche negli <1Sperin11enti tiU animali, la ca renza di vitaroina Bt porla a lla formazion e di ulcera gastrica e che a11cl1e con una dieta priva di vitarr1ina C si forma no n elle cavie delle ulceri d c·lla mucosa n ella reg·ione pilo,r ica e duode11nle. Sintoma imperlante nell'ipovitaminosi B1 è da menzionarsi la perdita dell 'aprpet i to; è quesl<> un sin torna co mune nella magg·ior p arte dei disturbi funzionali dell 'apparato digerente, ma che ora deve venire con siderato non più soltanto in rap1p o rto alla n1alattia fondamen tale , .m a ch e va anche tenuto pre$ente come precursore di una ipovitaminosi Bi. È possibil e che la dieta g iornaliera conten1ga una quantità sufficiente di tale vitamina , che però non vien e tulta assorbita a cau sa della malattia i11test.inale. Tale condizione va tenuta pre&ente p ercl1è si può stabilire uri circolo vizioso. 2) Carenza seco,ndaria di Vita:m incn B1 e C in conseguenza della loro dJisitruzione. Do,111ta a modificazioni de.Il' acidità (.gastro -enterite anacida o sub·a cida, achilia g-astrica) o per cui I 'acido ascorbico a causa di una rapid,a ossidazione diventa inatlivo in mezzo alcalino; la distruzione può anche avvenire :per l'impianto di numerosi germi (B. coli, enteiro·c o,c chi, ecc.) rtfll o stomaco, duodeno e parti s uperiori dell'intestino. ~) Carenza secon·éf'a:ria di Vitamina, 'B1 e C per distizrbi d€ll'ass orbinl!ento. Si comprende ch e le malattie che p erturbano la meccanica e(l il chi1nismo dell'apparato digerente turb in0 ancl1e l'assorbime11to del1 e 1d·ette vitamin e; inoltre, esso viene anche a ·diminuir,e in conseguenzét del troppo r:apido passaiggio nel tenue, cornei nelle gastro-enteriti acute infettive e r elle diarree p ancrooticl1e. La vitamina B1 ha grande imp-01rtanza per la funzion e degli epiteli intestinali e quindi anche -per 1'as5orbin1ento delle sostanze nutriti,re, per cui ]a sua carenza agisce sul fen or11eno di assorbin1ento specialmente dei @'r.assi e 1

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delle altre vitamine A, .l32 , ·C, D, con la formazione di un circolo vizioso.

* ** A questa dipendenza fra ipovitaminosi e disturbi digestivi, si ·d eve p1o r m ente fi11 dal mom enlo in cui si raccoglie l 'anamnesi , ricer ca1tdo i 6intomi dell 'ipovitaminosi per diffe.r,e pzi.ar li d1agli altri. La ricer ca d ell 'acido ascorbico Jlelle uri11e ci indich erà la sua con si:-,t.e11za nell 'organismo , m entre con la detern'tinazion e di ~al e sostanza nel liquor sia 1no in grado di comprovare o,b bietti,·ame-nte i sinto11-.1.i di carenza , accusati subbi etti vame·n te. Col rivolg'ère una p·articol.a1~e attenzione ai siutomi di carenza delle vitamine !81 e C, l 'A. ha potuto, rilevar e n el suo servizio delle ma l~lttie dell 'apparato digerente quant'o frequenti siano tali sinton1i, latenti o manifesti. ch e peggiorano, co.m plicano il quadro , imprimendogli un parti colare ar&p·etto. Essi sono partico lar1nente frequenti: 1) Nel qu~dro morboso della duodenite, in cui lo 1&teisso A. ha n1esso in rilievo la distruzione delle due accen11at,e vitamine, come consegu·e•n za dell 'insediarsi ab11orme di batt eri, delle co ndizioni di ana- o sub-acidità , dei (listurbi di assorbin1ento. 2) Nel catarro dJel tenue1, ch e decorre spesso cio n lt11a disp1e.p sia poco chiara e co·n esame radiologico n egativo, n ei tipi costituzionali di di stonia vegetati,·a e tendenza .all'ipoglicemia. 3') Dopo· vaSile resezio1n i gaslriche , in casi ch·e ven1gono presi per disturbi aderenziali, r1e.urosi gastrica od anche complesso isteroneurastenico. 4) In molti m .a latì con ulcere gastro-duo denali: gastro-enterite, .achilia ga5trica, colecistop1a tia e pancreopati.a cronica. All'osservatore attento ,. non è difficile in r11olti di qu esti casi rilevare i segni di carenza di vitamina B1 e C. Già d~Jl 'an.amn es i si appre11de ch e per timore di dis.turbì dispeptici o di acces~i dolorosi , il paziente ha seguito per m esi e m esi una dieta di riguardo·, osserva11do u1n progressÌ\'O peggioramento. È specjalm·e·n tc ' 'erso la fin e ·dell'inverno ed il principio della prin1a vera che aumenta il numero d ei pazienti con disturbi gastrici e che i ga s1ro-pazicnti a\,-v·ertono un' esacerb·azione dei loro sintomi, ap,p unto per la sc.arsezza di cibi con tali \"Ìtamine durante l 'in,rerno. La ripro,,a dell'origin e ipo,1itaminica di ques ti distJurbi è data dal criterio rr jUJva.ntibus , rome dimostra no varj casi riporta ti dall 'A. P er esemr1lificazione , riportiamo quello di un macellaio di 24 anni , cl1e dalla p·r imavera del 1!l37 soffriva di disturbi digestivi: p erdita dì ar)Tl18tito , intolleran za per i grassi ed i carboidrati, ripu g11anza ai dolciumi, stati ipo glicemici ; fatti di distonia vegetatì,1.a. Nel corso del t,empo , comparsa di disturbi da caren za di ·v itamina .B1 e C: tene.lenza ad em orragie g·enQ"ivali e nasali , stanch ezza e mal~voglia. emi 1

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cc IL POLICLINICO »

[ANNO XLVI,

NUl\1.

cra11ia , di turbi n euralgici, alle estre1nità, pa- P er questo fallo, questo tipo di ipertensione rf slesie a l] e mani ed ai piedi. Inizio d ei di- somigli<i. all 'ipertensione essenziale. sturbi in rapporto con la sua professione e ]a Ayman ha trovato che g li ipertesi essenziali di eta ricca di carne e patate e scarsa in verl1a11no un ' atti vità psicomotoria a umentata, dure. In seguito·, per tin1ore di coliche, dieta sono dinamici, ipe.ratlivi, energici, so1n o sendi riguardo u11ilaterale.; dimin11ziorte di peso. sitivi e irascib1ili , hanno sempre avuto queAccolto in clinica, &i trovò: iperacidità gastri- ste qualità. Quindi questa personalità non può· r...a, co11 fatti di gastro-duodenite e ricca flo~a é1v·e re import.a11za ·d eterminante per ]a pirodubatterica nel cortte·n uto duo·d1e nale. Compian,a zion1e dell'ipertensione n1a dipende a sua volta di sintomi ·da parte ·d el pancreas : dolore a si- da condizio11i ered itarie o fi&iche, pro1b abilnistra, disp epsia, d~sturh1i ipoglice·m ici, con 1n.e nte endoc rine. . Le osservazioni di Ayman furono· ripetute. an"esto della secrezio·r1e di a·rt1ilasi ·e di tripsina ed anormalità ipoglicemicl1e nella prova di cl.agli AA. su 148 ·d onne ricoverate in reparto o&tetrico. Di queste, !31 preser1ta,rano modificarico con il d estrosio. Nell'urina, deficit di cazioni ·d ella pressione; 16 avevano avuto tose~crezione di acido ascorbico. · T·erapia : preparati pancreatici, acido a1&cor- siemia nelle gravidanze vrecedenti (tossiemie ricorrenti); 16 erano eclan1ptiche; 8 avevanobico per b occa ed endove1na, vitamina B1 e·n do111 uscola re. ~otevo·li miglio1rar11enti subbiet- glomerulon efriLe cronica e 11 ipertensione ~­ tivi ed 01b biettivi; in 3 mesi , aum ento di 8 kg . senziale con gravidanza. In quest'ultimo gruppo, il 90 % delle madi p eso, i1ormalizzazione dell 'appetito e della d efecazio·n e, aume11to d ella tolleren za alimen- late e1·a f.acilm·e ntJc eccitabile, i1)eTsen sibile, facilmente preoccupata, anor1nalm.ente timida etare, piena ripresa del lavoro. Nella terapia, oltre a quella della malattia a11ormalme.nte attiva fisicamen.t e, mentre tutfo)1damer1tale, si do;yrà so1nn1i11istrare un ec- to qu·e.sto si verificava solo· nel ~5 ~lo dielJ.e malate d egli altri tre gruppi .p recedenti. L. oesso di vitamina e 1pirovvedere perch è ne dirr1ìnuisca la ·di8truzio1n e (111iglior:1ndo I 'ambi ente d ell 'apparato digestivo CQn la sommiCENNI BIB LIOG RA FICI< 1> nistrazio1n e di fermenti pancreatici) o se ne G. BAzz1GALUJ?O . Semeiologia niedica, fisica e as5iouri l 'utilizzazione son1ministrando le vifurizionQJle. II edizione. {jn vol . in-8·0 di 24& ta1nine per via pare11terale. ~gg. con 11 tav. e 246 figg. anche a colori, Appunto per non g ettare il discr edito su rileigato. Unione tipogr. ed. Torin ese, 1939, questa terapia, sarà necessario applicarla raL. ·75. gio11atarnente ·e non a oasaccio, ten endo pre• senti i r eci!Jroci rapporti fra vitar11ina ed o·r L ;importanza della semiologia è ovvia; il moni e provvedendo per entr.ambi i compon1e.dico c1h e n egli anni di studentato si è bene . n enti . Se ,poi vi so110 sinto111i di neruralgia , i1npadronito di queF;ta materia, ha la coscienlombaggini, e s.in1ili, si dovra11no anche con- . za 1della sicurezza di rilevare b ene i fatti morsiderare l e eventuali infezio11i fo cali. bosi, il che lo porta più agevo,] mente1 alla diafil. gr1osi ~ d alla cura. Sa1d.i fo_nd.a m enti di qu.esta branca .si ottengono seguendo una g uida precisa e sicura quaDIVAGAZIONI le è qu,011.a forni taci da questo buon manuale del corrìpianto prof. lBazz1ga1upo. •C hiaro e La personalità tipo delle malate di tos- conciso, compl1e to se11za iì1utili prolissità; l 'A. siemia della gravidanza avanzata. vi e.S])On e tutto quello ch e è n ec.essario conoscere per trarre dall'esame del malato tutti gli (L. G. l\fc NEILE e E. W . P 1\.GE (The Americ. elementi utili. Ogni capitolo è prece duto da Jourri. of thc m edie. sciences, .marzo 1939). brevi oenni di a n atomia e fisiologia; i mezzi G 1i AA. ritengono ch e i1on sia inutile stu- stLSsidiari, qua li l 'esam e racliologico , sono· descritti nelle linee fondan1e11tali della loro tedi.are le condizioni psichiche d elle eclamptiche, seb·b ene1 sia ovvio che la loro· malattia cr1ica e' n ei loro risultati per quel tanto ohe il rnedico deve sapere per b en e apprezzarn e l 'uabbia una b·a se fisica . c, è un tipo costitu zionale di do·nn.e predi- tilità e valutarne i dati cl1e forni scono. Con aiu15ta a mpiezza sono descritt.i gli esami di laSJ)OSte alla tossiemia ·d ella gra,ridan za avanzala: si tra tta di donne basse e g rosse, con ·di- boratorio, di cui gran par Le può .essere esegui~ ta dal medico stesso. Di altre ricerche, qualr sfunzioni endocrine (ipertricosi , pro1g natism o, pelvi 111ascolina , anorm.ale distrib·u zio'n ·e del 1,elettrocardio-g rafia, il metabolismo basale ecc. che vanno sempre più diffondendosi, si danno gras o). Il seg110 fondamentale d ella tos5i e111ia nella nozioni succinte, ma sufficienti p er poter avgravidanza avan zata è l'ipertensione. L'esatto valersene e co111prenderne la portata. n1ecca11 i ~mo di questa iperte11sion c non si è (1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui conosciuto ; si sa solo che la causa meccanica si desidera la r ecen sion e. in1111cdiata è u11 au1nento del tono nrterio]are. 1

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SEZIONE PRATICA

Con questa buona guida, lo stl1de11te affronterà con 6icurezza lo studio della scmeiologia ed il medico pratico potrà no11 solo rinfre.s care la memoria di alcune nozioni, n1a com1Jletarle ed aggiornarle nelle parti più essenziali ..

fil. NoEGGERATH. Allgemeine iin.d beson.dere urologische Diagn.ostik beim Jan.gki11d. Un vol. di pa1g. 32 Ed. G. ~'hi e111'e. Lipsia, 1939,

Rl\il. 2. L 'A. espone anzitutto· i . egt1i clinici che richiamano l 'atte11zior1e d el pediatra sull 'appar&to urinari0 e }JOi d ei caratteri dell'orina. In ~apitoli &ucces.sivi espone la tecnica della radiografia d·e ll 'apparato urinario nel bambino e della p1 eparazione del n1alato a questo scopo; a1t.1 logarr1ente descrive la me,todica della pielografia ·d iscendente e infine la t ecnica urologica in rapporto special111ente alla scelta dell '<l11estesia degli interventi , della indicazione e IJ.reparazione di questi interventi. La mo11ografia è utile ai 1.Jediatri in quanto mos~J..'1 quanto si possa otte11ere con l 'in d1agine urologi ca e ai chirurgi e urologi perch·è dà utili co11sigli di t ecnica in rapporto a i piccoli 1-..azienti. 1

V ALDONI .

f{ . "C NIVERSIT1\

~1 USSOLINI )J. Bari. rnedica e T er~pia clinica.

(( BENIT(J

!s til uto di Clinica Lavori d ell'anno 1937-38·.

L.

È questo il settimo . an110 cl1e il prof.

Fe.r ranrtini riunisce in un volu111e i la,rori pub·blicati dall 'Istituto di Clinica medica da lui diretto. Il nu111ero d ei la\ ori (22) e la loro importanza dimostrano la not evole attività sci·entifica del Direttore e d ella sua Scuola, a cui sa infondere l 'an1ore del lavoro e della ricerca. Egli stesso contrib·u i &ce a questa raccolta ~on 5 memorie; fra qt1estc , troviamo la lezio·n e di chiusura d el c'Orso del 1938 in cui , fra l 'altro, denuncia l'ignobile .sfruttamento dei medici da parte di molti, a cominciare dagli enti as&ic:uratori di infortuni enti che, p er no11 pagare i n1edici , · fanno appello al senso di civi~rno... riserbando le laute prebende per gli amministrativi. Altri lavori ·dello stesl5o prof. !Ferran11ini riguard.a no la terapia della febbre ondulante, le risorse climatico-terapeutiche della Sicilia, la medici11a del la, roro, ecc. Jlarecchi d ei lavori della t1a Scuola con cernono l e malattie cardiache: Azione della vitamina C sullo sco111pe11so cardiaco (Stefanutti); lE'unzio11alità gastrica nei cardiop·a zienti (Delia); Riconoscimento profilattico d elle· malattie di cuore nell'infanzia (L. rf 'errannini); Caloen1ia e potassiemia n ei cardiopatici sotto lo stimolo d el sist. neur0-\ egetativo (Spa1gnoletti). Altri hanno 11-er arg·omento l ' insuli11a ed il diabE·le: La g licemia nei diabetici clopo stimola1

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zione ·d el pancr.eas (Scrutinio) ; Azione. dell 'insulina &ulla pressione art. dei diabetici (Greco); Curva glicemica da insulina dopo inib i" zione. od eccitazio11e d el sist. neuro-\regetativo (l\filo ne). Altri studi Tiguardano il parlcreas ~Gre.co , Guarnieiri, Grimal·di) ed ar.gomenti vari fr.a c11i ancl1e un lavoro di fitoterapia (sono rr1olto rari da 11oi) di A. D elia &ull 'azione ipo- glicemizzante della salvia. 1

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fil.

Proceedi11g., of the XVtli internation())l physio. logica,l Congress . Un vol. i11-8!) dti 639 pag·g . con fi.gg . State biolog. a. med. prt'.ss. Mo'Bcow-Leningrad, 1938'. Nel 1835, si tenne a J\tlosca e Leningrad il XV Co11Jgresso inte•r n.azionale di fisiologia a cui i.~arteciparo1110 a11che parecchi scienziati italiani , di cui troviamo i nomi fra le relazio·n i (Condorelli, ìFoà, Polimanti, Valenti, ecc.). Il p-reseute volume, C·h e ·è una puntata d el « Fisiolog1h.ioeskij jurnan di Secenov, della l Jl\SS » contiene i re&oconti di tale importante congrE?sso, che si è aperto con l'allocuzio·n e di PavlO\' e con · un 'interessante conlferenzia di Ca1111or1n sulla trasmi&~ione chimica dell 'in1 pulso n ervoso. Oltre ai resoco·n ti delle singole sezio11i, troviamo qui le r elazioni tenute nelle sedute plenarie, che prospettano varie qùestioni d 'inter·Et&se generale·, quali : <t L e velocità di alcuni processi fisiolo1gici » (J. Barcrcft); cc Il dolore ed i suoi effetti fisiolo g ici » (L. A. Orbell); cc La labilità fisiologica e l 'atto di inib·i zione » (A. l lkthomsky), ecc. Il volume contien·e v.a rie fotografie dei relatori e la biografia di P.a vlo·v ed è edito con molta cura e be11 corretto. Il testo è in fran·r.rese, inglese, italiano o tedesco, a seconda delle lingue usale dai relatori.

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1Wedici italiani po,eti, sc·1·itlori, artisti. Un vol. in-8° di 99 pagg. E.dito '1 ct1ra ·d ell 'Ufficio s1ampa rpedica italiana, !\lilano. Prezzo L . 5. Maraviglia e soddisfazione per l a nostra classe ci ,p rocura questo lib·r o per .cui il prof. P. Piccinini ha scritto un'efficace prefazione e cl1e co·ntie11e I' el finco dei vari gruppi d ella .l\ss. i\led. Italian i Artisti . Chi s'imn1agina di trovare fra i colleghi tanti poeti, n ovellieri , &torici , filosofi, pittori, :-:ct1l tori, musicisti ecc.? Nelle scarse hora-e .c;aL•c;r~ civae che il l avoro .e le preoccupazio·n i pro.fessionali ci concedono, t<111ti nostri colleghi no.n i&oltanto affinano la loro r:;olt.ura general~, Jna espandono in pro· du zio11e di opere qt1ella parte del proprio io e11e prorompe verso le serr n e re 0 ·ioni dell 'ar~e. !B11o·n a r)a rte di questi i1ted ici sono ora riuniti !1'3'l l'Associazio11e .·u n1 r.n zio!1ata a cui do· ' 'Tebbero aderire tut 1i i sirr1 p3t iz~ n ti. fil. 1


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<< I L P OLICLINICO

AccADEMIE, SocIETÀ MEDICHE, CoNOREss1

Congresso per la valorizzazione del pat1·imonio delle acque termali italiane. (Roma, 22-23 aprile 1939). Alla i\ilos tra autarchica del n1inerale ha avuto luogo il Con gr esso nazionale per la valorizzazio11e (l el p atrimonio idrominerale italiano, con la part ecipazion e di oltre mille sanitari, provenienti da tutti i Sindacali provinciali d 'Italia , che affollavan o il vasto Salone dell 'Autar chia.

L 'inaugurazione. Son o presenti Lantini , mini stro d elle Corporazioni, il presidente d ella Confederazion e Fascista d ei professioni'sti ed ar lis li, dottor Pavolini, l 'ispel lore del Partit o, Natale ,Schiassi in r appresent anza del Partito ste-sso, il prof. Dante De Blasi dcll .Accademia d 'Italia e r appresentanti di enti vari . Dopo il saluto a] Duce, il Commissario n1inis ler iale del Sindacat o nazionale fascist a dei medici, se n . Raffaele Bastianelli, illu slra le r agioni e g li obiettivi della adunata. Le acque minerali costituiscon o una grande ricchezza dell 'Italia che occor re con oscer e - e questo è so1)r atutlo con1pito d ella "'cie11za m edica - e largamente utilizzare. L 'azione ch e il Sindacato n az . fa scista dei m edici sYolge, asu le direttive ch e il Ministro delle Corpor azioni h a dettate pochi m esi or sono , non p otrà i1on raggiunger e gli obiettivi desiderati , opiettivi ch e in questa fase iniziale dell 'azione si co11cret an o n ella mobilitazione dei m edici, volta alla più profon da conosce11za del problem a idrominer ale italiano , e n ella collaborazion e tra gli .or gani dello Stato~ i m edici e gli enti dire tta1nen te inter es sati, al fin e di avviar e ver so i necessari più lar ghi sviluppi l 'impiego delle acque idrominerali italiane. Il prof. Petrag11ani, direttore ·gen er ale della Sanità ~ubblica , illustra quindi l 'azion e che i11 quest o ca1n1)0 h a svo1to il ~inistero dell 'Interno» Il co11siglier e ·n az . Rebucci, presidente d ella Feder azion e fascist a e·ser centi indus lrie id rolermali , esprin1e la convinzione che il Sindaca lo Nazionale fascist a dei m edici saprà ·r agg·iunger e g-li scopi voluti in quest a azione alla quale l 'industria idroter111ale dar à la più efficace e cots truttiva collabor azion e. La11tini , ministro delle Corporazioni, pone poi in lu ce il contributo essen ziale ch e i m edici pos'Sono dare ai fini dell 'autarchia , n on soltanto n el .can1po idrominer ale, ma anch e in altri settori dove l 'azione fascist a è ormai impegn at a con la mas im a clecisione: e fra questi cita il settor e dei prodolti farmaceutici. Bruno Bi agi, presidente dell 'Istituto Nazionale Fascis la della Previdenza Sociale, espon e infine l '01)er a ch e l 'ls lituto ist esso h a svolta onde m ett ere n iti posizione dei lavorat ori italiani, e ·so·p ratu t to della giov~ntù italiana, i pregi salutari e in~ o ti tuibili delle acque idrotermali . 1

I lavori.

Il prof. Cesar e F rugoni, della Clinica m edica di Ron1a , tr a tta del meccanismo d 'azion e e delle propriet à ter apeuti ch e delle acque cloruro sodich e; il prof. Sabatini di Gen ova, delle acque solfato calcicl1e. delle quali illustra ampiamente l 'azione biologica e le applicazioni t er apeuticl1e ; il prof. Silvestri parl a su lle acq u e oligo m i11erali e il prof.

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[ ANNO

XLVI, NuM. 19]

Casagr andi , <lell 'Lniver ità di Padova, del Gomportamento oligodinamico delle acque oligominer ali acratoterme. Il prof. Gasbarrini, clinico m edico di Padova, tratta della p articolare azion e biologica e delle indicazioni e controindicazioni t er apeutiche di alcune acque miner ali; il })rof. Piccinini tratta un tema collaterale all 'ar gon1 cnto del Congr esso: la coltivazion e e il rimboschimento degli arenili; il prof. L.u cherini, di Ro1na, e1spone gli studi e·seguiti di recente circa nuove possibilità d 'impiego t er a1)eutico, per via parenterale, endovenosa, intramuscolare delle acque solfuree; il prof. Sangiorg·i di Milano, dopo aver chiarito l 'importanza sociale dell 'asm a bron chiale e dell 'enfisema polmonar e, espone i r isultati di ricerche circa il trattam ento idrominer ale di questi stati patologici ; il prof. Alfieri di Milano, parla dell 'azione piologica e delle applicazioni t erapeutiche delle acque salsobron1oiodich e 1iel campo ginecologico ed il prof. Vercesi parla sul t ema « Sterilità femminile e cure idroterm ali », au spicando la creazion e di colo11ie j<lro lcr111ali fen1mi11ili per la preparazione d ella giovan e donna alla m at ernità num erosa e forte di cui l 'llalia ha bi·sogno. Il clireltor e generale d el 'f uri s1no, Magrini, il quale, dopo aver comuni cat o ai par tecipanti il s aluto del Mi11istro della Cullura Popolare, tratta il tema: << 'fu.r ism o e s lnzioni idrominerali italiane », propon endo infine un piano organico d 'azione a fa,-ore delle 11 ostre s tazioni di cura . Segue il prof. Bocch etti , che tratta il tema: « Campi termali e profil a llicin. Il prof. J annon i illustra, poi, l 'or ganizzazion e assistenziale del1'Istituto della Previden za Sociale n el campo· della idrologja t er male. Le attività idrominerali nei rapporti economici e n ei r apporti sociali sono esam inate clal prof. Rebucci. Il prof. Pancr azio pone in rilievo l 'importan za d elle cure t ermali n ella bonifica della Razza. I lavori del Congre·sso si chiudono con la lettura delle relazioni dei proff. Vinaj e Botti. Il Commi ssario minist eriale del Sindacato Nazionale Fascista dei Medici , sen atore Raffaele Bas tian elli, ria ss u111e, infin e, l 'importan za dei lavori che g·li consenton o di affermare con sicura coscien za ch e queslo Raduno ra1)presenterà veram ente un punto· di parle11za, una solida base per gli ulter iori, certissimi sviluppi cli que·sta azione, la quale - n el quad.r o della politica autar chica del Regime Fascist a - vuole dare il suo pieno ,·alore ad una delle più grandi ricch ezze del suolo della nostra Italia. Il Congr esso termin a così i suoi laYori con il cc Saluto al Duce » , ordinat o dal prof. rvian cini, rappresentante del Partito Nazionale Fascista. 1

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Nuova lateressaatlsslma pubblloazloae:

Dott. Prof. ARNOLFO CIAMPOLINI della R. Università di Milano

Il danno alla persona del bambino nella infortunisticac•> (• ) Si tratta di un'organizzazione v alutativa originale che importa radicali modificazioni n ella st ima medico•lebale ~el danno al bam, bino traumat izzato. Il coeffic iente biologico eh'? le tab elle attua, ri -1li h a nno ingiustam'ente trascurato è il vero elemento d a com, putarsi in queste va lutazio ni . . N el libro sono esposti i r isultat i d ell 'esame di novecento ln' fortuni infantili, rivisti a diver se età ulteriori (fino al 30° a nno) per cui lo studio è es p erimentato e documentato sot to ogni ri, gua rdo. Volume in-8° d i 1 70 p ag. Prezzo L. 1 8. più le spese postali d i s p edizione . Per gli abbon ati :il « Policlinico », sole L . 1 6. 2 5 franco di p orto in Ita lia. Impero e Colonie . P er l'Estero L. 1 7 ,50. inviare V aglia P ostale alla Ditta LUIGI POZZI ed itore, V ia Si, stin a 14, ROMA.


SEZIONE PRATICA

APPUNTI

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PER IL MEDICO. PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Infantilismo malarico. La inalaria ·è una malattia ch e l ede diver. i 01gani e diverse funzio.n i d ell 'organisrno. Se il danno vi ene prod otto in g io·v ane età n e pos OJJ O deriv~re a i1omalie. e arresti di sviluppo. Queste arton1alie di sviluppo l)Ossono dipendere da un danno prodotto dalla n1.a laria croJli ca s1ùla tiroide, OI>J?'Ure esse sono la conseguen.za di tutto un co1nple,;so d i a lter azioni date dalla I11alaria : all e razio11i d el fegato e clelle sue f u11zioni , .a lterazioni della milza e delle sue funzio11i , principalmente di q u ella c·11lolitica, a l ter azioni d el rican1bio e sopra ttutto di quello carboidrato, di turbi gastroirltestinali . l in caso di infantili sm o i11 u.n a rag·azZA di 20 anni ch e avèva contratta l 'infe zio11 e malarica a lla e tà di 8 an ni è d escritto da J~. Jschilovv ( ~lt ie11. x·zi11. l1 'or71 erisclir., 2± febbraio 1939). A 20 anni le svilu1) po somiglia va a quello di una b.ambina di 10-12 an.n i: YÌ erano scg11i di i11 ixed-ema , n1anca, ano d el tutto i caratteri sessua li se•c o·n dari , i genitali e1<Jno ipoplastici , il colorito pal1ido'-.g iallastro, le mucose vis ib1ili , s ubitteric.l1e. Notevol e epatos11le11on1egalia, questi organi dolenti a lla .p .e rc t1ssio·n ·e. Globuli rossi n1olto din1inuiti (1 1 /2 J11ilioni) en1ogl obina 12 1Yo, ,·aJore gl obul are ( 1, 22 ~ a nisocit osi , poichilocitosi , i)olicromasia. ~tonoci ti varianti d al 2 % fino a l 22 %, i valori più alti corri5po·n de nti a cri si emolitich e dc•po le qua.li la r esist enza glob ula re si riscontra a-q.J11entata. T emp erature subfebbrili . Non_, si tro, a no parassiti r11alarici n è n.el sangue n è nel midollo. Non ostante tale r ep erto i1e-g ativo , una inten sa cura chininic.a eb·b e p er c<1nsegu0nza una di111inuzion e co·n siderevol e ·d el ff',gatr_ e d ella milza. Succeis sive iniezioni di J1reparati ·di i1)ofisi anteriore e ova rici deter1ninaro110 un ulte·r iore s' 1iluppo (aumento di pe&o di 8' k g., <li statura di 1 cm ..) e la comJ>Dr sa ·dei caratteri sessuali secondari ei d elle rnestruazioni. P. 1

TfJe11 to e reagirono in n1odo vario le infezio11i da B. proteu s. L e dosi furono in 111olti di 3 ~·r. al g·iorno; n1a bt1011i risultali ì l1.an110 a n cl1e con. dosi n1i1tori {gr. l ,5l>-2). Dose co1n.yl c~siva : da 3 a 45 gi·. Nel m .aggio L i1u1ne ro dei casi bastarono 10-20 g r. I (listurbi l)fO''ocati da l farn1aco fu ror10 nausee e ' 'OJl1ito os!'er, ati i11 12 ca i . Questi disturbi si attenu.a110 colla sommiriistrazione di bicar])ouato di sodio. Durante la somministra zi011e fu aJlch e 110Lata leucopen ia (rn.a &olo in trr cn._i al di so llo di 4-000), r11entre non si ebbero .alt erazio11i a carico delle e1rtazie. Il farrl1aco eli111ì11ato p er l e urine osci1lò fra ·l 6 €· 190 J11g. .per cc. e provocò i11 q ualcl1 e c-11~0 aurr1·en to del IJif uri11ario . Seco11do l 'A. non c'è differ er1za di risultati fr a i I ~1. e B. 693 e la !'ulfanilarnide. · !\ . Bec.k 11a con1p.Je tato l e osservazioni d ell ' A. eon r icer ch e batteriologich e e precisamente S f•n1i 11ò b • roli in urine coir ttenenti in varia c.nn centrazion e J\1. e B. 693 e in a ltre· conteri.t nti sulfani lar11ide. L e cultt1re erano ·esami11:.ite dopo 2+ ore d 'in cubazio.n e. La sulf.anjlamide agisce in ·dipend en za ·d ella rt::azione alcalina d elle urine, come .g ià aveva110 osser vato H·eln1h oltz e O terberg, mentre 1'M. e B. 603 agisce u g u almente tanto sull e urine .acide cl1e su quell e a l cali11 e. Anche, il J>Oter e battericicla dell 'M. e IJ3. 6q3 è st ato· superior e a quell o d el] a sulfanilamide. L. 1

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Polmonite pneuu1ococeira tipo III. Azione dell'M. e B. 693.

La m ortali tà 1)cr poln1011it e da p n eun1ococco tipo III è l)iÙ alta ch e per . gli nltri tipi e oscilla d al 50 a l 60 ~~ negli adulti e d al 70-80 % rtei ' 1 eccl1i.: L 'efficacia in questi c.Rsi dell a sie1 oterapia ha d at o ri sultati inc:ora.i:rg·ianti solo a i)ochi autori , 1~ er cui si con siù er.q l.a sierot era1.)ia e<>n1e irteffi cace in qu esto tipo di pl()]monit.e.. G. Als ted (Th e L ancet, 1[5 april e 10~9) curò con M. e B. 693 (2 p. amino b en zen esulfonarr1idoJ p iri·d ina 8 casi di polmo nite lobare (d a p11eun1ococco tipo III) e 2 e.asi. di bron coiJJtolr11011itfj con flue11t e. Nei casi cli polrl1onite si e.b bo ~ub·ito ca d.u ta d ellti t en1.per atura con rialzo al 3° e al 4° g iorno e nt1ova caduta della t em pera tura do1)0 u ~ o del 1nedic.a111ent o (ad el'Cezi one di un caso in cui l 'a!1ircsr'-ia fu sponf.nnea) e in tutti e 6 i e.asi g t1ari,gione. Proba])il111 ente ]a piressia secondaria si i1uò evitare rolld s.·o n1111inis trazione continua ili M. B. 693. Gli altri due ca.~i (uno di b,r oncopol1non ite in di.ab·etico e u110 di broncop0Lrr1onite in broncl1itico c ronico) ebbero e i to in n1orte. 1

Azione terape11tica dell'M. e B. 693 nelle infezioni 11rlnarie.

G. i\1elton (Tlie Larie et , 15 a prile 1939) h a ~ ludiato l 'azio11c d el Ct1 .. u lfan ilaminofilina in 71 casi di infezion e u.ri11aria (cistiti e ])jeliti). Egli ebbe 56 casi di g uarigione e prec isam ent e : 26 pieliti acute cs u 27 , 5 pieliti cror11cJ1e su, 8', 12 p ieliti in .g ra, ida n z.a su 15, 1 pieli te puerpe ral e su 2, 6 cistiti acute su 7 e 6 cistiti cr o niche .s u 12. 1Je gt1arig ioni si verificarono iit po·c hi1&simi g·iorni (da 3 a 10). Il gern1e p·i ù fr eque11te111,en te tro,'ato in que~·te infezioni cronic.he è sta to il 'b . coli , cl1e ha ri ~J)Osto benissin10 a lla cu ra, co1ne pt1Te h a11n o ris1)o~to bene i casi co11 b. P yocia11 eu s e e.on Staphyloc . Albu ; invece le ir1 fczioni co11 ~·lreptoc . f.aecali furo110 re~ isl e 11ti al tratta-

L. La sulfanilamide nella tubercolosi.

I-I. F a ni e] . R. Coutois, _A... Jeuri s~en e 1F . D"'relshau,·er. (Briixel;es niéd . , 9 aprile 1939), i1tcoraggiati dai buoni ri -ul tati c h e si olte11-


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cc IL POLICLINICO »

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XLVI, NuM. 19]

gono con la sulfanilaniide in certe a f~ez ioni ir1icrobicl1e, i1e hanno t entato l 'ap1)licazione in pazier1t.i c·on tub·ercoloRi, somn1i11i tra ndola per Yia oral e, e11domuscolare ed endo\'en osa; consìg·liano di n o11 oltrepassare per c1t1est 'ultima via la dose giornaliera di 2 cn1c. In .g enerale, il n1edicamento è stato ben tollera lo; in qualche. caso, il trattamento è sta to interrotto per la cor111Jarsa di alb·u mina nelle urine . Non si ·è , però, os5ervata i1 essuna n10dificazion.e apprezzabile dei sinto·111i; il solo va ntaggio ·è stata la diminuzione dell 'esp ettorato, co11 1nodifìcazioni del ,$U O aspetto. T~1le az ione non è stata nen1rne110 costa1lte. Comunqu.e, essa riduce l'effetto del rin1edio a i soli germi associati , mentre esso risulta nullo sui bacilli t ubercolari. fil .

Riguardo al siero dia usare (poic;hè la. sieroterapia deve essere specifica) è n ecessario c or1oscer e il gerrr1e e specialn1e11te stabilire se si tratta d-ell 'enterococco o del colibacillo. Non potendosi attendere il risultato d ella cultura bi·&ogna basarsi sui caratteri del pus che è di odore fecaloide, butirroso quando è in causa il colib.a cillo: questo poi determina placche bru111)-V erdastr e sull 'appe,i1dice, un aspetto n era.&tro della nlucosa e un colorito nero del liquido extra appendicolare. L'uso ·de l siero p ermette, dopo che l'organismo ha ricuperato capacità reattiva, anch e l'uso del vaccino. Usufr11 en·do di tale terapia biologica ·gli AA. hanno potuto salvare 78 malati su 89 affetti da appen diciti tos&iche, con p6ritonili diffuse -g ravi . F. TosT1.

La guarigione delle caverne. Neigli ultimi anni ·è 1stato richian1ato rnaggjor1r1eritc l 'interesse dei n1edici sul le caverne tuber colari per la ·d1iffusione della t erapia ch e c<:rca attiva111en le di chiucler e queste cavità. Gli stu,d i fatti sull ' atg·o rr1enlo 11anno ·dimof. trato ch e si svolgo110 i n1edesin1i processi sia che ]a g·u arigion e avve.n ga s1Jontaneamer1te sia ch e, €)SSa si produca per collassoterapia. Il Laennec aveva .g ià indica to ch e la ·guarigiono dell e 1C'a \1•erne poteva avve.n ire o c1,o n formazione di una fistola o l)f'r una cicatrizzazione completa. La guarigione di un.a ca\·er11a può an che avvf·11ire pe r calcificazione. l Tn caso fu osservato da \V. Paget e F . L!\. H. im1non·d1s (Th e "' m.eiric. Jou.r11. o/ t/'1e ~1 edic. Scie11 ceS', marzo IP39), i quali fanno seguire a qu esto caso la descrizione di altri Lre. Lo studio istolog·ico (ch e ha con1pletato quello C·linic·o e radiologico) dei e.a si tudi.ati fa con cludere ch e la gu ari gione ·d·elle caverne avvie11 e o per fo·r mazione di un. t essuto e·piteliale cl1e ·s i forma dopo ch e ]e lesio·n i tubercolari so110 guarite e, so ~qjtuit e da t essuto di Q·ranulazion·e e fibroso, o per avviciname11to delle pareti con forma~ zio·n e di un tratto fistoloso o di uno strato d1 tessuto fibroso (se la chiusura è con1pleta) o per riempin1ento della cavità con material e c.qr.-,eoso in cui progr essi,Tan1 ente· si forma la cal cificazione. L.

Il trattamento dell'intolleranza gastrica nella ti· foide.

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Nel c·o r so d ella febbre tifoid'e, l'intolleranza gastrica crie si manifesta co·n ì vomiti rappre6e11ta u11a delle. più t emibili co1nplicazioni, in qt1anto eh.e impedisc.e l 'alimer1tazione ed ancll'e l 'idratazio11e, ostacolando così la riparazione delle lesio11i. Qualche volta, tale intoller.anza riguarda solt.artlo alcu.11e b evande, ma di solito è 1gen erale ed assoluta. · L3. teTapia di questi cas.i è diretta a tre scopi es · enziali: idratare , clorurare e, se è possibile, nutrire il in.ala to .&ufficieinten1ente e per ur1 certo periodo. In un grav.e caiso d el ger1ere, R. Roch (Paris m·édical, 8 aprile 1939) ha introdotto dei liquid1i , sia p er via e11dorettal~, come per q?ella sollo c1uLar1 ea ed endovenosa; cornpless1van1ente, in u11 m ,ese circa, litri 17 ,3, di cui 5 ljtri di !'oluzio11e salina g luco·s ata per via en do\1eno·s a : so no state fatte inoltre 6 trasfusioni , cl1e si 50110 dimostrate p1articolarmente efficaci n el f.a ,rorire la diuresi. Il m.a lato è gt1afil. .rito b e11.e . 1

SEMEIOTICA

Il segno della clavicola. Secondo Hig·onmenaki·& l 'ing rossamento del1 estremità s ternale di una c.la, icola è segno di sifilide co ngenita. Questa d eformazione è Le appendiciti acute. Loro trattamento post-ope· un'iperostosi esito di osteite, cl1e trova la sua spiegazione i11 3 faltori: anatom ico (il centTo ratorio con i mezzi fisiologici, particolarmente second a·rio di ossificazione sternale com1p,are con il siero an ticolibacillai·e del prof. Vincent. tardi va niente, fr·a i 18 e i 25 anni), b~ologico (la pre:dilezione della spiro0l1aeta pallida per La terapia d ell 'appei1dicite <'l cuta , dicono M. J. a r g·et e. J . P. Lan1are (Btiil. de T'Acad.. Méd., il tes&uto connet.tivo) e i1neccanico (lo sforzo continuo di un arto, secondo ch e si tratti di 21 11t.a rzo 1939) è stretlarr1e11le chirurgica : la terapia biologie.a d·eve e sere attt1ata olo· d opo un destro· o di ut1 ma n cino). Egli trovò presente questo S?g·no nell'85 % l ;a1to ope ratorio . Tra i n1ez.zi l)iolo~·ici il vacdei 197 casi esarr1ina ti. Stokeis invece lo trovò ci110 p1u ò e. ~er!3 u sato solo qua ndo 1'orcranismo presente a lla Cli11ica !\laJO solo n el 4 °(? de~ 11on ha esaurito tutte le ~ue riserYe ·e d l1a ancnrn cn1)::.lCità di r eazion e. lnve•:e il iero , nort · {·asi di sifilide ereditaria e n el 7,5 % dei casi di sifilide <.lcquisita. richiedendo alcuna collaborazio11e c.lell 'or uaniE. Cumin1gh am Dax e R. ~f . Stewart ('[li e s n10 , va u sato n ei casi 'u·' ra \'i in cui le r esistenBritish il! ed. Journ., 15 aprile 1939) esaminaze dell 'org·ar1isn10 ~onc al tern1ine. 1

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r ono 6-1: casi dì sifilide co11genita e trovaro110 1U volte il .segno ·d·e lla r.lavicola (29 , 7 %) . Essi classificaron o le a lLerazio11i cla, icola ri in cinque Lj1)i: 1) un ing ross.c11ne11to g·en era lizzato d ell 'estremità s ternale; 2) u11 'esostosi eh .e pa·i·t e à a ll 'est.remità intern a d ell ' osso; 3) una ruvidezza d el 3° inter110 o del ~ 0 rr1edio ; 4) un ispessi11 tento d ella s uperficie ·u1p1eriore d el 3° esl·e.rn o o d el 3° n1e1dio; G) un tuber colo al p1unt o di o r igin e d el c.a po clavicolar e d el mt1scolo ster110cleido -mastoideo. Essi n on trovaro 110 un ra pporto fra il la t o della lesione e l 'arto più a doper at o d al ma]::,to; a 11zi trova rono sempre le ion e, s ia 1p ure JieYe an cl1e d el lat o OJ) pos lo. Esa1ni di controllo fa tti su 1200 n on sifili1ici die,de ro a gli AA. ])rese11te il segno d ella c la, ·icola in 65 (5 ,4 %) . IJ. 1

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MEDICINA COLONIALE

clal 1935 a l 1938, rilc Yando sul1ito la rn.an<·anza di diffusion e epideit1ica di qu elle m a 1a tti e co 1. con1uni a m a11i[e tar i e così d a nJ1 os.e t r a bian chi fac.enti parte di cor1)i di i)eclizio,n e in t erritori a fri ca11i. La malaria h a da to una rt1ortalità n1edia d el n.89 %o; icura 111cnte · 1c tutel e p rofil atticl1e e le o per e di piccola b onifica i11tor110 a i villa1g·g·i d ei b·ian chi din1 inuira11no a 11co ra t ale cifra. 1'ra l e altre n1alattie si &0110 rivel a te frequ e11ti l e affezi oni acu te pol111011a ri e b·r o11co-polmo1tari; bassa la 1nortalità per tifo e 1)ara tifo , pe r d ern1otifo e vaiolo . Il col po di calore è divenuto sem1)re più r a ro e da i 104 ca&i d el 193'5 s i è passa ti. ai 2 ca i d el 1e sem estre 193'8. In conclusion e l 'and1am ento d ella mortalità Jtei primi 31 rr1esi d alla fondazio n e d &ll 'ln1 per o ci dirr1ostra ch e l 'A. O. I . ·è l ar~·a 111ente f.a , ·or evole a lla 111ig r azio ne di lavor at ori co·n11a zion ali , i quali l)O tranno fi sar si p e-rm an e•n tem e1ile su q~lasi tulto il t erritori o, ambienta n d ovis i e costitu endo nuclei di colo11izzazio n e d em ogr.a fi ca · olidi e pros1)eri. 1

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Accornero e Bir1i trovar ono c l1e dopo u11 certo nu111 ero· ·di sh ock , il p otassio rag·g iun,o-e cifre· s uperiori alle norm.aJi e l o ·s t esso, si v~­ rifica in quasi tutti i p eriodi di co111a , a d eccezio·n e di a lc uni in cui din1inuisr.e. J . L. Cleg·g· (Th e Lancet , 15 aprile 1939) fece 20 osserrazioni sul ·p otassio e 17 sul cale.i o. 'frovò ch e il potassio a ritro·s o· oscilla, ina sen1pre al di 01)ra del livello normale , m e11tre d11rante il corri.a t en cle a scendere a l disotto d el livello d ello s tato p reco.m a t oso e ch e il calcio a riposo soltanto r a rarnente d evia dal itormale (e sen11)r e a l di ·opra) e ch e t en,die a rton i11odificar si durante il com.a . Durante jl co 111<l il rap1)orto l\./Ca t e11de a din1inuire

L.

VARIA Il fisiologo.... Negrin.

Contributo allo studio nosograftco dell'Impero. A. C.a su (/!ri nali d 'Igie11e, febbra io 193 9) esa111ina le cause di 111orte tra g li or>er ai i11 A. O.I.

T OSTI .

MEDICINA SCIENTIFICA Potassio e calcio del siero nella shock-terapia in· sulinica. Nello sh ock ipoglicc111ico Bei.gll::>ock e H usf'ik h a nn o trovato un a catlut.a d el con te11uto irt p otassio d.el siero e i11vari ato o lievem ente ~ urn enta to il ca l cio con di111inu zion e d el ra1?1>orto I\.. / (~ a . Poich è l 'op1[)0:: >t o si ' rerifica n ello ~ho ck a n a filattico, l o sl1ock i11st1linico ar eb br l 'op1)ost o di quello a na fil attico. Vespi ot t e1111e gli s tes i rii ultati s ul d o aggio d el potassio e d e.l cal cio ·del ier o; per lui l 'au n1cnto <li p otassio agisce co.n1 e ~ lin1 ol o p a ra ~ i1npa ti­ <' O, i11 entre l'.aumento d el cal cio agi sce con1e s ti111olo d el sin1patico . 1

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SEZIONE PRATICA

Corne Neg·rin , Pro fessor e d i fi siologia ù ell 'lJniver , ità di l\iladrid , si sia deciso a d ab1b andon ar e il su o laborat.orio e le su e ric.er cl1e ed a cap eg.giar·e• i r ossi b ol scevichi di Spag ria, in combutta ,con i comunisti e con gli a11 archici accor si d a a ltre n azio ni , n on è facile il co11ce pire1.1 Cerlo si è che egli ,è s t at o , p er m ol1 i rr1 esi , a cap o d ei g·overna nti massacratori di donne, ' 'eccl1i , fa nciulli , sa cerd·o ti , su or e , di struttori di n1onum enti d 'i11·esti.m «bil e valor e e r apina Lori di t e·,o ri a rtis tjci d a Musei, d a Cl1ie se e d a p riva te. collez ioni . È 11rovato ch·e eg·li , più .d egli altri, è p ersc111aln1e11te reSJ)On sabile, di front e a lla clas e n1eotlica del r11 ondo inte ro , d ell 'assa ssinio di centinaia e centi naia di m edi ci , caduti ' ritt i111e di efferati e ,c:r udeli d elitti, la cui elen cazio 11 e co n linci a a d esser e fa tta d all a st ampa medica spa gnuola, risorta tra l e rovine, ·e ch e .prest o sa rà completa, a d e~ltazion e della m em oria d ei m orti e a d e5ec.razione d egli assassini. Con l 'a ·1)e lt.ata e d imman cabile vittoria di 'F ran co, a c ui 11anno ta11to largarnente contril1t1ito i leg,ion.a ri d 'Italia, il prof . N·eigrin avrel1b c d ovuto sentire il d over e di assumer e t utte le r es1)ons ibilità o di so:p·prin1·er si ... ; invece e.g li è SC•U.J)pat o e, se l e n o tizi.e- son o· esatte, 6i gode la \'i ta n e,l la n1ovi111entat a ca pital e d ella R epubblica fran ce e. (La Setli111 a11a 11'!edica., 16 m ar zo 1939). 1

DOVERE MORALE DECLI ABBONATI:

Corrispondere l'importo dell'abbonamento al << Poli· clinico n senza obbligare l'Amministrazione a speciali solleciti « ad persoaam )) ; _ L'importo d'abbonamento va inviato mediante l'ordinario vaglia postale a tassa o con assegno ban· cario; può essere anche versato nel Conto Corrente Po· stale N. 1/5945, dell'editore L. Pozzi, Roma, con la mite tassa di 15 o 20 centesimi; senza alcuna tassa se l'invio è fatto da Capoluogo di Provincia. Chi preferisce pagare contro TRATTA dell'Ammini· strazione a mezzo della Posta, tenga presente che l'importo di questa dovrà essere aumentato di 5 lire per le spese, tasse ed accessori diritti postali che la tratta comporta. Invia r e Vagl ia Postale o Cb eque ban car io all 'ed itorPLUIGI P OZZ[, Via Sist=na 14. R OMA .

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XL VI, Nul\!l. 19 J

VITA PR-0 FESSI ON AL E. Cronaca del movimento corporativo. Raduno Sindacale Nazionale.

all 'Am1ninistrazione dell'Ospedale Civile, Narni (Terni).

Amministraz. Prooinc. - Medico primario presso l'Ospedale psichiatr: provinc . in Voghe.A.I termine dei lavori del Co11gresso idro1ni11era; titoli scientifici e pratici; stip. L. 11.000 e 5~ rale, i Segretari e i componenti i Direttori dei aumenti del decimo, serv. att. I.. 2600, alloggio . Sindacati provinciali e i 1nedici co11venuti a Roper famiglia. Durante il piennio di prova il eomma per 1}occasione, si sono adunati il 23 aprile pen·so è diminuito di u11 decimo . Scad. ore 17 del 11el Teatro (}elle Arti della Confederazione fa·sci15 giugno . Chiedere copia del bando. s la dei professior1isti e artisti (via Sicilia 57). Furono presentate le tre relazioni segu enti: · RR. Prefetture. Prof. Feclerigo Bocchetti: « I con1piti culturali del Sindacato medico >>; prof. Franz Pagliani: « Il · Proroga della presentazione dei documenti per i concorsi sanitari. funzionamento del ·si11dacato p.r oviriciale nelle sue . attivi tà periferiche e nel colleg·amerrto con il Sin.In. esecuzione delle disposizioni impartite dal daca lo nazionale »; prof. Adelchi Salotti: « L 'asM1n1stero dell 'Interno, Direzione generale di sani- tà . pubblica, sj avvert e che il termine per la presistenza n1utualistica nei suoi aspetti tecnici e morali ». sentazione delle ista11ze per l 'ammi1ssione ai con-cor si sanita,ri co11dotti indetti a suo tempo dalle Seguì un 'a1nrJia discussione. l{R. Prefetture, è s tato prorogàto a tutto il 20 agoIl pre·side11te della Confederazio11e, dott. Pavosto p. v. lini, ha poi esposto alcune considerazioni sui teIn conseguenza di ciò gli interes·sati dovranno . mi trattati ed 11a rivolto al se11. Bastjanelli il 1suo presentare, entro il termine predetto, le rlomande ringraziame1Yto e l 'elogio della Co11feclerazione per corredate dai prescritti documenti. l 'opera con1piutn. Il sen. Bastianelli h a riassunto la discussione, Sono indetti i seguenti concorsi: riafferma11do l 'i11tendim ento di tutta la categoria A ) per condotte medicl1e nelle province di : di portare il massin10 contributo alla politica so1\tlila110, 23 posti ; scad. 20 agosto, ore 12; ciale del Duce, intesa ad accorciare le distanze e Pistoia, 5 pos ti; scad. 20 agosto; ad. andare decisan1ente verso il popolo. B) Novara, per medico addetto all 'ufficio di as- · Alla Ca1nera del Fascio e delle Corporazioni. sistenza sanitaria del comune; L. 16.000 aumentaLa Con1missjo11e legislativa degli affarj in terni bili; 1scad. 20 agosto. ha tenuto 1a sua prima riunione sotto la JJresiE11na, coadiu tore; scad. 31 mag·g·io, ore 18; denza clel ,Pres idente Tri11gali Cas~nova. Pistoia, coadiutore; ~ad. 31 i-µaggio, ore 18. Sul (lisegno di legge : cc Obbligatorietà clella vacPer i bandi di concoDso, schiàrimenti ed altre · cinazion.e antidifterica )) parla il rel.ato.r e A. Fioinformazioni rivolgersi alle rispettive RR . frefet- . retti cl1e ill11slra a111piam.ente il provvedimento. ture, Ufficio del Medico Provinciale. I11tervengon.o alla discus·sio11e i Consiglieri E. l\lior elli, Nicolato, Gennaiuoli, Leva Steiner. Ad analoghe osservazio11i il relatore Fioretti afferma che NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. l 'esperim.e11to è già 1stato fatto in Italia su larga 'fra i nuovi senatori 11ominati dal Re Imperascala e ha provato la i1nmunità attiYa che viene tore, su pro·p osta del Duce, è il prof. Teodoro co11quistata mediante la ' raccinazione antidifterica. ì\1orisani, nato a Napoli nel 1874; laureatosi . in È da un decennio che dura questo esperi1nento, e n1edicina e chirurg·ia, si dedicò all 'o·stetricia e gila pratica è stata buona. Buffarini-Guidi rileva che 11ecologia sotto la guida del padre, illustre tito~ << bisòg11a avere clel coraggio in qt1esta n1ateria se lare della cattedra relativa nell'Università di Nano si re sta indie lro >) . poli; libero docente e studioso, dopo vari anni di Sul disegno di legge : « Istiluzio11e cli una te'.3attività profes'Sio11ale, si dette alla vita po·l itica. sera sanitaria p er le persone addette ai servizi dol)eJJutato per tre legislature, preside della pro1nes lici >> riferisce il relatore Nicola·to. Si svolge Yi11ci a di Napoli, cultore d.i problemi agrari e zooun 'amJJia discussione alla q11ale partecipano olt ecnici. l1e il Sottosegrelarjo Buffarini-G1.1idi, i Consiglieri E. Morelli , Labadessa, Donella, Ippolito, Andriani. 11 prof. Fra11cesco Do1nenico Rezze·si, incaricato di pa.lolog·ia ge11erale all 'U11iversità di Caglia.r i, è rist1ltalo seco11.do al concorso per la cattedra cli CONCORSI. ))él tologja generale e 1nicrobi0Jogia del! 'Università cli Lo sanna , ca ttedra già j]lustrata dal nostro· Posti vacanti. con11azionale prof. Bru110 Valerio, u scente per liALESSANDRIA n'EG1TT0. - Il concorso al posto di 111ili d 'e tà. Al primo posto sono rjs11]tati ex aeqizo Primario Ostetrico Ginecologo i1ell 'Ospe·d ale Itail d-ott. Hauduroy, fra11cese, e il dott. Grasset, liano Benito lviussolini, avvi·sato nei precedenti SYizzero , microbiolog·i assai reputali. I concorrenti era1)0 num erosi ed appartenevano a varie fa scicoli 16 e 17, è soltanto per titoli, non già per • • nnz10111. tiloli ed esan1i. Scadenza 15 lug·lio 1939 .. NARNI (Tern-i ). L'Ospedale Civile di Narni assuFra i premi delle Yarie Fondazioni di stuclio 111erebbe subito interinalmente, in attesa di regois tituite presso l 'Università di Modena, conferiti lare concor~o, Aiuto g ià pratico servizio chirurnel! 'anno corrente sono: il premio « Riccardo Luzgico ospedaliero. Inviare domanda e Curriculum za tto >' al dott. l\ilannozzo Tor.ini Mannozzi, a·ssiPAVIA.

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XLVI, Nul\I. 19]

SEZIONE PRATl C..:A

s tento nell 'I slitulo di patologia g·eneralc, per un gruppo di lavori rifercnli·si a s tudi sui lripanoso1ni; il premio «Giuseppe 1S1Jerino n al dott. Giuli o Pangrazi, aiuto n ell 'I tituto di analo111ia u111an a 11ormale, per il lavoro « Sopra i r appor·t i fra 111 t1scoli, vasi e nervi della r egione a11 t eriore d el go1nito ». Il Rettorato della provi11cia di Ro111a h a procecluto alla nomina del nuovo clire llore clell 'ospedaJe provinciale S. M. della Pie là i)er le 1nalatlic 1nen lali in persona del co1n111. 11rof. Fra11cesco Bonfiglio, primo cl àssificato. Ce 11e co111piacc iamo <on l 'illus tre p sichiatra. Il prof. llosario Scal abrino è riu&cito pri1110 ex .aequo n el concorso al pos to di primario medico nell 'Ospedale Fateb en.efrat elli-Fat eben esor ell e in ~[ilano. Ha assunta la direz ione dell a Di vi'sio11 e II. llall egramenti cordiali .

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NOTIZIE DIVERSE Congressi e Conveg·ni. Secon{lO la d elibera cl ell 1Assen1blea g·e11erale al Congresso cli Ge11ova, la Soc. Ilalia11a di P ediatria d ·ora i1111a11zi in cl irà i propri Co11gressi o g·ni a11no, esclu si g li a1111i i1ej quali ·si svolgeran110 i Co11gres i inlornn zion ali di P ecliatria · inoltre la ' 'altra ci tsed e sarà alternativa111ente Ro111a ed un 1à d el R egu o da desig narsi volta per volta. I t e111i cli r elazione per il XVII Congresso ch e i terrà a Ro111a nel se t lembre 1939 sono-: 1; « Si11clron1 i e ritroblasti che nell 'infanzia », dire ttore di relazione : prof. Auricchio; 1 2) « L alleva111ento dcll 1immat uro », direttore di r elazione : prof. Nasso ; 3 ) « La cura dellB 111e11ing iti acu te nell 'inia11zja » , ·d irettore di relazion e : prof. Fornara. I t en1i di relazione p er il XVIII Congresso cl1c si t errà a Pisa n el 1941 so110: 1) (< F'n Llori n1et eorologici e a111bien l ali n ella 111alaltia di Heine-:Niedin », direttore di r elazion e : prof. Fiore; . · 2; << Etiopa logenesi, profilassi e terapia d ella lnala llia di Hei11e-I\Iedi11 », dirc ltore di relazion e: prof. 'fran1ùtts ti . Il Direttorio ba deliberato di inYitare - ad ogni co11grcsso - qualch e cultore di scienze affini a svolgere confer e11zc di aggior11amento. Quanto 01Jra è da con siderarsi co1ne deliberazione da sottopo rre an cora alla au lorizzazione di S. E. il Capo d el Gover110. Il , - Co11gresso i11ler11azio11ale di Pedialria si svolger à clura11t~ l 'an110 1940 n egli S lati Unili d 'A• m er1ca. 1

CUORE E CIRCOLA.ZLONE Periodico mensile diretto dal Prof. CESARE FRUGONI Capo Redattori : .Prof. C. PEZZI, Milano - Prof. G. MELDOLESI, Catania Il Numero 4 (aprile 1939) contiene : Lavori originali : I. · R. RUBEGNI . Alterazio ni el~tt10 cardiogra,fich e in corso di infezione maltese. - II. A. BOSCHETTI: ContriJbuto clinico allo studio dell'aritmia sinusale. - ill. R. AGNOLI e G. DE MARCHI : Ricerch e clinico-sperimentali sui danni miocardici provoJati dall'acido urico. Studio elettrocardiografico. I periodici specializzati : Archives des maladies du coeur et des vaisseau.z. L. DEGLANDE e P. LAUBRY: L'elettr ocardiogramma e so.fageo. - A. LUISADA e A. SASSAI : · Il metodo di Schuntermann per l a misura della pressione nell'arteria polmona.re controllato diretta1nente in un caso di aneurisma di questa a rteria. Z eitschrift fiir Kreislaufforschung. G. THIELE: La ris posta tensiva all'adrenalina n el prin10 periodo della vita. - G. SCHLOMKA e F. WITSCR: Sulla valutazione della durat a relativa della sis tole. - VI. Il comportamento della durata r elativa della s istole nell'obesità. - E. EDENS: Azione immediata e m ediata della strofantina. - H. RITTER: Sul proib lema della diffusio n e anticipata e anormale dello stimolo nel cuore. - Revi.sta Argentina de Cardi.ologia. P : Cossio: Il rumore auricolare n ella tachicardia parossisti·ca nodale. Tra le riv•ste erl i congressi : F. CATTANEO e A. PROCLE· MER: La velocità di circolo in condizioni fisiologie.be e nelle -0ardiopatie compensate e scompensfl,te. .J. J{UPAS: Sull'aritmia ass oluta. - R. J UNET e M. BIANCHI : Studio clinico di un nuo'\"o digitalico : la digilanide. - R . GRÉGOIRE : Condotta da seguire nell'embolia arteriosa degli a rti. - A. E . D'ANGELO : La insulificienza coronarica. - HASSENCAMP : Tera!Pia del! 'ipertensione essenziale. R. DUESBERG: Cura d ell'a.pipar ato circol atorio n ella pol.m onite lobare. P. WILMOTH: Il trattamento della flebite acuta degli arti infer1ori con la pressione precoce. ~otiz•e bibliografiche: G. NYLIN : Tl)e practical applica bility of the cardio-pulmonary func tion test. Notizie. Abbonamento per il 1939 : Italia L. 5 O ; Estero L. 6 5. Per gli associati al « Policlinico ,, : Italia sole L. 4 5 ; .Estero sole L. 6 O. · Un numero separato L. 6,50. Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA.

Il 4 giug n o p . v. ·s i t errà a l 'orino nell'Aula della R . Clinica l\Iedic~ il IV R aclu110 della Società Italiana di Gas l roe11 lerologia. Saranno discu s ~ i i segue11ti t emi: Prof. C. 1Gam11a: « J_,e localizzazio11i in lestin ali d el linfog ranulon1a i11 alig n o »; Prof. A. J\IIidasi: et Le locali zzazioni ano-rettocolicl1e della mala ttia cli Nicol as FaYre ». Tutti i •soci regolar1nente iscritti alla Socic1à ecl i cultori d ella sp ecialità gas lroen lerolog ica so110 vivamente pregati .cli intervenire. Oltre alla discu ssion e cleg·li ar gon1enti 1nessi all 'o . d. g. possono e-sser e cliscu si a11ch e al lri argome11ti in er enti alla sp ecialilà compa libil111e11Le con il t c111po cl i poni bile tene11do conto ch e il raduno 11a la durata di un g·iorno. Per i11forn1azio11i e }Jer J 'jnyio di eventuali co111t111i cazio11i rivolger si a: A. Bo11adies , Yia Crescen zio 19, Ro111a ; A. Allodi , Corso Re Umberto 5, Tor ino . Il 1° Cor1g·rc so inter11azionale di biologia applica la all'educazione fisica ed ag1 i sp ort si t errà i11 Bru xelles , dal 9 al 12· luglio. Que s to co11g r es·30 coinciderà co11 la riunione dell 'Associazione i11ler11azio11ale i11edico-sportiva . È organizza lo dalla Società m edica b elga d'educazione fisica e di sport e sarà des tinato allo s tudio della fisiologia e della dieleti ca <lell 'allcn a111cnto. Presidente onorario: prof. l·~ . Spehl. Seg r e lerja: aYenue Paul J anson 96, Aderlecht, Belg io . 1

La 1a. Conferenza JJa n a111erica n a (}i aYiazione sanitari a s i è acl11nata i11 ~Io11l e,icl eo il 2 e il 3 feb-


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cc IL POLICLINICO 1>

])ra jo. ì\C' è dato u11 r esoconto in cc Bol . de la Ofici11a ,Sa11. Pan am. », apr. 1939.

Corso di addestramento per 11fficiali sanitari. Il Minist ero dell 'Interno, Direzion e Gen erale della Sanità Pubblica, ha n el corre11te anno organizza lo due corsi di addestramento per ufficiali sa11ilari in servizio, quali titolari presso i vari Co1nuni del Regno ; e ciò per m etterli in condizion e di aggiornar e e perfezionare la loro cultura e preparazione t ecnièa. U1to di questi corsi, ch e so110 semes trali, è te~u lo presso l 'l s tituto d 'Igiene della R. Univer sità di Roina, diretto dall 'accademico De Blasi . Il Direttore ge11erale della Sanità Pubblica, PeLragn a11i, h a i11au g urato il corso, illustrando aml)i am enle iJ1 una dotta lezione, agli 80 ufficiali snnit ari prese11ti, i nuovi principi inforn1atiYi della legislazione sanitaria italia11a. 1

Conferenze ed esercitazioni pratiche di radielogia • cranico. Dal 24 al 28 luglio verrà tenuta un a serie di co11fer en zc, con dimostrazioni ed eser cizi pratici di cra11iologia Rontgen , ad Anver sa, n ell 'Istituto di Medicir1a Tropicale . · Le confer en ze e gli esercizi pratici verteranno sulla tec11ica, sull 'interpretazione radiografica e sulla radioclinica. Tra gl 'in segn anti sar à il prof. Mario Bertolotti, dell 'U11iver sità d~ Napoli. Sar à organi zza ta un 'esposizion e di r adiogr ammi. Tassa di iscrizion e per le confer enze del mattin o 300 fran chi b elgi. Per le confer e11ze e le eser<'itazioni praticl1e 1000 fran chi b elgi . Per quanto con cerne l e esercitazioni pra lich e, il nu111er o dei partecipanti è limitat o a venti e l e iscrizioni devon o pervenire n on più lardi del lo • g 1t1gn o. . Co11lo corrente post ale n. 10G982 dcl clo tt . R. 1'11ie11pont, . ad Anver sa (Belg·io). Per informazioni rivolger si al dol l. Thie11pont, 30 ave11ue Ruben s, Ai1ver s (Belgio).

Nuo,·a cattedra di idrologia medica. In aggiunta ai pos ti di ruolo n ella Facoltà di 111edicina e chirurgia di Roma ve n e ·sar à uno di idrologia m edica, al fina11ziame11to del quale si provvede con la convenzione stipulat a il 15 feb braio u . s. t r a Ja R. Univer sità e le RR. Aziende di Montecatini e Salsom aggior e e le Societ à Fiuggi e F armaceu t ici d'Italia, com e d a R. Decr eto pubblicat o n ella « G azze tta Uffi ciale » d el 6 aprile 1939-XVII.

Distintivi d'onore a medici. Il Duce h a ·dist.ribuito n ella ricorren za del Nat ale di Rom a il distintivo di on or e a un a r appre·sen La11za di oper ai gr andi invalidi del lavoro residenti a Rom a e a 13 professionisti di tutta I talia. Si ricorderà ch e quest o òi stintivo d 'o·n ore venne istiluilo n el m arzo dell 'a11n o XVI }Jer atters tar e con un segno t an gibile la riconoscen za del Paese a quanti, per il lavor o, h a11no iriportato g ravi m utilazioni. Tr a i 13 professionisti son o il dott. Aldo Gazza rin i , r adiologo di Ven ezia, il dott . Attilio Molacci, nledico d i Genova, il dott. Giuse1)pe Sculco, medico di Viar eggio. Completa110 l 'elen co un m edico Ye lerinario,

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quattro chi111ici , tre ingegn eri, un ragionier~ e un geon1etra . L 'elen co h a u11 gr ande valore morale in quanto indica come tut Le le categorie siano, come semJ)re, accomunat e dal Regime, n ella valorizzazione del lavoro.

Infortuni stradali in Italia. Durante l 'an110 1938, jn Italia, per infortuni s tradali si sono avuli 2490 m orti e 35.880 feriti , contrb· 2708 morti e 40.375 feriti nel 1937, 2320 m orti t 531.3!54 feriti n el 1936, 3360 morti e 45.369· feriti nel 1935. I morli ed i feriti ii1 seguito ad infortuni strad ali avvenuti nella « zona urbana >> di alcu11e fra le grandi città italiane nell'an110i 1938 (fra parentesi le cifre corrispondenti dell 'an 110 1937) sono s lati: 1norli : Roma 67 (84), Napoli 38 (33), forino 38 (44), Genova 36 (36), Milano· 41 (55), Firenze 27 (33), Palermo 9 (18); feriti: Roma 4952 (4805), Napoli 1688 (1902), Torino 128(} (1462), Genova 1339 (1664), Milano 4314 (3524), Fi1 enze 1352 (1170), Palern10 639 (794) . 1

Una conferenza del prof. Das Gupta. Il prof. Das Gupta, dell 'Univer sità di Calcutta ,. ha tenuto i11 Roma, il 28 aprile, una conferenza sotto gli auspj ci del CP.ntro p er lo is tudio della n1edicina indigen a, ::i siatica e africana all 'Istituto italiano per il Merlio ed Estremo Oriente, sul t ema « Jp.dian inedicine ». Il numeroso pubblico accorso, n el quale era una lar ga rappresentanza del mo·n do medico della capitale, h a vivamente applat1dito il conferenzier e.

A.eroambulanze in Argentina. Il governo della Repubblica Argentina, per il trasporto di feriti e infermi dalle più lontane r e. gioni <.l el Paese n ei centri che h anrio efficienti ser vizi medico-chirurgici, h a ordinato tre aer opJa11i-ambulanze, dot ati di una sala oper atoria e d ello spazio per tutte le occorren ze iner enti. Ogni apparecchio avrà una velocità oraria di 225 km. e trasporterà, oltre al p er sonale di bordo, un m edico, un infermiere ed una infermiera. Come è 11oto, anch e J~ r\ u s lralia, la Svezia, la Russia ecc. , si Vfllgono di acroa111bttlan ze pel trasporto di pazienti dalle zone dove n on esiston o ospedali ~ 1spesso n on si trova110 1nedici.

Per Domenico Barduzzi e Edoardo Maragliano. Il 21 maggio a cura di un Comitato nazionale , presieduto d al sen. Maraglian o, sarà inaugurata in Sien a, ·sulla casa dove m orì , una lapide a Dom e11ico Bar dt1zzi, ch e insegn ò a lungo la clinica 1n edica j n q•1ell 'Aten eo e ch e fu il rinnovatore d ella . idrologia e clim a tologia, n on ch è ripristinatore degli studi di storia della medicina in Italia. Successivam ente, inau gurandosi una targa nella R. Accad en1ia dei Fisiocrilici , di cui il Barduzzi fu presidente, il sen. Marag1iano dirà l 'elogio del Maestro. Ricorrendo in quei giorni poi il 90° genetliaco del son1n10 cli11ico ge11ovese Edoardo Maraglian o, il Comitato ha deciso di celebrarlo in quel pom eriggio in Sien a. La m anifes tazion e, con offerta di omaggi e di una pubblicazion e, avr à luogo n elle or e pom eridian e nel salon e del Mappamondo deI Civ1co Palazzo Sen ese, con un discor so del vicepresidente prof. Ce·sar e F rugoni , clinico m edico di Roma .


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SEZIONE PRATICA #

Un po' dovunque. Si è inau g urata la Scuola 1nedica clinico-osp edaliera di Ro1na, con un di&::or so pronun ziato d al sen . prof. Pende; h anno anche p arlato il preside della Facol! à m edica, prof. Per ez, il commi'ssario 11azionale del sindacat o medici, sen. Bastianelli, e j l presidente degli Osp edali di Roma, gr. uff. Solmi. Si è istituita ad Atene la .cattedra d 'idroterapia e di climatologia m edica, affidata al prof. E. A. Phoca s, cc aggregato » di p atologia m edica . 1

Il Minist ero d ell 'Educazion e Nazionale comunica che esso ed il 'Minist ero Affari esteri sono favorevoli alla partecipazione di lJniversità e per son alità italiane a fare proposte per i premi Nob el: n1a il Ministero E. N. e la R. Accademia d 'Italia esa1nineranno la p ossibilità di su ccesso di tali desig11azioni di ltaliani; le r elative ·segnalazioni devono essere tempe·s livamen te invi ate d alle Univer si là al Ministero st esso. Un Istituto ~as leur verrà fond ato n el Camerun, a Yaoundé; sarà diretto dal dott. Leigret. La Princjpessa di Piemonte ha visitato in Genova la Scuola per inferrr1ier e di Santa Caterina. Il Consiglio de i Ministri adunatosi il 29 apriJ e ha ;tpprovato un disegno di legge p er l 'a ssegn azior1e straordinaria di 5 milioni di lire a favore d ella R_ Univer sità di Genova, p er la costruzione delle nuove sedi delle clinich e chirurgica ed ostetrico-ginecolo·g ica. Indetta dal presidente d ella Confederazione fascis ta dei lavoratori d ell 'agricoltura, h a avuto luogo in Roma una riunione in ci si è con cretato, tra l 'altro, un piano organico e completo di tut ela ig icnico-1sanitari a e anti-infortunistica d ei lavoratori che p arteciperanno alla prossima mietitura. II prof . Gerolamo Lo Cascio, dire ttor e d ella R. Clinica oculislica di Napoli, ha organizzato un cor so di lez ior}i sul tracoma per i m edici, giusta la convenzione col Ministero dell 'Interno. « La Pre·sse Médicale » del 26 aprile r eca un a

l>iografia del prof. Agostino Gemelli, r edatta d al dott. Martiny. Con l'abituale solennità si è svolta il 25 marzo , nell 'Osp edale 'Maggiore di Milano , la biennale « F e sta d el Perdo110 ». Una relazio11e d el presid ente, gr. uff. Della Porta , ha rilevato il ge ltilo conti11uo d ella beneficenza e la grandiosa attività d ell 'osped·ale, ch e n el biennio h a cura to - compresa la succursale di Cernuso - 91.221 malati , con 2.237 .814 giornat e di presenza. 1

Si è svolto a Salsomaggiore il con gresso n azion ale d elle ostetrich e, chiuso·si il 30 aprile, con la di~ tripu zio ne d ei diplomi di b enemeren za alle ostetrich e ch e si son o segnalate per atti di altruismo. L 'Associazione norvegese delle compag11ie « d 'assicurazione -sulla vita » ha a·ssegnato un a sovvenzion e di 24 .000 corone alla Croce Rossa i1orvegese, affincl1è questa provved a a ristampare un opu scolo, <la essa edito, sulla tutela dell a salute e a diffonderlo largam enle; 150.-000 copie sar anno distribuite n elle scuole.

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1norto di psi l taco i un guardiano d ello Zoo d i Cop e11 aghen ; la inalattia è stata contratta nel cu st odire i pappagalli; l'accertamento è stato fatto n ell "I·stituto Koch di Berlino. A Kri stian sh ad (Svezia) una ragazza ventenne, r ecatasi da un dentista p er l 'e•strazion e di due denti, è 1nort a . so tto narcosi. Un 'inchiesta ha accertalo ch e la do .. e del narcotico era normale e che la paziente er a iper se11sibile p er ch è aveva abusato di stupeface11li. 1

In uri ospedale di Parigi il dott. Pietro Breton è st at o g.raven1ente ferito, a colpi di rivoltella , da un 'infermiera ·squilibrata, Yvonne Thieffin ; u11 proiettile colpì leggermenle anch e il d ott. Enrico Burgin , mentre questi disarmava _la donna. In t1n quartiere J)Op olare di Budapest si ·sono prodotti un a sessan Lina di avYelenamenti, di cui 25 g·ravi, prevalentemente in bambini; sono st ati d e terrninati da con sumo di c ioccolata avariata, vendula da un a m endicante ch e se n e riforniva 1ra i r esidui di una fabbrica. La fabbrica è stat~ denunziata j)er incuria.

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Nell 'Osp ecl ale di 'i\'"iborg (Finlandia) sono avve, nuti 19 g r aYi avYelenamen ti, di cui 6 mortali, at ., tribuiti ad un errore d a parte di una g iovane in -. fermi era, ch e ha scambiato sublimato corrosiYo o. • n0Yoca1na.

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Nella chfe a cat lolica di Kar slun<le (Dani1narca) 200 fedeli son o stati colt i d a intossicazion e :lttri .. buita a difc>ttoso funzio11ame11to di un 11v.ovo ter, m osifone, 1nesso jn attività la prima volta pe:rriscaldarc la chiesa e cl a cui si sarebbe sviluppa lo. ossido di carbonio.

FERRUCCIO

PISTONI

Il 28 marzo spirava a Tripoli, in eguito a ma-~ latlia contratta 11ell 'a<lempimento della su~ Jco1ile n1i'ssione, as~ is lit o amorevolmente <lai su oi colleghi e dai fan1igliari ch e, per tanti giorni,. aYevano trepida to per la su a -sorte al capezzale. Laureat osi gi0Ya11issim o aveva ab])racciato con entusiasm o e con fede di apos lolo la carriera di medico coloniale, coltivando con profondo amor e. lo s lt1dio della 1nicr obiologia. Des tinalo al Laboratorio ~licrografico, prima di Asmara e successivam ente dj Addi·s Apeba, si dedicò con tu l t a la p assion e dei su oi giovani anni allo s tudio d ei grandi problemi epidemiologici dell 'Impero, allo studio dell 'endemia n1alarica ecl allo s tudio del tifo i1elecchiale. In quest o campo~ c.scg11ì delle interessan tiissime ricerche ch e st an110 a dimostrare quanto Egli fosse preparato n ella carriera ch e, con ver a vocazione, aveva abbracc iato e quanto Yivo fosse in Lui il d esiderio di ar-. .ricchire la su a cultura , e di progredire. Tornato n el Regno in licenza, dopo tre anni di inint errotto lavoro, domandò ed ottenne "di recarsi a Parigi all 'I slitu lo Pasteu.r per perfezionam ent o . Al ritorno 11ornandò ancor a di essere destinat o in Libia, a Tripoli , allo scopo di proseguire i suoi s tudi sul tifo petecchiale, promette11dosi so-. pralutlo di approfondire la isua cultura sul pro~ ]Jlema della Yaccinazion e antidermolifica, che di lant<? inter esse er a per la profilassi dei territori· dell 'Impero. Il suo de·siderio cli recarsi al ~Iarocco press~ l 'I stituto Pasteur di Casablanca per perfezionarsi.


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cc IL POLICLINICO »

presso il Dr. Blan c sulla lc<.:nica della vaccinazion e anlidermolifica col vaccino YiYente inurino, n on p o lc tle esser e esau clilo data l a situazione internazionale, ed Egli ne fu profonda1nente afflitto. Giunto in Tripoli iniziò il suo lavoro con entus iasmo , con fede, con Yera passione di· scienziato e i1on p assava se-ltimana ch e Egli, i1on mi ·scrivesse, ch e non mi raccontasse, con quella gioia ch e è tutta d ei giovani ricerca1ori, i risultali d ei suoi jr1teressanti studi, il progran11n a che si pron1etteva svolgere, l e su e sp er an ze, i su oi timori. Ai primi segni della infermità il suo intuito clinico lo p ortò subito all 'esatt a cliagnosi , alla esatta g r a.v it à del ·suo male, n1a , generoso come er a di animo e di sentire, non volle far trasparire nl1lla ai suoi famigliari e sopratutto alla su a gio'a1le con sorte ch e d a pochi mesi aveva legato a Lui l a sua- esistenza. Così Egli è morto eroican1ente, stoicamente, colle armi in pugno di fronte un n emico t anto più t em ibile quanto invisibile ed in aggu ato . E ' morlo tra il compianto di tutti quelli ch e lo conobl)ero, })uono, gener oso , i11s lan cabile lavorat ore; ch e lo ebbero compag110 di lavoro, di tutti i su oi colleghi ch e -sono fi eri ed orgogliosi di Lui . Si è sp ento sere11amen te imm ol ando·si' aJla Patria , come si immolarono g ià j suoi compiantj compagni Dsl F aYero, ed allrj n o n p ochi , colpili dall e! st essa inerosabile sorte, colpiti dallo stesso implacabile m orbo, inentre erano al cap ezzale deg·li infermi, .m e11tre. si prodigavano per dispor.r e le misure profilaltich e inte e a lin1itarn e l a diffu sione . Pt1r> la classe medica ilaliana e •sopratutto il Corpo Sanitario Coloniale, e·ssere fiero ed orgoglioso d ei suoi medici, ch e accor s i .11u1ner osi nelle Lerr e dell 'Impero ad offrire co n en tu siasmo e fede la ]oro opera, ~ non certo p er a111bizione, 11è per desid erio di on ori , nè per avidità di g u_adag no, h anno con1pattuto strenuame11te di f ·onte al n e1nico invisibile e sono caduti d a eroi sul .. campo d ell 'on ore, come caddero i fratelli con le armi in pugi.10 e col nome sublime d ella Patria sulle Jabbra spiranti l'ultimo r espiro. Dr . ALCIBJAI>E AN DRU .zz1 Ger1er ale Medico della Regia Marina Ispetl. Gen. Capo di Sanità Colon. 1

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RASSEGNA DELLA. STAMPA MEDICA Arch. lVfal. App. Diges ti/, ecc ., nov. -

S. 0KADA e T . Do1. Trattam. d ell'ulcera gastro-duod. B . P. KoucHELEVSKY e E. I. M1L'GTINE. Trattam. della s tili ch . cr on. S. ~4fr. Med. J ourn., 26 nov. - A. SoEIRO e A. REBELO . Le r ecenli ricerche sulla malaria. Rif. Nled., ~!Q n ov. - A .CHIASSERINI. Interventi nelle urren ali n ella tromboa11g ioite obliterante degli a rti. Chirur. 1'\llerl. J ourn., nov. - C. l:TUEIN-LAN. Puntura s ternale . P. C. KwAN. cc Malattia flitt enulare ». Ann.. cle 1vléll., dic. - LÉVY-BRUHL. Pas teucrellosi un1an e . - P. SERINGE. Prova di Rehberg. Nut rit io n, 3. Morfo1og ia e nutrizione. A r ch. Inl ern. M ed. , dic . - N. RosENTllAL e al. Policito1nia - R . H . MAYOR. Guanidine1nia n ell 'ipertr.ns . arter. Gio1rn. di Med. Mil., dic . - M. MAzzEo. Febbre g iDlla. D eu t. M eri. vVoch. , 16 dic . .- ScHElVIENSKY e al. Le colj ch e . - V. HASSENCAMP. Terapia d ell'ipert en sione genuin a. Pari s Méd . , 17 cljc. - Ginecolog ia. ~1ecl. [(lini k, 16 <lic . H . FRIEDRICH. Gangrena degli arti dopo iniez. e11doarteriose. Lancet , 17 dic. - J. P. LocKHART-MUMMERY. Risultati r em oti d elle diverticoliti. - E. CAWTHOI\IE e al. Si ndrome di ivlénière. Med. Kliriik, 6 genn. - E. PHILIPP. Rapporti tra gravid. e malattie scl. - Gi.JTTICH: La morte in1provYi"' a (lei nuotatori. De u t. tl1ed. \-V oc h., 13 genn. BEUTHrN. Miomi n ella i11er1opausa. PLENZE e ScHULq'L , Reperti n ecroscopici e p sicologia clinica . Presse iviéd., 14 genn . - F. PEDRAZZI:NI. Commozion e cerebr o-spinale. Brit . 1Vl.cd . J ourn., 14 genn. - A. G. TnouP e al . La p .3itl«cosi n el giardino zoolog. di Londra. :rvr. MooRE \\ru1TE . Trattam. della s terilità. lvled. Klinik , 13 genn. "'' · HEUPKE e al . Diagn. diffar . e lrattam . d ella ischialg ia e della Jornpalg ja. - l~ . JAEGER. Traumi d a sport. invernali. Practitioner, genn. Affezioni cutanee. - J . G. REEs. Paura. - C. HoPE CARLTON. Primi soccorsi nelle Ìncursioni aeree. 1

Indice alfabetico per materie. Acal asia d igestiYa .. . . . . . . . . . Africa Or. lt. : n osog·r afia . . . . . . . Appendic i te acuta : a proposito di cura m edica . . . . . . . . . . . · · · .. Append icite acuta: sier o terapia po·st operatoria . . . . . . . . . . . . . Arteriosclerosi d eJl 'apparalo clig·er. . . . . . . . . . . . . Ascesso polmonar e Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . CaYernc pol cn . : g u arig ione . . . . . Clavicol a : segn o d ella - n ella sifilide con.gen. . . . . . . . . . . . . . . . Cr onQJca d

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r, Recl . capo .

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Dern1atologia : 1er a pia : associ azione calcio-bromica . . . . . . . . . . . Pag. 879 ld.rol ogia: congres·so . . . . . . . . )) 898 )) 901 Jnfantili smo malarico . . . . . . . . )) 901 Infezi oni urinarie: ch erno lerapia .. )) 894 lp0Yitan1inosi n ei disturbi digestivi Leptospirosi d elle risaie : il prol)lema )) 867 eziologico . . . . . . . . . · · · · · Polmonite : ch emoterapia . . . . . . 889, 901 )) 903 8 /iock-t erapi a in sulinica: ricer ch e .. Tifoide : tra ttam. del I 'in Lolleranza ga)) 902 ·-:tr1'ca )) 896 Tossiemi a della g ravid. e person a1ilà . )) 901 Tubercolosi: t entativi di chemot er apia •

ristamp~ di

kwori pubblicati nel Po liclinico vietata la pubblicatione di sunti di essi senza citarne la fonte.

se non in seguito ad L ' EDITORE

A. J:>ou1, r esp. Roma, Stab. Tip. Ar1nani di rvI. Courrier


ANNO XL VI

Num. 20

Roma, 15 Maggio 1939 ·XV II

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI ·e FRANCESCO DURANTE

SEZIONE REDATTORE CAPO: PRO.F.

PREZZI

D'ABBONAMENTO

_PRATICA:

CESARE FRUGONI ANNUO

AL

Clinico Medico di Roma

« POLICLINICO

>>

PER

IL

1939

Singoli :

I talia E stero Cumulativi : I talia Est e r o L. 115 (2) ALLJI DUB SEZIONI (piratica. e me dica) . • L. 110 L. 165 (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settim a n a le) L. 70 (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (men sile) . . L . 55 - L. 65 (3) AL~ DUJ!I Sl!JZIONI (pra tica e chirurgica.) L. 110 L. 165 (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CHJRURGICA (mensile) L. 55 - L. 65 (4) ÀLLll TBB SEZIONI (prat., m ed. e ch irur .) L . 140 L. 195 U n numero separ ato della 8 EZIONl!l MEDICA o della CHIRURGICA L 6; della P RATICA L. 4,00

SOMMARIO. Lavori originali : V. Porta: Rare complicazioni nervose della difterite.

No~e

e contributi : F . .P. Benetta: Sulla cura di a lcune

sindromi artritiche e reumatiche. Sunti e . rassegne : DISENDOCRINOPATIE: H. W. Dryerre: Mal attia di Addison. Significato di~nostico del contenuto in sodio e cloro del eangue e delle urine A. Bi anchini : Oome curare oggi il m. di Flaiani:Ba_sedow? - EMATOLOGIA: R. Leroux e E. Vermes: Le anemie agastriche. - M . Loeper e P. Perbeau: L'anemia nel morbo di Bright. - L. Blacher : I l valore clinico diell'esplorazion~ del!a coa~labilità del sangue per la ooa,gulo-retrattor1sometr1a nelle malattie interne.

Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società MedicoChirurgica di Catania.

Appunti per il medico pratico : CASISTICA: Classificazione clinica delle cardio·p atie congenite. - Su un blocco A .-V. che non è dovuto nè a lla vagoton ia n è a una lesione. - Insufficienza cardiaca e nefrite acuta. - TERAPIA: Oura delle cistiti banali. - Cura delle eneuresi. - Un metedo contro l'incontinenza notturna di urina. - SEMEIOTICA : Sulla diagnosi differenziale degli edemi. - TECNICA MEDICA : Vantag.gi conseguiti con una modifica a lla comun.e tecnica del sondaggio duodenale. - MEDICINA SCIENTIFICA: Il mantello acido della cute e la di.fesa .contro i germi. - VARIA. Nella vita professionale : Cronaca del morvi·m ento corporatìvo. - Servizi igienico-assistenziali. - Cultura superiore. - CQncorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze.

Notiz•e diverse. Indice alfabetico per materie.

g"iorni cli febbre non oltre i 38°, guarito rapidamente senza sieroterapia. Circa 10 giorni dopo l 'in izio ùella febbre, cominciò a presentare diCLINICA DELLE àiALATTIE NERVOSE E MENTALI sturbi della fonazione (voce nasale), della deglu nEr,LA R. u~1vERsITÀ DI ~11r.AN0 tizione (rigurgito nasale dei liquidi), paresi Direttore : Prof. CARLO BEsTA. dell 'acoomodazione (faticabilità :visiva, disturbi della lettura), non diplopia. Questi ·sintomi fecero nuovamente e legittimamente pensare all'in· Rare complicazioni nervose fezione d ifterica, così che venne prontamente atdella difterite. <l> 1uata una nuova s ieroterapia specifica (s . a. anallergico di bue, complessive 9000 U. I. pa.r i a 45 Dott. VIRGINIO ~ORTA, aiuto e lib. doc. cc. di siero intramuscolare, in 4 giorni). Pochi g·iorni dopo la sieroterapia si accorse di non poLe paralisi post-difteric,l1e costituiscon o anter muovere il ])raccio destro con la consueta cora u·n campo fecondo di osservazione clivalidità: soprattutto i movimenti del moncone rtioa, con1e provano i due ca.si ch·e intendo della spalla e del braccio erano gravemente com• promessi, mentre quelli del carpo e delle dita si comunicare. 1nantennero normali. Alcuni giorni dopo (18 dal-' l 'inizio della febbre) si manifestarono una nuoIl primo riguarda u11 ragazzo di 11 anni, ·senza precedenti degni di nota, il quale un anno va serie di disturbi; parestesie agli arti inferiori, prima della malattia che qui ci interessa era sta- pronunciata astenia generalizzata, atél:ssia evidento colpito da un 'anginél: necrotica, curata per pre- te. Il cammino benchè incerto è sempre stato cauzior1e co!1 siero antidifterico (s. a. dealbumi- · possibile, ma stentati i movimenti del collo e del Lronco . Già prima di questo nuovo episodio j nato, 5000 U. I ., 15 cc. in due iniezioni endomuscolari), e guarita in breve tempo. Esattamente disturbi della fonazione, deglutizione e accomodazione si erano andati lentamente attenuando. 12 mesi dopo, nuovo episodio tonsillitico, con tre

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ORIGINALI

(1) Comun icazione fatta al Raduno oto-neuro-oft~m\Qlogico dell'Alta Italia,

bre 1938-XVII . • •

Pavia, 7 di,cem-


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Ricovera lo in Clinica tre mesi dopo l 'inizio della malattia febbrile, persistevano i residui della triplice lesione del sistema Jìervoso. 1) dal punto di vista dei n ervi cr anici insufficenza del ' TII destro, ugola deviata a isinistra, arco palatino destro abb'assatoi atonico e poco mobile; voce na·sale, nolevole ipocinesia e ipotrofia dello s Lernocleidomas toideo destro ; 2) la monoplegia bracniale di ti po su periore è i11 via di riparazione i movimenti sono .ricomparsi, ma ancora ipocinetici e ljmitati, la muscolatura dell spalla e del braccio è modicamente ipotonica e ipotrofica; all'esame elettrico del sopra e ·sottospinoso, deltoide, bicipite, tricipite, lungo supinatore, aumento della isoglia faradicn. e galvanica senza variazioni gl1alitative della co·n trazione; 3) come residui del terzo episodio persistono: atassia statica e di11amica, più netta ad occhi chiusi, dismetria n elle prove di indicazione e di arresto; spiccata ipocinesia della muscolatura dorsale del collo e del tronco; disturbi evidenti della ·sen sibilità profonda agli arti inferiori, i11 minor grado ai superiori, con integrità della stereognosi; abolizione completa dei riflessi profonùi, con integrità dei superficiali, senza segni pira1nidali n è disturbi sfinterici; 4) le condizioni liquorali sono state sisten1aticamen1e seguite nei tre mesi di degenza, durante i quali la sintomatologia è qua1si completan1ente r egredita. Alla prima rachicente·si il liquor era iperteso, xantocromico, aumentate ]e globuline e proteine totali (0,46 al Nissl) positiv~ le reazioni colloidali (di tipo tabetico il mastice, di tipo paralitico il penzoino), leggera pleiocitosi (10 cellule per mmc. ). Dopo altri tre m esi, du.rante i quali vennero eseguite numerose rachicentesi, anche a scopo terapeutico, il liquor era quasi tornato alla norma, esistendo solo ipertensione e un lieve aumento (0,18) dell 'albun1ina. 1

Il caso· i11 questione &i presta a parreochi rilievi interessanti, soprat.u tto per la rr1odalità e la succes.s ione dei disturbi nervosi. Il primo episodio, esclusivamente· a carico dei nervi cranici, compare a 10 gior11i di distanza d.all 'affe.z ione tonsillare; il terzo ·è pure caratteristico, per 1'inizio più tardivo, per la djffusione generalizzata, per il preval·e re dei disturbi a carico della sein sibilità profonda. Si tratta evidentem·ente delle due varietà pi1) frequenti di paralisi post-difteriche, e 1'as:sociazione delle due n ello stesso ammalato è tut1'a]tro ch e rara, come risulta dalla rioca casistic.a di questa n1alattia. La localizzazior1e e la n1odalità cli comparsa d ei ·disturbi prese11tati dal piccolo paziente, sono così carattnri~t.ich·e da depo·r re seriamente in favore della r1atura specifica della pur benigna tonsillite s0 ff.e1rta pt0chi g iorni prima, e da ·giustificare ql1iJ1di pie,n .amente l'adozione della terapia antito&sica. Difficiln1en1.e inquadrabile nelle comuni sindromi post-difteriche è invece la monoplegia brachiale cor111)arsa come episodio n sè

stante, per contro in più stretto rapporto cronologico con la sieroterapia istituita dopo il primo episodio. Contro la ·g·enesi pura.m ente difterica ·della mo11oplegia brachiale sta il caratter.e ecc€zionale di questa localizziaZiione, che finora non mi risulta dlescritta. Viceversa proprio I.a localizZflZione ·è caratteristica di un'altra form.a morbosa, le p:aralisi I'OSt ·~ìie­ rot erapiche, delle quali ·è nota la quasi elet tività nell 'aggredire le rarlici sup1eriori del ples5o brachiale, specialmente la quinta e la &e~ta cervi1 ciale.

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Recenti contJ"ib1uti italiani (Licen 1932, Di \:lolfetta 1936, Zalla 1937, .E'lescher 1938) hanno fatto conosc·ere fra noi questa interessante sindrome neurologica, la quale-, come ha di111ostrato Zalla, suscita importanti proble1ni i)atogen etici, medico-Je.gali e deontologici, o1- tre che clinici. G·li i;tudi degli AA. citati i11i dispe11sano dal prer1dere in esame tutti i lati della q ueiStione, che considererò brev em.enle solo dal punto di vista della sinto·m atologia e patogenesi. Si tratta anzitutto di una con1dizio·n e l"ara, perchè 11e sono noti un'ottantina di casi; però la circostanza che ]a grande maggioranza è stata osservata in .b"l·ancia, ·e n egli altri 1;aesi (Germania, In.g l1i1terra , Italia, Stat.i Uniti), solo con ritardo di an11i,· nw con ritmo crescente., fa presumere cl1e una volta fermata I 'attenzione del r>ubblico medico sul proble1r1a, la frequ.e nza di que&te form e andrà 1Jl'Ogre&sivamente, ancll e se apparentemente, aumentan·do. J..ia massirr1a parte ·dei casi è stata osservata dopo sieroterapia antitetanica; solo 13 casi (1'1ig·no-t 1936) dopo iniezioni antidifteriche, qualcu110 dopo sieroterapia scarlattinosa, antistreptococicica, a11tigangrenosa, ecc., e perfino do1po iniezione rli isemp,l ice siero di cavallo (J\.rau& e Cha.ney). Non pare quindi sia da incolpaDe la qualità del siero o lo speciale n.e.uro·t.r qpismo del virus contro il quale ·è preparalq. L 'età preferita dalle paralisi è di gran lunga l 'adulta, e questa circostanza b asta, a sriiegare perchè mai la sieroterapia antite.ta11ic~1 sia più pericolosa dell'antidifterica, \osì èo1ne ovvie condizioni co,11 tingenti spiegano ]a i11 aggi or fr.equenza nel sesso maschile. La dose e la n1odalità di introduzione d el siero non sem·bra110 avere importanui di sorLa; <.i. sai sp8'sso la paralisi si manifesta come epi~01dio in un qu·a dro più o meno conclamato di malattia da siero, ma non sono ecoezionali anche i ca&i in cui essa si presenta iso1

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lata, senza altre manifestazioni allergicl1e, cutanee o viscerali. La paralisi con1pare da 4-G g·iorni fino {ld alcune set,t imane dopo I 'iniezione di si·ero. Il periodo di invasio,n e è caratterizzato spesso, ma non ser11pre, oltre che d.ag'li evenluali sintomi di malattia da siero, da intensi dolori muscolari o articolari, dappri1na generalizz.ati, n1a che ix>i tendono a 10calizzarsi nell'arto colpito. Non è ancora certo se i dolori &iano da riferire piuttosto a lla malattia da s?ero in sè cl1e al1.'l 1esior1e i1ervosa; certo è che po~sono p-resentarsi, i1nche in as- . senza di paralisi, e d'altra lJ.arte nel caso qui riferito n1.a11caro110 tanto i dolori quanto le 1na11ii]estazioni allergiche, e ciò i1onostante che il pazie.nte foss r. i&en sibilizzato verso il siero, avendo fatto un. .anno prima altre iniezioni antidifteriche curative (si i1oti l)erò .~l1e la prima c ura antidifterica venne fatta con siero deall~uminato e la seco11da con siero analle1~gico). Del resto rist1lta dagli altri caf'ii d ella letteratura che la paralisi può colpire ind ifferente1nente i soggetti già sertsibilizzati al siero e i 1?011 sensibilizwli. La localizza7ione d ella paral isi è nella grande maggioranza dr.i casi assolutarrtente tipica , seicondo la descrizione fattane dagli Autori francesi (JJl1'e1'11Jitte, Tho,m as, Roger, ecc.). Si tratta di b rachioplegie .8U perio·r i, int<e r,essa n ti sopratutto le radici quinta e sesta cervica 1e, ma non massivam.e11Le, cioè con rispar111io di quaJ cl1e 1nuscolo o di qu~1l che fascio muscolare. Sopratutto colpiti wno il deltoide, il sopra- e sol.tospino~o, più raran1ente il gran dentato, ab1bn stanza spesso i mu.s coli del braccio. ·Molto m e-no frequenti sono le piaralisi n el territorio del rr1ediano o del radiale. Il d'.ist.urbo n1otorio, di varia intensità, si instaura rallid.on1ente, raggiungen·do presto l 'ac,me, si accomp&gna prasto con atrofia intensa, relativa' 1an1e11te sprop·o rzionata alla paralisi, più lenta di questa a regr edire. Le alterazioni dell 'oc.cital1ilità elettrica sono di regola più estese del disturbo motorio, ma rararrte·n te arrivano al]~ reaz\ione degenerativa totale. Spesso la bracl1ioplegia è completa all 'inizio, per limi · tarsi dopo pochi giorni al moncone d·ella sp~ l­ la, e quasi sen1pre tende p resto a regre·dire, n1a la regressione procede poi lentamente. Talora coe&i-&tono alterazioni simpatiche e del riflesso pilomotore. I distur1Ji della sensibilità obbiettiva sono rari , leggeri e per lo più limitati a l territorio cutaneo del circonflesso. Il com1)ortamento dei riflessi profondi agli arti superiori è vuriabil·e s,e condo la localizzazione e l'estensio11e dei disturbi, ma generalmente ris pettati, tra.nne lt1 scapolare e il coracoi·d eo. Alterazinni li<Juorali sono pres€nti abbastanza 1

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ma talora mancano. La oefalea che spesso arc,compag11a le altre manifestazioni allergiche, è .quasi sempre legata ad un aumento della pressione liquorale. Tra le forme rare o ecoezionali, alcune delle quali del resto assai disc.utibiili, vanno considerate quelle a localizzazione atipica (per eserr1pio entran1bi gli arti superiori, nervo radiale o muscolocutaneo, arti inferiori, nervi cra11ici) e quelle ·generalizzate, variamente interpre t·ate come polinevriti (recentemente Boudou1~csques ne ha raccolti dalla letteratura 11 e.asi) o poliomieliti o nevrassiti, taloTa in forma di paralisi asce11dente anche mo1ial e, oppure senza tendenz.a alla regres.sione; ,d'e scritte pure for111 0 prevalentemente i&ensitive, con l 'aspetto dell 'atassia a'c uta o ·pseu·dotab-e. Particolar1nenle intei·essanti, in rapporto al caso descritto in questa nota , i malati di Chavagny, Thillaux e Thieffr-y, di Sauvet, e di Pomn1é, Coumel e Lacroix, in. cu i la para.lis i post·-difterica .Ni associò co·n quella post-r5ieroteraJJica. Questa può preced·ere l 'altra, corne nel C;tSO di Chavagny, o esserne p recedUJta , con1e· nel mio. Inveoe non è accettabile l 'int,e·r pretazione di paralisi post-sierotera·p ica data da Weill-Hallé e Levy a un loro caso di nevrite del pneumogastrico dopo siero antidifterico : è ben più prob·abile che i disturbi vagali , •con manifestazio·n i cardio-vascolari, dipendessero · ·dll una v.er,a e propria loc.alizzjazio1n e cardiaca della tossina tetanica, della quale è nota la pre·dilezi'one per tale sede. La patogenesi delle paralisi po1st-sier0Lerapiche è particolarmente interessant9. Ricordiamo che in qualche cais o .sono state con statate a lter.azioni liquorali: iperalb·u minosi e ipercitosi, per lo p iù di tenue intensità (Verger, A·u bertin .è Delmas, Licen). È da notare a questo prop·o sito che modificazio·n i liquorali vennero riscontrate da De Lavergne 1~ Abel in ogni caso di malattia da siero, anch e senza m a nifestazioni i1eurologiche apparenti. TaJi modificazioni conF-istono in iperterus.ione , iperg licorachia, pleiocitosi senza aumento delle proteine, e sono quindi tali da spieg.are la cefal·e a e la nausea caratteristiche de1la sindro me; e infatti questi disturbi veng0no migliorati dalla rachicent.esi. Tali reperti sono tanto più i1nportanti in quanto concordano con quelli istopatologici nel definire la patogenesi delle paralisi postsieroterapich e. Sono noti due rasi venuti a morte : in uno Roger, Poursine e Recordier trovarono idrocefalo acuto con sfiancamento d·ei ventricoli oerebrali, intensa con gestione arteriolo-capillare, edema perivascolare, pies1)eStiC),

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cole emorragie diffuse nelle meningi 111çlli e tazio·n e. del terzo gruppo di sintomi, quello, .a 1te1la so.sta11za i1ervosa oé:reb rale e midollare. insorgenza più tardiva, con i caratteri ·d i· geQui i faLtii reattivi di natura gli.are erano rr1ol- neralizzazione polir1evritica di tipo pseudotato scarsi, anche nelle zone del p1arenchima ove betico, o meglio atassico ac.uto. Abbiamo già erano abbozzati dei focolai ir1icrogliocitari se- :visto c.h e si tratta di complicazione frequente condari .ai disturbi circolato:ri; invece a caridel1a ·difterite, indipendente da ogni sieroteco d·elle meningi erano importanti anche i fo - rapia; m.a d'altra parte a11che -le · paralisi postcolai in·filtrativi co11 reazione fibiroblastica. sierotera·p i•c.h e · po6sono, sia pure eccezionalQuesto· processo - meningo·-mielitico è partico- mente, rivestire i mede&imi caratteri di polilarm.ente intenso a livello delle ra·dici nervo·- nevrite atassica. Una troppo sottile discussiose, e reli·de cois ì co·n to del quadro clinico . Si ne diagnostica n·o n ci ·p orterebbe però alcun trattava dii u11 ·c.o nta·dino che dopo essere guavantaggio; basti acce.n nare alla possibilità. di !rito di un tet~o in atto di una certa gravità un duplice m·e ccanismo di produzio.n e della m·ediante intensa sieroterapia specifica (1650 sindrome àtaRSica acu.t a . In favo·r e ·d·e lla gecc. in 20 giorni), çlopo tre settimane dalla rtes.i puramente • post..,difterica stanno la molto • maggiofle fre.quenz.a e tipicità della sindrome, s·osipensio11e ·del siero presentò . i . primi sintomi di una paraplegia rapidam.e nte ascende11te, e il tipo . delle alterazioni liquorali riscontrate con rapida amiotrofia ma se11za disturbi sensicaratleriE>tiche per la relativamente i)revalente -iperalbuminosi, con pleiocitois i sjc:arsa e a rati,~i, seguita da i11teressarnento dei nervi cranici, grave stato confusionale e n1orte ·d o1p o 20 pida 5co·mpal'l&a nelle rachic.e ntesi succe&sive, rr1entre 11elle forme allergiche alterazioni ligiorni. Il liquor era normale dal p•u nto di viquorali rnanéano o co.n sistono ~olo· in una mosta cl1imi1c o e cellulare, ma fortem-e nte ipertetbo. Nell 'a1tro caso, clinica1nente analo·go1, di di cisisin1a reazione cellulare. \\Tinkelmann e Gotten, esist,e va lo ~tesso :p roLa questione delle alterazioni liquorali nelcesso ·d i ir1einingomielit.e e 111 eningoencefalite .le paraliF<i pcstdifteriche ha un gran dissimo intere·s8e anche teorico e patogenetico, oltre che congestiziq. e sclerosa11te, a base· di una paradia,gnostico e terapeutico. I primi dati risallisi sensomotoria asce·11dente, •complicatasi co·n papilla ·d a stasi e sintor11i di encefalite, e com- g·ono al periodo prebellico; fin dal 1909, infatti, Roehmeld aveva 1d escritto in un caso iperalb·u parsa ·dop;o una sieroterapia antitetanica. · Nel co·1nplesso, aveva b en ragione Sicard rr1ino1s i con scarsa pleiocitosi; subito ·dopo Feer, supponendo che le p1a ralisi post-sieroterapiche e più tnrdi Cha.u ffavd e Lecomte confermaro110 il ref18il'to, che in seguito ·è diventato assai fossero provocate da fenomeni co1n .g estizi mecon1une, anch1e se non assolutamente uniforr1ing1~i, radicolari, funicolari e d eventualmenIT.Le. Il caso· più frequente è quello ·d ell'aument.ei tro·n culari . · Anche Roger e collab., e più recentemente to ·d-ell '.a lblllmina piuttosto inte·n so, con relazione cellulare ··s carsa e a rapi1dla regreBsiohe, Kraus e Chane.y, reBpingono l'eventuale p-0·tere neuroto ssico rlel virus per insistere sul- r11·entfle l'iperalbumino si si mantie·n e a lungo, 1'im portanz.a di fenome:n i ci:r1Colatori e trasu- pur attenua11doi&i, fino alla scomparsa degli d.ativi, caratteristici di ogni localizzazione cu- ultimi segni neurologici (Rava·u t e Kolunits-ky, (Jpprenh.eim e Hallez, Ravaut e Reniac, Lortattanea o viscerale ·della malattia da siero. J.aco·h e Hallez, Legendre e Corni!, Nicaud, Il distu.rb·o vascolare si ripercuote sul tesMazeron, Ilagu·en·eau, iE'ornara); un }:>O' meno suto nr-rv-000 impedendo·n e transitoriamente Ja freque11te è il reperto· di dissociazione alb·u mi· funzion.o, con una lesione il più s.pe~so r,e1verno-citologica vera (Lortat-Jacob e Hallez, Dusihile, ma c·h e prolu.n gan·dosi può diventare definitiva, peir la morte ·delle cellule e fibre c·a mp e Carrìe11, ~Iaze·ron, Aub.a n, De Laverg11e, ~apotis, Merklen vv-eiss e De C'T<:nnes, Halnervo·&e. Lo stesso• ·d~sturbo vascol~re, ripercuotendOt&i sulle m.e ningi, p,u ò provo.e.a re l 'i- . 1ez, ·.SJJOlverini, J:i.,ornara); ~ezionali i oosi e.on sola ·pleiocito1si (Babonneix). Aumento co,_ 1)ersecrezione del liquor, mentre processi ede~tante 1del polere riducente del liquor è stato n1atosi , ag·endo sulle · guaine perinervose e radicolari, oE-tacolandone la circio)azio·n e, pro·vo·- riscontrato da De Lav1ecrgne, ~1arfan, !F or.n ara, r.andovi corLgestio n·e e piccole ~otture de lle pia.- T.a ccone e dell'urea da Benhamou Camatte e Cogny. Curve col~oidali di tipo meningitico reti capillari da stasi, posso110 ·p~odu:rre si.ndro vèllnero riiscoin trate da Kostyàl, di tipo luetico 1ni radicolari e tronculari. .d·a Regan e Wilson. Di . frònte a reperti posi: tivi così f·requenti, lasciano molto perplessi * ** Così rischiarata la natura del secondo epi- quelli negativi, quali quelli recenti di Bettiwdio neurologico del nostro pìoc·o lo difteri- nardi. Insien1e con i reperti liquorali, hanno conco, potrebbero nascere in.c ertezze sull 'i·ntèrp1'e1

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SELIONE PRATICA

tribuito alla revisione della patogenesi delle !< polirLevriti » po.st-diftericl1e i reperti anatornici. 'F in dal 1918 Walter fu il primo a dimostrare, in un caso di paralisi post-difteric.~ con dissociazio11e alb,u mino-citologica d,el liquor, focolai di infiltrazione p1arvicell l1lare diffusi n elle meningi spinali, e particolar.m ente i1ttensi into1rno alle radici n·ervose. Dop·o le conferme di Stahl, questi r eperti permettono di dubitare fortemente della conc,ezione classica delle parali&i post- drif Lerich e, secondo la quale si tratterebbe di polinevritidi tossich e; pare oggi i11olto più rispo11de11te al v·e ro considerarle carne dip·e ndenti d a processi di r11eningoradicolite a varia localizzazione, ora in- . torno aile r~dici dei nervi cranici, specialrn.e11te dei più declivi, cioè degli ultimi, ora di quelle srJinali, con una spiccata predi1e1ione p·e r le posteriori, donde la frequenza della sindrrome d'atassia acuta post-.d ifterica. I dati clinici, liquorali ed istopatologici trovano tutti conferma in questa con oezione. Non è il caso di adde11trarsi nella que.&tione del tipo e del meccanismo di queste meningoradicoliti. L'ipotesi _più attendibile ·è ch e si tratLi di un processo flogistico prodotto dall e tossine diiteriche, giunte per via linfatica o diffuse per contiguità d·alle regioni colpite dal prc.ces-so infettivo. ~la bisogna tener pvesente ancl1e la po1bsibili tà che le paralisi post-difteriche, . almeno in certi oasi p articolar:rn ente l•enigni, possano .avere un n1eccanismo p,a rago11ahile a quello an1messo per le paralisi p·ostsieroterapiche, che si espdici cioè pre,·a1entemente attraverso modificazioni circolatorie e della permieabilità 1dei va5i n1eningei e radico]ari: conge&tio1n e attiva e passi, a, edema, tr.asudazione di proteine pla1&matiche, piccoli focolai em-0rra.g ici potrebbero render conto tanto dei feno1neni più o meno transitori ·cli inibizione furJzionale delle radici nervose, quanto delle alterazioni liquorali. La .questione è in1portanLe anche per la parentela delle i:mralisi post-difteriich e co.n altre fc,1me di meningoradicoliti, talora differenti, mn spesso assolutamente sin1ili, per i car~tteri sintomatologici clinici e liquo,rali, alle postdifterich.e. Oltre alla forma a etiologia ignota, con dissociazione alb,u mino-citologica e a tend-enza benigna, che nei p1aeFYi dì lingu.a france~e va ~ l to il nome di sindron1e ·d i Guillain e Barré, ve ne sono molte altre a . etiolog·ia nota> e secondarie a infezior1i da virus filtrabili, o da ·gern1i piogeni. Questo càp1itolo di patologia è tanto ricco di casistica quanto confuso per il persistere di vecchi concetti pa- togenetici, che le rioeroh e degli ultimi tempi 1

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' 'anrto dimostra11do sem·pre più superati. Basti dire che perfino i più recenti trattati anche d1ella specialità neurologica continuano a conFJiderare tutte quèste forme morbo.se come polinevriti. Invece anche in tutte queste form1e, come per le paralisi post-difteriche, è s1ato dimostrato che le alterazioni liquorali sono quasi costanti, e spesso, se non semv1re,, proprio nel se11so di urta dissociazione alburr1i 110-citologica; anche qui le ricerche anatomiche hanno mes&o in ·evide11za la tendenza della n1alat.tia a localizzarsi sul tratto ra1d1icolare e sulte menin.gi cl1e ing uaiano le radici s11in.ali, ser1za escludere eh.e il processo possa d~ffondersi tanto verso la periferi~ quanto, forse più raramente, ver.so i centri, non solo spinali, ma anch.e del tronco encefalico. Così che viene a m,a ncare una den1arcazione n etta fra queste malattie e le nevrassiti infettiv,e, ad a1tdamento più o meno epid·e1nico, che· .si sono re:.se tanto fr·equenti 11egli ulti1ni t€mpi. Nai no11 vedia1no la 11ecessità di distinguere troppo rigorosamente le r11ening·oradicoliti a e:zio:logia ignota da quelle post-infettive; tanto più ch·e s.pe&so la nlanc.anza di una causa nota è solo in funzione della i1ostra incapacità attuale di m etterla in evid,e11za. Basti pensare ch e per fino nelle forme difterich e l 'eziologia puè, sfu.ggiro, prima di tut.t o percbè la pllraliRi colpisce talora semplici portatori di bacilli dì Loeffler (Gerson, Gonig, Chautriot, citati da Wexberg), secondariamente percp.è Je manifestazioni tonsillitiche possono essere del tutto anodine, e d 'altra parte al momento delle sucoes&i ve m.anife~tazio11i neu:rologiche i] germe può essere scon1pa~·so dal faringe. Il concetto che le paralisi p·o st-difteriche siano car.atteristic.h e delle fo·r me ipertossiche o curate con dosi insu.fficenti di si1ero va dunque abbandonato. Se ,è vero, come osservarono vecchi pediatri e co11ferm·a no i giovani (I\fya, Bo·c cl1ini) cllJe le difteriti n1alig11e non 1.si<~ro·te1·apiziz.ate i1ei iprimi giorrti p resentano tutte paralisi viù o m eno g.r.avi, ciò non e.sclu-· dc che le paraliF-i p'o1ssano pure comparire dopo forme larva le o frus.te di d ifterite, anch·6 se intensamente curate. In molti ca&i è solo la concon1itanza con riacc·ensioni epidemiche della difterite, o,p pure la tipicità delle manifestazioni tardive, che riGhiarr1a l 'atlenzione su questa possibile etiologia. 1

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* ** Anche in urt caso co11ìunicato da Besta Ilel 1925 , la parali!Si a carattere 1)revalentemente atassico era sopravvenuta qualche tempo dopo


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« IL POLICLilNI CO »

una faringite, n ella quale solo un crite.r io prr:udenziale aveva consigliato l 'uso di siero spe·cifico, mrentre la .su1c1cessiva comparsa di paralisi del velopendolo e di dist11rbi dell 'ac·c on1od8zion e giustificarono in seguito il so:SJ)ett-0 ·diag11osLico . Tra le forme della parti'C olare ,sindrome me·n ingea de1Scritta da Besta in quella occasione, e co11si~tente in ipertension~ liquorale co11 xantocromia e disso<·iaz~on e albumino-cit.ologica, oltre a .q uelle <li aspetto radicolitico, a 101calizz,a'.i ione ora p revalent emente J)Osteriore, tipo atassia aouta , -c.ra prev.alenterr1.er1te n1otorie, ora 1niste, ne ·e~ i ste,nano altre caratterizzate dalla rapida insorgenza di d~&tUjrhi ce.r ebrali , tanto impone1lti da giustifi care il so.s.petto di tum or oe1·eb-ri, co1I1 grandi sintomi ipertensi, i e se·g ni di localizzazione cerebrale o cerebellare o del trtJnco en cefalico. Il secondo caso ch e intendo riferire in questa nota dinto~tra prec isamente la ·possibilità ch e in seguito ad infezione difterica, sia pure di per sè e&tremamente benigna, posg,ano insorgere sindromi neurologiche caratterizzate conte111poraneamente, oltre ch e ·d1allc accennate alter.azjoni liquorali, dalla presP.nza di di~turbi di tipo ra·dicolitico e altri da localizzazione e11cefalir,a. 1

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Si tratla d.i un uomo di 43 anni, abitulmente soggetto a facili faringiti, il quale nel marzo scor~o ammalò con febbre alta e dolori di gola sostenuti da una ton si1lite con placche biancastre. Poichè infieriva nel paese nel quale abitava una piccola epid emi a di difterite, venne curato con sier o antidifterico, del quale gli 1si iniettarono 30 cc. Scomparsa la febbre in pochi giorni, presentò la seg11ente sequela di disturbi: dap11rima ver tigine, cefalea e vomito, poi, 5 giorni dopo cessata l 'ipertermia , disturbi della loq,u ela : voce nasale e alquanto afona ; par alisi del VII di sin1stra, con inten·sa deformazion e dei tratti del viso, cl1e però si attenu ò nello spazio di poch e ore; parestesie agli arti inferiori, che diminuirono di intensità n ei giorni seguenti; diplopia e astenopia acco111odativa, clisfagia con fuoriuscita dei liquidi dal naso. Dopo 15 giorni tutti questi disturbi erano notevolme11te diminuiti, ad eccezion e dell a cefalea e dei disturbi della fonazione ; questi però persistevan o in g·r ado t al e da indurlo al ricovero in Clinica. Obpiettivamente si Lrattava di un soggetto di costituzione n ormale, leggermente adiposo, e lievemente iperteso (P .A. 160/110'~ il quale all 'esam e neurologico preisen taYa ancora lesioni a carico dei nervi cranici : insufficenza del VII sin. e del IX , .>. , XII destri~ Inoltre esisteva una leggera ma netta sindrome cerebellare, con inclinazio11e statica del tro1tco verso il lato destro, leggera atassia di tipo cerebellare n el cammino, dissinergia dei movimenti volontari n elle prove di indicazione, ipermetria e rimbalzo nelle prove di arresto brusco, pendolarità dei riflessi rotulei, leggera ipotonia degli arti , prevalent e a quelli di sinistra, lie,re tremor e delle dita a mani protese. Nella proYa di Baranij la direzione era con·servata ,

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n1a il movimento oscillante e dismetrico. Ne tto rimpalzo a destra nella prova di Gordon-Hol:r:nes. Alla r achicentesi pressione iniziale 45 in decubito se<luto, prova di Q11eckenstedt negativa, prova di Stockey positiva Liquor limpido, legger1nente xantocronico; Nonne Apelt: + +; Pandy + Weichb.rodt +; albumina 0,22 per mille al Nissl; inastice : i1egativo; benzoino 0003"B33333000; 6 elementi bian chì per mmc. Negative le r eazio11i per la sifilide. 1're giorni dopo la r achicentesi il pazie11Le lJre·sentò per la prima vol ta un leggero accesso epilettico di tipo jaksoniano CÒ·n con1razioni cloniche dell'arto superiore destro e stiramento ver so destra della commessura l abiale, senza perdita di coscienza nè disturbi di ordine afasico·. Essendosj gli ste·ssi attacchi ripetuti con i medesimi car atteri nei giorni su ccessivi, si procede all 'en ce. falografia. L'aria iniettata per via lombare non J)assa nei ventricoli cerebrali, osserv&11dosi sulla radiografia laterale che l 'aria arriva n ella cisterna ponto-~erebellare , sen za salire nel sistema Yentricolare n è negli spazi suharacnoidei cerebrali. Eseguita la puntura ventricolare con in·sufflazione d 'aria , tiuesta inietta bilateral1nent e tanto i ventricoli laterali qu anto i solchi subaracnoidei. Il ventricolo l aterale destro si pre·senta sollevato ver so l 'alto nel suo tratto posteriore 1 in vece in corrispondenza del! 'estremo anteriore, lateralmente al ventricolo, si rileva una formazione cistica ovalare, della grossezza di un uovo, con livello liquido inferio.re. Nor1 è dimostrabile alcuna co- · rnunicazione fra tale cavità cistica ~ il ventri· colo laterale.

Riassu11n·endo, in questo caso l 'i11fezione difterica av·eva prodotto, oltre· al ·dist.1.irbi dei n ervi cranici (VII di un lato, sindrome di Collé-Sicard dall'altro), ·e alle fugaci parest e.~ie degli arti con ·dissociazione alb.u minocitologica del liquor, se.g11i evi.denti dii iperte1Jsione intra cranica e dislurbi ~:.erebellari. Prescindendo dalla cif:Jti porertcefalica scoperta si può- dire per caso, e. probabilmente di vecchia data, possiamo amm·ettere in questo· malato la coesistenza di un pr•Jcesiso mening·o-ra . dicolare bulb.a re e .midollare 3 di una compromis5ione del tronco encefalico, con alteru1'.ioni della circolazione liquorale, svelate d.alla prova di Queckenstedt negativa e· dalla manc.nta ascesa dell'aria iniettata per via lombare, oltre che d1alle alterazioni della composizione ehi111ica del liquor. L 'associazione di .q uesti tre ordini di si11to111i: J11.E:ningoradicolari , ipertensione e modificazio11t chi1niche del Jiqu0r, segni di loca· lizzazio1tr cclre·b ellarc o nel t.ronco encefalico, no11 è da ritenersi del tutto eccezionale, .pier quanto non mi risulta sia ~tata finora descritta n ella difterite" Recen tem ent6 ebbi occasion e di visitare un collega pediatra il quale, d'<.>po aver pre.se11tato una forma abbastanza grave ·d i difterite faringea, complicatasi poco dopo ]a g uarigione del fatto infettivo con dei 1

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SEZIONE PRATICA •

gravissimi disturbi mioca1~dici , appena attertuaLesi questi ultimi, a distanza di circa 3 settimane dall 'inizio della nlalattia , aveva presentato paralisi del velo palatino, disturbi paretico-atassici di e~t.rerr1a gravità dei 4 arti; in questo amrr1alato l 'atassia d-egli arti, e so1)ratutto d ei superiori, presentava un inequivocab,i le carattere cer eb ellare . La po1ssibi]ità di una compartecipazione ·d ei centri i1ervosi del tronco encefalico nelle menin goradicoliti primitive è stata segnalata da va11 Bogaert in una r ecente edipemia belga come fcnoineno tutt'altro ch,e costante, ma i1eppur.e rarissimo·. D ··a ltra ])arte, la forma cerebrale, o a tipo pseudotumor cerebri d ella particolare sindrome 1neningea descritta da \Sesta fir1 dal 1925, h a rioevuto in seguito la conferma di parecchie altre os ervazioni, com e quelle ·di Alajou.a nine, Mollaret e Gopcevitch (1930), Guillain e Rouqués (1933), \iercelli (193t). Si tra tta di n1alatt i e ·Pil-in1itive o seguenti a corrLuni n1alattie infetti ve di poco conto (febbri influenzali, tonsilliti, eoc.), caratterizzate dalla rapida insorgenza di di&turbi da i·p:ertensione ii1tracra 11ica, con o senza seg·ni ·d i lo·calizzazione cer·cb ellare o· a carico del tronco enrefalic0, più raramente corticale; dalla pre8e.n za di liquor iperteso e con disso·c iazione a]bumino-citologi·c'B., s1)esso ancl1e xantocron1ico, e f in almer1te ·d!alla rapida tend.enza alla r egr essione dei sintomi clir1irc i e liquorali, fa voriti d.a]le ripclute r achi centesi .

* ** l1 ossi11no quindi an11r1ettere ch e · in a lc uni c<11&i la n1&11ingo-radicolite possa avere u11a 1Jatoge11esi puramente va ~ on1otoria , congestizia e ·e ssudativa , con un n1inimo di fenom eni flogistici. Alcune osservazioni mielografich e, (Griinwald, Porta) il r eperto anaton1ico di un inter essan t i. simo caso di Balduzzi , la p1r esenza di alLerazioni d el li1quor cisternale aricl1e in forme 'b asse di ineni11 g oradicoli t i (Taylor e Mac D on ald , .Porta) son o iii fav·o re ·di ques ta ·c: 011cezione. Questa poi p·u ò essere an1m.essa senza · sforzo anc h e i)er le form e a e tiolo,g ia nota ~ sopratutto per l e fo1me più lievi d elle ·p:a ralisi post-difteric·h e. La difterite p otrebbe ar1 zi es.ser e citat.a com e l 'esempio tipico rd i tc>ssinfezio•n e ca pace cli dar e con le s ue tossin e lesioni in u·n p[·imo te1npo trasu·dati,re e congestizie a carico d·elle radici spinali e delle r elative guaine. m eningiee, in secondo t empo , in, rapporto col g r ad o di virl1len za d el ger111e e con le particolari c o·n dizioni di r eattività dell'ospite, .alt-erazioni f]ogi ticl1e vere e pro1

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i)ri·e e fenomeni d egen erativi gravi ed irrimediabili a carico delle fibre nervose. Come fenclmeni <t~ ollaterali si v·erificano alterazio,n i della circolazione liquorale, con le n ote conseguenze meccaniche e ch·i mich e, entrambe di gra11d e valore diagnostico, patogen etico -e terapeutico, da to ch e tutto porta a far credere cJ1e l a sottrazione istemat.ica di liquor eserciti in tutt·e queste fo-rme un a n otevole azione curati,Ta. · ·Fi11aLn1 ente non si p1uò esclu·dere ch e in ic·asi ~·ari possar10 venire direttar11e;n te 'i nteressate d.a l processo tossinfettivo an ch e le form azior1i n ervose cenLrali in forma di ver e e proprie ne" ra1s.siti. ~{eningiti difte ric he sono eccezionali, se ne COD:OScon o so.Jo 4 casi sicuri (cfr. Carlson e t.1organ), e pochi a ltri sospetti di infezione m is ta. Da notare che da parecchie i)arti (Bo 11]1off, Leiede, Son11n«~rf.e ld e Reye, cit. da Scl1rank) si riferisce c.h e in u11 quinto circa d·ei casi di difterite venuti all 'autop6ia , il liqu·or 1died e alla cultiura presenza di b1a cillo ·di l .oeffler, anch e quando in vita erano totalrn1<Ynte aS 'enti segni n eurol ogici: ma è pro·b abile ch e si d ebba trattare in questi casi di migrazione post-mo1tale dei bacilli. Se le in eningiii difteriche sono eccezionali , <i.rJ ch e più lo sono l.e nevrassiti; per l e q·ua li 11011 ]:>tare d el r esto· ~1eoe~sario doversi ammetter e cl1e l 'infezio·n e de·b ·bia eissere prim a n1e• • 1 Il.Jn g eta e poi nervosa. In un caso di Schrank. di en cefalite b·u lbare s ttc Ltarr1ente l ocalizzata, di origine difterica, questo A. non si sente di d ectder e fra l 'i11fezrion e ascend.enLe per via nervosa , lung·o i Lro11chi d ei J1ervi g lossofaringeo e vago , e la n1etastasi errLatogena. In un caso di Roger, l)revòt e Cremieux si tra ttava di una bimba dii. 3 anni , affetta da angina banale, seguita da disfag ia e disartria, par.alisi clella lin,g u.a , b·a cillo di Loeffl er positivo in farin ge; d opo pochi giorni t etraplegia s11asLica con segni piran1id.ali, n1 orte ra1)ida dopo un. app.ar:ente mig·lioramento . Gli AA. r>e11 san o a una e·n cefalite da virt1s filtra bil e, .alla qual e la difterite a'1r ebbe a1)erto la stra.da . l J11 ca o analogo è s ta to p1u ])blicato da vV. H01h ho·use i1el B1ilish lii edicrrl J oizrnal n el 111arzo I 93i), col titolo: Er1cefalo111ieJ ite ~im t1l.n11te una paralisi post-difterica. Nulla ·esclude cl1e a i1c]1e il c:ais o di Schr ank si po·s sa interpretare nello stef'so modo; però per essere obbiettivi t)i ~ogna riconoscere ch e quanto amru ett ono Roger e coll. n on è cl1e un 'ipate i , la quale ' ra le quanlo I 'altra di Schrank, ch e si tra tti di un:t veir a nevra.ssite difterica. 1

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IL POLIOLIINICO

. L 'ipot esi della infezione secondaria da virus filtrabile é seducente, ma g ratuita. Abb·ia1110 vi to quanti punti di contatto, clinici e pat0·g erJetici, abbiano le polinevriti sistemizzate ·dift,e riche con la cosidetta sindrorne di Guill~tin e Barré, e poichè per que~ta si sostiene da molti un.a etiologia d.a virllS filtJ:abil e, ~i potrebbe 1llo·ra pensare che Lutte le polinevriti siste.r11izzate ·d ifteric1h e ab·b iano la .stessa g·en.esi. Ciò j)Otreb·b ·e valer.e specialmente nel caso sopradescritto di n e·vr.a ssit e bulbare co,11 i)oline-vrite ~)ost-difteri ca, ma n ell ,ignoranza i11 cui ci troviarrlO• irttorno· .a questi su.p po s,ti virus neurotropi n1i pare che I ,ipotesi sia inutile e ingo1nbrante. Dato· qua nto si sa ogg·i della patogen esi d elle paralisi post-difte·r iche, non c'·è da m eravigliarsi d1ella possibilità di n1evrassiti difterich e, "ma se inai dal fatto che sia1101 così rare. Sull ,importanza delle leFvioni centrali a b ase delle cosidette polinevriti difterich e 1esiste oggi t1n cert,o .a ccordo. Tutti ·riconoscono l 'importanza delle lesioni d eger1erativ.e e t ossich e delle cellule d·e'1le coirna anteriori del midollo·, descritte ·da tempo da Dejerine, Philipp·e, Bal\011rleix, e dei i1uclei motori ·d el ro.m be·n cefalo. I..1n ·discussione verte s,u ll 'interpretazione, perch è m entre alcruhi co11 Habonn e,ix ammettono cl1e la tossina difterica ri.~alga ai centri lungo i tro11 chi nervosi, e ch e quindi le alterazio·n i cli qu r,. Li prec·edono quelle dei centri , altri con Pierre Marie e l\Iathieu, 1\1:eyer SO$.ten gono che la l·esior1e d ei centri e dei tronchi n·erv·o si sia si1nultanea. In favore .dlella centralità della lesione ·p rjm.itiva e prin:cipale stare1b.b ero , secondo Bo1udouresqu.es, il te1n·po lat.ente fra .l 'int()Ssicazio11e massiv.a e· la C0 n1parsa di 1s egni r1~urolog·ici, ]a frequenza ·di alterazioni liquo- · rali , la po·s sibilità di dissociazione fra i ·disturbi m otori e quelli . sensitivi o fra le va1ie fc1rm e di sensibilit4 . Con1e ab·b iamo .g ià visto dian zi, la controversia è .superata da chi p ensa oggi che le alt erazioni non siano nè primitivamente centrali n.è primitivamente periferich e, ma abbiamo il punto di origine n el tratto radicolare. Ho ·già a ccennato ai dati anatomici favor.evoli a questa con cezio•n e: anch1e Bela H·ech st insiste sul fatto che nelle forme atassich e le le.&ioni prevalgono di gran lu.n ga nelle radici posteriori e n ei gangli spinali , e sono così i11te11se da provor--are nel r11iidollo degen erazione parziale anche dei cordoni posteriori. Tutti gli a r gomenti precedentemente citati in fa,rore della gen esi centrale sono anche meg lio adattabili all ,ipotesi della sede primiti' 'amente radicolare, così ch e qu esta tesi pare ogai la n1eglio acc.ettabile. 1

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* ** Un punto che è sempre apparso oscuro ai .SO$tenitori della teoria radicolare è la pos.sibjJità ·di dissociazione fra le sensibilità profonde e le supeirfici.ali, ris ulLan·d•o, poco chi.aro perchè un ~irocesso morboso agente sulla radice posterioTe possa colpire p·i ù alcune deterr11inate fib·r e ch e i1on le altue. Orbene, le nozioni più n1odern~ di a11utomia e f isiologia generale della fib·r a n ervosa mi pare po&sano to.gliere anche ques ta difficoltà. Poichè ro;i tratta di risultati aoq·11isiti da poch! anni, quasi interamie·n te da fi siolog i anglosassoni, E} finora poco 11oti, credo opportuno dj esporli ror1 qualche am l)i ezz.a . In una !Serie di lavori editi dal 1924:, e rece1tlemente rias . unti in una bella , monografia, · .Erlanger, Gaf:ser b Bishop dimostrarono che se si r egistrano le correnti d'azione di tro·n chi ri·ervosi con l 'oscillogra fo a raggi catodici, si possono rilevare nei tracciati caratteri tali da rendere nec·essaria l'ammissione eh.e nello stesso tronco esistano fibr.ei con car.atteristiche ·dive1~Sie . Q·u esto ·c.ompo,1 tamento ~o·n è però costante: me,ntr·e le fib·r e di certi nervi , co·m e il frenico., hanno, caratteristich.e omog·enee., in altri, come nello sciatico, sono differenziabili i)er l 'a&petto delle co1Tenti d 'azione tre categorie ·d~ fibre, ch e gli AA. arrterioani d·e·n o•m inarorto A, B e C, e ch e differi scono per la velocità di conduzione deg'ii impulsi, per la rapidità co,n I.a quale l 'onda d ella corrente d 'azione raggiunge il suo acm.e e. per il periodo refrattario assoluto, ois sia per il tempuscolo imm·e diatan1ente su1c·c essi,ro all'eccitan1ento, . ·durant~ il quale un nuovo stimolo di qtlalsi.asi int.e h·&ità rimane senza effetto. Ora il 11ervo frenico di cane corrtiene fibre di diametro quasi unifo,r m.e, da 5 a 12 µ,, in me.d ia 8 µ,; le radici anteriori di rospo, pure stu.diate ·d:agli A1\.. ·citati , hanno fibre di circa 15 ·µ, di diametro, n1entre le radici posteriori sono le pi1ì eterogenee, conten.en·do fibre da 3 a 20 µ,. Venne dimostrato ch e quando si stimola il nervo sciatico, la corrente d 'azione deriva ])il~ dalle radici anteriori corrispo,n ·d enti è uniforme (011de A), invece qu.ella delle radici pos terio1i n1ostra onde A .B e C frammsite. In seguito vennero n1oltiplicate le prove che n·e i differe11ti tronchi n ervosi, ancl1e apparten·enti ad .ani1n•a li di sp·ecie 1diversa, le caratteristiche delle correnti d'azione variano in rapPorto col diametro delJ e fib·r e. Qu·esti dati ,·engono così ad accordarsi con la differente cronassia delle singole fibre di un a m ede·si1na r adice o tronco ner''oso, già dirnostrata da Lapicque e allievi. Nel 1929 Matthe'v riuscì per primo a <limo1

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SElIOJ.".iE PRATICA

strare che le caratteristiche di impulsi centripeti percorrenti lo stesso tronco nervo,s o pos.~ono variare a seconda che vengano stin1olati terminazioni !Sensitive cutan.ee o per la sensibilità pTofonda. Da allora n1olta strada ~i è fatta: per esempio si sono stabilite le modalità di graduazione dell 'irnpulso, per opera sopratutto di Adrian, al quale si deve la nozione capitale che la .g raduazione dell'eccitamento av 'iene non solo in funzione del numero delle fibre .stin1olate, ma anche della freq11e11za degli impulsi nell'unità di tem·p o; inoltre ~i sono confermate e precisate le caratteristiche di stimolazione e di trasmissione delle varie f0rine di sensibilità generale. Senza entrare in soverchi particolari, élccenlleremo soltanto che Matthe,vs ha oggi defin~to tali caratteristiche per tutti i t.ipi ·d i re( eltori muscolari (fusi n1u, colari, orga11i tendinei di Golgi, co·r puscoli fasciali di .Pac.ini) e cl1e Adrian è riuscito anche a differenziare gli i1npulsi da stimoli tattili da quelli provocati da stin1oli dolorosi: questi ultin1i produC<)no correnti d'azioni lente e piccole, mentre i prirni producono 011·d e alte e rapide. Nell 'uomo le radici posteriori conteng')no fibre midollal-e e amieliniche il cui diametro varia da 20 a I µ; le prime. costituiscono aln1eno il 40 % del totale, ma tale p.erce1nt,u ale è assai maggiore nelle radici toraci·c he. e sacrali che nelle cervicali e lombari, i11 rapporto <:on l'innervazione d'e gli arti (Davenport e Ran~0n) . Siarr10 ben lungi d·a l potere stabilire la funzione di tutte le fib,r e delle radici po~te­ riori in base .al loro aspetto fisico, p erò è og.~ i sicuro che le più grosse corri spondono alle tcr1ninazio11i sensitive meglio differenzia~e, come quelle d,e l tatto, .della pressione e della se11sibilità propriocett.iva; mentre le fib,r e più &ottili e amieliniche sono de1)utate· alla tra~mis­ sione degli stimoli dolorosi, con1e Ranson nveva già rSupposlo fin dal 1Hl2 in base a im11o rtanti argomenti di indole morfologica . Sappia1no oggi che le onde A del1e correnti d'azione -sono rapide e corrispondono alle più ~rosse fibre mieliniche (fib·re motorie, p1ro·prio·i::re~tive n1uscolari ·e tattili), che le B , assai più ltnte, corri~pondono alle più piccole fib.r e tnielin1 che. e le C a quelle amieliniche. Clark Hugl1es e Ga&ser, studiando gli effetti dell 'asfissja sulle varie mo1dalità ·d i sensazione, dimostraro110 che il dolore localizzato è connesso con la conduzione delle fibr.e del gruppo B, mentre il dolore diffuso è i11 rapporto con le fibre del grup·p o e, le qt1ali ultime condu·c on0 ancora, quando la funzione d elle fibrre A f! B è messa fuori gioco da un 'asfissia di lunga 1

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durata. È del resto noto che anche nell 'uomu le mod.~lità di sensazioni che persistono dopo u11a lunga asfissia sono le sensazioni term~c he e di dolorabilità diffusa.

La conclusione di queste brillanti ricer,ch\e (1) è di grande. iroteresse pe·1· la patologia nervosa, perc·ltè ci dimostra come u1i processo com.pressivo, ohe agisca siulle raclici ostacolandon.e la circolazione e quindi la respirOJZione, possa colpire quasi elettivam.ente determ.1:na·te categorie di fibre nervose e pJ•ecisa.niente, al nieno in primo tempio, le più grosse fibre. m.idolla.te, quelle corrispondenti alle sensazio1ii tattili e di pressione e agli stimoli proprioc2ttivi di origine muscolare, coscie1iti o no, c/ie sono anche quelle più sensibili aill'asfissicJ.. L'importanza di questi dia.ti di fisiologia generale nella patogenesi di malattie impurta11~i con1e ]a tabe dorsale e le radicoliti posteriori di qual5ia. i origine no n ha bisogno di e~~ere sottolineata. 1

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Prin1a di abbandonare l 'argo·m ento delle più rare con1plicazioni nervose nel corso della difterite, a cc·enno· s oltanto, per amore cli Ct)ffi pletezza, alle emiplegie post-difteriche, F-egna1<ltJe ·da W. Gule ·e da Bouchat, e non rarissi me, se già nel 1905 Rollesto 11 pot·eva raccogliere 65 casi. Solo in grande minoranza questa complicazione dip·ende da vera encefalite. (G.ardèr e e 1D echaume provarono nella difterite lesioni abbastanza gravi di tipo flogistico e degenerativo della corteooia cerebrale), !JJerchè 1.a patogenesi di gran lung.a più comune è quella vascolare-, p er trombosi o emo1 ragia da art.erite cerebrale, o embolie per forn1aliJ11e di trombi v·entricolari, in caso di insufficien za e dilatazio·n e d·cl miocardio. È notevole in molti di questi casi il con1portam.e11to della spasticità della sindrome piramidale, quando all'emiplegia si associ la polinevrite : per lo più questa fa scomparire i rif1essi profondi, anche se prima erar\o aurr1entati, ma generalmente l'ipert onia piramidale si instaura lo stesso, sebbene più tardi. . oco Però questo• comportamento non e' un1, (Urechi.a e Relezean u). 1

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l'tIASSU NTO. Ven.o-ono descritti due ca5i clinici : 1) assoo c iazione di paralisi difteriche faringopalatine, (1) ~er notizie più ampie e per la bibliografia cfr.: FULTON. Physiology of the Nervous Syste1n. Oxford Univ. Press. 1938. - EvANs. Recent Advances in Physiology. Churchill, London, 1930.


« IL POLICLilNICO n

924

con i; aral isi :QOSt-sieroterapica e con polinevrite siste mizzata; 2) associazione di paralisi difteriche faringopalatine, di polinevrite sistemi2:zata e di feno.m eni a carico ·del tronco enc€falico; entrambi con caratteristiche alterazioni liquorali. Viene discussa la posizione nosografica di que.s te forme, e lumeggiata la loro fisiopatologia in base alle più reoenti ricerc,h e anatomo-patologiche e fisio·l ogi che.

THo~IAs.

[ANNO XLVI, NUl\•I. 20] L es

poly11evrit es

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Circa 2000 a1111i fa G~leno 1p .arlava già del1:artritisrr10 e ce ne ha tramandato un quadro de~ crittivo così minuzioso e preciso nella interpretazione i11tuitiva della grande sindro111e c11e oggi ai n ostri occl1i ·semb•r a quasi p-rodig·iosa. È da pensarie che tale morbo per atti. r.a re l 'attenzione del gra11cle medico do"·eya preser1tarsi con segni di vera gravità e di grande sviluppo n ella popolazione. So no infatti l e grandi sir1dromi quelle cl1e ci .sono sta te· tram.and,a te ·d ai grandi n1edici dell'antich.i tà greca, lat.i11a ed araba. · .Ancl1e oggi dopo cir·c a 19 seco,l i il problen1a del reumatismo inteso nel senso più iatoi della parola si prese.n la sollo il duplice aspetto di problema patologico individuale e di proble111a <1 carattere squisitamente sociale di tanta i111 portanza da essere oggetto di più frequenti segnalazio1n i in seno ai congressi nazionali e i11tcrnazionali di Medicina general e. Molto recenterr1ente il 1~""errannini (1937) ha segnalato all'attenzione delle autorità m.ediche e politiche il problema del reumatismo ch e attend e di essere impostato a11ch e in Italia dal p·u nto di vist.a soci.ale. Dal punto di visLa patog·enetico, fino al sec o]o scor&o preval eva i] concetto unitario delJe sindromi artritiche 1,.::Souchard') concetto orrnai superato dalle moderne concezioni e dalle più precise acquisizioni cli11iche sull 'artritismo. 1


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SEZIONE PRATICA

j\fa nel quadro generale de Ila grande sindro111e artritica quello c.h e ha subito un maggior vaglio ed u11a più acc11rata revisione della etiopatogenesi è il reun1atismo. r"'u il Bouillaud che distinse i11 due forane Ilettan1ente se.p arate fra di loro il reumatismo · e la gotta aisse.g nando al l)rin10 una etiologia puran1ente infettiva, cognizione questa or1nai _ accettata da tutti. Soucl1ard in collab·o1razione di Bourcy riunì in seguito in gruppo tutti i reumatismi pseudo infe1tiYi legati ad una ir.fezio ne ge.n erale del1'orgun ism o. Tali concetti. ebbero, poi terior111e11te la conferma dalle ricerche del Marfan, di nfau clair che mi~ero ir1 evidenza la n.a tura i11fettiva di tali r eumatismi senza peraltro precisare per ognuno di essi una etiolog·ia sicura. Secondo Teisser e Roc1ue lutle le forn1e di i eun1a lismo cronico si 1 so1nigliano fra loro· ~c1la111ente nelle cara t;te1ri~ticl1e ar1aton1opatologiche, caratteristiche 11011 facilmente differenzia,b ili macroscopican1er1te e micro.scopica111ente e c·h e si riscontrano i11 tutte le forme ed in tutte le lcicalizzazioni sia110 esse cartila gi11eie-sinoviali oiel' ossee. i\1a a questi con celti fo11damentali di etiogenesi e di anatomia patologica del reumatis1110 bisogna an che aggiung ere tutto quanto riiguarda la predisposizio1n e organica individuale alle localizzazìo11i reumalich·e ecl artritich e <1rticol.ari ·di processi infettivi o tossico-infe~­ tìvi generali. In verità il problen1a etiopatogenetico del reun1ati&mo e dell'artritismo non è ancora risolto. E di ciò fa fede il con linuo lavoro di indagiJl Ì da parte degli istudio.si ,p1er diradare certe tenebre ch e ancora in c1o mbono su tale campo. Og·ni giorno nuo·v e rioerche mettono in chiaro .dei p·u nti oscuri del vro blem.a ed a queste classificazioni ed all'allargarsi delle maggiori ricerche noi vedian10 un fiorire di nuovi rin1edi che ven-g ono concepiti .e trag·gono origirte dalle deduzioni cliniche e biologiche delle ricerche stesse. Infatti rnai con1e oggi il medico n·ella pratica quotidiana ha avuto a portata di mano un nun1e·r o così stragrande di preparati antireu1natici ed antiartritici. Il valore terapeutico di mo lti rimedi il più delle vclte è nullo e di ciò ne fanno fede gli an1malati stessi affetti da reumatismo i quali in g·enere si prei&ent-ano al nuovo medico sconfortati diall 'insuiccesso di molte, di inffinite cure intra.p res€ e con·dotte senza esito, positivo. E lo stesso sconforto pervad·e a volte anche il me.dico che do·p o avere fatto il vaglio delle 1

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rure g ià praticale dal paziente non sa e non può suggerire altri esperi111enti terapeutici. l11vero non c :è campo <lella terapeutica più ricco di insuccessi di quello del reun1atisn10 e dell'.artritis1110 in gen·ere. Ed è per qu·esto che un numero stragrande di arr1malati di reum.a tismo e ·d i fo1me artritich,e: si trascin.a co·n le proip,r ie sofferenze· e con la convinzion·e che non sa1·anno. mai ab-· . . band!onati ·da esse che Ile n1inorano ogni giorno più ogr1i attività fisica ed intellettuale . L'intraprendere una cura antireumatica è q ui11di un problen1a n1olto serio. Solo una n1inuziosa inrlagine anamnestica eondotta con vero criterio d 'indagin·e può orientare verso la diagno,si ed alla b·a se di tale indagin·c deve sen1pre stare il fattore costituz; onale dell 'individuo .a mnlalato, fattore il più delle volte ·din1enticato. Nort è affatto raro il caso di osser,rare i11dividui con vere e proprie arlriti iperuricen1ic:he, ipercolesterinemiche, che si so110 sen1p1re curati con co1nu ni rimedi antireumatici , s 'intende con esito negativo, i quali nor1 sono stati minin1amente indagati dal p1u11to di vista costituzionale, che porta ,fyempre .in sè la espressione diatesica dell 'individ·u o stesso. Passando poi nel campo infettivo del r eumatismo si .p uò constatare che nel mentre n1olte ricerche sono ·s tate. fatte sui fattori p·a togenetici di alcune forn1 e reumatiche precisandone g·li ag·enti, restano ancora allo studio ed a ll 'indag·ine tutta una gamma di veri reumatis1l1i e· di pseudo reumatis111i la cui ger1 e.si resta avvolta nel piiù fitto mistero. ~1e1ntre nei primi casi con le va$te c'o nofrcenze ,c he oggi abb1iamo sul ricambio l 'orient.ame11to terapeutico può avvicinarsi a qualcosa d~ r eale, negli ultin1i casi la terapeutica a!f>sum·e alle vo·l te d·elle espressioni irte di difficoltà e di tentennamenti. Il problema della cura di certi reumatismi e di Ctrte forme artritiche va q·u indi orient.ato verso il fattor·e1 infettivo quand1) è possibile dimositrarn,e I.a vt3ra causa o verso i fattoTi costituzionali e le espressioni diatesiche dell 'individuo ammalato, quando 6cartato l 'elemie nto sc;atenante infettivo resta in campo il complesso problema del ricambio inteso nel senso più vasto della parola. 1

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Il presupposto teorico con cui è stato r ecen 1eme.nte· preparato un nuovo rimedio antiartritico ed anti:Peumatico ha atlirato la mia atte11zione in quanto che in esso ho intravisto delle pos.sibi.li tà terapeuticl1e molto vaste che


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cc IL POLICLf!NICO

' esulano dai co·mu11i preparali contro il r e.u m.atis1110 i11 g~enere. I c;o1r1pone:n.ti di tale preparato so·n o,: lo zol-' fo, lo iodio ·e la piperazin.a. Tale co!Il1plesso fai-mac-0logico è quanto n1ai ganiale e risponde appieno a quanto - secondo le moderne ricerche - occorr·e p e.r un o·r ganisn10 artritico. Basta un breve cenno sulla f a·rmacologia e sulla farm.aco·d inamica ·di questi tre elementi per formarsi un ' idea di qua11to possa riuscire utile ai fini 1,e.rapeutici un trinon1io cos,ì fatto. Per lo zolfo dirò che l e co.g nizioni 5 U t-ale coslituonte organico in questi ultin1i tempi si sono arric.c.h ite co·n sidere,'oln1e11te e eh.e la letteratura .sulla fisiologia, 8Ul rica.m bio, .s·ulla far111acodinamif a d ello zolfo è co·s ì vasta da non poitere t:ssere n ean ch e ricoir data in queste

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ecco percl1~ trova indicazioni in uno stragrand.e nt1mero di affezio·ni oTganich e. Lo· iodio è l 'acceleratore del ricambio i11ateriale pe1r eccellenza. ed un agente antiI'lfetti,1 0. Le sue pro·p rieta antiscleroticl1e, di stin101.atore dei pro oessi di ruutrizione ed eliminazione non han110 bisogno di esser·e illustrate. Il terzo co·m ponente, la piperazina, è il più pot.e·n te dissolvente ed eliminatore d ell 'acido urico organico· che 11a inoltr·e una funzione eccitante sul fegato.. Sap p·i amo che un fegato ben funzionante as5olvei m·eglio la sua alta ftinzione di .d isrnto1&sicante organic-0. I tfe elementi componenti il prepia rato in oggetto sono quindi i più validi medicamenti au1ireun1atici e d antiartritici. Tale triade dà sin d.a ll 'inizio una quasi si. n ote. curezza di buo1n a riuscita terapeutica . .Bisogna os~rvar·e però cl1e nella terapia e1nInfine è n1olto interessante la formula chipirica ;d.elle. zo·n .e rurali lo zolfo ha da tempo rr1ica sotto la quale tali tr-e compo.n enti ver1immerno·r abile isoste·n uto uh ruolo di .g rande gono forniti all 'orga11is.mo. irr1portanza e non è difficile anco ra oggi in certe r err1ote case ·d i camp·ag n.u trovare il ba Lo zolfo viene fornito sotto f orina di un .suo deri vat.o la Tioc.arbamid·e ch e è l)OC01 tosrnttoiJo di zolfo e miele u sato p.r incipaln1ente sicia ~ riochissirr1a di zolfo fisiolog icamente dai vecchi contadini come depurativo ·d el sangue (eczemi e foruncolo si, diatesi ess.u·da- attivo - tollerata in ottin10 n1odo dall 'organi&mo1 iei tollerata in n1aniera· n1aggiore di altri tiva? insufficienza epa tìcc:t P plet oTa san guig·na ?) e ·c om e curativo n ei dolori Jlì•u .s colari ed de1ivati . di zolfo. articolari (artritisn10 ~ r eum.atisn10). Lo iodio ·è sotto forma ·di Diozina M. che Un ampio r ecent.e lavoro sulla fisiolo·g ia delper la s·u a special e form•ula cl1imica 11a i selo zolfo ·è quello d el .Bottazzi, ma una n1emoguenti r equisiti: ria esaurie.nte s11l metabolismo ·dello zolfo è contiene uria alta 1percentuale di io·dio; ne11 -·orga11ismo libera co11 f.a cilità i suoi quella di Loe11)ier-Mal1ot1.deau ·e Tonnet. atomi .di iodio libero sotlo· for.m a di metalLe conclusioni di queste ricer che soin o· oltreloide; modo. interessanti e fissano il c;oncetto : che lo J1ort dà i conosciutissin1i fe1 n orneni di iozolfo· non solo è un co111pon·ente fi siolo,g ico dismo comune a tutti i pr·eparati iodici. della cartilagin·e e di tutti i tessuti articolari La piperazina è fornita all'orga ni&mo sotto n1a ·è anche il n1et,a b olic:o per eccellenza d elforma in'iettab·i le in una concezione chimica 1'.equilib·r io chin1ico del tessuto articolare, che esiste una carr.'n za di zolfo in t11tte le artico1la- - cl1e la rende non dan.n osa all'or·g.anismo e specie ai reni, e&se11do essa fortemente caustica zio11i colp1ite da Reumatismo (Sullivan ed e tossic.a . Hess), ch e una dimi11uzi0Jle d el tasso sulfuI c~si da me presi in considerazione son o reo nell 'organis·mo perme tte il m a nifestarsi rap·p resentati da undiGi an1111alati con qu.a dri d·el reumatisn10 c.r onico . Siamo come si vede in piena teoria della ca- svariati di sindxomi artriticl1e-reumatiche-nevenza da zolfo· qu.a le cau sa scate11ante · dell 'ar - vralgicl1-e. Vedren10 dall 'illustrazione di essi casi quali trit1&mo, teoria condivisa ·dal Salt H . B., da sono i risultati ottenuti con la cura solfioNaligen, nonch è dal nostro l\laranelli. • • A 1queste particolari proprietà dello zolfo zrn1ca. bjsogna a.g·giu·n.gere quelle più vaste e generali. CASI CLINICI . Lo1 zolfo. è il ca talizzatore per ec.oellel1za e pre1siede ai processi di ossidazione organi ca. CASO I. T. Gius., di anni 28, mecca11ico. Il fegato assolve la sua funzione antitossica Nevralgia reumatica del facciale. R. Wa·ss. nesolo in presenza di solfo e le funzioni .epatich e gativa. Radiografia del cranio : normale. L >ortodiaglobali vengono alterat·e ogni qualvolta il me- gramma mGstra un cuore tipicam ente mitralico. tabo1lismo d ello zolfo è alterato. È un ex-p~9 1iartritico acuto con insufficienza seTale sostanza è presen1e i11 ogni tessuto ·ed condaria della mitrale. 1

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[ANNO XL VI ,

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SEZIONE

Sofferse della s lessa i1eYralg ia del facciale n el 1934, affezione ch e si pro trasse per circa 3 1nesi, r~sistente ai salicilici ed agli arsenobenzoli. Si presenta alla mia osservazione dopo 15 giorni del nuovo a ttacco dopo aYer fallo u so ed abuso di salicilici e di chinino . La ·sindro111e i1011 moslra dopo tali cure alcuna modificaz ione. Inizio 1a cura con la Solfiozi11a. Già alla prin1a iniezion e intramuscolare l 'am1nalato ne risente peneficio essendosi le crisi dolorifiche modificat e come durata e come intensità . .A.Ila seconda, t er za e quarta iniezio11e il migliorame11 lo della sindro111e n evralgica si fa sempre più i1e lto fino alla sco111par sa totale del dolore dopo I 'ottava iniezion e. Siccoino Je condizio11i gen erali d el IJazien Le si 111os trano benignamente influenzate dalla medicazione, con iglio un 'altra serie di i11 iezio11i da pralicare a g iorni alterni. RiYedo l 'am1nalalo dopo c irca un Inese e n1i riferi·sce di esser e comple ta1nen le gu arito della n evralg ia del facciale e di non avvertir e da quando ha intrapreso tale Cl1ra quelle ·sen sazioni clolorifiche articolari e 1nuscolari ch e gli er an o compagne periodiche e fcdeli ssin1e sin da gua11do aveYa subilo l 'att acco di 11oliartrite r eu1nalica (1930) . La sedazione rapida del dolore n1i h a eYitato in ques to caso di ricorrere ad altri n1edican1e11ti. C \ SO Il. - ~I. !\laria, di a11n i 68. R . di Wass .: n ega liva. Uri11e: norn1ali. Diagnosi : 1\.rtrite reumatica delle articolazioni d el g·inocchio d. e s. . Da c inque anni la111entaYa ar tralg ie diffuse, i11a parlicolarmen Le pit1 in Len se a i du e giri occhi . P er tale sintomalolog ia er a g ià s lata ricover a ta per circa otto m esi in ospedale e di111 es·sa in con dizio11i leggermente migliorat e. Entra 11uova111enle i11 ospedale il 15 n1arzo 1938 . Il ginocchio sinis tro app ariva allora Jeg·germente tu1nefat to, dolente alla palpazione. L a deambulazione provocava algie dolorose ad a111bedue i ginocchi ed ai polpacci. Dopo 10 gior11i di degenza vien e in_izia la l a terapia Solfiozinica. I.a l)azienle notò i1n1nedia to benessere. Le vennero praticat e in totale 15 iniezioni. Si s1nise la somministrazion e essend o scomparso ogni sintomo obiettivo e subiettivo e si lasciò in o·sserYazione n el caso di recidiva. Restò la p aziente in reparto altri due n1e s i dopo la cura. Dura11te questo per iocl o, r 'an1111al a·ta n on ebbe a la1nen lare le su e soffere11ze a tipo artrjtico. 1

C.\SO IIL - S. Gisel,l a, a. 33, infern1iern , coniugata. ' 'rass. l1egativa. Costituzion e: artritica . Sindrome r eumatica localizzala alle art icolazioni 1ne la tar sich e falangee d elle dita delle n1.ani e del pied e destro. L 'a1nn1alala si la111enta di tali dolori da circa 5 nlesi. I,a sin tom,a tolog ia d olorifica 1no trava p eriodi di e acerbazione ch e interessavano allora il tarso m ediale e i Lendini dei n1u·scoli e1s1e11 sori delle dita clel piede spiccata111ente dole11ti i1ei loro n10Yimenti . Si iniziò l a cura con una iniezi one q11oticliana di solfiozina .

927

PRATICA

Alle pri1ne i11iczioni i d olori s i fe.cero più acuti t a11to da dovere ricorrere ad u11 a iniezion e di solfiocai11a che sedò rapida111e11t e il dolore. Procedendo nella cura con la Solfiozina la sint o1nalologia dolorifica ch e era ri1nas ta n egli allri térrito ri n on tra ltati con la Solfiocaina a11dò man 111an o atte11uandosi fi110 a scon1p arire con1pleta111ente. ' 'en11ero iniettate 15 fial e di solfiozina ed una di solfiocai11a . A dista11za di 2 m esi clalla cessazione della cura l 'a111111alala - nostra i11fer1niera - non presenta più si11to1ni subiettivi ed obiettivi. CAso IV. - '!\I. Giov., a. 52, indus lriale. Artrite cronica del JJer on e. Diate·si litogcna epa Lica fa111igliare. Soggetto breYilineo, macroso111ico con s lin1mate r1ette di coslituzio11e i1euroartrilica. Rican1bio 1netabolico ritardalo, fegato lJalpabile e d olent e. Pres ion e: i11x . 180, inn. 85. Tasso urice1nico: J11illig·r . .5. 10 %. Tasso coles teri11e1nico : g·r . 0.210 %. For te i11angiatore e furnatore. Ha sofferto di distur)Ji e1)atici a tipo di lieve i11suffi cien za. · Soffre d al 19'36 di una si1idro111e dolorifica del perone d estro con JJeriodi d i esacerbazion e ch e a Yolte os lacola11 0 l a ·dea1nbulazio11e ed i m0Yi1nenti a l liv i e passivi del piede des tro. Data la gravità della sindro1n e ho voluto: accerlarmi co11 u11 esa111e radiog rafico se es js te se qual· cl1e lesione ossea. L 'esa111e racl iog·rafico IJlOS tra I 'art icolazio11e perfe Llan1c11te nor111ale per ior111a e p er co~I j Luzione nn a lomi ca . (~urc sYa riate jnlrapre::c aYeva110 solo n1odifica lo Len1pora11ca111e11le l a si11to1natologia cli11ica. Pr.atico una pri1na iniezio11 e loca Je d i .Solfiocai11a n el }Jeriodo più ncu lo dell 'attacco dolorifico ccl oltc11g·o l a sedazio11e co111plela dcl dolore. Inizio i11 seguito una serie di iniezio11 i a g iorn i al1er11i di solfiozina co11 risultalo ot lin10 i1 on solo i1ella si11tomatologia Jocale ma bensì sullo st ato generale d ell 'an11nalalo cl1e n1i riferisce di aYere o Ltenulo dalla cura u11 vero benessere gener ale. Dice infatti che il se11so di pe o dell a regione epatica è inolto a tte nuato. Le su e funzioni dig·es live si con1piono co11 pii1 facililà. Le ~111icra 11ie di t iJJO epatico ch e in lerYe11jYa110 durante l 'ac1ne clell::\ dig·es lione si so110 dirad a le. Osserva ch e un certo ·sen so cli mnggiore agilità si è verificato 11cl suo org·n11js1110. 1

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CAso V. - R. An1alia, a. 59, casalin ga. Reu111a tisn10 c r onico ge11cralizzalo a tendenza defor1na11te. Soggetto con costil u zio11 e 1011giJinea ipopla lica i1J0Yegeta ti va. 1"'asso uTice111ico : n1illigr. 3. 10 %. Tais so cole lerine111 ico: gr. 0.144 %. R. di Wa . : neg·ali va. L'amn1alata in oggetto ha se1111Jre yj ·sulo per il suo ni os liere in ambienti ll n1id i . Da circa 3 an11i si la111e11 la di alg·ie i11uscolari ed articol ari general izzate. Ha inol1 re n o ta to u11a clefor111azione iniziale della articolazione· òella 111 a110 clesl rn . ' 'iene alla 111ia osserYazione i11 preda a.d ·u n crudele cl olorc all 'ar1icol azio11e scapolo 01l1crale d i sini .. tra ch e l a tie11e in -.:011110 cln rll1e gior11i ,


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cc IL

POLICLTu.~ICO

che non ha ceduto a revulsioni comuni - a linimenti - a forti dosi di salicilici somminiistrati anch e in forma massiva per via rettale. Con la tecnica anatomica dovuta, pratico una iniezione periarticolare scapolQ omerale di Solfiocaina che ·.seda nel modo più assoluto il dolore. Inizio quindi una cura per iniezioni intràmuscolari di Solfiozina in ragione di 20 fiale. La sintomatologia cli11ica migliora ma non in maniera radicale . L'ammalata risente ancora qualche algia articolare e muscolare che però è meno intensa. Le modificazioni anatomiche nella mano destra si inostrano stazi-01narie. E' p erò mio intendimento procedere ad una nuova serie di iniezioni dopo un certo periodo di . riposo. Ci\so VI. - B. Carmela, a. 51. Artrite cronica d el carpo, metacarpo e delle falang i d elle due mani. Wass. negativa. Esame delle urine: negativo. Soggetlo di costituzione J1 euroartritica. La paziente si lamenta da circa quattro anni di l1na sindrome dolorifica a carico delle articolazioni delle mani, ispecie d ella mano destra ch e r end e impos·.sibili i movimenti prensili. Era stata sottopos la a svariate cure chimiche e fi sj.che, i risultati furono sempre - a detta d ella pazien te - di poca entità. Enlra in reparto. Una prima radiografia eseguita il 23 aprile 1938 con il seguente referto : qualche nota deformant e a carico d e i carpi articolari d elle falangi e d elle articolazion i carpo metacar1)iche. Si inizia la cura con il preparato in esaine in r agion e di una ini~zion e giornaliera intramuscolare . -A.lJ a sesta iniezione i movimenti delle n1ani si fecero meno dolorosi e più facili . J] 111iglioramento della 1sindrome potè e·.ssere apJJr ezzato in pieno alla 203 iniezione, allora i movimen ti .d ella articolazioni colpile erano tornati qua:i normali r estava solamente una lieve deforn1i Là alle articolazioni interfalangee della mano d e tra. La racliog·rafia di controllo dimostra: si osserva un a attenuazione delle arlicolazioni carpon1etacarpich e e delle falangi . ' ' enn e conti.nuata la cura per un'altra decade. Ve nn e dimessa dal reparto in buone condizioni. No11 abbiamo ulte riori notizie della p aziente. CA so VII. - P . Teresa, a. 62. Reumatismo clell 'articolazio11e del polso destro e delle articolazioni metacarpali sinistre. Reazion e cl i W ass. : n ega ti Ya. l... a p azjer1te viene ricoYerata in ospedale per bron chile acuta fehbrile . l\lligliorata dell 'affezione bronchiale di sicura gen c·si r et11nalica r e•siduano algie specie alle articolazioni d cl polso sirlistro ed alle articolazioni met acar1)a}i sinistre. ' tiene trattata con comu11i rimedi salicilici ed anlirc un1alici. Si inizia la cura con Solfiozina il 20 maggio 1938 co11 una iniezion e al giorno. Dopo l a quinta iniezione l 'am1nalata riferi sce cl1e le algie sono forten1ente attenuate. La sin lo ma lologia dolorifica scompar e complet a rr1en le a termine della prin1a serie di 20 iniez 1011 i. L 'a1nmal at a viene dimessa d all 'o ~ peda l e co111plet ame11 le g·u ari\ a.

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[ANNO

XLVI,

l\Ul\f.

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CA.so VIII. A. L., a. 30, casalinga. Artrite cleformante dei metacarpi e delle falangi delle mani. Wassermqnn: negativa. Sofferse a 22 anni di poliartrite reumatica acuta che recidivò con un lieve vizio cardiaco (insufficienza mitralica) bene compensato. La poliartrite è recidivata all'età di 26 anni ed a 29 an11i senza peraltro aggravare le condizioni del cuore. La paziente dall 'ullin1.o attacco poliartritico acuto ·.subìto e che ebpe prevalente localizzazione alle mani risparmiando. stavol la le g·randi articolazioni notò note di deformazione sempre più aggravantesi a carico aelle mani. Al' momento dell 'osservazione la mobilità è pressocbè nulla e l 'ammalata si lamenta di dolori continui locali. Viene trattata con una fiala pro die. La sintomatologia clinica si attenua in ma11iera decisiva. Anaton1icamente le condizioni vengono lieve1nen le migliorate. Una seconda serie di Solfiozina dopo 6 g iorni d 'jntervallo fa scomparire la sintomatologia dolorifica. L 'ami11alala dopo tale miglioramento si dimette di sua volontà dall'ospedale e non si hanno ulteriori 11olizie. CAso IX.. - Z. ]~ milio, a. 60. Artrite tibio-aistragalica. Il. di ' i\f a·.ss.: n egativa. L 'a1nmalato soffre di questa affezione da diversi anni e dichiara che le soffere11ze si sono sen1pre più aggravate. Al momento della mia osservazione le algie sono così intense che ·vietano pel modo assoluto ll:t deambulazione. Pratico una iniezione di Solfiocaina nel punto del massimo dolore .sponlaneo ed ottengo una li eve inodificazione del senso dolorifico locale: ripeto una nuova iniezione dqpo 5 giorni e stavolta nel punto del maS'.simo dolore provocato con la pressione profonda. La seconda iniezione esacerba la sensazione dolorifica per circa tre ore dall'iniezione stessa, poi si attenua lentamente. Una t~rza iniezione praticata dopo 8 giorni serve a sedare completamente il dolore. Faccio eseguire all'ammalato una serie di iniezjoni di Solfiozina che a distanza di due mesi 1nantiene lo stato di miglioramento dell 'ammalato. .. l.ina radiog·rafia di controllo non dimostra apprezzabili 111odificazioni d.ella struttura anatomica <lell 'articolazione ammalata . Lo 1st at o obiet tivo e ·suJ)ielti,-o del paziente è ot 1i1no. C<\so X. -- P. Antonio, a. 54, commerciante. Artritismo del ginocchio destro e dell'articolazione polso destro. Costituzione n e uroartritica. Pressioi:ie: mx. 180, mn. 95. Reazione di vV. : negatiYa. LieYe ecta·sia totale dell 'ar1o. F egato palpaJ)il e e I ievemen Le dolente. 'fasso uricenuco: milligr. 5.20 96. 1.,orte mangiatore e p evitore. J\lYo abitualrnen1 e stitico. Il pazie11te d a circa 4 111es i accusa un a li eve t u111efaz ione del gi11occl1io d es tro acco111pagnata 1


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Nu~r.

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da (lolenzia dell 'arlicolazione nei n1ovimenti di flessione e di estensione dell'arto. Il torpore dell'articolazione si accentua dopo il riposo dell 'arto. Ha fatto delle cure saliciliche e cure locali reYulsive con iodio, linimenli ecl a1)pliéazioni calde. Viene sottoposto ad una cura di 20 fiale di Solfiozina. La sinton1atologia dolorifica cede rapidamente alla medicazione e resla lale dopo un mese di riposo. L 'amn1ala to nel riferire il mig lioramen lo della ·sindrome artritica n1i comunica che anche le sue condizioni ge11erali sono di n1olto migliorate e cl1e tutla la sintomatologia epatica e digerente è stata ber1ignan1en te influenzata dalla cura. Il controllo del tasso uricemico dopo 20 iniezioni din1ostra cl1e l'acido urico del sangue è riclotto alla cifra di gr. 4.10 %. Si ripro1nette qualora si verificassero di i1uovo i sinto1ni su accennati di ricorrere ad una nuova serie di iniezioni che egli clice essergli s tate veran1ente provvide ed efficaci. Xl. - Z. Velia, a. 51, casalinga. Artrite generalizzata con nelli caratteri a tendenza cleforn1ante a carico d elle articolazioni delle mani e dei piedi. Soggetto a tipo di coslituzione brevilinea, macrosplan c11ica. Ricambio metabolico rallentato. Pre·ssione: 1nx. 190, mn. 100. Reazione Wass .: negativa. Tasso uricemico : gr. 6.10 ?6. Funzioni renali normali. La paziente aveva notato dal p eriodo di inizio clel climaterio (anni 49 ) una tendenza ad ingrassare ed una torpidilà dei movin1en li cl1e essa in1pl1tava all 'ingrassamen lo. AYcva fallo delle cure ormo11icl1e a base di ovario che se avevano 1nodificato la 1sinlon1atologia dei fenomeni clin1aterici (Yampate di calore, facili stati emotivi, l 'a111e11orrea, ecc. ) non avevano p er niente influito sulle condizioni generali del1'ammalata. • In seguito, alla torpidilà dei movimenti degli arti si aggiunse dolore a tutte le articolazioni ecl ai 1nus.coli delle gambe e delle braccia , algie che andarono sempre ere ce11do fino a rendere qua·ai i1npossibile la deambulazione e i movimenti di prensione delle mani. A breve distanza di questo aggraYa1nento ·sintomatologico si verificò una eruzione a tipo secco desquamativo a carico della faccia in terna delle coscie, della faccia esterna del1'avambraccio e dei piedi . Al cuoio capelluto si verificarono delle zone di arrossamento e di cle quan1azione con rarefazione clei capelli. L 'amn1alata Yten e alla inia osservazione in queste gravi condizioni . Dopo un 'indagine clinica e d i laboratorio n1iran le ad accertare l 'etiopatogen e·si d ella for111a sotlopongo l'amn1alata ad un a cura solfiozinica. I risultati di questa cura furono quanto mai brillanti ed in un certo sen1so inspera ti. L 'an11nalata dopo una serie <li 12 i11 iezioni si presentava co1nplel·arnenle trasfor1n ata . · Le algie din1ir1 uirono i11 rr1aniera co .. ta11 le co11 il progredire d ella cura, m e11 tre l 'eruzione a carico d ella p elle era pres oc h è ·sco111par a alla se ta iniezione. J)er le111a di llna r ecidiYa feci inlrapre11clere t1na nt1ova se rie di i11iezioni ch e staCASO

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SEZIONE PRATICA

bilizzarono in maniera definitiva il miglioi:amento definitivo. Re·aiduò alla paziente una deformazione delle falangi del dito mignolo destro e del pollice, deformazioni che erano già in atto al momento della mia osservazione. E' una paziente che per ragioni famigliari ho occasioni ripetute di incontrare ed ho da essa conferma di uno slato stapile di benessere locale e generale. Ho consigliato a scopo preventivo di ripetere ancora la cura.

Dall 'esan1e delle is torie cliniche degli ammalati sottoposti alla terapia solfiozinica il primo elemento cl'1e risulta ,è quello che tutti i casi trattati hanno risentito beneficio della ir1edicazio,n e. I casi di reumatismo subacuto e cronico, so110 quelli che hanno ceduto più ra1Jidan1ente a] la m·edicazione. È anch·e degno di rilievo il caf:o n. 1 (Ne' 'ralg·ie del facciale in soggetto reumatico) . È questa una constatazione tera1)euiica che merita la massima attenzione. Sappiamo co1ne tale forma reumatica 1&ia spesso rib.el~e alle cure più intensive ed energiche. La cura solfiozinica ha beneficamente influenzato tal·e sindroim e con rapidità sorprenclente che a priori poteva esf;ere decisar11ente sr·artata. In tutti g li altri ·c asi le mod'i ficazioni delle sindromi dolorifich,e sono state costanti; non r osì può dirsi di eventu.a li n1odificazioni anatomiche delle località lese. La tolleranza di tale preparato· è ottima e 11,ei casi trattati no n ebbi r11ai a constatare reazioni di sorta. L'assorbin1ento del preparato da parte dei tessuti avviene i11 maniera i1orn1ale. Mai eb1b i a constatare ind11ramenti o dolenzie. locali. Ma quello cl1e a i11e sembra doveroso segnalare, e credo di essere il primo ad averne fatta la constatazione, e che merita più approfondite ricerche che varranno indubbiamente, ad allargare il camtX> curativo della Solfiozina, .so·n o i caisi nn. 4, 10, 11, 10, 9, 1, 12. Si tr.a tta ·d i individui affetti da sindromi artritiche generaliz~ate di origine autotossica. Sono essi i classici tipi costitt1zionalmente neuroartritici con tas:;;;o uricemico molto ele' rato·; con ricamb io e·n ergetico rallentato , portatori di diate&i uricemica a .localizzazioni articolari e muscolari, ipertesi con pletora sanguigna e fe·gato torpido. La m edicazi0ne non solo ha n1igliorato le condizioni locali ma ha influito benignan1ente guJle condizioni organiche gen.erali frustando il ricam bio - accelera udo lo - modificando 1

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le funzioni intorpidite d1el fegato e provocando una attiva eliminazio·n e dell'accesso di acido urico causa principale della sindrome, in atto. Osservando la triade farmacologica della Solfiozina con più attento ·disc:ern.ime·n to si può senz'altro affermare ch,e i siuoi compor1 enti sono i farmaci principi per tutte le forme di talle1ita1to rica1nbio uricem.ico- oolesterine• n1lCO.

Una indagine più vasta in qu·esto senso, con1piuta in un Istituto clinico che disrp onga di ampi mezzi di in·d agine di laboratorio che non un ospe~ale, io credo che potrebbe fornire elementi coo un lavoro biologico· clinico ·d i grandissima importanz.a, la conferma dei fatti ·d a m·e c.o,n statati e un allargamento delle ir1dicazioni ourativ.e di questo J?1reparato1 io·dosulfo-piperazinico. 1

RIASSUNTO.

SUNTI E RASSEGNE DISENDOCRINOP ATIE. Malattia di Addison. Significato diagnostico del contenuto in sodio e cloro del sangue· e delle urine. (Ed~1i:burg'h

media. Journ._,

aprile 1939) ricord a che .fin dal 1898 il Soddu aveva dimostrato che i cani surre·nalectc)'mizz.ati avevano beneficio· dalla somministrazione di cloruro di f;Odio'. Questa nozio·n e fu trascurata fincl1è fu ripetuta da Ste'\vart e Rogoiff nel 1925. Nel 1926 Bantir1g e Gairus osservarono la caduta dei cloruri nel siero di animali surrenalectomizzati e nel 1927 Baumann e Kurland tro\r.aro·no un corri~pondente aumento del riotass.io del siero. La p rima ois servazione del genere nell 'uomo fu fatta dal Loeb nel 1932 e 1933. Egli vide cl1e ]a somministrazione di cloruro ·di sodio dava un miglioramento ·d ello stato generale. e il ritorno al normale delle condizioni del siero. Si pensò allora che si potesse diagno·s ticare l 'insufficienza surrenale dallo studio del cloruro di sodio; n1a si vide poi che si può avere concentrazione normale del cloruro di 60dio n el sangue a11che nel m. di Addison con1

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cJamato e che soltanto alcuni episo1di critici della inalattia sono accorrtpagnati da alterazioni nella co·n centrazione dei cloruri Al c1u ni (llarrop, v'lein~tein' Soffe; e . Trescher) proposero una prova di dieta aclorurata pie1· mettere in evidenza l'insufficienza ~urre­ nale me·diante la provocazione di cc crisi » di ri.acutizzazione. ~ia, a parte il pericolo di una simile prova, essa non l1a dato risultati probativi. Anderson e Lyall 1sostennero che il tro•v are una concentrazione urinaria di cloruri di oltr·e 120 mmg. per cento .me11tre la cloru,remia è al di sotto del ~orm.ale di circa 312 0 mmg. per cento l~ un dato a favore d·e lla diagnosi di i11sufficienza surrenale. ~la Winkler e Krankshaw recenten1ente (1938) negarono il valore di qu·esto criterio diagnostico. Pure Fienza valore, sono state dimostrate la prova prorJosta da Zwemer e Truszkowski dell'intolleranza deJl 'ingestione di un !Sale potassico e quella del beneficio terap1e•u tico d:ell 'estratto corticale1. Una nuov~ prova è stata proposta da Cutler,, Power e Wilder: si tiene .a dieta povera dì cloruro di F-01dio e ricca di potassio per d'ue giorni e mezzo. Nell'insufficienza surrenale c'è un costante aume·n to d1ell'eliminazione del cloruro di sodio· (mentre no:rmalmente si ha diminuzione). Una concentrazione urinaria di 225 :inn1g. per cento· alla rr1attin.a del 3° giornc) indica un 'anorm.a lità d·ella funzione adreno-cor'ticale, n1entre questa ·è normale se la co11ceJitrazione è di 125 mm.g. Le rifre interme1die non -so·n o conclu1sive e in questo· caso la 1dieta di prova dev·e d.urare sei giorni. L'A. ha voluto controllare questa pro,va in 14 pers.01te, di cui 4 a1nn1al.ate di m. di Addison, 5 di malattie debilitanti somiglian-t i al-1'Addi~on m.a non certamente Addison, e 5 r1or1nali. 'fecnica US'ata: abolizione di es.tratto1 corticale. l)er du·e giorni e mezzo dieta con gr. 1, 7 al giorno di cloruro di so•dio € gr. 4,3 al gio rno di potassio. Nel po.meriggio del primo giorno si dà11no 92 mmg. per chilo di p:eso di citTato di potassio (equivalenti a 33 mmg. di potassio per chilo). Se possibile si .d ànno il 2° giorno 40 cc. ·di liquido per chilo, che si riduce a 20 cc. nel 3° giorrlo. Le urin·e si racc·o lgono e F-i esam.inano 01gni 12 h. (alle 8 a. e alle 8 pom.) e l 'ultimo giorno alle 12. Il sangùe si prelevra alle 8 del seco·n do .g iorno e alle 10 del terzo. Nei soggetti sospetti di Addi6on si fa un 'i11ie-zio·n e di estratto corticale alla fine ·della prova e· si inverte s11bito la dieta (scarso potassio e molto cloruro di so dio). Risultati: negli addisoniani la quantità di urina eliminata durante la prova è inferiore cl1e negli altri. Inoltre neg li addisoniani j} sodio elirr1inato co11 le urine è aumentato notevoln1ente, mentre pel cloro la differenza è dubbia. Il comportamento del sodio e d·eI cloro nel siero di san-g ue non permette di tro·vare 1

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In i1· p~zienti con sindromi artTitiche-roo.n1atiche-n·e.v ralgiche veQ.ne· son1m1inistrata u.n a associazione (Solfiozina) di io1dio, zolfo· e piperazina, _conseguendo·vi otto buonissimi ri·s ultati, &01v ratutto n 1elle· sindromi artritiche gener.alizziate di origine• iautotossica; le foTme spiccatamente 1d oloro1se. vennero sempre benefic.a mente influenziate- dalla soi . m ministrazione di Solfo·c aina.

H. W. Dryerre

[ANNO XLVI, NUM. 20j

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[ANNO

~U~I.

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SEZIONE PRATICA

in esso un elemert lo diagno~Lico a favore del n1. di Addison. In due dei quattro addisoniani la p-rova ha dato notevoli disturpi. L.

Come curare oggi il m. di Flaiani-Base... dow~

(A. B1A-NGHINI. La i~a.diologia A1 edica, fase. II, 1939). Il medico pratico si trova spesso in1b·a razzato nella scelta della terapia del m. di Flaiani Ba&edo\v. Dovrà essere medico-dietetica o chirurgica o radiotera1)ica ;) I t1 e n1etodi parto·n o da presupposti diversi. L' _.\.. ha una lu11ga esperienza in propo~ito . Dopo aver ricordato· le varie teorie· patogenetic}1e, fa notare che molti propo·n gono un diYerso trattamento curativo ·s econdo la gravjtà d-el caso e che il riconoscin1 ento della gravità è tutt'altro che facile. Gli an1ericarli ritengono il « gozzo tossico primario, diffuso ed esorftalmico » molto più grave del « gozzo tossico secondario o adeno1na tossico ». Ma a val te nelle forme gravi viene a mancare l 'eso ftalmo. Il metaoolisrno ba~ale non è sufficiente a far riconoscere casi gravi da casi lievi, può ~alo indicar e, a c ura coi ragg·i già iniziata, se è il caso di continuarla o se de:ve essere sos1)esa . I francesi .si sono serviti delle con·lizio·n i i!;tologicl1e per stabilire u11 cc gozzo medico » (follicolare, o ade11omatoso diffuso, o vascola1·e, o fibroso) ·e u11 cc g·ozzo chirurg·ico » (cistico adenon1.atoso, adenomatoso, pseudocistico vascolare, nodulare fibroso, se1npre circoc;;critto). In IJratica 110 1L è possib·i le seguire questo criterio! pura111ente anatomopatologico. Altri criteri diagnostico-curativi sono quelli h~sati sull'azione della tiroide sul ricambio (n·1etaboli.;;mo basale rican1bio azotato, delle albun1ine, dei grassi, dei carboidrati, idrico,5alino), sulla termogen.esi e tern1ore·golazione, s ul s}ste1t1a osseo e sulla c.r escita del co11?0, sul siste111a nervoso, sull'apparato circolatorio, ~1ul­ l:i biochimica del .sangue, sulla p·s iche. l\1a n e·ssuno di questi dati h.a valore assoluto, dovendosi orientar-e caso p1er caso lenendo conto della ,·alutazio11e d 'insiem:e.. 1 Gli i1)ertiroidis.mi di lieve entità (quelli detti temperain entaliJ s-0no quelli che risentono di l)Ì,:Ù della cura m,edvco-dieleitica, che consiste nella lin1itazione delle proteine e a·u mento· degli idrati di carbonio e dei gra ssi. Come coadiuvanti: riposo muscolare, quiete p·&ichica, l1arbiturici, bromuri, ,·aleriana , arsenico, lecitina, fosforo, calcio. I s.:;tli ·d i chinino sono cons~~liati per i disturbi cardiaci. Gli americani consigliano iodoterapia prolungata, a piccole dosi, ma ad inter, alli. Ma l 'effi cacia è -temporanea, tanto che alcuni la 1

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consigliano ~alo nel periodo pre- e post-o·p eratorio. Il P ende considera inv€c e pericolosa la c11ra iodica e consiglia terapia alcalinizz·ante, a11tiacido·s ica. I .sieri antitiroidei giova110 .solo nelle forme lievi. Può essere utile l 'opo terap.i a genitalica. Il clima marino è sconsigliato, mentre giova quello di inontag11a. È indicata la cura chiru1·gica in casi che per il volume di .gozzo mettono iu pericolo la vita del malato e quelli che non hanno avuto n e.ssun .g iovamento o sono peggiorati colla cur3 rnedico-dietetica e radioterapica. La nlortalità d egli operati oscilla in Euro1pa fra il 4 e il 30 ~~; in An1eric·a fra 1I2 e I % (però in An1erica gli interventi sono preval~nterrtente fatti in casi di adenoma tossico). I risultati on·eratori a di stanza sono ottimi (regre5sion.~ della sinto.matologia n el 75-90,5 per ç.e.11to). La radioterapia è il n1etod10 più moderno. L 'A. segue la classificazione di H ess: 1) tireo1ossìcosi (Bascdowoidi e iper tiroidismi parziali di Pem,de); 2) .stru111a b1asedowificato (adeno·m a tc)ssico) ; 3) iBasedo'i\' classico. Il 1° gruppo, clinicame11te m eno gr~ve, è nteno radiosensibìle; .g li altri due· gruppi beneficiano di più della radiot~rapia e questa è tar1to più efficace quanto· più la tiroide sta nel centrc· dello svolgir11ento dei fatti (perchè si tratta di un complesso di sintomi che non !;Ono solo a ·carico della tiroid·e). Non ha n essun fondan1 ento l 'opinione larg·amente diffusa che la radioterapia provochi aderenze e alterazioni vascol.ari che 01staco la u11 eve.n tuale interv·en to succe,ssi, 0. Gli incidenti radiodermitici si evitano con una tecnica accurata. La con1parsa di n1ixedem.a dopo le irradiazioni è facilmente evitabile: bisogna sospendere le irradiazioni appena il n1etabolis-µio basale sia ritornato al no rmale.. Le riacutizzazioni dell'ipertiroidismo non si l)OSsono attrib·u ire ai r.a1ggi Roentgen perchè si b .a nno 1s pontaneamente e con altre cure. La morte improvvisa può verificarsi anclh'e.ssa indipende1ntemente dalla terapia coi r.aggi. Ne sono noti 28' casi nella _lett eratura, quindi ai1ch·e se ·si dove.sse imputarli ai raggi, la mo·r talità per ràdioterap_ia verrebbe ad essere notevolmente infeTiore a qu ella per intervento chi. Tl1rg1co. L'azione d·ei raggi si esplica non con una n1odificazione istolog ica ma funzionale pel tran1ite dei nervi , e p1recisan1ente ·pel vago (laringeo superio re e ricorrente) e g ran 1Sin1patico (ple&so cervicotjroideo). La radioter.a pia ha il beneficio di agire su tutta la tiroide. e di noter agire selettivamente, perchè si sa che i tessuti a con1portamento biochimico patologico sono l)ÌÙ radiosensibili di quelli normali. Holfeder, Paulian, Pende con$iderano radioterapizzabili tutte le forme di ipertiroidismo, dal semplice, parziale al n1. di Basedow. 1

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« IL

P-OLICLI~ICO

Si deve con iderare guarito il malato che ,aJ) c}10 ·s enza sco·n 1parsa totale d ei s intomi, è in condizione di riLornare al lavoro. Recentcn1ente si fanno applicazio ni anche. ad a ltre ghiandole (specia lm ente ipofiF-i) nei casi in cui sono inL·er essati più or.gani endocrini. 1\1 olla importanza si dà anche alle irra.diazioni d el timo. La radioteraj)ia non riduce rr1ai completaménte (e se la riduce, lo fa con molta lentezza) la tu111efazione tiroidea, ha azion e inco,s tante sull 'eso>ftalmo, me1ntre agisce notevolmente su.Ila tachicardia, .&ui ·d isturbi 11ervosi (tumori, cef<tlee, i11sonnia) e F1Ui disturhi di carattere se.con dari o (scialorrea, diarrea, tosse spasmodica, 1)oliuria, an1enorrea). L ' in~a.di.azìo.ne de.ve essere ·prece·duta da ac{',urato esame radiologico per mettere in evi<lerjz~ eventua le persistenza del timo o presenza di gozzo ·r etrostern.ale. L ' A. inizia la cura con ter1isione da 136 a 140 I( v, con filtro di 1 / 2 mm. di Zn o di Cu. ·e .3 Al, a 30 cm. di distanza fo cale, su campi 6 x 8, u~ando ·d a 1 a 3 porte d'entrata. All'inizio non più di 10 ~~ HED per ogni. !20rta d'·entrata. In media si fa11110 3 ciicli di irradiazione (4-6 ap1)lica1ioni per ogni ciclo) a gio,r ni alterni e p er cj.ascun lobo· con do6e a fo colaio e p er ci clo di .320-480 r. O·g11i ciclo di irradiazione è sepa1·ato dal successivo da intervallo di 20 giorni. Nei 71 casi da lui trattati 11a avuto 33 guariti, 17 forLemente rr1iglio·r aii, 13 n1igliorati e 8. non n1igliorati. · L. 1

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EMATOLOGIA. Le anemie agastricbe. {R. LEROUX e r~. VEflMES. Le l)arig, n1arzo 1939 .) Attualmente molti lavori fisiopatologici e clinici inostr.ano la grande in1port;anza che lo :stomaco ha nella reg·olazione dell '·e mopoiesi. Gli AA. riassu111ono anzitutto i concetti .attuali sulla patog·ene&i del!' anemia perniciosa (valore del principio anlianemico , importanza relativa dell 'achilia nell 'insor.g·enza dell'an e1nia per11icio<Sa) e , ulla p,atog·en·e.si dell 'aner.oia essenziale, i11icroci Lica (alterazioni d el metabolismo dell'emoglobina e dell 'assorbim·e.n to <lel f.erro ir1. rapporLo alle alLerazioni gastrich e). l~ discu.&sa anche l 'importanza del fattore costilt1zio1n ale ereditario nell e a11e1nie in generoe·, EO tenuta dall 'esi5tenza di fan1iglie con più casi di anemia p erniciosa o di anemia ipocrorr1ica o di passaggio di una all 'altra di queste a11 e.mi e) . _ :E:: in fine tratL.ala l '.aner.oia agastrica nell 'uom o : con queslo termi11e si intendono tutte quelle a11en1ie cl1 e l)Os ... 0110 essere messe in ia1)1)orto co11 un 'operazion e qualsiasi FJU1llo storf1aco ( re ezion e, .&lo111ia). ì\' ei casi di gastre1ctom ia tot01le, pocl1i quelli opJraYvis uti all 'opera zione, sarebbe i11ollo alta la percentuale di a n en1ia p er11icio5<.'l succe .. si, a. elle gastrec.t om i e parziali ... i l1a t111 11un1ero relat i YO ab ba1

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stanza elevato di anemie perniciose, però il. 11 umero as~oluto in rapporto alla grande frequ·e·n za delle gast.recto111ie, è molto basso. D.opo gaslroe1iierostor11ia. furono ugualmente segnalate avmnie pernici0i5e però è 1più che altro l 'anemia i_pocron1ica cl1e si può osservare nel seguito di ques te operazioni. Ci sono però delle obiezioni: semb·r a ch·e il nun1ero delle anen1ie osservate dopo 01)er.azioni sullo stomaco non sia più alto di quello che si osser,-a r1e]le persor1e « non operate » della ~tessa età. C'è poi l 'ob iezion e che se la teoria dii Castle fu~se esatLa in ogni resezio.11e totale dovTebbe i11so1ìgere un 'anemia perr1iciosa. A questa si può rispondere che la resezione difficilmente l ) UÒ essere totale, che possono e·&servi fran1 rr1ent i di n1ucosa gastrica nell'esofago. Alcun i pazie.n ti poi soprav,rivono trop1Jo poco terrtpo per }Joter mostrare l 'anemia perniciosa, potendo supi)lire le riser, e di princi1)io antianemico conten ute nei vari organi e dovendo ten·eT conto anche del]a produzio ne del fattore intrinseco oltre che d ello stomaco anc.h e d el duodeno. Nortostante le varie obiezioni che rispecchiano altrettanti punti o.scuri, emb,r a che qt1este anemie agastriche post-operatorie esisla110 ver.amen te, ciò sarehb1e confern1ato anch·e dalla com p·a rsa di a11ernie a gastriche SJ)erimentali nel cane, nel rai lo, coniglio , scimmia, maiale. Dopo estese operazioni sullo stornaco si ha frequenterr1e11te u11a anemi.a agabtrica p1er lo jJiù ipoc.ro,mic.a, rnicrocitic.a. Concludendo bencl1·è esistano ancora ,·ari punti oscuri specie ri1guardo ai fattori extrag·astrici dell 'anemia, è da a1n111ettere ch e esist.n no cer tamente del]e a11emie iG diretto rapI)Orto con operazioni tgastricl1e. F. CoRELLT. 1

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L'an~mia

nel morbo di Bright.

(:\1. Lo1EPER e P. PERREAU. Les sang, n. 2, 1939). Scopo di questo ]avoro è quello di discute,re alct1ni ele111enti della con1plessa patogene:i del1'anemia nel morb 0 di BrighL. La coesiste:1za dell 'ane.mia col rr1orb 0 di Brigl1t fu per 1~ ri111a .&e.g nalat.a da Brigl1t e poi studiata da Yari ~\A . (primi fra i quali Hayen1, "''idal, Abrami, Brulé, ecc.). L'a11emia nel 111orbo di Bright può e~sere accom1)iagnata da edemi, azotemia, iperte11$i011e arteriosa, spleno1negalia o da manifestazioni emorragie.b e. D~ un succir1Lo ricl1iamo alle particolarità ematolog·icl1e di quesLa ane111ia, risulta cJ1 e: 1) essa si presenta nel 12, 14 o 15 cy~ dei casi di nefrite cronica; 2) essa è, in generale, isocron1.a, spes~o i1Jocroma , e·ccezionalmente ipercroma; è diu11q11e proteiforme, po.J.in10 rfa e ·yajriabile i1 ei .suoi car alteri; 3) essa spesso è accon1pagnata da leucocjtosi sa11guigna (nel 50 °,6 dei casi) e l'eo in ofilia no11 è eccezionale: 1

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SEZIONE PRATICA

-!) no11 si accon1pagna a seg·ni di emofi!\'egli stati morbosi si osservano n1odificalia, en10.ger1i.a., fragilità va~co·l are e l'esame dezioni i1on solo delle reazioni della coagulabigli organi emopoietici mo tra, nel n1idollo os- lità del &angue,, ma anche della struttura dei seo unJ. cie rta inibizione senza g·rande variacoaguli che, secondo le loro pro1Jrietà fisiche, zione della forrr1ula e nella milza un certo IJOssono essere classificati in: coaguli duri, grado di .5iderosi. molli e liquidi. Co11cludendo, questa anemia può esser pol\1 elle mala.llie intern,e, g·li f'c,arti 11el corso sta a lato delle anen1ie da cachessia, da emodélla coagulab ilità del sa.n gu,e &ono variati e lisi e da carenza. Essa sopravviene nei brightipici per ogni malattia separatamente. lia11i eden.~atosi, iperle&i o iper azotemici. _ Negli stati emorragi.ci so110 caratteri ticl1e la I rli,1er8i meccanismi con i ql1ali può venire quantità, qualiLà e ampiezza degli scarti della $1>iegata l'anemia nel morb·o di Bright sono i co&gulahilità del sangue: Tali caratteristiche ~eguenti: po1s sono div.enire preziose p er scoprire la naDiluizio11e sanguigna (l'acqua, ritenuta nei tura dell'agente patogeno e per il pronostico. t es5uti , invade anche il rrtezzo sanguig no, il Nell' aneniia ipocrorriica g·li scarti delJa volume del 5angue si accresce e i globuli rossi coagulabiliLà del sangu e possono .ar1nu.n ciare ~0110 più dispersi). F-ia una emorrag·ia im1nine11Le, .sia una emorCa11•e11:za alirrie1itare (il regime trop110 stretto ragia o·c oulta . 1Vell' anemia perriiciosa la cura del fegato y)rocluce prin1a carenza di albumina, poi di accelera l 'apparizione della retrattilità del sa11ferro , e quindi una vera avitaminosi). Eniolisi per ipertensione (la siderosi spleni- g·ue coagulato e ne aumenta la forza. ca, qualche volta repertata in individui morti L' A . conclude che le oscillazioni della fase cli co agulabilità non dipendono dallo svolgerdi nefrite cron ica, é studiata da diversi ausi della reazione di retrattilità e dalla SLa fortori, può, secondo l 'ipotef-i cli ' ' o jl 1ard , es?er z.a; la forza retrattile del coagulo molto spesso do,·uta alla grande ·c ontrazi o ne dei vasi .e alla })l e -.sione elevata). proviene dall ' evoluzione della reazione ·di reEmolisi per acidosi (l 'acidosi sanguigna 11el- trattilità del sangue coagulato. La p1articolarità delle caratteristiche, nel le nefriti croniche può portare a11 'emolis i). Azione tossica dell'area e di n11merose ba1Si corso della coagulabilità del san.g ue in n1alatanii1iacee (tiramina, istamina, pralina, crea- tie diverse, procura ad og11una di queste malattie un .sinton10 patogno111onico nuovo cl1e tinina, ecc.), che probabilme11te agiscono in può contribuire non f'olo alla diagnosi ma antre maniere: emolisi, inibizio11e della rigenec11e .alla '}JTogno·si. razjo1le sanguig·na e difficoltà respiratoria dei Gli scarti della coagulabilità del sangue sono te5suti. in diretto rapporto con lo sla to d·el fegato e La ter.a11ia di quef-le anrruie dovtà iJ1$J>idella milza; que,s ti parte cipano attivamente al rarsi alle ·d iverse patogenesi studiate processo della coagulabilità : il prin10 produ- piccole trasfusioni sang11i·g·n e (150-200 cendo ·ed ir11magazzi11.ando l e sostanze r1c,cessa eme. iraiettate 1nolto lentarr1ente); rie per il processo stesso ·e la ~econd.a regola- epatoterap·i a; r.i zzarjdone le fasi. S. F. - estratti renali (meglio tollerati per via orale); _.. Nuova Importante pnbblicazlone: - regirr.1e alimentare (carne o i)rosciulto Dott. Prof. ARNOLFO CIAMPOLI N I ogni dllè g iorni; alimenti crudi con1e latte, della Regia Università di Milano ILoci secche, orzo, n1elassa, cer eali); - )ntestino (combattere l'acidità intestiNegligenza - Imperizia - Imprudenza THlle , per impedir,e la ferme11tazione, co11 edel MEDICO ~tratt i i)ancreatici, carbone. ecc.). (Il medico nei suoi obblighi e nelle sue responsabilità S. F . di fronte ai Codici della morale e del diritto) 1

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Il valore clinico dell'esplorazione della coagulabilità del sangue per la coagulo-retrattorisometria nelle malattie in . . terne. (L.

BLA.CiiER .

Le sarig, n. 2, 1939, 1)ag. 1-10).

L' A. 111ctte prima di tutto in evidenza l 'im1•ortanza clel valore clini co ·della coa·g·ulabilità del ... angue, specialn1ente per il problema ancora d~ ri o·l vere se ogni malattia può provocare oscill<lzio11e della coag·ulabilità e se quest f! oscillazioni possono detern1inare lo stato . . e1norrag1co. In questo la ,-oro, risultalo dallo studio del sangue di 147 n1alati, l ' A. · ha potuto conf'talare che: 1

Riportia'm'o l'indice sintetico della materia: CAP. I. L'anima e La funzione del medico, pag. 9 a 38. CAP . li . L'arte salutare nelle cr-on.ache anbiche e nelLe leggi moderne, r-ag. 39 a 88. - CAP. Ili. La verità del medico, pag. 89 a 124. CAP. IV. L'obbligo delle denuncie mediche, pag. 125 a 147. CAP. V. Rifiuti e omissioni di assistenza medica, pag. 148 a 185. - CAP. VI. Il farmQJCo che danneggia, pag. 186 a 209. CAP. VI I. Quesiti medico.-legali in mate'l"ia dii. iniezioni medica~ mcntose e di tJ•asfusioni del samgue, pag. 210 a 262. - C AP. VIII. I tischi dell'anestesia generate e Locale, pag. 263 a 304. CAP. IX . La TesponsabiL.tà professio'rlale del radiol.ogo, pag. 305 a 344. - CAP. X. Di altre possibilii oampl.icanze di atti operativi, pagg. 345 a 380. - CAP. X I. IL concetto giuridico d4. colpa e l'errore professionale, pag. 381 a 402. - CAP. X li. Giurisprudenza nostrana ed este'Ya in tema di responsabilità medica e ospitaliera, pag. 303 a 454. - CAP. XIII. IL medico e i delitti contro La sanità della stirpe, pag. 455 a 490. Volume in-8°, di pagg. 490. Prezzo L. 4 O più le spese posta li di spedizione. Per gli abbonati al « Policlini.:o » od a qualsiasi dei nostri quattro periodici, sole L. 3 6 franco di porto 1n Italia, Impero e Colonie. Per l'Estero L. 3 9 . Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI, editore, Via Sistina r4, ROMA.


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eENN I

B I B LI o GRAFI e I (l)

ecc. Ci1estio111es meclico-chirurgicas de guerra. Quartiere generale del Corpo d'eser cito di Galizia, Castellon de Le· Plana, 1938.

C1RONEs-ALs1NA,

BALTAR,

Dedic.ato .a i sette ufficiali n1edici caduti, del Corpo di Sanità militare sul fronte . asturiano , qu e.~ lo volu1ne redatto in ' '.ari capitoli so,t to la àìrezioP.e di L. Giroin es, da medi ci che hanno dato la lo.ro opera nella guerra di s .p1a gna, .ha un suo interesse affatto· patticolare che lo raccomanda subito al lettore. Es.so ra1)presenta l 'esperienza fatta da rne.dici in guerra e tratta dei problemi nuovi e del tutto speciali c:h e il n1edico militare deve risolvere; frutto di una riunio11e di ~sanitari tenuta .allo ·scopo di precisarei direttiv.e sull'esperienza fatta durante la can1pa·gna delle Astuà:ie. Baltar ·D ominguez, già professore ausiliario alla f.acoltà n1edica di Santiago, illustra la fisiopatologia, la clini ca e il trattamento delle ferite recenti di guerra , -con spirito .a derente alla reallà e con una interessa11te docume11tazione iconogra fi ca ; Miguel Parrilla Hennida in alcune note sulla m issione del medico militare tratta dei problemi increin ti allo sn1i5tamento d·ei feriti attraverso i vari organi sanitari dal posto di battaglione ai i1uclei chirur gici, agli ospedaletti, 11roponendo modificJ1e a lui uggerite dall 'es1Jerienza ai fi1li di una più sollecita distribuzio11e dei feriti. Le ferite dell 'addo111e sono ampian1ente trattate da Antonio Sierra r..,or11ies, r,apo del 10° centro chirurgico ; egli riliene che l 'addominale debba essere tra sporl.uto al cl1irur1go entro le se i ore e si deb·ba i11l1ervenire urge·n temente per po·Ler ottenere dei buoni risultati; la prog·11osi varia a isecond.a drl tempo intercorso dal n1omento in cui il paziente è stato ferito, a quello in cui è affidato a l chirurg.o, allo stato generale in rap1porto a 11 cl1e alla stagione; la n1ortalità che ·è stala del 42 % in e.. tate era in in,re t~110 de~ 73 'J~ ! José Eguiagara)r ·docu·menta le difficoltà del trattamento razionale d e1le ferite e1 delle fratture degli {irti e R.a.n1on Zorrilla Pulanco tratta della cura delle ferite toracicl1e su un totale di 1200 ricoverati i1ell 'o pedale di Sangre. I problemi inerenti a lle ferite. del cranio e del rachide sono illustrati da Barcia Go·y.anes, insieme alla cura delle lesioni d ei n ervi periferici , in cui chirurgican1ente ha ottenuto· otti111i Tisultati e quelle della faccia ·e del collo da if ernando Alsina • Se in og11i can1po della 111edicina la trars fus ione sanguig na l1a trovato can1 p·o di affern1are le sue lJOS ibilità, è proprio n ella chirurgia d'urgenza di guerra che questo mezzo è apparso in grande nun1ero di casi ' 'eram·ente n1iracolo .. o nella do cu1nentazione cl1 e ne dà 1

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(1ì ,Si prega d 'inviàre due copie dei libri di si deside1 a la recen~ ione . •

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IL POLICLUN'lCO

c t1 i

L.

~,iro1.tes,

[AN~O

XLVI,

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i~ r of ess~re

di patologia all 'u11i,-ers1ta d1 Sant1ag·o d1 Co·n 1postela e capq del1'unità per le traFfusioni dell '.VIII corpo d 'esc~c ito: Preferita quella diretta con l 'apparecchio d1 Oehlecker, ch e viene de·s critto i11 oo-11i !}articolare. Dei gas di 1guerra s i interessa P~r­ ri]Ja H e1mida, i11 via teorica, e José Pue.11te Castro dei reliquati più in1portanti dei traun1atisn1i accidentali ·e operatori del torace e dell 'addo1ne nei feriti di guerra, specie in ra pporto• :illa localizzazio ne e all'estrazione dei proiettili. Alle difficoltà i11erenti al recupero dei feriti p er reliquati dei trau111al is.n1i dell 'a1)parato locon1oto·r e· dedica alcune osservazioni C~arcia Diaz, J osé He1mid.a al recupero deg li .a111r11alati e feriti dei vari apparati e Garcia del Villar alla ortope dia odontologica. Lopez c:c1tarelo i)re. cnta ~cl1emati camente l 'impostazione del servizio s.a11it.ario in gu erra, illustrando le ni,ansio,ni del i11 edico ai vari po.sti di battag·lione, di reggimento, avanzati e negli o~pedali da cani po. Il con Lributo che ])Orta questa raccolta ai v.ari iprob.Jemi della n1edicina castre11se è ve1.ameLT1te sosta11ziale, poicl1è ·è frutto di esperienza recente e qui11'di aderer1te ai problen1i rnodernissi.n1i d ella guerra, nella quale i n1ezzi o.ff.ensi,ri en1J>-re rin11ovantisi 11anno nece~ sità di trovare nel] 'impiego dell'attrezzatura sanitaria per il recupero dei feriti .&opratutto ra1)idità e· inodernità di vedute. 1

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G.

BEND.~NDI.

Cliriique ch.irurgicale des pays chatids. U11 volun1e di pag. 336 co1l fig1.1re. Ed. 1\1,a~son, Parigi, 1938, ,r..,r. 8'0.

BuTRE..\u-RoussE1 .

Il libro scritto dal Hotreau e da nun1erosi C<)llaboratori è frutlo delle. os ervazioni e della i;n·atica fatta ·dagli 1\A. nella loro lunga 1perr11ane11za n·ell' Africa francese. (.c.n stile n1olte> cl1iaro ver1·gono espos te le nozioni accurata1nente al:lgiornate e pa&sate al vag lio dell 'esperienza per::;onale del c<;lìabo1cl tc1re . \,.i Lrovia1r10 ca]Jilioli su ma1aria e c.h irurgia, ulla chiruTgia delle di se.nterie e coliti trop icali , asces&i del fegato , filariasi, elefantinf'i, ade11ili, funicuiiti tropicali , infezioni stafilococciche dei n egri, ascaridiosi chiru1rgiche, bilarziosì chirurgicl1e, con1p.JicazJoni chirurgicl1e della brucellosi, ulcere fagedeni·c.I1e, fr.amboesia, tul>ercòlosi dei negri. L'interesse che ha incontrato il libro tra i r11edici colo11iali frauc.2-;i è indice della sua uti · lit~ n ell 'esercizio in colonia . Ci augurian10 cl1e la nostr8 letteratura, che 11a opere così i1nportanti di i11alattie tropicali, si arricchisca presto di un libro simile a indi1jzzo prevalenten1ente chirurgico che rifletta l'esperienza dei chirur,gi ìtalia11i che esercitano r1ell e te rre africane del nostro Impero. 1

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V..c\I~DONI.


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SEZIONE PRATICA

~JARVEY CusHING. 1'ur1ieurs

intracranien.nes. É -

shing i1e fu il n1aggiore e gc:i iale 1)1'<.•pulsore. Da qualch e ann o g li effetti ,della s ua opera, e di q u1ella d·ei suoi co·a diuto·r i, si sono fatti sentire anche in Italia, ove il buon sen1e sta dando frutti cl1e n1eritano l a nostra particolare attenzione ed il noi;tro incoraggiamento .

tude analytique dlé 2000 tun1eurs vérifiées et de leur mortalité opératoire. Paris, Masso.{\ et C.ie, éditeurs, 1837. La n euro-chirurgia g iovan e espressione d ella chirurgia ge11erale, ct1e vecchia di anni h a G. MòGLIE . di recente in tutti i campi data prova lumiIl osa di possedere, in piena vitalità, i germi ~1. I sE LIN. Chirurgie de la main. Un volume di un continuo e progre ~sivo rinnovamento e di pag·g. 320 con 135 figure. Edit. Masso·n , di un dinamismo se111pre pronto a nuove au-' Parigi, 1939. ~,r . 65 . daci imprese, ra1ppr esentava si110 a venti o al Il libro di l :;;elin h a 1già ragg·iunto la 3a edin1assimo trenta anni ii1d ie tro una t e~·J a ig·11ola e ine&plorata , a oui il r1avigante anche il più zio11e; ora se ne differen zia dalle precedenti !f ~er essere diviso in due \ 1olumi; · d el 2° c h e rischioso· tre·p ida"a di accostarsi. tratterà la chirurgia riparatr ice delle lesioni L'opera de1l Cushing, fissata in que5to vodella rr1ano e la cura delle affezioni acquisite lu1ne, è quella dell 'es1)lorator e, forte <li un e congenite si ar1nu11zia la pubblic.azione. suo convincimento rispondente a d una v~sta Questo primo vo·l ume è tutto ·d edicato a lle e IJrofon,da preparazione, c l1e spezza g li in·d ugi ferite , infezioni e traumatisr11i della 1nano. e inva d e la nuova terra, 1)iena di sorpr.e e e Queste le ioni n on so110 solo di 1}erli11 e1J za del di periCt)li, n1a .anch e di i)Ossibili g lori o . . e aziochirurgo ; si può dire ch e non esista m e dico ni. È l 'opera di un -g r a nde i11aestro·, sicuro di se stesso, e cl10 prese nta a l ·g ra n JJiubblico me- ch e non ab·b ia a ·vuto occasione di curarle • Purtroppo nella mag,g·iofJ.' parte d·ei casi , i dico-chirurg ico il materiale d ocumentario di n1etodi c urativi che vengono impiegati son o 2000 tun10,ri encefalici , controllati e com1p~l eta ­ e rra ti e portano· a co1n seguenz6 ·d i .g1:ande. in1n1ente stu di.ati sir10 a lla primavera d el 1938, portanza in relazione al v alor e funzionale delle e ch e rappresentano trenta anni di ricerche. dita e della mano; basta citare a d es. l 'inciLa grandiosità d el lavoro spiega e g iustifica sione di p a lereaci fatta sulla linea mediana ·d ei pienamerite il grandissimo succe-s so, l'enorm e 11o]pastrelli con esito in un.a cicatrice ch e è · tCO ch e d estò in tulto il mondo sci entifico, la stn Lita noces5ità di traduzioni, tra cui vann o forz.atamente seguita .da un 'alterazione della funzione anche se non vi .saranno retrazioni e ricordate q·u ella ted.esca del dott. F. K . Kessel , con1plicazio·n i infettive d·e lle g uaine. Le, statia cui l 'a utore apportò n1odificazioni e ag·gi uns tiche d·elle .5ocietà di assicurazio ni din1ostrate, e questa fr.a11cese del dott. I . I ~ <)f'Sier , pub·hlicata .dal l\la~ on in lus~uosa edizione, ovie 110 l 'in1porlanza di una our.a e&atta fin dall 'i11izio a11c.h e nelle ferite della ni.ano e· d elle dita risultano con particolare chiarezza le molte ir1 quanto sp·e sso l esioni di n1inore importan za riJJroduzioni fotografi cl1e, ch e corrispo ndono ·posso110 complicar si o avere lung he sequele e a l m ateriale clinico e anatom o-piatologico raccolto nel l abor atorio della •F acoltà di n1 edici- 1)ortare a un 'alter.azione funziona l e anche n1olto notevole. r1 a di Ia le. È lo .stesso lab-0,r atorio in ct1i esiOgni 11i.edico· ch e h a occasione o avrà ocieas te quel (( r~ egistro d ei tun1ori cer ebra li )) ' ch e sjone di praticare ques ti atti di piccola chirurJ >er1net~e di seg·uire g·li an1n1alati. sopravvig ia, dovrebbe aggiornare l e su e co1g nizioni sulvtnti all 'inter,rento operatorio, in tutta l a loro ,·ita tSeguente.. È così e.b e è stato possibile al 1'argomento, cognizio·n i che hanno g ià tro\rato il loro· po&to nei Trattati pili recenti come C·u shing nella su a ope.r a p.r o·sp,ettare la magquello dell 'Alessan·dTi e ch e sono ·esposte in giore e più esa lta statisticra che .si conosca sulla n1ortaliL<J ùJ)~r a toria, sui fatt ori cJ1-e v i questo libro con part.icolare am1)iezza. E questo sa rà u t ilmente consultato anche da c hirurl1anno co11cor so, e sui risultati l)ro~simi e l o·n g i che occup.ati specialn1ente l1ella chirungia tani dell 'i:11tervento con il r elativo ap pr·ezzadell '.addlo m·e i1on hanno ·&eiguito g li studi su mento, nonch è sul numero di ammalati ohe hanno a0quistata la loro cornpleta reinte·- questo te.ma falli recenterr1ente dal Kanavel. d.a I selin , d.a .B ohle,r e ch e sono impo.rtanti in g r azion.e a natorflo-fisi ol ogica, la l o·r o guarigio· r npl1orto a ll 'aumento i1P,lla freque·n za ·degl 'inne · social e. fortuni industriali e ag·ricoli. ' ' "\..LDONI. È in1portante rilevare ur10 special e as-petto utilitario della cc .statistica s ulla rnorta1ità n, cl1e è quello dimostrativo d egli ·effetti del pro,g res- JosE M. "-~· DELRIO. Necrosis nr1v,ta del pa.11orccrs. ~d . A. Lopez. Bueno·s Aires, 1937. si,·o miglio ram ento .d ella tecnica operatoria n el can1po n euro-ohirurgico, dal ch e d erivano g li La monografia è stata suggerita all 'A. dalelementi essenziali a incoraggiare sempre più 1'osser·vazione perRonal e di 35 casi cui aggiunge al tri 20 raccolti nello stesso ospedale. la chirui:rgia d·el sistema nervoso c·e ntrale.. Dal! '.epoca ormai lontana del pe ssimismo di Prececla uno studio sulle varietà 11ello sbocco d,.el coledoco e de l dotto pancreatico che è ' 'on Bel'gn1ann, d alle prime esperienze tut- t 'altro ch e incor.a.ggianti d el I<.ocher, l 'intercomune nel 60 «t~ dei casi; con la ste~s.a percentu al e ammette che la patogenesi della nevento chirurgico nel trattamento d ei tumori crosi acuta pancreatica sta nel riflusso bi1iduointracr anici ha· fatto dei 1progressi giganteschi , e nei.Ssuno potrà 111etlere in dubbio che il Cudenale . , 1

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« IL POLICLINIC•J »

. ~a malattia i10~1 è r ara e la diagnosi è poss1b1le nella m.agg1or parte dei e.asi s ia i11 base ai si1ttorni clinici ch e a ricer cl1e di laboratorio. La c ura ch irurgica nei ca,si acuti e sub,a cuti r1?11 è indicata, p erò in a lcu11i casi il drenaggio d ella cap.s ula pancreatica e1 d elle ' rie b·i liari può dare risultati favorevoli. VALDO·N I . 1

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ScAvo E. Sul m.ediastino po•sl t!l 'Ìcre del bam-

bino . . (Ricerche ariatomo1-top1ograrjzche coil niielodo dei tag li seriali). Estratto ·d a rice.r 1

cl1e di Morfologia. ' 1ol. in-8° ·di pag. 93. Rosenber g & Sellier , 'forino, 1938. L 'A. ha stt1diato il n1 eclia&tino· posteriore del bam.bino1 COiil tag li in serie condotti a b·r evissim.a distanza tra lo·ro·. , La ricer ca è eseguita con t eic ni·c a p10.co con1une e tanto più prege' 'ole in ·qua1rto non altera i .r.ap·p orti. Il n1.ate riale è- abb·o11dante; l 'osservazio ne ·dei rep erti è fatta con grande diJ~g·enza. ,A.cl un '.analisi n1inut.a ·dei ra]Jporti di tutti g li org·a11i ·d el m ediastino po·s teriore n·elle varie sezioni, segue UJla ~intesi n ella qu.ale veng,o·n o p resi in considerazione or-g·ano per 0 r g·ano, diJ."eiiione e ra1)po1rti. P er quanto ri1g uarda quo.s.ti ultimi si con clud·e ch e i11e11trB essi .sono abbastanza costanti nella parte b1a ssa della r egionie, n ella i1a;rte alta so·n o v.aJri.ab ili indi1)1en dentemente dall'età, da ;s oggetto a sogg·ett o, sia in rap1p orto all'altezza a lla q11ale giunge. la J)Or zione orizzo11tale dell 'arco dell'aorta, sia i11 ra,gione della più o meno precoce bifo·r c,a zione d!ella trach ea. Alcune ·de·duzio·n i n ei rig uar di fisiolo·g ici ,,engono f aLte a pro•p osito ·d el dotto toracico e f;i rilevano particolari interessanti, anche dal ]Yunto ·di v~1&ta pratico, circa iJ comportan1e1n to della tr.a.ch~-a e dell' esofago n ella ·parte alta del rnedia.stino p·o steriore . La mo11ografi.a, illustrata da una ricchissin1a docume·11tazione foto.g rafica, m.ig'liora effettivamente la conoscenz.a anatomo-top·o1grafica d el mediastino posteriore. A. P. 1

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ter essa11te })l1re sisten1atica111e11te tutte le li11foghiandole vici11e, permette all 'O. d 'intrattenersi su alct111i importanti dali che consentireb])ero una netta sep arazione d ei cosiddetti sarcon1i a piccole cellule rotonde e dei cosidetti linfosar con1i dai veri ·e proprì sarcomi, e di precisare alcuni criteri da seguire nella classificazione dei sarco1ni della prostata . 1

Grosso "ateroma,, della valvola mitrale condizionante stenoinsufflcienza. LA V1LLA G. - I11 un uomo cli 72 a11ni, i11 cor.r isponde11za della val, ola initrale, l 'O. ha riscontrato tt11a forn1azione risultan le di una paret e cli connellivo e di un contenuto di colesterina acidi . ' grassi, grassi n eutri più g·r anuli di calce. Detta form~zion e, cl1e in man canza di ogni altro possibile criterio diagnostico l 'O. indica come atero111a, co11diziona ste11oin1st1tficie11za della valvola mitrale . 1

Malattia di DI Guglielmo con quadro anatomo·patologico di mielosi erilremica sistemica. PARADISO F. e REITANo R. - Si descrive un caso cli malaLtia di Di Guglielmo, i11 un ragazzo di 10 a. in orto dopo 4 m esi e 1/2 dall'inizio d el male. Anato1nicamente la nota saliente è cos tituita d all 'inter essamento sist emico oltre ch e del co1nplesso splenoepatomieloghiqndolare, dei reni, ureteri, t e·sticolo, d elle t on sille, del tessuto ad enoide, del t essuto gastro-enterico, dei polmoni e hronchj, d el cuore, d ella pacliimeninge cerebrale. Il c1uadro an a tomico d e scritto l)er nur.nero di par encl1in1i jnter essati e per intensità di lesioni no11 è da me110 del guadro più classico di 111ielosi leucen1ica sistematica . 1

Voluminoso ascesso é ella parete gastrica. Resezione gastrica. Guarigione. i\'fALA~ E. Un g·iova11 e di 28 a., pochi giorni dopo aver soffert o una tonsillite, viene colto cla febbre alta e quindi dopo 3 giorni da un dolore aculisstmo all 'epigastrio; in breve tempo sopravvieTte una sinlo111a lologia di lesion e acuta, prob abilmente suppura tiva dell'addom e alto. Gli esami clinici eseguiti convalidarono · il sospetto precedente e l 'am1nnlato venne sotto·p osto all 'intervento con la diagnosi di probabilità di en1piema della cistifellea, verso cui portavano alcuni sinton1i dell 'esame obbiettivo. All 'intervento fu messo i11 evide11za un voluminoso ascesso dello AccAD.EMIE, Soc1ETÀ MEDICHE, CoNOREss1 stomaco con aderenze al fegato, all'omento e al colon. .t\.perto l 'a·scesso durante le manovre di Società Medico·Chirurgica di Catania. scollamento, lo •stomaco ven11e resecato. Il decorso fu ottimo sotto ogni rapporto, e ne seguì una Seduta del 28 marzo 1939-XVII completa gu arigion e . L'O. descrive l 'aspetto anato. Presidente : Prof. S. CITELLI. inopatologico d ella lesione, soprattutto dal punto di vis.ta i stopatolo,g ico, confermando la diagnosi Produzione sperimentate di sarcoma nel testicolo di mus decum1· operatoria e i11ettendo in eviden za alcuni particonus con t·2 benzopirene. lari del tessuto in esame. La sede dell'ascesso era GULLOTTA G. L'O. ha '\Oluto sperimentare in prevalenza n ella ·sottosierosa e nella mu1scol are; l'azione dell 'l-2 penzopirene in soluzione oleo-sa l 'O. pen sa che il fatto iniziale sia avvenuto nella iniettato nel paren chi'.Lna testicolare . L 'alta persot tomucosa e che quindi si sia esteso per conticentuale di sviluppo di masse n eoplastiche ne~ 11uità o per via linfatica. La via emato·g ena fu protessuto iniettato (sar comi polimorfo-cellulari) conbapilmente quella che portò l 'infezio·n e alla parete ferma l 'azjone indiscutibilmente on cogena di gastrica; in questo caso la tonsilla sarebbe stata questo particolare prodotto, ricavato dagli idro~ la porta d'entrata. L'O. termina con alcune concarburi aromatici policiclici. . siderazioni sulla diagnosi e •sulla prognosi del] 'afCriteri da seguire nella dasslfJcazlone di talunl sarcomi della profezione; infine espone le ragioni di scelta fra i stata. va.r ì tipi di interventi ch e lo hanno guidato duFRASOLÀ G. - Un caso di linfoadenosi neoplarante l 'oper azio11e. stiforme pro'S tatica, in un individuo di 65 a., inIl vice-segretario: prof. G. B. CoT'I'INI. 1

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[.l\.N1'0 :\1' il, ~U~I. 20 ]

APPUNTI

SEZIONE PRATICA

PER IL MEDICO PRATICO.

CA S I S TI CA Classificazione clinica delle cardiopatie congenite. P. Cossio· (C uore e (;ircolazioin e marzo 193'9) iStabilisce una classificazion e cli~ica d elle cardiopatie congenite, n1etlendo a base di e~sa la cianosi , el emento di irn l)Ortanza essenz1a le. pier~hè è un . C<'lratter e più specifico di cnrd1opat1a con genita ch e non il rumore di soffio, il quale serve invece come carattere secondario , per i sotto·g rup1p i. Risul1ano cosi divise tali cardio·p atie : 1) Acianoliche, in c.ui non vi è anormal e co111u11icazione fTa le cavità destre e sinistre.. Si suddivido!10 in : a) senza soffio (D estrocardia . sem plice; cardiomegalia congenita; arco ao~·tico a ~estra e doppio .a rco aortico; bicuSJ)1d.e aortica e fenes trazione cl elle sigmoidi aortiche); b) con rumore di soffio (Stenosi suh&ortica; coartazione del! 'aorta). 2) Con c ia.n.os,i occasionale o t ardiva. In que~te, vi è bensì un 'anormale comunicazione fra cavità d·o&tre e sinistre, però con corto circuito artero-ven oso, che occasionalmente può invertirsi . Si suddivido110 in: a) sen za soffio (comunicazione interauricolare); b) co,n soffio (persistenza del condo lto arterioso; con1 u11icazione interventricol.arie; stenosi polmonare). 3) Cianotiche, con a11o·r ma le ·C1<)n1unicazione fra Ga\'ità destre 0 .sinistre, con corto circuito venoso arterio5o permanente o trasposizione dei grossi vasi : a) senza soffio (stenosi od atr esia tricuspidale con comu•n icazio11e int erauricolare; trasposizione d ei grossi vasi; cuore triloculare biventrirolare o biau1·icolare); b) con soffio (Tetrade di Fallot o rr1alattia di Corvisart; Eisenn1enger compl esso; trasposizione dei grossi vasi con com u11ic~-tzi one inte,rventricolare; persistenza dell'ostio comune auricolo-ventric.olare ; d estrocardia incompleta) . Nel lavor o originale, si trovano i particolari s11llr si11gole cardiopatie ch e g uiderann o al l oro ricono1Sci111ento . fil. 1

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Ci sono altri argo1n 1enti a favore di qu esto mo,d o· di pensare. . L 'adr en a lina endover!osa nel cane soip·p rim e 11 P ·e produ·ce una prima fase di bradricardia con elettrocardio·g ramma car atteristico· Il P ..r1on è sopp~esso se 1'adrenali11a è ad~perata do·p o n.arco·s 1 col clorof orn1io e in questo· caso a1lcl1e l a bradicardia è n1eno netta l 'aumento d.eJla p~essione è atlenuato . Si l1a' però un 'az1on·e di,-ersa sull 'or ecchietta e sul ve11tri col o P.er c.ui .s~ h a una pa.r asistolia, p er chè solo l~ ~1stol1 v1c1ne al P sono in fluenzate dal seno. J?~po l '1:1so di pep lone, ch·e è e1sso p1ure vagolit~ co, si h lélr1no pur e delle p.ar asistolie co·n predominio di G. Pa quest.e osservazio11i si d eve anch e d edurre che l 'azione dell 'adr enalina è in IJarte intrac.ardiaca e in parte extr acardiaca e che l e ai10n1.alie el ettr ocardiografich e ch e ·e sa pr·oduce devo·n o avere origine extraca rdiaca e precisa111 ente bio-e111odinamica. L.

lns11.flìcienza cardiaca e nefrite acuta. La frequenza dell 'insufficienza cardiaca nella nefrite acuta varia seco.n ·d'O i criteri adottati per il suo riconoscin1ento e I 'accuratezza {Oil cui vien.e ricercata. Accade così ch e seco11do diverse statisticl1e essa varia dal 17 al 50 %. I11 128 casi di nefrite acuta alla clinica J ?l1t1s Hopki11s (Lane et, 8 aprile 1939, e ditoriale), si sono trovati segni d'insufficienza cardiaca nel 71 %. La nefrite, in tutti i casi , era co11secutiva ad infezio·n e streptoco.c ci ca ed ·è ~tata quasi sempre osservala nei ·prirn i stadi. I !Sintomi de1l cedimento cardiaco si sono rnani fe&tati con la co1nparsa d ell:} nefrite o J)Ochi giorni ·dopo; il sintom.a prin1cipale è stata la ,dispnea che talvolta ha pro·g re.dito fino all 'ortopnea. I radiogran1mi in serie h anno dimo,s trato dilatazione cardiaca, che andò reg redendo col mi g lio·t amento d elle condizioni cardiache; vi er.a no anche modificazioni dei toi1i e d eJ ritmo; .aumento d ella pressione \ enos,a ed in pareccl1i casi ingrossamei1to del fegato. In presenza di un edema renale, era Su un blocco A..·Y. che non è dovuto nè alla va· difficil·e Io s labilire con certezza quanta parte .p otesse attribuiPsi all 'ins ufficienza circolatogo tonia, nè . a una lesione. Il blocco s/a o a/v è generalmente attribuito ria, ma è significativo il fatto c h e l a manife.a difetto di condu.zione o per va 0aotonia o per stazione di edema cerebral e o polmonare coincideva, nella rr1.aggior parte dei casi, con la l esione d el fascio" compar.sa dell 'insufficienza cardiaca. Le osservazioni di E . D e Sorr1er (Le Scalp·el Tali casi di n e.frite sono stati suddivisi in I 0 a:p.rile . 19319) sul polso trigemino in- e d espi~ ratorio risultante da un blocco a /v o s/a come li evi, discretamente gravi e gravi, secondo i car atteri clinici . Il cedimento cardiaco fu non e~pressione di variazione d ella frequenza aritmica (grupo di 3) hanno dimostrato· e rrata . frequente n ei primi, frequ·ente n ei secondi e q1ies1 a opinione. Non si può ammettere un ' o- costa11te nella inassima i)arte dei gravi. Gli AA . rilevano l 'imporl.anza di risconoscer e la rj gine vagale, perchè, b·i·sogn er ebbe ammettecondizione cardiaca ch e, 1grave per sè stessa, re u110 stato di vagotonia n ella inspirazione che è invece il tempo d ella vagolisi con acce- l o diventa d oppian1ente qua11do l 'in5ufficienza circolatoria danneggia ulteriormente il rene l erazione. 1

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g ià l eso. 111 i11olti pazienti, l a digitale ad alte dosi si ·è mostrala efficace1 in parecchi pazienti con grave cedimento, cardiaco. fil.

TERAPIA Il Mario n (Jo·u rl1 . des praiticiens, 22 marzo 1P39) chiama cistite banale un'infiammazion f. ·d elle vescica da g·eT111i ba 11ali, più spesso· ·coliba1c illi, r5tafilo coccl1i, streptococchi, non provo,c ata da cause l)'l'Ostatich e, vescicali o renali. • La prima cosa d a fa r e n·ei oa.si di una cistite è l' esam e ba tteriologico d elle urine, anche se l e urine hanno aspetto lim.p ido . Poi si farà un.a cis to,s copia , ch e potrà mettere· eventualm e11le in evidenza un calcolo o un tumore. Nelle infi.amn1azio r1i anch·e la cistoscopia motitrerà muco &a arros&ata, con pliche, e de·matosa, con aspetto· cer eb rifom1e. Più spesso· si ha ·solo arrossa1nento diffuso o circoscritto con :aun1€1n to di volu1r1e dei vasi . Accanto a queste nlodificazioni ci possono essere l1lcerazioni, ·C·hi.azze san g:ui11ar1ti , ulcerazioni ricoperte da . cristalli. Nella cistite aicuta. si deve p,rima di tutto calrr1.a re i dolori, anche perch è così si diminuisce la frequ e11za della minzione. Utili sono· le sup'f)OSt e all'eroina (eroina e bell.ado nna anacen't igr . 1 o 2, borro di cacao gr. quattro) o all 'eubina (1-2 centig r ammi). l Jtili anc~h,e i cli-steri: a r1tipirin a 1-2 .g r. , laudano 10··20 goc<:e, 2c1qua cal·d:a gr. 60. Non si dovrà esitare a riC·orrere alle· iniezioni di morfina , di p antopo n, tli sedol. U:tìli anch e i bagni caldi e l e ap.p lica·zjoni al ba5so ·ventre di compr esse caldoumide Gon lau·dano. Il m.alato non d eve rim an ere in ·letto· per evitarre l a cong estione d el piccolo bacino·. Non si darà uro tJ:opina , c]1e p1u ò aggrav.!lre i dolori e i fen o meni dolorosi. Si u seranno l'uroseptir1a , l 'urisan in a , il collargolo, il rubiazol. Non si devono· fare lavaggi Jocali, ma soJo istillazioni. Un'ora ·d opo un 'inie·zio ne o una -supposta sed.a tiva si istillano in vescica 5 cc. di soluzione di nitrato d1'argento all'uno p1er ·ce nto e si ripeterà a .g iorr1i alterni. L~alirnentazione abituale può esi5ere· continuata con esclusione ·di ec·c itanti (spezi e, caff.è, al coolici , birra). Utili l e tisane. Se nella cisti te anche esiste un ostacoil o m eccanico alla minzione (ipertrofia prostatica, s tenosi uretrale) è necessario i11ettere un cate·tere a p ermanenza . Nella cistite saba.cuta si useranno· calmanti, 111.a in do:s i minori e 1gli stessi antisettici suin·di cati. Nelle cistiti da stafilococchi, che poco ·g·iovamento ritraggo·n o da qu'e sti medicamenti . è bene usare il novarsenobenzolo per via ·endovenosa. Si farartno l avaggi vescicali all 'os&ir.ianuro di mercuri o al 0,25 per mille. S,e ron questa soluzione si 11a reazione vescicale, ~i dirr1inuirà la concentrazione (0,20-0,10 per 1

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mille). L ' ossicianuro di n1 er curio non si de.ve da r e a m a lati cl1e prendo110 ioduri e viceve1rsa. . Il lavagg io vescicale va ~en1p.re fatto col catetere; la quantità u sata d·eve essere tal e da non provocar e una diste·n sio nie d ella vescica. Inolt1ve non d eve essere S:eguito da svuotamento ccimpleto ·della vesci ca.. Si con.1incerà quindi col :sag·giafle la capacità ' 'escicale. Se la ca·p·ar.ità ·è di 80 cc. si inietteranno 60 cc. di liquido e di questo si to·g·liera·n no poi solo 40 e si continuerà cos.ì ri1:)etulament e fi11 ch è il liquido estra tto fuorief'i·ca limpido . A volte bastano 3004.00 cc\., a volte i110] lo di più (an ch e più di un litro). I la vagg'i ve~·c icali si continueranno fin cl1è l e urine siano dive·nt.ate sterili. Nei c.a1si di cisti ti rib·e lli , · bisogna p er prima cosa assicur.a rsi che no11 esistano cause extravesciéali capaci di mantenere la cistite (urietriti, pro:statiti , cal colosi r.e11ale) . Se ques te cause nl.a ncano si faranno i11iezioni endovescicali di 50 cc. di soluzion e di nitrato d i argento al dt1e pe.i· cento, precedute di un'ora da iniezio11e sottocutanea di morfina . Se l a vescica ha d elle ulcerazioni, si folgorer.a n110 qu.est e·. Nelle cis titi blenorra.g iche il lavaggio vescicale si fa col nitrato, di argento , che si ado1)era anche nelle cistiti emorragiche e nelle cistiti incro state. In questi ultimi casi si d eve qualch e volta ricorrer e alla fol.gorazio11e e an che al r.a scl1iamento delle placcl1e e al dren aggio p er cistotomia. La cistotomia o.g gi si u sa eccezionalmente n ella cura d elle ci•s titi e r1o·n si deve fare cl1 e dopo· essersi assi curati c.h e non si tratti di forme n eoplastich e o tu· L. bercolari. 1

C11ra delle cistiti banali.

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Cura della enuresi. A seconfl a d elle cause si possono distin guere i ban1bini affetti da enuresi in. diversi g·ruppi, e la 1c.ura v.arier à n atur:aln1ente da grup1p o a gru p p'O. Vi sono i bra mbini i quali « doranon o trop·p o profondamente », qu elli con cc la vescica irritabile » e i cc nictur1ci » : in questi grUlprpi la con1pon ente neuro-psicop·a tica p assa in seconda li11ea. Sta invece in prima linea in a ltri enur,etici che presentano 'gravi segni degie11erativi di i1eu ro.p atia ·e <li i1sicopati:-l. questi casi so·n o i più ·difficili a g u.arire. Meintre E. fdulert. (Miinch. !Jtfediz . W och enschr., n . 6, 1939) .attribuendo n ella m aggior parte dei ca5i particolare in1.portanza alla compon ente psicopatie.a, raccom anda una con1binazione di bromuro e di la ttato di calcio (0,2 gr. l a 5era, per 20 g iorni , n ei bambini .g randi 0,5 gr.) cl1e, associata a tintura di no,c e ·v omica (tr e volte .al g iorno 5 goccie), e a dieta secca avrebbe da to 53 g uarig ioni su 69 casi , F. Hofer (ibid.) consig lia una differ ente terapia a seconda dei si11goli casi . Così se il sonno è eccessivam-e·nte profondo si otterranno buoni risultati dando l a sera pre·p arati «li fo&foro. in casi di ni ctllria ·d·ando n·ella m.attinata 113· ta,·olett e da 1

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0,25 di diuretina e dieta secca dopo le ore 16. Preliminarmente l 'A. differ enzia la tendenSe invece la causa della enuresi si suppo1n e z.a all 'edema dall 'edema nl.anifesto. Tra le e&sere una abnorme irritabilità vescicale, rierau se della te11de nza all'e,d en1.a, considera ·d i sce vantaggiosa la somministrazione. di atropri111issima e fon·d!am entale in1portanza il di11ina: tante .goccie della so,l uzione ali' 1 % stu·r bo ,dell 'equilibrio fra pressione idrostatiqua11ti .anrti ha il baro.b in o . In tutti i casi inca, nei capillari e pressione colloidoosmotica dist.inta rrlente. ha poi consider·evole importan d-elle proteine d el sangue.. za la terapia psicl1ica: si eviteranno in modo La quantità dell 'ed ema dipe11de molti~simo a~soluto punizioni e minaccie, ricorrendo indalla co11teÌnpora11ea pTesenza in eccesso nei ' 'eee ai premi e cercando di guadagnarsi la _tessuti di acqua e ·d i cloro , ch·e per essere ed efi:duc ia del ban1bino e di e levar e la sua fidu cia 111atigeni d evono essere entrambi p,re&enti, in. se stesso. P. nel rapporto r eciproco della soluzione fisiolo• g ie.a. Uno solo d ei ·due, non b·asta . Un metodo contro l'incontinenza nott11rna di Prima di tutto vi .è per · frequenza l 'ed em a urina. 1c.ardiaco, ch e tra tutti è qu1ello ch e segue di Bonjour (Praxis, 9 aprile 1939) dice di aver e più la ,gr avità; questo n on ne è però un caratad ottenuto d ei ~uo ni risultati col metodo se- terie di&tintivo , perchè co111une anch e guente. Si circonda il pene con d elle_strisce di es. - agli eden1i da fame. s1)aradrappo, a pplicandon€ poi una o due• al Poi vi sono ·gli ed emi circoscritti: da tudi .sopra allo scopo di cl1iuder e il prepuzio. n1ori mediasLinici e poln1onari, da t umori d el Nelle bambine, 1&i procede u1gualrnente co n va- Laci1io,, da gravid.a n za, ·da trombosi delle vene . rie strisce trasversali sulle g ra ndi lab•b 1ra, chiuAnche, -g li edemi ch e sp esso si vedono negli se :p oi da u11a long itudinale. Co11 questa mediadiposi, possono esser e d ovuti a difettoso sca cazio1n.e oiccluf~iva, l 'urina non può scolare e d rico d elle ' 'ene per comp r ess.io11e ·d'a parte d el! '.adipe, ma sono in parte secondari a insufaccumulandosi desta il bisogn o nel bambino fire11za r ela tiva d el cuorie, rispetto alla mas&a· cJ1e in tal n1odo si sveglia . Alcuni guariscono dell 'organisn10•. già alla prima 1pplicazi o11e, n1 entre in altri Per quanto riguarda gli edemi che spesso occorrono 2-3 settimane. I }Jediatri a m ,ericani ha nno ap·p licato· un si o·sserva no ~en za cau se -&peciali n egli arti paralizzati, sono probabilmente ·dovuti alla man. m etodo an a logo, introdru cendo il pene in un canza della forza espr essi,ra d ella contrazion e tubo ·di 1go1m ma di calibro adatto, di cui si n1uscolare . chiude l 'orificio· ·s uperiore c1o il una striscia di Si 1X>1&sono avere degli · ed·emi per comproC·f.·rot.to . L' A., però, trova più pratico il pron1issione d€i vasi linfatici , durantè l 'ablazione prio . L'applicazione va fatta per la prima vold ell a 111ammella ;per can cro d el seno , op1p ure ta dal medico,, ma 1poi il r agazzo l'apprende an che lJer una eresipe la ch e ha otturato i vasi facilr11ente ; al m .a ttino, il cerotto si leva con linfatici più superfi ciali. un po' di benzina. L '-e1d'en1a di Quinke è dovuto a.d un a umenVi sono dei casi ch e r esistono a tale trattato, di origine vasornotoria , d ella perm eabilitll rr1ento; ciò avvier1e specialmente per quelli ch e d elle pareti capilla ri . dor11lono molto profondamente. Si rico,r re alInter lora all'iJ:inosi. Le ma.ggiori difficoltà s'incon,... essa11te è l' ed ema trau.m atico, cl1e compare an cl1e per traumi lievi nei soig.getti nertrano ·p er l e ban1bine. Nosi e sensibili, e che è di origine angionerÈ &ein1.pre consigliabile di lasciar be re a vo-vosa e guarisce co11 I.a si1npatectomia. lontà, il ._::h e ·è utile per facilitare la sensazione InteT·essanti so110 del p,a ri ·g li edemi quasi d el bi sogno . fil 6empre mattuti11i , quo~idiani ed estremamente tra n sitori d el cli111aterio, ch e son o quasi SEMEIOTICA. sempJr e simmetrici, colpiscono l a rr1 an o o l 'aSulla. diagnosi di1ferenziale degli edemi. vamb1r accio , e sono :piutLosto duri . .i\.nche l e malattie orga nich e del siste1m a nerL 'edema co11sis te in u11a raccolta di liqui' 'oso possono accompagnarsi ad eden1i. L 'emiedo libero nel tessuto connetti, 0.,. che si mad ema ·d e·g li apoplettici non può essere spieniilesta per lo più con l 'ed ema sottocutaneo·, gato co11 la i&ola cessazione d ella pompa much e, se total e, è detto anasarca . Ne è segno la scolare pe·r iferica, ma esig e l 'an1missione di possibilità ·di im_pri1ne1·e i1ella c ute, colla J)r esun fattore prin1itivamente n ervoso. 6ione ·d el dito, u11a fossetta persistente. BisoNon m eritano cenni speciali l 'edema infiamg11a però sapere, ch e pri1n.a cl1e questo segno con11)aia, p0ssono raccogliersi n el sottocuta- n1atorio , e l'e d·em a d ei nefritici, ch 1e non preferisce i 1)unti l)iù declivi, n·1a i tes uti più r1eo fino a 5-6 litri di liquido·, co1ne riv.ela lassi. l 'anda1n1ento della c:u-rva d el peso a dig iuno . L' ed ema da caren za di proteine trova le sue La cornpar .. a dell 'eden1a è semp~re un se.g·uo di notevol e in1portan za : alla dia.gnosi dif- pi1ì tipich e esp:ressiq.ni nell 'edema n~frotico ! e n ell 'ed,ema d a fam é. Però an ch e certi edem1 fere11ziale ·degli ed emi d.edica un inteTessante pos t-operatori gli ed emi dei malati inf~tt~vi articolo riassu11tivo H. von P ein ( Deu.t. m ed . cr onici , d ei suppuranti, eh.e perdon o quot1d1aTV sclir., 2·! n1arzo 1939). 1

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IJan1ente· mo•l to piut&, possono esg,ere ricondotti alla ipooncl1ia per ipoprotein·e mia. E dello st.esso ti1)0 .&arebbe l'edema dell 'ar1emia p erniciosa e1 delle m .a lattie epatiche.. S-0no ed•emi du·r i quello del mixede·m a e qt1ello ·della .avitaminosi B2 (cl1e caratterizza la forma idropica d el b1eri-beri). La pressio·n e col dito 1p uò non lasciarvi alcuna impronta, il cl1è consente di differe11ziare fa cilrr1ente que.ste form.e speciali di ritenzione di liquido, dall'edema vero irt senso stretto. !\I. Co•PPO.

TECNICA MEDICA. Vantaggi conseguiti con una modifica alla comune tecnica del sondaggio duodenale. La mo•difica prop·o.&ta d.a A. Bellomo (Diag 1to1slica e tecriica d i laborato·rio, marzo 1939) eonsiste n ell'uso di un co m·u ne son·dino ·d i EinJ1orn co·l legato media11te tela .ad'e siva ad un altro sondino un po ' più lungo del precedeJlte e ch·e termina con un palloncino di go111rna (2 n1JD.. di spessore; 5 erri. di lunghe.zz.a ; 3 cm. di larg hezza; cap·acità: 15 cc .). Il paìlo11ci110 ·d i go·mrr1a , rie:m pito di acqua e .di liquido radio-opaco, 11a lo scopo di vincere meccanica1r1ente l'ostacolo del piloro· e facilitaTe il passa:g gio dell 'oliva d.a ]lo sto·m aco in duodeno. Per il resto la tec.nica del son da.g g·io duoder1fl le1€ ·quella comunemente u sata . Col sondino 6emplice di Ein.h orn l'A. ha avt1to il 58 °/o di .sond.aggi riusciti , con la dopI)ia sonda otte1111e una percentual·e ·d i ris ultati positivi <lell '80 %. Inoltre ]a durata d el so1i.daggio viene dimir•.uita con evid·ente, ,1.anla~gio d·ei pazienti, rn entre. aumenta·n o l e probabilità di successo. 1

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la oune i1el ina11tello acido : tali so110 in gertere Ie rl1.alatLie co·n fo·r mazione. di vesciche e le mo dificazioni cutanee u111ide ed uloe1:ose. Lo studio ·d ella flora batterie.a in questi territorii 11a dir11ostrato· che esiste un rapporto r ego lare fra costituzio·ne c l1imico-fi$ica della r~uperficie cutan°ea e JlUmeru di germi. Con la diminuzione dell'acidità, aum enta il numer,o dei germi sulla supre rficie i11alaLa ; ed anch e le pari.i circostanti ai territo·r i ch e rea1giscono in se11t:io alcalino si rnostrano l) ÌÙ ricche di gern1i che quelle dei cio·n tro]li sani, pro·b abilmente percl}.lè lln Cie rto n·u mero di g·ermi è arrivato dalle vicine cc Lacune >>. La flo·r.a batterica ]_JÌÙ abbonda11te. si trova nell1e lesioni umide , bollose ed ulcerose, mentfie corris:rx.1ndo 110 ai cont1·olli J1ormali le superfici a lesìo·ni atrofiche e &quamose.. La de1~matite · ~perimentale da ra·ggi ultra·violetti non provoc.a re:g olari modificazioni nel numero dei gern1i. Predlominano fra i gern1i che si trovano rtelle « lacuin e » gli stafilococc.h i (aureo ed albo); seguo·n o, a n1olta distai1za lo streptocooclo· emolitico, il C'Oli, le ~arcine, ecc. Nei processi umidi, bollosi ed ulcerosi, si ha la .p11esenza di parecchie specif~ . Qu este nozioni l1anno grar1de imp:o-rtanza anche ,1p:e1r ].a terap ia, i11 quanto c h e ,&arà opriortuno cJ1e la scelta del rintedio (impacchi, ba.g11i, urtg uenti, pol,;eri) cada isu quelli ch·e 1:.i ossono favorire 1'acidifica:7.iorte. 1

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V A RIA Un'antJcipazione nelle conoscenze sulla malaria. G. J.. \lberti (,illaalità Medica, 1939, 11. 1-2) ricorda· ohe il medico ·ro1n.a·n o Tele.m aco l\1etaxà previd·e - sia pure in forma vaga eid i1nprecisa il co111·pito d e.g·li agenti infe tti, i della malaria e il loro n1odo di diffu sione . in un 'opera pubblicata a Roma nel 1837 (Letter e. sul cholera, le fe b1b ri intermittenti, ·e cc. ), citata dal ~Iarchiafava, egli dice: cc No11 ril)llgna pensare cih e i p1a rassiti delle febb·ri intermittenti, sp·enta al .p rin10 accesso p eriodico la prima lo.r o generazione , ' 'algano a e&eguire la se.c onda nello stesso corpo .. . La durata dell 'accesso equivale alla , rjt,a del parassita ... ». 111 un'o•p era ulteriore (Sui p1ir1cipali morbi che ·d alle palu·d i ·d·e.r ivano all 'uomo). p ubblicata a Roma nel 1843 e divenuta rarissima e.g li dice: cc -Oioverà riflettere ch e le malattie endemiche •delle regioni palustri ad alta t e.n11)eratura e peculiare condizio·n e g·eolog·ica non offror10 le sole morbo.se n1anifestazioni di intermittenze, ma ezi.andio le infinite ' 'arietà di forme remittenti contin1u e, p!'eudocontinue, larv.ate, ecc. A render conlo in qualche modo della malaria ·de lle paludi potreb,b e dirsi ch e l 'umidità, le esalazioni vaporo·se servono .a~ , ·eicolo a miriadi di .esseri org anizza ti parass1t1 che si generano n elle acque stagnanti ». , M. 1). 1

MEDICINA SCIENTIFICA Il mantello acido della cute e la difesa contro i germi. 1\. ~I.ctrc.hionini ·e R. Sch1r1idL (J{linisclie Vll o.cli.P1ns, 1° a;p rile i939) st.a11no con11)ie·n do· una serie· di ·r icerch e (questa è la quinta comunicazion e) ch e di1r1os Lrano la protezione; c·ontro i b atteri cl1e offre la r·eazio11e .acida d ella pelle. Gli AA. han110 inesso sp:erime11taln1ente in rilievo il potere battericida del ma11t ello acido ne.i punti a cute ac;ida ed 11anno· osservato clinica111'ente la din1inuita azione protettiva n el,le lacune fi siologiche di taJe rna ntello. La conc entrazione idro genioni c.a (il pH) d ella Su])erficie nei ·distr.c tti cutanei an1malati dipende dall.a specie d1el p·r ocesso p·a tologico. In alcl1ne .m alaLtie essa non differisc e da quella df:]la cute n orn1ale (atrofie, cicatrici, vescicole di disidrosi vera), in .altre si ha un n.etto al)J)ass.an1 ento C:~)rocessi squamo•si) ed in altre, in,1ece, il 1') u11to n eutro vie11e nr;tevolmente or P.assato dal lato alcalino , sicchè queste parti posso110 essere corLsidera t e come delle vere 1

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VITA. PROFESSIONALE. •

Cronaca .del movimento corporativo. Ufficiali medici per I' A... O. I. Dalla circolare n. 202 del « Giornale l\ililitare Ufficiale », dispen sa 13a, XVII, riportiamo le disposizioni del R. Decreto n. 2'183 (8 dicembre 1938), sul « trattamento econon1ico agli ufficiali medici in servizio nell'Africa Orientale Italiana », -che interessa molti colleghi. (Omissis).

6 gennaio 1931-IX, n. 18 e 14 giugno 1934-XII, n . 1038. Il compenso suddetto ò corrisposto a quote me11sili e non è cumulabile con le indennità di soggiorno e per servizi di presidio quando dovute. Art. 8. - E' data sanatoria per j provvedimenti adottati dal Ministero dell 'Africa Italiana per il trattamento economico degli ufficiali, medici specialisti J'ichiamati dal congedo e destinati come tali n ell 'A.O.I. anteriormente alla pubbli cazione del presente decreto. Agli ufficiali stessi non sono applicabili le disposizioni di cui agli art. 1, 5 e 7 del presente decreto.

Art.· 1. - Agli ufficiali rr1edici specialisti in çongedo che, previo accertamento della loro specializzazione da parte dei competenti organi tecIl Ministero della Guerra (Direzione generale nici dei Ministeri della Guerra, della Marina e ufficiali in S. P. ) comunica. ch e i limiti di età dell'Aeronautica secondo la forza armata alla quaattualmente in vigore sono i segue11ti: ufficiali le appartengono, ottengano entro il 30 giugno superiori (ten. col. e maggiori) 53; capitani 48; 1939 - XVII, ·il richiamo in servizio per destinasubalterni 38. zione come tali nell 'A. O. I., con obbligo di tre anni di effettiva permanenza, è concesso un premio di lire 20.000 al nelto delle riduzioni di cui SERVIZI IGIENICO-ASSISTENZI'ALI RR. DD. LL. 20 novembre 1930-IX, n. 1491, e 14 aprile 1934-XII, n. 561, cqnYertiti nelle legg·i L'obbligatorietà delJa vaccinazione antidift~rica rispettivamente 6 luglio 1931-IX, n. 18, e 14 giuSolto la presidenza del Presidente Guadagnini gno 1934-XII, n. 1038. .. e con l 'i11terve11to del Sottosegretario di Stato per Art. 2. - Il premio di cui al! 'art. precedente è l 'Intcrno, si è riunita la Commissione legislativa pagabile in due rate. La prima, dopo l 'arJ'ivo neldel Senato per gli affari interni e la giustizia. la sede di servizio de·signata nell'A.O.I. ; la seconSul disegno di legge concernente la obbligatoda al compimento dei terzo anno di permanenza rietà della vaccinazione antidifterica ha parlato nell'A.0.I. medesima . il sen. Valagussa, che ha esposto i concetti conArt. 3. - La prima rata del premio deve essere len11li nella sua relazion e. Il sen. Bastianelli ha restituita se, per ragioni disciplinari o in seguito j nsistito perchè si conciliassero le due esigenze a doma11da non determinala da motivi di salute, <Lell 'obbligatorietà e della gradualità, aggiungenvenga disposto il rimpatrio prima de] compime11do parecchie con·siderazioni scientifiche. to di diciotto mesi di effettivo servizio nell 'A.0.1. Il Sottosegretario di Stato per gli Interni , BufIn caso di morte per cause di servizio prima del farini Guidi, ha osservato che il pri1lcipio delcompimento del triennio di permanenza nell'A. 1'obbligatorietà è già da lempo introdotto 11ella O.I. , la seco,n da rata del premio è dovuta per inllOStra legislazione, perchè una disposizion e 1nitero agli eredi dell'ufficiale. 11isleriale del 22 dicembre 1929 dava facoltà ai Art. 4. - Agli ufficiali di cui all'art. 1 spetta J)rafetti di rendere obblig·atoria la vaccinazione, la licenza ordinaria coloniale soltanto al compicome mi'sura repressiva, quando si Yerificassero 1nento del triennio <:l i ·servizio nell 'A.O.I. 11el!a focolai d 'infezione, e come misura preventiva nei misura di giorni 180. luoghi dove fpsse ritenuta 11ecessaria. La prassi Art. 5. - Il premio i)revisto dall'art. 1 è doseguita per oltre 10 anni ha confermalo 1'assovuto anche agli ufficiali 1nedici pecialisti, richiall1 ta innocuità della vaccinazione antidifterica. Il mati dal congedo già i11 serYizio nell 'A.0.1. che, ì\IIinislero, supremo tutore della salute pubblica, previ gli accertamenti cli cui all'art. medesini.o, prima di presentare il disegno <!i legge ha richiechiedano e ottengano e11 lro il 30 giugno, 1939 un sto il parere di eminenti corpi tecnici, primo fra ulteriore perio<lo di perma11e11za nell 'A.0.1. della essi il Consiglio Superiore di Sanità, ed ha tedurata di tre anni. nuto conto dei voti espre·ssi da con sessi di scienArt. 6. - Gli ufficiali medici specialisti che a ziati e da autorevoli riviste tecniche. Nelle nunorma degli articoli 1 e 5 po·ssono fruire d el pre1nerose città e provincie del Regno in cui si è mio non debbono superare il numero di 20. esercitata la vaccinazione obbligatoria, i1on si è Art. 7. - A decorrere dal lo gennaio 1939-XVII, verificato alcu11 inconveniente, e lo Stato ha preso e per un trie11nio, agli ufficiali delle Yarie forze tutte le precauzioni percl1è il vaccino sia accuraarmate in servizio permaner1te effettivo o richiala1nen te preparato, anzi ha stabilito di c11rarne mati dal congedo, specialisti compresi, già in serdirettamente la fapbricazione. Oggi i vaccinati vizio nell'A.0.1. o che ottengano tale destinazione contro la difterite sono circa 300.000 e, siccome entro sei mesi dalla data medesima, è dov uta, a quesli vaccinati diYentano alla loro volta portatitolo di indennità tran·satta per servizi tec11ici di tori cli germi, è lrettamente n ecesisario ch e, nel più breve termine possibile, si procéda ad una carattere militare che richiedano una percorrenza YacciHazio11e totalilaria. inferiore ai 10 km. , un compenso an11uo di liParlano ancora i sen. Felici, Conci, Geremicca re 2500 al lordo delle riduzioni di cui ai RR. DD. ed il Sottosegretario di Stato; quindi il di·segno LL. 20 novembre 1930-IX, n. 1491 e 14 ap,r ile 1934cl i legge è approvato. XII, n . 561, conYertiti rispettivan1ente 1ielle legg·i 1


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« IL POLICLJINICO »

La tessera sanitaria per i domestici.

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Per la lotta contro i tumori.

Al Senato del Régno il sen. Felici ha riferito Al ,Senalo del Regno è stato i11 discussione il di, sull 'organizzazio11e e lo svolgimento della cc Giorsegno d• legge che is lituisce una tessera sanitaria nata delle due Croci » e della vendita del boJlo per le persone addette ai servizi domestici. Il sen. chiudilettera, proponendo, d 'accordo col sen. BaMaragliano fa nota.re che si tratta di un 'estensione alle perso!le di servizio delle norme stabi- . stianelli, che una piccola parte clel provento della cc giornat a )> sia devoluta alla Lega ilaliana per la lite per gli addetti alla manipolazione e commerlolta co11 lr o i tumori . cio dei generi alimentari. Raccomanda che le visite di accertamento siano eseguite dagli uffici Il Sollosegretario di Stato dichiara, per quanto a malincuoce, di nor1 poler accogliere l 'emendatec11ici dei Consorzi pro.v inciali antitubercolari. men lo se non in qualità di raccomandazione, Hanno anche parlato i sen. Felici, Conti, Maraviper tenerne conto negli anni ventu.r i, lusi11ganglia e Bastianelli, sul segreto medico, sulle modadosi di poter convincere gli Enti interessati a rilità d ella t essera, sull 'entità dell 'ammenda, sul1'estensione deìla visita. nunziare ad una p arte della somma a vantaggio di quell 'importante attività sanitaria e sociale. Il Sottosegretario di Stato per gli Interni 11a spiegato come la legge dovrà applicarsi con g·radualilà. e ir1 primo tempo solo n ei riguardi della profilassi antitubercolare. Afferma che la CUL TUR·A SUPER I ORE Sanità Pubblica h a il diritto di entrare nelle faL'insegnamento universitario. mig·lie per provved e.r e alle alte esigenze della diFervido con·sen so ha avuto alla Camera dei Fafesa della razza . In seguito si vedrà se, oltre alla sci e delle Corporazioni la cc ·Carta della Scuola ». tub.ercolosi, ·sarà il caso di premunirsi contro alPer quan to riguarda l 'istruzio·n e superiore, il retre malattie infettive, e specialmente contro le latore Giglioli ha rile~'ato ch e ·sono stanziati 131 manifestazioni sifililiche. Proprio per questa ramilioni. Segnala la grande i1nportanza che hanno gione la visita di accertamento non può dalla avuto le ·spese per l 'edilizia universilaria che si è legge essere affidala solamente agli uffici tecnici arricchila di n obilicssime e decorose nuove sedi. dei Conso.r zi antitubercolari. Richiama l 'a ttenzione del Ministro sul problema La persona che vuole essei:e assunta in servi zio deve presentarsi con la tessera in ordine; una di- . dell 'assis lentato universitario e si augura che siancr emanate nuove provviden ze di carattere ecosposiziona r egolamentare imporrà l 'obbligo della nomico e morale per elevare le condizioni dei gioprima visita a coloro che già sono occupati. vani stucliosi che n e fa11no parte. Quanto alla sanzion 3 ritien e ch e, per il fatto delElogia l 'opera svolta dai · Guf e conclude rilela evidente correità fra datore di lavoro e lavovando ch e 1'attuazion e della Carta della Scuola rator e, n on sia opportuno fi ssare pene diverse. darà all'Italia la sicurezza di raggiunger e i granUn 'eventuale modificaziòne all'ammontare deldio·si destini che il Duce ha segnato all'Italia. ! 'ammenda deve aver luogo per ambedue . La tesNella discu ssione dei capiloli il Con sigliere Visera è in verità molto complicata, ma, se lo si sco con stata che i provvedimenti sulla difesa delriterrà opportuno, ver.rà modificata. la razza, per i q1u ali sono stati eliminati 110 do~ Dopo ~lcune propost e e osservazioni dei senacenti, non hanno per nulla influito sull 'andatori Bastianelli, ·M aragliano, Casoli, Marco Artumento dell 'insegnamento stesso. ro Vicini, Cagnetta, Guaccero, GhePsi e Felici, Biggini Carlo Alberto sul capitolo .relativo a ch e h anno . condotto a qu alche emendam ento, il -spese p er incoraggiamer1ti a ricerche scientifiche, disegn o di legge è approv~Lo. e sul capitolo r elativo a fondazioni, premi e sussidi per studi superiori, osserva che gli stanzia* \ 1nenti meriterebpero di essere aumentati, date le ** Alla Cam era si è riunita, sollo la presidenza di alte e inderogabili finalità della ricercha scienTringali Casanova, l a Commissione legislativa detifica e la n ecessità di potenziare sempre più il gli affari 1n lerni per deliberare nuovamente sul perfezionamenlo all'interno e all 'estero. di•segno di leg·ge predetto, tornato dal Senato doIn proposilo ricorda come il Ministro , a conpo che la Commissione della Camera lo aveva già clt1sione dei Littoriali di Trieste, felice attuazione approvato. della fu1sione fra Scuola e Part.ito, abbia ·sottoliIl presidente ha comunicato che il Senato 11a neato l 'opportunità di far sì che l 'insegn amento apportato emendamenti al di segn o di legge in pasuperiore sia impartilo in forma applicativa. rola . Il ministro dell 'E. N. Bollai ha pronunziato un Fa preserttc ch e il Senato all 'art. 1 del disegno ampio ·d iscorso . Nei riguardi dell 'ordine universitario, confermò quanto ebbe occasione di dire, a di legge h a rilevato la opportu11ità di modificare il modello della tessera sanitaria allegato al disechiusura dei litloriali di Trieste : ch é, se si vuole rioLtenere dagli allievi quella frequenza diligente gno di legge. In seguito però alle o·sservazioni fate attenta che tutti invocano, bisogna coraggiosat e circa la difficollà di poterlo modificare sen za m ente, r adicalmente, operare una trasforformaun riesame del modello ste·sso, il Senato, d 'acçorzione n ei metodi di insegnamento. do col Mini lro dell 'interno, ba n1odificato l 'arNon di fredde, formali lezioni i giovani hanno ticolo 1 nel senso cil1e sia (lelegata al Ministero. sete, ma di apprendere dalla esperienza umana dell 'inlerno la facoltà di stabilire il modello defidel mae·stro il metodo e la tecnica della tSua nitivo della t es~era. scienza. Quello che i gio·vani vogliono e quello Comunica ir1ollrre che il Senato ha ?PPOrtato un che i giovani sanno dire e fare,~ i professori uniemendamen lo all 'art. 3, riducenrlo da lire 1000 versitari faranno bene ad impar arlo, attraverso a lire 500 1'ammenda. Osserva ch e tale en1endauI1a partecipazione sempre più con1patta, sia pure m ento riflelle le osservazioni che furono già esposoltanto a titolo di spettatori , ai litloriali; mani ste dalla Con1mis ione della Camera. Il disegno di festazione , a ~ uo avviso, la pii1 viva e operante legge è stato approvato n el suo te lo definitivo.


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XLVI, NuM. 20]

nella vita della cultura italiana. :È solo questo spirilo nuovo, che saprà portare la vita moderna nelle aule universitarie. . Concludendo rileva che nella « Carta » la Scuola e il Partìto fondono il loro concorde magistero edu cativo in un servizio che fa della Sc.uola elemento attivo della politica del Regime.

MEDICINA

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SEZIONE PRATICA

SOCIALE

La previdenza sociale. Discutendosi alla Camera il bilancio del 1\llinistero d elle. Corporazioni, il n1inistro Lantini ha rilevato che nel campo previdenziale la legislazione fascista è oggi, nel ·suo complesso) forse la più avanzala del inondo. Tutti gli aspetti della vita del lavoratore so110, infatti, protetti e assistiti dal Regime: nascita, ~nuzialità, maternità, inalattie, infor tuni, disoccupazione, assistenza familiare. E ciò è stato realizzato con mezzi e con spese minori in confronto di quelle di ·quasi tutti i principali Paesi europei. Ora è necessario che quest'opera ·sia divulgala, spiegata; e lo sia con adatta espressione, con diligente dimostrazione ai milio11i e milioni di interessati lavoratori, operai, ·contadini, im1)iegati, dirigenti, datori di lavoro, perchè ogni cosa si adempia in ordine perfetto. E il ministro aggiunge: « Le leggi sono state dettale. Esse sono sagge sollecite uma11e. Gli istituti sono stati creati e chiamati ad agire. Gli organi ·sono stati posti al servizio delle più alte e . no·b ili funzioni sociali. In taluni campi si è fatto molto, forse tutto, salvo l 'inevitabile indefinibile perfezionamento, che è uno dei compiti insopprimibili degli umani consorzi » .

CONCORSI. Posti vacanti. CHIETI. Con.sorzi.o prov. antitiiberc . - Due posti di medici direttori di S~zioni dispensariali, a !stonio e Atessa; L . 7200 e 4 quinquenni dee.; indennità di missione; è consentito il libero eserc. Titoli ed esami. Scad. 23 maggio, ore 12. Rivolgersi alla Segreleria. VENEZIA. Ospedali Riuniti. - Pediatra dell 'Ospedale Umberto I ; titoli ed esami; L.. 6000; età limite 45 a. all '11 marzo. Scad. 1 giugno . Chiarimenti dalla Segreteria. . RR. Prefetture. Proroga della presentazione dei documenti per i concorsi sanitari.

In esecuzione delle disposizioni impartite dal Ministero dell 'Interno, Direzione generale di sanità pubblica, si avverte che il t ermine per la presentazione delle istanze per l 'ammi1ssione ai concorsi sanitari condotti indetti a suo tempò dalle RR. Prefetture, è stato prorogato a tutto il 20 agosto p. v. In conseguenza di ciò gli interes·sati dovranno presentare, entro il termine predetto, le domande corredate dai prescritti documenti. Sono indetti i seguenti concorsi: A) per condotte mediche nelle province di: Milano, 23 posti; scad. 20 agosto, ore 12; Pistoia, 5 posti; scad. 20 agosto;

B ) per medico addetto all 'ufficio di assistenza

sanitaria del comune. Enna, coadiutore; scad. 31 maggio, ore 18; Pi·stoia, coadiutore; scad. 31 maggio, ore 18. Per i bandi di concoPso, schiarimenti ed altre informazioni rivolgersi alle rispettive RR. prefetture, Ufficio del Medico Provinciale.

Borse di Studio. _. Borse di reciprocità istituite dalla Germania e dalla Poilonia.

Il Ministero dell 'E{lucazione Nazionale ha bandiLo il concorso a borse di reciprocità istituite dalla. Germania e dalla Polonia per l'anno accademico 1939-40-XVIII, in favore di italiani laureati o diplomati nel Regno. Le borse anzidette ·saranno u sufruite presso una Università o Istituto ·superiore, rispettivamente, d ella Ger1nania e della Polor1ia. · Le borse della Gern1ania ·sono otto e consistono 11el vilto ccl alloggio gratuito e nell 'esonero dal pagamento delle tasse scolastiche. Gli assegnatari sono tenuti a pagare soltanto le tasse di assistenza ·scolastica, che per ogni semestr e, a seconda del1'Unive.risità, variano da cinque a trenta R.M. ed eventuali contributi di laporatorio. Sòlo nel èaso che non fosse possibile procurare vitto ed allç>ggio verrebbe corrisposto un assegno m ensile di 150 R.~I.

Le borse d ella Polonia so110 quattro, di 2.250 zloty ciascuna, pagabili in rate mensili anticipate, oltre 300 zloty per spese di · viaggio di andata e ritorno. Le ista11ze di ammissione al concorso, redatte ·s u ca.r ta legale da L. 6, dovranno pervenire a ques Lo Ministero (Direzione generale del] a istruzione superiore - Div. III) non più tardi del 15 g"iugno 1939-XVII . Coloro i quali aspirano a borse dell'una e del1'altra Nazione debbono presentare due domande dis·l inle, allegando i titoli e i documenti richiesti ad una sola domanda e facendo riferimento ad essi r1ell 'altra. Il candidat o deve indicare nella domanda: a) nòme, cognome ed esatto domicilio; b) borsa di studio cui aspira; e) la materia o il gruppo di materie oggetto degli ·studi cui egli intende dedicarsi; d) Università o Istitulo superiore che desidera frequentare (la sede degfi studi potrà essere variata da questo Ministero d'accordo col Governo straniero). Il bando di concorso è stato pubblicato per intero nella Gazze ll'a Ufficiale n. 96 del 22 aprile 1939-XVII.

Concorsi a premi. Premio « Amory ».

Nel 1940 verrà assegnato p er la prima Yolta il pre1nio settennale « Franci1s Amory » dall 'Accad e1nia americana delle arti e scienze. Es·so importa 10.000 dollari (circa 200.000 lire it.) e verrà conJerilo, globalmente o diviso, i~er servizi cospicui n el compo dell'attenuazione o della guarigione dì malattie degli organi genitali. Informazioni possono aversi dallo : cc Amory Fund Commettee care of the American Academy of Arts and Sciences », 28 Ne"vbury -Streel , Boston , l\1ass. , S. U. d'A.


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IL POLIOLllNI:iO >>

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Premio « Francesco Dessy » L 'Università di Firenze bandisce il co11corso al premio « Francesco Dessy » per una o più memor j e rigua.rdanti ricerche di anatomia ed istologia normale, fisiologia e igiene. ,Scadenza: 30 giugno 1940-XVIII. Importo: L. 2500. Domande : Segreteria dell'Università (piazza ,S. Marco n. 2, Firenze). L

La Ditta Carlo Erba ha prorogato al 31 ottobre la scadenza del con~orso per l 'autarchia del medicamento, di cui già demmo notizia (fase . 5, pag. 226).

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il Cancelliere della Gern1ania Adolfo Hitler ha nominato il dott. Leonardo Conti direttore del1'Ufficio centrale per la salute del popolo (Reichsgesundheitsftihrer) e capo dei medici (Reichsarztefi..ihrer) e gli ha conferito altre alte cariche. ·Il dott. Conti, ch e succede al dott. Gerhard Wagner, è svizzero italiano (nalo a Lug·ano il 22 agosto 1900). La Commissione nominata dall 'Istituto Italiano per il Medio ed Estremo O.r iente per il concorso IVI. Piccinini .1937-38 )) 1 sul tema «Antica Medici11a Orientali~ », esaminati nove scritti presenlati, 11a premiato i due aventi per motto : « Multa paucis » e « Pèrchè cantando il duol si disacerba », che so·n o risultati il primo del prof. Mario Vallauri, e il seco11do del dott. Augusto C'; relli. Il premio è stato diviso in parti eguali. ·

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Il prof. Bruno Besta dell'lstituto C. Forlanini, aiuto di Clinica tisiologica, docente presso· la R. Università, è stato insignito c1a Re Boris <li Bulga.ria della Croce di Cavaliere di S. Ales·sandro in riconoscimento dei •suoi meriti di tisiologo. Ra11egrarnenti. Il p.yof. Andrea Vinai , libero docente di Lerapi.a fi1sica :Q.ella R. Università di Milano, è stato nomi11ato · direttore sanitario delle RR. Terme di Salsomaggiore. Il prof. Vinai, figlio del compianto grande idrologo, fu volont_ario della grande guerra; è fascistfl dal 1922. Fu allievo del Grocco alla Clinica Medica di Firenze, e nel campo idrologico è nòto non solo per le sue pt1pblicazioni scientifiche, ma anche perchè è fiduciario del Sindacato Nazionale per la sezio·n e idrologica e componente il Consiglio . Direttivo della Società Italiana d'Idrologia. Con Reg·io Decreto in corso di reg·istrazione , su J)ropo'5ta del Duce, è stato nominato Presidente dell 'l sti l u to nazionale fascista per 1'assicurazione co11tro g1i info·r tuni sul lavoro, in so1stituzione del sen. conte Giacomo Suardo, chiamato alla Presidenza del ,Senato, il dott. Biagio Vecchioni, Con'S ig1ier.e nazionale. . MENlIO~

ALL ' ORDINE DEL GIORNO PER l\fERITI PROFESSIONALI

11 (( Foglio d 'ordini e comunicazioni n n. 36, del Governo dell'Eritrea, reca il seguente elogio fatto al camerata dott. Luigi Rolli, batteriologo del Gover110 del! 'Eritrea : . (( Dura11te la campagna contro il dermotifo , in occasione d el periodo epidemico dell'anno 1938, si è prodigato con particolare capacità e con disprezzo del p·ericolo alla bonifica di interi villaggi lungo l a strada imperiale, coadiuvando con molta effi cacia l 'opera del Governo.

NOTIZIE

DIVERSE

Manifestazioni antitubercolari dell'Anno XVII. Il 7 maggio in Roma, al Tealro Reale dell 'Opera, alla augusta presenza della Regina Imperatrice, si è celebrata la cerimonia inaugurale delle manifestazioni nazionali antitubercolari dell 'anno XVII, III dell 'Impero, ordinate dal Capo del Governo e organizzate dalla Federazione 11azionale fascista p er la lotta contro la tulJercolosi. Il discorso ufficiale venne pro11u:i;iciato da Carlo Delcroix. Fu poi eseguito uno ·s celto programma musicale co11 la partecipazione dell 'orchestra del1'E.l.A.R. Convennero nell 'Urbe, per I 'occasione, i presidenti e i. direttori dei Consorzi provinciali antitubercolari, i cornponenti · i ·Co1tsigli direttivi della Federazione Fascista contro la tubercolosi e della Croce Rossa Italiana, i ·presidenti e i delegati delle sezioni regio11ali e i fiduciari provinciali della Federazione, una nun1erosa rappresentanza dei direttori dei sanatori dell 'Istituto nazionale fascista della ~revidenza Sociale. Alle adunate parteciparono anche i rappresentanti di tutti gli e11ti direttamente e indirettamente interessati nello svolgimento della Campag11a. . Da lunedì 8 al 14 maggio si tiene in tutta Italia la « quinta Settimana per la diag·nosi precoce della tul>ercolosi », durante la quale si svolgono cicli di confere11ze al l)Opolo e si procede all 'indagine radiologica di impo•r tanti nuclei di lavoratori e di scolaresche. Il. 14 n'laggi::> viene celeprata la « Giornata delle Due Cr·oci », nella quale 1si provvede a diffondere il distintivo nazionale unico, cartoline e materiale di propaganda vario. Nella ·stessa domenica 14 mag·gio ha inizio, infine, la (( IX Campagna nazionale per il francobollo antitubercolare chiudilettera », che terminerà il 7 giugno prossimo, data con la quale, "Secondo le disposizioni del Ministero dell'Interno, termineranno le Mar1ifestazioni nazionali antitubercolari dell'anno XVII. Il popolo italiano non mancherà di dare il suo più alto contributo alla Can1pagna.

••• Il Presidente della Federazione Italiana Nazionale Fascista per la lotta contro la tubercolosi ha ·ricevuto dal cardinale Maglione, Segretario di Stato della Città del Vaticano, il seguente telegramma: « L ' i-\.ug·u sto Pontefice vivamente compiacendosi cl1e la 11obile crociata contro· il flagello della tubercolosi •sia condol ta con sl. fervoroso slancio dall 'una11ime consen·so, dal tenace proposito , dal1'opera iluminata dell 'Jtalia civile e cristiana, augura alla III Ca1npag·na antitul)ercolare il più confortevole successo e invia, propiziatrice degli aiuti divini per la con1pleta vittoria, l 'apostolica bened~ione

».

·

Congressi e convegni. Come ne abbiamo già dato notizia, iJ 4° cong·resso internazionale di patologia comparata si ·svolgerà a Roma, nella sede dell::l Città Universitaria dal 15 al 20 maggio. Sua Maestà la Regina Imperatrice ha benevolmente voluto accordare a questo cong-resso il suo Alto Patro11;:ito. Moltissimi Stati 11anno aderito al Congresso e


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SELIONE PRATICA

saranno rappresentati ai lavori da una propria delegnzion e ufficiale . Il Presidente del co11gresso S. E. Rondoni ha affidato a cc Edizioni Italiane, S. A. » il compito di organizzare, dal punto di vista tecnico, una mostra scientifica di libri e riviste relativi alle materie oggetto di studio da partè del congresso. Dal 24 al 28 giug·110 si terrà in Liegi un congresso internazionale medico-legale sulla protezione della popolazione civile in guerra. Segr eteria: rue des Mara1chers 13, Liège, Belgio. Il 1° Congresso nazion ale brasiliano della tubercolosi è indetto a Rio de J aneiro dal 21 al 28 maggio, sotto l 'alto patronato del presidente della Repubpl ica Get ulio Vargas, a cura della Società brasiliana della tuber colosi (segret eria : rue da Quitanda 60-lo, Rio de J an eiro).

L'autarchia nelle industri.e sanitarie. Al .congresso nazionale per la valorizzazione del })atrimonio idrominerale italia110 (Ro1na 22-23 aprile) ed al convegno jnter co·r porativo per l 'au tarchia chimico-farmaceutica (Milano 22 aprile), di ciascuno dei quali è noto il pieno successo, è seguito il convegn o n azionale di studi autarchici, ch e si è svolto a Milano (25-26-27 aprile) sotto gli at1spici dell'Ente Autonomo Fiera ~ampionaria e del Cen t ro di studi corporat ivi autarchici. Con l 'intervento di S. É . Alfieri, del dott. Gardini in rappresentanza del P artito , di S.. E. ]3.iagi e di numerose altre per sonalità , questo convegno, ch e ha assunto impo·r tanza e proporzioni di un g.r ande cong·resso, h a trattato ampiamente di tutti i problemi inerenti all' autarchia, sia dal punto di vista dottrinale come da quello· pratico. Per quanto riguarda le inclustrie sanitarie nei loro settori (industrie chimico-farmaceutiche, idrologiche , di strumentario scientifico ecc.) il prof. P. Piccinini ha svolto una relazione in cui sono trattati i singoli aspetti dell 'argo1nento, del quale è possibile fissare linee comuni a tutti i sett-0ri, e precisare globiilment e l 'azione tuttora necessaria per lo sviluppo atttarchico di queste indu·stric. Le quali, per lo str etto loro collega1nento con la difesa della salute pubblica ed anche (come h a affermat-0 autorevolmente S. E. Buffarini) cori quella della r azza, son o di fondamentale i1nportanza. Dopo avere prospettato le condizioni attuali, non del tutto confortanti, di ciascun settore delle industrie sanitarie, e reso omaggio agli sforzi che vennero fatti in passato ed a quelli attu ali, il Piccinini .conchiudeva rilevando che. le sorti della produzione industriale seria e ch e voglia imporsi an ch e all'estero sono essen zialmente leg·ate a quelle della produzio11é e valorizzazione ·scientifica della rispettiva nazione. Così impo·stato il problen1a aBsun1e vaste proporzioni ed abbraccia altri settori di vita nazionale. Il prof. ~iccinini 11a conchiuso: « Non vi ha dubbio ch e, sotto la guida del grande Capo, 1)Italia saprà affro11tare e risolvere anche questo nuovo problema estremamente compl'eiss-0 che è fondamentale per le industrie sanita.rie, alle quali pure deve arridere , eer l 'indomabile forza del Fascismo ch e piega gli uo1ni11i e le cose, l 'immancabile vittoria ».

L' A.silo materno di Monte1·otondo. Per invito dell 'O. N. M. I. i rap1)resentanti della stampa romana si sono recati a Monterotondo per visitarvi quell'Asilo materno ch e costituisce una delle più belle ed umane 'cr eazioni del Fascismo e può considerarsi anche un modello del gen ere, che prima d '-0ra non era stato 1nai r ealizzato. È questo un iisolato rifug·io , posto • • • • • 111 amen1ss1ma pos1z1one su . di un 'ubertosa col_lin a cinta d~ verde, de-stinato a gestanti e madri nubili, vedove, divise dal coniuge; le quali, quando proprio offrono r equisiti di particolare rilievo rigu ardo alla loro situazione morale, dieno la certezza, mediante un 'accurata assistenza di poter r1tornar13 alla vita, redente d al loro occasionai~ passato e purificate dalla maternità, ch e no11 sia vergogna o peso . •

l

Un po' dovunq11e. Il ministro germanico clel Lavoro, Selclle, h a visitato l 'Istituto « Carlo Forlanini ». Si è costituita a Bue11os Aire-s, il 30 marzo, l ' « Associazione di medicina e scien ze affini del1'Amministraz. sanitaria e d 'assisten za pubblica »; la cerimonia costitutiva si è svolta nei locali della Società scientifica argentina, con interve11to di autorità statali e 1nunicipali e di personalità scientifiche. Tenne il discorso inaugurale ìl direttore gen erale dell ' as·sistenza pubblica, che è anch e il presidente del nuovo organi·s1110, dott. José W. Tobas. Un « Corso di n ozioni m ediche coloniali » è st ato organizzato a BoJ og·na, dalla locale Sezio11e del1'Istituto fascista dell 'Africa italian a. Il prof. Gaetano Salvioli ha svolto il tema: « Il bambino italiano n ell 'Africa italian a» . Varie lezioni sono state tenute dai proff. Filippo Neri, Mario Girola:mi, Mario ,S ibiriani, ecc. ~

stato soppresso il corso di perfezionan1ento in dermatolo,g ia, ven ereologia e radioterapia org·anizzato ad Amburgo dal 25 giugno all 'l luglio e di cui demmo già notizia (n el. n . 12) . Gli cc Acta rheumatologica n 11anno ri1)reso le pubblicazioni, essendo st ate superate le difficoltà finanziarie ch e avevano con sig·li.ato la sospensione del periodico. Questo è organo ufficiale della cc Lega internazionale con tro il reumatismo >>. Sede: Kejzersgracht 489, Amsterdam , Olanda. L'Istitu to d el radiun1 di Ne"v York h a acquistat o gra1nmi 9 ,5 di radium , per 200.000 dollari (4 milioni di lire it. ); esso verrà rifornito ad ospedali e cliniche. · Si è costilui to a Liegi un Comitato per l 'organizzazione di un cc Salone dei medici », ove saranno esposte opere - quadri a olio, acquarel li, disegni e scultt1re - eseguite esclusivamente da medici. La 1nostra sarà aperta a Liegi durante l '<{ Esposizione dell 'acqua ». Il Sovrano ha vi•sitato a Siracusa l 'Os1Jedale civile. l.1a Sovrar1a ha vi·aitato jn _.\riccia l 'Istituto J)er la ct1ra della paralisi i11~anti l e. Dal Laboratorio batteriologico di Friburgo (Svizzera) si annu nzia di avere accertato come il clorato potassico per os sia un ottimo rimedio dèlla paralisi infantile speri1nentale (nelle sci111mie)4


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cc IL POLICLliNICO »

La << Confederazione fascista dei lavoratori dell 'agricolLura » ha indetto a Fo·g gia, per il 18 m aggio, una riunione del « Comitato nazionale per lo s tudio del lavoro agricolo », avente per oggetto la « 1'ulela d el lavoro n ella mietitura n. Vi avranno molta parte i problemi igienici, sanitari e as.sistenziali, come : la prevenzione dei colpi di sole, delle ch er atiti, degli infor tuni, l'azione assistenziale e sanitaria permanente e temporanea, la pro1ezione del lavoro della donna. In una r elazione presentata dal direttore della Sanità pubblica, prof. Petragn ani, viene accennato alla pros,sima istituzione della obbligatorietà della denuncia del reun1aLi·smo articolare acuto ch e sarà contenula n el r1uovo regolam enlo sanitario. La Società medico,-chirurgica di Pavia, ha commemorato il compian to socio bibliote_cario prof. Guido Sala, spentosi recen temente. Il prof. Antonio Pensa lumeggiò i m eriti dello Scomparso, e s 'intrattenne sull'ult imo suo lavoro, rigu ardante lett ere e docun1enti dello ScarpJ. Il Governo Argenlino, per il trasporto di .feriti o infer1ni dalle più lontane r egioni del Paese n ei ce11tri di m aggiori comodità medico-chirurgiche, h a ordinato tre aeropla11i-ambulanze, dotati di una sala per o,p erazioni chirurgiclie e dello spazio per tutte le n ecessità inerenti. Ogni apparecchio avrà una velocità oraria di 225 km. e trasporterà, oltre al personale di bordo, un medico, un infermiere e una infer1niera. L ' Accademia di m edicina di Parigi ha b andito un concorso sull 'utilizzazione terapeutica dell'olio di oliva, con premio di 10.000 franchi. Il dott. Alvaro Blancardi, chi.rurgo e o·stetrico dell 'Ospedale di Chiavari , h a dato oltre m ezzo litro ai sangue ad una donna in p ericolo di vita per una grave en1orragia da parto. Si h a notizja di un giovan e diciottenne, JI(1rold Gibbons, di Torontç> (Can adà), affetto di osteopsatirosi, il ql.1ale si ·sarebbe fratturati gli arti inferiori 41 volte.

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I giornali hanno dato notizie di una paralitica, Maria Bubli, 6lenne, 1sca.cciata da un ·osped ale di Marsiglia p erchè italiana, e costretta a lasciare Ja Francia; è stata ospedalizzata a Genova. I giornali h anno dato notizia di un n oto chirurgo dl Chicago, dott. Sigsmund Hil'schfeld, nella cui ca·sa fecero ir.ru?:ione, di piena notte, alcuni gangs ter. Minacciato con una rivoltella, egli flovet le operare uno di essi, gravemente ferito, valendosi di una lametta di r asoio di sicurezza, senza anest esia e senza antisepsì. U11 .farmacist a di Roma è statoi condannato a un anno di reclusione e mille lire di multa per vendita abusiva di stupefacenti. All'Ospedale Maggiore di Milano è stato comm esso un flirto di 24.000 lire, asportate dalla cassaforte scassinata. Negli ospedali inglesi h a as·sunto forti proporzioni il trucco . di vagabondi e ·disoccupati, che si fanno accogliere temporaneamente, simulando delle m alattie. Un solo ospedale di Londra ha fatto un elenco di 300 di tali truffatori. Il 14 aprile è m orto il prof. ANTONIO CoLETTI, chirurgo primario dell 'Ospedale Civile di Vittorio Ven eto da 26 anni. Aveva 63 anni; era stato assistente effettivo alla Clinica Chirurgica di Palermo; presso quella Università aveva conseguita la lipera docenza in patologia chirurgica n el 1909. Era pre·sidente della Società di Scienze Mediche di Conegliano e Vittorio, che per onorarne la memoria in modo duraturo ha istituito una « Fondazion e A. Coletti », destinata a premiare annualmente un giovane della provincia di Treviso. deceduto a Parigi il dott. GABRIEL LEvEN, not o per i su oi studi ·sull :aerofagia e .sui vomiti incoercipili de11a gravidanza; da tempo egli aveva rivolto la su a attività all 'organizzazione della « Société de thérapeutique », di cui era segretario g~­ nerale e ch e indiceva dei con gressi internazionali di terapia. È

Indice .alfabetico per materie.

Anemia n el morbo di Bright . . . . . Pag. 934 Anemie agastrich e . . . . . . . . . . )) 934 Bipl iogr afia . . . . . . . . . . . . . )) 938 . Cardiopa lie con genite : classificazione clinica . . . . . . . . . . . . . . . )) 941 Cistiti banali: · cura . . . . . . . . )) 942 Culturai superiore . . . . . . . . )) 948 Cu ore : « ateroma >> della valvola mi947 trale . · · · · · · · · · · · · · · · )) Cuore: bJocco a.-v. . .. . . . .. . . )) 941 )) 941 Cuore : insufficienza nella n efrite acu la Cute: mantello acido e difesa contro i ger.rn.i . . . . . . . . . . . . . . · )) 946 )) 911 Difterile : r are complicazioni n ervo·se . )) 9·45 Edemi : diagnosi differ . . . . . . . . Enuresi : cura . . . . . . . . . . . . 942, 945 Malaria: un 'anticipazione delle conoscenze sulla . . . . . . . . . . . )) 946

Malattia di Addison : ricerche . . . . . Pag. Malattia di Di Guglielmo con quadro an .-pat. di mielosi eritremica si·ste• rn.1ca .

. . • . . • . . . • . • . . • .

Malattia di Flajani-Basedow: cur a . . Sangu e : coagulabili là n elle malattie interne . . . . . . . . . · · · · · · Sarcoma sperime11tale del testicolo . Sarcomi della prostata: clas1sificazion e Servizio igienico-assisten ziale . . . . Sindromi artritich e e reumatich e : cura . . . . . . · · · · · · · · · · · Sondaggio duodenale: n1odifica della tecnica . . . . . . . . . . . . . · · Stomaco : voluminoso ascesso parietale; resez; guarig. . . . . . . . . . Uffi ciali medici per l'A.0.I. . . . . .

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Diritti di proprietà riservati. - Non è coruentita la nstampa di lavon pubblicati n°l Policlinico se non in seguito ad autorittabcme scritta dalla Yedazicme. ~ vietata la pubblicazione di sunti di essi senta citarne la fonte. L'EDITORE

C.

FRUGONI,

A. Pozzi, resp.

Red. capo. Roma, Stab. Tip. Armani di M. Co11rrier


ANNO XLVI

Roma, 22 Maggio 1939 - XVII

Nnm. 21

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE·

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO .DURANTE

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SEZIONE -P R A T I C A REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico PREZZI

D'ABBONAMENTO

di Roma

ANNUO AL « POLICLINICO » PER

Singoli :

IL

I t alia E stero · Cumulativi: (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settima n a le) L . 70 - L. 116 (2) ALLB DUB SEZIONI (pratica e medica) . • (1-a) ÀLLA SOLA SEZIONE MEDICA (m en sile) . . L. 55 L. 66 (3) ALLE ruE SEZIONI (pra tica e chirurgica) (1-b) A LLA SOL.\ SEZIONE CHIRURG ICA (men s ile) L. 55 - L. 65 (4) ALLE 'IRE SEZIONI (prat ., med. e chirur.)

1939

Italia Estero L . 110 L. 16& L . 110 L. 166 L. 140 L. 19&

Un num ero separato della SEZIONE MEDICA o d ella CHIRURGICA L 6; della PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. Lavori originai! : S. Ga n ·g i : Rapporti tra la dissime-

perativa. - La questione d el di a.bete renale. - Il te· etosterone nel trattamento della ipertrofia 1Prostatioa. - L'azione del testosterone sul decadimento s enile. - SEMEIOl'ICA : La prova dlella fenolftaleina nelle iperoonie e nelle nefropatie bilaterali. - Non DI RADIOLOGIA: E sam e rad iologico dello stomaco in ieaso di pellaigra. - L 'urografia endovenosa nel lattante e n el •ba mbin-0. - EPIDEMIOLOGIA: Un a nofele importato dall'Africa n el Brasile, ove diffonde la mala ria. MBDIClNA SC IENTIFICA : Realizzazione g.p erimentale dell 'a d enoma prostatico. Le pagine dell·o specialista : P. A. Meineri: Appunti di t erapia dermatologica. Nella vita professionale : Servizi igienico-assistenziali• - Co n corsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze.

tria d el corpo umano e le complicanze di alcune in fezioni acute e croniche f aringoboccali. .Osservazioni cliniche : G. B a.lice: Mancanza congenita dell'appendice cecale. .Note storiche : F. G1ugni: La m a l attia e la morte di Vincenzo Bell ini. sunti e rassegne : PATOLOGIA GENERALE: P . Huerschmann: Osservazioni sulla dottrina dell'infiammazio ne. - H. :A.ssmann : L ' importanza pra.tica della dot trina delle irufezioni focali. - H . F. O. Haiberla nd: I l locus minoris resistentiae "· - H. Hu.gerland : Sul con cetto della reazione compensatoria. <(

.Cenni bibliografici. Accademie, Società Med iche, Congressi : R. A cca d em ia

No tizie diverse. Rassegna della stampa · medica . Indi ce· alfabet ico per nlaterie.

delle Scienze Medich e di Palermo. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA : I .p ertiroidiSUJO ricorrente. - Teta.nia paratiroidea posto-

base fo11da mentale d ella diag nostica, ap•p are og gi u11a virtù riservata a p och e. menti elette. È questa ur1 'impressione ,cb -e d ilaga sempre più tra i profa 11i, i quali, i11entre ammirano i i eali progressi d ella scier1za m edica, restano poi non bene i1n,p re8sio·n ati dalle sorprese nel ca1npo diag·nostico ·e dal le delu~ioni n ell 'efficacia clella tera1)ia più rd ecantata . A prescindere d aJla i1npr6ssion e non sempr e g iustific.ata degli iu çornpe ler1ti , bisogna convenire ch e .an ch e ne lla coscienza di n1olti medici prenda sempre più co11sisten za il bisogno e il des.ide1·io di una d irettiva sint eti~o-pratica c}1e armonizzando le con cezioni ·dottrinarie ed analitiche, renda n1euo difficile la sintesi diag11ostica. Nel desiderio di parlare u11 contributo a tale orientamento, ho .g iudicato util e raccogliere le osser,Tazioni deg li studiosi ch e colJimano con le ricercl1e d a i11 e praticate, segt1 er1do le con1 pli1cazioni di alc uni pro c~ssi infetti''Ì acuti e cronici con sede iniziale b·ucco-faringea.

LAVORI ORIGINALI Rapporti fra la dissimetria del corpo urna· no e le complicanze di alcune infezioni acute e croniche faringo-boceali . ('olonnello me<lico prof. dott : l~ANG! SALVATOl\E docente di Patologia m ed ica d imostrativa.

L 'i11dirizzo prevalentemen le anal itico &eguito dagli studio. i n el can11;0 della clinica e .d ella pa tologia un1ana l1a dato indubb·i amente i·isultati preziof>i: se ·è vero ch e es~sto•no tutt ora probl e1ni vecchi da ri·esamina r e e · problen1i nuovi appena sfiorati , è a ltrettanto vero .cl1e num·eTosi cap.i toli sono stati esplorati persi1Jo Ilei paTtic,olari più mi11uziosi. L'ec·c essiva di luizione d ei capitoli, for1nando un vastisrSi111 0 ipatrimonio scientifico·, ha creato la n ecessità d i frazionam enti: sono nati così nun·1ercsi territori di specializzazioni, a confini SJ1esso artificiosi , ch e hanno r eso semp•I"e pi1) difficile l a vis.ione· d'in•sie111e n el campo dia g nostico. Il don1i11io clell 'orizzonte clinico: l a sintesi ,

In un rnio lavoro appar o sulle colonne del to cc Policlinico » ( ezione pratica) n ell ' ago ..... •


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cc JL POLICLI1NJCO

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1H33 ricl1iamai l 'atlenzion e dei colleghi sulla \( sa essere coinvolta la struttura della caipsula dissimetria del corp·o umano segnala11do la lo« labirintica e dell 'intero organo di peroeziocalizzazio11e, e· nei casi tipici la omolateraliz« ne, in modo da costituire nella metà ·meno iazione dei ,p .ro~essi mo,r bosi acuti e cro1n ici l< sviluppata l1lil 1Sustrato di maggiore labilità r1ella m età dei vari seg·menti del corpo che, ((alle alterazioni funzio·n ali ed all'andamento in .rapp orto ai segmenti on10Iog·hi, appariva« delle malattie ». ' no m eno sviluppati, arretrati od abbassati. l\'lolto pro bative sono le osservazioni del DiA se1co11da della localizz.azio1n e e della estenn1auro che nei rilievi neu1rologici sulla dissisione d ella labilità classificai i pazienti in dem etria del corpo umano polè constatare la lostro-labili e sinist·1·0-labili total'i, riservando la calizzazione costante dJe.l la lesione o della sit1denominazione di dis sirrielrici crociati a quei drome n1orhosa a caricai d€lla m età del corpo S(>ggetti che presentano per es. sinistro,-labilità più manifestamente atipica e ne de·duss.e che C·r anio-facciale e (}es Lro-la bilità toraco-addola dissimetria rivela il locus minoris resiminale e viceversa. stentia.e (I). Esposi i caratteri m orfologici ch e consen- , Dimostrativo per la sua completezza è poi tc>no il controllo della dissimetria e la identi- ; il caso illust1·at.o dal dott. S. Mane.a d·e lla clificazione del segmento .c.o·n genitart1ente labile. nica medica di Ron1a, che riferisco seguendo Ai rilievi allora segnalati altri posso agI :autore anche nei dettagli della bifillante espogiungerne per successive osservazioni: il misizione. Il Manca premesso che l 'influenza u cnore sviluppo d ella n1astoide, già valorizzato cide un .gran numero di persone , perchè padlal CQmpianto prof. ,Ca111peggiani, il ridotto ralizza le forze difensive dell 'organiFYmo favospessore dell 'ileo c.h e segnala l 'emiaddome rendo lo stabilir~i di compJi1cazio11i letali, rimeno resistente e n ella donna lo sviluppo miferisce il caso ·di un individuo di 316 anni ch e 11ore della mamm ella ch e individualizza l'emiil 19 dicembre 1933, quasi improvvisamente, torace congenitamente labile. fu colpito da malessere e raffreddore a cui Aggiungerò che in alcuni casi, n ei quali alla il giorno segue11te si unì vivo mal di g·ola, ce·~piccata di1 s sin1etria co·rrisponde una labilità falea, dolori ,d iffusi con n1aggiore intensità al totale - destra o sinistra - si ·può riscontradorso ed ai lombi. Dopo Lre o quattro giorni re u11a minor·e se nsibilità tattile che coincide si aggiunse ,&p·i coato dolore alla ba~e dell 'en1icon la metà del corpo co11ge11itamente meno t<>raoe ·d estro .. Continuò a lavorare, ma il giors,·iluppato .. Un r eperto nìolto dimostrativo si no 27 dicemb1re dovette 1&oiSpendere il lavoifo riscontra anche n ei soggetti ch e .soffrono di e tornare a casa p·erchè prostrato ed abbattuto. Lamentava inoltre uno stato d 'insolita stansolletico : un esan1e a tten I.o, specie &ull 'addo1ne , m ette in evidenz:l un ·c onfine n etto sulla r l1ezza e debolezza al braccio sinistro. Appen a m esso a letto presentò i segni di una emiplelin ea m 1ediana fra la differ ente vivacità d·ei rigia sinistra; suocessivamente la favella divenflessi cutanei . • n e ~tentata e poco chiara. I rapporti da me se-g nal'ati fra la dissimetria Il J)aziente fu perciò ricoverato nella clinica del corpo umano 1e la congenita labili~à den l-e1dica di Ro1m .a. gli organi istalla ti nel segrnento morfologicaDal lavoro del ~Ianca ·&i app·r ende che l'esar11ente atipico , risultano confermati dall·e os1ne obbiettivo feoe rile'Vare a destra: tonsilla servazioni d·e1l Camp eggi.ani nel t erritorio d elarrossata tumefatta coperta di essu·dato bianla etologia e dei rilievi del Din1auro nelle macastro, emi.torace poco esp1ansibile, f. t. v. aulattie 1<lel ,~istema nervoso periferico. me11tato1, suono di perc11ssione ridotto specie Il Campeggiani in una inter e&sante comunialla b·ase, reFYpiro n ettamente indebolito accazione fatta alla So cieta.ç olo-rhino-laryngoCOJI1:p·a gnato da rantoli u1nidi a medie e piclogica latina, trattando i r apporti fra le sordità cole bolle ed a gruppetti di rantoli crepitanti r1ervose e le anomalie dello sviluppo som atico sparsi quaisi su tutto l'en1i.torace. (dissim etria), r\le-vò la localiztazione ·d elle otoA sinistra invece f>i notava tonsilla arrospatie i1ella metà del corpo meno sviluppata sata 9 tumefatta senza essudato, limitata espano sfa!Mta di piano. I1n base a tale cons.tatazior1e, confortata da lle affermazioni ·d1 altri va(1) L a legge della dissim etria sorpassa i confilorosi con gressisti , i quali riferirono ch e le afni del regn o animale: interessa anche il regno fezioni dell 'or ecohio interno sono. favorite da yeaetale. Per convincersi basta tagliare a metà l11~a m ela od una pera lungo l 'asse del picciolo. precÌi 5posizioni individua li e da fragilità labiNella mela la superficie di tag]jo appar e costirintica con genil.a, il Can1peggiani con clu~e tuita da due 1semicerchi a diame tro differente; \( che non era asserzione aprioTistica ritene - nella pera inoltre le due metà n on coincidono <• re ch·e nella dissim€tria cranio-facciale posn el piano inferiore . 1

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SEZIONE PRATICA I

sione deìl 'emi torace, n1a non così spiccata cotempo aggredita una m età della gola specie la me a dest.ra, f. t. v. pressocJ11è norma le, suono to11silìa e succe~sivamente l 'altra metà. A volte di percussione chiaro polmonare, respiro un i11v·ece si 1no·stra sin da princi1Jio inter e,858.ta po' as1vo associato .a ron chi ed a rantoli umidi. tutta la g ola, ma ·è più n1anife&tamente lesa Ancora 1p iù manifesta app·a r,re, la differenza un.a, metà, la quale poi, ritarda a guarire n ei delle lesioni nelle due metà del corpo al conconfronti della zona on1ologa, anche .se fu la trollo dei reperti anato1m o-p atologici. prima ad ammalare. I ga11gli cervicali corriA destra: meningo_,en cefalite a tipo emor- -~ponden ti alla n1età drella gola più interessata sono più dolenti , anche se non sono più turag·ico· in~eressante l 'emif:lfero con massimo di 111efatti. i11tensità in co1Ti·~po ndenza della circonvoluIn questi casi un ' a tt.enta O·s ser vazione di zione rolandica anteriore; fo.colai di b roncoconfront.o fa constatare ch e la metà della gola 1)oln1onite co11fluenti n el lobo inferiore, ·edepiù colpita corrispo·n de alla metà della faccia ma collaterale, cianosi di Lutto il viscere, cae del collo n1eno sviluppati e ~fal sati di piano. tarro muco-pu1ulent.o diffuso 11ei m edi e picf : nella m età del capo morfolo.g icarnente atipicoli blfoncbi con zone di atelettasia, linfadeca si innestano le complic.azioni auricolari e nite cori,sensuale dell'ilo . .~-egato con gesto con l'interessamen to dei seni. Nei casi di otite t111a chiazza di ispessimento circo~critta al lobo doppia acuta è gen eralmente più spiccata la destro pres~o il margine destro dove si nog r avità ·e più lungo il decorso del processo ta,1a qualch·e lacinia fib·r osa. _t\ sinislra: piccola zona di menin.g o-en ce- infet.tivo n ell 'orecchio ch e corriSilJ1011dé alla falite a tipo emorra1gico, polmone inten•5 ame11- n1.astoide meno svilu·ppaLa. L'in teressamento di tutti i seni di una sola n1età del capo è te cong·esto senza focolai di bronco-polmonite; un re·p erto non raro negli esami radiologici. n1a solo bronchite muco-purulenta diffusa, milNelle complicazion i inte re5s.anti or-g an i e za con capsula leggermente ispessita e lacinie tPrritori vi1cini al fo colaio settico faringo-bocfib•r ose. cale è facile ricostruire l 'it.i11erario del procesLo studio , sebben e completo di un ~alo caso, so infettivo· in base alle cognizioni oggi note; 11on con sente certan1e1n te dii ricavare d eduzioni in ~ali casi quindi, non si ri,rela tutta la imdi ordine generale, nè bas ta per identificar e portanza della l<'lbilità costituzionale· nel conrtella emilabilità congenita la cau.sa della maggegno· d·el1 a invasione di certi agenti infettivi . giore gravità delle lesioni a d·~·stTa . Pur tutDove J'emilabilità congenita dimostra tutto tavia tale conce tto appare sufficientemente il suo r eale valore dottrina·rio e prratico è spec-0nfortato. Il d ecesso del l'aziente e la diffucialmente nella omolateralizzazio.n e costante., sione delle lesioni dimostrano infatt~ in modo f!ia éh e le localizzazioni lontane coin cidano non dubbio che il virus grippale investì in con l'accen sione del fo.colaio primitivo farinpieno l'organismo. Per spiegare lo spiccato e go-bo1ccale0, sia ohe si &usseguano nel tempo manifesto predomi11io delle alterazioni anatomiche a destra sia n ei rigua1.di di uno stesso .di~tanziate da so5te anch·e. lunghe di treg ua. La diffusio·n e di un processo infettivo acu to organo (cervello , fegato), sia di organi simia diversi organi di una sola n1età del corpo lari (ton sille, polmoni) non si può invocare ]a non è cognizione recente; è nota da te1111Jo la elettività del virus o d elle tossine. °È lecito 01nolateralizzazione dell'otit e acuta e del] a pen sare ch e una minore r esistenza offerta dal bro11co-polmonite o polmo·11ite. Non è nuova terreno o·rga11ico a destra ed una difettosa reazione di difesa abbiano favorito la prepon- ]a conoscenza dei rap·1Jo,r ti e.b e l 'appendicite acuta presenta coin le infezioni ton sillari e le deranza dell'ondata infettante n e·l la invasione afvezioni infJ uenzali d·elle 1)rin1e · vie respirae nella vulnerazione degli org.a ni ubicati neltorie. Ma tali rarJ'porti avevano avuto fino ad la rn età destra del corpo. oggi solo documr,11tazioni frammentarie e sleQue&ta visione panoramica di emilabilità ga le incapaci di riv elare la gen esi co·5tituziocosì evidente' n el caso· illustrato dal dott . ManTtale del fenon1eno: n es uno a''eva notato che ca ap.p are n1anifesta in mo·l ti soggetti tiipricale infezioni faringo-ton.sil]ari aggred'ivano l 'apn1ente dissimet·t•ici totali, sol ch e si p ratichi r>endi ce prevalentemente nei soggetti destroun esame attento comparativo degli organi labia.li totali moiffologican1 ente sontrol] ab ili omologhi nel decorso di un processo infettivo rlella cornice d ella di~,simctria. e si segua nel tempo il diario patologico del L 'in1 portanza di questa osser,,azione dalla paziente. quale affiorava la possibilità di indi,1iduare Assi5tendo infermi affetti da faringo-tonsiluna ' 'era g uida p1ratica concreta e non trasculite acuta sin da ll'i11izio della malattia non è ra])ile n ella conoscenza d el mecca·nismo di - difficile con statare che spesRo è in un p rimo 1

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diffusion·e di a lc11ni f>roce.ssi infettivi acuti e tappe drell 'emi.addon1e destro cl1e viene alle cronici corn se:de fari11go-boccale, mi suggerì ".,olle int.àccato .I 'ilo epatico e sp·ecial111ènte l'idea di c.ontrollare l 'an•dan1e-nto di alcune inl ·a,ppar a to ghiandolare. va.si.01n i in'f ettive 1c.h e .raggiungevano organi lonNon sernpre p,e rò 1'011data infettante segue tani dal fo colaio f'tettico, seguen·dole ancl1e nel l 'itiner.ario prog·ressi,10 per raggiungere l 'adte1npo. do1ne, che .i tt certi pazien~i invece l 'emiaddoE co11 n1etodiche osservazioni ripetutan1en- me p1uò ·essere raggiunto 1&enz.a che il torace te· cont1~0,llate 110 potuto· constatare nei soggetti di1nostri alcun se.g no di una in,rasionre infèttia spiccata destro-la.bilità morfologica, che l 'onva. Ag·giungo che in alcuni pazienti la imn1udata infettante co·n ·d ecors.o acùto e subacuto 11ità lora cica ·è costante e l 'addon1e costituisce n1uovendo dalla secle iniziale faringo-boccale - il bersaglio e il territorio di invasio1n e, tutte avanza a tappe più o meno rapide invadendo i le ' To] te che il fo colaio &et.tico faringeo-boc cale gangli cervicali di destra e qualohe volt.a ino ganglia1ie. si ri.acce11de p1er un nuovo attac co acuto o p,e r una riacutizzazione. teressando· i i111uscoli della inetà destra del c-0.Jlo fino alla s1)alla . No·n ·è infrequente· il ca.so In altri sog.g·elli ho p·o tuto rile,1 are che la inche la infezione segua solo la ,,ia parietale e.n vasio11e pre.dilige il tor.a ce ·durante la stagiqne tro i co.n fini dei seg~menti .a tipici assumendo fredda ; raggiu11ge inveoe direttamente- l'addola fo rma clinica di reumatis1r10 muscolare par1r1e ·dura11te la primavera e l 'estate. Ma tale legge 11a molte eccezioni, 1corn·e non è infre. ziale (torcicollo J?er es.) o ·diffuso ·e pro1g redient1e1. In altri e.asi i11vece l'ondata infettiva qu·e nte sia ·d 'e1&tate che d 'i11v.erno ' eder compredilige le vie vii-;cerali investendole ora in pro,n1esso durante u.p'' affezio,r1e acuta tutto il fo·r ma violenta (bronco-polmonite, polmonite., torace e tutto l ~ addome, ma sempre p·i ù mapleurite, pleuropolmonite), percorrendol·e· alrdfestarnente a destra n·el soggetto destro-latr.e volte a pa.r-;so lento e in ve ste suib·d ola dibile. Da ricordare infine, specie, nelle forn1e a de·c orso subac·ut.o,, la possibilità che l'ondata strettuale (pleuro-corticalite, . s·cissuritei, ;p1eriin~erLtiv1a raggiunga gli org-ani genitali deterhronchit1e). La cono1scenza di quest'ultima forminan·do un··ann·essite per es. o·d una p·r ostan·.1,a di invasione a p.a rere mio ha ·una gran.d e tite unilatorale. i1nipo-rtanza pratica, peDcih è n1ette il medico L 'iti11erario ·delle complicanze infettive dein cor1dizione di seguire co11 esattezza le mosse ~critte per i des.lro-labili, si svolge a sinistra del n e1nico n:a scosto,, sottraendosi al pericolo delle interpretazioni rSleate e·d error1ee, che' pos- · n ei siriistro-labili i1on è raro il c.aso di una periviscerit.e limita La all 'emiaddo1m e di sin~stra sono occultare la verità e far suggerire consiassociata ad interessame11to della milza . gli terapeutici ed igienici · non corrispon·denti . Ricordo il caso ·di una bambina morfologialla natura del male. camente sinistro-labile, dell'età ·d i circa 7 Raramente alla inviasione · to.r acica segue in a1Jni, che an1malatasi ·d i una fol!'ma violenta continuità l'aggr essione die.i visceri dell'emiaddi faringo-to•n sillite catarrale aouta :ehbe maèlome. In linea di n1assima l'attacco al torace si nifestazioni ·d i blfo•n co-polmonite a sini &tra. Mentre mig·liorava della bro11co-polmonite, n1a esaurisce nei confini ,d i tale cavità. E può se.:. la gola persi&te, a. infetta, un giorno· profittanguire un. perio·do lungo di tre.gu.a clinica ·o di do .dell'assenza tem,p oranea ·dei parenti, scese guarigione vera, a meno che una riacutizzadal letto in can1icina e comi11ciò a pa.s seggiare zio·n e d\e.l lo i11iziale '.focolaio furingo-!boccale per la sLanza. L 'indomani si manifestò una o di un focolaio secondario i11serito,&i nel fiistema glan.dolare, non ravvivi l 'ondata settica rLuova riac.u tizzazione 1dlella faringo -tonsillite -e r1ei giorni succeis sivi, mentre peu&istevano temai)ren·d o la via alla invasio11e dell 'emi·a ddon1e. l'era~ure ·e levatissime, s i noiò un.a notevole doNel territo·r io a 1ddominale, specialn1'ente a delenzia a tutto· 1)addom.e s1)ecie a sinistra e 6tra, l 'ondala infettante può segui11»e la via n1anif.e,sto ·aun1·e nto del ,,olume della milza. Si asoendente o quella disoendente: può cioè inSt)Spettò un 'infezione malarica, sebbene. la picvestire i11 un primo tempo l'appendice e successivamente specie . sotto forma di peri,risce- cirJa non fo,s se mai stata in zone infette. Venne ipraticato I »esame del !Sangue per la rioerca rite, in. forma diffl1~, od a tappe tutti gli org.a11i dell 'e.mia<idome, oppure ·s eguire l 'itine- di paraRsiti malarici, n1a l'esito fu negati,ro. Durante l'attesa ne,c essaria p er l'e1same del rario inverso iniziando la p e1n etrazione con una sarJgue la bambina rifiutò qualsiasi cura. Fra periduo,d enite o.d una colecistite per pros~aui­ il secondo e il terzo giorno si notò la càduta :re in forma distrettuale con sbalzi collegati o 1)er lisi della febbre e con sorpresa , il rapido di&tanzia ti 11el te111po. ritorno della milza nei li1nili fisiologici. Ed è nel d ecoT.50 subdolo di una invasione a 1

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Dopo circa u11a setti111ana t1na nuova riacutizzazio11e della faringo-to11sillite ripodusse l 'e1)isod10 con una evoluzio11e press'a poco sin1ile alla precedente. Sic.c0111e ]a gola persisteva m olto comp·ron1essa e si delineava una diffusion·e del processo infelt1Yo alla ling ua (glossitc-psilosi.s linguae) si ritenne op•portu11o' pr1 ticare l 'esame batteriologico del materiale ricavato dalla gola e dalla lingu.a. Tale esame fieice r ilevare la prese11za di numerosissimi strevtocoL·c hi, co111e in cultura pura. ' La I)iccola gnari senza alcuna curn , data la resistenza tenace 01)po,st a a qualsiasi Le11tativo di terapia. Nello schema tr,a cciato per gli organi i11ter11i più rara.m ente si inne ta 110 gli arti , n1a essi non po~sono considerarsi es tranei alla legge dei rapporti fra labilità e di simetria . Ho a' 1uto occasior1e di co11statare l 'insorge t1za di f}.ebiti n egli arti i11feriori dura11te il d ecorso di u11a farin go -to11sillite catarrale cronica riac.u tizzata e<l 110 po tuto, no1 are la co,m parsa di nuovi focolai fl eb.itici col ripetersi delle fa si di riacutizzazione. I11 uo sogg·etto destr o-labile, nel quale il ~1ro cesso flebitico agli arti eb·bie la durata di sei n1esi, vidi ·l)er tre ' olte la con111a1-.. a della flEbite col riacutizzar.si della fnrin go-t on sillite pre,-a lente a destra. E solo nel quarto n11ese, n·tentre i f oc;olai fleb·i tici di cl es tra miglioravano. si videro sucressi,'amente stabilire due focoìa'i di fleb·i te ali' arto inferior·e di sinistra, sen1p1e coincidrnti co11 la riacutizzazio11c della faring o-ton sillite, cl1e nel ripetersi aveva i11teressato anche la metà sinistra della gola ed i ga11gli cervicali di sinistra. Do,1endo ~ontenere il lavoro entro i confini di una 11ota dirnostraLiva, tralascio per il n10 m ento di es1)orrr. altri dettagli r accolti nel corso delle ID'r.todich e . os5ervazioni, limitando1m i a riferire alcuni dei num erosi casi clinici oss<::r·va ti. • 1

,CA so I. V. G., di anni 25. l\ Ca11ovale ferroYiario, da P alazzolo. Sini lro labilr tot ale . Affetto da tempo di carie dentaria alla m età sinistra del mascellar e superior e . Nel lug·lio 1936 in A. O. ammalò · di faringo-ton sillite e di nefril~ - acuta per cui venne rimpatrialo. Do1Jo l ' arrivo in famiglia cominciò a soffrire di cefal ee. L 'esame clinico e radiologico dimos trò la esistenza di una sir1u site frontale sinistra , ch e persisleYa ancora 11el fe})brrt io 1937. 1

CAso II. - A. L . di anni 27. Con tadino di Sanludecio. De.s lro labile totale. 1Soffriva in d a piccolo di carie. d entaria e di frequenti ton illiti. Nel luglio 1936 amn1alò di faringo-lo11·sillite acuta , a cui •seguì una pleurite dop})ia. L 'c~ame radiolog ico cl el t orace praticato riel gi ugno 1937 di-

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n1ostrò: a d es tra: en1idiafra1nma pochissimo mobile, seno abolito; a si11istra: base opacata, diaframma irreg·ol?re, ma mobile. CAso III. - l\iI. G. di ani 26. Muratore di Sa11 Lu cio. 1Sinis tro labile lotale. Nel 1934 aveva sofferlo cli carie de11 taria a si11istra. D 'inverno soffriva costantemente di bruciore alla g·ola e di facili raffreddori. Nell'aprile 1937 an1malò di pleurite acuta secca. L 'esa1ne radiologico del torace eseguito 11el nlagg io 1937 din1ostrò; lie,·e velatura d ell 'apice si11isiro, ·seno costç-fienico si11i- · stro ridotto. · CAso IV. - G. G. cli anni 31. Barbi ere, da Cassino. Destro labile totale . Da piccol-o soffri va 8pesso di mal di gol a . Nell 'aprile 1936 i11 A. O. perdette due inolari lJCr carie . Nel maggio successivo an1malò di pleurite clestra essudat iva . Durante la dege11za in ospedale ebbe anche dolori addominali. L 'esa111e rad iologio d cl torace esegui Lo 11el n1arzo 1937 di111oslrò: esili di plet1ril e deslra. L 'esan1e r adiolog ico dell 'appara lo clj gerente : ptosi della m età destra dcl colon. C \so V. G. G. di a1111i 23. Elettriclsla da Lucca . Destro la])ile t otal8. Nel 1935 a Bc11gasi co111inciò a soffrire di carie dentaria. Nel marzo 1936 ebbe febpre eleva la, dolore alla gola cd a lle spalle, ca tarro bronchiale. L 'esa111e radiologico del torace pralicalo durante la malattia , c11e durò 2ù giorni, fece rileYare · acce11l uazione <lclla Lra111a ])ron co-Yasale cliffusa a d estra.

e \SO

\ ' I. - n. ;-., . cl i n11n i 24. ~I acellaio, cla Cntania . Destro JabiJc tolale. Nell 'a1Jrile 1937 soffrl cli faringo-lo1rsillile, di fcum ati s1no articolare, di 1Jleuri te bila teralc. ~el nove111bre 1937 eJ)be dolori addo111inali e cliar-rea . L'esame r adiologico d el t orace eseguilo i1e l feb braio 1938 dimostrò; esili cli plc11ri Le basale bil a teral e pii1 ncce11t.uati a d estra. L 'esame r adiologico dell'apparato digerente n1isc in evidenza una p to ~ i not e-Yole della met à de s lra del colon con auslrazione norn1ale. 1

CAso VII . - N. N. di ai111j 27. Co1n n1erciant e, da Frasca ti. Sinistro labile totale . . Nel giu gno 1936 in A. O. fu colto <la feblJre, da d olori articol ari diffusi, e successiYa111e11 te <la dolori addo1ni11nli. Fu J)Crciò ricoYcra lo in ospedale. Dalla cartella clinica si appre11de che all'alto del ricoYero l 'esa1ne clinico d el torace fece rilcYare piccoli r antoli ali 'apice sinj stro e diminuita espan si one cl ell 'apice d estro, addo111e meleorico. ~Ii1 za e fegato i11 sede. L ·esa1ne radiologico del torace praticato il 18 ag·os lo 1936 di1noslrò: a si11is lra n ell a r eg ion e 1sotlocl aveare esterna, vélaturn diffusa e noduli di 111i11ore traspar en za, ili adde11sati co11 11od uli sclcro l iei, a clestra solo lieYe YClalura. I n oduli so llé\IJical i dell 'apice di si11i stra furono g'ittcl ica li sos1Je lt i e riferibili ad infiltrazione parenchimal c. :Nel febpraio 1938 il pazien le fu trovato affet Io da fari11go-lon·silli te catarrale cronica. L'esame clinico radioscopico e radiografico dcll 'appar a lù respiratorio diede csi [o i1egativo. L 'esan1e radiologico d ell 'apparato digeren le din10 lrò: s lon1aco, duod e110, tenue 11orn1ali; colo11 pros•simale b e11e a u stra lo, 111obile, i1on clole11te, colon <lis tale, : :i pecie il l.rasYerso, clefor111alo, SJ)as li co, clolente e con au s lra scar sa111en le differenzia le. ~egativo 1·e a111e })ll f'lS , itol ogico d elle feci.


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« IL POLIOLllNIOO n

CAso VIII. - V. E. di anni 23. Sarto, da Bo11ito. Destro labile totale. A 20 anni soffrì di carie dentaria destra. Nel dicen1bre 1935 ammalò di rino-faringite acuta e successivamente di dolori al torace . In ospedale fu trovato affetto da bronchite al lobo superiore destro . La febbre era irregolare. Fu dimesso guarito dell'affezione toracica. Era apirettico, m.a persisteva la rino-faringite. Nel gennaio 1936 ebbe nuovamente febbre, dolori addominali e diarrea. Fu giudicato affetto da colite. L'esame radiologico del torace praticato nel i11aggio 1937 dimostrò: «·sclerosi del lobo superiore destro. L'esame radidlogico (tell 'apparato digerente mise in evidenza: stomaco ipertonico, peristal1si. a vuotamento vivace. Bulbo duodenale normale. Colon a tipo spasticpo, specialmente nella sua parte prossimale. CA so IX. - M. F. di anni 24. Muratore, da Belmonte Calabro. 1'estro labile totale. Nel febpraio 1937 dolori' alla gola (faringo-tonsillite catarrale) su ccessiva1nente pleurite destra secca. La fari11golonsillii.e catarrale persistette anche dopo la cadt1ta della febbre . Nel marzo successivo, mentre era sempre apirettico, avvertì dolqri al quadrante inferiore destro dell'addome. L'esame radiologie© dell'apparato digerente dimostrò: stoinaco, duodeno, tenue normali. Apper1tlice i 1npervia. ·Colon spastico a corona di rosario, specie a destra. Nel gennaio 1938 persi·ateva la faringotonsillite catarrale, i gangli cervicali erano dolenti a destra. J_, 'esame clinico e radiologico del torace diede esito neg·ativo. L'esame radiologico dell'apparato digerente dimostrò : stomaco ipertonico, con peristalsi vivace . Prima po-rzione del duodeno <Jj for111a normale, ma spastica. Non immagini di i1icchia . Svuotamento normale, tenue, ceco e colon normali.

CAso X. - G. G. dì anni 29. Autista, da Roma. Destro labile totale. Da tempo affetto da carie dentaria e da rino-faringite catarrale cronica. Nel 1931 soffri di dolori addominali. L'esame radiologico dell 'apparato digerente diede esito negativo . 1 el maggio 1936 ebbe una riacutiz~azione della rino-faringitc. Durante l'estate ebbe nuovamente dolori all 'addome ed acidità dopo circa due ore dai pas ti . Nell 'oltobre 1937 preseptava : rino-faringite catarrale, cro·n jca, ipertrofica, carie dentaria, gangli cervicali dolenti bilateralmente. Negativo l 'esarne del torace . Esa1ne radiologico dell'apparato digerente; stomaco a cor110 di vitello ìpertoriico, con peristalsi vivace, duodeno deformato, dolente. Svuotamento gastrico normale. Appe11dice non visibile, colon destro alquanto clolente. CAso XI. - D. N. di anni 25. Muratore di S. Cristina di Gela. Sinistro labile totale. Nel 1933 carie dentaria a sinistra. · Da allora frequenti dolori ad'dorninali, periodi alteranti di ·stipsi e di diarrea Non ha notato mai febbre. Nel marzo 1937 presentava carie dentaria diffusa, faringo-tontsillite catarrale, gangli cer:viqali dolenti a sinistra. Esame radiologi~o dell 'apparato d'i gerente : ptosi ed atonia dello sfomaco, spasn1 0 del sigma; d1.1odeno, tenue, ceco ed appe1 td ice n or1nal i.

[ANNO XLVI, NuM. 21)

CASO XII. - A. G. di anni 26. Ag·ricoltore da Alessio. Destro labile totale. Nel novembre· 1935 tonsillite acuta. Nel dicembre sucessivo pleurite essudativa destra. Verso la fine dello stesso mese; mentre persistevano immutate le condizioni del torace, iniziò una flebite all'arto inferiore destro. Nel marzo 1936 presentava gli esiti della pleurite destra, aumento di volume di tufto l'arto inferiore destro, specialmente della coscia. CASO XIII. - C. G. di anni 38. Contadino da Cosenza. Destro labile totale. Affetto sin da piccolo di rino-faringite crinica. Da giovii1etto soffrì di pleurite destra. Nel! 'aprile 1936 ebbe forti dolor i addominali e diarrea. Da allora cominciò ad avvertire senso di difficoltà nell'urinare, che però non era cois tante. Affermò di non avere sof ferto mai di malattie· veneree. Negativo l'e·aame parassitologico delle feci. Nel marzo 1937 presen · tava: faringe-tonsillite catarrale cronica, esiti <li pleurite destra, radiologicamentc cor1trollati, aumento di volume e di con·sistenza del lobo destro della prostata. CAso XIV. - M. S. di anni 25. Bracciante di Taurianova. Destro labile totale. Nel giugno 1936 con1inciò ad avvertire difficoltà nell'urinare, sertsazioni di tenesn10 rettale a volte fastidioso. lVIai febbre. Mai sangue nelle urine. Nel maggio 1937 presentava: faringo-tonsillite catarrale cronica, esiti di pleurite basilare destra (opacamento· del 1seno costo-frenico), ptosi del rene destro. Negativo l 'esan1e parassitologico delle feci. L 'esamé radiologico del] 'apparato digerente dimostrò: nessuna lesione organica gastro-duoclenale, colon spastico. Il riscontro rettale fece ri.levare: lobo de•stro della prostata legger1nente ingrandito e dolente, di consistenza normale, . ~s­ ·senza di irregolarità e di durezze sulla superficie. CASO XV. - A. B. di anni 35. Insegnante da Rego-io Calabria. Destro labile totale. Da molti anni sofferente di rino-faringite cronica catarrale ribelle a tutte le cure. Da qt1ando è stata tra' sferita a Reggio Calabria ha sofferto quasi. costantemente di dolori alla gola ed alla nuca. Nel 1935 cominciò acl avvertire saltu .~ri dolori alla metà destra clell 'addome che furono variamente interpretati. Nel 1937 presentava faringo-t<;>nsillite catarrale cronica, gangli cervicali dolenti a destra. Nulla al torace . L'esame radiologico dell 1apparato digerente . d~­ mostrò « esiti di pericolite destra ». Nulla a s1n1~ stra. Nel 1938 fu con-statata anche la presenza di un 'ulcera duodenale.

Dal co1nplesso di queste osservazioni, che suffragano la segnalazion1e fatta nel precedente lavoro circa i rapporti fra la dissimetria del corpo· umano e la omolateralizzazione dei proce&si r11orbosi, emergono, a parer mio, postulati non privi ·d i interesse pratico, i quali lasciano intravedere problemi nuovi anche nel campo· dot.tri11ario. Affiora prirr1a fra tutte l 'utilit.à p ratica di vigilare con metodo e costa11za la re.gione farin O'o-boccale ed i gan.g li c,ervicali, nelle affezio~i infettive acut,e e croniche e specialmente in quelle che tendono alla 01nolateralizzazione 1


[ANNO XLVI, NUl\I. 21)

SEZIONE PRATICA

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~11che

nel tempo. La constatazione f.e,m p,estiva n1e d·eille volte caratteri ta11to spiccati da afdi una sepsi focale e la cura radicale dei foci , fiorare sottofor;ma di anon1alie nei dettagli delposso1to evitare al paziente. nuove ricadute e lo sviluppo. complicanze a ' 'olte letali. Qualche anrto addietro la 8'l.an1 i)a quotidiana Non trascurabile appare la possibilità di un illustrò il caso ·d i un bian1bino, arnericano a ·crientamento per la ricerca del focolaio set- r1ome Wilford Price il quale prese11tava a tre tico nei casi di febbri o feb·b ricole atip·i che, anni e n1ezzo i capelli matematicame·n te ditenaci, di lunga durata; la causa di molte fel>- \1isi in due co.Jo,r i; a destra bruni, a sinistra bri, battezzate con la denominazione astratta - biondi. Aveva ancl1e gli occl1i <li colore diver·di febbri crip·tog·e·n etiche, esce spesso dall 'ombra del mistero in seguito ad un esame accurato della regione farin.go-b·o,ccale, dei gangli cervi.cali e dei varii segm1enli ed O•r·g·ani ubicati nella metà atipica del cor1)0, non esclusi _gli organi genitali. Ma sovratutto i111po.r lante la fa cilità di utilizzare la dissim·etria ·diel co11p·o un1ano con1e .guida concreta per individuare il locus minori.-: resislentiae. Sulla scorta della destro·-labilità, per es. appa:re facilitata la comprensione dei rapporti tra la faringo-tonsillite e l 'ap•p en.dicite; riesce meno difficile la diagnosi di loc.alizzazione ·di alcu11i processi infettivi, che irtsediandosi subdolamente n el territorio del1'ilo epatico, p•r ovocano disturbi del circolo pc,rtale di difficile spiegazione quando manchi una concon1itante sintomatolo,g ia ca1)ace di sve1are l'insidia. E lo ste·sso può dirsi ftei rig11ardi. degli or· ;gani genitali e degli arti dove la 0 1m olateralizzazione non è infrequente. Ma si ha di più. La dissimetria proiettando in form.a contro llani]e .all'osservazione clinica il territorio orgarii co costituzionalmente meno resistente fa ci' lita il co11trollo dell'itin erario· seguito dal .pro.cesso infettivo nelle sue varie tappei se pure di• FIG. 1. $1anziaL1e e consente ·di raccogliere in una visione di in:sieme le diverse n1anife.stazioni pa- so, il destro castan o, il sinistro azzurro (vedi tc,logiclte anche nel tempo, favorendo la dia- figura). gnosi precoce di nuove aggressioni attraverso Indubbia111ente problen1i fondamentali e sepe.rturbam1e·n ti indiziarii compl·etati dall 'ana- co11darii si profilano all'orizzonte di qu-esto mnesi, i11 1nodo da raggiunge re la possibilità riuovo in·d.irizzo, attendendo Ja loro soluzione. di scoprire la mailattia qiian.d o na.sce. È questo ;Data l 'am.piezza del tema 1p referisco seguiu11 capitolo n11ovo di patologia auspicato·. ir1 re urta pi·s ta sic1Ura, fer1na11domi nelle singole Italia da due valorosi clinici: il Murri ed il ta])pe là dove l 'affennazion-e può essere sufMaragliano, ed in Inghilterra 1dal ~Ia ckenzie, fragata da un.a dirnostr~zionie 1)robativa ed cog11izione d'interesse vitale nel can1po etio- esauriente. l<>gico e terapeutico·. llIASSUN'fO. Non è esagerato affermare ch e la dissime'tria del co·rpo umano e la corrispon d·e nte laI.J 'A. riassume un suo precedente lavoro bilità costituzionale dei seg1nenti atipici, sfug- sulla dissimetria del co17Jo umano e segnala :gita .finora alla giusta considerazio11e dei bio- r1uovi el,e menti di orie11tamento in aggiunta a logi e dei clinici è in certi sogg·etti così evi- quelli con1unicati i)e.r la iderttificazione dei <:Je11te e .p recisa da rendere possibile nello ste·s - segmenti, atipici e conge11it.a111enle labili. Riferisce nuove osserv'azioni sull 'itinerario SCJ individuo la selezione di due pe1'sonalità: la d-estra e la sinistra, differeint.i per sviluppo seguito da alcu11e infezioni acute e croniche per resistertza e per forza vitale. La relativa con se.de iniziale bucco-faringea, facendo rileindipe11denza di queste due personalità assu- vare che l 'ondata infettante, nei soggetti de1

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stroi-labilì o siriistro-labili totali investe solo la i11elà ati1Jica .del corpo, .a nche .a tap pe distanziat e nel t e111po, lasciando in1mune o quasi la metà del · corix> morfologicamente più 5vilu1)pata. 1'1ette in rilievo I.a i.rnpo rtanza d el ter reno, 0 rgan ico nel co11g·egn o d ella invasione di alcuni ag.enti infettivi e segnala la conoscenza della emilab ilità come un fattore ìmportan te1 per la identificazione e interpietrazio·n e di po·s sibili perturbamenti iniziali di r1uove loc.alizzazioni e per il colleg.an1ento €tiologico e clinico di cmola teraliw:azioni lontane dal fo colaio settico·. 1

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BIBLIOGRAFIA : GAi~GI

f A..":\0 XL \ 'I,

t< IL POLICLliNICO »

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S. L a Dissi1n1netria del corpo uma110 e sua importan za come f attore predi spone11te. Policlinj co, ~ez Prat., 1933. CAMPEGGIANI l\tI. Rapporti fra le so r dità 11ervose e le ano.mali e dello sviluppo s.om atic·o (dissim etrie). S'0cielas Ot o-rhino-l aryngolog ica latina,

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I. llassegna clini co-scie11tifica. Anno

XVI, n. 7. SANARELLI G. XVI , n. 5. PRIBRAJ\T

....

. . Rassegna cli ni co-scienti fica. Anno

11. O. Munch. Med. W·schr. , n. 2·4. 1935.

Ricordiamo l'lateressaate pubbllcazloae:

Dott. Prof. CIOACCHINO FUMAROLA Libero docent~ e Aiuto nella Clinica neuropsichiatrica • della R. Università di Roma •

IL

CERVELLO

N e riportiamo l'Indice Soll)mario: CAP. I. , PRELIMINARI ANATOMO, CLINICI E FISIOLOGICI SUL CERVELLO, pag. 1 a 47. - CAP. Il. , MALATTIE DEL MYELENCEPHALON (MEDULLA OBLONGATA), pag. 48 a 62. - CAP. III . .. MALATTIE DEL METENCEPH/\LON (PONS VA, ROLII E CEREBELLUM), pag. 63 a 83. - CAP. IV. , MALATTIE DEL MESENCEPHALON (CORPORA QUADRIGEMINA, BRACHIA QUADRIGEMINA, PEDUNCULI CEREBRI, SUBSTANTIA PER, FORATA POSTERIOR), pag. 84 a 88. - CAP. ·V. , MALATTIA DEL DIENCEPHALON {HYPOTHALA.M US, THALAMUS, ME, TATHALAMUS, EPITHALAMUS), pag. 89 a 121. - CAP. VI. , MALATTIE DEL TELENCEPHALON ,(PALLIUM, CORPUS STRIATUM, CORPUS CALLOSUM, COMMISSURA CEREBRI ANTE.. RIOR), pag. 122 a 171. CAP. VII. , HYDROCEPHALUS, pag. 172 a 180. - CAP. Vlll. , TUMORI E ASCESSI DEL CER" VELLO, pag. 181 a 241. - CAP. IX. , MALATTIE SIFILOGENB DEL CERVELLO, pag. 242 a 253. - C.w. X ... ENCEFALITI NON PURULENTE. pag. 254 a 270. - CAP. Xl. , PARALISI CERE, BRALE INFANTILE. HEMIPLEGIA E DIPLEGIA SPASTICA IN, FANTILIS, pag. 271 a 276. - CAP. XII. .. EPILESSIA, pag. 277 a 288. - CAP. XIII. , MENINGITI. pag. 289 a 306. - CAP. XIV. , SUL VALORE DELLE ALTERAZIONI DEL LIQUOR. NELLA DIAGNOSTICA DELLE MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO, pag. 307 a 342· Volume di pagine 350. con 66 figure nel testo. Prezzo L. ·4 2, più le spese postali di spedizione. Per gli a bbonati al « Policlinico » od a qualsi asi .d ei nostri quattro periodici, sole L. 3 8 franco di porto in ltaha, Impero e Colonie. Per l'Estero L. 41 • lnviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI, editore, Via Sistina 14, ROMA.

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OSSERV'A ZIONI ' CLINICHE ISTITUTO DI CLINICA

CHil~UR(;ICA GENERALE

E TEllAPIA CmRURGICA DELL.<\

R.

UNIVERSITÀ DI NAPOLI

Direttore: Prof; L. ToRRACA. •

Mancanza congenita dell'appendice cecale.. GAETANO BAL I CE,

aiuto e docente.

La rarità della n1ancanza . totale congenita dell'appendice ceca.le, ricono·5c.;iuta d.ai pochi chirurg i ed anatomici, che hanno avuto l 'occasione di osservarla, mi l1a invo.gliato a co-· .111unicare questo caso , cl1~ si riferisce ad un irtferrr10 operato d a n1e con diagnosi di .appe11clicite acuta raffreddata. :F i110 al 1925, secondo il Dorl and, i ca.si cor1osciuti erar10 37, dei quali 12 si riferivano a reperti operatori e 25 a :reperti di autopsia , ài quali egli ag.g iungeva il suo (3'8°), che si riferiva ad un operato con diagnosi di appendicite, ne l quale. l'appendice non era stata trovata d·opo un 'attenta esplorazione durata· un'ora. In seguito sq_no s tati p·u bblicati altri se ttecasi, dei quali tre rilevati all'autopsia e quattro al tavolo operatorio; in complesso, quindi , i casi noti sono pochissimi, e sar ebbero forse· di n1·eno, se s i volessero accettare le riserre fatte da alcuni AA. su una parte dei casi p iù a11tic.h i. Nel 1927 il l\tiaurer, operando lln ,giovane di 22 anni con di.agn o·s i di appendicite acuta, trovò il cieco iniettato ed infiltrato, ma priYo della sua appendi ce, lJer cui fece diagnosi operatoria di tiflite acuta; e lo stesso accadde nello ste.sso anno allo Schwartz, ch e, fn un inter,reinto laparoto1nico per ap1p endicite cr onica, trovò un cieco grosso, con tenie in sede rtormale, mancante, però dell 'appendice. L'Jacobs, l 'anno dopo, operando llna gio·v ane donna pBr malformazion·e dei genitali interni (utero p iccolo bicorne) osservò un cieco mobile serlza alcuna traccia di apper1dice e d el ~uo nJeso·, senza cicatrice·, senza aderenze, sen za aJClll.q.a nota di irtfia 1nmazione prEt,OTessa. 11 J{arpow, .in un intervento di urgen za eseguito il 1932 per ·g rave appendicite .acuta, non trovò l 'appendice. Lo Spivack (1931) in due cadaveri, uno di un tlO"Jno cinquantenn e, l 'altro di donna giova11e> ecl il Sin-d oni (1933) nel cadavere di un vecchio sessanta11oven11e non tro, arono l 'appendice. In quest 'ultimo vi era an che criptorchidia mo11olatera]e destra. Il caso pubblicato (1937) d.al Caminiti, per qt1anto mi risulta , è il più recente. Egli, nel 1


[ANNO XLVI, NUl\I. 21 ]

SElIONE PRATICA •

1933, operò un giovane diciannovenne con diag·nosi di appendicite, e trovò il cieco e parte del colon ascendente un po ' meteorici ed iperemici. Il cieco era ~irco ndato di aderenze e.b e, :;.ul fondo e lateralrnente, assumevan o l 'aspetto di una 111embrana di Jack.son. Liberato il cieco da queste formazioni non riuscì, con le ricerche pili accurate ed allui1gando il taglio laparotomico, a vedere traccia dell'appendice. Il cieco era, però, normale anche n el punto di i11contro delle tre tenie. Il Caminiti pub,b licò il caso dopo tre an ni dall'operazione, dura11te i quali l 'j11f.er.mo non ebbe alcun disturbo. 1

Fu ricoverato n ella nostra Clinica il 2 luglio 1936 t ale R. Eugenio, fu Salvatore, da Castiglione (Catania) di anni 42, di professione ragioniere. Ammoglialo all'età di 18 anni, aveva ·sei figli viventi e sani . Egli riferì ch e venti giorni prima, il 13 giugno, essendo in perfetto penessere, fu colpito improvvisamente da forte dolore n ella fossa iliaca destra, per cui credette opportuno di purgar si. Il purgante ebbe il suo effetto. L 'indomani , preceduta da brivido, insorse la febbre che raggiun1se 39° e ch e con servò p6r 10 giorni un tipo con t inuo remittente. Si ebbe contemporaneamente chiusura del1'alvo. Niente vomito . Dopo 10 giorni cessò la febbre e l 'alvo tornò gradat am ente al normale . Il dolore nella· fossa iliaca de·stra diminuì, ma non cessò mai completamente . Con diagnosi di appendic ite acuta raffreddala, quale si desumeva, oltre che dall 'anamnesi, dall'esame clinico dell 'infermo, in assen za del mio Maestro, lo oper ai il 20 luglio 1936. L 'intervento fu iniziato in anestesia locale e terminato in narcosi eterea per n ecessità insort e durante l 'operazione. 'faglio pararettale destro del J alaguier. Il colon trasverso era pto·sico e .r icopriva in parte l 'ascendente, il cieco era fisso nella fossa iliaca destra. S i allu11gò, perciò, il taglio in alto fin quasi a livello dell 'arcala costale e si potè vedere che il cieco e parte del colon ascendente eran o intensamente arro·ssati e ricoperti da una membrana trasparenle del tipo Jackson. Incisa questa membr an a, il cieco fu esplorato in tutti i sen·si e ripetutamente. Le tre tenie si con giungevano sul fondo · del cieco, dove non vi era alcuna traccia di appendice. Feci, pertanto, diagnosi operatoria di t iflite. L 'infermo, guarito, fu dimesso dalla Clinica il 17 agosto successivo. Egli n on è più tornato in Clinica, e queslo mi fa pensare che non abbja -.. avuto più alcun disturbo.

I r eperti operatori ·ed autoptici n1i sembrano molto cl1iari ed abbastanza semp·l ici , perchè possano essere discussi, n1entre può essere motivo di dil5cussion e la cau sa della completa mancanza dell' appendice, se .si vuol credere, C(>me fanno alcuni, ad una pregressa distruzione d Bll 'organo per un processo infiammatorio più ch e ad un disturbo embrionale. Che un processo infiammatorio p.ossa distruggere parzialmente 1'appendice, è cosa nota a tutti. 1

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967

ma ch e un processo infia111matorio possa distru.g gere COID1P1leta111ente l'app en·dice, senza lasciare la minima traccia di sè sul cieco e se11za provocare fatti ad·er enziali, mi pare un po' difficile, perchè, per aversi una distruzione complet~ dell 'apJ?endice, il processo infiammatorio dovreboo esser e dei più irr1ponenti, e, come tale, ·dovrebbe inevitabilmente provocare largh·e aderenze, e lasciare sul cieco traocia dell 'organ o di1&trutto. Credo , perciò·, più accettab ile la ipotesi di coloro ch e credono al disturbo embrionale, .essendo orinai questione assodata che il cieco, n el p eriodo embrionario ed a11 'inizio d·ella vita fetale, è privo de.Il' a ppen dice e r ela tivan1ente n1,olto piì1 lungo ch e n eJ l 'adulto. Esso consta di una porzione superiore vicina a ll 'orificio ileo,- cecale, che si . svilup·p a e '5i ingrandisce grad,a tame1Jte per diventare il cieco propria1nenle detto, e di una porzioin e inferiore che subisce, invece, un arre.sto di sviluppo, tra&formando si in u11 piccolo organo cilindrico, ch e è, poi, il processo vermiforme. Questo corrisponde, quindi, alla ·pio rzione non sviluppata del cieco ed è, vertanto, un oPgano rudime,.ptale, fetale. Ecco perchè lo Schridde s11iega la ma n canza dell'appendice, ammettendo c.h e I.a porzione appen dicolare .d,el ci eco prin1 itivo n on si arresti nel suo s'Viluppo, ma seguiti a cre1&cere com e la porzione superiore, per cui il cieco, alla confluenza delle tre te nje, non presenta nessuna traccia di aippe11dice ed è noTmale Rotto ogni aspetto. Con lo stesso m ,e ccanisn10 si possono spiegare i -g radi diversi di ipoplasia appendico lare, che n o,i c1h irurgi spesso osserviamo sotto for1na di appendicj brevi (e gros~e per l 'infian1 mazion e). Ad avvaloraTe la tesi che la mancanza del1'appe·n dice sia in rapporto con un disturbo embrionale, credo possa avere una certa importanza il fatto ch e, nei pochissimi casi registra ti~ a lla n1ancanza dell 'appendice era associata una volta la mancanza di tutto il colon, dlue volte la m a n can za del cieco, due volte, nel caso mio ed in quello del Caminiti, una formazion,e memb·r an osa d el tip10 J akiE>on, una ,·alta una criptorchidia monolaterale de.stra ed una volta t1n utero piccolo1 b icorne. Da .quanto sopra si d esu1r1e a11rh e ch e, per la ma11canza completa dell 'appen1dice, non si può parlare, come fanno alcuni AA., di aig enesia, perch è la mancanz.a completa dell 'appendice non corrisponde ad un difetto anatorr1ico , b0n sì ad un eccesso di evoluzione di una parte del cieco ,p rimitivo, che n orrualn1ente dovrebbe subire un arresto di svilu ppo per rin1anere in uno stato rudimentale. 1

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<e IL P OLICLIINICO

fllASSùN 'I'O.

I ANNO XL VI, NuM. 21)

NOTE

Si con1unica u11 caso raro di inancanza completa dell 'append~ce cecale OS'$ervata in t1n intervento laparotomico p,e r ap pendicite. Dallo studio della lettera Lura .si rileva che esso è il quarantaseiesimo fra tt1tti e, prescinde11do dai reperti di autopsia, è il diciannovesimo di quelli riscontrati al ta, 010 operatorio . 1

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R. Sinàromc appendicolare senza appen-

CAnIIN ITI

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SPIVACK .

Rammeatlamo l'lmportaate pubbllCJazloae: Dott.

E.

FIORINI

Aiuto nel Reparto Chirurgico dell'Osped. Civ. di Verona

L. A p p E N DI

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Studio anafomo-pafologico e clinico (con 18 figure su tavole fuori testo). lND!OE. -

STORIA

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IEFINlZlONE,

pag.

7 a. 10. -

SIN·

pag. 11 a 20. RADIOLOGIA DELL'APPENDICITE CRO· NICA, pag. 21 a 30. p1AGNOSl DIFPE'R.l!lNZlALE, pag. 31 &. 56. APPRNDlC'ITJ!l CRONICA El OCCLUSIONE INTESTINALll, pa.g. 57 a 59. APPENDICITE CRONICA ED ERNIE, pag. 60 e 61. APPENDJClTl CllONICBB Al'PABENTEMENTPJ O REAL~1 ENl'E A SINISTRA, pa1r. 62-63. APPENDICITE CRONICA B APALTERAZIONI DEL SISTRMA NERVOSO, pag. 64 &. 68. t' El'JOICITE CRON ICA E TUBERCOLOSI POI1MONABE, pag. 69 a 71 APPENDICITE

CRONICA

E

lNVAGINAZIONB

STORICHE

Prof. '.FRANCEsco

G1cGt';I.

La malattia e la morte di Vincenzo Bellini <1> e< •

Puteaux, -! settem'bre 18'35.

Io so110 stato tre giorni incon1odato legg ermente ·da un.a diarrea· ora vado meo-lio, e ' o c1edo cl1e sia finita; mi resta però un leggiero dolor di testa. Addio. Ricevi i miei ab1b racci. Il tuo affezionatissimo BELLINI)), Questo, poscritto fa f,eguiLo ad una lu11ga }et.tera all'amico devoto, confidente della sua gjovinezza; ed è 1'ultin1a letLera diretta da Vincenzo Bellini a iF rancesco ·E'lorimo. È datata il 4 .setteim bre 183 5, cio è 10 giorni a van ti la sua morte. I precedenti morbosi del g·iovane maestro risalivano ad alcuni anni p1rin1a, ed iptere:;;savano ii:t p1a rticolar modo l 'apparato digerente.. In base ag'li acce.u ni co11LenuLi nelle sue lettere si posso110 far risalire all'estate del 1828', dopo i suooe15si del suo cc Pirata » a ~filano . Nell 'organismo d,e licato e squisitan1ent.e ner' roso. del giovane musiciNta i periodi di intensa e protr~1tta applicazione al lavoro, le emozioni de.Ila vi~ artistica, il disordine nell'orario dei 1IMsti, il oaldo ·d e.Ila stagione estiva, e forse anch·o g li ecce,s si $eo&suali, provocavano co11 facilità disturbi ·d ella digestione, o sotto· forma .di di&pep~ia gastrica, o co·n fatti di enterocolite. Sono 111olteplici 11elle lettere del 1828 gli · acoernni a lla i11stabilità della sua salute, che ',(non va male, 1na potre.bboe andar meglio », c11e cc non è affatto ristabilita », che cc va n1igliorando ,d i giorno in giorno >J . Ma fu nel inc\ggio del 1830 ch,e egli so ffrì di una grave iP fezio11e intestinale ~e.bbrile, che fece trepidare per la sua esistenza gli amici e gli ammiratori d elle già celebri sue composizioni musicali. N1~· attribuì egli .stesso la ca ui&a alla ecc,essi,,a app1licazione, cc di 10 ore di s~o-uito, dalla m~ttina alle 4 del pomeriggio, .:d altre ·! alla sera, per aver scritto in 26 giorni a Ve1

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l'OMI,

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1NTESTINAL8,

pag. 72-73. ANATOMIA rATOLOGICA, pag. 74 a 94. LA CURA, pa.g. 96 a 100. BlBLIOGRAPIA, pag. 101 a 117.

Volume di pagine 120, con 18 figure in tavole fuori testo. Prezzo L. 1 4, più le spese postali di spedizione. Pf.'r gli abbonati al « Policlinico » od a qualsiasi dei n08tri quattro pel'iodici, sole L. 1 2, 6 O franco di porto in Italia, Impero e Colonie. Per l'Estero L. 1 3 .5 O.

InYiarc Vaglia Posta.le all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina. 14 - ROMA.

(1) Ques lo studio fa parte di una più es les~r

pubblicazione dal titolo: cc Il mis lero di Vince11zo )3ellini », in corso di preparazione. In es·sa, oltre questa parte di indole m edica, viene pr~s~ in considerazione e discus1so quel complesso d1 circostanze che avvolge tuttora di mist ero la i1n1na.L11r.a . sco1rLpar a (l el gj.ovane maes tro catanese, pr1n.c1palmente ]n base alla identificazione del medico ch e lo a~ islé n ella ultin1a ni.alaltia.


SEZIONE PRATICA

nezia i Capruleti ». Accenna infatti in alcune sue lett erre del tempo alle cattive digestioni, all 'alito pessin10, alla ·p erdita dell 'appetito, e racconta che ritornato a Milano fu preRo il 21 maggio « da una tr:emenda feb·b'I'e infiammatoria ga.5trico-bilio~a », che richiese un salasi5o e l'emetico. .F u allora suo medico curante a 1\lilano _il dott. Pri11i (2). L'ospitalità e la premuro.sa assistenza dei coniugi Pollini concorsero a farg li superare la grave malattia. Ai primi di luglio del 1830 egli scriv·e : cc Adesso, grazie a Dio, sto riprendendo le mie forze »; ma la ·debolezza però ap pena gli pennette di scrivere lettere. Nel 18'31, per moil ti mesi, fu sofferente ad un braccio, probahiln1ente in seguito ad un proces.&o nevralgico di natura r:eumatica. Nel giugno 1834, mentre a Parigi stava lavorando all'ultima sua opera, cc I PUtritani », se.r ive: cc La nlia salute è staia attaocata da una gastrite, credo, ma ora va bene, ed ho cominciato a ripre11dere il mio lavoro n. Risulta che con eooessiva facilità faceva uso di purganti, avendo una speciale fiducia in un rpurgante allora notissimo·, il .Le Ro.y , che raccomandava anche a.g li amici. Giovanni Ricordi, il fondatore della nota Casa Musicale, editore deJle sue opere, r1spon.de ad una sua · lettera co~.ì: cc L' es&ere da molto tempo sotto la c:u.r a del Le Ro y, rende11domi un poco .spossato... ». 1

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e.s.ile e ~lanciata , di figura r egolare. .. Il volto di Be1llini, come .tutta la persona aveva quella freschezza fisica, quell'incarnato virgineo, quel colorito roseo ... ». Tali furono le impressioni riportate da Heine, e trascritte n el suo Reiseb·ildeT, pochissimo terr1po prima del1a morte :del maestro. cc Qui11clici gio1rni dopo, scrive, le,ggevo sui giornali che l 'Italia .a veva 1)erduto ll!Ilo ·dei suoi figli p•iù gloriosi ».

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Sono questi" gli scarsi, imprecisi preced e•n ti rrLorbosi, che 6i possono 1desu111ere dal suo epistolnrio e dalle notizie fornite da altri persor1aggi che .&i occuparono .d ella sua salute; ed è evidente che tali precedenti non avevano i1lfluito gran chlè sul suo stato ge.n erale, sulla s11a attività .e resif:ltenza al lavoro, in certi periodi ì&orprendente, e nemn1eno sulla sua presta11za fisica, qu.a le ci è riv elata ·d ai ritratti dell'·epoca, e dal fatto che a Londra e a Parigi in quegli anni 1834 e 1835 egli pren·dev'a anche pa1·te attiva alla vita di società, essendo ricercatissimo nei salotti d elle grar1di dam~ e nei ritrovi int,ellettiu ali delle ·due metropoli. La figura fisica d el Bellini in quel 1835 ci € desaritta da Enrico Heine: cc Era ·d i persona 1

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(2) E. BRANCA nelle 'Memorie del marito, Felice Romani, accenna a un dottor Prina, mentre la signora Pollini che o·spitò nella su a casa il maestro infern10 scrive in una sua leltera Dottor Pri11i. In una nota del suo recente libro , L. Cambi accetta la seconda dizione; ed è attendibile 1si sia trattato del dott. Antonio Prini, che da mie ricerche risulta aver compiuto il tirocinio di giovane assistente all'Ospedale Maggiore di Milano n el 1805. Esercitarono a Milano anch e due dottori Prina, m a nel settecento.

Vincenzo Bellini nel 1832, dipinto da P . Palagi (ora nel Mu·seo di S. Pietro a Maiella a Napoli).

Come risulta dal sopracitat.o poiscritto della lettera a lF lorimo, il 4 settemb·re il Bellini, che • tru''avasi ospite dei coniugi Lewis nella ' 1ille:tta di Puteaux pres.so Parigi, accusava un le.ggero dolor di testa, residuo di una diarrea cl1e. l ~aveva Jeggermente. inco1n 1odato per tre g iorni, ma che era, a suo dire, finita. Evidentem.ente nei giorni seguenti ebb e una ripresa dei disturbi intestinali, e il giorno Il settembre il barone D'Aquino, rappresentante del re di Naipoli ·a Parigi, dopo una visita fattagli, scrisse nel suo diario: cc Corre voce ch e Bel1ini sia malato· a Puteaux, ove io già lo vidi in questi g iorni. Lo trovo a letto. ~1i dice che ha una leggera di.s&enLeria , e ch e non tarde1eb1b e a venire a llarigi » . Jl giorno 14 settembre il maestro Car.afa , zio del D'Aquino, qualificandosi m edico di corte, può forzare la rigorosa con~e()'na di n on in·tro,durre alcuno presso il inalato, e dai rac-


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IL POLICLIINICt) »

CO·n ti p05tumi cl1e egli fece al Florimo' risulta ch·e. le co1l:dizioni del lBellir1i si erano n ote,rolme:n te aggravate. Il malato non lo rico11obbe; era in _preda a delirio, e certo a febbre ele,rata. Su questa visita e sulle impre.ssioni ch·e ebbe il Carafa cir.ca lo ~tato dell 'infer1110 in quel 14 settembre, le versioni sono diverse, e non troppo sicure. Che le 1c ondizioni si foi;;sero realmente aggravate riSJUlta p·erò decisam ente co nferma to da un primo biglietto d el medico ourante, il dottor !\{ontallegri (3'), ch e porta le date 15-20 setterr1bre. 1

[ A NNO XL,'l, Nu~r. 21]

un.a ir1fezione coleri ca ». Evidentemente invece di 4 giorni dovevano essere trascorsi 1± • • g1orn1. I bollettini d€1 Montallegri sono in questi termini : 1

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15-20 se ttembre.

No n v · è ancora un migliora111ento sensibile n el nostro Bellini. Il suo stato è sempre allarhi.ante; non ·di n1eno q·u esta notte ha avuto sei deiezioni di meno in inuco e sangue , e·d ha dormito un poco. I veiScicanti prome ttc•no di agi·r e , e da questi io attend 0 una crisi salutare. Sono con .s tima . Montallegri ». 1

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cc 21 setternbre. Li vescicanti hanno cominciato ad operare una ·c:i·iisi di sudore. Nella notte scorsa il rtostro Bellini è stato meno inquieto ed ag itato. Le deiezioni un po' m en o frequenti g li hanrlo permesso un sufficiente riposo . Montallegri ». « 22 se ttembre Do lt. Luigi Montallegri di Faenza, Ufficiale l\Ieclico · Superiore d elle Armate Napoleonich e d 'Italia (d al disegno eseguito d a A. Zanolini 11el carcere di Venezia).

])el dottor J\tl ontallegri sono noti 5 biglietti, che rap·p resentano i b ollettini molto somma ri d ella malattia. I p rimi 4 so110· &enza indirizzo·, :r11a e' ident emenle erano diretti a l si·g. Severini, uno dei direttori d el 1'eatro italiano di P ar~gi, n el cui carteggio furono poi trovati. Il 5° è scritto in fran cese e. diretto a Mr. Bo nr1evi11 , l 'alt1'0 dir·ettore di detto teatro·. Nel citato' raccoin1 o del Ileine in cui è descritto l '·u ltirr10 suo in co11tro col Bellini n ella ca&a di Mme. JauJ) ert a .Parigi , c'è t1na .evidentr i1l e:s attezza nel riferirlo a 15 gior11i p·r ima del l<1 morte d,el maestro, perchè tale inic1ontro doveva e~sere avvenuto alrneno· 3-4 settin1ane prin1a. Così puTe errata deve e ·sere la data di l\In1 e Jaub ert che n ei suoi cc Souvenirs » racconta di a'1er invitato a casa sua il Belli11i, con l'Heine e la Belgioioso , e di aver rice-vuto all 'ora d el • pranzo un biglietto, ~critto di p·u gno del n1usici5ta, ch e, si scusa.va di non poter intervenire <l p erchè tro·p p·o malato ». « Dopo 4: giorni , scrive la Jaubert, il Bellini era morto i)er 1

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(3) Sul dott. l ,uigi ì\Iontallegri di Fae11za, che io ho icle11tificat0 come il medico ch e assist é il Bellini nella sua ultima inalatt ia , vedasi il mio studio: <e La fine im111atura di Vincenzo Bellini all a luce cli nuoYe circo·stanze. Chi fu il suo m e<li co curanle ? >L Tip. Trisi, Lugo; e riportato d a « IinerYa l\iied ica », n. 27, 7 luglio 193 , e cc RiforJ11e. l\i[edica », n . 26, 2 luglio 1938.

Seg uita la crisi salutare del Bellini. Le m aterie sono diminuite enor111e111ente e la qualità cambiata. Spero dimani ·dichiararlo fuori ,p1e ricolo. ~ontallegri ».

« 23 sett embre . La 13a. giornata è stata ed è allarmante. Bellini ha p assato una notte agitati~sima, perch è la .crisi di ·s udore non si è proounciata come i ·drue giorni ad.d ietro. Resto presso di lui tutta la giornata e la notte, per vedere l'ingresso diella 14a.. Po1nani _le scriverò qu.alcl1e cosa di più preciso . Sono con stirna Montallegri » cc Puteaux, 23 set.I en1bre ~I. Bonnevin ' « 't 'aitez avoir a 1\!Ir. Bia n chi toutsuit ce bill{lt, et en110ncez a Mr. Severini la fin prochain du mall1ereux !Bellini. Une convulsion il a mis or ,d e connaissence et peut etre ne viverà pas ubque a d errtain . Montallegri ». 1

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Il nostro· è perduto . Una convulsione lo ha gettato in peiricolo di vita ». cc

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Vincenzo Bellini nlorl all e 5 pomeridiane del 23 5ettembre 1835. L 'indoro.a ni il podestà di Puteaux ne r egistrava il decesso, ch e risulta errato per l 'età attribuita al Bellini, di due anni in meno . n-ientre l 'aito di morte non fu firmato dal Monlallegri che evid entem ente, quale 1p rofugo 1


[_i\NNO XLVI,

NUI\1.

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SEZIONE PRATICA

pc1litico, nou era abili Lato all'esercizio i)rofes-· pJicata d'ascesso aJ fegato. L 'infiamn1azio11e sionale in 1F rancia. dell 'intestino aveva dato luogo a sintomi di SoJ~O r1ote le ,·icc11d€ suscitate dialla inattesa dissenteria, osse-rvati in vita . L 'ascesso per la e impressionante notizia della morte ,del gios11a posizione, non aveva i)rodotto ancora acvane e celebrato compositore, e come, in .secidente alcuno; r11a ss~o si &arebb·e potuto un guito, alle insistenti voci di avvelenamento, il giorno o l 'altro , essendo in vicinanza della re Luigi Filippo· ordinasse l 'autopsia del cadasuperficie del fegato, aprire n ell'addome e dar , -ere. Essa fu eseguita il 26 settembre 18'35 dal luogo1 a uno stra:vaso mo·rtale. Qu.a lche a,d eprof. A. Dalr11as della Facoltà di Medi cina di - r enza esisteva tra la parete add'ominale ed il Parigi. fegato, di maniera che questa fine era la più Eccone il testo·: probabile. << Il 25 sette1r1bre eseguii l 'auto·p sia e l 'im« Parigi, 26 se1te1r1bre 1835. balsan1azione del corpo del !Bellini, morto 36 ..L\.. DAl.l\t.·\ S ore avanti in casa del .signor Le-Ms a Puteaux Aggregato della Facoltà dj Medicina. presso Parigi. di Parigi. « Gli organi, co11tenuti n ella testa e nel Cavaliere della Legion d ,Onore. pe1to, ·e rano intatti e · perfettamente sani; ma Dalla conoscenza di questi dati auto1)tici abno11 così quelli dell'addome, i quali si trobastanza circo.stanziati, e dalla valutazione delvarono rr1olto alterati e nello stato seguente: le sca:n5e not.\zie ariam11estiche, ci si può do« Tutto il grosso intesti110, cominciando rrt.andare di quale natura fu la malattia ohe· dalla estremità anale del retto sino alla valcoJp,ì Vincenzo, Bellini, e lo portò a una fine vola ileocecale., era co1Jerto da un 'immensità i1)1matu.ra, dato che oggi, a oltre cento anni di ulcerazioni d 'una granclezza m edia di una di distanza, la risposta è facilitata dalle più le11ticchia, a fon,do grigiastro, format-0. da uno ~1rato di pus, che spremeva8i con facilità. Que- . estese nozioni su.g li agenti microbici d elle· malal tie. ste ulcerazioni avevano i loro b·o rdi finissimi, Ed a.ltre don1ande potranno essere affaccii aalquanto scollati e galleggianti nell'acqua: in te dagli ap·p assionàti della pura e· viva arte .del n e sun luogo la m ·embrana r11ucosa era ispesgeniale cat-a nPse: pote,,a essere alvato Vinsita o indurita, anzi al co11trario era dappercenzo Be~Jini, se 1empes.tivan1n·n te diagnostitutto rammollita, e si staccava sotto forma di cata la sua malattia e op1poi1:tunamente curata? polp·a ove non ·era ulcerata, mentre laddove era tale, le ulcerazioni comprend evano tutta I risultati dell 'autopsia avevano portato il Dalrr1as a lla di.agnosi anatomica di « co,l ite ulla sua spessezza, una parte ed anrhe qualche volta la totalità della tunica muscolare; ma in r.e.rosa con co1nplicante ascesso d·ell 'ala destra ·veru11 p unto la me111bra.n a sieroiSa trovavasi didel fegato », e dai precedenti morbosi, noti strutta, di modo che non vi si os er,rò perfoattraverso gli accenni dell'epistolario e i bolrazione alcuna • l€t tini del curant.e, si può risalire alla diag·no&i « L~est•remità destra del fegato1contene,1a nel cli11ica di « dissenteria, ad a11damento cronisuo spessore un ascesso, il Clii volum·e uguaco, con ri:c1a·d ute ad intervalli .p1iù o n1eno· lungliava quello di un pugno, riem1)ito di denso ghi. ·e con rapida e violenta riacutizzazione ». pus, giallo, omogeneo e p eTfettamente comNon era certo possibile a lJUell'epoca JYrecipatto. sare la natura de11 ·agente patogeno e pro b1a- · bilmente. tale forma di ssenterica fu attribuita « Le pareti di questo ascesso era110 formate dalla sostanza stessa del fegato·, un poco ramin senso generico a cause tossiche. La grave mollita, ma r1on v'era tracx.,.ia alcuna di cisti , o co1nplicanza dell'ascesso epatico non si sareb·di nuovi tessuli di qualsiasi specie. he potuta diag nosticare, e nemr11eno sospet« Nessun altro ascesso si potè osservare nè tare in vita, dato ch e la stessa necroscopia al fegato nè altrove . Le , rene di questo· viscere non mostrò il fegato i11grandito-, n è modifierano libere ed in istato normale. La bile della cat-0 nella sua consistenza ·e nei suoi contorni, 111entre l'ascesso, grosso quanto, un p1u1gno, era cistifellea era .p oco abbon dant.e , nera e glutiIJosa; ma le altre vie che questo liqui1do· per-1 ben circoscritto nello s p1essore dell 'ala destr~ corre, non presentavano restring imento alcudel fegat-0, ed evidentemente i1on turbava gran no; ed esso scoirreva con facilità fino· al duoct1e le funzioni dell'organo. déno. Non v'era stata, n è vi era itterizia. 'Jggi inViece in tale r eperto necrof'Copico noi re Tutti -g li altri visceri, organi ed· apparecpossiamo vedere, con logi.c a attendibilità , una forma di colite ulcerosa causata dall ·ameba chi e·ra110 nello stato più soddisfacente. cc :È e'1 idente che il !Bellini è perito ·p er una di ssenterica, anche perchè il decorso clinic o, infiammazione acuta d el .grorsso intestino , com ]) Uf nella scarsità dei isuoi dati, si inquadra 1

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nettan1ente in Lale con c,etto diagnostico, mentre l 'ascesso dcl fegato, la frequente, caratter istica comp1licanza della dissenteria amebica, vie11e a san cire, questa diagnosi. La di,a gno·si differenziale 1c on altre forme lt1orbose ad etiolog ia diversa si presenta abba6tanza facile . Si può escluder e anzitutto una forma tuber colare, non .solo in base. alla diveTsità delle lesioni ulcerative, lin1itate a l grosso intestino e non interessa nti il tenue, ma sopra lutto dall 'assenza di lesioni tub·ffi"colari in a ltri organi , sp,ecie· nei polmoni. La dissen teria bacillare va pure escl ui5a non tanto per il carattere delle lesioni ulcero.se, quanto per l 'andam ento clinico, e p·r incipalmente per la complic.a nza d·ell 'ascesso epatico, che non è propria della dJisse11teria bacillarre; mentre è ~aratt eristica di quella amie bica. Le ulcer.azioni del g rosso in testino, q·uali ce le descrive il Dalmas, si posson o id.entificare 6otto al1cuni aspetti con le lesioni proip·r ie d ella dissenteria da entanioeba histolyti ca, per il loro approfondirsi n ello 1&p1esso re de.Ila tunica muscolare, e per la lo·r o sede limitata al crasso. La mancanza invece dei frequenti ispes- . simenti d ella mucosa e d ella .s ottomucosa, Gu cui insist·e il settore , ch e mette anzi in evidenza la mollezza della m embrana m11cosa, ch e si staccava come polpa laddo,,e non era ulcerata, come pure il numero gr.andissi1no· di tali ulcerazioni a f onèto grigiastro e rico perto da pus, fanno an1me·ttere l 'associazion~ di altri ge1J:n1i , probabilmente di forme baoillari , ich·e improvvisamente virulenta ti, h ann<) esteso i fatti ulcerativi ed acui to il processo cronico di origine ameb~ ca . L 'ascesso1 del fegato, u·n ico,, situato n ell 'aln destra, e precisament;e. nella s.u perfice co·n ves~a, come avviene nei nove decimi dei casi, contenente .p us omogeneo e compatto, rappresenta la conferma più prob·a tiva al con cetto diagnostico.. Ma è possibile, a parer m io, e sempTe in via di su pposizioni logiche e,d attendibili, risalire a ll e origini e a l momento in cui fu contr.atta tale malat tia. Non è infatti invero·simile pensare_ ch e il B~ llirli abbia contratto l 'i11festazione durante la prima g iovinezza, nella sua isola nativa, dove più ch e in altre regioni d'Italia è endemica l 'amebiasi , essendo noto ch e l 'andamento di que. ta forma morbosa può essere li evisr&irno, an zi decorrer e inosservato, o restar sopito per anni e decenni , per risvegliarsi poi sotto l' azione di cause estri11seche o di moventi tossico-infettivi. La ricordata cc febbre gastrico -biliosa » sofferta nella 1)rin1avera d el 1830, con la gravità 1

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fJre~entata

e i I)Ostun1i così accentuati e duraturi, fanno Slilpporre i&i sia trattato di una pri111a esaltazione dell'infezione amebica, che pro})abilrnente fin -d a allora diede la localizzazione e.(-"'-'ltica. . Inf-0.tti l 'ascesso del fegato, con le caratteristiche descritte da ll'anatomico, costituito cioè da pus den so, giallo, omogeneo e perfetta1nente compatto, non poteva risalire n ella sua fom1azione a quelle due, trt settimane della m alattia acuta, ma doveva p1·eesistere da te1npo, forse in volume più ridotto, con alternati,,e .dii riassorbimento e riaccensione; ed è da riten ere anche che per i suoi limiti ben circoscritti n el parenchima epatico, per la mancata reazio n e dell 'oirgano, esso non abbia avuto valore prepo·n derante nel determinare la gravità .cJel rr1ale e l 'esito infausto. · 1F urono invece le. lesioni del grosso· inte. stino, rapidamente n1oltiplicate ed estese, per 1;associazio·n e così frequ ente di altri agenti infettivi, cocchi o bacteri esaltati nella loro vi1u] enza, cl1e deterrninarono la reazione· febibTilie e gli i11ten.s i fatti tossici. Ma anch e l,e lesioni intestinali, .p er quanto gravi ·e1d estese, non essendo· perforanti e non i1tteressando la sierosa peritoneale, non giustificano pienamente, in quel loro stadio non a i1cora ledente organi vitali, una morte· così rapida. Deve e&se:r:e int.ervenuta un'altra causa che 1~anatomico ~on poteva scoprire, cio1è una particolare -veazione del filstema nervoso centra le all'azion e tossica di tali lesioni • Questa azione tossica si esplicò c on particolare violenza Siul sensibilissirn o apparato nervo50 di quel giovane, eccezionale· per la genialità creativa d el suo cervello. Il dot.t. I\1011 tallegri la tSegn alò n ei suoi bollettini, sotto forma di intensi1&sima agitazione d el malato, con crisi profonde di sudorazior1 e; e scrisse il ·g iorn o 23: << Il nostro è perduto. U·n a convulsione lo ha gettato in pericolo di vita n. QuesLa inten sa reazione del Bist€ma n ervoso p·u ò avere 1però soltanto acceleTato di alcuni giorni la fine comunqu e irreparabile, dato lo stadio avanzatissimo della m~lattia; peroh è le numerosissim1e' ulcerazioni av-rebbero finito p etr p erforare l 'inte&tino dando una rp eritonite, e l'asoesso del fegato, che aveva g ià qualche .adere·n z,a con la p·a r ete a ddo minale, si sarebbe probabilmente aperto nella stessa cavità o in qualch e organo. cc Era questa la fine più probabile », ha scritto il Dalmas, e n el giudizio d~ questo scien ziato che del presunto a'1velenamento non aveva trovato traccia , e pur riscontrando le1

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sioni gravL sirne non aveva svelato la g iustifi cazion e completa e immediata della morte così Tapida, si irttraved·e· il convi11cimento che la n1orte si arehbe co,rr1unque irrimediabilmente ' 'erificala, anche ::;e per qual:cl1e giorno si fos se pot.uta eve11t u almente scongiurare. In questo g iudizio del DalJnas è imp licita ancl1e la risposta a quelli ch ,e· domanda110· e f o.~se sta lo possibile salvare v.,.incenzo !Bellini . Con1e 110 g ià acce11nato, alla forn1a di dissenteria a111ebica, a decorso .s ubdolo, con esacerbazioni periodiche non n1ai gravi e protratte, dovè asso ciarsi una i1n prr ovvisa infezione bacterica ch e aggravò rapidamente le condizioni del malato•. Non erano noti allora quei rnedi1c.amenti eh.e po·s sono considerarsi oggi s1)ecifici per l 'effic.a cia curativa d~lla ar11e]>iasi, l'emetina e lo yatren. D 'allra part e un eventu1a le· svuotamento per ,·ia chirurgica dell'ascesso del fegato, la cui diag110Ri i11 vita, per le· ciircostanze esposte appare i11verosimile, no11 avrebbe modificato l 'andan1ento de]la nlalatlia, essendo la gra,1ità legata più diretlamente alle lesioni ulcerative dell'intestino. Tale fu vero~imilmen te il g iudizio dei .sanitari dell 'epoca, e l'opinione pubblica ch e vole, ra u na spiegazione, dopo le prime impressioni e i sospetti creati più da circostanze et:itrinseche quali l 'isolame·n to· de] malato a Pute"aux, ecc., si trova espressa i11 una lettera di Gioacchino Rois sini, cl1e scrive «Una dissenteri a, s0n1pre cresc.tSnte fino alla infiammazio ne durante cliciotto g iorn i , rese ogni risorsa della F.a coltà inutile ». A quelli, anche fra i m e dici, che r estano scanclaJizzati d ei vescicanti, d.a i quali il ,d ott. Montallegri rconfi:da,ra di ottenerei la cc crisi ber1efica » si può rico,r dare con1e a quell 'epoca i salassi , i sanguisu.g i , e i vescicanti fossero i rin1 edi ~omun,emente u sati nelle forrne co ngestizie e infianìmatorie. Lo stesso Bellini, descrivendo a f'lorin10 una malattia di Felice, Ro~nani , l 'autore dei suoi libretti , scrive : cc Rom ani da martedl f-i.ta in letto con fiera febbre e con infiamm azione alta vescica, ed h a 150.fferlo 2± sanguisughe e 4 salassi ». 1

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Nello scorrere queste pagine potrà accadere cJie lo z,elo di qu1alch e :C atone insorga, co~e già per ai.e.u ni recenti studi sulle malattie so fferte da Leopal'di, contro questo frugare nelle Ul'ne dei no&tri gran·d1i, con si,d erando ciò una {Uriosit à vana ed inutile, e fors 'anch e una profanazio·n e. l\'[a non può essere inutile cuTiosità l 'interpretazione di alcune circostanze della vita o

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della morte di uor11i11i celebri, cl1e ci ,·ennero tram.andate più o nleno d ettagliatamente, q11ando è bia sata o stin1olata dalle moderne conquiste della scienza. L ',arg·uire oggi in mod10 attendibile e fondato che .Dante mo·r ì in seguito ad una infezione malarica contratta percorrendo l a via Romea, mentre da Venezia faceva ritorno a Ra, enna, non ha soltanto il ·valore di semplice cruriosità. Nel caso ·di Vincenzo Bellini, do,b biamo esse1~e grati a ll 'ordinanza di re Luigi Filippo, se il chirurgo, fran cese estraendo dal corpo esani111e del giovane italiano gli orgap.i prinoipa]i, il cervello, i polmoni, il cuore, ce li de1s crissP, << intatti e perfett.am ente sani )>, m ·e ntre soltanto l'rultima porzione dell'intestino e una zona del fegato si mostrarono colp iti da una affezione ch e og,g-i . a più di oento anni di distanza, noi possiamo con molta attendibilità precisare n ella sua natura parassitaTia .. La sanità ·di quel giova..n·e o rgani~mo , ch e 1si rivelò immu111e da tare e·r editarie o da malattie lentamen te consuntive, e vittima in vece di una occasiona]e infestiorte da ameba di5senterica, si accorda cosj con la schietta genialità della sua arte, che nella sua pura e1viva freschezza non poteva scaturiPe· che da un O•r ganismo sano flÒ. armoniC<.lrne·n te conformato, ef:presp,ione eletta della sanità e della superiorilà della razza i tali ana. 1

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Al cultori di Storia della medicina ltallaaa, rammea• tlamo le pubblicazioni :

MASSIMILIANO CARDINI Docente di Storia dell :i Medicina nella R. Università di Roma.

Una gloria italiana: MARCELLO MALPIOHI (LA VITA E L'OPERA SUA) Il lavoro del Cardini è diviso in quattro capitoli. ed in essi l'autore, dopo aver tratteggiato la vita del crevalcorese - cosl !:lÌena di interesse anche pei tempi in cui essa si svolse - esa.. rnina, d e'l Nostro, la molteplice figura di anatomista , di natura.. J;sta, di m edico. L'opera si chiude con uno studio su la mente ~ la filosofia di MARCELLO MALPIGHI. Vol11 m e di pagg. VIII,123, con annesso il ritratto del grand.e biologo italiano. Prezzo L. 2 O, più le spese postali di spedi.. :on e.

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SUNTI E RASSEGNE PATOLOGIA GENERALE. Osservazioni sulla dottrina dell'infiamma• z1one. (P. H u EBSCHMANN. Klin. Wooh ensch., -1 marzo, 1939). È utile anche per il pratico ritornare di tan-

to in tanto su qu1estioni semplici di p atologia generale, perchè anch ' esse possono avere ur1 f.ignificato p er la pratica. In tutte le considerazioni sull'infiammazione, è h·ene rifarsi sem.pre dai sintomi cardinali stabiliti da Celso : rubor, calor, dolor, tum.or, .&icchè stu.diando con i m ·e todi moderni i falto.r i che stanno alla base d el processo infian11natorio, si può arrivare ad una chia ra idea di questo . Prem essa neces&aria di un 'infiam1nazione è una lesione d el tessuto - di n a tuTa fisica, chimica o batterica - ed appunto la reazione che il tfflsuto vi oppone costituisce l :infammazio•ne. Essa si E>volge nell 'apparato tissulare connettivo-vasale e consta di dis ~urh·i circolatori c o n essu dati cellulari liquidi e coagulabili, p·er cui ne segue ]~ formazione .di u11 tessuto di granula zione che va g radatam ,ernte cicatrizzando; Ilt.' . emerg ono· .q uindi c hiaran1e11le l·e duie diverse fa si, l ' essudativa e 11 pro duttiva . Per quanto rigmarda l a funzi on e d ell 'infiammazione, l ' A. aderisce alla d efini zio·n e di Ro~ ­ . sle v edendo in essa un aum ento di funzione ' d el t essuto vaso-co•n nettivale, a d atta p er liberare il tessuto col1:»ito da1l e sostanze estranee. Resta ora a ved er si se una ta le d efinizion e si confaccia p er tull e l e sp eci e 1d 'in fia mmazione. Come primo esen1pio , consideriamo· il foruncolo, d et ermina to d agli stafilococchi, i quali p1r ovocano una les·i one d ei tessuti r elat iva1l1cr' te gr.a ve, a cui se,g·u e una r eazione di gravità corrii&pondente n el} 'apparato ' raso-connettival e. Si a rriva co.&ì a d un 'importante s.u ppurazi o·n e, coi1 fus ione di 1ut.ti i tessu ti J)r esenti. La mancan za rhe ne risulta n on vien e colm.ata da un t essuto· .d ella stessa n atura ·d i qu1eillo distrutto , m a d a un t esRuto di gr ar1ulazione., ch e diventa poi una ci catrice : t essuto di n1inor valore, in qua nto· ch e, anch.e n ella 1>elle vi n1an cano l e fibre ela·s tiche. Un a ltro esempio è da to d all ' ere.sipela, di cui .gli age11ti cau sali --... gli streptoc occhi e~ er c.ita n o u11a lesione .111ir1orè ch e gli stafilococchi. La r eazi on e infiar11111atoria si manife 51a i11acroscopicam e11te solta11to con arrossarriento e rig onfia n1e1lto e, i11icroscopicamente , con la p resen za di numerosi leu cociti. Nella n1aggior parte dei· casi· , non ~l· n1a n1'fest ~ un.o sfacelo dell e !)arti d ei t essuti , . ir ch è 1 er es1pela a u arisoe con l a scomparRa rlel rossor e, aonfi~re e dell 'infiltrazio 11 r leucocitaria, sen- .! ~a ch e r1e segu.a110 altre r eazioni di t essuto e · sc11za forma zione di cicatrice. :: 1

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Lìn altro esempio è dato dalla polmonite 7 caratterizzata da iperemia , edema € rier:qpim e11to d eg'li alveoli con e5sudato fib·r inosoc€llulare. Generalmente, si 11a una restitutio.. ad integrum, con soluzione dell'essudato mediante i fermenti proteolitici é s11 cc.e~sivo assorbimento; se inve ce l 'essudato n on si discioglie, viene sos tituito da un t essuto di granula~ 7ic}ne, a oui s uc cede· la carnifica zione, con esclusio1le della respirazion e del t essuto pol1n onar e colpito. J-'a pleu·rite. cJ1e l 'a ccomJJ:agna è una tipica infiamma zione fibrinosa di superficie, ch e colpisce entrambi i foglietti; nell ' ulteriore sviluppo , l'essudato fib·r inoso può essere •s ostituito dal tessuto di granulazione, con forn1 azione di ader•c:11ze. Alle infiammazioni fib·r inose, ai:>partengono· quelle p seu·d omembranose delle mucose ed a11zit1Jtto la difte·1ite. L 'essudato ,1iein e eliminato . dalla F-up1eirfici e, n1entre il t tssuto della n1ucosa è poco o punto leso ed , elimina ta la m em brana, riforma pienamenLe i suoi e1)iteli, con gu arigio·n e perfetta. QuesLa può invece esser e inco111p l eta qua ndo la mucosa ·è gravem ente lesa , p er cui n e risultano cic.atrici. An.ch e n elle modificazioni cardiach e, che p·o ssono ac1.~01l1pagn are. la difterite, si h a lln 'infia1nma zio11e (infiltrazione cellular.e interstizia l e) della· r-:bra mio c~ardica da })arte d ella tos.5ina ·d ifterica , infian1mazione ch e può guarire con rias~or bime n to dell 'e&sudato e rigen erazione della fibra , 11ta cl1e se dura a lu11.g o produce ci catrice e<l indu rin 1ento d ella fibra, l esioni irJ'1e•p ara.b ili del n1io1c.ardio . Pa rticolarmente interessanti 8ono l e modificazioni infiammatorie ·d ei r e11i e specialme nte la glo1m1~"tl.lo-nefrite , in cui i glomeruli sono rigonfiati e ricolmi di leuco citi; n e segu e una d1eficiente irrorazione sanguig na , con esclusion e d ella funzio·n e d el glomerulo .stesso , condi1ione pa rticolarmente pericolosa , che 11uò con du1 r e ~1lla n1orte . Ma be si riesce a ristabilire . l 'irror azion e, si ha una restitutio, ad integriim anatomica e funzionale, il che pt1ò a ccad ere soltanto se la malattia non ha oltrepassato il J?rimo· stadio. Altrimer1ti? si han~10 processi aJ1 a tomici , ch e portano al rene gnnzo. ])a ultimo, l 'A. cita la l u b<>r colosi poln1 0n.a.re , p er la quale ~è noto ~he s~ p uò. a~er~· .u~a complela retrocessione ·dei fa tt1 r a d1olog ic1, Il cl1 e p u ò a ccadere soltanto qua ndo l'es~u~ato i11iz.iale 1&i riassorb·e com e n ella polmonite, r11entre è imp·o ssibile se g ià o son o i11t er,7 e~u l e la caseificazion e o l a prolifer azione produtt1,·a. 1

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. . " Consi'derando nel l oro ins1en1e gli esem1)1 . . 1· 1 1 ac cennati , s1 vede che no~ .è .POS::>ibile . ~ u;ri r 1 completamente J?-ella de f1n1z1one.. del~ infian1'. mazione sopra riportata: la p~rifica~~·fe d~I ,~ tessuto da lle sos!a1l~e . e.stran ee e TYois si .1 e 8 - . ~ t a nto nello sta dio 1n1z1a le, m entre poi , n e 1 r

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definizione funzionale, è necessario considebio sono utilizzab1ili per ]a costru zione del rare anche lo stadio produttivo ed aggiungere nuovo tessuto. Ma se, ir1vece, tali p1ro1dotti inoltre che l 'infiam1n.u ione è 1ca'p ace di riem~vno abbondanti 1e diversi da quelli consueti, pire i 'ruoti risultanti n1ediante il tessuto di si ha un processo di sovvertimento che noi granulazione e la cicatri ce . chi.amiamo infiammazion1e. Molto più 1:r11portante per la dottrina d ella iF ra la rigenerazione e l 'infian1r11azio11e, si malattia è il fatto che non i11 tutte l e infian1trovano quei processi cli.e vengono indica ti rr1azioni si hanno entrambe le fasi di svilurppo. come organizzazione o sostituzione di tessuto In alcuni casi (ere1s.ipela, difterite, polmonite) od anche come infiammazione cronica. si· ha la con1plela restilutio ad in tegrum, la - Prima di passare a questa, 1'A. accenna ai quale non è invece possibil e quando il ri~u]taproce,~si di reazion,e 1c.h e I 'infiammazione deto finale è dato dalla cicatrice, il che significa termina in tutto I 'organismo. L 'infian1n1azio .. una guarigione co11 difetti. ne, di fatto, no1n p uò considerarsi come u11a Tali fatti debbono venire considerati nella semplice reazione locale del te,ss11to e questo definizione dell .i11Jiammazio111e che va così 1110- non sol tanto per quelle b·attericl1e, ma a11c]1e dificata: si tratta, cioè, di reazione di tes&uto per le altre infiam.m azioni. I prodotti anor~ capace1 di purificarlo dalle ostr.t11ze e tra11ee, n1ali del ricambio, che ·&i formano i1el foco con reazione di tessuto capace di rie1npire le laio infiammatorio, Viengo110 portati ad altre lacune che 15i formano; la com11leta restitutio parti dell'organismo, dov e vengono elal)orati si avrà soltanto se l 'infian1n1.azion·e si arresta e.d ancl1 e esip·u]si . L'organo più important·e sot~ allo stadio essudativo. Lo ta·le ·rapporto è la milza, 1di c11i l 'ingrossa~ Gli esempi accen11ati della pol1nor1ite e della me.i.1to e le modificazioni microscopiche tro~ pleurite co1ncomitante sono quelli di un 'invano itl tal modo spiegazio11e. ()}tre alle diretfiammazione ch1e, rispe·ttiva111ente , si arres ta te azioni batteriche, agiRce anche l 'inondazio .. alla prima fase e che invece le comprende enn e co11 prodotti abnorn1i d·el ricambio , riel trambe, con le relative con. egue11 r/3. 1NeJla c,aso delle infiammazioni 11on batteriche (uglomerulo-nefrite, il processo •$i ]YUÒ arrestare st.ioni), sicchè i patogeni i;arlano di rigonfiaalla prima fase o comprenderle entrambe; è mento SJ)Odoge110 della milza. e·vidente però che &e il rene grihzo può costiDi particolare in1portanza a·p1)are oggi la tuire una guarigion·e anatomica d el processo quest.jon e .se il così detto rigonfiame11to torbii11fian1matorio, è b en lungi dal rapp'r esentare do pos5a esser e spiegato appunto con l 'azio11e un.a guarigioin e funzio nale. La conoscenza di di pror]otti .anormali del ric.a n1bio, specialquei&ti fatti 11a importanza te-rapeulir.a e lJror11ente te11ente presenle quello dei reni , a c·u i g11ostica, din1os lrando la neces it?-l di arrestare corrispo111de il quadro clinico d ella nefrosi. In alla i)rin1a fase il processo infiamn1ato·rio della co·n segu1enz:a di un .a ppo rto cli prodotti del riglom erulo-nefrite. cambio estranei al plasn1a, il glomerulo di· venta permeabile ad essi; ne risultano l 'albu* rni11uri.a ed il rigonfiarr1ento torbido , che può ** U11 'altra questione che 15orge i1ello studio e&sere prodotto d.al riassorbirr1ento di sostan. dell 'infiarr1n1azion-e. è quella del suo signifizc a lb·u minoidi. cato e d·ella su.a essenza. Si deve a11zitutto riPer quantoi riguarda l 'i nfia111n1.azione ero~ 1,e ,·are che non è i)ossibi1c in considerarla co1tica, l 'A. rileva anzitutto che i J)roce si di orme u n1 semplice reìazione difensiva del tesga nizz.azion1e1 (p. es. , ·di un trombo o cli u11a suto. Se ciò può forse .am111ettersi, e11tro certi necrosi n1io1cardica) sor10 n1olto vici11i al]a ,,er.a infiammazion e, nel senso ohe all ' inizio ,.i è lin1iti, per l e infiammazioni batteriche, non è più il caso per la forma consecutiva ad una sc:1n-pre una re1a zione leucocitari.a più o me110 hrEve a1lplicazione di calore, lì'er cui non &i difft1·Ha . N·ell 'infiammazio,n e cronica. noi conp11ò parlare di processo difensivo. Più adatta si1d1eriamo sopra I tutto la cirrosi epatica ed il sembra, invece, l 'idea c h e ~i tratti di un p roi ene gri11zo, contrapponendole in certo modo c..esso che tende a purificare il tessuto dia soad altre ni.alattie che chia.rr1iamo croniche perstanze estranee, di cui però ci rimane ignota chè dura110 a lungo , ma ch e in r ealtà sono cola specie. stituite da attacchi acuti cl1e si rinno,rano (corr1e p. ·es., la tub1e rco1osi ·p1olmonare). Nelle ma ... ConLe si è accennato ogni infiammazio11e presupi)one l' esistenza di una lesione di un lattie che, con1·e la cirrosi ep:atica ed il rene g rinza , colpiscono un parenchima allan1e11te tessuto vivente.. Ora, ·la vita è costituita dal riclifferenziato, con la 1&01stituzione lenta del tescambio le.gato a determinate ~trutture e, poiisuto cicatriziale a quello d€ll'org·ano. appare cJ1è anche la malattia va considerata come un processo vitale, n e viene che con una lesione soltanto la seco1n da fase del processo infian1di te5suti si hanno dei prodotti abnorm i del matorio, quella produttiva. Tali n1alattie i ricambio. In condizioni nor1nali, i prodotti contrappongono, pertar1to , a quelle in cui si tern1inali del rica1nbio vengono eliminati sen - ha soltanto la fase essudaliva, in cui si ha z.i:i, i11odifi·cazione d elle strutture dei tesi&uti; lln completo riton10 della funzione , ch e ' 'ie11e j11\·ece gradatan1ente perdendosi in qucel]e spic-rielle lesioni lievi, le rigenerazioni patolog iche ca la111 e nte cro11ic]Je, durr"\nte il loro ]unQ'o (l e-si spiegano col fatto che i l)rodotti del rica1r11

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corso . Co11 un ' adatta terapia, diretta sopra ttutto a ri&parn1iare l 'organo interessato, si JJUÒ ancl1e in esse · i1npedire l 'ulLeriore progredire della malattia . Ta le cons iderazione dimostra ch e ·1'i11111ortanza d e1g li studi s u tali questi oni d'indole gen erale è i1on solta nto t eoretica, ma .ar>che pratica. fil.

L'importanza pratica della dottrina delle infezioni foeali. (Jl. AssMA.NN. Viener kli1iische lVoclien'Sc ri-ft 31 m.arzo 1939). I

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~a dot~~ina delle infezioni foca li guadagna semvre p1u terreno ·e trova semp~·e i1uove. 1giu~tificazior1i ed applicazioni in clinica . I _criteri cl1e r endono a 111missibile un, rapporto causale tra infezior1e focale e afrezioni ge11erali o organich·e sono i segu enti: I) Successione imn1ediata in o·r dine . di t empo tra focolaio infettivo e malattia .g en eral e; 2) P e,gg·ioran1ento del quadro morboso in seguito all 'attiviazione dell 'infiammazion·e fo c.a le, provocata, ad es., a rr1ezzo di un 'eccitazione n1eccanica; 3) Rapido n1iglio1rament'o del qua·dro morboso in seguito all 'eliminazione d el fo cola io inf.etti,;o . U11a casi s.tica oran1ai abbon.dante h a dimof.trato questo rapporto di causalità tra foci infetti ed un gran numero di affE.zio11i, e più sicuran1ente per le seguenti: I ) Il reumatismo articolare acuto suo·l e manifestar si ±-1 4 giorni dopo un 'affezione della ·g·ola e più frequentemente dopo un 'angina. L 'elin1i nazione d el focolaio infettivo n on 11a tln 'i11flu en za d ecisa sulle 0011dizioni articolari, m.a se11za duh·b io può co n correre ad una risoluzion e favorevo lP, della m .a lattia, ch e vi·ene curata p iù e fficacemente con i salicilici . 2) Nel reum.atismo articolare cronico si po1&so11 o avere miglio·r i effetti ·dall' elin1inazion·e di fo ci infetti, specie in qiuei casi ch e. non riBentono l 'influenza fa,rorevo•le di cure m edica111e11tose e fisicl1e. 3) Analog·hi effetti si possono a\rere. in altre i11alattie così dette reumatiche coim e alcu;ne affezioni dei nervi periferici e particolarme11te n ella scialica. 4) Alcur1e i1efropatie,· e J?articolar.m.ente la glon1erulo11efrite, sono talvolta in rapporto con .angine. Ta l, olta in seguito a d un eccitam ento n1 eccanico d el fo co infetto (percussio·n e. di denti malati) si 11a un 11etto peg~oraniiento del reperto urinario, mèn tre 1'eliminazione del f o·colaio st e.sso può determina r e il miglioran1en-; to e la guarigion e della n efrotaipia. ~ d·egn o· di nota il faLto ch e le n efroip atie così frequenti in tempo di guerra, le così dette n·efriti da campo , ~ono più di ra do in rapporto a fo ci tonsillari; esse sono verisin1ilmente in r elazione a pio de.r.miti o affezioni acute dei bronchi da raffredclame11to . .)) L 'endocardite , con1e è n oto, si deter-· 1

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111i~a i11sien1e a ll a l)U]iarLril e acuta ùopo un a

angina ., Analo.game11te, quantunque più di r ado, s.1 produce la n1ioca rdite. Ma oltre a ·ciò si hanno t alvolta disturbi cardiaci (tachicardia, cardiopalrno, fi1 te al cuore) che sono sicuramente in rapporto co11 infezioni focali spe cie delle tonsille. . 6) Vi .~ono infin.e disturbi generali (deper1111 enLo , f1 accl1ezza, 1L)ertern1ia) che trovano la loro spiegazion e. in fo ci infettivi. Le infez ioni focali fino-r.a acceTtate sono in oTdine di frequenza localizz.a Le alle tonsille ai denti, al r ino.faringe, all'o recchio, alla cii&tifelle.a, alla viescica, al traLto ge nitale, ecc. Premesse queste con siderazior1i l 'Assma n riferisce i r iSiultati delle osservazio·n i clinich e e delle indagini catamnestich e praticate su 150 casj , n~i quali si potette din1ostrare il rapporto tra malatt ia generale ed infezioni focali. Nei ca~i di poliartri te acuta si potette dimostrare la frequenLe 1)reesisten za di un 'angina e molto spesso l 'esÌJ&tenza in atto di alte·r azioni tonsillari. Sco,m parsa la f.eb bre ed i feno meni a rticolari acu li si p rocedie tte all'asportazione dell1e1 to1i.sille. Le successive indagini fecer o rilev·.are cl1e gli infermi no.n ·e bbero ulteriori manifestazioni articol'ari e godettero un completo ben esse.fle.. I11 altri casi ·d i poliartrite con decorso lento non .i&i riiu scì a m ie ttere in evi d'e nza la preesistenza di infiam1nazioni 1on sillari. Tutta via si potette accer tare la praise11za di focolai purulenti n elle to11sil1 e. La Lonsillectomia no1n provocò e ff-eLti eviden ti n è immedi<.ttame·n te nè a distanza di anni. Più cl1iari apparvero in\1ece i rapporti tra queste forme articolari e foci d entari: l 'eli1nirlazion·e del dente malato d·e terminò quasi .se1111)re u11 n etto migliorarnento .· Nella spondili te .a n cl1ilos.a11te i risultati dell 'ielin1inazio1n .e di fo,ci infettivi or<lli furono mieno favorevoli, ma ciò· non può fare escludere ch e si tra tLi di u1n 'affez ione infiammatoria , con1e sost·en g·o110 alcu11i . I diisturbi r eu.ina ti ci gen erali senza evidenti rr1anifestazioni a carico delle articolazio,ni mig liorarono i1ett.a111ente o scor11parvero co n l 'elimin~z io 11e delle to11s ille n1nla te e, an cora m eg lio, dei fo ci dentari. Nei casi di nefrite acuta ·e subacuta si potette molto spes o dimostrare una pregressa affezione tonsillare. In seguito alla tonsillectomi a, praticata dopo la sco1r1µarsa dei fenome11i renali acuti , ·s.i notò un miglioramento del r~perto renale" L 'elin1in a7.ion·e di foci dentari dette .esiti favorevoli r 11 eno frequ ent emen t ~ . N·essun risultato si ebbe n·elle n efriti croniche. Di S\peciale im porta11za pratica furono i fatti acu Li e cronici os erv·ati a carico del cuore prodotti da affezioni ton sillari. Gli elettrocardiogra1nmi sist er11atican1ente pratic.ati misero in eviden za alterazioni J)er lo più transitorie e r ecidivanti d ell 'eccitabilità cardiaca ed anche

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SEZIONE PRATICA

a carico del miocardio. ili ~ eguito alla tonf'unti del corpo, determinati orgarti, determisillectomia si ebbe la sco111parisa tanto dei di11ate parti dello. scheletro se.nza perciò seguire sturbi subiettivi eh-e di qu elli obiettivi. necessaria111ente le vie circolatorie. Le lesioni en·docardiche , che pure sono in Vi sono individui che 8offrono mialgie i11 <:osi diretto rap·p orto con il reun1atismo artico - alcu,IJ,i 1g ruppi muscolari, le quali si rip1resenlare acuto, non furono gra·n ch13 influenzate tano .sen1pre neJ1a stessa sede .anche a distandall 'elin1ioazione dell 'event11ale infezione fo ca- za di m iesi e di anni. Altri sofferenti di ulIe. Tuttavia è raccomandabile la loro elimi11a- cera duo.den.ale si curano e fini scono per no11 .zion e per evitare possibili riaccensioni. a\ ertire alcun cli&turbo : ma dopo qualche Negli stati subfebbrili, i11 111an can7a ·di aple1npo, di solito di 1prin1avera o d 'autunno , ~)rezzabili alteraziqni degli o~rga ni i11terni alle sono· afflitti dalle me·desin1e sofferenze. quali si pos~a allrib,u irli, è da ricercare il foca I c.alli di frattura, ancl1e qua1Ldo la g uariinfettivo. Tale ricerca è sem1)re .d ifficile e .g ion.e è perfetta, diventano dolenti ad ogni vaspesso no11 dà risultati. riazione atn1osferica. In conclusione una gran quantità di affe- • u11' ulcerazione delle gan1be, a n che se be11 .zioni, cl1e sono generalme1tte denominate Teucicatrizzata, può riaprirsi alla minima azione m.atiche, con localizzazio1ni articolari, c.ardialesiva. che, nervose, muscolari, renali, ecc., o con Li r eazione di qualsiasi azior1e a stimolo .su fenomenologia generale, han110 la loro causa di un cc locus minoris re5istentiae )> è molto i11 foci infettivi, la cui sede 1)iù freque nte è variabile. Si po,&sono· aver,e nuove manifestunelle tonsille e nei deinti. zioni ossia un peggioramento ·d cl fo c.olaio rnorL 'cli111inazione di tali foci è sempre indica·ta. boso, o <i11cl1·e fatti favorevoli llel sen so di u11 Essa può determinare il iniglioramenit o e la 1niglioram~nto. Cof'l un iraun1a può esercitascon1p,a r5a, ·5pocie dei fen0Tn eni morbo,s i acuti, r ei un'azione curativa co,me è dimostrato dalle e nei casi cronici vale per lo meno ad evitare O]Jerazioni di Duvernay .e Cleret e di Robert1'aggravamento della condizione o la con1so11.-Lavall sull'artrite d.eform.aln.te die ll 'an ca. parsa di riacutizzazioni. DR. Secondo Schacl1uto\iv ogni traun1a prodotto a te.111po opportuno può avere un 'azione Siu un processo tubercolare dell e ossa . L 'eccitazione Il '' locus minoris resistentiae ''· e la reazione infiamn1atoria indotte dal trau( H. F. O. HABERLAND . M ellizinisc·l1e Welt , 21 ma possono prorrLuovere i i)rocessi bio·chimici gennaio 1939). dei tessuti mi1g·liorar1do, la loro nutrizione e La r11a·ggior parte degli agenti 'infettivi ·c olquindi agevolando l :azione l ocale di difesa. pisce determinati organi e te~suti, ciascuno Dal punto di ·v ista imn11111biologico il dei quali , quin·di ha una diversa disposizio ne l. 1n. r. è costituito secondo Scl1e.inin dal foverso ]e infezioni. Perch è l'orchite è una comccilaio infettivo o spento e non dal punto delplicaziorte freque11te ·della parotite·? Perchè di la ferita o de.Jla conlusio11e. l ln trauma adere.gola la tubercolosi colpi:5ce 1'e.p ididimo e guato J)UÒ esacerbare un focolaio nel punto non il testicolo, e la sifilide vi ceveTsa ~ Qu.esti stesso do,re ha .agito e sviluppare l)er ,·ia ema<'Ome altre c,entinaia di fatti :Analoghi dimotoger..ta l 'infszione in qualsiasi organo . Con ciò strano chC' i tessuti hanno u11a differente disi verrebb e· .ad .amrr1ettere cl1e no,n è necessasposizio11e costituzionale ve.r~o Je varie . infe- rio che ur1 'osteon1ielite tubercolare si sviluppi zioni. Gli agenti infett.i vi scelgono ed aggrenel r>urtto dove si è esercitata un'azione viodiscono il lo·r o particolare « loc.u s minoris re- lenta, p er riconoscern1e l 'or~gine trau1natica. sistentiae ». Co'sì se &otto la cute di lln coniCo1nunque entra se1npre in gioco un l.m. r.; è questo che diventa la ede di un processo glio si trapianta un pezzo di pulmone, e s'inocula poi all 'anim.a l e1 il b·acillo tubercolare, morboso Ì·n deter,m inate condizio·ni. Anche la rrLestruazion.e e la poliartrite po· sono 1nobilizque.~to si localizza nel tessuto pulmonare conzare il bacillo di Ko cl1 e determinarne il j)af'servato e non in quello div.entato i1ecrotico. Il 1. m. r. è una prop1:ietà del tessuto, viven- sag.g io n·e l circolo sanguig·r10, n1a ciò non prote cl1e può essere modificato o crieato da nu- voea necessariamente lo s' rilup·po o il peggiomerose condizioni esterne. Gli in1·pu1si n,e rvo - ra111ento d'e lla tubercolosi. Perchè si ab·bia una t~le ev.enìenza è indi~r1en sab,ile la pree istenza -si, la m estruazione, il ca111bia1nento di clima, · le Jl1alattie, i traumi possono· farlo comp·a rire di un 1. m . r. Seèondo ·~.,ici un Lrau1n.a indiretto può a1gire là do,·e rion esiste,ra. $U ·di UTL focolaio tubercolare, latente attraver o Si .spieg·ano così le i11fezio11i latenti o silenziose, che esplo·dono sotto l'influenza di un abbassan1e11to del tono dei tessuti indott o da di turbi dell'equilibrio neuro-,regetatiYo fattori più o meno rilevabili. A11alogamente vi sono malattie c11tanee nel- provocati dallo shock. Ciriminna ammette cl1e l e quali le lesio,ni prediligo·n o determinate zo11e llJla ferita può riattivare un proce.sso os eo late11te per una din1inuzio11e dell 'im.m unità lovi sono rr1alattie del ricambio nelle quali il procale provocata direttamente (iper emia, emordotto dell'alterato 111 etabolismo si deposita in detem1inati posti, ed infi11e i tum ori h:anno ragia) o indirettamente (febbre da ria soi:hi-speciali sedi di preferenza. ·L e stesse metastasi mento). In determinate circoslanze alcuni tati colpiscono più frequer1temente determinati morbosi abbassano la r esiste11za naturale fino 1

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al punto da attivar e focolai infettivi latenti. L 'i11 flt1enza, il morbillo e altre rr1alattie, il ·d·igiuno, il colpo di wle, -g li scuot.in1enti p·o sso.- · n o d etermina.r e focolai infettivi latenti, ossia n1ettere in ev:Lde[1za un 1. m . r. Non solo i va ri tessuti ·del co1·po, ma anohe gli 0 rgan1 possono costituire un 1. m . r. Mo·l ti individui in seguito al minimo raffreddamento ammalano di tonsillite o di raffreddore: le loro tonsille e la lo,r o· mu.c osa ria.sale, so·n o se.J1sibilissime alle p erfriige.razioni, costituiscono qui11di un I. n1. r. Alcuni hanno di&o•r dini gastrici o intestinali in seg11iLo all 'in.g e.s tione di ·d eterminati alimenti, ch1e in altri non p rovocano alcun distu.rbo. • Alcuni indivì·dui se m .a ngiano fragole, os~ri­ ch e .&ono colpiti da o~:ticaria. In tal, caso, il 1. n1. r. non è co·stituito da un punto del cor,p o o ·da un organo, ma dall 'i11tero 01rganisn10. A questo grupr)o apparten.g ono le .a llergie, lei a1lafilassi congenite o aicquisite, le idiosincrasie .e, l a predisposizione in·diviclua le per diverse malattie. Al riguardo vanr10 ricoii·date le· particolari sen s,jbilità di n1olti in·dividui .ai ca.1r1b·i amenti di c.lim.a, ai muta1nenti atmosferici, all e singoJe stagioni e simili. DR. 1

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Sol concetto della reazione compensatoria. (li. HuNGERLAN D. J(lin. l1' oclienschr. , 15 ap·r ile· 1939). Cor11pen saLorie. sono tutte qu1elle reazioni che avve ngo·n o autoim aticamente p er via riflessa e c11e si risolvono· in un vanta·g gio p er l 'intero org anis.moi. Se invece la r eazione è vantaggiosa per un sin.g qlo apparato o un~ funzio·n e1piarziale ma in ultin1a a11ali1&i clarino.sa per l 'organismo· i·n toto , essa n1011 s.i d·eve ·c on.siderar-e compiens~ toil'ia. T ali false· reazio·11i com·p1 e nsat<)rie sono la ip erg-licen1ia del diabetico (mig1io1r e utilizzaz.ione 1del gl11 cosio en1atico ma danno· al ·sistema insulare), l 'aumento del vo·lu1ne di sang ue p er n1inuto riell ' asma ciardiaco (111igliore irrorazion e ·della periferia m.a iperlavoro e danin o per il cuore), il vomito aoetonen1ico dei bambini (diminuzione ·della acidosi per la p1erdita di a cido cloridrico g·astric·o , ma gravo p ericolo petr 1'organi:&mo p er la fo,r te lJerdita ·d i cloro e la di~i·dra ~azione) e l'an.alogo ·vojnito nel co·n1a .d iab·e1tico, la ipertensione nel rene ·gri11zo (miglioramento della diuresi n1.a dartno per il .mioca~dio d el V·eint.ricolo sinistro) . L' apparato circolatoTio offre esen1pi tipici :d i 1 e~tzioni con1pensaLorie. Così quando· in m ·u scoli a tt1vi .a u1nenta l ' a111piezza d el torflente circol atorio la pre.s sio11e del sangue non dimiJ}uisc·e m a Pes.La normale : ]a iniziale di.minuziono di pressione eccita t erminazioni r1er:ose .se11sih i li <iell a rco aorlico e d el seno· carotico., ch e p er riflesso provocano una vasocostrizione Jl1ell 'ambito di qu.egli or.gani ch e sono in stato di riposo. Qu ando p1er ,,ia riflessa vien e inibita la circolazio11e in lln t en 'it o·r io n111scolare , si riduCt"DO ì>er ,,ia rifl essa an ch e i piroce. si ossida1

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ti vi (il rica1rLb•i o ie.nergetico) nel territorio a11emizzat<) (il 1s.angu·e v1enoso è più ricco di ossigeno): questa riduzione ·del ricamb·i o cth e non si verifica in casi di i11ibizi<>ne meccanica ·d ella circ,o lazione, è utile percl11è migliora le co11dizioni per ... quegli organi che sono in pi·ena . . ' attivrta. Ur1 meccanismo cornp1e11satorio molto interessanit e, rende. più facile il pa.ssa.ggio dell 'ossig·e110 dal sangue. materno a quello fetale , n·ella place·:µta. Le condizioni della resp~razione plar1e11tare ·1:>01n o, r11olto meno favor evoli cli quelle della respirazione polmo1n are, p·~rchè è a ssai i)iù se.arsa la diffe:rienza tra il conte·n uto di os&ig·eno ·d el san.gue materno e fetale cl1e qu ella tra il sangue ne.i polmo-rti e 1'aria in.s;p~r.ata . Osservi.amo allora durante la gravidanza u110 spostamento verso destra ·della c.ur,'a di diswciazione per l ' o·ssige110, della emog·lobina r11aterna (che quindi ce·de l ' o·s sig e110 co·n m aggiore facilità) e uno sp,o s.tan1ento v·er so sinistra deila c,u rva di dissoci.azione d·ella en1oglo1b ina fetale (che quindi .aswrb1e _t;iù facilmente l 'ossigeno). Ques ti meccanisn1i reattivi garantisco110 una buo·n.a ossig'enazio·n e del sa11g ue fetale. Altre r·eazioni compensatorie s ono quelle cl1e co·n m eccanisn1i vari (sostan ze -tain pone del san·gue, attività p·olmonare e re11al e) g·a rantisc·o,n o il mante•nin1e11to ·della con centrazione ionica , e la ipertrofia di un. ren·e, testi colo, tiroide se l'altro org.ano ri 5p. lobo è distrut to o· esLirpiato'. Non è i11veoe ancora risolta la questione se i1elle infezioni la febbir e rap;p1resenti una r,eaz1o·n e compensatoria O·p p1u re u11a r eazione .d annosa che co·n vien e comb·a tter e. P. 1

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CENNI

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A. X. .TouvE. Les en,do cardites m.align es prolongées. V ol. in-8° di }Jìagg . 34-0. l\1a..,so11 e :C., Paris, ·.ITr. 50. Ar1dré X. Jouve presenta una monog rafia sulle endo1carditi a decorso p1rolungato; la nostra entlocardit.e maligna lenta di Mar chiafava~ Nella prima parte del lavoro si svolg'e la pre.sentazio1n1e ·d·ella vasta bibliog rafia 1c1h e ha preceduto sull 'argo1nento e che giustifica la ,,aria nomein clatura con cui I.a n1.alattia è stata $U Ccessiva1ne·n te etichettata. Ogrii denon1inazio11e re1Jde . ragione di uno o dell'altro asp etto clinioo d1e1la fornl!a .e ~erve a ric0rd.are il non1e degli AA. che mag1giorn1e.nte han•n o contribuito .alla sua migliore individualizzazione. ]Jo>st c. ir1 rilievo il , .ario n oso grafismo della « ·e ndocardite maligna lenta n l 'A. cerca di de, finirne. i limiti che appaiono sempre più e·Jast iic.i rispetto a llle nozioni d·a ter~1po corrent~ ­ Infatti si giunge a comprendervi farni e rapide a tipo settico , form e subacute, for.n1e .l e nt ~ e prolun,gate on·d e si veri fi ca una specie d-1 1

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(1) Si preg3. d 'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recens ione.


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.smembramento del q11adro morboso r1~ petto a quello clns~ico descritto da 0Filer. L' A. poi si ferma particolarrr1ente e originalmente a considerare la malattia n ei suoi rap porti di anteceder1za col R. A. A. e in base ad autorevoli riece-nti citazioni e·d a un no·t evole C(•nt.ributo casistico personale anatomicamente corredato, viene a concludere per la assai probabile esi5tenza di forn1e primitive di endoaardite lenta, cioè non ohbligatoriam ente ri..:correnti su terreno r eumatico, come per il passato F-i era soliti ritenere. La portata clinica e didattica di queste conclusioni è certamente assai significativa, pur considerando che non -è forse molto ageviole poter escludere l'eventualità di st1bdole ma11ifestazioni reumatiche pire.g resse, le cui alterazioni istologiche possono restare ~ommerse dalla ricorrenza endocarditica da nuovo a gente infettivo. Un germe di spiccata virulenza e.on attributi di malignità è capace di qu.e ste forme, ma lo studio batteriologico modernamente aggiornato dimostra come la specificità microbica, nel sen.so ' oluto da Schottmiiller, non possa più ~ssere accettata in pie110. Non vi sono quindi ragioni sufficienti allo ~tato attuale per n egare che germi vari n on po~sono provocare dei processi infettjvi prolu11gati a localizzazìo11e cardiaca elettiva e de, correnti appunto 11ell'ambito del quadro c:lirtico della endocardite a decorso prolungato . Poste le b asi di questa teoria etiologica eclettica e svincolata dall'obbligatorietà di un pregresso reum.atismo acuto, l'A. rib adisce ch e talora è difficilissin10 svelare l'agente morboso , tanto, che per i ca~i ad indaigini costanten1 ent e negative, anche di fronte ai dubbi sollevati dal reperto autoptioo, giunge a prospett.aJ\e l1a possibilità di una o:rigi11e abatteTica. Con1.u nque 1~ emocultura va ripetuta fino a sorprendere il gern1e di sortita, ma talora non risolve il quesito etiologico. Per quanto r iguar·da il ,d ecorso clinico, l 'A. piarla di rc1a ratt.eri biologici specifici propTÌ allo stipite od anch·e acquisiti e insiste so.p ra u11a diminuzion·e dei poteri di difesa dell 'organif.lmo verso l'infezione. Tl corr edo· casiistioo anatomo-clinico è assa i ricco, la b1ibliog rafia n1olto aggiornata e perciò il ·volume risulta molto impoir tante per il medico e lo studioso. Z. 1 -

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E. BonEN. Elettro Cardiografia p1er il m.ed.ico pratico. Traduz. italiana per il dott. W kLTER GALLI. Soc. Editri'ce Libraria. Milano. Prez- zo L. ±5. Il dottor V\·alter Galli ha com.p iuto opera v€ra1ne11t·e utile n el tradurre per la Società Ed~tri ce Libraria il volume d el 1proif. E. Boden « Elettrocardiografia per il medi.co pratico n. Nel corso di questi ultimi anni una letteratt1ra ,-asti~sima è stata dedicata allo studio dell 'elettrocardiogra111ma noTmale e alle sue 1

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SEZIONE PRATICA

n1odificazioni patolo.gich e, renden·do difficile r1011 solo al medico pratico, ma an·che a chi si occupa a fondo della questione, di mantenersi al corre!1te dei continui progr.essi che· compie questa important,e branca della medicina. Il ' rolume ·del prof. Boden colma que~s ta lacuna per,chè per la chia1~e,zza e facil·e intelligibilità, per la forma semplice e piana, permette a qualunqu.e 1r1cdico di far.s i u.n a cultUJra sufficiente sull 'elettroca1·diografia, fornendogli concietti e~atti ,e. appro·fonditii di questo meto,do clinico, ormai entrato nell ' uso con·ente. Si tratta di quattor·dici brevi capitoli .espo&ti sotto forma di lezioni o conferenze divisi in una prima parte, nella quale ve11gono pre·m esse le hiasi f ondam·e ntali te·o riche e sperim·e.r1tali, ·descritta l ·anatomia e fisiologia d€1 cuore e del .sistema autonomo ed illustrati i fertomeni elettrici legati all'attività cardiaca. Successivan1ente viene descritto l' ·elettrocardi ogramma no rmale e le alterazioni ch e ancora rientran o n el cam.po fi~iologico, i così detti €!let.lrocardiogramn1i atipic~i. La · seconda pE'.rte tratta l'applicazion e pratica dell'elettroca rdiografia, ·distinta nelle aritmie cardiache e n ei disturbi in cui il b.a ttito cardiaco s i rrwntiene r eg·ola r,e. l'lel primo capitolo vengono ampiamente illustrati i disturbi d€1 ritmo nelle aritmie sinusali, nelle extrasistoli, n ella tachicardia parossi,&tica, nel flutter, n ella fibrillazio n e auricolare, nei disturbi ·d i conduzione dello .stimolo. Nel se.c ondo cap itolo ''"engqno illuRtrate le modificazioni dell 'elettrocardiogramma nei cambiamenti di !IJOsizion e del cuore, n ei vizi cardi.aci, n elle mo,d ificazio·n i di forma e grandezza delle singole sezioni del c uore. Alt.re du·e conferenze sono dedicate all~importanti ssin10 capitolo delle m alattie ·del miocardio e dei vasi cardiaci con partic.olare rigu1a rdo al] e mo.dificazioni d·el1'onda T n elle malattie delle arterie coronarie. L'opera è corredata da bellissimi tracciati originali e dia sche·n1i chia ri-5simi, faci]me·n te ir1telligibili, ch e rendono pienamente il roncetto da ili ustrare. Il ·dott. Walter Galli l1a agg·iunto tin cap1itolo (bisogna ricordare ch e si tratta della traduzion e della seconda edizione tedesca , ormai giunta in pochissimi anni ben alla quarta edizjon·e) sull'alternanza del cuore, sull 'esame elettro,c ardio·g rafico ·degli a tleti , ed uno utilissimo sull' analisi pratica dell' elettrocardiogr<tmma , trattato con molta chiarezza ed equi]ibrio ora specialmente ch e, diffusosi con straordinarin rapidità l'uso ·dell 'elettroieardiografo, si v.ede troppo spe.sso e con troppa superficialità dare corpo alle ombre n ell'interpretazione dei traociati elett'rocardiografici, etichettando ad e5emp io, per patologiche modificazioni ed accidenti dei complessi e1ettrocardiograf'ic i che rientrano n elle variazioni fisiologiche o strurr1entali e dimenticando cl1e l 'elettrocardiografia, analogamente all 'indagine radiologica, non deve costituire che un m etodo di ricerca comple1nentare,. un 'analisi più profonda a dispo1

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« IL POLICLilNICO »

sizìone. d~lla clinica, alla q1uale deve e&sere lasc~ata sempre l 'ultima parola nel fo-r mulare una esatta diag11osi ·e prognosi ne ll 'arduo ·e Ìn$idioso can1po de.Ile malattie d1el cuore. Z. 1

GRIP\IVALL

E. Zur f(linilc u,11d Pathologie des

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ditaria d ei globuli rossi, che si manifesta cotl alterazio·n i ·d'i forn1a (sfetroc;ilosi) di resii.&ten.za o·f:Jnotica di fronte al NaCl ,e alla lisolecitinn. r\. questo f.att·o·r e essenziale nella patogene si, si aggiunge un au111ento della fisiologica fu11zion-e di « ertdopausa >J del sangue nella mil2a stessa. L'abuor111 e fu11zione splenica fa così manifesta la situazione patolo.g ica. Per quanto riguarda le prognosi e la terapia, l 'A. è di o·p inione che i ;pazienti affetti da: questa irlalattia siano arr1malati b e11 più di quanto riteneva Chauffard, clic.endo che sono l)lÙ deg·li itterici ch,e dei malati. La ~plenecto­ rnia dà sen1p1·e gu.arigione. La po6sibilità cli recidive., spesso discutibili, sen1p1·e n1olto rare, n<>n dev·e fermare la mano g uaritrice del chirurgo. M. CoPPO. 1

hereditaren h iimolytischen Jkt erus·. Acta Med. Scandinavica, suppl. 96. Upsala 1938). L'A. raccoglie in quesit a notevolissima mono1g rafia il frutto dello· studio ·d i 310 casi ~di itt·ero emolitico costituzionale, ·di cui 16 maschi e 1± femmin e. Il quadro clinico ed e.111atolo1gico della malattia può essere ria·&sunto· nelle due seguenti triadi: ittero-anernia-splenomegalia, e sferocitosi-iporesistenza osmoti ca-reticolocitosi. Il libro è tut~to molto in teressante , sp ecialme1nte proprio per il medico italiano, aggiornato sul1'argomento per la larga parte che ne è doAccADEMIE, SocIETÀ MEDICHE, CoNORESSt vuta a nostri autori. Ci dobbiamo qui limitare, per evidenti rag ioni di b-re1'1ità a riassuR. Accademia delle Seienze Mediche rr1ere alcu11e d elle conclusioni ,p iù importanti. di Palermo. J__,a &plenomegalia fu trovata , di vario ·grado, in 23 casi . Aumentava .serr1pre in moid o ·eviSeduta d el 27 marzo 1939-XVII. dente, duranl·e ]e crisi. La resistenza osmotica Presidente: prof. S. LABRANCA. fu sempre diminuita. Non -si so110 troviati nei pazienti caratteri la propagazione dei processi suppurativi nel palmo della meno, c·o stituzionali particolari, tranne iperosto·si e studiata col metodo radiologico. rr1odificazio11i d el s~&tema osseo , che l'A. riB ELLONE A. L 'O. ha studiato col metodo radiologico il modo di propagarsi delle suppuraziotiene però possano seinz 'altro essere conside11i al di sotto d ell 'ap on eurosi palmare media. Egli rate ca.m e con seguenza dir.etta della n1alattia. Non ha trova to particolari caratteri costitu- ha potuto osservare che 'il materiale iniettato si e·spande nella loggia intermedia e può da essa: zionali in senso stretto, SOt)ratutto perchè g li passare all 'avambraccio o alla parte distale della è mancala la base ,d i confronto, e cioè un m ano. Il liqujdo , inoltre, può espandersi n ella co111pleto studio · della freqtiienza di quelle ste&loggia t e11are, comprimendo i muscoli di detta 6e a lterazioni costituzionali, i1ei soggetti sani loggia; m ai l 'O. ha osservato, anche con grandi della stesM popolazion e, alla quale apparquantità di liquido, il propagarsi di questo nella te11 eva1n o i suoi n1.a lati. loggia ipolenare. ]fa p<:lrticolar111.ente s tudiati gli sferociti, troSu Ila coltlvabllltà del virus rabbico. va11do cl1e ·essi h anno se111Q re un volume mag- · SAVAGNONE L. - L 'O. ha rjpetuto le ricerche di gio·ro ·dei soliti g lobuli rossi; ct1e non si imPe rag·allo sulla coltivabilità del virus ra.b biço, seplicano, come i i1ormali , ma si aggr egano in gu endo la Lecnica da lui indicata, ma h a ottenuto agglomerati irregolari e grossola11i. dei risultati ch e sono contrastanti con quelli d allo stesso riportati. Questo fenom en o plllò aver e, &econdo 1' A. notevole v.alore diagnostico. Sulla trasfusione di sangue eterogeneo In animali trattati con Il· La r eLicolocitosi è un si11tor11a assolutamenquldo di Rlnger formoll11ato. te co·s tante n'ei non operati. Studia11do i fatBARRESI G. - J.. 'O., ba1sandosi sulle ricerche di Ducceschi e della ·5ua scuola che hanno dimostratori ch e favorisco110 la color<.l zione vitale, l 'A. ha o·s servato che quanto più il n1ezzc) è acid'o, to la possibilità della trasfusione et erogen ea sertanto n1eno bene le formazio11i vitali si co lo - Yendosi d ella proprietà di blocco es~rcitata dal formolò mescolato al sangue da trasfondere, ha rano . Ne con clude che la ostanza reticolare tudiato t ale possibilità introducendo in anteceè una proteina con punto isoelettrico vicina sclenza - e con varie modalità - il formolo n ela pH 5. 1'organismo ricevente e praticando i11 prosieguo .~olto i11teressanti sono i ri5ult<lti dello studj ten1po la Lrasfu sion e di ·san gue eterogeneo dio della velocità di sed. L ' A. ha c)Sservato il }) UfO. fenomeno della sedimentazione a veli, consiSopra alcune Interessanti forme anemiche. Discussione di 3 casi. stente i1ella comparsa ai lir11it i supe·r iori delD'ALESSANDRO G. - L'O. e·spone brevemente la la colonna dei g lobl1li sedimentati , di un velo storia clinica di 3 casi di anemia cl1e offrono in~ di globuli semisospesi. Questi 5ono quasi tutti teresse per la rarità della forma mor?osa e p~r I~ retico.lociti, e il fenorneno no11 è caratteristico difficoltà d 'inquadrarli nei comuni sch emi d1 del sangue dcll 'ittero emolitico. 111a di tutti i classificazio11e. i sofferma ad illustrare particolarmente il reperto del sangue periferico e cli qu elsangui che conte11gono molli r eticolociti. lo midollare (pun Lura delle apofi si pin ose verteCirca la patogenesi della n1alattia, l 'A . riI l . ureln r io: r>rof. A. Al\.IATO . tiE-11e Lratt.ars i di u11a anornalia primaria ere- brali). 1

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XLVI,

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SEZIONE PRATICA

PER

APPUNTI

lL ) MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA.

r~no colla .sospensione del nledicamento, col

Ipertiroidismo ricorrente. CaLtel A. Ì\iorgan (Surge ry , r;yneco1logy a. obstetrics, n. 2, 1939) tratta dell'ip,ertiroidi-

riposo in letto, l 'ab·b on.dant e somn1inistrazione di liquidi e lassativi. Il controllo frequente della calcemia evita i di1sturbi da ·er,cesso di dose. L.

smo ricorrente e per.m ane11té che può c:;eguire ad una tiroidecto1nia s ubtotale non eseguita adeguatam·ente e r it ien e che tali forme posson o es&ere trattate per n1ezzo dell 'escissione subtotale de.Il~ parte di tiroide rimasta. Egli ri1):orta una notevole sta tistic.a (3'06 casi) di pazienti operati, durante uri IJeriodo cli 10 anni di ipertiroidismo ricorrente o persi. tente. Raccoman1da la tiroidecton1ia r adicale s ubtotale per tutti i [)azienti aventi u11 ta ·so di jo1d io nel sangue normale o di1ninuito , ammette.n do ch·e la escissione subtotale delJa tiroide rimasta è u11a operazione difficoltosa la quale può essere 5e.guita da un ·alla 1Jercentuale di con1plica-

La questione del diabete renale. R. Wolff (Z. Blatt f. inn . lVI edJ.: 28 gennaio

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ZIOnl.

I pazienti i q1uali presentano ip~rtiroidismo ricor:re·n te deter1ninante diminuzi one di peso, aumento del metaboljs_n10 ba ·ale, e i11a bilità al lavoro devo110 essere sot toposti, .secondo l 'A. al trattamento· chirurgico. TosATTI.

· Tetania par atiroidea postoperativa. .

H. M. ~1argolis e 'G. Krause (The Journ. oj the A m eric,. 1°1'1 ed . Assoc., 25 marzo 1939) hanno d escritto un caso di tetania J)nr atiroidea post-operativa che inerita di c . . sere r eso noto sopra tutto per la terapia cl1e fu t1 ~a ta. Si trattava di un g jovane Lr.entenne affetto da gozzo esoftalmico in cui si fece u11a tiroidectomia subloLale. Pochi g·iorni dopo l 'intervento con1in ciò ad avere contratturt: d elle dita d.elle mani e· d ei piedi ·e .d elle gamhe. Il glruconato di cal c,io·, il lattato di cal cio , l'olio di fegato di m erluzzo, il ·vio sterolo, la soluzione di paratiroide in dose di 75 unità al giorno non eb b ero alcun.a e ffiie.acia. IF u allora inizia la la cura di diidrotachisterolo , oh e fu son1n1inislrato i11 dos i oscillanti fra :~ e 5 cc. al giorno. D o•p o aver preso complessivamente 28 cc. ·di questo medie.amento non solo la tetania sco1n1J1a n re, m .a si ebbe anche ritorno al norn1al e del contenuto in calcio e f(l·5 foro d el sang·ue. Il diidrotacl1isterolo è u11 ·deri,1ato, del tacl1i terolo, frazione c.hin1ica d ell 'ergosterolo irradiato. Esso h a notevole influenza sul contenuto in calcio del san.g·ue. È indicato· co,m e « A. T .1 O » è preparato i11 soluzione ol eosa . Il primo a servirsen e nella Letania paratiroidea jpOst-operatoria è sLato Holtz nel 193±. H a azione che si prolunga o] tre il g iorn o della somministrazio·n e. L 'uso ecce sivo del diidrotachisterolo può dal'e lan.g uore , anores.sia, n.auseai \ on1ito e, ?ei casi più g'ravi , cefalea, atassia d elle estremità , albun1inuria , esanterr1i . Questi disturbi si cu1

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1~3 9) ri1ev~ ~u]in ira ha

ch e la diffusione della tera·pia indinlostrato che vi sono dei co·m ponenti extrair1sulari anche nel diab ete• in a1)11Dre11za unicamente insulare. Questo riporta Dlla discussio·ne su l diabete renale, ch e da alc uni autori è stato 1nesso in dubb·i o. L ' A. riporta due os~f'J'Vazioni per.sonali interessanti. Nell 'l1no si trattava <li u11 uomo di 40 anni sano e di famiglia no11 taraL.a co·n glico&uria in dipendente dall 'ingestione di carboidrati e c-0n valo1r1 . e c.urve normali di glicemia. La comparsa della ·g licosuria era sta la precedlu ta da disturbi nervosi ed e·r a ,da .attribuirsi a diabete renal e, in qu.a11to che vi era soltanto· un al1b1assame11to della soglia r e nale per il glucobjo , ·s e1Jza se.g ni di di&funzioni orn1o·n ich e, particolarmente ipofisarie1. Analoga è l 'altra o,s .. servazione di una don11a di 43 anni ricoverata Ìll ospedale per disturbi neuralg ici. In tali e.a.si, l 'azione dell'insulina n on ha ef.. fetto s11lla g licosuria e soltan lo J)ro,roca d ei disl·U·rb·i ipoglicemici. Il diab,ete r ein ale pre~enLa molte ana lo1gi e con quello da florizina o da altre sostan ze (subl ir11ato, uranio, ecr.). Le cause di e&so llon van110 ricer cate in modifi .. cazio11i ·del te,:,~uLo r enale, .n1a sono d.a iite11ersi generali, forse con la parteciipazione <.l i fa ttori e11docrini, con1e dimostra la son1iglianza co n la glicosuria del1e gravide. L'eredità può a11ch e aver e: qualche influenza; la figlia d el primo 1Jaziente dell 'A. presentav.a anch 'essa u11 diabete re11ale. Tra i fattori costituzionali ed er1docriuì va ricordata n el ·d et erminismo del d iab e.t e renale, anch e l 'aumen tata eccita})ililà d cl sisten1a n ervoso vegetatiYo. Esso i1on abbisogna di una speciale tera pia; l 'in suli11a è co·ntroi11di.c:ata p·er i fatti ipoglice111ici ch e può detern1in.a re. Im1)ortante è l a di.5tinzione col diabete ntellito , per evitare inutili e dannose restrizioni. di dieta; del re~to , 11on è impossib ile cl1 e dal diabete renale si passi anch e al mellito e sarà quindi opportuno il procedere a sistematici controlli della glicemia. fil. 1

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L'azione del testosterone sul decadimento senile. I sali di testaslerone, orn1one mascl1ile si11tetico, han.n o avuto un certo successo nella cura d el prostatis1110. Ma sembra che la loro azione si estrinsechi 5U tutto l 'org-a11is.n10 rall€·11tando i:>er lo meno i fenomeni di decadirrie.n to fisico e 111en tali cb·e caratterizzano la vecchiaia.


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« IL POLICLllNICO »

Laroche, Simon11et, !Bon1b,a rd e Huet (Bull. de 111 édec. 7 giugno 1938) hanno trovato ch e il testosterone determina rapidamente un sollevamento di tutte le forze fisiche, una !nagg·iore lu·cidità mentale., e talvolta anche Jl'.lOdificazioni dell'aspetto del v·ecchio. Si tratta però di un miglio,ra.men to che dura finchè dura la cura . Conviene quindi insistere. Con-i unque non so·n o 11ecessarie do·s i elevate. Le dosi di 1sali ·di testosterone adoperate sono· state in generale di g·r. 0,040 e.d anche ·d i .g r. O, 02·0 in quindici giorni. · Alcuni soggetti hanr10 seguito il trattar11ento senza interruzione pe·r oltre du·e anni. I ri~ul­ tati ot.t enuti so·n o stati I?iù ch e sod.d isfacenti. I caratteri della senilità si so·n o attenu.a ti, qualch e disturbo ,è scomparso, ed in qualche ca:w si è avuto perfino un rafforzamento della pot E:nza ses~uale . È opportuno però ch e i pazienti siano coniSigliati a r1on ab·u1sare di quest'ulti1110 ,·antaggio. DR.

I ANNO XLVI, NuM. 21]

din1inuzione della elimir1azione totale e u110 spostamento del n1omento di massima elimiIiazio·n e; nel quarto caso la prova riuscì norn1ale, nonostante che la prova della concentrazione e la esistenza di una retinite dimostrassero la e11tità delle lesio·n i renali. In -! casi ·di insufficienza manifesta del rene venD·e ro e1irr1inate solo tra crC~e del colorante durante ' ari giorni. La prova della fenolftaleina non p·u ò quindi affatto sostituire J,e altre prove ·d i funzio•n alità ren.a le; ·essa le co1m pleta soltanto. Volendo o dovendo limitar si ad una sola prova la mi1gliore ·è sempre Ja p rova della conèentrazione. 1

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NOTE DI RADIOLOOIA Esame radiologico dello stomaco in casi di pella· gra. T~yndelt e Tamber ( illed. J(liri., n. 33, 1938) l1a11no studialo 13 casi di · pellagra (in humenja, Cern1akti). In tutti vi era a chilia o i11ocloridria. lr1 -! soli lo stomaco aveva aspetto i1orma le, n·eg·li altri pre$entava intensa atonia, ipop13ris talsi, scomparsa completa o quasi delle pliche ·d ella mucosa. Gli !\A. met.Lo·nc• in riliev·o la possibil,e importanza di queste alterazioni nella patogenesi della pellagra. Invero molti studi sono stati d1edicati in passato alle alterazioni del tratto di,geY.ente in quersta rnalattia, n1a nessuno ne esisteva dedicato a llo studio radiolo-g ico di que.&to apparato. So·rG1u. 1

SEMEIOTICA La prova della fenolftaleina nelle ipertonie e nelle nefropatie bilaterali. ~ descritta da v\' . D. Germer (Zentralbl. f. i rin. M ediz., 15 ~prile 1939 ). Iniettato n1ella vena 1 eme. di soluzione, c·orrispo·n dente a O, 6 n1g. di sostanza colorante, si raccoglie l 'uri·n a i11 liquido alcalino e si determina colorimet.r icam1ente la quantità di colorante eliminato. Si co11siderano la quantità totale eliminata entro 2 ore, il 1/ 4 d ora di n1assi1na eliminazio ne, il i11omento della p['ima comparsa del colorante ILeìla u1·ina, e la quantità eliminata n ella seconda O!fa. In 20 individui co·n reni e f.egato sani la eliminazioin e ll·ell e 2 ore variò da 58' % a 97 ~lo, il momento della prirna comp1a rsa, da 2 1/ 2 a 10 1/2 n1inut i. Nel primo 1/ 4 d'ora venne elirninato il 28 <y~ -61 lo· In casi rari an.c:h e individui a reni :&ani elimi11ar10 ancora colora·11 lt- nella secon·da ora: questo reperto ·e ra costartte in 5 casi di sclerosi maligna. In 3 casi di ipertonia es.s~nzi.ale e in 2 cli forma ·d i passaggio la ;prov.a riuscì norn1ale; in un terzo .caso di quest'ultima forr11a, la eliminazione totale era subnormale (era già aun1entata 1 uTea n el sangue). Pr(•Va no·r male in 2 &u 6 casi di glomerulora efrite c.r onica , nonostante che in uno la cc urea clearence n e la costai1te di Ambard indicassero una netta disfunzio,n e renale. Tre altri casi mostrarono come unica aLomalia una persis t enu di eliminazione nella second.a ora, in un solo caso era i11feri ore al normale la elin1inazio11e totale. In n essuno d ei 6 casi si osservò . posta1nenl0 dal qua~lo. d'ora. .di ma~si­ ma eliminazio11e. In 4: casi d1 n efrite cronica co11 i)arlecipazione n.efrotica la elin1inazione 5i Jìrolu11 crava n ella seconda ora : in 2 di essi era ari ch e dimi11uita la eliruinazio11e totale. Tre di ± casi di glomerulonefrit e con insufficienza incipient·e din1ostrarono una notevole 1

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L'urografia endovenosa nel lattante e nel bam· bino. In base ad una ver sonale esperienza di circa 500 urogra fie per via endo-venosa eseguite nel I)l!eparto infanlile dlell Osp~1dale Tr~u~sea_u, E. Sorrel e J. E. ì\iiarcel (Soc . de Pediatrie, Pari$, 20 dèc. 1938) possono afferm,a re la in11ocuità del meto·d o dal quale no11 hanno mai avuto alcun inciden le. Sp,esso con tale indagine è possib1ile arrivare ad una esatta diagnosi senza dover ricorrere alla esplorazione strumentale che talvolta è pure n.ecessaria, ma che praticata in serie nel ban1bino è i11.daginosa e talora anche no11 priva di pericoli. . . . L 'uro2'Tafia endovena , che tuttaVIa . r1ch1ede o una attenta esect1zione ed una esatta interpretazione, · dovrebbe· quindi, seco.ndo gli AA. essere .il iPTimo esame da eseguirsi nella neoessità .,d i una esplorazione uro•g rafica nel bambino· o nel lattante. MONTANARI. 1

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EPIDEMIOLOOIA. Un anofele importato dall'Africa nel Brasile, ove diJfonde la malaria. Il presidente della Fondazione Rockefe!ler, dott. R. B. Fosùicii, ne11 'ultima sua ~elaz1~ne a11nuale (A revietc for 193>-J, 01)u~c . di pp. 12, New York 1939), descrive l in, asio11e eh~ I AnopJieles gar~ibiae, d ett o anche A. costalis, va 1

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SElIONE PRATICA

effettuando nel 1Brasile, oYe es~o è stato i111portttto dall'Africa. L 'i1nporlaziorLe ·presu111ibil111e11te è avve1iiuta con piroscafi rapidi c h e fa11no se1'vizio· tra D<iccar e Nata]; fors 'a11ch e per J11ezzo di ,·elivoli. .Il gambiae è un atti,1 i~sin10 ,·ettore di inalaria. In una sola regione brasiliana, la valle cli .Taguariba, g ià 5i conta110 50.()00 casi, cioè il ~10 ~b degli abita11ti; i11 al c1111i distretti la lìtortalità 11a raggiu11to il 10 '/(I · Si te11l e ch e questo inselto estenda ed intt nsifichi l e siue 1

t: lragi. T.:-11a descrizione di tale inY.a ione ' e1111 e g ià fatta. al suo inizio , da ~ e lso11 C. Da,is, della Fo11daziot1e Rockefeller, 11ella l~ivi s f a di ft1ala.riologia , 1931, p ±3. Da alJora l 'i11setto 11a continuato lenla111e11te i11a i11e. orabiln1ente l a "" ua IJrogressione, co11l 1e ri ... uJta da un r.a·pporto i)1u bblicnto da G. de Sol1za Pi11to, direttore tl ei ~er,1 izi arìtimalarici del Brasile, nella ·~te sa riYista , 1938, p. 4:61. Il i11alari0J ogo b ra ilia110 riferisce anche sulle rigorose 111i. t1re di difesa e di lotta che \ie11go110 aLLua11do$i . :E: chiaro ch e g ìi altuali Tì1ezzi rapidi di tras porto po""son o assu111ere 111011.a part e i1ella diffusione d ell a 111.alaltia. G. i-\ . 1•

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MEDICINA SCIENTIFICA Realizzazione sperimentale dell'adenoma prosta· tico. La tesi altualmente i11 auge "' ulla J)a toge11esi \

ç.lell"u <le110.m.a prosLatico è qu ella seco ndo la quale l 'adeno11la prostatico ·a reb1])e leg·ato ad lIJt di~ quilibrio ormo11ico µe r care11za t e ·tico lare : il Lesticolo (sotto la don1in~ zione clell 'i pofif:.i) elab·ora orn1oni i11.a scl1ili e f e111111inili nor111aln1P,nt e « ~quil ib1 ati », ma an tagoni ti, co111e di111ostra la orn1a i rico110 ciuta presenza della f0Jlicoli11a nell 'org ani n10 n1aschil e. l.on la senilità di111i11uisce la pro!luzio11e d eg·li o·r n1011i maschili, siccl1è quelli fe111111inili, non i>iit co11 trobila11ciati , pro,-ocl1er ebbero I 'ipertrofia della- prostata. Sicco111e a11cl1e i1el c,a ne1 ,~e cc l1i o si p1u ò a' rere spo11lairieam ente una i1)ertrofia della pro· tata G. Petit, P. Gley e E. Beraut (Bull. l'Acad. 1lléd., 28 marzo 1939) l1anno ' ro)uto os ervare ~'li · e ffetti ·pll:odotti in e.ani i1npt1 b·e·ri .da un.a iperfolli coli11e111ia temporanea i11i ettando in essi pe1~ 12-15 giorni una dose di b en zoa1o di diidrofo1llicolina di 2000 unità internazio11ali. I risultati so110 se111pre co11 sistiti iri u11a peci e di ri Yeglìo dell 'e1J.itelio uretral e sotto forn1a di una intensa proliferazione con for.111azioni ftdenon1a~o ._, e della prostata p,rin1iti,ra ch e, sottc l 'i11f1uss-0 d ella folli coli:i11a, raggiu11g·e ..,e non lo ' 'ilup1)0 aln1eno· la truttura di una prostata adulta. Seco11do l '_i\. tale ipertrofia è i1ett;ame1rl e adeno111aLo,s a in corrispondenza della proliferazione d·ell 'epitelio uretrale : non si ha invece nella p·r ostata u11 ' 'ero e }Jroprio a denon1a. Bisogna tener conto però che il trattamento· è durato solo una quindicina di gior ni, mentre per la realizzazio11e di un tumore, 1

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di · una ipertrofia proutatica macroscopitamente com1parabile a quella dell 'uo1110 occorrerebb e u11 ten1po .r nolto più lung·o . F. TosTI.

Epitelioma sperimentale dello stontaco. Imm11niz· zazione per via sottoc11tanea• 13esredka A. ·et 'Gro&·s L. (An ri. I st . Past. ,. i11arzo 1939). riportano ·una serie di ricer che ir1olto ir1teressanti condotte nel conig lio con l 'epitelio·m a tras111-llisibiJ e di I>earce e !Brown. J)n. stu·di pr~cede11ti ,di .Be1sredl~a e collaboratori ri s~ltava ch e l 'e,'oluzione ài questo tu111ore j} UÒ ,·ar1are a secon<lo d ella via di inoculazione della sosp ensione tumorale cl1e lll'O''oca la forn1a. z~or1 e rlel tunlore stesso. (~ osì ad es. la o.spens.1one tumorale dà luo~~·o a u11a 11eop'1.aisia n1a]1!5na cguita d.a i11etas la. i llegli orga11i interr11, quando ' ren ga i11oc ulata I1el testicolo (via scelta in ,gen ere per il passa.g·gio d el tun101re da coniglio a coniglio), r11enlre essa pro,1oca la fornla zione di uq tu111ore l)raticam .ente b'e 11.ig11c, a reJ.ativan1enl e ra1Jido ria.sso rbi;n1ento e g uarigione qua11do veng·a i11or t1l.!'.lto 1~eT 'ia ir. tra dern1ì ca. 1\ltro fatto i1111)orl.ante da ricordare, pure rn €:s o, i11 evide11za da Besredk.n ii1 precedenti e&perie11ze, è cl1e gli anim.a li, dopo la guarigi,)ne di un Lu111ore Gutaneo, diYen gono complewrr1ente in1111uni Y•crso l 'i11oculazion!e della 1sos1)e nf"i on e tumorale, a11cl1e i11 quei tessuti (Le_Lirolo, ca111era ant. c.lell 'occhio , cervello) 11ei qua li 1'e1)itelio111a e,·ol ·e co11 la maggiore gra\'Ì1 à. Nel le esperie11ze qui è, i)Dste ~~·li AA. di1110s tra110 ch e la direlta inor ulazio11 c della sospensio11e Lun1oral e n ella pa rete ga . . 1rica di co11ig Jio dll luog·o co11 a 1~i ssi111a frequenza (n ella quasi t o talità ·d ei ca i) a lla Ior111azione di e1Jiiteli oma g·astrici i)iù o 111eno volun1~11os i: lo ~t omaco di co11ig lìo n1a11ifesta perciò u11a rece l tività i:)ronu1l cia1a ' 'er so l 'epiitelio·m.a di Bro,vn-P·ear ce . la con1pars.a d ell a neopl asia è ])receduta da un breve periodo di incubazio11e e si 1raduce in una rn a~~a Joca lizzata al punto di i11oc ulazione, cl1e ,può ragg i u11gere n ello J?azio· di 10-15 giorni anche il volume di un 110,1 0; n ella rl1 età circa d ei ca i il tumore . . i acco1111}agna .a meta.stasi negli or g ani interni. l\.rich e per questa via <li inoc·ul.a zione della sospensio11e tun1orale, i conig li si di111ostrano co1npleta1nente in1n1uni , qua 11do e~~i ab,b iano prese11tato n el passato un tun1ore di Bro\\'Il e rearce, .a sede cuta11ea, poi riassorbitosi. Queste ricer ch e c o11dotte ::-:u u1> i1un1ero g rande di animali , ' iengono ad accre.scere l 'in1portanza del tun1orr e di Brovv11 e P e,ar ce, cl1e è da considerarsi co111 e u11 ese1n1)io di epitelioma 111alìgno Lra 'I11issibile: è d a te11 er 1)r e, ente però che .~opralutto per la rapidità dj evolt1zio11'e (s, ilup·µo in pocl1i g iorni di tun1ori a11 ch e n1olto volu111ino~i ) questo epitelion1a si disting ue da quelli ch e si o.sservano in altri Jllan"Ln1iJeri e nell 'uo1110, caratterizzati in,·ece da u11a i1otevole cronicità di decor so . 1

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F . M..\GR:\SSI.


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LB PAOINb ùBLLO SPECIALISTA \

APPUNTI DI TERAPIA DERMATOLOGICA Leishmaniosi cutanea. Ricordi clinici. - La Leishmaniosi cutanea , assai frequ.ente ancl1e da . noi co11trariamente a qu.a nto :s i creid eva p ocl1i anni 0 r 6·o.n o , è .dto yuta alla localizzazione di un parassita (Leishmania) n ella cute. Si p resenta talvolta sotto l 'aspettOi de1l olassico Boltoin e d'O:rien.te, per lo più sulle parti sc.o·p·e rt.e. Ma più spe-sso sotto· apparenze varie (,g-ranulom atoso, vegetante, ulceroso, ecc. ) e ·di g ra11dezze diveTse. Simula molto spesso, in modo sorprrende·n te, la tubercolosi cutan.ea . La dia.gn0f'i .deve essere .cc>nferm.a ta dal reperto del parassita n ella C·Ute .a1nmalaLa. T erOJpia esterna. -- Si può ·dire che so.l o la tera:pia esterna sia veramente efficaoe. Si t.rat·ta di ·distru.gge.re in ·qualsiasi modo il tes&uto i11, aso dai ;Parassiti. Quando la de·rmat-0Rii ,è ·di pie.c ola estensione la distruzione si 1p uò fare con il termo·cauterio o rrleglio con la elettroco1a1gulazione. Il Flarer ha co·n sigliato di curure· le Leishmaniosi cula11ee con iniezio,n i di Atlebin n ella cute ammalata . Infattì 1C10·n una o po-c·h e di queste iniezioni locali la lesio·n e scomp.a re Jascian.do buoin a cic.atrice . Qùa ndo la Leishn1a11iosi •C11tanea sia più e.ste~a la oura ·è più indagi11osa e richi1ede più a. ttenzione, sopratutto .p er non prod.u rre delle vaste cicatrici che -po.ssoin o d·eturpiare. Le i11iezioni locali ·di Atrebin son.o anche' in q-q·es ti casi efiicaci, m a van.n o· fatte più numerose. I ra~gi Roentgen pos8o·n o· anch e riuscire effica ci. 1

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JL POLICLIINICO

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Terapia in;t(')1'na. -

Si coin sigliano i preparati ·di Antimonio iper vi.a endo, enois-a, che da soli però difficiln1ente riescono a guarire la Lei~hm aniosi cutanea . Tartaro stibiato all'l %, .5-10 c.ent. cubi nelle v.ene, oppure· uno dei p r e.p arati di antimonio specializzati che si tro,-ano in cornmercio. 1

[ANNO

XLVI, NuM. 21]

ldroa vacciniforme.

La idro.a vecciniforme si

Riaordii clinici. -

presenta con delle vescicole cli media grandezza 0 1m b1eli0ate al centro·, che per solito' guariscono lasciando delle cicatrici tipo vaiuolo. È n1alat.tia rarissima ed è dovuta a·d anomala ipersensibilità ·de:lla p elle alla luce rolare. Ta lvolta n elle orine si trova porfirin~. T~rapia. No·n si conosce cura alcuna contro la • idroa vaccinifo rme. Raccoman.d are di no11 ·e&por&i ai rag.g i solari. Qua ndo ci si trova di fronte a formazioni vescicolose detergere , calmare con im.p acchi, ed ev-entua.lmente ap·:plicare una po,m ata all'acido· borico. 1

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Pr. Acido borico . . . . . . gr. 3 Vaselina . . . . . . . . . gr. 60 Lanolina . . . . . . . . g .l'I.. 40 •

Erisipela.

Rioord,i clin,{ci. -

Rossore vio.l e·n to della c,ute,, froqu e.n te alla faccia, u1n po·' tumido , tal,~olla CO i"L edema, ·ac·c ompagnato da fenome:n i generali (brivido, feb1b re, cefalea, .eoc'.). Il rossore si e1&ten.de rapidame·n te ad occ·u pare talvolta anche vaste regioni. È dolente·. 1~erapia esterna. Impacchi sulle c·h iazze erisipelatose co11 soluzio1n i disinfettanti od a stringenti. Meglio', fo.rse1, fare· in1pacchi con soluzion.e di ittiol (2-5 '%), od anc.h e applicare pomata ali 'ittiolo. Pr. Vaselina Lanolina I t tiolo

. . . . . . . . . gr 60 . . . . . . . . . gr. 40 . . . . . . . . . . .gr. 10

Se sullo chiazze eritematose si formano, delle bolle, romperle e, tocc.are il fo,n do con 6oluzio ne id i nitrato. di argento al 2 %. Terapia. interria. ~ Si tratta di ammalati talvolta in condizioni geneTali pi·u ttosto gravi. Sorvegli.arei p ertanto da vicino .g li erisip:elato.si in tutta ]a loro evoluzione e fare terapia: adeg uata. Si possono u.s are sieri e vaccini antistrepitoc,occici. Rime·d i liecenti sono i preparati sulfa1nidici (Streptosil, ecc.) che talvolta r1escono efficacissimi. Q·u esti prep·a rati si po SJ5ono so1nministrare sia per bocca che per iniezioni. La via orale oltre ad essere· la più co1m o.da è ai.i.c·h e la più effica,c e. 1-

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Blastomicosi.

Ricord.i c.lin.iai. -

Der1natosi m.o,l to· rara , di aippafe.n za varia ,e ·ch e può bimulare la tubercolosi o la sifilide . Si p1uò presentare wtto forma di nodi, ·di vegetazioni, di tessuto granulon1at.oso di vari.a forma ed est€nsione, e per 10 più nelle· parti sco·p erte. P er precisare la diagnosi è n ece·s sario ricerc:a re e mettere in evidenza dei blastomiceti. Terapia esterna. - Col tern1ociauterio1 o mediante elettrocoagulazione distruggere il te.s&uto ammalato-. Se vi sono formazioni ascessuali aprire e caut~rizzare il f.ondo e c-0spargiere iodoformio , o.p pure fare. impacchi con soluzione iodo-iodurata.. Può anch e riuscire · u.t ile la Roe11tgenterapia. T erapia interna. -- Ioduro di p·o tnssio a forti dosi (6-8 grammi) e per lungo tempo._ 1

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Nodi dei mungitori.

Ricordi eilinic;i, __._ Uno o parecchi noduli rilevàti 1&ulle mani dei mungitori. Rilievi talV<)lta prurigi1osi, ·d i consistenza p iuttos.to dura, impiantati su cute sana. Ter~pia. Questi no1duli h anno. tendenza ad a ppiattirsi spontaneamènte ed a scompatire. Ba·s terà fare tocc:a ture con tintura di iodio e coprire con materiale sterile al fine di ten erli isoil ati. Se fossero alqua11to resistenti distru.ggerli con il g.alvanocauterio o con la elettrocoagulazione. Prof. Pier Angelo MEINERI Direttore Ospedale S. Gallicano. 1


. XL '\i'I,

{ANNO

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SElIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIO.N ALE. SERVIZI IGIENICO-ASSISTENZIALI La Polit ica sanitaria e assistenziale. Alla Camera clei Fa•sci e delle Corporazio11i è :stato in discussione il bilancio del Ministero del1 'Interno. Il C. N. ;rompei, sul capitolo co·ncernente assegnazioni a favore dell'Opera -Nazionale per la maternità e infanzia, rileva il mirabile sforzo che il Regime compie per tale alta finalità . Il sottosegretario all '·interno Buffarini-(Guidi, parland0 della politica assistenziale, rende nolo che durante l 'anno decorso il patrimonio delle istituzioni di assistenza e beneficenza ·si è arric.chito per la·sciti di privati benefattori di ben L. 167.7~9.497,64, di fronte a 88 milioni del pre-cedente anno 1938. Gli E.C.A. hanno ormai perfezionata la loro attrezzatura, costituendo una ben organizzata rete -di assistenza sollecita e tempes liv a, che si esten.de su tutto il territorio nazionale spingendosi fino alle più ren1ote borgate. Gli E.C,.A. nel loro primo anno ·ai vila hanno , .erogalo mezzi cli ·sussislenza per un ii11porlo di L. 219.603.134,35. Vi è qualc uno che ha rilevata la mancanza di unità di indirizzo nella somministrazio11e degli aiuti ai bisognosi e la· eccessiva burocratizzazione id.egli uffici. Tanto l 'una quanto l 'altra obbiezione .sono prive cli serio fondan1ento. L'efficacia degli E .C.A. sta proprio n ella possibilità di adattamento dell 'assistenza alle esigenze ìocali così varie e multiformi e che impongono ·y olta a volta siste1ni, m etodi e impiego di mezzi <liversissimi. Il Sottosegretario dichiara poi che la strultura .corporatiYa dello Stato in pieno e complelo svi) u1>po, rende l 'ambiente 1sociale particolarmente ricettivo dei sistemi e dei metodi di medicina pub.Plica ai quali ·si ispirano le direttive sanitaf'ie fasciste dettate dal Duce e attuate con rigorosa fc<leltà dagli org~ni tecnici centrali e periferici del Ministero dell'Interno. « Il compito affidato oggi alla Sanità pubblica - egli ha detto - è quello di conservare e mi~liorare lo stato di salute della popolazione, garantendo e potenziando sempre più l'efficienza -O.ella razza. cc In Regime fasci·sta nessun medico degno di -questo nobile titolo può e deve esaurire la sua .azione nell 'esame del fenomeno individuale disinteressandosi dello stato igienico sanitario della -collettività. « Il ~1inistero dell'Interno pertan lo ha già provveduto a dare opportune disposizioni per l 'elevamento culturale e l 'aggior11amento professionale ·dei sanitari chiamati specificata1nente ad attendere ai n11ovi compiti di medicina sociale. Primi fra tutti i medici condotti, che non sono destinati ormai soltanto alla cura del malato, ma che sono invece divenuti a11che i " inedici della preven.zione '', considerato ch e nei piccoli centri debbono presiedere alla attività san itaria dell'Ufficio ·d 'ig iene, del! 'Opera ·~raternilà ed Infanzia, della G.l.L. e delle Ca&se Mutue Malattia. e< .Si è provveduto in accordo col l\iiinistero del1 'Educazione Nazionale ad elevare anche la cultu-

ra professionale delle ostetriche a seguito delle nuove funzio11i ad esse attribuite oltre l 'assistenza al parto, e che consistono nei compiti di vigilatrici della donna durante l'età feconda"; e del ba1nbino dopo la na·s cita, durante l 'allattamento e fino al terzo anno, di coadiutrici del medico nella segnalazione delle anomalie o dei disturbi che possono pregiudicare comunque la capacità genetica della donna. << Non voglio. intrattenere la Camera continua il Sottosegretario - sulla attività molteplice e varia 1spesa dalla Direzione Generale della Sanità e dai rinnovati e perfezionati servizi dipende11ti nel campo strettamente profilattico; questa attività del resto è nota nella sua esplicazione ed appare efficiente sopratt1tto n ei risultati finora raggiunti. cc Desidero soltanto riferirmi per un momento alla vaccino-profilassi. Come ho già avuto occa·sione di esporre, il Ministero dell'Interno da alcuni anni procede su questo terreno con una notevole decisione pur sempre contemperata .da una mai sn1entita tradizionale ponderatezza. cc Ultimo nel tempo è il provvedimento che r(nde obbligatoria la vaçcino-profila1Ssi della d ifterite. In questi giorni la legge è passata al vaglio delle commissioni competer1ti della Camera e del Senato. Il provvedimento preso dopo una intensa e vastissima esperienza decen11ale, che ne ha confermata la assoluta innocuità e ne ha ·stabilita la grande efficacia im1nunizzante, ha trovato nei due alti Consessi legislativi quasi unanime approvazione. Il che <limostra in maniera evidente e i11confutahile la presenza nella classe dirigente fascista di una nuova cosci'enza sanitaria ormai generalizzatà che si è maturata con rapidità in funzione della avvertita necessità di assicurare ·sempre più decisamente l'efficienza della razza n . Il Sottosegretario si è trattenuto anche sulla politica demografica e sulla difesa della razza .

· CONCORSI. Posti vacanti. Ospedale Civ·ile Umberto I. - Primario . della divisione medica; titoli ed esami; s lip. lire 7744; partecipaz. Età limite 45 a. all 'l maggio. Chiedere annunzio. Scad. ore 12 d el 31 maggio. CHIETI . Corisorzio pron. antitiiberc. Due posli di medici direttori di Sezioni dispensariali, a ! stonio e Atessa; L. 7200 e 4 quinquenni dee.; indennità di missione; è consentito il libero eserc. Titoli ed esami. Scad. 23 maggio, ore 12. Rivolgersi alla Segreteria. VENEZIA . Ospeda;li Rii1niti. - Pediatra del! 'Ospedale Umberto l; titoli ed esami; L . 6000; età limit e 45 a. all '11 marzo. Scad. 1 giugno. Chiarimenti dalla Segreteria. RR . Prefet tu re. Proroga della presentazione dei documenti per i concorsi sanitari. In esecuzione delle disposizioni impartite dal Ministero d.ell 'Interno, Direzione generale di sanità pubblica, si avverte che il termine per la presentazione delle istanze per l 'a1nmiiSsione ai conANCONA.

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« IL POLICLT.•;'HCO »

992

cor si sanitari condotti indetli a suo te111po dalle RR. Prefe tture, è sta_to prorogato a tutto il 20 agoto p. V. In con seguenza di ciò gli interes·sati dovranno presentare, e11tro il termine predetto, le domande corredate qai prescritti documenti . Sono indetti i seguenti concorsi: A) per condotte m ediche nelle province d i : Nlilano, 23 posti; scad. 20 agosto, ore 12; Pis toia, 5 posti; scarl. 20 agosto; B) p er · medico addetto all '1Jfficio di assiste11za sani Laria del comune. l~nna, coadiu lore; scad. 31 magg'io, ore 18; Pi·s loia, coadiutore; scad. 31 maggio, ore 18. P er i bandi di concoDso, schiarimenti ed altre informazioni rivolgersi alle rispettive UR. Prefetture, Ufficio dcl Medico Provinciale.

Bor se di studio. Per lo stuclio cl ell e rna lalli e JJrof essioriali.

Il Co11siglio d ella Soc. A11. CoL011ii icio di Lom])ar<lia i1clJ 'inlenlo di espri1nere la propria iSin1palia 1)er I 'oper a alta1ne11te i11eriloria c l1e ·svolge nel carnpo scientifico e sociale la Cli11ica del l avoro << Lui g·i Devo lo », ha offerto ag·li Is litu li clinici di perfezionamento la so111111a di L. 5000 da asseg11ars~ , i1el corrente anno accaclemico, a favore cli quel m edico assist ente di de lta Clir~ica ch e, a g· iudizio del diretto.r e della Clinica s lessa, risullerà più i11eritevole di essere favori lo i1 el j)rosçgui1ne nto rl egli s Ludi delle 1nala l tic profeissio11 a]i . La Socie là o.ffer e11 le ·si propo11c cl i ripelcr e a1111 u aln1ente la stessa oblazione. •

Concorsi a premi. Pre1n; cc 111. Piccinin.i n clel/'Jsl ittit o p er il Aledio ed l~stremo Oriertte

L 'I s t il u to Italia110 p er il niedio ed Eslren10 ()rier1 le h a bandi lo Ull llllO·YO C011COl"SO }lCl' Ull c.l 111011ogr aJi a i11 lin gua italiana sul ten1a « ~1Iedj­ cina Orientale Anlica e ìV[oder11a ». L 'o1)era oeve essere i11 edila e i1011 aver partecipato ad allri concor si. Il p.re1nio da co11ferirsi è di L. 5000 offerto dal g r. uff. prof. ~rassitele P iccini11j, i11 Olf'ag·gio alla 1ne1noria d i uo padre prof. ~Ias~ i1110 P;cci11i11i al quale il concorso si i11 lil-ola. Il concorso si ch i ude il 28 ottobre 1939-XVII e la proc1an1azio11e dell 'op era vi11citrice verrà fatta il 21 aprile 1940-XVIII. Per ul Leriori informazioni rivolger si alla egr eteria <lell 'Is lit11to Italiana per il ~Iedio ed Eslr~­ 1110 Orien le, Yia ~1erulana 11. 248 (Pal azzo Bra11caccio) Ron1 a. H . I stituto Lon1bar do di Scienze e L eltere. ono n an'dili i eguenti concorsi! a })re1ni: Freni; di f onda.zio n e Cagno la: 1° « Iperglicemia e ipoglicen1ia i11 rap})Orto alla clinica ». Scadenza 1

30 dicen1bre 1939, ore 12. Pre1nio L. 2500 e una l11edag lia d'or o d.el valore di L . 500. ~ U11a scoperla ben prova ta: << Sulle cura della pellagra )), o « Sulla natura dei miasmi e contagi », o « A va11~aggio della aeronaulica o dell 'a,·iazione », o cc Sul inodo di .riconoscer e facilmente la co11 traffazione di uno scrillo ». Scadenza 30 <licrn1bre 1939, ore 12. Premio L. 15001 e una n1eclagl ia d oro del valore di L . 500. 1

ecco-Comn eno. Tenia: Sl1ll 'igienc della casa rurale ». Scadenza 30 di-

Pre1nio di fondazione

H

[ANNO XL' 'l,

ce11l})rc 1939, ore 12. Premio L.

64.

NUì\{.

21}

f 6ricla=io1te

Luigi Devo lo. -~11 'au lo re di un l a,·oro, pubblicalo, il quale « abbia poi:tato Preniio di

un coniriputo ri"sol utivo su di un punto della 1)atologia del lavoro ». Saranno a1nmessi soltanto i lavori l)ubblicati dal 1° ge11naio 1938 al 31 dice111bre 1940. Scadenza 31 dice1nbre 1940, ore l~. Pren1 io L. 10.000.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICIENZE

L 'Accaden1i -1 di

~1edici11a

di New York ha e]e t. to socio corrispo11d c11 le il prof. Cesar e Frug·o11i ,. d i rettore d ella Cli11 ica 1n ed ica dell 'Università cli Ro111a . Questa no111i11a, pro1)os la .dal Consiglio dell 'Accade n1 ja e approvala dall 'as·se111})lea dei soci, in e11tre costiluisce u11 r ico11osci1nc11lo del Yalore d el prof. Frugo11i qual e slu<lio o e quale clinico, h a lo scopo di con tribuire a s lri11ger e i rapporli cli cordiali là tra Ie prof es io11 i 111 eitiche dell 'I tali a e clegli Stati U11ili. Ce n e compiaccia1110 YÌYa n1ente col no•s lro illustr e Direttore. ' Presso la l"l. U11iYers ilà di i\I ila110 si è riunita la Con1missione p er il co11Ieri111e11t o del pre1nio a11nuo « M. Picci11ini », dcs U11alo ag·li studiosi ocl ai 1Je11emeriti i11 ge11erale della idrologia italia11n. Vènne a seg·11a la una par lo (L . 1000) della so1111I1a di·sponibile all '~< U l ore ' ' i11ce11zo Lisch i di Pi sa )Jer il volu1ne ch e eg'li ha in cor so di st ampa, cc Terme Rom an e in Italia n, di cui è autore il prof. Aùg·u s lo Botto-Micca (già prc1l1ialo). Al tra parte (L. 1500) Ye11ne asseg11ala alla Assocjazio11e It aliana di Idroclimatologi a e rf a las olog·ia in ricono scjn1ento delle s ue i11ul l iple b en en1er e11ze Yerso l ·idrologia it alia11a. Il rin1an en le d ella son1111a clispo11ibile, ch e era ques l 'an110 di L. 5000, ~ i aggiuDgerà nell 'a11110 prossin10 a que lla di rendi la a 1111uale. 1

IL VALSALVA .R.I\' I STA MENSILE DI OTO-RINO-L.ARINGOJATRIA fondata da CUCLIELMO BILANCIONI Direttore: Prof. ARNALDO MAJJAN, Torino. Red attore cGtJpo: Prof. D0:-1"ATO DI ·VESTEA, Roma Il Nuim:1ro 4 (ruprile 1939) contiene: F. BRON ETTI: Oontriibuto alla dia.gnosi e all'istogenesi de i plasmociton1i delle (fosse nasali. - G. PETJ,ICCIA: Fibro-1nLxou1a gigante de lla fossa nasale sinistra in una ba.mbiua tredicenne. - E. DI L . t\. . URO : Particolari aspetti sperimenta li e clinici della tubercolosi in otorinolarin.goj a tria. Accademie e congressi . - In biblioteca. Recensioni : ORECCHIO: Sulle indicazioni della resezionedella branca vestilbolare dell'acustico nella vertigine di Menière. - Le mastoiditi zigomatiche (mastoiditi sot toantra li). - A proposi to tiella influenza del blocoaig·g to alla novocaina del si stema nervoso sulla evoluzione delle ot it i e mastoidit i acute. - NASO E SENI PARANASALI: Il baoillo di Koch n elle cavità nasali del personale di assistenza dei tuibercolotici. - Tecnica del metodo operatorio sottoperiosteo endoesterno delle si· nusiti fronto-etmoida li. - La chemioterapià delle sinusiti. - LAR ING~: Saggi di radiografie- frontali della laringe. - Considerazioni i:iU l1 e indicazioni e la tecnica d-ella laringectomia totale. - VARIA: La diagnosi clinica d ei tumori endocranici. - A proposito della patogenesi e della cura de lla diftel'ite maligna. - Su. ~i 1.1n caso raro di fenomeno di Ma-rcus Gunn. - Not1z1e e questioni. Abbonamento per il 1939 : Italia L. 60 ; Estero L 80 . Per gli associati a.l .e Policlinico 11: Italia sole L. 5 4 ; Estero sole L. 7 4 . Un num ero separato L . 6 . 5 O. Invia,.e \~aglia P ostale o Ch èl1ue Bancario all'editore LUIGI POZZI, \ia . istin.l, 14, RO:MA.


{A:xNo XLVI ,

Nu~r.

21 ]

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S EZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE 25° Congresso nazionale di idroclimatologia e talassologia. Nei giorni 15-17 g iugno si terrà a Salsomaggiore il 25° Co11g·r esso 1 azionale di Idroclimatologia e Talassologia, coi11cidente con la celebrazione del centenario .c lella prin1a cura i a l la con quelle acque dal dott. Lore11zo Ber zieri. L 'Associazione 111edica italiana d 'idroclimatologia e tala·ssologia, })resiedula dal prof. Àdr ia110 Valenti, di pieno ac~ cordo col Gestore delle R. 'ferme di ,Salsomaggior e S. E. Rizzatti , ha cura lo l 'or ganizzazione scientifi ca del Congr·easo . Larga ospitalità la Gestione ~elle R. Ter1ne prepara ai congressi5ti, con gite ad altre Stazioni term ali della provincia (come Tabiano e S. Andrea Bagni) ed a Parn1a. Sono annunciate r elazioni d ei professori Valen1i. Campanacci, Delitala, L. Ferrannini, Lasagna, Picc inini, Silvestrini , Varanini, Vercesi , su argo1ner1li di grande importanza scientifica e pratica. Largo posto sarà dato alla talas·solog ja, t enen<losi presente quantQ rjcca è l 'Italia di Stazioni i11arine e di spiagge adatte alla Terapia ·del mare in tutte le su e for1ne e secondo tt1tte le su e indicazioni. Tanto i titoli di nuove comunicazioni idrocli1nalolog iche o t alassologich e, con1e la quota (L. 30) di iscrizione al Congresso, possono inviarsi al segretario generale della Associazione Italiana Idroclimatologica, prof. Cele·sti110 Gozzi (via Pascoli 37, Milano), oppùre al segretario d el Comit at o organizzatore locale, prof. M. Varanini, RR. Terme, Salsomaggiore. I

Altri congressi e con,·egni. La Società t edesca s ulla circolazione del san gue (Residenzstras3e 32, Dre·sden-Blasewilz) h a tenuto la i2a riunion e a Bad- ~euhaim il 25 e il 26 marzo e h a discu sso i due 1emi principa li : (( Elettrocardiog ramma », cc Terapia dell 'insuffic ienza cardiaca n. Un resoconto pre li111inare è comparso in « Zeitschrift f. Kreislaufforschung n (vol . 31, n. 9, pp. 312-317, 1939); il resoconto completo verrà pubb licato tra un paio di m esi. La 3a riunio11e d ei · der1natolog i spagnoli si è t enuta a Siviglia, sotto la presidenza del d ott. Fernandez de la Portilla. '

L ' A·ssociazione degli ospedali cattolici degli Stati U11iti e del Canadà è con ,·ocata a Mil,vankee (Wisco11si11), d al 12 al 16 giugno, sotto la presidenza di l\1onsig nor Samuel A. Strit ch, arcivescovo di Mil"''·a11kee; la riunione si svolgerà n ell'Auditorium. L '8G con gresso m ed ico c ubano si terrà a La Avana dal 17 al 20 dicembre; due giorni prima si aduner à il 7o congresso della stampa medica c ubar1a. La 6a dieta dei farmaci·sli della Germania (2a dieta dei farmacisti d ella Grande Germa11ia) si t err à dal 3 al 5 giugno in Dresda; sarà accomp agnata da una mostra di prodotti, apparecchi, m acchin e e presidii nel campo farmaceutico, igienico e inedico.

Nuova clinica delle n1alattie tropicali e s11b·tro· picali a Torino. Presso l 'Ospedale maggiore di S. Giovanni Battis ta e della Città di Torino 11a incon1inciato a fun-

zionarc, d al lo inar zo XVII, la Clinica U11iversi· t aria d elle malattie tropicali e subtropicali, diretta per in.carico dal prof. Paolo CroYeri, titolare d ella stes a n1ateria presso la R. Un ivevsità di J\IIodena-. Quando le armi vittoriose dell 'Italia Fascista 11a11no conquistato l 'Impero, per interessamento di S. E. il Conte De Vecchi di Val Cismon, la locale Cassa di Risparmio aveva elar gito all 'Università di Torino la somma di 700.000 lire per l 'istituzione di una clinica tropicale e ·subtropicale, il - cui insegnamento era 1stato compreso tra le materie ufficiali complementari degli studi di medicina. La Clinica fu ospi tata dapprima presso la Clinica m edica gen erale dire tta dal compianto n1aestro prof. Micheli e poscia dal prof. Gamna, ch e colla loro autorità aiutarono il funzionamento del 11uovo r eparto la cui direzione era st ata a ffidata al p rof. Paolo Croveri, ~he già aveva diretto per tre anni ] a Clinica tropicale d ell 'UIJ.iversità di ~Ies­ sina. In seguito fu sistemata in un padiglione apposito co·n entrata in via Genova, 3. Essa consta di un am bulatorio, di reparto c~i­ nico per il ricovero degli ammalati e di va·sti laboratori per le ricer ch e con aula per le dimostrazio11i cli11ich e e pra1ich e. Il pevsonale è composto, oltre dal direttore , da un aiuto effettivo, da 2 assistenti volontari e. da allievi interni. L'ambulatorio è sempre frequentatissimo e cosi pure la clinica, ch e sta diventando un centro di diag n osi per le malattie parassitarie così frequenti e n on riconosciute, in tanti casi, nei nostri paesi. Il movimento migratorio d a e p er l 'Impero, cospicui in una città indu·striale come Torino, fornisce u na ricca casi•stica, preziosa per l 'insegnamento e la preparazione dei futuri medici coloniali che son o e saranno sempre più n ecessari per la valorizzazione d ell 'Impero.

Una dissertazione del prof. Rondoni. Nell 'I stiluto di Sanità Pubblica h a avuto luogo un a lez ione d el prof. P. Rondoni, Accademico d 'Italia su : cc I meccanismi della cancerogen esi >>. La sala era affollata di numerose p er sonalità scientifiche. L 'orfltore, dopo di aver ringraziato il direttore d ell 'l stituto prof. Marotta per l 'ospitalità offertagli, h a ricordato com e il problema fondamentale d ella gen esi del can cro ·sia il m eccanismo col q,u ale nuI11erosi agenti cau sali es lerni, oggi in parte n oti ed in parte da scopri.r e, provocano la trasformazione n1aligna d ella cellula. Ha illustrato alcuni casi sperimentali di cancerogenesi meglio noti. Ha confutato, in base a numerose osservazioni della sua scuola, la con cezione della anaerobiosi come avviante alla malignità; e ha dato importanza ad anomalie d ei procesisi di sinte·ai protop las1natica, con ciliando concezioni diver se e co11· eludendo ch e, se molti progressi sono stati fatti nelle nostre conoscenze piologiche sul cancro, r e· st ano ancora importanti problemi da studiar e, sui quali la genetica, le indagini sui virus e la cl1imica biologica po tranno portare ulteriori contributi .

Nuovi periodici.

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Il d ott . Giovanni P . Arcieri, fervido assertore d 'itali anità n egli Stati Uniti, ha iniziato in Ne'v York l a pubplicazion e di una rivi sfa di storia della inedicin-a, cc Alcmeone », a periodicità trimastrale; come impostazione e nella parte redazionale è in lin gu a italian a, ma accoglie pubblica1


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u IL POLICLI1NIOO

zioni jn allre li11gue. Redallore-ca1)0 ne è il doll. Franco Frusci. Il pri1110 fasc icolo, che reca la data di gennaio1narzo, conlie11e tre contributi di G. Arcieri (uno su Bollini e Lister nel metodo antisettico, in lingua inglese; una su P. Castellino; il terzo su Carlo ~(u i La no) e di E. Cacace (sulla nipiologia: una relazione ir1 lingua francese). La rivista è in magnifi ca ves lc tipografica e ricca di illustrazioni. L 'aJ)Jl"Ona1nen lo in1porta dollari 3, oppure lire j l. 7.5. Sede degli uffici: 21 i East lloth Slreet, l~e\iv York, S. U. d'A. Cordia 1i1ssimi aug~ri.

Azioni giudiziarie. Jl periodico « Hygeia », di propaga11da igienica, C{li lo dall'Associazione Medica Ameri cana e diretto dal dolt. ·M. Fishbein, ha subìto u11 processo intentato dal dott. J. R. Brinkley, il qual e cl1iedcva 250.000 dollari (5 miljoni di lire it.) per danni, cagionati da un 'azione di libello. Il p eriodico preclelto - il quale è a larghissima diffusione - aveYa descritto l 'altività del Brinkley come esempio <li pubblici là medica ciarla lanesca. Il Brinkley J)OSs iede u11a potentissima stazione radio, due ~tcroplan i , ccc. e realizza guadagni inge11 Li. Il processo si è svol Lo a Del Rio (Texas); le udienze, iniziatesi il 22 marzo, si protrassero por 4 giorni; vennec·o ascollati tre periti in malalli e ge nito-urinarie. Il periodico e il suo diretlore sono s la li a·ssol Li co11 formola ampia. . ì\cl praticare una ton sillecto1nia u11 cl1irurgo ar11ericano asportò l 'u gola, parte clel palalo molle e i pilas lri anteriori e posteriori; n e è derivala una cau sa inlenlata dal pazie11te, cerlo Tbomsen , co r1 tro l 'operalore, dott. Burgeson. Questi vcn11e assollo in prin1a is tanza; ma la Corle d '1\1)pcllo del· la California non ha convalidato il giudizio, p erch è la den1olizion e operata no11 fa parte della to11s ill ec lomia. Ha ordinato un nuovo processo. Al rfribuna1c cl i Lc,ver (Inghilterra) si è svol La una cau sa pro1no·ssa contro una fatloria campe~ s Lro da un certo Harmer, che aveva contratto la ))ruccllosi dopo aver bevuto latte proveniente da una vacca la quale aveva avuto l 'aporto epizootico. Egli ebbe' a lungo febbri da cau sa sconosciuta; ricoveralo in ospedale, non potè essere operato cli u11 'ernia, a causa della febbre; le i11dagini eseguite accertaro110 la natura del! 'infezione. Dal dibaltimento è risultato ch e in In ghilterra si denunzia110 circa 500 casi di brucellosi l 'anno ; la sola difesa efficace viene con1siderata la pas tcurizzazione del lalt e. La fattoria_ (di Cornford, a Bexhill) è st a ta condanna la a lire sterl. 195 ·s. 19 d. 6 (circa 20.000 lire il .).

Il dol t. D. F . Yuille è titolare di un 'i11fermeria chirurg ica <lcl mu11 i cipio cli Hull (Inghilterra); il suo nl loggjo ò a11nesso all 'infermeria. Il municip io aveva stanzia lo la somn1a di 15 scellini I 'anno l1Cr il co11 ·umo di acqua , fredda e calda; il li1nite ])Orò è lat o <li 1nollo supera·to e perciò il municipio l1a rifiuta lo cli sostenere la spesa in più, adducendo il motivo ch e l'ac qua era stata consu1nat a non solo per la ges lione clell 'infermeria e J)er u• i ,1on1cslici - come è ·~t abili lo nel con tratto - ma ancl'1e per la professione privata del titolare. e è derivata un 'azion e giudiziaria. Il Tribunale di contea ha dato torlo al Municipio, pcrchè non è }Jossil)ile una distinzione tra i vari usi

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I ANNO XLVI, Nul\11. 21}

dell'acqua. In appello la se11 Le11za è stata confermata, perchè l 'uso dell'acqua 11ella pratica ·chirurgica è eminetemente un u so domeslico. Il Municipio è ricorso alla Camera alta. Una compagnia d 'assicurazione dell'Unione sudafricana, cc Atlas », ha pubblicato un prospelto delle azioni g iudiziarie sostenute per l 'assicurazio1~e di .medici cor1tro i r.ischi e gl 'infortuni profess1onal1 durante un quinquennio; esse ammontano a 34 I La più cospicua richiesta fatta a medici processati (e per essi alla Compagnia) è stala di 5_000 sterline (circa mezzo milione di lire ìt. ), perchè erano state aspor tale le ovflia senza il co11sen1so della parte inleres·sala; furono liquidate solo 200 sterline, oltre a s t. 178 s. 15 di spese. La liquidazione Jliù ingente è stata di circa 1520 sterline a favore di un medico che era stato accu sato 11egligc:nza n el! 'assistere un parto; in detta som1na sono CO!llprese le spese delle perizie mediche e le spe·se procesisual i. L 'elenco è pubblicato e co1nmentato in cc Soull1 Afr. ~led. Journ. », del 25 marzo 1939.

ai

Un po' dovunque. lVIenlre vjene alles tito ques lo fascicolo, si svolge iJ.? Roma jl 4° Congresso jnternazion ale di patolog· ta comparata, con l 'inlervenlo dei rappresentanti di 24 Stati. L 'inaugurazio11e è stata onorata della i)rese11za dei ,Sovrani. Su gue·sto avvenimen lo daremo ulteriori notizie 11el prossjmo numero . La Società m edico-chirurgica dellà Romagna si è adunata iJ 16 aprile, so llo Ja presidenza del prof. F. Giugni. Sono state fatte comunicazioni da: A. Jorio (Rimini), A. ,Sega (l~i1nini, due comunicazioni), F . Pullè (Riccione), G. Monti e I. Poggi (Riccjone), lVI. Monticelli (Rin1i11 i, lre comunicaz. ). Il 3 aprile si è adunala a ~alermo , nella R. Clinica ost etrico-gi11ecologica, la Società ·siciliana di oste tricia e gi11ecologia. Hanno di sserito i soci: Scaglione, . Revoltella, Santi Giuffrida, Spanio e ~folta, Giuffrida, Micale. 1

Un corso di perfezionamenlo sulle n1alattie delle vie urinarie si terrà a Parigi, sotto la direzione del prof. Maurice Chevassu, dal 26 giugno al 15 luglio, nella Clinica urologica Guyon presso I '·O spedale Cochin, padiglione Alparran (rue du Faubourg .Saint-Jacque·s 26). Tassa 500 franchi. Rivolgersi alla segreteria dell a Facoltà di medicin a. Jl 12 maggio si è solennemente inaugurata a Catania la Clinica ch irurg ica universitaria. Nel1'occasione si è tenulo il 4° Congresso nazionale di anestesia e di analgesia, al quale hanno part ecipato più di 300 congressisti italiani ed una numerosa rappresentanza della Germania. Il prof. Gino Acconci ha tenuto a Genova, per iniziativa della «Lega d 'igiene sociale», una conferenza sul tema: « Necessità o })enefic! dell 'assistenza materna ». Il prof. Luigi Castaldi di Cagliari ha parlato il 5 aprile, alla Acc~dem~a m edica « Filippo Pacini » di Pis1oia, sul tema: << Il gozzisn10 nei riflessi demografici ». Per iniziativa della Lega portoghese di profilassi sociale, il sig. Rolla B. Hill, malariologo della Fondazione Rockefeller, h a tenuto a Lisbona , il 3 marzo, una conferenza in cui ha esposto « Alcune con1siderazioni sulla sal11 le pubblica ». ·


lANNO XLVI,

NUl\1.

21]

SEZIONE PRATICA

In oc.casione della gita del Duce i11 Piemonte, son1me cospicue sono state messe a sua disposizione per opere di bene. •

A Stoccolma sorgerà un Istituto di sanità lJul>blica, che avrà il compito principale di s tudiare e attuare provvedirnenti idonei a mantenere ed aumentare la salute pubplica; si occuperà in inodo speciale dell 'igiene del lavoro· e della vigilanzd sugli alimenti. L'Accademia nazionale di inedicina del Meissico (fondata il 30 aprile 1864) ha festeggiato il suo 75° anniversario, con varie adunanze scientifiche tenute dal 23 al 30 aprile. Sarà pubblicato prossimamente un fascicolo di cc Acla Medìca Italica » nel quale si porrà in rilievo tutto ciò che finora g li studiosi italiani hanno dato di contributi scientifici e pratici alla talassologia. La pubblicazione del fascicolo sarà fatta a cura dell' cc Ufficio Stampa Medica Italiana » (via Vallazze, 11. 39, Milano) al quale potranno essere inviate le notizie bibliografiche e le pubblicazionj italiane di taJ~s·sologia. La Federazione internazionale della stampa tecnica e perioòica informa che anche quest'anno alla Fiera cli Parigi, inaugurata il 12 maggio, è ar1nesisa una Mostra della stampa tecnica inondiale. L'esposizione è gratuita, ed i soci dell'A .I.S.T. che desiderano parteciparvi potranno farlo inviando un esemplare della loro pubblicazione ed una copia della copertina di essa (per affissione murale) al seguen le ir1dirizzo: Secretariat administratif de la Fédération Internationale de la P.r esse technique et périodique, rue Bondy 54, Pari·s. Nell'ospedale di Forlì, alla presenza della Co11sorte del Duce, banno avuto inizio i lavori di un grande padiglione per la maternità, donato dal concittadino Manlio Morgagni. Il dot l. Olar Chans, di ritorno a Buenos Aires dopo aver visitalo l'Italia, ha dichiarato rli e·ssere rimasto entusiasta dell'organizzazione nel campo culturale, igienico, assistenziale, previdenziale e sociale, particola.r mente per quanto r1guarda la tutela della maternità e dell'infanzia. In occasione del 500 e-0mpleanno di Adolfo Hitler, sono state fatte in Germania moltissirr1e elargizioni ingenti. Così l 'Ufficio delle assicurazioni del Reich ha stanziato 12 milioni di marchi, da destinare a portatori di polizze d 'assicurazioni sociali, per il miglioramento della salute e sovra· t11t.to per l'irrobustimento della gioventù e la t11·tela delle madri e dei bampini, con riguardo al1'igiene orale. Il Consiglio provinciale di Namur (Belgio), in data 26 gennaio, aveva di·sposto un servizio per 1a <liagnosi precoce delle malattie. Con decreto reale del 14 aprile, quest'azione è stata vietata, in quanto essa crea duplicati e interferenze, con spreco di energie. Ad esempio, per quanto concerne la tu-. bercolosi g·ià provvedo110 il cc Servizio medico per la protezio11e del lavoro»· e i dispensari anlilubercolari (che n~lla provincia di Namur ragg·iungono il nu1nero di otto). In Polonia si è emanata una nuova regolamentazione IJer migliorare le condizioni del lavoro nel1'induslria e nelle miniere. Le prescrizioni concer11ono specialmente l'illuminazione e l'aerazione delle fabbricbe, il rifornimento d'acqua potabile, I 'installazione di bagni e lavabi per gli operai.

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L'Associazione medica britannica va elaborando u11 piano per la mobilitazione dei medici civili nell 'eYentualità di una guerra, con speciale riguardo all'utilizzazione delle competenze. La Socielà della Croce Rossa britannica e il Servizio di ambulanza di San Giovanni parteciperanno a que·sta attività. 1Si sono dovute vincere mo1te rilutLanze ed ostilità, per giungere a questa organizzazione, in cui ogni medico cesserà di essere un libero professio11ista per divenire unità statale. L'Accademia di medicina di Parigi ha proposto la creazione di centri di raccolta di 1sangue umano conservatq_, per le trasfusio11i; utili sarebbero sia in pace che jn guerra. Ha chies lo la nomina di una Commi·ssione ufficiale. I

el Madagascar è stata decisa la creazione di gruppi sanitari mobili, forn1ati da medici ed ausiliari, per la lotta contro le malattie pi'l1 diffuse: ina1aria, sifilide, tu1)ercolosi, lebpra, peste. 1

I11 occasione del trigesimo della morte del sen. Serafino Belfanti, è stata fatta la commemorazione dello Scomparso nella sede dell'Istituto, dal prof. Ernesto Bertarelli. • Il dott. Rajchmann, polacco., ha lasciato la direzione della cc ·Commissione d'igiene >> presso la So· cietà delle Nazioni, dopo 18 anni di attività.. Gli subentra il dott. Gautier, di Ginevra, che fu a lungo suo collaboratore. Negli Stati Uniti si ·sono scoperte due vaste a~­ sociazioni che, mediante un 'agel)zia matrimoniale, l rovavano mariti a cc vedove di professione », le quali i11ducevano i mariti ad assicurarsi a beneficio di e·sse stesse e poi li avvelenavano: l'associa-zjone partecipaYa ai benefizi ... Craio11c (Ru1nania) una pazza cri111inale, cli i10111e An11a .NoYac, facendosi passare per nìedicl1essa, sj offrì di operare una donna d el popolo, certa Vet Nedoir1, e l'ha sgozzala. Si potè arrestar-la prima .che commettesse altri crimini. _A..

Il neurologo portog·hese Egaz Muniz è stato g.r a-vemente ferito, nel suo g·abinetto di con1sultazio11i, da un individuo che ha esploso contro di lui · l)iù colpi di rivoltella. A. Cracovia (Polonia) l'esplosione di una bombola di ossigeno in un ospedale (di San Lazzaro) ha prodotto la morte di due m edici e il ferimentograve di un terzo. Seguì u11 principio d 'incendio . . È deceduto a Wiesbaden , i11 età di 68 anni, il

prof. W1LHEL1\I WEYGA1NDT, reputato p sichiatra, nolo sovratutto per i suoi studi sulla demenza precoce. Ha svolto attività svariati·ssime: cominciò come s1udente di teologia; poi s 'in leressò di filosofia e cli psicologia; poi ancora di letteratura e di arte. Nel 1896 si dedicò alla psichiatra e nel 1904 fu nominato professore straordinario a Wurzburg; 4 anni dopo gli venne affidata la direzione del gra11de ospedale di Amburgo-Friedrichsberg. Allorchè, nel 1912, venne fondata l'Università di A111burgo, egli fu chiamato a dirigere la Clinica })Sichiatrica, posto che teneva tuttora.

:B morto a Stoccolma il reputato chirurgo S. HYBBlNErrE, segretario della Società svedese di chi- rurgia; a succedergli è stato .. nominato il dott. _ Einar Perman.


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« IL POLICLirNICO »

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA a.ng, 1. CH. -J . HAtx"L"T. Veleno di rospo come e 1no·stltico. - ST. VARADI. Reticolosarco1na leucemico. Arch. lntern . M ed., nov. E. W. RoLANn e al. Cambiamenti 11el fegato ·a a congestione cronica passiva. - J. ZISKIND e H . J. ScHAITENBERG. Shock anafilattico mortale nell 'uomo. - S. J. MARTIN e I. W. GoRHAl\lr. Dolore cardiaco. - E. C. DrcKS O:N e M. A. GrFFORD. Coccidioidomicosi. Parìs Méd. , 7 genn. - Tubercolosi. Journ . A. M. A., 3 dic. - T. T. MACKIE e al. Colite ulcer ativa . l'fl ien. J(lin. Woch., 16 dic. - ,SIEGL. Trattam. della poliomielite n ello stadio acuto. Amer . .TcAll rn. Med. Se., dic. M. BuRK. La trombosi: proble1na medico. - T. W. BEKER e F. A. vVrLLil.Ts . 1,rombosi coronaria nelle donne. M. H. SoLEY e N. V\T. SHO.CK. Eziologia della sindrome da sforzo . · D eut . M e·d . f.Vo ch. , 16 dic . - ScHEMENSKY e al. L e colich e. - . V. HAssENCAl\IIP. Terapia dell 'ipert en sione genuina. S. Ajr . Me d . J ourn.. , 26 nov. - A. SoErno e A. R cHELO. Le r ecenti ricer ch e sulla malaria. Rif. Med., 26 nov. - A. CHIASSERINI. Interventi sulle ~urrenali nella tro1mboangioite obliterante d egli arti. Cliirur. Med. J ourn., nov. C. HUEIN-LAN. Puntura sternale. - P. C. K\VAN. <e Malattia flittenu Jare ». Paris !vi éd., 17 d ic. - Ginecologia. Med. Klinik , 16 dic. - H . FRIEDRICH. Gangrena degli arti dopo iniez. endoarteriose. Lancet, 17 dic. - J. P. I ..ocKHART-MUMMERY. Ri:Sultati r emoti delle diverticoliti. - E. CAROTHOME .e al. Sindrome cli Ménière. "Af ed. Welt ., 17 dic . - C. DrENsT. Modificazio11 i -O.ella dottrina sulla nl:ltrizione. Impiego della razione' r e licolocitaria n ei · ratti. Rit'. di Chir. , nov. C. RENDANO. Ptialoreaz . cl etlo Zambrini. - T . GILIBERTI. Varice del collo. Rif. Med., 14 genn. - N. MAGGI. Fattori ormonici sulla cosidetta gangrena spontanea giovanile. 1

( AN~o

XLVI, Nul\lr. 21]

Nliinch . Med. lVoch. , 20 genn. - ,,,-. \\T.-\GXER. l{oentgent erapia clella tbc . chirurg. · /Yled. Welt, 21 ge11n. - H. F. O. HABERLA~ D. Il ]ocus 111inoris resi·s t e11 tiae. - H . Dol\•fRICH. Necros i tes ticolare. Brit. Med. J ourn., 21 ge1l11. - R. l\"-ssEN. Pneumotor. extrapleurico. - R. 0GIER W ARDS . Rite11zio11e ac uta di urine . Paris Méd ., 21 genn. - Dern1atologia. Quaderni dell'Allergia, otl. - W. ì'\". R oGERS. Iltero grave ed eri lrodern1ia da élz. fenilcl1i11òlincarbossilico . 1!.cta Pa ediat·r. , 2. - T. BRAUDER. Difetti cerebrali di bampini nati p er parto cesareo. S. ' '' ENDT. Tabe dorsale in bambini. Speriment ., dic. - E. SrLVESTRONI. Trapianti 01noplastici. -- V. PuccrNELLI. Influenza degli aminoacidi sui 'pr ocessi rigeneratjYi. - G. PATRASsc e al. Il quadro fi iolog ico dello shock ipoglice111ico. • A·m er. Journ. Nled . Se., genn . - J. ·sANns. L 'infarto cardiaco . - P. G. SHURE e al . Effetti d ella b enzedrina. Lancet, 21 gen11. - D. STE\VA.RT. Ricupero dei l avoratori i11fortu11a li. - J. HoRcKINS . Trasfus. di sangue placentare. - C. VAILLANT e L. GrLLIS. Cecità notturna trattala con Yita1nina A. J ourn. A. M. A., 7 genn. - H . GoLn. Terapia rnedicamentosa d elle affezioni coronarie. - H. Scn~crTz e al. Irracliaz. i11len siYa d el carcinoma cervicale. Ann. di M ed. Nav . e Col. , nov.-dic. - PILONI. Trombosi coronarica acttta. - Coss io. Tromboflebite del m e·se11tere. Rinasc. M ed., 15 ge11n . - C. LvccIONr. Strana ectopia della milza. Bull. Ac. Méd ., 17 ger1n. - H. VrNCENT. Sieroterapia anticolibacillare . Miinch . fl.lfed. Wocl i., 21 genn. - K. G. Kocn . Tratta111 e11to dell 'ossicarbonismo acuto mediante l a trasfus. di sangt1e. - H. · Scnnor.om. I bisogni di vitami11e. Kli n. Woch., 28 genn. - L. R. ~IULLER. L 'affa Lica1nento. - E. l\IEuLENGRECHT. Ic terus intermitl ens juvenili .

l

J

Indice alfabetico per materie. Anemie : alcune for111e cliniche . . . . Pag. Appendice cecale: m a ncanza congenita » Bellini V. : la mala ltia e la morte di » Bil)liog rafia . . . . . . . . . . . . . · >) Corpo umano: d iissimetria; complicanze d 'infezioni ~aringo-poccali . . . . » Dermatologia: n ote di terapia . . . . . » Diabete r enale: la questione del - . . » F enolftaleina: la prova della - n elle , ipertor1ie e nelle n efropatie bilater ali >> Infezioni focali : dollrina d ell e - ·: importanza pratica . . . . . . . . . . » Infiammazione: dottrina dell '-: osser . . . . . . . . . . . . . . . )) Yazioni

.

C. FhUGONI, B.ed . capo .

984 964 968 982 955 990 985

lperliroidis1110 ricorrente . . . . . . « Locus minoris resisten tiae » . . . . . lVfalatia : diffusione n el Brasile ad opera cl i un anofele importato . . . . . . . ì\1ano: propagazio11e d ei processi suppurativi . . . . . . . . . . . . . . . Rabbia : ricerche . . . . . . . . . . . Radiologia : note . . . . . . . . . . · Reazione compensatoria: con cetto . . .

986

Servizi sanit<hrio-assistenziali

978

Testosterone: azion e n el decadi1nento s enile . . . . . . . . . . . . . . . . . 'fetania paratiroidea postoperatiYa . . TrAsfusion e di san gue et erogeneo . . ·

976

. . . . .

Pag. »

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A. Pour, resp . Ron1 a. Stab. Tip. Ar1nani di l\I. Courrier


Num. 22

Roma, 29 Maggio 1939 ·XVII

ANNO XLVI

'' PERIODICO DI

''

MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE \

S E Z I _O NE PR.ATIOA REDATTORE CAPO: PROF. CESARE - FRUGONI Clinico Medieo •

PREZZI

D'ABBONAMENTO

ANNUO

AL

« POLICLINICO »

di Roma

PER

IL

1939

Italia Estero Cumulativi : Italia Estero (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 70 L. 116 (2) ALLI DUJ! SEZIONI (pratica e medica) . . L. 110 L. 165 ( 1..a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . . L. 55 L. 66 (a) ALLI DUB SEZIONI ·(pratica. e chirurgica) L. 110 L. 166 (1-b} ALLA SOLA SEZIONl!J CHIRURGICA (mensile} L. 55 L. 65 (4) ALLB TB8 SBZIONI (prat., med. e chirur.} L. 140 L. 195

Singoli:

Un

Il u.mero

separato della. SEZIONB MEDICA o della CHIRURGICA L 6; della Pa.(TJCA L. 4,00

SOMMARIO. Lavori originali : M. Mesiti: Lo stato di idratazione dei tubercolotici Clure).

polmonari

(Prova

di

Aldrich

e

M ac

Note e contributi : C. Fivoli : Cura sclerosan te d egli idroceli essenziali ool chinino uretano. osservazie>ni cl•niche : R. Molari: Meningite zosteriana. Sunti e rassegne : ORGANI DIGERENTI : J F. Ward: La. diarrea ed il vomit'> dei lattanti. - o·. Werner: Il significato d ei fatti gastro-i ntestinali come s intom i vrecoci del.1.a. tuberco1osi polmona r e. - P. Pontrandolfi: L'iperazotemia nelle stenos i d el piloro. - MI· SCELLANEA: R. Pilla: La con cezione fi siologica d ella medicina. - W. M. BooJ,.hiby e W. R. Lovelace: L'oss igeno in aviazion e. - R. Cornilleau: L 'azione biologi-0a del veleno di ros po. - J . B . Craeser : La teraipia inalatoria dell'asma bronohiale. - N. v. Jagic e O. Zimmermann-Meinzi.n,gen : Tiroidectomia totale nelle malat tie del cuore e dei v asi. •

Cenni bibliografici.

I

ORIGINALI

Istituto Carlo Forlanini - Clinica della Tubercoloai e delle Malattie Respiratorie della R. Università di Roma Direttore : prof. E. ì\ilo·RELI.I.

Lo stato di idratazione dei tubercolotici polmonari (Prova di Aldrich e Mac Cl11re) Dotl. ~lEsITI MARIO, assist en t.e. [ m ezzi propo6Li p er lo s tudio degli squilibri di ~dratazione sono stati vari ed a lcuni <t!:ìplicati anche a llo s tudio d ell 'equilibrio idri.co nei tuber colotici poln1onari. ì\1orawitz e D·e11ccke (1921) usarono il co·n fron Lo tra siero di sangue prel evato senza s tasi e dopo sosper1s.ione compl et a e totale, d ella duTata di 12', d ella circolazion e di un .arto tenuto iQ. fJosizion e orizzontale : il confronto mediante r e frattom·e tro ha fatto notare n el .sa ngue preleva lo dopo la stasi n el norrnale u11a diluizio1l.e, negli individui con ede1na u11a con centrazio n e.

Accademie, Società Mediche, Congressi : Società Medica del Friuli. - Società Naipolet ana di Chirurgia,. Appunli per il med•co pratico: CASISTICA E TERAPIA: Lo studio endoscopico del vuotamento v escicale. La pielonefrite e il suo trattamento. Us o clcl sul.famid e nelle infezioni urinari e da colibacillo. Nuovi orientamenti patogenetici e terapeutici n ella 11 cos ictetta » ipertrofia prostatica . L'uremia nella ilpertroifia p rostat ica. L 'acidosi n efrogen~. Il testosterone n el trattamento della ipert rofia prostatica. - SEMEIOTIC.:\ E DIAGNOSTICA : Il comportamento d ella reazione di Casoni d opo una o piil intraderu:noreazioni. - I valori pratici d ella cutireazione. - LABORATORIO : Su di una nuova tecnica sul dos agigio della mucina gastrica. - MEDICINA SC IENTIFICA: Nuovi dati sperimentali sul visu s d el linfogra · nuloma inguina le. - VARIA. Nella vita professionale : Medicina sociale. - Concorsi. - ~omine, proo:nozioni ed onorificenze.

Notizie diverse. -

Indice alfabetico per materie.

Aldrich e ~le . Clure (1923) di1nos t.rarono ch e 1Se si i11iettano n el d erma cc. 0,2 ·di soluzion e fisiolog ica si produce una bolla ch e tende a riassorbirsi impiegando· un certo tempo, cJ1e è .riù breve se trattasi di individui co11 edemi o· con tende11za a gli ed·emi ; in g·en er ale il fenomeno d ell 'accel era m ento del t empo di ri.a ssorb imento si ha in condizioni di aume nta ta idratazione. Fiessinger, Sand·er ed Oliver (1926) ost acola110 pet 15' il circol o yen o o d ella ma110 mediante un laccio posto ull 'avambraccio e d etern1ina11 0 l 'aumento di ' 'olume d ella mano dalla quantità di acqua sp ostata in un opporl u110 vaso · ossc:rvano inoltre se la cute della ' assume una pastosità e dematosa: in a no stessa aun1ento ·di volume e pastosità cut.anea non E·i ltt1n110 n el normale nè in quelle form e n1orbos0 in c ui n on vi s ia t endenza alla riten zi one idrica. JTr ontali (1926) usa un a ventosa: ai1plicand ol a a moclica depr essio11e si produ ce un ponfo . e trattasi di individui son s tato ed ematoso, ruentre esso non appare mai in condi zio11i fisiolog ich e rl.ell 'individuo. 1

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1000

cc IL POLICLINICO »

Salvioli e Quadri · (1931), serYe11dosi della ,,e·11tosa di 1f ro11tali a d·epres ioni n1ag·g iori, provocano ser11p1re il ponfo di cui ·stt1diano il temJJO di durata c:h e è abbreviato negli indi' idui con tendenza alla ritenzion.e. idrica. Lab1b é-Violle e Nepveux (1931) pir oposero un nuovo cc text d 'imbibitio11 » : si tratta di una prova indi r etta •c.onsis.t.ente nel saggi.are come un frammenlo di muscolo gastrocnemio <li rana n1esso in infusione entro siero dei LSoggetti in esame cam·b i 1d i volume: mentre nel siero di individui normali il muscolo subisce sen1pr·e una certa di1ninuzione, in siero di &..\ggetti edemato·s i aumenta. Tali i11ezzi in ·definitiva hanno tutti per mira di ottenere la dimostrazione obiettiva di un edem.a larvato o meglio dell 'attitudin·e umo1·ale o tissurale a]l 'edema. Sono un ausilio semeiologico, sulla cui interpretazione i p·a reri sono· di.scordi e risentono d ella compl essità della i11terpretazio11e dei fenon1e11i . cl1e d6,m inano il rican1bio idrico inter111edio. Nella presente i1ota riporto i primi dati ott·enuLi mediante la prova di Aldrich e Mc. Clure in un grt1ppo di sog·getti guariti o affetti da tbc. polmonare ì11•s ien1e a delle note di t ecnica. Questo studio si riallaccia alle indagi11i di ì\1ona1 di s ull 'equilibrio idro-n1ineral e : egli lnediaute prove dette di idratazione e disidrata11ione notò il !particola re con1porta111ento della parte liquida d ella componiente ess.u1dativa nei territori polmonari patologici. Einerge ,d a tali studi ch e il ricambio idrico d cìla tbc. polmonare ap1p are degno di ricer che più ' raste , esse11do di interesse og11or più crescc11te. 1

* ** La pro, a di 1\.ldri ch-~fc . Clure, sebbe11e ra1)prese11ti un indi1ce alqu·a nto grossolano, è stata da m e scelta perchè dall 'esperi111ejn to g ià fatto dai di,1ersi AA. e 11elle più s,1ariat e mal attie è ge1r1brata la più ri&pondente. Pro1p osta ed espcri111entata dagli stessi AA. 11el 1923-24, 11a a'iuto ur1a vasta letteratura, essendo stata adottata da numerosi ·AA . n ell e più svariate malattie; tuttavia l e co·n cjl usioni e d eduzioni sul m eccanismo di produzione sono f'ta.te differenti, pur avendo porlato in alcuni stati pa·tologici, presso i vari esp erimenta tori, a risultali pressochè univoci. I primi Autori n e fecero uno studio si..,te111alico iil. edemato~ i e n efritici. Seguiro.n o poi all ri AA. che la s tudiar ono i11 n1alal tie differ enti , dalle n1alatlie infettive a quelle del si~ ten1a nervoso ed endocrino. ~ stata pro,·ata in al cu11i particolari stati fisiologici (gravi1

'

,

[ ANNO

XL \ 'I, I\ UM . 22}

. danza), in differenti età, nel son110 e nella veglia, co·n prove farn1aco,d inamiche (adre11alilla, nitrito di amile, ecc.), co11 vari n1edicamenti (diuretici, ecc.). Le riceìfche eseguit.e con tale prova 11ella L})c . polmonare risulLano &carse, con casisticl1e 1r1odeste, e con risultati anche contradditori, i)e.r quanto· in tulti gli AA. sia l'accordo che tale prova sia un mezzo consi·gliabile p1e.r la e&plorazìo,ne ·dtlle .c ondizioni di idratazione di tali rr1alati. De Benedetti e Currado· (1927) n1entre non rilevano dati d egni di nota i11 pleuritici e p-0lisierooiLici, in 27 soggetti affetti da tb1c. IJ-Olmonare tra.v a.n o ch e il tempo ·di riassorbimento del po11fo è tanto più breve quanto più i pazienti so,110 in condJzioni di gravità. Za111brano (1932) trova tJn tempo di pot1fo ahb·assato in bambini tbc .; i11oltre osserv.'l u11 paralclelismo tra tempo di riassorbime·11to del ponfo ed andamento de1la nialaLtia. nel ·senf)O di una ulteriore diminuzione nell,aggrava1111ent.o ed un aumento della sua durata nel rrJi g l ioram1e[1to; nota in casi tgravi ra1p1idi riassorbimenti fino a 6 '. Slei11 (1930) è l 'ur1ico 1 rilevare u11 forte rilar':d'O dell 'assorbin1ento del ponfo nella tb·c. polr.1ont1re. 1

* ** La prova di

Aldrich-~c.

CluTe co11siste nella iniezione nello spessor.e d e1l der111a (di solito sul lato volar,e dell 'avambrarcio) di due decimi di cc. di sol. fisiologica (sol. NaCl 0,85 %) : si ottiene così un ponfo brianca6tro sol to forma ·di rilevaLezza dell'epidermide che assume l 'asp1e tto .a buccia di arancio e si nota il tempo intercorrente tra formazione del ponfo e sua scomparsa, la quale viene ricercata colla vista e col tatto. Per le nosLre ricerche al>bia1110 sistematizzato la tecnica nel n1odo che segue. La prova è stata se1npr·e p,r aticata al mattino a digiuno. L 'ava1nbraccio a paziente seduto.. veniva ter1u to fermo S:U un tavolo ed ori2zo11tale, opI)Ure, . essendo l 'i11dividuo a letto, disteso orizzo11talmente ed i11 i.1nmobilità. Asse11za di costrizione alcuna a monte . La quantità iniettata veniva esattan1ente misurata u sando sirin ghe a p erfet,t a tenuta. Sono n ecessarie .p.erò alc une avvertenze eh~ già notate da alcu11i AA. sono cadute anche alla n1ia osservazione e ' 'alutazione . Kunde, Della Palma e Calderato rilevano che :5pesso rie~ce diffi cil ~ colla vista e col ta t.to cogliere il mor11e11to preciso n el qua] e il


(ANNO

XLVI,

NU~f .

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1001

SEZIONE PRATICA

ponfo scon1pare: ciò tuttavia, secondo la mia trizione è discreto , la curva ponderale è staesperien za, capila raram.ente e naturalmente zionaria o in aun1ento, la crasi sanguigna sod·vanno scartate quelle prove e quei valori in di sface11te, si h·a assenza di sudori del sonno, cui si ,è rimasti in dubbio. di alterazione della temperatura, ecc.; De Benedetli e Cun·ado notano che la pro4) soggetti portatori di lesioni pol111onari va è talora turbata da una papula infiammal;>iologican1ei1te evolutive co·n toSlsiemia più o toria doYuta all 'azione irrita.n te die·l liqui·do meno notevole (N. 80). Si tratta di tipi svae persistente per molte ore: ciò deve co5tiriati di processi polmonari distruttivi, la cui tuire a nlio avviso ur1 fatto ben raro se nel c.a r.atteristica fondan1entale e d unitaria è lo grande nun1ero di prove eseguite non si è mai stato tossico del! "individuo, con febbr1e a tipo presentata sin1ile ev·enienza. etieo o.dJ irregolare, depauperamento organiOccorre saper distinguer e dalla per5istenza co, astenia, sudori del sonno, ecc. t 11atl1rale del ponfo la li e,~e irritazio11e t.ramnatica data che si tratta di fenome1ni ,d i intensità diffeda lla 1p1t1ntura: essa infatti può persistere a rente che diffìcil1nent.e si riesce a ponderare lungo sotto forma di pi ccola rilevatezza dopo esattamente; è per ciò che non ho credulo la. scorrJparsa d el ponfo; in genere però è bene possibile suddividere tale gruppo in sottogru11apprezzabile e òifferenziabile col tatto. pi CO'n m aggiore o minore intensità della tosLe precauzio11i di posizione sono state adot- siemia, cont entandon1i di u11a valutazione getate poichè è parso ad alcuni ricercatori ch e r1 erica quantitativa di essa. il tempo di riassorbi111ento si abbrevia se la . • parte è tenuta i11cli11ata. * ** Circa la qua11tità iniettata sembrò che potesse subire dell e lievi ' 'ariazioni con un miRiser vandon1i di r~portare detta·gliatamante nimo scarto di grandezza d el ponfo senza apin un,a nota sucoessiva i risultati di que~te i>rezzabili inconvenienti: in p rove ripeiute inprove ir1te·grate ·da altre in corso, n1i limito fatti nello stesso indi,·iduo e n ello stesso temqui alla esposizione di alcur1e osservazioni gepo non portò a differ enze evidenti del te·n1po r1erali. di riassorbimento : per ciò n on h o ritenuto , È indu1b bio che n ei vari soggetti pre~i in n ecessario ricorrere alla misurazione d el dia- esame - n onostante la premessa della g1 ossornetro del })Onfo costituito. la11ità della p rova - si hanno delle notevoli differenze n ei rigua rdi del te111po di riassorbi' rnento d el ponfo, il che esprin1e una alterazio* ** ne di idrataz ione di questi ammalati. I soggetti da n1e studiati, in numero di 276, Precisamein te là prova di Aldrich-l\ilc. C:lure sono stati diYisi nei seguenti quattro gruppi. si presenta notevolmente deviata dal i1orma le 1) soggetti n ormali (N. 10), sia dal lato n·el senso di un acceleramento, del tempo di polmonare __:_ accertamento clinico-radiologiri.a,&sorb·imen tn del JY0 nfo in pr esen za di un co - &ia dal pun to di ' risra funzion ale d egli j.1tocesso tisiogeno polmonare attivo. e cioè in presenza ed in rapporto, alla entità di <] uei fealtri org~ni ecl a-pparati: per quanto esiguo tale gruppo è ·servito a fornir e una conferma fJt)meni ch e caratterizzar10 la sindro111e tofi• • dei valori della prova nel normale; sJ.em1ca. . 2) sogge tti già portatori di lesioni ,p-0lmo.. Non ' 'ogli o a n cora, essendo il n11111ea·o dei r1 ari e passali a g uarigion e clinica (N. 28): soggetti esan1inati alquanto scarso, }"'..:oc.edere ad a ltre conclusioni, per quanto si abbia già si tr.a tt.a di individui già trattati con oollasso1 impressio11e cl1e lo 6tato di inattività biolot erapia medica o cl1irurgica, e già dimessi o gica del processo tisiogeno scar~amente JJe alirt via di dimission e dall'Istituto, senza alcun tera i rjsultati Ilorma li. segno, di attività d ella malattia; La prova di Aldricl1-l\Ic. Clure n ella tt1ber3) soggetti por tatori di lesioni IJOlm.o nari rolosi i)oln1011are appare dunque legata i1el bi ologicame11 Le stazionarie (N. 158'): comprensuo risultato a l fenomeno t o·ssiemico di cui è d e in tal1eA gru ppo qu ei casi in cui le lesioni, irt p,r eda l 'or ganismo. Pur n on potendo aff.erpur progredendo o 111eno localmente per fat111are e discriminare quali elementi in terventori meccanici , non 11anno ripercussione evidente sull,e condizioni ·generali. In altri termi- ·gano n ella produzione e n el meccanisn10 di questa alterazior1e di idratazione è evidente ni questi sog.g etti non p1resentano quelle mach e nella int o~si cazione specifica ed aspecifica riifestazioni generali proprie delle lesioni evodell'individuo affetto da tubercolosi polmolt1tive .attive, ed in essi perciò lo stato di nu1

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1002

cc IL

POLICLINICO »

nare l)iologican1ente evolutiva è cla 1'icer.;are il prirriiim, 1n.overis di quello· 5iquilibrio i~rico di cui l a p·r ova in esame dà la ·dimostrazione obiettiva. I

RIASSUNTO. ]~'A.

11a studiato in 276 amn1!1lati di tbc. ]Jolmo.n are il comportamento· della prova di Aldrich-Nlc. Clurie. ed ha o'8servtito cl1e la durata :del ten1po di ponfo è ·dirr!inl1itn special1nente in rapporto ai fenon1e11.i tossiPmici.

P E ZZA .

intrad ermallJ'

Sul t empo di çissorb. del ponfo speri1n. n el bmmbino. Fisiol. e ~led. , VIII, fa se. 2, pag.

61, 1937. CHIARUGI . Anat omia d ell'u om o. Soc. ed Libraria, Milano, 1921. D ONATI. L a tub ercolosi extrapolmonar e. Ed. Wassermann , Vol. I , pag·. 165. DE B E NEDETTI e CuRRADo. Il saggio di idrofilia cutanea. Minerva ~led. , 1927. l

d ell 'anergia

tbc.olinica.

Untersuch. iiber Wasserhaushalt bei Lung eritbk. Wien. Klin. Woch. 36, 1930. TATAFIORE. La prova di Mac Clure n ell 'i11tossicaziorie. Pediatria, settembre 1935. ToFANIN. Ricerche sulla reaz. intracut. di m. Clur e. l>oliclinico, Sez. Prat. , 1930. VILLA. Rìca1nbio idrico. Ed. Vallardi, Milano, STEIN .

1

l ,932. ZAMBRAN O.

La prov,a di Aldrich e Mc. Clure nei tbc.

Pediatria, pag. 769, luglio 1932.

Tim.e for disapp.arence of injectecl sa l solut. JDurn. of

BACCHINI.

XLv·1, Nul\1. 22)

1

NOTE E CONTRIBUTI

CLu RE.

Amer. Med . Asisoc., 81 , 1923. Bozzr. I l testo di AldricJi e l'tl. Cl1 i r e. Riv. ·sintetica. Rìnnov. m ed. , Gazz. Intern. med. e chir., n. 6 , marzo 1936.

Sulla szJecificità

[ A~o

Pediatria, pag. 132·, febbr. 1934. . ScuULl\tlANN e MAREK. Recherch. exper . sur l'oedem e local prov 01qué. C. R. Soc. Biol., 1926. SALVIOLI e QUADRI. Riassorbimento· degli edemi prov·ocati. Arch. ;I?at. e Clin. Med., 10, 1931.

BIBl,IOGRAFIA. ALDRTCH e MAc

.

It..

ISTITUTO

DI

DERMOSIFILOP.l\.TICO

OSPEDALIERO

S. MARIA E s. GALI lCAi~O IN ROMA Direttorie: Prof. P. A. MEINERI.

Cnra sclerosante degli idroceli essenziali con il chinino nretano. Dolt.

'C~RLO FIVoLJ,

assi$tente.

Il trattan1ento degli idroc~li fino a qualche a11no fa era di co1npete1lza essenzialmente chiDEJ BLASI. Influ en za della cura di Salsorriaggior e rurgie.a. Tale trattam,e nto consisteva nella eversulla t endenza idrofila tissurale. Policlinico, sione .semplioe ·d·ella vaginale o nella sua r e- . Sez. Prat. , maggio 1937. · &eziorle, in genere di facile esecuzione; forDEL ZoPPO. Comportamento d el rie . idro--salino 11i va dei risultati ,s oddisfacenti. 'futtavia si nella tiroidectomia sperim. Folia Medica, luglio possono avere delle recidive: e. spe &so il chi1935. rurgo non ritiene opportuno ·p rocedere ad un DALLA P AL 1\.fA e CALDERAT O. Sul significato della pr.ova di M i . Clure. I,a riforma medica, pag. interver.to, sia per il i11odico volu·m e dell 'idro326, 1931. cele, sia per I.a tenera o per l'avanzata età FIESS INGER, SANDER e 0LIYER. Le t est de transudel paziente; inoltre t.aluni malati non vogliod ation . Bull. Soc. Hop-., 50, 1926. no sottoporsi all'intervento. FRONTALI. I ca.p illa.ri in alcune nefropatie infantili . Riv. Clin. ped. , 1926. Questi inconvenienti sono sufficienti a diFnoM~IEL, SIERRO e BAcHì.\fANN. Pres·s e Med. 1933. n1ostrare c ome il trattamento degli idroceli GUGGENHEIM ER e HIRSCH. Uber Nacriw eis late1iter con so.s tanze chirniche deve essere preferito, Oedeme, .ecc. Klin. Woch. , 16, 1926. 1&ia pe:r la facilità ·d ella esecuzione, sia perchè LABBÉ, ·vioLL E e NEPvE1Jx. I Je t est d'imbibition et le mecanisme de prod . des 0 ed èm es. Presse Méd. ' sce,rro ài pericoli, sia perchè può essere pra39, 1931. ticato amhulatoriamente. L ELONG e P ETROVICH . L ' épreuve intrad. à l' eau sal'ée Il inetodo sclerosante deve essere riservato pJiys. chez l e nourrissori. Le Nourrison, n. 3, però solan1.e·n te agli idrooeli cosiddetti essen1933. ziali od idiopatici. MARCONI. Cl oruremia e cloruri d ella p ell e e del sot t ocutan eo n ello ch oc i staminico. Fisiol. e Già Hunter, Pott ed I. L. Petit ed in .s eguiMéd. n. 6, p ag. 293, 1937. to il Pan.as 11ann,o sostenuto che non esistoM oNALDI. S11lle car a.tt eristiche bi.al. della tb c. polm. no quasi idro,c eli 'e ssenziali e le ricerche conl 1 ariaz. di quadri radi0 l agici determinati con. temporan·ee, hanno in p arte confeirmato questa modif. de ll 'equilibrio1 idrominer ale. Annali Ist. C. Forlanini, n. 3, 1937. tesi. Tuffier, Millian, Poncet, Due e Horand M oNALDI , TORELLI e G u GLIELMETTI. Ri lievi radiol. i11oculando liquido di idrocele nelle cavie ne su l comz)ort. d elle l esioni tbc. del polmone di ottennero la tubercolizzazione, C'O~iccl\è quefronte a squi l i bri idraminer ali. Annali l1st . C. ste fonn·e di idro·cele sarebbero secondarie ad Forlanini , n. 10, 1937. . una localizzazione primitiva del bacillo di lVIo n A'-VI T z e D ENECKE . Ein n eu es Verfa·hren zur Priifu ng d. Gef assu-F u rilrt. ·M·u nch . m ed. Woch., K och nella sierosa vaginale. 659, 1921 . Altri autori, e tra questi Widal, Rayaut, NERI. R i cambio i drico n ella epilessi a. Rass . studi Courmont, facendo le medesime ricerche con Psi<'h ., pag. 436, m aggio-giugn o 1935. 1

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1

1

1

1


[AN~O

XL, .I,

• ~Uì\I,

22]

SEZIONE PRATICA

e~ito

negativo hanno dimostrato che non tutti gli idroceli essenziali sono tubercolari. Dufur e Th1ers hanno dapprima sospettato e poi dimostrata la natura sifilitica di taluni id1oceli cos.iddetti idiopatici, cosicchè ne deriva la necessità di praticare la reazione di \Vas~crmann sui liquidi degli idroceli per s,·elare una eventuale sifilide late11te. Questi autori dànno . all'idrocele un valore sen1.eiologico parago,n abile a quello della leucoplasia cirale per la ricerca della sifilide. v\fidal e Ravaut, Barjon e Cade hanno din1ostrato che taluni idrooe.li sono con secutivi c<lla rottura di piccole cisti spermatiche delle caYità sierose e che l'essudazione viene detern1inata dalla irritazione prodotta dagli spern1atozoi. Pejrot e 1\Iillian ritengono che molti idroceli essenv.iali rappresentano delle perivisceriti allo stesso modo delle lesioni croniche della pleura, pericardio, peritoneo, con il quale spesso coesistono, anche queste ad etiologia ignota e più frequente in pazienti con cardiopatie, nefriti, arteriosclerosi. Per brevità mi astengo dal riportare i caratteri fisici e chimici del liquido ·dell'idrocele, prototipo di transudato, e che non è altro che un plasma diluito. Vi € una differenza però da notare tra liquido di idrocele giovane e liquido di idrocele antico : e cioè il primo è di frequente spontaneamente coagulabile per la presenza di fibrinogeno, antitron1bina ecc., n1entre n el secondo pe·r la po·v ertà di queste s<:istaiize no11 11a che uno scarso potere coagulante o esso è addirittura assente. Noi che conosciamo b ene la compo sizione del liquido dell'idrocele, non cono.sciar110 con sicur.ezza il nleccan.ismo di produzione ed igno1iamo dei mezzi biologici capaci di impedire la tTasudazio11e del liquido dopo l 'estrazione e cioè la recidiva. Di fronte ad una forma di idroc.ele, mediante uri e5ame sia generale che local1e., biologico o sierologico, dobbiamo esclude·r e sempre un a·gente etiologico per pot·e.r affermare che esso sia idiopatico, cosicchè questo termine va allo · stato attuale riferito ad una categoria pro~vi­ soria Lii vaginaliti d.a cause sconosciute. Si può concludere quindi cl1e il gruppo degli idroceli rappr·e.senta un capitolo della medicina che att.ende ancora una class ifica e ch e sarà solo possibile allorchè nuove indagini e più accurate ricerche pern1.etteranno un sicuro accerta1nento e.tiologico. Definito il sig nificato attuale di idrocele essenziale è necessario attuare il trattamento che 1

1005

va riservato solamente a queste speciali forn1e. Da queste vanno esclu. i in 111aniera assoluta tutti quei casi in cui si abbiano dtubbi sufla obliterazione del canale peritoneo-vaginale e ciò va tenuto presente specialmente nei bambini. CURA SCLEitOS1\.NTE.

J>er ovviare l 'inconv1e nien.t e delle recidi ve negli idro·c eli si è ricoifso a sostanze chimiche, r he inoculate dopo la es.trazione del liquido , ne. in1pediscono la ricomparsa. l.Japprirna è stato u sato a scopo sclerosante la tintuir a di iodio fre-&ca e pura, in seguito la n1edesima diluita uno a 12. Questo metodo. è i11tensan1.oote doloroso e costringe il paziente a letto per parecchi giorni e dà inoltre un versa m ento reattivo 11otevole. Presenta degli inconvenienti che po~sono essere molto g ravi: così può produrre ·delle nec.r osi 'd ello scroto derivanti da vaginaliti suppurat~, delle orchiti sieguite .da ascesso e ·distruzione totale dello . scroto € fino alla mo rte per trombofl1ebite suppurata de.1J.e vene del cordone. Morestin 11a inoculalo uria miscela di forn1olo ·glicerina e alcool a parti uguali, ma tale nletodo presenta gli stessi inconvenienti d ella Lintura di iodio. Un passo innanzi venne con1piuto da Levis e T edenat i quali usarono la glicerina fenicata : tale soluzione provoca la fusio,n e de.i foglietti della vaginale con uri.a reazione minirna etdl è inoltre indolore, quindi di pratica attt1azione. Questi meto·di che ho riportato più o m ·e no i>resentano d1e gli inconv·enienti e taluni, con1e quello della tintura di io,d io, anche gravi e ·p ericolosi, e poi si hanno frequ.en teme·n te delle rec.idi,11e specialmente n egli idroceli antichi con pareti ispessite e ,,oluminose. In questi ultimi anni la soluzione1 di chini110-uretano usata da t err1po per iniezioni intrar11uscolari nella cura della malaria è stata ado~ perala con sucoesso nella cura delle · ' rarici. Nel trattamento delle vene varicose le iniezio11i praticate esattamente endovena ed indolori riescono ad obliterare i noduli varicosi, che non erano ~tati influenzati da precedenti iniezioni di salicilato di sodio. Il metodo poi si è diffuso e-d ·è stato .a dottato per il trattan1ento delle emorroidi. Gli otoiatri hanno u sato le soluzio.n.i chinino-uretano per curarei talune for1ne di ipertrofia dei turbinati. Sono stati r10tati successi a11che 11ei tramiti fistolosi di varia natt1ra (infiammatorie, tubfrcolari, da Nicolas-Favre, ecc.). 1

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1

1


1006

<< IL POLICLINICO

Blavier, nel 1931, riportò 18 casi di idroceli trattali e guariti in poco tempo con una o più iniezioni di una soluzione di chinino-uretano al 25 ~~ dii&ciolta in acqua glicerinata al 10 %; questi casi riguardavano idroceli recenti o di antica data e di volun1e vario (da ·pochi centi111etri cubi fino a mezzo litro). A n1ano a rnano· la lettera tura si è fatta nu1n1e.r osa: Vintici e II. Alterescku du Bucarest hanno usato llna soluzion1e di chinino-uretano al 25 % i11 otto casi, ottenendo la gu.arig·ione definiti,,a in tre ca·si di idrooele essenziale.,, in un caso di idrocele s1Jecifico con tre i11iezio11i, in quattro ca1si di idrocele secondario ad epididirnite go11ococcica. Hanno otte11uto u11 miglioramento in du1e casi ed in&uccesso in altri d'Ue casi. Galizia di 'forino 11a riferito al 15° Congresso di Urologia su 50 casi di i11dividui di varia età con idroceli r ecenti od antichi e di vario , r,>lume (da 20 a 750 centim.etri cubi) ,e •guariti co·n una, al massimo tre, i·n iezioni di chiItino-uretano al 25 ~{,; ha av·u to solamente tre i11successi e nessun inco,n veniente. Del1-.ez colla .s t1e1ssa soluzione 11a avuto eccellen li I'isultati in 100 casi di idrocele essenziale. Grasso R. di Roma J1a usalo il chinino ureta110 al 10 '7~ in diec.i casi otteneindo la guarigione in sette casi con una iniezione sola , e d i11 tre casi con due iniezioni. Si è servito di ltna dose n1inima di mezzo ce11timetro cubo per u11 idrocele di due centimetri cubi, ed una nJass.ima di tre centim etri cubi. Egli reiniettava mezzo, centimetro cubo di liquido idroceli co dop·o la iniezione del liquido sclero sante per i1r1pedire la diffusione di questo du rante la estra2io11e dell'ago . Non ha notato, alcun inconveniente . Bonino di 'forino l1a U$ato il metodo inc.rue11 to in 13 casi di idrocie le essenziale, ·e d h a et.tenuto in tutti una guari.gione duratura e definitiva non a\rendo registralo alcuna recidiva a distanza dell'affezione ecl ha tenuto i pazienti in osservazione per un lungo· periodo. In un solo caso ha fatto una seconda iniezione sclerosante: la quantità di liquido inoculata varia da un n1inimo di due centimetri cubi per idrocele di ottanta centi1netri cubi, ad uri rnassimo di dodici centimetri cubi per idroceli cli settecentosettantacinque centimetri cubi. Ha usato una &oluzione chinino-uretano al 25 %. in qua1 cl1e ca~o il 30 ~~· 'Non ha dovuto lam entare inconvenienti. Recenten1ente De-Sanza-Xeves ha riportato 23 casi di idroceli essenziali ct1rati con una solu1ione di sa.licilato di sodio al cinque ed nl 10 ~,~ e guarit i r adicaln1enle. 1

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»

SCELTA DEL

lANNO

MEDIC ..\:tvIENTO

XLVI, NuM. 22] E

TECNICA.

Gli autori cl1e 110 dianzi riportato hanno usato in prevale11za u11a soluzione di chininoureiano a l 25 % ad eccezio11e di Bonino che ha usato anche qualcl1e ,·alta una soluzione al 30 %. Per le i1tie esperienze mi 5ono sen·ito della forn1ula in u so 1piresso l 'Os1Jeda le San Luigi di Parigi: Cloridrato ·di chinino· - ·ur.etano etilico <\fia gramn1i 30 - Ant.i pirina ctg. 35 - Acqua distillata ·e glicerina afia fino a 100 cc. Tale formula differisce dalle altre per la presenza di antipirina cl1e esercita un'azione analgesica ed antiemorra·gica e p er la maggiore concentrazio11e del chinin o-uretano. Ho selezionato appositan1ente pazienti che pre.s entavano idroceli essenziali e cioè senza leffioni anato111iche orchi-e!Jididirnarie apparentemein te apprezzabili. Ho eliminato così quelle forme insorte in soggetti i cui dati anan1nestici fa·oevano sospettare u.n a etiologia tubercolare ·O sifilitica nell ' affezione della vaginale. Pratica e di nessuna difficoltà è la tecnica da sieguire. Effettuata la tricotomia ed una accurata antisepsi della regione si infig·ge un piccolo tre quarti o in mancanza di questo tltl grosso ago ipoderm ico sull a faccia superolate:r.ale dello scroto all ' unione del terzo inferiore con i due terzi superiori. Si procede quindi al vuotan1ento, avendo cura di tenere bene · fissato con la mano l 'emiscroto interessato ed il tre quarti a fin e di e':itare con dei bruschi rr1ovim.enti lo sposta111ento d el1a canula, che potrebb·e detern1i11are lesion.i dolorose del testicolo. Non .appena si è vuotato totalmente l'idrocele, '.5i inocula attraverso la can1icia del tr e quarti, la soluzio ne sclerosante in quantità ' 'ariabile e che de,,e essere assolutan1ente proporzionale al volume ·dell'idrocele - · gros~o modo da un mi11imo di un centime.t ro cubo ad un massimo di otto centim etri cubi. Dopo avere iniettalo lentamente ed accuratamente il liquido·, si c11iude col polpastrello dell'indice ermeticament.e il padiglione della carr1 icia d·el tre quarti, per impedire il versamento del liquido sclerosante lungo il tragitto e poi s i estrae rapidan1ente.. Questo dettacrlio di tecnica ha una notevole importanza o E1 deve essere atte11tamente ese guito, poichè coF>ì ~i evitano fastidi ose com j)licanze; come : necrosi , infiltrazioni od escare dolorose. Subito dopo si effettua un lieve massaggio su tutta ) a parete dell'emiscroto per ottenere che il liquido sclerosante venga perfettan1ente a con: tatto di tutta la superficie della. ,·aginale; poi $i applica una goccia di tintura di iodio sul 1

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{ANNO XL, .I, NlTl\1. 22]

1007

SEZIONE PRATICA

foro dello scrolo e si cro nsiglia un sospensorio da tenere per una settimana. L 'intei-vento <>osì è terminato ie.d il paziente rn1ò essere in\'ialo subito al suo abituale la,-oro senza bisogno di riposo. Per incarico del mio diret to re prof. P. A. ~fe in eri 110 u·&ato il 1n etodo sclerosante su 20

pazienti ch1e presentavano un idrocele e·ssen1ia le.

1

CoNSIDER1\ZibN1.

Ho ai:.plicalo il metodo incru.e nto· con iniezioni sclerosanti in 20 casi di idrocele e~sen­ zjale, ed ho costantem·e nte usato una so]t1zio-

1

- =-

CASI

mal~

Inizio del

Volume liquid 1 Quantità liquido

Data

estratto

..

Ri s ultati

iniettato

1. T. V., operaio, anni 23,

idrocele sinistro. 2. P . P., vetraio, anni 50. idrocele d estro.

4. L. U., meccanico , anni 27 ,

idrocele d es lro.

o.

D. T. auti·sta, idrocele destro.

anni

36,

150 em e.

i

15-10-1937

100 eme.

2 eme.

))

3 anni

25-10-1937

200

CITI C.

3 em e.

))

14 m esi

10-11-1937

180

Cl11C.

3 c1n c.

))

5-12-1937

200 eme.

3 cn1e.

))

6 anni

9-12-1937

150

CITI C.

3 cn1c .

15-12-1937

100 crn c.

2 eme .

))

D1C

2

Gl1arjg ione.

.

,.

10 m esi

6. D. L., muratore, anni 37,

1drocele

5-10-1937

20

3. A. D., guardiano, a . 62. idrocele d'es tro.

X eme.

1 arino

1~inistro.

)}

7. D. C., fondi lo re, anni 34, idrocele sinistro.

3 ann1

8) C. C., autista, anni 36, idrocele destro .

G anni

12-1-1938

100

Cl11C.

2 eme .

))

22-1-1938

300 em e.

4 eme.

))

25-1-1938

320 cn1c.

4 em e.

28-1-1938

450 cn1c.

6 ern c .

2-2-1938 3-3-1938

400 eme.

9. F. D., ebanista, anni 30,

4 ann i

idrocele destro .

-

10. I. R., manovale, anni 45,

2 anni

iclrocele d es tro. 11. D . V., muratore, anni 47,

.

9 annt

idrocele d estro.

12. P. R., avvocato, anni 28, idrocel e d e·s tro.

. 6 anni

13. R. O., pensionato, anni 72. idrocele destro.

.

15-2-1938

15 anni

300

ei11e.

5 em e . 3 eme_

350

e111 C.

4 eme .

·

))

))

))

))

I•

14. B. C., impiegato, anni 41, illrocele sinistro.

8 an111•

15-2-1938

140 eme.

3 cn1 c.

Insuccesso

15. lVI. A., macellaio, anni 50. idrocele destro.

4 anni

28-2-1933

200 cn1c .

4 eme .

Guarigione.

15-3-1938 15-4-1938

160 cn1c.

2 cn1c.

Cll1 ~ .

3 cn1c.

5-4-1933

100 eme .

2 cn1c.

...

:6. R. C., impiegato, anni 23, jdrocele d es tro.

5 anni .

130

l)

I•

17. D. A., impiegato, Anni 40,

. 2 annt

idrocele sinistro. 18. M. A., sarto, anni 39,

idrocele d estro . 19. N. G., ragioniere, an11i 41,

idrocele sin~stro.

25-4-1938

.

500 eme.

6 cn1c. •

6 m esi

2-5-193

8 anni

20-5-1938

80

ClllC.

2 eme.

))

330 em e

5 cn1c.

))

-c.,

impiegato, an11i 55. idrocele sinistro .

'?.O. F.

I

4 anni

)J

• •


1008

« IL POLlCLINICO >>

ne di chinino··Ure tano al 30 ~~ e sola"Q.1e11te in due casi ho praticato, a distan za di un n1ese, una seconda iniezione. Un dato di g rande irnportan za è la quantità del liquido sclero&ante da i11iettare e che deve e:&ser e proporzio11ale al volu111ei dell 'idrocele e ri t engo ·che gli ins,u cc·e ssi in gran parte possano esser e attribuiti ad una deficiente quantità. ' Con1c criterio gene·r ale ed i11 b·a se '1lla esperienza posso affern1.are ch,e per idroceli al diso tto di 50 eme. è sufficiente inoculare nella .vaginale un centin1etro cubo di una soluzione di chi11ino uretano al 30 %; al di sopra, e fino a 100 cn1c. due centimetri cubi di liquido sclerosante; ·d a 100 a 300 cn1c. da 2 a 4 centirnetri oubi e per quelli di volume magg ioir e da 5 ad 8 centim1e.t ri oubi. Anohe qui un criterio importante da considerare è ques to: pe'l' un idrocele molto antico è n ecessaria una maggiore quantità di liquido sclerosante, sia p1er la compqsizione chirrt.ica ·diel liquido, sia p1eir i tessu,t i che · delimita110 l'idrocele, n1e11tre p er un idrocele recente una minore quantità. !.'iniezione di liquido scleT0 sante nei casi da n1e ossetrvati non è seguita da doloir e, e se ciò talvolta avviene è perchè con il tr.e quarti si è toccato il testicolo e. l 'epididimo: in ogni rrtodo .questo lieve dolore ch e è più vivo verso l 'orifi\cio esterno del canale inguinale dura (plalch e minuto ·e scon1pare rapidamente; non h.a quindi alc una importanza. . Nei casi in cui si è osservata la tecnica perfel ta sp esso il paziente ·d opo l 'iniezione av' 'erte i1ell 'emiscroto un sen s.o• ,di calore e talvolta si l)UÒ nota1~e tin leggero arroi5snmento cl11e scompare subito. Qualcl1e ora dopo }'intervento ed in qualche caso tlopo· 24 ore si nota un ing rossamento r1ell'emiscroto trattato, e che può r aggiunge11c in 12, 24, 36 o•r e il volun1e primitivo dlell 'iùrooe.le; ciò si verifica più spesso in quelli a medio con tenuto di liquido (100, 200 cn1c .). Tal e i11g rossarnento, che provoca sovenl e rneraviglia e qualch e volta u:n1 senso di &fiducia i1el •paziente , è dete-rrninato i11vece dalla reazione l ocale della vaginale e se·c ondo1 il mio })UJ1to di vista ha un significato favorevole . Tn qualsiasi mome11to· il malato no n avverte alcun dolor,e e l,e borse i11o n mostrar10 alcu11a traccia di infiammazione. Alla palpazio11e della parete si avverte una sensazione di c uoio nuovo o di n eve scl1iaccia ta ch e ricorda quello delle teno-siviti. Se si punge allora l 'en1i~c ro to tratlato si estrae un liquido di c·olorilo b luastro . 1

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1

1

1

[ANNO XLVI,

ì\{;"l\I .

22 }

·pi r egola questa r eazione si attenua

a poco

a poco e il liquido scor11pare completam'enle

dopo 8, 10, 15 o venli giorr1i al inassin10 , ed allora l 'emiscroto iniettato presenta le medesime dimensioni ùell 'altro. Un me.se dopo il riasso.r b·i mento è. co111pleLo e la guarigione è a' venuta. Se do.p o 15 O• 20 giorn'i il liquido permane allora ~ n eces.s ario i)raLicare un nuo,ro vuotaITJ.e nto dell 'idrocele r ecidivante ed eseguire una seconda inoculazione di liquido sclerosante; la dose sarà leggermente inferiore a quella della precedente iniezior1,e e sarà sempre; in rapporto alla n1assa dl liquido éstratto·. Allora .seguirà una reazione che ·in genere sarà meno intensa della prima, quindi minore ing rossanw ·nLo dell 'en1iscroto e minore · quantità di liquido; se verrà es.an1iuata p resenterà d elle variazioni para-g onate al Jiquido estratto do,p o una prima iniezione s.clero.s ante, e cioè avrà un co lo·r ito rosso-scuro e ·sarà più visc.h ioso. Solan1,e nte ·in due ca.si ho dovuto praticare uria seconda iniezione ·d opo quattro settir11.ane; questi casi riguardavrano idroceli recidivi in soggetti di giovane ·età di 23 e 28 anni; n egli altrì casi re~ in ispecie in quelli di età a,-anzata .ho ·n otato un 'efficacia terapeutica pronta e netta ed una tolleranza pérfetta in tutti. Si tenga ·p resente ch e spesso si trattava di idroceli di antica data, vuotati una infinità di volte; in un solo ca.so ho· riscontrato un insuocesso. Si trattava di Ull p.a ziente che g ià era stato sottoposto un anno prima a due interver1ti con ini·e zio·n e scleroRante, non so a quale concentrazion•e, e tutte le due volte aveva avuto una recidiva. 1Fatta la ini1ezio1n e è seguita una leggera reazio11e, però il liquido si ·è m ante1Juto n ella stessa quantità dopo due m esi ed il paziente si è rifiutato r-eci.san1ente di sottoporsi ad un secondo inbervento. In questo ra·w veramente si p o tr.ebbe parlare di un insuccesso parziale e perciò ha una importa11za relativa. In tutti i casi osservati no11 ho dovuto Jam entare aJcun disturbo dovuto ad intollera n za, sebben·e i pazienti fossero taluni di età a'ranzata e non h o r~otato aJcu11a complicazione a carico delle borse o del te.sticolo. Riten.g o quindi che il niet.odo della ino·culazione di liquido sclerosante di chini110-uretar10 nella formula da inie u sa la n el trattamento degli idroceli Pssenziali, d eve es~ere attuato "u larga scala, poichè richiede una tecnica semplice, è pratico e deve .e.ssere assolutan1ente pr eferito all 'intervcnto chirurg ico, ch e ha bisogno di una leCilica j)erfelta, ed un n1aggior 1

1

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[ANNO

XL VI,

NUl\[.

22 ]

1011

SEZIONE PRATICA

dispendio di tempo e di ene.rg·ie e di 5pes.e e di ir1attività lavorativa da parte d el malato. Il metodo incruento ·è scevro di pericoli, guarisce radicalmente ed in breve t en1po l'idroce1e idiopatico e può esser e praticato ambu1.atoriamente. Tra le 1Soluzioni chimich e usate ritengo <J1 e si debb.a darie la preferenza alla forn1ula da me usata del chinino-uretano al 30 % con ar1tipirina in acqua e glicerina. Questa formula , usata su 20 casi, mi ha per1nesso di ottenere la guarigione definitiva su 17 casi con una .sola iniezione, in due . casi con due iniezioni e solan1en~e in un caso un in~ucc'Csso parziale. L'iniezione '5c1erosante è bene tollerata dai pazienti, non . è dolorosa, ricl1iede una tecnica sem.p lice, può essere effettuata ambulatoriamente, ed il paziente può ~noltre seguitare ad espletar,e la propria attività, perchè n on deve rimanere a riposo. •

RIASSUNTO.

5) GRAs so R. La cura dell'idroce le con iniezi oni sclerosanti di chinino-urelano. cc Forze Sanitarie », ri. 8, 30 aprile 1936-XIV. 6) VINTI CIN V. e H. ALTEREscu (Bucarest). Le traite1nent sclèrosant de l ' h ydr ocele. V C<:>ngrès de la « Socièté Roumaine d 'Ur ologie >L 7) MOTY O. Progré·s l\iiédical, XLIX, 1914, anno 1935. 8) D u nAY M. Bruxelles Médical, XVI, 71 , an110 1936. 9) EssELL G. H. , l\iIARQUARDT C. R. et ARGENT I. Urologie et cist. rev. , XL, 6, 386, 1936. 10) AmEs CORREA DE SouzA NEvEs. Trailement de l'hydr ocele vagi nale par une m~thodd scl érosante . Paris l\1edical, 12 mars 1938, pag. 220. 11) BERTHOUl\IEAu M. Cura medica delle fis tole anali con le iniezioni scler osanti. Monde Médical , maggio 1938-XVI, n. 205.

OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALE (( M. BUFALINI )) - CESENA SEZIONE MEDI CA diretta dal prof. E. MoNDOLFo:

Meningité zosteriana.

Dot.t. RAot:L l\1oLARI , assistente. L'autore dopo aver riportato la letteratura · riguardante la c.u ra degli idrooeli essenziali L 'origin.e infettiva, n,e lla etiolo·g ia de11 'erpes con .sostanze cJ1iiniche e dopo aver accennato zoster, è oggi gen eralm.ente amn1essa e tale brevemente alla eziopatogen esi, ha u sato il nozione, se pure incompleta, p er le ancora inrrietodo sclero$3.nte con una soluzione di chisufficienti conoscenze sulla natura d el virus nino-u~etano al 30 % in 20 casi di idroceli eszor1atoso, perrr1ette tuttavia di r rnder ci conto senziali. dei g·ravi feno1neni 11ervosi che talvolta accon1La quantità di medican1ento u sato è variata J_Jag·u ano l 'erpes zoster o n e rap1p r esentano gli da 2 a 6 eme. inoculata subito do1p o pr.a ticato esiti. . il V'Uotament.o . La · tolleranza è stata perfetta. Il virus zonato·so s'insedia infatti elettivaIn 17 1casi per ottenere la .guarigio,n e è stata 1nente ~ul sistema nerrvo so ce11trale, co,n1'e disufficiie i1te una sola iniezion·e : in 2 casi una mostrano le recenti osservazioni di anato1nia secondaJ ini.eiiione fatta un m ese dopo. In un neuro-p1a tologica: infatti, oltre a lle lesioni del solo caso ha notato uri insuoce5so parziale, poi- gan·glio spin ale e delle radici posteriori, note chè il paziente ha rifiutato una s~cond.a iniegià da tempo p er merito· di Head e CampbeJ, • zio ne. gli studi accurati con·dotti dal I.hermitte, h an. ' . Questo metodo di cu!ra merita un ampia uo potuto mettere in evidenza lesioni di tipo diffusion,e, poich è è scevro di pericoli e· b.e~ flogistico-degen er ativo , car.atterizz.a te d a intentollerato e di pratica attuazion-e . Permette di sa vascolarite ed estesa proliferazione delle celguarire in b·r eve tempo ogni forma di idrolule nevrogli ch .e ed accumulo di linfociti, a cele esser1ziale. · carico della sostanza grigia del midollo spi11ale. BIBLIOGRAFIA. 1~ale processo, che fu definito dall 'Autore 1) BLAVIER L . Traitement de l'hydrocèle par le.s tézJrom. yelite aigue zosterienne, non si limi.t a inections de Chlorhydrolactate d0uble de Qa.ialle corna posteriori, ma si estende anche in nine et d ' urèe. La Presse ~Ièdical, 2 maggio avanti verso la comn1essura grigia ed invade 4 . ll 'I d roce l e spesso le co•r na grigie anteriori; .neppure le r a2) B193 oNINo M. La Cur1:a I~c rue~ta de con Ini ezi on i Scler osanti. Atti XV~ Congresso di ci anteriori r estano sempi'e inte·gre, anche • • • • Società Italiana Urologia, pag. 214. . se le lesioni eve11tu.a lmente esistenti a carico 3) GALLI ZIA F. Tratta·m ento incrue.n~o del l'idrodi es5e sono di t.i po discreto , consistendo sol. cele mediante iniezioni di chinino-u.retan,o: tanto in irregolarità del cilindrasse, ch e ap1JnAtti d el XV C-Ong·res.so della ,S oc. Italian a d1 re ipertrofico ed in via di disintegrazione e Urologia. . 4) D ELREZ L . Trattamento sclerosartte incruen_Lo deinarcazione. Déjèrine e 1,hon1as avrebbero dell 'idrocele del testicolo. Ztrbltt . f. Ch1r. dimostrato inoltre anche una com~)artecipa1

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LXII, 792, anno 1936.

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zione del sisten1a 11ervoso vegetativo, sotto for~a di fl?gosi . en1orragica del gan.g lio simpatico e dei rami com unicanti • L 'i11fia1nmazione d·el Sistema nervoso ce11trale si .m anifesla nel liquido cefalo-rachidiano uon una ~qua51. ca.stante reazione albumino-citologica , reazione osservata per la prima volta da Brissa·u d e SicaDd' ed in seoauito confermata anche da altri AutDri: da Cl1auffa:vd in un caso di zo na oftalmico ed in· due di z·o na tora1cico, da Brandeis i11 quattro· casi e da Queyrat in un caso di zona genito-femo·r ale. A.c hard, Loeper e Laubry in seguito riscontrarono tale re.a.zione nel 50 °;~ dei casi di erpes zois ter da loro studiati, Touraine e Baum.gartner nel 74 %, Pette nella totalità dei casi ' . con valori celluJari però non mai superiori ai 20-60 linft) Citi i)er mm3 • Schussler &u is casi di zona constatò 16 volte alterazioni del liquido cefalo rachidiano; in 2 soli casi il liquor era no.r male, seb bene la pressione fosse aurr1entata (1~0- 200 mrn.); negli altri ca1 s i notò 15 volte una R. Pandy positiva, 12 volte un.a NonneAppelt pois itiva, 6 volte il numero delle ce:llu].~ era aumentato, 1 volte in n1odo consider€vo1le. Reaz~or1i meningee più violente sono poi state descritte da Rabut e CMne (107 linfociti per inm 3 ) e più recentemente da Gadrat (225 linfociti per mn1 3 e gr. 0,7 di albumina). Tali reazioni cellulari nel liquor, che trov.ar10 la loro spiegazione nella flogsi meningea cl1e aCC<>mpagna le alterazioni 1dei gangli e del midollo .spinale, non sono sen1pre imn1ediate, potendo ap parire soltanto qualche giorno o qu alch e· settin1ana dot)O· la comparsa delle prime vescicole e persistoin o talor.a lungamiente: G mesi in un caso descritto da Achard e 10 a1•ni in un altro riferito da Brandeis (Société de Biologie de Paris, 16 avril 190±); in tali casi g li elementi cellulari vanno incontro a modificazio•n i ,·oll1metriche di . tipo microcitico (Ch auffard e Froin). Se tali reazioni del liquido cefalo-rac.h idi1r10 , ch e decorrono in assenza di sintomi clinici meningei, S(}Ilo dunque piuttosto frequenti , e$trem.a n1ente rari sono in\-ece i casi in cui ]a reazione del liquor si accompagna ad una sinton1atologia clinica meningitica conclamata, 011cle non è in112roprio parlare di m c1iingite 1

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zost eriana. Dallo s1)oglio della bibliografia medica ris11lta infatti che sino ad og•g i non 'Sono stati d escritti che i seguenti casi: 1) Caso di Sno,vball W., nel 188"3 (Austrnl ~led. Journ. Melbourne, vag. 193). 2) Caso di Chauffard e Rivet (Société :\ftSdi cale des Hopilux, 2 giugno 1905). Reazjo11e

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meningea in sogg·etto .rnascl1ile di 40 anni con er1)e.s zo·s ter torace-addominale. , .3) Caso di~ ~hauf fard e RP,ndu (Société ~fed1cale des llop1taux, 5 n1aggio 1907). Reazione meningea in una giovane donna con zona oftalmic:o. 4) Caso di .E~chbach. l.Jomo di 30 anni affetto da zona toraci.c c in cui, cinque giorni dopoi I '·e ruzione erpetica, comparvero cefalea poisizion,e degli aTti inferiori a oane di fucile·' r~gi1dità . nucale, . K.ernig positivo; il liquor er~ ricco ·cli albu1111na con intensa reazione cellulare Iinrocitaria. 5) Caso di Melnotte (Société de Médeci11e Militaire IFra11çaise, 14 nove1nbre 1929). 6) Caso di Potez-'Furi11 lSociété de ~1éde­ cine de Rouen, 8 avril 1937). . A nostro ~iudizio non possono invece legittimamente rientrare nel gruppo delle meningiti zosteriane il caso di i\ilathieu, v·erificatosi in un indi~idu·o gotto·so di 70 anni e dopo qualche se~tt1mana dalla comparsa ·di uno· zona intercostale, ed il caRo di Szcz.eniowski, perchè in eisso no·n esisteva erpes zoster e I '.e tiologia zonatosa 1della me1lingite fu sospettata in Th.'lse a criteri epidemiologici. Non essendo riusciti rintracciare alcuna os,&ervazione analo·g a nella letteratura medica italiana, abb·iamo ritenuto non privo di interesF-e riferire sul caso di meningite zosteriana recentemente occorso al nostro esame, Ca!SO che, per la sua tipicità, sia dal punto· di vista clinico che da quello etiopatogenetico, può contrjbuire alla conoscenza di qruesto raro quadro i11orbos.o. Eccone in breve ]a storia : 1

Tratta·si di M. G., di anni 14, da Cesena. Dal ~ l 'anam~esi famigliare risulta che il padre è affetto da tubercolosi polmonare. Personal111en le n essun precedente morboso, se si eccettuino i comuni e-santemi infantili. Cinque giorni prin1a dell 'ingresso in Ospedale il ragazzo cominciò ad accusare malessere generale, cefalea e Yomito; febllre: 38°-38,5°. Dopo due giorni la cefalea si accentuò e comparvero anche violenti dolori di tipo nevralgico alla regione sopraorbitaria isinistra, dòlori che si esacerbarono allorchè comparYe una eruzione papule-vescicolare alla regione i11 parola ed all'occhio sinistro, che divenne in breYc arrossato e dolente. Essendo-si accentuati, nei giorni su ccessivi, i fenomeni meningei, viene ricoverato di urgenza in ospedale. All'ing~esso in sezione notasi: aspetto sofferente; stato saporoso. Temperatura: 38,40. Polso r aro (54 pulsazioni al minuto) ed aritmico. Tendenza al respiro perio~ dico. Marcata rigidità della nuca; po·sizione degli arti inferiori a cane di fucile; iperflessività ecl iperest esia diffuse; segni di Kernig e di Brudzinski nettamente positivi. In corri pondenza della region e sopraorbitaria sinistra si nota un gruppo di elementi eruttiYi papulo-Yescicolari , disposti


SEZIONE PRATlCA

orizzo11talmente lungo il decorso della branca oftalmica del n. trigemino. Lieve tumefazione dei gangli infraorbitari e mandih:olari di sinistra. 1\.ll 'e·sa1ne dell'occhio sinistro notasi: ptosi palpebrale; sollevando la palpebra, l'occhio appare arrossato, edematoso e sulla cornea si notano vescicole erpetiformi. A carico della muscolatura: strabismo divergente (parali.si del m. retto interno). ~fidriasi pupillare, con torpida reazione alla luce ed alla accomodazione . . Si pratica una puntura lompare: il liquor fuoriesce a pressione aumentata, limpido come acqua di rocca. La rachicentesi determina un im~ed!ato. miglioramento nelle condizioni del p., d1n11nuz1one della cefalea e degli altri sintomi cerebrali. Ecco quanto rilevasi all'esame chimico e n1icro·scopico del liquor : Reticolo del ll1yC1i: assente. Albumina : 0,40 per mille (Rachialbuminornetro di Sicard). Glicorrachia: 0 ,80 per mille. 1Vonne-Appelt - I f(J)Se: lieve opal escenza ( + ). Reazione di Wassermllin : negativa. Esame citolo1gico: intensa reazione cellulare linfocitaria (150-200 linfociti per rnm 3 alla cellula di ~ageotte) . Esame batteriologico: negativo. lnoculazione del liqu..or nella cornea del coniglio : negativa. Altri esami praticati: cutireazione con esito ne-

gativo ed esame radiologico dell 'apparato respiratorio, pure negativo. I11tanto le condizioni del bambi110 andarono rapidamente migliorando: scomparso il Kernig, progressiva attenuazione della cefalea, delle ne\Talgie e del vomito; ritorno del 'Sensorio e della psiche alla norma. Dopo due giorni il p. è apiretico; solo 'il polso si 1nantiene ancora un poco raro. All'esame dell 'occhio: scomparso lo strabismo; ancora m~dica oftalmoplegia, che scompare però completamente dopo due settimane. Progressiv_o essiccamento delle vescicole erpetiche con esito in piccole. cicatrici pigmentate. II ragazzo viene dimesso guarito do,p o venti giorni dall 'ingre·sso in Ospedale. Rivisto ambulato,r iamente dopo un mese, le sue condizioni risultano normali. .

La sindrome meningea prei5entatasi alla nostra os~ervazione con caratteri di estrema gra. vità e risoltasi invecte felicem ente, in b·r eve te111po, richiese, agli effetti di un esatto orientamento dia·gnostico, una disamina differenziale con le varie forme di me11ingiti a liquor li1npido. La meningite tubercola1·e è la prima cui si d eve pensare in caso di albumir1orrachia e linfocitosi. Nel nostro caso ,stavano inoltre a fa' 'nre di essa la ereditarietà tubercolare e la convivenza con il p1a,dre,, affetto da tubercolosi polmonare aperta. Il ragazzo p1erò non aveva scfferto di precedenti manifestazio11i tubercolari pleuriche o ghiandolari e la sindron1e meri i11 gea nor1 era i.Stata preceduta da alcun periodo di dimagrin1·e nto prrogressivo e marcato, ma ern insorta b ruscamente; negative risultavano le ieazior1i tubercolinic,h e; nel liquor si aveva poi iperglicorrachia a 11zichè ipoglicorrachia , . rr1entre risultava negati,ra la ricerca del bacillo 1

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di Koch; elen1ento infine di decisiva imp,0 rtanza, l 'anda111ento favorevole della malattia: sono, stati riferiti oasi di guarigione, di .m eningiti ~icuramente tubercolari, ma questi casi so110 d·e l tutto eccezionali e sono stati oisseTvati soltanto nell 'a c:Lulto • Per la m enirigite linfooitaria benigna sta va i ·,e sordio brusco, l 'intensità della re~zione citologica in c\Ontrapposto alla ,scarsa alb1u minosi (ten,d enza alla dissociazione albumino-citologi.ca), l 'età e il 8esso. Deponevano invece contro l 'iperglicorraGhia e naturalmente il parallelismo evolutivo coll 'erpes zoster. La forma meri in gitica della poliomielite è relativamente frequ ente e casi di tale genere furono descritti in Italia da Ferrara e. da Grep'pi, e se ne eb·b ero n.u merosi anche nell 'uftima epidemia ligure. Tale forma, cui si pensà sopratutto in base al criterio epidemiologico, presente nel nostro caso, data l'identità• del reperto isto-chimico del liquor, isi differenzia nel periodo .p reparalitico, per I ',e sistenza di sudori profusi, di ipoto·n ia muscolare ,e d,i ipereflessività tendinea. La m,eningite ac·uia sifilitica degli eredoluetici si poteva esclu,d ere per la negatività della :r.eazione di vVasserman, praticata sul liquor, mentre d'altra paTte mancavano stimmate eredo-luetiche• Se per la ence1alite poteva deporre la .sindro1m e oaulare, tu.ttavia contro di essa stava, oltre la prevalenza dei fatti meningei e la mancanza di mioclonie, il reperto del liquor, perchè è noto c,h e nella encefalite la linfocitosi è rara. Tra 1e .forme ine110 frequenti, ma Luttavia da p1ren·dersi in considerazione è da citare ancl1e la meningite pa11•oiidea prirnitiva in oui la reazione meningea precede la tumefazione d elle parotidi (Wessenhach, Ureochia , Bernheim 6CG.); c•<Jintro di essa stava però la mancanza di antecedenti parotidei famigliari e l'assenza di algie alle regioni i)!arotidee; i11oltre in tali forme la g-Jicorrachia è no·r male. La spir0ch~tosi meni111gea pura, anitterica (Coste e Troisier), è caratterizzata da erpes e si accompagna spesso a dolenzia nella regior1e epatica; il liquor presenta inoltre, i11 primo tempo, una decisa mono,n uoleosi e solo, tardivamente prevalgono i linfociti; la g licorrachia è normale; tale forma si n1anifesta poi semprre in condizio11i eziologiche particolari di an1biente (luogl1i umidi e fangosi, infestati da ratti) e di conLagio (bagni in acque fluviali in~ ql1inate, con escoriazioni cutanee e mucose in atto), che non ricorrevano nel nostro caso. Per le stesse ragioni si poteva escludere la n1eningite dei giovani porcai, forma che inizia bruscamente, con disturbi gas1 ro-enterici ~e1

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guiti da fatti n1enin-g ei spicc.a ti, intensa leuSiliccata tendenza alle recidive, ed in e.sso Ja • co·citosi e 1d i1)eralJ)ur11inosi nel liquor, e che reazion·e di fissazione ·del co1m plemento all 'ans i osserva soltanto in coloro che hanno contigene zona-varicella, con il meto·do ,di Netter ta Lto1 con mai.ali. e Urbain, risulta ne·gativa. L'assenza di affezioni dell 'oreccl1io medio . Lo zona è invece una malattia infettiva, afe ·d-ell'orecc·h io interno elin1inavano poi l 'even- fine alla v:aricella, so·s tenuta da un 'virus ignoto tualità di u11a meningite otogena., per irritache ·bi sottrae ad ogni rioerca ,s.p1erimentale zione, d.a vicina11za, mentre l 'e&a.me obb iettivo non esistendo anirr1.a le re·c et,t ivo .ad esso; inera sufficiente a farci escludere le reazioni mefatti Lipschiitz, Marines·c u, Luger e Landa, Cirtingie:e che talvolta co m ·p licano il decorso di polla, Fantana, Netter, Urbain ed altri che cie rte 1nalattie infettive (pojl ntonite, influenza, ha11no tentato di inoculare il virus zosterico febbire tifoide, morbillo, varicella, ecc.). sulla .corn1eia del coniglio o su q·u ella di altri Se la ·differenzazione diag·nois tica con i quaanin1ali non hanno ottenut.o alcl1n risultato. dri meningei dianzi citati non p1r.esentò partiClinicamente poi lo zona differisce in quanC<)]ari difficoltà, restava tuttavia da co nside- to, no·n dà recidive, co·11feTendo una immunità rare la ·eventualità di ui:ia n1.e11ingite erpetica, C<)111.pleta e ·duratura ed in esso la reazio·n e di sindrome morbosa eh.e ]1.a gran·d i affinità con fissazione -a ll'antigene zona-varicella è di so·la ir1e11ingite zonatosa. lito po1&itiva. Già fin d.al 1904 Ravaud e Darré avevano Nel nostro· caso I 'eruzione eritemato-vescicoseg·nalat.0 l '.es,istenza di una reazio·n e cellulare 1a:r:e n1onol.aterale, .a dis•p osizione segme.n taria del liquo[' nella 1naggìo1r p arte dei casii di er- ~ul tragitto di un tronco nervoso era ,d a idenpete, ma non fu che 11el 1923 che Philibert tificarsi senza dubbio coli ' erpe& zoster e: predescrisse, Rotto i] nome di 1neningite erp1etica, cisamente con la varietà più comune: lo zona un quadro menin·g·eo, con asso·c iazione di feoftalr11ico. uorr1eni cli11ici (cefalea, ' 'omito, polso raro, L 'erpete se~plice infatti, che è spesso bilaK ernig, ·ecc.), a rea~ione albumino -citolo·g ica terale , l1a per ~cde di .p Tedilezione le labl1ra , · rtel liquor , 01s.servata in un.a ·donna con erp·ete l 'ano , la Vllllva ed il 'p repuzio e le ves.c icole bue cale. sono in esso distribuite irre·go.Jarme·n te. Il rialIn seguito osservazioni co·n simili furono rizo termico· notevole che caratterizzò il de1corso ferite ·da Nobecourt, Jant, Cotoni e l(indb erg, del nostro caso, 11on ~i osserva poi mai n·ell 'erSendr.a il, P ette e p·i ù rec;e ntemente da Au.b erpete semp·lice in cui si 11a di solito un motin e !F le,u ry e da Leri e. Lievre, tanto che oggi dico e fu.gace _1novimento· febbrile. Le· mani· si ammette la leg·ittin1ità del t ermine, di n1~nin­ f.&s.Laz,io11i ·neuritiche e la tumefazione delle • gite ·e rp·etica a tale comp·l esso di fenoim eni. linfoghiando le regionali depo·n°e vano1 poi deLa di3gnosi differenziale nel nostro caso si cisam·ente per lo zo,n a, come pù:re l'esito delle i1r1ponev.a, dia to· cl1e oggi si am111ette che tra vescicole in p iccole cicatrici pigmentate. I ' erp1ete ,seni plice e 1· erp.es zos.t er norn esista Il ca1&0· oggetto ·della ·presente nota si prealoun r.app,01rto, ,sia dal ·p,u nto .di vista eziolosia ad alcuni rilievi etio patogenetici. Attualmente si te·n ·de a·d an1mettere, secongico oh e ·da quello immunobiolo gico ed ep1idemiolo.g ico, tanto ch e Doerr, Lipschiitz ed do la scuola di Levaditi, che il virus zo·n atoso rton sia di origine e.s og·ena, come ritenevano altri consigliano di rinunciare· alla vecchia d.e·M.arinerS·OU e Dragan·e scu, bensì endogena: esso nominazione .di erpes zoster, di uso tanto ·cove·geitereb1b e, allo stato di simbiosi, a contatto n1une, percl1 è potrebb·e ·dar luo1g o ad interpredegli ele111en ti 1epiteliali della mucosa buccotazioni err.ate. faringea e nell'int~rno d·elJe crip1te toll6illa ri ; L 'erpete è in·f.atti una m.a lattia infettiva , cala lo calizzazione -d el virus su territori limitati rntterizzata, dal pu11to di vista derm.atologico, dell '.eètoderma pro·p riamente detto e sui setd1alla eruzione di vescicole &ul1a cute e s.u lle tori del nevrasse, tli cui qu·e sti sono tributari, r11rucose, con particoil are predilezione p er le sarebbe determinata da una caduta momenta zo1ìe di demarcazione tra esse. L':eTpete è inoculabile agli animali, 'CIOme 11ea del tori O· imm.u notrofico metamerico del h,anno ,d imostrato le ricerch e di Griite:::- e di si sterr1a nervoso. Dibattuta è invece ancora la questione · se il Lo"'ren st-ein: il contenuto delle vescicole di ervirus si propaghi per via san1guigna o per vi.a . pete, inn es tato median•t e scarificazioni &ulla • r11en1ngea. corn ea del coniglio , vi provoca una tipica Il decorso clir1ico del caso da noi osservato c.herato-congiuntivite erpetica. Il virus del l 'erpete, di cui è discu ssa l 'affi- ·depone per la seconda ipotesi: difatti in es ~o n i tà con quello della ·en cefalite , non è stato i fenon1eni m ·e nin1gei precedettero nettamente la co·m parsa della eruzione eritemato-,'escicop erò fino ad oggi isolato . lare erpetica e la paralisi dell'ocul omotor e L'erpete è clinicamente càratterizzato dalla 1

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e.sterno, per cui si deve an11nettere che il virus zonatoso, giunto allo sp1a ziò sub-.arac11oideo d al rino-faringe, probabil111ente lungo i filetti del nervo olfattorio, abbia provocato un processo di menir1gile basilare 1e che solo in •&econ do tempo si sia esteso al gan glio ed alla branca oftal1nica del nervo trigen1ino. A1n.mettendo tale via di diffusione del virus zonatoso anche le sindromi n1otorie (para lisi or,ulari, faic ciali, palatine, ecc .) che spesso acco1npagnano I' erpes zoRter, r estano p1iù facilr11e11te 5piegabili, rite11endole di origine centrale, per lesioni nucleari m ening·o,g en·e. IlIASSUNTO.

L' A. descrive un raro caso di menin1gite zosteriana, osservata in un ragazzo di 1± anni. Dopo un breve ce11no sul decorso clinico, passa a ·d iscuter11e la ·diag11osi differe11ziale, $JJecialmente nei confronti con la meningite er1Je tica, rilevando p oi con1e il caso riferito ap])Orti un importante contributo '111a teoria rr1 eningogena dell a propagazione del virus zo steriano. 1

BIBLIOGRAFI A. CHAUFFAR~.

H.

ae

Les réactions m éningitiques du zo na. 1

m ed ., Pari1s XI, 1907. DÉJÈRTu~E e THOMAS. Revue neurologique, 1907. G ADRAT. Bulletin d e la Socié té d e Dern1atologie et de Syphilografie, 9 g iugn o, 1932. LllERl\IITI'E. Société de medicin e de Paris, 11 magg io 1934. MA1'HIEU . Sociét é d e medicine cl e Nancy, 1929. llAB t:"T e CRENE. Société d e m edicine Française de Dermatolog ie et de Syphilografie, 12 luglio 1928. ScHUSSLER. Dermato1ogisch e Woch en schrift, t . 100, n. 14, 6 aprile 1935. SzEClEN10,vs,K1. Société d e Neurologie de Varsavie, 22 giugne 1933. Ricordiamo l'lateressaate pubblicazione : Dott. Prof. CIOACCHINO FUMAROLA Libero docente

e Aiuto nella Clinica neuropsichiatrica della R. Università di Roma

Sistema nervoso centrale. Midollo-Spinale (Estratto da " Diagnostica delle Malattie del Sistema He rvoso .,), Riportiamo l'indice dei Capitoli: CAP. I. Cenni di anatomia e fisiologia del midollo spinale, pag. l a 29. - CAP. I I. LocaJ.i~azione segment aria spmale dei muscoli del tronco e degli arti, pag. 30 a 35. CAP. III. 1'opo.. grafia vertebrCYmidollare, pag. 36 ~ 38. - CAP. IV. Diagnosi di · Sede delle affe:t.ioni del midollo spinale, pag. 39 a 45. - CAP. V . Divisione delle malattie del midollo spinale, pag. 46 a 48. - CAP. VI. AffeZioni primarie del midollo spinale, pag. 49 a 150. - CAP. VII. Atrofie mUS'colari progressive, pag. 151 a l9I. - CAP. VIII. Affezioni. secondari-e del midollo spinale, pag. 192 a 215. - CAP. IX. Affezioni della Conus MedulJaris e della Cauda equina, pag. 216 a 223. CAP. X. An!>malie congenite del midollo spinale e delle sue membrane, pag. 224 a 231. Volume di pagine 238 con 66 figure nel testo. Prezzo L . 3 3 più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policli, nico ii od a qua lsiasi dei uostri quart-o Periodici , sole L. 3 O franco di porto in Italia, Impero e Colonie. Per l'Estero sole L. 3 2. Inviare Vaglia Postale o Chèque Banca rio all'editore LUIGI POZZI, V ia Sistina 14, ROMA .

SUNTI E RASSEGNE ORGANI DIGERENTI. La diarrea ed il vomito dei lattanti. (J. ìf . \VARO. Practitioner, aprile 1939). La diarrea ecl il vomito son o disturbi che .. i vérifican o i1ei latia nti più ch e in altro periodo clella vit1, e qua11tunque pos.&ano ve.rificarsi indip endenten1ente l'uno dall'altro, costi tuiscono in J11olti casi una sindro111e dovuta alla stessa cau.sa. Se111b1ra che 5ia110 espedienti della n atura per eli111inaore, ·d1a l tubo gastr o-enterico s0slanze n ocive all 'organ~&mo . Tutta" i.a quest'azione dife1t&iva, quando si.a troppo i11tensa e prolung<lta, fini sce per ri'llscire d an11 osa. Il vom ito e la diarrea in tal caso producc>no disturbi gravi dello stato di nutrizione ige·n e1ale, disidratazione, de111ineTa.lizzazio,n e, alterazjo11i dell 'equilibrio acido-basico, tossierrtia, riduzione d ella resistenza ali 'infezione e non di rado ]a mo1rte. · I fatti c.h e pos5on o r endere ron to dell 'etiologia d1e!Ja diarrea f, del vo111ito dei lattanti sono i •5egue11ti: 1) alta frequenza n ei p rimi n1esi della vita : 2) maggiore frequenza n ei ban1b·ini alime11tati artificialn1ente; 3) ma g g·iore freque11za dur.a nte }'e.s tate. Va a11ch e 11otato ch e l 'affezione è più freque11t e nelle classi povere, nei bam.b ini ch e sono alin1·enta ti insu,fficie·n temente e presentano di sordirti ga.stro-i11testinali cronici , e p iù r1elle ci ttà c,h e nelle cam pagne. · Se111bra ch e la maggiore frequenza n ei pri111i n1 esi della vita sia dovuto a l fatto ch e in 'Juesta età la sec;rezione . dell'acidità g·astr ica ·è r11olto spe&so scarsa. Si avrebb e quindi una cli;iJ1inuzio11e dell' acidità del duodeno , fatto e1-1e fa,•orireb b·e lo svilu p1p o clei batteri. l.iò ~arebbe dimostrato dai d.a ti sp1erime·n t.ali, nonc1l è 1dai ber1efici effetti del latte acido nella profilassi e nella cura della diaTrea. D'altra l)~trte il fatt o che questa .s pesso si presenta co11 altre infezioni parenterali (otit·e media, c~ tarri d elle. vie respiratorie, pielite, infezion i cutanee) può spriegarsi coin la circostanza che l e infezioni ì&lesse determinano una riduzione della secrezione dell'acido cloridrico. Le cau &e più importanti e più frequ enti d ella diarrea infantile sono i disordini alin1ent.ari: alin1enti quantitati,ramente e qualitativan1ootc inada tit i, oppur e infetti. L 'alimentazioJJe eccessiva durante la stagione calda è la causa più comune della diarrea . L 'abbondanza di gras-&i o di carb·o idrati produ1cono l 'eccitazioP.e della parete intestirtale € ferm entazioni che aumer1ta110 la peristalsi e la secrezione i11testinale. Il caldo esterno a-g ir ebbe din1inu.endo la secrezione dell ~acido cloridrico non ch è la resi &tenza alle infezioni. Le ricerche batteriologicl1e . non h anno fatto ril evare un agen te specifico della diarrea in1

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fa11tile • Nelle· for.n1e nettamente dissenteriche temertte sofferto disturbi digestivi cronici, si è trovato il b acillo della dissenteria, ed in de\1e essere subito combattuto. alcuni casi si è trovato anch e un b·a cillo del Una volta manifestatasi la diarrea bisoG,Ua gruppo del tifo. Il bacillo di Morgan N. · l è ... accer tare se ·esistono cau se parenterali ed evenstato d.a alcuni considerato co1rt•e 1'agente spe- tualmente eliminarle. Se la diarre.a è dovuta cifico . Sta di fatto però che i microrganismi ad errori diet9tici biso.g na in11anzi tutto son1che s'incontrano più frequentemente sono il mi11istrar1e un purgante (un cu cchiaino di olio bacteriurn coli comn1unis ed il bacterium coli di ricino) e per 24 ore no11 dare al bambino cllie soluzioni di glucosio (·5-10 %) o di sale aerogenes. L 'anatomia patologica non chiarisce gran (U,45 %). Quando il bambino è molto debole cl1e. la situazione. Il reperto ·più con1une ,è co- ed esis,te vo111ito invece ·di darE:i l'olio di rici110 conviene fare una lavanda .gastrica con bicarfitituito da lla degenerazione grassa del fegato. È~ raro con statare segni definiti di e·n terite o bonato di soda e cli&teri quotidi.a ni di soluulcerazioni . In qualche caso si è riscontrato uno zione fisiologir.a. L'alimentazione quindi si rispasmo, dello .stor:naco e d ell'intestino , il ch e prende gradaLarn ent.e cor1 latte acido scr en1ato ha fatto pensar e che n el determinisn10 d ell 'af- con aggiu nta di 1p iccole quantità di acido lattico. Il la tte si può addolcire con destrir11,a lfezion.e non debba essere e1&tr.aneo il · sistema tosio meglio ch e con gluc0&io o lattosio pcrr1ervoso autonon10. La sintomatologia varia con la gravità della chè meno f.ern1entabilc. La somministraziùne for1na: ·da un leggero aun1ento d elle defeca- di .1nele .g rattuggia t e non se111pre riesce utile . zio11i. con o sen za vomito e senza sintomi geLa diRidratazion•e grave, specie quando c'è n~r.ali, si passa alla .d iarrea più o meno· abbonvomito , si comh·atte con iniezioni dì soluzioni dante e frequ.ente con uno .s tato di profonda .5aline o glucosate per via sottocutan,e a, endodisidratazione e intossicazione, il così detto venosa · 0 1 intraperitor1ool e. È preferibile la via colera infantile. sottocutanea, a meno che non vi siano indicaNei casi di m erd ia gravità le feci sono verdi , zioni di urgenza, nre1 qual caso bisogna ricorpiù fluide d el ·normale, e contengono partir t r e alla via endovenosa. Le soluzioni di glu,çocelle indigerite di alimenti. Nei ca1&i gravi si sio (5 %) hanno il ' 'antaggio di ridurre la tenha emissione presso che incessa nte di feci , di denza alla chetasi, ma hanno l 'inconveniente c,o lore v·erq~ brillante, contenenti muco e sandel pericolo di infezio,n i. · J\leglio risponde la gue. La loro re.a zione, specie se l 'alimen tasoluzione di cloruro di sodio (0,45 ~~) inietzione ·è a base di carboidrati, ·è di solito acida. tata sotto l 'ascella n,ella quantità di 25 eme. Negli ultimi stadi le feci diventano meno abper chilogran1ma due volte a l giorno. Lo stesbon.danti e bn1ne, e so110 costituite essenzialso li1quido 5i pt1ò iniettare n.ei casi .gravi ed n11ente di muco e di r esidui inte1&tinali. Il acuti , n el peritoneo : l 'iniezione si fa sotto anepassagigio frequente di feci abbondanti ed ir- stesia locale, l 'ago de, 1 e esi~ere introdotto ~d ritanti provoca nell ',ano ulcerazioni e dolore. angolo acuto con la pa·r ete addominale, un Di solito si ha febbre ch e può esser e an ch e dito al di sotto Ò·ell 'o1nbelico . F. importante alta, m a la ten1per atura p1u ò anch1e rimanere aoc,e rt.are preventivamente cl1e la vescica è vuoinalterata o diventare subnorn1ale. ta e l 'i·n testino non è disteso. La soluzione da I sintomi più in1pression.a nti .so·n o quelli iniettare deve avere la t·e1nperatura del corpo. dovuti alla disidratazione : occhi cerchiati , Nei ca&i gravissimi si p,u ò ricorrere a~la tralah·b ra secche, fontan.elle infossate, pelle ine- sfusione di san gu e (25 cn1c. •per Kgr. dr peso). lastica ' addòme irtcavato, dirninuzione delle Nelle forme di dissenteria bacillare si potrà . urine, ,p ol5o frequente e piocolo . Contemporicorrere a l siero antidisse11terico·: ma I '.effetto ranearnente si ha acidosi rilevabile innanzi rlon è sicuro. tutto dall '.alito· acetonico. Non di r ado si ha P.e1· evi.tal'e di irritare ar1cor più la parete instomatite. In ogni momento si può a\1er e col- testinale conviene astenersi dal somministralaF-so improvviso. Di soljto l 'approssimarsi re ni:èdicine oltre I 'olio di ricin o dato inizialdella fin e è annu nziata da ll llO stato di agi ta- m ente e ch e eve11tualmente può essere ridato zione o di convulsioni: si 11a quindi il coma. a dosi minime anch·e in seg-uito. Se la diarrea In :wolti casi I.a morte è a ccelerata o d et ermi- . fosse infrenabile si potrebbe dare il bismuto nata dalla broncopulmonite. o la creta con piccole quantità di oppio. Per La diarvea ir1fantile può es5ere b·enissimo e- 6ostenere le forz e del piccolo infermo si .fan: 'itata. La migliore salvaguardia è costituita no, nei C!!Si gravi , iniezioni di preparati d1 dall'altattarnento naturale e dallo svezzam·ento canfora solubile in acqua . DR. du;rante la stagione non calda. L 'allattamen to artjficiale do,Tebbe essere fatto con fa rin e lat- Il significato dei fatti gastro-intestina~i tee p<)Vere . di grassi , dovrebbe es~ere evitato come sintomi precoci della tubercolosi ogni eccesso1 alimentare ma tra un pasto e polmonare. l 'al tro do,npebbero essere dati liquid~ libera mente. Il bambino do,·rebbe riposare in ca(0. \i\7ERNE R. Zeit. f. Tub erkulose, marzo 1939). mere bene aerate e leggern1e·n te coperto. Si può dire, in linea gen erale, che a parte Ogni accenno alla diarrea, specie dura11te alcun e fJarticolari eccezi?ni, 11on vi è malatla stagione ca1da e se il bambino h~ preceden1

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tia o processo patologico che non decorra con risulta che la tubercolosi iniesti11ale rapprequalche falto a carico del tubo gastro-inte- ser1ta l 'i11fezione prin1aria nel 16 % dei casi; stinale. E, generalizzando in un altro senso, Yalori molto iQ•i ù alli raggiun"ge tale forn1a cosi l)UÒ dire che non vi è 11essun individuo ch e 1ne infezione seco11daria dal ±3 al 90 %), senon abbia sofferto qualcl1e volta di n1odifica- con1dlo i risultati di autopsia. z]oni morbo1se degli or.g ani addominali. Ne ImJ>Ortanza p·a rticolare riveste P.Oi la tuberderiva, quindi, che il problema della diagnosi · colo~i primaria nell'età infa11tile, a comind.ifferenziale dei fatti gastro-intestinali si 1)re- ciare dal se111plice co,mplesso primario clini&e11La molto co111plesso e difficile. < a1ne11te 11on 1ico11oscibile per continuare , -ecchio, e spesso dimenticato, problema _ con !e gl1ian<lole m·esenteTiche calcificate fino quc~to del signifiçato dei fatti gastro-intestial grave qu.a dro· d ella tabe r11eseraica. Nell'a11ali nella sinto.111atologia precoce della tuber- dulto,, la tub. i11te&tin.a le primaria è assai rara. colosi polmonare; le osservazioni risalgono ai Non è ancora ben chiarita la questione se veccl1i m edici, che avev:1no osservato come e~jstano differe11ze fra tub·. i11t.estinale primain una proip orzione non piccola di casi i diri.a e 1scco·n daria per quanto riguarda la lo,c aslurbi gastrici coprono, in certo modo, l 'ini- li zzazione, i f eno1neni ed il decorso. Probabilzio della tubercolosi poln1onare. Da un p·u nto rr1ente si deve ri~J)0 1ndere in senso n eg·ativo. l1i '7ista generale, si p1u ò avanzare· la supposi- La tub. intestinale si ma11ifesta, sia in forn1a zione che tali sintomi siano da riferirf'i ad di un tumore ileo-cecale slenosante , o nella alterazioni tubercolari primarie o secondarie sezione d·el colon, opp,u re come ulcere diffuse; si è in oI Lre descriLt o un mo,do d 'infedegli organi del tratto digerenle. L 'estrema rarità dei casi di t.ub·er coloisi gazione secondo cui non si h anno alt~razioni lostrica primaria (8 _in tutta la letteratura) e cali, ma i b·a cilli pa1ssano la mucosa p~er conl 'inv·e·r osimiglianza dell 'atteccl1i1r1ento dei bat.i1luare co,n la via li11fatica . Secondo vari aucilli tubercolari sulla r11ucosa gastrica (contro tori, la forma primaria si 111anifeF-terebbe escui stanno le osservazioni di stragrandi quan- senzialn1'ente col tumore ileo-cecale, n1entre tità di tubercolo.si cl1e ingeriscono il loro f.pu- quell.a seico·n ·daria con le ulcere mult1ple; secondo Staettelin, la pil'im1 avrebbe origine eto) pE rmettono di escludere in linea generale n1ato.g ena e sarebbe pertanto da differenziarsi I= esistenza di ut1a tubercolosi primaria .g astrica. Più frequente, 1na di scarsù significato dalle ulcere prodotte dal contatto co·n lo sputo inghiottito. . per la pratica può essere quella secondaria, I fatti intestinali da ulcere costituiscono la come ulcera esprin1ente la ge1leralizzaiione del generalizz.a zione della tisi grave cronica e sono f•roc.e~so polnlo11are pri111atio, eveo ienza che i1elle varie statisticl1e rag·giunge al ma,s simo quindi accon1pagnaii da sicuri sintomi polI' 1 % dei casi. Essa avrebbe di preferenza ori- monari. Div-eTso è il caiSo del tumore ileo-cegine ematoge11a, con una loca lizzazione ana- cale ohe, come accade per la tubercolosi ga~Lri,ca , dà sintor11i di stooosi e viene generalloga a quella dell ' ulcera s.en1plice. Si trovano inoltre delle forn1e jpertrofich e e sclerosanti, n1ente confuso con un carcinoma. Da quanto si è esp,o sto, si può co·n cludere ccnne p11re ur1a forma di ir1filtrazio·n e rr1iliareche i fatti gastro-i111 estin.ali che possono trocaseosa. La ·diagnosi clinica di una tubercolosi ga- varsi come sinto.rni precoci di tubercolo si polmonare non sono attribuibili a lesioni a11atostrica o d·i un 'ulc6ra gastriça sr)ef:ifica è' però, raramente po!'Sibile, specialmente per la man- rr1iche gastro-intestinali di natura tubercolare. Dalle statiRtich e di Cohe11, risulta cl1e nel canza di un complesso sinton1atico particola!I'e. La forrna miliare no·n ·dà, si può dirè, di- 20,8' % dei casi tali fatti dominano nel quadrro sturbi ed è riconosciuta solo al tavolo ana- c]inico all linizio e per lungo tempo prin1a delto1nico; l'ulcera si .m anifesta con gli stessi ca- le manifestazioni polmonari. Circa 1/ 5 dei casi ratteri di quella semplice; tutt 'al p iù appaio- di tuberie·o losi polmonare· non ha sul princ1pio d ci sintomi sicuri dal lato polmonare, n1a inno più rare, in quella, la for111azione di nicchie e l'emorragia; le forme ip,ertrofica e ste- vece si p reisen ta co•mei una v.a ga malattia ganosa nte non si differenziano 3.gevolment·e da s1 ro-in testin.ale. :F atto importante quando si altre cause di ~tenosi e partico]arn1ente dal consideri la necessità di u11a diagnosi J)recoce carcinoma gastrico, con cui talvolta sono state della tub·. poln1onare per un 'efficace tera:Ria. Ad an.a loghi risultati ,è arri''.ato Koppenstein confuse. con uno studio su 2000 l>azienti in cura per Maggiore significato clinico hanno , invece, le malattie intestinali specifiche. L'intestino malattie .g·astro-intesLinali senza che vi fosse sta al secondo posto · come punto d'infezione so&petto di tub ercolosi. All'esame con i raggi X, si trovarono: 20,-±5 °/o con Regni di protubercolare e le forme primarie o secondarie cesi&i specifici decorsi, 7 % con proces ~i re~ono senza confronto più frequenti che non quelle gastriche. La tuberco.Jof.li intestinale non Cfnti no11 ancora calcifica ti e 0,45 ~la con casoltanto è il fatto co.n comitante più frequente ~erna sicure. Te11uto conto che ta li malati erano, in cura l}er una malattia .gastro-intestinale della forma polmonare cronica, ma la :tiq.u' cosa intestinale prende co~1"ante111ente p arte più o meno c·o mpro,rata, si deve inferire che a]Ja generalizzazio11e precoce. Da1le statistiche il numero delle tubercolosi polr11onari nasco1

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ste soli o il quadro gastro-intes.tinale deYe essere mclto allo. Queste r11a11ifestazioni gastro-intesti11ali 11\>n sono tanto da riferirsi ad un ·in ondazione dell 'org<Jnisn10 da parte delle tossine, quanto piuttosto alla co111partecipazio1:e del vago ed al fattore costituzionale. Dal punto di ,-ista cli11ico, si osserva anzitutto che non esiste un co.111plesso sintomatico patognomo·n ico p·er la tub·ercolosi e ch e, an,zi, questi sinto·m i gastro-intestinali sono caratterizzati IJer la loro irregolarità ed incostanza . Pa 111enzionarsì soprattuLto le variazioni dell'a1Jpetit.o, spesso n1olto . bizzarro, generalmente m.a11Ut11Le e Lalor.a alternato cori accessi di vera fam e; talvolta il pazie11te ha un gran de·siderio di cibi acidi e, qua11do li può avere ne risente nausea. Quasi se1n1)re tali tali dif;turbi dell'apparato ·vanno di conser,1a con un males6ere generale, a con1inc iare dal più semplice grado di ripienezza fino ad un vomito regolare. Alcuni autori considerano il vomito, in co11nessione con forti e lunghi accessi di tosse, c9n1e uno d ei segni annu11ciatori -cii tub·e rcolosi, ma no11 ~e.mbra che esso sia co,sì re go lare e frequente da poter servire come indizio . Si hanno spes·so dolori alla regione gastrica o ~enso di pressione dopo i 2·a sti, rinvii a·c idi, t&lora diarree, alternantisi co1l periodi di stilich~zza. Poco frequente è il complesso sintomatico pilorico, çhe pos!''a far sospettare un 'ulcera, ma in parecchi casi della letteratura ri6ult~ cl1e tale complesso ha persino portato al tavolo operatorio, tro,randosi lo stomaco del tu1 to sano, mentre poco tempo do.p o si ebbero nette le manifestazioni di tubercolosi .p.olr11onare. L 'A. riporta due ossenrazioni per.sanali. Ne.I ~ l'una si .avevan o i segni dell ''ulc~ra, ma dopo 3 settimane di cura non si manifestarono miglioramenti; esam·e radiologico dello stomaco negativo. La comparsa di un po' di raucedine e di to sse fece praticare l 'esame radiolo·g ico del torace e si trovò una tubercolosi infiltrativa cavernosa; da ril evarsi cl1e già 8 .settiman e dopo l'inizio dei si11ton1i g·astrici, si erap.o for1na te delle aderenze pJe.u riche. In u11 altro Cc'lso, i dolori colici durati per 36 ore e la dolorabiliLà all 'addome superiore av·ervano fatto sof.pettare u11a gastrite, cl1e l 'esame' radiologico d ei polmoni non conferr11ò; un controllo radiologico dei polmoni, rive]ò l 'esistenza di una tubercolosi . al II ~taclio prod utli,'o-cirrotj ca co11 prob·a bili caverne. 1F enomeni ·di tal genere possono int·e rpetrarsi com.e espressione di disturbi fu nzionali gastro-ir1tesLinali nel campo motorio o secretorio, della sensibilità o delle facoltà di aF-sorbin1en1 o. Da tali disturbi puramente funzionali possono poi s'rilup·p arsi delle alterazioni lILa1on1iche \ ere e prcr)rie, sicchè dai disturbi \Taghi si passa ad una \ era gastrite radiologicamente riconoscibile. Essenziale è, però, ric-orda1e ch e tali di~turbi più o n1eno Yaghi 1

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possono preann ùnciare una tubercolosi po.In10nare e che, quando dopo una cura adatta non si ' redono scomparire, sarà necessario un esame più completo per ?CO' are anche le possibili lesioni polmonari tubercolari.

fil.

L'iperazotemia nelle stenosi del piloro. (P. PoNTRANJ.lO(LFJ. /1.rch. It. 1'-lal. r1pp febb1raio 1939).

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Dig.,

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L'A. - basa11do.si sull'affer.mazione di Luquet ·e Bertroux cl1e. i11 caso di occlusione gastrica serrata bisogna operare &ubito senza ter1er conto dell 'i1)erazotemia che scomparirà raI)idamente do~o l 'operazio·n e, -- h a studiato il comportam•e.n to dell 'iperaz0Le1nia ~u 120 casi di stenosi del piloro operati nella Cl. Chir. della R. Università di !Bologna. Dopo aver pren1esse alcune nozioni sull 'azotemia e sulle iperazotemie nel loro meccanismo patogenetico, l ~A. fa notare qua11to segue: - nei malati affetti da stenÒ·s i çlel p~Ioro vi è sempre una i1p1erazotemia, €d i valori di essa 5ono proporzionati al grado della st.enosi; - le c.a use che concorro·n o alla provocazio1n e dì tale ip erazote1nia sono: disinte•grazio11e proteica, disidratazione, alterazione del1;·equilibrio acido-basico del .5 angue, cloroper1ia, a lterazione funzion~le del rene (oliguria), eventuali alterazioni epatiche; ' - in qu·esti n1alati i valori azotemici, nei giorni che seguono imn1·ediatamente l 'intervento, \ anno abbas&andosi progressi,Tamente e ra1)idamente tornano alla norma. Attribuendo quindi la causa diretta dell'iperazòte.m ia alla stenosi, I ' A. deduce che in simile evenie11za non bisogna più subordinare l 'o·p erazione all 'iperazoten1ia, rna, senza tener co·n to di questa, ope1I'.a r e d 'u1rgenza pe.r ve1d ere in tal n1.a ni era ritornare alla norma i valori azoten1ici. S. F. 1

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MISCELLANEA. La concezione fisiologica della medicina. (R. P1LLA. Anals da Faculdade de medicina de Porto Alegre, luglio-setten1bre 1938). È la pTelezione del Corso del prof. Pilla, tenuta il 6 marzo 1937 nella nuova Università di Porto Alegre. L 'argomento non è nuovo, perchè, a rigore, si può ritrovare in Ip pocrate, il padre della me·clicina, ma ·è d'attualità, perch.è in questi u]tin1i ten1pi la tendenza fi1siologica si ' 7a nettamente contrapponendo a quella anatomica. Secondo la co11cezion e anaton1ica, il no..,tro corpo è una congerie di organi il cui funzior1an1en.to dipende strettamente e rigorosamente dalla sua integrità n1orfologica e strutturale. La n1alattia è una lesione di questa integrità. l-n ten1po la maggior gloria del clinico 1


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SEZIONE PUATlCA

era di veder e co11fer1r1ata la sua diag11osi dall 'e5an1e necr oscopico . .Nella concezione fisiologica della n1edici11a q·u el che importa è il funzionamento degli e rg.ani. La vita è attività, dinamismo. U n orgaTtismo moriologica111ente integ ro, n1a ch e cessa di funzionar-e, è un cadavere. La n1a la ttia è un disturbo funzionale e il medico d eve non tanto trattar e la l esio11e, quanto correggere le perturbazioni funzionali a d essa l e·gate . ~Ientre la con cezione a11ato.m ica va perdendo terreno , quella fisio,l ogica ne va .g uadagnando. Più ch e . d1u e con cezioni irriducibii1111ente contrarie, sono due fasi diver se di una 111edesin1a evoluzione d el pensiero srierntifico. Come ]o studio dell 'anaton1ia de,re l ogican1ente precedere quello della fisiologia , an ch e lo studio d el I ' or ganis1no deve cominciare dalla forma per poi passare alla funzione. Lo studio d ell 'ana tomia preceid eitte quello della fi siologia n el campo d elle notevoli sco perte cl1e diedero nei secoli sco,r si la base scientifica d ella n1edicina . La concezione anatomica unita ai cor1cett i d ella fisi ca diede la scuola ia tron1eccani ca n el 17° secolo. Assimilato l 'or•ganismo ad un,a 1n1acchina, la funzion·e p assava alle dipen ·denze dirette della forma. La l esione era tutto n ella malattia. Ve11r1ero ;poi i grandi pionieri dell 'anatoim ia p atolo,gica, Laennec, Cou,veilher , l\[orgagni, Virchovv. L ·anatomia patologica precorse la fisiologia patologica. Era g iusto paragonare l 'organismo ad una macchina e studiarne le parti cl1e la compon gono ; in,a trattandosi di una maccl1ina vivente il para1gon e non è perfetto, per ch è è l!TJ a i11acchina cl1e da sola si r11uove, si ma11tiene, si ,d irige, si ripara. L 'organo non ha in1portanza per sè, h a importanza per la sua funzione. Anzi, se1condo il concetto di Larrl,ar]{ , è la funzione e.b e cr ea l'·orga110. . Questo con cet to va accettato con una piccola restri2lione: pe!r ogni funzionie è necessario un organo e l 'or.ga:rio, ;per il fatto s tesso ch e funziona, si modifica co11tinuam ente. Così la contrazione muscolare non si l)IUÒ a\~er:e sen za il muscolo, ma il inuscolo, contraendosi ripetutamente, si ipertrofizza. l\fa l a contrazione n1usçolare non può e,sser e considerata solo per sè stessa: essa è legata alla circolazion e san-guigrta, al consun10 di ossigeno ,e di g lucosio , alla respirazione, a lla capacità fun zionale d egli emuntori. o .gr1i organo è s trettamente collegato al funzionamento d egli altri. Fo,r ma e funzione isono due asp·etti di un orga110, 1'11no stjatico , l'alt.ro din.am~co, e la 'V'i ta è funzionam ento d el~li organi. La medicina è I 'arte di preservare e difen de re la vita. Importanti ~ono i rap1Jorti fra l esione anato1nica e alterazione funzionale. Una stenosi valvolare d el cuore porta con sè una dimin111

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zione d'e lla pressiQne, una defici enza di irrorazione degli organi, una d·efi cienza d ell 'emat osi, una dinlinuzione dell '.escrezio.n e. A que·ste n1odificazioni fun zionali il cuore sup·p lisce con un aumento di lavoro. Il medico non può agire direttame11te sulla l esione ma può so,l o agire s ulla funzione aun1e.ntando la tonicità del :r:niocardio, din1inuendo il lavoro a cui il cuore è sottoposto, aumer1tando la secrezione • • ur1nar1a. Esistono, rne11'01rg·a11ismo delle e11ergie latenti, dovute al fatto che no1n solo 01g·ni orJ gano i10.n lavora abitualm,ente al massimo , ma cl1e ha la ca·p acità di lavorare di più se è ne1cessario. Così n eìla r espirazione abitualmente r1011 si utilizza tutta la cap·a cità r espiratoria se r1on in casi di ·sforzi o di malattie; cosi esistono centri nervosi che entrano in funzione solo quando d evono supplire i centri abituai.m ente funzionanti e messi fuori u so per mal attie. È la legge biomecca11ica d ella superab·bondanza di Ben edi kt cl1e il Pilla prefeTisce chiamare legge di sicureziz,a d ell 'org·al)isn10. È an ch e la legge biomeccanica della n1assin1a • e,conom1a. La n1alat~ia è costituita da disturb,i funzio nali e sono ques ti ch e dev1ono guidar e 11ella diagnosi, nella prognosi e nella oura. I disturbi fu11zionali possono dipendere da una l esione anaL0111ica, ma molte volte son o prop·r io essi cl1e producono que.sta lesione. La compar sa di un.a lesio11e è preceduta da alterazioni funzionali. 1che per un certo terr1po rin1angono latenti. ' La h1nzionalità dell :o,r ganismo è in1portante a11che n elle malattie infettive, ir1 cui l 'agente etjolog ico, il batterio p·atog-eno, agisce provoc.a11do Q no la malattia secon do l e condizio11i funzionali dell 'organisn10 cl1e lo· ospita . Nella malattia esi&tono quindi tre fasi: la predisposizione' moil'b·o sa, ]a fase di malattia 1.Eétetntei o preclinica e la f.ase clinici\. La terapia quindi può essere prevein tiva , a 1,ortirvia e curativa. Cornpito del m edico moderno è quello di sviluppare il più possibile la terapia preventiva. Opponendo· l 'm11orismo ippocratico a ll 'org<lnicismo galenico il Pilla i soffer1na a cons iderare il problema d ella cl1irurgia nei r i·guardi d el concetto fisiolog ico e m ette in rilievo che anche in questa b ran ca ch e sen1brereboo do\·er esser e dominio escluf i,ro dell 'anato1nia, non è p 01s sibil e fare u11 inter, ento senza ten er co,n to dell 'i1ttero organis1no e quindi della funzione d ei vari origa ni. Il Pilla si soffeirma lungame11te a trattare di que·l] a c}1e Le.r iche chian1a chirt1rg ia fi siolo1

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• g1ca .

Con qu.e ste argon1entazioni l 'A. n on intende de:çrezzare l'anatomia , ma mettere in rilieYo ch e ar1ato1nia e fisiologia nor1 solo ~ ono in s tre tto rapporto fra loro, ma ch e nella medi ci11a :i11oderna la contraddiz i on ~ fra il pen1


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siero ai1atomico e quello fisiologico tende a scom.p arire e cl1e la biologia, spezzettata per necessità di sludio, si ristabilisc·e nella clinica cr>1ne un'unità fondar11entale e. indistruttibile.

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L'ossigeno in aviazione. (\V. ~'1. !BooTHBY. e W. Il. LovEI,ACE. Jourrial of Aviatio n l~1edicirie, dioembre 1938). 1

Il rapido svilu.p ·p o dell'i11dustria aeronautica rende o,g gi ,p ossibile la realizzazione corr·ente di é!eroplani per uso civiile capaci di volare ad altezze di 3000-7000 metri. I vantaggi ·del volo ad alta quota sono b 1en noti ai tecnici: essi consislono essenzialm.ente n ella facilità di evitare urti c.o ntro montagne, indipendente·m ente dE~ even.tuali errori di rotta, nel poter sfuggire la maiggioranza dei dist.urb·i atmosferici, nel possibile sfruttame11Lo di con·enti d 'a_ria ·dire~ttie nel Rienso· del volo, nella rr1.aggiore veloc,i tà raggiu11gibile per la rarefazione del1'a1ia. Ma il volo ad alta quota porrta con sè il problema della r e&pirazione· degli aviatori nell 'aria rarefatta. Fin dal 18i.8 Paul ·Be-rt aveva ·d i1nostrato1 che la ·d iminuzione della pressìo11'e barometrica dà luogo a disturbi n ell 'uomo quando si riduce la pressione parziale di os&ig1eno sott-0 un certo livello e cioè quando si l1a una incompleta saturazio'ne ·di o-ss.igeno r1el sangu1e arterioso. L'organisI110 reag-isce a questa minore satl1razione1 di ossigeno del sangue ·a rterioso con un aumento, della ventil.azion·e polmonare. Ma I.a reazione alla anos&ien1ia ·viene com,p licata da co1npleFJsi ,disturbi della regolazione del ce11tro respiratorio, tanlo che l'adattamento è molto diYerso se la ,diminuzione d ell'ossigeno avviene in rr1aniera r.aipiida o , lenta, ed' è so·g getto anche a fattori p·e rsonali nari indifferenti. I sintomi dell'anossiemia sono fondamentalmente co;$ tituiti da: cefalea, variazioni del rit.mo e della profondità del respiro, tendenza al sonno, vertigine, difficoltà nel mantenere cl esta l 'atte.n zion·e, ottundin1ento sensoriale, senso di .$tanchezza € · di indifferenza. Ha grande i1nportanza pratica per il volo·,ad alta quota uno dei fenom eni sintomatici ca ratteristici della anossiemia, e cio·è che l 'ottun1dimento d.ei sensi e dell'intelletto· impedisce al pilota di percepire i d]&turbi, tanto che se la soll!!ministrazione di ossi1g eno deve eJSsere iniziata dietro suo comando, egli attende.,, non di rado che i si11ton1i si .siano fortemente a.ggravati, e talora va incontro a disattenz~9r1ì e ad e.r rori che possono riuscire di estrerna gravità. I sintomi dell'anossiemia sono spesso para o-onati a quelli dle ll 'uhriachezza per la grande somiglianza di di5turbi offerta dalle due condizioni. Alcuni individui di,~engono e uforici , altri si eccitano, si p erde la cap·a cità di autocontrollo. 1

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Uno scienziato di provata capiacità, come p·uò essere Haldane, 1n.e ntre era rinchiuso a 6copo di .esperimento in· una camera a depi·essio·n e, impiegò ;inolto tempo per capire che, volerLdo g·u.ardare il suo volto i11 uno specchio, si era rivolto· al ·dorso anziohè alla 5uperficie riflettente dello1 specchio :!tesso. La c,ompren~ione. e la tras1nissio.n e ·di messa.g gi radiotelefonici divi.ene estremamente difficile per il pilota cl1e respiri aria rarefatta a-d alta quota. I disturbi causati da aI1ossiemia non sono soltanto, acuti, ma acq·uist~no un carat.tere di cronicità, quan·do, accoppiandosi. l 'ano&siemia ai fattori emozionali, si giunge alla formazione di un vero stato n1orboso cronico, che è stato chiarr1ato « a·eronevrosi » e che semb·ra .a ssai fre qu ente nei piloti. I sintomi princ1pali di questa condizione sane• costituiti da irritabilità nervosa, instabilità emozionale, in~onnia e disturbi gastrici . , 1

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* ** lJaul Bert, che, con1e ab biarno veduto , scoprì e descrisse per prirno i disturbi causati da djminuzione della pressio·n e b1a rometrica, e li riferì alla ·deficie11te .pressione parziale di os5ig·eno, aveva anche osservato che l 'insorgenza di tali disturbi è completament1e evitata se si r·e-~pira aria rarefatta, ma ave11te una pressione P.arziale di ossigeno norn1ale. L 'anos&iemia può dunque essere evitata nel pjlota che voli ad alta quota, con due n1etodi . Il prin10 di questi consiste nel n1antenere atL1)r110 .a lui un'atmosfera a pressione normale, n1edia11te l'uso d i cabine stagn,e e di compressori. ()'uesta soluzione, j11dub·biame11te ideale è di realizzazione complessa ed estren1amente c0,s to1&1. Esso inoltre è di efficacia assai discutibile in a·p·parecchi militari, qu.a ndo si pensi alla grande vu.lnf.rabilità di un tale aeroplano, irb cui il minimo colpo rice1v uto nella cabina, porta all'annullamento immediato di tutto il sjstema di ari.a compressa. Il pilota che si trovasse ad alta quota andrebbe incontro immediatamente a perdita di coscienza e la b·r usca d1epressione potrebbe provocare in lui la n1alattia dei cassoni. La seconda 6-0luzione, assai più semplice ed economi ca, e anche meno Reggetta a cause di i11successo, consiste nella somn1inistrazione contin11a ·di ossigeno con un inalatore. Boo.t hby ·e Lovelace descrivono nel loro articolQ un apparecchio atto a qi1esto scopo, da es&i stes&i costruito in collaborazione con Balbulian e f1perimentato orn1ai largamente con piena soddisfazione. (>uesto apparecchio (B. I ,. B.) consiste di una piocola maschera di gomma che copre il naso mentre lascia libera la bocca, di un serbatoio di ossigeno compresso e di un sacco in11Jer.n1eabile nel quale avvie11e il miscuglio dell'aria e dell'ossigeno, miscuglio che può essere in proporzioni va1

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SEZIONE PRATICA

riabili e che viene res1?irato. L 'apparecchio è t111joteini11~ solubil.issin1a 11ell'alcool e nelcon1pletato da alcuni rubi11elti, da u11 ridut- l 1acqua. tore di pressione e da una valvola esp•i ratoria. La br1if otalina agisce sul c.u ore, la bufoteniIl sisterr1a è studiato in modo d1a pern1ettere 11a 1&ul sist.e ma nervoso . la i11a&sima utilizzazione di os. igeno, e da ragI ro1&pi sono in1munizzati c,o ntro il pro1pTio giungere percentuali di pressioni parziali di ,:eleno , che costituisce per l'animale un 'arma questo gas pienamente sufficienti anche in difemi va e non offensiva. Il tossico passa nel atmosfera assai rarefatta, quale si raggiunge san1gue e assicm'a al rospo una resistenza , una r1elle quote di volo più ele,rate. L' apparec- ,·italità ed ur1a longevità straordinarie. E inchio è poco ingonlhrante , leggero , non inco- teressarLlie il fatto che e&so si· alimenta di premoda affatto il pilota. È da notare che esso de tossiche, insetti vele11osi, aracnoidi e miriola.scia libera la bocca, in modo da consentire lJidi·. ' ' ive in angoli oscuri e digiuna tutto l 'inl'uso del microfono. La semplice respirazio11e verno, di primavera .sente il richiamo delrtasale infatti è norm.a lmente ··s ufficiente, e si 1'acqua: p assa nel mare, n~li sta.gni ·e con ric.hiede una maschera 11aso-orale soltanto in un vigore 8-essuale poco com une, stringe la caso di ostruzione delle vie nasali. ff'111mina per ore e ore sempre stando a digiuBoothby e Lovelace riportano numerosi con- no. Dopo tre .&ettirnane circa ·6Sce dall'acqua e trolli eseguiti con la loro n1asch era, &ia in c.araggiunge i prati, i giardini, le stalle, e si an111ere a d_e compresaione, ch e durante ,,oli ad nida, in un b uco, so tto u11a pietra, nascosto alta quota. In un volo tra Minneapolis e Lo•& tutto il giorno. Al c.adere della sera e5ce dal Angeles si raggi un se un' altezza intorno ai suo 11ascondiglio e si mette a cacciare in$etti 10.000 m etri e si potè mantenere una con cen- ùi cui fa un consumo abbond.a nte . trazio11e normale di ossige·n o e di anidride carNon è raro e.b e viva cinquanta ed ·an che bonica nell'aria alveolare con un consumo di ~ento anni. Resiste ai tagli, alle n1utilazio11i, 1,8' litri di ossigeno per minuto. Durante quealle scottature. Il segreto della potenza di questo volo a grande altezza, uno degli aviatori slo a nimale sta n.eil suo, veleno ch e gli co·n feripotè eseguire una riparazione abbastanza co·m sce l 'i111munità. plicata della radio di bordo , in pieno posse·i;so Il veleno del rospo ha u11a rara sinergia inee controllo delle sue faco]tà fisiche e mentali , dicam1e·n tosa perchè ag·isce sul cuore, sul sistenonostante la grande rarefazione dcJl 'a ria am- 1)1a nervoso , sulle glar1dule e sui vasi. biente. Anche Howard Hug hes, il det entore del Sul cuore 11a un 'azione to nica pari a qiuella record del giro· del man.do, ha eseguito di r edella digitale e dell 'o uabaina ~ n1a meno· racente un volo transcon1inentale ad alta quota pida. Ha però il vantag·gio se adoperata ~ picfac endo uso dell'apparecchio descritto d!agli cole dosi, di potere es &ere adoperata più a auto·r i, lungo sempre con la inedesima efficaci.a e senNon è chi non veda quali g randi servigi za provocare disturbi . A tale scopo si ado1p era possi rendere una soluzione c0sì semplice ed l 'e5tratto acquoso del vele110 totale. economi-~.a, quale quella troviata da Boothby e Iniettando una soluzio,n ·e di 'releno al 1 % Lovelaoe, all'aeronautica m oderna , orientata i1ella cava inferiore della rana &i produce una decisamente verso il volo ad alta quota. d1i111inuzio11e rapida d el ritmo e dell'an1piezza Punnu. delle contrazioni del cuore. La diastole diviene sempr e. meno completa e finalmente il cuore si arresta in si1&Lole e11tro tredici minuti. ~ el L'azione biologica del veleno di rospo. gatto si ha impicciolimento del po~so, aritmia, (R. CoR~ILLEAU. 1) 1·csse 111 édic,, 4- n1arzo 19~9) . fibrillazione ,-entricolar.e ed infine a1Testo Le virtù terapeutiche del veleno di ro$po del cuore. Nei topi dosi forti producono la morte imm·e,d i.ata ·e dosi deboli talvolta eb brezso110 note d.a mollo te1n1)0 . Gli antichi adop·ern,a110 l'olio di rospo, ottenuto facendo bol: zn e tal,rolta inovin1enti agitati vig·orosi e . ra. . lire ros1)i nel.l'olio di oli va, contro le ulceri pidi. Un cane cl1e morde u11 rospo innanzi tutto varico~e I cinesi ·da inolti secoli adoperano la i)olve~e di rospo sotto forn1a di pillole con: lascia suhito la pr·e sa i)er il bruciore prodotto tre, le affezioni pulnìonari, e sotto forma d1 dall'acidità del v·eleno, poi sali, a abbondante1nente, gira su se s tesso ed entra in agitazione. pom.a ta per la cura delle ulceri . . f~ perciò ch e gli antichi dice,-ano ·che il rospo Il ve1e110 di cui è imbe, uto tutto l'organ1re1n de pazzi i cani. s1r10 del rospo· è elaborato da due. specie ~i L'aumento della .s alivazione è dovuto alla glandole : · I) dorsiali, ·di cui le due l.1tù arandi, proprietà ipersecernente d el , -eleno di . rosJ_Jo. le parotidi, sono ins erite ai due Iati del coll~, C'.osì u11a goccia a contatto della con giunt1va e sece:rnono il veleno .p iù potente; 2) ventra1li. Pisalix e Bertrand nel 1893 i·~olarono dal e delle .g landole lag rimali aumenta la l~grin1a­ veleno di ro·&po due sosta11ze principali: la bu- zione. Quest'azione è sf.ruttata terapeutic~~1en­ te rer eccitare la diuresi e la secrez1.one biliare. fotalina, di natura resinoide, so,lu~ilis~in1a. nel clorofcrn tio nell 'aceto ne, n ell a ci.do acetico , Questa i)roprietà è evidentemente in rapporto meno nell 'etere e J)Ochissi1no nell'acqua, e la ad attività con1plesse del ·v eleno del ro&po sul 1

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Cl1ore e sul sis.ten1a n ervoso : sul IJ1rin10 agirebbe la b·ufotalina, .&ul secondo la bufoteni11a. Certo è ch e il vele·n o del rospo ha un'azione biologica polivalente, geneir.a le. Esso si m.o stra sen11?re effica ce per sollevare lo . stato ge11er.ale 6ia 11elle sem·p1ici anemie ch·e n·elle cachessie.

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e bronchiale, ~ecchezza d ella f.a.ccia. Altri subito, _dop·o l '.i~alazione ~anno tosse co11 e~pet­ 1

toraz1orte. P1u sp·esso s1 11.a cefalea.

PR.

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DR.

l\uM.

Tiroidectomia totale nelle malattie del euore e dei vasi.

La terapia inalatoria dell'asma bronchiale.

(N. v. JA01c e O. Z1rvrl\.1ERM.~NN -ME1NZINGEN . A1anch. MedJiz. tt'o·clienscr. nn . 6 e 7, 193 9). (J. B. GRAESER. Journal ~1 m e·ric. M edic" 11ssoc., 1° aprile 1939). ~' e~tirpazione della. tiroide p·u ò riuscire utile in aloune n1alatti.e del cuore e dei vasi I P'r imi tentativi di applicazio,n e diretta· di epinefrina sulla m,u cosa bronchiale per la cura . p.er i ra;ppoir~i cJ1e interce.dono tra questa glandola e la psiche e tra la glandola e il sisterua d ell 'a,c ce·s so di asma · rimontano al 1910. Quann er voso vegetativo·. Gli arnmalati del sistema tu11que i risultati ottenuti non fossero disprezc~rc?lalo.r io . pre'Yenlano. n1olto spesso alterazab1ili il inetodo non eb1b•e la1ìga a•p1p 1icazione. Le prove furono riprese n1olto più tardi e solo z1on1 p s1ch1che, soprattutto ne! senso di una nel 1935 si potette asso.d are che le ina lazioni iperec.citabilità: la tiroide anche noirmale, ma di epir1efrina i&ono· effettiva1nente ' ranta,g giose soprattutto, in stato di fun.ziona mento patolopurchè si adoperi110 so1uzio·n i d el farm.aco p·i ù ·g·ico, esercita urn a noitevoli&sirna influenza sulcon centrate ·d i quell1e usate precedentemein te. la reattività psichica; p erciò la sua estirpazioLa so luzione ·di epinefrina eh.e risulta più ne rende i malati rp iù tranquilli e dà loro una efficace ·è quella all'uno p·e r cento. Soluzioni s0n.sazione soggettiva net ta di mig·lioram·ento. più deboli non sen1pre r.iescono curativ·e, quel- I11oltre g li 0 rmoni tiroi·d:ei sono degli energici stim,olanti. per il sistema n ervoso-ve.ael·e più forti provocan-0 feno meni tossici (cefao 1ea, tremori, 1p1a lpitazioni) .sen za -d are p~ù ap - tati, 0·, Sti a i)er azione diretta sullo st esso, ch é prezzab1ile miglio·r amento ·d ei sintomi asma- lJer azione indiretta attraverso altre g·landole tici in atto•. L'agg·iunta di estratto· d 'ipofisi endocrine (soprattutto i surreni). La m.an canz,n di questi oTmoni s tin101anti ha effetti sepos ~eri ore 0 la 1sostituzione ·dell 'epir1efrina con d.a ti,ri sulla r.eat.tività dei nervi veg·e·t ativi d'el cocai11a, neosinefrina o solfato di efedrina non sisten1a vas.ale. d à risultati miglio.ri. Per otte-n ere un effetto lo·cale sulle r11ucose La estirpazione della tiroide ,giova q·u indi ill ed un effetto generale t.e1~apeutico occorre cl1e tutti qu.eg1i stati p1a tologi·c.i dell 'a1)parato circol'in alazione· sia fatta in n1odo da pr·o·durre una lato1rio in cui predo.m inano fenomeni vegetativi certa co·n ce·n trazion1e· çlel farm.aco sulla muco- di na tura riflessa, rnentre non può influire susa . Ciò qi1f)ende da tre fattori: den sità d el ,,a- gli &tati oTganici di scon1pens.o c;ardiàco. Qu·epore n·èll 'am.b iente inalato, q·u a ntità del vasto ' iene dip1ostrato chiaramente dalla casipore effettivam·ente depos.it.ato sulla mucosa stica ·deg li AA., che in b1a se ad es5a r accomanbronchia1e potere asso,r bente della mucosa dano la tireoidectomia .solo in u11 determinato ste:s sa. .grup1)() di ammala ti, in qu1elli cio è in cui esist e una ipereccitabilità del sis tema nervoso vePer otten-e re una suffic.ie11t.e d en sità del ' 'a1pi0re occor1~e - un adatt o a'tomizzatore , che digetativo con fenomeni sp astici a carico dei vide il liquido· in particelle minutissime, im- vasi (angina pectorisJ claudicazione intern1itpon·de-rab·i li, tali da seguire la cor1~ente dell 'a- t.ente). Utili ri:&ultati può d,a re la tiroidecton1ia aIJ ch e ne-g li amn1alati del sistema cardiovascoria n elle vie bronchiali. / Per garantire una sufficiente qu.a11tità ·di m e- lar:e1 che p·r eseintano seg·ni :-.nche lievi di tireodicame11to occorre ch e la solu.zione abbia una tossicosi. L'angina p•ectoris divenuta refrattaria sufficien.te conoentrazione, tenuto conto cl1e alle cure m edich1e, t.alvolta guarisce del tutto essa viene diluila a contatto con il secreto· ·d opo la tiroid·e ctò1m ia; alt.re vo.l te p ersiste, ebron chiale. quivalente dell 'acce.sso ma psichicame11te n1olLa cap·J cità di a&sorb irr1ento d ella mucosa t o più inno cuo, u11 dolore ciu po precordiale; è in rappor to alla &ua c·o ngestione, alla qu.a n- qu1est 'ultima· è però una evenienza più rara dopo tiroidectomia che dopo la egualm-e·nte tità di muco da cui è ricoperta ed eventualutile Rìmpatectomia. La e1~tirpazion e della tin1ente alle sue condizioni di atrofia. roide può attuarsi anch e se esistono, gravi alLe iesperiei1ze fi11o·r a fatte diinostrano che i n1a-g giori vantaggi si han110 n elle forn1e di terazioni ·organiche d elle coronari e, sclerosi o an oh·e ~tenosi: in due casi di tal genere gli 1\A. medie intensità o non tr·o ppo gravi. !Durante il parossisrr10 l 'efficacia ·d ella cura è limitata .ottennero la ·cessazione con1pleta d ei disturbi, ch e ormai si protrae per un periodo cli osserdal fatto che i vapori non possono• penetra're vazione di 18 m esi. Anch e in due ca·~i di clauJJrofonda~ente nell :albero r e.SJJ.i ra torio. dicazione intermittent e ~ i ottennero notevoli Gli in su cces.ç;i dipendono per lo più dall 'atorisultati, bench è esistessero gra,ri alterazioni 111izzatore non adatto e dal su o cattivo uso. J..a cura in genere non 1dà in convenienti . Al- ;.;e lerotiolle dei vasi. In tutti questi stati n1orcu11i pazienti lan1entano irritazione trach eale bosi la tiroidectomia sarà subtotale, perrhè 1

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i risultati so·n o gli sle~si: questo evita il n1ixede1na e i pericoli della tetania, i pezzetti di paren chima da lascri.are in siLo devono essere p erò .piccoli. Sui fenon1eni di scompenso cardiaco· ch e accon1pagnano le dette malattie la tiroidectomia non .agisce affatto'. L'intervento praticato dagli AA . in 11 casi di vizi cardiaci scompensati non ha dato alcun netto risultato : il senso soggetti vo di b en<*>sere consecuti,·o alla operazione era di brev.e durata e il compenso· era transitorio e subordinato al riposo e alla farmacoterapia. In nessun caso il compenso è durato per più di 6 n1,esi, nella maggior parte dei casi molto m eno (p. es. solo 3 settimane in 2 casi, mentre 3 pazienti u1orirono per scompertso entro i primi 6 mesi d opo l 'operazio11e). P.

CENNI

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SEZIONE PRATICA

BIBLIOGRAFICl

Prof. G1usEPPE CALLIGARI S . 1ll alattie i11fettive. Istituto delle edizioni accaden1iche. l!dine, 1938, vol. di pag. 579 . Prezzo L. 50. I-lecen sire questa nuova irn1)011ente 01)era del valoroso e geniale collega Calligaris sulle malattie infettive, studiate con il suo originali s6in10 sistema delle cc Catene del corpo, e dello spirito >> applicato alla diagnostica, è compito tutt 'altro c,h e facile e qua11to mai complesso e complicato. Per quanto si 1Jossa o si voglia essere studiosi nelle forme più indipendenti, iPiù obbiettivre·, più eclettich e, ci sentian10 trepidanti nel dare un giudizio su concezioni e formul e così nuove, che partono da una metodica fi sica per quindi pa1&sare nel c.a mpo della metafìsica, o di una particolare visione di tra&cend·e nza fisica. T anto p iù è giustificato questo stato d 'animo qrualor,a si consideri ch e l 'A. stesso dichiara con ammitev'o le sincerità, sincerità ch e è sin.o r1imo di on,e stà 6cientifica, che le sue ricerche vanno rit e11ute incomplete, e ch e in partA potranno ancl1e esser.e inesatte ed ,e rrate (v. pag. 537). L'intero libro, con1unq ue se ne voglia int e111dere e apprezzare il contenuto , suscita n el l tttore un interesse tutto speciale, che aumenta con il progre1dire della sua lettura , ma vi è una parte per ·c.u i si enLra in pieno _n el meraviglioso, per non dire fanta &tico nel senso più p)3icologico della parola. L' A ~ ci fa vedere s11 disegni e tavole i vari agenti patogeni, noti ed « ig noti », . di malattie infettive, n on q uali ce li prospettano le lenti del n1icroscopio , n1a le sole facoltà del nostro cervell o, che rendon o il normale fe11omeno Bupernormale, cc trascendentale, inconcepibile .e inspiegabile », com e dice t estualn1ente l 'A. costitu en,d osi una vi ion e cc et eroscopica supernormale ». Su ciò si basa tutto il metodo, novissimo e originalissimo, che associa nei ri1guardi d'e i microbi l'ingrandimento nor.male del m ic.r oscopio comune macropsia fisica con I.a « macropsia psichica dell 'ultraveggenza ». Nella tecnica del metodo, il l1u11to di partenza è la 1

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sensibilizzazione di u11a deterrninata « placca cutanea » a &ede prefissa e a reazioni radie tesic.h e, dell 'osser vatore al microscopio, come lo è, nella finalità di una diagnosi precocissin1a delle m.a lattie infettive, sull 'individuo stesso ch e ne è sofferente. Nel volumi11oso libro si parla anch e della n1alattia da (( depositi )) e al n1olte altre origi11ali imn1agini a conte11·uto fi,&iologico e patologico con finalità diagnostica ; n1a p,er avere u,na idea abbastanza ch iara di tutto ciò bisogna leggerlo e molto attentamente. E noi, che molta s tin1a abbiamo del Calli·g.aris, ci auguri amo cl1e l 'attenta e p,pessionata lettura delfa sua opera possa ingen e·r are un co11vincimento, e corr1unque un sentimento di attesa fiducio sa. G1u1.10 MòGLIE. 1

/t'ed. !tal. Naz . Fa.se. per la lotta contro la ltibercolosi. Sezione pugliese. Conferenze te11 ute n ell'anno 1937-38. Vn vol. in-8° di 164 p agine. F.lli D'Ecclesia. Bari, L. 25. . La Sezione pugliese ·d ella F.I.N.F. per la · Jotta contro la tt1bercolosi, di cui è i)residente il prof. L. Ferran11ini, co ntinua la b.u ona iniziativa di riunire in un ' rolun1e le confer enze tenute nell 'anno. Dimostrazione dell 'atti,rità della Sezion e e buon contribruto portato allo studio dei tanti ·piroblen1i che sorgono n el ca1npo della tuber,co losi . . , Le sette co nferenie qui riunite riguarda n o: Il lattante e la diagnosi precoce di tub. (F . De NicoJò); La case popolari i1ella lotta antitub . (<;. Sa11g ior.g-i); Collassoterapia e cura insulini ca i1ef tub . diabetici (Pt. Capo); La cistite tub. (G. Nisio); Rilievi biometrici nei predisposti a lla tub (D. Il Pastore); La via dentaria rlell 'irLfezio11,e tub. (G. Arn1enio); Le, i11filtrazioni J)erifocali nell 'infanzia (G. Acquafredda). La pubblicazione è stata curata dal prof. L. Quaranta, ch e è delegato regionale della sezione. fil. 1

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E.

1'ubercitlose et médecine sociale. Un vol. in-8° di 160 i)agg. con 1~ figg. l\1asson et C. ie, Paris, 1938'. Prezzo, fr. 36. Lçt tubercolosi ·è la inalattia sociale per eccellenza, per cui soltanto con l 'inquadr·an1ento d E:lla lotta si pu ò sperare di arri\ are a dei buoni risultati profilattici ed anche t erap·eutici. Co11siderata sotto questo punto di ' 'ista, si ha una p iù lar ga visio1l e dei prob1lemi, cosa assai utile anche 1per il medico pratico, di cui la collaborazione è di grande i;r111)ortanza specialniiente per la diagnosi ed il trattamento i)reBER1'ARD.

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COCl.

L 'A., e.san1inando i rappoTLi fra tubercolosi e medicina sociale, prospetta le varie questioni çhe si 1'Presentano in questo campo, in modo pE>rsuasi\10 ed esauriente, esponendole con chiarezza e precisione e dimostrando come I.a m edicina sociale, col suo svilup}JO, può fare usufruire tutte le collettività dei benefici dell 'assistenza e dei ]Jrogre~si della scie11za.


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«

JL

POLICLINICO »

[ANNo XLVI, NuM. 22]

L ' A. esamina, volta a volta, la lotta a11tituber colare, la ·p rofilassi nelle collettività infantili ·e fra gl,i st.ud.en.ti. Capitolo nuovo €d originale è quello riguard.ante la co·n valescenza ·dell 'infezione p.r imaria, quale ci può essere denunciata dal semplice viraggio della cutireazione:. condizioni cl1e merita tutte le cure se si voglio~ o evitare danni tardivi. Il co llocamento dei tubercolosi nelle stazioni di cura, il riadattan1ento .al lavoro, l'aspetto medico e so ciale delle fo rn1e gravi, la tub1e rcolosi n ell'·e sercito ed in gu·erra, il morale dei tubercolosi, sono i titoli di altri capitoli di questo libro i11tressante, che si conchiu.d·e con una· visione sul destino della tubercolosi, leg<1to a quello della civilizzazione. fil. 0

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Società Medica del Frinii. Sezione Culturale del Sindacato Fascista dei :ftledici. Seduta del 22 febbraio 1939-XVII. Presiede il prof. A. VARisco.

cutanei tubulari. Prof. G. ~IERI. - L'O . ha aaottato questo processo di plastica proposto da Gillies, ~ che consiste nel circo·scrivere con due incisioni parallele il segmento cutaneo destinato al trapianto, affror1tandone poi con una sutura i margini (ne risulta una sorta di m anico tubulare); iJ1, secondo tempo si seziona il lembo a ùna delle sue estremità, che S1MONNEr et RoaECY . Le corps ja.wne. Ed. 1\tiassi utilizza per colmare la perdita di sostanza; in sori, 1939, p. 172, fig. 79. IJ?r. 50. terzo tempo si seziona l 'altra estremità ·e si asporta la parte di pelle sovrabbondante. ~ una ottima m,es&a a punto delle nostr.e C)uesto tipo di trapianto cutaneo presenta il cognizioni sulla fisiologia d·el e. luteo nelle vantagg·io di poter essere utilizzato per colmare donne e in varie· specie animali: vi so,n o racle p_erdi te di sostanze anche a grande distanza dal colti dalla letteratura mondiale (meno curata punto di prelevazione (il che lo rende prezioso, quella italiana!) una quantità di fatti, di per . es., n elle plastiche della fa cx:ia), e quel!o di rilievi, di eStperimenti, e i risultati d ei vari provvedere lempi cutanei abbondanti e suddivisiAA. so•n o esposti coin una sana critica. La abibili in lembi secondari a causa di una notevole tuale scioltezza e la simpatica manie-ra di esp-0- · autonomia circolatoria . L 'O. illustra alcuni casi i1ei quali dalla applisizione p·r oprie a que&ti testi francesi rendono cazione di tale processo ottenne felici riisultati, la lettura facil e e utile. Le figure non sono nor1 raggiungibili con gli altri metodi di plastica n1olte, ma bene fiicelte. P. G. cutanea comunemente in uso. 1

AccADEMIE, SoctETÀ MEDICHE, CoNOREss1

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Sul

t~aplanti

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_.. Ricordiamo le lateressaatl pubblloazloa/: Prof. ARCANCELO ILVENTO V. Direttore Generale della Sanità Pubblica del Regno ,. Do· cente di Igiene Sociale ali' Istituto « B. Muss-ollni », Clinica delle malattie tubercolari e dell'apparato respiratorio della R. Università .:ii Roma.

Igiene sociale della tubercolosi Lezioni tenute in Roma nell'Ospedale di Porta Furba al Corso di perfezionamento per i medici specializzandi nelle malattie tubercolari e dell'ap· parato respiratorio (Anno X). Raccolte dal Dott. Albino Ciucci

Rivedute e còmpletate dallo stesso Prof. A. I LV ENTO Volume in-So, di pagg. VIII-200. Prezzo L. 2 5 più le

spese post a li di spedizione. Per gli Slbbonati al « Poli.cuuico » od ~. qualsiasi dei nostri quattro periodici, sole L. 2 2 ,5 O franco di porto in Italia, Impero e Colonie. Per l'Est ero L. 2 4. Dr. Prof. UBERTO ARCANCELI

Lib. doc .di Pat<>l. e di Clinica Med. n ella R. Univer sità. Medico primario negli Ospedali Riuniti di Roma

Sulle febbri da tubercolosi occulta o criptotubercolarl (con 7 rfi gur e radiografiche n el t esto) SO?tifl\fARIO - Prefazione, pag. 3. - Febbricole t u bercol ari, pa~. 9. - Febbri criptotubercolari a brevi periodi od accessionali, pag. 25. - Febbri cosi dette << gastriche», paig. 27. - Tifobacillosi di Lan douzy. pag. 33. - Tuibercolosi miliare, I?a.g. 40. - Generalità. sulla dia"~ nosi delle febbri cri'Ptotuibercolari, pag. 42. - Importanza e norme 1per l 'esame radiologico, pagina 43. - La cutireazione alla tubercolina, pag. 50. Volume di pagg. 57. Prezzo L. 1 O, più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « P oliclinico » od a qualsiasi dei nostri quattro periodici, sole L. 8 , 7 5 franco di porto in Italia, Impero e Colonie. Per l 'Estero L. 9 ,5 O . • • Invia1'e Va.glia Postale a lla Ditta LUIGI POZZI, editore, Via Sistina 14 - R.Ol\!IA. 1

le modificazioni anatomiche dell'encefalo nel tumori endocranici. Dr. C. AMBROSETTo. - L 'O. premesso che intorno al capitolo dei tumori cerebrali lo sviluppo sempre crescente della neuro-chirurgia ha portato negli ultimi anni contributi notevolissimi, illustra, anche nei riflessi clinici, le modificazior1i anatomiche che accompagnano l'evoluzione del processo morboso. Servendosi del materiale studiato nella Clinica 11euro-chi.rurgica di &rlino, rileva principalmente l 'importanza degli spazi liquorali interni ed esterni e dei s'e pimenti durali (falce, tentorio) nei loro rapporti con Je ernie od incuneamenti cerebrali da un 1ato, con il rigonfiamento cerebrale dall'altro , che contribuiscono a dare una fisionon1ia particolare al processo morbo·so, mettendone in rilievo l'alta importanza dottrinale e pra.t ica. Pur t enendo presenti la complessità e le num erose incognite che sono tuttora legate a questo studio, l'O. pen sa ch e su ques ta guida possa rei:ide~si possibile una interpretazione dinamica dell 'interessante argomento. Interloquisce il prof. A. VARisco. Frenlcoexeresl e pneumoperitoneo associati nella collassoterapia della tubèrcolosl polmonare. Dott. A. ARRIGHINI. - L 'O. ha sperimentato, n el Reparlo Medico d irello dal prof. Gherardini, nell 'O·spedale Civile di Udine, l 'associazione della freni coexeresi e pneu1noperitoneo n ella cura della tbc. polmo11nre . I casi trattati furon o Yenti ed i risultati furono veramente soddisfacenti in r apporto, specialn1ente, alla gravità delle lesionj . •


[ANNO

XL ' ' l ,

Nu~r.

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SEZIONE

Viene dimostrata l'utilità di rifornire di gas g-Ii ammalati ogni otto, dieci giorni e di mantenere una pressione molto alta ( + 13 + 15), nel cavo ' peritoneale. Gli inconveriienti e le difficoltà tecniche di questo trattamento si sono dimostrati tra1scurabili, trattame11to che cleve avere la sua precisa indicazione in tutte le lesioni pasilari gravi, ·anche cavitarie, ove il .Pnx ·s'è mostrato inefficien le o non si è potuto praticare. Interloquisce jl prof. A. V ARisco.

Su di un caso di decorso anomalo dell'uretere. Dott. B. DALL'ACQUA. - L'O. 11a osservato un caso di decorso anomalo (lell'uretere non mai descritto prima d 'ora. Operando una ragazza af· fetta da tubercolosi renale è st ato osiServato che I 'uretere, anzichè occupare la sede normale, si trovava <lel tutto uperficialmente in mezzo al grasso perirenale, decorreva lun go la superficie convessa del rer1e, passava al di sotto di esso e sboccava poi nella pelvi la quale si trovava nella superficie posteriore del rene fra il terzo i11ediale e i due terzi laterali. Il 4)egrelario: Dott. G. l\tI1Nc1orr1.

Società Napoletana di Chirn1·gia. .Seduta del 27 aprile 1939-XVII Presidente: prof. L.

Do~1INICT.

lo idrocloremla nella occluslone Intestinale acuto sperimentale In relazione al com:>ortomento dei surreni. TARANTINO A. M. - L'O. dopo aver messo i11 evidenza come fin ora non sia stata data una conclusione inconfutabile alle varie ricerche t enden li a dimostrare la cau a della idrocloropcnia del sangue degli organismi affel_!-i da occlu·sione intestinale, ricollega guest~ élin1inuzionc di acqua e di cloro a causa di origine organica. A tal proposito rivela quanta influenza abbian o le capsule surrenali nel rica1nbio idroclorurato in generale, ed espone le ricerche spe~in1ent~li da lui istituì te per ricercare, ·nella funzione dei sur: reni una influenza sul ricambio idroclorurato de1 soggetti di portatori di occlusione intestinale. L'O . ha trovato che mentre negli an.imali di controllo cui aveva praticata l'interruzione del duode110 una effettiva idrocloropenia del sancru e, nei soggetti sottoposti, prima clell ' intervento, a trattamento con piccole do·si di estratti surrenali o con innesti di qu esti organi, l 'idrocloropenia era di grado tanto lieve da poterla considerare rientrante nelle variazioni fi1siologicl1e. Da questi risultati e dalle consid erazioni che egli ne deduce, l 'O. afferma l 'ipotesi che n~ll.a occlusione intestinale le altèrazioni delle alt1v1tà delle capsule surrenali; i11teressate d~gl~ effetti della occlusione stessa, possano co·st1tu1re ve~ rosimilmente la causa della perdita dal sangue d1 acql1a e cloro. Sullo interpretazione patogenetica degli ascessi freddi della parete toracico. F1NoccBIARo R. - Dallo s tudio clinico, radiologico ed operatorio di 8 cas i di a ce?si fre~di d~11~ paret~ toracica, os eTYati. e c:urat1. n ~gl1 :u1t1~1 4 anni nella Clinica Ch1rurg1ca d1 ~apol1, 1 (). trae delle d ecluzioni tendenti a met lere in iiljcvo l 'importanza della coe~ istenza di lesioni pleu1

PRATICA

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ricl1e o polmonari con la lesione della parete t ora• c1ca. Dalla discussione delle teotie patogenetiche e111esse dai vari AA. e dalla disamina dei vari indirizzi terapeutici trae il criterio per indicare i 111 etodi più adatti a con seguire i nligliori risul-tati curativi.

la iperazotemia nelle grondi emorragie gastrointestinali. CHIARIELLO A. G. - Dalla prima osserYazione del Sucic nel 1935 divefisi altri autori h anno constatato una notevole iperazotomia in individui in preda a grandi emorragie gastrointesti11ali. Molto dubbia è l'interpr etazione patogenetica, sebbene la mag·gioranza degli au tori concordi nel ritenere che tale iperazotemia sia dovuta all'assorbimento di forti quantitativi di proteine, provenienti dal sangue raccolto nel tubo intestinale. Allo &opo di chiarire tale patogenesi, l 'O. dopo aver confer111ato tal~ iperazoto,m ia in due casi clinici capitati alla ·sua osservazione, h a condotto tre serie di esperienze. Con la prima salassando abpondantemente dei cani ha riscontrato che il se1nplice salasso aun1enta, se i1on in maniera molto scarsa, il tasso ardenico; con la seconda, iniettando il sangu e, sottratto al salasso, nel lume del duodeno, preceden Lemente ·suturalo alla cute, h a riscontrato che si aveva sempre un forte aumento del tasso dell 'urea. Con la terza serie di esperienze, in cui 1si iniettava ugualmente il sangue n el duodeno, ma questo proveniva dal salasso di un altro can e, si è ottenuto ugualmente la forte iperazotemia. Le suddette esperienze- confermano pertanto che tale elevazione del tasso azo1emico, è dovuta alla grande q1uanti là di sangue raccolto nel tubo gastro-in testio.ale. 1

Considerazioni sulla 11rova di 6ordon nel linfogranuloma maligno. GILIBER'rr P. - L 'in oculazione di u11a ·sospensione in brodo di linfoghiandola affetta da linfogranuloma inaligno, endocerebraln1ente a conigli è stata seguita, nei casi di morbo di Hodg·Jci11 1)resi in considerazione dall'O., da una . meninge encefalite in tutto •simile a quella clescritta dal Gordon; l'inoculazion e per la s tessa via di sosper1sione di linfoghiandole affette da altre affezioni non hrl dato guesta sin lon1atologia. Anche filtrando la poltiglia di linfoghiandola affetta da linfogranuloma attraverso cand ela di Berkefeld N. il potere patoge110 del co11iglio non vie11c })e~duto. Così pure il filtrato di linfoghiandola ]infogranulomatosa si mo·stra r esistente alla irradiazio11e per 48 ore con 5 mgr. di radium. D1scutendo i dati ottenuti l'O . ammette, che, mentre la prova di Gordon può essere utile d~l punto di vista diagnostico, essa non porta elementi atti a chiarire l 'eliologia del linfogranuloma maligno. Il S egretq,rio : prof. L. INrPERATI. DOVERI MORALI DEGLI ABBONATI: 13 Ripreghiamo coloro che non ne hanno fatto anco-ra ri1nessa, di voler ù1via1'e con sollecitudine l'importo dell'abbonamento al "Policlinico,, per it 1939, avendo essi regolarmente trattenuti tutti i FascicoU pubblicatisi dal 1 ° ge-rmaio ad oggi, Lo1'0 puntuaitnente spediti dalla nostra Amministrazione: . , IL pagamento in Itali.a e sue Colonie, o.Ztre che meduznte Cheque di Banca o con L' ardinaoo Vagii.ai Postale a tassa, può essere ef, fettuato in modo più semplice ed economico ver,çando la so1nm~ all'Ufficio di Posta sul Co11to Corre nte postale n. 1/ 5945 dell'Editore L U IGI Pozzi Roma usando il nostro Bollettino che venne loro apposi.tamen'te mandato, ma è anche sempre fo'Ynito gratis da tutti gli uffici di Posta. L'EDITORE DEL (( POLICLJNlCO »


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I L POL ICLii\'I CO

CASISTICA E TERAPIA. Lo studio endoscopico del vuotamento vescicale. L. Caporale (Archivio Italiano di Urolo.gia, ottobre 1938) ch e 15i i11teressa in m odo &p ecia le d el cc ·p1robl·ema uro·l ogico nella donna » prosp.etta l 'im.p ortanza .dello cc studio P-ndoscro pico del vuotamento· ve.scicale >> quale comp1emento della cistoscopia, t enendo conto deg'li intimi ra pp.o rti fra organi gern itali ed estremità . in~e­ riori deO'li ureteri ; studio che p ermette d1 ·d1a g11of:ltica~·e con esattezza sindro1ni difficili a v.alutare con i soli dati anamnei&tici ed obbiettiYÌ. L' A. adopera l 'uretrocistoscopio di Mc Carthy : dopo aver riempito la ves cica e.gli ~p~e i~ i~ubinetto di ·deflusso ed osser va le var1az1on1 di volu111e di forma, di superficie· della vesci ca e del ' trigono, e lo spostarnento degli orifici uret erali. Dopo aver studiato le m o·d alità d ell o s,ru.o tamento in sogge·t ti norma li, con f1p ecial e rig uardo .allo spo;E>.tam ento de1g'li orifici ur.e ter:ali p1er cause fisiolog·iche e per c.ause patolog iche, i =A. si intrattien·e1 in dati, che I.o studio en·doscopico dello svuotamento vescicale ci può dare in alcun·e sindromi uroginecolo-o-ich e cioè : n elle aderen ze p ost-laparatomi che tra vescica e. organi vicini , det ern1in &nti disutie per cau se estrinsech e della ve5cica n on spiegabili in b ase ai comuni esami obiettivi· n elle ader en ze fra utero infiammato e vescic~ in cui il solo sii1ton10, ricavabile coi co111u,11.i ~sa1ni obiettivi, ·è lhl10 scarso r esiduo; n ei fibromiomi dell 'utero. Infine I ' A. rileva l 'in1po rtanza del su o studio n ei carcinon1i d e1ll 'utero , ove riesce a ri'cavare ,da ti utilissimi oltre ch e « dal p·u nto di vist.a dia,ano,stico , c.ioè p1er stabilire la prese11za di ad~renze vescica -u terine, di i11filtrazioni peri,1 escicali o di invasione dei p ara.m etri , anch e dal 1p unto di vista di indicazion e terapeu tica (sia esso i11terv·ento chirurg ico o trattamento r oento-en o ra diumt'erapico), ed infine 0 d el punto di vista prog nosti co , sia . imm~dia!~ dell 'operazion e, ch e in rapporto ai su oi esiti lonta ni ». A. BoNANOME. 1

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XL \ "I ,

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PER IL MEDICO PRATICO.

APPUNTI

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[ .\ i\'NO

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La pielonefrite e il suo trattamento. Poich è la pielon efrite è solit~ment~ se~on­ d.aria alla infezion e della por zion e infer10,r e del tratto· urinario il trattan1ento terapeu tico de,·e essere particolarrr1.ente rivolto ,,erso qu est 'ultin10 onde ·e,·itare le r ecidive. Secondo \f\l . Braasch (Surge·1~)' Gynecology and Obstetrics, ft l1br. 1939) una profor1da con oscen za della batterioloaia u rinaria è essen ziale onde potere prat icare ~n opportuno tratta~ento de~le . infezioni uri r.arie, poicb è alcuni b atteri risenton o n1agaiorn1eute dell 'azione di certi medicamen·ti cl~e altri . Ripetuti esa111i culturali de,·ono essere eseguili susse1gu e11temente oncle accer-

tarsi di u11 r eale irtigliora111en to . Gli ultimi ritrovati d ella cl1emioterapia sono r appresentati da ·due n1edicam er1ti i quali J?ossono ;Portare ' 'eramente a risultati miracolosi: . la sulfanilaIrJid1e. e l'acido n1.a ndelico , i ql1ali dovrebbero SO])p1iar1tare a parere dell 'A. i11 molti casi l 'uso di t1:!tti i m edican1,enti precedent,emente u sati. I comp•o,5ti di sulfanilami,de dovrebbero es$ere u.sati più frieque11temente come m~zzo profilattico ':!·elle infez ioni che si stabilisé·ono p er ritenzione poRit-operatoria di urine. L'azio n e b·a ttericida di questo m edicamento, usat o in piccole dosi , può essere sfruttato con vantaggio in questi ed an che i11 altri numerosi casi .di i11fezion·e delle vie urinarie. i\1ediante l 'uso di quegti 1nèdicamenti forniti d.alla 1noderna ch,emioterapia ed ancl1e per opera dei vaccini, ·si p otrà rju.scire a limitare le i nfe:zio11i pielonefritich e allo stato di acute e- suba.c ute: le ;p ielo·n efriti cr oniche e le loro com·p licazioni si dovranno osservare solo· eccezionalmente. TosATTI. 1

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Uso del s11lfamide 11elle infezioni urinarie da co· libacillo. Glesser e Lippen s (La Presse 'f'rtédicale, 24 g er1naio 1939) ch e rip ortano i risultati ottenuti irL 38 ca·s i di infezioni a cute o cronich e delle vie urinarie da colibacillo e curati con il paramino fenilsulfamide, sono dell'opinion e che il sulfa mide è un i11edica n1entc estremamiente efficace in tali infezioni. Il trattamento con dosi piccole ·è sufficiente ed è facilitato dal fatto c1h e non è n ecessario mo·d ificare la r eazione d·ell 'urina: però l 'efficacità sembra esse.r e aumentata in un mezzo leggermente alcalino, per cui g li AA. con&~glian~· d_i dare con o.g ni dose un n1ezzo gra1nmo dr b1carhon.ato di sodio e di ·n on fare bere troppo al1'ammala to, altrimenti diminuisce troppo la concentra zione del m edicamento n ell 'urina. Gli AA. consig·liano in~ltre cli c~ntroll~r~ .il sangue in questi m alati pe~ cor-I1ere .1 in1z10 di u11a granulocitopessia o d1 un anemia em~­ litica c.h e talvolta insorgono d·o po la somm1r1istr~zione di m edicamenti di tale s.pecie e e.b e ,possono essere fatali. F. JADEVAIA. 1

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Nuovi orientamenti patogenetici e terapeutici nella «cosidetta» ipertrofia prostatica. L 'etiopatoigen esi e la anaton1ia patologica dell 'ipertrofia prostatica n on sono ~nc oTa b ~n definit e, n1a ormai ' 'a afferma ndosi la teoria e11docrina sullo sviluppo di tale a ffezion e m orb osa. In r apporto a q ue~ta t eoria sono i;ta.ti int r odotti crli o:r moni testicolari n ella terapia dell 'iperLrofia p rostatica, sfruttando an ch e la scoperta della produzion e int etica dell 'orn10n e isolato dai tes ticoli (t e ~ tosterone) . _l\.nch e A. Berga1n i11i (Rifor ma medi ca, 4


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SEZIONE P RATICA

rr1arzo 1939) l1a tratta lo co11 es l ratti totali di testicolo o con i)ro ~1ionat o di testostero11e 7 casi rigua rda11ti sogge t li affetti da disturbi iI11putabili ad ipertrofia pros tatica. A con clusio11e d ella .5ua per onale e 1)erie11z.a: e di quella di altri Autori cl1 e si so110 occupali d ell 'a rgo111ento, l '_r-\.. a ffer.i11a a11zitutto la gra11de ,-er o . . i1nig lia11za della teoria €11docrin a . 11el se 11 ... 0 di u11 disquilibrio or111ona1e fJer deficit dell 'o r111011 e se'"' ~ uale · n1ascl1il e, p1e r spiega re 1'iperlrofia pro. t.atica. I11oltre osser \ a ch e 111entre i te11talivi . di int1ue11 zare il d eror·&o d el! 'ipertrofia p rostatica nJ-odiante inter\'enti chirurg ici diretti ad esalta.re l 'attività e1tdocrit1a testicola r e (trapianto di te ... tirolo, interruzione delle vie spermatic11e) dartno risultati })OCo soddi ·face.n ti e men1.rt'i scarsi rist1 llati dà la so1r1111i11istrazione di or111on i fem111inili, la . o.n1ministrazion c in\ eC·e di or111011 i n1asc l1ili infl uen z.a fa,rorevoln1ente il decor ~ o d ell 'i11crtrofia prostatica 6pecìal111e11 te n ell e form e i.1tiziali , 11·1.a ancl1e in quelle con ritenzione i)arziale e n.elle ritenzioni acut e. Poco in,-cce .si può S(>•er.are n elle rite11zioni r ro11ìch e complete . 1'ale terapia è i11r1ocua ed influ enza faYor e1volmente le condizioni gc nera li del J)azie11te : essa però non provoca ditt1inulione di \ olum e d ell 'ade,noma prostatico. Il 111ig lioran1 e11 to d ella funzio11alità -vescicalP è qui11di in dipe11denza d'i altri fattori e co n 01gni i)robabilità è d o,·uta a n1iglioramento d ella contrattilità vescical e ed al rilasc ian1 e 1~ to dello sfinter e liscio periuretrale. Perciò la terapia or111onica non è una t era]Jia radicale poicl1è 11011 i11odifica il 'o·l un1e del] a 1nassa ostru e11tc e n on p uò soslit11ire la t erapia chirurgica d e111olitiva . F. TosTI. 1

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L'uremia nella ipertrofia prostatica. L'acidosi nefro gena.

In consegue11za della si asi urinaria l 'a!Prparato g lon1er ulare perde la sua capacità di co11ce·ntrazione e da ciò D·e deriva un .a un1e11to de1lla elin1i11azion e idrica . T.a le aum ento p u ò tutta via no11 es er e più sufficie11te a mantenere la co1n1)l eta elin1 i11-<.1zio11e d ei m.ateriali r..atabolici ch e perciò si accun1ulano n el sangue. Da ciò la n ecessità di u11.a gener o·s a somrr1 ini ~trazione di liquidi i11 que,s ti pazienti, con la qua le si può g iu11 gcre n1olte volte a ma·nten ere ut1 equilibrio idrico a ct1i l)erò si o·ppone, co.111e di111ostra110 [{e t],,- Abr a]1a111s.e·n H. e Aalkjaer V. t_ Z. Urol. Cliir., vol . ~2 , 1938) i11 ricerche sis te111a t icl1 e, u11 frequ e11te slato di acidosi. Il r e11e alt er alo divien e i11ca1'):ice di forn1are sufficienre111ent e a111111011iaca e .gli acidi c11e n e derivano vengo110 perciò neulralizzati a s_pe..,e de·g li a lcali dc1l 'organi i110 co11 con se··g uen te din1inuzio11e della ri$erva alcaliua . In tali casi , c he ri cl1iedo110 ricer cl1e particolari ui val ori de Ila riser' a alca li11 a, l 'A. C<.Jnsiglia la so111111 i11ist razioue gc11 er o!'J (1 litro p r o die) })er via e·11dove110~ di u11a solu zio11e isolo11 ica di bicarbo11ato di sodio .

In 123 pazienli 1 'r\.. 11a risco11trato cl1e Ull terzo circa di essi ·o:re&e11ta, a lina acidosi n efroge11a e l e direttive 01Jieratorie furo11 0 cJ1iaran1e1tte fa cilitate dalla terapia d escritta. l\foNTANARl. •

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Il testosteI·one nel trattamento della ipertrofia prostatica. . Stroh111, Gu)1 , Edelson e ìVIorrymari (Ur ologie Rcv., voi. 42°, 1938) cl1e l1a11no esperimen-

tato l 'impieg·o d ell 'orn1on e testicolarie· sintetico i11 u11 buo nu111ero di pazienti affetti da ipertrofia prostatica; espon gono i soddisfacenti risulLati ottenuti. H.egolar1nente essi avr ehb·ero riscontrato lilla clì111}nuzio1.1e dcl volun1e dre lla ·ghiandola pro:.. s~~1 ca ed1 i~. ~n. buon nun1ero di casi una guar1g10·11e def1n1 l1va : al1c·uni pazienti d ovet ter o però essere . egualn1cn te sòttoposti .a d i11tervento 011erat1vo. ~10NTA1'{..\RI.

SEMEIOTICA E DIAGNOSTICA• Il comportamento della reazione di Casoni dopo. una o più intradermoreazioni.

E. Ser gcn l, M. Fourestier e E. Jime11ez G.t.~11iil110 (Builleti1i de l 'A cadérni e lle Ai/ édeci11e 1

7 febbraio 193'9) confem1ano la g·r andissima irr1: J_Jorta11z.a ·dcll1 reazio ne di Caso11i nella dia.g·nosi di cisti d i echinococco ma rnettono in g·uardia da err o11.·i che 1)ossono occorrere in eg·uit~ .a. due fatti. Pa una p.a1te I :uso di liqui·do ~01st1co n1isto a formolo o a qualche altro. a11tisetlico, dal! 'altra la po~itività di r eazioni d_e l Ca or:i dopo cl1e una o I)iù intrader1110- · reazion i fatte nello ~te so 111alato· erano ri ultate n,eg.at.ive. L 'ag·g iunta di antisettici a l liquido cistico che si u sa per l 'intradern1oreazion e· p uò deter111inare i)ositività dcll.a re-a zione di Casoni anche quan(lo no n si tratti di ~isti di echi110cocco : ciò non &i V·erifica invece ~e si adopera il liquido cistico pu•r o . Il ripetere . più volte l 'intrn1dcr111!0re.azio11e J)UÒ portare a risultati 1 pos.itivi anche qu·ando effettivamente cisti di echi110L'Occo 11on vi sia: ciò si avrebbe per una sen si bilizzazione che ]lare rientri nel quadro dellb ser1sibilizzazioni Li&S'Uln ri e locali. Come conclusio11e .si p uò afferntare cl1e u11a in tr.adern1oreazione di Ca cni fatta con liquido cistico .p ur o (sen:t,a aggiun La di antisettici) di1nostra con la su a posj tività alla prima 1Jro' 'a l 'esis tenza di una cisti idatic.:a: la positività ir1\ ec0 in prove su ccessive (quando la prima ~ia sta La 11cgat i va) p uò indic.ar,e oltanto l 'aoqui~ izio11e di una sensibilità locale al li·q ui1d1o ci~l ico e non g ià la presenza sicura di ci ti idatiche. iF . TosT1 1

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LAB'O RATORIO Su di una ni1ova tecnica s11l dosaggio della n1u· cina gastrica. 1F . Van nucci e G. Corchia (Diag11oslica e t ~c 1iica d i Laboratorio, ge1111aio 1939) cs1Jo11-


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cc ll. P OLICLTN I CO n

go110 la lor o tecnica personale per il dosaggio della mucina gastrica. Essi n1ettono in rilie' 'o le doti di 1)1»a ticità in quanto il m eto,do ri·chiede pache e sen1plici n1anualità ed i110Jtre Ja e111plicità e la esattezza del m etodo, che è :stata controllata con altre ricercl1e as ai p iù indaginose. . Si tratta d·i u11a titolazione del ,a,.., ] ucosio ot.tenuto con idrolisi cloridrica del la mucina; i)er la titolazio11e del potere ridu cente è stato .a·d operato dagli AA. il n1 eto do Folin .e Wu. La semplicità ir1oltre è data ancl1 e dal fat to di un impiego di pochi r eagenti el imin an·do sopratutto l 'alcool assoluto con1e è ri chi esto· p er -R1tri nletodi . , 1\if. PARRA. 1

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za non ' 'a di pari passo con l<t i)resenza od assenza del viru s nei tessuti, piuttosto coin'C idendo solo con una fase d e]lo s·vilup.p o d ell 'infe~ione sostenu ta dal ' 'it u:>. F. ~1l.<\GRAss1 .

VARIA .A.Iterazioni dell'udito musicale • A. Petterino-Patriarcia (Il Valsalva, feb·b ·r aio l H39) rife~i~ce il caso i11tel'essante ,d i una gio·v.ane mus1c1sta, la «1uale ,d op·o cl1 e un .o-iorno 11e1 soffiar si il Jla&o aveva ri5entito un ~cutis. &im o dolore all 'oreccl1io sinistr o. a\ vertì in seguito d ei disturbi n ell 'audizion e dei suoni . La ' rooe parlata ed i rumori non pi·ovocavano J1essun.a sen azio11e paraousica, ch e era data in,·e-ce- dai suor1i puri. All 'esan"!e s11l pianoforte, ln percezione è n or.male pe r le ·due ipirim e o1ta,re. dal basso. Col terzo la, la paziente perCépi ce u11a differe11za di tono su·p erior·e di n1ezzo tono, dal lato ammalato in confronto del sano , sicch1è il la n aturale ' 'i ene peroepito come diesis. A.ocu.5a, })OÌ , a ll 'orecchio sinistro una i)ercezio·n e dei s.uor1i triplicata , anche assor da1\do l 'oreccl1io sano; il re viene percepito co1iteniporaneamente come n aturale, diesis e ·· l}emoll·e, tripartizion1ei ch e è più accentuata fJer i toni medi; esi&a si inizia al terzo la, è · rr;a&sima aì quinto, va diminuendo al s~sto ed ·è_ nulla al settimo. All'esame col d'i apaso·n , il do 512 è· qt1ello in cui la Lr1partizione è più 1nanifesta. L a p er cezione osseia ·è normale . In seig· uilo a cure nasali ed a cat aplasmi caldi , il fe11ome110 è scon1·p arso in pochi gioTni. Fra le varie paracusie, quella dupli.ciata è la più frequ e11te : e~sa consiste n.ello sdoppiamento suhbiettivo di urt 8Uo,n o, sia rispetto al t e111po (diplacusia ec11otion), sia all'altezza (J) . . to nale) : q11es t =ultirn·a può es~ere tonale (inler·yallo di 0 Lta·va, di 1quinta, e.c c..) o disarm o1tica (s e1nitono, cl1 e sarebbe l 'intervallo più fre.qt1ent.eme·n te osservato). È ovvio ch e la relativa rarità con cui si osserva il fenomen o, . i11 confro11to della g rand.e freq11enza delle affezioni auricolari va rif.erita a l fatto ch e per ]>er cepirlo occorre una educaz ione 1nur&icale, i L ch e spiega che i pazienti che h.anno avvertito tale disturb-0 fo.sseil'o tutti musicisti. In gen er.ale ·esisteV'an o, n ei e.asi d ell a · letteratura, delle alterazioni dell'orecchio a carattere infiammatorio • l\" el caso d·e1ll 'A. si trattava di un 'a ffezio11e ·del tuLto benign a, senza fatti obbiettivi di r ili evo, salvo una piccola bolla, f ('rse di enfi se111a, :pTovocata d.all 'immissione violenta e i&ubita11ea di aria n ella cassa duran1e l 'atto di soffiarsi il na.so. Sin golare è, poi, n el caso dell' A. la conco;11itnnza di una paracusia monoaurale triplica ta, cori un.a pure disarn1onica biaurale du])lica ta. L'A. ritiene ch e la localizzazione J1on sia olo cau sale, ma anc11e patogenetica della le$io11 e debba farsi nel' 'orerrhio medio: fil . 1

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MEDICINA .SCIENTIFICA Nuovi dati sperimentali sul virt1s del linfogra· loma inguinale. Sch oen 1\ . (A 1in. Jnst. Pa1st., n1arzo 1939) riporta osservazioni, d 'ordine preval entem.e nte n 1orfolog·ico, sullo svilup110, (le] ,,iru della iin fo·grar1ulon1ato&i i·n .g-uip a]e i1ei te~suti del tor>olino e d·ella cavia. Già nel 1935 Nliyagawa e collaboratori avevano messo in ev.ideinza n ei t essuti infetti ,d a l virus, la preseniia di piccoli corpu scoli granulari b e·n ·definiti, alcuni inclusi n ecr]i istio citi, ed a]Lrj extracellulari, aggru,p pati in ammassi o ·disposti in varia forma : igli AA. g iapponesi con &id·erano qu·este formazion i com e l ' e.s pressione morfologica, specifica della JnalatLia di Nicoltls-Fa, re. Le ·r icer ch e di controllo eseguite da numerosi AA. diedero luogo a risultati non co·n corde,n ti ,- in parte di conferma, in parte negativi. N·ell·e presenti esperienze la collaboratrioe1 di L evaditi. precisa le condizioni più fa, 1orevoli 11elle quali la ·dimostrazione dei cor1)uscoli di l\1iyaga wa riesce fa cile e cost ante. Prend endo in esame diversi m a t c-riali ' irulenti , e precisamente il tessuto nervoso· centrale di topolini bianchi i11oculati per via endocerebrale: il tesst1to tu.m orale d'i sarcon1i di Ehrlich trapiantati n el topolino e direttamente iniettati, i noduli infia1nmatori sottocutanei r1ella cavia, l 'A. potè con statare in essi la r egolaDe1 J)resen za dei corpu scoli g ranul ari di l\fiyaga,vé\ solo durante i prin1i g·iorn i cl1·e seguono .all 'inoculazione. Nelle fas i t11L eriori , parallelamente allo sviluppo dell 'infezione, si o ~ servano costa11temente delle alterazio11i i11orf ologich·e di questi corpu scoli , cl1e portano alla loro prog·ressiva scon1.p arsa, e qt1indi a t1na ·en1pre più difficile loro òi111ostrabili1à , n ei preparali i tologici , nonostante cl1 e i te , uti co11 tinui110 ad essere maniff,stanten te infettanti. Quesle o ~ervazioni rendono ragione della di ffirol l à incontrata da alcu11i AA. n ei tentativi <li di1110 .. lrazione dei corpuscoli di ~liyaga"·a; e 11ello . le so ten1po riaprono la di~russione di qt1a li;) .. ignifica l o debba es . . ere a tali ro r1luscoli .[1 11 ri l)t1i l o. dat o cl1e la loro pres e11za od assen1

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SEZIONE PRATIC -\

NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA

SOCIALE

Esame periodico della sal t1te come mezzo d i i Q..Te· stigazi on e clinica. È il LiLolo di u11a co11feren za di R. :J?itz (Th.c Jourri . .of the Arrieric . i11 edic. A ssoc., 25 111ar-

.zo 1939) t e.n uta a ll '.c\ ccademia Medica di Toronto . Il rpri1110 C·l1e 11a parlato di CO·n trol] o periodi co d ella al ute in America è stato Leumel SJ1attuck d i Bo ·ton , i11 aestro di 5cuo1a, il qual e, nel 18'v0 ' 'i in isteva m ettendo in rilie,·o ch e troppo ci si preoccupasse d ella salute pubblica m a poco di que]la individual e. Egli dava co11sigJi d 'igione individuale tendenti a p r eservare la salute e ri11forza re l 'org.anisn10 (pulizia person al e, esercizi fisici, la,or o mentale , riposo). Colle visite periodiche egl i pensava di poter ridurre anche il nun1ero d ei a11alati di n1 alattie ìr1fettive (tifo , colera, ecc.) e sp:o radir h e. Queste idee fùro11 0 s uccessi ,·a111e11 te propug·na te dal Dob e.ll in Ing·hilterra e, n el 1900, da I Go u lid i11 Am erica. l\Tel 1913 in America fecero p ropaganda in questo senso alcu·ni u on1ini di affari e n el 1922 · I ' Ame,rican Il!edical Association. no,n 1inò un a commissione di medici per eh è •pre1)arasse. un programma da attuare. ~1entre i singoli indi·"idu'i si convensero fa cilmente dell'abilità delle ,·isite periodicl1e, i m edici rimasero molto ~re tti ci al rig·uard o. Il metodo d elle visite periodich e non è difficile : es o co111 pr end e una storia accurat a d el1·i11dividuo · raccolta 1neto dicamente e un e&a 111e fisico, con11>l eto ch e· si ripete ogn'i tanto. Inoltre \ i si d eve ag·g·iun ger e una V\1a::;sermann -sul sa11gue, u·n esan1e di urin e, un esame di -striscio di san,g·ue. e il dosaggio d e]l'emoglo l1in a. In q.ualcl1e c..aso l)OtTà essere n ece~sario un esame r a diolog ico o la ricer ca del m etabo li smo basale. Natl1ralm ent e tutto qu,esto richied e una me-todica clinica buona, note, ole pazienza n ell 'ascoltare il m .alato, e, sopJ:a tutto , perchè il :soggetto ritorni, la b.u on a ·volontà dell 'esaminatore ch·e. i·rtcoraggi l 'esaminando a ritornare. I pazienti possono e.ss.ere Reguiti o !JJ'e r or1almente o 1)er corris pondenza con l oro , coi l or o m edici, con osn·edali o an1c l1e colle notizie r,uhblicat e sui giornali. Così è s tato r accol1o, un in-g ente m ate r iale. N atural1 n en t e l)erch. è questo m .ateriale .ab bia vero vqlore di inve sti~izazione clinica l 'esam e ·d e,·e esser e più corr1 o le.to che sia possibile. I, ·o. ricorda -ca:&i di tun1ore .d el r.etto, di tu111ore ovarico, di tumo1·e t.e sticolare, in cui ?- n1anc..ata in esami precedenti 1'osservazion e d ell ~organo ch e poi si è .arr1malato. Le cause più freqq.1 enti di. n1orte ·n egli Stati t_·niti secondo la 1'1etropolita.1i Life In sura.n ce 1

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L'e11i11cnny sono , in ordi11e di fr eque11z.a : le mala ttie d el cuore, il can cro , l 'influ e11za e ]a J>oln1onite, gli acciden1i, lu t.u b·er co.Josi , ]a 11efrj le cro·n j ca, 1'e.mo,rr.ag ia cer eb rale , l e n1alatti e delle coro narie .e. l 'ang i.i1n pectoris, il diab_eLe inellito, l 'ap!P·e ndicite. IJ n1odo con cui Ri svil uppano rlU·este malnt ti e l) ÌlÌ fre:qu e.nte111 e t1te causa di n1orte è utj le. per p•o,t erle p,reve11ire o riconoscer e al1'inizio. Per le i11alattie di c uore, n1olti casi son o legati a chiara storia precedent.e di ~uore luetico . o .r eurr1atico, p och i a \1izi co n g~niti e le les10n1 erano facilmente rile.vabili fin dal pri]lJO esan1e. l\ilolto si è fatto per evitare le ma1~11 tie sifilitiche d el cuor e cu1rando bene la sifili:le. Il problen1.a in vece d el cu or e r eumatico è ancora da risolver e. Bla nd, .Tones e Youn.ot rovaro110 su _ 1000 giovani con malattia reuma~ tica del cu oire 83 ch e ebbero sromp arsa d ei f:egrti. ·di l~sione ~alvo~.are dopo un certo ten1po. Poc.111 casi i1e vide 1 O. (e ne cita dettagliat.arr1 ~J1 te uno n1.a b~ s.tano p·er .scuoter e il pessi1r11 smo ass·o luto c1r.ca la ~uarihilità d ei ,·ii i cardiaci . Non sapp1iamo però qlJal'è la r.ao-ione J>er cui .alc uni individui soltanto· possano b ecrua. r1re. 11 11rc)'bl enta d el cancro è scon certante, percJ1 è' se a volte l 'inizio clini co è subdolo, molte volte -è inv oce improvvi.-o e allor a non è l)OSe-ibil e fare . u11a dia.2·nosi i)orccore . Ql1esta· sarà rjossibile solo qua n do avr emo 1111 m etodo diag11ostico semplic·e e sicuro corn 'è, per ese.n1pio , la Jleazione a lla tube rcoli·11a . Le morti a cci·d e11tali rion son o ]}rev·edibili in ness un i11od o. La tubercolosi può ·essere diagnosticata })recocen1ente ; ma ci sono· ca s.i in 1.;ui si 11.a inizio élruto. Qui gli · esan1i periodici e si tematici posso·n o riuscire verame11te utili . L 'inizio d elle m ala ttie del g-rur1p·o c.a rdiorenal e è q·u asi sen1pre subdolo e g li esan1i ~uc­ ces-ivi posso·n o m etter e in eYid en za piccole va rjazioni ch e pos.so110 mettere sulla ,·ia del la di a,g nosi. Il diabete spesso I1a inizio brusco. Importanza i1oteYol e IJer l a sa] ute un1nna l1anno i rapporti sociali , i tir11ori, le gioie , i dolori , la IYovertà , Ja prosperilà . ./\ questi og11i persona reagisoe a n1odo proprio. L 'O . .con clude dicendo che 11on è possibile sp,e ra re d a;g·li esarr1i p1erio1di ci una Yera e .sensjbile utilità .nella J."lT'e ' 'en zìon e d ell e n1alattie fin chè non si cono cer à conte le malattie ('r ortic11e h.a nno inizio. Que~ti esami periodici, ~peci alm ente se fa tt i 1)er lun g-o t fn1po , r)()ssor10 l)Ortare luce sull 'arg·o111ento. Non basta però la Yita di un n1edico per chiarire nettament e alcuni problen1i. Le indagini accurate però n on d evono es~ ere tra1

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« IL POLICLINICO »

scur~te

ùa Il e~s u11 rnedico, J)e rcl1è la so1nn1a de] le osservazioni darà ri uìtati certan1e11t e anche se og11i singola osservazio11e dia chiarifi<'azio11e Fola framu1entaria d el problema. L. Per la prevenzione della cheratite dei mietitori. Co1ne ne abbiamo già dato notizia, indetta dal Presidente della Confederazione Fascista dei Lavoratori dell 'Agricoltura ha avuto luogo u11a riunione, nel cor so della quale è stato concretato u11 piano d 'attività per Ja tutela igienico-sanitarict da assicurara ai lavoratori che parteciperanno alla prossima campagna di mietitura. Per accordi intervenuti con la Federazione Casse Mutue Infortuni Agricoli saranno distribuiti 366.000 cappellidi pa.glia, 140.000 in più rispetto allo scorso anno . Saranno anche distribuiti a titolo d 'esperimento 20.000 paraocchi per la prevenzione degl 'infortu11i oculari. Funzioneranno inoltre posti di tran sito, controllo, ricovero e ristoro. No tian10 cl1e il prof. D 'Amico aveva già, nella stampa i11edica , rilevato l'urgente necessità di preYer1 ire la ch eratite dci mietitori. 1

CONCORSI. Posti vacanti.

Ospedale Civile Un1berto I. -

Primario d ella divisione medica; titoli ed esami; stip. lire 77 44; partecipaz. Età limite 45 a. all 'l maggio. Chiedere annunzio. Scad. ore 12 d el 31 maggio. DESIO (l\ililano). Ospedale di Circo1lo. - B aperto il concorso al posto di assistente medico nell 'ospedale qui sopra menzionato. Stipendio annuo lordo L . 4000, più vilto e alloggio. Età ma1ssima a11ni 30. Chiusura del concorso ore dodici del giorno 10 giugI10 1939. Per informazioni riYolgersi all 'Ammini·strazione dell'Ospedale. Rol\IA. Ministero delle Comiznicazioni (Ferrovie d ello Stato). - Concorsi per titoli ai seguenti posti di Medico di Riparto: Fano I, !stonio, Pescara IV (Anco11a) ; Bari II, Bari III, Bari IV (Bari); Piacen za I, S. Pietro in Casale (Bologna); CagJin ri II, Cagliari V, Pabillonis (Cagliari) ; Cata11ia I (Catania) ; Firenze VII, Firenze VIII , Firenze IX, Firenze X, Firenze XII, Fire11ze XIV, Peretola (Firenze); Campomarino (Foggia); ,Spotorno (Genova); Calalziocorle, Milano VIII, Milano XII (MiL·1no); Trapani II (Palermo); Civitavecchia II, Roma I, Roma IV, Roma X, Roma XVII, Roma XXI, Roma XXIV, Roma XXV, Talamone, Vairano Caianello I (Roma); Collegno, Torino III, Torino XII (1'orino) ; Villaba·ssa (Trento); Trieste II, Triest e IV, Ud i11c I (Trieste); Mogliano Veneto, Calalzo Pieve di Cador e, Venezia IV, Ve11ezia ~iestre II (Venezia). l11viare do111anda e richieder e informazioni ai ri peltivi I spe ttorati Sa11itari (indicati fra parente. i) . Scadenza or e 17 d el 30 giugno 1939-XVII. TRIESTE. OszJedali Riuniti Regina. Eleria, S. Maria 1)faddalena e .~tmici dell'Infanzia. - Un posto d i pri111ario 11el reparto infe ttivi e un posto di primario 11el reparto di tubercolosi d ell 'Ospedale di S. · ~[aria ~faddalena in Triei le. Concorso per titoli cd e ru1l i scade nte il 20 g i ug110 1939-XVII, ore 12. A NCONA .

Stipe11di? a~nuo L. 8000, con due au111e11 Li quin<.1ue11nal1 d1 annue lire 2000 ciascu110. Aggiunta di famiglia, se dovuta, in L. 1140 (L. 1020 dopo il secondo quinquennio). Ad uno dei due titolari possono essere affidate dal Consiglio di amn1inistrazio!le le funzioni di direttore sanitario dell 'Ospedale, con l'aggiunta di funzioni di L. 6000 an11ue, non computabile i1ella pen·sione: Chiarimenti e richiesta del bando di concorso alla direzione dell 'Ospedale Regina Elena in Trieste. Va"llEZIA. Ricovero cronici. - Concorso per titoli al posto di medico di sezione presso l'Opera Pia « G. B. Giustiniani » di Venezia. Età lin1ite 35 a. al 22 marzo. Stipendio annuo L. 4500 indennilà di carica di annue L. 3600, non suscettibili di au1nenti periodici, indennità di caro viveri. Il medico di sezione ha diritto ad una stanza di alloggio personale con illuminazione e riscaldamento. Per il servizio sanitario del 'Padiglio.n e dozzinanti riceve, di regola, un compenso, provvisoriamente fissato in annue L. 3000. Scad. ore 17 del 31 ma 0O'gio. Rivolgersi alla Segreteria. RR. Prejetture. Proroga della presentazione dei documenti per i concorsi sanitari.

In esecuzione delle disposizioni impartite dal Ministero dell 'Interno, Direzione generale di sanità pubblica, si avverte che il termine per la presentazione delle istanze per l 'ammiissione ai concorsi sanitari condotti indetti a suo tempo dalle RR. Prefetture, è stato prorogato a tutto il 20 agosto p. v. In conseguenza di ciò gli interes·sati dovranno presentare, entro il termine predetto, le domande corredate dai ·prescritti documenti.

Borse di studio. Borsa di studio « A. Benvenuti ».

B n1essa a co11corso una borsa di studio annuale di L. 3600 al nome di « Augusto Benvenuti » da conferirsi ad uno studente della Facoltà di Medicir1a e Chirl1rgia di Firenze. Scadenza: 31 ottopre 1939-XVIII. Domande: Segreteria della R. Università (piazza S. Marco n. 2, Firenze.

Concorsi a premi. 1° « Sviluppo, morfologia e ~ stologia comparata della epifisi ». Scadenza 31 1narzo 1939, ore 12. Premio L. 3000; 2° « Fisiologia del simpatico ». Scadenza 30 marzo 1940, ore 12. ~emio L. 3000; 3o cc Significato e valore dell 'encefalogramma ». Scadenza 31 marzo 1941, ore 12. Premio L. 3000. Premi

di fondazione Fossati:

Premio di fondazione Ernesto De Angeli. Tema : « Invenzioni, studi e disposizioni aYenti per isco-

po la sicl1rezza e l 'igiene degli operai nelle industrie >>. Scadenza 31 dicembre 1940, alle ore 12. Premi-0 L. 5000. R. Accademia di scienze lett ere ecl arti di Pad ova.

Col 30 giugno prossimo scad e il concor so al premio di L. 5000, bandito un anno fa dall '_Arcaden1ia, per un 'opera sul ten1a: <( Illu strare 11 e11e linee generali o in qualche punto di particolare int er esse le condizioni igie ni co-sanitarie proprie delle 11ostre colonie d ell 'Africa Orie11tale ».

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X.LVI,

l\"UThI.

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SE ZIONE PRATJ CA

Pre1nio cc l/ ifa.li >,

NOTIZIE

Presso gli Ospedali Civili Riuniti di ' re11ezia è .aperto il concorso pel conferimento di uri pre111io 1938-1939 di L. 2176,80 di Fondazione « Prof. F a bio Vital i » j)er if iniglior l avoro originale sul ·acgue11te t ema : « I l valore d ella de tern1inazion e azot emica dal punto di vista pratico » . Detto tema dovrà essere svolto con ricerche originali da m edici in scritti nell ' Albo di Ve11ezia, esclusi i prin1ari d ell "Ospedale Civile od I stituti dipendenti, e dovrà essere pre entato entro il feb)Jraio dell 'anno 1940-XVII secondo quanto dispone in merito il Regolamento, p er la assegn azione d cl premio, approvato con d eliberazio n e con sigliare 17 maggio 1930, n. 327. Per ulteriori sch iari1nenti rivolgersi alla Direzione Sar1ilaria d egli O·spedali Civili Riuniti.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICIENZE Il prof. Giovanni Cavina, d ell 'Osped ale cli S. GioYanni di Dio in Fjre nze, è nominato membro d ella Società di Gas tro-enterologia degli Stati Uni1i d 'A1nerica. Ce n e compiaccian10 col valen le chirurgo . · In occasio11e del r atale di Roma è stato d ecor a lo d ella croce 41i cavaliere a l m erito d el l avoro il prof. Carl o Ferrai di Pisa, g ià titol are della cat t edra di m edicina legale e d elle assicurazioni in -quel1a Università, ove dette prova di alte qualità di stuclioso e di maestro; poi eg1i si d ed icò all ' in. <lustria chimico-farma ceutiéa e idrotermale: l 'Is tituto Opoterapico Nazionale , l 'I stituto Fitoter apico ìlaliano, la S. A. I. D. A. (per la fabbricazione di saponi e disinfettanti), l e terme di Ulivet o e Je t ern113 d ella Torrett a hanno avuto n el F errai il fondatore o l 'ani1natore, ed egli è divenuto un b en emerito dell'economia italiana. Al cam erata prof. ~Iarcello Ago·stini, d~rmosi­ filografo dell 'ospedale di S. Gallicano, è stata di recente con cessa un a seconda croce al m erito di g u erra p er la s ua partecip azi o n~ alla guerra italoetiopica . Rallegramenti vivissimi. Il dolt. Alfred W ei ss è nominato titolare della cattedra di cl inica chirurg ica B all 'Univer sit à di Straspurgo. Egli è forse il più g iovane cliniço chirurgo : coBta 40 anni. _.. R.lcordlamo l 'interessante pubblicazione: ·On. Prof, EUCENIO MORELLI Oirett. àell' Istit. « C. Forlanini » Clinica delle malattie tubercolari e dell'appara·o respiratorio, della P . Università di Roma.

la ftslopatologia del pneumotorace artificiale {con 3 figu re nel testo)

lstrumentarlo per l'attuazione del pneumotorace e per la cura delle sue complicanze (con 5 fig ure nel testo) ~Lezioni tenute al Corso di Tisiologia nel Sanatorio Militare di Anzio). Volume in-16°, di pagine 56. Prezzo L . 1 O, più le spese po· s tali di spedizione.

Per gl i abbonati al « Policlinico "· ~ole L. 8 , 7 5 in p_orto franco in Italia, Impero e Colonie. Per l 'Estero 1

L. 9, 7 5. lnviare Va2lia Postale alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Si· stina 14, ROMA.

DIVERSE

Co1nmemor azione di Domenico Barduzzi e ono· ranze a Edoardo Maragliano. Co11 solenni, aust er e ceri1nonie, Siena ha com 111en1orato , il 21 i11aggio, Don1e11ico Barduzzi, 1nae~ l ro di idrologia e cli storia d ella n1edicina, patriota fervente e più volte rettore d ell 'A leneo se11cse. Nel! 'occasion e il Comita lo nazionale per le 011 oranze b ardu zzian e , di cui è alt o palro110 il Pre ide11te d ella R. Accaden1ia d 'Italja , h a voluto fes leggiar e il senatore prof. Edoardo lVIarag·li ano, nel 90° co1nJ)leanno del g r ande scienziato cl1e 011ora la i11edici11a italian a. 111 m attina ta alla Reg ia Accacle111ia cl ei Fisiocritici è st a ta ina"L1gurata una targa a Dom enico Barcluzz i: er3110 prese11ti tutte l e aut orità e gerarchie politiche, civili e militari oltre a una folla di medici e cli clocenti. Brisig h ella, citt à 11atale d el J)rof. Ba rduzzi , e ~i"aa, aveva110 inYi a lo loro r ap1)rcsent an li. 1Ia pronu11ci a lo una eJevata orazione il sc11a tore prof. l\Iar agli ano, al qLta le i J)r csenti h anno iml)r ovYisato t1na d evota 111ar1ifeslazio11e di affe l to . Ha fa tto eg·uito il Prefe tto. Qui11di i preseilti si so110 reca li in via S. ~Iarlino , p er lo scopri1nento della lapicle appo ta sulla casa ove Don1enico Bard uzzi morì; assi te vano una inassa di cittadini e i pag·g i i1t cos tun1e . Ha 11 no parlato il con siglier e i1az ionale J)rof. Arm ando Bt1s·si , segretario ge11eraJe {lel Con1i Lato e il P odestà di Sien a. Nel pom er iggio è stata effe ttuata una visita al grande is tituto ierot er a1Jico e vacci11ogen o « Achille clavo ,, sotto la g uida cl ell 'a111111i11i lratore prof. Neri. Su.ccessivam ente n el ~a lo11e del l\Iappan1on<lo, n el CiYico palazzo , gren1ito di folla, h a avuto luogo Ja celcbrnzior1e 11azionale in onor e del sen. prof. l\'fnragli an o. Era110 in ler venute le organizznzioni fasci te con gagliardetti, le ger archie con a capo il .. en. Giordar10, })er il enalo , le rappresent a nze italiane e s tranier e di I s litl1ti, Città, At en ei ccl Accaclcrnie. 1\ veva no ad erì lo nlla 111anifes tazion e j)lebi. ci lari a al g rand e ·scien ziato la Casa del Re I1np er atore,' il prof. Paolucc i, vice-presid ente d ella Camer a dei F asci e d elle Corporazioni, l 'Accade1n ia d 'Italia, il ~1ini s tero d egli Interni e nt11nero"is im e personalità d el m ondo politico e scientifico ila liano . Il prof. Cesare Frugoni di Ro1na h a esalta to I 'opera feconda di Edoardo l\Iaragli an o a l ql1ale sono state con·segn ate m ed aglie e pergn1ne11e còmm emorative anche da parte d ell 'Associazione p er la lotta a ntituber colare e òella d elegazion e t1ngh ere c. Il prof. 1Sabatini 11a reca lo il saluto di Gen ova allo scienzi ato in s ig11e. Tra ferYide n1anifes tazioni di affet t t1osa drvo zione ha rispost o il sen a tor e l\Jaragliano viva1nenle ringr azi ando il Governo Fascista, il Comitato nazion ale p er le onoranze, l a Città di Siena e tutti i colleghi, a sicurando di d ar e ancora og ni su a attività alla cnltSa <lella scien za. Una prolungat a accla1nazion e h a salt1tat o il fe·5teggiato m entre il Prefet lo ordinava il salt1t o al Re Impera tore e al Duce. \

4° Congresso in ternaz ionale di patologia com· p orntn. 0.... ues1a riu n ione scientifica. indett a a Ro111a e organ izza ta <l ai r.o n sigli o ~az i ona l e d elle Ricer ch e ,


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(ANNO XLVI,

(( IL POLICLINico ))

p o · ta sollo l 'allo IJalronalo della Regi11a ImperaLricc , l1a a\'ulo }JCr progran1111a di co11tribuire ad av' ic!i11 ar c gli studiosi d ella nledicina umana, della 111edici11a 'cterinaria e della patologia vegetale, poich è dalla loro cooperazione attiva possono derivare, e <lobbian10 atte11derci, importanli progressi 5cientifici e pratici . Sono slali scelti, p er la discus·sionc, argomenti di largo i11 Lcresse }Jer i tre rami della patologia. L 'i11augurazio11 e del Congresso ha avuto luogo sole1111e111e11 te al Ca1npidoglio, nella Sala di Giulio Cesare; essù è sta la 011orata della presenza dei Sovra11i. Alla preside11za erano il rappresentante del Gover110, sottosegretario de 1\ilarsanich, il presidente d cl Congresso, prof. Rondoni, il presidente del Co111ilalo i11ter11azionale permanente dei co11gre·.ssi di patologia co1nparala, prof. Achard, il rappresenla11 le l 'Accad c1nia d 'I lalia e il Consiglio Nazionale d ell e Ricerche, prof. De Blasi, il vice-Governatore <li Ro1na, i rappresenta11ti del Senato e della Ca111era dei Fasci e delle Corporazioni. Nella sala erano convenuti numerosissimi i rap1)rese11ta11ti ufficiali delle ventiquattro Nazioni che partccipa110 al Congre ·so, insieme ad una elelta e folla scl1iera di personalità del ca1npo medico e scic11 tifico. Do1)0 brevi parole del vice Governatore, il quale 11a dalo agli intervc11uli il benvenuto dell ' U~be at1gura11do il i11aggior successo ai laYori d e]l 'im]lOrlan te Co11gresso, il i:>rof. Acharcl ha ringrazialo, anche a i1on1e dei d elegali slranieri, per la squi sila e cordiale accoglie11za ricevuta i1ell 'Urbe. Ha preso quindi la parola l 'Accademico Ro11do11i, IJr eside11 le del Con1ita10 orga11 izzalore, il quale l1a lc tlo u11a dotta e applaudita disserlazione sui 1)rogrc . . i d ella biologia i11od crna 11ei rapporti della pa Lologia. I11fine il ollo egre lario De ~1arsanich, dopo H\ er porlo il salt1to del GoYerno fa scista, ha dicl1i ar.alo aperto in no1ne d el Re Imperatore - per or (iin e d el Duce - il IV Congresso Internazionale di Patologia co1nparata . Dopo l a ceri111onia inat1guralc, i Congressisti, g uidali dall 'Accademico Rondoni e dal prof. Acl1ard, si so110 recati a re11der e omagg·w all'Ara d ci Caduti f asci1s li, in Campidoglio, ed alla tomba d cl ~(ili le Ig noto, depo11e11do due grandi corone di alloro Le r elazio11i sui tre t emi di cui abbiamo già dato i1 o l izia si sono svolte con Yivo in teressnmento dei co ng ro i's li, seguile da discu sioni. Sui lavori riferire n10 in un prossirn o nurner o . I lavori sono s tati inlramezzati da un ricevi111 t' n lo al Pala li11 0, da un ricevimen lo al Can1pi<log·l io, da una gita ad O tia antica ed al Lido di llo111a, òa ltna g ita alla villa E sle , alla villa Adria11a ed a Tivoli, da un riceYin1ento e un ballo al1'nlbcr go degli An1basciatori , da un ricevimento o ff0rt o dalla Pa n l ific ia Accade111ia d elle Scienze ai g iardi11i vatica11i. [ r on gr essj·s ti ha11no vj sitalo l'Is lilulo cli sanità })ttllhlica, 1 Is lilt1l o Forlanini , ecc . J\lla chiu ura , il prof. Rondoni 11a riassunto i lnvori: i proff. Gruber e Fies5in ger hanno espres. o se11si di gralitudi11e e r eso o 1naggio all 'Italia, a i ... ovra11 i e al Duce . Tl 11r o ~ ~ jr110 con gr es-so si terrà n el 1941 a l•stamÌ>ul od a. Lo11dra . In u"'ra. io11r òcl Co11gr esso son o -s tate organizzal e u n a l11os Ira d ella le l ter al u r a inter11azionale n el ca n1110 dell a l)a lologia e cl.ella biologia, co111e pure 11 na i11 0 ~ tra <li a11parcccl1i o l tic i. 1

1'Ul\I.

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Altri congressi e convegni. Il Co1nilato perma11e11le della Società internazio11ale di storia della medicina si è adunato a Parigi il 15 aprile sotto la presidenza del dott. Gon1oiu (Bucarest). Per il 12° Congresso in[ernaz . di s loria della medici11a, cl1e si adunerà in Berli110 dal 22 al 28 ett~mbre 1940, ·sono stati proposti due Lemi: « L 'evoluzione della medicina da Harvey ad Haller »; cc Sloria del tifo esantematico ». Le relazioni saranr10 Lradotle in francese, ingle•se, ilaliano, spag·nolo e tedesco. ~

Il ·C onsig·lio dell'Associazione professionale i11ternazionale dei medici ha tenuto la sua 13a sessione a Copenaghen e ha discusso i temi: Cumulo cli cariche e di profitti; Il medico di fabbrica; Esan1i medici periodici e libretto sanitario; Specializzazione. La prossima adunanza si terrà a Parigi in settembre, e discuterà principalmente due te1ni: Vaccinazioni profilattiche; Difesa individuale del n1edico nell 'e·sercizio profescsionale. •

La 2a Settimana scienlifica di Francoforte si terrà dal 28 al 30 giugno, sul tema: cc 'Orga11ismi e ambiente »; tra i relatori sarà il prof. Po11zio, della Facoltà medica di Torino. Per informazioni rivolgersi a: Forschung sinstilut fur Chemotherapie, Lurlwig-Rehn-Str. 42-44, Frnnkfurt a. M., Ger• 111an1a. La 53a Riunio11e della Società Oftal111ologica te<lesca ·si terrà in Heidelberg, dal 4 al 6 settembre. Verrà conferita la medaglia (i-raefe a Jules Gonin. 'femi in discussione: Il corpo vilreo e le s ue malattie; Dis tacco retinico e valutazione infortunistica; ecc. Rivolger si al prof. Engelking, Univ.-Augenklinik, Heidelberg, Germania . Il 4 giugno si terrà a Torino, nella clinica medica della R. Università, il IV Raduno della Società Italiana di. gaslroenterologia per la discussione del t ema all'ordine del giorno relativo al. linfogranuloma maligno dell'intestino e ad altri argomenti attinenti alla specialità delle malattie dello sto1naco e de11 'inlestino . La Società ematologica tedesca, che raccoglie studiosi della Germania e dell'Estero, ha tenuto la s ua seconda riunione a Pyrmont, dal 12 al 15 maggio, sol to la presidenza del prof. V. Schilling. Tra i r elatori ufficiali è stato il prof. Storti di Pavia. Per informazioni e per gli atti rivolger·si al segretario, Dr. Frimherger, Westring 3, Miinster, Wes tf., Germania. Si è svolta a Wiesbaden , dal 25 al 28 marzo, la 5a. riunion e d ella Socie tà dei neurologi e psichiatri tedeschi; un resoconto ne è pubblicato in « l\tlediz. We!t. » del 13 maggio. Si è 1svolto ad Orano (Algeria), dal 3 al 5 aprile, u11 congresso sulle brucellosi, organizzato dalla Federazione d elle Società mediche de11 'Africa del Nord fran cese, sotto la presidenza del dot t. .J asseron. .i\..<l Algeri si sono adunai i i medici coloniali d ell'Algeria, sotto ]a prc·siden1ia 011oraria del governatore g enerale Le Beau e la presidenza effet·1iYa d el dott. ·C iava:ldini.

Corsi di perfezionamento. Il do tt. CheYalier Lawrence Jackson, professoredi ])r o11co-esofagologia all 'UniYersità Ten1ple di Fi -


[ANNO

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N ù l\1 .

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SEZION E PRATI CA

' ladelfia, terrà u11 cor so sulla specialità a Parig i , dal 3 al 13 lug lio; egli sar à coadiu ,·at o d ai d o ltori .F'cr11and Tee111a11 (di Gand , Belg io), J . Vialle (di izza), Da Cos ta Quinta (di Lisb o n a) e A. Soulas (di Parigi), ex-ass is le r1li i1clla s ua clinica . Il corso si svolgerà n ell 'Osp ed al e "Neck er p er 1Jan1])in i n1alati (padi glio 1~ e Blume nthal) e n ella Scuola d 'a11a tomia d egli o· ped a li (ru e d u li'er à ~Io u­ !in 17). Il llUll1er o d c i r>arteci1Ja11li è limita lo a 21. ·ras·sa d ' iscrizi o11c 3800 fra11chi OpJJUre 100 <lollari. RiYolger si al d o lt . Soulas, rue d e l\.1ag d e bourg 14, Paris 16c. Uu cor so sui 111c lodi cli11i~ i di l a ùor a lorio, co11 i11clirizzo pratico, sarà t e11ulo dal prof. Hin·sb er g n e lla ezio11c patolog ica d egli Is tituti u11iver sila ri d ell a (( Ch a rité n a Be rlino (Scl1uma n11s tr. 20-21, NV\T 7) dal 5 al 9 g it1g n o ; onorario 60 R~1. Iscrizio ni presso la: Berli11 cr Akad e1nie f . ar ztl. F ortb., lloperl-Koch-PJalz 7 (Kaiseri11-Friedrich-Hau s) Berlin NW 7.

La 9• campagna antitubercolare. Va s volgc11dosi 111 tutta Italia con fer vidi e. gen e r ali con se11 si. . ei ca1)oluog hi di provi11cia e n ei centri 1ni11ori le ceri111onie i11a u g urali h a11no av u lo luogo alla prese11za d elle autorità e co11 larg o co11cor so di pubblico . Le celebrazioni d ell a cc Gior n a ta d elle Dt1e Cr oci n i so110 co111piule i11 u11 clima di e11tusias1no. A R o111a, n ello ~ t ori co cortile d el P alazzo d el Q uirinale, d oYe er a n o · ta li in s tall a li i1u1ner osi b a n chi di ve ndila d el ina leriale propaga11dis lico, è affluit o u11 pubblico e n orme; presta Ya110 ser vizio due b a nde n l u sicali. A Firen ze Ja ceri111011ia in au g urale ve11ne p rese11zial a d all a Pri11ci1)e&sa d ì Pie1no11Le; a Ve11czia d alla Duch èssa di Ge n oY~. Proced e a ttiva la Ye11dita d cl fran cob ollo a11tilub ercol a r e . · ·rutti g li ilalia11i l1a n110 d a to J)r ova d el lor o spiri to di ... olidarie là sociale , i n qu esta ba ttag lia i1npegnata d a l R egi111e i11 110111e d ci l) jù al li Yalori t1111a11i e d ella r azza. 1

Azioni giudiziarie. Nel g iug n o 1937 dececleYa a :\ lila110 l 'i11d u Lr iale Cesar e Toni11ello, il quale l ascia ra a su cced er g li, con t es tam e11to ologr afo, il fr atello Fra11ce co Carl o e, in ca•so di pre1no ri e11za di ques ti , 110111i11 ava e r ede u11iYer sale l 'Osp ed ale l\1aggior c di l\1ila110, al q uale legava , co111unq ue, u11 a c;isa di su a pro1Jr ieLà. Il t estator e clisponeva p oi cjrca i co11ti correnti b a n car i a llivi ch e si sar ebber o troYa ti al 1no111c n to di su a ino rte; c ioè : si11 0 a1la co11corren za di 20.000 lire, a favor e _cjel preclc tto fra lello, e t ult o il r es to, oltre le 20. 000 lire, a favor e d cll 'Osped a]e l\1aggior e . A"' e11 u lo jl Lrapa so di Cesare 'f o11i11cllo, si trovar o110 i11 b a11ca t re co11ti corr e11 li: ur10 libe ro p er 3 . 028 lire e du e Yi11col ati , rispcttiYa n1en le di L. 41.256 e 244.331. Ko11 esse11do sorte co11tes tazioni Fra n cesco Carlo Toninello e ntra Ya i,n pos·sesso d ell 'er e(lità; i1on po lè così entr a r e i11 p ossesso d el lega lo l ·Osp edal e per l 'opp osizio11 c i11ossa d all 'altro cred e, per cui l 'Ospedale o tte11eva d al p reside11 te d cl 'f r ib u1Jale CiYile u 11 seqt1elro co 11sc rva tiYo per L. 244.331 ; clo}JO d i ch e il . rr o11i11ello YCniva cit alo J a\ a11 l i al Tr ibunale per la co11 valid:l d el scqt1es l r o 111ede sj1110 e p er l a dee i::. ione in inerito al pagan1e11to d el l ega to . Il ·rribt111al e di ~fil a n o h a pro11u11ciat a la sen te11za co11 l a quale, rc~1)i11 le l e eccezioni d i 1

1

Fra11cesco Carl'J 1~onin ell o , h a co11Yalidato il pro v-. Yedirné n lo d el presiden le d el 'fribunale e conda11-. nato lo s tesso 1 c a1inell o al p agamen lo a favore <lcll 'Osp ed al e Maggior e d ella so1n111 a di L. 244.331 ,, oltre agli inter essi e alle .. p ese di g iudizio. 1

Un po' dovt1nque. 1\.l ,Sen a to d cl Reg·n o, <li'.sc ulc11d osi il .d iseg110 <l F legge : cc Con,·er sio11e i11 le gge co11 inodifich e d el Il. D . d cl setle1nbre 1938-XYI, r eca11te disposizior1r ·ull 'ordin a m en lo dell 'Opera Nazio11ale p er la prolczio11e cleJla Mat ernità e dell 'I11fan zia », · il r elato re e11. prof. Ale sandro Guaccer o ha r acco1na nd at o ch e , i1cl r egolam ento, si disp on g·a che tra f compo11c11li il Con s iglio Centrale, oltre deg li altri 111edic i, l a scelta cad a a n cl1e ui clinici ortopedici .

Il 23 i11 arzo ·ulla r ide11te colli11a d i Albaro a Ge-. i 10Ya Ye1111e j u uug t1ra to il primo alber go sanitar io, cl10 si prop on e di offrire al turi·st a , ancl1e di lra n i lo, il confort o di un 'assis ten za sanitari a d ì prim 'ord i11e ]11 un alber go 1nod er11am ente e co111}Jle la111e11 le a l t r ezza lo.

Il Mi11istero d ell 'interuo (Direz . gen er. d ella ,Sà 11ità pubb lica) h a diramalo una cjrcolare , n. 69, sulla ca1npagna n1o·schicida. L ·0 ~ 1Jed al c di Brookl y11 h a i11izia lo la pubblicazio11 e d cl « Brooklyn ~1edic al .Jour11al », a p eriod ic it à Lr i1n es trale, ricco di contrib uti clinici . Recl atlor e capo 11e è il rl o l t. N. P. J3as lbum . Red azion e : 'fl1e Brookl yn Hospitai, Dck alb Avenue an (l ,\ s lla nd l)lace, Brook ly 11 , Ne"v Yorl ; a1nministrazio11e : ~ [t . Royal a11 cl G uilford Avenues, Baltin1or e, :\Ia r yl a ncl (S. U. d '1\. ).

Il prof. Ludw ig 1\.sch off, p a tolog·o d ell 'U11iYersilù 11 i J•' r itJu r go 1u Bri'sgau , h a fes teggiato, il 2. 111aggio , il su o 720 complean110. U11 cor o di collura d 'ig ie11e ap·p licata all 'ingeg11cria, p er lau reati i11 ingegn eri a, in archi let tu r a e i11 n 1edici na-chi r urg i a, si sYolgePà 11cel Il . Ts litt1lo ni Ig ien e ò elJ a R. UniYer sità di P ad ova dal 1° al ;30 g iug110. ·r a ssa L. 300. Rivolger si al llel to ra to. 1

J\ lla Ca111era l a Co111111is·sione legisl a tiva della J~duc:az io n e Naz: , JJrc.. iccluta d al Co11s. Biagio P ace, 11a appr ova lo u11 d i seg· r10 ·di legge per l 'i stit 11zionc di u 11 JJO to di professor e o per l 'in segn arnen lo alla tecn ica d elle opcraz~o11i chir urgich e i1eJl ' n iYer il ù d i ~Ii.l a 110.

La l)od esteria lli 1,ori110 h a d el iber a lo d 'i11titol ar e nl i10111c dcl co111pianto sen. Cari e un a Yia citlacli na e.cl h a scelt o all 'u op o il lratt o di via Rivol ta co111 preso tra il cor o Re C m berto ed il corso Castçlfiél arclo, t ra t to prossi1110 all 'Os1)ed ale rYl a u r iziano, cl1e l 'ill ustre ch ir11r go con t anta generosità ebbe a ]Jcncficinr c, 11el r icordo clel figl io. Ln Soc ie tà di cul l11ra 111edica cu 11eese si è adu11a la il 24 aprile, so l lo la preside11za del prof. Bo11an no. 0110 s tat e fa tte co1nunicazioni d ei soci: \ "an11 u cci, Caru si , L . S terch i, C. Re.

I g ior11nli 11a11110 cl ato a111pin ll Olizia sul d isegno <li legge co11cer11e11 le l a di ci plina dell 'esercizio d elle p ro fes ~ioni da par le <lei cj l I acli11i d i razza ebra ica. Ci li111i lia1110 q11i a regL. Lrarc I 'istituzione cl i albi aggiu11L i per i diS('rin1i11ali, cli alb i speciali per i no11 d iscri111i na li e la l i111itazione dell 'a t l ività profe ion ale a persone dell a ste ..:sa razza, sal ' o cas i dcte r1nina ti .


1042

e< l L POLICLINICO

1\ll 'Js li Iulo cli l\IaJarjoJog ia « E ll or c ~larchiafa­ ' a» i o n o svolii , dal 20 inarzo all 'l a1)ri]e, :previ corsi sul la lo tt a antimal arica, p er ausili ari sanitari (a ~ i le11li sa11itarie, vigili san ilari, <lisinfe·slori, profilassatrici, ecc.) ; g·l 'i•scrilli 11anno rag g iu11to il 11u1)1ero di 83. Dal 24 april e· al 6 maggio i 0110 tenuti al lri corsi per sottufficiali della R. Gt1arcli a di F i11anza, ch e sono s la ti in numero <li 60. 1

..

I.a Prj11 cipessa di Pie1uonle 11a vis italo a Mila110, i I 22 apr ile, l a Clinica oste trico-gi11ecologica << i}'faJ1giagal li n e la ·Clinica J)Cdia'Lri ca « De ~[ar­ <::11 i )).

La Regi11 a I11111er atri ce si è recata a visitar e il 1):1Clig l_ioJ1c p ccli a lrico d a poco funzionant e al Pol icli11ico di Ro111a e che p er ](I su a 111odernità, orga11izzazion c e co111ple lezza d ei vari servizi, è og·g·c t lo di visi le e di a1nmirazio11 i, sp ecialm ente <la })ar ie cl i lec11ici str a ni eri. ~ dircllo dal prof. .. 1>olYeri11i. ~ella

cil là cli Li1)sia è i11. cos lrt1zione un o·spe·da1e i11fa11lile di 385 l etti ; si })Fevede che sar à il pii1 IJCrfe ll o d ella Ger1nania. Vi sarà allegat a una sc u ola p er infermier e r e1jgiose. T, 'at1la sarà di 300 po~ tj.

U11 I s l.ilt1Lo cli pu erict1llura sarà fondato }Jre·s so la l;iacoJlà 1neclica <li f{io cle J aneiro; co11111ren derà con su] lori per ges tanti , p er neonati e p er la se{)Onda i11fa11zia, u11 l actarium, un refettorio malerno, asili inodelli e servizi medici generali e specializzat i. Più Lardi vi sor gerann o una maternità «? u11 11edoco111io. L 'isti tu lo organizzerà vari cor s i: element ari (d i propaganda), p er sig norin e e da1ne infermiere e visit atrici , per s l ud e11ti in 111edici11a <' 111ed i.ci . Un co rso di p erfezi on amento ·sull e ])erdite bian.r 11c si tiene a Parigi, sotto la direzior1 e del prof. P . l\Iag11 ol , dal 22 al 27 maggio, n ella Cli11ica g i-

Indice

rap ia

. .

. . . · · . · · · · · · ·

l.i11 fogranulon1 a ing uinale : eziologia . f,infogran 11loma maligno: prova <li Go rei on . . . . . . . . . . . . . . . ~(edi cina: l a concez . fi s jologica d ella J)[e.dicina sociale . . . . . • • . . . . )lcningile zost eriana ........ .

)) ))

1033 1034

)) ))

1029 1020

)) ))

103.5 1011.

[ANNO

XLVI, NuM. 22)

• 11ecologica dell 'Ospcdnle Broca . (A t ar1to g·1unge l a speci alizzazione !).

l'ella « Presse ~lédical e >) (13 i11aggio 1939) è data 11o tizia di una ba111l>i11a di 5 an11i, i11 stato cli gestazione, ricoverala 11e11·ospedale di Pisco n el P ert1 , ove era affidata alle ct1re del dott. Ge: raldo Lozada; lln com ita to di da111e circondavano di a ll e11zio11i la piccola. Da 11olizie ulteriori , recale dai g iorn ali quotidiani, si appr ende che ella ha cl alo alla lu.ce u11 ba111 b i110 vi ven i e del peso di 6 1ibbre (2700 gra111n1iJ. .

A c11ra d ella Seziono Ron1a11a clell 'Istituto Nazio11al e di Cultura fasc ist a, a ll 'I1stituto « Carlo Porla11ini » si è t en ut o ltn co11certo vocale e stru111entale . La Soc. An. Gal enica l\1i1a11ese, preparatrice fra l 'altro d ella « , -i, codiurina », h a inviato in 01naggio ai n1edici u11 piccolo libro sull 'arteriosclero i, clic rappre·senta se111pre uno dei capitoli cli p a tologi a ch e subiscono 1noclifi~azion i e variaz io11i i11 rapporto ai progre, s i scientifici . i}} un aggior11a1ner1to delle nozioni corrent i e delle interpret azioni più rece11 Li d ell 'ipertensione e clell 'ar1 eriosclerosi, reso in forina sch e1natica e ] ) i a 11a. È clecerlt1l a a Lo ndra , i11 e là di soli 51 aI1ni, la

clol t. l\i{ARGUERITE K ETTLE, vi.cc-redattore-capo del << La11 cet n, ch e ell a con l ri])u ì a r endere uno dei periodi ci 111edici pitL i111portanti e qt1otati. Pro111osse il i11iglioran1en lo del l:lCrvi7.io infermieris lico 11 egli o p edali ecl el>})e p arlo n ella diffusione cl ell 'analge·sia os tetri ca. Aveva sposa lo il dolt. E. N. Kettle, c l1~ , atlraver"o u11a brillante carriera, rliYenne professor e alla 1 cuola n1 edica post-u·niversitaria di Londra. P er qualcl1e le11i.po la Kettle aYeva eserc itato l 'ost etrici a e poi era st ata preposta ad u11 servizio medico a11le-nalale; n1a pre to aveva abba11clonato l 'esercizio professionale, altratla .dal g jor11al is1110 n1edico . l .. V.

. alfabeti~o

Ascessi frecldi della parete 1oracica: patog·e11 esi . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 1029 A·s1na bro11chiale: terapia inalatoria . . )) 1026 . . . . . . )) 1022 Aviazione: l 'oss jge110 in Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . )) 1027 Diarrea e vomito dei latta11ti . . . . . )) 1015 E111orragie gastro-intestinali e iperazot einia . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1029 J droceli essenziali: cura s.clerosan te co11 cl1 i11 i no-urPt ano . . . . . . . . . . . )) 1002 Infez io11i urinarie d a coli bacillo: u so clel su lfamide . . . . . . . . . . . . )) 1030 I p ertrofia pros tatica : patolog ia e t e-

>)

per materie. l\tl t1cina gas trica : dosaggio . . . . . . Pag. 1033 )) 1029 Occlusione jntestinale acuta speriment. )) 1030 Pi elonefri te e ·suo trallam. . . . . . . )) 1083 B.eazione di Casoni ripetuta . . . . . . )) 1020 Stenosi de] piloro cau sa di iperazotemia Tiroidect on1ia totale 11elle malallie del )) 1026 cuore e cle i vasi . . . . . . . . . . . )) 1028 Trapia11 ti .ct1la11 ei tt1buJari . . . . . . . )) 1028 1'ubercolos i poln1. : collassoterapia . . Tubercolosi pol111.: febbri gas tro-ir1lest. )) 1016 come s inlo111i precoci . . . . . . . . Tube.r colo lici pol1nonari: s tato d 'idra)) 999 tazione (prova di Al<lrich e Mac Clure) Tumori endocr an ici : 1nod ificazioni ana)) 1028 to111icb e d ell 'cn cefalo . . . . . . . . )) 1034 Udilo n1usica1e: alter azioni . . . . . . )) 1029 U,r ctere: d ecor so an o1nalo . . . . . . . )) 1025 eleno di rospo: azione biologica . . Vescica : stud io e ndoscopico del vuota)) 10~0 inenlo . . . . . · · · · · · · · · · ·

'r

Diritti di proprietà· riservati. - Non è c011set1tita la ristampa di lmJori pubblicati n"l Policlinico se non in seguito ad autorizzazione scritta dmla yedazjone. ! vittata la pubblicazione da sunti di essi senta citame la fonte. L'EorroRB

A. Pozz1, resp.

C. FnucoN1 Red. capo. 1

Roma, Stab. Tip. Armani di M. Co11prier •


Roma, 5 Giugno 1939-XVII

clNNO XLVI

Nnm. 23

''

PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

____

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE ,.

SEZIONE

PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI PREZZI

D'ABBONAMENTO

Singoli: (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) (1-a) ALLA SOLA SEZIONE lflEDICA (mensile) . . (1-b) ALLA SOL\ SEZIONE CHIRURGICA (mensile)

Clinico Medico di Roma

ANNUO AL « POLICLINICO » PER Italia L. 70 -

L. 55 L. 55 -

IL

1939

Estero Cumulativi: Italia, Estero L. 115 (2) ALLB DUB SEZllNI (pratica e medica) .• L. 110 L. 166 L. 66 (3) ALLE ruE SEZIONI (pratica e chirurgica) L. 110 L. 165 L. 66 (4) ALLE TRE SEZIONI (prat., med. e chirur.) L. 140 L. 196

Un numero separato della SEZIONE MEDICA o della CBlRUR GICA L 6; della PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. Sintesi: B. Schiassi: Un Ottalogo. Sulla genesi e sulla cura della. gastro -ulcera. Os:-ervazioni cliniche : L. Donatelli e R. Abbate: Avv elenamento d a salicilato di metile con nefrosi e disturbi uditivi. Tecnica radiologica: E. Coppa: Sul pneumoperiton eo diaignosti co p er la lo calizzazione del « Tumor Abdo minis » . Tribuna libera : E. Aievoli : Sulla cura medica dell'a ppendicite. (In risposta ad una critica del Cavina). Sunti e rassegne: OSTETRICIA E GINECOLOGIA: L. Puccioni: Errori diagnostici in un caso di malconformazione uterina. - W. Bent hin: Miomi in menopausa. - J. Vairangot: Att ività. estrogen a e t o saicità d ello stilbestrolo. - W. lioh..,,veg e H. H. I nhoffe11: Pregneninolon, un nuov-0 prepar3.to di corpo luteo attivo per via orale. - MISCELLANEA: E. N. Chamberlain: La diagnosi differe nziale dellai glicosuria. - Epatite. - R. U. L omers: M.. e B. 693 nella febbre cerebro-spinale. -'J.'er rien : P a r esi e p aralisi oculari del diabete. Divagazioni culturali : Horcter: L'avvicinamento alla medicina.. Cenni b•bl1ografici. J Maestri : Il nuovo Clinico ch irurgico di P a dova. Accademie, Società Mediche, Onngress• : Accademia Lancisiana di Roma . - R. Accademia d elle Scienze Medichè di Palermo. - Società Medico-Chi rurgic~L di Oatania.

Appunti per il medico pratico : DALLA PRATICA PER LA PRATICA: A. Ferri: Retroflessione d ell 1utero e a...ppendicite. Epicrisi. - CAS ISTICA : Alcuni t ipi diversi di ipert en·sion0 essenziale: il loro decors o e la loro pri0gnosi. - La s indrome di Cu shing e il problema d ella ii;;ertensione E-ssenziale. - La funzione renale n egli ipertesi . - Ricerche s ui f enomeni vasomotori d ell'infanzia e della pubertà. - TERAPIA : Prime cure in caso di ferite recenti. - Come il .m edico deve t r attare le ferita acci&entali. - L 'utilizzazione d ella acetilcoiina in certi stati post-traumatici. - Il trattamento delle les:.oni oculari da calce. - Trattamento dell ' avvelenamento acuto per ossido di car bonio m edian te trasfu sione cli c a n g ue. - SEMEIOTICA E DIAGNOSTICA : Diagn osi differenziale d ell'append icite nei bambini. LABORAT0110 : L 'antigene secco per la s ierodia•g n osi di Widal a bord'O d elle navi ed in colonia. - MEDICINA sCIENl'IFI \jA: Ricerche sulla sen escenza. - VARIA. - FORMULARIO. Le pagine ,1ello specialista: P. A. Meineri: A1p punti di ter a pia d e:z-.m atolog ica. Nella vita professionale : Problemi cul turali. - Servizi Igienico-Assistenziale. Medicina Sociale. Concorsi. - N-0•.min e, pr·o mozioYJ.i ed onori·ficenze. Not•1ie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

SINTESI

t ulte co11osciut-e che corr1and ano Jo svolge rsi

Un Otta1ogo di BENEDETTO Sc.n1Ass1

Snlla genesi e sulla cura (}ella gastro-ulcera

Ove ci si propon ga di corr1pr end er e in una v jsiorle sintelica l 'essenza d ella malaltia gastr o ulce ros.a e ]a relativa terapia cl1e s embri la più feconda di beneficio , convie t1e p rirnierarnente n1uovere dal pri1ici1Jio ch e s i tra tta di u11 a maIlifes lazio n e rr1orbosa d 'ordin e b iolo.g ico. E poi<.:}1è ]a ì\tledicin a non è cl1 e una fra zione differer1ziala della biol ogia, cl1e non può r apprcs0 11 tare una scienza pura, il problema Ri prese1Jla est remame11te dif fic,ile p ercl1è l 'organizz<.1zione degli esseri viventi è fatta di una mat eria 111olto complessa, governata da leggi non

della vit a deg li organis111i le cu i singole ]>a rti $O no coll ega te i1eJ 1nodo più complicalo. Co11 tuLLo ciò se111b-ra conse11tit o for111ulare ques to « ottalogo » : 1° ~tolt epli ci ~1rgo n1enti e falli Clinici autorizzan o a ravvisare n ella gastro-u lcera una for1nn n1orb·osa cl1e per lo più (] ) si is tituisce i11 individui a personaiilà 1ieurosica general e co n labilità particolare n ella inn ervaz ione vagosi1n patica dello sto1naco. 11° D etta forn1a è pro1nossa , in individui così costituiti, d<.tl 5o pravvenire di irnpulsi più o n1erto violenti o duraturi non <li rado d'ordine S])i rituale ch e in arn1onia d ella l egge ch e don .tina i l cga111 i s·pirilo... corpo sono ca1)aci di de(1) Si dice « per lo più » perchè secondo gli

schemi 1)rospettati da Schias·si sono. da. ammet~e: r e, oltre al n ervoso, altri momenti el10-genetu' t bencl1è più r ari, quali prodult~ri dcl comples$v gastro-ulceroso. Vedi « M ens agital m.olem ».


1044

.'

« IL POLICLINICO »

terminare u11 di&quilibrio funzi onale fra le due sezioni simpatica e vagal e dello stomaco. Di qui derivano nel] 'ambito g.a$trico t urbe circo1'1 lori e e secretive -e quir1di fatti distrofici. La n1anifes tazione - ulcera ·- rhe ·p·u ò pr ediligere la IJitcola curva 1111a ' 'ol ta costituita divi en e successivame11te un cc foco » donde po11:i srJ110 partire frequ etlti eccitazioni cl1e a sen.sazioni s ub·-entranti aume·n tano il clisquilibrio fra l e ·due sezio11i cl1e a sua volta aggr ava sem1)re p 1iù il fatto secretivo e distrofi co . Cotal e circolo vizioso fa co1nprend ere con1e l ulce·r azio11e po s~a essere addotta ' 'er so la perf <lrazio'ne. IIII) La Nledicina Inter11a col sussidio di cure igien ich e e 111edicame11tose (come g ià , ,enr1e esponendo anche di recente in una dotta diS.C'\m ina il •1)rof. F. }{ ietti) si è di1nostrata in grado di con seguire alle volte g u nrigi on i conforta11ti e duratL1re !'JJecie qua11do la .m alattia sia lrat.t<ita ai suoi inizi. Ma in quei malati nei quali l a ~iJedì cina 11011 fosse valevole ad ot• l<?rJer e effetti favorevoli , è indic.ato ri correr e alla C hir~rgia. IV° Con g·li atti operalori ch e s i so110 ap·plic~ ti ir1 i)assato quali la r esezion e d el loculo ulCf r ato .accoppiata o non con la gastr o-enterostomia , OIJfilire con la sola g·astro-enter ostomia , si ra·ggiunsero n1olte g·uar igio ni ; n1a per Laluni insucce:Ssi e 1per al t re ragio11i si è veTLuta d iffon<lendo a l prese11te l a t endenza di r_. referire la gastro·-resezione lal'ga con la quale $i tolgono alnte110 due terzi d ell o ston1aco. Si è i11olivat a questa preferenz1 adducendo· di,·ersi argo m enti l a cui g iustezza va contestata in qt1a1tto ch e : « :~on oslante i g randi progre·ssi della tecnica .m oder11a. la mortulità operatoria per questa 011er&zione è l)ÌÙ a lta di quella cl1e gen eralrntnte si notifica n elle .st<:.ttistich e. Si ri1Jortano .alle volte c ifre di n1ortalità n1inori, ma queste ol tenute d a qualçhe chirurgo non possono ,,al er e per i11dicare un conteg·110 da segui re dalìa cc ge1ieralità » d egli opero tori. cc Questa 01Jerazione distrugge in gra11 parte J 'or<li11arnenlo naturale gastro-enterico. Si cerC-é1 di riparare il danno co11 una operazione gas trectomia - ch e non può essere a ltro ch e un rir1icgo, il quale troppo spesso non risponde l)è all e necessità funzionali locali nè ai bisog11i :1eriera.li d ell 'or g·B nismo p·er qua nto ]e ri sorsa della cc adattabilità » sian o ne]l 'uomo &ll perlativamente effi cienti. A ques to ripiego troppo spesso susse.guono i nceppa111enti g raven1ente molesti e persisten ti d ell e fur1zioni digestiYe donde d eperime111 i pond t'rali cl1 e ma le si possono riparare coi più . ~ggi ~rti fici dietetici ; con seguono inoltre più

[ANNO

XLVI,

:Nu~r.

23 ]

. o llleno profonde anen1ie ipocromiche che rp os80110 resistere anche in soggeLti ·g iovani a lle .' . . 111u · atti ve cure ema topoieticl1e, €CC'... . . . tutti e·,re11ti lnortali e n on mortali clìe vanno tenuti i11 conto n1olto severo contro il faYore ch e si ' 'orrebbe as5egnare .alla gastrec tomia larga. La rr1.ussima aspirazione d ella t era pia de, e essere quella di ricondurre verso il ·destino funzioIJale assegnato dalla n atura g li organi insidiati cla fatti rrtorbosi e non qu ella di allo,n tanare i m o rbi distru gg·o11do gli organi stessi col pericolo di sopprin1ere g·li individui. V0 La vedutv ])atog·enetica co11 la qua le si a ltribuisce la o rig i11c d ella g . ulcera ad un <t effetto » abnor.m e dì natura J1e1Jro-·vascolare ir1duce a rivolgere un.a azione chiru.rgica sui i1ervi e ~ui vasi ch e gover11.ano le funzioni e la nutrizione d cl viscere; si dice anche sui vasi Jjercl1è questi r apprese11Lano un elen1ento indissolubile co1t l 'in11 ervazion e. No11 si deve agire riel senso l etterale ·d·ella parola e< enerva.ziorie », b ensì n el 5e n.so di interror11per e una partP d ei nerYi - ·v asi cl1e d ecorrono a ridosso d el vi sc·ere. E ])Oic.l1è vi sorto rag ioni per credere ch e la sezion e v.a gale co1tco rra in modo .p•r emirLenle a d a r luogo allo squilibrio· fra l e due sezio11i, c i s i deve rivolger e a preferenza sull e dira.1nazioni di questa sezione nell'intento di 11 t>l)1ssa rn·e il tono eccessivo p·è r conseguire l 'equi1iì>rio i)ritnitivo. La perforazio11e, di cui è d.at.'l la jnterpr·etazion e .al II è t1n 'evento di una •s everità n1assi111a a n cl1e perchè p1uò r ec:idivare qua11do con t111 prin Lo intervc11to sia s lato riparato con sutura. Di recente se n e ·è oc·cu1)ato il Grizaud ori en tan d o~i preferibil T11ente verso la gastrec l 0111ia o in11r1edi::i.ta o dopo un certo tempo dalla sutura. Aia p•oich è la i)erforazion e . tanto r:r i1ni Liv~ cr1 e r ecidivante è d o, ,u ta , secondo l o srrivente, alla costituzion e d el cc circolo vizioso )) .di ct1i il compone11le princip·a le è l 'ele111en to nerveo-vascolare, così l 'att.o chirurg ico f>iù benigno e fruttuoso anch e contro gli effetti '~ iterativi » è la interru zione vascolo-nervosa l)Ìutto&to ch e l'esporre g li infermi a i riscl1i dei gravi irltc rventi demolitori. '-· ~I 0 Nel gastro-ulcer oso in cui Ja lesione risit-de lungo la piccola c urva si possono aYYerare d ei fatti di r etrazion e per la natura stes~a d ella forr11a n1o·r bosa e per Ja st1a sede, specie se questa si tr ovi in vicinanza d el piloro. l'ali fatti pussono su ccedere prin1ieramente in seguito a llo sviluppo del conn etti,To intorno a lla 1'egion e ulcerata. l 1na si111igliante evenien 7a, oltre ch e spontaneamente, può ay,·erarsi od aggravar.si anche d opo un atto operatorio pra1icato sul] 'epiploon per scontinuare r:ervi e Yasi decorrenti lun go la piccola curvatura. In ambedue i casi può venir turbato il così detto 1

1


. [.A.NNO

Xl ..VI,

N'V~I.

23 )

SEZIONE PRATICA

<e giuoco an tro-J_Jilorico n ·e lo stomaco e1&sere

i111 J1edito di S\ruotarsi nell e ore co11suete. Ove il fatto relrattivo sia presen te J}ri1na d el}'operazione o si abbia rag ioJ1e di r eputare c:I1e sopravvenga i11 seguito all 'O·perazione, può e~sere indicalo di aggiupgere al la sconlinuità 11. ' '. u11a gaslro-enteroston1ia trar1s-n1esocolica })OS Leriore. All a pos.sibile ol1biezione ch e dop·o que5to du]Jlice i11 terverlto possa formar5i unn. ulcera peptica si può ri sJ1ondere che ciò è difficile 11erchè la scontinuità n. v. provv·ede a corre-g gere il disq uilibrio cle]]a secrezione gastrica c1'1e suole essere u110 d egli elerr1enti produttori del fatto ulcer oso. VTJ 0 Alla sco11linuiLà n. v. sussegue costantemente 2 per ] a ir1te rruzione di uria parte delle cond·uzioni nervose ip torno al et foco » dell 'ulcera, la cessazionp, di ogni sensazione dolo-

rosa. Questo può avverarsi ar1che dopo ]a ga$l1 ectomia n1a s0l lo questo r i ·petto il n1inirr1 0 atto chirurgico d ella sconLi11uità non amn1ette una comparazione con quello g r aveme11te den1oli tivo del viscere. Vlll 0 L 'esar11 c a nalitico e sintetico d ella terapia cl1irur~gi ca <lella g.'lstro-ulcera adduce ad un g iudizio cauto e sereno che è decisa n1 ente favorevole p er l a 5continl1ità n. v . più (rie per ]a ga5lrectort1ia ancl1e perchè l a scontinui1à offre, per dirla col Cabanis, la cc certezzri pra,tica. n che oltre 11on esporre gli u lcerosi ad e~ito infausto ha il gra11 pregio di uniformarl'i a ql1ella 1nenLalità biolo·gica che in n1olte d ell e ]Jiù recenti 1nanifestazio11i. del pensiero rt1o·d e.rno si reputa come sovran o tar1to nel cam110 della Clini ca J\Iedica cl1e in quello della Clinica Cl1irurgic.a. N. B. - Chi intendesse di prencler i1ozione degli argomen li svii up1)ati in modo pi l.1 ampio e dei fatti dai qual i (leriva ques lo ottnlogo può consul tare: « Mens agita t n1olem », ed it. L. Pozzi, Roma , 1936; dove sono richiamati an ch e i rilievi fatti da H. Cushing e dn altri AA. sui rapporti fra complesso nervoso e genesi d ella gastro-ulcera.

_..

Rammentiamo l 'Intere ssante pubblicazione: Dott. Prof. PIETRO CILBERTI

Docen te di Clinica Chir ur g ica nella R . Univ. d i Milano. Dirett. della Sez. Chirurg. dell'Istit. Pal azzolo - Bergamo

GASTROPATIE E GASTROENTEROSTOMIA STUDIO CL'INICO RADIOLOCICO OPERATIVO (Con 4 radiografi~ e 6 disegni semischematici originali

di Anatom ia Chirurgica, nonchè la bibliografia sull'argomento dal 1881, epoca della prima gastro-enterostom ia). Vol ume di pagine 125. Prezzo L. 1 5 , più le spese postali di sped izione. Per gli abbonati al 11 Policlinico » od a qualsiasi dei nostri quattro Periodici sole L. 1 3 , 2 5 franco di porto in Italia, I1npero e U>lonie. Per l'Estero L. 1 4. Inviare Vaiglia Postale alla Ditta LUIGI POZZI, Via Sistina, 14 - ROMA.

. l045

OSSERVAZIONI CLINICHE CLI NI C1\

,.fOSSICOLOGI(;A

DELLA

R.

l ) NJVERSIT.:\

DI F1RE:.\'ZE

diretta da J\II.

i\I.i\ZZI-MA:.\' CINJ .

Avvelena1ne-11 to da salieila t o di 111etiJ e con nefrosi e di stu1·bi 11ditiTi. Dott. L. D oNA1E · .~1

e

.D ott. lt.

ABBA.TE.

Abbiamo cr edulo int er es ~ ante riferire il prese11Lc caso d i avvelena111ento g rave, 110~ m ort nle, cl.a 1s alicilato di i1t 2tile, sia per le pa r ti~ Cc)lari a lterazioni risco11tra te a carico d,ell 'org·a110 del! 'udilo e d el rene, ia per il rapidocltcorso d,ella 111alallia, sia infine ])er ch è tal~ lÌJJi di a vvcle11a111e11ti so110 poco frequenti n ella letterutura (l , 2 e 3). Trasc riy·iàn1 o la si o ria clinic:.a. I

L . R. , di u11ni 47 , l)C'1rs ion a10. A.narnn.esi. Il pa l je11le alle ore 11,45 <lél 22 dicembre 1938 11a i11geri to, p er error e, a cljgiu110, cir ca 28-30 cc . di u11 Jjquid o for teme11 le aro1nal ico. In base a ricerche ch imjcbc esegui le ~ ul 111aleriale r esi(luo, è risultalo che t ale 1iquido era salicilato di in e lj]e !)urissimo. si11 letico; infa l ti e so J)r esen lava le r eazjoni di id entit à consigliate dalla F. U. Italiana e no11 risullaYa i11escolato a ' eicoli o so]ven li. Il pnzi e11te 11011 ha inai sofferto di affezioni r enali , n1e otre affer1na di r•s ere d~ tc1npo ipoacu sico dall 1orecchio sinis tro. Dopo circa mezz 'ora (l alla in gest ion e c1el tossico si è avu lo diarrea lJrofusa con in leu so bruciore anale . i\lle 12,30· il }Jaz iente 111ang ia co1ne d i con~ueto, p erò ha subilo dopo 11au sea, Y01nilo, st1dorazione e diarrea. Nella t1ri11azione e n el la clefecazione il pazien le ha un crescen le brl1riore. Poco dopo sopr avvi ene: ron zìo , dirn inuiz1one cle11 "ucli lo, lren1ito diffuso e scj1sazio11e rli .debolezza alle gampe che non permette una rorretln andat ura . Di con Lro la funz io11e visiva perm.111c J1ormale ~ia nella acut ezza, 3ja l1ella percezione dei vari colori , si a n ella perc·ezio11e d istin la dej co1l torni. Il P. viene da noi Yis i la lo alle 17 eirca dello s lesso g iorno 11 ell a Cli11i ca To ·sicol ogica della R. n ivc rsllà di Firenze. Es arri e genera le. Il r1azien le è :for le111c11 I e eccit ato. Non presenta cia11osi. Resp irazio11 c proio11da r freque11 lc. Polso Yalido, 1110] lo freq uen le . Sudo1 ()zione impone11 tissi111a. Anela tura 1icYe111en te barcolla11te da ubbriaco. 'f e1npe rat ura corpor ea 11or111a]e. Arjparato card.io-vasa le. Subbiettiva111enlc sen so ò i oppre3sione ulla r egio11e cardiaca . Ob])ie t l iva1ne11te all a per cu ssio11c ed alla ascoltazione nu1!a di particolare a carico ·~.l e l cuore, tran 11e ri11forzo rlel 2° tono. Polso celere, ·scoccan le, Irequen le. Pressione m edia ar teriosa a u 111en lata . Lal1bra. ung hie e padiglioni auricol nri senza 1rncr in di cil 11osi . Apparato respiralcrio. NulJa di pari icolare lran ne \111 respiro profo11do e frequent e. Apparaito diqerenle. Il P. accusa bruciore gas l riro, obbie l tiYame11 te lieYe dol en~ia i1ell 'ango]o epigastri co, nausea, cona ti e frequente vomito, diarrea inler1sa con bruciori alla defecazione. Sistema 11ervoso. IJ P. ha avuto 1remi U : pref.entemente os i son o de] tu lto as·senti. Eccit;l1


1046

zio11e sp iccal issin1a; 11011 11a avuto ness un atlacro convulsjyo nè cloni o con serva la padronanza cli sè sle so. Organi dei sensi . Il P. avverle ser1sazioni di ca·s cale di acqua, fischi, s ibili , ronzii, prevale11ti nel! 'orecchio des tro. La ,·oce è percepita spènta, velala e a tonalità più bassa che non di i1orma, héi i11falli ipoacu sia notevolissima: alla distanza <li n1ezzo m etro dall 'orecchio destro l a voce non è perce1ji la afial lo, JJercepisce invece la voce gridata. Nt11l a a carico clell 'occhio, tranne lieve midriasi. Rif lessi J)Upillari alla luce e<l alla convergen za 11ormali. Cule. S11do raz ione imponente, t an lo da bag11ar~ co1r1 plelame11 le g·li indu1nenti e da costringere il PilZ ien le a cambiarli. Si fa presente che l a tem1)e ratura ambie11lal e raggit1r1ge appe11a i 5° Cels ius. Apparal'o urinario . Il p. urina scar san1ente e provoca bruciore inten so a ciascu·na minzione. Teraz)ia. Si con sigl ia al p. di bere abb9ndan1e1nen le acqua al cali11a, latte e di tenersi a letto a riposo. Decors.o. Nella serata dello stesso g iorno, 22 dicernbre, si h a l'arresto d ella diarrea. 23 dicembre : l a sinton1atolog·ia va attenuandosj . S111etle l a sudoraziorie. Persiste bruciore nella defecazio11e e nella urir1azione. Il p. ha ancora ronzìo, ipoacusia, 1ì olenzi a epigastrica, nausea, co11ati di vomito. L'esame delle uri11e della notte d el 22 e del inallino del 23, ha clato i ·seguenti risultati: volume 1scarso, aspetto lim1)i do, colore ambra t endente al rossastro, nubecola fioccosa, co11 sistenza, t1uida, r eazione intensame11te acida, p eso specifico 1032; albumina 0 ,5 % (Esbach ) ; zucchero, sos tanze riducenti: presenti .. col Nylander e col Fehling; muci11a l)re ente in tracce; reazione di Jn1b ert per l 'ace lone fortemente positi. va; r eazione p er l 'ac ido diacetico e per l'acido salicilurico ir1le11 sarnenle positiva; fosfati normali; bilirubi11a assente; solfali ·scarsi; cloruri; sos lanze solide 72,2!3 1%0; urea 31 %o; azoto ureico 14,44 %o· Al1'esatne microscopico si notano: nun1erosi cili11flri gran ulosi (al ct1ni g r o:s sol anamente gra11ulosi ~ort emazie e re·s idui cellt1lari , a llri fjnem enle gra11ulosi) . Prl~scnza di cellule r enali; e1nazie dila-vatc; abbondanti l eucociti ; qt1alche filamento di n1uco; cellule basse vie urinarie; cristallini. di .c:'lC. urico. 24 dicembre: ]a sintomatologi a è ancora mig·lio1 a la. Pers iste bruciore alla urinazione ed all a defE-cé-. zione. J... ieve peso epigastrico con 1{·ggera nauscn, . c n za conati di vo111ilo. Dal 111 u1 lo cli vjE-ta t itli I ivo il pazien le afferma di p erce pir'3 i s uc.ni 1nol Lo rneg lio del giorno inna11zi. Le Yoci co11 su ete ono udil e n on pii1 Yelate, ma con timbro e tonalità normale. E' jnsorta una rinite con laringo-fari11go-trach eile (irritazione chimica delle Jnucosc in •segu i Lo all 'eli1n in azione del farmaco) . Leggera raucedi11e. Nulla di obb iellivo a carico clell a n'lucosa na·sale e Jaringea, trann e lieve ipero1nia. cll 'or ecchio obbielliYame11te si nota: iperemia di 111orles la en ti l à nella pars flaccicla (Shrapnell) <lell e 1nembrane timpaniche di. D. e di S., e lieve oparilà nella pars t en sa delle de tt e n1en1brane . Qu"s l i fcno111cn i si osserYano in man i er a più s1)icca la a cle tra. A s i11islra: perforazione triango l are nel quadrante postero- upC'riore dell a 1nembrana l in11)ani ca con relrazicne di questa e con s1lorgc11za del manico clel n1artello e dcl rart10 1

[ANNO XL VI, NuM. 23]

H IL POLICLINICO ))

lu11go dell a incl11lioe . Il quadro olo..scopico dell 'o recchio dl sinistra è da riferirsi ad affezioni p~c­ gresse. All 'esame acustico si nota 11oteYole ipoacusia a destra per tutte le tonalità (loni bassi, n1edi e specialmenlc per gli alli) sia per via aerea che per vi ossea, con lesione quindi dell'acustico. A sinis tra: ipoacu sia di maggiore entità che non a de~tra per vja aerea, della lnede·sima int ensit à per via ossea, ciò che s la ad indicare una lesione deìì 'acustico associala ad alter azioni anatomicl1c della cassa ch e vietano i11 parle la conduzione. Dal punto di vista vestibolare: sponta11eamenfe r1islagmo asse11Le; e.e inclicazione » normale; colla pro\a rotatoria reazione nor1nale d 'ambo i lati. 25 dice111bre : sttbl>ieltivamente scomparsa di ogni sinloroalologia, tranne i:)er·sistenza di lie,-c bruciore all 'urinazione. .t\.11 'esame delle urine si n ota: quantità 11ormale n elle 24 ore; colore ambra; aspe llo lin1pido ;, nubecola fiocrosa; reazione deboln1~·· nte alcali11a; p t:so specifico 1019; albumina asseute; sostanze riducen Li - zt:cchero: y:retcn li i 1t tracce minin1e sia col Nylander sia coi ~·en11n g; ac. diacetico e ac. sali cilurico assenti, acetone in tracce nùrlime; muco-pus aissent e; uropilina in Lracce; bilirubina assen t e; fosfati 11ormali. All 'esa1ne microscopico: 11umerosi cris tallini di ossalato tli calcio ; filamenli mucosi ; cellule basse vie urinarie; alcune emazie dilavale, altre di colorilo 11ormale; n on cilindri nè cellule renali. 26 dice1nbre: il paziente sta bene. Accusa solo lieve t enesmo rellale dopo l a defecazione. L 'esame delle uriI1e mostra l 'as.senza di qualsiasi el emenlo patologico. 10 gennaio 1939: il pazienle 11on ha avvertito più alc un dis turbo. Le orine esarninate di gior110 in giorno non hanno mo·s trato alcuno el emen lo patologico . L 'esame dell'udito a destra è tor11alo p r essochè normale p er tutte le tonalità. A sin istra invece persis te ipoacusia per via aerea, !.11er1tre l a percezione per via ossea appare m iglioratc1 dall 'esame preced ente. Si fa rilevare la rapidità con cui 11el n ostro pa1 ziente è scamparsa la nefro si , l a quale è durat<~. solo per il ten1po di eli1ninazio11e -del t ossico attraverso l 'emun lorio renale. Inoltre è da mettere in g iusto rilievo il f atto ch e mentre l 'or gano del1'udito ve11ivil vuln cra to in inaniera ma11ifestrt, l 'organo dell 'equilibrio non ha presentato alcuna alterazione degna di nota. Ciò concorda con le ricerch e di Quix (4), il quale h a accerta lo che l 'orga110 dell 'equilibrio offre senza dubbio u11a resis tenza più marcata che non l 'org·ano dell'udi lo a svarjate a tiezioni. 1

1

1

RIASSlJNTO. Gli AA. hanr10 de critto in un uomo adulto llll caso di avvelena.n1ento ila salicilato di metile, nel quale la sintomatol0i_~ ia più manifesta era a carico del re·n e e dell 'organo dell 'udito. Si ebb·c cornpleta guarigio·n e. BIBLIOGRAFIA. 1. Su1PLEY. Avvelenamenlo da salicilato di melil~ in un ba1nbino. San1mlung Vergiflungsfalle11, A. 341, pag. 117, 1933. 2. R1s1. Veleni e avvelenamenti. Ed. Irlelson, pagina 109, Napoli, 1936. . . . . 3. E11v1AS. Avvelenwmenli da salicilato dz metile nel bambino. Sam. Vergiflungsfall en. B. 9, L. 11-12, pag. 155. 4. Quix. Soc. Belg. d '0.R.L., 1936. '


lANNO

XI .VI, NuM. 23)

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SEZIONE PRATICA

DIAG 'N OSTICA « ALESSANDHO Mu sso1.1N1 » - AvERS,\ Direttore : Prof. dotl.. e~. PANSINI

OSPEDALE

Sul pneu1noperitvneo diagnostico pe1· la localizz:lzione del '' Tumor A.bdominis,, e•> per il prof. dott. E. CoPPA, ca1)0· r eparto. Credo utile riferire un caso osservato r ecentemente, pel quale le indag i11i cliniche, di ordine semiologico , pur ave11do fornito dali atléndibili per la loca lizzazione di una massa clJ e si palpava nel quadrante superiore sinislro dell 'addo11ìe, t ulla via r1on avevano p ermesso di aff cr111are in modo indi:;;cutibile ]a sede d ella n1assa stessa, sede jntesa qual e orgnno, o cioè forn1azione anatom ica c ui questa n1assa apparteneva. l>er questo i11tento ritenni O])portuno pr.a ti(2re il pneun1operiton eo, sper ando di pote r o ttenere una precisa differe112iazion e della mas!'a dagli organi vicini. Non credo opportuno riferire i dettagli della storia di questo caso cl1e ·per altri aspetti si è dirnostrato interessan · tissimo , ta11to da stin1are pjù o·pportuno farne oggelto di una comunicazio ne a parte; ma varrà riferire che l'infermo , i11 A. O., era stato operato per « sar con1a dell ' in.tes ti~o », ma eh.e a]l'a1)ertura d ell'addome i ch1rurg1 avevano r1r1 unziato a proseguire l 'interve11to , giudicando il caso ino·p erabiJ e. Se non ch e il pazjente non ebb·e mai disturhi della canalizzazione intestin ale e lo stato gen erale si 1nar1tenne discreto ancl1e dopo l 'interv·er1to stesso. · La difficoltà presentata d.al ca.so in esame era costituita d alla presenza n ell'addon1e di 11na grossa n1as~a di forrua g ross0Janame11te oYoidale aderente alla parete a n l eriore d ell 'addo.m e J~ngo la ferita cl1irurg ica , occt1p.a11te il quadrante superiore sinistro , estendentesi ve.rso il fianco, e raggiungente 1'arcata costale 1n alto e quasi l'ombelica le tra.svers.a in baiSso .. Tali rap·p o·r ti, e la sUip,erfici e piuttosto 11scia, non ch è la presen za di a l c une in'egolarità sul margine· mediale, tali da far pen sare a dell e incisure, fe cero porre il sospetto ch e si trlltta~se di una 111a sa da identificarsi con la n1ilza . Se non che tale ma .s a nor1 subiva spostaJD e11li cor1 g·li a tLi del r espiro (e ciò poteva 11en esser e addebitato alla .aderenza con la pa · rete anteriore dell 'addon1e) e di più ver so l 'arcata cos tale sen1b·r ava pres~ ntare un o se.alino. a c.irca due cn1. d all 'a rcat.a stes~ a. • Quivi , palpando m entre l ' jnfermo eseg·u1 va (• ) Co1nunicazio11 e fa lta alla Soci età Nap. d c i l\1edici Natu r nlis ti.

profonde in pirazio11i, si aveva la sensazion e, iton c hi a1issirua in vero, cl1e un COI'})O Taggiu11ge se le dita esploranti: tale co1-po sarebbe do' u to es e re la 111ilz.a. Sul risultato di qu esta jrÌdagine non furono t ulti d 'accordo col oro che ebb·ero ad osservare il paziente, nè la dirr1os t razio11e fornita.m i dalla rier cu ss io11e ascoltata valse ad eliminare

'

F1c.

~.

tu Lte le incertezze. I risu lta ti d ella percussion e leg,o-eru din1obtrazione la esisten za, tra la zo·n a di ~ttl1sità della 1nass.a e la zona di ottu. it à ~ pl eni ca, di u11a zorla di cl1ia rezza tim.p,ani ca d ell 'an1piezza di circa 6 cm. o poc o più , estenclentesi parall ela111cn te e lungo il J11.a1g ine doel1'ar ca la ca Lal e sini Lra . Ascoltando su qt1esta zon<l e percotendo sia m erli.almente ch e la 1eraln1 ente si riuscì agevolrr1 ente a di ~egnare una zona timp1a nica faciln1.enle identificabile col r er corso d el colon ( Lra!'verso e discendien l r Ql1esto pa ssava i11 so1Jra d ell a m a.sso. sudd e1la e dall 'an golo s plenico in giù diven lava I}Osteri ore a lla ma ssa stessa . I ja r a diografi a eseguita co11 l 'ing e Lion e cli paf;LO op.a co c.onfcrn1ò ques li r ap11orti , 111a non ·embrò decidere ! .er la indipend en za d ella 1nassa dal] a milza (l\a d . 11. 1). P e r derirnerc i dubbi ,a qu e_to l1t111to f11 (lSeg·n il o il l)ncu111operit o11 eo co nsid erando ell e, f'-Se ndo la log.g ja s11len ica largamente a1Jerla in ava11ti n ella grarlde cavjtà peritoneale, l 'a ria in11nes a in quc~ la , no.n inco11tra11do 11 e l uo 11rrcor. o 11 _ t.~~in o ~ ~acol o, 11el ri,n. lirc .' e 1.·s~·1 la l oggia .S])l enica, avr ebbe potuto co t1tu1-


io.so

\C

I L POLI CLINICO

re a .. in.is Lra u11 a zo11a di cl1ia r.e·zza ch e ci av reb·be perrr1es~o di di ffer er1ziare I ' omb-ra spleltica ch e resta in allo ed in fuori da una rrias~a ch e i trovi eventualrne11te in posizione inf ero-rn ed iale risp·etto alla i11ilza stessa. Il ri sul t,ato del pneuinoperilC?·n eo fu difatti oltremodo dimostra tivo, come ri sulta dalla radj ografia eseguita subito dopo (H.ad. n. 2). Jn questa è n C;ttan1en Le differen zi.abile in alto a ii1istr:\ l 'o mbra delJ a rniJza, m entre 11 1 diso lLo de-Ila zo1Hl di tra sparenza creata dal • g·as si uota l 'op.clcit à d e11 n 111 :-i~sa in discusSl(>ne. >

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Ques te difatti furono repertate p er una biopsia. Naturaln1enle prl caso in esam e furono condotte tutte le indagini sh e e.sso sembrava richi ed ere : 1) Esarne morfologico d el sartg ùe e for1r1ula leucucituria. Neutro fjli 43 , l G cy~; Eosi11o fili 1,2 %; tBasofi~ì O %; Linfocill 41,44 ~s ; 1\f.onociti 1±,2 ~o · Assenza di form e in1n1ature. Globuli rossi 3.3:J8.000; Globuli bianchi 58'00 Hb 60 %; V. G. 0,8·9 . 2) R. di Wa&ser1na11r1 n egativa. · 3') Esame delle fec i: .balantidiun1 coli e cis Li di ameba coli. 4) E. an1e di espe ttor ato·: asserite il B. di i\.ocl1. Da tu tte queste ricerch e ben poco lum e ci ven11e IJe t· la diag11osi dell 'affezion e morbosa d el nosLro i11fermo . Fu ir1vece la biopsia ch e di1noslrò trattarsi di u11 linfog·rDnuloma m aJi gno. Non n1i soffern1erò a disc utere il particolare qu adro clinicc prese ntato (la questa affezione ri el nostro infermo, no·n intend ertdo dare a questa r1o ta altro valor e ch e quello di u ..1a co1nunicazio11e di ordine s treltan10nte semiologico. 1

RIASSlìNT O.

L ' A. jllu Lra l 'utiliLà <lel pneun1operitoneo in un caso di una n1assa addominale che n1al 8i differ enziava dalla 1nilza, differenziazione r esa possibile apµ unto dal p11eun1o·perito·n eo, e ch e lJermise di orientar e le indagini diagnostiche verso la ,,era nalura della affezione (lin, fogranuloma inaligno). F1G.

2.

Con tale indagin e si raggiun geva la din10strazione, la ce rtezza, ch e la massa 11on era arrpar le11enle .alla 111ilza, e ch e· questa aveva in,'ece u n volum e di i1oco superiore alla norma. Da ti , questi , i111portanti pe r l ' ulteriore orienta1nento dio.g·r1ostico. Al arcon1a dell 'intestino, n1algra do l 'att o 01)era Livo, tras formatosi i11 la1)ar.atomia esplorativa, 11on po Le vanto credere : contro di esso c ·er a nOil solo l 'ass.enzà d i qualsiasi disturbo di ca11.alizzazione, n1a an ch e il fatto che l 'in. fermo aveva superato l 'atto operéltivo, direi, i1npulle111en te. P er111Ps ·oci di escl udere a11che una cospicua splenon1ega li a e potendo localizzare, gra ~ zie a l J)Il et1n1opcriLonco, l 1:1ffezione con molto ''6ro ~ in1i glian za al g-rancl e 0111ento, fumn10 inrlotli a dar notevole Yaìore a talun e glandole ... affioran ti all e rcgio11i in guin nli.

Ricordiamo l'lnteressaatlsslma pubblicazione: BENED~T'fO

SCHIASSI (Bologna}

MENS AGITAT MOLEM '"In argome11to di ulcera gnstrica ,, L ' A . riassume, in questo lucido scritto, Le sue vedute espresse in altre occasioni sulla genesi d ella malattia gastro-ulcerosa, e mette in testa allo scritto, quale t raslato, il principio deL Maestro Sommo per ribadire la concezione della immensa port.a ta dell' eleme~to spirituale nello sviluppo di talune entità morbose fra le quali è da ammettere l'ulcus; la quale concezione. oggi Pi~ che mai assume nuovo valo:-e d opo la scoperta degli stupend• fenoineni 'elettro-magnetici radianti dal cervello umano in rela.zione con gli stati. d'intensa attività psico-sensoriale : sì che si deve reputare che la psiche comanda alla m ateria ME~S AGITAT MOLEM - e può fa r l'uomo malato. Data la unstà indiçsolubile spirito-corpo l' A. espon e e . dim ostra il. perchè _e~ _il come n el caso della insorgenza del fatto ulceroso si determini in taluni individui precisamr'1te per influenze n ervose la Lesione gastrica d. ~ una elegante monografia stampata in carta patinata, di pa• gine 88, in formato di centim. 23 X 31 , illu strat~ c?n 14 .splendide figu re. - Prezzo L. 1 5 1 più le spese postali di sped1z1one. N. B... 611 abbonati al "POLICLlNICO., che nella serie del pro.. prio abbooamento non hanno la Sezione Chirurgica, nei fascico li della quale (Annata XLUI) è stato pubblicato il suddetto importante Studio, potranno leggere l'intero lavoro, inviando Vaglia di L. 13,00 (Estero L. 14, 00) all'editore LUIGI POZZI • Vfa Sltitioa, 14 - ~oma . Inviar~

Vaglia Postale o Chèqu e Ba ncario a lla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA


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[ A~NO ~LVI , Nt.Tl\L

23]

SEZIO~E

1051

PRATICA •

TRIBUNA LIBERA Sulla cura medica dell'appendicite (in risposta ad una critica del Caviua).

A quanto scrive il Ca,rin a in que to importal1 te l'eriodico (11. 19, Scz. Pratica) non po ·so t<iCere, sia perchb direllan1e11le citalo, ia pere11è pen5o cl1e u11a sa11a !:ritica presupponga 11011 sia rleformato il µe11 sicro a ltrui. 1) Esposi (Riforma l\ledica, r1. 13, 1939, 1·ng. 407) sotlo il preci$O titolo « Sieroter af_.1ia dell 'A1)pèndicile e della Perito11ite n u11a disr.u siorle accad.e111ica e tera. 2) Già d:al titolo inconfondibile, risulta c.l1e io Jt o11 aLbia p.u nto parla lo di « Cura n1e1di ca dell 'ap1)endicile >i . 3) Esposi, co11 la 111 ia cor1st1cta ob·it tti,ri I à, Jn di~cussio1ne intesa a 1yro~1o rre u11a difesa . . ierolera1:ira pre-operatoria, o 1naga ri n ei ca i di giu · tifira la ir1oi:;1eirab·i lità. ~ )No n elog·iai un « qualunc1ue nuovo m etodc. inrrueoto a1)1:ar.so a ll 'orizzo11te » sia per· cJj è no11 sono elargiLore di laucli, 1nolto nleno di facili cer1sure; sia porcf1è i1on c'era nulla di r1 uoYo in code ·to, cl1e n oll CO$ti lui ce un 111etodo. 5) Non in culcai cc l'abba11clo110 de]l 'u11i ra t1.r1l1a , il h·i:::tori n sia .per coer c11za a qua11to scriYevo, i.a percl1è di que: ta arn1.a, i1el n1io già lung·o curricultl1n, n1i sono avvalso, sen za tr J na di .s n 1en Lite, e e11za 11 tt' nar vanto di re.ntl1ri ~ .

6) Co1n.n1entai : il proble111a. è in.teresscnn.te,

qt1ant9 dire da risludiare, controllare, di scutere; perchè pcn o cl1e la Scienza aYanz i tra pro·ble111i d.a ri.-.o lvere. e il Ca Yina creda sosli l uirYi assiou1i, liberi &in10 ! 7) Precisione <lu11que n el m jo procedin1 ento. Nessuna incoc1·enza, n·è con m e .stes. o, n è con la Scien,,n., 1gi.acchè tutti sar1no ch e. p. es. la sierolerapi3 antidifterica non dà il bando alln intubazione ed alla Lracl1e0Lorr1ia; nè i vacci11i an ti1>iognr1i bandi cono la 1110.sLoidecto. e cosi' \ 1a. . n11a; 8) l\'Ia il Cavina mi offTe un p er finire co n le sue parole n1edesin1'e, ginccl1è (lgli, dO})O a\ Cl' lancialo al 111io 5crilto un uacl e retro, do110 avere esortato a scongiiurare un presiunto mio rna leficio , e tanto per conda1111are a priori t1na di fesa s iero-terapica, sc ri,re : « è ben noto coH r11c J)OS ar10 gli stessi sintomi di una a.p1 pen<c dicile acut.a sco1n1)arire (e per fortuna ciò <e a.vYiene :sovent e), in modo sponta11eo, senza cc l 'inlerYento di al cuna terapia ». Testuale ... Con ciò n è ora nè poi , rite11go clover replicare; ~enza ripicchi. Che anzi se al Cavinfl 1

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piace vedere,_ tra' numerosi suoi discepoli, u11 uomo bianco· per antico pelo, non gli rest erebbe sr no·n il con senti1melo ! Dott. EnrBEHTO A1Evo11.r. Napoli, l ! ma.g gio 1939. Co11 q uestc dichiarazion i JR polerr1 i e.a.

limian10 chiusa lja. Red!aizion.e.

SUNT1· E RASSEGNE OSTETRICIA E GINECC)LOGIA Er1·ori tliaguostiri in un caso di malconfo1·mazione uterina. (L. Pucc10N1. La. Cli11ica ()sietrica e Ginec., luglio 1938). Le malco nforrr1azioni ge11i lali offrono al ginecologo le n1agg·iori difficoltà diagno,s ticl1e e <:no frcquen Li cu u ·e di errori e. di ~orpre ·c. JJ.er cercare di evita re La li e1 rori ecl indurre ]o ·1Jeciulista a riyo,lge re la propria atte11zio ne ai uddelti Yizi di sviluppo, l 'A. coniglia la IJubblicazione di tt1lti i casi di errori di diag·no i cl1e ,·e11gono con1 n1 essi i11 tali orru.sioni. E·gli sle so riferisce un interessa11te caso clinico. Si tratta di un.a donna di 42 a. , n1estrua ta a 13 a11rLi con ines Lru.azio11i scarsi. sime e a Li110 01)s.01r1eno11·oico fino a 23 an11i epoca del 111atrin1011io. 1Dopo il prin10 riarto le m estruazio11i si reg·olarizzarono p·c r ritornare a tiJJO opso.n1en0Lroico n1a ab bonda11tissime in queLi ultin1i anni. Di cinque gra\rirlan ze a\·ut e, qualLro . i interru1Jipero pre1n.a tur;1:n1·ent e : i11 l re vi furono e111orragie saltuarie e cri i dolorose. e tre volte do1>0 il parto 6i ,-erificaro110 erriorragie abbondanti. La p. ri cor se alla visita clell 'A. il 23 ottobre con la segue11te . . inton1alologia : ulti1na irtcslruazione il 2 o.g·osto , ])Oi ~-4. Yolle p~ rclitc di 5-n ngue aciclicJ1e con dolori :11 bas ... o ventre a cce1rl uaLisi ne·gli ultin1ì giorni, 11au·see, bisog110 frequente di orinare. All'esa111e. e. terno dell'addon1e. si notava cl1e In 111età in f.eriore di questo era occupata da t1na tun1efazio11e \'ilu µpalasi pre\'Dlen temente r1ell 'i1)og·asl rio e 11el quadrante i11feriore · di d., r11olle . pastosa, indolente, scarsan1e.nte n1ob·iIe. All'esplorazio ne il collo dell'utero ap])ariYc\ deviato verso destra, e i&:pi11Lo \ erso· I.a sinfisi r~ubica co11 i contorni dell 'orificio esterno i rregolari. Al di sopra del collo dell'utero cd itl continu.azione con e so si a'rvertiva una tu111e,fazione a superficie irregolare di consistenia dura , occ.u pante tutta la n1 età sinistra dell o cavo, fisSoa, d ~l volume di una testa di feto :-.E-ttimestre. F atta la diag n osi cli gra, idanza al 3° n1 ese ìn utero fib·r om.atoso· con fe11 omeni di in carceramento l'A. consigliò l 'atto operatiYO. Però ])ri111a di e'" so fu fatta la reazione di Friedm~nn ch e riuscì negati, a e tale fatt o fe ce 1

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« IL POLICLINICO »

1052

LANNO

XLVI,

NUl\I.

23]

niodificare I.a diagnosi in quella di fibromi n1ullipli di c ui uno a .p,rob1a bile s' ilu1)PO infralegan1entario sinistro e uno in ra111n1olli111cnto. All'apertura dell ,adclome ap11)arve· ch e la Lume.f.azione riscontrata a ll 'e anie esler110 era formata dall 'utero .gravido , mentre la t.uJTLefazione. incuneata n ello scavo era data dal corno uterino .&inistro. sviluppato in senso traS''·Crsale e p osteriore e cos1)arso di nun1 erosi r1ocli di fibroma. E'u praticata la isterectomia tolale con annessec.tomia b·i laterale. All ' esame del pezzo fu notato trattarsi di un ulero· biconne-bicolle o pseudo didelfo co11 corno de·t ro g ravi-do ·e corno sinistro fibrom.atoso ed in c une.a lo n ello &cavo; me.n lre però il canale crr,:icale nella sua parte ~u 1)eri ore era doppio , il setto ·di <li,'isìone non giu.n geva fino all 'orificio esterno ch e er a unico. L' A. do·p o avepe. a11.a lizzalo i rcùprporti tra g·ra,ridanza e duplicità u teri11a 'P'a~~ a a confi.idera re gli errori dia,gno tici cui dette origine il "&&o esamin a Lo·: essi furcno tre. In prin10 luogo non fu rico11osc.iuta la n1alformazione uteri11a e tale erTOI'e fu facilitato, dalla ma.n canza di malforrr1.azione \'a·gi11al e e dal fatto ch e ln (11u1)licità del collo dell'utero non er a com1

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p]E-ta.

For e una più e atta ' alutazio11e dei dati anamnestici avreb1b e -potuto fare 5ospellare aJJrLeno la du plicità uterina. Il seco ndo errore co11sistelte riel] 'avere interpreLato il corno llterirlo sinistro inc u.neato n.el b1aci11c com e un .gro,sso nodo di fibro;r11ioma; €SSO fu facilitalo dalla r eale presenz.a di nodi neoplastici. Il terzo errore fu quello di a' rere r~ettato la diagno. i fatta pri1na clinicamente di gr~vid.an­ za al Lerzo mese, in b ase· al risultato n ega tivo della r eazione di 1Friedn1ann. Ef'!&o l)()lev.a es.sere evitato e dim ostrò cl1e talvolta i ri ult.ati di labo ratorio po ~ so n o esser e fallaci. Del r e to in fa1 to ·d i diagnosi ·differ e11ziale fra miomi e g·ravidan za è no to ch e in ogni tempo sono . t.ati corrtmes i errori. Chit1do1io 1'uTtic.olo, alc une co·n idorazio11 i di i11dolc tera neutic.a. 1

VICENTINI.

Miomi in 1nenopausa. (\ VAL1·rrER BENTHlN. D eulsc./z c J\ferl . 1Voc7ien ., 1939, n. 2, p . 41).

Le .affezio ni genitali in i11enop·a usa passano in seconda lj nea ri ' petto ad al Lre J11alattie. Mentre di, c11ta110 rari in1i i l)roces. i infian1:rr1a·· tori e ]e di·. cndo·crini e a s~ urr1 on o la n1 assima i1111)ortar1za Je n eoplélsie (J.(1 <y0 ) . J\1as in1a freqt1c 1~ za haJ1no gli epjtc]io1ni cl.ella vulYa, \1agir1a, clit oride e l1t ero; 11Linore fr eciuenza i t11 111o ri 0\ arici; 111ion1 i o.c i os -er\'ano o]o nell'l ~o delle cl.onne. C·e rla n1 en le i11ol ti 111iomi rimau g·ono il e11ziosi ; p erò l ' . l1a raccolto fra il 1)ro g~rio i11.aterialc 18 ca. i i11 cui il lTtioma l1a co ndotto a gravi ùisturbi; è in negal)i]e ch e aneli e in clà a' a11zata clo1)0 J11olti a1111 i di n1 e1101)au a po ~0110 i11$orgr re di l111·bi a11cl1e gra1

vi do\ 11ti esclusivam ente a r11iorni . L 'A. confer111a col ·&uo n1ateriale clinico l 'o oir1ione di J11olti econdo c ui la maturiLà sessuale si protrae ))it1 a lur1go i1elle l)Ortalrici di miomi uteri11i. 1\iienLre è fuor di dubbio che tutti i i11ioJl1i riconosciuti nel clin1alerio . i sono origin&ti riel periodo di maturilà sess11ale, bisogna tener presente ch e i n1iomi possono accrescer' i anch·e molti anni. do·po l 'inizio della 111enop1aui5a; non si può esc] udere scrr1pre in n1odo nssoluto cl1e il tumore già g rosso in ·prre•cedenza abbia dato segno della .5'U -<1 esistenza solo t ar·di , ina è notevole il fatto eh-e n ei casi decritti dall 'A. i 111iomi nor1 uresenta, ano i11 J! f· s n11 l}Un to .al cun seg·110 di degenerazione fibro-jalina o di altri p·r o,ceis. i r egressivi. Le cause ·d·ei d islurbi più gravi derivanti dai miomi jn 1neno1Jausa so 1~0 p1roce si d e·gen erat ivi o degeneTazion i n eop.Jastic.: l1e dei nodi n1ioJl1at osi; l 'A. riµ orta uri caso di colliquazio11 e totale di un r11io111a della .g-rand·ezza di una t esla d 'uom o con una caµ ·ula r esidua di 1/ 2 cm. di spe sore, u11 caso di degenerazione sa rcomato,_.a con coìliquazio·n e cistica e un ca ... o di colliquazione associata a car cinoma. Il sintoma principale com e nei n1ion1i p·reclin1aterici sono le e1111orr.agie. Gli altri sint.o·m i passano ir1 seconda li11ea ; il dolore non "p orta mai le pazienti daJ n1edico; con una cer ta frequenza lo donne si lam entano di un Sf.nso di ripie11ezza. Un au111ento ·d ella ten1per.a tura si veri fi ca solo nei casi di necrosi n101to avanzata. Le emorragie 11011 hanno nul]a ·di ca ratleristico; sono irregolari , di breve durata con lunghi ·periodi di r en1i $. jone; solo· nei lJTO ce si dege·n erativi e nella trasformazion e nu.tli,~na si h an110 emorragie n1olto abbondanti e e ontinu.e ch e causano rapidam ente notei\·ol i sta ti anerr1ici. L' A. passa in rasseg na le difficoltà diag110sti·c.h e ricordando con1e il miQ·]ior m odo per evitare i frequenti erro•r i sia l 'esam.e digitale dell'ut ero, e co111e sia for1da111ental e tener pres.cnte la po ibilità ·d ella pre enza di un n1ioI)la anch e con1e causa unica di m anife I azio11i • gr avi• 1n 111enopausa. La terapia non dev 'es -ere i11tcr venti ..,ta cl1 e i11 .cJ eLe1il1 in aLi casi (n1ior11i solton1uco. i , mio!11i i n1 r.an1u rali quando e i ·te n-ecrosi , colliqt1azio111e o degenerazione sar co.i11 ato u). Nei n1io1ni in accre r imeni o con1 e in tutti i ca i i11 cui risali a la 1)a11.icola re i11ollezza del tu1n or e 1'irltervehto è giusLificato anche i11 a .' enza cl i en1orra·gia. ~!io.mi ilcnti sco perti occ.a ion.a l1H enl e durante i11terve11ti l)Cr altre ragio1n i, conYiene a f)Ortarc solo se . . ono pedunrola ti. La Rontge11 tera pia è ineffi cace; i h a talvolta anzi l 'i'n1 preE= ·ione cl1 c acceleri l')l'Oces_i nec1·01 ici. L'A. accc11na jnfin e ad alct1ne questioni teoricl1 e. Lo pe~so rit.ardato ~ ubentrare della n1e11orau ,a i1elle do11ne J1ortatri r i di mio111i; il reperlo di follicoli lYrimari in accresc.i111€n lo 1

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{'ANNO

XLVI, Nul\1. 23]

1055

SEZIONE PRATICA

.e di corpora albicanlia fa11no pensare che non().Startte la cessazione delle, mes.truazio·n i persista .anche in età ava11zata UJn certo ,g-rado di funzionalità ovarica con g-rande variabilità indivi1dluale. L'A. pen.sa perciò cl1e il rendersi mar1jfesto dei miomi in tarda età non derivi solo da processi di retrazione & regressio.n e della ])arete uterina , ma anche da possibili processi di .accrescin1ento del tumore. Se in molte donne non si presentano en1orr~ie o esse si presentano ,s olo tardi ciò sarebbe dovuto a una dimiinuita reattività dell'utero e a una diminuita vasc-0larizzazione delle mucose ipotrofi<·h e o atrofiche. Anche i processi di colliquazio110 sarebbero secondari a un i)regresso accrescin1ento. L'accresc:irr1e11to d ei r11iomi ;po trebbe dunque essere dovuto a una persistenza o ricomparsa di un certo grado di funziorn alit à • ()vanca. Le diverse asserzioni d ell 'A. sono accompagnate dalla descrizione di 9 d ei 18 ca si cliJiiCi dia lui raccolti. 1

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MADEYSKI.

Attività estrogena e tossicità dello stil· bestrolo. (J. VARA1'1G01'. La Pre.sse 1\1 éd icale, n. 38,, 13 maggio 1939, p. 725-726). Dopo alc~ni cenni storici riguardanti la s.coperta da l)arte di Dodds, Goldberg, Lavvson e }{obinson d elle proprietà estroge11e dello ~til­ },estrolo (± :4 diidrossi a-~ dietil&tilbene), l 'A. ricorda cl1e l 'analogia degli effetti fi siologici di questa sostanza con le sostanze estrogene naturali è completa, qualitativa1nente e quantitativamente. Que&ta identità di azione ha condotto rapidamente all'introduzio ne dello ~tilbe~trolo nella terapia umana, in cui , la possibilità dell 'introduzio11e ·pe r via orale senza pe1·dita di effic,acia ·co1ne surced,e per 1'e s tradiolo, gli ha guadagnato subito una gran d.e diffusione. D·o po aver ricordato i principali lavori com pro vanti 1' efficacia del J)rodotto in parola, l 'A. riporta la sua esperienza perso11ale confermando1n e l 'alto potere estrogeno. I-fa esperimentato su 18 p·p. ·d i cui 17 castrate operativamente e 1 in menopausa. In tutti i ca>Si il .piro.dotto fu l1~ato p er os. L' A. otti< }one rapi<la scomparS<.t dei d1&turbi da cas trazio ne: vampe di calore, 11ervosismo , disturbi nervosi, prurito vulvare. Sfortunatarr1e11te se l 'attività fisiologica di questa sostanza estroge11a non è di~cutibile, la e,ua innocuità lo è molto di più . Nel ratto e n el sarc.io le ·d osi elevate di stilbestrolo (0,5 -1 mgr. pro gr .) per via 1)ar ertterale J>artano alla morte in una diecina di g ior11i, mentre per os Uila ùose di 0,5 m g r . è rnortale in 3-4 gg. Qt1este dosi però .sono troppo 1011tane d.a quelle u sate in terapia e il fatto n on avrebbe alcun valore se non ci fossero d ati ben più dimos.trativi d.ella sua tossicità .- Lac.assagne recente1

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mente ha dimostrato che lo s tilbestrolo può svilu ppare degli adenocarcinomi mammari nei ceppi di sorci predisposti e, ciò c·h e è più in1pc>rtante, che 3 fem111ine di questo animale ct1e avevano ricevuto 25 gr. di questa sostanza alla settimana e che erano state sacrificate in ext:r.en1ii5 al ter111ine di 90-130-139 g. di trattamento presentavano tutte un grave ittero1. L 'esperienza personale ha dimostrato a \ lara·n·got che nelle 1do11ne le dosi terapeutich e sono nlolto .spesso tossicl1e.; rtllll gran numero (li pp. l1anno sopportato molto male lo stalb. L 'A. ha notato disturbi precoci e tardivi. 111 ± casi 1e pp. 11anno presentato fin dalle pri111e ingestioni un 'intollieranza aiSsoluta e com1)leta. 11 quadre. di q·u esta vera intossicazione fu assai caratteris tico; fin dal 2° g. di trattam e11to1, 2 o 3 ore dopo l 'i.11.gc.&tione del prepa- . i ato le pp. ,p,r esentarono malessere ge.r1erale, 11ausee, vomito .subentrante, vertigini. Sospesa la.. somministrazione i di &turbi persistettero per 1 o 2 gg. Questi di&turbi non a1p p1a rvero ir1 rapporto con le dosi ingerite, poièhè I 'A. lì o~servò con · dosi quotidiane di 3/ 10-1-2 e 3 1r1gr. fn. 12 casi ebbe disturbi tardivi di cui 4 ,~osì se veri e 11e condussero all tarresto del trattamertto risp. dopo 2 me&i e 43 mgr.; 2 .mes~ con 53 m!g r.; 2 m esi e 95 mgr.; 1 mese e 165 mg·r . Questi disturbi tardivi consistettero in pirosi gastrica, nausea, vomiti, vertigir1i, sco rn.p arsa dell .appietito·; l e con,d izioni generali .declinarono tanto c.h ·e le pp. reclamarono ]a SOfyIJe11sione d ella cura. I disturbi tàrdivi con1par,·ero in media dopo 6 settirr1a11e di cura. St1 11 p. trattate per più di 1 mese , solo 3 non presentarono intolleranza. La tossicità dello s tilbestrolo, è, per le dosi in cui è e fficace, altrettanto indiscutibile che il SJ.J.O potere estrogeno. L 'A. pensa che r•.ei disturbi p recoci le lesioni debbono essere sopratutto epatich e; ii1 quelli tar1 d~ivi ci sarà certo un 'azion,e danno.sa sulla inuco&a ga•s trica, 1na non ;j e.ve essere asse o te la lesione epatica. Varar1got. ricorda com e altri AA. llanno se~11.alato questa tossicità . Alct1ni µ\ Ù raran1cnte e con disturbi poco gra, i (111a in questi c:asi solo di rado erano 5late praticate c ure c he a11davano oltre le 6 settin1ane). altri invece con distmbi più frequenti e più gravi. Loeser in 6 e.asi su 15. ha osservato nausee e vomiti, El1rl1ardt. J(ramman e Schaefer segnalarono i:h e con dosi d a 3 a 5 mg-r. è frequente osser'\'are nau see, vomiti mucosi e· decadimento dello s tato generale. Anche Buschbeck e Hans11t'cht in~istono sulla catti,•.a tolleranza dello stibelstrolo. Non bisogna din1enti care, di ce l 'A. , ch e la tera1)ia estrogena è u11a terapia qua i sempre di sostituzione, di cui la durata s&rà qualche ,·alta di 10 e ma.gari 20 anni. L 'A. con cl i ude cl1{'< , vi~ta la s11a t05.5icità, il preparato andrebbe bandito dalla tera1)ia 11mana LUCCHETTI. • 1

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Pregneninolon, nuovo preparato di corpo luteo attivo per via orale. Hom.'\1\--EG e H. HERLOFF INHOFPEN. /(linische liVochenschrift, 21 gennaio 1939, p. 77).

(W,\LTER

Si sa che il giLippo etinilico aumenta 16 vol te1 l 'azio,n e per via orale dell '.estradiolo. un deriv3to analogo del testosterone, - l 'etiniltestosterone o pregneninolon, -- è molto affine al progesterone o·d or111one del co-r po luteo. L' e,same fisiologico del IJregneninolon dimostra la scom.p arsa della s.u a attività androig·ena e la com·p ars.a de]la proprietà specifica del corpo luteo. L'attività ·d el pregneninolon corrispo·n de a I I 3 di qu ella del rprrogesterone. Il pregneninolon a differenza del progesterone è attivo anche per via orale; finora i preparati ·di corpo luteo potevano essere somministTati solo per iniezione e gli AA. hanno anzi dimostrato che anche l'l.lJDa dose di progestero·n e 100 X maggiore (60 mg.) di quella sommin~&trata pe.r via sottocutanea è inattiva ~e soiTl1rninistrata per via orale. Nella somministrazio·n e· sottocutanea il pregneninolon è atti,·10 con 2 mg. nel c:o.n ig1io· pre·t rattato ('con follicolina); pe·r via orale è attivo con 4 mg., per cui l'unità-coniglio per Ofi risulta solo doppia di quella per iniezione; i Yer àpplicazio1n e cutanea il pregneninolon è attivo con 10 mg. Clauberg ha dimostrato l'attività lutea del pregne11ino1on anche nell'uomo. l\ 1AnEYSKI. 1

MISCELLANEA . La diagnosi differenziale della glieosu1"ia. (E.

N.

1CH1\.~'.IBERLA.IN .

Practitioner,

maggio

1939). Il re11erto di so·sLanze riduce11ti i1elle urine deve innanzi tutto indurre e precisare se trattasi o non di glucosio Il reattivo di Fehling riduce no11 solo lo zucch·e ro m.a a11che l'acido urico, la creatinina e l 'aci.do glic:uronico, ma in tal c.aso la reazio,n e è leggera: raramente si h a un precipitato ras.so, ·di solito solo una 1r1odificazione del colore azzurro in verde o giallo-verde. In mancanza di sintomi che facciano pensare al diab•e te tale reazione non ha alcuna importanza. Il reattivo di Benedict più s~n sibile rivela anche la presenza di altri zuccheri, come il lattosio, il le,·uloFlio, il pentosio, la cui ·d ifferenziazione richiede es.ami molto complessi. La p,re.senza di zuocl1ero nelle uriri:e ·durante l'allattamento o in occasione dello ~rvezzan1en to· irrLprovviso deve far pensare ad t1n,a lactosuria, e n el corso delle malattie d el fegato a lla levulosia; la pentosuria, p er altro, è rarissima. Dal pu11to. di vista pratico, per la siua frequen Z<.'l o per il suo significato clinico, maggjore importé111za 11a ]a glicosuria, che può di~1endere da diverse cause : glicosuria diabetica , glicoc:.uria alin1entare, glicosuria renale, 1 •

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NUl\f.

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g1icosuria cerebrale, glicosuria endocrina (non pancreatica). I) Glicosuria diabatic{J). La glicosuria acco~1P:<1gnata da sete, poliuria, e1sauri1nento e deperi.mento depone senz'altro per la diagnosi di diabete. Ma talvolta questi sintomi non sono tutti prese11ti, sono varia.mente combinati o r1on molto ril·evanti: 8 ·i111pone allora la prova della tolleranza dello· zucchero o per lo nleno la determinazio ne della glice·m ia. Talora più che i sinto,r ni p ropri del diab,e te sono le sue complicazioni che con~igliano a praticar.e l'esame delle urine: furuncolosi favi o altre infezio ni coiecicl1e; la tubercolosi pul~ monare che nei ·diabetici suole a·s sumere un ·d ecorso lento e insidioso; la pulmonite, l 'ascesso e la ga11grena p1u ln1onare nelle forme .o-ravi di diabete. Una note,1 ole i1nportanza al r~ar­ do hanno i sintomi n.ervosi e sen!'oriali: neuriti, sindromi tabetifo,r mi con lesioni dei cordoni posteriori, para]isi oculari, retinite, cataratta . La gangrena delle estremità si verifica nelle forme gravi ed in genere quando il diabet.e è stato già diagnosticato. La diagnois i differenziale tra causa ·d iabetica o di altra origine p,r.ese11ta talo1·a difficoltà molto gravi, sopra tutto percl1'è anche nel coma dipende11te da lesione cerebrale ~i p1u ò averela glicosuria e ]a chetasi. J precedenti d el paziente po.sisono semplificare il p rob1lema: Comunque è utile ricordare che nel coma diabetico si ha ipotensione dei bulbi oculari, pelle secca, alito acetonico, iperglicemia e riduzione della riserva alcalina. Nei pazienti sottoposti a regime dietetico .ed a cura insulinica si può avere il coma ip·o glicemico, iel1-e si distingue da quel]o diabetico. per i seguenti fatti: tasso, glicemico basso, tensione ,d ei bulbi oculari normale., pelle un1ila, assenza ·di glucosio e di aceto·n e n,e lle urine di seconda emissione (le prirr1e urine p·o ssono ancora contenere glucosio dipenid ente dallo stato anteriore alla ini ezione di insulina). Oltre a ciò la s00nministrazione di glu 1co~io rimane senza effetto nel corna ·diabetico e r.>iroduce un· 1nig·lioramento in quello ipoglicemico. Anche nel coma tossico, uremico o da lesioni vasali del cervello si può avere glicosuTia. Da ciò la necessità di praticare in ogni cais o un accurato esame generale e neurologico, l 'esame con1piJeto delle urine, l'azotemia e1d eventualmente la p·u ntura lombare. 2) Glicosuria alimentare. In questa forma si ha il passaggio di glucosio <lopo un pasto ricco ·d i carboidrati. I soggetti non hannb alcun sintc>m.a di diabete, tuttavia è conveniente. pratic..are la pro, a · della t-0lleranza del glucosio: d.o po l 'ingestior1e di zucchero il tasso glicemico diver1ta più alto del normale e tende ad . abba&.5arsi più lentamente del normale. Ancher1 el di·g iuno il tassò glicemico è l eggermente elevato. Si tratta effettivamertte di form e di diabete non gravi o di bassa tolleranza per i c<.trboidrati nei qua]i l 'insulina prodotta è suf1

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ficiertte per i pasti ordinari e non lo è per quelli più abbondanti o ricchi di carboidrati. 3) Glicosuria rena,le. l reni sono normalmente capaci di trattenere il glucosio nel san.gue e d'impedirne il passaggio delle urine qua·ndo la sua cor1centrazione i1on supera i 180 mgn1. per cento. In a]cu11i casi questa cap acità ·d iminuisce, il glucosio passa nelle urine ançhe quando la su.a concentrazione nel sangue è di soli 140-150 mgr. per cento: si ha allora la glico~uria renale. Il paziente di solit-0 gode buona salute e non ha alcun disturbo, (sete , poliuria, d eperin1en to) che faccia pensare al diabete. La pre5enza del .glucosio ne1le UTine IJer lo più viene accertata solo in occasione di esami praticati per assicurazioni sulla vita, i1el corso di altre n1alattie, €CC . La diag·nosi differenziale si basa &ulla prova della tolleranza al glucosio: in 0 gni cai&o il co11tenuto <li zuc:cl1ero nel sangu e no·n raggjunge i 180 mg111. per cento e di solito si aggira i11torno ai 1±0.. 150 t11gm. ±) Glicosuria cerebral e,. Clau-d e !Bernard fu il primo a dimostrare eh~ la puntura d el .pa·v imento del quarto ,,entr1colo p ro duce glicos11ria. Successiva111enle questa fu notata in pareccl1ie le...,ioni cerebrali. L 'oricrin·e di tale glicosuria è chia ra quando esi ton; se·crni e sintomi evidenti di lesio11i 0 tncefaliche (aun1e11lo della pressione endocranica, paralisi, disturbi ~ubiettivi, vari, ecc.). Il dubbio o l 'errore possono insorgere nelle le~io11i cerebrali vicine al quarto v·entricolo, nelle quali la glicosuria può p~ecedere le altre 111anife.s tazioni neurologiche. Si può allora p en6ar e ad altre forme di g]iC'osuria. La diagnosi differenziale dive~ta . anche d~­ ]icata n elle forrr1e di con1a da l esioni cereb1rali, gpecie en1orragia cerebrale, :ielle qu~li si .può avere p·er lo stesso meccanismo glicosuria e cl1et.onuria. Si l)UÒ allora ri~enere eh~ si trat~i di cor.c1a diabetico i11entre si tratta di una glicosuria dipendent~ dalla stessa alterazione cerebrale rl1e 11a prodotto il coma . l -11a particolare nl~~zione ~erit.a l '~morra: gia subaracnoidea. L improvv1s? manif~s~~s,i del coma con irritazione meningea (1:1-gidit~ nucale, Kernig, irritabilità) cLe~ide la diagnosi anch e in prese,nza di glico&una che p1u~ f8:r pensare al coma diabetico. Il r~p1 erto de~ ligu.ido cefalo-rachidiano (emorragico al pTinc1pio e giallastro più tardi) comp1leta il quadro ~naloo-amente l 'e1norra.gia capsulare può d1ffo11d~rsi nel ventricolo e alla base .del oe~'rello! ;i11a il c<)ma da essa prodotto è più rap1d.o d1 quello di3.betic;o ed è ~ccon1~ag?ato1 ·d a .s1nton1i a focolaio (emiplegia, dev1azi~ne c?n1ugat.a cl<::g1i occhi, ecc.). Comunque ne1 '.asi dubb1 , 1qu.a nd'o la glicosur~.a è ~cc~mpag?a~a ~a chel<rnuria e .d a iperglicemi.a, e cons1gli?b:ile· p~a­ ticare la cura in... ulinica ,con somministr,az10ne di. glucosio, cl1e r:on e ~annosa e puo essere utile in caso di diabete 1gnorato accomip ag11ato da lesioni ,-asali cer·ebralì. . . 1\nche la dir~tinzio11e con la rr1en1ngite tuber1

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co]are può .p1resentare qualche difficoltà quantunq11e si tratti di un 'affeziqne che si verifica t:pecialrn1e11te nei bambini nei quali il diabete (1 r elativam ente raro. La 1)resenza di rigidità nu,c ale, se·g no di Kerni-g, paralisi oculomotoTie, ipe.r tensione del liquor depone per la menigite. Anche le lesioni del cervello n1edio accompagnate. da glicosuria possono in·generare co,nfu~ione, ma le paralisi spastiche, i diso~dini sensoriali e specie l·e varie forme · di paralisi crociate cl1iariscono la situazione . . 5) Glicosu,ria endocrin,a (non pancreatica). La tiroide, l 'ipofisi e le su1·renali hanno una funzione antagonista a quella delle isole di Langi&rhan.s . L'eccesso ·d i secrezione ·dì ·d ette glandule inibisce la secrezione insulare do11 de abbassam·e nto della tolleranza ai carboidrati. Perciò nell'ipertiroidismo si può avere glicosuria e·d iperglicemia. Nei casii del gene.r e la diagnosi è facile quando si 11a note,v ole .perdita .di peso; nervosisr110, esoftalmo, t?ch1car·dia tremori. Nei casi dubbi si fJlfocede alla pro va della tolleranza del glucosio : ne.Il 'ipertiroidismo si ha ìperglicen1ia dopo i pasti e r.arame11te a digiuno. Più ·difficile è la dia.g.11osi nelle forme di acron1egalia iniziale accompagnate da gli~osu­ ria. L 'ingrossan1ento del naso, dell~· prominenz·e &O•PTaorb·i tali, delle n1ani e dei piedi, i seg·ni 1)ressl)ri come l 'en1ianopsia }}iten1porale e la cvf.alea, possono di1nostrare che la glicosuria ,è legata ad affezione pituitaria. UJ?-a rara affezione dell 'iipofi,s i è l 'adenoma basofilo ch e ·p rovoca obesità, ipertricosi , atrofia genitale, glicosuria, alb1u minuria e ipertensione. Le affezioni delle suTren ali raramente sono .accompagnate da glicosuria malg·rado l 'influ,e nza dell 'adrenalina sulla glicemia. È noto e]1.e le iniezioni di adre11alina mobilizzano il glicogeno epatico ed ::l.umentano il . conte~ut~ di zucohcro nel oo.n.2"'l.le e ch e le forti en10.zion1 possono· pro,d urre gl~c1osuria . attra.verso l 'ipersecrezione di adr.enalina. Tali fatti do,rreb.b ero ,e ssere transitori ma non ·è impossibile che ten sioni emotive' p rolungate provochino il diabete con il medesimo meccanisn10. Dn. 1

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Epatite. (J. W. NlcNEE. Ediriburgh j)Jed . .Joiirn., maggio 1939).

-Si intende per epatite l~ risp~sta de~ te&suti del fegato ad un' offesa dei tessuti stessi. Il fegato è particolarmente espos~o a cause dannose specialmente per la sua situazione nei rigu ardi del circolo, portale. Il sangue portale deve attraversare il fe.gato. al. quale conduce. tutto· il n1ateTiale drenato dagli intestini, tanto se è utile quanto se è dannoso. . Jl fegato è il grande organo del cc metabol11sn10 inter:m·edio n n el quale tutte le sostanze nutritive vengono modificate in ma~iera ~a e~­ sere utilizzate dai tessuti. I procedimenti chi-


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rnici di queste trasforn1azioni ci sono i1ochissin10 noti. n fega to esercita così la sua (( fun zione to sifilattica » nel com1)iere la qua le può essere offeso <lai1do luogo a un 'epatite . I veleni cl1e p ois sono co&l colpire il fe gato proven gon o no~ solo dall 'inle&tino ma anche dalla cute, da1 polmoni e da altre parti dell 'oTg·anism o (co1111e avvien·e p. e . nell 'eclampsia). Il numero delle sostanze che possono· ledere il feg·ato è enorme e co1mprende b·atteri, tossir1 e, spiro·ch ete, viru.s , m etalli pesanti, sostanze medicam entose. In m olti casi la r$0S tanz.a che ha danneggiato i] fegato ci rimane igr1ota! C<)SÌ su ccede nell'ittero catarrale, n ella n ecrosi acuta d el fegato . Fra la sen1plice « tumefazione del fegato e l 'atrofia gialla acuta >, , che rap1p resentano i due g radi estremi , esistono tutte .le: poss~b,i ­ lità di lesioni intermedie. Pel medico ha im portanza notevole il n1odo di reagire del fegato ai danni che sub isce. , Il fe1g ato è un 0 rga n o vitale ed è provvisto di t essuto in quantità superiore a 1quella ch e, a ri·o-ore di tern1i11i , è indispensabile alJa vita. 0 Nel maggio,r nume ro dei e.asi solo u.na parte del fegato è danneggiata; la p arte sana può lar.g amente supplire alla funzione . Si può avere un cancro del f.egato con integrità soltanto di 1/ 10 del tessuto ep·a tico sen za ch e compaia itterizia n è si abbiano fatti di disfunzione epatica. Questo spiega perchè le così d ette'. prove della funzionalità epatica spesso non c1 sono utjli. Il fegato è l 'organo ch e · ~iù di tutti .ha la capacità di riparare le perdite ch e su.b isce e lo fa non solo rigenera ndo sinteticamente cel: lule epatiche. ma ancl1e producei:ido. n~o:1 dòtti biliari. Quando però le alteraz10~1. s! r1: peÌo·n o .c on troppa frequ€nza, la . ciapacit~ d~ rìg·ener.a zione si perd·e e il fegato si nem.~ie ·d~ tessuto cicatriziale. Così avviene n elle cirrosi epatich·e. . . . Escludendo il canc:ro e gli altri tumori , le cisti e le alterazioni vascolari, molte malattie epatiche so no e.~titi a~che 5? abitual,mente non sono incluse in questo capitolo, cosi mol te lesioni luetiche, amebiche, alcooliche. Clinicamente le epatiti g ravi posso°:o a ver_e inizio improvviso o graduale. Esse s1 manife~tc no con emorragie, ittero, disturbi m n tali (delirio e coma). ., . . Due form e di epatite sono p1u frequ enti in I11ghilterra . L 'ittero catarrale e l_a c irrosi. L'itte·r-0 catarrale è un esempio perfetto di epatite acuta ~n~ettiv?-, sel?'bene ancor~ non n e conosciamo l etiologia. S1 ha s~orad1camen~e e in epidemie . Due sono ]e t eor1e. pa~og.e.net~­ c·h ,e di questa malattia: P;8r un a ,~a l e~1on1e primaria è il fegato, per 1 altra l infezion~ sa.I.e al feaato dall 'intestino attraverso le ' 'le biliari. La n1ortc nel periodo aculo deil ' ~ttero c~ ­ t...'\rral9 è rara. Nei pochi casi d escr1tt1 (uno nguardava un ra·gazzo deceduto per tonsillecto1

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n1ia e J.1el quale l 'ittero n on era s.tato diagnosticato e l 'altro u11 n1alato ch e cadde per .le scale e morì i)el tra un1a) il fegato presentava alterazioni evidenti di epatite acuta (ne or~i cellulare e di vision€ mitotica di cellule vicine) co11 colangite lieve. Un altre esem,p io di epati_te è l 'ittero spiroch eto~ico.

La cirrosi epatica è, seco11do l'A., analoga alla nefrite interstiziale cronica. Come essa si i)roduca g·ià è stato accennato. La cura pre, entiv.a delle epatiti è possibile solo quando se ne conosce la causa. Basta allora e'ritarla . Un 'utile 01>era di prevenzione si può fare nelle industrie 11elle quali si adopera110 sofitanze tossic1h e p er gli operai. La c u.ra deve inira re a ten ere il fegato in riposo e a facilitare il processo di rige·n era1ione delle cellule alterate. Si da rà glucosio in dbbondanza (per via endo,·enosa) -0 si aurnenterarLno tutti gli idrati {li carbonio. . Si combatteranno i var·i sintomi anche con una dieta ap!)T01p riata (sopra tutto .riduzio,n e dei g raissi) e si ricorrerà in alcuni casi a cure f: pocifiche (emeLin a iiell 'am ebia.:;i). L ' epatit·e inter &tit iale cronica (cirrosi) può g uarirt., secondo 1'A: , se. . ~i dia·g:nosti~ .e si :::ura nel periodo prec trrot.ico. Altr1ment1 s1 potrà solo prolunga r e la vita inediante l'abolizione dell'alcool, le ripetute paracentesi , la dieta abbondante di carboidrati e le iniezioni di glucos.io. L. 1

M. e B. 693 nella febbre cerebro-spinale. Rivista di 14:3 casi curati. Nei cinque a11ni 1934:-1938 éi furono al Sudan artglo-egiziano 21.599 casi di febbre cere.b·r osp1i11al€, con 14. 816 1norli (68 ~?) Nel distretto Ptu111bek 1della J)rov1nc1a di Equatoria ci f·u rono ~n m e.n o di un ~ese, al 1>rincipio dell' anno in cors~, 260 ca&i_ con 83 n1orli · 41 casi con 3·3 morti (80 %) c1 furono ' . riei primi tre g iorni prima ch e fosse organizza t.a qualunque assistenza m edica. R. iB. U1&ter Lo1ners (Tli e Lancet , 22 aprile lf139) ne ha curati 180 in un campo di isolamento pTeparato affrettatamente. L~ cure si d~­ vevano fare in ripa1i fatti sui prati, polverosi, con personale di assi6t~nza in~uffice~te e _impreparato, e l 'alimentazion e dei.m~l.ati era inadeguata e l 'assistenza molto primitrva. Oo-ni m alato era assistilo da un parente che r1en;a,ra a11(c he a nutrirlo. I~ ~asi . r&pe~ial~ alla alimentazione abituale degli indigeni s1 era i1otut_o dare del latte i1t sralol::i. L ,A. curò 143 mala ti coll' ~1 e B 693 (2 sulfanil-aminopirina) e li divi e i~ ~uatt~o g rupI)i , secondo il m odo di so1nm1n1strazione d el n·1edic.amen to. . Nel prinio grizppo il n1ed~cam~nto si u~va par iniezioni intramu scolari e 1ntrarach1dee fatt e contemporanea1ne11te . Si usò una sospen-

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sione di u11a con1pressa (gr. 0,50) in 40 cc. di aic'qu~ distillata e s i rag·giungevano ·dosi di 1-2 gr. al g iorno· per vari g iorni. Risultati inco·r aggianti: alcuni~ moir ibondi quando fu fatta la prim.a iniezione, pote;vano stare seduti e sentirsi m eglio· g ià dopo 12 ore. E g ià dopo 12 ore si ave,ia p ur.e risichiar.an1ento, d el liquor. Su 18 n1alati cosi curati , 7 1l1orirono (6 n elle 24 o-r e dalla prima iniezi one e 1 al 6° g iorno) . 1Vel secondo gr~prpo si fecero iniezioni en:: dorachidee e in tra periton eali d ella sospensione acquosa pin diluita (0,50 in 80 cc.). Si u sa t on ci 3-10 c c . per via e1ldorachid·e a e 25-80 cc . per v ia endoperitoneale, n o.n sup eTando rr1ai com1p1lessiva1r1ente 1-2 gr. Su 56 inalati 4 i11oriro110. Nel terzo grup·po la sosp.en sione acquooo (l-5 cc.) per via endor.a chid.ea e una so·s pensione oleosa }Ye r via endo1mu sc-0lar e. Anche qui dose n1e dia d i 1 gr. (in ·q u.alch e. caso· 3 1g r. ) . Su 66 malati co·s] curati &i eb b·ero ·3 morti. Nel qua,rto gru~ppo erano solo 3 casi lie·yi curati solo per via ·endorachidea (in un caso gr. -01,30, in uno O, 90 e irl uno. 1-2 gr.) Mortalità: O. L 'u so d ell 'M. e B. 693 ha ridotto quindi la n1or-talità da 68-80 % al 10 %. J. Bryant e H. D. Fairn1an (nello stesso i1umero1 della medesima r ivista) osservarono la stessa epidemia indicata dal S·om eTi& e anch e essi fecero p·u nture lombari sotto gli alberi e in ripari di fortuna. I risultati miracolo.s i della cura con sulfanil amidc pennise loro di avere un notevol e nu1nero1 di · i11alati ch·e si fa ce-vano co ndurre dai 1)8renti. . N,el Sudan g·li J\.A . osservarono ·una suscettibilità di tribù ·d iversa d a una tribù a ll 'altra per alcuni medicam·einti . Essi curarono 6olo mala ti d ella trib·ù dei Dinka . Gli effetti della cura si inanifestarono· sul r8&p1iro g ià un 'o,r.a dopo l 'iniezione. Suc·cies sivamente si ave;va la possibilità .dl. ohiudere. gli o cchi durante il sonno , la contrazio·n e ·d elle pupille dilatate 1 la scompa r sa 1d'el d elirio e qualch e ora ·d op·o possibilità di a lzarsi ·e di çar11minare ser1za aiuto . ·G uarirono ancl1e due 1nalati, ch e er ano i11 co11dizioni graviiS~ime1 e r1ei quali la cu·ra fu iniziata dop.0 10 g iorni di malattia. Essi u sarono dapprima il 11ronto·s il , .:poi l 'l\1. e J~ . 6931 in soluzione clo rurata, per via ·endo111u scolare e lJer 'ria endoracl1idea. Adopraron c1 · anche u11a sospe.n si1o n e oleosa per ' ria en dorachide.a, ma senza su:c cesso. Vsando la sulfanilamide ·e il p·ronto~il in 21 malati eb1b ero 1 n1orto. Ne ebbero solo s· su 168 rrtalati curati con ~I. e 'B. 693. P ercentuale di guarig·ione : 95 %. La ,gu arigione a·j?,parve in rapporto direttarn e11t e pro1mTzionale colla qua11tità di .n1edica1ne.11to gon1mi11i&trata nella prima iniezione e col la precocità d 'inizio della cura. l1. 1

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Paresi e paralisi oculari del diabete. ( T ERRIEN .

Jou.1•nal des Praticiiens , 15 aipirile

1939) . . Nel corso del diabete !P10 ssono verificarsi 11.a resi o paralisi die lla n1uscolat11ra interna o esterna dell'occhio. Par,2·cchi diabetici la n1e11tano clistt1rbi d el 1'accomod.azio·n e, e questo· f.atto può ·e sser e il ' seg110 rilevatore d el diabete. ·r ·sintomi sono q t1elli della p·a resi o paralisi: d ilatazione d ella p upilla ed in1possibilità di v·e dere da vicino. La m idr iasi è do·v uta alla p1a ralisi d ello sfintere della pupilla e d el n1,u scolo ciliare. In ogni caso ·essçl è sen1p1re meno acce11tuata di quella determi11ata dalì 'istillazion e ·d i atropina 01 d·ei suoi su ccedanei. La para lisi_ diab·e l ica d e11 'accomodazio ne è più rara della paresi. Que,s t'ultin1a si rivela con u11a midriasi leggera ed u11a presb1io pia .n 1ulto a ccentua ta. I11 qualch.e caso si può avere invece s1p1asn10 f: c.ontrattura del i11u scolo ciliar e, ch e deterJl1i11a la miopia: l 'accon1odazio11e diventa eccessiva e la visione lQnta·n a ·è ·disturbata . 1Co·n viene però tener p·r ·e sente ch e la in iopia p u ò esser•e deterrr1i11.a ta anche ·da sclerosi ·del cristallino, il ·c ui sviluppo è favo rito dal diabete. Ì\follo p·i ù con1uni son.o le p1a resi o paralisi della i1tuscolatu.ra est erna. Più frequent.em.e nte è colpito· l 'oculo111o'tore esterno, segu€ ·q uello co111u,n e ed infin e il })atetico. La ma.g giore frequenz.a della paralisi del re tto esterno, p·u ò attribuirsi a lla sua .sottigli ezza e d elicat ezza . In e.ffetti ·è il nervo _più colpito a s~au ito di tr.a umi , di infezioni ed an.cil1e cli una ;semplice i11)1ertensione en·docranica: insie1ne alla stasi papillare la p aralisi d!el 1"etto ,e sterno costituì. sce spe~so· il prin10 si·n torna di un tumo1re cerebrale a11cl1e qua11do que&to non ha alcun rapporto, c9n il ner·vo leso . · I sinto1n i so-n o quelli delle comuni p,a ralisi dei nervi oculomotori con qu.alch e altro si11Loma particolare ch e p uò far pensare a l ·d ial)ete. Subiettivan1ente si h a la dip·lo11ia ch e, per i su oi catatteri e per la l-1osizione delle in1ag i11i 'iste dal n-iala to, può far fare 1a dia·gnosi del 111uscolo e quindi del neT,1 0 paralizzato. I sintomi o-b iettivi F-ono· tre: 1) Deviazione dell'occhio cl.a lla 112·a rte opposta alla paralisi; 2) Limitazione d ei n1ovin1enti dell'occhio dal lato del mU15COlO paralizzato; 3) r\ttitudine Special e compensatoria della testa; nella paralisi d el III p·a io, specie quai1do è bilaterale, la tesla è riversata indietro allo scopo di supplire a ll 'insufficienza dell'elevazione delle: palpe bre; n ella })aralisi del retto es terno il malat.o per a ttenuare la diplo·pia inclina l a te~ta dal lato della 1)aralisi . I . a diplo,p ia pruò esse1'e omonima e crociata. Nella diplopia 0111onirr1.a la visione do·ppia ~i ' rerifica con un >i111111agine proiettata dallo s tesso lato· d ella paralisi. Si h.a nella paralisi 1

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cc IL POLICLINIC0 »

dei muscoli abduttori (retto esterno, il piccolo ed il grande obliquo). Supponendo, ad es. I.a paralisi del retto ester110 di de stra e l 'oggetlo fi~sato situato alla destra del soggetto, nell ' occl1io sinistro l 'in1rrtagine si fa &ulla m acula, n1entre a deslra l 'occl1io non pote n do dirigersi su11 ·o.g·getto l 'i1nmagin·e· si fa al di de·n tro della macula, è i)roiettata in fuori e il malato v·ede doppio. Nella diplopia cr ociata la seconda immagine è proiettata dal lato oppo·s to d ella paraliJ&i che jnteressa i musco,li a dduttori (retto in.t erno, superiore ed inferiore). Nella paralisi, ad e!'J., del retto interno dell'occhio 1d1es.tro . l'occhio sinistro, norn1ale, si dirige verso l'oggetto, situato a sinistra 1e 1:immagine si forma sulla macuJa . Yice,'ersa l 'occhio destro essendo, pa r.alizzato no,n può dirigersi verso l'oggetto· e perciò l 'immagine si formerà a d e:stra ·della m acula e l 'in11l1agi11e sarà proiettata qTUindi verso sinistra. Il malato ' 'ede, ·doprpio· co n la seconda i1nn1agine vista dal lato opposto (sinistro) di quello ·del muscolo paralizzato (r etto interno dell'occhio de~t.ro). N·ell·e1 paralisi oculari diabetiohe, oltre la diplopia, s i p·o ssono avere dolòri e nevralgie periorbitarie. La paralisi p uò riguardare anche l 'orbicolare ,dlelle. palpebre come consegµenza d·ella paralisi del fa cciale , c.h e non è rara nei dia[,etici. Comt1.nque la diagn.o si etio.l ogica del disturbo n1otore 0 culare :può esse'l·e confern1ata solo dalla ricer ca del g luco,sio· nelle urine e del ta · o g licemico. Tali forrr1'e so·n o ·detern1in.a te da neuriti pe·riferich e e ,solo di rado da lesio·n e dei nuclei. fJerciò sogliono sc.o·mpari_re spontan eament~ e n1 eglio sotto l 'influenza del trattamento insulinico. A parte· l e· 1)1ar.alisi is-0,l ate, interessanti uno o J)iù muscoli di u no dei globi ocula~i,. cors.o del diabete si posso.n o avere paral1s1 dei n1ovimenti associati dei due occhi ed in particolari disturb1i della co nvergenza. In ge11ere più che di una paralisi si tratta di un'astenia ·dei 1nu&coli ocru lari , che si tra duce r10Ilj con un vero strabis1110, ma co1 n la difficoltà di soslenere1 la convergenza IP'e r la visio·n e da vicino. 1D i t3nto· irt tanto la convergenza &i rila eia si avverte una sta.n ch -ezza , una senS:lzio·n e ' di ten.sione oc.ulare provocate dagli $forzi co11tinuati per riportare gli occhi in co,n vero-enza norn1ale1. Talvolta il rilasciamento d ella ~on,1ergenza provoca diplopia generaln1'ente crociala. I n1alati finiscono per a·v ere n 1ale di testa , un senso di disagio e di malesseJie durante il lavoro, specie dura11te la l·ettura e la scrittura. Que to dis lurbo si eli111in a ·r1ei dia betici medi ant e il Lra tl a.111ento Q"enerale, e quando , n1alarado que ... lo, pe r.- i$tes e si potrà ri ro rrer e alla ~t1a co rrezio11e 111eclin n te adatt e len li. DR. 1

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ne!

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[ANNO

DIVAGAZIONI

XLVI, NuM. 23]

CULTURALI

L'a vvicinàmento alla medicina. Lord Hord,e r (Th e Lancet, 22 aprile 19'39) ne 11a fatto oggetto di una co1tferenza tenuta alla Scuola Medica dell'Ospedale di "'\Vestn1inster a Londra. A gi1udicare da quanto si· vede 11ei calalogl1i d e·i librai, la medicina 11a ·d egli aspetti popolari e delle manifistazioni drarr1matiche cl1e interessano· 111olto· il IJuhbJico p1rofano e che ·riguardano r ellroscene e orrori della nostra profes&ione. Quelli che nei banno scritto sembra non fac·cia110 i medici per vocazione n1a solo i riv.elatori di quanto succ ede n ei gabirietti 1ned ici. L'O. ha voluto pia1·lare F-olo della medicina come si pratica attualme11le1, della figura del JYJ<edico e dell'iniziazione alla sua professione. Le t.ra·dizioni in medicina non si mantengono costantemente immutate, ma variano costantemente per il va11.arie. dell~1 funzione del rnediro 11e1le varie e.pocl1e. Una prova di que~to si ha n ei programmi di studi, che sono cclntinuamente diver~i . L'avvicinamento alla medicina è preceduto da studi: prec.linici e da stu.di di clinica ·e1 patologia. Ne.gli studi preclinici rientr.a110 la cultura generale, }',a utoadidattismo, la politica, la relig io11e. La c ultura general·e è irnpo'l·tantissima per il medico. Per questo gli ~t11di medici nol_l d eV(>no mai cominciare prinia del 18'0 anno di eta. Sarà be·n e che per il futuro me1d ico abbiano p~evalso le scienze naturali sugli altri insegname··a ti, .perc!h è cosi egli acquisisce nozioni {ondamenlali che gli rimarranno, si abitua all~ te.cnica di laboratorio e allena il suo potere d1 1

o~ ..: ervaz1on e .

Gli studi che si fanno da sè e ch e riescono di notevo·l e utilità r~gu~rdano la storia, la psicc)]ogia, la biologia, l'antropologia, l 'etnologia. Non si dovrà trascurare neppure la lettura di novelle, romanzi e poesie, altrimenti non J)Otrà impad'l'onirsi della lingt1a come è necessario per poter~i esprin1ere con esattezza . Utilis~ima è anGhe la logica. La Telio-ione deve essere conosciuta dal m e·d i co non °perchè l' essere' o non essere reli gioso possa fare più o meno ab ile il medico, ma per poter m~glio comprendere l'anima del 1!1alato. La religione non deve essere pel medico un ostaçolo al pro1g resso scientifico e il medico , com.unque pensi egli stesso, de,·e e~s ere n~olto tollera1tte, nei rigu<"lrdi dell'opinion e altrui. Pfr quanto riguarda la politica, I 'O. non ritiene che il m edico debba .esserne estraneo, anche pe1'chè l 'entusiasn10 per un 'idea non è un dan.no i1el caratte·re del n1edi ro . Solo il nledico dovrà poi cercare di orientare il proprio 8e11tirnento in n1odo da esser e un lot lato re I''er gli i(leali professionali. Il 1nedico ch e si occu1

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!AN.NO

XL1'1,

NUl\1.

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.Pa di politica può fare m ollo per il progresso della pubblica salute. Il lavoro precl1nico riguarda gli ~tudi anatorr1ici, fisiologici e chinl.ici. Questi studi non devono essere ari·di, presi .p er Frè stessi ma collegati strettamente fra loro. _i• Nello stu dio dell 'a11a tomia c 'è troppo la ten.de11za ad occuparsi mi11uta111ente degli arti, dei vasi, dei nervi. È necessario che ci si occupi un po' di più dei visc;eri t oracici e addominali € molto di quello ch e poi si insegna in m edicina ope.r atoria si può già inse.g nare coll 'a11atomia. Nello studio dell 'anatomia non . si ·devono tras-curare i contributi portati dalla radioloig ia. Nella fisiologia lo studio deve essere fatto i11 modo da costituire una vera preparazione .allo studio ·de.Ila patologia, e fin dall 'inizio si metteranno i11 evidenza le deviazioni dalla fisiologia in modo che le malattie riescano· di _più facile co1nprensio11e. Così nello studio della fisiologia deve rientr~re l ' uso di a ppar.e cchi e strumenti che· ;p oi diventeranno di uso quotidiano per il medico: lo stetoscopio, il laringoscopia, l 'otoscopio, l :oftal111oscopio, ·e il co,n taglob,uli. Così lo studente imparer ebbe a conoscere le C<>ndizioni normali degli organi che si esami.nano con questi strumen ti. Lo studio della patolog ia e ·della clinica ne sa.vebb·e molto facilitato. Nella fisiologia l 'O. vorrebbe fare rientrare .anoh e i principi e i metoid i più semplici di hat11e1riologia. Per esempio: lo studente sa an.che cercare le tracce di solfocianato di potass io nella saliva, ma 11on conosce che teoricam ente la flora dell 'apparato digerente (e que.sla certamente avrà molto più i111portanza nello studio delle malattie e dei malati). Ci sono n1olte n ozioni quindi ch e devono es.sbre ap·p rofondite, altre sulle quali si può insi&tere di meno. QUieste modificazioni si devono portare da un comitato composto di tutti gli inse.g nanti delle va.rie materie. La psicologia, la ·geneti•c a e la ·diet etica sono trascurate nell 'ins ~ona1nento 1d~lla medicina e i11v·ece m eritano un ampi.o trattamento. Il futuro medico deve in mod·o particolave .abituarsi all 'osservazione. De>ve osservare tutto, gli oggetti , le persone, i Joro abiti, i movi1nenti clli(~ compiono. La capacità di osservazione si ·dirnostrerà utilissima, se b e11 coltivata, fin dai primi giorni dell'ingresso in una corsia ospedaliera. Qui le osservazioni riguard erartno pa rticolari fatti clinici: il carattere della voce e della tosse, il tipo di r espiro, l 'aspetto della cute, la r esistenza dei n1.uscolf ecc. Tutte queste osservazioni fatte c·o i .p;ropri sensi diventano come « antenne me·n tali », ch e permettono di guidare le· su-c cessive osservazioni con gli si1'u111enti di })recisione n ecessa~i .al singolo C ( ; . Qu.1ndo l 'o::,-.>drvar.e. è ·diventD.to a utomatico ~ i ha quello ch·e 1 0 . chian1a l ' « istinto clini1

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SEZIONE PRATICA

co », che è coadiuvato note·volmente dalla <( sensibilità n individuale. La conferenza è terrr1inata con co·n siderazioni ~ugli esmii. Qu,e sli possono andar bene a studenti poco inte·lligenti o poco studiosi ·e viceversa an da r male a studerlti intelligenti e stu·d iosi. Rientrano ii1 quesli fatti c,o ndizioni psicologiche e fisiologiche individuali, ch e l 'esaminatore deve sapi?r valutare. L. 1

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BIBLIOGRAFICI <1l

CENNI

La réaclion de ftxatiori daris les tu.bl!rculoses hu.m ai1ies et · ani1nales . Ed . II ' ·vo l. di 146 piag. Ed. 1\fasson, Par~&, 1938. ·F r. 28. Questo volun1e vuol essere un riassunto· dei 11urr},.erosi lavori ch e 1&i occuparono .s pecie in qu1e~ti ultir11i anni della rice.r ca degli anticorpi tubercolari a mezzo della reazione di fissazion~ del corr1p1 lem e11to. Cl1i conosce la delicatezza di questo metodo g~ ir1dagine sie·r ologica, non può n on approv;.re l 'A. anche qua 11do si sofferma su dati di tecni6a C.h e si potrepbero a tutta prin1<1 consitle.rare banali o generalmente acquisiti: .m.a ,Jor&e no·11 sarebbe nociuto ad una maggior completezz3: ed an.c h·e ad una più chiara comprensione interpre ta tiva se fosse stato p·reso i11 maggiore considerazione an.che il problcrr1a del mecca11ismo della fissazio,n e del comple1nento di fronte al! 'antigene tubercolare, e fiopra tutto ,q u,ello ·dei rapporti tra questo tipo di r eazior1e nella tubercolosi .e le reazioni sin1ilari in altre infiezioni di verse, e p,a rticolarrr1ente n ella lue5. Alt1'ie d·eficie11ze .si notano qua e là, specie dove ver1gono esposte e discusse l e tecnichè relati ve ai . diversi antigeni tubercolari usati nella reazione di fissazione del complerniento. In un lavoro co•m e questo di aggiornam,e nto tecniCc), e di ricerca di una metodica ch e consenta di ~iung~re a·d una magigi·ore. ,.c;ensibilità ·e svec1ficità di risultati, aVlrebbe dovuto essere nlaggior.mente curata pro·p rio questa parte, nella quale sarebbe stato a11che desiderabile cJ1e l 'A. in b1ase a·d una pro·p['ia esperienza perso11al.e, avesse più chiaramente indicati i vant§\ggi e g li i11co11venienti d e.ll ' una o del! 'altra. ~.cnica . In un capitolo parti colare, l 'A. ha posto i11 parallelo i r isultati forniti dalla reazione 4i fissazione e dalla FYieroflocculazion·e alla resorcir1a "nella tu·b ercolosi: egli sc;>ttolin·ea che que~ due prove non debbono es.sere consi- . derate in opposizione l 'una all 'altra, ch è anzi esse, completandosi ·e controllandosi reciproC<'lm.ente, possono essere in1piegate nello f.tesso1 t({1npo al fine ·di poterie otten·ere dalla sierolog.i a un più preciso sussidio diagnostico . A.

URBAI N. 1

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(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cu i si desidera la recensione.


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Il vaJ_ore della r eazione di fissazione ,,ien e poi 111esso in luoe dai risultati ottenuti n ella tubercolosi animale, ~per1mentale o sponta11ea, irt cµ i più facile e sicuro riesce il controllo .a11at9nlo-1ptatologico d.el 1-isultato siierrologico. Dé!ll 'insieme ,d ei ·dati esposti si tra·e la convinzione che la reazione di fissazione del co1npl•emento nella tubercolosi' possa in rea.ltà rap._ pr.esE}ntare un utile sussidio diag nostico, non doven,d osi però chied1eve a questa prova sierologie.a c~ò cl1e essa non può dare e cio1è precisazioni sul carattere del pro(:.es:so tuhercolar«31, sulla natura delle l·e sioni e sulla loro possibile evoluzio1lie e g·ravità. lF. l\.fAGRASSI. 1

[ANNO XLVI, NuM. 23)

IL POLJCLINICO ))

Nel con11)lesso il libro è n1olto chiaro e molto ordinato. L'A. a ' reva v·er.an1ente qualch e cosa da dir€ e· chi f&i occup a di anafilassi, lo starà oertamen~ te. a ~e!1tire con n1olto interesse . l\f. COPPO. 1

I.

Z ,~DOR.

Les réaclions d' éqiiilil>re che.z l'ho11n1ne. Editori ~Iasson et C., Parigi. Prezzo Fr. 80. L ' A. ha ' ripreso su una base più larrra .oli

sl udi sull'equilibrio di Ra dema kcr,

eh ~ a1~a­

lizzò le r eazioni degli ani1nali durante la cadu.ta ' rerti'cale, 1gli sp-0stan1enti su u·n piano or1zzontal·e e le re lazioni intorno a i vari assi d el c.a po. P..\.RROT J. L. Le-s 1nani/estatio11s de l' anaphyZadar ha esan1inato l 'evoluzlione normale laxie e.t les substances h1istami11iques. Vol. d elle r eazioni di equilibrio n ei lattanti e n ei di pag. 112. Baillière.~ editore , Parigi, fr. 32. ragazzi e le r eazio11i stesse n egli individui afL'A. inizia la trattazione cercando elementi fetti d a atassia n1.anifesta e da nun1erose altre 1 nella abb o ndante letteratura e nell 'e8_Perimre·n- affezioni n en rose. to, per ·poter afferro.a re c.h e ·u no stretto, p aralLe con clusioni di queste ricercl1.e accrescolelismo lega le manifestazio11i d1ell 'anafila56i · n o le 11ostre co11oscenze .5ull 'anatomia e la fispeirin1entale àlle proprietà fisiolociche (lel- s iolog ia dell 'apparato ch e co11trolla !'·equilil 'istan1ina. '""' brio. Parallelismo ch e n o.n è assoluto·; p1e.r es . la Il libro € illustrato da nun1crosi cin:ematoIlota incoaugulabilità d el sangue durante lo gr.a mmi. DR. c l10·0 istaminico del cane non può essere consjderato un e.ffetto istaminico. La con clusione I. LEFÈV ~E. t'IJ anuel critique de biologie. Edidell '_.\, è che nell'anafila&si si lib1erano .d al feto1~e Masson. Parigi. IF r. 190. . gato alcune sostanze, tra cui sopratutto so1In questo grosso volume sono considerate stanze istaminosimili, m a a n ch e altre, tra cui tutt,e le nozio·n i finora acquisite nel vasto a·p p1unto l 'antitrombina. 1'ra gli esperimenti ch e dimostrer eb1b o la li- ca mpo della biolog'ia. Pr<f.>cede una succo,s a i11troduzione n,e lla quaberazion.c di una sostan za istaminica n el corso d ello· choc anafilitt.ico, merita di essere ricor- le sono discui&si i problemi filosofici della( dato, il segu ente : se si pone un cane se11,&ibiliz- vita : la situazione del mo·n do ' ri,rente nel! 'Uzato in circolazione crociata con uno· normale, niverso , I ' org·anizzazione· sis.t ematica di que,s to e si i11ietta n elle v.e·n e al primo, l'antigen e, mondo, il problema d elle sue origini, il trar1e.l secondo aumenta sensibiln1ente ·] a secr e- sforn1ismo, i~ vitalismo, €d il materialismo. • • La trattazione es en zia le è di, isa in cinque z1one gastr1ca. L'A. ba potuto dosar e cc l 'equivalente ista- parti: la citologia_, l 'ist.ofis iologia le ~ulilzionii n1inicr· » nel sangue in cor.so di crisi asmati- di nutrizione. , le funzioni nervose ' e selJlsoriali . ' ch·e. Esso e·r.a sen1pre tre-quattro ,,olt·e più alto la bioen erge tica. Il libro ])UÒ con siderarsi con1e il più comc11e n ei soggetti normali. D 'altra p·arLe. una iniezion•e di ista1nina d etermina n.ei s oggetti pleto e più aggior11ato trattato di fisiologia. DR. asmati1.;i un accesso, m entre non ha alcun ef- generale. fetto i11 questo sein so ne i norn1ali. A. GtiTT. Erbleide.n des A Il ges. Ed'i tore, G. Lo ste,s so p·u ò dirsi p er 1'en1icrania , in cui Thie111e, Lip~ ia . Prezzo J:lJVI. 2±. aJlche fu trovato elevato ] 'equivalente di ista~ il quinto Yolu111e delle i11alattie ereditan1in.a, e in c:ui an c.h e si vid1e l 'acce.5-so seguire rie ch e si pubbli ca sott o la direzion e di A. all 'i11iezione di istamina. Giitt. Da tutte queste co·n side.r azioni e fati.i d eriI.e vari e affezio11i e-re1ditari e degli occhi vano in1portanti con clusioni terapeutiche. Infatti la terapia dell 'anafilassi diYenta una te- so1l o esaurie11te111e11le de~critt e da valenti o. culisli: B. Fleisch er di Erlange11. W. Lohlcin· rapia c_&e11zia lmente antiistan1inica. e H. Har.m s di Berlino, \V . Stock e 1\1. BiichL'.~ffetto· può esse.re ott enuto im11edendo la lers di '"fubing-en, O. March esa11j di Munster ,. liberazione di sostanze ista111inich e, 011pure A. le~$ di Lipsia, vV. W cgn er di Friburgo, sopprimendo le .sostanze del gruppo subito \i\1. Clause11 di Hall e. dopo la loro formazione, infine 1nodificando i~ un 'opera di gr an·dè intcrel'se dottrinal e eIn rea tti,_, it à d cll 'organisn10 all ' i~t an1in a, il ch e si p11ò ott~nere o CO•I l sosta11ze ad azio11e far- pratico . Nun1ero. e, 11itide figure i1lu lrar1 0 il te lo. 111ocodi nan1ica di tipo adre11alina, oppure DR. crca1tdo una abi Ludine all 'ista111ina . tes a. 1

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solitarie della ~ibia, e, specia lmer1Le· i11teressan Le, l.in 'am1:>ia tratLazio11e con rioca casistica personal e ~ui tumo·r i 111aligni d el testicolo. Il nuovo Clinico chirurgico di Padova. rfra i lavori sperimentali va ricordato· quello Gale110 Cec..car~lli COi1 recente provv.e dimencc su gli i11n·e sti cuta11ei » fJre.miat0 a l Con corso to è stato trasferito alla Clinica Chir ur•f"ica di Nazionale Zanetti 192·1:, do·v e., modificata opPado,ra per d.esiderio di quella !F acoltà ·l\1:e dica. portur•amente la tec11ic;a s1)eriru entaJe, r endenLo segu e l ·affetto di P erugia dovie il gio\'a dola .p1iù semplice e pratica, di111ostra l 'in1por11e Clinico ha a ffern1ato così b1rillanteme11te le ta1>z.a degli innesti di t essuti ma11tenuti in sue qualità di chirurgo e di educatore e dove r,.Jasma, che impie,,ga IJer p ri1no nell ' uo·m o. god.e largl1issi111a s tirua e "impa ti:1. • 1·r.a le a ltre r1.ume rose ricerche rico·r diamo quell P. sulla respirazione dei tessu ti dopo trau1ni g1avi; 1su]le ferite del diaframma; sulla idro11efr os.i trat11natica , n ell e quali vengon o lu1r11eggiJ1ti o risolti JJ'roblen1i ;p1a to1gie111ietici di alto inLeres·s e e infine quelle « sulle a lterazio11i arlicolari da paratifo B » i11 cu1, riprodotto il quadro dell'artrite defo1111ante, pro&p·etta per questa fonna morb·osa, a 11eil1e una etiolog·ia d a i)ar atifo. Di s.p.eci.ale r ilievo so110 i suoi studi s ul cc problenLa d ella rige.n er azione » ir1 cu.i si defini :..re l 'influenza d el si. te111a endocrino nella rigenerazione, ·d ella pe11& .e delle ois sa ; infine un contributo. 1no1lto· app1r ezza to e origin ale 11a J)Ort<l.to s on ricerch e sperin1.e11tuli e osserrazioni cliniche alla que tio11e d elle « Ossificazioni eteroto picl1c n di1110 lrando :per prin10 con lét colorazione \1itaJe la istogenesi del testuto· osseo in sede e leroto1)ica. Alla ricca n11esse di im1J1o rtanti ricerch e sperj111c11ttali fa seguito u11 i1un1ero co spicu o di contrib1ttti clinici su n1ol t eµlici argomenti di alto inte resse c.h irurgico: n1ono·grafie, rend ico111.i clir1ico -01)erativi, ecc. ; 1r1eritano p1articolare attenzione i suoi lavo ri so·p ra la ci tifel lea. Agli s tudi ulla t or sion.e della cistifellea fa se·guito u11 inter essant e a111pio l avoro sulla slasi d ella vesci cola h·iliare ( col ecistostasi) Laurea lo n e.I 1913 a !Firenze, Galeno Ceccompl et ato· 1da u11a trattazio11e sulle si11dro111i c<J relli .dopo un iJerio do1 di p(fatica os:pedali~ ra dolorose da colecistostasi. frequ entò g li I stituti d i Sacerdoti e di Fe·rTaTutta la produzio11e di Ceccarelli è caratterini di Pisa. Nel 19~2-1923' f.u a Vienna i1elrizzata da un costante ed efficace riferi111ento l 'I stituto di Anato1nia Patolo~ica di Sternberg alla clinica da cui hanno preso l o spunto le e frequentò la Clinica Chirurgie.a di Eise1]r&berg n JoltepJici ricerche istopato.Jogich e e speri1ne11e la sezione urologica di Blum. Fu quindi aiutali eseguite. All e pu·b 1b 1licazioni personali. cl1 e to per molti ~nn i di (:arlo Rig·h etti. P er sei sono oltre 70 si aggiung·o110 quell e della sua an ni ebbe l ' in carico d ella Patologia Chiru!'gisc uola raccali e i11 tre gr os i vol un1i. ca p rin1a a P eru g ia, poi a Ba ri. Nel concorso Il lungo tirocinio, p er ragioni varie diffi~Ila Catte·dra di Patologia C~hirurgica 1di Mocile, h.a daLo la i11if.iur.a d ella sua f.eirtnissi111a d1e1na 11.uscì i1 ell a teir tla vincitrice, e n el 1931 volontà tutta tesa a su:perare og11i g io-rno so con vot o unani11~ e d ella 1f acoltà, fu chiamato ste ·so . Otti1r10 con oscitore dell e risorse dela ricoprir1e detta Cattedra pres o l 'Un iver it à l 'arte, lo ha circondato sin dall'inizio della di Bari. N.el 1935 fu trasferito all a Clinica Chisua ·~ ~ rriera e l 'h a sempr e '5eguito , una fan1a di rurgica di Perugia, a cui ha sap.t1to d nre con cl1irurgo .altret lanto brillante quanto coscieng iovanile e11lu siJsn10 u11 notevolissin10 imp1u lzioso e sicuro: è d idatta e n1i11e·r1temente cl1iaro so facendon e un ce1n tro ap·p rezza lo di ricier ca rd efficace. Alieno dai facili e11tl1siasm i è a11iscientifica e di acld s lra111e11to 1)r atico. 111ator e tenace e sa infondere negli allievi la L 'atti, ità ·&cien"lifica di c.:eccarelli è stata i10i~n .. sio11 e per la ricerca scie11tifica e per il perlE,·oli ssin1a e rrjo}Lc1)li ce: ricorderemo i u oi fE-zion.an1en to elinico·. Ufficiale medico nell~1 laYori di is tologia l)atolog'ica s ul can cro primig ra nde .g u erra si co11qruisLò u 11a ricompensa al tiYo della cistife llea. a struttura epidern1ica , "'u lore i11ililare. Per l e s11c qual ità intellettuali sui tu111ori peduncolati del frgato, sull e cisti

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[ANNO XLVI, NuM. 23]

e JnoraJi Galeno Ceccarelli possiede una personalità caratt.e ristic.a di alto rilievo che riur;.isce le n1(~liori doti del E'~s cista, del Com- _ l)attente, del Chirur.g o, del l\i[aestro. È perciò facile pre.s agire clte Egli assolverà r11olto deg na m ente l 'altissi1no compito di dirigere la Clinica Chirurgica di Pad:ova, famosa l)et le più alte tradizioni.

AccADEMIE, Soc1ETÀ

del Manicomio Provinciale di S. Maria della Pietà, e l 'A.ccaden1ico prof. Laurenti Gaetano, Primnrio ~Iedico degli Ospedali di Ron1a . Dopo commosse parole di rimpianto pronunciate dal Presidente on. prof. Erma11no Fioretti, furono con fervida parola evocati i meriti scientifici e l e virtì1 deg li illustri estinti. Per il prof. Giannelli parlò il prof. Bonfig-Iio Francesco, Pri1nario Medico del l\1anicon1io Provinciale di S. Ma La Redazion e. ria della Pietà, e per il prof. Laurenti il prof. Chiari11i Pietro, Djrettore d ell.'O p edale cli S. Giovanni. La mesta cerimonia si chi.use col rito dell 'apMEDICHE, CoNOREssr .' pello fa scis ta.

Accademia Laneisiana di Roma. Seduta del 1° dicembre 1938-XVJI. Presiden le:

On. prof. EnNIANNO FroRETTI.

Alla presenza di numer oso ed eletto u clitorio i~ Presidente on. prof. ERl\1ANNo F10RETTI, dopo di .avere brevemente esposto jl lavoro compiuto e le finalità cortseguite nei primi undici anni dalla ricos tituzione dell 'Accad emia, ha dichiarato apert o il XII anno accademico. 1

Prof. S. Visco. - Si riporta al momento n el qual e l a teoria to,s si.co zei:>tica in Italia crollava per dar posto alla ~eoria da ins11Ificienza alimentare avanzata dal Lussan a ; quasi contemporaneam ente, in America, Goldberger, con le s~e class iche e geniali ricerche, affermava l 'importanza d el fattore alimentare contro la teoria infettiva ch e colà aveva dominato. Spostatasi verso lo studio dei fattori vitanìinici - che un fisiologo italiano, lo STEFANI, aveva genialmente intuito l a etiologi a della pellagra entra in una fa se che doveva esser e feconda di risultati. L 'oratore fa un 'attenta disa1nina d elle · ricer ch e, ch e portarono alla identificazione dei vari fattori del complesso B, e •si sofferma quindi sull 'acido i1icotinico, che da un anno circa viene u sato nell a terapia clella p ellagra. In proposito l 'oratore porta un contributo di oltre 60 ca:si, che si sono benefi ciati della terapia suddetta .. Infin ·~ egli s i soffern1a sulle ricer che, che da un anno si compiono n ell 'I stituto Nazionale di Biolog ia d cl C.N.D.R., da lui diretto, su un g ruppo di maiali n ei quali un 'ap_posita alimentazione ha prodott.o l esioni p ellagrose e ch e sono stati t_rat~ tati con. a cido nico tinico e discute le 0 sservaz1on1 di una particol ar e influenza sul sistema emopoietico . di d etti animali da p arte dell 'acido nicolin1 co . Vengono p oi proiettali una serie di fotografi e a colori ch e d ocun1entano il tipo d elle l esioni cutanee, ~d un film cl1e doct1menl a i di·s turbi p arapar e tici., presenta tisi n ei maiali durante il trattan1ento con la diet a p ellagrogen a . . Sedut a dcl 15 dicernbre 1938-X\-II l)r c .i dente: On. prof. 'ERMANNO F10REJrr1. 1

Con l'inter vento del Vice-Preside e d el ,Segretario Gc11er ale della Provin cia, di S. E. il Presid en le e· del , -ice-Presidente degli O p eclal i RR. di Ron1n , l 'Accaden1ia Lan cisiana comn1en1orò, presen t i le fa111iglie e nun1er oso uditorio, tra cui figuravano le più alte autorità mediche della Capital e, il socio prof. Gia nn elli Augus to, direttore

Seduta ordinaria del 12 gennaio 1939-XVII Pres idente : On. prof. Enl\IANNO FroRETTI.

Su un caso di miosite ossificante progressiva. Dolt . L. Nuzz;o. - L 'O. presenta un caso di n1iosite osisificante progressiva e fa alcune considerazioni sulla frequenza e sui ràpporti di ques l a malattia con altre malformazioni. ·P one in ·sp eciale rilievo l'associazione di essa con l 'artrosi d eformante e n e prodt1ce una ri çca documentazione. la prognosi del blocco di branca. Osservnzloni e ricerche su 30 casi. Dott. D. SrBILIA e dolt~ V. n 'ALoNz.o. - Gli 00. h anno indagato sul d estino di 30 p azienti portatori di blocco di branca, seguendoli per un periodo di osservazione di circa due anni. Essi hanno ottenuto dei dati che parlano a favore di una generica importanza prognostica sfavorevole di tale atipia ecgrafica. Con siderando però i singoli gruppi di malattie, viene messa in evidenza una notevole differenza delle percentuali di sopravvivenza. Questo induce a sottolin eare il concetto che l 'ecgrafia è solo 1111 mezzo cli laboratorio che non deve rimaner e avulso dalla c linica, e che, nel caso specifico della progno".5i cl cl blocco di branca, non è possibil e prescinder e clnlla valutazione della malattia fondamc11tale del sir1golo pazient e . Vengono inoltre ricordati alcuni tipi particolari di blocchi di branca che se1nbrano avere un val ore prognosti co particolare anche considerati a sè soli. Uno di questi è i.1 tipo Wilson, che pare comportare una prognosi ineno sfavorevole d el tipo comune. Un altro tipo è quello d ecritto da Wolff Parkin son e White, con P-R accor ciato e a carattere transitorio, che si riscontra in giovani pre·suntivamenle non cardiopatici, di nessuna importanza prognosti ca, almeno allo stato attuale d elle conoscenze . 1

Dott. E: Sovr::NA. -

Su lle torsioni del grande epiploon. Su lle invag i11azioni gastriche. Su lle crisi dolorose to ri oo.-addominali atr oci da, aracn.oid0-radicoli te. Seziorie di 4 radici se n sitive. Gnarigi on e imm ediata. 1

Sedula s lraorrlinaria d el 26 gennaio 1939-XVII Presid ent e: On . prof. Enl\IANNO FroRETTI. Per invito d ell'Accad emia Lancis iana di Roma il Ten er1te Generale Medico in p. a. Ferdinando l\Iartoo-Iio la sera deJ 26 gennaio ha tenuta una confe; enza sul Servizi o Sanitario n ella Guerra cl' Etiopi a.

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Il Ge11erale Martoglio, che è s tato l orga nizzato~ r e del servizio s ul front e nord quale Direttore d1


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SEZIONE PRATICA

sanità dell'Intendenza A. O., 11a ricordato che in Abissinia, specie di quella settentrionale, ma11çava og11i apprestamento sanitario ed ogni attrezzatura civile a cui appoggiarsi; per cui si è dovuto pro·vvedere a tutto di sana pianta, dopo un lavoro di previisione pieno di responsabilità , affrontare con le sole proprie forze, per preciséft'e persona1e e materiali da richiedere alla Madre Patria, nuove costruzioni n ecessarie ·sul posto, misure igienico-profilattiche da adottare. Ha riferito sulla grande organizzazione assistenziale attuata, costituita da 96 ospedali ottimamente attrezzati e specializzati in modo da potere far fronte a tutti i bisogni dell'indagine clinica e della ctira, con molteplici, adat l ~ m ezzi di trasporto degli infermi dalla linea delle operazioni, d ella capacità complessiva di 20.000 letti; organizzazion e servita da un vaisto Magazzino di materiale sanitario fornito largamente di medicinali, sieri, apparecchi, ecc., che ha consentito di far fronte tranquillamente a qualur1que richiesta con ·sezioni avanzate per il sollecito rifornimento delle truppe in avanti. Ha illustrato ampiamente tutti i provvedimenti igienico-profilattici adottati con larghezza di vedute e di mezzi per la difesa sanitaria del Corpo di spedizione dalle condizioni climatich e sfavorevoli e dalle malattie infctti,-e comuni e locali (malaria, vaiuolo, lebbra , fel>bre ricorrente, dissenteria, tifo, tifo petecchiale, rabbia, ecc.); provvedimenti che hanno dato risultati ottimi perch è in un grosso esercito che per mesi e mesi è viissuto combattendo in t erritori selvdggi e spes·so malsani esposto a malattia contagjose, la mor.Uùsità si è mant c1ntta mollo b,·~sa e 11essu11a tpidemia si è 1nanifes ta ta, 1na ·solo casi isolati con percentuali minime. Ed ha termina lo mettendo in evidenza il prezioso contributo cli perizia e di abnegazione dato dal Corpo sanitario miUtare alla meravigliosa vittoria delle nostre armi contro l 'Abissinia, partecipando virilmente a tutte le fatiche, le privazioni, i rjschi cielle truppe; operanti per la radiosa affermazione d·ella nuova grandezza della Patria, contributo che ha avu1.o il più ambito ·riconoscimento: la medaglia di :Pronzo al valor militare! La conferenza, ha richiamato un pubblico di studiosi e di personalità. Il Segretario.

R. Accademia delle Scienze Mediche di Palermo. Secll1ta òel 26 aprile 1939-XVII Presidente: prof. S. LANFRANCA. • Sull'essenza della reazione di Wassermann. D'ALESSANDRO G. e SALADINo E. - Vengono esposti i 1)rin1i risultati di ricerche intese a chiarire ulteriormente l 'essenza delle modificazioni sierologiche n ella sifilide, con particolare riguardo al problema d€lla n1olteplicità od unicità degli antiçorpi ai1tilipoidei ed al rapporto fra questi e quelli antispirochetici . 1

Sindrome di <ushlng con diabete. I CANNAvò L. e 0RTOLEVA G. Gli 00. riferiscono 1su 2 inferme affette da classica sindrome di Cushing, 'con diabete m ellito, trattate con rontge11terapia d ella regione ipofisaria e notevolmente migliorate.

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Afasia sensoriale e teoria del Ia forma. rvI1aL1on1No G. - L 'O. trae dalla sintomatologia clinica dell 'afasia sen soriale - parafasia , caratterP. servile della scrittura per copia, disordini latenti nella lettura, disturbi n ella r iproduzione del ge~to, <li-sturbi 11ello schematismo spaziotemporale, ecc. - alcuni él-rgomenti a favore della « Gestal L1h eorje » (teoria della percezjon e d ella forma). Il Segret'ario: prof. A. AMATO. 1

Società Medico-Chirurgica di Catania. Seduta d el 9 marzo 1939. Ulteriore contributo allo studio della tossicità del cloralio sull'Etna. P. MASCHERPA, M. ZAPPALÀ. - E·sperienze eseguite n el 1settempre e nell 'ottobre 1938 a Catania e sull 'Etna (m. 2941 s. m.). La tossicità del cloralio somministrato per via sottocutanea in. ratti adulti è risultata sull'Etna maggiore (circa 25 %) ch e a Catania. Sono confermate con altra tecnica le risultanze di precedenti ricerche eseguite pure sull'Etna ed a Catania da CANNAVÀ. •

Medlastinita luetica. A. FRANCAVIGLIA . - L 'O . riferisce il caso di un uomo di 63 anni, affetto da aortite luetica, pre·senta11Le gravi segni di una compressione nella parte alta del m edia·stino anterior~, più intensa in corrispondenza del tronco venoso brachiocefalico di D. L 'esame clinico e l 'indagine radiologica non per1nettono di chiarire la natura del processo (neoplasma, mediastinite, pleurite mediastinica saccata). Il pneumomediastino anteriore permette di accertare l'esistenza di una mediastinite che, sulla baise dei dati anamnestici e del rilievo clinico della coesistente lesione aortica ·si suppone essere di natura lueti ca. Una energica t e rapia specifica determina la rap~da re~essione dei sintomi, che scompaiono n el periodo d1 tre mesi.

. Osservazioni e. c. g. su un caso di tachicardia parossistica. · A. FRANCAVIGLIA. - L'O. illustra un caiso di t . p. atriale in una ragazza di 28 anni, con preceden li reumatici. Diversi attacchi sono registrati in una stessa g·iornata, facilme11te interrotti o da una inspirazione profond:1 o dalla co1npres·sione dei bulbi oculari. La compressione dei bulbi determina, prima ancora che sia cessato il ritmo estrasistoli co una modificazione nella forma dei complessi elettrici, che viene attribuita all 'effelt o de11 'eccitazione Yagale sul miocardio affaticato dalla tachi sist olia eterotopa. Contributo clinico alla conoscenza de" mieloma multiplo. O. ·CARERE-Col\ms. - L,.O. descrive un caso di inieloma multiplo (morpo di Kahler-Bozzolo), illustrandone e discutendone la ·sintomatologia clinica, il reperto radiologico, le modificazioni ematiche e midollari, la proteinuria di Bence-Jones, il reperto di biopsia. Dal punto di vista istologico i noduli presenlavano le caratteristiche dei cosiddetti plasrnocitomi: 1'A. ritiene però che si tratti non di vere plasmacellule, ma di cellule reticolari in vario grado di differenziazio·n e plasn1ocitaria. Tali cellule si 1rovarono abbondanti anche n ei puntati sternali e malleolari, il ch e è segno del carattere sistemico dell'affezione. Dal punto di vista biochimico il ca·so rientra in gl.\el gruppo di mielo111i con abbondante


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« IL POLICLINICO

proteinuria di Bence-Jones, n1a senza iperproteinemia ed iperglobulinemia : l 'A. sottolinea 1'interesse di ques te profonde modificazioni del ricambio prot eico n el rnielor11a multiplo, e si propone di farne oggetto di ·un ulteriore studio.

Osservazioni cliniche sull'alternanza elettrico. G. ì\l. R.\SAn10. - L 'O. dopo aver brevemente ricorda Lo le questioni riguardanti l 'alternanza elettrica, iìluslra due osservazioni cliniche in cui il fe110111e110 ·si presentava con notevole evidenza. 11 pri1110 caso riguardava un paziente affetto da 111jocardite luetica e nefrosclerosi con g·ravi fenomeni d 'insufficienza di circolo. All 'ecg. ·si notava un 'alternanza spiccata, interessante in parte la forma , ma più ch e altro l 'altezza dei complessi ventricolari: nelle cleriYazioni toraciche secondo Condorelli appariYa anche un 'alternanza di direzione dei complessi ventricolari in sen so rispettivamente positi,10 e n egaliYo. Il secondo caso riguardava t1n miocarditico co11 aortite luetica: a11 'ecg. 1si notava un blocco di .branca destra, cl'ìe dapprima s tabile, in seguito alle 111igliorate condizioni di circolo ·si rese instabile . con periodi <li ritmo sin1.isaJe r egolarn1ente condotto· in cliYerse grafich e si poteva rilevare l 'alter11arsi di u11a sistola normalmente condotta con una dall 'i1111nJg ine di blocco d i branca. Sia nell 'uno che nell 'altro caso n o·n coesis teva alternanza del polso. T... 'O. sostien e l 'ipo·tesi c h e tale tipo di alternanza elettrica non 1sia da attribuirsi a turbe del! 'inotropismo del mio<Jardio contrattile, ma a turbe del dron1otropismo d el sistema ·specifico.

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Considerazioni su un coso di leishmaniosi viscerale dell'adulto. V . ScAFFIDI. - L 'O . fa rilevar e che i dati clinici differenziali pitt netti tra la Leishmaniosi viscerale del Mediterraneo, ed il J(ala-azar sono quelli a ca- · rico clella cute, con iperpipg111enlazioni generalizza le ecl eruzioni frequenti n ella forma indiana, pallore e rare pig n1enta"Zioni localizzate nella for ma d el ~Ied i terraneo. Riferisce u11 caso di osservazione personale nel qt1ale durante il decor so della malattia (trattavasi di u11 caso autoctono della Puglia) fece co.m parsa u11a eru zione eritemopapulosa a localizzazione prevalente . al volto ed alle braccia regredita rapidamente con l a cura antimoniale: r e perto eccezionale 11ella forn1a d el Mediterraneo. Discute la negatività dei reperti p arassitari dell 'e·same d ermico con la tecnica di Ber1hamu. Ritiene con clu sivamente ch e sebbene Yi siano i1ella.. si11lomatologia cutanea d ei reperti co1nuni Ia disparità d ella frequenza di essi nel Kala-azar e nella Leishmaniosi viscerale del ~1editerra11eo è talmente enorme ch e an ch e per qt1anlo riguarda questa parte della sindrome manchino le basi per la identificazione clinica delle due for111e come è ten r:l e11za a tluale ammettere. Turbe di conduzione lntraventrlcolare messe in evidenza con le derivazioni toraciche secondo <ondorell I. G. ScHTROS .\. - L 'O. ha studjato in 800 casi con J400 traccia ti ele ltrocardiografici le modificazioni dell 'oscillazio11e iniziale del complesso ventricolare n elle tre d erjvazioni toraciche propo·ste da Condorelli, r egi tra te contemporaneam ente alle tre comun i deriYazio11i p eriferiche di Einlhoven. Conferma l 'i111porla11za di t ali derivazioni per uno studio più esatto d elle turbe d ella conduzione intraventricolare e fa notare con1e la derivazione antere-post erior e ri' eli C0110111c11i elettrici cl1c si sYolgono in •

rANNo

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XLVI, Nu?\i. 231

zone di miocardio mute per tutte le altre derivazioni. Studiando il comportamento di QRS in derivazione antere-posteriore in casi di blocco di branca destra ed in casi di blocco di branca sinistra avanza l 'ipotesi che tale zona di miocardio si trovi nel territorio di distribuzione della branca sinistra del fa scio di His in corri·spondenza della region e septale post eriore.

Nuovo metodo per l'apprezzamento delle reazioni pafergiche secondo von Groer. GRILLO VITO. - Il metodo dello studio patergico secondo von Groer, basato sulla comparazione di1nensionale di due reazioni cwtanee ad una stessa sosta11za u sata in due diYerse diluizioni decimali, secondo il metodo generalmente in u so, rie·sce di difficile applicazione e può dar luogo a rjsultati sbagliati quando le reazioni cutan ee da comparare non sono facilmente riportabili a figure geometrich e regolari . In q1u esti ca·si infatti riesce difficile e talvol la ancl1c i111possibile l 'apprezzamento dei diametri medi d elle reazioni. Questo è il caso specialmente di alc une reazioni a sostanze che provocano re~zi oni di tipo pomfoide, come la morfina , l 'istam1na , ecc. Per tali sostanze è frequente il caso di reazioni a co11torni molto irregolari, anche di a·spetto arborifor1ne. ~er qt1esti casi l 'A. pro·p one lln metodo che si basa non g ià sul raffronto dimensionaje , ma sul raffronto ponderale di maischerine di carta :ritagliate per trasparenza second.sJ. il ~n­ torno delle reazioni. Per queste prove si dimostrano particolarmente ad atti alcuni tipi di carta diafana di spessore però sufficiente ai fini di rendere agevole la pesata. I valori si po·ssono avere in milligrammi ed anche in decimi di milligrammi con una comune bilancia <li precisione. Il Segretario: prof. G. B. CoTTINI. _... Interessante pubblicazione: _.. Sono disponibili., per i nostri abhonuti che vogliano prov.. v edersene, ance>ra alcune copie del!a seguente pubblicat.ione. :

Prof. FRANCESCO CALDI con l a oollaborazione dei profif. C. Cassano, C. Mona· sterio e c. Lami.

Adiposità e magrezzè pafologiche Riportiarmo solo l'elenco dei caipitoli, tralasciando, per mancanza di spa,zio, il soro.ma.rio di quanto negli stessi è svolto. lntroduti-one. -

Cap.

I. FISIOPATOLOGIA DEI BILANCI ORGANICI IN

RAPPORTO CON LA REGOLAZIONE DEL PESO CORPOREO, i;ag.

I

a 26. -

Cap.

II. ETIOPAlOGENESI DFLLE ADIPOSITÀ B DELLE MAGREZZE, p ag. 27 a 68. C ap. 1Il . IL RICAMBlO ENERGEnco NELLE ADIPOSITÀ E NELLE MA.. GREZZE PATOLOG IOiE, pag. 6g a MEDI a

NEILE

176. -

ADIPOSITÀ

p ag.

255. ~ Cap.

E DELLE

adiposità patologiche 226

a

Volume Prezzo

MAGREZZE

PATOLOGICHE,

pag.

265.

in, 8°

-

103

Cap.

DELLE ADIPOSITÀ E DELLE MAGREZZE PATOLO-

a..JNJCA

184 a

DE'.LE ADIPOSITÀ pagg.

NEILE

Cap. V. ANATOMIA PATOLOGJCA, pag. ' 177 a 183. -

VI. NÒSOGRAFlA GICHE,

E

Cap. IV. I RICAMBI INTER..

IC2. -

VII.

a..JNJCA

Terapia delle 2) Terapia delle magrezze patologiche. MAGREZZE PATOLOGIOiE,

CoNS'l>ERAZJONl

g r a nde

SPUNTI DI TERAPIA

di

pag.

288,

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BIBUOGRAPJA.

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L. 5 O più le spese postali di spedizione. P er gli a bb.,..

nati al « Policlinico » od a qualsiasi dei r:ostri quattro Period ici~ sole L.

45

l'Estero

L.

Inviare P07, ZI ,

franco di porto in Italia,

Colonie.

Per

49.

Vaglia Via

Impero e

Postale o

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Chèque

14 _ ROMA .

Bancario

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D itta

LUIGI


!ANNO XL VI , Nur.1.

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APPUNTI DALLA

PER IL MEDICO PRATICO.

PRATICA

PER

LA

1071

S E ZIONE PRATICA

CASISTICA

PRATICA

Alcuni tipi diversi di ipertensione essenziale: il loro decorso e la loro prognosi. Retroflessione dell'utero e appendicite. L 'i1:>ert en sio11e essenzialt si t: onosce d a una Epicrisi. quarantina di a11ni. La gen eralizzazione d.el~ l' uso dell 'apparecchio di Riva-Rocci h a auDott. ANDREA. ] ;"ERRI . 1r1entato not1evolmente i casi noti di questa n 1al.attia. Volhard ~ Fal1r distinsero una forNella n1ia nota: cc LGJ cosci enza <Ijppendic i- ma benigna da u11a maligna della m alattia. tica », pubblicata sul Policlinico, Sez. Pratic.a, M. Keith, H. P. W~ner e N. vV. :Barker 1938, n. 38, ebhi a riferire il caso di una gio(Tli e 11rrieric. J ourri.. of thc 111.edic. scierices , vane sposa, 15eguace di MalthuFY e madre di rr1arzo 1939), dopo aver studiato un 11umero un unico bambino, a lla quale era stata propo- riotevol·e di iperLe.si, hanr10 fatto deill 'ipertensta l 'appendicectomia , perchè accusava ser1 sa- sion e esse11ziale 4 .g ruppi : il primo comprenzioni .moleste addo111inali e dolore n el qua - de i casi ad andamento b·enigno; il secondo quelli che oltre l 'iperterlsione prese11tan o podra11te inferiore destro . Conis tatata la presenrl1i altri sinton1i, senza r etinite; il terzo· quelli .za di una retroflession e ·d ell 'utero . io mi li- cun modica retinite vasos pas tica e ~1 quarto mitai a consigliar e una gravidanza t <!J1•apeuquelli che .p resentano la così d etta sindrom e tica, la quale ebb.e luogo poco t empo dopo, iperter1 siva ma lig na. I casi ,s tudiati furono complessivam ente 219 C•Jn l 'effetto del ra d·drizzame11 to spon tan eo (77 do·n11e e 142 uomini). dell'utero e d ella scon1parsa di ogni sintoma Nel ]Jrim(t- gruppo la' durata dell 'ipertensio·morboc;;o. n.e può essere più o m eno lung.a prima ch e Gli ste~si disturbi rico1nparvero parecchi con1paiano sintomi o ci siano m odificazion i mesi dopo il parto , col ritorno d,f}ll 'utero in della salute . In modo speciale, le funzioni 1 etrot1essioP.e e con la ri!1~ resa delle p·r atiche C-ltrdiache e ren.ali sì ma nt e11gono buo,n e nor10,.a11ticoncezionali. L'a mmalata s i fece rivedere s tante il i)ro·dursi ·di ipertrofia del cuore e l'albuminuria è lieve o a dirittura assen te . IJ(l da me nel febbraio dell 'an110 5corso; un n etto dolore esistente a lla palpazione, presso a pr6s~i one r.ara1nente ra.g giunge cifre altissime e p er ]o più du:ra nte il sonno ritorr1a al livell o poco n el punto di Mac. Burney, avrebbe ponormale. La pro·g nosi è gen·er.a ]m e.n te huo·n a. tuto trarre in ir1ganno chi n o11 avesse conoIn 10 .eta.si in cui gli AA. fecero un e am e sciuta la storia della pazier1te . Io le dissi ch e biop~ico, ts istevano scarse alterazioni arteriol 'unico m ezzo per g uarire oca quello di intr a- lari. Di questi 10 malati, sei erano vivi fra i 7 prendere una nuova gravidanza, ma in un pri- P. 9 a nni segu enti la pri111a visita e 4 erano n1orti (2 pe·r inalattia del]e coronarie•, 1 per 1110 tempo la donna giudi cò p.rematuro tale c onsiglio, consi d erando c·h e l'ultimo n ato ave- febbre tifoidei, 1 per polmonite) . Nel secon,,do gruppo la pression e a rteriosa è va sedici m esi appen a; solo più tardi s i d eIJÌÙ alta , ma la salute gen erale è buona e le ci&e .:i seg uirlo , sperando di porre termine ad funzioni car·diache e re11ali .sod·disfacenti. Si ogni sofferenza, come. er'a avvenuto nella ·gr a- hanno a lterazioni r etiniche piil ma rcate che ' ;idanza preced.e nte. Ho riveduto ]a do·n na po - n el primo gruppo, ma n on ancora retinite. cl1i giorni or sono; è nuovamente incinta al Si hmno pure più frequenten1ente alt er azioni quinto· mese e gode p etfetta salute nonostan- d ell~ arteriole muscolari ·e il decorso d ella m ate i lavori faticosi ch e. compie; ha imparato lattia è più rapido. Molti inalati p ossono a ncJ1 e vivere lung.arn e·n te: dei 26 casi. esaminati , .a fare la diagnosi e la cura del suo male. rLe vivevano 9 dopo 6 e 9 ai1ni dalla i)ri.n1a villiRalendo da questo caso particolare a con- sita, m ontre 17 erano m orti. eiderazioni d'ordine g·enerale, sareb·b e certa Nel t erzo grupp o la pre . . sion e è alta e çomente utile oh e il Ilf.edico pra tico, il quale h a st.ante. Anch e palpatoria m ente È' possibile noo ccasione di osservare, oltre alle storture m o- tare aurnento di consist ein za dell e a rterie perali arlche i danni fisici di certe sterilità vo- riferich e, che h anno una durezza di gomma. ' lontarie, n e r endesse edotta la {Jropria clie·n - So110 frequenti le alterazioni fun zionali cart ela. Oltre a compiere un dovere professio- dia,che (dispn ea da sforzo, modific~z ioni elettrocardiografioh e e nicturia). Si h a cc nervos inale, raggiungerebbe così il duplice soopo di s1rJo », cefale·a , vertigine, dis turbi ''i ivi , alb u fo.vorire l'incremento d,emografico e di ren- rninuria con ematuria microscopie.a. C'è redere omaggio alla verità scientifica. titlite angiospastica senza edem a . Le modificazioni d elle arteriole in uscolari on o più Sala Bolog11ese, m aggio 1938-XVII.

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cc IL POLICLINIC0 »

frequenti cl1e nei grup1p i ]Jrecedenti. Ci può €ssere anche per un certo temp9 un.a re.m issio n e dei sinton1i. La p•r ognosi però è grave: su 3 l n1a lati, solo· 3 errano vivi do po sette anni . Il quarto grlhppo co1npre11de dei malati .g rayjssimi: il 79· % d ei malati (che erano 146) mor.1 entro un anno. L'alteirazio·n e retinica di quest.i n1alati è l'edema. Le aTterazioni arteriolgri furono ancora più estese. e fre,q uenti c])e negli altri gruppi. Qu•e ste alterazioni de,l le arteriole muscolari r1011 furo.n o in rap·p orto .coll.a gravità della malattia. Quooto rende oscuro il problema ~to­ genetico de1ll 'ipertensione essenziale, anche p er chè l'ipotesi di Volhard e Fahr che l'alterazione primaria si.a una disfunzione renale r1on è co11fermata ·costanteme1tte e in alcuni casi ceTtamen te si deve .ammettere la partecipazio111e .dell1e suTrenali o dell'ipofisi. L. 1

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XLVI, Nu1v1. 23)

[ANNO

di la prirna agisce attraver8o i centri vasomotori d·el pavimento del IV ve11tricolo la seconda no . L~A. ha trattato il malato di' morbo di Cu.sii1ing· coi\ ipote11sivi a.ge11ti sui centri die·n cefalici (gardenal prominal) senza ottenere alcun effetto, appu,n to perch1è nel n1orbo di Cushing: la 1p1ertensione. ·è di origi11e ipofisaria anteriore e non lJDstenore. IANDOLO . . . La funzione renale negli ipertesi. B. Della ~Iag.giore (Cuore e circolazio1n,.e febbraio 1939), tenuto conto della scarsità de: gli Etudi FJulla funzione, renale degli ipertesi e ·d:ella non uniformità dei giudizi, ha i&ottoposto ad esame vari gru1ppi di ipertesi, seguendone la ·d iuresi ·giornalier.a e determinandone la costante di Ambard. nonchè eseg-uendo la prova di Rehherg. Questo è un recente meto·do introdotto per lo studio della funzioin aliLà r enale ed è basato sul con c;etto che la creati11iina, sostanza &enza so·g lia, p·u ò con la determinazione del rapporto fra il contenuto di tale Ro&tanza nel sangue e nell'urina, farci conos.cer~ di q.uan~o· si ·è conc1ernt.rato il ·p rimitivo l1qu1do ur1nar10. Nel lavoro, si trovaino i particolari ·d el metodo. Dal complesso delle ricerol1e dell 'A. , risulta cl1e n ella quasi totalità ·dei casi, si è osservata una minorazion1e delle1 possibilità funzionali d el r en e , .sia per quello che si riferi•&ce al glome,r ulo, ch·e per quello che si rifieriBce al tubulo. Il filtrato glom.erulare 1e la diuresi media sono inferiori alla noifn1a . La costante di Ambard è superiore alle cifre medie· riarmali. Esistono, però, delle differenze fra i ' 'ari tipi ·di· ipertesi; il filt.r ato glom erulare va decrescendo ·dall'iperteso florido, a . quello scler·oJtico ed all 'angiosipastico; la costante ·di Ambard è minore nell'i.perte&o scl erotico, un po' i11ag giore in quello· florido ·e maggiore ancora n.ell 'angios.p1a.stico. · La diuresi, in complesso , è maggiore nello scl erotico, minore i1ell 'angio1spastico e n ell 'iperteso florido adulto g·iovanile. fil. 1

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La sindrome di Cushing e il problema della iper· tensione essenziale. A. · Seligsol1n (La Presse M édicale , 31 dicembre 1938) d escrive un caso ·d i sindrome ·d i Cushin.g in un uon10 di 51 a11ni. Ali.a descrizion e del caso che è tip,i co e che non si differenzia molto da.gli altri casi finora pubblicati s.eguono .alcune interes,s an·t i co11si.derazioni circa il pi'oblema della ipertensione esisenziale. Il morbo di Cusl1ing ha co me. sintomo' più CO't itante la iperte·n sion·e arteriosa ·e come substra to '1naton10-patologico più frequente la proliferazione delle cell·u le b.a sofile de.J lo·b·o, ant eriore. Ciò ha fatto• pe nsare che queste cellul e 5iano le IJiroduttrici . della corticostimulina ie: cl1r:1 ::i.Ila loro proliferazione deb1b1a attribuirsi l 'iperten , ione arteriosa del Cushing. Questo è a n ch e pTova to dal fatto che un auJn·ento del nun1ero delle cell,u le basofile è statfJ trova to n el 68 % dei casi ·di ipertensione, 111 ent1'e cl1e esse :& ono state. trovate in minor numero o in parte degen erate n elle malattie <1.ccompag·n.at e da ipo:tensione come il b eri-b1e,r i ecl il morbo di Addison. In un certo sen so per cjò l 'ipolen sione esser1ziale R.i potrebbe co·n -jdera re com,e dian1etralm ente opposta aìla c,ach essia di Sin1n1ons. l\ilolti casi di ipertension e e53enzi.ale si prese11tano coni e dei veri Cu shing frusti fil cc piccolo Cushing » di Gr eppi. lVota del R.J e si accompagnano ad ob esità, ad asp etto co111gesto, ad ipercolesterin en1ia e diabete. L'ip1o fisi p er altro 1piUÒ determìnare uno stai o i1Jert en siYo anch e. attra,1 er so l 'azione della vasor·res<;ione del lobo posteriore . L' A. hà vol l1 Lo studiar e il n1ecc:ani&mo d'azion e della cor ti rostim11lina e della ' 1 asopressione e d ha ini e tt ~rt<.' .se paratam ente i dl1e ormo.n i, sciolti i11 .s0l11ziorte fisiologica 11 ella cisterna cer el)c 110-.111id.olla re dei cani . La vaso,p ressione i11ietta ta in t al n1odo 11a det er1r1inat o un au111enlo della p ression e art eriosa, la cortico, til l1U lin a è rin1asta inattì,1 a ; p robabilmente qit1in1

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Ricerche sui fenomeni vasomotori dell'infanzia e della pubertà. L. Gedda (lllin.erva 1'1edica, n . 9, 3 marzo 1939) h a studiato le reazioni vasomotoir ie dei ( .apìllari in alcune· centinaia ·d i individui ap1)arte1i.ct1ti all 'infa11zia, alla prept1bertà e alla puberlà , segueir1do il comportamento di due fe11oi:i1 eni: il der111ografisn10 e la labilità ter• mJCa. A conclusione delle sue inda1gini l 'A. af • ferma: · 1) Durante le varie fasi della crescenza il tono va. omoLorio de·i capillari cutanei subist e Il(>tevoli. e caratteristici spost,a1n enti e precisam ente la risposta dei capillari allo stimolo vasoco·s trittor e (ischemia d1a freddo) è inversa r11iente proporzionale alla ri~posta dei capillari allo stirno•l o vasodilatatore (dermografi1


[ANNO XL\i·l, Nul\1. 23]

1073:

SEZIONE PRATICA

s1110) e i11entre la sensibilità della reazio111e vasodilatatoria va gradual111e11te ele\ 1a11dosi dai H-7 an11i ai 13, l 'e11tità invece della reazione vosocostrittoria va gr.a dualmente r1du ce11dosi. 2) L'attitudine dina111ica d ei capillari c u- . lanei è_senza dubbio legata al sesso, 11el se11so c:l1e la reazione vasomotoria è più intensa e più labile nei soggetti fen1n1i11ili. 32 La patogene i dei disordi11i vasomotori della pubertà è legata aJ?punto al sostituirsi di una prevalente reazione vasodilatatoria ad una prevale11te reazione vasocostrittiva nel to110 dei ca1)illari cutanei i1el se·n so che determinati soggetti, costituzionaln1ente predisposti, po~­ sono presentare, negli anni di saldatu.r a fra le dua fa,s i, squilibri fino :ill'ora rimasti latenti . Le sindromi angionevTotiche della pubertà (acrocia11osi, eritrocianosi sopra-malleolare, facili ecchimosi, ep•i stas.c;;i, ecc .) non sarebbero quindi dovute a uno spasn10 arteriolare o ad una i pert.en.sione venosa, come vogliono altri Autori, ma alla precoce co.n1par~a di una c aratteristica ·d ella nuova età e· cioè della prevalfnte , -asodilatazione nel settore capillare . 4.) Le differenze rilevate n elle reazioni vasomotorie a seconda del sesso pern1ettono di s1Jie·garc come quesle si11dro111i '' asomotori~ della pubertà siano più frequenti nei so ggettL fe111n1inili. ìF. TosTI. 1

TERAPIA Prime cure in caso di ferite recenti. G. ~Iagnus (111ediz. J(linik, 11. 1-!, 1939) dice che i ri&ultati della cura delle ferite dipendo-no soprattutto da due fattori: l 'abilità d el n1edico e il tempo che è trasco rso dal mome.n to del trauma. La grande im portanza di un trattamento precoce d elle ferite è stata riconosciutrt dalle espe1rienze di ~,riedricl1 che dimo6.t rò s1Jerimentalmente la legge della . cost~ilza del perio,d o ·d i incubia zione in caso d1 f er1te. e . cl1e su questa b asò il _s,uo· n1etodo della esc1ss10,n e della ferita. D opo a' ere introdotta ·della terra nel tricipite della cavia, Fried1ich dimostrò infatti che la e.stirpazione del muscol o1 salva.va .da morte gli animali , n1a soltanto se e15egu1ta entro 6 ore dalla infezione; tra la sesta e l 'otta\1a ora l 'esito era incerto, mentre le cavie operate dopo la ottava ora mori vano tutt~. An,che per le ferite oc.casionali d ell'uomo s1 l)UO am111ettere per analo·gia, eh~ per una durata di 6-8 ore i ger111i infettanti rimanga110 sui margini e sul fondo della fe·r ita Renza ~n­ va·de.r e altri tessuti: la escissione .d ella ferita e~egt1ita entro· que.sti limiti di tempo elir:ii:ia tutti i g·ermi e p1ermette un.a '& utura e guar1g1~­ ne per prima . L' esperienza ha confer~ato. il gra1Ìde valore ·d ella escissione a Ila ~r1c 1 dl'1c~1 i)urchè prati~ata entro 8 o::e ~al. tr~u~a : il metodo urla per·ò contro va11e 11m1taz1on1. Anzitutto non sarà sen1pre facile apprestare l e cure al ferito entro il limite prescritto; inoltre • per praticare la escissio11e sono necessari una 1

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buona conosce11za tecnica, u11a asepsi i&e1·upolosa, un ric.co istrumentario (igli strume.n ti che sono• venuti a contatto con le parti infettate v.a nno s ubito can1Liati). Altre limitazioni sqno· in1posto al metodo della escissio11e d!alle particolarità anaton1iche nei si11.g oli casi: se vicino al fondo della ferita esistono un .e-rois so nervo, un vaso imp ortante, l'osso, o se ·è stata aperta una cavità la escissione non è .p iù pos-sibìle. Se la ferita non può v.enire escissa per il troppo teu1p·o trascor.so o per le sue particolarità anatomiche, e5sa va curata secondo le antiche regole. Col bisturi e la forbi ce si asporU..no1 i tessuti forlen1ente sporchi O· sohia·c:ci~t i, si allontar1ano le sostanze- estranee e le schegge 01&see staccat.e, si spaccano le sacche profonde e al caso si r·endono n1eglio accessibili co111 uria controincisio·n e. Con buoni drenag·g·i _ si ;pro·V\rede a ch e il sec.r eto· della ferita pDssa defluire liberamente. Lasciando lar.gamente aperta la ferita si procede quindi alla immobilizzazione ·<lella parte., megliD· di tutto ç.on un appareccl1io gesi~to fenest1yato . L'ap1)licazione di antisettici a lla ferita può <:1\·ere uno scopo .&olo eintro le pirime 6-8 ore; dO])O· ques to « periodo di in cubazione » i ge r- . in.i ~p 110 già passati i11 tessuti più profo111di e n on sono µiù a ccessibili agli antisettici. Se clunque la escission e di una ferita non ·è &ta ta completa IJer c.:l1è si so r10 i11cor1trate1 5truttl!,re i111porta1rLi o una cavità aperta, 1 antisep~i ~lJe ­ ra.toria viene con1piletata da quella chimica. Così P'· e·s. nelle ferite perfoira11ti del ginocchio cl1e ab1b-iano aperto il r ecesso su1)eriore d ell '.ar1.icolazio11e, si inietta in questo una p iccola qua11tità di fen.olo- can[ora; . così ~ei frammenLi o~sci pcrfora11t1 cl1e non s1 vogliono· d,el tutto a&portare, vengoi10 pen11ellati con tintura di iodìo. Tranne cl1e n e.Ile ferite ten1pestivam e11te e com-pleta1ne11te e,$cisse, in tutte le altre si praticherà l a sieroprofilassi anlitetanica; l 'u o del siero poliv.a lente contro la ,g·a?·gr~na ga~­ sosa .è raccom.antlabile. la s ua eff1 cac,1a prof1laltica non ·è però a·n cora dimos trata con cert ezza. P. 1

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Come il medieo deve trattare le ferite accidentali. In ntolte piccole ferite superficiali , dice F. I\onig (fl1ilricli. i\;Jediz. Woc~ e1isclir., 3 fcbbr.aio 1939) si può i)roce der c i11 111odo con. er·vativo sorv·eglian.do 1p1erò scrupolosam.ente il decorso; di regola è però pref~ribile :in in tervento attivo. Questo può consistere n ella pu}jzia d ella ferita con a llontanamento d elle sostan z·e ,eslranee penetrate, ·dei tessuti tro11'flO l e.~ i e delle parti e'ridenten1e:;i.to. infettate : op11urc 11ella escissioJ1e co~ SU'S~egl1 ent ? sutur~. La esci~sio 11e alla ·F riedr1ch s1 attuera solo i 11 ferit e abibastanz.a recenti e in cui. sia effetti. V v:t111eri.tc ]) O sibile una r a di ca1e e r 1.. s1one . sa è ba~a ta sug·li esperimenti di 1Friedrich cl1e in11estando nel tricipite di coni·glì della terra 1

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« IL POLICLINICO »

bac,il )ifera, vide che la escission.e p raticata entro un periodo non superiore alle 6 ore, salvav~ gli animali ,d a sicura morte per infezio11e g·enerale. Le ferite adatte per una escis- . sicne trattate con qu€sta e quindi suturate, 11on guariscoin o :p·e r pri1na con la stessa regolarità osservata n,elle operazioni a settiche: la percentuale di guarigio11e per prima varia a second.a d elta regione ferita. ·Così, mentre nei trau1l1i cranici la escissione. anche eseguita dopo Jnolte, ore conduce a guarigione per prim a n·el 95-100 % dei ca.&i, i1elle ferite delle dita d·ei piedi la disarticolazione fatta entro la 11rima-terza ora dopo il trauma dà guarigione per prin1a .solo• n el 59 %, se fatta dopo 4-6 e re: 5olo n el 33,45 ·% dei casi. Anche il periodo utile 11'er la escissione ·dDpo avv enuto il traurn.a varia e spe.&so è più lun go· delle 6 or.e stabilite <la Friedrich: la lungh ezza ' a 1·ia a seconda ·della regione ferita e soprattutto .a seconda .d.elle 1condizioni tlel terreno ch·e è ' 'enuto a contatto con il trauma (sabbia, terra tSecca, terricciq, fan1go). Escissa e suturata la ferita, essa va accuratan1ent e sorvegliata. Se si m a nifestano· lievi disturbi, può bastare il togliere qualche pu1n to : se inv·ece vi sono segni di infezione di llna certa entità ·è n ecessaria aprire tutte le ~l1ture. Spetta al medico giudicare se iniettare al ferito il siero antigan grenois o, la cui efficacia viene probQbilente su pervalutata: nei cas i in .c.ui si sospetta la possibilità di una infezione tetanica · si dovrà inietta r e il siero· antiP. tetanico. 1

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L'utilizzazione della acetilcolina in certi stati post-traumatici. L 'acetilcolina agi.$Ce ,p1er un potere di vaso dilatazion·e ; effetlo ch e si ottiene an ch e con i div er si metodi d 'azion e &ul sin100.tico (simpat ecton1ia .g anglio•n a re e periarteriale, infiltra7ione 11ovocainica del simpatico). ('.urtillet E., 8alac J. e Duzer (R evue de. Cliir11.raie, fase. II , 1f!39) han·n o ·p ensato se non fo sse sostituib·ile a tali interventi e l 'hianno messa in onera in un (erto numero di traum.a tizzati: in una sind·r o me fj &io·p ati•c a tipo Babinski-Fromein t ha dato u:na g-uarigione; in due i&indrome da reliquati di frattura tipo ed01na co·n vaso dil atazione ha dato miglioram~nti notevoli. Dieci sin dromi d olorose co11secutìve a fratture o lu.ssazioni o cont.usioni hanno tl.ato t1'e guarigioni, tre. mi.alior amenti, quatlro insuccessi. Posologia va~i:1bile; generalmente iiniezion·e quotidiana di 2n ct g . per otto gio1·ni. E&pierienza scar&a, ma tuttavia il m etodo di cura può dare in traumatologia notevoli r isulta ti. 1

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G.

BENDANDI.

Il trattamento delle lesioni oculari da calce. l lno degli infortuni p iù frequenti, specialrne11 te in c.erli inesti eri come il m urat.ore , è l '~rri vo di u110 schi zzo di calce negli occhi. \

[ ANNO

XLVI, NuM. 23]

Le i)arlicelle di calce ha11no una grande te11denza .ad a d·e.r ire a lla superficie, per azione chimica Bd artc.h e termica, e ad affondarsi· n ei tes~-qtì, tanto ·da scomparire quasi in essi e provocare guasti irreparabili! In q·ue.&ti casi, il prc>nto ;s occorso è di .estrarr1a impo,r tanza. Diffi cilmente, però, si trova presente un m edico, ch e po.ssa, c10 n aghi od altri &trumenti di~tacc.are subito le particelle di calce. P er lo l)ÌÙ il pronto soccor~o è dato da un infer1 niere o da un aiutante del ganere, il quale · I}UÒ vedere di asportare i frustoli di calce con un pennellino morbido, ch e in alcuni paesi $L consiglia di immerge.r e dapprima in u11a 1niscela di vaselina e di olio cli paraffina a parii u guali. Si consiglia poi di lavare l 'occhio con una so.l uzione di acido borico. G. C. P erth er (British m ed. .Toizrn., 1° aprile ~939) ha fatto uno studio sist ematico sui liquidi più adatti per agire come solventi i11 qu esti GJsi e sulla tecnica da SEt,oUire. Egli consiglia di instillare dapprima un analgesico (tenuto c·o nto dello spasmo .pja lpebrale ·e della fc>tofobia , .ch e o5taco·lerebbero o·g ni manovra) e di procede.r e ir1 seguito al distacco delle part.icelle di cale-e col .pennellino in1b evuto della dett~ n1iscela, c·h e fa cilita l 'ader e•n za ·di queste e, qui!ldi , agevola il distacco. La c-0nsec utiva irrig{t~io·n e d ell'occhio si t(!rà con una so J.uzìone di cloruro d ·ammonio al 4. %, c·h e è ben e tcl] leir ata dall 'occhio e ch e ha dato risultati assai favorevoli. fil. 1

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Trattamento dell'avvelenamento acuto per ossido di carbonio mediante trasfusione di sangue. • Una concentrazion·e di ossido di carbonio de11 l1no· per mille basta a i)rovocare perdita cl·e1la coscienza nell'uomo e può pTovo·care la 1norte se il colpito non. è prontamente portato all 'aria pura. L'azione tos~ica dipende da ll 'affinità ·del CO per l'Hb, che ·è superiore a quel]n d ell '0 2 e si esplica, in ultin1a analisi, come u·n processo di ar1ossi·e1nia. È questa perciò che si deve combatter e; quin.di si deve far respirare all 'intossicato at.n1osfer a ricchissima ·d'i o&sigeno, o m eglio formata di 0 2 e C0 2 , percl1è l 'anidride carbo11ica viene espira ta continuamente, ma non è sostituita ipier la notevole diminuzione dei processi ossidativi ed è invece n ecessaria per 1'ecci tazio·n e del centro respiratorio. Si .è voluto· sostituire l 'Hb com e vettore di 0 2 m·ediante il blu di m etilene: ma i risultati non sot10 stati quali ci si a&petta,1a. Anzi alcuni riten gono il blu di m etilene nocivo , percl1è faciliterebbe la formazione di metemoglobina. I~ trasfusione di sangue (400-500 cc. ), previo abbo,n<lante salasso, può salvare I 'intossica to. Il metodo, ch e va co111pletato con ossig eno-terapia, analettici e cardiotonici, è ra~ ­ coma11.d a to del Koch (:l1iinc11. 111 ed. vVoch. In Ga7ietta deg li Ospedali e delle Cli11iche, 12 1

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[ANNO

XLVI,

N UI\>I.

23)

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SEZIONE PRATJCA

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Dlagnosi differenziale · dell'appendicite nei bam· bini.

La pielite a cuta può presentare qualch e diff1 c0Jtà ch e }) UÒ e8..:e re ri111os a co11 l 'esan1 e mi croscopico dell ' uri11a (da n o11 tra c urarsi n1ai 11 ei ban1bini). V 0111ito ciclico. Dolore localizzato all 'ar ea o rnbelicale , d olorabilità, se e. i .. I e, vaga e n o11 1r1a i localizzata a lla fo6"a iliaca de Lra; in casi <lub1b•i , son1111i11i ~tra z i o ne di g·luco ... io (orale, 1et tale od a11cl1e endo,-enosa) ch e dà s11 hilo i11jg·lior a111 e11Li. Pol111onite. Può e ... er e associnta a dolore addcnninale e fa ciln1 enl e ca1t1biata lJiCr ap·p endicil e. Sareb b·e u11 ~· rav issi1110 errore, pecialr11 ente IJer l 'azione funesta d ell 'an est rtico. Nei ca i cort pleurile, lo . _·fre1gar11ento può etiser e di g·uida. La torj a di inizio i11tprovvi o d·el dolore, con alta te 111·~l·e ra Lura etl a ssen za cli d olorubilità lo.c.al e deve n1 eLtere i11 sospelto·; l 'au1n e11to dei r e piri , con dilatazio·11 e delle pi11ne r1a sali può ser,·ire a ·d~ tin gucre t1n.a lesion e SOJ)l'~ di.afra.n1111a li ca da u11a addom inale. R u1'a è la confu ion e co11 l 'ittero catarrale, in cui I.a colo razio11e g ialla p uò e. e-re J)r ecedu I a di qua lch e giorr10 da dolore .addo·n1inale. Il satu1rnis1r10 è t1 n a JJossibilità ch e non deve La di visla. Il ·dolore addomin1ai ·es&e•r e 1,erdu _.. na]e ,è a for111a di colica e s p·a . n1o·dico ed è riferito all"on1belìco; ,.i sono generalmente altri .sintorr1i (costi1Jazion e cro·11ica, anemia, basofilia). Calie.a da ascaridi: .gli a cces~i di dolore addominale spe&.. o per istono 111al grado il t rattrt rl1 ento e posso11 0 si111u1.are un atta cco di aJ}'f•·endicite. Il r eper lo di asc?ridi in un '?p·p~i;idi­ ce, anch e senza appendicite rende g1ust1f1~­ bj le l 'operazio11e µer c.h è al Lrin1.enti 1'.8)Jpe1nd1ci te st essa si . . ar ebl>e u gualn1ente ,rer1f1cata. Nella fossa iliaca destra, può sentirsi un.a massa, dolo.rosa alla palpazione , ron segno dt llo psoas positivo, temrlerat11ra mod.erata e rrtalessPre gen ernle. Si p1u ò trattare d1 acces o lJrofondo retro1)eri1·on eale,. o di ost eomielite ~ eJ 1'ileo cl1e tende a raggiungere la su perficie a tldomina le o di u 11 a ces.so -più superficiale. BisoQ'na tener prese11ti tali })O .-ib·i lità. (Merlicat Diq es~ . , febbraio 1939). fil. · 1

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l . ABORATORIO

ti La 11el]e infer111 erie di bordo ed in quelle colo niali. Dopo gli titu di recenti di Ben ·y e qu elli di Bien, furo·n o condotte n·el 1935-36 rioer cl1e int ern.aziona li so llo la direzio,n e di Madsen i1er <.1rrivare ad un p rocedi1nento unifor111 e ch e assicurasse l 'esattezza della reazio11c. L'A. utilizzando u11 l)roc·edin1ento ·già adottato da Weimberg e Pre, ot per imn1unizzare animali da espe ri111ento, ha pre11arato nel 1933 un a11tigen e secco· II e () o t.le11en clo ieri ag,g·lul in.a r11 i a titolo molto alto. Po po, esser. i as '.i cura lo oh e il b. di Eberth non lJerde, con i] di seccamente , l e sue qualità .antigenich e, l 'A. !1a pireparato l 'antige11e 11r ocedendo pri1n a alle colture su Agar, poi alla 1>r e1Jarazione d·ell e sos·prensioni, cl1e, cent·rifu.g ate e po,i dis .. eccate n el vuoto, ' en gono e11iuse in fiale sl erili. Nel rnon1ento di i1n pieg.are la so pen sione l·a llerica per una ..,icro-di,a gn osi, si diluisce il con ter111 to dell a fial a con 6 cc. di soluz. fis . ol Lc-r1e11do una so µe n ion e conten ente 300-320 111 iJion i di c o·r pi batterici per cc. · L ' A. }1a speri111e11Lalo l 'antig·ene così preparato a rlistanza di u.n o , ·due, tre mesi otten·endo risultati u guali a quelli di .c·o11fronto con ~'TtLi g·e 11e costiLuito da ger1ni vi.vi. . . ~ L ;a11tio-ene sec.c o O .a n,ch e a d1stanza di anni, b ' ]1a din1ostrato ·&en1pre di avere le stesse quali t ?1 <i i u11a p1reµar azion e lJer l 'agig·Jutinazionc· O 1)re·p·a ra la da poco. S·. F. 1

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MEDICINA SCIENTIFICA Ricerc11e s11lla senescenza.

11. (;ian11ini (Gio•1·11Qlle di Clinica ~1 edica, 1O febbraio 1939) si è proposto di ~tabilire quali ·inno le car.alteristicl1e 11iì1 salienti del circolo i)eriferico n ei ·vecchi e, a tal.e. scopo, h a esei-... uil o· in, u11a ci11quantina di individui nor~ ia li ,d:i età cor11prc.sa fra i 60 e gli 80 an ni le segue11ti indagini: l J deter111i11az io1te della i1·r ession e arterio sa col me todo 11i va -l~orci e deli 'i11dicr oscillol11etrico1; 2) deterr11inazione clelle Ya rinz ioni di volt1n1e dell 'arto ~u1)1e·r i o1r e in seguito a sta i (ang·jodila Lometria con l 'appareccl1i o di Do·g liotti): 3) oBser,razioni :a1)i l1.arosco·p ich e ri,g-uardo al n1u mero, alla for1 na , al r..alil)ro e alla lu11gl1ezza d1elle a nse e ii g·u ar~o Rl la corrente card Ilare e alla r ete sotto-paij 1tllar r. Dalle inda gi11i de11 'A. ri t1lt.a ronfer.n1a La la l ei i r.h e n el ' recch io i inst aura 11n aiznienlo de lla pressione a.rte1·ìos·a., y_uasi sen1pre associato ad un.a elPvazìon c JJiiì o 1>ie110 S[J iceato cì ell ' in.d'ice osc ìllom,etrico. I J' i per t e nsio11e . c11il ~ è a car-ico s ia della lJre sione n1a ii11a ch e della n1inin1a, ina que. . t 'ultima cresce l)ro11orzi011al111e11te m eno d ~l 1a lJrima , ~ i rcl1 è i1e riull a un aun1ento della pression e clifferenziale. L;t b1uon a. co n.~ erYazio11e d el! 'indire o . . cil} o,111et r ico e la relativa ba . . ~ ezza d·c11a n1 ini111u fanr10 esclud1e1re l 'i111,c rve11to a tti vo del fattore 111-0 1

L'antigene secco per la sierodiagnosi di WidaJ a bordo delle navi ed in colonia. Tl tei1 . col. rned. Il. M. Guid o Mirra (A11n . c1i 1'1ed . Naiv. e Col., genn aio:.febbraio 1939) rileva ch e la necessità di a er e a dis po izio•n e lln a·n tige11e facil111 e11t e conser,·abile ·pe_r la .. iero-diagn osi di V\ridal è sp ecialn1ent·e r1se11-


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« TL POLICLI NI CO

travasale ateroscleroLico s ulla g·e11esi de ll 'ipe rt eJl sion·e senile-: le r icer cl1e d el l 'A. rn ostrano ir1 vece l 'e sis tenz.a d i u11a Lurb·a d el circolo p1eriferico1 in erente ad alter az io11i i11site riel dis tretto r11.icrovasale. La ricer;ca angio dilaton1etrica. d1enunzia ch e l '.arto· s1enile con la stasi si dilata in m~&ura 1 elat.i-v·a m·e.i1t e .n10,d esta e soprattutto è d e.fici entc la cc·mpo.g.e-n.te i11icr o,vasale. Inolt.re nei veccl1i i rar~illari si p1resentan o i11 g·ran nun1ero daviati per forn1.a e g rJndezza dai tipi c·o·111uni .g iova ri.ili , essendo più s p·e81SO ch e di i1or1n.a ,bitor zoluti, t ortuo&i, ris tretti o dilatati · .pre:se11tano sc:.ar s·a r eatti,rità agli . s timoli , una esagc1a ta fragilità e una corre.ntE: lenta e g r ar1ul o-~a . · L ·A. ritiene cl1e dal corti plesso dei risultati c•ll·t'Il uti \1enga con v.aliclaLa l 'interpretazione capillaro.p·a~ i ca della senesc.enza . -J;'. Tos Tr. 1

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Quindi: A) Don11e a1iorniali, displa siclie .: p·e r .ecceis.so, pe r difet to e per bisessualità. B) Don.n.e sub1ior mal:i: per eccesso (atletiche)· per difetto (ipoplasic.he), per bri se.s sua liti'1 s ubnorn1<il e (i1itersessuu.l i). C) Don11 e normali: Ì'!JO:femmi11ili (se la cliffer.e1nzi azio11e è 111odera ta) e ipe11 eniminili (se è intensa). Le ·i_p crfemrniniJi posso·n o e~.s-e-r e brac.hitipe n· lo1igitip e. Le Jo11gitipe _p ossono esse·r e divis.c i1l tre sotto·g ru_p;pri: l ep·t optosiche, as.l e11i1

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cr1 e, es.ien.iclie .

P er conoscere b en e t1n tir'o fen1111i11ile è necessario se1guirc un m eto,d o di mi ~m·azion e.. Le n1i suraz ioni date dai vari auto-ri no11 corris.pond 0no con ·esattezza a l tipo di r11aternità ,e femn1i11ilità. 11 Gomes per questo 11.a stab·ilito d elle rn edie, seguendo le qu1li afferrna di · avere 110zioni più esatt e. L.

VARIA

P O R M U L A R I O.

Biotipologia femminile. · l\1arli11 ·Go111es (A1i.a'.is da fi'a,culda:de de medie. de Porto Al.egre, lug1io -.. ettembre 1938) c](,po al c.11ne con s.iderazior1i g·en t:irali sui rapf io·r ti fra asp~ tto rn orfol og·ico, t em1)er amento e r<tra tter e, passa in rasseg11a e c ritic,a l e varie classificazioni di l\.resl1mer, De GioYanni , Viola, Sig·.a u.tl e l\1c Auliff. Si so ffer ma JJOi i n rn o do p,articolare sul] e, classificazioni r iguardanti l e d on·n·e fatte d al 1\ilalhes. cla l GI.asner, d al Marafion e d al I>ende. Secondo il Gon1es bisog·11 -:.r·ebb e trovare d elle b·a si n1or fo lo:g icl1e solide ·i11 r apporto coi tipi p~j c o lo gici, per cl1è · i1ella d o11na que1 che più i11teressa è la sua i)er so11alità. E.g·li an1n1ette ti1)i concepiti sollanto seco11do forn1e1 particolari d'ella vita, cioè a1Il111el le l 'i11terre1azione d ei fenorr1eni vitali e s pìrit.u.a li . P er g iungere a qu esta . cl assifi cazione bi801g·na ammette:r e d elle d i re ttrici ge11 er.a li : l 'i11trover si on·e·, I ' es lrovt~rs ione, il ci clotisn10 e lo schizotisn10, l 'astenia e l 'estr-nia, la scelta delle idee, e cc . L 'analisi oniric.a tlin10.stra la persistenza cl 'idee iSubcoscienti dur.a11te i sog·11i. Poi cl1~ d1urante i sog·r1i si assis ie alla r ealizzazione òi iu ogetti 11on si posso,no a t11111 et tere le no1·n1e d et tate dalla psicanalisi ortod os.sa . Conclizione car.atteristi ca di u11 ti po femmir1ile rleve es&er e qua lch e cosa cl1e persis ta ·anc l1e ue1lo stato di n1alattia. P er questo il Gornes a1rl1nett.e tre .g r upp1i di Ler1de 11 ze · 111orb·ose : il primo a .te11de·n za rr1acro ·01r1ic.u ( p. e. gig·a ntisn19) , il secondo a tend enza rnic roson1i G:'l (p. e. n anis.n10) e il t eTzo a l.e t1de11za b·i sess uale (p. e. pseudoer1nafrodit.is m o). Ci sono poi ·d ue pTjncipi che per111etto110 di car a tterizzare i ·vari ti1)i : quello d ella rr1alattia (qui11di clon11e .anor. lllal1. subnormali ·e sane) e la i1ozion e d elle l rt· tenùenze sui11 dica te ( ecc es.:•J, difetto e b i~es G:~ lità). 1

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Nelle flatulenze gastriche.

L . P1ron consig lia : Solfato· di sodio secco r..,osfato di sodi o, s,ecco Bromuro di &odio ana g. 2t50 • 1\rqua dis tillata em e. 250 • 111 S. 1Jn cu ccl1iaio d opo. o.0~ lJasto. o 1

Oppure·: Tintura di b·elladon11.a cn1c. 5 » colon1bo » condurango ana cn1c . 10 >> g·i u squian10 crr1·c . 3 S1. gocce i11 un quarto di biccl1iel'e di acqu a, a ll 'inizio d ei p.asti. Tali go c·cc i)ossono essere somn1inistrate ta11to agli iper- ch e a·gli ipoctoridrici.

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PUBBLICAZIONI

PERVENUTECI.

/\.. N1,:Er.ouo. J~ revilineo o longilin eo. · Tip. Leo11ardo da Vinci, Città di CasteJlo, 1938. R. GEsTR1. Le enter ocoliti dei bambini al mare. Congresso Naz. Idtoclimatologia, 1937. In. P iorrea alvieo1l0Jre e zolfoterCfJpia. Tip. F .Ili Pallott a, RoÌna, 1938. A. CABlTZ.\. Contrib uto allo studio dell'eliopatoyenesi e del trattamento cJiirurgico della par alisi i s.chemica di Vol kmanri. Jnd. Grafiche So1s le ni , Venezia, 1938. A. BF.r.. LOl\ro. Esperi enze cli 1iiche sul delle u·lceri gClJstr ic l ie e duoid ena,li striti i per clorid r iche con iriiezioni rii b1~omo e atrop;na. Ediz. Minerva

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~079

SEZIONE PRATI CA

NELLA VITA PROFESSIONALE. PROBLEMI · CULTURALI Finalità della Scuola Clinico-Ospedali• 1·a e riforma deg I i ~tnd i

1r1 edi ci.

Il · en alor e p1rof. Nico la l )eude il 1° rnag·gio ti . s. l1a i11a ugura lo i co l'~ i della Scuola l\iledic<l Cliuic,c)-0 peda liera di 1{0111a co11 una ,p.rolusio1le, in c ui l1a craLtato ùei rappo rti t ra cli 1>icl1e ed O' j)3dali , au ·pi <'1 JJ cloli e.111pre l)ÌÌ1 intinti a i fi11i del 111igl1ore adde ~ tran1onto profe s ionale clei l)if:'cli c i. La ... cuola 111cclico-o peda liera -- egli h a d etlù col1l1 a una lac u11a dell a prepa razio·n e dci 11 eo -dotl ori ai ci c11 e1d i della diag· no~ i e dell a l<)ra,t.1ia, ci111en ti ai qual i circa 1'80 % dei la ~­ rea ti e d ~ g li abilitali ali .eser cizio d ella 111ed1(,ina l10Il son o adC!!'Uata n1 enl e allt:Il a li. E . i a f' froni a t~o la prof e:- ·io11e i11 u110 . la to d i d i ·ori e nl r~1.-1 ento o di in co.n1pele11za ch e li rende iJ) capa ci a d as ·olYerc razio11alln e11te il lo.ro co1111>ilo . so µra tutlo i1el ca111pcJ d ell a lera])lè:l. So110 i.n co111peie11Li, ad c. . . , a dosa re OlJJJOrtu1u1111enle la di·P'ita ,.., lc ad u11 ln alat.o di cuo re, il cl1i11i11 0 al n1alar ico, l 'in u]i11 a al diabetico; 11011 cono cono le preci e indi eazioni di lln '"' alél ... so, u11 'irtiez ia11c e11dove110 -a 11t1a .p1u ntura lc1111b1u. re, nè sann o i)ra li ca rli ; non .. a11no esegu ire i 1 ~ i cc olì atti ope raliY i di urg:e11za. . La Scuola J\Ioclic.a CJinicn -O.::.peclal1era co t11u i ~ce un 'integr azio ne del ou 1 ricalo uni,·er ita rio ' cor.. .c or -i con ·i Le11ti es . . en zialmen . . te in. E' erciL;izioni di dingno ·i e di terap1a, i IJunt1 ca 1 <lin ali della prCJJar azion e prnt ica del 11.1edico il fin e ultinto di lui la l.a r ult11ra t eorica e Le. ·11ica dcl m edico . All 'in seo·nante ca ll e-dratiLo cl1e è a11alitiro e le11to eh ; si a tta rda 11ci r11oll epli ci, e ~J;C~so oziosi e lus ... uosi , n1 ezz i cl.cl lab·o ratorio, la Se uolé:t Cli:Dico-Ospedu l ie ra a L1J)One u11 n1etodo sintetico e ra1)ido. Essa j 11! ell d.e ed uc.,are i n eo111cdici 11ei c riteri dio.g110 ·tici più . . i1' uri e ]) LÙ a l)ortata d'i n1ano, clte cond u ro~ o all 'acce rta111r11to sia dell 'entità n1orb·osa ~.1 dell.n 11atura dell a malallia, a dd e tra11dosi opTa lutl o rneclj ;.l n le esercitazioni i)1raticl1 e indiYiduali nelle cure l)iÙ ntod.erne. . . C:or·l ciò non i vuol c rear e una s1)cc1e d1 n1edico cli 5cconda quali tà : il n-1edico r l1e si c?111 J)O rla di fronte a l n1.a lato con :n1elo·do prat1coOf-ped aliero, C·iO è sintelico e rar1ido, l1 0·n. è i1:ferior e al n1edico ch e 111 ed il a stille tor1e cl1ni cl1e lYrolisse, analitiche dei 111 aJ.ati d ~genti r: ell e clinich e univ·er sit arie. i tratt a di due caleCYorie c h e hanno la TT1 ed e. in1 a dignità , e e11e ·~i con11oletan o a i fini 11reYalenti clelle esi, gE.11ze collel tive. . . . I. 'islituzione della Scnolt1 ì\I ell1 ca C.l1n1co-OR].itidetli er.a vuole avere il signifi cato cl.i .a11nullare i perniciosi antago nisn1i tr~ , r J1n 1r l1 ~. e O$J)edali , vuole indi car e la n l?ces~ 1la r l1 e 1 111I

dirizzo formativo scie1ìtifico-a11alitico dell e cliuich e e quello ospe.da liero pratico -empiiri1 c o~ap·1>licativ·o si com,pletino. F o·r se è ' 'en uLo il g·iorno ch e anch e per la nLedici11a, con1e per l 'ingegneria e l 'ar chitett ur<'.l , ,,i ;·ia un a F a•c oltà u11i versi la ria con cor ·i (lell..1 <lu rata di quattro anni ed lina Scuola di a1Jplicazion e della durala di due o più anni, 0 \ e i ~ i ora 11i troYino nei 111ae. lri delle clinicllr gen e r~tli e peciaJ i i \·eri all en.a tori o addest1 atori n ell 'arle di diag110 ·licare e di curare. ì\1a fino a quaudo ciò 11on arà raggiunto, fi110 a qua11do lo cli nich e univ er. itarie: non avranno un nurne ro di letti lale da con ·entire "J·1c lo I udenle l)renda r ea ln1en te in cura i 111alati , faccia qualcl1e p iccolo at lo OJ)Crati o , l ·<.tusilio dell 'os1)cdal e è i11tlisp,e ns.abile. Allo tato dei fa Ll i la Scuola l\1cdico C:lin ico(tF-pedal i er:i col.111a le deficie11ze, OSRÌa o·li inCO OVenie11ti clell 'a tLua]e sis le111a uni,rer ~ta rio. Si })O lri co .. ì. a1Ji1Jre Lare allo Sta to ·F asc ista il nledico ron1 1>iulo pc r tulle Je e~ige11ze della ~·azi o n e in 1)nce ed in -g uerra : ln falan g·c dei 111edici co11do tti e d ci 111edi ci j)ral ici cl1e a·ppiano Lu lelare dagli agenti di 1rultivi la )JOle.nz.a p·r o.du ttiva dci la,roratori , la potenza rirrodulli va della .. lirpe, la pote11za spirituale dt1la Nazio11e. La 8Cuola 1)r e1)1a ra Lrice d ei i11ed i ci deve r is po11derc al pirecc tto dcl J)uce: ad erire alla vila ci el rlc,~·in1 e. Il medico fascista clcve e, ·ere con creto , atto a pre. ervare il 111aterialc u.n1 ano sa110 for te, proclutl i,·o e ri1)rodutli YO. Solo così potrà corri t>l)0·1i.dere all 'inlj )erati vo inussolini an o· di c uf- lodire l 'im11cro ed il i1ri1n a to dell a poten za biologica dell a Nnzione. d. 1

1

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SERVIZI IGIENICO-ASSISTENZIALI L' organizznzione della difesa sa!litnria D(lll' Africn Italiana. Al Sc11a to <Ìel Regn o, di ~cl1le11cl osi il })ila11cio ' lell 'Africa It a li ana, il so l1 oscgre la rio Tert1zzi h a <lichiaralo, tra I 'a ltro: « Le mag·giori cure si on o aYul e per 1'organ izzazio 11e d ella clifc a san il ari a: o rn1ai isi può osscre tra11quil1 i p er la alti le d ella nostra popol azion e di slocat a in Africa Orientale. Tale })CTfe Lla orga nizzazionB è ~; l a t a con segu~la in ul! b~eYc O'iro cl i Lem ' :o. Il ser vizio della d ifesa sa111 lar1a è ~la lo or()'n11 i~zato si a p er preYenire il sor ger e di 0 n1ala lli c infettive, sia per evitare ch e t al i malall ie po an o es e re i1n11orta_Le nel Reg.no da~l e persone ch e tornano in Palr1a dall Africa Or ientale. Si può con sodd isfazion e affermare ch e la loll~ co11Lro le mal at tie coloni ali s i cond uce ancl1e n ei 1

]) iccoli centri. 0Yunque s~ trov~ 110 u t t:ezz~­ l issi111 i i111pian li san il ari ch e 1mpcc11scon o 1l d1Yul (Yar i clelle 111alat lie nel territorio africano e l 'in~1)orl n1. ionè di infczio 11i n el R<'gno. Addelli a 11itt


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IL POLICLINICO

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l ANNO XLVI,

NUl\-1.

23 ) •

f{ttc s la o JJera i1111)ortan lissin1a ci so110 nell 'Impero b e11 8 O ine.dici, fra mililari e civili , cl1e ineri lano og ni elog·io; 25 ospedali , fra pri11cipali e seco11dari , e infini l i posti di m edjcazio11e. Si può qnindi essere fieri per quanto è stato fatlo nell 'I n1pero nel can1po sanitario ».

MEDICINA

SOCIALE

Lo. 1·iforma della previdenza sociale. Le Co1n 1n i sio11i della Camera d ei Fa sci e delle Corporazio11.i p er il b ilancio, per l 'industria e p er l 'éigri collura, riu11ite sol to la Presid en za di Cos ta11zo Ciano e con ì 'interven lo d e.I Sot tosegretario all e Corporazio11i Ricci, ha11no appr ovato, dopo an1pia d iscussio11e, il disegn o d i legge per l a co n,·epsio n e i11 l~gge del R. D. L . 14 aprile 1939, n . 636, sulla rifor1na d ell a previdenza sociale, inLroct ucendo alcuni j)erfez.ionamenli formali e sos tanziali ir1 base a proposte concordate fra i r elalori ed il ~Iini s t ero delle Corporazioni se11tito l 'I - tilul o clelln PreYide11za Social e e in ba~e a propo te di i11izia ti Ya di alcuni Co11sig·lieri nazionali acce lla le dal rappresc11 la11 te del GoYerno . Con qu esti })erfezionamenti, e co11 quelli ult eriori ch e ara n11 0 i11trodo lti col provvedimento di i11tcgr azione e coorc1i11amento in corso òi elaboràzion e, la riforma della previdenza sociale d arà ::ti l avo r a lori italiani quella più ampia tu tela ch e er a all a base dei JlroYvedime nlo voluto dal Duce !1 ('el ebrazio11e del Venten11ale d ella Fo11daziorLc clei F a.sci ·di Con1ba tli1nento.

Norme per la campagna di mietitura. Il « Fog lio di Disposizioni » n . 1330 d el Segr e1ario d el P arti to reca le i1orn1e p er la campagna òi 111ie lit ura dell 'a11110 XVII ; tra Pallro è stabili lo : I fan ciulli 111ir1ori fleg·l i a11ni 14 r1on polra11no e er e isrri 11 i agli Uffici di coll ocarn ento, nè es. ere avYia lì al lavoro . J la' or a Lori ben eficier an11 0 del] 'assicurazione sulla v it a, stipulata dalla Co11federazion e Fasci sta ile i l avor3 1ori · ag ricoli con l 'Is tituto Naz i.011ale d elle A ... sic11razioni , p er l a cop ertura d i i11forluni 11 011 indcn11i zzabili ai sen si dell e vigenti i1or1ne di l cg·gc . Duran te l e ispezioni' dovrà esser e co11 troll at o se i 1avoralori so11 0 inunili di cappello òi paglia e "e 11 ell e zon e malarich e, Yiene r egol arn1en te di. trib11ilo il chini110. 1

Previdenza infortunistica durante la trebbiatura. l . 'E11tr Nazional e di Propaganda per la preYenzio n e cl egl i infort u11i, d 'accordo co11 la F ed eraz io11c Nazio11ale Fa~.c i s1a degli jndus lri al i i1111gnai , µ ns lai, ri ieri e trebbiatori , t errà })rO iJl1a111en1e u11 c iclo (li confere nze r1ci ca1)oluog·h i d elle pri11c i pali provi ne ie granarie , alJ o SCOJ)O d i diffo11òere le 11or1nc di sicurezza c11c él ebbo11 0 esser e os .. erYa le ctai 1avora Iori durante ]a t reb]) ial ura, per J)rC' crYar s i d agli infortu11i . Co rn c è 110 10, 11el brev0 1<.'111po della t rebbiatura s i Yerificano og11 i anno fre qt1e11Li d isgrazie , Inl' oll a g·r,\Yi; q·u es la i1r o1Jagancla t e11òe a]Jpun1o a r icl1ian1are l 'alte11 zione degli ind11 Lriali e rlei lt1Yoralori u t al e fe110111eno i11forlt111i tiro, i11 1noclo cl1r iano 111e si i11 oper a lutti gli arcorgin1e n ti n Il i a gar n11tire la 111a ... i111n ·- icu rezza clel Ja\ OfO.

·

CONCÒRSI. Posti vacanti. BRESCIA .

Consor zi.o Provinciale Antituber colare.

-- Concor .. o J>ubblico, per titoli e p er esami, a d u~ po•J li di 111edico dire ltor e di sezione dispe11ear1ale. Scadenza 31 lt1glio 1939. Chiedere il banclo di con cor so all a Segr e leria d el Consorzio in Palazzo J3rolet1o - BRESCIA. Co,Mo. Co11sorzio Prov. A ntituberc . Medico dirigen le di Dispe11sario; titoli ed e·sami, L. 13.500 e 6 trienr1i dee.; indenn. trasferta (p er il 1939 ~· 500 ~e~ sili); n omine e conferm e quinquenna11; et à 11m1te 40 a . Scad. ore 18 d el 30 g iug no. Chiedere annu11zio. . DEs10 (Milano). Ospedale di Circo.lo. - :È aperto il concorso al post o di assistente medico nell 'osped ale qui sopra inen zion ato. Stipendio annuo l ordo L . 4000, più vitto e alloggio . Età mais s ima an ni 30. Chiusura del con cor so ore dodici del giorno 10 giugno 1939. Per i11for mazioni rivolgersi all 'Amminis trazi one d ell 'Ospedale. FORLÌ. Ospedali e Orfanotrofio r aggr uppat i. -

<)do11 loiatra pre .. so l 'ambulatorio d ell 'Ospeda]e G. B. Mor gag11i ; soli titoli; L. 3000 lorde a11nue; co111partecipazione 50 % ·su g'li onorari corrisposti dagli ahbienti ; età limite 45 a. Scad. 9 giugno. P OTENZA. Co.nsor z;o p,rov. antituber c. Medico aiulo del dispe11 sario prov. ; titoli ed esami; lire 13.000 e 2 quinque11ni dee.; abilitaz. al! 'esercizio d a al meno due a nni . Scad. 26 g iugno, ore 18. Rivolgers i all a Segreteria, via Rom a 2. RoJ.\iIA. Minister o delle Co municazi oni (FerroYie dell0 Stato) . - Concorsi p er titoli a i segu enti posti di Medico di :Iliparto: Fano I , ! stonio, P escara IV (An cona) : Bari II , Bari III, Bari IV rBari) ; Piacen za I , S. Pie lro in Casale (Bologna) ; CagJinri II , Cagliari V, P abilloni s (Cagliari) ; Catania I (Catania) ; Firen ze VII, Firenze VIII, Firenze IX, Firenze X, Firenze XII, Firenze XIV, Peretola (Firenze) ; Campomarino (Foggia); 1Spotorno (Genova) ; Calalziocort e, Mil ano VIII, Milano XII (Milano) ; Trapani II (Palermo); Civitavecchi a TI, Roma I , Roma IV , Rom a X, Roma XVII. Roma XXI , Roma XXIV, Rom a XXV, Talamone, Vairano Caian ell o I (Roma); Collegr10, Torino III, Torino XII (l 'orino) ; Villaba·ssa (Trento) ; Trieste II, Triest e IV , Udi11 e I (Trj este) ; Mogliano Veneto, Calalzo Pieve <li Cador e, Venezia IV, Ve11ezia Mestr e II (Venezia) . Inviar e domanda e richieder e informazioni a i rispettivi I spe ltor ati Sanitari (indicati fra parent e .. i ) . Scad enza or e 17 del 30 g iug no 1939-XVII. Sol\"'DRro. - ~ aper to p ubblico concor so, per titoli , al pos lo di ~1edico Prin1ario presso l 'osped alc Psichia tri co ProY in c ia]c di Son.drio. Stjpe11dio: c1111ue L. 11.000, indennità di servizio a ltiYo di L. 3000, l 'ind enni Ià caro-viveri, ol lre l 'alloggio gra tuito. Tr:lllenu le ed aumenti di legge. Scade11za ore rloflj ci cl cl 31 agos to 1939. Ri.rhiedere spieaaz ioni alla Segre teri a gen er ale d ella Provin cia di ,Sondrio . Ospedali Ritiniti Regina Elena, S. ~!a­ r ia A1acldalena e .4.m;ci dell'I nfanzia. - Un po t o Tn1ESTE.

di 1)ri111ario nel r eparto infettivi e un posto òi primario nel r eparto di tuber colosi d ell'Ospedale di S. i\Iari a l\faddale11a in Tri esle. Concorso per titoli ecl esa111i scadente il 20 gi uqn o 1939-X, ' II, ore 12. ti pendio annuo L. 8000, con due aumen ti ql1in -


r1\.NNo

XLvr. N1.r~1. 23 J

SEZIONE PRATIC:A

que11nali di an11ue lire 2000 ciascuno. Aggiunt(} di famiglia, se dovuta, in L. l 140 (L. 1020 dopo il secondo quinquennio) . Ad uno dei due titolari possono essere affidate dal Consiglio di amminislrazio~e le funzioni di direttore sanitario dell '0spedale, con l 'aggiunta di funzioni di L. 6000 a11nue, no11 computabile i1ella pen·sione. Chiarimenti e richiesta del bando di concorso alla direzione del! 'Ospedale Regina Elena i11 Triest e . RR . Pref et tu re. Proroga della presentazione dei docume 11ti per i

concorsi sariitari. In esecuzione delle disposizioni impartite dal ~Ii11istero dell 'Interno, Direzione generale di san ità pubblica, si avverle che il termine per la presentazione delle istanze per l 'ammi•ssione ai concorsi sanitari condotli indetti a suo te1npo dalle LlR. Prefetture, è stato prorogato a tutto il 20 agosto p. v. In conseguenza di ciò gli interes·sati clovran110 presentare, entro il termine prede tto, le dorr1ande corredate dai prescritti documenti.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il premio Bilan cio11i per lavori di oto-ri110-laringoiatria è stato assegn a lo al prof. Vin cen zo Tanturri cli Milano i:;er la inonog r afia : « Sull 'is~ogenesi e sulla paloge11esi ·della ttiberrolosi lar111gea n . L 'anno scor so fu i stituita, n ell 'U11iversità di 'fartu (E•s lonia), Ja catt edra di eu genica; ora ud ossa è stato. chiamato il prof. M. H. 1\l[a(lissoon. DO

NOTIZIE DIVERSE Congr<'ssi e conYegni.

Il 10,° Congres•so internazionale dj ~nerlici11 a e far1nacid militari si è svolto n Washin g lo11 , dal 6 al 15 111 aggio, sotlo la }Jreside11za del ge11. n1ed. Charlc:J ll. lleyn olrls, <.l irel lor e ·della sa11ilà inililare i1egli Slati Uniti. Erano rapprese11 late u11a guaranlin a di Nazio11i; le delegazio11i d ella Fran ci a, Germania In-gl1illerra, Italia e Polonia aYevan·o alla test a ii dir ettore dei servizi sa11i1 ari militari d el loro paese . I l avori riguardaron o i t emi: 1) Organizzazione dei ser vizi sani lari n elle s1)edizio11i coloniali· 2) Probabililà d elle perclite e metodi p er calco~ larle; 3) Procedime11li }Jratici p er l 'an cst esia e l 'analg c::;ia nella chirurg ia di g ue rra ; 4) Organizzazione e funzionam ento d el serv1z10 chimico,_ farmaceutico in guerra; 5) Pronto soccor so; 6) Specializzazione nei servizi sanitari ; 7) Ossige11olerapia e suo impiego pratico. P arlicol are imporla11za è st ala attribui·ta al primo t ema, sul quale h anno presentato r el azior1i, per l 'llalia, il 1nagg. g·e11 . 'G regorio Gelonesi: . e il t en. col . Ugo Reitano. La 15:i. riu11ione della Socie tà farn1 acolagica t ef]esca era s tata indet la a Colo11ia, clal 5 all '8 sette1nbre; ma, i11 r agione d elle manifeslazio1ii d el l,é1rtilo, è st:-:tta spos tata a i giorni 12-15 settembre.

La

S oci et ~

fisjologica tedesca 1si aclunerà d al 14 al 16 so l le1nbre in ~Io 11aco, sotto l a presidenza del prof. Broen1ser; il 13 ~era vi sar à t111a riunione preli111111are. l)er i11fo,r mazio11i ri volgersi al pre·:3i c1e11le dell a Socielà, prof. 1(1100.p , Tubin ge11 ; oppure al prof. Achelis, Heidelber g·.

Ricordiamo l'importante pubblicazione:

Prof. PIETRO MARIA FRANCO Doc:ente di Patol. Spec. Medica nella R. Università di Napoli

Le pseudofubercolosi e le sindromi. pseudolubercolari del polmone 11"' edi;t.ione, riveduta ed ampliata con 46 figure in 11ero, con 8 tavole e con un capitolo d el dOrtt. MARIO SGAMBATI sopra la Indagine RadioLogica della Pseudotubercolosi del Polmone.

Eccone il Sommario : A) GENERArtTÀ. - B) LE PSEUDOTUBERCOLOSI DEL POLMONE. Cap . 1: Lesioni da parassiti anim1li: a) Protozoi: b) Metazoi " Cap. II: Lesioni da parassiti veget ili: a) Schizomiceti; b) Funghi - Cap. Ili: Lesioni da Veleni (gas, pulviscolo) - Cap. IV: Lesioni da sostanze inerti (polveri, calcoli): a) Pneu1noconiosi; b) Bronco• litiasi) " <Sa:>. V: Tumo.:i della trachea, dell'esofago, dei bron. chi, · del polmone, della pleura.. del mediastino e della parete toracica (r. I tumori della trachea. 2. I tumori dei bronchi · e del polmone: a) Tu;nori prtm'itivi; b) Tumori secondari. 3. I tumori della pleura: a) Tumori p1·imitivi; b) Tumori secondari. 4. I tumori del meçliastin~. 5. 1 tumori della parete tor;1cica. - C) LE SINDROMI PSEUDOTUBERCOLARI DEL POLMONE (1 : La febbricola. li: La tosse. Il I: La emottisi . lV: Considerazion i sopra vari rilievi semeiotici del torace) . D) L'INDAGINE RADIOLOGICA NEt.LB PSEUDOTUBERCOLOSI DEL POLMONE (dott. M. Sgambati). E) JNDICE ALFABETICO DELLE MATERIE; QUALO-ru GIUDIZIO SOPRA LA I" EDIZIONE. Volume di pagg. XJ,539. Prezzo L. 5 O più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico » od a qualsiasi dei nostri quattro periodici, sole L. 4 6 franco di porto in lta~ ia,

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Impero e

Colonie. Per l'Estero L.

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4 8·

Bancario a ll' editore

LUIGI

Ricor clia1110 che l a 18a sessione d elle << Gior11ate n1cdiche di Bruxelles » si 1svolgerà ques l 'anno, eccezionatn1ente, a Liegi , dal 24 al 28 giug·no. Tra i co11.le1e11zieri sar à il prof. Pie lro Sisto, di Torino, che tratterà il tema: cc L 'in sufficien za circolatoria nell 'ipertiroiclismo ». Sogre larjo g·e11eral e: Dr. R. Becker s, rue Be lliard 141, Bruxelle·s.

Dal 24 al 28 g·iugno si t erra11110 i11 Li egi le ·Gior11ale di Can cerologia, so t lo I 'al lo }Jatr o11 at o (lella Reg·ina Eljsabet La · e sot lo g·li au spici dell 'Unio11e ii1Ler11azionale contro Ìl ca11cr o; a,·ra11no u11 J)rogran1ma sc ie11lifico. Rivolg·er si all 'organizzatore, Dr. Recli11g, Hopilal Brug111ann, Brt1xelles, Belgio. Quo ta : 50 fra11chi belgi; con1preso il vol u1ne dcg·li atli: 150 fr an.cl1i b elgi (oppure , ri sp ettiva111ente, 10 « beJga » e 30 << pelga ») . 1

La Leg·a fra11cese co11tro il cancro si è adu11at a il 16 1ru1g·g·io, i1ei l ocal i della Facoltà cli inedici11a cli Parigi. Il seg·r e lario ge11er ale, R. Le Bert , l esse la rolazjone sull 'eser cizio 1938; la sig.ra Gernez riferì ·sull 'attività .del Comitato fernminile; il prof. ff. Hnrt111a11n ten11e la r elazione sull 'assegna111enlo del prernio << Amcr o ngen », 1ìi 100.000 fra11cl1i , il qt1ale è s lalo co11.ferilo nl prof. A. Roffo di Bt1enos Aires, per i su oi slu lli st1l compito del cole·s t~rolo irracli alo 11ella genesi del can cro , ·studi ch e si agg i1.1ngon o acl altri dello stesso aulor e . Il Roffo i1011 era J)resente; era in lerYe11ui.o l 'ambasciatore dell a Repubblica Argentina. Il Roffo ha d estin a lo l a so11111i.a attribt1itag·1i , allo ·s ca1nbio cullural e cli 111edici tra l a Fra11cja e l 'Arge11ti11a. Il dolt. Po11cy, di Mon tcvid eo, h a dona lo alla Lega la som111a di 10.0001 fran chi .


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Un co11g r e5so j11ler11azional e d 'ig ie11e scolas tica, j11 li11gua fra11ce "c, è iiJ.d e tto a Lilla l 'l e il 2 lug lio. .. •

L 'Associazjone fra·11cese per il progres~o delle ,Scienze si ad ui1erà a Liegi (jn occasion e d ell 'Esj)O· sizio11c inter11azio11 a1e· dell 'acqua) . La 13a Sezione, rig u ardante l 'elettrolog ia e l a r adiologia m ed ica, si adu nerà d a1 1'1 al 22 lug lio; segr etario: Dr. L. ìVIean, place d e Bronckar t 5, Liége, Belgio.

Il 3° ('"'°ng r e·sso p an -i11diano di ostetricia e g in ecol ogia si terrà a Calc utta in dice1nbre . Temi prin cipali : Ane1nia d ella g ravid a11za; Emorragie u teri ne funzionali ; Tutel a della i11at ernità e dell 'infa11zia. Segr e tario: Dr. S. l\1itra , Cho\vringhee TeTrace 3, Cal c utta. La cc ,Soc ie tà b el ga di trau1na lologia e cl ell e m a l a Ltie professionali » organizza - nel quadro dell e « Giorn a le m edich e » inde tte ques t ' a11110 a Liegi d elle G iorn at e straordinari e dal 25 al 27 g iug110. Ver ra111 10 d i·scu ssi i t emi : La vacci11azion e ai1li tetan i.c a (r el a tore: L. Bazy di ·P arigi); La sindrome pos t-co1nmozion al e (rel atori: Oljen ick di Am ler.d an1 e Van Gehuchten di Lovanio) ; Le dermatos i professio11ali (r el a tor e : Burthélemy di Parigi). Il 10 n1aggio s i è t enuta a Parig i u11a d elle cc Riunio11 i mcdico-cl1irur g ich e di 1norfol ogia » . La J)TO ·sima r iu 11ior1e è inde tt a p er il 14 g iug n o (ore 21, anfiteatro d ella Scu ol a d 'a11tropologia, rue d e l 'E l~ol e de l\!Iédecin-e 15) . RiYolgersi al dott . Claou é, rue Sch effer 39, P aris S ' ' l 6 • La 19a ad un.anza d ella Socie là t ed e•scn d ei 1ned jci o to -rino-l arin gologi s i è tenuta a Vien11a d al 2fi étl 27 m aggio. In t ale occasion e la « Wiener Kli11i ch e Woch e nschrift n 11a pubblica t o ùn nu111cro sp eci al e (i11 da ta 19 m aggio). Si è t enu lo a "'' iesbaden il Con g re so ch e la Federazione germa 11i ca d ei mecli c i omeop ~tj ci h a ind et t o in occas io11e d cl 100<> a11n iYersario clella s11a fond azio11e. Su i11vilo del Co mi Lato, 11a nno partecipat o ancp.e i 1nedici omeopatici d ella Fran cia , In ghilter r a, SYizzera, Ol a11da e Itali a. La J)resen za d el rapprese11ta11 le i l ali ano, n ella 11ersona d el d o tt. Gaetano Gagliardi d i Roma , che l1a })Ortato il saluto d ei camerali d el Sindacato n1edico fa5ci la ed 11a discu siso i1nporl anti ar go1n enl i clinici, h a ·dato luogo ad una cor dial e i11anifes lazio n c (li arr1icizia it al o-tedesca . Tell 'occas ion e, jl pre iden I e rlel Co11gre so ha rime·sso al òot L. Gag·liardi il <lipl orn a di Socio cl 'onore d ella F ed eraz ione d ei rr1edici on1eop atici d el Reich.

Viag~io

alle Terane d'Italia.•

IJ Sindacat o 11azionale fa sci st a <lei i11edici h a or-

ga11izza to un Yiaggio alle Te r111e d 'Jtalia, d al 25 al 29 g iug no ; i Linerario: Bologn a , Porretta Terme, Mo11 lccati ni Tern1e, Bagni di Cascia11a , Chi an ciar10 , La Frc tla, Ca ~ lrocaro , Rio l o Bagni , Bologna; quota lire 150, tullo compreso, da corrispondere i1npro rogapilmenl e 11 on oltre il 10 git1g110. Rivolger i al Sindacato 1 via Tosca11a 5, Roma; oppure alla Direzjon è ge nerale d ella C. I .T ., J)iazza d el1'Eseclra, Ron1a . 11 v iaggio verrà ~o mp iul o j11 lu s uosi torpedoni ; I 'o pi la li tà ·.. arà offe rta d alle Ter111e vjsi late.

I _.\.i.~:iO

XLVI,

1\U!\I .

2:3]

Ospedale sanatoriale a Tripoli. Il Govern ator e generale d ella Lipi a, maresciallo Balbo, h a' ii1au g uralo a Tripoli I 'ospedale· sanatoriale « Gener ale CaneYa n d ell 'I stituto Nazio11ale Fascista Previde11 za Social e ch e si trova in ridente località, fuori porta Benito, ricca di pini e di altre piante. Il •sanatorio , capace di 224 posti lP.tlo, è u11 ' impo nente costruzion e di 90.000 m etri cubi che copre un 'area di 5000 m etri quadrati di visa in tre reparti dis tinti per cittaò 1ni mussulma11i e sudd it.i 1ne tropoli ta11i, ci t t adini i·sraelit i . Il 1nagnifico edificio è d ot a,to d i ogl)i 11tocl erno i111pia11to ed offre tutte l e possibilità di cure e aggiorn o sere110 in accoglien t e an1biente. I1npianti radiofonici e cinematografici assicurano lie.tc or e di svago ai ricovera li.

Il padiglione medico all'Esposizione di New York. All 'E sposizione internazionale di New York l a m edicina occupa u r10 dei padiglioni più vasti; e·sso è costato 1 ,5 i11ilioni di dollari (30 n1ilioni di lire italia11e); è diviso in tre sezion i: fisiologia, scie11za m edica e sanità pubblica. Nella prima sezion e si ammira dal pubblico l a riprodu zion e di un u o1no d ell 'altezza cli m. 5,5, con cuore pulsant e, j ru1nori d el quale si diffondono ii1 tutto l 'ed ifizio ; no11ch è u110 « sch eletro p arl ante », ch e ])iega corne agiscono gli or gani di movimento. Si 11olano un ospedal e in funzion e, un reparto <li sto111 atolog i3, ch e co mprend e un Yas lo m at eri ale, dallo sviluppo dei d e11ti all 'igiene ed all e cure, ecc. Si ha ii1 ])rog.~ llo rii con servare il grandioso 1)adiglion e, come « 1nuseo lJCrman ente d ell a <::alule >>.

Corpo sanitario per l'assistenza all'infanzia in Albania. B p artito p er l 'All)a11ia u11 Cor po sanitario d e ::; ig n a lo dal Segre tario d el Partito Comandante ge11er al e d ell a G .I.L . I ·er l 'a sis tenza all ' infanzia. ll Corpo sa11ilario, for11i1 o in gran part e d all 'I stituto superiore cli odon Loiatria « George East 1na11 » , e dire tto dal prof. Amede~ P erna , diretlo r0 d el! 'I stituto stesso, risulta composto di circu fluarant a p er son e fra cui 23 speci alisti in odontoiatria, oltre a perso11ale au siliario vario fra s11or e e i11fermieri. La m i ssi on e ch e porta con se rlieci quin Lali di i11a1 eriale sa11i tario e tre autoambulanze, co111pl etamente attrezzate, da dil ocare n ei ce ntri minori d ell 'Albania, provvederà ad i1npian lare a 'firana un Cen lro p erman en1e di profila ssi e di t erapia odontoiatrica. e a11t iarle noidea, e costituirà con il personale rimanente nicci gru 1lJ)Ì nutono111 i ciascuno d ei qùali, dot ato . rli m at eriale sanitario al completo, potrà portare la su a op er a in t utt e le local ità in cui questa si . rencl a n ecessaria. Anche in questo i1nportarl1 e 1settore di attivit à il p artito compirà co ~ ì , secondo gli ordi;ni d el Duce, l a sua lni'3 sio11e di civiltà e di ass1st enza i:;ociale.

cu!

Per la regolamentazione della professione medica in Polonia. La cc ·C amera m edica i:e11tral e >> d ella Polon ia b a inollr~to al Minis tero d ell 'assi s lenza sociale u11 memoriale, in cui propo11e ch e ven gano is li lui t e, a favore degli s luden I i di i11 eclicina , d elle borse di studio, rimborsab ili dura11 le l 'atl ività profes s;ionale; s i chied e inol lre ch e i m c·d ici n eo-l au r ea-


[~\~NO

Sl,, ' I , Xt.1 1\I. 23]

1085

SEZIONE PRATICA •

ti, ì quali , seco11do la legge 30 luglio 1938, d evono eser citare obJ)liga tor ia1ne11te alm e110 p er 5 anni in u11 con-Ll111 e rl!rale od in u11 ~ ciltà che non superi i 5000 abitanti, possano aver e delle sovve11zio11i, ch e facilitino l oro l 'ins tallazion e, ch e essi siano eso11er ati d alle imposte s tatali e comun ali. L ' « Associazion e dei g iova11i m edici interni >> della Polorlja h a inoltra lo un m em oriale all e autori là municipali ; vf si cl1ied e u11 aumen lo dei p os t i r e lripuiti di il1edici inlerni (che com pio110 pratica ospedalier a), un e levam ento d elle r etribuzio11i, il diritto alle cu re mediche in caso Cli malatti a e la 1·eg·ola1l1 e11 lazio11 0 delle ore di l avoro.

L'Australia abolisce le nssicurazioni sociali. ll Govern o de ll 'Aus tralia ha r ecenten1ente d eciso di abolire tutto il sistema di assicurazioni 1nal a ttia , disoccupazione, ecc. Il m otivo con cui si g ius tifica ques ta d ecision e, è il timore ch e l e Hssicurazioni cos tituiscan o un peso economico troppo forte , p ecie n ell 'attual e gr ave aumen~o <li spese incon lrat e p er l a difesa d el paese . Inoltre le. as sicurazio11i, si dice, sono assai impopoJari n el] a regior1 ~, e il ]or o m an Lenime11to contro la Yolontà delle popolazioni si ritiene possa portare gravi r.on segu enze dal pt1nto di vista p oli tico. 0

Azioni giudiziarie. Nel setternbre ·dell 'a11no scor so, l 'au lis la Rodolfo Proic l li inYes tiYa'. in 1-loma, con la su a macchina un 1Jassa11 Le, tale Gio\'anni Pa1a, ch e fu im1nedialame11le parlalo all 'o•sped a1e di S. Giacomo in st a to g raYe e t enuto sotto o -servazione. L 'autist a fu lrat1o in arresto. Il fra tello di costu i preoccupato p er la sorte del d et enuto e des id eroso di ved erlo quan lo prin1 a tornare a casa, pen:sò di r ecarsi dal a ot t. 1'1usumeci Roberto m edico-chirurgo dell 'os1)eclal e cli S. Giacomo, che aYeva in cura il ferit o Pala Giova11n i , e di offrjrgli una somma affinchè dichiarasse non . più in osiseryazione il d e tto dege11 le . Il doltore aYa11zò d enunzia per corruzione al1'~ u lori tà g iud iziaria. Il Proietti è coinp ar so dinanzi al 'fribu11ale ch e non si è con Yinto d ella sua r esp on sahilil à e lo h a mandalo assolto.

Un po' dovunque. ProntosGa clnll .Associnzion e fascista della scu ol a 111edia si è svolta a Firen ze, n el Salo11c d ei Cinquecento, la sngra (l ella i1atalità, presen le la P.r inci}Jessa di Piemonte . Ques la h a p oi visitato l a Mostra di 150 letti11i e culle completa1nente corredali da distribuire a famiglie jndige11 li, alcuni In.es i a di·s1)osizione d el Minis tero dell 'Educazion e Nazional e per essere distribuiti a madri alba•

ll.€ 1Sl.

La Com111ission e I ..egi·slativa d ella Educazione Nazional e, presi eclu La d al con ~ . Biag io ~ace, ha in una r ecente riunione a l\1ontecitorio , approYa lo il di egno di l egge per l 'istituzi one di un posto di professor e per l 'insegnamento d ella. tec11ica delle op erazjor1i chirurg ich e pres so l 'Un1versi1 à di Mila110. Un cor so cli clinica o lo-rino-laringologica è orga11izza1o a Bord eaux, otlo l a clirezione del prof. Portmann dal 3 al 15 I u glio ; tassa d 'iscrizione fr. 300; 1e iscrizioni s i r jcevono all a segr eteria della facollà di n1cdi cina. Per injzia tiYa della S. I . M . ha avuto luogo a Ro1na una confer enza d el prof. Diego D 'Amico, 1

1

doce11te di clinica oculistica, su « L 'occhjo fascinatore ». L ·oratore h a parlato ctéi fatt ori a11ato1nici e fi siologici c h e con lribuiscono a dare al! 'occhio l 'e·spression e i)ropria cli ciascun indivicluo. Ha ])Oi il] u stra lo il co11cetto che l 'occhio rappresent a l 'e11·d osro1)io ed il peri scopio dell 'organismo e opr a tl1t Lo clel sistema n ervo•s o central e ed h a avanzato l 'ipotesi ch e dall 'occhio en1a11ino onde el c l lro111ag11eticl1e cerebrali. L :avv. A. Scaccl1ieri h a l egato, more11do, inezzo mili o11e cli lire all 'Ospedale BaJ.duzzi di Cas telnuovo Scrivia (Alessandria). Si è deliber a lo· di fondare u11 Is tituto di euge11ica . n ell 'Cniver.,ità di Tartu, ca1)itale dell 'E stou1a. Il ini nis lro deIl 'in terno d ell 'l Tn gh eria h a orga11izza lo l 'a1n1ni11ist razion e sanitari a n ei nuovi t erritori ann e·~1si , ove h a jstit11ilo rlue n.u ove Ca111ere me.dich e, a Ka . . a ed a E rsekujvar. Il 21 inàgg io s i è inaugurato rt Ta11n enberg· un inonun1ento aJ la 111en1oria d ci m edici t edeschi caduti in gu erra. In occa~ i o11 e della grand io·sa aduno La ferr~mi11ile cli Ro111 a, l e 111aestra11 ze fen1minili dell e fabbrich e rli Derula e Perugia hanno messo a disposizioo e d el Sin.rl aca lo Nazion ale Ost e trich e un certo i1u1nero cli tazze d a parto per ch è siano offerte alle pu erpere d ell a Cli11ica Ostetrica di Roma. L 'offerta rinnoYa u11 an lica e gentile u sanza cin quecen tesca. Le t azze di Deruta e di Perugia riprorlucono i inod~lli origi11ali del 1548, riesumati n ello scor so ot Lobre. L 'episodio illustra uno d egli aspe tti d el can1erati smo d ell a fervida atmosfera in cui ·si è syol l a l 'adun ata. 0

La h an1bina cinqu en11e Olga J eremio, di Zemun (J ugosl aviJ), col1)i!a d a p aralisi agJi arti inferiori , è ·s tata, per i11ter e sa1nento del padre, ch e si è rivolto al Duce, fatta Yenire in Italia e curata per 14 mesi e p oi riportala in patria da un apparecchio d ell 'Ala Littori a. Ora ella può r egger si in piedi e cammi11are. A Londra alc uni rned ici so110 s ta li vi1 lime di false clienti , le quali , appena spoglia lesi p er l a visita, co111inciava11 0 a gridar e ch ·ied endo aiuto p er u n presunto a tlenlato al ]oro pud ore; un fin lo rr1ari to irro1111)eva dalla sal a d'aspe tto e il medi co, intimidi to dall a r11i11accia d i ·sca11dalo , preferi va pagare. Il dott. Dafoe è . . la to querelato . . ar elle Dio11ne , p er cl iffan1azione, ]}an ch etto J1er la u a n111missione a h a fatto d elle esibizioni JJOC'O serie , ro discr edito sulle picci11e.

dal .p adre delle }Joich è in un l tn circolo, egl i ch e getterebbe-

È d eceduto Hresso Myrdal (Norvegia) il él oll. ~1A­

GNUs, il quale due volte er a stato credulo m orto , per J)a ralisi cardiaca: la prin1a ' 'ol t ~ ap pena ! ~u­ r ca lo, a 26 an ni , e poi a d i tanza di una vent111a cl 'anni. Si è s11e11 lo a Na11 cy, i11 et à di 78 anni il prof. AooLPHE N1cOLAS, ch e in segnò a11alo111ia a 1 anc)1 erl a Parigi . .i\ veva cooperato con Poirier e de Charpy al « Trattato d i a11a tomia umana », ch e poi egli l1 a l)ubblicato i11 nt10Ya edizi ~11 ~, sot~o l a propria direzion e . Ha fon<lato l a cc Bibl1ogra~1 a an at omica » ti ni tam c11..le a Legue se. Ha organ izzato l 'cc A~soc iazio11e d egli analon1ici di lingua fr ancese n . I


1086

({ IL

POLICL1r·1co ))

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA Nu.oua

1Vled . Jtal. , clic . -

A. LAURI. C-0nlroi11di-

cazjoni éllla trasfus. di s . 1vl ed. W elt. , 28 g·enn. - Terapia or111onica. Ter a1Jja vitaminica . Presse !l1éd., 28 g·enn. - · P. ABRAl\ilI e al. rrentalivi di traLLam. dell ' iperten sione con rivascolarizzazione renale (nefro-orpcntopessia) . Rif. Nl ed ., 21 ge1111. ·- G. P1zz1LLO. Semeiolog'ia fis ica rlella t iroicle. Rev . de Chir., g er1n. -- f{AFKA . Ost eo1nielite cron. co·n recidive e meta·s tasi. .A. eta !.-1ed. Sca·n d., JII. - K. G. von KAIJS ER. La masticereaz . nella IJoliomielite a. a. - N. I. N1ssEN. Sieroterapia d ell a polmonit'e. - W. KERPPOLA. Ittero. A r ch . f. Sch. - u. Tr.-Hyg., febbr . - H. ,STA uss. Azioni c]jnic l1e collat erali dell 'atebrina e della p·l asmocl1i11a. A1ell. I<lin., 27 genn. - O. ScHEDTLER . Stato d 'anin10 nella tbc. -- Jf . STEFAN. Disturbi funzior1ali ge11itali. Pediatr. , genr1 . - F . PONTIERI. ~ato~enesi delle bronchiec tasie acqui•site. Vll i en. J(lin. Woch., 3 febbr. G. WACHSUER. Radiot erapia delle malatlie polmonarl. Presse Nléd., 1 fe})br. - J . BRAJNE e C. GouRY. GJj acciclenti da ski. ~!ilnch. l\Jed. Woch. , 3 febpr. F. KoN1Es. cu·r a m-eclica delle ferite da infortuni. - K. LEoN ARD. Colpo di sole in alta montagna. Practitioner, febbr. L'ostetricia nell a pratica corrente . Giorn. di B <:»tter. e I mmun. , genn. - C. BRACCI ToRsr e N. CrAl\iIPI. Portatori di bacilli clifterici. A. SANEDDU e A. ARolVrANoo. Immunità locale. ~1. MAzzEo e F. Lo PORTO. Co11trollo del latte. Paris Nléd . , 4 febbr. - Elettro-radiologia.

[ANNO XLVI, NuM. 23]

CUORE E CIRCOLAZIONE Periodico mensile diretto dal Pror. CESARE FRUGONI Capo Redattori: Prof. C. PEZZI, Milano - Prof. G. MELDOLESI, Catania Il Numero 6 (-maggio 1939) contiene: LAVORI ORIGIN.A.LI: I. - M. AUSTONI: La moderna terapia delle malattie 2.,rte~iose obliterative periferiche. Lu terapia fisica degli eseecizi '\'as-0olari passivi. - II. G. O. DOGL1orr1 -e A. BERf.JT'f \: Sul quadro emodinamico in due casi di infarto miocardico. - III. - L. DE GIORGI: Cont'ributo a lla conoscenza della transposizione vera della 3'0rta. e della polmonare - IV. - G. BINI : Periarterite .çronica stenosante della carotide interna . I PE&IODIUI SPEOIAI1IZZATI. - A Ychives des maladies du coeiw et des vaisseaux. O. LIAN e BARAIGE: La costante s istolico-diastolica. - D. ROUTIER e J. GERBEAUX: L'elettrocardiogramma degli i'Pertesi. - J. LECtNE e A. MATHIVAT: Rottura spontanea del cuore a l decimo gio rno di un infarto del n1iocardio. - REGNIER e • REUDERS: .Period•i Luciani-Wenchebach nel decorso di un infarto del miocardio. ·- Zeitschrift f. KYeislauffo1Yschung. K. H. OSTE-RWALD: L'azione della strofantina nella insufficienza coronarica sper imentale. - L . FREY: Una rara forma di disturbo della conduzione in un cuore alterato dalla torsione difterica. · - Revista AYgentina de Cardiok•gia.. E. A. HOUSSAY, I . C. FASCIOLO e A. ·C. TAQUINI: Mec canismo dell'i-pertensione arteriosa di origine renale. TRA LE RIVISTE ED I éONGRES1S I. - R . RAYNAUD, G. MARILL e I . ROBERT D'ESOHUQUES: Le endocarditi melitococciCJhe. - P. Cossio e M. CAMPANA : La frequenza delle varie affezioni cardiache. - CH. H. OooPER: L'-0cclusione silente delle c oronarie. - iK. CARNESECCHI : Impiego delle soluzioni ipertoniohe endovenose di cloruro di sodio nella trom1boan.gite o bliterante di Buer.f?er. - G. W. PARADE: Vizi rardiaici e gravidanza. NOTIZIE BI BLIOGRAFICHE. - M. BOIGEY: Lesi-0ns et traumatismes sportifs . Abbonamento !>P.r il 1939 : Italia L. 5 O ; Estero L. 6 5 . Per gli associati a l « Policlinico » : Italia sole L. 4 5 ; Estero sol e L. 6 O. Un numero separato L. 6,50. Inviare ·vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA.

Indice alfabetico per materie. Acetilc olina in certi strati post-traumatici . . . · · · · · · · · · . ., · · · P.ag. )) Afasia sensoriale e teoria della forma Appendicite : diag·nosi diff. nel han1)) b ir10 . . . · · · · · · · · · · · · · · )) Appendicite : sulla cura medica . . . Avv-ele11am. ac uto ])er ossido di carbonio : trasfus. di. ·sangue . . . . . . . )) A vyelenan1ento da 1salicilato di metile . )) co11 nefrosi e dis tt1rbi uditivi . . . . Bibliog·rafia . . . . . . . . . . . . . . )) )) Biotipologia fe1n.1uinile . . . . . . . . )) Blocco di bran ca: prog11os i . . . . . . )) Cardiolog ia : ricer ch e . . . . . . . CECCARE'J:,LI G. . . . . . . . . . . . . )) )) (~lor alio : ricer ch e . . . . . . . . . . . Cultura su·periore . . . . . . . . . )) )) J) i ab e te : paresi e j)arali si oct1 lari .. )) Ep a lite . . . . . . . . . . . . · · · · F ebbre cer ebro-spinale : ct1ra co11 lVI. e B. 693 . . . . . . . . . . . . . . )) )) F eril e : tra ttam er1lo . . . . . . . . . . )) Fla Lulen ze gas lr i-ch e : prescrizion e . . )) G-licos uriél : diagnosi diff. . . . . . . . )) l perlen sior1e esse nzial e : tipi . . . . . )) l1)er te i : fu11 zion e r e11ale . . . . . . . . )) Lei'sl1111a11ios i viscer al e r1 ell 'adulto . . )) l\Ieclias tj n il e luetica . . . . . . . .

1074 1069 1077

1051 1074 1045

1003 1078 1066 1070 1065 1069 1078 1059 1053 1058

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Medicina: .J 'avvicinJ1nen Lo alla . . Pag. 1060 )) 1079 JVl edicina sociale . . . . . . . . . . . )) 1052 Miomi in menopausa . . . . . . . . . )) 1006 Iyiiosi te ossi ficante progressiva . . . . )) 1074 Occhio: les joni da calce : trattam. . . Pneumoperitoneo diag·rios tico . . . . . )) 1049 Preg11eninolon, nuovo preparato ìutei)) 1056 nizzanl e . . . . . . . . · . · · · · )) 1070 R eazfoni pate~g i.che seconclo vo11 Groer )) 1069 l\eazion e di Wassermann : natura .· . )) 1077 Senescenza : ricerch e . . . . . . . . . 8 ervizi

igienico1-assisten zial'i

))

1079

)) ))

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)) )) ))

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· · · ·

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a11p en · · · ·

)}

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)) ))

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. . . . .

,Sierodi agn. di Widal: impiego cli a11tigeno secco . . . . . . . . . . · · · Sindrome di Cushing .c o11 diabete . . . Sindrom e di Cushing· e iper len ·::; jone es. . . . . . . . . . . . . . . senziale S lilbestrol o : attività es tr-0gena e t ossi-

cità

. . . . .

~

. .. . . · . · · . · ·

'f acliicardia parossi stica . . . . . . . Ulcera gastrica: gen esi e cura . . . · Utero: malforn1azione ; errori diag n o-

stici

. . . . . . . . . . · ·

Ut ero: r etroflessione dell ' - e dici te . . . . . . . . . · · · ' ' asi sang. : labilità nell 'i11fanzia pubertà . . . . . · · · · · N1ieloma multiplo . . . . . . ·

e i1 cll él

· · · · · · · ·

Diritti di proprietà ri servati. - Non è consent'ita la ristamp:.i di latJ01'i pubblicati nel Policlinico se non 'in seguito ad autoriaazione scritta dalla redazione. E; vietata la pubblicazione di sunti di essi senza cita1'ne la fonte . L'EDITORE

A. Pozzi, resp .

C. F hUGONI, R ed . capo . l~nrn ::a

~l:th

Tin

Ar1n::ini rli M. Courrier


!NNO XLVI

Num. 24:

Roma, 12 Giugno 1939 ·XVII

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PERIODICO DI M.EDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE SEZIONE P R A T I C A REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico PREZZI

D' ABBONAMENTO

ANNUO

Singoli :

I t alia. Estero {1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settiman a le) L. 70 L. 115 (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . . L. 55 L. 65 (1-b) ALLA SOLA SEZIONE CHIRURGICA (mensile) L . 55 L. 65 U n numero separ ato della SEZIONE MEDICA o

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« POLICLINICO »

di Roma

PER

1939

IL

Cumulativi :

Italia Estero (2) ALLJ! DUB SBZIONI (piratica e m edica ) . . L. 110 L. 165 (I) ALLm DUB SEZIONI (pratica. e chirurgica) L. 110 L . 165 (4) A.LLB TB8 SBZIONI (prat., m ed. e chirur.) L. 140 L. 195 della CHIRURGICA L 6; òella PRATICA L. 4,00

SOMMARIO. Lavori originali : A. Chiasserini: Sulla tiroidectomia totale pe1· a n gina di petto e per scompenso cardiaco. - G. Picardi: Dati a,natomo-istologici concernen ti a l cu ne tiroidi asportate in casi di scompenso cardiaco e anginn. di petto. Rivend icazioni e discussioni : G. Antonelli: A propos ~ ­ to della forma da me per il primo descritta e dimostrata (1912-13) di « Ittero emolitico a,cquisito con anemia a tipo pernicioso » e del successo terapeutico, in essa, della splenomegalia. Sunti e rassegne : MISCELLANEA: L . Courty: La periton ite primitiva da streptococco. - J . Oaroli, P. Guérin, L . Scalfi: Sindrome spleno-periviscerale e ~ple110-ulcer osa. Contributo a.I lo studio delle lesioni extra-spleniche nel corso delle splenomegalie dette :pilçtromibosiche. - D. G. Giunti : Sulla splenom egal ia tubercol are cosiddetta; primitiva. - A. Spinelli : Sul concetto di «sindrome di Cruveilhier-Baumgar· ten » e sulla cosi ddetta .e cirrosi di Cruveilhier-Bau.m garten ». - A. Sorsby, H . Avery e E . A. Cockayne: Obesità, ip ogen italismo, r i tardo mentale, polidattilia, e pigmentazione retinica. Sindrome di L3JurenceMoon-Biedl.

Cenni bibliografici. Accademie, S-ocietà Mediche, Congressi : Società Medico-Chirurgica di Pavia.

LAVORI

ORIGINALI

P ADIGLI ONE tF Li\.JANI

DELI~ ' OSPEDALE DEL LITTORIO IN ROMA

Sulla tiroidectomia totale per angina di petto e per scompenso cardiaco. Dott. ANGELO Cu1AssER1N1 chirurgo primario degli Ospedali di Roma 1

Da quando· nei p1rimi mesi ·d el 1935 pubb1icai nella Sez. Pratica del Policlinico, indi con1u11icai alla Società Emiliano-Romagnola di (~hirurgia il mio· p·r imo caso di tiroid·ectomia totale (t. t .) e5eguita su di un malato sofferen· te ·di angina di petto, r11i sono più volte chiesto, se non sareb·b e stato o piportuno di rendere noti anche i casi, che fossero successivamente capitati alla mia osservazione. E confesso che sono rimasto Lesempre molto iricerto, nonostante che in altre nazioni, e non solame11t.e in America, le p1u bblicazioni su quie'

Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TF1RAPlA: Dissociazione della sensibilità di tipo corticale ·ed atossia determinate da un t u more del bulbo. - Il trattamento del singhiozw persistente con il solfato di benzedrina. - L 'al binismo nella interpretazione pato~enetica dienoefalo-:iipruisaria. Osservazi()ni su alcuni casi di leptomeningite ottico-chiasmatica. La sindrome della paralisi vestibolare nell'uomo. Sulla sclerosi multipl a. - La vitam ina Ba nel trattamento di malattie nervose. - I l fegato ad alte dosi nella .cura della sindrome di Lichtein. - Vitamina B 1 nella cura di malattie nervose. - Cura delle cefalee e delle sindr omi dolorose della faccia con l'anestesia nasale. - SEMEIOTICA E DIAGNOSTICA: Sul valore della sternoflu ltura. -- PROBLEMI NUOVI : L'alimentazione per :vi a endovenosa. - MEDICINA SCIENTIFICA : Formazioni cristalline ohe si ottengono da soluzione fisiologica e siero di sangue. VARIA. LE PAGINE DELLO SPECIALIS'J,'A: P . A. Meineri : Appunti di terapia dermatologica. Nella vita professiona le : Cronaca del movi m ento corporativo. - Cultura sUJ)eriore. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze.

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Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

sto· argomento· si suc.ce,de5sero ab·b ·astar1za frequentemente, e il campo della discussione si • allargarsse e si a:pip1roforndisse. La m ia perplessità è derivata dal fatto ché l 'argo1nento · della t . t . nell'a·n gina di petto e 11ello sc.0111penso c.ard iaco rappresenta un pro hlema emi11ente;n1enle medico-chirurgico, e, come tale, ha bisogno di una stretta collaborazione medico-chirurgica, ·p er essere conveniente1.neinte trat.tato. · D'altra parte non n1i sen1brava giusto ch e presso1 di noi si continuasse a tacere su di un Rrgornento cl1e ·è c.ertarniente di ·grande importanza, o vi si accenriasE>e solo i11cidentalmente, come in reoenti lavori di Antonu·cci e di Sel)astiani; e si lasciasse ohe i nostri medici prat!ci traessero le loro opinioni da riviste sinteLich1e1 e da giudizi fo·nd.ati solo sulla esperienza altrui. Lo scorso a·nno feci una comunicazione al1'Accademia Lancisiana, sede, che certamente 4


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isi sarebbe prestata per una utile discussione. l\fa, per una ragione o per un'altra, una discussione ampia non ebbe luogo. Ho perciò preso il coraggio a due mani, e 1ni ~ono deciso a scriver,e questo articolo, sia per rendere noti i nostri risultati, sia con la SJ)eranza cl1e altri colleghi, 1nedici e chirurgi, poss.ano p-0rtare il loro contributo d'esperienza e di giu,d izio·. È cosa be11 .n ota cl1e la ;pro po1sta di asportare totalm.ente la tiroid.e, in oasi rib elli d'i angì11a di petto e ·di gravi. sco1npertsi cardiaci con gestizi , risale ad u,n .g ruppo di studiosi americani (Blu.ingart, Levine, Berlin) e ch e tale i11tervento fu praticato per la prima volta da Cutler e Schnitk·er v erso la fine del 1932. Gjà n ella seconda n1età del 1934 questi AA. J)Otevano riferire su di un totale di 104 t. t., delle quali 50 per scon1pe11so· cardiaco e 5± per a11gina di petto. E ft1 proprio la lettura ·d ei r·es.ocoin ti di queste comunicazio·ni, che, nell'ot.tob,re 1934, n1i in·dusse a pari.are ·della cosa al c:ol1ega prof. Seb.a stiani, col quale fu deciso che ~ln1ohe. noi avremmo pro·v.ato il m etodo., che agli AA . .amiericani sembrava ave1· dato· dei risultati abbastanza promettenti . Il pìI'of. Seb.astiani ci inviò i primi casi nei primi m esi del 193G . Da allora a tutt 'oggi io h o avuto occasione di eseguire 11 t.iroidectomie totali, d ell e quali 2 per angina di petto e 9 1p1er scompenso cardiaco1 grave. Di questi 11 malati 6 oi furo•n o i11viati dal i)rof. Sebastiani, 2 dal prof. Pater11i , mentre 3', rivoltisi direttan1ent·ei a me, fu·rono osiservati , prima e do1)0 l 'i11tervento , dal prof. Sehastiani. Di 8 di questi pazienti esiste un.a serie· complet.a di ricerche ·eseguit·e dai so11rad1detti collrg]Ji , mentre rr1eno completi so no i dati funZJiona li n•eigli altri 3 casi. Non rni pare quest~ il luogo opportuno, per dj scutere le basi fisio-patologich e, ch e sembraJl O .g iustificar e la t . t. n ello .scompenso cardiaC<) e nell 'angina di petto. Esse sono• d el resto b en note, e iurono riassunte ar1 ch e da m e nelle :p ubblicazio11i sopracitate. Baster à dire che con la t.iroid·ectomia totale ci si propone di abbassare il M. B. ad un gra·do tale da rendere il cuore s11fficiente alle diminuite ricl1ieste d ell 'o·r g·anismo. Dedich·erò solo poche rigl1e alla tecnica operatoria , in quanto ad essa fu ·già ac:cennato nei 1l1iei precedenti lavori. Ho sempre operato in :inestesia locale novocai nica, facendola preceder·e da una iniezione di dilaudid e di luminal, ed h o isolato i lobi tiroidei traverso una incisione della linea alba S<)ttojoidea, senza sezionare i muscoli. Ho mo-· Lilizzato prima un lobo, poi I 'altro, mante1

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rLendor11i rasente al]a capsula, ed ho cercato in ogni cruso di scoprire i rico·r renti, per poterli 1ueglio risp·ettare. Ben ch è non sia sempre riul~cito a metterli in evidenza, non mi pare tuttiilvia di averli n1ai lesi. Secon·do Cutler e Schnitker cc tl1e only great ·d ifficulty in the operation is tl1e p1reservatio·n of the recurrent laringe.al ·n erve », Per quanto poi riguard'él le paratiroidi, ho pure cerc.a to di identificarle, ma assai spesso s.enza riuscirvi alr11en10· co11 sicurezza. E, a tale proposito, conviene dire che la identificazione di lllll.a paratiroide, non aumentata di volµme, può essere assai indaginosa , e assai i&pesso incerta. Sucoede infa tti non raramente (ed è successo anche a noi) di cre·d ere di aver isolato unia paratiroide, m entre l' esame istologico dirr1ostra ch·e in realtà il noclicino asportato è foi'lllato da tessuto tiroideo. Nel dubbio sarebb,e necessario e1S.e guire un esame i&tologico estempora·neo. Se ciò non ~ possibile, è rneg-lio asportare tutti i no·duli aclererlti alla tiroide·, anche se. possa nascere il dubbio· eh.e essi pos&ano corrispondere a delle paratiroidi, dato cl1e è neoe&sario che la tiroi·declor11ia sia assolutamente totale, e dato che, corn·e vedremo, i sintomi IJ)ost-operatori, riferibili ad una carenza paratiroidea, non ~no frequenti , e si possono con facilità controllare. In tutt i i casi abbiamo allacciato i peduncoli tiroidei superiori, ed in parecchi ca1Si anche 1'art.eria tiroidea inferiore. Quest 'ultima al1.acciatura n on è tuttavia neoessaria, e; quando la rioerca ·del vaso· n ella ·doccia carotico-tracheale riesca un po' inda.g·inosa, conviene allacciarne le diramazio11i, ma n1ano che si pre.8entano·. Un metord o assai utile per n1obilizzare la ghiandola, .e ch e noi utilizziamo da vari anni in tutte le operazio·n i .i;;·ulla tiroide:, consiste nel fare delle trazioni sulla g l1iandola a mezzo di fili ·d i seta, ch e vi sono gradualmente passati. Si possono così estrinsecare con una certa facilità i poli d·ella ghiandola, senza che essa ,,e11ga spremuta. 1 casi da noi operati possono e~sere così rias• sunti: 1

CAso I. M. S., uomo di 67 anni, inviato dal. prof. Sebastiani con diag11osi di angina di petto, insufficienza aortica , lues. Il 7 marzo 1935, tiroidectomia totale, con isolamento dej ricorrenti. Tiroide piccola. Non furono identiiicate le paratiroidì. Deco:Pso postoperatorio regolare. 1Sco1nparsa degli attacchi anginosi . . . . . Dopo circa 2 anni ripresa di attacchi d1 ang1na di modica inten·sità . Succesivamente cirrosi epatica . ~orte n~l i:iaggio 1938, cioè dopo più di 3 anni dalla tiroidectomia.

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SEZIONE PRATICA

II. C .R., donna di 59 anni inviata dal prof. Sebastiani con diagnosi di morbo mitralico fib:illazioi~c auricol~re~ scomp~nso cardiaco grave: I1 9 aprile 1935, tiroidectomia !otale. ì~o11 si riesce <1d . identificare i ri<.;orren ti. Si in1r,;anta nei mus?Ol1 del coll?' ~n corpiciattolo, che ha l'aspetto di una paratiroide. Peso della tiroide: gr. 10. Nelle ore conseculive all'intervento al lacchi di cianosi, c~e . tuttavia scompaiono rapidamente. N?tevole 1n1glio.ra~e~to ..Dopo 3 mesi lievi segi;i.i di scon1pentSo. Indi il in1g·lioramento riprende. Dopo vari mesi viene inviata in un ospizio per cro11ici. C .\.SO

CAso. III. T. G., uomo· di 08 anni, inviato dal prof. Paterni con diagnosi di lues insufficienza . ' aortica , scompen~o grave. Il 13 luglio 1935, tiroidectomia totale con isolamei1 lo dei ricorrenti. Peso della tiroide' : gr. 18. Notevole miglioramento con diminuzione d egli edemi. Chv.rostek positiva: som1ninislrazione di Ca, e scomparsa del ·segno di Ch,vostek. · Il paziente commette irregolarità di vitto. Dopo 24 giorni attacco improvviso di cjanosi e mort e Esame anatomo-patologico: ed~mi diffusi, versamento pleurico, enorme ectasia aortica, aterosclerosi grave, insufficienza valvole aortiche, cor boYi11um (gr. 920), miocardite callosa, organi da stasi, ecc. CAso IV. P. D., donna inviala dal prof. Sebastiani con diagnosi di lues, insufficienza aortica, angina pectoris, scompen·so grave da circa 15 mesi. Ortopnea, edemi diffusi. Il 6 agosto 1935, ti.r oidectomia totale (tiroide gr. 22) . Cianosi grave dopo alcune ore dall'intervento, indi miglioramento . Morte improvvisa dopo 48 ore. Reperto anatomo-patologico: eden1i diffusi , idrotorace bilaterale, aorlìte luetica e insufficienza valvole aortiche. Il cuore pesa gr. 650; miocardio color foglia morta; polmoni da stasi con infarti dis•seminati; grosso infaPto recente; organi da stasi. CAso V. Donna di anni 59. Da tre anni dispnea da sforzo ed edemi. Morpo mitralico. Scompenso conge·s tizio del cuore. Il 4 inaggio 1936, tiroidecton1ia totale (peso della tiroide : gr. 27). Notevole miglioramento . Lievi -sintomi di tetania, che scompaiono con somministrazione di Ca. La paziente torna a casa assai n1ig·liorata. ~1a quivi non si sottopone ad alcun trattamento , riprendendo le faccende clomestiche. Muore dopo circa 3 mesi. 1

CAso ' rr. M. E., donna di 31 anni, invi~la dal prof. Sebastiani con diagnosi di morbo mitralico, fibrillazion e auricol are, scompenso cardiaco grave. Il 18 aprile 1936, tiroidectomia totale (peso della tiroide gr. 20). Un n odulo creduto come una paratiroide appare all'esame istologico formato da tessuto tiroideo. Notevole miglio.ramento, che persi·ste dopo due anni CA.so VII. D'A. P., donna di a nni 27. Da tre anni scompenso cardiaco a ripetizione. Quando la paziente è vista da me, essa appare cianotica ed ortopnoica Edemi gravi degli arti inferiori. Stenosi ed insufficienza mitralica. Fegato alla ombellicale trasversa. ·

L '11 gennaio 1937, tiroidectomia to lale. Dopo qualcl1e giorno lievi sintomi di tetania, che scompaiono dopo somministrazione di Ca. Il M. B., chf> prima dell 'intervento era + 20, è disceso d opo un rnese dall 'inlervento a - 19. Notevolissimo mig lioramento. La paziente os·servata a intervalli di m esi appare in perfetto compenso, ed è in grado di accudire a faccende no11 faticose. E sisa tuttavia sembra un po ' apatica . GAS() VIII. R. R.' uomo di 52' anni, inviato dal prof. Sebastia11i con diagnosi di angina pectoris. R. W. : negativa. Il 20 marzo 1937 tiroidectomia totale. Peso della tiroide: gr. 15. Scomparsa degli attacchi anginosi. Il paziente, che fa il gelataio in un chiosco, è stato ripetutamente osservato. Non ha più avuto alcun attacco. CAso IX. M. A., donna di anni 2·5, inviata dal p.rof. Paterni con diagnosi di i11sufficienza mitralica, e scompenso grave. Lo scompenso si verifica ogni volta che l a paziente sta inolto in piedi, e si sottopone a sforzi anche lievi. R. W . : negativa. Il 19 agosto 1937 tiroidectomia t otale. Notevole miglioramento , che si è mantenuto. · ·CAso X. T. M., donna di 65 an11i. Vizio composto della mi lrale; scompenso cardiaco grave, con edemi diffusi e liquido libero nell'addome. La paziente è portatrice di un voluminoso tl1n1ore addominale, diagnosti.rato come , fibroma dell 'utero. Si crede che lo scompenso cardiaco possa essere determinato, o per lo meno aggravato, dalla presenza del tumore. Non si riesce con cure mediche a compensare la paziente. Il 2 ago·sto 1938 tiroidectomia totale. Notevole miglioramento. Dopo circa tre settimane la malata può es•sere messa in posizione di Trendelenburg, e può ·Sopportare la rimozione d.i un voluminoso tumore partente dal1'ovaio sinistro. Nel cavo peritoneale esiste abbondante liquido siero-ematico, e la sierosa appare spessa e rugosa. Andamento successÌYo discreto nei primi tempi. Successivamente ricompaiono edemi agli arti inferiori . La paziente è riportata a casa (fuori di Roma) ed ha alternative di miglioramento e di peggioramento. Muore improvvisamente dopo circa tre mesi. CAso XI. B. I., donna di 35 anni , inviata dal prof. Sebasliani con diagnosi di vizio mitralico, fibrillazione, scompenso grave. La paziente è anche affetta da calcolosi renale sinistra infetta. Reazione di Wassermann n eg. M. B. + 14 . Il 6 aprile 1939 in anestesia locale tiroidectomia totale. Non si identificano bene i ricorrenti . Peso della tiroide asportata: gr. 25. Notevole miglioramento. COMMENTI.

No·n abbiamo la i)retesa di servirci di questi 11 casi, per voler intervenire con qualche autoriLà nel complesso dib·a ttito delle indicazioni e delle controindicazioni ·della tiro~dectomia totale nello scomipenso cardiaco e nell'an1g ina di petto. Il fatto stesso di averli riferiti così b~evem·ente, senza citare tutte le numero~ e


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diligenti rice1~c1he pre- e post-operatorie, ch e in 8 dei pazienti furono eseguite dai Colleghi, ch e ci inviarono i malati, dimostra che il no61ro scopo è assai più modesto. Vogliamo principalmente esarr1ir1are questi ca5i ·da un punto di vis.ta clinico, dire cioè quali sono stat0 le nostre impres~io·ni sulle condizioni dei malati subito prima di operarli, du. i·.a11tei e in1.m €1 diatam1e nle dopo l 'inteTvento, e a ·distanza. p·i ù o m eno gran.d1e di tempo da questo. Comi nc-iamo anzitutto col distinguere i casi di a ngina di peLto da quelli di scompenso cardiaco. Benchè 4 dei tP1azienti inviatici av·essero, avuto crisi ang·iriose, so·l o in du·e esi~teva la c.l assica sindrome dolorosa, senza S8boni evidenti di scompe11so', m entre ·n egli altri il quadro clir1ico era domirlato dallo scon1penso cardiaco·. Diremo· perciò cl1e la tiroidectomia totale fu eseguita in 9 pazienti per scon1penso car diaco , ~ in 2 per angi11a di petto. Questi due ultirr1i corris.pon·d ono ai ca~i 1. e 8' dell 'elenr-o·. Si trattava di uo·m ini di 67 e 52 anni rispettivan1ente. Il primo ·era luetico ed affetto da in5ufficie:n.z a ao·r tica; nel secondo invece la reazione di vVasservann era negativa, e non pareva e·sistessero vizi cardiaci. Il risultato è stato ottimo in quest'ultimo paziente, in quanto gli attacchi 5com·p1a rvero imrr1 ediatame·n te dopo l'intervento, nè si sono più pref.entati (a distanza di due anni dall'operazione), ed il !Paziente è in grado di attender·e alle sue occupazioni. Nel 1° caso' si ebibe pure. la immediata sco·m parsa della sindroiJ11e dolorosa, che rico mparve tardivan1ente e in modo attenuato. Il paziente venne a n1orte dopo circa tre anni, per cirrosi e.patica. L 'ottimo Tisultato in1mediato verifiicato1&i in qu eF-ti due pazienti, e che corrispond1e a quanto hanno osservato la quabi ge·n ernlità di coloro , han·n o avuto occasio·n e di fare simili interve11t.i, non è facilm·ente spiegabile. Esso no1n dip1ende certamente dall 'abbassamer1to dell 'M. B . , che si verifica gradual111ente nello spazio di tre-1quattro settiman e. Blu111gart ha 1supposto eh.e la improvvisa ce~5azion e della sindro·111e anginosa sia in rapporto con Ja interruzione di fibre: sensitive cardiach e, mentre Cutler è d'i avviso ·oh e essa sia da riportare ad una ·di1ninuita sen sibilità della muscolare dei vasi coironari rispetto alla adrenalina, come conseguenza d ella scomparsa de)la secr ezion e tiroidea. Qualunque sia la spiegazione ci ~embra utile 1

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st:ab·i lire un raffronto fra i risultati ottenuti con la t. t., e quelli che. seguono ad intervento sul simpatico cervico-toracico. Ri corderò, a q.u esto proposito, un caso da n1e operato nell'ospedale di · Venezia nel 1930, in. cui il paziente, affetto da insufficienza aoir tica, prese ntava uno 5tato di male anginoso. Si ebbe con la stellecton1ia siniF-tra la com.p leta oe5sazior1e degli attac·c hi. Nè essi si ritPetettero du·r ante i tre anni vissuti ancora dal paziente. A questi raffro11ti non può essere tuttavia attribuito se non un valore di orientamento ' per varie ragioni, e sopratutto· per il fatto che gli inte1rventi ve11gono es.e guit.i per 6indro·m i dolorose più o meno analo·g hie., ma in condizioni circolatorie spesso assai diverse. Su 72 casi raccolti da Lericl1e nel 1932 (inteT,renti soprastellari e con asp1ortazio1n e dello stellato) si ebbe circa il 13 % di morti pre·coci e, fra i sopravvissuti il 65 % di guarigioni o di grandi miglioramenti, e il 35 % di • • insuccessi. Su .altri Il casi o·p erati ·d a Leriche 11on si ebbe mortalità pll'oco·c·e (entro il I 0 mese). Se lJOi teniamo conto di ciò che Leriche chian1a mortalità tardiva (lasso di tempo aF-sai elastico, cioè da cinque settimane alla osservazione più Iu.n ga, che corrisp10.n de a 7 a nni) trovi.arrto che essa è assai alta e precisam,e nte di 26 cai&i sui 71 sopravvissuti del primo ele·n cOJ, . re di 3 sugli 11 e.a si perso nali. Leriche afferma che il c.a lcolo della mortalità tardiva ha una in1portanza relativa, per giudicare del valore ·delle operazioni sul .simpatico, in quanto essa è in rapporto con la evoluzione della malattia c.arciiaca, e no1n ha a che farei co·n l 'intervento chirurgico·. È probabile che questa affern1azione, benchè non provata, possa corrispondere al vero. Un in.terv1ento, certamente anche meno grave, consiste nella i·n iezio.n e di alcool nei gangli dorsali. ·Co11 questo procedimento White, Sm.ithwick e W . .J. Mixter del Massachusetts Gen era! Ho1~pital hanno ottenuto 26 guarigio11i clini1che ::.u 46 pazienti di forme gravi di a. (pi-. (circa il 56 %). Maucano i ri&ultati tar1

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divi. P er ciò che rigua rda i risultati dopo t. t. troviamo su 54 casi appartenei1ti a vari chirurgi (1934) 4 rr1o·r ti o,p eratorie e 4 morti precoci (circa 15 ~~) e 85 ~~ di guarigio,n i clinich e e di miglioramenti. In urta statistica più recente (1937) Parsons e Purks raoc·o lgono 133 casi di t. t. eseguite da viari chirurgi. La mort<:? lità operatoria è assai barssa in questa numerosa serie (appena il 4: %), e i risultati sodrlisfa centi sono dell '80-90 %.


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A giudicare dai dati soprarife.riti , si dovrebhe concludere che i risultati della simpatectomia oervicale o cervico-toracica sono. inferio.ri a quelli ot.tenuti con la . tiroidectomia totale. l\ m e sembra tuttavia ch e questa conclusione non sia del tutto giu6ta. Per le se.guenti ragioni: una larga esperien za della -simpatectomia c.ervico-Lraci.cia, eseguita in ~variate affezioni, mi h a dimostrato ch e l 'inte rvento è assai b en e so.ppro,r tato da i malati. D 'altra parte la t. t., ancl1'essa ben sopp'Ortata , se beine eseguita, costituisce tuttavia una mutilazione, che, pu.re potendo essere co1~ret­ ta, la eia il suo sl.ampo &ulla psicologia dei pazienti . Secondo me nei casi di angina di pet.to, senz.a lesioni ca~dia ch e evidenti, o alm eno senza segni di scompenso, si dovrebb e da r la preferenza alla sim,p atectomia cervice-tora cica (o alla sola stellectomia), ri1serbando la t . t. a quei e.asi, in Clti, ace.ante alla sindrome doloro&i. esistono segni di scompenso cardiaco . 1

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si ebbe per q1u al ch e ten1po dopo Ja tiroidectomia un deciso miglioramento. l~sso fu tale. in un caso (pazìente ··di 65 a11ni, i1. 10) c.he fu J)Ossibile e~eguire, dopo circa 3 settimane dalla t. t. , un interve·11to laparato1ni co , per asporl.are un volu1ninoso tumore ovarico. Non è da escludere che la non corretta os.servanza delle cure medicl1e e delle r egole dietetiche abbia contribuito, in questi casi, al succ.essivo peggio,r amento. Ma è da ri100 r,d are ch·e almeno in tre ,d i questi 4 pazie11ti no11 si era potuto ottenere n eppure u.n compen so relativo col riposo in letto, ed in due di que~ti la reazione di W assermann era n ettamente positiva. Ora, .s econdo· l 'opi11ione di c.o loro c he hanno' nJaggiore e5p erienza in questa materi.a, l'operazione sarebbe controi1t1dicata in quei p1azienti, n ei quali non è possib1ile otten·er e un compenso, 11eppure relativo, con le cure m ediche ed il riposo in letto; e nelle affezioni luetiche. In queste per la t endenza alla progressività dell 'affezione cardiaca; in quelli per il fatto ch e la resis.tenza alle cure m edich e ed al rip1 0~0 asf-oluto· in letto è un i11dice di una insufficiente forza di ri serva d el cuore . l Jn 'altra con troindicazione ·s arebbe data dalla esistenz.a di un M. B. preoJJ eratorio· molto fJD.SSO (20). Effettivan1e11te il p·r oblerna ·d elle cc indicazic·ni » all'intervento domina tutt.a la q·u estion1e; e a sua volta la possibilità di stabrilire la " indicazione >l se111bra iden.tificarsi con la nec e~sità cli misur.are la forza di riserva del cuore. Si tratta di un proble111a eminent,emente rn,e dico , e che .p•u ò esser e risolto solo da medici specializz;ati. Per questo io· mi limito solo a d accennarlo, con la speranza ch e questo mio articolo possa spingere qu·a lcuno dei nostri eccellenti colleghi ad offrirci le loro delucidazio·n i. .\la an.c h e il eh irurgo ha la sua voce in materia. A parte il fatto ch e egli esegu e l 'operazio1n e, ·e non deve pro·vo·care <l.a nni collaterali (soprattutto lesioni del ricorrente), egli è il g iudice più diretto dell e reazioni po~t-opera­ lorie, e, se la sua e5perienza è abbastanza l.ar·g a, ·p uò, a.n che dal punto di vist~ puramente clinico, arrivar e a farsi una opinion e sul problema d elle indicazioni. Le quali, se deb·b ono tener c_o nto della mortalità operatoria, o di quella precoce, trovano D.Il ch e la loro •giustificazion e o la loro condanIìa n,e gli esiti a distanza di ten1po. La nostra piccola serie· di casi non è certar11e·11te suffi c.iante per poter forc11.arsi una idea sugli esiti lontani do·p o la t. t. , • Abbiam.o 4 casi operati ·da 2 a 4 anni, n ei 1

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Ve11endo ora alla t. t. nello scompenso cardiaco troviamo che noi l 'abbiarrto ~seguita in 9 casi. Due p azienti· isono morti, m entre erano, a ncora degenti nel nostro reparto, e p recisamente uoo ,d otro ·1:8 ore dall'intervento, l'altro dopo 24 giorni. Si trattava in ambedue i casi di affezioni cardiar.he i1n rapporto con la lues, e precisamente di insufficien za aortica, con gravi lesioni miocardiche e sinto,m i di scompe11~0 •:j i altissin10 gra·d'o , che 110 n risentivano affatt,o , non solo dei medican1'en.ti , ma n eppure del riposo assoluto in letto !Basta leggere il sunto .s opr.ariportato dei reperti auto,p tici, per farsi una idea del grado i aggiunto dalle lesioni dell 'appa:recchio, circolcttorio. La paziente d·eceduta 48 ore do po l'inter"Vento , e 1c;he sutb1ito do1p10 l'operazione avev~ avut·o una crisi di ci.a11osi, .appariva certamen te in conclizioni, ch e lo st esso colleg·a, cl1e ci inv!ò la pazie11te, con siderava come di~peratc . f~ soltanto per questa si può pe11sare ch e la tiroidec ton1ia abbi.a affrettato 1'esito. L 'aut(>psia infatti di1nostrò., accanto a lesio ni di ecchia data, ur1 infarto 1nassi,ro ,d i un polmone , cl1e certa111ente ft1 la causa diretta della morte impro,v visa. Ma .per l'altro paziente d eceduto dopo 2-1giorni, e p er altre due 1110Tte ris1)ettivamente d opo 2 e 3 mesi, non sem.b ra che l 'e.f.ito letale possa ess.ere m esso in ra1p1porto con l 'intervento. Ch·è in tutti e tre questi pazienti \

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SEZIONE PRATICA

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çu.ali s.i è avuto un certo gra1d'o di miglio ran1ento. In una paziente di 59 anni questo migliorame•n to è stato di grado modico, mentre ~sso è stato assai notevole negli altri tre casi. lr!. tutti e tre que~ti ca·s i (11. 6, 7, 9) si trattava di donne gio·vani, 31, 27, 25 anni rispettivamente), affet.t e da vizio composto della n1itrale, con fibrillazio.n e, co11 reazione di \:\tasF-ern1ann negativa. Le pazient~ aveva110 avuto v.arie crisi di sco11 npen•E>o., che tuttavia aveva potuto essere corretto, al1neno parzialn1ente, col riposo assoluto . Questi casi senlhrerellhero confermare le affermazio·n i (plÌÙ generalmente am.m esse sulle i11dicazioni all'intervento: p·o ssibilità di ottenere il compenso col ripo~o a!Ssoluto, affezione non di origi11e sifilitiic a. Agg i11ngiamo che in tutti e tre questi casi, in cui .il mi·glio·r a111ento è stato v·er.amente notevole, e si manti&ne da qualche anno, si trattava di pazienti 1

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Se ora diarr10 un b-re,re sguardo a quanto dicono alcuni AA., che si so·n o occupati dell'argomento, vedremo·~ che le op1inioni sono tutt'altro èbe concovd·a nti . Pa·r sons e Purks har1no avuto· l 'idea ·d i inviare · un questionario ai chirurgi an1ericani, cl1e avevano eseguito delle t. t. Su 677 in.v ii ebbero 342 rispoF;te, dalle quali .s i desume che a qu,e ll'epoca (1937) sc>lo 59 chirurgi avevano u11 certo numero di interventi. Su 22~ t . t. per scon1penso cardiaco si ebbe il 10_,_5 % di mo,r ta]ità o·p eratoria o post-operatoTia (entro la pri1na settimana). Risultati ecoellenti e b1u o ni, ancl1e a distanza di anni, si ebbero nel 63 % dei casi. Parsons e Purks affermano che si tratta di una cura f'into,matica, e che non is.i può dire ancora se essa riesca a p rolun.g:are la durata della vita. ·Dicono inoltre che la scelta dei piazienti da operare ha la più grande importanza, e che gli operati debbono restare sotto sorveglianza medica. . Nella ·discussione -d ella relazione di questi AA., IFran.k H . Lal1ey, sulla base di 27 casi da lui operati, afferma di non essere entu~iasta d·ella t. t., per il traltam.ento dello r;con1penso cardia co, in quanto questi pazienti hanno una forza cardiaca cli riserva assai lin1itat&, e il n1ixedema tireo-privo ha di per sè u·n effetto · dannoso sul cuore. La maggior parte dei pazienti si è nuovam·Pnte scompensata ed è morta. Secondo Lahey la t. t. è una operazìone difficile, che ha una mortalità ed offre delle co.rnplicationi . Col tempo, egli dice, sarà im1

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i1ieg·ata solo occasio·n almente su indicazioni di car,d iologi co·m petenti, i quali f>i baseranno sulla forza di riserva del cuore. Un cl1irurgo euro peo, il l\fandl, è di 9pir.ione assai div·e rsa. Scrive,ra n-e·l 193'7 di aver eseguito 30 t.. t., IP'e r varie affezioni c.ardiache, e riferiva sui prin1i 1 i casi , fra i quali si trovano 8 t. t. per vizi cardiaci gravi in stato di scompertso re~istente alle cure mediche. Fra qu·esti ulti1ni un paziente rr1orì dopo 3 n1esi . F.gli affer1na di non aver 1nai o•s servato n1ixedema grave, . e solo raramente sintom i lievi di tetani.a. Conclude dicendo che la t. t . ra1)pre. $8nta un inel'o do di cura che è destinalo, ad affermarsi. Ho voluto qui, fra le tante opinioni es.presse, ri r,ordarne una pessimista, una ottimif'La, ed una intermedia. Ma a·n che il pessimista Lahey afferma che la t. t. può tro,'are le sue indicazioni, se pure eccezionali. Rip·etiamo1 che noi non poissiamo espri 1 n erie una opinione ·perso11ale, basata su fatti i11 contro,'ertibili. Per far questo sarebbe necessaria una esperienza molto più vasta e U•n a osservazio·n e più prolungata; e, anche in tali circo,s tanze· ·ric:l1iederemo l 'avallo dei colleghi medici, che ci avessero inviato i malati. Possiarr10 tutt,avia dire quali sono· le nostre impressioni, alcune delle quali (quelle cl1e ~i riferiscono, all 'o·p erazio ne in sè e ad alcune osservazioni post-operatorie) hanno un valore probativo. Dobbiamo anzitutto dire che la tiroidecton1ia . totale, eseguita in an·estesia locale, senza taglio dei muscoli sottojoidei, rappresenta una operazione tipica, che deve es.s ere ·eseguita con accuratezza, per evitare una lesione dei ricorDenti, e eh.e è di solito sop1p ortata ab bastanza b ene anche ·d a malati in .scompe·n so grave. Seco·ndo la statistica raccolta da Parsons e Purks lesioni unilaterali del ri1corrente 6i sono verificate in circa I' 8' % d•ei e.asi , ma io credo. che ne,l le statistiche di singoli chirurgi, che abbiano una notevole ·esip erienza di queste cperazioni, tale perccnt.u ale dovreb1b e ridursi r1otevolmente. La mortalità post-o·p eratoria precoce (nella p ri1na sieit tim.aria) calcolata a circa il 10,5 %, potrà essere ridotta, quando l'intervento non ,-enga esteso a casi di sco1npenso troppo avanzato. Noi abbia1110 avuto un esito letale precoce. (dopc' 48 ore) st1 11 ciasi, ed esso si verificò proprio in una pazie1n le, che al n1omento dell 'interve11to era in condizioni eccezionalmente ·gravi. Conte 110 già d etto ali .inizio di questo 1

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SEZIONE PRATICA •

articoJo, 11on cre do sia necessario, durante l ·oper.azio11e, ·di p reoccu1JJarsi ecciessiYamente tli no11 asportare tutte ·le paratiroidi. A parte la difficoltà di riconoscerle con sicurezza (se 11011 a n1ezzo, di u11 csa111e istologico est 0n1po raneo), la dissezion e della tiroide, t en endosi in irr1nl ed iata vicinanza della capsula, permetLo i11 pare(»Cl1ì e.asi di lasciare i11 . itu uno o più paratiroidi. Acc.ad·e tuttavia di ossei vare dei si'111 omi ·di lieve teta11ia in alcuni dei i)azienti operati, ed ar1che 11oi li al1bian 10 notati i11 3 casi nei giorni in1rr1 ed iatan1ente successi vi a ll 'inter, ento. Té1li si nLomi (Chwostek positivo, senso di freddo alle estremi Là, parestesie) sono prontan1ente scon1par sì in seguito ad iniezioni endovenose di Ca. La cònseguenza l)ÌÙ grave della tiroi<lecton~iia totale, il mixeder11a , non è di solito osservata in qu·esti :Pazienti, in quanto allorch è il 1\1. B. si si.a ab b•a ssato verso - 30, un ' ulteriore discesa vir,ne im ..oedita col somr11inistrare deg·li estratti tir'oidei . Una tale somn1ir1istrazione deve esse1~e accuratamente regolata. E ciò non solo per impedire ]a comparsa di sinton1i di mixedema dn un lato, n1a ancl1e per evitare ch e il M. B. torni a salire ·di. Lroppo, fru1s.tran°do così gli effeLti della tiroidec.to1nia. La somministrazione oculata dì estratti tiroidei dovrebbe a·n cl1e poter eliminare, o· per ]o meno .attenuare, quello .s.L.ato di ap·a tia, e in ge11ere quei c.a mb iarr1enti del carattere , che tendono a verifi carsi dopo I.a tiroidectomia totale. ~ tuttavia 5oprendente, ed in con.t rasto coi1 le co.g nizio 11i classicl1e, il fatto ch e· la tiroidectomia totale :µuò essere tolleTata in modo veramente sorpre11<lenle i11 alcuni casi. Ad es empio i1ella pazie11te n. 9, operata da più di due anni, il ~I . B. si n1antiene st1i - 30, e gli uni•-:i ·~intorni clinici, cl1e rivelano un.a carenza tiroide~, sono ·d·ati da un grado notevole di aip atia e da una lieve dimi11uzio·n·e d ell 'intelligenza . . In un altro paziente, operato circa due a11ni or sono di tiroider.ton1ia totale per supposto tumore maligno delJa tiroide (i11 realtà si tratta,1a di una tiroidile li·gn ea) o-li unici sintomi n1orbosi consistono in u.n lievis$imo grado di succulenza ·d·ci tessuti , ed in lin colorito i)alJido della cute. E finaLme11te assai scarse deviazioni della norma mostra il paziente i1. 8 operato di t. t. per angina ·1di petto. Non ·va inoltre taciuto che dopo t . t. è stato posf:libile eseguire degli interventi, anche importanti, in casi in cui tali interventi non 1

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erano prim.a fattibili, p,cr lo s.tato di scom:penso, in cui i pazie11ti si trovavano . Così Mandl ricorda di aver potuto operare di asportazione del relto per cancro un pazier1te, sofferente di <:1s1na cardiaco, dopc)c.h ,è co11. la t.. t . gli attacchi di ais.ma erano scor11parsi . E: fra i 1niei cusi, ,.e ne ha uno, in cui la rimozione di un tumore ovarico fu possibile solo dopo aver ottenuto, uno stato d1. compe11so relativo a me·zZ<) della tiroiclec loilr1ia fatale . L 'ultima nostra paziente, di recerite operata di t. t . , è affetta da calcolosi r en ale infetta. Ed è nostro proponin1e11to, qualora si possa stabilire il con1penso· cardiaco, di trattare successivan1enio la calcolos i r enale. CoNcLUSTONI. Il tratLamento dell angina di p etto e dello sco1nper. so cardiaco a mezzo d ella tiroidectomia totale deve essere regolato in intima col· laborazione fra medico e chirurgo. Per quanto riguarda l 1a11gina ·d i iP'e tto, dato e]1,e p CT essa esistono· ancl1e altri metoid i chirl1rg·ici abbastanza efficaci, si propone che per l 'a. d. p. con se.arse le8ioni cardiache e senza ~into1ni di scompenso, sia 'd'a la la preferenza ~gli ir1lervienti sul simpati1co cervico-toracico, n1entr.e per le forme e.o n sco111penso cardiaco è forse preferibile rico1·rere direttamente alla t. t. !Jer quan.to si rifer:is0e alla t. t. n ello scon1penso <.~ardiaco', se111bra fuori dub1b1io che la n1a ggior parte degli in s u\ :re~si debba essere a Ltribuito all '.aver sottoposto all'intervento dei c.aisi, per i quali, co111e ~i s•u ol dire, no,n c'era più nt1lla da fare. E p iù esattamente al non .a ver tenuto co,n to delle indic.azfo,n i e d·elle controi11dicazioni. Queste debbono essere stabilite da competenti cardiologi. AJI01ic.h è al chirurg·o saranno inviati QJiaz:ienti , che si trovino nelle coin dizioni, alle quali abbiamo fatto cenno in questo lavoro, ò assai probabile cl1e la t. t. darà risultati pros8im.i. e r emoti so·ddisfacenti. La t . t. r.appr•ese11 ta una operazione ben regolala, e che, eseguita d.a chirur-g i competenti , è ben tSOJJportata da questi malati. Non sembra n ecessario, di p·r eoccu parsi ecces~ivamente di ric.ercare le paratiroidi, per J.lOtcrle rispettare. Sintomi paratireoprivi, dopo la t. l. eseguita secondo deterrr1inate r egole, ncn sono freql1enli , appaiono p,i uttosto lievi, e possono esser e eliminati con rs.omn1inistrazione di Ca. Bisngn.a invece preoocui.1ar ' i di ri~pettare i ricorre11ti . 1

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IL

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Sintomi di car.enza tiroidea si stabiliscor10 di salilo c1uando il 1\11. B. è disceso· oltre· - 30. Essi po.sso·n o e&sere eliJr1in.ati, o 1nolto ridcitti, co11 l111a regolata son) t11inistrazione di (-~tratti tiroidei. . La t. t. no11 rappresenta che tina tappa, sia pure importante, nella cura dello sco1npenso c.ardiaco . I pazie11ti operati 11on dovranno sottrar&i ai controlli ed alla cura del cardiologo. 111 qu.a l che caso I.a t. t., eliminando, lo scompenso c.a rdiaco, ha reso possibile il compimento di altri interventi cl1irurgici su·gli stessi pazienti. 1

I'tIASSUNTO.

[ANNO XLVI,

NUl\'.f.

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CAso II. - M. A. di a. 25. I11sufficienza mitralica, scompenso cardiaco. Tiroide asportata appare di forma e grandezza normali. Esame istolo·g ico : la maggior parte dei lobuli è formata da alveoli prevalentemente di medie di~ mensio11i con epitelio cubico e colloide omogen ea e ·scarso tessuto interalveolare. Alla periferia vi è un lobulo con segni di sclerosi e atrofia degli alveoli. ·CAso III. - C. ;Rosa di a. 59. Scompenso cardiaco. Fibrillazione auricolare. La t iroide asportata appare piccola : pesa 10 gr. L'esame istologico dà: alve9li prevalente1nente di medie dimensio11i pieni di colloide omogenea. Epitelio appiattito. Scarso. tessu lo inter stiziale.

L' A. riferisce brevemente su 11 _casi di tiroidectomia totale eseguila per àn·g·in.a ·d i tIJ.etto (2 casi) e per sco·m p·enso· cardiaco (9 casi). IF a alcuni rilievi sulla tecnica oper.atoria; e si intrattiéne sul prob,l ema delle indicazioni, e sugli esiti imm.ediati e a .distanza di tempo. 1

. BIBLIOGRAFIA. )

ANTONucc1. Riv. I tal . di Endocrino; ecc., 1935. In. Policlinico, Sez. prat., 1937. CHIASSERINI. Policlinico, Sez . prat., 1935. In. Soc. Emiliano-Romagnola di chirurgia, 1935. In. Res. Accad. Lancisiana, 1938. ELLIOT, CUTLER, ScHNITl{ER. A,nn. Surg., 1934. F. LAHEY, Ann. Surg., 1937. MANDL. Zentr. f . Chir., 1937. M1xTER, BLUMGART. Ann. Surg. Berlin , 1934. PARSONS e PuRKS. Ann . .Surg., 1937. SEBASTIANJ. Policlinico, Sez. prat., 1937. 1

J:' ADlGLIONE

1]TLAJANI

DELL'OSPEDALE DEL LITTORIO IN ROMA

I1 rof. Dott. ANGELO CHIASSERI~I chirurgo prin1ario .

Dati anatomo-istologici concernenti alcn. ne tiroidi asportate in casi di scompenso cardiaco e angina di petto. Dott. Gro,rANNI PICARDI, aiuto. Iliferiarr10 brevemente su alcuni dati anaton10.i~tologici ·d i nov<'- delle tiroidi asportate dal prof!. Chiasserini in pazierlti affetti da scompenso cardiaço1o angina ·di petto. Casi esarrlinati: CAso ' I. - D 'A. Paolina, di a. 27. Affetta da vizio composto della mitrale con ·scompenso cardiaco. La tiroide asportata appare di forma e grandezza normali; non vi si nota piramide di Morgagni. L 'esa1ne is tologico dimostra : alveoli in gra11 parte volu1ninosi , vescicole ed epitelio appiattito e ricchissime di colloide cromaticamente omogenea. Scarsissimo tessuto interalveolare.

F1G. 1. -

Alveoli di varia grandezza, cellule appiattite.

CAso IV. - M. S~rafino. Angina pe<:toris. Segni clinici di pronchite. ' La tiroide asportata appare di forma e grandezza normali. L'esame istolo·g ico dimostra: lobulazione evidente. Si alternano alveoli piccoli e medi con epitelio appiattito e pieni di colloide e a forma spesso irregolare. Un lob ulo periferico appare in condizioni patologich e per il pallore degli epiteli (ischemia ?) . Una grossa arteria sita alla periferia presenta in parte una frammentazione, ma ·sensa sfibbrillamento, della limitante elastica interna. In un altro punto vi è tubercolo elementare quasi certamente di natura spec ific~. Non se ne vedono altri.


• [ANNO

XLVI, NUl\{. 24)

SEZIONE PRATICA

CA so V. - P. Francesca di a. 56. In\Sufficienza aortica. Insufficienza mitralica r elaliva. Angina pectoris. Lues. La tiroide (gr. 22) è di forma normale; verso la parte inferiore dell'istmo esiste una piccola cisti. Esame istologico : alveoli quasi tutti di grandi di1nensioni con epitelio estremamente appiattilo ripieni di colloide chiara .o mogenea. ;Piccole isole con alveoli di pi ~ole dimensioni con colloide più densa..

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CAso VIII. - M . Ernesta di a. 31. Stenosi e insufficienza mitralica. Fibrillazione auricolare. · Tiroide (gr . ~O) di forma normale. Esame istologico: evidente la suddivisione i11 lobuli 11ei quali gli alveoli sono di forma regolare, hanno epitelio appiattito e contengono una colloide poco colorabile e di apparenza poco comJ)atta. Particolarmente evidente un ampio strato di colloide extralveolare che non si può escludere dovuta a roLtura . d ell'epitelio e successiva r~tra­ zio11e. Connettivo interalveolare as sai evidente. 1

CAso VI. - R. Romolo di a. 52. Angina pectoris. Tiroide di forma normale (gr. ·15).

CAso IX. - M. A. Scompenso cardiaco. Tiroide di forma normale.

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- ' FIG. 2. - Arteria con frammentazione della limila11te ela·stica interna.

FrG. 3. -

Tubercolo elemenlare.

Esame istologico: alveoli di varie dimen sioni, pieni di colloide omogenea. Epitelio appiattito.

Esame is tologico: Alveoli di varie dimensioni,' alcuni addiri l tura cis lici. 'fu l ti co11 epi Lelio appiattito e pieni di colloide omogenea . Scarso tess ulo interalveolare.

CAso VII. - T. Giuseppe di a. 55. In sufficienza cardiaca e'd insufficienza aortica. 'Tiroide (gr. 18) con lobo medio .s'1 il?-ppat~. . . Esame istologico: Alveoli di varie d1n1ens1on1 ~ quali appaiono anzichè sferoidal~, come sono d,1 regola quelli a conLenuto collo1? e~ .normale, a contorno irregolare e come ragg·r1nz1t1 . L 'epitelio appiattito e il contenuto è rap~resen­ tato da una rtelicata trama finemente r eticolare c l1e solo in qualche alveolo si condensa a formare una n1assa on1ogenoa come .la normale collo id<>. Gli 1spazi interalveolari sono evidenti, f~n~mente iibrillari, edcmato·si. Nessurt segno flog1st1co.

Dal ris1J.ltato degli esami eseguili si rile,ra in co111plesso e 11ell.a grande m.a ggioranza dei casi un aspetto delle tiroidi cl1e non differi~ce da quello i1orrr1ale, se non per le dime nsioni della gl1iandola, che s.pes~o sono i11feriori alla media. Dal punto di vista istolo·gico si rile,'a una 81ruttura molto ·vicina a quella n ormale. Unico fatto che ricorre sp e·sso in queste tiroidi è 1a grandezza degli alveoli spes~o ridotta e l 'a&petto appiattito· delle· cellule (fig. 1). 1


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[ANNO XLVI,

« IL POLI CLINI<.0 »

NUl\1.

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Soltanto in due e.asi abbian10 u 11 aspetto patologico e precisa111e11te Ilel caso IV, trovian10 cl1e uria grossa arteria sita alla 1)eriferia (fig. 2) pTescnta in parte una fr.amn1entazione della li1niL.ante elastica inte1)11a. In un altro punto vi -è un tub ercql o· ·el·e·m entare quasi certamente di natura specifica (fig. 3). Il pazi'3nte presenta'Va segni clinici di bron chite. Nel caso IV (fig. 4), si h.anno alveoli di val'ie ·dime·n sio·n i i ·quali ap·pai.o·n o anzichè sferoidali, a contorno irregolare e come raggrinziti. I, '·epitelio ·è ap1)iatlito e il conten11to è rappre-

RIVENDICAZIONI E

DISCUSSIONI

A. proposito della forma da me per il primo descritta e dimostrata (1912-13)

di'' Ittero emolitico acquisito con ~ne­ mia a tipo pernicioso ,, e del successo terapeutico, in essa, della splenectomia.

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Prof. G1ovAN1'I ANTON~LLI docente di 1Clinica M.edica <.J:enerale e primario aggregato, clinico ,del Policlinico Umb·e-rto I. Non sembri strano ch'io tor11i per un poco sn di una for111a inorbosa cl1e, pur essendo s taia ·dé.' rr1e g ià illustrata .i11olti anni or sono, r.son ha però sempre tro·v ato, .s0prat1utto nella ltlleratt1ra ematologica italiana, la ·5ua p•r ecisa vo·s izio,n e nosografica e la sua giusta interpretazione . Nell ' ottobre del 1812 riferii .al Cor1gresso di M E:dicjna Interna tenùto in lloma (Antonelli

C~ .

: Ejf etti della splenectorriia sop·ra una ptart;colare forma di ittero emolitico a.cqu.isito con an emia a tipa, perriicioso. Volume dei Lavori del XXII Congresso di l\1edicina Interna, ecc., p. 41 I; Policlinico, Sezione Pratica, 1912, I'- 1•)7~; Scma.ine Médicale, 1912, p. 547) intorno ad

;singolare quadro 111orboso, che ]JTe.~entava le r.-aratteristiche fonda1nentali f>ia cli1liche sia ematolog..... iche dell 'ittero ernolitico acquisito (tinta giallo-cerea della cute, ipercromia d elle fecce, modica i_p erb ilirubinemia, u1 obilinuria, splenomegalia , dirr1inuzior1e , non di alto grado, della resistenza globulare, straordinaria ab·b ondanza delle emazie a sostanza ·gra11 ulo-fìla111 entosa, fino al 53 % dello e111uzie in, t.oiu ; ecc.) insien1e con il com1~lesso e111atolo.gi•c o proprio di un 'anemia perniciosiforme (grave eritrocitopenia fino ad un minimo di 719.000 per mmc., valore ·g lobulare per· lo più superiore all 'uriità, e talvolta in grado a~sai .s piccato, accentuatissi1na anisocitosi, eon numerosi n1acro- e megalociti, poichilocitosi , leucopenia, senza però inversione della fo1mula leucocitaria, 1globuli rossi nucleati, fra i quali :.l11ch e presenza di i11a,c:r·o·- e rnegalc,blasti, ecc.) in una donna di 43 anni, chesultanto vachi mesi i)rinta di ca:pit.are alla rnia osservazio11e (in quel ten1po ero fra -g li Aiuti ·della Clinica Medica diretta dal p~of. 1B accclli) era .&tata colpita da detta in.fermità. (}li slct5si elementi morfologici furono da me di1nostrati nel oo.ngue Sl)lenico, nel succo splenico e n elle sezioni istologiche della milza· nsµortata . Infatti, non ostante il quadro IJerriiciosj forme, avevo ritenuto opportuno, a ti1olo <li t~ntativo terapeutico, di proporre 1~ u11

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4. - Alveoli a contorno jrregolare, epiteli appialtiti e con lenuto costituito da delicala trama fine1nente reticolare. '

F1G.

~entato

da una delicata tr.an1a finemento reticolare che solo in qualche alveo,l o si condensa a far.m are u.11a massa omogenea come la norn1ale colloide. 'fengo a ringraziare il iirof. Vernoni tP er la t:ua assistemza ne,l la interpretazione dei prepa1ati j tologici. 1

RIASSUNTO . . L 'A. riferi:sice '"'u alcuni dati a11atomo-isto]00'ici ·di 9 tiroidi as-µortate in casi di scompe11 -:-0 cardiaco e a11gi11a di l)etto.


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XLVI, NuM. 24]

~ple11ector.11 ia ,

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SEZIONE PRATICA

tentativo chirurgi c•o assoluta- llltntc nuovo in una forni.a 111orbosa di tal g·raviLà. L 'in Lervento era stato con pi·eno &uccc~so cori1})iuto dal prof. Il. Bastianelli. Ricordo cli.e in quell ' epoca, fra 1gli autori franeesi, r)iredo111inava, .quar1to alla splenectomia, i ·avvertim en to del rioli tange-r•e di Chauff<., rd, e ciò negli itteri erriolitici in genere (a jortiori, dobbian10 presumere, in un tipo di a11emia perniciosiformel). Alla splenectomia erano seg·t1ite la graduale ~co1r.parsa rlelle not.e d (}lla per.niciosità e la. progressiv.\ tendenza a] ripristino d elle norr11ali con.dizioni .em a tolog iche 'c he, i5alvo il pern1anere di una sensibile diminuzione delle resiste11ze ·g lobulari minima e media, si fece presso ch e complr.to successivam·cnte all 'epoc~ d ella mia comunicazio11e, così da rapprese11tare una qua si perfetta g ua rigione clinica ed e111.atologica. Di tal tipo moroo.so ~eci oggetto di uno studio più particolareggiato, insieme con una elaborata r evisione critica, specialme11te dal .prunto di vista nosografico e patogenetico, delle varie forme di an emie ed itteri en1olitici in un'ampia pubblicazione successi,ra (G. Antonelli. Jn,t orno agli itteTi e11io1

litici. Effeitti della splen.ectomia su di uina particola.re for1na ·di iltero emolitico acquisito con anemia a t·i po· pernicioso . « Il Policlinico», Sezior1e lf.edica, 1913 , fascicoli 3, 4 e 5). Tanto la precedente comunicazion e quanto e s1)ecialm·ent.e la succe·s siva pub·b1icazione ebbero notevole risonanza 11ella letteratura italia na e sopr.attutto straniera, daLa la 5ingolarità d ella forma morbosa illustrata e da to ancora il risultato terapeutico della splenectomia ch e, C0 nsis.tendo nella s comparsa com1p1leta 'd ella perniciosità, costituiva un risultato del tutto nuovo. (Nelle conclusioni ultinte di detta mia pubblic. azione, a piroposito ·del pern1aner-e di una se1tsib ile diminuzione ·d elle res~&te11ze globulari r111nima e m e dia , fu p er e:rrore tip-0grafi co st.amr;ato cc n1assin1a » i11vece di « mini1na »: e1Tore, del resto, facilmente tiesumibile dalla lelLura diel 1e5to). Posso ret:.isarr1ente affer111are ch·e, 1pTima del mie :&tl1d1.o, non si trovava n ella letteratura cl1e qu.alc1h .c vago accenno alla eventualità che, 11eJ cor:;o dell'ittero emolitico, n ei periodi di i!iù in te11sa deglob1ulizz,1zione, le anomalie &anguig11e possano ricordare il quadro dell 'ane1nia perniciosa . Ma tali accenni in n essuno dei casi riportali documentavano un vero comp1less9' ematologico del tipo pern~ciosifor­ n1e, e veniva sca1nbiata con la perniciosità la gravità temporanea del quadro anemico. Così 1

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dic.asi del ca &0 osservato da \iVidal, Ab·r ami e Brulé nel 1907, che, secondo gli autori, ora presentava il quadro dell'anemia pernicios-a (affermazione trop110 generica), ora quello del1.itlero· cr or.ict' spleno1r1egalico ti,p o Hayem, e riel quale il quadro anen1ico risultò consegu-e nte ad una r ettite· secondaria all 'apertura di un a~cesso dello spazio ischio-rettale: basterebbe, fJer conto nostro , quest'ulti111a constatazione, come anche l ' intermiltenza dell'anemia grave, i)er 11ot1 farlo coincidere con la forJJ1a da me df'J&criLLa, che rie11LTa n el cam·plO degli itteri e111olitici acquisiti criptogenetici, cioè <li quel grll;ppo che c ostitui&ce un capitolo b·e·n dis.tin~ to dJ.lle anen1ie emoliticl1e secondarie a d etf'r1ninati fatto·r i etiologici. Lo stesso si può dire dell 'cc anemia p·ernicio.&a a forma ittericaL od itterigena n segnalata da Syllaba (1.90·4) non che da Chauffard e Laederich (1005), precedentemente all'epoca in cui lo stesso . Chauffard formulò i criteri ematologici p er la di~ scrin1inazion e <legli it teri e1nolitici. La differenza ri·spelto alla mia forma• ·è 1già implicita Jl ella desig nazione « anemia p erniciosa itterjgena », il che vuol dire anemia per11iciosa propriamente detta a forma itterica, la q uale non l1a c.h e vedere con u11 ittero emolitico, inteso come processo morbo·s o fon·d!a.m e·n tale, etl il cui quadro anen1ico p1•esenti gli attril>:uti ·d ella perni1c.i os ità. In ogni modo, per il caso dei due autori ultimi, è da osservare che i ca raLteri err1ato logici, all'infuori de•l valore glo·bul:are a umentato, non coincidevano affatto cot1 quelli propri dell'anemia p€rniciosa o p erniciosifor.mP.: fra l 'altro, si parlava addirittura di un reperto inicrob·l astico. In &omma, per quanto zelo si va.g lia porre n ella ricerca, non !'i riesce a trovare nella letteratura pirecedente al mio sLudio :un solo caso dimostrativo il quale presenti i caratteri clinico-ematologi ci dell'ittero en1olitico insieme con quelli di una ,docu~entata ane1r1ia perniciosiforme, cosicch è J11i è co·n sentito affermare essere io stato il 1

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primo ad illustrare e documentare la fo·r ma d<·ll'ittero emolitico acquisito con, anemia a tipo pernicioso. Ciò ~ tanto vero che il Mich eli , 1

ch e assisteva allo svo1gimento della mia con1un~_cazione1 al Congresso ·d i Medicina Interna d el 1912, quando fu aperta la disc..:.ussione irt proposito, dicl1iarò di essere vivarr1ente impressio,n ato d ella eccezionalità di tale quadro c1natologico nel cor:so di un ittero emolitico. Ed è ancl1e1 questa la ragio11e per la quale il J\ticheli stesso , ispi1·ando~i a preconcetti troppo rigidamente sch ematici, an ch e in seguito l1a dim.oslrato di non valutare, come si · con1


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ve11iva, il preciso sig11ificalo clinico, nosograJlle quello deg·li iLteri emolitici, &f>ecialrne-11te fico ·ed ematologic-0 della mia forma, così da considerata l 'oscurilà dei loro fattori etiolo_perd·e re alq.uant.o di vista e d.a neg·ligere piargìci. Infatti il Marchiafa va (1tn.emia emolitica zial111e1t1.e l'esatta in terpretaziorte ·dei ~uoi cacon emosiderinuria perp·etua, « Il Policlinico >l, ratLeri entatolo·g ici fo·n d.amentali (r, . Micheli : Se.zi911e J\iiedica, 1928), ·d opo a\ errni citato in Splenomey{]Jlie e7noliticl1.e, La·v ori , d1e.l XXXV più luo5h!. della .5ua r1ota pubblicazione, invoCongresfio di Medicina Interna, tenuto in Geca i miei criteri per .g iustificare la · ragio·n e nova ·nell 'ottob·r e 1929, p·. 52). A tal propo per la qu.a le ha ·creduto opportu~o segnalare la sito, n1i piaoe invocare ancl1e l'autorevole· teforrr1a morbosa da lui illustrata, forma morsl.i1110nìartza scientifica ·d el prof. G. 1Ba~tianelli bosa che jo stesso, nella seduta d·ella Reale Ac.cl1e, in quel tempo, si inte1·essava n1olto alla cad·emia Medica ·d i Ron1a del :)Q luglio 1927, mia forrr1a, ·data la sua eccezionalità, e ade- 1)ropo,s i ·d i dei~ignarè cc tipo nfarchia fava ». Inriva COJ!l de·c isa convinzione personale. alle mi~ · fatti l 'A. così scriv·e1: · cc Anlonelli, nel lavoro ciconcl1u ,sioni nel ~enso della indubb·i a pernicio- tato, es.p11i1r1e l 'avviso· e.b e 11egli itteri emolitici sità ·d ·el quadro anemico, p!_'endendo più volte 11on ·è anco·r a p·O&Biibil&una classificazione netta; dir~tta visio·n e dei 1niei preparati. Ma, in o·g ni 1na l'attività degli studiosi d·eve essere inte,nta ;rr1odo, più ·delle interpretazioni contano i fatti, a p·r epararne la base con ]a ·d escrizione esatta e questi fino dal 1912-13 so.n o incontestabildei singoli casi ·d al lato clinico, ematolo·g·ico mente consacrati nella letteratura. I contried anato·m ico, evitando i preconcetti teorici buti u:l.teriori, quali e q~uanli essi sieno, .~ r1.1.on di di,1i~iot1i tro1p po schen1alic.h e e·d .e mpiriche. possono scpprimere né adonibrare la mia prio- J~.d è p1er queste consicler.azioni che ho giudirità. cato 11on inutile• di mettere in evidenza una • Naturaln1e-nte, sono giuste le c ortsiderazioni forrrta di .4 nerriia en?.olitica ecc. »•. del ~Iicl1el~ quando affern1a che questo parAl contrario,, in di1~ac~o1do col parere del ticolare tip·o morboso non ' 'a co·n fuso con l 'aBanti, cht: aveva già costruito il capito.io della nemia p e1'1liciosa vera ~ p1ropria, co·n tra·r iacosì detta splenomegalia err1.obiticn, ·e che, dopo nrente all'o·p inione del wle·ulengracht, che i11 la mia pubblicazione, co·n siderò com;e: tale anbase agli elerr1e11ti ematologici, v·orrebb"e riporcl1e la forrrla da rne desc:ritta (G. Banti: L'uftur.e all'anemia :p1erniciosa la fonn.a descritta ficio della milza nell' emo·lisi, vo] . gener.ale del dall 'Antonelli come altri casi se@alati in seXVII Congresso Internaz. di 1\ile ùicina, tenuto ·g uito (Alb·u e Hirschfeld). i11 Lond.ra nel 1913), nella rni.a disamin.a criNe~ cam .p o ·degli itteri e:i:nolitici sostenni e tica n1ossi ar.gome ntazioni co11trò tale desig'nasostengo tuttora cl1 e, ·dal punto dì vista clizione, con la quale. s'intenderebb·e co·n siderare r1i co, è op1p•o rtuno n1antener.si il l)ÌÙ che &ia là sp]·e11opatia co·rrte il prirrtum. mo·v·ens del 11·ossibile distinzioni~i;i: ogni tipo morboso proces.~o morboso, e che dal IB anti ·in poi è a11cor<l l.arg.amente adottata. Se una tend enza de,'e a''ere le su·e p.a:rtìcola1·i ragior1i quanto a orirg ine, meccanismo patoge:n ·etico, .d ecorso e ad anl111et1ere l 'in1portanza pri1nitiva e fondafenon1enolog ia clinicél; i10 n co11divido nel modo TY1entale. della sple11opatia iperemolitica n·ella più categorico l 'op·i nione del MicheJi secongene1si ·di alcune form1e ·di ittero emolitico si do la quale 1e for1ne ·di ittero en1olitico acquì- potesse g iustificare, ·dOV1'ei -essere g iustificato ~i1 o .11on ·d eb bono esse-re nettarn.e.n te ~eparate e ' 1piro'P'!io io nell 'an1mettere tale primitività nel1.a fo rma da me illuis trata, dato ch e la spledi5tint.e dalle forme co11genite . Origine, dec.01so, prognosi, r.eperti en1atolo.g ici, grado del- nect~rr1ia determinò la radicale soppressione di un quadro· anen1ico .p erni ciosiforme. Epla fr.ngilità 1globulare, rappo·r to fra quest'ultipure ~lemmeno per tal form.a mi lasciai tenta1na e l'intensità o g ravità dell 'ar10n1ia, famigliar~ dQ .siffatta interp~etazion-e: ; infatti sostenni, rità o 110 ecc., hanno .generalmente un co·m pore mantengo tuttora la mia opinion-e, che nulta.inente ·diverso 11ei ·due gruppi morbo si. BastP.Teb·b ·c osservare ch e, in genere e s·a lvo e·c - la vieta di pensare che il prinl.um movens sia • n11cl1e · estraneo ·alla milza , n1a che in primo rezioni, mentre 11elle fo·r me congenite .accanto tempo in quest~organo, dotato già fisiologicaa spiccati gradi cli fra1g ilità glob1u lare· si svolrr1ente di funzio·n e er110 citocateretir.a, tal fungono quadri .di anerr1ia di sca r6a o meclia e·n ziot1e, nei casi di prest1nta splenomegalia en10tità, l1elle forme acq·u isite quadri di anemia gra,•e si pos.sono f1'ro]gere accanto a lieve od lii ir.~1 , i11 co11seguenza della ste.s sa ·abnorme quartlità di emazie già r ese più .fragili per meca~ser1te fragilità glohulare . Per n1io conto il di stir1zionis·n1.o· clinico va mantenuto col mas- canismi svolge11tisi al di fuori d ella milza, 5Ìa si1no. r~gore in un caipitolo cosl complesso co- [iassiva.m ente intensificata in rapporto alJa 1

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loro effettiva distruzione, ·ed in secondo ten1po ]a i11ilza venga da tale so·vracc.arico funzionale &timolata ad un~ esaltazione vera e propria del]a sua intrinseca funzione emolizzante, ch e per sè Fotessa agir~b·b1e1 corr1e un attivo fattore patogenetico, se pure seconda rio a cause o meccanismi che possono .avere pri1r1itivamente agito su ~Itri origani o tessuti o nello stesso tor1ente circolatorio . Ne verrebbe peT conseguen- za che la splenectomia, 6opprimendo qu esto imp~rtante e forse principale fattore patogerLetico, 1potreb·b e mettere l 'orgartismo nelle co11di:zJ.ioni miglio·r i per reagilre in maniera così fa, orevole alle ignote cause morbose agenti in sede exlrasplenica da trionfare definitivar11ente d·e l processo n1orboso con la completa o qua&i completa reintegrazione clinic ~ ecl ematologica, n on ostante la sopravvivenza di quegli eventuali mome11ii patogenetici estra11ei .alla milza, ch e però, senza l'importante' concorso dell 'iperemoli &i splenica, divente reb·bero insu ffi cienti a mante11ere gli effetti del]o stato morboso. Tuttavia questo mio mod o di prospettare il :problen1a patogenetico in una de.Ile sue più attendibili solu zioni non esclud e r ecisam.ente la possibile primitività della sple11opatia i1~ alc1Jni casi ; n1a a11cl1e per tali ca.si ritengo che la primitività 0011 po s~a e·~.sere facilmente dimostrata in modo· da resi·stere ad ogni obiezione. Un altro punto merita di essere ricordato n el mio &tudio di allora: è quello che si riferisc.e all'importanza che già in quel te mpo credetti di d.are, nel m eccani smo emolitico, ])iù che alle sostan1:.e emolizzanti , cioè. alle così dette cniolisin.e circolanti o spleniche, non dimostrate nella r11ia for111.a morbo·&a, a spe·ciali attività degli elementi c6llt1lari splenici , ch e eserciter ebbero un 'azione disinte,g ratrice o fago citaria sui corpuscoli rossi, e ch e fanno parte delle ce]lule fisse della polpa e degli elerr1enti endo·telioidi, che p.arti·co1.arme11te d e·scrissi sia morfologicamertte sia in uno dei loro più importan Li aspetti f11r1 zionali , cioè ILella loro attività emocitocateretica. Infatti , r1ell 'ultima ·p arte della descrizion e istologica della 1nilza, cos1 scrivevo: cc Altro caratter e degno di n1er1zione è la presenza d:i una ab bondantis~ima quantità di pigmento ch e si p•resenta sotto forma di granuli fini o gro.ssi, per lo più rotondi , ovvero di piccole zolle irregolari, <li colorito quasi ocraceo; i granuli ùi pigmento sono in parte extracellulari , in parte in corporati nelle cellule della polpa o negli ele.menti endotelioidi: sono più ab·bond.anti nei ·cordoni che nei seni, si rinvengono an1

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clte nell'interno dei follicoli, spfe cialmen te verso la periferia, e lungo l'avventizia dei vasi. Le cellule fisse della p·o lpa wno ad·d ensate r;pecialmente dove è più abb·o ndante la de.posizione di pigmento. Oltre alle cellule pigrr1entifere, si vedono anche ,d ei macrofagi co·n 1.c11enti interi corpuscoli rossi eic.c. ». D.a questa mia d'escrizione, con1e si vede, non differisr.o·n o sostanzialmente quelle più recenti , n e·lle rq uali si delineano g li a•s petti morfologici degli elementi del reticolo-endotelio (la cui dottrina è stata dall 'Aschoff formul ata no·n pochi anni dopo), particolarment-e nella loro attività en1olizzante. Se si pensa cl1e il .111io studio ri1nonta al 1912, quando cioè, sc>tto l 'influenza soprattutto della scuola francese, predorr1inava l'importanza delle emolisi11e nella g1enesi delle ane·m ie o degli itteri e1nolitici , l 'avere io allora sostenuto, in contréisto con 1'opinione domina11te, l'importanza delle cellule della polpa splenica e dégli elen11enti endotelioidi (cl1·e oggi diciamo far ~ar­ te del si1stema reticolo-endoteli,ale) n el mecc:tr1i~mo emolitico, mi sembra 11n'anticipazione dottrinale di r1on poco n1omento. A tal proposito 1ni piace di citar-e il Greppi (Splenomegalia eniolitica con, ariemia a tipo pernia.ioso, « ll Policlinico », Sezione ìvledica. 1927. fas cicoli 5 e 6), al quale son o particolarmente grato non solo p·e r avermi .assai freqt1 entemente ricordato nel suo lavoro, n1a anche l;)er ave.r mes.so in evidenza la mia priorità nell 'aver dimostrato l'esistenza del quadro em.a tologico r;er11iciosiforme nell'ittero emolitico. e per avere pienamente compresa n el suo originale· e particolare significato la mia fonn.a morbosa. In uno dei suo i riferimenti al mio studio l ' A. 1ìice t e;s tualmente cosi : cc Anc.h e prima d,el]a dottrina di Aschoff sul Ret. End. era stata richiamata l 'attenzione sulle cellule d~ell a polpa .splenica, nei cordo ni e n ella parete dei vasi parenchimali: si parlava di eleme·n ti cc endoteliali » in senf'o v,ago, ed erano appunto queste le cellule ch e appariva.no più o m eno interessate ai pror.essi di emolisi morbosa. ·vi ~ono richia1ni nella letteratu.ra non rece11te, r J1e dimostrano l 'osservazionc di quadri anaton1ici molto somiglianti; ma l'esempio clie pi1ì colp,i sce p·er la s1la analog.iro è qiiello che si legge nello studio dcll',1n,.toin elli intorno al caso di Ittero emolif.ico co11 a1iemia a tipo per1?icioso già più volte accennato » (ho pa&sato in c,01rsivo qu·eist'ultimo periodo per a cc~ntuar­ nt l '·e ,:iden:ba). Il Greppi stesso riporta un Lratto della mia descrizione istologica : cc Si nota la presen za di abb-0ndanti cellule a pro1

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to1)lasma omo-g eneo, con nucleo di aspetto ve$cicoloso, se.arso di cromatir1a , rotondo od a margini sinuo~i , bilobato o plurilobato, . che in certi punti confluiscono formando accumuli 5inciziali; tali el·ementi si trovano nello 8pies5ore della polpa e più specialmente dei cordoni; si vedono anche cle1nenti g jga11ti che . rico1·da110 l 'aspetto d ei megacario citi, e pji ù o m eno abbondanti eleme11ti endotelioidi. Gli ertdotelì che tap1)ezzano la paret e dei se ni 11anno il nu.cleo rigonfio, ecc. ». È e' 'idente in questa l)1 ia d escrizione prece dente alla dottrina di Asc.hoff l'analogia con i reperti più re(-enti ove si rrteltono in eviden za le ' 'arie m oda1 iLà morfologiche de-g li elen1enti del siste111a. r eLicoJo-endoteliale. E ,-eniamo da ultjmo ad un altro importante aspetto della mia p·rioril.a. Fu succes&ivam erite .'llla segnalazione della rr11a ' forma, n elJ.a quale si dimostrava p er la prima volta la guaribilità medi.a11te la splenectomi,1 di un quadro ·er,1 atolog ico per11iciosiforn1e n ell 'ittero emolitico acquisito, che E1)f>inger· ( Wiener J.:li1i. vVoch., 1913·, n. 21·; Berl. klin. Wo oh., r1. 33 e 31) e Deca.stello (iT,.ie1ier klin. lVoch., 1913, n. 23) applicarono il tentativo terapeutico della splenecto1nia n ei primi casi di ane111.ia pernicioF-~ genuina, con effetti apparente1nente favore.voli; I.a s uccessiva esperienza da p.Jrte di .a ltri autori finì però lJDr scuotere la fidu,c ia nel meta.d o fi.tesso. Ciò non toglie ch e il ten Lativo de.g li aulori vienn esi n1eriti di esser·e ricordalo n ella storia dei vari metodi ter.ap·eutici tentati, nella cura d·ell 'a11emia p er niciosR > prima <ieIla $Coperta dell'epatoterapia. L 'Eppinger si difese dal rilie·vo· d·ella mia precedenza affernH1ndo cl1e, m e11t.re· l' Antonelli 11ell.a. sua elaborala disc.u&sìon e critica circa la ·discriminazio11e nosografica della sua forma morbooo, .aveva definito il suo quadro ema Lolog 1co come 1p roprio di un'artemia a tipo fJer11icioso· ·~ no11 com e quello ·d ell'anemia perIJiciosa i1ropriamente detta, è in qiuest'ultimn eh 'egli applj cò il tentativo della splenecto·m ia . Ma a n1e ·è lecito forn1ulare il dubbio se all'Eppjnger sarebb e u gualmente sorta l 'idea di tal tentativo, n el c.a so ch e non f{)'5Se stato preceduto dalla dimostrata · gua:-ibilità del com1

e 45) in rapporto ad una sua s1)ontanea rivendicazio·ne della mia :p.r iorità rispetto all 'Ep· pin ger e al D ecaslello:

No·ch vor den Wien er .4.utoren. hat ein italienischer A u.tor, Antonelli, aus der Klinik cc

von Baccelli, iiber die e.rfol1greich ausgefiihrte Splenekton1ie bei der perniciùs8n Anamie b erichtet ». . E jn altro luogo d'e lla stia pl1bb·l icazion·e: « U ebrigens berichtcte ein italiPnischer A u-

tor, Antonelli, bereits vor den ."fl!I itteilung en i 01i Eppin,g er 1irid Deca stello von einer erfolg1

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reich a usgefiihrten Sple11ekton1ie bei einen1 1 I'alle von erworbenem ha111olyt ischen Icterus, d essen Blutbild den Typus der i)erniciosen J\11amie a ufvYies n . Tali ob.h iettivi rilievi d.a parte di un autore stra11ier0 fanno contrasto co.n la negliio-enza degli a 11t0Ti, soprattutto italiani, che n~n hanno tenuto il debito conto nè preci~alo le linee più origina li del mio personale contributo n el campo· degli itteri emolitici. . j\fa, ~ p,a rte la questione ·d ella splenectomia , la forma di illero emolitico acq11isito con ane-

1nia a tipo pernicio,so da me peT' il primo illustrala e docuntenlata dovrebbe teriere un posto a sè in. 1zna compiuta ulassificazio1ie degli itteri emolilici o, se si vrio,ze., del le S]Jlenomegalie emolitiche, p•oco importa se aggiungendovi o no il m.io modJes.to riom e, che conta a{-sai meno d.ei fatti. Roma, 18 aprile 1939.

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PtIASS LTN"f O.

L ' A. ritiene opportuno richjamare l 'attenzione sopra la forrr1a di « Ittero emolitico acquisito con anemia a tipo perr1ir.ioso » da lui per il primo descritta e dimostrata n el l 912l '.l l3, rivendicando la sua priorità n ella impostazi one nosografica di questo particolare quadro clinico-e.n1atologico, che dovrebbe con1 e tale ave1re un posto a .8è in llna compiuta cJas&ificazione degli itteri emolitici . Ricorda anche di essere stato il prin10 a din1.ostrare in detta farina la completa scompar$a del complesso ematologico pen1iciosiforn1e 1nedia nte la splenectomia, il che preluse ai f>-rimi tentativi di Eppinger e Decast ello di curare co n lo stesso procedim ento l'an emia pernicio&a propriamente d·elta, tentativi natura1111ente infruttuosi in quest'ultima forma ntorbosa.

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plesso · 11ern,iciosiforme nella mia forma medicinte la. splen,ectomia. A conferma ripoTto testualmente (1)assando in corsivo, per 1nzggior chia rezza, le parole dell 'A. cl1e mi riguardano rer.sonaln1 ente) quanto il J\1osse enun ciò alla Società Medica di Berlino, a proposito di un suo ca150 di ane1r1ia perniciosa f,avorevolmente infl:t1enzat.o dalla splenectomia C~Iosse M. : 1

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ter Il a1riolyse: a) Pig1neritcirrhosc3; b) Milzcxstirpalion, bei peirnicios liiintolytis.cher A1tarriie. « Berliner klin . \Voch., >), 1913, n. 4-1

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[J\NNO

Lehre von dert Krankheiten 111it gesteiger-

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[ •.\NNo XLVI, NuM. 24]

SUNTI E RASSEGNE MISCELLANEA. La peritonite primitiva da streptococco. (L. CotJI'\'l'Y. J ou.rnril des Scien.ce.c; Médica.les de

J.. 1/le, 7

1107

SEZIONE PRATICA

n1a~gio l~ -39).

Tra l e peritoniti ematogen e, n elle quali il i11icrobo g·iunge alla si erosa p erito•n eale per , ·ia sanguig·na do·p o una fase b·atterierr1i ca o setticemica, le :Piiù frequenti sono la peritonite l)n c umococcica e q11ella streptococcica. 1'ali periloniti possono· es er e m eta.statich e, (se ~i ma11ifeslano in un individuo portatore di un focolaio infe ttivo) o pri1nitiv e (se ]a porta d!'entra ta del germe sfugge a lle più minuziose i11dagini) . La p eriLo·n ile primitiva da streptococco è n1olto raTa , almeno· se si tien e conto d ei casi 1)ubblicati ed è più frequ enle n.e lla donna ch e n ell 'uomo. In essa l 'addo.m e si riempie di u11 liquido puru lento, senza odore, .sen za p et1dor11e1nbrane, senza a deren ze e senza t enden za all'incistamento, come in vec·e ... i osserva n ella J)f~ ritoniLe da pneun1ococco. ~{o ndo1r distin gu e tre fo·1 me clinich e : un a forn1a acutissima se tticemica (ch e è la :Più frequ ente), una forma acuta e una form a suba cuta (eccezionale). Nella forn1a a cuti.ssin1a , dopo fenomeni p r emonitori costituiti ·d a angina e lieve movimento febb·r ile, sco·p pia la sindror11e addominal e, car at terizza la da una spr oporzione tra i segni ·gen erali di infezione e l a b 1n nalità dei sin ton1i addo1nina li. Il dolore è cliffuso, inten so m .a so pportabile: si accompag·na spesso a diarr:ea (al ·contrario di quanto avviene di solito n elle ·peritoniti). Il malato si lagna di cefalea (segn o eccezionale n elle peritc111iti) ed ha d ·ei brividi: la tem .p era tura sal e di colpo a 39°-40<>,5, il polso batte a 110-120. La facies è co·ntratta e leggermente cianotica, con erpete. · Il paziente n1uore. in 4-5 g ior ni in collasso ca rdiaco ed ipolern1ia . Nella forma acuta,, n1·eno grave d·ella :p1recede11te ma tuttavia d ecorrertte con gravi fenon1eni gen er ali, sono in primo piano i ~eno ­ meni ad'dominali con si11tom a tologia sch1e tta rr1 ente peritonitica. Vi è però cefalea, diarrea e piccoli b·r ividi. L'intervento cl1irurgico può )n questi casi portare alla gua rig ion e. La for1na sub ~c uta è rarissima ed in essa 1'infezione i)eritoneal·e ha t enden za a limitar si ed a forn1arc una raccolta purulenta. La ·diagnosi di peritonite da streptococco si ba.serà suìla conoscenza di una a•n gina nei giorni preced enti , (ten e11do conto della presenza quasi co.stan Le di un i11tervallo libero di qu.alche giorno tra l 'ang·ina e l'inizio ·della sindrome addominale), sulla comparsa d ella sindrome in Titeriodo mestruale,· l'associazion e d el1

la sindrome addon1inale con fenon1 eni gener ali m .olto inle n si, sulla presenza di particolari sintomi (cefalea, briYidi, diarrea, e r1J'es, agitazion.;) in oliLi n ellè pe ritoniti a c ute. La diag n osi può e ser e ronferr11.a la ·da u11a puntura cspl orati\1.a i1el Douglas . La diag·n osi diffe ren ziale i)rincipale è d a fa r i co·n la peritonite i)neurr1ococcica anch e i )er ch è, m enLrc in questa con vien e attendere il raffreddan1ento , i11 qL1clJa strepLococcica in\'ece si im1)one un intervento precoce. Nella peritonite pneumococcic.a l a facies è p er lo .p~ù 'olu! Luosa ed i sintomi addomi11ali sono moli o leggeri, in COI!trasto· con l 'i11ten sità d ei seg·11i gen er ali, ch e p erò i1on rag·giunge quell a 'c]1e t'i ha n ella peritonite streptococci ca. Inol tre la p eritor1ite d a p neur11ococco ·è una 1na lHl tia d el b ambino e soprattutto della b·an1bina; quella da .st·r eptococco invece si h a n e]1'.a dulto, s pecialn1ente di sesso femminile. ]"a p eritonite d<:t pne.umo·c occo ha t enderua alla localizzazione. La terapia con siste nel trattan1en tò local e c:on l 'inter,·ento chirurg ico, n el trattamento dei f enon1eni gen er ali (car·dioto·n ici, flebo cli .. i di oluzione fisiolog·ica e di soluzio·n i ipe rto11ic h c di cloruro di so<li o al 10-20 ~lo) e n el trattan1cnlo antistreptococcico r11.edia11t·e somm i- , i ti trazione . di siero antis lreptococcico ad a lte clobi e di pre,p.arati . ulfa1nidici. 1

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TOSTI.

Sindrome spleno·periviscerale e spl(lllO·nl·

cerosa. Contributo allo st11dio delle lesioni extra-spleni· che nel corso delle splenon1egalie dette pilo· trombosicl1e. (.f. CAR OLI , P. GuÉRIN, L.

A rchìves des digesti/ et des mala.SCALFI.

ma1ladies d'e l' a.~ìp·a.reil dies d«?J la riutrilion , n. l O, dicembre 1938).

])e15c,riY011do alcu11i casi da l oro s tudiati , gli AA. har1no voluto altirare l 'atlenzione st1 due 1~in1dlrl)nti ch e vo-so110 trovarsi associa t e ocl anche SOJ)ravveni1·0 isolata1nente : la sindroJrj e 1Jerivisce.ra1e e quella sple no-ulc.erosa. Nella I osservazione gli A t\.. studian o il ca"" o di un u on10 di 26 a nni , il q·uale nel 1928, a l1;età di 16 a11ni, ve.nne operate., d 'urg·enza per ·Df• pendicite acuta ba11a1c. La ferita i fistolizzò .e1 la t emp·eratura oscillò a lun go fra 39° e 38,,. Dopo due anni venne di nuovo operato i1er peritonite gen eralizzata; la J!chbre osci llò pe1r 11n nlese intorno ai 38°, ·PO~ lo stato ~e­ r1 erale- si :1 ggravò. La g u.arig ione .avv·enne inaSJ)ettata dopo l 'e,racuazio11e per vomito a più riprese di urL ·p us abbondante e fetido. Nel 1'ot tob·r e 1932 con1parve emate1nesi di sai1gu e r1ero e n el febbraio 1935 un :en1atemesi di sang u1e ros&o·. Ne.I 1937 n ella stessa giorn.a ta sopravvennero nov1e vomiti ·di .sang·ue rutilantf' e p·oi altre en1 a temeosi dopo due settin1ane. Nel

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IL POLICLINICO .

genn.'lio 1938 ve11ne ope1·a to, senza per altro cl1e il chirurgo scoprisse lesioni parietali dello sto maco, duodeno ·e vesc,;icl1etta. In queste 'c o ndizioni venne affidato alle cure de.gli AA. e aricora operato di sp•l enectomia con es.ilo letale. All'autopsia si potè rile vare: Aà·donie: sinfisi completa della massa intestinale alla parete; nei&suna alterazione tromb(Jtica della vena porta e d ei su-0~ rami. Stoniaco: lesione erosiva della mucosa gastrica con ipertrofia marc.a ta del tessuto muscolare d·ell 'antro ptilo rico. Milza: ingra11'dita: 8'0·0 gr.; reticolasi intensa con leggero grado di fibrosi. Esclusa la cirro5i, la p ilo·flebìte e le varici esofagee, ·dopo aver anche esclusa l 'e&i&tenza di fo colai tube.r colari, gli AA. con·c ludono che in ·q uesto caso la splcno1r1·egalìa deb·b a ·essere attribuita ad una reazione infiammatoria secondaria ad una peritonite purulenta; l 'ulcera &einbra associata alla splenom·egalia fibrosa se·m plioe. <}li llA. e5p0 Il·g ono poi un secondo caso' di cirro1&i epiat,o -splenica e ulcera duodenale di origine s~onosciuta, complicata da emorragia digestiva mortale i1on ·d ovuta all'ulcera già a rnetà cicatrizzata n1a - sec o·n do gli AA. - a rottura di varioe d eil ca1·di.as. In un 3° caso si tratta i11v·ece di ul cera du,Qd·enale· so.p ir avvenuta n el caso di un.a cirrosi alcoolica ·epatospl enom e·galica •complicata non solo da emo rragia ma anche da perfo,r azione in i11('ritonieo libero . Concludendo gli 1\A. osservano che nella si1Jdrom·e .spleno-periviscerale l e adere11ze intorno al tratto dige&tivo, coesistendo con una splertomegalia , sono· a volte lin1itate al bulbo duodenale altre volte -estese a tutto l'a·ddome. Nrl primo caso gli AA. si domandano se la peritonite non sia piuttosto la causa d ella splenomegalia cl1e una l esion e. a~aSociata o secondaria . La sindrome spleno-uloero1sa, g ià stu diata da Gr<:rppi e da un numero considerevole di ita11ani , no11 ·è - secondo gli AA. - una coincidertza p.u ram ente fortuita, n1a un accidente anato·r ni1co ieventualmientc l eg;ato alle alterazioni organiche e funzi onali della gastrite paru splen o-m·eg.alica. Tutte queste conside.raz.io11i dimostr.ano ch e. riel corso d elle &plenomegali e con1pl1cate da emorragie digestive si forma una certa autor•.omia d-elle alterazioni ·d·el tratto dige.&tivo e ciò spie·g~ senza dubbio in gran parte la freql1e11te ·piersi;&tenza post-operatoria d elle emor1

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Sulla splenomegalia tubercolare cosidetta primitiva.

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• ragie.

· La coesiste·n za d·egli in ci dienti ulcerati vi non 1

i11teressa quindi sol o la patologia della milza r11a si può ugualmente ricollegare alle cirrosi epatospleniche, &iano esse o no di origine. alcoolica .

S. F.

(D. GruL10 GIUNTI . Archivio dello Ist. B. It., dicembre 1938). L' A. esamina u11 caso di cc cosidetta spleno1J1egal i~t tub.e1rcolare primitiva » in un contadino di 37 an.n i. La sindrome, insorta in pien() b1ene.ssere., è caratterizzata da splenome.galia rapidamente progre&sì, a tanto da raggiungere, ir1 una v·e nlina ·di .g iorni l'ombelicale trasversa; da febbre a tipo inter1nittente con 111a~simo di 39°. L'exitus avviene in 3iO giorni • circa. Il quadro a11atomico si presentava dominato dall'enorme spl,e.n o.rnegalia (gr. 2200) che, istologicamente, - dopo aver escluse : la linfogran11lo1na tosi, la malattia di Gaucher, la n1ielosi, la linfoade11osi, - FYi affermò di na- · tura tube1:tolare. J\.d indagini esaurite, la <liag1Josi a.n aton10-p.a tologica risultava: Linfoad-e11ite caseo1so -·c alcifica ilare ·del polmone sinistro ; Esiti di pleurite fibro -adesiva bilaterale; :E~ ndoarte·rite tub ercolare pro·duttiva de11 'ilo srtleni·c·o ; Spenome•galia tubercolare necroticoe1no1rragica; Tubercolosi miliare d el fegato e del midollo osseo (femor e); Glomerulonefrite cronica; 'F ocolaio di endomiocardite cronica in cuor:€: torbido; Ede.m a e congestione cerebrale e polrn.o nare. L 'A. valut.a il coin cetto di « .splenomegalia Lubercolare primitiva » c1he non ritiene anato111icamente ·d ocumentabile, poichè nella totalità, o qu·a.si, dei casi ·d·e6cri tti c·o me tali esistono sempre i segni più o m eno palesi della tappa primitiva dell 'invasio ne in altri organi. L' A., d'accor.do co·n Reitano, coin sidera, se mai, la pirimitività della tubercolosi splenica una realtà c linica; m .a dal ·pu·11to di vista ana tomico essa può, tut.t 'al più accettarsi co1n e un quadro n1acrosco·pico. Nel caso in esame l 'A. i-itiene che la mar1 j f estazione splenica avrebb1e un 1suggestivo aspetto di primit.ività se non esistesse la li.nfoglandola rep·ertata nel mediastino, a sin~stra, grossa , fibrosa , con centro ca.seoso-calc1fico. Pertanto il focolaio linfoghiandolare ai&sume l 'i1nportanza di sorgrnte dell'infezione seco11dari.a localizzatasi e• sviluppatasi in un punto domina nte il circolo splenico. Il vaso splenico colpito , per la ~ua posizione anatomica, ha determinato una rioca e rip etuta immission e di bac'illi tubercolari n ell'albero sanguifero della Jnilz.a, d.a lla quale i bacilli, per via portal e, sono pervenuti al feg-ato e da qui per il circolo ·generale, al 1nidollo osseo. L' A. concludendo afferma che, pur non essendo agevole il riconoscimento clinico di 1ale forma perchè essa richiama .segni clinici e riJ)tercussioni e1natologiche comu~i a. molte .altre splenomeg-aJie, .anc.he ~otto il nflesso clinico l'argom ento tuttavia progredisce. 1

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Snl concetto di ''sindrome di CrnveilhierBaumgarten '' e sulla eosidetta '' cirrosi di Cruveilhier-Baumgarten '' (A. SPI~ELLI. Archivio di Palologia e Clinica ~1 edioo, inarzo 1939).

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sviluppo d el circolo collaterale a carico del IV g ruppo delle vene porte accesso1ie ma non pervietà d-ella v. omb,ellicale. Si tratta di una confusione che non deve co1npiletam·ente fat~si perch è n ella sindrome di Cruveilhier-Baum1garten il fegato non presenta affatto cirrosi, ma sol tanto stasi venosa cro•11ica con atrofia par en chimale e sclerosi reattiva ; manca com~letam·ente quel pe~vertin1e nto· del lobulb epatico con n eo1p;r oduz1on e con11ettivale caratteristico della cirrosi . F. TosTI.

L ' A. esa1ninando tutti i casi registrati nella l E:t tera tura con1e sindrome di Baumgarten o con1 e cirrosi di Cruveil11ier-Bau mgarten n e fa la critica rile·vando come gran parte di essi siano st·ati erro·n eament·e i11clu si n ella sindromei descritta i)er i primi da Cruveilhier e da :eaumgarten, sindron1e la cui cara tteristica Obesità, ipogenitalismo, ritardo mentale, csse~zia le è cos liLuita dalìa pervietà della vena polidattilia, e pigmentazione retinica. 01nbellicale. Sindrome di Laurence-Moon-BiedJ. Come è noto, l.u v. 01nbellicale, la quale n el(A. SoRsBY, H. AvERY e E. A. CocKAYNE. Th e la vita intrauterina riC'onduce il sang u e dalQuart. Jourri. of Medecine, gen11aio 1939). la p1lacenta al feLo, comincia ad obliterarsi col1' iniziare d ella vit.a extraut.erina fino a trasforLa siu drome di Lau rence-1\iloo·n -Biedl premars i dopo il prirr10 n1ese di vita in un corY~le n ella razza caucasica, si sviluppa ereditadone fibroso rappresentato dal legamento ro- r1 an1ente , nel senso che nre gli ascendenti si to11do del fegato . Non ison o da confondere con tro\'ano alc:uni dei .segni della sin1drom~. <'~sa delle piccole ver1e dette ombellical i (delle L 'ob esità è sintoma costante, mentre non quali la più notevole è la v. sovraombellicale · . 01to co,s tanti la d efi cienza m entale e l 'ipo·O'e•o v. di Burow) le .q uali nascono· nella parte ad.- r1italismo. A questi tre sintomi si ·d evono ~g­ giun gere la ·polida ttilia e la r etinite pio-mendomina le e, seguendo il l·egamento rotondo, terminano n el fegato al n1ar gine anteriore di tosa per avere la sindrome comple·t a . Altri diet:so : tali vene possono, n ei casi di ostacolato fet.li furono trova ti nel centinaio di casi d-edeflusso sanguigno sovraepatico, disten dersi scriLti nella letteratura: ·d eforn1ità cranich e 11otevoln1ente acquistando un calibro con si- idrocefa lo, ossicefalia, ptosi con a.simmetria clfJrcvole e cos.1itucndo il 4° grl1p1Jo delle ven e fa cciale, para1iisi fa cciale a tipo centrale, cifosi, lordosi, ·gcr1u ,·alg um , pes p.Janus, atonia porte acces'5orie. n •uscolare, cianosi, sordo·-mutismo, .a diposi Orbiei11e lo sLuclio della letter atura dimostra dolorosa, glauco·m a infantile. c,l1e sciltanto 10 casi 'J)resentano sicurarr1 ente il cara.t.tere della pervietà della vena ombellicale Due g ruppi fami gliari h anno studiato g li AA. e perciò solo essi ~ono veri casi di sindirom e. di e li descri,ìono accuratament e. A que.sta deCruveill1ier-Baun1garten. Qu esta sindrom e, per . crizione segue un.a discussio11e sull e num eil cui sviluppo n o11 hanno· specia le importanrose a lterazioni teratologiche riportate ne11a za n~ precedenti familiari n è }.)reced enti m or- letteratura e aventi carattere n ettamente famibo·si (n e1r1n1eno la lues), p resenta co·m e car at- 1i.Gl.1'0. tc·ri costanti: 1) una ·epatomegalia inizia le e.b e '·è un a sindro1ne d esc.ritta dal 'Biemon.d tende progressi\ amente a dirninuire fino ad 11el 1934 fo r·mata da infa.n tilis1110 somatico e J)f-ichico, colobo111a dell ' iride e alterazioni aver~i un ~egal o di volun1e 11dotto per atrofia s:::lerotica (diver sa dalla cirrosi); 2) ]a pre,seinza f'cl1eletrjche ·e di cui furo110 r e8i n oti altri casi d i un reticolo superficiale dell 'ad dom e più o (da Van Bog.aert e Delhaye e Rafner) . Si tratta m eno sviluppato; 3) la persistenza della v. orn - cli una sindrome ~on1 iglia ntissima a quella di }yelicaJ e. Sono invece segni in costanti: la fre- J.,auren ce-Biedl , da cui alcuni ca'5i differiscono que•Tlza ·di caput n1edu sae o di grosse ven e solo per la presenza di colob 01na e l 'a.ssenza ec1a siche e tortuose nella regione p·eriombelli- di r etinite pi gme1ltosa. Un gruppo di casi fu descritto da KaJ)llcale, la presenza ·della ascite, la splenomegali a, ìa p·r esenza di ruJnori vernosi sull 'addome. ·~r.insk i: ebsi presenta,·ano ·deficienza mentale, Riguardo alla p•ntogen esi di questa si~dro- ipogenitalismo , atassia di ·r·1ied1·eich e sclerosi 1ne è da tener presente l 'i potesi di Bastai e.b e coroida le. La differ en za colla sindrome di LauIn mette in rapporto a stasi intraepatica pe r re:-nce· Bìedl consis te neJla ma11canza di adipodifetti della canalizzazio·n e &ovraepatica (obli- ~i1 à e lJolidattilia e p1;c senza di atassia. Un' a.ltra sindrome di Bie.mond è composta 1eraz!one parziale, stenosi con1 p1leta per en.dofl ebite, aplasia completa) : ciò de] r esto è stato 'la .a1asf.ia cer ebellare, nistagmo, esoftalmo e dimostrato in sei casi .su dieci e n on si può bracb idattilia. , Il Best h a descritto il gigantie~cludere ch e non si sia , ·erificato a n ch e nei smo con degen.e·r azion e retinica, il Cavallacci r i1na11cnti quattro casi. obesità con microoftalmo e altre anomalie oSotto il nome di casi di Crt1vri lhi er-·B aumculari , il Ca.sini obrsità, i)igmentazione cuta... garten sono passati n ella letteratura 17 casi di nea . r et iriite 1)ig m ento.s a e m eningocele. cirrosi volgare in cui vi era un ]Jarticolare Po1ta il non1 e di ~indrome1 di Ste\vart-Novel 1

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una si111d1rome già descritta dal n ostro Morgag11i: obesità, cefalea in vincibile, disturb·i psicl1ici , ipero&tosi interna frontale . Sorf.by l1a descritto distrofia apicale ereditaria delle mani e dei pi1e1di con colo·b oma maculare b ilaterale, .e anche adiposità, atro.fia ottica e deficienza mentale. Ochi ha veduto la sii;idattilia associata al di~·tacco retinico. Dal lato patogeneti c0 tutte queste sindromi possono essere detern1inate da (lue ·geni reces•s i,ri in uno s tesso cromoson1a o ·d a alterazioni del cromosoma (dislocaziome o translocazione) . 1

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L.

e E NNI

B I B LI o G R A F I e I (l)

L · exeresi del frenico. (Analomiaf'i~ iologia-Clinica. Effetti terapeutici). Tipo-

\V.

GRAPPA.

g rafia :F .lli Corti. Co•m o, 1938. . ]>arodi presenta qu·e sto volume con un g·iu{lizio molto lusinghiero e in r ealtà i fatti, le cifre e le statistie::l1e che Grappa h a raccolto c:on sp·irito· di paziein te e diligente ricerca e vaglio critico si~uro· sulla 01)er.a zione di Stuertzil.11elix, hanno un· loro indiscu sso valore per la vastità d.ella ·documentazione raccolta. L' edilore ha dato una nitida veste al volume ch e in oltre 400 ,p agine illustra in o.g ni caro.p o l 'e.xeresi d el frenico : dalla .s toria del suo inizio per merito di Stuertz (1891) alla sua e\ oluzion.e, alla an.a Lomia del fre11ico studiata sul1'apporto dei contributi n1ondiali , alla fisiologia d elle con1ponenti ~vinali e simpatica; al i11ecca11ismo d 'azione della frenicoex.eresi che induce nlodificazioni della mec c.anica toracopo]mona re, della circolazione polmonare e d el paren chima e dell o stato generale: A questa prima p,a rte segue uno studio bibliografico b asa to su 9091 casi di frenicoexe.r esi comunicati ·dag li AA . e raccolti dalla letter atura n1ondiale; di questi il 95,3 2 % di fre11icoexer e .. i autonom e e il -!,68 % associate. N onostant.e ch e questo· ge11ere di statistich e ~i a for zatamente n o·n perfetta n ei suoi risultati da ta la diver sità ·di crilerio clinico, radiolog·ico, di c.lassificazione dei risultati a seconda d ei diver si AA., pure il n1ateriale è stato i)azienterr1ente vagliato ·e suddiviso così ch e i quadri d ei risultati finali sono da riten er e n1olto significativi . Si vede co1ne la frenicoexeresi monolaterale autonoma in 4 731 casi d·ei quali è stata po~­ €-il)ile la cernita statistica abbia dato un 5·0 % di ris ultati favorevole, u11 20 % di indiffer enti, e un 30 % va diviso fra pegg ioran1·e nti e rnortalità. I r isultati vengo.110 con iderati anch e in rapporto alla .g ravità e al g rado di atlivjtà d elle lesioni e della loro esten sio·n e. Reipcrti anatorr10-patologici di polmoni di indi vi1

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(1) ,Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recen~.ione.

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dui trattati con l exeresi del frenico, modificazioni in.dotte dalla frenico-exeresi sulla. respirazione, le complicanz,e operatorie descritte dai va1i chirur-g i a carico dei vari apparati organici, le discu ssioni sul potere emo·5 tatico dell 'intervento vengono illustl'ate sulla base di un materiale vastissimo. Dopo un i11ter·essante capitolo sulle varie indi cazioni della frenico-exeresi, niel singhiozzo ii1vincibile, negli spasmi diaframmatici di origine t·etanica, nella sinfisi pericardica, ecc . Gra1?pa p arla altresì del valore ·economico sociale d.cll 'intervento sul fre11ic;o, poichè si disse la frenico-exeresi rappresenta una t erapia c:l1e lJUÒ dirsi economica; asserto C·h e vie.n e a caid ere dato ch e risulLa indin1ostrata l'~ffi­ cienza terapeutica sostitutiva dell 'exeresi d el frenico. Lo studio delle osservazioni 1~1e rsonali riveste un suo peculiare interesse poichè Grappa ha pot11to disporre del materiale di due sanatori dell'Istituto N~zionale lì'ascista d ella Pre,·idenza sociale e per un totale di 146 casi operati di frenico-exer esi ·e quello che più intc-!res~a il risultato a distanza. è calcolato su un te1npo cl1e varia fra 5-6 .a nni e da un 'altra discreta pet'C·entuale di operali da 9-10-11 anni. Le c.s servazioni e le cifre riportate·, sottoposte a un va.._~·lio critico rigoroso va11no attentamente lette e 11on si può darne u11 riassu11to adeg uato; e in con clusione esse n on sono del tutto favorevoli all 'interv.ento ·d i freni co-exeresi. V.ero è ch e all 'intervento è stato chiesto in u11 te1npo mojto, troppo di ·p iù cli quello ch e poteva dare e l'aumento dei casi in cui e&so si ritenne in·dicato è poi andato a scapito d·ei risultati a distanza. Spetta alla frenico-exere.si un $UO })Oslo n·ella t erapia chirurgica della tubercolosi polmonare; certamente limitato. Il volu1n e.. è co1nplet.aLo d.a ir1ter.essanti conf;iderazjc>ni criticl1e sulla dottrina della fre•n i•c o-exere:si, dalla esposizion e della casistica personale, cl.alla docume11taz.ione ;radio·g rafica e da un co1npleto . indice bibliog rafico. Il l.avo·r o di Grapp·a è lodevole e completo p·er q11anto riguarda jl capitolo della frenicocxeresi; ed è anche un saggio delle possibilità statistich.e ch e può offrire una grande organizzazione quale l'Istituto Nazionale 'F ascista della Previdenza sociale con la documentazione clinica protratta n el tempo dei suoi assicurati. G. BENDANDI . 1

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R.

Les syndrorn,es d'imprégnation tUJb erculeuse. Un vol. in-16° di 136 pagg. B uRNANo.

Masson et C.ie, P.aris, 1938. Prezzo fr. 24. Si tende generalment e a co11siderare nel problema tul)er colare soltanto I.a tubercolosi ap~rta, con locaJizzazione evidente. Il quadro dell ' infezione tubercolare va invece, seco.n do l 'A., allargato a stadi mal definiti, a forme JaTvate, occulte, in cui si amn1.elte C·h e tutto l 'ambiente interno sia invaso, imi: regnato dal


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SEZIONE PRATICA

bacillo tubercolare, se11za cl1e esso dia una g110,s tic;i cl1e importa e per l e gr avi consegu e11particolare localizzazio11e, n1a inanifestendosi ze ch e a.i)lporta . con dei sintomi g·cnerali , ad andamcento croJ{itenut.a un tempo legata alle sol e capre J1ico, di salilo benig·n i. Q11e ta forma di in1rr1altesi , si sono vedute gradatamente estendepreg11azione bacillare è ab·b a tanza nota i1ell e re le so!r genti d 'infezione ad altri animali, fra ~ue n1anifestazioni più gra, i l ~ granuli e e,ui specialme11te i bovi11i ed ora, con g li studi n1a lo è i11eno in quelle discrete. dell 'A. anch e a i volatili , fra cui .pir e.sentano L ' A. chiarisce il concetto di impreg·nazione una particolare importanza i polli. ])élcillare, cl1e studia poi n elle granulìe, i1elL 'etSiste11za di una brucellosi a' riaria ormai, lo slato bacillare cro11ico , nei malaticci ed in - non può più essere m essa in dub1b io'. L'A. è riua lcune sindromi cl1c si riscontrano n ell 'inscjto, d i fatto, ad infettare polli e colombi. Rifanzia. . ~ulta dagli studi dell 'A. cl1e ·g·li u ccelli , in geSi tratta essenzialmente d i un concetto cli11.eral·e., offrono note·vole resistenza all 'infezionico non sfug.g ito a qualcl1e altro s tudioso, ne, dovuta in gran parte al sistf'ma reticoloforse i11 ra1Jporto con una forrna attenuata d~l en dote]iale. Dal punto di vista eJJidemiologico, YJI'US tubercol.q.re e che µo trà gettare mo1ta pert.a11to , la brucellosi aviaria deve ess ere telu ce su ' 'ari stati finora n1al i1oti. I,,' A. ha avuto nuta pre.s ente nella profila1&si umana e veteriil merilo d i isolare be11e tale con cetto, di tratnaria . fil. tarlo a fondo e di e - porlo con cl1iarezza in questa ~ ua pubblicazio11e. D.a ultimo, trovia1110 I >. REMLINGER e J. B ALLY . La maladie d'Aujeun capitolo &ulla terapia , per la quale si racszky. Un· vol . in-8° di 2<).2 pag·g con figg. • co111anda caldan1entc la tub1e.rcolir1a. fil. ]\llasso·n et C.ie. Paris, 1838. Prezzo fr. 45. 1

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f\I.

renale. Vol . in-8° di pagg. 95. Officine Graficl1e S. i\. ORRENTINO.

La tiibercolosi

,1\.lb1erlo Morano, Na11oli , 1938-XI'' · L. 20.

L' A. dopo av·ere ricordato le p rin ci1)ali form e anatomo -pa tol o P-iche d eìla tuberco lo ... i re11ole, passa a tr<tt tar11e l a sintomatologia; dis tinguendo: I ) un periodo inizia·le d ecorre nte co11 il qu.a1dro ·di un.a c istite, le 1c-ui caratteris ti ch e principali sarebbero la febbre, la poliuria e pollachiuria, con l)iuria acida ; 2) un periodo di slato che a urne quadri clinici vari , Così si osservano forme vescico-renali , vescica li pure, pielo-r1cf1·i tiche; la forma dolorosa, e1l1aturica, pio-11efrotica, ecc. In ogni form a di c istite la tubercolo·si deYe sen11)re essere sos1)ettata. Fra g li esarni che consentono una diag11orsi sicura, quando risulti i1e.gativa la ricerca del bacillo d i I\..och e la i)rova biolog·ica va co i1siderata inolto utile ]a cromocistoscopia, oltre l ' indaain e funzio·n ale dettagliata di ciascun rene ~d i dati cistoscopici. La prog·n osi viene post.a princ.jpalmente ir1 relazione alla te·m pe stività d ella diagnosi, permelte11do u11a 11efectomia i)recoce integ·rata da u11 'or11)ortun a cura m edica. Con·c lude l 'A. affermando cl1 e questa malat, tia, per la .sua fre1q uenza e pericolo1sità , riYeste importanza sociale, onde ' ra tern11ta e romb,a ttuta come la tubercolosi polrrtonare . È una esposizione sc.m plice e chiara corredata d.a 20 foto·g rafie e g·rafic i che riesce utile a l medi co pratico. Z. 1

f, .

Brucellosi a.viaria sperinienta.l e. Un vol. in-8° di 61 pagg. con figg. L. SalBRANCATO.

p iet.ra ed. Pa lermo, 1938, L. 15. L 'argorr1ento delle b~·u cello· i ~!ti.ra . sen1pre più l '~nteresse d el n1ed1co e d ell ig1en1sta per l a diffusione della malattia , per i problemi dia-

La malattia, ch e passa .sotto il nome del bat1

teriologo ungherese ch e l 'ha scop1erta, -è una paralisi bulbare infettiva o pseu do·r abbia, ch e colpisce molti .anin1.a li (can 0, g·atto, bovini , ecc.. ) e ch e, lung i d.all 'essere li1nitata con1r da·p1p11.ma si credeva al bacino del Danubio, è &tata ricono"'ciuta in n1olti a ltri p9.esi. L 'i11teress·ei dello studio di tale nial attia risiede .soprattutto nel fatto ch e essa è determir;ata da u·n virus filtrabile assolutamente tipjco, inoculabile a tutti gli anim ali di laboratorio e per tull e le vie, cl1_1e si r11antien.e facil rr1ente e non trasn1issibile a ll 'uomo. È quindi la malattia J)ÌÙ ad.a tta per Jo studio delle proprietà gen erali dci virus. La n1onografia d e·g li AA. è l 'urJica pub·b lirata ~ull 'argo.m ento e.d è di grande utilità ancJ1e per g li studio,si di laboratori.o rhe vo-g·liono a1dd·estrarsi nello studio de i virus. fil. 1

'' IL POLICLINICO ,,

SEZIONE M~DICA (mensile)

Direttore : Prof. CESARE FRUCONI.

Il Numero 6 (giugno 1939) contiene: LAVORI ORICINALI :

Mario TORRI OLI Arnold~

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DE NIE[)ERHA USERN -

S. DE RENZI

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Su I la patogenesi del morbo di Werlhoff. La termoregolazione al le basse tempera· ture. Reperti mielo-ematici nelle d•encefalo·iPO· fis<>patae.

6 4bbonan:ento annuo alla Sezione Medica : Italia L. 55. • Estero L. 65 14

Prezzo del Numero L.

Se cumulativo con la Sezione Pratiça : Italia L. 1 1 O, Estero L. 1 6 5; se cumulativo con la Sezione Pra· ti ca e con la Sezione Chirurgica : Italia L. 1 4 O, EstE;ro L. 1 9 5. Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14. ROMA.

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[ANNo XLVI, NuM. 24 ,

cc IL POLICLINICO »

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A ccADEMtE, SoctETÀ

MEDICHE, CoNOREss1

Società Medico-Chirurgica di Pavia. •

Seduta del 4 maggio 1939. Presidente: l>rof. A. PENSA.

Ulteriore contributi> alla cura delle fistole stercoracee ecc. E. G10JA. - L 'O. richia!Ilando una sua precedente comunicazione sullo stesso argomento, illustra altri ·sette casi di fistole stercoracee conseguite ad interve~ti per appendicite, per lo più gangrenosa, e .con ascesiso. In cinque casi si ottenne una guarigione spontanea, due furono operati cort esito felice. Di questi ultimi. uno si presentò particolarmente grave, perchè la guarigione fu potuta raggiungere solo dopo complicate vicende, attribuibili tl1tte alla ignorata presenza di un 'appendice che affermavasi estirpata tredici anni prima; quattro operazioni addominali - di cui una difficile per estinguere una fistola stercoracea di un 'ansa dell 'ileo fi·ssa allo scavo pelvico ed un intervento Slll torace per empiema putrido - ne furo·n o la conseguenza inevitabile. L'O. è d'avviso che non sia conveniente attendere troppo a lungo una guarigione spo~tanea, che può anche manca.r e, come uno dei suoi casi dimostra. L'intervento, benchè delicato potrà condurre alla guarigione, in modo più rapjdo, purchè eseguito con tecnica corretta. Le difficoltà operatorie variano di volta ir1 Yolta, e sono in ogni caso ·maggiori per le fistola dell 'ileo, che non per quelle del cieco. Estirpazione di voluminoso odeno· carcinoma del sigma mediante resezione retto·sfgmoldea per via re1tale. E. G10JA. - L 'O. illustra, con la presentazione d el pezzo anatomico, e di figure, un caso di volu1ninoso ade110-carcinoma impiantato nel tratto t erminale del sigma e procidenle n ell'ampolla r ettale, che gli riuscì di ·estirpare mediante re·sezione r etto-sigmoidea pralicata dal retto, ricostituendo immed iatamente la continuità in le stina1e m eçtiante anastomosi termino-terminale tra retto e sigma pure praticata dalla cavità del retto. La guarigjone fu raggiunta con un decor so felicissimo in meno di dieci giorni, e l 'operata , una donna di 43 anni, Yeniva dimessa guarita in 12a gio.r nata. 1

la distrofia del semilunare del carpo. F. LEI·NATI. - L'O. descr ive un caso di distrofia del semilu11arè del carpo (morbo cli Kienbock) da lui oper ato di asportazio11e parziale dell'osso con gunrigio11e funzionale rapida e perfetta , aggiornando le cognizioni ·sulla eziopatogenesi della rara 111alattia. Trombo-arterite luetico della polmonare e dei suol rami principali e polmonite bilaterale lnterstlilale cronica specifica. A. GionDANo e G. MAn1NACc10. - Gli 00. descriYono un caso i11olto raro di tro111poarterite luetica della polmonare e dei suoi rami principali, con polmo11i.Le intePstiziale bilaterale cronica specifica e ipertrofia del cuore des tro in un soggetto di 52 annj. J)i scutono la morfologia e l 'istogenesi delle lesioni sifilitiche del polmone anche sulla base di un esame cri tico della letteratura, e sostengono che gli unici dati diagnostici assoluti ·sono rappresentati dal feno1neni infiammatori sp ecifici del parenchima, dei bronchi e dei vasi. Negano la pos~ibilita di una diag nosi n1acroscopica delle lesioni stesse e prendon o in considerazione il Yalore diagnostico dei dati nlorfologici.

Prime ricerche sull'ellmlnazlone urinarla dell'acido nlcr.tlnlco. A. BAsERGA e P. FoRJ."'iAROLI. - Data l 'e'norme importanza che va acquistando ir1 biologia l'acido nicotinico dopo il · suo ricon oscimento come fattore antipellagroso, gli 00. ·si sono occupati della sua detern1inazione nelle urine . Essi descrivono un melodo per determinare l 'acido n icotinico col fotometro di Pulfricb. Vengono pure comunica1 i i primi risultati oltenuti dagli 00. sull'eliminazione urinaria nell 'uomo di tale so1s lanza prima e dopo somministrazione di 100 mg. per os. Prime ricerche sulla tossicità dell'acido nicotinico. P. FoRNAROLt ed A. BASERGA. - Ricerche sperinientali sulla tossicità acuta e cronica, sulla dose letale minima, sull'azione sulla p•ressione arteriosa sul ritmo cardiaco e sul respiro dell 'acid.o nicotinico.

B.

Modificazioni della ghia.ndola mammar ia del co n.iglio in seguito ·a marconiterapia encefa.lica.. UGGERI.

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I corpi di foà·Kurloff nel timo di cavia trattata con follicolina. G. Bozzo e M. C1uLLA. - Gli 00. compiono esperimenti trattando cavie femmine con benzoato di j<lrofoll icolina i n so] uzione oleosa e notano, accanto a inodificazioni già in parte conosciute del1'apparato genitale, della milza, .e di altri orga11i una spiccata ipotrofia timica proporzionale con il trattamento; lo studio istologico di questi timi hn mostrato la presenza in grande quantità dj cellule (dopo definite dosi del preparato) a corpi inclusi da Foà-Kurloff la cui distribuzione topogiafica è analoga a quella già osservata da Nenreva Redaelli nei t imi ipotrofici di cavie trattate con urina di donna gravida. Semplice metodica per la ricerca del ba.clllo di Koch in luce fluo· rescente con microscopio comune. E . STORTI e A. ALLEGRI. - Gli 00. hanno innanzitutto controllato il metodo di Hagemann per la visione del bacillo di Koch, rf!SO fluorescente me-diante Auramina. Confermano i notevoli van·taggi offerti da tale 1netodo ·su quello comune di Ziehl , soprattutto per la rapidità dell'esame e • per la facilità di vedere il bacillo i11 rnateri.ale che ne sono poverissimi. Il metodo di Hag·emann però non si presta all'u so clinico corrente per la necessità di impiegare tin appo1sito m icroscopio a fluor escenza, apparecchio costoso e di non facile u so. Gli 00. propongono invece a quest'ulti~o scopo il metodo di Keller per il quale ·serve il comune n1j cr oscopio ed un 'appo~ita lampada munita di filtri speciali. . Il Segretario.

Rivista di 1tlaJariolo2ia PUBBLICAZIONE PERIODJOA Sommario diel N • 1 (1939) Contributi o r ig inal i : G. CASINI : Tre anni di profilassi e terapia della malaria a Posada (Sardegna). F. J. c. CAMBOURNAC: A method for determing the larva! anopheles pQpulatio11 and its distribution in rice field«s and other breeding places (3 figure ). G. PANSINI: La malaria nei lavoratori reduci dall'A. O. I. - C. STRICKLAND: A study in physiograpby i.n relation to malaria, in the Orissa coastal tracts (4 tavole). Re lazioni : A. EJERCITO : Occurrences and advances in malariology, and our bid for a scientific practice of malaria. control. · Abbonamento pel 1939: Italia L. 6 Estero L. 1 O O ; ai noetri abbonati L. 5 4 e L. 9 O rispettivamente; un numero separ ato: Italia L. 8 ; Eetero L. 1 2 .

o.

Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario alla Ditta LUIGI POZZI editore, Via Sistina 14, ROMA.


~ANNO

XLVI, NuM. 24]

APPUNTI

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Dissociazione della sensibilità di tipo corticale ed atassia determinate ' da un t11more del bulbo. ~· Bassi (Rivista di Pato·logia riervosa e mentale, seL Lembre-ottohre l 9j8) rife.r isce u11 c.aso di Lu1nore d el bulbo n·el qtiale la sir1dro·111e clinica (specialrne11te per qua11to rigu.arda le alterazioni d eilla sen.5ibiliLà) orientava piuttosto verso la di.agno·s i di una 11eoplasia ir1 sede p arietale. Si trattava di un gio,·a11e di 23 a11ni, senz'.l i1art1colari precedenti n10Tbosi, i11 cui si è ra , pidame11te instaurata una sindron1e caratterizzata da: a) inodi ca emiparesi degli arti di deslra; b) m odica ipocinesia del VII, X, XI e XII di d e$tra; l,) sin golare dissociazione della sen sibilità, a de5tra, per ubollzion-e del sen so stereognostico, della cinestesia e della s tatestesia, ed a l GlHllrario con servazio·n e perfelLa ·d ella ;piallest.esia, della b1a r·esLesia e ·della sens.ibilità superficiale in Lutti i distretti corporei (ad eccezione d el territo1rio di innervazion e d el V sensitivo D. ove esisteva ipoeste&ia ta ttile e dolorifica); d) incoordinazione rr1otoria a carico degli arti di d est ra ,· e) vomito di tipo cerebrale quasi quotidiano e talora ripetuto più volte r1ella g iorna ta . Nell'ultimo periodo della 1nalattia si stabilì un'intensa cefalea occÌJ)it,ale ch e si è protratta r•ressoch è co11tinua fino all 'obitus, dovuto ad un a bro11copolmoniLe. All 'autopsi3. si rilevava t1n g·rosso turno.r e ri&iedente n·ella r egio11e postero laterale ·d estra del bu]J)o, ctte, p artendo anteriormente 5 mm. al ·disotto d·el solco bulbo-protuberan ziale e postorinrrr1 ente alJo stesso lìv1ello, si estendeva sir10 ad un crt1. al di so tlo de.I colletto del bulbo : istologicam ente si trattava di un artroblasLon1a a caraLtere n1align o. Esisteva perciò uno 15tridente ccntrasto fra si11dro1cte clinica e r ep1erto anaton1ico patologico: iP.fatti , IlO·n ostante ch e vaste zon·e del 1-J'Ulbo si lJresentassero al! 'esam e istopatologico com e invase e distru.tte dal tun1ore (nuclei di Goll t .Burdacll, dell'ipoglosso, dei nervi mi&tì ·e del_ trigemino d ella in età destra d el bulbo), q u.arSi inden11i appa.r ivano m dlte d elle funzioni eui ~o·no adibite fo·rn1azioni comprese in tali <tree di d istruzio11e . . Questa contraddizione fra reperto cli.nico ed aJtato111opatologi.co è stata però riscontrata an(.he n e1gli allri . casi di tumor e bulbare co nsegnati alla lettera tura. N.el caso in esa111e inoltre è i1n 1)ortante il fatto ch e esso realizzava una sindrome sensitiva che è clas&ico riferire alle lesioni della corteccia parietale . !F. T osTJ . 1

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SEZIONE PRATICA

L'albinismo nella interpretazione patogenetica diencefalo-ipofisaria. Scl1~\ chter

(Rassegna int~rnazioriale di cli11ica e terapia, 2ts' reb·b·raio 1939) n1ette in riliE-VO le nuo ve acquisizioni di ordine en·d'ocri110log·ico e~ ~ndocrino-veg·etativo, le q'llaìi p1e:r 1rteltono d1 intravedere la possibilità di una ( onoscenza, finora oscura ' del rr1ecca.nismo . i.)atogenetico ·dell 'albinis1110, co·n &id erato dalla nlagg·ioTanza d egJi Autori classici come e~1Jressione di u11a ano1nalia teratolo.aica caratterizzata dall 'a, senza totale o p,a rziale del pig·rr1e11tc norn1ale. La scoperta dell 'orrr1on e r11ela11ot ropo (o m eglio m·elanoforico) sec1'!(3to dall'ipofisi fanno a tlr~buire a questa g·hiandola una importan za ca1>1ta le 11el mccc.anisrt10 ·delle sindromi di~.pjgme11tari e .Cvitili·g o, lcntigo chia zze cc epat1che ») o· ap1gn1e11 ~arie (canizi·e senili.,, albinismo). In b ase a taìi nuov·e· coo·nizioni l 'al1~ini1smo viene con siderato i)rodot~ da un perturb.arr1101tto n er,·oso e ghi.andola i~e. (ipofisario) ch e si istìtui:;;ce dura11te lo sviluppo embrio·nale e colrp~sce il sisten1.a dienc·efalic10-i1Jofisario in alcuni terr~tori , detern1inaudo no11 solo il · disturbo pigi11enlario, r11a .an cl1e gli altri sirJtom i d.cJ.l 'albinis1t10 a ca.rico ·del sistema piìifero, dello ~viluppo 111entale e della constatazion e dì angi0n1i osser v\lti dall 'A. in alcu ni ca~i per$Oitali. · rF . TosTr. 1 ,

Osservazioni su alc11ni casi di leptomeningite ot· tico-chiasmatica. • 1 A • Chia&serini (La rijor111a Ili edioa, 8 aprile . 1939) riferisce s u tre casi di l·e ptomeningite otti.c o-chias1n.atic.a (o a·racnoiclit.e. ottico-chiasmatica) <la lui operali ·dura11te gli ultimi cinque a nni ·e nei quali ,s i ottenne un ripristino co111pleto della f unzior1e vis.iva. A proposito di ciascun caso fa delle con siderazioni sull 'etiologia, sulla anatomia patologica e sui risul Lati ottenuti. L 'etiologia infe.ttiv·a è in due dei casi eYidente in qua11to i sintomi a carico della funzionie visiva era110 insorli rapidamente dopo infezioni ai se11i della faccia, ed è p1robabile anch e n el secondo caso in cui ~i erano verificate infezioni multiple. La diagnosi clinica posta in tutti 'e tre i casi fu di prob·a bile aracnoidite chiasn1atica basata sui seguenti fatti: le suddette p reesiste.n z.e; l'assenza di sintomi n eurolo1gici di localizzazione, all 'inf uo,r i d ei sinto1r1i ' 'jsivi ; la r apida insorgenza di .q.u esti sintomi cd il loro rapido aggravarsi senza o con scarso reperto d el fundus. La sproporzion·e fra questi scarsi dati oftalmoscopici e la grave din1inuzione del visus spiega la freque11za e la rapidità del ripristino f tinzionale. Ciò indica, secondo l 'A. che il danno della fu11zion e visiva oltre che alla com1


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cc IL POLICLINICO »

pressione ·d iretta .sul chiasma e sui i1.ervi ottici, sia anche dovuto ad ·U D fattore funzio,n ale o tossico inibitore della conduzione lungo le ' ;ie ottiche. L' .t\.. conferma l 'op inione, g ià €Sp r e.ssa da altri, eh.e la le-p ton1enin·g it·e chiasmatica non ~i.a che una delle loca lizzazioni di un p r ocesso assai piiù diffuso. Gli esiti straordin.ariame11te soddisfacenti osservati in questi 3~ casi non posso·n o essère riferiti, secon.do l 'A., semplice.m·en te a lle manovre o·p eratorie consistenti solo alla ap•e rt.u ra di ra ccolte .d'i liq11or della cisterna o alla neurolisi periottica, ma egli pensa ehe tali esiti siano anche determina ti da fattori simp,a tico-circo·l atori indotti dalle stesse n1a no 1v1~e o·p e.r atorie. Ad esse ioTse si d·eve se i pro,c.essi di secre, 1io11e ed assorbimento del liquor si regolarizzano e se la p1roduzione co·n in.ettiv:a si mantiene in lin1iti più discreti o cornunque non arriva più ad inibire la conduziorìe . lungo le vie ottiche. S. F. 1

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La sindrome della paralisi vestibolare nell'uomo. L 'interessf~ clini.co dell'apparato vestibolare riguarda sir11ecialme11te la sua stimolazione e q~indi la si1ldrome di ~Ie11ière. Esistei però anche· u11.a 1&indro111e legata all '.3bolizione d ella funzierne vestibolare, sindrome su cui non si i11$iste molto n ell 'insegnamento della neurologia . Willia1tl Jan11e1s per primo nel 1882 mise in evidenza un fatto già noto da lungo tempo, e11e cioè i ,s ordo-m.u ti non l)OSsono stare in piedi al buio. Egli inoltre 11o·tò. che essi sono disorierlta tj i1ell'acqua. Questi dis,tu1~bi si as,~­ cia110 a irtsensibilità per la vertigine da rotaziclne e! furono attribuiti a perdita della funzio11e v·est.ibolare. Lav orì s1~erimentali succe.ssivi h anno 1dimo-. &t1 ato cl1e, .to.Jti i riflessi labiri·ntici, l 'animale è i11stabile nel camminare e o.s.cilla da un lato all 'alt.re, non può stare diritto se lanciato· in aria o gettato in ac.q·u a e non presenta mo virn e11ti compensatori degli occhi coi movimenti del capo·. Gli stessi fatti si osser-Yano nei casi di paralisi vestibolare nell 'uomo . James li descrisse n ei sordo-muti, Herzfeld 11 ella <listruzio ne del labirinto per m2Rtoidite e 1f'oird e Walsh nei casi di re.sezione n el nervo vestibolare fatta 1~r cu1-.lre una sindrome d i ì\ilenière. Quando la sindroni.e di paralisi vestibolare si inanifesta in conse.gue11za di una malattia ·d·t ll 'orecchio interno, la ·diagnosi è ovvia. I 1 • M. Le,~in (Jour11. of Nervous and men.tal disease, ma;rzo 1939) descrive un ca5o in cui la funzione cocleare era inte·gra e in cui non fu possibile stabilire un agente €tiologico. Si tra ttava di un g iovan·e di 2·7 anni ch·e aveva perdita dell 'equilibrio e cefalea. Sul principio egli 1)oteva stare in equilibrio alla luce•, ma non al buio, n1a poi a11cl1e al buio perdeva

XLVI,

l ;equilib rio. Si accorse i11oltre che nuotando· sott'acqua perdeva il sen so della direzione e rJon ·diistingueva se nuotava a.n dando a fondo o ve11er1do a galla. Poi avvertì la sensazione che, a.a ogni movim·ento del capo, gli saltas•$e.r o gli o,g getti attorno . Non a' eva vertigini. l'ion esistevano altre manifestazio11i morboJS.e é\11 'infuori di quelle vestibolari e negativi era110 1-i~ult.ati tutti g li esami di laboratorio (com1:ireso l "esame del liquor). L'eccitazio,n e lahiri11tica non provocava nessuna r·eazione.

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L.

Sulla sclerosi m11ltipla. La sc.Jerosi multipla ·è u11a malattia social111ente irr1po·r tante, (Qierchè essa colpisce individui sa11i e giovani rendendoli infine inabili a qualsiasi utile attività . Il nurrtero di individui cl1'e C<'SÌ vengono tolti ad ogni pToficuo lavoro non è aff.atto trasc urabile , in base a sue osser' 'azio11i Schaltenbra11d am1nette ch e in Germa11i.a a111n1ali di sclerosi a placche l ' I per mille della popolazione. Infatti il 11umero delle persone che ammalano di sclerosi multipla è con s ideTevol1ne11te aumentato negli ultimi due deee11ni , e qu.e sto aumento ·d i casi sarebbe secoin do G. Voss (lvlediz. Klin. , 21 april·e 1939) reale € non dovuto ad u11a migliore diag·no1 s i da parte dei medici. È particolarmente interessante l 'ossc1vazione che l 'aumento di morbilità concerne solo alcu·n e .dletern1.inate r~ioni: essa è co,n siderevole per Ja Germania occidentale, nullo per la Gern1ania orientale (103 casi in 8 cliu.ich e occiden tali , 13 7 casi in 5 c.Jiniche orientali). Evident.e111e·nte fattori regionali sono i1r1portanti per la etiolog·ia ·della malattia . Sette il_ j,er1nine cc Sclerosi multipla » si comprendcino vari quadri morbosi a diversa etiologia; costituzio·n ale, infettiva, alimentare. La teoria ereditaria della sclero1si multipla ha ,p1erso molto t erreno : tanto che si dubita che i casi descri1 ti come scleros.i ereditaria siano probabilnlente da ·considerarsi diag11osticamente inesatti: si tratta v:erosimilmente di « paralisi spinale SJ)astica », affezione nettamente ereditaria . È iSlata so·s tenuta anche lina teoria ,.ivitaminica della sclerosi a placche, la somministrazione delle vitamine (specialmente · B e C) migliora però .s olo si·nt.on1aticamente lo stato . .generale Ilervoso. :F attori i11fetti,1i hanno talvolta notevole in1portanza: cosi nei non eccezionali casi di sclerosi mul tii>-la acuta in cui si ha una sindrome di liquor di tipo infian1matorio recente. Sem.b ra in a lcuni casi dimostrato che anche i traumi e le ec:c essive fatiche possano provocare una sclerosi m .u ltipla. 1

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P. La vitamina B1 nel trattamento di malattie ner· vose. N. Holn1in (Acta m ed. scandinav ., vo] . 98, f<t sc. VI, febbraio 1939) ha sperimentato con un certo successo, su malati di affezioni n er-


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SEZiONE PRATICA

vo.~e, la vita1r1in~ .B1~ s?m1ninistrandola gior-

nal111ente

presse ·del farmaco., presa l 'u11a la mattina e l 'altra I.a 8:8ra. Sembra che i ben·efici effetti del solfato di benzedrina si ·d ebbano alla sua azio,n e antisp•a sn1odica specifica sul tubo gastro-intestinale e quindi al rilascian1ento ·d'e lle ~b,r~ lisci e. I~. ef fett.i ·.g li -ei&ami radiologici prat1c.at1 dopo l ingestione ·d el medie.amento ·d i1nostrarono mo,d ificazioni del t.emp·o di svuo·ta1nento, diminuzione della peTistalsi e rila- sci.an1ento dello spasn10 d el duodeno e del colo·n . DR.

per in1ez10111 endo·m u.s c·o.I.ari in q~antità. di I ?n1c .. (pari a 10 mg. di cl~ruro d1 aneunna cr1stall1zzato)~ nes&u·n effetto sp.iace,1ole ·è stato osservato·. I casi trattati so,n o i seguenti: Parkìrisonis1no: 12 casi, <li cui 2 s.e.n za risultato; 5 inten'otti per la cura; 3 venin ero fa,'orevolmente influenzati; 2 nettame.n te migliorati nell 'aspetl o, nella voce; diminuzione del tremore e rigidità. Neuralgia .5enza sintomi ob·b iettivi: 3 casi, di cui uno isenza effetto. ~-egli altri due si Il fegato ad alte dosi nella cura della sindrome trattava di un ·d iab ete con .cefalea resistente a di Lichtein. tutti i rim edi, cl1ei scornparve, e di u·n a donna F . Lemmi (il1 inerva Medica., n. 9 3 marzo con adiposità e i)o.Ji.art1ite co·n intensi dolori, 1939) riferisce un caso di .anemia 'perni~ciosa r.J1e diventò capace di muove.rsi. cla ssica con disturbi a carico cle.J sistema ner~Iigl~orame11ti si eb·bero ancl1e in un CabO· di ·vos.o, dovuti ad una irritazione ed a inizio di neuralgia con spondilolistesi. Neurite: 2 casi con miglioramento conside- a lterazione degenerativa a carico dei cordoni posteriori d el midollo spinale (si11,drorr1e ,d i r evole. Lic.h lein); in tale caso l 'A. ha ottenuto un Sclero si dissemiriata: 3 cas.i, ·di cui I senza n·elto· n1iglioramen to sia a carico del quadro· effetto e gJi altri 2 miglioT.ati; uno di essi e.r a ematico che di quello nervoso mediante una incapace ·da anni ·di fare movimenti intenzio- t era·pia ep·a tica a forti dosi costituita da fegato nail i, aveva una voce che non si sentiva; ora fresco i11tr.0 dotto per via orale (400 gr. - al può an.c.h e bere bene da sè, parla in modo ..ing·i<1'rno) e da estratti di fegato (Campolo 2 inietelligìbile, si serve bene delle braccia e d·elle zio11i settin1anali): alla tera·pia epatica ha as• rr1an1. sociato Ja sommir1istrazione di vit.an1ina B1 (2 1 Para:p legia spa.stica: un caso di una donna i11iezioni settjma11ali ·di !Betaxin) e ·di estratto di 56 anni, ridotta a stare corne una fascina cli mu!c:o sa ..gastrica (20 gocce 2 ·volte al giorno). nel letto, r1g'ida e, senza n1ovimento., !Dopo 3 [F . TOSTI. n1e&i ·e mezzo ·d i cura, può n1uove1·si abbastanza, può mangiare da sè e non ha più le cefaCura delle cefalee e delle sindromi dolorose della lee che la to·r menta,rano da anni. faccia con l'anestesia nasale. L' A. conclude per i ben.efici e.ffetti del trattamento, consigliando, di ap·p·l icarlo senza scoC. Pero (R iv·isla di Patologia. nervosa e rag1giarsi S·e i miglioramenti non sono rapidis111i31n,tale, vol. LII, fase. I) ha pÌ.'aticato· l 'ane. stesi.a di superficie ·della mu.c osa na&ale in alsimi. fil. cune algie d·eil trigemino ti.p iche .,ed atipiche Il trattamento del singhiozzo persistente .. con il ed in alcu11i casi di cefalea con etiologia sisolfato di benzedrina. curar11ente non nasale. L'anestesia ve.n11e praticata n1ediante tan1Il singhiozzo persistente i11 in·dividùi maponam·ento delle fo&s e nas.ali con o.v atta imlati, specie in quelli che 11anno .subito atti bevuta di soluzione di pantocaina al 2 '1~ · o·p e1ratori può. provocare uno stato di grave Ne·gli o·t to casi de] prjmo grup·po, nei quali csauri1nenlo ,ed ostacolare il processo· di guail. dolore no11 potev·a sospettarsi dipen,dente rigione. Si rende perciò necessario a·do·p erare datl n,a&o e n.ei quali no11 fu risc.o ntrata nesi mezzi otPPO·r tu.ni per elir11i11are tale disturbo. 1\1.. S. Shaine (American Journa·l Med. Scien- su11a :=tlterazio·n.e nas.a1e, si ottenn·e semp•r e un ces, novemb·r.e 1938) i·n un ca.so di singhiozzo alleviamento dei disturbi. Ugualmente nei sei casi del secondo grupostinato post-operatorio ha adoperato a tale po (cefale.e eS&enziali, da idrocefalo, da me::;co·po il solfato di benzedrina riuscen do a far ni11gite) si eb·b e in quattro la cessazione rapice:s sare . il singhiozzo· ·e far beneficiare il pada d el dolore, talvolta do,po p·o chi minuti, ed ziente di parecchie 01:.e di sonno tranquillo. in due una notevole diminuzione di esso. 1F uro·no so.m ministrati 20 111mgr. del farmaco L 'A. riti·ene che il risultato di questo trattain dille dosi. In un secondo caso si trattava di n1 e.n to .sia d'attribuirsi a·d una falcidia di fiun ir1dividuo ,di 65 anni . soffe·rente di crisi bre nervose provocata dall'azione dell 'anesteg.a f'trointestinali ricorrenti acco'mJ)agnate <la sico sulla mucosa nasale. P er tale riduzione s.ingl1iozzo fo·r te e insistente con la f·r equenza ·di tre o quatt1~0 colpi al minuto. La cessazior1e rtumerica di co11duttori, che accorrono agli ste&s i centri ai · quali fa capo l 'innervazione diel .s inghio·zzo si verificò 15 minuti do po la sensitiva d elle n1eningi, è possibile che u110 somministrazione di 10 1r1n1gr. ·di solfato di stì1r10]0 doloroso di orig·iue mening ea non 6ia benzedrina . .Su·ccessivamente le crisi furono elin1inate .con Ja somministrazione ·di 1-2 com·- ])ercepit.o , mancando una componente addi1

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IL POLICLINICO

zio,nale imporLante affi11chè si abbia la perce.. 1ione dolorosa. Un meccanismo a11alog·o può essere ammesso p er spiegare J'effetto aritalgico dell 'anestesia endo nasale nelle nevralg·ie facciali.

DR. SEMEIOTICA E DIAGNOSTICA Sul valore della s ternocultura. (Studio batterio • logico del midollo sternale). Nel cor so di tutte le batteriemie è logico c]1e vi siano IJiù ger1ni nel sangue arterioso cl1e ilel sarlgue1 venoso, perchè la funzio1n e di fi 11 ro dei ca1pillari si esei,c.ita anche sui germi. Si ·è perciò tentata 1.a cultura del sangue cal)illare preferendoìo al venoso, perchè più ricco ·di ger:n1i; ma difficoltà e.v identi rendono poco pratic<ì il m etodo, soprat1u tt0 perchè non si ri·esce .ad avere sterilrr1ente la iqJUantità di S:l11.gt1e capillare necie ssaria. D ';1Jtrondo il sa11gue della milza e del fegato, non può esser e prele\ a lo senza ·e sporre il paz1.e1r't te al rischio di punture noi1 sempre • lililOCUe. Si è ])erciò 1p1e11sa.to di ricorrere alla cultura · di sangue del i11idollo ster11ale , che non solo è 1&a11gue capillarie, ma contiene anch·e mo.Jt.i fagoi~iti , spe.~so l)ieni di gern1i, e d è sicuran11ente prelevabile con una m a novra assolutarrLente i1L11oc ua. Qu·esto argomento di ricer ca è squisitamente italiano. Infatti p er primi Pi1anese e Ghedini verso il 1Hù8-1910 trov.aro no la lcis,h mani.a nel midollo sternale, e ih ten1pi r ecenti (1937) Storti 11.a utilizzato la s lcrnocultura per la 1diagnosi ll.[!tteriolog·ica di tifo addominale, e Signorelli (1935) per la dia·gnosi ·di febbre· malte&e. Recentemente questo argo·n1ento è stato· og g·etto di Ticerc1h e per opera di H. E. Bo·c k (/(li. Wo., 4 febbraio 193·~). L 'A. ha .studiato ·41 casi di i11f.ezicini setticemich1e, eseguendo l :l. cultura del sangue arterioso e venoso, e la sterri omed ullocu] tura. I casi si riducono in sostanza a 27, g li altri e~&endo si rivelati cia si di tubercolosi o di endo·c n.rdite reun1atica. Il inetodo più sensibile è risultato essere la cultura del sangue arterioso, che ha rive.I ato la presenza d ei germi anche in casi, in cui la cultura sternale e venosa risultò n egativa. Prob abiln1e11te percl1è il focolaio è più vicino e l1er l'assenza di cellule ba tteriofaghe. Nel sangue arterio1&0 il ilu111ero dei germ.i è maggiore ch e n el vemoso e n ello sternale (Co·m e 103 : 60-70) .~,ra sternocultura e venoc.ult11ra è certan1ente più r edditizia la sternocu lt ura. In un caso di sepsis po.sl-angi11osa, in uno di colan·gite, in uno di mielosi leucopenica, Ja st€'rn of1ultt1ra fu posiliva, m entre la venocult ura risultò sterile. 1

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[ANNO

XLVI, NuM. 24}

In alcuni casi ·di paratifo, l 'A. ottenne sernpre dal 1nidollo cultura sterile, diversamente da Storti, che nel tifo otteni1e spesso il germ.e. Co nclt1de11do: in corso di batteriem.ia, dà il mag·gior 11umero di culture positive la cultu~ra del sangue arteria.so, poi quella ·del midollo ::;ter11al1e., in fine quella tClel sangue venoso. l~ag·ioni di praticità fani10 preferire la eu] t.ura di midollo &ternale a quella di sangue arterioso. 1\11. CoPPO. 1

PROBLEMI

NUOVI

L'alimentazione per via· endovenosa. R. Elman e ID. O. Weiner (Journal Americ. M edic . Asso·c., 4 ri1arzo 1939) hanno fatte ir1dag·i11i intese ad accertare gli effetti delle soluzioni endoveno·s e ·d i ami r1oacidi. Hanno co1ninciato con il fare esperinler1ti su i cani. Gli ami110-a cidi furono ottenuti dall ' idroli~i acida della caseina co n l aggiul1ta d·e l 2 % di ti iptophan e·d in qualcho r aso del 2 % di cisli11a o metio·n in.a . Per le ric1ercl1 e sperimentali si prepararono quindi soluzioni di qUJesta casein.a al 1O %, cl1e ve11i vano pa&sate attraverso un filtro di Seitz e versato direttamente in uria .soluzione di de&trosio al 5-1 0 °i). La sterilizzazion.e fu fatta in autoclave. JJ3. dose somTriinistrata 1qiuotidianan1ente fu di .g rammi 0,50-2 per l\.gr. di peso del corpo. L 'iniezione endo.v enosa ft1 praticata ler1tarnente e durò oltre due ore. Nei e.ani, n ei quali si era p1·0·dotto artificia]1l1ente u.n o stato di deperim,e nto e di anemia mediante sala ssi ab1b o·n danti e ripetuti, dopo sei ore dall 'it1iezione1 si notò u11 i1 etto aum.e11 Lo delle pr0tei11e nel siero. In un allro .crruppo di animali nei quali mediante a·datta. di~ta si ·erano· provocati edeini ed 1poproteinen1ia I ,iniezione di amino-acidi dete1~mi­ nò dopo poche ore un'evidente diminuzione d egli e demi. Quindi fu praticato questo. trattai;i·~nto ~' otto indivi·dui eh.e si trovavano in (' ond1z1one d1 r1utrizione generale 1nollo gravi in s·eguito a m,a latti0 varie e 11ei q11ali riusci difficile o iml)O~sibile l 'alimentazion·e per via OT~le. (cai:c:ro, stati settice1nici, nefrosi , stenosi intestinale). In ,acr1ere furono iniettati m olto lentamente 20 gr~ di amino-acidi e di 80 gr. di destrosio f>Ciolli in . un litro di .acqua. Durante e dopo l'iniezione non si notò alcun inconveniente. Subie.t tivamente i pazienti avvertivano un senso di calore. Alle autopsie1 (la morte non avvenite n1ai a causa delle i·niezioni) non si notò alcun a alterazion·e epatica ,o ~e11a]e c~e si po: tes5e rr1ettere in co11Lo dell azione tossica deg l 1 (jmino-acidi. Gli effetti furono sempre soddisfacenti: mig liorò lo stnto gen eral e, scompar·vero gli ede1ni, aumentò la diuresi, a11ment.ò la concenLr.azione pro teinica nel siero. Tali risultati talvolta furono rapidi e m olto rilevanti. 1

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